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Scienza
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2022-08-26T14:02:56Z
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/* Citazioni */ Piero Angela
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[[File:Sanzio 01 Euclid.jpg|thumb|Gruppo di matematici e astronomi nella ''Scuola di Atene'' di [[Raffaello Sanzio|Raffaello]].]]
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Citazioni sulla '''scienza'''.
==Citazioni==
*Affermazione e negazione esistono sempre e dovunque, non solo in rapporto a ogni individuo, ma per l'umanità nel suo insieme. Se mezza umanità afferma una cosa, l'altra metà la nega. Per esempio, ci sono due correnti contrarie, la scienza e la [[religione]]. Ciò che la scienza afferma, la religione nega, e viceversa. È una legge meccanica, e non può essere altrimenti. Essa opera ovunque a ogni livello, nel mondo, nelle città, nella famiglia, nella vita interiore dell'individuo umano. Un centro dell'uomo afferma, un altro nega. Noi siamo sempre divisi tra i due. Questa è una legge oggettiva, e tutti noi ne siamo schiavi; per esempio, io devo essere schiavo o della scienza, o della religione. In entrambi i casi, l'uomo è schiavo di questa legge oggettiva. È impossibile liberarsene. È libero soltanto colui che sta nel mezzo: chi ne è capace, sfugge a questa legge di schiavitù. ([[Georges Ivanovič Gurdjieff]])
*Ahimè la nostra scienza, se fosse tutta fredda e destinata solo a mantenere i minuti piaceri del corpo, a che cosa servirebbe? Sarebbe un'ancella del materialismo e dell'egoismo! E perciò per metterla al riparo di simile accusa, noi medici, in momenti supremi, ricordiamoci di avere di fronte a noi, oltre che un corpo, un'anima, creatura di Dio. ([[Giuseppe Moscati]])
*Amare la Scienza per se stessa è distintivo di nobiltà; servirla bene è una gioia e un dovere. ([[Pierre Devaux]])
*Anche la scienza, a differenza della filosofia, cerca la verità ultima, non maneggiando idee, concetti, parole, ma usando numeri, formule, equazioni, potenze. La scommessa della scienza è di scoprire la chiave capace di aprire tutte le porte, fino all'ultima che custodisce il numero d'oro, la formula finale, la legge che chiarisce e svela l'ultima incognita. Ecco perché la Chiesa non si sente insidiata dalla scienza: perseguono infatti lo stesso obiettivo. ([[Eugenio Scalfari]])
*Anzi è chiaro che tutto il genere umano, non solo questo o quell'individuo, è tenuto a dedicarsi alle scienze. Infatti Dio creò l'uomo, affinché lo conoscesse, e conoscendolo lo amasse, e amandolo ne godesse; per questa ragione l'uomo è stato creato razionale e dotato di sensi. Invece l'uomo, se è vero che la ragione è fatta per le scienze, qualora non utilizzasse questo dono di Dio secondo il progetto divino, agirebbe contro l'ordine naturale di Dio – come suole notare Crisostomo – quasi non volesse usare i piedi per camminare. ([[Tommaso Campanella]])
*C'è una fondamentale differenza tra la religione, che è basata sull'autorità, e la scienza, che è basata su osservazione e ragionamento. E la scienza vincerà perché funziona. ([[Stephen Hawking]])
*Che cos'è la scienza? Con questa parola di solito s'intendono tre cose diverse, o un misto delle tre. Non credo ci sia bisogno di essere precisi: essere troppo precisi non è sempre una buona idea. «Scienza» a volte significa un metodo speciale di scoprire le cose; a volte significa l'insieme delle conoscenze che si originano dalle cose scoperte, ma può anche significare tutte le cose nuove che si possono fare usando la conoscenza acquisita, o il fare effettivamente queste cose. ([[Richard Feynman]])
*Celeste dono, ammirabile produzione è la scienza. Veneranda, sacra cosa ella è, sia che si riguardi in ordine al Donatore Supremo, sia che in rapporto alla creata intelligenza cooperante si contempli: perciocchè nel primo aspetto è una libera procedenza del primo Amore; sotto l'altro è libero parto di una immagine di Dio, la quale scrutando la grandezza delle opere del suo Sommo Fattore, mercè del lume di quella gloria, che penetra per l'universo, e con misura diversa nelle sue parti risplende, ne imita la sapientissima creazione. ([[Giovanni Antonelli (astronomo)|Giovanni Antonelli]])
*Comprendere bene il significato di un lavoro scientifico richiede una notevole esperienza, e non è alla portata di tutti. Per questo i dibattiti scientifici devono avvenire secondo me tra esperti, e non tra esperti e persone che non lo sono. Io stesso mai potrei dibattere con il mio amico Adriano Aguzzi di neuropatologia: gli chiederei di spiegarmi tante cose, ma non sarei in grado di discutere con lui. Non lo vivo come una limitazione: semplicemente per parlare di qualcosa, in campo scientifico e non solo, bisogna avere studiato. La cosa peraltro è accettata in campo sportivo: non sentirete mai una partita di basket commentata da chi non ne conosce le regole o un telecronista di calcio che non sa cosa sia il fuorigioco; qui invece dovrebbe tenersi una discussione sui batteri con chi non sa cosa sia un clone batterico. Non lo ritengo giusto. La mia frase "la scienza non è democratica" significa infatti che i dati scientifici non sono sottoposti a validazione elettorale: se anche il 99% del mondo votasse dicendo che due più due fa cinque, ancora continuerebbe a fare quattro. Poi ognuno è libero di dimostrare che non è vero; ma fino a quando non l'ha dimostrato, due più due fa quattro anche se molti non sono d'accordo. ([[Roberto Burioni]])
*Credo nel futuro della scienza, se almeno qualche cometa o il raffreddamento della corteccia terrestre non verrà a guastare l'opera dei secoli. Credo all'entusiasmo delle anime che irrompendo quandocchesia nella vita sociale anticiperanno di qualche millennio il trionfo della scienza, come il matematico calcolatore è prevenuto nelle sue scoperte dalle audaci ipotesi del poeta! ([[Ippolito Nievo]])
*Dal progresso delle scienze dipende in modo diretto il progresso complessivo del genere umano. Chi frena il primo frena anche il secondo. ([[Johann Gottlieb Fichte]])
*Dannosa, servile, incerta riesce ogni [[arte]], quando non fondasi nella scienza, come edificio in roccia viva. Appartenendo solo alla scienza di mirare nel fondo, per così dire, stabile e invariato delle cose, da lei soltanto può lo spirito acquistare la certezza; e soltanto lo spirito che sia possessore della certezza, è padrone di sé, cioè libero. ([[Vito Fornari]])
*''Dio ha dato agli uomini la scienza | perché potessero gloriarsi delle sue meraviglie.'' (''[[Siracide]]'')
*È comprensibile che gran pane della storiografia della scienza si occupi dei suoi successi, di scoperte fortunate, di brillanti deduzioni o dei grandi, quasi magici balzi in avanti di un [[Isaac Newton|Newton]] o di un [[Albert Einstein|Einstein]]. Io ritengo però che non sia possibile capire veramente i successi della scienza se non si capisce anche quanto essi siano ''sofferti'': quanto sia facile essere fuorviati, quanto sia difficile sapere, in ogni circostanza, qual è la prossima cosa da fare. ([[Steven Weinberg]])
*È nata così la scienza moderna, figlia dello stupore e della curiosità: queste due molle segrete le assicurano sempre progressi incessanti. ([[Louis-Victor Pierre Raymond de Broglie]])
*E usare la "scienza" per denigrare e magari anche per eliminare tutte le alternative significa usare una reputazione meritata per incoraggiare un dogmatismo contrario allo spirito di coloro che se la sono guadagnata. ([[Paul Feyerabend]])
*Esistono soltanto due cose: scienza ed opinione; la prima genera conoscenza, la seconda ignoranza. ([[Ippocrate]])
*''Guardate! la torreggiante scienza dagli occhi aguzzi, | come da eccelsi picchi domina il mondo moderno, | e promulga una serie di comandi assoluti.'' ([[Walt Whitman]])
*Il massimo trionfo della scienza sembra consistere nella velocità crescente con cui lo stupido può trasferire la sua stupidità da un luogo a un altro. ([[Nicolás Gómez Dávila]])
*Il [[mito]], come la scienza, sorge dalla sete di vedere, narrare e pensare il mondo con altri occhi, sotto altra luce. Il mito è sintesi, la scienza è analisi. Il mito genera la visione, l'arte e il racconto. La scienza invece induce alla ricerca, la sperimentazione e la scoperta. Ambedue non si accontentano dei fatti apparenti e della loro sequenza, li oltrepassano. ([[Marcello Veneziani]])
*Il modo scientifico di pensare, di ragionare sulle cose e sui fatti, sta perdendo terreno. Ci sono motivi banali e motivi profondi perché questo avvenga, ma purtroppo i due tipi si mescolano e si accavallano. Per esempio, tra i motivi banali c'è il fatto che lo sviluppo delle tecnologie ha riempito il nostro mondo di agenti invisibili, l'elettrosmog, i gas serra, la radioattività, gli ogm, e via discorrendo. L'invisibilità già mette paura di per sé, figuriamoci se poi qualcuno si mette a pescare nel torbido per usarla per farci "politica": niente come la paura riesce a far proseliti e a creare movimenti di protesta. Tra i motivi profondi c'è un cronico desiderio di irrealtà, irrazionalità, "miracolosità", che spinge molti a coltivare paure di altro tipo (anch'esse sfruttate spesso per realizzare forme di dominio): questa volta le paure sono spontanee e le forme di dominio sono attuate promettendo speranza senza che nulla dimostri il potere di chi la promette. ([[Carlo Bernardini]])
*In fondo la pratica della scienza non è altro che lanciare uno sguardo al di là delle ideologie, e riuscire infine a ridimensionarle. ([[Robert Laughlin]])
*Il corso della [[storia]] e la natura reale degli uomini, sono il vero tribunale che decide circa i motivi di ogni sistema filosofico, e però circa lo stesso sistema. La scienza, come il santo della leggenda, deve cercare il padrone più forte. ([[Friedrich Julius Stahl]])
*In assenza di prove fisiche, la scienza non ammette spiriti, anime, angeli, diavoli o corpi di dharma del Buddha. O visitatori provenienti da altri mondi. ([[Carl Sagan]])
*Insomma, la scienza è umiliata dalla politica, che a sua volta è succube del Vaticano. ([[Margherita Hack]])
*L'[[arte]] è idealista: si crea dal nulla un mondo fantastico. La scienza invece è empirista: cerca di ricreare il mondo com'è, copiando la natura. ([[Rita Levi-Montalcini]])
*L'aspetto più triste della vita in questo momento è che la scienza raccoglie conoscenza più velocemente di quanto la società raccolga saggezza. ([[Isaac Asimov]])
*L'investigazione razionale, vale a dire scientifica, dell'universo rivela le sue meraviglie come nessuna introspezione o rivelazione potrebbe fare. Noi stessi siamo davvero tali da suscitare timore e meraviglia e altrettanto lo è un'allodola, un ranuncolo e persino un granello di sabbia. Nessun poeta e nessun profeta ha mai contemplato prodigi così profondi come quelli che si rivelano allo scienziato. Pochi possono essere così ottusi da non reagire alla conoscenza ''materiale'' di questo nostro mondo con un senso di timore reverenziale che merita di essere definito religioso. ([[George Gaylord Simpson]])
*L'onnipotenza dell'uomo non trova più posto nella visione scientifica del mondo, giacché egli ammette la propria piccolezza, è rassegnato alla morte ed è sottomesso a tutte le necessità della natura. Tuttavia una parte dell'originaria credenza nella propria onnipotenza sopravvive con la fiducia nella potenza dell'intelletto umano, che impugna le leggi della realtà. ([[Sigmund Freud]])
*L'unità di tutte le scienze è trovata nella geografia. Il significato della geografia è che essa presenta la terra come la sede duratura delle occupazioni dell'uomo. ([[John Dewey]])
*La cosa grandiosa della scienza è che non importa affatto con quanti scienziati sei in disaccordo. Alla fine vince l'idea giusta. La scienza non è democratica, non ha a che vedere col consenso, con la popolarità. ([[Neil Turok]])
*La differenza tra la scienza e le altre discipline confuse è che la scienza richiede il ragionamento, mente le altre discipline richiedono soltanto l'erudizione. ([[Robert Anson Heinlein]])
*La natura, così come oggi siamo in grado di capirla, si comporta in modo tale che risulta fondamentalmente impossibile prevedere esattamente cosa succederà in un dato esperimento. È una cosa orribile. Infatti i filosofi avevano stabilito come uno dei requisiti fondamentali della scienza che nelle stesse condizioni debba verificarsi la stessa cosa. Questo è semplicemente ''falso'': non si tratta di una condizione fondamentale della scienza. Il fatto è che non succede la stessa cosa, e possiamo trovare solo una media dei risultati, con metodi statistici. Ciò nonostante, la scienza non è completamente crollata. Tra l'altro, i filosofi dicono un sacco di cose su cosa sia ''assolutamente necessario'' per la scienza, ed è sempre (per quello che si può vedere) piuttosto ingenuo, e probabilmente sbagliato. ([[Richard Feynman]])
*[La] ''nobile e vera scienza, | ''[...]'' non ha mai dimostrato verso la superstizione | tanta intolleranza quanto quest'ultima | ne ha nutrita verso di lei.'' ([[Frigyes Karinthy]])
*La scienza apre le porte della conoscenza agli uomini e li rende liberi. Non è la scienza a spaventare. Ma un esercito di uomini liberi, dotati di senso critico e capacità di ragionamento – forse – può spaventare qualcuno. Non riusciamo a immaginare nulla che non abbia uno scopo, un disegno, una finalità. Anche il caos privo di senso è un'idea che da sola può fare tanta paura. ([[Edoardo Boncinelli]])
*La scienza che si diparte dalla giustizia è da chiamarsi inganno, piuttosto che sapienza. ([[Marco Tullio Cicerone]])
*La scienza ci dice ciò che possiamo sapere, ma ciò che possiamo sapere è poco, e se dimentichiamo quanto ''non'' possiamo sapere diventiamo insensibili a molte cose di grandissima importanza. ([[Bertrand Russell]])
*La scienza, come la poesia, si sa che sta ad un passo dalla follia. ([[Leonardo Sciascia]])
*La scienza, così esaltata nel mondo sovietico, non ha mai conosciuto una persecuzione così feroce come quella vissuta proprio in quel paese, nel paradiso del comunismo statolatrico e scientista. È assai strano che questa verità storica sia così occultata dalla [[Margherita Hack|Hack]] e da tutti coloro che, come [[Piergiorgio Odifreddi|Odifreddi]], Dawkins, Veronesi, Flamigni ecc., si ergono a paladini della scienza, dimostrando nello stesso tempo grande simpatia per il comunismo e le sue "libertà". ([[Francesco Agnoli]])
*La scienza coabitava fruttuosamente coi saperi magici ed esoterici, con le invenzioni fantastiche e prodigiose, con le affatturazioni «miracolose» e i «prestigi» anche in persone che, abilissime nelle arti meccaniche «dove interviene», precisava [[Tommaso Garzoni|Tomaso Garzoni]], «lima e martello» (orologiai, ingegneri militari, esperti di idraulica, maestri delle arti del fuoco...), avrebbero dovuto essere meno sensibili ai richiami dell'occulto. Il fascino dell'arcano, delle «secrete e maravigliose cose» contagiava tutti. ([[Piero Camporesi]])
*La scienza, dicevo, è fra noi e ci accompagna nel nostro vivere quotidiano. ([[Giorgio Tecce]])
*La scienza è fatta al 99% di cose noiose. (''[[Steins;Gate]]'')
*La scienza e il [[comunismo]] sono inseparabili. ([[Slogan comunisti|slogan comunista]])
*La scienza è l'arte di fare previsioni. Tutto il sapere scientifico nasce da regole trovate a partire da osservazioni sperimentali, da situazioni note e misurate. Se corretta, la regola ci dirà quello che succederà in situazioni analoghe mai sperimentate prima.<br/>A patto che la regola sia corretta. E che l'analogia regga. ([[Marco Malvaldi]])
*La scienza è l'esperienza, e l'esperienza è un manto che si trama a fila di secoli; e più il manto si distende e più la scienza è completa e sicura. ([[Carlo Bini]])
*La scienza è la forza dell'uomo. (''[[Neon Genesis Evangelion]]'')
*La scienza e la [[tecnica]], preziose risorse dell'uomo quando si pongono al suo servizio e ne promuovono lo sviluppo integrale a beneficio di tutti, non possono da sole indicare il senso dell'esistenza e del progresso umano. (''[[Donum vitae]]'')
*La Scienza è poesia, armonia del mondo, iniziazione alla grandezza; ma questa grandezza è riservata a pochi eletti, a quelli che possiedono fede, entusiasmo e perseveranza. ([[Pierre Devaux]])
*La scienza è un'impresa di uomini e la gente potrà accedere ai suoi resoconti dettagliati e valutarne la portata solo se c'è qualcuno che ne può discutere liberamente. ([[Halton Arp]])
*La scienza è un'impresa essenzialmente anarchica: l'anarchismo teorico e umanitario è più aperto a incoraggiare il progresso che non le sue alternative fondate sulla legge e sull'ordine. ([[Paul Feyerabend]])
*La scienza è un metodo di conoscenza, ma non è l'unico. ([[Francisco J. Ayala]])
*La scienza è un po' come lo sport: non può negare certi risultati, a condizione, ovviamente, che siano controllati da giudici indipendenti. ([[Piero Angela]])
*La scienza è un sacerdozio, ed ha, come la religione, i suoi martiri e le sue battaglie. ([[Giuseppe Lipparini]])
*La scienza è una ricchezza immateriale che si diffonde senza dissiparsi e di cui possiamo essere prodighi senza timore di impoverirci. ([[Mariano José Pereira da Fonseca]])
*''La scienza ha fallito nel nostro mondo, | la scienza ha fallito con la nostra Madre Terra'' ([[System of a Down]])
*La scienza ha questo di bello: che unisce le generazioni, perché le regole non cambiano, come le mode, da una generazione all'altra, ed è un percorso di conoscenza lungo il quale tutti possono inoltrarsi, a condizione, naturalmente, che il racconto sia fatto in modo chiaro e comprensibile. ([[Piero Angela]])
*La scienza in quanto tale, insomma, non è in alcun modo garanzia di saggezza e di umanità. ([[Ernesto Galli della Loggia]])
*La scienza infatti è un processo discorsivo, e tale processo implica una molteplicità. Essa dunque si allontana dall'[[Uno (filosofia)|uno]] per cadere nel numero e nella molteplicità. ([[Plotino]])
*La Scienza, la Materia e la Storia sono le tre principali "novità" (anche se non certo le sole) che la modernità non eredita dal patrimonio della filosofia greca, ma che trova costituite nel suo stesso orizzonte temporale, storico e sociale. ([[Costanzo Preve]])
*La scienza modifica sempre le idee (della stessa scienza o della cultura), mentre la [[tecnica]] ha su di esse scarso rilievo e per lo più solo indirettamente attraverso il sovvertimento dei processi di esistenza ordinari. ([[Vittorino Andreoli]])
*La scienza nelle sue stupefacenti conquiste, il pensiero nelle sue vie che sembrano infinite, non hanno fatto che limitare, porre confini e barriere alla ricerca di una realtà che non esiste, giacché tutto è reale e tutto è irreale. ([[Aldo Palazzeschi]])
*La scienza non è democratica. Non è come in Parlamento, dove ogni voto conta e ogni voce ha diritto di cittadinanza: la velocità della luce non la si stabilisce a maggioranza, per alzata di mano. ([[Piero Angela]])
*La scienza non è esatta, come si dice volgarmente, ma ha un certo grado di incertezza, piccolo o grande che sia, ma l'autorevolezza, l'affidabilità della scienza non si basa sul fatto che abbiamo eliminato l'incertezza ma sul fatto che la scienza, e soprattutto la [[fisica]], è stata in grado di definire, di misurare, quindi anche di gestire proprio l'incertezza dei risultati delle [[scoperte]]. ([[Lucia Votano]])
*La scienza non è mai ferma: essa è come un panorama che si dissolve impercettibilmente e si trasforma sotto i nostri occhi. Non è possibile in un momento qualsiasi coglierla in tutti i suoi particolari senza trovarsi immediatamente superati. ([[Isaac Asimov]])
*La ''scienza'' non è tutta la conoscenza, bensì solamente l'insieme e, al limite, il sistema delle ''costanti'' o ''invarianti'' verificate nelle nostre esperienze. ([[Francesco Orestano]])
*La scienza non è un'illusione. Sarebbe invece un'illusione credere di poter ottenere da altre fonti ciò che essa non è in grado di darci. ([[Sigmund Freud]])
*La scienza non ha fatto progressi che dopo aver eliminato Dio. ([[Pierre-Joseph Proudhon]])
*La scienza non sostenuta dal senno è raddoppiata follia. ([[Baltasar Gracián]])
*La scienza non va abbastanza svelta per noi! ([[Arthur Rimbaud]])
*La scienza si basa sulla [[condivisione]]. (''[[Numb3rs]]'')
*La scienza si ha quando si supera il dato immediato, l'apparenza; si ha con un salto dialettico. ([[Luciano Gruppi]])
*La scienza stessa ha bisogno, spingendosi in ipotesi non verificabili direttamente, di 'atti di fede'. ([[Roberto Giovanni Timossi]])
*La scienza sostituisce i pregiudizi personali con prove verificabili pubblicamente. ([[Richard Dawkins]])
*– La scienza viene sempre usata per la guerra.<br />– No, è come con le armi: la scienza è solo uno strumento. Dipende da chi la controlla. (''[[Metal Gear Rising: Revengeance]]'')
*La [vera] Scienza nasce nell'Immanente, ma porta l'uomo verso il Trascendente. ([[Papa Giovanni Paolo II]])
*Le scienze deono adoperarsi in grazia di se medesime, né altra grazia o altro giovamento o altro piacere o altra gloria è necessario che si ricerchi. ([[Torquato Tasso]])
*Le scienze nutrono i giovani e sono la consolazione dei vecchi. La scienza ci abbrevia la vita, che è già breve di suo. ([[Michail Afanas'evič Bulgakov]])
*Le scienze sono monumenti dedicati al bene pubblico; ogni cittadino deve loro un tributo proporzionale al proprio talento. ([[Charles Augustin de Coulomb]])
*Lo scopo della scienza non è la credenza, ma l'investigazione. ([[Camille Flammarion]])
*Ma, si dirà, la scienza è fede? Sì. Per avere potenza sul mondo, la scienza ha rinunciato da tempo ad essere "verità", nel senso attribuito a questa parola dalla tradizione filosofica. La scienza è divenuta sapere ipotetico. Sa di non essere sapere assoluto ("verità", appunto) – e in questo senso non è fede ma dubbio –, tuttavia per aver potenza sul mondo deve aver fede nella propria capacità di trasformarlo; ed è all'interno di questa fede che essa elabora, risolve o conferma i propri dubbi. ([[Emanuele Severino]])
*Mentre la scienza progredisce a velocità esponenziale, tanto la scienza di base quanto le sue ricadute pratiche, il divario tra i suoi protagonisti, o almeno i dilettanti coltivati, e la massa di chi non ha la più pallida idea delle sue poste in gioco aumenta più rapidamente rispetto a quello dei redditi. Il divario tra i paesi che si impegnano nella ricerca scientifica e quelli che ne sono alieni, nonché, all'interno di ognuno di essi, tra l'élite scientifica e i più carenti nel campo della conoscenza, aumenta più velocemente di quello delle ricchezze. ([[Marc Augé]])
*Nella scienza nulla vi è di certo: né le asserzioni generali né le asserzioni di osservazione. ([[Dario Antiseri]])
*Nella scienza si viene giudicati per la propria creatività e per i propri contributi, indipendentemente dall'età, dalle convinzioni religiose, dal sesso o dall'origine etnica. La ricerca scientifica insegna a pensare senza pregiudizi, a confrontarsi sulla base del ragionamento, a rispettare e ad accettare le evidenze della realtà. [...] Sebbene non guarisca le debolezze e le cattiverie umane, la scienza ha una naturale tendenza a sviluppare certi principi nelle menti delle donne e degli uomini che la praticano, portandoli a coltivare determinati valori: è una fortunata coincidenza che questi principi e questi valori siano proprio quelli che rendono una società più tollerante, più onesta e più giusta. ([[Gian Francesco Giudice]])
*Non è con la fiducia che la scienza fa strada, ma con la curiosità. (''[[Ultimatum alla Terra]]'')
*Non ignoriamo, che la scienza in molte e gravi questioni non è ancor giunta a tradurre in una teorica razionale l'impulso e la voce immediata della [[coscienza]]; ma l'[[ignoranza]] di una causa non c'indurrà mai a disconoscere l'evidenza d'un fatto; e noi abbiamo tanta fede nella rettitudine e nella sapienza della [[natura]], che non esiteremo punto a subordinare le rigide esigenze della dialettica alle nobili inspirazioni dell'[[anima]]. ([[Cristoforo Bonavino]])
*Non immaginavo che la scienza... che la mia stessa ricerca... potessero causare tanta sofferenza. Non che noi scienza-dipendenti siamo dei [[Satanismo|satanisti]] o robe simili, per carità. Ma... Anche con le migliori intenzioni... finiamo per essere usati dagli altri a scopi malefici. (''[[Metal Gear Solid 4: Guns of the Patriots]]'')
*Non si conosce a fondo una scienza finché non se ne conosce la storia. ([[Auguste Comte]])
*Non si può imparare una scienza finché non si sa di che cosa si tratta. ([[Aldous Huxley]])
*Non si tratta di abbandonare la scienza, la quale nel suo tortuoso cammino ha pur mostrato di essere ricerca docile alla verità, e dalla quale proprio oggi ci vengono le meno incerte indicazioni di speranza anche teoretica. Si tratta piuttosto di accompagnarle una ricerca filosofica che, in costante sforzo di attenzione, recuperi le necessarie armonie (con la natura e con gli altri) nelle regioni più proprie dell'umano: fantasia, sentimenti, esperienza storica, intelligenza. Questa collaborazione tra scienza e filosofia è indispensabile. Come l'opera manipolatrice e distruttiva della scienza non sarebbe giunta tanto lontano senza l'avallo e la spinta dell'idea filosofica dell<nowiki>'</nowiki>''homo faber'', così l'attuale riconversione della scienza a un'attività conoscitiva e conservativa non può dare tutti i suoi frutti se la filosofia non riproporrà l'idea perenne dell<nowiki>'</nowiki>''homo sapiens'', che illumina di sapienza anche il suo fare.<br/>Oggi molti scienziati mostrano di aver inteso la lezione di questa sapienza che conosce il limite e la misura. Hanno compreso che, quand'anche si abbia di mira soltanto il fare e il produrre, non è più possibile continuare a provocare la natura. Ma occorre esplorarla riconoscendone la realtà, davvero inesauribile sul piano della conoscenza, e fors'anche sul piano di una utilizzazione sapientemente rispettosa; ma esauribile (e quanto rapidamente!) sul piano della manipolazione <ref>fabbrileProprio del fabbro e, per estensione, di ogni attività manuale. Manipolazione fabbrile è quindi un utilizzo indiscriminato delle ricchezze naturali.</ref> che obbedisce alla misura egocentrica dell'uomo. ([[Sergio Cotta]])
*Obiezione contro la scienza: questo mondo non merita di essere conosciuto. ([[Emil Cioran]])
*Ogni scienza sarebbe superflua se l'essenza delle cose e la loro forma fenomenica direttamente coincidessero. ([[Karl Marx]])
*[[Paul Feyerabend]] ha descritto la scienza come un luogo d'anarchia fondato non sul metodo logico-razionale ma sui protocolli, i mezzi del mestiere. La scienza è, dunque, una disciplina «relativa», in grado di affermare la verità solo in relazione a dati posti convenzionalmente a confronto: una verità-errore. ([[Vittorino Andreoli]])
*Per me la scienza è fatalmente portatrice di valori. Pensando al discorso sul metodo mi viene in mente Galileo e le sue ragioni metodologiche. Non credo che la sua scienza fosse innocua, neutrale, innocente. Per la semplice ragione che le sue ricerche misero in crisi una prospettiva ideologica forte: quella fino ad allora sostenuta dalla Chiesa e dall'autorità scientifica appoggiata dal cardinal [[Roberto Bellarmino|Bellarmino]]. È impossibile separare la scienza dal suo contesto storico sociale concreto. L'immagine dello scienziato chiuso in laboratorio che fa la grande scoperta è un po' comica. A promuovere la scienza sono innanzitutto i gruppi interessati a usarne le ricadute: l'università, l'[[industria]] sempre più immateriale, i grandi centri medici e farmacologici, l'esercito. La portata ideologica della scienza lievita dentro questi interessi. ([[Edoardo Sanguineti]])
*Più la scienza allarga i confini dell'[[universo]], più gli abitanti della Terra sentono il richiamo della [[religione]]. ([[Riccardo Pazzaglia]])
*Poco importa se i metafisici e i letterati si bisticciano; ma non va senza danno del genere umano il discordare e il traviare de' pubblicisti. E già si disse che il fine criterio degli uomini illuminati coglie il certo e il sodo della scienza, ma non la crea e non l'ordina. ([[Terenzio Mamiani]])
*Qualcuno vorrà ch'io conti, tra le disposizioni singolarmente creatrici di umanità, la ''conquista scientifica''. Ma questa, con le sue maraviglie, supera l'animalità solamente come ampiezza di svolgimento. La scienza è la capacità di ''esplorare'' il mondo fisico, e riconoscere le regole secondo cui esso si comporta e si regge, e sfruttarle per il benessere quotidiano degli uomini. Ora, così i rudimenti della conoscenza dell'esterno fisico, quanto l'uso di qualche sua legge a proprio vantaggio, son pur noti dalla bestia: le rondini mostrano di possedere nozioni di geografia e di meteorologia{{sic|:}} si videro cani gettare in un fiume un pezzo di legno per valutarne l'intensità di corrente prima di avventurarsi. Penso pure che la scienza, per la sua stessa natura, non può servire alla vera vera conoscenza se non per diffonderla; la sua funzione rispetto a essa è puramente strumentale. Dite «la [[matematica]]»? Ma la matematica solo strumentalmente serve le scienze fisiche{{sic|:}} idealmente essa va forse allineata con la filosofia. ([[Massimo Bontempelli]])
*Quel che dice la scienza, è la natura o l'universo che glielo detta; non può essere un'altra voce, no, non può essere altro; e la cosa non è rassicurante. Noi siamo oggi fin troppo portati a non ascoltar che la scienza, in questioni che escono dal suo dominio. ([[Maurice Maeterlinck]])
*Questa è l'essenza della scienza: fai una domanda impertinente e sei sulla via della risposta pertinente. ([[Jacob Bronowski]])
*Questa è la prima legge della scienza: niente è scontato. (''[[Deep Core 2000]]'')
*Sai, mi illudevo di poter usare la scienza per aiutare l'umanità... Ma [...] usare la scienza per aiutare l'umanità... funziona solamente nei film... (''[[Metal Gear Solid]]'')
*Se c'è [[amore]] per l'[[uomo]], ci sarà anche amore per la scienza. ([[Ippocrate]])
*Se il [[pensiero]] taglia i legami col basso, perde le radici. Il pensiero funzionale della scienza è per esempio un pensiero privo di radici – gli manca il rapporto col motivo primo – la ''[[religione|religio]]''. (''[[Malattia e destino]]'')
*Se la Chiesa è stata, a volte, contro la scienza, la causa risiede nella cattiva lettura che ha fatto della Bibbia. ([[Jean Guitton]])
*Se mai sorgesse tra la scienza e la moralità una vera opposizione, e la scienza si volgesse in nome del vero a combattere quel principio per il quale solo il vero può esigere da noi un illimitato rispetto, allora dite pure con sicurezza che quella scienza è prossima alla sua rovina. ([[Carlo Cantoni]])
*Sì, non c'è niente di male nella scienza. Sai, io tra l'[[condizionatore d'aria|aria condizionata]] e il papa, scelgo l'aria condizionata. (''[[Harry a pezzi]]'')
*Sono fra coloro che pensano che la scienza abbia una grande bellezza. Uno studioso nel suo laboratorio non è solo un tecnico, è anche un bambino messo di fronte a fenomeni naturali che lo impressionano come una fiaba. ([[Marie Curie]])
*Sulla soglia della scienza, come sulla porta dell'[[inferno]], si deve porre questo ammonimento: <br>Qui si convien lasciare ogni sospetto <br> Ogni viltà convien che qui sia morta. ([[Karl Marx]])
*Una delle nostre bandiere è la Scienza senza segreti e senza frontiere. ([[Antonino Zichichi]])
*Uno dei doni più grandi che la scienza ha fatto al mondo è la continua eliminazione del soprannaturale. ([[James Dewey Watson]])
*Vi sono due grandi classi di scienze: quelle che, come la fisica, la chimica, la meccanica, possono avere ricorso all'esperienza, e quelle che, come la meteorologia, l'astronomia, l'economia politica, non possono, o difficilmente possono, avere ricorso all'esperienza, e che si debbono contentare dell'osservazione. ([[Vilfredo Pareto]])
*Vivere è di tutti, viver bene di pochi; viver con scienza e [[conoscenza]] di pochissimi. ([[Paolo Mantegazza]])
*Vivere è imparare. La scienza si evolve in maniera darwiniana: attraverso tentativi ed errori. ([[Dario Antiseri]])
*Voglio sapere molte cose, e dunque ho rispetto per la scienza. Ma non ne sarò mai schiavo, così come in altri tempi non sarei stato schiavo della teologia. ([[Elias Canetti]])
===[[Bertolt Brecht]]===
*Il frutto dell'albero della conoscenza. Ecco, lo azzanna subito. Sarà dannato in eterno, ma non può fare a meno di azzannarlo, sciagurato ghiottone!
*Il misfatto di Galileo può esser considerato il «peccato originale» delle scienze naturali moderne. Della moderna astronomia, che interessava profondamente una classe nuova, la borghesia, perché appoggiava le correnti sociali rivoluzionarie dell'epoca, egli fece una scienza specialistica strettamente limitata, la quale naturalmente proprio grazie alla sua «purezza», ossia alla sua indifferenza per il sistema di produzione, poté svilupparsi relativamente indisturbata. La [[bomba atomica]], come fenomeno tecnico non meno che sociale, è il classico prodotto terminale delle sue conquiste scientifiche e del suo fallimento sociale.
*Non credo che la scienza possa proporsi altro scopo che quello di alleviare la fatica dell'esistenza umana. Se gli uomini di scienza non reagiscono all'intimidazione dei potenti egoisti e si limitano ad accumulare sapere per sapere, la scienza può rimanere fiaccata per sempre, ed ogni nuova macchina non sarà che fonte di nuovi triboli per l'uomo. E quando, coll'andar del tempo, avrete scoperto tutto lo scopribile, il vostro progresso non sarà che un progressivo allontanamento dall'umanità.
*Una delle principali cause della miseria delle scienze sta, molto spesso, nella loro presunzione di essere ricche. Scopo della scienza non è tanto quello di aprire la porta all'infinito sapere, quanto quello di porre una barriera all'infinita ignoranza. ([[Bertolt Brecht]])
===[[Freeman Dyson]]===
*La scienza è la somma totale di una grande moltitudine di misteri. È un argomento senza fine tra una grande moltitudine di voci. Assomiglia a Wikipedia molto più di quanto non assomigli all'''Enciclopedia Britannica''.
*La scienza non è un corpo dottrinale monolitico ma una cultura che cresce ed evolve costantemente. La scienza attuale è derivata dalla matrice di quella classica del secolo XIX, proprio come la pittura di Pablo Picasso e di Jackson Pollock è derivata dalle matrici dell'arte del secolo XIX. La scienza ha tendenze in competizione proprio come la pittura e la poesia.
*Non esiste una visione scientifica unica come non esiste una visione poetica unica. La scienza è un mosaico di visioni parziali e conflittuali. In tutte queste visioni c'è però un elemento comune: la ribellione contro le restrizioni imposte dalla cultura localmente dominante, occidentale o orientale che sia. La visione della scienza non è specificamente occidentale: non è più occidentale di quanto possa essere araba o indiana o giapponese o cinese.
===[[Albert Einstein]]===
*L'intera scienza non è che un affinamento del pensiero quotidiano.
*La scienza è una cosa meravigliosa quando non serve a guadagnarsi il pane quotidiano. È meglio guadagnarsi da vivere con un lavoro che si ha la certezza di poter fare. Solo quando non bisogna rendere conto delle nostre attività a nessuno, si può provare vero piacere e soddisfazione nella ricerca scientifica.
*La scienza può solo accertare ciò che ''è'', ma non ciò che ''dovrebbe essere'', e fuori dal suo ambito tutti i tipi di giudizi di valore restano necessari.
*La scienza, tuttavia, non può creare fini e ancora meno inculcarli negli esseri umani; la scienza, al massimo, può fornire i mezzi con cui perseguire eventuali fini. Ma i fini in sé sono concepiti da personalità dotate di alti ideali etici.
*Quale varietà di stili nel tempio della scienza! E come diversi sono gli uomini che lo frequentano e diverse le forze morali che ve li hanno condotti! Più di uno si dedica alla scienza con la gioia di rendersi conto delle proprie superiori facoltà intellettuali: per lui la scienza è lo sport preferito che gli permette di vivere una vita intensa e di appagare le sue ambizioni. Ve ne sono anche molti i quali, unicamente allo scopo utilitario, vogliono portare la loro offerta alla effervescenza del cervello. Basterebbe che un angelo divino cacciasse dal tempio gli uomini di queste categorie e l'edificio rimarrebbe vuoto in modo inquietante, se non vi restassero alcuni uomini del presente e del passato: di questo numero fa parte il nostro [[Max Planck|Plank]] ed è questa la ragione per cui lo amiamo.
*Sono due i modi in cui la scienza influenza le faccende umane. Il primo è a tutti familiare: quello diretto. Ma in maniera ancora più estesa, quella indiretta, la scienza fornisce aiuti che hanno trasformato completamente l'esistenza umana. Questo secondo modo è di natura educativa: agisce sulla mente. Benché possa apparire meno ovvio al nostro esame superficiale, non meno incisivo del primo.
*Sta a imperituro credito della scienza l'aver permesso, agendo sulla mente umana, di superare l'insicurezza dell'uomo davanti a se stesso e davanti alla natura.
===[[Umberto Galimberti]]===
*Che la scienza grondi di metafore teologiche non c'è alcun dubbio. [[Bacone]], quando nel 1600 ideò il primo abbozzo del metodo scientifico, scrisse che attraverso la scienza e la tecnica l'uomo avrebbe riguadagnato le virtù preternaturali che Adamo aveva perso col peccato originale. E avrebbe concorso alla redenzione riscattando l'umanità dalla fatica del lavoro e dalla sofferenza del dolore, che erano le due pene che Dio aveva inflitto ad Adamo in occasione della cacciata dal paradiso terrestre. A ciò si aggiunga che la visione [[religione|religiosa]] del tempo, che prevede il passato come colpa, il presente come redenzione e il futuro come salvezza, viene riproposta dalla scienza in quell'analoga prospettiva dove il passato appare come male, la scienza come redenzione, il progresso come [[salvezza]].
*In questo senso è possibile dire che sia la scienza, sia l'[[utopia]], sia la [[rivoluzione]] sono animate da una visione del tempo e della storia profondamente [[religione|religiosa]], dove alla fine si realizza ciò che all'inizio era stato annunciato.
*Oggi la ragione ha trovato la sua più alta espressione nella scienza che non confligge con la fede, solo se la fede rinuncia a proporsi come verità. La scienza infatti non ha rapporti con la [[verità]], perché ciò che essa produce sono solo proposizioni "esatte", cioè "ottenute da (ex actu)" premesse che sono state anticipate in via ipotetica. Che poi l'ipotesi sia confermata dall'esperimento dice solo che noi conosciamo la validità operativa di quell'ipotesi, non la natura della cosa indagata con quell'ipotesi, perché, interrogata, la cosa non ha mostrato il suo volto, ma ha semplicemente risposto all'ipotesi anticipata.
===''[[Nadia - Il mistero della pietra azzurra]]''===
*Fintanto che al mondo ci saranno esseri umani buoni e cattivi, anche la scienza sarà buona e cattiva, perché dopotutto sono gli uomini ad applicarla. Così quando un uomo può attingere ad una forza immensa quasi sempre ne abusa causando rovina.
*Jean, la scienza è una cosa meravigliosa: rende possibile, l'impossibile però deve assumersi la responsabilità dei crimini commessi da quelli che hanno assaggiato i frutti del sapere.
*Il seme di tutte le scoperte sta nell'intuizione dell'essere umano e nel bisogno di metterla in pratica. È su questo che si fonda la scienza.
===[[Karl Popper]]===
*La scienza è ricerca della [[verità]]. Ma la verità non è verità ''certa''.
*Tutta la [[conoscenza]] prescientifica, sia essa animale o umana, è dogmatica; e con la scoperta del metodo non dogmatico, cioè del metodo critico, comincia la scienza.
*Una [[teoria]] che non può venire confutata da nessun evento concepibile non è scientifica. L'inconfutabilità di una teoria non è (come spesso si ritiene) una virtù, bensì un vizio.
===[[Lewis Wolpert]]===
*Cucinare è un esempio tipico, perché in effetti facciamo degli esperimenti; tuttavia questa non è scienza perché non è necessaria alcuna teoria: per ottenere il giusto «sapore» si procede semplicemente per prove ed errori. Fare scienza, invece, richiede di prendere le distanze dalla propria esperienza personale e cercare di capire fenomeni che non influiscono direttamente sulla propria vita quotidiana, sui propri costrutti personali. Nella vita di ogni giorno non ci serve alcun costrutto sul perché i corpi cadano o perché i bambini somiglino o no ai genitori; ci basta sapere che è così. Il senso comune non fornisce altro che un po' della materia prima necessaria al pensiero scientifico.
*Le pubblicazioni scientifiche hanno vita breve e dopo qualche anno neppure quelle veramente importanti vengono più citate. Gli scienziati non possono lavorare in isolamento, perché l'impresa scientifica è essenzialmente accumulativa. Paragoniamo tutto questo alle arti: per pittori, romanzieri e poeti l'elemento fondamentale è l'originalità della creazione. L'artista non partecipa a un'impresa comune; il suo lavoro non è assimilato ad un corpo più ampio e la sua essenza è l'individualità. Per contro, per lo scienziato lo scopo è che gli altri accettino le sue idee, è ottenere il consenso.
*Vorrei insegnare al mondo che la scienza è il miglior modo di capire il mondo, e che per ogni sequenza di osservazioni c'è una sola spiegazione. Inoltre la scienza è oggettiva, e spiega il mondo così come è. Le questioni etiche sorgono solo quando la scienza è applicata alla tecnologia – dalla medicina all'industria.
==[[Proverbi italiani]]==
*Chi di scienza è amatore, a lungo andare avrà onore.
*È la miglior scienza quella che fa gli uomini buoni.
*Fra sepolto tesoro e occulta scienza non c'è gran differenza.
*La scienza ben vale il denaro che si spende per acquistarla.
*La scienza è follia, se il senno non la governa.
*La scienza è nulla rispetto alla virtù.
*La scienza è un buon bastone nel pellegrinaggio della vita.
*La scienza è un tesoro che accompagna chi la possiede in ogni dove.
*La scienza è una fonte di cui nessuno esplora le origini.
*La scienza ha una seconda vista ed ha occhi brillanti.
*La scienza nei ricchi è una perla nell'oro.
*La scienza per alcuni è uno scettro, per altri un berretto a sonagli.
*La scienza val più della ricchezza: gli averi se ne vanno, la scienza rimane.
*La scienza viene dallo studio.
*Le scienze sono l'argento della gente comune, l'oro della nobiltà e la gemma dei principi.
*Nella scienza non vi sono né vecchi né giovani: chi più sa ha precedenza.
==Note==
<references />
==Bibliografia==
*Annarosa Selene, ''Dizionario dei proverbi'', Pan libri, 2004. ISBN 8872171903
==Voci correlate==
*[[Metodo scientifico]]
*[[Pseudoscienza]]
*[[Ricerca scientifica]]
*[[Scienza e religione]]
*[[Scienziato]]
*[[Teoria scientifica]]
==Altri progetti==
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Citazioni sulla '''scienza'''.
==Citazioni==
*Affermazione e negazione esistono sempre e dovunque, non solo in rapporto a ogni individuo, ma per l'umanità nel suo insieme. Se mezza umanità afferma una cosa, l'altra metà la nega. Per esempio, ci sono due correnti contrarie, la scienza e la [[religione]]. Ciò che la scienza afferma, la religione nega, e viceversa. È una legge meccanica, e non può essere altrimenti. Essa opera ovunque a ogni livello, nel mondo, nelle città, nella famiglia, nella vita interiore dell'individuo umano. Un centro dell'uomo afferma, un altro nega. Noi siamo sempre divisi tra i due. Questa è una legge oggettiva, e tutti noi ne siamo schiavi; per esempio, io devo essere schiavo o della scienza, o della religione. In entrambi i casi, l'uomo è schiavo di questa legge oggettiva. È impossibile liberarsene. È libero soltanto colui che sta nel mezzo: chi ne è capace, sfugge a questa legge di schiavitù. ([[Georges Ivanovič Gurdjieff]])
*Ahimè la nostra scienza, se fosse tutta fredda e destinata solo a mantenere i minuti piaceri del corpo, a che cosa servirebbe? Sarebbe un'ancella del materialismo e dell'egoismo! E perciò per metterla al riparo di simile accusa, noi medici, in momenti supremi, ricordiamoci di avere di fronte a noi, oltre che un corpo, un'anima, creatura di Dio. ([[Giuseppe Moscati]])
*Amare la Scienza per se stessa è distintivo di nobiltà; servirla bene è una gioia e un dovere. ([[Pierre Devaux]])
*Anche la scienza, a differenza della filosofia, cerca la verità ultima, non maneggiando idee, concetti, parole, ma usando numeri, formule, equazioni, potenze. La scommessa della scienza è di scoprire la chiave capace di aprire tutte le porte, fino all'ultima che custodisce il numero d'oro, la formula finale, la legge che chiarisce e svela l'ultima incognita. Ecco perché la Chiesa non si sente insidiata dalla scienza: perseguono infatti lo stesso obiettivo. ([[Eugenio Scalfari]])
*Anzi è chiaro che tutto il genere umano, non solo questo o quell'individuo, è tenuto a dedicarsi alle scienze. Infatti Dio creò l'uomo, affinché lo conoscesse, e conoscendolo lo amasse, e amandolo ne godesse; per questa ragione l'uomo è stato creato razionale e dotato di sensi. Invece l'uomo, se è vero che la ragione è fatta per le scienze, qualora non utilizzasse questo dono di Dio secondo il progetto divino, agirebbe contro l'ordine naturale di Dio – come suole notare Crisostomo – quasi non volesse usare i piedi per camminare. ([[Tommaso Campanella]])
*C'è una fondamentale differenza tra la religione, che è basata sull'autorità, e la scienza, che è basata su osservazione e ragionamento. E la scienza vincerà perché funziona. ([[Stephen Hawking]])
*Che cos'è la scienza? Con questa parola di solito s'intendono tre cose diverse, o un misto delle tre. Non credo ci sia bisogno di essere precisi: essere troppo precisi non è sempre una buona idea. «Scienza» a volte significa un metodo speciale di scoprire le cose; a volte significa l'insieme delle conoscenze che si originano dalle cose scoperte, ma può anche significare tutte le cose nuove che si possono fare usando la conoscenza acquisita, o il fare effettivamente queste cose. ([[Richard Feynman]])
*Celeste dono, ammirabile produzione è la scienza. Veneranda, sacra cosa ella è, sia che si riguardi in ordine al Donatore Supremo, sia che in rapporto alla creata intelligenza cooperante si contempli: perciocchè nel primo aspetto è una libera procedenza del primo Amore; sotto l'altro è libero parto di una immagine di Dio, la quale scrutando la grandezza delle opere del suo Sommo Fattore, mercè del lume di quella gloria, che penetra per l'universo, e con misura diversa nelle sue parti risplende, ne imita la sapientissima creazione. ([[Giovanni Antonelli (astronomo)|Giovanni Antonelli]])
*Comprendere bene il significato di un lavoro scientifico richiede una notevole esperienza, e non è alla portata di tutti. Per questo i dibattiti scientifici devono avvenire secondo me tra esperti, e non tra esperti e persone che non lo sono. Io stesso mai potrei dibattere con il mio amico Adriano Aguzzi di neuropatologia: gli chiederei di spiegarmi tante cose, ma non sarei in grado di discutere con lui. Non lo vivo come una limitazione: semplicemente per parlare di qualcosa, in campo scientifico e non solo, bisogna avere studiato. La cosa peraltro è accettata in campo sportivo: non sentirete mai una partita di basket commentata da chi non ne conosce le regole o un telecronista di calcio che non sa cosa sia il fuorigioco; qui invece dovrebbe tenersi una discussione sui batteri con chi non sa cosa sia un clone batterico. Non lo ritengo giusto. La mia frase "la scienza non è democratica" significa infatti che i dati scientifici non sono sottoposti a validazione elettorale: se anche il 99% del mondo votasse dicendo che due più due fa cinque, ancora continuerebbe a fare quattro. Poi ognuno è libero di dimostrare che non è vero; ma fino a quando non l'ha dimostrato, due più due fa quattro anche se molti non sono d'accordo. ([[Roberto Burioni]])
*Credo nel futuro della scienza, se almeno qualche cometa o il raffreddamento della corteccia terrestre non verrà a guastare l'opera dei secoli. Credo all'entusiasmo delle anime che irrompendo quandocchesia nella vita sociale anticiperanno di qualche millennio il trionfo della scienza, come il matematico calcolatore è prevenuto nelle sue scoperte dalle audaci ipotesi del poeta! ([[Ippolito Nievo]])
*Dal progresso delle scienze dipende in modo diretto il progresso complessivo del genere umano. Chi frena il primo frena anche il secondo. ([[Johann Gottlieb Fichte]])
*Dannosa, servile, incerta riesce ogni [[arte]], quando non fondasi nella scienza, come edificio in roccia viva. Appartenendo solo alla scienza di mirare nel fondo, per così dire, stabile e invariato delle cose, da lei soltanto può lo spirito acquistare la certezza; e soltanto lo spirito che sia possessore della certezza, è padrone di sé, cioè libero. ([[Vito Fornari]])
*''Dio ha dato agli uomini la scienza | perché potessero gloriarsi delle sue meraviglie.'' (''[[Siracide]]'')
*È comprensibile che gran pane della storiografia della scienza si occupi dei suoi successi, di scoperte fortunate, di brillanti deduzioni o dei grandi, quasi magici balzi in avanti di un [[Isaac Newton|Newton]] o di un [[Albert Einstein|Einstein]]. Io ritengo però che non sia possibile capire veramente i successi della scienza se non si capisce anche quanto essi siano ''sofferti'': quanto sia facile essere fuorviati, quanto sia difficile sapere, in ogni circostanza, qual è la prossima cosa da fare. ([[Steven Weinberg]])
*È nata così la scienza moderna, figlia dello stupore e della curiosità: queste due molle segrete le assicurano sempre progressi incessanti. ([[Louis-Victor Pierre Raymond de Broglie]])
*E usare la "scienza" per denigrare e magari anche per eliminare tutte le alternative significa usare una reputazione meritata per incoraggiare un dogmatismo contrario allo spirito di coloro che se la sono guadagnata. ([[Paul Feyerabend]])
*Esistono soltanto due cose: scienza ed opinione; la prima genera conoscenza, la seconda ignoranza. ([[Ippocrate]])
*''Guardate! la torreggiante scienza dagli occhi aguzzi, | come da eccelsi picchi domina il mondo moderno, | e promulga una serie di comandi assoluti.'' ([[Walt Whitman]])
*Il massimo trionfo della scienza sembra consistere nella velocità crescente con cui lo stupido può trasferire la sua stupidità da un luogo a un altro. ([[Nicolás Gómez Dávila]])
*Il [[mito]], come la scienza, sorge dalla sete di vedere, narrare e pensare il mondo con altri occhi, sotto altra luce. Il mito è sintesi, la scienza è analisi. Il mito genera la visione, l'arte e il racconto. La scienza invece induce alla ricerca, la sperimentazione e la scoperta. Ambedue non si accontentano dei fatti apparenti e della loro sequenza, li oltrepassano. ([[Marcello Veneziani]])
*Il modo scientifico di pensare, di ragionare sulle cose e sui fatti, sta perdendo terreno. Ci sono motivi banali e motivi profondi perché questo avvenga, ma purtroppo i due tipi si mescolano e si accavallano. Per esempio, tra i motivi banali c'è il fatto che lo sviluppo delle tecnologie ha riempito il nostro mondo di agenti invisibili, l'elettrosmog, i gas serra, la radioattività, gli ogm, e via discorrendo. L'invisibilità già mette paura di per sé, figuriamoci se poi qualcuno si mette a pescare nel torbido per usarla per farci "politica": niente come la paura riesce a far proseliti e a creare movimenti di protesta. Tra i motivi profondi c'è un cronico desiderio di irrealtà, irrazionalità, "miracolosità", che spinge molti a coltivare paure di altro tipo (anch'esse sfruttate spesso per realizzare forme di dominio): questa volta le paure sono spontanee e le forme di dominio sono attuate promettendo speranza senza che nulla dimostri il potere di chi la promette. ([[Carlo Bernardini]])
*In fondo la pratica della scienza non è altro che lanciare uno sguardo al di là delle ideologie, e riuscire infine a ridimensionarle. ([[Robert Laughlin]])
*Il corso della [[storia]] e la natura reale degli uomini, sono il vero tribunale che decide circa i motivi di ogni sistema filosofico, e però circa lo stesso sistema. La scienza, come il santo della leggenda, deve cercare il padrone più forte. ([[Friedrich Julius Stahl]])
*In assenza di prove fisiche, la scienza non ammette spiriti, anime, angeli, diavoli o corpi di dharma del Buddha. O visitatori provenienti da altri mondi. ([[Carl Sagan]])
*Insomma, la scienza è umiliata dalla politica, che a sua volta è succube del Vaticano. ([[Margherita Hack]])
*L'[[arte]] è idealista: si crea dal nulla un mondo fantastico. La scienza invece è empirista: cerca di ricreare il mondo com'è, copiando la natura. ([[Rita Levi-Montalcini]])
*L'aspetto più triste della vita in questo momento è che la scienza raccoglie conoscenza più velocemente di quanto la società raccolga saggezza. ([[Isaac Asimov]])
*L'investigazione razionale, vale a dire scientifica, dell'universo rivela le sue meraviglie come nessuna introspezione o rivelazione potrebbe fare. Noi stessi siamo davvero tali da suscitare timore e meraviglia e altrettanto lo è un'allodola, un ranuncolo e persino un granello di sabbia. Nessun poeta e nessun profeta ha mai contemplato prodigi così profondi come quelli che si rivelano allo scienziato. Pochi possono essere così ottusi da non reagire alla conoscenza ''materiale'' di questo nostro mondo con un senso di timore reverenziale che merita di essere definito religioso. ([[George Gaylord Simpson]])
*L'onnipotenza dell'uomo non trova più posto nella visione scientifica del mondo, giacché egli ammette la propria piccolezza, è rassegnato alla morte ed è sottomesso a tutte le necessità della natura. Tuttavia una parte dell'originaria credenza nella propria onnipotenza sopravvive con la fiducia nella potenza dell'intelletto umano, che impugna le leggi della realtà. ([[Sigmund Freud]])
*L'unità di tutte le scienze è trovata nella geografia. Il significato della geografia è che essa presenta la terra come la sede duratura delle occupazioni dell'uomo. ([[John Dewey]])
*La cosa grandiosa della scienza è che non importa affatto con quanti scienziati sei in disaccordo. Alla fine vince l'idea giusta. La scienza non è democratica, non ha a che vedere col consenso, con la popolarità. ([[Neil Turok]])
*La differenza tra la scienza e le altre discipline confuse è che la scienza richiede il ragionamento, mente le altre discipline richiedono soltanto l'erudizione. ([[Robert Anson Heinlein]])
*La natura, così come oggi siamo in grado di capirla, si comporta in modo tale che risulta fondamentalmente impossibile prevedere esattamente cosa succederà in un dato esperimento. È una cosa orribile. Infatti i filosofi avevano stabilito come uno dei requisiti fondamentali della scienza che nelle stesse condizioni debba verificarsi la stessa cosa. Questo è semplicemente ''falso'': non si tratta di una condizione fondamentale della scienza. Il fatto è che non succede la stessa cosa, e possiamo trovare solo una media dei risultati, con metodi statistici. Ciò nonostante, la scienza non è completamente crollata. Tra l'altro, i filosofi dicono un sacco di cose su cosa sia ''assolutamente necessario'' per la scienza, ed è sempre (per quello che si può vedere) piuttosto ingenuo, e probabilmente sbagliato. ([[Richard Feynman]])
*[La] ''nobile e vera scienza, | ''[...]'' non ha mai dimostrato verso la superstizione | tanta intolleranza quanto quest'ultima | ne ha nutrita verso di lei.'' ([[Frigyes Karinthy]])
*La scienza apre le porte della conoscenza agli uomini e li rende liberi. Non è la scienza a spaventare. Ma un esercito di uomini liberi, dotati di senso critico e capacità di ragionamento – forse – può spaventare qualcuno. Non riusciamo a immaginare nulla che non abbia uno scopo, un disegno, una finalità. Anche il caos privo di senso è un'idea che da sola può fare tanta paura. ([[Edoardo Boncinelli]])
*La scienza che si diparte dalla giustizia è da chiamarsi inganno, piuttosto che sapienza. ([[Marco Tullio Cicerone]])
*La scienza ci dice ciò che possiamo sapere, ma ciò che possiamo sapere è poco, e se dimentichiamo quanto ''non'' possiamo sapere diventiamo insensibili a molte cose di grandissima importanza. ([[Bertrand Russell]])
*La scienza, come la poesia, si sa che sta ad un passo dalla follia. ([[Leonardo Sciascia]])
*La scienza, così esaltata nel mondo sovietico, non ha mai conosciuto una persecuzione così feroce come quella vissuta proprio in quel paese, nel paradiso del comunismo statolatrico e scientista. È assai strano che questa verità storica sia così occultata dalla [[Margherita Hack|Hack]] e da tutti coloro che, come [[Piergiorgio Odifreddi|Odifreddi]], Dawkins, Veronesi, Flamigni ecc., si ergono a paladini della scienza, dimostrando nello stesso tempo grande simpatia per il comunismo e le sue "libertà". ([[Francesco Agnoli]])
*La scienza coabitava fruttuosamente coi saperi magici ed esoterici, con le invenzioni fantastiche e prodigiose, con le affatturazioni «miracolose» e i «prestigi» anche in persone che, abilissime nelle arti meccaniche «dove interviene», precisava [[Tommaso Garzoni|Tomaso Garzoni]], «lima e martello» (orologiai, ingegneri militari, esperti di idraulica, maestri delle arti del fuoco...), avrebbero dovuto essere meno sensibili ai richiami dell'occulto. Il fascino dell'arcano, delle «secrete e maravigliose cose» contagiava tutti. ([[Piero Camporesi]])
*La scienza, dicevo, è fra noi e ci accompagna nel nostro vivere quotidiano. ([[Giorgio Tecce]])
*La scienza è fatta al 99% di cose noiose. (''[[Steins;Gate]]'')
*La scienza e il [[comunismo]] sono inseparabili. ([[Slogan comunisti|slogan comunista]])
*La scienza è l'arte di fare previsioni. Tutto il sapere scientifico nasce da regole trovate a partire da osservazioni sperimentali, da situazioni note e misurate. Se corretta, la regola ci dirà quello che succederà in situazioni analoghe mai sperimentate prima.<br/>A patto che la regola sia corretta. E che l'analogia regga. ([[Marco Malvaldi]])
*La scienza è l'esperienza, e l'esperienza è un manto che si trama a fila di secoli; e più il manto si distende e più la scienza è completa e sicura. ([[Carlo Bini]])
*La scienza è la forza dell'uomo. (''[[Neon Genesis Evangelion]]'')
*La scienza e la [[tecnica]], preziose risorse dell'uomo quando si pongono al suo servizio e ne promuovono lo sviluppo integrale a beneficio di tutti, non possono da sole indicare il senso dell'esistenza e del progresso umano. (''[[Donum vitae]]'')
*La Scienza è poesia, armonia del mondo, iniziazione alla grandezza; ma questa grandezza è riservata a pochi eletti, a quelli che possiedono fede, entusiasmo e perseveranza. ([[Pierre Devaux]])
*La scienza è un'impresa di uomini e la gente potrà accedere ai suoi resoconti dettagliati e valutarne la portata solo se c'è qualcuno che ne può discutere liberamente. ([[Halton Arp]])
*La scienza è un'impresa essenzialmente anarchica: l'anarchismo teorico e umanitario è più aperto a incoraggiare il progresso che non le sue alternative fondate sulla legge e sull'ordine. ([[Paul Feyerabend]])
*La scienza è un metodo di conoscenza, ma non è l'unico. ([[Francisco J. Ayala]])
*La scienza è un sacerdozio, ed ha, come la religione, i suoi martiri e le sue battaglie. ([[Giuseppe Lipparini]])
*La scienza è una ricchezza immateriale che si diffonde senza dissiparsi e di cui possiamo essere prodighi senza timore di impoverirci. ([[Mariano José Pereira da Fonseca]])
*''La scienza ha fallito nel nostro mondo, | la scienza ha fallito con la nostra Madre Terra'' ([[System of a Down]])
*La scienza in quanto tale, insomma, non è in alcun modo garanzia di saggezza e di umanità. ([[Ernesto Galli della Loggia]])
*La scienza infatti è un processo discorsivo, e tale processo implica una molteplicità. Essa dunque si allontana dall'[[Uno (filosofia)|uno]] per cadere nel numero e nella molteplicità. ([[Plotino]])
*La Scienza, la Materia e la Storia sono le tre principali "novità" (anche se non certo le sole) che la modernità non eredita dal patrimonio della filosofia greca, ma che trova costituite nel suo stesso orizzonte temporale, storico e sociale. ([[Costanzo Preve]])
*La scienza modifica sempre le idee (della stessa scienza o della cultura), mentre la [[tecnica]] ha su di esse scarso rilievo e per lo più solo indirettamente attraverso il sovvertimento dei processi di esistenza ordinari. ([[Vittorino Andreoli]])
*La scienza nelle sue stupefacenti conquiste, il pensiero nelle sue vie che sembrano infinite, non hanno fatto che limitare, porre confini e barriere alla ricerca di una realtà che non esiste, giacché tutto è reale e tutto è irreale. ([[Aldo Palazzeschi]])
*La scienza non è esatta, come si dice volgarmente, ma ha un certo grado di incertezza, piccolo o grande che sia, ma l'autorevolezza, l'affidabilità della scienza non si basa sul fatto che abbiamo eliminato l'incertezza ma sul fatto che la scienza, e soprattutto la [[fisica]], è stata in grado di definire, di misurare, quindi anche di gestire proprio l'incertezza dei risultati delle [[scoperte]]. ([[Lucia Votano]])
*La scienza non è mai ferma: essa è come un panorama che si dissolve impercettibilmente e si trasforma sotto i nostri occhi. Non è possibile in un momento qualsiasi coglierla in tutti i suoi particolari senza trovarsi immediatamente superati. ([[Isaac Asimov]])
*La ''scienza'' non è tutta la conoscenza, bensì solamente l'insieme e, al limite, il sistema delle ''costanti'' o ''invarianti'' verificate nelle nostre esperienze. ([[Francesco Orestano]])
*La scienza non è un'illusione. Sarebbe invece un'illusione credere di poter ottenere da altre fonti ciò che essa non è in grado di darci. ([[Sigmund Freud]])
*La scienza non ha fatto progressi che dopo aver eliminato Dio. ([[Pierre-Joseph Proudhon]])
*La scienza non sostenuta dal senno è raddoppiata follia. ([[Baltasar Gracián]])
*La scienza non va abbastanza svelta per noi! ([[Arthur Rimbaud]])
*La scienza si basa sulla [[condivisione]]. (''[[Numb3rs]]'')
*La scienza si ha quando si supera il dato immediato, l'apparenza; si ha con un salto dialettico. ([[Luciano Gruppi]])
*La scienza stessa ha bisogno, spingendosi in ipotesi non verificabili direttamente, di 'atti di fede'. ([[Roberto Giovanni Timossi]])
*La scienza sostituisce i pregiudizi personali con prove verificabili pubblicamente. ([[Richard Dawkins]])
*– La scienza viene sempre usata per la guerra.<br />– No, è come con le armi: la scienza è solo uno strumento. Dipende da chi la controlla. (''[[Metal Gear Rising: Revengeance]]'')
*La [vera] Scienza nasce nell'Immanente, ma porta l'uomo verso il Trascendente. ([[Papa Giovanni Paolo II]])
*Le scienze deono adoperarsi in grazia di se medesime, né altra grazia o altro giovamento o altro piacere o altra gloria è necessario che si ricerchi. ([[Torquato Tasso]])
*Le scienze nutrono i giovani e sono la consolazione dei vecchi. La scienza ci abbrevia la vita, che è già breve di suo. ([[Michail Afanas'evič Bulgakov]])
*Le scienze sono monumenti dedicati al bene pubblico; ogni cittadino deve loro un tributo proporzionale al proprio talento. ([[Charles Augustin de Coulomb]])
*Lo scopo della scienza non è la credenza, ma l'investigazione. ([[Camille Flammarion]])
*Ma, si dirà, la scienza è fede? Sì. Per avere potenza sul mondo, la scienza ha rinunciato da tempo ad essere "verità", nel senso attribuito a questa parola dalla tradizione filosofica. La scienza è divenuta sapere ipotetico. Sa di non essere sapere assoluto ("verità", appunto) – e in questo senso non è fede ma dubbio –, tuttavia per aver potenza sul mondo deve aver fede nella propria capacità di trasformarlo; ed è all'interno di questa fede che essa elabora, risolve o conferma i propri dubbi. ([[Emanuele Severino]])
*Mentre la scienza progredisce a velocità esponenziale, tanto la scienza di base quanto le sue ricadute pratiche, il divario tra i suoi protagonisti, o almeno i dilettanti coltivati, e la massa di chi non ha la più pallida idea delle sue poste in gioco aumenta più rapidamente rispetto a quello dei redditi. Il divario tra i paesi che si impegnano nella ricerca scientifica e quelli che ne sono alieni, nonché, all'interno di ognuno di essi, tra l'élite scientifica e i più carenti nel campo della conoscenza, aumenta più velocemente di quello delle ricchezze. ([[Marc Augé]])
*Nella scienza nulla vi è di certo: né le asserzioni generali né le asserzioni di osservazione. ([[Dario Antiseri]])
*Nella scienza si viene giudicati per la propria creatività e per i propri contributi, indipendentemente dall'età, dalle convinzioni religiose, dal sesso o dall'origine etnica. La ricerca scientifica insegna a pensare senza pregiudizi, a confrontarsi sulla base del ragionamento, a rispettare e ad accettare le evidenze della realtà. [...] Sebbene non guarisca le debolezze e le cattiverie umane, la scienza ha una naturale tendenza a sviluppare certi principi nelle menti delle donne e degli uomini che la praticano, portandoli a coltivare determinati valori: è una fortunata coincidenza che questi principi e questi valori siano proprio quelli che rendono una società più tollerante, più onesta e più giusta. ([[Gian Francesco Giudice]])
*Non è con la fiducia che la scienza fa strada, ma con la curiosità. (''[[Ultimatum alla Terra]]'')
*Non ignoriamo, che la scienza in molte e gravi questioni non è ancor giunta a tradurre in una teorica razionale l'impulso e la voce immediata della [[coscienza]]; ma l'[[ignoranza]] di una causa non c'indurrà mai a disconoscere l'evidenza d'un fatto; e noi abbiamo tanta fede nella rettitudine e nella sapienza della [[natura]], che non esiteremo punto a subordinare le rigide esigenze della dialettica alle nobili inspirazioni dell'[[anima]]. ([[Cristoforo Bonavino]])
*Non immaginavo che la scienza... che la mia stessa ricerca... potessero causare tanta sofferenza. Non che noi scienza-dipendenti siamo dei [[Satanismo|satanisti]] o robe simili, per carità. Ma... Anche con le migliori intenzioni... finiamo per essere usati dagli altri a scopi malefici. (''[[Metal Gear Solid 4: Guns of the Patriots]]'')
*Non si conosce a fondo una scienza finché non se ne conosce la storia. ([[Auguste Comte]])
*Non si può imparare una scienza finché non si sa di che cosa si tratta. ([[Aldous Huxley]])
*Non si tratta di abbandonare la scienza, la quale nel suo tortuoso cammino ha pur mostrato di essere ricerca docile alla verità, e dalla quale proprio oggi ci vengono le meno incerte indicazioni di speranza anche teoretica. Si tratta piuttosto di accompagnarle una ricerca filosofica che, in costante sforzo di attenzione, recuperi le necessarie armonie (con la natura e con gli altri) nelle regioni più proprie dell'umano: fantasia, sentimenti, esperienza storica, intelligenza. Questa collaborazione tra scienza e filosofia è indispensabile. Come l'opera manipolatrice e distruttiva della scienza non sarebbe giunta tanto lontano senza l'avallo e la spinta dell'idea filosofica dell<nowiki>'</nowiki>''homo faber'', così l'attuale riconversione della scienza a un'attività conoscitiva e conservativa non può dare tutti i suoi frutti se la filosofia non riproporrà l'idea perenne dell<nowiki>'</nowiki>''homo sapiens'', che illumina di sapienza anche il suo fare.<br/>Oggi molti scienziati mostrano di aver inteso la lezione di questa sapienza che conosce il limite e la misura. Hanno compreso che, quand'anche si abbia di mira soltanto il fare e il produrre, non è più possibile continuare a provocare la natura. Ma occorre esplorarla riconoscendone la realtà, davvero inesauribile sul piano della conoscenza, e fors'anche sul piano di una utilizzazione sapientemente rispettosa; ma esauribile (e quanto rapidamente!) sul piano della manipolazione <ref>fabbrileProprio del fabbro e, per estensione, di ogni attività manuale. Manipolazione fabbrile è quindi un utilizzo indiscriminato delle ricchezze naturali.</ref> che obbedisce alla misura egocentrica dell'uomo. ([[Sergio Cotta]])
*Obiezione contro la scienza: questo mondo non merita di essere conosciuto. ([[Emil Cioran]])
*Ogni scienza sarebbe superflua se l'essenza delle cose e la loro forma fenomenica direttamente coincidessero. ([[Karl Marx]])
*[[Paul Feyerabend]] ha descritto la scienza come un luogo d'anarchia fondato non sul metodo logico-razionale ma sui protocolli, i mezzi del mestiere. La scienza è, dunque, una disciplina «relativa», in grado di affermare la verità solo in relazione a dati posti convenzionalmente a confronto: una verità-errore. ([[Vittorino Andreoli]])
*Per me la scienza è fatalmente portatrice di valori. Pensando al discorso sul metodo mi viene in mente Galileo e le sue ragioni metodologiche. Non credo che la sua scienza fosse innocua, neutrale, innocente. Per la semplice ragione che le sue ricerche misero in crisi una prospettiva ideologica forte: quella fino ad allora sostenuta dalla Chiesa e dall'autorità scientifica appoggiata dal cardinal [[Roberto Bellarmino|Bellarmino]]. È impossibile separare la scienza dal suo contesto storico sociale concreto. L'immagine dello scienziato chiuso in laboratorio che fa la grande scoperta è un po' comica. A promuovere la scienza sono innanzitutto i gruppi interessati a usarne le ricadute: l'università, l'[[industria]] sempre più immateriale, i grandi centri medici e farmacologici, l'esercito. La portata ideologica della scienza lievita dentro questi interessi. ([[Edoardo Sanguineti]])
*Più la scienza allarga i confini dell'[[universo]], più gli abitanti della Terra sentono il richiamo della [[religione]]. ([[Riccardo Pazzaglia]])
*Poco importa se i metafisici e i letterati si bisticciano; ma non va senza danno del genere umano il discordare e il traviare de' pubblicisti. E già si disse che il fine criterio degli uomini illuminati coglie il certo e il sodo della scienza, ma non la crea e non l'ordina. ([[Terenzio Mamiani]])
*Qualcuno vorrà ch'io conti, tra le disposizioni singolarmente creatrici di umanità, la ''conquista scientifica''. Ma questa, con le sue maraviglie, supera l'animalità solamente come ampiezza di svolgimento. La scienza è la capacità di ''esplorare'' il mondo fisico, e riconoscere le regole secondo cui esso si comporta e si regge, e sfruttarle per il benessere quotidiano degli uomini. Ora, così i rudimenti della conoscenza dell'esterno fisico, quanto l'uso di qualche sua legge a proprio vantaggio, son pur noti dalla bestia: le rondini mostrano di possedere nozioni di geografia e di meteorologia{{sic|:}} si videro cani gettare in un fiume un pezzo di legno per valutarne l'intensità di corrente prima di avventurarsi. Penso pure che la scienza, per la sua stessa natura, non può servire alla vera vera conoscenza se non per diffonderla; la sua funzione rispetto a essa è puramente strumentale. Dite «la [[matematica]]»? Ma la matematica solo strumentalmente serve le scienze fisiche{{sic|:}} idealmente essa va forse allineata con la filosofia. ([[Massimo Bontempelli]])
*Quel che dice la scienza, è la natura o l'universo che glielo detta; non può essere un'altra voce, no, non può essere altro; e la cosa non è rassicurante. Noi siamo oggi fin troppo portati a non ascoltar che la scienza, in questioni che escono dal suo dominio. ([[Maurice Maeterlinck]])
*Questa è l'essenza della scienza: fai una domanda impertinente e sei sulla via della risposta pertinente. ([[Jacob Bronowski]])
*Questa è la prima legge della scienza: niente è scontato. (''[[Deep Core 2000]]'')
*Sai, mi illudevo di poter usare la scienza per aiutare l'umanità... Ma [...] usare la scienza per aiutare l'umanità... funziona solamente nei film... (''[[Metal Gear Solid]]'')
*Se c'è [[amore]] per l'[[uomo]], ci sarà anche amore per la scienza. ([[Ippocrate]])
*Se il [[pensiero]] taglia i legami col basso, perde le radici. Il pensiero funzionale della scienza è per esempio un pensiero privo di radici – gli manca il rapporto col motivo primo – la ''[[religione|religio]]''. (''[[Malattia e destino]]'')
*Se la Chiesa è stata, a volte, contro la scienza, la causa risiede nella cattiva lettura che ha fatto della Bibbia. ([[Jean Guitton]])
*Se mai sorgesse tra la scienza e la moralità una vera opposizione, e la scienza si volgesse in nome del vero a combattere quel principio per il quale solo il vero può esigere da noi un illimitato rispetto, allora dite pure con sicurezza che quella scienza è prossima alla sua rovina. ([[Carlo Cantoni]])
*Sì, non c'è niente di male nella scienza. Sai, io tra l'[[condizionatore d'aria|aria condizionata]] e il papa, scelgo l'aria condizionata. (''[[Harry a pezzi]]'')
*Sono fra coloro che pensano che la scienza abbia una grande bellezza. Uno studioso nel suo laboratorio non è solo un tecnico, è anche un bambino messo di fronte a fenomeni naturali che lo impressionano come una fiaba. ([[Marie Curie]])
*Sulla soglia della scienza, come sulla porta dell'[[inferno]], si deve porre questo ammonimento: <br>Qui si convien lasciare ogni sospetto <br> Ogni viltà convien che qui sia morta. ([[Karl Marx]])
*Una delle nostre bandiere è la Scienza senza segreti e senza frontiere. ([[Antonino Zichichi]])
*Uno dei doni più grandi che la scienza ha fatto al mondo è la continua eliminazione del soprannaturale. ([[James Dewey Watson]])
*Vi sono due grandi classi di scienze: quelle che, come la fisica, la chimica, la meccanica, possono avere ricorso all'esperienza, e quelle che, come la meteorologia, l'astronomia, l'economia politica, non possono, o difficilmente possono, avere ricorso all'esperienza, e che si debbono contentare dell'osservazione. ([[Vilfredo Pareto]])
*Vivere è di tutti, viver bene di pochi; viver con scienza e [[conoscenza]] di pochissimi. ([[Paolo Mantegazza]])
*Vivere è imparare. La scienza si evolve in maniera darwiniana: attraverso tentativi ed errori. ([[Dario Antiseri]])
*Voglio sapere molte cose, e dunque ho rispetto per la scienza. Ma non ne sarò mai schiavo, così come in altri tempi non sarei stato schiavo della teologia. ([[Elias Canetti]])
===[[Piero Angela]]===
*La scienza è un po' come lo sport: non può negare certi risultati, a condizione, ovviamente, che siano controllati da giudici indipendenti.
*La scienza ha questo di bello: che unisce le generazioni, perché le regole non cambiano, come le mode, da una generazione all'altra, ed è un percorso di conoscenza lungo il quale tutti possono inoltrarsi, a condizione, naturalmente, che il racconto sia fatto in modo chiaro e comprensibile.
*La scienza non è democratica. Non è come in Parlamento, dove ogni voto conta e ogni voce ha diritto di cittadinanza: la velocità della luce non la si stabilisce a maggioranza, per alzata di mano.
===[[Bertolt Brecht]]===
*Il frutto dell'albero della conoscenza. Ecco, lo azzanna subito. Sarà dannato in eterno, ma non può fare a meno di azzannarlo, sciagurato ghiottone!
*Il misfatto di Galileo può esser considerato il «peccato originale» delle scienze naturali moderne. Della moderna astronomia, che interessava profondamente una classe nuova, la borghesia, perché appoggiava le correnti sociali rivoluzionarie dell'epoca, egli fece una scienza specialistica strettamente limitata, la quale naturalmente proprio grazie alla sua «purezza», ossia alla sua indifferenza per il sistema di produzione, poté svilupparsi relativamente indisturbata. La [[bomba atomica]], come fenomeno tecnico non meno che sociale, è il classico prodotto terminale delle sue conquiste scientifiche e del suo fallimento sociale.
*Non credo che la scienza possa proporsi altro scopo che quello di alleviare la fatica dell'esistenza umana. Se gli uomini di scienza non reagiscono all'intimidazione dei potenti egoisti e si limitano ad accumulare sapere per sapere, la scienza può rimanere fiaccata per sempre, ed ogni nuova macchina non sarà che fonte di nuovi triboli per l'uomo. E quando, coll'andar del tempo, avrete scoperto tutto lo scopribile, il vostro progresso non sarà che un progressivo allontanamento dall'umanità.
*Una delle principali cause della miseria delle scienze sta, molto spesso, nella loro presunzione di essere ricche. Scopo della scienza non è tanto quello di aprire la porta all'infinito sapere, quanto quello di porre una barriera all'infinita ignoranza. ([[Bertolt Brecht]])
===[[Freeman Dyson]]===
*La scienza è la somma totale di una grande moltitudine di misteri. È un argomento senza fine tra una grande moltitudine di voci. Assomiglia a Wikipedia molto più di quanto non assomigli all'''Enciclopedia Britannica''.
*La scienza non è un corpo dottrinale monolitico ma una cultura che cresce ed evolve costantemente. La scienza attuale è derivata dalla matrice di quella classica del secolo XIX, proprio come la pittura di Pablo Picasso e di Jackson Pollock è derivata dalle matrici dell'arte del secolo XIX. La scienza ha tendenze in competizione proprio come la pittura e la poesia.
*Non esiste una visione scientifica unica come non esiste una visione poetica unica. La scienza è un mosaico di visioni parziali e conflittuali. In tutte queste visioni c'è però un elemento comune: la ribellione contro le restrizioni imposte dalla cultura localmente dominante, occidentale o orientale che sia. La visione della scienza non è specificamente occidentale: non è più occidentale di quanto possa essere araba o indiana o giapponese o cinese.
===[[Albert Einstein]]===
*L'intera scienza non è che un affinamento del pensiero quotidiano.
*La scienza è una cosa meravigliosa quando non serve a guadagnarsi il pane quotidiano. È meglio guadagnarsi da vivere con un lavoro che si ha la certezza di poter fare. Solo quando non bisogna rendere conto delle nostre attività a nessuno, si può provare vero piacere e soddisfazione nella ricerca scientifica.
*La scienza può solo accertare ciò che ''è'', ma non ciò che ''dovrebbe essere'', e fuori dal suo ambito tutti i tipi di giudizi di valore restano necessari.
*La scienza, tuttavia, non può creare fini e ancora meno inculcarli negli esseri umani; la scienza, al massimo, può fornire i mezzi con cui perseguire eventuali fini. Ma i fini in sé sono concepiti da personalità dotate di alti ideali etici.
*Quale varietà di stili nel tempio della scienza! E come diversi sono gli uomini che lo frequentano e diverse le forze morali che ve li hanno condotti! Più di uno si dedica alla scienza con la gioia di rendersi conto delle proprie superiori facoltà intellettuali: per lui la scienza è lo sport preferito che gli permette di vivere una vita intensa e di appagare le sue ambizioni. Ve ne sono anche molti i quali, unicamente allo scopo utilitario, vogliono portare la loro offerta alla effervescenza del cervello. Basterebbe che un angelo divino cacciasse dal tempio gli uomini di queste categorie e l'edificio rimarrebbe vuoto in modo inquietante, se non vi restassero alcuni uomini del presente e del passato: di questo numero fa parte il nostro [[Max Planck|Plank]] ed è questa la ragione per cui lo amiamo.
*Sono due i modi in cui la scienza influenza le faccende umane. Il primo è a tutti familiare: quello diretto. Ma in maniera ancora più estesa, quella indiretta, la scienza fornisce aiuti che hanno trasformato completamente l'esistenza umana. Questo secondo modo è di natura educativa: agisce sulla mente. Benché possa apparire meno ovvio al nostro esame superficiale, non meno incisivo del primo.
*Sta a imperituro credito della scienza l'aver permesso, agendo sulla mente umana, di superare l'insicurezza dell'uomo davanti a se stesso e davanti alla natura.
===[[Umberto Galimberti]]===
*Che la scienza grondi di metafore teologiche non c'è alcun dubbio. [[Bacone]], quando nel 1600 ideò il primo abbozzo del metodo scientifico, scrisse che attraverso la scienza e la tecnica l'uomo avrebbe riguadagnato le virtù preternaturali che Adamo aveva perso col peccato originale. E avrebbe concorso alla redenzione riscattando l'umanità dalla fatica del lavoro e dalla sofferenza del dolore, che erano le due pene che Dio aveva inflitto ad Adamo in occasione della cacciata dal paradiso terrestre. A ciò si aggiunga che la visione [[religione|religiosa]] del tempo, che prevede il passato come colpa, il presente come redenzione e il futuro come salvezza, viene riproposta dalla scienza in quell'analoga prospettiva dove il passato appare come male, la scienza come redenzione, il progresso come [[salvezza]].
*In questo senso è possibile dire che sia la scienza, sia l'[[utopia]], sia la [[rivoluzione]] sono animate da una visione del tempo e della storia profondamente [[religione|religiosa]], dove alla fine si realizza ciò che all'inizio era stato annunciato.
*Oggi la ragione ha trovato la sua più alta espressione nella scienza che non confligge con la fede, solo se la fede rinuncia a proporsi come verità. La scienza infatti non ha rapporti con la [[verità]], perché ciò che essa produce sono solo proposizioni "esatte", cioè "ottenute da (ex actu)" premesse che sono state anticipate in via ipotetica. Che poi l'ipotesi sia confermata dall'esperimento dice solo che noi conosciamo la validità operativa di quell'ipotesi, non la natura della cosa indagata con quell'ipotesi, perché, interrogata, la cosa non ha mostrato il suo volto, ma ha semplicemente risposto all'ipotesi anticipata.
===''[[Nadia - Il mistero della pietra azzurra]]''===
*Fintanto che al mondo ci saranno esseri umani buoni e cattivi, anche la scienza sarà buona e cattiva, perché dopotutto sono gli uomini ad applicarla. Così quando un uomo può attingere ad una forza immensa quasi sempre ne abusa causando rovina.
*Jean, la scienza è una cosa meravigliosa: rende possibile, l'impossibile però deve assumersi la responsabilità dei crimini commessi da quelli che hanno assaggiato i frutti del sapere.
*Il seme di tutte le scoperte sta nell'intuizione dell'essere umano e nel bisogno di metterla in pratica. È su questo che si fonda la scienza.
===[[Karl Popper]]===
*La scienza è ricerca della [[verità]]. Ma la verità non è verità ''certa''.
*Tutta la [[conoscenza]] prescientifica, sia essa animale o umana, è dogmatica; e con la scoperta del metodo non dogmatico, cioè del metodo critico, comincia la scienza.
*Una [[teoria]] che non può venire confutata da nessun evento concepibile non è scientifica. L'inconfutabilità di una teoria non è (come spesso si ritiene) una virtù, bensì un vizio.
===[[Lewis Wolpert]]===
*Cucinare è un esempio tipico, perché in effetti facciamo degli esperimenti; tuttavia questa non è scienza perché non è necessaria alcuna teoria: per ottenere il giusto «sapore» si procede semplicemente per prove ed errori. Fare scienza, invece, richiede di prendere le distanze dalla propria esperienza personale e cercare di capire fenomeni che non influiscono direttamente sulla propria vita quotidiana, sui propri costrutti personali. Nella vita di ogni giorno non ci serve alcun costrutto sul perché i corpi cadano o perché i bambini somiglino o no ai genitori; ci basta sapere che è così. Il senso comune non fornisce altro che un po' della materia prima necessaria al pensiero scientifico.
*Le pubblicazioni scientifiche hanno vita breve e dopo qualche anno neppure quelle veramente importanti vengono più citate. Gli scienziati non possono lavorare in isolamento, perché l'impresa scientifica è essenzialmente accumulativa. Paragoniamo tutto questo alle arti: per pittori, romanzieri e poeti l'elemento fondamentale è l'originalità della creazione. L'artista non partecipa a un'impresa comune; il suo lavoro non è assimilato ad un corpo più ampio e la sua essenza è l'individualità. Per contro, per lo scienziato lo scopo è che gli altri accettino le sue idee, è ottenere il consenso.
*Vorrei insegnare al mondo che la scienza è il miglior modo di capire il mondo, e che per ogni sequenza di osservazioni c'è una sola spiegazione. Inoltre la scienza è oggettiva, e spiega il mondo così come è. Le questioni etiche sorgono solo quando la scienza è applicata alla tecnologia – dalla medicina all'industria.
==[[Proverbi italiani]]==
*Chi di scienza è amatore, a lungo andare avrà onore.
*È la miglior scienza quella che fa gli uomini buoni.
*Fra sepolto tesoro e occulta scienza non c'è gran differenza.
*La scienza ben vale il denaro che si spende per acquistarla.
*La scienza è follia, se il senno non la governa.
*La scienza è nulla rispetto alla virtù.
*La scienza è un buon bastone nel pellegrinaggio della vita.
*La scienza è un tesoro che accompagna chi la possiede in ogni dove.
*La scienza è una fonte di cui nessuno esplora le origini.
*La scienza ha una seconda vista ed ha occhi brillanti.
*La scienza nei ricchi è una perla nell'oro.
*La scienza per alcuni è uno scettro, per altri un berretto a sonagli.
*La scienza val più della ricchezza: gli averi se ne vanno, la scienza rimane.
*La scienza viene dallo studio.
*Le scienze sono l'argento della gente comune, l'oro della nobiltà e la gemma dei principi.
*Nella scienza non vi sono né vecchi né giovani: chi più sa ha precedenza.
==Note==
<references />
==Bibliografia==
*Annarosa Selene, ''Dizionario dei proverbi'', Pan libri, 2004. ISBN 8872171903
==Voci correlate==
*[[Metodo scientifico]]
*[[Pseudoscienza]]
*[[Ricerca scientifica]]
*[[Scienza e religione]]
*[[Scienziato]]
*[[Teoria scientifica]]
==Altri progetti==
{{interprogetto|preposizione=sulla|wikt|s=Progetto:Testi scientifici|s_preposizione=che trattano di|n=Categoria:Scienza e tecnologia|b=Ripiano:Scienza|b_preposizione=di}}
[[Categoria:Discipline]]
[[Categoria:Scienza| ]]
[[Categoria:Scienze matematiche, fisiche e naturali]]
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Anthony Burgess
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2022-08-26T19:38:00Z
Frank Kaurismäki
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[[Immagine:Burgess1.jpg|thumb|Anthony Burgess nel 1986]]
'''Anthony Burgess''', pseudonimo di '''John Burgess Wilson''' (1917 – 1993), scrittore e critico britannico.
==Citazioni di Anthony Burgess==
*Il [[terrorismo]] viene presentato dai terroristi medesimi come uno strumento ad alta finalità, ma gli strumenti hanno la tendenza ad impinguarsi delle finalità fino a sostituirsi ad esse. Lo strumento rende la vita tollerabile al funzionario, laddove la finalità non si mostra bastevole o sufficiente. Solo anime innocenti possono essere capaci di deplorare la crudeltà di mezzi necessari alla instaurazione di finalità gloriose. Uno di questi era [[Michail Bakunin]], santo patrono degli anarchici. Bakunin aveva studiato [[Hegel]], che insegnava l'inevitabilità dell'avvento del millennio. L'Hegelismo applicato è riscontrabile tanto nel marxismo quanto nel bakuninismo, le due dottrine che, entrambe, insegnavano come il cammino dell'inevitabilità possa essere accelerato dall'azione dell'uomo. Azione chiamata rivoluzione nella sfera delle idee, terrorismo nella sfera della pratica.<ref>In "Corriere della Sera", 29-4-1978.</ref>
*L'arte è pericolosa. È una delle sue attrattive: quando cessa di essere pericolosa, tu non la vuoi.<ref>Da ''The Face'', dicembre 1984.</ref>
*La [[guerra]] è il sistema più spiccio per trasmettere una cultura.<ref>Da ''1984 & 1985''.</ref>
*Se ''Arancia meccanica'', così come ''[[1984]]'', rientra nel novero dei salutari moniti letterari – o cinematografici – contro l'indifferenza, la sensibilità morbosa e l'eccessiva fiducia nello Stato, allora quest'opera avrà qualche valore.<ref>[http://www.archiviokubrick.it/opere/film/am/burgess.html Lettera al Los Angeles Times], 13 febbraio 1972. Traduzione dall'inglese come in Arancia Meccanica, Einaudi Tascabili 351</ref>
*Solo i malvagi e gli stupidi possono accordare fedeltà totale a un partito.<ref>Da ''1984 & 1985''.</ref>
==''Arancia meccanica''==
===[[Incipit]]===
Allora che si fa, eh?<br>
C'ero io, cioè Alex, e i miei tre soma, cioè Pete, Georgie, e Bamba, Bamba perché era davvero Bamba, e si stava al Korova Milkbar a rovellarci il cardine su come passare la serata, una sera buia fredda bastarda d'inverno, ma asciutta.<ref name=incipit>Citato in Giacomo Papi, Federica Presutto, Riccardo Renzi, Antonio Stella, ''Incipit'', Skira, 2018. ISBN 9788857238937</ref>
===Citazioni===
*Devo forse essere soltanto un'arancia meccanica?
*In realtà lui non ha scelta, vero? Era il proprio interesse, la paura del dolore fisico che lo hanno spinto a quel grottesco gesto di autoavvilimento. La sua insincerità era anche troppo evidente. Cessa di essere un malfattore, ma cessa anche di essere una creatura capace di scelta morale.
*Ma il vero peccato sta nell'intenzione esistenziale. Un uomo che non può scegliere cessa di essere un uomo.
*Non si chiedono mica quale è la causa della ''[[bontà]]''. e allora perché il contrario?
*... un essere che fa o solo il Bene o solo il Male ha l'apparenza di un frutto, un organismo amabile caratterizzato da colore e succo... ma in effetti è solo un giocattolo a molla caricato da Dio, dal diavolo.<ref>Citato in AA.VV., ''Il libro della letteratura'', traduzione di Daniele Ballarini, Gribaudo, 2019, p. 289. ISBN 9788858024416</ref>
==[[Incipit]] di ''Un cadavere a Deptford''==
Tu devi immaginare e immaginerai, lettore corretto o sleale che tu sia (e quale mai è la differenza?), che io immagini avvenimenti a bizzeffe, ma che non li abbia mai avuti davanti agli occhi, neanche di lontano. Tuttavia, quello che un uomo immagina è spesso (o molto spesso, se vuoi) la sostanza reale e vera di quello che ha veduto.<ref name=incipit/>
==Note==
<references />
==Bibliografia==
*''Anthony Burgess'', ''Arancia meccanica'', traduzione di F. Bossi, Einaudi, 2014. ISBN 978-8806222284
==Filmografia==
*''[[Arancia meccanica]]'' (1971) – soggetto
*''[[Mosè (miniserie televisiva 1974)|Mosè]]'' (1974) – sceneggiatura
==Altri progetti==
{{interprogetto}}
===Opere===
{{Pedia|Arancia meccanica (romanzo)|''Arancia meccanica''|(1962)}}
{{Pedia|Abba Abba|''Abba Abba''|(1977)}}
{{DEFAULTSORT:Burgess, Anthony}}
[[Categoria:Poeti britannici]]
[[Categoria:Saggisti britannici]]
[[Categoria:Scrittori britannici]]
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Indro Montanelli
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[[File:IndroMontanelliLettera22.jpg|thumb|upright=1.5|Indro Montanelli alla sede del ''Corriere della Sera'']]
'''Indro Montanelli''' (1909 – 2001), giornalista, saggista e commediografo italiano.
==Citazioni di Indro Montanelli==
[[File:Indro Montanelli 1936.jpg|miniatura|Indro Montanelli, ufficiale del Regio Esercito, 1936]]
*A suo tempo imprigionato dagl'israeliani per complicità col terrorismo palestinese, e liberato per l'intervento del Vaticano con l'impegno di astenersi dalla politica, l'Arcivescovo libanese di Gerusalemme [[Hilarion Capucci]] ha dichiarato in un'intervista all'''Europeo'' che i rivoltosi di Gaza e della Cisgiordania non ricevono ordini da nessuno: «Li prendono solo da Dio, loro unico leader». Lo abbiamo sempre detto, noi: a grattare un arabo, anche se cristiano e Monsignore, viene fuori un Ayatollah. Ma forse non c'è neanche bisogno di grattare.<ref>Da ''Il meglio di «Controcorrente» 1974-1992'', Rizzoli, Milano, 1993.</ref>
*[[Gianni Agnelli|Agnelli]] ha detto che non siamo nella repubblica delle banane, però qualche banana in Italia c'è, perché avvengono cose veramente singolari.<ref>Citato in Marco Travaglio, ''Bananas'', Garzanti, Milano, 5 maggio 2001.</ref>
*Al [[conformismo]] l'[[ironia]] fa più paura d'ogni [[Argomentazione|argomentato ragionamento]].<ref>Da ''Contro Corrente'', Editoriale Nuova, Milano, 1978.</ref>
*{{NDR|[[Ferdinando I delle Due Sicilie]]}} [...] aveva sulla coscienza la vita di migliaia d'infelici, morti sulla forca e nelle galere solo per aver voluto un po' di libertà. Era stato spergiuro. Non aveva conosciuto che disfatte e fughe ignominiose di fronte al nemico. Politicamente, era rimasto fermo alla concezione settecentesca del più retrivo assolutismo. Non aveva fatto che i propri interessi, e più ancora i propri comodi, della regalità prendendosi solo i piaceri. Non aveva saputo che incrementare l'ignoranza di cui egli stesso era campione. Eppure, il cordoglio popolare per la sua morte non ci stupisce, perché un dono lo aveva avuto: la genuinità. Questo Re fellone e fannullone non aveva mai cercato di apparire diverso da quel che era: uno scugnizzo dei «bassi», prepotente, ridanciano e sboccato, nato per caso con una corona in testa e che aveva sempre concepito la sua parte come quella di un buon capo-camorra. Non aveva interpretato che i caratteri deteriori del popolo napoletano, ma anche i più appariscenti e riconoscibili.<ref>Da ''L'Italia unita. {{small|Da Napoleone alla svolta del Novecento}}'', Rizzoli BUR, Milano, 2015, [https://books.google.it/books?id=8J7tCgAAQBAJ&lpg=PT206&dq=&pg=PT206#v=onepage&q&f=false p. 206]. eISBN 978-88-58-68272-2</ref>
*[[Silvio Berlusconi|Berlusconi]] è una persona intelligente finché riesce a ragionare col suo cervello: il suo cervello è valido. Ma lui, oltre al cervello, ha le viscere, e molto spesso le viscere prendono la prevalenza sul cervello. E quando lui si abbandona alle viscere, secondo me, diventa uomo pericoloso. Questo lo dico a lei perché l'ho detto a lui, perché gliel'ho anche scritto.<ref name="milano">Dal programma televisivo ''Milano, Italia'', Rai 3, 11 gennaio 1994.</ref>
*[[Silvio Berlusconi|Berlusconi]] ha straordinarie qualità di imprenditore – coraggio, fantasia, forza di lavoro – che gli hanno valso il successo in tutti i campi in cui si è cimentato. Una sola cosa non gli riesce di fare, il presidente di una società di calcio.<ref>Da ''[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1987/01/20/ora-montanelli-critica-berlusconi.html Ora Montanelli critica Berlusconi]'', ''la Repubblica'', 20 gennaio 1987.</ref>
*[[Silvio Berlusconi|Berlusconi]] non ha idee: ha solo interessi.<ref>2001; citato in [[Marco Travaglio]], ''Ad personam'', Chiarelettere, Milano, 2010, p. 39, ISBN 978-88-6190-104-9.</ref>
*{{NDR|Su [[Aldo Moro]]}} Calvinista a rovescio, invece che nella predestinazione della [[grazia]], credeva in quella della [[disgrazia]].<ref>Citato in [[Roberto Gervaso]], ''Ve li racconto io'', Mondadori, Milano, 2006, pp. 310-311, ISBN 88-04-54931-9.</ref>
*Certo, per un direttore di giornale, avere sottomano un [[Marco Travaglio|Travaglio]], che su qualsiasi protagonista, comprimario e figurante della vita politica italiana è pronto a fornirti su due piedi una istruttoria rifinita nel minimo dettaglio è un bel conforto. Ma anche una bella inquietudine. Il giorno in cui gli chiesi se in quel suo archivio, in cui non consente a nessuno di ficcare il naso, ci fosse anche un fascicolo intitolato al mio nome, Marco cambiò discorso.<ref>Dalla prefazione a Marco Travaglio, ''Il Pollaio delle Libertà'', Vallecchi, Firenze, 1995.</ref>
*Chi di voi vorrà fare il [[giornalista]], si ricordi di scegliere il proprio padrone: il [[lettore]].<ref>Dalla lezione di giornalismo all'Università di Torino, 12 maggio 1997; citato in ''La Stampa'', 14 aprile 2009.</ref>
*Conosco molti furfanti che non fanno i [[Morale|moralisti]], ma non conosco nessun moralista che non sia un furfante. Senza, per carità, allusione a [[Eugenio Scalfari|Scalfari]]. Solo come promemoria.<ref>Citato in [[Eugenio Scalfari]], ''Incontro con io'', Rizzoli, Milano, 1994, ISBN 8806200747.</ref>
*Cosa c'è meglio di [[Romano Prodi|Prodi]]? Governa fra compromessi e imbroglietti. I nostri soci sanno benissimo che siamo imbroglioni, che sui conti che portiamo all'Europa s'è un po' imbrogliato. Accettano lo stesso, purché non s'esageri. E [[Carlo Azeglio Ciampi|Ciampi]] non esagera, è un economista serio e vero. [...] {{NDR|Romano Prodi}} Con la faccia da mortadella, l'ottimismo inossidabile e l'eterno sorriso, ci porterà in Europa: ringraziamo Dio, e anche [[Massimo D'Alema|D'Alema]], che ci hanno dato Prodi.<ref name=Montanelli>Citato in Francesco Battistini ''[https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/1997/dicembre/19/Montanelli_ragazzi_rifate_68_co_0_97121914987.shtml Montanelli: ragazzi, rifate il '68]'', ''Corriere della Sera'', 19 dicembre 1997.</ref>
*Dicono che [[Ciriaco De Mita|De Mita]] sia un intellettuale della Magna Grecia. Io però non capisco cosa c'entri la Grecia...<ref>Citato in ''Liberazione'', 22 febbraio 2008.</ref>
*{{NDR|Su [[Giulia Maria Crespi]]}} Dispotica guatemalteca.<ref> Citato in Paolo Martini, ''[https://www.adnkronos.com/crespi-la-zarina-del-corriere-della-sera-che-fondo-il-fai_4YA2lu93AIXTzgMw0Wj65x Crespi, la 'zarina' del Corriere della Sera che fondò il Fai]'', adnkronos.com, 19 luglio 2020.</ref>
*{{NDR|Su [[Gad Lerner]], nel 2000}} È bravissimo, son contento l'abbian messo al ''Tg1'', è un buon conduttore, buonissimo giornalista. Ma sarà un bravo direttore?<ref>Citato in Antonella Rampino, ''[http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,3/articleid,0428_01_2000_0162_0003_4349235/ Il rischio? Una missione impossibile]'', ''La Stampa'', 17 giugno 2000.</ref>
*{{NDR|Su [[Concetto Lo Bello]]}} Entra in campo col passo del padrone che ispeziona il proprio podere.<ref>Citato in Marco Innocenti,
''[https://st.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/dossier/Tempo%20libero%20e%20Cultura/storie-della-storia/archivio-2009/storie-storia-9-settembre-muore-lo-bello.shtml?uuid=4327f496-881f-11de-873c-ca3137183d57&DocRulesView=Libero&refresh_ce=1 9 settembre 1991: se ne va il re degli arbitri, Concetto Lo Bello]'', ''ilsole24ore.com'', 8 settembre 2009.</ref>
*{{NDR|Su [[Gaio Giulio Cesare|Giulio Cesare]]}} Grande soldato, grande statista, grande scrittore, grande avventuriero. E grande amatore. C'era di tutto. [...] In questa epoca di Mani Pulite Cesare sarebbe rimasto sicuramente "intangentato". Di tangenti lui ne prese parecchie. Ma a differenza dei mariuoli di oggi era anche un grande legislatore, un grande generale, un uomo di un'efficienza straordinaria. I nostri sono dei ladri. Ladri e basta.<ref>Citato in Mauro Anselmo, ''[http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,7/articleid,0797_01_1993_0212_0009_11229316/ Montanelli: così ho finito la mia Storia d'Italia]'', ''La Stampa'', 4 agosto 1993.</ref>
*{{NDR|Su [[Lucio Battisti]]}} Ho amato molto le sue canzoni e il suo desiderio di vivere appartato.<ref>Citato in [[Leo Turrini]], ''Lucio Battisti: la vita, le canzoni, il mistero'', Mondadori, 2008, retrocopertina.</ref>
*I mariti italiani, per comprar la pelliccia alle mogli, spendono più di tutti i loro colleghi europei. Poveri, ma pelli.<ref name=Controcorrente>Da ''Controcorrente, 1974–1986'', Mondadori, Milano, 1987.</ref>
*I nostri uomini politici non fanno che chiederci, a ogni scadenza di legislatura, «un atto di fiducia». Ma qui la fiducia non basta; ci vuole l'atto di fede.<ref name=Controcorrente/>
*I [[Ricordo|ricordi]] vanno messi sotto teca, appesi a una parete e guardati. Senza tentare di rinnovarli. Mai.<ref>Da un'intervista di [[Ferruccio de Bortoli]], 1999; in ''[http://www.rai.it/dl/Rai5/programma.html?ContentItem-f04f3982-e954-471e-8242-78f92423550d Indro Montanelli, gli anni della televisione]'', puntata 8, di Nevio Casadio, Rai Premium, 2013.</ref>
*Il bello dei [[politologi]] è che, quando rispondono, uno non capisce più cosa gli aveva domandato.<ref name=Controcorrente/>
*Il fascismo privilegiava i somari in divisa. La democrazia privilegia quelli in tuta. In Italia, i regimi politici passano. I somari restano. Trionfanti.<ref name=Controcorrente/>
*Il guaio di [[Eugenio Scalfari|Scalfari]] non è che dice quel che pensa. Il guaio di Scalfari è che pensa quel che dice.<ref>Citato in Paolo Granzotto, ''Montanelli'', p. 173.</ref>
*In [[Italia]] a fare la dittatura non è tanto il dittatore quanto la paura degli italiani e una certa smania di avere, perché è più comodo, un padrone da servire. Lo diceva [[Benito Mussolini|Mussolini]]: «Come si fa a non diventare padroni di un paese di servitori?».<ref>Dall'intervista di Pasquale Cascella, ''Montanelli: «Il regime? È alle porte, inutile aspettare il dittatore»'', ''l'Unità'', 25 ottobre 1994, p. 5.</ref>
*In Italia c'è una frangia d'imbecilli tali che credono si possa resuscitare il comunismo. Seppellire il cadavere del marxismo non è facile, anche perché per molti significa rinnegare l'intera esistenza. Ma certo [[Fausto Bertinotti|Bertinotti]] non è di questi: lui non sa un corno di marxismo, non gl'importa niente, è un piccolo pagliaccio, un populista all'italiana che scalda in piazza maree di poveri diavoli e parla ancora delle masse operaie, che vede solo lui.<ref name=Montanelli></ref>
*In Italia non c'è una coscienza civile, non c'è un'identità nazionale che tenga insieme uno Stato federale e garantisca la civile convivenza delle sue parti. Invece io vedo solo nell'Italia Cisalpina qualche barlume di coscienza civile e una vocazione europea. Altrove, invece, è un disastro difficile, se non impossibile, da rimediare. Spero proprio di sbagliarmi.<ref name=Italia>Citato in ''Il grande vecchio del giornalismo rilegge gli ultimi anni della nostra storia'', ''L'Indipendente'', 25 luglio 1995.</ref>
*In Italia si può cambiare soltanto la Costituzione. Il resto rimane com'è.<ref>Dall'articolo di Polaczek, ''Teile und sende'', in ''Frankfurter Allgemeine Zeitung'', 15 agosto 1996, p. 29.</ref>
*In Italia un colpo di piccone alle [[casa di tolleranza|case chiuse]] fa crollare l'intero edificio, basato su tre fondamentali puntelli, la Fede cattolica, la Patria e la Famiglia. Perché era nei cosiddetti postriboli che queste tre istituzioni trovavano la più sicura garanzia.<ref>Citato in Daniele Abbiati, [http://www.ilgiornale.it/news/tresse-indro-nella-repubblica-delle-marchette.html ''La maîtresse di Indro nella Prima Repubblica delle marchette''], ''il Giornale.it'', 22 ottobre 2010.</ref>
*Io non mi sono mai sognato di contestare alla [[Chiesa]] il suo diritto a restare fedele a se stessa, cioè ai comandamenti che le vengono dalla Dottrina... ma che essa pretenda d'imporre questi comandamenti anche a me che non ho la fortuna di essere un credente, cercando di travasarli nella legge civile in modo che diventi obbligatorio anche per noi non credenti, è giusto? A me sembra di no.<ref>Citato in [[Umberto Veronesi]], ''[http://www.repubblica.it/2008/10/sezioni/cronaca/eluana-eutanasia-3/comm-veronesi/comm-veronesi.html Non vince la scienza]'', ''la Repubblica'', 14 novembre 2008.</ref>
*Io il giornale urlato non è che non glielo voglio dare, non lo so fare! La clava non è nel mio armamentario! Non lo posso fare e non credo che sia un buon segno di civiltà politica l'uso della clava.<ref name="milano" />
*Io non sono napoletano, ma di fronte a [[Peppino De Filippo|Peppino]], non so come, mi capita sempre di diventarlo.<ref name=Pappagone>Citato in ''Pappagone e non solo'', a cura di Marco Giusti, Mondadori, Milano, 2003.</ref>
*Io non voglio soffrire, io non ho della sofferenza un'idea cristiana. Ci dicono che la sofferenza eleva lo spirito; no la sofferenza è una cosa che fa male e basta, non eleva niente. E quindi io ho paura della sofferenza. Perché nei confronti della morte, io, che in tutto il resto credo di essere un moderato, sono assolutamente radicale. Se noi abbiamo un diritto alla vita, abbiamo anche un diritto alla morte. Sta a noi, deve essere riconosciuto a noi il diritto di scegliere il quando e il come della nostra morte.<ref>Citato in Carlo A. Martigli, ''[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2002/04/25/sul-diritto-alla-morte-si-discute-su.html Sul diritto alla morte si discute su Internet]'', ''la Repubblica'', 25 aprile 2002.</ref>
*Kipling diceva: "un italiano, un bel tipo; due italiani, una discussione; tre italiani, tre partiti politici". I suoi concittadini, invece, li definiva così: "un inglese, un cretino; due inglesi due cretini; tre inglesi, un popolo". Vorrei avere a che fare con dei cretini che, insieme, facessero un popolo.<ref>Citato in Cristina Taglietti, ''[https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/1998/dicembre/17/Montanelli_cari_studenti_volete_spaccate_co_0_98121712510.shtml Montanelli: cari studenti, se volete spaccate tutto ma è inutile]'', ''Corriere della Sera'', 17 dicembre 1998.</ref>
*{{NDR|Riguardo all'approvazione della legge elettorale nota come mattarellum}} L'unico modello a cui possiamo rifarci è quello francese, non quello inglese. In un paese dove ci sono venti/venticinque partiti, come si fa l'uninominale a turno unico? Qui rischia di vincere un partito che ottiene il dieci percento, perché gli altri hanno ottenuto il sette, il sei. Ma le pare giusto questo? Io non so se è stata una follia o un atto criminale questa riforma elettorale. Io sono per la traduzione in processo dei legislatori, da [[Sergio Mattarella|Mattarella]] agli altri. Non è stato il solo. I quali hanno fatto, come al solito, o creduto di fare gli interessi del proprio partito. Hanno fatto questa legge prima che venisse il diluvio universale di [[tangentopoli]]. Convinti che siccome loro erano il partito di maggioranza relativa spazzavano via l'Italia. Poi è venuta tangentopoli e ora piangono. Dovrebbero suicidarsi se avessero un minimo di dignità. Suicidarsi. Perché in nome degli interessi di partito hanno completamente rovinato l'Italia. [...] Questi legislatori che hanno truffato con questa legge - perché questa legge è una truffa - io vorrei sapere come mai non vengono processati. Dovrebbero essere processati per lesa patria.<ref name=conferenza>[https://www.youtube.com/watch?v=snbg12DCPSM Indro Montanelli presenta "La Voce", conferenza stampa integrale], 1994.</ref>
*La cosa curiosa di [[Antonino Caponnetto|Caponnetto]] è che si va a schierare con [[Leoluca Orlando|Orlando]] che è stato il peggior denigratore di [[Giovanni Falcone|Falcone]]. E poi dice che fa l'antimafia, io vorrei sapere i voti a Orlando chi glieli ha dati.<ref>Citato in Riccardo Chiaberge ''[https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/1994/marzo/21/Montanelli_voce_controcorrente_co_0_94032115801.shtml Montanelli la voce controcorrente]'', ''Corriere della Sera'', 21 marzo 1994.</ref>
*La [[cultura]], per un giornalista, è come una puttana: la puoi frequentare ma non devi ostentarla. La cultura si tiene nel cassetto. Il lettore non va trattato dall'alto in basso, ma preso per mano come un amico e portato dove vuoi.<ref>Citato in [[Roberto Gervaso]], ''Ve li racconto io'', Mondadori, Milano, 2006, p. 294, ISBN 88-04-54931-9.</ref>
*La cultura si è chiusa nella torre eburnea. Rimane lì, arroccata in sé stessa, perché ha orrore dei contatti col pubblico, si crede diminuita dai contatti col pubblico. Questa è la cultura italiana. È una cultura di cretini.<ref name="montecarlo">Radio Montecarlo, [https://www.youtube.com/watch?v=A77mrwIjSSs Intervista a Indro Montanelli], di Roberto Arnaldi, 1973.</ref>0
*La [[depressione]] è una malattia democratica: colpisce tutti.<ref>Citato nel programma televisivo ''Ippocrate'', Rai News, 13 giugno 2010.</ref>
*La devolution mi preoccupa molto, perché la decomposizione della [[Repubblica Socialista Federale di Jugoslavia|Jugoslavia]] cominciò esattamente così: reclamata e imposta dai due grandi compari Tudjiman e [[Slobodan Milošević|Milosevic]] che distrussero l'unità del Paese per restare padroni in casa propria...<ref>Citato in Gian Guido Vecchi, ''[https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2001/aprile/08/Devolution_traffico_voto_rebus_co_7_0104088547.shtml Devolution e traffico, il voto è un rebus]'', ''Corriere della Sera'', 8 aprile 2001.</ref>
*La guerra contro il [[brigantaggio]], insorto contro lo Stato unitario, costò piú morti di tutti quelli del [[Risorgimento]]. Abbiamo sempre vissuto dei falsi: il falso del Risorgimento che assomiglia ben poco a quello che ci fanno studiare a scuola.<ref>Citato in Stefano Preite, ''Il Risorgimento, ovvero, Un passato che pesa sul presente'', Piero Lacaita, 2009.</ref>
*La lettura del ''[[Adolf Hitler#Mein Kampf|Mein Kampf]]'' io la renderei, per legge, obbligatoria. Fuori dal contesto in cui fu concepito e scritto, quel libro è un caciucco di coglionerie.<ref>Citato in Cesare Medail, ''Il «Mein Kampf» torna nelle librerie italiane. Grazie a un editore cossuttiano'', ''Corriere della Sera'', 6 maggio 2000.</ref>
*La nostra classe politica ha fatto del [[partito]] una specie di totem intoccabile e gli ha attribuito tutti i poteri, con in più un diritto: il diritto di abusarne.<ref name=Dovere>Dal programma televisivo ''Dovere di cronaca'', Rete 4, 1988, [https://www.youtube.com/watch?v=caQgyvTKZS8 visibile su YouTube].</ref>
*Le cose non sono importanti per quello che sono, ma per quello che uno ci mette.<ref name="cento">intervista di Enzo Biagi a Indro Montanelli, (1982), da "Cento anni", Fabbri video, 1993.</ref>
*Le mie idee sono sempre al vaglio dell'[[esperienza]] e l'esperienza mi impone di rivederle continuamente.<ref name="IIIB">Da un'intervista del 1971, tratta da ''III B, Facciamo l'appello'' di Enzo Biagi; anche in ''[http://www.rai.it/dl/Rai5/programma.html?ContentItem-f04f3982-e954-471e-8242-78f92423550d Indro Montanelli, gli anni della televisione]'', puntata 7, di Nevio Casadio, Rai Premium, 2013.</ref>
*[[Leo Longanesi]] che amava [[Marcello Marchesi]] rabbiosamente per lo spreco che faceva del suo talento, quando lo incontrava, gli diceva: "Devo fare una telefonata, mi dai un gettone di intelligenza?". E un giorno mi ordinò un epitaffio per lui. Eccolo: "Qui giace un nessuno — che se avesse voluto — avrebbe potuto diventare — Marcello Marchesi —. Purtroppo o per fortuna — non lo seppe mai —. Come tutti i geni — era un cretino".<ref>Citato in Paola Fallai, ''Marchesi, l'umorista che creò un'atmosfera'', ''La lettura'', ''Corriere della Sera'', 25 marzo 2012; riportato in ''[http://www.cinquantamila.it/storyTellerArticolo.php?storyId=0000001549183 Cinquantamila.it]''.</ref>
*Mi accusano molto spesso di avere inventato degli aneddoti. È verissimo. Io ogni tanto invento quando devo descrivere un personaggio, specialmente negli incontri, io invento qualche aneddoto. Però sono sempre aneddoti funzionali, che servono a dimostrare quel certo carattere che mi sembra vero e di dover dimostrare.<ref name="IIIB" />
*Mi avvio verso il mio capolinea con l'angoscia di portare con me le cose che ho più amato: il mio paese e il mio mestiere, temo che non mi sopravviveranno.<ref>Da un'intervista del 1996, tratta da ''Tablet Italiani'', puntata 2, "Montanelli/Bocca", Rai Storia, 25 agosto 2013.</ref>
*Nei grandi [[giornale|giornali]] di oggi, che non possono farne a meno, chi comanda non è più nemmeno il [[direttore]]: è l'ufficio [[marketing]].<ref name="giornalista">Da: ''Repertorio della Fondazione Montanelli'', in ''Indro Montanelli - Gli anni della televisione 4: Io sono soltanto un giornalista'', a cura di Nevio Casadio, Rai Sat, 2009</ref>
*{{NDR|Rivolto a [[Silvio Berlusconi|Berlusconi]] che voleva imporsi sulla linea editoriale de ''il Giornale''}} Nell'arte dell'imprenditoria, tu sei di certo un genio, ed io un coglione. Ma nell'arte della polemica il genio sono io, e tu il coglione.<ref name=Travaglio2004>Citato in Marco Travaglio, ''Montanelli e il Cavaliere'', Garzanti, Milano, 2004.</ref>
*Nessuno di noi la strada della ribellione la battè sino in fondo, come voleva [[Berto Ricci|Ricci]]: per la semplice ragione che si trattava di una strada che fondi non ne aveva. Qualcuno poi scantonò in questo o in quello dei sette o otto partiti che aprirono le porte a questa generazione perduta. E forse si illuse di aver trovato un’altra bandiera. Io sono tra i rassegnati: so benissimo che di bandiere non posso averne altre e che l'unica che seguiterà a sventolare sulla mia vita è quella che disertai, prima che cadesse.<ref>Citato in Mario Bernardi Guardi, ''La giovinezza di Montanelli ebbe un nome: Berto Ricci'', ''Il Primato Nazionale'', 3 maggio 2016.</ref>
*No, [[Marco Travaglio|Travaglio]] non uccide nessuno. Col coltello. Usa un'arma molto più raffinata e non perseguibile penalmente: l'archivio.<ref name=Travaglio2004/>
*Noi italiani non crediamo in nulla e tanto meno nelle virtù che qualcuno ci attribuisce. Ma tra di esse ce n'è una nella quale riponiamo una fede incorruttibile: quella della nostra capacità di corrompere tutto.<ref>Citato in Mario Cervi, ''Ti ricordi Indro?'', Società europea di edizioni, Milano, 2017, p. 57. ISBN 9778118178454</ref>
*Noi qui buttiamo tutte le colpe addosso agli altri. Ma bisogna fare i conti anche col popolo italiano. Siamo noi che li abbiamo eletti questi signori. Sono mica piovuti dalla luna. E allora non accaniamoci soltanto sulla classe politica. Noi siamo un elettorato disposto a ogni sorta di transazione, quando ci fa comodo.<ref name=conferenza />
*Non credo alle feste comandate. La memoria dovrebbe essere spontanea. L'unica cosa che si dovrebbe fare è raccontare veramente e in maniera spassionata ai giovani, che non lo sanno, cosa è stata la Shoah, senza fare mobilitazioni di folle.<ref>Citato in Marco Cremonesi, ''[https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2001/gennaio/28/Diecimila_piazza_con_nomi_dei_co_0_0101282160.shtml Diecimila in piazza con i nomi dei lager]'', ''Corriere della Sera'', 28 gennaio 2001, p. 31.</ref>
*Non do più nessun significato a queste due parole {{NDR|destra e sinistra}}, le ritengo un cascame, un residuato di situazioni oramai defunte. [[Destra e sinistra]] non hanno più nessun significato e credo che noi ci stiamo attardando su una terminologia arcaica, oramai da seppellire.<ref>Radio Radicale, [https://www.radioradicale.it/scheda/598/599-elezioni Elezioni], 38:58-39:26, 25 maggio 1979.</ref>
*Non mi si portino i soliti argomenti astratti, tipo la sacralità della vita: nessuno contesta il diritto di ognuno a disporre della sua vita, non vedo perché gli si debba contestare il diritto a scegliere la propria morte.<ref>Citato in Enrico Bonerandi, ''[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2000/12/13/montanelli-pronto-morire.html Montanelli: pronto a morire]'', '' la Repubblica'', 13 dicembre 2000, p. 36.</ref>
*Non sono certo che il grande pubblico sia in grado di capire che Beppe Grillo costituisce la versione genovese del folletto dispettoso delle fiabe, un incubo esilarante, il rigurgito della nostra cattiva coscienza. Chissà: forse è meglio che rimanga «off limits», per il suo stesso bene. Anche se mi mancherà.<ref name=Grillo></ref>
*{{NDR|Il Polo delle Libertà}} Non venga a farci credere che è costretto all'[[Aventino (espressione)|Aventino]] dal clima di violenza creato dall'Ulivo. Dove diavolo la vede questa violenza? Mi basta guardare la faccia di [[Romano Prodi|Prodi]] 1996 per metterla a confronto con quella di Mussolini 1924 per escludere che in Italia corriamo il pericolo di una dittatura. Per fare una dittatura ci vuole un dittatore.<ref>Citato in Alessandro Longo, ''[https://rep.repubblica.it/pwa/generale/2018/03/17/news/aventino-191559602/?ref=pwa-rep-hp-2-1-1 Perché si dice Aventino]'', ''Rep.repubblica.it'', 17 marzo 2018.</ref>
*{{ndr|su [[Gianni Agnelli]]}} Parla con la propria bocca, pensa con il cervello di Valletta, col cuore di Giulio De Benedetti e con gli interessi polivalenti della Fiat.<ref>Citato in Paolo Granzotto, ''Montanelli'', p. 129.</ref>
*{{ndr|su [[Mariano Rumor]]}} Personaggio da commedia [[Carlo Goldoni|goldoniana]] più che da tragedia contemporanea.<ref>Citato in Paolo Granzotto, ''Montanelli'', p. 145.</ref>
*Posso solo dire che l'Italia del Cattaneo è quella che conserva qualche probabilità di salvarsi da questo degrado politico, culturale, morale, economico. E l'Italia del Cattaneo è quella Cisalpina. A nord del Po, e forse anche in Emilia, esistono tracce di coscienza civile e anche di classi dirigenti sane. Poi c'è un'Italia centrale, quella toscana e umbra e marchigiana, che conserva le sue peculiarità, i suoi caratteri spiccati che affondano le radici nell'Italia comunale e rinascimentale. Il resto è un disastro che non saprei come salvare. Del resto Cattaneo ci tentò, andò a Napoli e resistette qualche giorno. Poi si arrese e se ne tornò nella sua Lugano, nella sua Svizzera.<ref name=Italia>Citato in ''Il grande vecchio del giornalismo rilegge gli ultimi anni della nostra storia'', ''L'Indipendente'', 25 luglio 1995.</ref>
*Pur ricordandovi che la nostra regola è quella di non tener conto delle intemperanze altrui, specie dei politici, e di dire sempre la verità, tutta la verità, senza partito preso né animosità verso nessuno, vi autorizzo a comunicare al [[Bobo Craxi|suddetto signore]], se ve ne capita l'occasione, che l'unica «testa» in pericolo di cadere dopo il 5 aprile non è la vostra ma, casomai, la sua. E potete aggiungere, da parte mia, che non la considererei una gran perdita.<ref>Citato in [[Federico Orlando]], ''Il sabato andavamo ad Arcore'', Larus, Bergamo, 1995.</ref>
*[[Sandro Pertini|Pertini]] ha interpretato al meglio il peggio degli italiani.<ref>Citato in Franco Fontanini, ''Piccola antologia del pensiero breve'', Liguori Editore, Napoli, 2007, p. 12.</ref>
*Quando mi viene in mente un bell'aforisma, lo metto in conto a [[Montesquieu]], od a [[François de La Rochefoucauld|La Rochefoucauld]]. Non si sono mai lamentati.<ref>Citato in Luigi Mascheroni, ''[http://www.ilgiornale.it/news/mai-dette-ripetiamo-sempre-ecco-frasi-fantasma-storia.html Mai dette, ma le ripetiamo sempre. Ecco le frasi fantasma della storia]'', ''il Giornale'', 21 marzo 2009, p. 22.</ref>
*Quello che ci ripugna è che, per mettere un controllo all'autorità politica, ci sia bisogno di ricorrere all'autorità giudiziaria. Cioè che, alla fine, noi avremo le riforme istituzionali non per via politica, ma per via giudiziaria e processuale. Questo ci allarma anche perché, come avrete ben capito, la mia opinione dei politici è molto bassa, ma quella dei giudici non è migliore. Perché anche i giudici sono stati corrotti dalla partitocrazia. Lo dimostra il semplice fatto che molti di loro ostentano la tessera di partito. Un giudice che ha venduto la propria imparzialità ai partiti è un giudice che, prima di processare gli altri, dovrebbe essere processato lui e cacciato in galera. Lo so che a dire queste cose si possono avere dei dispiaceri, ma io di dispiaceri in vita mia ne ho avuti tanti che, uno più o uno meno, non mi fa nessunissimo effetto.<ref name=Dovere/>
*Se qualcuno mi chiedesse: "Cosa vorresti che, dopo di te, di te rimanesse?", risponderei senza esitare: "Questi colloqui".<ref>Da ''Le Nuove stanze'', Collana Saggi Italiani, Rizzoli, Milano, 2001.</ref>
*Sfido io che {{NDR|''il Giornale''}} non va bene come vendite. Non va bene come vendite perché noi siamo ancora alla macchina Olivetti. Qui non è stato fatto mai nessun investimento ed è stato detto chiaro che gli investimenti non sarebbero venuti finché io ne fossi il direttore. Questa è la situazione.<ref name="milano" />
*Siamo un paese cattolico, che nella [[Provvidenza]] ci crede o almeno ne è affascinato. Il pericolo è questo: gli [[italia]]ni sentendo aria di provvidenza sono sempre pronti a mettersi in fila speranzosi.<ref name=Provvidenza>Citato in ''[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1994/02/24/rivogliono-uomo-della-provvidenza.html?ref=search Rivogliono l'uomo della provvidenza]'', ''la Repubblica'', 24 febbraio 1994, p. 11.</ref>
*Se avessi potuto immaginare come sarebbe stata distrutta la vecchia classe politica italiana - che meritava la distruzione, sia chiaro - se avessi potuto immaginare che la distruzione della vecchia classe politica italiana, in gran parte marcia, avrebbe dischiuso una situazione come quella attuale e che la vecchia legge proporzionale sarebbe stata sostituita dall'attuale legge maggioritaria così come è stata compilata, io avrei forse difeso la vecchia classe. Per lo meno non mi sarei battuto con tanta asprezza e con tanto vigore contro quella classe politica, che meritava di finire, ma a cui si stanno dando dei successori che, ricordatevelo bene, ci faranno rimpiangere quella vecchia. È il peggio che si può dire. Ma io lo dico. Perché non riesco proprio a vedere cosa sta venendo fuori da questo rimescolio di carte.<ref name=conferenza />
*{{NDR|Alla domanda «Se dovesse fondare un giornale a novant'anni, che giornale farebbe?»}} Se io dovessi oggi fare un giornale, farei un ''Foglio'' un po' più grande: invece che di 4 facciate di 10 o di 12. Non di più. Con una redazione ridottissima e facendo un preventivo che mi mettesse al riparo dalle delusioni. Mirerei ad avere non più di venti/trentamila lettori e non avere pubblicità. Su queste basi, forse, riuscirei a fare un [[giornale]] di alto prestigio, ma purtroppo destinato a una élite.<ref name="giornalista" />
*Sta arrivando l'uomo della provvidenza. E io, in vita mia, di questi personaggi ne ho già conosciuto uno. Mi è bastato. Per sempre.<ref name=Provvidenza></ref>
*Una cultura che perde i contatti col pubblico si sterilisce e muore. Questa è la verità. E la nostra cultura è assolutamente sterile. Noi culturalmente non contiamo più nulla nel mondo. Perché? Perché è chiusa in sé stessa, la cultura, ha perso i contatti col pubblico, con la vita. Non c'è più. Sono mummie. Non è più cultura: è mafia.<ref name="montecarlo" />
*{{NDR|Su [[Aldo Moro]]}} Un generale che, sfiduciato del proprio esercito, credeva che l'unico modo di combattere il nemico fosse quello di abbracciarlo.<ref>Citato in [[Roberto Gervaso]], ''Ve li racconto io'', Mondadori, Milano, 2006, p. 310, ISBN 88-04-54931-9.</ref>
*Un giorno fui convocato a Palazzo Venezia, era il 1932 e avevo 23 anni, perché il duce voleva vedermi. Ero emozionatissimo, entrai e mi misi sull' attenti, e il duce che faceva finta di scrivere mi lasciò lì per un quarto d'ora e alla fine mi disse: "Ho letto il vostro articolo sul razzismo (avevo scritto un articolo contro il razzismo). Bravo, vi elogio. Il razzismo è roba da biondi (non si era accorto che ero biondo), continuate così. Sei anni dopo fece le leggi razziali. Perché questo era [[Benito Mussolini|Mussolini]], diceva una cosa e ne faceva un'altra, secondo il vento del momento. Non creava il vento, vi si accodava da buon italiano.<ref>Citato in Gianna Fregonara, ''[https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2010/gennaio/24/Dal_balcone_Mussolini_bianco_sorriso_co_9_100124324.shtml Dal balcone di Mussolini al bianco sorriso di Belen]'', 24 gennaio 2010, p. 34.</ref>
*{{NDR|Su [[Giorgio La Pira]]}} Un pasticcione ben intenzionato che, nel nome del Signore, appoggia le peggiori cause appellandosi ai migliori sentimenti.<ref>Citato in [[Roberto Gervaso]], ''Ve li racconto io'', Mondadori, Milano, 2006, p. 236, ISBN 88-04-54931-9.</ref>
===Citazioni tratte da suoi libri===
*{{NDR|Sul funerale di [[Leo Longanesi]]}} Al cimitero ci si ritrovò in una decina di persone, non di più. Non ci furono cerimonie né discorsi. Solo la piccola Virginia, che avrà avuto quattordici anni, mentre la bara di suo padre calava nella tomba, mormorò: «E dire che gli orfani mi sono sempre stati così antipatici...» Una frase che sarebbe piaciuta moltissimo a Leo.<ref>Dalla presentazione a [[Leo Longanesi]], ''In piedi e seduti'', Longanesi & C., Milano, 1968.</ref>
*[[Corrado Carnevale|Carnevale]] ha dichiarato in un'intervista che la notte non ha bisogno di sonniferi per dormire perché, nei confronti della Legge, la sua coscienza è a posto. Ci crediamo senz'altro. Ma se si ponesse la stessa domanda nei confronti della Giustizia, mi domando se i suoi sogni sarebbero altrettanto tranquilli. E ci rendiamo tuttavia conto che questa domanda non se la porrà mai, e anzi gli sembrerà del tutto stravagante. Perché, per un magistrato italiano, la Legge con la Giustizia non ha nulla a che fare. (da ''Il testimone'', p. 386)
*In un convegno su «Terrorismo e informazione», a Roma, è stato unanimemente riconosciuto che il [[segreto istruttorio]] in Italia non esiste. Lo trasgrediscono tutti. Non solo giornalisti e avvocati – e ancora passi – ma perfino magistrati che anticipano e propalano, il più delle volte per farne strumento politico, notizie riservate. «È il segreto di Pulcinella» si è lamentato il procuratore capo della Capitale, De Matteo. È vero. Ma Pulcinella non era giudice. E i giudici non dovrebbero essere Pulcinella. (25 aprile 1979<ref>Da ''Il meglio di "Controcorrente": {{small|1974-1992}}'', Fabbri Editori-Corriere della Sera, La biblioteca del Corriere della sera, Milano, 1995, p. 104.</ref>)
===Attribuite===
*Berlusconi non delude mai: quando ti aspetti che dica una scempiaggine, la dice.<ref name=Travaglio2004/>
:In ''Io e il cavaliere qualche anno fa'', ''Corriere della Sera'', 25 marzo 2001, p. 1, Montanelli attribuisce la citazione a «un'alta personalità della Finanza, nota anche per il suo infallibile fiuto degli uomini». La frase esatta è: «Avrà anche i suoi difetti, ma un merito bisogna riconoscerglielo: quello di non deludere mai. Quando ti aspetti che dica una scempiaggine, la dice».
==Interviste==
{{cronologico}}
*{{NDR|La guerra coloniale etiopica}} Considerandola oggi, con la mia maturità d'oggi, {{NDR|è}} un'avventura di una stupidità senza fine. Ma immaginiamo un ragazzo di 24 anni messo al comando di una banda indigena, con 100 uomini neri – lui solo bianco – buttato all'avventura in quella guerra che di combattimenti ne ebbe molto pochi – non voglio passare per un gran guerriero, affatto – ma furono un anno e mezzo a cavallo, di cavalcate in questa natura selvaggia (ripeto, combattimenti ben pochi). {{NDR|«Dicono anche che lei aveva una moglie, diciamo indigena, molto bella, che era la più bella di tutte quelle che avevano gli ufficiali d'allora»}} Sì. {{NDR|«Era molto invidiato per questo»}} Pare che avessi scelto bene, era una bellissima ragazza bilena, di 12 anni – {{NDR|sorridendo}} scusatemi, ma in Africa è un'altra cosa – e così l'avevo sposata, nel senso che l'avevo regolarmente comprata dal padre che mi ha accompagnato insieme alle mogli dei miei ascari. Queste mogli degli ascari non è che seguissero la banda, ma ogni 15 giorni raggiungevano la banda: io non ho mai capito come facessero a trovarci in questo infinito dell'Abissinia. Quelle arrivavano e arrivava anche questa mia moglie con la cesta in testa, che mi portava la biancheria pulita. [...] {{NDR|Domanda del pubblico: «Lei ha detto tranquillamente di avere avuto una sposa, diciamo, di 12 anni e a 25 anni lei non si è peritato affatto di violentare una ragazza di 12 anni, dicendo "Ma in Africa queste cose si fanno". Io vorrei chiedere a lui come intende normalmente i suoi rapporti con le donne date queste due affermazioni»}} No signorina guardi, sulla violenza, nessuna violenza perché le ragazze in Abissinia si sposano a 12 anni. Non è questione, Quindi. {{NDR|Domanda del pubblico: «Su un piano di consapevolezza dell'uomo, insomma, il rapporto con una bambina di 12 anni è il rapporto con una bambina di 12 anni. Se lo facesse in Europa rischierebbe di violentare una bambina, vero?»}} Sì, in Europa sì, ma lì no. {{NDR|«Ecco, appunto»}} Lì no. {{NDR|«Quale differenza crede che esista dal punto di vista biologico, o anche psicologico?»}} No, guardi, {{NDR|«Dal punto di vista del costume»}} lì si sposano a 12 anni, non è questione. A 12 anni si sposano. {{NDR|«Ma non è il matrimonio che lei intende, a 12 anni in Africa. Guardi, io ho vissuto in Africa»}} Sì. {{NDR|«Quindi il vostro era veramente il rapporto violento del colonialista che veniva lì e si impossessava della ragazza di 12 anni»}} No... {{NDR|«Ma glielo garantisco, senza assolutamente tener conto di questo tipo di rapporto sul piano umano. Eravate i vincitori, cioè i militari che hanno fatto le stesse cose ovunque sono stati i vincitori, ovunque gli uomini si sono presentati come dei militari. La Storia è piena di queste situazioni»}} {{NDR|sorridendo}} Signorina, non so se lei vuole istruirmi un processo «a posteriori». {{NDR|«No, no, affatto. Guardi, ho soltanto voluto chiederle, per inciso, come lei intende – dopo le due interpretazioni – i rapporti con le donne»}} Dipende da cosa si mette dentro, dipende anche da cosa le donne mettono dentro di noi. È tutto un giuoco di specchi. {{NDR|«Ma lei vede sempre la donna in questa veste passiva di adulatrice, oppure di compagna – che appare e scompare – dell'uomo, non l'ha mai vista in una funzione diretta, attiva e diversa. Questo è un po' il dramma degli uomini della sua generazione»}} {{NDR|sorridendo}} Può darsi. Della mia generazione? Solo? {{NDR|«Credo»}} {{NDR|sorridendo}} Vabbè. Può darsi. (Da ''L'ora della verità'', 22 ottobre 1969)
*{{NDR|Domanda del pubblico: «Io vorrei sapere perché lei, che si ritiene un osservatore, non ha mai affrontato il discorso sulla contestazione giovanile, tenendo anche presente il fatto che lei cerca il lettore. Lei ai giovani non dice assolutamente niente come giornalista»}} Come? {{NDR|«Se c'è un pubblico che lei sta perdendo, e forse non ha mai avuto, è proprio quello dei giovani. Vorrei sapere come mai lei non ha mai affrontato il discorso sulla contestazione, sulla realtà giovanile che è esplosa in questi ultimi anni»}} Signorina, io avrei tanto volentieri affrontato il discorso sulla contestazione se fosse possibile agganciare il discorso coi contestatori. Ma coi contestatori io non faccio il [[Alberto Moravia|Moravia]]. No. Non vado a farmi spernacchiare dai giovani, mi dispiace tanto. Né dai giovani, né da nessun altro. {{NDR|«Lei ha paura, scusi, di affrontare un discorso»}} No, io non ho paura, ma non ammetto di essere accolto a quel modo. È proprio un fatto, così, di dignità. {{NDR|«E allora, scusi, lei a questo punto rinuncia a un pubblico come può essere quello dei giovani semplicemente, così, per non avere degli spernacchiamenti, per non compromettere – diciamo – questo suo successo a cui è arrivato»}} Ma scusi, ma che dialogo sono le pernacchie? Me lo vuole spiegare? (ibidem)
*Certamente [[Benito Mussolini|Mussolini]] fu un grossissimo politico, un uomo politico di grandissimo fiuto, di tempismo formidabile: lo dimostrò la facilità con cui vinse. Forse dovuta per metà alle sue capacità, alla sua bravura – parlo sempre come politico – e per metà all'insipienza, alla nullaggine dei suoi avversari, perché è tempo oramai di dire anche questo. Non c'è dubbio che il potere assoluto guastò completamente Mussolini: il Mussolini del 1930 non era certamente quello del 1940, il Mussolini di dieci anni dopo l'avvento al potere era diventato una specie di marionetta, la caricatura di sé stesso. Aveva perso proprio il senso della realtà, che era stato invece il suo forte da principio, il contatto col pubblico lo aveva perso, il senso della misura, e lo aveva dimostrato poi con gli errori madornali che ha fatto. Nei primi dieci anni credo che alcune cose buone le abbia fatte. Non credo che abbia ucciso la democrazia, credo che l'abbia soltanto seppellita perché era già morta. Da quel poco che ricordo l'Italia era un grosso carnevale, e anche abbastanza drammatico, perché la situazione interna era addirittura sfasciata: correva sangue, ne correva molto, noi in Toscana ne sapevamo qualcosa [...]. E quindi non è vero che lui... le democrazie non vengono mai uccise, le democrazie muoiono. Dopodiché si dà la colpa a chi le seppellisce, ma la verità è che si suicidano, e credo che la democrazia italiana del '21-22 si sia suicidata. [...] Mussolini capì una cosa fondamentale: che per piacere agli italiani bisognava dare a ciascuno di essi una piccola fetta di potere col diritto di abusarne. Questo era il fascismo. Il fascismo aveva creato una [[gerarchia]] talmente articolata e complessa che ognuno aveva dei galloni: il capofabbricato, il caposettore... tutti avevano una piccola fetta di potere, di cui naturalmente ognuno abusava, come è nel carattere degli italiani. (da ''Questo secolo'', 18 maggio 1982)
*Ero all'estero, lavoravo nel giornalismo americano, alla ''United Press''. Chiesi alla mia agenzia di mandarmi come corrispondente in Abissinia. Giustamente mi dissero: «No, perché lei è un italiano, quindi logicamente non fa delle corrispondenze obiettive». Dico: «Avete ragione. Allora io vi lascio e vado volontario». Feci la mia brava domanda (la feci anche raccomandare). La domanda fu accolta, io fui mandato in Abissinia e, cosa un po' strana [...], a questo ragazzo di 23 anni [...] venne affidata una banda. [...] In quei due anni io contribuii a fare una cosa sbagliata, un'autentica fregnaccia qual era costruire un impero nel '35, quando coloro che lo avevano lo stavano già liquidando perché erano cose antistoriche. Ma io a 23 anni, a 24 anni, non potevo capire questo. Ebbi due anni di vita all'aria aperta, bella, di avventura, in cui credetti di essere un personaggio di Kipling, di contribuire a fare qualcosa di importante. Poi mi accorsi che non era vero, ma le cose non sono importanti per quello che sono, ma per quello che uno ci mette. E io in quel momento ci mettevo un grande entusiasmo: ebbi due anni di vita bellissima, a cavallo, con le tende, i miei uomini, libero, solo (perché non rispondevo a nessuno). Eh beh, compiango i giovani che non hanno avuto una simile esperienza. {{NDR|«E anche con una giovane moglie»}} E anche con una giovane moglie, {{NDR|indicando una fotografia}} eccola lì. Regolarmente sposata in quanto regolarmente comprata dal padre. {{NDR|«Quanti anni aveva?»}} Aveva 12 anni, ma non mi prendere per un Girolimoni. {{NDR|«Per un bruto»}} A 12 anni quelle lì erano già donne. {{NDR|«E tu dove l'avevi comperata?»}} L'avevo comprata a Saganèiti, un paese dove avevo mandato il mio emissario [...]. Me la comprò insieme a un cavallo e a un fucile, in tutto 500 lire. {{NDR|«E lei com'era?»}} Un animalino. Docile. Io le misi su un tucul con dei polli e poi, ogni 15 giorni, mi raggiungeva dovunque fossi, insieme alle mogli degli altri ascari. (ibidem)
*Io esclusi immediatamente la responsabilità degli [[Anarchia|anarchici]] {{NDR|dalla [[strage di piazza Fontana]]}} per varie ragioni: prima di tutto, forse, per una specie di istinto, di intuizione, ma poi perché conosco gli anarchici. Gli anarchici non è che sono alieni dalla violenza, ma la usano in un altro modo: non sparano mai nel mucchio, non sparano mai nascondendo la mano. L'anarchico spara al bersaglio, in genere al bersaglio simbolico del potere, e di fronte. Assume sempre la responsabilità del suo gesto. Quindi, quell'infame attentato, evidentemente, non era di marca anarchica o anche se era di marca anarchica veniva da qualcuno che usurpava la qualifica di anarchico, ma che non apparteneva certamente alla vera categoria, che io ho conosciuto ben diversa e che credo sia ancora ben diversa. (da ''La notte della Repubblica'', 12 dicembre 1989)
*La [[Lega Nord|Lega]] è una cosa sgradevole. Però le Leghe sono un fenomeno di reazione a una provocazione. È la politica nazionale, che fa nascere le Leghe. Questo non vuol dire che io le approvi. La reazione è sbagliata, ma provocazione c'è, le degenerazioni della partitocrazia ci sono. Che il pubblico denaro sia male amministrato e che a farne le spese siano soprattutto i cittadini del Nord non è contestabile. (da ''La Stampa'', 7 novembre 1990)
*Ah, quel maledetto [[Toni Negri]], quel maledetto aizzatore dei sentimenti dei giovani che è vigliaccamente scappato dall'Italia per non affrontare il carcere. Per un Paese non c'è nulla di peggio che i cattivi maestri. Come punirli? Bisognerebbe impiccarli. Ripeto, impiccarli. (da ''L'Italia settimanale'', 1995)
*Fu una pulizia etnica, bisognava far fuori gli italiani: allora si chiamarono fascisti e si ammazzarono, e si buttarono nelle [[massacri delle foibe|foibe]]. Questo avvenne dopo la fine della guerra, sia chiaro. Perché gli orrori di guerra, non dico che siano giustificabili, ma sono comprensibili, la guerra è di per sé stessa un orrore. No, queste... le foibe furono un'infamia commessa dopo la Liberazione, dopo la fine della guerra, e purtroppo vi hanno collaborato parecchi comunisti italiani, alcuni dei quali non solo sono ancora a piede libero, pur essendo vivi, ma ricevono delle pensioni di Stato. Ricevono delle pensioni di Stato. Però io ti posso dire questo: che come testimone oculare io ho visto anche in Croazia delle cose, da parte degli italiani, su cui è meglio sorvolare. Perché anche noi le abbiamo commesse, perché la guerra le comporta, questo è fatale, ecco. Quindi non facciamo tanto i moralisti. [...] No, questo {{NDR|tesi sloveno-croata sulla pulizia etnico-culturale da parte degli italiani durante il periodo di occupazione fascista}} è assolutamente falso. Pulizie etniche noi non ne abbiamo mai fatte, in nessun Paese occupato. Quando sento dire che noi facemmo anche la pulizia etnica in Etiopia, beh vabbè, mi cascano le braccia. Mi cascano le braccia. Quelle son menzogne infami, di gente o che non sa nulla, o che mente sapendo di mentire. Non è vero. Furono episodi, ma non di pulizia etnica, di rappresaglie. (dall'intervista al TG2, ''[http://www.youtube.com/watch?v=s9UXM_pKpqY Massacri delle foibe]'', 6 settembre 1996)
*Tutto questo mi evoca dei ricordi poco simpatici. Era il [[fascismo]] che si conduceva così. Era il Fascismo che proibiva la satira, che in un paese civile e democratico dovrebbe essere assolutamente indenne da controlli politici; perché la satira non ha niente a che fare con la politica, anche se prende in giro la politica, ma si sa che è satira. Ed ogni regime serio e democratico accetta la satira, come si accettano le caricature. Era [[Benito Mussolini|Mussolini]] che non le sopportava. E qui pensano: «Ripuliremo la stalla», «Faremo piazza pulita». Ma questo linguaggio, al signor [[Gianfranco Fini|Fini]], chi glielo ispira? Ci ricorda delle cose che avremmo voluto dimenticare. Questa non è la destra, questo è il manganello. Gli italiani non sanno andare a destra senza finire nel [[manganello]]. [...] Alla Rai faranno piazza pulita, lo hanno già annunziato. Ma come si fa a definire democratico un partito che annunzia «Quando saremo al potere, noi faremo piazza pulita»? Ma questo è un linguaggio del peggiore squadrismo, che loro non sanno cosa fu, ma io me lo ricordo. Questo è il linguaggio con cui {{NDR|i fascisti}} andarono al potere. (da ''La settimana di Montanelli'', 17 marzo 2001)
*Io voglio ringraziare Travaglio, perché ha detto l'assoluta e pura verità. Assolutamente. La versione che ha dato degli avvenimenti è quella esatta. [...] Io ho conosciuto due Berlusconi: il Berlusconi imprenditore privato che comprò ''il Giornale'' – e noi fummo felici di venderglielo, perché non sapevamo come andare avanti – su questo patto: tu, Berlusconi, sei il proprietario de ''il Giornale'', io, direttore, sono il padrone del ''Giornale'', nel senso che la linea politica dipende solo da me. Questo fu il patto fra noi due. Quando Berlusconi mi annunziò che si buttava in politica, io capii subito quello che stava per succedere. Cercai di dissuaderlo [...] ma tutto fu inutile. Dal momento in cui lo decise mi disse: «Ora ''il Giornale'' deve fare la politica della mia politica». Ed io gli dissi: «Non ci pensare nemmeno». Allora lui riunì la redazione come ha raccontato Travaglio – e questo lo fece a mia totale insaputa – e disse: «D'ora in poi ''il Giornale'' farà la politica della mia politica». E a quel momento me ne andai, cos'altro potevo fare? [...] Nella mia vita ci sono stati due Berlusconi, completamente opposti [...] questo fa parte del ritratto di Berlusconi. [...] Come capo politico è quello che io ho conosciuto in quei brutti giorni in cui scorrettamente, nella maniera più scorretta e più volgare, saltandomi, radunò la redazione de ''il Giornale'' per dirgli «Qui si cambia tutto» all'insaputa del direttore. Se questo sembra a Feltri un modo di procedere democratico e civile, è affar suo. (risposta telefonica a [[Marco Travaglio]] e [[Vittorio Feltri]] durante la trasmissione ''Il Raggio Verde'', 23 marzo 2001)
*{{NDR|Silvio Berlusconi}} È il bugiardo più sincero che ci sia, è il primo a credere alle proprie menzogne. [...] È questo che lo rende così pericoloso. Non ha nessun pudore. (dall'intervista di Sophie Gherardi, ''L'Europa deve trattare il sig. Berlusconi con sdegno e disprezzo, non con ostilità'', ''Le Monde'', 8 maggio 2001<ref name=Travaglio2004/>)
*Spero che l'Europa adotterà nei confronti di Berlusconi l'atteggiamento di indignazione e di disprezzo che merita. (dall'intervista di Sophie Gherardi, ''L'Europa deve trattare il sig. Berlusconi con sdegno e disprezzo, non con ostilità'', ''Le Monde'', 8 maggio 2001<ref name=Travaglio2004/>)
{{Int|''Match''|a cura di Arnaldo Bagnasco, Alberto Arbasino e Maria Gefter Cervi, Rete 2, 18 gennaio 1978.}}
*Io non stavo con Longanesi per ragioni ideologiche, anche perché io non ho mai capito quale ideologia avesse Longanesi. Longanesi non lo si poteva misurare sul piano ideologico, era sempre contro tutto e contro tutti. Era il frondista principe: lo è stato sotto il fascismo – e in fondo fece il più bel settimanale, forse, che abbia avuto l'Italia in questi ultimi decenni, credo: ''Omnibus'', che fu chiuso dal regime – e si è trovato sempre male con tutti i regimi. Che cosa pensasse in realtà Longanesi io, dopo un'amicizia di trent'anni, non sono mai riuscito a capirlo. Quello che mi affascinava di Longanesi, e che continua ancora oggi ad affascinarmi, è lo straordinario talento, l'inventiva, l'intuito, l'eleganza di Longanesi. Per cui io non consideravo le posizioni ideologiche di Longanesi, questo non m'interessava affatto. Per me era un fatto di vecchia amicizia: io sono un po' cresciuto con Longanesi, l'avrei seguito anche all'inferno perché con Longanesi si poteva andare anche all'inferno, diventava l'eden.
*{{NDR|Sull'appello di votare DC nel 1976}} Questa può sembrare una contraddizione, ma che cosa avrei dovuto dire ai miei lettori? Di votare per chi? Questo è il punto. Oggi [...] i partiti laici ai quali io ideologicamente farei capo – liberale, repubblicano, socialdemocratico – fanno i pifferi di accompagnamento a un patto a sei, e questo era già nell'aria, prima del 20 giugno. Che cosa dovevo dire io ai miei lettori, «Votate per i pifferi di accompagnamento»? Francamente non me la sentivo. [...] Nonostante la mia etichetta di destra, io per i partiti di destra non mi schiererò mai. Io vorrei un centro: non lo trovo, non c'è. Un centro di opposizione democratica al regime che è già in atto non c'è. E allora che debbo fare? È colpa mia se la politica italiana non mi offre un centro? Io continuo a battermi per la costituzione di questo centro.
*{{NDR|Domanda del pubblico: «Come mai in Italia non ci sono giornali indipendenti?»}} Io, per esempio, ho la presunzione – sarà infondata – di dirigere un giornale indipendente, perché vorrei sapere da chi prendo gli ordini. Me lo dica lei, Padre. {{NDR|«No, beh...»}} E allora, se non potete indicare qualcuno che mi dà gli ordini, io sono indipendente. {{NDR|«Rispondo anch'io da giornalista: è chiaro che un giornale non si sostiene con le idee sull'indipendenza, si sostiene con dei quattrini»}} Certo. {{NDR|«Allora io parlavo di un'indipendenza che, in quanto dipende da chi paga, è comunque una dipendenza ideologica. Questa era la domanda»}} Sì, l'ha scritto molto bene ''Repubblica'' [...] credendo di offendermi. Ha detto: «Il ''Giornale nuovo'' vive di collette». È vero, noi viviamo di collette, e io ne sono fiero perché le collette mi lasciano libero.
{{Int|''Mixer''|a cura di Giovanni Minoli, Rete 2, 6 aprile 1981.}}
*{{NDR|Alla domanda «Perché fu fascista fino al '37?»}} Questa è la storia della mia generazione, tutta la mia generazione è stata fascista fino al '35, al '36 o al '43.
*{{NDR|Alla domanda «E perché smise di esserlo?»}} Perché noi credevamo che il fascismo fosse una cosa, e poi ci accorgemmo che era un'altra.
*{{NDR|Alla domanda «Lei ha detto: "Buffoni, cafoni di natura, ''parvenus'', tutta gente in malafede, il bassettume, il pirellume, il cedernismo". Si riferiva alla Milano radical chic, ma che cosa voleva dire, esattamente?»}} Quello che ho detto. Veramente, io ne ho il più profondo disprezzo. Io accetto benissimo i comunisti: i comunisti sono gente seria, pericolosissimi, ma seri. I [[radical chic]] no.
*{{NDR|Alla domanda «È sempre convinto del suicidio dell'anarchico Pinelli?»}} Assolutamente.
*{{NDR|Alla domanda «Lei a Catanzaro, al processo per la strage di piazza Fontana, ha dichiarato: "Secondo me, il commissario Calabresi fu vittima di una campagna di stampa". Cioè?»}} No, non l'ho dichiarato a Catanzaro, lo dissi molto prima. Basta rileggere i giornali di quei tempi, e soprattutto i rotocalchi: veramente, Calabresi fu vittima di una campagna stampa infame e ingiusta, perché era uno dei funzionari più corretti che ci fossero.
*{{NDR|Alla domanda «Pietro Valpreda, qui a ''Mixer'', ha definito Calabresi come "un tecnocrate del potere". Lei che cosa ne pensa?»}} Ma che significa «un tecnocrate del potere»? Un commissario di polizia serve il potere, chi diavolo deve servire? Valpreda?
{{Int|''Faccia a Faccia: intervista a Indro Montanelli''|''Mixer'', a cura di Giovanni Minoli, Rai 2, 5 maggio 1985.}}
*[[Renato Curcio|Curcio]] non sparava alle spalle, sparava di fronte, andava di persona a sparare. Naturalmente siamo su delle barricate opposte, ma io stimo Curcio. Lo stimo. È un uomo che secondo me ha delle idee sbagliate ma le serve, le serve da soldato vero. Con un suo galateo. Col suo coraggio. Senza mai rinnegarsi. Non si è pentito!
*Io sono convinto che la magistratura debba essere indipendente, però chiedo ed esigo che abbia un autogoverno di controllo, e che soprattutto risponda dei suoi gesti. Oggi noi abbiamo una magistratura che non risponde a nessuno dei suoi errori spesso catastrofici, perché hanno distrutto uomini, hanno distrutto aziende per delle cose che poi si son rilevate insussistenti. Mai un magistrato ha pagato per questo. Io voglio che i magistrati paghino. Non dico a dei poteri esterni, ma perlomeno al potere a cui viene affidata la disciplina nella categoria.
*Tutta l'intellighenzia italiana ha una vecchia tradizione di servilità, com'è logico, perché si è sviluppata in un Paese analfabeta, per secoli e secoli analfabeta. Non avendo il lettore doveva per forza procurarsi il protettore. Scriveva per il protettore.
*{{NDR|Alla domanda «Il suo peggior difetto qual è, Montanelli?»}} Quello di non riconoscermene nessuno.
*{{NDR|Alla domanda «[[Leo Longanesi|Longanesi]], parlando di lei, un giorno disse che lei capiva le cose con dieci mesi di anticipo rispetto a tutti gli altri. Ecco, tra dieci mesi cosa vede in [[Italia]]?»}} Queste erano le cose di Longanesi, ma in realtà io non riesco a vedere tra dieci giorni.
{{Int|''[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1991/11/16/giangi-feltrinelli-io-non-ti-perdono.html 'Giangi' Feltrinelli io non ti perdono]''|''la Repubblica'', 16 novembre 1991, p. 33.}}
*[[Giangiacomo Feltrinelli|Lui]] fu l'emblema di tutto quanto accadde in quegli anni {{NDR|Anni della contestazione}}. A differenza della [[Francia]], eravamo un paese da burletta, con una contestazione da burletta e rivoluzionari da burletta. E Feltrinelli ne fu l'esponente più qualificato.
*Era il 1940 e a quel tempo Giangi aveva quattordici anni e seguiva i corsi scolastici con pessimo profitto. Giangiacomo era un ragazzetto che voleva a tutti i costi cavalcare qualcosa di rivoluzionario. Non importava il colore. Tanto è vero che il suo sogno fu prima il fascismo e poi Che Guevara.
*{{NDR|Alla domanda «L'importante è stare in prima linea il fascismo?»}} Ma sì, negli anni Quaranta lui era fascista. Era talmente fascista che nel 1943, dopo l'8 settembre, voleva denunciare sia me che Barzini per alcune cose che avevamo detto contro i fascisti. Allora pensava di aderire a Salò. La sua dedizione a una causa quale che sia, purché rivoluzionaria, lo spingeva a questi atti pazzeschi.
*Generoso? Lo chieda ai suoi collaboratori. Era una specie di padrone delle ferriere che spendeva generosamente solo per soddisfare il suo vizio principale: la rivoluzione. Con chi era in difficoltà non si dimostrò mai particolarmente generoso.
*{{NDR|Alla domanda «Perché allora lei è così implacabilmente critico nei suoi riguardi?»}} Non ce l'ho neppure tanto con lui, quanto con tutti coloro che di Feltrinelli hanno fatto un mito. In realtà era un povero uomo. Un ingenuo divorato dall'esibizionismo.
*{{NDR|Alla domanda «Come può ridurre tutto alla convinzione che fosse solo un ingenuo e un esibizionista?»}} Anche Starace segnò un decennio della nostra vita. Mica per questo era meno cretino. Se Feltrinelli sia stato qualcosa di più complesso, io non riesco a vederlo. Posso aggiungere questo: quella sua mania di ostentazione, quella voglia di primeggiare su tutte le cose lo ha condotto anche a degli atti di eroismo. Perché uno che sale su un traliccio, con la dinamite che non sa maneggiare e salta per aria, beh almeno il coraggio gli va riconosciuto. O forse chiamiamola incoscienza.
{{Int|''[http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,15/articleid,0824_01_1992_0072_0015_25082247/ Montanelli e il sacco di Milano]''|''La Stampa'', 14 marzo 1992, p. 14.}}
*{{NDR|Il regime corrotto}} C'è ancora. Ma la rivolta non era tanto contro la corruzione e la partitocrazia, che erano senza dubbio un grosso male, ma che non erano il male più letale. In quel momento era proprio la società che si disfaceva, le condizioni della scuola, la predicazione del nulla, insomma la contestazione globale, l'ubriacatura degli Anni Settanta, che fu l'ubriacatura del terrorismo, e quella acquiescenza di una certa borghesia, salottiera, radical chic, che amoreggiava con queste cose, che aveva le smanie maotsetunghiste, che poi parlavano tutti di cose che non sapevano. La corruzione dei partiti invece è quasi immanente. La partitocrazia è destinata a durare almeno finché non si riforma la legge elettorale. Ma questa è la battaglia che noi cerchiamo di fare oggi.
*{{NDR|Alla domanda «Ma gli Anni Settanta non hanno anche prodotto qualcosa di positivo nella società italiana?»}} No. Non vedo fatti positivi nel lascito degli [[anni di piombo]]. Vorrei sapere veramente quali. Quando dicono per esempio il divorzio. Ma il divorzio c'era già prima. Quelle sono conquiste sociali. C'era bisogno dei pistoleros per il divorzio? Ma andiamo!
*{{NDR|«Però lei difendeva Pannella»}} Sì. A [[Marco Pannella|Pannella]] dobbiamo veramente due cose, malgrado le sue mattane. Effettivamente riuscì a impedire a una certa aliquota di giovani di finire in braccio al terrorismo, cioè gli dette un'altra bandiera. E alcune battaglie sue furono sacrosante, come quella del divorzio che appoggiammo. Poi verso Pannella io ho una certa simpatia, dovuta al mio vecchio fondo anarchico, libertario, che ritrovo in lui. È una simpatia genetica. Ritrovo in lui quello che io sono stato a vent'anni.
*{{NDR|Alla domanda «Ma che fine ha fatto quella borghesia, che fine hanno fatto quei salotti buoni? Le sue battaglie contro la Crespi o contro la Cederna sono cosa Passata? Sono cambiati loro, oppure è cambiato lei?»}} Vabbè, con la [[Camilla Cederna|Camilla]] poi siamo ridiventati amici. Con la Crespi no, mai. Ma non ho più rancori, non ho più animosità. Però è un mondo che disprezzo un po', perché è un mondo di pecore che seguono sempre il filo del vento, santoiddio, sono proprio personcine, personcine inconsistenti, pronte ad andare con chiunque. E poi sempre per salvare i propri interessi, non è che abbiano delle idealità, no? Oggi è cambiato il vento, quindi sono cambiati anche loro. Ma non è che sia cambiato il mio giudizio. Quel mondo lì io non lo amo.
*La crisi rimane e si riflette nell'amministrazione cittadina. L'amministrazione era sempre stata un autentico specchio. Fino a Bucalossi il Comune di Milano era retto da specchiati galantuomini, che finivano tutti poveri, in miseria, finivano alla Baggina. Gente davvero di una correttezza esemplare. Poi sono venuti gli Aniasi e compagni e guardi qui dove siamo arrivati: siamo arrivati a [[Mario Chiesa|Chiesa]].
{{Int|''[https://web.archive.org/web/20121107180200/http://archiviostorico.corriere.it/1993/giugno/06/Montanelli_tura_naso_come_nel_co_0_93060610816.shtml Montanelli si tura il naso come nel '76: voto l'uomo della Lega]''|''Corriere della Sera'', 6 giugno 1993, p. 3.}}
*Mi sono dannato l'anima perché il centro avesse un ''suo'' candidato. Avrei voluto Locatelli: era la persona giusta per portare la bandiera referendaria e raccogliere gli elettori moderati. Era quello il mio sogno.
*Segni non ha capito nulla, è arrivato in ritardo, ha candidato una persona che nessuno conosce. Non abbiamo ''un'' rappresentante del centro, ma tre surrogati che si elimineranno a vicenda. E ci toccherà scegliere fra [[Nando dalla Chiesa|Dalla Chiesa]] e Formentini.
*{{NDR|«Di qui il suo suggerimento: turarsi il naso e votare Lega»}} No, non dico "Votiamo Lega", dico "Votiamo Formentini". E nel suo caso non ci si deve neppure turare il naso: è modesto, anche mediocre se vogliamo, ma è onesto. Non credo sia marcio. Insomma: è il male minore.
*{{NDR|Alla domanda «E Dalla Chiesa?»}} No, il mio voto non lo avrà. Perché io non voto per la sinistra e per un sinistro come quello lì.
*{{NDR|Alla domanda «Ma che cosa la preoccupa nella coalizione di Dalla Chiesa?»}} Questi reperti di un mondo fallito vogliono ora governare l'Italia. E io con loro non ci sto. La storia gli ha dato torto, la realtà li svergogna e noi dovremmo fidarci? È stata l'apertura a sinistra a dare inizio alla putredine.
{{Int|''Eppur si muove''|a cura di Indro Montanelli e Beniamino Placido, Rai 3, 1994.}}
*Ogni italiano è insieme furbo e fesso. L'italiano è furbissimo nella gestione dei suoi affari privati, può ricorrere a tutte le astuzie, è attento, è accorto, ed è assolutamente fesso nel non rendersi conto che se i suoi affari privati rimangono immessi in una società che non funziona – cioè dove gli interessi generali vengono trascurati e negletti – i suoi interessi privati finiscono col soffrirne e col condurlo al fallimento. Questo, a noi italiani, non entra in testa. (6 febbraio 1994)
*È probabile che molti stranieri mandino i loro figli, a Roma, a scuola. Ma quali scuole? Alle loro. Gli americani mandano i loro figli alla scuola americana, i tedeschi alla scuola tedesca, i francesi alla scuola francese. Non li mandano mica alla scuola italiana, se ne guardano bene e hanno ragione, visto il modo in cui si insegna in Italia. (ibidem)
*Da noi prima uscivano dei ragazzi che sapevano abbastanza di greco, di latino, ma che il carattere non lo avevano formato a scuola: o se lo formavano da soli, oppure non se lo formavano mai. (ibidem)
*Lo [[Zingari|zingaro]] che fa tranquillamente la sua vita non dà noia a nessuno, è quando ruba che, naturalmente, suscita qualche perplessità (uso un eufemismo). Diciamo la verità, in Italia il razzismo non c'è. Per inventare una questione razziale ci volle una legge, e una legge fatta da un regime totalitario perché il Paese non la sentiva. Non poteva sentirla perché non è nella nostra tradizione. [...] L'Italiano non ha dei risentimenti razziali. [...] {{NDR|Sugli episodi di intolleranza e di paura per il diverso}} È un fatto di piccolissime minoranze, diciamo la verità. Non inventiamo adesso una questione {{NDR|razziale}}. Io ho vissuto nelle società veramente razziste, è tutta un'altra faccenda. (con [[Serena Dandini]], 20 marzo 1994)
*Io ebbi una moglie etiopica, nel senso che la comprai secondo l'uso locale. {{NDR|«Come, scusi?»}} Eh beh, ma gli usi locali erano questi. Tutti, anche gli etiopici, compravano la moglie. {{NDR|«Quanto costava una moglie?»}} Poco. Costava poco, mi pare che mi costò – allora, però (anno 1935) – 500 lire e un tucul {{NDR|trattando}} col suocero. Perché queste furono transazioni fatte dal mio emissario, che era il più anziano graduato della mia banda, col padre della ragazza. [...] Questo matrimonio durò finché noi stemmo di stanza a Saganèiti, cioè a dire prima che scoppiasse la guerra con l'Abissinia (che non fu precisamente una guerra, fu una specie di avventura). [...] Poi questa mia moglie, perché era considerata tale, quando io partii sposò un mio graduato e al primo figlio – è vivo tuttora, mi hanno detto – diede il mio nome, per cui alcuni credettero che fosse figlio mio. Non era figlio mio. Soltanto che per deferenza... {{NDR|«Lei non pensò mai di portarla con se in Italia?»}} Beh, no. No, anche perché era molto difficile strapparla ai suoi costumi. Lei stessa, in fondo, non voleva venire. Lei apparteneva alla sua terra, io le feci una piccola dote e quindi andò tutto regolarmente. Era molto bellina. (ibidem)
*Gran parte delle forze leghiste, quelle che accennano a qualche razzismo nei confronti del meridionale, sono composte da meridionali che si sono milanesizzati e ci si trovano talmente bene a Milano che non vogliono che altri arrivino dal sud. (ibidem)
*Per me la [[destra]] non è una [[ideologia]]: è un modello di comportamento. Si può essere di destra anche a sinistra. Questo comportamento è il criterio rigoroso del servizio della vita pubblica. (con [[Arnoldo Foà]], 17 aprile 1994)
*Nella storia della [[Italia|nazione italiana]] io vedo pochi uomini all'altezza della qualifica di una destra illuminata che non solo accetta ma vuole le [[Riformismo|riforme]]. Un uomo di destra certamente io non credo che fosse [[Camillo Benso, conte di Cavour|Cavour]], del resto il suo connubio lo dimostra, la sua disinvoltura nelle alleanze politiche lo dimostra. Certamente di destra era [[Bettino Ricasoli|Ricasoli]]. Certamente era [[Quintino Sella|Sella]]. Certamente era [[Giovanni Giolitti|Giolitti]]: uomo che dette il suffragio universale, e che riconobbe il diritto di [[sciopero]]. Questo è un uomo di destra. Certamente un uomo di destra era [[Alcide De Gasperi|De Gasperi]], senza dubbio. E, adesso non vorrei scandalizzare la gente, ma direi che uomo di destra per il concetto che aveva dello [[Stato]] e del [[potere]] era anche [[Palmiro Togliatti|Togliatti]]. E questo dimostra che si può essere uomini di destra anche a [[sinistra]]. La destra è una regola di comportamento, una regola [[morale]] di comportamento. (ibidem)
{{Int|''[https://web.archive.org/web/20101005073648/http://archiviostorico.corriere.it/1997/novembre/09/Montanelli_gambizzato_cinque_mesi_prima_co_0_9711098446.shtml Montanelli "gambizzato" cinque mesi prima: "Mi salvò una promessa a Mussolini"]''|''Corriere della Sera'', 9 novembre 1997, p. 29.}}
*Quella mattina {{NDR|2 giugno 1977}} sono in due nei giardini di piazza Cavour, a Milano. Uno mi spara alle gambe. L'altro mi tiene nel mirino della sua pistola. I primi due – tre proiettili entrano nelle mie lunghe zampe di pollo. Non devastano né ossa né arterie. Ma sarebbero sufficienti per far cadere a terra qualsiasi cristiano. In quegli attimi ricordo la promessa che avevo fatto a Mussolini, e a me stesso, quando, bambino, mi ritrovai intruppato nei balilla: "Se devi morire, muori in piedi!" Davanti a questi vigliacchi che non hanno il coraggio di affrontarmi in faccia, penso, non posso morire in ginocchio. E mi aggrappo alla cancellata dei giardini. Non sto in piedi sulle gambe, ma mi reggo dritto con la forza delle braccia. E quello continua a sparare e a centrare le mie zampe di pollo. Se mi fossi accasciato, se mi fossi inginocchiato davanti a lui, a quell'ora sarei morto.
*Per [[Renato Curcio|lui]] ho sempre avuto rispetto. Penso che la sua autoemarginazione dalla società prima e l'emarginazione che la società gli ha imposto poi ci abbiano privato di un uomo di valore. Non lo conosco di persona, ma lo stimo, anche se poteva essere lui quello che ha mandato i due ragazzi a spararmi. Non ho rancore: quando la guerra è finita gli avversari si devono stringere la mano e devono brindare alla pace ritrovata.
*Apprezzo il coraggio di chi non si pente per ricavarne un utile, di chi non denuncia il compagno di errori ma riconosce i propri torti. Almeno i brigatisti lottavano per ideali diversi da quelli dello stalinismo e del comunismo sovietico. I terroristi neri, invece, volevano soltanto restaurare un regime sepolto dalla storia. I rossi non sapevano bene cosa ma avevano in mente qualcosa di nuovo.
*{{NDR|Alla domanda «E se avessero vinto loro?»}} Impossibile. L'esistenza del terrorismo ha soltanto ribadito le manchevolezze del nostro Paese: uno Stato inefficiente e un popolo codardo e conformista.
*{{NDR|Sui burattinai, i Grandi Vecchi, la Cia, i Servizi segreti}} Fregnacce: che gliene poteva importare alla Cia di fucilare gente come il buon Casalegno o quel galantuomo di Emilio Rossi, vent'anni fa direttore del Tg Uno, o quel bischero di Montanelli? La dietrologia era una divagazione di intellettuali perditempo. Il vero problema era ed è un altro: finché non ci decideremo a riconoscere la mancanza negli italiani di una coscienza nazionale e civile questo pericolo del terrorismo lo correremo sempre. E questa fabbrica di una coscienza nazionale e civile io non la vedo nascere.
*{{NDR|Sul dolore che il tempo non ha cancellato nei parenti delle vittime}} Anche noi italiani dobbiamo imparare a pagare gli inevitabili tributi dovuti alla Storia come hanno saputo fare tutti i Paesi occidentali. Il dolore resta, ma la piaga va ricucita. Una volta per tutte.
{{Int|''[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1998/07/25/borghesia-vile-deludente.html Borghesia vile e deludente]''|''la Repubblica'', 25 luglio 1998, p. 8.}}
*È la solita bruciante delusione, questa nostra borghesia. Non cambia mai, è sempre la stessa: la più vile di tutto l'Occidente. Gente portata a correr dietro a chi alza la voce, a chi minaccia, al primo manganello che passa per la strada. Questo sono i nostri borghesi: tutti fascisti sotto il fascismo, poi tutti antifascisti fin dall'indomani. Quando il comunismo era forte e faceva paura, e io fondai ''il Giornale'', mi lasciarono solo e senza un soldo. Ai tempi del terrorismo, amoreggiavano con gli estremisti nella speranza che quelli – andati al potere – gli risparmiassero la villa e il portafoglio. E ora che il comunismo non c'è più, si scoprono tutti anticomunisti, questi sedicenti liberaloni.
*Il loro eroe è sempre chi brandisce il [[manganello]]. Ieri, il manganello vero. Oggi, quello catodico delle televisioni. Il liberalismo vero l'hanno sempre tradito, anzi non hanno mai saputo che cosa sia. Non vogliono le regole, detestano le leggi, vogliono avere le mani libere per fare quello che gli pare, in nome della loro cosiddetta «[[efficienza]]». Quando abbiamo fondato ''la Voce'' l'abbiamo toccato con mano: parlare di regole e di legalità a questa gente è peggio di un insulto, una bestemmia in chiesa.
*L'ho sempre detto che fu un errore, quattro anni fa, defenestrarlo. Bisognava lasciarlo lì ancora un bel po', così tutti avrebbero capito quanto vale, che razza di statista è... Magari adesso non saremmo in Europa, ma non avremmo così tante gente che si lascia ubriacare dalla sua propaganda, che prova nostalgia per lui.
*{{NDR|Alla domanda «E se un giorno si andasse a votare per il suo referendum, quello per abolire i reati del Cavaliere?»}} In quella forma, mi pare difficile che si arrivi, anche se in Italia non si sa mai. Comunque, se si votasse, credo che anche lì vincerebbe lui. Perché è quello che vuole questa nostra borghesia. Ormai è ufficiale: Berlusconi ce lo meritiamo.
{{Int|''[http://www.repubblica.it/online/politica/satiquattro/montanelli/montanelli.html L'Italia di Berlusconi è la peggiore mai vista]''|''la Repubblica'', 26 marzo 2001.}}
*Io voglio che vinca, faccio voti e faccio fioretti alla Madonna perché lui vinca, in modo che gli italiani vedano chi è questo signore. [[Silvio Berlusconi|Berlusconi]] è una malattia che si cura soltanto con il vaccino, con una bella iniezione di Berlusconi a Palazzo Chigi, Berlusconi anche al Quirinale, Berlusconi dove vuole, Berlusconi al Vaticano. Soltanto dopo saremo immuni. L'immunità che si ottiene col vaccino.
*È strano: io non avevo mai preso parte alla campagna di demonizzazione: tutt'al più lo avevo definito un pagliaccio, un burattino. Però tutte queste storie su Berlusconi uomo della mafia mi lasciavano molto incerto. Adesso invece qualsiasi cosa è possibile: non per quello che succede a me, a me non succede nulla, non è che io rischi qualcosa, è chiaro. Quello che fa male è vedere questo berlusconismo in cui purtroppo è coinvolta l'Italia e anche tante persone perbene.
*La scoperta che c'è un'Italia berlusconiana mi colpisce molto: è la peggiore delle Italie che io ho mai visto, e dire che di Italie brutte nella mia lunga vita ne ho viste moltissime. L'Italia della [[marcia su Roma]], becera e violenta, animata però forse anche da belle speranze. L'Italia del 25 luglio, l'Italia dell'8 settembre, e anche l'Italia di piazzale Loreto, animata dalla voglia di vendetta. Però la volgarità, la bassezza di questa Italia qui non l'avevo vista né sentita mai. Il berlusconismo è veramente la feccia che risale il pozzo.
{{Int|''La Storia d'Italia di Indro Montanelli''|a cura di Mario Cervi, interviste di Alain Elkann, ''Cecchi Gori Editoria Elettronica Home Video'', 1999.}}
*Il silenzio mantenuto finora {{NDR|sui massacri delle foibe}}, o quasi silenzio, si spiega facilissimamente: tutta la storiografia italiana del dopoguerra era di sinistra, apparteneva all'intellighenzia di sinistra, la quale era completamente succuba del Partito Comunista. Quindi non si poteva parlare delle foibe, che non appartenevano al comunismo italiano, ma appartenevano certamente al comunismo slavo, di cui però il comunismo italiano era alleato e faceva gli interessi. Quindi di questo non si poteva parlare, e non si poteva parlare delle stragi del triangolo della morte, perché anche queste ricadevano sulla coscienza – ammesso che ce ne sia una – del Partito Comunista, il che sta a dimostrare quello che dicevo prima, cioè che la Resistenza non fu una resistenza, fu una guerra civile tra italiani che continuò anche dopo il 25 aprile. [...] {{NDR|Sull'eccidio dei conti Manzoni}} Andai come giornalista [...] per appurare com'era andata la strage dei conti Manzoni, dopo la fine della guerra. [...] Una famiglia di persone che col fascismo non aveva niente a che fare, ci aveva convissuto come tutti gli italiani. Bene, nessuno mi voleva parlare di questa faccenda. [...] Nessuno ne aveva parlato, né dei Carabinieri né della Polizia e tantomeno della magistratura, eppure lo sapevano. [...] C'era una complicità assoluta, una complicità dannata. [...] Se ne parla ora perché il Muro di Berlino è crollato, ma si ricordi che trent'anni fa, quando [[Renzo De Felice|De Felice]] annunziò di mettere allo studio il ventennio fascista per sapere com'era andata, fu proposta la sua estromissione dalla cattedra universitaria, solo perché metteva allo studio un ventennio di storia italiana che, bella o brutta, c'era stata. [...] Non era possibile inquadrare storicamente il fascismo: chi lo faceva, cercando di spiegare i perché della sua durata, ed anche i perché della sua catastrofe, veniva accusato di fascismo. (da ''Dalla Monarchia alla Repubblica'')
*È difficile sapere che cosa fu [[Palmiro Togliatti|Togliatti]], perché Togliatti non ha lasciato memoriali, non ha lasciato diario, che cosa pensasse Togliatti non lo sapeva nessuno, credo nemmeno la sua compagna Nilde Iotti. Si può dire che è stato un esecutore fedele degli ordini di [[Stalin]]. Lo è stato sempre, e per questo godeva la fiducia di Stalin. [...] Era un diplomatico per sé, soprattutto, perché é un uomo sopravvissuto a venticinque o trent'anni anni di Mosca, senza finire in galera, processato o contro il muro. Beh, questo è uno dei grandi personaggi. Sono pochi. {{NDR|«Non era uno statista, per esempio?»}} Non poteva essere uno statista perché i comunisti non hanno lo Stato nel sangue, i comunisti hanno il partito. Stalin non è mai stato Capo dello Stato, e nemmeno Capo del Governo, era capo del partito. Il potere nei regimi comunisti non sta né nello Stato né nel governo, sta nel partito. (da ''Dalla proclamazione della Repubblica al Trattato di pace'')
*Questa [[Costituzione della Repubblica italiana|Costituzione]] porta male gli anni da quando aveva un giorno, perché fu subito chiaro quali erano i suoi difetti. Del resto furono anche denunciati da uomini come, per esempio, [[Piero Calamandrei|Calamandrei]], come Mario Paggi. (da ''Dall'assemblea costituente alla vigilia delle elezioni del 1948'')
*I difetti furono soprattutto due. Il primo difetto fu di ripartizione dei lavori. La Costituente era formata da 600 membri eletti di passaggio. Voglio {{NDR|far}} notare che quella fu la prima elezione che si tenne in Italia – per la Costituente, non per il Parlamento – ma dove ci fu lo spiegamento dei partiti. Ogni partito portò i suoi candidati, cioè dei giuristi che facevano capo alla propria ideologia. Bene, in quella prima elezione il 35% dei voti andò ai democristiani, il 21% andò ai socialisti di [[Pietro Nenni|Nenni]], il 19% ai comunisti. Quindi in quel momento... non c'era ancora il Fronte ma in quel momento i socialisti facevano premio sui comunisti. Erano di poco, ma un po' più forti dei comunisti. [...] Questi 600 costituenti non potevano lavorare tutti insieme, era impossibile mandare avanti 600 persone a dibattere all'infinto le stesse cose, e allora i lavori furono devoluti a una commissione che si chiamò la ''Commissione dei Settantacinque'', perché erano 75 membri della Costituente che venivano incaricati per le loro competenze specifiche di redigere il testo. Ma anche 75 erano troppi, e allora anche i 75 si frazionarono in sotto-commissioni, ognuna delle quali lavorò per conto suo. Non ci fu un piano di insieme. {{NDR|«Quindi non fu un vero lavoro collettivo»}} Non fu un vero lavoro collettivo. Calamandrei lo disse subito: «Noi stiamo montando una macchina, che magari pezzo per pezzo sarà anche ben fatta, ma le cui giunture non coincidono con le giunture di altri pezzi». [...] Fu lasciata così perché nessuno volle rinunziare al proprio elaborato, e questo è tipico degli italiani. (da ''Dall'assemblea costituente alla vigilia delle elezioni del 1948'')
*Il secondo motivo che rese questa Costituzione veramente impalatabile e nociva per il regime che ne doveva nascere, fu che i nostri costituenti partirono dal punto di vista opposto a quello da cui sarebbero partiti i costituenti tedeschi quando la Germania fu libera di elaborare una sua Costituzione. Da che cosa partirono i costituenti tedeschi? Da questo ragionamento: il nazismo fu il frutto della Repubblica di Weimar. Cos'era la Repubblica di Weimar? Era l'impotenza del potere esecutivo, cioè del Governo. [...] La Germania rimase nel disordine, nel caos, nella Babele dei partiti che non riuscivano a trovare mai delle maggioranze stabili, quindi dei governi efficaci. Ecco perché Hitler vinse, perché il nazismo vinse. I costituenti nostri partirono dal presupposto contrario, cioè dissero: «Cos'era il fascismo? Il fascismo era il premio dato a un potere esecutivo che governava senza i partiti, senza controlli eccetera. Quindi noi dobbiamo esautorare completamente il potere esecutivo, {{NDR|negando}} la possibilità di dare ai governi una stabilità, eccetera». Per rifare che cosa? Weimar. Cioè, mentre i tedeschi partivano dalla negazione di Weimar, noi arrivavamo {{NDR|a Weimar}} senza dirlo. Nessuno lo disse, ma questo fu il risultato. [...] Non fu possibile nemmeno introdurre quella solita linea di sbarramento che invece fu introdotta in Germania, per cui i partiti che non raggiungevano non ricordo se il 5 o il 3%, non avevano diritto a una rappresentanza. No, tutti i partiti dovevano esserci e tutti avevano un potere di ricatto sulle maggioranze, che erano per forza di cose di coalizioni. (da ''Dall'assemblea costituente alla vigilia delle elezioni del 1948'')
*Gli italiani non imparano niente dalla Storia, anche perché non la sanno. {{NDR|«Forse non amano la Storia»}} Non la amano, non la leggono, non se ne interessano, ma questo anche le classi dirigenti: sono uguali, intendiamoci. {{NDR|«Lei auspica che venga rifatta questa Costituzione»}} Sì, ma che venga rifatta secondo criteri logici, non {{NDR|secondo}} criteri illogici. Tutte le volte che si diceva «Ma qui bisogna restituire un po' di autorità al potere esecutivo, bisogna mettere i governi in condizione di governare» si diceva: «Fascista! Fascista!». Con questo ricatto qui abbiamo fatto le più grosse scempiaggini che si potesse immaginare. (da ''Dall'assemblea costituente alla vigilia delle elezioni del 1948'')
*La fine di [[Alcide De Gasperi|De Gasperi]] è la fine di un'epoca: con lui finisce un'epoca e ne comincia un'altra non certamente migliore. [...] C'è una bella pagina della figlia di De Gasperi, Maria Romana, che ha scritto un bel libro sul padre. Un libro tutto vero in cui racconta anche i funerali su in Val Sugana: c'era naturalmente tutta la nomenclatura democristiana che accompagnava la bara. Oramai De Gasperi era morto, si poteva anche fingere il compianto, e a un certo momento un passante che era lì – uno che guardava, che non aveva niente a che fare con la politica, con la Democrazia Cristiana eccetera eccetera – si avvicinò al feretro e scansando questi turiferari della DC disse: «No, non è vostro! De Gasperi è nostro! Era un italiano!». E aveva ragione. De Gasperi era nostro, non un democristiano. (da ''Gli anni di Alcide De Gasperi'')
*{{NDR|[[Giovanni Gronchi]]}} Era un uomo molto abile, brillante parlatore, molto abile anche negli affari. Era molto più libertino di [[Carlo Sforza|Sforza]], quindi la Democrazia Cristiana [...] era cambiata, evidentemente, e Gronchi fu eletto per una faida interna della Democrazia Cristiana, perché [[Amintore Fanfani|Fanfani]] voleva [[Cesare Merzagora|Merzagora]]. Allora per fare dispetto a Fanfani, invece gli buttarono fra i piedi [[Giovanni Gronchi|Gronchi]], il quale seppe benissimo tessere la sua trama fra Sinistra, Destra eccetera e far diventare gronchiani anche quelli degli altri partiti. Dicendosi agli uni uomo di Destra e agli altri uomo di Sinistra, facendo insomma il giuoco personale di Gronchi, con cui entrò in Quirinale il vero grande corruttore della vita politica italiana. [...] Dopo l'onestissimo [[Luigi Einaudi|Einaudi]] viene Gronchi, che è l'indulgenza plenaria verso tutte le deviazioni e i deviazionisti d'Italia. (da ''La rivolta in Ungheria e l'elezione di Giovannni XXIII'')
*Questa storia dell'MSI è una delle grandi truffe della Prima Repubblica: nella Costituzione c'è un articolo che proibisce la rinascita di un partito fascista. Ecco. Ora, l'MSI era chiaramente un partito fascista. Non lo negava, anzi si faceva gloria del fatto di essere l'erede eccetera. Perché lo avevano messo, allora? Lo avevano messo perché questo partito fascista, che avrebbe dovuto essere escluso dalla vita politica, serviva a captare un certo numero di voti che, senza questo partito, sarebbero andati a dei partiti moderati di Centro e soprattutto, forse, alla Democrazia Cristiana. Quindi quale fu il gioco delle Sinistre, a cui la Democrazia Cristiana però si piegò e si rassegnò: è consentito di esistere all'MSI, però l'MSI quando è in Parlamento è escluso dal gioco parlamentare. Così si mettevano i voti dell'MSI in ''frigidaire'', e così non andavano alla Democrazia Cristiana e ai partiti {{NDR|di Centro}}. È una delle peggiori truffe che è stata inventata dalla classe politica che ci ha governato per cinquant'anni. (da ''I successori di De Gasperi e la politica italiana fino alla morte di Togliatti'')
*Io vorrei sapere quali furono le crescite... di civiltà che il [[Sessantotto]] pretende di averci lasciato. Io vedo tutt'altra cosa: io vidi nascere, dal Sessantotto, una bella torma di analfabeti che poi invasero la vita pubblica italiana, e anche quella privata, portando dovunque i segni della propria ignoranza. Io ho visto questo. Può darsi che sia affetto da sordità o da cecità ma io non ho visto altro, come frutti del Sessantotto. (da ''Il Sessantotto e la politica di Berlinguer'')
*{{NDR|La differenza tra il Sessantotto francese e quello italiano è}} La differenza che passa fra l'originale e il fac simile perché il Sessantotto nacque in [[Francia]] e in [[Italia]] fu un fatto di riporto, di imitazione. {{NDR|«Che vi fu in tutto il mondo, però, questo»}} Un po' in tutto il mondo ma particolarmente in Italia dove non nasce mai niente, è sempre qualcosa di imitato dagli altri. Bene o male, insomma, i francesi ebbero... anche una certa cultura del Sessantotto, ebbero [[Jean-Paul Sartre|Sartre]]. Oddio, Sartre rivisto con gli occhi di oggi naturalmente scende molto dal suo mitico piedestallo. [...] In Italia non ci fu neanche un Sartre. (da ''Il Sessantotto e la politica di Berlinguer'')
*Credo che su [[Pier Paolo Pasolini|Pasolini]] si sia preso un grosso abbaglio: Pasolini è passato per uno scrittore di sinistra perché aveva preso come sfondo dei suoi racconti – bellissimi del resto – il sottoproletariato delle borgate romane, i ragazzi di vita, insomma, la schiuma della società. Ma lo aveva fatto per dei gusti e dei motivi del tutto personali sui quali è inutile tornare a far commenti. Questo lo aveva fatto considerare come uno scrittore, un difensore del proletariato, ma non era una scelta politica quella che aveva fatto Pasolini. Non c'entrava niente, assolutamente nulla. Quindi quello che lui disse era assolutamente vero, cioè dire che nei tafferugli, dove spesso ci scappava il morto, tra quei dilettanti delle barricate che erano {{NDR|dei borghesi}}, i veri proletari erano i poliziotti, tutti figli di famiglie povere, eccetera eccetera. I dilettanti delle barricate erano tutti o quasi tutti figli di papà: aveva ragione Pasolini! Ma come no! E questo fu considerato un tradimento all'ideologia di sinistra. (da ''Il Sessantotto e la politica di Berlinguer'')
*Il primo fenomeno fu il Sessantotto, e il Sessantotto partorì poi il terrorismo, il brigatismo rosso eccetera eccetera. Su questo non ci son dubbi, insomma. Dirò di più: i più seri, e forse gli unici seri, furono quelli che poi diventarono dei terroristi e che quindi rischiarono la loro vita, almeno. Gli altri erano quello che diceva Pasolini, dei figli di papà. (da ''Il Sessantotto e la politica di Berlinguer'')
*{{NDR|Al termine di un colloquio con Gelli}} Quando uscimmo io dissi a Trionfera [...]: Senti, ma questo qui è il più grosso farabolano con cui abbiamo avuto a che fare, uno che si immagina di comprare tutta la stampa e di ridurla ai suoi ordini, va be', o è un matto, o è un matto, oppure è proprio un piazzista, un fregnacciaro qualsiasi insomma [...] uno che faceva questi discorsi naturalmente mi sembrava inutile continuare a frequentarlo. Di lì a poco venne fuori la lista degli iscritti alla P2 e venne fuori l'identificazione di Gelli col [...] famoso Grande Vecchio, finalmente s'era trovato il Grande Vecchio autore di tutte le stragi, le cose..., il bieco Grande Vecchio. Naturalmente non credetti nemmeno a questo.<ref>Dall'intervista di Alain Elkann, ''[[https://www.youtube.com/watch?v=OI0XJ4-g-fQ La Storia d'Italia di Indro Montanelli – 13 Il caso Sindona e la P2]]'', video disponibile su ''youtube.com'', min. 8:37-9:48.</ref>
*{{NDR|La figura del Grande Vecchio}} È una di quelle fandonie, di quelle stupidaggini che piacciono tanto a noi italiani: l'idea di un Grande Vecchio che organizzasse tutte queste stragi, attentati eccetera eccetera. È un affare da Simenon di borgata insomma – no? Piaceva l'idea che ci fosse dietro tutta una strategia. Sennonché poi non si sapeva chi fosse il Grande Vecchio. {{NDR|«Aveva un volto questo grande vecchio?»}} Ne ha avuti molti: naturalmente [[Giulio Andreotti|Andreotti]] – quello non manca mai, quando si cerca un ''deus ex macchina'' di tutto ciò che di più criminale è avvenuto in questo Paese {{NDR|c'è}} Andreotti. {{NDR|«Però in quel momento non era tanto vecchio»}} In quel momento non era tanto vecchio, ma il Grande Vecchio non ha nulla di anagrafico, è il Grande Vecchio così – poi Gelli, poi Sindona. Ha avuto varie raffigurazioni che sono tutte di fantasia. (da ''Piazza Fontana e dintorni'')
*Se c'era un funzionario corretto, che veniva portato come esempio da tutti i suoi colleghi, era Calabresi. Per quale motivo si scatenò questa campagna contro di lui non lo so. È vero che aveva interrogato [[Giuseppe Pinelli|Pinelli]], ma gli interrogatori di Calabresi facevano testo per la loro correttezza. Sempre. [...] Non so per quale motivo, a un certo momento, la stampa s'incendiò e cominciò ad additare Calabresi come «il bruto», come «lo scherano del potere sopraffattore e assassino». Questo si lesse in vari giornali. Ora, il potere sopraffattore assassino in quel momento era rappresentato da [[Mariano Rumor|Rumor]] e da [[Emilio Colombo|Colombo]]: mi dica lei se hanno il viso dei sopraffattori assassini. Magari lo fossero stati un po', ma immaginiamoci. E questa campagna fu implacabile, assolutamente implacabile. (da ''Piazza Fontana e dintorni'')
*Come in tutti i processi italiani anche questi, che poi volevano arrivare all'identificazione dei responsabili e non ci arrivarono quasi mai, erano dominati dal cosiddetto «teorema»: si partiva dal presupposto... a un certo momento si mise di parlare degli anarchici – si smise quasi subito di parlare {{NDR|degli anarchici}} – e tutte le lampadine furono rivolte ai partiti e alle forze di Destra. Erano quelle le forze stragiste. [...] I nostri bravi giudici, salvo alcuni, partivano dal presupposto che {{NDR|i colpevoli}} certamente venivano di lì, venivano dalle Destre, dalle Destre più violente. Alle quali si attribuiva, sempre per «teorema», questa idea: creare una tensione nel Paese in modo da impaurire gli italiani e metterli alla scelta «o la libertà o l'ordine», perché insieme non potevano andare. Nella libertà era chiaro che non si poteva mantenere l'ordine, e loro dicevano: «Qualunque popolo messo a questa scelta sceglie l'ordine». Ecco. È un teorema. È un teorema che ha sempre cercato dimostrazione e non l'ha trovata mai. (da ''Piazza Fontana e dintorni'')
*[[Bettino Craxi|Craxi]] era un uomo di partito certamente molto accorto, era un uomo valido di governo perché sapeva decidere. Che cosa fosse lo Stato, da buon socialista, non lo sapeva. (da ''Il terrorismo fino al sequestro e all'uccisione di Aldo Moro'')
*Quelle lettere erano tutte farina del sacco di [[Aldo Moro|Moro]], e questa farina non è molto encomiabile perché, vede, tutti gli uomini hanno diritto ad avere paura. Tutti. Però quando un uomo sceglie la politica, e nella politica emerge a [[Statista|uomo di Stato]] – a uomo rappresentativo dello Stato – non perde il diritto a avere paura, ma perde il diritto a mostrarla. Questo sì. Questo è uno dei principi che dovrebbe essere affermato. L'incidente, tipo quello di Moro, fa parte del mestiere. Chi affronta quel mestiere deve sapere che può incorrere in quell'incidente e deve avere i nervi, e diciamo gli altri attributi, per resistere. Moro era lo Stato. Lo Stato si raccomandava, implorava, minacciava la classe politica che facesse di tutto, anche che si prostituisse, per salvargli la vita: eh, no. No. Moro era certamente un politico a modo suo, estremamente abile – era anche un galantuomo, credo – ma uomo di Stato non era nemmeno lui. [...] Anch'io mi sono posto questa domanda molto spesso: «Ma se Moro fosse tornato in politica dopo aver costretto lo Stato a prostituirsi, a inginocchiarsi di fronte ai terroristi, avrebbe potuto restarci?». Avrebbe potuto restare? Con che faccia? Vabbè che siamo in Italia. {{NDR|«Forse lo Stato sarebbe stato un altro perché i terroristi avrebbero vinto»}} Appunto. I terroristi avrebbero vinto. Quindi lui che cosa diventava, il braccio politico del terrorismo? Che cosa diventava? Come poteva ripresentarsi? Va bene, gli italiani hanno lo stomaco forte, inghiottono tutto – noi italiani abbiamo lo stomaco forte e inghiottiamo tutto – ma, insomma, di fronte a un uomo la cui vita, la cui sopravvivenza, aveva avuto quel prezzo per noi non credo che avrebbe potuto ripresentarsi all'opinione pubblica italiana. (da ''Il terrorismo fino al sequestro e all'uccisione di Aldo Moro'')
*Noi naturalmente abbiamo il dovere di ringraziare [[Michail Gorbačëv|Gorbačëv]] per quello che ha fatto, però se lei mi chiede se lo ha fatto bene o lo ha fatto male io debbo rispondere che lo ha fatto malissimo. Io non so se lui... che lui volesse salvare la Patria sovietica questo non lo metto in dubbio. Che lui volesse salvare il comunismo... io debbo risponderle di no, perché quello che lui ha fatto per affossare il comunismo lo ha fatto. (da ''Giovanni Paolo II e la fine dell'URSS'')
*Anche i cinesi si erano accorti che il sistema comunista era arrivato al capolinea, era fallito. Fallito perché non regge, assolutamente non regge. {{NDR|Il sistema comunista}} Aveva portato il Paese, e i Paesi che lo avevano adottato, al fallimento. Anche i cinesi si erano accorti di questo, però avevano capito che per trasformare un sistema oramai ancestralmente totalitario, statalizzato, che aveva tolto ogni libertà a tutti, che aveva disabituato tutti da ogni spirito di iniziativa e di impresa... per trasformare un'economia basata su questi principi fallimentari in un'economia capitalista basata sul libero mercato, sulla libera concorrenza eccetera, bisognava tenere in mano il potere politico per controllare questo passaggio. I cinesi lo fecero. Quando gli studenti di Pechino credettero di potergli {{NDR|al governo cinese}} prendere la mano scendendo in [[Protesta di piazza Tienanmen|piazza Tienanmen]] i cinesi non esitarono a mitragliarli e, per quanto un massacro non possa che essere esecrato, io dico questo: i cinesi erano obbligati a farlo. Se non lo facevano la Cina si dissolveva, ritornava quella di [[Chiang Kai-shek]]: ritornava quella dei signori della guerra, cioè il Paese si disfaceva. Il Paese che bene o male [[Mao Tse-tung]] aveva unificato e a cui aveva dato un'anima di Nazione si sarebbe disfatto. (da ''Giovanni Paolo II e la fine dell'URSS'')
*Per istinto, e per come avevo visto e conosciuto [[Licio Gelli|Gelli]], io sono convinto che {{NDR|la [[P2|Loggia P2]]}} era una cricca di affaristi e basta. Era una cricca di affaristi condotta da un uomo che, evidentemente, come intrallazzatore doveva essere geniale. Era un pataccaro, indiscutibilmente era un pataccaro, ma che a tutto pensava fuorché a un ''golpe''. Non ci pensava nemmeno. Lui procurava affari e soprattutto fomentava carriere. Lui aveva capito qual è la struttura del potere in Italia, sempre, non soltanto allora, sempre: è una struttura mafiosa. Bisogna far parte di una cricca, di una conventicola in cui ognuno aiuta l'altro, e questo era la P2. [...] Ma che interesse poteva avere Gelli a rovesciare un sistema che gli consentiva di influire sino a quel punto? Quale interesse poteva avere? E poi, Gelli era un farabolano ma non doveva essere del tutto sprovveduto, doveva sapere che l'[[Italia]] non è terra da ''golpe''. Ma chi lo fa il ''golpe''? E anche se qualcuno lo fa, come fa a resistere? Che cos'ha dalla sua per fare il ''golpe''? Non ho mai creduto al golpismo di Gelli. (da ''Il caso Sindona e la P2'')
*Il caso Chiesa era un caso modestissimo. Fece da detonatore perché il momento era maturo per arrivare a ''Tangentopoli'', che era dovuto a una cosa molto più complessa che era questa: che ci fosse la corruzione in Italia si è sempre saputo, la classe dominante promanava questo puzzo di fogna che tutti sentivano, il famoso «turarsi il naso». Soltanto che fin quando l'alternativa di questa classe politica allora al potere era un Partito comunista, che era un fac-simile di quello sovietico, basato sui carri armati, sulla polizia segreta, sulle delazioni, sui processi, [...] finché c'era questo spettro noi non potevamo prenderci il lusso di mettere sotto processo e mandare in galera la classe politica dirigente allora. Fu quando, col Muro di Berlino, crollò questo incubo che i tempi furono maturi perché questo avvenisse. (da ''Tangentopoli'')
*Che {{NDR|la [[corruzione]]}} sia inestirpabile, di questo sono sicuro perché dura da 2000 anni. La corruzione non è soltanto nella politica: è nella società italiana! Noi italiani abbiamo sempre corrotto tutti! Tutti coloro che sono venuti in Italia a fare i padroni li abbiamo corrotti. [...] Noi dobbiamo metterci in testa che la lotta alla corruzione la si fa in un modo solo: cambiando gli italiani, non cambiando le classi politiche. Le classi politiche, anche quelle nuove, si corrompono. È inevitabile. (da ''Tangentopoli'')
*[[Silvio Berlusconi|Berlusconi]] ha un sacco di qualità. C'è da dire, ha una grande immaginazione, una grande fantasia; ha un coraggio leonino nel buttarsi nelle imprese; sa trascinare molto bene; è un comunicatore eccezionale, sa accendere i suoi seguaci di entusiasmi eccetera eccetera, mi ricordo che una volta gli dissi: «Io sono sicuro che se tu ti mettessi a fabbricare dei vasi da notte, faresti venire la voglia di fare pipì a tutta l'Italia». (da ''Verso il bipolarismo'')
*[[Silvio Berlusconi|Lui]] è un uomo d'attacco: se avesse fatto la carriera militare lui non sarebbe diventato né un [[Gerd von Rundstedt|Rundstedt]] né un [[Erich von Manstein|Manstein]], che furono i grandi strateghi tedeschi dell'ultima guerra. [...] Lui sarebbe diventato un [[Erwin Rommel|Rommel]] o un [[George Smith Patton|Patton]]. Cioè dire: è un generale di straccio e di rottura che, appunto, sullo slancio può compiere qualsiasi cosa. Se lo metti poi a difendere le posizioni conquistate con lo slancio, eh no, lì non ci sta. Come Rommel: Rommel finché poté attaccare in Libia e in Egitto attaccò. Quando dovette mettersi sulla difensiva chiese il rimpatrio. [...] Non sarebbe uomo di Curia e non è un uomo di pazienza, non è un uomo da guerra di posizione e di logoramento. (da ''Verso il bipolarismo'')
*Lui Arrivò a Palazzo Chigi credendo, e facendo credere, che uno Stato si poteva condurre con gli stessi criteri di un'azienda privata. Io su questo avevo avuto serie discussioni con lui – non litigi, non ho mai litigato con Berlusconi – gli avevo detto: «Guarda che lo Stato non è un'azienda privata». [...] Lui credeva di potersi comportare a Palazzo Chigi, e con la macchina dello Stato, come si comportava con la sua organizzazione, dove la gente frullava e, se non frullava, lui la cacciava via, com'è giusto che faccia un imprenditore. Ma lui non poteva applicare questi metodi e sistemi allo Stato. Quando si trovò di fronte alla muraglia grigia, sorda e ottusa della burocrazia italiana, che è la peggiore, ma anche la più resistente del mondo, lui rimase senz'armi: non poteva licenziare neanche un usciere. Nel gioco parlamentare lui naufraga perché non è abituato a queste cose. La politica – non dico che sia solo un mestiere – ma è anche un mestiere. Questo mestiere lui non lo aveva. (da ''Verso il bipolarismo'')
*Che gli italiani siano capaci di emanare leggi di riforma, ci credo senz'altro. L'Italia è la più grande produttrice di regole, ognuna delle quali è una riforma, è la riforma di un'altra regola. Gli stessi esperti pare che abbiano perso il conteggio delle leggi, dei regolamenti che vigono in Italia: c'è qualcuno che parla di 200.000, altri di 250.000. Ora, quando si pensa che la [[Germania]] ha in tutto 5.000 leggi, la [[Francia]] pare 7.000, l'[[Inghilterra]] nessuna, quasi nessuna – ha dei principi, così stabiliti. A cosa ha portato tutta questa proliferazione? A riempire gli scantinati dei nostri pubblici uffici, dove ci sono questi mucchi di legge che nessuno va nemmeno a consultare perché ognuna di queste leggi poi offre il modo di evaderle. Questa è la grande abilità dei legislatori italiani. I legislatori italiani sono quasi tutti degli avvocati. E gli avvocati a che cosa pensano? A ingarbugliare le leggi in modo da restarne loro i supremi e unici depositari. [...] Riforme: hai voglia se ne faremo, continuiamo a farne, è la nostra vocazione, questa. Quanto poi all'attuazione, allora è un altro discorso: le leggi in Italia non vengono osservate, anche perché sono formulate in modo che si possano non osservare. Ed è questo che spiega l'abbondanza, la prodigalità delle nostre classi politiche, delle nostre classi dirigenti, nello sfornarne di continuo. (da ''Dal Governo Dini all'Ulivo'')
*Un Paese che ignora il proprio Ieri, di cui non sa assolutamente nulla e non si cura di sapere nulla, non può avere un Domani. Io mi ricordo una definizione dell'Italia che mi dette in tempi lontanissimi un mio maestro e anche benefattore, che fu un grande giornalista, [[Ugo Ojetti]], il quale mi disse: «Ma tu non hai ancora capito che l'Italia è un Paese di contemporanei, senza antenati né posteri perché senza memoria». Io avevo 25-26 anni e la presi per una ''boutade'', per una battuta, un paradosso. Mi sono accorto che aveva assolutamente ragione. Questo è un Paese che {{NDR|«È un Paese che non ama la Storia»}} ha una storia straordinaria, {{NDR|«Ma non la ama»}} ma non la studia, non la sa. È un Paese assolutamente ignaro di se stesso. Se tu mi dici cosa sarà un domani per gli italiani, forse sarà un domani brillantissimo. Per gli italiani, non per l'Italia. Perché gli italiani sono i meglio qualificati a entrare in un calderone multinazionale perché non hanno resistenze nazionali. Intanto hanno dei mestieri in cui sono insuperabili. [...] Voglio dirlo senza intonazioni spregiative, nei mestieri servili noi siamo imbattibili, assolutamente imbattibili. Ma non lo siamo soltanto in quelli. L'individualità italiana si può benissimo affermare in tutti i campi, anche scientifici. Io sono sicuro che gli scienziati italiani, i medici italiani, gli specialisti italiani, i chimici, i fisici italiani quando avranno a disposizione dei gabinetti europei veramente attrezzati brilleranno. Gli italiani, l'Italia no. L'Italia non ci sarà, non c'è. Perché gli italiani che vanno in Germania diventeranno tedeschi. [...] Alla seconda generazione sono assimilati. Dovunque vadano, sono assimilati. {{NDR|«Ma questo è un difetto?»}} No... è un difetto... è un difetto ed è anche una virtù. È una qualità. Voglio dire: per l'Italia non vedo un futuro, per gli italiani ne vedo uno brillante. (da ''Dal Governo Dini all'Ulivo'')
==Citazioni tratte dai giornali==
===''Corriere della Sera''===
<!--ordine cronologico-->
*Gli eroi sono sempre immortali agli occhi di chi in essi crede. E così i ragazzi crederanno che il [[Grande Torino|Torino]] non è morto: è soltanto «in trasferta». (7 maggio 1949)
*{{NDR|A proposito di [[Maratea]]}} Forse in Italia non c'è paesaggio e panorama più superbi. Immaginate decine e decine di chilometri di scogliera frastagliata di grotte, faraglioni, strapiombi e morbide spiagge davanti al più spettacoloso dei mari, ora spalancato e aperto, ora chiuso in rade piccole come darsene. (4 ottobre 1957)
*{{NDR|Su ''[[La dolce vita]]''}} Ma non c'è dubbio che qui ci si trova di fronte a qualcosa di eccezione (sic!) non perché rappresenti un meglio o un di più di ciò che finora si è fatto sullo schermo, ma perché ne va nettamente al di là, violando tutte le regole e convenzioni, a cominciare da quelle della durata, che supera le tre ore di spettacolo, per finire a quelle della trama, o meglio della non trama, perché non c'è. (''[http://cinquantamila.corriere.it/storyTellerArticolo.php?storyId=4d44ab344c050 Montanelli vede La Dolce Vita]'', 22 gennaio 1960)
*{{NDR|Su ''[[La dolce vita]]''}} Non siamo più nel cinematografo, qui. Siamo nel grande affresco. Fellini secondo me non vi tocca vette meno alte di quelle che Goya toccò in pittura, come potenza di requisitoria contro la sua e la nostra società. (''ibidem'')
*Il suo reportage non è una "patacca". Il poco – oh, molto poco! – che vi luce è proprio oro. E il molto che vi puzza è proprio fogna. Del resto, se così non fosse, il film sarebbe fallito come falliscono i reportages quando eludono la verità o non riescono a centrarla. Quindi, amici, vi prevengo se domani ''[[La dolce vita]]'' vi farà inorridire, non confutàtela dicendo: "Non è vero". Perché per esser vero, tutto ciò che qui è raccontato, lo è. D'altronde Fellini è ricorso al mezzo più spicciativo (e più diabolico) per dimostrarlo. (''ibidem'')
*Ma mi affretto subito ad aggiungere che ''[[La dolce vita]]'' non è una polemica a sfondo giustizialista, che appunta i suoi strali sulle cosiddette classi alte. Non convincerebbe, in questo caso, o convincerebbe meno. Gli altri ambienti, che si srotolano giù giù negli appunti di questo reporter d'eccezione, sono descritti con la identica spietatezza, convalidata dalla stessa tecnica di rappresentare ciascuno nei propri panni. Lasciatemi testimoniare in tutta onestà che raramente ho visto qualcosa di più vero di quel salotto intellettuale. Esso ha dato perfino a me, che non ne frequento nessuno, un senso profondo di mortificazione, un vago anelito a cambiar mestiere e a iscrivermi, fo' per dire, ai coltivatori diretti. (''ibidem'')
*Non è necessario essere socialisti per amare e stimare [[Sandro Pertini|Pertini]]. Qualunque cosa egli dica o faccia, odora di pulizia, di lealtà e di sincerità. (27 ottobre 1963)
*Che i profughi palestinesi siano delle povere vittime, non c'è dubbio. Ma lo sono degli Stati arabi, non d'[[Israele]]. Quanto ai loro diritti sulla casa dei padri, non ne hanno nessuno perché i loro padri erano dei senzatetto. Il tetto apparteneva solo a una piccola categoria di sceicchi, che se lo vendettero allegramente e di loro propria scelta. Oggi, ubriacato da una propaganda di stampo razzista e nazionalsocialista, lo sciagurato ''feddayn'' scarica su Israele l'odio che dovrebbe rivolgere contro coloro che lo mandarono allo sbaraglio. E il suo pietoso caso, in un modo o nell'altro, bisognerà pure risolverlo. Ma non ci si venga a dire che i responsabili di questa sua miseranda condizione sono gli «usurpatori» ebrei. Questo è storicamente, politicamente e giuridicamente falso. (16 settembre 1972)
*[[Alexis de Tocqueville|Tocqueville]] diceva che «è nel sonno della pubblica coscienza che maturano le dittature». (da ''[https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/1996/gennaio/13/platea_resta_assente_co_0_9601133631.shtml La platea resta assente]'', 13 gennaio 1996, p. 1)
*Se si mettono a raffronto i due rivali come faccia, come presenza, come eloquio, come cordialità, insomma come simpatia umana, non c'è dubbio che Albertini ne ispira molto meno di Fumagalli, anzi diciamo la verità tutta intera: non ne ispira punta. Ed io, cittadino ed elettore milanese, proprio di questo sentivo il bisogno: di un sindaco antipatico, di faccia arcigna e poco invogliante alla pacca sulla spalla, al confidenziale «tu» e al pappecciccia coi sottoposti, e poco, anzi punto disponibile a quelle benevolenze, condiscendenze e indulgenze che rappresentano le supposte di glicerina di tutte le corruzioni. [...] Con Albertini ho parlato una sola volta. Ma mi è bastata per capire che, per rendersi antipatico, non ha bisogno di fare sforzi. Basta che si mostri com'è e come spero che rimanga: una specie di Molotov di Palazzo Marino, chiuso nei suoi caparbi ''niet'', diffidente, scostante e culdipietra. Che abbia una compagna fermamente decisa a non partecipare alla vita pubblica del compagno, anche questo ci va bene. [...] Si ricordi, signor Sindaco, che noi abbiamo votato per lei, non per questi papponi. (da ''[https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/1997/maggio/13/tradito_Ulivo_co_0_9705136733.shtml Sì, ho tradito l'Ulivo]''. 13 maggio 1997, p. 1)
*Non vorremmo, dopo averne deplorato il brutto vezzo, contribuire alle polemiche nel momento in cui bisogna invece accantonarle per fare compatto fronte per il salvataggio del salvabile. Ma basta con le «regole» che servono soltanto a rendere impenetrabili le responsabilità dei disastri quando i disastri si possono ricondurre a delle responsabilità umane (come non accade, per esempio, nei terremoti). Ma quando verrà l'ora della ricostruzione, ricordiamoci che l'[[urbanistica]] e il paesaggio italiani hanno bisogno non di altre, ma di meno «regole». E, più che di cemento, di dinamite. (da ''[https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/1998/maggio/09/licenze_facili_leggi_oscure_co_0_9805099009.shtml Le licenze facili e le leggi oscure]'', 9 maggio 1998, p. 1)
*Qualche dichiarazione meno infuocata contro la Giustizia di regime, come il [[Silvio Berlusconi|Cavaliere]] si ostina a definirla, avrebbe meglio aiutato la politica italiana a rimuovere il macigno che la paralizza, e che è lui, Berlusconi. (da ''[https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/1998/luglio/14/RESTO_SIA_SILENZIO_co_0_9807143775.shtml E il resto sia silenzio]'', 14 luglio 1998, p. 1)
*L'Italia sarà anche, come dicono i nostri tromboni universitari, «la culla del diritto». Ma è anche il sepolcro di una giustizia che, per decidere se un imputato è innocente o colpevole, aspetta il suo certificato di morte che la esenta dal dirlo. Il secondo problema è il reclutamento e la selezione [[magistratura|del personale]]. Come in tutte le altre pubbliche attività, anche nella giustizia c'è un dieci per cento di autentici eroi pronti a sacrificarle carriera e vita, ma senza voce in un coro di «gaglioffi» che c'è da ringraziare Dio quando sono mossi soltanto da smania di protagonismo. (da ''[https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/1998/agosto/24/CARDINALE_MAGISTRATO_co_0_9808244892.shtml Il Cardinale e il Magistrato]'', 24 agosto 1998, p. 1)
*Tutto si è risolto in un colpo solo, non si sa con precisione quando e come combinato, che ha tagliato la strada alla bagarre prima che cominciasse. E che, per quanto mi riguarda, mi ha liberato dall'incubo che turbava i miei inquieti sonni, e in cui mi vedevo in fuga da un mostro senza volto, ma che m'incalzava con la logorrea del presidente uscente, aggravata dall'accento irpino di Mancino e dalle corde vocali della signora Jervolino. [...] Siamo sicuri che il popolo, chiamato a pronunciarsi fra un [[Carlo Azeglio Ciampi|Ciampi]] e – faccio per dire – un [[Antonio Di Pietro|Di Pietro]], si sarebbe pronunciato per Ciampi? È una domanda che non aspetta risposta, ma che mi permetto di proporre ai lettori. Gran bella parola «il Popolo». E riconosciamogli pure l'attributo, che gli spetta, di «Sovrano». Ma insomma, meditate gente, meditate. (da ''[https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/1999/maggio/14/QUASI_NON_CREDO_co_0_9905146643.shtml Quasi non ci credo]'', 14 maggio 1999, p. 1)
*Tutti coloro che hanno svolto pubbliche funzioni in Sicilia sono rimasti e sono tuttora in qualche modo «collusi» con la mafia. Lo furono quotidianamente, e per secoli, il governo e la polizia borbonica. Lo fu [[Giuseppe Garibaldi|Garibaldi]] che in essa trovò, dopo lo sbarco, la sua prima alleata. Lo furono i governi nazionali sia di destra che di sinistra. Lo fu [[Giovanni Giolitti|Giolitti]] che pure non scese mai, a ch'io sappia, a sud di Napoli. Lo fu il presidente della vittoria, [[Vittorio Emanuele Orlando|Orlando]], che quando tornava a Palermo, la prima visita che rendeva non era al prefetto né all'arcivescovo, ma al capomafia. Tentò di non esserlo Mori che aveva licenza di uccidere garantita da un regime totalitario, e ci rimise il posto. Lo sono stati tutti i politiconi e politicastri della Prima Repubblica. Anche il cautissimo [[Giulio Andreotti|Andreotti]]? Può darsi, attraverso i suoi proconsoli ''in loco''. Ma il Tribunale deve aver capito che l'imputato non era lui. Era il costume morale e politico della nostra vita pubblica, sul quale un Tribunale non ha, né può né deve avere competenza. [...] E il problema, secondo me, è questo: che fin quando noi italiani crederemo di salvarci dalla peste mandando sul rogo una strega o un untore, dalla peste non ci libereremo mai. (da ''[https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/1999/ottobre/24/TRIBUNALE_DELLA_STORIA_co_0_991024441.shtml Il tribunale della storia]'', 24 ottobre 1999, p. 1)
*Ci dicano chiaro e tondo perché hanno smembrato il Ros, e hanno ridimensionato l'attività di Sco e Gico. Non ci raccontino che hanno voluto mettere al riparo il capitano Ultimo e i suoi uomini dalle possibili vendette della malavita. E soprattutto non vengano a ripeterci che il ''modus operandi'' dei servizi segreti, per impedirne le «deviazioni», dev'essere «trasparente». Questa, che un segreto possa essere trasparente, è un'idea da primato della cretineria. E, se non della cretineria, lo è della retorica virtuista o della menzogna truffaldina. (da ''[https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/1999/novembre/02/PROCURATORE_BATTA_PUGNO_co_0_9911021451.shtml Procuratore batta il pugno]'', 2 novembre 1999, p. 1)
*Era la prima volta che il partito socialista italiano aveva trovato un uomo {{NDR|Bettino Craxi}}, se non di Stato, almeno di governo, che lo aveva liberato dalla subalternanza al Pci, e condotto su posizioni democratiche, europeistiche e atlantiche. Lo avrà anche fatto con metodi alquanto spicciativi e disinvolti, più da padrino che da ''leader''. Ma mi chiedo se avrebbe potuto usarne di diversi per avere ragione dei vecchi tromboni del massimalismo populista e piazzaiolo con le loro clientele incrostate da decenni. E mi chiedo anche quanto contribuirono alla sua crocefissione i rancori e le acredini che si era lasciato dietro. Ma nella difesa si perse, e non per mancanza, ma forse per eccesso di coraggio. (da ''[https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2000/gennaio/20/STATISTA_LATITANTE_co_0_0001201104.shtml Lo statista latitante]'', 20 gennaio 2000, p. 1)
*Anche noi siamo convinti che il Paese ha il diritto di conoscere la verità (che non riguarda soltanto quella di Piazza Fontana). Ma non ci riusciamo. Anche perché se la pista rimane, come sembra accertato, quella del terrorismo nero, non sappiamo quali nomi l'accusa potrà tirar fuori dal suo cappello. I tre maggiori indiziati sono già stati assolti con sentenza passata in giudicato che non consente di richiamarli sul banco degli imputati. Gli altri di cui si fa il nome non sarebbero che comparse, la più importante delle quali, Delfo Zorzi, risiede a Tokio con passaporto giapponese che lo mette al riparo da ogni pericolo di estradizione. Vale la pena ricominciare? L'''ouverture'' dei dibattimenti non è stata incoraggiante. Il proscenio era occupato da Capanna, Valpreda, [[Dario Fo]] e altri reduci sessantottini, cui si era aggiunto anche Sergio Cusani, l'intangentato convertitosi (lo diciamo senza nessuna ironia) al missionarismo. [...] Invano i portaparola della parte lesa, cioè dei familiari delle vittime, si sono dichiarati estranei e contrari a ogni tentativo di politicizzare il processo. Una parola. Non ci riescono nemmeno [[Jovanotti]] e [[Teo Teocoli|Teocoli]] con le loro filastrocche dal palcoscenico di Sanremo. Figuriamoci se potranno riuscirci i registi di questo processo ''rouge et noir'', se mai ve ne furono. [...] Ecco a cosa servono i processi come questo: non a cercare la verità, ma a fornire argomenti al ''rouge'' o al ''noir''. (da ''[https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2000/febbraio/26/QUELLA_VERITA_CHE_CERCHIAMO_co_0_0002264627.shtml Quella verità che cerchiamo]'', 26 febbraio 2000, p. 1)
*Cosa c'entri la giustizia italiana in fatti e misfatti capitati trent'anni fa in un Paese {{NDR|l'[[Argentina]]}} di cui la metà della popolazione è di origine italiana, non riusciamo a capire. Ma ci pareva impossibile che l'iniziativa del giudice spagnolo Garzon per trascinare l'ex dittatore cileno [[Augusto Pinochet|Pinochet]] sul banco degli accusati di un tribunale madrileno non trovasse imitatori in un Paese di scimmie come il nostro. Grazie ad essa, il nome e il volto di Garzon sono noti in tutto il mondo. Ed è probabile che tra poco lo siano anche quelli del pubblico ministero Caporale. Vi pare poco in un'era dell'effimero come quella in cui stiamo vivendo, e che vede l'infittirsi di processi ai defunti, su cui le nuove leve della storiografia vorrebbero riscrivere il passato? (da ''[https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2000/aprile/03/QUEI_PROCESSI_CARO_ESTINTO_co_0_0004033275.shtml Quei processi al caro estinto]'', 3 aprile 2000, p. 1)
*Dobbiamo avere la modestia di riconoscere che noi, come venditori, non leghiamo nemmeno le scarpe a un piazzista che se un giorno si mettesse a produrre vasi da notte, farebbe scappare la voglia di urinare a tutta l'Italia. (da ''[https://web.archive.org/web/20130619122825/http://archiviostorico.corriere.it/2001/febbraio/15/PREDICATORI_COMPARSE_co_0_0102158858.shtml I predicatori e le comparse]'', 15 febbraio 2001, p. 1)
*Non sono mai venuto meno all'impegno, preso non con il Cavaliere, ma con me stesso, di non associarmi mai alla sua demonizzazione. Ma non posso sottacere ai lettori i pericoli che si nascondono sotto questa sua allergia alla verità, questa sua voluttuaria e voluttuosa propensione alle menzogne, la naturalezza con cui riesce a pronunziarle. (da ''Io e il cavaliere qualche anno fa'', 25 marzo 2001, p. 1)
*Berlusconi, cui nulla riesce tanto bene quanto la parte di vittima e perseguitato. «[[Chiagne e fotte]]» dicono a Napoli dei tipi come lui. E si prepara a farlo per cinque anni di seguito. (da ''Io e il cavaliere qualche anno fa'', 25 marzo 2001, p. 1)
====''La stanza di Montanelli – rubrica''====
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*{{NDR|[[Vittorio Sgarbi]]}} È un volgare calunniatore, che non disonora se stesso, ma anche il suo committente e padrone (tutti sappiamo chi è) che si serve di un simile scherano. (8 novembre 1995)
*I [[Riformismo|riformatori]] italiani, quando si tratta di riformare ciò che non ha bisogno di essere riformato, sono instancabili. L'attività dell'Ucas, Ufficio complicazioni affari semplici, come ricordava un altro lettore esasperato, è frenetica. ([https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/1995/dicembre/13/Ufficio_complicazioni_affari_semplici_co_0_9512139920.shtml 13 dicembre 1995])
*Io credo che il miglior omaggio che si può rendere a [[Aldo Moro|Moro]] sia quello di archiviare l'episodio che ne segnò la fine e dal quale, diciamo la verità, la sua immagine esce tutt'altro che bene. Quando sento dire che, oltre a quelle conosciute, ci sono anche altre lettere di Moro, prego Iddio che non vengano trovate. So già cosa contengono, e preferisco non leggerlo. (21 dicembre 1995)
*È assolutamente impossibile istillare negli [[zingari]] il concetto di proprietà e quindi educarli al lavoro come mezzo per conquistarsela. Ma temo che sia altrettanto impossibile far capire tutto questo ai nostri pietisti, religiosi e laici, che farneticano di «integrarli». ([https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/1995/dicembre/30/Viaggiai_sul_carrozzone_degli_zingari_co_0_95123012229.shtml 30 dicembre 1995])
*A me, invece, [[Beppe Grillo|Grillo]] piace. Lo considero il più efficace comico in circolazione. Anzi: «comico» non è la parola giusta. Grillo non è un comico, non è un moralista, non è un predicatore: è tutte queste cose insieme. Nel panorama dello spettacolo italiano, dove abbonda il bollito misto, è un'eccezione ambulante (e urlante). Lei ha ragione quando dice che Grillo esagera. Non soltanto esagera; provoca anche, e insulta, e offende. Ma tutte le categorie di giudizio, con un tipo così, risultano inadeguate. Grillo appartiene ad una specie animale particolare, formata da un solo esemplare: lui. O lo strozziamo o lo applaudiamo. Io, appena posso, lo applaudo. Perché i suoi eccessi, a differenza di quelli di [[Vittorio Sgarbi|Sgarbi]], odorano di bucato.<ref name=Grillo>Da ''[https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/1996/gennaio/11/Beppe_Grillo_incubo_esilarante_co_0_9601114281.shtml Beppe Grillo, un incubo esilarante]''.</ref> (11 gennaio 1996)
*Una delle eterne regole italiane: nel settore pubblico, tutto è difficile; la buona volontà è sgradita; la correttezza, sospetta. Per questo, le persone capaci continueranno a tenersi a distanza di sicurezza dalla «cosa pubblica», lasciando il posto ai furbastri (magari bravi) e alle mezze cartucce (magari oneste). Così, purtroppo, vanno le cose in questo bizzarro paese. ([https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/1996/gennaio/26/Impegno_politico_caduta_delle_illusioni_co_0_9601261298.shtml 26 gennaio 1996])
*In una società libera il compito dei media non è "edificare la morale"; è informare, denunciare, stimolare, far riflettere, occasionalmente divertire. (28 gennaio 1996)
*L'unico incoraggiamento che posso dare ai giovani, e che regolarmente gli do, è questo: «Battetevi sempre per le cose in cui credete. Perderete, come le ho perse io, tutte le battaglie. Una sola potete vincerne: quella che s'ingaggia ogni mattina, quando ci si fa la barba, davanti allo [[specchio]]. Se vi ci potete guardare senza arrossire, contentatevi». (20 febbraio 1996)
*Non so se il Pci sia sotterraneamente sceso a trattative con le Br per convincerle a secondare questo piano. So soltanto che le Br, le quali invece la rivoluzione la volevano sul serio, lo rifiutarono, e fu proprio per farlo naufragare che rapirono e poi uccisero colui che doveva esserne lo strumento. [...] Fu il risoluto e quasi furibondo (oltre che sacrosanto) no dei comunisti che fece naufragare il tentativo {{NDR|Trattativa Stato-BR durante il sequestro [[Aldo Moro|Moro]]}}, che invece in seno alla Dc aveva parecchi sostenitori, anche se non osavano dirlo apertamente. Di qui le accuse e le insinuazioni contro i suoi compagni di partito, lanciate da Moro in quelle famose lettere, che avrebbe fatto meglio a non scrivere perché indegne di un vero uomo di Stato, anzi di un uomo tout court, e che ancor oggi forniscono materia al sospetto di una congiura fra democristiani – con l'aiuto dei soliti servizi segreti «deviati» – per sbarazzarsi di lui. Vero nulla. Forse nella Dc le forze «trattativiste», praticamente disposte alla resa alle Br, avrebbero vinto, se non ne fossero state impedite dalla risolutezza del Pci, che di un brigatismo assurto ad interlocutore dello Stato non voleva sentir parlare e di un Moro salvato al prezzo di una simile capitolazione non avrebbe più saputo che farsi. (26 marzo 1996)
*No, è stata la persecuzione che ha costretto gli ebrei, per resisterle, a tendere ed affinare tutte le loro risorse intellettuali. Ecco il segreto dei loro primati. In tutto. E talvolta anche nella cretineria. (3 aprile 1996)
*Io non mi considero affatto ateo e non capisco come si possa esserlo. ([https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/1996/maggio/23/dove_comincia_grande_mistero_Dio_co_0_9605235872.shtml 23 maggio 1996])
*{{NDR|Riferito alla [[crisi di Sigonella]]}} Ho sempre considerato il rilascio di Abu Abbas un gesto semplicemente criminale o almeno di complicità col crimine. ([https://web.archive.org/web/20151107235857/http://archiviostorico.corriere.it/1996/luglio/07/Caro_Ottiero_Ottieri_diamoci_del_co_0_9607072658.shtml 7 luglio 1996])
*Quanto scrivi {{NDR|riferito a una lettrice}} sull'insegnamento della Storia nelle nostre scuole è sacrosantamente vero. I testi su cui ve la fanno studiare sono o reticenti o faziosi, ma più spesso l'una cosa e l'altra, e soprattutto scritti coi piedi. (4 settembre 1996)
*No, caro N***, non mi basta che il Pool abbia perseguito e persegua una buona Causa. Doveva farlo anche con buoni mezzi e criteri. E il caso Di Pietro basta a dimostrare che questo non è sempre avvenuto. (24 ottobre 1996)
*Io non ho titoli culturali che mi qualifichino a lezioni su una tematica come quella del calvinismo. Ma credo di averne afferrato l'essenziale: la concezione della Ricchezza come segno della Grazia, di cui quindi non si è proprietari, ma amministratori per conto del Signore col compito di moltiplicarla per il bene di tutti. (21 dicembre 1996)
*Di commissioni d'inchiesta il nostro parlamento ne ha partorite a dozzine. Me ne citi una sola che abbia raggiunto dei risultati, anche semplicemente conoscitivi. Per un Parlamento come il nostro (e mi trattengo a fatica dal qualificarlo) anche la ricerca della verità è materia di lottizzazione. ([https://web.archive.org/web/20151118213258/http://archiviostorico.corriere.it/1996/dicembre/23/Ormai_non_resta_che_amnistia_co_0_96122312669.shtml 23 dicembre 1996])
*Quando ebbi, fra i tanti, un processo non con un magistrato, ma con un politico del rango di De Mita che avevo coinvolto nella mala amministrazione dei fondi stanziati per l'Irpinia dopo il [[Terremoto dell'Irpinia del 1980|terremoto]], non trovai, in tutta quella vasta regione, una toga che venisse a testimoniare in mio favore. L'unico che mi difese fu colui che avrebbe dovuto accusarmi: il pubblico ministero del tribunale di Monza, Mariconda: non sul merito delle mie accuse, ch'egli non aveva elementi per valutare, ma sul diritto che mi riconosceva di lanciarle. Anche l'uso dei cinquanta–sessantamila miliardi stanziati per l'Irpinia rimase un porto delle nebbie. ([https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/1997/gennaio/12/Magistratura_porti_delle_nebbie_co_0_9701123652.shtml 12 gennaio 1997])
*La sola parola «ingegneria genetica» mi mette i brividi. (14 marzo 1997)
*Io non mi sono mai [[Impiccagione|impiccato]]. Ma a Norimberga assistetti a diciassette impiccagioni, compresa quella di un cadavere, il cadavere di Göring che si era suicidato il giorno prima. Be', mi resi conto [...] che ficcare la testa nel nodo scorsoio di una corda non è un esercizio da mezzetacche o quacquaracquà. (15 maggio 1997)
*{{NDR|Gladio}} Era stato istituito in quasi tutti i Paesi che facevano parte della Nato, e per volontà della Nato, consapevole che i suoi soci europei non avrebbero potuto resistere all'attacco di una Potenza superarmata qual era l'[[Unione Sovietica]]: avrebbero dovuto aspettare, per la riscossa, l'intervento dell'[[Stati Uniti d'America|America]]. Lo dimostra il fatto che quando questo piano fu rivelato, nessun altro Paese trovò nulla da ridirne. Solo noi italiani – i soliti romanzieri imbecilli e peggio che imbecilli – ne facemmo materia di scandalo e pretesto di «gialli» che tuttora trovano credito, come la sua lettera dimostra. Anch'io mi sento scandalizzato, e un poco offeso. Ma solo dal fatto che nessuno mi abbia sollecitato l'adesione al [[Organizzazione Gladio|Gladio]]: l'avrei data con entusiasmo. ([https://web.archive.org/web/20150623163829/http://archiviostorico.corriere.it/1997/giugno/07/Avrei_dato_con_entusiasmo_adesione_co_0_97060710388.shtml 7 giugno 1997])
*A fare l'Italia alcuni pochi italiani ci sono, senza e contro i più, riusciti. A fare gl'italiani, l'Italia, in centocinquant'anni, non c'è riuscita; anzi non ci s'è nemmeno provata. (19 giugno 1997).
*Il vero cacciatore ama gli animali a cui dà la caccia, forse anche perché li considera complici di questo gioco in cui ritrova la sua origine esistenziale. Non spara, per esempio, sul bersaglio fermo: lo considera sleale. (9 luglio 1997)
*Al matrimonio misto, che dell'integrazione razziale è la condizione genetica, sono i neri, molto più dei bianchi, che si rifiutano. Non è quindi colpa degl'italiani, o almeno non tutta questa colpa è degl'italiani, se anche da noi l'integrazione con gl'immigrati africani incontra degli ostacoli. Quella con gli oriundi dei Paesi europei non ne incontra nessuno, salvo quelli che frappone la burocrazia, la quale ne pone tanti anche a noi, e anzi campa solo di questo. Non ho mai sentito un francese, o un inglese, o un tedesco, o un bulgaro o un ukraino lamentarsi di una apartheid italiana. Ci sono anche da noi, purtroppo, delle manifestazioni di razzismo. Ma queste sono dovunque, e in Italia meno violente che altrove. L'Italia è un Paese che va a catafascio. Ma non buttiamogli addosso anche delle croci che non merita. Quelle che merita bastano, e ne avanza. (24 agosto 1997)
*Io sono un italiano, fra i pochi rimasti che nei confronti dell'Italia s'ispirano all'adagio inglese: «Che abbia ragione o torto, sto col mio Paese». Anch'io sto col mio paese quando ha torto, ma senza pretendere che il suo torto sia considerato ragione. (23 settembre 1997)
*Sono e rimango convinto che fin quando noi italiani ci affideremo soltanto alla Legge – o, come ora usa chiamarla, alle «regole» –, rimarremo quello che siamo, coi vizi che abbiamo, fra cui quello di accatastare regole su regole al solo scopo di metterle in contraddizione l'una con l'altra per poterle meglio evadere. (16 ottobre 1997)
*Forse farebbe meglio ad astenersi a dare lezioni di liberalismo a me che sono stato, in tutto il giornalismo italiano, l'unico a difenderlo negli anni Settanta e Ottanta, quando difenderlo era difficile e poteva anche costar caro. Non me ne faccio un vanto perché, quando alla fine ha vinto, ho visto di che liberalismo si trattava, ed è per questo che ho votato Ulivo. (23 ottobre 1997)
*Le confesso che il suo piglio perentorio e inquisitorio mi disturba alquanto, anche perché mi lascia capire che lei parte da convinzioni così granitiche da rendere vano ogni tentativo d'insinuarvi almeno un dubbio. (23 ottobre 1997)
*È importante tutto questo? No. Non lo è per me né per lei, che sappiamo cosa è accaduto. E non lo è per i leghisti doc, secondo cui qualunque cosa propone il capo è Vangelo. Se Bossi decide di andare in Bicamerale, applaudono. Se decide di abbandonare la Bicamerale, esultano. Se va con Berlusconi, assentono. Se lascia Berlusconi, approvano. E se un giorno si sveglia e cambia i confini della Padania, accettano i nuovi confini. Tempo fa, rispondendo a un lettore, scrissi che «i leghisti sono pronti a inneggiare anche all'annessione della Yakuzia, e non solo perché non sanno dove sta». Arrivarono molte lettere indispettite. Ma nessuna contro l'annessione della Yakuzia. (29 ottobre 1997)
*Se sono – come sono – uno di quegli uomini di Destra che ultimamente hanno votato, sia pure controvoglia, per la Sinistra (annacquata) dell'Ulivo, è perché da questa, che non è mai stata la mia bandiera, non mi sento tradito. Essa sta facendo ciò che prometteva di fare, ma lo fa con molta moderazione, e con una squadra di uomini che magari non saranno (meno qualcuno, come per esempio Ciampi) di serie A, ma da cui non temo, e credo che nessuna persona ragionevole possa temere, l'instaurazione di un regime. (10 dicembre 1997)
*E lo specchio non vi giudica dai successi che avrete ottenuto nella corsa al denaro, al potere, agli onori; ma soltanto dalla Causa che avrete servito. Tenendo bene a mente il motto degli ''hidalgos'' spagnoli: «La sconfitta è il blasone delle anime nobili». (31 dicembre 1997)
*Che cosa io pensi dell'onorevole Previti mi pare di averlo detto in termini talmente espliciti da apparire – a più d'uno – brutali: un personaggio che solo a guardarlo in faccia verrebbe voglia di applicargli le manette ai polsi prima ancora di sapere chi è e cosa ha fatto. (31 gennaio 1998)
*Infine, c'è quello che io considero il vero, grande vantaggio dell'euro: una volta dentro, non potremo tornare all'allegra finanza pubblica d'un tempo. ([https://web.archive.org/web/20151203232056/http://archiviostorico.corriere.it/1998/febbraio/20/Che_cosa_succedera_quando_avremo_co_0_9802206445.shtml 20 febbraio 1998])
*Tutti hanno diritto di credere nel miracolo, quando non c'è altro a cui aggrapparsi. La scienza no: se lo ricordi anche il Papa. (23 febbraio 1998)
*I conti col passato, si capisce, bisogna farli. Ma a un certo punto bisogna chiuderli. Perché nella Storia non ce n'è mai stato uno che, protratto all'infinito, non ne abbia innescato un altro. (10 marzo 1998)
*Perché, caro B***? Perché la vocazione a dividerci sempre e su tutto per il nostro «particulare», come lo chiamava Guicciardini, noi italiani ce la portiamo nel sangue, e non c'è legge che possa estirparla. (18 aprile 1998)
*Che un giudice spagnolo in vena di protagonismo abbia chiesto all'[[Inghilterra]] la consegna di un ospite straniero andato a Londra in forma privatissima per ragioni di salute, non mi stupisce: un [[Antonio Di Pietro|Di Pietro]] può nascere dovunque. Ma che l'Inghilterra si proponga di consentire, non mi stupisce. Mi sbalordisce, come ha sbalordito e indignato la signora Thatcher che aveva ospitato in casa il Generale. Ma ancora di più mi sbalordirebbe che la Giustizia spagnola, cioè di un Paese che non solo ha accettato per quarant'anni il potere di un Generale, ma gli ha consentito (per sua fortuna) di disporne anche dopo morto, portasse davanti a una Corte di Giustizia quello cileno. Per non parlare delle conseguenze che tutto questo potrebbe provocare in [[Cile]] dove, nel caso che il governo Frei si mostrasse esitante e accomodante, le Forze Armate potrebbero riprendere il potere per rompere i rapporti diplomatici con [[Spagna]] e Inghilterra e dimostrare al mondo che i processi alla Norimberga hanno fatto il loro tempo. Se a qualcuno il Generale cileno Pinochet deve rendere conto del suo operato, è soltanto al Cile e ai suoi tribunali. E se io fossi un cileno che ha votato Frei (come certamente avrei fatto se fossi stato un cileno), in questa occasione mi schiererei con le Forze Armate. Con tanti saluti a tutto il sinistrume italiano passato, presente e futuro. (24 ottobre 1998)
*Che gli [[Stati Uniti d'America|Usa]] siano in tutto il mondo odiati dagli uomini come lei {{NDR|riferito a un lettore}}, è verosimile, e quindi più che credibile. Un po' meno credibile è che gli uomini di tutto il mondo siano e la pensino come lei. Comunque, il giorno in cui quel Paese venisse chiamato (ma da chi?) sul banco degl'imputati come il nemico dell'umanità, io chiederò di essere ascoltato come testimone. Per dire alla Corte dei Vecchio di turno che io, uomo qualunque, mi considero graziato tre volte da questo grande nemico dell'umanità. La prima fu quando mi strappò al pericolo di diventare – per bene che mi fosse andata – l'attendente di un colonnello tedesco. La seconda fu quando mi sottrasse a quello di finire i miei giorni in un kolkos siberiano. La terza fu quando, invece di rimettermi la parcella di questi favori, mi aiutò a rifarmi la casa senza contestarmi il diritto di invitarvi anche coloro che pensano (si fa per dire) e parlano (o meglio sbraitano) come lei. ([https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/1999/aprile/10/Fermare_genocidio_Kosovo_co_0_9904103314.shtml 10 aprile 1999])
*Tradotto in politica, non c'è nulla di più intollerante e fazioso, e quindi di meno pacifico, del [[pacifismo]] in generale, e di quello italiano in particolare. È un pacifismo a fasi alterne, e che si sveglia soprattutto, anzi quasi esclusivamente, quando a fare la guerra sono gli americani. Furioso e devastatore imperversò, non soltanto in Europa, ma nella stessa America, al tempo del Vietnam: al punto che quando [[Richard Nixon|Nixon]] venne in visita in Italia (quell'Italia che poteva fare ciò che voleva grazie agli americani) dovettero mandarlo a prendere a Fiumicino con un elicottero e trasportarlo via aria in Quirinale perché via terra avrebbe rischiato la pelle. Ma questo stesso pacifismo rimase impassibile quando i carri armati sovietici schiacciarono l'Ungheria (e a Montecitorio risuonò il grido: «Viva l'[[Armata Rossa]]!»), e poco dopo la Cecoslovacchia e da ultimo l'Afghanistan. Sono sempre gli stessi, i pacifisti italiani. Con una bandiera in mano come quella della pace (chi può infatti invocare la guerra?), si sentono invulnerabili. Ma la sventolano solo per il povero Milosevic; il genocidio del Kosovo li lascia del tutto indifferenti. (5 maggio 1999)
*Non sempre condivido le opinioni di [[Giovanni Sartori|Sartori]]. Qualche volta, anzi spesso, abbiamo litigato, anche perché a lui litigare piace moltissimo: da buon toscano, è nella polemica che lui, e forse anch'io, diamo il meglio di noi. E anche sull'articolo del 25 maggio non siamo in tutto e per tutto d'accordo. Lo siamo nel respingere la qualifica di «pacifista», che entrambi lasciamo in esclusiva alle «anime belle» che, sventolando la bandiera della [[pace]], sperano di raccogliere intorno a essa tutti gl'ipocriti e gl'imbecilli che, sommati insieme, costituiscono certamente la stragrande maggioranza degl'italiani. (29 maggio 1999)
*Lo Stato di [[Platone]], quello che lui chiamava la polis, e che poi era Atene, aveva, al tempo di Platone, cioè nel momento del suo massimo splendore, ventimila abitanti, di cui solo cinquemila avevano diritto al voto. E veda un po' come quei civilissimi cittadini lo usarono nelle assemblee dell'Acropoli: mettendo sotto processo [[Pericle]] e [[Aspasia di Mileto|Aspasia]], condannando a morte [[Socrate]] e provocando la guerra del Peloponneso, che fu la rovina non solo di Atene, ma di tutta la Grecia e della sua civiltà. Ora se il sistema della «democrazia diretta» o, come lei la chiama, «partecipatoria», non funzionò nemmeno in una polis di ventimila abitanti, s'immagini un po' cosa diventerebbe nei formicai umani cui si sono ridotte le polis attuali, e non soltanto quelle italiane. [...] Lei ha tutte le ragioni del mondo a dire che l'attuale sistema di democrazia «rappresentativa» o «delegata» ha dei vizi gravissimi e spesso provoca disastri, compresa quella americana, che pure è una di quelle che meglio funzionano. Ma, mi creda, quella «diretta» o «di piazza» è ancora molto più pericolosa perché continuamente a rischio di cadere in balia di qualche ciarlatano che sappia soltanto vendere bene la sua merce. Certo, quella indiretta esige, da parte del cittadino, una partecipazione che in Italia manca. Ma non è certo coi referendum che si può sostituirla. Almeno questo mi ha insegnato l'esperienza. (22 agosto 1999)
*Quello di [[Francisco Franco|Franco]], se proprio vogliamo chiamarlo regime, fu un regime di polizia, di una polizia molto più dura di quella fascista, ma un totalitarismo no. Ecco perché, quando sentì avvicinarsi il momento della fine, Franco poté liquidare il franchismo con relativa facilità: perché di totalitario non aveva altro che le galere. Però bisogna anche riconoscere che questo soldataccio squallido e ottuso (sul piano umano era repellente), il ritorno al regime democratico seppe compierlo da maestro, facendosi consegnare dal pretendente al trono, Don Juan, ch'egli considerava (non a torto) poco affidabile, il figlio Juan Carlos per prepararlo – operazione riuscitissima – ai suoi compiti di Re, e mettendogli accanto un uomo di primissimo ordine come Suarez. ([https://web.archive.org/web/20130331034046/http://archiviostorico.corriere.it/1999/ottobre/24/differenza_fra_regimi_totalitari_dittature_co_0_991024459.shtml 24 ottobre 1999])
*La servitù, in molti casi, non è una violenza dei padroni, ma una tentazione dei servi. (2 gennaio 2000)
*Non conosco Haider, e quindi nemmeno i fondamenti della sua ideologia, ammesso che ne abbia una. A occhio e croce, più che un nazista, mi sembra un qualunquista che interpreta, o cerca d'interpretare i sentimenti e i risentimenti di una pubblica opinione di livello bossiano, scontenta di tante cose, e a cui l'Austria attuale va stretta. [...] Non so se anche Haider – ripeto: non lo conosco – sia un omuncolo. Ma penso che l'Europa, ponendo il veto a un suo eventuale governo, costringerà gli austriaci ad affidargliene l'incarico, come avvenne per Waldheim. Io al pericolo di un rigurgito nazista non ci credo. Come ho letto in un articolo (mi pare di Enzo Bettiza, ma potrei sbagliarmi) penso che Jorg Haider somigli più a un Poujade che a un Le Pen, cioè più a una miscela di [[Umberto Bossi|Bossi]] e di Giannini che a un [[Pino Rauti]]. Ciò che mi allarma è l'incapacità dell'Europa a riflettere sulle sue proprie esperienze a trarne qualche insegnamento. Questo, sì, mi fa paura. (3 febbraio 2000)
*Li conosco e riconosco, quei regimi {{NDR|di dittatura e di censura}}. Ne avverto il passo anche di lontano, e convengo che in Italia il pericolo di vederne arrivare qualcuno c'è. Ma sa quando si realizzerà? L'anno venturo, dopo la vittoria – che io do per certa – del Polo alle Politiche. Vedrà. La prima cosa che farà Berlusconi, come la fece nel '94, sarà di spazzare via l'attuale dirigenza Rai per omologarne le tre Reti a quelle sue. (26 febbraio 2000)
*Una Giustizia che per istruire un processo impiega sei o sette anni e poi non riesce a chiuderlo con una sentenza che non si presti a rimetterlo, con qualche marchingegno, in gioco, è un meccanismo di cui bisogna assolutamente rivedere e rifare gl'ingranaggi: «Giustizia ritardata – dice [[Montesquieu]] – è Giustizia negata». ([http://www.corriere.it/solferino/montanelli/00-06-07/01.spm 7 giugno 2000])
*Il [[revisionismo]] è la materia prima della storiografia che, senza di esso, sarebbe una disciplina morta. ([http://www.corriere.it/solferino/montanelli/00-06-16/01.spm 16 giugno 2000])
*Il mio giudizio su [[Baltasar Garzón|Garzón]] resta quello di prima, solo un po' rinforzato: un garzoncello smanioso soltanto di leggere il proprio nome sulle prime pagine di tutti i giornali e di vedere la propria effigie sugli schermi televisivi di tutto il mondo: il che rafforza la mia ipotesi che si tratti di un italiano nato per sbaglio in Spagna. ([http://www.corriere.it/solferino/montanelli/00-06-30/01.spm 30 giugno 2000])
*La pena di morte americana esiste e resiste in America perché fu un elemento base e costitutivo della sua nascita e sviluppo. Dei famosi 102 «Padri Pellegrini» che per primi sbarcarono dal «Mayflower» in quel Continente non per saccheggiare le ricchezze come facevano spagnoli e portoghesi in Messico e nell'America del Sud, ma per costruirvi una società nuova e libera, circa i due terzi erano avanzi di galera che fuggivano la Giustizia e le prigioni dell'Europa, e un terzo erano uomini che cercavano la libertà, e soprattutto quella religiosa. I primi avevano in tasca la pistola, i secondi la Bibbia, ma nella sua versione calvinista quella del taglione, basata sulla concezione di un Dio giustiziere che esige la morte di chi senza giusto motivo la dà. (9 luglio 2000)
*A Rimini, cioè in casa propria (ma anche nostra, almeno per il momento), questi signorini {{NDR|di [[Comunione e Liberazione]]}} non hanno fatto altro che fischiare tutto ciò che è italiano, acclamare al nuovo beato [[Pio IX]], il Papa-Re che pretendeva di impedire il processo di unificazione nazionale, ed esaltare come i veri eroi del risorgimento i Borboni e i briganti del Cardinale Ruffo. A lei, tutto questo va bene? A me, dà il vomito. ([http://www.corriere.it/solferino/montanelli/00-09-13/02.spm 13 settembre 2000]).
*Il mio parere è rimasto quello che espressi sul mio ''Giornale'' l'indomani del fattaccio {{NDR|l'agguato di via Fani}}. «Se lo Stato, piegandosi al ricatto, tratta con la violenza che ha già lasciato sul selciato i cinque cadaveri della scorta, in tal modo riconoscendo il crimine come suo legittimo interlocutore, non ha più ragione, come Stato, di esistere». Questa fu la posizione che prendemmo sin dal primo giorno e che per fortuna trovò in Parlamento due patroni risoluti (il Pci di [[Enrico Berlinguer|Berlinguer]] e il Pri di [[Ugo La Malfa|La Malfa]]) e uno riluttante fra lacrime e singhiozzi (la Dc del moroteo [[Benigno Zaccagnini|Zaccagnini]]). Fu questa la «trama» che condusse al tentennante «no» dello Stato, alla conseguente morte di Moro, ma poco dopo anche alla resa delle Brigate rosse. Delle chiacchiere e sospetti che vi sono stati ricamati intorno, e che ogni tanto tuttora affiorano, non è stato mai portato uno straccio di prova, e sono soltanto il frutto del mammismo piagnone di questo popolo imbelle, incapace perfino di concepire che uno Stato possa reagire, a chi ne offende la legge, da Stato. ([http://www.corriere.it/solferino/montanelli/00-09-22/03.spm 22 settembre 2000])
*La Serbia ha perduto la guerra e ha vinto la pace: ora deve voltar pagina. Sarà la storia – un giudice non imparziale, ma efficace – a decidere cos'è stato giusto e cos'è stato sbagliato. Tuttavia, una ritorsione serba verso l'Occidente avverrà. E ci troverà disarmati. Sa di cosa parlo? Delle rivendicazioni sul Kosovo, che è amministrato dalla Nazioni Unite ma è ancora Jugoslavia (lo dice la risoluzione dell'Onu). I serbi chiederanno di tornare a controllarne le frontiere, per esempio. E dire no a un Kostunica buono è più difficile che dire sì a un Milosevic cattivo. Gli albanesi del Kosovo, sono certo, lo hanno già capito. ([http://www.corriere.it/solferino/montanelli/00-10-08/01.spm 8 ottobre 2000])
*È un dimenticato, [[Ugo Ojetti|Ojetti]], come in questo Paese lo sono quasi tutti coloro che valgono. Se io dirigessi una scuola di giornalismo, renderei obbligatori per i miei allievi i testi di tre Maestri: [[Luigi Barzini (1908-1984)|Barzini]], per il grande reportage; [[Benito Mussolini|Mussolini]] (non trasalire!), quello dell'''Avanti!'' e del primo ''Popolo d'Italia'', per l'editoriale politico; e Ojetti, per il ritratto e l'articolo di arte e di cultura. ([http://www.corriere.it/solferino/montanelli/00-11-13/01.spm 13 novembre 2000])
*In Italia fu il potere temporale a soffocare negl'italiani la voce della coscienza e a spegnere in loro ogni senso di responsabilità. Ma fu la Controriforma a fornire al prete le armi per accaparrarsi l'una e l'altra: il Sant'Uffizio, le scomuniche e, nei casi estremi, il patibolo. Con questo risultato: l'aborto del «cittadino» e la trasformazione di quello che avrebbe dovuto e potuto diventare un «popolo» in un gregge (come con inconsapevole spudoratezza i preti lo chiamano), e in un gregge di pecore indisciplinate che credono di affermare il loro ribelle individualismo non rispettando il semaforo rosso. ([http://www.corriere.it/solferino/montanelli/00-11-20/01.spm 20 novembre 2000])
*{{NDR|Su [[Slobodan Milošević]]}} Oltre che un despota, lo ritengo anche un satrapo della razza dei [[Nicolae Ceaușescu|Ceausescu]], avido non solo di potere, ma anche di denaro, e credo che la sorte che si merita sia un bel plotone di esecuzione. Purché composto da serbi, al comando di un serbo, e in esecuzione di una sentenza emessa da un tribunale serbo e motivata non tanto da generici crimini contro l'umanità, che sono sempre – salvo casi di monumenti all'orrore come l'[[Olocausto]] – oggetto di discussione e dissensi; ma dal più grande e imperdonabile delitto di cui Milosevic si è macchiato nei confronti non soltanto dei serbi: la distruzione della Nazione Jugoslava, che la Monarchia serba aveva fondato dopo la prima guerra mondiale; che il croato [[Josip Broz Tito|Tito]] aveva difeso coi denti e restaurato dopo la seconda, dando alla Balcania un esempio e un puntello di stabilità; e che Milosevic e il suo compare croato [[Franjo Tuđman|Tudjman]] distrussero per poter restare ciascuno padrone in casa sua; e sulle cui macerie si scatenarono tutte le violenze (Bosnia, [[Kosovo]]) che hanno insanguinato e continuano a insanguinare quel povero Paese.<ref>Da ''[http://www.corriere.it/solferino/montanelli/01-04-29/01.spm Chi deve processare Milosevic?]''.</ref> (29 aprile 2001)
*Questo mondo materialista, edonista ed esibizionista non entusiasma neanche me; e, visto che mi legge, dovrebbe saperlo. Ma vorrei conoscere il sistema che voi avete in mente, e non avete il coraggio, o la capacità, di proporre. Un mondo francescano? Bello: ma guardatevi intorno, e ditemi se vedete un saio. Un comunismo riveduto e corretto? Farebbe la fine dell'altro, anche se non riuscirà a ripeterne i disastri. Mi creda, G.: l'unico sistema sociale ed economico oggi accettabile, in Occidente, è quello basato sul mercato: un capitalismo controllato e temperato, per intenderci. È auspicabile che sia anche corretto: e questo non sempre accade, è vero. Il guaio è che il capitalismo è fatto dai capitalisti – e quelli, devo ammettere, sono spesso difficili da digerire. Non cerchi di confondermi le idee, quindi. Non ci riuscirà. Probabilmente ho tre volte i suoi anni, e ho visto dove conducono queste generiche tirate contro «le multinazionali»: prima o poi, qualcuno deporrà la spranga e prenderà la pistola. Dimenticavo: io firmo le mie opinioni, lei tira il sasso e nasconde la mano. Tutti coraggiosi così, voi ragazzi di Seattle? ([http://www.corriere.it/solferino/montanelli/01-06-09/01.spm 9 giugno 2001])
*Non erano, le mie, parole di circostanza. Erano – e rimangono – quelle di un conservatore abbastanza spassionato e nutrito di Storia da capire che non c'è, per la conservazione di ciò che va conservato, nemico più mortale dei conservatori che vogliono conservare tutto; e che un sistema capitalistico senza un correttivo socialista diventa una jungla che conduce pari pari a [[Karl Marx|Carlo Marx]]. Di qui il mio amore per uno dei personaggi meno amabili, sul piano umano, della nostra Storia, [[Giovanni Giolitti|Giolitti]], che sempre cercò l'accordo con [[Filippo Turati|Turati]], a cui il cretinume massimalista – che nel vostro partito ha sempre dominato – lo impedì. Il vedervi – sbriciolati in gruppi, gruppetti e gruppuscoli – annaspare nell'attuale centro-sinistra in cui nessuno riesce a recitare la parte di se stesso, fa male al cuore di un vecchio autentico liberal-conservatore come me. Cosa aspettate, caro Tamburrano, a ridarci il socialismo, ma che sia quello e quello solo: ''il'' socialismo di Turati e di Massarenti? [...] Credo che come forza politica siate abbastanza mal messi. Ma in compenso avete in mano una grande bandiera che prima o poi un esercito la ritroverà. Arrivederci, al primo settembre, cari lettori. ([http://www.corriere.it/solferino/montanelli/01-07-04/01.spm?refresh_ce-cp 4 luglio 2001])
===''il Giornale''===
<!--ordine cronologico-->
*Chi sarà il nostro lettore noi non lo sappiamo perché non siamo un giornale di parte, e tanto meno di partito, e nemmeno di classi o di ceti. In compenso, sappiamo benissimo chi non lo sarà. Non lo sarà chi dal giornale vuole soltanto la «sensazione» [...] Non lo sarà chi crede che un gol di Riva sia più importante di una crisi di governo. E infine non lo sarà chi concepisce il giornale come una fonte inesauribile di scandali fine a se stessi. Di scandali purtroppo la vita del nostro Paese è gremita, e noi non mancheremo di denunciarli con quella franchezza di cui crediamo che i nostri nomi bastino a fornire garanzia. Ma non lo faremo per metterci al rimorchio di quella insensata e cupa frenesia di dissoluzione in cui si sfoga un certo qualunquismo, non importa se di destra o di sinistra. [...] Vogliamo creare, o ricreare un certo costume giornalistico di serietà e di rigore. E soprattutto aspiriamo al grande onore di venire riconosciuti come il volto e la voce di quell'Italia laboriosa e produttiva che non è soltanto Milano e la Lombardia, ma che in Milano e nella Lombardia ha la sua roccaforte e la sua guida. [...] A questo lettore non abbiamo «messaggi» da lanciare. Una cosa sola vogliamo dirgli: questo giornale non ha padroni perché nemmeno noi lo siamo. Tu solo, lettore, puoi esserlo, se lo vuoi. Noi te l'offriamo. (25 giugno 1974)
*Checché ne dicano gli agiografi della Resistenza, la guerra l'abbiamo persa, e c'è un conto da pagare. Che l'Italia lo saldi a spese dei suoi figli minori – i Dalmati e gli Istriani – è un ghigno del destino. Ma in compenso può considerarsi miracolata. Quando si pensa a cosa ha pagato la sua sconfitta la Germania, amputata d'intere province e dimezzata in due nazioni diverse e ostili, e quando si pensa a cosa ha pagato l'Inghilterra, precipitata dalla condizione di massimo impero mondiale a quella di piccola isola alla periferia d'Europa; non possiamo lamentarci del trattamento che gli alleati ci fecero. (30 settembre 1975)
*Siamo stati accusati di aver fatto, nei confronti dei comunisti, il processo alle intenzioni. Non vediamo su cos'altro avremmo dovuto giudicarli, visto che sono sempre rimasti all'opposizione, ed è di lì che ancora si affannano a dire che cosa si propongono di fare se andassero al potere, anzi quando andranno al potere (perché ormai lo danno per scontato). E cosa sono, queste, se non intenzioni? (19 giugno 1976)
*Che cerchino di eliminarmi perché sono un avversario, questo lo posso anche capire; ma perché – a quanto mi riferiscono – hanno detto che io sono un servo delle [[Multinazionale|multinazionali]], allora questo sta a dimostrare la confusione di idee di questi poveretti che, evidentemente, non sanno cosa sono le multinazionali. (3 giugno 1977)
*I giuochi sono fatti. E sono fatti non soltanto per [[Aldo Moro|Moro]], cui va tutta la nostra più fraterna e rispettiva pietà. Sono fatti anche per una politica da ''belle époque'', che la distruzione – fisica o morale – di Moro chiude e conclude. La Storia sta riprendendo i suoi connotati di tragedia, e costringe coloro che la fanno, o ambiscono o s'illudono di farla, ad adeguarsi al repertorio. Stiamo entrando in una di quelle «età di ferro» in cui il potere si paga, o si può pagarlo col ferro. Nessuno è obbligato a sfidare questo rischio. Chi lo fa, sappia che oggi è toccato a Moro, domani può toccare a lui. Solo se si rende conto di questo e lo accetta, la classe politica troverà la forza di archiviare il caso Moro. Ed è tempo che lo faccia. (7 maggio 1978)
*Quattr'anni e mezzo orsono, quando questo giornale nacque, un «ragazzo del '68» (con tante scuse a quelli veri, del '99), [[Mario Capanna]], oggi gerarchetto regionale (che belle carriere, questi rivoluzionari!), dichiarò che, come nemici del «pubblico» e del «sociale» e come assertori del «privato», e quindi della reazione, noi saremmo diventati il più bel museo della città, dove babbi e mamme avrebbero potuto condurre in gita ricreativa i loro figlioletti per mostrargli, dal vivo, com'erano buffi i loro nonni e bisnonni: noi. Bene. Se il vento seguita a soffiare come soffia, saremo noi che di qui a un po' condurremo i nostri figlioletti dal signor Capanna per mostrargli com'erano buffi i loro nonni e bisnonni di dieci anni fa. Ma non lo faremo. Lo spettacolo di questi ragazzi-prodigio abortiti, di questi barricadieri con pancia e cellulite che credevano di camminare con la Storia, e invece camminavano solo con la moda, non ha nulla di edificante. (16 gennaio 1979)
*In una sua memorabile inchiesta un giornalista d'incrollabile fede sinistrorsa, ma di esemplare onestà, [[Giampaolo Pansa]], mise benissimo in luce questo contrasto fra i due atteggiamenti e mentalità, che ieri ha trovato una eloquente conferma nella manifestazione di Torino. Niente chiasso, niente sceneggiate, niente slogans, niente insomma che appartenga al repertorio del buffonismo nazionale. Nessuno ha rotto le righe per andare a rovesciare auto o a fracassar vetrine. Questa, sì, era Danzica, sia pure senza Madonne; non i picchettaggi e i pestaggi di Mirafiori, sia pure con le Madonne. Ora sappiamo già cosa diranno gli altri, oggi e domani. Diranno che gli operai non c'erano. Infatti. Doveva trattarsi di quarantamila presidenti, consiglieri delegati, ingegneri: insomma, la solita «[[maggioranza silenziosa]]»: termine che soltanto nella lingua italiana ha significato spregiativo. La maggioranza silenziosa esiste in tutti i Paesi del mondo, dove nessuno si vergogna di appartenervi perché è essa, in definitiva, che ristabilisce gli equilibri. Fu la maggioranza silenziosa – autoqualificatasi come tale – di seicentomila parigini che dodici anni fa pose fine al carnevale sessantottesco, riportò [[Charles de Gaulle|De Gaulle]] all'Eliseo e restituì alla Francia la stabilità di cui tuttora essa gode. [...] Il motivo vero che farà i dimostranti bersaglio delle peggiori critiche e accuse è ch'essi rappresentano la rivolta delle persone serie contro gli arruffoni della «conflittualità permanente», dei «modelli di sviluppo» e via baggianando. E in questo Paese nulla fa più paura, perché nulla è più rivoluzionario, della serietà. (15 ottobre 1980)
*Per i falchi del Pci, [[Enrico Berlinguer|Berlinguer]] era ormai un personaggio scomodo e pericoloso, specie da quando aveva cominciato ad allentare gli ormeggi che lo legavano a Mosca. Gli era perfino scappato di dire (a [[Giampaolo Pansa|Pansa]]) che voleva per l'Italia un regime comunista, ma sotto l'ombrello della Nato che la tenesse al riparo dalle soperchierie del padrone sovietico: la più grave e blasfema di tutte le eresie in cui un capo comunista possa incorrere. (12 giugno 1984)
*Se fino a che punto i piduisti – a parte il manipolatore Gelli, e forse qualche altro – fossero un branco di delinquenti golpisti, non siamo riusciti a capirlo. Abbiamo capito soltanto che gran parte di essi occupavano, forse grazie alla P2, posizioni di rilievo, e quindi parecchio ambite, ma ambite anche da molte persone che, per il fatto di non appartenere alla P2, avevano ora, grazie anch'esse alla P2, la possibilità di occuparle. Di fatti accertati e meno ancora di crimini provati, siamo andati invano alla ricerca delle 34.847 pagine della commissione. Vi abbiamo trovato soltanto ipotesi, illazioni, accostamenti di nomi e di episodi. Tutta roba che in mano a Le Carré poteva fruttare chissà quali affascinanti trame. In mano alla signorina [[Tina Anselmi|Anselmi]], resta cicaleccio di portineria. Ma questa è un'altra storia. (19 marzo 1985)
*Tutto pensavo che potesse capitarmi, fuorché di essere un giorno tentato di spendere qualche parola, per poco che valga, in difesa di Togliatti. [...] Un processo a Togliatti per stalinismo, se glielo intentano i socialisti, che nell'era dello Stalinismo gli fecero da mosca cocchiera, è una burletta. Se lo intentano i comunisti – come sembra che qualcuno di loro voglia fare –, oltre che oltraggio al pudore, diventa quiescenza alla voce del nuovo padrone, cioè stalinismo della più brutt'acqua, anzi una parodia dello Stalinismo. Per la caccia alle streghe, anche dello Stalinismo, ci vogliono degli stalinisti doc, qual era Togliatti. Non è roba da dilettanti, quali sono i suoi pallidi epigoni. (3 marzo 1988)
*La fine del Muro è una cosa buona, la fine di una vergogna: non possiamo che salutarla con soddisfazione. Ma guardiamoci dal prendere abbaglio sui suoi moventi. Ulbricht concepì e Honecker realizzò il muro per impedire che i tedeschi dell'Est fuggissero in massa nella Germania dell'Ovest: già 9 (diconsi nove) milioni lo avevano fatto fin allora. E il rimedio fu, come tutti quelli che escogitano nei regimi totalitari, drastico e semplicistico: murare viva la gente dietro una colata di cemento, senza pertugi. [...] Abbiamo in uggia le astrazioni. Ma ciò che distingueva le due Germanie è l'idea morale e giuridica dell'uomo: che a Ovest è padrone di se stesso, e quindi può andarsene dove vuole: ad Est è proprietà dello Stato che ne regola i movimenti. Per chi non ricorda questo, il [[Muro di Berlino]] era, oltre che barbaro, incomprensibile e irrazionale: mentre invece ha obbedito a una sua logica. Nel momento in cui il bunker si affloscia e sopravvive come mero ammasso di cemento ricordandoci un altro bunker, quello che fece da fossa di [[Adolf Hitler|Hitler]] (anche questo pare impossibile: ma i regimi in Germania muoiono nei bunker), il Muro va ricordato per ciò che è stato: non un'aberrazione del comunismo, ma una sua conseguente applicazione. E se crolla così, nel silenzio assordante di un giornale-radio, è perché è crollata, prima, l'ideologia che lo aveva eretto. (11 novembre 1989)
*Negli anni Trenta, per le strade di Berlino, risuonava il grido: ''ein Volk, ein Reich, ein Führer'': un popolo, uno Stato, un capo. Stavolta si sono contentati di scandire ''ein Volk, ein Reich''. Non potevano aggiungere, checché ne dica il sig. Ridley, ''ein Kohl'', che fra l'altro significa «cavolo». Ma {{NDR|ai tedeschi}} per diventare i padroni dell'Europa anche un cavolo gli basta. (3 ottobre 1990)
*Abbiamo fatto poco: il poco che il Paese dei [[Roberto Formigoni|Formigoni]], dei Cristofori, degli Sbardella, dei [[Ernesto Balducci|Balducci]], dei [[Antonio Bello|vescovi di Molfetta]] poteva fare. Non lamentiamoci se il posto che ci verrà assegnato nel ristabilimento dell'ordine internazionale sarà nell'anticamera, non nella camera dei bottoni. Però sia chiara una cosa: che a gridare «Viva la pace!» siamo qualificati oggi soltanto noi che abbiamo auspicato la guerra contro chi la pace l'aveva turbata e, se lo si lasciava fare (non è un ipotesi, è una constatazione), avrebbe continuato a turbarla in un crescendo di colpi e di aggressioni. (1º marzo 1991)
*I voti dei democristiani novaresi non sono andati al partito; sono andati a [[Oscar Luigi Scalfaro|Scalfaro]], democristiano talmente anomalo, che si permette persino di credere in Dio. [...] Il vecchio magistrato conosce il suo mestiere, e sa benissimo di operare in un Paese in cui la mamma dei Casson è sempre incinta. In nome della Legge, le leggi le farà funzionare. Insomma siamo sicuri che starà in Quirinale come un italiano deve starci: da straniero. Unico pericolo: le prediche. Anche [[Luigi Einaudi|Einaudi]] le faceva. Ma le chiamava «inutili». (26 maggio 1992)
*Da dove siano venuti tutti i «no» non lo sapremo mai con precisione, ma una cosa è certa. Questo è il colpo di grazia al sistema dei partiti e della classe politica che lo rappresenta, e un colpo durissimo all'immagine del Paese pronto a fare pulizia che l'Italia si stava faticosamente costruendo all'estero. Senza giovare nemmeno a [[Bettino Craxi|Craxi]], che non potrà certo ricostruire la sua carriera sulla votazione di ieri, anzi. Se c'è ancora qualcuno che dubita sulla necessità di un pubblico processo, non solo a lui, ma a tutta la corte di faccendieri che lo circondava, alzi la mano, o meglio nasconda la faccia. (30 aprile 1993)
*Questo è l'ultimo articolo che compare a mia firma sul giornale da me fondato e diretto per vent'anni. Per vent'anni esso è stato – i miei compagni di lavoro possono testimoniarlo – la mia passione, il mio orgoglio, il mio tormento, la mia vita. Ma ciò che provo a lasciarlo riguarda solo me: i toni patetici non sono nelle mie corde e nulla mi riesce più insopportabile del piagnisteo. [...] A presto dunque, cari lettori. Anche a costo di ridurlo, per i primi numeri, a poche pagine, riavrete il nostro e vostro giornale. Si chiamerà ''La Voce''. In ricordo non di quella di [[Frank Sinatra|Sinatra]]. Ma di quella del mio vecchio maestro – maestro soprattutto di libertà e indipendenza – [[Giuseppe Prezzolini|Prezzolini]]. (12 gennaio 1994)
{{Int|''Rituale barbarico''|Articolo su ''il Giornale nuovo'', 10 maggio 1978.|h=4}}
*La fine di [[Aldo Moro]] ci rende sgomenti, il fanatismo di chi lo ha ucciso lentamente, togliendogli la speranza prima di toglierli la vita, ci riempie di orrore. Speriamo ancora che la tracotanza dei criminali sia un giorno punita. L'importante, adesso, è che il Paese, proprio per rendere omaggio a Moro, e proprio in memoria di lui, sappia trarre da questa tragedia l'amara lezione che essa comporta. La democrazia non deve, anzi non può essere debole. La libertà, che la rende superiore a qualsiasi altro regime, ma anche più vulnerabile, non va conclusa con la indulgenza verso i nemici, la imprevidenza, la leggerezza.
*Lo Stato italiano ha superato con onore questa prova difficile, ma la magistratura e gli organi di polizia hanno denunciato, nella loro azione, una desolante inefficienza, che ha permesso alle brigate rosse di operare con irridente spavalderia. Ne va data colpa non tanto alle forze dell'ordine quanto a chi ha voluto, per demagogia, per compiacere le sinistre, per acquistare facile popolarità, smobilitare i servizi segreti, rimuovere i funzionari più ligi al dovere, trasformare le carceri in alloggi con libera uscita quotidiana. Gli eversori della democrazia, i contestatori della legalità hanno potuto predicare e demolire senza ostacoli. Ci auguriamo di non vederli ora associati ipocritamente al compianto per un delitto del quale sono, ideologicamente se non materialmente, corresponsabili. Le loro non erano soltanto parole. Un giovane sfracellato da un ordigno sulla ferrovia Trapani-Palermo – l'episodio è di ieri – apparteneva a Democrazia proletaria. I banditi che hanno assalito a Bologna un grande magazzino venivano dal Movimento studentesco. È inutile che questi gruppi ostentino adesso costernazione e stupore per le belluine imprese delle brigate rosse. Il terrorismo è figlio loro.
*All'annuncio della fine di Aldo Moro i sindacati si sono mossi, hanno indetto manifestazioni e proclamato uno sciopero generale. Siamo certi della loro profonda esecrazione, e della loro sincera partecipazione al cordoglio nazionale. Pensiamo tuttavia che i lavoratori e i loro rappresentanti darebbero un apporto più costruttivo alla lotta contro i terroristi tenendo d'occhio gli estremisti delle fabbriche, troppe volte protetti e difesi. Così pure gli studenti «impegnati», se proprio vogliono dissociarsi dalle brigate rosse, devono estromettere dalle loro file gli agitatori deliranti, e dinamitardi che nascondono bottiglie molotov e armi negli scantinati delle facoltà. Chi ha chiuso gli occhi di fronte alla ''escalation'' di violenza degli anni scorsi, li chiuda oggi per non lasciar scorrere lagrime di coccodrillo.
{{Int|''Poveri morti poveri vivi''|Articolo su ''il Giornale'', 31 maggio 1985.|h=4}}
*L'[[Inghilterra]] non sono i forsennati che abbiamo visto all'opera nello stadio di Bruxelles. L'Inghilterra sono la [[Margaret Thatcher|Thatcher]], i politici, i commentatori di stampa, radio e televisione, la gente intervistata per strada, che hanno confessato la loro vergogna a una voce, con una sola stecca: quella del ministro dello Sport che con le sue dichiarazioni si è messo sullo stesso piano degl'imbestialiti. Comunque, Dio ci guardi ora dai soliti sproloqui e dibattiti dei sociologi sui motivi di «tifo» e sui mezzi d'impedirne gli eccessi. Non ce ne sono, se non nel controllo che ognuno può e deve esercitare su di sé.
*La strega non è il «tifo» che dallo sport è inseparabile. E non siamo nemmeno noi, come vogliono i cantautori del «siamo tutti colpevoli» che ieri giornali e radio hanno intitolato. Perché, se di qualcosa siamo colpevoli, è di aver sempre secondato la corruttrice e demagogica tendenza a scaricare l'individuo di ogni responsabilità, rigettandola regolarmente e interamente sulla società. È la società che ci obbliga a rubare, è la società che ci obbliga ad uccidere. E si capisce che quando si offrono alla gente di questi alibi, c'è sempre qualcuno che ne approfitta. Stamane leggevo su un giornale francese un dotto articolo in cui si spiegava che la furia dei tifosi del [[Liverpool Football Club|Liverpool]] era dovuta al fatto che, essendo quasi tutti minatori, per un anno erano rimasti senza lavoro a causa dello sciopero: il che gli aveva fatto accumulare la rabbia che poi era scoppiata a Bruxelles. Insomma, senza dirlo, l'articolo induceva alla conclusione che il vero responsabile del massacro era la signora Thatcher. Ecco in che senso siamo tutti colpevoli. Siamo colpevoli di assolvere tutti come vittime innocenti di una società iniqua che, a furia di essere tutti noi, non è nessuno. È un giuoco a cui non ci stiamo. I responsabili di Bruxelles sappiamo chi sono: sono i delinquenti che abbiamo visto avventarsi, prima che la partita cominciasse, e quindi senza alcuna provocazione, contro i tifosi italiani con sbarre e coltelli di cui erano accorsi armati, con l'evidente intenzione di farne l'uso che ne hanno fatto. Delinquenti, non vittime. La società non c'entra, non c'entrano le miniere. Casomai l'alcol. Ma ne avevano ingerito per delinquere meglio. Speriamo che la polizia li identifichi e li consegni a quella inglese. Della quale possiamo fidarci.
{{Int|''I rieccoli''|Articolo su ''il Giornale'', 20 gennaio 1990.|h=4}}
*Scorrendo le cronache delle agitazioni studentesche di questi giorni avevo avuto per un momento l'impressione, o l'illusione, che esse si fondassero sui problemi concreti dell'università, e che fossero qualcosa di diverso, e di migliore della grottesca ubriacatura sessantottina. Ma quando giovedì sera, nella trasmissione televisiva ''Samarcanda'', è stato lanciato contro [[Mario Cervi]] il rituale e vile epiteto «fascista!» (e questo solo perché aveva mosso obiezioni agli sproloqui assembleari di Roma e di Palermo), ho capito che vent'anni dopo è come vent'anni prima. La protesta è un pretesto, il legittimo scontento diventa arma politica, gli appelli al dialogo si risolvono in volontà di sopraffazione, di discussione su ciò che nell'università deve essere cambiato sfocia in un attacco globale al governo, alla società, al sistema. L'unica connotazione sessantottina che ancora manca è la violenza fisica. Ma temo che non tarderà ad arrivare se chi dissente è bollato come fascista e chi governa (è capitato ad [[Giulio Andreotti|Andreotti]], a Palermo) come mafioso.
*Quanto alla legge Ruberti, Cervi ha osservato che viene presa di mira perché consentirebbe un limitato ingresso dei privati nella gestione delle università: e al solo sentir parlare di «privato» – che le folle e i giovani dell'Est chiedono con slancio entusiastico – gli epigoni nostrani del [[marxismo-leninismo]] sono presi da convulsioni. [...] La legge Ruberti è passata in sott'ordine, il punto centrale del dibattito – o piuttosto della successione di sproloqui, intimazioni e insulti – è diventato il degrado di questa povera Italia privatizzata, che invece conoscerebbe fulgidi destini se fosse tutta pubblica e stabilizzata. Gli ''slogans'', le utopie, le bugie e le dissennatezze sessantottine o settantasettine riemergevano dalle pagine dei libri e dalla polvere degli archivi, per imitazione o per transfert generazionale.
*Tirava aria romena o cecoslovacca in quelle assemblee: ma della Romania e della Cecoslovacchia di [[Nicolae Ceaușescu|Ceausescu]] e di Husak, con l'idolatria dello Stato, con gli applausi unanimi, con la riduzione al silenzio degli oppositori. S'è sentito, a proposito sempre di Cervi, il sinistro termine «provocazione» con cui tutti gli oppressori legittimano i loro soprusi. Qualcuno di quei ragazzi pretende che esistano parentele tra questo movimento e quelli dell'Est, dimenticando che là ci si batte, a rischio della pelle, per instaurare non il regime dello statalismo, ma al contrario per abbatterlo e introdurre o reintrodurre quello di iniziativa privata in tutti i campi, compreso quello della cultura e della scuola. Che siano diventati, gli studenti di Berlino, di Praga, di Bucarest, fascisti anche loro?
====''Controcorrente – rubrica''====
{{cronologico}}
*La cosa che più ci turba, delle nostre sconfitte sportive, è il grande, alluvionale bisticcio che si scatena fra i «tecnici» per giustificarle. Per quella di Stoccarda, che ci ha eliminato dal campionato del mondo, ne avremo – temiamo – per tutta l'estate: se ne parlerà più che di Caporetto. Noi tecnici non siamo, ma abbiamo la nostra idea. È questa: che non si possono mandare dei polli di batteria a competere con quelli ruspanti. Resta da capire perché noialtri non sappiamo allevare che polli di batteria. Ma ci sembra che questo sia sufficientemente spiegato da un piccolo episodio occorso a Roma, dove un gruppo di tifosi ha creduto di «vendicare» i suoi campioni (si fa per dire) assalendo con pomodori e uova l'ambasciata di Polonia. Ecco. Per un paese in cui la «sana passione sportiva» si effonde in simili manifestazioni, quegli undici mammozzi dalle gambe molli sono fin troppo, e fin troppo misericordiose le disfatte che subiscono. (25 giugno 1974)
*Noi, di [[Fascismo|fascismi]] ne conosciamo e ne esacriamo uno solo: quello di chi appiccica questa etichetta a qualunque idea o opinione che non corrisponde alle sue. Di questo giuoco, la nostra [[sinistra in Italia|sinistra]] è spesso maestra. Non per nulla lo stesso [[Benito Mussolini|Mussolini]] veniva dai suoi ranghi. (10 luglio 1974)
*In una conferenza stampa a Nuova Delhi, [[Henry Kissinger]] ha dichiarato che verrà a Roma e andrà a pranzo dal presidente Leone, ma non parlerà di politica perché quella italiana è, per lui, troppo difficile da capire. È la prima volta che Kissinger riconosce i limiti della propria intelligenza. Ma vogliamo rassicurarlo. A non capire la politica italiana ci sono anche cinquantacinque milioni di italiani, compresi coloro che la fanno. (31 ottobre 1974)
*[[Dario Fo]], poeta di corte dell'ultrasinistra, flagella nella sua ultima fatica teatrale il senatore [[Amintore Fanfani]], responsabile di ogni nequizia passata, presente e futura. I sarcasmi più grevi hanno però come bersaglio il metraggio del notabile democristiano che, come tutti sanno, non è quello di un granatiere. [[Henri de Toulouse-Lautrec|Toulouse-Lautrec]], che per gli stessi motivi dovette per tutta la vita subire analoghe canzonature, disse una volta, giocando sulla lunghezza del suo doppio casato: «Ho la statura del mio nome». Non sappiamo se questo discorso si possa applicare a Fanfani. Certo, si applica a Fo. (11 giugno 1975)
*[[Winston Churchill|Churchill]] diceva che «i panni dei servizi segreti si possono, anzi si devono lavare più spesso degli altri; ma, a differenza degli altri, non si possono mettere ad asciugare alla finestra». Dello stesso parere era [[Stalin]] che regolarmente, ogni tre o quattro anni, il lavaggio lo praticava facendo accoppare al buio i capi della sua polizia, nel presupposto – probabilmente fondato – che a far quel mestiere non potevano essere che arnesi da forca, e quindi era giusto che ci finissero. Gli [[Stati Uniti d'America|americani]] seguono tutt'altro criterio. Essi hanno trascinato la ''[[Central Intelligence Agency|Cia]]'' in televisione denunciandone ''coram populo'' fatti e misfatti. I suoi capi ne hanno commessi, dicono, di grossi. Ma il più grosso è forse quello di non aver capito che l'America non li paga per svolgere servizi segreti, ma per offrire agli americani il pretesto per vergognarsene. È l'unico popolo che goda più nel pentimento che nel peccato. (28 novembre 1975)
*Non sempre, per redigere questa piccola rubrica, occorre forzare la fantasia. Qualche volta basta lasciare la parola alle agenzie di stampa ufficiali. Eccone un caso. L'agenzia Adn Kronos comunica: «Due giorni di sciopero sono stati dichiarati dai sindacati postelegrafonici milanesi per il 28 gennaio e per il 6 febbraio per protesta contro gli scioperi e i disservizi». (25 gennaio 1976)
*L'Unità ci rimprovera di aver pubblicato il manifesto degl'intellettuali in favore della libertà. E ha ragione. Si tratta infatti di una illecita concorrenza perché finora i manifesti, gli appelli, le «veglie» e tutto il resto sono stati monopolio del Pci, unico partito capace di far cantare la gente in coro. Ma appunto per questo non vediamo di che si preoccupi. Gl'[[intellettuale|intellettuali]] italiani che preferiscono aver ragione da soli piuttosto che torto con gli altri, sono pochi. I più seguono la massima di [[Paul-Jean Toulet|Toulet]]: «Quando i lupi urlano, urla con loro». (1º giugno 1976)
*Ieri [[Mario Melloni|Fortebraccio]], dalle colonne dell'«[[l'Unità|Unità]]», ha invocato per noi, previa qualche iniezione, il ricovero immediato, e a titolo definitivo, in manicomio. La cosa non ci stupisce: sappiamo benissimo che di manicomi e di iniezioni nessuno s'intende più dei comunisti: chi c'è passato giura che ci hanno fatto una mano da maestri. Ci stupisce però che Fortebraccio lo abbia implicitamente – e un po' anzitempo – riconosciuto. Forse gli è scappata. Alla sua età, succede. (10 dicembre 1976)
*Cadendo oggi il trigesimo della scomparsa di Pietro Valdoni, vogliamo rievocare un episodio del grande chirurgo. Come tutti ricorderanno, fu lui ad operare, salvandogli la vita, [[Palmiro Togliatti]], ferito alla testa dalla rivoltella di Pallante. Quando ricevette la parcella, Togliatti la trovò salata, e accompagnò il pagamento con queste parole: «Eccole il saldo, ma è denaro rubato». Valdoni rispose: «Grazie per l'assegno. La provenienza non mi interessa» (23 dicembre 1976)
*«Dio non è un maschio» assicura alle femministe Civiltà Cattolica, l'autorevole rivista dei gesuiti, scusandosi «delle tracce di antifemminismo che ancora sono nella Chiesa». Brutto segno quando i teologi si mettono a discutere di sesso. Fu mentre i bizantini si accapigliavano su quello degli angeli che arrivarono i turchi. (21 giugno 1977)
*Riferiscono le cronache che l'America è in subbuglio per la morte di [[Elvis Presley]]. Oltre centomila persone si sono riversate a Memphis, sua ultima dimora, due donne sono rimaste uccise nella calca che si stringeva intorno alle spoglie del cantante. Il sindaco ha fatto abbrunare le bandiere in tutta la città, il presidente [[Jimmy Carter|Carter]] è stato flagellato di proteste perché non aveva proclamato il lutto nazionale e uno gli ha gridato al microfono: «Noi americani dobbiamo più a Presley che a [[George Washington|Washington]] e a [[Abraham Lincoln|Lincoln]] sommati insieme». Anche noi italiani dobbiamo qualcosa a Presley: una delle rare occasioni in cui preferiamo essere italiani piuttosto che americani. (20 agosto 1977)
*È in corso una iniziativa per l'abolizione, nelle aule scolastiche, della pedana su cui si eleva la cattedra. Il perché lo avrete già capito: l'insegnante deve mettersi, anche materialmente, a livello degli alunni per non lederne la dignità e dimostrare con l'esempio che siamo tutti uguali. Giusto. «La via dell'uguaglianza – dice Rivarol – si percorre solo in discesa: all'altezza dei somari è facilissimo instaurarla». (29 ottobre 1977)
*Fra gli annunci economici di Lotta Continua, ne è comparso uno che dice: «Compero a L. 100.000 una tesi di laurea, anche già presentata, purché tratti un argomento attinente all'[[Inghilterra]], o alla lingua, storia, letteratura inglese. Meglio se con una impostazione femminista». Curioso. Questi grandi [[Rivoluzione|rivoluzionari]], che dicono di battersi per costruire una società nuova di zecca, quando si tratta di lauree, si contentano anche di quelle usate e di seconda mano. (3 marzo 1978)
*Credevamo che l'assassinio di Aldo Moro, così come è stato eseguito, fosse il colmo dell'infamia. Abbiamo dovuto ricrederci. Al comizio di protesta svoltosi in piazza Duomo a Milano subito dopo la macabra scoperta in via Caetani a Roma, un gruppo di ultrà ha gridato: «Moro fascista!». Preferiamo le [[zanne]] delle belve alla [[bava]] degli [[Sciacallo|sciacalli]]. (10 maggio 1978)
*Ecco il nostro telegramma di congratulazioni e auguri a Pertini: «Che Dio le conceda il coraggio, Presidente, di fare le cose che si possono e che si debbono fare; l'umiltà di rinunziare a quelle che si possono ma non si debbono, e a quelle che si debbono ma non si possono fare; e la saggezza di distinguere sempre le une dalle altre». (9 luglio 1978)
*Dall'indagine svolta da uno dei più seri istituti di ricerche demografiche, lo svizzero Scope, risulta che la professione più ammirata e rispettata, nel mondo, è quella dei medici. I giornalisti sono al penultimo posto. Ce ne sentiremmo profondamente avviliti se all'ultimo non vedessimo catalogati gli editori. (29 novembre 1978)
*Prima di partire per Vienna, il presidente {{NDR|degli Stati Uniti}} [[Jimmy Carter|Carter]] ha fatto due dichiarazioni. La prima: «Ci auguriamo che il signor Breznev {{NDR|allora presidente dell'Unione Sovietica e Primo Segretario del PCUS}} abbia per le nostre ragioni la stessa comprensione che noi abbiamo per le sue». La seconda: «Se Ted Kennedy si presenta contro di me alle elezioni presidenziali, gli faccio un c.o così» Il triviale [[Richard Nixon|Nixon]] avrebbe potuto dire le stesse cose, ma certamente ne avrebbe invertito l'ordine di priorità riservando la comprensione a Kennedy ed il c.o a Breznev. La differenza fra i due è tutta qui. (16 giugno 1979)
*Avvicinandosi il 25 dicembre, decine di migliaia di teneri [[abete|abeti]] vengono strappati dai boschi della Penisola per allestire il tradizionale albero di Natale. Ogni anno lo scempio si ripete, tra la generale indifferenza. Soppresso l'Ente protezione animali, figuriamoci se qualcuno ha voglia di proteggere gli alberi. Diciamo la verità: la sola pianta che interessi all'[[italiano medio]] è la pianta stabile. (19 dicembre 1979)
*Nel Manifesto di domenica scorsa tale K.S. Karol faceva considerazioni amare sulla rivoluzione cubana e sui suoi fallimenti: «[[Fidel Castro|Fidél]] – ha ricordato il commentatore, uno dei tanti orfani delle illusioni di sinistra – prometteva ai cubani per il 1965 un tenore di vita pari a quello svedese». Certo Fidél si è sbagliato di grosso; non per cattiva volontà, ma per mancanza di uomini, anzi di un uomo. Sarebbe bastato che anche la Svezia avesse uno suo Castro al potere per ritrovarsi in pochissimi anni con un tenore di vita pari a quello cubano. (15 aprile 1980)
*Riferiscono le cronache che quando è giunta in tribunale la notizia dell'assassinio di Walter Tobagi, il brigatista Corrado Alunni l'ha accolta con una sghignazzata di tripudio. Abbiamo sempre combattuto la pena di morte sul presupposto che l'uomo non ha il diritto di uccidere l'uomo. Il presupposto lo confermiamo. Ciò di cui cominciamo a dubitare è che gli Alunni e quelli come lui siano uomini. Sui cadaveri sghignazzano le jene. (30 maggio 1980)
*A Mirafiori, parlando agli operai della Fiat in sciopero, il sindaco di Torino, Novelli, se l'è presa coi giornalisti e li ha additati all'uditorio come falsari che ricalcano i loro resoconti non sui fatti, ma sulle «veline» distribuite loro dai «padroni». Anche Novelli ha fatto il giornalista in un foglio comunista, e quindi di veline e di padroni è certamente un intenditore. Ma se dopo questa denuncia ci scappa un altro Casalegno, sarà molto gradita la sua assenza ai funerali. (8 ottobre 1980)
*Grandi elogi – dopo il successo del blitz di Trani – alle «teste di cuoio» italiane. La loro azione ha dimostrato quanto poco valesse la strategia della flessione propugnata di alcuni personaggi. Teste anche loro: ma di che? (31 dicembre 1980)
*Fra i tanti slogans che il partito socialista francese ha lanciato in occasione delle elezioni presidenziali per rassicurare i bravi borghesi sottolineando il proprio carattere moderato e riformista, abbiamo letto anche questo: «Il socialismo può fare di chiunque un milionario». Ci crediamo senz'altro. A patto che quel chiunque fosse prima un miliardario. (8 maggio 1981)
*Per gl'italiani, finora, il nome di Gelli era quello dell'autore del più famoso e autorevole codice cavalleresco. Anche oggi rimane legato a un codice. Quello penale. (9 maggio 1981)
*L'elenco degli affiliati alla P2 comprende, dicono, 953 nomi, cui corrispondono i più alti gradi della politica, della magistratura, delle forze armate, della burocrazia, dell'industria, della finanza. Tutti «fratelli». È la riprova che, in questo Paese, guai ai figli unici. (11 maggio 1981)
*Macché pazzo! L'attentatore del Papa deve essere un furbo matricolato. Dichiarandosi seguace di George Habbas e della causa palestinese, ha cercato di procurarsi la solidarietà dei molti, dei moltissimi, che non battono ciglio quando un terrorista cerca di spedire qualcuno all'altro mondo. Purché il terrorista appartenga al terzo. (16 maggio 1981)
*Studiosi cinesi, mettendo a confronto reperti di ominidi dissimili tra loro tanto da far pensare che l'uomo discenda anche da animali diversi dalla [[scimmia]], sono arrivati alla conclusione che i nostri progenitori erano comunque scimmie, ancorché di specie differenti. Ci pare logico. Quale altro animale avrebbe potuto imitare la scimmia che ha dato l'avvio alla razza umana se non un'altra scimmia priva di senso critico? (19 maggio 1981)
*Una nostra redattrice andata per una sua cronaca sul femminismo alla «libreria delle donne» in via Dogana a Milano, è stata accolta da una di loro con queste parole: «Con te non parlo perché sei di un giornale fascista, e anche tu hai la faccia da fascista». La nostra redattrice, che ha ventun anni, probabilmente non sapeva bene cosa fosse il fascismo. Ora lo sa: lo ha imparato in quella libreria. (4 novembre 1981)
*Come previsto, la [[Juventus Football Club|Juventus]] ha conquistato il ventesimo scudetto battendo il Catanzaro. Una vittoria di rigore. (17 maggio 1982)
*Socialisti e comunisti si sono opposti alle sanzioni economiche contro l'Argentina perché, hanno detto, una buona metà degli argentini sono di origine italiana, e molti di loro conservano tutt'ora la nostra nazionalità. Vero. Ma non ci eravamo accorti che queste sinistre spasimassero tanto d'amore per i nostri connazionali di laggiù quando si trattava di riconoscergli il diritto di voto. (22 maggio 1982)
*Se si va avanti di questo passo, la [[guerra delle Falkland]] (o Malvine) finirà quando l'ultimo aereo argentino sarà abbattuto col suo carico di bombe sull'ultima nave inglese. E dire che questa lotta di leoni si svolge per un'isola di Pecore. (27 maggio 1982)
*Tutti abbiamo trepidato ieri, davanti al televisore, per le sorti della squadra azzurra, tutti ci siamo entusiasmati alle sue gesta, tutti abbiamo salutato con orgoglio la sua vittoria. Ma il tipo di patriottismo che questa ha suscitato nelle strade delle nostre città, messe a soqquadro dai tifosi scalmanati che usavano il tricolore a copertura del peggior teppismo, ci ha fatto rimpiangere di non essere nati brasiliani. (6 luglio 1982)
*Mai visto così tanto entusiasmo patriottico, tanti tricolori per le strade come per la finale degli azzurri al Mundial. Nella tomba di Caprera, le ossa di [[Giuseppe Garibaldi|Garibaldi]] fremono di invidia. Per unificare l'Italia «in un solo grido, in una sola passione» gli erano accorsi mille uomini. A [[Enzo Bearzot|Bearzot]] ne sono bastati undici. (12 luglio 1982)
*Gli scrittori [[Mario Soldati]] (Psi) e [[Gianni Brera]] (Psi) sono stati trombati {{NDR|non sono stati eletti}}. Peccato. Il Parlamento era l'unico posto in cui, dovendo parlare per gli altri, forse avrebbero finalmente taciuto. (1º luglio 1983)
*Che [[Bettino Craxi|Craxi]] sia uomo di grandi capacità e ambizioni, lo si sapeva. Che sia anche uomo di grande coraggio, lo si è visto ieri, quando pronunciava alla Camera il suo discorso di replica. Per due volte si è interrotto alla ricerca di un bicchier d'acqua. Per due volte [[Giulio Andreotti|Andreotti]] glielo ha riempito o porto. E per due volte lui lo ha bevuto. (13 agosto 1983)
*Condannato dal tribunale di Reggio Emilia per bestemmie e turpiloquio contro la Chiesa, [[Roberto Benigni]] avrebbe qualche ragione di considerarsi vittima di un'ingiustizia. Proprio il giorno prima la Chiesa riabilitava [[Martin Lutero]], scomunicato ai suoi tempi pressappoco per gli stessi motivi. Come cambia, coi tempi, la sorte degli uomini! È inquietante pensare che Benigni, se fosse vissuto cinquecent'anni fa, sarebbe forse diventato Lutero. Ma addirittura sconvolgente è che Lutero, se fosse nato cinquecent'anni dopo, sarebbe forse diventato Benigni! (8 novembre 1983)
*Il più autorevole giornale americano di economia e finanza, il Wall Street Journal di martedì 10 gennaio, è incorso in un curioso lapsus. Parlando del concordato fra lo Stato italiano e la Santa Sede, scrive che esso «venne firmato nel 1929 da Bettino Mussolini». Chissà, se lo legge, come si arrabbia Benito Craxi. (12 gennaio 1984)
*È comparsa sui giornali la pubblicità di una nuova opera di Fanfani, intitolata «La Dc e la svolta degli anni 80». L'editore avverte che si tratta di un libro formato «tascabile». Dato l'autore, poteva andare diversamente? (16 gennaio 1984)
*È vero: la [[Juventus Football Club|Juventus]], a Basilea, non ha fatto una gran figura. Giocando con più cervello, poteva vincere comodamente 4-0. Ma attenti a non giudicare troppo severamente il Porto. Quello di Genova va molto peggio. (18 maggio 1984)
*Il trentanovenne James Nelson, condannato da un tribunale di Londra a quindici anni per avere ucciso la madre a colpi di mattone, ha sentito, chiuso in cella, la vocazione sacerdotale: si è messo a studiare teologia, e ora sta per diventare prete nella chiesa scozzese. «È mia intenzione – ha dichiarato – contribuire alla edificazione di una nuova società». Si può credergli: i mattoni ha dimostrato di saperli usare. (25 maggio 1984)
*L'agenzia Agi informa, con un drammatico flash, che il ministro [[Giulio Andreotti|Andreotti]], «impegnato in una riunione superistretta con gli altri 15 ministri degli esteri della Nato, perderà la partita [[Associazione Sportiva Roma|Roma]]-[[Liverpool Football Club|Liverpool]]». È giusto il fatto che faccia notizia: è la prima volta che Andreotti perde qualcosa. (31 maggio 1984)
*Presso la Presidenza del Consiglio, a palazzo Chigi, è stata istituita una commissione di giuristi per la completa parificazione dei diritti fra i due sessi. Finalmente! Era ora che ce la riconoscessero, a noi uomini. (16 ottobre 1984)
*La riforma dei programmi della scuola elementare, cui sta lavorando il Ministro Falcucci, introdurrà nella terza, quarta e quinta classe l'insegnamento di una lingua straniera. Non è specificato quale. Speriamo che si tratti dell'italiano. (21 gennaio 1985)
*Un certo [[Nichi Vendola]], dirigente della Federazione giovanile comunista, ha lanciato l'idea di riconoscere formalmente un «diritto dei bambini ad avere rapporti sessuali tra loro o con gli adulti». Vendola ha detto di aver attinto questa idea all'esperienza di molti padri. A conferma di quanto scrive [[Georges Courteline|Courteline]] nella sua «Filosofia»: «Uno dei più chiari effetti della presenza di un bambino in una casa è di rendere completamente idioti dei genitori che forse, senza di lui, sarebbero stati degl'imbecilli comuni». (26 marzo 1985)
*I tecnici di calcio sono rimasti stupiti dalla prova del [[Real Madrid Club de Fútbol|Real Madrid]] che nella semifinale della coppa Uefa ha letteralmente travolto i modesti giocatori dell'[[Football Club Internazionale Milano|Inter]]. I madrileni hanno proprio vinto a biglia sciolta. (26 aprile 1985)
*Quando [[Sandro Pertini]] è apparso sul video di Raiuno che trasmetteva la premiazione del concorso ippico di Roma, il cronista ha commentato: «Anche i cavalli, come vedete, sono gentili col Presidente». Era vero. Forse meritano di essere fatti cavalieri. (5 maggio 1985)
*I tifosi rossoneri sono in festa per la notizia che Berlusconi sta per acquistare il loro Milan. Sono convinti che in un battibaleno ne farà una squadra da scudetto, da coppa delle coppe, da tutto, e forse hanno ragione. C'è un solo pericolo: che il neo-presidente voglia fare anche il direttore tecnico, l'allenatore, il massaggiatore, il capitano e il centrattacco. Il che potrebbe andar anche bene. Ma ad una condizione: che possa fare anche l'arbitro. (27 dicembre 1985)
*Rete Quattro e Italia 1 sono state multate per violazione del decreto che proibisce la propaganda al consumo del tabacco. Lo spot incriminato è quello che, parlando del «Camel Trophy», ostentava un pacchetto di sigarette della ditta sponsorizzatrice. Strano Paese, il nostro. Colpisce i venditori di sigarette, ma premia i venditori di fumo. (13 marzo 1986)
*Molti lettori ci chiedono quale missione sta svolgendo l'on. Capanna a Tripoli, quali motivi l'hanno spinto da Gheddafi. Non ne sappiamo granché: non siamo abituati a ficcare il naso nelle altrui questioni di famiglia. (1º giugno 1986)
*Oggi Paolo Pillitteri sarà designato alla successione di Tognoli come sindaco di Milano. Lo dipingono come uomo intelligente, efficace, insomma pieno di qualità. Purtroppo, gli manca quella fondamentale: il celibato. (5 dicembre 1986)
*Finalmente, dopo sette anni di esilio a Gorky, l'impavido Andrei Sacharov è tornato a Mosca. Speriamo che Gorbaciov ci resti. (24 dicembre 1986)
*L'agenzia Ansa riferisce che da un sondaggio operato in Francia su un pubblico internazionale, risulterebbe che il maschio italiano detiene ancora il primato mondiale della seduzione. Speriamo che i giornali non riportino la notizia: gl'italiani sarebbero capaci di crederci. (15 marzo 1987)
*Per la prima volta nella storia della Corte Costituzionale, il nuovo presidente, Francesco Saja, è stato eletto al primo scrutinio. Ma il rivale sconfitto, Ferrari, ha sollevato eccezione accusando il vincitore di averlo battuto grazie a un «compromesso storico» fra elettori democristiani e comunisti, aggravato da un intrallazzo fra siciliani. Vero o falso, dalla Corte al cortile. (5 giugno 1987)
*Ieri tutti i telegiornali ci hanno martellato negli occhi le immagini dei capibastone – Craxi, De Mita, Spadolini, Altissimo ecc. – che infilavano la scheda nell'urna. I loro volti raggiavano di soddisfazione. Erano gli unici elettori matematicamente sicuri di aver dato il voto al candidato ideale. (15 giugno 1987)
*In una scuola di Chattanooga, nel Tennesse (Usa), due sedicenni, approfittando dell'assenza dell'insegnante, si sono baciati e hanno fatto l'amore davanti a una decina di compagni, niente affatto scandalizzati. Dato il lassismo di certe scuole americane, gli esami in cui gli studenti riescono meglio sono proprio queste prove orali. (4 giugno 1988)
*Diciannove persone hanno dichiarato d'aver visto aggirarsi, tra le quinte della Scala, il fantasma di [[Maria Callas]]. Non ci meravigliamo, anche perché migliaia di altri frequentatori del massimo teatro lirico italiano sostengono da tempo di vedere, alla Scala, il fantasma della Scala. (28 giugno 1988)
*Scoprendo le istituzioni britanniche con un secolo e mezzo di ritardo, i comunisti sembrano fermamente intenzionati a formare il loro «shadow Cabinet». Ma onestamente non ne afferriamo la ragione. Non c'è nessun bisogno di un governo ombra per contrastare quest'ombra di governo. (5 maggio 1989)
*Da un sondaggio condotto tra i francesi risulta che il personaggio più noto d'Oltralpe è [[Marcello Mastroianni]], conosciuto dall'83 per cento degli intervistati. Il 97 per cento dei francesi invece confessa di non sapere chi sia [[Ciriaco de Mita|Ciriaco De Mita]]. Quando si dice un Paese fortunato... (20 maggio 1989)
*Gerardo Iglesias, che fu segretario generale del partito comunista spagnolo dall'82 all'88, ha lasciato l'attività politica per riprendere il suo lavoro di minatore di carbone, «l'unico modo in cui posso guadagnarmi degnamente la vita». Alcuni dirigenti del Pci, a quanto risulta, vorrebbero imitarne l'esempio, tornando al vecchio lavoro. Il difficile è trovare chi ne aveva uno. (1º giugno 1990)
*Durante la festosa «notte del mondiale», la polizia romana ha arrestato, nelle vicinanze dello stadio olimpico, 29 borsaioli e scippatori. Il signor [[Edgardo Codesal Méndez|Codesal Mendez]], arbitro della partita [[Nazionale di calcio della Germania|Germania]]-[[Nazionale di calcio dell'Argentina|Argentina]], non figura nell'elenco. (10 luglio 1990)
*Il giudice veneziano Casson ha convocato, per la storia del Gladio, il presidente [[Francesco Cossiga|Cossiga]], e l'Italia leguleia è in subbuglio: la Costituzione, pure, si è dimenticata di precisare se il Capo di Stato può essere chiamato a rispondere, sia pure da testimone, a un qualunque magistrato. Il quale però ha ora la fotografia su tutti i giornali. E tutti possono ammirarla chiedendosi che cosa passa in quella testa, la testa di Casson. (10 novembre 1990)
*Gli studenti italiani manifestano rumorosamente per la [[pace e guerra|pace]] e contro la [[pace e guerra|guerra]]. La guerra, diceva [[Georges Clemenceau|Clemenceau]], è una cosa troppo seria per lasciarla fare ai militari. Ma anche la pace è una cosa troppo seria per lasciarla fare ai pacifisti. (20 gennaio 1991)
*Occupandosi – tra tanto Golfo – del Festival di Sanremo il Tg3 ci ha dato, finalmente, ieri sera, una notizia credibile: il livello delle canzoni, ha detto, è destinato a salire. Infatti: sentite le prime è impossibile che scenda. (1º marzo 1991)
*Da un'indagine risulta che il 41,9% degli italiani non considera illecito l'assenteismo dal lavoro e che il 41,3% non considera peccato le infedeltà coniugali. La coincidenza delle due cifre spiega in che modo gli statali impiegano il tempo che dovrebbero dedicare all'ufficio. (3 ottobre 1991)
*A quest'ora [[Ernesto Balducci|Padre Balducci]] è di fronte al Supremo Giudice, nel quale affermava di credere. Almeno a Lui dovrà spiegare non ciò che diceva contro la Chiesa, ma perché lo diceva travestito da frate. (26 aprile 1992)
*Nell'ultima tornata presidenziale è emerso, con un bel pacchetto di 20 voti, Aldo Aniasi. Finalmente. In questo imperversare di tangenti e bustarelle, era ora che qualcuno si ricordasse di lui. (24 maggio 1992)
*Per sfatare le malevole dicerie su certe bestie, il presidente degli «animalisti» italiani ha offerto un premio di 200 milioni a chi potrà dimostrare che i corvi scrivono lettere anonime e che le talpe fanno le spie. È vero: di simili casi non ne conosciamo. Ma di somari che fanno i presidenti, ne conosciamo parecchi. (5 luglio 1992)
*Dopo le invettive e i clamori da cui il presidente del consiglio [[Giuliano Amato|Amato]] è stato accolto in Senato per la sua insensibilità alla crisi morale che investe il Paese, il dibattito sulla medesima si è svolto, a Montecitorio, in un'aula deserta. Sì, una crisi morale, per la nostra classe politica esiste: lo dimostra il vuoto in cui l'ha lasciata cadere. (14 marzo 1993)
*«I socialisti – ha detto l'ex ministro della Difesa Salvo Andò – devono andare tutti nudi verso la meta di un nuovo sistema politico». Come faranno senza le tasche? (24 maggio 1993)
*Il candidato del Psi per le elezioni a sindaco di Roma sarà Niccolò Amato. Assennata scelta. Ex direttore delle carceri, Amato è certamente il più qualificato a rappresentare quel partito. (23 settembre 1993)
*Giovedì sera annuncio a sorpresa di [[Emilio Fede]] nel suo Tg4: «Adesso – ha detto – voglio parlarvi di informazione». C'è sempre una prima volta. (8 gennaio 1994)
*Secondo un sondaggio della Diacron (gruppo Fininvest), l'82 per cento dei lettori del «Giornale» sarebbe schierato con Berlusconi. Vero. Almeno com'è vero che Berlusconi diventerà presidente del Consiglio. (12 gennaio 1994)
====''La parola ai lettori – rubrica''====
*I tennisti italiani hanno disputato la finalissima di Coppa Davis a Praga, e nessuno ha battuto ciglio. Le squadre di calcio italiane frequentano gli stadi dell'Est, a cominciare da quelli russi, e i puristi della democrazia non ci trovano nulla a ridire. Ma per l'[[Uruguay]] – che con i suoi tre milioni di abitanti e la sua posizione geografica non mi pare possa essere considerato una minaccia troppo grave alla libertà dei Paesi democratici – c'è puntuale la protesta. Come se l'Uruguay potesse invadere, espandersi, insidiare, inviare – direttamente o indirettamente – eserciti di mercenari in mezzo mondo, e l'[[Unione Sovietica]] no. Possiamo capire gli intransigenti della democrazia: ma possiamo soltanto disprezzare i farisei che hanno l'indignazione dimezzata. Si calmino Bruno Conti e Pruzzo. Né l'Uruguay, né il suo regime, meritano tante ansie e tanta ostilità. Mosca è più vicina – lo sanno bene i polacchi – e Kabul anche. (31 dicembre 1980)
*Non abbiamo mai «coperto», come si usa dire, questo nostro socio (che ha il 37, non il 36% del Giornale), anche perché non vediamo da cosa dovremmo coprirlo. [[Silvio Berlusconi|Berlusconi]] non è né un politico né un gerarca civile o militare, e non svolge nessuna pubblica funzione incompatibile con l'appartenenza alla massoneria. È un privato imprenditore e cittadino che quando fa una balordaggine (e l'iscrizione alla P2 lo è) la fa a proprio rischio e pericolo. Come lei avrà visto, il suo coinvolgimento nella P2 non ci ha impedito di dire, di Gelli e della sua banda, tutto il male che ne pensiamo. (31 maggio 1981)
*In tutti questi anni che è stato con noi, {{NDR|Silvio Berlusconi}} si è sempre comportato nella maniera più signorile, ed anche in questa circostanza ci ha dato le più ampie garanzie. (14 aprile 1987)
*Nel panorama sudamericano il [[Cile]] è oggi uno di quei paesi economicamente più solidi e con maggior progresso, tanto da meritare gli elogi del Fondo monetario internazionale. Ma la postilla impone a sua volta una precisazione. È più facile fare il risanamento economico monetario in Cile, dove i sindacati sono inesistenti o impotenti, che non in [[Argentina]], dove il sindacato incalza il governo e pretende aumenti salariali il cui ritmo sia adeguato al ritmo dell'inflazione. [...] Pinochet è quello che è. Il suo plebiscito per la Costituzione del 1980 fu indetto in circostanze che gli tolgono ogni valore. E gli inizi del regime militare furono sanguinari. Però il Cile di oggi ha un livello di libertà e di dialettica politica – nonostante Pinochet – che tanti paesi del Terzo mondo vezzeggiati dai nostri democratici dovrebbero invidiargli. Come ha osservato un lettore, né l'Etiopia né lo Zaire né la Siria, né il Nicaragua avrebbero tollerato corrispondenze come quelle che gli inviati della Rai diffondono, in diretta dal Cile. (16 aprile 1987)
*Mai le nostre prese di posizione su problemi e personaggi sono state non dico condizionate, ma influenzate dalle personali amicizie o preferenze di Berlusconi. Per la verità, l'editore chiese una volta a titolo di favore, un «occhio di riguardo» per la sua creatura prediletta. Non la televisione, come i lettori saranno stati forse indotti a pensare, ma il [[Associazione Calcio Milan|Milan]]. Sottoposi questa sommessa istanza alla redazione sportiva. La risposta fu una lettera collettiva di dimissioni. Caso chiuso. Da allora rinuncio a leggere le cronache delle partite del Milan, per non dovermi dispiacere del dispiacere che ne prova probabilmente Berlusconi. (17 aprile 1988)
*Come già ho scritto, e qui mi piace ripetere, la designazione di [[Francesco Cossiga|Cossiga]] al Quirinale fu la scelta dell'uomo giusto al posto sbagliato. Sappiamo benissimo chi la volle. Ma sappiamo altrettanto bene che fu avallata anche da quegli uomini e partiti che ora si scagliano contro di lui e lo accusano, apertamente o copertamente, di fellonia. La classe politica, nella quale egli ha militato da sempre e che quindi da sempre lo conosceva, doveva sapere che l'onesto (perché tale è) Cossiga non era uomo da Quirinale. Eppure, per i suoi sporchi giochi di potere, ce lo mandò. Ora dovrebbe sentire il dovere di difenderlo dagli sciacalli che lo attaccano da tutte le parti. (22 dicembre 1990)
===''la Voce''===
<!--ordine cronologico-->
*Uscendo dal ''Giornale'', io feci a me stesso, ma pubblicamente, un giuramento: «Mai più un padrone». Qui padroni non ce ne sono. La proprietà è ripartita fra alcune centinaia di azionisti, di cui nessuno può, per statuto detenere più del 4 per cento. Fra di essi, e per primi, ci siamo stati tutti noi: redattori, impiegati, fattorini, autisti. [...] Per questa sua pulviscolarità, il nostro azionariato è stato definito, nei quartieri alti della Finanza, «straccione». La qualifica non ci dispiace: coi tempi che corrono, meglio stare tra gli stracci che tra le tangenti. (22 marzo 1994)
*Di insurrezione generale non c'era bisogno, il 25 aprile, perché il Terzo Reich non esisteva più. Se l'insurrezione generale fosse avvenuta avrebbe dovuto avere come primo obiettivo, a Milano, il quartier generale delle SS all'Hotel Regina. Le SS furono invece lasciate del tutto tranquille, mentre si provvedeva a trascinare in piazzale Loreto, per la fucilazione Achille Starace [...]. Non sono contro la Resistenza, anzi: sono contro la retorica, inguaribile vizio italiano. Proprio questa retorica ha fatto sì che un sindaco democristiano di Roma, in un manifesto dedicato anni or sono alla liberazione della città non accennasse nemmeno con una parola agli Alleati. Ed ha fatto sì che in quest'ultimo 25 aprile si sia parlato ai giovani che affollavano piazza del Duomo a Milano o che stavano davanti ai televisori, ingannandoli – ossia raccontando loro che i tedeschi erano stati sconfitti dai partigiani, e che da questi l'Italia era stata liberata. Se questa è la «memoria storica» evocata da tanti commentatori, stiamo freschi. (28 aprile 1994)
*Intorno a Berlusconi vedo agitarsi una falange di Starace, convinti non meno di Achille che il padrone (e con lui, si capisce, la carriera) si serve sbattendo i talloni e gridando: «Forza, Italia!». Di tutto questo, intendiamoci, Berlusconi non può essere tenuto responsabile. Gli Starace – a differenza di Mussolini che si scelse il suo vedendolo com'era – gli sono germinati e gli pullulano intorno d'irresistibile forza propria cercando di sopraffarsi in una gara di servilismo, che trova soprattutto nel video la propria arena. E per ora la gente pensa: «Povero Cavaliere, da chi è circondato». Ma prima o poi – forse più prima che poi – comincerà a dire anche di lui: «Vedi un po' di chi si circonda». (18 giugno 1994)
*Dobbiamo prepararci a presentare le nostre scuse a [[Emilio Fede]]. L'abbiamo sempre dipinto come un leccapiedi, anzi come l'archetipo di questa giullaresca fauna, con l'aggravante del gaudio. Spesso i [[leccapiedi]], dopo aver leccato, e quando il padrone non li vede, fanno la faccia schifata e diventano malmostosi. Fede no. Assolta la bisogna, ne sorride e se ne estasia, da oco giulivo. Ma temo che di qui a un po' dovremo ricrederci sul suo conto, rimpiangere i suoi interventi e additarli a modello di obiettività. (26 novembre 1994)
*Il presidente della Repubblica non può contrattare. Ma deve trovare qualcuno che abbia l'autorità morale di farlo. Un ''kamikaze''. E di ''kamikaze'' ne vediamo uno solo che, non avendo veste politica, né alcuna ambizione di indossarla, può anche affrontare una simile responsabilità: [[Antonio Di Pietro|Di Pietro]]. Ma temiamo che l'idea sia soltanto nostra. [...] Una delle pochissime cose che nella presente situazione ci confortano è di vedere in Quirinale un difensore delle Regole come [[Oscar Luigi Scalfaro|lui]]. Vorremmo solo sommessamente avvertirlo che l'Italia che noi conosciamo somiglia poco all'immagine angelica ch'egli ce ne ha fornito la sera di Capodanno, e che anche quando vi avremo messo a posto tutte le Regole, ne mancherà sempre una: quella che dall'interno della sua coscienza fa obbligo ad ogni cittadino di regolarsi secondo le regole. (3 gennaio 1995)
*Noi volevamo fare, da uomini di [[Destra]], il quotidiano di una Destra veramente liberale, ancorata ai suoi storici valori: lo spirito di servizio (quello vero, taciuto e praticato), il senso dello Stato, il rigoroso codice di comportamento che furono appannaggio dei suoi rari campioni da Giolitti a Einaudi a De Gasperi. Insomma, l'organo di una Destra che oggi si sente oltraggiata dall'abuso che ne fanno gli attuali contraffattori. Questa Destra fedele a se stessa in Italia c'è. Ma è un'élite troppo esigua per nutrire un quotidiano. (12 aprile 1995)
{{Int|''Il realista inviso agli snob''|Articolo su ''la Voce'', 24 aprile 1994.|h=4}}
*Fino ad una decina di anni orsono, la maggioranza degli americani erano convinti che, se [[Richard Nixon|Nixon]] fosse rimasto nella Storia del loro Paese – cosa che al loro orecchio suonava come un obbrobrio – vi sarebbe rimasto solo per il [[Scandalo Watergate|Watergate]], cioè appunto per l'obbrobrio. Negli ultimi tempi tutto si è rovesciato: l'obbrobrio non è stato più il Watergate, ma la campagna scandalistica che lo aveva provocato. Gli stessi protagonisti che l'avevano montata – [[Bob Woodward]] e [[Carl Bernstein]] del ''Washington Post'' – ne riconobbero le forzature e fecero atto di contrizione. Non avevano inventato nulla, ma avevano deformato tutto. [...] La sorte è stata, tutto sommato, clemente con Nixon dandogli il tempo di vedere questo capovolgimento.
*Ultimamente era ricevuto, ed anzi continuamente sollecitato alla Casa Bianca, dove lo si accoglieva come lo ''Elder Statesman'', lo statista anziano da consultare come un vecchio saggio sui problemi difficili. Fu a lui che [[George H. W. Bush|Bush]] si rivolse per riallacciare un dialogo con Pechino dopo la rottura seguita al fattaccio di Tienanmen. E lui a Pechino lo riallacciò: i cinesi non avevano dimenticato che quel dialogo erano stati Nixon e [[Henry Kissinger|Kissinger]] ad aprirlo, quando l'America aveva deciso di chiudere l'avventura del Vietnam in cui [[John Fitzgerald Kennedy|Kennedy]] e [[Lyndon B. Johnson|Johnson]] l'avevano malaccortamente cacciata. Ma anche [[Bill Clinton|Clinton]] è ricorso alla sua esperienza per capire cosa succedeva in Russia e trarne qualche insegnamento. Nixon andò a Mosca, e ne tornò con cattivi presagi sulla sorte di [[Boris Nikolaevič El'cin|Eltsin]] che i successivi avvenimenti hanno confermato.
*Non era un uomo «simpatico», e soprattutto non aveva nulla che potesse sedurre l'America dei salotti e della ''intellighenzia'', che gli uomini politici li misurano a modo loro, mai quello giusto. Scambiarono per un grande intellettuale Kennedy, che in vita sua aveva visto migliaia di film, ma mai letto un libro. E prendevano Nixon, che di libri ne ha letti ed ha continuato a leggerne (ed a scriverne, niente male), fino all'ultimo giorno per una specie di Bossi californiano, rozzo e triviale. [...] Ma forse quello che più infastidiva gli americani era la renitenza di Nixon ad appelli e richiami tanto più sonori quanto più vacui, come «la nuova frontiera» e simili. Nixon era un professionista della politica, uno dei pochissimi che l'America abbia mandato alla Casa Bianca. Non andava per sogni e per versetti del Vangelo. Conosceva il suo [[Otto von Bismarck|Bismarck]], il suo [[Benjamin Disraeli|Disraeli]], e credo anche il suo [[Niccolò Machiavelli|Machiavelli]] che in America basta nominarli per finire scomunicati. Per questo lo consideravano un mestierante, e per questo si era scelto come consigliere un altro mestierante, l'ebreo tedesco Kissinger. Furono questi due uomini che ridiedero all'America la ''leadership'' nella politica estera coinvolgendo nel gioco la Cina e scavandone il solco da Mosca. I successori di Nixon, e specialmente [[Ronald Reagan|Reagan]], vissero in gran parte di questa eredità.
===''Oggi''===
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*Mi confermo in due mie vecchie opinioni. Il guaio del socialismo è il socialismo, cioè sta proprio nel suo sistema statalistico. Il guaio del capitalismo sono i capitalisti che, quasi sempre bravissimi all'interno della loro azienda, fuori di lì sono spesso degli ottusi e noiosi imbecilli, e talvolta anche peggio.<ref>Citato in ''Dizionario delle citazioni'', a cura di Italo Sordi, BUR, 1992. ISBN 88-17-14603-X</ref> (n. 22, 1983)
*{{NDR|Sull'offerta di [[Massimo D'Alema]] a concedere, come «atto dovuto», i funerali di Stato a [[Bettino Craxi]]}} "Atto dovuto"? Ma dovuto a chi? Anche a un latitante: quale, dal punto di vista legale, era Craxi? Concedere i funerali di Stato a un latitante significa sconfessare la Giustizia che lo ha condannato. [...] Ma può lo Stato sconfessare la propria Giustizia senza sconfessare se stesso? Mi sembra di vivere in un Paese che di senso dello Stato ne ha meno di una tribù del Ghana.<ref>Citato in ''La morte incute rispetto, ma su Craxi non cambio idea''-</ref> (2 febbraio 2000)
*La [[democrazia]] è sempre, per sua natura e costituzione, il trionfo della mediocrità. (11 ottobre 2000)
==''Dante e il suo secolo''==
===[[Incipit]]===
Uno dei tanti meriti che si suole attribuire a [[Dante Alighieri|Dante]] è quello di essere stato il primo italiano ad avere una «coscienza nazionale». Noi non vorremmo cominciare questo libro con una detrazione, ma non ci sembra che a dimostrare questa coscienza basti l'allusione che Dante fa a una entità geografica italiana, di cui egli fissava i punti terminali al Brennero e al Carnaro. E non vediamo del resto cosa aggiunga alla sua grandezza questa specie d'irredentismo avanti lettera. Se per qualcuno Dante spasimò fu, caso mai, per un Imperatore tedesco.
===Citazioni===
*[[Roma]] era stata la capitale di un impero cosmopolita, non di una Nazione. (Parte prima. Capitolo primo, p. 12)
*Non è necessario essere degli adepti del "materialismo storico" per attribuire il risveglio delle inquietudini intellettuali, fra il Millecento e il Milleduecento, al progresso economico e al generale miglioramento delle condizioni i di vita. È a stomaco pieno che si comincia a pensare a qualcosa che non sia soltanto lo stomaco. (Parte prima. Capitolo terzo, p. 131)
*Il [[pudore]] femminile non è mai stato altro che un incentivo alla civetteria. (Parte seconda, Capitolo quarto, p. 174)
*Da consumato giurista qual era, {{NDR|[[papa Bonifacio VIII]]}} prese a rimaneggiare tutti i precedenti storici, su cui poteva basare le sue pretese di dominio universale. E trovò un valido aiuto nel canonista [[Egidio Romano|Egidio Colonna]] il quale scrisse un trattato, ''De ecclesiastica potestate'', per avvalorare queste tesi. Egli sostenne che la Chiesa era padrona e proprietaria non soltanto delle anime, ma di tutto. Era solo per bontà e condiscendenza che metteva le cose a disposizione dei fedeli, ma conservando il diritto di ritorgliele quando voleva. Quindi anche i troni appartenevano ad essa, che li lasciava ai Re solo in momentaneo appalto. Questa teoria tanto piacque a Bonifacio, che ne ricompensò l'autore con la nomina ad arcivescovo di Bourges. (Parte seconda, Capitolo nono, p. 312)
*Peccato che un simile uomo {{NDR|papa Bonifacio VIII}} avesse così clamorosamente sbagliato generazione e carriera. Fosse nato cinquant'anni dopo sarebbe stato un magnifico Principe del [[Rinascimento]]: avido, crudele e gagliardo. (Parte seconda, Capitolo undicesimo, p. 372)
*Dante qui {{NDR|nel ''De vulgari eloquentia''}} ha visto ciò che molti filòlogi ancora oggi non vedono. Egli difende il "volgare", cioè la lingua viva, quella parlata dal popolo, fatalmente destinata a soppiantare il latino. Ma ne vorrebbe una illustre e aulica, al di sopra di quelle "municipali", cioè dei dialetti, contro i quali si scaglia con furore. In Italia ne classifica quattordici e li detesta tutti, compreso il toscano che chiama "turpiloquio". Ma il più orrendo gli sembra il romano, "e non deve fare meraviglia dacché i romani, anche per deformità di costumi e abiti, appaiono i più fetidi di tutti". Chissà cosa direbbe, povero Dante, se tornasse fra noi e andasse al cinematografo. (Parte seconda, Capitolo quindicesimo, p. 483)
==''Gli incontri''==
*[[Giovanni Porzio|Porzio]] non è alto di statura, ma diritto come un fuso nonostante i settantaquattro anni suonati e porta, sui pantaloni a righe stretti e lunghi come quelli degli antichi ufficiali in grande uniforme, una giacca nera che l'alta bottonatura fa simile a una ''redingote''. Il volto è bello, di colore olivastro, e aristocratico nella modellatura del naso e nel taglio breve dei baffi e della barbetta ancora pepe e sale. (Porzio, p. 91)
*Non avevo mai visto da vicino [[Cécile Sorel]], quando essa mi apparve, per la prima volta, di lontano, sul palcoscenico allestito nella corte d'onore degli Invalides per le feste celebrative del bimillenario di Parigi. [...] Drappeggiata in una sontuosa cappa di [[Elsa Schiaparelli|Schiaparelli]] a strascico di ''lamé'' d'argento e porpora, dritta su un podio sotto la statua di [[Napoleone Bonaparte|Bonaparte]], accolse a braccia spalancate lo scrosciante omaggio, sincopato dalle salve di artiglieria, dei cinquemila spettatori ammassati nell'immenso cortile. Sorrise. Sfiorò con uno sguardo altero le teste della folla, lo alzò verso l'imperatore, ma senza implorazione né umiltà, da pari a pari. Poi, in un silenzio di tomba, prese a modulare l'ode di Bruyez: "''Vous qui êtes morts pieusement pour la patrie...''". Ed era una voce incredibilmente limpida e squillante, senza traccia di ruggine. (Cècile, pp. 226-227)
*[[Saul Steinberg|Steinberg]] ha la faccia dei suoi pupazzi: una faccia malinconica, lunga e triangolare, di cavallo tirato su a paglia soltanto, senza biada, e condannato a trascinare un carretto su per un'erta interminabile, in cima alla quale non si sa cosa ci aspetta, ma certo un'altra condanna, forse più pesante del carretto. Anche i baffi ha, come i suoi pupazzi: a doppia virgola orizzontale, sebbene meno lunghi e senza le intenzioni esibizionistiche di quelli di Dalì; e anche le lenti a stanghetta traverso cui ti fissano intensamente, di sotto in su, due occhi azzurri e mortificati, di uomo che non si è reso conto di essere Saul Steinberg; o essendosene reso conto, non ci prova alcun piacere. (Steinberg, p. 289)
*[[Harukichi Shimoi]] è uno di quei giapponesi che gli altri giapponesi considerano di statura piccola. Tanto piccola che [[Gabriele D'Annunzio|D'Annunzio]], per abbracciarlo, dovette curvarsi (lui!) e, dopo essergli andato incontro gridando, con le braccia alzate: "Fratello!... Fratello mio!..." lo guardò, ci ripensò e aggiunse: "Sebbene non di sangue...". (Shimoi, p. 389)
*Quanti anni avrà, ora, Harukichi Shimoi? Forse cinquanta, forse centocinquanta. Come per [[Guelfo Civinini]], suo amico, anche per lui il problema dell'età non si pone. Quale che essa sia, egli la porta esattamente come deve averla portata mezzo secolo fa. Il suo corpo è stortignaccolo, ma diritto, e i suoi capelli son nerissimi. Ma il tratto che più lo caratterizza sono le sopracciglia, che madre natura gli ha piantato a mezza strada, come due ciuffi di foltissimo bosco, tra gli occhi e la chioma, in modo che, per quanto vasti i suoi occhiali, esse li sormontano e risucchiano come se fossero due monocoli. (Shimoi, pp. 389-390)
*Il più favoloso e colorito personaggio del [[Brasile]] è [[Assis Chateaubriand]], proprietario di ventun giornali, diciotto stazioni radiotrasmittenti, di una flotta aerea, di alcune ''fazendas'' vaste come l'intera Sicilia, di un museo che vale venti milioni di dollari, di una Compagnia nazionale per la puericoltura, e di un'ambizione pari soltanto al suo coraggio, alla sua insolenza e alla sua spavalderia. (Chateaubriand, p. 495)
*Assis {{NDR|Chateaubriand}} ha un debole per i tedeschi e per gli italiani. Come faccia a conciliare questi due amori, non si sa; ma le sue pene, durante la guerra, furono grandi, anche se irreprensibile fu la sua condotta<ref>Dal 1942, nel corso della seconda guerra mondiale, il Brasile fu in stato di guerra con Germania e Italia.</ref>. Quando però il governo comminò l'arresto a chiunque parlasse italiano, scese in lotta con i suoi giornali contro l'assurda disposizione. Scrisse che quello non era patriottismo, ma un nazionalismo di bassa lega, degno soltanto di una colonia, e che lui si vergognava d'esser brasiliano. Fece un tale baccano, che alla fine dovettero revocare il provvedimento e quello del sequestro dei beni dei nostri compatrioti. (Chateaubriand, p. 502)
*Quando nacque sessantadue anni orsono, ne aveva già a dir poco settecento. Perché [[Ottone Rosai|Rosai]] veniva dritto dritto dal Medioevo, dopo aver saltato a piè pari Rinascimento ed età moderna, e nei momenti di sincerità confessava che Giotto gli pareva un "deviazionista" rispetto a Cimabue, il quale gli andava molto più a sangue. (Rosai, p. 544)
*Dopo essere stato fascista della prima ora, nella seconda col fascismo {{NDR|Ottone Rosai}} s'era trovato male, e si capiva benissimo che era sempre per via delle mani. Tornato dalla guerra, lo squadrismo gli aveva consentito di menarle, come a lui piaceva, e ci aveva dato dentro senza risparmio. Forse l'unico momento felice della vita di Rosai fu quello: quando a gambe larghe di traverso alla strada aspettava, col giornale aperto davanti agli occhi in un gesto di sfida ribalda, il corteo rosso in arrivo da San Frediano, che alla vista di quelle manacce aggrappate ai bordi del foglio e pesanti come macigni, esitava. (Rosai, p. 547)
*[[Paolo Monelli|Monelli]], se seguisse le proprie inclinazioni, andrebbe a letto coi polli. Ma cosa direbbe la gente, se non lo vedesse più vagabondare nei vari ritrovi frequentati dai nottambuli della città? Direbbe senza dubbio: "Comincia a invecchiare". E a questa idea Monelli balza dalla sua poltrona e si attacca al telefono per mobilitare qualche amica che lo accompagni nei suoi vagabondaggi. Giovani colleghe come Livia Serini, attrici giovanissime come Lea Massari sono state ridotte sull'orlo dell'esaurimento nervoso da queste prolungate ronde notturne senz'altro costrutto che quello di ribadire agli occhi di tutti l'intramontabilità di Monelli. Egli non le porta a spasso. Le porta all'occhiello, come gardenie. (Monelli al girarrosto, p. 592)
*{{NDR|Paolo Monelli}} Fuma la pipa come Churchill il sigaro, cioè soltanto quando lo guardano. (Monelli al girarrosto, p. 593)
==''I conti con me stesso''==
===[[Incipit]]===
Una telefonata da Milano m'informa che Longanesi è morto. È stato colpito dall'infarto davanti al suo tavolo di lavoro, su cui era spiegata una mia lettera di dieci giorni fa, che cominciava così: «Caro Leo, stanotte ho sognato ch'eri morto...». (27 settembre 1957)
===Citazioni===
*Tutta la mia vita è stata contesa fra la noia di vivere insieme e la paura di vivere [[Solitudine|solo]]. (4 ottobre 1957)
*Di nuovo il Polesine. Pare impossibile: durante le inondazioni, la prima cosa che viene a mancare è l'acqua. (dicembre 1957)
*[[Colette Rosselli|Colette]]. Invecchia gentilmente, senza catastrofi. Ha su tutte le altre donne un vantaggio incolmabile: quello di essere stata il mio ultimo e più grande amore. Così grande che possiamo camparci di rendita, comodamente, tutti e due per il resto dei nostri giorni. (gennaio 1958)
*Il destino di [[Riccardo Bacchelli|Bacchelli]] sarà l'opposto di quello del maiale: di lui, dopo morto, ci sarà da buttar via tutto. (gennaio 1958)
*[[Olga Villi]]. Non è punto grata alla sua bellezza che le ha consentito di diventare principessa di Trabia. Punta solo sul talento che non ha. Ma è talmente priva di ''sense of humour'' che forse diventerà una buona attrice. (gennaio 1958)
*[[Gaston Palewski|Palewski]]. L'ambasciata a Roma è per lui soltanto uno dei più importanti capitoli del libro di memorie che scriverà. (gennaio 1958)
*Non è che [[Luigi Barzini (1908-1984)|Barzini]] abbia un'altissima opinione di sé. Ne ha una bassissima degli altri. (gennaio 1958)
*Piccolo incidente d'auto. La nostra, per evitare un ciclista, picchia contro un muro e resta piuttosto acciaccata. [[Colette Rosselli|Colette]], che la guida, dice: «Meglio così. Dovevo farla revisionare, e non mi decidevo mai...». (gennaio 1958)
*[[Razzismo]]: pensarci sempre, parlarne mai. [[Risorgimento]]: parlarne sempre, pensarci mai. (gennaio 1958)
*[[Fascismo]]. Il più comico tentativo per instaurare la serietà. (gennaio 1958)
*Il guaio più grosso della Repubblica è che, mentre il Re poteva essere di sangue straniero e di solito lo era, il presidente bisogna sceglierlo fra gl'italiani. (gennaio 1958)
*Bacchelli lavora infaticabilmente, da sessant'anni, alla costruzione di un piedestallo su cui, alla sua morte, non sapremo cosa posare. (gennaio 1958)
*A pranzo da [[Vittorio Cini]] con una ventina di altri invitati. A colazione ne aveva avuti altrettanti. E così ieri. E così avantieri. E così sempre. A ottantadue anni suonati, è fresco, roseo, insaziabilmente voglioso di intrattenere e di essere intrattenuto. A conclusione della serata, mi sfida a una gara di canto. Scegliamo come banco di prova ''Vecchia zimarra'', e stoniamo maledettamente entrambi, ma io meno di lui. I presenti mi assegnano la vittoria. Di colpo, Vittorio perde il suo buon umore. È talmente abituato a vincere, che non accetta di perdere nemmeno nel canto. (7 settembre 1966)
*{{NDR|Su [[Nicola Bombacci]]}} Io l'ho conosciuto soltanto cadavere, quando penzolava accanto a quello di Mussolini, in piazza Loreto, e una folla messicana lo bersagliava bestialmente di sputi. Anni dopo, volli tentarne la riabilitazione ritracciandone la patetica vicenda, ma non riuscii a trovarne gli elementi biografici. Compaesano e compagno di scuola di Mussolini, maestro elementare e autodidatta come lui, ne era stato il grande amico quando entrambi militavano nel socialismo. Eppoi il suo nemico giurato, la bestia nera degli squadristi. Esule con la famiglia prima in Francia, poi (credo) in Russia, rimpatria col permesso del Duce, si affida alla sua generosità, per ricambiarla gli resta al fianco anche a Salò, e lo accompagna fin nell'ultimo viaggio verso la morte. (23 ottobre 1966)
*Colloquio segreto con l'ex comunista [[Giulio Seniga|Seniga]] per una storia del [[PCI|Pci]] che devo scrivere con [[Roberto Gervaso|Gervaso]] per la «Domenica». Ė un uomo piuttosto affascinante, dallo sguardo chiaro, freddo e innocente: lo sguardo del fanatico. Mi ha detto che sua moglie, cresciuta in Russia dove suo padre era fuoruscito, e autrice di un interessante libro – ''I figli del partito'' –, nel partito è rimasta, non ha trovato il coraggio di uscirne, sebbene approvi e condivida la secessione del marito, con cui è sentimentalmente unitissima. Non riesco a capire questa gente. Cioè capisco soltanto che è diversa da noi non sul piano ideologico, ma su quello umano. (25 novembre 1966)
*È morto [[Uguccione Ranieri di Sorbello]]. Era venuto a Roma da sua suocera. Stava benissimo. Era anzi particolarmente sereno e contento perché aveva finito un suo lavoro di ricerca storica cui attendeva da anni. A fine pranzo ha detto: «Non mi sento bene». Si è alzato, ed è crollato a terra. Stecchito. (29 maggio 1969)
*{{NDR|Su Uguccione Ranieri di Sorbello}} Era un gran signore e un gran galantuomo che ha trascorso la sua vita in crociate nelle quali non aveva nulla da guadagnare. L'ultima è stata la campagna propagandista negli Usa per convincere gli americani a dare il nome [[Giovanni da Verrazzano|Da Verrazzano]] al grande ponte sull'Hudson. Nel suo perfetto inglese (lo scriveva meglio dell'italiano) inondò l'America di articoli e conferenze (parlava benissimo, con molto humor e senza enfasi oratorie) cercando i familiarizzare gli ascoltatori col nome Da Verrazzano, la cui pronuncia rappresentava per essi la difficoltà più grossa all'adozione di quel nome. Questa smania missionaria credo che l'avesse ereditata da sua madre americana. E per seguirla aveva trascurato le sue proprietà terriere. Le sue campagne erano in uno stato pietoso, la sua bella villa sul Trasimeno mezza disunta. (29 maggio 1969)
*{{NDR|Su Uguccione Ranieri di Sorbello}} Era un buon scrittore, un infaticabile sommozzatore di articoli, un ricercatore attento e scrupoloso di curiosità storiche, un umanista moderno che aveva allargato i suoi orizzonti a tutta la cultura contemporanea, specie anglo-sassone: un uomo insomma che ha realizzato un centesimo di quello che poteva per via di quel suo dispersivo correre dietro a un'infinità di altri interessi. Era stato anche un autentico combattente della [[Resistenza italiana|Resistenza]]: per ben sedici volte si era fatto paracadutare dagli Alleati dietro le linee tedesche: impresa che chiunque altro si sarebbe fatto ripagare con altrettante medaglie. Lui non aveva ricevuto nemmeno una citazione, e di questi episodi non ha mai parlato. (29 maggio 1969)
*Anche [[Irene Brin]] se n'è andata. Mi avevano detto che era malata di un cancro; ma era una notizia vaga e incerta, ch'essa aveva fatto di tutto per smentire. Fino in fondo ha lavorato e ha partecipato ai riti della mondanità: sfilate di moda, ricevimenti, eccetera. (1 giugno 1969)
*{{NDR|Su Irene Brin}} Quando [[Giovanni Ansaldo|Ansaldo]] la scovò e cominciò a farla scrivere sul «Lavoro» di Genova, sua città natale, era soltanto Mariù Rossi: una ragazza timida e incerta, molto provinciale, figlia di un Generale e di un'ebrea austriaca. L'unica fama di cui godeva era quella, equivoca e velata sotto un nome d'accatto, che le aveva procurato [[Elio Vittorini|Vittorini]] prendendola a protagonista, con sua sorella, di un racconto: ''Le figlie del Generale'' in cui entrambe erano presentate come lesbiche. Se lo fossero veramente, non so. Il sesso è uno dei tanti capitoli misteriosi di questa donna. (1 giugno 1969)
*In mano a [[Leo Longanesi|Longanesi]], che le aveva regalato anche lo pseudonimo d'Irene Brin, aveva rivelato autentiche qualità di scrittrice. I profili che pubblicò su «Omnibus» erano deliziosi. Fosse rimasta fra biografia e memorialismo, poteva diventare qualcosa di mezzo fra [[Henri de Saint-Simon|Saint-Simon]] e [[Lytton Strachey|Strachey]] con un tocco alla [[Madame de Sévigné|Sévigné]]. Altro che la [[Maria Bellonci|Bellonci]]! Era un'osservatrice attenta (sebbene non ci vedesse da qui a lì) e penetrante, nutrita di vastissime letture: la sua prosa aveva ritmo, calore, l'aggettivazione precisa, l'ironia tagliente. Ma era un cavallo che aveva bisogno del fantino. Chiuso «Omnibus» e cessata la regia di Longanesi, Irene infilò la pista sbagliata – quella della cronista mondana –, e non è più uscita. (1 giugno 1969)
*Finito di scrivere il capitolo sull'[[Giulio Alberoni|Alberoni]] per ''L'Italia del Settecento''. Ho riprodotto la pagina di [[Henri de Saint-Simon|Saint-Simon]], che lo descrive mentre assiste impavido alle evacuazioni corporali di Vendôme per guadagnarsene i favori, eppoi inginocchiandosi davanti a lui gli grida estasiato: «Oh, culo d'angelo!», e glielo bacia. Come inizio di "carriera" italiana, mi sembra esemplare. Poi mi torna a mente un'osservazione di [[Jules Renard|Renard]]: «Se in un periodo c'è la parola culo, il lettore non si ricorderà che di quella dimenticando tutto il resto, anche se è sublime». Renard ha ragione. Ma io, a un culo autenticato da Saint-Simon, non rinuncio. (3 luglio 1969)
*Le Soroptimists hanno dato un pranzo a [[Colette Rosselli|Colette]], in qualità di "Donna Letizia". Colette ha accettato dopo molti rifiuti. Il suo fastidio per queste cose di donne, lo so, è sincero. Ma, una volta preso l'impegno, ha trascorso la giornata a preparare il suo discorsino col puntiglio che la distingue. Non è per nulla ambiziosa, non tiene affatto a reclamizzare il proprio talento, sottovaluta quello che mette nella sua rubrica di «Grazia» (ma se lo fa pagare profumatamente), rifiuta di fare una mostra dei suoi deliziosi quadri. Ma il suo suscettibilissimo amor proprio non le consente di rischiare una brutta figura nemmeno nelle cose che disprezza. Infatti anche stasera ne ha fatta una eccellente, leggendo con molto garbo le due paginette che aveva preparato con un sapiente dosaggio di humour autentico, e di pathos e di umiltà fasulli. Ha avuto gran successo. Per la prima volta mi son visto guardato come un personaggio-satellite, una specie di principe consorte. Cosa che a me non dispiace affatto, ma a lei moltissimo. In questo, è proprio femmina. (13 agosto 1969)
*Mi riferiscono, di [[Giorgio Bocca|Bocca]], questo giudizio su di me: «Sempre il più bravo di tutti. Bravissimo. Troppo bravo. Ma mettendo lo stesso impegno a scrivere gli articoli su Venezia e quello sull'arbitro [[Concetto Lo Bello|Lo Bello]], dimostra che in realtà non è impegnato in nulla». È vero. Non sono impegnato in nulla. In nulla, meno che nel mio mestiere. Fiorentina-Bari 3-0. E Chiarugi capo-cannoniere! (16 novembre 1969)
*Sciopero generale per il caro-case. Un pretesto da nulla. Ma è bastato per immergere Milano in un'atmosfera da 8 settembre. Strade vuote. Saracinesche abbassate. Enorme spiegamento di polizia. Mentre pranzo con [[Giovanni Spadolini|Spadolini]], [[Mario Cervi|Cervi]] e Zappulli, giunge notizia che in un tafferuglio al Lirico un agente è stato ucciso dai "cinesi". «Meno male che è toccata a un agente» diciamo in coro, eppoi non osiamo guardarci negli occhi. Anche noi apparteniamo a questa borghesia codarda che pretende appaltare alle forze dell'ordine il compito di farsi sputacchiare, pestare e ammazzare per tenerne al riparo se stessa. E non vuole nemmeno pagargli uno stipendio decente. (19 novembre 1969)
*[[Alberto Moravia|Moravia]] ha fondato, insieme a [[Pier Paolo Pasolini|Pasolini]] e a [[Dacia Maraini]], un "comitato contro la repressione". È la riprova che la repressione non c'è. Se ci fosse, Moravia sarebbe coi repressori, come ha dimostrato avallando col suo silenzio la persecuzione di [[Aleksandr Isaevič Solženicyn|Solženicyn]] in Russia. (28 dicembre 1969)
*Moravia si è ritirato dal comitato che lui stesso aveva fondato. Ma non per i silenzi di [[Giovanni Spadolini|Spadolini]]. Si è ritirato perché «l'Unità» ha disapprovato. Gl'italiani sono sempre pronti a fare la rivoluzione, purché i carabinieri siano d'accordo. E Moravia è sempre pronto a battersi per la libertà, purché sia d'accordo il piccì. (2 gennaio 1970)
*Arrivati i rendiconti dei miei diritti d'autore: 28 milioni nell'ultimo semestre. Supero dunque i 50 milioni annui. Anche ammettendo che l'editore non ci faccia sopra punta cresta (il che mi sembra, a dir poco, improbabile), non c'è male. Credo di essere l'autore italiano che più guadagna, anche perché sono l'unico che questa cifra la guadagna ogni anno, e senz'aiuto di premi letterari. Non ne sono contento per il denaro, di cui non so che farmi e che serve solo a pagare i capricci di Colette (ne ha tanti!). Ne sono contento, anzi felice, per il mio status da autore stipendiato unicamente dal pubblico. C'è chi vive di partito. C'è chi vive di Eni. C'è chi vive di Agnelli, o di Perrone, o di Crespi. Io vivo di [[lettore|lettori]]. I lettori non m'impongono altra servitù che la sincerità: l'unica che non pesi. (3 marzo 1970)
*Più che comunanza di vedute, fra [[Denis Mack Smith|Mack Smith]] e me c'è comunanza di nemici: quegl'insopportabili pedanti accademici che a Palermo lo hanno violentemente attaccato qualificandolo «il Montanelli di Oxford». Implicitamente egli accetta di far fronte con me contro di loro. Credo che facciamo entrambi un buon affare, e anche un affare buono: se riusciamo a squalificare agli occhi del pubblico la storiografia accademica (e coi nostri libri ci stiamo riuscendo), avremo reso un grosso servigio alla cultura italiana. (2 maggio 1970)
*Sosta a Venezia, dopo il voto a Cortina. Visita d'obbligo a Vittorio Cini, e passeggiata con lui sulle Zattere. Vedendolo, un vecchietto sdrucito, ma dignitoso, si leva il cappello e gli tende la mano, evidentemente per mendicare. Vittorio gliel'afferra e gliela stringe con effusione dicendogli: «Caro!... Caro!... Caro!...Coma la va?» È in perfetta buona fede: la buona fede di un doge lontanissimo dalle afflizioni della miseria e perfino incapace di immaginare che ce ne siano. (8 giugno 1970)
*Leggo in [[Giorgio Candeloro|Candeloro]]: «... Nel processo generale di sviluppo della Storia, il carattere dei personaggi, anche dei più grandi, ha un peso limitato...». Ah, sì? E cosa dunque se non il carattere di Alessandro, cioè la sua follia, può spiegare la conquista macedone fino all'India e la diaspora dell'ellenismo che ne deriva? L'Islam è concepibile senza il "carattere" di [[Maometto]]? E cosa divise la Riforma se non i diversi "caratteri" di [[Martin Lutero|Lutero]] e di Calvino? I nostri storici odiano i caratteri e i personaggi, perché questi richiedono immaginazione e intuito, cioè doti di scrittore, di cui essi sono disperatamente vedovi. Non sono storici. Sono soltanto degli archivisti, e molto spesso disonesti. (10 novembre 1970)
*Milano è in fiamme per l'affare Feltrinelli, e [[Piero Ottone|Ottone]] mi chiede un articolo contro la [[Camilla Cederna|Cederna]], firmatario di un manifesto in cui, a due ore di distanza dal rinvenimento del cadavere e prima ancora che esso sia ufficialmente riconosciuto, proclama che Feltrinelli è rimasto vittima della «reazione internazionale». Se la Cederna avesse una testa, direi che l'ha persa. Ma perché Ottone vuole un articolo contro di lei, intima amica e direttrice di coscienza di [[Giulia Maria Crespi|Giulia Maria]], nonché regina del suo sinistrorso salotto? Comunque, a mettere una zeppa fra direttore e proprietaria, è doveroso collaborare. E faccio l'articolo in forma di "lettera a Camilla". (25 marzo 1972)
*Pare che l'articolo abbia rimesso fuoco a Milano, creandovi una irreparabile frattura fra montanellisti e cedernisti. I primi sono più numerosi, ma i secondi più rumorosi. Ricevo pacchi di telegrammi di plauso e altrettanti d'insulti. Il giornale è sommerso di lettere, e io prego Ottone di pubblicare anche quelle di protesta. Ha scritto anche la Cederna annunziando una replica sull'«Espresso» (Ottone ha cancellato il titolo del settimanale, commettendo una meschineria). Quanto a Giulia Maria, mi dicono che schiuma di rabbia. Se è vero, devo riconoscere che il giornalismo qualche soddisfazione la dà. [[Umberto Eco]] mi attacca sul «manifesto» riproducendo una mia frase di ammirazione per Mussolini scritta quando avevo ventidue anni (in dieci anni di giornalismo sotto il defunto regime, non sono mai riusciti a trovare, di mio, altre prove di zelo fascista) e accusandomi di mancanza di cavalleria verso una donna. O bella! Come se una donna, quando si mette a far politica – e che politica! – come un uomo, potesse ancora accampare l'impunità! Anche la [[Maria Callas|Callas]] è una donna. Eppure, quando stona, la si fischia. (27 marzo 1972)
*Ho scritto un fondo in difesa della Cederna, incriminata dal magistrato per aver diffuso notizie false e tendenziose. Che abbia commesso questo peccato, ho detto, è vero. Ma si tratta di peccato, non di reato. E a giudicarne dev'essere il lettore, non il tribunale. Verità lapalissiane. Dice che è sempre stata molto più impegnata e coraggiosa di me perché con le sue campagne in favore di Valpreda e di [[Giuseppe Pinelli|Pinelli]], tiene fronte alla polizia. Potrei incenerirla chiedendole dov'era e cosa faceva quando io ero in galera per aver tenuto fronte non alla polizia d'oggi, ma a quella fascista e nazista. Ma non ne vale la pena. (28 marzo 1972)
*Più approfondisco questo tema delle regioni (sono a Milano per questo), e più mi sgomenta il doverne scrivere. Ci vuol poco a capire che questi regionalisti lombardi perseguono, consapevolmente o inconsapevolmente, un piano secessionista cisalpino. E, una volta che ne abbiano lo strumento, riusciranno a realizzarlo. Non per nulla Bassetti parla già non più di «regione lombarda», ma di «[[Padania|regione padana]]», di cui il resto d'Italia non sarebbe che un'appendice. Se ce la fanno (e ce la faranno), addio Risorgimento! Non era che una finzione, d'accordo, e in pratica ha fallito. Ma con che lo sostituiremo? (26 settembre 1972)
*Volo a Lussemburgo sul solito bireattore di Berlusconi, che ci accompagna, felice di esibirsi e di esibire il suo status in una cerimonia internazionale. La medaglia d'oro (ma è proprio d'oro?) me la consegna Gaston Thorn, capo del governo lussemburghese. Berlusconi riempie il suo taccuino di indirizzi: quelli di tutte le personalità che ha incontrato. È il vero ''climber'' che approfitta di tutto e non butta via nulla. (23 maggio 1977)
*Kappler è fuggito. Ha fatto bene. Ma ora chi ci salverà dai conculcati "valori della Resistenza"? (15 agosto 1977)
*A colazione da [[Vittorio Cini|Cini]]. Ha avuto un brutto crollo, ma ha ancora risorse. Le tira fuori quando è in compagnia. Ma quando è solo, mi dice sua moglie, sprofonda in quei tetri silenzi che sono i colloqui di un uomo con la morte. (19 agosto 1977)
*De Carolis m'informa che il vero autore della operazione «Corriere» è un certo [[Licio Gelli|Gelli]], misterioso personaggio massonico, di Arezzo (Fanfani), che vuole incontrarmi per un accordo fra i due giornali. (24 settembre 1977)
*Secondo quanto mi era stato raccomandato, dovevo salire direttamente alla camera 219 dell'Excelsior. Ma alla camera 219 non c'era nessuno, e così dovetti chiedere al portiere del signor Gelli. Poi Gelli arrivò, mi condusse furtivamente nel suo appartamento e mi fece un lungo discorso pieno di allusioni, dal quale dovevo comprendere che lui è un pezzo grosso – forse il più grosso – della massoneria (Palazzo Giustiniani), che come tale era stato il vero padrino della operazione Rizzoli, e che in questa operazione potevamo rientrare anche noi. Mi ha detto che quattro ministri dell'attuale governo, otto sottosegretari e centoquaranta parlamentari dipendono da lui. Questi massoni sono tutti uguali: credono che la loro potenza sia direttamente proporzionale al mistero di cui si circondano e prendono per cose fatte quelle per le quali complottano. (4 ottobre 1977)
*Da Fanfani, al Senato. È talmente infuriato che diventa perfino sincero. «Dica al suo amico che è un traditore!» «Perché non glielo dice lei?» Mi spiega che Forlani non mira alla segreteria del partito, come io credevo, ma alla presidenza del Consiglio, quando Andreotti sarà consumato. Mi dice anche che condivide l'idea di Donat-Cattin di lasciare il Quirinale a un laico. «Altrimenti fra noi democristiani ci sbraniamo e ci sbrachiamo nella corsa a chi concede di più ai comunisti.» È sincero anche stavolta, o lo dice perché, avendo perso ogni speranza per sé, vuole prepararsi un buon argomento per Maria Pia («Stavolta toccava ai laici»)? (29 ottobre 1977)
*A cena da Gervaso con Cossiga. Non si lamenta dei nostri attacchi, ma sono io a dirgli: «Noi esprimiamo lo scontento, e talvolta la rabbia, della pubblica opinione. La gente vuole un ministro degl'Interni che agisca e che faccia agire la polizia». «Ma lei sa com'è ridotta la polizia?» «In qualunque modo sia ridotta, siete voi che l'avete ridotta così. E quindi sta a voi rimediare.» Mi dice che non c'è da farsi illusioni: la situazione si aggraverà. Il terrorismo è finanziato coi sequestri, ha solidi agganci internazionali, e segue una tattica ben studiata. «L'attentato a lei fu un errore. Se a essere colpite fossero le personalità di rilievo, la gente media, cioè la grande massa della popolazione, sarebbe tranquilla. Invece hanno deciso di colpire i gradi subalterni – consiglieri comunali della Dc, capireparto della Fiat eccetera – per togliere il sonno a tutti.» Forse è vero. (29 ottobre 1977)
*Quattro revolverate in faccia a [[Carlo Casalegno|Casalegno]], che ora è grave. Alzano la mira. (16 novembre 1977)
*«La Stampa» riporta tutti gli articoli di solidarietà per Casalegno apparsi sugli altri giornali. Ma omette il mio, ch'era forse il più caldo: la solidarietà nostra la imbarazza. (18 novembre 1977)
*Casalegno è morto. Ho telegrafato alla vedova, ma non al figlio – iscritto a [[Lotta Continua|Lotta continua]] –, né a [[Arrigo Levi|Levi]] e ai colleghi della «Stampa». Purtroppo, la loro faziosità condiziona la nostra solidarietà. Al funerale andrà Biazzi. (29 novembre 1977)
*Incontro risolutivo a Roma tra Ferrauto e quelli della Sipra. Affare fatto e a condizioni molto più favorevoli di quelle sperate. Sei miliardi e settecento milioni come minimo annuo garantito, per cinque anni. Firmeremo il compromesso martedì 16. (10 maggio 1978)
*Vista in tv la cerimonia funebre per Moro in San Giovanni Laterano. Dentro la basilica, tutti i dignitari Dc e quelli Pci inginocchiati sotto la mano benedicente del papa. E, fuori, la piazza sventolante di bandiere bianche e rosse. Non ho potuto fare a meno di rilevarlo in un "Controcorrente". (13 maggio 1978)
*Batosta comunista alle amministrative parziali di ieri (4.000.000 di elettori). La Dc sale dal 38 al 42 per cento, il Pci scende dal 35 al 26. Successo dei socialisti che guadagnano il 4 per cento. Un risultato sconvolgente (in positivo). Uniche delusioni: il guadagno – sia pur minimo – del Pri, e la mancata rianimazione del Pli. (15 maggio 1978)
*Firmato oggi l'accordo con la Sipra. Minimo garantito: 6.800.000.000 all'anno per cinque anni. Il presidente, D'Amico, è un ex operaio della Fiat, ora deputato comunista: un uomo concreto, franco, di poche parole. Era più soddisfatto lui dell'accordo con noi, che il direttore generale, il democristiano Pasquarelli. Io ho fatto la mia parte, da buon attore. Arrivato all'ultimo momento, ho detto: «Per impedire ripensamenti ed equivoci, trasformiamo il compromesso in vero e proprio contratto, e firmiamo subito». Lo champagne era già pronto. (16 maggio 1978)
==''I protagonisti''==
*Nel settembre di quell'anno {{NDR|1956}} il partito lo spedì {{NDR|[[Gian Carlo Pajetta]]}} a Mosca insieme a Pellegrini e a [[Celeste Negarville|Negarville]] per sentire direttamente da [[Nikita Sergeevič Chruščёv|Kruscev]] come ci si doveva comportare nella crisi, ormai aperta, dell'antistalinismo. Kruscev li accolse affabilmente, li invitò a cena. E qui, trascinato da bocconi e libagioni ad una espansiva euforia come spesso gli capita, a un certo punto disse: «Beh, ora vi voglio raccontare come strangolammo [[Lavrentij Pavlovič Berija|Beria]]». E descrisse l'agguato che gli avevano teso al Cremlino, come gli erano saltati addosso e come gli avevano serrato la gola con le mani fino alla soffocazione. Lo descrisse ridendo allegramente, forse senz'accorgersi del pallore che soffondeva il volto dei suoi ospiti, o per lo meno quelli di Pajetta e di Negarville.<br />L'indomani li convocò nuovamente e, come non ricordando affatto ciò che gli aveva raccontato la sera prima, disse loro in tono solenne: «Beh, ora vi farò sentire il processo di Beria registrato sul nastro». E glielo fece sentire davvero come lo avevano inventato ''post mortem'', con la voce del defunto falsificata.<br />Quando si ritrovarono fra loro, Negarville e Pajetta si guardarono con gli occhi pieni di lacrime. «Ma allora – dissero –. Ma allora...». E non aggiunsero altro. (pp. 66-67)
*{{NDR|Su [[Anna Magnani]]}} Ci sarebbe da scrivere un trattato sul modo di usare Anna. La prima precauzione da prendere è quella di non farla ritrovare in mezzo a estranei. Timida com'è, pur dopo un'esistenza trascorsa sotto i ''flashes'', la gente la raggela e la chiude in un mutismo ostile o l'aizza ad atteggiamenti protervi. Delle poche persone che le ho presentato, l'unica che la sedusse immediatamente fu il mio collega [[Augusto Guerriero]], perché il discorso cadde sui cani e sui gatti: e questo è un argomento su cui il cuore di Anna si scioglie e la mente le si ottenebra. Si mise in testa che noi due, con un articolo, potevamo far riformare la legge sulla protezione degli animali. E invano cercammo di dimostrarle che il problema non era di leggi, ma di costume. Non sentì ragioni. Dovemmo prometterle l'articolo (che poi infatti scrivemmo). (pp. 177-178)
*{{NDR|Su [[Ignazio Silone]]}} Leggendo i suoi primi romanzi, ''Fontamara'', ''Pane e vino'', ''Il seme sotto la neve'', e pur ammirandoli, ero caduto in abbaglio sull'autore. Lo avevo preso per uno di quegl'industriali dell'antifascismo che, riparati all'estero, avevano trovato nella universale avversione alla dittatura una comoda scorciatoia al successo dei libri di denunzia. Lo consideravo insomma un profittatore del regime a rovescio (come del resto ce ne sono stati). E una conferma mi era parso di vederla nel fatto che finito, col fascismo, l'antifascismo, parve finito anche il narratore Silone.<br />Poi vennero ''Una manciata di more'', ''Il segreto di Luca'', ''La volpe e le camelie''. Ma vennero soprattutto alcuni saggi politici che mi costrinsero a ricredermi. Ed era proprio questo che non riuscivo a perdonargli. Mi era antipatico non per i suoi, ma per i miei errori. Più lo conoscevo attraverso i suoi scritti, e più dovevo constatare che non solo egli non somiglia affatto al personaggio che m'ero immaginato, ma che anzi ne rappresenta la flagrante contraddizione. (pp. 180-181)
*{{NDR|Su ''[[Ignazio Silone#Uscita di sicurezza|Uscita di sicurezza]]''}} Come documento umano, non ne conosco di più alti, nobili e appassionati. Fenomeno unico, o quasi unico, fra gli sconsacrati del comunismo che di solito non superano mai più il trauma e trascorrono il resto della loro vita a ritorcere l'anatema, Silone non recrimina. Egli rifiuta i grintosi e uggiosi atteggiamenti del moralista, o meglio ne è incapace. Domenicano con se stesso, è francescano con gli altri, e quindi restio a coinvolgerli nella propria autocritica. Cerca di metterne al riparo persino [[Palmiro Togliatti|Togliatti]]; e se non ci riesce che in parte, non è certo colpa sua. Qui non c'è che un accusato: Silone. E non c'è che un giudice: la sua coscienza. (pp. 186-187)
*Noi crediamo di scoprire dei modelli. In realtà non scopriamo che degli antenati. [[Carlo Cassola|Cassola]] s'illude di aver imparato da [[James Joyce|Joyce]] quello che già sapeva. Joyce gli avrà fornito, al massimo, qualche mezzo tecnico per esprimerlo. Uno [[scrittore]] vero (e Cassola lo è) non cerca in un altro scrittore che se stesso. (p. 207)
*{{NDR|Su [[Enrico Mattei]]}} Egli amava solo il [[potere]], e l'amore del potere esclude tutti gli altri. (p. 265)
*{{NDR|Su [[Giulio Andreotti]]}} Andava anche, mi dicono, a messa insieme a lui {{NDR|[[Alcide De Gasperi|De Gasperi]]}}, e tutti credevano che facessero la stessa cosa. Ma non era così. In chiesa, De Gasperi parlava con Dio; Andreotti col prete. Era una divisione di compiti perfetta. (pp. 271-272)
==''Indro al Giro''==
===[[Incipit]]===
Il destino è stampato sulla carta d'identità e scritto nelle stelle. Indro Montanelli nasce il 22 aprile 1909, il promo Giro d'Italia prende il via il 13 maggio 1909. Stesso anno, stesso segno zodiacale: Toro. Potevano, queste due creature quasi gemelle, non percorrere un tratto di strada insieme? Potevano ignorarsi?
===Citazioni===
*Come i bersaglieri quando smettono di correre, così i ciclisti, quando cessano di pedalare ingrassano.
*Il [[Giro d'Italia]] parla milanese, anche se poi, a vincerlo, è qualche toscano o qualche romagnolo.
*I corridori sono come Anteo: il contatto con la loro terra gli dà forza.
*Ma sapete voi con precisione che cosa sia una fuga, lo sapete? Non lo sapevo nemmeno io prima di vederla. Credevo che fosse l'uomo che, a un certo punto, si mette a pedalare più forte degli altri e li semina per via. Errattissima nozione. La fuga è invece un grande urlo e un gesto disperato che mettono d'improvviso in confusione tutta la carovana del Giro.
*Quello della bicicletta è un mondo buono: e credo sinceramente che venga da questa bontà il fascino ch'esso esercita sulle folle.
*Lasciatelo com'è questo Giro provinciale e festoso: lo sport di un popolo che, nella corsa verso il progresso meccanico, è rimasto alla bicicletta, tappa intermedia fra il cavallo e l'automobile, ritrovato artigiano e arnese di famiglia.
*Se Parigi avesse il mare sarebbe una piccola Bari, ma non saprebbe accogliere i forestieri con tanto calore e sportiva cordialità.
*Leoni, che oltre a tutto è un bellissimo ragazzo, ha una fidanzata la quale gli scrive raccomandandogli di non vincere, altrimenti troppe ragazze lo abbracciano porgendogli i fiori. Leoni è innamoratissimo della sua fidanzata ma non è certo per obbedire a lei che non vince. È solo per obbedire a [[Fausto Coppi|Coppi]] e restargli a fianco.
*Gli assi possono permettersi di arrivare ultimi. E lo fanno senza risparmio. Possono permettersi di disprezzare i loro adoratori e lo fanno senza ritegno. L'adorazione rimane.
*I corridori di bicicletta sono gente semplice, che non è mai stata in collegio. [...] Nessuno ha insegnato loro i dettami dello stile e della cavalleria. Li posseggono per natura. Difficilmente essi cercano di sminuire la vittoria dell'avversario e non gliene serbano rancore. Sono capaci di delicatezze che non credo esistano negli altri sport.
*I corridori non si dovrebbero sposare; e, quando lo fanno, dovrebbero scegliere delle done brutte.
*È la specialità dei padri quella di sognare per i figli i trofei che loro non convengono, ed è la specialità dei figli quella di procurarsi trofei che ai loro padri non piacciono.
==''Pantheon minore''==
===[[Incipit]]===
'''Einaudi'''<br>Avendo saputo che sollecitavo l'onore e il piacere di incontrarlo, il Presidente, che non mi aveva mai visto, trovò del tutto naturale invitarmi a colazione. «Quando vuol venire?» mi fece chiedere, «giovedì mattina, per esempio?» Giovedì voglio stappare una nuova bottiglia del mio 'barolo' e ci sarà anche la signorina Barbara Ward dell' ''Economist''. Vino piemontese, giornalismo ed economia politica, pensa: sarebbe difficile sorprendere [[Luigi Einaudi|Einaudi]] in una cornice più einaudiana di questa.
===Citazioni===
*{{NDR|Luigi Einaudi}} E in quei pochi minuti aveva ancora tante cose da dire a due giornalisti per ricordare loro, [[Alessandro Manzoni|manzonianamente]], che l'[[uomo]] è «buono», come dice [[Jean-Jacques Rousseau|Rousseau]], ma tale può diventare solo in grazia delle buone istituzioni (in ciò consiste la sua posizione conservatrice e cattolicamente pessimistica).
*[[Ingrid Bergman]] è forse la sola persona al mondo che non consideri Ingrid Bergman un'attrice completamente riuscita e definitivamente arrivata. (p. 195)
*Non ho mai visto in vita mia, nemmeno nei film di cui la Bergman è protagonista, una donna così trasparentemente pulita. (p. 195)
*Ogni buon [[padre]] di [[famiglia]] deve, al principio della giornata, sapere quanto la famiglia ha in cassa e quanto può spendere.<br>Einaudi conosce a memoria le cifre dell'economia italiana, come i re che lo precedettero conoscevano a memoria i nomi e i motti dei reggimenti.
*«''Venez, mademoiselle, venez''», disse [[Anatole France]] a [[Emma Gramatica]] che, poco più che ventenne, si trovò un giorno a viaggiare con lui in automobile a Palermo, e aveva paura di essere troppo ingombrante sul sedile. «''Vous êtes comme les anges, qui n'ont pas de derrière!''»<br>Qualcosa come mezzo secolo dev'esser trascorso da allora, ed Emma somiglia un po' meno a un angelo, ma grassa non la si può dire nemmeno adesso. La vita che mena, d'altronde, non lo consentirebbe di diventarlo. Alla sua età, ha girato per tre anni consecutivi, tutti i teatri dell'America del Sud, volando da Buenos Aires a Santiago, da Santiago a Lima, da Lima a Caracas, e recitando una sera in italiano e la sera dopo in spagnolo, lingua che, sino al momento di partire, ignorava totalmente. Ora è tornata per girare un film con [[Vittorio De Sica|De Sica]], e sono fatiche a cui molti giovani non resistono.
*Il [[fascismo]] trovò, tra i suoi oppositori più accaniti, [[Mario Missiroli]], che si batté a duello con [[Benito Mussolini|Mussolini]]. Egli non credette alla [[forza]] e al successo delle «camicie nere» fino al [[giorno]] in cui, mentre cercava faticosamente di salire sul tram, uno squadrista che lo incalzava, dopo avergli inflitto una serie di spintoni, non gli ebbe affibbiato, in risposta alle sue proteste, due sonori schiaffi che gli fecero volar via gli occhiali cerchiati d'[[oro]]. Mario li raccolse con [[dignità]], vi fiatò sopra, li ripulì col fazzoletto e concluse in tono ammirativo: «Però!... Picchiano bene, veh!...»
==''Qui non riposano''==
*{{NDR|Sulla [[guerra d'Etiopia]]}} Quella fu una guerra ideale, la guerra-tipo della borghesia italiana: con pochi morti e molte medaglie. Io presi a capirne la miseria solo all'ultimo capitolo: quando, per la marcia su Addis Abeba, cominciarono a piovere dall'Italia e da Asmara gerarchi e aspiranti gerarchi, smaniosi di gloria a buon mercato: e Badoglio dovette emanare un ordine per cui solo chi presentava "un biglietto di autorizzazione" poteva marciare sulla capitale nemica. Solo in tempo fascista si poteva escogitare un finale di guerra con un biglietto per la capitale nemica. (pp. 107-108)
*Io non volevo far politica. Ha il diritto un uomo della strada di non far politica? Ha il diritto un uomo della strada a dire che il governo ha fatto bene a far questo e male a far quest'altro? Ha diritto un giornalista, che è un uomo della strada, il quale va a vedere e riferire le cose per conto degli altri uomini della strada, ha il diritto di riferire che i fatti si svolsero così e così, e che in essi c'era tanto il bello e tanto il brutto, tanto di giusto e tanto d'ingiusto? No, il [[fascismo]] disse che un uomo della strada non ha tutti questi diritti. Ecco perché diventai antifascista. Non perché al posto di [[Benito Mussolini|Mussolini]] ci volevo un altro, ma perché non ci volevo nessuno. Io volevo stare alla finestra, come stanno i giornalisti, mestiere di spettatore e non di attore.<ref>Citato in Paolo Granzotto, ''Indro Montanelli'', p. 92.</ref> (p. 189)
*[...] volevo avere il diritto di non pensare alla [[politica]], di disinteressarmi della politica, perché la politica la gente dabbene non la fa. La gente dabbene lavora in ufficio, viaggia, commercia, produce, ama una donna che può anche essere sua moglie (come è il mio caso), ama i suoi figli, ama la sua casa, paga le tasse, e di politica ne parla un quarto d'ora al giorno. (p. 190)
== ''Ricordi sott'odio'' ==
*''Non piangete | per | [[Cesare Zavattini]] | ha già pianto | lui per tutti noi.''<ref name=ricordi>Il libro raccoglie gli "epitaffi" scritti su personaggi al momento viventi (talvolta insieme a [[Leo Longanesi]]) e quasi tutti inediti.</ref> (p. IV dell'Introduzione di Marcello Staglieno)
*''Qui | per la prima volta | [[Alida Valli]] | giace | sola''.<ref name=ricordi/> (p. 11)
*''Qui | riposa | [[Amintore Fanfani]] | amico | dei nemici | nemico | degli amici | figlio | di [[Alcide De Gasperi|De Gasperi]] | padre | di nessuno.''<ref name=ricordi/> (p. 31)
*''Qui | riposa | [[Mario Melloni]] | inquieto | transfugo | di sé stesso | momentaneamente | scomparso | a sinistra | in cerca | di una croce | su cui | inchiodarsi.''<ref name=ricordi/> (p. 65)
*''Qui giace | Alba {{ndr|[[Alba de Céspedes]]}} | scrittrice scialba. | Divorò uomini e gloria | La Boria | la divorò''.<ref name=ricordi/> (p. 95)
*''Qui | riposa | [[Mario Soldati]] | padre | figlio | autore | regista | interprete | di | Mario Soldati.''<ref name=ricordi/> (p. 123)
*''Qui giace | [[Davide Lajolo]] | Segretario federale | Legionario di Spagna | Repubblichino di Salò | chiese | di passare all'anilina | la sua camicia nera. | E com'era | Rimase.''<ref name=ricordi/> (p. 179)
*''In pace | qui giace | orbato | d'orbace | [[Achille Starace]].''<ref name=ricordi/> (p. 181)
==''Soltanto un giornalista''==
*Da quando ho cominciato a pensare, ho pensato che sarei stato un giornalista. Non è stata una scelta. Non ho deciso nulla. Il giornalismo ha deciso per me. E questa è stata una delle mie tante fortune, posto che tutto quel che ho fatto lo debbo soprattutto a un alleato ch'è sempre rimasto al mio fianco: il caso. (p. 5)
*Per sua disgrazia, [[Massimo Bontempelli|Bontempelli]] fu nominato accademico d'Italia da un fascismo che puzzava già di morto. Eletto senatore nelle liste del Fronte popolare dopo la guerra, non esitò a pronunziare giudizi brucianti su chi aveva collaborato col regime. Quel voltafaccia gli costò caro, perché a un certo punto saltarono fuori le lettere che aveva scritto a Mussolini per impetrare la sua nomina: i comunisti lo scaricarono e lui cadde in un tale stato di prostrazione da morirne. (p. 26)
*A Salò ci fu di tutto. Ci furono le squadracce assetate di vendetta e di saccheggio che provocarono il disgusto agli stessi tedeschi. Ma anche uomini per i quali quello fu il banco di prova d'una coerenza e d'una lealtà che non possono non incuter rispetto. E l'unica ragione per la quale benedico le mie cosiddette benemerenze antifasciste è che mi han dato il diritto di difenderle. (p. 119)
*Il 2 giugno del '46, giorno del referendum istituzionale, votai per la monarchia. Lo feci perché ritenevo fosse pericoloso recidere il tenue filo che legava l'Italia all'unica sua tradizione nazionale: quella monarchica, appunto. L'Italia non s'era "fatta da sé", come pretendeva la nostra storiografia ufficiale. Era stata fatta dalla monarchia sabauda guidata dal genio diplomatico d'un suo diplomatico, Cavour, che voleva estendere il Regno di Sardegna al Lombardo-Veneto. Se poi ci scappò fuori l'Italia, non fu grazie al contributo degl'italiani, che non ne diedero punto. Fu perché la storia dell'Europa andava verso la costituzione degli Stati nazionali, e condannava a morte quelli plurinazionali come l'Impero austriaco. [...] Al posto di quel patrimonio, sia pure modesto, cosa prometteva la Repubblica? Si presentava come depositaria dei valori della Resistenza, un mito ancora più falso di quello del Risorgimento. Che non era stata affatto, come pretendeva d'essere, la lotta d'un popolo in armi contro l'invasore, bensì una lotta fratricida tra i residuati fascisti della Repubblica di Salò e le forze partigiane, di cui l'80 per cento si batteva (quasi mai contro i tedeschi) sotto le bandiere d'un partito a sua volta al servizio d'una potenza straniera. (pp. 125-126)
*Un'altra scelta s'era imposta, quella delle elezioni del '48. Per l'Italia era una scelta vitale: o con l'Est o con l'Ovest, ossia con i totalitarismi rossi oppure con le democrazie occidentali. Ergo, o con il Fronte popolare oppure con la Dc. E lì ebbe inizio il mio dramma, ch'è poi quello eterno del laico italiano: il quale, messo davanti al boia, vede comparire al suo fianco il prete che solo può salvarlo. (pp. 135-136)
*Mi proposi due obiettivi, entrambi falliti: il primo era farmi intentare un processo dagli amministratori della città che attirasse l'attenzione sui pericoli che [[Venezia]] stava correndo. Il secondo era rendere pubblica la convinzione che m'ero formato: che per salvare Venezia la prima cosa da fare era sottrarla allo Stato italiano e affidarlo a un organismo internazionale come l'Onu, con le sue cospicue possibilità finanziarie e i suoi agguerriti uffici tecnici. [...] Il Comune di Venezia non aveva più nulla di veneziano, salvo la sede. A dominarlo erano gli elettori di Mestre e Marghera, che con quelli di Venezia si trovavano nella proporzione di tre a uno, e dalla loro avevano tutto: i soldi delle industrie, i sindacati e quindi anche i partiti. Decidendo di restare amministrativamente unita, Venezia ha preferito mettersi al rimorchio delle ciminiere e petroliere di Marghera, alle quali ha sacrificato il suo delicatissimo sistema idraulico. Fu allora che, con grande amarezza, feci atto di rinunzia a Venezia, convinto come ero, e come son rimasto, che una città si può salvare solo se sono i suoi abitanti a volerlo. (pp. 216-217)
*Una sera, uscendo solo soletto dal «Giornale», mi trovai davanti il solito muro di folla tumultuante con le bandiere rosse spiegate. Dalla piazza si levò un urlo: «Tel chi el Muntanel!». In un attimo cinquanta scalmanati mi s'avventarono contro. Temendo il linciaggio, arretrai fino a trovarmi con le spalle al muro. Ma non feci in tempo a dire be' che mi ritrovai issato in spalla a una mezza dozzina d'energumeni, fra salve d'evviva. Erano i tifosi del [[Torino Football Club|Torino]] che quel giorno {{NDR|16 maggio 1976}} aveva vinto lo scudetto, e le bandiere non eran rosse, ma granata. E siccome i cronisti sportivi del «Giornale» erano sempre stati favorevoli al Torino, m'acclamavano come un loro idolo. (p. 241)
*La Dc era il partito dei maneggi e dell'inefficienze. Ma se avesse perso il 4 o il 5 per cento dei suoi voti, il partito di maggioranza relativa destinato a formare il nuovo governo sarebbe diventato quello comunista. Ch'era ancora molto pericoloso. Perché è vero che in Italia c'era Berlinguer, ma io sapevo bene che col comunismo d'allora poteva ancora succedere di tutto: bastava un cambiamento al vertice e un Berlinguer poteva diventare un [[Alexander Dubček|Dubček]] come un [[Walter Ulbricht|Ulbricht]]. Il «Giornale» era certamente laico, ma prima di essere laico era italiano, e cercava d'operare con qualche senso di responsabilità. E negli anni Settanta solo gl'irresponsabili potevano augurarsi il crollo della Dc, cui eravamo condannati anche perché la cosiddetta Alleanza laica, l'accordo fra Pli, Pri e Psdi, non sortì mai i numeri per sostituirvisi. (pp. 243-244)
*Ci fu un'unica battaglia sulla quale il «Giornale» si trovò allineato con Craxi e il nostro editore: quello per la libertà d'antenna. Battaglia sacrosanta. Berlusconi è tutt'altro che un idealista disinteressato e nessuno sa agire come lui aggirando, quando non calpestando, le regole. Ma i panni nobili coi quali i difensori della Rai rivestivano la loro offensiva politico-giudiziaria erano grotteschi. Se il peccato di Berlusconi stava nell'essere troppo amico del Psi, quello della Rai era d'essere troppo amica di tutti i partiti. A fornirci il destro furono poi i pretori coi loro interventi oscurantisti, peraltro prontamente sventati dai decreti di Craxi. E quindi la crociata dell'etere libero, che rientrava fra l'altro nella nostra tradizione antistatalista, divenne una campagna contro il "pretore selvaggio", che con i suoi abusi toglieva ogni certezza del diritto al cittadino. (pp. 275-276)
*Le vere novità erano nate fuori dal Palazzo: come la Lega di [[Umberto Bossi]]. Che all'inizio anche il «Giornale», come molti altri, sottovalutò. Come si faceva a prender sul serio un invasato che nutriva le sue invettive di sfondoni storici e grammaticali da far accapponare la pelle? [...] Che Roma fosse ladrona, era indubitabile. E l'avversione per la burocrazia parassitaria e per il meridionalismo piagnone e sprecone andava a nozze con le tradizioni del «Giornale». Bossi quindi incarnava un sentimento molto diffuso anche fra i nostri lettori, una protesta genuinamente qualunquista che, per certi versi, all'inizio anche noi appoggiammo. Ma dovemmo prenderne le distanze quando Bossi cominciò a condire le sue contumelie contro il Palazzo con propositi secessionisti. (pp. 279-280)
*Con Berlusconi, tuttavia, poi feci pace. Fu lui a telefonarmi: forse, aveva captato in qualche mio articolo un'ombra di rimpianto per il vecchio amico. Era il '96 e dopo il ribaltone le cose per lui si mettevano di male in peggio. [...] Così, una sera mi ritrovai di nuovo seduto alla sua mensa ad Arcore. [...] Riparlammo senza rancore dei nostri trascorsi. Gli domandai quale garanzia avesse ricevuto da [[Massimo D'Alema|D'Alema]] sulle sue aziende in cambio dell'opposizione inesistente che gli assicurava. Rise. «Ma perché, ora che hai sistemato i tuoi affari, non ti chiami fuori dalla politica?» gli chiesi. «È una parola» mi rispose rabbuiandosi. «I giudici non obbediscono neppure a D'Alema». E lì capii quale era, ormai, la vera sostanza del suo dramma. (p. 312)
*Se anch'io sono diventato europeista, è per disperazione: l'Europa è forse l'unica possibilità di sopravvivere per noi italiani, che come italiani non siamo riusciti a vivere. Questo è sempre stato l'europeismo degl'italiani di più alta coscienza, a partire da [[Alcide De Gasperi|De Gasperi]], che fu il primo a capire i rischi d'un Italia lasciata in balìa degl'italiani. (p. 315)
*Pur fra tante fortune, purtroppo a me la sorte ha riservato di portarmi nella tomba le due cose che ho più amato: il mio mestiere e il mio Paese. Che cosa sia diventato il primo, annientato da computer e televisione, è sotto gli occhi di tutti. Quanto al secondo, la cancrena è ormai inarrestabile e la decomposizione sta avvenendo per dissoluzione di quel poco che resta dello Stato. E dico decomposizione, non secessione. La secessione si fa anche con la violenza, e dove lo troviamo oggi un solo plotone di soldati disposto a imbracciare le armi pro o contro l'Unità dello Stato? Che, se resta ancora in piedi, è solo perché non ha neppure la forza di cadere. Quello di rinunziare alla nazione poi, è un sacrificio che non saprei compiere, anche se razionalmente mi rendessi conto ch'è necessario, oppure inevitabile. E ringrazio l'anagrafe che mi esclude dal problema. (p. 316)
==''Storia d'Italia''==
{{vedi anche|Indro Montanelli e Roberto Gervaso|Indro Montanelli e Mario Cervi}}
===''L'Italia giacobina e carbonara''===
*I [[cinismo|cinici]] sono tutti moralisti, e spietati per giunta. (cap. 10, p. 144)
*[[Francesco Melzi d'Eril|Melzi]] apparteneva a una delle più grandi famiglie dell'aristocrazia lombarda, e ne portava nel sangue le doti migliori: la rettitudine, la cultura, la cortesia, ma anche una certa alterigia, che probabilmente gli veniva dalla madre spagnola. (cap. 11, p. 152)
*{{NDR|Francesco Melzi d'Eril}} Aveva fatto parte dei circoli illuministici dei Serbelloni, dei Beccaria e di Pietro Verri, di cui era anche cognato. [[Napoleone Bonaparte|Napoleone]] lo aveva conosciuto al tempo della sua prima campagna d'Italia, dopo la battaglia di Lodi lo aveva invitato a Mombello, e ne aveva fatto il proprio consigliere. Quel signore che portava ancora il costume settecentesco, le calze bianche e la parrucca incipriata, gli piaceva. Gli piaceva perché non era servile, perché non era venale, perché non era nemmeno ambizioso. Una leggera sordità e una salute piuttosto precaria, insidiata da un forte artritismo, l'obbligavano a riguardi incompatibili con l'esercizio del potere. Più che il protagonista, preferiva fare il suggeritore. (cap. 11, p. 152)
*L'unico che avesse qualità di uomo di Stato era il ministro delle finanze, [[Giuseppe Prina|Prina]], anche perché era piemontese, cioè veniva da un paese che uno Stato lo era da secoli. Ex procuratore generale della Corte dei Conti di Torino e membro del governo provvisorio del '99<ref>1799.</ref>, si era poi trasferito nella [[Repubblica Cisalpina|Cisalpina]] e ne aveva preso la cittadinanza. Non aveva un carattere che attirasse simpatie. Anzi, chiuso e freddo com'era, le respingeva. Ma era un lavoratore instancabile e scrupoloso, dotato di un acuto senso politico e – diceva [[Stendhal]] – "ha del grande in testa". (cap. 12, p. 164)
*Perché non andassero perse neanche le briciole {{NDR|delle entrate della Repubblica Cisalpina}}, Prina riformò tutto il sistema fiscale riducendone il personale e facendone una macchina di straordinaria efficienza. Fu lui a inventare la "tassa di famiglia", o meglio a ripristinarla, perché la sua vera iniziatrice era stata [[Maria Teresa d'Austria|Maria Teresa]]. Ma la maggior pressione la esercitò nel campo delle imposte indirette che colpivano tutti i consumi senza distinguere fra quelli di lusso e quelli di prima necessità. Naturalmente a farne le spese furono soprattutto le classi popolari, che di lì a pochi anni gliel'avrebbero fatta pagare<ref>Prina, dopo l'abdicazione di Napoleone, fu linciato dalla folla a Milano il 20 aprile 1814.</ref>. Ma con questi sistemi riuscì a portare le entrate da settanta a oltre cento milioni e a pareggiare il bilancio. (cap. 12, p. 165)
*[[Carlo II di Parma|Carlo Ludovico]] era stato talmente oppresso dalla madre<ref>Maria Luisa di Borbone-Spagna (1782–1824).</ref> che sognava di disfare tutto ciò ch'essa aveva fatto, compreso il proprio matrimonio; e quando le successe nel '24<ref>Come duca di Lucca nel 1824.</ref>, introdusse anche per buona fortuna dei lucchesi, metodi di governo diametralmente opposti a quelli di lei. Ridusse l'appannaggio che Maria Luisa esigeva per alimentare i suoi fasti spagnoli, liberalizzò i commerci, e alla fine si convertì addirittura al luteranesimo, mentre sua moglie diventava Terziaria domenicana. Fu un cattivo marito, ma non un cattivo sovrano. E Lucca, sotto di lui, respirò. (cap. 25, p. 375)
*[...], {{NDR|la [[Carboneria]]}} non fu certo una scuola di educazione politica, e probabilmente è anche al suo esempio e modello che sono dovute le malformazioni della nostra democrazia e la sua intrinseca debolezza. Figli e nipoti dei Carbonari furono quei "notabili" che governarono l'Italia fino alla prima guerra mondiale e che, insieme a innegabili virtù, ebbero anche il vizio di considerare il Paese una "clientela" di Apprendisti esclusi dai "sacri travagli". (cap. 26, p. 395)
*Fu qui {{NDR|al Teatro alla Scala}} che {{NDR|[[Ugo Foscolo]]}} vide [[Antonietta Fagnani Arese]], già famosa a ventitré anni non soltanto per la sua bellezza, ma anche per lo sfruttamento intensivo che ne aveva fatto. Probabilmente era una frigida, ma che sapeva recitare la sua parte: tutti i giovani più in vista di Milano cadevano nelle reti di questa Circe, e forse fu anche questo a stimolarlo. (cap. 35, p. 510)
*Misto di genio e di ciarlatano, [[Domenico Barbaja|Barbaja]] aveva debuttato come sguattero, aveva fatti primi soldi inventando un dolce di panna e cioccolato, la "barbajada", li aveva moltiplicati con la gestione del Ridotto da giuoco della Scala, e ormai tanti ne aveva che quando il San Carlo andò distrutto da un incendio, lo ricostruì a proprie spese. (cap. 39, pp. 608-609)
*{{NDR|Domenico Barbaja}} Era semianalfabeta, e di musica non conosceva una nota, ma conosceva il pubblico, era un infallibile scopritore di talenti, e nel 1815 si assicurò quello di un compositore ventitreenne, in cui già aveva identificato la figura più rappresentativa della lirica contemporanea: [[Gioacchino Rossini]]. (cap. 39, p. 609)
*{{NDR|[[Ciro Menotti]]}} Uomo onesto, ma di un candore che sconfinava nella sprovvedutezza, [...]. (cap. 40, p. 635)
===''L'Italia del Risorgimento''===
*D'irresolutezza, [[Carlo Alberto di Savoia|Carlo Alberto]] aveva dato prova anche prima di salire sul trono, e lo aveva dimostrato anche il suo contraddittorio atteggiamento nel '21<ref>Nei moti piemontesi del 1821, Carlo Alberto aveva prima dato e poi ritirato il suo appoggio ai congiurati.</ref>. Il coraggio e la volontà non gli mancavano; ma gli mancava il carattere. Nella guerra di Spagna era stato un valoroso combattente<ref>Nel 1823, Carlo Alberto aveva partecipato alla campagna militare per ristabilire l'assolutismo regio in Spagna.</ref>, e la disciplina a cui si sottoponeva era spartana. Ma le responsabilità morali lo sgomentavano. (cap. 9, pp. 135-136)
*{{NDR|Carlo Alberto}} Non era né intelligente né colto. Ma certi movimenti di opinione pubblica e orientamenti di pensiero li coglieva e ne restava influenzato. Nel '38 aveva mandato in galera e poi in esilio [[Vincenzo Gioberti|Gioberti]], ma nel '43 ne leggeva con interesse il ''Primato''. Se [[Massimo d'Azeglio|D'Azeglio]] avesse scritto il suo libro<ref>''Degli ultimi casi di Romagna'' (1846).</ref> due anni prima, avrebbe mandato in esilio anche lui. Ora in pratica ne aveva fatto una specie di agente segreto. I tempi insomma li sentiva e con essi andava. (cap. 9, p. 136)
*Questo grande soldato {{NDR|[[Josef Radetzky]]}} non aveva mai conosciuto sconfitte, e a ottant'anni suonati conservava intatte prestanza fisica ed energia morale. Come tutti i militari, credeva soltanto nella spada e nella disciplina. Ma non somigliava affatto all'immagine che di lui ci ha tramandato la storiografia risorgimentale: quella del crudele "impiccatore", del caporalaccio ottuso, grossolano e brutale. Era al contrario un grande signore, di tratto ruvido ma generoso, perpetuamente alle prese con problemi di bilancio perché aveva le mani bucate. (cap. 13, p. 194)
*{{NDR|Radetzky}} Aveva sposato una Contessa austriaca che viveva a Vienna e gli aveva dato otto figli da cui non gli venivano che dispiaceri. Uno militava ai suoi ordini lì a Milano, ma era un così cattivo arnese che un prete un giorno lo schiaffeggio per strada. Radetzky mandò a chiamare il prete, gli strinse la mano e gli disse: "''{{sic|Crazzie}}''". Per amante si era presa una brava stiratrice lombarda che sapeva cucinare bene gli gnocchi, di cui era ghiottissimo, e dalla quale ebbe altri quattro figli. Non era affatto un odiatore degl'italiani: tant'è vero che, quando andò in pensione, rimase a Milano, e lì morì nel '58. Era soltanto un fedele servitore del suo Paese, di cui non discuteva la causa. E soprattutto era un vecchio lupo di guerra coraggioso, astuto e risoluto. (cap. 13, p. 195)
*La notizia si diffuse prima ancora che lo [[Statuto Albertino|Statuto]] fosse firmato, e in un battibaleno le piazze di Torino, eppoi di tutto il Piemonte, eppoi di tutto il Reame, si riempirono di folla esultante. Essa non conosceva il contenuto del documento che introduceva, sì, un regime rappresentativo, ma circondandolo delle maggiori cautele [...]. Più che del suo contenuto, la pubblica opinione era innamorata della parola ''Costituzione'', che aveva finito, per assumere ai suoi occhi magici significati, e la salutava con luminarie, canti e bandiere. (cap. 14, p. 218)
*[...] [[Francesco Anzani|Anzani]], il più serio e autorevole degli esuli italiani, che aveva combattuto per la libertà in Grecia e in Spagna. Le sue parole avevano gran peso anche perché fra tutti quei chiacchieroni, ne pronunziava poche. (cap. 18, p. 281)
*[...] [[Giuseppe Montanelli|Montanelli]] era così infatuato {{NDR|del progetto di Costituente italiana}} e tanto ne parlava nei suoi discorsi che il popolino – dicono – finì per credere che la Costituente fosse il nome di sua moglie. (cap. 19, p. 298)
*[[Pellegrino Rossi|Rossi]] era un toscano della Lunigiana, ma solo all'anagrafe. Come formazione e mentalità, apparteneva ancora a quel tipo di {{sic|apòlidi}} che l'Italia del Settecento sfornava doviziosamente e che, non trovando in patria un terreno per i loro talenti, andavano da mercenari a investirli all'estero. Professore d'Università a poco più di vent'anni, poi commissario di [[Gioacchino Murat|Murat]] al tempo del suo infelice tentativo di unificare l'Italia sotto il suo scettro, era l'unico cattolico cui l'Accademia calvinista di Ginevra avesse mai affidato una cattedra. (cap. 19, p. 301)
*{{NDR|Pellegrino Rossi}} Fu sin dal principio un fautore di [[Papa Pio IX|Pio IX]] fino a partecipare di persona alle manifestazioni popolari in suo favore, ma vide subito la pochezza e ambiguità dell'uomo e ne denunziò i pericoli. (cap. 19, pp. 302-303)
*Sebbene gli avessero affidato pieni poteri, [[Daniele Manin|Manin]] era un uomo discusso. Molti lo consideravano un malaccorto maneggione, un improvvisatore digiuno di problemi economici e militari, bravo soltanto ad attribuirsi i meriti degli altri. Secondo [[Niccolò Tommaseo|Tommaseo]], ch'era fra i suoi più insidiosi diffamatori, il potere gli aveva dato "una scossa da intorbidargli la mente e far più grave e manifesta la sua inesperienza". (cap. 23, p. 354)
*{{NDR|Daniele Manin}} Intellettualmente, non era al livello di un [[Giuseppe Mazzini|Mazzini]] o di un [[Carlo Cattaneo|Cattaneo]]. Ma era, come loro, inattaccabile sul piano morale. E, in mancanza di un vero e proprio potere carismatico, esercitava sulle folle un notevole fascino per la sua gioviale e arguta "venezianità". Parlava sempre in dialetto con battute raccattate sulla bocca dei gondolieri, e anche nel dramma portava un pizzico di [[Carlo Goldoni|Goldoni]]. I suoi limiti li conosceva, e non è vero che l'autorità gli avesse dato alla testa, come diceva Tommaseo che diceva male di tutti. Anzi la esercitava bonariamente e cercava di circondarsi di uomini validi che sopperissero alla sua incompetenza. (cap. 23, pp. 354-355)
*Eran trascorsi pochi mesi {{NDR|dal suo matrimonio con Vittorio Emanuele}}, che [[Maria Adelaide d'Asburgo-Lorena|Maria Adelaide]] lo sorprendeva nel giardino di Moncalieri con una diva del teatro, Laura Bon, ma si guardò dal farne un dramma. Perfettamente educata al mestiere di Regina, essa sapeva che la rassegnazione alle infedeltà ne è parte imprescindibile, e le sopportò sempre con garbo e dignità. (cap. 25, p. 390)
*Sfruttando la devozione di Carlo Alberto, [[Clemente Solaro della Margarita|Solaro della Margarita]] aveva regolato i rapporti con la Chiesa in modo tale da fare del clero piemontese il più potente d'Italia dopo quello dello [[Stato Pontificio|Stato pontificio]]. Esso aveva ancora i suoi tribunali in concorrenza con quelli dello Stato e poteva concedere il diritto d'asilo ai delinquenti. (cap. 26, p. 410)
*[...] {{NDR|Giuseppe}} Montanelli, gran galantuomo e ricco d'ingegno, non lo era altrettanto di carattere. Idee ne aveva, anzi ne aveva troppe; ma, facilmente suggestionabile, finiva sempre per adottare quelle dell'ambiente in cui viveva. (cap. 29, pp. 464-465)
*Il primo a trarne le conclusioni {{NDR|dalle tesi favorevoli alla monarchia piemontese esposte nel libro di [[Vincenzo Gioberti|Gioberti]] ''Del rinnovamento civile d'Italia''}} fu [[Giorgio Pallavicino Trivulzio|Pallavicino]], l'ex prigioniero dello Spielberg, da un pezzo rifugiato a Torino. Di scarso cervello politico, impetuoso fino alla leggerezza, teatrale e un po' troppo portato a ostentare i suoi titoli di "martire", aveva fino allora militato sotto bandiera rivoluzionaria. (cap. 32, p. 514)
*{{NDR|Tra i Mille di Garibaldi}} C'era il malinconico ex prete [[Giuseppe Sirtori|Sirtori]], che della guerra aveva fatto una mistica e sul campo sembrava che officiasse. (cap. 40, p. 635)
===''L'Italia dei notabili''===
*La [[Convenzione di settembre|Convenzione]], che fu detta "di Settembre" dal mese in cui venne concordata, si componeva di cinque articoli e stabiliva: che l'Italia rinunziava ad ogni atto di ostilità contro il territorio pontificio; che la Francia ne avrebbe ritirato le sue truppe via via che il governo del Papa le avesse rimpiazzate con volontari indigeni e stranieri, e comunque entro due anni; e che questo doppio impegno sarebbe entrato in vigore dal momento in cui il governo italiano avesse decretato il trasferimento della capitale da operarsi nello spazio di sei mesi. (Capitolo quinto, Firenze capitale, p. 76)
*Gli sventramenti che furono operati {{NDR|a Firenze, nuova capitale del Regno d'Italia}} per alloggiare i Ministeri e i nuovi quartieri che sorsero alla periferia per ospitare i venticinque o trentamila impiegati che calarono da Torino, lasciarono la città orrendamente sfregiata e carica di debiti. (Capitolo quinto, Firenze capitale, p. 78)
*{{NDR|[[Carmine Crocco]]}} [...] condannato per diserzione a vent'anni di carcere, ne era evaso, si era dato alla macchia, e in poco tempo era diventato il più temuto e rispettato capobanda della [[Basilicata|Lucania]] non soltanto per il suo coraggio, ma anche per la sua intelligenza di guerrigliero.</br>[...] Crocco venne riconosciuto Generalissimo non solo per l'autorità che gli conferivano le sue gesta, ma anche, perché, sebbene mezzo analfabeta, possedeva un'oratoria immaginosa e apocalittica. (Capitolo sesto, I briganti, pp. 85-89)
*{{NDR|[[Giustino Fortunato]]}} [...] il più grande e illuminato studioso del Meridione. (Capitolo sesto, I briganti, p. 86)
*Figlio di un fabbro e medico di professione, [[Giovanni Lanza|Lanza]] incarnava, nella Destra piemontese tradizionalmente formata da nobili, militari e grandi borghesi, un tipo umano del tutto insolito: il nuovo piccolo ceto medio, spartano e puritano, formatosi nelle scuole serali e nell'Università popolare. (Capitolo nono, Gli anni della lesina, p. 133)
*L'esercito papalino era un'accozzaglia di mercenari delle più svariate nazionalità (c'erano perfino dei turchi). [...] circa 15.000 uomini, al comando del generale [[Hermann Kanzler|Kanzler]]. Compito gentiluomo, ligio al Regolamento come lo era al Catechismo, questi aveva tuttavia un concetto tedesco dell'onore militare e avrebbe preferito una sconfitta a una resa. Ma {{NDR|Il segretario di Stato}} Antonelli non era di questa opinione. Gli ordinò di ritirare le truppe {{NDR|pontificie}} dentro le mura e di limitarsi a un simulacro di resistenza. (Capitolo decimo, Porta Pia, pp. 141-142)
*{{NDR|La duchessa [[Eugenia Attendolo Bolognini Litta|Eugenia Litta]]}} Durante la campagna del '59<ref>Seconda guerra d'indipendenza italiana.</ref> era stata il riposo del guerriero più famoso e importante: [[Napoleone III di Francia|Napoleone III]]. E secondo le malelingue era passata subito dopo in eredità a [[Vittorio Emanuele II di Savoia|Vittorio Emanuele]], che però era il meno adatto ad apprezzare la sua vita di vespa, le sue carni pallide e i suoi raffinatissimi gusti. [[Honoré de Balzac|Balzac]] le aveva reso omaggio. [[Arrigo Boito|Boito]] seguitava a rendergliene. [[Gabriele D'Annunzio|D'Annunzio]] dirà ch'essa "aveva rubato il segreto a Ninon de Lenclos<ref>Scrittrice, cortigiana ed epistolografa francese (1620–1705).</ref>". Insomma come iniziatrice all'amore, il giovane principe {{NDR|il futuro [[Umberto I di Savoia|Umberto I]]}} non poteva desiderarne una più fascinosa ed esperta. Lo fu al punto che, nonostante la differenza d'età, egli le rimase devoto – anche se non fedele – fino alla fine dei suoi giorni. (Capitolo quattordicesimo, Il marito di Margherita, p. 196)
*{{NDR|[[Margherita di Savoia]]}} [...] era una vera e seria professionista del trono, e gl'italiani lo sentirono. Essi compresero che, anche se non avessero avuto un gran Re, avrebbero avuto una grande Regina. (Capitolo quattordicesimo, Il marito di Margherita, p. 197)
*Il trattato {{NDR|della [[Triplice alleanza (1882)|Triplice alleanza]]}} fu firmato a Vienna nel maggio dell'82<ref>20 maggio 1882.</ref>. Esso impegnava le tre Potenze al reciproco aiuto nel caso in cui una fosse aggredita e alla benevola neutralità nel caso che aggredisse. Inoltre Austria e Germania dichiaravano di disinteressarsi del problema del Papa, considerandolo un affare interno italiano.<br>Quest'ultima clausola fu, insieme alla fine dell'isolamento, il grande vantaggio che l'Italia trasse dal patto, ma nient'altro. Essa non vi era entrata su un piede di parità con le consocie. Aveva semplicemente acceduto all'alleanza che già legava le altre due, le quali restavano per così dire le padrone di casa, e Bismarck non perse occasione di farcelo sentire. (Capitolo diciannovesimo, La Triplice, pp. 276-277)
*L'unico Stato che ruppe le relazioni con quello italiano in seguito a [[Presa di Roma|Porta Pia]] fu l'Ecuador. Mai la Chiesa si era trovata in condizioni di più completo isolamento. (Capitolo ventitreesimo, I cattolici, p. 334)
*Sindaco di Palermo a ventisette anni, {{NDR|[[Antonio Starabba, marchese di Rudinì|il marchese di Rudinì]]}} aveva affrontato con molto coraggio la rivolta che vi era scoppiata nel '66, e questo lo aveva accreditato come il fanciullo-prodigio del moderatismo, destinato a gloriose imprese. Ma, diceva De Sanctis, col passare del tempo, il prodigio dileguò e rimase solo il fanciullo. Ministro degl'Interni a trent'anni in uno dei governi Menabrea, la sua carriera si era fermata lì. Pure, la fama di "uomo forte" gli era rimasta addosso, suffragata anche dalla sua alta statura, dai lampeggiamenti del monocolo, dalla fluente barba, dalla nobilesca alterigia. Idee, non ne aveva. Ma aveva delle impennate che facevano credere alla sua risolutezza. E questo, in una Destra impoverita di personalità di rilevo, gli era bastato per guadagnarsi i galloni di capo. (Capitolo ventiquattresimo, Giolitti, pp. 348-349)
*In realtà, del soldato, [[Oreste Baratieri|Baratieri]] non aveva neanche il fisico. Grasso e sgraziato, con gli occhiali a ''pince-nez'', sembrava molto più vecchio dei suoi cinquant'anni e costruito più per la cattedra che per l'elmo. (Capitolo ventisettesimo, Adua, p. 391)
*{{NDR|Dopo le dimissioni del generale [[Luigi Pelloux|Pelloux]]}} A succedergli il Re chiamò il Presidente del Senato [[Giuseppe Saracco|Saracco]], un galantuomo ch'era riuscito a conservare intatta la sua reputazione di democratico pur essendo stato due volte Ministro nei governi di Crispi. Aveva quasi ottant'anni, ma conservava una notevole lucidità di cervello, e ne dette prova formando un governo di coalizione che includeva un po' tutte le forze, meno l'Estrema cui diede tuttavia soddisfazione chiamando parecchi suoi uomini nella commissione incaricata di studiare un nuovo regolamento parlamentare che, senza intaccare la libertà di discussione, impedisse l'ostruzionismo, o per meglio dire lo regolasse. (Capitolo ventottesimo, I cannoni di Bava Beccaris, p. 417)
===''L'Italia di Giolitti''===
*Si è detto che {{NDR|[[Egidio Osio]]}} plagiò il suo pupillo {{NDR|il principe ereditario, futuro re [[Vittorio Emanuele III di Savoia|Vittorio Emanuele III]]}} e ne lesionò definitivamente il carattere terrorizzandolo e mortificandone gli slanci. Si è detto che anche sul suo fisico ebbe pessima influenza costringendolo a penosi e logoranti sforzi. Si è detto che furono i suoi metodi repressivi a creare nel Principe quei complessi d'inferiorità da cui fu sempre afflitto, a traumatizzarlo, a inaridirlo, a riempirne l'animo di sordi rancori.<br>Ma se non proprio di falsità, si tratta di verità contraffatte. (cap. I, Il nuovo Re, p. 15)
*Militare dalla testa ai piedi, Osio era un uomo duro, imperioso, abituato al comando. [...] Ma era anche un gran signore, perfetto uomo di mondo, e nutrito di buone letture. Sebbene la sua carriera potesse esserne notevolmente avvantaggiata, esitò molto ad accettare l'incarico {{NDR|di tutore del principe ereditario}}, vi si risolse solo dietro garanzia che nemmeno i genitori avrebbero più interferito nell'educazione del ragazzo, di cui egli diventava unico e assoluto responsabile, e al termine della sua missione non beneficiò di nessuno "scatto di grado". (cap. I, Il nuovo Re, pp. 15-16)
*[[Elena del Montenegro|Elena]], che da ragazza dipingeva, suonava il violino, componeva poesie come suo padre<ref>Nicola I del Montenegro.</ref>, e amava il tennis e la danza, rinunziò a questi passatempi appena vide che lui {{NDR|il futuro Vittorio Emanuele III}} li detestava, anzi adottò come ''hobbies'' quelli di lui: la numismatica e l'archeologia. Per il resto fu soltanto una donna di casa, come lo era stata a Cettigne<ref>Capitale del Regno del Montenegro.</ref>. Sapendolo insofferente dei camerieri, era lei che lo serviva a tavola, e per farsi i vestiti si prese in casa una sartina. (cap. I, Il nuovo Re, p. 27)
*[[Filippo Meda|Meda]] era un avvocato milanese di spirito pratico, che considerava l'astensione dal voto {{NDR|dei cattolici}} un dovere da osservare finché il Papa lo imponeva, ma un grosso errore strategico di cui occorreva sollecitare la revoca. Lo Stato liberale, diceva, c'è e va accettato. Va soltanto salvato dalle sue tentazioni autoritarie e giacobine. E questo i cattolici possono farlo soltanto inserendocisi e riformandolo in modo da tenerlo al riparo dai pericoli d'involuzione. Lo Stato cioè per lui era un "peccatore da salvare". (cap. IV, Cattolici e socialisti, p. 72)
*[...] [[Romolo Murri|Murri]] era un giovane sacerdote marchigiano, che aveva conosciuto la povertà e nel Vangelo vedeva soprattutto un messaggio giustizialista. Introverso e malinconico come tutti i fanatici, egli si considerava molto più "avanzato" di Meda per il carattere rivoluzionario che intendeva imprimere al movimento {{NDR|cattolico}}. In realtà era un uomo del ''[[Sillabo]]'' che, pur partendo anche lui dall'accettazione dello Stato unitario, intendeva tramutarlo in una [[teocrazia]] egalitaria e totalitaria, sul tipo di quella che i Gesuiti avevano fondato un paio di secoli prima nel Paraguay. Se a ispirarlo fosse più l'amore del povero o l'odio del ricco, non sappiamo. (cap. IV, Cattolici e socialisti, pp. 72-73)
*Meda e Murri furono dapprincipio alleati. Entrambi volevano un grande partito, popolare indipendente dalla Chiesa. Ma Meda lo concepiva come lo sviluppo della organizzazione tradizionale, cioè dell'''Opera''<ref>"Opera dei congressi e dei comitati cattolici", spesso abbreviata in "Opera dei congressi", organizzazione cattolica italiana, sciolta nel 1904.</ref>, una volta strappatala alla vecchia guardia, mentre Murri lo vedeva come un organismo nuovo, un "Fascio", come quelli che pochi anni prima avevano messo a soqquadro e insanguinato la Sicilia. (cap. IV, Cattolici e socialisti, p. 73)
*Lo [[Sciopero generale del 1904|sciopero {{NDR|generale del 1904}}]] [...] non fu un fallimento, ma non fu nemmeno un successo perché si esaurì spontaneamente, e il suo più consistente risultato fu la spaccatura delle forze operaie. Lo si vide pochi mesi dopo, quando i sindacalisti bandirono un altro sciopero, quello delle ferrovie, da cui i sindacalisti uscirono demoralizzati e con la truppa dimezzata. (cap. IV, Cattolici e socialisti, p. 85)
*[[Alessandro Fortis|Fortis]] era un tipico notabile romagnolo di lungo e contradditorio corso ideologico. Aveva debuttato come repubblicano intransigente, era andato in galera per complotto rivoluzionario con gli anarchici, poi era stato conquistato da [[Francesco Crispi|Crispi]], era finito {{sic|Ministro}} di [[Luigi Pelloux|Pelloux]], e ora militava sotto la bandiera di [[Giovanni Giolitti|Giolitti]]. Come "trasformista", era tra i più qualificati. Ma questa pecca era abbondantemente compensata dai suoi doni di simpatia umana e da una grande esperienza parlamentare. (cap. VI, Il suffragio universale, p. 107)
*Quando [[Enrico Corradini|Corradini]] applicò il vocabolario socialista alla Nazione parlando di una "Italia proletaria" in lotta contro le plutocrazie occidentali, e lanciò l'idea di un "imperialismo operaio" da contrapporre a quello capitalistico, riscosse in campo sindacalista vasti consensi e pose le premesse di un pasticcio ideologico in cui Mussolini avrebbe di lì a poco guazzato. (cap. VII, "Tripoli bel suol d'amore", p. 137)
*{{NDR|Giolitti}} Più che la Libia, voleva la [[Guerra italo-turca|guerra]], o meglio qualcosa che desse finalmente agl'italiani l'impressione di farne una e di vincerla. (cap. VII, "Tripoli bel suol d'amore", p. 145)
*[...] a Vienna l'imperatore Francesco Giuseppe aveva dovuto intervenire di persona per fermare la mano al Capo di Stato Maggiore [[Franz Conrad von Hötzendorf|Conrad]] che voleva una spedizione punitiva contro l'Italia, ora ch'era impegnata in Africa {{NDR|nella guerra di Libia}}, per metterla in ginocchio "prima che avesse il tempo di perpetrare altri tradimenti". (cap. VII, "Tripoli bel suol d'amore", pp. 149-150)
*Non si è mai saputo con certezza come si svolse l'operazione {{NDR|del [[patto Gentiloni]]}} che, ben s'intende, doveva restare segretissima. Giolitti negò sempre di avervi partecipato, e infatti d'impronte digitali non ve ne lasciò. Fu probabilmente senza le sue credenziali, ma certamente non senza il suo beneplacito che qualche esponente liberale prese contatto coi cattolici. Questi avevano una "unione elettorale" di cui era Presidente un Conte marchigiano, [[Vincenzo Ottorino Gentiloni|Gentiloni]], politico abile, ma vanesio e chiacchierone. Egli s'impegnò a mobilitare il voto cattolico in favore dei candidati liberali dovunque questi fossero minacciati dalla Estrema Sinistra; e i liberali s'impegnarono a difendere la parificazione delle scuole confessionali a quelle dello Stato, a ripristinare in queste ultime l'istruzione religiosa, a respingere l'introduzione del divorzio, e – pare – a combattere la Massoneria. (cap. VIII, Il crepuscolo degli dei, p. 163)
*Se [[Gaetano Salvemini|Salvemini]] incarnava lo spirito protestatario e la sete giustizialista delle plebi meridionali, [[Antonio Salandra|Salandra]] incarnava lo spirito autoritario e conservatore della borghesia terriera. Proveniva da una famiglia di notabili pugliesi con parecchia roba al sole, e alla politica era approdato dalla cattedra universitaria, di cui conservava molti caratteri: una notevole cultura e finezza intellettuale, ma anche un compassato distacco che rasentava la freddezza. Prima di affrontare un problema lo studiava minuziosamente, e nessuno sapeva prospettarlo con più chiarezza di lui. (cap. IX, Sarajevo, p. 168)
*[[Paolo Boselli]] {{NDR|incaricato nel 1916 di formare il nuovo governo dopo le dimissioni di Antonio Salandra}}, che fu chiamato a presiederlo, possedeva tutti i requisiti, meno quelli che occorrono per guidare un Paese in guerra. Deputato ligure da parecchie legislature, era stato varie volte Ministro con Crispi, Pelloux e Sonnino, ma nessuno se n'era accorto. [...]. Passava per un esperto di questioni economiche, e moralmente era un personaggio di tutto rispetto. Ma politicamente era scolorito, e per di più aveva quasi ottant'anni. (cap. XVI, La caduta di Salandra, pp. 293-294)
*Quanto [[Luigi Cadorna|Cadorna]] era solitario, monacale ruvido e chiuso in un giro di valori e d'idee tradizionali, tanto [[Luigi Capello|Capello]] era brillante, estroverso, moderno, ricco d'immaginazione e maestro di "pubbliche relazioni". (cap. XVI, La caduta di Salandra, pp. 298-299)
*Lucano di Melfi, [[Francesco Saverio Nitti]] incarnava anche nel fisico tozzo e grassottello il tipo del notabile meridionale, colto, brillante, scettico e alquanto egocentrico. [...] la sua specialità era il problema del Mezzogiorno, di cui fu tra i primi seri studiosi e che gli fornì anche la base elettorale. [...]. Sul livello medio della classe politica di allora, egli faceva spicco per preparazione, equilibrio e lucidità, ma anche per una certa propensione ad attribuirsi il monopolio di queste virtù. (cap. XXIII, Versaglia, pp. 420-421)
===''L'Italia in camicia nera''===
*Un altro utile incontro fu per Mussolini quello con [[Angelica Balabanoff]], personaggio già di notevole rilevo nel socialismo internazionale. Era una russa di buona famiglia borghese, che fin da giovanissima si era imbrancata con quella ''intellighenzia'' rivoluzionaria da cui venivano anche i Lenin, i Trotzky, e gli altri futuri grandi del bolscevismo. A spingerla era stata la ribellione contro la meschinità, lo snobismo provinciale, il sussiego di casta, i tabù del suo ceto. (cap. 1, p. 23)
*Angelica {{NDR|Balabanoff}} non era bella, non aveva la grazia eterea ed esangue di Anna {{NDR|[[Anna Kuliscioff|Kuliscioff]]}}. Ma non era nemmeno sgradevole, nonostante i fianchi massicci e gli zigomi pronunciati, eppoi era una russa, cosa che faceva un grande effetto al piccolo provinciale di Predappio<ref>Mussolini era nato a Dovia, frazione di Predappio.</ref>. Anche se fra loro non divampò la passione che aveva legato Anna ad [[Andrea Costa]], qualcosa ci fu, ed ebbe la sua importanza. Angelica cercò d'incivilire quel selvaggio trasandato che passava da ostinati mutismi a interminabili sproloqui conditi di orrende bestemmie. Lo sfamava, gli lavava la biancheria, lo iniziava, sia pure con poco successo, al marxismo [...]. (cap. 1, p. 25)
*Uno dei tre protagonisti del giuoco {{NDR|[[Gabriele D'Annunzio]]}} era eliminato. La partita ora si riduceva agli altri due: Giolitti e Mussolini. (cap. 1, p. 101)
*Mussolini aveva vinto, e la sua vittoria significava che il fascismo, abbandonata la pretesa di presentarsi come un movimento rivoluzionario di sinistra, quale lo avrebbero voluto Grandi, Farinacci e Marsich, presentava la sua candidatura a forza egemonica della destra e infilava la «via parlamentare» al potere.<br>C'era un pericolo, e Mussolini lo capì subito: che questa svolta a destra mettesse il partito alla mercé della sua ala reazionaria incarnata soprattutto dal ''ras'' piemontese [[Cesare Maria De Vecchi|De Vecchi]], uomo di poco cervello, ma tutto Trono e Altare, e che quindi poteva anche tornar comodo per il futuro. (cap. 2, p. 127)
*[...], i giolittiani riuscirono a portare al governo uno dei suoi {{NDR|di Giolitti}} «ascari» più fedeli, ma anche dei più sbiaditi: [[Luigi Facta]].<br> Facta era un bravo avvocato di provincia piemontese con tutte le virtù, ma anche con tutti i limiti del suo ambiente: un uomo probo e integro, che dopo trent'anni di vita parlamentare ne aveva ormai una certa esperienza, aveva ricoperto con onore alcune cariche ministeriali, non aveva alcuna ambizione che quella di servire fedelmente il suo capo, né altre idee che quelle di lui. Tutto gli si poteva chiedere fuorché risolutezza ed immaginazione, cioè proprio le qualità che più urgevano. (cap. 2, pp. 143-144)
*[...] le sue intenzioni {{NDR|Mussolini}} non le confidava nemmeno al segretario del partito, [[Michele Bianchi|Bianchi]], di cui apprezzava la fedeltà e l'impegno, ma non l'intelligenza: lo considerava angoloso, settario, puntiglioso vendicativo e privo d'intuito politico. L'unico con cui si apriva seguitava ad essere [[Cesare Rossi]], l'uomo che gli era stato accanto dal primo momento, lo aveva seguito in tutte le sue palinodie e gli dava sempre dei consigli che corrispondevano ai suoi desideri. (cap. 4, p. 166)
*{{NDR|[[Vittorio Emanuele III]]}} non si fidava completamente di Mussolini, ma si fidava ancora meno dei suoi avversari ed era convinto che costoro, se avessero preso il mestolo in mano, avrebbero ricreato il caos del dopoguerra. Comunque, a una cosa era assolutamente deciso: a non farsi coinvolgere nella lotta politica, come del resto gli dettava la Costituzione di cui, quando gli faceva comodo, sapeva ricordarsi.
====[[Explicit]]====
*Resterebbe solo da sapere con che animo Mussolini s'investì, il 3 gennaio, nella parte di dittatore. Se, come molti sostengono, gli sforzi che fino a quel momento aveva fatto per evitarla erano stati solo un giuoco per dimostrare che non era lui a volerla, ma gli eventi ad imporgliela, bisogna riconoscere che come {{sic|giuocatore}} sapeva il fatto suo.
==''Storia dei Greci''==
<!--segui nel riportare le citazioni l'ordine cronologico del libro-->
===Citazioni===
*Il modo migliore per ripagare il nostro contemporaneo [[Heinrich Schliemann|Enrico Schliemann]] degli enormi servigi che ci ha reso nella ricostruzione della civiltà classica, mi pare sia quello di assumerlo fra i suoi protagonisti, com'egli stesso mostrò di desiderare ardentemente, scegliendosi, in pieno secolo decimonono, [[Zeus]] come dio e a lui indirizzando le sue preghiere, battezzando [[Agamennone]] suo figlio, Andromaca sua figlia, Pélope e Telamone i suoi servitori, e dedicando a [[Omero]] tutta la sua vita e i quattrini. (cap. 2, p. 17, 2004)
*{{NDR|Su [[Heinrich Schliemann|Schliemann]]}} Era un matto, ma tedesco, cioè organizzatissimo nella sua follia, che la buona sorte volle ricompensare. La prima storia che gli raccontò suo padre, quando aveva cinque o sei anni, non fu quella di [[Cappuccetto Rosso]], ma quella di [[Ulisse]], di [[Achille]] e di Menelao. Ne aveva otto, quando annunziò solennemente in famiglia che intendeva riscoprire Troia e dimostrare, ai professori di storia che lo negavano, ch'essa era realmente esistita. Ne aveva dieci, quando compose in latino un saggio su questo argomento. E ne aveva sedici, quando sembrò che questa infatuazione gli fosse del tutto passata. Infatti s'era impiegato come garzone di una drogheria, dove scoperte archeologiche non c'era da farne di certo, e di lì a poco s'imbarcò non per l'Ellade, ma per l'America, in cerca di fortuna. (cap. 2, p. 17, 2004)
*Di nuovo il buon Dio, che per i matti ha un debole, lo compensò di tanta fede, guidando il suo piccone sugli scantinati del palazzo dei discendenti di re Atreo, nei cui sarcofaghi furono ritrovati gli scheletri, le maschere d'oro, i gioielli e il vasellame che si ritenevano esistiti solo nella fantasia di Omero. E Schliemann telegrafò al re di Grecia: ''Maestà, ho ritrovato i vostri antenati''. Poi, ormai sicuro del fatto suo, volle dare il colpo di grazia agli scettici del mondo intero e, sulle indicazioni di [[Pausania]], andò a Tirinto e vi disseppellì le ciclopiche mura del palazzo di Proteo, di Perseo e di [[Andromeda|Andròmeda]]. (cap. 2, pp. 19-20, 2004)
*Schliemann morì quasi settantenne nel 1890, dopo aver sconvolto tutte le tesi e le ipotesi su cui si era basata sino ad allora la ricostruzione della preistoria greca, tesa ad esiliare Omero e Pausania nei cieli della pura fantasia. (cap. 2, p. 20, 2004)
*Ma ora, dopo le scoperte del tedesco matto, non abbiamo più il diritto di mettere in dubbio la realtà storica di Agamennone, di Menelao, di [[Elena]], di [[Clitennestra]], di Achille e di Patroclo, di Ettore e di Ulisse, anche se le loro avventure non sono state esattamente quelle che Omero ha descritto, facendoci sopra la cresta. Schliemann ha arricchito la storia e impoverito la leggenda, di alcune decine di personaggi di primissimo piano. Grazie a lui alcuni secoli, che prima erano nel buio, sono entrati nella luce, anche se è quella incerta della primissima alba. Ed è solo per mano a lui che possiamo esplorarla. (cap. 2, p. 21, 2004)
*Senza dubbio gli [[achei]], a differenza dei pelasgi, furono terrieri, tant'è vero che fino alla guerra di Troia imprese per mare non ne azzardarono, e ogni volta che lo trovavano si fermavano. Essi non tentarono di mettere il piede nemmeno nelle isole più vicine al continente, e tutte le loro capitali e cittadelle erano nell'interno. La Grecia, sotto di loro, si limitava al Peloponneso, all'Attica e alla Beozia; mentre per le popolazioni pelasgiche della civiltà micenea, ch'erano marinare, essa inglobava anche tutti gli arcipelaghi dell'Egeo. (cap. 3, ''Gli Achei'', p. 25, 2004)
*Anche [[Pisistrato]] era aristocratico e di famiglia ricca. Ma aveva capito che la [[democrazia]], una volta instaurata, è irreversibile e va sempre a sinistra. (cap. 15, ''Pisistrato'', p. 98)
*Pisistrato, invece di cinquanta uomini, ne arruolò e armò quattrocento, s'impadronì dell'Acròpoli, e proclamò la dittatura. In nome e per il bene del popolo, si capisce, come tutte le dittature. (cap. 15, p. 91, 2004)
*La stragrande maggioranza degli ateniesi, dopo averlo a lungo osteggiato e tenuto in gran sospetto, si erano sinceramente affezionati a Pisistrato che aveva dalla sua un'arma formidabile: la simpatia. (cap. 15, pp. 92-93, 2004)
*Il tiranno Pisistrato seppe sfuggire a tutte le tentazioni del potere assoluto, meno una: quella di lasciare il «posto» in eredità ai figli, [[Ippia (tiranno)|Ippia]] e [[Ipparco (tiranno)|Ipparco]]. L'amor paterno gl'impedì di vedere con la consueta chiarezza che i totalitarismi non hanno eredi e che quello suo si giustificava soltanto come una eccezione alla democrazia per assicurarle ordine e stabilità. Peccato. (cap. 15, p. 95, 2004)
*Pisistrato era morto nel 527 avanti Cristo. Ventun anni dopo, cioè nel 506, troviamo uno dei suoi due figli, da lui designati a succedergli, Ippia, alla corte del re di Persia, [[Dario I di Persia|Dario]], per suggerirgli l'idea di muover guerra contro Atene e la Grecia tutta. I grandi uomini non dovrebbero mai lasciare né vedove né eredi. Sono pericolosissimi. (cap. 16, ''I persiani alle viste'', p. 103)
*Questo Ippia non aveva debuttato male, dopo che suo padre fu calato nella fossa. Era un giovanotto sveglio che, a furia di stare accanto al babbo, ne aveva imparato molte malizie, e alla politica aveva passione, a differenza di suo fratello Ipparco che invece s'interessava soltanto di poesia e di amore, in modo che fra i due non c'erano nemmeno pericolose rivalità. Eppure, a procurare i guai che condussero alla caduta della dinastia, fu proprio Ipparco. (cap. 16, p. 96, 2004)
*Ipparco ebbe la disgrazia d'inciampare in un bellissimo guaglione di nome Armodio, che un certo Aristogitone – aristocratico quarantenne, prepotente e geloso – considerava sua proprietà. Costui concepì l'idea di sbarazzarsi del rivale col pugnale e, per dare all'assassinio un'etichetta più pulita che lo rendesse popolare, pensò di estenderlo anche al fratello Ippia facendolo passare per «delitto politico» in nome della libertà e contro la tirannia. Organizzò in questo senso una congiura con altri nobili latifondisti e, in occasione di una festa, tentò il colpo, che andò bene solo a mezzo: Ipparco ci rimise la pelle, ma Ippia scampò. E da quel momento, un po' per rancore, un po' per paura di altri complotti, il figlio e l'allievo di Pisistrato, dittatore liberale indulgente e illuminato, diventò un ''tiranno'' autentico. (cap. 16, pp. 96-97, 2004)
*Lo scontento del popolo inferocì Ippia, che a sua volta inferocì il popolo. E quando il divorzio fra i due fu totale, i fuoriusciti, che frattanto si erano concentrati a Delfi, chiamarono in aiuto gli spartani, e insieme marciarono contro Atene. (cap. 16, p. 97, 2004)
*Ippia si rifugiò sull'Acròpoli coi suoi sostenitori. Ma, per mettere in salvo i suoi figlioletti, cercò di farli segretamente espatriare. Gli assedianti li catturarono e l'infelice padre, per salvar la vita a loro e a se stesso, capitolò e si avviò in volontario esilio. Non bisogna dimenticare che nelle sue vene scorreva tuttavia il sangue di Pisistrato, cioè di un uomo sempre pronto a sacrificare la posizione alla famiglia, ma mai disposto a rassegnarsi alla sconfitta. (cap. 16, p. 97, 2004)
*[[Milziade]] aveva capito qual era il debole dei [[Persia|persiani]]: essi erano bravi soldati individualmente, ma non avevano nessuna idea della manovra collettiva. E su questa puntò. A dar retta agli storici del tempo — che purtroppo erano tutti greci, — Dario perse settemila uomini, Milziade neanche duecento. (cap. 17, ''Milziade e Aristide'', p. 112)
*{{NDR|A Milziade}} sopravvisse [[Aristide]], le cui vicende purtroppo ci dimostrano che l'[[onestà]] in [[politica]] non trova sempre i suoi compensi e che la [[storia]], come le [[donna|donne]], ha un debole per i birbaccioni. (cap. 17, ''Milziade e Aristide'', p. 112)
*Nike, diventata ragazza, porta il [[peplo]] di lana, bianca o colorata, ma questa è l'unica scelta che le si lascia. Siccome è confinata in casa, non può nemmeno far quella di un ragazzo che le piace, e deve aspettare che il padre si metta d'accordo con un altro padre per combinare il matrimonio. (cap. 23, ''Una Nike qualsiasi'', p. 143, 2004)
*Quando il grande [[Mirone]], rincorbellito dalla vecchiaia, si vide arrivare in studio come modella Laìde<ref>Etera dell'antica Grecia, celebre per la sua bellezza.</ref>, perse la testa e le offrì tutto ciò che possedeva purché restasse la notte. E siccome essa rifiutò, l'indomani il poveruomo si tagliò la barba, si tinse i capelli, indossò un giovanile [[chitone]] color porpora e si passò una mano di carminio sul viso. «Amico mio», gli disse Laìde, «non sperare di ottenere oggi ciò che ieri rifiutai a tuo padre». (cap. 23, ''Una Nike qualsiasi'', p. 150)
*{{NDR|[[Fidia]]}} Qualcosa, nel suo carattere, doveva farne un nemico degli uomini, visto che nessuno lo amava. Eppure egli non fu soltanto un grande scultore, ma anche un grandissimo maestro, che, oltre ad aver creato uno stile, ne fece anche una scuola, trasmettendone le regole ad allievi come Agoracrito e Alcamene, continuatori del «classico». (cap. 25, ''Fidia sul Partenone'', p. 165)
*Gli uomini non sanno apprezzare e misurare che la [[fortuna]] degli altri. La propria, mai. (cap. 25, ''Fidia sul Partenone'', p. 166)
==''Storia di Roma''==
===[[Incipit]]===
Non sappiamo con precisione quando a Roma furono istituite le prime scuole regolari, cioè «statali». Plutarco dice che nacquero verso il 250 avanti Cristo, cioè circa cinquecent'anni dopo la fondazione della città. Fino a quel momento i ragazzi romani erano stati educati in casa, i più poveri dai genitori, i più ricchi dai ''magistri'', cioè da maestri, o istruttori, scelti di solito nella categoria dei liberti, gli schiavi liberati, che a loro volta erano scelti fra i prigionieri di guerra, e preferibilmente fra quelli di origine greca, che erano i più colti.
===Citazioni===
<!--segui nel riportare le citazioni l'ordine cronologico del libro-->
*Non ho scoperto nulla, con questo libro. Esso non pretende di portare "rivelazioni", nemmeno di dare una interpretazione originale della storia dell'Urbe. Tutto ciò che qui racconto è già stato raccontato. Io spero solo di averlo fatto in maniera più semplice e cordiale, attraverso una serie di ritratti che illuminano i protagonisti in una luce più vera, spogliandoli dei paramenti che fin qui ce li nascondevano. (introduzione)
*[[Tarquinio Prisco|Lucio Tarquinio]] e i suoi amici etruschi dovettero veder subito che profitto si poteva trarre da questa massa di gente, per la maggior parte esclusa dai comizi curiati, se si fosse potuta convincerla che solo un re forestiero come lui avrebbe potuto farne valere i diritti. E per questo l'arringò, promettendole chissà cosa, magari ciò che poi fece davvero. [...] Certamente ci riuscirono perché Lucio Tarquinio fu eletto col nome di Tarquinio Prisco, rimase sul trono trentotto anni, e per liberarsi di lui i ''patrizi'', cioè i «terrieri», dovettero farlo assassinare. Ma inutilmente. Prima di tutto perché la corona, dopo di lui, passò al figlio, eppoi a suo [[Tarquinio il Superbo|nipote]]. In secondo luogo perché, più che la causa, l'avvento della dinastia dei Tarquini fu l'effetto di un acerta svolta che la storia di Roma aveva subìto e che non le consentiva più di tornare al suo primitivo e arcaico ordinamento sociale e alla politica che ne derivava. (RCS 2004, cap. 4, ''I re mercanti'', pp. 38-39)
*Questo secondo [[Tarquinio il Superbo|Tarquinio]], prima di rischiare il colpo, tentò di far deporre lo zio per abuso di potere. Servio si presentò alle centurie che lo riconfermarono re con plebiscitaria acclamazione (lo racconta [[Tito Livio]], gran repubblicano, dunque dev'esser vero). Non restava quindi che il pugnale, e Tarquinio lo usò senza troppi scrupoli. Ma il respiro di sollievo che trassero i senatori, coi quali si era alleato, rimase loro in gola, quando videro l'uccisore sedersi a sua volta sul trono d'avorio senza chieder loro permesso, come avveniva a quei buoni vecchi tempi ch'essi speravano di restaurare. Il nuovo sovrano si mostrò subito più tirannico di quello che aveva spedito all'altro mondo. E infatti lo ribattezzarono «il Superbo» per distinguerlo dal fondatore della dinastia. (RCS 2004, cap. 4, ''I re mercanti'', pp. 42-43)
*Non sappiamo quasi nulla di [[Lars Porsenna|Porsenna]]. Ma dal modo come si condusse, dobbiamo dedurre che alle doti del bravo generale doveva accoppiare quelle del sagace uomo politico. Egli si rese conto che negli argomenti di [[Tarquinio il Superbo|Tarquinio]] c'era del vero. Ma prima d'impegnarsi, volle essere sicuro di due cose: che il Lazio e la Sabina erno davvero pronti a schierarsi dalla sua parte, e che nella stessa Roma c'era una «quinta colonna» monarchica pronta a facilitargli il compito con un'insurrezione. (RCS 2004, cap. 5, ''Porsenna'', p. 49)
*Da quell'anno 508 in cui fu fondata la repubblica, tutti i monumenti che i romani innalzarono un po' dappertutto portarono sempre la sigla SPQR che vuol dire: ''Senatus PopuluSque Romanus'', cioè «il Senato e il popolo romano». Cosa fosse il Senato, già lo abbiamo detto. Viceversa non abbiamo ancora detto cos'era il popolo, che non corrispondeva affatto a ciò che noi intendiamo con questa parola. In quei lontani giorni di Roma esso non comprendeva «tutta» la cittadinanza, come avviene oggi, ma soltanto due «ordini», cioè due classi: quella dei «patrizi» e quella degli ''equites'' o «cavalieri». (RCS 2004, cap. 6, ''SPQR'', p. 54)
*Tutti i dittatori della Roma repubblicana, meno uno, furono patrizi. Tutti, meno due, rispettarono i limiti di tempo che furono loro imposti. Uno di essi, [[Lucio Quinzio Cincinnato|Cincinnato]], che, dopo soli sedici giorni di esercizio della suprema carica, tornò spontaneamente ad arare il campo coi buoi, è passato alla storia coi colori della leggenda. (RCS 2004, cap. 9, ''La carriera'', p. 85)
*Negli ultimi tempi {{NDR|[[Cesare]]}} si era spinto anche più in là: aveva imposto che tutte le discussioni che si svolgevano in quel solenne e aristocratico consesso venissero registrate e pubblicate giorno per giorno. Così nacque il primo giornale. Si chiamò ''[[Acta Diurna|Acta diurna]]'', e fu gratuito, perché, invece di venderlo, lo affiggevano ai muri in modo che tutti i cittadini potessero leggerlo e controllare ciò che facevano e dicevano i loro governanti. L'invenzone fu d'immensa portata perché sancì il più democratico di tutti i diritti. Il Senato, che traeva prestigio anche dalla sua segretezza, fu così sottoposto alla pubblica opinione, e non si riebbe mai più da questo colpo. (RCS 2004, cap. 24, ''Cesare'', p. 214)
*Se riuscirò ad affezionare alla storia di Roma qualche migliaio di italiani, sin qui respinti dalla sussiegosità di chi gliel'ha raccontata prima di me, mi riterrò un autore utile, fortunato e pienamente riuscito. (introduzione)
*Sull'esattezza di quel che [[Tito Livio|Livio]] riferisce facciamo le nostre riserve, specie là dov'egli mette in bocca ai suoi personaggi interi discorsi che somigliano più a Livio che a loro. La sua è una storia di eroi, un immenso affresco a episodi, e serve più a esaltare il lettore che a informarlo. [[Roma]], a dargli retta, sarebbe stata popolata soltanto, come l'Italia di Mussolini, da guerrieri e navigatori assolutamente disinteressati, che conquistarono il mondo per migliorarlo e moralizzarlo. Gli uomini, secondo lui, sono divisi in buoni e cattivi. A Roma c'erano solamente i buoni, e fuori di Roma solamente i cattivi. Anche un grande generale come [[Annibale]] diventa, sotto la sua penna, un comune mariuolo. Ciò non toglie che la storia di Livio, costata cinquant'anni di fatiche a un autore che si dedicò soltanto ad essa, resti un gran monumento letterario. Forse il più grande fra quelli, piuttosto mediocri, eretti sotto il segno di [[Augusto]]. (cap. 30, ''Orazio e Livio'')
*Può darsi che [[Dione Cassio]] e [[Svetonio]], nel loro odio per la monarchia, abbiano un po' calcato la mano. Ma matto, [[Caligola]] doveva esserlo davvero. (cap. 31, ''Tiberio e Caligola'')
*[[Vitellio]], quando fu catturato nel suo nascondiglio, dove, tanto per cambiare, banchettava, fu trascinato nudo per la città con un laccio al collo, bersagliato di escrementi, torturato con ponderata lentezza, e alla fine gettato nel Tevere.<br>Questa città che si divertiva al fratricidio, questi eserciti che si ribellavano, questi imperatori che venivano subissati di sterco pochi giorni dopo essere stati coperti di osanna: ecco cos'era diventata la capitale dell'Impero. (Rizzoli 1959, cap. 37, ''I Flavi'', pp. 415-416)
*Purtroppo la pace, per ottenerla, bisogna essere in due a volerla. (cap. 37, ''I Flavi'')
*Il papa che più contribuì a rassodare l'organizzazione in questi primi difficili anni fu [[Papa Callisto I|Callisto]], che molti consideravano un avventuriero. Dicevano che, prima di convertirsi, avava fatto i quattrini con sistemi piuttosto equivoci, era diventato banchiere, aveva derubato i suoi clienti, era stato condannato ai lavori forzati ed era fuggito con un inganno. Il fatto che, appena diventato papa, proclamasse valido il pentimento per cancellare qualunque peccato, anche mortale, ci fa sospettare che in queste voci un po' di verità c'è. Comunque, fu un gran papa, che stroncò il pericoloso scisma d'[[Ippolito di Roma|Ippolito]] e affermò definitavamente l'autorità del potere centrale. (RCS 2004, cap. 46, ''Costantino'', p. 367)
*Le rivoluzioni vincono non in forza delle loro idee, ma quando riescono a confezionare una classe dirigente migliore di quella precedente. E il [[Cristianesimo]] era riuscito proprio in questa impresa. (cap. 47, Il ''trionfo dei cristiani'')
*[[Costantino]] fu uno strano e complesso personaggio. Faceva gran scialo di fervore cristiano, ma nei suoi rapporti di famiglia non si mostrò molto ossequente ai precetti di Gesù. Mandò sua madre Elena a Gerusalemme per distruggere il tempio di Afrodite che gli empi governatori romani avevano elevato sulla tomba del Redentore, dove, secondo Eusebio, fu ritrovata la croce su cui era stato suppliziato. Ma subito dopo mise a morte sua moglie, suo figlio e suo nipote. (cap. 47, ''Il trionfo dei cristiani'')
*Come tutti i grandi Imperi, quello romano non fu abbattuto dal nemico esterno, ma roso dai suoi mali interni. (cap. 51, ''Conclusione'')
*Una religione conta non in quanto costruisce dei templi e svolge certi riti; ma in quanto fornisce una regola morale di condotta. Il [[paganesimo]] questa regola l'aveva fornita. Ma quando Cristo nacque, essa era già in disuso, e gli uomini, consciamente o inconsciamente, ne aspettavano un'altra. Non fu il sorgere della nuova fede a provocare il declino di quella vecchia; anzi, il contrario. (cap. 51, ''Conclusione'')
*Il dispotismo è sempre un malanno. Ma ci sono delle situazioni che lo rendono necessario. (cap. 51, ''Conclusione'')
===[[Explicit]]===
Mai città al mondo ebbe più meravigliosa avventura. La sua storia è talmente grande da far sembrare piccolissimi anche i giganteschi delitti di cui è disseminata. Forse uno dei guai dell'Italia è proprio questo: di avere per capitale una città sproporzionata, come nome e passato, alla modestia di un popolo che, quando grida «Forza Roma!», allude soltanto a una squadra di calcio {{NDR|la[[Associazione Sportiva Roma| Roma]]}}.
==''XX Battaglione eritreo''==
===[[Incipit]]===
Sono letterato. E, a parte il brutto e il meschino di quella parola, il mio mestiere m'innamora. Mi sono sforzato tanti anni, per compiacere a qualcuno o a qualcosa, di tradire questo mio istinto. Ma non ce l'ho fatta. E non ce la fo nemmeno ora, soldato in Africa, in piena guerra. Ma non lo dico per presentare il conto. E a chi, poi? Lo dico per un fenomeno di narcisismo: perché mi garba contemplarmi in questo gesto di fedeltà al mestiere, che poi vuol dire fedeltà a me stesso.
===Citazioni===
*Essere [[Àscari|ascaro]] vuol dire, press'a poco, avere un blasone; vuol dire avere tre lire al giorno, più un'indennità vestiario, più un'indennità farina, più un'indennità carne; vuol dire avere un ''tarbush'' e una fascia coi colori del battaglione; vuol dire soprattutto avere un fucile. La gente di questo Paese segue una logica sistematica semplice e dritta: l'umanità si divide in due categorie: gli armati che sono i forti, i disarmati che sono i deboli. Al culmine della gerarchia sociale sta il possessore di fucile, il guerriero: che è tanto più importante quanto più elevato è il suo grado e quanto è maggiore la sua anzianità. (p. 25)
*[[Pietro Toselli|Toselli]]. Questo nome non ha in Italia la risonanza che ha qui. Toselli non è un uomo, è una leggenda: non solo alla cronaca, ma sfugge anche alla storia. È rimasto nei canti di questa gente, nelle sue memorie e anche nelle sue speranze. Pur ieri mi diceva il vecchio Sciumbasci, reduce di Adua e ora capopaese di Digsa, che «le cose che si sanno sono molto meno di quelle che non si sanno» e che «il fatto è questo: che il corpo del maggiore Toselli non era più sul campo dopo la battaglia». Su quello che ne sia avvenuto le opinioni sono discordi, ma nessuno crede che il maggiore sia morto. (pp. 35-36)
*Appollaiato ai suoi piedi, nascosto fra il verde tenero degli eucalipti, stava [[Alessandro Pirzio Biroli|Pirzio Biroli]]. Il suo nome era mormorato con circospezione dagli [[Àscari|ascari]] disseminati fra le rocce di Mai Egadà a Saganeiti, da Agordar ad Assab, a Cheren, ad Adi Ugri, ad Adi Caieh. Raramente lo si vedeva e sempre a cavallo. Accanto a lui cavalcava Chiarini, la piccola ombra fedele, il fantasma sorto una notte da un roveto della conca di Adua. Chiarini, settantenne, pallido, non scompariva nell'alone magico che Pirzio, il buon gigante, suscitava intorno. (pp. 87-88)
*Poi arrivava anche lui, [[Alessandro Pirzio Biroli|Pirzio]] il leone, altissimo, quadrato, col profilo calmo incorniciato dalla folta criniera. Il cavallo, domo dai suoi ginocchi di ferro, caracollava senza un tentativo di ribellione. Dalla sella pendevano, di qua e di là, due aquile colossali, abbattute in volo dal moschetto infallibile di Pirzio. Nessuna tromba sonava l'attenti al suo ingresso. Non ce n'era bisogno. Tutti, nel quartiere, sentivano come per miracolo la sua presenza e restavano ischeletriti. Pirzio non se n'accorgeva: era uno di quegli uomini pei quali gli uomini sentono rispetto per istinto e che passano attraverso la vita come attraverso un'eterna parata, fra due fila di bipedi schiaffati meccanicamente sull'attenti. Gli [[Àscari|ascari]] ebbero ragione quando lo battezzarono «il Leone»: non aveva bisogno di ruggire perché il largo gli si facesse automaticamente intorno. (pp. 88-89)
===[[Explicit]]===
Vorremmo ristare dopo la guerra? Il mondo è così visto che nessun limite precisa al desiderio. Italiani, continuate ad aver fame anche dopo aver mangiato. Questa guerra è per noi come una bella lunga vacanza dataci dal Gran Babbo in premio di tredici anni di banco di scuola. E, detto fra noi, era ora.
==Citazioni su Indro Montanelli==
*A leggerlo sembrerebbe un disordinatore di professione: sempre pronto a mugugnare, sempre a prendersela con qualcuno. Poi però, quando si tratta di scendere sul pratico, ci consiglia di turarci il naso e di andare a votare per l'Ordine. vallo a capire. ([[Luciano De Crescenzo]])
*Amo Indro Montanelli, ma non i suoi emuli. I polemisti per posa non mi piacciono, non li ritengo utili. Ma lui non era un polemista fine a se stesso, come tanti dei suoi presunti eredi. Era piuttosto, come da titolo di una sua fortunata rubrica, controcorrente. Non si curava delle convenienze, dei vantaggi che gli sarebbero derivati nel seguire l'onda di [[pensiero]] prevalente. Aveva la sua visione delle cose, sempre originale e spesso esatta. Io credo che dire quel che si pensa premi sempre. Montanelli lo faceva, e andava a letto tranquillo. ([[Fabio Genovesi]])
*C'è davvero qualcosa di singolare nel modo in cui è venuta formandosi la memoria della Repubblica, nel modo in cui tale memoria è stata ed è elaborata dalla cultura ufficiale del Paese. Per molti decenni, ad esempio, a quanto accaduto dal 1943 al '45 fu vietato dare il nome che gli spettava, il nome cioè di [[Guerra civile in Italia (1943-1945)|guerra civile]]. Parlare di guerra civile era giudicato fattualmente falso, e ancor di più ideologicamente sospetto. Bisognava dire che quella che c'era stata era la resistenza, non la guerra civile; di guerra civile parlavano e scrivevano, allora, solo i reduci di Salò, i nostalgici del regime e qualche coraggioso giornalista o pubblicista di rango come Indro Montanelli, che mostravano così da che parte ancora stavano. Le cose andarono in questo modo a lungo. Finché, all'inizio degli anni Novanta, come si sa, uno storico di sinistra, [[Claudio Pavone]], scrisse un libro sul periodo 1943-'45 che si intitolava precisamente ''Una guerra civile'': solamente da allora tutti abbiamo potuto usare senza problemi questa espressione, ben inteso non cancellando certo la parola resistenza. ([[Ernesto Galli della Loggia]])
*È uno che riesce a spiegare agli altri quello che non capisce nemmeno lui. ([[Mario Missiroli]])
*È vero che ha cambiato parere politico più volte, ma sempre perché profondamente preoccupato per le sorti del paese. Ma Indro ha cambiato parere sempre meno di quei giornalisti che da Lotta Continua sono passati a Comunione e Liberazione per approdare infine a dirigere quotidiani di Stato. Senza contare tutti coloro che da stalinisti o maoisti sono diventati prima antimarxisti e ora clintoniani: Montanelli ragiona, loro vogliono avere sempre ragione. ([[Fausto Gianfranceschi]])
*Indro è naturalmente inclinato, direi quasi condannato a vedere più i ''tics'' degli uomini che le loro qualità e nessuno come lui fa più uso, nei suoi ritratti, dell'acido prussico. ([[Eugenio Montale]])
*{{maiuscoletto|Indro Montanelli}}. L'Italia dei Luoghi Comuni. ([[Marcello Marchesi]])
*Io mi sono limitato ad adottare la sua formula giornalistica. Ma l'ho realizzata meglio perché mi sono sempre esposto, ci ho messo la faccia. Lui invece era come Veltroni: "Sì, ma anche". Non si schierava nettamente, il suo editoriale era così in chiaroscuro che alla fine non capivi mai se fosse chiaro o scuro. Il che non significa che non resti il migliore di tutti noi. Ho venduto più di lui solo perché a me la gente non fa schifo. ([[Vittorio Feltri]])
*Mi sono sentito in imbarazzo per lui, e il mio primo pensiero è stato il rifiuto – «no, povero Montanelli» – quando all'ingresso dei giardini di via Palestro mi sono trovato davanti alla sua statua, al punto che ho pensato che ci sono vandali che distruggono e vandali che costruiscono, e che anzi, per certi aspetti, il vandalismo che crea è ben peggiore, perché tenta di disarmarti con le sue buone intenzioni. Dunque era di mattina, molto presto, e i giardini erano vuoti, al sole. Ebbene in questo vuoto, la statua mi è apparsa all'improvviso: una figurina in gabbia che non ha niente a che fare con Montanelli, se non perché lo offende anche fisicamente, lui che era così "verticale", e che ci invitava a buttare via «il grasso» e la retorica monumentale. Il giornalista che ogni volta si ri-definiva in una frase, in un concetto, in un aforisma, in una citazione, è stato per sempre imprigionato in una scatola di sardine. Perciò ho provato il disagio che sempre suscita il falso, la patacca, la similpelle che non è pelle, perché non solo questo non è Montanelli, come ci ha insegnato Magritte che dipinse una pipa e ci scrisse sotto "questa non è una pipa". Il punto è che questa non è neppure una statuta di Montanelli, ma di un montanelloide in bronzo color oro, che ha la presunzione ingenua e goffa di imprigionare il Montanelli entelechiale, il Montanelli che era invece l'asciuttezza, era il corpo più "instatuabile" del mondo, troppo alto, troppo energico, troppo nervoso, incontenibile nello spazio e nel tempo com'è l'uomo moderno, che è nomade e ha un'identità al futuro. Era il più grande nemico delle statue il Montanelli che sempre ci sorprendeva, fascista ma con la fronda, conservatore ma anarchico, con la sinistra ma di destra, un uomo di forte fascino maschile che tuttavia non amava raccogliere i trofei del fascino maschile, ingombrante ma discreto, il solo che nella storia d' Italia abbia rifiutato la nomina a senatore a vita perché, diceva, «i monumenti sono fatti per essere abbattuti», come quello di Saddam, o di Stalin o di Mussolini. Come si può fare una statua ingombrante e discreta? Come si può fare un monumento all'antimonumento? ([[Francesco Merlo]])
*Montanelli disprezzava la borghesia che difendeva, e ammirava i comunisti che attaccava. Era convinto che la rivolta di Budapest si dovesse a operai che volevano il vero socialismo; mentre fu una rivolta nazionalista e antisovietica. ([[Enzo Bettiza]])
*Montanelli ha sempre avuto una componente di destra. È stato un uomo di destra come fascista, uomo di destra come sostenitore dei governi dc sia pure turandosi il naso. [...] Adesso è un uomo di destra qualunquista, ma sempre di destra. ([[Ugo Intini]])
*Montanelli, un misantropo che cerca compagnia per sentirsi più solo. ([[Leo Longanesi]])
*Recentemente sono stato insignito del Premio Montanelli alla carriera che dovrebbe essermi consegnato a ottobre a Fucecchio, a meno che nel frattempo non mi sia revocato per indegnità, sempre in nome della libertà di informazione. Sono certo che il vecchio Indro non avrebbe condiviso nemmeno un fonema del mio necrologio sul Mullah {{NDR|Omar}}, ma sono altrettanto certo che non si sarebbe mai sognato di bloccarlo. Caso mai ci avrebbe riso su, considerandolo una provocazione, anche se provocazione non era. Perché Montanelli era un vero liberale. Quando i liberali esistevano ancora. ([[Massimo Fini]])
*Sa spalmare una così giusta misura di miele sull'orlo del nappo avvelenato che prepara per questo o per quello, che spesso la vittima muore senza accorgersene, ingannata dai soavi licori. ([[Paolo Monelli]])
*Scalfari e Montanelli direttori all'antica, padroni, mattatori che ricordano gli Scarfoglio, i vecchi direttori dell'ottocento che non solo incrociavano la penna ma anche la spada in una rissa continua con tutt ([[Ugo Intini]])
*Si può raccontare la [[storia]] in forma lieve, senza essere troppo ponderosi, rispettando tuttavia le fonti e la verità storica. Montanelli era molto bravo a scrivere, ma in fondo ne sapeva poco, gli piaceva gigioneggiare, sprofondava nell'anacronismo. Oggi ci si è accorti che, nel raccontare la storia, essere rigorosi ed essere divertenti non è conflittuale. ([[Alessandro Barbero]])
*So solo che Montanelli è fatto così: un maestro di giornalismo che ogni tanto s'impenna con qualcuna delle sue bizzarrie. ([[Giorgio Bocca]])
*Una volta, parecchi anni fa, Indro Montanelli, dicendosi disgustato della morbidezza e della mollezza della [[Democrazia Cristiana]], che ammorbidiva, incorporava, estenuava e alla fine innocuizzava qualsiasi opposizione, togliendole ogni soddisfazione e dignità, mi mostrò una fotografia, incastonata in una cornicetta d'argento, che teneva, a mo' di santino, come altri fanno con le immagini della madre o della moglie e dei figli, sulla sua scrivania, al «Giornale». Con sorpresa vidi che si trattava di Stalin. «Con questo ci sarebbe stato gusto, a battersi», disse. ([[Massimo Fini]])
*Ognuno può pensarla come vuole, ma quando si passa dalla cronaca alla storia è necessario mantenere un giusto approccio ed essere oggettivi sui valori della persona. Indro Montanelli è stato forse il più autorevole giornalista che l’Italia ha avuto nel ventesimo secolo. La Toscana penserà ad azioni per valorizzarlo. ([[Eugenio Giani]])
===[[Enzo Biagi]]===
*A Indro Montanelli devo molto: intanto, l'idea che chi conta è il pubblico. Poi la necessità di essere chiari, di far anche fatica, perché chi legge non ha voglia di impegnarsi troppo, e solo se uno si chiama [[James Joyce|Joyce]] può essere difficile.
*Montanelli se n'è sempre fregato delle critiche, io molto meno, ho un carattere permaloso, spesso non ho resistito alla tentazione di rispondere a chi mi attaccava. Indro mi sgridava, diceva a mia moglie di tenermi calmo, che non ne valeva la pena, che erano tutte bischerate. [...] Per lui il buon risultato era il sorriso di un passante, l'oste che gli trovava il tavolo. Qualcuno si chiedeva che cos'avesse di speciale. A pensarci bene, niente. Scriveva degli articoli che erano letti e dei libri che si vendevano.
*Non è una gran notizia che Indro e io non abbiamo mai fatto parte del coro, ma fu una grande notizia la spiegazione che ne diede Berlusconi: "Biagi e Montanelli hanno invidia del mio successo". La prima cosa che mi venne in mente fu: "Sai che risate si starà facendo Indro adesso". Poi mi dissi che c'era poco da ridere.
==Note==
<references/>
==Bibliografia==
*Indro Montanelli, ''Qui non riposano'', Marsilio, 1982 (1945).
*Indro Montanelli, ''Pantheon minore'' (incontri), Longanesi e C., Milano, 1950. {{NoISBN}}
*Indro Montanelli, ''Gli incontri'', Rizzoli, Milano, 1967. {{NoISBN}}
*Indro Montanelli, ''Storia dei greci'', Rizzoli, Milano, 1992. ISBN 8817115126
*Indro Montanelli, ''Storia dei greci'', RCS Quotidiani,, Milano, 2004. ISBN 1-129-08505-8
*Indro Montanelli, ''Storia di Roma'', Longanesi, Milano, 1957; Rizzoli, Milano, 1959. {{NoISBN}}
*Indro Montanelli, ''Storia di Roma'', RCS Quotidiani, Milano, 2004. ISBN 1-129-08505-8
*Indro Montanelli, ''L'Italia giacobina e carbonara (1789-1831)'', Rizzoli, Milano, 1971. {{NoISBN}}
*Indro Montanelli, ''L'Italia del Risorgimento (1831-1861)'', terza edizione, Rizzoli, Milano, 1972. {{NoISBN}}
*Indro Montanelli, ''L'Italia dei notabili (1861-1900)'', Rizzoli, Milano, 1973. {{NoISBN}}
*Indro Montanelli, ''L'Italia di Giolitti (1900-1920)'', Rizzoli, Milano, 1974. {{NoISBN}}
*Indro Montanelli, ''L'Italia in camicia nera (1919-3 gennaio 1925)'', Rizzoli, Milano, 1976.
*Indro Montanelli, ''Dante e il suo secolo'', Rizzoli, Milano, 1974. {{NoISBN}}
*Indro Montanelli, ''I protagonisti'', Rizzoli, Milano, 1976. {{NoISBN}}
*Indro Montanelli, ''Contro Corrente'', Editoriale Nuova, Milano, 1978. {{NoISBN}}
*Indro Montanelli, ''Controcorrente, 1974 – 1986'', Arnoldo Mondadori Editore, Milano, 1987. ISBN 8804300558
*Indro Montanelli, ''Il testimone'', TEA, Milano, 1993. ISBN 8878194182
*Indro Montanelli, Mario Cervi; ''L'Italia del Novecento'', BUR, Milano, 1998. ISBN 8817860147
*Indro Montanelli, ''Soltanto un giornalista'', BUR, Milano, 2003. ISBN 8817107042
*Indro Montanelli, ''Le stanze'', BUR, Milano, 2004. ISBN 8817004707
*Indro Montanelli, ''I conti con me stesso'', a cura di [[Sergio Romano]], Rizzoli, Milano, 2010. ISBN 8817028202 ([http://books.google.it/books?id=fuh--fZGHMcC&printsec=frontcover Anteprima su Google Libri])
*Indro Montanelli, ''Ricordi sott'odio'', Milano, Rizzoli, 2011, ISBN 978-88-17-04963-4
*Indro Montanelli, ''Indro al Giro. Viaggio nell'Italia di Coppi e Bartali. Cronache del 1947 e 1948'', a cura di Andrea Schianchi, Collana Saggi italiani, Milano, Rizzoli, 2016. ISBN 978-88-1708-969-2
*Paolo Granzotto, ''Montanelli'', Bologna, Il Mulino. ISBN 88-15-09727-9
==Voci correlate==
*[[Colette Rosselli]]
*[[Indro Montanelli e Roberto Gervaso]]
*[[Indro Montanelli e Mario Cervi]]
*[[Indro Montanelli e Marco Nozza]]
*''[[Il generale Della Rovere]]'' (film 1959)
==Altri progetti==
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===Opere===
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Citazioni sull''''amore'''.
==Citazioni==
*''Al mondo non si fa altro | che cantare e ricantare l'amore. | E anch'io in un tempo lontano l'ho fatto | e ancora, e di nuovo, | perché hanno un respiro profondo | le parole della tenerezza. | Se l'anima davvero potesse amare | il cuore si muterebbe in una zolla d'oro.'' ([[Sergej Aleksandrovič Esenin]])
*''Altissimo Amore, se può essere che io muoia | senza aver saputo donde vi possedevo, | in quale sole era la vostra dimora | in quale passato il tempo vostro, in quale ora | io vi amavo, || Altissimo Amore che superate la memoria, | fuoco senza focolare di cui ho fatto tutta la mia luce, | in quale destino tracciavate la mia storia, | in quale sonno si vedeva la vostra gloria, | o mia dimora... || Quando sarò per me stessa perduta | e dispersa nell'abisso infinito, | infinitamente, quando sarò infranta, | quando il presente di cui sono rivestita | avrà tradito, || per l'universo in mille corpi frantumata, | di mille istanti ancora non riuniti, | di cenere setacciata nei cieli fino al nulla, | rifarete per una strana annata | un solo tesoro || rifarete il mio nome e la mia immagine | di mille corpi portati dalla luce, | viva unità senza nome e senza volto, | cuore dello spirito, oh centro del miraggio, | Altissimo Amore.'' ([[Catherine Pozzi]])
*A coloro che ci spingono ad amare gli altri, suggerisco di riflettere che forse perfino amare se stessi è meno frequente di quanto comunemente si creda. ([[Sergio Ricossa]])
*A nessuna creatura può piacere di essere desiderata per l'amore di un'altra. Ognuno vuole essere amato per sé stesso. ([[Liala]])
*A una certa altezza dell'amore, si vedono cadere gli orpelli del romanzesco e del petrarchismo, e rimangono soltanto, nudi e violenti, lo stimolo fisico e la verità dei corpi. ([[Marcel Thiry]])
*A volte penso che l'amore eterno sia il Babbo Natale degli adulti... sappiamo tutti che non esiste ma nessuno vuole sentirselo dire... ([[Alessandro Cattelan]])
*''Ah! come io conosco bene l'amore. Egli | inclina sempre a trovar de' difetti nell'oggetto | amato: tu trovi il tuo troppo orgoglioso; io | trovai il mio troppo modesto''. ([[Louis-Benoît Picard]])
*''Ahi crudo Amor, ch'ugualmente n'ancide | l'assenzio e 'l mèl che tu fra noi dispensi, | e d'ogni tempo egualmente mortali | vengon da te le medicine e i mali!'' ([[Torquato Tasso]])
*Ama chi ti ama, fosse pure un cane! (''[[Un borghese piccolo piccolo]]'')
*Ama e fa' ciò che vuoi. ([[Agostino d'Ippona]])
*"Ama gli altri e sarai amato!" è un detto che potrebbe suonare come una terribile e ingiusta accusa contro tutti gli innocenti che sono stati odiati e magari anche torturati e uccisi. ([[Fausto Cercignani]])
*''Amami, anche se io non ti amo. | Amami, anche se non merito l'amore. | Amami, anche se io non so amare | e amami anche se non esiste l'amore.'' (''[[La nave dei folli]]'')
*Amare e farsi amare è un'attività complicata, soprattutto quando hai un brutto carattere, quando sei un po' vecchio, un po' grasso... ([[Philippe Starck]])
*Amare e insieme conservare il senno è concesso solo a Giove. ([[Decimo Laberio]])
*''Amare è la metà di credere.'' ([[Victor Hugo]])
*Amare è trovare la propria ricchezza al di fuori di sé stessi. ([[Émile-Auguste Chartier]])
*Amare, non è prendere un altro per completarsi, bensì offrirsi ad un altro per completarlo. ([[Michel Quoist]])
*Amare non significa solo dedicarsi interamente, con una generosità completa, né consacrarsi corpo ed anima senza condizioni ad attività in favore del prossimo, ma, prima di tutto, fare opera di intelligenza, chiedendoci con amore e con un sentimento profondo di rispetto degli uomini nostri fratelli, qual è il miglior bene che noi possiamo offrire loro, non solo, certamente nella prospettiva temporale ma in quella del destino spirituale. ([[René Voillaume]])
*Amare, oltre molte altre cose, vuol dire trarre diletto dal guardare e osservare la persona amata e non soltanto trarre questo diletto dalla contemplazione della sue bellezze, ma da quelle delle sue bruttezze poche o molte che siano. (''[[L'amore coniugale]]'')
*Amare per essere amato è umano, ma amare per amare è quasi angelico. ([[Alphonse de Lamartine]])
*Amare significa aver cura della [[solitudine]] dell'altro, senza mai pretendere di colmarla né conoscerla. ([[Christian Bobin]])
*Amare, significa essere assenti da sé stessi. ([[Joë Bousquet]])
*Amare significa, in ogni caso, essere vulnerabili. Qualunque sia la cosa che vi è cara, il vostro cuore prima o poi avrà a soffrire per causa sua, e magari anche a spezzarsi. Se volete avere la certezza che esso rimanga intatto, non donatelo a nessuno, nemmeno a un animale. Proteggetelo avvolgendolo con cura con passatempi e piccoli lussi; evitate ogni tipo di coinvolgimento; chiudetelo col lucchetto nello scrigno, o nella bara, del vostro egoismo. Ma in quello scrigno (al sicuro, nel buio, immobile, sotto vuoto) esso cambierà: non si spezzerà; diventerà infrangibile, impenetrabile, irredimibile. ([[C. S. Lewis]])
*Amare significa semplicemente conoscere appieno la gioia e poi morire. ([[Sándor Márai]])
*Amare vuol dire accettare la responsabilità della felicità di qualcun altro. ([[Bruno Morchio]])
*Amatevi! Che cosa costa il canto al rosignolo e la gentilezza alla pioggia mattutina? ([[Nikiforos Vrettakos]])
*Amatevi! L'amore ci riunirà in Dio. ([[Santina Campana]])
*''Amo come l'amore ama. | Non conosco altra ragione di amarti che amarti. | Cosa vuoi che ti dica oltre a dirti che ti amo, | se ciò che ti voglio dire è che ti amo?'' ([[Fernando Pessoa]])
*''Amo di nuovo, non amo | e folle sono, non folle.'' ([[Anacreonte]])
*''Amor che mai non giunca a fine, amore | dir non si dee, ma una continua pena''. ([[Giambattista Giraldi Cinzio]])
*''Amor mio, eri tu o solo il mio slancio, | il nome che la mia parola ha dato al suo desiderio? | Sei esistito tu, l'altro? Era vero, | sotto i grandi meli tra i pinoli, | quel lungo corpo disteso per tanti anni? || L'azzurro è stato una vera frazione di tempo? | Non ho forse immaginato una vacanza nell'opaco? | Eri venuta, tu che sei andata via? | Sono stato io quel fuoco che si ravvivò, disparve? | Tutto è così remoto. L'assenza brucia come il ghiaccio. | I rami della memoria sono carbonizzati. | Sono fermo qui fino alla fine, | con un ricordo che non ha più volto.'' ([[André Frénaud]])
*Amor non confessato, amor pericoloso, dicevano ai miei tempi. ([[Alberto Cantoni]])
*''Amor, poi che tu se' del tutto 'gnudo, | non fossi alato, morresti di freddo; | chè se' cieco e non vedi quel che fai.'' ([[Lapo Gianni]])
*Amor può troppo più che né voi né io possiamo. ([[Giovanni Boccaccio]])
*''Amor tu sai, che mai non torsi il piede | Dal carcer tuo soave, né disciolsi | Dal dolce giogo il collo, né ti tolsi | Quanto dal primo dì l'alma ti diede''. ([[Vittoria Colonna]])
*''Amore è di sospetti fabbro.'' ([[Silvio Pellico]])
*Amore è dipendenza. Amore è sopravvivenza comune. (''[[I sopravvissuti]]'')
*''Amore è misero se il suo amore è assente.'' ([[James Joyce]])
*Amore è ora un corpo longilineo e asciutto, dalle membra ancora adolescenti, morbide, sinuose e nobili. È un viso allungato dalle forti mascelle squadrate. È una coppia di occhi intensi e neri su cui, ogni tanto, ricade un ciuffo di capelli color del miele scuro. È un particolare modo di muovere le mani o di lasciarle penzolanti, parallele alle gambe. È finalmente una voce, l'intonazione di un bacio soffocato, l'emozione di una risata aperta e squillante. È la sobrietà dei modi, l'essenzialità, la grazia di una entità che nel presente stato di questo sogno corrisponde al nome di Thomas, suona con le sue mani, bacia con le sue labbra color porpora, ama con i suoi lombi tesi. ([[Pier Vittorio Tondelli]])
*Amore è tentativo di contrarre amicizia per mezzo della bellezza che si rivela nei giovani. ([[Zenone di Cizio]])
*Amore è tutto ciò che si può ancora tradire. ([[Andrea Pazienza]])
*Amore è un affetto dell'anima oziosa. ([[Salvator Rosa]])
*Amore è un certo no so che, che viene non so d'onde, mandalo non so chi, ingenerasi non so come, contentasi non so di che, sentesi non so quando, uccide non so perché, e finalmente paβa la carne di fuora, e non offende le viscere di dentro. ([[Francesco Andreini]])
*Amore è un dio che coopera alla conservazione dello Stato. ([[Zenone di Cizio]])
*Amore è un eccesso di certo desiderio senza raggione che ha una veloce venuta, e una tarda partita. ([[Salvator Rosa]])
*Amore, fra gli dèi l'amico degli uomini, il medico, colui che riconduce all'antica condizione. Cercando di far uno ciò che è due, Amore cerca di medicare l'umana natura. ([[Platone]])
*Amore, impossibile a definirsi! ([[Giacomo Casanova]])
*Amore non è guardarci l'un l'altro, ma guardare insieme nella stessa direzione. ([[Antoine de Saint-Exupéry]])
*Amore non si prova soltanto, amore è qualche cosa che si fa. Non ha niente a che vedere con le gambe che tremano o un cuore trepidante. L'amore è l'atto di coraggio che richiede più sforzo, perché amore è liberarsi dal proprio odio. (''[[La croce e il coltello]]'')
*Amore (''s.m.''). Parola inventata dai poeti per far rima con [[cuore]]. ([[Ambrose Bierce]])
*Amore, sì per quanto ho inteso dire da altrui più volte, e sì per quella cognizione che io ne abbia, non è altro che un desiderio di goder con unione quello, o che è bello veramente, o che par bello allo amante. ([[Tullia d'Aragona]])
*Amore significa non dover dire mai mi dispiace. ([[Erich Segal]])
*Amore vuole amore; fuoco vuole fuoco. ([[Gemma Galgani]])
*''Anche l'amore è un'arca | che salva dal diluvio della vita | ma a tempesta finita | non si sa mai la roba che si sbarca.'' ([[Trilussa]])
*Anche se in molti dei suoi aspetti questo mondo visibile sembra formato nell'amore, le sfere invisibili furono formate nella [[paura]]. ([[Herman Melville]])
*''Andremo ad altri lidi | prima che ognun di noi amando pera''. ([[Giambattista Giraldi Cinzio]])
*Aprirsi all'amore è molto pericoloso. È per questo che Gesù è morto, perché ha amato. ([[Timothy Radcliffe]])
*C'è chi dice sia un esercito di cavalieri, c'è chi dice sia un esercito di fanti, c'è chi dice sia una flotta di navi, la cosa più bella sulla nera terra, io invece dico che è ciò che si ama. ([[Saffo]])
*C'è forse un Dio che sia potente abbastanza contro l'amore? ([[Pierre-Ambroise-François Choderlos de Laclos]])
*C'è tutta una vita in un'ora d'amore. ([[Honoré de Balzac]])
*C'è una sola Parola di [[Dio]] che continua dalla nostra nascita a chiamarci perché ci ama: è la parola dell'amore. E questa parola null'altro è che questa: non avere paura, io sono con te, io sono per te. Credere all'amore è allora osare la vita con tutte le sue incognite e le sue opportunità. ([[Giovanni D'Ercole]])
*Carissimi, amiamoci gli uni gli altri, perché l'amore è da Dio: chiunque ama è generato da Dio e conosce Dio. Chi non ama non ha conosciuto Dio, perché Dio è amore. ([[Giovanni apostolo ed evangelista]], ''[[Prima lettera di Giovanni]]'')
*Certi "grandi amori" muoiono di disgusto, ci pensa poi l'indifferenza a seppellirli. ([[Giovanni Scafoglio]])
*Certo qualcosa di simile all'amicizia è nell'amore, che si potrebbe chiamare una folle amicizia. ([[Lucio Anneo Seneca]])
*Che cos'è l'amare se non il completo assorbimento dell'amato da parte dell'amante, sì che i due diventino uno? E chi o che cosa si deve amare? Deve forse uno scegliere una certa foglia dell'albero della Vita e riversare su di essa tutto il proprio cuore? Ed il ramo che porta la foglia? Ed il tronco che tiene il ramo? E la corteccia che protegge il tronco? E le radici che alimentano la corteccia, il tronco, i rami e le foglie? E la terra che cinge le radici? Ed il sole, il mare e l'aria che fertilizzano la terra? Se una piccola foglia di un albero merita il vostro amore, non dovrebbe l'albero, nel suo insieme, meritarlo molto di più? L'amore che sceglie una frazione del tutto si predestina al dolore. ([[Mikha'il Nu'ayma|Mikhail Naimy]])
*Che cosa è tutto quanto gli uomini han pensato in millenni, di fronte a un solo istante di amore? È pur la cosa più perfetta, più divinamente bella della natura! Colà guidano tutti i gradini sulla soglia della vita, di là veniamo, colà andiamo! ([[Friedrich Hölderlin]])
*– Che mi dici dell'amore?<br/>– Sopravvalutato. Biochimicamente non è diverso da una grande scorpacciata di cioccolata. (''[[L'avvocato del diavolo]]'')
*Che mistero è l'amore. Si può essere innamorati di una persona che non sa nulla di te. Forse la massima felicità si raggiunge quando si ama qualcuno che ignora la nostra esistenza. ([[Joyce Carol Oates]])
*Chi è amato, infatti, si muove a suo piacimento nell'intimo del cuore che lo ama. ([[Giovanni Crisostomo]])
*Chi ama abdica alla propria volontà e al proprio buon senso in favore della persona amata. ([[Mateo Alemán]])
*Chi ama assai, poco favella. ([[Luigi Pulci]])
*Chi ama ''currit, volat, laetatur''. Amare significa correre con il cuore verso l'oggetto amato. ([[Papa Giovanni Paolo I|Giovanni Paolo I]])
*Chi conosce bene la vita ed il mondo, sa che le donne non si mettono volentieri sul delicato lor petto il cilicio di un vero amore. ([[Anatole France]])
*Chi nega l'amore è un pazzo: non ha mai conosciuta la potenza, non è mai vissuto in modo completo, non è mai stato travolto da quel turbine impetuoso, che trascina con sé le più belle intelligenze, le coscienze più oneste, seminando cadaveri lungo la via... ([[Carolina Invernizio]])
*Chi ride dell'amore muore sempre per amore. (''[[Nana]]'')
*Chiaro che siamo in guerra, ed è una guerra di accerchiamento, ognuno di noi assedia l'altro ed è assediato, vogliamo abbattere le mura dell'altro e mantenere le nostre, l'amore verrà quando non ci saranno più barriere, l'amore è la fine dell'assedio. ([[José Saramago]])
*– Chissà se l'amo? – È un dubbio che m'accompagnò per tutta la vita e oggidì posso pensare che l'amore accompagnato da tanto dubbio sia il vero amore. ([[Italo Svevo]])
*Chi tace o non sorride dopo l'amore, degrada Eros. ([[Guido Ceronetti]])
*Chi ti ama c'è sempre, Angela, c'è prima di conoscerti, c'è prima di te. ([[Margaret Mazzantini]])
*Ci si innamora così, cercando nella persona amata il punto a nessuno rivelato, che è dato in dono solo a chi scruta, ascolta con amore. Ci si innamora da vicino, ma non troppo, ci si innamora da un angolo acuto un poco in disparte in una stanza, presso una tavolata, seduto in un giardino dove gli altri ballano al ritmo di una musichetta insulsa e decisiva che fa da colla di pesce per una faccia che si appunta a spilli sul diaframma del petto. ([[Erri De Luca]])
*Ci sono parecchie cose che mi piacciono, ma specialmente tre: amore, amore, amore. (''[[La dolce vita]]'')
*Ci voltammo dopo dodici passi, perché l'amore è un duello. ([[Jack Kerouac]])
*Ciascuno, a modo suo, trova ciò che deve amare, e lo ama, la finestra diventa uno specchio; qualunque sia la cosa che amiamo, è quello che noi siamo. ([[David Leavitt]])
*Ciò che ero solito amare, non amo più; mento: lo amo, ma meno; ecco, ho mentito di nuovo: lo amo, ma con più vergogna, con più tristezza; finalmente ho detto la verità. È proprio così: amo, ma ciò che amerei non amare, ciò che vorrei odiare; amo tuttavia, ma contro voglia, nella costrizione, nel pianto, nella sofferenza. In me faccio triste esperienza di quel verso di un famosissimo poeta: "Ti odierò, se posso; se no, t'amerò contro voglia".<ref>Nell'ultima frase Petrarca cita [[Publio Ovidio Nasone]].</ref> ([[Francesco Petrarca]])
*Ciò che inebria in ogni avventura amorosa non è tanto la lusinga offerta alla propria vanità quanto la sfida recata ai limiti dell'individuazione, il fatto di irrompere in un'altra carne, attraversare un'altra vita. ([[Mario Andrea Rigoni]])
*Coloro che amano dovrebbero stare spesso [[silenzio]]si. ([[Charles Morgan]])
*Coloro che amano, non solamente scusano i vizi nelle cose amate, ma li chiamano virtù; similmente coloro che odiano, non solo giudicano le virtù essere minori di quello che sono nelle cose odiate, ma le ruputano vizi, chiamando, verbi grazia, uno che sia liberale, prodigo, o scialacquatore, e uno ben parlante, gracchia o cicalone. ([[Benedetto Varchi]])
*''Coloro che conoscono questa scienza | dicono che l'amore ha quattro forme, | che nascono dall'abitudine, dall'eccitazione erotica, | dalla trasposizione e dagli oggetti dei sensi.'' (''[[Kāma Sūtra]]'')
*Colui che ama, fa tutto senza fatica, oppure ama la sua fatica. ([[Bernadette Soubirous]])
*Com'è possibile ''continuare'' ad amare quando ''non si ama più''?! Come ci si regola con la propria anima?! Chiedilo al ''filisteo''! Lui ci riesce!<br />La sua ''anima morta'' viene sostituita dal ''vivente senso del dovere!''<br /> È un pezzo di bravura, una stregoneria, qualcosa che va ''al di là'' e ''contro'' la natura, e tuttavia, ''lui'' ci riesce! ([[Peter Altenberg]])
*– Come sai che ti ama?<br />– Perché conosce la cosa peggiore di me e le sta bene. (''[[Vi presento Joe Black]]'')
*Con la nostra capacità di amare sono risvegliate anche la nostra vulnerabilità e sensibilità più profonda. ([[Jean Vanier]])
*Conoscevo gli adulti, tranne un verbo che loro esageravano a ingrandire:amare. Mi infastidiva l'uso. Più di tutto mi irritava l'imperativo: ama. Nei libri c'era traffico fitto intorno al verbo amare. Intorno a me non lo vedevo e non lo conoscevo il verbo amare. ([[Erri De Luca]])
*Conosco a chi veramente ama non potere mancare né ingegno, né arte, con quale sé de ogni affanno liberare sappia. (Anonimo, ''[[Aristippia]]'')
*Cos'è che arde e non consuma? L'amore. Quando siamo innamorati si brucia, si arde, ma non si consuma. ([[Roberto Benigni]])
*Cos'è che rende un uomo grande, ammirato dal creato, gradevole agli occhi di Dio? Cos'è che rende un uomo forte, più forte del mondo intero; cos'è che lo rende debole, più debole di un bambino? Cos'è che rende un uomo saldo, più saldo della roccia; cos'è che lo rende molle, più molle della cera? È l'amore! Cos'è che è più vecchio di tutto? È l'amore. Cos'è che sopravvive a tutto? È l'amore. Cos'è che non può essere tolto, ma toglie lui stesso tutto? È l'amore. Cos'è che non può essere dato, ma dà lui stesso tutto? È l'amore. Cos'è che sussiste, quando tutto frana? È l'amore. Cos'è che consola, quando ogni consolazione viene meno? È l'amore. Cos'è che dura, quando tutto subisce una trasformazione? È l'amore. Cos'è che rimane, quando viene abolito l'imperfetto? È l'amore. Cos'è che testimonia, quando tace la profezia? È l'amore. Cos'è che non scompare, quando cessa la visione? È l'amore. Cos'è che chiarisce, quando ha fine il discorso oscuro? È l'amore. Cos'è che dà benedizione all'abbondanza del dono? È l'amore. Cos'è che dà energia al discorso degli angeli? È l'amore. Cos'è che fa abbondante l'offerta della vedova? È l'amore. Cos'è che rende saggio il discorso del semplice? È l'amore. Cos'è che non muta mai, anche se tutto muta? È l'amore, e amore è solo quello che mai si muta in qualcos'altro. ([[Søren Kierkegaard]])
*Cos'è l'amore? Una emozione stenica permeata di vigore psicofisico. ([[Marcello Marchesi]])
*''D'Amor distretto vivo doloroso; | com'om che sta lontano | e vedesi alungare | da cosa c'ama, vedesi noioso, | languisce stando sano, | perché non pote usare | la cosa che li piace, | per zo vado morendo; | dunqua non mi dispiace | tal morte soferendo, | ma vivere mi pare.'' ([[Folco di Calavra]])
*''«D'amore non esistono peccati, | s'infuria un poeta ai tardi anni, | esistono soltanto peccati contro l'amore.» | E questi no, non li perdoneranno.'' ([[Vittorio Sereni]])
*''Devo molto | a quelli che non amo. | Il sollievo con cui accetto | che siano più vicini a un altro. || La gioia di non essere io | il lupo dei loro agnelli. || Mi sento in pace con loro | e in libertà con loro, | e questo l'amore non può darlo, | né riesce a toglierlo.'' ([[Wisława Szymborska]])
*''Di quell'amor ch'è palpito | dell'universo intero, | misterïoso, altero, | croce e delizia al cor''. ([[Francesco Maria Piave]], ''[[La traviata]]'')
*''Dicono alcuni che amore è un bambino, e alcuni che è un uccello, | alcuni che manda avanti il mondo, e alcuni che è un'assurdità, | e quando ho domandato al mio vicino, che aveva tutta l'aria di sapere, | sua moglie si è seccata e ha detto che no, non era il caso, no.'' ([[Wystan Hugh Auden]])
*Dicono che l'amore è cieco. Io credo che l'amore sia dotato di una vista superiore. ([[John Powell]])
*Dopotutto che cos'è l'amore se non una sorta di imprinting psichico, le cui leggi sfuggono alla nostra comprensione? ([[Jeffrey Moussaieff Masson]])
*Dove c'è amore, non c'è fatica, ma gusto. ([[Bernardo di Chiaravalle]])
*E allora, povero illuso, cosciotto di prosciutto, ti dirò che l'amore non è che un altro nome per [[lussuria]], più lussuria, più lussuria, più un dannato mucchio di inganni, di falsità, di menzogne e ogni sorta di imbrogli. (''[[Il settimo sigillo]]'')
*E ama, ma veramente, gli uomini coi quali il destino ti ha unito. ([[Marco Aurelio]])
*È chiaro che una donna senza amore è come un fiore senza sole. Deperisce. (''[[Il favoloso mondo di Amélie]]'')
*È così in tutto il mondo: è l'amore che ci dà la forza di muoverci ovunque e ci fa sentire uguali. Difatti, è proprio dall'amore tra un uomo e una donna che nasce un bambino. I genitori che lo hanno atteso per nove lunghi mesi lo faranno crescere con amore nella felicità e nella gioia. E poi, nello stesso modo, anche un altro uomo e un'altra donna potranno in seguito gioire per la nascita del frutto del loro amore. È probabilmente la storia dell'uomo che tende a percorrere sempre lo stesso cammino, sia per soddisfare il suo bisogno d'amore sia per adempiere alle sue possibilità creative. Può essere vero che la felicità dell'uomo consista solo in questa eterna ripetizione? Non lo so. Ma certamente ogni bimbo che nasce porta un po' di felicità. (''[[I bon bon magici di Lilly]]'')
*È difficile dimostrare amore quando senti di non avere la benché minima motivazione, ma l'amore non è solo sentimento, è la determinazione a compiere gesti d'amore, anche senza alcuna apparente ricompensa. (''[[Fireproof]]'')
*{{NDR|L'amore}} è la psicoterapia della natura. ([[Eric Berne]])
*È nell'amore soprattutto che il relativo è l'assoluto. Una certa mano che si vede per la prima volta senza guanto e che si stringe un po' sotto le dita, inebria quanto una presa di possesso completa. ([[Albert Samain]])
*È meglio amare o essere amati? Nessuno dei due se il vostro colesterolo è più di seicento. ([[Woody Allen]])
*È soltanto nelle misteriose equazioni dell'amore che si può trovare ogni ragione logica. (''[[A Beautiful Mind]]'')
*È sorprendente quanto il modello comportamentale dell'amore sia simile a quello della demenza. (''[[Matrix Revolutions]]'')
*È umano amare, ed è ancor più umano il perdonare. ([[Tito Maccio Plauto]])
*È una disgrazia non essere amati, ma è un affronto non esserlo più. ([[Montesquieu]])
*È un fuoco soffocato, una piacevole piaga, un gustoso veleno, una dolce amarezza, una dilettevole malattia, un lieto tormento, una ferita dolce e crudele, una morte soave. ([[Fernando de Rojas]])
*Ecco come posso definire in una sola frase il cosiddetto amore: è l'illusione di poter congiungere il fenomeno con la realtà. ([[Yukio Mishima]])
*Ed ecco, c'è in noi un mondo d'amore per qualcosa, pure se ignoriamo che cosa al mondo questo qualcosa sia. ([[Thomas Traherne]])
*''Era la tarda sera – un primo maggio – | maggio serale – era tempo d'amore. | Era invito all'amore la voce della tortora, | dove odorava il bosco dei pini. | D'amore mormorava il muschio silenzioso; | l'albero in fiore mentiva una pena d'amore, | il suo amore cantava l'usignolo alla rosa, | la rosa il suo amore esprimeva col profumato respiro. | Il lago a specchio tra ombrosi cespugli | cupo echeggiava un segreto dolore, | la riva lo abbracciava tutt'intorno; | e chiari soli di mondi diversi | vagavano per un azzurro di nastri, ardendo come lacrime d'amore.'' ([[Karel Hynek Mácha]])
*''Era un germoglio tenero | in un paradiso perduto | la donna che viveva con te | di danze e canti d'amore. | ho sognato?'' ([[Akiko Yosano]])
*''Eros ha sconvolto il mio cuore, | come un vento che si abbatte sulle querce sulla montagna.'' ([[Saffo]])
*''Eros qual fabbro con un grande maglio | di nuovo m'ha colpito, | nel torrente invernale m'ha tuffato.'' ([[Anacreonte]])
*Esiste una sola specie di amore, al di là dello spazio e del tempo; tutti gli incontri sulla terra sono immagini, sono colori dell'unica e indivisibile luce. L'amore inteso in senso generale, l'amore nel turbine della temporalità è terreno, è nettunico; l'oceano è la culla dalla quale si erge Afrodite. Dai suoi abissi sgorga ciò che nell'amore è onda e ritmo, tensione e mescolanza, ciò che è meraviglioso e temibile. Sulla riva del mare e sugli scogli noi percepiamo la sua anonima canzone fatale, le profonde voci delle sirene che, emergendo e tuffandosi, ci attirano per perderci nel loro mare. L'attrazione è irresistibile. ([[Ernst Jünger]])
*Essere amati, è passare. Amare, è durare. ([[Rainer Maria Rilke]])
*– Fermati, o Polinico. Sai tu che effetti fa amore?<br>– Che? bestia!<br>– Quelli del tartufo, che a' giovani fa rizzar la ventura e a' vecchi tirar coregge. ([[Bernardo Dovizi da Bibbiena]])
*Forse è mancare di saggezza amare alla follia; ma non c'è mancanza di saggezza più grave che quella di non amare per niente. ([[Katherine Mansfield]])
*Gli amori durano esattamente un momento perfetto, il resto è solo rievocazione, ma quel momento può essere sufficiente a dare un senso a più di una vita. ([[Marcello Fois]])
*Gli anni si susseguono, ma ad un vero amore cent'anni equivalgono a poche ore. (''[[La bella addormentata nel bosco]]'')
*Gli uomini imparano ad amare la persona dalla quale sono attratti... le donne sono sempre più attratte dalla persona che amano. (''[[Sesso, bugie e videotape]]'')
*Ho capito che amare significa ringraziare l'altro di esistere. ([[Alejandro Jodorowsky]])
*Ho letto i vostri libri inglesi che parlano d'amore eterno, ma forse arriverò a comprenderne il significato solo al mio arrivo a Londra perché al momento non lo afferro ancora pienamente – o meglio, non capisco il significato che voi gli attribuite. L'amore ha un ciclo vitale, come il fiore che cresce in un campo: una volta sbocciato, ben presto appassisce. Poi ritorna la primavera, ma non torna lo stesso fiore, né un altro con le stesse radici. È una legge di natura. Una volta che la passione divampando ha raggiunto l'acme, è più probabile che si estingua. ([[Conte Dracula]], ''[[I poteri delle tenebre (Islanda)|I poteri delle tenebre]]'')
*''Ho visto che l'amore cambia il modo di guardare''. ([[Luciano Ligabue]])
*I grandi amori portano spesso grandi dolori. ([[Valentina Cortese]])
*In amore, chi arde, non ardisce; chi ardisce, non arde. ([[Niccolò Tommaseo]])
*I sentimenti d'amore dopotutto sono esattamente come le reazioni chimiche. Se sono soddisfatte alcune condizioni, nascono indipendentemente dagli attori. (''[[Welcome to the NHK]]'')
*Il compromesso è necessario, però fino a un certo punto, perché ho capito che l'amore richiede anche che ci si assomigli per incastrarsi bene. Quella credenza per cui "siamo così diversi che ci completiamo" è una cazzata. Ci vuole allenamento per essere felici in due ma perché facciamo lo stesso sport. Non è che io gioco a tennis e tu a pallavolo. ([[Levante (cantante)|Levante]])
*''Il dolore è così forte | da ferirti in fondo al cuore, | ecco cos'è, | il vero amore cos'è. | Ti riporta indietro | a quando avevi cinque anni, | ecco perché | il vero amore fa male. | Quanto può far male | l'amore quello vero, | quanta pena provoca l'amor? | E ora puoi pensar: | "Tu ami e poi soffrirai"; | l'amore non vale, | no, no.'' (''[[Tutti pazzi per Mary]]'')
*Il giusto amore evita sia la dedizione insana che il dominio. ([[Max Horkheimer]])
*Il guaio è che nel nostro mondo nessuno prova mai la passione amorosa. Nessuno, mai, ama al punto di uccidere o di commettere suicidio per amore. La gente si limita a divorziare, una o più volte, in un circolo chiuso di adulterio legale. Oppure si accontenta d'una bottiglia di vino e d'un sedile posteriore. ([[Louis Bromfield]])
*Il [[male]] ha la sua ora ma l'amore avrà i suoi giorni! ([[Giovanni Scafoglio]])
*Il miglior tonico esistente è l'amore. ([[Jorge Amado]])
*Il perfetto amore è la più bella di tutte le frustrazioni perché è più di ciò che si possa esprimere. ([[Charles Chaplin]])
*Il significato e la dignità dell'amore, inteso come sentimento, dipendono dal fatto che esso ci costringe a riconoscere nell'altro, realmente e con tutto il nostro essere, quello stesso valore centrale e assoluto che, in forza dell'egoismo, noi ammettiamo soltanto in noi stessi, sino a determinare lo spostamento del centro stesso della vita personale. ([[Vladimir Sergeevič Solov'ëv]])
*Il solo amore, degno del suo nome, è quello che sempre e dovunque eleva. ([[George MacDonald]])
*«Il tuo amore è troppo grande» [...]. «Troppo grande? [...] L'amore o c'è o non c'è. L'amore piccolo non è amore per niente». ([[Toni Morrison]])
*''Il vero amore è una quiete accesa.'' ([[Giuseppe Ungaretti]])
*Il vero Amore non è altro che un certo sforzo di volare a la divina bellezza, desto in noi dallo aspetto della corporale bellezza. ([[Marsilio Ficino]])
*''Il vero immortale è l'amor''. ([[Giosuè Carducci]])
*In amore c'è la sopportazione del quotidiano. Qualcosa talvolta di eroico e di misterioso. Ma anche di terribile. Le piccole viltà. Il bisogno del quieto vivere. L'amore è una scuola di resistenza. ([[Ilaria Occhini]])
*In amore sono gli occhi a guidarci. ([[Sesto Properzio]])
*In breve, il più grande piacere che c'è, dopo l'amore, è parlare d'amore. ([[Louise Labé]])
*In confronto alla [[morte]], l'amore è una faticosa faccenda infantile, sebbene gli uomini credano più nell'amore che nella morte. ([[Mario Puzo]])
*In materia d'amore tutti sappiamo scrivere, ma nessuno sa leggere. ([[Dino Segre]])
*In questo momento dell'amore, ti parlo come se stessi per morire. Perché l'amore, come la morte, ci proietta al di là del tempo e delle ombre che l'abitano. L'amore è «forte come la morte»: come la morte, è il mezzo per cui «l'uomo si eternizza». Ecco perché chi ha amato in verità non ha più paura della morte; è rassicurato da questa parentela misteriosa tra le due grandi forze che dominano il nostro destino: dal momento che l'amore è morto, bisogna pur che la morte sia amore! ([[Gustave Thibon]])
*Io, al contrario, sostenevo che l'amore giustifica e santifica tutto, perfino la pederastia; di più: che l'amore, quando è puro, cioè totalmente disinteressato, è sempre anormale, asociale, eccetera: proprio come l'[[arte]] – avevo aggiunto –, che quando è pura, dunque inutile, dispiace a tutti i preti di tutte le religioni, compresa quella socialista. ([[Giorgio Bassani]])
*Io credo che sia un po' come una scommessa, amare qualcuno. Puoi avere una lunga amicizia per una persona e annullarla nel momento stesso in cui le dichiari il tuo amore. Si tratta di un equilibrio estremamente complicato, che una minima mossa falsa può far cadere all'istante. (''[[Maison Ikkoku]]'')
*Io vivo solo per amare qualcuno. Per me l'amore è azione, lavoro a tempo pieno. Occupa il mio cervello e la mia esistenza al 98 per cento. ([[Philippe Starck]])
*''L'amore aiuta a vivere, a durare, | l'amore annulla e dà principio. E quando | chi soffre o langue spera, se anche spera, | che un soccorso s'annunci da lontano, | è in lui, un soffio basta a suscitarlo''. ([[Mario Luzi]])
*''L'amore al peggio ti fa dimagrire.'' ([[Lo Stato Sociale]])
*''L'amore, amore mio, | è una poesia graziosa scritta sulla luna, | l'amore è disegnato su tutte le foglie degli alberi, | l'amore è inciso | sulle piume dei passeri, o | sulle gocce di pioggia.'' ([[Nizar Qabbani]])
*L'amore che aumenta a poco a poco e per gradi assomiglia troppo all'amicizia per essere una passione violenta. ([[Jean de La Bruyère]])
*L'amore che cos'è? È correre incontro al sole finché esso tramonta e ti trovi nell'ombra. (''[[Dramma della gelosia (tutti i particolari in cronaca)]]'')
*L'amore che vince ogni più cupo pensiero e dissolve ogni tormento nel cuore. ([[Mario Giannone]])
*L'amore ci aiuta a sviluppare un'identità sufficientemente sicura da poter essere affidata alle cure e alla protezione di un'altra persona. ([[Don DeLillo]])
*L'amore ci avviluppa sempre: siamo noi, con il nostro atteggiamento verso esso, a trasformarlo in fuoco oppure in luce. ([[Jean Guitton]])
*L'amore coglie sfumature invisibili a un occhio indifferente e ne trae conseguenze infinite. ([[Stendhal]])
*L'amore come lo si sogna è irrealizzabile: bisogna accontentarsi dei surrogati che la vita ci offre. ([[Monica Vitti]])
*L'amore concede le sue gioie supreme soltanto a chi è pronto ai supremi cimenti. ([[Alfredo Panzini]])
*''L'amore conta, | l'amore conta, | conosci un altro modo | per fregar la morte?'' ([[Luciano Ligabue]])
*L'amore consiste in questo, che due solitudini si proteggono a vicenda, si toccano, si salutano. ([[Rainer Maria Rilke]])
*L'amore d'oggi è una malattia che entra nel sangue con il contatto; il resto è letteratura romantica del passato, è chiacchiera, è retorica; può essere tutt'al più contorno, ma non è il nocciolo. ([[Mario Mariani]])
*L'amore dà amarezza. ([[Tito Maccio Plauto]])
*L'amore degli uomini si distingue dalla stupida foia delle bestie soltanto per due funzioni divine: la carezza e il bacio. ([[Pierre Louÿs]])
*L'amore deluso nel suo eccesso, e soprattutto l'amore ingannato dalla fatalità della morte, non ha altro esito che il suicidio. ([[Michel Foucault]])
*L'amore è anche imparare a rinunciare all'altro, a saper dire addio senza lasciare che i tuoi sentimenti ostacolino ciò che probabilmente sarà la cosa migliore per coloro che amiamo. ([[Sergio Bambarén]])
*L'amore è attesa di una gioia che quando arriva annoia. ([[Leo Longanesi]])
*– L'amore è cieco.<br />– No, no, no, è peggio: l'amore distorce le cose. O ancora peggio, l'amore è qualcosa che non hai mai chiesto. Avevo chiesto invece e persino preteso l'erotismo dagli uomini, ma quell'amore idiota... mi sentii umiliata dall'amore e da tutta la disonestà che lo segue. L'[[erotismo]] significa dire sì, l'amore al contrario solletica gli istinti più bassi avvolti da [[bugia|bugie]], come dire sì quando intendi dire no e viceversa. (''[[Nymphomaniac]]'')
*L'amore è come la devozione; viene tardi. Non si è né innamorate né devote a vent'anni, a meno che non si abbia una disposizione speciale, una specie di santità innata. ([[Anatole France]])
*L'amore è come la fascia di ozono! Ti accorgi di lui solo quando non c'è più! (''[[Una pallottola spuntata 2 e 1/2]]'')
*L'amore è come la storia: pochi eroi e milioni di vigliacchi. (''[[Fantasmi a Roma]]'')
*L'amore è così, un gioco di lasciarsi e ritrovarsi. E ogni volta è diverso, non siamo mai come eravamo prima. ([[Francesco Nuti]])
*L'amore è da reinventare, si sa. ([[Arthur Rimbaud]])
*L'amore è, esiste. E niente di quello che dite può farlo sparire, perché è il motivo per cui noi esistiamo qui. È la vetta più alta, e una volta che l'hai scalata e guardi gli altri da lassù, ci rimani per sempre. Perché se ti muovi, allora... cadi. Cadi. (''[[L'altra metà dell'amore]]'')
*L'amore è eterno finché dura. ([[Henri de Régnier]])
*L'amore è fecondo di molto miele e di molto fiele. ([[Tito Maccio Plauto]])
*L'amore è fragile. È una cosa talmente magica che bisogna starci molto attenti. A come si dicono le cose. Svanisce altrimenti: va via. Deve rimanere nel bello. Vive di sorrisi. Handle with care, con cura. Controllare le proprie ossessioni, non fare scenate di gelosia inutili. Non metterlo alla prova, soprattutto. Mai. ([[Concita De Gregorio]])
*L'amore è fuoco. Ma non sai se scalderà il cuore o brucerà la tua casa. ([[Joan Crawford]])
*L'amore è il fuorilegge definitivo. Il mio amore per te non ha secondi fini. Ti amo gratis. ([[Tom Robbins]])
*L'amore è il solo sogno che non si sogna. ([[Paul Fort]])
*L'amore è incompatibile con la vita. Il desiderio di due cuori che si amino veramente, non è vivere insieme, ma morire insieme. ([[Aldous Huxley]])
*L'amore è inventare l'altro con tutta la nostra fantasia e con tutte le nostre forze, senza cedere di un millimetro alla realtà. ([[Gianrico Carofiglio]])
*L'amore è l'arte più difficile. E scrivere, danzare, comporre, dipingere, sono la stessa cosa che amare. Funambolismi. La cosa più difficile è avanzare senza cadere. ([[Maxence Fermine]])
*L'amore è l'eterno sorriso del creato, l'armonia che tutti gli esseri lega in un vincolo misterioso. ([[Felice Guzzoni]])
*L'amore è l'insostituibilità. ([[Paolo Sorrentino]])
*L'amore è l'ultimo dono che ci consenta di mantener l'oscurità lungi da noi. È lo sforzo di due creature solitarie che si raggiungono nel [[buio]], si toccano, e si stringono fra le braccia per impedire alle tenebre d'invadere la loro anima. ([[Frederic Prokosch]])
*L'amore è l'unica cosa che riusciamo a percepire che trascenda dalle dimensioni di tempo e spazio. Forse di questo dovremmo fidarci, anche se non riusciamo a capirlo ancora. (''[[Interstellar]]'')
*L'amore è l'unica griffe che non passerà mai di moda. (''[[Sex and the City]]'')
*L'amore è la capacità di avvertire il simile nel dissimile. ([[Theodor Adorno]])
*L'amore è la cosa più forte e più fragile che abbiamo nella vita. ([[Vanessa Paradis]])
*L'amore è la moneta più preziosa che hai a disposizione, usala nel mercato in cui sei sicuro di non essere ingannato. ([[Wilbur Smith]])
*''L'amore è la risposta | in un mare di domande.'' (''[[A Week Away]]'')
*L'amore è per definizione un dono non meritato; anzi, l'essere amati senza merito è la prova del vero amore. ([[Milan Kundera]])
*''L'amore è per gli sciocchi e tutti gli sciocchi sono innamorati.'' ([[Nick Cave]])
*L'amore è personale, è di pertinenza di chi lo prova. ([[Efraim Medina Reyes]])
*L'amore è qualcosa di misterioso, non ha né forma né peso e non se ne può misurarare la grandezza. Anche se nessuno l'ha mai visto, non si può negare che esista e che possa far soffrire. (''[[Le situazioni di Lui & Lei]]'')
*L'amore è qualcosa in cui ti imbatti. ([[Barbara Kruger]])
*L'amore è quell'attimo che passa tra un sospiro e un altro. (''[[San Gabriele (film)|San Gabriele]]'')
*L'amore è quello che lega l'uomo alla donna, e il [[denaro]] quello che lega la donna all'uomo. ([[Grazia Deledda]])
*L'amore è [...] quello che resta nel fuoco quando l'innamoramento si è consumato. (''[[Il mandolino del capitano Corelli]]'')
*''L'amore è reale, la realtà è amore | l'amore è sentire, sentire l'amore | l'amore è voler essere amati.'' ([[John Lennon]])
*L'amore è sempre santo, perché le sue vampe partono dall'unico incendio di Dio. ([[Antonio Bello]])
*L'amore è tante cose insieme. È, soprattutto, incomprensibilità e mistero, perché ha in sé il germe dell'infinito ed è in sé una delle manifestazioni dell'infinito. ([[Alessandro Meluzzi]])
*L'amore è tra me e quel fondo abissale che c'è dentro di me, a cui io posso accedere grazie a te. L'amore è molto solipsistico; e tu, con cui faccio l'amore, sei quel Virgilio che mi consente di andare nel mio Inferno, da cui poi emergo grazie alla tua presenza (perché non è mica detto che chi va all'Inferno poi riesca a uscire di nuovo). Grazie alla tua presenza io emergo: per questo non si fa l'amore con chiunque, ma con colui/lei di cui ci si fida; e di che cos'è che ci si fida? Della possibilità che dopo l'affondo nel mio abisso mi riporti fuori. ([[Umberto Galimberti]])
*L'amore è un'assurdità che in natura non c'è. ([[Thomas Bernhard]])
*L'amore è un allucinogeno che può farci vedere una musa in una manza e un'aquila in una gallina. ([[Anacleto Verrecchia]])
*L'amore è un bellissimo fiore, ma bisogna avere il coraggio di coglierlo sull'orlo di un precipizio. ([[Stendhal]])
*L'amore è un canale di conoscenza diverso da quello della ragione e per questo in esso non si deve "dimostrare" tutto, "spiegare" ogni cosa. ([[Gianfranco Ravasi]])
*''L'amore è un colpo di pistola, | l'amore, l'amore è un pugno sulla schiena, | è uno schiaffo per cena, | l'amore ti tocca appena.'' ([[Brunori Sas]])
*L'amore è un disordine mentale che ci trascina verso un determinato oggetto e ci incatena ad esso nostro malgrado: è una malattia che ci viene come la rabbia viene agli animali. ([[Alain-René Lesage]])
*L'amore è un incidente che sta per accadere. (''[[Closer]]'')
*L'amore è un materiale deteriorabile, se non lo conservi attenendoti a certe regole poi devi buttare via tutto. ([[Marco Presta]])
*L'amore è un oceano di emozioni, interamente circondato da spese. ([[Thomas Dewar]])
*L'amore è un rapporto privo di memoria e di prospettiva in cui ha luogo un totale assorbimento nel presente, è l'esclusione delle cose passate, è la perfetta noncuranza del futuro, è assenza di scrupoli, di pentimenti, di aspettative, di timori. ([[Leszek Kołakowski]])
*L'amore è un volo che sfugge ai radar della percezione. ([[Guido Ceronetti]])
*''L'amore è un suicidio.'' ([[The Smashing Pumpkins]])
*L'amore è un viaggio. (''[[Elizabethtown]]'')
*L'amore è una cazzata. ([[Chuck Palahniuk]])
*L'amore è una cosa meravigliosa. Quando lo trovi tutto il mondo profuma di Daffodil Daydream. L'amore lo devi tenere stretto e non mollare mai la presa. (''[[Deadpool (film)|Deadpool]]'')
*L'amore è una fiammata che brucia presto e poi non rimane che la cenere, l'amarezza, il rimpianto. (''[[Chi è senza peccato...]]'')
*L'amore è una lotta basata sulle parole e sul tempo. ([[James Barlow]])
*L'amore è una potente arma contro la paura. (''[[Sansone e Dalila (miniserie televisiva)|Sansone e Dalila]]'')
*L'amore. È uno strano mix di alchimia e destino. E nonostante i nostri grandi ideali su chi dovremmo avere accanto, l'amore, alla fine, sceglie al nostro posto. Sempre. (''[[Being Erica]]'')
*L'amore: ecco la parola sacra ancora capace ed efficace da lanciare alle anime. ([[Luisa Margherita Claret de la Touche]])
*L'amore fa fare un sacco di stronzate. (''[[Tutti pazzi per Mary]]'')
*L'amore fa male, ma la mancanza d'amore ancora di più. ([[David Lynch]])
*L'amore [...]. Fuoco e fiamme per un anno, cenere per trenta. ([[Giuseppe Tomasi di Lampedusa]])
*L'amore. Grandioso, non è vero? Io l'ho provato una volta. Sposarsi vuol dire comprare una casa per una persona che odi, ricordatevelo. (''[[The Nice Guys]]'')
*L'amore ha anche questo in comune con la poesia: che, quando ci si spiega, si è perduti. ([[Mario Andrea Rigoni]])
*L'amore ha diritto di essere disonesto e bugiardo. Se è sincero. ([[Marcello Marchesi]])
*L'amore il «grande amore», in fondo è qualcosa che dobbiamo scoprire, non possiamo sapere a priori, con certezza, come e quando lo troveremo. ([[Tina Aumont]])
*''L'amore, il mio amore è un colpo di pistola, | l'amore, l'amore è una fanfara che suona la nostra canzone, | è un nodo intorno al collo | nel buio di una prigione.'' ([[Brunori Sas]])
*L'amore, in effetto, rende ancora più saldi i vincoli (che ci legano all'esistenza). Distrutto questo legame fondamentale, la liberazione in questa stessa vita, secondo me, è cosa fatta. ([[Abhinavagupta]])
*L'amore, in fondo, ha il suo migliore alimento nei contrasti, nei sotterfugi. ([[Giorgio Bassani]])
*L'amore in questo assomiglia a Dio: per raggiungerlo bisogna crederci. ([[Ugo Ojetti]])
*L'amore in sostanza tra un uomo e una donna non si basa su chi insegue e chi fugge, ma su chi sa aspettare. ([[Vittorio Sgarbi]])
*L'amore incomincia dall'amore, e dalla più forte amicizia non si riuscirebbe a passare che a un debole amore. ([[Jean de La Bruyère]])
*L'amore infatti è un fiore che sboccia dovunque, compie i suoi dolci miracoli sfidando il gelo dell'autunno e la neve dell'inverno e torna a rifiorire, turgido e fragrante durante il corso dell'anno, rendendo felice chi lo dona e chi lo riceve. ([[Louisa May Alcott]])
*''L'amore infine è aridità.'' ([[Pier Paolo Pasolini]])
*L'amore iride dorata dei sogni della fanciullezza, è sovente dolore che lacera il cuore, che strazia le viscere e che tronca lo stame della vita. ([[Felice Guzzoni]])
*L'amore, la più mortale tra le cose mortali: ti uccide sia quando ce l'hai sia quando non ce l'hai.<br />Ma non è esattamente così.<br />È colui che condanna e il condannato; il giustiziere; la lama; la sospensione di pena all'ultimo momento; il respiro affannoso; il cielo infinito sopra di te e il «Grazie, grazie, grazie, Dio».<br />L'amore: ti ucciderà e ti salverà. ([[Lauren Oliver]])
*L'amore, la più tirannica e violenta delle passioni umane, viene simboleggiato da un angioletto con l'aria coglioncella e con una freccina in mano. Che errore! Dovrebbe essere invece simboleggiato dalla scala Mercalli, perché l'amore, nei gradi più alti della sua intensità, fa più danni e lascia dietro di sé più macerie di una scossa tellurica. Per fortuna non dura a lungo, altrimenti rimarremmo tutti sepolti sotto quella passione. ([[Anacleto Verrecchia]])
*L'amore moderno è melodia debole, superistrumentata. ([[Hugo von Hofmannsthal]])
*L'amore nasce dal desiderio improvviso di rendere eterno ciò che è passeggero. ([[Ramón Gómez de la Serna]])
*L'amore nasce dalla contemplazione della diversità assoluta in una vita in cui riconosciamo la nostra identità; anche i sessi sono identità perfetta e diversità totale. Perciò cercano di possedersi. Cercano la pace nella esaltazione della diversità; e il possesso di sé nella propria distruzione. L'amore è la propria esaltazione e la rinuncia a sé. Amiamo l'assoluta diversità in ciò che è assolutamente identico a noi – la meravigliosa apparizione del diverso, che rende l'identico sempre più identico e più diverso. ([[Andrea Emo]])
*L'amore nasce e arde senza conoscere barriere e limiti. (''[[Kimagure Orange Road]]'')
*L'amore non dà una spiegazione dell'universo, non è la giustificazione della storia, non fa sorgere scienziati e filosofi. Fa ben di più. Non giustifica, ma fa vivere; non spiega, ma guarisce. Chi gusta l'amore, anche se morto, può nascere. ([[Ermes Ronchi]])
*L'amore non deve essere un mezzo, l'amore deve essere un fine. ([[Muriel Barbery]])
*L'amore non deve essere un segreto, se ti tieni una cosa complicata come l'amore chiusa dentro, alla fine ti ammali. (''[[Spider-Man 2]]'')
*L'amore non dura che un tempo. È funzione diretta di un potenziale di desiderio, è un fuoco di paglia che arde forte e si spegne presto. ([[Maxence Van der Meersch]])
*L'amore non è bello: solo il sogno dell'amore rapisce. ([[Ernst August Klingemann]])
*L'amore non è come una pietra da macina ch'è uguale dappertutto e agisce allo stesso modo su tutto ciò che tocca. L'amore è come il mare. Mobile, ma al tempo stesso immutabile, e segue i contorni della spiaggia che bacia, e su ogni spiaggia è diverso. ([[Zora Neale Hurston]])
*L'amore non è mica cieco, è affetto da [[presbiopia]]: lo prova il fatto che si accorge dei difetti solo quando si allontana. ([[Michel Zamacoïs]])
*''L'amore non è qualcosa da capire | L'amore non è qualcosa da sentire | L'amore non è qualcosa da dare o ricevere. | L'amore è solo qualcosa che avviene | Ed eternamente è''. ([[Sri Chinmoy]])
*L'amore non è un annunciatore di disastri: ''l'amore vede roseo''. E qualche volta, si capisce, s'inganna. ([[Umberto Saba]])
*L'amore non è un problema, come non lo è un veicolo: problematici sono soltanto il conducente, i viaggiatori e la strada. ([[Franz Kafka]])
*L'amore non è una cosa che, tutto sommato, decidi freddamente che potrebbe darti gioia [...] È una cosa che t'afferra e ti possiede, o bere o affogare, o la va o la spacca. ([[Richard Adams]])
*L'amore non è una scintilla effimera, nata dall'incontro di due desideri, è una fiamma eterna sprigionata dalla fusione di due destini. ([[Gustave Thibon]])
*L'amore non finisce mai di sorprenderci. Come quello tra l'idraulico e mia moglie. (''[[Rat-Man]]'')
*L'amore non prende nulla. Infatti, come potrebbe prendere qualche cosa, dal momento che ogni cosa gli appartiene? Esso non dice: – Questo è mio – o – Quello è mio, – ma dice: – Questo è tuo. (''[[Vangelo secondo Filippo]]'')
*L'amore non può mai perdere. (''[[Perfect Strangers]]'')
*L'amore non si dimentica di te anche quando tu lo ignori. Torna, bussa. Se non rispondi ti porta a fondo. Devi averne un po' paura, ma più di tutto devi mostrargli il tuo coraggio. Devi esserci, quando chiama. Devi essere lì e prenderti cura di lui. Solo se lo lasci libero di andare puoi vederlo tornare. ([[Concita De Gregorio]])
*L'amore non si pesa in [[Lacrima|lacrime]]. ([[Denis de Rougemont]])
*L'amore non si può avere a comando, è un regalo di un cuore a un altro cuore. ([[Paramahansa Yogananda]])
*''L'amore non si spiega | fa girare il mondo e poi | se non c'è diventa tutto inutile, | non puoi farne a meno mai | nemmeno quando poi.'' ([[Sergio Cammariere]])
*L'amore non va sempre a finire bene... se è sofferto si viene assaliti da un dolore senza pari e nonostante questo ci si innamora ancora di più... (''[[Video Girl Ai]]'')
*L'amore parla molto, è un discorso. Si dichiara, e spesso culmina in questa dichiarazione in cui finisce: atto linguistico altamente ambiguo, quasi indecente. ([[Jean Baudrillard]])
*L'amore, per sua stessa natura, deve essere una condizione transitoria. Cercare il segreto che lo rende costante sarebbe folle come cercare la pietra filosofale o la grande panacea; e la scoperta risulterebbe inutile se non fatale per l'umanità. ([[Mary Wollstonecraft]])
*L'amore, pieno, durevole, succede all'ebbrezza dell'innamoramento e all'ardore della passione; ma, per goderne, occorre aver superato le pretese, non mai trascurando le attese. ([[Elio Pecora]])
*L'amore porta molta felicità, molto più di quanto struggersi per qualcuno porti dolore. ([[Albert Einstein]])
*L'amore può morire in un cuore che lo rifiuta e che si ostina a dirgli di no, come la [[verità]] può morire in uno spirito indifferente che rifiuta di essere attento, come la [[musica]] può morire in mezzo al rumore che la circonda e la copre. ([[Maurice Zundel]])
*L'amore può trasformare l'uomo in un mostro, e per amore può anche accadere che un uomo brutto diventi bello. (''[[La bella e la bestia (film 1946)|La bella e la bestia]]'')
*L'amore racchiude tutte le vocazioni, che l'amore è tutto, che abbraccia tutti i tempi e tutti i luoghi, in una parola che è eterno. ([[Teresa di Lisieux]])
*L'amore, Re sui Re. ([[Antonio Pérez (statista)|Antonio Pérez]])
*L'amore resta nel cuore di chi lo dona, e diviene tanto più grande quanto più se ne dispensa agli altri! ([[Friedrich Wilhelm Foerster]])
*L'amore sano è quello che abbraccia una donna sola e intera, compreso il suo carattere e la sua intelligenza. ([[Italo Svevo]])
*L'amore sano, normale, è l'amore ''perché''; ma il vero amore è l'amore ''sebbene''. ([[Maurice Donnay]])
*L'amore sembra essere il compiacimento del cuore di una persona verso qualcosa, a causa di qualcosa: si presenta come desiderio nella ricerca, e felicità nella soddisfazione del possesso, appare come una corsa, per quanto concerne il desiderio e come un riposo per quanto si riferisce alla gioia del possesso. ([[Ugo di San Vittore]])
*L'amore se ne andrà tanto lontano quanto è lontano dagli occhi. ([[Sesto Properzio]])
*L'amore senza [[sofferenza]] si riduce all'amore per noi stessi. ([[Madeleine Delbrêl]])
*L'amore serve a renderci deboli e dipendenti, senza l'amore una razza di guerrieri solitari sarebbe padrona dell'universo. Eserciti unidimensionali senz'altra ambizione che vagare per valli senza nome. L'amore che ci inoculano fin dal primo vagito è un antidoto alla nostra ansia di non essere, non sapere, non dovere. ([[Efraim Medina Reyes]])
*L'amore si fonda sulla [[nostalgia]], nostalgia della persona amata. Esso non è libero dalla dimensione sessuale. Quanto più grande è la nostalgia dell'unione con la persona amata, tanto più grande è l'amore. Se si toglie il tabù della dimensione sessuale, cade la barriera che produce continuamente la nostalgia e così l'amore perde la sua base. ([[Max Horkheimer]])
*L'amore si nutre di tutti i sentimenti che trova lungo il suo cammino e li offre al vincitore. ([[Gianni Monduzzi]])
*L'amore si paga solo con l'amore e le piaghe dell'amore si guariscono solo con l'amore. ([[Teresa di Lisieux]])
*L'amore stesso non è che la più alta forma di [[vanità]]. ([[Jerome K. Jerome]])
*L'amore umano è il miracolo che si può contrapporre a qualunque arida teorizzazione secondo cui non c'è speranza per il mondo. ([[Andrej Arsen'evič Tarkovskij]])
*L'amore vero rende sempre migliori, qualunque sia la donna che lo ispira. ([[Alexandre Dumas (figlio)|Alexandre Dumas, figlio]])
*L'amore vero vuole il bene dell'amato. ([[Umberto Eco]])
*L'antico amore è come un cancro. ([[Petronio Arbitro]])
*L'arte che non si impara mai e che si sa sempre. ([[Benito Pérez Galdós]])
*L'assoluto dell'amore si riconosce dall'inquietudine di chi ama. ([[Paul Valéry]])
*L'enciclopedia galattica nel capitolo dedicato all'amore afferma che è troppo complicato da definire. La guida galattica per autostoppisti invece, sull'argomento amore, dice: "evitatelo se possibile". (''[[Guida galattica per autostoppisti]]'')
*L'esperienza frammentaria è in realtà un'esperienza di assoluto: trascende persino la poesia e solo nell'amore manifesta il suo vero volto. Ora, l'enigma dell'amore in generale consiste in ciò: che un singolo essere umano, empiricamente determinato, dipendente da mille accidenti, bisognoso di tanti aiuti e così effimero nella sua vicenda terrena, possa essere visto come qualcosa di divino e di sacro. ([[Mario Perniola]])
*L'unica domanda in amore è: a partire da quando si comincia a mentire? Siete sempre così felici di rientrare a casa e trovare la stessa persona che vi aspetta? Quando le dite "ti amo", lo pensate sempre? Ci sarà per forza – è fatale – un momento in cui per voi sarà uno sforzo. In cui i vostri "ti amo" non avranno più lo stesso sapore. Per me, lo scatto è stata la rasatura. Mi rasavo tutte le sere per non pungere Anne baciandola di notte. E poi, una sera – lei dormiva già (ero uscito senza di lei fino all'alba, tipico genere di comportamento ignobile che ci si permette con la scusa del matrimonio) – non mi sono rasato. Pensavo che non fosse grave, perché lei non se ne sarebbe accorta. Invece significava semplicemente che non l'amavo più. ([[Frédéric Beigbeder]])
*L'unica speranza del genere umano è l'amore nelle sue varie forme e manifestazioni, la cui unica fonte è l'amore per la vita, il quale, come sappiamo, cresce e matura con gli anni. ([[Isaac Bashevis Singer]])
*''L'Universo intero ubbidisce all'Amore; | bella Psiche consegnategli il cuore. | Ogni altro dio fa a questo dio la corte, | e ha della sua fiamma meno dolce potere. | Dei giovani cuori è il bene supremo: | amate, amate, tutto il resto è meno. || Privi d'amore tanti stupendi oggetti, | fregi d'oro, boschi, parchi, fontane, | non hanno che una pallida avvenenza, | e delle sue pene meno dolce piacere. | Dei giovani cuori è il bene supremo: | amate, amate, tutto il resto è meno.'' ([[Jean de La Fontaine]])
*L'[[uomo]] è stato creato per l'amore; soltanto per amare il suo creatore. E tutto il tempo che non impiega in questo amore, è tempo perduto. ([[Ernesto Cardenal]])
*L'uomo più fortunato che calpesta questa terra è chi trova il vero amore. ([[Conte Dracula]], ''[[Dracula di Bram Stoker]]'')
*La caratteristica dell'amore è di dare sempre e di sempre ricevere. ([[Elisabetta della Trinità]])
*La fame calma l'amore, se no, il tempo; se nulla puoi ottenere da questi due rimedi, un laccio. ([[Cratete di Tebe]])
*La [[felicità]] non sta nell'essere amati: questa è soltanto una soddisfazione di vanità mista a disgusto. La felicità è nell'amare. ([[Thomas Mann]])
*La grande tragedia della vita non è che gli uomini muoiano, ma che cessino di amare. ([[William Somerset Maugham]])
*La [[lontananza]] è il fascino dell'amore. ([[Corrado Alvaro]])
*La [[lontananza]] fa all'amore quello che il vento fa al fuoco: spegne il piccolo, scatena il grande. ([[Roger de Bussy-Rabutin]])
*La sofferenza in amore è un vuoto a perdere. ([[Massimo Troisi]])
*La valle dell'amore... per entrare in questa valle bisogna tuffarsi interamente nel fuoco, o meglio bisogna essere fuoco, perché lì altrimenti non si potrebbe vivere. Colui che ama veramente ha da essere simile al fuoco, il viso infiammato, ardente e impetuoso come il fuoco. Per amare non si deve avere secondi fini; si deve essere pronti a gettare nel fuoco cento mondi. ([[Farid al-Din 'Attar]])
*''Lasso il regno d'Amor fugace e frale | Come ha il diletto, e 'l dolor lungo e forte, | Come presso alla vita ognor vien morte, | Come appena apre un ben, che 'l chiude un male?'' ([[Berardino Rota]])
*– Lei mi ha appena raccontato tutta la sua storia [...]. Ma non ha parlato neanche una volta di amore.<br />– Solo perché è impossibile misurare l'amore. E senza misurazioni non ci può essere scienza. Però ho pensato molto a questo problema ultimamente.<br />– Oh, "problema"?<br />– Quando si tratta di amore siamo tutti ignoranti. (''[[Kinsey]]'')
*Le persone gravi odiano l'amore in grazia del nome —<br>Gli egoisti in grazia di se stessi —<br>Gli ipocriti in grazia del cielo — ([[Laurence Sterne]])
*''Libiam ne' dolci fremiti | che suscita l'amore, | poiché quell'occhio al core | onnipotente va. | Libiamo, amor fra i calici | più caldi baci avrà.'' ([[Francesco Maria Piave]])
*''Ll'ammore è comme fosse nu malanno | ca, all'intrasatta, schioppa dint' 'o core | senza n'avvertimento, senza affanno, | e te po' ffa' murì senza dulore.'' ([[Totò]])
*Lo dico sempre: innamorarsi fa male alla salute! (''[[Kirby (anime)|Kirby]]'')
*Ma che cosa sono la bellezza o la bruttezza di fronte all'amore? Cos'è la bruttezza di un viso di fronte al sentimento nella cui grandezza si rispecchia l'assoluto stesso? ([[Milan Kundera]])
*''Ma l'amore che cos'è? | È un concetto che vuol dire tutto e niente, | dall'amore scontato dell'uomo innamorato | all'amore in senso lato per la gente.'' ([[Caparezza]])
*Ma l'Amore che è una forza non va senza la [[Volontà]]. ([[Antonin Artaud]])
*''Ma l'amore ci dilata sciogliendo i nostri cuori, | trasforma i nostri giorni in una pioggia di colori.'' ([[Negrita]])
*''Ma l'amore vuole libertà | Poter andare, poter venire | Un castello sarebbe un'alleanza | Quando l'amore è soprattutto erranza.'' ([[Elisabetta di Baviera]])
*Mai fidarsi dell'amore, amico mio. L'amore ti prende a calci nel culo mentre ti accarezza. Un minuto è amore, dieci minuti dopo è disprezzo. (''[[Sleuth - Gli insospettabili]]'')
*Manifestiamo l'amore che proviamo per un amante sul corpo di un altro. ([[Erica Jong]])
*Meglio un amore traviato che nessun amore. ([[Hans Urs von Balthasar]])
*''Mettimi come sigillo sul tuo cuore, | come sigillo sul tuo braccio; | perché forte come la morte è l'amore, | tenace come gli inferi è la passione: | le sue vampe son vampe di fuoco, | una fiamma del Signore! | Le grandi acque non possono spegnere l'amore | né i fiumi travolgerlo. | Se uno desse tutte le ricchezze della sua casa | in cambio dell'amore, non ne avrebbe che dispregio.'' (''[[Cantico dei cantici]]'')
*– Mi piace sentir amare qualcuno dal primo giorno, mica dopo sei anni. Non mi pare che sia amore, piuttosto amicizia.<br />– Non mi pare che sia diverso. Dopotutto amore e amicizia sono la stessa cosa.<br />– No, non sono affatto amica delle persone che amo. Amare mi rende cattiva.<br />– Ah sì? A me no. Non credo in un amore senza amicizia.<br />– Può darsi, ma per me l'amicizia viene dopo.<br />– Be', prima o dopo poco importa. Ma c'è una cosa bellissima nell'amicizia che vorrei ritrovare nell'amore: il rispetto della libertà altrui. Non c'è quest'idea di possesso. (''[[Il ginocchio di Claire]]'')
*Motivare l'amore non è amare. ([[Giovanni Vannucci]])
*''Nell'amor le parole non contano conta la musica.'' ([[Roberto Benigni]])
*Nell'amore non c'è timore, al contrario l'amore perfetto scaccia il timore, perché il timore suppone un castigo e chi teme non è perfetto nell'amore. ([[Giovanni apostolo ed evangelista]], ''[[Prima lettera di Giovanni]]'')
*''Nell'amore non devi tu mostrarti | umile e supplichevole, ma schivo | piuttosto e riservato, il ciglio altero | e sobrio nel guardare. Ama la donna | irridere i superbi e farsi beffa | di chi troppo si lagna. E sol colui | che accoppia un cuor sensibile a fierezza | un amante perfetto e ritenuto.'' ([[Agazia]])
*Nessuna cosa è strumento senza l'amore. L'amore è il manubrio della gran macchina umana. ([[Niccolò Tommaseo]])
*Nessuno in fondo è veramente degno della persona che si ama. (''[[Il coraggio e la sfida]]'')
*Niente è più brutto di una parola d'amore pronunciata freddamente da una bocca annoiata. ([[Naguib Mahfouz]])
*Noi non ci ammaliamo mai d'amore due volte. [[Cupìdo]] non spreca una seconda freccia per lo stesso cuore. ([[Jerome K. Jerome]])
*Non ama colui al quale i difetti della persona amata non appaiano virtù. ([[Johann Wolfgang von Goethe]])
*Non appena l'età adulta rafforza gli arti, si produce nell'uomo questo seme che, attraverso le membra, percorre tutto il corpo e, concentrandosi in alcune parti più ricche di terminazioni nervose, eccita in particolare gli organi genitali. [...] Questo è l'Amore per noi. ([[Tito Lucrezio Caro]])
*''Non c'è balsamo | non c'è pomata | che valga a ungere e | irrigando a dilatare, | per far passare | quello che volendo | non può entrare | È l'amore | la sola chiave | che aprendo i cuori | dilata i pori | e le fessure | fino a farne falle | passi e gole, | mentre annoda | le figure. | Non c'è limite, | non c'è barriera | e correndo | schioda ogni frontiera.'' ([[Paolo Ruffilli]])
*{{NDR|«Per lei l'amore è una forza sicura?»}} Non certo come la morte, o la legge di gravità. {{NDR|«Nella sua vita però l'amore ha svolto un ruolo fondamentale»}} Naturalmente... Perché l'amore è amore della vita. Se si ama una donna, si ama la vita che c'è in lei. ([[Isaac Bashevis Singer]])
*Non ci si deve sviare quando si cerca l'amore, perché può allora accadere che non lo si trovi mai. Quale più crudele castigo dell'impazienza e della debolezza essere condannati per tutta la vita a mordere solo frutti amari e senza sapore! ([[Anne Serge Golon]])
*Non ci sono amori brutti né prigioni belle. ([[Pierre Gringore]])
*Non confondere l'amore col delirio del [[possesso]], che causa le sofferenze più atroci. Perché contrariamente a quanto comunemente si pensa, l'amore non fa soffrire. Quello che fa soffrire è l'istinto della proprietà, che è il contrario dell'amore. ([[Antoine de Saint-Exupéry]])
*Non è la pugna, non è la disfatta che si deplora, quando s'è avuto a fare con un nimico ma rompersi le corna contro un muro! Così accade al mare che batte e batte le immobili sponde. Così accade tante volte in amore: tu soffri, e non ti si bada; tu parli, e si pensa ad altro; tu deliri, e si passa oltre. Ed ogni tuo dire e fare e soffrire è indarno, non perché vi sia altri più gradito, non perché sii sgradito, ma perché ami un sasso. ([[Vittorio Imbriani]])
*Non è proprio l'indifferenza verso il resto del mondo l'essenza del vero amore? ([[Jane Austen]])
*Non esiste l'amore a puntate, l'amore a porzioni. L'amore è totale e quando si ama, si ama fino all'estremo. ([[Papa Francesco]])
*Non esiste una ragione per l'inizio di un amore, ma esiste una ragione per la sua fine. (''[[Neon Genesis Evangelion]]'')
*''Non esistono leggi in amore | basta essere quello che sei.'' ([[Marco Ferradini]])
*Non faccio alcuna differenza tra un libro e una persona, un tramonto, un quadro. Tutto ciò che amo lo amo di un unico amore. ([[Marina Ivanovna Cvetaeva]])
*Non ho un vocabolario sull'amore, ho messo giù una definizione mia, amore vuol dire accettazione totale, donazione totale, silenzio. Questo è «amore». ([[Mauro Corona]])
*''Non la giustizia regge la bilancia esatta, | sei tu, Dio dal desiderio indiviso, | che misuri i nostri errori, | che di due cuori feriti e dilaniati | fai un cuore immenso, innaturale | che ancora crescere || vorrebbe... Tu, indifferente e superbo, | umiliata la bocca innalzi al verbo | verso un cielo ignaro... | Tu che mutili gli esseri e li aggiungi | all'ultima essenza di cui sono frammenti.'' ([[Rainer Maria Rilke]])
*Non mancano dolcezze nell'amare qualcuno senza osare di dichiararglielo. ([[Cartesio]])
*Non pensiamo che l'amore sia una cosa che brilla, ma una cosa che consuma; pensiamo che fare tutte le piccole cose per Dio ce lo fa amare altrettanto che il compiere grandi azioni. ([[Madeleine Delbrêl]])
*Non sai che [[pace]] e amore non si comprano con il denaro? (''[[Death Note]]'')
*Non sono certo le cellule a decidere chi amiamo o no... Sentimenti come l'amore non risiedono nelle carni, ma nell'anima. (''[[DNA²]]'')
*Non sono mai stato infedele; la donna che amo è la sola al mondo per me. Quando non amo, prendo una bella donna, che apprezzi qualsiasi cosa, tranne l'amore. ([[Klemens von Metternich]])
*Non sono un uomo intelligente, ma so l'amore che significa. (''[[Forrest Gump]]'')
*Non sono uno di quelli che non credono all'amore a prima vista, ma preferisco sempre dare una seconda occhiata. ([[Bruce Lee]])
*''Non voglio amore | non voglio [[vino]] | il primo mi fa soffrire | il secondo vomitare.'' ([[Elisabetta di Baviera]])
*Nulla rende così amabili come il credersi amati. ([[Pierre Carlet de Chamblain de Marivaux]])
*O amore santo e casto! O dolce e soave affetto, tanto più soave e dolce, perché è tutto divino il sentimento che se ne prova. Sperimentarlo è divinizzarsi. ([[Bernardo di Chiaravalle]])
*O voi, freddi, razionali figli dell'Occidente – voi non conoscete ''questo'' genere d'amore. Un amore che morde come l'odio più aspro, con baci che bruciano come ferri arroventati e con abbracci... ma non fatemi dire altro! ([[Conte Dracula]], ''[[I poteri delle tenebre (Islanda)|I poteri delle tenebre]]'')
*Ogni oggetto amato è il centro del Paradiso terrestre. ([[Bohumil Hrabal]])
*Ognuno ha voglia d'amore, ma è raro che qualcuno lo possa dare. Oppure lo si dà con ardore e dedizione, ma gli altri non lo prendono: è un amore non necessario, soltanto un peso. ([[Sof'ja Tolstaja]])
*''Oh, il mio amore è una rossa, rossa rosa | in giugno appena sbocciata; | oh, il mio amore è una dolce armonia | abilmente suonata. || Sì bella tu sei, mia leggiadra fanciulla, | che perdutamente innamorato io sono; | e sempre io t'amerò, mia cara, | finché non s'asciugheran tutti i mari.'' ([[Robert Burns]])
*Oh il primo amore pàlpita bene, ma quanto più l'ùltimo! Delle sole due volte in cui si ama davvero, l'una all'A della vita, l'altra alla Zeta, se il primo amore può dirsi il paradiso di Adamo, cioè dell'inscienza, l'altro lo è della scienza; è il paradiso di [[Epicuro]] e [[Paolo Gorini|Gorini]]. [...] Il primo amore ci apre insomma una via; l'ùltimo ce la chiude; il primo sottintende un secondo, l'ùltimo... nulla. Ed è perciò che ci attacchiamo a quest'ùltimo come alla tàvola estrema il nàufrago. ([[Carlo Dossi]])
*Oh, l'amore farebbe uggiolare in rima un cane. ([[Francis Beaumont e John Fletcher]])
*Palazzi di cera del mio amore, come salvarli dalla tua fiamma rossa? (''[[Il colore del melograno]]'')
*''Penso che se io morissi | e che con i miei mali finisse | il desiderio | un amore così grande si spegnerebbe | e il mondo intero rimarrebbe | senza amore.'' ([[Lucrezia Borgia]])
*Penso veramente che l'amore sia la cosa più bella del mondo, dopo le pasticche per la tosse. ([[William Goldman]])
*Per certo amore è pena. ([[Andrea Cappellano]])
*Per essere autentico l'amore deve essere totale, esclusivo, irrevocabile, irreversibile. ([[Papa Paolo VI|Paolo VI]])
*Per farsi amare occorre dell'artificio; bisogna far divampare i sentimenti con l'astuzia, l'amore da solo non genera amore. (''[[Lettere di una monaca portoghese]]'')
*Per gli uomini non vale che una sola legge ed un solo fine: la legge dell'amore ed il premio dell'amore. Tutto il resto è menzogna e vanità. ([[Giorgio La Pira]])
*Più amerai, e più scoprirai le deficienze del tuo amore. ([[Michel Quoist]])
*[[Platone]] dice una cosa molto precisa sull'amore: afferma che nello slancio amoroso vi è una scintilla dell'universale. L'esperienza amorosa è uno slancio verso qualcosa che egli definisce l'idea. In questo senso, anche quando sto semplicemente ammirando un bel corpo, che io lo voglia o meno, sono avviato sulla strada che porta all'idea di Bellezza. Penso qualcosa di simile - in termini del tutto diversi, naturalmente - ossia che nell'amore si faccia esperienza del passaggio dalla pura singolarità del caso a un elemento che possiede un valore universale. ([[Alain Badiou]])
*{{NDR|[[Haiku]]}} ''Poni fine ai lamenti, o insetto: | non vi è amore senza addio, | nemmeno tra le stelle.'' ([[Kobayashi Issa]])
*Quando ami una persona, devi fidarti di lei. Non c'è altro modo. Devi darle la chiave di tutto quello che è tuo. Altrimenti a che serve? (''[[Casinò]]'')
*Quando era giovane aveva creduto che l'amore avesse qualcosa a che fare con la comprensione; ma con l'età aveva capito che nessun essere umano poteva capire un altro essere umano. L'amore è soltanto il desiderio di capire. ([[Graham Greene]])
*''Quando il mondo ti sembra splendere | Come se avessi bevuto troppo vino | Questo è l'amore.'' ([[Dean Martin]])
*Quando l'essere amato va troppo lontano nel tradimento di se stesso e persevera nell'inganno di sé, l'amore non lo segue più. ([[Jacques Lacan]])
*Quando non si ama troppo, non si ama abbastanza. ([[Roger de Bussy-Rabutin]])
*Quando un amore ti stringe e ha occhi di fuoco è ora di morire. ([[Alda Merini]])
*Quando un uomo ama veramente una donna, l'amore che le dà è diverso dall'amore che lei gli chiede: la donna cerca continuamente di corrompere l'amore che l'uomo le dà. Le donne hanno fatto dell'affetto una nevrosi e dell'amore–affetto – sentimento divino quando è tenerezza, mescolata o no a desiderio – quella risibile mostruosità che chiameremo l'Hamour, con lo stesso procedimento che impiegò Flaubert quando creò la parola ''hénaurme'', per indicare allo stesso tempo la pretenziosità e il ridicolo. L'Hamour è l'amore–come–lo–intendono–le–donne: balordaggine, gelosia, gusto del dramma, "Vediamo a che punto siamo", angoscia di cui la donna contamina l'uomo, bisogno di essere contraccambiata, disposizione a mutarsi in indifferenza, disposizione a mutarsi in odio, inettitudine scolastica, il cui oggetto diviene così tenue che si arriva a chiedersi: "Ma di cosa stiamo parlando?". In breve, uno dei più ignobili prodotti dell'essere umano, mille volte più impuro, più volgare e più maligno dell'atto sessuale nella sua semplicità, e principale "rifugio" della donna e dell'uomo contro la ragione e contro la coscienza. L'Hamour è il male europeo, il grande isterismo occidentale. Gli antichi arabi crocifiggevano a fianco a fianco il nemico ucciso e la carogna di un cane. Se l'Hamour avesse forma umana, è cosi che vorrei vederlo crocifisso. ([[Henry de Montherlant]])
*Quanto sarebbe quieta la vita senza l'amore... Tanto sicura, tanto calma... Tanto noiosa. (''[[Il nome della rosa (film)|Il nome della rosa]]'')
*''Quel che l'uom vede, Amor gli fa invisibile, | e l'invisibil fa vedere Amore. | Questo creduto fu; che 'l miser suole | dar facile credenza a quel che vuole.'' ([[Ludovico Ariosto]])
*Quello che si crede difficile a farsi, via via che l'amore cresce di giorno in giorno, sembra facile da ottenere. ([[Apuleio]])
*Quello che spero più di ogni altra cosa è che tu capisca cosa intendo quando dico che anche se non ti conosco, anche se non ti conoscerò mai, anche se non riderò e non piangerò con te, e non ti bacerò, mai... io ti amo. Dal più profondo del cuore... Io ti amo. (''[[V per Vendetta]]'')
*''Quello che veramente ami non ti sarà strappato. | Quello che veramente ami è la tua vera eredità.'' ([[Ezra Pound]])
*Reputo che nulla sia difficile per chi ama. ([[Marco Tullio Cicerone]])
*Rimangono soltanto coloro che il [[destino]] designa per la messa eterna dell'amore infinito. Formano solo una piccolissima cappella di chiarore, nello spazio e nel tempo. ([[Louis-Ferdinand Céline]])
*''Ringrazio il [[Cielo|ciel]], ch'in quest'alme contrade | Drizzò i miei passi, e più ringrazio Amore, | Che mostrò a gli occhi miei tanta beltade.'' ([[Angelo di Costanzo]])
*Sappiamo forse perché desideriamo, perché amiamo? Desiderio e amore vengono dall'ignoto, e sono belli perché seminascosti da un velo d'infinito. ([[Domenico Tumiati]])
*Se amare ti costa il sangue, non amare è inferno. ([[Carlo Carretto]])
*Se amate senza suscitare amore, vale a dire, se il vostro amore non produce amore, se attraverso l'espressione di vita di persona amante voi non diventate una persona amata, allora il vostro amore è impotente, è sfortunato. ([[Karl Marx]])
*Se ami qualcuno, devi essere in grado di proteggerlo. (''[[Metal Gear Solid]]'')
*Se cerchi la parola che indichi il prendersi cura di una persona in modo unico e spontaneo e lottare perché abbia tutto quello che desidera, quella parola è "amore"! E se ami qualcuno davvero, tu non smetterai mai. Anche quando ridono di te e dicono che sei pazzo, anzi specialmente allora! Semplicemente non mollo. Perché se dovessi mollare, potrei solo accettare il consiglio che mi danno e dimenticare e trovarne un'altra, ma non sarebbe amore, sarebbe... sarebbe una persona con cui passare del tempo! Per la quale non vale la pena combattere. (''[[How I Met Your Mother (nona stagione)|How I Met Your Mother]]'')
*''Se devi amarmi, sia solo per amore | e per null'altro! Ti prego di non dire: | «L'amo per il sorriso, l'aspetto e per il modo | con cui sommessa parla, per l'arguzia del pensiero || che ben s'accorda col mio e che di certo | portò quel giorno un senso di serena pace». | Cose come queste, o amore, posson essere mutate, | posson cambiare per te, e un amor così creato || potrebbe andare in cenere. Neppure devi amarmi | per la cara pietà che provi asciugando le mie gote: | una donna che a lungo abbia goduto il tuo conforto, || può scordarsi di piangere, e così perdere il tuo amore. | Amami soltanto per amore dell'amore, così che possa | amarmi sempre in un'eternità d'amore.'' ([[Elizabeth Barrett Browning]])
*Se l'amore non è eccessivo non è amore. ([[Ermes Ronchi]])
*Se l'amore non fosse incantesimo, sarebbe senza dubbio pazzia. ([[Frances Winwar]])
*Se la vista, la conversazione e lo stare insieme vengono tolti, la passione d'amore s'estingue. ([[Epicuro]])
*Se non si conosce l'amore nel senso pieno e assoluto del termine, si può essere allegri ma non veramente felici, si può godere ma non si conosce la gioia, si può agire ma non creare. È la scoperta di una pienezza che l'amato ti dona in modo unico, come cantava anche [[Rita Pavone]] in una canzone degli anni Sessanta: «Come te non c'è nessuno. Tu sei l'unico al mondo». ([[Gianfranco Ravasi]])
*''Se questo è amore, mi dico. Ma sì, | questo è l'amore che conosciamo. Ora. | Amore appiccicato, che incolla | quel poco di ala modesta sulla schiena. | Amore legato. In cui si ripete la solfa | del tu e dell'io. Non siamo capaci | di essere insieme acqua e moto, | sale e onda, unica impresa spettacolare. | Come il mare laggiù, lo vedi?'' ([[Mariangela Gualtieri]])
*Se ti attendi qualche forma di ricompensa, non è amore: l'amore vero è amare senza condizioni e senza aspettative. ([[Madre Teresa di Calcutta]])
*Se tutto è imperfetto in questo imperfetto mondo, l'amore invece è perfetto nella sua assoluta e squisita imperfezione. (''[[Il settimo sigillo]]'')
*Sei amato solo dove puoi mostrarti debole senza provocare in risposta la forza. ([[Theodor Adorno]])
*Senza amore, l'umanità non sopravvivrebbe un solo giorno. ([[Erich Fromm]])
*''Senza l'amore un uomo che cos'è? | Su questo sarai d'accordo con me | Senza l'amore un uomo che cos'è? | È questa l'unica legge che c'è.'' ([[Marco Ferradini]])
*Si capisce che è amore quando parli come un assassino. (''[[Gossip Girl]]'')
*''Si dice che chi viene morso da un cane rabbioso | vede nell'acqua l'immagine della belva feroce. | Amore ha piantato rabbiosamente in me i suoi denti terribili, | e ha fatto preda delle sue smanie il mio cuore. | La tua adorabile immagine io la vedo nel mare, | nell'acqua dei fiumi, nella coppa che mi versa il vino.'' ([[Paolo Silenziario]])
*«Si è dunque infelici quando si ama?»<br/>«Sì, Christine, quando si ama e non si è riamati.» ([[Gaston Leroux]])
*Si impara ben presto che essere amati costituisce un fattore positivo tale da giustificare la rinuncia ad altri vantaggi. ([[Sigmund Freud]])
*Si nasce due volte? Sì. La prima volta il giorno in cui si nasce alla vita; la seconda volta, il giorno in cui si nasce all'amore. ([[Victor Hugo]])
*Si possono avere mille [[amicizia|amici]], ma si deve amare una sola persona. ([[Vladimir Vladimirovič Nabokov]])
*Si sa che la fiamma del crudele Amore, quando è ancora tenue, col suo primo calore procura piacere, ma poi, alimentata dalla consuetudine, divampa in un incendio incontrollabile e divora completamente gli uomini. ([[Apuleio]])
*Sii rapido in tutto, tranne che nell'amore. ([[Wilbur Smith]])
*Solo amando, non mi domando il perché della vita; e non debbo fuggire le occasioni di provare concretamente, anche se è più duro che fare vagheggiamenti generici, questo mio amore verso gli altri. Che cosa ho di più mio dell'amore? ([[Aldo Capitini]])
*''Solo l'amare, solo il conoscere | conta, non l'aver amato, | non l'aver conosciuto.'' ([[Pier Paolo Pasolini]])
*Solo l'amore è credibile. ([[Hans Urs von Balthasar]])
*''Son gemini gli Amori: un, casto et pio; | l'altro furente in desiderio insano: | questo si mostra in terra in volto humano, | quel vola per li cieli a lato idio. || Qual di duo raccendesse il petto mio, | lo sa colei, che 'l cor mi tiene in mano: | arsi da presso, et arsi di lontano, | con la speranza eguale al gran desio. || Con vïolenta voglia et importuna, | anhelando al sidereo, almo paese, | servii senza cercar mercede alcuna. || Celeste fu la fiamma che m'accese: | ché di quelle, che in ciel movon la luna, | una angelica forma il cor mi prese.'' ([[Chariteo]])
*Sono in pochi a conoscere le fasi iniziali dell'amore, più che amici ma non ancora fidanzati. Questa sottile relazione si trasforma con il lento trascorrere del tempo, proprio come il ciclico succedersi delle stagioni. (''[[Boys Be]]'')
*''Tanti fiumi di grazie Amor mi versa, | che in mar di gioir l'alma è sommersa''. ([[Andrea Perrucci]])
*Temere l'amore è temere la [[vita]], e chi teme la vita è già morto per tre quarti. ([[Bertrand Russell]])
*Ti amo non tanto per ciò che sei, bensì per ciò che io sono quando sono con te. ([[Elizabeth Barrett Browning]])
*''Ti amo tanto! | Senza pensarci su | ti regalerei | una piastrella della mia stufa!'' ([[Joachim Ringelnatz]])
*Ti indicherò un filtro amoroso senza veleni, senza erbe, senza formule magiche: se vuoi essere amato, ama. ([[Ecatone di Rodi]])
*Ti sei mai chiesto perché gli uomini dei Guardiani della Notte non prendono moglie e non generano figli? [...] Lo fanno per non amare. L'amore è la morte del dovere. ([[Aemon Targaryen]], ''[[Il Trono di Spade (prima stagione)|Il Trono di Spade]]'')
*Tra un amore e l'altro, ci vuole una quarantena con un terzo. ([[Stanisław Jerzy Lec]])
*Tra un uomo e una donna ciò che chiamano amore è una stagione. E se al suo sbocciare questa stagione è una festa di verde, al suo appassire è solo un mucchio di foglie marce. ([[Oriana Fallaci]])
*''Tu pensi che sian vivi, | o credi che sian morti? || Gli amanti nell'amore, | smarriscono la strada e se medesimi.'' ([[Ibn Arabi]])
*Tutti affermano che l'amore è importante, eppure siamo bombardati da ogni parte dall'evidenza del suo fallimento. ({{Sic|[[bell hooks]]}})
*Tutti gli amori dell'uomo, ancorché diversi, hanno lo stesso motore. ([[Vittorio Alfieri]])
*Tutti vogliono essere amati. Ma soltanto pochi sanno o vogliono amare. ([[Ralph Greenson]])
*Tutto l'amore del mondo a volte non basta per costruire una [[relazione]]. ([[Malika Ayane]])
*Un amore che ti fa rinunciare a un altro amore non è giusto. (''[[The Village]]'')
*''Un amore non torna | vive quel momento che è, | come un fiore d'inverno | si apre e prende il sole che c'è.'' ([[Mango (cantante)|Mango]])
*Un giorno o l'altro, tutto il piacere e la gioia che l'amore può suscitare si pagano con la sofferenza. E più si ama intensamente e più il dolore sarà moltiplicato. Sperimenterai l'assenza, poi i tormenti della gelosia, dell'incomprensione, infine la sensazione del rifiuto e dell'ingiustizia. Avrai freddo fino nelle ossa e il sangue formerà dei ghiaccioli che sentirai passare sotto la pelle. La meccanica del tuo cuore esploderà. ([[Mathias Malzieu]])
*Una vita senza amore e sacrificio non vale la pena di essere vissuta. (''[[Jeeg robot d'acciaio]]'')
*Una volta si diceva: "due persone si guardano intensamente senza toccarsi, si trasmettono amore guardandosi negli occhi nello stesso momento". La verità è che qualcuno insegue sempre qualcuno. È così che siamo fatti. (''[[E venne il giorno]]'')
*Usando amore verso le persone e odio verso i peccati. ([[Agostino d'Ippona]])
*Utilizzando un linguaggio oggi abbastanza noto, possiamo dire che l'amore non conosce «alcuna forma di discriminazione». ([[Chiara Lubich]])
*veramente ch'io ho più [[compassione]] a chi pate amando che a chi si muor di fame o a chi va a la giustizia a torto: perché il morirsi di fame procede da la dapocaggine, e l'esser giustiziato a torto nasce da la mala sorte; ma la crudeltà che cade sopra uno innamorato è un assassinamento fattogli da la fede, da la sollecitudine e da la servitù de la bontà propria. ([[Pietro Aretino]])
*– Vedi giovanotto, questa faccenda dell'amore... è una cosa potentissima!<br />– Più forte della gravità?<br />– Be' sì figliolo, in un certo senso... Io direi che è la forza più grande sulla Terra! (''[[La spada nella roccia]]'')
*Vi sono tanti tipi di amore! Quello ch'io sento è il vero grande amore poetico; l'ho riconosciuto dal primo giorno, e non v'è nulla di più bello; e con l'entusiasmo dell'arte non v'è altra divinizzazione del cuore umano: il mondo allora s'illumina, gli orizzonti diventano immensi, tutta la natura si colora e vibra d'armonie senza fine, e si ama finalmente!... si ama! ([[Hector Berlioz]])
*''Vieni | Amato || Ti proverò con allegria. | Ti sognerò con me questa notte. || Il tuo corpo finirà | dove comincia per me | l'ora della tua fertilità e della tua agonia; | e poiché siamo pieni di angoscia | il mio amore per te è nato nel tuo petto, | è che ti amo in principio per la tua bocca. || Vieni, | mangeremo nel luogo della mia anima. || Prima di me ti si aprirà il mio corpo | come mare precipitato e colmo | fino al crepuscolo di pesci. | Perché sei bello, | fratello mio, | eterno mio dolcissimo.'' ([[Eunice Odio]])
*Vissi innamorato sempre or d'una principessa or d'un'altra; e così spero di vivere fino al momento ch'io raccomanderò il mio spirito a Dio; perché la mia coscienza è convinta che s'io commettessi una trista azione, la commetterei sempre quando un amore è in me spento; ed il nuovo non è per anche racceso: e nel tempo dell'interregno m'accorgo che il mio cuore fa il sordo — e mi concede a stento sei soldi da far elemosina alla miseria: però mi sollecito a rompere questo gelo — è il raccendermi e il risentirmi pieno di generosità e di benevolenza è tutto un punto: e farei di tutto, per tutti, e con tutti; purché mi persuadessero ch'io non farei peccato. ([[Laurence Sterne]])
*Vogliamo ancora parlare d'amore? Oggi la gente ha il cuore talmente duro e la faccia coperta di strati di ipocrisia che invece di arco e frecce, Cupido dovrebbe armarsi di una 44 magnum. ([[Giovanni Scafoglio]])
*Voglio amore, che senza questo i soggetti sono freddi, e amor violento. ([[Gaetano Donizetti]])
*''Vorrei seguire ogni battito del mio cuore | per capire cosa succede dentro e cos'è che lo muove, | da dove viene ogni tanto questo strano dolore, | vorrei capire insomma che cos'è l'amore, | dov'è che si prende, dov'è che si dà.'' ([[Lucio Dalla]])
===''[[Ai confini della realtà (serie televisiva 1959)|Ai confini della realtà]]''===
*L'amore può essere appiccicoso come un vaso di miele, inestricabile come un mucchio di alghe e divorante come un incendio in un campo di grano maturo. ([[Ai confini della realtà (serie televisiva 1959) (prima stagione)|prima stagione]])
*L'amore vero vuole teatralità. Riesce a trasfigurare tutto. Trasforma il grottesco in adorabile come fanno i bambini. Se c'è amore, riusciamo a vedere negli altri ciò che vogliamo; se non c'è, non vediamo niente. E possiamo cercarlo, ma senza trovarlo. ([[Ai confini della realtà (serie televisiva 1959) (quarta stagione)|quarta stagione]])
*– Vede, dottore, mio padre amava veramente molto mia madre. Perché a quei tempi usava ancora che marito e moglie si amassero davvero.<br>– Secondo lei ora non si usa più?<br>– Se fosse così non ci sarebbero in giro così tanti psichiatri! ([[Ai confini della realtà (serie televisiva 1959) (quinta stagione)|quinta stagione]])
===[[Francesco Alberoni]]===
*L'amore dà un enorme potere su chi ama e questo enorme potere può far piacere perché lusinga la vanità, perché rende l'altro schiavo, disponibile, pronto a ogni cenno ed ogni desiderio.
*L'amore dell'altro, amore sincero e profondo e via via sempre più disperato, viene così usato per rafforzare se stessi fino al punto in cui non si avrà più bisogno di lui. Questo è in sostanza il vero «disinnamoramento».
*L'amore tende a separare la legge dalla persona; vuol instaurare altre leggi, altre norme, non vuol sopprimere le persone, vuole amarle.
===[[Dante Alighieri]]===
*L'anima era tutta data nel pensare di questa gentilissima; onde io divenni in picciolo tempo poi di sì fraile e debole condizione, che a molti amici pesava de la mia vista; e molti pieni d'invidia già si procacciavano di sapere di me quello che io volea del tutto celare ad altrui. Ed io, accorgendomi del malvagio domandare che mi faceano [...] rispondea loro che Amore era quelli che così m'avea governato. [...] E quando mi domandavano "Per cui t'ha così distrutto questo Amore?", ed io sorridendo li guardava, e nulla dicea loro.
====''[[Divina Commedia]]''====
*''Amor, ch'al cor gentil ratto s'apprende, | prese costui de la bella persona | che mi fu tolta; e 'l modo ancor m'offende. | Amor, ch'a nullo amato amar perdona, | mi prese del costui piacer sì forte, | che, come vedi, ancor non m'abbandona. | Amor condusse noi ad una morte: | Caina attende chi a vita ci spense.''
*''Era già l'ora che volge il disio | ai navicanti e 'ntenerisce il core | lo dì c'han detto ai dolci amici addio; | e che lo novo peregrin d'amore | punge, se ode squilla di lontano | che paia il giorno pianger che si more''.
*''L'amor che move il sole e l'altre stelle''.
*''Per lor maladizion sì non si perde, | che non possa tornar, l'etterno amore, | mentre che la speranza ha fior del verde.''.
===[[Piero Angela]]===
*L'amore [...] colpisce in modo subdolo, spesso improvviso. È un sentimento irrazionale che penetra dolcemente e invade tutto l'organismo, come un'endovenosa che si diffonde capillarmente e che modifica il nostro modo di pensare e di agire. Provocando, a volte, una narcosi totale.
*L'amore, infatti, non ha nulla a che fare con la saggezza: è un tuffo in una dimensione nuova, bellissima, irresistibile, dove nient'altro importa. I conti si faranno magari più in là, quando sarà passata la febbre e rimarranno i postumi della "follia".
*Senza l'amore tutte le luci si sarebbero spente da tempo: perché è questa forza che permette alla vita di rinascere ogni volta e di passare da una generazione all'altra.
===[[Cecco Angiolieri]]===
*''L'Amor, che m'è guerrero ed enemico, | m'ha fatto com'al drago san Michele, | e mi fa canne somigliar candele: | guarda s'i' son ben di veder mendico!''
*''Oimè d'Amor, che m'è duce sì reo, | oimè, che non potrebbe peggiorare; | oimè, perché m'avvene, segnor Deo? | oimè, ch'i' amo quanto se pò amare, | oimè, colei che strugge lo cor meo!''
*''Se l'omo avesse 'n sé conoscimento, | in tutto lasserebbe Amore stare, | se non avesse di quel fornimento, | che sì bisogna a quei che vol amare.''
===[[Claudio Baglioni]]===
*''E meglio è amare e perdere | che vincere e non amare mai''.
*''Non ci ameremo più qui ma attraverso | ciò che in altri giorni avremo perso''.
*''Pace a me che non so amare ancora | ciò che ho e non so non amar quel che non ho''.
===[[Romano Battaglia]]===
*Amare o avere amato. Non ci sono altre vie da scoprire nel cammino misterioso della vita.
*Chi ama profondamente non invecchia mai. Neanche a cent'anni, perché l'amore è l'ala che ci aiuta a volare verso l'infinito.
*L'amore è una parola di luce, scritta da una mano di luce, sopra una pagina di luce.
*L'amore non deve pretendere, deve avere solo la forza di diventare certezza.
*Quando si ama, tutti i piccoli sospetti diventano paure. E quando le paure diventano più grandi, è segno che l'amore sta crescendo.
*Se ti chiedono qual è la cosa più importante nella vita, tu rispondi prima, dopo, sempre: l'amore.
*Spendi l'amore a piene mani. È l'unico tesoro che aumenta più ne sottrai...
===[[Lucio Battisti]]===
*''Amarsi è questo: escludere | d'essere i soli al mondo, | i soli ad esser soli amando, | sterminandola l'invincibile armata.''
*''Amarsi un po' | è come bere, | più facile | è respirare.''
*''Amarsi un po' | è un po' fiorire, | aiuta sai | a non morire.''
*''È sempre per prova che | sulle labbra torna | la parola "amore", | per prove d'esercizio | perché si sa che poi non si sa mai | che potrebbe tornare utile.''
*''Ho visto un uomo che moriva per amore, | ne ho visto un altro che più lacrime non ha. | Nessun coltello mai | ti può ferir di più | di un grande amore che ti stringe il cuor.''
*''L'amore è qualcosa di più | del vino, del sesso che tu | prendi e dai.''
*''L'amore è un gesto pazzo come rompere | una noce con il mento sopra il cuore.''
===[[Charles Baudelaire]]===
*Che cos'è l'amore? Il bisogno di uscire da sé stessi. L'uomo è un animale adoratore. Adorare è sacrificarsi e prostituirsi. Così ogni amore è anche prostituzione.
*Ciò che v'è di noioso nell'amore, è il fatto che è un delitto in cui non si può fare a meno d'un complice.
*In amore, come in quasi tutte le faccende umane, l'intesa cordiale è il risultato di un malinteso. Questo malinteso è il piacere. L'uomo grida: «Oh!, angelo mio!». La donna tuba: «Mamma! Mamma!». E i due imbecilli sono persuasi di pensare all'unisono. – L'abisso invalicabile, che fa l'incomunicabilità, resta invalicato.
*''Ma l'amore, per me, non è che un materasso d'aghi fatto per procurare da bere a crudeli puttane.''
===[[The Beatles|Beatles]]===
*''E alla fine | l'amore che ricevi | è eguale all'amore | che dai.''
*''È solo amore | e questo è tutto | ma è così difficile | amarti.''
*''Tutto ciò che serve è l'amore, l'amore, | l'amore è tutto ciò di cui hai bisogno.''
===[[Papa Benedetto XVI|Benedetto XVI]]===
*Amore è «estasi», ma estasi non nel senso di un momento di ebbrezza, ma estasi come cammino, come esodo permanente dall'io chiuso in sé stesso verso la sua liberazione nel dono di sé, e proprio così verso il ritrovamento di sé, anzi verso la scoperta di Dio.
*Chi vuol donare amore, deve egli stesso riceverlo in dono.
*L'amore è il fuoco che purifica e unisce ragione, volontà, sentimento, che unifica l'uomo in sé stesso in virtù dell'azione unificante di Dio, cosicché egli diviene servitore dell'unificazione di coloro che sono divisi: così l'uomo fa il suo ingresso nella dimora di Dio e può vederlo. Ed è questo appunto che significa essere beato.
*L'amore è la sola forza in grado di cambiare il cuore dell'uomo e l'umanità intera, rendendo proficue le relazioni tra uomini e donne, tra ricchi e poveri, tra culture e civiltà.
*L'amore non è mai «concluso» e completato; si trasforma nel corso della vita, matura e proprio per questo rimane fedele a sé stesso.
*L'amore produce gioia, e la [[gioia]] è una forma d'amore.
*Fate sì che l'amore unificante sia la vostra misura; l'amore durevole sia la vostra sfida; l'amore che si dona la vostra missione!
===[[Giordano Bruno]]===
*''Amor, per cui tant'alto il ver discerno, | Ch'apre le porte di diamante e nere, | Per gli occhi entra il mio nume; e per vedere | Nasce, vive, si nutre, ha regno eterno.''
*L'amor fa dovenir li vecchi pazzi, e gli giovani savii.
*L'amore è ciò per la cui potenza tutte le cose son generate; è in tutte le cose, vivo in ciò che è vivo, grazie a lui ciò che è vivo vive, ed è lui stesso la linfa vitale di ciò che è vivo; riscalda ciò che è freddo, illumina ciò che è oscuro, risveglia ciò che è assopito, vivifica ciò che è morto, fa percorrere la regione sovraceleste alle cose inferiori, trasportandole con divino furore; per suo compito le anime son legate ai corpi, per la sua guida sono innalzate alla contemplazione, per il suo volo si uniscono a Dio superate le difficoltà naturali. È lui che insegna quali cose siano nostre e quali altrui, chi siamo noi e chi gli altri; è lui a fare in modo che le altre cose siano dominate e possedute da noi, e che noi comandiamo e dominiamo le altre cose; infatti la [[necessità]], che si fa beffe di tutto, obbedisce al solo amore.
*L'antichità chiamò grande demone questo amore che è padre di tutti i sentimenti, tutti i desideri e tutti gli effetti.
*Questo animale che chiamiamo Amore, per il più suole assalire colui ch'ha poco da pensare e manco da fare.
*Si aggiunga al già detto, che amore, con cui amiamo, è brama con cui ogni cosa brama, mediazione fra bene e male, brutto e bello (non dunque non brutto e non bello), ma buono e bello in rapporto a una certa comunicazione e partecipazione.
===[[Gesualdo Bufalino]]===
*Certi amori sono soltanto sudori che si somigliano.
*Il primo segno d'amore consiste nel trasformare un essere che ci era domestico in un demone sconosciuto.
*L'amore, come ogni buon rigorista, prima di tirare non piglia troppa rincorsa.
*L'amore: a guardarlo da fuori un teatro di larve comicoliriche, di batticuori inventati, tutta un'orchestra di trombe e violini, col basso tuba dell'eros che accompagna da lontano.
*L'amore, nella maggior parte dei casi, è soltanto un prestito con cauzione.
*L'amore: un sentimento inventato. Ciò che conta è il gioco della seduzione, il rituale di piacere a qualcuno.
===[[Charles Bukowski]]===
*L'amore è una forma di pregiudizio. Ami ciò di cui hai bisogno, ami ciò che ti fa star bene, ami ciò che ti torna più utile. Come fai a dire di amare una persona, quando ce ne sono almeno diecimila al mondo che ameresti di più, se solo le incontrassi? Ma non le incontrerai mai.
*L'amore è un cane che viene dall'inferno.
*''l'amore si rinsecchisce, pensai | tornando verso il | bagno, anche più velocemente | dello sperma.''
===[[Aldo Busi]]===
*Io non credo all'amore che moltiplica, troppo comodo, è mica un conto in banca.
*L'amore batte solo alle proprie tempie.
*L'amore del momento non può essere la commedia dell'odio a lunga scadenza.
*L'amore non è il toccasana dei mali.
===[[Roger de Bussy-Rabutin]]===
*La lontananza fa all'amore quello che il vento fa al fuoco: spegne il piccolo, scatena il grande.
*Quando non si ama troppo, non si ama abbastanza.
*Quando non si ha ciò che si ama, bisogna amare quel che si ha.
===[[George Gordon Byron]]===
*''E di lottare tuttavia si sforza invano | Contro una passione che anche per uno come lui | D'Amore ha nome! | Sì, è vero Amor, immutabile, immutato, | Per una donna da cui giammai si vuol diviso. | Benché le più leggiadre prigioniere vogliano attrarlo | Con lo sguardo, | Egli le sfugge e non le cerca, ma freddo passa | Innanzi a lor.''
*''E tuttavia, tu ami, e io ho invidia | Per chi può posare il proprio cuore | Su un cuor che gli è fedele, | Né mai conosce il vuoto quell'errante pensier | Che, come il mio, coi fantasmi si strugge».''
*''Finché c'era Speranza eran quei sentimenti | Languidi vacillanti e teneri, | Allorché tutto fu perduto, la tenerezza non morì ma rimase assopita | E sul suo sonno si levò quella Forza per parlare così: | «Quando non c'è da amar più nulla, non c'è più nulla da temere».''
*Nella sua prima passione la donna ama il suo amante, in tutte le altre ciò che ama è il suo amore.
===[[Italo Calvino]]===
*E lei: – Tu non credi che l'amore sia dedizione assoluta, rinuncia di sé...<br/>Era lì sul prato, bella come mai, e la freddezza che induriva appena i suoi lineamenti e l'altero portamento della persona sarebbe bastato un niente a scioglierli, e riaverla tra le braccia... Poteva dire qualcosa, Cosimo, una qualsiasi cosa per venirle incontro, poteva dirle: – Dimmi che cosa vuoi che faccia, sono pronto... – e sarebbe stata di nuovo la felicità per lui, la felicità insieme senza ombre. Invece disse: – Non ci può essere amore se non si è se stessi con tutte le proprie forze.
*Ecco, pensò Amerigo, quei due, così come sono, sono reciprocamente necessari. E pensò: ecco, questo modo d'essere è l'amore. E poi: l'umano arriva dove arriva l'amore; non ha confini se non quelli che gli diamo.
*Ma in tutta quella smania c'era un'insoddisfazione più profonda, una mancanza, in quel cercare gente che l'ascoltasse c'era una ricerca diversa. Cosimo non conosceva ancora l'amore, e ogni esperienza, senza quella, che è? Che vale aver rischiato la vita, quando ancora della vita non conosci il sapore?
*– Perché mi fai soffrire?<br/>– Perché ti amo.<br/>Ora era lui ad arrabbiarsi: – No, non mi ami! Chi ama vuole la felicità, non il dolore.<br/>– Chi ama vuole solo l'amore, anche a costo del dolore.<br/>– Mi fai soffrire apposta, allora.<br/>– Sì, per vedere se mi ami.<br/>La filosofia del Barone si rifiutava d'andar oltre. – Il dolore è uno stato negativo dell'anima.<br/>– L'amore è tutto.<br/>– Il dolore va sempre combattuto.<br/>– L'amore non si rifiuta a nulla.<br/>– Certe cose non le ammetterò mai.<br/>– Sì che le ammetti, perché mi ami e soffri.
*– Tu ragioni troppo. Perché mai l'amore va ragionato?<br/>– Per amarti di più. Ogni cosa, a farla ragionando, aumenta il suo potere.
===[[Albert Camus]]===
*Il gran desiderio d'un cuore inquieto è di possedere interminabilmente la creatura che ama o di poterla immergere, quando sia venuto il tempo dell'assenza, in un sonno senza sogni che non possa aver termine che col giorno del ricongiungimento.
*Il vero amore è eccezionale, due o tre volte in un secolo all'incirca. Per il resto, vanità o noia.
*Non essere amati è una semplice sfortuna; la vera disgrazia è non amare.
*Quando si è avuto una volta la fortuna di amare intensamente, si spende la vita a cercare di nuovo quell'ardore e quella luce.
===[[Elias Canetti]]===
*Ha gli [[occhi]] spietati di chi è amato sopra ogni cosa.
*La grandezza dell'amore sta soprattutto nel fatto che in esso tutti i diritti sono sospesi.
*Nell'amore le rassicurazioni valgono come annuncio del loro opposto.
===[[Gaio Valerio Catullo]]===
*''È difficile deporre d'improvviso un amore lungo.''
*''Io [[odio]] e amo. Ma come, dirai. Non lo so, | sento che avviene e che è la mia tortura.''
*''Perché, se ami, un torto così | ti fa amare di più ma voler bene meno.''
===''[[Il cavaliere dalla pelle di leopardo]]''===
*Dispiaceri molteplici accompagnano spesso il vero amore.
*L'arte di amare esige anzi tutto che rimangan segrete le nostre pene; colui che ama deve essere capace di subire la solitudine, e, lungi dalla sua amata, solo a lei deve pensare.
*L'arte di amare, il folle amore che ha legge e delicatezza, è difficile a comprendere: e non è in nulla dissolutezza né perversità; altra cosa è l'amore elevato, il vero affetto, altra la depravazione: una distanza enorme li separa.
*L'innamorato deve essere paziente; le sue sofferenze devono ingigantire se l'amata è assente. Egli deve saper dominare il proprio cuore, ignorare lo sdegno e la collera.
*La fuga è la sorte inevitabile degli innamorati; essi non hanno il tempo d'invecchiare.
*La sciagura perseguita l'innamorato, riempie il suo cuore di amarezza, ma finalmente gli porta la letizia, se egli è capace di non soccombere ai primi colpi dell'amore. Bisogna essere innamorati, perché l'amore allevia le sofferenze di quaggiù: il dotto divene pazzo e l'ignorante diviene dotto.
*Ogni separazione è un veleno per gli innamorati!
*Quando un innamorato vaga per i campi in cerca di un oggetto per l'amata, bisogna che sia solo.
===[[Louis-Ferdinand Céline]]===
*È più difficile rinunciare all'amore che alla vita.
*L'amore è come l'alcool, più sei impotente e sbronzo e più ti credi forte e scaltro, e sicuro dei tuoi diritti.
*L'amore è l'infinito abbassato al livello dei barboncini, e ci ho la mia dignità, io!
===[[Miguel de Cervantes]]===
*Amore è invisibile ed entra ed esce di dove vuole, senza che nessuno gli chieda conto di quel che fa.
*Dove vi è molto amore, non suole esserci molta disinvoltura.
*L'amore e la guerra sono una stessa cosa, e come nella guerra è lecito e comunemente praticato fare uso di astuzie e di stratagemmi per vincere il nemico, così nei contrasti e nelle rivalità amorose si ritengono per buoni gl'imbrogli e i raggiri messi in opera per conseguire il fine desiderato, purché non siano in pregiudizio e disdoro dell'oggetto amato.
*La passione amorosa si vince soltanto col fuggirla.
*''Se le sue glorie Amor vende costose | Ha ragione ed il suo traffico è giusto, | Ché non ci sono gioie più preziose | Di quelle valutate dal suo gusto, | Ed è cosa evidente | Che non val ciò che poco costa o niente.''
*Un disinganno a tempo vuol essere rimedio efficace nei principî d'amore.
===[[Émilie du Châtelet]]===
*Esiste, forse, un sentimento più illusorio dell'amore?
*Per conservare a lungo l'amore del proprio amante è indispensabile che la speranza e il timore siano sempre presenti.
*Si conosce di più l'amore attraverso l'infelicità che procura che per la felicità, spesso misteriosa, che diffonde nella vita degli uomini.
===[[Emil Cioran]]===
*A tal punto il dubbio su di sé travaglia gli esseri che questi, per porvi rimedio, hanno inventato l'amore, tacito patto fra due infelici per sopravvalutarsi, per incensarsi spudoratamente.
*L'amore – un incontro di due salive... Tutti i sentimenti attingono il loro assoluto dalla miseria delle ghiandole.
*Non si può amare appassionatamente una donna e Dio nello stesso tempo. La mescolanza di due erotiche irriducibili crea un'oscillazione interminabile.
*Noi amiamo sempre... malgrado tutto; e questo «malgrado tutto» copre un infinito.
===[[Paulo Coelho]]===
*Chi ama riesce a vincere il mondo, non ha paura di perdere nulla. Il vero amore è un atto di totale abbandono.
*Colui che è saggio, lo è soltanto perché ama. E colui che è sciocco, lo è solamente perché pensa di poter capire l'amore.
*L'amore è sempre nuovo. Non importa che amiamo una, due, dieci volte nella vita: ci troviamo sempre davanti a una situazione che non conosciamo. L'amore può condurci all'inferno o al paradiso, comunque ci porta sempre in qualche luogo. È necessario accettarlo, perché esso è ciò che alimenta la nostra esistenza. Se non lo accettiamo, moriremo di fame pur vedendo i rami dell'albero della vita carichi di frutti: non avremo il coraggio di tendere la mano e di coglierli. È necessario ricercare l'amore là dove si trova, anche se ciò potrebbe significare ore, giorni, settimane di delusione e di tristezza. Perché nel momento in cui partiamo in cerca dell'amore, anche l'amore muove per venirci incontro. E ci salva.
*L'amore è una forza selvaggia. Quando tentiamo di controllarlo, ci distrugge. Quando tentiamo di imprigionarlo, ci rende schiavi. Quando tentiamo di capirlo, ci lascia smarriti e confusi.
*L'amore esiste di continuo. Sono gli uomini che cambiano.
*L'amore si scopre soltanto amando.
===[[Cesare Cremonini]]===
*''L'amore, soltanto l'amore può farti guarire, | lasciando ogni cosa al suo posto e partire, | l'amore è là dove sei pronto a morire | lasciando ogni cosa al suo posto e partire.''
*''Puoi chiamarti dottore, puoi chiamarti scienziato, | puoi chiamarti ufficiale, puoi chiamarti soldato, | puoi persino morire: | comunque l'amore è là dove sei pronto a soffrire.''
*''Starsene appoggiati sul divano ore ed ore | sapendo che la noia è un'impressione, | starsene aggrappati come un petalo sul fiore | può essere un perfetto paragone | con l'amore.''
===[[Paolo Crepet]]===
*È l'amore che agisce come una malattia, ma funziona al contrario: fa bene quando infetta, fa morire guando guarisce.
*L'amore, proprio come la passione, è attesa, fiducia illimitata, follia meravigliosa, fuoco vivo e dirompente.
*[[Sesso]] e sessualità sono stati strumenti attraverso i quali l'uomo ha cercato la felicità. Dacché la morale comune ci ha permesso di esercitare il sesso senza l'amore, si è diffusa la convinzione che esso rappresenti un pezzo di Eden alla portata di tutti. In realtà, l'affannosa ricerca del piacere a tutti i costi ha tolto qualcosa alla conoscenza della nostra identità, proprio attraverso la banalizzazione dell'erotismo, ormai ridotto a libero esercizio genitale. È andata cosí consumandosi un'idea complessa dell'eros umano, che non solo non deve essere appiattita sulla necessità della riproduzione, ma nemmeno semplificata e ridotta a puro incontro di cellule, a banale questione ormonale. Anche perché la felicità genitale è tra le piú effimere e conduce a una precoce malinconia.
===[[Alexandre Dumas (padre)|Alexandre Dumas padre]]===
*Che cos'è, per lo più, l'amore? Il capriccio d'un giorno, un'allegra unione, mediante la quale due esseri s'ingannano reciprocamente e spesso in buona fede.
*L'amore è la più egoistica di tutte le passioni.
*L'amore è un sentimento che si nutre di agi e ingigantisce attraverso la corruzione.
*L'amore è una lotteria dove chi vince vince la morte.
===[[Fabrizio De André]]===
*E poi a un tratto l'amore scoppiò dappertutto.
*''Guardate il sorriso, guardate il colore | come giocan sul viso di chi cerca l'amore! | Ma lo stesso sorriso, lo stesso colore | dove sono sul viso di chi ha avuto l'amore?''
*''L'autunno negli occhi, l'estate nel cuore, | la voglia di dare, l'istinto di avere, | e tu... tu lo chiami amore e non sai che cos'è, | e tu... tu lo chiami amore e non ti spieghi il perché.''
*''Ma c'è amore un po' per tutti | e tutti quanti hanno un amore | sulla cattiva strada.''
===[[Francesco De Gregori]]===
*''E guarda l'amore che non ha commenti da fare, | l'amore comunque che non ha paura del mare da attraversare.''
*''E il vero amore può | nascondersi, | confondersi, | ma non può perdersi mai.''
*''Ho imparato che l'amore insegna, ma non si fa imparare.''
*''L'amore è mascalzone, | viaggia contromano, | parcheggia sempre dove vuole, | fa vedere la lingua, | parla con la bocca piena, | si presenta così, senza un invito | proprio in mezzo alla cena.''
*''Vallo a spiegare... L'amore | non si spiega, | muove le mani in fretta, | rovescia il sale e non fa una piega.''
===[[Charles Dickens]]===
*Il mistero e la delusione non sono assolutamente indispensabili allo sviluppo dell'amore, ma ne sono, spessissimo, potenti ausiliari. «Lontan dagli occhi, lontan dal cuore», calza abbastanza bene come proverbio applicabile ai casi dell'amicizia, benché l'assenza non sia sempre necessaria per la freddezza del cuore, anche fra amici; e la sincerità e l'onestà, come pietre preziose, siano forse più facilmente imitate a distanza e scambiate per vere. Ma l'amore è efficacemente aiutato da una immaginazione calda e attiva con memoria tenace, e prospera per un bel pezzo mercé un leggerissimo e scarsissimo alimento. Accade così sovente che esso raggiunga il suo più lussureggiante sviluppo nella separazione e in circostanza della maggior difficoltà.
*L'amore, benché si dica che sia cieco, sa far buona guardia.
*L'amore è in ogni cosa un maestro ammirevole.
*Se l'egoismo è un ingrediente necessario nella composizione di quella passione che si chiama amore, merita questo tutte le belle frasi con cui i poeti lo esaltano nell'esercizio della loro professione? Vi sono, certo, casi autentici di uomini e di donne, che in magnanime circostanze, hanno ceduto rispettivamente la loro donna o il loro uomo a rivali di gran merito; ma è assolutamente accertato che la maggioranza di tali uomini e di tali donne non hanno fatto di necessità virtù, e non hanno nobilmente rassegnato ciò che non potevano ottenere, presso a poco come un soldato semplice potrebbe proporsi di non accettare l'ordine della giarrettiera, e un povero pio e dotto pastore, senz'altra famiglia che quella di una grossa figliuolanza, potrebbe proporsi di rinunciare a un vescovato?
*– Ti dirò, – riprese, nello stesso bisbiglio rapido e appassionato, – che cos'è vero amore. È cieca ammirazione, autoumiliazione illimitata, sottomissione totale, fede e credenza contro se stessi e contro il mondo, offerta di tutto il cuore e tutta l'anima a chi ce li trafigge...
===[[Emily Dickinson]]===
*''Che l'amore sia tutto quel che c'è, | è tutto ciò che sappiamo dell'amore.''
*''Ho sempre amato | e te ne do la prova: | prima di amare, | io non ho mai vissuto pienamente.''
*''Incapaci sono gli Amati di morire | perché l'Amore è Immortalità, | anzi, è Deità – || incapaci coloro che amano – di morire | perché l'Amore trasforma la Vitalità | in Divinità.''
*''L'Amore – è anteriore alla Vita – posteriore – alla Morte – | Radice della Creazione, ed | esponente della Terra.''
*''L'Amore finisce quando l'Amore comincia, | dicono i Saggi – | ma i Saggi l'hanno conosciuto?''
*''Un qualcosa di volatile – di indiscreto – | sempre fuori luogo è l'Amore – | la gioiosa piccola Divinità | che non siamo costretti a servire.''
===[[Fëdor Dostoevskij]]===
*Amare le persone così come sono è impossibile. E tuttavia si deve. E per questo fa loro del bene.
*Chi ama non fa distinzioni. (''[[I fratelli Karamazov]]'')
*Con l'amore tutto si riscatta, si salva tutto. (''[[I fratelli Karamazov]]'')
*È appunto chi ti sta vicino che, secondo me, è impossibile amare; chi è lontano forse sì. [...] Per amare un uomo occorre che questi si celi alla nostra vista: non appena mostra il suo viso l'amore svanisce. (''[[I fratelli Karamazov]]'')
*L'amore astratto brama gesta immediate, edificanti perché tutti lo notino. Si giunge effettivamente anche al punto di sacrificare la vita purché non vada troppo per le lunghe e si concluda al più presto, come sulla scena, così che tutti vedano e plaudano. L'amore attivo è fatica e perseveranza. (''[[I fratelli Karamazov]]'')
*La [[consapevolezza]] e l'amore, forse, sono la stessa cosa, perché non conoscerete niente senza l'amore, mentre con l'amore conoscerete molto.
*Un angelo non può odiare e non può neppure fare a meno di amare. Ma si può forse amare tutti, tutti gli uomini, tutti i propri simili? Mi sono posta più volte questa domanda. Naturalmente è impossibile, e sarebbe addirittura innaturale. Chi ama l'umanità di un amore astratto quasi sempre ama soltanto se stesso. (''[[L'idiota]]'')
===[[Fabi Silvestri Gazzé]]===
*''L'amore non esiste, è l'effetto prorompente | di dottrine moraliste sulle voglie della gente, | è il più comodo rimedio alla paura | di non essere capaci a rimanere soli.''
*''L'amore non esiste, è un ingorgo della mente | di domande mal riposte e di risposte non convinte.''
*''L'amore non ha casa, non ha un'orbita terrestre, | non risponde ai più banali meccanismi tra le forze, | è un assetto societario in conflitto d'interesse.''
*''L'amore se poi esiste, è quest'idea di attaccamento | che ha l'uomo del mio tempo per le tante storie viste.'' (da ''L'amore non esiste'', n.° 3)
===[[Ennio Flaiano]]===
*L'amore è una cosa troppo importante per lasciarla fare agli amanti.
*Chi mi ama mi preceda.
*In amore bisogna essere senza scrupoli, non rispettare nessuno. All'occorrenza essere capaci di andare a letto con la propria moglie.
*In amore gli scritti volano e le parole restano.
===[[Jonathan Safran Foer]]===
*''Più ami qualcuno'', pensava, ''e più dirglielo è difficile.'' Lo stupiva che persone sconosciute non si fermassero a vicenda in strada per dire ''Ti amo''.
*''Questo è amore'', pensava lei, ''sì o no? Quando noti l'assenza di qualcuno, e detesti quell'assenza più di ogni altra cosa. Ancora più di quanto ami la sua presenza.''
*Si scambiavano a vicenda la grande bugia salvatrice – che il nostro amore per le cose sia più grande del nostro amore per il nostro amore per le cose – recitando di buon grado le parti che scrivevano per sé, creando di buon grado le finzioni necessarie alla vita, e credendoci.
===[[Carlo Maria Franzero]]===
*L'amore cerebrale è qualche volta una spiritualità, e qualche volta una degenerazione. Ma solamente gli uomini volgari si estinguono dopo avere ottenuto il sacrificio che per essi è dono tanto grande che non giungono a misurarlo.
*Nella vita è più bello donare che ricevere, perché la riconoscenza è il più noioso dei sentimenti, in amore è l'opposto: avere e non essere avuti. Perché solo colui che abbia amato un numero infinito di volte può dire di avere amato un amore completo.
*Non esiste vizio in amore. La teoria [[Platone|platonica]], aristocratica ed individualistica, insegna che l'amore non ha altro scopo che se stesso.
===[[Mahatma Gandhi]]===
*Come si può cercare la [[verità]] o accarezzare l'Amore senza essere intrepidi?
*L'amore chiama amore da tutti.
*La forza dell'amore è la stessa forza dell'anima o della verità.
===[[Massimo Gramellini]]===
*L'amore è un film muto: togli il volume e concentrati sui gesti.
*L'amore è una meta che si raggiunge in due, a condizione di aver trovato la strada da soli.
*Non essere amati è una sofferenza grande, però non la più grande. La più grande è non essere amati più.
===[[Gabriel García Márquez]]===
*C'era una stella sola e limpida nel cielo color di rose, un battello lanciò un addio sconsolato, e sentii in gola il nodo gordiano di tutti gli amori che avrebbero potuto essere e non erano stati.
*E presi coscienza che la forza invincibile che ha spinto il mondo non sono gli amori felici bensì quelli contrastati.
*Gli disse che l'amore era un sentimento contro natura, che dannava due sconosciuti a una dipendenza meschina e insalubre, tanto più effimera – quanto più intensa.
*I sintomi dell'amore sono gli stessi del [[colera]].
*Lei gli domandò in quei giorni se era vero, come dicevano le canzoni, che l'amore poteva tutto. – È vero – le rispose lui – ma farai bene a non crederci. –
*Se c'è una cosa per cui il giorno del Giudizio Universale dovranno condannarti è che hai avuto l'amore in casa e non hai saputo riconoscerlo.
===[[Roberto Gervaso]]===
*In amore chi più ama meno può.
*L'amore a prima vista spesso non è che una svista.
*Per amarsi a lungo bisogna conoscersi poco.
===[[Gesù]]===
*Ama il [[prossimo]] tuo come te stesso. (''[[Vangelo secondo Matteo]]'')
*Avete inteso che fu detto: ''Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico''; ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per i vostri persecutori, perché siate figli del Padre vostro celeste, che fa sorgere il suo sole sopra i malvagi e sopra i buoni, e fa piovere sopra i giusti e sopra gli ingiusti. Infatti se amate quelli che vi amano, quale merito ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani? Siate voi dunque perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste. (''[[Discorso della Montagna]]'')
*Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli: se avete amore gli uni per gli altri. (''[[Vangelo secondo Giovanni]]'')
*Per questo ti dico: le sono perdonati i suoi molti peccati, poiché ha molto amato. (''[[Vangelo secondo Luca]]'')
===[[Papa Giovanni Paolo II|Giovanni Paolo II]]===
*L'amore è la fondamentale e nativa vocazione di ogni essere umano.
*L'amore è la forza costruttiva di ogni positivo cammino per l'umanità.
*Vi confesso con semplicità che provo vero turbamento per il futuro del mondo quando noto generazioni giovani incapaci di amare veramente o che riducono il loro donarsi allo scambio di gratificazione tra eguali, incapaci di vedere nella sessualità una chiamata, un invito ad un amore più alto e universale.
===[[Carlo Goldoni]]===
*''Amore è fatto come un uccelletto, | Che va di ramo in ramo saltellando: | Venuto è con un volo nel mio petto, | E il povero mio cor mi va beccando. | Lo voglio accarezzare il poveretto, | Finché per divertirmi va cantando; | E quando avrà finito di cantare, | A un altro ramo il lascierò volare.''
*''Io non conosco amore, | E pur lo provo al cor. | Ditemi voi, pastore, | Che cosa sia l'amor.''
*Se conoscete che la persona che amate meriti l'amor vostro, disponete l'animo a sofferir qualche cosa.
===[[Nicolás Gómez Dávila]]===
*L'amore è essenzialmente adesione dello spirito a un corpo nudo.
*L'amore non è mistero, ma luogo in cui il mistero si dissolve.
*Le perfezioni di chi amiamo non sono finzioni dell'amore. Amare è, al contrario, il privilegio di accorgersi di una perfezione invisibile agli occhi degli altri.
*Non c'è retorica che prolunghi l'amore tra le anime oltre l'istante in cui la carne si placa.
===[[Ivan Aleksandrovič Gončarov]]===
*L'amore fa incredibili progressi, è la cancrena dell'anima.
*L'amore, sebbene sia detto un sentimento capriccioso, di cui non ci si rende conto e che nasce come una malattia, ha tuttavia le sue leggi e le sue cause.
*Nell'amore partecipano in egual misura l'anima e il corpo; in caso contrario, l'amore non può chiamarsi completo: noi non siamo né puri spiriti né bruti.
===[[Maksim Gor'kij]]===
*Di tutte le beffe che la sorte serba all'uomo, non ce n'è una più tremenda d'un amore non corrisposto.
*L'amore è la conquista di colui che ama di meno, su quello che ama di più...
*L'amore è una malattia dell'immaginazione.
*L'amore per una donna somiglia alla melanconica opera di Dio; anche Lui ha cercato, senza riuscirvi, di creare col vuoto e dal nulla uno splendido universo...
===[[Fabrice Hadjadj]]===
*Il primato dell'amore è un'invenzione cristiana, ma il diavolo distorce la cosa così: purché sia amore, tutto è legittimo.
*L'amore, muovendo dalla conoscenza di una parte emersa, si estende alla cosa tutta intera, fino a quanto in essa vi è di oscuro.
*L'amore più grande non si trova nell'amore "impossibile", ma nell'amore possibile, naturale, per esempio nell'amore coniugale.
*Nel nome dell'amore, si perde di vista l'oggettività dell'amore.
*Quando amo io debbo chiedermi: "Qual è il bene per l'altro?". Ciò che conta di più è questa oggettività.
===[[Georg Wilhelm Friedrich Hegel|Friedrich Hegel]]===
*L'amato non ci è opposto, è uno con la nostra essenza: in lui vediamo solo noi stessi, e tuttavia non è noi: miracolo che non siamo in grado di capire.
*L'amore può aver luogo solo nel porsi dinanzi ad un nostro eguale, dinanzi allo specchio e all'eco della nostra essenza.
*Negli amanti non vi è materia, essi sono un tutto vivente.
===[[Hermann Hesse]]===
*Amore è ogni moto della nostra anima in cui essa sente se stessa e percepisce la propria vita.
*Il principio di ogni arte è l'amore; valore e dimensione di ogni arte vengono soprattutto determinati dalle capacità d'amore dell'artista.
*L'amore non bisogna implorarlo e nemmeno esigerlo. L'amore deve avere la forza di attingere la certezza in sé stesso. Allora non sarà trascinato, ma trascinerà.
*L'amore non vuole avere, vuole soltanto amare.
*Non c'è felicità nell'essere amati. Ognuno ama se stesso; ma amare, ecco la felicità.
*Vale per l'amore ciò che vale per l'arte: chi sa amare soltanto l'immenso è più povero e meschino di chi sa entusiasmarsi per il minimo.
===[[Victor Hugo]]===
*Amare è la metà di credere.
*L'amore è come un albero: spunta da sé, getta profondamente le radici in tutto il nostro essere, e continua a verdeggiare anche sopra un cuore in rovina.
*L'amore non ha mezzi termini; o perde, o salva. Tutto il destino umano è questo dilemma. Questo dilemma, perdita o salvezza, non c'è fatalità che lo ponga più inesorabile dell'amore. L'amore è vita, quando non è la morte. Culla e anche sepolcro. Lo stesso sentimento dice sì e no al cuore umano.
*– Oh! L'amore! – lei disse, e la sua voce tremava, e il suo occhio brillava. – è essere due e non essere che una persona sola.
===[[Alphonse Karr]]===
*C'è sempre nell'amore molta illusione e molta curiosità.
*L'amore è come quegli alberi all'ombra dei quali muore ogni vegetazione. L'uomo che ama una donna, non soltanto non ama altra cosa, ma neppure ne odia alcuna. Invano egli cerca nelle pieghe del proprio cuore tutte le preferenze, tutte le simpatie, tutte le ripugnanze: tutto ciò è morto, morto d'indifferenza, morto di freddo.
*L'amore è l'origine, la causa e lo scopo di tutto quanto è grande, nobile e bello. Il volgo crede, secondo la mitologia, che la bellezza sia la madre dell'amore, invece è l'amore che crea la bellezza, è l'amore che dà espressione allo sguardo, grazia al corpo, fascino allo spirito, vibrazione alla voce; l'amore è il sole che fa sbocciare i fiori dell'anima; l'amore produce le nobili ambizioni, l'amore produce il genio.
*L'amore è la più terribile, ma anche la più onesta delle passioni; è la sola che non possa occuparsi della propria felicità senza comprendervi la felicità di un altro.
*L'amore è una caccia in cui il cacciatore deve farsi inseguire dalla selvaggina.
*L'amore nasce di nulla e muore di tutto.
*L'amore non accorda, e meno ancora deve farsi capire; esso dà, ed è felice di quel che dona.
===[[François de La Rochefoucauld]]===
*Accade dell'amor vero come delle apparizioni degli spiriti: tutti ne parlano ma pochi li hanno veduti.
*In amore non amare troppo è un mezzo sicuro per essere amati.
*L'amore, se lo si giudica dalla maggior parte dei suoi effetti, assomiglia più all'odio che all'amicizia.
*Tutte le passioni ci fanno commettere degli errori, ma l'amore ci fa fare i più ridicoli.
===[[Giacomo Leopardi]]===
*Chi più si ama meno può amare.
*''Due cose belle ha il mondo: | amore e [[morte]].''
*I migliori momenti dell'amore sono quelli di una quieta e dolce malinconia dove tu piangi e non sai di che, e quasi ti rassegni riposatamente a una sventura e non sai quale.
*Io non ho bisogno di stima, né di gloria, né di altre cose simili; ma ho bisogno d'amore.
*''Quando novellamente | nasce nel cor profondo | un amoroso affetto, | languido e stanco insiem con esso in petto | un desiderio di morir si sente: | come, non so: ma tale | d'amor vero e possente è il primo effetto.''
*''Tornami a mente il dì che la battaglia | d'amore sentii la prima volta, e dissi: | oimè, se quest'è amor, com'ei travaglia!''
===[[Sándor Márai]]===
*Amare significa semplicemente conoscere appieno la gioia e poi morire.
*Gli amori infelici non finiscono mai.
*L'amore dispone di due palcoscenici su cui si recita il grande duetto, e sono entrambi infiniti: il letto e il mondo.
*Non si può amare con un secondo fine. Non si può amare in modo così spasmodico e delirante.
*Sentirsi spinti a conoscere qualcuno fino a penetrare tutti i suoi segreti, con tutte le conseguenze che ne deriveranno: ecco quello che si è soliti chiamare, con un termine fiacco e generico, amore.
===[[Jean-Luc Marion]]===
*L'amore è molto più che una passione o un affetto. In un certo senso, è molto più di una conoscenza. È ciò che rende possibile la stessa conoscenza.
*L'amore fra esseri umani è trascendente perché trascende l'individualità di chi ama in direzione di chi è amato.
*L'amore ha una propria razionalità, unica ed universale. Una razionalità che non esige la ricerca della reciprocità.
*L'amore non si dona se non abbandonandosi, trasgredendo continuamente i limiti del proprio dono, sino a trapiantarsi fuori di sé.
===[[Thomas Merton]]===
*L'amore è il cuore e il vero centro del dinamismo creatore che chiamiamo vita. L'amore è la vita stessa nel suo stato di maturità e perfezione.
*L'amore incontra se stesso solo nell'atto d'amare. L'amore che si fa senza conoscenza, malgrado se stesso e contro la sua natura, non raggiunge la piena coscienza di sé stesso.
*L'amore non alberga solo nella mente o nel cuore, è qualcosa più del pensiero e del desiderio. L'amore è azione, e solamente nell'atto d'amore raggiungiamo l'intuizione contemplativa sella saggezza amorosa.
*Tutto ciò che esiste, esiste per l'amore, e se l'amore non si rivela in tutte le cose, è soltanto perché noi non vogliamo vedercelo. L'amore, è l'''unica'' possibilità.
*Tutto l'amore che non è dono di sé stesso totalmente libero e spontaneo, ha in sé un presagio di morte.
===[[Klemens von Metternich]]===
*Di tutte le realtà, la più forte per me è l'amore. Sono certo che quelli che credono esservi bisogno della illusione in amore, non sono abbastanza forti per conoscere l'amore...
*Io amo, oppure non amo. Amo, quando una persona mi colpisce in tutti i sensi, quando quella persona siete voi.
*Quando una persona ama non vi sono due vie, perché uno non ha due cuori.
*Vi amo come la vita stessa. Soddisfo un impulso, amandovi e dicendovelo.
===[[Mina (cantante)|Mina]]===
*Conosco la spietatezza di quelli che, con tutte le forze, non vogliono comprendere l'amore dissimile dal loro. E non sanno che ogni amore è, a parte qualche apparente analogia, completamente, sorprendentemente disuguale.
*''L'amore è bestia, l'amore è poeta.''
*''Non dirmi chi sei ma quanto amore hai.''
*''Perché l'amore | se è vero amore | ingrandisce tutta quanta la realtà...''
===[[Vincenzo Monti]]===
*''Amiam, che i dì son brevi; | Un [[giorno]] senza amor, | È giorno di dolor, | Giorno perduto''.
*''Amor vince ogni cosa, e i cuori amanti | Spoglia d'ogni più indocile austerezza, | Sian Cannibali, o Traci, o Garamanti. | Egli per tutto si ravvolge, e sprezza | Ogni riparo, e variando toglie | Alle cose create la rozzezza''.
*''Amor diè norma ai cieli, Amor governa | Il non mutabil corso, e la secreta | Dei lucid'astri consonanza eterna''.
*''Per due fedeli amanti | Tutto, tutto è [[Gioia|gioir]]''.
*''Più sei bella, più devi | Ad Amor voti e fè''.
===[[Elsa Morante]]===
*Ah, è un inferno essere amati da chi non ama né la felicità, né la vita, né se stesso, ma soltanto te.
*Chi fugge per amore non può trovar quiete nella solitudine.
*Solo chi ama conosce. Povero chi non ama!
===[[Robert Musil]]===
*Anche l'amore era fra quelle esperienze mistiche e pericolose, perché toglie l'uomo dalle braccia della ragione e lo lascia letteralmente sospeso a mezz'aria sopra un abisso senza fondo.
*E lo stesso si poteva dire della fedeltà che, limitata a una donna, ha un certo sapore di cavalleria, di mansuetudine, di abnegazione e di delicatezza, tutte virtù che si suole immaginare associate alla donna ma che perdono perciò la loro migliore ricchezza, così che è difficile dire se anche l'amore scorre verso di lei come l'acqua verso il luogo più profondo e non sempre inobiettabile, o se l'amore femminile è il luogo vulcanico il cui calore dà vita a tutto ciò che fiorisce sulla superficie della terra.
*In amore come in affari, nella scienza come nel salto in lunghezza è necessario credere prima di guadagnare e di vincere, e come non dovrebbe esser lo stesso anche per la vita in genere?
===''[[Nadia - Il mistero della pietra azzurra]]''===
*Ciascuno di noi vive nel suo mondo, ha una sensibilità particolare. Amare qualcuno significa superare il confine personale, andare verso l'altro, incontrarlo a mezza strada.
*L'amore può fiorire ad un'unica condizione: che siano entrambe le parti a desiderarlo.
*Mia cara Grandis, se speriamo che l'amore venga da noi senza che dobbiamo muovere un dito, possiamo aspettare sino alla fine dei tempi. In realtà è esattamente come ha detto lei, ricorda? Siamo noi a fare la nostra fortuna e nessun altro.
===[[Pablo Neruda]]===
*''Ahi il nostro amore è una corda dura | che ci lega ferendoci | e se vogliamo | uscire dalla nostra ferita, | separarci, | ci stringe un nuovo nodo e ci condanna | a dissanguarci e a bruciarci insieme.''
*''Amo l'amore che si suddivide | in baci, letto e pane. || Amore che può essere eterno | e può esser fugace. || Amore che vuol liberarsi | per tornare ad amare.''
*''L'amore, mentre la vita ci incalza, | è semplicemente un'onda alta sopra le onde.''
*''Non assomigli più a nessuna da quando ti amo.''
===[[Friedrich Nietzsche]]===
*È vero: amiamo la vita non perché siamo abituati alla vita, ma perché siamo abituati ad amare. C'è sempre un grano di pazzia nell'amore. D'altra parte c'è sempre anche un po' di ragione nella follia.
*L'amore per uno solo è una barbarie, perché si esercita a spese di tutti gli altri. Anche l'amore per Dio.
*Quel che si fa per amore, è sempre al di là del bene e del male.
===[[Novalis]]===
*L'amore è il fine ultimo della storia universale, l'amen dell'universo.
*L'amore ha sempre svolto romanzi, ossia l'arte di amare è sempre stata romantica.
*Non dovrebbe esistere un unico bisogno assoluto che renda possibile la diretta esclusione degli altri: l'amore, la vita in comune con le persone amate?
*Ogni oggetto amato è il centro di un paradiso.
*Si è soli con tutto ciò che si ama.
===[[Publio Ovidio Nasone]]===
*L'amore è una cosa piena di ansioso timore.
*L'amore non dura se togli ogni lotta.
*Sii amabile, se vuoi essere amato.
*Spogliati dell'orgoglio, tu che desideri godere di un amore durabile!
*Ti odierò, se potrò; altrimenti ti amerò mio malgrado.
===[[Paolo di Tarso]]===
*L'amore è incompatibile con l'[[ipocrisia]]. (''[[Lettera ai Romani]]'')
*L'amore non fa nessun male al prossimo: pieno compimento della legge è l'amore. (''[[Lettera ai Romani]]'')
*Se parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non avessi amore, sarei un rame risonante o uno squillante cembalo. Se avessi il dono di profezia e conoscessi tutti i misteri e tutta la scienza e avessi tutta la fede in modo da spostare i monti, ma non avessi amore, non sarei nulla. Se distribuissi tutti i miei beni per nutrire i poveri, se dessi il mio corpo a essere arso, e non avessi amore, non mi gioverebbe a niente.<br />L'amore è paziente, è benevolo; l'amore non invidia; l'amore non si vanta, non si gonfia, non si comporta in modo sconveniente, non cerca il proprio interesse, non s'inasprisce, non addebita il male, non gode dell'ingiustizia, ma gioisce con la verità; soffre ogni cosa, crede ogni cosa, spera ogni cosa, sopporta ogni cosa.<br />L'amore non verrà mai meno. (''[[Prima lettera ai Corinzi]]'')
===[[Cesare Pavese]]===
*Amore è desiderio di conoscenza.
*C'è qualcosa di più assurdo dell'amore? Se lo godiamo fino all'ultimo, subito ce ne stanchiamo, disgustiamo; se lo teniamo alto per ricordarlo senza rimorsi, un giorno rimpiangeremo la nostra sciocchezza e viltà di non aver osato.
*L'amore è la più a buon prezzo delle religioni.
===[[Marcel Proust]]===
*C'è nell'amore una sofferenza permanente, che la gioia neutralizza, rende virtuale, rinvia, ma che può in ogni momento diventare quel che sarebbe da molto tempo se non si fosse ottenuto ciò che si sperava: atroce.
*È il terribile inganno dell'amore, che esso cominci col farci giocare con una donna non del mondo esterno, ma con una bambola che vive nel nostro cervello, la sola d'altronde che abbiamo sempre a nostra disposizione, la sola che possederemo, che l'arbitrio del ricordo, assoluto quasi quanto quello dell'immaginazione, può aver fatto tanto diversa dalla donna reale come dalla Balbec reale era stata per me la Balbec sognata; creazione fittizia cui a poco a poco, per la nostra sofferenza, costringeremo la donna reale ad assomigliare.
*E l'orrore degli amori che solo l'inquietudine ha generato viene dal fatto che giriamo e rigiriamo senza posa nella nostra gabbia discorsi insignificanti; senza contare che raramente gli esseri per i quali li proviamo ci piacciono fisicamente in maniera completa, poiché a sceglierli non è il nostro gusto, ma il caso di un minuto d'angoscia, minuto indefinitamente prolungato dalla nostra debolezza di carattere, che ogni sera rifà esperienza e si abbassa a cercare dei calmanti.
*Fra tutte le cose che l'amore esige per nascere, quella a cui tiene di più, e che gli fa trascurare tutto il resto, è la nostra convinzione che una persona partecipi a una vita sconosciuta in cui il suo amore ci farà penetrare.
*Fra tutti i modi di produzione dell'amore, fra tutti gli agenti disseminatori del male sacro, certamente uno dei più efficaci è questo gran soffio di agitazione che a volte passa su di noi. Allora l'essere col quale in quel momento ci piace stare, il dado è tratto, sarà lui che ameremo. Non c'è neanche bisogno che finora ci sia piaciuto più di altri, e neppure altrettanto; bisogna solo che il nostro gusto per lui sia diventato esclusivo. E la condizione si è verificata quando – nel momento in cui è mancato — alla ricerca dei piaceri che ci dava il suo fascino si è sostituito improvvisamente in noi un bisogno ansioso, che ha per oggetto quel medesimo essere, un bisogno assurdo, che le leggi di questo mondo rendono impossibile da soddisfare e difficile da guarire, il bisogno insensato e doloroso di possederlo.
*In amore è più facile rinunciare a un sentimento che perdere un'abitudine.
*L'amore non è una passione disinteressata.
*Le due massime cause d'errore nei nostri rapporti con un'altra persona sono di aver buon cuore, oppure, quell'altra persona, amarla.
*Qualsiasi essere amato – anzi, in una certa misura qualsiasi essere – è per noi simile a Giano: se ci abbandona, ci presenta la faccia che ci attira; se lo sappiamo a nostra perpetua disposizione, la faccia che ci annoia.
*Si ama solamente ciò in cui si persegue qualcosa d'inaccessibile, quel che non si possiede.
===[[Raymond Radiguet]]===
*Chi ama irrita sempre chi non ama.
*Crediamo di essere i primi a provare certi turbamenti, non sapendo che l'amore è come la poesia, e che tutti gli amanti, anche i più mediocri, pensano d'innovare.
*Quando un amore è la nostra vita, che differenza c'è tra vivere insieme e morire insieme?
===[[Osho Rajneesh]]===
*L'amore è la vera morte, perché l'ego si dissolve completamente.
*L'amore è vita, ed è più grande dite: non puoi possederlo. Desidero ripeterlo: l'amore è più grande dite, non puoi possederlo. Puoi solo permetterti di esserne posseduto, non di controllarlo.
*Ma l'amore deve accaderti come un'ombra della pace interiore. Normalmente, si verifica il contrario: la pace ti accade come un'ombra dell'amore. L'amore deve accaderti come un'ombra della pace, allora è splendido. Altrimenti, anche l'amore crea orrori e brutture; diventa una malattia, una febbre.
*Puoi amare solo quando sei felice dentro di te. L'amore non può venir aggiunto dall'esterno. Non è un indumento che puoi indossare.
===[[Nino Salvaneschi]]===
*L'amore è un capriccioso soffio che Eros invia tra gli uomini per ingarbugliar le matasse dei loro destini.
*Per l'uomo l'amore può essere un episodio. Per la [[donna]] spesso è tutto il suo destino.
*Se il [[piacere]] ti invita per un giro di danza, puoi anche star seduto. Ma se l'amore ti fa cenno, guarda se lo riconosci.
===[[William Shakespeare]]===
*Amore è un fumo levato col fiato dei sospiri; purgato, è fuoco scintillante negli occhi degli amanti; turbato, un mare alimentato dalle loro lacrime. Che altro è esso? Una follia discreta quanto mai, fiele che strangola e dolcezza che sana. (''[[Romeo e Giulietta]]'')
*È noto infatti che tutto quel che si frappone al godimento dell'amor è soltanto qualcosa che serve ad accrescerne la forza divampante.
*L'amore può dar forma e dignità a cose basse e vili, e senza pregio; ché non per gli occhi Amore guarda il mondo, ma per sua propria rappresentazione, ed è per ciò che l'alato Cupido viene dipinto col volto bendato.
*Ma l'amore che sa farsi sentire troppo tardi, simile a un pietoso perdono che giunge quando non s'è più in tempo, si rivolge tutto pieno d'amaritudine proprio contro la grandezza di colui che l'invia, e grida alto: «Buono era quel che ora non è più».
*''Non è amore | l'amor che muta se in mutare imbatte | o, rimuovendosi altri, si rimuove, | oh no: è faro che per sempre è fisso | e guarda alle bufere e non dà crollo.''
*– Pur credo che fra tutti sia quei che più vi ama.<br />– Il suo scarso parlare dimostra scarso amore.<br />– Nel fuoco più compresso cova più intenso ardore.<br />– Non ama chi d'amore al proprio ben non parla.<br />– Oh! ama assai di meno chi con tutti ne ciarla.
*Sarebbe come s'io amassi una certa stella di particolare splendore. Debbo contentarmi del conforto che posso trovare nel suo pur luminoso riverbero e nella sua luce collaterale, e non pensare mai d'attingere quello della sua sfera?
*Tante sono le forme che l'amore crea, che l'amore stesso è fantasia.
===[[Fulton John Sheen]]===
*Ciascuno è ciò che ama. L'amore si tramuta a somiglianza di ciò che ama. Se ama il paradiso, diventa celestiale; se ama il carnale fino a divinizzarlo, diventa corruttibile.
*Nell'amore, la povertà s'integra nella ricchezza; il bisogno nel compimento; il desiderio nella gioia; la caccia nella cattura.
*Tre elementi occorrono a produrre l'amore nei cuori:<br>L'Amante, l'Amato e l'Amore.
*Tre sono i mezzi per comunicare l'amore: parola, vista e tatto. Il più importante è la parola. Non saprai mai infatti quanto una persona ti ama se non te lo dice.
===[[Adrienne von Speyr]]===
*Chi non ama, si sbarra da sé l'ingresso alla [[conoscenza]].
*Il primo passo per imparare ad amare gli altri è il tentativo di [[comprensione|capirli]].
*L'amore è sempre possibile, e sempre penetrante.
*L'audacia più estrema: voler amare qualcuno – per non dire il proprio prossimo! – come Dio lo ama.
*Per chi vuole amare è meglio non sapere nulla che sapere troppo.
*Se due amanti dialogano, colui che parla ha sempre la sensazione di dire troppo poco. La parola gli si nega. Ma chi lo sente è sotto l'impressione che la parola non solo dica tutto, ma apra delle prospettive, completamente nuove, a un felice di più.
===[[Baruch Spinoza]]===
*L'Amore è Gioia, concomitante con l'idea di una causa esterna. (''[[Ethica]]'')
*L'amore è il mezzo attraverso il quale l'uomo può elevarsi al sommo bene.
*L'amore può e deve fare da tramite ai fini della perfezione. Che resta sempre Dio.
===[[Susanna Tamaro]]===
*L'amore è [[attenzione]].
*L'amore è darsi in pasto all'altro senza possibilità di difendersi.
*L'amore vince tutto, avevo spesso sentito ripetere. L'amore è più forte della morte. E invece non è vero, perché l'amore, anche se esiste, è fragile. È così fragile da essere pressoché invisibile. Ed essere invisibile e non esistere è quasi la stessa cosa.
===[[Lev Tolstoj]]===
*Amare, in generale, significa voler fare del bene. Così noi intendiamo l'amore, e non possiamo intenderlo altrimenti. (''[[Della vita]]'')
*Il vero amore, quello che si manifesta, non per via di parole, ma di atti, dà solo la vera sagacia e la saggezza vera.<br />L'amore non può essere sciocco.
*L'amore impedisce la morte. L'amore è vita. Tutto, tutto ciò che io capisco, lo capisco solamente perché amo. È solo questo che tiene insieme tutto quanto. L'amore è Dio, e il morire significa che io, una particella dell'amore, ritorno alla sorgente eterna e universale. (''[[Guerra e pace]]'')
*L'amore produce il bene, perché l'uomo, amando, si unisce a Dio e quindi non desidera più nulla per sé, ma desidera dare agli altri ciò che ha, persino la sua vita e in questo dono di sé stesso trova la felicità.
*L'uomo ama, non perché ha interesse di amare questo o quello, ma perché l'amore è l'essenza dell'anima sua, perché egli non può non amare. (''[[Il regno di Dio è in voi]]'')
===[[Publio Virgilio Marone]]===
*Crudele Amore, a che cosa non forzi i cuori degli uomini! (''[[Eneide]]'')
*L'amore per tutti è lo stesso. (''[[Eneide]]'')
*L'amore vince tutto: e anche noi cediamo all'amore.
===[[Fabio Volo]]===
*Ho imparato che il contrario dell'amore non è l'odio. L'odio è assenza d'amore, così come il buio è assenza di luce. L'opposto dell'amore è la paura.
*La prima cosa che due persone si offrono stando insieme dovrebbe essere un sentimento d'amore verso se stessi. Se non ti ami tu, perché dovrei amarti io?
*Solitamente, in una vera storia d'amore, la persona con cui stai è lo specchio migliore per vedere i tuoi difetti e i tuoi limiti.
===[[Simone Weil]]===
*Fra gli esseri umani, si riconosce pienamente l'[[esistenza]] soltanto di coloro che amiamo.
*Gli amanti e gli [[amicizia|amici]] desiderano due cose: di amarsi al punto di entrare l'uno nell'altro e diventare un solo essere e di amarsi al punto che la loro unione non ne soffra, quand'anche fossero divisi dalla metà del globo terrestre.
*Nessuno ha amore più grande di colui che sa rispettare la [[libertà]] dell'altro.
*Se l'anima cessa di amare precipita già qui sulla terra in uno stato quasi equivalente all'[[inferno]].
===[[Walt Whitman]]===
*''L'amore, che è tutto il mondo per gli innamorati – l'amore, che si beffa di tempo e di spazio, | l'amore che è giorno e notte – l'amore che è il sole, la luna e le stelle, | l'amore che è purpureo, sontuoso, greve di profumi, | non altre parole se non parole d'amore, non altro pensiero che d'amore.''
*''L'amore, come luce, tutto avvolge silente.''
*''Profetica sorse una voce dalla carneficina, | non disperate, l'affetto saprà risolvere i problemi della libertà, | quelli che s'amano tra loro diverranno invincibili.''
*''Suona ancora trombetta! e come tema, | scegli ora il tema che li comprende tutti, il solvente e fissatore, | l'amore, che è il polso di tutto, il sostegno e l'angoscia, | il cuore dell'uomo e della donna completamente all'amore, | non altro tema che amore – l'amore che incastra, comprende e tutto soffonde.''
*''Talvolta con uno che amo ribollo d'ira, al timore d'effondere un amore che non vien corrisposto, | ma ora penso che non esista amore non corrisposto, la corresponsione è sicura in un modo o nell'altro, | (ho amato una certa persona ardentemente, e il mio amore non fu corrisposto, | eppure per quell'amore ho scritto questi canti.)''
===[[Oscar Wilde]]===
*Chi, essendo amato, è povero?
*È l'amore, e non la filosofia tedesca, la vera spiegazione di questo mondo, e Dio solo sa qual è la spiegazione dell'altro mondo.
*Quando cerchi sinceramente l'amore, lo trovi che ti sta aspettando.
===[[Marguerite Yourcenar]]===
*Bisogna amare un essere per correre il rischio di soffrire per lui. Bisogna amarti molto per rimanere capace di soffrirti.
*Ciò che appare evidente è che questa nozione dell'amore puro<ref>Definito dalla Yourcenar come: "L'amore totale per una particolare creatura". {{cfr}} ''Fuochi'', p. 11.</ref>, a volte scandaloso ma pur tuttavia imbevuto di una specie di virtù mistica, non sembra possa sussistere se non associato a una qualsiasi forma di fede nella trascendenza, non fosse che all'interno della persona umana, e che una volta privato del sostegno di certi valori metafisici e morali oggi disprezzati, forse perché i nostri predecessori ne hanno fatto un abuso, il folle amore smette presto di essere altro che un vano gioco di specchi o una triste mania.
*Confesso che la ragione si smarrisce di fronte al prodigio dell'amore.
*L'amore è un castigo. Veniamo puniti per non essere riusciti a rimanere soli.
===[[Checco Zalone]]===
*''L'amore non ha religione | nessun confine, nessuna nazione | né americano, né bolscevica | l'amore è quando lei ti dà (quando lei ti dà) quando lei ti dà (ti dà, ti dà) la vita.''
*''L'amore non ha religione | non è cattolico, non è mormone | no! L'amore credimi non è ortodosso | l'amore è quando ti diventa grosso.''
*''L'amore non ha religione | non è cattolico, non è mormone | no! Non è evangelico né protestante | l'amore è quando ti diventa grande.''
===[[Carlo Zannetti]]===
*In amore non vince chi fugge, ma vince chi ama.
*L'amore rimbalza da cuore a cuore , da secolo a secolo , e con la velocità della luce ti raggiunge solo quando vuole lui.
*Una vita senza amore è come un albero senza radici che rimane alla mercé del vento di una tempesta che può arrivare da un momento all'altro.
*L’amore é polvere di stelle, arriva dall’infinito, colora di fantastico tutto ciò che ti circonda. L’amore non é solo una questione di chimica, é un’incredibile carambola di coincidenze, un insieme di enigmatici cambi di traiettorie che ti conducono ad un incontro prestabilito con una persona che per te é speciale. E’ un appuntamento con il destino che avviene in un determinato luogo, in un preciso istante della nostra vita. No ! Noi non decidiamo nulla, l’amore é un qualcosa di soprannaturale. L’amore con le sue poliedriche sfaccettature ha ispirato miliardi di persone che hanno compiuto quotidiani gesti di profondo affetto ed ha affascinato migliaia di artisti che così hanno realizzato magnifici capolavori di creatività.L’amore si nasconde in tutte le cose più belle del mondo e sono certo che é in grado di sopravvivere alla nostra morte fisica.
===[[Zucchero (cantante)|Zucchero]]===
*''Ho bisogno d'amore, "perdio", | per tutto quanto il giorno, | c'è bisogno d'amore, sai zio, | da tutto quanto il mondo.''
*''L'amore è un gallo e strilla nel cielo.''
*''Libera l'amore | o liberatene per sempre''.
*''Oramai | mi consola, | oramai | mi sorvola | l'amore invano, | così leggero.''
==Proverbi==
*Amare ed essere saggi è impossibile. ([[Proverbi spagnoli|Spagnolo]])
*Anche un amore di cento anni può raffreddarsi. ([[Proverbi giapponesi|Giapponese]])
*L'amore nasce dall'[[assenza]]. ([[Proverbi arabi|Arabo]])
*L'amore non bada a caste né il sonno a un letto rotto. Io andai in cerca d'amore e mi persi. ([[Proverbi indiani|Indiano]])
*L'amuri di luntanu è comu l'acqua 'nta u panaru. ([[Proverbi calabresi|Calabrese]])
*Là dove ci si ama non scende mai la sera. ([[Proverbi burundesi|Burundese]])
*Non esiste amore così ardente che non possa essere raffreddato da uno [[Matrimonio|sposalizio]]. ([[Proverbi russi|Russo]])
*'U primu amure è 'na cancarena ca te cunzuma a focu lentu cuomu 'na cannila. ([[Proverbi calabresi|Calabrese]])
*Un amore unico arriva fino al cielo. ([[Proverbi giapponesi|Giapponese]])
===[[Proverbi francesi|Francesi]]===
*Amore scaccia [[gelosia]].
*Amore, tosse e fumo non possono essere mantenuti segreti.
*Ognuno ritorna sempre al suo primo amore.
*Senza pane e senza vino, l'amore non è nulla.
===[[Proverbi inglesi|Inglesi]]===
*L'amore e la tosse non possono essere nascosti.
*L'amore fa girare il mondo.
*L'amore troverà sempre una strada.
*Meglio aver amato e perso, che non aver mai amato.
===[[Proverbi italiani|Italiani]]===
*Amor che nasce di [[malattia]], quando si guarisce passa via.
*Amor nuovo va e viene, amor vecchio si mantiene.
*Amor regge il suo regno senza spada.
*Amore è il vero prezzo con che si compra amore.
*Amore non si compra né si vende.
*Amore onorato, né vergogna né peccato.
*Chi porta [[Fiore|fiori]], porta amore.
*Chi si prende d'amore, si lascia di rabbia.
*Di tutte le arti maestro è l'amore.
*Dove c'è l'amore, la gamba trascina il piede.
*Dove non c'è amore, non c'è [[Umanità (qualità)|umanità]].
*Ferita d'amore non uccide.
*Grande amore, gran dolore.
*Il primo amore non si arrugginisce.
*Il primo amore non si scorda mai.
*In amore e in [[guerra]] niente regole.
*L'amore di carnevale muore in quaresima.
*L'amore è cieco, ma vede lontano.
*L'amore fa passare il tempo e il tempo fa passare l'amore.
*L'amore non si misura a metri.
*L'amore passa dentro la cruna di un ago.
*L'amore senza [[Bacio|baci]] è pane senza sale.
*L'orologio dell'amore ritarda sempre.
*Ma in premio d'amore amor si rende.
*Non esiste amore senza gelosia.
*Più si chiacchiera, meno si ama.
*Quando l'amore è a pezzi non c'è alcuna colla che lo riappiccichi.
*Quando la [[fame]] entra dalla porta, l'amore esce dalla finestra.
*Scalda più l'amore che mille fuochi.
*Se occhio non mira, cuor non sospira.
*Se vuoi che t'ami, fa' che ti brami.
*Tanto l'amore quanto il fuoco devono essere attizzati.
*Tanto l'amore quanto la minestra di fagioli vogliono uno sfogo.
====[[Proverbi napoletani|Napoletani]]====
*''Ammore d' 'o lietto | fa scurdà chillo d' 'o pietto.''
*Ammore de patrone e vino 'e fiasco 'a sera so' buono e 'a matina so' sciacqua.
*Ammore e [[rogna]] nun se po' nasconnere.
*Anema senz'ammòre, sciòre senz'addòre.
*''Ammore senz'ammore | sciore senz'addòre.''
*L'ammore d' 'o lietto fa scurda' chello d' 'o pietto.
*L'ammore è comm' 'o ffuoco, guaje a chi ce pazzea.
*L'ammore è fatto a coselle.
*''L'ammore è fatto {{sic|com}}' 'a la nucella, | si nun la rumpe nun la può magnare...''
*L'ammore e lu cetrulo vanno a pparo; Doce è la ponta ma lo culo è amaro.
*L'ammore è na brutta cosa, e la famma è na brutta bestia.
*L'ammore è 'nu piccerillo ca nun sape cuntare.
*L'ammore fa passà 'o tiempo e 'o tiempo fa passà l'ammore.
*L'ammore nun va truvanno ricchezza.
====[[Proverbi toscani|Toscani]]====
*A chi s'ama si [[Credere|crede]].
*Ama chi t'ama, e chi non t'ama lascia.
*Ama chi t'ama, e rispondi a chi ti chiama.
*Amami poco, ma continua.
*Amante non sia chi coraggio non ha.
*Amor dà per mercede, gelosia e rotta fede.
*Amor di ganza, fuoco di paglia.
*Amor è cieco, e vede da lontano.
*Amore e gelosia nacquero insieme.
*Amore e signoria non soffron compagnia.
*Amore è una pillola inzuccherata.
*Amore fa amore, e crudeltà fa tirannia.
*Amore male impiegato, vien mal remunerato.
*Amore non conosce misura.
*Amore non è senza amaro.
*Amore, sonno e rogna non si nascondono.
*Ben ama, chi non oblia.
*Chi ama crede.
*Chi ama, il ver non vede.
*Chi ama, teme.
*Chi ha l'amore nel petto, ha lo spron né fianchi.
*Chi non ama, non ha cuore.
*Chi soffre per amor, non sente pena.
*Chi t'ama di buon cuore strigni e abbraccia.
*Chi vuol essere amato, convien che ami.
*Chi vuole l'amor celato lo tenga bestemmiato.
*Contro amore non è consiglio.
*[[Crudeltà]] consuma amore.
*Delle pene d'amore si tribola e non si more.
*Detto d'amore disarma rigore.
*Di buone armi è armato, chi da buona donna è amato.
*Dove regna amore, non si conosce errore.
*I primi amori sono i migliori.
*L'amore è principio del bene e del male.
*Nella guerra d'amor vince chi fugge.
*Ogni disuguaglianza amore agguaglia.
*[[Sdegno]] cresce amore.
*Sdegno d'amante poco dura.
*Senza Cerere e Bacco è amor debole e fiacco.
*[[Servire|Servigio]] riaccende amore.
*Tanto è morir di male, quanto d'amore.
====[[Proverbi veneti|Veneti]]====
*Amor che nasse in malatia, quando se guarisse el passa via.
*Amor fa amor e crudeltà consuma amor.
*Amor me fa portare le calze mole.
*Amor no fa bogher la pignata.
*Amor no porta rispeto a nesun.
*Amor novo va e vien, amor veccio se mantien.
*Amor veccio non fa ruzene.
*Amor xe orbo.
*Amor xe tossego.
*D'amor el gusto e 'l fogo de paglia, xe de l'istessa tagia.
*Do amori no se pol aver.
*L'amor de carneval mor in quaresema.
*L'amor no pol star sconto.
*L'amor passa sette muri.
*L'amor xe come i busi in te le calze.
*Per amor no se sente dolor.
*Tosse, amor e panzeta, no le se sconde in qualunque sito che se le meta.
===[[Proverbi latini|Latini]]===
*Amore genera amore.
*È ridicolo l'amore di un [[Senilità|vecchio]].
*Il giuramento dell'innamorato non si può punire.
*La ferita d'amore la risana chi la fa.
*L'amore è cieco.
*L'amore e la tosse non si possono nascondere.
*L'amore procura le armi [agli amanti perché possano essere grati alla persona amata].
===[[Proverbi tedeschi|Tedeschi]]===
*Ira d'amore è esca d'amore.
*Non si può costringere nessuno ad amare o a cantare.
*"[[Rosso]] è il colore dell'amore", disse il pretendente alla sua furba seduttrice.
==Note==
<references />
==Voci correlate==
{{div col|3}}
*[[Amante]]
*[[Amor di Dio]]
*[[Amor fraterno]]
*[[Amor materno]]
*[[Patriottismo|Amor patrio]]
*[[Amor proprio]]
*[[Amore e odio]]
*[[Amore e sesso]]
*[[Bacio]]
*[[Carità]]
*[[Desiderio]]
*[[Fare l'amore]]
*[[Gelosia]]
*[[Innamoramento]]
*[[Lettera d'amore]]
*[[Odio]]
*[[Sessualità]]
*[[Ti amo]]
*[[Voler bene]]
{{div col end}}
==Altri progetti==
{{interprogetto|w_preposizione=riguardante l'|preposizione=sull'|wikt|s=:Categoria:Canti d'amore|s_oggetto=i testi completi di alcuni canti|s_preposizione=d'}}
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[[Categoria:Amore| ]]
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Vita
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Danyele
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[[Immagine:Walter de Maria Vertikaler Erdkilometer.jpg|thumb|Vita nascente]]
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Citazioni sulla '''vita'''.
==Citazioni==
*A rifletterci bene, il tipo del «provvisorio» è la vita. ([[Sof'ja Petrovna Sojmonova]])
*A un certo punto della tua vita o hai ciò che vuoi o i motivi per cui non l'hai. ([[Andy Roddick]])
*'''A vita è 'nu muorzo ca nisciuno te fa dà | 'ncoppa a chello ca tene''. ([[Pino Daniele]])
*Abbiamo imparato a condurre un'esistenza, ma non una vita; abbiamo aggiunto anni alla vita, non vita agli anni. ([[Bob Moorehead]])
*Adesso più che mai sono convinto che la vita di un uomo abbia senso soltanto se vissuta in tutto quello che si ha dentro. Perché è lì, nella mente e nel sentimento, dunque nel principio vitale proprio dell'uomo, che vanno creati, e vissuti, i vari spazi. ([[Walter Bonatti]])
*''Ahimè, ahi vita! domande come queste mi perseguono, | d'infiniti cortei d'infedeli, città gremite di stolti, | io che sempre rimprovero me stesso, (perché chi più stolto di me, chi di me più infedele?) | d'occhi che invano anelano la luce, scopi meschini, lotta rinnovata ognora, | dagli infelici risultati di tutto, le sordide folle anfananti, che in giro mi vedo, | degli anni inutili e vacui degli altri, e io che m'intreccio con gli altri, | la domanda, ahimè, che così triste mi persegue, – Che v'è di buono in tutto questo, o Vita, ahimè? | RISPOSTA | Che tu sei qui – che esistono la vita e l'individuo, | che il potente spettacolo continua, e che tu puoi contribuirvi con un tuo verso.'' ([[Walt Whitman]])
*Al termine del viaggio un uomo che muore deve dire alla vita: «È solo questo? Se avessi saputo!» ([[Xavier Forneret]])
*Ama la vita e darai lode a Dio. La nostra prima liturgia è la lode per la vita. ([[Ermes Ronchi]])
*''Anche la vita è un istante soltanto, | soltanto un dissolversi | di noi stessi in tutti gli altri, | come offertici in dono. || Solo uno sposalizio che dal basso | irrompe dentro le finestre, | solo una canzone, solo un sogno, | solo un colombo azzurrognolo.'' ([[Boris Pasternak]])
*Anche le vite che ci sembrano insignificanti nascondono una profondità senza fine. [...] Persino quelli che vivono negli angoli più remoti di un pianeta possono avere a cuore centinaia di persone, quando non si tratta dell'intera galassia. ([[Obi-Wan Kenobi]], [[John Jackson Miller]])
*Anche se l'interezza di questa vita non fosse altro che sogno e il mondo fisico un fantasma, io definirei questo sogno e questo fantasma abbastanza veri se, usando bene la ragione, non ne fossimo mai ingannati. ([[Gottfried Wilhelm von Leibniz]])
*''Benché dia ben poca luce, | un lucignolo che sfrigola | è immensamente più luminoso | delle tenebre assolute. | Perché la vita, | in qualunque condizione, | è più importante dell'oblio''. ([[Arthur Hailey]])
*Bisogna vivere come si pensa, se no, prima o poi, si finisce col pensare come si è vissuto. ([[Paul Bourget]])
*C'è chi vive tutta una vita in un minuto. (''[[Scent of a Woman - Profumo di donna]]'')
*C'è un'estasi che caratterizza il culmine della vita e oltre la quale la vita non può innalzarsi. E il paradosso di vivere è tale che questa estasi arriva quando si è sommamente vivi e viene come un totale oblio dell'essere vivi. Questa estasi, questo dimenticarsi di vivere, viene all'artista fuori di sé colto da una vampata di passione; viene durante la battaglia campale al soldato pazzo di guerra quando rifiuta la tregua. ([[Jack London]])
*C'è un valore misterioso di una vita caduta a terra, anche se non è dato di conoscere i tempi del germoglio. ([[Andrea Riccardi]])
*Capii che cosa è la vita; fino allora non l'avevo vista così triste, ma ora mi apparve in tutta la sua realtà, vidi che era soltanto sofferenza e separazione continua. Piansi amaramente, perché non comprendevo ancora la gioia del sacrificio, ero debole, così debole che considero una grande grazia aver potuto sopportare una prova la quale pareva molto al disopra delle mie forze! ([[Teresa di Lisieux]])
*Cerca di pensare che la vita è una scatola di biscotti. [...] Hai presente quelle scatole di latta con i biscotti assortiti? Ci sono sempre quelli che ti piacciono e quelli che no. Quando cominci a prendere subito tutti quelli buoni, poi rimangono solo quelli che non ti piacciono. È quello che penso sempre io nei momenti di crisi. Meglio che mi tolgo questi cattivi di mezzo, poi tutto andrà bene. Perciò la vita è una scatola di biscotti. ([[Haruki Murakami]])
*Chi ama davvero la vita Maestà, non può permettersi la ricerca dell'impossibile, ma deve giocarla con infinita prudenza. (''[[Ludwig]]'')
*''Chi ben condusse sua vita | male sopporterà sua morte.'' ([[Fabrizio De André]])
*Chi disse che la vita è una [[guerra]], e che la vita è una lotta, affermò un paradosso, o se disse il vero, lo disse nel senso di constatare un fatto, ma non già di approvarlo e chiamar [[piacere]] il [[dolore]] e dolore il piacere. ([[Nicola Santamaria]])
*Chi non stima la vita, non la merita. ([[Leonardo da Vinci]])
*Ci sarà pace quando la vita dell'uomo sarà rispettata, accolta, amata sempre, dal concepimento alla morte, sempre con il medesimo amore, e in ogni parte del mondo. ([[Ernesto Olivero]])
*Ci sono persone che passano la vita a sognare e altre invece che si perdono in attività frenetiche, ma lentamente e inesorabilmente la vita ci sfugge tra le dita, qualunque cosa facciamo. (''[[Gertrud]]'')
*Ciascuno deve condurre una vita che sa che piace a [[Dio]], anche se è disprezzata e poco considerata. Essere servo, cameriera, padre, madre, sono tutti modi di vita fondati e santificati dalla parola di Dio, e che piacciono a Dio. ([[Martin Lutero]])
*Ciascuno di noi ha il diritto di pensare che la vita è una lunga strada, dove si può e si deve tentare, sbagliare e riprovarci ancora. ([[Paolo Crepet]])
*Ciò che ferma il movimento della vita è l'attaccamento a sé. ([[Jean Cardonnel]])
*Ciò che umanizza la vita e può riscattarla dalla peggiore delle offese che essa subisce, cioè l'asservimento o eteronomia, è proprio l'assunzione della sua responsabilità. ([[Pietro Barcellona]])
*Colui che vive lottando contro la stessa vita agonizza. ([[Miguel de Unamuno]])
*Come ho detto tante volte, la storia umana, tra salvezza e perdizione, è ambigua. Non sappiamo neppure se siamo noi i padroni del nostro destino. ([[Norberto Bobbio]])
*''Contessa, che è mai la vita? | è l'ombra d'un sogno fuggente''. ([[Giosuè Carducci]])
*Cos'è la vita se non un sistema dove cane mangia cane? È un sistema in sintonia con la vita. Ed è per questo che funziona. ([[Philip Roth]])
*Così è la vita, così siamo noi. E se nella nostra vita non ci fosse dolore non sarebbe meglio, sarebbe peggio: perché allora non ci sarebbe la felicità né la speranza... ecco. (''[[Stalker (film 1979)|Stalker]]'')
*Credo che in ogni vita ci siano periodi in cui un uomo esiste realmente, e altri in cui egli non è che un agglomerato di responsabilità, di fatiche e, per le teste deboli, di vanità. ([[Marguerite Yourcenar]])
*Credo di essere attaccato alla vita perché sto vivendo; ma in realtà non potrebbe darsi che io languisca di quel desiderio perché sono già morto? ([[Shôhei Ôoka]])
*Dalla vita non puoi aspettarti nulla, se non che è difficile. (''[[La grande Gilly Hopkins]]'')
*Dalla vita non si esce vivi. ([[Pino Caruso]])
*Dev'essere una ben misera vita quella che permette d'ignorare la [[paura]]. ([[Aldo Leopold]])
*''Dintorno ad un pensier sempre s'aggira | La vita stanca, e fral, che a forza io porto; | E quanto indi le vien pace, e conforto, | Tanto ella in mezzo il duol vive, e respira''. ([[Berardino Rota]])
*Dobbiamo lavorare perché ogni persona abbia le opportunità per vivere una vita piena di dignità, in ogni fase della vita. Non si può pensare che la vita non sia vita o chiederle di morire prima di essere vissuta. ([[Ernesto Olivero]])
*Dopo ogni crisi, la vita riserva sempre nuove sorprese. Sono convinto che il meglio, nonostante tutto, ci stia sempre davanti. A qualsiasi età. ([[Mario Canciani]])
*Due compiti per iniziare la vita: restringere il tuo cerchio sempre più e controllare continuamente se tu stesso non ti trovi nascosto da qualche parte al di fuori del tuo cerchio. ([[Franz Kafka]])
*E chi per la [[conquista]] combatteva, ora si batte per la vita. ([[George Gordon Byron]])
*È così bello vivere, e la vita è così dolce che non può essere cattiva! ([[Émile Zola]])
*E in definitiva la vita degli uomini nient'altro è che un gioco della pazzia. ([[Erasmo da Rotterdam]])
*È la qualità della vita che conta, il modo in cui viviamo, non per quanto tempo. (''[[I sopravvissuti]]'')
*È la vita a costituire l'unica realtà e il vero mistero. La vita è molto di più che semplice materia chimica, che nelle sue fluttuazioni assume quelle forme elevate che ci sono note. La vita persiste, passando come un filo di fuoco attraverso tutte le forme prese dalla materia. ([[Jack London]])
*''E la vita è così forte | che attraversa i muri per farsi vedere. | La vita è così vera | che sembra impossibile doverla lasciare. | La vita è così grande | che quando sarai sul punto di morire, | pianterai un [[ulivo]] | convinto ancora di vederlo fiorire''. ([[Roberto Vecchioni]])
*E se la vita fu bene, perché mai ci vien tolta? — E se la vita fu male, perché mai n'è stata concessa? ([[Francesco Domenico Guerrazzi]])
*«È un viaggio inutile come tutti i viaggi della vita e come la vita stessa,» si diceva, «ma bisogna farlo per illudersi, per credere a qualcosa, altrimenti è finita.» ([[Guido Cavani]])
*Ecco quindi cos'è la vita: un esperimento in cui, per la gran parte, io non mi sono ancora lanciato. ([[Henry David Thoreau]])
*''Era questo la vita: un sorso amaro.'' ([[Umberto Saba]])
*Essa è come una sostanza amara o scipita, che viene offerta all'uomo in quantità molto più grandi di quanto egli sia in grado di contenere, così grandi, che lo rendono svigorito e sempre sul punto di rimaner soffocato. È come trovarsi solo in un immenso [[fienile]], tanto immenso da non poter vederne i confini, nel quale, incessantemente, venga trasportato fieno da dieci coppie di cavalli in pieno galoppo... finché, alla fine, si muore. ([[Frans Eemil Sillanpää]])
*Essere testimoni soprattutto per chi conserva rabbia nei confronti della società che vede ostile. A lui il testimone deve infondere speranza facendo comprendere che la vita vale se è donata. ([[Pino Puglisi]])
*Essere veramente vivi è essere trasformati dal di dentro, essere aperti alla forza dell'amore di Dio. ([[Papa Benedetto XVI]])
*Forse la vita non è altro che un rituale per tenere a bada la paura. ([[Fausto Gianfranceschi]])
*Gli pareva di essere al margine di una soglia oltre la quale lo attendeva un mistero. Qualcosa lo attirava con la promessa che si sarebbe riaperto per lui... il libro della vita? Sì, forse era la vita che lo chiamava oltre quel passo. ([[Laura Mancinelli]])
*Godetevi la vita, è tutto ciò che abbiamo. ([[Morrissey]])
*Ho una vita interessante, ma devo scrivere perché se non scrivo in una certa misura non posso godermi il resto della mia vita. ([[Ernest Hemingway]])
*Il bello della vita è che ogni periodo ti mette di fronte a delle ripartenze, a delle nuove avventure e a una reinvenzione di quello che si è fatto in precedenza. ([[Maurizio Nichetti]])
*Il fumo uccide. Ma la vita mica scherza. ([[Alfredo Accatino]])
*Il meccanismo, il segreto semplicissimo dell'esistenza è togliere per vedere, per avere una visione, per cui l'[[essenziale]] è produrre la vita e campare con le cose necessarie a quella funzione. E solo quelle. La vita è come scolpire, bisogna togliere. ([[Mauro Corona]]))
*Il miglior modo per comprendere la vita è di paragonarla a un gioco. ([[L. Ron Hubbard]])
*Il più grande compilatore di storie sensazionali è la vita. Ma è sempre vera la vita? La vita è la stessa come sempre è stata, indifferente alle gioie e ai dolori dell'uomo, muta, impenetrabile come la Sfinge. ([[Axel Munthe]])
*Il valore della vita è nel dono di sé ai fratelli. ([[Giorgio La Pira]])
*Insomma, come è questa faccenda? Siamo noi a farci la nostra vita, o è la vita a disfarci? ([[Quino]])
*– Io credo che la vita è troppo lunga, e tu la rendi ancora più lunga.<br />– La vita è troppo lunga? Porca troia... quanto sei sfiduciato, non ho mai sentito nessuno dire una merda del genere. Tutti quanti dicono che vorrebbero allungarsela la vita. (''[[Solo due ore]]'')
*Io da medico ragiono esattamente così: la vita è sempre importante, non soltanto quando è attraente ed emozionante, ma anche se si presenta inerme e indifesa. ([[Enzo Jannacci]])
*Io dico che la vita è una merda, poi arriva mia madre che dice che la vita è bellissima perché ti dà sempre la possibilità di un riscatto. E ha ragione lei. ([[Levante (cantante)|Levante]])
*L'esistenza è uno spazio che ci hanno regalato e che dobbiamo riempire di senso, sempre e comunque. ([[Enzo Jannacci]])
*L'importanza della tua vita non è quale la vedi e la senti tu, ma quale la vede e la sente l'altro. Questo dell'altro infatti è il giudizio obbiettivo, spassionato, svincolato dalla visuale interessata soggettiva. – Sei insegnante? Hai un metro eccellente per giudicare il valore della tua vita e della vita umana in generale. Il tuo studente che sorriderà con soddisfazione perché la tua morte gli procurerà un giorno di vacanza, e che ventiquattr'ore dopo se n'è già dimenticato: questa è la veduta dell'Altro, la veduta obbiettiva, dunque veramente la valutazione esatta di che cosa sia e che cosa conti la tua vita. ([[Giuseppe Rensi]])
*L'intera vita è impiegata ad occuparsi degli altri. Ne passiamo una metà ad amarli, l'altra metà a dirne male. ([[Joseph Joubert]])
*L'ipotesi della vita che perennemente progredisce e si amplifica è certamente un concetto che lusinga l'amor proprio dell'uomo moderno; ma io sono solito esser molto cauto verso tutto ciò che lusinga me stesso. ([[Shôhei Ôoka]])
*L'unica vita viva è nel passato e nel futuro... il [[presente]] è un interludio... uno strano interludio in cui chiamiamo il passato e il futuro a testimoniare che siamo vivi! [...] Sì, la nostra vita è soltanto uno strano, buio interludio nell'elettrico spettacolo di Dio padre. ([[Eugene Gladstone O'Neill]])
*L'uomo non posside la vita, la riceve. E nel momento in cui cessa di trasmettere vita, in quel preciso momento la vita in lui si dissecca. La vita si alimenta di vita donata. ([[Ermes Ronchi]])
*La biologia [...] era una scienza unica perché non poteva definire la sua materia di studio. Nessuno, infatti, sapeva che definizione dare della vita. Nessuno, in realtà, sapeva cosa fosse. Le definizioni di una volta – un organismo che mostrava ingestione, escrezione, metabolismo, riproduzione, eccetera – non valevano più. Era sempre possibile trovare delle eccezioni. ([[Michael Crichton]])
*La gente non vuole rimettere in sesto la propria vita. Nessuno vuole che i suoi problemi vengano risolti. I suoi drammi. Le sue distrazioni. Le sue storie risolte. I suoi casini ripuliti. Perché, che cosa mai le rimarrebbe? Solamente il grande spaventoso inconoscibile. ([[Chuck Palahniuk]])
*La natura è vita e la vita è natura. Io amo la natura. Io so cos'è la natura. Io capisco la natura perché la sento. E la natura sente me. ([[Vaclav Fomič Nižinskij]])
*La nostra vita è un'opera d'arte – che lo sappiamo o no, che ci piaccia o no. Per viverla come esige l'arte della vita dobbiamo – come ogni artista, quale che sia la sua arte – porci delle sfide difficili (almeno nel momento in cui ce le poniamo) da contrastare a distanza ravvicinata; dobbiamo scegliere obiettivi che siano (almeno nel momento in cui li scegliamo) ben oltre la nostra portata, e standard di eccellenza irritanti per il loro modo ostinato di stare (almeno per quanto si è visto fino allora) ben al di là di ciò che abbiamo saputo fare o che avremmo la capacità di fare. Dobbiamo tentare l'impossibile. ([[Zygmunt Bauman]])
*La nostra vita non è un sogno, ma deve diventarlo, e forse lo diverrà. ([[Heinrich Heine]])
*La nostra vita umana non è così importante come la nostra vita astrale. ([[Paul Scheerbart]])
*La singola vita di un essere umano è non meno preziosa di tutte le altre vite messe insieme. (''[[Una vita (Barnard)|Una vita]]'')
*La sua vita oscilla quindi come un pendolo, di qua e di là, tra il dolore e la noia, che sono in realtà i suoi veri elementi costitutivi. ([[Arthur Schopenhauer]])
*La [[temperanza]] ed il [[coraggio]], [[virtù]] senza le quali la vita è solo un vergognoso delirio. ([[Simone Weil]])
*La verità è che la vita di ognuno - se lui la ricorda bene, e ricorda i particolari, i dettagli, la gente che ha incontrato - la vita di chiunque diventa interessante, favolosa. ([[Giulio Questi]])
*La verità è questa: la vita è una serie di disastri ferroviari con brevissime pause felici stile pubblicità. (''[[Deadpool (film)|Deadpool]]'')
*La visione scientifica dell'esistenza è poetica fino quasi a risultare trascendentale. Siamo incredibilmente fortunati ad avere avuto il privilegio di vivere per alcuni decenni su questa terra, prima di morire per sempre. E noi che viviamo oggi siamo ancora più fortunati, perché possiamo comprendere, apprezzare e godere l'universo come nessuna delle generazioni precedenti ha potuto fare. Abbiamo il beneficio di secoli di scoperte e progressi scientifici alle spalle. Aristotele sarebbe sbalordito da ciò che uno scolaretto qualsiasi potrebbe insegnargli oggi. Ecco cosa dà significato alla vita. Ed il fatto che questa vita abbia un limite, e sia l'unica vita che abbiamo, ci rende ancora più determinati ad alzarci ogni mattina e cercare di partecipare al meraviglioso ciclo della natura. ([[Richard Dawkins]])
*La vita a trent'anni è un dono; a sessanta è una difesa; a settanta una conquista. ([[Alfredo Binda]])
*La vita bene spesa lunga è. ([[Leonardo da Vinci]])
*La vita cerca [[Problema|problemi]] e l'offerta di problemi è significativa per il successo; una mancanza di problemi può provocare una stagnazione. ([[Konrad Lorenz]])
*La vita ci è stata data per una creatività. Il [[tempo]] è come il tessuto su cui occorre disegnare una creazione. ([[Luigi Giussani]])
*La vita, come un commento di un'altra cosa che non raggiungiamo, e sta lì, alla portata del salto che non facciamo. ([[Julio Cortázar]])
*La vita con te è stata un sogno- e quando dico un sogno, intendo colombi e gigli, e velluto, e quel roseo "V" nel mezzo e il modo che avevi di arricciare la lingua nel pronunciare quella lunga languida 'l. La nostra vita insieme era fatta di allitterazioni, e quando penso a tutte le piccole cose che morranno, ora che non possiamo più condividerle, mi sembra d'essere morto anch'io. E forse lo siamo. ([[Vladimir Vladimirovič Nabokov]])
*La vita consiste nell'adattarsi all'[[incoerenza]]. ([[Adolfo Bioy Casares]])
*La vita d'una persona consiste in un insieme d'avvenimenti di cui l'ultimo potrebbe anche cambiare il senso di tutto l'insieme, non perché conti di più dei precedenti ma perché inclusi in una vita gli avvenimenti si dispongono in un ordine che non è cronologico, ma risponde a un'architettura interna. ([[Italo Calvino]])
*La vita degli uomini è cosa miserevole, come vento di tempesta l'attraversa l'incontenibile [[avidità]] di guadagno: oh, se contro di essa si fossero uniti tutti i medici per curare un male che è più grave della follia perché viene benedetto, mentre è una malattia e produce del male. ([[Ippocrate]])
*La vita dell'uomo è un filo di seta sospeso in un gioco di rasoi. ([[Emilio Cecchi]])
*La vita di ogni uomo è una ricerca spietata e solitaria. ([[John Dos Passos]])
*La vita di un uomo è un cerchio, dall'infanzia all'infanzia. ([[Nicholas Evans]])
*La vita diventa un veleno se non crediamo in essa, quando non è che un mezzo per saziare la vanità, l'ambizione, l'invidia. E si comincia ad avere nausea... ([[Sándor Márai]])
*La vita è affascinante, mio caro, tutto dipende dalla lente attraverso la quale la si guarda. ([[Alexandre Dumas (figlio)|Alexandre Dumas, figlio]])
*La vita è avvenire e passato. La vita non è mai presente. Il presente non è mai. ([[Antonio Delfini]])
*La vita è bella. È bella perché non conosciamo altro di meglio. ([[Marcello Marchesi]])
*La vita è bella finché fai bene il tuo lavoro. (''[[Fury (film 2012)|Fury]]'')
*La vita è breve ma viene resa più lunga dal ricordo che di noi lasciamo. Infatti il prestigio, che ci viene dal denaro e dalla prestanza fisica scorre come un fiume ed è fragile come un fuscello. La rettitudine, invece, risplende eternamente. ([[Gaio Sallustio Crispo]])
*La vita è ciò che gli ultimi di noi fanno provare alla maggior parte di noi, che gli ultimi sono la maggioranza. ([[Willard Van Orman Quine]])
*La vita è come il pane: col trascorrere del tempo diventa più dura, ma quanto meno ne resta tanto più la si apprezza. ([[Indro Montanelli]])
*La vita è come l'acqua, deve correre, guai se si ferma, baca. ([[Aldo Palazzeschi]])
*La vita è come l'acqua impetuosa di un torrente, che sgorga dalla roccia, s'infrange su di essa, scivola dagli angusti argini, travolge tutto ciò che trova, e si placa, morendo, nello stagno della valle. Vita, impeto e morte. Ma tutto è inutile, se quello stagno non è la pace e l'amore della casa di Dio. (''[[Antonio, guerriero di Dio]]'')
*La vita è come la ginnastica artistica: quello che conta di più, è essere elastici. ([[Claudia Pandolfi]])
*La vita è come la scala di un [[pollaio]]: corta e piena di merda. (''[[Brivido caldo]]'')
*La vita è come la tua prima partita di scacchi. Quando inizi a capire come funziona hai già perso. ([[Carlos Ruiz Zafón]])
*''La vita è come prendere un treno affollato d'estate: | tocca dividere l'aria con piccoli stronzi e vecchie sudate.'' ([[Willie Peyote]])
*La vita è come suonare il pianoforte in pubblico e imparare a padroneggiare lo strumento lì per lì. ([[Edward Bulwer-Lytton]])
*La vita è come suonare un assolo di violino in pubblico e imparare a suonare lo strumento mentre si suona. ([[Samuel Butler]])
*La vita è come una cipolla: più la sfogli e più ti viene da piangere (''[[I cammelli]]'')
*La vita è come una partita a [[baseball]]: devi sfruttare tutte le occasioni e non perdere mai di vista la palla. (''[[Detour - Deviazione per l'inferno]]'')
*La vita è come una scatola di cioccolatini. Assaporiamola prima che scada. ([[Luca Ward]])
*La vita è come una scatola di cioccolatini: non sai mai quello che ti capita. (''[[Forrest Gump]]'')
*La vita è come uno [[specchio]]: ti sorride se la guardi sorridendo. ([[Jim Morrison]])
*La vita è così: è fatta di grandi botte che uno deve metabolizzare con altre botte. ([[Duccio Patanè]], ''[[Boris (terza stagione)|Boris]]'')
*La vita è [[dolore]] e la gioia dell'[[amore]] è un anestetico. ([[Cesare Pavese]])
*La vita è eternamente tesa ad un futuro migliore; ma la sua configurazione non potrà mai dominarsi: un'ansia eterna di sicurezza, che mai, tuttavia, sarà raggiunta. ([[Eduard Spranger]])
*La vita è fatta di cose reali e di cose supposte: se le reali le mettiamo da una parte, le supposte dove le mettiamo? (''[[Totò, Peppino e... la dolce vita]]'')
*La vita è fatta di sofferenza. Non c'è modo per evitarla. Questa è la verità. Quel che è importante è come affrontiamo la sofferenza, come affrontiamo la verità. (''[[Vikings]]'')
*La vita è il bene più prezioso dell'uomo. Finché non si sia risolto definitivamente il problema di mantenere in vita l'umanità, tutte le altre questioni, come quella di sapere sotto quale regime vivano i popoli, il capitalista o il socialista, diviene privo di significato. ([[Võ Nguyên Giáp]])
*La vita è il prezzo che paghiamo perché il nostro essere possa esistere. ([[Pär Fabian Lagerkvist]])
*La vita è in generale così triste che la terra sarebbe presto spopolata dal suicidio, se la speranza non trattenesse i coraggiosi, come la paura ferma i vili. ([[Pierre-Marc-Gaston de Lévis]])
*''La vita è l'anello stretto che ci tiene prigionieri, | il cerchio invisibile che mai oltrepassiamo, | la vita è la felicità prossima che ci sfugge, | e mille passi che non ci decidiamo a fare. | La vita è disprezzarsi | stando immobili sul fondo di una sorgente | e sapere che il sole splende di sopra | e uccelli dorati attraversano l'aria | e giorni sfrecciano veloci. | La vita è un breve cenno d'addio per poi andare a casa a dormire... | La vita è essere a se stessi degli estranei, | e una nuova maschera per chiunque altro arrivi. | La vita è maltrattare la propria fortuna | e respingere l'unico momento, | la vita è credersi deboli e non osare.'' ([[Edith Södergran]])
*La vita è l'espressione di una capacità creativa che l'uomo intende e modella a somiglianza di sé, del suo essere, del suo sentimento, del suo pensare, del suo modo di agire. ([[Florence Montgomery]])
*''La vita e la bici hanno lo stesso principio, | devi continuare a muoverti per stare in equilibrio.'' ([[J-Ax]])
*La vita è la cosa più preziosa che l'uomo possiede. Gli viene data una sola volta, e bisogna viverla in modo da non dover rimpiangere amaramente gli anni trascorsi senza uno scopo, in modo da non dover provare vergogna di un passato vile e meschino; e in modo da poter dire, morendo: ho dedicato tutta la mia esistenza e tutte le mie forze a ciò che di più bello esiste al mondo, la lotta per la liberazione dell'umanità. ([[Nikolaj Ostrovskij]])
*La vita è la farsa che dobbiamo recitare tutti. ([[Arthur Rimbaud]])
*La vita è misura, assidua misura sul ritmo della morte che incalza, della vita che sopraggiunge, dell'ombra che fugge il sole. Ogni volo altissimo non è che il punto sommo di una parabola. ([[Antonio Beltramelli]])
*La vita è molto fragile e non si sa quanto possa durare. Secondo me è importante far pace con Dio, finché se ne ha la possibilità. ([[Chuck Norris]])
*La vita è mostruosa, infinita, illogica, improvvisa e straziante; l'[[opera d'arte]], al confronto, è nitida, finita, conchiusa in sé, razionale, corriva e slombata. ([[Robert Louis Stevenson]])
*La vita è musicale, si sa. Sui suoi temi fondamentali, sulle sue ''frasi'' più intense, non ama indugiare. ([[Giorgio Bassani]])
*''La vita è per me stesso, per viverla a modo mio.'' ([[Metallica]])
*La vita è piena di ironie, è meglio godersi ora ciò che si ha, senza preoccuparsi di un domani ipotetico. ([[Isabel Allende]])
*La vita è proprio strana. Ti mette in mano carte che puoi leggere solo dopo averle giocate o solo dopo che altri le giocano per te. (''[[Una vita (Barnard)|Una vita]]'')
*La vita è qualcosa di inafferrabile che trascende i singoli organi materiali, dell'essere animato, e che non può essere misurata materialmente, e tanto meno creata: è un mistero della natura, su cui è giusto che la scienza indaghi, ma di cui la scienza non è padrona. Quando la scienza pretende di creare o manipolare la vita, si fa essa stessa filosofia e religione, scivolando nello "scientismo". ([[Sandro Magister]])
*''La vita è quello che ti accade | mentre sei occupato a fare altri progetti.'' ([[John Lennon]])
*La vita è questa cosa, la cosa in cui si sta, in cui non si può non continuare a stare anche quando teoricamente la vita finisce. ([[Giovanni Raboni]])
*''La vita è riprovevole | poiché fa la gioia del colpevole | ed io che la volevo incantevole, | come pioggia cado dalle nuvole.'' ([[Caparezza]])
*La vita è simile ad una panegiria: come infatti alcuni partecipano a questa per lottare, altri per commerciare, altri ancora – e sono i migliori – per assistervi, così nella vita alcuni nascono schiavi della gloria e cacciatori di guadagno, altri [[filosofia|filosofi]] avidi della verità. (attribuita a [[Pitagora]])
*La vita è solo un'interminabile replica di uno spettacolo che non avrà mai luogo. (''[[Il favoloso mondo di Amélie]]'')
*''La vita è soltanto un vuoto da rendere, ma non berla è da stupidi''. ([[Clan Destino]])
*La vita è un commercio giusto, in cui tutte le partite si pareggiano col tempo. Presto o tardi bisogna pagare per tutto ciò che si prende dalla vita. Per certe cose si può pagare in anticipo, per altre si deve pagare al momento della consegna e per altre più tardi, alla presentazione del conto. ([[Inayat Khan]])
*La vita è un contrasto di forze contrastanti. ([[Lucio Battisti]])
*La vita è un dovere che siamo tenuti ad adempiere, certo un dovere gravoso e complesso, per il quale a volte è necessario sopportare dei sacrifici. ([[Sándor Márai]])
*La vita è un gioco e va giocata sapendo che si può perdere. Ma che senso ha non giocarla? ([[Michel Platini]])
*La vita è un grande romanziere divenuto folle. Le sue opere complete: i delitti, le passioni, i sogni. ([[Julien Green]])
*La vita è un labirinto dove, prima ancora di aver imparato a camminare, prendiamo la svolta sbagliata. ([[Cyril Connolly]])
*La vita è un libro che ci viene dato in prestito. E in genere lo rivogliono indietro proprio quando stiamo per capire la trama. ([[Giancarlo Magalli]])
*La vita è un male incurabile. ([[Abraham Cowley]])
*La vita è un miracolo che può fiorire ovunque, anche dove sembra che la luce del giorno non sia mai arrivata. ([[Candido Cannavò]])
*La vita è un processo che cerca conoscenza. «Vivere è imparare». ([[Konrad Lorenz]])
*La vita è un rosario di miserie che il filosofo sgrana ridendo. ([[Alexandre Dumas (padre)|Alessandro Dumas, padre]])
*La vita è un sogno. La vita non è quella che viviamo, ma è quella che sogniamo. ([[Franco Corelli]])
*''La vita è un uragano che ci strappa le vele, | un'autostrada in fiamme con curve di miele, | è una tempesta, è un tuffo dentro a un cerchio di fuoco, | la vita è un gioco, la vita è un gioco.'' ([[Negrita]])
*La vita è un viaggio. E se viaggi in prima è meglio. ([[Guido Nicheli]])
*La vita è un viaggio verso la fiducia in se stessi. ([[Erica Jong]])
*La vita è una cella un po' fuori dell'ordinario, più uno è povero più si restringono i metri quadrati a sua disposizione. ([[Vasco Pratolini]])
*La vita è una danza nel cratere di un vulcano: erutterà, ma non sappiamo quando. ([[Yukio Mishima]])
*La vita è una e una sola nelle sue varie forme, come il mare con tutte le sue onde che si avvicendano resta sempre uno e uno solo. Là dove la durata è garantita, c'è un prezzo da pagare. Il calice è costoso, il vino è gratuito. ([[Ernst Jünger]])
*La vita è una festa malinconica. (''[[Il merlo maschio]]'')
*La vita è una infinita serie di possibilità. La stasi arriva solo con la morte. (''[[Wolverine (fumetto)|Wolverine]]'')
*La vita è una maratona e non si vince una maratona senza mettersi i cerotti per le vesciche [...] (''[[Come ammazzare il capo... e vivere felici]]'')
*La vita è una sostanza malleabile, soffice, cedevole, che può essere plasmata in qualunque forma. ([[Luigi Barzini junior]])
*La vita è una vicenda comica e non vi è nulla di più divertente dell'amore che vive nel tempo. ([[Mario Puzo]])
*La vita era una tragedia, e noi nella migliore delle ipotesi potevamo trasformarla in una commedia. ([[Thomas Bernhard]])
*La vita fisica, per cui ha inizio la vicenda umana nel mondo, non esaurisce certamente in sé tutto il valore della persona ne rappresenta il bene supremo dell'uomo che è chiamato all'eternità. (''[[Donum vitae]]'')
*''La vita fugge e non s'arresta un'ora''. ([[Francesco Petrarca]])
*La vita giunge sempre a una brutta fine. ([[Marcel Aymé]])
*[La vita] ha bisogno della forma e, in quanto forma, ha bisogno più della forma. Alla vita è intrinseca questa contraddizione, di poter venir fuori soltanto in forme e tuttavia di non poter restare entro tali forme, ma di poter oltrepassare e rompere ogni forma che ha prodotta. ([[Georg Simmel]])
*La vita intelligente su un pianeta diventa tale quando, per la prima volta, elabora una ragione della propria esistenza. ([[Richard Dawkins]])
*La vita invece è seria; e ce lo insegna la somma immensa di studi, di spese, di fatiche, di ordinamenti, di tentativi, di rischi, di sacrifici, che una impresa colossale, come quella spaziale, ha reclamati. Criticare, contestare è facile; non così costruire. ([[Papa Paolo VI]])
*La vita la si può fissare solo sui cuori e sulle pietre; il resto se ne va come le lunghe file di tronchi alla deriva sulle acque invernali. ([[Léon Degrelle]])
*La vita nasconde dei misteri dietro le semplici apparenze. ([[Alicia Giménez-Bartlett]])
*La vita non deve essere un romanzo impostoci, bensì un romanzo fatto da noi. ([[Novalis]])
*La vita non è altro che una comunione di solitudini. ([[Corrado Alvaro]])
*La vita non è dolce, non è di morbido velluto – ma raspa la schiena come la striglia il cavallo, fino a che l'uomo non caccia il proprio sangue. ([[Władysław Reymont]])
*La vita non è già destinata ad essere un peso per molti, e una festa per alcuni, ma per tutti un impiego, del quale ognuno renderà conto. ([[Alessandro Manzoni]], ''[[I promessi sposi]]'')
*La vita non è giusta. È solo più decente della morte, tutto qui. ([[William Goldman]])
*La vita non è né lunga né corta. Ha delle lungaggini. ([[Jules Renard]])
*La vita non è novità, ma rinnovamento. Innovare, se non è continuare, significa uccidere: il male e la morte sono i soli inizi assoluti permessi all'uomo. ([[Gustave Thibon]])
*La vita non è quella che si è vissuta, ma quella che si ricorda e come la si ricorda per raccontarla. ([[Gabriel García Márquez]])
*La vita non è solo il filo di un traguardo. ([[Carl Lewis]])
*La vita non è tua ma di tutti; non si ferma in te solo ma va pellegrina nel tempo echeggiando di cervello in cervello, si trasmette moltiplicata negli organi, e si fa eterna rivelandosi nell'ideale ch'è la forma più vera della vita stessa. In quell'ideale che ti pare un sogno tu ripensi te stessa, ti comprendi, ti esalti, t'infuturi. ([[Gaetano Trezza]])
*La vita non è un filo diritto, ci sono curve, alti e bassi, cose più interessanti e cose meno, basta solo sorridere alla vita e amare la gente più che si può. ([[Kylie Minogue]])
*La vita non è un gioco. È sopravvivenza. ([[Mike Tyson]])
*La vita non ha senso e non ha senso nemmeno chiederselo. La domanda sul senso della vita è in effetti un'estensione indebita della domanda sul senso di questa o quella azione alla vita in toto. Ciò non toglie che uno non possa dare un suo senso, individuale e personale, alla vita, ma ne deve essere consapevole. Un mio aforisma dice: "Non posso fare a meno di pormi certe domande, ma debbo resistere alla tentazione di darvi una risposta. Tanto sarebbe priva di ogni fondamento". ([[Edoardo Boncinelli]])
*''La vita non sarà mai veramente una cosa tua finché a qualcuno la regalerai''. ([[Clan Destino]])
*La vita nostra è come un bel tesoro, | che spender non si deve in cosa vile, | né risparmiar ne l'onorate imprese; | perché una bella e gloriosa morte | illustra tutta la passata vita. ([[Gian Giorgio Trissino]])
*La vita passa e noi la lasciamo passare come l'acqua del fiume, e solo quando manca ci accorgiamo che manca. ([[Grazia Deledda]])
*La vita porta a tutto, a condizione di uscirne. ([[Jules Renard]])
*La vita, prolungata dai progressi delle "scienze umane", comincia ad essere vissuta come psicologicamente "eterna". ([[Sabino Acquaviva]])
*La vita psichica dell'[[uomo]] ricorda per il suo sviluppo e per la sua struttura, la struttura della corteccia terrestre; essa cioè è formata di strati sovrapposti l'uno sull'altro. ([[Sergei Hessen]])
*La vita si gioca in un colpo solo, il resto è attesa. (''[[Il giocatore - Rounders]]'')
*''La vita si stiracchia | nell'utero cosmico.'' ([[Riccardo Mannerini]])
*La vita sta nei concetti come un bambino cresciuto negli abiti troppo corti. Un'unica ora di vita è fatta di migliaia di inesplicabili impulsi dei nervi, dei muscoli, del cervello, e un'unica, grossa, vuota parola pretende di esprimerli tutti. ([[Joseph Roth]])
*La vita ti richiede sempre una forma di messa in scena, di finzione, di ipocrisia. Se sei sincero, spaventi. ([[Gabriele Muccino]])
*La vita umana è breve, ma io vorrei vivere sempre. ([[Yukio Mishima]])
*La vita umana è come una lunga strada che si deve percorrere portando un carico pesante: non bisogna affrettarsi. ([[Tokugawa Ieyasu]])
*La vita umana non è altro che una goccia di rugiada, il balenare di un fulmine. ([[Ryūnosuke Akutagawa]])
*La vita umana, propriamente parlando, non può esser detta lunga né corta, perocché, in sostanza, è la scala su cui misuriamo tutte le altre lunghezze di tempo. ([[Arthur Schopenhauer]])
*La vita umana si riduce tutta a errori e rinunzie. Finché siamo giovani gli errori son più numerosi delle rinunzie; nella vecchiaia aumentano le rinunzie ma non per questo diminuiscono gli errori. ([[Giovanni Papini]])
*''La Vita? Un gioco affatto | degno di vituperio, | se si mantenga intatto | un qualche desiderio.'' ([[Guido Gozzano]])
*La vita, una volta che è data, non la si può togliere. Chi non la desidera, non la dia. Tanto più che dando una vita non è che si faccia, da un punto di vista non-cristiano, un grosso regalo. Perché la vita è più sofferenza che gioia: a maggior ragione, quindi, non bisogna stroncarla. Semmai, bisogna cercare di aiutarla. ([[Giorgio Caproni]])
*La vita separa gli amici di gioventù come la scure spacca il tronco. Un pezzo di qua, uno di là. L'uno diventa fuoco, l'altro sostegno di un mobile zoppo. Altri chissà cosa, chissà dove. ([[Mauro Corona]])
*Le cose più belle della vita sono al di là del denaro. Il loro prezzo è agonia, sudore, devozione. E il prezzo richiesto per la più preziosa di tutte le cose della vita è la vita stessa, costo ultimo per un valore assoluto. ([[Robert Heinlein]])
*Le letture e l'esperienza di vita non sono due universi ma uno. Ogni esperienza di vita per essere interpretata chiama certe letture e si fonde con esse. Che i libri nascano sempre da altri libri è una verità solo apparentemente in contraddizione con l'altra: che i libri nascano dalla vita pratica e dai rapporti tra gli uomini. ([[Italo Calvino]])
*– Lei parla del fatto che la vita non funziona mai.<br />– Ah sì... e dovevi leggere un libro per capirlo? (''[[Scoprendo Forrester]]'')
*Lo scrivere non salva la vita, anche se permette a qualche suo istante di sopravvivere nelle parole, perché la vita non può riconoscere e ritrovare in esse la propria verità immediata, inesprimibile e fuggitiva. ([[Claudio Magris]])
*Ma che significa la vita di un solo uomo, se è in gioco la felicità di milioni di persone? (''[[Pentimento (film 1984)|Pentimento]]'')
*Ma la vita è il nemico, anzi, vi dirò di più, la vita è uno stato mentale. ([[Richard Benson]])
*Ma nella vita non c'è niente, né titoli né cartelli né segnali, niente che indichi "attenzioni pericolo", "smontamenti frequenti" o "delusione imminente". Nella vita siamo soli con i nostri vestiti, peggio per noi se sono strappati. ([[Delphine de Vigan ]])
*''Ma non ci si può vendicare | di quell'orco mostruoso che è la Vita. | Tu entri nella stanza – cioè nasci; | e poi devi vivere – logorarti l'anima, | ecco!'' ([[Edgar Lee Masters]])
*Meglio aggiungere vita ai giorni che non giorni alla vita. ([[Rita Levi Montalcini]])
*Mi sembra che la vita consista nell'abituarsi alle cose che detestiamo, più che nell'inseguire quelle che ci piacciono. ([[Marco Presta]])
*Mi sembrava di non aver mai toccato l'apice. Se mi voltavo indietro, mi sembrava di non aver avuto nemmeno una vita. Un po' di vicissitudini. Progressi e regressi. Ma niente di piú. Non avevo fatto niente, prodotto niente. Avevo amato qualcuno, ed ero stato amato. Ma non mi restava niente. Il paesaggio era stranamente piatto. Mi sembrava di muovermi all'interno di un videogame. Come {{sic|[[Pac-Man|Pac-man]]}}, avanzavo mangiando i puntini che componevano il labirinto. Senza [[scopo]]. Ma con la [[certezza]], prima o poi, di morire. ([[Haruki Murakami]])
*''Miser chi crede | (E pur chi non lo crede?) i [[Giorno|giorni]] suoi | Menar lieti, e tranquilli. È questa vita | Tutta un inganno; e trapassar si suole | Sperando il bene, e sostenendo il male''. ([[Scipione Maffei]])
*Molti di noi percorrono la vita in punta di piedi, così da raggiungere la morte in tutta sicurezza. ([[Tony Campolo]])
*Nella vita non bisogna mai rassegnarsi, arrendersi alla mediocrità, bensì uscire da quella "zona grigia" in cui tutto è abitudine e rassegnazione passiva, [...] bisogna coltivare [...] il coraggio di ribellarsi. ([[Rita Levi-Montalcini]])
*Nella vita ci sono attimi, istanti, frazioni di secondo in cui un "no" può diventare un "sì". Per anni ho aspettato che la mia vita cambiasse, invece ora so che era lei ad aspettare che cambiassi io. ([[Fabio Volo]])
*Nella vita di un uomo prima o poi arriva un giorno in cui, per andare dove deve andare, se non ci sono porte né finestre, gli tocca sfondare la parete. ([[Bernard Malamud]])
*Nella vita le cose capitano a casaccio, e così devono capitare in un romanzo; esse non conducono ad alcuna crisi risolutiva – che è un oltraggio alla legge delle probabilità – continuano ad accadere e basta. ([[William Somerset Maugham]])
*Nella vita niente è sicuro finché non accade. ([[George Weah]])
*Nella vita reale invece non conosco le conseguenze di un'azione. Penso che la vita si ramifichi come la chioma di un albero, mentre una storia concepita per il cinema va nella direzione opposta, ovvero dalla chioma confluisce in unico punto rappresentato dalle radici. A volte penso che noi scriviamo storie anche per un bisogno di essere consolati dal fatto di non avere un controllo totale sulla nostra vita. ([[Jaco Van Dormael]])
*Nella vita tutto è carne o soldi, come se le due cose non potessero esistere contemporaneamente. Sarebbe come essere vivi e morti allo stesso tempo. Non si può. Bisogna scegliere. ([[Chuck Palahniuk]])
*Nessun mortale trascorrerà mai<br>vita incolume da pene. ([[Eschilo]])
*Nessuno colpisce duro come la vita. (''[[Rocky]]'')
*Nessuno vive perché lo vuole. Ma una volta che vive lo deve volere. ([[Ernst Bloch]])
*Niente più del [[dolore]] fa crescere e insegna a gustare ogni attimo di quel dono grandioso che è la vita. ([[Laura Tangorra]])
*Noi vogliamo rendere e magnificare la vita odierna, incessantemente e tumultuosamente trasformata dalla scienza vittoriosa. (''[[Manifesti futuristi]]'')
*Non c'è individuo più stolido di colui che consuma la maggior parte della vita a guadagnarsela. ([[Henry David Thoreau]])
*Non è lecito dunque disprezzare la vita corporale dell'uomo. (''[[Gaudium et Spes]]'')
*Non è possibile ucciderla, la vita. Ritorna. ([[Paul Wühr]])
*Non esiste una vita normale, Wyatt. Esiste la vita, e si deve viverla. Vivi la vita fino in fondo, vivila ogni secondo, vivi per me, Wyatt. (''[[Tombstone (film)|Tombstone]]'')
*Non va dimenticato che ogni azione educativa – anche quella più giusta e amorevole – non può mai pretendere di salvare la vita dei propri figli dall'incontro con il reale senza senso dell'esistenza, dalla sua contingenza illimitata, dalla sua ingovernabilità assoluta. Cosa vuol dire? Vuol dire che possiamo arare il campo, gettarvi la semente più buona, riparare i primi germogli dalle asperità del tempo cattivo, curarne le malattie, non fare mancare il giusto apporto di luce e acqua, ma tutto questo, e altro ancora che potremmo fare, non potrà mai assicurarci la qualità del risultato che otterremo. Possiamo contribuire a preparare un campo fertile, ma nulla ci garantirà dell'effettiva realizzazione di questa fertilità. La vita è esposta senza protezione al rischio irreparabile della contingenza. ([[Massimo Recalcati]])
*Ogni atto della vita non è che un lento processo di unificazione. ([[Piero Martinetti]])
*Ogni vita attua un suo disegno iniziale fino al suo rigoroso compimento. ([[Donatella Bisutti]])
*Ogniqualvolta decidiamo di intraprendere o di cambiare genere di vita, dobbiamo tenere innanzi agli occhi soprattutto questo: di non seguire la via che ci apparirà più splendida, ma quella che sarà più adatta a noi, confidando non su una vana passione, ma sulla guida della natura. ([[Francesco Petrarca]])
*Oh la vita potrebbe essere molto interessante, solo che si sapesse e si capisse qualcosa di più. ([[Sigmund Freud]])
*Osservò la scena e pensò alla vita – e come regolarmente gli succedeva quando pensava alla vita, diventò malinconico. Una tristezza dolce discese in lui. Sentì quanto era vano lottare contro la sorte – era questa la saggezza che i secoli gli avevano tramandato. ([[James Joyce]])
*Pensaci per un momento: se la vita fosse davvero sicura, sarebbe già morta. Una vita totalmente sicura non può essere viva, perché è andata perduta l'avventura stessa. Se sei protetto da tutti i pericoli, sei morto. L'essenza della vita è l'avventura, il pericolo, l'insicurezza. È coinvolta la morte. ([[Osho Rajneesh]])
*Per me, il successo nella vita significa sopravvivenza. Credo che una lunga vita sia la ricompensa della natura per coloro che ne hanno afferrato il segreto. Non desidero morire giovane o pazzo. Il vero disegno dell'esistenza si può studiare meglio in una lunga vita, come quella di Goethe – una vita governata dalla ragione e interrotta a tratti da scoppi emotivi, rotture, passioni, follie. In gioventù la vita della ragione non è di per sé sufficiente; più tardi la vita delle emozioni, salvo brevi periodi, diventa insopportabile. ([[Cyril Connolly]])
*Per godere la vita si deve essere disposti a farne, in una certa misura, parte. ([[L. Ron Hubbard]])
*Per ognuno la vita ha un proprio significato. Bisogna accettarla per quello che è e magari capire che al giro di boa, a 50 anni, non c'è più quella sterminata prateria che avevamo davanti a 30 anni, muovendoci come cavalli bradi. ([[Riccardo Rossi (attore)|Riccardo Rossi]])
*Per quanto si possa fare, non ci prenderemo mai gioco della Vita più di quanto essa si prenda gioco di noi. ([[Xavier Forneret]])
*Per quel che riguarda la vita di tutti i giorni, diamo libero corso ai nostri sentimenti di simpatia o di antipatia a ogni momento. ([[Pëtr Alekseevič Kropotkin]])
*Per scrivere la storia della propria vita, bisogna prima aver vissuto; perciò non scrivo la mia. ([[Alfred de Musset]])
*Per tutti la vita è come un ritorno a casa: commessi viaggiatori, segretari, minatori, agricoltori, mangiatori di spade, per tutti... tutti i cuori irrequieti del mondo cercano tutti la strada di casa. (''[[Patch Adams (film)|Patch Adams]]'')
*Per un sacco di gente la vita è solo un lungo calcio tirato nell'uretra. (''[[BoJack Horseman]]'')
*Perché la vita sia realmente feconda, deve esserlo contemporaneamente nell'intelligenza, nel sentimento e nella volontà. Per un istante di questa vita, l'unica degna di questo nome, molti darebbero interi anni di esistenza vegetativa. senza di essa, si è vecchi prima del tempo, si è impotenti, si è come le piante che si disseccano senza essere mai fiorite. ([[Pëtr Alekseevič Kropotkin]])
*Perché, senza che vi fosse la necessità di spiegarselo a chiare lettere e senza che ciò causasse alcun senso di autocompiacimento, egli sapeva che la sua vita già possedeva un innato [[equilibrio]], quel tipo di [[armonia]] a inseguire la quale altri sembravano passare la maggior parte della loro esistenza. Non gli veniva in mente che quel dono potesse essere qualcosa di speciale. Si sentiva semplicemente parte di un disegno, di un'unione di elementi animati e inanimati, cui lo collegavano sia lo [[spirito]] che la carne. ([[Nicholas Evans]])
*Più facile imparare a truccarsi bene che cambiarsi la vita. ([[Rieko Matsuura]])
*''Pure, ''se'' in precedenza | questa vita ce la fossimo mai immaginata, | quale folle, ineffabile, stravagante, | mirabile nonsense ci sarebbe sembrata!'' ([[Vladimir Nabokov]])
*Qualche volta la vita fa sì che una famiglia soffra mentre altre rimangono indenni. Non è logico, non non è onesto, ma succede. ([[Arthur Hailey]])
*Qualche volta sono schiacciato sotto il peso di tutte le vite che non sto vivendo. ([[Jonathan Safran Foer]])
*Qualsiasi [[idea]] per riuscire deve fare [[Sacrificio|sacrifici]]; dalla lotta della vita non si esce mai immacolati. ([[Ernest Renan]])
*Quand'anche tu avessi da vivere tremila anni moltiplicati per diecimila, nondimeno ricorda che nessuno perde una vita altra da quella che vive, né vive altra vita da quella che perde [...] ([[Marco Aurelio]])
*Quando la nube dell'ignoranza si dissipa, si manifesta l'infinito dei cieli e per la prima volta noi scorgiamo la vera natura dello stesso essere. Allora noi conosciamo il significato della vita, comprendiamo che essa non è un cieco tendere, né un mero dispiegamento di forze brute; pur non conoscendone esattamente lo scopo ultimo, sentiamo in essa qualcosa che ci rende infinitamente felici di viverla, che ci fa restare contenti in ogni sviluppo di essa di là da ogni problema e da ogni dubbio pessimistico. ([[Daisetsu Teitarō Suzuki]])
*Quando la vita diventa un dialogo d'amore, quando trionfa su tutte quelle forze cieche che fanno di noi semplicemente un pezzo di universo, questa vita allora diventa eterna. ([[Maurice Zundel]])
*Quando la vita in ogni sua forma viene considerata divina, tutti possono spiccare il volo. ([[Michael Jackson]])
*''Quando la vita si distrae cadono gli uomini.'' ([[Francesco Gabbani]])
*Quando non hai una tua storia da vivere, diventi parte di quella di qualcun altro. (''[[Castlevania (serie animata)|Castlevania]]'')
*Quando si è molto giovani capita di non sapere bene chi si è e che cosa si vuole dalla vita. Indubbiamente però noi tutti disponiamo di un misterioso filo conduttore che prima o poi finirà per farci scegliere ciò che per indole è già latente in noi, e servirà a costruire la nostra personalità. ([[Walter Bonatti]])
*Quanta strada faremo nella vita dipende dalla nostra tenerezza con i giovani, dalla nostra compassione per i vecchi, dalla nostra simpatia per chi lotta, e dalla nostra tolleranza per i deboli e per i forti, perché un giorno saremo stati tutto questo. ([[George Washington Carver]])
*Questa barocca stravaganza che, su questo pianeta, chiamiamo vita. ([[Richard Dawkins]])
*Questa in fondo è la razionalità più grande: sapere che la vita è ben di più di tutti i nostri conti, di ogni nostra ragionevole previsione. ([[Eugenio Borgna]])
*Questa è la tua vita e sta finendo un minuto alla volta. (''[[Fight Club (film)|Fight Club]]'')
*''Questa è la vita! l'ebete | Vita che c'innamora, | Lenta che pare un secolo, | Breve che pare un'ora; | Un oscillare eterno | Fra [[paradiso]] e [[inferno]] | Che non s'accheta più''. ([[Arrigo Boito]])
*Questa vita è misera perché orientata verso valori falsi: i soldi, gli onori, il potere, le ricchezze, la proprietà, la reputazione. È la vita infangata dai vizi della società dei consumi: il bramare, il comprare, il possedere, il consumare, il sostituire. È anche una vita falsa nel rapporto con gli altri: una vita ridotta alla superficie, alle apparenze, alla mondanità, ai salotti, alle chiacchiere. ([[Michel Onfray]])
*Questo scontento, quest'uggia, e il mare stesso che stremato si getta per le rive come un naufrago: ogni vita è naufragio se non ne afferriamo il senso. Oltre la storia naturale la storia umana, oltre la storia umana la storia cosmica. ([[Fabio Tombari]])
*Ritengo che non vi è vita e [[azione]] possibile se non si ha fiducia nella durata e nella possibile validità dei nostri atti. ([[Ugo Fasolo]])
*Sapere che un attimo di vita carico di fede, anche se privo di ogni azione, di ogni espressione visibile, possiede una forza di valorizzazione, una potenza vitale che tutte le nostre povere azioni umane non potrebbero sostituire. ([[Madeleine Delbrêl]])
*Sappiate intanto che ad ogni vita sta dietro la morte, che ad ogni connubio sta dietro la separazione! Non è senza feccia il liquor della vita, e anche il raso ha le sue strie. ([[Saˁdi]])
*''Sarebbe meglio guadagnarsi da vivere | Ma la mia vita, ce l'ho, io, la mia vita | Non ho bisogno di guadagnarla | Non è un problema per niente | La sola cosa che rimane | E tutto il resto, i problemi | Ma essi sono tutti già posti | Essi si sono tutti interrogati | Sui minimi argomenti | Allora a me cosa resta .'' ([[Boris Vian]])
*Scrutata a fondo, ogni vita è impossibile, è un ballerino sulla corda tesa. ([[Sergio Solmi]])
*Se disporre della vita umana fosse una prerogativa peculiare dell'Onnipotente, allora per gli uomini sarebbe ugualmente criminoso salvare o preservare la vita. Se cerco di scansare un sasso che mi cade sulla testa, disturbo il corso della natura, prolungando la mia vita oltre il periodo che, in base alle leggi generali della materia e del moto, le era assegnato. Se la mia vita non fosse del tutto mia, sarebbe delittuoso sia porla in pericolo sia disporne! ([[David Hume]])
*Se la vita fosse fatta soltanto di sogni e di fervori chiunque purché dotato d'un po' di fantasia potrebbe campare beato e contento... ([[Giuseppe Berto]])
*Se la vita scorre troppo facilmente, ci si rammolisce. ([[Tenzin Gyatso]])
*Se manca qualcosa alla tua vita è perché non hai guardato abbastanza in alto. ([[Raoul Follereau]])
*Secondo me la vita è uno sport individuale, ognuno corre per sé, puoi sforzarti di non fare del male agli altri (uno sforzo che qualche volta mi sono evitato), ma non devi mai illuderti di partecipare a un gioco di squadra. ([[Marco Presta]])
*''S'i' fosse [[morte]], andarei da mio padre; | s'i' fosse vita fuggirei da lui: | similmente faria da mia madre''. ([[Cecco Angiolieri]])
*Si accorsero allora che solo la vita simile alla vita di chi ci circonda, la vita che si immerge nella vita senza lasciar segno, è vera vita, che la felicità isolata non è felicita. [...] Era questo ciò che amareggiava più di ogni altra cosa. Scrisse: «Felicità è vera soltanto se condivisa». ([[Jon Krakauer]])
*Si dànno, in questo affare strano e confuso che chiamiamo vita, circostanze e occasioni bizzarre nelle quali si prende tutto l'universo come un gran tiro birbone, anche se non se ne capisce che vagamente il senso, e si ha più che il sospetto che tutto quanto il tiro sia stato giocato soltanto alle proprie spalle. Tuttavia, niente serve a scoraggiarci, per niente sembra valga la pena di metterci a litigare. Si buttan giù tutti i fatti, tutti i culti, e le credenze, e le opinioni, tutte le asperità visibili e invisibili, per nocchiute che siano; come uno [[struzzo]] dallo stomaco possente trangugia pallottole e pietre focaie. E in quanto alle difficoltà e alle angustie di poco conto: prospettive d'improvvisa rovina, pericolo di rimetterci la vita o un braccio, tutte queste cose, e perfino la morte, sembrano non più che bottarelle date bene e con le migliori intenzioni, allegre gomitate impartite da quel vecchio invisibile e inspiegabile d'un giocherellone. ([[Herman Melville]])
*Si può ritenere che la meraviglia della vita sia sempre a disposizione di ognuno in tutta la sua pienezza, anche se essa rimane nascosta, profonda, invisibile, decisamente lontana. Tuttavia c'è, e non è né ostile e né ribelle. Se la si chiama con la parola giusta, con il suo giusto nome, essa arriva. Questa è l'essenza dell'incantesimo, che non crea, bensì chiama. ([[Franz Kafka]])
*Si vive una sola volta e quest'unica volta si vive nel provvisorio, nella vana attesa del giorno in cui dovrebbe cominciare la vera vita. Così passa l'esistenza. ([[Ignazio Silone]])
*Siamo tutti rassegnati alla morte; è alla vita che non arriviamo a rassegnarci. ([[Graham Greene]])
*''Sii felice per un attimo: questa è la vita.'' ([[Omar Khayyam]])
*Solo la vita potrà rispondere alle domande poste dalla vita. ([[Dag Hammarskjöld]])
*Sono diventato abbastanza saggio da riconoscere che alla mia età non ci si domanda che cosa fare della propria vita. Un rebus del quale non si verrebbe mai a capo. Perché il problema è cosa la vita ha fatto di noi. ([[Bruno Morchio]])
*Sono i paesi [[Ateismo|atei]] o [[Filosofia|filosofi]] che fanno pagar cara la vita umana a quelli che la turbano, ed hanno ragione, poiché essi non credono che alla materia, presentemente! ([[Honoré de Balzac]])
*Suppongo che la vita, e più tardi la mente, si siano sviluppate o siano apparse in un universo che fino a quel punto ne era privo. La vita, o la materia vivente, in qualche modo emerse dalla materia inanimata; e non sembra del tutto impossibile che un giorno sapremo come ciò sia avvenuto. ([[Karl Popper]])
*Tre miliardi io li spendo per far la bella vita e non per far la guerra. [...] Mah, comprerei una casa, in campagna... con una piscina. Vengo a casa da lavorare, con la mia ragazza andiamo in piscina. E stiamo lì. Fino alle sette. Poi veniamo in casa, facciamo la doccia assieme, ci laviamo assieme. Cioè, lei mi lava a me, io la lavo a lei. Dopo mangiamo, guardiamo la tele, e andiamo a letto. E a letto facciamo l’amore. (''[[D'amore si vive]]'')
*''{{NDR|Ad [[Achille Torelli]]}} Tu che ritrai la vita e al ver non menti, | figgi lo sguardo e mira | la gran palude che il gran puzzo spira; | e vedrai che la vita è pei viventi | un'antica commedia a tutti ingrata | e per quaranta secoli fischiata.'' ([[Raffaele Petra]])
*Tutta la vita umana non è se non una commedia, in cui ognuno recita con una maschera diversa, e continua nella parte, finché il gran direttore di scena gli fa lasciare il palcoscenico. ([[Erasmo da Rotterdam]])
*Tutte le cose della vita che sono esistite un tempo tendono a ricrearsi. ([[Marcel Proust]])
*Tutti dovrebbero potere vivere la loro vita come la vogliono fin tanto che nessun altro viene ferito o limitato nella sua vita. ([[Conchita Wurst]])
*Tutti muoiono, non tutti però vivono veramente. (''[[Braveheart - Cuore impavido]]'')
*Tutto ciò che esalta la vita, ne accresce al tempo stesso l'assurdità. ([[Albert Camus]])
*Un giorno è come un'intera vita. Si comincia col fare una cosa e si finisce col farne un'altra, si esce per fare una certa commissione e non la si fa... E alla fine dei nostri giorni, l'intera vita risulta essere stata all'insegna del caso, del tutto fortuita. Una vita intera ha la forma di un solo giorno. ([[Michael Crichton]])
*Una meravigliosa occasione fugace da acciuffare al volo tuffandosi dentro in allegra libertà. ([[Dario Fo]])
*Una ragazza delle medie una volta mi scrisse: perché sui giornali si parla solo delle cose che succedono e mai della vita? Anche la vita succede. ([[Luca Goldoni]])
*Una vita che non dia luogo a commedie e personaggi è inconcepibile. Perfino un idiota ha la sua civetteria, e anche un santo che non va fra la gente, dalla [[gente]] viene cercato. ([[Elias Canetti]])
*Una vita è felice non quando mancano, ma quando si conoscono le difficoltà. ([[Helen Keller]])
*Una vita incommoda, disagevole, penosa, abbrevia e distrugge il principio vitale dell'[[esistenza]]. ([[Baldassarre Poli]])
*Una vita interamente felice, dal primo all'ultimo giorno, è una vita assurda; il dolore è necessario, è buono, è santo. ([[Luciano Zuccoli]])
*Una vita pensata è sempre una vita creduta. ([[Gaspare Barbiellini Amidei]])
*Una vita tutta dolcezza sarebbe insulsa; il sale è amaro, se preso da solo, ma quando è gustato nella pietanza, dà sapore alla carne. Le difficoltà sono il sale della vita. ([[Robert Baden-Powell]])
*Vi sono momenti nella vita che basterebbero a pagare, a compensare i tormenti d'un'eternità. ([[Massimo d'Azeglio]])
*Vi sono momenti nella vita in cui si ha la necessità di tirare le somme, di fare un inventario di se stessi, nel bene e nel male. Esistono circostanze in cui si vuole controllare se le proprie aspirazioni sono sempre uguali o in che misura sono cambiate. Perché l'esame possa giovare deve essere generale e impietoso, una valutazione difficile, che è a metà strada tra la cieca simpatia che si ha di se stessi e il disprezzo, tra la presunzione di essere utile a qualcuno e il timore sottile e doloroso di non esserlo. ([[Walter Bonatti]])
*''Vita che non osai chiedere e fu, | mite, incredula d'essere sgorgata | dal sasso impenetrabile del tempo, | sorpresa, poi sicura della terra, | tu vita ininterrotta nelle fibre | vibranti, tese al vento della notte...'' ([[Mario Luzi]])
*''Vita.''<br />''Corruzione che s'adorna di [[illusione|illusioni]].'' ([[Giuseppe Ungaretti]])
*''Vivere è un dono che ci ha dato il Cielo''. ([[Franco Battiato]])
*''Vivere mill'anni e governar la terra | Vil servitù mi sembrerebbe, e morte, | Al par di riscaldarmi a sì bel sole, | Tal ch'io devoto vo' pregando il cielo | Che a gli occhi miei conceda un simil giorno, | Ma tanto ben non spero in questa vita.'' ([[Angelo di Costanzo]])
*''Voglio che tu viva la tua vita proprio come se ne avessi una.'' ([[Caparezza]])
*Voglio soltanto raccontare delle cose, alcune divertenti, altre malinconiche, proprio come è la vita. La vita, che breve navigazione di cabotaggio! ([[Jorge Amado]])
*Voglio ringraziarti, Signore, per il dono della vita. Ho letto da qualche parte che gli uomini sono angeli con un'ala soltanto: possono volare solo rimanendo abbracciati. A volte, nei momenti di confidenza, oso pensare, Signore, che anche Tu abbia un'ala soltanto; l'altra la tieni nascosta, forse per farmi capire che Tu non vuoi volare senza di me: per questo mi hai dato la vita, perché io fossi tuo compagno di volo. Insegnami, allora, a librarmi con Te, perché vivere non è trascinare la vita, non è strappare la vita, non è rosicchiare la vita. Vivere è abbandonarsi, come un gabbiano, all'ebrezza del vento; vivere è assaporare l'avventura della libertà; vivere è stendere l'ala, l'unica ala, con la fiducia di chi sa di avere nel volo un partner grande come Te. ([[Antonio Bello]])
*Voi conoscete il mio cuore, ma non la storia della mia vita. Quale campo da esplorare, quello di un'intera vita! ([[Klemens von Metternich]])
*Volevo dire che io la voglio, la vita, farei qualsiasi cosa per poter averla, tutta quella che c'è, tanta da impazzirne, non importa, posso anche impazzire ma la vita quella non voglio perdermela, io la voglio, davvero, dovesse anche fare un male da morire è vivere che voglio. Ce la farò, vero? ([[Alessandro Baricco]])
*Volevo dirvi due parole sulla vita. Perché una vita non analizzata è semplicemente una vita che non vale la pena di vivere. (''[[Una canzone per Bobby Long]]'')
*Vuoi la pace? L'hai, ma con la morte. Vuoi la «vita» (cioè l'agitazione e la passionalità vitale)? L'hai, ma con l'irrequietezza, la fluttuazione continua tra mancanza e sazietà, tra contento e malcontento, tra gioia e dolore: l'hai, cioè, col tormento. La pace è la morte. La vita è il tormento. ([[Giuseppe Rensi]])
===[[Hans Urs von Balthasar]]===
*La vita rende infinitamente felici in ogni istante, ma dice infinitamente di più di quanto possa esprimere e perciò richiede infinite nuove parole.
*Ogni vera fecondità della vita procede dalla irrevocabilità.
*Voi vedete la morte, sentite la discesa verso la fine; ma la morte stessa è una vita, forse la vita più viva di tutte, è la profondità della mia vita che si abbuia, e la fine è essa stessa il principio, e la discesa è essa stessa lo slancio dell'ascesa.
===[[Muriel Barbery]]===
*Come scorre la vita dunque? Giorno dopo giorno ci sforziamo con risolutezza di fare la nostra parte in questa commedia fantasma.
*Forse essere vivi è proprio questo: andare alla ricerca degli istanti che muoiono.
*Fuori il mondo ruggisce o si addormenta, scoppiano le guerre, gli uomini vivono e muoiono, alcune nazioni periscono, altre, che verranno presto inghiottite, sorgono, e in tutto questo rumore e questo furore, in queste esplosioni e risacche, mentre il mondo avanza, si infiamma, si strazia e rinasce, si agita la vita umana.
*Forse in fondo la vita umana è così: molta disperazione, ma con qualche istante di bellezza dove il tempo non è più lo stesso. È come se le [[Nota (musica)|note musicali]] creassero una specie di parentesi temporale, una sospensione, un altrove in questo luogo, un sempre nel mai.
*Nel nostro universo la vita umana è vissuta così: occorre ricostruire continuamente la propria identità di adulti, un fragilissimo assemblaggio sbilenco ed effimero che maschera la disperazione e racconta a sé stesso, davanti allo specchio, la menzogna alla quale abbiamo bisogno di credere.
===[[Romano Battaglia]]===
*La vita è fatta di grandi sogni e di piccole speranze.
*La vita è lunga se abbiamo la capacità di vedere lontano.
*La vita non è breve, la rendiamo noi breve, con la nostra incapacità di vedere lontano.
===[[Gesualdo Bufalino]]===
*Colma di troppi ricordi, rimorsi, libri, viste, visioni, ormai la mia vita è una valigia che non si chiude. Qualcuno mi dà una mano?
*Comunque vada la nostra partita con la vita finirà zero a zero.
*La vita non mi ha licenziato; m'ha solo messo in cassa integrazione.
===[[Charles Bukowski]]===
*Anche un pochino di vita ti è cara, quando sei alla fine della vita.
*Francamente, ero orripilato dalla vita, da ciò che un uomo era costretto a fare semplicemente per mangiare, dormire e procurarsi i vestiti per coprirsi.
*La vita non è che un mucchio di guai.
*Non so gli altri, ma io al mattino quando mi chino per allacciarmi le scarpe penso: Cristo Onnipotente, e ora? La vita mi fotte, non ce la intendiamo. Devo prenderla a piccole dosi, non tutta assieme.
*Tante volte uno deve lottare così duramente per la vita che non ha tempo di viverla.
===[[Aldo Busi]]===
*La fortuna è un attimo, la vita è tutto il resto.
*La vita non sta in un album di nozze.
*La vita messa alle strette è speculare alla Letteratura in tutta libertà.
*La vita è un orifizio che si contrae senza sosta di cui ognuno di noi è solo una pieghetta del Grande Ano dell'universo dotata a sua volta di orifizi che si contraggono finché dura.
*Ma la vita è così: ammassata e secca, piena di avvenimenti sterili e ripetuti e sempre uguali e di cui si perde memoria. Spremi, e verrà fuori un pulviscolo di frustrazioni standard e un odore di fenolo, un polverizzarsi di garze faraoniche.
===[[Emil Cioran]]===
*Chi potrebbe sopportare la vita, se fosse reale? Sogno, essa è mescolanza di terrore e di incantamento alla quale si cede.
*L'apparizione della vita? Una follia passeggera, un tiro mancino, una fantasia degli elementi, un ghiribizzo della materia. I soli che abbiano qualche ragione di mugugnare sono gli esseri individuali, vittime pietose di un capriccio.
*La bestialità della vita mi ha calpestato e schiacciato, mi ha tagliato le ali in pieno volo e derubato di tutte le gioie cui avevo diritto.
*La vita è soltanto una piroetta nel vuoto.
*La vita è stupenda nel senso in cui è stupendo l'atto sessuale: durante, non dopo. Appena ci si mette al di fuori della vita e la si guarda dall'esterno tutto crolla, tutto sembra inganno, come dopo l'amplesso. Ogni piacere è stupendo e irreale, ed è così per ogni atto di vita.
===[[Luciano De Crescenzo]]===
*Bisognerebbe sempre ricominciare da capo, avere una seconda vita, come chi ha un secondo lavoro.
*La lunghezza effettiva della vita è data dal numero di giorni diversi che un individuo riesce a vivere, i giorni uguali invece non contano.
*Molti studiano come allungare la vita, quando invece bisognerebbe allargarla.
===[[Emily Dickinson]]===
*Emergere da un Abisso, e rientrarci – questa è la Vita, non è vero, Cara?
*''L'Estate è più corta di qualsiasi cosa – | la Vita è più corta dell'Estate – | settant'anni si spendono in fretta | come un singolo Dollaro.''
*La vita è intensa e veloce – Si affronta senza Rotte ma a Ondate designate.
*''Tra la forma della Vita e la Vita | la differenza è la stessa | di un Liquore fra le Labbra | e un liquore nella Bottiglia | l'ultimo – eccellente da conservare – | ma per l'estatico bisogno | lo stappato è superiore – | lo so perché ho provato.''
===[[Fëdor Dostoevskij]]===
*Com'è bella la vita, quando fai qualche cosa di buono e di giusto! (''[[I fratelli Karamazov]]'')
*Il segreto dell'esistenza umana non sta solo nel vivere, ma in ciò per cui si vive. Senza sapere con certezza per che cosa vive, l'uomo non accetterà di vivere e si sopprimerà pur di non restare sulla Terra. (''I fratelli Karamazov'')
*La vita è bella, e bisogna fare in modo che chiunque possa affermarlo sulla terra.
*Nonostante tutte le perdite e le privazioni che ho subito, io amo ardentemente la vita, amo la vita per la vita e, davvero, è come se tuttora io mi accingessi in ogni istante a dar inizio alla mia vita [...] e non riesco tuttora assolutamente a discernere se io mi stia avvicinando a terminare la mia vita o se sia appena sul punto di cominciarla: ecco il tratto fondamentale del mio carattere; ed anche, forse, della realtà.
*Potete star sicuri che Colombo era felice non nel momento in cui scoprì l'America, bensì quando era in viaggio per scoprirla; potete star sicuri che il momento della sua massima felicità fu forse quando, proprio tre giorni prima della scoperta del Nuovo Mondo, l'equipaggio disperato si ribellò, e per poco non lo costrinse a volgere indietro, verso l'Europa, la prua del vascello! L'importante non era quel Nuovo Mondo, che magari poteva anche inabissarsi. Colombo infatti morì senza quasi averlo visto, e in pratica senza sapere che cosa aveva scoperto. L'importante sta nella vita, soltanto nella vita, nel processo della sua scoperta, in questo processo continuo e ininterrotto, e non nella scoperta stessa! (''[[L'idiota]]'')
===[[Albert Einstein]]===
*Considero altresì che la vita semplice faccia bene a tutti, fisicamente e mentalmente.
*La vita dell'individuo ha senso fintanto che aiuta nel rendere più nobile e più bella la vita di ogni cosa vivente. La vita è sacra – vale a dire che è il supremo valore, cui sono subordinati tutti gli altri valori. Il considerare come sacra la vita sopra-individuale porta con sé un rispetto per tutto ciò che è spirituale – una particolare caratteristica della tradizione ebraica.
*Soltanto una vita vissuta per gli altri è una vita che vale la pena vivere.
*Una vita che miri principalmente a soddisfare i desideri personali conduce prima o poi a un'amara delusione.
===[[Carlo Maria Franzero]]===
*Colui il quale ha sentito il soffio della [[Morte]] alitare presso il suo volto, guarda la Vita con occhi diversi.
*È la vita che ci governa: noi non possiamo che subirla.
*La vita è l'insieme di infinite somme psicologiche che valgono diversamente da persona a persona, da momento a momento a seconda delle sensazioni che rappresentano.
*La vita non è che una proiezione degli istinti bruti. L'[[anima]] mia posta sul limite dell'esistenza comprese che è più prossimo alla perfezione umana un malfattore che un ipocrita.
*La vita non si muta come un scenario per nessun fatto esteriore, neppure durante o dopo una rivoluzione.
*Nel bisogno stesso di superiorità estetica della vita, nel senso stesso di nausea per la vita vi è la rinascita dell'[[anima]].
*Se la nostra vita potesse svolgersi spiritualmente libera, senza commisurarsi mai ad un'altra, il nostro [[cuore]] sarebbe la [[felicità]].
===[[Nicolás Gómez Dávila]]===
*Ogni vita è un esperimento fallito.
*Per meschina e povera che sia, ogni vita possiede istanti degni di eternità.
*Vive la sua vita solo chi la osserva, la pensa e la dice: gli altri, è la vita che li vive.
===[[Papa Giovanni Paolo II]]===
*L'uomo è chiamato a una pienezza di vita che va ben oltre le dimensioni della sua esistenza terrena, poiché consiste nella partecipazione alla vita stessa di Dio. L'altezza di questa vocazione soprannaturale rivela la grandezza e la preziosità della vita umana anche nella sua fase temporale.
*La vita umana sulla terra è un pellegrinaggio. Noi tutti siamo consapevoli di essere di passaggio nel mondo.
*Non "lasciatevi vivere", ma prendete nelle vostre mani la vostra vita e vogliate decidere di farne un autentico e personale capolavoro!
===[[Massimo Gramellini]]===
*Mi sono sempre immaginato la vita come una partita a carte. Quelle che ho ricevuto all'inizio non le ho scelte io. Ma tutto ciò che succede durante la partita dipende da me: saranno le carte che scarto a determinare il valore, fortunato o sfortunato, di quelle che pescherò dal mazzo. Sarà il mio tipo di gioco, non il caso, a decidere il destino della partita.
*Perché spesso non è la vita ad essere troppo pesante. Siamo noi a pensarci troppo deboli per reggerla.
*Stare in ascolto della vita altrui è un buon alibi per non affrontare mai la propria.
===[[Francesco Guccini]]===
*''Come vedi tutto è usuale, solo che il tempo stringe la borsa | e c'è il sospetto che sia triviale l'affanno e l'ansimo dopo una corsa, | l'ansia volgare del giorno dopo, la fine triste della partita, | il lento scorrere senza uno scopo di questa cosa che chiami... vita.''
*''E percorriamo strade non più usate | figurando chi un giorno ci passava | e scrutiamo le case abbandonate | chiedendoci che vite le abitava, | perché la nostra è sufficiente appena, | ne mescoliamo inconsciamente il senso; | siamo gli attori ingenui sulla scena | di un palcoscenico misterioso e immenso.'' (anche [[Adriano Celentano]])
*''Io ascolto e non capisco e tutto attorno mi stupisce | la vita, com'è fatta e come uno la gestisce | e i mille modi e i tempi, poi le possibilità, | le scelte, i cambiamenti, il fato, le necessità.''
*''La vita che buffa cosa, ma se lo dici nessuno ride.''
===[[Etty Hillesum]]===
*Devo avere il coraggio di vivere la vita con la "carica di significato" che essa pretende, senza per questo considerarmi pesante, o sentimentale, o innaturale.
*La vita si svolge interiormente e lo scenario esteriore ha sempre meno importanza.
*Una volta che si comincia a camminare con Dio, si continua semplicemente a camminare e la vita diventa un'unica, lunga passeggiata.
===''[[Io e Annie]]''===
*Io sono molto pessimista nella vita. Devi saperlo, se noi staremo insieme. Sai io... io sento che la vita è divisa in orribile e in miserrimo. Sono come due categorie, sai. L'orribile sarebbe... per esempio un caso limite sarebbe quando uno è cieco, storpio... Io non so come si faccia a vivere così. È un mistero per me, sai? E il miserrimo sono tutti gli altri. Ecco allora, allora devi ringraziare Iddio se sei miserrimo perché sei fortunato... ad essere nato miserrimo.
*Sapete come si cerchi di arrivare alla [[perfezione]] almeno nell'[[arte]], perché, è talmente difficile nella vita.
*Vecchia storiella. Due vecchiette sono ricoverate nel solito pensionato per anziani e una di loro dice: "Ragazza mia, il mangiare qua dentro fa veramente pena", e l'altra: "Sì, è uno schifo, ma poi che porzioni piccole!". Be', essenzialmente è così che io guardo alla vita: piena di solitudine, di miseria, di sofferenza, di infelicità e disgraziatamente dura troppo poco.
===[[Giacomo Leopardi]]===
*''Amaro e noia | la vita, altro mai nulla.''
*Io era oltremodo annoiato della vita, sull'orlo della vasca del mio giardino, e guardando l'acqua e curvandomici sopra con un certo fremito, pensava: s'io mi gittassi qui dentro, immediatamente venuto a galla, mi arrampicherei sopra quest'orlo, e sforzandomi di uscir fuori dopo aver temuto assai di perdere questa vita, ritornato illeso, proverei qualche istante di contento per essermi salvato, e di affetto a questa vita che ora tanto disprezzo, e che allora mi parrebbe più pregevole. La tradizione intorno al salto di Leucade poteva avere per fondamento un'osservazione simile a questa.
*La vita è felice, anzi felicissima. Ora ho cambiata opinione. Ma quando scrissi cotesto libro, [...], tutt'altro mi sarei aspettato, fuorché sentirmi volgere in dubbio le osservazioni ch'io faceva [...], parendomi che la coscienza d'ogni lettore dovesse rendere prontissima testimonianza a ciascuna di esse. [...] anzi mi credetti che le mie voci lamentevoli, per essere i mali comuni, sarebbero ripetute in cuore da ognuno che le ascoltasse. E sentendo poi negarmi [...] il tutto, e dire che la vita non è infelice, e che se a me pareva tale, doveva essere effetto d'infermità, o d'altra miseria mia particolare, da prima rimasi attonito, sbalordito, [...] e per più giorni credetti di trovarmi in un altro mondo; poi, tornato in me stesso, mi sdegnai un poco; poi risi, e dissi: [...] Gli uomini universalmente, volendo vivere, conviene che credano la vita bella e pregevole; e tale la credono; e si adirano contro chi pensa altrimenti. Perché in sostanza il genere umano crede sempre, non il vero, ma quello che è, o pare che sia, più a proposito suo. [...] Io per me, [...] rido del genere umano innamorato della vita; e giudico assai poco virile il voler lasciarsi ingannare e deludere come sciocchi, ed oltre ai mali che si soffrono, essere quasi lo scherno della natura e del destino. [...] Se questi miei sentimenti nascano da malattia, non so: so che, malato o sano, calpesto la vigliaccheria degli uomini, rifiuto ogni consolazione e ogn'inganno puerile, ed ho il coraggio di sostenere la privazione di ogni speranza, mirare intrepidamente il deserto della vita, non dissimularmi nessuna parte dell'infelicità umana, ed accettare tutte le conseguenze di una filosofia dolorosa, ma vera. (''[[Operette morali]]'')
*Mortali, destatevi. Non siete ancora liberi dalla vita. (''[[Operette morali]]'')
*''Perché reggere in vita | chi poi di quella consolar convenga? | Se la vita è sventura, | perché da noi si dura?''
*''Pregio non ha, non ha ragion la vita | se non per lui, per lui ch'all'uomo è tutto.''
*Se tu vuoi, prolungando la vita, giovare agli uomini veramente; trova un'arte per la quale sieno moltiplicate di numero e di gagliardia le sensazioni e le azioni loro. Nel qual modo, accrescerai propriamente la vita umana, ed empiendo quegli smisurati intervalli di tempo, nei quali il nostro essere è piuttosto durare che vivere, ti potrai dar vanto di prolungarla. (''[[Operette morali]]'')
===[[Rosario Magrì]]===
*Se la vita e la morte sono l'espressione più perfetta dell'ingiustizia, chi può obbligarci alla giustizia?
*Se un uomo riesce a spremere dalla propria vita un succo di bellezza o di sapienza è già un privilegiato. Qualunque sia la sua sorte.
*M'arrendo alla vita senza sperare nella sua misericordia.
===[[Alessandro Mannarino]]===
*''La cosa più sfortunata e | pericolosa che m'è capitata nella vita è la | vita, che una vorta che nasci, giri, conosci, | intrallazzi, ma dalla vita vivo nunne esci... | uno solo ce l'ha fatta, ma era raccomannato. | Io invece nun c'ho nessuno che me spigne.''
*''La vita è la più grande ubriacatura | mentre stai bevendo intorno a te tutto gira | e incontri un sacco di gente | ma quando passerà non ti ricorderai più niente, | ma non avere paura, qualcun altro si ricorderà di te.''
*''Vivere la vita è una cosa veramente grossa, | c'è tutto il mondo tra la culla e la fossa, | sei partito da un piccolo porto | dove la sete era tanta e il fiasco era corto.''
===[[Friedrich Nietzsche]]===
*La vita consiste in rari momenti singoli di altissimo significato e in innumerevoli intervalli in cui nel miglior caso ci si aggirano intorno le ombre di quei momenti. L'amore, la primavera, ogni bella melodia, la montagna, la luna, il mare – tutto parla una sola volta veramente al cuore: seppure giunge mai a parlare. Giacché molti uomini non hanno affatto quei momenti e sono essi stessi intervalli e pause nella sinfonia della vita reale.
*No. La vita non mi ha disilluso! Di anno in anno la trovo invece più vera, più desiderabile e più misteriosa – da quel giorno in cui venne a me il grande liberatore, quel pensiero cioè che la vita potrebbe essere un esperimento di chi è volto alla conoscenza – e non un dovere, non una fatalità, non una frode! E la conoscenza stessa: può anche essere per altri qualcosa di diverso, per esempio un giaciglio di riposo o il percorso verso un giaciglio di riposo, oppure uno svago o un oziare; ma per me essa è un universo di pericoli e di vittorie, in cui anche i sentimenti eroici hanno la loro arena. "''La vita come mezzo della conoscenza''": con questo principio nel cuore si può non soltanto valorosamente, ma perfino ''gioiosamente vivere e gioiosamente ridere!'' E chi saprebbe ridere e vivere bene, senza intendersi prima di guerra e di vittoria?
*Non è forse la vita cento volte troppo breve per annoiarvisi?
===[[Fernando Pessoa]]===
*Che cos'è la vita dell'umanità se non una evoluzione religiosa senza influenza sulla vita quotidiana?
*La vita è ciò che facciamo di essa. I viaggi sono i viaggiatori. Ciò che vediamo non è ciò che vediamo, ma ciò che siamo.
*La vita è un gomitolo che qualcuno ha aggrovigliato. Essa ha un senso se è srotolata e disposta in linea retta, o ben arrotolata. Ma, così com'è, è un problema senza nucleo, un avvolgersi senza un dove attorno a cui avvolgersi.
===[[Vasco Rossi]]===
*La vita non è una commedia che puoi provarla prima. La devi vivere improvvisando.
*''Perché la vita è un brivido che vola via | è tutto un equilibrio sopra la follia...''
*Prendere la vita sul serio sarebbe logico se essa non fosse un inganno. E che sia un inganno lo si capisce subito.
*''Sembra che sia così | questa vita moderna | lasciatemelo dire | è una vera indecenza | che si debba nascere | per morire | avendo una coscienza | per capire.''
===[[Bertrand Russell]]===
*In ogni schema ordinato tendente a comporre il modello della vita umana è necessario introdurre una certa dose di anarchia.
*La fede in una vita futura non nasce da argomenti razionali, bensì da emozioni. Fra queste, la più importante è la paura della morte, istintiva e biologicamente utile. Se davvero credessimo nella vita futura, il pensiero della morte non ci spaventerebbe affatto.
*Temere l'amore è temere la vita, e chi teme la vita è già morto per tre quarti.
===[[José Saramago]]===
*Com'è fragile la vita, se la si abbandona.
*La vita, qualunque vita, crea i suoi legami, diversi dall'una all'altra, stabilisce un'inerzia che le è intrinseca, incomprensibile per chi dall'esterno osserva criticamente secondo leggi proprie, a loro volta inaccessibili alla comprensione dell'osservato, insomma, accontentiamoci di quel poco che saremo capaci di capire della vita degli altri, loro ci ringraziano e magari ci ricompensano.
*In fondo la vita non è molto di più dello starsene sdraiati, convalescenti d'una infermità antica, incurabile e recidivante, con intervalli che chiamiamo salute, un nome glielo dovevamo dare, vista la differenza che c'è fra i due stati.
===[[Charles M. Schulz]]===
*La vita è come una bicicletta con dieci rapporti... Tutti noi abbiamo rotelline che non usiamo mai!
*La vita è come una granatina, bisogna saperla sorbire.
*La vita è più facile se si teme soltanto un giorno alla volta.
===[[Albert Schweitzer]]===
*La vita in se stessa è sacrosanta.
*Nostro dovere è prendere parte alla vita e averne cura. Il rispetto reverenziale per tutte le forme di vita rappresenta il comandamento più importante nella sua forma più elementare.
*Ogni qualvolta la mia vita dà in qualche modo se stessa per la vita altrui, la mia volontà di vivere limitata s'identifica con la volontà di vivere illimitata nella quale tutte le vite sono una cosa unica. Ho con me una bevanda che mi impedisce di morire di sete nel deserto della vita.
*Più guardiamo nel profondo della [[natura]], più ci accorgiamo che è piena di vita e più constatiamo che tutta la vita è un mistero e che noi siamo uniti a ogni vita che esiste nella natura.
===''[[Shāh-Nāmeh]]''===
*''È nostra vita fulgido tesoro | Al suo principio, e duol senza misura | Al termin suo; dopo il dolor, ne resta | Da questo luogo miserando e breve | Eterna disparita.''
*''Illusion fallace | È questa vita, e il male e il ben ch'è in essa, | Non dura appo ad alcun.''
*''Oh! vita trista de' mortali! Un alito | D'aura sei tu, se' inganno e frode, e l'uomo | Non s'allieta per te che ha fior di senno!''
===[[William Shakespeare]]===
*''Consumati, consumati, corta candela! | La vita è un'ombra che cammina, un povero attore | che si agita e pavoneggia la sua ora sul palco | e poi non se ne sa più niente. È un racconto | narrato da un idiota, pieno di suoni e furore, | significante niente.''
*La trama della vita è un tessuto misto, bene e male mescolati insieme.
*''Signori, il tempo della vita è breve. | Ma quand'anche la vita, | cavalcando la sfera del quadrante, | giungesse al suo traguardo dopo un'ora, | anche quel breve corso | sarebbe esageratamente lungo, | se trascorso in un'esistenza vile. | Se vivremo, vivremo per calcare | i nostri piedi sui corpi di re; | se morremo, morire sarà bello | trascinando alla morte anche dei principi.''
===[[Adrienne von Speyr]]===
*Amavo la vita, come amavo le persone, come un assoluto dono di Dio.
*La vita attiva, che deve essere vissuta in Dio, esige che si raggiunga Dio più rapidamente, più sicuramente e più spesso, per rimanere fedeli alla propria scelta.
*Presupponevo sempre che ogni vita ha come tale un senso in Dio; ma ogni vita ha anche ricevuto d'altra parte un senso speciale e personale, che bisognava conoscere per adempierlo.
===[[Italo Svevo]]===
*La mutilazione per cui la vita perdette quello che non ebbe mai, il [[futuro]], rende la vita più semplice, ma anche tanto priva di senso.
*La vita attuale è inquinata alle radici.
*La vita non è né brutta né bella, ma è originale!
*La vita somiglia un poco alla [[malattia]] come procede per crisi e lisi ed ha i giornalieri miglioramenti e peggioramenti. A differenza delle altre malattie la vita è sempre mortale. Non sopporta cure. Sarebbe come voler turare i buchi che abbiamo nel corpo credendoli delle ferite. Morremmo strangolati non appena curati.
===[[Susanna Tamaro]]===
*Il gioco dell'oca, te lo ricordi? La vita procede pressappoco allo stesso modo. Lungo i bivi della tua strada incontri le altre vite, conoscerle o non conoscerle, viverle o non viverle a fondo o lasciarle perdere dipende soltanto dalla scelta che fai in un attimo; anche se non lo sai, tra proseguire dritto o deviare spesso si gioca la tua esistenza, quella di chi ti sta vicino.
*La vita non è un belvedere panoramico ma un cammino, e questo cammino presenta spesso dei punti in salita. Davanti all'improvviso inerpicarsi del sentiero si possono fare due cose, come nelle gite. Si può dire: non ce la faccio più e tornare indietro; oppure ci si riposa un po' e si va avanti.
*La vita non è una corsa ma un tiro al bersaglio: non è il risparmio del tempo che conta, bensì la capacità di trovare un centro.
===[[Lev Tolstoj]]===
*[[Dio]] respira per mezzo delle nostre vite. [...] Ogni vita è una manifestazione di Dio.
*Esaminai la vita di enormi masse di [[uomo|uomini]], sia di quelli passati sia di quelli contemporanei. E di uomini che avevano capito il senso della vita, che avevano saputo vivere e morire io ne vedevo non due, tre, dieci, bensì centinaia, migliaia, milioni. [...] Ed io fui preso da amore per quegli uomini. Quanto più penetravo nella loro vita di uomini viventi e nella vita degli uomini che erano già morti, dei quali leggevo o sentivo raccontare, tanto più io li amavo, e tanto più mi diventava facile vivere.
*La vita è così bella, lieve e breve, ma la sua rappresentazione è sempre brutta, pesante e lunga.
*La vita è indistruttibile, al di là del tempo e dello spazio.
*La vita è l'anelito al [[bene]]. L'anelito al bene è la vita. (''[[Della vita]]'')
*La vita è stata data agli uomini per la loro [[felicità]], loro devono solo viverla al modo giusto. Se la gente si amasse, invece di odiarsi a vicenda, la vita sarebbe una continua felicità per tutti. [...] C'è un solo modo per far sì che la vita divenga più felice ed è che le singole persone divengano più [[bontà|buone]].
*Quanto più il manifestarsi di Dio nell'uomo (la vita) si unisce alle manifestazioni (alle vite) di altri esseri, tanto più egli esiste. L'unione di questa sua vita con le vite di altri esseri si attua mediante l'[[amore]].
*Vivere una vita buona significa dare agli altri più di ciò che prendiamo loro.
===[[Oscar Wilde]]===
*L'anima nasce vecchia ma ringiovanisce: questo fa della vita una commedia. Il corpo nasce giovane ma invecchia: questo fa della vita una tragedia.
*La vita è semplicemente un ''mauvais quart d'heure'' {{NDR|brutto quarto d'ora}} composto di attimi squisiti.
*La vita imita l'arte più di quanto l'arte non imiti la vita.
*Nella vita non esistono cose piccole o grandi. Tutte le cose possiedono pari valore e pari misura.
*Tutto si dovrebbe ardir di sperare. La vita stessa è una grande speranza.
==Proverbi==
*A vita iè comu a scala do puddaru... iè cutta e china 'i medda!<ref>La vita è come la scala del pollaio... è corta e piena di escrementi!</ref> ([[proverbi siciliani|Siciliano]])
===[[Proverbi italiani|Italiani]]===
*Al vivo si nega una tavola, al morto si dà un'intera cassa.
*Anche la vita più felice termina con la morte.
*Ben nato è qualcosa, ben educato più, ben maritato assai, ben morto tutto.
*Ben parlare appartiene a pochi, ma il ben vivere conviene a tutti.
*Bene vive chi vive come vorrebbe in morte esser vissuto.
*Bisogna scoprire di non essere per poter morire da vivi.
*Bisogna vivere e lasciar vivere.
*Chi ben vive, ben muore.
*Chi disprezza la vita, non teme la morte.
*Chi fa buona vita, fa buona morte.
*Chi giustamente vive, non muore mai.
*Chi insidia la vita altrui, mette in pericolo la propria.
*Chi mal vive mal muore.
*Chi mal vive, sta sempre in timore.
*Chi pensa di vivere sempre, vive male.
*Chi vive secondo natura, non sarà mai povero; secondo l'opinione, non sarà mai ricco.
*Chi vive sobrio, risparmia il medico.
*Chi vive trova per tutto il suo pane; e chi muore trova per tutto una fossa.
*Chi vuol goder della vita, non abbia paura della morte.
*Chi vuol vivere in pace; vede, ascolta e tace.
*Dimmi la vita che fai, e ti dirò la morte che farai.
*Il morire è naturale così come il vivere.
*In mezzo alla vita siam circondati dalla morte.
*La morte ci deve trovar vivi.
*La vita consiste di momenti.
*La vita dell'uomo dipende da tre bene: intendere bene, volere bene, fare bene.
*La vita dell'uomo è un continuo morire.
*La vita dell'uomo è un mare quasi sempre in burrasca.
*La vita dell'uomo su questa terra altro non è che una continua guerra.
*La vita dell'uomo, per quanto lunga è sempre breve.
*La vita è breve e soffrir bisogna.
*La vita è come l'ombra: quando è più bella svanisce.
*La vita è come la scaletta di un pollaio: corta e piena di merda.
*La vita è comme 'na cipolla: più la sfoglj più te fa piagne!<ref>Traduzione: «La vita è come una cipolla: più si allunga e più ti fa piangere!»</ref> ([[proverbi marchigiani|marchigiano]])
*La vita è corta: pensa a far bene, giorno e notte.
*La vita è già mezzo trascorsa anziché si sappia che cosa sia.
*La vita è simile alla luna: ora piena e ora scema.
*La vita è un banchetto: sul più bello bisogna alzarsi da tavola.
*La vita è un punto.
*La vita è un sogno.
*Meglio soccorso ai vivi che incenso ai morti.
*Meglio vivere bene che vivere a lungo.
*Mentre l'erba cresce, il cavallo muore.
*Non potrà mai godere un giorno, chi teme di dover morir domani.
*Non si può avere la carne senz'osso.
*Non tutti i mesi ne hanno trentuno.
*Oggi sano, domani malato, e doman l'altro morto.
*Ogni anima nata Dio vuol che campi.
*Ogni casa ha solaio, cesso, fogna e acquaio.
*Ogni erba diventa fieno.
*Ogni giorno ha la sua sera, ogni rosa la sua spina, ed ogni gioia il suo dolore.
*Ogni legno ha il suo tarlo, ed ogni farina la sua crusca.
*Ogni monte ha la sua valle.
*Parole inutili, passi perduti e pensieri oziosi accorciano la vita.
*Passa il tempo la morte viene, guai a chi non ha fatto bene.
*Per menare vita pura, convien ordine e misura.
*Per vivere sicuro, pensa al futuro.
*Più dolce è la vita, più amara è la morte.
*Più penserai che devi morire, meglio vivrai.
*Poco fiele fa amaro molto [[miele]].
*Quando comincia la vita, nasce la morte.
*Quando credi di avere una cosa, l'hai perduta.
*Quando Dio ci dà la farina, il diavolo ci toglie il sacco.
*Quando non si può vivere, è tempo di morire.
*Rideva tutta la gente a te intorno, e tu piangevi nel natal tuo giorno; vivi sì che morir possa ridente, piangendo intorno a te tutta la gente.
*Se la vita è dura, tale è per natura.
*Se ti piace viver sano, vesti caldo e mangia piano.
*Si vive per imparare, e s'impara per vivere.
*Tre cose fanno torbida la vita: rancore, liti e amore.
*Tre modi ci sono di vivere: vivere, vivacchiare e stentare.
*Vita futura, sia la tua cura.
*Vita passata, va migliorata.
*Vita presente, abbila in mente.
*Vita privata, vita beata.
*Viver bene non è facile, ma è presto fatta una cattiva morte.
====[[Proverbi napoletani|Napoletani]]====
*'A vita è comme 'a scala do vallenaro: è corta e chiena 'e merda.
*'A vita è 'n'affacciata 'e fenesta.
*'A vita è 'n'arapute i cosce e na nzerrate i casce!
====[[Proverbi toscani|Toscani]]====
*Chi vive ben predica.
*Chi vuol vivere e star bene, pigli il mondo come viene.
*Grave cura non ti punga, e sarà tua vita lunga.
*Poca brigata, vita beata.
==Note==
<references />
==Bibliografia==
*Annarosa Selene, ''Dizionario dei proverbi'', Pan libri, 2004. ISBN 8872171903
*Laura Mancinelli, ''I dodici abati di Challant. Il miracolo di santa Odilia. Gliocchi dell'imperatore'', Edizioni Einaudi, 2008. ISBN 9788806173586
==Voci correlate==
*[[Esistenza]]
*[[Mortalità]]
*[[Morte]]
*[[Longevità]]
*[[Senso della vita]]
*[[Vita e morte]]
*[[Vivere]]
==Altri progetti==
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[[Categoria:Processi biologici]]
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Thomas Mann
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Ortografia
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[[Immagine:Thomas Mann 1937.jpg|thumb|Thomas Mann nel 1937]]
{{Premio|Nobel|la letteratura ('''1929''')}}
{{indicedx}}
'''Paul Thomas Mann''' (1875 – 1955), scrittore e saggista tedesco.
==Citazioni di Thomas Mann==
*Chi non è [[artista]] si trova di fronte a un quesito molto imbarazzante, se gli si chiede fin dove l'artista prenda sul serio ciò che per lui dovrebbe essere, e sembra essere, la cosa più seria; quanto prenda sul serio se stesso e quanto invece sia scherzo, celia o mascherata.<ref>Da ''Doctor Faustus''.</ref>
*Collocare sul medesimo piano morale il [[comunismo]] russo e il [[nazifascismo]] in quanto entrambi sarebbero [[Totalitarismo|totalitari]], nel migliore dei casi è superficialità, nel peggiore è [[fascismo]]. Chi insiste su questa equiparazione può ben ritenersi un democratico, in verità e nel fondo del cuore è in realtà già fascista, e di certo solo in modo apparente e insincero combatterà il fascismo, mentre riserverà tutto il suo odio al comunismo.<ref>Citato in Domenico Losurdo, ''Stalin. Storia e critica di una leggenda nera'', Carocci, 2015, p. 14. ISBN 8843077007</ref>
*Dove ci sono io, c'è la cultura tedesca.<ref>Dalla conferenza stampa al suo arrivo negli Stati Uniti, 1938; citato in Riemen, prologo a Steiner 2006, p. 15.</ref>
:''Wo ich bin, ist die Deutsche Kultur''.
*Essere artista ha sempre significato possedere ragione e [[sogno|sogni]].<ref>Citato in ''I luoghi dell'arte'', v. 11.</ref>
*Il blocco non parteggia per lo [[scultore]], è contro di lui.<ref>Da ''La legge''.</ref>
*Il mio atteggiamento democratico non è perfettamente sincero, è solo una reazione irritata all'irrazionalismo dei tedeschi, alle loro profondità fasulle e al fascismo in genere, che non riesco proprio a sopportare. Ho sempre sentito che, al tempo della mia ostinazione reazionaria, nelle ''Considerazioni di un impolitico'' ero stato molto più interessante e lontano dalla banalità.<ref>Da una lettera a Ferdinand Lion, 1952; citato in Marino Freschi, [http://www.ilgiornale.it/news/reazionario-amato-sinistra.html ''Il reazionario amato dalla sinistra''], ''il Giornale.it'', 1º ottobre 2005.</ref>
*L'incompleta comprensione di se stesso, il non ammettere che il suo amore non era per nulla più sublime, ma un amore come tutti gli altri, se pure – almeno al tempo suo – con più scarse possibilità di felice esaudimento, questo equivoco insomma lo spinse all'ingiustizia, all'insanabile amarezza, all'esacerbato rancore per il dispregio e la durezza in (sic) cui la sua ardente dedizione si scontrava quasi ad ogni momento ed esso ha parte evidentissima nel suo risentimento contro la Germania e contro tutto ciò che è tedesco, e finì per spingerlo all'esilio ed alla morte solitaria.<ref>Parlando di [[August von Platen-Hallermünde|August von Platen]]; da ''Nobiltà dello spirito. Saggi critici'', in ''Tutte le opere, vol. X'', Mondadori, Milano, 1953 e 1973, p. 372.</ref>
*Il tempo è un dono prezioso, datoci affinché in esso diventiamo migliori, più saggi, più maturi, più perfetti.<ref>T. Mann, ''Romanzo d'un romanzo'', Milano, Mondadori, 1952.</ref>
*Il vero principio artistico è la riserva.<ref>Da ''Goethe e Tolstoj. Frammenti sul problema dell'umanità'', in ''Nobiltà dello spirito e altri saggi''.</ref>
*La capacità di godere richiede cultura, e la cultura equivale poi sempre alla capacità di godere.<ref>Da ''Il piccolo signor Friedemann''.</ref>
*L'artista è l'ultimo a farsi illusioni a proposito della sua influenza sul destino degli uomini [...]. L'arte non è una forza, è soltanto una consolazione.<ref>Da ''L'artista e la società''.</ref>
*La [[giustizia]] non è ardore giovanile e decisione energica e impetuosa: giustizia è malinconia.<ref>Da ''Disordine e dolore precoce''.</ref>
*La [[dodecafonia|musica dodecafonica]] è un abile tentativo di ridare ordine e norma alla musica, che va dissolvendosi nell'arbitrio soggettivo. Essa vuole oggettività e composizione rigorosa.<ref name=Ep50>Dall'intervista [http://www.xedizioni.it/Epoca/1950-001.pdf ''Cinque domande a Th. Mann''], ''Epoca'', 14 ottobre 1950, p. 9.</ref>
*Le parole grosse, trite come sono, non si addicono molto a esprimere le cose straordinarie; vi si riesce meglio sublimando quelle piccole, portandole al culmine del loro significato.<ref>Da ''Padrone e cane''.</ref>
*L'uomo ha tendenza a considerare la sua condizione del momento, sia essa serena o intricata, tranquilla o appassionata, come quella vera, caratteristica e duratura della sua esistenza, e soprattutto a elevare immediatamente, nella sua fantasia, ogni felice ex tempore a bella regola e inviolabile consuetudine, mentre in realtà è condannato a improvvisare e a vivere, dal punto di vista morale, alla giornata.<ref>Da ''Cane e padrone''.</ref>
*Noi cammineremo insieme, la mano nella mano, anche nel regno delle ombre.<ref>Da ''Brindisi a Katja''.</ref>
*«Non è europeo», disse scuotendo la testa. <br />«Non è europeo, signor Fischer? E perché?» <br />«Non capisce niente delle grandi idee umane.»<ref>Da un aneddoto sul suo editore ebreo ungherese di Berlino in un articolo scritto nel 1934 dopo la sua morte; citato in Riemen, prologo a Steiner 2006, p. 18 (da ''La montagna incantata'').</ref>
*Se ho firmato la "petizione di Stoccolma contro la bomba atomica", l'ho fatto perché mi fu presentata non come azione comunista, ma prettamente umanitaria. L'hanno sostenuta molti non comunisti, convinti della necessità di conservare la pace. È abominevole che si avvilisca la parola "pace" facendone la parola d'ordine del Partito Comunista.<ref name=Ep50/>
==''Un appello alla ragione''==
===[[Incipit]]===
Miei egregi uditori, non so se posso contare sulla vostra comprensione per il passo forse eccessivamente presuntuoso che ho fatto rivolgendovi la preghiera di venire stasera ad ascoltarmi. Questo passo potrebbe venir considerato infatti stolida presunzione, potrebbe – quasi non vorrei dirlo – essere inteso nel senso che qualcuno qui volesse assumersi la parte di ''praeceptor patriae'' e spacciarsi per un nuovo [[Johann Gottlieb Fichte|Fichte]]... Scartiamo queste ridicole ipotesi. Ma domani io debbo tenere una lettura all'Accademia di Canto come ospite della Associazione dei Narratori Tedeschi, e presentare qualcosa di un nuovo romanzo a cui sto lavorando; ora voi comprenderete che mi si imponeva la domanda se valga la pena, se sia anche solo conveniente e comunque lecito venire a [[Berlino]] nelle circostanze odierne per leggere un capitolo di romanzo e tornarsene poi a casa portando in tasca un poco di lode e di critica, che nella situazione presente possono essere soltanto prodotto di un’attenzione assai limitata.
===Citazioni===
*Io non sono un fautore dell'inesorabile [[attivismo]] sociale, non vorrei con questo vedere nell'[[arte]], nel bello inutile, un ozio individualistico, la cui intempestività lo assegnerebbe quasi alla categoria della criminalità. Pur sapendo che l'epoca in cui [[Friedrich Schiller|Schiller]] poteva celebrare il «gioco puro» come lo stato supremo dell'uomo, l’epoca dell'idealismo estetico, è appunto come epoca ormai passata.
*Io sono un figlio della borghesia tedesca e non ho mai rinnegato le tradizioni psichiche che ho ereditato da tale origine.
*Il neonazionalismo dei nostri giorni {{NDR|Nazionalsocialismo}}, che segna un nuovo gradino rispetto al [[nazionalismo]] del secolo XIX, di tutt’altra tempra dal nostro per le sue profonde venature cosmopolite e umanitarie. Da quello il nostro si distingue appunto per il suo carattere sfrenato, per il suo culto orgiastico della natura, per la sua radicale avversione all'umanità, per il suo ebbro dinamismo.<ref>{{Cita web|url=https://books.google.it/books?id=Y_k9DwAAQBAJ&pg=PT79&lpg=PT79&dq=Il+neonazionalismo+dei+nostri+giorni,+che+segna+un+nuovo+gradino+rispetto+al+nazionalismo+del+secolo+XIX,+di+tuttaltra+tempra+dal+nostro+per+le+sue+profonde+venature+cosmopolite+e+umanitarie.+Da+quello+il+nostro+si+distingue+appunto+per+il+suo+carattere+sfrenato,+per+il+suo+culto+orgiastico+della+natura,+per+la+sua+radicale+avversione+allumanit%C3%A0&source=bl&ots=i302V37qj7&sig=ACfU3U14SMTc8FaphicTUSlXvGx4f6Sceg&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwj9_OGvpqbzAhVNLewKHfMdDTwQ6AF6BAgDEAM#v=onepage&q=Il%20neonazionalismo%20dei%20nostri%20giorni%2C%20che%20segna%20un%20nuovo%20gradino%20rispetto%20al%20nazionalismo%20del%20secolo%20XIX%2C%20di%20tuttaltra%20tempra%20dal%20nostro%20per%20le%20sue%20profonde%20venature%20cosmopolite%20e%20umanitarie.%20Da%20quello%20il%20nostro%20si%20distingue%20appunto%20per%20il%20suo%20carattere%20sfrenato%2C%20per%20il%20suo%20culto%20orgiastico%20della%20natura%2C%20per%20la%20sua%20radicale%20avversione%20allumanit%C3%A0&f=false|titolo=Moniti all'Europa|autore=Thomas Mann|lingua=it|sito=books.google.it}}</ref>
*Oggi il posto politico della borghesia tedesca è al fianco della socialdemocrazia.
==''Carlotta a Weimar''==
===[[Incipit]]===
In una giornata ancor quasi estiva del tardo settembre 1816 al cameriere dell'Albergo all'Elefante di Weimar, un tal Mager, uomo non senza istruzione, toccò un caso che lo commosse e gioiosamente lo turbò. Non che l'evento fosse fuor del naturale, e tuttavia si può dire che per un istante a Mager parve di sognare. <!--(p. 5)-->
===Citazioni===
*Agli dei si offrivano vittime in sacrificio e alla fine la vittima era quella stessa divinità. Ti sei servita di un simbolo che mi è caro e congeniale più di ogni altro e dal quale l'anima mia fu sempre pervasa: quello del moscerino e della fiamma allettatrice e letale. Se tu vuoi che io sia la luce verso cui si lancia smaniosa la farfalla, io sono però anche, nello scambievole tramutarsi delle cose, la candela accesa che sacrifica il proprio corpo perché la luce risplenda, sono anche la farfalla inebriata che si perde nella fiamma — simbolo del perenne sacrificio della vita e della materia per una suprema metamorfosi spirituale. Anima fida, diletta, puerile: son io stesso per primo e per ultimo una vittima e sono insieme colui che la sacrifica. Un giorno mi consumai per te nella fiamma e per te sempre mi trasmuto in ispirito e in luce. (p. 534)
===[[Explicit]]===
«Signora» disse «sia come sempre la benvenuta! Speriamo che la egregia signora del consigliere aulico abbia trascorso una serata edificante nel nostro tempio delle muse! Posso permettermi di offrirle il braccio per più sicuro appoggio? Buon Dio, bisogna che lo dica, venerata signora: aiutare la Lotte del Werther a scender dall'equipaggio di Goethe è un avvenimento, come lo potrò definire, un avvenimento degno di memoria!» <!--(p. 536)-->
==''Della repubblica tedesca''==
===[[Incipit]]===
Lei era fra i miei ascoltatori, Gerhart Hauptmann – mi permette di rammentarglielo? – quando un giorno della Settimana goethiana a Francoforte mi fu concesso di parlare all'Università sulla professione di fede e sull'educazione, quindi su un tema di umanità.
===Citazioni===
*È mio proposito, lo dichiaro francamente, guadagnarvi, ove sia necessario, alla causa della repubblica e a quello che si suol chiamare democrazia e che io chiamo umanità, per avversione alle voci ciarlatanesche pullulanti intorno a quell'altra parola (avversione che divido con voi): intendo far propaganda per tale causa in mezzo a voi, al cospetto di quest'uomo e poeta che mi sta davanti, la cui schietta popolarità si fonda sulla più degna fusione di elementi nazionali e di elementi umani.
*Ora andate in collera! Certo, se la presenza di personaggi altolocati non frenasse la vostra vivacità, mi gridereste: "Come? E il tuo libro? Le tue Considerazioni antipolitiche, antidemocratiche dell'anno '18 {{NDR|''Considerazioni di un impolitico''}}? Apostata e disertore! Tu che contraddici te stesso, voltafaccia, scendi dalla tribuna e non pretendere di sedurci alle idee del più indegno rinnegato!". Cari amici, rimango ancora. Ho ancora da comunicare alcune cose che mi sembrano buone e importanti; e quanto al tradimento, al voltafaccia, riflettete, non è precisamente così. Io non revoco niente. Non ritratto nulla di essenziale. Espressi allora la mia verità e la esprimo oggi
* Ma quando seppi che quest’uomo {{NDR|''Oswald Spengler''}} pretendeva che la sua profezia di calcificazione {{NDR|''Il tramonto dell'Occidente''}} fosse presa sul serio come veramente positiva, e che in questo senso egli istruiva la gioventù, cioè la esortava a non sprecare per carità il suo cuore e la sua passione per cose come la cultura, l’arte, la poesia, la formazione spirituale, bensì ad attenersi a quello che esclusivamente costituisce l’avvenire e che bisogna volere, per poter ancora volere qualche cosa; cioè al meccanismo, alla tecnica, all’economia o tutt’al più alla politica; quando mi accorsi che egli stringeva davvero il freddo pugno diabolico «delle leggi di natura» contro la volontà e l’aspirazione dell’uomo, allora volsi le spalle a tanta ostilità e allontanai il suo libro dalla mia vita, per non dover ammirare ciò che è dannoso, anzi letale.
===[[Explicit]]===
E noi rendiamo omaggio alla sua forma giuridica positiva – che secondo la nostra concezione ha il suo significato e il suo fine nell'unità della vita politica e di quella nazionale – addestrando la nostra lingua ancora impacciata a gridare: «Viva la Repubblica!».
==''Doctor Faustus''==
===[[Incipit]]===
Se a queste notizie sulle vicende del defunto Adrian Leverkühn, alla prima e certo molto provvisoria biografia dell'uomo diletto, così terribilmente provato, innalzato e abbattuto dal destino, alla vita del geniale musicista premetto alcune parole su me stesso e sulle mie condizioni, dichiaro in modo assoluto che non lo faccio per il desiderio di mettere avanti la mia persona.
===Citazioni===
*{{NDR|Sulla [[Sonata per pianoforte n. 32 (Beethoven)|Sonata per pianoforte n. 32, op. 111 di Beethoven]]}} Un terzo tempo? Una nuova ripresa... dopo questo addio? Un ritorno... dopo questo commiato? Impossibile. Tutto era fatto: nel secondo tempo, in questo tempo enorme la sonata aveva raggiunto la fine, la fine senza ritorno. E se diceva "la sonata" non alludeva soltanto a questa, alla sonata in do minore, ma intendeva la sonata in genere come forma artistica tradizionale: qui terminava la sonata, qui essa aveva compiuto la sua missione, toccato la meta oltre la quale non era possibile andare, qui annullava se stessa e prendeva commiato – quel cenno d'addio del motivo re-sol-sol, confortato melodicamente dal do diesis, era un addio anche in questo senso, un addio grande come l'intera composizione, il commiato dalla Sonata.<ref>Traduzione di [[Ervino Pocar]], dall'edizione Mondadori, Milano, 1980, p. 75. Citato in [[Sigmund Freud]], ''L'elaborazione del lutto. {{small|Scritti sulla perdita}}'', a cura di Alberto Luchetti, traduzione di Irene Giannì, Rizzoli BUR Minima, Milano, 2013, [https://books.google.it/books?id=6a2uAQAAQBAJ&lpg=PT11&dq=&pg=PT11#v=onepage&q&f=false p. 11]. ISBN 978-88-58-66021-8</ref>
===[[Explicit]]===
La Germania, coi pomelli accesi, traballava allora al colmo dei suoi orrendi trionfi, in procinto di conquistare il mondo in virtù del solo trattato ch'era disposta a osservare e che aveva firmato col suo sangue. Oggi, avvinghiata dai dèmoni, coprendosi un occhio con la mano e fissando l'orrore con l'altro, precipita di disperazione in disperazione. Quando toccherà il fondo dell'abisso? Quando sorgerà dall'estrema disperazione, pari a un miracolo superiore a ogni fede, il nuovo crepuscolo di una speranza? Un uomo solitario giunge le mani e invoca: Dio sia clemente alle vostre povere anime, o amico, o patria!
==''Federico e la grande coalizione''==
*Tutto il realismo psicologico di questo ritratto di un re, infatti, che fece sembrare allora il saggio quasi un libello denigratorio (e qualche stupido lo ha veramente considerato tale), non riesce a eliminare o per lo meno nascondere la sua tendenza guerrafondaia e la continua allusione al «giorno e all'ora» del 1914. Sia pure. Voglio concedere al pezzo il posto cronologico e autobiografico che gli compete in questo volume.<br />Sembra però che l'istinto politico, una volta che sia stato violentemente risvegliato alla pura follia, come accadde a me per gli sconvolgimenti degli anni 1914-1918, riacquisti subito un equilibrio con la personale intelligenza. Ad ogni modo io ho intuito con tormentosa chiarezza il terribile pericolo con cui ciò che si denominava nazionalsocialismo minacciava la Germania, l'Europa e il mondo; questo subito, all'epoca in cui il mostro si sarebbe potuto annientare facilmente. Proprio allora io mi opposi ad esso, con consapevoli ammonizioni, quando, mascherato come culto del profondo, rivoluzione conservatrice e nobile oscurantismo spirituale, preparava il cammino alla catastrofe. (premessa alla ristampa del 1953, p. 4)
*Poiché però tempo e spazio protestano a gran voce che noi, in questo saggio sulla genesi di una guerra di cui oggi viviamo la ripetizione e la continuazione, vogliamo incominciare dalle più profonde origini, diamoci una scrollatine e iniziamo dalla «grande diffidenza», la profondamente radicata e, se vogliamo essere giusti, abbastanza fondata diffidenza del mondo nei confronti di [[Federico II di Prussia]]. (p. 5)
*Proprio "lui" dimostrò cosa fosse in realtà il dispotismo: prima non se ne aveva avuto un concetto ben definito e, per completare il significato del termine, doveva arrivare un re in grado di lavorare come lui. Egli creò però anche una varietà di dispotismo: era il despota illuminato, in quanto i suoi sudditi potevano pensare e dire ciò che volevano, purché lui, da parte sua, potesse fare ciò che voleva, e questo era un accordo proficuo per entrambe le parti, come si fu costretti ad ammettere. Le religioni non avevano importanza, dato che le disprezzava. Nei suoi stati gli atei perseguitati trovarono non solo asilo, ma anche impieghi ufficiali. Non si curava delle satire, degli scritti denigratori e dei libelli indirizzati contro di lui; non temeva lo spirito perché, finché esso era innocuo, sapeva trovare un giusto equilibrio fra amore e disprezzo. Quando sentì parlare di un suddito tendenzialmente critico, chiese:<br />«Ha centomila uomini? Se no, cosa volete che me ne preoccupi!». (p. 21)
*Federico scrisse l'''Antimachiavelli'', ma non si trattava di ipocrisia, era semplicemente letteratura. Amava l'umanesimo, la ragione, la secca chiarezza — un amore problematico, derivato dagli elementi demoniaci e utilitari riuniti in lui. Così amava Voltaire, il figlio dello spirito, il padre dell'illuminismo e di ogni cultura antieroica. Baciava la mano magra che scriveva: «Odio tutti gli eroi», ed egli stesso faceva dell'ironia sulla guerra dei sette anni con le parole «debolezze eroiche». Metteva però anche nero su bianco: se avesse voluto punire una provincia, l'avrebbe fatta governare da letterati; il suo illuminismo era così superficiale, che se ne sentiva immune. Quando poi vuole chiarire il vero motivo che lo ha indotto a scambiare la dolce quiete di una vita dedita alla letteratura con i tremendi sforzi ed i sanguinosi orrori della guerra, parla in generale di un «segreto istinto». Ciò che egli definisce in questo modo era più forte della letteratura: diresse le sue azioni e decise della sua vita; ed è un concetto tipicamente tedesco che questo istinto segreto, questo elemento demoniaco fosse in lui sovrumano: era la forza del destino, lo spirito della Storia.<br />In fondo era una vittima. Egli pensava ad ogni modo di essersi sacrificato: nella giovinezza per il padre e nella maturità per lo Stato. Ma sbagliava se pensava che sarebbe stato libero di agire diversamente. Era una vittima. Doveva agire ingiustamente e vivere contrariamente al pensiero; non gli fu concesso di essere un filosofo, ma dovette fare il re, perché un grande popolo compisse la sua missione nel mondo. (pp. 77 sg.)
==''La Germania e i tedeschi''==
===[[Incipit]]===
Signore e Signori! Se mi penso qui davanti a loro, [[settantenne]], e, inverosimile a dirsi, già da parecchi mesi cittadino americano che parla inglese, o che almeno si sforza di farlo, ospite, anzi membro ufficiale di un istituto statale americano che ha invitato lorsignori per ascoltarmi, se mi penso a questo modo, ho l’impressione che la vita sia fatta della stessa materia di cui son fatti i sogni {{NDR|W.Shakespeare, ''La tempesta'', Prospero: atto IV, scena I}}. Tutto è così singolare, incredibile, inatteso! Anzitutto mai ho pensato che sarei giunto a questa età patriarcale, quantunque teoricamente già presto lo abbia ritenuto desiderabile.
===Citazioni===
*Quando si è nati Tedeschi si ha a che fare con il destino tedesco e con la colpa tedesca. Distanziarsi criticamente da essa non dovrebbe tuttavia venire interpretato come tradimento.
*Il nostro massimo poema, il ''[[Johann_Wolfgang_von_Goethe#Faust|Faust]]'' di [[Johann_Wolfgang_von_Goethe|Goethe]], ha per protagonista l’uomo al confine tra [[Medioevo]] e [[Umanesimo]], l'uomo che si arrende al demonio e alla magia per temeraria sete di conoscenza. Dove l'orgoglio dell'intelletto si accoppia all'arcaismo dell’anima e alla costrizione, là interviene il demonio. E il diavolo, il diavolo di Lutero e di Faust, mi sembra essere figura tedeschissima.
*[[Martin Lutero]], gigantesca incarnazione dell’indole tedesca, era straordinariamente musicale. Io non lo amo, lo confesso apertamente. Ciò che è estremamente tedesco, separatista e antiromano, antieuropeo, mi sconcerta e mi spaventa anche quando si presenta come libertà evangelica e come emancipazione spirituale, mentre ciò che è specificamente luterano, la villania collerica, le invettive, l’eruttare infuriato, la spaventosa vigoria mischiata a delicata profondità d’animo e a massiccia credenza superstiziosa nei demoni, negli incubi e nei mostri, suscita la mia istintiva ripugnanza. Non mi sarebbe piaciuto essere ospite alla tavola di Lutero, mi sarei probabilmente sentito come nella dimora di un orco, mentre son persuaso che me la sarei cavata molto meglio con [[Papa Leone X|Leone X]], cioè con Giovanni de’ Medici, il cortese umanista che Lutero soleva chiamare "la scrofa del demonio, il Papa".
*Perché l’impulso di libertà tedesco deve sfociare sempre in una non-libertà interiore? Perché dovette diventare alla fine persino attentato alla libertà altrui, alla libertà medesima? La ragione sta in ciò: che la Germania non ha mai conosciuto una rivoluzione e non ha mai imparato a conciliare il concetto della nazione con quello della libertà.
*(Il tedesco) Non è per nulla perfido di indole, è anzi incline alle cose intellettuali e ideali, ma considera la politica null’altro che menzogna e delitto, inganno e violenza, qualcosa insomma di pienamente e assolutamente lurido, e, quando vi si dedica per ambizione internazionale, la esercita in base a tale filosofia.
===[[Explicit]]===
In ultima analisi la sventura tedesca è soltanto il paradigma per la tragicità della vita umana, in generale. Abbiamo bisogno tutti di quella Grazia di cui ha bisogno, e con tanta urgenza, la Germania.
==''Giuseppe il nutritore''==
===[[Incipit]]===
Nei circoli e nei ranghi superiori regnava allora, come sempre in simili occasioni, una soddisfazione lievemente ironica, una gioia maligna appena appena espressa, scambiata nell'incontrarsi solo con sguardi tra un tirar contegnoso di labbra, sotto ciglia pudicamente abbassate.<ref name=incipit/>
===Citazioni===
*Il nostro essere è solo il punto di incidenza tra il non essere e il sempre essere, e la nostra esistenza temporale è solo il mezzo attraverso cui l'eternità si manifesta.
*L'[[inferno]] è per i puri; questa è la legge del mondo morale. Esso è infatti per i peccatori, e peccare si può soltanto contro la propria purezza. Se si è una bestia, non si può peccare e non si sente nulla di un inferno. Così è stabilito, e certamente l'inferno è tutto popolato soltanto da gente per bene, il che non è giusto; ma che cos'è mai la nostra giustizia!
*Spiare nelle [[alcova|alcove]] è al di sotto della dignità di colui che sta narrando questa storia. (1963, p. 359)
== ''I Buddenbrook'' ==
===[[Incipit]]===
====Anita Rho====
– Com'è...? com'è...?<br />– Eh, diavolo, ''c'est la question, ma très chère demoiselle''!<br />La moglie del console Buddenbrook, seduta accanto alla suocera sul sofà rettilineo laccato di bianco e adorno di una testa di leone dorata, con i cuscini ricoperti di stoffa giallo-chiara, gettò un'occhiata al marito nella poltrona al suo fianco e venne in aiuto alla figlioletta, che il nonno teneva sulle ginocchia, presso la finestra.
{{NDR|Thomas Mann, ''I Buddenbrook. Decadenza di una famiglia'', introduzione di Cesare Cases, traduzione di Anita Rho, Einaudi, Torino, 2002. ISBN 8806128760}}
====Furio Jesi e Silvana Speciale Scalia====
«Come si dice?... Come... Si dice...»<br>«Eh, diavolo, ''c'est la question, ma très chère demoiselle!''»<br>La moglie del console Buddenbrook, di fianco a sua suocera sul sofà dalle linee rigide, laccato di bianco e ornato da una testa di leone dorata, l'imbottitura rivestita di stoffa giallo-chiara, gettò un'occhiata al marito che le sedeva vicino su una poltroncina, e venne in soccorso a sua figlia, che il nonno teneva sulle ginocchia presso la finestra.
{{NDR|Thomas Mann, ''I Buddenbrook: decadenza di una famiglia'', traduzione di Furio Jesi e di Silvana Speciale Scalia, Garzanti, 1995.}}
===Citazioni===
*Figliuol mio, attendi con zelo ai tuoi negozi durante il giorno, ma concludi soltanto quegli [[affare|affari]] che ti consentano di riposare tranquillo la notte. (Johann Buddenbrook, fondatore della ditta; 2002)
*{{NDR|A Tony Buddenbrook}} Perché si tratta del principio, capisce, dell'istituzione! Ecco che non sa piú cosa ribattere... Ma come? Basta che uno sia venuto al mondo, per essere un patrizio, un eletto... uno che guarda noi altri dall'alto in basso... noi che con tutti i nostri meriti non possiamo elevarci fino a lui?...<br />[...]<br />Noi, la borghesia, il terzo stato, come ci hanno chiamati finora, vogliamo che ci sia soltanto un'aristocrazia del merito, non riconosciamo piú la nobiltà corrotta, neghiamo l'attuale diversità dei ceti... vogliamo che tutti gli uomini siano liberi e uguali, che nessun individuo sia soggetto a un altro, ma che tutti siano soggetti soltanto alle leggi!... Bisogna abolire i privilegi e gli arbitrî!... Tutti debbono essere figli dello Stato, con uguali diritti, e come non esistono intermediari fra i laici e Iddio, cosí anche il cittadino dev'essere con lo Stato in rapporti diretti... Vogliamo la libertà di stampa, di mestiere, di commercio... Vogliamo che tutti gli uomini, senza privilegi, possano gareggiare fra loro, e il merito abbia il suo premio!... (Morten Schwarzkopf: III, VIII; 2002, pp. 125-126)
*{{NDR|In una lettera}} Infatti, sebbene la parola parlata possa agire in modo piú vivo e immediato, la parola scritta ha il privilegio di venir scelta e pesata con calma, di rimaner fissata sulla carta, e, in quella forma ben calcolata e ponderata dallo scrivente, può esser letta e riletta ed esercitare un'azione costante. (Johann Buddenbrook: III, X; 2002, p. 134)
*{{NDR|A Tony Buddenbrook, in una lettera}} Mia cara figlia, noi non siam nati per quella che con vista miope consideriamo la nostra piccola, personale felicità, perché non siamo esseri staccati, indipendenti e autonomi, ma anelli di una catena; e, cosí come siamo, non saremmo pensabili senza la serie di coloro che ci hanno preceduti e ci hanno indicato la strada, seguendo da parte loro rigidamente e senza guardare a destra o a sinistra, una tradizione provata e veneranda. La tua via, a mio parere, è già chiaramente e nettamente tracciata da parecchie settimane, e non saresti mia figlia, non saresti nipote di tuo nonno che riposa in Dio, non saresti addirittura un degno membro della nostra famiglia se pensassi sul serio, tu sola, di seguire con caparbietà e sventatezza una tua strada irregolare e arbitraria. (Johann Buddenbrook: III, X; 2002, p. 134)
*Ma io non voglio [[dimenticare]]! Dimenticare... è forse un conforto? (Tony Buddenbrook: III, XII; 2002, p. 142)
*Oh Bethsy, {{NDR|Tony Buddenbrook}} è contenta di sé; questa è la felicità piú certa che si possa raggiungere sulla terra. (Johann Buddenbrook: III, XIV; 2002, p. 150)
*''Uomo non educato dal dolore riman sempre bambino!''<ref>In italiano nell'originale.</ref> (Siegismund Gosch: IV, III; 2002, p. 167)
*L'ordine, ho detto! Non son neanche state accese le lampade... Mi pare che vada troppo in là questa rivoluzione. (Johann Buddenbrook: IV, III; 2002, p. 176)
*– Oh Dio! – esclamò {{NDR|Tony Buddenbrook}} a un tratto, e ricadde sul suo sedile. Solo in quel momento aveva afferrato tuttò ciò che la parola «[[bancarotta]]» implicava, il senso vago e terribile che fin dall'infanzia le aveva inspirato. «Bancarotta»... era una cosa piú atroce della morte, era disordine, crollo, rovina, vergogna, scandalo, disperazione e miseria. (IV, VII; 2002, p. 196)
*Chi sta bene non si muove. (VII, V; 2002, p. 383)
*Si ha l'[[età]] che si sente di avere... (Thomas Buddenbrook, VII, VI; 2002, p. 392)
*Ho tanto pregustato queste gioie, ma come sempre, l'immaginarsele è stato la parte migliore, perché il bene arriva sempre troppo tardi, diventa realtà troppo tardi, quando non si è piú capaci di goderne...<br />[...]<br />E quando il bene che si è desiderato giunge, lento e tardivo, è accompagnato da piccinerie, contrarietà, fastidi, carico di tutta la polvere della realtà, che la fantasia non aveva previsto, e che irrita, urta... (Thomas Buddenbrook: VII, VI; 2002, p. 392)
*Che cos'è il [[successo]]? Una forza segreta e indefinibile, chiaroveggenza, prontezza, la convinzione di influire sui moti della vita col solo fatto della nostra esistenza... La fede nell'arrendevolezza della vita in nostro favore... Fortuna e successo sono in noi; bisogna tenerli saldamente, intimamente. (Thomas Buddenbrook: VII, VI; 2002, p. 392)
*[...] una [[proposta]] ci agita e ci manda in collera solo quando non ci sentiamo ben sicuri di saperla respingere, e siamo segretamente tentati di accettarla. (Tony Buddenbrook: VIII, II; 2002, p. 419)
*Che cos'era dunque, egli tornava a chiedersi: un uomo pratico o un languido sognatore?<br />Ah, questa domanda se l'era posta mille volte, e nei momenti di forza e di sicurezza aveva risposto in un modo, nei momenti di stanchezza in un altro. Ma era troppo onesto e sagace per non confessare infine a se stesso la verità, e cioè ch'egli era un miscuglio d'entrambi. (VIII, IV; 2002, p. 431)
*I [[medico|medici]] non sono al mondo per facilitare la morte ma per conservare a qualunque prezzo la vita. (IX, I; 2002, p. 518)
*La [[morte]] era {{NDR|per Thomas Buddenbrook}} una felicità cosí grande che solo nei momenti di grazia, come quello, la si poteva misurare. Era il ritorno da uno sviamento indicibilmente penoso, la correzione di un gravissimo errore, la liberazione dai piú spregevoli legami, dalle piú odiose barriere... il risarcimento di una lacrimevole sciagura. (X, V; 2002, p. 597)
*Amo il [[mare]] sempre di piú... forse una volta preferivo la [[montagna]] perché era tanto lontana. Adesso non vorrei piú andarci. Credo che proverei vergogna e paura. È troppo capricciosa, troppo irregolare, troppo varia... certo mi sentirei in condizioni d'inferiorità. Quali sono gli uomini che preferiscono la monotonia del mare? Sono quelli, mi sembra, che hanno scrutato troppo a lungo, troppo profondamente nel groviglio delle cose interiori per non chiedere almeno a quelle esteriori una cosa soprattutto: la semplicità... Non è il fatto che in montagna ci si debba arrampicare coraggiosamente, mentre al mare si sta placidamente sdraiati sulla sabbia. Ma io conosco il diverso sguardo degli appassionati dell'una e dell'altro. Occhi sicuri, audaci, giocondi, pieni di iniziativa, di coraggio e di risolutezza errano di vetta in vetta; ma sulla vastità del mare che con mistico e snervante fatalismo rovescia sulla spiaggia le onde, si posa uno sguardo sognante, velato, disincantato e pieno di saggezza, che è già penetrato profondamente in qualche intrico doloroso. Salute e malattia: ecco la differenza. Ci si inerpica arditi nella meravigliosa molteplicità delle vette dentate, frastagliate, dirupate per mettere alla prova un'energia vitale non ancora spesa. Ma si cerca riposo nella vasta semplicità delle cose esteriori, stanchi come si è della confusione di quelle intime. (Thomas Buddenbrook: X, VI; 2002, p. 610)
*Il rispetto degli altri per le nostre sofferenze ce lo procura soltanto la morte, che nobilita anche le sofferenze piú meschine. (X, VIII; 2002, p. 623)
*{{NDR|Hanno Buddenbrook}} Aveva sentito quanto male ci possa fare la [[bellezza]], come possa gettarci nella vergogna e nella struggente disperazione, e annientare tuttavia in noi anche il coraggio e la capacità di vivere la vita comune. (XI, II; 2002, p. 640)
*Io porto in me il germe, lo spunto, la possibilità di tutte le capacità e di tutte le attività.<ref>''Dizionario delle citazioni'', a cura di Italo Sordi, BUR, 1992. ISBN 881714603X</ref>
:''Ich trage den Keim, den Ansatz, die Möglichkeit zu allen Befähigungen und Bestätigungen der Welt in mir''.
==''La montagna incantata''==
===[[Incipit]]===
Nel colmo dell'estate un comune giovanotto partito da Amburgo, sua città natale, se ne andava a Davos-Platz, nei Grigioni, per un soggiorno di tre settimane.<ref>Citato in [[Fruttero & Lucentini]], ''Íncipit'', Mondadori, 1993.</ref>
===Citazioni===
*È l'amore, non la ragione, che è più forte della morte.<ref>Citato in AA.VV., ''Il libro della letteratura'', traduzione di Daniele Ballarini, Gribaudo, 2019, p. 227. ISBN 9788858024416</ref>
*[...] E mentre provava a mettersi nei panni del signor Albin e si figurava come dovesse sentirsi chi si fosse definitivamente liberato da lpeso dell'onore e godesse per sempre gli inauditi vantaggi della vergogna, il giovane fu scosso da un senso di confusa dolcezza che per un po' impresse al suo cuore un palpito ancora più accelerato.<ref>Da ''La montagna incantata'', traduzione di Ervino Pocar, Dall'Oglio, 1965, pp. 133-134.</ref>
*"Ha sentito parlare il terremoto di Lisbona?"<br />"No... Un terremoto? Qui non leggo giornali..."<br />"Lei mi fraintende. E giacché ci siamo, è deplorevole... e significativo di questo luogo... che lei trascuri di leggere i giornali. Ma lei mi fraintende. Il cataclisma cui alludo non è attuale, E avvenuto circa 150 anni fa..."<br />"Ho capito! Sì, sì... aspetti! Ho letto che quella notte, a Wieman, Goethe nella sua camera disse al domestico..."<br />"Via, non volevo dir questo..." lo interruppe Settembrini chiudendo gli occhi e agitando la piccola mano bruna. "D'altro canto lei confonde le catastrofi lei hai mente il terremoto di Messina. Lo alludo alle scosse che sconvolsero Lisbona nel 1755." (1992, p. 414-415)
*Il sintomo morboso, disse, sarebbe attività amorosa camuffata e ogni malattia amore trasmutato.
*Il tempo raffredda, il tempo chiarifica; nessuno stato d'animo si può mantenere del tutto inalterato nello scorrere delle ore.<ref name=e>Citato in Elena Spagnol, ''Enciclopedia delle citazioni'', Garzanti, Milano, 2009. ISBN 9788811504894</ref>
*Io infatti non ho ancora incontrato un uomo perfettamente sano.<ref>Citato in AA.VV., ''Il libro della letteratura'', traduzione di Daniele Ballarini, Gribaudo, 2019, p. 226. ISBN 9788858024416</ref>
*L'interesse alla morte e alla malattia... non è che una variata espressione dell'interesse alla vita.<ref>Citato in AA.VV., ''Il libro della letteratura'', traduzione di Daniele Ballarini, Gribaudo, 2019, p. 225. ISBN 9788858024416</ref>
*L'uomo non vive soltanto la sua vita personale come individuo, ma – cosciente o incosciente – anche quella della sua epoca e dei suoi contemporanei, e qualora dovesse considerare dati in modo assoluto e ovvio i fondamenti generali e obiettivi della sua esistenza ed essere altrettanto lontano dall'idea di volerli criticare quanto lo era in realtà il buon Castorp, è pur sempre possibile che senta vagamente compromesso dai loro difetti il proprio benessere morale. Il singolo può avere di mira parecchi fini, mete, speranze, previsioni, donde attinge l'impulso ad elevate fatiche e attività; se il suo ambiente impersonale, se l'epoca stessa, nonostante l'operosità interiore, è in fondo priva di speranze e prospettive, se furtivamente gli si rivela disperata, vana, disorientata e al quesito formulato, coscientemente o no, ma pur sempre formulato, di un ultimo significato, ultrapersonale, assoluto, di ogni fatica e attività, oppone un vacuo silenzio, ecco che proprio nel caso di uomini dabbene sarà quasi inevitabile un'azione paralizzante di questo stato di cose, la quale, passando attraverso il senso morale psichico, finisce con l'estendersi addirittura alla parte fisica e organica dell'individuo. Per aver voglia di svolgere un'attività notevole che sorpassi la misura di ciò che è soltanto imposto, senza che l'epoca sappia dare una risposta sufficiente alla domanda "a qual fine?", occorre o una solitudine e intimità morale che si trova di rado ed è di natura eroica o una ben robusta vitalità.
*La [[malignità]] caro signore, è lo spirito della critica, e la critica è l'origine del progresso e della civiltà.
*La [[morte]] di un uomo è meno affar suo che di chi gli sopravvive.
*La [[tolleranza]] diventa un crimine quando si applica al male.
*Le opinioni non possono sopravvivere se uno non ha occasione di combattere per esse.
*"[...] Qui c'è anzitutto molta Asia nell'atmosfera... non per nulla si devono brulicare i tipi della Mongolia moscovita! Questa gente" e Settembrini accennò col mento dietro a sé, "non si regoli spiritualmente su di loro, non si lasci contagiare dai loro concetti, ponga invece la sua natura, la sua superiore natura contro la loro, e consideri sacro tutto quanto a lei, figlio dell'[[Occidente]], del divino Occidente, figlio della civiltà, è sacro per natura e tradizione, per esempio il [[tempo]]! Codesta liberalità, codesta barbara larghezza del consumo del tempo è stile asiatico... e forse per questo I figli dell'Oriente si trovano così bene quassù. Non ha mai notato che quando russo dice: "quattro ore" non dice più di quando uno di noi dice "una"? Non è difficile immaginare che la noncuranza di costoro in riferimento al tempo dipenda dalla selvaggia vastità del loro paese. Dove c'è molto spazio c'è molto tempo... infatti si dice che sono il popolo che ha tempo può aspettare. Noi no, noi europei non possiamo. Abbiamo poco tempo, come il nostro nobile continente, articolato con tanto garbo, ha poco spazio, noi dobbiamo ricorrere alla precisa amministrazione dell'uno e dell'altro, allo sfruttamento, caro ingegnere! Prenda per simbolo le nostre grandi città, centri e fuochi della civiltà, crogioli del pensiero! Come il terreno vi rincara, È lo spreco di spazio diventa impossibile, nella stessa misura, noti, anche il tempo diviene sempre più prezioso. Carpe diem! Lo disse uno che viveva in una metropoli. Il tempo è un dono di Dio, dato all'uomo affinché usi... ne usi, ingegnere, al servizio dell'umano progresso!" (1992, p. 402-403)
*Scrivere bene significa quasi pensare bene, e di qui ci vuole poco per arrivare ad agire bene.
*Si dice che l'attesa sia lunga, noiosa. Ma è anche, in realtà, breve, poiché inghiotte quantità di tempo senza che vengano vissute le ore che passano e senza utilizzarle.<ref>Da ''La montagna incantata'', traduzione di B. Giachetti-Sorteni, dall'Oglio, Milano, 1955; citato in Franca Rosti, ''Tra virgolette. Dizionario di citazioni'', Zanichelli, Bologna, 1995, p. 39. ISBN 88-08-09982-2</ref>
===Citazioni su ''La montagna incantata''===
*Nel romanzo di Thomas Mann l'esito della lotta resta incerto; ed esso avrebbe potuto esercitare una notevole funzione di orientamento, poiché il pareggio con cui termina lo scontro ideologico implica un'importante e feconda critica della democrazia; la dove il campione dell'ideologia democratica si attiene alla versione tradizionale della sua ideologia politica, cioè resta pressapoco al livello della realtà di [[Repubblica di Weimar|Weimar]], viene sempre battuto dalla demagogia sociale del suo avversario. ([[György Lukács]])
*Thomas Mann offre qui, nella sua maniera cauta, qualcosa di estremamente importante per la letteratura tedesca: cioè un'autocritica corrosiva dell'assenza di dimensioni sociali, spaziali e temporali, propria della letteratura tedesca del periodo imperialistico. L'azione viene qui consapevolmente situata in un ambiente artificialmente isolato. Gli uomini sono bensì determinati dalla loro psicologia sociale, ma si trovano al di fuori del loro normale ordito di legami sociali. Si ha così un simbolo ironico della descrizione della società nell'imperialismo tedesco. ([[György Lukács]])
== ''La genesi del Doctor Faustus: romanzo d'un romanzo'' ==
===[[Incipit]]===
Da annotazioni nel diario del 1945 mi risulta che il 22 dicembre di quell'anno l'inviato del “Times Magazine” venne a trovarmi a Los Angeles (da Down-Town alla nostra villa ci si mette un'ora di macchina) per interpellarmi a proposito di una mia profezia fatta quindici anni prima, la quale tardava ad avverarsi. Alla fine di un ''Saggio autobiografico'' scritto allora e tradotto anche in inglese, credendo un po' per gioco in certe simmetrie e corrispondenze di numeri della mia vita, avevo espresso quasi con precisione l'ipotesi che sarei morto nel 1945 a settant'anni, cioè alla stessa età di mia madre. L'anno previsto, disse il brav'uomo, era quasi trascorso senza che io avessi mantenuto la parola. Come intendevo giustificarmi in pubblico del fatto di essere ancora in vita? <!--(p. 701)-->
===Citazioni===
*Se altre mie opere precedenti avevano assunto, almeno per estensione, un carattere monumentale, lo avevano preso inaspettatamente e senza premeditazione: ''I Buddenbrook'', ''La Montagna incantata'', i romanzi di ''Giuseppe'' e anche ''Carlotta a Weimar'' sono sorti da modeste intenzioni narrative e soltanto ''I Buddenbrook'' erano pensati come romanzo e se mai ''Carlotta a Weimar'' come romanzo breve, tant'è vero che sul frontespizio del manoscritto si legge: “Breve romanzo”. Questa volta l'opera della mia vecchiaia {{NDR|''Doctor Faustus''}} venne a trovarsi in una situazione diversa. Questa sola volta sapevo che cosa volevo e quale compito mi imponevo: nientemeno che di scrivere il romanzo della mia epoca travestito nella storia di una vita di artista, molto precaria e peccaminosa. (pp. 724-725)
*Un'opera d'arte la si porta sempre per intero dentro di sé e quand'anche la filosofia estetica pretenda che le opere della parola e della musica, a differenza di quelle dell'arte figurativa, siano legate al tempo e alla sua successione, anch'esse però cercano di essere tutte presenti in ogni istante. Nell'inizio vivono la metà e la fine, il passato imbeve il presente e anche nell'estrema concentrazione su questo s'insinua l'ansia di ciò che verrà. (p. 852)
===[[Explicit]]===
Passammo alcune settimane di quell'estate tutta sole a Flims nel Cantone dei Grigioni, dove lessi le bozze del Doctor Faustus che affluivano ogni giorno dalla stamperia di Winterthur. Il romanzo della sua genesi era terminato. Incominciava quello della sua vita terrena. <!--(p. 861)-->
== ''La morte a Venezia'' ==
===[[Incipit]]===
====Brunamaria Dal Lago Veneri====
Gustav Aschenbach o von Aschenbach, come ufficialmente suonava il suo nome dal giorno del suo cinquantesimo compleanno, in un giorno di primavera dell'anno 19.., quello che per mesi e mesi aveva mostrato al nostro continente una faccia tanto minacciosa, aveva intrapreso, da solo, una lunga passeggiata partendo da casa sua nella Prinzregenterstrasse di Monaco. <br>
Sovreccitato dal lungo, difficile ed insidioso lavoro del mattino, che lo aveva costretto a procedere con la massima concentrazione, attenzione, prudenza e rigore della volontà, lo scrittore non era riuscito a contenere, nemmeno dopo il pranzo, l'impulso produttivo che gli urgeva dentro, quel ''motus animi continuus'' che, secondo [[Cicerone]], è l'essenza della stessa retorica, né aveva potuto trovare nel sonnellino, che, a compensazione dell'esaurirsi sempre più rapido delle sue forze, gli era ormai così necessario, una volta nell'arco della giornata.<br>
{{NDR|Trad. Brunamaria Dal Lago Veneri- Ed. Newton Compton}}
====Paola Capriolo====
Gustav Aschenbach, o von Aschenbach, poiché tale era ufficialmente il suo nome da quando aveva compiuto cinquant'anni, in un pomeriggio di primavera di quel 19.., che per mesi mostrò al nostro continente un volto così minaccioso, aveva lasciato il suo appartamento nella Prinzregentenstrasse di Monaco per intraprendere da solo una lunga passeggiata. Sovreccitato dal lavoro difficile e rischioso delle ore mattutine, che proprio in quel punto richiedeva in misura suprema cautela, circospezione, energia e precisione della volontà, neppure dopo pranzo lo scrittore aveva potuto arrestare l'eco interiore del meccanismo creativo, quel ''motus animi continuus'' nel quale consiste secondo [[Cicerone]] l'essenza dell'eloquenza, e non aveva trovato il sollievo del sonno che gli era così necessario, una volta al giorno, con il progressivo consumarsi delle sue forze.<br>
{{NDR|Thomas Mann, ''La morte a Venezia'', trad. di Paola Capriolo, Giulio Einaudi Editore, 1991}}
=== Citazioni ===
*Non che i suoi prodotti fossero scadenti; questo, almeno, era il vantaggio dell’età – di sentirsi nel tranquillo, sereno possesso della maestria propria. Ma, di questa maestria che la nazione ammirava, egli aveva perduto il sapore, come se all’opera finita mancasse il suggello dell’estro impetuosamente giulivo che, figlio della gioia, fa a sua volta – più di qualunque contenuto intrinseco, più di qualunque pregio assoluto – la gioia di un pubblico ammirante.
*Ché la [[Bellezza]], odimi bene, Fedro, la Bellezza soltanto è divina e visibile a un tempo, ed è per questo che essa è la via al sensibile, è, piccolo Fedro, la via che mena l'artista allo [[spirito]].
*Di corpo esile e minuto, sparuto ed emaciato anche nel viso, con un cappello sordido piazzato sulla nuca in modo da lasciar sfuggire un ciuffo di capelli rossicci da sotto la testa, se ne stava un po' discosto dai suoi, sulla ghiaia, in una posa di impertinente spavalderia, e lanciava, percuotendo le corde in un irruente canto declamativi, i suoi frizzi verso la terrazza, facendo un tale sforzo che le vene gli si gonfiavano sulla fronte. Non sembrava di stampo [[venezia]]no, piuttosto della razza dei comici [[Napoli|napoletani]], mezzo ruffiani, mezzo commedianti, brutali e protervi, pericolosi e spassosi.
*È certamente un bene che il mondo conosca soltanto la bella opera e non le sue origini, non le condizioni e le circostanze del suo sviluppo; giacché la conoscenza delle fonti onde scaturisce l'ispirazione dell'artista potrebbe turbare, spaventare, e così annullare gli effetti della perfezione.
*Felicità dello [[scrittore]] è il pensiero che può divenire totalmente sentimento, il sentimento che può divenire pensiero.
*[[Fermezza]] di fronte al destino, grazia nella sofferenza, non vuol dire semplicemente subire: è un'azione attiva, un trionfo positivo.
*In quasi tutti gli artisti è innata la tendenza voluttuosa e ingannatrice ad accettare l'[[ingiustizia]] che genera bellezza, a rendere omaggio e mostrare simpatia alla predilezione aristocratica.
*La [[solitudine]] genera l'[[originalità]], la strana e inquietante bellezza, la [[poesia]], ma anche il contrario: l'abnorme, l'assurdo, l'illecito.
*Niente è più singolare, più imbarazzante che il rapporto tra due persone che si conoscono solo attraverso gli [[occhi]], che si vedono tutti i giorni a tutte le ore, si osservano e nello stesso tempo sono costretti dall'educazione o dalla bizzarria a fingere indifferenza e a passarsi accanto come estranei, senza saluto né parola. Fra di loro c'è inquietudine ed esasperata curiosità, l'isteria di un bisogno insoddisfatto, innaturale e represso di conoscersi e di comunicare e soprattutto una sorta di ansiosa attenzione. Infatti l'[[uomo]] ama e onora l'uomo fino a che non è in grado di giudicarlo, e il desiderio è il frutto di una conoscenza incompleta.
*Perché alla [[passione]], come al [[delitto]], non si addicono l'ordine stabilito e il benessere di tutti i giorni, anzi, al contrario, ogni allentamento dei legami civili, ogni turbamento e calamità del mondo sono i benvenuti, poiché vi intravedono possibilità di vantaggio.
*Questa era [[Venezia]], la bella lusinghiera e ambigua, la città metà fiaba e metà trappola, nella cui atmosfera corrotta l'arte un tempo si sviluppò rigogliosa, e che suggerì ai musicisti melodie che cullano in sonni voluttuosi.
*Riposare nella [[perfezione]] è il sogno di chi tende all'eccelso, e non è forse il [[nulla]] una forma di perfezione?
*La sua bellezza era inesprimibile e, come altre volte, Aschenbach sentí con dolore che la parola può, sí, celebrare la bellezza, ma non è capace di esprimerla. (Rho, 1954)
{{NDR|Trad. Brunamaria Dal Lago Veneri- Ed. Newton Compton}}
===Citazioni su ''La morte a Venezia''===
*Thomas Mann assume qui l'eredità della critica sociale di [[Theodor Fontane]], ma estendendola a una critica della prussificazione interiore di tutti gli intellettuali tedeschi. Ed egli mostra come questo «contegno» escluda bensì rigidamente l'uomo dal suo ambiente sociale, conferendogli l'apparenza e l'illusione dell'intima solidità morale, ma come basti la minima scossa per mettere in libertà il mondo psichico sotterraneo, il caos bestiale e barbarico che era stato puramente represso e artificialmente soffocato, ma non inteso e superato moralmente. ([[György Lukács]])
==''Tonio Kröger''==
===[[Incipit]]===
Sulle strette vie della città il sole invernale era solo un pallido riflesso, lattiginoso e stanco dietro le coltri di nuvole. Le strade, fiancheggiate dai colmi aguzzi delle case, erano umide e ventose, e di tanto in tanto cadeva una specie di grandine mollliccia, qualcosa di mezzo tra la neve e il ghiaccio.<br>La scuola era finita. I liberati fluivano a sciami attraverso il cortile lastricato e, usciti dal cancello, si separavano affrettandosi a destra e a sinistra. I più grandi stringevano dignitosamente il loro pacco di libri alla spalla sinistra, mentre col braccio destro impugnavano contro il vento, diretti al richiamo del pranzo; i piccoli trottorellavano allegri, facendo schizzare tutt'intorno la poltiglia ghiacciata e malmenando gli arnesi della scienza contro gli zaini di pelle di foca. Ma piccoli e grandi, atteggiandosi a compunzione, si toglievano ogni tanto i berretti di fronte al cappello alla Wotan o alla barba da Giove olimpico di qualche professore, che si allontanava compassato.
{{NDR|Thomas Mann, ''Tonio Kröger'' (''Tonio Kröger'', 1903), traduzione di Emilio Castellani, Mondadori, Milano, 1970.}}
===Citazioni===
*La felicità non sta nell'essere amati: questa non è che una soddisfazione di vanità mista a disgusto. La felicità sta nell'amare, e nel carpire tutt'al più qualche illusorio istante di vicinanza all'oggetto amato. (1970)
*Seguì la via che doveva seguire, con passo un po' pigro e ineguale, fischiettando e guardando lontano innanzi a sè col capo reclinato da un lato; e se gli accadeva di sbagliar strada, ciò era perché per alcuni uomini non esiste una strada giusta. A chi gli chiedeva che cosa intendesse fare nel mondo, dava risposte contraddittorie, perché, come soleva dire (ed anche questo l'aveva già annotato), egli portava in sè possibilità per mille modi di esistenza, insieme alla segreta consapevolezza che, in fondo, si trattava di altrettante impossibilità. (1970)
*Ciò che vedeva era soltanto questo: [[comicità]] e [[miseria]], comicità e miseria. E allora, insieme con la pena e l'orgoglio della conoscenza, venne la [[solitudine]], perché gli riusciva intollerabile la vicinanza degli inetti con lo spirito gaiamente ottenebrato, e il marchio che lui recava sulla fronte li respingeva. (1970)
*Perché quello che si dice non può mai, in nessun caso, essere la cosa più importante, bensì null'altro che la materia, indifferente di per sé, dalla quale si deve ricavare, in un composto dominio di gioco, l'immagine estetica. (1970)
*Se quello che avete da dire vi preme troppo, se il vostro cuore palpita con troppo slancio a suo riguardo, allora potete esser certa di un fiasco completo.<br>Cadrete nel patetico, ne sentimentale; qualcosa di pesante, di goffamente serio, di non dominato, non ironico, scipito, noioso, banale uscirà dalle vostre mani, e per concludere non otterrete che indifferenza tra il pubblico e delusione e desolazione in voi stessa... (1970)
*Le opere di valore nascono soltanto sotto il premere di una vita cattiva e [...] chi vive non lavora e [...] per essere perfetti creatori bisogna essere morti.
*Un [[artista]], nel suo intimo, è sempre un avventuriero. (1970)
*Per essere creativi, bisogna essere morti. (1970)
*Oh, se Inge fosse venuta! Avrebbe dovuto accorgersi che lui era sparito, intuire il suo dolore, seguirlo di nascosto, anche soltanto per pietà, posandogli la mano sulla spalla e dirgli: Vieni dentro con noi, sii contento, io ti amo. E Tonio tendeva l'orecchio dietro di sé, attendeva con impazienza assurda che ella venisse. Ma non venne. Simili cose non accadono sulla terra. (1970)
*Quando un [[pensiero]] ti domina lo ritrovi espresso dappertutto, lo ''annusi'' perfino nel vento. (2003, [https://books.google.it/books?id=t126IZ0oAi0C&pg=PA89#v=onepage&q&f=false p. 89])
==[[Incipit]] di alcune opere==
===''Altezza reale''===
È il mezzodì di un giorno feriale, in una stagione qualunque; siamo nell'Albrechtstrasse, la maggior arteria di comunicazione della capitale, che unisce l'Albrechtsplatz e il Vecchio Castello con la caserma della guardia.
===''Confessioni del cavaliere d'industria Felix Krull''===
Mentre prendo la penna per affidare alla carta paziente, in pieno ozio e ritiro — sano del resto, se anche stanco, molto stanco (cosi che potrò procedere solo a piccole tappe e con riposi frequenti) — mentre dunque mi dispongo a vergare le mie confessioni nella nitida e piacevole calligrafia che mi è propria, sono pur colto dalla fuggevole preoccupazione se in realtà io sia, per preparazione e per studi, adeguato all'impresa. Siccome però tutto quanto ho da comunicare trae materia dalle mie immediate esperienze, mancanze e passioni, così che son perfetto padrone dell'argomento, quel dubbio potrebbe al più riferirsi al mio tatto, alla compostezza nell'esprimermi — cose per le quali a mio avviso non sono decisivi gli studi regolarmente seguiti, ma piuttosto il naturale ingegno e la buona educazione. Questa non mi è mancata, giacché io provengo da una famiglia della buona borghesia, se anche da una casa poco seria.
===''L'eletto''===
Suon di campane, tripudiar di campane supra urbem, sopra l'intera città, nell'aria tutta traboccante di suoni! Campane, campane, che si muovono e oscillano, ondeggiano e si slanciano, vanno e vengono vibrando ampi e solenni dalle loro travi, nei loro castelli, con mille voci, in un assordante tumulto.<ref name=incipit>Citato in Giacomo Papi, Federica Presutto, Riccardo Renzi, Antonio Stella, ''Incipit'', Skira, 2018. ISBN 9788857238937</ref>
===''L'inganno''===
Nel terzo decennio del nostro secolo a Düsseldorf sul Reno viveva in condizioni agiate se pur non lussuose la signora Rosalia von Tümmler, rimasta vedova da oltre due lustri, con la figlia Anna e il figlio Edoardo. Suo marito, il tenente colonnello von Tümmler, aveva lasciata la vita al primo inizio della guerra, e non in combattimento, bensì in uno stolido incidente automobilistico, così che si poteva pur sempre dire "sul campo dell'onore". Duro colpo, accettato con patriottica rassegnazione dalla vedova allora appena quarantenne, costretta alla mancanza del padre per i figlioletti e per se stessa a quella di un allegro consorte, le cui ripetute deviazioni dal rettilineo della fedeltà coniugale erano state solamente sintomo di esuberante gagliardia.
{{NDR|Thomas Mann, "L'inganno" in: ''Le teste scambiate. La legge. L'inganno'', traduzione di Lavinia Mazzucchetti, Mondadori, 1972, p. 279}}
===''La legge''===
La sua nascita era irregolare; per questo amava intensamente la regola, l'inviolabile, il comandamento e il divieto. Giovane ancora, aveva ucciso, in una vampa di passione; per questo sapeva, meglio di chiunque non sia passato per quell'esperienza, che uccidere è, sì, delizioso, ma aver ucciso è tremendo; e che tu non devi uccidere. I suoi sensi erano ardenti; per questo anelava a ciò che è spirituale e puro e santo: all'Invisibile, che gli appariva spirituale, santo, puro.
{{NDR|Thomas Mann, "La legge" in: ''Le teste scambiate. La legge. L'inganno'', traduzione di Mario Merlini, Mondadori, 1972, p. 179}}
===''Le storie di Giacobbe''===
Profondo è il pozzo del passato. Non si dovrebbe chiamarlo insondabile?<ref name=incipit/>
===''Le teste scambiate''===
La storia dei fatti accaduti a Sita dai bei fianchi, figlia di Sumantra, l'allevatore di vacche oriundo di sangue guerriero, e ai due mariti, se così può dirsi, di lei, pone, crudele e sanguinosa com'è, le massime esigenze alla forza d'animo di chi ascolta e alla sua capacità di tener testa con l'intelligenza alle tragiche fantasie di Maya. Sarebbe augurabile che gli ascoltatori prendessero esempio dalla fermezza del narratore perché il raccontare una siffatta storia richiede quasi più ardimento che l'udirla. Dal principio alla fine essa si svolse come segue.<br />
{{NDR|Thomas Mann, ''Le teste scambiate''; traduzione di Ervino Pocar, Collana Biblioteca Moderna Mondadori n. 625, Milano: A. Mondadori, 1960}}
===''Tristano''===
Eccoci qui, al sanatorio "La Quiete"! Col suo lungo fabbricato principale e le ali contigue, si stende, bianco e rettilineo, in mezzo all'ampio giardino, che assai piacevolmente adornano grotte, pergolati e chioschetti rivestiti di corteccia d'albero; mentre dietro i tetti d'ardesia si ergono, imponenti, verso il cielo i monti verdi d'abeti e digradanti in piacevoli dirupi.<br />
{{NDR|Thomas Mann, ''Tristano'' (''Tristan''), traduzione di Emilio Castellani, Edizione Mondadori 1970.}}
==Citazioni su Thomas Mann==
*La narrazione si situa sempre dopo, mai prima, di un atto critico; ecco perché la continua presenza del saggista Mann, la sua ironia culturale, possono essere tanto indisponenti, far sospettare la fabbricazione. Paragonatelo a Cechov, a Joyce, a Proust, a Kafka; vi parrà un filisteo. ([[Franco Fortini]])
*Pessimista, dunque: conoscitore, direi degustatore profondo della morte, della malattia, del fallimento, della caducità, della stupidità umane. Ma al tempo stesso, eccolo anche ottimista invincibile, un credente nello spirito, convinto che l'uomo finirà per dimostrarsi, alla resa dei conti, un "esperimento cosmico riuscito". ([[Italo Alighiero Chiusano]])
*Risuscitando il mito di Faust Mann fa sì che Adriano {{NDR|personaggio di ''Doctor Faustus''}}, per salvarsi dall'aridità e dalla crisi dell'arte contemporanea, crisi che è nello stesso tempo crisi di una civiltà al tramonto, stringa un patto con il diavolo che gli darà la grandezza e la potenza creatrice in cambio della rinunzia all'amore e alla salvezza della sua anima. Per Mann la Germania, sfiduciata, inibita ed impotente, ha tentato di liberarsi dalle sue inibizioni con la morbosa e diabolica intossicazione nazista. Sembra che anche l'arte, nel mondo contemporaneo, non riesca a sopravvivere se non si allea con il morboso e con il diabolico, e se non ride di sè condannandosi nel momento stesso nel quale si crea, risolvendosi nella parodia di se stessa L'arte e in particolare la musica, è oggi, nel massimo disordine, nella massima ambiguità. Come uscirne? Come superare il caos? Come e dove trovare un principio, un ordine, un si stema di regole? Politicamente tale ordine è stato cercato nella negazione della libertà. Il compositore Adriano Leverkühn lo cerca nelle nuove regole della musica dodecafonica dopo essersi anche lui diabolicamente intossicato servendosi della malattia, della sifilide, come di una mostruosa droga, per stimolare la propria fecondità estetica, per poi sprofondare nella notte fonda della pazzia e della morte. ([[Enzo Paci]])
*Sarebbe un tentativo destinato all'insuccesso voler riconoscere nel suo pensiero una costante definita, coerente. Un socialista conservatore in politica, un innovatore tradizionalista in letteratura, un credente nel progresso che traeva ispirazione da [[Arthur Schopenhauer]] e da [[Richard Wagner]]... le contraddizioni della sua personalità d'intellettuale erano le stesse di cui soffriva la cultura del tempo. ([[Walter Laqueur]])
==Note==
<references/>
==Bibliografia==
*Thomas Mann, ''Un appello alla ragione'', in Lavinia Mazzucchetti (a cura di), ''Moniti all'Europa'', traduzione di Cristina Baseggio, introduzione di Giorgio Napolitano, Mondadori, Milano, 2017. ISBN 978-88-04-68173-1.
*Thomas Mann, ''Carlotta a Weimar: romanzo'', traduzione di Lavinia Mazzucchetti, Mondadori, Milano, 1970.
*Thomas Mann, ''Confessioni del cavaliere d'industria Felix Krull'', traduzione di Lavinia Mazzucchetti, Mondadori, Milano, 1978
*Thomas Mann, ''Della repubblica tedesca'', in Lavinia Mazzucchetti (a cura di), ''Moniti all'Europa'', traduzione di Cristina Baseggio, introduzione di Giorgio Napolitano, Mondadori, Milano, 2017. ISBN 978-88-04-68173-1.
*Thomas Mann, ''La Germania e i tedeschi'', in Lavinia Mazzucchetti (a cura di), ''Moniti all'Europa'', traduzione di Lavinia Mazzucchetti, , introduzione di Giorgio Napolitano, Mondadori, Milano, 2017. ISBN 978-88-04-68173-1.
*Thomas Mann, ''Doctor Faustus: la vita del compositore tedesco Adrian Leverkuhn narrata da un amico'', traduzione di Ervino Pocar, Mondadori, 1952.
*Thomas Mann, ''Federico e la grande coalizione. Un saggio adatto al giorno e all'ora'', a cura di Nada Carli, Edizioni Studio Tesi, 1986.
*Thomas Mann, ''Giuseppe il Nutritore'', Mondadori, Milano, 1963.
*Thomas Mann, ''I Buddenbrook. Decadenza di una famiglia'', introduzione di Cesare Cases, traduzione di Anita Rho, Einaudi, Torino, 2002. ISBN 8806128760
*Thomas Mann, ''I Buddenbrook: decadenza di una famiglia'', traduzione di Furio Jesi e di Silvana Speciale Scalia, Garzanti, 1995.
*Thomas Mann, ''La genesi del Doctor Faustus: romanzo d'un romanzo'', traduzione di Ervino Pocar, in ''Doctor Faustus: La vita del compositore tedesco Adrian Leverkühn narrata da un amico'', Arnoldo Mondadori Editore, Milano, 1999, pp. 699-861, ISBN 88-04-17537-0
*Thomas Mann, ''La legge'', traduzione di Mario Merlini, Baldini & Castoldi, 1997.
*Thomas Mann, ''La legge'', traduzione di Mario Merlini, Mondadori, 1947.
*Thomas Mann, ''La montagna incantata'', traduzione di Ervino Pocar, Corbaccio, 1992-2002. ISBN 88-7972-000-7
*Thomas Mann, ''La morte a Venezia'', traduzione di Anita Rho, Einaudi, Torino, 1954.
*Thomas Mann, ''La morte a Venezia, Cane e padrone, Tristano, Tonio Kröger'', traduzione di Brunamaria Dal Lago Veneri, Newton Compton, Roma, 2006 ISBN 88-7983-829-6
*Thomas Mann, ''La morte a Venezia. Tonio Kroger. Tristano'', traduzione di Enrico Filippini, Feltrinelli, 1971.
*Thomas Mann, ''La morte a Venezia. Tristano. Tonio Kroger'', traduzione di Emilio Castellani, Mondadori, 1970.
*Thomas Mann, ''Le teste scambiate. La legge. L'inganno'', traduzioni di Ervino Pocar, Mario Merlini e Lavinia Mazzucchetti, Mondadori, 1972.
*Thomas Mann, ''Nobiltà dello spirito e altri saggi'', a cura di A. Landolfi, Mondadori 1997.
*Thomas Mann, ''Tonio Kröger'', in ''[https://books.google.it/books?id=t126IZ0oAi0C&printsec=frontcover#v=onepage&q&f=false La morte a Venezia; Tonio Kröger; Tristano]'', traduzione di Enrico Filippini, postfazione di Furio Jesi, Feltrinelli, Milano, 2003. ISBN 88-07-82-014-5
*Thomas Mann, ''Tonio Kröger'' (''Tonio Kröger'', 1903), traduzione di Emilio Castellani, Mondadori, Milano, 1970.
*Thomas Mann, ''Tonio Kroger. La morte a Venezia. Cane e padrone'', traduzione di Salvatore Tito Villari, Garzanti, 1965.
*Thomas Mann, ''Tristano'' (''Tristan''), traduzione di Emilio Castellani, Mondadori, 1970.
*Thomas Mann, ''Tristano. La morte a Venezia. Cane e padrone'', traduzione di Francesco Saba Sardi, Fabbri Editori, 1985.
*George Steiner, ''Una certa idea di Europa'' (''The idea of Europe''), X Nexus Lecture, traduzione di Oliviero Ponte di Pino, prefazione di Mario Vargas Llosa, prologo di Rob Riemen, Garzanti, Milano, 2006.
==Voci correlate==
*[[Heinrich Mann]]
*[[Golo Mann]]
==Altri progetti==
{{interprogetto}}
===Opere===
{{Pedia|I Buddenbrook: decadenza di una famiglia|''I Buddenbrook''|(1901)}}
{{Pedia|Tonio Kröger|''Tonio Kröger''|(1903)}}
{{Pedia|Altezza Reale (romanzo)|''Altezza Reale''|(1909)}}
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[[Categoria:Scrittori tedeschi]]
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Piacere
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[[File:Socrates-Alcibiades-crop.png|thumb|Jean-Baptiste Regnault, ''Socrate che strappa Alcibiade dall'abbraccio del piacere sensuale'', 1791]]
Citazioni sul '''piacere''' e sui '''piaceri'''.
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==Citazioni==
*Ahi, quanto brevi sono i piacer nostri, | quanto vicin' al riso è sempre il pianto! ([[Giambattista Giraldi Cinzio]])
*Al piacere si accompagna sempre il [[dolore]]. E com'è delle cose di questo mondo, nulla ci è dato di eterno. ([[Papa Pio II]])
*Che ricco tesoro di piaceri la buona natura ha elargito agli uomini il cui cuore sa godere! e quale varietà in quei piaceri! Chi potrà contarne le innumerevoli sfumature nei diversi individui e nelle diverse età della vita? – Il ricordo confuso di quelli della mia infanzia mi fa ancora trasalire. ([[Xavier de Maistre]])
*Chi concepì il godimento come del tutto disgiunto da ragione in nulla differisce da un sozzo animale. Ma un onesto piacere non lo ritengo di molto inferiore, se bene vogliamo intendere, a quello che è il vero godimento cristiano. Consiste infatti in quella sicurezza e tranquillità dell'animo in cui non vi sono più stimoli, non moti tumultuosi, non turbamenti. I greci lo chiamano ''alipìa'' e noi potremmo chiamarlo in modo non improprio indolenza (''indolentia''). ([[Francesco Filelfo]])
*Chi governa il piacere, al piacere deve saper rinunciare. ([[Piero Chiara]])
*Com'è abituale nell'evoluzione concreta delle cose, colui che ha trionfato e conquistato il godimento diviene completamente idiota, incapace d'altro che godere, mentre colui che ne è stato privato conserva la sua umanità. ([[Jacques Lacan]])
*Dal piacere nasce il dolore, dal piacere nasce la paura: per chi è libero dal piacere non esiste dolore: di che cosa dovrebbe aver paura? ([[Gautama Buddha]])
*Diremo allora che il principio del piacere è una tendenza che opera al servizio di una funzione, il cui compito è di tenere l'apparato psichico completamente sgombro da eccitazione, o di mantenervi costante, o al livello più basso possibile, la quantità di eccitazione stessa. ([[Sigmund Freud]])
*Esiste una [[pietà]] più grande di quella che commisera i dolori degli uomini, ed è la pietà che si commuove dei loro piaceri.<br>L'uomo che si appresta a godere è tanto più da compassionare quanto maggiore è l'intensità della sua aspettativa: di tanto sarà certa ed amara la delusione sua. ([[Francesco Orestano]])
*Esiste tuttavia una felicità legata all'erotismo che non passa necessariamente attraverso l'atto sessuale. Il senso del piacere e dell'[[estasi]], per esempio. L'estasi emana un'immagine straordinaria, stupefacente. Significa «star fuori», la sensazione che si avverte quando l'uomo riesce a estraniarsi senza ricorrere alla rimozione della propria condizione. ([[Paolo Crepet]])
*Fu già osservato mille volte, e debbo notarlo ancora una volta, che le ore che trascorriamo in prospettive di [[felicità]], sono più piacevoli di quelle coronate dal [[godimento]]. Nel primo caso, ci prepariamo il piatto secondo il nostro appetito, nel secondo, la natura ce lo prepara lei. ([[Oliver Goldsmith]])
*I godimenti che la [[passione]] dà, sono orribilmente [[Tempesta|tempestosi]], pagati con snervanti inquietudini che spezzano le corde dell'[[anima]]. ([[Honoré de Balzac]])
*I piaceri del mondo non sono altro che dolori vestiti e ricoperti di un poco di diletto. ([[Giovan Battista Gelli]])
*I piaceri semplici sono l'ultimo rifugio della gente complicata. ([[Oscar Wilde]])
*Il dolore e il piacere si alternano come la luce e l'ombra. ([[Laurence Sterne]])
*il piacere accompagnato coll'onesto è cosa ottima, altrimenti è la peggior cosa del mondo. ([[Isocrate]])
*Il piacere che ci si tiene per sé non è vero piacere. ([[Fernando de Rojas]])
*Il piacere è indifferente, vale a dire nè bene nè male. ([[Zenone di Cizio]])
*Il piacere è l'inizio e la fine del vivere felicemente. ([[Epicuro]])
*Il piacere è l'unica cosa degna di essere vissuta: niente fa invecchiare quanto la [[Felicità|felicità]]. ([[Oscar Wilde]])
*Il piacere è peccato e il peccato è un piacere. ([[George Gordon Byron]])
*Il piacere non può mai essere senza peccato. ([[Papa Gregorio I]])
*In mancanza di piaceri migliori, il vero filosofo approfitta di quelli che gli sono concessi. ([[Jane Austen]])
*L'attesa del piacere è essa stessa il piacere. ([[Gotthold Ephraim Lessing]])
*L'unico fatto certo è che senza il condimento della follia non può esistere piacere alcuno. ([[Erasmo da Rotterdam]])
*L'uomo è spinto dal piacere; la donna dal significato del piacere. ([[Fulton J. Sheen]])
*L'uomo si annoia del piacere ricevuto e preferisce di gran lunga quello conquistato. ([[Émile-Auguste Chartier]])
*La cosa migliore è dominare i piaceri e non lasciarsene vincere, non il non soddisfarli. ([[Aristippo]])
*La fatica ed il piacere, diversi di natura, sono congiunti fra loro da un naturale legame. ([[Tito Livio]], attribuita ad [[Appio Claudio Crasso]])
*La vera cavalleria colle dame consiste nel far loro volonterosamente il sagrificio di un piccolo piacere... nella speranza di vedersene compensati ad usura con altri d'altro genere e più desiderati. ([[Ferdinando Fontana]])
*Nei tempi nostri non vi è tanto pericolo dai nemici in armi, quanto dai piaceri che da ogni parte sono sparsi. ([[Tito Livio]], attribuita a [[Scipione l'Africano]])
*Nessun piacere è per se stesso un male, però i mezzi per procurarsi certi piaceri portano con sé tormenti che sono molto più numerosi che i piaceri stessi. ([[Epicuro]])
Non tenterò di descrivere il sonno trionfante e beato che immerse la mia anima nel paradiso durante le rimanenti ore di quella notte memorabile. Le parole sarebbero deboli e superficiali campioni del mio godimento, o della letizia che si impossessò del mio petto quando mi svegliai. Camminavo per aria - i miei pensieri erano nel cielo. La terra sembrava cielo, e il mio destino su di essa prometteva di essere un'estasi di piacere. ([[Mary Shelley]])
*Non trova piacere dinanzi un lavoro d'artista quello spettatore che non possa risvegliarsi nella memoria qualche cosa almeno del vero in esso rappresentato: onde, per esempio, le celibri Marine di [[Claude Joseph Vernet|Vernet]] al Louvre saranno indifferenti per chiunque non abbia veduto il [[mare]]. ([[Giuseppe Bianchetti]])
*O godimento delizioso! t'imploro per la mia felicità e anzitutto per la mia pace. Qual fortuna per noi che le donne si difendano così male. Accanto a loro non saremmo che timidi schiavi. ([[Pierre-Ambroise-François Choderlos de Laclos]])
*''Per le case, per la via | Scorre libero il piacere; | Un'amabile follia | La ragion rapisce e il cor''. ([[Vincenzo Monti]])
*Piacere e vendetta sono più sordi delle bisce alla voce di una decisione giusta. ([[William Shakespeare]])
*Piacere (''s.m.''). Emozione generata da un vantaggio personale o da uno svantaggio altrui. ([[Ambrose Bierce]])
*Piccola cosa è il piacere nel corso della vita umana: lunghissimi invece i fastidi. ([[Papa Pio II]])
*Quando il piacere ha esaurito l'uomo, questi è convinto di essere stato lui ad esaurirlo; allora ti racconta, serio e grave, che non vi è nulla che possa soddisfare il cuore umano. ([[William Somerset Maugham]])
*Se tu pretendi e ti sforzi di piacere a tutti, finirà che non piacerai a nessuno. ([[Arturo Graf]])
*Spesso il piacere è un ospite passeggero; ma il dolore Ci avvinghia crudelmente. ([[John Keats]])
*Tutto il segreto del non-essere-desiderio dell'uomo, sta in questa espressione: rinuncia al godimento, che gli psicanalisti prendono in un senso che viene a negarla: per essi non si rinuncia al godimento che per godere meglio. ([[Philippe Nemo]])
*Un piacere senza rischi piace meno. ([[Ovidio]])
*Un uomo è solo ed unico giudice in ciò che a lui piace, o non piace. ([[Vilfredo Pareto]])
===[[Giacomo Leopardi]]===
*Il piacere è sempre o passato o futuro, non mai presente.
*Il più solido piacere di questa vita è il piacer vano delle illusioni.
*Nessuno lo conosce per pratica, ma solo per ispeculazione: perché il piacere è un subbietto speculativo, e non reale; un desiderio, non un fatto; un sentimento che l'uomo concepisce col pensiero, e non prova; o per dir meglio, un concetto, e non un sentimento. Non vi accorgete voi che nel tempo stesso di qualunque vostro diletto, ancorché desiderato infinitamente, e procacciato con fatiche e molestie indicibili; non potendovi contentare il goder che fate in ciascuno di quei momenti, state sempre aspettando un goder maggiore e più vero, nel quale consista in somma quel tal piacere; e andate quasi riportandovi di continuo agl'istanti futuri di quel medesimo diletto? Il quale finisce sempre innanzi al giunger dell'istante che vi soddisfaccia; e non vi lascia altro bene che la speranza cieca di goder meglio e più veramente in altra occasione, e il conforto di fingere e narrare a voi medesimi di aver goduto, con raccontarlo anche agli altri, non per sola ambizione, ma per aiutarvi al persuaderlo che vorreste pur fare a voi stessi. Però chiunque consente di vivere, nol fa in sostanza ad altro effetto né con altra utilità che di sognare; cioè credere di avere a godere, o di aver goduto; cose ambedue false e fantastiche.
*''Piacer figlio d'affanno.''
==[[Proverbi italiani]]==
*Chi perde piacere per piacere, non perde nulla.
*Da piacere temporale, temi pure qualche gran male.
*Delizie temporali portano mille mali.
*D'uccelli, di cani e d'amori, per un piacer mille [[dolore|dolori]].
*È il miglior piacere del mondo, quello che non lascia rimorso nella coscienza.
*Fuggi i piaceri, essi ti seguiranno.
*Fuggi un piacer presente se deve cagionarti un dolor futuro.
*Guardati da qualunque piacere che costi lacrime ai tuoi fratelli.
*I piaceri che godiamo vanno perduti per il desiderio di maggiori.
*I piaceri stancano più degli affari.
*Il mondo lusinghiero non dà piacere intiero.
*Il piacere del bel fare è il solo che non cessa.
*In [[guerra]], nella [[caccia]] e negli [[amore|amori]], in un piacere mille dolori.
*Lunghi piaceri non valgono un tormento.
*Piacer che troppo dura, il gusto perde.
*Piacere preso in fretta, torna in disdetta.
*Quel che si fa con piacere non è fatica.
*Se i segreti vuoi sapere, cercali nel disgusto o nel piacere.
*Un piacere è ben pagato, quando è molto aspettato.
*[[Vergogna]] fa perder piacere.
==Bibliografia==
*Annarosa Selene, ''Dizionario dei proverbi'', Pan libri, 2004. ISBN 8872171903
==Altri progetti==
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[[Categoria:Psicoanalisi]]
[[Categoria:Sentimenti]]
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Successo
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Udiki
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Piero Angela
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Citazioni sul '''successo'''.
*A quanto pare nessuno ha pensato che, se l'esistenza è assurda, una brillante riuscita non vale più di un fallimento. È solo più piacevole. Anzi, nemmeno: credo che essere coscienti renda il successo amaro, mentre la mediocrità spera sempre in qualche cosa. ([[Muriel Barbery]])
*Anche il successo è un appuntamento: trovarsi al tempo giusto nel punto giusto, cosa non da poco. Ciò vuol dire infatti comprendere la lingua nella quale la fortuna ci rivolge la parola. Ora come può, chi nella sua vita non ha mai udito questa lingua, giudicare la genialità di chi ha successo? Egli non ne ha la benché minima idea. Per lui tutto va considerato un [[caso]]. Ma non gli passa per la mente che quel «caso» rappresenta nella grammatica della fortuna quello che è nella nostra il verbo irregolare, e cioè la traccia inafferrata di una forza originaria. ([[Walter Benjamin]])
*Aver ragione è una ragione in più per non aver successo. ([[Nicolás Gómez Dávila]])
*C'è una prima fase in cui ovviamente, quando sei ancora un outsider, sei una promessa e in genere riscuoti simpatia; poi quando hai successo ed è un successo che arriva dal niente, piaci a quasi tutti. Dopo, cambia. Dopo, qualsiasi cosa io facessi, c'era sempre una parte di gente che diceva: a) non è più quello di una volta, oppure b) sempre la stessa roba. ([[Luciano Ligabue]])
*Che cos'è il successo? Una forza segreta e indefinibile, chiaroveggenza, prontezza, la convinzione di influire sui moti della vita col solo fatto della nostra esistenza... La fede nell'arrendevolezza della vita in nostro favore... Fortuna e successo sono in noi; bisogna tenerli saldamente, intimamente. ([[Thomas Mann]])
*Chi ha avuto successo non ode che gli applausi. Per il resto è sordo. ([[Elias Canetti]])
*Ci vuole buonsenso, nella vita, ci vuole giudizio; e io ho sempre pensato che il successo è importante ma, se dietro non c'è la famiglia, diventa pericoloso. ([[Virna Lisi]])
*Coloro ai quali per la prima volta arride il successo impazziscono perché non sanno padroneggiare la loro gioia. ([[Tito Livio]])
*Dicono che per avere successo serva più la determinazione che il talento. (''[[Glee (prima stagione)|Glee]]'')
*È il successo che a volte può trasformarti in un malvestito solitario senzatetto che si rispecchia nel lucido vetro della lussuosa vetrina di uno dei più grandi e famosi negozi di costosissimi abiti alla moda in un inverno newyorkese. ([[Carlo Zannetti]])
*È indubbio che chi ha raggiunto il successo vive in un mondo diverso. ([[Charlie Chaplin]])
*E non è solo il successo che insegna – il successo è il maestro degli stolti – ma anche la strategia razionale. ([[Tito Livio]], attribuita a [[Quinto Fabio Massimo Verrucoso|Quinto Fabio Massimo]])
*Ha avuto successo colui che ha vissuto bene, ha riso spesso e amato molto; chi si è guadagnato il rispetto di persone intelligenti e l'amore dei bambini piccoli; chi ha trovato il suo posto e ha portato a termine il suo compito; chi ha lasciato il mondo meglio di come l'ha trovato, grazie a un papavero coltivato, a una poesia perfetta o a un'anima salvata; chi ha saputo apprezzare la bellezza della Terra e non ha mai mancato occasione di esprimerla; chi ha cercato sempre il meglio negli altri e ha dato loro il meglio di sé; colui la cui vita è stata una fonte di ispirazione, il cui ricordo è una benedizione.<ref>Una versione simile a questa citazione viene [[citazioni errate|erroneamente attribuita]] a [[Ralph Waldo Emerson]]: «Ridere spesso e di gusto; ottenere il rispetto di persone intelligenti e l'affetto dei bambini; prestare orecchio alle lodi di critici sinceri e sopportare i tradimenti di falsi amici; apprezzare la bellezza; scorgere negli altri gli aspetti positivi; lasciare il mondo un pochino migliore, si tratti di un bambino guarito, di un'aiuola o del riscatto da una condizione sociale; sapere che anche una sola esistenza è stata più lieta per il fatto che tu sei esistito. Ecco, questo è avere successo.»</ref> ([[Bessie Anderson Stanley]])
*Gli individui che incontrano il maggior successo (e non solo con le donne) solitamente sono forti dentro e cortesi fuori. ([[Piero Angela]])
*Il successo alla moda si ottiene con la pubblicità e si paga con la prostituzione alla folla. Invertendo l'ordine dei fattori il successo non cambia, diventa forse più duraturo, perché "sofferto". Il successo ottenuto col merito e pagato con l'indifferenza annoia il grosso pubblico e, da qualche tempo in qua, anche gli altri. ([[Ennio Flaiano]])
*Il successo che più c'invidiano è quello che abbiamo meritato. ([[Roberto Gervaso]])
*Il successo dipende da se stessi. ([[Giuseppe Moscati]])
*''Il successo è come una Ferrari: | bisogna mantenere il turbo.'' ([[Ghali]])
*''Il successo è considerato più dolce | da coloro a cui mai arrise.'' ([[Emily Dickinson]])
*Il successo è deformante: rilassa, inganna, ci rende peggiori. Al contrario, l'[[insuccesso]] è formativo: ci rende stabili, ci avvicina alle nostre convinzioni, ci fa ritornare a essere coerenti. ([[Marcelo Bielsa]])
*Il successo è l'abilità di passare da un fallimento all'altro senza perdere il tuo entusiasmo. (erroneamente attribuita a [[Winston Churchill]])
*Il successo [...] è sempre visto come un furto a danno dei [[mediocrità|mediocri]]. ([[Michele Serra]])
*Il successo è uguale all'illusione moltiplicato per il quadrato della fatica. ([[Gianni Monduzzi]])
*Il successo fa scandalo. Lo [[scandalo]] fa successo. ([[Marcello Marchesi]])
*Il successo fa venire in prima linea l'imbecillità. ([[Andrea Camilleri]])
*Il successo implica la persistenza, l'abilità di non arrendersi al fallimento. ([[Martin Seligman#Imparare l'ottimismo|Martin Seligman]])
*Il successo in America non è paragonabile al successo in nessun altro posto. (''[[Frost/Nixon - Il duello]]'')
*Il successo non è niente. Il successo è l'altra faccia della persecuzione. E poi il successo è sempre una cosa brutta per un uomo. ([[Pier Paolo Pasolini]])
*Il successo non è una cosa che puoi accordare prima. Per me il numero degli spettatori non è importante quanto ciò che trasmetti loro. È la differenza che c'è tra popolarità e successo. La prima svanisce, il secondo resta. ([[Francesco Venditti]])
*Il successo non è uno dei nomi di [[Dio]]. ([[Martin Buber]])
*Il successo non ti fa comprare né l'amore né la salute quindi, ahimè, serve a poco. ([[Sarah Maestri]])
*Il successo porta cattivi consigli. Induce persone intelligenti a credere di non poter sbagliare ed è una guida inaffidabile per il futuro. ([[Bill Gates]])
*L'uomo che nella vita ha più successo dei suoi simili è colui che sa individuare presto e con chiarezza la propria meta e ne fa l'oggetto costante delle sue energie. ([[Edward Bulwer-Lytton]])
*La conquista del successo può costarti la vita: molti personaggi famosi, per «arrivare» hanno consumato tutte le energie vitali lungo il percorso, cosicché al traguardo giunge soltanto il loro cadavere. Questo spiega la presenza di mummie in [[Televisione|TV]]. ([[Gianni Monduzzi]])
*La mia riuscita non significa vittoria mia, ma vittoria di tutto un partito di amici, stretti l'un l'altro. Oggi l'individuo non ha più alcuna probabilità di successo, se non quando avrà compreso che deve fare parte di una catena, il suo merito consiste solo nel sapere scegliere la catena, di cui deve divenire un anello. ([[Giuseppe Moscati]])
*La peggiore parte nell'avere successo è quella di trovare qualcuno che sia felice per te. ([[Bette Midler]])
*Lavorare con le persone giuste è la formula del successo. ([[Piero Angela]])
*Negli anni ho imparato che quando si tratta di successo, la coerenza è la chiave. Un duro lavoro costante che forse non ci piacerebbe fare oggi, ma per una ricompensa che ameremo domani. Guadagnatelo. Apprezzalo. ([[Dwayne Johnson]])
*Nessuno può garantire il successo in [[guerra]], può solo meritarlo. ([[Winston Churchill]])
*Niente ha successo come il successo. ([[Alberto Moravia]])
*Non c'è sentiero in discesa che porti al Successo con la S maiuscola, solo l'abisso fagocitante in cui ogni viandante decide la prossima mossa e si interroga sulle proprie motivazioni. E dunque segui il tuo spirito, ma sappi che insieme al brivido e alla soddisfazione di aver sfruttato appieno il tuo talento potrai scoprire i limiti della tua musica, così come i tuoi. ([[Bruce Springsteen]], ''[[Born to Run (autobiografia)|Born to Run]]'')
*Non ci sono segreti per il successo. È il risultato di preparazione, duro lavoro ed apprendimento dai fallimenti. ([[Colin Powell]])
*Non vi sia alcuna gloria nel vostro successo ma attribuite tutto a Dio con il più profondo senso di gratitudine. ([[Madre Teresa di Calcutta]])
*Non è facoltà dei mortali di comandare al successo; ma faremo di meglio, Sempronio: lo meriteremo. ([[Joseph Addison]])
*Non puntare al successo se lo desideri; fai soltanto ciò che ami e in cui credi, e il successo verrà naturalmente. ([[David Frost]])
*Nulla è più fallimentare del successo. ([[Gilbert Keith Chesterton]])
*Nulla retrocede come il successo. ([[Marshall McLuhan]])
*Nulla riesce meglio del successo, che è la calamita morale che tutto tira a sé. ([[Alexandre Dumas (padre)|Alexandre Dumas padre]])
*Prega il cielo di non avere successo, almeno il più a lungo possibile. Solo così potrai esprimerti completamente, e senza alcuna restrizione. ([[Gustave Moreau]])
*Quando il successo non ti entusiasma più, vuol dire che oramai te lo sei meritato. ([[Gianni Monduzzi]])
*Quando un'impresa ha sortito successo si dimenticano poi, in retrospettiva, le ansietà, le delusioni e gli errori costosi; non solo: si dimentica anche che non eravamo sicuri, allora, che avremmo poi vinto. Nella memoria cambia l'intera ''Stimmung'' e i nostri ricordi divengono come una storia che abbiamo già letto e di cui conosciamo il finale. Sapendo, ora, che le nostre paure erano illusorie, ricordiamo soltanto quel che appare come il nostro coraggio e la nostra abilità. ([[Richard Adams]])
*Se hai successo subito, dopo puoi fare come ti pare, altrimenti devi subire i consigli e le imposizioni di chi ti dice come devi fare e cosa devi fare. ([[Dario Argento]])
*Se seguite gioia e passione, allora si può parlare anche del successo, di questa parola che sembra essere rimasta l'unico valore nella nostra società. Ma cosa vuol dire avere successo? Per me vuol dire realizzare nella vita ciò che si è, nel modo migliore. E questo vale sia per il calciatore, il falegname, l'agricoltore o il fornaio. ([[Roberto Baggio]])
*Sia detto alla sfuggita, il successo è una cosa piuttosto lurida; la sua falsa somiglianza col [[merito]] inganna gli uomini. ([[Victor Hugo]])
*Sono arrivato alla conclusione che il successo è quello che la società sventola davanti agli occhi di tutti per far credere che se uno s'impegna ce la fa, che, se uno se lo merita, può farcela con le sue sole forze: può avere successo, appunto. Tutto questo è ovviamente falso, questa società non è in grado di premiare tutti, non premia tutti quelli che lavorano e s'impegnano [...]. Però c'è una terribile implicazione in tutto questo: se ognuno è responsabile delle proprie fortune, allora ognuno è colpevole del proprio fallimento. Se guadagni poco, se sei disoccupato, se sei povero, è colpa tua perché non t'impegni, e quindi non te lo meriti. Questo non è solo un errore, è un orrore. Questa è un'ingiustizia spirituale che si aggiunge all'ingiustizia materiale. Come ci siamo arrivati? Come siamo arrivati a venerare il potere, i soldi, la bella vita? A considerarli lo scopo del vivere in società e a considerare la povertà come qualcosa di normale, qualcosa che inevitabilmente colpisce chi non lavora abbastanza o magari non ha i mezzi per raggiungere quel successo. Perché questa società non si scandalizza delle ingiustizie, invece di preoccuparsi del profitto e della crescita? È semplice, ha trionfato il punto di vista dei vincitori, dei ricchi e dei potenti, e sono stati dimenticati gli ultimi, dimenticati quelli che sono alla base della società, quelli che permettono all'economia di stare in piedi. Quelli che con il loro lavoro costruiscono la ricchezza di altri. ([[Cosmo (cantante)|Cosmo]])
*Tutti amano il successo, ma detestano le persone che lo possiedono. ([[John McEnroe]])
*Tutti i successi iniziano con l'autodisciplina. Inizia con te. ([[Dwayne Johnson]])
*Ricordo che un grande attore un giorno mi domandò: «Ora che siamo arrivati, Charlie, che cosa abbiamo ottenuto?». «Arrivati dove?» risposi. ([[Charlie Chaplin]])
*Vi sono opinioni diverse su ciò che costituisce il «successo»; alcuni dicono il denaro, altri la posizione sociale, il potere, i risultati raggiunti, le onorificenze, e così via. Ma non tutte queste cose sono alla portata di ciascuno, né arrecano ciò che è il vero successo, cioè la felicità. ([[Robert Baden-Powell]])
==Note==
<references />
==Voci correlate==
*[[Fallimento]]
*[[Popolarità]]
*[[Sconfitta]]
*[[Vittoria]]
==Altri progetti==
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[[Categoria:Qualità sociali]]
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Chi trova un amico trova un tesoro
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{{Film
|titoloitaliano=Chi trova un amico trova un tesoro
|titolooriginale=Chi trova un amico trova un tesoro
|paese=Italia/Usa
|anno=1981
|genere=Avventura, Commedia, Azione
|regista=[[Sergio Corbucci]]
|sceneggiatore=[[Mario Amendola]], [[Sergio Corbucci]]
|attori=
* [[Bud Spencer]]: Charlie O'Brian
* [[Terence Hill]]: Alan
* [[Sal Borgese]]: Anulu
* [[John Fujoka]]: Kamasuka
* [[Luise Bennett]]: Mama
* [[Herbie Goldstein]]: Zio Brady
* [[Claudio Ruffini]]: Kador
* [[Tom Tully]]: Capitano di Marina
* [[Kainowa Lauritzen]]: Alua
* [[Terry Moni Mapuana]]: Ula
* [[Mirna Seya]]: Ola
|note=
}}
'''''Chi trova un amico trova un tesoro''''', film del 1981 con [[Bud Spencer]] e [[Terence Hill]], regia di [[Sergio Corbucci]].
== Frasi ==
* Io preferisco i fagioli! ('''Charlie''')
* Allora Paquito non... allora non sei tu!... È un... un uomo invisibile! Eh? E dove sei? Anche se non ti vedo, prima o poi io ti faccio saltare fuori di qui! Eh? Allora? A costo di smontarla tutta la barca ti devo trovare! ('''Charlie''')
* Volevo dire che la montagna mette sete e il mare mette fame. ('''Charlie''')
* C'è una cosa che non mi va giù, anzi c'è una cosa che va su. ('''Charlie''')
* I clandestini si buttano a mare! O no? ('''Charlie''')
* Binocolo in mare coma'ante! ('''Alan''')
* Non c'è [[cattiveria|cattivo]] più cattivo di un buono quando diventa cattivo! ('''Charlie''')
* E tu credi...a una mappa di un tesoro...disegnata da tuo zio... che c'ha pure la [[meningite]]?! ('''Charlie''')
* Siamo soli! E per il momento non ti ammazzo perché mi potresti servire come cibo! ('''Charlie''')
* Uomini in mutande! ('''Alan''')
*Tu perdona mio figlio Anulu... Eh, lui un po' scemotto. ('''Mama''')
* Ah va a ''cacca'' di animali! ('''Alan''') {{NDR|Parlando di Anulu}}
* Voi avete fatto capire a vecchio soldato che chi fa guerra è proprio grosso imbecillo! ('''Kamasuka''')
== Dialoghi ==
* '''Signorina TV''': Lei è sicuro che la sua impresa riuscirà Mr. O'Brian? <br/> '''Charlie''': Ma come signorina, lei non conosce lo [[Pubblicità dai film|slogan]]? Solo ''Puffin'' ti darà forza e grinta a volontà! <br/> '''Signorina TV''': Per non parlare dei 200.000 dollari di premio che vincerà, se la prova dovesser riuscire... <br/> '''Charlie''': Ripeto, solo ''Puffin'' ti darà forza e grintà a volontà! Ma perché lei lo farebbe gratis? <br/> '''Signorina TV''': Oh, molto divertente! Il nostro Charlie è sempre spiritoso! E... e adesso un'ultima domanda Mr. O'Brian, cosa prova all'idea di dover restare tanti mesi da solo nell'oceano? <br/> '''Charlie''': Ma carina non l'hai capito che forza e grinta a volontà solo ''Puffin'' ti darà?
* '''Charlie''': California due, qui Puffin. Puffin chiede bollettino meteo. Condizioni atmosferiche completamente diverse da bollettino. Passo. California due. California due, qui Puffin. Passo. California due. California due. Che vuoi?<br /> '''Alan''': Coma’ante, è sicuro che ha pagato il canone? Perché sennò vuol dire che la radio è rotta.<br/> '''Charlie''': Guarda che se c’è qualcuno che si è rotto, sono io e per causa tua. È chiaro?
*'''Alan''': No... no... le consiglio di non fare nulla di cui potrebbe pentirsi, coma'ante!<br/>'''Charlie''': Io intanto lo faccio, poi mi pento!
*'''Alan''': Le ricordo coma'ante che i naufraghi vanno consegnati alle autorità marittime!<br/>'''Charlie''': Io invece ti consegno ai pescecani! Tanto loro, clandestini o naufraghi, se li mangiano lo stesso!
* '''Alan''': Coma'ante, io le devo fare una confessione... OK, è colpa mia, sono io che l'ho fatta arrivare fin qui, ma avevo un'ottima ragione per farlo! Vede, quest'isola è disabitata, e non è neanche segnata sulle carte! <br /> '''Charlie''': Brutto bastardo!
* '''Alan''': Ehi! Hai molti nemici su quest'isola! <br/> '''Charlie''': No! Uno solo: tu!
* '''Alan''': Ehi! Come fai a sapere che quello è il nord? <br/> '''Charlie''': Be', è l'opposto del sud, no?
* '''Alan''': Rotta a nord con circospezione. <br/> '''Charlie''': Ehi! Gli ordini li do io qui. <br/>'''Alan''': OK, coma'ante. <br/> '''Charlie''': Rotta a nord. <br/> '''Alan''': Soltanto? <br/> '''Charlie''': Con circospezione...
* '''Alan''': Vedi, Charlie, io posso capire che tu sia un po' seccato per la perdita della barca e per la figuraccia che farai di fronte alla stampa di tutto il mondo, però guarda, dammi retta, non tutte le disgrazie vengono per nuocere. Vedrai che se tu continui a venirmi dietro noi facciamo un colpo. Un colpo enorme. {{NDR|Charlie cade in una botola}} Charlie? Ehi, Charlie! Ma dove sei? <br/> '''Charlie''': Sono qui. <br/> '''Alan''': Charlie, si può sapere che ci fai laggiù? <br/> '''Charlie''': Ho fatto un colpo enorme.
* '''Alan''': Chi sa se sono antropofaghi. <br/> '''Charlie''': A me mi sembrano profughi.
*'''Alan''': Ehi, qui si sono portati via il volante! <br /> '''Charlie''': Ma quale volante, nei carri armati c'è la cloche! Speriamo che i jack funzionino, sennò quest'affare non partirà mai. <br /> '''Alan''': Be', qui Jack non c'è... <br /> '''Charlie''': Senti, dammi il pittillo intanto... <br /> '''Alan''': E che è il pittillo?! <br /> '''Charlie''': La manovella! Nei carri armati giapponesi si chiama pittillo! <br /> '''Alan''': Coma'ante, è questo? <br /> '''Charlie''': Certo, è questo, non lo vedi! È proprio a forma di pittillo!
* '''Kamasuka''': Tanti anni fa Mama era bellissima principessa, no cicciona come oggi. Quando ho rimasto solo su isola, io ho cercato compagnia de femmina come fanno tutti òmini. Noi incontrare tutte quante sere... Mama e io... sotto grande palmizio vicino fiume e... <br/> '''Alan''': E Anulu figlio di palmizio.
*'''Charlie''': I [[samurai]] non esistono più, i samurai oggi si sono messi nell'elettronica, fanno degli orologini piccoli con la musichetta, guarda, Sarkio.<br /> '''Kamasuka''': Chi? Sarkio?! Ma come, capitano Sarkio messo a fare orologiaro! Lui in guerra aiutante capo di generale Tacitua. <br /> '''Charlie''': Ah, Tacitua, adesso Tacitua è una marca di lavatrici piccole così. <br /> '''Kamasuka''': Tu per azzardo conosci che fine ha fatto sergente Kazutu?<br /> '''Charlie''': No, di cazzuti non ne conosco. O sì? Comunque, il Giappone adesso è un grande paese industrializzato, i suoi prodotti sono famosi; radio, transistor, auto... conosci le Troyota? <br /> '''Kamasuka''': Troyota? Io avevo zia con questo nome, lei era famosissima geisha!
* '''Alua''': Charlie! <br /> '''Charlie''': Eh? Chi è?<br /> '''Alua''': Cai luca cica cai uai mai.<br /> '''Charlie''': Alua, non mi fare discorsi difficili, che vuoi?<br /> '''Alua''': Tu va via?<br /> '''Charlie''': Si, vo via. Qui ho fatto tutto quello che dovevo fare.<br /> '''Alua''': Tu dare prima bicio Alua.<br /> '''Charlie''': Eh? Bicio? Ah, bacio... Ecco, un bicione d'addio, che non è un addio. Vedrai che io tornerò con una grande nave. Aspettami, eh. <br /> '''Ula''': Charlie. <br /> '''Charlie''': Eh? <br /> '''Ula''': Ula avere cuore che fa male. Molto triste che vede Carlie andar via da isla. <br /> '''Charlie''': Oh, ma Charlie non anda via. L'ho anche detto a tua... Charlie vuole venire in America, posa le valigie e torna.<br /> '''Ula''': Prima Charlie dare Ula becio.<br /> '''Charlie''': Non si dice becio, si dice...<br /> '''Ola''': Charlie!<br /> '''Charlie''': Eh? E meno male che volevo partire di nascosto.<br /> '''Ola''': Aspetta! Prego, prima che te ne andi via, dai Ola grande bocio.<br /> '''Charlie''': Vuoi un bocio? E va bene, io ti bocio.
* '''Alan''' {{NDR|Sull'aereo, parlando dei gabbiani}}: Il vento, le correnti l'istinto. Ah certo, ma se questo non dovesse bastare loro posso sbattere le ali. Noi scusa che cosa sbattiamo? <br /> '''Charlie''': Ecco, noi sbattiamo per terra!
* '''Kamasuka''': Sta' tranquillo figlio mio, tu verrai con me in paradiso di samurai. <br /> '''Anulu''': A papo e tu te sé rincoglionito co' sto samurai!
* '''Alan''': Come si dice: chi trova un amico, trova un tesoro. <br /> '''Charlie''': Eh, sì! ...O no?
==[[Explicit]]==
{{Explicit film}}
IDOLO PRIMITIVO DEL XV SEC. A.C. PROVENIENTE DA UN ISOLA DEL SUD PACIFICO DONATO AL MUSEO DA PROTAGONISTI DI UNA STRAORDINARIA E INCREDIBILE AVVENTURA.<br/>VALORE $10,000,000 ('''Cartellino di descrizione dell'idolo al museo''')
==Altri progetti==
{{interprogetto|etichetta=''Chi trova un amico, trova un tesoro''}}
[[Categoria:Film commedia d'avventura]]
[[Categoria:Film d'azione]]
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2022-08-26T14:42:52Z
Spinoziano
2297
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wikitext
text/x-wiki
{{Film
|titoloitaliano=Chi trova un amico trova un tesoro
|titolooriginale=Chi trova un amico trova un tesoro
|paese=Italia/Usa
|anno=1981
|genere=Avventura, Commedia, Azione
|regista=[[Sergio Corbucci]]
|sceneggiatore=[[Mario Amendola]], [[Sergio Corbucci]]
|attori=
* [[Bud Spencer]]: Charlie O'Brian
* [[Terence Hill]]: Alan
* [[Sal Borgese]]: Anulu
* [[John Fujoka]]: Kamasuka
* [[Luise Bennett]]: Mama
* [[Herbie Goldstein]]: Zio Brady
* [[Claudio Ruffini]]: Kador
* [[Tom Tully]]: Capitano di Marina
* [[Kainowa Lauritzen]]: Alua
* [[Terry Moni Mapuana]]: Ula
* [[Mirna Seya]]: Ola
|note=
}}
'''''Chi trova un amico trova un tesoro''''', film del 1981 con [[Bud Spencer]] e [[Terence Hill]], regia di [[Sergio Corbucci]].
== Frasi ==
* Io preferisco i fagioli! ('''Charlie''')
* Allora Paquito non... allora non sei tu!... È un... un uomo invisibile! Eh? E dove sei? Anche se non ti vedo, prima o poi io ti faccio saltare fuori di qui! Eh? Allora? A costo di smontarla tutta la barca ti devo trovare! ('''Charlie''')
* Volevo dire che la montagna mette sete e il mare mette fame. ('''Charlie''')
* C'è una cosa che non mi va giù, anzi c'è una cosa che va su. ('''Charlie''')
* I clandestini si buttano a mare! O no? ('''Charlie''')
* Binocolo in mare coma'ante! ('''Alan''')
* Non c'è [[cattiveria|cattivo]] più cattivo di un buono quando diventa cattivo! ('''Charlie''')
* E tu credi a una mappa di un tesoro, disegnata da tuo zio... che c'ha pure la [[meningite]]! ('''Charlie''')
* Siamo soli! E per il momento non ti ammazzo perché mi potresti servire come cibo! ('''Charlie''')
* Uomini in mutande! ('''Alan''')
*Tu perdona mio figlio Anulu... Eh, lui un po' scemotto. ('''Mama''')
* Ah va a ''cacca'' di animali! ('''Alan''') {{NDR|Parlando di Anulu}}
* Voi avete fatto capire a vecchio soldato che chi fa guerra è proprio grosso imbecillo! ('''Kamasuka''')
== Dialoghi ==
* '''Signorina TV''': Lei è sicuro che la sua impresa riuscirà Mr. O'Brian? <br/> '''Charlie''': Ma come signorina, lei non conosce lo [[Pubblicità dai film|slogan]]? Solo ''Puffin'' ti darà forza e grinta a volontà! <br/> '''Signorina TV''': Per non parlare dei 200.000 dollari di premio che vincerà, se la prova dovesser riuscire... <br/> '''Charlie''': Ripeto, solo ''Puffin'' ti darà forza e grintà a volontà! Ma perché lei lo farebbe gratis? <br/> '''Signorina TV''': Oh, molto divertente! Il nostro Charlie è sempre spiritoso! E... e adesso un'ultima domanda Mr. O'Brian, cosa prova all'idea di dover restare tanti mesi da solo nell'oceano? <br/> '''Charlie''': Ma carina non l'hai capito che forza e grinta a volontà solo ''Puffin'' ti darà?
* '''Charlie''': California due, qui Puffin. Puffin chiede bollettino meteo. Condizioni atmosferiche completamente diverse da bollettino. Passo. California due. California due, qui Puffin. Passo. California due. California due. Che vuoi?<br /> '''Alan''': Coma’ante, è sicuro che ha pagato il canone? Perché sennò vuol dire che la radio è rotta.<br/> '''Charlie''': Guarda che se c’è qualcuno che si è rotto, sono io e per causa tua. È chiaro?
*'''Alan''': No... no... le consiglio di non fare nulla di cui potrebbe pentirsi, coma'ante!<br/>'''Charlie''': Io intanto lo faccio, poi mi pento!
*'''Alan''': Le ricordo coma'ante che i naufraghi vanno consegnati alle autorità marittime!<br/>'''Charlie''': Io invece ti consegno ai pescecani! Tanto loro, clandestini o naufraghi, se li mangiano lo stesso!
* '''Alan''': Coma'ante, io le devo fare una confessione... OK, è colpa mia, sono io che l'ho fatta arrivare fin qui, ma avevo un'ottima ragione per farlo! Vede, quest'isola è disabitata, e non è neanche segnata sulle carte! <br /> '''Charlie''': Brutto bastardo!
* '''Alan''': Ehi! Hai molti nemici su quest'isola! <br/> '''Charlie''': No! Uno solo: tu!
* '''Alan''': Ehi! Come fai a sapere che quello è il nord? <br/> '''Charlie''': Be', è l'opposto del sud, no?
* '''Alan''': Rotta a nord con circospezione. <br/> '''Charlie''': Ehi! Gli ordini li do io qui. <br/>'''Alan''': OK, coma'ante. <br/> '''Charlie''': Rotta a nord. <br/> '''Alan''': Soltanto? <br/> '''Charlie''': Con circospezione...
* '''Alan''': Vedi, Charlie, io posso capire che tu sia un po' seccato per la perdita della barca e per la figuraccia che farai di fronte alla stampa di tutto il mondo, però guarda, dammi retta, non tutte le disgrazie vengono per nuocere. Vedrai che se tu continui a venirmi dietro noi facciamo un colpo. Un colpo enorme. {{NDR|Charlie cade in una botola}} Charlie? Ehi, Charlie! Ma dove sei? <br/> '''Charlie''': Sono qui. <br/> '''Alan''': Charlie, si può sapere che ci fai laggiù? <br/> '''Charlie''': Ho fatto un colpo enorme.
* '''Alan''': Chi sa se sono antropofaghi. <br/> '''Charlie''': A me mi sembrano profughi.
*'''Alan''': Ehi, qui si sono portati via il volante! <br /> '''Charlie''': Ma quale volante, nei carri armati c'è la cloche! Speriamo che i jack funzionino, sennò quest'affare non partirà mai. <br /> '''Alan''': Be', qui Jack non c'è... <br /> '''Charlie''': Senti, dammi il pittillo intanto... <br /> '''Alan''': E che è il pittillo?! <br /> '''Charlie''': La manovella! Nei carri armati giapponesi si chiama pittillo! <br /> '''Alan''': Coma'ante, è questo? <br /> '''Charlie''': Certo, è questo, non lo vedi! È proprio a forma di pittillo!
* '''Kamasuka''': Tanti anni fa Mama era bellissima principessa, no cicciona come oggi. Quando ho rimasto solo su isola, io ho cercato compagnia de femmina come fanno tutti òmini. Noi incontrare tutte quante sere... Mama e io... sotto grande palmizio vicino fiume e... <br/> '''Alan''': E Anulu figlio di palmizio.
*'''Charlie''': I [[samurai]] non esistono più, i samurai oggi si sono messi nell'elettronica, fanno degli orologini piccoli con la musichetta, guarda, Sarkio.<br /> '''Kamasuka''': Chi? Sarkio?! Ma come, capitano Sarkio messo a fare orologiaro! Lui in guerra aiutante capo di generale Tacitua. <br /> '''Charlie''': Ah, Tacitua, adesso Tacitua è una marca di lavatrici piccole così. <br /> '''Kamasuka''': Tu per azzardo conosci che fine ha fatto sergente Kazutu?<br /> '''Charlie''': No, di cazzuti non ne conosco. O sì? Comunque, il Giappone adesso è un grande paese industrializzato, i suoi prodotti sono famosi; radio, transistor, auto... conosci le Troyota? <br /> '''Kamasuka''': Troyota? Io avevo zia con questo nome, lei era famosissima geisha!
* '''Alua''': Charlie! <br /> '''Charlie''': Eh? Chi è?<br /> '''Alua''': Cai luca cica cai uai mai.<br /> '''Charlie''': Alua, non mi fare discorsi difficili, che vuoi?<br /> '''Alua''': Tu va via?<br /> '''Charlie''': Si, vo via. Qui ho fatto tutto quello che dovevo fare.<br /> '''Alua''': Tu dare prima bicio Alua.<br /> '''Charlie''': Eh? Bicio? Ah, bacio... Ecco, un bicione d'addio, che non è un addio. Vedrai che io tornerò con una grande nave. Aspettami, eh. <br /> '''Ula''': Charlie. <br /> '''Charlie''': Eh? <br /> '''Ula''': Ula avere cuore che fa male. Molto triste che vede Carlie andar via da isla. <br /> '''Charlie''': Oh, ma Charlie non anda via. L'ho anche detto a tua... Charlie vuole venire in America, posa le valigie e torna.<br /> '''Ula''': Prima Charlie dare Ula becio.<br /> '''Charlie''': Non si dice becio, si dice...<br /> '''Ola''': Charlie!<br /> '''Charlie''': Eh? E meno male che volevo partire di nascosto.<br /> '''Ola''': Aspetta! Prego, prima che te ne andi via, dai Ola grande bocio.<br /> '''Charlie''': Vuoi un bocio? E va bene, io ti bocio.
* '''Alan''' {{NDR|Sull'aereo, parlando dei gabbiani}}: Il vento, le correnti l'istinto. Ah certo, ma se questo non dovesse bastare loro posso sbattere le ali. Noi scusa che cosa sbattiamo? <br /> '''Charlie''': Ecco, noi sbattiamo per terra!
* '''Kamasuka''': Sta' tranquillo figlio mio, tu verrai con me in paradiso di samurai. <br /> '''Anulu''': A papo e tu te sé rincoglionito co' sto samurai!
* '''Alan''': Come si dice: chi trova un amico, trova un tesoro. <br /> '''Charlie''': Eh, sì! ...O no?
==[[Explicit]]==
{{Explicit film}}
IDOLO PRIMITIVO DEL XV SEC. A.C. PROVENIENTE DA UN ISOLA DEL SUD PACIFICO DONATO AL MUSEO DA PROTAGONISTI DI UNA STRAORDINARIA E INCREDIBILE AVVENTURA.<br/>VALORE $10,000,000 ('''Cartellino di descrizione dell'idolo al museo''')
==Altri progetti==
{{interprogetto|etichetta=''Chi trova un amico, trova un tesoro''}}
[[Categoria:Film commedia d'avventura]]
[[Categoria:Film d'azione]]
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Società
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Udiki
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/* Citazioni */ Piero Angela
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{{voce tematica}}
[[File:Каменный век (1).jpg|thumb|Una società preistorica]]
Citazioni sulla '''società'''.
==Citazioni==
*Ai miei occhi le società umane, come gli individui, diventano qualcosa solo grazie alla [[libertà]]. ([[Alexis de Tocqueville]])
*Dal 1815 in poi, letteratura, scienze fisiche e sociali, vapori, strade ferrate, telegrafi, hanno dato in pochi anni tale un impulso alla società, che le nazioni si sono riconosciute sorelle le une con le altre; che nuovi interessi e bisogni si sono creati. A questi si tratta oggi di dare pieno svolgimento. ([[Felice Orsini]])
*Dire che un [[omicidio|delitto]] è opera di una società, il risultato matematico di taluni «fattori ambientali», è una di quelle offese che il nostro tempo rivolge continuamente alla libertà individuale e alla [[libertà]] in genere. ([[Vitaliano Brancati]])
*È evidente che nelle società democratiche l'interesse degli individui, così come la sicurezza dello stato, esigono che l'[[educazione]] della maggioranza sia scientifica, commerciale e industriale, piuttosto che letteraria. ([[Alexis de Tocqueville]])
*È premessa indispensabile per la realizzazione d'una società equa ed umana la completa emancipazione della [[donna]]. ([[Ester Dinacci]])
*Esiste una profonda divisione nella società odierna: tra coloro che vogliono godersi i frutti del loro lavoro, rispettando e sostenendo le leggi del paese, e un crescente numero di persone che è di moda apostrofare come disagiate, come svantaggiate, o diversamente motivate, che noi chiamavamo persone pigre, disoneste persino, persone che non accettano la responsabilità delle loro azioni o della loro vita. ([[Francis Urquhart]], ''[[House of Cards (miniserie televisiva)#Seconda stagione|House of Cards]]'')
*Forse che nella società si vale realmente per quello che si è, o non più precisamente per ciò che si dimostra? ([[Carlo Maria Franzero]])
*I grandi [[Partito|partiti]] rovesciano la società, i piccoli l'agitano; gli uni la ravvivano, gli altri la depravano; i primi talvolta la salvano scuotendola fortemente, mentre i secondi la turbano sempre senza profitto. ([[Alexis de Tocqueville]])
*In ogni società umana un sesso cerca sempre di organizzarsi in modo da sfruttare l'altro sesso. Nelle organizzazioni tecnicamente più evolute, la femmina sfrutta il maschio; come accade nelle api e nella società americana. ([[Vittorio Giovanni Rossi]])
*In questa società ci sono certe regole, certi pregiudizi e tutto quello che non vi si adatta sembra anormale, un delitto o una malattia. ([[Mario Vargas Llosa]])
*In una società ci sono delle priorità: la giustizia, la fede, la libertà e la solidarietà. Equilibrarli sempre tutti è impossibile, dunque qualcuno sarà più intelligente, qualcuno più ricco, qualcuno più stupido. Ma ognuno di loro deve avere gli stessi diritti e gli stessi obblighi. ([[Renato Scarpa]])
*Io so che alla società costa in certo modo una grave umiliazione se accettare la discussione intorno a se medesima, quasi ne scapitassero il decoro e il prestigio; ma, se non l'accetta, ella fa come chi non voglia esser desto, mentre dorme sull'orlo di un abisso. ([[Pietro Ellero]])
*L'associazione antropologica mondiale, comunamente detta società, è un insieme di esseri che si aspettano al varco armati di coraggio e tanta buona volontà. La verità è che ognuno di noi vuole la sua coppa di gelato più ghiacciata delle altre e colui che ti ammazza raramente si preoccupa delle tue scarpe nuove. ([[Rino Gaetano]])
*L'esercizio della carità, gli effetti de' pronti soccorsi contro la fame, la nudità, il freddo, e le atroci e distruttrici malattie, formano la gioia dell'uomo veramente nato per giovare alla Società. ([[Domenico Cirillo]])
*La forma della società resiste per la semplicissima ragione che la maggior parte degli uomini, se concepiscono l'ideale, obbediscono ai dettami della ragione. L'ideale si chiama così perché non attuato e non attuabile; il giorno che fosse attuato, non sarebbe più l'ideale, ma il reale. Questa non è metafisica: è filosofia pratica, perché c'insegna a guardarci dai voli d'Icaro. ([[Federico De Roberto]])
*La musica è un linguaggio di fratellanza e l'orchestra è l'embrione della società perché tutti devono ascoltare anche le voci degli altri. ([[Uto Ughi]])
*La società acquista nuove arti e perde vecchi istinti. ([[Ralph Waldo Emerson]])
*La società aperta è [...] aperta al maggior numero possibile di portatori di idee, ideali e fedi diverse e magari contrastanti — è aperta al maggior numero possibile, ma non a tutti. Essa è chiusa, pena la sua autodissoluzione, solo agli intolleranti, e cioè a coloro che, credendosi in possesso di verità assolute e di valori esclusivi, tentano di imporre queste verità e questi valori, ad ogni costo, magari con lacrime di sangue. ([[Dario Antiseri]])
*La società contemporanea per la trionfale avanzata del sesso concede ai giovani una libertà sessuale senza limiti. Oggi non si fa più distinzione fra il lecito e l'illecito. ([[Ester Dinacci]])
*La società contemporanea subisce un processo di frammentazione a causa di un modo di pensare che è per natura sua di corta visione, perché trascura l'intero orizzonte della verità – della verità riguardo a Dio e riguardo a noi. ([[Papa Benedetto XVI]])
*La società di oggi tende al formicaio. Lo Stato non si pone più come un assoluto di fronte ai singoli e ai gruppi: è semplicemente lo strumento amministrativo della società stessa. ([[Bertrand Russell]])
*La società dovunque cospira contro la maturazione di ciascuno dei suoi membri. La società è come una compagnia i cui soci hanno concordato che al fine di meglio assicurare il pane a ciascun azionista, colui che lo mangia rinuncia però a libertà e cultura. La virtù più ricercata è il conformismo. La [[fiducia]] in se stessi ne è la piena antitesi. Il conformismo non ama le realtà vere, né gli spiriti creativi, ma solo nomi e [[consuetudine|consuetudini]]. ([[Ralph Waldo Emerson]])
*La società è come un'onda. L'onda si muove in avanti, ma resta immobile la massa d'acqua di cui essa è composta. La stessa particella non s'innalza dal fondo fino alla cima. La sua unità è solo fenomenica. Molte persone che compongono oggi una popolazione saranno morte nel prossimo anno, e la loro esperienza morirà con esse. ([[Ralph Waldo Emerson]])
*La società è come le donne. Non si offende d'essere tradita se non quando lo sa. Se la lasci nella sua ignoranza, la donna ti vorrà bene come prima. ([[Emilio De Marchi]])
*La società è permissiva nelle cose che non costano nulla. ([[Enzo Biagi]])
*La società ha inizio a partire da due individui, quando il rapporto fra questi individui modifica la natura del loro comportamento. ([[Jean Piaget]])
*La società, legiferando, finge di tutelar l'individuo ed invece tra le pieghe non pensa che a se stessa. ([[Alessandro Varaldo]])
*La società non deve esigere nulla da chi non si aspetta nulla dalla società. ([[George Sand]])
*La società non esiste: ci sono uomini e donne, e famiglie. ([[Margaret Thatcher]])
*— La società, — riprese la signora Merdle, curvando di nuovo il suo dito mignolo, — è così difficile a spiegarsi alla gioventù, e qualche volta alle persone di età matura, che io son contenta di quanto mi dite. Io vorrei che la società non fosse tanto arbitraria, non fosse così esigente... Zitto, pappagallo!<br>Il pappagallo avea messo uno strido acutissimo, come se fosse il rappresentante della società in questione e volesse sostenere il suo diritto di essere esigente.<br>— Ma, — riprese a dire la signora Merdle, — dobbiamo pigliarla come la troviamo. Sappiamo benissimo ch'ella è vuota, convenzionale, mondana, disgustevole, ma a meno che non fossimo dei selvaggi dei mari tropicali, — per me sarei stata felice di nascere in quelle parti; sento dire che vi si mena una vita deliziosa e che il clima è perfetto, — siamo obbligati a consultare cotesta società. È la sorte comune. Il signor Merdle, per esempio, è uno dei primi banchieri; affari sulla più vasta scala, ricchezza ed influenza grandissime, ma anch'egli come gli altri... Zitto, pappagallo!<br>Il pappagallo avea messo un secondo strido, il quale completava in modo così espressivo la frase interrotta, che la signora, Merdle trovò inutile di aggiungere altro. ([[Charles Dickens]])
*La società si fonda sui pilastri del vero e della libertà. ([[Henrik Ibsen]])
*La [[solitudine]] è impraticabile e la società fatale. Dobbiamo tenere la testa nell'una e le mani nell'altra. ([[Ralph Waldo Emerson]])
*Le nostre società vengono costruite per celare alla vista la possibilità della coscienza di una dimensione infinita, eterna o assoluta: riceviamo un nuovo soffitto che crea l'illusione che gli esseri umani possano funzionare entro uno spazio autodefinito e perfino autocreato. ([[John Waters (giornalista)|John Waters]])
*— Li vendete tutti i vostri amici?<br>Rigaud si tolse la ''cigarette'' dalle labbra e guardò Arturo con un certo stupore. Ma si rimise subito a fumare, e riprese freddamente:<br>— Vendo tutto ciò che ha un prezzo. Come vivono, di grazia, i vostri signori avvocati, i vostri uomini di Stato, i vostri speculatori di borsa? Come vivete voi stesso? Com'è che vi trovate qui dentro? Non avete venduto nessun amico voi? Per Diana, ho motivo di credere di sì?<br>Clennam gli volse le spalle e guardò dalla finestra al muro di faccia.<br>— Il fatto è, mio caro signore, — proseguì Rigaud, — che la società si vende essa stessa; ha venduto me, ed io vendo lei. ([[Charles Dickens]])
*Lo star troppo in società finisce per smussare i pensieri di un uomo. ([[Henry David Thoreau]])
*Nella società industriale moderna è necessario solo un minimo sforzo per soddisfare i bisogni primari. È sufficiente passare attraverso un programma di addestramento per acquisire qualche piccola abilita tecnica, quindi andare al lavoro in orario e compiere uno sforzo molto modesto per mantenere il lavoro. I soli requisiti sono una quantità moderata di intelligenza, e, più di tutto, semplice obbedienza. Se uno possiede questi requisiti, la società si prende cura di lui dalla culla alla tomba. (Si, esiste una sottoclasse che non può ritenere che le sue necessità fisiche siano garantite, ma noi stiamo parlando della maggioranza della società.) Cosi non sorprende che la società moderna sia piena di attività sostitutive. Queste includono il lavoro scientifico, l'impresa atletica, il lavoro umanitario, la creazione artistica e letteraria, la scalata ai vertici aziendali, l'acquisizione di denaro e beni materiali molto oltre il necessario, e l'attivismo sociale quando si indirizza verso temi che non sono importanti per la vita personale dell'attivista, come nel caso di attivisti bianchi che lavorano per i diritti delle minoranze non bianche. ([[Theodore Kaczynski]])
*Noi siamo cattivi per natura, buoni per la società. Così tutti quelli che, per costituire la società, hanno cominciato col supporre che nascessimo buoni, colpiti dai disordini che la società non impedisce, e dimenticando quelli che previene, hanno finito come [[Jean-Jacques Rousseau|Jean-Jacques]] per credere che la società non fosse nella natura dell'uomo. Questi scrittori hanno fatto come architetti che per costruire un edificio supponessero che le pietre venissero già tutte scolpite dalla cava e i legni tutti squadrati dalla foresta. ([[Louis de Bonald]])
*Non può esistere società umana senza [[diritto]]. ([[Karl Popper]])
*Non sono un uomo di [[Dio]], anche se credo che la società sia migliore con Lui che non senza. ([[John le Carré]])
*Non tutti i [[omicidio|delitti]] hanno riflessi sociali. [...] Ma ci sono delitti, invece, in cui tutto è sociale, dall'arma usata all'ambiente fisico, dai caratteri dei protagonisti al loro modo di vita, tutto, perfino il dolore, perfino il peccato, perfino la riparazione, perfino il pentimento. ([[Alberto Moravia]])
*Ogni società fino ad oggi è stata oligarchica, cioè governata da pochi, anche se "rappresentanti" di molti; oggi specialmente, malgrado la diffusione di certi modi detti democratici, il potere (un potere enorme) è in mano a pochi, in ogni paese. Bisogna, invece, arrivare ad una società di tutti, alla "omnicrazia". ([[Aldo Capitini]])
*Per la [[letteratura]] realistica antica, la società non esiste come problema storico, ma tutt'al più come problema moralistico, e inoltre il moralismo si rivolge più all'individuo che alla società. ([[Erich Auerbach]])
*Povera società, ricca di inganni. ([[Xavier Forneret]])
*Quando i teorici borghesi della società parlano in apparenza di altre forme di società, il loro reale oggetto resta ancor sempre la particolare forma storica della società borghese, i cui tratti, empiricamente assunti, ritrovano nelle altre forme di società. Quando essi parlano della «società» in generale, sul volto di questa di questa società generale spuntano, con pochi mutamenti, i tratti usuali dell'attuale società borghese. ([[Karl Korsch]])
*Questa società cambia tutto ciò che tocca in una fonte potenziale di progresso e di sfruttamento, di fatica miserabile e di soddisfazione, di libertà e d'oppressione. La sessualità non fa eccezione. ([[Herbert Marcuse]])
*Se una libera società non può aiutare i molti che sono poveri, non dovrebbe salvare i pochi che sono ricchi. ([[John Fitzgerald Kennedy]])
*Spesso sono i giovani ad avere le idee necessarie affinché la società progredisca. Però i vecchi non sempre sono disposti a cedere loro il posto: in questo caso la [[morte]] è utile alla società. ([[Eirik Newth]])
*Tutti gli elementi che compongono una società moderna sono collegati fra di loro. Per soddisfare i bisogni di ciascun individuo, è necessaria l'attività di molti. Le nostre vite s'intrecciano l'una con l'altra, dando vita a un complesso tessuto. Ma i legami che costituiscono la forza e la stabilità del sistema possono anche renderlo vulnerabile. (''[[Ipotesi sopravvivenza]]'')
*Una società che costringe l'individuo a cambiare frequentemente di residenza o di lavoro, impone uno stato di tensione ai suoi membri. ([[Gordon Rattray Taylor]])
*Una società consiste di un certo numero di individui tenuti insieme dal fatto di lavorare in una stessa direzione in uno spirito comune, e di perseguire mire comuni. ([[John Dewey]])
*Una società in cui ogni individuo odiasse il suo simile, non potrebbe evidentemente sussistere e si discioglierebbe. Vi è dunque un certo minimo di benevolenza verso il proprio simile, necessario perché si mantenga la società. Vi è altresì un altro minimo, superiore al precedente, necessario perché i componenti la società, prestandosi mutua assistenza, possano resistere all'urto di altre società. ([[Vilfredo Pareto]])
*Una società non è soltanto la somma di tanti individui, ma consiste soprattutto nella rete di relazioni tra tutte le sue parti. ([[Piero Angela]])
*Vivere insieme nel mondo significa essenzialmente che esiste un mondo di cose tra coloro che lo hanno in comune, come un tavolo è posto tra quelli che vi siedono intorno. ([[Hannah Arendt]])
*Viviamo in una società dove nessuna legge proibisce di guadagnare denaro diffondendo [[ignoranza]] o, in qualche caso, [[stupidità]]. ([[Tom Hanks]])
===[[Sabino Acquaviva]]===
*Nella società tradizionale, e in genere nelle società che accumulano, esiste una particolare miscela di sesso e religione, moralismo – o moralità – e famiglia: è il «pacchetto» che assicura il successo di quelle società. Ma forse, più correttamente, dovremmo dire che nella società tradizionale si assisteva simultaneamente alla sublimazione e/o alla commistione del sesso con la religione.
*Quando una società si propone di demolire determinati modelli di famiglia legati a sistemi sociali o di valori che stanno morendo, può farlo: quello che non può fare è proporre in alternativa dei sistemi di organizzazione della convivenza che, contrastando gravemente con la memoria della specie, pongono in crisi il sistema sociale e lo portano al collasso.
===[[Johann Gottlieb Fichte]]===
*Chiamo società la relazione reciproca degli esseri razionali.
*Il [[scopo|fine]] supremo ed ultimo della società è la completa unità e l'intimo consentimento di tutti i suoi membri.
*L'istinto sociale appartiene dunque agli istinti fondamentali dell'uomo. L'uomo è ''destinato'' a vivere in società, egli ''deve'' vivere nella società; se vive isolato non è un uomo completo e compiuto, e contraddice a se stesso.
*L'[[uomo]] ha la missione di vivere in società; se viene isolato, non è un uomo intero e completo, anzi contraddice se stesso.
===[[Nicolás Gómez Dávila]]===
*La società del futuro: una schiavitù senza padroni.
*La società moderna si concede il lusso di tollerare che tutti dicano ciò che vogliono perché oggi, di fondo, tutti pensano allo stesso modo.
*Società totalitaria è il nome volgare di quella specie sociale la cui denominazione scientifica è società industriale.
===[[Marco Aurelio]]===
*Chi fugge agli obblighi sociali è disertore.
*Conformati agli accidenti che ti sono destinati, e gli uomini coi quali ti toccò in sorte di vivere ama da vero.
*Ho io fatta alcuna cosa per la società? Dunque a me ho recato vantaggio. Questo discorso ti sia presente in ogni tempo; non abbandonarlo.
==Voci correlate==
*[[Gente]]
*[[Massa]]
*[[Popolazione]]
*[[Popolo]]
==Altri progetti==
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[[Categoria:Antropologia sociale]]
[[Categoria:Concetti delle scienze etnoantropologiche]]
[[Categoria:Sociologia]]
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Massimo d'Azeglio
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2022-08-27T05:16:20Z
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[[Immagine:Francesco Hayez - Ritratto di Massimo d’Azeglio.jpg|thumb|Massimo d'Azeglio]]
'''Massimo Taparelli, marchese d'Azeglio''' (1798 – 1866), scrittore, pittore e politico italiano.
==Citazioni di Massimo d'Azeglio==
*A Napoli, noi abbiamo altresì cacciato il sovrano per stabilire un Governo fondato sul consenso universale. Ma ci vogliono, e sembra che ciò non basti, per contenere il regno, sessanta battaglioni; ed è notorio che, briganti o non briganti, niuno vuol saperne. Ma si dirà: e il suffragio universale? Io non so nulla di suffragio, ma so che al di qua del Tronto non sono necessari battaglioni e che al di là sono necessari. Dunque vi fu qualche errore; e bisogna cangiare atti e principi. ''Bisogna sapere dai Napoletani, un'altra volta per tutte, se ci vogliono, sì o no.'' Capisco che gli italiani hanno il diritto di far la guerra a coloro che volessero mantenere i tedeschi in Italia, ma agli italiani, che restando italiani non volessero unirsi a noi, ''credo che non abbiamo il diritto di dare archibugiate;'' salvo si concedesse ora che, per tagliar corto, noi adottiamo il principio in cui nome [[Ferdinando II delle Due Sicilie|Bomba]] bombardava [[Palermo]], [[Messina]] ecc. Credo bene che in generale non si pensa in questo modo; ma siccome io non intendo rinunciare al diritto di ragionare, così dico dico ciò ch'io penso [...].<ref group="fonte">Da una lettera a [[Carlo Matteucci]], 2 agosto 1861; riportata in ''La Civiltà cattolica'', anno XX, serie IV, vol. XI, Roma, 1861, [https://books.google.it/books?id=S_8nQ5k2ORgC&pg=PA619 p. 619].</ref>
*Che cosa sia il [[Ghetto di Roma]], lo sanno i Romani e coloro che lo hanno veduto. Ma chi non l'ha visitato sappia che presso il ponte a Quattro Capi s'estende lungo il Tevere un quartiere, o piuttosto un ammasso informe di case e tuguri mal tenuti, peggio riparati e mezzo cadenti (ché ai padroni, per la tenuità delle pigioni che non possono soffrir variazioni in virtù del ''jus gazagà''<ref>Diritto per gli inquilini ebrei all'uso perpetuo dell'abitazione dietro corresponsione di un canone annuo ai proprietari cristiani.</ref>, non mette conto spendervi se non il pretto indispensabile), nei quali si stipa una popolazione di 3900 persone, dove invece ne potrebbe capire una metà malvolentieri.<ref group="fonte">Citato in [[Armando Ravaglioli]], ''Il Ghetto di Roma'', Tascabili economici Newton, Roma 1999<sup>2</sup>, p. 23</ref>
*Caro [[Camillo Benso, conte di Cavour|Camillo]], non è più tempo oggi di discutere la tua politica ; è tempo di farla trionfare.<ref>Da una lettera a Cavour, febbraio 1859; citato da Stefano Massari nella [https://storia.camera.it/regno/lavori/leg11/sed020.pdf Tornata del 26 gennaio 1871] della Camera dei Deputati (Regno d'Italia).</ref>
*Insomma, caro sig. Diomede, si cammina sì o no? Per un pezzo confesso che a vedere un simile ''ventre à terre'', credeva che si finisse per rompersi il collo. Ora mi par di no. Ma in tutti i modi la fusione ''coi [[Napoli|Napoletani]]'' mi fa paura; è come mettersi a letto con un vaiuoloso! Basta, tutto volta bene ora. Speriamo! Su tutto l'andamento delle cose non ti parlo. Ci vorrebbe volumi.<ref group="fonte">Da una lettera a [[Diomede Pantaleoni]], 17 ottobre 1860, in M. d'Azeglio e D. Pantaleoni, ''Carteggio inedito'', a cura di Giovanni Faldella, 1888.</ref>
:Insomma, caro sig. Diomede, si cammina sì o no? Per un pezzo confesso che a vedere un simile ''ventre à terre'', credevo che si finisse a rompersi il collo. Ora mi par di no, e speriamo. Se però ti volessi dire tutto quello che sento dell'insieme delle cose, ci vorrebbe un volume.<ref>Lo stesso passo della stessa lettera appare diverso nel ''Carteggio inedito'', a cura di Giovanni Faldella, 1888 e negli ''Scritti postumi'', a cura di Matteo Ricci, 1871. Nella versione riportata da Matteo Ricci (genero di d'Azeglio) è infatti assente la frase: «Ma in tutti i modi la fusione ''coi Napoletani'' mi fa paura; è come mettersi a letto con un vaiuoloso!»</ref><ref group="fonte">Da una lettera a Diomede Pantaleoni, 17 ottobre 1860, in ''Scritti postumi'', p. 460.</ref>
*L'''assoluto'' è il peggior nemico della buona politica, come la scienza dell'[[attesa|aspettare]] è la sua più fedele alleata.<ref group="fonte">Da ''Per il trasferimento della capitale a Firenze'', discorso detto in Senato il 3 dicembre 1864; in ''Scritti politici e letterari'', vol. II, p. 515.</ref>
*L'Italia, l'Europa ed il mondo giammai avranno riposo, finchè non sarà assimilata, trasfusa nel sangue dell'universale, la persuasione di non esservi nè Governo, nè indipendenza, nè libertà possibili, senza la responsabilità legale d'ogni potere, d'ogni partito, d'ogni associazione, come di ogni individuo, ridotta in patto vero, reale, e rarissimamente, meno che si può, falsata da qualche eccezione.<ref>Citato da Antonio Rinaldi nella [https://storia.camera.it/regno/lavori/leg16/sed083.pdf Tornata del 3 maggio 1887] della Camera dei Deputati (Regno d'Italia).</ref>
*[...] la prima delle cose necessarie, è di non spendere quello che non si ha.<ref group="fonte">Da una lettera alla figlia Alessandrina, 1º dicembre 1852; in ''Scritti postumi'', p. 322.</ref>
*La [[verità]] non prospera che al sole.<ref group="fonte">Da ''Agli elettori'', lettera, 1865, XV; in ''Scritti politici e letterari'', vol. II, p. 576.</ref>
*[...] meno [[partito politico|partiti]] ci sono, e meglio si cammina. Beati i paesi dove non ve ne sono che due: uno del ''presente'', il [[Governo]]; l'altro dell'''avvenire'', l'Opposizione. Un tale stato di cose è segno della robusta salute d'una nazione; è segno che in essa le questioni di vera utilità pubblica soffocano le questioni d'utilità private, di persone, di sètte, ec., ec.<ref group="fonte">Da ''Agli elettori'', lettera, 1865, IV; in ''Scritti politici e letterari'', vol. II, p. 541.</ref>
*Non posso per altra parte mancare alla mia promessa di non tacere giammai ciò che alla mia mente presenta evidenza di verità. Mi si conceda dunque di dirla e si consideri, che la verità è simile ad un raggio di sole. Giunga esso all'occhio refratto dai nitidi filetti d'un diamante, o vi giunga ripercosso dal rozzo frantume di vetro che giace in sulla via, è sempre egualmente un raggio di sole. S'io dunque non avrò saputo esprimer la verità, malgrado il mio studio e desiderio di trovarla, ricada su me il dileggio; ma se dicessi parole vere, si accettino; ancorché non sia in me né sapienza né autorità per convalidarle.<ref group="fonte">Da una lettera al professore Francesco Orioli, 28 marzo 1847; in ''Scritti politici e letterari'', vol. I, pp. 239-240.</ref>
===Attribuite===
[[File:Battle of Legnano.png|thumb|upright=1.4|''La battaglia di Legnano'' (M. d'Azeglio, 1831)]]
*Fatta l'[[Italia]], bisogna fare gli italiani.<ref group="fonte" name=gigante>{{cfr}} C. Gigante, ''Fatta l'Italia, facciamo gli Italiani. Appunti su una massima da restituire a d'Azeglio'', ''Rivista europea di studi italiani'', 2011, pp. 5–15; riportato in parte in ''[http://www.rivista-incontri.nl/articles/abstract/10.18352/incontri.830/ Rivista-incontri.nl]''.</ref><ref group="fonte" name=studicassinati>{{cfr}} ''[http://www.studicassinati.it/db1/jupgrade/archivio/74-anno-xi-n-4-ottobre-dicembre-2011/790-editoriale-fatta-litalia-bisogna-fare-gli-italiani "Fatta l'Italia, bisogna fare gli Italiani"]'', ''StudiCassinati.it''.</ref><ref group="fonte" name="magdi">{{cfr}} [[Magdi Allam]], ''Io amo l'Italia: ma gli italiani la amano?'', Edizioni Mondadori, 2006, [https://books.google.it/books?id=Sn_-RMnE7a8C&pg=PA255 p. 255]. ISBN 8804556552</ref><br />L'Italia è fatta, gl'italiani sono ancora da farsi.<ref group="fonte" name=rivi>Citato in ''Rivista sicula di scienze, letteratura ed arti'', vol. 3, 1870, [https://books.google.it/books?id=ds9IAAAAcAAJ&pg=PA507 p. 507].</ref><br />L'Italia è fatta, gli Italiani sono da farsi.<ref group="fonte" name=carpi>Citato in Leone Carpi, ''L'Italia vivente: {{small|aristocrazia di nascita e del denaro-borghesia-clero burocrazia; studi sociali}}'', F. Vallardi, 1878, p. 229.</ref>
:{{NDR|[[Citazioni errate|Errata]]}} La frase viene spesso attribuita a d'Azeglio in diverse forme. In realtà essa rappresenta una sintesi non completamente fedele di un [[#Il primo bisogno|pensiero espresso]] dallo stesso d'Azeglio ne ''I miei ricordi''.<ref group="fonte" name=gigante/><ref group="fonte" name=studicassinati/> Molte fonti riportano che il primo a citare la frase di d'Azeglio in questa forma fosse stato [[Ferdinando Martini]] nel 1896<ref group="fonte" name=studicassinati/> e per questo motivo qualcuno arriva ad attribuire questa versione della frase allo stesso Martini.<ref group="fonte" name=magdi/><ref group="fonte">{{cfr}} {{en}} Timothy Baycroftm e Mark Hewitson, ''What Is a Nation?: Europe 1789-1914'', OUP Oxford, 2006, [https://books.google.it/books?id=VG01nx2vezoC&pg=PA256 p. 256]. ISBN 0191516287</ref> In realtà le prime attribuzioni a d'Azeglio di questa versione (o comunque di versioni molto simili) della frase risalgono a ben prima del 1896: ''Rivista sicula di scienze, letteratura ed arti'' (1870), conferenze di [[Francesco De Sanctis]] a Napoli (1872-1873), ''L'Italia vivente'' di Leone Carpi (1878).<ref group="fonte" name=gigante/><ref group="fonte" name=rivi/><ref group="fonte" name=carpi/>
*Se vogliono fare l'Italia, bisognerà che pensino prima a fare un po' meno ignoranti gli Italiani.<ref group="fonte">Citato in [[Ferdinando Martini]], ''Illustrazione italiana'', 16 febbraio 1896, p. 99.</ref>
:[[Ferdinando Martini]] narra che d'Azeglio avrebbe pronunciato tale frase in un colloquio a Montecatini.<ref group="fonte">{{Cfr}} [[Giuseppe Fumagalli]], ''[[s:Chi l'ha detto?|Chi l'ha detto? {{small|Tesoro di citazioni italiane e straniere, di origine letteraria e storica}}]]'', Milano, Hoepli, 1921, pp. 208-209.</ref>
==''Ettore Fieramosca''==
===[[Incipit]]===
Al cadere d'una bella giornata d'aprile dell'anno 1503 la campana di San Domenico in Barletta sonava gli ultimi tocchi dell'avemaria. Sulla piazza vicina in riva al mare, luogo di ritrovo degli abitanti tranquilli che, nelle terricciuole dei climi meridionali specialmente, sogliono sulla sera essere insieme a barattar parole al sereno per riposarsi dalle faccende del giorno, stavano col fine medesimo dispersi in vari gruppi molti soldati spagnuoli ed italiani, alcuni passeggiando, altri fermi, o seduti, od appoggiati alle barche tirate a secco, delle quali era ingombra la spiaggia; e, com'è costume delle soldatesche d'ogni età e d'ogni nazione, il loro contegno era tale che pareva dire: il mondo è nostro.
===Citazioni===
*Al chiarore che si diffondeva dall'oriente svanivano a poco a poco e si perdevano l'ultime stelle. Già il sole illuminava le più alte cime del Gargano tingendole d'un roseo che si mutava in pavonazzo ne' seni ombrosi del monte, mentre il lido sottoposto, che girava a guisa di mezza luna, congiungendosi al littorale ov'è posta [[Barletta]], mostrava col giorno crescente un ameno e diverso intreccio di valli e di colli che scendevano a bagnarsi nel mare. I folti castagneti che sulle vette già venivano indorati dal sole, diradandosi verso le falde eran interrotti ora da prati verdissimi, ora da qualche pezzo coltivato. Qua una frana lasciava biancheggiar il macigno, là il fianco d'un giogo si tigneva di colori gialli, rossicci, secondo la natura del suolo. Il mare ceruleo pareva immobile; se non che ribollendo sotto le rupi ne cingeva il piede con una striscia di spume candidissime. Nella parte più interna del golfo sopra un'isoletta che era congiunta alla terra da un ponte lungo e stretto, sorgeva fra le palme e i cipressi un monastero con una chiesuola ed un campanile, munito all'intorno di torricelle e mura merlate, onde salvarlo da un primo assalto di corsari e di Saracini. ([[s:Ettore Fieramosca o la disfida di Barletta/Capitolo III|cap. III]])
*Bello spettacolo era (specialmente per chi, ponendosi all'estremità del campo, volgesse le spalle all'interno delle terre ed il viso alla marina) il vedere una così ricca scena campestre ravvivata da tal moltitudine piena di tanto moto e di tanta vita: a destra elevarsi sul cielo le grandiose masse degli elci, ed al color cupo delle lor foglie mischiarsi il verde più vivace e gajo d'arboscelli minori; su un piano più lontano dietro questi, la terra di Quarato, della quale si copriva soltanto la porta difesa da una torre addossata a rupi, al cui piede serpeggia la strada: in mezzo il campo, ed al di là il lido dell'Adriatico, la città e il castello di [[Barletta]], e le forme colorite degli edifizi spiccate sulla tinta azzurra del mare: più lontano il ponte e l'isola di S. Orsola, gli alti gioghi del Gargano, e la linea dell'orizzonte: a manca poi, le colline che a poco a poco si vengono alzando; e rimpetto al luogo destinato ai giudici, sovra un terreno disuguale, vestito d'erba fresca, gruppi di altissime querce coi tronchi rivestiti d'edera, e nel pieno vigore della ricca vegetazione. ([[s:Ettore Fieramosca o la disfida di Barletta/Capitolo XIX|cap. XIX]])
*Tutti coloro che narrano o scrivono una storia, (siamo sinceri) hanno in sè un po' di speranza ch'essa possa dilettare, e che si trovi qualcuno che l'ascolti o la legga fino alla fine: anche noi abbiam sempre avuto riposta in un cantuccio del cuore questa speranza, che simile alla fiamma d'una candela esposta al vento alle volte si faceva maggiore, (rida pure il lettore che ha ragione) alle volte piccina piccina e stava per ispegnersi; ma l'amor proprio ha saputo governarla così bene che non s'è spenta mai fin'ora. ([[s:Ettore Fieramosca o la disfida di Barletta/Conclusione|conclusione]])
==''I miei ricordi''==
===[[Incipit]]===
Da parecchi anni mi si viene affacciando il progetto di scrivere l'istoria della mia vita. Ma ogni qualvolta quest'idea, anzi questo desiderio mi si presenta alla mente, rimane tosto avviluppato e reso incerto da mille dubbi. Merita la mia vita d'esser narrata? Perché sento io il desiderio di narrarla? Mi muove un sentimento lodevole, od è questo un laccio che mi vien teso da un volgare e malaccorto amor proprio?
===Citazioni===
*Io chiamo [[eroismo|eroi]] quelli che sacrificano ''sé'' agli altri: non già quelli che sacrificano gli altri a ''sé''. (''Origine e scopo dell'opera''; vol. I, p. 3)
*[...] gl'Italiani hanno voluto far un'[[Italia]] nuova, e loro rimanere gl'Italiani vecchi di prima, colle dappocaggini e le miserie morali che furono ''ab antico'' il loro retaggio; perché pensano a riformare l'Italia, e nessuno s'accorge che per riuscirci bisogna, prima, che riformare sé stesso; [...]. (''Origine e scopo dell'opera''; vol. I, pp. 6-7)
*{{Ancora|Il primo bisogno|[...] il primo bisogno d'Italia è che si formino Italiani dotati d'alti e forti caratteri. E pur troppo si va ogni giorno più verso il polo opposto: pur troppo s'è fatta l'Italia, ma non si fanno gl'Italiani.}}<ref>Per approfondire sulla citazione, vedi la sezione [[#Attribuite|Attribuite]].</ref> (''Origine e scopo dell'opera''; vol. I, p. 7)
*L'Italia è l'antica terra del ''[[dubbio]]''. [...] Il dubbio è un gran scappafatica; lo direi quasi il vero padre del ''dolce far niente'' italiano. (cap. I; vol. I, pp. 30 e 33)
*[...] non è l'ingegno sottile (''l'esprit'') quello che forma le [[nazione|nazioni]]; bensì sono gli austeri e fermi caratteri: [...]. (cap. I; vol. I, p. 33)
*[...] se le [[nave|navi]] vanno generalmente meglio degli [[Stato|Stati]], ciò accade per la sola ragione che in esse ognuno accetta la parte che gli compete, mentre negli Stati generalmente, meno se ne sa, più s'ha la smania di comandare. (cap. II; vol. I, p. 55)
*[...] vi sono momenti nella [[vita]] che basterebbero a pagare, a compensare i tormenti d'un'eternità. (cap. II; vol. I, p. 59)
*[...] tutti siamo d'una stoffa nella quale la prima piega non scompare mai più. (cap. V; vol. I, p. 97)
*In ogni genere ed in ogni caso, il [[governo]] debole è il peggiore di tutti. (cap. V; vol. I, p. 101)
*Paragonerei la [[frode]] all'[[distillato|acquavite]]: pare che sul momento dia forza, ma poi vi lascia più spossato di prima. (1893<sup>14</sup>; cap. IX, [https://books.google.it/books?id=-ywRAAAAYAAJ&pg=PA109 p. 109])
*Non sarebbe la [[musica]] una lingua perduta, della quale abbiamo dimenticato il senso, e serbata soltanto l'armonia?<ref>Citato in ''Dizionario delle citazioni'', a cura di Italo Sordi, BUR, 1992. ISBN 88-17-14603-X</ref> (cap. X; vol. I, pp. 199-200)
*La vanità vuol l'applauso. (cap. XI; vol. I, p. 223)
*L'[[affetto]] vero, leale, incondizionato, è un gran tesoro; è il più grande che esista. (cap. XV; vol. I, p. 298)
*[...] si deve dire la [[verità]] e mantenere la parola data, a tutti... persino alle donne! (cap. XV; vol. I, p. 301)
*[...] ad un governo ingiusto nuoce più il martire che non il ribelle. (cap. XVI; vol. I, p. 317)
*Le [[rivoluzione|rivoluzioni]] non le facciam noi: le fa [[Dio|Iddio]]; e per persuadersene basta riflettere con quali istrumenti riescono. (cap. XVI; vol. I, p. 319)
*L'[[abitudine]] è mezza padrona del [[mondo]]: ''così faceva mio padre'' – anche in quest'era di rivoluzioni – è sempre una delle grandi forze che guidano il mondo. (cap. XVIII; vol. I, p. 395)
*Concederò ai teologi che l'amore illecito è sempre un inconveniente sociale; ma rimarrà pure innegabile, che anche un amore illecito può esser molte volte degno e generoso, e spingere ad opere utili, ed a nobili sacrifizi; mentre il tristo errore di lasciarsi cogliere dalla sola bellezza, unita ad un'anima, se non perversa, fiacca e triviale, strascina talvolta ad incalcolabili conseguenze, tormento e danno dell'intera vita. (cap. XXIII; vol. II, p. 119)
*[[Felicità e infelicità|Senza cuor contento]] non c'è bene che valga, come [[felicità e infelicità|col cuor contento]] non c'è male che nuoca in questo mondo. (cap. XXIV; vol. II, p. 150)
*Se il fil di [[canapa (tessile)|canapa]] è marcio, non s'avrà mai corda buona. Se l'oro è di saggio scadente, non s'avrà mai moneta buona. E se l'individuo è dappoco, ignorante e tristo, non s'avrà nazione buona, e non si riuscirà mai a nulla di solido, d'ordinato e di grande. (cap. XXIV; vol. II, p. 167)
*[...] l'[[ozio]] avvilisce ed il lavoro nobilita: perché l'ozio conduce uomini e nazioni alla servitù; mentre il lavoro li rende forti ed indipendenti: questi buoni effetti non sono già i soli. L'abitudine al lavoro modera ogni [[eccesso]], induce il bisogno, il gusto dell'[[ordine]]; dall'ordine materiale si risale al morale: quindi può considerarsi il [[lavoro]] come uno dei migliori ausiliari dell'[[educazione]]. (cap. XXX; vol. II, p. 336)
==[[Incipit]] di alcune opere==
===''Dell'Emancipazione civile degl'Israeliti''===
Non credo necessario entrare nella narrazione di fatti anteriori all'epoca delle Crociate. Basterà l'accennare che sin dai tempi degl'imperatori, vennero spesso avvolti gli Israeliti nelle persecuzioni medesime dei Cristiani, ed ebbero al paro di essi ad incontrare le torture e la morte. Quando poi l'Europa uscì da quello stadio che comprende l'invasione de' barbari ed il dominio delle prime dinastie dei loro re (stadio nel quale l'umana società era scesa al punto più basso al quale forse potesse arrivare), essendosi addensate allora più che in verun altro tempo le tenebre dell'ignoranza, e dilatato in ogni parte il regno della violenza la piena dell'iniquità e de' più atroci delitti; uscita, dico, l'Europa da quest'epoca funesta, parve sentisse generalmente il bisogno d'una grande espiazione d'una penitenza dura e travagliosa, non inferiore al cumulo dei delitti commessi, che pesasse ugualmente su tutta la vivente generazione: e l'Europa s'offriva spontanea alle due più gravi pene che si conoscano, l'esilio e la morte; e presa la Croce, si moveva verso Oriente.
===''Niccolò de' Lapi; ovvero, i Palleschi e i Piagnoni''===
I fatti che stiamo per narrare accaddero circa il tempo in cui Firenze era assediata dall'esercito di Carlo V, il quale per mandare ad effetto il trattato di Barcellona conchiuso con Clemente VII, voleva costringere i Fiorentini a sottomettersi al dominio de' Medici.<br>
Il popolo di Firenze negava di riceverli pure come privati e si difendeva, fatto animoso dalla memoria di que' Medici stessi tanto facilmente cacciati nel 1527; dalle profezie di fra Girolamo Savonarola; dal desiderio del viver libero; dall'armi e dalle fortezze ond'era munito per cura della parte detta de' Piagnoni, i quali s'avvedevano non esser l'Imperatore ed il Papa per contentarsi che i Medici tornati in patria cogli altri sbanditi Palleschi vi stessero quali privati cittadini, ma sotto tal modesta domanda aver in animo di farneli signori.
===''Racconti, leggende e ricordi della vita italiana''===
Quando si principia a [[invecchiamento|invecchiare]], ricordarsi e raccontare diverte. Vorrei dunque divertirmi qualche mezz'ora – non avendo di meglio mentre cresce il grano – ricordandomi di quand'ero giovane e non facevo altro che girar l'Italia per tutti i versi. Studiavo pittura per prima cosa; ma siccome per natura sono indagatore, studiavo e cercavo il vero in tutto.<br>
Come è naturale, n'ho viste di tutte le razze, e m'è rimasta in mente una faraggine di storielle da averne per un pezzo.<br>
Vediamo se mi riuscisse di ricordarmene di qualcuna; e quel che è piú difficile, di farle leggere.
==Citazioni su Massimo d'Azeglio==
*Animo d'artista, indole di romanziere, fantasia di poeta, senno di chi ha fatto non leggieri studi, buon senso dell'uom che pensa, vezzi ed eleganza d'antica nobiltà, spirito e cuore d'Italiano: eccovi Massimo d'Azeglio celebre pittore, scrittore egregio, coraggioso soldato, amatore di patria, uomo di Stato, ministro — e galantuomo! ([[Vittorio Bersezio]])
*Azeglio sta in campagna colla fantasia, colla persona e col pennello; e non rompe i silenzi delle sue selve e del suo pensiero che per bofonchiare gli uomini con la eroicomica figura di Ferraù o per scozzonarne il sonno coll'improwiso ariete di Quistioni urgenti, or fatte urgentissime. ([[Giuseppe Guerzoni]])
*I quadri del {{sic|D'Azeglio}} apparranno o monotoni, o sbiaditi a quanti sono avvezzi allo spettacolo di certe scuole moderne, ma saranno di scuola a quegli altri che pensano la fantasia umana non potere aggiungere ma scemare bellezza alla natura. ([[Giacomo Bonafede Oddo]])
*Pittore e scrittore, artista e letterato; in sé congiunge le due diverse forme della stessa sostanza. È dipinge il paese e vi annette una circostanza storica; scrive romanzi ed all'orditura trovata dall'immaginazione ed agli eventi ricavati dalla storia immette un pensiero patrio di cose pubbliche moderne. — La penna ed il pennello, il libro e la tela, le bellezze della natura e gl'insegnamenti delle storie ha fatto, colla misura delle sue forze, concorrere a dire ai presenti il concetto capitale e necessario dell'Italia de' suoi tempi. ([[Vittorio Bersezio]])
*Se Massimo Taparelli D'Azeglio, dopo aver tanto gridato: ''Fuori lo straniero'', fu preso dal dubbio d'esser egli straniero, il principe di Francalanza era esente da simile scrupolo. ([[Federico De Roberto]])
==Note==
<references/>
===Fonti===
<references group="fonte" />
==Bibliografia==
*Massimo d'Azeglio, ''[https://www.gutenberg.org/files/42669/42669-h/42669-h.htm Dell'Emancipazione civile degl'Israeliti]'', Le Monnier, 1848.
*Massimo d'Azeglio, ''[[s:Ettore Fieramosca o la disfida di Barletta|Ettore Fieramosca o la disfida di Barletta]]'', Borroni e Scotti, Milano, 1856.
*Massimo d'Azeglio, ''I miei ricordi'', [https://books.google.it/books?id=wrpSAAAAcAAJ volume 1], G. Barbèra, 1867.
*Massimo d'Azeglio, ''I miei ricordi'', [https://books.google.it/books?id=vDMRAAAAYAAJ volume 2], G. Barbèra, 1867.
*Massimo d'Azeglio, ''[https://www.gutenberg.org/files/46957/46957-h/46957-h.htm Niccolò de' Lapi; ovvero, i Palleschi e i Piagnoni]'', Borroni e Scotti, 1841.
*Massimo d'Azeglio, ''[https://www.liberliber.it/online/autori/autori-a/massimo-d-azeglio/racconti-leggende-e-ricordi-della-vita-italiana/ Racconti, leggende e ricordi della vita italiana]'', a cura di Alberto Maria Ghisalberti, Mursia, 1966.
*Massimo d'Azeglio, ''Scritti politici e letterari'', [https://books.google.it/books?hl=it&id=I5kLAAAAYAAJ vol. 1], G. Barbèra, Firenze, 1872.
*Massimo d'Azeglio, ''Scritti politici e letterari'', [https://books.google.it/books?hl=it&id=7pgLAAAAYAAJ vol. 2], G. Barbèra, Firenze, 1872.
*Massimo d'Azeglio, ''[https://books.google.it/books?id=uAUJAAAAQAAJ Scritti postumi. {{small|La lega lombarda. Scritti politici. Scritti vari. Epistolario}}]'', a cura di Matteo Ricci, G. Barbèra Editore, 1871.
==Altri progetti==
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[[Immagine:Francesco Hayez - Ritratto di Massimo d’Azeglio.jpg|thumb|Massimo d'Azeglio]]
'''Massimo Taparelli, marchese d'Azeglio''' (1798 – 1866), scrittore, pittore e politico italiano.
==Citazioni di Massimo d'Azeglio==
*A Napoli, noi abbiamo altresì cacciato il sovrano per stabilire un Governo fondato sul consenso universale. Ma ci vogliono, e sembra che ciò non basti, per contenere il regno, sessanta battaglioni; ed è notorio che, briganti o non briganti, niuno vuol saperne.<br>Ma si dirà: e il suffragio universale? Io non so nulla di suffragio, ma so che al di qua del Tronto non sono necessari battaglioni e che al di là sono necessari. Dunque vi fu qualche errore; e bisogna cangiare atti e principi. ''Bisogna sapere dai Napoletani, un'altra volta per tutte, se ci vogliono, sì o no.'' Capisco che gli italiani hanno il diritto di far la guerra a coloro che volessero mantenere i tedeschi in Italia, ma agli italiani, che restando italiani non volessero unirsi a noi, ''credo che non abbiamo il diritto di dare archibugiate;'' salvo si concedesse ora che, per tagliar corto, noi adottiamo il principio in cui nome [[Ferdinando II delle Due Sicilie|Bomba]] bombardava [[Palermo]], [[Messina]] ecc. Credo bene che in generale non si pensa in questo modo; ma siccome io non intendo rinunciare al diritto di ragionare, così dico dico ciò ch'io penso [...].<ref group="fonte">Da una lettera a [[Carlo Matteucci]], 2 agosto 1861; riportata in ''La Civiltà cattolica'', anno XX, serie IV, vol. XI, Roma, 1861, [https://books.google.it/books?id=S_8nQ5k2ORgC&pg=PA619 p. 619].</ref>
*Che cosa sia il [[Ghetto di Roma]], lo sanno i Romani e coloro che lo hanno veduto. Ma chi non l'ha visitato sappia che presso il ponte a Quattro Capi s'estende lungo il Tevere un quartiere, o piuttosto un ammasso informe di case e tuguri mal tenuti, peggio riparati e mezzo cadenti (ché ai padroni, per la tenuità delle pigioni che non possono soffrir variazioni in virtù del ''jus gazagà''<ref>Diritto per gli inquilini ebrei all'uso perpetuo dell'abitazione dietro corresponsione di un canone annuo ai proprietari cristiani.</ref>, non mette conto spendervi se non il pretto indispensabile), nei quali si stipa una popolazione di 3900 persone, dove invece ne potrebbe capire una metà malvolentieri.<ref group="fonte">Citato in [[Armando Ravaglioli]], ''Il Ghetto di Roma'', Tascabili economici Newton, Roma 1999<sup>2</sup>, p. 23</ref>
*Caro [[Camillo Benso, conte di Cavour|Camillo]], non è più tempo oggi di discutere la tua politica ; è tempo di farla trionfare.<ref>Da una lettera a Cavour, febbraio 1859; citato da Stefano Massari nella [https://storia.camera.it/regno/lavori/leg11/sed020.pdf Tornata del 26 gennaio 1871] della Camera dei Deputati (Regno d'Italia).</ref>
*Insomma, caro sig. Diomede, si cammina sì o no? Per un pezzo confesso che a vedere un simile ''ventre à terre'', credeva che si finisse per rompersi il collo. Ora mi par di no. Ma in tutti i modi la fusione ''coi [[Napoli|Napoletani]]'' mi fa paura; è come mettersi a letto con un vaiuoloso! Basta, tutto volta bene ora. Speriamo! Su tutto l'andamento delle cose non ti parlo. Ci vorrebbe volumi.<ref group="fonte">Da una lettera a [[Diomede Pantaleoni]], 17 ottobre 1860, in M. d'Azeglio e D. Pantaleoni, ''Carteggio inedito'', a cura di Giovanni Faldella, 1888.</ref>
:Insomma, caro sig. Diomede, si cammina sì o no? Per un pezzo confesso che a vedere un simile ''ventre à terre'', credevo che si finisse a rompersi il collo. Ora mi par di no, e speriamo. Se però ti volessi dire tutto quello che sento dell'insieme delle cose, ci vorrebbe un volume.<ref>Lo stesso passo della stessa lettera appare diverso nel ''Carteggio inedito'', a cura di Giovanni Faldella, 1888 e negli ''Scritti postumi'', a cura di Matteo Ricci, 1871. Nella versione riportata da Matteo Ricci (genero di d'Azeglio) è infatti assente la frase: «Ma in tutti i modi la fusione ''coi Napoletani'' mi fa paura; è come mettersi a letto con un vaiuoloso!»</ref><ref group="fonte">Da una lettera a Diomede Pantaleoni, 17 ottobre 1860, in ''Scritti postumi'', p. 460.</ref>
*L'''assoluto'' è il peggior nemico della buona politica, come la scienza dell'[[attesa|aspettare]] è la sua più fedele alleata.<ref group="fonte">Da ''Per il trasferimento della capitale a Firenze'', discorso detto in Senato il 3 dicembre 1864; in ''Scritti politici e letterari'', vol. II, p. 515.</ref>
*L'Italia, l'Europa ed il mondo giammai avranno riposo, finchè non sarà assimilata, trasfusa nel sangue dell'universale, la persuasione di non esservi nè Governo, nè indipendenza, nè libertà possibili, senza la responsabilità legale d'ogni potere, d'ogni partito, d'ogni associazione, come di ogni individuo, ridotta in patto vero, reale, e rarissimamente, meno che si può, falsata da qualche eccezione.<ref>Citato da Antonio Rinaldi nella [https://storia.camera.it/regno/lavori/leg16/sed083.pdf Tornata del 3 maggio 1887] della Camera dei Deputati (Regno d'Italia).</ref>
*[...] la prima delle cose necessarie, è di non spendere quello che non si ha.<ref group="fonte">Da una lettera alla figlia Alessandrina, 1º dicembre 1852; in ''Scritti postumi'', p. 322.</ref>
*La [[verità]] non prospera che al sole.<ref group="fonte">Da ''Agli elettori'', lettera, 1865, XV; in ''Scritti politici e letterari'', vol. II, p. 576.</ref>
*[...] meno [[partito politico|partiti]] ci sono, e meglio si cammina. Beati i paesi dove non ve ne sono che due: uno del ''presente'', il [[Governo]]; l'altro dell'''avvenire'', l'Opposizione. Un tale stato di cose è segno della robusta salute d'una nazione; è segno che in essa le questioni di vera utilità pubblica soffocano le questioni d'utilità private, di persone, di sètte, ec., ec.<ref group="fonte">Da ''Agli elettori'', lettera, 1865, IV; in ''Scritti politici e letterari'', vol. II, p. 541.</ref>
*Non posso per altra parte mancare alla mia promessa di non tacere giammai ciò che alla mia mente presenta evidenza di verità. Mi si conceda dunque di dirla e si consideri, che la verità è simile ad un raggio di sole. Giunga esso all'occhio refratto dai nitidi filetti d'un diamante, o vi giunga ripercosso dal rozzo frantume di vetro che giace in sulla via, è sempre egualmente un raggio di sole. S'io dunque non avrò saputo esprimer la verità, malgrado il mio studio e desiderio di trovarla, ricada su me il dileggio; ma se dicessi parole vere, si accettino; ancorché non sia in me né sapienza né autorità per convalidarle.<ref group="fonte">Da una lettera al professore Francesco Orioli, 28 marzo 1847; in ''Scritti politici e letterari'', vol. I, pp. 239-240.</ref>
===Attribuite===
[[File:Battle of Legnano.png|thumb|upright=1.4|''La battaglia di Legnano'' (M. d'Azeglio, 1831)]]
*Fatta l'[[Italia]], bisogna fare gli italiani.<ref group="fonte" name=gigante>{{cfr}} C. Gigante, ''Fatta l'Italia, facciamo gli Italiani. Appunti su una massima da restituire a d'Azeglio'', ''Rivista europea di studi italiani'', 2011, pp. 5–15; riportato in parte in ''[http://www.rivista-incontri.nl/articles/abstract/10.18352/incontri.830/ Rivista-incontri.nl]''.</ref><ref group="fonte" name=studicassinati>{{cfr}} ''[http://www.studicassinati.it/db1/jupgrade/archivio/74-anno-xi-n-4-ottobre-dicembre-2011/790-editoriale-fatta-litalia-bisogna-fare-gli-italiani "Fatta l'Italia, bisogna fare gli Italiani"]'', ''StudiCassinati.it''.</ref><ref group="fonte" name="magdi">{{cfr}} [[Magdi Allam]], ''Io amo l'Italia: ma gli italiani la amano?'', Edizioni Mondadori, 2006, [https://books.google.it/books?id=Sn_-RMnE7a8C&pg=PA255 p. 255]. ISBN 8804556552</ref><br />L'Italia è fatta, gl'italiani sono ancora da farsi.<ref group="fonte" name=rivi>Citato in ''Rivista sicula di scienze, letteratura ed arti'', vol. 3, 1870, [https://books.google.it/books?id=ds9IAAAAcAAJ&pg=PA507 p. 507].</ref><br />L'Italia è fatta, gli Italiani sono da farsi.<ref group="fonte" name=carpi>Citato in Leone Carpi, ''L'Italia vivente: {{small|aristocrazia di nascita e del denaro-borghesia-clero burocrazia; studi sociali}}'', F. Vallardi, 1878, p. 229.</ref>
:{{NDR|[[Citazioni errate|Errata]]}} La frase viene spesso attribuita a d'Azeglio in diverse forme. In realtà essa rappresenta una sintesi non completamente fedele di un [[#Il primo bisogno|pensiero espresso]] dallo stesso d'Azeglio ne ''I miei ricordi''.<ref group="fonte" name=gigante/><ref group="fonte" name=studicassinati/> Molte fonti riportano che il primo a citare la frase di d'Azeglio in questa forma fosse stato [[Ferdinando Martini]] nel 1896<ref group="fonte" name=studicassinati/> e per questo motivo qualcuno arriva ad attribuire questa versione della frase allo stesso Martini.<ref group="fonte" name=magdi/><ref group="fonte">{{cfr}} {{en}} Timothy Baycroftm e Mark Hewitson, ''What Is a Nation?: Europe 1789-1914'', OUP Oxford, 2006, [https://books.google.it/books?id=VG01nx2vezoC&pg=PA256 p. 256]. ISBN 0191516287</ref> In realtà le prime attribuzioni a d'Azeglio di questa versione (o comunque di versioni molto simili) della frase risalgono a ben prima del 1896: ''Rivista sicula di scienze, letteratura ed arti'' (1870), conferenze di [[Francesco De Sanctis]] a Napoli (1872-1873), ''L'Italia vivente'' di Leone Carpi (1878).<ref group="fonte" name=gigante/><ref group="fonte" name=rivi/><ref group="fonte" name=carpi/>
*Se vogliono fare l'Italia, bisognerà che pensino prima a fare un po' meno ignoranti gli Italiani.<ref group="fonte">Citato in [[Ferdinando Martini]], ''Illustrazione italiana'', 16 febbraio 1896, p. 99.</ref>
:[[Ferdinando Martini]] narra che d'Azeglio avrebbe pronunciato tale frase in un colloquio a Montecatini.<ref group="fonte">{{Cfr}} [[Giuseppe Fumagalli]], ''[[s:Chi l'ha detto?|Chi l'ha detto? {{small|Tesoro di citazioni italiane e straniere, di origine letteraria e storica}}]]'', Milano, Hoepli, 1921, pp. 208-209.</ref>
==''Ettore Fieramosca''==
===[[Incipit]]===
Al cadere d'una bella giornata d'aprile dell'anno 1503 la campana di San Domenico in Barletta sonava gli ultimi tocchi dell'avemaria. Sulla piazza vicina in riva al mare, luogo di ritrovo degli abitanti tranquilli che, nelle terricciuole dei climi meridionali specialmente, sogliono sulla sera essere insieme a barattar parole al sereno per riposarsi dalle faccende del giorno, stavano col fine medesimo dispersi in vari gruppi molti soldati spagnuoli ed italiani, alcuni passeggiando, altri fermi, o seduti, od appoggiati alle barche tirate a secco, delle quali era ingombra la spiaggia; e, com'è costume delle soldatesche d'ogni età e d'ogni nazione, il loro contegno era tale che pareva dire: il mondo è nostro.
===Citazioni===
*Al chiarore che si diffondeva dall'oriente svanivano a poco a poco e si perdevano l'ultime stelle. Già il sole illuminava le più alte cime del Gargano tingendole d'un roseo che si mutava in pavonazzo ne' seni ombrosi del monte, mentre il lido sottoposto, che girava a guisa di mezza luna, congiungendosi al littorale ov'è posta [[Barletta]], mostrava col giorno crescente un ameno e diverso intreccio di valli e di colli che scendevano a bagnarsi nel mare. I folti castagneti che sulle vette già venivano indorati dal sole, diradandosi verso le falde eran interrotti ora da prati verdissimi, ora da qualche pezzo coltivato. Qua una frana lasciava biancheggiar il macigno, là il fianco d'un giogo si tigneva di colori gialli, rossicci, secondo la natura del suolo. Il mare ceruleo pareva immobile; se non che ribollendo sotto le rupi ne cingeva il piede con una striscia di spume candidissime. Nella parte più interna del golfo sopra un'isoletta che era congiunta alla terra da un ponte lungo e stretto, sorgeva fra le palme e i cipressi un monastero con una chiesuola ed un campanile, munito all'intorno di torricelle e mura merlate, onde salvarlo da un primo assalto di corsari e di Saracini. ([[s:Ettore Fieramosca o la disfida di Barletta/Capitolo III|cap. III]])
*Bello spettacolo era (specialmente per chi, ponendosi all'estremità del campo, volgesse le spalle all'interno delle terre ed il viso alla marina) il vedere una così ricca scena campestre ravvivata da tal moltitudine piena di tanto moto e di tanta vita: a destra elevarsi sul cielo le grandiose masse degli elci, ed al color cupo delle lor foglie mischiarsi il verde più vivace e gajo d'arboscelli minori; su un piano più lontano dietro questi, la terra di Quarato, della quale si copriva soltanto la porta difesa da una torre addossata a rupi, al cui piede serpeggia la strada: in mezzo il campo, ed al di là il lido dell'Adriatico, la città e il castello di [[Barletta]], e le forme colorite degli edifizi spiccate sulla tinta azzurra del mare: più lontano il ponte e l'isola di S. Orsola, gli alti gioghi del Gargano, e la linea dell'orizzonte: a manca poi, le colline che a poco a poco si vengono alzando; e rimpetto al luogo destinato ai giudici, sovra un terreno disuguale, vestito d'erba fresca, gruppi di altissime querce coi tronchi rivestiti d'edera, e nel pieno vigore della ricca vegetazione. ([[s:Ettore Fieramosca o la disfida di Barletta/Capitolo XIX|cap. XIX]])
*Tutti coloro che narrano o scrivono una storia, (siamo sinceri) hanno in sè un po' di speranza ch'essa possa dilettare, e che si trovi qualcuno che l'ascolti o la legga fino alla fine: anche noi abbiam sempre avuto riposta in un cantuccio del cuore questa speranza, che simile alla fiamma d'una candela esposta al vento alle volte si faceva maggiore, (rida pure il lettore che ha ragione) alle volte piccina piccina e stava per ispegnersi; ma l'amor proprio ha saputo governarla così bene che non s'è spenta mai fin'ora. ([[s:Ettore Fieramosca o la disfida di Barletta/Conclusione|conclusione]])
==''I miei ricordi''==
===[[Incipit]]===
Da parecchi anni mi si viene affacciando il progetto di scrivere l'istoria della mia vita. Ma ogni qualvolta quest'idea, anzi questo desiderio mi si presenta alla mente, rimane tosto avviluppato e reso incerto da mille dubbi. Merita la mia vita d'esser narrata? Perché sento io il desiderio di narrarla? Mi muove un sentimento lodevole, od è questo un laccio che mi vien teso da un volgare e malaccorto amor proprio?
===Citazioni===
*Io chiamo [[eroismo|eroi]] quelli che sacrificano ''sé'' agli altri: non già quelli che sacrificano gli altri a ''sé''. (''Origine e scopo dell'opera''; vol. I, p. 3)
*[...] gl'Italiani hanno voluto far un'[[Italia]] nuova, e loro rimanere gl'Italiani vecchi di prima, colle dappocaggini e le miserie morali che furono ''ab antico'' il loro retaggio; perché pensano a riformare l'Italia, e nessuno s'accorge che per riuscirci bisogna, prima, che riformare sé stesso; [...]. (''Origine e scopo dell'opera''; vol. I, pp. 6-7)
*{{Ancora|Il primo bisogno|[...] il primo bisogno d'Italia è che si formino Italiani dotati d'alti e forti caratteri. E pur troppo si va ogni giorno più verso il polo opposto: pur troppo s'è fatta l'Italia, ma non si fanno gl'Italiani.}}<ref>Per approfondire sulla citazione, vedi la sezione [[#Attribuite|Attribuite]].</ref> (''Origine e scopo dell'opera''; vol. I, p. 7)
*L'Italia è l'antica terra del ''[[dubbio]]''. [...] Il dubbio è un gran scappafatica; lo direi quasi il vero padre del ''dolce far niente'' italiano. (cap. I; vol. I, pp. 30 e 33)
*[...] non è l'ingegno sottile (''l'esprit'') quello che forma le [[nazione|nazioni]]; bensì sono gli austeri e fermi caratteri: [...]. (cap. I; vol. I, p. 33)
*[...] se le [[nave|navi]] vanno generalmente meglio degli [[Stato|Stati]], ciò accade per la sola ragione che in esse ognuno accetta la parte che gli compete, mentre negli Stati generalmente, meno se ne sa, più s'ha la smania di comandare. (cap. II; vol. I, p. 55)
*[...] vi sono momenti nella [[vita]] che basterebbero a pagare, a compensare i tormenti d'un'eternità. (cap. II; vol. I, p. 59)
*[...] tutti siamo d'una stoffa nella quale la prima piega non scompare mai più. (cap. V; vol. I, p. 97)
*In ogni genere ed in ogni caso, il [[governo]] debole è il peggiore di tutti. (cap. V; vol. I, p. 101)
*Paragonerei la [[frode]] all'[[distillato|acquavite]]: pare che sul momento dia forza, ma poi vi lascia più spossato di prima. (1893<sup>14</sup>; cap. IX, [https://books.google.it/books?id=-ywRAAAAYAAJ&pg=PA109 p. 109])
*Non sarebbe la [[musica]] una lingua perduta, della quale abbiamo dimenticato il senso, e serbata soltanto l'armonia?<ref>Citato in ''Dizionario delle citazioni'', a cura di Italo Sordi, BUR, 1992. ISBN 88-17-14603-X</ref> (cap. X; vol. I, pp. 199-200)
*La vanità vuol l'applauso. (cap. XI; vol. I, p. 223)
*L'[[affetto]] vero, leale, incondizionato, è un gran tesoro; è il più grande che esista. (cap. XV; vol. I, p. 298)
*[...] si deve dire la [[verità]] e mantenere la parola data, a tutti... persino alle donne! (cap. XV; vol. I, p. 301)
*[...] ad un governo ingiusto nuoce più il martire che non il ribelle. (cap. XVI; vol. I, p. 317)
*Le [[rivoluzione|rivoluzioni]] non le facciam noi: le fa [[Dio|Iddio]]; e per persuadersene basta riflettere con quali istrumenti riescono. (cap. XVI; vol. I, p. 319)
*L'[[abitudine]] è mezza padrona del [[mondo]]: ''così faceva mio padre'' – anche in quest'era di rivoluzioni – è sempre una delle grandi forze che guidano il mondo. (cap. XVIII; vol. I, p. 395)
*Concederò ai teologi che l'amore illecito è sempre un inconveniente sociale; ma rimarrà pure innegabile, che anche un amore illecito può esser molte volte degno e generoso, e spingere ad opere utili, ed a nobili sacrifizi; mentre il tristo errore di lasciarsi cogliere dalla sola bellezza, unita ad un'anima, se non perversa, fiacca e triviale, strascina talvolta ad incalcolabili conseguenze, tormento e danno dell'intera vita. (cap. XXIII; vol. II, p. 119)
*[[Felicità e infelicità|Senza cuor contento]] non c'è bene che valga, come [[felicità e infelicità|col cuor contento]] non c'è male che nuoca in questo mondo. (cap. XXIV; vol. II, p. 150)
*Se il fil di [[canapa (tessile)|canapa]] è marcio, non s'avrà mai corda buona. Se l'oro è di saggio scadente, non s'avrà mai moneta buona. E se l'individuo è dappoco, ignorante e tristo, non s'avrà nazione buona, e non si riuscirà mai a nulla di solido, d'ordinato e di grande. (cap. XXIV; vol. II, p. 167)
*[...] l'[[ozio]] avvilisce ed il lavoro nobilita: perché l'ozio conduce uomini e nazioni alla servitù; mentre il lavoro li rende forti ed indipendenti: questi buoni effetti non sono già i soli. L'abitudine al lavoro modera ogni [[eccesso]], induce il bisogno, il gusto dell'[[ordine]]; dall'ordine materiale si risale al morale: quindi può considerarsi il [[lavoro]] come uno dei migliori ausiliari dell'[[educazione]]. (cap. XXX; vol. II, p. 336)
==[[Incipit]] di alcune opere==
===''Dell'Emancipazione civile degl'Israeliti''===
Non credo necessario entrare nella narrazione di fatti anteriori all'epoca delle Crociate. Basterà l'accennare che sin dai tempi degl'imperatori, vennero spesso avvolti gli Israeliti nelle persecuzioni medesime dei Cristiani, ed ebbero al paro di essi ad incontrare le torture e la morte. Quando poi l'Europa uscì da quello stadio che comprende l'invasione de' barbari ed il dominio delle prime dinastie dei loro re (stadio nel quale l'umana società era scesa al punto più basso al quale forse potesse arrivare), essendosi addensate allora più che in verun altro tempo le tenebre dell'ignoranza, e dilatato in ogni parte il regno della violenza la piena dell'iniquità e de' più atroci delitti; uscita, dico, l'Europa da quest'epoca funesta, parve sentisse generalmente il bisogno d'una grande espiazione d'una penitenza dura e travagliosa, non inferiore al cumulo dei delitti commessi, che pesasse ugualmente su tutta la vivente generazione: e l'Europa s'offriva spontanea alle due più gravi pene che si conoscano, l'esilio e la morte; e presa la Croce, si moveva verso Oriente.
===''Niccolò de' Lapi; ovvero, i Palleschi e i Piagnoni''===
I fatti che stiamo per narrare accaddero circa il tempo in cui Firenze era assediata dall'esercito di Carlo V, il quale per mandare ad effetto il trattato di Barcellona conchiuso con Clemente VII, voleva costringere i Fiorentini a sottomettersi al dominio de' Medici.<br>
Il popolo di Firenze negava di riceverli pure come privati e si difendeva, fatto animoso dalla memoria di que' Medici stessi tanto facilmente cacciati nel 1527; dalle profezie di fra Girolamo Savonarola; dal desiderio del viver libero; dall'armi e dalle fortezze ond'era munito per cura della parte detta de' Piagnoni, i quali s'avvedevano non esser l'Imperatore ed il Papa per contentarsi che i Medici tornati in patria cogli altri sbanditi Palleschi vi stessero quali privati cittadini, ma sotto tal modesta domanda aver in animo di farneli signori.
===''Racconti, leggende e ricordi della vita italiana''===
Quando si principia a [[invecchiamento|invecchiare]], ricordarsi e raccontare diverte. Vorrei dunque divertirmi qualche mezz'ora – non avendo di meglio mentre cresce il grano – ricordandomi di quand'ero giovane e non facevo altro che girar l'Italia per tutti i versi. Studiavo pittura per prima cosa; ma siccome per natura sono indagatore, studiavo e cercavo il vero in tutto.<br>
Come è naturale, n'ho viste di tutte le razze, e m'è rimasta in mente una faraggine di storielle da averne per un pezzo.<br>
Vediamo se mi riuscisse di ricordarmene di qualcuna; e quel che è piú difficile, di farle leggere.
==Citazioni su Massimo d'Azeglio==
*Animo d'artista, indole di romanziere, fantasia di poeta, senno di chi ha fatto non leggieri studi, buon senso dell'uom che pensa, vezzi ed eleganza d'antica nobiltà, spirito e cuore d'Italiano: eccovi Massimo d'Azeglio celebre pittore, scrittore egregio, coraggioso soldato, amatore di patria, uomo di Stato, ministro — e galantuomo! ([[Vittorio Bersezio]])
*Azeglio sta in campagna colla fantasia, colla persona e col pennello; e non rompe i silenzi delle sue selve e del suo pensiero che per bofonchiare gli uomini con la eroicomica figura di Ferraù o per scozzonarne il sonno coll'improwiso ariete di Quistioni urgenti, or fatte urgentissime. ([[Giuseppe Guerzoni]])
*I quadri del {{sic|D'Azeglio}} apparranno o monotoni, o sbiaditi a quanti sono avvezzi allo spettacolo di certe scuole moderne, ma saranno di scuola a quegli altri che pensano la fantasia umana non potere aggiungere ma scemare bellezza alla natura. ([[Giacomo Bonafede Oddo]])
*Pittore e scrittore, artista e letterato; in sé congiunge le due diverse forme della stessa sostanza. È dipinge il paese e vi annette una circostanza storica; scrive romanzi ed all'orditura trovata dall'immaginazione ed agli eventi ricavati dalla storia immette un pensiero patrio di cose pubbliche moderne. — La penna ed il pennello, il libro e la tela, le bellezze della natura e gl'insegnamenti delle storie ha fatto, colla misura delle sue forze, concorrere a dire ai presenti il concetto capitale e necessario dell'Italia de' suoi tempi. ([[Vittorio Bersezio]])
*Se Massimo Taparelli D'Azeglio, dopo aver tanto gridato: ''Fuori lo straniero'', fu preso dal dubbio d'esser egli straniero, il principe di Francalanza era esente da simile scrupolo. ([[Federico De Roberto]])
==Note==
<references/>
===Fonti===
<references group="fonte" />
==Bibliografia==
*Massimo d'Azeglio, ''[https://www.gutenberg.org/files/42669/42669-h/42669-h.htm Dell'Emancipazione civile degl'Israeliti]'', Le Monnier, 1848.
*Massimo d'Azeglio, ''[[s:Ettore Fieramosca o la disfida di Barletta|Ettore Fieramosca o la disfida di Barletta]]'', Borroni e Scotti, Milano, 1856.
*Massimo d'Azeglio, ''I miei ricordi'', [https://books.google.it/books?id=wrpSAAAAcAAJ volume 1], G. Barbèra, 1867.
*Massimo d'Azeglio, ''I miei ricordi'', [https://books.google.it/books?id=vDMRAAAAYAAJ volume 2], G. Barbèra, 1867.
*Massimo d'Azeglio, ''[https://www.gutenberg.org/files/46957/46957-h/46957-h.htm Niccolò de' Lapi; ovvero, i Palleschi e i Piagnoni]'', Borroni e Scotti, 1841.
*Massimo d'Azeglio, ''[https://www.liberliber.it/online/autori/autori-a/massimo-d-azeglio/racconti-leggende-e-ricordi-della-vita-italiana/ Racconti, leggende e ricordi della vita italiana]'', a cura di Alberto Maria Ghisalberti, Mursia, 1966.
*Massimo d'Azeglio, ''Scritti politici e letterari'', [https://books.google.it/books?hl=it&id=I5kLAAAAYAAJ vol. 1], G. Barbèra, Firenze, 1872.
*Massimo d'Azeglio, ''Scritti politici e letterari'', [https://books.google.it/books?hl=it&id=7pgLAAAAYAAJ vol. 2], G. Barbèra, Firenze, 1872.
*Massimo d'Azeglio, ''[https://books.google.it/books?id=uAUJAAAAQAAJ Scritti postumi. {{small|La lega lombarda. Scritti politici. Scritti vari. Epistolario}}]'', a cura di Matteo Ricci, G. Barbèra Editore, 1871.
==Altri progetti==
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[[Categoria:Politici italiani]]
[[Categoria:Scrittori italiani]]
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[[Immagine:Francesco Hayez - Ritratto di Massimo d’Azeglio.jpg|thumb|Massimo d'Azeglio]]
'''Massimo Taparelli, marchese d'Azeglio''' (1798 – 1866), scrittore, pittore e politico italiano.
==Citazioni di Massimo d'Azeglio==
*A Napoli, noi abbiamo altresì cacciato il sovrano per stabilire un Governo fondato sul consenso universale. Ma ci vogliono, e sembra che ciò non basti, per contenere il regno, sessanta battaglioni; ed è notorio che, briganti o non briganti, niuno vuol saperne.<br>Ma si dirà: e il suffragio universale? Io non so nulla di suffragio, ma so che al di qua del Tronto non sono necessari battaglioni e che al di là sono necessari. Dunque vi fu qualche errore; e bisogna cangiare atti e principi. ''Bisogna sapere dai Napoletani, un'altra volta per tutte, se ci vogliono, sì o no.'' Capisco che gli italiani hanno il diritto di far la guerra a coloro che volessero mantenere i tedeschi in Italia, ma agli italiani, che restando italiani non volessero unirsi a noi, ''credo che non abbiamo il diritto di dare archibugiate;'' salvo si concedesse ora che, per tagliar corto, noi adottiamo il principio in cui nome [[Ferdinando II delle Due Sicilie|Bomba]] bombardava [[Palermo]], [[Messina]] ecc. Credo bene che in generale non si pensa in questo modo; ma siccome io non intendo rinunciare al diritto di ragionare, così dico dico ciò ch'io penso [...].<ref group="fonte">Da una lettera a [[Carlo Matteucci]], 2 agosto 1861; riportata in ''La Civiltà cattolica'', anno XX, serie IV, vol. XI, Roma, 1861, [https://books.google.it/books?id=S_8nQ5k2ORgC&pg=PA619 p. 619].</ref>
*Che cosa sia il [[Ghetto di Roma]], lo sanno i Romani e coloro che lo hanno veduto. Ma chi non l'ha visitato sappia che presso il ponte a Quattro Capi s'estende lungo il Tevere un quartiere, o piuttosto un ammasso informe di case e tuguri mal tenuti, peggio riparati e mezzo cadenti (ché ai padroni, per la tenuità delle pigioni che non possono soffrir variazioni in virtù del ''jus gazagà''<ref>Diritto per gli inquilini ebrei all'uso perpetuo dell'abitazione dietro corresponsione di un canone annuo ai proprietari cristiani.</ref>, non mette conto spendervi se non il pretto indispensabile), nei quali si stipa una popolazione di 3900 persone, dove invece ne potrebbe capire una metà malvolentieri.<ref group="fonte">Citato in [[Armando Ravaglioli]], ''Il Ghetto di Roma'', Tascabili economici Newton, Roma, 1999<sup>2</sup>, p. 23.</ref>
*Caro [[Camillo Benso, conte di Cavour|Camillo]], non è più tempo oggi di discutere la tua politica ; è tempo di farla trionfare.<ref>Da una lettera a Cavour, febbraio 1859; citato da Stefano Massari nella [https://storia.camera.it/regno/lavori/leg11/sed020.pdf Tornata del 26 gennaio 1871] della Camera dei Deputati (Regno d'Italia).</ref>
*Insomma, caro sig. Diomede, si cammina sì o no? Per un pezzo confesso che a vedere un simile ''ventre à terre'', credeva che si finisse per rompersi il collo. Ora mi par di no. Ma in tutti i modi la fusione ''coi [[Napoli|Napoletani]]'' mi fa paura; è come mettersi a letto con un vaiuoloso! Basta, tutto volta bene ora. Speriamo! Su tutto l'andamento delle cose non ti parlo. Ci vorrebbe volumi.<ref group="fonte">Da una lettera a [[Diomede Pantaleoni]], 17 ottobre 1860, in M. d'Azeglio e D. Pantaleoni, ''Carteggio inedito'', a cura di Giovanni Faldella, 1888.</ref>
:Insomma, caro sig. Diomede, si cammina sì o no? Per un pezzo confesso che a vedere un simile ''ventre à terre'', credevo che si finisse a rompersi il collo. Ora mi par di no, e speriamo. Se però ti volessi dire tutto quello che sento dell'insieme delle cose, ci vorrebbe un volume.<ref>Lo stesso passo della stessa lettera appare diverso nel ''Carteggio inedito'', a cura di Giovanni Faldella, 1888 e negli ''Scritti postumi'', a cura di Matteo Ricci, 1871. Nella versione riportata da Matteo Ricci (genero di d'Azeglio) è infatti assente la frase: «Ma in tutti i modi la fusione ''coi Napoletani'' mi fa paura; è come mettersi a letto con un vaiuoloso!»</ref><ref group="fonte">Da una lettera a Diomede Pantaleoni, 17 ottobre 1860, in ''Scritti postumi'', p. 460.</ref>
*L'''assoluto'' è il peggior nemico della buona politica, come la scienza dell'[[attesa|aspettare]] è la sua più fedele alleata.<ref group="fonte">Da ''Per il trasferimento della capitale a Firenze'', discorso detto in Senato il 3 dicembre 1864; in ''Scritti politici e letterari'', vol. II, p. 515.</ref>
*L'Italia, l'Europa ed il mondo giammai avranno riposo, finchè non sarà assimilata, trasfusa nel sangue dell'universale, la persuasione di non esservi nè Governo, nè indipendenza, nè libertà possibili, senza la responsabilità legale d'ogni potere, d'ogni partito, d'ogni associazione, come di ogni individuo, ridotta in patto vero, reale, e rarissimamente, meno che si può, falsata da qualche eccezione.<ref>Citato da Antonio Rinaldi nella [https://storia.camera.it/regno/lavori/leg16/sed083.pdf Tornata del 3 maggio 1887] della Camera dei Deputati (Regno d'Italia).</ref>
*[...] la prima delle cose necessarie, è di non spendere quello che non si ha.<ref group="fonte">Da una lettera alla figlia Alessandrina, 1º dicembre 1852; in ''Scritti postumi'', p. 322.</ref>
*La [[verità]] non prospera che al sole.<ref group="fonte">Da ''Agli elettori'', lettera, 1865, XV; in ''Scritti politici e letterari'', vol. II, p. 576.</ref>
*[...] meno [[partito politico|partiti]] ci sono, e meglio si cammina. Beati i paesi dove non ve ne sono che due: uno del ''presente'', il [[Governo]]; l'altro dell'''avvenire'', l'Opposizione. Un tale stato di cose è segno della robusta salute d'una nazione; è segno che in essa le questioni di vera utilità pubblica soffocano le questioni d'utilità private, di persone, di sètte, ec., ec.<ref group="fonte">Da ''Agli elettori'', lettera, 1865, IV; in ''Scritti politici e letterari'', vol. II, p. 541.</ref>
*Non posso per altra parte mancare alla mia promessa di non tacere giammai ciò che alla mia mente presenta evidenza di verità. Mi si conceda dunque di dirla e si consideri, che la verità è simile ad un raggio di sole. Giunga esso all'occhio refratto dai nitidi filetti d'un diamante, o vi giunga ripercosso dal rozzo frantume di vetro che giace in sulla via, è sempre egualmente un raggio di sole. S'io dunque non avrò saputo esprimer la verità, malgrado il mio studio e desiderio di trovarla, ricada su me il dileggio; ma se dicessi parole vere, si accettino; ancorché non sia in me né sapienza né autorità per convalidarle.<ref group="fonte">Da una lettera al professore Francesco Orioli, 28 marzo 1847; in ''Scritti politici e letterari'', vol. I, pp. 239-240.</ref>
===Attribuite===
[[File:Battle of Legnano.png|thumb|upright=1.4|''La battaglia di Legnano'' (M. d'Azeglio, 1831)]]
*Fatta l'[[Italia]], bisogna fare gli italiani.<ref group="fonte" name=gigante>{{cfr}} C. Gigante, ''Fatta l'Italia, facciamo gli Italiani. Appunti su una massima da restituire a d'Azeglio'', ''Rivista europea di studi italiani'', 2011, pp. 5–15; riportato in parte in ''[http://www.rivista-incontri.nl/articles/abstract/10.18352/incontri.830/ Rivista-incontri.nl]''.</ref><ref group="fonte" name=studicassinati>{{cfr}} ''[http://www.studicassinati.it/db1/jupgrade/archivio/74-anno-xi-n-4-ottobre-dicembre-2011/790-editoriale-fatta-litalia-bisogna-fare-gli-italiani "Fatta l'Italia, bisogna fare gli Italiani"]'', ''StudiCassinati.it''.</ref><ref group="fonte" name="magdi">{{cfr}} [[Magdi Allam]], ''Io amo l'Italia: ma gli italiani la amano?'', Edizioni Mondadori, 2006, [https://books.google.it/books?id=Sn_-RMnE7a8C&pg=PA255 p. 255]. ISBN 8804556552</ref><br />L'Italia è fatta, gl'italiani sono ancora da farsi.<ref group="fonte" name=rivi>Citato in ''Rivista sicula di scienze, letteratura ed arti'', vol. 3, 1870, [https://books.google.it/books?id=ds9IAAAAcAAJ&pg=PA507 p. 507].</ref><br />L'Italia è fatta, gli Italiani sono da farsi.<ref group="fonte" name=carpi>Citato in Leone Carpi, ''L'Italia vivente: {{small|aristocrazia di nascita e del denaro-borghesia-clero burocrazia; studi sociali}}'', F. Vallardi, 1878, p. 229.</ref>
:{{NDR|[[Citazioni errate|Errata]]}} La frase viene spesso attribuita a d'Azeglio in diverse forme. In realtà essa rappresenta una sintesi non completamente fedele di un [[#Il primo bisogno|pensiero espresso]] dallo stesso d'Azeglio ne ''I miei ricordi''.<ref group="fonte" name=gigante/><ref group="fonte" name=studicassinati/> Molte fonti riportano che il primo a citare la frase di d'Azeglio in questa forma fosse stato [[Ferdinando Martini]] nel 1896<ref group="fonte" name=studicassinati/> e per questo motivo qualcuno arriva ad attribuire questa versione della frase allo stesso Martini.<ref group="fonte" name=magdi/><ref group="fonte">{{cfr}} {{en}} Timothy Baycroftm e Mark Hewitson, ''What Is a Nation?: Europe 1789-1914'', OUP Oxford, 2006, [https://books.google.it/books?id=VG01nx2vezoC&pg=PA256 p. 256]. ISBN 0191516287</ref> In realtà le prime attribuzioni a d'Azeglio di questa versione (o comunque di versioni molto simili) della frase risalgono a ben prima del 1896: ''Rivista sicula di scienze, letteratura ed arti'' (1870), conferenze di [[Francesco De Sanctis]] a Napoli (1872-1873), ''L'Italia vivente'' di Leone Carpi (1878).<ref group="fonte" name=gigante/><ref group="fonte" name=rivi/><ref group="fonte" name=carpi/>
*Se vogliono fare l'Italia, bisognerà che pensino prima a fare un po' meno ignoranti gli Italiani.<ref group="fonte">Citato in [[Ferdinando Martini]], ''Illustrazione italiana'', 16 febbraio 1896, p. 99.</ref>
:[[Ferdinando Martini]] narra che d'Azeglio avrebbe pronunciato tale frase in un colloquio a Montecatini.<ref group="fonte">{{Cfr}} [[Giuseppe Fumagalli]], ''[[s:Chi l'ha detto?|Chi l'ha detto? {{small|Tesoro di citazioni italiane e straniere, di origine letteraria e storica}}]]'', Milano, Hoepli, 1921, pp. 208-209.</ref>
==''Ettore Fieramosca''==
===[[Incipit]]===
Al cadere d'una bella giornata d'aprile dell'anno 1503 la campana di San Domenico in Barletta sonava gli ultimi tocchi dell'avemaria. Sulla piazza vicina in riva al mare, luogo di ritrovo degli abitanti tranquilli che, nelle terricciuole dei climi meridionali specialmente, sogliono sulla sera essere insieme a barattar parole al sereno per riposarsi dalle faccende del giorno, stavano col fine medesimo dispersi in vari gruppi molti soldati spagnuoli ed italiani, alcuni passeggiando, altri fermi, o seduti, od appoggiati alle barche tirate a secco, delle quali era ingombra la spiaggia; e, com'è costume delle soldatesche d'ogni età e d'ogni nazione, il loro contegno era tale che pareva dire: il mondo è nostro.
===Citazioni===
*Al chiarore che si diffondeva dall'oriente svanivano a poco a poco e si perdevano l'ultime stelle. Già il sole illuminava le più alte cime del Gargano tingendole d'un roseo che si mutava in pavonazzo ne' seni ombrosi del monte, mentre il lido sottoposto, che girava a guisa di mezza luna, congiungendosi al littorale ov'è posta [[Barletta]], mostrava col giorno crescente un ameno e diverso intreccio di valli e di colli che scendevano a bagnarsi nel mare. I folti castagneti che sulle vette già venivano indorati dal sole, diradandosi verso le falde eran interrotti ora da prati verdissimi, ora da qualche pezzo coltivato. Qua una frana lasciava biancheggiar il macigno, là il fianco d'un giogo si tigneva di colori gialli, rossicci, secondo la natura del suolo. Il mare ceruleo pareva immobile; se non che ribollendo sotto le rupi ne cingeva il piede con una striscia di spume candidissime. Nella parte più interna del golfo sopra un'isoletta che era congiunta alla terra da un ponte lungo e stretto, sorgeva fra le palme e i cipressi un monastero con una chiesuola ed un campanile, munito all'intorno di torricelle e mura merlate, onde salvarlo da un primo assalto di corsari e di Saracini. ([[s:Ettore Fieramosca o la disfida di Barletta/Capitolo III|cap. III]])
*Bello spettacolo era (specialmente per chi, ponendosi all'estremità del campo, volgesse le spalle all'interno delle terre ed il viso alla marina) il vedere una così ricca scena campestre ravvivata da tal moltitudine piena di tanto moto e di tanta vita: a destra elevarsi sul cielo le grandiose masse degli elci, ed al color cupo delle lor foglie mischiarsi il verde più vivace e gajo d'arboscelli minori; su un piano più lontano dietro questi, la terra di Quarato, della quale si copriva soltanto la porta difesa da una torre addossata a rupi, al cui piede serpeggia la strada: in mezzo il campo, ed al di là il lido dell'Adriatico, la città e il castello di [[Barletta]], e le forme colorite degli edifizi spiccate sulla tinta azzurra del mare: più lontano il ponte e l'isola di S. Orsola, gli alti gioghi del Gargano, e la linea dell'orizzonte: a manca poi, le colline che a poco a poco si vengono alzando; e rimpetto al luogo destinato ai giudici, sovra un terreno disuguale, vestito d'erba fresca, gruppi di altissime querce coi tronchi rivestiti d'edera, e nel pieno vigore della ricca vegetazione. ([[s:Ettore Fieramosca o la disfida di Barletta/Capitolo XIX|cap. XIX]])
*Tutti coloro che narrano o scrivono una storia, (siamo sinceri) hanno in sè un po' di speranza ch'essa possa dilettare, e che si trovi qualcuno che l'ascolti o la legga fino alla fine: anche noi abbiam sempre avuto riposta in un cantuccio del cuore questa speranza, che simile alla fiamma d'una candela esposta al vento alle volte si faceva maggiore, (rida pure il lettore che ha ragione) alle volte piccina piccina e stava per ispegnersi; ma l'amor proprio ha saputo governarla così bene che non s'è spenta mai fin'ora. ([[s:Ettore Fieramosca o la disfida di Barletta/Conclusione|conclusione]])
==''I miei ricordi''==
===[[Incipit]]===
Da parecchi anni mi si viene affacciando il progetto di scrivere l'istoria della mia vita. Ma ogni qualvolta quest'idea, anzi questo desiderio mi si presenta alla mente, rimane tosto avviluppato e reso incerto da mille dubbi. Merita la mia vita d'esser narrata? Perché sento io il desiderio di narrarla? Mi muove un sentimento lodevole, od è questo un laccio che mi vien teso da un volgare e malaccorto amor proprio?
===Citazioni===
*Io chiamo [[eroismo|eroi]] quelli che sacrificano ''sé'' agli altri: non già quelli che sacrificano gli altri a ''sé''. (''Origine e scopo dell'opera''; vol. I, p. 3)
*[...] gl'Italiani hanno voluto far un'[[Italia]] nuova, e loro rimanere gl'Italiani vecchi di prima, colle dappocaggini e le miserie morali che furono ''ab antico'' il loro retaggio; perché pensano a riformare l'Italia, e nessuno s'accorge che per riuscirci bisogna, prima, che riformare sé stesso; [...]. (''Origine e scopo dell'opera''; vol. I, pp. 6-7)
*{{Ancora|Il primo bisogno|[...] il primo bisogno d'Italia è che si formino Italiani dotati d'alti e forti caratteri. E pur troppo si va ogni giorno più verso il polo opposto: pur troppo s'è fatta l'Italia, ma non si fanno gl'Italiani.}}<ref>Per approfondire sulla citazione, vedi la sezione [[#Attribuite|Attribuite]].</ref> (''Origine e scopo dell'opera''; vol. I, p. 7)
*L'Italia è l'antica terra del ''[[dubbio]]''. [...] Il dubbio è un gran scappafatica; lo direi quasi il vero padre del ''dolce far niente'' italiano. (cap. I; vol. I, pp. 30 e 33)
*[...] non è l'ingegno sottile (''l'esprit'') quello che forma le [[nazione|nazioni]]; bensì sono gli austeri e fermi caratteri: [...]. (cap. I; vol. I, p. 33)
*[...] se le [[nave|navi]] vanno generalmente meglio degli [[Stato|Stati]], ciò accade per la sola ragione che in esse ognuno accetta la parte che gli compete, mentre negli Stati generalmente, meno se ne sa, più s'ha la smania di comandare. (cap. II; vol. I, p. 55)
*[...] vi sono momenti nella [[vita]] che basterebbero a pagare, a compensare i tormenti d'un'eternità. (cap. II; vol. I, p. 59)
*[...] tutti siamo d'una stoffa nella quale la prima piega non scompare mai più. (cap. V; vol. I, p. 97)
*In ogni genere ed in ogni caso, il [[governo]] debole è il peggiore di tutti. (cap. V; vol. I, p. 101)
*Paragonerei la [[frode]] all'[[distillato|acquavite]]: pare che sul momento dia forza, ma poi vi lascia più spossato di prima. (1893<sup>14</sup>; cap. IX, [https://books.google.it/books?id=-ywRAAAAYAAJ&pg=PA109 p. 109])
*Non sarebbe la [[musica]] una lingua perduta, della quale abbiamo dimenticato il senso, e serbata soltanto l'armonia?<ref>Citato in ''Dizionario delle citazioni'', a cura di Italo Sordi, BUR, 1992. ISBN 88-17-14603-X</ref> (cap. X; vol. I, pp. 199-200)
*La vanità vuol l'applauso. (cap. XI; vol. I, p. 223)
*L'[[affetto]] vero, leale, incondizionato, è un gran tesoro; è il più grande che esista. (cap. XV; vol. I, p. 298)
*[...] si deve dire la [[verità]] e mantenere la parola data, a tutti... persino alle donne! (cap. XV; vol. I, p. 301)
*[...] ad un governo ingiusto nuoce più il martire che non il ribelle. (cap. XVI; vol. I, p. 317)
*Le [[rivoluzione|rivoluzioni]] non le facciam noi: le fa [[Dio|Iddio]]; e per persuadersene basta riflettere con quali istrumenti riescono. (cap. XVI; vol. I, p. 319)
*L'[[abitudine]] è mezza padrona del [[mondo]]: ''così faceva mio padre'' – anche in quest'era di rivoluzioni – è sempre una delle grandi forze che guidano il mondo. (cap. XVIII; vol. I, p. 395)
*Concederò ai teologi che l'amore illecito è sempre un inconveniente sociale; ma rimarrà pure innegabile, che anche un amore illecito può esser molte volte degno e generoso, e spingere ad opere utili, ed a nobili sacrifizi; mentre il tristo errore di lasciarsi cogliere dalla sola bellezza, unita ad un'anima, se non perversa, fiacca e triviale, strascina talvolta ad incalcolabili conseguenze, tormento e danno dell'intera vita. (cap. XXIII; vol. II, p. 119)
*[[Felicità e infelicità|Senza cuor contento]] non c'è bene che valga, come [[felicità e infelicità|col cuor contento]] non c'è male che nuoca in questo mondo. (cap. XXIV; vol. II, p. 150)
*Se il fil di [[canapa (tessile)|canapa]] è marcio, non s'avrà mai corda buona. Se l'oro è di saggio scadente, non s'avrà mai moneta buona. E se l'individuo è dappoco, ignorante e tristo, non s'avrà nazione buona, e non si riuscirà mai a nulla di solido, d'ordinato e di grande. (cap. XXIV; vol. II, p. 167)
*[...] l'[[ozio]] avvilisce ed il lavoro nobilita: perché l'ozio conduce uomini e nazioni alla servitù; mentre il lavoro li rende forti ed indipendenti: questi buoni effetti non sono già i soli. L'abitudine al lavoro modera ogni [[eccesso]], induce il bisogno, il gusto dell'[[ordine]]; dall'ordine materiale si risale al morale: quindi può considerarsi il [[lavoro]] come uno dei migliori ausiliari dell'[[educazione]]. (cap. XXX; vol. II, p. 336)
==[[Incipit]] di alcune opere==
===''Dell'Emancipazione civile degl'Israeliti''===
Non credo necessario entrare nella narrazione di fatti anteriori all'epoca delle Crociate. Basterà l'accennare che sin dai tempi degl'imperatori, vennero spesso avvolti gli Israeliti nelle persecuzioni medesime dei Cristiani, ed ebbero al paro di essi ad incontrare le torture e la morte. Quando poi l'Europa uscì da quello stadio che comprende l'invasione de' barbari ed il dominio delle prime dinastie dei loro re (stadio nel quale l'umana società era scesa al punto più basso al quale forse potesse arrivare), essendosi addensate allora più che in verun altro tempo le tenebre dell'ignoranza, e dilatato in ogni parte il regno della violenza la piena dell'iniquità e de' più atroci delitti; uscita, dico, l'Europa da quest'epoca funesta, parve sentisse generalmente il bisogno d'una grande espiazione d'una penitenza dura e travagliosa, non inferiore al cumulo dei delitti commessi, che pesasse ugualmente su tutta la vivente generazione: e l'Europa s'offriva spontanea alle due più gravi pene che si conoscano, l'esilio e la morte; e presa la Croce, si moveva verso Oriente.
===''Niccolò de' Lapi; ovvero, i Palleschi e i Piagnoni''===
I fatti che stiamo per narrare accaddero circa il tempo in cui Firenze era assediata dall'esercito di Carlo V, il quale per mandare ad effetto il trattato di Barcellona conchiuso con Clemente VII, voleva costringere i Fiorentini a sottomettersi al dominio de' Medici.<br>
Il popolo di Firenze negava di riceverli pure come privati e si difendeva, fatto animoso dalla memoria di que' Medici stessi tanto facilmente cacciati nel 1527; dalle profezie di fra Girolamo Savonarola; dal desiderio del viver libero; dall'armi e dalle fortezze ond'era munito per cura della parte detta de' Piagnoni, i quali s'avvedevano non esser l'Imperatore ed il Papa per contentarsi che i Medici tornati in patria cogli altri sbanditi Palleschi vi stessero quali privati cittadini, ma sotto tal modesta domanda aver in animo di farneli signori.
===''Racconti, leggende e ricordi della vita italiana''===
Quando si principia a [[invecchiamento|invecchiare]], ricordarsi e raccontare diverte. Vorrei dunque divertirmi qualche mezz'ora – non avendo di meglio mentre cresce il grano – ricordandomi di quand'ero giovane e non facevo altro che girar l'Italia per tutti i versi. Studiavo pittura per prima cosa; ma siccome per natura sono indagatore, studiavo e cercavo il vero in tutto.<br>
Come è naturale, n'ho viste di tutte le razze, e m'è rimasta in mente una faraggine di storielle da averne per un pezzo.<br>
Vediamo se mi riuscisse di ricordarmene di qualcuna; e quel che è piú difficile, di farle leggere.
==Citazioni su Massimo d'Azeglio==
*Animo d'artista, indole di romanziere, fantasia di poeta, senno di chi ha fatto non leggieri studi, buon senso dell'uom che pensa, vezzi ed eleganza d'antica nobiltà, spirito e cuore d'Italiano: eccovi Massimo d'Azeglio celebre pittore, scrittore egregio, coraggioso soldato, amatore di patria, uomo di Stato, ministro — e galantuomo! ([[Vittorio Bersezio]])
*Azeglio sta in campagna colla fantasia, colla persona e col pennello; e non rompe i silenzi delle sue selve e del suo pensiero che per bofonchiare gli uomini con la eroicomica figura di Ferraù o per scozzonarne il sonno coll'improwiso ariete di Quistioni urgenti, or fatte urgentissime. ([[Giuseppe Guerzoni]])
*I quadri del {{sic|D'Azeglio}} apparranno o monotoni, o sbiaditi a quanti sono avvezzi allo spettacolo di certe scuole moderne, ma saranno di scuola a quegli altri che pensano la fantasia umana non potere aggiungere ma scemare bellezza alla natura. ([[Giacomo Bonafede Oddo]])
*Pittore e scrittore, artista e letterato; in sé congiunge le due diverse forme della stessa sostanza. È dipinge il paese e vi annette una circostanza storica; scrive romanzi ed all'orditura trovata dall'immaginazione ed agli eventi ricavati dalla storia immette un pensiero patrio di cose pubbliche moderne. — La penna ed il pennello, il libro e la tela, le bellezze della natura e gl'insegnamenti delle storie ha fatto, colla misura delle sue forze, concorrere a dire ai presenti il concetto capitale e necessario dell'Italia de' suoi tempi. ([[Vittorio Bersezio]])
*Se Massimo Taparelli D'Azeglio, dopo aver tanto gridato: ''Fuori lo straniero'', fu preso dal dubbio d'esser egli straniero, il principe di Francalanza era esente da simile scrupolo. ([[Federico De Roberto]])
==Note==
<references/>
===Fonti===
<references group="fonte" />
==Bibliografia==
*Massimo d'Azeglio, ''[https://www.gutenberg.org/files/42669/42669-h/42669-h.htm Dell'Emancipazione civile degl'Israeliti]'', Le Monnier, 1848.
*Massimo d'Azeglio, ''[[s:Ettore Fieramosca o la disfida di Barletta|Ettore Fieramosca o la disfida di Barletta]]'', Borroni e Scotti, Milano, 1856.
*Massimo d'Azeglio, ''I miei ricordi'', [https://books.google.it/books?id=wrpSAAAAcAAJ volume 1], G. Barbèra, 1867.
*Massimo d'Azeglio, ''I miei ricordi'', [https://books.google.it/books?id=vDMRAAAAYAAJ volume 2], G. Barbèra, 1867.
*Massimo d'Azeglio, ''[https://www.gutenberg.org/files/46957/46957-h/46957-h.htm Niccolò de' Lapi; ovvero, i Palleschi e i Piagnoni]'', Borroni e Scotti, 1841.
*Massimo d'Azeglio, ''[https://www.liberliber.it/online/autori/autori-a/massimo-d-azeglio/racconti-leggende-e-ricordi-della-vita-italiana/ Racconti, leggende e ricordi della vita italiana]'', a cura di Alberto Maria Ghisalberti, Mursia, 1966.
*Massimo d'Azeglio, ''Scritti politici e letterari'', [https://books.google.it/books?hl=it&id=I5kLAAAAYAAJ vol. 1], G. Barbèra, Firenze, 1872.
*Massimo d'Azeglio, ''Scritti politici e letterari'', [https://books.google.it/books?hl=it&id=7pgLAAAAYAAJ vol. 2], G. Barbèra, Firenze, 1872.
*Massimo d'Azeglio, ''[https://books.google.it/books?id=uAUJAAAAQAAJ Scritti postumi. {{small|La lega lombarda. Scritti politici. Scritti vari. Epistolario}}]'', a cura di Matteo Ricci, G. Barbèra Editore, 1871.
==Altri progetti==
{{interprogetto}}
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[[File:Red tunic gold helmet bangkok.jpg|thumb|Rispetto]]
Citazioni sul '''rispetto'''.
*Il legame che unisce la tua vera famiglia non è quello del sangue, ma quello del rispetto e della gioia per le reciproche vite. Di rado gli appartenenti ad una famiglia crescono sotto lo stesso tetto. ([[Richard Bach]])
*Il Rispetto non è altro che un certo sentimento dell'animo posto fra l'affetto e la meraviglia, che l'uomo pruova naturalmente al cospetto di colui ch'ei vede fornito d'eccellenti virtù morali o d'eccellenti doti dell'ingegno o del corpo. Questo sentimento per lo più stassi rinserrato nel cuore di chi lo prova; e talvolta ancora per una certa ridondanza prorompe di fuora ne' cenni o nelle parole. ([[Giuseppe Parini]])
*Più dei complimenti mi gratifica il rispetto. ([[Florinda Bolkan]])
*Raro che gli uomini che nutrono il massimo rispetto per le donne godano di qualche popolarità tra loro. ([[Joseph Addison]])
*Se io, anche nel silenzio e nella solitudine della mente, rispetto l'immagine di un uomo, affermo in quel momento stesso la mia dignità di uomo, rendo omaggio all'essere spirituale in lui e in me. Chi non rispetta un altro, in realtà non rispetta nemmeno se stesso. ([[Aldo Capitini]])
*Solo il rispetto, rivelandoci il «sacro», quanto cioè non può essere per nessun motivo oltraggiato, ci preserverà dal profanare il presente, incuranti del futuro. ([[Christoph Schönborn]])
*Temo che il rispetto che portate ai vostri simili finisca per rinviarli rapidamente alle loro fisime di resistenza, alle loro idee ostinate, alla loro stupidità innata -- insomma, ai cavoli loro. Che si arrangino! È in questo, credo, che consista in fondo quel fermarsi davanti alla loro libertà che spesso guida la vostra condotta. Libertà d'indifferenza, si dice, ma non certo della loro, bensì piuttosto della vostra. ([[Jacques Lacan]])
==[[Proverbi italiani]]==
*Al maggiore devesi rispetto.
*Chi barba non ha e barba tocca, si merita uno schiaffo nella bocca.
*Chi da tutti è rispettato, è degno di rispetto.
*Chi non rispetta donne, preti, vecchi e fanciulli è un furfante.
*Chi non rispetta sé, non rispetta nemmeno gli altri.
*Chi rispetta, è rispettato.
*Chi rispetto vuol, rispetto porti.
*Ciascuno deve rispettare se stesso.
*Fra amici il rispetto e la civiltà devono essere reciproci.
*Il miglior ornamento dei fanciulli è il rispetto dei genitori.
*Il rispetto è il legame dell'amicizia.
*Né a tavola, né a letto ci vuole rispetto.
==Bibliografia==
*Annarosa Selene, ''Dizionario dei proverbi'', Pan libri, 2004. ISBN 8872171903
==Voci correlate==
*[[Rispettabilità]]
==Altri progetti==
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[[Categoria:Relazioni]]
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Citazioni sul '''rispetto'''.
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*Il legame che unisce la tua vera famiglia non è quello del sangue, ma quello del rispetto e della gioia per le reciproche vite. Di rado gli appartenenti ad una famiglia crescono sotto lo stesso tetto. ([[Richard Bach]])
*Il Rispetto non è altro che un certo sentimento dell'animo posto fra l'affetto e la meraviglia, che l'uomo pruova naturalmente al cospetto di colui ch'ei vede fornito d'eccellenti virtù morali o d'eccellenti doti dell'ingegno o del corpo. Questo sentimento per lo più stassi rinserrato nel cuore di chi lo prova; e talvolta ancora per una certa ridondanza prorompe di fuora ne' cenni o nelle parole. ([[Giuseppe Parini]])
*Più dei complimenti mi gratifica il rispetto. ([[Florinda Bolkan]])
*Raro che gli uomini che nutrono il massimo rispetto per le donne godano di qualche popolarità tra loro. ([[Joseph Addison]])
*Se io, anche nel silenzio e nella solitudine della mente, rispetto l'immagine di un uomo, affermo in quel momento stesso la mia dignità di uomo, rendo omaggio all'essere spirituale in lui e in me. Chi non rispetta un altro, in realtà non rispetta nemmeno se stesso. ([[Aldo Capitini]])
*Solo il rispetto, rivelandoci il «sacro», quanto cioè non può essere per nessun motivo oltraggiato, ci preserverà dal profanare il presente, incuranti del futuro. ([[Christoph Schönborn]])
*Temo che il rispetto che portate ai vostri simili finisca per rinviarli rapidamente alle loro fisime di resistenza, alle loro idee ostinate, alla loro stupidità innata -- insomma, ai cavoli loro. Che si arrangino! È in questo, credo, che consista in fondo quel fermarsi davanti alla loro libertà che spesso guida la vostra condotta. Libertà d'indifferenza, si dice, ma non certo della loro, bensì piuttosto della vostra. ([[Jacques Lacan]])
==[[Proverbi italiani]]==
*Al maggiore devesi rispetto.
*Chi barba non ha e barba tocca, si merita uno schiaffo nella bocca.
*Chi da tutti è rispettato, è degno di rispetto.
*Chi non rispetta donne, preti, vecchi e fanciulli è un furfante.
*Chi non rispetta sé, non rispetta nemmeno gli altri.
*Chi rispetta, è rispettato.
*Chi rispetto vuol, rispetto porti.
*Ciascuno deve rispettare se stesso.
*Fra amici il rispetto e la civiltà devono essere reciproci.
*Il miglior ornamento dei fanciulli è il rispetto dei genitori.
*Il rispetto è il legame dell'amicizia.
*Né a tavola, né a letto ci vuole rispetto.
==Bibliografia==
*Annarosa Selene, ''Dizionario dei proverbi'', Pan libri, 2004. ISBN 8872171903
==Voci correlate==
*[[Rispettabilità]]
==Altri progetti==
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Citazioni sull''''ego''' e l''''io'''.
*Anche quando io potessi trovare un attributo, una qualità del mio io-soggetto, essa apparterrebbe per ciò stesso che da me è conosciuta all'io-oggetto e l'io-soggetto rimarrebbe come prima nella sua unità inconoscibile. ([[Piero Martinetti]])
*Certe sciocchezze si possono dire solo se si è deciso di anteporre a tutto la propria ragione, il proprio ego. ([[Ruggero Guarini]])
*Chi afferma se stesso al punto da negare consapevolmente o di fatto ogni altro su cui misurarsi, nell'atto stesso di questa affermazione sazia, idolatrica, nega se stesso come soggetto morale, nega anzi la possibilità stessa di una scelta etica fra bene e male, perché annega ogni differenza nell'oceano asfissiante della propria identità. ([[Bruno Forte]])
*Coloro che cercano di far cadere il discorso sopra se stessi sono come bambini che soffiano nella cannuccia per fare le bolle di sapone. ([[Giuseppe Marello]])
*Datemi o Signore [...] un'anima che non conosca la noia, i brontolamenti, i sospiri e i lamenti, e non permettete che io mi crucci eccessivamente per quella cosa troppo invadente che si chiama ''io''. ([[Tommaso Moro]])
*Distinguo quindi fra l'Io e il Sé, in quanto l'Io è solo il soggetto della mia coscienza, mentre il Sé è il soggetto della mia psiche totale, quindi anche quella inconscia. ([[Carl Gustav Jung]])
*Diventare ''io'' significa prima venir esiliati, fare in modo che ti scaccino dalla città, provocare il confronto, la sfida contro il patto sociale. Mi sembra in questo di essere stato pienamente soddisfatto: la società non sempre è disposta a esiliare il primo che capita; i più, in un modo o nell'altro li integra offrendo loro simulacri di esilio, cilici di cartapesta, spine di gomma piuma, sregolatezza e disubbidienze. ([[Aldo Busi]])
*Gli [[esseri viventi|esseri]] cambiano e scompaiono ogni momento, come un fiume, un seme, una candela, il vento o una nuvola. Irrequieti come le scimmie, attratti dalle impurità come le mosche, e insaziabili come un incendio alimentato dal vento, essi girano simili alla ruota di un mulino, vita dopo vita e in una forma corporea dopo l'altra, spinti dalla forza d'abitudine senza inizio, come figure generate da una sorta di trucco magico, da un incantesimo o da un congegno meccanico. Essere esperti nella conoscenza di queste apparenze vuol dire sapere che gli esseri sono privi di un sé. (''[[Laṅkāvatārasūtra]]'')
*Il nostro io non è un frammento molto importante del mondo. ([[Bertrand Russell]])
*''Il vero valore di un essere umano'' è determinato, in prima istanza, dalla misura e dal senso in cui ha raggiunto la liberazione dal sé. ([[Albert Einstein]])
*In fondo, l'unica ragione perché si pensa sempre al proprio io è che col nostro io dobbiamo stare più continuamente che non chiunque altro. ([[Cesare Pavese]])
*Io è un altro. ([[Arthur Rimbaud]])
*L'ego è l'angolo tenebroso in cui i raggi dell'intelletto non riescono a penetrare, è l'ultimo nascondiglio dell'ignoranza, che così si ripara tranquillamente dalla luce. Quando questo covo viene scoperchiato, l'ignoranza svanisce come brina al sole. In effetti, l'ignoranza e l'idea dell'ego sono la stessa cosa. ([[Daisetsu Teitarō Suzuki]])
*L'ego è uno sforzo costante per andare controcorrente ([[Osho Rajneesh]])
*L'ego non è il padrone a casa sua. ([[Sigmund Freud]])
*L'identificazione di "io" e "tu" derivata dall'errato concetto di identità personale, è vana come un sogno, ma causa un'errata interpretazione della vita e conduce alla schiavitù e alla sofferenza. (''[[Bhāgavata Purāṇa]]'')
*L'Io è odioso. ([[Blaise Pascal]])
*L'io è un mare sconfinato e immisurabile. ([[Kahlil Gibran]])
*L'io in quanto conoscenza, non si può comprendere se non a partire dall'esplorazione dell'altro in quanto conoscenza. In tal senso, l'altro è uno dei volti dell'io, una sua possibilità ancora inespressa, una forma della sua entità. ([[Adonis]])
*L'io è sempre nel campo dell'Altro. ([[Jacques Lacan]])
*L'oggettivazione di sé è un prodotto tardo dell'evoluzione: quando e a quale stadio dello sviluppo evolutivo entrò in scena è argomento di congettura. ([[Theodosius Dobzhansky]])
*La naturale tendenza dell'Io che si sviluppa è quella di riconoscersi ogni potere decidente su se stesso e sul mondo circostante. ([[Silvia Montefoschi]])
*Non c'è nessuno che sia dimenticato più spesso di chi dimentica: l'Io. ([[Jean Paul]])
*Ogni volta che il nostro io ha voluto affermarsi, abbiamo sbarrato la via a [[Dio]] stesso nell'oscurità di un cuore che non lasciava passare niente meno che l'infinito nell'umiltà d'una azione trasparente alla sua presenza. ([[Maurice Zundel]])
*Per tutta una generazione (circa dal 1910 al 1940) molti psicologi trovarono possibile "scrivere di psicologia" senza usare parole come consapevolezza di sé, oggettivazione di sé, coscienza di sé o ego. ([[Theodosius Dobzhansky]])
*Quando la mia volontà o la mia conoscenza non sono ancora sorte, allora chi sono io mai? In tale stato, io esisto secondo realtà! Colui che è immerso con la mente in ciò, in ciò si dissove. (''[[Vijñānabhairava Tantra]]'')
*Se potessimo cancellare l'«Io» e il «Mio» dalla religione, dalla politica, dall'economia ecc. saremmo presto liberi e porteremmo il cielo in terra. ([[Mahatma Gandhi]])
*Si può conoscere il cosmo, ma non il proprio ego; il proprio io è più distante di ogni altra stella. ([[Gilbert Keith Chesterton]])
*Siamo conquistati dall'ombra femminile dell'io che saremmo potuti essere. ([[Cyril Connolly]])
*Stiamo tutti scontando una condanna a vita nella segreta dell'io. ([[Cyril Connolly]])
*Una delle conseguenze dell'invidia eccessiva sembra essere il precoce instaurarsi del senso di colpa. Quando l'Io non è ancora in grado di sopportare la colpa, essa viene sentita come una persecuzione e l'oggetto che la provoca diventa un persecutore. ([[Melanie Klein]])
==Voci correlate==
*[[Amor proprio]]
*[[Arroganza]]
*[[Dignità]]
*[[Egocentrismo]]
*[[Egoismo]]
*[[Identità]]
*[[Orgoglio]]
*[[Super-io]]
*[[Superbia]]
== Altri progetti ==
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[[Categoria:Terminologia psicoanalitica]]
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Citazioni sull''''ego''' e l''''io'''.
*Anche quando io potessi trovare un attributo, una qualità del mio io-soggetto, essa apparterrebbe per ciò stesso che da me è conosciuta all'io-oggetto e l'io-soggetto rimarrebbe come prima nella sua unità inconoscibile. ([[Piero Martinetti]])
*Certe sciocchezze si possono dire solo se si è deciso di anteporre a tutto la propria ragione, il proprio ego. ([[Ruggero Guarini]])
*Chi afferma se stesso al punto da negare consapevolmente o di fatto ogni altro su cui misurarsi, nell'atto stesso di questa affermazione sazia, idolatrica, nega se stesso come soggetto morale, nega anzi la possibilità stessa di una scelta etica fra bene e male, perché annega ogni differenza nell'oceano asfissiante della propria identità. ([[Bruno Forte]])
*Coloro che cercano di far cadere il discorso sopra se stessi sono come bambini che soffiano nella cannuccia per fare le bolle di sapone. ([[Giuseppe Marello]])
*Datemi o Signore [...] un'anima che non conosca la noia, i brontolamenti, i sospiri e i lamenti, e non permettete che io mi crucci eccessivamente per quella cosa troppo invadente che si chiama ''io''. ([[Tommaso Moro]])
*Distinguo quindi fra l'Io e il Sé, in quanto l'Io è solo il soggetto della mia coscienza, mentre il Sé è il soggetto della mia psiche totale, quindi anche quella inconscia. ([[Carl Gustav Jung]])
*Diventare ''io'' significa prima venir esiliati, fare in modo che ti scaccino dalla città, provocare il confronto, la sfida contro il patto sociale. Mi sembra in questo di essere stato pienamente soddisfatto: la società non sempre è disposta a esiliare il primo che capita; i più, in un modo o nell'altro li integra offrendo loro simulacri di esilio, cilici di cartapesta, spine di gomma piuma, sregolatezza e disubbidienze. ([[Aldo Busi]])
*Gli [[esseri viventi|esseri]] cambiano e scompaiono ogni momento, come un fiume, un seme, una candela, il vento o una nuvola. Irrequieti come le scimmie, attratti dalle impurità come le mosche, e insaziabili come un incendio alimentato dal vento, essi girano simili alla ruota di un mulino, vita dopo vita e in una forma corporea dopo l'altra, spinti dalla forza d'abitudine senza inizio, come figure generate da una sorta di trucco magico, da un incantesimo o da un congegno meccanico. Essere esperti nella conoscenza di queste apparenze vuol dire sapere che gli esseri sono privi di un sé. (''[[Laṅkāvatārasūtra]]'')
*Il nostro io non è un frammento molto importante del mondo. ([[Bertrand Russell]])
*''Il vero valore di un essere umano'' è determinato, in prima istanza, dalla misura e dal senso in cui ha raggiunto la liberazione dal sé. ([[Albert Einstein]])
*In fondo, l'unica ragione perché si pensa sempre al proprio io è che col nostro io dobbiamo stare più continuamente che non chiunque altro. ([[Cesare Pavese]])
*Io è un altro. ([[Arthur Rimbaud]])
*L'ego è l'angolo tenebroso in cui i raggi dell'intelletto non riescono a penetrare, è l'ultimo nascondiglio dell'ignoranza, che così si ripara tranquillamente dalla luce. Quando questo covo viene scoperchiato, l'ignoranza svanisce come brina al sole. In effetti, l'ignoranza e l'idea dell'ego sono la stessa cosa. ([[Daisetsu Teitarō Suzuki]])
*L'ego è uno sforzo costante per andare controcorrente ([[Osho Rajneesh]])
*L'ego non è il padrone a casa sua. ([[Sigmund Freud]])
*L'identificazione di "io" e "tu" derivata dall'errato concetto di identità personale, è vana come un sogno, ma causa un'errata interpretazione della vita e conduce alla schiavitù e alla sofferenza. (''[[Bhāgavata Purāṇa]]'')
*L'Io è odioso. ([[Blaise Pascal]])
*L'io è sempre nel campo dell'Altro. ([[Jacques Lacan]])
*L'io è un mare sconfinato e immisurabile. ([[Kahlil Gibran]])
*L'io in quanto conoscenza, non si può comprendere se non a partire dall'esplorazione dell'altro in quanto conoscenza. In tal senso, l'altro è uno dei volti dell'io, una sua possibilità ancora inespressa, una forma della sua entità. ([[Adonis]])
*L'oggettivazione di sé è un prodotto tardo dell'evoluzione: quando e a quale stadio dello sviluppo evolutivo entrò in scena è argomento di congettura. ([[Theodosius Dobzhansky]])
*La naturale tendenza dell'Io che si sviluppa è quella di riconoscersi ogni potere decidente su se stesso e sul mondo circostante. ([[Silvia Montefoschi]])
*Non c'è nessuno che sia dimenticato più spesso di chi dimentica: l'Io. ([[Jean Paul]])
*Ogni volta che il nostro io ha voluto affermarsi, abbiamo sbarrato la via a [[Dio]] stesso nell'oscurità di un cuore che non lasciava passare niente meno che l'infinito nell'umiltà d'una azione trasparente alla sua presenza. ([[Maurice Zundel]])
*Per tutta una generazione (circa dal 1910 al 1940) molti psicologi trovarono possibile "scrivere di psicologia" senza usare parole come consapevolezza di sé, oggettivazione di sé, coscienza di sé o ego. ([[Theodosius Dobzhansky]])
*Quando la mia volontà o la mia conoscenza non sono ancora sorte, allora chi sono io mai? In tale stato, io esisto secondo realtà! Colui che è immerso con la mente in ciò, in ciò si dissove. (''[[Vijñānabhairava Tantra]]'')
*Se potessimo cancellare l'«Io» e il «Mio» dalla religione, dalla politica, dall'economia ecc. saremmo presto liberi e porteremmo il cielo in terra. ([[Mahatma Gandhi]])
*Si può conoscere il cosmo, ma non il proprio ego; il proprio io è più distante di ogni altra stella. ([[Gilbert Keith Chesterton]])
*Siamo conquistati dall'ombra femminile dell'io che saremmo potuti essere. ([[Cyril Connolly]])
*Stiamo tutti scontando una condanna a vita nella segreta dell'io. ([[Cyril Connolly]])
*Una delle conseguenze dell'invidia eccessiva sembra essere il precoce instaurarsi del senso di colpa. Quando l'Io non è ancora in grado di sopportare la colpa, essa viene sentita come una persecuzione e l'oggetto che la provoca diventa un persecutore. ([[Melanie Klein]])
==Voci correlate==
*[[Amor proprio]]
*[[Arroganza]]
*[[Dignità]]
*[[Egocentrismo]]
*[[Egoismo]]
*[[Identità]]
*[[Orgoglio]]
*[[Super-io]]
*[[Superbia]]
== Altri progetti ==
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Femminismo
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Danyele
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Citazioni sul '''femminismo'''.
*C'è un femminismo estremista che non amo. Soprattutto per due suoi aspetti. Il primo: l'ostilità verso l'[[Uomo (genere)|uomo]]. Mi sembra che nel mondo ci sia già troppo ostilità bianchi e neri, destra e sinistra, cristiani e non cristiani, cattolici e protestanti che non c'è bisogno di creare un altro ghetto. Il secondo: il fatto che sia un progresso per la [[donna]] moderna mettersi nella stessa condizione dell'uomo moderno il manager che fa affari, il finanziere, il politico senza vedere il lato assurdo e anche inutile di queste attività. ([[Marguerite Yourcenar]])
*Cosa vogliono queste femministe? Cosa volete? Dice: l'uguaglianza. Oh! Non vorrei apparire sgarbato ma... siete uguali per legge ma, scusatemi, non per capacità. ([[Mohammad Reza Pahlavi]])
*Credo nelle donne, ma non credo nei movimenti femministi. ([[Rita Levi-Montalcini]])
*{{NDR|Nel 2016, «femminismo: concetto contemporaneo o vintage?»}} È decisamente super attuale. Credo sia un termine troppo denigrato e che molte ragazze abbiano paura venga loro attribuito. Non deve essere interpretato come una parola militante. Non ha genere: significa uguaglianza. E se sostieni l'uguaglianza allora sei femminista. ([[Chloë Grace Moretz]])
*È tempo che le donne contrastino la vergognosa incompetenza in cui l'ignoranza, l'orgoglio e l'ingiustizia maschili le ha per così lungo tempo tenute prigioniere. ([[Théroigne de Méricourt]])
*Essere dalla parte delle donne non significa sognare un mondo in cui i rapporti di dominio possano finalmente capovolgersi per far subire all'uomo ciò che la donna ha subito per secoli. Essere dalla parte delle donne vuol dire lottare per costruire una società egualitaria, in cui essere uomo o donna sia «indifferente», non abbia alcuna rilevanza. Non perché essere uomo o donna sia la stessa cosa, ma perché sia gli uomini sia le donne sono esseri umani che condividono il meglio e il peggio della condizione umana. L'obiettivo della donna non è quello di dominare l'uomo, dopo essere stata dominata per secoli, ma di lottare perché si esca progressivamente da questa logica di dominio, senza dimenticare che, nonostante tutto, l'essere umano è (e resterà sempre) profondamente ambivalente. ([[Michela Marzano]])
*Femminismo. Sì: credo che sia giusto, prima di far fare un figlio a una donna, domandarle se lo vuole. ([[Jules Renard]])
*Ho sempre avuto ben chiaro che dovevo lavorare, perché non esiste femminismo che si rispetti che non sia basato sull'indipendenza economica. ([[Isabel Allende]])
*Il femminismo è dare alle donne libertà di scelta, non è una bacchetta con cui colpire le altre donne. ([[Emma Watson]])
*Il femminismo [...] è l'unica utopia che si è realizzata. E si vede, perché ha prodotto un disastro su tutta la linea. Maschi a pezzi. E donne che continuano a essere allevate con la Barbie e l'idea dei principi azzurri. Le utopie è meglio non realizzarle. ([[Tiziano Scarpa]])
*''Il femminismo è la sola vera novità in materia di politica sociale''. Esistono precedenti a tutti i sistemi politici, salvo quello della [[Uguaglianza di genere|eguaglianza dei sessi]]. ([[Gaston Bouthoul]])
*{{NDR|«È femminista?»}} Il modo in cui mi comporto, e vivo la vita, è femminista. Non è mai stato qualcosa di cui parlare esplicitamente. ([[Léa Seydoux]])
*Il presupposto di una teoria marxista del femminismo nella Cina post-maoista è astrarre l'intero genere femminile. ([[Li Xiaojiang]])
*L'attuale cultura femminista è appassionatamente coinvolta, in modo parodico e paradossale, nell'universo cyber-mostruoso, come e quanto ogni altro movimento sociale o pratica culturale e politica nelle società tardo post-industriali. Il femminismo condivide pienamente, e contribuisce attivamente, al tecno-immaginario teratologico della nostra cultura, attraverso la sua enfasi sulle identità ibride e mutanti e i corpi transessuali. ([[Rosi Braidotti]])
*L'emancipazione della donna, non sarebbe stata solamente, come la vedeva il [[Charles Fourier|Fourier]], preoccupato soprattutto della libertà sessuale, un indice di umanizzazione nel senso civico di vittoria della natura umana sulla brutalità, ma nel senso più fondamentale di progresso dell'uomo nei confronti dell'animale, del fatto culturale su quello naturale. ([[Juliet Mitchell]])
*La cosa interessante è questa: quando domina la concezione fallica e anche il femminismo è fallico, la donna è percepita come ridotta alla vagina o al clitoride, ma l'utero scompare. Questo è molto interessante: l'isterectomia è la condizione, per così dire, del femminismo odierno. ([[Fabrice Hadjadj]])
*La [[Germaine Greer|Greer]] usa termini come «[[liberazione]]» e «femminismo» e io mi rendo conto, all'età di quindici anni, che lei è la prima persona che incontro a non pronunciare queste parole con sarcasmo o tra invisibili virgolette. [...] No, la Greer dichiara «Sono una femminista» in tono perfettamente calmo, logico e ragionato. Sembra la soluzione a un rompicapo che ci ha assillato per anni. Lei lo dice con autorevolezza e orgoglio: quella parola è un premio per i miliardi di donne che hanno combattuto nel corso dell'intera storia dell'umanità. Questo è il vaccino per i fallimenti delle prime pioniere, questa è l'atmosfera che ci terrà tutte in vita nello spazio, la strumentazione che ci mancava: questo è ciò che ci manterrà vive. ([[Caitlin Moran]])
*La politica messa in campo allora {{NDR|nel sessantotto}} dal movimento femminista ha dato buone idee e buoni frutti, testimoniati dalle leggi (divorzio, aborto, violenza sessuale) che oggi sono patrimonio collettivo del Paese, anche di quella parte che non le condivise. ([[Norma Rangeri]])
*Le femministe, basandosi sull'esperienza delle donne, hanno posto l'accento su valori come la relazione, la responsabilità, l'amore attentivo, su un'etica incarnata che include la conoscenza mediata dal corpo. ([[Carol Adams]])
*Mi considero una femminista: per me significa lottare perché le donne abbiano più voce in capitolo su ciò che vogliono essere, su come deve essere guidato il nostro settore, in fin dei conti, il mondo. ([[Rachel Brosnahan]])
*Mi viene il desiderio di fare un libretto sulla psicologia degl'Italiani; qualcosa come il ''Codice della vita italiana'' che [[Giuseppe Prezzolini]], pur con qualche paravento moraleggiante, pubblico intorno al 1919, l'ultimo anno in cui in Italia sia stata lecita una certa mancanza d'ipocrisia, e che è da ristampare d'urgenza. [...] Basta per es. vedere quali strida e clamori levi ancor da noi qualsiasi manifestazione di femminismo o d'irreligiosità: siamo fermi al più nero medioevo, e prima che ci si abitui a lasciar campo alle donne (badate che intorno al Settanta – vedi l'epistolario [[Giosuè Carducci|carducciano]] – si poteva tranquillamente discutere di rivendicazioni femminili, e altrettanto liberamente fare dell'anticlericalismo) e ai mangiapreti, bisognerà che tramonti la mentalità meridionale che, con lo spirito retrivo del Nord, da parecchi lustri hanno governato, attraverso la burocrazia e i pubblici poteri, il nostro bel paese. Nella realtà delle cose, le donne di questi ultimi decenni, sono state, almeno nel settentrione, moderne e spregiudicate; però, socialmente e politicamente, tenute in rango d'inferiorità, e di macchine da far figli. In altri termini, i costumi si sono abbastanza adeguati a quelli dei popoli più progrediti, le leggi sono rimaste all'età della pietra. ([[Arrigo Cajumi]])
*{{NDR|«Come spiegherebbe il suo femminismo]a una ragazzina disinteressata?»}} Mostrandole il soffitto di cristallo che ha sopra la testa: in Europa, a parità di mansioni, le donne percepiscono il 16 per cento di salario in meno e ricevono una pensione del 39 per cento più bassa. Nei CdA delle aziende quotate siamo una su venti. E durante la [[Pandemia di COVID-19|pandemia]] siamo state licenziate in maggior numero, perché abbiamo contratti precari. Altro esempio: durante il lockdown i ricercatori maschi hanno prodotto di più, le ricercatrici di meno. Sa perché? Perché su di loro grava il peso della cura familiare. Io voglio che questa ragazzina disinteressata abbia il diritto di scegliere cosa cavolo fare nella vita. ([[Elly Schlein]])
*Nessun uomo è così antifemminista come una donna realmente femminile. ([[Frank O'Connor]])
*{{NDR|«Si è mai sentita femminista?»}} No. Io sono femmina che è proprio un'altra cosa. Non mi piace appartenere a nessun "ismo" ma delle femministe non condivido l'approccio [[Ira|rabbioso]] anche se dobbiamo ringraziarle perché senza di loro oggi saremmo definitivamente fregate. Quello che non amo di loro è una certa [[ideologia]] troppo rigida e anche, a volte, una rinuncia alla femminilità. Io, da femmina e da abitante del [[Terra (pianeta)|pianeta Terra]], penso che tutti noi umani, di qualsiasi [[razza]], [[religione]], [[sesso]], dovremmo avere pari [[diritti]]. ([[Sabrina Impacciatore]])
*Non ci vuole molto per definirlo. Sono tre o quattro punti. Primo: il femminismo è individuare la discriminazione. Non tutti la vedono. Gregorio nel IV secolo l'ha vista, altri neppure oggi, lo fanno. Secondo: prendere coscienza della ingiustizia di questa discriminazione. Insomma assumere con chiarezza una posizione contraria. Neanche questo però basta: contro la discriminazione bisogna agire, lottare per eliminarla. Per fare teologia femminista c'è un quarto punto. Deve esserci chiaro che la discriminazione non viene dalla natura, non viene da Dio, non viene dai sacri testi. Quindi va criticata e respinta la teologia che teorizza la discriminazione perché la ritiene voluta da Dio. ([[Teresa Forcades]])
*Non è un caso che l'obiettivo principale del femminismo e di molte intellettuali consista, ancora oggi, nel decostruire queste immagini stereotipate della femminilità e della mascolinità, per permettere una buona volta alle donne di avere accesso non solo a un'uguaglianza formale, ma anche e soprattutto all'uguaglianza sostanziale: gli uomini e le donne devono godere degli stessi diritti; pur essendo diversi, gli uomini e le donne hanno lo stesso valore e la stessa dignità. ([[Michela Marzano]])
*Non ho mai nutrito l'illusione di trasformare la condizione femminile, essa dipende dall'avvenire del lavoro nel mondo e non cambierà seriamente che a prezzo di uno sconvolgimento della produzione. Per questo ho evitato di chiudermi nel cosiddetto «femminismo». ([[Simone de Beauvoir]])
*Oggi la sessualità è sempre concepita in modo fallico. La dimensione femminile della sessualità tende a scomparire. Anche il femminismo, in gran parte, si è dispiegato come rivendicazione di valori maschili da parte delle donne. Non si è ancora visto un femminismo che affermi i valori femminili contro il machismo. C'è stata piuttosto un'interiorizzazione del machismo da parte delle donne, attraverso l'idea che l'uguaglianza è tutto. Ma nell'atto carnale il tempo e lo spazio maschili non sono gli stessi del tempo e dello spazio femminili. ([[Fabrice Hadjadj]])
*Per la setta femminista, le donne non sono l'ispirazione, ma la materia prima nel senso peggiore della definizione. Sono oggetti convenienti utili allo scopo di infiammare l'odio contro la religione cristiana, contro gli uomini, contro la bellezza delle donne, contro l'equilibrio delle famiglie. Il femminismo è questo, e posso garantire che è così perché ci stavo dentro! ([[Sara Winter]])
*Personalmente sono ancora d'accordo con quello che scrisse [[Simone de Beauvoir]], e cioè che donna non si nasce ma si diventa, mentre il femminismo esalta la differenza. E anche se riconosco che ha portato alla luce temi che forse noi non avremmo fatto emergere con la stessa forza, purtroppo il femminismo nella vita politica ha inciso pochissimo, almeno nel senso che non ha portato a una maggiore presenza delle donne sulla scena pubblica. Dove sbagliava? Lo dirò con una battuta: se ti siedi a un tavolo dove stanno giocando a poker e dici che vuoi fare un gioco diverso, ti rispondono: "Fatti un altro tavolo". La politica è, se vuoi, questo orrore: un insieme di passione autentica, di intelligenza vera, e poi anche di intrigo, di ambizione. Non vedo come le donne possano introdurvi elementi diversi: se vogliono far politica quelle sono le regole, se non piacciono bisogna fare un'altra cosa: volontariato, associazionismo. ([[Miriam Mafai]])
*Politicamente, il femminismo come fenomeno teorico e pratico include il [[lesbismo]], pur essendo superato da quest'ultimo. Senza il femminismo, il lesbismo come fenomeno politico non sarebbe esistito. La cultura lesbica e la società lesbica sarebbero rimaste segrete, come lo sono sempre state. Sul piano teorico, il lesbismo e il femminismo articolano le proprie posizioni in modo che uno interroghi sempre l'altro. Il femminismo ricorda al lesbismo che deve tener conto della sua inclusione nella classe delle donne. Il lesbismo mette in guardia il femminismo a proposito della sua tendenza a trattare delle mere categorie fisiche come fossero essenze immutabili e determinanti. ([[Monique Wittig]])
*Qualunque donna della mia generazione potrebbe dirle che le donne sedute in una cucina si lamentano degli uomini, e che dall'altra parte della casa ci sono invece degli uomini che si lamentano delle donne. Questo era ciò che avveniva normalmente. Poi però è arrivato il movimento femminista che credeva di aver inventato la critica dei confronti dell'uomo. Ma in realtà, cosa c'è di nuovo? ([[Doris Lessing]])
*Quando mi capita di partecipare a qualche dibattito sulla liberazione femminile, mi diverto a scandalizzare l'uditorio cominciando con una battuta in apparenza feroce e irriverente: «''La liberazione della donna è un sottoprodotto del petrolio...''»<br>Questa frase suscita naturalmente subito reazioni diverse, a volte indignate. Però riesce ad «agganciare» chi ascolta, sia pure in modo provocatorio, su un concetto che a me pare fondamentale: e cioè che soltanto la disponibilità di energia (e di tecnologia, perché in definitiva ''anche l'energia è solo tecnologia'', nel senso che è il risultato di una capacità di estrarre e utilizzare risorse) permette alla donna (e a chiunque altro) di uscire dal sottosviluppo, e di accedere a nuovi beni e a nuovi ruoli. ([[Piero Angela]])
*Quello che volevo era che tutte le donne potessero godere dei loro diritti. Ma ci sono cose, dentro al femminismo, che mi ricordano l'intolleranza delle religioni. ([[Billie Jean King]])
*Sono femminile ma non femminista. Visto che ci sono delle differenze fra gli uomini e le donne penso sia giusto che queste differenze si manifestino nella vita [...] ([[Michèle Mouton]])
*Sono femminista nel senso di voler ridare alle donne la dignità umana, e la capacità di utilizzare il cervello. Ma non nel senso del motto «l'[[utero]] è mio e lo gestisco io»: quella è una stupida frase, che non ha senso. Io credo che l'utero sia sì della donna, ma che il suo frutto sia anche dell'uomo che sta con lei. ([[Rita Levi-Montalcini]])
*Sono una femminista... Sarebbe stupido non stare dalla mia parte. ([[Maya Angelou]])
*Sul tema del femminismo stiamo facendo dei passi in avanti molto importanti: le donne si stanno prendendo lo spazio che devono avere, senza aspettare che qualcuno glielo ceda. È ovvio che questo non succederà, viviamo ancora in una logica per cui ogni posto occupato da una donna significa innanzitutto un posto in meno occupato da un uomo. Non è vero che le donne sono una minoranza: siamo la maggioranza della popolazione mondiale. Il problema della sotto-rappresentazione nei luoghi dove si decide — in politica così come in economia — è un problema che riguarda tutti, per questo è importante coinvolgere anche gli uomini in questa sfida. Dato che la composizione della società è quella che conosciamo, in che modo si possono fare delle politiche capaci di rispondere ai bisogni della società, se teniamo un occhio chiuso? Manca una componente fondamentale. Assicurare la piena parità di genere è dunque cruciale. Risolviamo subito un equivoco diffuso, per cui ci si oppone alle quote rose in forza del merito: non ho mai visto nessuno fare questo ragionamento davanti a decenni di governi di soli uomini. Non rivendichiamo solo il diritto alla parità di genere nei luoghi in cui si decide, in quei luoghi rivendichiamo anche il diritto di sbagliare. Nessuno è mai andato a chiedere conto ad un uomo che si trovasse una posizione di potere in quanto uomo, e non per suo merito. La strada è lunga, la società italiana è ancora imbevuta di cultura maschilista e patriarcale, la violenza di genere è solo la manifestazione estrema di un ''humus'' culturale in cui la violenza attecchisce. E questa violenza passa attraverso la cultura, il linguaggio, gli stereotipi di genere, le rappresentazioni mediatiche e — a volte — anche istituzionali. Per questo è fondamentale sostenere la formazione delle donne in tutte le discipline, comprese quelle STEM {{NDR|acronimo dall'inglese ''science, technology, engineering and mathematics''}}. Per questo è importante lavorare per la diffusione di un linguaggio esclusivo. Come ha detto una Professoressa dell'Accademia della Crusca, è giusto riferirsi alle donne parlando di ministra, assessora e avvocata perché quando nei documenti ufficiali rimarranno solo i nostri cognomi, è giusto che si ricordi che quella persona ha portato anche il suo essere donna nell'esercizio del potere. ([[Elly Schlein]])
*Un'illusione democratica è che il femminismo rappresenti l'estremo sviluppo logico dei {{sic|principii}} liberali, la più ardita esperienza rivolta al progresso ed all'emancipazione universale. Nulla di più falso. Il femminismo può sembrare un'audace novità solo alle dattilografe, le quali, per aver letto un volume di Ellen Key<ref>Ellen Key (1849–1926), scrittrice svedese.</ref>, s'illudono d'aver toccato la vita al fondo dei più amari e ardui problemi. Il femminismo è un motivo eterno, un momento necessario nell'evoluzione dello spirito. Quando lo Stato, che è creazione maschile, discende verso la sconfitta e la rovina, ecco apparire il femminismo e comparire insieme con la peste. ([[Mario Missiroli]])
==Note==
<references/>
==Voci correlate==
*[[Diritti delle donne]]
*[[Maschilismo]]
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Linguaggio
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Citazioni sul '''linguaggio''' e le '''lingue'''.
==Citazioni==
*Ad opera del linguaggio è sorta una comunanza, una comunanza del sapere e quindi del volere mai prima esistita. ([[Konrad Lorenz]])
*Avverrà sempre che il linguaggio darà il massimo di sé quando si misurerà con l'inesprimibile. ([[Gerhard Ebeling]])
*Bella proprietà e grande ricchezza ad una lingua è l'avere altrettanti vocaboli quante sono le varie idee o concomitanti o accessorie, dalle quali vien sempre accompagnata la principale, ossia la caratteristica, e gran segno di povertà è il rimanersi allo schietto necessario de' vocaboli che esprimono una generalità. ([[Giuseppe Grassi (lessicografo)]])
*Certe prose non paiono tappe nella storia di una lingua, ma forme cristallizzate di un idioma fuori dal tempo. ([[Nicolás Gómez Dávila]])
*Ciascuna lingua, sotto l'aspetto delle relazioni intellettuali, è un vocabolario di metafore sbiadite. ([[Jean Paul]])
*Ciò che chiunque voglia deliberatamente nascondere, sia solamente nei confronti degli altri, sia nei confronti di sé stesso, anche ciò che inconsciamente egli porta dentro di sé, viene svelato dal suo linguaggio. ([[Victor Klemperer]])
*Colui che non sa le lingue straniere, non sa nulla della propria. ([[Johann Wolfgang von Goethe]])
*Come il cranio e il sangue, la lingua di un popolo non può essere cambiata secondo il volere di qualcuno e nemmeno «camuffata». ([[Simion Mehedinți]])
*Come un'innumerevole moltitudine di chiese e monasteri, colle loro cupole, le loro guglie, le loro croci, è disseminata per la santa e pia terra di Russia; cosí un'innumerevole moltitudine di stirpi, di generazioni, di popoli si affolla, svaria e si agita sulla faccia della terra. E ciascun popolo, che porta in sé il pegno delle sue forze, riboccante di spirituali forze creatrici, di spiccate caratteristiche proprie, e di tutto quello che ha avuto in dono da Dio, ciascuno in maniera originale si differenzia dagli altri con un suo proprio linguaggio, nel quale, qualunque cosa esprima, riflette nel modo di esprimerla un lato dell'indole che gli è propria. ([[Nikolaj Vasil'evič Gogol']])
*Credo che l'originalità del linguaggio, l'assoluta indipendenza delle idee e la volontà di aprirsi agli altri siano valide alternative ai Muri. Di qualsiasi tipo essi siano. ([[Krzysztof Penderecki]])
*Credo che sia molto importante usare un linguaggio semplice, piano e comprensibile. Il telegiornale vive di comprensibilità. Non leggere testi preconfezionati ci permette di essere (e di apparire) più diretti, quasi stessimo parlando con chi ci guarda da casa. ([[Cesara Buonamici]])
*Delle opere umane, il linguaggio è la più grande – un tappeto in cui l'intero mondo è intessuto e disegnato. ([[Ernst Jünger]])
*Dietro una lingua ci sta una [[letteratura]], e dietro una letteratura c'è un gusto, una civiltà. E l'[[Italia]] è grande perché vuol essere europea, non perché vuol vivere una sua gretta vita di provincia: quando si parla di romanità, si esprime con tale parola questa aspirazione all'influenza universale, non solo nel campo politico, ma anche nel campo culturale. ([[Luigi Russo]])
*Dove non esiste il culto dell'Idioma, non vi sono, né possono esservi, Popolo e Nazione. ([[Umberto Silvagni]])
*È possedendo un patrimonio di vocaboli che si impara a parlare una lingua. È quello che si fa con i propri figli quando si insegna loro a parlare: si insegnano le parole, non la grammatica, i verbi irregolari e la letteratura. Ed è così che io ho imparato le lingue. ([[Piero Angela]])
*– Ecco, il linguaggio si è sviluppato con uno scopo, è cioè di? [...]<br />– Ahm... Eh... Di... comunicare?<br />– No! Di rimorchiare le donne! (''[[L'attimo fuggente]]'')
*Finché la lingua è ricca di sole opere originali, gli scrittori usano i costrutti e le espressioni già accettati, e plasmano i propri pensieri in una forma nota e spesso del tutto appiattita dall'uso. ([[Vasilij Andreevič Žukovskij]])
*Gli uomini parlano lingue diverse e reciprocamente inintelligibili, perché il punto di riferimento e la norma divina, valevole per ogni uomo, per ogni tempo e per ogni condizione, sono venuti a crollare. ([[Carlo Gnocchi]])
*I limiti del mio linguaggio significano i limiti del mio mondo. ([[Ludwig Wittgenstein]])
*Il limite del linguaggio si mostra nell'impossibilità di descrivere il fatto che corrisponde a una proposizione (che è la sua traduzione) senza appunto ripetere la proposizione. ([[Ludwig Wittgenstein]])
*Il fatto che la nostra lingua degradi è spiegabile: si tratta di un patrimonio comune, ma il confronto con il passato ci dice che c'è stato un progresso rispetto a 30-40 anni fa, quando usavamo molto di più il dialetto, o rispetto al periodo postunitario, quando era circa il 10 per cento della popolazione a usare l'italiano; mentre ora che tutti lo parlano (fondandosi peraltro sul modello televisivo) qualche colpo all'eleganza è spiegabile. ([[Pietro Trifone]])
*La lingua che usiamo è il biglietto da visita più accurato. Dalle parole che uno adopera, da come si esprime è possibile capire se uno è educato o no, intelligente o stupido, arrogante o modesto, creativo o burocrate, ostile o innamorato, viaggiatore o sedentario... tutto questo, volendo, si può dedurre dal modo in cui uno parla, dalla lingua che adopera. La lingua identifica le persone vive, come il DNA i morti. È il particolare personale che sparisce per ultimo. Quando uno chiude gli occhi per sempre, spesso quello che si ricorda a lungo sono le ultime parole pronunciate. ([[Azra Nuhefendić]])
*L'amore per le parole, il gusto del linguaggio, la certezza che non sia un mezzo di comunicazione ma un luogo di verità e comunione, uno spazio in cui il mondo si raccoglie e che quindi dobbiamo sforzarci di curare e parlare bene, è questo ciò che unisce antichi e moderni contro la com dei tecnocrati, le bombe dei teocrati e i nitriti dei fanatici ambientalisti. ([[Fabrice Hadjadj]])
*Lo studio della Storia e il culto dell'Idioma generano il sentimento nazionale, lo custodiscono, lo ravvivano e vietano di tollerare offese alla dignità della Patria. ([[Umberto Silvagni]])
*Il linguaggio è l'abito del [[pensiero]]. ([[Samuel Johnson]])
*Il linguaggio è la casa dell'essere e nella sua dimora abita l'uomo. ([[Martin Heidegger]])
*Il linguaggio è un essere vivente che abita in te, e se lo accarezzi e lo fai giocare ti dà felicità. ([[Giuliano Scabia]])
*Il linguaggio è una creazione costante di mondi alternativi. [...] L'incertezza di significato è [[poesia]] incipiente. ([[George Steiner]])
*Il linguaggio è la madre, non l'ancella del pensiero. ([[Karl Kraus]])
*Il linguaggio non è una cintura di castità, ma un mezzo per comunicare. ([[Ezra Pound]])
*Il linguaggio non serve quando si tratta di dire la verità, di comunicare qualcosa, il linguaggio permette a chi scrive soltanto l'approssimazione, sempre e soltanto la disperata e quindi anche dubbia approssimazione all'oggetto, il linguaggio non riproduce che un'autenticità contraffatta, un quadro spaventosamente deformato, sebbene chi scrive si dia un gran da fare, le parole calpestano e deformano tutto, e sulla carta trasformano la verità assoluta in menzogna. ([[Thomas Bernhard]])
*Il linguaggio non si riferisce alla generalità dei concetti ma getta le basi di un possesso comune. ([[Emmanuel Lévinas]])
*Il linguaggio opera interamente nell'ambiguità, e la maggior parte del tempo non sapete assolutamente nulla di ciò che dite. ([[Jacques Lacan]])
*Il linguaggio permette di cogliere l'ambiente che ci circonda e innumerevoli fenomeni che altrimenti sarebbero caotici, angosciosi e sfuggirebbero all'esame, all'osservazione, alla consapevolezza e al controllo. Parlare di qualcosa consente di poterlo controllare, di comprenderlo, di distaccarsene e di riflettere – il linguaggio come formula di scongiuro. ([[Gerard Unger]])
*Il linguaggio umano è proprio così, un insieme di parti eccessive e di parti insignificanti, che si compensano, regolandosi fra loro. ([[Machado de Assis]])
*Il [[passato]] se si ha una forte creatività, può dire tutto. Non c'è linguaggio che in mano a una fantasia creativa, a una grande immaginazione, non si trasformi. ([[Salvatore Sciarrino]])
*Il pensiero concettuale è nato di pari passo con il linguaggio. ([[Konrad Lorenz]])
*Il [[potere]], oggi, è di chi controlla la [[televisione]]: che crea le mitologie del momento, fortunatamente solo istantanee, non perenni. Le immagini trasmesse sono selezioni preventive, regie a effetto speciale: "realtà" che fanno dell'inganno il loro linguaggio. Come avverte [[George Orwell|Orwell]], il linguaggio politico è un artificio per far sembrare vere le menzogne. È l'idea che affiora nei miei film, fin da ''Papà è in viaggio d'affari''. ([[Emir Kusturica]])
*In altre parole, può darsi che sia stato il linguaggio a creare l'uomo, anziché l'uomo a creare il linguaggio. ([[Jacques Monod]])
*L'ultimo grido della moda universitaria sembra sia la rinuncia alle lingue nazionali. Tutto in inglese. Così, si dice, si attirano gli studenti stranieri e gli studenti locali fanno un percorso, da subito; internazionale. Sarà, ma qualcosa mi preoccupa. Adeguarsi a una lingua imperiale è un atto saggio e funzionale a molti scopi pratici. Ma così la tutela delle culture europee perde di senso, e il plurilinguismo non è una risposta. Le lingue sono l'essenza di tradizioni e culture: via le lingue, addio. ([[Giuseppe Galasso]])
*L'uomo agisce come se fosse lui a forgiare e a dominare il linguaggio, mentre è il linguaggio che resta signore dell'uomo. [...] Il linguaggio è il più alto e, ovunque, il più importante di quei consensi che gli esseri umani non sanno mai articolare valendosi soltanto dei propri mezzi. ([[Martin Heidegger]])
*La civiltà dell'immagine in genere usa la lingua per formulare slogan e non ragionamenti. ([[Cesare Segre]])
*La creazione di un linguaggio genera di per sé una mitologia, perché creazione della lingua e creazione della mitologia sono funzioni correlate. ([[John Ronald Reuel Tolkien]])
*La cultura può essere borghese o socialista, mentre la lingua, come mezzo di comunicazione, è sempre una comune lingua nazionale e può servire sia la cultura borghese che quella socialista. Non è un fatto che le lingue russa, ucraina, uzbeka, oggi servono la cultura socialista di queste nazioni, proprio come servivano le loro culture borghesi prima della Rivoluzione d'Ottobre? Questo vuol dire che si sbagliano profondamente questi compagni, affermando che l'esistenza di due differenti culture porti alla formazione di due lingue diverse e alla negazione della necessità di una lingua unica. ([[Iosif Stalin]])
*La forma elementare della comunicazione è il linguaggio. Non ho alcuna indulgenza per chi disprezza la lingua parlata. [...] Parlano molto di comunicare con gli altri, ma non si preoccupano per nulla di imparare la forma più elementare di comunicazione che è il linguaggio. Ci sono altri modi di comunicare oltre che passarsi una sigaretta di marijuana o scopare, e d'altronde mi auguro che si dedichino a questa seconda attività piuttosto che alla prima! ([[Joseph L. Mankiewicz]])
*La lingua, come la realtà, è vendicativa: o la pensi o sei pensato. E se sei pensato, sei fritto. ([[Aldo Busi]])
*La lingua della paura dice chi sei. È lì che abita la nostra identità profonda. È quella lingua, che viene alla coscienza senza controllo da un luogo remoto, a definire chi siamo. Di questo sono certa, pensavo ascoltando le telefonate dei bambini che chiamano casa dal bus perché qualcuno sta minacciando le loro vite. Hanno paura in Italiano. Sono bambini italiani. ([[Concita De Gregorio]])
*La lingua esiste per servire il pensiero, non per esser conservata in un museo. ([[Ezra Pound]])
*La lingua, ricchezza dell'uomo, e i suoi usi, elaborazione della comunità sociale, sono opere sacre. Che con il tempo evolvano, si traformino, si dimentichino e rinascano, che talora la loro trasgressione divenga fonte di maggiore fecondità, non esclude affatto che prima di prendersi la libertà del gioco e del cambiamento occorra aver dichiarato loro piena sudditanza. ([[Muriel Barbery]])
*La storia delle lingue è in gran parte una storia di estinzione. ([[John McWhorter]])
*Le traduzioni arricchiscono la lingua. La differenza di governi e costumi necessariamente produce una differenza anche nelle lingue: le traduzioni, facendoci conoscere le concezioni di altri popoli, ci fanno conoscere nel contempo anche i segni mediante i quali essi esprimono le proprie concezioni; impercettibilmente per loro tramite passa nella lingua una moltitudine di costrutti, forme, espressioni appena decenti, poi sopportabili, che poi si trasformano in pecularietà. ([[Vasilij Andreevič Žukovskij]])
*[[Ludwig Wittgenstein]] ricordava giustamente che i confini del mio linguaggio determinano i confini del mio mondo. Il che significa che tanto più si arricchisce il mio linguaggio, tanto più aumenta la mia possibilità di fare esperienza del mondo. ([[Massimo Recalcati]])
*Ma quella lingua si chiama d'una patria, la quale converte i vocaboli ch'ella ha accattati da altri, nell'uso suo, ed è sì potente, che i vocaboli accattati non la disordinano ma la disordina loro, perché quello ch'ella reca da altri, lo tira a se in modo, che par suo. ([[Niccolò Machiavelli]])
*Meno si capisce una lingua, e più si è sensibili alla melodia o all'asprezza dei suoi suoni. ([[Thomas de Quincey]])
*Molti stati mentali complessi si trasmettono meglio con gesti che con frasi, mentre altri sembrano sottrarsi completamente al linguaggio verbale. I tentativi di comunicare sentimenti sottili o elusivi lasciano in tutti noi un senso di inadeguatezza del linguaggio. La [[poesia]], dopo tutto, è un tentativo di trasmettere sentimenti, umori, stati d'animo, e persino pensieri che sono difficili da afferrare e che sembrano sfidare il linguaggio in prosa. E in effetti alcuni sentimenti eludono del tutto il linguaggio, e persino la poesia. L'arte e il silenzio cominciano là dove la parola ci abbandona. (''[[Quando gli elefanti piangono]]'')
*Nei linguaggi umani non c'è proposizione che non implichi l'universo intero. ([[Jorge Luis Borges]])
*Nel linguaggio vi è solo debolezza. (''[[Bṛhadāraṇyaka Upaniṣad]]'')
*Nella vostra interlocuzione piú corrente, il linguaggio ha un valore puramente fittizio, prestate all'altro la sensazione che siete sempre lí, cioè che siete capaci di dare la risposta che si attende, e che non ha alcun rapporto con alcunché sia possibile approfondire. I nove decimi dei discorsi effettivamente tenuti sono a questo titolo completamente fittizi. ([[Jacques Lacan]])
*Non butterei tutta la responsabilità sui giovani perché il turpiloquio non è più appannaggio dei giovani. Però è vero: la parolaccia è brutta da sentire ma se diventa un intercalare comune si depotenzia. E quando poi vogliamo usare una parolaccia vera, che facciamo? È una zona di eversione del linguaggio che dovrebbe continuare a esistere — mentre i giovanilismi sono come i brufoli, poi passano: la lingua è in movimento, è un organismo vivo che si evolve. ([[Silvia Ballestra]])
*Non esistono linguaggi puri. Un linguaggio è vivo fin che è in evoluzione, fin che sa accogliere stimoli e aperture. Oggi invece le nostre orecchie sono sempre più chiuse, distratte, conformiste. ([[Salvatore Sciarrino]])
*Non esistono lingue morte ma solo cervelli in letargo. ([[Carlos Ruiz Zafón]])
*Non posso considerare [[libertà|libero]] un essere che dentro di sé non nutra il [[desiderio]] di sciogliere i legami del linguaggio. ([[Georges Bataille]])
*Parlo un linguaggio che io solo capisco, nessun altro, così come ognuno parla soltanto il proprio linguaggio, e quelli che credono di capire sono degli imbecilli oppure dei ciarlatani. ([[Thomas Bernhard]])
*Quella necessità, ch'è la maggior maestra delle lingue. ([[Pietro Giannone]])
*Se effettivamente la [[parola]] è, come dice [[Gorgia]], un potente signore, il linguaggio tuttavia opera sempre secondo strutture di negazione che erodono quel potere. Il potente signore, insomma, è anche un servo incatenato. ([[Simon Critchley]])
*Se [[Cesare Segre|Segre]] dice che c'è un'evoluzione nella lingua italiana, avrà certo le basi scientifiche per dirlo. Ma decidere che questa evoluzione è inopportuna, questa è un'opinione. ([[Giulio Mozzi]])
*Se non possiedi la struttura della tua lingua non sei in grado di imparare le altre, per questo le campagne a favore dell'inglese non hanno senso se non si legano a un miglioramento dell'italiano. ([[Cesare Segre]])
*Senza il linguaggio l'uomo non avrebbe creato la civiltà, senza di esso saremmo rimasti allo stadio animale più primitivo: e più evolviamo, più evolve il nostro linguaggio, più si struttura e meglio ci permette di interrogare il mondo e ci fornisce i mezzi per comprenderlo tramite le parole e i nomi che diamo alle cose. È il linguaggio la magia che crea queste cose straordinarie che sono gli individui e le collettività; senza il linguaggio anche noi due qui non potremmo scambiarci le nostre reciproche visioni del mondo e forse costruirne una comune. Dunque, chi controlla il linguaggio controlla sia l'individuo sia la società e questo nella Storia i regimi lo hanno sempre ben compreso: non a caso hanno sempre imposto una lingua comune, centralizzata, strutturata da loro, insegnata nelle scuole e veicolata in ogni ambito della società. ([[Boualem Sansal]])
*Spinto dalla sua straordinaria visione e dalla consapevolezza emotiva delle capacità della lingua, di conferire la vita e di determinarla, [[Wilhelm von Humboldt|Humboldt]] avanza l'idea che il linguaggio possa essere avverso all'uomo. ([[George Steiner]])
*Tagliata fuori dalla futurità, la ragione si seccherebbe. [...] Chiusa la porta sul futuro e su tutta la percezione, ogni conoscenza diventa inerte. [...] È soltanto tramite il linguaggio, e forse tramite la musica, che l'uomo può affrancarsi dal tempo, può vincere provvisoriamente la presenza e il presente della propria morte puntuale. ([[George Steiner]])
*Tutta la terra aveva una sola lingua e le stesse parole. Emigrando dall'oriente gli uomini capitarono in una pianura [...]. Poi dissero: "Venite, costruiamoci una città e [[Torre di Babele|una torre]], la cui cima tocchi il cielo e facciamoci un nome, per non disperderci su tutta la terra". Ma il Signore scese a vedere la città e la torre che gli uomini stavano costruendo. Il Signore disse: "Ecco, essi sono un solo popolo e hanno tutti una lingua sola; questo è l'inizio della loro opera e ora quanto avranno in progetto di fare non sarà loro impossibile. Scendiamo dunque e confondiamo la loro lingua, perché non comprendano più l'uno la lingua dell'altro". Il Signore li disperse di là su tutta la terra ed essi cessarono di costruire la città. Per questo la si chiamò Babele, perché là il Signore confuse la lingua di tutta la terra e di là il Signore li disperse su tutta la terra. (''[[Genesi]]'')
*Tutto può cambiare, ma non il linguaggio che ci portiamo dentro, come un mondo tutto esclusivo e alla fine paragonabile all'utero della propria [[madre]]. ([[Italo Calvino]])
*Un fonarsi e un affonarsi continuo: la lingua è suono, concerto di brevi e di lunghe. I tempi danno il sentimento. Così, il disegno cominciò a formarsi piano piano per gemmazioni, sentivo che dovevo far accadere una discesa agl'inferi e misurarmi con l' altro mondo. ([[Giuliano Scabia]])
*''Un populu | mittitulu a catina | spugghiatulu | attuppatici a vucca | è ancora libiru. || Livatici u travagghiu | u passaportu | a tavola unni mancia | u lettu unni dormi | è ancora riccu. || Un populu, diventa poviru e servu | quannu ci arrubbano a lingua | addutata di patri: è persu pi sempri.'' ([[Ignazio Buttitta]])
:Un popolo rimane libero anche se lo mettono in catene, se lo spogliano di tutto, se gli chiudono la [[bocca]]; un popolo rimane ricco anche se gli tolgono il lavoro, il passaporto, la tavola su cui mangia, il letto in cui dorme. Un popolo diventa povero e servo quando gli rubano la lingua ereditata dai padri: allora sì, è perso per sempre!
*Una civiltà capitalista fondamentalista come la nostra ha bisogno di cancellare i meccanismi più profondi del linguaggio, perché con il linguaggio viene la riflessione, la critica e un senso estetico. Il linguaggio è minacciato perché è una minaccia, bisogna comprendere questo: se ci insediamo nelle ricchezze naturali del linguaggio, costituiamo una grande minaccia. ([[Ivonne Bordelois]])
*Una lingua è uno strumento d'informazione, - serve a sapere quanto più si può; ma è anche uno strumento di comunicazione, - serve a trasmettere quanto più si può. Ma è anche uno strumento identitario, anzi lo strumento identitario più possente che esista. Ossia: uno è la lingua che parla. Se non la parla, non la legge e non la scrive più, l'identità va a farsi benedire. ([[Alberto Asor Rosa]])
*Una lingua si altera o nell'interna struttura delle parole, o nell'integrità delle sue forme grammaticali. Le parole antiquandosi tendono a surrogare alle consonanti gagliarde e dure le deboli e dolci, alle vocali sonore le sorde dapprima, poi le mute; i suoni pieni s'estinguono poc'a poco e si perdono, le finali dispajono, le parole si contraggono ; in conseguenza le lingue divengono meno melodiose ; voci che lusingavano e riempivano l'orecchio, non offrono più che un senso mnemonico e quasi una cifra. Né basta. Il cambiamento, oltre snaturar le voci, estendesi alle forme grammaticali, che sono l'anima delle lingue, di cui le parole non sono che il corpo. ([[Cesare Cantù]])
*Una lingua strettamente universale, qualunque ella mai si fosse, dovrebbe certamente essere di necessit e per sua natura, la più schiava, povera, timida, monotona, uniforme, arida e brutta lingua, la più incapace di qualsivoglia genere di bellezza, la più impropria all'immaginazione, e la meno da lei dipendente, anzi la più da lei per ogni verso disgiunta, la più esangue ed inanimata e morta, che mai si possa concepire; uno scheletro un'ombra di lingua piuttosto che lingua veramente. ([[Giacomo Leopardi]])
===[[Emil Cioran]]===
*Non si abita un paese, si abita una lingua. Una patria è questo, e niente altro.
*Perdere il sonno e cambiare lingua. Due prove, l'una indipendente da sé stessi, l'altra deliberata. Da soli, faccia a faccia con le notti e con le parole.
*Una lingua è un continente, un universo e chi se lo appropria è un conquistatore.
==[[Proverbi italiani]]==
*Chi parla due lingue è doppio uomo.
*Chi conosce molte lingue, è lodato e amato da tutti.
*Chi sa le lingue va in ogni dove.
*Il [[lingua latina|latino]] è la lingua di cucina dei dotti.
*L'uso nelle lingue è un tiranno.
*La lingua è la colla dei popoli.
*La lingua è la pittura del pensiero.
*La lingua unge e il dente punge.
*Lingua senese in bocca pistoiese.
*Lingua toscana in bocca romana.
*Lingua uguale fa uguaglianza d'animo.
*Lingue straniere, stranieri costumi.
*Ogni lingua vale un uomo.
*Per la lingua si langue.
*Quattro lingue sono comuni nel mondo: mentire, bestemmiare, calunniare, prometter molto e dar poco.
==Bibliografia==
*Annarosa Selene, ''Dizionario dei proverbi'', Pan libri, 2004. ISBN 8872171903
==Voci correlate==
*[[Neologismo]]
*[[Parlare]]
*[[Parola]]
==Altri progetti==
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[[Categoria:Linguistica]]
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Udiki
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Piero Angela
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[[Immagine:Ray Bauduc, Herschel Evans, Bob Haggard, Eddie Miller, Lester Young, Matty Matlock, Howard Theatre, Washington D.C., ca. 1941.jpg|thumb|Gruppo jazz all'Howard Theater, 1941]]
Citazioni sul '''jazz'''.
*A volte qualcuno mi chiede cos'ha di speciale il jazz, da riuscire a esercitare una tale attrazione. È difficile dirlo. Molte cose, ma una in particolare: nel jazz, il musicista non è solo un esecutore, ma diventa un creativo, un compositore.<br>Nella musica classica i musicisti, anche i grandi solisti, non creano la loro musica, ma suonano uno spartito scritto da altri: lo "eseguono", come dice la parola.<br>[...] Nel jazz invece non solo il solista crea la sua musica improvvisando su un giro armonico, ma spesso compone il tema e gli arrangiamenti. È una cosa molto diversa, e immensamente gratificante.<br>[...] Il jazz ha poi, per chi lo suona, altri aspetti positivi: spinge all'emulazione, e quindi allo studio, alla ricerca di perfezionamento, all'impegno. E permette di continuare a suonare per il proprio diletto lungo tutta la vita. Ognuno secondo le sue capacità: da semplice dilettante ad amatore di alto livello. ([[Piero Angela]])
*Cos'era? Non lo so. Quando non sai cos'è, allora è Jazz. ([[Alessandro Baricco]])
*Credo che tutti i jazzisti italiani, in fondo, siano sempre rimasti fedeli a se stessi. Guardiamo l'America: tra easy jazz e fusion hanno rischiato una specie di deriva. ([[Stefano Bollani]])
*''E perfino l'amore è più bello a livello di jazz | e la pioggia è più tiepida sotto l'ombrello del jazz.'' ([[Francesco De Gregori]])
*I ritmi dello jazz scatenato facevano fremere i nervi dei raffinati europei, quasi parlassero di un ritorno alla ferinità originaria; le canzoni negre, attraverso la calda voce di Al Jonson, davano agli ascoltatori un'ebbrezza tra isterica e malinconica; [[Joséphine Baker|Josephine Baker]] girava l'Europa incantando le folle con la sua lascivia ingenua di giovane animale istintivo. ([[Ada Gobetti]])
*Il bello del jazz è nell'imperfezione. Imperfezione nel senso etimologico del termine. [...] Perfetto viene dal latino ''perficere'', cioè compiere. Imperfetto, in senso etimologico, è ciò che non è compiuto. L'incompiutezza distingue il jazz da ogni altro genere musicale. Nella musica classica, per esempio, lo spartito contiene tutte le note da suonare. L'interprete lo legge e suona le note scritte, nessuna di meno ma anche nessuna di più. L'interpretazione sta tutta nei modi, diversissimi fra loro, di suonare esattamente le note del compositore. Nel jazz lo spartito è solo il punto di partenza. [...] Si parte dallo standard, cioè dalle note scritte sullo spartito, per andare alla ricerca di altre cose. Altre cose che non sai, prima di iniziare. L'esecutore è anche il compositore del pezzo che sta eseguendo. ([[Gianrico Carofiglio]])
*Il jazz, ci si nasce o no. Non si impara e non si insegna, è un linguaggio a parte. Tenendo presente, che poi dietro la porta c'è sempre Johann Sebastian Bach. Il jazz è soprattutto libertà. ([[Armando Trovajoli]])
*Il jazz è libertà. Pensaci. ([[Thelonious Monk]])
*Il jazz è musica della venuta, musica che crea. ([[Amiri Baraka]])
*Il jazz ha fatto grandi passi durante il suo cammino evolutivo: dalle bettole e dalle strade di New Orleans alla ventosa Chicago, dalla calda e cinematografica Los Angeles fino alla frenetica e cosmopolita New York. Poi ha attraversato gli oceani e ha invaso il mondo. ([[Flavio Caprera]])
*''Il jazz non è morto, ha solo un odore un po' curioso.'' ([[Frank Zappa]])
*Il jazz, se si vuole chiamarlo così, è un'espressione musicale; e questa musica è per me espressione degli ideali più alti. C'è dunque bisogno di [[fratellanza]], e credo che con la fratellanza non ci sarebbe povertà. E con la fratellanza non ci sarebbe nemmeno la guerra. ([[John Coltrane]])
*In genere, in questo paese, il jazz è sempre stato simile al tipo d'uomo con cui non vorreste far uscire vostra figlia. ([[Duke Ellington]])
*L'eterno suono del tam-tam nell'anima negra. ([[Langston Hughes]])
*L'improvvisazione jazz attiva una serie complessa di interscambi. Vi è un livello "intramusicale", in cui i musicisti dialogano tra di loro sulla base di sensibilità e competenze condivise, che generano uno scambio comunicativo e sociale complesso all'interno del gruppo, poiché i musicisti mettono in gioco le proprie idee, le proprie esperienze, al fine di attivare un dialogo ora armonioso ora conflittuale; un secondo livello è quello "intermusicale" che abbraccia l'appropriazione della scrittura e della "riscrittura" di un brano, la sua reinvenzione, la terza è la completa "liberazione" di un brano che si apre all'interazione con l'ascoltatore che parteciperà "creativamente", secondo il suo sentire e sapere, alla rinascita della forma e del senso. ([[Rita Marcotulli]])
*La grande sfida è "conquistare" il ceto medio, la gente che al jazz ci arriva non per educazione, ma per altre vie. ([[Stefano Bollani]])
*La parola jazz nella sua marcia verso la rispettabilità ha significato prima sessualità, poi danze, infine musica. È associata a uno stato di eccitazione nervosa, non dissimile da quello di grandi città poste nelle immediate retrovie del fronte. ([[Francis Scott Fitzgerald]])
*Lo senti com'è imprevedibile? Ma ha comunque delle regole. [...] È questo che mi piace del jazz: non è ovvio. Certo, mi rendo conto che a volte può essere poco piacevole, ma è pura espressione. E di solito trova un equilibrio. (''[[Estraneo a bordo]]'')
*Quando non sai cos'è, allora è jazz! (''[[La leggenda del pianista sull'oceano]]'')
*Tocca a critici e musicologi definire i confini tra i diversi generi musicali. Chi la musica la fa fortunatamente non ha questi problemi: i musicisti anzi tracciano nuove vie, a volte molto personali, su cui percorrere le lande ancora inesplorate della fantasia e dell'inventiva. Altrimenti, tango e jazz sarebbero ancora pensati come due mondi distanti. ([[Enrico Parola]])
*''Tutti quanti voglion fare jazz | perché resister non si può | al ritmo del jazz.'' (''[[Gli Aristogatti]]'')
==Altri progetti==
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[[Categoria:Generi musicali jazz]]
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Ingiustizia
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[[File:Degradation alfred dreyfus.jpg|thumb|[[Alfred Dreyfus]] viene degradato]]
Citazioni sull''''ingiustizia'''.
==Citazioni==
*Attenzione<br>''Non si deve | essere grati | a chi cessa | di essere ingiusto.'' ([[Marcello Marchesi]])
*Chi commette ingiustizia, fa ingiuria a sé medesimo, facendo sé malvagio. ([[Marco Aurelio]])
*Chiamare ingiustizia la giustizia è la più diffusa delle consolazioni. ([[Nicolás Gómez Dávila]])
*Di brav'uomini è la base di ogni piramide d'iniquità. ([[Leonardo Sciascia]])
*Di preferenza si stabiliscono proprio là dove ci sono molte persone ingiuste, almeno nel senso che essi danno all'ingiustizia, poiché se restassero da soli, ben presto tali giusti finirebbero col corrodersi vicendevolmente, come macine da mulino tra le quali non c'è chicco di grano da macinare. ([[Gottfried Keller]])
*Dio in verità non commette nessuna ingiustizia contro gli uomini, sono gli uomini a commettere ingiustizie verso se stessi. (''[[Corano]]'')
*È meglio ricevere che fare ingiustizia. ([[Marco Tullio Cicerone]])
*È un uomo inflessibile in queste cose. Quando vede un'ingiustizia, se ne va. ([[Marcello Marchesi]])
*''Figlio, non seminare nei solchi dell'ingiustizia | per non raccoglierne sette volte tanto.'' (''[[Siracide]]'')
*Fin quando uno commette ingiustizia, anche se possiede tutte le ricchezze e tutte le terre di questo mondo, continua a restare povero. ([[Porfirio]])
*Gli si chiese pure {{NDR|a [[Talete]]}} se l'uomo che commette ingiustizie sfugga agli dèi. «No, neppure colui che le pensa soltanto», rispose. ([[Diogene Laerzio]])
*''Il [[Ricchezza e povertà|ricco]] commette ingiustizia e per di più grida forte, | il [[Ricchezza e povertà|povero]] riceve ingiustizia e per di più deve scusarsi.'' (''[[Siracide]]'')
*Io non preferirei né l'uno né l'altro; ma, se fosse necessario o commettere ingiustizia o subirla, sceglierei il subire ingiustizia piuttosto che il commetterla. ([[Platone]])
*In [[Bosnia ed Erzegovina|Bosnia]] sono state identificate circa diciassettemila persone che hanno partecipato a crimini di guerra. Alcuni si nascondono, alcuni sono scappati in altri Paesi, ma la maggior parte dei responsabili di quei crimini sono ancora liberi, compresi i colpevoli per il genocidio; vivono accanto alle vittime, impuniti come se nulla fosse accaduto, spesso posizioni pubbliche importanti. Probabilmente la maggior parte dei colpevoli non sarà mai processata. Parafrasando il titolo del famoso libro di Hannah Arendt ''La banalità del male'', in Bosnia, si potrebbe scrivere sul trionfo del male. Il più profondo [[dolore]] diminuisce con il tempo, con il passare degli anni siamo in grado di accettare anche le perdite che ci parevano inammissibili, tutto passa tranne il sentimento provocato dall'ingiustizia. Quello cresce, si rafforza con il passare del tempo. E' il germoglio della futura vendetta. Può restare a lungo assopito, si risveglia quanto meno ce l'aspettiamo e, questa forza, chiunque tocchi, lo contagia. Riesce a riproporsi dopo centinaia di anni, per spargere il suo veleno sugli innocenti, inconsapevoli del peccato originale. ([[Azra Nuhefendić]])
*La [[legge]] non ha mai reso gli uomini più giusti, neppure di poco; anzi, a causa del rispetto della legge, perfino le persone oneste sono quotidianamente trasformate in agenti dell'ingiustizia. ([[Henry David Thoreau]])
*Mi pare che ci sia una ragione per dire al cielo: "guarda che cosa sta succedendo!" Si può trattare di un urlo o di un grido di gioia, ma più spesso si tratta di un grido di dolore, della protesta contro un'ingiustizia. Nel momento in cui questa storia viene narrata nuovamente in un'epoca successiva, questa ingiustizia potrà essere riconosciuta in quanto tale, e forse qualcuno sarà in grado di resisterle, di opporsi a essa. ([[John Berger]])
*Noi entriamo in un mare che non ha sponde, in un mare di ribalderie, ove l'ingiustizia e la soverchieria veleggiano col vento in poppa, e la sola [[innocenza]] è in burrasca, da tutti abbandonata, fuorché dal Cielo che la vuole afflitta, ma non sommersa. ([[Vincenzo Monti]])
*Non commetterete ingiustizia in giudizio; non tratterai con parzialità il povero, né userai preferenze verso il potente; ma giudicherai il tuo prossimo con giustizia. (''[[Levitico]]'')
*Non reclamate nulla, ingoiate il veleno, accettate l'ingiustizia, che alla fine tutto si riequilibra. ([[Marcelo Bielsa]])
*''Odiosa al Signore e agli uomini è la superbia, | all'uno e agli altri è in abominio l'ingiustizia.'' (''[[Siracide]]'')
*Se non procurate di evitare che vi si facciano piccole ingiustizie, vi troverete in breve nel caso d'osar di tutto il vostro sapere per assicurarvi da offese maggiori. ([[Confucio]])
*Se però la nostra ingiustizia mette in risalto la giustizia di Dio, che diremo? Forse è ingiusto Dio quando riversa su di noi la sua ira? ([[Paolo di Tarso]], ''[[Lettera ai Romani]]'')
*Siate sempre capaci di sentire nel più profondo qualunque ingiustizia commessa contro chiunque in qualunque parte del mondo. ([[Che Guevara]])
*Spesso commette ingiustizia non solo chi fa ma anche chi non fa. ([[Marco Aurelio]])
*Tutte le teorie etiche plausibili riconoscono, almeno di primo acchito, sia il dovere di non commettere ingiustizie personalmente, sia il dovere di soccorrere le vittime delle ingiustizie compiute da altri. La giustizia, cioè, impone non solo il dovere di non danneggiare, ma anche quello di soccorrere e di assistere coloro che subiscono ingiustizie. ([[Tom Regan]])
*Un tribunale iniquo è peggio d'un brigante. ([[Gavriil Romanovič Deržavin]])
*Vi sono, poi, due maniere d'ingiustizia: l'una è di quelli che fanno ingiuria; l'altra, di quelli che, pur potendo, non la respingono da coloro che la patiscono. ([[Marco Tullio Cicerone]])
*Vivere è [[scelta|scegliere]].<br />Scegliere è essere ingiusti.<br />Allora vediamo di scegliere l'ingiustizia meno priva di intelligenza. ([[Nicolás Gómez Dávila]])
===[[Charles Dickens]]===
*Il mondo, che commette continuamente immense ingiustizie, si consola troppo facilmente con l'idea che alla vittima delle falsità ch'esso trama e della malignità ch'esso trasuda, non possa mancare, avendo la coscienza pura, un conforto nelle proprie sofferenze, e che in un modo o nell'altro, finirà per trionfare; e «in questo caso» dicono quelli che hanno abbattuto la vittima, «benché noi non ce l'aspettiamo, nessun sarà più lieto di noi». E invece il mondo farebbe bene a riflettere, che l'ingiustizia è in sé stessa, per ogni animo ben fatto e generoso, il male più insoffribile, il più atroce e difficile a sopportare; e che molte coscienze pure trovarono la loro giustificazione altrove, e che molti cuori saldi si infransero appunto perché la coscienza dei propri meriti non fece che aggravare le loro sofferenze e renderle più tormentose.
*Ma l'ingiustizia genera ingiustizia: la lotta contro le ombre e la disfatta riportata necessitano di qualcuno contro cui combattere.
*Quando gli uomini s'accingono a fare, o a sanzionare un'ingiustizia, non è raro sentirli esprimere qualche pietà per l'oggetto della loro o di qualche simile cattiveria, pur ritenendosi intanto assolutamente virtuosi e morali, e immensamente superiori a quelli che non esprimono alcuna virtù. È un modo, il loro, di sollevar la fede sulle opere, ed è un atto di consolazione.
==[[Proverbi italiani]]==
*Anche quelli che la fanno, odiano l'ingiustizia.
*Assai volte il denaro e l'amicizia, rompon le gambe e il collo alla giustizia.
*Cent'anni d'ingiustizia non fanno un minuto di giustizia.
*Chi ha sete chiede invan d'acqua un bicchiere, a chi è ubriaco tutti offron da bere.
*Chi semina ingiustizia raccoglierà odio e vendetta.
*Chi semina ingiustizia, mieterà sciagura.
*Chi sopporta l'ingiustizia vecchia, invita a casa la nuova.
*Ciò che si acquista con l'ingiustizia, se lo porta via il diavolo.
*Contro l'ingiustizia sofferta, la miglior erba è la dimenticanza.
*Grande ingiustizia si deve convertire con la forza in giustizia.
*L'ingiustizia è intollerabile, perciò distrugge se stessa.
*L'ingiustizia è tale per colui che la soffre come per colui che la fa.
*L'ingiustizia incomincia quando si fa male ad alcuno.
*L'ingiustizia non prospera mai.
*L'ingiustizia si deve combattere col diritto.
*L'ingiustizia si può soffrire, ma non lodare.
*L'ingiustizia si può sopportare, ma non approvare.
*Ogni fatto ingiusto porta un danno giusto.
*Sii mille volte disgraziato piuttosto che una sola ingiusto.
*Son vecchio e visto ho peggiorar più d'uno, per castigo eccessivo e inopportuno.
*Tutto inegual sarà sempre nel mondo, perché tale uomo è quadro e tal rotondo.
*Venderà la giustizia chi ha comprato con denari, o regali il magistrato.
==Bibliografia==
*Annarosa Selene, ''Dizionario dei proverbi'', Pan libri, 2004. ISBN 8872171903
==Altri progetti==
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''[[Belgica (nave)|Belgica]]''{{,}}
[[Luca de Meo]]{{,}}
''[[Crimes of the Future (film 2022)|Crimes of the Future]]''{{,}}
[[Claudio Garella]]{{,}}
[[Harlem]]{{,}}
[[Aurora polare]]{{,}}
[[Canale di Suez]]{{,}}
[[Jemmy Button]]{{,}}
[[Jamie Chadwick]]{{,}}
[[Claudia Peroni]]{{,}}
[[Domenico Acerenza]]
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Milano
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Danyele
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{{voce tematica}}
[[Immagine:Milano piazza Duomo.jpg|thumb|upright=1.4|Piazza del [[Duomo di Milano|Duomo]]]]
Citazioni su '''Milano''' e i milanesi.
==Citazioni==
*A Milano gli affari si combinano con un colpo di telefono, a Palermo anche con un colpo di lupara. ([[Enzo Biagi]])
*A parte qualche anziano tassista, chi lo parla più il dialetto, a Milano? ([[Guido Rossi]])
*{{NDR|Negli anni cinquanta}} A quei tempi c'era una Milano più di ringhiera, c'era un approccio di simpatia tra i banditi e i derubati. Perché io mi ricordo che quando andavo in banca a fare una rapina portavo via pure le cambiali e distruggendole automaticamente quelli che dovevano pagarle venivano beneficiati. ([[Luciano Lutring]])
*''Andà a torna per Milan | a cert'or, l'è on testament! | car, vicciur, on rabadan | de tramvaj, gent sora gent, | rebuttònen, pesten caj, | «aj! ch'el guarda in dove el va!» | se te gh'ee de traversà, | no te disi, poeu; l'è on guaj!'' ([[Delio Tessa]])
*C'è della gente che parla male della [[nebbia]] di Milano. Io non conosco quella degli altri paesi, ma questa di Milano è una gran nebbia, simpatica, affettuosa, cordiale. Ti fascia tutto come una carezza. (''[[Catene invisibili]]'')
*C'era un mondo, subito dopo che mi diplomai all'Accademia dei Filodrammatici nel '59, che popolava Milano e da lì partiva per diffondersi in tutta Italia: e andare la sera in certi locali significava conoscere i protagonisti della scena, capirne i meccanismi. ([[Roberto Brivio]])
*Che solitudine in questa affollata città rombante! ([[Clemente Rebora]])
*Chi volta el cùu a Milan, il volta al pan.<ref>Chi gira il culo a Milano, lo gira al pane.</ref> ([[proverbi milanesi|proverbio milanese]])
*– Cosa fai tutto il giorno a Milano?<br />– Mah, niente. Faccio la trasmissione del pensiero. Ho una mira infallibile. Suono il triangolo. Faccio tre bagni al giorno. Piango sempre. E rido sempre. (''[[Prima della rivoluzione]]'')
*{{Ndr|Nell’anno di [[Mani pulite]], il 1992}} Dietro le luci della città, dietro la sua voglia d’Europa, dietro i trionfi dei suoi stilisti, dietro le sue strade super-eleganti, c’è una potente rete di tangenti e di corruzioni che non ha risparmiato niente e nessuno. Da almeno un decennio una sorta di mafia in doppiopetto ha imposto ovunque il sistema delle mazzette. ([[Giuseppe Turani]])
*È diventata sempre più tecnologica e avanzata e la tradizione si è persa. I cambiamenti politici e sociali hanno portato alla perdita della nostra cultura. Mi ricordo le vecchiette di un tempo, sui pianerottoli, che durante il giorno parlavano tra di loro in dialetto. Ora non è più così. ([[Nanni Svampa]])
*{{NDR|Negli anni cinquanta}} È la Milano dei ricordi, dei navigli, del duomo, dei "marmorin" come si dice in milanese, i creduloni che credevano che le lucciole andassero con le pile, una Milano fatta di buonismo, più romantica. Le donne in chiesa entravano a sinistra, gli uomini a destra. ([[Luciano Lutring]])
*È una città che, quando la pioggia la lava, si sporca. ([[Giuseppe Genna]])
*Gli anni cinquanta sono quelli della ricostruzione e dell'espansione. Io ricordo il centro di Milano, piazza San Babila, piazza Missori, che venivano sventrate e rifatte, si raddrizzavano strade, si cancellavano piazze, magari anche chiese, per metterci il vetro, il cemento, il marmo, l'alluminio. [...] L'architettura minore, quella che da il tono a una città, rendendola diversa, unica, veniva sostituita da quell'edilizia anonima, brutta, uniforme, che più di tutti ha sfigurato Milano. ([[Antonio Cederna]])
*I milanesi decisero di non fumare più per colpire duramente le finanze austriache. Poi presero di mira le cantanti e le ballerine austriache, come con la bellissima Fanny Elssler, costretta a lasciare il palco della Scala, subissata dai fischi. Come siamo lontani dalle modalità sanguinose del terrorismo di oggi. Furono quelli i primi segnali organizzati dei patrioti che poi sfociarono nelle [[cinque giornate di Milano]]. ([[Aldo Forbice]])
*I milanesi son tremendi a scippare cose, soprattutto a [[Torino]]. ([[Maria Sole Agnelli]])
*I milanesi sono l'unico popolo che io conosca che ha perso il senso della propria provenienza. Non hanno più un rapporto di identità culturale con le proprie istituzioni. Il pubblico milanese è bonario, critica poco e se mai non consuma. Gli si può dare foie gras per due anni e se poi si passa alla buseca non è che quelli dicano vogliamo il foie gras; mangiano meno buseca e se ne vanno. Son così i milanesi. ([[Philippe Daverio]])
*I milanesi sono produttivi, con una profonda visione etica del lavoro, un forte senso della giustizia sociale, della trasmissione del benessere alle generazioni future e con un rispetto totale della civiltà, dei diritti, della tolleranza e della solidarietà. ([[Umberto Veronesi]])
*I nuovi grattacieli non sono tutti belli, ma sono il simbolo palpabile di un'energia che tocca la città nel suo insieme, ed è stata il motore di un nuovo civismo. Sono le vie attorno ai grattacieli a essersi riempite, è rasoterra, non solo ai piani alti, che la città pulsa di nuova vita. [...] Là dove c'era l'erba verde, c'è una città: appunto, una città. E l'erba, dalle parti del Verziere (non lontano da via Cristoforo Gluck) non era per niente verde. Era color nafta. ([[Michele Serra]])
*I problemi di Milano sono di proporzioni nazionali perché discendono direttamente da scelte economiche e politiche che vengono compiute a [[Roma]]. ([[Aldo Aniasi]])
*Io non posso non ricordare la Milano dell'immediato dopoguerra, quando si andava a teatro quasi ogni sera, si fischiava e si applaudiva non a comando e la domenica mattina si parlava di teatro. ([[Piero Mazzarella]])
*Io resto convinto che [[Roma]] sia la più avanzata capitale del Nord Africa. Milano una delle capitali più avanzate dell'Europa. ([[Giovanni Fava]])
*La bonomia milanese è celebre quanto l'avarizia genovese. ([[Stendhal]])
*{{NDR|Nel 1995}} La città di Milano si è rimessa in moto. Milano non è malata. Sconfitto e malato è chi per troppo tempo si è arrogato il diritto di essere interprete della società civile e che oggi non vuole cedere la rendita di posizione. ([[Marco Formentini]])
*La città è cambiata. Lascia perdere il romanticismo delle case di ringhiera, che di romantico non avevano un cazzo, specie quando dovevi andare a pisciare fuori, in inverno. Io sono vent'anni che non vivo più a Milano perché non la sopportavo già più. È una città piena di maleducati, che parcheggiano dove capita, che non hanno rispetto per nessuno. Poi la sporcizia, i grattacieli dove vanno ad abitare quelli pieni di soldi. Si è snaturata, ha perso le sue radici. Certo, dirai, la globalizzazione e via discorrendo. Ma è ovvio che non si possa mantenere l'identità in una capitale economica come Milano. ([[Nanni Svampa]])
*La cosa che mi ha colpito di più di Milano fin dalla prima volta, quella che per me rappresenta un po' l'immagine di Milano, è la [[nebbia]]. Per me Milano è la città della nebbia perché in autunno ho visto questa nebbia incredibilmente fitta, un tipo di nebbia che in Giappone non avevo mai visto, e l'ho trovata splendida, bellissima. ([[Banana Yoshimoto]])
*La gente guarda Milano e pensa: il lavoro, la moda, la [[Università commerciale Luigi Bocconi|Bocconi]]. Io qua vedo solo soldi sporchi. So' i soldi sporchi che tengono insieme i mattoni di questa città. 'na mazzetta e 'na mano a tia. È un virus, capisci? (''[[1992 (serie televisiva)|1992]]'')
*{{NDR|Nel periodo di [[Mani pulite|Tangentopoli]]}} La magistratura deve andare fino in fondo in tutta Italia. Si capirà così che Milano è la città più pulita d'Italia. ([[Bobo Craxi]])
*''Lascia pure che il mondo parli, | ma Milano è una gran Milano | Porta Cicca [Ticinese] e la Bovisa | che dintorni proprio sani | e la nebbia che bellezza, | la va giù per i polmoni.''
:''Lassa pur ch'el mond el disa, | ma Milan l'è un gran Milan | Pòrta Cicca e la Bovisa | che d'intorni pròpi san | e la nebbia che bellezza, | la va giò per i polmon.'' ([[Giovanni D'Anzi]])
*Le milanesi non hanno anima razzista. Forse un po' bigotta. ([[Afef Jnifen]])
*L'unico luogo che forse potrei scambiare con Napoli è Milano, l'altra grande metropoli italiana. ([[Toni Servillo]])
*Ma, dico, se i milanesi, a Milano, quando c'è la nebbia, non vedono, come si fa a vedere che c'è la nebbia a Milano? (''[[Totò, Peppino e... la malafemmina]]'')
*Milano a differenza di altre città ha costruito cose che durano, ha costruito dei muri. Ma i muri non servono a niente se non hanno dei contenuti vivi. Non dico che dobbiamo farci da parte, ma che è venuto il momento di dare sempre più spazio, di creare le condizioni perché ci sia questo passaggio. Bisogna sapere cambiare perché nel cambiamento c'è la vitalità. È ciò che penso di Milano. Saprà cambiare, saprà dare spazio a chi si era spaventato dal ritmo della città ed era stato escluso, uno scrittore che non riusciva a pubblicare, un musicista che componeva la sua bella musica, un ragazzo che non si sentiva partecipe. Milano ha bisogno che io reagisca e che la si aiuti. Ma mentre dico queste parole avverto ancora una volta un atto d'arroganza. Non è Milano che ha bisogno di noi. Siamo noi che abbiamo bisogno di Milano. ([[Andrée Ruth Shammah]])
*''Milano da bere, Milano da pere, amori interinali, poliziotti di quartiere.'' ([[Le luci della centrale elettrica]])
*Milano di oggi non è certo un luogo dove si sostiene la cultura. E neanche il resto, date le condizioni di degrado ambientale in cui versa. Peccato, meriterebbe ben di più. ([[Claudio Abbado]])
*{{NDR|Sulla città ideale}} Milano, dove sono nata e dove ho cominciato a lavorare, negli anni '70: era vitale, meravigliosa, piena di incontri culturali e di scambi. Paradossalmente, mi piace anche l'odore. ([[Angela Finocchiaro]])
*Milano è "bilanciocentrica", la cultura e l'attenzione per il sociale non esistono. Ma confidiamo nei suoi eroi e nei loro maglioncini magici per risolvere la situazione: un esercito di Ferocissimi Bloggettari Anonimi contro il sistema, ma solo dopo l'aperitivo. ([[Manuel Agnelli]])
*Milano è diventata una città europea e come tutte le città europee ha nel suo interno anche delle componenti di intolleranza e quindi anche un po' di razzismo. ([[Paolo Pillitteri]])
*Milano è sempre stata molto distante dai problemi della vita quotidiana, mi sembra abbia un rapporto abbastanza distaccato rispetto a quelle che sono le esigenze della nostra terra. È come se ci fossero molte persone che vivono fuori dalla realtà di tutti i giorni. ([[Attilio Fontana]])
*Milano è un enorme conglomerato di eremiti. ([[Eugenio Montale]])
*Milano è una città che amo, ma che allo stesso tempo può opprimere. Tutti fanno qualche cosa e se tu non sei operativo quanto gli altri ti senti in colpa [...] ([[Joan Thiele]])
*''Milano è una corsia di un ospedale.'' ([[Calcutta (cantante)|Calcutta]])
*Milano ha delle zone belle, è bella con la nebbia, è un po' una donna con la veletta. ([[Ornella Vanoni]])
*Milano non è più il centro nevralgico del jazz italiano di una volta. Eppure ci sono tanti musicisti che vengono da qui: ci vorrebbe più iniziativa da parte delle istituzioni, non dico più soldi, ma almeno la capacità di spenderli meglio. ([[Stefano Bollani]])
*Milano non è una bella città. Perché non è curata, è caotica, non ha armonia. E pensare che era bellissima, una delle più belle città d'Italia. {{NDR|«Quando è diventata "brutta"?»}} Dagli anni '30 del 900. La bruttezza è frutto di un misto di grettezza e avidità. È l'avidità che ha fatto coprire i Navigli, demolire le mura spagnole, sfasciare le periferie. Milano è stata ed è terra di scorrerie per gli avidi, che messi insieme non producono niente di bello. ([[Philippe Daverio]])
*Milano non piace quasi a nessuno di quelli che ci vivono. Non amano il ritmo che li spinge sempre di corsa. Hanno problemi di stomaco per i panini alla piastra e i piattini di verdura. Non sopportano la puzza di piscio dei sottopassaggi, l'odore del vomito dei tossici, il lastricato di preservativi nelle viuzze, la moquette di cacche di cane. Sognano il verde e trovano solo qualche albero morente e i parchi strapieni di polizia pronta a dirti che non sta bene sedersi sulla poca erba a farti i cavoli tuoi. Sono disorientati dalla mancanza di punti di ritrovo, dalle poche piazze senza panchine, dagli stili architettonici accrocchiati, dalle case a forma di cubo, di ananas, di pigna, di finto rococò e finto gotico. Non capiscono che Milano non è una città, ma un grumo di lava che ha subito tutte le Furie. Che è sterile, come il deserto, e per starci bisogna essere attrezzati. Che non è adatta ai dilettanti. Per questo la amo. ([[Sandrone Dazieri]])
*Milano, ormai è chiaro, è il mio ''Canada'' il paese straniero dove vorrei andare illudendomi forse di evadere le grane italiane. Bisognerebbe andarsene dall'Italia. ([[Michele Valori]])
*Milano sta vivendo un momento di oscurantismo, ma ne verrà fuori. Ci impiega poco a tornare grande: deve solo liberarsi dei politici che non capiscono la cultura ambrosiana o che l'hanno ripudiata. ([[Antonio Mazzi]])
*Milano. Vivo in una città occupata da gente occupatissima. Camminano tutti svelti, guardano le donne solo dopo le nove di sera. Questa città si sveglia ogni giorno un minuto prima. Sta già vivendo il gennaio del 1965. Qui gli uomini di affari ti dicono le cose delicate in automobile, su quattro ruote che girano a cento all'ora, coi paracarri che passano veloci. I paracarri non hanno orecchi. In questa città la gente viene a sapere che è primavera dai manifesti: "È primavera, cambiate l'olio al motore." È l'unica città in cui ho sentito tossire gli uccellini. ([[Marcello Marchesi]])
*Negli anni in cui l'ho frequentata, Milano mi ha conquistata, ogni volta di più. Perché è veloce e io sono veloce, mi piace che la gente abbia un obiettivo da rincorrere. E poi, per quanto veloce, è una città italiana e quindi è un paesino, dove incontri l'amico che ti conosce. ([[Levante (cantante)|Levante]])
*Non è mai facile fare il sindaco, ma a Milano, come capita nelle aziende, le dimensioni complicano le cose e rendono più difficile tutto. ([[Aldo Aniasi]])
*Per Milano provo un attaccamento morboso. Qui ho ricevuto molto di più di quello che ho dato. ([[Umberto Smaila]])
*[...] Quando vogliamo lavorare per Milano, noi lo facciamo non soltanto per la città nostra in quanto milanesi, ma nostra, di tutti noi, in quanto italiani. ([[Piero Montagnani]])
*Rileggere [[Luciano Bianciardi|Bianciardi]] ora ha un sapore profetico. Con ''L'integrazione'' e ''La vita agra'' ha saputo mostrare l'anelito di futuro di questa città, qualcosa che [[Milano]] ha nel dna; ne ha svelato l'incessante tensione verso l'alto e il limite di questa tensione che pe procedere si dimentica del passato e si innalza nella notte come le Torri di Kiefer. Con qualcosa di bellissimo e decadente al tempo stesso. ([[Gaia Manzini]])
*''Sapessi amore mio come mi piace | partire quando Milano dorme ancora, | vederla sonnecchiare | e accorgermi che è bella | prima che cominci a correre e ad urlare.'' ([[Fabio Concato]])
*''Sei troppo bella per dirti addio | tu chiami e poi | noi tutti ubbidiamo.'' ([[Articolo 31]])
*Se quand'era tempo avessi potuto compiacere ad un mio desiderio, io sarei andato a vivere alcuni anni a Napoli, alcuni a Milano. Queste due città, una per la sua grande popolazione, l'altra per molte particolari condizioni, sono da qualche tempo la stanza del pensare filosofico in Italia. Esse furono abitate da quasi tutti i nostri scrittori che s'innalzarono ad una certa elevatezza d'idee, ed abbracciarono una certa estensione di principii. ([[Giuseppe Bianchetti]])
*Se vuoi andare a 100 all'ora devi stare a Milano. ([[Dino Meneghin]])
*Sì, Milano è proprio bella, amico mio, e credimi che qualche volta c'è proprio bisogno di una tenace volontà per resistere alle sue seduzioni, e restare al lavoro. Ma queste seduzioni sono fomite, eccitamento continuo al lavoro, sono l'aria respirabile perché viva la mente; ed il cuore, lungi dal farci torto non serve spesso che a rinvigorirla. Provasi davvero la febbre di fare; in mezzo a cotesta folla briosa, seducente, bella, che ti si aggira attorno, provi il bisogno d'isolarti, assai meglio di come se tu fossi in una solitaria campagna. E la solitudine ti è popolata da tutte le larve affascinanti che ti hanno sorriso per le vie e che son diventate patrimonio della tua mente. ([[Giovanni Verga]])
*{{NDR|Con la [[Pandemia di COVID-19 del 2019-2020|pandemia di covid-19]]}} Siamo passati da una città che si nutriva della sua stessa luce, conquistata con [[Expo 2015|Expo]], a questo deserto che invade, come ci direbbe [[Stefano Boeri]], le sue piazze. Siamo nella ''Terra desolata'' di [[Thomas Stearns Eliot|Eliot]]. ([[Salvatore Veca]])
*Sono russa, ma vivendo qui ho capito appieno la milanesità fatta di gentilezze silenziose e concrete. C'è una gran voglia di aiutare gli altri. Parlo in base alle mie esperienze. A Parigi o a Londra quando chiedi fanno finta di non capirti. ([[Natasha Stefanenko]])
*''Stringo il culo con mille cazzi intorno: | questo è il clima a Milano, sembra il set di un film porno.'' ([[Fabri Fibra]]).
*Sul marciapiede era ormai un misto di schifo e lastre di ghiaccio. Erano ventiquattro ore che non nevicava più ma il cielo prometteva bufere scandinave.<br/>La città non riposava, comunque. Ubriachi di spirito controriformistico i milanesi sfidavano gli dei continuando ad andare al lavoro come fosse una qualsiasi giornata di primavera. ([[Gianni Biondillo]])
*''Tutto il mondo è paese | e siamo d'accordo | ma Milano è una gran Milano'' {{NDR|cioè, unica}}.
:''Tutt el mond a l'è paes | e semm d'accord | ma Milan l'è on gran Milan.'' (dalla canzone popolare ''La Madunina'')
*{{NDR|Su Milano negli anni novanta}} Una Milano non più "da bere", prova adesso a berla che ti intossichi, disastrata, infernale senza stimoli. ([[Piero Mazzarella]])
*Vorrei che Milano tornasse la città insorta del 1848, piena di virgulti e voglia di cambiamento, una Milano dove l'interesse privato e particolare venisse messo da parte per fare spazio al bene comune. ([[Antonio Scurati]])
*Un groviglio indistinguibile di strafottenza e disponibilità, aggressività e gentilezza, senso d'impunità e desiderio di giustizia. ([[Gianni Barbacetto]])
*Una volta girovagavo nei desolati quartieri periferici e vagabondavo lungo i terrapieni delle ferrovie, affascinato dal pittoresco romantico di Porta Ticinese, dei canali. Adesso c'è la metropoli dei grattacieli, la city un po' avveniristica, un po' provinciale: un misto tra il risotto e l'acciaio, che mi diverte. ([[Alberto Lattuada]])
*Verso la fine della serata è comparso Savarelli, un nostro amico che viene dal nord d'Italia. È innamorato di Milano; è la città del piacere, niente le può esser messo a confronto, per questo. ([[Stendhal]])
=== [[Giorgio Armani]] ===
*Amo Milano, una città grande e generosa che anche quando trema non si lascia travolgere, che pensa al domani senza fermarsi all’oggi, e che non conosce la parola arrendersi.
*Dopo la [[Seconda guerra mondiale|guerra]] i miei genitori decisero di trasferircisi: avevo 14 anni. Allora rappresentava il futuro, le mille possibilità di cambiamento, la speranza che solo una grande città poteva offrire, anche se malridotta e sconvolta. Perciò ho scelto di costruire qui la mia vita, ancora prima che nascesse il prêt-à-porter. Anzi, ancora prima che nascesse la figura dello [[stilista]].
*In questi giorni {{NDR|di [[Pandemia di COVID-19 del 2019-2021 |pandemia COVID-19]]}} mi è capitato di percorrerne le strade la mattina presto e vederla vuota, senza nessuno. Era bellissima. Anche in un momento simile, la sua eleganza non scompare. Il mio omaggio {{NDR|dedica della collezione d'alta moda del 2021}} celebra questa sua capacità di resistenza.
===[[Enrico Bertolino]]===
*Milano è una città che dà tanto ma chiede tanto. Chi viene da fuori va via con il mal di testa, è come una giostra veloce, ma se ci sali è molto bello.
*Sono orgogliosamente milanese, finché posso non me ne andrò dal mio quartiere, anche se a Milano non ci si sente più cittadini, partecipi dei progetti ma ci si sente arredo urbano. Non c'è più l'identità di cittadino, la gente non guarda più in là del proprio zerbino.
*Ultimamente a Milano al posto dei teatri sorgono garage, i negozi chiudono per fare posto agli ipermercati. Siamo considerati come dei maiali, buoni per consumare, è come essere all'ingrasso, spero che un giorno non ci facciano a pezzi.
===[[Fabrizio De André]]===
*A Milano camminano tutti come topi, utilizzando in tempi brevissimi spazi ridottissimi; a Tempio succede l'esatto contrario: abbiamo tutti un passo da grandi distanze e da scarse preoccupazioni; gli spazi sono ancora enormi ed i tempi di realizzazione di molti progetti possono considerarsi addirittura «tempi geologici». Genova, da questo punto di vista, rappresenta un'invidiabile via di mezzo.
*Genova sta a Milano come grossomodo l'Italia sta alla Germania. Le popolazioni infreddolite hanno sempre fatto di tutto per venire a pisciare nei nostri mari le loro nebbie invernali.
*Parafrasando Flaubert, si può dire che mentre il Padreterno a Genova ha dato il sole ed il mare, ai milanesi ha lasciato la pioggia perché avessero un argomento di conversazione, poi ci ha ripensato e gli ha dato anche la nebbia, in modo che di argomenti di conversazione ancora oggi ne abbiano due.
===[[Francesco Guccini]]===
*''E fuori: Milano muore di malinconia, di sole che tramonta là in periferia, | di auto del ritorno, famiglie, freni e gas di scarico. | Lontano il centro è quasi un altro mondo, | San Siro un urlo che non cogli a fondo, | ti taglia un senso vago di infinito panico. | Spunta un gasometro dietro a muri neri, oziosi vagolano i tuoi pensieri | e in aria il cielo è un qualche cosa viola carico...''
*''Poveri bimbi di Milano, coi vestiti comprati all'Upim, | abituati ad un cielo a buchi che vedete sempre più lontano. | Poveri bimbi di Milano, così fragili, così infelici, | che urlate rabbia senza radici con occhi tinti e con niente in mano. | Poveri bimbi di Milano, derubati anche di speranza, | che danzate la vostra danza in quello zoo metropolitano. | Poveri bimbi di Milano, con fazzoletti come giardini, | poveri indiani nella riserva, povere giacche blu questurini...''
*''Poveri bimbi di Milano dall'orizzonte sempre coperto, | povera sete di libertà costretta a vivere nel deserto. | Poveri bimbi di Milano dalle musiche come un motore, | col più terribile dei silenzi la solitudine del rumore. | Poveri bimbi di Milano, figli di padri preoccupanti | con un esistere da nano e nella mente sogni giganti. | Poveri bimbi di Milano, numerosi come minuti, | viaggiatori di mete fisse, spettatori sempre seduti...''
===[[Maurizio Nichetti]]===
*Abitando a Milano ero abituato al cambiamento senza dover emigrare altrove.
*Il pregio e il limite è quello di essere una città complicata, eterogenea, ha il pregio di avere culture diverse e problematiche contraddizioni. A Milano ci sono state [[Strage di Piazza Fontana|piazza Fontana]], la contestazione, le bombe, è stata anche difficile da vivere, ma tutto accade prima qui. Anche [[Mani pulite]] col fenomeno delle denunce è accaduto 25 anni prima di mafia capitale.
*Milano è piena di tutto. Negli ultimi dieci anni poi ci sono zone fantascientifiche, ma già allora accanto alle case di ringhiera di via Castillia c'erano i palazzoni, era già luogo di grattacieli.
*Milano era l'isola felice della pubblicità, gli anni 70-80 erano un periodo d'oro, anche un po' esagerati.
*{{NDR|Sulla "follia" della città}} Non per niente ''[[Ladri di biciclette]]'' è stato girato a Roma e ''[[Miracolo a Milano]]'' qui, con i barboni a cavalcioni di scope.
==[[Proverbi italiani]]==
*Milan può far, Milan può dir, ma non può far dell'acqua vin.
*Milano la grande, [[Venezia]] la ricca, [[Genova]] la superba, [[Bologna]] la grassa.
==Voci correlate==
*[[Baggio (Milano)|Baggio]]
*[[Duomo di Milano]]
*[[Modi di dire milanesi]]
*[[Piccolo Teatro (Milano)|Piccolo Teatro]]
*[[Proverbi milanesi]]
==Note==
<references />
==Altri progetti==
{{interprogetto|wikt=Milano}}
[[Categoria:Comuni della Lombardia]]
[[Categoria:Milano| ]]
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Epitteto
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Udiki
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/* Citazioni sul Manuale */ Piero Angela
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text/x-wiki
[[Immagine:Epictetus.jpg|thumb|Epitteto]]
'''Epitteto''' (50 circa – 130 circa), filosofo greco antico.
==Citazioni di Epitteto==
===Attribuite===
*Non sei una monade isolata, ma una parte unica e insostituibile del cosmo. Non dimenticarlo, sei un elemento essenziale nel groviglio dell'umanità.<ref>Citato in [[Zygmunt Bauman]], ''L'arte della vita'', traduzione di Marco Cupellaro, Laterza, 2015.</ref>
:Citato da [[Zygmunt Bauman]] in epigrafe a ''L'arte della vita'' (2008), ripresa dall'interpretazione in chiave moderna di Sharon Lebell del Manuale di Epitteto (''The Art of Living'', HarperOne, 2007).
==''Diatribe''==
===[[Incipit]]===
====Originale====
''Τῶν ἄλλων δυνάμεων οὐδεμίαν εὑρήσετε αὐτὴν αὑτῆς θεωρητικήν, οὐ τοίνυν οὐδὲ δοκιμαστικὴν ἢ ἀποδοκιμαστικήν.''
====Cesare Cassanmagnago====
Tra tutte le facoltà <e le arti>, non ne troverete alcuna che sia capace di riflettere su se stessa; e, quindi, non ne troverete nessuna capace di approvarsi o di disapprovarsi.
====Renato Laurenti====
Tra le altre arti e facoltà non ne troverete nessuna in grado di prendere se stessa a oggetto di studio e perciò nemmeno in grado di approvarsi o disapprovarsi.
====Franco Scalenghe====
Delle altre arti e facoltà, nessuna troverete conoscitiva dei principi generali di se stessa e quindi neppure atta a valutarsi positivamente o negativamente.
===Libro I===
*Per l'essere dotato di [[ragione]] unica cosa intollerabile è l'irrazionale, il razionale è tollerabile. (II, 1; 1960, p. 8)
*Perché sei tu che [[Conoscere sé stessi|conosci te stesso]], qual è il valore che ti attribuisci e a quanto ti vendi; gli uomini, infatti, si vendono a prezzi differenti. (II, 11; 2009, p. 91)
:Giacché sei tu chi sa di te: quanto ti meriti ed a quanto ti smerci. Giacché individui diversi si smerciano a prezzi diversi. (Scalenghe)
::''σὺ γὰρ εἶ ὁ σεαυτὸν εἰδώς, πόσου ἄξιος εἶ σεαυτῷ καὶ πόσου σεαυτὸν πιπράσκεις· ἄλλοι γὰρ ἄλλων πιπράσκουσιν.''
*Io, invece, voglio essere {{sic|laticlavo}}, quella fascia piccola e lucente che fa apparire il resto {{NDR|nella trama della tunica}} elegante e bello. Perché allora mi dici: «Fatti simile alla [[folla]]?» E come rimarrò laticlavo? (II, 17-18; 1960, p. 10)
*[...] poiché al momento della generazione sono mescolati insieme questi due elementi — il corpo, comune con le bestie, la ragione e il pensiero, comune con gli dèi, — altri inclinano verso quella parentela sfortunata e mortale, pochi soltanto verso quella divina e felice. E poiché ognuno necessariamente usa ciascuna cosa secondo l'opinione che ne ha, quei pochi, i quali si credono nati per la lealtà, per il rispetto di sé, per usare con sicurezza le rappresentazioni, non nutrono di sé alcun pensiero basso o ignobile, i molti, invece, il contrario. (III, 3-4; 1960, p. 12)
*Da ogni cosa che accade nel mondo è facile lodare la [[Provvidenza]], purché si abbiano queste due qualità, la capacità di vedere nel loro insieme i singoli avvenimenti e il sentimento della riconoscenza. (VI, 1-2; 1960, pp. 17-18)
*L'uomo [...] {{NDR|Dio}} l'ha introdotto qui per contemplare Lui e le sue opere, e non solo per contemplarle, ma anche per interpretarle. Per questo è vergognoso che l'uomo cominci e termini allo stesso punto degli esseri irrazionali: egli deve, piuttosto, cominciare di lì e terminare là dove termina nei nostri riguardi la natura. Ed essa termina nella contemplazione, nell'intelligenza e in un tenore di vita conforme alla natura. Badate, dunque, a non morire, senza aver contemplato queste realtà. (VI, 19-22; 1960, p. 19)
*[...] non avete ricevuto delle facoltà per sopportare tutto ciò che càpita? La [[Magnanimità|grandezza d'animo]] non l'avete ricevuta? Il coraggio non l'avete ricevuto? La pazienza non l'avete ricevuta? E se ho l'animo grande, che cosa più m'interessa quel che può capitare? (VI, 28-29; 1960, p. 20)
*[...] ogni capacità in mano a persone prive di [[filosofia|formazione filosofica]] e deboli di carattere è dannosa perché le spinge a insuperbirsi e a gonfiarsi d'orgoglio proprio per causa sua. (VIII, 8; 1960, p. 25)
*E come fanno gli schiavi, come i fuggitivi? Su che si fondano quando abbandonano i padroni? Sui campi, sui servi, sulle argenterie? Nient'affatto, ma su se stessi — e tuttavia non manca loro il nutrimento. E il nostro filosofo dovrà confidare e riposare negli altri, [[Emigrazione|quando va in terra straniera]], e non prenderà personalmente cura di se stesso, e sarà da meno e più timido delle bestie irragionevoli le quali provvedono ognuna a se stessa, e non difettano né del cibo adatto né del tenore di vita che a ciascuna si conviene e che si armonizza con la loro natura? (IX, 8-9; 1960. p. 27)
*Uomini, aspettate il Dio. Quand'egli vi fa segno e vi libera da questa servitù, allora fuggite verso di Lui: per il momento rassegnatevi a rimanere nel posto in cui v'ha collocato. Breve è, senza dubbio, il tempo del soggiorno qui, e agevole per chi ha tali disposizioni. Quale tiranno, quale ladro, quali tribunali possono ancora metter paura a chi fa così poco conto del corpo e di quel ch'esso possiede? Attendete e non andatevene sconsideratamente. (IX, 16-17; 1960. p. 28)
*[...] l'insegnamento {{NDR|in materia di libertà}} consiste proprio nell'imparare a volere ciascuna cosa, come essa è. E com'è? Come l'ha ordinata l'Ordinatore. E ha ordinato che ci fossero estate e inverno, fecondità e sterilità, virtù e vizi e tutti i contrari dello stesso genere per l'armonia dell'universo, e a ciascuno di noi ha dato un corpo, membra del corpo, beni e compagni. (XII, 15-16; 1960, p. 38)
*Qual è, dunque, il castigo per quelli che non sanno adattarsi? Di stare come stanno. Uno si dispiace di star solo? Resti nel suo abbandono. Uno si dispiace dei suoi genitori? Sia un figlio cattivo e si lamenti. Uno si dispiace dei figli? Sia un padre cattivo. «Gettalo in prigione». Quale prigione? Quella in cui si trova al presente, perché ci si trova contro voglia: e dove si sta contro voglia, è davvero una [[prigione]]. (XII, 21-23; 1960, pp. 38-39)
*Non sai che piccola parte sei rispetto al tutto? E ciò per il tuo corpo, perché per la [[ragione]] non sei inferiore agli Dei, né più piccolo di loro; la grandezza della ragione, infatti, non si valuta né dalla lunghezza, e neppure dall'altezza, ma dai giudizi.<br>Non vuoi, allora, porre il tuo bene in ciò che ti rende pari agli Dei? (XII, 26-27; 2009, p. 175)
*Donde avviene che in relazione al crescere o al calare della luna, all'avvicinarsi o allontanarsi del sole, si notano nelle cose terrestri tante trasformazioni e tanti cambiamenti d'uno in altro contrario? Ma allora le piante e i nostri corpi sono così legati al tutto e simpatizzano tra loro, e le anime nostre non lo saranno molto di più? E le nostre anime sono così legate e avvinte a Dio, come parti e frammenti di Lui, e Dio non avvertirà ogni loro movimento come un movimento che Gli è proprio e connaturale? (XIV, 4-6; 1960, p. 41)
*{{NDR|Zeus}} ha messo vicino a ciascuno [...] un guardiano, il demone proprio di ciascuno e ogni uomo ha affidato alla sua protezione — ed è uno che non dorme e non si lascia ingannare. A quale altro custode migliore e più premuroso avrebbe potuto affidare ciascuno di noi? In conseguenza, quando chiudete la porta e fate buio all'interno, ricordate di non dir mai che siete soli: non lo siete, in realtà, ma c'è Dio nell'interno, e c'è il vostro demone. E che bisogno hanno costoro di luce per vedere le vostre azioni? A questo Dio dovreste anche voi prestar giuramento come i soldati di Cesare. Ma essi, in quanto ricevono la paga, giurano di porre sopra tutto la salute di Cesare, e voi, che siete stati ritenuti degni di tanti e sì grandi doni, non presterete il giuramento o, prestatolo, non lo manterrete? E qual è il giuramento? Di non disobbedir mai, di non accusare né biasimare niente che vi sia stato concesso da Dio, di non fare né subire contro voglia ciò che è inevitabile. È simile in qualche modo questo giuramento a quello? Da una parte, i soldati giurano di non porre niente sopra Cesare: voi, dall'altra, di mettere voi stessi sopra tutte le cose. (XIV, 12-17; 1960, p. 42)
*{{NDR|A uno che si consigliò con lui sul modo di persuadere il fratello a non serbargli astio}} Portalo da me e glielo dirò; a te, per quanto riguarda la sua ira, non ho niente da dirti. (XV, 5; 1960, p. 43)
*Nessuna cosa grande compare all'improvviso, nemmeno l'uva, nemmeno i [[fico|fichi]]. Se ora mi dici: "Voglio un fico"; ti rispondo: "Ci vuole tempo". Lascia innanzitutto che vengano i fiori, poi che si sviluppino i frutti e, poi, che maturino. (XV, 7)
*C'è niente di più inutile dei [[barba|peli del mento]]? Ebbene, non si è servita la natura anche di questi nel modo più opportuno che poteva? Non ha distinto con essi il maschio e la femmina? (XVI, 10; 1960, p. 44)
*Uomo, tu hai una proairesi per natura non soggetta ad impedimenti e non soggetta a costrizioni. Qui, nelle viscere, questo sta scritto. (XVII)
*E per qual motivo allora ci irritiamo? Perché apprezziamo gli oggetti che ci vengono tolti. Non apprezzare le tue vesti e non t'irriterai contro il ladro: non apprezzare la bellezza della tua donna e non t'irriterai contro l'adultero. (XVIII, 11; 1960, pp. 49-50)
*[...] l'altro giorno, tenevo una lucerna di ferro davanti ai lari: sentii un rumore sotto la finestra, mi precipitai. Trovai che la lucerna era stata portata via. Riflettei che il ladro era stato spinto da un sentimento ben comprensibile. E dunque? Domani, dissi, la troverai di terracotta. Perché si [[perdita|perde]] quel che si ha. (XVIII, 15; 1960, p. 50)
*[...] tale è la natura dell'essere animato: [[egoismo|fa tutto per sé]]. E, infatti, anche il Sole fa tutto per sé e, del resto, anche Zeus. Ma quando vuole essere Pluvio o Frugifero o padre degli uomini e degli dèi, tu vedi che non può ottenere questo intento né questi titoli, senza essere utile alla comunità. In generale, egli ha disposto la natura dell'essere ragionevole in modo che non possa raggiungere alcun bene particolare se non porta qualche contributo all'utilità comune. Così non è più antisociale fare ogni cosa per sé. (XIX, 11-14; 1960, pp. 52-53)
*E chi sono costoro dai quali vuoi essere [[ammirazione|ammirato]]? Non quelli che abitualmente definisci pazzi? E allora? Dai pazzi vuoi essere ammirato? (XXI, 4; 1960, p. 56)
*Sono le [[difficoltà]] che mostrano gli uomini. (XXIV, 1; 2009, p. 247)
:Sono le circostanze che rivelano gli uomini. (1960, p. 60)
*[...] ricorda che la porta sta aperta. Non essere più timido dei ragazzini, ma, come quelli, quando il gioco non è di loro gradimento, dicono «Non gioco più», così anche tu, quando le circostanze ti sembrano altrettanto spiacevoli, dì semplicemente «Non gioco più» e vattene: se rimani, però, non lamentarti. (XXIV, 20; 1960, p. 62)
*Sorveglia le tue cose in ogni modo, non desiderare le altrui. Tua è la lealtà; tua la dignità personale. Quindi, chi te le può strappare? Chi altro ti impedirà di usarne se non tu? E tu, in che modo? Se ti preoccupi di ciò che non è tuo, hai rovinato quel che è tuo. (XXV, 4-5; 1960, p. 63)
*[...] che significa essere [[ingiuria]]ti? mettiti vicino a un sasso e ingiurialo. Che farai? Se uno ascolta come un sasso, che ci guadagna chi ingiuria? Ma se chi ingiuria fa presa sulla debolezza dell'ingiuriato, allora ottiene un risultato. (XXVI, 29; 1960, p. 66)
*Ecco, dunque, il punto di partenza della filosofia: rendersi conto della condizione in cui si trova la parte direttrice della nostra anima, perché, qualora se ne sia esperimentata la debolezza, si eviti di usarla per grandi imprese. Adesso, invece, gente che non è in grado di ingozzare un boccone compra un trattato e vi si getta sopra per divorarlo. Di conseguenza vomita o fa indigestione: e poi coliche, reumi, febbri. [...] Certo, nel campo della teoria è più facile confutare chi non sa, ma nella vita, nessuno si presta alla confutazione e, in più, odiamo chi ci confuta. (XXVI, 15-18; 1960, p. 68)
*E quale rimedio si può trovare contro l'[[abitudine]]? L'abitudine contraria. (XXVII, 4; 1960, p. 69)
*Ecco l'origine della [[passione]]: voler qualcosa e non ottenerla. (XXVII, 10; 1960, pp. 69-70)
*[...] l'uomo, per natura, non si acconcia a farsi strappare il bene, non s'acconcia a piombare nel male. (XXVII, 12; 1960, p. 70)
*[...] se non vanno di pari passo la [[pietà]] e l'[[utile]], in nessuno potrà conservarsi la pietà. (XXVII, 14; 1960, p. 70)
*[...] questa è la natura della [[mente]], di inclinare al vero, di non accettare il falso e di sospendere il giudizio di fronte all'incerto. (XXVIII, 2; 1960, p. 71)
*Il [[bene]] nella sua essenza consiste in una certa disposizione della persona morale, il [[male]] in una certa disposizione della persona morale. (XXIX, 1; 1960, pp. 74-75)
*[...] anch'io ho perduto la lucerna, perché, nel vegliare, il ladro fu più bravo di me. Ma egli ha acquistato la lucerna a un prezzo davvero alto: per una lucerna è diventato ladro, per una lucerna sleale, per una lucerna bestiale. E tutto ciò gli è parso un guadagno. (XXIX, 21; 1960, p. 76)
===Libro II===
*Non si deve [...] prestar fede [...] alle opinioni dei più che dicono che ai soli uomini di condizione libera è lecito avere un'educazione; bensì si deve credere ai [[filosofo|filosofi]], secondo i quali solo quelli che hanno ricevuto un'educazione {{NDR|filosofica}} sono liberi. (I, 22; 2009, p. 315)
*Gli oggetti sono indifferenti, ma l'uso che se ne fa non è indifferente. Allora, come si potrà conservare la fermezza d'animo insieme alla sollecitudine, ugualmente lontana da sconsideratezza e da negligenza? Basta imitare i giocatori di dadi. I gettoni sono indifferenti, i dadi sono indifferenti, come sapere cosa darà la sorte? Ma usare con accortezza e con arte del risultato ottenuto, questo è già cómpito mio. (V, 1-3; 1960, p. 93)
*Certo è difficile unire e conciliare queste cose, la vigilanza di chi si sente attratto dagli oggetti e la fermezza d'animo di chi rimane indifferente, tuttavia non è impossibile, se no sarebbe impossibile essere felici. È un po' come quando navighiamo. Che cos'è in mio potere? Scegliere il pilota, la ciurma, il giorno, il momento opportuno. Poi scoppia la tempesta. In che più mi riguarda? La parte mia l'ho compiuta. Questo è affare d'un altro, del pilota. Ma oltre a ciò, la nave s'affonda. Che ci posso fare io? Solo quello che è in mio potere posso fare: annegare senza aver timore, senza gridare, senza incolpare Dio, ben sapendo che chi è nato ha da morire. Non sono mica eterno, ma un uomo, parte del tutto, come l'ora è parte della giornata. [[vita e morte|Devo giungere come l'ora, e come l'ora scomparire]]. Che m'importa come scompaio, se per annegamento o per febbre? In uno di questi modi devo pur scomparire. (V, 9-13; 1960, pp. 93-94)
*Come si può dire, dunque, che delle cose esterne alcune sono conformi, altre contrarie a natura? È come se fossimo isolati. Infatti, al piede, secondo natura, dirò che si addice essere pulito, mentre, se lo consideri come piede, e non come una cosa isolata, gli converrà di andare anche nel fango, di calpestare le spine e talvolta di essere amputato in vista de corpo intero: altrimenti, non sarà più piede. Lo stesso ragionamento s'ha da fare a nostro riguardo. Chi sei? Un uomo. Se ti consideri come una cosa isolata, è conforme a natura vivere fino a vecchiezza, arricchire, star in salute. Ma se ti consideri come un uomo e parte di un tutto, converrà che, proprio in vista di questo tutto, talora ti ammali, talora navighi, talora t'esponga ai pericoli, talora soffra la povertà e qualche volta anche muoia prima del tempo. Perché sdegnarti? Non sai che, come quello, isolato, non sarà più piede, così neppure tu, isolato, sarai più uomo? Che cos'è, infatti, l'uomo? Parte d'una città, in primo luogo, di quella formata dagli dèi e dagli uomini, in secondo luogo di quella chiamata così perché le si avvicina moltissimo ed è, in piccolo, una copia della città universale.<br>— Così, adesso devo essere giudicato?<br>— E adesso un altro deve avere la febbre, un altro deve navigare, un altro morire, un altro essere condannato? È impossibile che in un corpo sì fatto, in un universo sì fatto che ci abbraccia, in mezzo a sì fatti uomini che vivono con noi, non càpitino di tali accidenti, ora agli uni, ora agli altri. A te spetta recarti là, dire ciò che devi, e disporre ogni cosa come conviene. Poi il giudice pronuncia: «Ritengo che sei colpevole.» «Buon prò ti faccia. Io ho compiuto il mio dovere; se anche tu l'hai compiuto, te lo vedrai da te». Corre un rischio anche lui, non dimenticarlo. (VII, 24-29; 1960. pp. 95-96)
*Tu soltanto ricordati di quella diairesi grazie alla quale si definisce quanto è in tuo esclusivo potere e quanto non lo è. (VI)
*[...] la guida buona, quando s'imbatte in uno che vaga di qua e di là, lo riporta sulla strada giusta invece di andarsene dopo averlo deriso e insultato. E anche tu, mostragli {{NDR|a l'uomo incolto}} la verità e vedrai che la segue. Ma finché non gliela mostri, non metterti a deriderlo; piuttosto prendi atto della tua incapacità. (XII, 3-4 ; 1960, p. 112)
*[...] ogni [[tecnica]] ha in sé qualcosa che ispira forza e sicurezza nell'ambito del suo dominio. (XIII, 20; 1960, p. 117)
*Qual è il primo compito di chi si dà a filosofare? Gettare via la [[presunzione]], perché è impossibile che ci si metta a imparare ciò che si presume di sapere. (XVII, 1; 1960, p. 129)
*Ogni abitudine e ogni capacità si mantiene e si irrobustisce con le azioni corrispondenti, quella del camminare col camminare, quella del correre col correre. Se vuoi essere bravo a leggere, leggi, a scrivere, scrivi. (XVIII, 1-2; 1960, p. 133)
*Le proprie [[debolezza|miserie]] gli uomini le ammettono, talune senza difficoltà, altre, invece, con difficoltà. (XXI, 1; 1960, p. 146)
*[[egoismo|Dove sono l'«io» e il «mio», lì inclina di necessità il vivente]] [...]. (XXII, 19; 1960, p. 151)
*Quando hai desiderio di ascoltare un [[filosofo]], non dirgli: «Non mi dici niente?», ma mostragli solo la capacità che hai di ascoltarlo, e vedrai come lo spingerai a parlare. (XXIV, 29; 1960, p. 163)
===Libro III===
*Uno gli chiese che cosa fosse il [[senso comune]]. Egli replicò: «Si potrebbe chiamare orecchio comune quello che si limita a distinguere i suoni, mentre quello che distingue i toni non è più comune ma da artista. Così ci sono delle cose che uomini non del tutto pervertiti vedono in grazia delle loro facoltà comuni. Tale atteggiamento dell'intelligenza io chiamo senso comune.» (VI, 8; 1960, p. 181)
*A te, tutto quel che hai sembra poco: a me, le mie cose, tutte, molto. Insaziabile è la tua [[Desiderio|brama]], la mia s'appaga. Ai bambini che ficcano la mano in un vaso dal collo stretto e cercano di tirar su i fichi secchi, càpita lo stesso: se riempiono la mano, non riescono più a estrarla, e allora piangono. Lasciane un po' e la tirerai fuori. Anche tu, lascia qualche desiderio da parte: non bramar molto e l'otterrai. (IX, 21-22; 1960, p. 189)
*Ecco due presupposti che bisogna avere sottomano: fuori della scelta morale di fondo non c'è né bene né male; e inoltre non bisogna dirigere gli eventi, ma seguirli. (X, 18)<ref>Citato in ''Dizionario delle citazioni'', a cura di Italo Sordi, BUR, 1992. ISBN 88-17-14603-X</ref>
*Non tutto ciò ch'è difficile e pericoloso serve ad esercitare, ma solo ciò che è vantaggioso all'oggetto proposto ai nostri sforzi. (XII, 3; 1960, p. 193)
*[...] l'abitudine ha una grande influenza [...]. (XII, 6; 1960, p. 193)
:[...] il potere dell'[[abitudine]] è grande [...]. (2009, p. 633)
*Uomo, se sei irascibile, esèrcitati a sopportare gli insulti, e non irritarti d'essere disprezzato. In tal modo progredirai tanto che, seppure uno ti picchia, tu stesso gli dirai: — «Supponi d'aver abbracciato una statua.» (XII, 10; 1960, p. 193)
*[...] tollera gli [[insulto|insulti]], perché quando agisci come la [[massa|moltitudine]], poni te stesso al suo livello. (XII, 12; 2009, 579)
*[[Abbandono]] è la condizione di chi non ha risorse. Chi è solo non è per ciò stesso anche abbandonato; al contrario si può stare in mezzo a tanti ed essere nondimeno abbandonati. (XIII, 1; 1960, p. 195)
:L'[[isolamento]] è lo stato di chi è senz'aiuto. In effetti, chi è [[solitudine|solo]] non è per ciò stesso anche isolato, come non è detto che chi si trova in mezzo ad una folla non sia isolato. (2009, p. 641)
*Come Zeus vive in compagnia di se stesso, pensa alla natura del suo governo ed ha pensieri degni di Lui, così anche noi dobbiamo poter [[conosci te stesso|discorrere con noi stessi]], non aver bisogno di altri, non essere incerti sul modo di passare il tempo; dobbiamo riflettere sul governo divino, sui nostri rapporti con tutto il resto, osservare quale era in passato il nostro comportamento verso gli avvenimenti, quale è ora; quali sono le cose che ancora ci opprimono; come si possa rimediare anche a queste, come si possa eliminarle; e, se alcune cose hanno bisogno di essere affinate, affinarle secondo la loro propria natura. (XIII, 7-8; 2009, pp. 641 e 643)
*Talvolta, per esercizio, vivi da malato, onde in altro tempo, possa vivere da sano. Non toccar cibo: bevi solo acqua: astieniti, talvolta, assolutamente dal desiderare, onde in altro tempo possa usare il desiderio in conformità a ragione. E se in conformità a ragione, qualora abbia un bene in te, giustamente lo desidererai. (XIII, 21; 1960, p. 197)
*Uomo, se sei qualcuno, cammina da solo, parla con te stesso e non celarti in un coro. Accetta di essere talora schernito, volgi attorno lo sguardo, scuotiti per sapere chi sei. (XIV, 2-3; 2009, p. 649)
*[...] il ragazzo nel campo della musica è senza gusto, nel campo delle lettere illetterato, nella vita ineducato. (XIX, 6; 1960, p. 205)
*Prima di tutto, [[conosci te stesso|dì a te stesso chi vuoi essere]]: poi, in accordo con la decisione presa, fa' quel che fai. (XXIII, 1; 1960, p. 223)
*«Ti invito a venire da me per sentire che stai male e tutto prendi a cuore eccetto quel che dovresti e ignori il bene e il male e sei misero e disgraziato.» Bell'invito! Eppure, se non producono quest'effetto le parole del filosofo sono morte e morto chi le pronuncia. (XXIII, 28; 1960, p. 227)
*[...] questo mondo è una città sola, come pure la sostanza di cui è stato composto, e così una sola è la necessità di un movimento periodico e d'un ritirarsi di alcune cose dinanzi ad altre: queste si disperdono, quelle spuntano, queste rimangono nello stesso posto, quelle si muovono. (XXIV, 10; 1960, p. 229)
===Libro IV===
*Io non sono stato mai impedito nella mia volontà né costretto contro la mia volontà. Come sarebbe possibile? Ho unito i miei impulsi a Dio. Egli vuole ch'io abbia la febbre: anch'io lo voglio. Vuole che imprenda qualcosa: anch'io lo voglio. Vuole che desideri: anch'io lo voglio. Vuole che ottenga alcunché: è anche la mia volontà. Non vuole: non è la mia volontà. (I, 89-90; 1960, p. 258)
*[...] avendo ricevuto tutte le cose da un Altro e lo stesso tuo essere, ti adiri e biasimi chi te le ha date, se te ne strappa una? (I, 103; 1960, p. 259)
*[...] non saziandovi di quel che desiderate si conquista la [[libertà]], bensì sopprimendo il [[desiderio]]. (II, 175; 1960, p. 268)
*Ecco la riflessione che devi avere a portata di mano quando abbandoni un oggetto esterno: che cosa ne ottieni in cambio — e se questa vale di più, non dir mai «Ci perdo» [...]. (III, 1-2; 1960, p. 270)<ref>{{Cfr}} IX, 1-3 (1960, p. 299): «Quando vedi uno che è magistrato, opponi, per parte tua, che sai fare a meno delle magistrature: quando vedi un altro ricco, guarda quel che possiedi in vece delle ricchezze. Perché se non hai niente in cambio, sei un infelice: ma se hai la capacità di non aver bisogno delle ricchezze, sappi che hai qualcosa molto maggiore di lui e di molto maggior valore. Uno ha una moglie avvenente: tu sai reprimere il desiderio d'una moglie avvenente. Ti sembra poco?»</ref>
*[...] se le circostanze ti portano a vivere solo o con pochi, chiama allora questa tua condizione tranquillità e sappi usarne per un fine conveniente: parla con te stesso, prova le tue rappresentazioni, tieni in attività le prenozioni. Se poi càpiti in mezzo alla folla, dì allora che si tratta di una gara, di un'accolta, d'una festa, e cerca di partecipare alla festa insieme agli altri. (IV, 26; 1960, p. 275)
*Se rallenti un po' l'[[attenzione]], non immaginarti di poterla riprendere quando vuoi: piuttosto abbi bene in mente che per l'errore di oggi la tua condizione necessariamente peggiorerà sotto ogni altro rispetto. In primo luogo — ciò ch'è più grave di tutto — ti si attacca l'abitudine di non prestar attenzione, poi l'abitudine di differire l'attenzione, e così ti abitui a rimandar sempre d'uno in altro giorno la serenità, una condotta dignitosa, una maniera di comportarsi e di vivere conforme a natura. (XII, 1; 1960, p. 309)
==''Frammenti''==
*Quando si tratta di salvezza dell'anima e del rispetto per noi stessi, bisogna pur fare qualcosa senza troppo pensarci.<ref>Arnobius, ''Adversus Gentes'', 2, 78.</ref> (X a; 1960, p. 323)
*[...] se le mie cose non mi contentano, io mi contento di esse, e così anch'esse contentano me.<ref>Stobaeus, IV, 33, 28.</ref> (IV; 1960, p. 323)
*Ci sono taluni di nobile sentire che compiono garbatamente, con calma e quasi senza [[collera]] azioni che che compiono anche uomini trascinati da un'ira eccessiva. Bisogna evitare pure l'errore di costoro, giacché è molto peggio d'un violento scoppio di collera. Infatti quelli che scoppiano in collera, si saziano subito della vendetta, gli altri, invece, la prolungano per molto tempo.<ref>Stobaeus, III, 20, 47.</ref> (XII; 1960, pp. 232-24)
*«Eppure, dice qualcuno, io vedo che gli uomini di perfetta virtù muoiono di fame e di freddo». E quelli che non sono di perfetta virtù, non vedi che muoiono per la lussuria, per l'arroganza, per l'ignoranza del bello e del buono?<ref>Stobaeus, I, 3, 50.</ref> (XIII; 1960, p. 324)
*Quando siamo invitati ad un [[banchetto]], prendiamo quel che c'è e se uno domandasse al padrone di casa che, invece di quello che c'è, gli venga servito del pesce o dei dolci, parrebbe uno stravagante. Tuttavia, nella vita, vogliamo dagli dei quello che non ci danno, anche se le cose che ci hanno dato sono molte. (XVII)
*Se il [[medico]] non dà nessun consiglio, i malati se ne lamentano, perché pensano che disperi di loro. (XIX)
*Chi ha il [[Corpo e anima|corpo]] ben disposto, resiste al caldo e al freddo; così pure chi ha l'anima in buone condizioni, sopporta l'ira, la tristezza, la grande gioia e ogni altra emozione.<ref>Stobaeus, III, 4, 93.</ref> (XX; 1960, p. 326)
*Prima di attaccare qualcuno con veemenza e minacce, ricorda di dirti che sei un essere mite. Così non compirai nessun atto violento. e vivrai senza pentimenti e senza colpe.<ref>Stobaeus, III, 20, 67.</ref> (XXV; 1960, p. 328)
*Nessuno è libero se non è [[Autocontrollo|padrone di se stesso]]. (XXXV)
==''Manuale''==
===[[Incipit]]===
====Cesare Cassanmagnago====
Delle cose, le une sono in nostro potere, le altre non sono in nostro potere. Sono in nostro potere l'opinione, l'impulso, il desiderio, l'avversione e, in una parola, tutte quelle cose che sono nostre proprie azioni; non sono in nostro potere il corpo, il patrimonio, la reputazione, le cariche e, in una parola, tutte quelle cose che non sono nostre proprie azioni: le cose in nostro potere sono per natura libere, incoercibili e prive di impedimenti, quelle che non sono in nostro potere sono deboli, schive, coercibile ed estranee. Ricorda, dunque, che se riterrai libere quelle che sono per natura schiave, e tue proprie quelle estranee, sarai impedito, ti affliggerai, sarai turbato e ti lamenterai degli Dei e degli uomini; mentre, se riterrai tuo proprio solo quel che è tuo, ed estraneo, com'è realmente, quel che è estraneo, nessuno ti costringerà mai, nessuno ti impedirà, non ti lamenterai di nessuno, non accuserai nessuno, non farai niente controvoglia, non avrai alcun nemico, nessuno ti farà danno, e neppure, in effetti, potrai subire alcun danno.
====[[Giacomo Leopardi]]====
Le cose sono di due maniere; alcune in potere nostro, altre no. Sono in potere nostro l'opinione, il movimento dell'animo, l'appetizione, l'aversione, in breve tutte quelle cose che sono nostri propri atti. Non sono in poter nostro il corpo, gli averi, la riputazione, i magistrati, e in breve quelle cose che non sono nostri atti.<br>
Le cose poste in nostro potere sono di natura libere, non possono essere impedite né attraversate. Quelle altre sono deboli, schiave, sottoposte a ricevere impedimento, e per ultimo sono cose altrui.<br>
Ricòrdati adunque che se tu reputerai per libere quelle cose che sono di natura schiave, e per proprie quelle che sono altrui, t'interverrà di trovare quando un ostacolo, quando un altro, essere afflitto, turbato, dolerti degli uomini e degli Dei.
====Enrico V. Maltese====
La realtà si divide in cose soggette al nostro potere e cose non soggette al nostro potere. In nostro potere sono il giudizio, l'impulso, il desiderio, l'avversione e, in una parola, ogni attività che sia propriamente nostra; non sono in nostro potere il corpo, il patrimonio, la reputazione, le cariche pubbliche e, in una parola, ogni attività che non sia nostra. E ciò che rientra in nostro potere è per natura libero, immune da inibizioni, ostacoli, mentre quanto non vi rientra è debole, schiavo, coercibile, estraneo. Ricorda, allora, che se considererai libere le cose che per natura sono schiave, e tuo personale ciò che è estraneo, sarai impedito, soffrirai, sarai turbato, ti lamenterai degli dèi e degli uomini; se invece riterrai tuo solo ciò che è tuo, ed estraneo, come in effetti è, ciò che è estraneo, nessuno ti potrà mai coartare, nessuno ti impedirà, non ti lamenterai di nessuno, non accuserai nessuno, non ci sarà cosa che dovrai compiere contro voglia, nessuno ti danneggerà, non avrai nemici, perché non potrai patire alcun danno.
====Luca Antonio Pagnini====
Di quante cose vi sono al mondo certune da noi dipendono, cert'altre no: dipendenti da noi sono l'opinione, l'appetenza, il desiderio , l'aversione, e in somma tutte quelle, che sono opere nostre. Non dipendenti da noi sono il corpo, la roba, gli onori, le dignità, e tutto ciò infine, che non è opera nostra.
====Lazzaro Papi====
Alcune cose sono in poter nostro, alcune no. Sono in nostra balìa l'opinione, l'appetito, il desiderio, l'avversione, e, in una parola, tutte le azioni nostre. Non sono in nostro arbitrio il corpo, la roba, gli onori, i comandi, e, a dir breve, quanto non è nostra operazione.
===Citazioni===
*Di fronte a ogni singola cosa che ti attragga, ti si presenti utile o abbia il tuo affetto, ricorda di pronunciarti sulla sua vera natura, a cominciare dalle più piccole. Se ti piace una pentola, dirai: «mi piace una pentola»; quando andrà in frantumi non ne sarai turbato. Se baci tuo figlio o tua moglie, ripeti a te stesso che stai baciando un essere umano: la sua morte non ti turberà. (3; 2007, p. 5)
*Gli uomini sono agitati e turbati, non dalle cose, ma dalle [[opinione|opinioni]] ch'eglino hanno delle cose. (1865, p. 219)
:Non sono i [[fatti]] in sé che turbano gli uomini, ma i giudizi che gli uomini formulano sui fatti. (5; 2007, p. 7)
*[[Accusare|Incolpare]] gli altri dei propri mali è tipico di chi non ha educazione filosofica; chi l'ha intrapresa incolpa se stesso; chi l'ha completata non incolpa né gli altri né se stesso. (5; 2007, p. 7)
*Se un cavallo montando in superbia dicesse: io son bello; ciò sarebbe per avventura da comportare. Ma quando tu ti levi in superbia dicendo: io ho un bel cavallo; avverti che tu insuperbisci di un pregio che è del cavallo. (1865, p. 220)
*Non devi adoperarti perché gli avvenimenti seguano il tuo desiderio, ma desiderarli così come avvengono, e la tua vita scorrerà [[serenità|serena]]. (8; 2007, p. 7)
*La [[malattia]] si è un impaccio del corpo, ma non della disposizione dell'animo, solo che esso non voglia. (1865, p. 221)
*Non dir mai di nessuna cosa: «l'ho [[perdita|perduta]]», ma: «l'ho restituita». (11; 2007, p. 9)
*Meglio è morirsi di fame dopo una vita libera da travagli e timori, che vivere inquieto in grande abbondanza di ogni cosa. (1865, pp. 221-22)
*Chi ha il potere di procurare o di togliere a un uomo ciò che questi desidera o non desidera è il suo padrone. (14, 2; 2007, p. 11)
*Tu incomincerai dunque dalle cose picciole. Ti si versa un poco di olio? ti è rubato un poco di vino? tu dirai: a tanto si vende la [[tranquillità]] dell'animo. (1865, p. 222)
*Se vuoi progredire, sopporta pure che le circostanze esterne ti procurino la reputazione di stolto e insensato, non cercare affatto di apparire sapiente: anzi, se ci sarà chi ti considera qualcuno, diffida di te stesso. (13; 2007, p. 9)
*[...] questo è il tuo compito, [[recitazione|recitare]] nobilmente la parte che ti è stata assegnata; quanto alla scelta di essa, questo è compito di un Altro. (17; 2009, p. 987)
*[...] sfòrzati d'impedire che l'apparenza non ti trasporti in sul primo; che se tu otterrai un poco di tempo e d'indugio, più agevolmente ti verrà fatto di vincerti e di contenerti. (1865, p. 224)
*Abbi tutto giorno dinanzi agli occhi la morte, l'esilio e tutte quelle altre cose che appaiono le più spaventevoli e da fuggire, e la morte massimamente; e mai non ti cadrà nell'animo un pensier vile, né ti nasceranno desiderii troppo accesi. (1865, p. 225)
*Vuoi tu darti a filosofare? Apparécchiati insino da ora a dovere essere schernito e deriso da molti [...]. E sappi che se tu durerai nel tenore di vita incominciato, quei medesimi che a principio si avranno preso giuoco di te, in progresso di tempi cangiati ti ammireranno; laddove se per li motteggi ti perderai d'animo, tu ne guadagnerai le beffe e le risa doppie. (1865, p. 225)
*Tu non sei stato invitato a cena dal tale. Ma né anche hai dato a lui quello a che egli vende la sua cena. Ora egli la vende a prezzo di lodi, di osservanza, di ossequi. Paga dunque il prezzo se la mercanzia fa per te. Ma se tu vuoi non pagare il prezzo e avere la merce, questa si è ingordigia e furfanteria. Forse che in cambio della cena tu non hai nulla? Sì che tu hai ben questo, che tu non hai lodato chi non volevi, che non sei stato ad aspettarlo in sull'uscio. (1865, p. 227)
*Se qualcuno affidasse la tua persona al primo che incontra, ti adireresti; e tu che affidi la mente a chi capita, e, se questi ti insulta, la lasci cadere nel turbamento e nella confusione, non te ne vergogni? (28; 2007, p. 19)
*Innanzi di metterti a qualsivoglia operazione, divisane teco stesso le antecedenze e le conseguenze. Altrimenti tu intraprenderai con grande animo, non pensando punto alle cose che hanno a venire, ma in progresso, nascendoti qualche difficoltà e qualche vitupero, tu ti vergognerai. (1865, p. 228)
*Se uno ti riferisce che il tale [[maldicenza|parla male di te]], invece di difenderti dalle critiche che ti vengono riportate, rispondi: «sicuramente ignorava gli altri miei difetti, perché altrimenti non avrebbe parlato solo di questi». (33, 9; 2007, p. 27)
*[...] se a te fa piacere parlare di quello che hai rischiato, non altrettanto piacere fa agli altri ascoltare le tue avventure. (33, 14; 2007, p. 29)
*Non istare anche a studiarti di muovere al [[risata|riso]]; perché ciò facendo, si porta pericolo di trascorrere ai modi e all'usanza dei più; oltre che di leggeri avverrebbe che i circostanti rimetterebbono più o manco della loro riverenza verso di te. (1865, p. 235)
*Se hai assunto un ruolo che va oltre le tue possibilità, oltre a rimediare, in quello, una brutta figura, hai trascurato il ruolo che era alla tua altezza. (37; 2007, p. 31)
*[...] una volta superata la misura, non c'è più alcun limite. (39; 2009, p. 1011)
*Qualora alcuno o con parole o con fatti ti [[offesa|offende]], sovvengati che egli opera ovvero parla in quel cotal modo, stimando che di così fare ovvero parlare gli appartenga e stia bene. [...] Sicché se a lui pare il falso, esso si ha il danno e non altri, cioè a dire, il danno è di colui che s'inganna. (1865, p. 237)
*Ogni cosa ha, per maniera di dire, due manichi: a pigliarla dall'uno, ella si sopporta, dall'altro no. (1865, pp. 237-38)
*Queste cotali argomentazioni non reggono: io sono più ricco di te, dunque io sono da più di te; io più letterato di te, dunque io sono da più. Queste altre reggerebbero bene: io sono più ricco di te, dunque la mia roba è da più che la tua; io più letterato di te, dunque la mia dicitura val più che la tua. Ma tu non sei né roba né dicitura. (1865, p. 238)
===Citazioni sul ''Manuale''===
*Ad acquistare questo dominio stabile sopra gli impulsi, giova in primo luogo il fare ogni sforzo per rendere la nostra vita indipendente dalle altre cose e ridurre al minimo l'influenza che queste possono esercitare sulla nostra tranquillità interiore. Nel manuale di Epitteto, come nei [[Marco Aurelio#Pensieri|Ricordi di Marco Aurelio]] vi sono cose eccellenti a questo riguardo. Soltanto il consiglio, per sé ottimo, assume in essi un aspetto paradossale, perché essi vogliono ricondurre in tutto e per tutto l'azione che le cose esercitano sopra di noi all'opinione che noi ne abbiamo. Ora bisogna, riconoscere che la vita nostra dipende realmente da molte cose e che non è in potere nostro di annullare tale dipendenza: tuttavia è vero che molte dipendenze sono artificiose ed inutili: sono creazioni dell'abitudine, della mollezza di volontà, da cui la ragione può liberarci. ([[Piero Martinetti]])
*Benché sia concepito come un'esortazione, questa ha spesso qualcosa di artificiale e di forzato. ([[Pierre Hadot]])
*È conciso e acuto, scritto con il tono di un amico benevolo che dà consigli. ([[Arthur Schopenhauer]])
*La sua nobiltà precisa e senza cedimenti, la sua semplicità esente da ogni ciarlataneria me lo rendono molto più prezioso dei Vangeli. Il ''Manuale di Epitteto'' è il più bello e il più liberatore di tutti i libri. ([[Han Ryner]])
*Non aspettiamoci entusiasmi o lirismi: il ''Manuale'' di Epitteto sembra un'austera e geometrica capanna giapponese, costruita con dodici pali, senza mobili né cuscini né letti né tappeti né specchi. ([[Pietro Citati]])
*Non poche sentenze verissime, diverse considerazioni sottili, molti precetti e ricordi sommamente utili, oltre una grata semplicità e dimestichezza del dire, fanno assai prezioso e caro questo libricciuolo. ([[Giacomo Leopardi]])
*Ricordo che un'estate, con un amico, "scoprimmo" il ''Manuale'' di Epitteto, un filosofo greco che invitava a cercare l'ottimismo attraverso il pessimismo. Ne discutevamo tantissimo, trovandolo anche particolarmente attuale nei suoi ragionamenti e nei suoi esempi. Ecco che, attraverso il suo testo, trovammo proprio il piacere di imparare a pensare. ([[Piero Angela]])
==Citazioni su Epitteto==
*Che ci guadagna Epitteto a prevedere che il suo padrone gli romperà la gamba? Gliela rompe meno per questo? Egli ha, oltre al suo male, il male della previdenza. ([[Jean-Jacques Rousseau]])
*Epitteto era ricco della propria povertà; [[Marc'Aurelio]] ha scelto di essere povero della propria ricchezza. ([[Roger Judrin]])
*[[Pascal]] vedeva in due figure, Epitteto e [[Montaigne]], i suoi veri e propri tentatori, contro i quali aveva bisogno di difendere e assicurare sempre di nuovo il suo cristianesimo. ([[Friedrich Nietzsche]])
*Quello che rende supremamente interessante Epitteto non sono i dogmi ch'egli insegna e che sono quelli di tutta la sua scuola, ma è la sua figura stessa, il suo carattere, quella dottrina diventata persona: la dottrina morale di un povero, di un malato, di un solitario, di uno schiavo eroico, che fa della sua condizione umile il piedistallo della sua grandezza, e guarda in faccia la vita, e afferma energicamente la sua volontà e trova in quest'affermazione la tranquillità del suo spirito.<br>Tuttavia qualche cosa gli manca. Pascal diceva che Epitteto conosce la grandezza dell'uomo, non ne conosce la debolezza. C'è troppa tensione in lui, un predominio assoluto della ragione fino a diventare innaturale: egli ha la forza in sommo grado, ma gli manca la grazia, la tenerezza, gli manca soprattutto la pietà, ch'è la grande lacuna di tutto lo [[stoicismo]]. ([[Giuseppe Melli]])
===[[Emil Cioran]]===
*Che modestia negli Antichi! Epitteto dice della Provvidenza: «Non ha potuto fare di meglio». Quale teologo cristiano avrebbe avuto l'onestà di dire la stessa cosa del suo dio?
*Epitteto e Montaigne sono prolissi, soprattutto il primo.
*I due maggiori saggi dell'Antichità al tramonto: Epitteto e Marco Aurelio, uno schiavo e un imperatore.
==Note==
<references />
==Bibliografia==
*Epitteto, ''Le diatribe e i frammenti'', a cura di Renato Laurenti, Laterza, 1960.
*Epitteto, ''[https://books.google.it/books?id=1sVcAAAAcAAJ Manuale di Epitteto]'', traduzione di Eritisco Pilenejo (Luca Antonio Pagnini), Bodoniani, 1793.
*Epitteto, ''Manuale di Epitteto'', traduzione di Giacomo Leopardi, in ''[https://books.google.it/books?id=X7tDAQAAMAAJ Opere di Giacomo Leopardi]'', vol. II, Le Monnier, 1865.
*Epitteto, ''[https://books.google.it/books?id=bfKmHFhF8NkC Il manuale d'Epitteto]'', traduzione di Lazzaro Papi, Francesco Bertini, 1812.
*Epitteto, ''Manuale di Epitteto'', a cura di Enrico V. Maltese, Garzanti, 2007. ISBN 88-11-36417-5
*Epitteto, ''Tutte le opere. Diatribe – Frammenti – Manuale – Gnomologio'', a cura di Giovanni Reale e Cesare Cassanmagnago con la collaborazione di Roberto Radice e Giuseppe Girgenti, Bompiani, 2009. ISBN 978-88-452-6399-6
*Epitteto, [http://epitteto.com/files/EPITTETO%20OPERA%20OMNIA.pdf ''L'albero della diairesi: Tutto Epitteto nuovamente tradotto da Franco Scalenghe''], a cura di Franco Scalenghe.
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Piero Angela
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[[File:Piero_angela.jpg|thumb|Piero Angela (2001)]]
'''Piero Angela''' (1928 – 2022), giornalista, divulgatore scientifico e scrittore italiano.
==Citazioni di Piero Angela==
*{{NDR|Messaggio pubblicato dopo la sua morte}} Cari amici, mi spiace non essere più con voi dopo 70 anni assieme. Ma anche la natura ha i suoi ritmi. Sono stati anni per me molto stimolanti che mi hanno portato a conoscere il mondo e la natura umana.<br>Soprattutto ho avuto la fortuna di conoscere gente che mi ha aiutato a realizzare quello che ogni uomo vorrebbe scoprire. Grazie alla scienza e a un metodo che permette di affrontare i problemi in modo razionale ma al tempo stesso umano.<br>Malgrado una lunga malattia sono riuscito a portare a termine tutte le mie trasmissioni e i miei progetti (persino una piccola soddisfazione: un disco di jazz al pianoforte...). Ma anche, sedici puntate dedicate alla scuola sui problemi dell'ambiente e dell'energia.<br>È stata un'avventura straordinaria, vissuta intensamente e resa possibile grazie alla collaborazione di un grande gruppo di autori, collaboratori, tecnici e scienziati.<br>A mia volta, ho cercato di raccontare quello che ho imparato.<br>Carissimi tutti, penso di aver fatto la mia parte. Cercate di fare anche voi la vostra per questo nostro difficile Paese.<ref>Citato in un [https://www.facebook.com/SuperQuarkRai/photos/a.2098245433544459/5358680220834281 post] sul profilo Facebook ufficiale del programma televisivo ''Superquark'', 13 agosto 2022.</ref>
*[[Carlo Angela]], mio padre, era uno psichiatra e durante le persecuzioni razziali nascose nella clinica che dirigeva a San Maurizio Canavese ebrei, uomini e donne anche perseguitati, accogliendoli sotto falso nome. Li istruì su come fingersi falsi malati, facendoli passare per matti, e in questo modo li salvò.<ref>Dall'intervista di Marina Paglieri, ''[http://torino.repubblica.it/cronaca/2018/01/27/news/piero_angela_mio_padre_giusto_tra_le_nazioni_salvo_tanti_ebrei_e_non_volle_mai_dirlo_-187382099/?ref=RHPPLF-BS-I0-C8-P2-S1.8-T1 Piero Angela: “Mio padre 'giusto tra le nazioni', salvò tanti ebrei e non volle mai dirlo”]'', ''repubblica.it'', 27 gennaio 2018.</ref>
*C'è un concetto di base nella scienza: ogni [[scoperta]], ogni invenzione è sempre il frutto di ricerche precedenti che hanno preparato il terreno.<ref>Dal DVD ''Viaggio nella Scienza'', vol. 3: ''Einstein e la relatività'', Rai Trade, 2009.</ref>
*Faccio divulgazione scientifica da quasi cinquant'anni, e ogni volta è sorprendente rendersi conto che più escono cose dalla scatola della conoscenza più se ne creano dentro, in continuazione, di nuove.<ref>Dalla quarta puntata della stagione 2016 della trasmissione televisiva ''Superquark'', Rai 1, 3 agosto 2016.</ref>
*{{NDR|Sulla [[pandemia di COVID-19]]}} I giovani si sentono invulnerabili, ma il virus non si vede, non si sente. Abbiamo visto cos'è successo anche a Capi di Stato che lo minimizzavano. Invece se il virus passa dai ragazzi ai genitori, salta l'economia di questo Paese.<ref name="esercito">Citato in [https://www.lastampa.it/spettacoli/tv/2020/10/05/news/coronavirus-piero-angela-serve-l-esercito-in-strada-1.39385184 ''Coronavirus, Piero Angela: “Serve l'esercito in strada”''], ''La Stampa'', 5 ottobre 2020.</ref>
*{{NDR|Sugli anni da inviato durante le missioni Apollo, «e com'è assistere dal vivo alla partenza di un razzo?»}} Incredibile. La tribuna stampa era a cinque chilometri di distanza, per sicurezza: in caso di caduta il razzo, che era una macchina con milioni di litri di carburante, avrebbe potuto fare una strage. Era un obelisco alto 110 metri, come un palazzo di 40 piani. I tecnici erano in ansia, i dirigenti della Nasa, l'ente spaziale americano, ancora di più. Per non parlare dei familiari degli [[astronauti]] che si tenevano per mano. E nel momento in cui arrivava, con 15 secondi di ritardo a causa della distanza, il rumore infernale, tante persone scoppiavano a piangere per la tensione. I secondi iniziali del volo erano delicati, e quando il razzo aveva raggiunto una certa quota partiva l'applauso.<ref name="Adami">Dall'intervista di Alex Adami, ''E così ci siamo ritrovati insieme sulla Luna'', ''TV Sorrisi e Canzoni'', nº 28, 16 luglio 2019, pp. 18-21.</ref>
*Il titolo ''Quark'' è un po' curioso e lo abbiamo preso a prestito dalla fisica, dove molti studi sono in corso su certe ipotetiche particelle subnucleari chiamate appunto [[quark (particella)|quarks]], che sarebbero i più piccoli mattoni della materia finora conosciuti. È quindi un po' un andare dentro le cose.<ref>Dalla prima puntata del programma televisivo ''Quark'', 1981; riproposto nella trasmissione televisiva ''Visioni private: i ricordi televisivi di Piero Angela'', Rai Storia, 23 aprile 2011.</ref>
*L'Apollo 8, nel dicembre 1968, aveva girato intorno alla [[Luna]] ed era ritornata sulla [[Terra]]. [...] All'andata, a metà percorso, ci fu un collegamento e si vide per la prima volta la Terra dallo [[Spazio (astronomia)|spazio]]. Io ero in onda, facevo la telecronaca diretta, e ho avuto una forte emozione guardando quell'immagine: una pallina nell'[[Universo]]. L'impressione immediata fu che noi, così piccoli, non siamo niente. Litighiamo, ci ammazziamo, inquiniamo questo unico luogo caldo che ci consente di vivere bene, ma davvero non contiamo niente.<ref name="Adami"/>
*La [[creatività]] è soprattutto la capacità di porsi continuamente delle [[domanda|domande]].<ref>Citato in ''Focus'', n. 111, p. 116.</ref>
*La [[razionalità]] è sempre stata minoritaria, ma è una battaglia che vale la pena di combattere.<ref>Citato in ''[http://www.cicap.org/new/articolo.php?id=273895 Aderite al CICAP: contrastate la superstizione e accendete la vostra curiosità]'', ''cicap.org'', 21 febbraio 2014.</ref>
*La [[Ricerca scientifica|ricerca]] è la vera macchina della ricchezza, una ricchezza che la politica spesso si è limitata a redistribuire: ma solo se produci tanto e bene puoi abbassare le tasse.<ref>Dall'intervista di Luca Fraioli, ''[https://rep.repubblica.it/pwa/intervista/2018/01/26/news/nasce_rlab_piero_angela_impariamo_a_investire_sull_intelligenza_-187362732/ Nasce RLab. Piero Angela: “Impariamo a investire sull'intelligenza”]'', ''rep.repubblica.it''. 27 gennaio 2018.</ref>
*La [[scienza]] ha questo di bello: che unisce le generazioni, perché le regole non cambiano, come le mode, da una generazione all'altra, ed è un percorso di conoscenza lungo il quale tutti possono inoltrarsi, a condizione, naturalmente, che il racconto sia fatto in modo chiaro e comprensibile.<ref>Dal DVD ''Viaggio nella Scienza'', vol. 1: ''L'Universo'', Rai Trade, 2009.</ref>
*Nelle scuole italiane si insegnano le materie scientifiche, ma non si insegna quasi mai la scienza, ovvero le regole di base che permetterebbero di capire se chi annuncia di aver fatto una scoperta è credibile o no.<ref>Dall'intervista di Cristiana Pulcinelli, ''[http://www.ufficiostampa.rai.it/aree/sipra/sipra_odierna.pdf#page=32&zoom=auto,36,777 «Stamina, anche noi giornalisti siamo responsabili»]'', ''l'Unità'', 21 gennaio 2014, p. 18.</ref>
*Ormai [[Alberto Angela|Alberto]] non è più il figlio di Piero Angela, sono io a essere suo padre.<ref>Dall'intervista al programma televisivo ''Domenica in''; citato in ''[http://www.repubblica.it/spettacoli/tv-radio/2018/01/15/news/piero_angela-186526594/?ref=search Piero Angela: "Ormai sono conosciuto come il padre di Alberto"]'', ''Repubblica.it'', 15 gennaio 2018.</ref>
*{{NDR|Sulla [[pandemia di COVID-19]]}} Per l'Hiv c'è stata gente condannata in tribunale perché sapendo di essere contagiati andavano attaccando il virus agli altri. Oggi, con il Covid, non dico di mettere in galera le persone, ma far rispettare assolutamente le regole, si. Anche l'esercito e la Polizia in strada possono essere d'aiuto. Come divulgatori di informazione, noi possiamo dare una mano. Ma è un problema di comportamenti.<ref name="esercito"/>
*Perché se uno cerca di [[Comprensione|capire]] le cose, capire anche gli altri, la diversità, le ragioni degli altri, allora riesce anche a gestire meglio le proprie pulsioni.<ref>Citato in Marzullo 1999, p. 9.</ref>
*Qualcuno ha detto che il [[tirannosauro]] in pratica è una bocca che cammina su due zampe e qualcosa di vero c'è.<ref name=pianetadinosauriep2.1>Dalla trasmissione televisiva ''Il Pianeta dei Dinosauri'', episodio 2.1: Prede e predatori, Rai 1, 1993.</ref>
*{{NDR|Sulla [[pandemia di COVID-19]]}} Questo è un virus mortale. Non si può dover chiedere "per favore, mettete le mascherine". Quelli che non le usano sono degli untori, soprattutto se sono stati ben informati. [...] {{NDR|I negazionisti}} sono vittime della mala informazione. Alcuni sono recuperabili, altri no. Alle manifestazioni contro le mascherine erano quattro gatti e a lungo andare saranno anche di meno.<ref>Citato in [https://www.ilmessaggero.it/persone/covid_piero_angela_esercito_seconda_ondata_virus_pandemia_vaccino_coronavirus-5504970.html ''Covid, Piero Angela: «Se serve, giusto l'esercito per le norme anti-virus»''], ''ilmessaggero.it'', 5 ottobre 2020.</ref>
*[...] sarebbe bene capire un po' meglio cosa erano i [[Dinosauro|dinosauri]]. Il fatto che fossero rettili infatti non deve portare a credere che fossero parenti stretti con quelli che vediamo oggi, perché in realtà i dinosauri avevano poco a che fare con gli altri rettili, anche a quelli apparentemente più simili, come [[Lucertola|lucertole]] o iguane.<ref name=pianetadinosauriep1.1>Dalla trasmissione televisiva ''Il Pianeta dei Dinosauri'', episodio 1.1: I primi dinosauri, Rai 1, 1993.</ref>
*Siamo stati vaccinati fortemente da vent'anni di [[fascismo]] e prima ancora da società molto chiuse. [...] La [[patria]] ha dato tante delusioni.<ref>Durante la consegna della cittadinanza onoraria a Frascati, 29 settembre 2018. [https://www.youtube.com/watch?v=peZj7G8UnIo Video] disponibile su ''YouTube.com'' (min. 0:36).</ref>
{{Int|Dall'intervista di [[Gigi Marzullo]]|In Gigi Marzullo, ''[http://books.google.it/books?id=0dWhx4mWsswC Bellidinotte. Guerrieri moderni & Cavalieri d'altri tempi]'', Napoli, Alfredo Guida Editore, 1999. ISBN 88-7188-304-7}}
*{{NDR|«Rimpiange qualcosa?»}} No. Penso che bisogna storicizzare sempre le decisioni giuste o sbagliate, o gli errori che si sono commessi. Allora, si pensava di fare bene così. (p. 11)
*{{NDR|«La sua abilità comunicativa deriva proprio dal fatto di non essere un uomo di scienza?»}} Certo. Per capire prima io le cose, percorro una strada in salita, una strada difficile, tra le spine. Proprio perché mi rendo conto della difficoltà, ai miei lettori, questa strada cerco di fargliela percorrere in discesa, tra le rose. (p. 12)
*{{NDR|«Pazzie per una donna ne ha mai fatte?»}} No. Quando leggo di questi drammi passionali mi rendo conto quanto siano cose lontane dalla mia mentalità. (p. 16)
*{{NDR|«Il bene come il male sono entrambe forze creatrici di progresso?»}} [[bene e male|Il bene e il male]] sono due simboli. In realtà le cose sono un po' più complicate. (p. 18)
*{{NDR|«Purtroppo dobbiamo morire.»}} Ma abbiamo vissuto. Ci sono quelli che non sono mai nati. Noi per millenni non siamo mai nati. Non nasceremo più, forse.<br />{{NDR|«Questo che cosa le ha insegnato?»}} Che bisogna vivere ogni giorno come se fosse l'ultimo, ma anche come se fosse il primo.<ref>{{Cfr}} [[Friedrich Nietzsche]]: «Vivi ogni giorno della tua vita come se fosse il primo, come se fosse l'ultimo».</ref> (p. 18)
{{Int|Da [https://www.corriere.it/spettacoli/18_luglio_25/servizio-vaccini-superquark-e037f3e8-8ff5-11e8-9e3d-9a7bf81b9c8e.shtml ''«Bisogna difendere la scienza»'']|Intervista di Maria Volpe, ''Corriere.it'', 25 luglio 2018.}}
*{{NDR|Sull'[[antivaccinismo]]}} Quando non c'erano, c'erano i morti. Quando io ero piccolo se un compagno arrivava in ospedale con la difterite moriva con certezza, non c'era alcuna cura. Ho tanti ricordi di amici morti per queste malattie. La protezione gregge, cioè arrivare a percentuali alte di vaccinati è fondamentale. [...] Il fatto che sempre più persone non si fidino della scienza e diano credito alle non competenze, non è di buon senso nè intelligente. E invita a riflettere.
*Bisogna sempre seguire la strada del convincimento e mai del disprezzo, nonostante certe presenze sul web. Bisogna portare dati e spiegare. Perchè in molti casi ci sono preoccupazioni dei genitori per i bambini da vaccinare. Ma certo non bisogna dimenticare l'obiettivo. Una volta sono stato ospite da Lucia Annunziato, insieme a [[Roberto Burioni]], medico in prima linea nella lotta agli antivaccinisti. Lui ha ragione, ma alle volte è troppo aggressivo e può non funzionare.
*Questo è il compito delle Istituzioni: informare sempre e bene.
{{Int|Da [https://www.vanityfair.it/article/piero-angela-lultima-intervista-a-vanity-fair-se-nessuno-si-ricordera-di-me-tv ''«Se nessuno si ricorderà di me»'']|Dall'intervista di Mario Manca a ''Vanity Fair Italia'', 8 ottobre 2020; citato in ''Vanityfair.it'', 13 agosto 2022.}}
*Sono sempre stato molto attento a separare scienza e fede: quello che va in onda nei nostri prodotti si trova nelle riviste di divulgazione scientifica, che si parli di cosmo o di corpo umano.
*Guardo anche i miei {{NDR|programmi}} perché cerco i difetti. C'è chi si irrita quando qualcuno gli fa un'osservazione, mentre io le critiche vado a cercarle tra la gente, cercando di capire se c'è un modo per migliorare, se qualcosa piace o non piace.
*La cosa che mi colpisce è che sono amato dai giovani di tutte le età e le categorie professionali e culturali. È una gratificazione che mi rende felice perché questi ragazzi vivranno un secolo per niente facile e dobbiamo stare loro vicino affinché arrivino preparati. Non devono vivere alla giornata, ma applicarsi negli studi e conoscere la scienza, perché è in grado di aiutarli. Lasceremo questo mondo non solo ai posteri, ma ai figli e ai nipoti che sono già qua e vanno a scuola.
*{{NDR|«La scuola fa abbastanza per i giovani d'oggi, secondo lei?»}} A scuola l'insegnamento procede ancora con il retrovisore: si insegnano la storia, il greco, il latino, la letteratura, tutte robe del passato che vanno benissimo, per carità, perché è necessario saperle. Dobbiamo, però, anche capire un po' cos'è il presente e quello che ci aspetta. A scuola si insegnano le scienze, ma non la scienza e il suo metodo. Quando io l'ho scoperta ho capito meglio tantissime cose e mi sono appassionato.
*{{NDR|«Nel 1967 [...] fu arrestato quando era in Iraq. Come andò?»}} Stavamo girando di nascosto un servizio sul petrolio per ''Tv7'': quando arrivammo, avevano già impiccato 11 persone per spionaggio perché c'era la sindrome degli Israeliani e in quel momento l'Italia aveva adottato un atteggiamento pro-Israele. Un giorno riprendevamo da lontano, ma qualcuno ci ha visti e così, poco dopo, è arrivata una camionetta con i mitra spianati che ci ha portato prima in commissariato e poi in prigione. Pochi parlavano inglese, i telefoni non funzionavano, ma a mezzanotte venne il capitano dei servizi e capì la situazione in cui eravamo finiti. Ci sequestrarono tutto, ma ci liberarono.
*La [[televisione]] è uno strumento che arriva alle famiglie e ritengo che ci voglia molta attenzione per evitare che vadano in onda cose che danno fastidio. È importante dire le cose in maniera educata, "in punta di penna", senza inseguire la volgarità, il sensazionalismo e la ricerca assoluta dell'applauso o dell'emozione.
*{{NDR|«[[Stanley Kubrick|Kubrick]] rispose di persona a una sua lettera quando gli chiese se poteva usare delle scene di ''[[2001: Odissea nello spazio]]'' per un suo documentario. La conserva ancora?»}} Sì, dovrei recuperarla. Quando gli scrissi non mi aspettavo che mi rispondesse, ma fu molto cordiale. Le case di produzione mi dissero che le immagini del film erano bloccate e che il nullaosta doveva arrivare solo da Kubrick. Dissi, benissimo, mi date il suo indirizzo? {{NDR|«Intraprendente»}} Se uno bussa a tutte le porte qualcosa succede, specie se lo si fa in buona fede e con cortesia, come dice un famoso proverbio veneto.
{{Int|Da [https://www.fanpage.it/attualita/piero-angela-a-fanpage-it-occupiamoci-di-cambiamento-climatico-sara-la-prossima-emergenza/ ''"Occupiamoci di cambiamento climatico, sarà la prossima emergenza"'']|Intervista di Mariangela Pira, ''Fanpage.it'', 3 giugno 2021.}}
*I giovani devono sapere che la nostra generazione ha creato i guai e loro se li ritrovano. È necessario abbiano comportamenti virtuosi per farvi fronte.
*Gli inquinamenti locali si possono affrontare con i singoli comportamenti. Ma l'atmosfera gira in tutto il mondo.
*Le tecnologie per aumentare la resa del solare ci sono, occorre ci siano persone che sviluppino idee e le realizzino, insieme a industrie e politiche che le diffondano. Le nuove tecnologie costano e dovrebbero essere incentivate dalla politica.
*Il futuro non esiste, non è scritto da nessuna parte. Lo prepariamo e lo decidiamo noi con i nostri comportamenti. I futuri possibili sono tanti e molti dipendono dal modo in cui ci comportiamo. Per comportarci in modo corretto ci dobbiamo informare.
*Non accontentatevi della sufficienza. Il paese ha bisogno di menti creative e di persone competenti.
*Non basta comportarsi bene, bisogna fare in modo che gli altri si comportino bene. Quando uno vede qualcosa che non funziona non deve dire: chi se ne importa.
*Il mio referente politico non è un capo partito. È il [[Presidente della Repubblica Italiana|Presidente della Repubblica]]. È un'istituzione che deve fare l'interesse generale.
{{Int|Da [https://www.ilgiornale.it/news/politica/scienza-verifica-poi-parla-non-fidatevi-solo-dei-pareri-1967848.html ''"Non fidatevi solo dei pareri"'']|Intervista di Matteo Sacchi, ''Ilgiornale.it'', 9 agosto 2021.}}
*Quello che è capitato ha comprensibilmente spaventato. Le informazioni sui rischi, minimi, dei vaccini sono state amplificate dai No Vax e molti, di conseguenza, hanno finito per farsi guidare più dalle emozioni che dalla razionalità. Le informazioni corrette, come quelle del portale dell'Iss si trovano, ma ricordiamoci che a molti a scuola sono state insegnate le materie scientifiche, ma non il metodo scientifico. Non è lo stesso.
*Preso atto che per alcuni la pseudoscienza è una religione e non è possibile smuoverli, bisogna invece essere capaci di dialogare con chi è spaventato o ha avuto informazioni errate. Io so che il dialogo paga, funziona. Non si può pensare di irridere o insultare queste persone e ottenere dei risultati.
*Io uso un piccolo aforisma: La scienza è quello che si sa, non è quello che non si sa. Può far sorridere, ma è importante. La scienza è intersoggettiva, le opinioni non contano. Mi spiego, le opinioni sono utili per fare scienza ma poi vanno dimostrate. I vaccini sono stati sottoposti a trial lunghi e complessi e quello che esce dai trial non è un'opinione.
===Attribuite===
*Bisogna avere sempre una [[mente]] aperta, ma non così aperta che il cervello caschi per terra.<ref>Da ''La Stampa'', 31 marzo 1999; citato in ''Panorama: Edizioni 1720-1724'', Mondadori, 1999, p. 20.</ref>
:{{NDR|[[Citazioni errate|Citazione errata]]}} La paternità di questo celebre aforisma è incerta: è stato attribuito a varie personalità, specie di ambito scientifico,<ref>Cfr. {{en}} ''[http://www.faktoider.nu/openmind_eng.html "Keep an open mind – but not so open that your brain falls out"]'', ''faktoider.ru''. <small>URL consultato il 7 novembre 2013.</small></ref> prima che a Piero Angela, il quale lo attribuisce a [[James Randi]].<ref>Cfr. Piero Angela nell'intervista a [[Massimo Polidoro]], ''42. Piero Angela: il CICAP ha 20 anni'' (al minuto 19:48), in ''[http://www.massimopolidoro.com/blog-e-podcast/il-podcast Il podcast]'', ''massimopolidoro.com'', 2009. <small>URL consultato il 7 novembre 2013.</small></ref> Lo si può considerare un [[Proverbi inglesi|proverbio inglese]].<ref>''By all means maintain an open mind, but not so open that your brain falls out.'' (citato come proverbio in ''The Skeptical Inquirer'', Committee for the Scientific Investigation of Claims of the Paranormal, 2001, vol. 25, p. 67)</ref>
==''A cosa serve la politica?''==
===[[Incipit]]===
Oggi c'è un forte risentimento contro la classe politica per i suoi troppi privilegi, per il malcostume diffuso, per i costi, l'arroganza, l'inefficienza, la corruzione ecc. Ma in realtà esiste una questione molto più profonda, che questo libro intende affrontare, e che riguarda il ruolo stesso della politica nella società. Infatti c'è troppa attesa che sia la politica a risolvere i problemi, ad affrontare le sfide del nostro tempo, e che quindi la soluzione sia il prevalere di quel partito o di quella maggioranza.
===Citazioni===
*Il [[politico]], infatti, è il pilota, ma senza macchina non può andare da nessuna parte. Soprattutto se, come spesso avviene, in politica si dibatte continuamente sui ricambi di maggioranza ma non su come migliorare veramente le prestazioni del paese. (cap. I, p. 12)
*Gli [[Senilità|anziani]] di oggi non soltanto vivono più a lungo, ma sono più sani e più attivi. Oggi un anziano può correre più veloce di un ghepardo (in auto), può volare più in alto di un'aquila (in aereo), può sollevare un camion con una sola mano (azionando una leva). (cap. II, p. 31)
*[...] un [[inceneritore]] può essere una soluzione accettabile in un paese che sa fare le cose bene e rispetta le regole, ma non in un paese (o in una regione) dove questo non avviene, o non si è sicuri che avvenga. (cap. II, p. 39)
*A volte si dice che i figli dei fumatori tendono a essere fumatori: anche per quanto riguarda i libri, i figli di [[Lettore|lettori]] mediamente tendono a essere lettori più degli altri. Perché sono influenzati dal modello dei genitori, dal livello culturale familiare, dall'esistenza stessa dei libri in casa, dagli stimoli che ricevono per la [[lettura]] (anche se non è sempre così).<br />Sviluppare l'abitudine a leggere non è facile: gli psicologi dicono che anche qui, come per tanti altri aspetti del comportamento umano, è importante l'imprinting, cioè sono importanti le esperienze del primo periodo di vita. Per esempio il fatto che la madre legga libri di favole ai bambini e metta loro tra le mani dei volumi adatti. Per insegnar loro a "fumare" libri (e la politica dovrebbe sostenere fortemente questo imprinting familiare attraverso tante iniziative, con l'ausilio dei mezzi di comunicazione). (cap. V, pp. 65-66)
*L'[[Maestro|insegnante]] è la persona alla quale un genitore affida la cosa più preziosa che possiede suo figlio: il cervello. Glielo affida perché lo trasformi in un oggetto pensante. Ma l'insegnante è anche la persona alla quale lo Stato affida la sua cosa più preziosa: la collettività dei cervelli, perché diventino il paese di domani. (cap. V, p. 66)
*Per unire il mondo della ricerca a quello dell'industria occorrono [...] personalità capaci di creare collegamenti geniali, così come ha fatto [[Steve Jobs]] [...]. Jobs aveva una straordinaria capacità di intuire come unire diverse soluzioni tecnologiche per creare dei prodotti incredibilmente accattivanti e ben funzionanti. È stato uno straordinario innovatore, dotato di competenze tecniche e di grande istinto imprenditoriale. Due doti che gli hanno permesso di creare dal nulla l'impero della Apple. (cap. VI, p. 89)
*La buona [[educazione]] consiste non soltanto nel comportarsi bene, ma anche nel fare in modo che gli altri si comportino bene. Rispettare le regole, ma farle anche rispettare. Si sa che questo secondo aspetto è poco popolare da noi ("Ma di cosa ti impicci?", "Lascia perdere", "Vivi e lascia vivere" ecc.). Questo modo di agire, o meglio di non reagire, ha creato in un certo senso un'assuefazione ai piccoli (ma poi anche ai grandi) abusi. (cap. VII, p. 100)
*Il fatto è che nel nostro paese, così come non si premia il merito, non si punisce chi trasgredisce. (cap. VII, p. 102)
*Il peggior nemico della cultura è la noia, la mancanza di chiarezza, o l'assenza di creatività. (cap. XI, p. 142)
*Il nostro cervello è fatto in modo che l'[[attenzione]] sia tanto più alta quanto più un avvenimento suscita emozioni. (cap. XI, p. 143)
===[[Explicit]]===
Una volta si diceva che erano le guerre a cambiare le situazioni, creando un trauma che portava via il vecchio e faceva nascere il nuovo. Oggi la crisi provocata dall'esplosione del debito pubblico può essere forse l'unica occasione positiva per innescare l'inizio di un cambiamento, che restituisca al paese la cosa più preziosa per riprendere a camminare: la fiducia.
==''Da zero a tre anni''==
===[[Incipit]]===
Il cervello del bambino è come una scacchiera. All'inizio qualunque partita è teoricamente possibile, qualunque mossa brillante è ipotizzabile. Poi, quando si cominciano a muovere i pezzi, le combinazioni iniziali via via diminuiscono e il gioco comincia a «strutturarsi» in un certo modo.
===Citazioni===
*[...] occorre che il [[bambino]] possa esercitare la sua curiosità, la sua iniziativa, e che quindi venga messo nelle situazioni adatte per sviluppare queste qualità, senza che gli vengano inseriti dei modelli e delle formule già bell'e pronte, tali da scoraggiare l'[[immaginazione]] (che è lo strumento essenziale per pensare e quindi per arricchirsi mentalmente). Come dice un detto ormai celebre della moderna psicologia: ogni volta che si insegna qualcosa a un bambino gli si impedisce di scoprirla da solo. (cap. VI, p. 129)
*Per un genitore è importante capire che suo figlio più ancora che un ingegnere o un medico, deve saper diventare un ''uomo''.<br />Questa costruzione comincia sin dall'inizio, stimolando nei piccoli la curiosità, l'interesse, il ragionamento, l'immaginazione.<br />Non bisogna quindi confondere il bersaglio: non si tratta di insegnare al bambino ''delle cose'', ma insegnare a imparare ''attraverso'' le cose. (cap. VII, p. 143)
*Le [[domanda e risposta|risposte]] sono sempre limitate, provvisorie, insoddisfacenti. Le [[domanda e risposta|domande]] invece sono il vero motore dell'attività mentale: un uomo che non si pone domande, o che si contenta delle risposte, non va molto lontano.<br />L'uomo deve [[dubbio e certezza|dubitare]]: il dubbio è un atteggiamento di ricerca, di esplorazione: la [[dubbio e certezza|certezza]], soprattutto quella ideologica o dogmatica, possono forse renderlo più integrato, e in un certo senso più felice, ma con un costo intellettuale molto elevato, che è quello della sua rinuncia a dubitare, esplorare, e quindi pensare. (cap. VII, p. 145)
*Probabilmente già nella prima età va impostata questa ''forma mentis'', abituando il bambino a porsi delle domande, anziché ad accontentarsi delle risposte. In famiglia, nella scuola, e più ancora nella vita. (cap. VII, p. 147)
*Ho sempre cercato, nelle mie trasmissioni, di inserire elementi di «incontro» col pubblico, dal linguaggio chiaro alle «trovate», dagli esempi alle «battute», rifiutando quella finta «[[serietà]]» tanto cara all'ufficialità italiana in ogni campo. Io penso che la serietà debba essere nei contenuti, non nella forma. È una filosofia ancora poco capita da coloro che hanno un ben misero concetto del prestigio e della serietà. (cap. VII, p. 149)
*L'immaginazione è la qualità più tipicamente umana, quella che consente di creare, inventare, capire. È la qualità che consente all'uomo di trovare un margine di libertà, di sfuggire, in parte, alla sua condizione di marionetta mossa dai fili genetici e ambientali [...]. (cap. XI, p. 211)
*Il bambino, come un attore, è più aiutato dal desiderio degli applausi che dal timore dei fischi. (cap. XIII, p. 250)
*Data la rapidità crescente dei cambiamenti culturali è difficilmente pensabile che un genitore, per quanto «moderno», possa trasmettere al figlio un modello valido per il resto della vita: ciò sarebbe molto presuntuoso e poco intelligente. Deve invece cercare di stimolare la sua capacità di giudicare le situazioni e di trovare le risposte giuste. Non deve cioè insegnargli un percorso, ma insegnargli a guidare. (cap. XIII, pp. 253-254)
*Credo che un [[genitore]] debba cercare di proporre al figlio la parte migliore di sé: non solo, ma debba cercare di viverla, perché non si può offrire soltanto un modello, ma anche un esempio. (cap. XIII, p. 255)
===[[Explicit]]===
Essere un uomo colto oggi, molto più che in passato, vuol dire essere un uomo del proprio tempo, con lo sguardo puntato verso l'avvenire: non si può più fare dell'archeologia culturale (come si continua a fare), se prima non si è capito profondamente il messaggio del futuro.<br />
Ciò può essere scomodo, perché obbliga a continui ripensamenti e riconversioni. Ma è proprio questa la forza dell'uomo pensante, la qualità che lo distingue dall'animale; senza questa rigenerazione culturale l'avvenire che consegneremo ai nostri figli rischia di essere soltanto un frutto avvelenato.<br />
Osservato da un'altra galassia, il destino umano può apparire poca cosa: un breve momento, tra l'esplosione iniziale e (probabilmente) quella finale. Ma, vissuta dall'interno, questa vita è per noi la cosa più preziosa: è una fiaccola che dobbiamo cercare di trasmettere a lungo, di mano in mano, secondo un percorso che sembra addentrarsi sempre più in quella che è la vera vocazione dell'uomo: la conoscenza.<br />
Ma siamo ancora all'altezza di questo compito?
==''Il mio lungo viaggio''==
===[[Incipit]]===
Quando sono nato, alla fine degli anni Venti, Charles Lindbergh aveva appena attraversato per la prima volta in solitaria l'Atlantico con un aereo, e Umberto Nobile era appena tornato con i pochi superstiti dal disastro del dirigibile ''Italia'' al Polo Nord. L'Italia era un paese in larga misura analfabeta, una persona su cinque non sapeva neppure scrivere la propria firma. E la speranza di vita era di soli cinquantadue anni!
===Citazioni===
*E il piacere di capire è proprio uno dei segreti per essere attratti dalla scienza. (parte I, cap. V, ''Il volume dei "Perché?"'')
*A scuola, ancora oggi, si studiano le scienze, ma non la scienza. Cioè si impara matematica, chimica, biologia, scienze naturali, ma non si impara il metodo della scienza, la sua etica, il ruolo che ha nella società, nell'economia, nella cultura. (parte I, cap. V, ''Il volume dei "Perché?"'')
*Ricordo che un'estate, con un amico, "scoprimmo" il ''[[Epitteto#Manuale|Manuale]]'' di Epitteto, un filosofo greco che invitava a cercare l'ottimismo attraverso il pessimismo. Ne discutevamo tantissimo, trovandolo anche particolarmente attuale nei suoi ragionamenti e nei suoi esempi. Ecco che, attraverso il suo testo, trovammo proprio il piacere di imparare a pensare. (parte I, cap. V, ''Il volume dei "Perché?"'')
*Nella vita ho imparato che, per ottenere il meglio dalle persone, bisogna riuscire a motivarle: nel caso dello [[studio]], è fondamentale far scoprire quanto una materia possa essere interessante, andando oltre lo strato "duro", e raccontarla con un linguaggio stimolante e creativo. (parte II, cap. III, ''Tre anni tra i matti'')
*A volte qualcuno mi chiede cos'ha di speciale il [[jazz]], da riuscire a esercitare una tale attrazione. È difficile dirlo. Molte cose, ma una in particolare: nel jazz, il musicista non è solo un esecutore, ma diventa un creativo, un compositore.<br>Nella musica classica i musicisti, anche i grandi solisti, non creano la loro musica, ma suonano uno spartito scritto da altri: lo "eseguono", come dice la parola.<br>[...] Nel jazz invece non solo il solista crea la sua musica improvvisando su un giro armonico, ma spesso compone il tema e gli arrangiamenti. È una cosa molto diversa, e immensamente gratificante.<br>[...] Il jazz ha poi, per chi lo suona, altri aspetti positivi: spinge all'emulazione, e quindi allo studio, alla ricerca di perfezionamento, all'impegno. E permette di continuare a suonare per il proprio diletto lungo tutta la vita. Ognuno secondo le sue capacità: da semplice dilettante ad amatore di alto livello. (parte III, cap. I, ''La passione per il pianoforte'')
*Le questione della [[raccomandazione]] (pratica largamente diffusa anche in RAI) l'ho sempre vista non soltanto come una cosa scorretta, ma anche come uno svantaggio. Intanto perché è una forma di prevaricazione, un modo di barare al gioco, e poi perché toglie libertà all'individuo. Se infatti questo (grande) favore proviene da un politico, come spesso avviene, occorrerà essergli riconoscenti. E questa non è una bella situazione per un giornalista che vuol avere un minimo di indipendenza, e non sentirsi trillare il telefono... (parte III, cap. IV, ''Il famoso uccellino'')
*E c'è una regola che ho osservato per tutta la vita professionale: mai accontentarsi di quello che sembra già buono [...]. (parte III, cap. V, ''Una regola che ho osservato'')
*Il consiglio che posso dare ai giovani è: nel vostro lavoro, qualunque esso sia, puntate all'eccellenza. (parte III, cap. V, ''Una regola che ho osservato'')
*Una [[società]] non è soltanto la somma di tanti individui, ma consiste soprattutto nella rete di relazioni tra tutte le sue parti. Il nostro paese è pieno di menti intelligenti, ma manca di un'intelligenza di sistema. (parte IV, cap. I, ''Vivere tredici anni all'estero'')
*A voler essere davvero sinceri, il problema di fondo dell'[[Unione europea|Europa]], in realtà, non è solo politico ed economico: il fatto è che i paesi che ne fanno parte sono troppo diversi per potersi unire veramente. Italiani, tedeschi, inglesi, francesi, olandesi, spagnoli, belgi, portoghesi, greci possono sicuramente far parte di un'unica nazione totalmente integrata, ma solo se si trasferiscono negli Stati Uniti, in Canada, in Australia, o in Argentina... Lì si riconoscono tutti in una sola bandiera, una sola lingua, un solo sistema economico. Mettere insieme in Europa paesi così diversi e distanti culturalmente e storicamente – con identità tra loro lontanissime e sviluppi estremamente diseguali, una babele di lingue, antichi odi e pregiudizi – è un'impresa senza speranza.<br>Accontentiamoci del molto che è stato fatto, che ha permesso almeno di creare legami importanti tra nazioni che per secoli si sono odiate e sbudellate a vicenda. Sperando che l'attuale vento antieuropeista non soffi talmente forte da disgregare una costruzione che al suo interno ha un collante ancora troppo debole. (parte VI, cap. IV, ''Il vero problema'')
*Spesso, a proposito di [[obiettività]], si cita una frase scritta all'ingresso dell'edificio che ospita il "New York Times": "Tutte le notizie che vale la pena di stampare". Ma sotto quella scritta ce n'è un'altra che non viene mai citata: "Senza l'intenzione di favorire o danneggiare qualcuno". Questo è il punto. Senza l'intenzione di... Con questo spirito tutto si può dire, nei modi giusti. (parte VIII, cap. VI, ''Obiettività'')
*Tutta l'[[informazione]] è profondamente influenzata dall'emozione. E c'è una ragione molto precisa: il nostro cervello, attraverso una lunga evoluzione, è stato costruito per reagire a stimoli che possono rappresentare un allarme, oppure una fonte di piacere o di gratificazione, mettendo in azione un arcaico meccanismo di attenzione e di attrazione.<br>In altre parole, tutto ciò che è emotivo interessa e ha la precedenza rispetto a ciò che non lo è.<br>Basta guardare la scaletta-tipo di qualunque Telegiornale per rendersene conto, a cominciare dalla pagina politica: interessano le polemiche, le crisi, i processi, gli scontri, le tasse; e poi gli incidenti, le guerre, i naufragi, gli accoltellamenti, il maltempo, o qualunque altra notizia capace di colpire: vicende commoventi, ma anche storie d'amore, o notizie curiose, divertenti, o che riguardano il mondo dello spettacolo e ancor più quello dello sport, dove l'impatto emotivo è molto forte. A volte, una semplice frase infelice di un personaggio famoso è materia sufficiente per generare una serie di titoli, polemiche, commenti.<br>Purtroppo è "normale" che sia così. Normale nel senso che sono proprio queste le cose che attirano l'attenzione, e se un Telegiornale non le seguisse perderebbe pubblico e ascolti. (parte VIII, cap. VII, ''Il varo interessa se va male'')
*[...] non bisogna mai scoraggiarsi e fermarsi al primo ostacolo. Ci possono essere altre strade per riuscire a ottenere ciò che si desidera, compresa quella di bussare alla porta dei piani alti. A volte aprono. (parte IX, cap. VIII, ''La letterina di Stanley Kubrick'')
*[...] è possedendo un patrimonio di vocaboli che si impara a parlare una [[Linguaggio|lingua]]. È quello che si fa con i propri figli quando si insegna loro a parlare: si insegnano le parole, non la grammatica, i verbi irregolari e la letteratura. Ed è così che io ho imparato le lingue. (parte XII, cap. IV, ''La commissione per la riforma primaria'')
*[...] in ogni campo, se si vuole ottenere un vantaggio, bisogna decidere cosa fare (o dare) in cambio. È un concetto basilare, importantissimo nella vita: oggi molta gente vuole solo vantaggi. Gratis. Ed è un discorso che alla fine porta al famoso binomio [[Diritto e dovere|diritti-doveri]]. Oggi si parla soltanto di diritti, e mai di doveri. Anzi, del diritto di avere dei diritti. Quando ero piccolo, a me non hanno mai detto che avevo dei diritti: avevo solo dei doveri, che venivano premiati se li rispettavo. (parte XII, cap. IV, ''La commissione per la riforma primaria'')
*[...] la scienza non è democratica. Non è come in Parlamento, dove ogni voto conta e ogni voce ha diritto di cittadinanza: la velocità della luce non la si stabilisce a maggioranza, per alzata di mano. (parte XV, cap. III, ''La scienza non è democratica'')
*[...] TV e libri non sono solo fine a se stessi: se il seme cade sul terreno fertile, le idee possono crescere e svilupparsi. Noi tutti siamo fatti di incontri, letture ed esperienze, magari casuali. L'importante è che tutti questi stimoli ci siano e circolino quanto più possibile. (parte XVI, cap. VII, ''Spiegare l'economia'')
*[...] lavorare con le persone giuste è la formula del successo. (parte XVII, cap. III, ''Lo "scalino" che fece nascere "SuperQuark"'')
===[[Explicit]]===
Per fortuna ci sentiamo tutti eterni. Ed è per questo che cavalcheremo sino alla fine. Cercando di tenere alto il nostro pennacchio.
==''L'uomo e la marionetta''==
*Crediamo di essere liberi, mentre la biologia ci dimostra che siamo delle macchine chimiche completamente condizionate dai cromosomi e dall'ambiente che ci circonda. [...]. Le nostre idee e il nostro comportamento non sono affatto scelti liberamente, ma sono il risultato di un'azione combinata dell'eredità e dell'ambiente.<br />Quanto alle dittature (e alle ideologie), esse non hanno bisogno di ricorrere ai farmaci o agli elettrodi per provocare cambiamenti biochimici e cerebrali: sono sufficienti i discorsi e la propaganda.<br />La biologia mostra infatti che la parola e il farmaco hanno un'azione sostanzialmente simile nel cervello: entrambi inducono cambiamenti biochimici e molecolari nell'organizzazione cerebrale. (premessa, pp. 7-8)
*La [[ricerca]] è per definizione movimento: ciò che era vero ieri non lo è più oggi, e sarà ancora modificato domani. (cap. I, p. 33)
*Oggi il mondo accetta sempre più difficilmente il concetto di ingiustizia. Ovunque vi sono movimenti di liberazione. Però l'uomo può essere liberato soltanto dalle ingiustizie ambientali, non da quelle genetiche.<br />Si può fare in modo che ogni individuo abbia il diritto allo studio, al lavoro, al riconoscimento dei suoi meriti, ma alla base vi sarà sempre un'ingiustizia genetica, perché certi uomini nasceranno più ricchi di talenti, di salute, e di intelligenza di altri.<br />Una volta superate le ingiustizie di classe, ci si troverà sempre di fronte a un'altra ingiustizia di classe: quella che raggrupperà inevitabilmente i cittadini più o meno «meritevoli» dal punto di vista genetico. (cap. III, p. 73)
*L'[[intelligenza]], come muscolo di sopravvivenza, cominciò ad avere successo fin dall'età primitiva, quando consentì all'uomo di costruirsi armi migliori e sopraffare un nemico più forte fisicamente: oggi noi rifiutiamo la violenza, proprio perché abbiamo creato una diversa scala di priorità nella sopravvivenza: quella dell'intelligenza.<br />Dobbiamo però renderci conto che anche l'intelligenza è a suo modo violenta, perché tende ad affermarsi e a soppiantare taluni valori con altri. Anch'essa fa parte della legge del più forte, quindi dell'evoluzione. (cap. III, p. 77)
===[[Explicit]]===
Spesso ho, di proposito, illuminato in modo violento certi aspetti della biologia, nell'intento di proporre un dibattito salutare, necessario a una presa di coscienza dei problemi che si pongono all'uomo moderno. Basta leggere le cronache allucinanti dell'avvelenamento del pianeta, guardare il modo in cui si continuano a costruire le città, o il tipo di vita che stiamo conducendo e preparando per i nostri figli, per renderci conto che il problema non è nella tecnologia ma nel modo di utilizzarla.<br/ >
Il ritardo mentale, che è innanzitutto politico e morale, sembra aver oggi annebbiato quello che è sempre stato uno degli istinti vitali più forti: la sopravvivenza della specie, quella forza che, già attraverso la selezione, premiava l'istinto materno e la difesa dei piccoli a costo del sacrificio.<br />
Per noi, invece, il futuro sono i prossimi cinque minuti: non sembriamo disposti a sacrificare questa generazione per la prossima. Ma il problema si può rovesciare: è disposta la prossima generazione a lasciarsi sacrificare da questa?<br />
Io penso che i giovani, quelli che desiderano diventare uomini immaginanti e non uomini-ape, si trovino ormai in una situazione di legittima difesa.
==''La macchina per pensare''==
===[[Incipit]]===
Un chilo e mezzo di cellule nervose, 4 miliardi d'anni di evoluzione. Il nostro [[cervello]], proiettato nel futuro dell'elettronica, porta ancora stratificata dentro di sé la storia della vita.
===Citazioni===
*Vi siete mai chiesti perché l'uomo e la donna possiedono ognuno soltanto una metà dell'organo di [[procreazione|riproduzione]]? E debbono impegnare tanto tempo (e energie) per mettere insieme le loro due parti? La risposta, ovviamente, è che questa riproduzione a due ha permesso di rimescolare i cromosomi e quindi di ridistribuire le mutazioni favorevoli che altrimenti sarebbero rimaste separate in individui diversi.<br />Così ognuno di noi, attraverso i riti del [[corteggiamento]] e dell'accoppiamento (con tutto quello che ciò comporta: investimenti, stratagemmi, emozioni, magari anche poesie e musiche), diventa strumento inconsapevole di quell'esigenza fondamentale della natura che è la produzione di diversità. (cap. I, p. 13)
*Solo una crescente efficacia nello [[Spiegazione|spiegare]] consente infatti una crescente capacità di [[capire]]. (cap. XV, p. 249)
*Tutti coloro che si occupano di [[insegnamento]] dovrebbero ricordare continuamente l'antico motto latino «ludendo docere», cioè «insegnare divertendo». Se si riesce infatti a inserire l'aspetto del «gioco» (nel senso dell'«interesse») eccitando così le motivazioni individuali e accendendo i cervelli, si riesce a moltiplicare in modo altissimo l'efficienza dell'informazione, dell'insegnamento, della comunicazione. Perché l'interessato «ci sta». È stimolato, partecipa, ricorda. E impara. (cap. XV, pp. 256-257)
==''Nel buio degli anni luce''==
*[...] le [[conoscenza|conoscenze]] di un individuo hanno valore soltanto se possono permettergli di capire il mondo in cui vive e eventualmente permettergli di modificarlo a suo vantaggio. (introduzione, p. 5)
*Per [[cultura]] si deve intendere [...] la capacità globale di rispondere in modo adeguato ai problemi di sopravvivenza che una società deve affrontare. A ogni livello: energetico, agricolo, industriale, educativo, mentale, comportamentale. Vale a dire, la capacità di capire il proprio tempo, di individuare le grandi leve che producono i veri cambiamenti, e di utilizzarle per adattarsi, anche mentalmente, al proprio ambiente (o per adattare l'ambiente a sé). (introduzione, p. 6)
*Cultura «classica» e cultura scientifica devono oggi fondersi in ogni individuo, per creare quella visione binoculare che, sola, permette di dare rilievo e profondità agli avvenimenti e di partecipare consapevolmente alle decisioni. (introduzione, p. 7)
*In un certo senso [...] sulla Terra non esistono [[Risorsa|risorse]] e materie prime, ma esiste soltanto la capacità umana di trasformare certi materiali inerti in risorse, grazie appunto a invenzioni e tecnologie. (cap. II, p. 43)
*Per affrontare seriamente la crisi energetica sembra ormai inevitabile ricorrere massicciamente alla fonte più abbondante di energia che esista, quella meno inquinante, meno costosa, più disponibile immediatamente: cioè il [[Risparmio energetico|risparmio di energia]]...<br />Secondo certi calcoli, infatti, con il solo risparmio energetico si potrebbe «liberare» tanta energia quanta ne producono da sole le centrali nucleari, e sarebbe quindi più conveniente investire soldi e sforzi nel campo del ''risparmio'' anziché in quello della ''produzione'' di energia. (cap. IV, p. 119)
*In tutti i [[Sistema|sistemi]] viventi, siano essi biologici, economici o politici, esistono delle autoregolazioni automatiche quando si verificano certi squilibri; con conseguenze a volte anche spiacevoli.<br />È come nella vasca di [[Archimede]], dove l'immersione di certi corpi provoca inevitabilmente spinte e cambiamenti di livelli, anche se non lo si desidera. (cap. V, pp. 167-168)
*[...] la [[scuola]] oggi è incapace di sviluppare quelle competenze e quei talenti che sono oggi necessari per continuare ad appartenere a una società industriale avanzata. È talmente distaccata dalle vere esigenze del mondo del lavoro da essere diventata, in larga misura, una fabbrica di disoccupati con la laurea. (cap. VIII, p. 204)
*Quando si parla di una società in cui gli sforzi siano destinati a migliorare l'uomo, a elevare la sua educazione, ad assisterlo, a favorire le arti, la conoscenza, la cultura ecc., si ha tendenza a dimenticare un particolare importante: che tutto ciò richiede molta energia, materie prime, tecnologia. E [[produttività]].<br />Infatti solo un'alta produttività consente a un numero crescente di persone di lasciare l'agricoltura e l'industria per dedicarsi ai servizi e ai piaceri dell'intelletto. (cap. IX, p. 207)
*[...] quando mi capita di partecipare a qualche dibattito sulla [[femminismo|liberazione femminile]], mi diverto a scandalizzare l'uditorio cominciando con una battuta in apparenza feroce e irriverente: «''La liberazione della donna è un sottoprodotto del petrolio...''»<br />Questa frase suscita naturalmente subito reazioni diverse, a volte indignate. Però riesce ad «agganciare» chi ascolta, sia pure in modo provocatorio, su un concetto che a me pare fondamentale: e cioè che soltanto la disponibilità di energia (e di tecnologia, perché in definitiva ''anche l'energia è solo tecnologia'', nel senso che è il risultato di una capacità di estrarre e utilizzare risorse) permette alla donna (e a chiunque altro) di uscire dal sottosviluppo, e di accedere a nuovi beni e a nuovi ruoli. (cap. IX, pp. 218-219)
==''Nel Cosmo alla ricerca della vita''==
*Dopo un fantastico viaggio nel cosmo iniziato con il [[Big Bang]], tutti questi [[Atomo|atomi]] che vediamo in natura sono stati cucinati nelle [[supernova|supernove]], poi compressi, aggregati, bolliti, raffreddati. E infine riuniti insieme per costruire questi straordinari esseri viventi (e pensanti) che vediamo intorno a noi.<br />Sono atomi, in fondo, che ora tornano a guardare verso lo spazio da dove sono venuti e a contemplare la propria origine. In un certo senso è l'Universo che comincia a guardare se stesso. E a porsi delle domande. C'è qualcun altro in questa immensa distesa di stelle? O siamo soli? (cap. II, p. 38)
*Lo spazio in cui siamo immersi è talmente grande, talmente immenso che c'è quasi da spaventarsi a guardarlo dentro un telescopio. Sappiamo tutti che la Terra è meno di un granello di polvere, ma ogni volta che ci misuriamo nei confronti dell'Universo, c'è da rimanere stupiti e quasi agghiacciati. (cap. II, p. 39)
*Le [[teoria|teorie]] sono certamente utilissime, perché sono stimolanti e servono per impostare una ricerca. Ma senza verifiche sperimentali restano quello che sono: cioè solo delle ipotesi. (cap. VI, pp. 145-146)
===[[Explicit]]===
Forse c'è qualcun altro, su un altro pianeta, in questo momento, che scruta il cielo nella nostra direzione. O forse no. Forse siamo soli nello spazio.<br />
In ogni caso guardando tutt'intorno l'Universo c'è una sensazione molto forte che emerge, almeno questa è la sensazione che personalmente io provo: quella di sentirsi molto più vicini alla nostra vecchia Terra, che rimane, malgrado tutti i suoi difetti, un posto meraviglioso per vivere.
Uscendo fuori dai baratri dell'Universo, ci si rende conto di quanto sia dolce il nostro pianeta, con la sua natura, i suoi animali, i suoi paesaggi e la sua gente.<br />
Guardando molto lontano nello spazio e nel tempo si riesce a capire quanto siano preziose le cose che stanno qui accanto a noi, e che dovremmo imparare ad amare di più.
==''Perché dobbiamo fare più figli''==
===[[Incipit]]===
Prendete un mazzo di carte da gioco e posatelo sul tavolo. Chiedete a un amico di "tagliare" il mazzo e di dividerlo in due. Le 52 carte, una volta dimezzate, si ridurranno a 26.<br />
Fate tagliare una seconda volta: ne rimarranno 13. Dopo un terzo taglio le carte si ridurranno a 6 o 7.<br />
In soli tre tagli, cioè, il mazzo è passato da 52 a 6 o 7 carte.<br />
Per le nuove generazioni italiane sta succedendo qualcosa del genere. A ogni ricambio generazionale i neonati si stanno quasi dimezzando.<br />
In tutti questi anni si è parlato soprattutto del problema della sovrappopolazione nel mondo e dei rischi connessi. Ed è vero. È una grave distorsione che pagheremo cara. Ma questa esplosione demografica ha avuto luogo nelle regioni più povere del pianeta: quelle che faranno salire a oltre 9 miliardi la popolazione mondiale nel 2050.
===Citazioni===
*I [[Figlio|figli]] riempiono una vita, diventano il centro di tutto: delle emozioni, dell'amore, della dedizione. Quando sono piccoli sono una continua scoperta, via via che i loro occhi e la loro mente si aprono alla vita. Dipendono completamente da noi, e ci rendiamo conto che solo le nostre cure permettono loro di vivere, di esprimersi e di svilupparsi.<br />Man mano che crescono rappresentano un susseguirsi di gioie, di ansie, di soddisfazioni, di preoccupazioni, di momenti felici. I sacrifici fatti per loro non hanno peso. Qualunque genitore queste cose le sa benissimo. Soprattutto le madri. (cap. IV, p. 49)
*Va sottolineato che anche il nostro livello educativo e culturale dipende in larga misura dalla disponibilità di [[energia]]. Perché solo una società che dispone di "ruote che girano" (tecnologia / energia) può permettersi [...] di mandare masse di giovani a scuola e all'università. Per 15, 20, 25 anni questi giovani non producono, ma consumano soltanto: cibo, abiti, riscaldamento, trasporti, aule, insegnanti, libri ecc. Del resto, anche un libro di [[filosofia]] è un prodotto industriale: quando non esistevano macchine ed energia i libri si scrivevano a mano, su pergamena.<br />[...] per tutta la sua vita il filosofo non produce cibo, oggetti, servizi, ma beneficia della produttività consentita dalla tecno-energia, senza la quale zapperebbe la terra e sarebbe anche lui analfabeta... Ma questo vale per la stragrande maggioranza delle professioni intellettuali: scrittori, storici, astronomi, letterati, paleontologi, critici d'arte ecc. Tutti a zappare. (cap. XI, pp. 166-167)
*Il risparmio e l'efficienza energetica possono articolarsi in tanti modi, nei trasporti in particolare. Anche qui però occorrono incentivi che rendano il risparmio "conveniente". Le prediche contro gli sprechi servono a poco: gli sprechi diminuiscono solo quando si tocca il portafoglio. (cap. XI, p. 169)
*È impensabile una società civile che non dia piena [[Libertà di stampa|libertà alla stampa]]. Del resto sappiamo quante vicende, anche nel nostro paese, sarebbero rimaste nell'ombra senza il minuzioso lavoro di inchiesta di tanti giornalisti.<br />Naturalmente c'è sempre un prezzo da pagare: ci possono essere errori, a volte distorsioni o interpretazioni di parte, ma l'informazione è irrinunciabile. Come l'energia. (cap. XIII, p. 221)
==''Quark Economia''==
*La storia della vita sulla Terra, lo sappiamo, è la storia dell'[[adattamento]] all'ambiente. Attraverso una serie di mutazioni e di selezioni, le specie vegetali e animali si sono continuamente adattate all'ambiente in trasformazione, trovando ogni volta le soluzioni giuste per sopravvivere nei climi più diversi. Chi non s'adattava si estingueva. (cap. VII)
*[...] non è detto che un [[sistema]] debba essere sempre in [[equilibrio]]: anzi, spesso l'equilibrio è una situazione di immobilità. Lo si vede bene nei sistemi biologici. Per esempio, quando camminiamo il nostro corpo tende a sbilanciarsi in avanti. In questo caso è utile (anzi necessario) squilibrarsi. Altrimenti non si camminerebbe. (cap. IX)
*Se vi chiedessero qual è il miglior investimento, cosa rispondereste [...]? Personalmente penso che la risposta giusta sia: probabilmente l'[[educazione]]. Il miglior investimento infatti è mettere i soldi nel cervello dei figli, nello sviluppo della loro intelligenza, della loro capacità di essere creativi, competenti, adatti al mondo nuovo che si sta aprendo. (cap. XIII)
*[...] la [[scuola]] in definitiva dovrebbe insegnare a diventare intelligenti. E anche pratici, per potersi autogestire in modo valido. Cioè fare in modo che, una volta che si è davvero dimenticato molto di ciò che si è imparato sui banchi, emerga però un cervello che è stato allenato a rispondere bene agli stimoli ambientali, che è capace di adattarsi, e di affrontare in modo corretto i problemi. Usando anche in modo costruttivo la creatività: intesa non come una pseudo-immaginazione un po' allo sbando, ma come uno strumento per costruire ogni volta qualcosa di concreto. (cap. XIII)
*[...] nei servizi pubblici, come nelle aziende o nel proprio lavoro, vale sempre una piccola ma importantissima regola che qualcuno ha riassunto brillantemente in una formula molto azzeccata, che suona così: ogni volta che qualcuno percepisce un [[reddito]] che non produce, c'è qualcun altro che produce un reddito che non percepisce... (cap. XV)
*[...] nessuno di noi è in grado di fermare lo sviluppo [[Tecnologia|tecnologico]]: perché è qualcosa che cammina per conto suo, attraverso sterminate ramificazioni che si estendono ormai in tutto il mondo. [...]. Limitarsi a denunciare i rischi dello sviluppo tecnologico non è quindi sufficiente, perché, comunque, la tecnologia continuerà ad avanzare (e la gente a usarla). [...]. Quello che si può fare è prender atto di questa situazione e, per quanto possibile, governarla. (cap. XVI)
*Noi abbiamo nel nostro appartamento innumerevoli cose che possono distruggerci o avvelenarci, ma non per questo le rifiutiamo: perché ci sono utili e perché abbiamo imparato a usarle in modo razionale. Nelle nostre società, invece, ci comportiamo in modo del tutto diverso: scarichiamo l'immondizia nel salotto, affumichiamo l'aria in camera da letto, lasciamo che i bambini giochino con i fiammiferi e con i fili scoperti dell'elettricità in bagno. [...]. Non serve pronunciare il «vade retro» allo scaldabagno o alla tintura dei capelli o al sacco dell'immondizia: dobbiamo piuttosto regolarne bene l'uso. (cap. XVI)
*Ogni volta che si accende una [[lampadina]], si inquina comunque sempre da qualche parte. (cap. XVI)
===[[Explicit]]===
La posta in gioco è altissima. Infatti creare un'[[opinione pubblica]] matura e informata vuol dire creare un terreno più fertile per le trasformazioni.<br />
Anche i politici, che sono spesso costretti a iper-semplificare i problemi e a titillare più le emozioni degli elettori che la loro razionalità, potrebbero così incontrare minori incomprensioni e resistenze nel proporre cambiamenti magari scomodi ma più adatti a una società moderna.<br />
Un paese infatti è moderno non solo perché ha dei computer o dei robot, ma soprattutto perché ha un tessuto culturale che gli consente di fare delle scelte coerenti.
==''Ti amerò per sempre''==
===[[Incipit]]===
"Ti amerò per sempre." Una frase che milioni di innamorati continuano a dirsi in tutte le lingue, da generazioni e generazioni.<br />
L'[[innamoramento]] colpisce tutti, inesorabilmente: ricchi e poveri, giovani e non più giovani, brutti e belli. In questo momento, nel mondo, un numero sterminato di [[coppia|coppie]] si amano, litigano, si rappacificano, si separano.
===Citazioni===
*Naturalmente l'[[attrazione sessuale|attrazione]] (anche una forte attrazione) è una cosa diversa dall'innamoramento. Ne è solo un'eventuale premessa.<br />Innamorarsi veramente significa entrare in una dimensione del tutto differente, cambiare pianeta. Significa spostare il baricentro della propria vita e orbitare intorno a un nuovo punto di riferimento. I riflettori della nostra mente illuminano un'unica immagine: quella di lei (o di lui). Il resto rimane sullo sfondo. Questa immagine si sovrappone a tutte le altre, è presente ovunque, in ogni momento. Viene vista, rivista, ripassata come in un replay ossessivo, crea gioia, struggimento, persino tremore. La persona amata viene idealizzata. Non ha difetti. E, se ne ha, vengono oscurati da una specie di daltonismo emotivo.<br />Questa immagine così amata la si porta sempre con sé, al lavoro, in viaggio, a letto. Vive e palpita all'interno della nostra mente e dei nostri sentimenti: la interroghiamo, le parliamo, è la protagonista del nostro teatrino mentale. Continuamente i nostri pensieri la circondano, la sfiorano, la contemplano. (cap. I, p. 15)
*Qualcuno ha detto che l'innamoramento in certi casi è come una droga, che modifica profondamente il comportamento, crea una dipendenza, induce a fare qualunque cosa pur di non perdere la persona amata, e può portare a drammatiche crisi di astinenza in caso di interruzione brusca del rapporto, cioè di abbandono.<br />Le cose si complicano quando l'innamoramento è unilaterale. L'amore non corrisposto viene vissuto in modo sofferto: a volte in silenzio, con rassegnazione, altre volte come un'ossessione. (cap. I, p. 17)
*L'[[amore]], infatti, non ha nulla a che fare con la saggezza: è un tuffo in una dimensione nuova, bellissima, irresistibile, dove nient'altro importa. I conti si faranno magari più in là, quando sarà passata la febbre e rimarranno i postumi della "follia". (cap. I, p. 19)
*L'amore, dunque, colpisce in modo subdolo, spesso improvviso. È un sentimento irrazionale che penetra dolcemente e invade tutto l'organismo, come un'endovenosa che si diffonde capillarmente e che modifica il nostro modo di pensare e di agire. Provocando, a volte, una narcosi totale. (cap. I, p. 20)
*Insomma, biochimica cerebrale e stati emotivi sono strettamente collegati tra loro. E non potrebbe essere altrimenti, dal momento che il [[cervello]] non è un'entità astratta, ma un intreccio di cellule nervose che "scattano" quando vengono stimolate da certe sostanze chimiche (i neurotrasmettitori, appunto) che ne modulano l'attività. (cap. II, p. 31)
*Il [[pene]] non è un muscolo ma una specie di spugna [...].<br />A questo proposito c'è un fatto sorprendente: i disturbi dell'[[erezione]], che molti individui conoscono, non esistono nel mondo animale. Come mai? Perché noi siamo gli unici a non possedere l'osso penico!...<br />Praticamente tutti i mammiferi, infatti, [...] hanno un [[osso]] o una cartilagine all'interno del pene (quello della balena è lungo addirittura 7 metri...). Non solo, ma dispongono di muscoli per "alzare" il loro pene, così come si alza un dito o un braccio. È evidente che con un organo così "truccato" l'erezione è assicurata. (cap. V, pp. 69-70)
*È molto interessante il fatto che anche tra gli [[Omosessualità|omosessuali]] esista la stessa differenza che si può osservare tra gli eterosessuali: i maschi tendono ad avere moltissimi partner, anche centinaia, mentre le donne lesbiche tendono ad avere poche compagne [...]. Esiste cioè anche qui una tendenza alla "poligamia" da parte dei maschi e alla "monogamia" da parte delle femmine. (cap. VII, p. 115)
*[...] oggi il numero dei [[single]] è molto elevato: alcuni lo sono per scelta, familiare o personale, altri perché sono separati o divorziati. Ma altri lo sono proprio perché non sono riusciti a trovare l'altra metà della mela. Perché le mele erano poche. O perché quelle giuste erano già impegnate. Oppure perché quelle che rimanevano erano delle pere... (cap. VIII, p. 119)
*Un [[viso]] è come la copertina di un libro: può suscitare la voglia di sfogliarlo (oppure di riporlo subito nello scaffale). Ma solo cominciando a leggerlo ci si rende conto se vale la pena di continuare oppure no. (cap. VIII, p. 122)
*La [[Sesso|sessualità]] [...] preme con la leva fatale dell'[[eccitazione]] che, così come avviene in natura da milioni di anni, attrae i corpi in un sistema irrefrenabile di gravitazione universale. (cap. IX, p. 133)
*La [[gelosia]], del resto, non a caso viene definita l'altra faccia dell'amore: effettivamente è l'altra faccia dell'innamoramento, della sessualità, dell'attaccamento, che sono passioni istintive anch'esse iscritte nei nostri geni. Tutte insieme si completano: da un lato presiedono alla conquista di un partner, dall'altro tendono a difendere istintivamente questo bene conquistato. (cap. X, p. 150)
*[[Lite|Litigare]] è qualcosa che fa parte della vita, non solo nel rapporto di coppia [...]. Il fatto è che nel rapporto di coppia il partner lo si ha sempre davanti, per tutta la vita. E l'accumulo di astio che un litigio può portare con sé (con il rischio che ogni volta lo scontro si spinga sempre un po' più in là, partendo dalla "soglia" precedente) ci dice che sarebbe saggio evitare di iniettare troppo veleno nel circuito dei propri rapporti, per evitare il peggio. (cap. XII, p. 183)
*Il rispetto per il partner, anche quando si tratta di piccole cose, è, oltretutto, un segno di intelligenza, perché vuol dire rinunciare a poco per salvare molto. (cap. XII, p. 195)
*[...] una delle migliori definizioni dell'intelligenza è proprio "[[flessibilità]]": cioè la capacità di trovare le soluzioni giuste non marciando diritti per la propria strada, ma cercando altri percorsi più fruttuosi. (cap. XII, p. 197)
*Senza l'amore tutte le luci si sarebbero spente da tempo: perché è questa forza che permette alla vita di rinascere ogni volta e di passare da una generazione all'altra. (cap. XII, p. 199)
===[[Explicit]]===
Se calarsi come un palombaro alla ricerca delle correnti di fondo che muovono il nostro comportamento in amore è stimolante intellettualmente, lasciarsi invece andare, e farsi trasportare dalla corrente, vuol dire entrare in una nuova dimensione straordinaria dove non contano più le domande, le teorie, le sperimentazioni, ma solo uno sguardo: quello della persona che ci sta davanti. Alla quale si può dire con cosmica sincerità: "Ti amerò per sempre!". <!--(cap. XII, p. 199)-->
==''Tredici miliardi di anni''==
*{{NDR|Su come i [[dinosauro|dinosauri]] ebbero il sopravvento sugli altri [[rettile|rettili]] contemporanei}} Un nuovo modo di camminare e di correre. È stata una conquista fondamentale. Per capire la portata di questa novità, bisogna fare un passo indietro e tornare al momento in cui i primi vertebrati escono dall'acqua e cominciano a spostarsi sulla terraferma. Quei primi animali si appoggiavano su robuste zampe disposte lateralmente al corpo: lo si vede bene oggi, per esempio, nei coccodrilli, che avanzano strisciando a terra e torcendo il corpo a sinistra e a destra. Il risultato era l'impossibilità di correre e respirare al tempo spesso. Oggi, accurati studi hanno confermato che molti piccoli rettili non sono capaci di respirare quando corrono... la camminata dei rettili è via via migliorata, ma la vera svolta è arrivata con i primi dinosauri, che hanno "inventato" un tipo di locomozione del tutto nuovo, che non comprime i polmoni... Attraverso una serie di trasformazioni del bacino: le zampe non sono più disposte lateralmente, come nel coccodrillo, ma si trovano praticamente sotto il ventre, in posizione verticale. In questo modo è stato possibile non soltanto liberare il torace dalle contorsioni, e quindi correre e respirare al tempo stesso, ma anche diventare bipedi, cioè camminare (e correre) sulle due zampe posteriori. (cap. XIII)
*Un coccodrillo o una lucertola generalmente non tengono la coda alzata quando camminano, i dinosauri sì, per bilanciare il peso della testa (o del lungo collo). Infatti, in tutte le sequenze di orme di dinosauri trovate in varie parti del mondo non si vedono mai tracce della coda. (cap. XIII)
*In effetti oggi sono tanti i paleontologi che ritengono che molte specie di dinosauri, nonostante fossero rettili, avessero il sangue caldo. E per questo fossero così attivi, energici e aggressivi, e si prendessero cura dei propri piccoli. Un'ulteriore prova è che i loro eredi più diretti, gli uccelli, sono a sangue caldo. (cap. XIII)
*È possibile che il volo abbia preso origine da piccoli dinosauri piumati che si arrampicavano sugli alberi e si gettavano in planate sempre più efficienti. Ma c'è anche un'altra ipotesi suggestiva: che tutto sia cominciato con i balzi che forse si verificavano nei combattimenti fra i maschi. È qualcosa che avviene anche oggi tra gli uccelli, quando si azzuffano: per esempio, quando due galli combattono per il predominio, con salti e battiti di ali per colpire l'avversario dall'alto. Il passo successivo potrebbe essere stato lo sviluppo di balzi più lunghi, per saltare un ostacolo o per sfuggire a un predatore. Oggi questo noi lo vediamo, per esempio, nelle galline: le galline non volano, svolazzano. Potrebbe essere stata questa la sequenza che ha portato pian piano ai primi decolli e poi al volo? L'enigma rimane. (cap. XIII)
==''Viaggi nella scienza''==
*La [[divulgazione]] deve infatti fare i conti con questi due problemi, che richiedono competenza e immaginazione: cioè da un lato comprendere nel modo giusto le cose, interpretandole adeguatamente per trasferirle in un diverso linguaggio: dall'altro essere non solo chiari ma anche non-noiosi, pur mantenendo integro il messaggio (anzi, non aver paura di esser divertenti: l'[[umorismo]] è uno dei compagni di strada dell'intelligenza).<br />Per queste ragioni, paradossalmente, si può dire che è più difficile... essere facili. Tutti, infatti, sono capaci di parlare o di scrivere in modo oscuro e noioso: la [[chiarezza]] e la semplicità invece sono scomode. Non solo perché richiedono più sforzo e più talento, ma perché quando si è costretti a essere chiari non si può barare. Sappiamo tutti, per esperienza, che le [[Parola|parole]] possono spesso servire da cortina fumogena per nascondere i pensieri. O per nascondere la propria ignoranza su certi argomenti. Rimanendo nel vago e nell'ambiguo, si riescono più facilmente a mascherare i buchi. Invece, quando si è obbligati a esser semplici, bisogna dimostrare di aver capito davvero. Anzi di essere arrivati al nocciolo della questione e di averne individuato i meccanismi. (cap. II, p. 47)
*[...] alla chiarezza, solitamente, deve accompagnarsi un'ulteriore fatica: la [[concisione]]. È ben nota quella battuta di un giornalista che, consegnando il suo articolo al direttore, disse: «Scusa se è lungo, ma non ho avuto il tempo per farlo breve...» Del resto si racconta che il capo redattore del «Times» di Londra, per valutare i talenti degli aspiranti giornalisti, era solito ricorrere a questo esercizio: consegnava loro del materiale d'agenzia affinché redigessero un articolo di una colonna. Poi chiedeva di raccontare la stessa cosa in ''mezza'' colonna. Poi ancora di raccontare la stessa cosa in ''un quarto'' di colonna... (cap. II, p. 47)
*Curiosamente oggi si parla molto di partecipazione, intesa come uno strumento di sviluppo democratico, ma raramente si parla di divulgazione come condizione essenziale per capire e quindi per partecipare. La [[democrazia]] non può basarsi sull'ignoranza dei problemi, perché uno dei suoi grandi obiettivi è proprio quello di rendere i cittadini responsabili e consapevoli, in modo che possano esercitare i loro diritti utilizzando al meglio la loro capacità di capire. (cap. II, pp. 48-49)
*L'utente, come dicevamo prima, cambia «canale». Non riuscendo a capire le cose intelligenti e utili dette in giapponese o in finlandese, finisce per rifugiarsi in quelle meno intelligenti o di evasione, dette però in un linguaggio che gli è familiare.<br />Per questa ragione quando un lettore (o ancor più un telespettatore) non capisce, la colpa non è sua: ma è di chi non ha saputo comunicare. Cioè dell'autore. È stato lui a cacciarlo via.<br />Facendo questo lavoro da tanti anni, questi problemi me li sono posti continuamente. E ho cercato di sviluppare anche qualche tecnica per cercare di migliorare i risultati. Una di queste, naturalmente, è di riscrivere e correggere più volte lo stesso testo, fino a quando è sufficientemente purificato dalle spine linguistiche. Poi, quando sono in moviola, se ho dei dubbi sulla chiarezza di un passaggio o di una sequenza, chiamo il primo che passa nel corridoio (un montatore, una segretaria, una passafilm), mostro la sequenza e chiedo il loro parere. Se vedo un'ombra di dubbio nei loro occhi, rismonto e ricomincio da capo. Perché vuol dire che avevo sbagliato io. (cap. II, p. 49)
*Nella vita, naturalmente, occorre sempre questo equilibrio tra forza e gentilezza [...]. Gli individui che incontrano il maggior [[successo]] (e non solo con le donne) solitamente sono forti dentro e cortesi fuori.<br />È un po' come per il [[pianoforte]]. Ricordo sempre quello che mi diceva la mia vecchia insegnante di pianoforte: per avere un buon tocco occorrono dita di acciaio in guanti di velluto... Forse anche nella vita è così. (cap. III, p. 81)
*Tutta la storia della vita sulla Terra ci insegna che la «[[diversità]]» è un valore fondamentale. La ricchezza della vita, infatti, è dovuta alla sua diversità: diversità di enzimi, di cellule, di piante, di organismi, di animali.<br />Anche per la storia delle idee è stato così. La diversità delle culture, delle filosofie, dei modelli, delle strategie e delle invenzioni ha permesso la nascita e lo sviluppo delle varie civiltà. (cap. III, p. 96)
*Lo [[Spazio (astronomia)|spazio]] è il nostro progenitore diretto, perché gli atomi e le molecole che ci formano sono arrivati un giorno qui sulla Terra dopo un lungo viaggio spaziale. [...].<br />Guardando lontano nello spazio noi guardiamo così anche nel nostro passato. (cap. V, p. 140)
*La [[natura]] infatti è sempre stata la peggior nemica dell'uomo pre-tecnologico, che in passato ha dovuto lottare quotidianamente contro le sue insidie: le intemperie, gli insetti, le infezioni, la fame, gli animali. Soltanto quando ha potuto dominare la natura ha cominciato ad apprezzarla e a godere dei suoi aspetti più belli. (cap. VIII, p. 217)
===[[Explicit]]===
È un mondo, quello verso cui andiamo, che ha bisogno di essere capito. Questo libro ha voluto portare il suo modesto contributo in questa direzione: poiché al di là delle differenze politiche, ideologiche o religiose che dividono gli individui, esiste un comune interesse nel cercare metodi e criteri che permettano di procedere insieme, nel modo più intelligente, verso il futuro.<br />
E questo grande sforzo di comprensione non può basarsi che sulla razionalità.
==''Viaggio nel mondo del paranormale''==
*È davvero patetico vedere fino a che punto certi personaggi si dimostrino ingenui e pronti a credere a tutto, dal momento che si avvicinano a un fenomeno ''già convinti che esso esista''. (cap. II, p. 41)
*Ma naturalmente, l'arte principale del [[Illusionismo|prestigiatore]], più ancora che nel trucco, consiste nel deviare l'attenzione dello spettatore. Non solo, ma nel fargli ricordare le cose in ''modo diverso'' da come in realtà sono avvenute. (cap. VII, p. 150)
*Personalmente penso che le qualità dell'uomo vengono esaltate dalla sua capacità di elevarsi nella conoscenza, più che nel suo talento di coltivare antiche illusioni.<br />Per far questo, purtroppo, è però necessario rinunciare a un certo mondo incantato; è necessario cioè uscire dalla stanza delle fiabe e dei racconti fantastici.<br />Ciò può essere scomodo e anche deludente. Personalmente non lo penso. Penso che l'avventura dell'intelligenza sia molto più stimolante di quella della credulità. E che il desiderio di scoprire sia più eccitante di quello di rimanere nella stanza delle fiabe.<br />E credo che, comunque, sia difficile rimanerci quando la porta è ormai aperta. (cap. X, pp. 140-141)
*Abbiamo bisogno non solo di buoni [[Farmaco|farmaci]] ma anche di un buon ambiente psicologico, che ci consenta di ritrovare un equilibrio interno che la biochimica da sola non può compensare.<br />Un medico mi ha detto una frase che mi è rimasta impressa, mentre realizzavo questa inchiesta. Mi ha detto: «Vede, c'è gente che viene da noi e avrebbe bisogno non di tre [[compressa|pillole]] al giorno, ma di tre [[abbraccio|abbracci]] al giorno.» (cap. XIII, p. 291)
*Ma il [[medium]] non deve essere solo ammirato: deve essere anche ''temuto''. È bene cioè che il pubblico abbia di lui anche un certo timore, così come si ha timore per le cose soprannaturali. In questo modo il medium si può porre meglio al riparo da eventuali controlli che qualche cliente dubbioso avesse in mente di fare. Infatti, così come nessuno osa tirare la barba a uno iettatore (per timore di rappresaglie «psichiche»), analogamente, se si crea un clima di timore, ben pochi osano mettersi contro il medium, pensando che egli potrebbe vendicarsi con «fluidi negativi» sulla salute, sulle finanze, sull'amore ecc. (cap. XIV, pp. 300-301)
*Neppure quando vengono rivelati i trucchi e i sotterfugi certa gente si convince di esser stata presa in giro. Il desiderio di credere in questi fenomeni è così forte, che resiste ad ogni choc. (cap. XIV, p. 305)
*Ci sono sempre persone che hanno avuto un «[[Premonizione|presentimento]]». Il fatto è che questi «presentimenti» non vengono mai resi noti quando non succede nulla (cioè nella stragrande maggioranza dei casi): ma solo quando succede qualcosa. (cap. XVI, p. 351)
*Se gli [[Oroscopo|oroscopi]] dei giornali fossero veri ci sarebbero soltanto 12 categorie di persone sulla Terra... (cap XVIII, p. 389)
*Naturalmente le [[predizione|predizioni]] [[Astrologia|astrologiche]] si «avverano» seguendo il meccanismo di tutte le altre profezie e previsioni fatte da veggenti e cartomanti: come sempre, infatti, il cliente inconsciamente «seleziona» i risultati, si identifica con certe descrizioni caratteriali che si adatterebbero a molte altre persone, ricorda solo le cose azzeccate, «interpreta» le altre ecc. (cap XVIII, p. 390)
*Naturalmente c'è un rischio, in questa smitizzazione dei fenomeni paranormali: quello di demolire qualcosa senza rimpiazzarlo con qualcos'altro di altrettanto attraente. [...]<br />Certo, dire che [[Babbo Natale]] non esiste non è una bella notizia. Anzi, è una brutta notizia. D'altra parte cosa si dovrebbe dire? Che ci sono le prove scientifiche dell'esistenza di Babbo Natale? E che esistono le testimonianze di milioni di persone che hanno trovato giocattoli sotto il camino o sotto l'albero?<br />Si torna qui a un vecchio problema sollevato dalla scienza (e in generale dalla conoscenza): cioè non è detto che il sapere porti alla felicità, anzi è più probabile il contrario, proprio perché genera dubbi e toglie sicurezza. (cap. XIX, pp. 408-409)
*C'è, insomma, un prezzo da pagare, quando si vuole sapere: infatti ciò può significare la perdita di certe illusioni. [...] E allora? Bisogna chiudersi gli occhi e le orecchie e non dire queste cose, solo perché sarebbe più bello che fossero vere?<br />Forse sì. Molte persone certamente pensano che è meglio conservare queste illusioni [...].<br />Ci sono invece altre persone che vogliono sapere come stanno le cose, e che preferiscono magari perdere certe illusioni anziché essere tenute all'oscuro.<br />Anche perché considerano che lo stimolo della conoscenza è così forte che preferiscono rinunciare ai conforti delle credenze anziché rinunciare a esplorare questo meraviglioso mondo che esiste al di fuori e al di dentro di noi.<br />Coloro che possiedono questa curiosità intellettuale, questo desiderio di sapere, ritengono infatti che sarebbe sciocco farsi imbottigliare da miti e imbrogli, e soffocare così quello che è forse il dono più prezioso dell'uomo: la capacità di capire. Cioè quella capacità che ci ha permesso, attraverso l'evoluzione, di assumere la posizione eretta. (cap. XIX, pp. 409-410)
*Se in questi 100 anni si fossero trovati veramente dei fenomeni paranormali, la comunità internazionale degli scienziati li avrebbe senz'altro riconosciuti, anche perché la [[scienza]] è un po' come lo sport: non può negare certi risultati, a condizione, ovviamente, che siano controllati da giudici indipendenti. (cap. XIX, p. 410)
==Citazioni su Piero Angela==
*Il mio nonno ideale è Piero Angela, se potessi gli chiederei di adottarmi. Novant’anni compiuti, gentile, sorridente, un gran signore, e mica uno di quelli che ti annoiano parlando della lotta partigiana. Con lui trascorrerei molte notti a parlare di astrofisica e biologia, di buchi neri e di evoluzione, di elettroni e relatività ristretta e generale, e poi soprattutto, sebbene a vederlo possa sembrare il contrario, non è uno che le manda a dire, insomma c’è da divertirsi. ([[Massimiliano Parente]])
*Le persone come lui non ci lasciano mai. Ha motivato innumerevoli ricercatori, ha cambiato la cultura del nostro Paese, il nostro modo di pensare. Tutti noi riconosciamo che è stato una enorme fonte di ispirazione, ma il suo reale impatto positivo sulla società credo sia molto maggiore di quanto immaginiamo. Per me è e resterà una figura importantissima, alla quale devo immensa gratitudine. Anche nelle circostanze più difficili l'ho sempre visto andare avanti, fare quello che riteneva essere il proprio dovere, con enorme rispetto per gli altri, con intelligenza, passione e allegria. [...] È quello che dobbiamo provare a fare e che spero di riuscire a fare come lui mi ha insegnato. ([[Barbara Gallavotti]])
*Piero Angela è un grande professionista. Come lo vediamo nella dimensione televisiva: chiaro, metodico, posato, così appare come persona. Non che egli sia artefatto o privo di emozioni, anzi. [...] Il suo perfetto autocontrollo e la sua compassata cordialità riflettono in parte la sua indole schiva e in parte sono iscritte nel codice genetico di questo piemontese educato alla razionalità e alla tolleranza. Caratteristiche che secondo il più stimato divulgatore scientifico italiano sono complementari. ([[Gigi Marzullo]])
*Piero Angela usava spesso la metafora della divulgazione come chiave per accedere alle stanze della conoscenza che, con tutti i limiti delle metafore, rende bene il senso di un lavoro che si fa per permettere a chi legge e ascolta di accedere a luoghi e dinamiche altrimenti inaccessibili. ([[Beatrice Mautino]])
*Una persona squisita, un signore della divulgazione e della comunicazione. Ha fatto la storia del giornalismo, con mano precisa e garbata; ha ispirato tantissimi ad appassionarsi alla scienza e al piacere della conoscenza. [...] Io sono uno dei suoi tanti figli culturali. Gli devo praticamente tutta la mia ''forma mentis'' e la mia carriera: leggere da ragazzino il suo ''Viaggio nel mondo del paranormale'' mi aprì un universo di conoscenza e di metodo investigativo che non avevo nemmeno sognato potesse esistere. [...] Mai avrei immaginato che io, cresciuto come milioni di telespettatori "a pane e Piero Angela", un giorno avrei avuto l'onore non solo di incontrarlo, chiacchierare con lui e sentire la sua forte, ruvida stretta di mano e il suo spiazzante "diamoci del tu", ma anche di collaborare con lui in varie occasioni [...]. Piero Angela mancherà immensamente a tutta la divulgazione scientifica, ma ci lascia un modello di stile e di comunicazione chiara e precisa a cui ambire ogni giorno e un'eredità inestimabile di persone e di istituzioni [...] che continuano il suo lavoro paziente di scoperta e di gioiosa condivisione del sapere e di contrasto ai ciarlatani e ai manipolatori. ([[Paolo Attivissimo]])
*Una volta andammo a presentare un libro in una libreria di Roma. L'editore non aveva fatto promozione all'evento e in sala c'era solo una signora. Un solo spettatore per chi era abituato ad avere milioni di telespettatori. Con un certo imbarazzo, chiesi a Piero: "Che facciamo, ce ne andiamo?". Mi rispose: "Perché mai? Questa signora si è disturbata per venire, quindi facciamo la nostra presentazione. Glielo dobbiamo". Dopo un po' si sparse nel quartiere la notizia che c'era Piero Angela e la sala si riempì oltre misura. Una lezione di vita e di umiltà che non dimenticherò. ([[Alberto Luca Recchi]])
==Note==
<references/>
==Bibliografia==
*Piero Angela, ''A cosa serve la politica?'', Mondadori, Milano, 2011. ISBN 978-88-04-60776-2
*Piero Angela, ''Da zero a tre anni: Come nasce (o si spegne) l'intelligenza'', Garzanti, Milano, 1975.
*Piero Angela, ''Il mio lungo viaggio'', Mondadori, 2017. ISBN 9788852080999
*Piero Angela, ''L'uomo e la marionetta: Il comportamento quotidiano visto attraverso i condizionamenti biologici'', Garzanti, Milano, 1981.
*Piero Angela, ''La macchina per pensare (Alla scoperta del cervello)'', Garzanti, Milano, 1987.
*Piero Angela, ''Nel buio degli anni luce'', Garzanti, Milano, 1986.
*Piero Angela, ''Nel Cosmo alla ricerca della vita'', Garzanti, Milano, 1987.
*Piero Angela e Lorenzo Pinna, ''Perché dobbiamo fare più figli: Le impensabili conseguenze del crollo delle nascite'', Mondadori, Milano, 2008. ISBN 978-88-04-58094-2
*Piero Angela, ''Quark Economia (Per capire un mondo che cambia)'', Garzanti, Milano, 1986.
*Piero Angela, ''Ti amerò per sempre: La scienza dell'amore'', Mondadori, Milano, 2005. ISBN 88-04-51490-6
*Piero Angela, ''[https://books.google.it/books?id=VHdzCQAAQBAJ Tredici miliardi di anni]'', Edizioni Mondadori, 2015. ISBN 8852064974
*Piero Angela, ''Viaggi nella scienza: Il mondo di Quark'', Garzanti, Milano, 1985.
*Piero Angela, ''Viaggio nel mondo del paranormale: Indagine sulla parapsicologia'', Garzanti, Milano, 1986.
==Voci correlate==
*[[Alberto Angela]]
*''[[Dietro le quinte della Storia]]''
==Altri progetti==
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===Opere===
{{Pedia|Viaggio nel mondo del paranormale||(1978)}}
{{Pedia|La macchina per pensare||(1983)}}
{{Pedia|Alfa e beta. Dalle stelle all'intelligenza||(1984)}}
{{Pedia|Quark Economia||(1986)}}
{{Pedia|Ti amerò per sempre||(2005)}}
{{Pedia|La sfida del secolo||(2006)}}
{{DEFAULTSORT:Angela, Piero}}
[[Categoria:Divulgatori scientifici italiani]]
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Jacques Lacan
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[[Immagine:EDMA - La psychanalyse, Le Livre de Poche, 1975 (page 30 crop).jpg|thumb|Jacques Lacan]]
'''Jacques Lacan''' (1901 – 1981), psichiatra, psicoanalista e filosofo francese.
==Citazioni di Jacques Lacan==
*Il [[desiderio]] è sempre il desiderio dell'altro.<ref>Da ''Il seminario'', vol. I, in ''Gli scritti tecnici di Freud (1953-1954)'', traduzione di Giacomo Contri, Einaudi 1978.</ref>
*Il [[sintomo]] è una metafora.<ref>Da ''L'istanza della lettera dell'inconscio o la ragione dopo Freud'', in ''Scritti'', vol. I, a cura di Giacomo B. Contri, Fabbri Editori, Milano, 2007, p. 523.</ref>
*L'[[amore]] è donare quello che non si ha a qualcuno che non lo vuole.<ref>Citato in [[Gino e Michele]], [[Matteo Molinari]], ''Anche le formiche nel loro piccolo s'incazzano. Opera omnia'', Arnoldo Mondadori Editore, Milano, 1997, n. 806. ISBN 88-04-43263-2</ref>
*L'[[Psicoanalista|analista]] non si autorizza che da e di se stesso, ciò va da sé.<ref>Da ''Direttive'', traduzione di Giacomo B. Contri, in ''Lacan in Italia. 1953-78'', La Salamandra, Milano, 1978, p. 155.</ref>
*L'[[Ego|io]] è sempre nel campo dell'Altro.<ref>Citato in AA.VV., ''Il libro della psicologia'', traduzione di Giuliana Lupi, Gribaudo, 2018, p. 123. ISBN 9788858015018</ref>
*La [[verità]] è l'errore che fugge nell'inganno ed è raggiunto dal [[malinteso|fraintendimento]].<ref>Da ''Il seminario'', vol. I, in ''Gli scritti tecnici di Freud (1953-1954)'', traduzione di Giacomo Contri, Einaudi 1978.</ref>
*Quando l'essere amato va troppo lontano nel tradimento di se stesso e persevera nell'inganno di sé, l'[[amore]] non lo segue più.<ref>Da ''Il seminario'', vol. I, in ''Gli scritti tecnici di Freud (1953-1954)'', traduzione di Giacomo Contri, Einaudi, 1978.</ref>
*Quel che si chiama logica o diritto non è mai niente di più che un corpo di regole che furono laboriosamente combinate in un momento della storia debitamente datato e situato da un sigillo d'origine, agorà o foro, chiesa oppure partito. Dunque non spererò niente da queste regole al di fuori della buona fede dell'Altro, e in mancanza d'altro me ne servirò, se cosí giudico o se mi ci si obbliga, solo per divertire la malafede.<ref>Da ''Scritti'', vol. 1, p. 422, traduzione di Giacomo Contri, Einaudi 1974.</ref>
==''Il Seminario III: Le Psicosi''==
===[[Incipit]]===
Quest'anno, inizia la questione delle [[psicosi]].
Dico la ''questione'', perché non si può parlare subito del ''trattamento'' delle psicosi, come una prima nota vi aveva comunicato, e ancor meno del trattamento delle psicosi ''in Freud'', perché questi non ne ha mai parlato, salvo che in modo del tutto allusivo.
Partiremo dalla dottrina freudiana per valutare ciò che essa apporta in tale materia, ma non mancheremo di introdurre le nozioni che abbiamo elaborate nel corso degli anni precedenti, e di trattare di tutti i problemi che le psicosi ci pongono ''oggi''. Problemi clinici e nosografici, anzitutto, a proposito dei quali mi è sembrato non completamente individuato tutto il beneficio che l'analisi può produrre. Problemi di trattamento, anche, sui quali dovrà sfociare il nostro lavoro di quest'anno -- ecco la nostra prospettiva.
===Citazioni===
*[[Parlare]] è anzitutto parlare ad altri. (p. 44)
*La struttura della [[parola]] è che il soggetto riceve il suo messaggio dall'altro in forma inversa. (p. 44)
*[...] l'altro come tale [...] lo scriveremo, se vi garba, con un'A maiuscola. Perché con un'A maiuscola? Per una ragione indubbiamente delirante, come ogni volta che si è obbligati ad apportare dei segni supplementari a ciò che ci dà il linguaggio. Questa ragione delirante è qui la seguente. ''Tu sei la mia donna'' -- dopo tutto che ne sapete? ''Tu sei il mio maestro'' -- in effetti, ne siete così sicuri? Ciò che precisamente costituisce il valore fondante di queste parole, è ciò cui si mira nel messaggio, [...], è il fatto che l'altro è lì in quanto altro Assoluto. Assoluto, cioè è riconosciuto, ma non è conosciuto. (p. 45)
*Com'è abituale nell'evoluzione concreta delle cose, colui che ha trionfato e conquistato il [[Piacere|godimento]] diviene completamente idiota, incapace d'altro che godere, mentre colui che ne è stato privato conserva la sua umanità. (p. 48)
*Ciò che caratterizza un soggetto [[Normalità|normale]], è precisamente il fatto di non prendere mai del tutto sul serio un certo numero di realtà di cui riconosce l'esistenza. (p. 87)
*Il [[linguaggio]] opera interamente nell'ambiguità, e la maggior parte del tempo non sapete assolutamente nulla di ciò che dite. (p. 136)
*Nella vostra interlocuzione piú corrente, il linguaggio ha un valore puramente fittizio, prestate all'altro la sensazione che siete sempre lí, cioè che siete capaci di dare la risposta che si attende, e che non ha alcun rapporto con alcunché sia possibile approfondire. I nove decimi dei discorsi effettivamente tenuti sono a questo titolo completamente fittizi. (p. 137)
*[...] se io mi arrangiassi in modo da essere molto facilmente compreso, talché abbiate la certezza che ci siete, ebbene, proprio in virtú delle mie premesse riguardo il discorso interumano, il malinteso sarebbe irrimideabile. Al contrario, dato che il modo in cui credo di dover accostare i problemi, c'è sempre per voi la possibilità di essere aperti a una revisione di ciò che è detto, in modo tanto piú agevole in quanto il fatto che non ci siete arrivati prima ricade interamente su di me -- lo potete scaricare su di me. (p. 193)
==''Il Seminario VIII: Il transfert''==
===[[Incipit]]===
Ho annunciato che quest'anno tratterò del [[transfert]] ''nella sua disparità soggettiva, nella sua pretesa situazione, nelle sue escursioni tecniche.''
===Citazioni===
*Temo che il [[rispetto]] che portate ai vostri simili finisca per rinviarli rapidamente alle loro fisime di resistenza, alle loro idee ostinate, alla loro stupidità innata -- insomma, ai cavoli loro. Che si arrangino! È in questo, credo, che consista in fondo quel fermarsi davanti alla loro libertà che spesso guida la vostra condotta. Libertà d'indifferenza, si dice, ma non certo della loro, bensì piuttosto della vostra. (p. 42)
==Citazioni su Jacques Lacan==
*A Lacan interessava aver articolato l'inconscio come linguaggio. Io parto articolando il linguaggio come un inconscio, ma affidandolo ai significanti e non ai significati, in balia dei significanti. ([[Carmelo Bene]])
*Lo psichiatra ha bisogno dello psichiatra. ([[Martin Heidegger]])
==Note==
<references />
==Bibliografia==
*Jacques Lacan, ''Il Seminario III: Le Psicosi'', traduzione di Giacomo Contri, Einaudi, 1985.
==Altri progetti==
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{{DEFAULTSORT:Lacan, Jacques}}
[[Categoria:Filosofi francesi]]
[[Categoria:Psichiatri francesi]]
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Casa
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Danyele
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[[Immagine:RybnoeDistrict 06-13 Konstantinovo village 05.jpg|thumb|upright=1.3|Case di legno in Russia]]
Citazioni sulla '''casa'''.
==Citazioni==
*Benvenuto in mia casa. Entrate e lasciate un po' della felicità che recate. (''[[Dracula di Bram Stoker]]'')
*Casa è un luogo santo – né dubbio né sospetto può varcare il suo sacro ingresso. ([[Emily Dickinson]])
*Casa fatta di nuovo e vigna posta, non può l'uom sapere quanto gli costa. ([[Cristoforo Poggiali]])
*Casa non è il posto, sono le persone. (''[[NCIS: New Orleans]]'')
*Casa (''s.f.''). 1. Costruzione cava eretta per essere abitata da uomini, topi, scarafaggi, mosche, zanzare, pulci, bacilli e microbi. ([[Ambrose Bierce]])
*''Case, o case germogliate | come un pugno di sementi | sulle croste smisurate | di tutti i continenti! || Case a branco della pianura, | case sparse sulle colline, | case nude di pietra pura, | case candide di calcine. || Lividore di mattoni, | case azzurre case bionde, | coronate di bei balconi | rabbelliti di fiori e fronde; | case e case. Muri alti, | muri bassi, palizzate, | porte chiuse e spalancate | sulla polvere e sugli asfalti. || Tetti grigi inghirlandati | dai camini arsi dal vento | finestrelle in smarrimento | come gli occhi dei bimbi malati. || Tutto il mondo è pieno di case. | Ogni casa è tutta piena | d'allegria d'ansia di pena. | Case, case, case. O case!'' ([[Marco Pola]])
*Ci vuole una vita intera per fare di un'abitazione una casa. (''[[Ai confini della realtà (serie televisiva 1959) (quinta stagione)|Ai confini della realtà]]'')
*Comprare casa è stato un grande passo nel mondo degli adulti: ti costringe ad abbandonare quella parte più spensierata di te... a favore del mutuo! ([[Levante (cantante)|Levante]])
*Dio concesse la terra agli uomini perché vi andassero errando con le loro tende e i loro animali, non perché vi costruissero case e ci abitassero mettendo radici. Un'abitazione che non sia provvisoria è subito invasa dal superfluo e noi ne diventiamo prigionieri. Un'infinità di cose ci ingombra ed eccoci trasformati senza volerlo nei custodi di un deposito. Un magazzino che ci toglie libertà di movimento e ci prosciuga l'anima. Servi delle nostre proprietà. ([[Paolo Ruffilli]])
*È così stupendamente [[Borghesia|borghese]] l'[[amore]] per la donna massaia e riposante, per la [[donna]] che rattoppa le calze e attende tranquilla, a casa, il suo unico amore. ([[Mario Mariani]])
*Ho abolito la distinzione tra pavimento, pareti e soffitto. La casa non è una macchina, ma un organismo vivente, epidermide del corpo umano. ([[Frederick John Kiesler]])
*Il posto dove si va ad abitare non è così importante... Io stesso ho vagabondato costantemente da un posto all'altro, straniero ovunque... L'ideale di un uomo come me è sentirsi a casa in qualunque posto. ([[Albert Einstein]])
*''Io volevo far piangere la gente | e davanti a dei mattoni nessuno si commuove | perché le case in fondo sono solo scatole | dove la gente si rifugia quando fuori piove.'' ([[Pinguini Tattici Nucleari]])
*L'unico scopo reale di una casa è quello di essere la casa di una bambola. Non si ricorda, quando lei era un bambino, di come quelle piccole finestre fossero veramente finestre, mentre le finestre grandi non lo erano? Un bambino ha la casa di una bambola, e grida di gioia quando vede aprirsi la porticina verso l'interno. Un banchiere ha invece una vera casa, ma quanti banchieri non riescono ad emettere nemmeno un debole grido quando le loro vere porte anteriori si aprono verso l'interno! ([[Gilbert Keith Chesterton]])
*L'uomo ama tutto ciò che serve alla sua comodità e odia tutto ciò che lo infastidisce e vuole strapparlo dalla posizione sicura che ha raggiunto. È per questo che ama la casa e odia l'arte. ([[Adolf Loos]])
*''La casa è come un punto di memoria, | le tue radici danno la saggezza | e proprio questa è forse la risposta | e provi un grande senso di dolcezza.'' ([[Francesco Guccini]])
*La Casa è l'enigma del saggio – il bottino della colomba. ([[Emily Dickinson]])
*La casa è una necessità per l'individuo e la sua famiglia. Pertanto deve essere di proprietà di chi la abita. Non vi è libertà alcuna per l'uomo che vive in una casa appartenente ad un altro sia che paghi o no il canone. ([[Mu'ammar Gheddafi]])
*La casa non è un luogo, è la gente con cui stai. (''[[Assassin's Creed: Odyssey]]'')
*''La casa sul confine dei ricordi, | la stessa sempre, come tu la sai | e tu ricerchi là le tue radici | se vuoi capire l'anima che hai.'' ([[Francesco Guccini]])
*La mia casa è il mio castello. ([[modi di dire ungheresi|modo di dire ungherese]])
*La strada per arrivare a casa non finisce mai. ([[Marcello Marchesi]])
*Nessun posto è bello come casa mia. (''[[Il mago di Oz]]'')
*Non c'è mica bisogno di scappare di casa. Basta rimanere in casa quando gli altri escono. (''[[Prima della rivoluzione]]'')
*Non desiderare la casa del tuo prossimo. (''[[Libro dell'Esodo]]'')
*Non è necessario che tu esca di casa. Rimani al tuo tavolo e ascolta. Non ascoltare neppure, aspetta soltanto. Non aspettare neppure, resta in perfetto silenzio e solitudine. Il mondo ti si offrirà per essere smascherato, non ne può fare a meno, estasiato si torcerà davanti a te. ([[Franz Kafka]])
*Nostra non è la casa che ci facciamo, ma la casa che ci viene tramandata dai nostri padri, quella che riceviamo apparentemente gratis, in realtà attraverso il lavoro, onesto o disonesto, delle generazioni. ([[Salvatore Satta]])
*Nulla è più triste che il trovarsi in una casa dove le persone e le cose che dovrebbero essere le più [[Intimità|intime]] ci sono quasi sconosciute. ([[Carlo Maria Franzero]])
*Ogni casa ha il suo odore inconfondibile. Qualcosa che ti eccita e ti spaventa. Come quando torni a casa dalle vacanze e rimani sul ballatoio, con la porta aperta e le valigie a terra. Indeciso se profanare quella strana penombra. ([[Alfredo Accatino]])
*''Poco ne so, delle case: di qualcosa | come loro allegria loro dolore, | talvolta, se mi fermo, mi ricordo.'' | [...] | ''Sai come sono, le case: se le denudi, | subito s'irrigidiscono.'' ([[Giorgos Seferis]])
*Quanti uomini che credono di aver trovato una casa scoprono invece di avere aperto una taverna per i propri amici. ([[Norman Douglas]])
*Questa è la vera natura della casa: il luogo della pace; il rifugio, non soltanto da ogni torto, ma anche da ogni paura, dubbio e discordia. ([[John Ruskin]])
*''Se il Signore non costruisce la casa, | invano vi faticano i costruttori.'' (''[[Salmi]]'')
*Sembriamo tutte uguali, ma se vi fermaste vi accorgereste che ci sono delle differenze tra una casa e l'altra. Dovreste entrare e passarci un po' di tempo, vedere quello che hanno visto gli specchi, sapere quello che sanno gli orologi, sentire quello che le pareti hanno sentito. Vi accorgereste che non siamo solo pietra e legno. Alcune cose qui sono le solite, comuni a tutte le case: un campanello che squilla nell'ingresso, rumore di passi su e giù per le scale, un pianoforte che suona, finestre che si aprono e si chiudono, un rubinetto che fa scorrere l'acqua, una luce che si accende in una stanza di notte e poi improvvisamente si spegne. Ma queste sono cose marginali. L'anima di una casa è chi ci vive. (''[[Fuga nel tempo]]'')
*Triste è giungere alla casa paterna quando la folgore s'è abbattuta sulla quercia maggiore. ([[Carlo Maria Franzero]])
*Una casa è una macchina per abitare. ([[Le Corbusier]])
*''Voglio andare a casa, | la casa dov'è? | La casa dove posso stare in pace. | Io voglio andare a casa, | la casa dov'è? | La casa dove posso stare | in pace con te.'' ([[Jovanotti]])
*Vorrei avere nella mia casa: una donna ragionevole, un gatto che passi tra i libri, degli amici in ogni stagione senza i quali non posso vivere. ([[Guillaume Apollinaire]])
===[[Charles Dickens]]===
*Dall'amore della casa, origina l'amor della patria.
*Meglio, mille volte meglio non avere neppure un tetto sulla testa che una casa nella quale si ha il timore di tornare!
*Quando parlo di casa, parlo del luogo dove, in mancanza d'altro, sono raccolte le persone alle quali voglio bene; e se quel luogo fosse una tenda di zingaro o una soffitta, continuerei a chiamarla con lo stesso nome.
*Tristissima cosa è vergognarsi della propria casa.
==Proverbi==
*Ognunu p'a sò casuzza. ([[proverbi aliminusani|proverbio aliminusano]])
*Se non è Dio a costruire la casa, a che serve adornare le fondamenta? ([[Proverbi georgiani|georgiano]])
*Una casa che non ospita un [[cane]] o un [[gatto]] è una casa poco onesta. ([[Proverbi portoghesi|Portoghese]])
===[[Proverbi italiani|Italiani]]===
*Abbia pur figli, abbia bicchieri assai, non ne avrà troppi la tua casa mai.
*Buono è l'amico, buono il parente, ma triste la casa dove non si trova niente.
*Camera adorna, donna savia.
*Casa compita avrem nell'altra vita.
*Casa forte ha quattro colonne: padre valente, madre prudente, figlio obbediente, fratello compiacente.
*Casa mia, casa mia, per piccina che tu sia, tu mi sembri una badia.
*Casa senza amministrazione, nave senza timone.
*Casa senza inquilini, nido di topi.
*Chi ha la sua casa, poco gli manca.
*Chi imbianca la casa, vuole affittarla.
*Chi non ha casa non ha contrada.
*Chi non ha casa non può farsi la cuccia.
*Chi vuole casa netta, gente d'altri non ci metta.
*Ciascuno a casa sua, muove la coda e il sedere, in casa degli altri soltanto la coda.
*Dalla casa si riconosce il padrone.
*È buona cosa la messa udire, ma è meglio la casa custodire.
*Giusto è la Patria amar, amano anch'esse le spelonche natie le fiere stesse.
*Il pane fatto in casa è sempre il più saporito.
*In casa propria si fa come si vuole; in casa altrui, come si può.
*La bella gabbia non nutre l'uccello, sotto i suoi tetti è il viver più bello.
*La casa e la moglie si godono più di ogni altra cosa.
*La casa è sempre casa per umile che sia.
*La casa va sempre male quando la donna porta i calzoni e l'uomo il grembiule.
*Lontan da casa sua, vicino a qualche disgrazia.
*Magari male, ma a casa sua.
*Nella casa dove c'è un buon [[medico|dottore]] o un ricco [[prete]], non si sente né [[fame]] né sete.
*Nessuno può indovinare quanto costi impiantare una casa o una vigna.
*Niente è più bello di casa nostra.
*Non vi è pace in quella casa dove la gallina canta e il gallo tace.
*Per Pasqua e per Natale, nessuno lascia il suo casale.
*Più vale il fumo di casa mia, che l'arrosto dell'altrui.
*Quando la casa brucia, tutti si scaldano.
*Quando uno è stato a casa del diavolo, sa ciò che vi avviene.
*Una buona [[donna]] in casa è la miglior cassa di [[risparmio]].
*Una casa senza donna è come una lanterna senza lume.
====[[Proverbi napoletani|Napoletani]]====
*A casa cu' doj porte 'o diavolo s'a porta.
*Ognuno è ricco e guappo a casa soja.
*Se s'abbruscia la casa de lo vecino, curre co l'acqua a la casa toja.
====[[Proverbi toscani|Toscani]]====
*A ogni [[uccello]] suo nido è bello.
*Amico vecchio e casa nuova.
*Beata quella casa che un battitor sol ha.
*Casa che ha buon vicino, val più qualche fiorino.
*Casa di terra, caval d'erba, amico di bocca, non vagliono il piede d'una mosca.
*Casa fatta e terra sfatta.
*Casa fatta e vigna posta, mai si paga quanto costa.
*Casa fatta e vigna posta, non si sa quel che la costa.
*Casa fatta, possession disfatta.
*Casa mia, casa mia, per piccina che tu sia, tu mi sembri una badia.
*Casa mia, donna mia, pane e aglio, vita mia.
*Casa mia, mamma mia.
*Casa nuova, chi non ve ne porta non ve ne trova.
*Casa per suo abitare, vigna per suo logorare, terren quanto si può guardare.
*Casa sua, vita sua.
*Chi non cura sua magione, non è uomo di ragione.
*Chi non ha casa, l'accatta.
*Chi vuol la casa monda, non tenga mai colomba.
*È meglio essere il primo a casa sua che il secondo a casa d'altri.
*In casa de' ladri non ci ruba.
*In casa de' sonatori non si balla.
*In casa sua ciascuno è re.
*La bella gabbia non nutre l'uccello.
*La casa e la moglie si godono più d'ogni altra cosa.
*La porta di dietro è quella che ruba la casa.
*Le case grandi dal mezzo in su non s'abitano.
*Ogni formica ama il suo buco.
*Ogni tristo cane abbaia da casa sua.
*Ogni uccello canta meglio nel suo nido che in quello degli altri.
*Ogni uccello fa festa al suo nido.
*Ogni [[volpe]] ama la sua tana.
*Ognuno è padrone in casa sua.
*Più ne sa un pazzo a casa sua, che un savio a casa d'altri.
*Se vuoi guardar la casa, fai un uscio solo.
*Va' in piazza, vedi e odi; torna a casa, bevi e godi.
==Bibliografia==
*Annarosa Selene, ''Dizionario dei proverbi'', Pan libri, 2004. ISBN 8872171903
==Altri progetti==
{{interprogetto|wikt|preposizione=sulla|w_preposizione=riguardante la}}
[[Categoria:Tipi di abitazione]]
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Paolo Kessisoglu
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[[File:Luca e Paolo - Festival Gaber 2008 (cropped Kessisoglu).jpg|thumb|Paolo Kessisoglu al Festival Gaber 2008 di Viareggio]]
'''Paolo Kessisoglu''' (1969 – vivente), attore, comico e conduttore televisivo italiano.
*{{NDR|Sulle conquiste amorose degli attori}} Chi ha l'urgenza di recitare non è mai uno sereno e in perfetta salute; chi sta sotto il palco e se ne fa affascinare di solito ha ancora più problemi.<ref>Citato in ''La Stampa'', 29 aprile 2006.</ref>
*Con [[Sabrina Donadel|Sabrina]] abbiamo deciso di diventare [[Vegetarianismo|vegetariani]] poco prima che nascesse nostra figlia Lunita. Per diventare genitori abbiamo messo in discussione noi stessi cominciando dalle nostre abitudini alimentari e no. Quando gradualmente ci siamo accorti che il nostro organismo non richiedeva più carne e che la cucina vegetariana, con la necessaria curiosità, riserva ottime sorprese, non abbiamo più cambiato strada. [...] Significa prima di tutto far bene a se stessi cibandosi solo dei frutti che la terra offre, cercando di avere un'alimentazione consapevole; scegliere di non mangiare più animali è solo il primo passo, dopodiché ognuno individualmente fa il proprio percorso.<ref>Dall'[https://books.google.it/books?id=IwV9BAAAQBAJ&pg=PT21 intervista] di Lara Rongoni in ''Né carne né pesce: vegetariani e vegani ai fornelli'', Newton Compton, Roma, 2014. ISBN 978-88-541-6955-5</ref>
==Note==
<references />
==Film==
;Cinema
*''[[E allora mambo!]]'' (1999)
*''[[Le follie dell'imperatore]]'' (2000) – voce
*''[[Immaturi]]'' (2011)
;Televisione
*''[[Camera Café]]'' (2003 – in corso)
==Voci correlate==
*[[Luca Bizzarri]]
*[[Luca e Paolo]]
*[[Kessisoglu & Friends per Genova]]
==Altri progetti==
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{{S}}
{{DEFAULTSORT:Kessisoglu, Paolo}}
[[Categoria:Attori italiani]]
[[Categoria:Comici italiani]]
[[Categoria:Conduttori televisivi italiani]]
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Jennifer Connelly
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[[File:Jennifer Connelly 2010 TIFF.jpg|thumb|Jennifer Connelly nel 2010]]
{{Premio|Oscar|'''[[A Beautiful Mind]]'''
*Miglior attrice non protagonista (2002)}}
'''Jennifer Lynn Connelly''' (1970 – vivente), attrice statunitense.
==Citazioni di Jennifer Connelly==
*Poco tempo fa, ho pensato, "Okay, cosa potrei guardare con un amica? O con [[Paul Bettany|Paul]], per esempio". Pensai, forse, qualcosa come ''[[Phenomena]]'', perché avevo tredici anni. All'inizio della nostra relazione, Paul voleva davvero guardarlo. Ma io non ho potuto. Nel momento in cui è iniziato, gli sono passata sopra la testa cercando di coprirla, "No, no, no, spegnilo!". Non ce la facevo.<ref>Citato in [https://movieweb.com/exclusive-jennifer-connelly-talks-dark-water/ ''Jennifer Connelly talks Dark Water [Exclusive]''], ''Movieweb.com'', 9 giugno 2005.</ref>
:''I thought, not too long ago, "Okay, what could I watch with a friend? Or with Paul, for example." I thought, maybe, something like Phenomena, because I was thirteen, and it's a horror film. Paul, early in our relationship, really wanted to see it. But I couldn't. As soon as it came on, I just went over the top of his head trying to cover it, "No, no, no, shut it off!" I couldn't handle it.''
*{{NDR|Su ''[[Phenomena]]''}} Lavorare con lo scimpanzé mi ha distrutto. [...] Ero una grande appassionata di primati da bambina. [...] Mi si spezzò il cuore. Mi ha morso. [...] Quello fu solo l'inizio. [...] Successivamente s'imbestialiva con me, e ogni volta che mi vedeva perdeva completamente la testa.<ref>Da un'intervista in ''Late Night with Conan O'Brien'', 10 dicembre 2008.</ref>
:''I was devastated working with the chimpanzee.'' [...] ''I was a huge primate lover as a child.'' [...] ''It was heartbreaking. She bit me.'' [...] ''That was just the beginning.'' [...] ''She got completely vicious with me after that, and any time she saw me she would get into a real tizzy.''
*{{NDR|Su ''[[Phenomena]]''}} Che ci crediate o no, quello era uno di quei film in cui per una volta ci ho messo cuore e anima. I miei genitori volevano rifiutare il ruolo, ma mi sono offesa a morte e ho continuato a creare problemi finché non hanno accettato. Ho incontrato Argento, mi è piaciuto subito e volevo andare in Italia perché era lì che si girava il film.<ref>Citato in ''[https://www.sueddeutsche.de/kultur/interview-ich-glaube-an-geister-1.424100 "Ich glaube an Geister"]'', ''sueddeutsche.de'', 17 maggio 2010.</ref>
:''Das war so ein Film, ob Sie es glauben oder nicht, wo ich ausnahmsweise mit Leib und Seele dabei war. Meine Eltern wollten die Rolle ablehnen, aber ich war tödlich beleidigt und habe so lange Ärger gemacht, bis sie einwilligten. Ich hatte Argento getroffen, ich mochte ihn sofort, und ich wollte nach Italien, denn dort wurde gedreht.''
{{Int|Da ''[http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,27/articleid,1000_01_1985_0028_0027_13837833/ Per Jennifer orrore e coraggio]''|Intervista di Fulvia Caprara su ''[[Phenomena]]'', ''La Stampa'', 5 febbraio 1985}}
*Durante la lavorazione non ho mai avuto paura, cosa che invece è successa quando ho visto il film finito, per intero.
*Gli insetti non mi fanno alcuna impressione e poi quelli più strani erano in gabbia. L'unico momento di preoccupazione l'ho avuto girando una scena in barca: non so guidarla bene e la persona che era con me non sapeva nuotare.
*Quando non studio vado al cinema, o a trovare i miei nonni in campagna. Mi piace moltissimo scrivere, ma non leggere, ascoltare musica di gruppi come i Depeche Mode e i Talking Heads, fare passeggiate in bicicletta.
{{Int|''I.H. Magazine'', a cura di Alessandro De Simone, 6 luglio 2005}}
*{{NDR|A proposito di ''[[Dark Water (film 2005)|Dark Water]]''}} Nell'horror giapponese la cosa più interessante è il fatto che la minaccia è sempre un qualcosa che è dentro noi stessi, una concezione della paura molto più sofisticata e sottile.
*Non so se succeda a tutte le mamme, ma quando vuoi bene ai tuoi figli, finisce che ti affezioni anche a quelli degli altri. Te ne accorgi quando sei al parco, dove tutte le madri prestano attenzione che ogni bambino non si faccia del male.
*{{NDR|A proposito di ''[[Dark Water (film 2005)|Dark Water]]''}} L'[[acqua]] sa nascondere molto bene le cose e sa essere molto violenta, ma è anche alla base stessa della vita, così come l'acqua può portare via quella stessa vita. Si tratta di tutta una serie di connessioni e qualità intrinseche, come il suo essere un elemento isolante: quando piove, apri l'[[ombrello]] che ti protegge, ma che ti isola da tutto quello che ti circonda.
*{{NDR|A proposito di ''[[Requiem for a Dream]]''}} Se ambienti un [[film]] in un bosco ti senti isolato, ma l'inquietudine che ti può dare la città è unica. Sei circondato da tanta gente, ma tutto è anonimo, ognuno pensa solo per se stesso. Questo è la vera forza delle location.
==Filmografia==
===Film===
{{div col|strette}}
*''[[C'era una volta in America]]'' (1984)
*''[[Phenomena]]'' (1985)
*''[[Requiem for a Dream]]'' (2000)
*''[[A Beautiful Mind]]'' (2001)
*''[[Hulk (film)|Hulk]]'' (2003)
*''[[Blood Diamond - Diamanti di sangue]]'' (2006)
*''[[Ultimatum alla Terra (film 2008)|Ultimatum alla Terra]]'' (2008)
*''[[La verità è che non gli piaci abbastanza]]'' (2009)
*''[[Il dilemma]]'' (2011)
*''[[Storia d'inverno]]'' (2014)
*''[[Noah (film 2014)|Noah]]'' (2014)
{{div col end}}
===Serie televisive===
*''[[Snowpiercer (serie televisiva)|Snowpiercer]]'' (2020 - in corso)
===Doppiaggio===
*''[[9 (film 2009)|9]]'' (2009)
==Voci correlate==
*[[Paul Bettany]], marito
==Altri progetti==
{{interprogetto}}
{{Portale|donne}}
{{DEFAULTSORT:Connelly, Jennifer}}
[[Categoria:Attori statunitensi]]
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Politica
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Danyele
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{{voce tematica}}
[[File:RIAN archive 828797 Mikhail Gorbachev addressing UN General Assembly session.jpg|thumb|L'Assemblea generale delle Nazioni Unite, 1988]]
{{indicedx}}
Citazioni sulla '''politica'''.
==Citazioni==
*A proposito di politica, non si potrebbe mangiare qualche cosarellina? (''[[Fifa e arena]]'')
*Bisogna aspettarsi di tutto in politica, dove tutto è permesso, fuorché lasciarsi cogliere di sorpresa. ([[Charles Maurras]])
*Caro Balsamo, in politica l'indignazione morale non serve a niente, l'unico grave peccato sa qual è? Quello di essere sconfitti. (''[[Le mani sulla città]]'')
*Che la politica sia maligna, per un machiavelliano come io sono, è del tutto normale. Soltanto gli spiriti deboli credono che la politica sia il luogo della collaborazione. La politica è il regno della sopraffazione. Ma la politica così concepita può stare in piedi solo se ha delle regole spietate di selezione interna: cioe' se la competizione è effettivamente aperta e c'è un continuo ricambio. Laddove, invece, i sistemi degenerano e la politica si riduce a gestione del potere di posizione, allora la situazione diventa pericolosa perché provoca reazioni assai violente. ([[Gianfranco Miglio]])
*Chiunque prevede in politica il domani eccita la collera di quanti non concepiscono altro che la giornata che passa. ([[Madame de Staël]])
*Cosa porterei dal mondo del [[Calcio (sport)|calcio]] a quello della politica? Comincerei col portare le regole, noi in campo le abbiamo e le dobbiamo rispettare. E poi bisognerebbe trovare persone che non dicono "vorrei ma non posso'" ma che invece dicono "io voglio e lo faccio". ([[Zdeněk Zeman]])
*Da molti secoli si è affacciata alla mente dei pensatori l'ipotesi che i fenomeni sociali, che davanti ad essi si svolgevano, non fossero meri accidenti, né la manifestazione di una volontà soprannaturale ed onnipotente, ma piuttosto l'effetto di tendenze psicologiche costanti, che determinano l'azione delle masse umane. Fin da Aristotele si è cercato di scoprire le leggi e le modalità che regolano l'azione di queste tendenze e lo studio, che ha avuto questo obietto, si è chiamato politica. ([[Gaetano Mosca]])
*Da quel momento {{NDR|da quando lo scrittore [[Upton Sinclair]] gli domandò se credesse nel [[Capitalismo|sistema capitalistico]]}} cominciai a interessarmi e a vedere la politica non come storia ma come un problema esclusivamente economico. ([[Charlie Chaplin]])
*Da sempre, in ''politica'', patrocinare la causa del povero è stato il mezzo più sicuro per arricchirsi. ([[Nicolás Gómez Dávila]])
*Devi essere ricattabile, per fare politica. Devi stare dentro un sistema che ti accetta perché sei disponibile a fare fronte, a essere compartecipe di un meccanismo comunitario e associativo attraverso cui si selezionano le classi dirigenti. ([[Giuliano Ferrara]])
*È assurdo scegliere il loglio e levarlo via dal grano e fare così anche in guerra con quelli che non servono, e invece nella vita politica non scartare i malvagi. ([[Antistene]])
*È noto che in nome dell'onestà e della lotta alla corruzione, in politica, nel passato come oggi, si combattono opache battaglie di potere. ([[Norma Rangeri]])
*È una necessità fondamentale, per [i sistemi democratici], la esteriorità o "macchina della politica": perché la forza risiede altrove ma deve restare il più possibile retroscenica; e ciò riesce meglio soprattutto se la "macchina" che è sulla scena mobilita al massimo l'attenzione e le passioni. ([[Luciano Canfora]])
*Faccio parte di una generazione che si era allontanata dalla politica, lo avevo fatto anch'io ma ad un certo punto ti rendi conto che se non ti rimbocchi le maniche e provi a parteciparlo quel cambiamento, se non provi ad essere il cambiamento che vuoi vedere nella società, non puoi aspettarti che altri lo facciano per te. Anche se sei incazzato con la politica e ti allontani, devi renderti conto che gli altri continueranno a farla e il peso delle loro decisioni ricadrà comunque anche sulla tua vita, quindi vale la pena, nelle forme e nei modi in cui uno può, di partecipare alla cosa pubblica. ([[Elly Schlein]])
*Fino a quando gli uomini non avranno imparato a discernere, sotto qualunque frase, dichiarazione e promessa morale, religiosa, politica e sociale, gli interessi di queste o quelle classi, essi in politica saranno sempre, come sono sempre stati, vittime ingenue degli inganni e delle illusioni. ([[Lenin]])
*I giovani si allontanano e perdono fiducia perché la politica, spesso, si inaridisce. Perde il legame con i suoi fini oppure perde il coraggio di indicarli chiaramente. La politica smarrisce il suo senso se non è orientata a grandi obiettivi per la umanità, se non è orientata alla giustizia, alla pace, alla lotta contro le esclusioni e contro le diseguaglianze. La politica diventa poca cosa se non è sospinta dalla speranza di un mondo sempre migliore. Anzi, dal desiderio di realizzarlo. E di consegnarlo a chi verrà dopo, a chi è giovane, a chi deve ancora nascere. La politica, deve saper affrontare i problemi reali, ha bisogno di concretezza. ([[Sergio Mattarella]])
*Il compito della politica non è di dare le risposte, ma fornire la cornice che permetta a ognuno di cercare e trovare la sua risposta. ([[Hans-Gert Pöttering]])
*Il compito della politica è disgustare l'umanità della vita. ([[Karl Kraus]])
*Il fine della Chiesa, depositaria unica e suprema della rivelazione, resta in ogni caso quello di riassumere e risolvere la politica nella [[religione]]. Ma il fine dello [[Stato]], di qualunque Stato degno del nome, è precisamente le stesso, rovesciato: risolvere la religione nella politica, Dio nell'uomo. Ogni Stato è anche Chiesa; l'autorità politica è necessariamente autorità morale; la storia politica si configura logicamente come «storia sacra». I suoi fini politici sono anche morali e religiosi: comprendono e riassorbono in sé tutta la possibile morale e religione. ([[Giovanni Spadolini]])
*Il politico esclude l'artistico, perché il primo, per convincere, dev'essere unilaterale. ([[Lev Tolstoj]])
*Il segreto della politica 'un è fare quello che la gente ti chiede, ma fare quello di cui la gente ha bisogno. ([[Marco Malvaldi]])
*Il vero e retto fine dell' ''attività politica'' è il benessere materiale e spirituale della società, in modo che i diritti e i doveri siano da tutti rispettati e tutelati. ([[Papa Giovanni Paolo II]])
*In politica ci sono sempre due categorie di persone: quelli che la fanno e quelli che ne approfittano. ([[Pietro Nenni]])
*In politica ciò che manca non è l'onestà, ci sono politici onesti. Non è la competenza, ci sono politici competenti. È il coraggio. Il guaio della politica è che sono un mazzo di vigliacchi. ([[Antonio Martino]])
*In politica i tempi del sole e della pioggia sono rapidamente cangianti. ([[Giulio Andreotti]])
*In politica, ha detto [[w:Anatole France|Anatole France]], non ci sono traditori; ci sono solo perdenti. ([[André Thérive]])
*In politica non v'è altra idea sublime fuor di quella che porta al risultato; quelle che non l'ottengono sono stolide ed aride. ([[Alexandre Dumas (padre)|Alexandre Dumas padre]])
*In politica, per esser presi sul serio, non bisogna necessariamente fare sul serio. ([[Roberto Gervaso]])
*In politica quelli che tengono il piede in due staffe rischiano molto: rischiano di essere considerati da chi li osserva «né carne né pesce». È la condizione peggiore che si possa immaginare quando si tratta di andare a chiedere ai cittadini consensi e voti. ([[Angelo Panebianco]])
*In tutto l'Occidente è in corso un processo per cui i veri centri di decisione rischiano di trasferirsi fuori dalla politica. Guardi che la mia non è una difesa interessata del mestiere di politico. Esiste davvero il pericolo che la politica diventi una sovrastruttura che galleggia su altri centri di potere né palesi né responsabili. La politica, invece, dev'essere un punto alto di mediazione nell'interesse generale. Se la politica non è in grado d'esser questo, le istituzioni saltano e prevale chi ha più forza economica o più forza di pressione, che è poi lo stesso. ([[Sergio Mattarella]])
*In uno Stato democratico i cittadini hanno diritto di fare politica dove vogliono. ([[Achille Occhetto]])
*Io ho avuto intuizioni nel campo dell'esplorazione sessuale neanche sognato dal resto dei cosiddetti scienziati. [...] fui anche il primo a stabilire una relazione tra gli eccessi della masturbazione e la vocazione per la politica. (''[[Tutto quello che avreste voluto sapere sul sesso* (*ma non avete mai osato chiedere)]]'')
*L'ultimo club di maschi e per maschi, un fortino ancora resistentissimo. ([[Roberto Olla]])
*La Medicina è una scienza sociale e la Politica altro non è che la Medicina su larga scala. ([[Rudolf Virchow]])
*La politica coincide dunque con la morale? [...] Penso che politica e morale abbiano fondamenti distinti. I loro territori confinano ma non coincidono. Spesso addirittura morale e politica confliggono e si scontrano. ([[Eugenio Scalfari]])
*La politica democratica è strutturalmente vincolata a un orizzonte di breve periodo. La natura del sistema democratico spinge gli uomini politici ad occuparsi solo dei problemi che agitano il presente. Le altre grane, quelle che già si intravedono ma che ci arriveranno addosso solo domani o dopodomani non possono essere prese in considerazione. A differenza di ciò che fa la migliore medicina, la politica democratica non si occupa di prevenzione. ([[Angelo Panebianco]])
*La Politica determina i rapporti della nazione col governo, e delle varie nazioni tra loro. Questi rapporti noi li deduciamo da una sola ed unica fonte: il Diritto naturale; e li formuliamo tutti in una parola: [[Democrazia]]. ([[Cristoforo Bonavino]])
*La politica dipende dagli uomini di stato pressappoco come il tempo dipende dagli astronomi. ([[Remy de Gourmont]])
*La politica dovrebbe essere come la Nazionale: dovrebbero sempre giocare i migliori. Ma non è mai così, in nessuna parte del mondo. ([[Michel Platini]])
*La politica è di per sé movimento: un politico dev'essere mobile. Deve ondeggiare ora a destra ora sinistra, deve gettar sul tavolo contraddizioni, dubbi. Deve continuamente cambiare, saggiare, attaccare da tutte le parti per individuare il punto debole dell'avversario e colpirlo. ([[Zulfiqar Ali Bhutto]])
*La politica è forse l'unica professione per la quale non si considera necessaria nessuna preparazione specifica. ([[Robert Louis Stevenson]])
*La politica e i criminali sono la stessa cosa. (''[[Il padrino - Parte III]]'')
*La politica è impregnata di alibi che servono a giustificare atteggiamenti spregevoli. ([[Caparezza]], ''[[Saghe mentali]]'')
*La politica è l'arte del possibile, la scienza del relativo. ([[Otto von Bismarck]])
*La politica è l'arte di trasformare in progetto ciò che, come credenti, abbiamo immaginato ed elaborato. ([[Giancarlo Maria Bregantini]])
*La politica è la scienza dell'opportunismo e l'arte del compromesso. ([[Franz Liszt]])
*La politica è la tutela dei minorati. ([[Manlio Sgalambro]])
*La politica è stata definita la seconda più antica professione del mondo. Certe volte invece trovo che assomiglia molto di più alla prima. ([[Ronald Reagan]])
*La politica è un’arte antica e molto complessa. I nemici di oggi possono diventare gli alleati di domani. ([[Nzanga Mobutu]])
*La politica è un pendolo i cui movimenti che oscillano tra l'anarchia e la tirannia sono alimentati da illusioni perennemente rinnovate. ([[Albert Einstein]])
*La politica è una strana cosa. Le regole che si possono enunciare per gli altri mestieri sembra che non si applichino alla politica. Un uomo politico può cominciare da giovane come accalappiacani, e in pochissimo tempo riuscire a farlo dimenticare. Ecco ciò che rende la carriera politica quella che è. ([[Erskine Caldwell]])
*La politica è veramente il regno del luogo comune. Quattro o cinque teste che pensano, una dozzina di giornali ubbidienti a più o meno confessabili interessi, sono quelli che formano la così detta opinione pubblica. Gli altri, sono i montoni di Panurgo<ref>Personaggio del romanzo ''Gargantua et Pantagruel'' di [[François Rabelais]], con significato di ''furfante, imbroglione''.</ref>. ([[Angelo Oliviero Olivetti]])
*La politica ha misteri che restano tali anche a coloro che ne sono stati protagonisti. ([[Filippo Mancuso]])
*La politica in sé è una cosa bella, molto bella. È una sfida a cui siamo chiamati tutti, anche se non tutti siamo portati. [...] Non c'è bisogno di essere eletti in [[Parlamento]] per fare politica: basta prendersi cura della [[polis]] (del proprio contesto sociale, piccolo o grande che sia), e questa è una chiamata che — come dicevo — riguarda tutti noi. Quando rimane volontariato, servizio, e non sconfina nel trittico fama-potere-denaro, tutto è più facile; poi, quando entrano in gioco le altre variabili, il rischio di inquinamento è altissimo. L'ambiente politico [...] è purtroppo corrotto da questo trittico, senza distinzioni di schieramento: non è questione di partiti, ma di persone, e ci sono — da una parte e dall'altra — quelle capaci di resistere alle tentazioni e quelle più deboli. L'importante è non buttare il bambino con l'acqua sporca. ([[Andrea Sarubbi]])
*La politica in Tv può essere molto facile anche per i politici, o per i politici che fanno finta di non essere tali: i politici populisti. ([[Giovanni Floris]])
*La politica italiana si genuflette la domenica davanti alle icone della cultura, ma si guarda bene dall'impegnare se stessa e le risorse per qualcosa che, ai suoi occhi, elettoralmente non significa granché perché non influenza i grandi numeri come facevano il sindacato e i partiti organizzati. ([[Giuliano Amato]])
*La politica mi è sempre interessata molto. Sono un politico nato: ho opinioni su tutto, non mi tiro indietro, dico sempre quello che penso. Ma odio parlare delle cose e non farle, e i politici sono campioni del mondo di chiacchiere a vuoto. ([[Boris Becker]])
*La politica mi pare che sia anch'essa un divertimento, talvolta terribile, comunque un divertimento. ([[Eugène Ionesco]])
*La politica migliore è l'[[onestà]]. ([[Charles Spurgeon]])
*La politica, nella comune accezione del termine, non è altro che corruzione. ([[Platone]])
*La politica, nella pratica, quali che siano le idee che professa, è sempre l'organizzazione sistematica dell'[[odio]]. ([[Henry Adams]])
*La politica non è una scienza esatta. ([[Otto von Bismarck]])
*La politica non è l'arte del possibile. Consiste nello scegliere fra il disastroso e lo sgradevole. ([[John Kenneth Galbraith]])
*La politica non si impara sui libri, si impara sul campo. (''[[1992 (serie televisiva)|1992]]'')
*La politica pratica consiste nell'ignorare i fatti. ([[Henry Adams]])
*La politica richiede sacrificio. Il sacrificio degli altri, ovviamente. Per quanto un uomo possa ottenere, sacrificandosi per il suo paese, è comunque più conveniente lasciare che siano gli altri a farlo per primi. Il tempismo, come dice sempre mia moglie, è tutto. ([[Francis Urquhart]], [[Michael Dobbs]])
*La politica se non è [[arte]], è mestiere. ([[Libero Bovio]])
*La politica ti insegna molto. È una grande scuola dove impari come mettere d'accordo la gente e farla confluire verso lo stesso obbiettivo, trovando ogni volta dei punti di equilibrio. Dicono che la politica è l'arte del possibile: non è tanto trovare l'impossibile ma quando cercare di fare il possibile. ([[Alejandro Agag]])
*La prima lezione dell'economia è la scarsità: non ci saranno mai abbastanza risorse per soddisfare tutti coloro che lo desiderano. La prima lezione della politica è quella di ignorare la prima lezione dell'economia. ([[Thomas Sowell]])
*La prima virtù della politica è di risolvere i problemi, non di parlarne. ([[Giacomo Vaciago]])
*La [[storia]] della politica del [[potere]] non è nient'altro che la storia del crimine nazionale e internazionale e dell'assassinio di massa. ([[Karl Popper]])
*La vera politica è come il vero [[amore]]. Si nasconde. ([[Jean Cocteau]])
*Le persone che si fanno una regola di prudenza o di disprezzo di non partecipare alla politica non devono lamentarsi se quella che si fa non piace loro. Il governo dello Stato non è uno spettacolo, e il rifiuto di prendervi parte toglie ogni diritto di critica. ([[Maurice Druon]])
*Le promesse, in politica, si possono anche non mantenere, ma bisogna saperle fare. ([[Roberto Gervaso]])
*Lo scopo d'ogni associazione politica è la conservazione dei diritti naturali e imprescrittibili dell'uomo vale a dire la libertà, la proprietà, la sicurezza e la resistenza all'oppressione. (''[[Dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino]]'')
*Nessuno ha ancora intuito che forse la classe politica italiana potrebbe recuperare un po' di credibilità nella opinione pubblica se ogni tanto la caccia alla poltrona fosse sostituita da una sconveniente, ma anche liberatoria caccia al tesoro con un paio di mutandine nere. ([[Luca Goldoni]])
*Non ci si mette in politica per fare la marmellata. Ci si mette per prendere in mano il potere e tenerlo. Chiunque dica il contrario è un bugiardo. Gli uomini politici vogliono sempre far credere d'essere buoni, morali, coerenti. Non cada nella loro trappola, mai. Non esiste un politico buono, morale, coerente. ([[Zulfiqar Ali Bhutto]])
*"Non mi occupo di politica" è come dire "non mi occupo della vita". ([[Jules Renard]])
*Non resta altro mezzo per rimettere in onore la politica, si devono come prima cosa impiccare i [[moralismo|moralisti]]. ([[Friedrich Nietzsche]])
*Non sempre la politica si rende conto del valore, anche sociale, della cultura. E così vengono a mancare i buoni esempi. ([[Rosellina Archinto]])
*Per coloro che stanno in cima alla piramide sociale, le parole della [[politica]] significano legittimazione dell’establishment; per coloro che stanno in fondo, significa il contrario, cioè possibilità di controllo, contestazione e partecipazione. Anche per "democrazia" è così. Dal punto di vista degli esclusi dal governo, la democrazia non è una meta raggiunta, un assetto politico consolidato, una situazione statica. La democrazia è conflitto. Quando il conflitto cessa di esistere, quello è il momento delle [[oligarchia|oligarchie]]. In sintesi, la democrazia è lotta per la democrazia e non sono certo coloro che stanno nella cerchia dei privilegiati quelli che la conducono. Essi, anzi, sono gli antagonisti di quanti della democrazia hanno bisogno, cioè gli antagonisti degli esclusi che reclamano il diritto di essere ammessi a partecipare alle decisioni politiche, il diritto di contare almeno qualcosa. ([[Gustavo Zagrebelsky]])
*Per me si fa politica in ogni momento della vita: quello che mangiamo è politica, come trattiamo gli animali è politica, la natura è politica. Anche i nostri vestiti lo sono. [...] Perfino la spazzatura è politica. ([[Olga Tokarczuk]])
*Politica è magia. Chi sa evocare le forze, a quello obbediscono. ([[Hugo von Hofmannsthal]])
*Politica e [[marketing]] sono due attività profondamente differenti, una basata sulla partecipazione dei cittadini, l'altra sulla persuasione dei consumatori. Le due attività hanno negli anni usato tecniche sempre più simili, come la pubblicità e varie forme di propaganda diventando spesso agli occhi del pubblico indistinguibili. Così degli abili uomini di marketing sono riusciti a sfruttare il sistema politico e il meccanismo elettorale per farne uno strumento di auto-promozione. A cosa serva poi l'auto-promozione è un altro problema: a salvare i conti delle proprie aziende, a guadagnare l'immortalità, a soddisfare aspirazioni di gloria... sicuramente non a fare politica. ([[Gloria Origgi]])
*Politica (''s.f.''). [...] Conflitto di interessi mascherato da lotta fra opposte fazioni. Conduzione di affari pubblici per interessi privati. ([[Ambrose Bierce]])
*Politica vuol dire realizzare. ([[Alcide De Gasperi]])
*Quando parla il popolo, la politica deve sapere ascoltare perché spesso gli elettori sono più avanti degli eletti. ([[Silvio Berlusconi]])
*Ritengo che la politica sia l'arte di costruire una società in cui si manifesti la volontà di Dio. Il nostro Creatore ha decretato che dobbiamo impegnarci seriamente in opere costruttive; e, in una società del genere, ogni individuo dovrebbe godere di assoluta libertà, non essere soggetto ad altre restrizioni oltre a quelle implicite nei genuini valori umani della società stessa, valori che sono il frutto della sua cultura indigena, e appaiono dunque accettabili a chiunque. ([[Anwar al-Sadat]])
*Sapere dove andare e sapere come andarci sono due processi mentali diversi, che molto raramente si combinano nella stessa persona. I pensatori della politica si dividono generalmente in due categorie: gli utopisti con la testa fra le nuvole, e i realisti con i piedi nel fango. ([[George Orwell]])
*Se dicessi che mi interesso di politica, forse mentirei, forse no. Perché la politica, in fondo, è avere a che fare con le situazioni di tutti i giorni e cercare di cambiarle in meglio. Quindi potrei dire che mi interesso di politica sociale, visto che le persone sono le prime di cui doversi occupare, quando ti viene la voglia di fare qualcosa. E non è necessario di occuparsi di grandi temi sociali. C'è bisogno ovunque. Anche nel vostro quartiere. Basta aprire gli occhi. Basta chiedere, che so, al vostro parroco. Basta non fare finta che nel vostro condominio abitate solo voi. Questi sono i mattoni su cui poi si costruisce tutto il resto. E bastano le persone normali. ([[Leo Ortolani]])
*Se la politica perde la dimensione pedagogica, non è più buona politica. ([[Gianfranco Fini]])
*Se si domanda a un uomo onesto che cosa pensa della politica, dal profondo del cuore dirà che questa «non ha padre né madre». È una parola che fa paura alle persone semplici, perché l'uomo della strada crede che la politica serva ai politici per giocarci. Questo tipo di politica non mi sembra pura né sincera. Se invece si guarda la politica come una cosa necessaria per governare un Paese, e se gli uomini che la praticano sono retti e sinceri, il suo significato cambia. Un Paese che abbia buoni politici non correrà mai alla rovina: da politici che valgano poco e manchino di statura ci si può aspettare invece il peggio. ([[Reza Ciro Pahlavi]])
*Separare l'[[economia]] dalla politica e sottrarre la prima agli interventi regolatori della seconda comporta la totale perdita di potere della politica, e fa prevedere ben altro che una semplice ridistribuzione del potere nella società. ([[Zygmunt Bauman]])
*Sono in politica per realizzare ciò che credo giusto, altrimenti mi sarei accontentata di sognare. ([[Michela Vittoria Brambilla]])
*Un cittadino che non abbia un significato politico quel tanto che basti per la chiarezza del suo carattere, non solo è un valore nullo nella generale attività, ma un terreno insidioso sul quale non mi arrischierei di fabbricare la mia casa. ([[Emilio De Marchi]])
*Volevo avere il diritto di non pensare alla politica, di disinteressarmi della politica, perché la politica la gente dabbene non la fa. La gente dabbene lavora in ufficio, viaggia, commercia, produce, ama una donna che può anche essere sua moglie (come è il mio caso), ama i suoi figli, ama la sua casa, paga le tasse, e di politica ne parla un quarto d'ora al giorno. ([[Indro Montanelli]])
===[[Michael Dobbs]]===
*La politica richiede sacrificio. Il sacrificio degli altri, ovviamente. Per quanto un uomo possa ottenere, sacrificandosi per il suo paese, è comunque più conveniente lasciare che siano gli altri a farlo per primi. Il tempismo, come dice sempre mia moglie, è tutto.
*Non è stato quel tizio, Clausewitz, a dire che la guerra è la continuazione della politica con altri mezzi? Si sbagliava, ovviamente, povero allocco. Politica? Guerra? Come mi ricorda sempre la mia adorata moglie Mortima, non c'è alcuna distinzione.
*Una volta, su nella brugheria, il mio vecchio maestro di caccia mi diede una lezione che non ho più dimenticato. Ero un bambino – cosa avrò avuto, dieci anni? Ma se ci pensate bene, è proprio a quell'età che certi insegnamenti ti si imprimono nella coscienza, per restarci. Mi disse questo. Se devi fargli del male, assicurati di farlo in modo eccessivo e insopportabile, affinché capisca che puoi causargli un dolore molto più forte di quello che potrebbe causarti lui. Il mio maestro parlava dei cani selvatici, ovviamente. Ma è stato un ottimo insegnamento anche in politica.
===[[Mino Martinazzoli]]===
*Constato una certa insufficienza della politica, almeno da quel che leggo. Mi sembra la fase del riduttivismo, la politica ridotta ad evento.
*Non credo alla politica come una totalità dell'esistere; ho un rapporto abbastanza controverso con la politica.
*Una volta dicevo che l'arte imita la natura, ora dico che la politica imita l'economia.
===[[Marco Rizzo]]===
*{{NDR|Parlando dell'entrata in politica di [[Donald Trump]]}} I padroni eliminano la politica ed entrano direttamente a gestire la cosa pubblica. Il novecento è stato il secolo in cui la politica serviva alla grande borghesia anche per intermediarsi con la società. Oggi la prendono in mano direttamente.
*{{NDR|Parlando del [[pugilato]]}} La nobile arte è molto meno cruenta. Hai di fronte l'avversario, le dai, le prendi, alla fine ti abbracci. In politica, nemmeno hai messo i guantoni che hai già preso una coltellata e non da chi hai davanti ma da quello di fianco.
*Se i [[Partito politico|partiti]] non ricevessero il finanziamento pubblico e se non ci fosse l'intromissione anche della finanza nei partiti, quei partiti non esisterebbero. Se voi andate con la macchina della verità e la infilaste su per il culo a tutti i deputati che sono in [[Parlamento]], non ce n'è uno che crede in quelle idee. L'unica idea in cui credono è quella di pensare di fare un altro giro. Questa è la politica oggi.
===[[Eduard Shevardnadze]]===
*A mio avviso, i politici che dimenticano che gli uomini sono prima di tutto uomini, e poi portatori di determinate idee, non hanno il diritto di occuparsi di politica.
*È semplicemente sciocco, sterile e irrazionale vedere negli oppositori dei nemici, moltiplicandone il numero per effetto della propria repulsione. E nella grande politica questo è un lusso inconcepibile.
*La politica è fondamentalmente drammatica anche nelle sue manifestazioni concrete, ma non è questa una buona ragione per trasformarla in ancella del sensazionalismo.
==[[Proverbi italiani]]==
*Canzone politica, brutta canzone.
*Chi non ha politica, non sa regnare.
*Ci vuol politica, ci vuole.
*In fatto di politica è più utile un po' di buon senso che molta astuzia.
*L'onestà è la miglior politica.
==Note==
<references />
==Bibliografia==
*Annarosa Selene, ''Dizionario dei proverbi'', Pan libri, 2004. ISBN 8872171903
==Voci correlate==
*[[Partito politico]]
*[[Politico]]
*[[Potere]]
*[[Statista]]
==Altri progetti==
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Citazioni sulla '''politica'''.
==Citazioni==
*A proposito di politica, non si potrebbe mangiare qualche cosarellina? (''[[Fifa e arena]]'')
*Bisogna aspettarsi di tutto in politica, dove tutto è permesso, fuorché lasciarsi cogliere di sorpresa. ([[Charles Maurras]])
*Caro Balsamo, in politica l'indignazione morale non serve a niente, l'unico grave peccato sa qual è? Quello di essere sconfitti. (''[[Le mani sulla città]]'')
*Che la politica sia maligna, per un machiavelliano come io sono, è del tutto normale. Soltanto gli spiriti deboli credono che la politica sia il luogo della collaborazione. La politica è il regno della sopraffazione. Ma la politica così concepita può stare in piedi solo se ha delle regole spietate di selezione interna: cioe' se la competizione è effettivamente aperta e c'è un continuo ricambio. Laddove, invece, i sistemi degenerano e la politica si riduce a gestione del potere di posizione, allora la situazione diventa pericolosa perché provoca reazioni assai violente. ([[Gianfranco Miglio]])
*Chiunque prevede in politica il domani eccita la collera di quanti non concepiscono altro che la giornata che passa. ([[Madame de Staël]])
*Cosa porterei dal mondo del [[Calcio (sport)|calcio]] a quello della politica? Comincerei col portare le regole, noi in campo le abbiamo e le dobbiamo rispettare. E poi bisognerebbe trovare persone che non dicono "vorrei ma non posso'" ma che invece dicono "io voglio e lo faccio". ([[Zdeněk Zeman]])
*Credo che la politica abbia la responsabilità di non alimentare le tensioni sociali prodotte dalle disuguaglianze, ma di agire sulle loro cause profonde. In che modo? Con politiche redistributive, ascoltando i cittadini e non facendo mancare a nessuno una risposta commisurata al suo bisogno. Solo così si può evitare di prendersela con il vicino, che a volte sta pure peggio di noi. ([[Elly Schlein]])
*Da molti secoli si è affacciata alla mente dei pensatori l'ipotesi che i fenomeni sociali, che davanti ad essi si svolgevano, non fossero meri accidenti, né la manifestazione di una volontà soprannaturale ed onnipotente, ma piuttosto l'effetto di tendenze psicologiche costanti, che determinano l'azione delle masse umane. Fin da Aristotele si è cercato di scoprire le leggi e le modalità che regolano l'azione di queste tendenze e lo studio, che ha avuto questo obietto, si è chiamato politica. ([[Gaetano Mosca]])
*Da quel momento {{NDR|da quando lo scrittore [[Upton Sinclair]] gli domandò se credesse nel [[Capitalismo|sistema capitalistico]]}} cominciai a interessarmi e a vedere la politica non come storia ma come un problema esclusivamente economico. ([[Charlie Chaplin]])
*Da sempre, in ''politica'', patrocinare la causa del povero è stato il mezzo più sicuro per arricchirsi. ([[Nicolás Gómez Dávila]])
*Devi essere ricattabile, per fare politica. Devi stare dentro un sistema che ti accetta perché sei disponibile a fare fronte, a essere compartecipe di un meccanismo comunitario e associativo attraverso cui si selezionano le classi dirigenti. ([[Giuliano Ferrara]])
*È assurdo scegliere il loglio e levarlo via dal grano e fare così anche in guerra con quelli che non servono, e invece nella vita politica non scartare i malvagi. ([[Antistene]])
*È noto che in nome dell'onestà e della lotta alla corruzione, in politica, nel passato come oggi, si combattono opache battaglie di potere. ([[Norma Rangeri]])
*È una necessità fondamentale, per [i sistemi democratici], la esteriorità o "macchina della politica": perché la forza risiede altrove ma deve restare il più possibile retroscenica; e ciò riesce meglio soprattutto se la "macchina" che è sulla scena mobilita al massimo l'attenzione e le passioni. ([[Luciano Canfora]])
*Faccio parte di una generazione che si era allontanata dalla politica, lo avevo fatto anch'io ma ad un certo punto ti rendi conto che se non ti rimbocchi le maniche e provi a parteciparlo quel cambiamento, se non provi ad essere il cambiamento che vuoi vedere nella società, non puoi aspettarti che altri lo facciano per te. Anche se sei incazzato con la politica e ti allontani, devi renderti conto che gli altri continueranno a farla e il peso delle loro decisioni ricadrà comunque anche sulla tua vita, quindi vale la pena, nelle forme e nei modi in cui uno può, di partecipare alla cosa pubblica. ([[Elly Schlein]])
*Fino a quando gli uomini non avranno imparato a discernere, sotto qualunque frase, dichiarazione e promessa morale, religiosa, politica e sociale, gli interessi di queste o quelle classi, essi in politica saranno sempre, come sono sempre stati, vittime ingenue degli inganni e delle illusioni. ([[Lenin]])
*I giovani si allontanano e perdono fiducia perché la politica, spesso, si inaridisce. Perde il legame con i suoi fini oppure perde il coraggio di indicarli chiaramente. La politica smarrisce il suo senso se non è orientata a grandi obiettivi per la umanità, se non è orientata alla giustizia, alla pace, alla lotta contro le esclusioni e contro le diseguaglianze. La politica diventa poca cosa se non è sospinta dalla speranza di un mondo sempre migliore. Anzi, dal desiderio di realizzarlo. E di consegnarlo a chi verrà dopo, a chi è giovane, a chi deve ancora nascere. La politica, deve saper affrontare i problemi reali, ha bisogno di concretezza. ([[Sergio Mattarella]])
*Il compito della politica non è di dare le risposte, ma fornire la cornice che permetta a ognuno di cercare e trovare la sua risposta. ([[Hans-Gert Pöttering]])
*Il compito della politica è disgustare l'umanità della vita. ([[Karl Kraus]])
*Il fine della Chiesa, depositaria unica e suprema della rivelazione, resta in ogni caso quello di riassumere e risolvere la politica nella [[religione]]. Ma il fine dello [[Stato]], di qualunque Stato degno del nome, è precisamente le stesso, rovesciato: risolvere la religione nella politica, Dio nell'uomo. Ogni Stato è anche Chiesa; l'autorità politica è necessariamente autorità morale; la storia politica si configura logicamente come «storia sacra». I suoi fini politici sono anche morali e religiosi: comprendono e riassorbono in sé tutta la possibile morale e religione. ([[Giovanni Spadolini]])
*Il politico esclude l'artistico, perché il primo, per convincere, dev'essere unilaterale. ([[Lev Tolstoj]])
*Il segreto della politica 'un è fare quello che la gente ti chiede, ma fare quello di cui la gente ha bisogno. ([[Marco Malvaldi]])
*Il vero e retto fine dell' ''attività politica'' è il benessere materiale e spirituale della società, in modo che i diritti e i doveri siano da tutti rispettati e tutelati. ([[Papa Giovanni Paolo II]])
*In politica ci sono sempre due categorie di persone: quelli che la fanno e quelli che ne approfittano. ([[Pietro Nenni]])
*In politica ciò che manca non è l'onestà, ci sono politici onesti. Non è la competenza, ci sono politici competenti. È il coraggio. Il guaio della politica è che sono un mazzo di vigliacchi. ([[Antonio Martino]])
*In politica i tempi del sole e della pioggia sono rapidamente cangianti. ([[Giulio Andreotti]])
*In politica, ha detto [[w:Anatole France|Anatole France]], non ci sono traditori; ci sono solo perdenti. ([[André Thérive]])
*In politica non v'è altra idea sublime fuor di quella che porta al risultato; quelle che non l'ottengono sono stolide ed aride. ([[Alexandre Dumas (padre)|Alexandre Dumas padre]])
*In politica, per esser presi sul serio, non bisogna necessariamente fare sul serio. ([[Roberto Gervaso]])
*In politica quelli che tengono il piede in due staffe rischiano molto: rischiano di essere considerati da chi li osserva «né carne né pesce». È la condizione peggiore che si possa immaginare quando si tratta di andare a chiedere ai cittadini consensi e voti. ([[Angelo Panebianco]])
*In tutto l'Occidente è in corso un processo per cui i veri centri di decisione rischiano di trasferirsi fuori dalla politica. Guardi che la mia non è una difesa interessata del mestiere di politico. Esiste davvero il pericolo che la politica diventi una sovrastruttura che galleggia su altri centri di potere né palesi né responsabili. La politica, invece, dev'essere un punto alto di mediazione nell'interesse generale. Se la politica non è in grado d'esser questo, le istituzioni saltano e prevale chi ha più forza economica o più forza di pressione, che è poi lo stesso. ([[Sergio Mattarella]])
*In uno Stato democratico i cittadini hanno diritto di fare politica dove vogliono. ([[Achille Occhetto]])
*Io ho avuto intuizioni nel campo dell'esplorazione sessuale neanche sognato dal resto dei cosiddetti scienziati. [...] fui anche il primo a stabilire una relazione tra gli eccessi della masturbazione e la vocazione per la politica. (''[[Tutto quello che avreste voluto sapere sul sesso* (*ma non avete mai osato chiedere)]]'')
*L'ultimo club di maschi e per maschi, un fortino ancora resistentissimo. ([[Roberto Olla]])
*La Medicina è una scienza sociale e la Politica altro non è che la Medicina su larga scala. ([[Rudolf Virchow]])
*La politica coincide dunque con la morale? [...] Penso che politica e morale abbiano fondamenti distinti. I loro territori confinano ma non coincidono. Spesso addirittura morale e politica confliggono e si scontrano. ([[Eugenio Scalfari]])
*La politica democratica è strutturalmente vincolata a un orizzonte di breve periodo. La natura del sistema democratico spinge gli uomini politici ad occuparsi solo dei problemi che agitano il presente. Le altre grane, quelle che già si intravedono ma che ci arriveranno addosso solo domani o dopodomani non possono essere prese in considerazione. A differenza di ciò che fa la migliore medicina, la politica democratica non si occupa di prevenzione. ([[Angelo Panebianco]])
*La Politica determina i rapporti della nazione col governo, e delle varie nazioni tra loro. Questi rapporti noi li deduciamo da una sola ed unica fonte: il Diritto naturale; e li formuliamo tutti in una parola: [[Democrazia]]. ([[Cristoforo Bonavino]])
*La politica dipende dagli uomini di stato pressappoco come il tempo dipende dagli astronomi. ([[Remy de Gourmont]])
*La politica dovrebbe essere come la Nazionale: dovrebbero sempre giocare i migliori. Ma non è mai così, in nessuna parte del mondo. ([[Michel Platini]])
*La politica è di per sé movimento: un politico dev'essere mobile. Deve ondeggiare ora a destra ora sinistra, deve gettar sul tavolo contraddizioni, dubbi. Deve continuamente cambiare, saggiare, attaccare da tutte le parti per individuare il punto debole dell'avversario e colpirlo. ([[Zulfiqar Ali Bhutto]])
*La politica è forse l'unica professione per la quale non si considera necessaria nessuna preparazione specifica. ([[Robert Louis Stevenson]])
*La politica e i criminali sono la stessa cosa. (''[[Il padrino - Parte III]]'')
*La politica è impregnata di alibi che servono a giustificare atteggiamenti spregevoli. ([[Caparezza]], ''[[Saghe mentali]]'')
*La politica è l'arte del possibile, la scienza del relativo. ([[Otto von Bismarck]])
*La politica è l'arte di trasformare in progetto ciò che, come credenti, abbiamo immaginato ed elaborato. ([[Giancarlo Maria Bregantini]])
*La politica è la scienza dell'opportunismo e l'arte del compromesso. ([[Franz Liszt]])
*La politica è la tutela dei minorati. ([[Manlio Sgalambro]])
*La politica è stata definita la seconda più antica professione del mondo. Certe volte invece trovo che assomiglia molto di più alla prima. ([[Ronald Reagan]])
*La politica è un’arte antica e molto complessa. I nemici di oggi possono diventare gli alleati di domani. ([[Nzanga Mobutu]])
*La politica è un pendolo i cui movimenti che oscillano tra l'anarchia e la tirannia sono alimentati da illusioni perennemente rinnovate. ([[Albert Einstein]])
*La politica è una strana cosa. Le regole che si possono enunciare per gli altri mestieri sembra che non si applichino alla politica. Un uomo politico può cominciare da giovane come accalappiacani, e in pochissimo tempo riuscire a farlo dimenticare. Ecco ciò che rende la carriera politica quella che è. ([[Erskine Caldwell]])
*La politica è veramente il regno del luogo comune. Quattro o cinque teste che pensano, una dozzina di giornali ubbidienti a più o meno confessabili interessi, sono quelli che formano la così detta opinione pubblica. Gli altri, sono i montoni di Panurgo<ref>Personaggio del romanzo ''Gargantua et Pantagruel'' di [[François Rabelais]], con significato di ''furfante, imbroglione''.</ref>. ([[Angelo Oliviero Olivetti]])
*La politica ha misteri che restano tali anche a coloro che ne sono stati protagonisti. ([[Filippo Mancuso]])
*La politica in sé è una cosa bella, molto bella. È una sfida a cui siamo chiamati tutti, anche se non tutti siamo portati. [...] Non c'è bisogno di essere eletti in [[Parlamento]] per fare politica: basta prendersi cura della [[polis]] (del proprio contesto sociale, piccolo o grande che sia), e questa è una chiamata che — come dicevo — riguarda tutti noi. Quando rimane volontariato, servizio, e non sconfina nel trittico fama-potere-denaro, tutto è più facile; poi, quando entrano in gioco le altre variabili, il rischio di inquinamento è altissimo. L'ambiente politico [...] è purtroppo corrotto da questo trittico, senza distinzioni di schieramento: non è questione di partiti, ma di persone, e ci sono — da una parte e dall'altra — quelle capaci di resistere alle tentazioni e quelle più deboli. L'importante è non buttare il bambino con l'acqua sporca. ([[Andrea Sarubbi]])
*La politica in Tv può essere molto facile anche per i politici, o per i politici che fanno finta di non essere tali: i politici populisti. ([[Giovanni Floris]])
*La politica italiana si genuflette la domenica davanti alle icone della cultura, ma si guarda bene dall'impegnare se stessa e le risorse per qualcosa che, ai suoi occhi, elettoralmente non significa granché perché non influenza i grandi numeri come facevano il sindacato e i partiti organizzati. ([[Giuliano Amato]])
*La politica mi è sempre interessata molto. Sono un politico nato: ho opinioni su tutto, non mi tiro indietro, dico sempre quello che penso. Ma odio parlare delle cose e non farle, e i politici sono campioni del mondo di chiacchiere a vuoto. ([[Boris Becker]])
*La politica mi pare che sia anch'essa un divertimento, talvolta terribile, comunque un divertimento. ([[Eugène Ionesco]])
*La politica migliore è l'[[onestà]]. ([[Charles Spurgeon]])
*La politica, nella comune accezione del termine, non è altro che corruzione. ([[Platone]])
*La politica, nella pratica, quali che siano le idee che professa, è sempre l'organizzazione sistematica dell'[[odio]]. ([[Henry Adams]])
*La politica non è una scienza esatta. ([[Otto von Bismarck]])
*La politica non è l'arte del possibile. Consiste nello scegliere fra il disastroso e lo sgradevole. ([[John Kenneth Galbraith]])
*La politica non si impara sui libri, si impara sul campo. (''[[1992 (serie televisiva)|1992]]'')
*La politica pratica consiste nell'ignorare i fatti. ([[Henry Adams]])
*La politica richiede sacrificio. Il sacrificio degli altri, ovviamente. Per quanto un uomo possa ottenere, sacrificandosi per il suo paese, è comunque più conveniente lasciare che siano gli altri a farlo per primi. Il tempismo, come dice sempre mia moglie, è tutto. ([[Francis Urquhart]], [[Michael Dobbs]])
*La politica se non è [[arte]], è mestiere. ([[Libero Bovio]])
*La politica ti insegna molto. È una grande scuola dove impari come mettere d'accordo la gente e farla confluire verso lo stesso obbiettivo, trovando ogni volta dei punti di equilibrio. Dicono che la politica è l'arte del possibile: non è tanto trovare l'impossibile ma quando cercare di fare il possibile. ([[Alejandro Agag]])
*La prima lezione dell'economia è la scarsità: non ci saranno mai abbastanza risorse per soddisfare tutti coloro che lo desiderano. La prima lezione della politica è quella di ignorare la prima lezione dell'economia. ([[Thomas Sowell]])
*La prima virtù della politica è di risolvere i problemi, non di parlarne. ([[Giacomo Vaciago]])
*La [[storia]] della politica del [[potere]] non è nient'altro che la storia del crimine nazionale e internazionale e dell'assassinio di massa. ([[Karl Popper]])
*La vera politica è come il vero [[amore]]. Si nasconde. ([[Jean Cocteau]])
*Le persone che si fanno una regola di prudenza o di disprezzo di non partecipare alla politica non devono lamentarsi se quella che si fa non piace loro. Il governo dello Stato non è uno spettacolo, e il rifiuto di prendervi parte toglie ogni diritto di critica. ([[Maurice Druon]])
*Le promesse, in politica, si possono anche non mantenere, ma bisogna saperle fare. ([[Roberto Gervaso]])
*Lo scopo d'ogni associazione politica è la conservazione dei diritti naturali e imprescrittibili dell'uomo vale a dire la libertà, la proprietà, la sicurezza e la resistenza all'oppressione. (''[[Dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino]]'')
*Nessuno ha ancora intuito che forse la classe politica italiana potrebbe recuperare un po' di credibilità nella opinione pubblica se ogni tanto la caccia alla poltrona fosse sostituita da una sconveniente, ma anche liberatoria caccia al tesoro con un paio di mutandine nere. ([[Luca Goldoni]])
*Non ci si mette in politica per fare la marmellata. Ci si mette per prendere in mano il potere e tenerlo. Chiunque dica il contrario è un bugiardo. Gli uomini politici vogliono sempre far credere d'essere buoni, morali, coerenti. Non cada nella loro trappola, mai. Non esiste un politico buono, morale, coerente. ([[Zulfiqar Ali Bhutto]])
*"Non mi occupo di politica" è come dire "non mi occupo della vita". ([[Jules Renard]])
*Non resta altro mezzo per rimettere in onore la politica, si devono come prima cosa impiccare i [[moralismo|moralisti]]. ([[Friedrich Nietzsche]])
*Non sempre la politica si rende conto del valore, anche sociale, della cultura. E così vengono a mancare i buoni esempi. ([[Rosellina Archinto]])
*Per coloro che stanno in cima alla piramide sociale, le parole della [[politica]] significano legittimazione dell’establishment; per coloro che stanno in fondo, significa il contrario, cioè possibilità di controllo, contestazione e partecipazione. Anche per "democrazia" è così. Dal punto di vista degli esclusi dal governo, la democrazia non è una meta raggiunta, un assetto politico consolidato, una situazione statica. La democrazia è conflitto. Quando il conflitto cessa di esistere, quello è il momento delle [[oligarchia|oligarchie]]. In sintesi, la democrazia è lotta per la democrazia e non sono certo coloro che stanno nella cerchia dei privilegiati quelli che la conducono. Essi, anzi, sono gli antagonisti di quanti della democrazia hanno bisogno, cioè gli antagonisti degli esclusi che reclamano il diritto di essere ammessi a partecipare alle decisioni politiche, il diritto di contare almeno qualcosa. ([[Gustavo Zagrebelsky]])
*Per me si fa politica in ogni momento della vita: quello che mangiamo è politica, come trattiamo gli animali è politica, la natura è politica. Anche i nostri vestiti lo sono. [...] Perfino la spazzatura è politica. ([[Olga Tokarczuk]])
*Politica è magia. Chi sa evocare le forze, a quello obbediscono. ([[Hugo von Hofmannsthal]])
*Politica e [[marketing]] sono due attività profondamente differenti, una basata sulla partecipazione dei cittadini, l'altra sulla persuasione dei consumatori. Le due attività hanno negli anni usato tecniche sempre più simili, come la pubblicità e varie forme di propaganda diventando spesso agli occhi del pubblico indistinguibili. Così degli abili uomini di marketing sono riusciti a sfruttare il sistema politico e il meccanismo elettorale per farne uno strumento di auto-promozione. A cosa serva poi l'auto-promozione è un altro problema: a salvare i conti delle proprie aziende, a guadagnare l'immortalità, a soddisfare aspirazioni di gloria... sicuramente non a fare politica. ([[Gloria Origgi]])
*Politica (''s.f.''). [...] Conflitto di interessi mascherato da lotta fra opposte fazioni. Conduzione di affari pubblici per interessi privati. ([[Ambrose Bierce]])
*Politica vuol dire realizzare. ([[Alcide De Gasperi]])
*Quando parla il popolo, la politica deve sapere ascoltare perché spesso gli elettori sono più avanti degli eletti. ([[Silvio Berlusconi]])
*Ritengo che la politica sia l'arte di costruire una società in cui si manifesti la volontà di Dio. Il nostro Creatore ha decretato che dobbiamo impegnarci seriamente in opere costruttive; e, in una società del genere, ogni individuo dovrebbe godere di assoluta libertà, non essere soggetto ad altre restrizioni oltre a quelle implicite nei genuini valori umani della società stessa, valori che sono il frutto della sua cultura indigena, e appaiono dunque accettabili a chiunque. ([[Anwar al-Sadat]])
*Sapere dove andare e sapere come andarci sono due processi mentali diversi, che molto raramente si combinano nella stessa persona. I pensatori della politica si dividono generalmente in due categorie: gli utopisti con la testa fra le nuvole, e i realisti con i piedi nel fango. ([[George Orwell]])
*Se dicessi che mi interesso di politica, forse mentirei, forse no. Perché la politica, in fondo, è avere a che fare con le situazioni di tutti i giorni e cercare di cambiarle in meglio. Quindi potrei dire che mi interesso di politica sociale, visto che le persone sono le prime di cui doversi occupare, quando ti viene la voglia di fare qualcosa. E non è necessario di occuparsi di grandi temi sociali. C'è bisogno ovunque. Anche nel vostro quartiere. Basta aprire gli occhi. Basta chiedere, che so, al vostro parroco. Basta non fare finta che nel vostro condominio abitate solo voi. Questi sono i mattoni su cui poi si costruisce tutto il resto. E bastano le persone normali. ([[Leo Ortolani]])
*Se la politica perde la dimensione pedagogica, non è più buona politica. ([[Gianfranco Fini]])
*Se si domanda a un uomo onesto che cosa pensa della politica, dal profondo del cuore dirà che questa «non ha padre né madre». È una parola che fa paura alle persone semplici, perché l'uomo della strada crede che la politica serva ai politici per giocarci. Questo tipo di politica non mi sembra pura né sincera. Se invece si guarda la politica come una cosa necessaria per governare un Paese, e se gli uomini che la praticano sono retti e sinceri, il suo significato cambia. Un Paese che abbia buoni politici non correrà mai alla rovina: da politici che valgano poco e manchino di statura ci si può aspettare invece il peggio. ([[Reza Ciro Pahlavi]])
*Separare l'[[economia]] dalla politica e sottrarre la prima agli interventi regolatori della seconda comporta la totale perdita di potere della politica, e fa prevedere ben altro che una semplice ridistribuzione del potere nella società. ([[Zygmunt Bauman]])
*Sono in politica per realizzare ciò che credo giusto, altrimenti mi sarei accontentata di sognare. ([[Michela Vittoria Brambilla]])
*Un cittadino che non abbia un significato politico quel tanto che basti per la chiarezza del suo carattere, non solo è un valore nullo nella generale attività, ma un terreno insidioso sul quale non mi arrischierei di fabbricare la mia casa. ([[Emilio De Marchi]])
*Volevo avere il diritto di non pensare alla politica, di disinteressarmi della politica, perché la politica la gente dabbene non la fa. La gente dabbene lavora in ufficio, viaggia, commercia, produce, ama una donna che può anche essere sua moglie (come è il mio caso), ama i suoi figli, ama la sua casa, paga le tasse, e di politica ne parla un quarto d'ora al giorno. ([[Indro Montanelli]])
===[[Michael Dobbs]]===
*La politica richiede sacrificio. Il sacrificio degli altri, ovviamente. Per quanto un uomo possa ottenere, sacrificandosi per il suo paese, è comunque più conveniente lasciare che siano gli altri a farlo per primi. Il tempismo, come dice sempre mia moglie, è tutto.
*Non è stato quel tizio, Clausewitz, a dire che la guerra è la continuazione della politica con altri mezzi? Si sbagliava, ovviamente, povero allocco. Politica? Guerra? Come mi ricorda sempre la mia adorata moglie Mortima, non c'è alcuna distinzione.
*Una volta, su nella brugheria, il mio vecchio maestro di caccia mi diede una lezione che non ho più dimenticato. Ero un bambino – cosa avrò avuto, dieci anni? Ma se ci pensate bene, è proprio a quell'età che certi insegnamenti ti si imprimono nella coscienza, per restarci. Mi disse questo. Se devi fargli del male, assicurati di farlo in modo eccessivo e insopportabile, affinché capisca che puoi causargli un dolore molto più forte di quello che potrebbe causarti lui. Il mio maestro parlava dei cani selvatici, ovviamente. Ma è stato un ottimo insegnamento anche in politica.
===[[Mino Martinazzoli]]===
*Constato una certa insufficienza della politica, almeno da quel che leggo. Mi sembra la fase del riduttivismo, la politica ridotta ad evento.
*Non credo alla politica come una totalità dell'esistere; ho un rapporto abbastanza controverso con la politica.
*Una volta dicevo che l'arte imita la natura, ora dico che la politica imita l'economia.
===[[Marco Rizzo]]===
*{{NDR|Parlando dell'entrata in politica di [[Donald Trump]]}} I padroni eliminano la politica ed entrano direttamente a gestire la cosa pubblica. Il novecento è stato il secolo in cui la politica serviva alla grande borghesia anche per intermediarsi con la società. Oggi la prendono in mano direttamente.
*{{NDR|Parlando del [[pugilato]]}} La nobile arte è molto meno cruenta. Hai di fronte l'avversario, le dai, le prendi, alla fine ti abbracci. In politica, nemmeno hai messo i guantoni che hai già preso una coltellata e non da chi hai davanti ma da quello di fianco.
*Se i [[Partito politico|partiti]] non ricevessero il finanziamento pubblico e se non ci fosse l'intromissione anche della finanza nei partiti, quei partiti non esisterebbero. Se voi andate con la macchina della verità e la infilaste su per il culo a tutti i deputati che sono in [[Parlamento]], non ce n'è uno che crede in quelle idee. L'unica idea in cui credono è quella di pensare di fare un altro giro. Questa è la politica oggi.
===[[Eduard Shevardnadze]]===
*A mio avviso, i politici che dimenticano che gli uomini sono prima di tutto uomini, e poi portatori di determinate idee, non hanno il diritto di occuparsi di politica.
*È semplicemente sciocco, sterile e irrazionale vedere negli oppositori dei nemici, moltiplicandone il numero per effetto della propria repulsione. E nella grande politica questo è un lusso inconcepibile.
*La politica è fondamentalmente drammatica anche nelle sue manifestazioni concrete, ma non è questa una buona ragione per trasformarla in ancella del sensazionalismo.
==[[Proverbi italiani]]==
*Canzone politica, brutta canzone.
*Chi non ha politica, non sa regnare.
*Ci vuol politica, ci vuole.
*In fatto di politica è più utile un po' di buon senso che molta astuzia.
*L'onestà è la miglior politica.
==Note==
<references />
==Bibliografia==
*Annarosa Selene, ''Dizionario dei proverbi'', Pan libri, 2004. ISBN 8872171903
==Voci correlate==
*[[Partito politico]]
*[[Politico]]
*[[Potere]]
*[[Statista]]
==Altri progetti==
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Felicità
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Danyele
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[[File:The Best Things in Life Are Free.jpg|thumb|Momenti di felicità]]
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Citazioni sulla '''felicità'''.
==Citazioni==
*A chi è felice è difficile avere una vera comprensione della miseria. ([[Marco Fabio Quintiliano|Quintiliano]])
*– Ah, se potessi trovare il [[libro]] che contiene il vangelo della felicità...<br>– Amico mio, nel nostro tempo si scrivono dei libri, ma non delle [[verità]]... ([[Carlo Maria Franzero]])
*Alla fine penso che la felicità non si debba mostrare troppo: per scaramanzia, perché non tutti ti vogliono bene, e perché, come mi ha insegnato mia mamma, non è elegante. ([[Levante (cantante)|Levante]])
*Andate pure di continente in continente, di regno in regno, di ricchezza in ricchezza, di piacere in piacere: non troverete la felicità che cercate. La terra e quanto contiene non possono appagare un'anima immortale più di quanto un pizzico di farina, in bocca ad un affamato, possa saziarlo. ([[Giovanni Maria Vianney]])
*Beate quelle persone il cui cuore è gonfio di felicità, poiché ogni gioia proviene da Dio. (''[[Sissi - Il destino di un'imperatrice]]'')
*''C'è un'Ape che se posa | su un bottone de rosa: | lo succhia e se ne va... | Tutto sommato, la felicità | è una piccola cosa.'' ([[Trilussa]])
*Chi è felice è stupido. Non è vero ma consola. ([[Marcello Marchesi]])
*Chiedetevi se siete felici e cesserete di esserlo. ([[John Stuart Mill]])
*Con il mito volgare della felicità, si può fare degli uomini press'a poco ciò che si vuole, e tutto quello che si vuole delle donne. ([[Paul Valéry]])
*''Corre intanto il seren per l'universa | calma notturna e pochi o niuno il sa: | così l'urna sovente inclina e versa | silenziosa la Felicità.'' ([[Enrico Panzacchi]])
*Dietro a ogni felicità presente è nascosto un timore futuro. ([[Alexandre Dumas (padre)|Alexandre Dumas padre]])
*È americano quanto la torta di mele considerare un diritto la felicità, e rivolgersi alla legge per tutelare tale diritto nel caso si verifichi qualcosa che modifichi quella felicità. ([[Lawrence Lessig]])
*È arduo sopportare la felicità altrui, specie se innocente. Non poter imputare a chi l'ha raggiunta nulla d'ingiusto o disonesto, la rende indigeribile a milioni di poveri diavoli che l'hanno cercata inutilmente. Sei felice ma almeno dimmi che hai strozzato una vecchietta o che hai derubato tuo fratello. Niente, neanche questo mi viene concesso. ([[Marco Presta]])
*È certamente vero che noi dobbiamo pensare alla felicità degli altri; ma non si dice mai abbastanza che il meglio che possiamo fare per quelli che amiamo è ancora l'essere felici. ([[Émile-Auguste Chartier]])
*''E chi non ha mai visto nascere una Dea | non lo sa che cos'è la felicità.'' ([[Cesare Cremonini]])
*È impossibile rinunciare alla felicità, si può solo se non la si è mai conosciuta. ([[Fabio Volo]])
*È per la felicità come per la [[verità]]: non si ''ha'', ma ci si ''è''. Felicità non è che l'essere circondati, l'«esser dentro», come un tempo nel grembo della madre. Ecco perché nessuno che sia felice può sapere di esserlo. Per vedere la felicità, dovrebbe uscirne: e sarebbe come chi è già nato. Chi dice di essere felice mente, in quanto evoca la felicità, e pecca contro di essa. Fedele alla felicità è solo chi dice de ''essere stato'' felice. Il solo rapporto della coscienza ala felicità è la gratitudine: ed è ciò che costituisce la sua dignità incomparabile. ([[Theodor W. Adorno]])
*– Eminenza, io non sono felice.<br/>– Perché dovrebbe essere felice? Il suo compito non è questo. Chi le ha detto che si viene al mondo per essere felici. (''[[8½]]'')
*Esser felici vuol dire potersi accorgere di se stessi senza spavento. ([[Walter Benjamin]])
*Essere felici non è poi così fantastico. Mi ricordo l'ultima volta che sono stata felice: ero così ingrassata... (''[[Sesso, bugie e videotape]]'')
*''Felicità che sappiamo soltanto guardare, aspettare, cercare già fatta, | quasi fosse anagramma perfetto di facilità, | barando su un'unica lettera...'' ([[Francesco Guccini]])
*Felice colui che ha trovato il suo lavoro; non chieda altra felicità. ([[Thomas Carlyle]])
*Felice è la semplicità che ignora le biforcazioni del dubbio, ma più selvaggia e più virile è la felicità che fiorisce ai margini degli abissi. ([[Ernst Jünger]])
*Felicità è scegliersi certi fini, fare certi propositi e lottare per ottenerli e realizzarli, senza lamentarsi o deprimersi se poi non possono essere raggiunti. Si può anche dire che la felicità è avere dei valori e degli ideali e sforzarsi di seguirli. ([[Albert Ellis]])
*Felicità? È una parola che, di tanto in tanto, nella mia vita, ho raccolto, ho osservato – ma mai l'ho scoperta sotto le stesse sembianze. ([[Doris Lessing]])
*Felicità e bontà, secondo i moralisti ipocriti, sono in rapporto di effetto e causa. Non è mai esistita una cosa meno provata o probabile: la nostra felicità non è mai nelle nostre mani: ereditiamo la nostra costituzione; veniamo sballottati tra le braccia di amici e nemici; possiamo essere fatti in modo tale da sentire un ghigno o una calunnia con insolita acutezza, e trovarci nelle circostanze insolite di esservi esposti: possiamo avere nervi molto sensibili al dolore e venire afflitti da un male molto doloroso. ([[Robert Louis Stevenson]])
*Felicità è vera soltanto se condivisa. ([[Christopher McCandless]])
*''Felicità mi spiace, | felicità è loquace | come un bimbo; l'ho a noia! | La mia rete ha ceduto, | la mia stella ha perduto | il fedele seguace''. ([[Sergio Corazzini]])
*''Felicità raggiunta, si cammina | per te sul fil di lama. | Agli occhi sei barlume che vacilla, | al piede, teso ghiaccio che s'incrina; e dunque non ti tocchi chi più t'ama. Se giungi sulle anime invase | di tristezza e le schiarì, il tuo mattino | è dolce e turbatore come i nidi delle cimase. Ma nulla paga il pianto del bambino a cui fugge il pallone tra le case''. ([[Eugenio Montale]])
*Felicità (''s.f.''). Gradevole sensazione suscitata dalla contemplazione delle miserie altrui. ([[Ambrose Bierce]])
*Felicità? Una piccola incombenza giornaliera da curare come faresti con un giardino. ([[Annabel Buffet]])
*Figlio mio... Non voglio che tu pensi che questa è la felicità... Guarda laggiù... Quella è la felicità... No sta cacat di yacht. (''[[Sole a catinelle]]'')
*Fu già osservato mille volte, e debbo notarlo ancora una volta, che le ore che trascorriamo in prospettive di felicità, sono più piacevoli di quelle coronate dal godimento. Nel primo caso, ci prepariamo il piatto secondo il nostro appetito, nel secondo, la natura ce lo prepara lei. ([[Oliver Goldsmith]])
*Gli elementi della felicità sono dati a tutti sotto forme diverse. Beato colui che sa combinarli, misero colui che resta inerme e disperato davanti alle vuote convenzioni degli uomini. ([[Henry Furst]])
*Il compito attuale dell'arte è di introdurre caos nell'ordine. ([[Theodor W. Adorno]])
*Il contento umano consiste più tosto nel parere che nell'essere. ([[Lorenzo de' Medici]])
*Il ricordo della felicità non è più felicità, il ricordo del [[dolore]] è ancora dolore. ([[Albert Einstein]])
*Il segreto della felicità è non permettere mai a se stessi di desiderare cose che la ragione ci dice che non abbiamo speranza di raggiungere. ([[Phyllis Dorothy James]])
*Il segreto della felicità è quello di trovare una [[monotonia]] congeniale. ([[Victor Sawdon Pritchett]])
*{{NDR|«Il tuo segreto di bellezza?»}} È la mia felicità. ([[Ellen Hidding]])
*Imparare ad [[Amor di Dio|amare Dio]] — e, con lui, il [[prossimo]] — significa aver trovato finalmente il luogo del proprio riposo, la fonte stessa della felicità. ([[Raniero Cantalamessa]])
*In teoria vi è una perfetta possibilità di felicità: credere all'indistruttibile in noi e non aspirare a raggiungerlo. ([[Franz Kafka]])
*''Io la {{NDR|felicità}} inseguo per monti, per piani, | pel mare, pel cielo, nel cuore, | io la vedo, già tendo le mani, | già tengo la gloria e l'amore''. ([[Giovanni Pascoli]])
*''Io sento fra le dita | ancor color di rosa | un lungo filo bianco, | cui relegata sta, | in alto, molto in alto, | la mia felicità.'' ([[Michele Marzulli]])
*L'[[amicizia]] è il massimo alimento della felicità umana. ([[Prospero Viani]])
*L'uomo è fatto per essere felice, come l'uccello per volare. ([[Vladimir Galaktionovič Korolenko]])
*La caccia alla felicità conduce nel folto della boscaglia. La felicità vi deve entrare. Essa non si trova a suo agio fra gli impazienti; dovrebbe assomigliare alla preparazione che diviene sempre più bella. La vita non può avere fretta; deve rallentare, come avviene per i grandi fiumi che scorrono verso il mare. ([[Ernst Jünger]])
*La chiave della felicità è la disobbedienza in sé a quello che non c'è. ([[Afterhours]])
*La cosa più bella quando ci si sente felici è che sembra che non si sarà mai più infelici. (''[[Il bacio della donna ragno]]'')
*La felicità bisogna guadagnarsela. (''[[Chi è senza peccato...]]'')
*La felicità che nasce dalla chiara discriminazione percettiva della realizzazione del Sé, è chiamata sattvica. In principio sembra veleno, ma alla fine è come nettare.<br />La felicità che nasce dall'unione dei sensi con la materia è chiamata rajasica. In principio sembra nettare, ma alla fine è come veleno. (''[[Bhagavadgītā]]'')
*La felicità consiste in un corso facile di vita. ([[Zenone di Cizio]])
*La felicità consiste nell'interiorità dello spirito, ossia nello sviluppo della personalità in intima colleganza con un destino celeste. ([[Fulton John Sheen]])
*La felicità consiste nella realizzazione dello spirito attraverso il corpo. ([[Cyril Connolly]])
*La felicità – cosa maledetta! La felicità è un grande forse. Io sono l'Ateo della felicità! ([[Aleksandr Sergeevič Puškin]])
*La felicità credo che sia vivere un momento del presente senza desiderare altro: né proiettati nel [[futuro]], né nel [[passato]]. ([[Nicoletta Braschi]]).
*La felicità è accarezzare un cucciolo caldo caldo, è stare a letto mentre fuori piove, è passeggiare sull'erba a piedi nudi, è il [[singhiozzo]] dopo che è passato. ([[Charles Monroe Schulz]])
*La felicità è avere una [[famiglia]] numerosa, amorevole, sollecita e unita in un'altra città. ([[George Burns]])
*La felicità è formata di sventure evitate. ([[Alphonse Karr]])
*La felicità è il fine di se stessa. ([[Jorge Luis Borges]])
*La felicità è nel differirla, non nell'averla. Nell'averla c'è la noia di averla avuta. ([[Carmelo Bene]])
*La felicità è reale solo quando condivisa. (''[[Into the Wild - Nelle terre selvagge]]'')
*La felicità è sempre e soltanto un istante. La felicità non è una cosa che dura. Non è un tempo, è un istante o una serie di istanti. Un punto di contatto con qualche cosa di straordinario. ([[Francesco Alberoni]])
*La felicità è un'opera d'arte. Trattatela con cura. ([[Edith Wharton]])
*La felicità è un luogo che esiste solo finché non ci mettiamo i piedi. ([[Francesca Duranti]])
*La felicità è una cosa seria, no? Ecco, allora se c'è, deve essere assoluta. (''[[Bianca]]'')
*''La felicità è una pistola calda.'' ([[The Beatles]])
*La felicità è una ricompensa che giunge a chi non l'ha cercata. ([[Anton Cechov]])
*La felicità è una realtà sfuggente, simile per certi versi a un'anguilla: ogni volta che pensi di averla catturata, ti sfugge, sguscia via. ([[Willy Pasini]])
*La felicità è uno stato di grazia irraggiungibile che forse non esiste nella realtà terrena. È un qualche cosa a cui si tende, ma che non si riesce mai a raggiungere. ([[Silvio Berlusconi]])
*La felicità è vivere e io sono per la vita. ([[Giorgio Albertazzi]])
*La felicità effettiva sembra sempre molto squallida in confronto ai grandi compensi che la miseria trova. E si capisce anche che la stabilità non è neppure emozionante come l'instabilità. E l'essere contenti non ha nulla d'affascinante al paragone di una buona lotta contro la sfortuna, nulla del pittoresco di una lotta contro la tentazione, o di una fatale sconfitta a causa della passione o del dubbio. La felicità non è mai grandiosa. ([[Aldous Huxley]])
*La felicità esiste anche se hai trentatré anni, il sederone e le gambe da calciatore. (''[[Che pasticcio, Bridget Jones!]]'')
*La felicità esiste solo nel dono, nel dono completo; il suo disinteresse gli conferisce sapori d'eternità; esso ritorna alle labbra dell'anima con una soavità immortale. ([[Léon Degrelle]])
*La felicitá grande consiste in questo: ma maggiore ancora è la gloria in usare tanta fortuna laudabilmente, cioè essere clemente e perdonare; cosa propria degli animi generosi e eccelsi. ([[Francesco Guicciardini]])
*La felicità ha a che fare con l'effimero, per me. La riconduco a qualcosa che inevitabilmente andrà via, all'improvviso, tradendomi. ([[Levante (cantante)|Levante]])
*La felicità ha acquisito un profilo molto più alto, non tanto nella filosofia, quanto nella cultura più generale. È diventata addirittura un grosso affare. Milioni di ettari di foresta sono stati sacrificati sul suo altare per farne tutti quei libri che ci spiegano come far funzionare il trucco della felicità. ([[Mark Rowlands]])
*La felicità, in quanto successo personale, non è altro che l’estensione della logica del capitale alla produzione della soggettività. Interessandoci alla difficile e tumultuosa vita di Marx è possibile concludere che, contrariamente a quanto la psicologia dell’io e del miglioramento personale cercano di farci credere, la felicità non dipende dal successo personale, né dall’accumulo di proprietà o di ricchezze economiche. ([[Paul B. Preciado]])
*La felicità nasce dalla conoscenza di quell'ordine necessario che è la stessa sostanza di Dio. La conoscenza di ogni singola cosa come elemento o manifestazione necessaria di quell'ordine è contemplazione di Dio e amore intellettuale di lui. ([[Baruch Spinoza]])
*La felicità non accompagna mai né la potenza né il genio né la bellezza, benché questi tre doni siano i più desiderati dalle creature umane. Eppure la felicità è uno dei sogni più comuni degli uomini e molti credono conseguirla attraverso quei tre beni che invece la fanno impossibile. E siccome la felicità può essere difficilmente ottenuta dai deformi, dagli imbecilli e dai deboli risulta chiaramente che la ''chasse au bonheur'' che, secondo Stendhal, era la grande occupazione della vita, equivale alla [[caccia]] del liocorno o della fenice. ([[Giovanni Papini]])
*La felicità non ci spetta di diritto. È frutto di un lavoro che richiede sforzi. ([[Karl Lagerfeld]])
*La felicità non è affatto una forma di soddisfazione o compiacimento: non è serenità o contentezza, come ho creduto fino ad oggi. La felicità non porta la pace, ma una spada: ti scuote come un lancio di dadi sul quale hai puntato tutto, toglie la parola e annebbia la vista. La felicità è più forte di se stessi e poggia il suo piede con fermezza sulla tua testa. ([[Gilbert Keith Chesterton]])
*La felicità non è cosa facile a conquistare: è difficile trovarla in noi, affatto impossibile poi trovarla altrove. ([[Nicolas Chamfort]])
*La felicità non è ereditaria, la [[sifilide|lue]] sì, il [[tumore|cancro]] forse. ([[Marcello Marchesi]])
*La felicità non è fare tutto ciò che si vuole, ma volere tutto ciò che si fa. ([[Friedrich Nietzsche]])
*La felicità non è un risultato: è una conseguenza. Se ti dico che amando sarai felice, la felicità sarà una conseguenza, non un risultato. Se pensi che devi amare, poiché vuoi essere felice, non ne verrà fuori nulla. ([[Osho Rajneesh]])
*La felicità non può attuarsi mai. Anche se le circostanze vengono superate, la natura trasporta la lotta dall'esterno all'interno e, a poco a poco, muta il nostro cuore abbastanza perché desideri una cosa diversa da ciò che gli vien dato di possedere. E se la vicenda è stata così rapida che il nostro cuore non ha avuto il tempo di mutare, non per questo la natura dispera di vincerci, in una maniera più tardiva, è vero, più sottile, ma altrettanto efficace. Allora, all'ultimo istante il possesso della felicità ci vien tolto, o piuttosto, a questo stesso possesso la natura, per un'astuzia diabolica, dà incarico di distruggere la felicità. Avendo fallito in tutto quanto rientra nel campo dei fatti della vita, la natura crea un'estrema impossibilità, l'impossibilità psicologica della felicità. Il fenomeno della felicità non s'avvera o dà luogo alle reazioni più amare. ([[Marcel Proust]])
*La felicità non si commercia, non è una app da scaricare sul telefonino. ([[Papa Francesco]])
*La felicità non si ottiene con una pillola, la vita è un privilegio. ([[Patch Adams]])
*La felicità, nonostante la [[pubblicità]] vi illuda, non ci viene dall'ultima generazione di telefonini o di computer, e più in generale di «prodotti», ma da uno straccio di «relazione in più». ([[Umberto Galimberti]])
*La felicità per me non ha motivazioni, non ne ha mai avute, per me è fatta di cose ridicole… Io la felicità l’ho trovata sempre nelle cose terrene, concrete, negli odori, nei sapori, nei rapporti umani, non nella letteratura. ([[Andrea Camilleri]])
*La felicità per noi poveretti sta solo nell'umiltà e nell'ubbidienza. ([[Émile Zola]])
*La felicità perpetua non è che un'altra parola per indicare Dio. ([[Louis De Wohl]])
*La felicità più che altro è un desiderio, è un'utopia. ([[Giorgio Albertazzi]])
*La felicità sta nella capacità di percepire ogni cosa come facente parte di noi stessi, proprietà al contempo di tutti e di nessuno. La felicità sta nella convinzione che essere vivi significhi essere testimoni di un’epoca, sentendosi in questo modo responsabili, in maniera vitale e appassionatamente responsabile, del destino collettivo del pianeta. ([[Paul B. Preciado]])
*La felicità? Un buon sigaro, un buon pasto, una bella donna; o una donna cattiva. Dipende da quanta felicità siete in grado di maneggiare. ([[George Burns]])
*La [[ricchezza]] è la piú notevole forma di felicità terrena e felicità significa anche prova per se stessi. Sei tu uomo da sopportare la tua felicità? Questo è il quesito. ([[Frans Eemil Sillanpää]])
*La somma filicità sarà somma cagione della infelicità, e la perfezion della sapienza cagion della stoltizia. ([[Leonardo da Vinci]])
*La [[speranza]] raddoppia la felicità perché vivifica nel godimento de' beni, percliè conforta e sostiene ne' mali, perché ispira fermezza e coraggio contro tutti i pericoli ed ostacoli ai doveri ed alla virtù, e perché accompagna persino negli ultimi istanti della vita onde alleggerire l'aspro dolore del suo abbandono. ([[Baldassarre Poli]])
*La [[storia]] non è il terreno della felicità. I periodi di felicità sono in essa pagine vuote. ([[Georg Wilhelm Friedrich Hegel]])
*La tua felicità dipende da te. ([[Denis Ivanovič Fonvizin]])
*La vera felicità consiste nell'amore dei propri doveri. ([[Étienne-Louis Boullée]])
*La vera felicità la faccio consistere nella tranquillità d'animo, nella vita pacifica in [[famiglia]], nel rispetto e nell'affetto reciproco e in tutta l'indipendenza possibile dai fastidi che impone la società di pura [[Galateo|etichetta]]. ([[Antonio Raimondi]])
*La vera felicità (non quella solo immaginata o sognata) consiste sempre in tre cose indivisibili: forza di godere, oggetto e godimento. Governo e educazione devono provvedere a rafforzarle e abbellirle. ([[Wilhelm Heinse]])
*La vita ha richiesto oltre 4 miliardi di anni per evolversi fino a voi, e avete circa 70 anni per godervela. Non cercate solo la felicità, afferratela. ([[Eric Idle]])
*Le rimembranze della felicità già passata sono le rughe dell'anima! ([[Xavier de Maistre]])
*M'infastidisce rintracciare presso gli antichi Greci la norma morale secondo cui la felicità deve essere acquisita mediante la sofferenza. Cosa che è anche alla base delle offerte agli dei: in cambio di un bene richiesto, si abdica da uno di quelli che si possiede. Volgarità di questo cristianesimo ''ante litteram''. ([[Henry de Montherlant]])
*Ma ti sbagli se pensi che le gioie della vita vengano soprattutto dai rapporti tra le persone. Dio ha messo la felicità dappertutto, è ovunque, in tutto ciò in cui possiamo fare esperienza. Abbiamo solo bisogno di cambiare il modo di guardare le cose. (''[[Into the Wild - Nelle terre selvagge]]'')
*Mi dimetto dal tentativo di essere felice. ([[Jack Kerouac]])
*Mie care, la felicità consiste nel poter dire la verità senza far mai soffrire nessuno. (''[[8½]]'')
*Nessuno mi può costringere ad essere felice a suo modo (come cioè egli si immagina il benessere degli altri uomini), ma ognuno può ricercare la sua felicità per la via che a lui sembra buona, purché non rechi pregiudizio alla libertà degli altri di tendere allo stesso scopo, in guisa che la sua libertà possa coesistere con la libertà di ogni altro secondo una possibile legge universale (cioè non leda questo diritto degli altri). ([[Immanuel Kant]])
*Nessuno può essere felice finché tutti non sono felici. ([[Vivekananda]])
*Non abbiamo bisogno di cercare la felicità: se possediamo l'amore per gli altri, ci verrà data. È il dono di Dio. ([[Madre Teresa di Calcutta]])
*Non basta essere felici! È necessario anche che gli altri non lo siano. ([[Jules Renard]])
*Non c'è pienezza di felicità, senza pienezza d'[[indipendenza]]. ([[Nikolaj Gavrilovič Černyševskij]])
*Non credere, amico mio, che l'uomo sia capace di sentire tanta felicità quanta ne può concepire; c'è nel [[desiderio]] e nell'[[immaginazione]] meno forza che nella sensibilità. ([[Sully Prudhomme]])
*Non dissetarti a tutte le fonti che trovi: la felicità sta nell'avere sempre sete. ([[Nino Salvaneschi]])
*Non è forse la felicità qualcosa che può venire solo da noi stessi, cioè da ciò che come filosofi possiamo padroneggiare, e non dagli accidenti del mondo esterno che sono sempre così instabili e mutevoli? ([[Armando Massarenti]])
*Non è nel potere della nostra volontà non desiderare di essere felici. ([[Nicolas Malebranche]])
*Non è quanto si possiede, ma quanto si assapora a fare la felicità. ([[Charles Spurgeon]])
*Non è vero che ''ciò che ci rende felici è buono''; al contrario: ''solo ciò che è buono ci rende felici''. ([[Johann Gottlieb Fichte]])
*Non possiamo conoscere e apprezzare la felicità senza aver preso lezioni alla scuola dell'avversità. ([[Mariano José Pereira da Fonseca]])
*Non può dirsi felice uno, se non quando si contenta del proprio stato. ([[Papa Sisto V]])
*Non puoi essere felice se non metti per prima la felicità delle altre persone. ([[Russell Brand]])
*Non si può essere felici finché intorno a noi tutti soffrono e si infliggono sofferenze; non si può essere [[Morale|morali]] fintantoché il procedere delle cose umane viene deciso da violenza, inganno e ingiustizia; non si può neppure essere [[Saggezza|saggi]] fintantoché l'umanità non si sia impegnata nella gara della saggezza e non introduca l'uomo alla vita e al sapere del più saggio dei modi. ([[Friedrich Nietzsche]])
*Non si può negare a nessuno sulla terra la [[libertà]] e la felicità, anzi, tutti dovrebbero cercarle. ([[Karl Rahner]])
*Non so che diritto io abbia a tanta felicità, ma preferisco metterla da parte per il tempo della mia desolazione. ([[Henry David Thoreau]])
*Non sono stata abituata alla felicità: è qualcosa che non ho mai dato per scontato, ma pensavo che sarebbe arrivata con il [[matrimonio]]. ([[Marilyn Monroe]])
*Non voglio la felicità, nemmeno gratuitamente se non mi sento tranquillo sul destino di tutti i miei fratelli... Che mi importa del fatto di essere sicuro che la ragione vincerà, che il futuro sarà radioso, se il destino mi ha condannato ad essere testimone del trionfo del caso, dell'irrazionale, della forza bruta? ([[Vissarion Grigor'evič Belinskij]])
*Nulla giova alla felicità come sostituire il lavoro alle preoccupazioni. ([[Maurice Maeterlinck]])
*''Oggi lasciate | che sia felice, | io e basta, | con o senza tutti, | essere felice | con l'erba | e la sabbia, | essere felice | con l'aria e la terra, | essere felice | con te, con la tua bocca, | essere felice.'' ([[Pablo Neruda]])
*Ogni felicità se non è di tutti è rubata. Ogni felicità deve essere comunicata e condivisa o sfiorisce. ([[Ermes Ronchi]])
*Oh! c'è nella vita un istante di felicità, crediamolo! ([[Xavier Forneret]])
*– Ok ok, eccoti il segreto per essere felici.<br />– Non vedo l'ora di ascoltarlo.<br />– Fingi di essere felice e, alla fine, dimentica che stai fingendo. (''[[BoJack Horseman]]'')
*Onde si può ben dir, quel che ho già udito | e molti saggi dir, che sol felice | è chi unqua nel mondo mai non nasce, | o che subito nato, se ne more. | E così fugge, come dall'incendio | levato fosse, l'incostante sorte; ([[Giambattista Giraldi Cinzio]])
*Ora so che se deciderò ancora di andare in cerca della felicità, non dovrò cercarla oltre i confini del mio giardino... perché se non la trovo là... non la troverò mai da nessun'altra parte. (''[[Il mago di Oz]]'')
*Pensare alla felicità non come a uno stato vago che si prova a cose fatte, ma come a uno stato acuto che si coglie sul momento. ([[Henry de Montherlant]])
*Pensavi che la felicità stesse nell'avere tutto. Verifichi ora che, al contrario, consiste nel darti completamente. ([[Plinio Corrêa de Oliveira]])
*Per digerire la felicità naturale, come quella artificiale, bisogna avere innanzitutto il coraggio di ingoiarla; e le persone che forse meriterebbero la felicità sono proprio quelle alle quali la felicità — almeno come la concepiscono i mortali — ha sempre avuto l'effetto di un emetico. ([[Charles Baudelaire]])
*Per essere felici non ci vuole tanto. Per essere felici non ci vuole quasi niente. Niente, comunque, che non sia già dentro di noi. ([[Concita De Gregorio]])
*Per essere veramente felici in modo duraturo è necessario riconoscere innanzitutto la realtà della sofferenza. Forse all'inizio è deprimente, ma alla lunga ci si guadagna. ([[Tenzin Gyatso]])
*Per le persone sublimi, il non soffrire consiste nella suggestione di essere felici. ([[Carlo Maria Franzero]])
*Preferisco essere [[serenità|serena]]. Perché è lo stato d'animo in cui ti accorgi di tutto quello che vivi: adrenalina, ansia, intimità, piacere, dolore. La felicità dura poco e stordisce. Io voglio vivermi tutto fino in fondo. ([[Serena Autieri]])
*Quando ci si trova a vivere con altre persone bisogna pensare prima alla loro felicità che alla nostra. È così, rendendo gli altri felici si impara inevitabilmente a gioire della loro stessa gioia. (''[[Nadia - Il mistero della pietra azzurra]]'')
*Quando non si è mai conosciuta la felicità non si ha il diritto di disprezzarla. ([[Yukio Mishima]])
*Resta in ogni caso il pericolo costituito da chi vuole imporre, a ogni costo, il proprio modello di felicità agli altri. Di solito le conseguenze per chi vorrebbe essere felice a modo suo sono i roghi o i campi di concentramento. ([[Enzo Biagi]])
*Riflessioni sulla felicità; non si deve sognare la felicità al di fuori di quelle che sono le condizioni fondamentali dell'essenza umana; ora, la nostra essenza comporta la sazietà e la noia; la felicità perciò consiste nella soddisfazione della nostra essenza, ma nell'esercizio delle nostre facoltà; essa è una condizione terrestre. ([[Sully Prudhomme]])
*[[Arthur Schopenhauer|Schopenhauer]] ha detto che la felicità è uno stato negativo, ma io non sono d'accordo. Negli ultimi vent'anni ho capito che cosa significa felicità. Perché ho la fortuna di essere sposato con una moglie meravigliosa. Vorrei poter scrivere di più su questo tema, ma si tratta di amore, e il perfetto amore è la più bella di tutte le frustrazioni perché è più di ciò che si possa esprimere. ([[Charles Chaplin]])
*Se si costruisse la casa della felicità, la stanza più grande sarebbe la sala d'attesa. ([[Jules Renard]])
*Se uno fosse sempre felice, non sarebbe capace di apprezzare nulla. ([[Charlize Theron]])
*Siamo noi che non siamo pronti. Gli oggetti della nostra felicità sono qui da giorni, da anni, da secoli forse; attendono che la luce si sia fatta nei nostri occhi per vederli, e che il vigore giunga al nostro braccio per coglierli. Attendono e stupiscono di essere qui da tanto tempo, inutili. ([[Jeanne de Vietinghoff]])
*Sono felici soltanto il più sciocco degli sciocchi e il più elevato tra i mistici; ma a coloro che si trovano fra questi due limiti tocca godere e soffrire. (''[[Bhāgavata Purāṇa]]'')
*[[Moglie|Sposa]]. Una donna con una buona prospettiva di felicità dietro di lei. ([[Ambrose Bierce]])
*Talvolta si è felici per un nonnulla, ed è crudele distruggere questa gioia quando, lasciandola vivere, si può rendere ancora più felice colui che la prova. ([[Alexandre Dumas (figlio)|Alexandre Dumas, figlio]])
*Trovo la felicità nelle cose più semplici, più piccole che ci siano. Non ha niente a che vedere con la grandiosità ma ha a che fare con la semplicità. Ad esempio, tenere mio figlio stamattina, non c'è niente di migliore di questo. Questa è la mia felicità. Guardare il sole sorgere, questa è la mia felicità. Essere nella mia tavola da surf, toccare la superficie dell'oceano, questa è la mia felicità. Mettere un CD con la nuova canzone a cui la mia band sta lavorando, questa è la mia felicità. Chiamare mio padre, sentire la sua voce al telefono, essere contento di chiamarlo, questa è la mia felicità. Leggere un libro per mio figlio a cena, questa è la mia felicità. È qualcosa che è ovunque, tutta intorno a me, se sto bene con me stesso. Se sto male con me stesso, non la trovo ovunque. ([[Anthony Kiedis]])
*Tu sapevi che la prima Matrix era stata progettata per essere un mondo umano ideale? Dove non si soffriva, e dove erano felici tutti quanti, e contenti. Fu un disastro. Nessuno si adattò a quel programma, andarono perduti interi raccolti. Tra noi ci fu chi pensò a... ad errori nel linguaggio di programmazione nel descrivere il vostro mondo ideale, ma io ritengo che, in quanto specie, il genere umano riconosca come propria una realtà di miseria e di sofferenza. Quello del mondo ideale era un sogno dal quale il vostro primitivo cervello cercava, si sforzava, di liberarsi. (''[[Matrix]]'')
*Una ricetta universale per far felici le persone non esiste, ma una cosa è certa: facendole mangiare male, vai nella direzione contraria. ([[Marco Malvaldi]])
*Vi è qualcosa di curiosamente noioso nella felicità altrui: quel che comunica non può generare compassione. ([[Stefano Rodotà]])
*Vivi nell'atarassia, nella [[apatia]], e troverai la tua felicità. Non preoccuparti mai; non volere gli entusiasmi, le forti emozioni. Siamo in un'epoca di [[Egoismo|egoismi]] senza individualità, e forse appunto per questo non si è inneggiato mai così forte al collettivismo. ([[Carlo Maria Franzero]])
*Vorrei essere più forte, più indipendente e più felice. Essere felice è un dovere morale. Non è un privilegio, né una fortuna. È una scelta. ([[Chiara Castellani]])
===[[Al Bano e Romina]]===
*''Felicità | è tenersi per mano, | andare lontano, la felicità. | È il tuo sguardo innocente | in mezzo alla gente, la felicità. | È restare vicini | come bambini, la felicità.''
*''Felicità | è un bicchiere di vino | con un panino, la felicità. | È lasciarti un biglietto | dentro al cassetto, la felicità. | È cantare a due voci | quanto mi piaci, la felicità.''
*''Felicità | è una spiaggia di notte, | l'onda che batte, la felicità. | È una mano sul cuore | piena d'amore, la felicità. | È aspettare l'aurora | per farlo ancora, la felicità.''
===[[Chiara Amirante]]===
*Chiunque insegue Dio raggiunge la felicità, ma chi insegue la felicità non raggiunge Dio.
*Dalla verità che Dio è felicità siamo passati alla menzogna che la felicità è Dio.
*É vero che tutti abbiamo sete di felicità (che in fondo è sete di Dio), ma in così pochi arriviamo a questa felicità... Forse perché sbagliamo il versante del monte.
*L'obiettivo del viaggio della nostra vita non è la felicità, l'obiettivo è vivere ogni attimo felicemente.
*La felicità non dipende tanto da ciò che viviamo ma da come decidiamo di vivere tutto ciò che di doloroso e meraviglioso la vita ci regala.
*Noi siamo creati per la felicità, per vivere una vita piena, entusiasmante, con un cuore traboccante di gioia.
===[[Robert Baden-Powell]]===
*Dopo le nubi splende di nuovo il sole. Che la vostra nube particolare sia tristezza o dolore o ansietà, il sole della felicità verrà di nuovo su di voi se prenderete al meglio la situazione quando i tempi sono duri.
*Il modo vero di essere felici è rendere felici gli altri.
*La vera felicità è come il radio. È una forma di amore che diviene tanto più piena quanto più viene rivolta verso gli altri; per questo la felicità è alla portata di tutti, anche del più povero.
*Vi sono opinioni diverse su ciò che costituisce il «successo»; alcuni dicono il denaro, altri la posizione sociale, il potere, i risultati raggiunti, le onorificenze, e così via. Ma non tutte queste cose sono alla portata di ciascuno, né arrecano ciò che è il vero successo, cioè la felicità.
===[[Romano Battaglia]]===
*La felicità più grande consiste nell'accettare i nostri limiti e amarli.
*La vera felicità non si conquista, ma arriva all'improvviso con l'incanto di una notte di luna o il rumore della pioggia che batte sulle tegole del tetto. Nasce in noi se sappiamo cercarla con il nostro entusiasmo e la nostra onestà morale.<br>La felicità non si compra, si vive.
*Ho inseguito la felicità in ogni luogo, credevo di trovarla nascosta dietro alle montagne o in mezzo alla valle, ma ben presto mi sono reso conto che essa vive nel breve spazio di un respiro.
*Quando la felicità ci viene incontro non è mai vestita come pensavamo. Spesso ci passa accanto silenziosa e non sappiamo riconoscerla.
===[[Gesualdo Bufalino]]===
*Capita a volte di sentirsi per un minuto felici. Non fatevi cogliere dal panico: è questione di un attimo e passa.
*Due [[infelicità]], sommate, possono fare una felicità.
*La felicità esiste, ne ho sentito parlare.
===[[Paolo Crepet]]===
*Essere [[libertà|liberi]] costa, non esserlo costa di piú. Essere felici è impegnativo, non esserlo richiede ancor piú sforzo.
*L'idea che la felicità sia un sentimento ''prêt-à-porter'', facile da reperire, genera una soglia bassissima di anticorpi contro la noia, induce sazietà emotiva, e ciò comporta, nel medio termine, un rischio enorme per i giovani: lo svuotamento emozionale, il distacco sensitivo dalla realtà, l'assoluta negazione del desiderio e della passione.
*La felicità è come un treno senza orario: ne passa uno ogni tanto. Non puoi prevederne l'arrivo, né sapere quando ripartirà. Il tuo compito è andare in stazione.
*Le felicità è racchiusa nel coraggio di provocarsi, di pretendere qualcosa dal proprio destino senza lasciare che faccia il suo corso senza il nostro contributo.
===[[Helen Keller]]===
*È curioso osservare quale ideale di felicità amino gli uomini e in quali singolari posti essi cerchino la sua sorgente. Alcuni la cercano nell'ammucchiare ricchezze, alcuni nella superbia del potere, altri nelle conquiste dell'arte e della letteratura. Pochi la cercano nell'esplorazione del loro spirito o nel miglioramento della conoscenza.
*La felicità è il frutto finale e perfetto dell'obbedienza alle leggi della vita.
*Molte persone hanno un'idea sbagliata di ciò che porta alla vera felicità. Essa non si raggiunge attraverso il piacere personale, ma attraverso la fedeltà ad un proposito degno.
*Non importa quanto tardo, avaro o saggio sia un uomo. Egli sa che la felicità è indisputabilmente giusta.
===[[Giacomo Leopardi]]===
*Certo l'ultima causa dell'essere non è la felicità; perocché niuna cosa è felice. (''[[Operette morali]]'')
*Dicono che la felicità dell'uomo non può consistere fuorché nella verità. Così parrebbe, perché qual felicità in una cosa che sia falsa? E come, se il mondo è diretto alla felicità, il vero non deve render felice? Eppure io dico che la felicità consiste nell'ignoranza del vero.
*Felicità non è altro che contentezza del proprio essere e del proprio modo di essere, soddisfazione, amore perfetto del proprio stato, qualunque del resto esso stato si sia, e fosse pur anco il più spregevole. Ora da questa sola definizione si può comprendere che la felicità è di sua natura impossibile in un ente che ami se stesso sopra ogni cosa, quali sono per natura tutti i viventi, soli capaci d'altronde di felicità. Un amor di se stesso che non può cessare e che non ha limiti, è incompatibile colla contentezza, colla soddisfazione. Qualunque sia il bene di cui goda un vivente, egli si desidererà sempre un ben maggiore, perché il suo amor proprio [amore della propria persona] non cesserà, e perché quel bene, per grande che sia, sarà sempre limitato, e il suo amor proprio non può aver limite. Per amabile che sia il vostro stato, voi amerete voi stesso più che esso stato, quindi voi desidererete uno stato migliore. Quindi non sarete mai contento, mai in uno stato di soddisfazione, di perfetto amore del vostro modo di essere, di perfetta compiacenza di esso. Quindi non sarete mai e non potete esser felice, né in questo mondo, né in un altro.
*La felicità è impossibile a chi la desidera, perché il desiderio, sí come è desiderio assoluto di felicità e non di una tal felicità, è senza limiti necessariamente, perché la felicità assoluta è indefinita e non ha limiti.
*Ogni felicità si trova falsa e vana, quando l'oggetto suo giunge ad essere conosciuto nella sua realtà e verità.
===[[Arthur Schopenhauer]]===
*Bastare a se stesso, esser per se stesso tutto in tutto, e poter dire: «''Omnia mea mecum porto''» (porto con me tutte le cose mie), ecco certamente la condizione più favorevole per la nostra felicità.
*È dunque facile veder chiaramente quanto la nostra felicità dipenda da ciò che ''siamo'', dalla nostra individualità, mentre non si tiene conto il più delle volte che di ciò che ''abbiamo'' o di ciò che ''rappresentiamo''.
*L'uomo più felice è dunque colui che conduce un'esistenza senza dolori troppo forti sia nel morale, sia nel fisico, e non colui che ebbe per sua parte le gioie più vive ed i piaceri più grandi.
*Quando si volesse valutare la condizione di un uomo dal punto di vista della sua felicità, bisognerebbe prender notizie non su ciò che lo diverte, ma su ciò che lo attrista.
===[[Lucio Anneo Seneca]]===
*La felicità è sempre instabile e incerta.
*La felicità vera è nella [[virtù]].
*La vera felicità è non aver bisogno di felicità.
===[[Lev Tolstoj]]===
*La felicità, ecco quel ch'é – disse a sé medesimo – la felicità sta nel vivere per gli altri. E questo è chiaro. Nell'uomo è stato posto il bisogno della felicità; esso dunque è legittimo. Appagandolo egoisticamente, cioè cercando per sé la ricchezza, la gloria, i comodi della vita, l'amore, può accadere che le circostanze prendano una tal piega che sia impossibile soddisfare questi desideri. Per conseguenza, questi desideri sono illegittimi, ma non è illegittimo il bisogno di felicità. Quali desideri possono dunque sempre venir soddisfatti, nonostante le circostanze esteriori? Quali? L'amore, l'abnegazione!
*La [[vita]] è stata data agli uomini per la loro felicità, loro devono solo viverla al modo giusto. Se la gente si amasse, invece di odiarsi a vicenda, la vita sarebbe una continua felicità per tutti. [...] C'è un solo modo per far sì che la vita divenga più felice ed è che le singole persone divengano più [[bontà|buone]].
*Non vi è che un modo per essere felici: [[vivere]] per gli altri.
*Per essere felice, occorre una cosa sola: amare, e amare con sacrificio di sé, amare tutti e tutto, stendere in tutte le direzioni la tela di ragno dell'amore: chi ci capita dentro, quello va preso.
===[[Gabrielle Émilie Le Tonnelier de Breteuil]]===
*La nostra felicità non dipende soltanto dalle gioie attuali ma anche dalle nostre speranze e dai nostri ricordi. Il presente si arricchisce del passato e del futuro.
*L'uomo più felice è colui che non vuole cambiare il proprio stato.
*Ogni età ha la felicità che le è propria.
*Si è felici soltanto quando i piaceri e le passioni sono soddisfatti.
*Uno dei grandi segreti della felicità è moderare i desideri e amare ciò che già si possiede.
===[[Marguerite Yourcenar]]===
*Come sarebbe stato scialbo essere felici!
*Ogni felicità è un'innocenza.
*Qualsiasi felicità è un capolavoro: il minimo errore la falsa, la minima esitazione la incrina, la minima grossolanità la deturpa, la minima insulsaggine la degrada.
==[[Proverbi]]==
*Tutta la felicità dell'huomo consiste, in havere un buon cavallo, un miglior cane, et un ottimo falcone. ([[Proverbi georgiani|georgiano]])
===[[Proverbi italiani]]===
*A maggior felicità, minor fede.
*Chi può conseguir oggi la propria felicità, non deve aspettar domani.
*Chi s'accontenta, gode.
*Ciascuno pianta la propria felicità, ciascuno semina le proprie gioie, e ciascuno ha in mano il proprio destino.
*È più rar della fenice, uom che in tutto sia felice.
*Felice non è, chi d'esserlo non sa.
*I soldi non fanno la felicità.
*La felicità sta in gran parte nella fantasia.
*Mondana felicità, più grande è più presto se ne va.
*Per essere felici bisogna occupare poco spazio, e cambiar poco di luogo.
*Talun festeggia quando prende moglie, tal altro quando morte gliela toglie.
*Tre cose fondano la felicità della vita: misura, ordine e convenienza.
==Bibliografia==
*Annarosa Selene, ''Dizionario dei proverbi'', Pan libri, 2004. ISBN 8872171903
==Voci correlate==
*[[Allegria]]
*[[Gioia]]
*[[Risata]]
*[[Sorriso]]
*[[Felicità e infelicità]]
*[[Infelicità]]
==Altri progetti==
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[[Categoria:Sentimenti]]
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Citazioni sulla '''grandezza'''.
*È un modo comodo di vivere quello di credersi grande di una grandezza latente. ([[Italo Svevo]])
*Gravissimo errore è ancora quello di giudicare dell'umana grandezza dal suo volume, e non dalla sua massa. Un guerriero che sommetta un immenso gregge di pecore, acquista maggior fama di colui, che domi un branco di leoni. ([[Francesco Lomonaco]])
*I pretesi grandi uomini non sono che le «etichette» della storia; essi dànno il loro nome agli avvenimenti, senza neppure avere, come le etichette, il minimo legame col fatto stesso. ([[Lev Tolstoj]])
*Il destino della grandezza è la sofferenza causata dal mondo esterno e dalla sofferenza interiore. ([[Pavel Aleksandrovič Florenskij]])
*Il più grande tra voi sia vostro servo; chi invece si innalzerà sarà abbassato e chi si abbasserà sarà innalzato. ([[Gesù]])
*Il privilegio dei grandi uomini è di dare scosse al loro secolo. Data la scossa, si salvi chi può. ([[Luigi XVIII di Francia|Luigi XVIII]])
*L'uomo dimostra di essere grande e piccolo, secondo l'importanza che egli dà, nella vita, alle grandi o alle piccole cose. ([[Inayat Khan]])
*La grandezza non consiste nell'essere questo o quello, ma nell'essere se stesso, e questo ciascuno lo può se lo vuole. ([[Søren Kierkegaard]])
*La grandezza vera è semplice e figlia del pensiero. Non puoi comprenderla e valutarla senza pensarci su, senza disamina critica: Solo esaminando e scrutando ogni particolare, ogni motivo: vedendo la purezza e la magnificenza di ognuno, si giunge ad afferrare la purezza e la grandezza dello insieme.<br/>Una grandezza di qualunque genere torna più facilmente comprensibile, quando ha in sé qualcosa di {{sic|meschina}}, {{sic|difettosa}}, quando claudica in parte. La parte scadente fa risaltare l'eccellente: la parte piccola ti fa capire la grandezza delle colossali: in quel modo appunto in cui la vicinanza d'uno edificio volgare, ti fa subito afferrare la sublimità e le proporzioni del monumento vicino. ([[Vittorio Imbriani]])
*La prova principale della vera grandezza di un uomo è la sua percezione della propria piccolezza. ([[Arthur Conan Doyle]])
*Nessun fiume è grande e ricco di per sé, ma è il fatto di ricevere e convogliare in sé tanti affluenti a renderlo tale. Ciò vale anche per ogni grandezza dello spirito. Importa solo questo: che uno imprima la direzione che poi tanti affluenti dovranno seguire, e non che uno possieda sin dall'inizio capacità grandi o piccole. ([[Friedrich Nietzsche]])
*Non mostra d'essere veramente grande chi bada ad ogni piccolezza. ([[Baltasar Gracián]])
*Per essere grandi bisogna essere fraintesi. ([[Ralph Waldo Emerson]])
*Ritenere grande un uomo che non tiene conto della misura del bene e del male, significa soltanto riconoscere la propria nullità e la propria incommensurabile bassezza. [...] non c'è alcuna grandezza là dove non vi sono la semplicità, il bene e la verità. ([[Guerra e pace|Lev Tolstoj, ''Guerra e pace'']])
*Si crede sempre più grandi le cose lontane. ([[Publio Cornelio Tacito]])
*Strana grandezza quella che dipende tutta dagli applausi di una folla imbecille! ([[Maurice Zundel]])
*Tutti gli uomini di tragica grandezza diventano tali per un che di morboso. ([[Herman Melville]])
==[[Proverbi italiani]]==
*Alberi grandi fanno più ombra che frutti.
*Chi ha il favor dei grandi,'ha tutte le [[virtù]].
*Di gran cuore è il soffrire, e di gran senno è l'[[udire]].
*Le cime più alte son più sbattute dal [[vento]].
*Le grandezze del [[mondo]] sono come il [[mare]], più si va in alto, più rischio si corre.
*Le grandi anime hanno [[volontà]], le volgari non hanno che velleità.
*Non c'è grandezza senza virtù.
*Ogni grandezza ha la sua espiazione.
==Bibliografia==
*Annarosa Selene, ''Dizionario dei proverbi'', Pan libri, 2004. ISBN 8872171903
==Altri progetti==
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[[Categoria:Qualità individuali]]
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Danyele
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[[File:William-Adolphe Bouguereau (1825-1905) - Maternal Admiration (1869).jpg|thumb|upright=1.2|''Affetto materno'' ([[William-Adolphe Bouguereau|W. Bouguereau]], 1869)]]
Citazioni sulla '''madre''' e sulla '''maternità'''.
==Citazioni==
*A differenza della polmonite, la maternità è una condizione irreversibile. ([[Kit Reed]])
*– Allora, com'è la vita domestica? Non è fantastico fare la mamma?<br />– {{NDR|voce fuori campo}}: Era arrivata: la domanda che Lynette temeva come la morte.<br />– Be', ad essere sincera...<br />– {{NDR|voce fuori campo}}: E chi pone questa domanda si aspetta una sola risposta. Perciò Lynette ha risposto come faceva sempre: mentendo.<br />– È il più bel lavoro che abbia mai avuto! (''[[Desperate Housewives (prima stagione)|Desperate Housewives]]'')
*Avendo la Provvidenza fissato a tutte le opere di sua mano un fine determinato, e posto in ciascuna qualità e forze ad esso corrispondenti, ella prescrisse eziandio alla donna un fine speciale, né tralasciò di somministrarle il modo per conseguirlo. Quindi oltre all'obbligo che l'è comune con l'uomo di dare, cioè, la debita perfezione alle sue mentali potenze e ai suoi sentimenti, essa ha pure l'altro di compiere con perseveranza di opere e con santità d'intenzione tutti i doveri materni. ([[Caterina Franceschi Ferrucci]])
*Che sono per una madre i disagi sofferti in pro de' figliuoli? Non vive essa in loro? Non ha nella loro trasferita in tal guisa l'anima sua, che insieme con essi si rallegra e piange, e per essi dimentica sé medesima, nonché i suoi comodi e i suoi piaceri? ([[Caterina Franceschi Ferrucci]])
*Ci son madri che han bisogno di figli felici e rispettati, altre invece di figli infelici: altrimenti non possono mostrare la loro bontà materna. ([[Friedrich Nietzsche]])
*Ci sono due tipi di madri, al mondo: quelle alle quali non serve che i figli chiedano qualcosa, perché sanno già cosa stanno per dire, e quelle alle quali non serve che i figli chiedano qualcosa, perché tanto non li ascoltano. ([[Marco Malvaldi]])
*– Come sono le mamme? Che fanno?<br>– Danno, danno sempre.<br>– E che danno?<br>– Tutto. Sé stesse, la vita e la luce degli occhi, ai figli. Finché diventano vecchie e curve.<br>– Anche brutte?<br>– Brutte no, Marcellino. Le mamme non diventano mai brutte. (''[[Marcellino pane e vino]]'')
*Dalle altre femmine, uno può salvarsi, può scoraggiare il loro amore; ma dalla madre chi ti salva? ([[Elsa Morante]])
*Di [[scuola]] ce n'è una sola.<br />Di mamma ce n'è una gamma. ([[Guido Almansi]])
*Diventare madre mi ha cambiato radicalmente. {{NDR|«In che modo?»}} Facendo l'[[attrice]] ero sempre concentrata su me stessa, mentre ora sono responsabile della vita di qualcun altro. È una bella maturazione. ([[Léa Seydoux]])
*È fisicamente stancante, ma dal punto di vista emotivo è incredibile. La maternità mi ha dato la forza di mille persone, e reso molto più sicura. ([[Milla Jovovich]])
*Essere mamma non è un mestiere. Non è nemmeno un dovere. È solo un diritto tra tanti diritti. ([[Oriana Fallaci]])
*Ho incontrato nella mia vita molti uomini che hanno avuto successo; la maggior parte di essi erano fieri della propria madre e ammettevano di dover in gran parte a lei la personalità che possedevano. ([[Robert Baden-Powell]])
*I [[Figlio|figli]] sono per la madre ancore della sua vita. ([[Sofocle]])
*I più belli ornamenti d'una madre, d'una libera donna, sono gli aspetti dei figli che fanno testimonianza della sua coniugale virtù. ([[Anonimi pitagorici|anonimo pitagorico]])
*I volti delle madri sono nobili, sovranamente limpidi, allorché la purezza delle vite volontariamente innocenti le ha rinfrescate ai mille mattini dei sacrifici. ([[Léon Degrelle]])
*''Il bambino chiama la mamma | e domanda: "Da dove sono venuto? | dove mi hai trovato e raccolto?" | La mamma ascolta, | piange e sorride mentre stringe | al petto il suo bambino: | "Eri un desiderio | dentro il cuore!"'' ([[Rabindranath Tagore]])
*Il miglior amico di un ragazzo è la propria madre. (''[[Psyco]]'')
*Il [[passato]] non è passato, nel cuore delle madri: è presente. ([[Alberto Jacometti]])
*''Il Signore vuole che il padre sia onorato dai figli, | ha stabilito il diritto della madre sulla prole. | Chi onora il padre espia i peccati; | chi riverisce la madre è come chi accumula tesori.'' (''[[Siracide]]'')
*Immagina pure che ti siano destinati nella vita molti giorni terribili; il più terribile di tutti sarà il giorno in cui perderai tua madre. [...] L'assassino che rispetta sua madre ha ancora qualcosa di onesto e di gentile nel cuore, il più glorioso degli uomini, che l'addolori e l'offenda, non è che una vile creatura. ([[Edmondo De Amicis]])
*Io ho scelto volutamente di non aver figli soprattutto per il timore, mai confessato, di non saper un giorno rispettare le dovute distanze tra l'amore di madre e l'amore fisicamente sensuale per un essere nato dalla mia pancia. ([[Piera Degli Esposti]])
*Io ho tre figli e... mi sento più in colpa per loro che per quelli a cui ho scelto di rinunciare. Meglio non essere madre piuttosto che essere una pessima madre. (''[[Sex Education]]'')
*L'idealizzazione della madre non mi ha mai convinto, anzi mi terrorizza, l'idea di una figura ieratica, irraggiungibile... Preferisco la denuncia dell'inadeguatezza, dell'imperfezione, purché sia in buona fede. ([[Jasmine Trinca]])
*L'istinto della maternità è forse il più forte fra tutti quelli che sono propri dell'umanità. ([[Maffeo Pantaleoni]])
*L'[[Uomo (genere)|uomo]] che dice male delle [[Donna|donne]] dice male di sua madre. ([[Carlo Dossi]])
*L'uomo lavora nella sua generazione, la madre nella futura. ([[Fulton J. Sheen]])
*La centralità della nostra vita di donne è lo spirito della maternità. Ripartire da lì. La maternità. Questa maternità, però, va intesa in senso nuovo, ben al di là della mera capacità fisica di procreare. Si può infatti non aver generato ed essere colme di maternità, come si può essere madri biologiche ed esserne totalmente prive. ([[Susanna Tamaro]])
*La cosa che più mi piace in una madre è che sia buona, una qualità che non è innata, si impara facendo. ([[Jasmine Trinca]])
*La donna. Il cui peccato è di essere madre. (''[[Il monello]]'')
*La madre è orgogliosa del figlio che è salito in alto, ma darebbe la vita per l'altro: per il figlio senza fortuna. ([[Libero Bovio]])
*La mamma è una cosa seria. Essa si sacrifica da quando noi nasciamo. Essa produce il latte per noi. Quando siamo piccoli produce il latte, perché è un mammifero: per ciò si chiama mamma. (''[[Io speriamo che me la cavo]]'')
*La mamma italiana non insegna ai figli il principio di responsabilità: semmai, suggerisce loro che se le cose vanno male la colpa è degli altri, o della sfortuna, o dell'invidia; che c'è sempre un modo di farla franca, almeno finché restano in famiglia. ([[Fabrizio Rondolino]])
*''La mamma è per me il nido del cuor, | colei che ogn'or ti sa ben guidar, | la giusta via ti sa indicar.'' (''[[Le avventure di Peter Pan]]'')
*La maternità è stata una rivelazione: ha ribaltato le mie priorità e mi ha infuso sicurezza. ([[Sabrina Salerno]])
*La maternità è un carcere in cui vien chiusa la donna perché sia al riparo dalle tentazioni. ([[Jakob Wassermann]])
*La maternità ha scosso le femministe, le ha divise. [[Simone de Beauvoir]] diceva che un bambino era un tumore che divora la donna, che avere un bambino significa sottomettersi al patriarcato. All'estremo opposto c'è l'idea di sottomettere la donna al ruolo di riproduttrice della specie. Bisognerebbe evitare entrambi gli estremi e indagare a fondo la questione della passione materna. ([[Julia Kristeva]])
*La vita è così, molto dura, e i figli qualche volta devono dare dei grandi dolori alle loro mamme, se vogliono conservare il loro onore e la loro dignità di uomini. ([[Antonio Gramsci]])
*Le madri, esseri incantevoli e feroci. Custodi di bene assoluto, dedizione totale, empatia e amore incondizionato, ma anche a volte manipolatrici, trasmettitrici di sensi di colpa e di aspirazioni frustrate. ([[Roberto Saviano]])
*Le madri sono l'antidoto più forte al dilagare dell'individualismo egoistico. ([[Papa Francesco]])
*Lieta a lui la madre! misera la madre sua.<ref>Egli e la madre sono uno ; la madre, lontana o morta , in esso vive, gioisce o piange in esso: come il sangue materno nelle vene di lui, così ricorre ne{{sic|,}} suoi pensieri l'amore materno.</ref> ([[proverbi serbi|proverbio serbo]])
*«Ma che ne sai? Sei solo una Mamma». La vita concepita come l'infinito tubo di una stufa, o forse come un nastro di Möbius. ([[Kit Reed]])
*Madre è l'altro nome di [[Dio]] sulle labbra e sui cuori di tutti i nostri figli. (''[[Il corvo - The Crow]]'')
*Mamma è la parola più bella perché le labbra nel pronunciarla si baciano due volte... o tre? Oh! ([[Marcello Marchesi]])
*Mette alla prova la forza di volontà, accende l'istinto, è un corso di autostima che dura nove mesi. A me ha dato una grande fiducia in me stessa. ([[Cindy Crawford]])
*{{NDR|«Un momento magico, di grande trasformazione. Cosa ti spaventa e cosa invece ti esalta?»}} Mi esalta la vita. Mi sento una casa e mi faccio grande per accogliere la vita. Mi sento anche potente. E nonostante non desiderassi questo potere, la sensazione che provo è di sentirmi fortunata. E completa. Non avrei mai pensato di dirlo. Non mi mancava niente nella vita. Ma se non fosse successo forse mi sarebbe mancato qualcosa anche senza la consapevolezza della mancanza. Dall'altra parte mi spaventa abbandonare la vecchia me, il mio vecchio corpo, il fatto che possa non tornare a essere come prima. È una trasformazione repentina, in cui tutto di me si espande per accudire, assistere, accompagnare. Ecco, questa è l'unica vera preoccupazione. Che forse era più forte prima che scoprissi di diventare madre. Mi chiedevo: "ma io, lo vorrò mai fare?". Adesso la paura c'è, ma non è un tormento. Mi guardo allo specchio e mi dico: "Vabbè, questi jeans li metterò tra due anni". ([[Levante (cantante)|Levante]])
*Mi piacquero leggiadre bocche, ma non ho pianto<br>mai, mai per altro pianto che il pianto di mia Madre. ([[Guido Gozzano]])
*Nessuno stato è così simile alla pazzia da un lato, e al divino dall'altro quanto l'essere incinta. La madre è raddoppiata, poi divisa a metà e mai più sarà intera. ([[Erica Jong]])
*Non esiste conforto per una madre che soffre. La maternità non conosce limiti e ragionamenti. La madre è sublime perché è tutta istinto. L'istinto materno è divinamente animale. La madre non è donna, ma femmina. ([[Victor Hugo]])
*Non esiste figlio senza la madre. I bambini hanno bisogno della madre. La madre tanto amata da Pasolini. Il matrimonio si chiama così perché il punto centrale è la madre. ([[Vittorio Sgarbi]])
*''Non sempre il tempo la beltà cancella | O la sfioran le lacrime e gli affanni; | Mia madre ha sessant'anni, | E più la guardo e più mi sembra bella.'' ([[Edmondo De Amicis]])
*– Oh, chi se ne importa di Freud. Ho studiato psicologia al college, so tutto sulla sua vita. Era un uomo spregevole.<br />– E come mai dice questo?<br />– Be', ci rifletta. Freud visse alla fine dell'Ottocento e all'epoca non esistevano gli elettrodomestici. La madre, poverina, era costretta a fare tutto a mano, sa? Lavori domestici massacranti dall'alba al tramonto. Per non parlare degli innumerevoli sacrifici che avrà affrontato in nome della sua famiglia. E come l'ha ripagata? Una volta adulto è diventato famoso con la sua teoria che i problemi degli adulti sono riconducibili a qualcosa di orribile commesso dalla madre. Ah, dev'essersi sentita tradita. Sapeva quanto lei lavorasse e cosa avesse fatto per lui. Si è mai preso il disturbo, una volta tanto, di dirle grazie? Ne dubito. (''[[Desperate Housewives (prima stagione)|Desperate Housewives]]'')
*Per mia madre sarei disposto a uccidere, a smetterla con il calcio. Mia madre è il mio amore più grande. ([[Diego Armando Maradona]])
*Povere Madri che vivete nascoste e consumate nel segreto del vostro cuore ansie e dolori da nessuno compresi!... ([[Francesco Olgiati]])
*Può esistere una religione senza la maternità? ([[Fulton J. Sheen]])
*Purtroppo la mamma generica commette lo stesso madornale errore della Chiesa in fatto di sesso: lo rinnega, lo plasma, lo stigmatizza. ([[Aldo Busi]])
*Quanto è doloroso pensare all'indifferenza colla quale nel passato si sono accolte molte delicatezze del cuore materno!... La madre è un bene troppo grande ed è necessaria talvolta la lontananza, per apprezzarne tutta la grandezza... ([[Francesco Olgiati]])
*Regola morale inconscia è avere una stagione per gli amori, una per la maternità – mai rifiutata – e quindi il senso solenne della maternità, come si trova in tutti gli animali. ([[Anna Maria Ortese]])
*Se un uomo potesse nell'età della ragione rammentare l'ardore di un sol bacio materno, non potrebbe avere il coraggio di commettere la più piccola ingiustizia verso chi lo ha baciato in quel modo. ([[Paolo Mantegazza]])
*Se una madre fosse solo una madre: ma quale donna si contenta di quello che è il suo vero ufficio? ([[Elias Canetti]])
*Sembra che solo se diventi madre sei una persona adulta e hai fatto il tuo dovere nel mondo. Io adoro i bambini, ma un figlio lo devi sentire. Non devi farlo perché c'è qualcuno che ti dice che lo devi fare, perché solo così vai bene. Io non ho mai desiderato avere un figlio. Ho sempre desiderato stare con una persona con cui forse riuscire a fare un figlio. {{NDR|«Da sola no»}} Non è la mia storia. Combatto perché chi vuole possa farlo, ma io non ho mai avuto la necessità di sentirmi completa solo se diventerò madre. ([[Andrea Delogu]])
*Sembra che una madre, anche se cattiva, sia meglio di niente. (''[[Via col vento]]'')
*Si dice che una ragazza con una bambola è una piccola mammina. È forse anche vero che la maggior parte della madri sono ancora bambine con giocattoli. ([[Francis Herbert Bradley]])
*''So che il padre t'è caro: amassi tanto | la madre tu!'' ([[Vittorio Alfieri]])
*Trovo molto più delicato dire ''ancora adesso che gioco a carte e bevo vino | per la gente del porto sono Gesù Bambino''<ref>«''Ancora adesso che bestemmio e bevo vino | per i ladri e le puttane sono Gesù Bambino''» è la strofa di ''4 marzo 1943'' che fu censurata in occasione della partecipazione al Festival di Sanremo di [[Lucio Dalla]].</ref> perché mi sembra più adatto a una canzone dedicata a un tema importante come la maternità. Non desiderata ma comunque vissuta con dolcezza, un tema nobile: questa giovane donna, lui che nasce e gli viene dato quello strano nome, tutto riconduce a un'atmosfera quasi sacra. ([[Francesco De Gregori]])
*''Tu sei la sola al mondo che sa, del mio cuore, | ciò che è stato sempre, prima d'ogni altro amore.'' ([[Pier Paolo Pasolini]])
*Tutte le figlie femmine diventano come la loro madre. Questa è la tragedia delle donne. Nessun maschio lo diventa: e questa è la tragedia degli uomini. ([[Oscar Wilde]])
*Una madre dovrebbe ben sapere quando l'uomo del destino, l'uomo di sua figlia sta per entrare in casa sua. ([[Luciana Peverelli]])
*Una madre è contenta di essere niente altro che una madre; ma dove troveresti un'altra persona che è soddisfatta con questo solo ruolo? ([[Elias Canetti]])
*Una madre fa tutto per il figlio, ma non deve fare anche il figlio e la parte del figlio. ([[Aldo Busi]])
*Una madre non può che nuocere ai suoi figli se fa di loro l'unico scopo della sua vita. ([[William Somerset Maugham]])
*Vedi, la gioia che prova una madre quando coglie il primo sorriso del suo bambino dev'essere proprio la stessa che prova Iddio ogni volta che, su dal cielo, vede un peccatore che gli rivolge una preghiera con tutto il suo cuore. ([[Fëdor Dostoevskij]], ''[[L'idiota]]'')
====[[Michela Marzano]]====
*La maternità non è né una necessità né una maledizione. È un'esperienza straordinaria che permette alla donna, nel momento in cui decide di diventare madre, di ricomporre la famosa divisione tra [[corpo]] e [[anima]], senza che per questo il [[desiderio]] femminile si identifichi con il desiderio di maternità. Durante una gravidanza, il tempo biologico si impone al tempo biografico, ma non lo cancella mai completamente. Il corpo della donna diventa uno spazio in cui la madre e il nascituro entrano in relazione. La donna ha la possibilità di vivere una condizione del tutto particolare: da un lato, si identifica con il suo corpo che si trasforma; dall'altro, se ne allontana, talvolta fino al punto di estraniarsene. I movimenti interni non sono più solo i suoi movimenti. Appartengono a un'altra creatura che comincia a vivere. Sono i confini stessi del corpo materno che si aprono.
*Per certi aspetti, non esistono parole che suonino vere per descrivere la maternità. Non si tratta di una condizione naturale, né di un bisogno socialmente indotto. [...] Durante la gravidanza non è solo il corpo della donna che si trasforma, ma anche il suo immaginario. E, all'interno di questo immaginario, il figlio viene spesso caricato di molte aspettative. La maternità non è ''solo'' l'avventura di una donna; coinvolge sempre anche gli altri: i nonni, il padre, e, naturalmente, il bambino che nascerà e che ha il diritto, a sua volta, di essere accudito e riconosciuto pienamente.
*Senza un preliminare riconoscimento dell'altro, la maternità non esiste. La procreazione è un atto relazionale, un processo lungo e complesso che implica l'esistenza di un dialogo, seppur silenzioso, tra il futuro bambino e la madre all'interno del corpo materno. Se il riconoscimento non avviene, questo dialogo silenzioso non comincia, ed è difficile pensare che un dialogo mai nato possa instaurarsi in seguito. Ciò che, invece, è certo è che non si può imporre a una donna di portare avanti una gravidanza con la scusa che «avrebbe dovuto pensarci prima».
==[[Proverbi italiani]]==
*Aver cura dei putti, non è da tutti.
*Chi dice mamma, non s'inganna.
*Chi è buona madre, è anche buona [[moglie]].
*Chi fa più di mamma, certo m'inganna.
*Chi ha la mamma non pianga.
*Chi non crede alla madre, crederà alla matrigna.
*Della madre il cammin, segue la figlia.
*Dove sono i pulcini, è l'occhio della chioccia.
*In grembo alla madre diventano grandi i figlioli.
*L'esempio del [[padre]] il [[figlio]] piglia, e simile alla madre è anche la figlia.
*La buona madre non dice: "volete?", ma dà.
*La madre del [[peggio]] è sempre incinta.
*La madre misera fa la figlia valente.
*La madre pietosa, fa la figlia tignosa.
*La mamma dei cretini è sempre incinta.
*La mamma e non più.
*La pianta che fa molti frutti, non li matura tutti.
*La vecchia madre in casa è una siepe intorno ad essa.
*Madre vuol dir martire.
*Mamma, mamma, chi l'ha la chiama, e chi non l'ha la brama.
*Ognun dà pane, ma non come mamma.
*Pensa a tua madre: è la miglior distrazione contro i cattivi pensieri.
*Qual la madre, tal la figlia.
*Quando la madre non è in casa, la figlia si affaccia alla finestra.
*Quando la madre piange, le lacrime son sincere.
*Quando un fanciullo è ammalato, la miglior medicina è la mano della madre.
*Se la madre non è casta, non lo saranno le figliole.
*Sempre, sempre, mamma mia, ricca o povera che sia.
*Tre cose poco valgono: un mulino che non va, un forno che non scalda, e una madre che non sta in casa.
*Vede più una buona madre con un occhio, che il padre con dieci.
===[[Proverbi calabresi|Calabresi]]===
*''Megghiu to mamma mi ti ciangi ca u suli i marzu mi ti tingi.''<ref>«Meglio che tua madre ti pianga che il sole di marzo ti tinga.»</ref>
===[[Proverbi napoletani|Napoletani]]===
*''Ògne scarrafóne è bbèllo 'a màmma sóia.''<ref>«Ogni [[scarafaggio]] è bello per la propria madre.»</ref>
==Note==
<references />
==Bibliografia==
*Annarosa Selene, ''Dizionario dei proverbi'', Pan libri, 2004. ISBN 8872171903
==Voci correlate==
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*[[Amor materno]]
*[[Bambino]]
*[[Embrione]]
*[[Feto]]
*[[Figlio]]
*[[Fratelli]]
*[[Gravidanza]]
*[[Padre]]
*[[Genitore]]
*[[Matrigna]]
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==Altri progetti==
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[[Categoria:Genitorialità]]
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Studio
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Udiki
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Piero Angela
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Citazioni sullo '''studio'''.
*Anche se indubbiamente il desiderio di conoscere è naturale per tutti gli uomini, la voglia di imparare non è cosa da tutti; la maggior parte, anzi, assaggiato quanto lo studio sia fatica e provata la stanchezza sulla propria pelle, butta alla leggera la noce ancor prima di aver rotto il guscio per gustarne il gheriglio. ([[Richard de Bury]])
*Lo studio {{sic|arrobutisce}}<ref>Irrobustisce, rinforza.</ref> la fantasia.<br>Simile al vento che spegne la piccola fiamma ma fa divampare l'incendio, lo studio giova a coloro che hanno molta materia da bruciare. Chi teme di sciupare la sua personalità studiando sul serio, ha in testa una magra candela e resterà presto al bujo. ([[Vespasiano Bignami]])
*Lo studio è per i perdenti! (''[[Lobo (fumetto DC Comics)|Lobo]]'')
*Lo studio potrà fornirci una scienza teologica, ma non una fede cattolica. ([[Giuseppe Allamano]])
*Lo studio: strumento per costruire la propria libertà, educazione dell'ingegno e della creatività al lavoro, ma soprattutto occasione privilegiata di capire la vita. ([[Enrico Palandri]])
*Molte volte aveva sentito di come rabbini, professori e studiosi si insultassero a vicenda dandosi dell'analfabeta e della testa di rapa. Per quanto a fondo un uomo possa aver studiato, c'è sempre un altro che lo schernisce. ([[Isaac Bashevis Singer]])
*Nella vita ho imparato che, per ottenere il meglio dalle persone, bisogna riuscire a motivarle: nel caso dello studio, è fondamentale far scoprire quanto una materia possa essere interessante, andando oltre lo strato "duro", e raccontarla con un linguaggio stimolante e creativo. ([[Piero Angela]])
*Non considerate mai lo studio come un dovere, ma come una occasione invidiabile di imparare a conoscere l'effetto liberatorio della bellezza spirituale, non solo per il vostro proprio godimento, ma per il bene della comunità alla quale appartiene la vostra opera futura. ([[Albert Einstein]])
*Anche lo studio è un mestiere, e molto faticoso, con un suo speciale tirocinio, anche nervoso-muscolare, oltre che intellettuale: è un processo di adattamento, è un abito acquisito con lo sforzo e il dolore e la noia. ([[Antonio Gramsci]])
*Quale che sia la situazione, non bisogna mai smettere di studiare. Capire, trarre lezioni dalla storia è indispensabile in ogni momento. ([[Aldo Tortorella]])
*Senza studio si rischia di essere dalla parte dei carnefici, degli sfruttatori, o, per lo meno, se proprio non vogliamo esagerare, dalla parte degli spettatori impotenti. ([[Paolo Giuntella]])
*Siate pur certo che sì come il carnale de la voluptà genera avarizia, imprudenza, temerità, furto e vituperio, così il soverchio de lo studio procrea errore, confusione, maninconia, còlerà e sazietà. ([[Pietro Aretino]])
*Studiare significa lavorare duramente, non sparlare di libri che non si sono letti o di cui abbiamo captato dei confusi riassunti. L'esigenza di uno studio personale è più diffusa di quanto si creda e va incoraggiata. ([[Giorgio Amendola]])
==[[Proverbi italiani]]==
*Buon studio rompe rea [[fortuna]].
*Chi ha studiato, vede doppiamente.
*Chi non studia da giovane, se ne pentirà da vecchio.
*Chi non studia, non può imparare.
*Chi studia tanto impara poco, ma chi studia poco impara niente.
*Chi troppo studia, matto diventa.
*Chi vuol divenir dotto, si levi di buon'ora.
*Chi vuol sapere, deve sedere, studiare e sudare.
*Dal sapere viene l'avere.
*Il [[mattino]] è l'amico dello studio.
*Il [[pesca (attività)|pescare]] e il [[caccia]]re svogliano dallo studio.
*La scienza vien dallo studio, e l'ignoranza dalla trascuratezza di esso.
*Lo studiar senza libri è come attinger [[acqua]] col vaglio.
*Lo studiare fa l'uomo dotto, ma non savio.
*Lo studiare non ha mai fine, e nessuno è mai dotto abbastanza.
*Lo studio combatte con la [[morte]].
*Mangiando si domina la [[fame]], e studiando l'[[ignoranza]].
*Nessun piacer eguaglia quello dello studio.
*Non basta aver libri, bisogna studiarli.
*Per l'onor si studia molto.
*Quanto più si studia, più si vorrebbe studiare.
*Sa più il [[papa]] e un contadino che il papa solo.
*Studia da giovane per sapere da vecchio.
*Studia, non per sapere di più, ma per sapere meglio degli altri.
==Note==
<references />
==Bibliografia==
*Annarosa Selene, ''Dizionario dei proverbi'', Pan libri, 2004. ISBN 8872171903
==Voci correlate==
*[[Imparare]]
*[[Maestro]]
*[[Scuola]]
*[[Studente]]
==Altri progetti==
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[[Categoria:Attività]]
[[Categoria:Istruzione]]
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Giorgio Almirante
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2022-08-26T12:42:39Z
Daniele Fois
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[[File:Giorgio Almirante 1971.jpg|thumb|Giorgio Almirante]]
'''Giorgio Almirante''' (1914 – 1988), politico italiano.
==Citazioni di Giorgio Almirante==
*Il [[razzismo]] è il più vasto e coraggioso riconoscimento di sé che l'[[Italia]] abbia mai tentato. Chi teme ancor oggi che si tratti di un'imitazione straniera non si accorge di ragionare per assurdo: perché è veramente assurdo sospettare che il movimento inteso a dare agli italiani una coscienza di razza [...] possa servire ad un asservimento ad una potenza straniera.<ref>Da ''Né con 98 né con 998'', ''La difesa della razza'', I (1938), n. 6, pp. 47-48)</ref>
*Il [[razzismo]] ha da essere cibo di tutti e per tutti, se veramente vogliamo che in Italia ci sia, e sia viva in tutti, la coscienza della razza. Il razzismo nostro deve essere quello del sangue, che scorre nelle mie vene, che io sento rifluire in me, e posso vedere, analizzare e confrontare col sangue degli altri. Il razzismo nostro deve essere quello della carne e dei muscoli; e dello spirito, sì, ma in quanto alberga in questi determinati corpi, i quali vivono in questo determinato Paese; non di uno spirito vagolante tra le ombre incerte d'una tradizione molteplice o di un universalismo fittizio e ingannatore. Altrimenti finiremo per fare il gioco dei meticci e degli ebrei; degli ebrei che, come hanno potuto in troppi casi cambiar nome e confondersi con noi, così potranno, ancor più facilmente e senza neppure il bisogno di pratiche dispendiose e laboriose, fingere un mutamento di spirito e dirsi più italiani di noi, e simulare di esserlo, e riuscire a passare per tali. Non c'è che un attestato col quale si possa imporre l'altolà al meticciato e all'ebraismo: l'attestato del sangue.<ref>Da ''La difesa della razza'', 5 maggio 194; citato in ''[https://roma.corriere.it/notizie/cronaca/18_giugno_14/giorgio-almirante-razza-ecco-cosa-scrisse-1942-06bda386-7012-11e8-b9b6-434f28412ff9.shtml Giorgio Almirante e la razza]'', ''Corriere.it'', 14 giugno 2018.</ref>
*Noi vogliamo essere, e ci vantiamo di essere, cattolici e buoni cattolici. Ma la nostra intransigenza non tollera confusioni di sorta [...] Nel nostro operare di italiani, di cittadini, di combattenti – nel nostro credere, obbedire, combattere – noi siamo esclusivamente e gelosamente fascisti. Esclusivamente e gelosamente fascisti noi siamo nella teoria e nella pratica del [[razzismo]].<ref>Da ''Che la diritta via era smarrita... Contro le «pecorelle» dello pseudo-razzismo antibiologico'', ''La difesa della razza'', V (1942), n. 13, pp. 9-11</ref>
*Io sono stato, senza alcun dubbio, nel 1938 uno dei pochi giornalisti italiani che hanno aderito alle tesi razziste che allora furono enunziate ufficialmente dal regime, e sono stato per qualche tempo anche segretario di redazione della rivista "''La difesa della razza"'', e in tale qualità ho scritto articoli che erano intonati, senza alcun dubbio, alla rivista per la quale scrivevo e agli orientamenti politici del tempo. Ho avuto occasione di dire nel dopoguerra [...] che la sola parte che mi sentivo non di correggere, non di emendare, non di rivedere in senso autocritico, perché questo riguarda tutto il mio passato dal punto di vista politico, ma la sola parte del mio passato politico che mi sentivo di ripudiare, era quella. [...] Siccome queste mie dichiarazioni sono disinteressate, non chiedono contropartite, non ho da fare alleanze con nessuno, non ho da chiedere mercè a nessuno, continuo a combattere la mia, la nostra dura battaglia in mezzo a tanti nemici e tante incomprensioni, io debbo ritenere che, ripeto, solo degli incivili possano non prendere atto di dichiarazioni di questo genere, che sono dichiarazioni di coscienza.<ref>Dalla conferenza stampa del 30 luglio 1971. [https://youtu.be/Euv8XbTk5Ug Video] disponibile su ''Youtube.com''.</ref>
*In quel regime {{NDR|quello fascista}} sono nato e cresciuto, ad esso avevo creduto fino a ignorare o a scusare i suoi errori. Potevo abbandonarlo nel momento della sua disfatta? Il mio passato è stato quello. Non posso rinnegarlo. Cerco di farne rivivere quanto c'era di valido.<ref>Citato in ''[https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/1999/marzo/13/scelte_politiche_Giorgio_Almirante_co_0_990313179.shtml Le scelte politiche di Giorgio Almirante]'', ''Corriere della Sera'', 13 marzo 1999, p. 41.</ref>
*Sto a Montecitorio dal 1948, da più di trent'anni. Il Msi si è trasformato, da quel nucleo iniziale di reduci del fascismo. Ormai fa parte stabilmente della geografia politica dell'Italia repubblicana. È stato un processo lento e difficile. Bene: ma lei crede davvero che io possa pensare di chiudere la mia carriera, la mia vita politica, facendo il becchino di un partito che muore perché una generazione si spegne per motivi anagrafici e un'altra perché chiusa in galera? Crede davvero che sia così miserabile da avere questa ambizione da nostalgico rincoglionito? [...] Le dirò di più: io non voglio morire da fascista. Tanto che sto lavorando per individuare e far crescere chi dovrà prendere le redini del Msi dopo di me. Giovane, nato dopo la fine della guerra. Non fascista. Non nostalgico. Che creda, come ormai credo anch'io, in queste istituzioni, in questa Costituzione. Perché solo così il Msi può avere un futuro. Altrimenti è costretto a sparire. Capisce perché sono così deciso nel negare qualsiasi legame con chiunque abbia messo la bomba di Bologna? È un nemico anche del Msi.<ref>A microfono spento, a seguito dell'intervista di Daniele Protti, ''Il Lavoro'', settembre 1980; citato in Daniele Protti, ''[http://www.corriere.it/europeo/politica/2009/03/protti-intervista-almirante_e08a8364-07ed-11de-805b-00144f02aabc.shtml Almirante: «Non voglio morire da fascista»]'', ''Corriere.it'', 3 marzo 2009.</ref>
===Senza data===
*Noi siamo caduti e ci siamo rialzati parecchie volte. <br> E se l'avversario irride alle nostre cadute, noi confidiamo nella nostra capacità di risollevarci. <br>In altri tempi ci risollevammo per noi stessi, da qualche tempo ci siamo risollevati per voi, giovani, per salutarvi in piedi nel momento del commiato, per trasmettervi la staffetta prima che ci cada di mano, come ad altri cadde nel momento in cui si accingeva a trasmetterla. <br>Accogliete dunque, giovani, questo mio commiato come un ideale passaggio di consegne. <br>E se volete un motto che vi ispiri e vi rafforzi, ricordate: Vivi come se tu dovessi morire subito. Pensa come se tu non dovessi [[morte|morire]] mai.<ref>Il motto finale è di [[Julius Evola]]. La citazione viene [[Citazioni errate|erroneamente attribuita]] anche allo stesso Almirante e a [[Moana Pozzi]]. Giorgio Almirante aveva utilizzato la citazione come frase conclusiva di questo suo libro e l'aveva fatto apporre su un poster destinato alle sedi dell'MSI. Moana Pozzi invece amava ripetere questa frase nel periodo in cui si occupava dell'edizione di un giornale erotico, poco prima di morire. {{Cfr}} Mario Caprara, Gianluca Semprini, ''Neri! La storia mai raccontata della destra radicale, eversiva e terrorista'', Newton Compton editori, 2012, [http://books.google.it/books?id=ieO_d2Nz-Y8C&pg=PT151 p. 151]. ISBN 8854146951.</ref> (da ''Autobiografia di un fucilatore'')
*La destra o è coraggio o non è, è libertà o non è, è nazione o non è, così vi dico adesso, la destra o è Europa o non è. E vi dico qualcosa di più: l'Europa o va a destra o non si fa.<ref>[http://www.youtube.com/watch?v=pOohO4mLT1w Video] disponibile su ''YouTube.com''. {{c|Fonte primaria?}}</ref>
{{Int|1=Da ''Intervista a Giorgio Almirante''|2=Di Gianni Minoli nel programma televisivo ''Mixer'', Rai 2, 29 aprile 1987. [https://www.youtube.com/watch?v=lkY8jty2vwU Video] disponibile su ''Youtube.com''.}}
*{{NDR|«Senta, però è certo che il 12 settembre del '73, il giorno dopo il golpe di [[Pinochet]] in Cile, Lei in un discorso incendiario invocò anche per l'Italia una soluzione tipo cilena. Se lo augura sempre, anche adesso?»}} No, assolutamente no. Non è pensabile. Manca l'uomo, manca il clima a livello interno e a livello internazionale. {{NDR|«Quindi, è solo un peccato?»}} No, non è un peccato, affatto. In un determinato momento politico, un uomo politico può esprimersi come meglio crede, ma nulla intacca da 40 anni a questa parte la mia fede nella [[libertà]]. (min. 4:15-4:45)
*{{NDR|«Il suo numero 2, vero o presunto, [[Pino Rauti]], ha detto – leggo testualmente: "Noi siamo contrari alla [[democrazia]] parlamentare in linea di principio, per questioni ideologiche, perché non crediamo all'uguaglianza degli uomini. Noi crediamo alla differenza". Lei è d'accordo?»}} Io non sono d'accordo nella forma, ma sono d'accordo nella sostanza. {{NDR|«Cioè?»}} Se Pino Rauti ha voluto riferirsi a quello che oggi tutti i giornali scrivono, e cioè che sta per nascere la Seconda Repubblica. Bisogna dare luogo ad una nuova repubblica. La [[repubblica]] è fallita. La Costituzione è [...] {{NDR|«Qui si parla di differenza fra gli uomini, di negare l'uguaglianza.»}} Negare l'uguaglianza fra gli uomini, io certamente non l'approvo. (min. 6:18-7:00)
*Se non ci fossero state le elezioni, in questo momento saremmo in fase precongressuale, esattamente come prescrive il nostro statuto, perché entro giugno -grosso modo- avremmo svolto il nostro congresso. {{NDR|«Ma Lei pensa di lasciare, o no?»}} Essendoci le elezioni si va al congresso dopo le elezioni, e al congresso io mi presenterò correttamente come il segretario dimissionario. {{NDR|«Sì, ma pensa di lasciare oppure no? Mi dica una cosa vera.»}} Io penso di lasciare. {{NDR|«Pensa?»}} Penso di lasciare. {{NDR|«E allora in mente un erede non ce l'ha?»}} Non ho in mente un erede, perché non sono un monarchico, nè seguo l'istituto monarchico. {{NDR|«E uno che possa aspirare?»}} Tutti. (min. 7:20-8:00)
*{{NDR|«Senta, ma Lei di [[Benito Mussolini|Mussolini]] che ricordo ha?»}} Ho un tenero ricordo. {{NDR|«Cioè?»}} Una telefonata. Era il giorno – me lo lasci dire con poche parole –, era il giorno in cui gli Alleati stavano entrando in Roma. Se non erro, era il 4 giugno del 1943 {{NDR|1944 in realtà}}. Io, come Capo di Gabinetto del Ministero della Cultura Popolare, avevo le notizie attraverso le nostre stazioni di intercettazioni – allora non c'era la televisione – intercettazioni radio, e quindi potevo seguire le notizie via via che esse si svolgevano, e Mussolini telefonava – non a me personalmente – al Ministero, per sapere le notizie. Quel giorno telefonò a me personalmente. Si metta nei miei panni: io ero giovanissimo, per me Mussolini era tutto. Io tremavo, quando mi dicevano: «Il Duce al telefono, il Duce al telefono!». La sua telefonata fu dura, tagliente, la prima. [Disse:] «Almirante, che notizie mi date?». E gli diedi le notizie. Poi, una seconda telefonata, dopo un'ora: «Almirante, che notizie mi date?». E io gli diedi le notizie. Una terza telefonata: «Almirante, quali sono le notizie?». E poi: «Posso chiamarLa, posso chiamarVi ancora?». Quel "posso chiamarVi" mi aprì una voragine. Una voragine di disperazione e di tenerezza. (min. 8:48-10:07)
*{{NDR|«Senta, che cosa le piaceva di meno di Mussolini?»}} Mah, forse gli stivaloni. {{NDR|«Be', avrà avuto anche qualche difetto lui, immagino. Anche per Lei.»}} No, per carità, non ho detto [che] era immune da difetti. {{NDR|«Me ne dica uno.»}} Era solo. {{NDR|«È un difetto?»}} Sì. {{NDR|«Perché?»}} E non è soltanto il destino, è anche l'indole, il temperamento, che porta alla solitudine. {{NDR|«E il suo di peggior difetto qual è, onorevole Almirante?»}} Il mio di peggior difetto è che sono troppo poco solo. Proprio all'opposto. (min. 11.00-11:28)
*{{NDR|«Onorevole Almirante, Lei spesso parla della necessità di un'alternativa di destra, in Italia. Ecco, con chi vorrebbe farla, in due parole?»}} No, io vorrei farla nel quadro di una nuova Costituzione della Repubblica. Cioè, fino a quando le cose non cambiano, le regole del gioco non cambiano, un'alternativa di destra evidentemente non può realizzarsi, perché la mia opposizione, la nostra opposizione non è nei confronti di un governo, è nei confronti di un sistema tutto intero. Una volta che si sia realizzato, che si cammini verso la nuova repubblica, e allora il nostro ruolo diventa via via più importante. {{NDR|«Ma quando vi dicono che siete la ruota di scorta della [[Democrazia Cristiana]]?»}} È la più grossa imbecillità che si possa dire. {{NDR|«Perché?»}} Perché è vero il contrario. (min. 15:00-15:51)
==Citazioni su Giorgio Almirante==
*Era giovane allora Almirante, non aveva quarant'anni, e, a differenza di Michelini<ref>Arturo Michelini (1909 – 1969), segretario del MSI dal 1954 al 1969.</ref>, mi era simpatico anche sul piano personale. Aveva forse ereditato dalla famiglia il gusto del palcoscenico, della battuta pronta. Ma non ricordo mai di averlo sentito dire una volgarità, anche spiritosa. ([[Giulio Salierno]])
*Il capolavoro di Almirante avviene nel 1970, quando, con buona pace degli antiamericani residui a destra che ci sono sempre eccetera, Nixon ordina l'appoggio al Movimento Sociale Italiano. Questa storia permise al Movimento Sociale Italiano di creare la cosiddetta Destra Nazionale. ([[Giulio Caradonna]])
*{{NDR|Nel Movimento Sociale Italiano}} [[Arturo Michelini|Michelini]] o Almirante erano facce della stessa medaglia reazionaria espressa nello stato sorto sulle ceneri del dopoguerra. ([[Giulio Salierno]])
*Per alcuni decenni la sopravvivenza del MSI è affidata alle doti camaleontiche di dirigenti come Giorgio Almirante, figlio di teatranti, dotato di qualità istrioniche e di eleganza da capocomico, con occhi azzurri. Tocca a lui e a quelli come lui guidare il doppio gioco fra il neofascismo parlamentare che naviga nel sottogoverno e quello mistico o violento che va bene alla borghesia d'ordine per tenere a bada i rossi. ([[Giorgio Bocca]])
*''Se non li conoscete, guardate il capobanda: | è un boia o un assassino colui che li comanda. | Sull'orbace s'è indossato la camicia e la cravatta | perché resti mascherato tutto il sangue che lo imbratta. | Ha comprato un tricolore e ogni volta lo sbandiera | che si sente un po' l'odore della sua camicia nera, | punta a far l'uomo da bene fino a quando gli conviene. || Ora lo riconoscete: Almirante è sempre quello, | con il mitra e il manganello | ben nascosti nel gilet.'' ([[Fausto Amodei]])
*Sono andato dai segretari dei partiti, fingendomi uno dei loro. Mi presentai da Almirante in doppio petto (c'erano i fascisti in doppio petto) e fu facile: seguiva la trasmissione e amava la Sgarrambona, la presunta amante sedotta e abbandonata. «Ognuno di noi ha una Sgarrambona» sospirò. ([[Renzo Arbore]])
*Sono stato io a presentargli [[Gianfranco Fini|Fini]]: l'errore della vita. ([[Giuseppe Ciarrapico]])
*Il più grande oratore della repubblica italiana, il paroliere di una politica come testimonianza ideale e il leader che seppe coltivare l’amor patrio anche quando era infame e proibito sventolare il tricolore. Non fu uno stratega politico, non ebbe una gran cultura politica, semmai letteraria; non riuscirei a immaginarlo a governare. ([[Marcello Veneziani]]) <ref>Filosofeggiando con… Marcello Veneziani, di Davide d’Alessandro, 14 aprile 2019
https://www.ilfoglio.it/filosofeggio-dunque-sono/2019/04/14/news/filosofeggiando-con-marcello-veneziani-249554/amp/</ref>
==Note==
<references/>
==Voci correlate==
*[[Assunta Almirante]] – moglie
*[[Movimento Sociale Italiano - Destra Nazionale]]
==Altri progetti==
{{interprogetto}}
{{DEFAULTSORT:Almirante, Giorgio}}
[[Categoria:Politici italiani]]
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Maurizio Crozza
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[[File:Crozza cropped.jpg|thumb|upright=1.5|Maurizio Crozza nel 2007]]
{{indicedx}}
'''Maurizio Crozza''' (1959 – vivente), comico, imitatore e conduttore televisivo italiano.
==Citazioni di Maurizio Crozza==
{{vedi anche|Crozza Italia|Italialand|Crozza nel Paese delle Meraviglie}}
*Sia in teatro sia in televisione, spesso mi sono servito della lucida e arguta sintesi di [[Giorgio Gaber]]: da "Il potere dei più buoni" a "Il conformista", Gaber mi è sempre venuto in soccorso. La visione di Gaber e [[Sandro Luporini|Luporini]] sulle debolezze umane è precisissima. La loro capacità di aver visto lontano, di avere scritto e preceduto il pensiero di molti, li rende attualissimi.<ref>Maurizio Crozza, ''Grazie, Giorgio'' (pp. 61 – 62); in ''Gaber, Giorgio, il Signor G. Raccontato da intellettuali, amici, artisti'', a cura di Andrea Pedrinelli, Kowalski, Milano, 2008, p. 61. ISBN 978-88-7496-754-4</ref>
{{cronologico}}
*{{NDR|Sulla polemica seguita alla sostituzione del generale della Guardia di finanza Roberto Speciale}} Un colpo di stato è quando un generale fa fuori un governo, quando un governo fa fuori un generale è uno stato di colpo: all'improvviso lo stato. (da ''Ballarò'', 6 giugno 2007)
*La mia solidarietà va a Silvio Berlusconi. Dove s'è mai visto un giornalista che pone domande irriverenti al capo del governo? Un bravo giornalista non assume iniziative, un bravo giornalista scrive sotto dettatura. {{NDR|Parlando della citazione in giudizio per diffamazione del giornale "La Repubblica" da parte di [[Silvio Berlusconi]], dopo avere firmato l'appello per la difesa del giornale.}} (citato in ''[http://www.repubblica.it/2009/08/sezioni/politica/berlusconi-divorzio-23/appello-repubblica-sabato/appello-repubblica-sabato.html?ref=search la Repubblica]'', 1° settembre 2009)
*''Il "Pensiero mafia" è sotto il camice dei farmacisti, è sul cruscotto dei tassisti, è sulla scrivania dei notai, sul salvaschermo dei giornalisti, sugli scrani dei parlamentari''. (da ''Ballarò'', 13 dicembre 2011)
*Ma se Renzi ha fatto tutto questo a Letta, che era suo amico, a noi italiani che neanche ci conosce che cosa ci può fare? (da ''Ballarò'', 16 febbraio 2014<ref>Citato in ''[http://www.ilsussidiario.net/News/Cinema-Televisione-e-Media/2014/2/16/BALLAR-Ospiti-Giovannini-Landini-Richetti-e-Gasparri-Puntata-16-febbraio-2014/468252/ BALLARÒ/ Video, Copertina di Crozza puntata 16 febbraio: il governo come le pizzerie in cui si mangia male e ogni sei mesi cambiano gestione]'', Il Sussidiario.net, 16-17 febbraio 2014.</ref>)
*Tutta l'Italia ormai è un paese OGM: Organismo Geneticamente Marcio. (da ''diMartedì'', 17 marzo 2015<ref>Visibile in [https://www.youtube.com/watch?v=m8s-k31ap9E ''La copertina di Crozza: "L'Italia è un Paese OGM: Organismo Geneticamente Marcio"''], diMartedì,''YouTube.com'', 17 marzo 2015.</ref>)
*{{NDR|Sugli [[attentati del 13 novembre 2015 a Parigi]]}} Se qualcosa accade a Parigi, giustamente, ci sentiamo tutti coinvolti, se accade sul Sinai meno,<ref>{{Cfr}} [[:w:Volo Metrojet 9268|Volo Metrojet 9268]].</ref> a Beirut quasi nulla.<ref>{{Cfr}} [[:w:Attentati del 12 novembre 2015 a Beirut|attentati del 12 novembre 2015 a Beirut]].</ref> [...] Quanto deve essere vicina una barbarie perché ci colpisca come esseri umani? Piangiamo solo le città di cui abbiamo un souvenir attaccato sul frigo? (da ''diMartedì'', 17 novembre 2015<ref>Visibile in ''[https://www.youtube.com/watch?v=FbQYJOsJOdU diMartedì - La copertina di Maurizio Crozza: Je suis un cretin totalment brancolant dans la nuit]'', diMartedì, ''YouTube.com'', 17 novembre 2015.</ref>)
*[...] in questo paese, come ti giri c'è sempre un [[conflitto d'interessi]] coi [[nepotismo|parenti]], no? Se non è il padre della [[Maria Elena Boschi|Boschi]] è il figlio di [[Maurizio Lupi|Lupi]]; se non è il figlio della [[Annamaria Cancellieri|Cancellieri]] è il cognato di [[Gianfranco Fini|Fini]]; e se non è il cognato di Fini è tutto l'albero genealogico di [[Gianni Alemanno|Alemanno]]. Ma perché non nominiamo dei ministri solo gente senza famiglia? Agli interni [[Remi - Le sue avventure|Remì]], agli esteri [[Oliver Twist]], alle riforme costituzionali [[Bambi]], che ne so... alle infrastrutture [[Heidi]]. Ah, no. Heidi meglio di no, se non viene fuori che il nonno è stato vent'anni vicepresidente del [[Banca Monte dei Paschi di Siena|Monte dei Paschi]]. (da ''diMartedì'', 15 dicembre 2015<ref>Visibile al minuto 01:20 di [https://www.youtube.com/watch?v=y_d4ttty3_Q ''diMartedì - La copertina di Crozza: anche Saviano chiede le dimissioni della Boschi...''], ''YouTube.com'', 15 dicembre 2015.</ref>)
*{{NDR|A proposito del disegno di legge Cirinnà}} Ho detto "[[unione civile|unioni civili]]" ma in Italia non si chiamano così perché la legge le chiama "formazioni sociali specifiche". Com'è romantico. [...] Perché i cattolici non vogliono che si dica "matrimonio" e allora gli hanno cambiato nome. Vuoi fare la cerimonia? Sì, la puoi fare, ma la devi chiamare "adunanza parentale elegante". La torta? [...] ma non me la chiami torta, me la chiami "stratificazione pannosa pupazzata". (da ''diMartedì'', 26 gennaio 2016<ref>Visibile al minuto 00:30 di [https://www.youtube.com/watch?v=ut_z_NHz92Q ''La copertina di Crozza: Oggi di famiglie tradizionali sono rimaste quella della Barilla..''], ''YouTube.com'', 26 gennaio 2016.</ref>)
*[...] il [[Family Day]] difende la famiglia tradizionale, quella che deriva direttamente dalle Sacre Scritture, [...] tipo quella di [[Abramo]], la famiglia di Abramo, che voleva accoltellare il figlio Isacco. No, va be', quella di Abramo accantoniamola un attimo, no... Tipo, eh, la famiglia... tipo quella di [[Giacobbe]]. Giacobbe che ha avuto quattro mogli. No, accantoniamola un attimo... E... Ah, be', c'è sempre quella di [[Sacra Famiglia|Giuseppe e Maria]]. Giuseppe e Maria: lui settant'anni e lei sedici. E vogliamo parlare mica di come hanno concepito il figlio, mh? Ma sai che... di famiglie tradizionali nella Bibbia, così su due piedi, mh, non me ne vengono tantissime... (da ''diMartedì'', 26 gennaio 2016<ref>Visibile al minuto 04:00 di [https://www.youtube.com/watch?v=ut_z_NHz92Q ''La copertina di Crozza: Oggi di famiglie tradizionali sono rimaste quella della Barilla..''], ''YouTube.com'', 26 gennaio 2016.</ref>)
*{{NDR|Parlando del [[Governo Gentiloni]]}} Non vedo l'ora che Gentiloni ci mostri la lista dei nuovi ministri. Come? L'ha già data? Era quella di ieri sera? Ma, figurati, quella è la vecchia, dai! Boschi, Madia, Alfano, Poletti, Padoan… ah, è vero, manca Renzi. Hanno fatto un Renzi Bis senza Renzi. Hanno fatto solo il Bis. La Boschi promossa, proprio quello che era emerso dalla volontà degli elettori: il 40% ha votato Sì a Renzi, il 60% ha votato No. La Boschi ministro non basta, quindi si merita un premio. Perché la Boschi è diventata intoccabile? Ha delle foto compromettenti di Renzi e Mattarella al Crazy Horse vestiti da ballerine di Oba Oba? Il nuovo governo è stato fatto in 48 ore. Il governo Gentiloni l'hanno montato al volo come una tenda da campeggio della Quechua. Per chi ha votato No, questo, più che un governo "copia e incolla", è un "copia e incula".<ref name=martedì>Dalla trasmissione televisiva ''Di Martedì'', ''La7'', 13 dicembre 2016; citato in ''[http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/12/14/crozza-per-chi-ha-votato-no-il-governo-gentiloni-piu-che-copia-e-incolla-e-copia-e-incula-2/3258261/ Crozza: "Per chi ha votato No il governo Gentiloni più che copia e incolla è copia e incula"]'', ''IlFattoQuotidiano.it'', 14 dicembre 2016.</ref>
*Comunque, [[Paolo Gentiloni|Gentiloni]] è simpatico. È il primo premier al mondo che è riuscito a perdere delle primarie contro Ignazio Marino. Infatti, è arrivato terzo. Se si fosse presentato un cingalese con le rose, Gentiloni sarebbe arrivato quarto [...]. Il punto più alto della carriera di Gentiloni è quello di essere stato portavoce di Rutelli a Roma. Come dire portamicrofono di Zarrillo a Sanremo. Gentiloni come carisma politico, in una scala da 1 a 100, era quello che lavava la scala. Renzi ha sbagliato strategia per il referendum. Doveva finire la frase. Quando ha detto "Se perdo vado via", doveva aggiungere "E arriva Gentiloni". Avrebbe stravinto il "Chiiii"? Gentiloni comunque mi nasce conte, eh: conte Paolo Gentiloni Silverj, nobile di Filottrano, Cingoli e Macerata. Dura di più il suo nome del suo governo. Gentiloni è l'unico premier che farà tutto il suo mandato col giaccone addosso. Basta che Matteo alzi un sopracciglio e lui è già su un taxi. Da Renzi a Gentiloni, passiamo da un "Ego smisurato" a un "Ripiego esagerato".<ref name=martedì/>
==Imitazioni==
===[[Pierluigi Bersani]]===
*Siam mica qui a convincere [[Babbo Natale]] a credere in se stesso! (da ''Ballarò'', 18 dicembre 2012)
*Siam mica qui ad accordare gli spaghetti alla chitarra! (dal ''Festival di Sanremo 2013'', 12 febbraio 2013)
*Dico l'ultima cosa sul PD e poi me ne vado: non è che se alla tavolozza del cesso attacchi una mela diventa un MacBook! (dal ''Festival di Sanremo 2013'', 12 febbraio 2013)
*Non è che il metal detector suona perché hai una salute di ferro! (da ''Ballarò'', 26 febbraio 2013)
*Siam mica qui a chiedere la patente nautica a Noè! (da ''Ballarò'', 26 febbraio 2013)
*I dentini da latte scremato non esiston mica! (da ''Ballarò'', 26 marzo 2013)
*Come faccio a star sereno? Io c'ho la serenità in questo momento di uno che ha finito la benzina in galleria, in salita, con la gomma a terra, la moglie che sta partorendo e dice che il figlio non è mio... fai un po' te! (da ''Ballarò'', 26 marzo 2013)
*Non è che [[Malcolm X]] sulla schedina metteva 1,2 io! (da ''Dimartedì'', 23 settembre 2014)
===[[Roberto Formigoni]]===
*Comunque sulle unioni civili stanno dicendo la loro in tanti. È intervenuto persino Formigoni che con la consueta sobrietà ha twittato – ve lo giuro, ha twittato così – L'«Odore della sconfitta [...] sta procurando crisi isteriche gravi su gay, lesbiche, bi-transessuali e checche varie. [...]» {{NDR|entra nel personaggio}} Perché... perché io non sopporto le checche isteriche ed è per questo che me la prendo la valeriana. Però una cosa la voglio dire chiara: io sono contro il matrimonio dei gay. Assolutissimamente contro. L'ho detto anche al mio coinquilino. "Se vuoi vengo a conoscere i tuoi, ma non parlarmi di matrimonio". Perché tra l'altro a me l'abito bianco mi ingrassa e non sono isterica, chiaro?! Non sono isterica, chiaro?! {{NDR|esce dal personaggio}} Formigoni, sto scherzando. Col bianco sta benissimo. (da ''diMartedì'', 9 febbraio 2016<ref>Visibile al minuto 04:00 di [https://www.youtube.com/watch?v=vARKzRNKSjo ''diMartedì - Crozza, la copertina: I cinesi a Milano votano Sala senza sapere perché, come per il PD''], ''YouTube.com'', 9 febbraio 2016.</ref>)
===[[Antonino Zichichi]] ===
{{c|Se conosci la trasmissione e la data di ognuna delle seguenti citazioni, per favore inseriscile}}
====In ''Ballarò'' ====
*Pensate cos'è un [[neutrino]], pensate che i neutrini attraversano la materia senza perdere la velocità che è più veloce della luce; invece la [[Mariastella Gelmini|Gelmini]] attraversa la materia, tutte le materie, senza imparare niente; rimane scevra, infatti quando noi scienziati parliamo della Gelmini diciamo che è scevra. (27 settembre 2011<ref>Citato in ''[http://tv.fanpage.it/crozza-elenca-la-rubrica-di-berlusconi-ballaro-began-belen-bonaiuti/ Crozza elenca la rubrica di Berlusconi: Ballarò, Began, Belen, Bonaiuti]'', ''Fanpage.it'', 28 settembre 2011.</ref>) {{NDR|sul comunicato emesso dal ministero dell'istruzione, guidato allora da Gelmini, che parlava di un inesistente tunnel, in relazione all'esperimento sulla velocità dei neutrini che pareva superiore a quella della luce}}
====Apparizioni su ''Rai Uno'' ====
*Se A è uguale a B e B è uguale a C... che ti frega retrocedere? (da ''Rock Politik'')
*Due rette che vanno all'infinito, chi le paga?
*Perché se una massa gassosa esce da un corpo solido, la gente ti guarda male?
*Galileo Galilei si metteva su una torre e faceva cadere dalla torre dei corpi, detti gravi. La scienza non sa se questi corpi erano gravi o se erano già morti prima.
*La teoria di Benjamin dice che un corpo immerso nell'acqua si lava, un corpo immerso in un altro corpo si diverte, un corpo immerso in due corpi è orgia.
*Schliemann era un grande scienziato che ha cercato Troia e poi l'ha trovata. Ma non c'aveva i soldi.
=== Roberto Giacobbo ===
====Kazzenger:...====
*La trasmissione che ha finalmente restituito una sua dignità al termine "raffazzonato". (da ''Crozza Alive'', 2010<ref name="voyager_isola_di_pasqua">Visibile nel filmato [https://www.youtube.com/watch?v=pPiygF8T9Gw ''Kazzenger - I misteri dell'Isola di Pasqua''], ''YouTube.com'', 27 ottobre 2016.</ref>)
*Il programma famoso per il rigore scientifico, ma poi purtroppo la moviola ha dimostrato che il rigore non c'era! (da ''Crozza Alive'', 2010<ref name="voyager_fachiro">Visibile nel filmato [https://www.youtube.com/watch?v=LIoKKzIQWWg ''Kazzenger - Il fachiro gay''], ''YouTube.com'', 27 ottobre 2016.</ref>)
*Una trasmissione così internazionale che da anni la usano a Guantanamo per torturare i detenuti! (da ''Crozza Alive'', 2010<ref name="voyager_cro_magnon">Visibile nel filmato [https://www.youtube.com/watch?v=VVsSdD9ultE ''L'uomo di Cro Magnon - crozzaalive Parodia Voyager''], ''YouTube.com'', 27 ottobre 2016.</ref>)
====In questo numero...====
*È vero che [[Nostradamus]] tirava le profezie a culo? (da ''Crozza Alive'', 2010<ref name="voyager_isola_di_pasqua/>)
*La frontiera della biologia: dietro l'erezione maschile c'è il gene drizzarello? (da ''Crozza Alive'', 2010<ref name="voyager_isola_di_pasqua"/>)
*Chi parla dall'aldilà, è perché è timido? (da ''Crozza Alive'', 2010<ref name="voyager_isola_di_pasqua"/>)
*Tragedia del Titanic: e se l'iceberg veniva da destra? (da ''Crozza Alive'', 2010<ref name="voyager_isola_di_pasqua"/>)
*Tra le teste dell'[[Isola di Pasqua]] a capire qual è quella più di cazzo! (da ''Crozza Alive'', 2010<ref name="voyager_isola_di_pasqua"/>)
*È vero che le teste dell'Isola di Pasqua sono del cioccolato di Novi? (da ''Crozza Alive'', 2010<ref name="voyager_isola_di_pasqua"/>)
*Esistevano uomini e donne prima di Maria de Filippi? (da ''Crozza Alive'', 2010<ref name="voyager_isola_di_pasqua"/>)
*La vera storia della gatta che ci ha lasciato lo zampino, monca e senza assistenza sanitaria! (da ''Crozza Alive'', 2010<ref name="voyager_isola_di_pasqua"/>)
*Ne uccide di più la lingua o il pesce spada? (da ''Crozza Alive'', 2010<ref name="voyager_isola_di_pasqua"/>)
*La principessa sul pisello prendeva la pillola? (da ''Crozza Alive'', 2010<ref name="voyager_fachiro"/>)
*[[Donna Summer]] in autunno perdeva le foglie? (da ''Crozza Alive'', 2010<ref name="voyager_fachiro"/>)
*È vero che calpestare un atomo di stronzio porta fortuna? (da ''Crozza Alive'', 2010<ref name="voyager_fachiro"/>)
*L'uomo discende dalla scimmia per risalire dove? (da ''Crozza Alive'', 2010<ref name="voyager_fachiro"/>)
*Se un [[fachiro]] è gay, nel letto vuole un chiodo solo? (da ''Crozza Alive'', 2010<ref name="voyager_fachiro"/>)
*Chi parla coi morti paga lo scatto alla risposta? (da ''Crozza Alive'', 2010<ref name="voyager_fachiro"/>)
*Davvero fu [[Dracula]] il primo possessore di un televisore al plasma? (da ''Crozza Alive'', 2010<ref name="voyager_fachiro"/>)
*L'[[Cavalieri templari|Ordine dei Templari]] era maniacale? (da ''Crozza Alive'', 2010<ref name="voyager_fachiro"/>)
*Che relazione esiste tra Ratto delle Sabine e [[Topo Gigio]]? (da ''Crozza Alive'', 2010<ref name="voyager_fachiro"/>)
*Se [[Uri Geller]] piegava i metalli, [[Yuri Chechi]] piegava gli anelli? (da ''Crozza Alive'', 2010<ref name="voyager_cro_magnon"/>)
*Percezioni extra-sensoriali: è vero che esistono medium che mettono magliette extra-large? (da ''Crozza Alive'', 2010<ref name="voyager_cro_magnon"/>)
*È vero che nell'odissea i Proci partecipavano al Gay Fride? (da ''Crozza Alive'', 2010<ref name="voyager_cro_magnon"/>)
*Contraccezione: se il diaframma non funziona rischi che ti nasca un bambino sfuocato? (da ''Crozza Alive'', 2010<ref name="voyager_cro_magnon"/>)
*Ai confini dell'energia: ma il nocciolo della centrale nucleare... ma dove c**** si sputa? (da ''Crozza Alive'', 2010<ref name="voyager_cro_magnon"/>)
*Alla scoperta dei nostri antenati: L'uomo di Cro-Magnon beveva Don Perignon? (da ''Crozza Alive'', 2010<ref name="voyager_cro_magnon"/>)
*I Cugini di Campagna... non potevano restarci? (da ''Crozza Alive'', 2010<ref name="voyager_cro_magnon"/>)
*Quando l'inventore dei cellulari non sa che fare, si annokia? (da ''Crozza Alive'', 2010<ref name="voyager_cro_magnon"/>)
==''Italialand''==
===[[Incipit]]===
Io non capisco la gente che va a Disneyland. Perché a Disneyland? Siamo noi il parco dei divertimenti più grande del mondo: questa è Italialand! Trecentomila chilometri quadrati di attrazione.
===Citazioni===
*E [[Francesco Rutelli|Rutelli]] che ha fatto il Terzo polo, non lo vieni a vedere?<br/>Ma Rutelli, perché hai fatto il Terzo polo?<br/>«Perché un italiano su due me l'ha chiesto.»<br/>Perché io incontro sempre l'altro italiano su due? (p. 7)
*[[Ignazio La Russa]], un uomo che non ha fatto la lampada, è passato direttamente al napalm. Ignazio La Russa è uno dei gioielli d'Italialand, no? Una figura mitologica, non è neanche un essere umano: è metà uomo e metà citofono, è l'«Ignaziotauro». Da quando è entrato in guerra con la [[Libia]] non capisce più niente, è felice come un tordo. Gli è apparso in sogno anche [[Pietro Badoglio|Badoglio]], gli ha detto: «Vai Ignazio, riprendici la Libia». (p. 10)
*Però [[Silvio Berlusconi|Berlusconi]] in certi momenti è un grande. Come quando ha detto quella cosa stupenda: «Sì, è vero, Ruby l'ho pagata, ma solo per evitare che facesse la prostituta». Io mi aspettavo che lei dicesse: «Sì, gliel'ho data, ma solo per evitare che andasse con le prostitute». Capite? L'ha pagata per non farle fare la prostituta. È come pagare un piastrellista, ma senza farti fare il bagno. (p. 13)
*Pensate oggi come sarebbe ''Bella ciao''. Sarebbe una compilation dei Gipsy King […]<br/>''Una mattina | mi son svegliato | oh bella ciao, bella ciao, bella ciao, ciao, ciao. | | Una mattina | mi son svegliato e son andato | da Decathlon! | Una maglietta, a sei novanta | ne prendo tre, ne prendo tre, ne prendo tre, tre, tre, | e lo zainetto antivalanga, | più tre picozze e il sacco a pel!'' (p. 27)
==Citazioni su Maurizio Crozza ==
*Crozza è veramente formidabile e non c'è paragone con tutti gli imitatori della storia della televisione precedente. Ha dei testi intelligentissimi e su di me ha potuto dire, dato il mio comportamento di governo, soltanto che mi piacciono tanto le donne; è vero, spero che piacciano anche a lui. ([[Silvio Berlusconi]])
*Due battute al fulmicotone di Crozza hanno un valore cognitivo nettamente superiore a qualsiasi editoriale pubblicato sui giornaloni nazionali. In pratica, quest'uomo col faccione più adatto al banco di una salumeria che al video, a onta della brutta presenza si dimostra il maggiore politologo di cui dispone il nostro sgangherato Paese, incline a credere alle parole dell'ultimo bischero insediatosi ai vertici della politica. Maurizio è geniale. L'unico compatriota capace di cogliere tempestivamente la stupidità di coloro che pretendono di guidare il Paese senza averne la competenza. ([[Vittorio Feltri]])
==Note==
<references />
==Bibliografia==
*Maurizio Crozza, ''Italialand'', Rizzoli, Milano, 2011. ISBN 978-88-17-05278-8
==Film==
*''[[Tutti gli uomini del deficiente]]'' (1999)
*''[[Il pianeta del tesoro]]'' (2002)
==Voci correlate==
*[[Broncoviz]]
*[[Carla Signoris]], moglie
==Altri progetti==
{{interprogetto}}
{{DEFAULTSORT:Crozza, Maurizio}}
[[Categoria:Comici italiani]]
[[Categoria:Conduttori televisivi italiani]]
[[Categoria:Imitatori]]
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Harry Potter e la camera dei segreti
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82.55.166.166
/* Dialoghi */
wikitext
text/x-wiki
{{Film
|titoloitaliano= Harry Potter e la camera dei segreti
|titolooriginale= Harry Potter and the Chamber of Secrets
|paese= Regno Unito/USA
|anno= 2002
|genere= avventura, fantastico
|regista= [[Chris Columbus]]
|soggetto= [[J. K. Rowling]] ''([[J. K. Rowling#Harry Potter e la camera dei segreti|romanzo]])''
|sceneggiatore= [[Steven Kloves]]
|attori=
*[[Daniel Radcliffe]]: [[Harry Potter (personaggio)|Harry Potter]]
*[[Rupert Grint]]: Ronald (Ron) Weasley
*[[Emma Watson]]: Hermione Granger
*[[Tom Felton]]: Draco Malfoy
*[[Jason Isaacs]]: Lucius Malfoy
*[[Jamie Waylett]]: Vincent Tiger
*[[Joshua Herdman]]: Gregory Goyle
*[[Mark Williams]]: Arthur Weasley
*[[Julie Walters]]: Molly Weasley
*[[James Phelps]]: Fred Weasley
*[[Oliver Phelps]]: George Weasley
*[[Chris Rankin]]: Percy Weasley
*[[Matthew Lewis]]: Neville Paciock
*[[Richard Harris]]: Prof. Albus Silente
*[[Maggie Smith]]: Prof.ssa Minerva McGranitt
*[[Alan Rickman]]: Prof. Severus Piton
*[[Warwick Davis]]: Filius Vitious
*[[Miriam Margolyes]]: Pomona Sprite
*[[Kenneth Branagh]]: Gilderoy Allock
*[[Zoe Wanamaker]]: Madama Bumb
*[[Robbie Coltrane]]: Rubeus Hagrid
*[[David Bradley]]: Argus Gazza
*[[Gemma Jones]]: Poppy Chips
*[[Sally Mortemore]]: Irma Pince
*[[Richard Griffiths]]: Vernon Dursley
*[[Fiona Shaw]]: Petunia Evans Dursley
*[[Harry Melling]]: Dudley Dursley
*[[Christian Coulson]]: Tom Orvoloson Riddle
*[[Rober Hardy]]: Cornelius Caramell
*[[Peter Best]]: Walden MacNair
*[[John Cleese]]: Nick-Quasi-Senza-Testa
*[[Nina Young]]: Dama Grigia
*[[Shirley Henderson]]: Mirtilla Malcontenta
*[[Adrian Rawlins]]: James Potter
*[[Geraldine Somerville]]: Lily Evans Potter
*[[Saunders triplets]]: Harry Potter bambino
*[[Martin Bayfield]]: Il giovane Rubeus Hagrid
|doppiatoriitaliani=
*[[Alessio Puccio]]: Harry Potter
*[[Giulio Renzi Ricci]]: Ronald (Ron) Weasley
*[[Letizia Ciampa]]: Hermione Granger
*[[Flavio Aquilone]]: Draco Malfoy
*[[Massimo Lodolo]]: Lucius Malfoy
*[[Mino Caprio]]: Arthur Weasley
*[[Anna Rita Pasanisi]]: Molly Weasley
*[[Lorenzo De Angelis]]: Fred e GeorgeWeasley
*[[Emiliano Coltorti]]: Percy Weasley
*[[Gabriele Patriarca]]: Neville Paciock
*[[Gianni Musy]]: Prof. Albus Silente
*[[Paola Mannoni]]: Prof.ssa Minerva McGranitt
*[[Francesco Vairano]]: Prof. Severus Piton
*[[Francesco Pannofino]]: Rubeus Hagrid
*[[Bruno Conti (attore)|Bruno Conti]]: Argus Gazza
*[[Paolo Lombardi]]: Vernon Dursley
*[[Melina Martello]]: Petunia Evans Dursley
*[[Fabrizio De Flaviis]]: Dudley Dursley
*[[Dario Penne]]: Nick-Quasi-Senza-Testa
*[[Ilaria Stagni]]: Mirtilla Malcontenta
|note='''Musiche''': [[John Williams]]
}}
'''''Harry Potter e la camera dei segreti''''', film inglese del 2002 con [[Daniel Radcliffe]], [[Rupert Grint]] e [[Emma Watson]], regia di [[Chris Columbus]].
==Frasi==
*{{NDR|Cercando di impedire che Harry se ne vada con la macchina stregata di Ron}} Eh no, ragazzo! Tu e quel maledetto piccione non andrete da nessuna parte! ('''Vernon Dursley''')
*Papà lavora al ministero della magia, ufficio "Uso improprio dei manufatti dei babbani". Lui adora i babbani, li trova affascinanti! ('''Ron Weasley''')
*Harry, tu devi sapere tutto sui babbani... Qual è, con esattezza, la funzione di una papera di gomma? ('''Arthur Weasley''')
*Via via, Draco, più garbato! ('''Lucius Malfoy''')
*La tua cicatrice è leggenda... Come d'altronde il mago che te l'ha procurata! ('''Lucius Malfoy''')
*La paura di un nome non fa che incrementare la paura della cosa stessa. ('''Hermione Granger''')
*Capelli rossi, espressioni vuote, malandato libro di seconda mano... Voi dovete essere i Weasley! ('''Lucius Malfoy''')
*{{NDR|Ad Arthur Weasley}} Frequentare babbani... Credevo che la sua famiglia non potesse cadere più in basso. ('''Lucius Malfoy''')
*{{NDR|Subito dopo il decollo con la macchina volante dei Weasley}} Ron, devi sapere che molti babbani non sono abituati a vedere una macchina volante! ('''Harry Potter''')
*Sono consapevole delle nostre regole, Severus, visto che ne ho stilate alcune io stesso. ('''Albus Silente''')
*Lasciate che vi presenti il vostro nuovo insegnante di ''Difesa contro le Arti Oscure''...Io! Gilderoy Allock, Ordine di Merlino, terza classe, membro della Lega Contro Le Arti Oscure e cinque volte vincitore del premio... per il sorriso più seducente del Settimanale delle Streghe! Ma non parliamo di questo... non mi sono liberato di Bandon la strega facendole un sorriso! ('''Gilderoy Allock''')
*La fama è un'amica volubile, Harry: la [[celebrità (qualità)|celebrità]] se ne viene e la celebrità se ne va, non dimenticarlo! ('''Gilderoy Allock''')
*{{NDR|A Harry, che minaccia di strangolarlo per la perdita del treno e per il bolide fellone che gli ha scagliato contro}} Dobby è abituato alle minacce di morte, signore. Dobby ne riceve cinque volte al giorno a casa. ('''Dobby''')
*{{NDR|Dopo che Tyger e Goyle sono svenuti dopo aver mangiato i muffin con la pozione soporifera, piano di Harry, Ron e Hermione per strappargli dei capelli e preparare la Pozione Polisucco}} Si può essere così scemi? ('''Ron Weasley''')
*{{NDR|A Ron e Harry, nei panni di Tiger e Goyle}} I Weasley non li diresti dei purosangue, da come si comportano. Mettono in imbarazzo tutto il mondo dei maghi... tutti loro! ('''Draco Malfoy''')
*{{NDR|Ad Hagrid, che gli aveva intimato di uscire da casa sua}} Credimi, non sono pervaso da alcun piacere nel trovarmi nella tua... Questa la chiami casa?! ('''Lucius Malfoy''')
*{{NDR|Al corpo pietrificato di Hermione}} Ti vorrei con noi, Hermione... Vorrei il tuo aiuto... Ora più che mai. ('''Harry Potter''')
*{{NDR|A Harry, che viene circondato insieme dai ragni di Aragog}} Posso avere paura, ora?! ('''Ron Weasley''')
*{{NDR|Rivolto a Harry, dopo la fuga dai ragni di Aragog, nella Foresta Proibita}} Seguite i ragni, seguite i ragni! Se Hagrid esce mai da Azkaban io lo ammazzo!! ('''Ron Weasley''')
*{{NDR|A un capannello di professori che ha appena appreso del rapimento di Ginny}} Scusate, mi ero appisolato! Cos'è successo? ('''Gilderoy Allock''')
*{{NDR|A Harry, prima che entri nella Camera dei Segreti}} Harry, se tu dovessi morire sei il benvenuto nel mio gabinetto! ('''Mirtilla Malcontenta''')
*{{NDR|Rivolto a Harry}} No!!! La Fenice ha accecato il Basilisco, ma lui può ancora sentirti! ('''Tom Riddle''')
*{{NDR|[[Ultime parole dai film|Ultime parole]] rivolto a Harry Potter mentre quest'ultimo è intento a distruggere il suo diario}} Che cosa fai? Fermo!! No!!! ('''Tom Riddle''')
*{{NDR|Al termine della battaglia contro il Basilisco e Tom Riddle}} È tutto passato, Ginny! È finita. È solo un ricordo! ('''Harry Potter''')
*Non sono le nostre capacità che dimostrano chi siamo davvero, sono le nostre [[scelte|scelte]]. ('''Albus Silente''')
*{{NDR|Rivolto a Harry, riferendosi a Dobby}} Mi hai fatto perdere il mio Servo!!! ('''Lucius Malfoy''')
*{{NDR|Rivolto a Harry}} Anche i tuoi erano degli stupidi ficcanaso. Questa è una promessa, Potter! Un giorno, presto, tu farai la stessa brutta fine! ('''Lucius Malfoy''')
*''Aparecium''! {{NDR|[[Incantesimi dai film|incantesimo]]}} ('''Hermione Granger''')
*''Peskipiksi Pesternomi''! {{NDR|[[Incantesimi dai film|incantesimo]]}} ('''Gilderoy Allock''')
*''Immobilus''! {{NDR|[[Incantesimi dai film|incantesimo]]}} ('''Hermione Granger''')
*''Finite Incantatem''! {{NDR|[[Incantesimi dai film|incantesimo]]}} ('''Hermione Granger''')
*''Expelliarmus''! {{NDR|[[Incantesimi dai film|incantesimo]]}} ('''Severus Piton''')
*''Rictusempra''! {{NDR|[[Incantesimi dai film|incantesimo]]}} ('''Harry Potter''')
*''Serpensortia''! {{NDR|[[Incantesimi dai film|incantesimo]]}} ('''Draco Malfoy''')
*''Vipera Evanesca''! {{NDR|[[Incantesimi dai film|incantesimo]]}} ('''Severus Piton''')
*''Aragna Exumai''! {{NDR|[[Incantesimi dai film|incantesimo]]}} ('''Harry Potter''')
*''Oblivion''!<ref>«''Obliviate''» in lingua originale.</ref> {{NDR|[[Incantesimi dai film|incantesimo]]}} ('''Gilderoy Allock''')
==Dialoghi==
*{{NDR|incontrando Dobby nella sua stanza mentre lo zio Vernon accoglie i Mason}} '''Dobby''': Harry Potter! Che grande onore per me! <br/> '''Harry Potter''': Chi sei, tu? <br/>'''Dobby''': Dobby, signore. Dobby l'elfo domestico. <br/>'''Harry Potter''': Non per essere scortese, credi, ma questo non è il momento più adatto per avere un elfo domestico in camera mia. <br/>'''Dobby''': Oh. Oh, sì, signore. Dobby comprende. È solo che... Dobby è venuto a dirle... è difficile, signore. Dobby si chiede da dove cominciare.<br/>'''Harry Potter''': Perché non ti siedi? <br/>'''Dobby''': Se-sedermi? {{NDR|colto alla sprovvista, comincia a piagnucolare}} <br/>'''Harry Potter''': Dobby... Shhh! Mi dispiace, non intendevo offenderti, scusami. <br/>'''Dobby''': Offendere Dobby? Dobby ha sentito della sua grandezza, signore, ma mai un mago gli ha chiesto di accomodarsi, come fosse un suo pari... <br/>'''Harry Potter''': Be', non avrai conosciuto molti maghi educati allora. <br/>'''Dobby''': No, infatti. Che cosa orribile da dire... {{NDR|si autopunisce prendendo ripetutamente a testate il comò sul quale c'è la gabbia di Edvige}} Cattivo Dobby! Cattivo! <br/>'''Harry Potter''': Fermo! Dobby! Dobby, zitto! Dobby, ti prego, smettila! {{NDR|i rumori si sentono dal piano di sotto}} <br/>'''Vernon Dursley''': Oh, non fateci caso, è solo il gatto. {{NDR|i Mason sono perplessi, mentre Dobby prende ancora il comodino a testate}} <br/>'''Harry Potter''': Basta! Smettila, Dobby, ti prego! {{NDR|Dobby smette di punirsi}} Stai bene? <br/>'''Dobby''': Dobby doveva assolutamente punirsi, signore. Dobby ha quasi parlato male della sua famiglia, signore. <br/>'''Harry Potter''': La tua famiglia? <br/>'''Dobby''': La famiglia di maghi che Dobby serve, signore. Dobby è costretto a servire una sola famiglia per sempre. Se mai sapessero che Dobby è stato qui... Ma Dobby doveva venire. Dobby deve proteggere Harry Potter, avvertirlo! Harry Potter non deve tornare alla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts quest'anno! {{NDR|Harry lo guarda perplesso}} C'è un complotto! Un complotto, sì! Dovranno accadere le cose più terribili! <br/>'''Harry Potter''' {{NDR|ancora più confuso}}: Quali cose terribili? Chi sta complottando? <br/>'''Dobby''': Non posso dirlo! <br/>'''Harry Potter''': E va bene. Ho capito! Non puoi dirlo. {{NDR|Dobby sale sul comodino e si punisce ancora una volta, stavolta sbattendosi la lampada in faccia}} Dobby! Metti giù la lampada! <br/>'''Vernon Dursley''': Così, quando arrivano alla nona buca...{{NDR|Vernon sta raccontando la barzelletta del golfista giapponese, ma sente i grugniti di Dobby dal piano di sopra, dove Harry sta cercando di costringerlo a lasciare andare la lampada}} <br/>'''Harry Potter''': Dammi la lampada! {{NDR|sente lo zio Vernon dall'altra parte della porta}} Dobby, smettila! {{NDR|irritato, riesce a costringere Dobby a mollare la presa sulla lampada, poi lo afferra per la federa che ha indosso}} Va' lì dentro e non fiatare! {{NDR|lo chiude nell'armadio, giusto prima che lo zio Vernon apra la porta}}
*'''Molly Weasley''': I tuoi figlioli hanno guidato la tua macchina incantata fino al Surrey e ritorno stanotte. <br/> '''Arthur Weasley''': Ma davvero?! E com'è andata? {{NDR|La signora Weasley lo guarda storto}} Voglio dire, avete fatto molto male, ragazzi... Molto, molto male...
*'''Draco Malfoy''': Scommetto che ti è piaciuto, Potter. Il famoso Harry Potter! Anche se entri in una libreria finisci in prima pagina! <br/> '''Ginny Weasley''': Lascialo in pace! <br/> '''Draco Malfoy''' {{NDR|Rivolto ad Harry}}: Guarda, Potter... ti sei fatto la ragazza!
*'''Lucius Malfoy''': A che le serve disonorare il nome stesso di mago se poi non la pagano nemmeno bene?! <br/> '''Arthur Weasley''': Abbiamo idee molto diverse riguardo a ciò che disonora il nome di mago, Malfoy.
*{{NDR|All'arrivo a Hogwarts con la macchina volante, essa perde il controllo e Ron, per fermarla, spezza a metà la bacchetta, poi la macchina cade sul Platano Picchiatore}} <br/> '''Ron Weasley''': La mia [[bacchetta magica|bacchetta]]! Guarda la mia bacchetta! <br/> '''Harry Potter''': Ringrazia che non è il tuo collo!
*'''Severus Piton''': Siete stati visti da non meno di 7 babbani! Avete un'idea della gravità della cosa? Avete rischiato di rivelare il nostro mondo! Senza parlare del danno inflitto al Platano Picchiatore che fa parte di queste terre da prima che voi nasceste.<br/>'''Ron Weasley''': Sinceramente professor Piton, credo che abbia fatto lui più male a noi. <br/>'''Severus Piton''': Silenzio! Vi assicuro che se apparteneste ai Serpeverde e il vostro destino dipendesse da me entrambi vi ritrovereste sul treno di ritorno, stanotte! Sta di fatto... <br/>'''Albus Silente''': ...che non è così.<br/>'''Harry Potter''': Professor Silente! Professoressa McGranitt!<br/>'''Severus Piton''': Signor preside, questi ragazzi si sono fatti beffe del decreto di restrizione delle arti magiche tra i minorenni. Con ciò...<br/>'''Albus Silente''': Sono consapevole delle nostre regole, Severus, visto che ne ho stilate alcune io stesso. Tuttavia, come capo della casa del Grifondoro, spetta alla professoressa McGranitt stabilire il provvedimento appropriato.<br/>'''Ron Weasley''': Prendiamo la nostra roba allora.<br/>'''Minerva McGranitt''': Di cosa stai parlando, signor Weasley?<br/>'''Ron Weasley''': Lei ci espellerà, non è vero?<br/>'''Minerva McGranitt''': Non oggi, signor Weasley. Ma devo far comprendere ad entrambi la gravità di ciò che avete fatto. Stanotte scriverò alle vostre famiglie ed entrambi riceverete un castigo.
*'''Dean Thomas''': Ron, è il tuo gufo? {{NDR|Errol, il gufo dei Weasley, porta una strana lettera rossa, ma si schianta in una ciotola di patatine sul tavolo dei Grifondoro, mentre dei Serpeverde sghignazzano}}<br> '''Ron Weasley''': È un pericolo pubblico questo uccello! {{NDR|afferra la lettera e si rende conto di cosa si tratta, mentre Errol vola via}} Oh, no! <br> '''Seamus Finnigan''' {{NDR|ironico}}: Avete visto? Weasley si è beccato una Strillettera! {{NDR|i Serpeverde sghignazzano di nuovo}}<br>'''Neville Paciock''' {{NDR|a disagio}}: Coraggio, Ron. Una volta ne ho ignorata una di mia nonna. È stato orribile!<br>'''Strillettera di Molly Weasley''' {{NDR|Ron apre nervosamente la Strillettera, che prende vita propria, assume sembianze simili a quelle di una bocca coi denti e comincia a urlare con la voce di sua madre, spaventandolo al punto che perde la presa su di essa}}: Ronald Weasley!!! Come hai osato rubare la macchina?! Sono veramente disgustata!! Ora in ufficio tuo padre verrà sottoposto a un'inchiesta e sarà tutta colpa tua! {{NDR|tutti rivolgono lo sguardo verso Ron}} Se farai un altro passo falso noi ti riporteremo subito a casa!!! {{NDR|Ron, in preda alla paura, annuisce, e la Strillettera si calma e si rivolge a Ginny}} Oh! Ginny cara, congratulazioni, sei una Grifondoro! Tuo padre ed io siamo molto fieri! {{NDR|la Strillettera fa una linguaccia delusa a Ron e poi si straccia in tanti pezzi di carta, scomparendo}}
*'''Hermione Granger''': È un po' strano, non trovate? <br> '''Harry Potter''': Strano? <br> '''Hermione Granger''': Tu senti una voce, una voce che tu solo puoi sentire, e spunta fuori Mrs Purr pietrificata! Lo trovo... strano. <br> '''Harry Potter''': Pensi che avrei dovuto dirglielo? A Silente e agli altri, intendo. <br> '''Ron Weasley''': Sei impazzito? <br> '''Hermione Granger''': No, Harry. Perfino nel mondo dei maghi sentire voci non è un buon segno. <br>'''Uomo nel quadro''': Ha ragione, sai?
*'''Ron Weasley''' {{NDR|dopo aver sentito Harry parlare in serpentese di fronte a tutti quanti durante il duello tra lui e Malfoy}}: Sei un Rettilofono, perché non ce l'hai detto?<br/>'''Harry Potter''': Io sono cosa?<br/>'''Hermione Granger''': Puoi parlare con i serpenti.<br/>'''Harry''': Lo so! Insomma, accidentalmente ho aizzato un pitone contro mio cugino allo zoo una volta... una volta, e con questo? Scommetto che un sacco di gente lo sa fare.<br/>'''Hermione Granger''': No, invece. Non è un dono comune a tutti, Harry. È male!<br/>'''Harry Potter''': Cosa c'è di male? Se non avessi detto al serpente di non attaccare Justin, lui...<br/>'''Ron Weasley''': Ah, allora è questo che gli hai detto!<br/>'''Harry Potter''': Eri presente, mi hai sentito!<br/>'''Ron Weasley''': Ti ho sentito parlare in Serpentese, la lingua dei serpenti!<br/>'''Harry Potter''': Ho parlato una lingua diversa?! Non me ne sono reso conto. Come posso parlare una lingua senza sapere di conoscerla?<br/>'''Hermione Granger''': Non lo so, Harry, ma sembrava che tu incitassi il serpente ad attaccare! Harry, stammi a sentire. C'è un motivo per cui il simbolo dei Serpeverde è un serpente: Salazar Serpeverde era un Rettilofono, parlava con i serpenti anche lui.<br/>'''Ron Weasley''': Esatto! Ora tutti penseranno che tu sei il suo pro-pro-pro-pronipote o che so io.<br/>'''Harry Potter''': Ma non lo sono! Non posso esserlo!<br/>'''Hermione Granger''': È vissuto migliaia di anni fa. Per quanto ne sappiamo potresti esserlo!
*'''Minerva McGranitt''': Sì, signorina Granger? <br> '''Hermione Granger''': Professoressa, mi chiedevo se poteva parlarci della Camera dei Segreti. <br> '''Minerva McGranitt''': {{NDR|con disagio}} Molto bene. Tutti sapete, naturalmente, che Hogwarts è stata fondata più di mille anni fa dai due maghi e le due streghe più famosi dell'epoca: Godric Grifondoro, Tosca Tassorosso, Cosetta Corvonero e Salazar Serpeverde. Ora, tre dei fondatori vivevano in grande armonia tra loro. Uno, invece no. <br>'''Ron Weasley''': {{NDR|a Harry}} Indovina quale! <br> '''Minerva McGranitt''': Salazar Serpeverde voleva essere più selettivo sugli studenti da ammettere a Hogwarts. Era convinto che il sapere magico andasse custodito nelle famiglie di soli maghi, in altre parole, i Purosangue. Decise di lasciare la scuola. Ora, secondo la leggenda, Serpeverde aveva costruito in questo castello una camera nascosta, nota come la "Camera dei Segreti". Bene, poco prima della sua partenza, egli la sigillò, in attesa del giorno in cui fosse arrivato nella scuola il suo vero erede. Solo l'Erede sarebbe stato capace di aprire la Camera e farne scaturire gli orrori contenuti, e, così facendo, epurare la scuola da tutti coloro che, secondo Serpeverde, erano indegni di studiare la magia. <br>'''Hermione Granger''': I figli di Babbani. <br>'''Minerva McGranitt''': Bene. Naturalmente la scuola è stata controllata molte volte. Nessuna camera del genere è stata mai trovata. <br> '''Hermione Granger''': Professoressa, secondo la leggenda che cosa racchiude la Camera? <br>'''Minerva McGranitt''': Ecco, si dice che la Camera sia la dimora di qualcosa che solo l'Erede di Serpeverde sa controllare. Si dice che sia la dimora... di un mostro.
*'''Harry Potter''': Credo di essermi rotto un braccio! {{NDR|il bolide manipolato da Dobby ha rotto il braccio di Harry}} <br/>'''Gilderoy Allock''': Non preoccuparti, Harry, te lo rimetto a posto io in un lampo!<br/>'''Harry Potter''': No, lei no!<br/>'''Gilderoy Allock''': Oh, poverino, non sa quello che dice!
*'''Minerva McGranitt''' {{NDR|dopo che Silente ha aperto la macchina fotografica di Colin Canon, rimasto pietrificato dal Basilisco}}: Cosa può significare, Albus? <br> '''Albus Silente''': Significa che i nostri studenti sono in grave pericolo. <br> '''Minerva McGranitt''': Cosa devo dire agli insegnanti? <br> '''Albus Silente''': La verità. Dica loro che Hogwarts non è più un luogo sicuro. È come temevamo, Minerva. La Camera dei Segreti è stata veramente aperta di nuovo!
*'''Ron Weasley''': Illuminami! Perché prepariamo questa pozione alla luce del giorno e in pieno bagno delle ragazze? Non ci potrebbero scoprire?<br/>'''Hermione Granger''': No, non viene mai nessuno qui. <br/>'''Ron Weasley''': Come mai?<br/>'''Hermione Granger''': Mirtilla Malcontenta.<br/>'''Ron Weasley''': Chi?<br/>'''Hermione Granger''': Mirtilla Malcontenta.<br/>'''Ron Weasley''': Chi è Mirtilla Malcontenta?<br/>'''Mirtilla''': Io sono Mirtilla Malcontenta! Hu! Non mi aspetto che tu mi conosca, chi parla mai della mediocre, malinconica, musona Mirtilla Malcontenta? {{NDR|Mirtilla, strillando e piagnucolando, entra dentro il water}}<br/>'''Hermione Granger''': È un tantino suscettibile.
*'''Cappello Parlante''': Pulce nell'orecchio, Potter?!<br/>'''Harry''': Mi domandavo se mi avevi messo nella Casa giusta...<br/>'''Cappello Parlante''': Sì... Sei stato particolarmente difficile da collocare, ma confermo quello che ho detto l'anno scorso: saresti stato bene tra i Serpeverde.<br/>'''Harry''': Ti sbagli!
*'''Hagrid''': {{NDR|entrando frettolosamente nell'ufficio di Silente}} Professor Silente, signore, non è stato Harry!<br/>'''Albus Silente''': Hagrid...<br/>'''Hagrid''': E sono pronto a giurarlo davanti al Ministro della Magia!<br/>'''Albus Silente''': {{NDR|alzando la voce, interrompendolo}} Hagrid! Calmati... Io non penso che Harry abbia aggredito qualcuno.<br/>'''Hagrid''': Certo che non lo pensa e... Oh... Giusto, allora... Io aspetto fuori!
*{{NDR|Prima del duello}}<br/>'''Draco Malfoy''': Paura, Potter?<br/>'''Harry Potter''': Ti piacerebbe.
*{{NDR|Draco incontra Ron e Harry, nei panni di Tiger e Goyle}}<br/>'''Draco Malfoy''': Perché porti gli occhiali?!<br/>'''Harry Potter''': Ah, ehm... leggevo.<br/>'''Draco Malfoy''': Leggevi?! Perché, sai leggere?
*'''Ron Weasley''': Ma che può farti se uno ti tira addosso qualcosa? Insomma... ti passerebbe solo attraverso.<br/>'''Mirtilla Malcontenta''' {{NDR|urlando}}: Ah, certo!! Scaraventiamo libri su Mirtilla, tanto lei non sente niente!!! Dieci punti se le trapassi lo stomaco!! Cinquanta punti se le trapassi la testa!!!
*'''Oliver Baston''': Ora ascoltate! Se giochiamo bene i Tassorosso non avranno speranza: siamo più forti, più veloci e più furbi!<br/>'''Fred/George Weasley''': Per non dire che sono spaventati a morte che Harry possa pietrificarli se dovessero volargli vicino!<br/>'''Oliver Baston''': Giusto anche questo!
*'''Harry Potter''' {{NDR|trovandosi nella Camera dei Segreti vede Ginny stesa per terra priva di sensi}}: Ginny! {{NDR|correndo verso di lei}} Ginny, ti prego, dimmi che non sei morta! Svegliati! Svegliati! Ti prego, svegliati!<br/>'''Tom Riddle''' {{NDR|apparendo dal nulla}}: Non si sveglierà.<br/>'''Harry Potter''': Tom? Tom Riddle? Che vuol dire non si sveglierà? Non sarà...? <br/>'''Tom Riddle''': È ancora viva... ma per poco.<br/>'''Harry''': Sei un fantasma?<br/>'''Tom Riddle''': Un ricordo. Conservato in un diario per cinquant'anni.<br/>'''Harry Potter''' {{NDR|tocca la mano di Ginny}}: È fredda come il ghiaccio. Ginny, ti prego, dimmi che non sei morta! Svegliati! Devi aiutarmi, Tom, c'è un [[Basilisco (mitologia)|Basilisco]]!<br/>'''Tom Riddle''' {{NDR|dopo aver preso la bacchetta di Harry}}: Verrà solo se chiamato.<br/>'''Harry Potter''': Dammi la mia bacchetta, Tom.<br/>'''Tom Riddle''': Non ne avrai bisogno.<br/>'''Harry Potter''': Ascolta, dobbiamo andare, dobbiamo salvarla!<br/>'''Tom Riddle''': Temo di non poterlo fare, Harry. Vedi, più Ginny si indebolisce, più io mi fortifico. Sì, Harry. È stata Ginny Weasley ad aprire la Camera dei Segreti.<br/>'''Harry Potter''': No. Non avrebbe potuto! Non avrebbe voluto!<br/>'''Tom Riddle''': È stata Ginny ad aizzare il Basilisco contro i Mezzosangue e la gatta di Gazza. Ginny ha scritto i messaggi minacciosi sui muri.<br/>'''Harry Potter''': Ma perché?<br/>'''Tom Riddle''': Perché gliel'ho detto io. Scoprirai che sono molto persuasivo, non che lei sapesse quello che faceva. Era, diciamo, in una specie di trance. Tuttavia il potere del diario cominciò a spaventarla e tentò di disfarsene nel bagno delle ragazze. E allora, chi lo trovava se non tu? Proprio la persona che ero così ansioso di incontrare.<br/>'''Harry Potter''': E perché volevi incontrare me?<br/>'''Tom Riddle''': Sapevo che dovevo parlarti, conoscerti se ci riuscivo. Così ti ho mostrato come avevo catturato quel sempliciotto di Hagrid per avere la tua fiducia.<br/>'''Harry Potter''' {{NDR|con rabbia}}: Hagrid è amico mio! E tu l'hai incastrato, non è vero?<br/>'''Tom Riddle''': La mia parola contro quella di Hagrid. Solo Silente sembrava credere alla sua innocenza.<br/>'''Harry Potter''': Perché Silente ti ha inquadrato subito, eh?<br/>'''Tom Riddle''': Certo, mi ha tenuto fastidiosamente d'occhio dopo quella storia. Sapevo che non era saggio riaprire la Camera mentre ero ancora a scuola, allora ho deciso di tramandare un diario, per conservare i miei ricordi di 16 anni in quelle pagine, così un giorno avrei potuto aiutare un altro a onorare Salazar Serpeverde e la sua nobile opera.<br/>'''Harry Potter''': Be', non ce l'hai fatta questa volta. Tra poche ore la pozione di Mandragola sarà pronta e tutti i pietrificati ritorneranno normali.<br/>'''Tom Riddle''': Non te l'ho detto? Uccidere i Mezzosangue non m'importa più ormai. Da molti mesi, sai, il mio nuovo bersaglio... sei proprio tu! Come mai un neonato senza straordinari poteri magici ha potuto sconfiggere il più grande mago di tutti i tempi?! Come hai fatto a cavartela con solo una cicatrice mentre i poteri di Voldemort sono andati distrutti?!<br/>'''Harry Potter''': Che ti importa di come ho fatto? Voldemort è vissuto dopo di te. <br />'''Tom Riddle''': Voldemort è... il mio passato, presente... e futuro. {{NDR|scrive con la bacchetta il suo nome "TOM ORVOLOSON RIDDLE", che si trasforma nella frase "SON IO LORD VOLDEMORT"}}<br/>'''Harry''' {{NDR|scioccato}}: Tu! Tu sei l'erede di Serpeverde! Tu sei Voldemort!<br/>'''Tom Riddle''': Di sicuro non avrai pensato che avrei mantenuto quello sporco nome da babbano di mio padre, non è vero? No. Mi sono creato un nuovo nome, un nome che un giorno i maghi avrebbero temuto di pronunciare una volta diventato il più grande mago del mondo!<br/>'''Harry Potter''': Albus Silente è il più grande mago del mondo!<br/>'''Tom Riddle''': Silente è stato cacciato da questo castello, è bastato il ricordo di me!<br/>'''Harry''': Non se ne andrà mai! Non finché quelli che rimangono gli saranno leali! {{NDR|la fenice Fanny entra nella Camera}} Fanny? {{NDR|Fanny lascia cadere dalle sue zampe il Cappello Parlante per Harry}}<br/>'''Tom Riddle''': E così è questo che Silente manda al suo grande difensore: un uccello canterino e un vecchio cappello! {{NDR|si gira verso la statua di Salazar Serpeverde e chiama il Basilisco parlando in Serpentese}} Confrontiamo il potere di Lord Voldemort, erede di Salazar Serpeverde, con quello del famoso Harry Potter! {{NDR|dalla bocca della statua esce il basilisco}}
*'''Dobby''': Harry Potter ha liberato Dobby. Come può Dobby mai ripagarlo?<br/>'''Harry Potter''': Basta che mi prometti una cosa.<br/>'''Dobby''': Qualunque cosa, signore.<br/>'''Harry Potter''': Non provare mai più a salvarmi la vita!
==Note==
<references />
==Altri progetti==
{{interprogetto}}
{{Harry Potter}}
[[Categoria:Film d'avventura]]
[[Categoria:Film fantasy]]
[[Categoria:Harry Potter]]
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/* Dialoghi */
wikitext
text/x-wiki
{{Film
|titoloitaliano= Harry Potter e la camera dei segreti
|titolooriginale= Harry Potter and the Chamber of Secrets
|paese= Regno Unito/USA
|anno= 2002
|genere= avventura, fantastico
|regista= [[Chris Columbus]]
|soggetto= [[J. K. Rowling]] ''([[J. K. Rowling#Harry Potter e la camera dei segreti|romanzo]])''
|sceneggiatore= [[Steven Kloves]]
|attori=
*[[Daniel Radcliffe]]: [[Harry Potter (personaggio)|Harry Potter]]
*[[Rupert Grint]]: Ronald (Ron) Weasley
*[[Emma Watson]]: Hermione Granger
*[[Tom Felton]]: Draco Malfoy
*[[Jason Isaacs]]: Lucius Malfoy
*[[Jamie Waylett]]: Vincent Tiger
*[[Joshua Herdman]]: Gregory Goyle
*[[Mark Williams]]: Arthur Weasley
*[[Julie Walters]]: Molly Weasley
*[[James Phelps]]: Fred Weasley
*[[Oliver Phelps]]: George Weasley
*[[Chris Rankin]]: Percy Weasley
*[[Matthew Lewis]]: Neville Paciock
*[[Richard Harris]]: Prof. Albus Silente
*[[Maggie Smith]]: Prof.ssa Minerva McGranitt
*[[Alan Rickman]]: Prof. Severus Piton
*[[Warwick Davis]]: Filius Vitious
*[[Miriam Margolyes]]: Pomona Sprite
*[[Kenneth Branagh]]: Gilderoy Allock
*[[Zoe Wanamaker]]: Madama Bumb
*[[Robbie Coltrane]]: Rubeus Hagrid
*[[David Bradley]]: Argus Gazza
*[[Gemma Jones]]: Poppy Chips
*[[Sally Mortemore]]: Irma Pince
*[[Richard Griffiths]]: Vernon Dursley
*[[Fiona Shaw]]: Petunia Evans Dursley
*[[Harry Melling]]: Dudley Dursley
*[[Christian Coulson]]: Tom Orvoloson Riddle
*[[Rober Hardy]]: Cornelius Caramell
*[[Peter Best]]: Walden MacNair
*[[John Cleese]]: Nick-Quasi-Senza-Testa
*[[Nina Young]]: Dama Grigia
*[[Shirley Henderson]]: Mirtilla Malcontenta
*[[Adrian Rawlins]]: James Potter
*[[Geraldine Somerville]]: Lily Evans Potter
*[[Saunders triplets]]: Harry Potter bambino
*[[Martin Bayfield]]: Il giovane Rubeus Hagrid
|doppiatoriitaliani=
*[[Alessio Puccio]]: Harry Potter
*[[Giulio Renzi Ricci]]: Ronald (Ron) Weasley
*[[Letizia Ciampa]]: Hermione Granger
*[[Flavio Aquilone]]: Draco Malfoy
*[[Massimo Lodolo]]: Lucius Malfoy
*[[Mino Caprio]]: Arthur Weasley
*[[Anna Rita Pasanisi]]: Molly Weasley
*[[Lorenzo De Angelis]]: Fred e GeorgeWeasley
*[[Emiliano Coltorti]]: Percy Weasley
*[[Gabriele Patriarca]]: Neville Paciock
*[[Gianni Musy]]: Prof. Albus Silente
*[[Paola Mannoni]]: Prof.ssa Minerva McGranitt
*[[Francesco Vairano]]: Prof. Severus Piton
*[[Francesco Pannofino]]: Rubeus Hagrid
*[[Bruno Conti (attore)|Bruno Conti]]: Argus Gazza
*[[Paolo Lombardi]]: Vernon Dursley
*[[Melina Martello]]: Petunia Evans Dursley
*[[Fabrizio De Flaviis]]: Dudley Dursley
*[[Dario Penne]]: Nick-Quasi-Senza-Testa
*[[Ilaria Stagni]]: Mirtilla Malcontenta
|note='''Musiche''': [[John Williams]]
}}
'''''Harry Potter e la camera dei segreti''''', film inglese del 2002 con [[Daniel Radcliffe]], [[Rupert Grint]] e [[Emma Watson]], regia di [[Chris Columbus]].
==Frasi==
*{{NDR|Cercando di impedire che Harry se ne vada con la macchina stregata di Ron}} Eh no, ragazzo! Tu e quel maledetto piccione non andrete da nessuna parte! ('''Vernon Dursley''')
*Papà lavora al ministero della magia, ufficio "Uso improprio dei manufatti dei babbani". Lui adora i babbani, li trova affascinanti! ('''Ron Weasley''')
*Harry, tu devi sapere tutto sui babbani... Qual è, con esattezza, la funzione di una papera di gomma? ('''Arthur Weasley''')
*Via via, Draco, più garbato! ('''Lucius Malfoy''')
*La tua cicatrice è leggenda... Come d'altronde il mago che te l'ha procurata! ('''Lucius Malfoy''')
*La paura di un nome non fa che incrementare la paura della cosa stessa. ('''Hermione Granger''')
*Capelli rossi, espressioni vuote, malandato libro di seconda mano... Voi dovete essere i Weasley! ('''Lucius Malfoy''')
*{{NDR|Ad Arthur Weasley}} Frequentare babbani... Credevo che la sua famiglia non potesse cadere più in basso. ('''Lucius Malfoy''')
*{{NDR|Subito dopo il decollo con la macchina volante dei Weasley}} Ron, devi sapere che molti babbani non sono abituati a vedere una macchina volante! ('''Harry Potter''')
*Sono consapevole delle nostre regole, Severus, visto che ne ho stilate alcune io stesso. ('''Albus Silente''')
*Lasciate che vi presenti il vostro nuovo insegnante di ''Difesa contro le Arti Oscure''...Io! Gilderoy Allock, Ordine di Merlino, terza classe, membro della Lega Contro Le Arti Oscure e cinque volte vincitore del premio... per il sorriso più seducente del Settimanale delle Streghe! Ma non parliamo di questo... non mi sono liberato di Bandon la strega facendole un sorriso! ('''Gilderoy Allock''')
*La fama è un'amica volubile, Harry: la [[celebrità (qualità)|celebrità]] se ne viene e la celebrità se ne va, non dimenticarlo! ('''Gilderoy Allock''')
*{{NDR|A Harry, che minaccia di strangolarlo per la perdita del treno e per il bolide fellone che gli ha scagliato contro}} Dobby è abituato alle minacce di morte, signore. Dobby ne riceve cinque volte al giorno a casa. ('''Dobby''')
*{{NDR|Dopo che Tyger e Goyle sono svenuti dopo aver mangiato i muffin con la pozione soporifera, piano di Harry, Ron e Hermione per strappargli dei capelli e preparare la Pozione Polisucco}} Si può essere così scemi? ('''Ron Weasley''')
*{{NDR|A Ron e Harry, nei panni di Tiger e Goyle}} I Weasley non li diresti dei purosangue, da come si comportano. Mettono in imbarazzo tutto il mondo dei maghi... tutti loro! ('''Draco Malfoy''')
*{{NDR|Ad Hagrid, che gli aveva intimato di uscire da casa sua}} Credimi, non sono pervaso da alcun piacere nel trovarmi nella tua... Questa la chiami casa?! ('''Lucius Malfoy''')
*{{NDR|Al corpo pietrificato di Hermione}} Ti vorrei con noi, Hermione... Vorrei il tuo aiuto... Ora più che mai. ('''Harry Potter''')
*{{NDR|A Harry, che viene circondato insieme dai ragni di Aragog}} Posso avere paura, ora?! ('''Ron Weasley''')
*{{NDR|Rivolto a Harry, dopo la fuga dai ragni di Aragog, nella Foresta Proibita}} Seguite i ragni, seguite i ragni! Se Hagrid esce mai da Azkaban io lo ammazzo!! ('''Ron Weasley''')
*{{NDR|A un capannello di professori che ha appena appreso del rapimento di Ginny}} Scusate, mi ero appisolato! Cos'è successo? ('''Gilderoy Allock''')
*{{NDR|A Harry, prima che entri nella Camera dei Segreti}} Harry, se tu dovessi morire sei il benvenuto nel mio gabinetto! ('''Mirtilla Malcontenta''')
*{{NDR|Rivolto a Harry}} No!!! La Fenice ha accecato il Basilisco, ma lui può ancora sentirti! ('''Tom Riddle''')
*{{NDR|[[Ultime parole dai film|Ultime parole]] rivolto a Harry Potter mentre quest'ultimo è intento a distruggere il suo diario}} Che cosa fai? Fermo!! No!!! ('''Tom Riddle''')
*{{NDR|Al termine della battaglia contro il Basilisco e Tom Riddle}} È tutto passato, Ginny! È finita. È solo un ricordo! ('''Harry Potter''')
*Non sono le nostre capacità che dimostrano chi siamo davvero, sono le nostre [[scelte|scelte]]. ('''Albus Silente''')
*{{NDR|Rivolto a Harry, riferendosi a Dobby}} Mi hai fatto perdere il mio Servo!!! ('''Lucius Malfoy''')
*{{NDR|Rivolto a Harry}} Anche i tuoi erano degli stupidi ficcanaso. Questa è una promessa, Potter! Un giorno, presto, tu farai la stessa brutta fine! ('''Lucius Malfoy''')
*''Aparecium''! {{NDR|[[Incantesimi dai film|incantesimo]]}} ('''Hermione Granger''')
*''Peskipiksi Pesternomi''! {{NDR|[[Incantesimi dai film|incantesimo]]}} ('''Gilderoy Allock''')
*''Immobilus''! {{NDR|[[Incantesimi dai film|incantesimo]]}} ('''Hermione Granger''')
*''Finite Incantatem''! {{NDR|[[Incantesimi dai film|incantesimo]]}} ('''Hermione Granger''')
*''Expelliarmus''! {{NDR|[[Incantesimi dai film|incantesimo]]}} ('''Severus Piton''')
*''Rictusempra''! {{NDR|[[Incantesimi dai film|incantesimo]]}} ('''Harry Potter''')
*''Serpensortia''! {{NDR|[[Incantesimi dai film|incantesimo]]}} ('''Draco Malfoy''')
*''Vipera Evanesca''! {{NDR|[[Incantesimi dai film|incantesimo]]}} ('''Severus Piton''')
*''Aragna Exumai''! {{NDR|[[Incantesimi dai film|incantesimo]]}} ('''Harry Potter''')
*''Oblivion''!<ref>«''Obliviate''» in lingua originale.</ref> {{NDR|[[Incantesimi dai film|incantesimo]]}} ('''Gilderoy Allock''')
==Dialoghi==
*{{NDR|incontrando Dobby nella sua stanza mentre lo zio Vernon accoglie i Mason}} '''Dobby''': Harry Potter! Che grande onore per me! <br/> '''Harry Potter''': Chi sei, tu? <br/>'''Dobby''': Dobby, signore. Dobby l'elfo domestico. <br/>'''Harry Potter''': Non per essere scortese, credi, ma questo non è il momento più adatto per avere un elfo domestico in camera mia. <br/>'''Dobby''': Oh. Oh, sì, signore. Dobby comprende. È solo che... Dobby è venuto a dirle... è difficile, signore. Dobby si chiede da dove cominciare.<br/>'''Harry Potter''': Perché non ti siedi? <br/>'''Dobby''': Se-sedermi? {{NDR|colto alla sprovvista, comincia a piagnucolare}} <br/>'''Harry Potter''': Dobby... Shhh! Mi dispiace, non intendevo offenderti, scusami. <br/>'''Dobby''': Offendere Dobby? Dobby ha sentito della sua grandezza, signore, ma mai un mago gli ha chiesto di accomodarsi, come fosse un suo pari... <br/>'''Harry Potter''': Be', non avrai conosciuto molti maghi educati allora. <br/>'''Dobby''': No, infatti. Che cosa orribile da dire... {{NDR|si autopunisce prendendo ripetutamente a testate il comò sul quale c'è la gabbia di Edvige}} Cattivo Dobby! Cattivo! <br/>'''Harry Potter''': Fermo! Dobby! Dobby, zitto! Dobby, ti prego, smettila! {{NDR|i rumori si sentono dal piano di sotto}} <br/>'''Vernon Dursley''': Oh, non fateci caso, è solo il gatto. {{NDR|i Mason sono perplessi, mentre Dobby prende ancora il comodino a testate}} <br/>'''Harry Potter''': Basta! Smettila, Dobby, ti prego! {{NDR|Dobby smette di punirsi}} Stai bene? <br/>'''Dobby''': Dobby doveva assolutamente punirsi, signore. Dobby ha quasi parlato male della sua famiglia, signore. <br/>'''Harry Potter''': La tua famiglia? <br/>'''Dobby''': La famiglia di maghi che Dobby serve, signore. Dobby è costretto a servire una sola famiglia per sempre. Se mai sapessero che Dobby è stato qui... Ma Dobby doveva venire. Dobby deve proteggere Harry Potter, avvertirlo! Harry Potter non deve tornare alla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts quest'anno! {{NDR|Harry lo guarda perplesso}} C'è un complotto! Un complotto, sì! Dovranno accadere le cose più terribili! <br/>'''Harry Potter''' {{NDR|ancora più confuso}}: Quali cose terribili? Chi sta complottando? <br/>'''Dobby''': Non posso dirlo! <br/>'''Harry Potter''': E va bene. Ho capito! Non puoi dirlo. <br/> '''Dobby''': Non mi faccia parlare! {{NDR|Dobby sale sul comodino e si punisce ancora una volta, stavolta sbattendosi la lampada in faccia}} <br/> '''Harry Potter''': Dobby! Metti giù la lampada! <br/>'''Vernon Dursley''': Così, quando arrivano alla nona buca...{{NDR|Vernon sta raccontando la barzelletta del golfista giapponese, ma sente i grugniti di Dobby dal piano di sopra, dove Harry sta cercando di costringerlo a lasciare andare la lampada}} <br/>'''Harry Potter''': Dammi la lampada! {{NDR|sente lo zio Vernon dall'altra parte della porta}} Dobby, smettila! {{NDR|irritato, riesce a costringere Dobby a mollare la presa sulla lampada, poi lo afferra per la federa che ha indosso}} <br/> '''Dobby''': Mi lasci andare! <br/> '''Harry Potter''': Va' lì dentro e non fiatare! {{NDR|lo chiude nell'armadio, giusto prima che lo zio Vernon apra la porta}}
*'''Molly Weasley''': I tuoi figlioli hanno guidato la tua macchina incantata fino al Surrey e ritorno stanotte. <br/> '''Arthur Weasley''': Ma davvero?! E com'è andata? {{NDR|La signora Weasley lo guarda storto}} Voglio dire, avete fatto molto male, ragazzi... Molto, molto male...
*'''Draco Malfoy''': Scommetto che ti è piaciuto, Potter. Il famoso Harry Potter! Anche se entri in una libreria finisci in prima pagina! <br/> '''Ginny Weasley''': Lascialo in pace! <br/> '''Draco Malfoy''' {{NDR|Rivolto ad Harry}}: Guarda, Potter... ti sei fatto la ragazza!
*'''Lucius Malfoy''': A che le serve disonorare il nome stesso di mago se poi non la pagano nemmeno bene?! <br/> '''Arthur Weasley''': Abbiamo idee molto diverse riguardo a ciò che disonora il nome di mago, Malfoy.
*{{NDR|All'arrivo a Hogwarts con la macchina volante, essa perde il controllo e Ron, per fermarla, spezza a metà la bacchetta, poi la macchina cade sul Platano Picchiatore}} <br/> '''Ron Weasley''': La mia [[bacchetta magica|bacchetta]]! Guarda la mia bacchetta! <br/> '''Harry Potter''': Ringrazia che non è il tuo collo!
*'''Severus Piton''': Siete stati visti da non meno di 7 babbani! Avete un'idea della gravità della cosa? Avete rischiato di rivelare il nostro mondo! Senza parlare del danno inflitto al Platano Picchiatore che fa parte di queste terre da prima che voi nasceste.<br/>'''Ron Weasley''': Sinceramente professor Piton, credo che abbia fatto lui più male a noi. <br/>'''Severus Piton''': Silenzio! Vi assicuro che se apparteneste ai Serpeverde e il vostro destino dipendesse da me entrambi vi ritrovereste sul treno di ritorno, stanotte! Sta di fatto... <br/>'''Albus Silente''': ...che non è così.<br/>'''Harry Potter''': Professor Silente! Professoressa McGranitt!<br/>'''Severus Piton''': Signor preside, questi ragazzi si sono fatti beffe del decreto di restrizione delle arti magiche tra i minorenni. Con ciò...<br/>'''Albus Silente''': Sono consapevole delle nostre regole, Severus, visto che ne ho stilate alcune io stesso. Tuttavia, come capo della casa del Grifondoro, spetta alla professoressa McGranitt stabilire il provvedimento appropriato.<br/>'''Ron Weasley''': Prendiamo la nostra roba allora.<br/>'''Minerva McGranitt''': Di cosa stai parlando, signor Weasley?<br/>'''Ron Weasley''': Lei ci espellerà, non è vero?<br/>'''Minerva McGranitt''': Non oggi, signor Weasley. Ma devo far comprendere ad entrambi la gravità di ciò che avete fatto. Stanotte scriverò alle vostre famiglie ed entrambi riceverete un castigo.
*'''Dean Thomas''': Ron, è il tuo gufo? {{NDR|Errol, il gufo dei Weasley, porta una strana lettera rossa, ma si schianta in una ciotola di patatine sul tavolo dei Grifondoro, mentre dei Serpeverde sghignazzano}}<br> '''Ron Weasley''': È un pericolo pubblico questo uccello! {{NDR|afferra la lettera e si rende conto di cosa si tratta, mentre Errol vola via}} Oh, no! <br> '''Seamus Finnigan''' {{NDR|ironico}}: Avete visto? Weasley si è beccato una Strillettera! {{NDR|i Serpeverde sghignazzano di nuovo}}<br>'''Neville Paciock''' {{NDR|a disagio}}: Coraggio, Ron. Una volta ne ho ignorata una di mia nonna. È stato orribile!<br>'''Strillettera di Molly Weasley''' {{NDR|Ron apre nervosamente la Strillettera, che prende vita propria, assume sembianze simili a quelle di una bocca coi denti e comincia a urlare con la voce di sua madre, spaventandolo al punto che perde la presa su di essa}}: Ronald Weasley!!! Come hai osato rubare la macchina?! Sono veramente disgustata!! Ora in ufficio tuo padre verrà sottoposto a un'inchiesta e sarà tutta colpa tua! {{NDR|tutti rivolgono lo sguardo verso Ron}} Se farai un altro passo falso noi ti riporteremo subito a casa!!! {{NDR|Ron, in preda alla paura, annuisce, e la Strillettera si calma e si rivolge a Ginny}} Oh! Ginny cara, congratulazioni, sei una Grifondoro! Tuo padre ed io siamo molto fieri! {{NDR|la Strillettera fa una linguaccia delusa a Ron e poi si straccia in tanti pezzi di carta, scomparendo}}
*'''Hermione Granger''': È un po' strano, non trovate? <br> '''Harry Potter''': Strano? <br> '''Hermione Granger''': Tu senti una voce, una voce che tu solo puoi sentire, e spunta fuori Mrs Purr pietrificata! Lo trovo... strano. <br> '''Harry Potter''': Pensi che avrei dovuto dirglielo? A Silente e agli altri, intendo. <br> '''Ron Weasley''': Sei impazzito? <br> '''Hermione Granger''': No, Harry. Perfino nel mondo dei maghi sentire voci non è un buon segno. <br>'''Uomo nel quadro''': Ha ragione, sai?
*'''Ron Weasley''' {{NDR|dopo aver sentito Harry parlare in serpentese di fronte a tutti quanti durante il duello tra lui e Malfoy}}: Sei un Rettilofono, perché non ce l'hai detto?<br/>'''Harry Potter''': Io sono cosa?<br/>'''Hermione Granger''': Puoi parlare con i serpenti.<br/>'''Harry''': Lo so! Insomma, accidentalmente ho aizzato un pitone contro mio cugino allo zoo una volta... una volta, e con questo? Scommetto che un sacco di gente lo sa fare.<br/>'''Hermione Granger''': No, invece. Non è un dono comune a tutti, Harry. È male!<br/>'''Harry Potter''': Cosa c'è di male? Se non avessi detto al serpente di non attaccare Justin, lui...<br/>'''Ron Weasley''': Ah, allora è questo che gli hai detto!<br/>'''Harry Potter''': Eri presente, mi hai sentito!<br/>'''Ron Weasley''': Ti ho sentito parlare in Serpentese, la lingua dei serpenti!<br/>'''Harry Potter''': Ho parlato una lingua diversa?! Non me ne sono reso conto. Come posso parlare una lingua senza sapere di conoscerla?<br/>'''Hermione Granger''': Non lo so, Harry, ma sembrava che tu incitassi il serpente ad attaccare! Harry, stammi a sentire. C'è un motivo per cui il simbolo dei Serpeverde è un serpente: Salazar Serpeverde era un Rettilofono, parlava con i serpenti anche lui.<br/>'''Ron Weasley''': Esatto! Ora tutti penseranno che tu sei il suo pro-pro-pro-pronipote o che so io.<br/>'''Harry Potter''': Ma non lo sono! Non posso esserlo!<br/>'''Hermione Granger''': È vissuto migliaia di anni fa. Per quanto ne sappiamo potresti esserlo!
*'''Minerva McGranitt''': Sì, signorina Granger? <br> '''Hermione Granger''': Professoressa, mi chiedevo se poteva parlarci della Camera dei Segreti. <br> '''Minerva McGranitt''': {{NDR|con disagio}} Molto bene. Tutti sapete, naturalmente, che Hogwarts è stata fondata più di mille anni fa dai due maghi e le due streghe più famosi dell'epoca: Godric Grifondoro, Tosca Tassorosso, Cosetta Corvonero e Salazar Serpeverde. Ora, tre dei fondatori vivevano in grande armonia tra loro. Uno, invece no. <br>'''Ron Weasley''': {{NDR|a Harry}} Indovina quale! <br> '''Minerva McGranitt''': Salazar Serpeverde voleva essere più selettivo sugli studenti da ammettere a Hogwarts. Era convinto che il sapere magico andasse custodito nelle famiglie di soli maghi, in altre parole, i Purosangue. Decise di lasciare la scuola. Ora, secondo la leggenda, Serpeverde aveva costruito in questo castello una camera nascosta, nota come la "Camera dei Segreti". Bene, poco prima della sua partenza, egli la sigillò, in attesa del giorno in cui fosse arrivato nella scuola il suo vero erede. Solo l'Erede sarebbe stato capace di aprire la Camera e farne scaturire gli orrori contenuti, e, così facendo, epurare la scuola da tutti coloro che, secondo Serpeverde, erano indegni di studiare la magia. <br>'''Hermione Granger''': I figli di Babbani. <br>'''Minerva McGranitt''': Bene. Naturalmente la scuola è stata controllata molte volte. Nessuna camera del genere è stata mai trovata. <br> '''Hermione Granger''': Professoressa, secondo la leggenda che cosa racchiude la Camera? <br>'''Minerva McGranitt''': Ecco, si dice che la Camera sia la dimora di qualcosa che solo l'Erede di Serpeverde sa controllare. Si dice che sia la dimora... di un mostro.
*'''Harry Potter''': Credo di essermi rotto un braccio! {{NDR|il bolide manipolato da Dobby ha rotto il braccio di Harry}} <br/>'''Gilderoy Allock''': Non preoccuparti, Harry, te lo rimetto a posto io in un lampo!<br/>'''Harry Potter''': No, lei no!<br/>'''Gilderoy Allock''': Oh, poverino, non sa quello che dice!
*'''Minerva McGranitt''' {{NDR|dopo che Silente ha aperto la macchina fotografica di Colin Canon, rimasto pietrificato dal Basilisco}}: Cosa può significare, Albus? <br> '''Albus Silente''': Significa che i nostri studenti sono in grave pericolo. <br> '''Minerva McGranitt''': Cosa devo dire agli insegnanti? <br> '''Albus Silente''': La verità. Dica loro che Hogwarts non è più un luogo sicuro. È come temevamo, Minerva. La Camera dei Segreti è stata veramente aperta di nuovo!
*'''Ron Weasley''': Illuminami! Perché prepariamo questa pozione alla luce del giorno e in pieno bagno delle ragazze? Non ci potrebbero scoprire?<br/>'''Hermione Granger''': No, non viene mai nessuno qui. <br/>'''Ron Weasley''': Come mai?<br/>'''Hermione Granger''': Mirtilla Malcontenta.<br/>'''Ron Weasley''': Chi?<br/>'''Hermione Granger''': Mirtilla Malcontenta.<br/>'''Ron Weasley''': Chi è Mirtilla Malcontenta?<br/>'''Mirtilla''': Io sono Mirtilla Malcontenta! Hu! Non mi aspetto che tu mi conosca, chi parla mai della mediocre, malinconica, musona Mirtilla Malcontenta? {{NDR|Mirtilla, strillando e piagnucolando, entra dentro il water}}<br/>'''Hermione Granger''': È un tantino suscettibile.
*'''Cappello Parlante''': Pulce nell'orecchio, Potter?!<br/>'''Harry''': Mi domandavo se mi avevi messo nella Casa giusta...<br/>'''Cappello Parlante''': Sì... Sei stato particolarmente difficile da collocare, ma confermo quello che ho detto l'anno scorso: saresti stato bene tra i Serpeverde.<br/>'''Harry''': Ti sbagli!
*'''Hagrid''': {{NDR|entrando frettolosamente nell'ufficio di Silente}} Professor Silente, signore, non è stato Harry!<br/>'''Albus Silente''': Hagrid...<br/>'''Hagrid''': E sono pronto a giurarlo davanti al Ministro della Magia!<br/>'''Albus Silente''': {{NDR|alzando la voce, interrompendolo}} Hagrid! Calmati... Io non penso che Harry abbia aggredito qualcuno.<br/>'''Hagrid''': Certo che non lo pensa e... Oh... Giusto, allora... Io aspetto fuori!
*{{NDR|Prima del duello}}<br/>'''Draco Malfoy''': Paura, Potter?<br/>'''Harry Potter''': Ti piacerebbe.
*{{NDR|Draco incontra Ron e Harry, nei panni di Tiger e Goyle}}<br/>'''Draco Malfoy''': Perché porti gli occhiali?!<br/>'''Harry Potter''': Ah, ehm... leggevo.<br/>'''Draco Malfoy''': Leggevi?! Perché, sai leggere?
*'''Ron Weasley''': Ma che può farti se uno ti tira addosso qualcosa? Insomma... ti passerebbe solo attraverso.<br/>'''Mirtilla Malcontenta''' {{NDR|urlando}}: Ah, certo!! Scaraventiamo libri su Mirtilla, tanto lei non sente niente!!! Dieci punti se le trapassi lo stomaco!! Cinquanta punti se le trapassi la testa!!!
*'''Oliver Baston''': Ora ascoltate! Se giochiamo bene i Tassorosso non avranno speranza: siamo più forti, più veloci e più furbi!<br/>'''Fred/George Weasley''': Per non dire che sono spaventati a morte che Harry possa pietrificarli se dovessero volargli vicino!<br/>'''Oliver Baston''': Giusto anche questo!
*'''Harry Potter''' {{NDR|trovandosi nella Camera dei Segreti vede Ginny stesa per terra priva di sensi}}: Ginny! {{NDR|correndo verso di lei}} Ginny, ti prego, dimmi che non sei morta! Svegliati! Svegliati! Ti prego, svegliati!<br/>'''Tom Riddle''' {{NDR|apparendo dal nulla}}: Non si sveglierà.<br/>'''Harry Potter''': Tom? Tom Riddle? Che vuol dire non si sveglierà? Non sarà...? <br/>'''Tom Riddle''': È ancora viva... ma per poco.<br/>'''Harry''': Sei un fantasma?<br/>'''Tom Riddle''': Un ricordo. Conservato in un diario per cinquant'anni.<br/>'''Harry Potter''' {{NDR|tocca la mano di Ginny}}: È fredda come il ghiaccio. Ginny, ti prego, dimmi che non sei morta! Svegliati! Devi aiutarmi, Tom, c'è un [[Basilisco (mitologia)|Basilisco]]!<br/>'''Tom Riddle''' {{NDR|dopo aver preso la bacchetta di Harry}}: Verrà solo se chiamato.<br/>'''Harry Potter''': Dammi la mia bacchetta, Tom.<br/>'''Tom Riddle''': Non ne avrai bisogno.<br/>'''Harry Potter''': Ascolta, dobbiamo andare, dobbiamo salvarla!<br/>'''Tom Riddle''': Temo di non poterlo fare, Harry. Vedi, più Ginny si indebolisce, più io mi fortifico. Sì, Harry. È stata Ginny Weasley ad aprire la Camera dei Segreti.<br/>'''Harry Potter''': No. Non avrebbe potuto! Non avrebbe voluto!<br/>'''Tom Riddle''': È stata Ginny ad aizzare il Basilisco contro i Mezzosangue e la gatta di Gazza. Ginny ha scritto i messaggi minacciosi sui muri.<br/>'''Harry Potter''': Ma perché?<br/>'''Tom Riddle''': Perché gliel'ho detto io. Scoprirai che sono molto persuasivo, non che lei sapesse quello che faceva. Era, diciamo, in una specie di trance. Tuttavia il potere del diario cominciò a spaventarla e tentò di disfarsene nel bagno delle ragazze. E allora, chi lo trovava se non tu? Proprio la persona che ero così ansioso di incontrare.<br/>'''Harry Potter''': E perché volevi incontrare me?<br/>'''Tom Riddle''': Sapevo che dovevo parlarti, conoscerti se ci riuscivo. Così ti ho mostrato come avevo catturato quel sempliciotto di Hagrid per avere la tua fiducia.<br/>'''Harry Potter''' {{NDR|con rabbia}}: Hagrid è amico mio! E tu l'hai incastrato, non è vero?<br/>'''Tom Riddle''': La mia parola contro quella di Hagrid. Solo Silente sembrava credere alla sua innocenza.<br/>'''Harry Potter''': Perché Silente ti ha inquadrato subito, eh?<br/>'''Tom Riddle''': Certo, mi ha tenuto fastidiosamente d'occhio dopo quella storia. Sapevo che non era saggio riaprire la Camera mentre ero ancora a scuola, allora ho deciso di tramandare un diario, per conservare i miei ricordi di 16 anni in quelle pagine, così un giorno avrei potuto aiutare un altro a onorare Salazar Serpeverde e la sua nobile opera.<br/>'''Harry Potter''': Be', non ce l'hai fatta questa volta. Tra poche ore la pozione di Mandragola sarà pronta e tutti i pietrificati ritorneranno normali.<br/>'''Tom Riddle''': Non te l'ho detto? Uccidere i Mezzosangue non m'importa più ormai. Da molti mesi, sai, il mio nuovo bersaglio... sei proprio tu! Come mai un neonato senza straordinari poteri magici ha potuto sconfiggere il più grande mago di tutti i tempi?! Come hai fatto a cavartela con solo una cicatrice mentre i poteri di Voldemort sono andati distrutti?!<br/>'''Harry Potter''': Che ti importa di come ho fatto? Voldemort è vissuto dopo di te. <br />'''Tom Riddle''': Voldemort è... il mio passato, presente... e futuro. {{NDR|scrive con la bacchetta il suo nome "TOM ORVOLOSON RIDDLE", che si trasforma nella frase "SON IO LORD VOLDEMORT"}}<br/>'''Harry''' {{NDR|scioccato}}: Tu! Tu sei l'erede di Serpeverde! Tu sei Voldemort!<br/>'''Tom Riddle''': Di sicuro non avrai pensato che avrei mantenuto quello sporco nome da babbano di mio padre, non è vero? No. Mi sono creato un nuovo nome, un nome che un giorno i maghi avrebbero temuto di pronunciare una volta diventato il più grande mago del mondo!<br/>'''Harry Potter''': Albus Silente è il più grande mago del mondo!<br/>'''Tom Riddle''': Silente è stato cacciato da questo castello, è bastato il ricordo di me!<br/>'''Harry''': Non se ne andrà mai! Non finché quelli che rimangono gli saranno leali! {{NDR|la fenice Fanny entra nella Camera}} Fanny? {{NDR|Fanny lascia cadere dalle sue zampe il Cappello Parlante per Harry}}<br/>'''Tom Riddle''': E così è questo che Silente manda al suo grande difensore: un uccello canterino e un vecchio cappello! {{NDR|si gira verso la statua di Salazar Serpeverde e chiama il Basilisco parlando in Serpentese}} Confrontiamo il potere di Lord Voldemort, erede di Salazar Serpeverde, con quello del famoso Harry Potter! {{NDR|dalla bocca della statua esce il basilisco}}
*'''Dobby''': Harry Potter ha liberato Dobby. Come può Dobby mai ripagarlo?<br/>'''Harry Potter''': Basta che mi prometti una cosa.<br/>'''Dobby''': Qualunque cosa, signore.<br/>'''Harry Potter''': Non provare mai più a salvarmi la vita!
==Note==
<references />
==Altri progetti==
{{interprogetto}}
{{Harry Potter}}
[[Categoria:Film d'avventura]]
[[Categoria:Film fantasy]]
[[Categoria:Harry Potter]]
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[[File:Dürer, Albrecht - Study of Hands - 1506.jpg|thumb|''Studio di mani'' ([[Albrecht Dürer|A. Dürer]], 1506)]]
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Citazioni sulla '''mano'''.
*''Avevo una felicità nella mano | di povero suonatore che s'accontenta d'un accordo | ma si è seccata come la foglia al ramo: | anche l'orecchio si è fatto sordo''. ([[Marianna Bucchich]])
*''Che gelida manina, | se la lasci riscaldar''. (''[[La bohème]]'' di [[Giacomo Puccini]])<ref >Libretto scritto da [[Luigi Illica]] e [[Giuseppe Giacosa]]</ref>
*Con le mani i neonati cercano il seno della madre. Con le mani i padri allacciano le scarpe ai figli. Da bambino guardavo le mani dei miei genitori e ricordo il lavoro, la fatica e il sacrificio. Oggi guardo le mie mani e ci vedo dentro tutti i miei sogni, realizzati e non. Con le mani si abbraccia chi si ama. Con le mani ci rialza da terra dopo essere caduti. Con le mani si scava tra le macerie dopo un terremoto. Con le mani si chiede aiuto. Ho visto mani stringersi per la gioia, mani che accolgono, mani che pregano e mani che respingono. ([[Gianluigi Buffon]])
*''Con una mano toccami | Torturami con l'altra''. (''[[Notre-Dame de Paris (spettacolo musicale)|Notre-Dame de Paris]]'')
*E se madre natura li avesse voluti dotare {{NDR|gli [[animale|animali]]}} anche di mani capaci di assecondarli, non ci sarebbe da dubitare che essi pure costruirebbero alti fastigi di mura e modellerebbero artistiche e originali creazioni. ([[Arnobio]])
*Ero dotato, sono dotato. A volte mi guardo le mani e mi rendo conto che sarei potuto diventare un grande pianista o qualcosa del genere. Ma che cos'hanno fatto, le mie mani? Mi hanno grattato le palle, hanno scritto assegni, hanno allacciato scarpe, hanno tirato la catena del water ecc. Ho sprecato le mani. E la testa. ([[Charles Bukowski]])
*In questi tempi, uno che ti porge la mano è onesto o pazzo. (''[[I sopravvissuti]]'')
*In realtà le mani hanno generato la [[ragione]] umana, hanno prodotto la [[coscienza]] umana. ([[Ernst Fischer]])
*L'uomo, essere pratico, ha riconosciuto la potenza della sua mano. Essa diventa l'organo prensile dei suoi desideri. Essa schiude anche la via all'evento magico, all'azione magica. La figura della mano umana appare sulle pareti dei più antichi luoghi destinati al culto, prima che sorgano raffigurazioni di animali e di uomini. Probabilmente è stata la constatazione che la mano fuligginosa o tinta di colore lasciava tracce sulla parete di roccia che toccava, ad indicare all'uomo la via da seguire per tradurla in figura. ([[Robert Rudolf Schmidt]])
*La mano d'una donna nell'atto in cui esplora la [[calze|calza]], se mai si fosse smagliata, si tramuta nella mano di un'odalisca. ([[Ramón Gómez de la Serna]])
*''La mano è felice oggi. | Un fare niente la riempie | di pace vegetale. Sono come | in attesa. Sono un animale | che ozia, che riposa nella sua buccia | un frutto appeso al ramo | nella maturazione.'' ([[Mariangela Gualtieri]])
*La mano è il vero organo della [[civiltà]], iniziatore dell'evoluzione umana. ([[Ernst Fischer]])
*La mano è lo strumento delle nostre opere, il segno della nostra nobiltà, il mezzo attraverso il quale l'intelligenza riveste con una forma i suoi pensieri artistici, e dà esistenza alle creazioni della volontà, ed esercita l'imperio che Dio concesse all'uomo su tutte le creature. ([[Juan Valera]])
*La mano per scrivere vale la mano per arare. — Che secolo di mani! — Io non avrò mai la mia mano. ([[Arthur Rimbaud]])
*''La sua mano sta | Sotto il morbido seno rotondo, | Colui che ha dolore | Così si queterà.'' ([[James Joyce]])
*''La vecchia mano | ancora scrive versi | per l'oblio.'' ([[Jorge Luis Borges]])
*''Lavabo inter innocentes manus meas.''<ref>È da questa frase che viene chiamato ''lavabo'' il lavandino e il locale ove ci si lava le mani.</ref> (Formula della liturgia cattolica della Messa)
*Laverò fra gli innocenti le mie mani. ([[Sant'Agostino]])
*''Le mani che costruiscono | possono anche distruggere. | Le mani dell'amore.'' ([[U2]])
*''Le mani tue, strumenti su di me | che dirigi da maestro esperto quale sei.'' ([[Mia Martini]])
*Le tue mani sono troppo perfette. Dovresti fare qualcosa perché sembrino più reali. Sono troppo intellettuali. ([[Alfredo Bryce Echenique]])
*''MANI non le tue | da quattro sono diventate due | e stanno sempre in tasca chiuse a pugno | ferite dallo specchio del mio bagno''. ([[Umberto Tozzi]])
*– Mi mostri le mani.<br />– Che vuole fare, leggermi il futuro?<br />– Il passato. (''[[American Horror Story]]'')
*Mi piacciono le mie mani. Sono la parte del mio corpo che preferisco, che può essere usata vantaggiosamente nei rapporti sociali. Se riesco a far concentrare gli altri sulle mie mani ottengo buoni risultati ai meeting. Anche il contatto visivo è importante. (''[[The Informant!]]'')
*Oggetti obsoleti ormai fuori mercato. Sono come una carrozza che vuole correre più di un'automobile. Sono carne, ossa, un mucchio di muscoli e un fascio di nervi. Ma non fanno più quello che richiede il mercato! [...] Non è mai esistita nessuna macchina che potesse vincere un uomo vero. (''[[Ai confini della realtà (serie televisiva 1959) (quinta stagione)|Ai confini della realtà]]'')
*''Ognun per sé, | Dio per sé, | mani che si stringono | tra i banchi delle chiese alla domenica, | mani ipocrite, | mani che fan cose che non si raccontano | altrimenti le altre mani chissà cosa pensano, | si scandalizzano.'' ([[Frankie hi-nrg mc]])
* Partiamo insieme, tu con il computer io a [[Mano]] [...] lui non aveva ancora cominciato mentre io avevo già finito, ed era una cosa molto semplice [...] più sono giovani e bravi e meno hanno interesse per il disegno a [[Mano]]. Credo che oggi con l'informatica, voi abbiate grandi mezzi a disposizione, certo rimangono delle banche dati, non è da lì che viene fuori un progetto; la cultura è un altra cosa...il rischio è la perdita del gesto. ([[Angelo Mangiarotti]])
*Ti mangi le unghie? È una brutta abitudine. La gente dice sempre che gli [[occhio|occhi]] sono la finestra dell'anima... tutte cazzate! Le mani... sono quelle che distinguono un vero signore. (''[[Paradiso perduto (film 1998)|Paradiso perduto]]'')
*''Verrà il tempo in cui non avrai forza | di stringere una mano: | di tutte le mani strette nella vita | non è stato che un gioco | per preparare questa mano ferita...'' ([[Marianna Bucchich]])
*Vi sono mani terribilmente eloquenti, mani mute, mani neutre, mani repulsive. Parlano come le linee della vita nel palmo; raccontano l'avvenire in tutte le sue intimità, e i loro movimenti nella mano dell'altro sono chiari quanto una scrittura. La mano nella sua espressività può essere più esatta dello [[sguardo]], troppo spesso addestrato alla menzogna, sottoposto alla truccatura quotidiana del nostro viso. ([[Vintilă Horia]])
===[[Lillo Gullo]]===
*''Brezze di menta pizzicano | [[platano|platani]] in figura di [[polena|polene]] | mentre carote come triglie | abboccano all'amo delle mani. || Nel campo di mare | onde rapprese in solchi | a luglio schiumeranno | pennacchi di spighe d'oro.''
*''Eccomi a mani alzate: | e non è l'usato tic di chi vince | bensì il limato gesto di altra razza: | di chi da tempo si allena alla resa.''
*''È un guerriero la mano | e riposa sui fianchi: | è un bel seno la preda | o una mela che pende? || Spalmata di calce a far muri | o contro un bersaglio scagliata: | se la pietra ha un destino | lo risolve al momento una mano. || Sfoglia la mano un atlante | e non sbuccia patate: | mandante è la mente | e lo stomaco attende. || La mano benedice e predice | scrive lettere d'amore | conta i giorni dell'attesa | saluta chi parte per sempre. || Di troppe carezze esausta | se è mano di amante. | E punta da spine | di rose e di ortiche.''
*''Mani che fasciarono seni | mani che dissero l'addio | mani che scalarono gambe | mani che che solcarono cieli | mani che colsero rose. || [[rosa (fiore)|Rose]] diacce di mistral | rose fustigate dal pampero | rose sabbiate dallo scirocco | rose scarmigliate dal libeccio. || Mani innamorate eppure devote | a San Tommaso: perciò per amare | pretendono prima di toccare l'amore.''
==[[Modi di dire italiani]]==
*Avere le mani di burro.
*Freddo di mano, caldo di cuore.
*Lavarsene le mani.
==[[Proverbi italiani]]==
*Scherzo di mano, scherzo di villano.
*Tra l'incudine e il martello, mano non metta chi ha cervello.
===[[Proverbi toscani|Toscani]]===
*Bisogna guardare alle mani, e non agli occhi.
*Mano [[bianco|bianca]] è assai lavata.
*Ogni uomo è uomo, e ha cinque dita nelle mani.
*Una mano lava l'altra, e tutte e due lavano il viso.
*V'è chi bacia tal mano che vorrebbe veder mozza.
===[[Proverbi napoletani|Napoletani]]===
*’A mana corta e chiatta è mariola.
*'A mano dritta se serve d' 'a mancina.
==Note==
<references/>
==Voci correlate==
*[[Lavaggio delle mani]]
*[[Stretta di mano]]
==Altri progetti==
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[[Categoria:Corpo]]
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text/x-wiki
{{voce tematica}}
[[File:Dürer, Albrecht - Study of Hands - 1506.jpg|thumb|''Studio di mani'' ([[Albrecht Dürer|A. Dürer]], 1506)]]
{{indicedx}}
Citazioni sulla '''mano'''.
*''Avevo una felicità nella mano | di povero suonatore che s'accontenta d'un accordo | ma si è seccata come la foglia al ramo: | anche l'orecchio si è fatto sordo''. ([[Marianna Bucchich]])
*''Che gelida manina, | se la lasci riscaldar''. (''[[La bohème]]'' di [[Giacomo Puccini]])<ref >Libretto scritto da [[Luigi Illica]] e [[Giuseppe Giacosa]]</ref>
*Con le mani i neonati cercano il seno della madre. Con le mani i padri allacciano le scarpe ai figli. Da bambino guardavo le mani dei miei genitori e ricordo il lavoro, la fatica e il sacrificio. Oggi guardo le mie mani e ci vedo dentro tutti i miei sogni, realizzati e non. Con le mani si abbraccia chi si ama. Con le mani ci rialza da terra dopo essere caduti. Con le mani si scava tra le macerie dopo un terremoto. Con le mani si chiede aiuto. Ho visto mani stringersi per la gioia, mani che accolgono, mani che pregano e mani che respingono. ([[Gianluigi Buffon]])
*''Con una mano toccami | Torturami con l'altra''. (''[[Notre-Dame de Paris (spettacolo musicale)|Notre-Dame de Paris]]'')
*E se madre natura li avesse voluti dotare {{NDR|gli [[animale|animali]]}} anche di mani capaci di assecondarli, non ci sarebbe da dubitare che essi pure costruirebbero alti fastigi di mura e modellerebbero artistiche e originali creazioni. ([[Arnobio]])
*Ero dotato, sono dotato. A volte mi guardo le mani e mi rendo conto che sarei potuto diventare un grande pianista o qualcosa del genere. Ma che cos'hanno fatto, le mie mani? Mi hanno grattato le palle, hanno scritto assegni, hanno allacciato scarpe, hanno tirato la catena del water ecc. Ho sprecato le mani. E la testa. ([[Charles Bukowski]])
*In questi tempi, uno che ti porge la mano è onesto o pazzo. (''[[I sopravvissuti]]'')
*In realtà le mani hanno generato la [[ragione]] umana, hanno prodotto la [[coscienza]] umana. ([[Ernst Fischer]])
*L'uomo, essere pratico, ha riconosciuto la potenza della sua mano. Essa diventa l'organo prensile dei suoi desideri. Essa schiude anche la via all'evento magico, all'azione magica. La figura della mano umana appare sulle pareti dei più antichi luoghi destinati al culto, prima che sorgano raffigurazioni di animali e di uomini. Probabilmente è stata la constatazione che la mano fuligginosa o tinta di colore lasciava tracce sulla parete di roccia che toccava, ad indicare all'uomo la via da seguire per tradurla in figura. ([[Robert Rudolf Schmidt]])
*La mano d'una donna nell'atto in cui esplora la [[calze|calza]], se mai si fosse smagliata, si tramuta nella mano di un'odalisca. ([[Ramón Gómez de la Serna]])
*''La mano è felice oggi. | Un fare niente la riempie | di pace vegetale. Sono come | in attesa. Sono un animale | che ozia, che riposa nella sua buccia | un frutto appeso al ramo | nella maturazione.'' ([[Mariangela Gualtieri]])
*La mano è il vero organo della [[civiltà]], iniziatore dell'evoluzione umana. ([[Ernst Fischer]])
*La mano è lo strumento delle nostre opere, il segno della nostra nobiltà, il mezzo attraverso il quale l'intelligenza riveste con una forma i suoi pensieri artistici, e dà esistenza alle creazioni della volontà, ed esercita l'imperio che Dio concesse all'uomo su tutte le creature. ([[Juan Valera]])
*La mano per scrivere vale la mano per arare. — Che secolo di mani! — Io non avrò mai la mia mano. ([[Arthur Rimbaud]])
*''La sua mano sta | Sotto il morbido seno rotondo, | Colui che ha dolore | Così si queterà.'' ([[James Joyce]])
*''La vecchia mano | ancora scrive versi | per l'oblio.'' ([[Jorge Luis Borges]])
*''Lavabo inter innocentes manus meas.''<ref>È da questa frase che viene chiamato ''lavabo'' il lavandino e il locale ove ci si lava le mani.</ref> (Formula della liturgia cattolica della Messa)
*Laverò fra gli innocenti le mie mani. ([[Sant'Agostino]])
*''Le mani che costruiscono | possono anche distruggere. | Le mani dell'amore.'' ([[U2]])
*''Le mani tue, strumenti su di me | che dirigi da maestro esperto quale sei.'' ([[Mia Martini]])
*Le tue mani sono troppo perfette. Dovresti fare qualcosa perché sembrino più reali. Sono troppo intellettuali. ([[Alfredo Bryce Echenique]])
*''MANI non le tue | da quattro sono diventate due | e stanno sempre in tasca chiuse a pugno | ferite dallo specchio del mio bagno''. ([[Umberto Tozzi]])
*– Mi mostri le mani.<br />– Che vuole fare, leggermi il futuro?<br />– Il passato. (''[[American Horror Story]]'')
*Mi piacciono le mie mani. Sono la parte del mio corpo che preferisco, che può essere usata vantaggiosamente nei rapporti sociali. Se riesco a far concentrare gli altri sulle mie mani ottengo buoni risultati ai meeting. Anche il contatto visivo è importante. (''[[The Informant!]]'')
*Oggetti obsoleti ormai fuori mercato. Sono come una carrozza che vuole correre più di un'automobile. Sono carne, ossa, un mucchio di muscoli e un fascio di nervi. Ma non fanno più quello che richiede il mercato! [...] Non è mai esistita nessuna macchina che potesse vincere un uomo vero. (''[[Ai confini della realtà (serie televisiva 1959) (quinta stagione)|Ai confini della realtà]]'')
*''Ognun per sé, | Dio per sé, | mani che si stringono | tra i banchi delle chiese alla domenica, | mani ipocrite, | mani che fan cose che non si raccontano | altrimenti le altre mani chissà cosa pensano, | si scandalizzano.'' ([[Frankie hi-nrg mc]])
* Partiamo insieme, tu con il computer io a Mano [...] lui non aveva ancora cominciato mentre io avevo già finito, ed era una cosa molto semplice [...] più sono giovani e bravi e meno hanno interesse per il disegno a Mano. Credo che oggi con l'informatica, voi abbiate grandi mezzi a disposizione, certo rimangono delle banche dati, non è da lì che viene fuori un progetto; la cultura è un altra cosa...il rischio è la perdita del gesto. ([[Angelo Mangiarotti]])
*Ti mangi le unghie? È una brutta abitudine. La gente dice sempre che gli [[occhio|occhi]] sono la finestra dell'anima... tutte cazzate! Le mani... sono quelle che distinguono un vero signore. (''[[Paradiso perduto (film 1998)|Paradiso perduto]]'')
*''Verrà il tempo in cui non avrai forza | di stringere una mano: | di tutte le mani strette nella vita | non è stato che un gioco | per preparare questa mano ferita...'' ([[Marianna Bucchich]])
*Vi sono mani terribilmente eloquenti, mani mute, mani neutre, mani repulsive. Parlano come le linee della vita nel palmo; raccontano l'avvenire in tutte le sue intimità, e i loro movimenti nella mano dell'altro sono chiari quanto una scrittura. La mano nella sua espressività può essere più esatta dello [[sguardo]], troppo spesso addestrato alla menzogna, sottoposto alla truccatura quotidiana del nostro viso. ([[Vintilă Horia]])
===[[Lillo Gullo]]===
*''Brezze di menta pizzicano | [[platano|platani]] in figura di [[polena|polene]] | mentre carote come triglie | abboccano all'amo delle mani. || Nel campo di mare | onde rapprese in solchi | a luglio schiumeranno | pennacchi di spighe d'oro.''
*''Eccomi a mani alzate: | e non è l'usato tic di chi vince | bensì il limato gesto di altra razza: | di chi da tempo si allena alla resa.''
*''È un guerriero la mano | e riposa sui fianchi: | è un bel seno la preda | o una mela che pende? || Spalmata di calce a far muri | o contro un bersaglio scagliata: | se la pietra ha un destino | lo risolve al momento una mano. || Sfoglia la mano un atlante | e non sbuccia patate: | mandante è la mente | e lo stomaco attende. || La mano benedice e predice | scrive lettere d'amore | conta i giorni dell'attesa | saluta chi parte per sempre. || Di troppe carezze esausta | se è mano di amante. | E punta da spine | di rose e di ortiche.''
*''Mani che fasciarono seni | mani che dissero l'addio | mani che scalarono gambe | mani che che solcarono cieli | mani che colsero rose. || [[rosa (fiore)|Rose]] diacce di mistral | rose fustigate dal pampero | rose sabbiate dallo scirocco | rose scarmigliate dal libeccio. || Mani innamorate eppure devote | a San Tommaso: perciò per amare | pretendono prima di toccare l'amore.''
==[[Modi di dire italiani]]==
*Avere le mani di burro.
*Freddo di mano, caldo di cuore.
*Lavarsene le mani.
==[[Proverbi italiani]]==
*Scherzo di mano, scherzo di villano.
*Tra l'incudine e il martello, mano non metta chi ha cervello.
===[[Proverbi toscani|Toscani]]===
*Bisogna guardare alle mani, e non agli occhi.
*Mano [[bianco|bianca]] è assai lavata.
*Ogni uomo è uomo, e ha cinque dita nelle mani.
*Una mano lava l'altra, e tutte e due lavano il viso.
*V'è chi bacia tal mano che vorrebbe veder mozza.
===[[Proverbi napoletani|Napoletani]]===
*’A mana corta e chiatta è mariola.
*'A mano dritta se serve d' 'a mancina.
==Note==
<references/>
==Voci correlate==
*[[Lavaggio delle mani]]
*[[Stretta di mano]]
==Altri progetti==
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[[Categoria:Corpo]]
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[[File:Dürer, Albrecht - Study of Hands - 1506.jpg|thumb|''Studio di mani'' ([[Albrecht Dürer|A. Dürer]], 1506)]]
{{indicedx}}
Citazioni sulla '''mano'''.
*''Avevo una felicità nella mano | di povero suonatore che s'accontenta d'un accordo | ma si è seccata come la foglia al ramo: | anche l'orecchio si è fatto sordo''. ([[Marianna Bucchich]])
*''Che gelida manina, | se la lasci riscaldar''. (''[[La bohème]]'' di [[Giacomo Puccini]])<ref >Libretto scritto da [[Luigi Illica]] e [[Giuseppe Giacosa]]</ref>
*Con le mani i neonati cercano il seno della madre. Con le mani i padri allacciano le scarpe ai figli. Da bambino guardavo le mani dei miei genitori e ricordo il lavoro, la fatica e il sacrificio. Oggi guardo le mie mani e ci vedo dentro tutti i miei sogni, realizzati e non. Con le mani si abbraccia chi si ama. Con le mani ci rialza da terra dopo essere caduti. Con le mani si scava tra le macerie dopo un terremoto. Con le mani si chiede aiuto. Ho visto mani stringersi per la gioia, mani che accolgono, mani che pregano e mani che respingono. ([[Gianluigi Buffon]])
*''Con una mano toccami | Torturami con l'altra''. (''[[Notre-Dame de Paris (spettacolo musicale)|Notre-Dame de Paris]]'')
*E se madre natura li avesse voluti dotare {{NDR|gli [[animale|animali]]}} anche di mani capaci di assecondarli, non ci sarebbe da dubitare che essi pure costruirebbero alti fastigi di mura e modellerebbero artistiche e originali creazioni. ([[Arnobio]])
*Ero dotato, sono dotato. A volte mi guardo le mani e mi rendo conto che sarei potuto diventare un grande pianista o qualcosa del genere. Ma che cos'hanno fatto, le mie mani? Mi hanno grattato le palle, hanno scritto assegni, hanno allacciato scarpe, hanno tirato la catena del water ecc. Ho sprecato le mani. E la testa. ([[Charles Bukowski]])
*In questi tempi, uno che ti porge la mano è onesto o pazzo. (''[[I sopravvissuti]]'')
*In realtà le mani hanno generato la [[ragione]] umana, hanno prodotto la [[coscienza]] umana. ([[Ernst Fischer]])
*L'uomo, essere pratico, ha riconosciuto la potenza della sua mano. Essa diventa l'organo prensile dei suoi desideri. Essa schiude anche la via all'evento magico, all'azione magica. La figura della mano umana appare sulle pareti dei più antichi luoghi destinati al culto, prima che sorgano raffigurazioni di animali e di uomini. Probabilmente è stata la constatazione che la mano fuligginosa o tinta di colore lasciava tracce sulla parete di roccia che toccava, ad indicare all'uomo la via da seguire per tradurla in figura. ([[Robert Rudolf Schmidt]])
*La mano d'una donna nell'atto in cui esplora la [[calze|calza]], se mai si fosse smagliata, si tramuta nella mano di un'odalisca. ([[Ramón Gómez de la Serna]])
*''La mano è felice oggi. | Un fare niente la riempie | di pace vegetale. Sono come | in attesa. Sono un animale | che ozia, che riposa nella sua buccia | un frutto appeso al ramo | nella maturazione.'' ([[Mariangela Gualtieri]])
*La mano è il vero organo della [[civiltà]], iniziatore dell'evoluzione umana. ([[Ernst Fischer]])
*La mano è lo strumento delle nostre opere, il segno della nostra nobiltà, il mezzo attraverso il quale l'intelligenza riveste con una forma i suoi pensieri artistici, e dà esistenza alle creazioni della volontà, ed esercita l'imperio che Dio concesse all'uomo su tutte le creature. ([[Juan Valera]])
*La mano per scrivere vale la mano per arare. — Che secolo di mani! — Io non avrò mai la mia mano. ([[Arthur Rimbaud]])
*''La sua mano sta | Sotto il morbido seno rotondo, | Colui che ha dolore | Così si queterà.'' ([[James Joyce]])
*''La vecchia mano | ancora scrive versi | per l'oblio.'' ([[Jorge Luis Borges]])
*''Lavabo inter innocentes manus meas.''<ref>È da questa frase che viene chiamato ''lavabo'' il lavandino e il locale ove ci si lava le mani.</ref> (Formula della liturgia cattolica della Messa)
*Laverò fra gli innocenti le mie mani. ([[Sant'Agostino]])
*''Le mani che costruiscono | possono anche distruggere. | Le mani dell'amore.'' ([[U2]])
*''Le mani tue, strumenti su di me | che dirigi da maestro esperto quale sei.'' ([[Mia Martini]])
*Le tue mani sono troppo perfette. Dovresti fare qualcosa perché sembrino più reali. Sono troppo intellettuali. ([[Alfredo Bryce Echenique]])
*''MANI non le tue | da quattro sono diventate due | e stanno sempre in tasca chiuse a pugno | ferite dallo specchio del mio bagno''. ([[Umberto Tozzi]])
*– Mi mostri le mani.<br />– Che vuole fare, leggermi il futuro?<br />– Il passato. (''[[American Horror Story]]'')
*Mi piacciono le mie mani. Sono la parte del mio corpo che preferisco, che può essere usata vantaggiosamente nei rapporti sociali. Se riesco a far concentrare gli altri sulle mie mani ottengo buoni risultati ai meeting. Anche il contatto visivo è importante. (''[[The Informant!]]'')
*Oggetti obsoleti ormai fuori mercato. Sono come una carrozza che vuole correre più di un'automobile. Sono carne, ossa, un mucchio di muscoli e un fascio di nervi. Ma non fanno più quello che richiede il mercato! [...] Non è mai esistita nessuna macchina che potesse vincere un uomo vero. (''[[Ai confini della realtà (serie televisiva 1959) (quinta stagione)|Ai confini della realtà]]'')
*''Ognun per sé, | Dio per sé, | mani che si stringono | tra i banchi delle chiese alla domenica, | mani ipocrite, | mani che fan cose che non si raccontano | altrimenti le altre mani chissà cosa pensano, | si scandalizzano.'' ([[Frankie hi-nrg mc]])
*Ti mangi le unghie? È una brutta abitudine. La gente dice sempre che gli [[occhio|occhi]] sono la finestra dell'anima... tutte cazzate! Le mani... sono quelle che distinguono un vero signore. (''[[Paradiso perduto (film 1998)|Paradiso perduto]]'')
*''Verrà il tempo in cui non avrai forza | di stringere una mano: | di tutte le mani strette nella vita | non è stato che un gioco | per preparare questa mano ferita...'' ([[Marianna Bucchich]])
*Vi sono mani terribilmente eloquenti, mani mute, mani neutre, mani repulsive. Parlano come le linee della vita nel palmo; raccontano l'avvenire in tutte le sue intimità, e i loro movimenti nella mano dell'altro sono chiari quanto una scrittura. La mano nella sua espressività può essere più esatta dello [[sguardo]], troppo spesso addestrato alla menzogna, sottoposto alla truccatura quotidiana del nostro viso. ([[Vintilă Horia]])
===[[Lillo Gullo]]===
*''Brezze di menta pizzicano | [[platano|platani]] in figura di [[polena|polene]] | mentre carote come triglie | abboccano all'amo delle mani. || Nel campo di mare | onde rapprese in solchi | a luglio schiumeranno | pennacchi di spighe d'oro.''
*''Eccomi a mani alzate: | e non è l'usato tic di chi vince | bensì il limato gesto di altra razza: | di chi da tempo si allena alla resa.''
*''È un guerriero la mano | e riposa sui fianchi: | è un bel seno la preda | o una mela che pende? || Spalmata di calce a far muri | o contro un bersaglio scagliata: | se la pietra ha un destino | lo risolve al momento una mano. || Sfoglia la mano un atlante | e non sbuccia patate: | mandante è la mente | e lo stomaco attende. || La mano benedice e predice | scrive lettere d'amore | conta i giorni dell'attesa | saluta chi parte per sempre. || Di troppe carezze esausta | se è mano di amante. | E punta da spine | di rose e di ortiche.''
*''Mani che fasciarono seni | mani che dissero l'addio | mani che scalarono gambe | mani che che solcarono cieli | mani che colsero rose. || [[rosa (fiore)|Rose]] diacce di mistral | rose fustigate dal pampero | rose sabbiate dallo scirocco | rose scarmigliate dal libeccio. || Mani innamorate eppure devote | a San Tommaso: perciò per amare | pretendono prima di toccare l'amore.''
==[[Modi di dire italiani]]==
*Avere le mani di burro.
*Freddo di mano, caldo di cuore.
*Lavarsene le mani.
==[[Proverbi italiani]]==
*Scherzo di mano, scherzo di villano.
*Tra l'incudine e il martello, mano non metta chi ha cervello.
===[[Proverbi toscani|Toscani]]===
*Bisogna guardare alle mani, e non agli occhi.
*Mano [[bianco|bianca]] è assai lavata.
*Ogni uomo è uomo, e ha cinque dita nelle mani.
*Una mano lava l'altra, e tutte e due lavano il viso.
*V'è chi bacia tal mano che vorrebbe veder mozza.
===[[Proverbi napoletani|Napoletani]]===
*’A mana corta e chiatta è mariola.
*'A mano dritta se serve d' 'a mancina.
==Note==
<references/>
==Voci correlate==
*[[Lavaggio delle mani]]
*[[Stretta di mano]]
==Altri progetti==
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[[Categoria:Corpo]]
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Modi di dire napoletani
0
15796
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2022-08-27T06:04:41Z
Sun-crops
10277
/* Bibliografia */ fix
wikitext
text/x-wiki
Raccolta di '''[[Napoli|modi di dire napoletani]].'''
==A==
*''''A Bella 'Mbriana.'''<ref name="meridiana">Citato in Pino Imperatore, ''Bentornati in casa Esposito, Un nuovo anno tragicomico'', Giunti, Firenze/Milano, 2013, [https://books.google.it/books?id=PthsKnYT3OwC&lpg=PA47&dq=bella%20mbriana&hl=it&pg=PA47#v=onepage&q&f=false p. 47.] ISBN 9788809782860</ref>
::{{spiegazione|La fata benefica, protettrice della casa che frequenta.}}
*'''A botavraccio.'''<ref name=turnarm>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 12.</ref>
:''A "voltabraccio."''
::{{spiegazione|Lancio dello ''[[strummolo]]'' (tipo di trottola) imprimendo – in violazione delle regole di lancio – tutta la forza possibile per scagliarlo con violenza (a '''spaccastrómmole'''<ref name=turnarm/>) contro lo ''strummolo'' perdente abbandonato in balia degli avversari che avevano facoltà di spaccarlo.<ref>{{cfr}} ''C'era una volta Napoli'', pp. 12-13.</ref>Si dice anche del manrovescio inferto con il dorso della mano "'Nu buffettone 'a votavraccio"}}
*'''A 'bbona 'e Ddio.'''<ref>Citato in Raffaele Viviani, ''Poesie'', a cura di Antonia Lezza, Guida, Napoli, 2010, [https://books.google.it/books?id=WoVk3S-AR88C&lpg=PA190&dq=a%20bbona%20'e%20Ddio!&hl=it&pg=PA190#v=onepage&q&f=false p. 190]. ISBN 978-88-6042-710-6</ref>
:''Vada come vada.''<ref>Traduzione in ''Poesie'', p. 190.</ref>
*'''A botta 'e stiente.'''<ref>Citato in Carmela Capitale, ''Vox Musae'', Aletti Editore, 2017, [https://books.google.it/books?id=emkuDwAAQBAJ&lpg=PT15&dq=botta%20%20'e%20stiente&hl=it&pg=PT15#v=onepage&q&f=false]</ref>
:''A furia (colpo) di stenti. Con enorme fatica.''
*''''A capa 'e l'ommo è na sfoglia 'e cepolla.'''<ref name=nose/>
:''La testa dell'uomo è (sottile come) una pellicola (brattea) di cipolla.''
::{{spiegazione|Le idee, le opinioni degli uomini mutano molto facilmente. Volto spesso anche in rima:" 'A cerevella è 'na sfoglia 'e cepolla"}}
*''''A carne {{sic|asotte}}<ref>Refuso: 'a sotto.</ref> e 'e maccarune 'a {{sic|'coppa}}.'''<ref>Citato in Enzo Moscato, ''Trianon'', presentazione di Pasquale Scialò, Alfredo Guida Editore, Napoli [https://books.google.it/books?id=RD6L0IlMjCIC&lpg=PA48&dq=%C3%A8%20gghiu-%20ta%20'a%20carne%20asotte&hl=it&pg=PA48#v=onepage&q&f=false p. 48.] ISBN 88-7188-314-4</ref>
:''La carne sotto e i maccheroni sopra.''
::{{spiegazione|Le capacità, i meriti non sono né riconosciuti né valorizzati mentre i mediocri e gli incapaci avanzano. Più in generale si dice di cose che vanno o vengono fatte alla rovescia.}}
*''''A cera se struja e 'o muorto nun cammina.'''<ref>Citato in ''Tradizioni ed usi della Penisola sorrentina'', p. 108.</ref>
:''La cera si consuma e il funerale (il morto) non avanza.''
::{{spiegazione|Si è tutto arenato, ci si perde in troppi indugi, si perde tempo inutilmente.}}
*'''A chi tanto, e a chi niente.'''<ref>Citato in ''Tradizioni ed usi della Penisola sorrentina'', p. 119.</ref>
:''(La vita è ingiusta), ad alcuni dà tanto, ad altri niente.''
*'''A cche serve u pparlà?'''<ref>Citato in Apicella, ''Il frasario napoletano, I'', p. 27.</ref>
:''A cosa serve il parlare?''
::{{spiegazione|È inutile parlare se chi ci ascolta non vuole capire. Oppure: Non c'è bisogno che tu mi dica altro, ho capito tutto e farò tutto il possibile per aiutarti.}}<ref>{{cfr}} ''Il frasario napoletano'', p. 27.</ref>
*'''A ciammiello<ref>Richiamo per uccelli, zimbello.</ref>.'''<ref name=allocco>Citato in Pietro Paolo Volpe, ''Vocabolario napolitano-italiano: tascabile'', p. 72.</ref>
:''A pennello, alla perfezione. Es. È ghiuto tutto a ciammiello. Sto vestito me sta a ciammiello. (È andato tutto liscio, alla perfezione. Questa giacca mi sta a pennello.)''
*''''A ciuccia 'i Fechella: 99 chiaie e 'a cora fràceta!'''<ref>Citato con traduzione in Apicella, ''Il frasario napoletano, I'', p. 34.</ref>
:''L'asina di Fichella: 99 piaghe e la coda fradicia!''<ref>(Fradicia: marcia, marcita). La traduzione è in ''Il frasario napoletano, I'', p. 34.</ref><ref>Fràceto: aggettivo: fradicio, guasto, marcio. La definizione è in Sergio Zazzera, ''Dizionario napoletano'', p. 144.</ref>
::{{spiegazione|Si dice ironicamente del malato immaginario che si sente colpito da ogni male possibile.}}
*''''A copp'<nowiki>'</nowiki>a mano.'''<ref>Citato in ''Ncopp' 'o marciappiede'', p. 37.</ref>
:''Da sopra la mano.''
::{{spiegazione|Completamente di propria iniziativa, in modo improvviso ed inatteso; rispondere, commentare facendo immediatamente seguito, botta e risposta o anche interrompendo o sovrapponendosi all'altrui discorso. Es. ''Parlà 'a copp' 'a mano'' o '''a mana'', parlare senza essere stati interpellati quando non spetta farlo, in un momento inopportuno; replicare, rintuzzare tempestivamente e risolutamente. Ribattere, contestare subito ed energicamente}}
*'''‘A copp' ‘a copp'.'''<ref>Citato in Paolo Isotta, ''Altri canti di Marte'', Marsilio, Venezia, 2015, [https://books.google.it/books?id=grHwDQAAQBAJ&lpg=PT146&dq=a%20copp'a&hl=it&pg=PT146#v=onepage&q&f=false] ISBN 978-88-317-3998-6</ref>
:''(Da) sopra (da) sopra.''
::{{spiegazione|Superficialmente, approssimativamente, inaccuratamente. ''Fa na cosa 'a copp' 'a copp<nowiki>'</nowiki>'': Fare qualcosa senza curarla, completarla in ogni dettaglio, farla approssimativamente.}}
*'''A core a core.'''<ref>Citato in [[Raffaele Viviani]], ''Teatro'', VI, a cura di Antonia Lezza e Pasquale Scialò, introduzione di Goffredo Fofi, Guida, Napoli, 1994, [https://books.google.it/books?id=hpvvJLglMvkC&lpg=PP1&dq=viviani&hl=it&pg=PA346#v=onepage&q=a%20core%20a%20core&f=false p. 346.]</ref>
:''A cuore a cuore.''
::{{spiegazione|Teneramente abbracciati.}}<ref>Traduzione-spiegazione in ''Teatro'', VI, p. 346.</ref>
*'''A ccraie<ref>Dal latino ''cras'': domani. Craie è al tempo stesso parola onomatopeica che imita il cra-cra della cornacchia e ''craie'' che in napoletano significa domani.</ref> a ccraie, comm' 'a curnacchia.'''<ref>Citato in ''Il frasario napoletano, I'', p. 30.</ref>
:''A domani a domani, come la cornacchia.''
::{{spiegazione|Si dice con ironia di chi se la prende comoda e rimanda sempre tutto senza realizzare nulla.}}<ref>{{cfr}} ''Il frasario napoletano'', p. 27.</ref>
*'''{{NDR|'A}} cummara.'''<ref>La comare, la madrina; l'amante.</ref><ref name=codex/>
:''Nella parlesia:''<ref name=spikkesia/>''la chitarra.''
*''''A fàccia d<nowiki>'</nowiki>'a càpa d<nowiki>'</nowiki>'o casecavàllo.'''<ref>Citato in Zazzera, ''Dizionario napoletano'', p. 89.</ref>
:''Letteralmente: Alla faccia della testa del caciocavallo!''
::{{spiegazione|Nientedimeno! Nientemeno! Addirittura!}}
*'''Â faccia 'e chi ce vò male.'''<ref name=facefeet>Da Salvatore Bonavita ''Fessarìe 'e cafè. Detti, facezie e proverbi napoletani'', citato in ''L' Italia ride in napoletano'', la Repubblica.it dell'11-06-2005.</ref>
:''Alla faccia di chi ci vuole male!''
*'''A faccia mia sott' {{sic|e}} piede vuoste.'''<ref name=facefeet/>
:''La mia faccia sotto i Vostri''<ref>Plurale di cortesia e di riguardo, equivalente al Lei.</ref>'' piedi.''
::{{spiegazione|Esagerando con un pizzico di benevola ed amichevole ironia: Non pensate neppure remotamente che le mie parole, il mio comportamento, la mia iniziativa costituiscano un'implicita contestazione del Vostro prestigio, della Vostra autorevolezza, della Vostra intelligenza. È fuori discussione che resto sempre un passo indietro rispetto a Voi e sottoposto in ogni momento alla Vostra autorità.}}
*''' 'A fessa è gghiuta 'mmano a 'e criature.'''<ref>Citato in AA. VV., ''Proverbi & Modi Di Dire – Campania'', Simonelli Editore, Milano, 2006. [https://books.google.it/books?id=1yVgvr16rX0C&lpg=PA58&dq='A%20fessa%20mmano%20a%20'e%20ccriature.&hl=it&pg=PA58#v=onepage&q='A%20fessa%20mmano%20a%20'e%20ccriature.&f=false p. 58.] ISBN 88-7647-103-0</ref>
:''La vulva è finita nelle mani dei bambini.''<ref>Traduzione in ''Proverbi & Modi Di Dire – Campania''</ref>
::{{spiegazione|Quando si affidano cose a chi non ha capacità per gestirle.}}
*''''A fìglia 'e dòn Camìllo: tutt'a vònno e nisciùno s'a pìglia.'''<ref name=Am17>Citato in Amato, p. 17.</ref>
:''La figlia di don Camillo: tutti la vogliono e nessuno la piglia.''
*''''A fraveca 'e ll'appetito.'''<ref name="hambriento">Citato in Raffaele Viviani, ''Poesie, {{small|opera completa}}'', a cura di Antonia Lezza, Guida, Napoli, 2010. ISBN 978-88-6042-710-6, [https://books.google.it/books?id=WoVk3S-AR88C&lpg=PA345&dq&pg=PA342#v=onepage&q&f=false p.345].</ref>
:''La fabbrica dell'appetito.''
::{{small|Persona di formidabile appetito, difficile da saziare.}}
*'''{{sic|A}} funa è corta e 'o puzzo è funno.'''<ref name=Zwang>Citato in ''Tradizioni ed usi della Penisola sorrentina'', p. 117.</ref>
:''La fune è corta ed il pozzo è profondo.''
::{{spiegazione|Si dice quando due circostanze avverse concomitanti rendono impossibile realizzare qualcosa.}}
*''''A gassosa cu 'a pallina.'''<ref>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 57.</ref>
:''La gassosa con la pallina.''
::{{spiegazione|Gassosa venduta in una bottiglietta bianca dotata di un particolare sistema di chiusura dall'interno della bottiglia stessa: a fungere da tappo era una pallina contenuta all'interno della bottiglia; la pallina, spinta in alto dall'anidride carbonica, si incastrava presso l'uscita della bottiglia, tappandola.}}
*''''A guapparia 'e Peppe Nasella: accerette 'a gatta dint' 'a senga d' 'a porta.'''<ref>Citato in ''I Proverbi di Napoli'', p. 20.</ref>
:''La prodezza di Peppe Nasella: uccise la gatta nello spiraglio della porta.''
::{{spiegazione|Si dice per per prendere in giro chi si gloria, senza averne alcun motivo, di aver fatto qualcosa di straordinario.}}
*''''A iurnata è 'nu muorzo.'''<ref>Citato in [[Erri De Luca]], ''Montedidio'', Feltrinelli, Milano, 2003, [https://books.google.it/books?id=69XfCgAAQBAJ&lpg=PP1&dq=montedidio&hl=it&pg=PT4#v=onepage&q&f=false p. 4].</ref>
:''La giornata è un morso. (È breve, vola via in un baleno).''
*'''A la babbaloscia.'''<ref>Citato in Volpe, ''Vocabolario napolitano-italiano'', p. 13.</ref>
:''Pigramente, svogliatamente''
*''''A Lecca e 'a Mecca.'''<ref name=voluntas>Citato in Ferdinando Russo,'''O "luciano" d<nowiki>'</nowiki>'o Rre'', p. 82.</ref>
::{{spiegazione|L'intero mondo. Tutto, di tutto; con ironia: un po' di tutto e anche qualcosa in più. ''Sapé 'a Lecca e 'a Mecca'': sapere tutto, di tutto; essere a conoscenza, al corrente di cose cose che per l'età o altre ragioni non è verosimile che si sappiano.}}
*'''A licchetto.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 206.</ref>
:''A lucchetto.''
::{{spiegazione|Alla perfezione. A pennello. Es. ''È ghiuto tutto a licchetto. (È andato tutto alla perfezione.)''}}
*'''{{sic|A}} mala nuttata e 'a figlia fémmena.'''<ref>Citato Benito Li Vigni, ''La dinastia dei Florio'', Armando, Roma, 2021, [https://books.google.it/books?id=pioVEAAAQBAJ&newbks=1&newbks_redir=0&lpg=PA110&dq=&pg=PA110#v=onepage&q&f=false p. 110]. ISBN 978-88-6992-879-6</ref>
:''La cattiva nottata e la figlia femmina.''
::{{spiegazione|La cattiva nottata e la figlia femmina! Due eventi avversi, due circostanze negative concomitanti o in successione, con effetto sinergico. Un "doppio" guaio, un grosso guaio.}}
*''''A mamma e figlia.'''<ref name=bubbles>Citato e spiegato in ''Del parlar napoletano'', p. 24.</ref>
:''La mamma e figlia.''
::{{spiegazione|Le antiche due bustine per la preparazione della Idrolitina.}}
*''''A Mamma pacchiana.'''<ref>Citato in [[Franco Salerno]], ''La vita, la festa e la morte. {{small|Culti popolari in Campania}}'', Altrastampa, 2000, [https://books.google.it/books?id=BJ8iAQAAIAAJ&q=mamma+pacchiana&dq=mamma+pacchiana&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwjm2rW7zNzkAhUvpIsKHVW0CekQ6AEINTAC p. 40].</ref>
:''La Mamma (chiamata affettuosamente:) contadina, grossolana, rustica.''
::{{spiegazione|La Madonna di Castello, venerata nel Santuario di Santa Maria a Castello a Somma Vesuviana.}}
*''''A mana è bona: è 'a valanza ca vo' essere accisa...!'''<ref>Citato in [[Libero Bovio]], ''So' dieci anne'', Luigi Pierro, Napoli, 1921, [https://books.google.it/books?hl=it&id=8t4yAQAAIAAJ&dq=%27A+mana+%C3%A8+bona%2C+%C3%A8+%27a+valanza+ca+v%C3%B2+essere+accisa%21&focus=searchwithinvolume&q=valanzap. 103].</ref>
:''La mano è buona: è la [[bilancia]] che vuol essere uccisa...!''
::{{spiegazione|La bilancia, com'è ovvio, non ha alcuna colpa dell'uso fraudolento che ne fa il venditore disonesto; l'espressione, che capovolge ironicamente i termini, è rivolta a chi vuole far ricadere sugli altri colpe che sono soltanto sue.}}
*''''A màneco 'e cato<ref>Recipiente troncoconico con manico semicircolare. Secchio.</ref>.'''<ref>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 54.</ref>
:''A manico di secchio.''
::{{spiegazione|''<nowiki>'</nowiki>E baffe, o: 'e mustacce a maneco 'e cato'': baffi lasciati crescere pendenti sulle due pliche boccali.<ref>{{cfr}} ''C'era una volta Napoli'', p. 54.</ref>}}
*'''A' maronn v'accumpagna.'''<ref name="odigitria">Citato in Véronique Bruez, ''Naples allegro con fuoco'', Gallimard, [https://books.google.it/books?id=7AQuAwAAQBAJ&lpg=PT114&dq=assafa%20a%20maronna&hl=it&pg=PT113#v=onepage&q&f=false]</ref> o: '''<nowiki/>'A Madonna v'accumpagna.'''<ref>Citato in Viviani, Teatro, IV, p. 254.</ref>
:{{NDR|Al congedo, si augura a chi parte}}'' Che la Madonna vi accompagni (e vi protegga).''
*'''A meglio a meglio.'''<ref name=betterbetter>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano italiano'', p. 230.</ref>
:''A meglio a meglio.''
::{{spiegazione|A gonfievele, nel migliore dei modi, a tutto andare, a tutto spiano.}}
*'''A mente a mente.'''<ref>Citato in Apicella, ''Il frasario napoletano'', I, p. 70.</ref>
::{{spiegazione|Essere proprio sul punto di ricordare qualcosa e poi farselo sfuggire dalla mente.}}
*'''{{sic|A}} mise 'a lengua into 'o pulito.'''<ref name=barber/>
:''Ha messo la lingua nel pulito.''
::{{spiegazione|Si dice con ironia, di chi, risalito, arricchitosi, si dà arie da gran signore parlando in un italiano pieno di errori.}}
*''''A monaca 'e sant'Austino mettette doje cape 'ncopp' 'a nu cuscino.'''<ref>Citato in ''Il custode degli arcani'', p. [https://books.google.it/books?id=atzMIJQDhHMC&newbks=1&newbks_redir=0&lpg=PA195&dq=&pg=PA195#v=onepage&q&f=false 51].</ref>
:''La monaca di Sant'Agostino mise due teste su un cuscino.''
::{{spiegazione|Cella monastica tutt'altro che solitaria, rigore eremitico più che mitigato. Come dire: specchiate virtù pubbliche e vizi privati.}}
*''''A morte ncopp' 'a noce d' 'o cuollo.'''<ref>Citato in Raffaele Viviani, ''I dieci comandamenti'', [https://books.google.it/books?id=VTfskxLqACcC&lpg=PA31&hl=it&pg=PA72#v=onepage&q&f=false p. 71].</ref>
:''La morte sulla noce del collo.''
::{{spiegazione|La morte sulla nuca. La morte che minaccia molto da vicino. Una situazione o una persona angoscianti. ''Me pare 'a morte 'ncopp' 'a noce d' o cuollo!'' Mi sembri la morte sulla nuca! Mi stai angosciando, sei angosciante, opprimente!}}
*''''A mosca dint'o viscuvato.'''<ref>Citato in [[Gianni Mura]], ''Ischia'', Feltrinelli, Milano, 2014, [https://books.google.it/books?id=qw3pAwAAQBAJ&lpg=PP1&dq=Gianni%20Mura&hl=it&pg=PT62#v=onepage&q&f=false] ISBN 978-88-0788-4351</ref>
:''La [[mosca]] nel palazzo vescovile.''
::{{spiegazione|Un'inezia in un'enormità, una goccia nel mare. ''Pare (o è gghiuta) 'a mosca dint' 'o viscuvato.'' Pare (o è andata) la mosca nel vescovato: una piccola razione di cibo per saziare una fame da lupo.}}
*''''A musica giappunese.<ref>O: 'a museca ciappunesa, oppure: 'a museca d<nowiki>'</nowiki>'a Barra.</ref>'''<ref>Citato in Pasquale Scialò, ''Storie di musiche'', a cura di Carla Conti, introduzione di Ugo Gregoretti, Guida, Napoli, 2010, [https://books.google.it/books?id=05NME_CUP4MC&lpg=PP1&dq=Pasquale%20Scial%C3%B2&hl=it&pg=PA264#v=onepage&q=giappunese&f=false p. 264.] ISBN 978-88-6042-718-2</ref>
:''La musica giapponese.''
::{{spiegazione|Sorta di rumoroso frastuono creato per lo più da bande di [[w:scugnizzo|scugnizzi]] (la più famosa delle quali proveniva dal quartiere di [[w:Barra (Napoli)|Barra]]) con voce, rudimentali strumenti a percussione e a fiato in occasione della [[w:Festa di Piedigrotta|Festa di Piedigrotta]]. ''Pare 'a musica giappunese'': locuzione con cui ci si riferisce ad una riunione, un assembramento di persone chiassose e moleste o ad un'esecuzione musicale disarmonica, raffazzonata, sgradevole.}}
*''''A na recchia me trase e all'ata me jesce.'''<ref>Citato in Viviani, ''Teatro II'', p. 56.</ref><ref>Citato, con lezione leggermente diversa, in ''Le Muse napolitane'', egloga II, ''Euterpe {{sic|overo}} La cortisciana'', p. 250.</ref>
:''Da un orecchio mi entra e dall'altro mi esce.''
::{{spiegazione|Non faccio alcun conto di quello che dici.}}
*'''A niente a niente.'''<ref>Citato in [[Raffaele Viviani]], ''Il pezzente sagliuto (Il povero diventato ricco)'', in [[Raffaele Giglio]], ''Letteratura delle regioni d'Italia, Storia e testi, Campania'', Editrice La Scuola, Brescia, 1988, p. 306. ISBN 88-350-7971-3</ref>
:''Letteralmente: a niente a niente.''
::{{spiegazione|Come minimo. ''A niente a niente ccà ce facimmo 'nteresse cocche migliaro 'e evuro'', o anche: '''nc'appizzammo cocche migliaro 'e evuro'': Come minimo qui spenderemo qualche migliaio di euro, o anche: ci rimetteremo qualche migliaio di euro.}}
*'''A nu mantiello 'i prèvete se nne fa na scazzette.'''<ref>Citato in Apicella, ''Il frasario napoletano, I'', p. 76.</ref>
:''Da un mantello di prete, se ne fa una scarsella {{NDR|borsellino}}.''<ref>La traduzione è in ''Il frasario napoletano, I'', p. 76.</ref>
::{{spiegazione|Si dice con ironia di chi allestisce grandi preparativi per poi ottenere scarsi risultati.}}
*'''A nu palmo d'o culo mio chi fotte, fotte.'''<ref>Citato in Luca Mencacci, ''Radici Dal Passato'', [https://books.google.it/books?id=WL6pCwAAQBAJ&lpg=PT20&dq='a%20nu%20palmo%20d'o%20culo%20mio%20chi%20fotte&hl=it&pg=PT20#v=onepage&q&f=false]
</ref> oppure: '''A 'nu parmene d' ' o culo mio fotte chi vo'.'''<ref name=facefeet/>
:''Ad un palmo dal mio didietro, chiunque vuole copuli pure.''
:{{spiegazione|Lontano da me e fintantoché non subisco alcun danno diretto faccia pure ognuno a suo bell'agio quello che più gli aggrada.}}
*''''A 'o munno 'a verità.'''<ref>Citato in ''TuttoTotò'', p. 75.</ref>
:''Al mondo della verità (all'altro mondo)''. ''Mo' stà a 'o munno 'a verità'' (Non è più in questo mondo. Adesso è nel mondo della verità, è all'altro mondo).
*'''A pesielle pavammo.'''<ref>Citato in [[Alfredo Cattabiani]], ''Florario'', Mondadori, [https://books.google.it/books?id=3sqnDgAAQBAJ&lpg=PT505&dq=A%20pesielle%20pavammo.&hl=it&pg=PT505#v=onepage&q=A%20pesielle%20pavammo.&f=false]</ref>
:''Pagheremo al tempo dei piselli.''<ref>Traduzione in ''Florario''.</ref>
::{{spiegazione|Pagheremo quando gli affari andranno bene.}}<ref>Per l'interpretazione {{cfr}} (più estesamente) ''Florario'' alla stessa pagina.</ref>}}
*'''A pisce fetiente.'''<ref>Citato in Franco Pastore, ''Le brache de San Griffone'', A. I. T. W. eEdizioni, 2005, [https://books.google.it/books?id=s8EqBgAAQBAJ&lpg=PA19&dq=a%20pisce%20fetiente&hl=it&pg=PA19#v=onepage&q&f=false p. 19]</ref>
:''A pesci graveolenti.''
::{{spiegazione|''Fernì'' o ''Ascì a pisce fetiente''. Finire o uscire a pesci che puzzano. Finire, uscire, degenerare, culminare – in progressivo, inarrestabile crescendo – in un'aspra, violenta lite; solitamente al termine di una discussione costellata da malintesi, oppure per suscettibilità di chi discute, o perché si è toccato un tasto dolente o per altri motivi.}}
*'''A ppiede chiuppe.'''<ref>Citato e spiegato in ''Ll'ode de Q. Arazio Fracco'', p. 509.</ref>
::{{spiegazione|A pié pari.}}
*'''A primma botta.''' <ref>Citato in ''Lo Cuorpo de Napole e lo Sebbeto'', 1864, p. 146.</ref>
:''Al primo colpo.''
*'''A quatt'e bastune.'''<ref>Citato in ''[http://www.napolitoday.it/social/perche-si-dice-quattro-di-bastoni.html Perché e quando a Napoli si dice "a quatt'e bastune]'', ''napolitoday.it'', 11 giugno 2019</ref>
:''A quattro di bastoni.''
::{{spiegazione| (Stare) come il quattro di bastoni. Antica locuzione: lo si dice scherzosamente di chi giace supino, in totale relax, tenendo gambe e braccia larghe. ''T'he miso a quatt' 'e bastune!''. Ti sei messo a quattro di bastoni! Ti sei proprio spaparanzato per bene, spaparacchiato alla grande!}}
*'''A refrische 'e ll'anime {{sic|d'o}} priatorio.'''<ref>Citato in Barbara Zaragoza, ''The Espresso Break: Tours and Nooks of Naples, Italy and Beyond'', Merchant Press, Chula Vista, CA 91921, USA, 2012, [https://books.google.it/books?id=8eKNIlVBgb4C&lpg=PA91&dq=A%20refrische%20'e%20ll'anime%20d'o'%20priatorio.&hl=it&pg=PA91#v=onepage&q&f=false p. 91.] ISBN 978-0-9835099-2-9</ref>
:''A suffragio (refrigerio) delle anime del [[Purgatorio]].''
::{{spiegazione|Formula che ricorre nelle preghiere per alleviare le pene delle anime del Purgatorio.<ref>Per gli aspetti connessi al culto delle anime del Purgatorio si veda Cimitero delle Fontanelle, sezione: Il culto delle anime ''pezzentelle'', [[w:Cimitero delle Fontanelle|voce su ''Wikipedia'']].</ref>}}
*''''A rezza.'''<ref>Citato in ''Usi e costumi dei camorristi'', p. 128.</ref>
:''La rete.''
::{{spiegazione|La squadra mobile, nel gergo della malavita antica.}}
*'''‘A rézza d<nowiki>'</nowiki>'o còre.'''<ref name=net>Citato in Zazzera, ''Dizionario napoletano'', p. 290.</ref>
:''La rete del cuore.''
::{{spiegazione|Il pericardio.}}
*''''A santacroce.'''<ref name=holycross>Citato e spiegato in ''Del parlar napoletano'', p. 24.</ref>
:''La santa croce.''
::{{Spiegazione|Il [[sillabario]].}}
*''''A scigna 'ngopp'o' rucchiello.<ref>Rucchiello: strumento da incannare la seta, Rocchetto. – arnese su cui si tiene il pappagallo o la scimmia, Gruccia. {{cfr}} Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 337.</ref>'''<ref>Citato in Mattia Bernardo Bagnoli, ''{{sic|bologna}} permettendo'', Fazi Editore, Roma, 2009, ISBN 978-88-6411-369-2, [https://books.google.it/books?id=AOgbSkX0ZrsC&lpg=PP1&dq=Bologna%20permettendo&hl=it&pg=PT78#v=onepage&q&f=false p. 78]</ref>
:''La scimmia sul trespolo (cilindrico rotante).''
::{{spiegazione|Una persona estremamente brutta e sgraziata.}}
*''''A sciorta d'o piecoro: nasce curnuto e more scannato!'''<ref>Citato in Patrizia Mintz, ''Il custode degli arcani'', PIEMME, Milano, 2011, [https://books.google.it/books?id=OoLQ0XlxhlsC&lpg=PA40&dq=&pg=PA40#v=onepage&q&f=false p. 40]</ref>
:''La fortuna dell'agnello, nasce cornuto e muore sgozzato!'''
::{{spiegazione|Locuzione riferita a persone particolarmente sfortunate.}}
*''''A sciorta d'o pover'ommo.'''<ref>Citato in Francesco Costa, ''La volpe a tre zampe'', Rizzoli, Milano, 2014, [https://books.google.it/books?id=Y6xSBQAAQBAJ&newbks=1&newbks_redir=0&lpg=PT24&dq=&pg=PT24#v=onepage&q&f=false p. 24]. ISBN 978-88-586-6675-3</ref>
:''La sorte (o la fortuna) del pover'uomo.''
::{{spiegazione|Una triste sorte, una ben magra fortuna.}}
*''''A sciorte 'i cazzette: iette pe ppiscià e se nne carette.'''<ref>Citato in Apicella, ''Il frasario napoletano, I'', p. 102.</ref>
:''La fortuna di cazzetto: andò per urinare e (il pene) se ne cadde.''
::{{spiegazione|Essere incredibilmente scalognati, presi di mira spietatamente, fino e oltre l'inverosimile dalla più nera sfortuna.}}
*''''A si loca.'''<ref name=rent>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 28.</ref>
:''La Si Loca.''
::{{spiegazione|Antico gioco infantile: si giocava appendendo di nascosto alle spalle di un compagno un cartoncino con una scritta derisoria, canzonatoria.}}
*''''A signora 'e quatti-quatte.'''<ref>Citato in ''La donna nei detti napoletani'', p. 16.</ref>
:''La signora con quattro quarti di nobiltà,.''
::{{spiegazione|Signora blasonata (detto ironicamente).}}
*''''A siè Giustina.'''<ref>Citato in ''Usi e costumi dei camorristi'', p. 239.</ref>
:''La Signora Giustina.''
::{{spiegazione|La Giustizia, nel gergo della malavita antica.}}
*''''A soccia mana sta 'int' 'e Guantare.'''<ref name=nose/>
:''La tua stessa mano sta nei Guantai.''
::{{spiegazione|Guantai era il nome di un quartiere di Napoli in cui erano ospitate numerose fabbriche di guanti che esponevano come insegna un guanto. L'espressione è riferita a un persona che rinvia a lungo i pagamenti.}}
*''''A sotto pe le<ref name=epsilon/>chiancarelle.'''<ref>Citato in [[Eduardo Scarpetta]], '''O scarfalietto'', Guida, Napoli, 1983, [https://books.google.it/books?hl=it&id=y4DyAAAAMAAJ&dq=a+sotto+p%E2%80%9De+chiancarelle&focus=searchwithinvolume&q=+chiancarelle p. 88.]</ref>
:''Da sotto per i panconcelli!''
::{{spiegazione|'''A sotto p' 'e chiancarelle'' Fate attenzione, scostatevi, scansatevi per non rischiare di essere colpiti dall'alto da palconcelli<ref>''<nowiki>'</nowiki>A chiancarella'', il palconcello; '''e chiancarelle'', i palconcelli: travi di legno con cui erano sostenuti i solai.</ref>in caduta: era il grido con cui gli operai che procedevano alla demolizione di un vecchio fabbricato avvertivano i passanti del pericolo. L'espressione è impiegata in riferimento o a commento di avvenimenti spaventosi, pericolosi, tali da suscitare orrore, stupore, sgomento. Come dire: Accidenti! Diamine!}}
*'''A spaccastrommola.<ref>Antico gioco da strada dei ragazzi. {{cfr}} più dettagliatamente ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 355. Per lo ''strummolo'' si veda la voce [[w:strummolo|voce su ''Wikipedia'']].</ref>''' <ref>Citato in ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 355.</ref>
:''A spaccatrottola.''
::{{spiegazione|Agire o parlare a casaccio.}}
*'''A stracce e petacce.'''<ref>Citato in Giacomo Lucchesi, ''Fra ninnole e nannole'', Streetlib, [https://books.google.it/books?id=dbhpDAAAQBAJ&lpg=PP1&dq=Giacomo%20Lucchesi&hl=it&pg=PA78#v=onepage&q&f=false p. 78.]</ref>
:''A stracci e brandelli.''
*'''A stracchimpacchio.'''<ref>Citato in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 365.</ref>
::{{spiegazione|A casaccio (''stracchimpacchio'': balordaggine).}}
*''''A Strata Nova.'''<ref>Citato in ''Poesie napoletane'', p. 22.</ref>
:''La Strada Nuova''
::{{spiegazione|Antica denominazione toponomastica dialettale del Corso Vittorio Emanuele.}}
*''''A tale e quale.'''<ref name=bubbles/>
:''La tale e quale.''
::{{spiegazione|La [[fotografia]].}}
*''''A ting-tang.'''<ref name=nose/>
:''La bicicletta.''
*''''A trubbéa d' 'e ceràse.'''<ref>Citato in Mario Guaraldi, ''La parlata napolitana. {{small| Nuove ipotesi semantiche}}'', Fiorentino, 1982, [https://books.google.it/books?id=tqYdAQAAIAAJ&q=A+Trubbea+d%27%27e+cerase&dq=A+Trubbea+d%27%27e+cerase&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwiYl93kia_pAhUI0qYKHf2MDfEQ6AEIKTAA p. 174].</ref>
:''L'acquazzone delle ciliegie.''
::{{spiegazione|Improvviso, breve, fortissimo rovescio temporalesco di maggio che causa una raccolta precoce delle ciliegie, vendute come primizie. Improvviso, breve, fortissimo temporale estivo.}}
*''''A trummetta 'a Vicaria.'''<ref>Citato in ''I Proverbi di Napoli'', p. 47.</ref>
:''La trombetta (il banditore, l'araldo) del Tribunale della Vicaria.''
::{{spiegazione|L'indiscrezione in persona, il pubblico banditore, l'infaticabile divulgatore, lo strombazzatore degli altrui segreti. Si dice anche di chi parla con voce assordante.}}
*'''A uocchio de<ref>In forma moderna: 'e.</ref> puorco.'''<ref name=pig>Citato in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 386.</ref>
:''Ad [[occhio]] di maiale.''
::{{spiegazione|Abbondevolmemente, A scialacquo, A josa, Alla grossa, Largamente, Prodigalmente, Senza risparmio.<ref>Definizione in D'Ambra, p. 386.</ref>}}
*''''A vacca se tire 'e zizze e buonanotte.'''<ref>Citato in ''[https://dettinapoletani.it/bwl-knowledge-base/a-vacca-se-tira-e-zizze-e-buonanotte/ A vacca se tire 'e zizze e buonanotte.]'', ''dettinapoletani.it'', 30 dicembre 2015.</ref>
:''La [[mucca]] ritrae le mammelle e buonanotte.''
::{{spiegazione|Il gonzo ha, una buona volta, aperto gli occhi e ha smesso di dispensare generosamente, con cieca prodigalità favori e benefici; per gli insaziabili, esosi approfittatori la pacchia è finita.}}
*'''A vieneténne.'''<ref>Citato in [[Maria Orsini Natale]], ''Francesca e Nunziata'', Avagliano, Cava dei Tirreni, 1996, [https://books.google.it/books?hl=it&id=AXHyAAAAMAAJ&dq=alla+vienetenne&focus=searchwithinvolume&q=approssimazione p. 366].</ref>
:''A vienitene.''
::{{spiegazione|''Fa' 'na cosa a vieneténne'': fare una cosa in modo raffazzonato, abborracciato, arruffato, superficiale, senza metterci alcun serio impegno.}}
*'''A zeffunno.'''<ref>Citato in Citato in ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 406.</ref>
:''In abbondanza, copiosamente, prodigalmente.''
*''''A zizzona 'e Battipaglia.'''<ref>Citato in ''[https://www.vesuviolive.it/cucina/153850-zizzona-battipaglia-nata-dalle-mani-ninfa-pegno-damore/ 'A zizzona 'e Battipaglia. Nata dalle mani di una ninfa come pegno d'amore]'', ''vesuviolive.it'', 5 maggio 2019.</ref>
::{{spiegazione|Mozzarella di bufala di Battipaglia di notevoli dimensioni (fino a 15 Kg), sormontata al centro da una sporgenza a forma di capezzolo.}}
*''''A zumpata.'''<ref name=fuscello/>
:''Assalto all'arma bianca (con speciali coltelli<ref>{{cfr}} ''C'era una volta Napoli'', p. 63.</ref>) in un duello fra antichi camorristi.''
::{{spiegazione|Antica forma di duello fra camorristi.}}
*'''Abbafà 'i zìfere 'i viente.'''<ref>Citato in Apicella, ''Il frasario napoletano, I'', p. 16.</ref>
:''Gonfiare di zefiro di vento.''<ref>Traduzione in ''Il frasario napoletano'', p. 16.</ref>
::{{spiegazione|Riempire, farcire, saturare, subissare qualcuno di vacue chiacchiere, di vane promesse, vantando di capacità e prospettando imprese del tutto immaginarie; sommergerlo, quindi, in un diluvio di colossali menzogne.}}
*{{NDR|L'}} '''Abbate Taccarella<ref>''Taccarià'': sforbiciare, tagliuzzare in modo irregolare usando con forbici mal affilate: dall'antico germanico: ''taikka'', segno. {{cfr}} ''Del parlar napoletano'', p. 97.</ref>.'''<ref>Citato in Puoti, ''Vocabolario domestico napolitano-italiano'', [https://books.google.it/books?id=ICrennDu0x8C&dq=L'abate%20Taccarella&hl=it&pg=PA455#v=onepage&q&f=false p. 455]</ref>
::{{spiegazione|Taccarià: tagliuzzare. L'abate Taccarella è chi, per innata vocazione, è solito parlar male degli altri. In Puoti, ''Vocabolario domestico napolitano-italiano'': Chi parla assai e senza verun fondamento.}}
*'''Abbiarse a ccuralle.'''<ref>Citato in Raffaele Bracale, ''Comme se penza a Nnapule'', p. 35.</ref>
:''Avviarsi verso i [[corallo|coralli]].''
::{{spiegazione|Partire rapidamente per primi, anticipando tutti, verso una meta. L'espressione – nata fra i pescatori di [[Torre del Greco]] che lasciavano prendere il mare per primi i pescatori di corallo – è riferita a donne che, incinte dopo essere state violate, debbono affrettarsi a celebrare le nozze. {{cfr}} ''Comme se penza a Nnapule'', p. 35.}}
*'''Abbuccàrse 'a cafettèra.'''<ref>Citato, con spiegazione, in Zazzera, ''Dizionario napoletano'', p. 17.</ref>
:Letterarlmente: Inclinarsi, rovesciarsi la caffettiera.
::{{spiegazione|Avere una [[polluzione]] notturna.}}
*''''Accarèmia 'e ll'ova tosta.'''<ref>Citato in Ferdinando Russo, '''O "luciano" d<nowiki>'</nowiki>'o Rre'', p. 29.</ref>
:''Accademia delle uova sode (dure).''
::{{spiegazione|Discussione molto animata su argomenti futili.}}
*'''Accattarse 'o ccaso.'''<ref>Citato in Antonio Altamura e Francesco D'Ascoli, ''Lessico italiano-napoletano: con elementi di grammatica e metrica'', Regina, Napoli, 1970, [https://books.google.it/books?id=8nUIAQAAIAAJ&newbks=1&newbks_redir=0&printsec=frontcover&dq=Accattarse+%27o+ccaso.&q=Accattarse+%27o+ccaso.&hl=it&redir_esc=y p. 109].</ref>
:''Portarsi via (comprarsi) il formaggio.''
::{{spiegazione|Sfuggire ad un pericolo, scamparne incolumi avendone avuto sentore, come un topo che riesca a portarsi via l'esca senza farsi catturare nella trappola.}}
*'''Acchiapp' 'a Peppe!'''<ref>Citato in Giuseppe Brusco, ''Sbagliando Si Vive'', Guida, Napoli, [https://books.google.it/books?id=KWjY6Jvkw2UC&lpg=PA22&dq=&pg=PA22#v=onepage&q&f=false p. 22].</ref>
:''Acchiappa, acciuffa Peppe!''
::{{spiegazione|Proprio ora è l'occasione buona, non lasciartela sfuggire! È il momento, ora, ora! Apri gli occhi, attenzione a quello che sta accadendo o sta per accadere sotto i tuoi occhi!}}
*'''{{sic|Accïòmo}}.'''<ref>Citato in Zazzera, ''Dizionario napoletano'', p. 20.</ref>
:''Ecce Homo.''
::{{spiegazione|Pestato a sangue.}}
*'''Accirete!'''<ref>Citato in Massimo Torre, ''Uccidete Pulcinella'', Edizioni e/o, Roma, 2015 [https://books.google.it/books?id=DvcoCwAAQBAJ&lpg=PT98&dq=accirete&hl=it&pg=PT98#v=onepage&q&f=false] ISBN 9788866327103</ref>
:''Ammazzati!''
::{{spiegazione|Ingiunzione perentoria di andarsene a quel paese...}}
*'''Accuncià quatt'ova int'ô piatto.'''<ref>Citato in ''Dictionary: English-Neapolitan; Neapolitan-English'', [https://books.google.it/books?id=KYSUBgAAQBAJ&lpg=PP1&hl=it&pg=PA4#v=onepage&q&f=false p. 4.]</ref>
:''Aggiustare quattro [[uovo|uova]] nel piatto.''
::{{spiegazione|Mettere ordine nelle proprie faccende.}}
*'''Accuppatura.'''<ref>Citato in ''Lo Cuorpo de Napole e lo Sebbeto'', 1861, p. 108.</ref>
:''La parte superiore, la sommità, la parte che "affiora", la colmatura di un recipiente, di un contenitore.''
::{{spiegazione|Il meglio del meglio e, in senso antifrastico, il peggio. ''Âccuppatura d' 'a spasa 'e frutte.'' La parte superiore della cesta dei frutti: i frutti più belli disposti dai fruttivendoli bene in vista, sulla parte più alta della cesta. / ''È âccupparura d' 'e 'mbrugliune, d' 'e mariuole.'' È il fior fiore, il peggio degli imbroglioni, dei ladri.}}
*'''Acqua pazza.'''<ref name=locagua>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 29.</ref>
::{{spiegazione|Preparazione gastronomica che si ottiene soffriggendo in padella olio con aglio e peperoncino, si aggiunge acqua e si lascia bollire. Il condimento così ottenuto si versa su fette di pane.}}
*'''«Acquajuo', ll'acqua è fresca?» «Manc' 'a neve!»'''<ref>Citato in Sergio Zazzera, ''Proverbi e modi di dire napoletani'', Newton & Compton editori, Roma, 2004, p. 93. ISBN 88-541-0119-2</ref>
:''«Acquaiolo, l'[[acqua]] è fresca?» «Neppure la neve (lo è altrettanto)!»''
::{{spiegazione|Come chiedere all'oste se il suo vino è buono.}}
*'''Acquitamme 'a criatura!'''<ref>Citato in Apicella, ''Il frasario napoletano, I'', p. 38.</ref>
:''Acquietiamo la creatura, il bambino!''
::{{spiegazione|Si dice con ironia a chi, montato su tutte le furie, non ascolta ragioni e non può essere placato in nessun modo. Si dice anche quando si chiede comprensione per qualcuno.<ref>{{cfr}} ''Il frasario napoletano'', p. 38.</ref>}}
*'''Adderizzate tubbo... ca faie difetto areto!'''<ref>Citato, con traduzione, in Mannaggia Bubbà, p. 13.</ref> o '''Adderizzete, tubbo, ca faie difette!'''<ref>Citato in Apicella, ''Il frasario napoletano, I'', p. 40.</ref>
:''Raddirizzati tubo... ché altrimenti si vede il difetto dietro!'' o ''Raddrìzzati, cappello a tuba, che fai difetto!''<ref>Traduzione in ''Il frasario napoletano'', p. 40.</ref>
::{{spiegazione|Raddrizzati, tubo (cilindro), che fai difetto dietro! (altrimenti si vede il difetto dietro!): lo si dice, spesso con l'accompagnamento sonoro di un robusto e inappellabile pernacchio, per prendere in canzonatura il borioso che, convinto di essere elegante, cammina dandosi delle arie, avanzando tronfio e impettito. Domenico Apicella riferisce che con queste parole le persone del popolo, in passato, si facevano beffe dei signori che usavano portare il cappello a tuba un po' inclinato di lato per darsi più arie.}}<ref>{{cfr}} ''Il frasario napoletano'', p. 40.</ref>
*'''Addò l'haie fatto 'o pumpiere? Int'<nowiki>'</nowiki>a vasca d'<nowiki>'</nowiki>e capitune?'''<ref>Citato in ''I Proverbi di Napoli'', p. 13.</ref>
:''Dove l'hai fatto il pompiere? Nella vasca dei capitoni?''
::{{spiegazione|Si dice per prendere in canzonatura chi dà prova di non saper fare il suo mestiere.}}
*'''Addo' va.'''<ref>Citato in Viviani, ''Teatro IV'', p. 450.</ref>
:Dove va. Dove il vino va, dopo averlo bevuto, fa salute. Si dice in risposta a chi, alzato il bicchiere per un brindisi, augura: Salute! Ed anche: Cin-cin!, Alla salute! Prosit!, ma "''nel senso che l'implicito augurio vada per ognuno nella auspicata, opportuna direzione.''<ref>Questa spiegazione è in Renato De Falco, ''Del parlar napoletano'', p. 32.</ref>"
*'''Addò vaie co lo<ref name=Ω/>ciuccio.'''<ref>Citato in Filippo Cammarano, ''Il Chirurgo di Aquisgrana, con Pulcinella, chirurgo spropositato'', Presso Domenico Sangiacomo, Napoli, 1812, [https://books.google.it/books?id=BoBpmknkVOAC&dq=Il%20chirurgo%20di%20Aquisgrana&hl=it&pg=PA19#v=onepage&q&f=false p. 19]</ref>
:'' ''Addó vaie c' 'o ciuccio?'' Dove vai con l'asino?''
::{{spiegazione|Sta' attento, bada a quello che fai, ti stai mettendo in una sistuazione difficile, rischiosa, pericolosa!}}
*'''Addò vede e addò ceca.'''<ref>Citato in ''Lo Cuorpo de Napole e lo Sebbeto'', 1861, [https://books.google.it/books?id=CRhAAQAAMAAJ&dq=Add%C3%B2%20vede%20e%20add%C3%B2%20ceca.&hl=it&pg=PA442#v=onepage&q=Add%C3%B2%20vede%20e%20add%C3%B2%20ceca.&f=false p. 442.]</ref>
:''Dove vede e dove è cieco.''
::{{spiegazione|Riferito a persona non imparziale: pronta a vedere, riconoscere qualcosa quando gli fa piacere o comodo; completamente cieco, in caso contrario, anche di fronte all'assoluta evidenza.}}
*'''Addurà 'o fieto 'o miccio.'''<ref>Citato con traduzione in Raffaele Bracale, ''Comme se pensa a Nnapule'', p. 42.</ref>
:''Annusare il puzzo della [[miccia]].''
::{{spiegazione|[[Premonizione|Presentire]], fiutare, subodorare, avere sentore, accorgersi di un pericolo o di un'insidia celati.}}
*'''Aglie, fravàglie e fattura ca nun quaglie<ref>Quaglià: cagliare, coagulare</ref>.'''<ref>Citato in Stefania Nardini, ''Alcazar, ultimo spettacolo'', Edizioni e/o, Roma, 2013, [https://books.google.it/books?id=JOYoCwAAQBAJ&lpg=PT14&dq=fattura%20ca%20nun%20quaglie&hl=it&pg=PT14#v=onepage&q&f=false] ISBN 8866324264</ref>
:''Aglio, fragaglia, e fattura che non coglie.''
::{{spiegazione|Formula contro il malocchio.}}
*'''Agniento de la guàllera.'''<ref>Citato in D'ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 26.</ref>
:''Unguento per l'ernia.''
::{{spiegazione|Farmaco, cosa, provvedimento inefficace.}}
*'''Aiutammo 'a varca!'''<ref>Citato in Altamura e Giuliani, p. 67.</ref>
:''Aiutiamo la barca!''
::{{spiegazione|Esortazione a dare un aiuto a provvedere alle necessità della famiglia o per evitare il definitivo fallimento di un affare che ha preso una cattiva piega.}}
*'''Aità: susceme 'mmocca c' 'a patana me coce.'''<ref>Citato in Gleijeses, ''I Proverbi di Napoli'', p. 21.</ref>
:''Gaetà: soffiami in bocca, perché la patata mi sta scottando.''
::{{spiegazione|Si dice per deridere chi è stordito, intontito, tardo di comprendonio.}}
*'''Aizà ncuollo.'''<ref name=packup>Citato in Erwin e Fedele, ''Dictionary: English-Neapolitan - Neapolitan-English'', p. 224.</ref>
:''Alzare, caricarsi addosso''. '''Aizà ncuollo e gghiresenne.'''<ref name=packup/> ''Fare i bagagli e andarsene''. Aíza ncuollo e vattenne! ''Fai armi e bagali e vattene! Sparisci, togliti di torno!'' Aggio aizato ncuollo e me n'aggio ghiuto. ''Ho fatto armi e bagagli e me ne sono andato. Non sono rimasto un solo istante di più.''
*'''Aizammo 'stu cummò!''' <ref>Citato in Silvana Raffone, ''Un attimo per guardare indietro'', Youcanprint, [https://books.google.it/books?id=NXUGBgAAQBAJ&lpg=PA205&dq=cumm%C3%B2&hl=it&pg=PA205#v=onepage&q&f=false p. 205.]</ref>
:''Solleviamo questo canterano!''
::{{spiegazione|Facciamo questa pesante fatica! Facciamoci questa bella sgobbata!}}
*''''Aje cacciato sta vongola!'''<ref>Citato in ''Lo Cuorpo de Napole e lo Sebbeto'', anno II, 20. 10. 1861, p. 1089.</ref>
:''Hai tirato fuori questa [[vongola]]!''
::{{spiegazione|Hai detto quest'assurdità, quest'enormità, questa bugia (anche: questa parolaccia)!}}
*'''Alessio, Alè, {{sic|e}} nu lucignolo ca mai fernisce!'''<ref>Citato in Apicella, ''Il frasario napoletano, I'', p. 57.</ref>
:''Alessio {{NDR|abbreviazione di "cantalesio": lunga cantilena<ref>{{cfr}} ''Il frasario napoletano'', p. 57.</ref>}} Alè, è un lucignolo che non finisce mai!''
::{{spiegazione|Basta così, smettila con le tue lagne. Il tuo piagnisteo, le tue interminabili geremiadi mi hanno proprio annoiato!}}
*'''All'anema da' palla!'''<ref>Citato in [[Marcello D'Orta]], ''Aboliamo la scuola'', Giunti, 2010, [https://books.google.it/books?id=GnWZCYqKOb4C&lpg=PA48&dq=all'anema%20da%20palla!&hl=it&pg=PA48#v=onepage&q&f=false p. 48 Anteprima Google] ISBN 9788809763067</ref>
:''Alla faccia della [[bugia|bufala]]!''<ref>Traduzione in ''Aboliamo la scuola'', p. 48.</ref>
*'''Alla sanfrason<ref>Dal francese sans façon.</ref>.'''<ref>Citato in Philip Gooden e Peter Lewis, ''Idiomantics: The Weird and Wonderful World of Popular Phrases'', Bloomsbury, 2013, [https://books.google.it/books?id=Bb5ztbMSFHgC&lpg=PA50&dq=alla%20sanfrason&hl=it&pg=PA50#v=onepage&q&f=false p. 50.]</ref>
::{{spiegazione|Fare qualcosa alla sanfrasòn (sanfasòn o zanfasòn): farla alla carlona, in modo volutamente sciatto, superficiale, rozzo, con colpevole negligenza, trascuratezza.}}
*'''{{NDR|L'}} Allagosa.'''<ref name=codex>Citato, con traduzione nel testo, in Giulio Mendozza, '''A posteggia'', II parte, in ANTROPOS IN THE WORLD di Franco Pastore, anno XII, n.2 del O1-02-2016, [https://books.google.it/books?id=t5WdCwAAQBAJ&lpg=PA29&dq=a%60%20CUMMARA%20%20parlesia&hl=it&pg=PA29#v=onepage&q=a%60%20CUMMARA%20%20parlesia&f=false p. 20.]</ref>
:''Nella parlesia:''<ref name=spikkesia>Antico codice di comunicazione segreto dei musicisti (detti anche posteggiatori) napoletani.</ref>:'' la chitarra.''
*'''Allegrolillo o no poco sciasciariello.'''<ref>Citato in Volpe, ''Vocabolario napolitano-italiano'', p. 14.</ref>
:''Allegro o un po' avvinazzato. Brillo, alticcio.''
*'''Allerta allerta.'''<ref>Da ''Lo spassatiempo. {{small|Vierze e prose nove e becchie de Luigi Chiurazzi e d'autre}}'', anno IV, n. 31, Napoli, 29 settembre 1878, [https://books.google.it/books?id=yC5X1P8clIAC&dq=&pg=PA15-IA269#v=onepage&q&f=false p. 4]</ref>
:''All'impiedi all'impiedi.''
::{{spiegazione|Sbrigativamente. ''Fà 'na cosa allerta allerta'' Fare una cosa alla svelta, sbrigativamente, pur di portarla a termine, anche rischiando di non farla in modo perfetto. Con questa espressione ci si riferisce anche, molto spesso, ad rapporto sessuale occasionale o imprevisto, consumato molto velocemente.}}
*'''Allerta pe scummessa.'''<ref name="fishetiello">Citato in Antonino Guglielmi, ''Ceceniello, {{small|Farsa all'antica in un prologo e due atti (dal racconto "Invito in villeggiatura")}}'', 2012. ISBN 978-1-291-00213-3, [https://books.google.it/books?id=SbPdAwAAQBAJ&lpg=PA23&dq=&pg=PA23#v=onepage&q&f=false p. 23.]</ref>
:''In piedi per scommessa.''
::{{spiegazione|''Stà allerta pe' scummessa''. Stare, reggersi in piedi a stento, a malapena.}}
*'''Alliccasapóne.'''<ref>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 56.</ref>
:''Leccasapone.''
::{{spiegazione|Coltello con lama poco tagliente o male affilato che si adoperava per prelevare dal contenitore il "sapone di piazza", sapone per il bucato di colore giallastro e consistenza pastosa. Si chiamava ''alliccasapóne'' anche lo spaccone, lo smargiasso, il fanfarone inconsistente e privo di carattere.}}
*'''Allummarse dint'a l'acqua.'''<ref>Citato in Altamura e Giuliani, p. 200.</ref>
:''Accendersi nell'acqua.''
::{{spiegazione|Adirarsi molto facilmente.}}
*'''Allustrirse 'o curnicione.'''<ref>Citato in Altamura e Giuliani, p. 223.</ref>
:''Forbirsi, tirarsi a lucido, lustrarsi la fronte. ('o curnicione: la grondaia, il bordo della pizza; in senso lato, la fronte dell'uomo tradito dalla moglie.)''
::{{spiegazione|Lo si dice dell'uomo – tradito da assai vispa consorte – che fa toeletta, si agghinda.}}
*'''Ammacca e ssala, aulive 'e Gaeta.'''
:Schiaccia e sala, olive di Gaeta!
::{{spiegazione|Voce del venditore di olive che con queste parole ricorda la tecnica di conservazione delle olive, stipate a bagno in botticelle riempite con acqua salata; ma è anche un modo di esprimere disapprovazione verso chi opera in modo approssimativo, affrettato, arruffato, abborracciato.}}
*''''Ammariélle 'e sciummo.'''<ref name=nerò>Citato in ''C'era una volta a Napoli'', p. 51.</ref>
:''Gamberetti di fiume.''
::{{spiegazione|Gamberetti del fiume Sarno, erano pescati in passato, quando le acque non erano inquinate. Mescolati con farina di mais, si dava all'impasto una forma di pizza che veniva fritta. La pizza prendeva un colore giallo-arancione molto intenso. Questo piatto poteva sfamare un'intera famiglia.<ref>{{cfr}} ''C'era una volta a Napoli'', pp. 51-52.</ref>.}}
*'''Ammesùrate 'a palla!'''<ref>Citato in Vittorio Pupillo, ''Proverbi. La bellezza della vita nelle parole della tradizione'', vol IV, Youcanprint, Tricase (LE), 2015, [https://books.google.it/books?id=FJ8zCwAAQBAJ&lpg=PA249&dq=ammesurate%20a%20palla&hl=it&pg=PA249#v=onepage&q=ammesurate%20a%20palla&f=false p. 249.] ISBN 9788893212540</ref>
:''Misurati la palla!''
::{{spiegazione|Non fare niente senza riflettere, valuta prima esattamente la situazione e le tue reali possibilità.}}
*'''Ammiscà 'a lana c'a seta.'''<ref>Citato in Alessandro Carvaruso, ''Ero single... ora sono I.C.S., Manuale del "nuovo" single'', prefazione di Angela Galloro, Città del Sole, Reggio Calabria, [https://books.google.it/books?id=3wxXAwAAQBAJ&lpg=PT50&dq=a%20lana%20c'a%20seta&hl=it&pg=PT50#v=onepage&q&f=false] ISBN 9788873516132</ref>
:''Confondere (mischiare) la lana con la seta.''
::{{spiegazione|Confondere cose o persone di ineguale e opposto valore, svalutando le migliori e sovrastimando le peggiori.}}
*'''Ammulà 'e diénte.'''<ref>Citato in Bello ed Erwin, ''Modern Etymological Neapolitan-English Vocabulary'', Bello ed Erwin, p. 345.</ref>
:''Affilare i denti.''<ref>La traduzione è in Bello ed Erwin, ''Modern Etymological Neapolitan-English Vocabulary'', Bello ed Erwin, p. 345.</ref>
::{{spiegazione|Accingersi ad un banchetto sibaritico, ad un lauto pasto.}}
*'''Anema 'e Ddio.'''<ref>Citato in Viviani, ''Teatro'', IV, p. 595.</ref>
:''Anima di Dio.''
::{{spiegazione|Il bambino.}}
*'''Annuzzà 'ncànna.'''<ref>Citato in ''Modern etymological Neapolitan – English Vocabulary'', [https://books.google.it/books?id=kUcIRKwCZF4C&lpg=PA514&dq=uocchie%20vacante.&hl=it&pg=PA20#v=onepage&q&f=false p. 20].</ref>
:''Restare bloccato in [[gola]], non poter ingoiare.''
::{{spiegazione|Sentire una forte frustrazione per non aver potuto ottenere qualcosa.}}
*'''Antrasatta.'''<ref>Citato in ''Vocabolario domestico napoletano e toscano compilato nello studio di [[Basilio Puoti]]'', p. 18.</ref>
:''All'improvviso.''
*'''Appennere (Pusà) 'e Fierre a Sant'Aloja.'''<ref>Citato in Giacomo Lucchesi, ''Senza Ai ne Bai, (solo www)'', Narcissus, [https://books.google.it/books?id=SU_aCQAAQBAJ&lpg=PA132&dq='e%20fierre%20a%20s.%20Aloja&hl=it&pg=PA133#v=onepage&q&f=false p. 133.]</ref>
:''Appendere (posare) i ferri a Sant'Eligio.''<ref>Era consuetudine dei vetturini togliere i ferri ai cavalli anziani non più adatti al traino e collocarli nella Chiesa di S. Eligio come atto di devozione al Santo.</ref>'' ''
::{{spiegazione|Ritirarsi dall'attività lavorativa per raggiunti limiti di età, oppure, aver esaurito il desiderio sessuale per raggiunti limiti di età.}}
*'''Appennerse p' 'e felinie.'''<ref name=pekfig/>
:''Appendersi alle (per le) ragnatele.''
::{{spiegazione|Arrampicarsi sugli specchi. Tentare, invano, di giustificarsi con argomenti inconsistenti, insensati, cavillosi, spiegazioni cervellotiche, astrusi sofismi, goffi funambolismi verbali.}}
*'''{{NDR|L'}} appesa 'e Pererotta.'''<ref name=nose/>
:''La salita di Piedigrotta.''
::{{spiegazione|L'ernia.}}
*'''Appiccià 'na pippa.'''<ref>Citato in Einaudi, Meridiani, 2000, p. 1006.</ref>
:''Accendere una pipa.''
::{{spiegazione|Attaccare, restare invischiati in un discorso interminabile.}}
*'''Appila!'''<ref>Citato in ''Poesie napoletane'', p. 42.</ref>
:''Tura, chiudi!''
::{{spiegazione|Sta' zitto, non fiatare!}}
*'''Appilà' 'a vócca.'''<ref>Citato in Antonio Altamura e Francesco D'Ascoli, ''Lessico italiano-napoletano, {{small|Con elementi di grammatica e metrica}}'', Regina, Napoli, 1970, [https://books.google.it/books?hl=it&id=8nUIAQAAIAAJ&dq=appil%C3%A0+%27a+vocca&focus=searchwithinvolume&q=appil%C3%A0+ p. 52].</ref>
:''Tappare, zaffare la bocca.''
::{{spiegazione|Tappare, turare, zaffare, chiudere − in senso ovviamente figurato − la bocca a qualcuno: eliminare alla radice ogni suo motivo di insoddisfazione, recriminazione, risentimento e lagnanza, dandogli la più ampia soddisfazione. Togliere ogni pretesto per fare critiche o rivolgere accuse.}}
*'''Appizzà.'''<ref name=sharp/>
:''Conficcare, aguzzare. Ma anche: perdere, rimetterci denaro. '''Nce aggio apizzato denare a zeffunno.'' Ci ho perso, rimesso un sacco di soldi.''
*'''Appizzà le<ref name=epsilon/>recchie.'''<ref name=sharp>Citato in Volpe, ''Vocabolario napolitano-italiano: tascabile'', p. 25.</ref>
:'' ''Appizzà 'e recchie.'' Conficcare, aguzzare, appuntare, tendere le orecchie.''
*'''Appizzà ll'uocchie.'''<ref name=sharp/>
:''Conficcare, appuntire gli occhi. Aguzzare lo sguardo. ''
*'''Appójà la<ref name=alfa>In forma corrente: 'a.</ref>libarda.'''<ref>Citato in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 52.</ref>
:''Appoggiare l'alabarda.''
::{{spiegazione|''Appójà 'a libarda'': Mangiare a casa altrui, senza fare le spese.<ref>La spiegazione è in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 52.</ref>Mangiare a scrocco. Mangiare a scrocco in modo esoso.}}
*'''Arato chiatto<ref>Grasso.</ref>'''; '''a rrecchie<ref>Orecchie.</ref>'''; '''appezzuto<ref>Appuntito, aguzzato.</ref>'''.<ref>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 100.</ref>
:''Aratro a mano a scure; ad orecchioni; a piccone.''<ref>La spiegazione è in ''C'era una volta Napoli'', p. 100.</ref>
*'''Arbanno juorno.'''<ref>Citato in Ferdinando Russo, '''O "luciano" d<nowiki>'</nowiki>'o Rre'', p. 23.</ref>
:''Albeggiando giorno''
::{{spiegazione|All'alba.}}
*'''Arcenfanfaro.'''<ref>Citato in Raffaele D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 55.</ref>
:''Fanfarone. Chiacchierone. Capintesta. Sopracciò. Caporione.''
*'''Armammece e gghiate!'''<ref name=chiachiello>Citato in ''Tradizioni ed usi nella Penisola sorrentina'', p. 111.</ref>
:''Armiamoci e andate!''
*'''Armato a rasulo.'''<ref>Citato in D'Ambra, Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri, p. 307.</ref>
:''Armato di [[rasoio]].''
::{{spiegazione|Armato fino ai denti. Pronto ad agire con la massima determinazione.}}
*'''Arrasso sia.'''<ref name=away>Citato in Volpe, ''Vocabolario napolitano-italiano tascabile'', p. 28.</ref>
:''Discosto, lontano sia.''
::{{spiegazione|Formula deprecatoria: Non sia mai.}}
*'''Arravogliacuosemo<ref>Arravoglià:avvolgere; in senso figurato ingannare, infinocchiare. {{cfr}}Vocabolario napolitano-italiano: tascabile, p. 28. </ref>.'''<ref name=away/>
:''Truffa, frode, raggiro, furto.''
*'''Arrostere 'o ccaso cu 'o fummo d<nowiki>'</nowiki>'a cannela.'''<ref>Citato in Raffaele Bracale, ''Comme se penza a Nnapule'', p. 51.</ref>
:''Arrostire (affumicare)il formaggio con il fumo della candela.''
::{{spiegazione|Essere in miseria o: svolgere un'attività, realizzare un'opera con mezzi assolutamente inadeguati.}}
*'''Articolo quinto «Chi tène 'mmano ha vinto».'''<ref>Citato in Alberto Di Majo, ''Che fai... li cacci?: I dissidenti e la fine della democrazia'', prefazione di [[Luigi Bisignani]], Imprimatur, Reggio Emilia, 2015, [https://books.google.it/books?id=_tekCgAAQBAJ&lpg=PT54&dq=articolo%20quinto%20chi%20tene%20mmano%20ha%20vinto&hl=it&pg=PT54#v=onepage&q&f=false] ISBN 978 88 6830 322 8 </ref>
:''Articolo quinto: chi ha in mano (possiede) ha vinto.''
::{{spiegazione|Chi possiede, ad esempio denaro, è in notevole vantaggio e detta legge.}}
*'''Ascì da<ref name=α/>sotta.'''<ref>Citato in Enrico Petrella, ''Le miniere di Freinbergh'', Napoli, 1843,[https://books.google.it/books?id=zStEAAAAcAAJ&dq=&pg=PA48#v=onepage&q&f=false p. 48.]</ref>
:''Uscire da sotto.''
::{{spiegazione|''Ascì 'a sotto'': trarsi fuori da una situazione di estrema difficoltà, grave, terribile. Essere stati discepoli (aver avuto come maestro).}}
*'''Ascì p' 'a campata.'''<ref>Citato in Sebezio, ''Motti e detti napoletani'', p. 44.</ref>
:''Uscire per (procurarsi) il necessario per vivere.''
::{{spiegazione|Andare a lavorare.}}
*'''Asciacatascia.'''<ref name=patibolo/>
::{{spiegazione|La lucciola. Dalla formula magica ''asciacatascia'', pronunciata anticamente dai bambini napoletani per catturare '''e luceluce'' le lucciole.<ref name=lightlight>Per la spiegazione {{cfr}} ''la Repubblica.it'' Napoli del 5. 12. 2016.</ref>}}
*'''{{sic|Assa'<ref>Refuso, in realtà: assa = ((l)assa): lascia.</ref>}} fa' 'a Maronna.'''<ref name=odigitria/>
:''Lascia fare alla Madonna.''
::{{spiegazione|Tutto si è risolto per il meglio; meno male oppure benissimo, è stata la Madonna a disporre tutto per il meglio!}}
*'''Asseccà mazzate.'''<ref>Citato in ''Lo Spassatiempo'', 1880, n. 17, anno V, [https://books.google.it/books?id=yC5X1P8clIAC&newbks=1&newbks_redir=0&dq=Assecc%C3%A0%20mazzate&hl=it&pg=PT220#v=onepage&q&f=false p. 3].</ref>
:''Letteralmente: seccare, prosciugare percosse.''
::{{spiegazione|Buscarne di santa ragione.<ref name=heilig>La spiegazione è in Raffaele Viviani, ''Trentaquattro commedie scelte da tutto il teatro'', p. 819.</ref>}}
*'''Assiccà<ref>Asseccà.</ref> 'o mare cu 'a cucciulella.'''<ref>Citato in ''A Buon 'Ntennitore'', p. 93.</ref>
:''Prosciugare il mare con la conchiglietta.''
::{{spiegazione|Perseguire un obiettivo impiegando mezzi manifestamente inadeguati.}}
*'''{{NDR|L'}} Assistito'''<ref name=Pitagora>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 85.</ref> o ''''O cabbalista.'''<ref name=Pitagora/>
::{{spiegazione|Il cabalista, detto anche ''assistito'' perché creduto dal popolo in possesso del dono della divinazione a lui specialmente concesso, il cabalista dava numeri da giocare al lotto in cambio di un modesto compenso.<ref>{{cfr}} ''C'era una volta Napoli'', p. 85.</ref>}}
*'''Astreco e cielo.'''<ref>Citato in Cosimo Aruta, ''Il '68 di un borghese riveduto e corretto'', Pellegrini, Cosenza, stampa 2005, [https://books.google.it/books?id=Y8SPIc7kGpQC&lpg=PA45&dq=&pg=PA45#v=onepage&q&f=false p. 45].</ref>
:''Solaio e cielo.''
::{{spiegazione|''Casa astreco (o asteco) e cielo.'' Abitazione, alloggio all'ultimo piano di un immobile.}}
*'''Auciello 'ngaiola.'''<ref>Citato in ''Usi e costumi dei camorristi'', p. 238.</ref>
:''Uccello in gabbia.''
::{{spiegazione|Il detenuto, nel gergo della malavita antica.}}
*'''Aumma aumma.'''<ref>Citato in Mariano Maugeri, ''Tutti gli uomini del viceré'', Rizzoli, Milano, 2013, [https://books.google.it/books?id=VacxAAAAQBAJ&newbks=1&newbks_redir=0&lpg=PT166&dq=&pg=PT166#v=onepage&q&f=false p. 166]. ISBN 9788858653609</ref>
::{{spiegazione|Di nascosto, senza dare nell'occhio, segretamente, molto segretamente.}}
*'''Avanzà 'o pede.'''<ref name="marsh!">Citato in Francesco Silvestri, ''Teatro'', ''Una rosa, due anime, tre angeli, quattro streghe'', Gremese Editore, Roma, 2000, [https://books.google.it/books?id=SATDP9aY2mEC&lpg=PA61&dq=&pg=PA61#v=onepage&q&f=false p. 61]. ISBN 88-7742-450-8 </ref>
:''Avanzare il piede''
::{{spiegazione|Affrettare il passo. Affrettarsi.}}
*'''Avanzaie Garibarde, avanze pure tu!'''<ref>Citato in Apicella, ''Il frasario napoletano'', p. 124.</ref>
:''Avanzò [[Giuseppe Garibaldi|Garibaldi]], avanza anche tu!''
::{{spiegazione|Giocando sul doppio significato del verbo ''avanzà'': avanzare, come Garibaldi nel 1860 e "avanzare" nel senso di essere creditore, si dice scherzosamente al commerciante che si intende comprare a credito.}}
*'''{{sic|Avè}} no lippeco de<ref name=epsilon/>friddo.'''<ref name=shiver>Citato in ''Vocabolario napolitano-italiano: tascabile'', p. 149.</ref>
:''Avere un tremito di freddo.''
::{{spiegazione|''Avé nu lippeco 'e friddo.'': avere un tremito di freddo. Avere un brivido.}}
*'''{{sic|Avè}} quaccheduno a ttaglio.'''<ref>Citato in ''Lo Lampo'', voll. I e II, n. 30, anno I, 13 settembre 1875, [https://books.google.it/books?id=90MiAQAAIAAJ&newbks=1&newbks_redir=0&dq=&pg=PA87-IA23#v=onepage&q&f=false p. 3].</ref>
:''Avere qualcuno a taglio''. ''{{sic|Avé}} a ttaglio'': avere finalmente qualcuno (o qualcosa) a portata di mano, avere una buona volta l'opportunità di imbattercisi, incontrarlo, raggiungerlo. ''T'aggi' 'a avé a ttaglio!'' ''Ti devo avere a taglio!'': prima o poi dovrai pur capitarmi fra le mani, a tiro, e allora faremo i conti e per te saranno dolori!
*'''Avimme cumbinate 'a carrozza, nun cumbinamme u scurriate<ref>'''O scurriato'' è tradotto da Apicella: bacchetta escuriata,
che è la ''virga escuriata'', la verga rivestita di cuoio usata dagli antichi romani. {{cfr}} ''Il frasario napoletano'', p. 135., </ref>?'''<ref>Citato in Apicella, ''Il frasario napoletano'', p. 135.</ref>
:''Abbiamo trovato l'accordo per la carrozza, non ci mettiamo d'accordo per la frusta?''
::{{spiegazione|Abbiamo raggiunto un accordo su tutti gli aspetti fondamentali, ora vogliamo far fallire tutto per qualche dettaglio di poco importanza?}}
*'''Avimmo magnato, avimmo vippeto e c'è trasuto lo<ref name=Ω>In forma corrente:'o.</ref> riesto.'''<ref name=advantage>Citato in Marulli e Livigni, p. 10.</ref>
:''Abbiamo mangiato, abbiamo bevuto e c'è entrato (rimasto) in tasca il resto.''
::{{spiegazione|Il bilancio dell'iniziativa, dell'operazione è stato positivo, vantaggioso.}}
*'''Avutà fuoglio.'''<ref>Citato in Antonino Guglielmi, ''Il patto con l'aldilà'', [https://books.google.it/books?id=tJzeAwAAQBAJ&lpg=PA39&dq=&pg=PA39#v=onepage&q&f=false p. 39.]</ref>
:''Girare foglio.''
::{{spiegazione|Cambiare argomento.}}
*'''Azz!'''<ref>Citato in Chiara Gily e Micol Brusaferro, ''Triestini e Napoletani: istruzioni per l'uso'', [https://books.google.it/books?id=3yEnDwAAQBAJ&lpg=PT61&dq=fa%20o%20zeza&hl=it&pg=PT61#v=onepage&q&f=false]</ref>
:''Caspita! Accidenti!''
*'''Azzeccarse comm'a na sanguetta.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 50.</ref>
:''Attaccarsi come una [[sanguisuga]].''
::{{spiegazione|Seccare, annoiare smisuratamente, inesorabilmente.}}
*'''Azzuppàrse 'o ppàne.'''<ref>Citato in ''Modern Etymological Neapolitan-English Vocabulary '', [https://books.google.it/books?id=kUcIRKwCZF4C&lpg=PA514&dq=uocchie%20vacante.&hl=it&pg=PA32#v=onepage&q&f=false p. 32].</ref>
:''Inzuppar(ci)si, intinger(ci)si il pane.''
::{{spiegazione|Spassarsela, godersela un mondo; trovare grande gusto nell'attizzare e rinfocolare liti.}}
==B==
*'''Babbasone.'''<ref>Citato in Luigi Manzo, p. 8.</ref>
:''Uomo grosso ed idiota, grosso e babbeo.''
*'''{{NDR|'O}} Begriffo.'''
:''Il Begriff.<ref>''Der Begriff'': Il concetto (la Ragione, l'Idea) che crea il mondo, nel senso dell'idealismo hegeliano.</ref>''
::{{spiegazione|''E begriffe'': così erano chiamati i sostenitori napoletani della filosofia di Hegel che nel 1860 dopo il Plebiscito entrarono in grandissimo numero nell'Università di Napoli contrapponendosi aspramente ai giobertiani: "I partigiani del ''Begriff'' essendo più giovani, avevano più spesso il di sopra in questi filosofici tornei. Onde divennero in breve il terrore dei proprietari di caffè delle Puglie e della Calabria, che al vederli avvicinarsi gridavano ai garzoni: ''Chiudite, ca stanno venenno 'e Begriffe!'' Nacque così il termine di Begriffo per indicare i fedeli e i fanatici del dio ''Begriff''" ([[Adriano Tilgher]])}}
*'''Bell'e bbuono.'''<ref>Citato in [[Alessandro Siani]], ''Un napoletano come me'', BUR, Milano, 2011, [https://books.google.it/books?id=LhziDiCj9ZMC&lpg=PP1&dq=Un%20napoletano%20come%20me&hl=it&pg=PT107#v=onepage&q&f=false]ISBN 9788858619896</ref>
:''All'improvviso.''
*'''Bellu mobile.'''<ref name="furniture">Citato in Amedeo Caramanica, ''Gli angeli guerrieri della terra dei fuochi'', Rogiosi, 2016, [https://books.google.it/books?id=V_nxDAAAQBAJ&lpg=PT114&dq=&pg=PT114#v=onepage&q&f=false p. 114]. ISBN 978-88-6950-175-3</ref>
:''Bel mobile.''
::{{spiegazione|Persona piena, colma di qualità negative. ''È bello 'o mobbile!'': (in senso antifrastisco) È proprio un bel personaggio! Come no, come no, davvero una gran bella persona!}}
*'''[[w:Bene mio e core mio|Bene mio e core mio]].'''
:''[[Bene]] mio e cuore mio.''
::{{spiegazione|Fare ''bene mio e core mio'' è il modo di agire dell'ipocrita che simulando un forte e disinteressato affetto per una persona e di averne a cuore gli interessi, mira in realtà unicamente a perseguire i propri egoistici scopi.}}
*'''Bona mana a ffà zéppele.'''<ref>Citato in Apicella, ''Il frasario napoletano, I'', p. 156.</ref>
:''Buona mano a fare zeppole.''
::{{spiegazione|''Tene 'na bona mana a ffà zeppele'': ha una buona mano a fare zeppole. Si dice con ironia di chi è del tutto incapace di generosità, di un avaro inveterato.}}
*'''Bona pezza.'''<ref name=chiffon>Citato in ''Poesie napoletane'', p. 31.</ref>
:''Buona stoffa, buono straccio.''
::{{spiegazione|Furfante, canaglia, manigoldo.}}
*'''Bona notte ai sunature!'''<ref>Citato in Apicella, ''Il frasario napoletano, I'', p. 156.</ref>
:'''Bonanotte 'e sunature!'''<ref>Citato in Vincenzo Caso, ''Dizionarietto tascabile napolitano-italiano'', Stabilimento Tipografico Lanciano e Pinto, Napoli, 1896, [https://books.google.it/books?id=s7dGAQAAMAAJ&newbks=1&newbks_redir=0&dq=&pg=PA335#v=onepage&q&f=false p. 335].</ref>
:''Buonanotte ai suonatori!''
::{{spiegazione|Tutto è finito, non c'è più niente da fare, non c'è più speranza.}}
*'''Bonanotte 'o sicchio!'''<ref>Citato in Antonino Guglielmi, ''Il morto supplente'', [https://books.google.it/books?id=kp3eAwAAQBAJ&lpg=PA68&dq=&pg=PA68#v=onepage&q&f=false p. 68]</ref>
:''Buona notte al secchio.''
::{{spiegazione|Finito per sempre in fondo al pozzo: la cosa è senza rimedio.}}
*'''Bona notte ai sunature!'''<ref>Citato in Apicella, ''Il frasario napoletano, I'', p. 156.</ref>
:''Buonanotte ai suonatori!''
::{{spiegazione|Tutto è finito, non c'è più niente da fare, non c'è più speranza.}}
*'''{{NDR|'E}} Bone 'nzateche.'''<ref>Citato in Giuseppe Taverna, ''Le prime letture de' fanciulli, {{small|Nuova edizione rifatta e illustrata per le cure dell'avv. Elio M. Fanelli}}'', Stamperia amministrata da A. Agrelli, Napoli, 1843, [https://books.google.it/books?id=uGYFmSOspjQC&dq=&pg=RA1-PA107#v=onepage&q&f=false p. 107].</ref>
:Letteralmente: ''Le pustole selvatiche.''
::{{spiegazione|Il vaiolo selvatico o ravaglione. La varicella.}}
*'''{{NDR|'O}} Bosco.'''<ref>Citato in ''Usi e costumi dei camorristi'', p. 162.</ref>
:''Il bosco.''
::{{spiegazione|Via Toledo, nel gergo della malavita antica.}}
*'''{{NDR|'Na}} Bubbazza.'''<ref>In Colomba R. Andolfi, ''Chicchi di grano'', Alfredo Guida Editore, Napoli, 2005, [https://books.google.it/books?id=8Nkhch3DZxMC&lpg=PP1&dq=Colomba%20R.%20Andolfi&hl=it&pg=PA132#v=onepage&q&f=false p. 132.] ISBN 88-6042-114-4</ref>
:Un intruglio.
*'''Buone manche pe se fà mpennere.'''<ref>Citato in Apicella, ''Il frasario napoletano, I'', p. 164.</ref>
:''Buono neppure per farsi impiccare.''
::{{spiegazione|Una persona assolutamente insignificante, completamente inutile.}}
*'''Buono sì, ma fesso no.'''<ref>Citato in ''I Proverbi di Napoli'', p. 57.</ref>
:''Sono buono, non però sprovveduto.''
::{{spiegazione|Ho capito chiaramente che mi si vuole imbrogliare.}}
*'''Buongiorno Signo’ '''<ref>Citato in ''I Proverbi di Napoli'', p. 57.</ref>
:''Buongiorno Signora''
::{{spiegazione|Il saluto dell’emigrante che al rientro cerca disperatamente l’integrazione.}}
==C==
*'''C' 'o chiummo e c' 'o cumpasso.'''<ref>Citato in Salvatore Maturanzo, ''Giovanni Cena e l'espressionismo sociale. {{small|Antologia di poesia italiana d'ispirazione sociale con un saggio sul poeta e il poema intorno alla conquista della luna}}'', La Prora, Milano, 1973, [https://books.google.it/books?hl=it&id=UU2yAAAAIAAJ&dq=cu+%27o+chiummo+e+cu+%27o+cumpasso.&focus=searchwithinvolume&q=chiummo p. 843].</ref>
:''Col [[filo a piombo]] e col compasso.''
::{{spiegazione|Con estrema attenzione e meticolosa precisione. Es.: ''Parlà c' 'o chiummo e c' 'o cumpasso.'' Misurare bene le parole, parlare soppesandole. ''Jì c' 'o chiummo e c' 'o cumpasso.'' Andare (operare) con estrema attenzione, metodica precisione.}}
*'''Ca ssotto nun ce chiove, jevano ricenne 'e pisci sott'all'acqua.'''<ref>Citato in ''A Buon 'Ntennitore'', p. 15.</ref>{{NDR|[[wellerismi|wellerismo]]}}
:''Qui sotto non ci piove, andavano dicendo i pesci sott'acqua.''
::{{spiegazione|Non sono disposto a dimenticare ed alla prima occasione mi vendicherò.}}
*'''Cacchio cacchio'''.<ref>Alternativa più discreta, più velata per : cazzo.</ref><ref>Citato in Oscar Glioti, ''Fumetti di evasione. {{small|Vita artistica di Andrea Pazienza}}'', Fandango, 2009, [https://books.google.it/books?id=HIxEAQAAIAAJ&q=cacchio+cacchio&dq=cacchio+cacchio&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwjN1Jr7oLHtAhWDCewKHfOBAuk4FBDoATAJegQICRAC p. 258]. ISBN 9788860441300</ref>
:''Strano strano.''
::{{spiegazione|Si dice di chi con lentezza ed indifferenza simulate, con un'aria da nulla, si prepara a fare del male, ad arrecare danno.}}
*'''Caccia' fuoco pe' l'uocchie.'''<ref name=glue />
:''Gettare (tirare fuori) fuoco dagli (attraverso gli) occhi.''
::{{spiegazione|Essere adirato. Impiegato anche come [[w:iperbole (figura retorica)|iperbole]].}}
*'''Cafè carreco.''' '''Cafè corretto.''' '''Cafè lasco.'''<ref name=Brigida>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 122.</ref>
:''Caffè carico (forte), caffè corretto (con qualche goccia di anice) "lento" (lungo, leggero)''.
*'''Cafè 'e notte e ghiuorno.'''<ref name=Brigida/>
:''Caffè di notte e giorno.''
::{{spiegazione|Caffè aperti per ventiquattro ore su ventiquattro.<ref>La spiegazione è in ''C'era una volta Napoli'', p. 122. I più famosi erano il ''Nozze d'argento'' a Portacarrese, la ''Croce di Savoia'' e il ''Don Petruccio'' alla [[Pignasecca]] {{cfr}} ''C'era una volta Napoli'', p. 122.</ref>}}
*'''Cafeamus.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano italiano'', p. 63.</ref><ref name=Brigida/>
:''[[w:|Gazebo]].''<ref>Dall'inglese ''coffee house'' (caffetteria). {{cfr}} Andreoli, ''Vocabolario napoletano italiano'', p. 63.</ref>
*'''Cammina jappica jappica.'''<ref name=japjap>Citato in ''Tradizioni ed usi nella Penisola sorrentina'', p. 105.</ref>
:''Cammina piano, passo dopo passo.''
::{{spiegazione|Non precipitarti.}}
*'''Campà annascuso d' 'o Pateterno.'''<ref>Citato in Luca Meldolesi, ''Milano-Napoli: prove di dialogo federalista'', Alfredo Guida Editore, Napoli, 2010, [https://books.google.it/books?id=klnLs3DJKiIC&lpg=PA136&dq=annascuso%20d'%20'o%20pateterno&hl=it&pg=PA136#v=onepage&q&f=false p. 136]. ISBN 978-88-6042-767-0</ref>
:''Vivere di nascosto dal Padreterno.''
::{{spiegazione|Vivere come riuscendo ad occultarsi agli stessi occhi di Dio: vivere facendo sì che resti un impenetrabile mistero, un enigma insondabile da dove mai, in che modo si traggano mezzi economici tali da sostenere un tenore di vita che oltrepassa ampiamente, visibilmente le proprie possibilità. Si potrebbe − [[w: mutatis mutandis|mutatis mutandis]] − anche dire così: "Si tratta di un indovinello, avvolto in un mistero all'interno di un enigma." ([[Winston Churchill]])}}
*'''Campà justo justo.'''<ref>Citato in Erwin e Fedele, ''Dictionary: English-Neapolitan; Neapolitan-English'', p. 63.</ref>
:''Vivere giusto giusto ("preciso" "preciso").''
::{{spiegazione|Avere appena di che vivere, solo quello che è strettamente necessario.}}
*'''Cane di Macanza.'''<ref>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 66.</ref>
:''[[w:Gano di Maganza|Gano di Maganza]].''
::{{spiegazione|Ed anche: traditore.}}
*'''Cannéla appennetora.'''<ref name=corteo/>
:''Candela appiccatoia (toscano). Era tenuta appesa alla parete.<ref>{{cfr}} ''C'era una volta Napoli'', p. 46.</ref>''
*'''Cantà a figliola.'''<ref>Citato in ''C'era una volta napoli'', p. 67</ref>
::{{spiegazione|Gara di canto a responsorio fra due contendenti che, in occasione delle feste patronali, in piedi su sostegni – sovente botti – davanti al pubblico che decideva con il suo favore il successo, si rivolgevano reciprocamente astrusi quesiti sui particolari più minutamente dettagliati relativi alla vita di San Guglielmo da Vercelli, fondatore del tempio e del convento di Montevergine e del Goleto Presso Sant'Angelo dei Lombardi. Le risposte, come le domande, erano cantate.<ref>{{cfr}} più in dettaglio ''C'era una volta Napoli'', p. 67.</ref>}}
*'''Cantà a ffronna 'e limone.'''<ref>Citato in '''E scugnizze'', p. 59.</ref>
:''Cantare a fronda di limone.''
::{{spiegazione|Come il ''cantà a figliola'' è un canto improvvisato connesso alla Festa di Montevergine. Se ne servivano, inoltre, parenti o amici per trasmettere messaggi ai detenuti.}}
*'''Capa allerta.'''<ref>Citato in ''No Sansone a posticcio co Pulecenella mbrogliato fra forza e senza forza'', p. 28.</ref>
:''"Testa eretta."''
::{{spiegazione|Testa calda, testa matta, persona capricciosa, focosa.}}
*'''Capa 'e zì Vicienzo.'''<ref>Citato in ''Del parlar napoletano'', p. 65.</ref>
:''Testa di zio Vincenzo.''
::{{spiegazione|Corruzione dell'espressione latina: ''caput sine censu'', che designa il nullatenente.<ref>''Del parlar napoletano'', p. 65.</ref>}}
*'''Capa sciacqua.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 360 </ref> <ref>Citato in ''No Sansone a posticcio co Pulecenella mbrogliato fra forza e senza forza'', p. 34.</ref>
::{{spiegazione|Testa o zucca vuota, cervello d'oca.<ref>Spiegazione in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 360.</ref>}}
*'''Càpe 'e pèzze.'''<ref>Citato in ''Modern Etymological Neapolitan-English Vocabulary '', [https://books.google.it/books?id=kUcIRKwCZF4C&lpg=PA514&dq=uocchie%20vacante.&hl=it&pg=PA45#v=onepage&q&f=false p. 45.]</ref>
:''Teste di pezze.''
::{{spiegazione|Con connotazione spregiativa: le suore.}}
*'''{{NDR|'O}} Capitone senza rècchie.'''<ref>Citato in Rotondo, ''Proverbi napoletani'', p. 165.</ref>
:''Il capitone senza orecchie.''
::{{spiegazione|Il pene.}}
*'''Capo 'e semmana.'''<ref>Citato in ''Napoli, punto e basta?'', p. 490.</ref>
:''Capo di settimana.''
::{{spiegazione|Lunedì.}}
*'''Caporà è muorto l'Alifante.'''<ref>Citato in Pietro Belisario, ''La Botte del Diavolo'', Fratelli Criscuolo, Napoli, 1835, [https://books.google.it/books?id=qHIiTgA6QIAC&dq=capor%C3%A0%20%C3%A8%20muorto%20'alifante&hl=it&pg=PA47#v=onepage&q&f=false]</ref>
:''Caporale, è morto l'elefante.''
::{{spiegazione|È finita la pacchia.<ref>Si tramanda un aneddoto relativo a un caporale colpito da invalidità che fu incaricato della custodia di un elefante donato dal Sultano a Carlo di Borbone. Il comodo incarico finì con la morte dell'elefante.</ref>}}
*'''Carnetta.'''<ref>Citato in ''TuttoTotò'', p. 110. </ref>
::{{spiegazione|Uomo malvagio, duro, spietato, crudele.}}
*'''Carrecà lo<ref name=Ω />puorco.'''<ref>Citato in [[Niccoló Capasso]], ''Varie poesie'', [https://books.google.it/books?id=NBw0AQAAMAAJ&pg=PA111&dq=&sa=X&ved=0ahUKEwiDsMiDkvjfAhUP16QKHU8ZATgQ6AEIKTAA#v=onepage&q&f=false p. 111].</ref>
:''Caricare il porco.''
::{{spiegazione|''Carrecà 'o puorco'': Aggiungere insolenze ad insolenze, insulti ad insulti rincarando sempre più la dose.}}
*'''[[Carta]] canta ncannuolo.'''<ref>Citato in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 98.</ref>
:''Carta canta nel cannello.''<ref>La frase vien dall'uso de' giovani provinciali che addottoratisi nell'Università, portano a casa la laurea arrotolata in un cannellone di latta. {{cfr}} ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 98.</ref>
::{{spiegazione|La cosa è certa, le prove sono solide ed inconfutabili.}}
*'''Carta janca.'''<ref>Citato in De Ritis, ''Vocabolario napoletano lessigrafico e storico'', [https://books.google.it/books?id=HRK5Tw5COm0C&hl=it&pg=RA1-PA153#v=onepage&q&f=false p. 153.]</ref>
:''Carta bianca.''
::{{spiegazione|Innocente, senza malizia.}}
*'''{{NDR|'O}} Carucchiaro.'''<ref>Citato in Glejieses, ''I Proverbi di Napoli'', p. 124.</ref>
:''L'avaro.''
*'''''Casa a ddoje porte.''''' (da [[Giambattista Basile]], ''Muse napolitane'', IV<ref name=cross/>)
:''Casa a due porte.''
::{{spiegazione|Una casa che non gode di buona reputazione: il doppio ingresso si rivela particolarmente conveniente per il coniuge inquieto, disinvolto, dedito ad attività extraconiugali: entrare discretamente e svignarsela in tutta impunità e sicurezza non è difficile. Facilità d'accesso, vie di fuga agevoli, fluidità di "traffico", flessibilità d'utilizzo, discrezione, innegabili vantaggi di una casa con doppia entrata. A scapitarne, purtroppo, è l'onorabilità della dimora che, dal complesso delle attività che vi fervono, risulta alquanto offuscata, decisamente compromessa.}}
*'''{{NDR|'O}} Casale 'e Nola.'''<ref>Citato e spiegato in De Falco, ''Del parlar napoletano'', p. 77.</ref>
:''Il Casale di Nola.''
::{{spiegazione|Il fondo schiena.}}
*'''Casale sacchiato.'''<ref>Citato in Mineco Piccinni (Domenico Piccinni) ''Dialochielle, favolelle, e autra mmesca de poetece componemiente'', vol. II, Dalla Stamperia della Società Tipografica, Napoli, 1820, [https://books.google.it/books?id=NwIH3LhQ4iAC&dq=Dialochielle%2C%20favolelle%2C&hl=it&pg=PA68#v=onepage&q&f=false p. 68]</ref>
:''Casale saccheggiato.''
::{{spiegazione|Stanza, ambiente in cui regna incontrastato il totale disordine, l'ingovernabile confusione, il caos.}}
*'''Cascetta 'e pulimmo.'''<ref name=shoeshine>Citato in ''Napoli, punto e basta?'', p. 10.</ref>
:''Cassetta, scatola da lustrascarpe.''
::{{spiegazione|''Cascetta 'e polimmo'' – dalla forma parallelepipeda del busto che lo effigia – è l'ingiuria con cui le "parenti" inveiscono con estrema confidenza contro [[San Gennaro]] per spronarlo a compiere il miracolo della liquefazione del suo sangue se esso tarda a manifestarsi.}}
*'''Caso cellese.'''<ref name=pizzica>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 50.</ref>
::{{spiegazione|Antica locuzione riferita forse al formaggio piccante. (''cellecuso''<ref>"Solleticoso" da ''cellecà''' o ''cellechià<nowiki>'</nowiki>'', solleticare.</ref>, secondo Enrico Malato<ref name=sick>{{cfr}} ''C'era una volta Napoli'', p. 50.</ref>}})
*'''Caso cuotto cu ll'uoglio.'''<ref>Citato in [[Ferdinando Russo]], ''A paranza scicca'', presentazione di [[Enzo Moscato]], Alfredo Guida Editore, Napoli, 2000, [https://books.google.it/books?id=du_8gwgM4fQC&lpg=PP1&dq=Ferdinando%20Russo&hl=it&pg=PA15#v=onepage&q&f=false p. 15]. ISBN 88-7188-365-9</ref>
:''Formaggio cotto con l'olio.''
::{{spiegazione|Due persone assolutamente estranee sia per parentela che per affinità. "'''''Caso cuotto co' ll'uoglio''''', ''frase vivacissima del nostro dialetto, colla quale s'intendono due che nulla abbiano, o abbiano avuto di comune fra loro, forse perché il formaggio (''caso'') che serve per tante vivande è così eterogeneo all'olio, che ancor<ref>Anche se.</ref> esso è molto adoperato nella cucina, da non poter essere mai cotti insieme.''<ref>Da ''Ll'ode de Q. Arazio Fracco'', p. 483.</ref>"}}
*'''Castagnelle p'abballà.'''<ref>Citato in Luigi Manzo, ''Dizionario domestico napoletano e toscano'', Tipografia Marchese, Napoli, 1864<sup>2</sup>, [https://books.google.it/books?id=JcQ1tE3POpQC&dq=Luigi%20Manzo%20vocabolario%20domestico&hl=it&pg=PA14#v=onepage&q&f=false p. 14]</ref>
:''Castagnette per ballare.''
::{{spiegazione|Le nacchere.}}
*'''Cavaliè, 'a capocchia!'''<ref>Citato in Apicella, ''Il frasario napoletano'', p. 211.</ref>
:''Cavaliere, il glande!''
::{{spiegazione|Formula di derisorio riguardo impiegata per ridimensionare chi si dà eccessiva importanza o ha un atteggiamento borioso, spocchioso (il glande è qui menzionato come sinonimo di stupidità). Al ''Cavalié'' si può sostituire il nome della persona derisa. Se, come prevedibile, l'interessato non è di animo stoico, è possibile la replica: '''Te va ncule e se scapocchia, e se fa tante na capocchie!'''<ref>Citato in Apicella, ''Il frasario napoletano'', p. 211.</ref>: ''(Il summenzionato glande, descrivendo un'inusitata traiettoria) ti va "a tergo" e si danneggerà fino al distacco totale dalla sede anatomica di origine; distacco e "residenza" nella nuova sede peraltro pressoché irreversibili, giacché, una volta avvenute, per buona misura, "se fa tante na capocchie!", esso cioè si enfierà, tumefacendosi nella maniera più abnorme.''}}
*'''{{NDR|'O}} cazone a zompafuosso.'''<ref>Citato in Massimo Maraviglia, ''Album Napoli'', Flaccovio, Palermo, [https://books.google.it/books?id=MeZOAAAAMAAJ&q=cazone+a+zompafuosso&dq=cazone+a+zompafuosso&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwj2ueXK8_3lAhUEPewKHSabCdYQ6AEIMjAB p. 35].</ref>
:''I [[pantaloni]] "a saltafosso".''
::{{small|I pantaloni alti alla caviglia.}}
*'''Cazzillo 'e re <ref>O: ''cazzillo'', ''cazzitiello {{sic|di}} re'', ''pinto'', ''pinto 'e re.'' {{cfr}} ''Gli alimenti commestibili dei mari d'Italia'', p. 77.</ref>.'''<ref>Citato in Arturo Palombi e Mario Santarelli, ''Gli alimenti commestibili dei mari d'Italia'', [https://books.google.it/books?id=-r6rEuosIssC&lpg=PP1&dq=Arturo%20Palombi%2C%20Mario%20Santarelli&hl=it&pg=PA77#v=onepage&q&f=false p. 77] </ref>
:''Piccolo membro di re.''
::{{spiegazione|[[w:Coris julis|Donzella]].<ref>La spiegazione è in ''Gli alimenti commestibili dei mari d'Italia'', p. 77.</ref>}}
*'''Cca 'e ppezze e cca 'o ssapone.'''<ref>Citato in Glauco M. De Seta, ''La casa del nonno. Ipermetropia della memoria'', Enter Edizioni, Cerignola (FG), 2013, [https://books.google.it/books?id=hrvPBJVbN1gC&lpg=PA39&dq=CCA%20'E%20PPEZZE%20E%20CCA%20'O%20SSAPONE&hl=it&pg=PA39#v=onepage&q&f=false p. 39.] ISBN 978-88-97545-00-2</ref><ref>Citato, con lezione quasi identica: '''Ccà 'e ppezze e ccà 'o ssapone.''' in ''C'era una volta Napoli'', p. 24.</ref>
:''Qui gli stracci, gli abiti smessi e qui il sapone.''
::{{spiegazione|Patti chiari: soldi (o lavoro) contro merce subito. Pagamento immediato, non vendo (o lavoro) a credito.}}
*'''Ccà 'nce vò 'o campaniello d' 'a parrocchia.'''<ref>Citato in Sebezio, ''Motti e detti napoletani'', Delfini, Milano, 1967, [https://books.google.it/books?id=6rM-AAAAIAAJ&q=ce+vo%E2%80%99+%E2%80%99o+campaniello+d%E2%80%99+%E2%80%99a+parrocchia&dq=ce+vo%E2%80%99+%E2%80%99o+campaniello+d%E2%80%99+%E2%80%99a+parrocchia&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwii9ujy5f_kAhWgxMQBHfdZDw4Q6AEIKDAA p. 33].</ref>
:''Qui ci vuole il campanello della parrocchia.''
::{{spiegazione|Campanello molto sonoro, necessario, figuratamente, per rintracciare, ritrovare persona o cosa introvabile, irreperibile.}}
*'''Cca nisciuno è fesso.'''<ref>Citato in L.R. Carrino, ''A Neopoli nisciuno è neo'', Laterza, Roma/Bari,[https://books.google.it/books?id=Or2ODAAAQBAJ&lpg=PT60&dq=cca%20nisciuno%20%C3%A8%20fesso&hl=it&pg=PT60#v=onepage&q&f=false] ISBN 9788858104125</ref>
:''Qui nessuno è ingenuo.''
*'''Cca se ferma u rilorge!'''<ref>Citato in Apicella, ''Il frasario napoletano'', p. 215.</ref>
:''Qui si ferma l'orologio!''
::{{spiegazione|È il massimo, l'eccellenza assoluta, il non plus ultra.}}
*'''Ccà sotto non ce chiove.'''<ref name=brokegg/>
:''Qui sotto non ci piove.''
::{{spiegazione|Lo si dice puntando l'indice teso della mano destra sotto il palmo della sinistra rivolto verso il basso per dire che il torto subito non verrà dimenticato e che ci si vendicherà non appena se ne presenti l'occasione; magari ''int'a scurdata'', a cose oramai dimenticate, quando meno l'avversario se lo aspetta.}}
*'''Ccà stanno 'e {{sic|guaghiune}}<ref>Refuso: in realtà guagliune.</ref> vuoste.'''<ref>Citato in ''La sceneggiata. {{small|Rappresentazioni di un genere popolare}}'', a cura di Pasquale Scialò, Alfredo Guida Editore, Napoli, 88-7188-689-5, [https://books.google.it/books?id=nqY9qxaAUh4C&lpg=PA250&dq=ca%20stanno%20%20vuoste&hl=it&pg=PA250#v=onepage&q=ca%20stanno%20%20vuoste&f=false p. 250]</ref>
:''Qui ci sono i ragazzi vostri.''
::{{spiegazione|Io sono a vostra completa disposizione; non dovete far altro che chiedere, ogni vostro desiderio è per me un ordine.}}
*'''Cchiú nera d' 'a mezanotte nun po' venì!'''<ref>Citato in Viviani, ''Teatro'', II, a cura di Guido Davico Bonino, Antonia Lezza, Pasquale Scialò, Guida, Napoli, 1988, [https://books.google.it/books?id=PondV7J2r9UC&lpg=PA155&dq=nun%20p%C3%B2%20ven%C3%AC.&hl=it&pg=PA155#v=onepage&q&f=false p. 155.]</ref>
:''Più nera della mezzanotte non può venire!''
::{{spiegazione|Ormai non può andare peggio di così; superato questo momento può solo andare meglio.}}
*'''Ce dice.'''<ref name=matches>Citato in Mondadori, Meridiani, 2000, p. 1011.</ref>
::{{spiegazione|Si abbina bene, in modo armonico.}}
*'''Cetrulo nzemmentuto.'''<ref>Citato in Ferdinando Galiani e Francesco Mazzarella Farao, ''Vocabolario delle parole del dialetto napoletano, che più si discostano dal dialetto toscano, {{small|Con alcune ricerche etimologiche sulle medesime degli Accademici Filopatridi, opera postuma supplita, ed accresciuta notabilmente}}'', Vol. I, Presso Giuseppe-Maria Porcelli, Napoli, 1789, [https://books.google.it/books?id=NxcJAAAAQAAJ&dq=Vocabulario%20delle%20parole%20del%20dialetto%20Napoletano&hl=it&pg=PA97#v=onepage&q&f=false p.97]</ref>'
::{{spiegazione|Cetrulo nzemmentuto è il cetriuolo andato in semenza, che per esser divenuto insipidissimo, non è più atto a mangiarsi. Perciò in senso traslato dinota ''una persona assolutamente stupida, e senza sale in zucca.''}}
*'''Cèuze annevate<ref>Gelse nere, rese gelate dal freddo notturno che le ricopriva di un lievissimo velo bianco ('a neve). {{cfr}} ''C'era una volta a Napoli'', p. 50.</ref>.'''
:''Gelse ghiacciate, diacce.''
*'''Che arma de<ref name=epsilon />mammeta.'''<ref>Citato in [[Antonio Petito]], ''So masto Rafaele e non te ne ncarrica''', Tipo-litografia e Libreria di L. Chiurazzi, 1869, [https://books.google.it/books?id=nYOBKiDdgNQC&dq=&pg=PA10#v=onepage&q&f=false p. 10].</ref>
:''Che anima di tua madre.''
::{{spiegazione|''Ch'arm' 'e mammeta'': che diavolo, cosa diavolo. ''Tu che arma de mammeta aie fatto?''<ref>Da ''So masto Rafaele e non te ne ncarrica''', p. 10.</ref>''Tu ch'arm' 'e mammeta hê fatto?'': (ma) che diavolo hai fatto? cosa diavolo hai combinato?}}
*'''Che ddiece.'''<ref>Citato in Viviani, ''Teatro'', II, p. 95.</ref>
:''Che dieci.''
::{{spiegazione|Che cosa grande, grave<ref>La spiegazione è in ''Teatro'', II, p. 95</ref>. Che pezzo di, che gran pezzo di.}}
*'''Che m'ammacche<ref>Ammacca': schiacciare.</ref>?'''<ref>Citato in Mondadori, Meridiani, p. 1006.</ref>
::{{spiegazione|Che (frottole) mi stai raccontando? ''Ma che me staje ammaccanno?!'' Ma cosa mi stai raccontando, che razza di assurdità, balle, fandonie vorresti farmi credere?!}}
*'''Che se díce? 'E ssàrde se màgnano ll'alíce!'''<ref>Citato in ''Modern Etymological Neapolitan-English Vocabulary'', [https://books.google.it/books?id=kUcIRKwCZF4C&newbks=1&newbks_redir=0&lpg=PA202&dq=&hl=it&pg=PA202#v=onepage&q&f=false p. 202].</ref>
:''Che si dice? Le sarde si mangiano le alici!''
::{{spiegazione|Risposta scherzosa o elusiva alla domanda (fatta per curiosità invadente): Che si dice?}}
*'''Chella ca guarda 'nterra.'''<ref>Citato in Franco Pastore, ''Masuccio in Teatro: Ex Novellino Masutii, comoediae quattuor'', A.I.T.W. Edizioni, 2014, [https://books.google.it/books?id=n9yZBQAAQBAJ&lpg=PA113&dq=chella%20ca%20guarda%20'nterra&hl=it&pg=PA113#v=onepage&q&f=false]</ref>
:''Quella che guarda a terra.''
::{{spiegazione|La vagina.<ref>Corrisponde al numero 6 della smorfia napoletana.</ref>}}
*'''Chesta è 'a zita e se chiamma Sabella.'''<ref>Citato in ''I Proverbi di Napoli'', p. 69.</ref>
:''Questa (questa che vedi, e solo questa) è la fanciulla e si chiama Isabella.''
::{{spiegazione|Eccoti quanto mi avevi richiesto, per te non posso altro, non chiedermi altro.<ref>{{cfr}} ''I Proverbi di Napoli'', p. 69.</ref>Più in generale: questa è la situazione e non ci sono alternative, non resta che prenderne atto ed accettarla così com'è. Ci si deve accontentare di ciò che si ha.}}
*'''Chi m'a cecato.'''<ref>Citato in ''Viviani'', III, p. 58.</ref>
:''Chi mi ha accecato.''
::{{spiegazione|Chi me l'ha fatto [[azione|fare]].<ref>Spiegazione in ''Viviani'', III, p.58.</ref>}}
*'''Chi vene appriesso.'''<ref>Citato e spiegato in ''Ll'ode de Q. Arazio Fracco'', p. 514.</ref>
:''Chi viene dopo.''
::{{spiegazione|I posteri}}
*'''Chi vene appriesso s'u chiagne.'''<ref name=larmes/>
:''Chi viene dopo se lo piange.''
::{{spiegazione|Chi è addietro serri l'uscio, o Chi vien dopo serri la porta. / Saranno altri, quelli che verranno dopo, a sopportarne le conseguenze, a doversela sbrogliare.}}
*'''Chiachiello.'''<ref name=littlefish/>
::{{spiegazione|Persona del tutto inconsistente. Eccelle incontrastato nella sua sola autentica dote: le inesauribili, vacue e inconcludenti chiacchiere.}}
*'''Chiàgnene pure i pprete r'a via.'''<ref>Citato in Apicella, ''Il frasario napoletano'', p. 231.</ref>
:''Piangono anche le pietre della strada.''
::{{spiegazione|Al passaggio del corteo funebre piangono non solo le persone, ma anche le pietre della strada. Lo si dice, con enfasi, per dare risalto al dolore che si prova per la morte di una persona stimata e amata.}}
*'''Chiappo 'e mpiso.'''<ref>Citato in ''Ncopp' 'o_marciappiede'' p. 35.</ref>
:''Cappio da impiccato (appeso).''
::{{spiegazione|Tipo poco raccomandabile, losco; canaglia, malvivente, avanzo di galera, tipo patibolare, pendaglio da forca.}}
*'''{{NDR|'A}} Chiarenza.'''<ref name=codex/>
:''Nella parlesia:''<ref name=spikkesia/>'' il vino.''
*'''Chiavarse 'a lengua 'nculo''' o ''''ncanna'''.<ref>Citato in Giuseppe Giacco, ''[http://www.vesuvioweb.com/it/wp-content/uploads/Giuseppe-Giacco-Vocabolario-napoletano-vesuvioweb.pdf Schedario napoletano]'', ''vesuvioweb.com'', p. 81.</ref>
:''Mettersi la lingua nel didietro (o in gola).''
::{{spiegazione|Essere costretto a tacere perché si ha manifestamente torto o si è in una posizione indifendibile, insostenibile. Usato specie nell'espressione: ''Chiavate 'a lengua 'nculo!'' vale a dire: Taci! Tu parli pure? Non hai argomenti validi, non sei in condizioni di poter parlare, non hai titolo per poter parlare! Sei manifestamente in torto! ''Tu t'avisse sta' sulamente zitto!'' Tu dovresti solo tacere!}}
*'''Chillo ca cumbine tutte 'e guaie.'''<ref name=K/>
:''Quello che combina tutti i guai.''
::{{spiegazione|Il [[pene]].}}
*'''Chillo 'e coppa.'''<ref>Citato in [[Raffaele Viviani]], ''I dieci comandamenti'', [https://books.google.it/books?id=VTfskxLqACcC&lpg=PA31&dq=&pg=PA31#v=onepage&q&f=false p. 31].</ref>
:''Quello di sopra.''
::{{spiegazione|[[Dio]].}}
*'''Chino 'i vacantarìa.'''<ref>Citato in Apicella, ''Il frasario napoletano'', p. 239.</ref>
:''Pieno di vuoto.''
::{{spiegazione|Si dice ironicamente di qualcosa, come un contenitore, un recipiente, un locale completamente vuoti.}}
*'''Chiò chiò parapacchiò, cevezo mio.'''<ref>Citato in ''I Proverbi di Napoli, p. 93.''</ref>
::{{spiegazione|Che gran scioccone sei, amico mio.}}
*'''Chiochiaro<ref>Secondo De Ritis da ''Chiochia'', scarpa di fattura grossolana calzata dai pastori abruzzesi. {{Cfr}} De Ritis, ''Vocabolario napoletano lessigrafico e storico'', p. 329.</ref>.'''<ref>Citato in De Ritis, ''Vocabolario napoletano lessigrafico e storico'', p. 329.</ref>
:''Persona rozza, goffa, stupida; zotico, tanghero.''
*'''Chisto è nu cataplàsemo 'e semmente 'e lino.'''<ref>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 33.</ref>
:''Questo è un [[cataplasma]] di semi di lino.''
::{{spiegazione|Questo è un uomo noioso e molesto.}}
*'''Chiste è u paese 'i Mastu Rafele.'''<ref>Citato in Apicella, ''Il frasario napoletano'', I, p. 243.</ref>
:''Questo è il paese di Mastro Raffaele.''
::{{spiegazione|Qui ognuno fa i propri comodi, bada esclusivamente al proprio interesse e tutto, di conseguenza, versa nel più completo marasma.}}
*'''Chiste so' nummere!'''<ref>Citato in [[Renato De Falco]], ''Per moda di dire, {{small|ovvero Neo-nomenclatura emergente (con qualche riferimento napoletano)}}'', Guida Editori, 2010. ISBN 88-6042-821-1, [https://books.google.it/books?id=_NYrpxDQYUsC&lpg=PP1&dq=Renato%20De%20Falco&hl=it&pg=PA83#v=onepage&q&f=false p. 83].</ref>
:''Questi sono [[numero|numeri]]!''
::{{spiegazione|È successo; sta accadendo qualcosa di così sorprendente, incredibile, inaudito che bisogna (attraverso la [[w:La smorfia napoletana|smorfia]]) tradurlo in numeri e giocarli al lotto! Roba da pazzi, roba da pazzi!}}
*'''Ciaccà e medecà.'''<ref>Citato in Bello ed Erwin, ''Modern Etymological Neapolitan-English Vocabulary'', p. 57.</ref>
:''Ferire (a sangue scagliando una pietra) e medicare.''
::{{spiegazione|Dire una parola pungente, di critica, di rimprovero ed accompagnarla immediatamente, per attenuarne l'effetto, ad un'altra dolce, carezzevole, amichevole.}}
*'''Cicchignacco 'ncopp' â vótta.'''<ref>Citato in ''Proverbi e modi di dire napoletani'', p. 138.</ref>
:''«Cicchignacco» sulla botte.''
:oppure:
:'''Cicchignacco 'int'â buttéglia.'''<ref>Citato in Sergio Zazzera, ''Dizionario napoletano'', Newton Compton editori, Roma, 2016, p. 101. ISBN 978-88-541-8882-2</ref>
:''«Cicchignacco» nella bottiglia.''
::{{spiegazione|Cicchignacco è il nome con cui veniva venduto sulle bancarelle il «diavoletto di [[Cartesio]]». Locuzione riferita a personaggi di statura non alta e dal portamento goffo.}}
*'''Ciceremmuolle.'''<ref>Citato in Volpe ''Vocabolario napolitano-italiano: tascabile'', p. 73 e Francesco Cherubini, ''Vocabolario milanese-italiano'', Dall'Imp. Regia Stamperia, 1843, vol. 4, [https://books.google.it/books?id=3uY3AQAAMAAJ&dq=ciceremmuolle&hl=it&pg=PA548#v=onepage&q&f=false p.548]</ref>
:''[[cece|Ceci]] ammollati.''
::{{spiegazione|Cerimonie eccessive, moine, salamelecchi. ''Nun fà tutte 'sti ciceremmuolle!'' Non fare tutte queste cerimonie eccessive, tanti (finti) salamelecchi!}}
*'''{{NDR|Fà}} Ciento mesure e uno taglio.'''<ref>Citato in Citato in ''Archivio per lo studio delle tradizioni popolari'', Rivista trimestrale diretta da G. Pitrè e S. Salomone Marino, vol. II, Luigi Pedone Lauriel, Palermo, 1883, [https://archive.org/stream/archivioperlost00marigoog#page/n604/mode/2up/search/proverbi+napoletani, p. 597.]</ref>
:''(Fare) cento misure e un taglio.''
::{{spiegazione|Come i sarti che lavorano ripetutamente con metro e gesso prima di tagliare la stoffa, prepararsi con grande, eccessiva meticolosità, indugiando in minuziosi calcoli e prove prima di decidersi ad agire.}}
*'''Cinco e ccinco a diece e lo<ref name=Ω/>parrocchiano a quinnece.'''<ref>Citato in Pietro Paolo Volpe, ''Vocabolario napolitano-italiano: tascabile'', p. 73.</ref>
:''Cinque e cinque (sommano) a dieci, e (con) il parroco a quindici.''
::{{spiegazione|Si dice di chi va a sposarsi in chiesa; il particolare riferimento è al momento del rito in cui gli sposi congiungono le mani davanti al sacerdote che impartisce la benedizione.}}
*'''Ciuccio cu 'a varda ncuollo.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 450.</ref>
:''Asino con il basto addosso.''
::{{spiegazione|Asino calzato e vestito, persona di crassa ignoranza.}}
*'''Ciuccio 'e carretta.'''<ref name=tripalium>Citato in Armando Cenerazzo, ''Rose rosse e rose gialle, {{small|Nuove poesie napoletane}}'', Alfredo Guida Editore, Napoli, 1957, [https://books.google.it/books?id=lTF7BwXMuq4C&lpg=PA296&dq=Cenerazzo&hl=it&pg=PA141#v=onepage&q&f=false p. 141]</ref>
:''Asino di carretta.''
::{{spiegazione|Uomo che lavora molto duramente.}}
*'''Ciuciulià.'''<ref>Citato in Apicella, ''Il frasario napoletano'', p. 220.</ref>
:''Sussurrare, bisbigliare.''
*'''Ciuotto ciuotto.'''<ref>Citato in Salvatore Cerino, ''{{sic|Immenzità}}'', Alfredo Guida Editore, Napoli, 1997, [https://books.google.it/books?id=cQHAzKNaaiEC&lpg=PA70&dq=&pg=PA70#v=onepage&q&f=false p. 70] </ref>
:''Sazio sazio (sazissimo). Rimpinzato ben bene. "''Farse ciuotto ciuotto''". Satollarsi, rimpinzarsi.''
*'''Co lo siddivò.'''<ref name=bradipo>Citato in ''Lo Cuorpo de Napole e lo Sebbeto'', 1862, anno III, 27 aprile 1862, p. 462.</ref>
:''Cu 'o siddivò: Con il se Dio vuole.''
::{{Spiegazione|''Ghire co lo siddivò''<ref name=bradipo/>, in forma corrente: ''Jì cu 'o siddivò'': andare con il se dio Vuole. Agire, operare molto molto a rilento, molto fiaccamente, svogliatamente, senza iniziativa, senza alcuna efficacia, incisività, affidandosi passivamente alla volontà e all'intervento risolutore di Dio.)}}
*'''Cola mena a Ciccio e Ciccio 'a mena a Cola.'''<ref name=franknico>Citato in A.F.Th. van der Heijden ''Doodverf'', [https://books.google.it/books?id=yTd4AAAAQBAJ&lpg=PT261&dq=A.F.Th.%20van%20der%20Heijden&hl=it&pg=PT49#v=onepage&q&f=false p. 49]</ref>
:''Cola butta a Ciccio e Ciccio la butta a Cola.''
::{{spiegazione|Gettarsi reciprocamente la colpa addosso. Fare a scaricabarile.}}
*'''Comm'a che!'''<ref>Citato in Christopher Wagstaff, ''Italian Neorealist Cinema. {{small|An Aesthetic Approach }}'', University of Toronto Press, Toronto / Buffalo / London, 2007, [https://books.google.it/books?id=nzgzEwEb_fcC&lpg=PA453&dq=&pg=PA453#v=onepage&q&f=false p. 453].</ref><ref>Citato in ''Poesie napoletane'', p. 95.</ref> o: '''Comme a chè'''<ref>Citato in ''Lo lampo'', Volumi 1-2, anno I, n. 95, 29- 11- 1875, [https://books.google.it/books?id=90MiAQAAIAAJ&dq=&pg=PA95-IA6#v=onepage&q&f=false p. 4]</ref>
::{{spiegazione|Eccome! Altro che! Che di più non si può! Es.: '' Fa cavero comm'a cche!'' ''Chiove comm'a che!'' ''È bello comm'a che!'' Altroché se fa caldo! Piove, eccome! È bello, caspita se è bello, come puoi dubitarne!}}
*'''Comm'è {{sic|bera}} 'a morte.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 241.</ref>
:''Come è vera la morte!''
::{{spiegazione|''Comm'è vera 'a morte!'' Te / Ve lo giuro, devi / dovete credermi!}}
*'''Comme ‘a mettimmo nomme?'''<ref>Citato in Antonino Guglielmi, ''Il commissario'', [https://books.google.it/books?id=_JveAwAAQBAJ&lpg=PA61&dq=guglielmi%20il%20commissario&hl=it&pg=PA20#v=onepage&q&f=false]</ref>
:''Come le mettiamo nome? Come la chiamiamo? Come la battezziamo?''
::{{spiegazione|Come la mettiamo? Come la risolviamo? E poi che si fa? E adesso che si fa? Come se ne viene, verrà fuori? (col sottinteso che è estremamente difficile se non impossibile trovare una soluzione, venirne fuori ed è quindi mille volte preferibile evitare '''o 'mpiccio'', il guaio.)}}
*'''Comme 'avuote e comme 'o ggire, sempe sissantanove è.'''<ref>Citato in Vittorio Pupillo, ''Proverbi, {{small|Riflessioni sulla saggezza del passato, per un corretto comportamento nel presente}}'', vol. I, Youcanprint Self-Publishing, TRICASE (LE), 9788891115768, [https://books.google.it/books?id=KLECAwAAQBAJ&lpg=PA205&dq=&pg=PA205#v=onepage&q&f=false p. 205]</ref>
:''Come lo volti e come lo giri, sempre sessantanove è.''
::{{spiegazione|La cosa è assolutamente evidente, incontrovertibile, immutabile. Questa è la nuda evidenza, questi sono i fatti, non c'è modo di considerarli, interpretarli altrimenti.}}
*'''Comme Dio cumanna.'''<ref>Citato in Colomba Rosaria Andolfi, ''Chicchi di grano. {{small|Poesie, macchiette, teatro in versi, testi di canzoni}}'', Guida, Napoli, 2005. ISBN 88-6042-114-4, [https://books.google.it/books?id=8Nkhch3DZxMC&lpg=PA41&dq=pg=PA41#v=onepage&q&f=false p. 41]</ref>
:''Come Dio comanda.''
::{{spiegazione|A regola d'arte.}}
*'''Comme mme suone tu, così t'abballo.'''<ref>Citato in ''Le muse napolitane'', Egloga IX, p. 346.</ref>
:''A seconda di come suoni, così io ballo.''
::{{spiegazione|Prestazioni e compenso devono essere commisurati.}}
*'''Comme me vide, me scrive.'''<ref>Citato in Apicella, ''I ritte antiche'', p. 258.</ref>
:''Come mi vedi, (così) mi scrivi.''
::{{spiegazione|Sono così come mi vedi, non ho nulla da nascondere.}}
*'''Comme te piace 'o vino cu' a neve!'''<ref>Citato in Enzo Moscato, ''L'angelico bestiario'', Ubulibri, Milano, 1991, [https://books.google.it/books?hl=it&id=Q64IAQAAMAAJ&dq=%E2%80%98o+vino+c%E2%80%99%E2%80%98a+neve&focus=searchwithinvolume&q=%E2%80%98o+vino+c%E2%80%99%E2%80%98a+neve p. 111].</ref>
:''Come ti piace il vino con la neve (con il ghiacco)!''
::{{spiegazione|(Di' la verità): questo ti fa tanto divertire, per questo te la stai spassando un mondo! ci stai provando gran gusto!}}
*'''Copia cupiella.'''<ref>Citato in Colomba Rosaria Andolfi, ''Chicchi di grano. {{sic|Poesie, macchiette, teatro in versi, testi di canzoni}}'', Alfredo Guida Editore, 2005. ISBN 88-6042-114-4, [https://books.google.it/books?id=8Nkhch3DZxMC&lpg=PA109&dq=&pg=PA109#v=onepage&q&f=false p.109.]</ref>
::{{spiegazione|Scopiazzatura. ''Fà copia cupiella''. Copiare di nascosto. Scopiazzare.}}
*'''Coppa coppa.'''<ref>Citato in [[Adam Ledgeway]], ''Grammatica diacronica del napoletano'', Max Niemeyer Verlag, Tubinga, 2009, [https://books.google.it/books?id=jsHJnzvJHxAC&lpg=PA79&dq=coppa%20coppa%20napoletano&hl=it&pg=PA80#v=onepage&q&f=false p. 80.] ISBN 978-3-484-52350-0</ref>
:''Proprio sopra.''<ref>La traduzione è in Ledgeway, {{cfr}} ''Grammatica diacronica del napoletano'', p. 80.</ref>.
*'''Coppole 'e cazzo.'''<ref>Citato in Bruno Esposito, ''Le avventure di Pāspokaz'', nota introduttiva di [[Roberto Saviano]], NonSoloParole Edizioni, Pollena Trocchia (Na), 2006<sup>1</sup>, [https://books.google.it/books?id=NIBZkE4pkuMC&lpg=PA28&dq=coppole%20'e%20cazzo&hl=it&pg=PA28#v=onepage&q&f=false p. 28]</ref>
:"''Berretti di pene.''"
::{{spiegazione|Niente. ''Si nun fatiche te magne coppole 'e cazzo.'' Se non lavori, non mangi un bel niente.}}
*'''Coppola e denocchie!'''<ref>Citato in '''O "luciano" d<nowiki>'</nowiki>'o Rre'', prefazione, p. 6.</ref>
:''Berretto alle ginocchia!''
::{{spiegazione|Giù il cappello!}}
*'''{{NDR|'A}} cravatta a rabbà.'''
:''La cravatta ''à rabat''. Si adoperava non annodata sul tight<ref>{{cfr}} ''C'era una volta Napoli'', p. 89.</ref>.''
*'''Cresemisso'''<ref>Dall'inglese ''Christmas'', Natale. {{cfr}} ''Del parlar napoletano'', p. 99.</ref>'''.'''<ref>Citato, con spiegazione, in ''Del parlar napoletano'', p. 99.</ref>
::{{spiegazione|Regalo natalizio.}}
*'''Cricco, Crocco e Manecancino.'''<ref>Citato in ''Lu Trovatore'', 1867, [https://books.google.it/books?id=DVdgeO_gTcUC&dq=cricco%20crocco%20e&hl=it&pg=PA5-IA59#v=onepage&q&f=false]</ref>
:''(I Signori) Martinetto, Gancio e Mano con l'uncino.''
::{{spiegazione|La [[w:Banda Bassotti|Banda Bassotti]] napoletana. Gente, quindi, da cui stare alla larga.}}
*'''Crisce santo.'''<ref>Citato in Pietro Paolo Volpe, ''Vocabolario napolitano-italiano'', p. 87.</ref>
:''Cresci santo.''
::{{spiegazione|Equivalente dell'italiano: Salute! Si dice ai bambini, ai ragazzi (e talvolta, scherzosamente, anche agli adulti) che starnutiscono.}}
*'''Cu 'e ppacche dint'a ll'acqua.'''<ref>Citato in Antonino Guglielmi, ''Una bufera senza fine'', 2012, [https://books.google.it/books?id=fiDsAwAAQBAJ&lpg=PA75&dq=&pg=PA75#v=onepage&q&f=false p. 75]. ISBN 978-1-291-07197-9.</ref>
:''Con le natiche nell'acqua.''
::{{spiegazione|''Sta' cu 'e ppacche dint'a ll'acqua.'' Essere in grande miseria.}}
*'''Cu n'appietto 'e core.'''<ref>Citato in ''Poesie napoletane'', p. 80.</ref>
::{{spiegazione|(''Appietto 'e core'': Asma.) ''Cu n'appietto 'e core'', con una stretta al cuore.}}
*'''Cu n'uocchio frjie 'o pesce 'e cu' 'nato guarda a gatta.'''<ref>Citato in ''A Napoli mentre bolle la pentola'', p. 54.</ref>
:''Con un occhio frigge il pesce e con un altro guarda la gatta.''
::{{spiegazione|''Cu n'uocchio friere 'o pesce e cu' n'ato guardà 'a gatta'' (o anche, in modo più sintetico: ''Friere 'o pesce e guardà 'a gatta''): con un occhio friggere il pesce (seguirne la cottura) e con un altro guardare (sorvegliare) il gatto perché non lo mangi. Eseguire un'operazione, svolgere un compito restando estremamente e costantemente vigilanti.}}
*'''Cu' na mano nnanze e n'ata areto.'''<ref>Citato in ''Filumena Marturano'', in [[Eduardo De Filippo]] ''Teatro'', CDE, Milano, stampa 1985, p. 157.</ref>
:''Con una mano davanti ed un'altra dietro.''
::{{spiegazione|(Coprendosi natiche e genitali nudi con le mani: in miseria assoluta, in assoluta perdita, rimettendoci tutto, sconfitti e delusi, senza più prospettive, restando con un pugno di mosche in mano. Si veda, più in dettaglio: ''Fa zita bona''.}}
*'''Cu nna fúna 'ncànna.'''<ref>Citato in ''Modern Etymological Neapolitan-English Vocabulary'', [https://books.google.it/books?id=kUcIRKwCZF4C&lpg=PA514&dq=uocchie%20vacante.&hl=it&pg=PA97#v=onepage&q&f=false p. 97 Anteprima Google]</ref>
:''Con un cappio (fune) alla gola.''
::{{spiegazione|Fare qualcosa cu nna fúna 'ncànna: per costrizione, contro la propria volontà.}}
*'''Cu 'o culo 'a fossa.'''<ref>Citato in ''TuttoTotò'', p. 58.</ref>
:''Con il sedere nella fossa. Con il piede nella fossa.'' ''Stà cu 'o culo 'a fossa.'' (Essere prossimi alla morte).
*'''Cu' 'o ttè' cu' 'o {{sic|nnè}}, cu' 'o piripisso e cu' 'o papariallà!...'''<ref>Citato in Altamura e Giuliani, p. 54.</ref>
::{{spiegazione|Parole puramente onomatopeiche per denotare una persona assai brutta.}}<ref>La spiegazione è in Altamura e Giuliani, ''Proverbi napoletani'', p. 54.</ref>
*'''Cu u cavalle 'i San Francische.'''<ref>Citato in Apicella, ''Il frasario napoletano'', p. 275.</ref>
:''Con il cavallo di [[Francesco d'Assisi|San Francesco]].''
::{{spiegazione|San Francesco, com'è ovvio, non possedeva cavalli; i piedi erano il solo mezzo di cui disponeva per viaggiare. Andare col cavallo di San Francesco significa quindi andare a piedi.}}
*'''Cucchiere appatrunate.''' e '''Cucchiere d'affitte.'''<ref>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 120.</ref>
::{{spiegazione|''Appatrunate'', cocchieri che lavorano alle dpendenze di un proprietario, ''d'affitte'', cocchieri pubblici.}}
*'''{{NDR|'A}} Cuccuvaja de<ref name=epsilon/>puorto.'''<ref>Citato in [[Antonio Petito]], ''Pulcinella creduto D.<sup>a</sup> Dorotea pezza a ll'uocchio'', Stabilimento Tipografico dei Fratelli De Angelis, Napoli, 1868, [https://books.google.it/books?id=cbhd1fbnUxoC&dq=&pg=PA11#v=onepage&q&f=false p. 11]</ref>
:''La [[Civetta]] di porto.''
::{{spiegazione|'''A Cuccuvaia 'e puorto'': una donna brutta, senza grazia, che porta male, paragonata alla scultura dell'aquila (scambiata dal popolo per una civetta) con le armi di Carlo V che sormontava la Fontana degli Incanti detta ''Funtana d' 'a cuccuvaja 'e puorto'', la Fontana della civetta di porto, fatta costruire dal viceré Don Pedro de Toledo e collocata in passato in Piazza del Porto conosciuta anche come Piazza dell'Olmo.<ref>{{cfr}} più estesamente Aurelio De Rose, ''Le Fontane di Napoli'', Newton Compton Editori, Roma, 1994, p. 52. ISBN 88-7983-644-7 </ref>}}
*'''Cule mpeciate.'''<ref>Citato e spiegato in ''Ll'ode de Q. Arazio Fracco '', p. 517.</ref>
:''Sederi impeciati.''
::{{spiegazione|Antica locuzione per dire: gli Inglesi "''perché sedendo sempre sul bordo delle navi i loro calzoni son macchiati di pece''<ref>In ''Ll'ode de Q. Arazio Fracco '', p. 517.</ref>."}}
*'''Cumeta.'''<ref name=patibolo/>
:''Aquilone.''
::{{spiegazione|Ma anche: [[w:|Lucanus cervus|cervo volante]]<ref name=lightlight/>.}}
*'''Cummatrella.'''<ref name=patibolo/>
:''Comarella.''
::{{spiegazione|Ma anche: [[w:Mustela nivalis|donnola]], umanizzata come: "piccola donna"<ref name=lightlight/>.}}
*'''Cuncià 'ncordovana.'''<ref name=toscodueseisei/>
:''Conciare alla maniera cordovana''.
::{{spiegazione|Maltrattare qualcuno con maleparole o atti fisici. Si riferisce alla cordovana, pelle di capra conciata a Cordova, un tempo molto costosa.}}
*'''Cuntà' 'e pìle d<nowiki>'</nowiki>'o cùlo.'''<ref>Citato, con spiegazione, in Sergio Zazzera, ''Dizionario napoletano'', p. 262.</ref>
:''Contare i peli del sedere.''
::{{spiegazione|Rivedere le bucce.}}
*'''{{NDR|'A}} Cunzèrva 'e pummaròla.'''<ref name=tomato>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 62.</ref>
:''La conserva di pomodoro.''
::{{spiegazione|Passato di pomodoro che in passato veniva esposto d'estate al sole. La lunga esposizione al sole estivo si protraeva fino a che il passato di pomodoro non si fosse ristretto al massimo e rappreso quanto bastava. Non una qualsiasi conserva di pomodoro, dunque, se: " [...] quando una punta di cucchiaio di quella rossa poltiglia si mescolava alla pasta con fagioli (non escluso un pizzico di pepe) o al ragù (che bisognava far ''pippiare'' per molte ore), allora si creavano i motivi per esaltare la Divina Provvidenza<ref>Da ''C'era una volta Napoli'', p. 62.</ref>."}}
*'''Cuoncio cuoncio.'''<ref>Citato in ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 156.</ref>
:''Piano piano, cautamente, garbatamente.''
*'''{{NDR|'O }} Cuónzolo''' e a Napoli '''{{NDR|'O }} Cunzuólo.'''<ref name=locagua/>
::{{spiegazione|<nowiki>'</nowiki>''O cuónzolo'': pranzo offerto dai parenti ad una famiglia colpita da un lutto come consolazione per il dolore ed il digiuno sofferti. A Napoli prendeva il nome di <nowiki>'</nowiki>''o cunzuólo'': dono di pesci offerto ai familiari all'uscire del defunto dalla casa.<ref name=cons/>}}
*'''Cuopp'allesse.'''<ref>Citato in Giovanni Chianelli, ''{{sic|neapolitan}} express: pizza e cibi di strada'', testo di Giovanni Chianelli, traduzioni di Phil Taddeo, Rogiosi, 2016, [https://books.google.it/books?id=t7XfDQAAQBAJ&lpg=PA83&dq=cuopp'allesse&hl=it&pg=PA83#v=onepage&q&f=false p. 83]. ISBN 978-88-6950-194-4</ref>
:''Involto di castagne lesse''
::{{spiegazione|L'umidità delle castagne deforma e affloscia il cartoccio che in più si tinge di macchie scure: Una donna priva di grazia e di bellezza.}}
*'''Curnuto e mazziato.'''<ref>Citato in Raffaele Viviani, ''Teatro IV'', a cura di Guido Davico Bonino, Antonia Lezza e Pasquale Scialò, Guida, Napoli, 1989, [https://books.google.it/books?id=4l3brCK8eskC&lpg=PA581&dq=Curnuto%20e%20mazziato.&hl=it&pg=PA581#v=onepage&q&f=false p. 581.]</ref>
:''Cornuto e bastonato''
::Il danno e, in più, anche le beffe.
*'''Curto e male 'ncavato.'''<ref>Citato in [[Antonella Cilento]], ''Bestiario napoletano'', Laterza, Roma-Bari, 2015, [https://books.google.it/books?id=a3eODAAAQBAJ&lpg=PT36&dq=Curto%20e%20male%20'ncavato..&hl=it&pg=PT36#v=onepage&q=Curto%20e%20male%20'ncavato..&f=false] ISBN 9788858120323</ref>
:''Basso e cattivo.''
==D==
*'''D. Luigi'''.<ref>Citato in ''Usi e costumi dei camorristi'', p. 163.</ref>
:''Don Luigi.''
::{{spiegazione|Il portazecchini, il portamonete, nel gergo della malavita antica.}}
*'''Da Vattro a Tile.'''<ref>Citato in ''Collezione di tutti i poemi in lingua Napoletena'', Vol. 23, [https://books.google.it/books?id=LXAtAAAAMAAJ&dq=Napoletena%2C%20Volume%2023&hl=it&pg=PA52#v=onepage&q&f=false p. 52]</ref>
:''Da Battro a Tile.''
::{{spiegazione|Antica espressione impiegata col significato di: distanza grandissima, enorme fra due punti. Nel mondo intero, ovunque nel mondo.}}
*'''Dà zizza pe ghionta.'''<ref>Citato in Francesco Cerlone, ''Il barbaro pentito'', Napoli, 1784, [https://books.google.it/books?id=M_mo3BJu0BkC&dq=il%20barbaro%20pentito&hl=it&pg=RA2-PA33#v=onepage&q&f=false p. 33.]</ref>
:''Dare mammella (di vacca) in aggiunta.''
::{{spiegazione|Dare sì in aggiunta, per soprammercato, ma qualcosa di assai scarso valore e quindi, in realtà, causare ulteriore danno.}}
*'''Dare<ref name=Δ>In forma corrente: Da'.</ref>u lardo int'a fiura.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 167.</ref>
:'' ''Da' o lardo int' 'a fiura.'' Dare il lardo nella figura.''
::{{spiegazione|Lo si dice di venditori che danno il meno possibile. Usare parsimoniosamente.}}
*'''Darse 'e pizzeche ncopp' 'a panza.'''<ref>Citato in ''ANTHROPOS IN THE WORLD'', anno XIV, nn. 9-10, 2018, [https://books.google.it/books?id=nHtyDwAAQBAJ&lpg=PA20&dq=it&pg=PA20#v=onepage&q&f=false p. 20].</ref>
:''Darsi i pizzichi sulla pancia.''
::{{spiegazione|Rassegnarsi. Sopportare con rassegnazione.<ref>La spiegazione è in ''ANTHROPOS IN THE WORLD'', 2018, p. 20.</ref>}}
*'''{{NDR|Ha}} Dato 'e rrecchie a 'o conciatiane<ref>'''O tiano'': il tegame.</ref>.'''<ref>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 18.</ref>
:''Ha dato le orecchie all'aggiustapentole.''
::{{spiegazione|Non sente, è sordo. Si pensava forse che quest'artigiano a causa del rumore delle stoviglie o del trapano che le forava per far passare il fil di ferro fra margini da ricongiungere, spalmando poi di mastice le commessure, col tempo subisse danni all'udito.<ref>{{cfr}} ''C'era una volta Napoli'', p. 18.</ref>}}
*'''Diasilla.'''<ref>Citato in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 165.</ref>
:''[[w: Dies irae|(Dies irae) Dies illa]].''
::{{spiegazione|Lamentazione lunga e monotona. Discorso noioso, solfa.}}
*'''Dicette Pulecenella: pe' mmare nun c'è [[taverna]].'''<ref>Citato in Vezio Melegari, ''Manuale della barzelletta'', Mondadori, Milano, 1976, p. 35. Nel libro: «Dicete Polecenella, pe mmare non c'è taverna».</ref> {{NDR|[[wellerismi|wellerismo]]}}
:''Disse Pulcinella: per mare non c'è taverna.''
::{{spiegazione|Ogni cosa sta nel suo luogo e non puoi aspettarti che sia diversamente. Si usa anche per raccomandare di evitare i viaggi per mare, se non strettamente necessari (ma si usa anche la variante moderna "pe' ccielo e pe' mmare", per includere i viaggi in aereo).}}
*'''Dicette 'o pappecio vicino 'a noce: damme 'o tiempo ca te spertoso.'''<ref>Citato in Pasquale Sabbatino, Giuseppina Scognamiglio, ''Peppino De Filippo e la comicità nel Novecento'', Edizioni scientifiche italiane, 2005.</ref>
:''Disse il [[verme]] alla [[noce]]: dammi il tempo che ti buco.''
::{{spiegazione|Con il tempo si riesce a fare qualunque cosa: perfino il ''pappecio'' (un verme) riesce a bucare il guscio della noce.}}
*'''Ddie.'''<ref name=ten>Citato in Apicella, ''Il frasario napoletano'', p. 298.</ref>
:''Dio.''
::{{spiegazione|Di incalcolabile grandezza.}}
*'''De gustibus non est sputacchiandum.'''<ref>Citato in Apicella, ''Il frasario napoletano'', p. 295.</ref>
::{{spiegazione|Resa in chiave parodistica del latino '''''[[w:|De gustibus non est disputandum]]'''''. ([[Proverbi latini]])}}. Lo si dice con molta ironia quando non si può o si è preferibile non consigliare chi si comporta in modo strano, dissennato, oppure si sa in anticipo che il nostro avvertimento non verrebbe tenuto in nessun conto.}}
*'''Diece.'''<ref name=ten/>
:''Dieci.''
::{{spiegazione|Estremamente grande, con allusione alla grandezza più assoluta: Dio. Lo si usa anche quando, per riguardo, si vuole evitare di dire ''Ddie'', con uguale significato di incalcolabile grandezza. Es.: '''Tu si' nu diece 'i fetente!'''<ref name=ten/>, anziché '''Tu si' nu Ddie 'i fetente!'''<ref name=ten/> ''Sei un grandissimo mascalzone!''; '''Tu si' nu diece 'i fesse!'''<ref name=ten/>, anziché '''Tu si' nu Ddie 'i fesse!'''<ref name=ten/>, ''Sei un fesso colossale''; '''Agge pigliate na diece 'e paura!'''<ref name=ten/>, ''Ho preso un terribile spavento.''}}
*'''Dimane 'o gallo canta matina.'''<ref>Citato in Raffaele Viviani, ''Teatro'', vol. V, Guida, Napoli, 1991, [https://books.google.it/books?hl=it&id=fURdAAAAMAAJ&dq=dimane+canta+matina&focus=searchwithinvolume&q=gallo+canta p. 273]</ref>
:''Domani il gallo canta mattina.''
::{{Spiegazione|Domani la giornata sarà piena d'impegni.}}
*'''Dint' 'a na vutata d'uocchie.'''<ref>Citato in [[Annibale Ruccello]], ''Ferdinando'', prefazione di [[Isa Danieli]], Alfredo Guida Editore, Napoli, 1998. ISBN 88-7188-273-3 [https://books.google.it/books?id=rd4jVbdlEvAC&lpg=PA55&dq=&pg=PA55#v=onepage&q&f=false p. 55]</ref>
:''In un volgere di sguardo (Dentro una girata di occhi). ''
::{{Spiegazione|In un attimo.}}
*'''Dio 'o sape e a Maronna 'o vere.'''<ref>Citato in Annibale Ruccello, ''Scritti inediti: {{small|una commedia e dieci saggi}}'', con un percorso critico di Rita Picchi, Gremese, Roma, [https://books.google.it/books?id=9ukZxAUHJawC&lpg=PA75&dq=&pg=PA55#v=onepage&q&f=false p.55]. ISBN 88-8440-307-3</ref>
:''Dio lo sa e la Madonna lo vede.''
::{{spiegazione|Solo Dio e la Madonna possono sapere cosa mi è successo! Si invocano così, nello sconforto, Dio e la Madonna, come ad implorarne l'intervento, quando si attraversa un momento particolarmente difficile.}}
*'''Don Andrea, 'mmiez'ê 'mbroglie s'arrecréa.'''<ref>Citato in ''[https://dettinapoletani.it/bwl-knowledge-base/don-andrea-mmieze-mbroglie-sarrecrea/ Don Andrea, 'mmiez'ê 'mbroglie s'arrecréa]'', ''dettinapoletani.it''.</ref>
:''Don [[Andrea]], in mezzo agli "imbrogli" se la gode un mondo.''
::{{spiegazione|Al tipo di Don Andrea non corrisponde certo una natura contemplativa, non una natura irenica. Al contrario, più intricate, più complicate – anche al limite della poca limpidezza, anche torbide – sono le situazioni in cui opera, più irto di ostacoli il cammino, più arduo il cimento, più forti gli attriti, più grande l'incatenamento, il trascinamento nella forza di gravità, e tanto più ci dà dentro di gusto, tanto più corruschi rifulgono i suoi specialissimi, duttilissimi, svariatissimi, versatilissimi, consumatissimi, collaudatissimi, scaltrissimi, sagacissimi, sapientissimi talenti, tanto più vertiginoso cresce il godimento che ne ritrae.}}
*'''Don Ciccillo Caramella.'''<ref>Citato in Sergio Zazzera, ''Dizionario napoletano'', p. 83.</ref>
::{{spiegazione|Persona vestita con dubbia eleganza.}}
*'''Don Frichine.'''<ref name=stain/>
::{{spiegazione|L'elegantone, il bellimbusto.}}
*'''Don Giuvanne u tène nnanze e u va ascianne arrete.'''<ref>Citato in ''Il Frasario napoletano'', p. 304.</ref>
:''Don Giovanni lo tiene davanti e lo cerca dietro.''<ref>Traduzione in ''Il Frasario napoletano'', p. 304.</ref>
::{{spiegazione|Con questa frase, che contiene un'evidente allusione maliziosa, si prende in giro chi cerca qualcosa che sta proprio sotto i sui occhi.}}
*'''Don Saciccio.'''<ref>Citato in ''L'amore a dispetto'', Stamperia Flautina, Napoli, 1806, [https://books.google.it/books?id=SpS118AUIooC&dq=don%20Saciccio&hl=it&pg=PA40#v=onepage&q&f=false p. 40.]</ref>
:''Don Salsiccia.''
::{{spiegazione|Uomo che non vale nulla.}}
*'''Don Simone, stampa e cumpone.'''<ref>Citato in Angelo Allegri, ''I suoi bigini per i concorsi sbaragliano i best sellers: «Il segreto è parlar chiaro»'', ''Il Giornale'', 12 giugno 2018.</ref>
:''Don Simone, stampa e compone.''
::{{spiegazione|Così viene definito con ironia chi per stupidità, arroganza, per smisurata, illimitata autostima sia convinto di poter fare tutto da solo, di non aver mai bisogno dell'aiuto o del consiglio di nessuno. Lo si può dire anche dei bugiardi, dei ciurmatori, dei faraboloni, dei millantatori.}}
*'''Doppo arrubbato Santa Chiara mettette 'e porte 'e fierro.'''<ref>Citato in Mario Guaraldi ''La parlata napolitana'', Fiorentino, Napoli, 1982, [https://books.google.it/books?id=tqYdAQAAIAAJ&q=doppo+arrubbato&dq=doppo+arrubbato&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwjVp_Dtg8rfAhVOw1kKHRsNA0gQ6AEINDAC p. 58]</ref>
:''Dopo che la Basilica di Santa Chiara fu derubata, vennero messe le porte di ferro. (Dopo rubato Santa Chiara mise le porte di ferro).''
::{{spiegazione|Locuzione proverbiale: prendere provvedimenti, porre rimedio quando è ormai tardi.}}
:::Chiudere la stalla dopo che i buoi sono scappati. ([[modi di dire italiani|modo di dire italiano]])
*'''Doppo 'o lampo vène 'o truono: si' fesso e nun te n'adduóne.'''<ref>Citato in Altamura e Giuliani, ''Proverbi napoletani'', p. 190.</ref>
:''Dopo il lampo viene il tuono: sei fesso e non te ne accorgi.''
::{{spiegazione|Giro di frasi giocoso per rimproverare, canzonandolo, chi agisce o pensa da sprovveduto: Ma ti vuoi svegliare un po' fessacchiotto che non sei altro?}}
*'''Duorme, zetella, ca 'a sciorta veglia.'''<ref name=franknico/>
:''Dormi, zitella, che la (sorte, fortuna) è desta.''
::{{spiegazione|(Detto con ironia) Certo, aspetta pure senza darti pena, quello che speri si avvererà...}}
*'''Durmì c' 'a zizza mmócca.'''<ref>Citato in ''Modern Etymological Neapolitan-English Vocabulary'', p. 528.</ref>
:''Dormire con la mammella in bocca (poppando beatamente).''
::Essere molto ingenui, non rendersi conto di nulla.
==E==
*'''È a luongo 'o fatto!'''<ref>In Viviani, [[Teatro]], III, p. 60.</ref>
:''Il fatto, la faccenda va per le lunghe!''<ref>Traduzione in Viviani, [[Teatro]], III, p. 60. </ref>
*'''È asciuto lo<ref name=Ω/>sole a mezanotte.'''<ref>Citato in Marulli e Livigni, p. 13.</ref>
:'' ''È asciuto 'o sole a mezanotte'' È sorto (uscito, spuntato) il sole a mezzanotte.''
::{{spiegazione|In una situazione disperata è capitata un'improvvisa fortuna, si è presentata un'insperata soluzione.}}
*'''È asciuto pazzo 'o patrone.'''<ref>Citato in ''Dizionario completo della Canzone Italiana'', a cura di Enrico Deregibus, Giunti, 2010, [https://books.google.it/books?id=QBko1XW9KOUC&lpg=PA75&dq=pazz'%20'o%20patrone.&hl=it&pg=PA75#v=onepage&q&f=false p. 75] ISBN 9788809756250</ref>
:''È impazzito il padrone.''
::{{spiegazione|Si dice di chi, specie se avaro, diventa improvvisamente ed esageratamente generoso con tutti.}}
*''''E bane.'''<ref name=codex/>
:''Nella parlesia: i soldi.''<ref name=spikkesia />
*'''E bravo 'o fesso!'''<ref>Citato in Salvatore Cinciabella, ''Siamo uomini e caporali. Psicologia della disobbedienza'', prefazione di Philip Zambardo, nota introduttiva di Liliana De Curtis, FrancoAngeli, Milano, [https://books.google.it/books?id=rVZtAwAAQBAJ&lpg=PA144&dq=e%20bravo%20o%20fesso&hl=it&pg=PA144#v=onepage&q&f=false]</ref>
::''E bravo il [[stupidità|fesso]]!''
::{{spiegazione|Si dice a chi pontifica enunciando le più [[w:verità lapalissiane|lapalissiane]] ovvietà o sfoggia con grande vanto abilità alla portata di tutti.}}
*'''E buono.'''<ref name=altarbeiter>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 60.</ref>
:''Non ostante. Es: Viecchie e buono fatica ancora comm'a nu ciuccio. Anziano com'è, nonostante sia anziano, lavora ancora duro.''
*''''E cane dicenno.'''<ref>Citato in [[Annibale Ruccello]], ''Ferdinando'', presentazione di [[Isa Danieli]], Alfredo Guida Editore, Napoli, 1998, [https://books.google.it/books?id=rd4jVbdlEvAC&lpg=PP1&dq=Ruccello&hl=it&pg=PA13#v=onepage&q&f=false p. 13]</ref>
:''Dicendolo per i cani.''
::{{spiegazione|(Dicendolo (valga) per i cani, mai per gli uomini.) Formula di scongiuro: Che ciò non accada, non sia mai! Dio ne scampi!}}
*''''E ccaramelle 'e vrito.'''<ref name=tomato/>
:''Le caramelle di vetro.''
::{{spiegazione|Caramelle quadrate di colore giallo scuro, traslucide, ricavate dallo zucchero liquefatto. La poltiglia ottenuta era versata liquida su un marmo unto d'olio. Una volta rappresasi era tagliata a piccoli quadrati.}}
*''''E cazze ca abballano 'ncapa.'''<ref>Citato in Carlo Giarletta, ''Anime partenopee'', [https://books.google.it/books?id=bIwxDwAAQBAJ&lpg=PA32&dq=&pg=PA32#v=onepage&q&f=false] p. 32.</ref>
:''I peni che ballano in testa.''
::{{spiegazione|Grandissime preoccupazioni. ''Tené 'e cazze ca abballano 'ncapa'': essere assillati da grandissime preoccupazioni; l'opposto speculare di chi ''tene 'a capa fresca''.}}
*'''È cchiù 'a spesa ch'a 'mpresa.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 245.</ref>
:''È più la spesa che l'impresa.''
::{{spiegazione|Non ne vale la pena. Il risultato non giustifica i costi e l'impegno.}}
*'''‘E ccumparze ‘e ll'Aida.'''<ref>Citato in Sergio Zazzera, ''Dizionario Napoletano'', p. 114.</ref>
:''Le comparse dell'Aida.''
::{{spiegazione|Persone esitanti, indecise, titubanti.}}
*'''È fernuta a brenna.'''<ref>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 27.</ref>
:''È finita a crusca.''
::{{spiegazione|È un fiasco completo, un totale flop. Lo so dice di progetti intrapresi con grande speranza di successo e di vantaggi che, contro ogni aspettativa, falliscono. L'espressione trae origine dall'uso borbonico di far caricare per le esercitazioni i cannoni a crusca invece che a polvere da sparo.<ref>{{cfr}} ''C'era una volta Napoli'', p. 27.</ref>}}
*'''È fernuta 'a zezzenella.'''<ref>Citato in Ottorino Gurgo, ''Lazzari: una storia napoletana'', Guida, Napoli, 2005, [https://books.google.it/books?id=zH1BRrkAjw0C&lpg=PA172&dq=%C3%A8%20fernuta%20a%20zezzenella&hl=it&pg=PA172#v=onepage&q=%C3%A8%20fernuta%20a%20zezzenella&f=false p. 172] ISBN 88-7188-857-X</ref>
:È finita (non ha più latte) la (piccola) [[seno|mammella]].
::{{spiegazione|È finito il tempo delle vacche grasse. La pacchia è finita.}}
*''''E ffodere cumbattono e 'e sciabbule stanno appese.'''<ref>Citato in ''I Proverbi di Napoli'', p. 143.</ref>
:''I foderi combattono e le [[spada|sciabole]] restano appese.''
::{{spiegazione|Chi dovrebbe eseguire un compito resta inattivo e chi non ha quest'obbligo è costretto a farsene carico.}}
*'''È gghiuta 'a cart 'e musica 'mmane 'e barbiere.'''<ref name=barber>Citato in ''L'arte della fuga in ''tempo'' di guerra'', p. 26.</ref>
:''È andato a finire lo spartito in mano ai barbieri.''
::{{spiegazione|Si dice quando accade che qualcosa di importante finisca nelle mani di un incompetente.}}
*''''E lente 'e Cavour.'''<ref name=nose/>
:''Gli occhiali di [[Camillo Benso, conte di Cavour|Cavour]].''
::{{spiegazione|Le manette nel gergo della malavita.}}
*'''È ll'aria c' 'o mena.'''<ref>Citato in [[Salvatore Di Giacomo]], ''Poesie'', a cura di Davide Monda, BUR Rizzoli, Milano, [https://books.google.it/books?id=aYxaAQAAQBAJ&lpg=PP1&dq=Salvatore%20Di%20Giacomo&hl=it&pg=PT367#v=onepage&q&f=false 367]</ref>
:''È l'aria che lo porta.'''
::{{spiegazione|È nell'aria, si sente nell'aria, si avverte.}}
*'''È ‘na mola fraceta.'''<ref>Citato in Patrizia Mintz, ''Il custode degli arcani'', PIEMME, Milano, 2011,[https://books.google.it/books?id=atzMIJQDhHMC&lpg=PA286&dq=%C3%88%20'na%20mola%20fraceta.&hl=it&pg=PA286#v=onepage&q&f=false p. 286]</ref>
:''È una mola fradicia.''
::{{spiegazione|È uno scansafatiche.}}
*'''È na varca scassata.'''<ref>Citato in ''Lo Trovatore, Giornale del popolo'', 1871, [https://books.google.it/books?id=QhcwAAAAYAAJ&dq=%C3%A8%20na%20varca%20scassata&hl=it&pg=PA102-IA5#v=onepage&q&f=false]</ref>
:''È una barca rotta.''
::{{spiegazione|È un progetto, una realtà disastrosa. Fa acqua da tutte le parti.}}
*'''È na zarzuela.'''<ref>Citato in Renato De Falco, ''Alfabeto napoletano'', [https://books.google.it/books?id=FKYdAQAAIAAJ&q=%C3%A8+%27na+zarzuela&dq=%C3%A8+%27na+zarzuela&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwics_SXuN3lAhXRsKQKHVDOB64Q6AEIKDAA p. 516].</ref>
:''È una zarzuela.''
::{{spiegazione|"[...] cosa di poco conto, priva di mordente, piena solo (per dirla con [[William Shakespeare|Shakespeare]]) "di rumore e di vento" e che non significa nulla."<ref>La spiegazione, di Renato De Falco, è in ''Alfabeto napoletano'', p. 516.</ref>}}
*'''È notte u fatte.'''<ref>Citato in Apicella, ''Il frasario napoletano'', p. 334</ref>
::{{spiegazione|("È notte il fatto") È una situazione terribile ed è estremamente difficile venir fuori.}}
*'''È nu cacasicco.'''<ref>Citato in Giuseppe Giacco, ''Cultura classica e mondo subalterno nei Peducoli di Gennaro Aspreno Rocco'', testo integrale in latino e traduzione in vernacolo afragolese, Edizione Istituto di Studi Atellani, 1985, [https://books.google.it/books?id=WEBC99ouJRIC&lpg=PT8&dq&pg=PT52#v=onepage&q&f=false p. 52].</ref>
:''È un "evacua-scarso".''
::{{spiegazione|È avaro, spilorcio fino all'inverosimile, così tanto che ha fama di essere tiratissimo fin nel rilascio delle sue stesse deiezioni, pur di non cedere nulla che gli appartenga.}}
*''''E piere 'e Pilato.'''<ref>Citato in '''E scugnizze'', p. 21.</ref>
:''Ai piedi di [[Ponzio Pilato|Pilato]].''
::{{spiegazione|''Stà 'e piere 'e Pilato.'' Essere in grande privazione, afflizione, in estrema miseria.}}
*'''‘E pizzeche ncopp’’a panza.'''<ref name=fishetiello/>
:''I pizzichi sulla pancia.''
::{{spiegazione|''Darse 'e pizzeche 'ncopp' 'a panza'': Darsi i pizzichi sulla pancia: rassegnarsi, sopportare con rassegnazione. "[...] ''nun ce steva niente 'a mangià e io stevo allerta pe scummessa, e me devo ‘e pizzeche ncopp’’a panza'' [...]<ref>In Guglielmi, ''Ceceniello'', p. 23.</ref>. "[...] non c'era niente da mangiare e a stento mi reggevo in piedi e mi davo i pizzichi sulla pancia (sopportavo rassegnato) [...]"<ref>In Guglielmi, ''Ceceniello'', p. 23.</ref>.}}
*'''‘E ppérete ‘nnànt'â bànda.'''<ref>Citato in Sergio Zazzera, ''Dizionario napoletano'', p. 61.</ref>
:''I peti innanzi alla banda.''
::{{spiegazione|I peti del capobanda mentre cammina in testa alla formazione che avanza suonando fragorosamente. Azioni o iniziative inutili, inconsistenti, inconcludenti. ''Fa' 'e pperete 'nnant'â banda'': agire a vuoto, ma anche: darsi grandi arie di sapiente, senza averne i requisiti; comportarsi fastidiosamente da saccente.}}
*'''‘E ranavuóttole ‘int’â panza.'''<ref>Citato in Sergio Zazzera, ''Dizionario napoletano'', p. 283.</ref>
:''I [[rospo|rospi]] nella pancia.''
::{{spiegazione|''Tené 'e ranavuottole int' â panza'': avere i [[w:borborigmo|borborigmi]].}}
*'''È rimasto scupiérto a ramma.'''<ref name=copper>Citato in Altamura e Giuliani, '''Proverbi napoletani'', p. 161.</ref>
:''È rimasto scoperto a rame.''
::{{spiegazione|È stato smascherato, si è scoperto che è un imbroglione. (È venuto allo scoperto il rame che stava sotto la patina che lo dorava per falsificarlo.}}
*'''È robba d' 'o zi Peppe!'''<ref>Citato in [[Alberto Consiglio]], ''La camorra a Napoli'', a cura di Luigi Musella, Alfredo Guida Editore, Napoli, 2005, [https://books.google.it/books?id=B1U47jkA8q8C&lpg=it&pg=PA106#v=onepage&q&f=false p. 106]. ISBN 88-7188-917-7</ref> oppure: '''Facite passà, è rrobba 'e don Peppe.'''<ref>Citato in ''Napoli, punto e basta?'', p. 627.</ref>
:''È roba dello zio Peppe (Garibaldi)! oppure: Fate passare, è roba di don Peppe (Garibaldi)''.
::{{spiegazione|Sorta di parola d'ordine con cui i camorristi riuscivano a far entrare a Napoli qualsiasi cosa in totale franchigia, eludendo con questa formula ogni controllo. Il riferimento a Garibaldi è connesso alla decisione adottata del ministro dell'interno [[Liborio Romano]] poco prima dell'entrata di Garibaldi a Napoli il 7 settembre 1860, di affidare il mantenimento dell'ordine pubblico al capo della camorra Tore 'e Crescienzo ed ai camorristi suoi affiliati, integrandoli nei ranghi della Guardia cittadina. La già costituita Guardia di Pubblica Sicurezza fu successivamente abolita dal Ministro dell'interno e Prefetto di Polizia del Governo provvisorio [[Silvio Spaventa]] che mise in atto energiche misure repressive nei confronti della camorra.<ref>{{cfr}} ''La camorra a Napoli'', p. 106.</ref>}}
*''''E sbreglie p<nowiki>'</nowiki>'o saccone<ref>'''O saccone'': il pagliericcio.</ref>.'''<ref name =mouchoir/>
:''Le foglie secche di mais (la pula) per il materasso (il pagliericcio).''
::{{spiegazione|'''E sbreglie'' (chiamate anche ''sgòglie'') costituivano l'imbottitura dei materassi di chi non poteva permettersi la lana. Chi era tanto povero da non poter acquistare neppure le ''sbreglie'' riempiva i materassi con foglie secche di castagno raccolte in autunno personalmente in montagna<ref>{{cfr}} ''C'era una volta Napoli'', p. 55.</ref>}}
*''''E sciure 'e fiche.'''<ref>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 131.</ref>
:''I fiori di fichi.''
::{{spiegazione|I fichi primaticci, grossi e carnosi. La loro comparsa coincideva con la festa dei Santi Pietro e Paolo. Sembra che per anticiparne la maturazione si iniettasse nel frutto ancora piccolo e acerbo qualche goccia di olio.<ref>{{cfr}} ''C'era una volta Napoli'', p. 131.</ref>}}
*'''È {{sic|sparate}} u cannone!'''<ref>Citato in Apicella, ''Il frasario napoletano'', p. 341.</ref>
:''È sparato il cannone!''<ref>Così tradotto in Apicella, ''Il frasario napoletano'', p. 341.</ref>''È mezzogiorno.''<ref>In passato si usava dare il segnale di questa ora sparando con un colpo di cannone dall'altura di S. Martino. Apicella racconta un aneddoto riferito a questo modo di dire: Uno [[w:|scugnizzo]] chiese l'ora ad un passante, questi, volendo prenderlo in giro rispose: ''Guagliò, è mieziuorne manche nu cazze!'' Ragazzo, è mezzogiorno meno un c.....avolo!, intendendo dire scherzosamente che mancava un quarto d'ora a mezzogiorno. Quasi immediatamente da S. Martino risuonò il colpo di cannone e lo scugnizzo replicò ancor più maliziosamente: ''Signò, tiene nu cazzo arrete!'' Signore, hai un c.....avolo dietro!, cioè... il tuo orologio va indietro di un quarto d'ora.{{cfr}} Apicella, ''Il frasario napoletano'', p. 341.</ref>
*'''È stato pigliato cu 'o llardo ncuollo'''<ref>Citato in Eduardo Estatico e Gerardo Gagliardi, ''La cucina napoletana'', Newton Compton Editori, Roma, 2015. [https://books.google.it/books?id=61KnCgAAQBAJ&lpg=PT124&dq=nun%20c'%C3%A8%20perdenza&hl=it&pg=PT148#v=onepage&q=llardo&f=false]. ISBN 978-88-541-8756-6</ref>
:''È stato preso con il lardo addosso.''
::{{spiegazione|È stato colto in flagrante con la refurtiva.}}
*''''E stramacchio.'''<ref>Citato in Massimiliano Canzanella, ''8 Cunte s-pare'', Streetlib, [https://books.google.it/books?id=aAJbDAAAQBAJ&lpg=PP1&dq=massimiliano%20canzanella&hl=it&pg=PT18#v=onepage&q&f=false]</ref>
::{{spiegazione|Di nascosto, in segreto, clandestinamente, occultamente, alla chetichella.}}
*''''E tennose.'''<ref name=codex/>
:''Nella parlesia''<ref name=spikkesia/>'': il seno.''
*'''E tiritittittì!'''<ref>Citato in ''Mannaggia Bubba'', p. 28.</ref> variante: '''E tiritittittì, tirame 'na vranca 'e pile e ogne diece ne faie 'na nucchetella!'''<ref>Raccolto in area vesuviana dallo studioso Salvatore Argenziano, citato in ''Mannaggia Bubba'', p. 29.</ref>
:''E tiritittittì! ''variante'': E tiritittittì, tirami una manciata di peli e di ogni dieci ne fai un fiocchetto!''
::{{spiegazione|Non me ne importa un fico secco! Me ne infischio perdutamente!}}
*''''E toche toche.'''<ref>Citato in Luciano De Crescenzo, ''Tale e quale, {{small|Con un capitolo inedito}}'', Mondadori, [https://books.google.it/books?id=Rtg2CcWsHLkC&lpg=PT4&dq=toche%20toche&hl=it&pg=PT4#v=onepage&q&f=false p. 4]</ref>
:''Nella parlesia''<ref name=spikkesia/>'': le prosperose mammelle di un florido seno.''
*'''È trasuto 'e sicco e s'è avutato 'e chiatto.'''<ref name=slimfat>Citato in ''I Proverbi di Napoli'', p. 155.</ref>
:''È entrato "di secco" (umilmente) e si è girato "di grasso." (con superbia)''.
::{{spiegazione|È entrato timidamente ed ora vuole spadroneggiare.}}
*'''È venuto 'o Pat'abbate 'e ll'acqua.'''<ref name=slimfat/>
:''È venuto (giù) il Padre Abbate dell'[[pioggia|acqua]].''
::{{spiegazione|Si è rovesciato un terribile acquazzone.}}
*'''È zumpata 'a vacca 'ncuollo 'o vuoio<ref>Vojo: bue. {{cfr}} Pietro Paolo Volpe, ''Vocabolario napolitano-italiano: tascabile'', p. 384.</ref>.'''<ref>Citato in Patrizia Mintz, ''Veritas'', [https://books.google.it/books?id=mialvSCnCysC&lpg=PA1&dq=Patrizia%20Mintz&hl=it&pg=PT69#v=onepage&q&f=false p. 69].</ref>
:''È saltata la vacca addosso al bue''
::{{spiegazione|Si è capovolto il mondo, va tutto irreparabilmente alla rovescia.}}
*'''Ecce<ref>Tradotto da Apicella con l'onomatopeico: Eccì (rumore di uno starnuto).</ref>, stutate sunt lampioncelle!''' <ref>Citato in Apicella, ''Il frasario napoletano'', p. 314.</ref>
:''Si sono spenti i lampioncini!''
::{{spiegazione|[[w:|Latino maccheronico]] per dire che un'azione ha avuto termine o che una situazione è irrimediabilmente compromessa.<ref>Per quest'ultima interpretazione {{cfr}} Sergio Zazzera, ''Proverbi e modi di dire napoletani'', p. 230.</ref>}}
*'''Essere a banca d'u turrunaro.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 441.</ref>
:''Essere il banco del venditore ambulante di torroni.''
::{{spiegazione|I venditori di torrone sono i primi ad allestire, in occasione delle feste popolari, i banchi di vendita e gli ultimi ad andar via per esaurire la merce. La locuzione è riferita agli scrocconi che si presentano senza invito tutte le feste in cui si offre l'opportunità di banchettare lautamente. ''Essere 'a banca d' 'o turrunaro'': imbucarsi a tutte le feste e congedarsi per ultimi quando non resta più nulla da scroccare.}}
*'''Essere bona 'int'all'arma d'a 'a mamma.'''<ref name=tonnerre>Citato in ''La donna nei detti napoletani'', p. 46.</ref>
:''Essere formosa, procace fin dalle viscere (dall'anima) della mamma.''
*'''Essere cchiù luongo d' 'a misericordia 'e Dio.'''<ref name=erbarme>Citato in ''I Proverbi di Napoli'', p. 152.</ref>
:''Essere più lungo (alto) della misericordia di Dio.''
::{{Spiegazione|Essere di statura altissima.}}
*'''Èssere cuòrpo 'e veretàte.'''<ref>Citato in Partenio Tosco, pp. 265-6.</ref>
:''Essere corpo di verità''.
::{{spiegazione|Essere bugiardi, quindi esternare bugie e tenere in corpo le verità.}}
*'''Essere figlio 'e 'na cooperativa 'e pate.'''<ref name=mèrevolage>Citato in Antonio Altamura, ''Il dialetto napoletano'', Fausto Fiorentino, Napoli, 1961, p. 84, [https://books.google.it/books?hl=it&id=h1cRAQAAIAAJ&dq=mpren%C3%A0%27+%27e+feneste&focus=searchwithinvolume&q=mpren%C3%A0%27+].</ref>
:''Essere figlio di una cooperativa di padri.''
*'''Èssere gràsso 'e sùvaro.'''<ref name=toscodueseicinque>Citato in Partenio Tosco, p. 265.</ref>
:''Essere grasso di sughero''.
::{{spiegazione|Detto di notizie propagandate come accattivanti e nuove, ma che si rivelano nulla di entusiasmante.}}
*'''Essere miedeco 'e carrozza.'''<ref name=Aesculapius>Citato in ''Studi etno-antropologici e sociologici'', vol. XII-XIII, Atena, Napoli, 1984, p. 12, [https://books.google.it/books?id=CYkiAQAAMAAJ&q=miedeco+%27e+carrozza&dq=miedeco+%27e+carrozza&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwia3snP5IfdAhUlMuwKHdYpAm8Q6AEIJzAA]</ref>
:''Essere [[medico]] di carrozza.''
::{{Spiegazione|Essere medico di successo, ricco, ma anche: veniale, privo di scrupoli, esoso, interessato unicamente al guadagno.}}
*'''Essere 'na capafemmena'''<ref name=tonnerre/>
:''Essere una donna superlativamente bella.''
*'''Essere 'na Die 'e femmena, 'na femmena ' truono, na femmena ca fa fermà 'e rilorge, ecc...'''<ref name=tonnerre />
:''Essere una "Dio di donna" (dalle forme molto vistose), una donna di tuono, una donna che fa fermare gli orologi, ecc...''
*'''Essere 'nu gulìo {{sic|l}}'ommo'''<ref>Refuso: in realtà ''d'ommo'', di uomo.</ref>'''.'''<ref name=erbarme />
:''Essere un desiderio, una "voglia" d'uomo.''
::{{spiegazione|''Essere nu ''gulìo'' d'ommo.'' Essere un uomo insignificante, velleitario, mancato.}}
*'''Èsse nu mmoccafave.'''<ref>Citato in Apicella, ''Il frasario napoletano'', p. 365.</ref>
:''Essere un imboccafave, un mangia-fave.''
::{{spiegazione|''È nu mmoccafave.'': riferito a chi crede ingenuamente a tutto quel che gli si dice; detto di chi, senza un reale motivo, resta sbalordito di tutto ciò che vede, oppure di chi ha sempre dipinta sul volto un'espressione incantata, assente, come se guardasse nel vuoto.}}
*'''Èssere 'o soccùrzo 'e Pisa.'''<ref name=toscodueseisei>Citato in Partenio Tosco, p. 266.</ref>
:''Essere il soccorso di Pisa''.
::{{spiegazione|Essere una persona a cui è stato chiesto aiuto, ma che si presenta come disponibile solo dopo molto tempo dal fatto. Riprende un avvenimento della Repubblica di Pisa.}}
*'''Èssere tenàglia franzèse.'''<ref name=toscodueseicinque/>
:''Essere tenaglia francese''.
::{{spiegazione|Essere molto avari, prendere e non dare.}}
*'''Essere vajassa a re de Franza.'''<ref>Citato in Alessia Mignone, ''Francesismi nel dialetto napoletano'', a cura di Marcello Marinucci, Università degli Studi di Trieste, 2005, [https://www.openstarts.units.it/bitstream/10077/5148/1/Francesismi_dialetto_napoletano.pdf p. 28, § 34]. ISBN 978-88-8003-336-0</ref>
:''Essere serva del re di Francia.''
::{{spiegazione|''Sî vajassa a re de Franza'' o ''Sî 'na vajassa d' 'o rre de Franza'': sei serva del re di Francia, o, sei una serva del re di Francia: titolo tutt'altro che onorifico con cui una donna viene offesa in modo grave qualificandola come prostituta e, per di più, colpita dal cosiddetto [[sifilide|mal francese]].}}
==F==
*'''Fa a messa pezzuta.'''<ref>Citato in ''Usi e costumi dei camorristi'', p. 175.</ref>
:''Fare la messa elemosinata.''
::{{spiegazione|Messa pezzuta era la messa celebrata con la raccolta di elemosine fatta da giovani scalze, per la celebrazione di una messa votiva. ''Fa' 'a messa pezzuta'': affaccendarsi, rivolgendo a destra e a manca richieste insistenti, per ottenere qualcosa.}}
*'''{{sic|Fa}} a passa' cu' 'e fucetole.'''<ref name=pekfig>Citato in ''Del parlar napoletano'', p. 33.</ref>
:''Letteralmente: fare a passare, "superare" con i beccafichi.''
::{{spiegazione|Essere magro, magra come un beccafico.}}
*'''Fa' 'a passiata d' 'o rraù.'''<ref>Citato in ''I Proverbi di Napoli'', p. 158.</ref>
:''Fare la passeggiata del ragù.''
::{{spiegazione|Il ragù era un piatto tradizionale dei giorni festivi, fare la passeggiata del ragù significa fare la passeggiata domenicale.}}
*'''Fa' 'a seccia.'''<ref>Citato in [[Francesco Silvestri]], ''Teatro. Una rosa, due anime, tre angeli, quattro streghe'', Gremese, Roma, 2000<sup>1</sup>[https://books.google.it/books?id=SATDP9aY2mEC&lpg=PA110&dq=fa'%20%20'a%20seccia&hl=it&pg=PA110#v=onepage&q&f=false p. 110.] ISBN 88-7742-450-8</ref>
:''Fare la [[seppia]].''
::{{spiegazione|Gettare il malocchio.<ref>Anticamente ''Fare lo seccia'' significava: Farla da spavaldo. Su questo ed altri significati {{cfr}} D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 342.</ref>}}
*'''{{sic|Fa}} 'a visita d' 'o miedeco.''' <ref name=Aesculapius />
:''Fare la visita del medico.''
::{{Spiegazione|Fare una visita brevissima.}}
*'''Fà 'a vìsita 'e sant'Elisabetta.'''
:''Fare la [[visita]] di [[Elisabetta (madre del Battista)|sant'Elisabetta]].''
::{{spiegazione|Fare una visita interminabile.<ref name=Am79/>}}
*'''{{sic|Fa}} acqua {{sic|a'}} pippa.'''<ref>Citato in ''I Proverbi di Napoli'', p. 157.</ref>
:''Fa acqua la [[pipa]] (manca il tabacco).''
::{{spiegazione|Va male, sono al verde.}}
*'''Fa 'aucellone.'''<ref>Citato in Usi e costumi dei camorristi, p. 216.</ref>
:''Fare l'uccellone.''
::{{spiegazione|Persona che fa valere le proprie ragioni sbraitando. Chi, senza discrezione, dice ad alta voce alta cose che sarebbe meglio tenere segrete. Es: ''Statte zitto. Nun fà 'aucellone!''<ref>Citato in ''Usi e costumi dei camorristi'', p. 216.</ref> Sta' zitto. Non sbraitare, non berciare in questo modo! In Andreoli, col significato di: ''Uomo lungo e melenso.''<ref>Cfr. Andreoli, Vocabolario, p. 47.</ref>}}
*'''Fà' cannulicchie.'''<ref>Citato in Antonio Altamura, Francesco D'Ascoli, ''Lessico italiano-napoletano'', [https://books.google.it/books?id=8nUIAQAAIAAJ&q=Fa%27+cannulicchie.&dq=Fa%27+cannulicchie.&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwidxJvbo7XdAhXB2SwKHe0HBdsQ6AEILzAB], Regina, Napoli, 1970, p. 111.</ref>
:''Fare [[w:Solen marginatus|cannolicchi]].''
::{{spiegazione|Fantasticare, costruire castelli in aria.}}
*'''Fà' canta' 'e sùrece 'int'ô tiano.'''<ref>Citato in Sergio Zazzera, ''Proverbi e modi di dire napoletani'', p. .53</ref>
:''Far cantare i [[Topo|topi]] nella pentola.''
::{{spiegazione|Avere la straordinaria capacità, l'abilità di ottenere, realizzare quello che si desidera.}}
*'''Fa' 'e cose cu {{sic|e}} stentine 'mbraccio.'''<ref name=festina>Citato in Patrizia Rotondo Binacchi, ''A Napoli mentre bolle la pentola.'', [https://books.google.it/books?id=SAMMNZ0rPTEC&lpg=PA109&dq=fa%20'%20cosa%20juorno&hl=it&pg=PA109#v=onepage&q&f=false p. 109]</ref>
:''Fare le cose con gli intestini sulle braccia.''<ref>La traduzione è di Patrizia Rotondo Binacchi.</ref>
::{{spiegazione|Far le cose controvoglia.}}<ref>L'interpretazione è di Patrizia Rotondo Binacchi.</ref>
*'''Fa' {{sic|e}} 'nu pilo 'na trave.'''<ref>Citato in ''I Proverbi di Napoli'', p. 162.</ref>
:''Fare di un pelo una trave.''
::{{spiegazione|Fare di un piccolo fastidio una tragedia, ingigantire un'inezia.}}
*'''{{sic|Fa}} fesso 'o stommaco.'''<ref>Citato in Antonino Guglielmi, '''{{sic|'a}} Cummedia 'e Farfariello'', ''{{small|parodia dell'inferno dantesco in dialetto napoletano}}'', [https://books.google.it/books?id=k7PdAwAAQBAJ&lpg=PP1&dq=antonino%20guglielmi&hl=it&pg=PA181#v=onepage&q&f=false p. 181].</ref>
:''Far fesso, ingannare lo stomaco.''
::{{spiegazione|Mangiare qualcosa giusto per attenuare, placare un po' la fame.}}
*'''Fa fetecchia<ref>Domenico Rugerio-Greco, ''Nuovo vocabolario domestico-italiano, {{small|mnemosino o rimemorativo per avere in pronto e ricercare i termini dimenticati o ignorati}}'', [https://books.google.it/books?id=I3-AMIy0dtYC&dq=&pg=PA204#v=onepage&q&f=false p. 204]</ref>.'''<ref>Citato in ''Lo matremmonejo pe' mennetta. {{small|Commeddeja redicola pe museca de Tommaso Mariani}}'', Napoli, [https://books.google.it/books?id=SGwhJwfA-EEC&dq=&pg=PA39#v=onepage&q&f=false p. 39.]</ref>
::{{spiegazione|Fallisce, fa cilecca, manca il suo obiettivo.}}
*'''Fa' l'arte d<nowiki>'</nowiki>'o funaro.'''<ref name=Seite>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 36.</ref> oppure '''Fa' comm<nowiki>'</nowiki>'o funaro.'''<ref name=Seite/>
:''Fare l'arte del funaio. Fare come il funaio.''
::{{spiegazione|Il funaio o funaiolo avvolgeva con le mani la canapa indietreggiando man mano che sotto le sue mani la fune prendeva forma. Far l'arte del funaio significa percorrere a ritroso la strada che porta al successo, regredire anziché progredire.}}
*'''Fà l'àsteco arreto a 'e rine.'''<ref>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 133.</ref>
:''Fare il solaio dietro i reni.''
::{{spiegazione|Bastonare pesantemente uno sventurato sulla schiena e sulle spalle. Un tempo i solai venivano fabbricati in lapillo bianco: ammassato sul piano superiore delle abitazioni, veniva battuto, con un lavoro che univa forza e pazienza, per giorni interi con la ''mazzola'' (mazzuolo, mazzapicchio) allo scopo amalgamarlo, consolidarlo e renderlo compatto ed impermeabile.<ref>{{cfr}} più estesamente, ''C'era una volta Napoli'', p. 133.</ref>}}
*'''Fa le<ref name=epsilon/>cofecchie<ref>Cofecchia: Cosa ed azione non onesta, Leggerezza, Incostanza. La definizione è in D'Ambra,''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 132.</ref>.'''<ref>Citato in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 132. </ref>'''Fa cofecchie.'''<ref>[[Torquato Tasso]] e [[Gabriele Fasano]], ''Lo Tasso Napoletano, {{small|zoè, La Gierosalemme libberata de lo Sio Torquato Tasso, votata a llengua nosta da Grabiele Fasano Desta Cetate: e dda lo stisso appresentata a la llostrissema nobelta nnapoletana}}, vol. I'', a la Stamparia de Iacovo Raillardo, Napoli, 1689, [https://books.google.it/books?id=bKJDAAAAcAAJ&lpg=PA21&ots=mZT7sUvwIT&dq=&pg=PA21#v=onepage&q&f=false].</ref>
::{{spiegazione|''Fà 'e cofecchie'': Agire copertamente con intenzioni non limpide, confabulare, raggirare, essere infedeli in amore. / Aggiramenti e girandole di parole con inganno{{sic|.}} far cofecchie, ''cioè'', portarla a lungo con parole e scuse ingannevoli.<ref>Questa definizione è in ''Lo Tasso Napoletano'', nota ''f'', p. 21.</ref>}}
*'''Fa' ll'arte d' 'o sole.'''<ref>Citato in Raffaele Cossentino, ''{{sic|la}} Canzone napoletana dalle origini ai nostri giorni, {{small|Storia e protagonisti}}'', prefazione di Marcello D'Orta, Rogiosi Editore, [https://books.google.it/books?id=kcqSCwAAQBAJ&lpg=PT217&dq=&pg=PT217#v=onepage&q&f=false p. 217].</ref>
:''Fare l'arte del sole.''
::{{spiegazione|Il sole, così radiosamente alto nel cielo, così remotamente lontano dalle tribolazioni umane, il cui solo impegno è splendere e contemplare sempre sereno e imperturbato la creazione in tutta la sua bellezza, senza che mai giunga a lui neppure un'eco della fatica, dell'affanno del vivere, senza doversi mai dare pensiero di nulla. Allo stesso modo fare l'arte del sole vuol dire trascorrere l'intera vita in piacevole ozio, mai offuscati, affrancati per sempre dal peso di gravami, intralci, difficoltà; in piena beatitudine, solo dediti al lieto e spensierato godimento dei piaceri.}}
*'''Fa ll'arte de Francalasso<ref>Oppure: di Michelasso. Francalasso: epicureo, scioperato, gaudente.</ref>; magna, bbeve, e se sta a spasso.'''<ref>Citato in D'ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 186.</ref>
::''Fa il mestiere di Francalasso: mangia, beve e sta a spasso.''
*'''Fa ll'arte 'e Micalasse.'''<ref>Citato in ''Ncopp' 'o marciappiede'', p. 40.</ref>
:''Fa l'arte di Michelaccio.''
::{{spiegazione|''Ll'arte 'e Micalasse'' o ''Micalasso'': passare il giorno oziando, essere uno scansafatiche.}}
*'''Fà magnà 'o limone.'''<ref name=sour>Citato in ''Dictionary: English-Neapolitan; Neapolitan-English'', [https://books.google.it/books?id=KYSUBgAAQBAJ&lpg=PP1&hl=it&pg=PA6#v=onepage&q&f=false p. 6.]</ref>
:''Fare mangiare il [[limone]].''
::{{spiegazione|Far rodere dalla rabbia.}}
*'''Fa' na chiàveca.'''<ref>Citato in [[Renato De Falco]], ''Alfabeto napoletano'', vol II, [https://books.google.it/books?id=Uzgct1gWZH0C&q=fa%27+na+chiaveca&dq=fa%27+na+chiaveca&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwiqhfuQks7mAhVNqaQKHdydAeQ4ChDoAQgnMAA p. 30].</ref>
:''Fare una chiavica, una fogna.''
::{{spiegazione|''Fa' na chiaveca'': imbruttire, rovinare qualcosa. ''Fa' na chiaveca a uno'': rimproverare qualcuno con energica, estrema asprezza, umiliandolo, intimidendolo al punto di stroncarne qualsiasi volontà e capacità di replica.}}
*'''Fa' 'na cosa 'e juorno.'''<ref name=festina/>
:''Fai una cosa "di giorno".''
::{{spiegazione|Fai veloce, senza perdere troppo tempo. Sbrigati.}}
*'''{{sic|Fa}} na croce nera.'''<ref>Citato in ''Lo Cuorpo de Napole e lo Sebbeto'', 1861, p. 100.</ref>
:''Fare una croce nera.''
::{{spiegazione|Prendere definitivamente le distanze, cessare, chiudere radicalmente e per sempre ogni rapporto con una persona o una situazione.}}
*'''Fà na putecarella<ref>''Putecarella'' da ''pétite querelle'', piccola lite, lite di poco conto. {{cfr}} ''Del parlar napoletano'', p. 47.</ref>.'''<ref>Citato in [[Antonio Petito]], ''No Sansone a posticcio co Pulecenella mbrogliato fra forza e senza forza'', Stabilimento Tipografico dei fratelli De Angelis, Napoli, 1867, [https://books.google.it/books?id=g7KZAHxOSN4C&dq=&pg=PA24#v=onepage&q&f=false p. 24] </ref>
::{{spiegazione|Entrare in lite, polemizzare, battere e ribattere in modo insistente con argomenti futili, speciosi, inconsistenti.}}
*'''Fà nu sizia-sizia.'''<ref>Citato in AA. VV. ''Proverbi & modi di dire. Campania'', [https://books.google.it/books?id=1yVgvr16rX0C&lpg=PA79&dq=nu%20sizia%20sizia&hl=it&pg=PA79 p. 218], Simonelli, Milano, 2006. ISBN 8876471030</ref>
:''[[lamento|Lagnarsi]], essere petulanti in modo ossessivo.''
*'''Fa’ ‘o cicero ‘ncopp’a ‘o cucchiaro.'''<ref>Citato in Francesco Gangale, ''O Sistema Guagliù'', Youcanprint Self-Publishing, [https://books.google.it/books?id=oH2oCwAAQBAJ&lpg=PA1&dq=Francesco%20Gangale&hl=it&pg=PA103#v=onepage&q&f=false p. 103]</ref>
:''Fare il cece sul mestolo.''
::{{spiegazione|Darsi importanza, ostentare in modo compiaciuto un'aria di superiorità, impancarsi a maestro.}}
*'''Fà' 'o cuollo luongo.'''<ref name=mèrevolage/>
:''Letteralmente: fare il collo lungo''
::{{spiegazione|Aspettare, attendere impazientemente.}}
*'''Fà 'o pàcco.'''<ref>Citato in ''Modern etymological Neapolitan – English Vocabulary'', [https://books.google.it/books?id=kUcIRKwCZF4C&lpg=PA514&dq=uocchie%20vacante.&hl=it&pg=PA159#v=onepage&q&f=false p. 159.]</ref>
:''Fare il pacco.''<ref>Sostituire alla consegna il pacco che contiene la merce acquistata con un altro di diverso contenuto privo di valore.</ref>'' ''
::{{spiegazione|Imbrogliare, truffare.}}
*'''Fa 'o paro e 'o sparo.'''<ref>Citato in Salvatore Cerino, ''Napoli eterna musa'', Alfredo Guida Editore, 1994, [https://books.google.it/books?id=4tnUCiyN_u8C&lpg=PP1&dq=Salvatore%20Cerino&hl=it&pg=PA41#v=onepage&q&f=false p. 41]. ISBN 78-7188-082-X</ref>
:''Fare pari e dispari.''
::{{spiegazione|Soppesare i pro e i contro. Essere indecisi, esitare nel dubbio.}}
*'''Fa' 'o pìreto sanguégno.'''<ref>Citato in Sergio Zazzera,''Dizionario napoletano'', p. 263.</ref>
:''Fare il peto sanguigno.''
::{{spiegazione|Compiere un gesto spagnolesco<ref>La definizione è in Sergio Zazzera, ''Dizionario napoletano'', p. 263.</ref>. Fare un gesto splendido.}}
*'''Fa' 'o protanquanquero.'''<ref>Citato in [[Vittorio Gleijeses]], ''I Proverbi di Napoli'', con ventiquattro litografie fuori testo di Gatti e Dura, Edizioni del Giglio, SEN, Napoli, 1978, p. 166.</ref>
:''Fare il millantatore.''
*'''Fa' 'o quatto 'e maggio.'''<ref>Citato in Carlo De Frede, ''Il Decumano Maggiore da Castelcapuano a San Pietro a Maiella, {{small|Cronache napoletane dei secoli passati }}'', Liguori editore, Napoli, 2005, [https://books.google.it/books?id=tYOLxlRC05gC&lpg=PP1&dq=Carlo%20De%20Frede&hl=it&pg=PA19#v=onepage&q&f=false p. 19].</ref>
:''Fare il quattro di maggio.''
::{{spiegazione|Traslocare.<ref>Per l'origine dell'espressione si veda più dettagliatamente ''Il Decumano Maggiore da Castelcapuano a San Pietro a Maiella'', nota 8, p. 19.</ref>}}
*'''Fà 'o rammaglietto a marzo.'''<ref>''Etnologia, antropologia culturale'', vol. 12, Atena, AR-Company editrice, Napoli, 1984, p. 7, [https://books.google.it/books?hl=it&id=cbHWAAAAMAAJ&dq=ten%C3%A8+a+grazia+d%27o+miedeco&focus=searchwithinvolume&q=rammaglietto]</ref>
:''Fare (o purta', portare) il mazzolino di fiori a marzo.''
::{{Spiegazione|Risentire nel mese di marzo di tutti i malanni sopportati durante la stagione invernale.}}
*'''Fà o rre cummanna a scoppole.'''<ref>Citato in Raffaele Bracale, ''Comme se penza a Nnapule'', p. 172.</ref>
:''Parola per parola: fare il re comanda a scappellotti.''
::{{spiegazione|L'aura di regalità di questo messere è pari a quella di un adulto che ottenga il rispetto di un bambino o di un minore a suon di scappellotti. In tutto e per tutto la sbiadita ombra, la miserabile parodia di un re, di un uomo eminente. La dolorosa, inoccultabile realtà lo rivela a colpo sicuro uomo senza carattere, senza autorevolezza, senza prestigio, senza carisma, arido, micragnoso, limitato, perfettamente insignificante. Schiacciato da un inconfessabile complesso di inferiorità, tenta di compensarlo agendo verso gli altri con le armi del frustrato colmo di risentimento: ostentata e compiaciuta arroganza, squallide, gratuite vessazioni, grette rivalse, puntigliose e meschine ripicche, ottuse prevaricazioni, rozze prepotenze. Questa la strategia che mira a celare – ottenendo un risultato diametralmente opposto – la propria sostanziale viltà e inconsistenza.}}
*'''Fa 'o scemo pe' nun ghi' 'a guerra.'''<ref>Citato in Viviani, ''Teatro'', IV, p. 147.</ref>
:''Fa lo scemo per non andare alla guerra.''
::{{spiegazione|Fingersi tonto per eludere un compito difficile, rischioso, per evitare complicazioni.}}
*'''Fà 'o scrupolo d'<nowiki>'</nowiki>o ricuttaro'''<ref>Citato in ''Comme se penza a Nnapule'', p. 172.</ref>
:''Fare (avere, farsi) lo scrupolo del [[Sfruttamento della prostituzione|lenone]].''
::{{spiegazione|'''Ha fatto 'o scrupolo d' 'o ricuttaro!'''<ref>Citato in [[Roberto De Simone]], ''La gatta Cenerentola'', Giulio Einaudi Editore, 1977, [https://books.google.it/books?hl=it&id=ZR1RAQAAIAAJ&dq=scrupolo+d%27+%27o++ricuttaro&focus=searchwithinvolume&q=scrupolo, p. 26]</ref>: Si è fatto lo scrupolo del lenone! Così viene bollata l'ipocrisia di chi, benché abituato a commettere crimini gravi, non esita a condannare con la massima asprezza le lievi mancanze altrui.}}
*'''Fa' 'o speziale.'''<ref name=matches/>
:''Fare lo speziale.''
::{{spiegazione|Essere concentrati in un lavoro che necessita di grande attenzione. ''Famme fa' 'o speziale.'' Fammi lavorare, fammi operare, non distrarmi, non crearmi complicazioni.}}
*'''Fa' o [[w:zeza|zeza]].<ref>Diminutivo di Lucrezia.</ref>'''<ref>Citato in ''Modern etymological Neapolitan – English Vocabulary'', [https://books.google.it/books?id=kUcIRKwCZF4C&lpg=PA514&dq=uocchie%20vacante.&hl=it&pg=PA271#v=onepage&q&f=false p. 271]</ref>
:''Fare il "zeza."''
::{{spiegazione|Fare il cascamorto, lo smanceroso. Comportarsi in modo stucchevole.}}
*'''Fà' òra prué.'''<ref>Citato in Altamura e Giuliani, ''Proverbi napoletani'', p. 287.</ref>
:''Fare ora pro me.''
::{{spiegazione|Essere assolutamente egoisti: tutto a me e niente agli altri.}}
*'''Fa passà chello d' 'o cane.'''<ref>Citato in Sebezio, ''Motti e detti napoletani'', Delfini, 1967, [https://books.google.it/books?id=6rM-AAAAIAAJ&q=fa+pass%C3%A0+chello+d%27+%27o+cane&dq=fa+pass%C3%A0+chello+d%27+%27o+cane&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwib2cnji9DgAhUSUa0KHVmzDosQ6AEIKjAA p. 52].</ref>
:''Far passare quello del [[cane]].''
::{{spiegazione|Costringere a sopportare molte sofferenze, dare infiniti grattacapi (dati ad esempio da un figlio scapestrato).}}
*'''Fà' / restà' quacquariéllo.'''<ref>Citato in Altamura e Giuliani, p. 71.</ref>
::{{spiegazione|Fà' quacquariéllo: burlare. / Restà' quacquariéllo: essere burlato.}}
*'''[[bestemmia|Fa' scennere]] 'o paraviso 'nterra.'''<ref>Citato con spiegazione in [[Eduardo De Filippo]], ''Cantata dei giorni dispari'', vol. I, Einaudi, Torino, 1995, [https://books.google.it/books?hl=it&id=AHQIAQAAMAAJ&dq=scennere+%27o+paraviso+nterra&focus=searchwithinvolume&q=bestemmiare p. 578]. ISBN 880613633X</ref>
:''Far scendere il Paradiso in terra.''
::{{spiegazione|Bestemmiare tutti i santi.}}
*'''Fà tanto no core.'''<ref>Citato in ''Lo Cuorpo de Napole e lo Sebbeto, 1864'', p. 91.</ref>
:''Letteralmente: Fare assai grande un cuore.''
::{{spiegazione|Sentir nascere, rinascere nel proprio cuore la speranza, aprirlo alla speranza.}}
*'''Fa tre fiche nove [[w:Antiche unità di misura del circondario di Napoli|rotole]].'''<ref>Citato in ''Lo Cuorpo de Napole e lo Sebbeto'', 1863, anno IV, 23-06-1863, p. 681.</ref>
:''Fare di tre fichi nove rotoli.''
::{{spiegazione|Fare di soli tre fichi circa otto chili significa esagerare, amplificare, magnificare, propalandoli ostentatamente a suon di pure chiacchiere, meriti che si è ben lungi dal possedere. Più in generale: "Ampliare, esagerare checchessia, Spacciare miracoli<ref>In Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 163.</ref>."}}
*'''Fà' trósce e mósce.'''<ref>Citato in Altamura e Giuliani, ''Proverbi napoletani'', p. 82.</ref>
:''Acquistare pagando in contanti.''
*'''Fa vruoccole.'''<ref>Citato in ''La Fuorfece, {{small|o vero l'ommo pratteco co li diece quatre de la gallaria di Apollo, opere di Biasio Valentino}}'', vol I, Presso Giuseppe Maria Porcelli, Napoli, 1783, [https://books.google.it/books?id=JNtJJD77fDYC&dq=&pg=PA119#v=onepage&q&f=false p. 119].</ref>
:'' ''Fa' 'e vruoccole.'' Scambiarsi parole, sguardi dolci, tenerezze, effusioni fra innamorati.''
*'''Fa zita bona.'''<ref>Citato in ''Vocabolario delle parole del dialetto napoletano, che più si discostano dal dialetto toscano'', [https://books.google.it/books?id=NxcJAAAAQAAJ&hl=it&pg=RA1-PA206#v=onepage&q&f=false p.206]</ref>
:''Fare "cedo bonis".''
::{{spiegazione|Cedere i propri beni ai creditori e, in senso figurato, calare le brache. "Fare zitabona" era, anticamente, l'atto con cui il debitore insolvente manifestava in pubblico la volontà di cedere ai creditori i propri beni. <ref>"La cagione di questo traslato è un'antica, e costante tradizione tra noi, che nella semplicità de' costumi de' nostri maggiori, per darsi un castigo d'ignominia a coloro, che si ammettevano al miserabile beneficio della cessione de' beni, si fosse usato obbligargli a salir su d'una colonnetta in mezzo alla pubblica piazza del Palazzo de' Tribunali, ed ivi calarsi i calzoni, e mostrando il deretano ignudo, dire tre volte: ''Chi ha d'avere, si venga a pagare.'' (In ''Vocabolario delle parole del dialetto napoletano, che più si discostano dal dialetto toscano'', p. 207.)</ref>}}
*'''Faccia 'e cuorno.'''<ref>Citato in ''Poesie napoletane'', p. 384.</ref>
:''Faccia di corno.''
::{{spiegazione|Faccia tosta. ''Tené 'na faccia 'e cuorno'', o ('''e pepierno'', di piperno): avere una (bella) faccia tosta.}}
*'''''Faccia miccia | e culo 'e nutriccia.'''''<ref>Citato in Giovanni Artieri, ''Napoli, punto e basta?'', p. 653.</ref>
:''Volto magro e sedere da nutrice.''
::{{spiegazione|Volto magro magro, ma fondo schiena generoso, molto ben pronunciato: una falsa magra.}}
*'''Faccia 'ngialluta!'''<ref name="yellow">Citato in ''Storia dell'emigrazione italiana'', ''Arrivi'', a cura di Piero Bevilacqua, Andreina De Clementi e Emilio Franzina, Donzelli Editore, Roma, 2002, [https://books.google.it/books?id=cabYkjOC5CsC&lpg=PA303&dq=faccia%20'ngialluta!&hl=it&pg=PA303#v=onepage&q&f=false p. 303.] ISBN 88-7989-719-5</ref>
:''Faccia gialla!''
::{{spiegazione|San Gennaro. Con questo appellativo confidenziale le "parenti"<ref name=relative>Donne anziane devote a San Gennaro che, in occasione della cerimonia che culmina con il miracolo della liquefazione del sangue del Santo, con le loro preghiere e invocazioni intercedono presso di lui.</ref> sollecitano San Gennaro a compiere il miracolo della liquefazione del suo sangue se esso tarda a compiersi.}}
*'''Faccio capa e muro.'''<ref>Citato in [[Pino Daniele]], Marcella Russano, ''Nero a metà, {{small|[[Pino Daniele]] Storia di una straordinaria rivoluzione blues}}'', BUR Rizzoli, Milano, 2015. ISBN 978-88-58-67766-7, [https://books.google.it/books?id=dvMxBgAAQBAJ&lpg=PT176&dq=&pg=PT176#v=onepage&q&f=false p. 176.]</ref>
:''Faccio testa e muro.''
::{{spiegazione|''Fa' capa e muro.'' Fare testa e muro: arrovellarsi il cervello senza riuscire trovare una soluzione, senza risultato.}}
*'''Facesse 'na culata e ascesse 'o sole!'''<ref>Citato in ''Antropos in the world'', di Franco Pastore, ottobre 2016, [https://books.google.it/books?id=p5RKDQAAQBAJ&lpg=PA29&dq=Facesse%20'na%20culata%20e%20ascesse%20'o%20sole.&hl=it&pg=PA29#v=onepage&q&f=false p. 29.]</ref><ref>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 22.</ref>
:''Stendessi un bucato e uscisse il sole!''
::{{spiegazione|Non me ne va una giusta!}}
*'''Facimm'ammuina<ref>Dallo spagnolo ''mohinar'', molestare, confondere. {{cfr}} ''Del parlar napoletano'', p. 82.</ref>.'''<ref>Citato in Vincenzo A. Pistorio, ''Tre anni in volo sopra lo Stivale'', Yucanprint Self-Publishing, Tricase (LE), 2013, [https://books.google.it/books?id=QJoEAwAAQBAJ&lpg=PT36&dq=facimm'%20ammuina&hl=it&pg=PT36#v=onepage&q&f=false p. 31.] </ref>
:''Facciamo confusione.''
::{{spiegazione|Poiché maggiore è il disordine, la confusione, il caos, più facile è pescare nel torbido.}}
*'''Facimmece a croce!'''<ref>Citato in Viviani, ''Teatro'', vol. VI, p. 281.</ref>
:''Facciamoci la croce!''
::{{spiegazione|Cominciamo bene!<ref>In Viviani, ''Teatro'', vol VI, p. 281 col significato di Pazienza!</ref> '''Facimmece a croce, a primma matina!'''<ref>Citato in Viviani, ''Teatro'', vol. VI, p. 281.</ref>Detto con ironia, sempre in senso antifrastico: Cominciamo proprio bene di primo mattino! La giornata comincia bene!}}
*'''Facimmo muorze gruosse.'''<ref>Citato in ''Lo Cuorpo de Napole e lo Sebbeto'', 1861, p. 482.</ref>
:''Facciamo grandi morsi.''
::{{spiegazione|Sbrighiamo senza perdere tempo la faccenda.<ref name=nimora/>}}
*'''Faje 'o sorece d' 'o spezziale, allicche 'a fora à vetrina.'''<ref name=Zwang/>
:''Fai il topo del droghiere, lecchi fuori dalla vetrina.''
::{{spiegazione|Non ci guadagni un bel niente.}}
*'''Famme fa 'o speziale!'''<ref>Citato in Pasquale Scialò, ''La sceneggiata. Rappresentazioni di un genere popolare'', Guida, Napoli, [https://books.google.it/books?id=nqY9qxaAUh4C&lpg=PA257&dq=famme%20fa'%20o%20speziale&hl=it&pg=PA257#v=onepage&q&f=false p. 257.] ISBN 88-7188-689-5</ref>
:''Fammi fare lo speziale!''
::{{spiegazione|Lasciami fare in santa pace il mio lavoro!}}
*'''Far tubba catubba<ref>La catuba è un'antica danza moresca. {{cfr}} D'ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico'', p. 110, in cui la stessa locuzione è riportata in modo leggermente diverso dal Volpe.</ref>.'''<ref>Antica locuzione. Citato in Volpe, ''Vocabolario napolitano-italiano: tascabile '', p. 370.</ref>
::{{spiegazione|Vacillare, camminare barcollando, come un ubriaco.}}
*'''Fare<ref name=Φ/>'a casa spingula spingula.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. </ref>
:''Fare la casa spilla spilla.''
::{{spiegazione|Passare la casa (o qualsiasi altra cosa) al setaccio, cercare, frugare, rovistare con la massima accuratezza.}}
*'''Fare<ref name=Φ>In forma corrente: Fà.</ref>chiagnere astreche e lavatore.'''<ref name=larmes>Citato e spiegato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 98.</ref>
:''Far piangere solai e lavatoi.''
::{{spiegazione|''Fà chiagnere astreche e lavatore'': Essere un Dongiovanni, Fare strage di donne.}}
*'''Fàre comm'o càne 'e l'uortolàno.'''<ref name=duesettesette>Citato in Tosco, p. 277.</ref>
:''Fare come il cane dell'ortolano.''
::{{spiegazione|Essere invidioso, come il cane di un povero contadino.}}
*'''Fare<ref name=Φ/>i permune fracete.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 293.</ref>
:''Fare (rendere) fradici i polmoni.''
::{{spiegazione|Spolmonarsi a furia di ripetere inutilmente le stesse cose.}}
*'''Fare<ref name=Φ/>i stentine fracete.'''<ref>Citato ed interpretato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 404.</ref>
:'' ''Fà 'e stentine fracete.'' Fare gli intestini fradici.''
::{{spiegazione|Consumarsi di rabbia, Rodersi le budella, Rodersi dentro. / "''A bott' 'e t' 'o ripetere m' hê fatto fà 'e stentine fracete.''" A furia di ripetertelo mi hai fatto consumare le budella (fatto fare i visceri fradici).}}
*'''Fare<ref name=Φ/>l'angarella.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 27.</ref>
:''"Fare la deviazione".''
::{{spiegazione|''Fa' l'angarella''. Muoversi, spostarsi con "moto serpentiforme e sfuggente, qualcosa di simile al «dribbling», nel gioco dei bambini a moscacieca<ref>Questa definizione del termine ''angarella'' è in Artieri, ''Napoli, punto e basta?'', p. 31.</ref>. Cercare di sottrarsi all'esecuzione di un impegno.<ref>La definizione è in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 27. Alla stessa pagina Andreoli riporta altri significati, come: scantonare o far cilecca. {{cfr}} più estesamente Andreoli, ''Vocabolario napoletano italiano'', p. 27.</ref> Zigzagare, fuggire zigzagando.}}
*'''Fare<ref name=Φ/>le ffusa<ref>'''O fuso'': il fuso.</ref>storte.'''<ref name=cross>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 56</ref>
::{{spiegazione|Antica espressione per: fare le corna, essere infedele, tradire.}}
*'''Fare<ref name=Φ/>quarajesema primma d'u tiempo.'''<ref>Cirato in Andreoli, ''Dizionario napoletano-italiano'', p. 321.</ref>
:''Fare quaresima anzitempo.''
::{{spiegazione|Avere una moglie tutt'altro che formosa e procace, essere sposati ad una donna magrissima, scarna.}}
*'''Fare scennere uno da i coglie d'Abramo.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 108.</ref>
:''Far discendere qualcuno dallo scroto di Abramo.''
::{{spiegazione|Accrescere in modo esagerato il valore, la nobiltà di una persona.}}
*'''Farese comme sorece nfuso a ll'uoglio.'''<ref name=opot/>
:''Farsi come topo bagnato dall'olio.''
::{{spiegazione|Essere tutto zuppo d'acqua, di pioggia.}}
*'''Farenello''' o '''Farenella.'''<ref name=littlefish/>
::{{spiegazione|Farenello è una persona dai modi fastidiosamente manierati, ricercati, leziosi, stucchevoli; bellimbusto, cascamorto con le donne. Detto in differente contesto può significare omosessuale.}}
*'''Farne chiù 'e Catuccio.'''<ref>Citato in ''I Proverbi di Napoli'', p. 167.</ref>
:''Farne più di [[w:Louis-Dominique Bourguignon|Cartouche]].''
::{{spiegazione|Farne di tutti i colori. Essere dissoluti. Lo si dice anche di bambini, ragazzi che combinano grosse marachelle.}}
*'''Farse afferrà pe' pazzo.'''<ref>Citato in Vincenzo Raucci, ''Storia (e filosofia) della salute mentale {{small|attraverso i proverbi e i modi di dire dei dialetti italiani}}'', Youcanprint Self-Publishing, Lecce, 2019. ISBN 9788831604536, [https://books.google.it/books?id=EMKIDwAAQBAJ&lpg=PA60&dq=Farse%20afferr%C3%A0%20pe%20pazzo.&hl=it&pg=PA60#v=onepage&q&f=false p. 60].</ref>
:''Farsi immobilizzare come un folle.''
::{{spiegazione|Dare in escandescenze. Essere in preda a un'ira incontenibile. Montare su tutte le furie.}}
*'''Fatt'e buono.'''<ref name=altarbeiter/>
:''Bell'e fatto.''
*'''Fell' {{sic|e'}} pastiera.'''<ref name="slice">Citato in [[Riccardo Brun]], ''Genova express'', Manifestolibri, 2002, [https://books.google.it/books?hl=it&id=J3PyAAAAMAAJ&dq=fell%27+%27e+pastiera&focus=searchwithinvolume&q=pastiera p. 41]. ISBN 8872852730</ref>
:''Fetta di pastiera.''
::{{spiegazione|''È 'na fell' 'e pastiera'': è una persona che non ispira simpatia, di carattere chiuso, greve, cupo, malmostoso; una persona insomma pesante, indigesta.}}
*'''Fernesce tutto a tarallucce e vino.'''<ref>Citato in ''I Proverbi di Napoli'', p. 173.</ref>
:''Finisce tutto a tarallucci e vino.''
::{{spiegazione|Tutto finisce a tavola con un pranzo; cioè senza prender veramente le cose sul serio.}}
*'''Fessarie 'e cafè.'''<ref>Citato in Ruggero Cappuccio, ''Fuoco su Napoli'', Feltrinelli, Milano, 2014, [https://books.google.it/books?id=moHcAwAAQBAJ&lpg=PT77&dq=fessarie%20'e%20cafe'&hl=it&pg=PT77#v=onepage&q&f=false] ISBN 9788807883880</ref>
:''Sciocchezze, bagattelle da caffè.''
::{{spiegazione|Chiacchiere futili mentre si sorseggia un caffè al bar. E tuttavia, poiché a volte capita che le futili chiacchiere degenerino in accese polemiche, si usa dire, per stemperare la tensione: ''Fessarie 'e cafè!''}}
*'''{{sic|Ffa}}<ref name=Φ/> palicco<ref>Stuzzicadenti.</ref>.'''<ref>Citato in De Ritis, ''Vocabolario napoletano lessigrafico e storico'', p. 126.</ref> o '''Restà a {{sic|ppalicco}}.'''<ref name=palillo>Citato in ''Ll'ode de Q. Arazio Fracco'', p. 487.</ref> o '''Spassarse co lo palicco.'''<ref name=palillo/>
::{{spiegazione|''Fa' palicco.'' "Fare stuzzicadenti" o, nelle varianti: restare a stuzzicadenti; divertirsi, spassarsela con lo stuzzicadenti: restare a bocca asciutta, digiunare; digiunare mentre altri mangiano.}}
*'''Ffiglia 'e bbona crestiana.'''<ref name=bocri>Citato in ''Poesie napoletane'', p. 124.</ref>
:''Figlia di buona cristiana.''
::{{spiegazione|(Al maschile: ''Figlio 'e buono crestiano'') Furba, scaltra.}}
*'''Figlio 'e bucchino.'''<ref>Citato in Cosimo Aruta, ''{{sic|il}} '68 di un borghese riveduto e corretto'', Pellegrini Editore, Cosenza, stampa 2005, [https://books.google.it/books?id=Y8SPIc7kGpQC&lpg=PA284&dq=&pg=PA284#v=onepage&q&f=false p. 284]. ISBN 88-8101-253-7</ref>
:''Figlio di [[fellatio]]. Figlio nato da una fellatio.''
::{{spiegazione|Scaltrissimo, superscaltrissimo.}}
*'''Figlio 'e 'ntrocchia'''<ref>Lo scaltro "te lo fa negli occhi" (latino: ''intra oculos''). Su questo ed altri possibili etimi {{cfr}} più dettagliatamente ''Proverbi e modi di dire napoletani'', p. 143.</ref>.<ref>Citato in ''Proverbi e modi di dire napoletani'', p. 142.</ref><ref>Citato in '''E scugnizze'', p. 64.</ref>
:''Figlio di "'ntrocchia."''
::{{spiegazione|Sveglio, scaltro.}}
*'''Figli'e zoccola.'''<ref name=furniture/>
:''Figlio di [[ratto|pantegana]] (in senso lato: donna di assai facili costumi).''
::{{spiegazione|Persona scaltrissima, scaltrissima e spregiudicata.}}
*'''Foss' 'a Madonna!'''<ref>Citato in Viviani, ''Teatro'', IV, p. 309.</ref>
:''Volesse il Cielo!''<ref>Traduzione in ''Teatro'', IV, p. 309.</ref>
*'''Fosse angiulo 'a vocca vosta.'''<ref>Citato in Antonino Gglielmi, ''Mariuoki... ma onesti'', [https://books.google.it/books?id=EKPeAwAAQBAJ&lpg=PA38&dq=&pg=PA38#v=onepage&q&f=false p. 38]</ref>
:''Fosse angelo (che è veritiero per essenza) la vostra bocca!''
::{{spiegazione|Che possa avverarsi quello che dici (dite), che mi auguri (augurate)|}}
*'''Foss'o Ddio!'''<ref>Citato in ''Rivista italiana di dialettologia'', Cooperativa libraria universitaria editrice, 2000, vol. 23-24, [https://books.google.it/books?hl=it&id=VEkqAQAAIAAJ&dq=%27o+libro+s%27%C3%A8+fernuto&focus=searchwithinvolume&q=foss%27o+ddio p. 135].</ref>
:''Letteralmente: "Fosse il Dio!"''
::{{spiegazione|Lo volesse Dio! Fosse questa la volontà di Dio! Magari, magari!}}
*'''Frijenno magnanno.'''<ref>Citato in ''Lo Cuorpo de Napole e lo Sebbeto'', p. 830.</ref>
:''Friggendo mangiando.''
::{{spiegazione|Cibo da mangiare appena fritto, immediatamente, dalla padella al palato. Più in generale si dice di cose che vanno fatte con estrema rapidità, senza pause, senza intervalli, con assoluta continuità.}}
*'''Frijere 'o pesce cu ll'acqua.'''<ref>Citato in Autori Vari, ''Proverbi & Modi Di Dire - Campania'', Simonelli Editore, Milano, 2006, [https://books.google.it/books?id=1yVgvr16rX0C&lpg=PA43&dq=frijere%20%20'o%20pesce%20cu%20ll'%20acqua&hl=it&pg=PA43#v=onepage&q&f=false p. 43.] ISBN 88-7647-103-0</ref>
:''Friggere il pesce con l'acqua.''
::{{spiegazione|Fare qualcosa senza disporre dei necessari mezzi, ingegnarsi a farla nel modo più economico, essere in estrema povertà.}}
*'''Frisco 'e rezza.'''<ref>Citato in ''A Neopoli nisciuno è neo'', [https://books.google.it/books?id=Or2ODAAAQBAJ&lpg=PT9&dq=frisco%20'e%20rezza&hl=it&pg=PT9#v=onepage&q&f=false.]</ref>
:''Fresco di rete. (Pesce freschissimo, appena pescato.)''
*'''Frisco frisco.'''<ref>Citato in ''Lo Spassatiempo, {{small|Vierze e prose nove e becchie de Luigi Chiurazzi, e d'autre}}''', anno III, 1877-1878; n. 6, 7 aprile 1877, [https://books.google.it/books?id=0T4_AQAAMAAJ&dq=&pg=PP31#v=onepage&q&f=false p. 3]</ref>
:''Fresco fresco.''
::{{spiegazione|All'improvviso.}}
*'''Frusta llà.'''<ref>Citato in ''Lo Cuorpo de Napole e lo Sebbeto'', p. 196.</ref>
::{{spiegazione|Verso con cui si scaccia un gatto.}}
*'''Fruttecielle''' o '''Fruttille 'e ll'uocchie.'''<ref>Citato in ''Cucozze e caracazze'', p. 185.</ref>
:''Piccoli frutti degli occhi''
::{{spiegazione|Le Pupille e, più precisamente, le iridi.}}
*'''Funa fraceta.'''<ref>Vitato in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 192 ; p. 541.</ref>
:''Fune fradicia.''
::{{spiegazione|Scansafatiche, accidioso.}}
==G==
*'''{{NDR|'E}} Gallenelle<ref>'A gallenella: diminutivo di gallina. Nome dato al [[w:|rallus acquaticus]]. {{cfr}} D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 194.</ref>.'''<ref>Citato in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 194.</ref>
:''Le gallinelle.''
::{{spiegazione|Le [[Pleiadi]].}}
*'''Gattefelippe.'''<ref>Citato in ''Vocabolario delle parole del dialetto napoletano, che più si discostano dal dialetto toscano.'', vol I, [https://books.google.it/books?id=hgpEAAAAcAAJ&dq=gattefelippe&hl=it&pg=PA163#v=onepage&q=gattefelippe&f=false p. 163].</ref>
:''Complimenti, tenerezze, espressioni amorose, per lo più fatte di nascosto, segni fatti mimicamente indicanti amorosi rapporti. ''<ref>Definizione in ''Vocabolario delle parole del dialetto napoletano, che più si discostano dal dialetto toscano.'', vol I, p. 163. </ref> '' Effusioni fra innamorati.''
*'''Gattimma.'''<ref name=chauchat/>
:''L'ardore libidinoso de' gatti, Caldo, Fregola.''<ref>La definizione è in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 181.</ref>
*'''Gente 'e<ref>Nella fonte:'è, refuso.</ref>miez' 'a via.'''<ref>Citato in Marcello Ravveduto, ''Napoli-- serenata calibro 9, {{small|storia e immagini della camorra tra cinema, sceneggiata e neomelodici}}'', Liguori, Napoli, 2007, [https://books.google.it/books?id=vAXwAAAAIAAJ&q=gente+e+miez%27+%27a+via&dq=gente+e+miez%27+%27a+via&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwitv6SVq-vkAhWiw4sKHdjYB3AQ6AEINzAC p. 168].</ref>
:''Gente di (in) mezzo (al)la strada. Gente della strada.''
::{{spiegazione|Persone che si procurano di che vivere al di fuori della sicurezza e dell'ordine legali. La spietata durezza, l'alea e il pericolo della vita in strada (''miez' 'a via'') rappresentano la dimensione abituale in cui operano, diventano lo spazio cui appartengono, finiscono per foggiare uno "stile" di vita: (in modo definito) delinquenti, (in modo più sfumato) persone che vivono ai margini della legalità − su una linea di confine molto incerta, fluida − di espedienti per lo più illeciti.}}
*'''Gesù, Gesù, Giuseppe Sant'Anna e Maria!'''<ref>Pronuncia: Gəsù, Gəsù, Giuseppə, sant'Annə e Mariə!</ref><ref>Citato in [[Luciano De Crescenzo]], ''Fosse 'a Madonna!'', Mondadori, [https://books.google.it/books?id=FGMBX0bVgaQC&lpg=PT78&dq=ges%C3%B9%20gesu%20giuseppe%20sant'anna%20e%20maria&hl=it&pg=PT78#v=onepage&q&f=false]</ref>
::{{spiegazione|Espressione di grande meraviglia, sorpresa, sconcerto.}}
*'''Ggesù chìste só nnùmmere!'''
:''Gesù questi sono [[numero|numeri]]!''
::{{spiegazione|Queste sono cose da pazzi (talmente fuori dalla norma che sarebbe il caso di giocare al [[lotto]])!<ref>Citato in Amato, p. 163.</ref>}}
*'''Ghi' 'e pressa.'''<ref name=marsh! />
:''Andare di fretta.''
::{{spiegazione|Avere fretta.}}
*'''Giosuè Carducce accattava 'e cavalle e 'e vvenneva pe ciucce.'''<ref>Citato in Antonino Guglielmi, 2012. ISBN 978-1-291-01117-3, ''Il morto supplente'', [https://books.google.it/books?id=kp3eAwAAQBAJ&lpg=PP1&dq=antonino%20guglielmi&hl=it&pg=PA44#v=onepage&q&f=false p. 44]</ref>
:''Giosuè Carducci comprava i cavalli e li vendeva come asini.''
::{{spiegazione|Si dice di chi ha uno straordinario talento per gli affari in perdita.}}
*'''Giovedì murzillo.'''<ref>''Lo Cuorpo de Napole e lo Sebbeto'', anno IV, parlata 25, 24 gennaio 1863, p. 92.</ref>
:''"Giovedì bocconcino".''
::{{spiegazione|Giovedì grasso, giorno in cui ci si mangiano molti ''murzille sapurite'', ghiottonerie, leccornie, manicaretti.}}
*'''Giorgio se ne vò ì e 'o vescovo 'o vò mannà!'''<ref>Citato in ''Lares'', bollettino della Società di etnografia italiana, 1934, p. 110, nota 11. {{Cfr}} ''Rassegna storica del Risorgimento'', 1938, Volume 25, Parte 3, p. 950.</ref>
:''Giorgio vuole andarsene e il vescovo vuole licenziarlo.''
::{{spiegazione|Due persone che si trovano d'accordo sul proprio disaccordo, entrambe restano catturate in un circolo vizioso perché fanno qualcosa di propria iniziativa senza però farla di buon grado: Giorgio non si licenzia perché teme di offendere il vescovo che non lo licenzia perché teme a sua volta di offenderlo. Quindi: fare malvolentieri qualcosa che, per giunta, non era neppure stata richiesta.}}
*'''Giubbox'''<ref>Citato in Sergio Zazzera ''Proverbi e modi di dire napoletani'', p. 87.</ref>
:''[[w:Juke-box|Juke-box]]''
::{{spiegazione|Commessi di uffici pubblici che si risvegliano dal profondo letargo, si riscuotono dalla totale inerzia, si attivano solo se opportunamente incentivati da una mancia.}}
*'''Gnemmegnemme.'''<ref>Citato in De Ritis, ''Vocabolario napoletano lessigrafico e storico'', vol. I, p. 123.</ref>
::{{spiegazione|Parole eufoniche, onomatopee tratte dal mollemente ritardato parlare e conseguentemente agire dei dappoco.<ref>La spiegazione è in De Ritis, ''Vocabolario napoletano lessigrafico e storico'', vol. I, p. 123.</ref>Persona estremamente lenta nel parlare e nell'agire. "Tattamèa. [[Giuseppe Rigutini|Rigutini]]: «È una tattamèa che fa cascare il pan di mano a sentirlo e vederlo». E «Fiaccamidolle» lo dicono a Pistoia."<ref>In Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 184.</ref>. Come avverbio: pian pianino, lemme lemme.}}
*'''Gradiata a babaluscia.'''<ref>O: a babbaluscia</ref>.<ref>Citato in Volpe, ''Vocabolario napolitano-italiano tascabile'', p. 37</ref>
:''Scala a chiocciola o a lumaca.''<ref>La definizione è in Volpe, ''Vocabolario napolitano-italiano: tascabile'', p. 37.</ref>
*'''Gradiata a caracò.'''<ref>Citato in Volpe, ''Vocabolario napolitano-italiano: tascabile'', p. 125.</ref>
:''Scala a chiocciola, a lumaca.''<ref>La definizione è in Volpe, ''Vocabolario napolitano-italiano tascabile'', p. 125.</ref>
*'''Grastulelle 'e piatte.'''<ref>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 61.</ref>
::{{spiegazione|Piccoli cocci di piatti usati ben torniti e arrotondati che, in mancanza di monete metalliche, erano impiegati ai ragazzi come poste di gioco, una sorta fiches senza corrispettivo in denaro<ref>{{cfr}} ''C'era una volta Napoli'', p. 61.</ref>.}}
*'''Grazie Orazio!'''<ref>Citato in Raffaele Bracale, ''Comme se penza a Nnapule'', p. 190.</ref>
:''Grazie, Orazio!''
::{{spiegazione|Grazie... "all'Orazio": si ringrazia, con estrema ironia, per un beneficio che sarebbe stato meglio non aver mai ricevuto, essendosi rivelato inatteso e tutt'altro che benefico; e – volendosi mantenere, nonostante tutto, cortesi – si evita di nominare una parte anatomica maschile, evocandola però, con l'impiego – in sostituzione – del nome proprio di persona, piuttosto assonante...}}
*'''Guainella, guaine', brié, ahò!'''<ref>Citato in ''Mannaggia Bubbà'', p. 150.</ref>
::{{spiegazione|Grido di incitamento degli scugnizzi che, nel lontano passato, si affrontavano in alcune zone di Napoli in una gara a squadre violenta scagliandosi sassi. La sassaiola terminava con la resa di una delle due squadre. Gli scugnizzi armati di pietre erano detti ''''e guagliune {{sic|d'}} guainella.<ref>'E guagliune d' 'a guainella. I ragazzi della "''guainella''"</ref>'''<ref>Citato in ''Mannaggia Bubbà'', p. 151.</ref>}}
*'''{{NDR|'Nu}} guaio 'e notte.'''<ref>Citato in Antonino Guglielmi, ''Rerenno e pazzianno, {{small|poesie napoletane, parte terza}}'', [https://books.google.it/books?id=sBjsAwAAQBAJ&lpg=PA20&dq=&pg=PA20#v=onepage&q&f=false p. 20].</ref>
:''Un guaio di notte.''
::{{spiegazione|Un problema di estrema, quasi irrimediabile gravità, un guaio molto molto serio. Ed anche: ''Sì nu guaio 'e notte!''. Tu sei un guaio di notte!: Mamma mia, sei una vera e propria sciagura, una calamità, tu sei di una molestia, una noia soffocante, mortale! Un flagello di Dio!}}
==H==
*'''Ha da passa' 'a nuttata.'''<ref>Cfr. E. De Filippo, ''Napoli milionaria'', in ''I capolavori di Eduardo'', Einaudi, p. 138.</ref>
:''La [[notte]] dovrà pur passare.''
*'''Ha fatto 'a fine d<nowiki>'</nowiki>'o tracco: tanti bbòtte e po' dint'a' munnézza!'''<ref>Citato in Altamura e Giuliani, p. 248.</ref>
:''Ha fatto la fine del [[petardo (pirotecnica)|mortaretto]]: tanti scoppi o poi nella spazzatura.''
::[[w:Sic transit gloria mundi|Sic transit gloria mundi]]: Grande pompa, arroganza, prepotenza quando era al culmine del potere, fine indecorosa ed oblio quando l'astro è tramontato. Smargiassate di una tigre di cartapesta, vanterie e spacconate inconsistenti.
*'''Ha fatto 'a primma féscena pampanosa'''<ref name=failure>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 15.</ref>oppure '''Ha fatto 'a primma féscena tutta chiaccune<ref>Pampini. '''O chiaccone'': il pampino.</ref>.'''<ref name=failure/>
:''Ha fatto (riempito) il primo cesto pampinoso (pieno di soli pampini).'' ''Ha fatto (riempito) il primo cesto tutto (di) pampini.''
::{{spiegazione|Ha iniziato immediatamente con un errore, ha fallito in partenza.}}
*'''Ha perzo l'aparatura e 'e centrelle.'''<ref>Citato in Sebezio, ''Motti e detti napoletani'', [https://books.google.it/books?hl=it&id=6rM-AAAAIAAJ&dq=%27aparatura+e+%27e+centrelle&focus=searchwithinvolume&q=centrelle p. 105].</ref>
:''Ha perso l'addobbo e i chiodini.''
::{{spiegazione|''Ha perzo l'aparatura e 'e centrelle'' (o ''Avimmo perduto 'aparaura e 'e centrelle'': abbiamo perso l'addobbo e i chiodini): vento e pioggia hanno divelto e distrutto i drappi di stoffa pregiata con cui era stato ornato il portale della chiesa. In senso ampio: ha/abbiamo perso tutto.}}
*'''Ha vuttato l'uosso 'o cane.'''<ref>Citato in Viviani, ''Teatro'', III, p. 284.</ref>
:''Ha buttato l'osso al cane.''
::{{spiegazione|Se l'è cavata a buon mercato. ''Hê vuttato l'uosso 'o cane'': te la sei cavata con poco, oppure: agli altri hai lasciato solo le briciole, il grosso te lo sei preso tu.}}
*'''Haje fatto pasca co ste biole.'''<ref>Citato in Marulli e Livigni, p. 17.</ref>
:'' ''Haje fatto Pasca cu 'sti viole.'' Hai festeggiato Pasqua con queste viole...''
::{{spiegazione|Senza disporre di adeguati mezzi economici non si realizza nulla.}}
*'''Haje truvato 'a forma d' 'a scarpa toja.'''<ref>Citato in Rutigliano, p. 216.</ref>
:''Hai trovato la forma della tua scarpa.''
::{{spiegazione|Hai trovato pane per i tuoi denti.}}
*'''Hanno fatto aummo aummo, Aummaria.'''<ref>Citato in Rutigliano, p. 217.</ref>
:''Hanno fatto tutto in gran segreto, di nascosto.''
*'''He 'a murì rusecato da 'e zzoccole<ref>Questo termine ha significato duplice: ratto e donna di facili costumi.</ref> e 'o primmo muorzo te ll'à da dà mammèta.'''<ref>Citato in Autori Vari, '''A mamma d' 'e fesse è sempe prena, {{small|La mamma degli imbecilli è sempre incinta, Selezione dei Proverbi e dei Modi di Dire nei Dialetti della Campania con traduzione in italiano}}'', Simonelli Editore, Milano, 2006. ISBN 88-7647-103-0, [https://books.google.it/books?id=1yVgvr16rX0C&lpg=PA72&dq=&pg=PA72#v=onepage&q&f=false p. 72]</ref>
:''Devi morire roso dai ratti e il primo morso deve dartelo tua madre.''
*'''Hê mise 'e campanelle 'ncanna â jatta.'''<ref name=notnot/>
:''Hai messo le campanelle in gola alla gatta.''
::{{spiegazione|Hai destato sospetti. ''Mettere 'e campanelle ncanna â jatta (o: 'a gatta)'': scoprire maldestramente, incautamente il proprio gioco, le proprie intenzioni, rivelare ciò che andava taciuto. Mettere sull'avviso il nemico. Destare sospetti.}}
*'''He tirata 'a sciaveca?'''<ref>Citato in ''[https://cosedinapoli.com/curiosita/il-dialetto-napoletano/ Il dialetto napoletano]'', ''cosedinapoli.com''.</ref>
:''Hai tirato la [[sciabica]]?''
::{{spiegazione|Espressione rivolta agli scansafatiche che, per un minimo d'impegno sostenuto, si danno arie di [[stacanovismo|stacanovisti]], di memorabili, leggendari eroi del lavoro, di reduci da erculee, epiche imprese lavorative: Uanema! Mamma mia! E che cos'è quest'aria da morto stramazzato di fatica? Per un lavoretto da nulla sembri distrutto, stroncato, abolito, neppure se avessi sputato sangue e sudato sette camicie tirando la sciabica!}}
*'''Hê truvato 'America.'''<ref>Citato in Viviani, ''Teatro'', III, p. 246.</ref>
:''Hai tovato l'America.''
::{{spiegazione|Hai trovato una comoda fonte di ricchezza e prosperità. Fai la pacchia. Te la passi proprio bene bene. ''Hê menato' 'a rezza int' 'a l'oro.'' Hai gettato la rete nell'oro.}}
==I==
*'''I' dico ca chiove, ma no che diluvia.'''<ref name=geheimnis>Citato in Rutigliano, p. 217.</ref>
:''Io dico che piove, ma non che diluvia.''
::{{spiegazione|Siamo sì in una situazione molto difficile, ma non irreparabile. Più in generale: non esageriamo!}}
*'''I faccio {{sic|portose}} e tu gaveglie.'''<ref>Citato in Volpe, ''Vocabolario napolitano-italiano: tascabile'', p. 122.</ref>
:'' ''I' faccio pertose e tu gaveglie.'' Io faccio buchi e tu cavicchi (per otturare i buchi).''
::{{spiegazione|Io faccio e tu disfi, io creo e tu distruggi, io aggiusto e tu guasti; smettila di crearmi difficoltà, di mettermi i bastoni fra le ruote!}}
*'''Í ‘nfreva.'''<ref>Citato in Colomba R. Andolfi, ''Chicchi di grano. {{small|Poesie, macchiette, teatro in versi, testi di canzoni}}'', Guida, Napoli, ISBN 88-6042-114-4 [https://books.google.it/books?id=8Nkhch3DZxMC&lpg=PA44&dq=&pg=PA44#v=onepage&q&f=false p. 44]</ref>
:''Andare in febbre.''
::{{spiegazione|''Jí ''o'' ghì 'nfreva''. Essere presi, scossi da una collera, da una rabbia fortissima – così forte da somigliare ad una febbre – sentirsi rimescolare il sangue di fronte all'assoluta ingiustizia, all'insopportabile assurdità, all'esosità manifesta di determinate situazioni. Essere contrariatissimi, stizziti, non accettare, non sopportare assolutamente qualcosa. ''Sta cosa ccà me fa jí 'nfreva'', questa cosa qui non la posso proprio sopportare, mi fa salire la rabbia alla testa.}}
*''''I stramacchio'''<ref>Citato in [[Mimmo Borrelli]], '''Nzularchia'', Baldini&Castoldi, Milano. ISBN 978-88-9388-516-4, [https://books.google.it/books?id=giw2DwAAQBAJ&lpg=PT71&dq=&pg=PT71#v=onepage&q&f=false p. 71]</ref>
::{{spiegazione|Di nascosto, furtivamente, con un sotterfugio, sottobanco, alla chetichella, aggirando le regole. Es. "Aggio trasuto, l'aggio pigliato, l'aggio avuto, l'aggio fatto 'i stramacchio ('e stramacchio)." Sono entrato, l'ho preso, l'ho avuto, l'ho fatto, di nascosto, furtivamente, con un sotterfugio, ''aumma aumma''.}}
*'''I' te murtèo.'''<ref name=βασκαίνω>Citato in ''Napoli, punto e basta?'', p. 665, nota 11.</ref>
:''Maledico l'anima dei tuoi defunti (dell'avversario o dell'interlocutore verso cui c'è forte risentimento o astio).''
::{{spiegazione|Espressione del gergo "più basso e difficile<ref>Così Artieri in ''Napoli, punto e basta?'', p. 665, nota 11.</ref>" di cocchieri e facchini di Napoli. Il verbo '''murtiàre'''<ref name=βασκαίνω/> – usato solo all'attivo indicativo – deriva dal sostantivo '''murtiàta'''<ref name=βασκαίνω/> (l'azione di scagliare anatemi, maledizioni, espressioni blasfeme contro i defunti). L'uso di scagliare anatemi contro i defunti risale a tempi antichissimi ed è correlato al culto ancestrale di cui affiorano tratti mai del tutto scomparsi nelle popolazioni meridionali.<ref>{{cfr}} ''Napoli, punto e basta?'', p. 665, nota 11.</ref>}}
*'''Iette pe' se fa' 'a croce e se cecaje n'uocchio.'''<ref>Citato in Rutigliano, p. 217.</ref>
:''Andò per farsi la croce e si accecò un occhio.''
::{{spiegazione|Una persona incredibilmente sfortunata, un progetto fallito dal principio.}}
*'''Iì a fa' 'o battesimo senz' 'a criatura.'''<ref>Citato in Rutigliano, p. 218.</ref>
:''Andare a fare (celebrare) il battesimo senza il bambino.''
::{{spiegazione|Imbarcarsi in un'impresa senza avere le idee chiare.}}
*'''Iiih-isce!<ref>Dal greco ''Ische!'' Fermati! {{cfr}} ''Del parlar napoletano'', p. 44.</ref>'''<ref>Citato e spiegato in ''Del parlar napoletano'', p. 44.</ref>
::{{spiegazione|Ordine di arresto impartito al cavallo dal cocchiere o dal carrettiere.}}
*'''Io me faccio 'a Croce c<nowiki>'</nowiki>'a mano 'a smerza.'''<ref>Citato in Antonino Guglielmi, ''{{sic|il}} commisssario'', [https://books.google.it/books?id=_JveAwAAQBAJ&lpg=PA19&dq=me%20faccio%20e%20croce%20ca%20mmano%20smerza&hl=it&pg=PA19#v=onepage&q&f=false p, 19 Anteprima Google] e Adam Ledgeway, ''Grammatica diacronica del napoletano'', [https://books.google.it/books?id=jsHJnzvJHxAC&lpg=PP1&dq=adam%20Ledgeway&hl=it&pg=PA273#v=onepage&q=smerza&f=false p. 273]</ref>
:''Mi faccio il segno della croce al contrario (con la mano sinistra).''
::{{spiegazione|Io non ci posso credere.}}<ref>Spiegazione in Ledgeway, {{cfr}} ''Grammatica diacronica del napoletano'', p. 273.</ref>
*'''Illurto.'''<ref name=codex/>
:''Nella parlesia:''<ref name=spikkesia/>''Il pane.''
*''''Int'a 'na vutat' 'e mente.'''<ref>Citato in Sergio Zazzera, ''Proverbi e modi di dire napoletani'', p. 147.</ref>
:''In una girata di mente. In un improvviso, repentino cambio di pensiero.''
*'''''Io me chiammo 'nzalata | si nun si tu, è {{sic|nata}}.'''''<ref>Citato in ''Napoli, punto e basta?'', p. 653.</ref>
:''Io mi chiamo insalata | se non sei tu, è un'altra (un'altra donna).''
*'''Inta a scurdata.'''<ref>Citato in [[Pino Aprile]], ''Il Sud puzza'', PIEMME, [https://books.google.it/books?id=QciRAQAAQBAJ&lpg=PP1&dq=Pino%20Aprile&hl=it&pg=PT57#v=onepage&q&f=false p. 57]</ref>
:''A cose dimenticate, quando ormai non ci pensi più, quando più credi di averla fatta franca, quando meno te lo aspetti.''
*'''Ire {{NDR|Jì}}''' o '''Riuscì a brenna (vrenna).'''<ref>Citato in Volpe, ''Vocabolario napolitano-italiano tascabile'', p. 406.</ref>
:''Andare o riuscire, risultare in crusca.''
::{{spiegazione|Avere esito vano ed infelice, andare al nulla, essere perduto.<ref>La spiegazione è in ''Vocabolario napolitano-italiano tascabile'', p. 406.</ref>}}
==J==
*'''Jacovella.'''<ref>Citato in Domenico Iaccarino, ''Galleria di costumi napolitani'', Stabilimento tipografico dell'Unione, Napoli, 1875, [https://books.google.it/books?id=f84GAAAAYAAJ&dq=na%20jacovella&hl=it&pg=PA16#v=onepage&q&f=false p. 16]</ref>
::{{spiegazione|Situazione, cosa, condotta poco seria, superficiale, confusa, inconcludente, che crea disordine. Un inconsistente, pretestuoso, inconcludente, ripetuto tergiversare, fare a tira e molla. Accampare artificiosamente, con grossolana astuzia pretesti su pretesti, ordire intrighi, servirsi di sotterfugi per sottrarsi ad un impegno, per ingannare, raggirare. Es. ''Chesta è 'na jacovella!'' Questa è una pagliacciata! Qui non c'è niente di serio! È tutta una presa in giro!}}
*'''Jammmo a vere'.'''<ref>Citato in Carlo Giarletta, ''Anime partenopee'', [https://books.google.it/books?id=bIwxDwAAQBAJ&lpg=PA20&dq=jammo%20%20ver%C3%A9&hl=it&pg=PA36#v=onepage&q&f=false p. 36.]</ref>
:''Andiamo a vedere.''
::{{spiegazione|Decidiamo, vediamo cosa dobbiamo fare.<ref>In ''Anime parternopee'', p. 36.</ref>}}
*'''Jamme<ref>Andiamo.</ref> bell', ja!'''<ref>Citato in Giuseppe Savorra, ''Un cicerone napoletano'', Youcanprint, Tricase (LE), 2015 [https://books.google.it/books?id=-KMbCwAAQBAJ&lpg=PA41&dq=jamme%20belle%20ja'&hl=it&pg=PA41#v=onepage&q=jamme%20belle%20ja'&f=false p. 41] ISBN 9788893216982</ref> o '''Jammo bello, jà'''<ref>Citato in ''Poesie napoletane'', p. 373.</ref>
::{{spiegazione|Molte sfumature di significato date dalla modulazione del tono della voce. Fra le possibili: Su, su!, Sbrighiamoci!, Che esagerazione!, Che bugia!, l'hai sparata proprio grossa!}}
*'''Jencherse 'o vernecale<ref>''<nowiki>'</nowiki>O vernecale'': la ciotola; contenitore in cui i cambiavalute riponevano le monete.</ref>.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 455.</ref>
:''Riempirsi la "ciotola".''
::{{spiegazione|Riempirsi lo stomaco, farsi una scorpacciata, rimpinzarsi, satollarsi ben bene.}}
*'''Jenno cernenno.'''<ref>Citato in ''Poesie napoletane'', p. 376.</ref>
:Letteralmente: ''Andando vagliando.''
::{{spiegazione|Distingui distingui, discerni discerni, vaglia vaglia, ben esaminando, tutto ben considerando, a ben vedere il tutto, salta fuori che...}}
*'''Jèsce arrusto'''<ref>Bistecca ai ferri {{cfr}} ''Proverbi e modi di dire napoletani'', p. 100.</ref>'''!...'''<ref>Citato in ''Proverbi e modi di dire napoletani'', p. 100.</ref>
:''Non farti (fatevi) troppe illusioni.''
::{{spiegazione|In passato mangiare carne costituiva un lusso che ci si poteva concedere assai di rado.}}
*'''Jí mparaviso pe scagno.'''<ref name=Paradise>Citato in Erwin e Fedele, ''Dictionary: English-Neapolitan; Neapolitan-English'', [https://books.google.it/books?id=KYSUBgAAQBAJ&lpg=PA71&dq='mparaviso%20pe%20scagno&hl=it&pg=PA71#v=onepage&q&f=false p. 71.]</ref>
:''Andare in [[Paradiso]] per errore.''
::{{spiegazione|Avere una fortuna assolutamente imprevedibile.}}
*'''Jì truvann' a Cristo a dint' e lupini.'''<ref>Citato (in forma negativa) in Giuseppe Savorra, ''Un Cicerone napoletano'', Youcanprint, Self-Publishing, Tricase (LE), 2015, [https://books.google.it/books?id=-KMbCwAAQBAJ&lpg=PA85&dq=Cristo%20dint'e%20lupini&hl=it&pg=PA85#v=onepage&q&f=false p. 85.] ISBN 9788893216982</ref>
:''Cercare Cristo nei lupini.''
::{{spiegazione|Essere eccessivamente pignolo; cercare pretesti, sottilizzare, cavillare, cercare il pelo nell'uovo.}}
*'''Jì truvanne ciaranfe.'''<ref>Citato in ''I proverbi di Napoli'', p. 193.</ref>
:''(Andare trovando) Cercare pretesti per litigare.''
*'''Jire<ref>In forma corrente: Jì'.</ref>ngattimma.'''<ref name=chauchat>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 181.</ref>
:''Essere eccitati come i gatti. Andare in fregola.''
*'''Jire<ref>In forma corrente: Jì'.</ref> spierto e demierto comm'u malo denaro.''' Oppure '''Jire spierto e demierto.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 396.</ref>
:''Andare sperduto e disperso come il denaro guadagnato disonestamente. Oppure, semplicemente: andare sperduto e ramingo. ''
*'''Jirsenne a gloria d'i cardune.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 80.</ref>
:''Andarsene a gloria dei cardoni.''
::{{spiegazione|Morire. Andare a ingrassare i cavoli.}}<ref>Spiegazione in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 80.</ref>
*'''Jirsenne nzuocolo<ref>Nzuócolo:Dondoloni.</ref>.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 270.</ref>
:''Andarsene dondoloni dondoloni.''
::{{spiegazione|Andarsene in sollucchero, in visibilio, in broda di succiole o giuggiole.<ref>Spiegazione in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 270.</ref>}}
*'''Jurnata mosce.<ref>Citato in Apicella, ''Il frasario napoletano'', p. 45.</ref>'''
:''Giornata moscia.''
::{{spiegazione|Giornata in cui gli affari vanno a rilento, di scarsi guadagni.}}
*'''Justo justo.'''<ref>Citato in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 215.</ref>
:''Giusto giusto, preciso preciso.''
::{{spiegazione|Esattamente, precisamente, a puntino.}}
==L==
*'''L'acqua è poca e 'a papera nun galleggia.'''<ref>Citato in Giuseppe Montesano, ''Nel corpo di Napoli'', Mondadori, [https://books.google.it/books?id=MoqeCQAAQBAJ&lpg=PP1&dq=Giuseppe%20Montesano&hl=it&pg=PT169#v=onepage&q&f=false p. 169 Anteprima Google]</ref>
::{{spiegazione|Le cose vanno irrimediabilmente male. Mancano le condizioni per realizzare un progetto.}}
*'''L'acqua nfraceta li bastimiente a mare.'''<ref>Citato in ''Il flauto magico'', Raffaele Miranda, Napoli, 1824, [https://books.google.it/books?id=Vk0sQ5myvzwC&dq=acqua%20nfraceta%20%20mare&hl=it&pg=PA3#v=onepage&q&f=false Google Book]</ref>
:''L'acqua infradicia le navi a mare.''
::{{spiegazione|L'acqua – con questo paradossale argomento il bevitore di vino la rifiuta – fa male, procurandosi così una giustificazione per abbandonarsi a bevute omeriche.}}
*'''L'urdemo lampione 'e forerotta.'''<ref>Citato in Pasquale Guaglianone, ''Tante navi Tante storie'', Nuova Santelli, [https://books.google.it/books?id=EoRUAwAAQBAJ&lpg=PT21&dq=L'urdemo%20lampione%20'e%20Forerotta&hl=it&pg=PT21#v=onepage&q&f=false]</ref> o '''{{NDR|L'}} Urdemo lampione 'e Fuorerotta.'''<ref name=rent/>
:''L'ultimo [[lampione]] di Fuorigrotta.''
::{{spiegazione|Ultimo dei lampioni a gas di Fuorigrotta e contrassegnato con il numero 6666: quattro volte scemo nella smorfia napoletana; è forse questo il motivo per cui passò in proverbio a significare: persona di scarso o nessun valore, senza importanza, che non conta pressoché nulla.<ref>{{cfr}} ''C'era una volta Napoli'', p. 28.</ref>}}
*'''La carne se venne a la chianca.'''<ref>Citato in ''Lo Spassatiempo'', [https://books.google.it/books?id=pz4_AQAAMAAJ&dq=lo%20spassatiempo&hl=it&pg=PT127#v=onepage&q&f=false]</ref>
:''La [[carne]] si vende in macelleria.''
::{{spiegazione|Non puoi sfruttarmi come uno schiavo. Sono un uomo, non carne che si vende a peso.}}
*'''Lampe e tuone.'''<ref>Citato in [[Carlo Cracco]], ''La grande cucina italiana. {{small|Campania}}'', RCS libri, Milano, 2014, [https://books.google.it/books?id=wk5oAwAAQBAJ&lpg=PT66&dq=&pg=PT66#v=onepage&q&f=false p. 66].</ref>
:''Lampi e tuoni.''
::{{spiegazione|Pasta e ceci.<ref>{{cfr}} più dettagliatamente ''La grande cucina italiana'', p. 66.</ref>}}
*'''Lasco de<ref name=epsilon/>vrachetta.'''<ref>Citato in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 426.</ref>
:''Lasco 'e vrachetta: "Largo", allentato, lasco di (nella) abbottonatura dei pantaloni, di patta.''
::{{spiegazione|{{sic|Donnajuolo}}.<ref>La definizione è in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 426.</ref>}}
*'''''Lassamme fà 'a Dio.'''''<ref>Citato in ''Napoli, punto e basta?'', p. 655.</ref>
:''Lasciamo fare a Dio. Affidiamoci a Lui, interamente, senza riserve.''
*'''Lella palella.'''<ref name=zart>Citato in De Ritis, ''Vocabolario napoletano lessigrafico e storico'', p. 207.</ref>
:''Cheta cheta, pian piano, adagio adagio. Senza fasto, alla buona.''<ref name= slowslow>La traduzione è in De Ritis, ''Vocabolario napoletano lessigrafico e storico'', p. 207.</ref>
*'''{{sic|Leva}} l'ummeto.'''<ref>Citato in ''Lu Trovatore, Giornale-Spassatiempo'', 1866, anno I, n. 3, p. 2.</ref>
:''Togliere l'umido''
::{{spiegazione|Levà' l'ummeto: Togliere i succhi, gli umori vitali: annoiare mortalmente.}}
*'''Leva' 'a lanterna 'a 'nnanze a Carnevale.'''<ref>Citato in Gleijeses, ''I Proverbi di Napoli'', p. 206.</ref>
:''Togliere la lanterna davanti a [[Carnevale]]''
::{{spiegazione|Togliere a qualcuno il suo svago preferito.<ref>La spiegazione è in ''I Proverbi di Napoli'', p. 206.</ref>}}
*'''Levà' 'a purpètta 'a dint'a 'o piatto a uno.'''<ref name=copper/>
:''Togliere la [[polpetta]] dal quatto di qualcuno.''
::{{spiegazione|Derubare una persona di una cosa guadagnata con grande fatica.}}
*'''Leva lè.'''<ref>Citato in De Ritis, ''Vocabolario napoletano lessigrafico e storico'', vol. I, p. 203.</ref>
:''Togli, to'! Via! Vai via!''
::{{spiegazione|Si dice per esprimere rifiuto, repulsione.}}
*'''Levarse i rappe d'a panza.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 325.</ref>
:''Togliersi le grinze dalla pancia.''
::{{spiegazione|Sfamarsi.<ref>La spiegazione è in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 325.</ref>}}
*'''Levarse 'o sfizio.'''<ref>Citato in Sebezio, ''Motti e detti napoletani'', [https://books.google.it/books?hl=it&id=6rM-AAAAIAAJ&dq=ommo+cu+%27e+mustacce&focus=searchwithinvolume&q=sfizio], p. 112.</ref>
:''Cavarsi il gusto.''
*'''Levate 'o brito!'''<ref>Citato in [[Antonio Ghirelli]], ''Storia di Napoli'', Einaudi, Torino, 1992, p. 293. ISBN 88-06-12974-0</ref>
:''Togliete dalla tavola il vetro: bicchieri, bottigli, caraffe!''
::{{spiegazione|Comando che gli osti impartivano prima della chiusura del locale. In senso lato: affrettatevi a concludere il lavoro perché il tempo per portarlo a termine sta per scadere.}}
*'''Leve mane!'''<ref name=gliommero/>
:''Togli (le) mani.''
::{{spiegazione|Lascia perdere.}}
*'''Li profunne de casa de lo Diavolo.'''<ref>Citato in ''Lu Trovatore, Giornale-Spassatiempo'', 1866, anno I, n. 7, 30 gennaio 1866, p. 2.</ref>
:'' ''<nowiki>'</nowiki>E profunne 'e casa d' 'o Diavulo.'' Le profondità di casa del Diavolo.''
::{{Spiegazione|L'Inferno.}}
*'''Liéggio 'e mano.'''<ref>Citato in Antonio Altamura, ''Il dialetto napoletano'', Fausto Fiorentino, Napoli, 1961, p. 84, [https://books.google.it/books?hl=it&id=h1cRAQAAIAAJ&dq=mpren%C3%A0%27+%27e+feneste&focus=searchwithinvolume&q=mano]</ref>
:''Leggero di mano. Di mano leggera.''
::{{Spiegazione|Abile nel rubare. ''Arape ll' uocchie ca è lieggio 'e mano.'' Tieni gli occhi bene aperti perché ''è 'na mana leggia'', ''mena 'o rancio'', è ladro.}}
*'''Lillo palillo.'''<ref name=zart/>
:''Cheto cheto, pian piano, adagio adagio. Senza fasto, alla buona.''<ref name= slowslow/>
*'''Limma sorda.'''<ref>In ''Vocabolario domestico napoletano e toscano'', p. 422.</ref>
:''[[Lima (strumento)|Lima]] sorda (che non fa rumore).''
::{{spiegazione|Chi offende di nascosto.}}
*'''Lindo e pinto.'''<ref>Citato in Volpe, ''Vocabolario napolitano-italiano: tascabile'', p. 149.</ref>
:''Lindo e ben lustro (dipinto).''
::{{spiegazione|Azzimato, curatissimo, estremamente elegante (con una lieve sfumatura di ironia: elegantissimo, curatissimo, ma anche un po' artificioso, stucchevole, innaturale).}}
*'''Lisce 'e scorze.'''<ref name=schälen>Citato in '''E scugnizze'', p. 19.</ref>
:''Lisce di scorze.''
::{{spiegazione|''Essere liscio 'e scorza'': Stare con la coscienza pulita).}}
*'''Lisciabusso.<ref>Per ''lisciabusso'' vedasi più in dettaglio ''Manuale di napoletanità'', p. 53.</ref>'''<ref>Citato in ''Manuale di napoletanità'', p. 53.</ref>
:''Un violento [[rimprovero]].<ref>Traduzione in ''Manuale di napoletanità'', p. 53.</ref>''
*'''Liscio e sbriscio.'''<ref>Citato in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 227.</ref>
:''Liscio e vuoto.''
::{{spiegazione|Antico modo di dire napoletano: ''Stongo liscio e sbriscio (o liscesbriscio).'' Sono al verde, senza un soldo, in miseria.}}
*'''Ll'anema 'e.'''<ref>Citato in Ferdinando Russo, '''O "luciano" d<nowiki>'</nowiki>'o Rre'', p. 61.</ref>
:''L'anima di.''
::{{spiegazione|Una notevole quantità.}}
*'''Ll'opera d'e pupe.'''<ref>Citato in ''A Napoli mentre bolle la pentola.'', p. 109.</ref>
:''Il teatro delle marionette.''
::{{spiegazione|"Fa' ll'opera d'e pupe": scatenare un putiferio.<ref>La spiegazione è di Patrizia Rotondo Binacchi, {{cfr}} ''A Napoli mentre bolle la pentola'', p. 109.</ref>}}
*'''Lloco te voglio zuoppo a sta sagliuta!'''<ref>Citato in ''Lo Cuorpo de Napole e lo Sebbeto'', anno II, Parlata 143, 12 giugno 1861, p. 571.</ref>
:''Qui ti voglio, zoppo, davanti a questa salita!''
::{{spiegazione|Hai tanto vantato, strombazzato e propalato le tue straordinarie capacità ed ora che viene il difficile, voglio vedere di che pasta sei fatto e sarà evidente quello che in realtà sei: nient'altro altro che un millantatore, un fanfarone buono solo a fare chiacchiere.}}
*'''Lo zugo de lo tombagno.<ref>Fondo della botte.</ref>'''<ref>Locuzione antica. Citato in Volpe, ''Vocabolario napolitano-italiano: tascabile'', p. 363.</ref>
:''Il succo del [[botte|tombagno]].''
::Il [[vino]]
==M==
*'''M'haje mbriacato de<ref name=epsilon/>percoche.<ref>'A percoca: la pesca gialla.</ref>'''<ref name=brokegg/>
:''Mi hai ubriacato di pesche.''
::{{spiegazione|('''Mbriacà' 'e percoche:'' Riempire di belle e vuote chiacchiere.) Mi hai infarcito la testa di belle e vacue parole, di vuote ciance.}}
*'''Ma addò stammo? Â cantina 'e vascio puorto? 'O rutto, 'o pireto e 'o sango 'e chi t'è muorto?!'''<ref>Citato in Raffaele Bracale, ''Comme se penza a Nnapule'', p. 223.</ref>
:''Ma dove siamo? Nella cantina giù al porto? In mezzo al rutto, al peto e alla bestemmia?!''
::{{spiegazione|Il panorama sonoro non è certo dei più gradevoli: gli avventori qui danno la stura, senza contenersi, senza freno né inibizione alcuna, alle manifestazioni più squallide delle umane miserie e alla più brutale volgarità. L'espressione è quindi riferita alle occasioni in cui si debba constatare – sbalorditi – di trovarsi fra persone e in ambienti volgari, da cui ogni urbanità è stata bandita per sempre. Ma in mezzo a quali zoticoni siamo mai capitati?!}}
*'''Ma che vaco mettenno 'a fune 'a notte?'''<ref>Citato in ''I Proverbi di Napoli'', p. 215.</ref>
:''Ma vado forse a mettere la fune (la) di notte?''
::{{spiegazione|''Jì mettenno 'a fune 'a notte.'' Andare a mettere la fune di notte: antica tecnica di rapina eseguita tendendo, di notte, in strade buie, una fune fra due estremi della carreggiata perché pedoni e viaggiatori in carrozza, travolti dalla caduta, una volta a terra venissero derubati. L'espressione significa: ma credi che il denaro, anziché guadagnarlo col lavoro, vado a rubarlo di notte? Il prezzo che chiedi è ingiustificato, esorbitante.}}
*'''Ma tu overo faje?'''<ref>Citato in Carmela Capitale, ''Vox Musae, {{small|cantate e ballate intorno al mare, al cielo e la terra}}'', Aletti Editore, Villanova di Guidonia, 2017. [https://books.google.it/books?id=emkuDwAAQBAJ&lpg=PT63&dq=&pg=PT63#v=onepage&q&f=false p. 63]. ISBN 978-88-591-4299-7</ref>
:''Ma fai davvero?''
::{{spiegazione|Ma stai scherzando? Ma ti rendi conto (di quello che dici, fai)?}}
*'''Maccarone.'''<ref>In ''Viviani'', III, p. 234.</ref>
:''Maccherone.''
::{{spiegazione|Babbeo, sciocco, credulone.}}
*'''Maccaròne, sàutame 'ncànna.'''<ref name=duesetteotto>Citato in Tosco, p. 278.</ref>
:''Maccarone, saltami in gola''.
::{{spiegazione|Descrizione di un accidioso.}}
*'''Maccarone senza pertuso.'''<ref>Citato in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 231.</ref>
:''Maccherone senza buco.''
::{{spiegazione|Stupido. Buono a nulla.}}
*'''Madama schifa 'o ppoco.'''<ref>Citato in Erwin e Fedele, ''Dictionary English-Neapolitan; Neapolitan-English'', p. 85.</ref>
:''Madama Schifa il poco.''
::{{spiegazione|Una signora o, in genere, una persona che dà a vedere di essere schifiltosa, che ha atteggiamenti [[snob]].}}
*'''Madama senza naso.'''<ref name="nose">Citato in [[Renato de Falco]], ''[http://www.tecalibri.info/D/DEFALCO-R_parlar.htm#p004 Del parlar napoletano]'', Colonnese, Napoli, 2007 [1997], p. 27. ISBN 978-88-87501-77-3</ref>
:''La Morte.''
*'''Madonna mia fa' stà bbuono a Nnirone!'''<ref>Citato in Raffaele Bracale, ''Comme se penza a Nnapule'', p. 224.</ref>
:''Madonna mia, fai star bene [[Nerone]]!''
::{{spiegazione|L'invocazione, rivolta in modo quasi scherzoso alla Madonna affinché conservi Nerone in buona salute può essere interpretata in diversi modi: come preferenza per l'uomo forte, energico, autoritario, in grado di dare soluzione ai problemi con tempestività e risolutezza; come preghiera di mantenerlo in salute, malgrado la sua durezza, nel timore di un successore ancora più duro, come invito a non assecondare precipitosamente la volontà di deporlo perché chi gli succede potrebbe rivelarsi peggiore.}}
*'''Magnà' carauttiélle.'''<ref>Citato in Sergio Zazzera, ''Dizionario napoletano'', p. 84.</ref>
:''Mangiare cibo immaginario.''<ref>Carautielle: cibo immaginario. La definizione è in Zazzera, ''Dizionario napoletano'', p. 84.</ref>
::{{spiegazione|Digiunare per miseria.<ref>Carautielle: cibo immaginario. La spiegazione è in Zazzera, ''Dizionario napoletano'', p. 84.</ref>}}
*'''Magna magna.'''<ref>Citato in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 3.</ref>
:''Mangia mangia.''
::{{spiegazione|La [[corruzione]] eretta a sistema. Es.: ''Addó vai vai è tutto 'nu mangia mangia'', dovunque vai è tutto un mangia mangia: non c'è scampo, è la corruzione diffusa, endemica, inveterata, inestirpabile. ''Essere 'nu magna magna'': essere un corrotto.}}
*'''Magnàrse ‘a rézza d<nowiki>'</nowiki>'o còre.'''<ref name=net />
:''Mangiarsi la rete del cuore (il pericardio).''
::{{spiegazione|Rodersi il fegato dalla rabbia.}}
*'''Magnarse 'e maccarune.'''<ref>Citato in Alfredo Antonarus, ''Moto a luogo'', Pendragon, 1994, [https://books.google.it/books?hl=it&id=NxhdAAAAMAAJ&dq=magnarse++%27e+maccarune&focus=searchwithinvolume&q=magnarse p. 82].</ref>
:''Mangiarsi i maccheroni.''
::{{spiegazione|Mangiare la foglia.<ref>La spiegazione è in ''Moto a luogo'', p. 82. </ref> Capire l'antifona. Capire le altrui intenzioni nascoste. Afferrare, intuire ciò che si intende tenere celato.}}
*'''Magnarecotta.'''<ref>Citato in ''Ll'ode de Q. Arazio Fracco'', p. 478.</ref>
::{{spiegazione|Persona che vive dei proventi procuratigli da una donna che si prostituisce.}}
*'''Magne pane e fantasia.'''<ref>Citato in ''Napoli, punto e basta?'', p. 652.</ref>
:''(Visto che non hai altro) Mangia pane e fantasia''
::{{spiegazione|''Magnà pane e fantasia''. Mangiare pane e fantasia è la condizione di chi, costretto dalla povertà a sopportare i morsi della fame, mangia, quando è possibile, il pane e il companatico, che resta un puro miraggio, lo aggiunge con la fantasia che ne dispensa con abbondanza inesauribile, pari alla fame.}}
*'''Maie pe cumanno.'''<ref>Citato in Tommaso Pironti, 'O Lupommenaro d''o Mercato'', Libreria Editrice Teatrale T. Pironti, Napoli, senza anno, 1920, circa, ''[http://wwww.bibliocamorra.altervista.org/pdf/pirontiLupommenaro.pdf bibliocamorra]'', p. 17</ref>
:''Mai per comando.''
::{{spiegazione|Per favore, per cortesia.}}
*'''{{NDR|'O}} Male {{sic|e'}} dindò.'''<ref>Citato in Floriana Coppola, ''Donna creola e gli angeli del cortile'', Guida, Napoli, 2004, [https://books.google.it/books?id=kmC0elHRnicC&lpg=PA39&dq=male%20%20'e%20dind%C3%B2&hl=it&pg=PA39#v=onepage&q&f=false p. 39.] ISBN 88-7188-820-0</ref>
::{{spiegazione|Un [[malattia|male]] immaginario.}}
*'''Mamma d' 'a Saletta.'''<ref>Citato in [[Annibale Ruccello]], ''Ferdinando'', prefazione di Isa Danieli, Alfredo Guida Editore, Napoli, 1998, [https://books.google.it/books?id=rd4jVbdlEvAC&lpg=PA30&dq=&pg=PA30#v=onepage&q&f=false p. 30]</ref>
:''[[Madonna]] della Salette!''
::{{spiegazione|Esclamazione che esprime meraviglia di fronte a situazioni spiacevoli, che sorprendono sgradevolmente o per esprimere un'ampia gamma di sentimenti: stupore, paura, meraviglia, insofferenza, impazienza o altri simili.}}
*'''Mamma d'o Carmene<ref>Per la Vergine Bruna si consulti [[w:Basilica santuario di Santa Maria del Carmine Maggiore|voce su ''Wikipedia'']]</ref>.'''<ref>Citato in ''I tesori nascosti di Napoli'', [https://books.google.it/books?id=ksS8DAAAQBAJ&lpg=PT80&dq=Tiene%20'nu%20culo%20quant'e%20Porta%20Capuana&hl=it&pg=PT93#v=onepage&q=carmene&f=false]</ref>
:''Madonna del Carmine!''
::{{spiegazione|Espressione di meraviglia, stupore: Incredibile!, Straordinario!}}
*'''Mamma Schiavona.'''<ref>Citato in ''Usi e costumi dei cammorristi'', p. 169.</ref>
:''La Madonna di Montevergine.''
::{{spiegazione|"[...] detta così dai Napoletani per i suoi tratti bizantini. L'appellativo "schiavone", sinonimo di slavo, designava infatti le icone nere di provenienza greca o generalmente orientale.<ref>Da [[Marino Niola]], ''Archeologia della devozione'', in ''Santità e tradizione, {{small|Itinerari antropologico-religiosi in Campania}}'', a cura di [[Luigi Lombardi Satriani|Luigi M. Lombardi Satriani]], Meltemi, Roma, 2004, [https://books.google.it/books?id=dBBKjiNBquMC&lpg=PP1&dq=Santit%C3%A0%20e%20tradizione&hl=it&pg=PT65#v=onepage&q&f=false p. 67].</ref>}}"
*'''Mamma zezzella<ref>Diminutivo di ''zizza'', mammella.</ref>.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 469.</ref><ref>Citato in ''Ll'ode de Q. Arazio Fracco'', p. 481.</ref> o '''Mammazezzélla'''<ref>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 92. </ref>
::{{spiegazione|Mamma di latte. Balia. Nutrice.}}
*'''Mamozio.'''<ref>Citato in ''No Sansone a posticcio co Pulecenella mbrogliato fra forza e senza forza'', p. 33.</ref>
::{{spiegazione|Uomo grosso, sgraziato e stupido.}}
*{{NDR|'A}} '''Mangiatora.'''<ref name=eateat>Citato in ''C'era una volta Napoli'', pp. 107-108.</ref>
:''La mangiatoia, la greppia.''
::{{spiegazione|Denaro di non limpida provenienza. '''{{NDR|'A}} Mangiatora vascia.'''<ref name=eateat/>La mangiatoia collocata in basso, in posizione molto comoda per l'animale che in questo modo ha facile ed abbondante disponibilità di cibo. '''{{NDR|Tene' 'a}} Mangiatora vascia.'''<ref name=eateat/>(modo di dire usato in provincia di Napoli<ref>{{cfr}} ''C'era una volta a Napoli'', p. 107.</ref>) ''Avere la mangiatoia bassa'' significa avere comode, costanti e cospicue disponibilità economiche, ciò che consente, fra i non pochi agi e vantaggi, di non sapere neppure cosa sia la fame, di alimentarsi sempre bene e a sazietà. Senza nessuno sforzo, come in una confortevole mangiatoia.}}
*'''Mannà' a accattà' o pepe.'''<ref>Citato in Antonio Altamura, ''Il dialetto napoletano'', Fausto Fiorentino, Napoli, 1961, p. 84, [https://books.google.it/books?id=h1cRAQAAIAAJ&q=manna%27+a+accatt%C3%A0+%27o+pepe&dq=manna%27+a+accatt%C3%A0+%27o+pepe&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwjbiK-10pTdAhWRpYsKHd3YA5QQ6AEIMDAC]</ref>
:''Mandare a comprare il pepe.''
::{{spiegazione|Allontanare con un pretesto un bambino, una persona molto giovane perché non ascolti o non si intrometta in discorsi fra adulti.}}
*'''Mannà 'e Pellerine.'''<ref>Citato in [[Antonio Petito]], ''Don Paparacianno'', Chiurazzi, Napoli, 1901, [https://books.google.it/books?id=-Uk1wEe3qa8C&q=manna%27+%27+e+pellerine+.&dq=manna%27+%27+e+pellerine+.&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwiRzqbq7q_sAhVmpYsKHWFhB8gQ6AEwAHoECAMQAg p. 54].</ref>
:''Mandare ai Pellegrini.''
::{{spiegazione|''Te manno 'e Pellerine.'' Ti mando ai Pellegrini: te ne suono talmente tante, ti concio in modo tale che dovrai ricoverarti all'Ospedale dei Pellegrini.}}
*'''Mannà ô paese 'e Pulecenella.'''<ref name=Paradise/>
:''Mandare al paese di Pulcinella.''
::{{spiegazione|Mandare qualcuno all'inferno.}}
*'''Mannaggia ‘a culonna.'''<ref>Citato in Giuseppe Giacco, ''Cultura classica e mondo subalterno nei Pediculi di Gennaro Aspreno Rocco, {{small|Testo integrale in latino e versione in vernacolo afragolese}}'', Edizioni Istituto di Studi Atellani, 1985, [https://books.google.it/books?id=WEBC99ouJRIC&lpg=PT59&dq=&pg=PT59#v=onepage&q&f=false p. 59]</ref>
:''Mannaggia la colonna!''
::{{spiegazione|La Colonna della Vicaria collocata in passato nella Piazza dei Tribunali. Presso la Colonna il creditore insolvente dichiarava pubblicamente di voler cedere ai creditori i propri beni, facendo, secondo un'espressione popolare, ''zitabona''. <ref>Si veda, più dettagliatamente alla lettera F: ''Fa zita bona''.</ref>}}
*'''Mannaggia 'a Marina.'''<ref>Citato in Giuseppe Maresca, ''Era di Maggio'', Lampi di stampa, 2012, Cologno Monzese, [https://books.google.it/books?id=9RKJAgAAQBAJ&lpg=PA210&dq=mannaggia%20a%20marina&hl=it&pg=PA208#v=onepage&q&f=false p. 208.] ISBN 978-88-488-1358-7</ref><ref>Citato in ''Ncopp' 'o marciappiede'', p. 12.</ref>
:''Mannaggia la Marina!''<ref>L'imprecazione è attribuita a [[Francesco II delle Due Sicilie|Francesco II]] che con queste parole avrebbe manifestato il suo rammarico per la debole difesa opposta a [[Giuseppe Garibaldi|Garibaldi]] dalla Marina Borbonica. {{cfr}} ''Era di maggio'', p. 210. </ref>
::{{spiegazione|Con l'imprecazione si esprime solitamente il disappunto, la frustrazione, l'amarezza per una sconfitta imprevedibile o per il verificarsi di una circostanza avversa inattesa e non dipendente dalla propria volontà.}}
*'''Mannaggia bubbà.'''<ref>Citato in AA. VV., ''Al di là delle parole'', a cura di Maria Vittoria Costantini e Maria Pierri, Franco Angeli, [https://books.google.it/books?id=sZH_CwAAQBAJ&lpg=PT118&dq=mannaggia%20a%20bubb%C3%A0&hl=it&pg=PT118#v=onepage&q&f=false], nota 11.</ref> oppure: '''Mannaggia a Bubbà!'''<ref>Citato in Pino Imperatore, ''Benvenuti in casa Esposito'', Giunti, Firenze 2012, [https://books.google.it/books?id=rdfYQ9wyoV8C&lpg=PA51&dq=mannaggia%20a%20bubb%C3%A0&hl=it&pg=PA51#v=onepage&q&f=false p. 51.] ISBN 9788809775695</ref>
:''Mannaggia Bubbà!''<ref>Figura di furfante tramandata da un'antica tradizione popolare. Celebre per essere coinvolto in ogni genere di traffici loschi, divenne una sorta di capro espiatorio su cui sfogare la propria frustrazione con l'imprecazione citata. {{cfr}} più in dettaglio la nota 11 di ''Al di là delle parole'', [https://books.google.it/books?id=sZH_CwAAQBAJ&lpg=PT118&dq=mannaggia%20a%20bubb%C3%A0&hl=it&pg=PT118#v=onepage&q&f=false]</ref>
*'''Mannaggia 'o suricillo e pèzza 'nfosa!'''<ref>Citato in Altamura e Giuliani, ''Proverbi napoletani'', p. 179.</ref>
:''Mannaggia il topolino e [la] pezza bagnata!''
::{{spiegazione|"Imprecazione che non dice nulla, ma che lascia sottintendere la taciuta causa che l'ha provocata.<ref>La spiegazione è in Altamura e Giuliani, ''Proverbi napoletani'', p. 179.</ref>"}}
*'''Mantené 'a cannéla.'''<ref name=corteo>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 46.</ref>
:''Reggere la candela.''
::{{spiegazione|"Fare da spettatore alle effusioni amorose di due fidanzati e risale all'uso romano di accompagnare gli sposi reggendo fiaccole accese.<ref>La spiegazione, di F. D'Ascoli, è in ''C'era una volta Napoli'', p. 46.</ref>"}}
*'''Mantiene 'o carro p<nowiki>'</nowiki> 'a scesa.'''<ref>Citato in ''Tradizioni ed usi della Penisola sorrentina'', p. 119.</ref>
:''Trattieni il carro lungo la discesa.''
::{{spiegazione|Non farti travolgere dalle difficoltà e non lasciare che le cose precipitino. Affronta le difficoltà con cautela e diplomazia.}}
:oppure:
::{{spiegazione|Metti un freno alle tue spese.}}
*'''Mappina 'e scisto.'''<ref>Citato in ''Poesie napoletane'', p. 65.</ref>
:''Straccio di petrolio.''
::{{spiegazione|Stracci particolari che si impiegavano per la pulizia dei lumi a petrolio. L'espressione era anche impiegata come insulto rivolto ad una donna.}}
*'''Mappina posta mpertica.'''<ref>Citato in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 235.</ref>
:''Strofinaccio posto a pennone.''<ref>La taduzione è in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 235.</ref>
::{{spiegazione|Donna da nulla, elevata a riputazione, Trecca<ref>Venditrice d'ortaggi. Donna volgare, dedita al pettegolezzo. Vajassa. Mpechera.</ref>insignorita.}}<ref>La spiegazione è in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 235.</ref>
*'''Marammé.'''<ref>Citato in Ledgeway, ''Grammatica diacronica del napoletano'', p. 109.</ref> o '''Marummé.'''<ref>Citato in Carlo Luigi Golino, ''Italian Quarterly'', [https://books.google.it/books?id=qPJVAAAAYAAJ&q=marumm%C3%A9&dq=marumm%C3%A9&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwjT0ITB6v7cAhWtposKHc7dCOMQ6AEILzAB] p. 92.</ref>
:''Povero me, me infelice!''
*'''Mariantò, 'o terramoto! ...Mo ...Mo ... scenno.'''<ref>Citato in ''I Proverbi di Napoli'', p. 220.</ref>
:''Mariantonia, il terremoto! ...Ora ...Ora ...scendo.''
::{{spiegazione|Canzonatura del tipo flemmatico e sempre assonnato che non si lascerebbe scuotere neppure da un terremoto.}}
*{{NDR|'O}} '''Mastrisso'''.<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 225.</ref>
::{{spiegazione|Con mastrisso (e, al femminile ''Mastressa'' ci si riferiva in passato ironicamente al sapientone (alla sapientona), al (alla) saccente, a chi, senza esserne richiesto e averne i requisiti si atteggia a maestro, impartendo agli altri insegnamenti, criticandoli, correggendoli.}}
*'''Mastuggiorgio.'''<ref>Citato in Sabato Antonio Manzi, ''La formazione della psichiatria in Irpinia'', ''Lettere Italiane'' n. 55 - novembre 2003, Guida, Napoli, [https://books.google.it/books?id=V7oTRWRoHrEC&lpg=PA27&dq=mastuggiorgio&hl=it&pg=PA27#v=onepage&q&f=false p. 27.] ISBN 88-7188-560-0</ref><ref>Citato inoltre in ''C'era una volta Napoli'', p. 34. Secondo Altamura il termine deriva dal greco ''mastigophòros'', portatore di frusta, altri studiosi lo riconducono al nome del famoso custode di folli del XVII° secolo mastro Giorgio Cattaneo, ideatore ed esecutore di "metodi terapeutici" particolarmente violenti. {{cfr}} ''C'era una volta a Napoli'', p. 34.</ref> o '''Masto Giorgio.'''<ref>Citato in ''Ll'ode de Q. Arazio Fracco'', p. 517, con il seguente commento:''Masto Giorgio'': allorché i matti eran tenuti peggio che belve un custode di tal nome tanto s'illustrò per le bastonate che prodigava agli infelici dementi, da rimanere quel nome come generico, sì pei custodi de' matti, come per bastonatore instancabile.</ref>
:''Mastro Giorgio.''
::{{spiegazione|L'infermiere del manicomio; il castigamatti; persona affaccendata; chi avoca a sé la direzione di un'impresa o di una riunione; un capo autoritario che riporti ordine.}}
*'''Mazzamma.'''<ref>Citato in ''Ll'ode de Q. Arazio Fracco travestute da vasciajole de lo mandracchio'' da Grabiele Quattomane, Stamparia de lo Comman. Nobele, Napoli, 1870, [https://books.google.it/books?id=UxoMrLZ9sJkC&dq=mazzamma&hl=it&pg=PA68#v=onepage&q&f=false p. 68.]</ref>
:''Pesci di piccole dimensioni e di poco pregio.''
::{{spiegazione|Cose o persone di infimo valore; gentaglia.}}
*'''Mbomma!'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 228.</ref>
:''[[bugia|Bomba]]!''
::{{spiegazione|Bum! Questa l'hai sparata grossa! Che balla!}}
*'''Mbomme 'e sapone.'''<ref>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 115.</ref>
:''O ''bolle 'e sapone''. Bombe di sapone, le bolle di sapone)''
*''''Mbrellino 'e seta.'''<ref name=πόρνη>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 104.</ref>
:''Parasole di seta.''
::{{spiegazione|Prostituta (di non basso rango, che usava trattenersi, reggendo un variopinto parasole, agli angoli delle strade).<ref>{{cfr}}''C'era una volta Napoli'', p. 104.</ref>}}
*''''Mbruoglie, aiutame.'''<ref>Citato in ''Napoli, punto e basta?'', p. 436.</ref>
:''Imbroglio, aiutami!''
::{{spiegazione|È l'abito mentale, la divisa di chi fa ricorso a mezzi disonesti per vivere.}}
*'''Mbruscenare<ref>In forma corrente: 'mbruscenà.</ref> na cosa sott'u naso a uno.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 229.</ref>
:''Strofinare una cosa sotto il naso ad (di) una persona.''
::{{spiegazione|Fargliela notare bene, porgliela in forte evidenza. Proporre qualcosa con insistenza, più e più volte./ Mettergliela spesso innanzi perché se ne invogli, Sbacchiargliela <ref>Sbattergliela con forza.</ref>nel muso.<ref>Questa spiegazione è in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 229</ref>.}}
*'''Me dai na voce.'''<ref>Citato in Antonino Guglielmi, ''''O tavuto'', [https://books.google.it/books?id=4gXcAwAAQBAJ&lpg=PA20&dq=&pg=PA20#v=onepage&q&f=false p. 20.]</ref>
:''Mi dai una voce.''
::{{spiegazione|Mi saprai dire. ''Quanno te scite, me dai 'na voce.'' Quando ti svegli, quando aprirai gli occhi e ti renderai conto, mi saprai dire.}}
*'''Me faje l'ammico e me mpriene la Vajassa.'''<ref>Citato in Partenio Tosco, ''L'eccellenza della lingua napoletana con la maggioranza alla toscana'' in Accademici Filopatridi, ''Vocabolario delle parole del dialetto napoletano, che più si scostano dal dialetto toscano'', tomo secondo, presso Giuseppe-Maria Porcelli, Napoli, 1789, [https://books.google.it/books?id=QgtZAAAAcAAJ&pg=RA1-PA178 p. 178].</ref>
:''Ti comporti come un amico e mi metti incinta la serva.''
::Da te non me lo sarei mai aspettato.
*'''Me pare 'a porta d<nowiki>'</nowiki>'a vammana.'''<ref>Citato in Mario Guaraldi, ''La parlata napolitana: {{small|nuove ipotesi semantiche}}'', Fiorentino, Napoli, 1982, [https://books.google.it/books?newbks=1&newbks_redir=0&redir_esc=y&hl=it&id=tqYdAQAAIAAJ&dq=%27a+porta+d%27+%27a+vammana&focus=searchwithinvolume&q=vammana p. 94].</ref>
:''Mi sembra la porta della [[Ostetrica|levatrice]].''
::{{spiegazione|Alla porta della levatrice, per evidentissime ragioni, si bussava frequentemente, a qualunque ora, di giorno e di notte. Lo si dice di un luogo in cui c'è molta "ammuina" (confusione), in cui regna incontrastato un andirivieni contiuno, confuso, disordinato, frenetico di persone. Lo può dire anche lo sventurato che si vede senza sosta chiamato, costretto ad assolvere a mille incombenze, senza avere un attimo di respiro.}}
*'''Me pare Donna Marianna, 'a {{sic|cape}} 'e Napule.'''<ref>Citato in ''Marianna, 'a Capa 'e Napule'', [http://www.comune.napoli.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/5646]</ref>
:''Mi sembra Donna Marianna, la testa di [[Napoli]].''
::{{spiegazione|Con questa espressione si mette in caricatura chi ha una testa grossa e informe.}}
*'''Me pare mille anne.'''<ref>Citato in ''Pulcinella delle tre spose'', Roma, Gaetano Zenobi, 1710, [https://books.google.it/books?id=-Jldss8u50IC&dq=me%20pare%20mill'anne!&hl=it&pg=PA52#v=onepage&q&f=false]</ref>
:''Mi sembrano (pare) mille anni!''
::{{spiegazione|Non vedo l'ora.}}
*'''Me pare 'nu Marcoffo int' 'a luna.'''<ref>Citato in ''Tradizioni ed usi della Penisola sorrentina'', p. 87.</ref>
:''Mi sembri/a un Marcolfo nella luna.''
::{{spiegazione|Hai/ha l'aria di un tonto.}}
*'''Me pare 'o carro 'e Picchippò.'''<ref>Citato in ''[https://www.napoliflash24.it/detto-napoletano-del-16-febbraio/ Il detto napoletano del 16 febbraio]'', ''Napoliflash24.it'', 16 febbraio 2019.</ref>
:''Mi sembra il carro di Picchippò.''
::{{spiegazione|'''O carro 'e Picchipò'': un veicolo pieno zeppo, gremito fino all'inverosimile di persone chiassose.}}
*'''Me pare 'o cucchiere 'e Bellumunno!'''<ref>Citato in Antonino Guglielmi, ''Storia d'altri tempi'', [https://books.google.it/books?id=oR_sAwAAQBAJ&lpg=PA1&dq=Storia%20d'altri%20tempi&hl=it&pg=PA26#v=onepage&q&f=false p. 26].</ref>
:''Mi sembri/sembra il cocchiere di Bellomunno!''<ref>Nota impresa di onoranze funebri.</ref>'' ''
::{{spiegazione|Che persona, che abbigliamento, che aspetto triste, pesante, cupo, funereo!}}
*'''Me pare 'o pastore d' 'a meraviglia.'''<ref name=poimèn>Citato in Antonio Videtta , ''Considerazioni su Corrado Giaquinto in rapporto ai disegni del Museo di S. Martino'', Libreria Scientifica Editrice, Napoli, 1965, [https://books.google.it/books?id=2ajqAAAAMAAJ&q=&sa=X&ved=0ahUKEwiHgYvCxt_cAhUDGewKHSASBnkQ6AEIKTAA p. 87].</ref>
:''Mi sembra il pastore della meraviglia.''
::{{spiegazione|Mi sembri/sembra un allocco, con quella posa immobile e quell'aria stupita, intontita, come quella di un pastore del presepe che assiste incantato ed estatico ai segni prodigiosi che accompagnano la nascita del Salvatore.}}
*'''Me pàreno mill'anne!'''<ref name=glue/>
:''Mi sembrano mille anni!''
::{{spiegazione|Non vedo l'ora!}}
*'''Me pozzo schiaffa' 'n'aglio arreto.'''<ref name=burn>Citato in ''Mannaggia Bubbà'', p. 130.</ref>
:''Mi posso schiaffare un aglio dietro.''
::{{spiegazione|Non c'è più niente da fare, sono rimasto totalmente e definitivamente fregato.}}
*'''Me staje abbuffanno 'a guallera.'''<ref>Citato in Francesco Bellanti, ''L'ultimo Gattopardo'', lulu.com, 2016, [https://books.google.it/books?id=aPq9DQAAQBAJ&newbks=1&newbks_redir=0&lpg=PA133&dq=&pg=PA133#v=onepage&q=me%20staje%20abbuffanno%20'a%20guallera&f=false p. 133].</ref>
:''Mi stai gonfiando l'ernia, il sacco scrotale.''
::{{spiegazione|Abbuffà 'a guallera: annoiare a morte. Variazioni – al grado di fastidio estremo, mortale – sul tema: '''M'he fatto 'a guallara a pezzaiuola'''.<ref name=guà>Citato in ''Manuale di napoletanità'', [https://books.google.it/books?id=aKqXGBrfvZoC&newbks=1&newbks_redir=0&lpg=PA16&dq=m'he%20fatto%20'a%20guallara%20a%20pezzaiuola&hl=it&pg=PA17#v=onepage&q&f=false p. 17].</ref> '''M'he fatto 'a guallara a matriciana'''.<ref name=guà /> '''Me staje scartavetranno 'a guallara.'''<ref name=guà /> Rispettivamente: Mi hai fatto l'ernia alla pizzaiola. Mi hai fatto l'ernia all'amatriciana. Mi stai levigando con la carta vetrata (e anche quella di grana grossa) l'ernia.}}
*'''Me veco pigliato d' 'e Turche!'''<ref>Citato in Raffaele Viviani, ''I dieci comandamenti'', [https://books.google.it/books?id=VTfskxLqACcC&lpg=PA144&dq=&pg=PA144#v=onepage&q&f=false, p. 144].</ref>
:''Mi vedo catturato (e tenuto a lungo prigioniero) dai (pirati) turchi!''
::{{spiegazione|Mi vedo in una situazione disperata, senza via d'uscita.}}
*'''Meccia a masculo e femmena.'''<ref>Citato, con definizione, in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 230.</ref>
:''[[w:Calettatura|Calettatura]] a maschio e femmina, detta pure a dente, a battente.''
*'''Meglio sulo, ca male accumpagnato.'''<ref>Citato in ''Le Muse napolitane'', egloga II, ''Euterpe {{sic|overo}} La cortisciana'', p. 244.</ref>
:''Meglio solo che mal accompagnato.''
*'''Mellune 'e acqua.'''<ref name=pomone>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 90.</ref>
:''Meloni di acqua.''
::{{spiegazione|'''O mellone 'e acqua'' è l'anguria. Ne veniva fatto grande consumo, specie da parte delle donne, il 14 giugno, che era giorno di digiuno per prescrizione ecclesiastica. I '''Mellune 'e pane.'''<ref name=pomone/>, meloni di pane, 'e '''capuaniélle'''<ref>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 91.</ref>, i capuanelli – serbevoli fino a [[Natale]] ed oltre – sono invece i meloni veri e propri.<ref>{{cfr}}''C'era una volta Napoli'', pp. 90-91.</ref>}}
*'''Mena<ref>Menare (in forma corrente: menà) gettare, lanciare.</ref> me''''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 231.</ref>
::{{spiegazione|Su, dai, svelto, sbrigati; e muoviti!}}
*'''Menà na zeppata.'''<ref>Citato in ''Lo Cuorpo de Napole e lo Sebbeto'', 1864, anno V, venerdì, 13 maggio 1864, parlata 133, p. 529. </ref>
::{{spiegazione|Rivolgere una critica, muovere un rimprovero, ironizzare veicolando il messaggio attraverso un'affermazione allusiva in apparenza neutra, e tuttavia, per qualche parola in essa contenuta, messa spesso in risalto dal tono di voce, chiara quanto basta perché il destinatario ne comprenda il vero significato.<ref>Nel film ''L'oro di Napoli'', il pizzaiolo protagonista dell'episodio ''Pizze a credito'', gridava lo slogan pubblicitario: "Cà se magna e nun se pava!", intendendo dire che la pizza poteva essere acquistata pagandola dopo una settimana (pizza oggi ad otto). Se però fra i clienti scorgeva un cattivo pagatore opportunamente colto da amnesia che aveva trascurato di saldare il conto o un cliente che era solito rinviare il pagamento, lo stesso grido: "Cà se magna. ''E nun se {{sic|paava}}!...''", aveva tutt'altro significato, era cioè una ''zeppata'' ''menata'' lanciata, scagliata allo scroccone per rimproverarlo e rammentargli il debito non pagato. Altra possibile zeppata: "Nun 'o saccio. ''Io'' me faccio 'e fatte mie", "Non lo so. ''Io'' mi faccio i fatti miei", ''zeppata'' che potrebbe prendersi chi fa una domanda indiscreta, inopportuna, chi cerca di carpire informazioni riservate.</ref>}}
*'''Menare<ref>In forma corrente: Mena': gettare, lanciare, buttare.</ref>u rancio<ref>Granchio, ma anche raffio, arpione, uncino.</ref>.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 325.</ref>
:''Lanciare l'arpione, o il rampino, l'uncino.''
::{{spiegazione|Agire in modo ambiguo, subdolo, manovrando copertamente con dissimulata scaltrezza per procurarsi un utile disonesto, illecito. Rubacchiare. Rubare.}}
*'''Menarse a mare cu tutt' 'e panne.'''<ref>Citato e spiegato in Hermann W. Haller, ''Tra Napoli e New York, {{small|Le macchiette italo-americane di [[Eduardo Migliaccio]], testi con introduzione e glossario}}'', Bulzoni, 2006. ISBN 8878700819, [https://books.google.it/books?hl=it&id=CbIaAQAAIAAJ&dq=Menarse+a+mmare+cu+tutt%27+%27e+panne&focus=searchwithinvolume&q=Menarse+a+mmare+], p. 254.</ref>
:''Tuffarsi a mare con tutti i vestiti addosso.''
::{{spiegazione|Rovinarsi.}}
*'''''Merda de<ref name=epsilon/>sproviero.'''''<ref>Citato in Giambattista Basile, ''Lo cunto de li cunti'', arcadia ebook, [https://books.google.it/books?id=d3zDCQAAQBAJ&lpg=PT169&dq=&pg=PT169#v=onepage&q&f=false p. 169]</ref>
:''Sterco di sparviero.''
::{{spiegazione|Così così, senza particolari pregi o difetti.}}
*'''Mettere ‘a capa {{sic|‘a}} fa bene.'''<ref>Citato in Antonietta Ambrosano e Mimmo Barba, ''Ri-cre-azione'', presentazione di Antonio Faeti, Armando Editore, 2002, [https://books.google.it/books?id=KxKoVROF6DwC&lpg=PP1&dq=Antonietta%20Ambrosano%2CMimmo%20Barba&hl=it&pg=PA105#v=onepage&q&f=false p. 105.] ISBN 88-8358-319-1</ref>
:''Mettere la testa a fare bene.''
::{{spiegazione|Applicarsi, impegnarsi finalmente in cose serie, costruttive.}}
*'''Mèttere 'a faccia 'int'â chiàveca.'''<ref>Citato in Sergio Zazzera, ''Dizionario napoletano'', p. 134.</ref>
:''Mettere la faccia nella fogna.''
::{{spiegazione|Avere di che doversi vergognare.}}
*'''Mettere cennere ncopp' a na cosa.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 94.</ref>
:''Mettere cenere su una cosa.''
::{{spiegazione|Impedire che qualcosa si sappia, si divulghi. Sopirla. Metterla a tacere. Insabbiarla.}}
*'''Mettere i recchie p'i pertose<ref>Anche: p' 'e senghe: attraverso gli spiragli delle porte.</ref>.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 327.</ref>
:''Mettere 'e recchie p' 'e pertose: Mettere le orecchie attraverso i buchi.''
::{{spiegazione|Origliare dappertutto per scoprire segreti.}}
*'''Mettere l'assisa a le ccetrole.'''<ref>Citato in ''Tradizioni ed usi della Penisola sorrentina'', p. 121.</ref>
:''Imporre la tassa sui cetrioli.''
::{{spiegazione|Antico modo di dire: Arrogarsi un diritto che non spetta.<ref>{{cfr}} più dettagliatamente ''Tradizioni ed usi della Penisola sorrentina'', [https://archive.org/stream/curiositpopola08pitruoft#page/120/mode/2up p. 121.]</ref>}}
*'''Mettere mpuzatura.'''<ref name=pupata/>
::{{spiegazione|O anche '''mpuzature'': Seminare zizzania, discordia. Fomentare le liti.}}
*'''Mettere na pezza arza.'''<ref>Citato in ''Lu Trovatore, Giornale-Spassatiempo'', anno II, n. 7, giovedì 17 gennaio 1867, [https://books.google.it/books?id=pxHU9ChUOVMC&newbks=1&newbks_redir=0&dq=&pg=PA6#v=onepage&q&f=false p. 2].</ref>
:''Mettere un panno che scotta, che arde.''
::{{spiegazione|Aggravare intenzionalmente, per errore, agendo in modo maldestro una situazione già difficile.}}
*'''Mettere 'o ppepe 'nculo 'a zoccola.'''<ref>Citato in ''Manuale di napoletanità'', p. 22.</ref>
:''Mettere il pepe nel deretano della pantegana.''
::{{spiegazione|Istigare.}}
*'''Mettere prete<ref name=epsilon/>de ponta.'''<ref>Citato in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 299.</ref>
:'' ''Mettere prete 'e ponta.'': mettere, frapporre pietre aguzze.''
::{{spiegazione|Sia nel senso reale di creare un ostacolo fisico, che nel senso figurato di creare ostacoli, impedimenti, sabotare, impedire la realizzazione di un progetto altrui.}}
*'''Mettere uno ncopp'a nu puorco.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 316.</ref>
:''Mettere una persona sopra un porco.''
::{{spiegazione|Parlarne molto male pubblicamente di qualcuno, metterlo alla gogna, additarlo al pubblico disprezzo.}}
*'''Metterse 'e casa e puteca<ref name=πθκ/>.'''<ref>Citato in ''A Buon 'Ntennitore, Proverbs of Naples'', p. 55.</ref>
:''Mettersi casa e bottega.''
::{{spiegazione|Dedicarsi ad un'opera interamente, meticolosamente, con ininterrotta assiduità.}}
*'''Metterse na cosa int'i chiocche.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 102.</ref>
:''Mettersi una cosa nelle tempie.''
::{{spiegazione|Mettersela o Ficcarsela in testa. Es. ''Miettetillo buono dint' 'e chiocche!'' Ficcatelo bene in testa!}}
*'''Metterse ntridece.'''<ref>Citato in Volpe, ''Vocabolario napolitano-italiano: tascabile'', p. 215.</ref>
:''Mettersi "in tredici".''
::{{spiegazione|Intromettersi.}}
*'''Mettuto mbaleria.'''<ref>Citato in ''So masto Rafaele e non te ne ncarricà'', p. 7.</ref>
:''Mettere mbaleria'': ''prendere in giro. Preso in giro.''
*'''Mèza bbòtta.'''<ref>Citato in ''Modern Etymological Neapolitan-English Vocabulary '', [https://books.google.it/books?id=kUcIRKwCZF4C&lpg=PA514&dq=uocchie%20vacante.&hl=it&pg=PA37#v=onepage&q&f=false p. 37.]</ref>
:''Mezza botta.''
::{{spiegazione|Una persona di scarso valore.}}
*'''Meza<ref>Mezza</ref>{{sic|segnora}} e meza pettola<ref name=gonnella/>.'''<ref>Citato in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico'', p. 288.</ref>
::{{spiegazione|''Meza signora e meza pettola''. Una donna che non eccelle per comportamento educato.}}
*'''Miett' 'a meglia.'''<ref>Citato in Antonio Grano, ''Trattato di sociologia della canzone classica napoletana'', Palladino, Campobasso, 2004, [https://books.google.it/books?id=qr0UAQAAIAAJ&q=miett%27a+meglia&dq=miett%27a+meglia&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwjM9NyMruDkAhWStYsKHVj7B8IQ6AEIKjAA p. 66].</ref>
:''Nel tressette, invito al compagno di gioco: metti (gioca) la migliore carta.''
::{{spiegazione|In senso ironico, al sopraggiungere di persona o persone non gradite o per rilevare che l'ambiente, il contesto non è dei più incoraggianti, gradevoli, auspicabili: ''Miett' 'a meglia, mie'!'': Ora siamo proprio a posto! Il quadro è completo! Che magnifica scena! Che bellezza! Siamo cascati proprio bene!}}
*'''Miettece nomme penna.'''<ref>Citato in Giacomo Marulli e Vincenzo Livigni, ''Guida pratica del dialetto napolitano {{small|o sia Spiegazione in lingua toscana della Mimica di alcune frasi e delle voci dei venditori e scene comiche DEI COSTUMI NAPOLITANI}}'',
Stabilimento Tipografico Partenopeo, Napoli, 1877, [https://books.google.it/books?id=2D_K7e03FgwC&dq=Giacomo%20Marulli%2C%20Vincenzo%20Livigni&hl=it&pg=PA16#v=onepage&q&f=false p. 16]</ref>
:''Mettici nome penna.''
::{{spiegazione|Non parlarne più, perché una speranza è svanita leggiera come una piuma portata dal vento.<ref>La spiegazione è in Marulli e Livigni, p. 16.</ref>Non struggerti nella speranza che avvenga ciò che non accadrà mai. Non pensarci più.}}
*'''Miezo limone.'''<ref name=shoeshine/>
:''Mezzo limone.''
::{{spiegazione|''Miezo limone'', con riferimento al colore argento e oro della sua statua, è l'ingiuria rivolta con molta confidenza dalle "parenti" a San Gennaro, per sollecitare il miracolo della liquefazione del suo sangue, se esso tarda a compiersi.}}
*'''Mimì, Cocò e Carmene 'o pazzo stevano 'e casa into 'o stesso palazzo.'''<ref>Citato in Patrizia Mintz, ''Veritas'', PIEMME, 2010 [https://books.google.it/books?id=mialvSCnCysC&lpg=PA1&dq=patrizia%20mintz&hl=it&pg=PT120#v=onepage&q&f=false] ISBN 9788858502662</ref>
:''Mimì, Cocò e Carmine il pazzo abitavano nello stesso palazzo.''
::{{spiegazione|Tre inseparabili e poco raccomandabili messeri.}}
*'''Misce-misce.<ref>Miscio: gatto, micio. {{cfr}} ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 243.</ref>'''<ref>Citato in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 243.</ref>
:''Verso con cui si chiamano i gatti.''
*''''Mman' 'a.'''<ref>Citato in Viviani, ''Teatro'', IV, p. 286.</ref>
:''In mano a.''
::{{spiegazione|Al tempo di.}}
*'''{{sic|Mmange}}, ca ru ttuoie [[mangiare|mange]]!'''<ref name=eatplease>Citato in Apicella, ''I ritte antiche'', p. 320.</ref>
:''Mangia, ché del tuo mangi!''
::{{spiegazione|Si dice di chi crede di mangiare o, più in generale, di trarre un utile, un vantaggio economico a spese altrui senza avvedersi che a farne le spese è lui stesso.}}
*''''Mmano a [[w:Gaetano Pappagone|Pappagone]]'''<ref>Citato e tradotto in [[Giulio Trevisani]], ''Teatro napoletano, {{small| Da Salvatore di Giacomo a Eduardo de Filippo}}'', [https://books.google.it/books?hl=it&id=XqjUAAAAMAAJ&dq=%27mmano+a+pappagone&focus=searchwithinvolume&q=+pappagone] p. 81.</ref>
::''Al tempo di Pappagone.''
::{{spiegazione|In tempi antichi.<ref>La traduzione è in ''Teatro napoletano, {{small| Da Salvatore di Giacomo a Eduardo de Filippo}}'', p. 55.</ref> / In tempi oramai trascorsi.}}
*''''Mmano all'arte.'''<ref>Citato in Viviani, ''Teatro'', IV, p. 112. </ref>
:''In mano all'arte, vale a dire: nelle mani di un artista.''
::{{spiegazione|''Staje 'mmano all'arte.'' Sei nelle mani di un artista: non hai motivo di preoccuparti, considerati fortunato, sei in ottime mani, chi se ne occupa è una persona competentissima, un artista nel suo campo.}}
*'''‘Mmertecà' ll'uóglio.'''<ref>Citato in Sergio Zazzera, ''Dizionario napoletano'', p. 202.</ref>
:''Rovesciare l'olio.''
::{{spiegazione|Venir meno al voto di [[castità]].<ref>La spiegazione è in Sergio Zazzera, ''Dizionario napoletano'', p. 202.</ref>}}
*'''Mmesca francesca.'''<ref>Citato in ''Fascio de chellete nove contegnose e freccecarelle fatte da paricchie auture pe llevare la paturnia e li pierdetienbe; raccuoveto e prubbecato da jachil Girì Zuzù (briolià) Napole: se venne a lo mavazzeno de libre de Luigi Chiurazzi'', Napoli, 1836, [https://books.google.it/books?id=XjEc0tENsDAC&dq=mmesca%20Francesca&hl=it&pg=RA1-PA7#v=onepage&q&f=false p. 7.]</ref>
::{{spiegazione|Mescolanza disordinata di cose, insieme di cose riunite senza criterio, confusione.}}
*'''Mme'''<ref>Citato in Volpe, ''Vocabolario napolitano-italiano: tascabile'', p. 178.</ref>
:''Bene. Es. ''Mme, avimmo fernuto. Jammocenne.'' Bene, abbiamo finito, andiamocene. '''''E mmé'''.<ref>Citato in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 244.</ref>'' Ebbene. "''Storduto po addemanna, e mmè chi è stato?"'' ''<ref>Citato in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 244.</ref>'' Stordito poi chiede, ebbene chi è stato?''
*'''Mmocc’ ’a porta.'''<ref>Citato in ''Poesie napoletane'', p. 54.</ref>
:''In bocca alla porta.''
::{{spiegazione|All'uscio, all'ingresso.}}
*'''Mmocca Liò.'''<ref>Citato in ''Arlecchino: {{small|giornale-caos di tutti i colori}}'', anno IV, n. 39, 16 febbraio 1863, [https://books.google.it/books?id=Q7Wq8ECiuLoC&newbks=1&newbks_redir=0&dq=&pg=PA153#v=onepage&q&f=false p. 153].</ref>
:''In bocca, leone!''
::{{spiegazione|Su, prendi, mangia!}}
*'''Mmoccamennuno.'''<ref>Citato in Pietro Paolo Volpe, ''Vocabolario napolitano-italiano: tascabile'', p. 172.</ref>
:"''Imboccameneuno''".
::{{spiegazione|Ingenuo, sprovveduto, credulone; in altri termini: '''nu maccarone''.}}
*'''Mmuccà c' 'o cucchiariello.'''<ref>Citato in Romualdo Marrone, ''Il paese di Pulcinella'', vol. I, Bellini, Napoli, 1991, [https://books.google.it/books?hl=it&id=eqNWAAAAYAAJ&dq=mmucc%C3%A0+cu+%27o+cucchiariello&focus=searchwithinvolume&q=+cucchiariello p. 284].</ref>
:''Imboccare con il cucchiaino.''
::{{spiegazione|Spiegare con minuziosa, estrema accuratezza.}}
*'''Mo mo.'''<ref>Citato in ''Vocabolario domestico napoletano e toscano compilato nello studio di [[Basilio Puoti]]'', p. 272.</ref>
:''Or ora, proprio ora; subito. Ma: mo, mo: piano, aspetta un attimo, un momento.''
*'''Mo mo me l'aggio lavata; 'a tengo riccia riccia comm' 'a 'na 'ncappucciata!...'''<ref>Citato in ''I Proverbi di Napoli'', p. 239.</ref>
:''Proprio ora me la sono lavata; ce l'ho riccia riccia come un'insalata incappucciata!...''
::{{spiegazione|Adescamento piccante in chiave gastronomica di una... venditrice.}}
*'''Mo nce vo.'''<ref>Citato in ''Nu scagno de n'appartamiento e na festa de ballo'' di Pasquale Altavilla}}, Tipografia De' Gemelli, Napoli, 1850, [https://books.google.it/books?id=qDjH1HuWNDwC&dq=Mo%20nce%20vo'&hl=it&pg=PA10#v=onepage&q&f=false p. 10.]</ref>
:''Ora ci vuole.''
::{{spiegazione|Giustamente, già, per l'appunto, proprio così.}}
*'''{{sic|Mo pe mo}}.'''<ref>Citato in [[Niccola Valletta]], ''Poesie inedite'', Dalla Tipografia di Luigi Nobile, Napoli, 1816, [https://books.google.it/books?id=tSJbAAAAcAAJ&dq=Niccola%20VALLETTA&hl=it&pg=PA17#v=onepage&q&f=false p. 17]</ref>
:''Mo' pe' mo': Ora per ora. Adesso per adesso.''
::{{spiegazione|Ora ora, proprio ora, proprio adesso, proprio subito. Immediatamente.}}
*'''{{sic|Mò t'appoio a guallara ncapo}}.'''<ref name=guà />
:''Ora ti appoggio l'ernia in testa!''
::{{spiegazione|Ora basta! Io ti sormonto, ti sovrasto con la mia ernia, ad essa ti infeudo, e con ciò ti riporto al rango che ti spetta, giacché sei una nullità e hai parlato troppo e a sproposito. Sta' zitto!}}
*'''Monaco de sant'Agostino doje cape ncoppa a no coscino.'''<ref>Citato in ''Lo Spassatiempo'', anno II, n. 15, 11 giugno 1876, [https://books.google.it/books?id=tVgHiZx9dH8C&newbks=1&newbks_redir=0&dq=&pg=PP276#v=onepage&q&f=false p. 2].</ref>
:''Monaco di sant'Agostino due teste sopra un cuscino.''
::{{spiegazione|Si dice di un religioso la cui vocazione non sembra autentica.}}
*'''Morte gnagnolla.'''<ref>Citato in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 199.</ref>
:''Morte lenta.''
*'''Mosca cavallina.'''<ref>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 107.</ref>
:''Ippobosca (insetto ematofago)''
::{{spiegazione|Ma anche: persona fastidiosa, molesta, insistente, assillante. ''Uh Mamma d' 'a Saletta! Tu si' propio 'na mosca cavallina!'' Uh, Madonna della Salette! Sei proprio asfissiante!}}
*'''Mparanza.'''<ref>Citato in Nino Del Duca, ''Io stongo 'e casa 'America. Riflessioni'', prefazione di [[Furio Colombo]], introduzione di Antonio Ghirelli, Guida, Napoli, [https://books.google.it/books?id=8npveIawS-8C&lpg=PA175&dq=Mparanza&hl=it&pg=PA175#v=onepage&q=Mparanza&f=false p. 175.] ISBN 88-7188-905-3</ref>
::{{spiegazione|Tutto, Tutti o Tutte insieme, senza distinzione.}}
*'''Mpechèra''' o '''Ntapechèra.'''<ref>Citato in ''Il Borghini'', anno primo, Tipografia del vocabolario, Firenze, [https://books.google.it/books?id=i5E_AAAAYAAJ&dq=Il%20Borghini%20studi%20di%20filologia%20e%20di%20lettere%20italiane&hl=it&pg=PA123#v=onepage&q=%20napoletano&f=false p. 123.]</ref>
:''{{NDR|Donna}} intrigante, che imbroglia ed avviluppa.''<ref>Traduzione in ''Il Borghini'', p. 123.</ref> Truffatrice, fattucchiera.
*'''‘Mpignarse ‘o càzzo e straccià’ ‘a cartella.'''<ref>Citato in Sergio Zazzera, ''Dizionario napoletano'', p. 207.</ref>
:''Impegnare, dare in pegno il proprio pene e strappare la ricevuta.''
::{{Spiegazione|Avere la certezza più assoluta, senza neppure l'ombra di un dubbio.}}
*'''Mpilo mpilo.'''<ref>Citato in ''Il propugnatore'', vol. VII, parte II, presso Gaetano Romagnoli, Bologna, 1874, [https://books.google.it/books?id=lOpgAAAAcAAJ&dq=mpilo%20mpilo&hl=it&pg=PA174#v=onepage&q&f=false p. 174.]</ref>
:'' (in) Pelo (in) pelo.''
::{{Spiegazione|Lentamente, sottilmente. ''Annà' {{NDR|Jirsenne}} mpilo mpilo.''<ref>In ''Il propugnatore'', 1874, p. 174.</ref>: Intisichirsi. Consumarsi lentamente.}}
*'''Mpacchiato 'e suonne'''<ref>Citato in ''Epigrammi del marchese di Caccavone e del Duca di Maddaloni'', a cura di Giuseppe Porcaro, Arturo Berisio Editore, Napoli, 1968, p. 49.</ref>
::{{spiegazione|Fortemente assonnato}}
*''''Mprenà' 'e feneste.'''<ref name=mèrevolage/>
:''Ingravidare le finestre.'''
::{{spiegazione|Struggersi dal desiderio, desiderare ardentemente, appassionatamente a distanza.}}
*'''Nprimmis et antemmonia.'''<ref>Citato in Giovanni Fiorilli, ''La terza chiacchiareata nfra lo cuorpo de Napole e lo Sebeto. Di Giovanni'', [https://books.google.it/books?id=T-u72GoDi78C&lpg=PA3&ots=OwJKimQfo5&dq=&pg=PA3#v=onepage&q&f=false p. 3].</ref>
:''In primis et ante omnia.''
::{{spiegazione|Per prima cosa e innanzitutto.}}
*'''Mpupazzà.'''<ref name=pupata>Citato in Pietro Paolo Volpe, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 189.</ref>
::{{spiegazione|Vestirsi con eccessivo sfarzo, agghindarsi vistosamente. Camuffare per occultare difetti e gabellare per buono, perfetto, autentico: imbrogliare.}}
*'''{{NDR|'O}} Mpustatore.'''<ref>citato in ''I promessi sposi, In lingua napoletana'', [https://books.google.it/books?id=V_vgAgAAQBAJ&lpg=PT40&dq=mpustatore&hl=it&pg=PT40#v=onepage&q&f=false cap. X]</ref>
::{{spiegazione|Il prepotente, chi pretende di avere senza darsi neppure la briga di chiedere, chi vuole imporre la propria volontà in modo arrogante.}}
*'''Muchio muchio.'''<ref>Citato in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 250.</ref>
::{{spiegazione|Quatto quatto.<ref>La spiegazione è in D'Ambra, p. 250.</ref>}}
*'''Muchio surdo'''<ref>Citato in ''Poesie napoletane'', p. 74.</ref>
::{{spiegazione|Sornione, ipocrita.<ref>''— Ma comme! Me parea na santarella | chella muchiella sorda! 'Aggio ncuntrata | doj' ore fa, dint' a na carruzzella... | Cummà!... Ma comme steva ngrattinata!'' (In ''Poesie napoletane'', p. 60) — Ma come! Mi sembrava una santarella | quella marpioncella! | Commà! Ma com'era agghindata!</ref>}}
*'''Mùmmera'''<ref name=stubborn>Citato in ''C'era una volta Napoli, p. 31.''</ref>o '''Mùmmara'''<ref name=stubborn/>o '''Mómmara'''<ref name=stubborn/>o '''Mómmaro'''<ref name=stubborn/>o '''Mmúmmera'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 240.</ref> o '''Zùmmaro'''<ref name=stubborn/>
:''Anfora di creta impiegata per attingere l'acqua alle fontane pubbliche e conservarla in casa, era usata dagli acquafrescai che vendevano l<nowiki>'</nowiki>''acqua zuffrègna'', l'acqua sulfurea che si manteneva fresca grazie alla creta.''
::{{spiegazione|Uomo dalla testa dura, ostinato, refrattario alle sollecitazioni esterne. Seno prosperoso<ref>{{cfr}} per questo significato, Sergio Zazzera, ''Dizionario napoletano'', p. 203.</ref>.}}
*'''Muorto 'o criaturo nu' simmo chiù cumpare.'''<ref name=chiachiello/>
:''Morto il bambino (il figlioccio) (l'interesse che ci univa) non siamo più compari.''
::{{spiegazione|Si dice per esprimere il proprio rammarico quando si constata un improvviso mutare di atteggiamento o se una relazione - in passato buona - all'improvviso ed incomprensibilmente si raffredda.}}
*'''{{NDR|'O}} muorzo d'a crianza.'''<ref>Citato e spiegato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 115.</ref>
:''Il boccone della creanza.''
::{{spiegazione|L'ultimo boccone del piatto.}}
*'''Muro muro.'''<ref>Citato in ''Poesie napoletane'', p. 58.</ref>
::{{spiegazione|Rasente il muro. ''Ji' muro muro'': andare rasente il muro.}}
*'''Murì cu 'e guarnemiénte<ref>I finimenti con cui viene bardato il cavallo.</ref> 'ncuollo.'''<ref>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 24.</ref>
:''Morire con i finimenti addosso.''
::{{spiegazione|Morire mentre si sta svolgendo il proprio lavoro, si sta compiendo il proprio dovere.}}
*'''Muscio int' 'e mecce.'''<ref>Citato in ''Poesie napoletane'', p. 371.</ref>
:''Debole nelle giunture.''
::{{spiegazione|Debole, senza forze, a stento in piedi. Idea affine è richiamata dall'espressione: '''Scunocchio ncopp'ê mecce.'''<ref>Citato in Ettore De Mura, ''Poeti napoletani dal Seicento ad oggi'', vol. 2, [https://books.google.it/books?hl=it&id=nC0uAAAAIAAJ&dq=scunucchi%C3%A0&focus=searchwithinvolume&q=mmecce], Alberto Marotta Editore, 1973, p. 577.</ref> ''Mi piego sulle giunture, vacillo sulle ginocchia.''}}
*'''Muzzóne 'e fescena.<ref>Cesto per la raccolta dell'uva fabbricato a forma di cono capovolto con al vertice una punta di legno ('o muzzóne) che, conficcata nel terreno, lo teneva in piedi. {{cfr}} ''C'era una volta Napoli'', p. 14.</ref>'''
:''Punta (mozzicone) di cesto.''
::{{spiegazione|Persona di bassa statura e tozza. Anche: '''Muzzone d'ommo.''' ''Mozzicone d'uomo'': Omiciattolo.<ref>Citato e spiegato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 252.</ref>}}
==N==
*'''N'acciso e nu 'mpiso.'''<ref name=hang>Da Vincenzo Vitale, ''Malufiglio'', citato in Pasquale Scialò, ''La sceneggiata, {{small|Rappresentazioni di un genere popolare}}'', [https://books.google.it/books?id=nqY9qxaAUh4C&lpg=PP1&dq=P.%20Scial%C3%B2&hl=it&pg=PA268#v=onepage&q&f=false p. 268]</ref>
:''Un ammazzato e un impiccato.''
::{{spiegazione|Una strage. ''"[...] nun te fà vedé, si no ccà succede n'acciso e nu 'mpiso."''[...] non farti vedere, altrimenti qui succede una strage.<ref name=hang/>''Fà n'acciso e 'nu mpiso:'' fare una strage.}}
*'''N'aggie scaurate chiaveche, ma tu si' 'o nummere uno!'''<ref>Citato in ''Troppo napoletano'', [https://books.google.it/books?id=3rK4CgAAQBAJ&lpg=PT85&dq=n'aggie%20scaurate%20chiaveche&hl=it&pg=PT85#v=onepage&q&f=false]</ref>
:''Ne ho lessate fogne, ma tu sei il numero uno!''
::{{spiegazione|Ne ho conosciuti e piegati tanti di mascalzoni, ma tu sei un farabutto come nessun altro!}}
*'''N'anno fatto tacche e chiuove.'''<ref>''Lo Cuorpo de Napole e lo Sebbeto'', 1862, [https://books.google.it/books?id=MC7l6SgIRpUC&dq=tacche%20e%20chiuove&hl=it&pg=PA1342#v=onepage&q&f=false p. 1342].</ref>
:''Ne hanno fatto tacchi e chiodi.''
::{{spiegazione|''Fà 'na cosa tacche e chiuove'', ridurre una cosa tacchi e chiodi, usarla fino all'estremo logoramento.}}
*'''N'ommo cu 'e mustacce.'''<ref>Citato in Sebezio, ''Motti e detti napoletani'', Delfini S.R.L., Milano, 1967, [https://books.google.it/books?id=6rM-AAAAIAAJ&q=ommo+cu+%27e+mustacce&dq=ommo+cu+%27e+mustacce&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwiIvPrjwu7cAhUP-6QKHYN6AMUQ6AEIRzAG]</ref>
:''Un uomo con i [[baffo|baffi]].''
::{{spiegazione|Un uomo di notevoli capacità e doti morali che incute, per questo, un grande rispetto.}}
*''''N'uocchio cecato e l'aità toja!.'''<ref>Citato in ''I Proverbi di Napoli'', p. 271.</ref>
:''Un [[occhio]] cieco e l'età tua.''
::{{spiegazione|Sarei disposto a perdere un occhio pur di avere la tua giovane età.}}
*'''Na carta 'e tre.'''<ref>[[Giuseppe Marotta]], ''I bambini osservano muti le giostre dei grandi'', {{sic|IoScrittore}}, 2012. ISBN 978-88-97148-80-7, [https://books.google.it/books?id=URfD3p3bCo4C&lpg=PP1&dq=Giuseppe%20Marotta&hl=it&pg=PT13#v=onepage&q&f=false p. 13] </ref>
:''Una carta di tre.''
::{{spiegazione|Nel gioco del tressette è la carta che ha il valore più grande. Una persona importante, che conta. Nel gergo della malavita: guappo, uomo "di rispetto".}}
*'''Na chiaveca.'''<ref>Citato in ''Manuale di napoletanità'', p. 24.</ref>
:''Una cloaca, una fogna.''
::{{spiegazione|Malissimo. Spregevole (detto con una connotazione espressiva da fortemente esplicita, dura, fino a brutale, offensiva). Esempi: Sto 'na chiavica: sto malissimo. Te sì cumpurtato 'na chiavica: ti sei comportato malissimo, sei gravemente in difetto. Stu cafè è 'na chiavica: questo caffè è assolutamente imbevibile. È 'na chiaveca: è (una persona, una cosa) spregevole; e se è proprio spregevole senza residui, senza eccezione, allo stato puro allora: (una persona, una cosa) ''è manc' 'a chiavica'': (non) è neppure la cloaca, cioè neppure la cloaca è altrettanto spregevole. ''Te sì cumpurtato manc' 'a chiaveca!'', ti sei comportato nel modo più spregevole, renditi conto che non hai alcuna giustificazione possibile, ti sei squalificato per sempre!}}
*'''Na galletta 'e Castiellammare.'''<ref>In Erwin e Fedele, ''Dictionary: English-Neapolitan; Neapolitan-English'', p. 144.</ref>
:''Una [[avarizia|galletta]] di Castellammare.''<ref>Galletta molto difficile da ammorbidire in acqua.</ref>'' ''
::{{spiegazione|Il fuoriclasse degli avari: spietato anche verso sé stesso, è del tutto inutile sperarne il sia pur minimo gesto di generosità.}}
*'''Na lenza e sole.'''<ref>Citato in ''Lo Lampo'', anno I, n. 47, [https://books.google.it/books?id=90MiAQAAIAAJ&dq=&pg=PA46-IA9#v=onepage&q&f=false p.3]</ref> '''Na lenza 'e sole.'''<ref>Citato in ''Poesie napoletane'', p. 153.</ref>
:''Una (lenza) striscia di [[sole]].''
::{{spiegazione|''<nowiki>'</nowiki>Na lenz' 'e sole.'' o anche: ''<nowiki>'</nowiki>Na lenzetella 'e sole'': un raggio di sole.}}
*'''{{sic|Na}} meza botta.'''<ref name=demi>Citato e spiegato in Mondadori, Meridiani, p. 1008.</ref>
:''Una mezza botta.''
::{{spiegazione|Mediocre, così così.}}
*'''Na meza parola.'''<ref>Citato in [[Niccolò Amenta]], ''Il Forca'', Presso Giacomo Prodotti, Venezia, 1700, [https://books.google.it/books?id=j4AQZtbONO0C&dq=&pg=RA2-PA13#v=onepage&q&f=false p. 113].</ref>
:''Una mezza parola.''
::{{spiegazione|Un'insinuazione. Un velato accenno. Un'allusione.}}
*'''Na rétena 'e cavalle.'''<ref>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 98.</ref>
:''Una redine di cavalli.''
::{{spiegazione|"Un gruppo di tre cavalli aggiogati contemporaneamente a un carro: ''<nowiki>'</nowiki>o foremano, 'o sotto e 'o bilancino.''"<ref>La spiegazione è in ''C'era una volta Napoli'', p. 98.</ref>}}
*'''Naso a piriquacchio.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 302</ref>
::{{spiegazione|O: ''a piripacchio''. Naso mal fatto. Naso a bocciuolo.<ref>La spiegazione è in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 302.</ref>}}
*'''Nacchennella<ref>Da il n'a qu'un œil. Ha solo un occhio, con riferimento agli ufficiali francesi che portavano il monocolo, {{cfr}} ''Naples allegro con fuoco'', [https://books.google.it/books?id=7AQuAwAAQBAJ&lpg=PT196&dq=nacchennella&hl=it&pg=PT196#v=onepage&q&f=false]</ref>.'''<ref>Citato in Véronique Bruez, [Naples allegro con fuoco], [https://books.google.it/books?id=7AQuAwAAQBAJ&lpg=PT196&dq=nacchennella&hl=it&pg=PT196#v=onepage&q&f=false]</ref><ref>Citato in ''Usi e costumi dei camorristi'', p. 216.</ref>
::{{spiegazione|Effeminato.<ref>{{cfr}} Anfreoli, p. 252.</ref> Non diversamente dal chiachiello e dal fareniello è un uomo tutto gradevoli apparenze, inconsistente e inconcludente nell'essenza. ''Siente, pozz'essere privo d' 'a libbertà, ca {{sic|sì}} n' 'a fernisce e guardà a cchillo nacchennella te 'ntacco a 'mpigna!...'' (Senti, che io possa essere privo della libertà, (che) se non la finisci di guardare quell'effeminato, ti sfregio!...)<ref>Citato in ''Usi e costumi dei camorristi'', p. 216.</ref>}}
*''''Nc'azzecca.'''<ref>Citato in ''La nferta pe lo capodanno de lo 1835'', Da li truocchie de la Sociatà fremmateca, Napoli, [https://books.google.it/books?id=YVAtm_0zs2gC&dq=nc'azzecca&hl=it&pg=PA41#v=onepage&q=nc'azzecca&f=false p. 41]</ref>
::{{spiegazione|Ci sta bene, si abbina bene.}}
*''''Nc'è ròbba a piètto 'e cavàllo.'''<ref name=toscodueseisei/>
:''C'è roba (fino) al petto del cavallo''.
::{{spiegazione|Detto di qualcosa molto ricco e sovrabbondante, come il torrente in piena che arriva sino al petto del cavallo che lo guada.}}
*'''Ncapa comm'a serpe e senza allé allé<ref>Allè, refuso, nella fonte. Allé allé era il grido carnevalesco per farsi far largo, {{cfr}} Rocco, ''Vocabolario del dialetto napoletano'', p. 78.</ref>.'''<ref>Citato con spiegazione in [[Emmanuele Rocco]], ''Vocabolario del dialetto napoletano'', Bernardino Ciao Editore-{{sic|librajo}}, Napoli, 1882, [https://archive.org/details/vocabolariodeld00roccgoog/page/n95 p. 78].</ref>
:''In testa, come alla serpe, e senza farsi largo.''
::{{spiegazione|"Usasi [...] al giuoco della trottola per imporre di tirare sulla trottola direttamente [...] , cioè senza discostare le cose in mezzo alle quali trovasi la trottola."}}
*'''Ncasà 'a mano.'''<ref>Citato in [[Cesare Caravaglios]], ''Voci e gridi di venditori in Napoli'', introduzione di Raffaele Corso, Catania, Libreria Tirelli di F. Guaitolini, Catania, 1931 · IX, p. 67.</ref>
:''Calcare (con) la mano.''
::{{spiegazione|Aumentare, accentuare, insistere.}}
*'''Ncasa 'e piere nterra, ca nu'scenne maje.'''<ref>Citato in ''Tradizioni ed usi nella Penisola sorrentina'', p. 118.</ref>
:''Calca (bene) i piedi al suolo, perché (la bilancia) non scende mai.''
::{{spiegazione|Si dice al venditore quando il peso sembra scarso.}}
*'''Ncasare lo<ref name=Ω />masco.'''<ref>Citato in D'Ambra ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 237.</ref>
:''Calcare, pigiare (riempiendolo) il mortaretto.''
::{{spiegazione|''Ncasà 'o masco'': mangiare a crepapelle.}}
*''''Nce capimmo a sische.''' <ref>Citato in ''Lo Lampo, {{small|Giornale elettreco pe tutte}}'', anno 2, n. 5, giovedì 13-01-1876, [https://books.google.it/books?id=E6AHIpKYY_IC&hl=it&pg=PA5-IA13#v=onepage&q&f=false p. 2]</ref>
:''Ci capiamo a fischi.''
::{{spiegazione|Ci capiamo al volo, a cenni, con uno sguardo. ''Nce capimmo a sische...'' Ci capiamo..., ci siamo capiti... (non c'è bisogno di dire altro..., non c'è bisogno di dire niente...).}}
*'''Nce stanne chù ghiuorne ca ppurpette – devette Carnuale!'''<ref>Citato in Apicella, ''I ritte antiche'', p. 363.</ref>
:''Ci sono più giorni che polpette – disse Carnevale!''
::{{spiegazione|Nella vita sono molti i giorni di magra e di privazione, ben pochi quelli di abbondanza.}}
*'''Nce vò nu core.'''<ref>Citato in ''TuttoTotò'', p. 38.</ref>
:''Ci vuole un cuore.''
::{{spiegazione|Ci vuole del cuore, del coraggio, della bella faccia tosta.<ref>La spiegazione è in ''TuttoTotò'', p. 38.</ref>}}
*''''Nchiuvà 'nu chiuovo.'''<ref>Citato in ''Cucozze e caracazze'', p. 198.</ref>
:''Inchiodare un chiodo.''
::{{spiegazione|Contrarre un debito.<ref>La spiegazione è in ''Cucozze e caracazze'', p. 198.</ref>}}
*'''Ncopp'a botta.'''<ref>Citato e spiegato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 58 .</ref>
:''Sul colpo.''
::{{spiegazione|Lì per lì, e si dice per lo più di pagamento.}}
*'''Ncopp'a ccuotto, acqua volluta.'''<ref>Citato in ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 15.</ref>
:''Sopra al cotto (scottato''<ref>Scottato,ferito da un dolore cocente.</ref>'') acqua bollita.''
::Disgrazia sopra disgrazia.<ref>L'interpretazione è in ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri''</ref>
*'''Nciucessa.'''<ref name=chiàchià/> ''''Ngiucièro.'''<ref name=iùc/>
::{{spiegazione|Chi per inclinazione ed abilità innate pratica abitualmente l'[[w:Inciucio|inciucio]].}}
*'''Nciucio.<ref>Onomatopeico.</ref>'''<ref name=chiàchià/> o ''''Ngiùcio.'''<ref name=iùc>Citato in ''Napoli, punto e basta?'', p. 477.</ref>
::{{spiegazione|Pettegolezzo, parlottio, chiacchiericcio segreto, confabulazione, mormorazione; il macchinare, l'orchestrare, il concertare copertamente progetti malevoli. "''Groviglio di equivoci, falsità, pettegolezzi, rivolto a creare inimicizie. Esiste, in dialetto, anche il sostantivo <nowiki>'</nowiki>'ngiucièro': colui che a fin di male, mette in opera uno o alcuni''<nowiki>'</nowiki>ngiùci<ref>La definizione è di Giovanni Artieri, in ''Napoli, punto e basta?'', p. 477.</ref>."}}
*'''Ne vuo' ca so cepolle.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 94.</ref>
:''Ne vuoi che sono cipolle''
::{{spiegazione|Cipolle: botte, percosse. ''Quante ne vuò ca so cepolle'': Se sono botte quelle che cerchi, qui ce ne sono quante ne vuoi, fino alle lacrime.}}
*'''{{NDR|'A}} Nennella 'e ll'uocchie.'''<ref>Citato in [[Rocco Galdieri]], ''[https://wikisource.org/wiki/Page:%27E_Lluce-luce.djvu/10 'E lluce-luce (Le lucciole)]'', Editrice Tirrena, Napoli, 1928, p. 8.</ref>
:''La "bambina degli occhi."''
::{{spiegazione|La pupilla.}}
*'''Neve 'e sciuocco.'''<ref>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 49.</ref>
:''Neve di fiocco.''
::{{spiegazione|Veri e propri fiocchi di neve, raccolta, accumulata, sotterrata in sacchi nella stagione invernale e dissotterrata in quella estiva, per essere offerta in vendita, mista a vino cotto (bollito con zucchero) che veniva preparato in autunno e conservato in bottiglia. Il vino cotto veniva bevuto anche d'inverno al fioccare della prima neve.<ref>{{cfr}} ''C'era una volta Napoli'', p. 49 e p. 85.</ref>}}
*'''Ngigna''''<ref>Citato in ''Viviani'', III, p. 228.</ref>
:''Adoperare un oggetto nuovo per la prima volta.''
*'''{{NDR|'O}} Nicchinonno.''' <ref>Citato in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 261.</ref>
::{{spiegazione|Il [[w:pelargonium triste|geranio notturno]].}}
*'''{{NDR|'O}} Nippulo.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 262.</ref><ref>Citato in P. Bello e D. Erwin, ''Modern Etymological Neapolitan-English Vocabulary'', [https://books.google.it/books?id=kUcIRKwCZF4C&lpg=PR1&dq=Modern%20Etymological%20neapolitan&hl=it&pg=PA150#v=onepage&q&f=false p. 150]</ref>
:''Pelucco.''
::{{spiegazione|Molto comunemente impiegato per indicare i pallini ('e nippule) che si formano su un tessuto di lana (tipici quelli che si formano su di un maglione vecchio) vecchio, consumato.}}
*''''Nnoglia.'''<ref name=scarti>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 94.</ref>
::{{spiegazione|Salsicciotto o salame poco costoso confezionato con tritumi di budella insaporiti con sale, pepe ed anici. In senso lato: Scioccone, stupido. ''''Nnoglia vestuta'''<ref name=scarti/> ''Salsicciotto, salame vestito'': persona lenta, torpida.}}
*'''Nòbbele e snobbele<ref>''Sdòbbele'', refuso, nel testo.</ref>'''.<ref>Citato con traduzione e spiegazione in ''Napoli, punto e basta?'', p. 33.</ref>
:''Nobili e non nobili.''
::{{spiegazione|Tutti, nessuno escluso. L'intero popolo.}}
*'''Nocche e ziarelle.'''<ref>Citato in Nicolò Lombardi, ''La Ciucceide {{small|o puro La reggia de li ciucce conzarvata. Poemma arrojeco di Nicolò Lombardi. Caporuota nella Regia Udienza di Trani}}'', Presso Giuseppe Maria Porcelli, Napoli, 1783, [https://books.google.it/books?id=73rWCcix8KQC&lpg=PA190&ots=3gNpW1msnp&dq=&pg=PA190#v=onepage&q&f=false p. 190].</ref>
:''Fiocchi e fettucce, nastri.''
::{{spiegazione|Cianfrusaglie, ammennicoli, cose futili, spese inutili.}}
*'''Non me ntrico e non me mpaccio.'''<ref>Citato in ''No Sansone a posticcio co Pulecenella mbrogliato fra forza e senza forza'', p. 25.</ref>
:'' ''Nun me 'ntrico e nun me 'mpaccio'': Non mi intrometto e non resto coinvolto (mi intralcio, mi impiglio).''
*'''Nonna nonna''' o '''Nonna'''.<ref name=lullaby>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 264.</ref>
:''Ninnananna. Ninna. '''''Cu a nonna.'''''<ref name="lullaby" /> o (''Cu a nonna nonna'') Restituire i soldi con pieno comodo.<ref>{{cfr}} Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 264.</ref> ''Pavà cu 'a nonnanonna.'' Pagare con la ninnananna, pagare [[w:|a babbo morto]].''
*''''Ntaccata 'e 'mpigna.'''<ref>Citato in ''Usi e costumi dei camorristi'', p. 205.</ref>
:''Sfregio, nel gergo della malavita antica.''
*'''Ntapechera.'''<ref>Citato in Marulli e Livigni, p. 44.</ref>
::{{spiegazione|Donna intrigante, intramettente, pettegola, incline a tramare inganni, raggiri. ''Leva lè, mmecciata ntapechera.''<ref>In Marulli e Livigni, p. 44.</ref> Va' via, viziosa pettegola, intrigante!}}
*''''Ntrichete 'e te!'''<ref>Citato in Anna Menafro e Mariarosa Amodio, ''Il berretto del laureato'', PM Edizioni, Varazze (SV), 2018. ISBN 978-88-99565-86-2, [https://books.google.it/books?id=WhdiDwAAQBAJ&lpg=PA1&dq=Anna%20Menafro&hl=it&pg=PA120#v=onepage&q&f=false p. 120].</ref>
:''(Letteralmente: immischiati di te!) Fatti i fatti tuoi!''
*'''Ntrillavallà.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 267.</ref>
:''A sproposito. Di punto in bianco.''<ref>Questa definizione è in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 267.</ref>
*''''Nu chiappo 'e 'mpiso.'''<ref>Citato in Armando Cenerazzo, ''Rose rosse e rose gialle'', Alfredo Guida Editore, Napoli, [https://books.google.it/books?id=lTF7BwXMuq4C&lpg=PA297&dq=cenerazzo&hl=it&pg=PA101#v=onepage&q&f=false p. 101]</ref>
:''Un cappio di impiccato.''
::{{spiegazione|Un pendaglio da forca.}}
*'''Nu malacarne.'''<ref>Citato in Carmine Ruizzo, ''La terra dei suoni, {{small|Un viaggio attraverso la musica popolare campana}}'', [https://books.google.it/books?id=9dhRDwAAQBAJ&lpg=PA10&dq=&pg=PA10#v=onepage&q&f=false p. 10]</ref>
::{{spiegazione|O ''na malacarna'': Un uomo crudele, spietato.}}
*''''Nu mariuolo cu' ' a scala ' ncuollo.'''<ref>Citato in [[Renato de Falco]], ''Il napoletanario'', Colonnese Editore, Napoli; in [[Nello Ajello]], ''Detti e contraddetti del popolo napoletano'', la Repubblica.it Archivio del 28. 01. 2002.</ref>
:''Un ladro con la scala sulle spalle.''
::{{spiegazione|Una persona di scarso senso etico, spudoratamente disonesta.}}
*'''Nu parmo e nu ziracchio<ref name=Zrk>Lunghezza misurata dal pollice e dall'indice tesi. {{cfr}} Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 470.</ref>.'''<ref>Citato in Pasquale Scialò, ''Storia della canzone napoletana 1824-1931'', vol. I, Neri Pozza, Vicenza, 2017, [https://books.google.it/books?id=-CtEDwAAQBAJ&lpg=PR221&dq=&pg=PR221#v=onepage&q&f=false p. 221].</ref>
:''Un palmo ed una piccola quantità. Un po'.''
*'''Nu piezzo ‘e pane.'''<ref>Citato in ''Il morto supplente'', p. 32.</ref>
:''Un pezzo di pane.''
::{{spiegazione|Una persona veramente buona, mite, pacifica.}}
*''''Nu quadro 'e luntananza.'''<ref>Citato in [[Franco Di Mare]] ''Il paradiso dei diavoli'', BUR, RCS Libri, Milano, 2012, [https://books.google.it/books?id=fV0gAQAAQBAJ&lpg=PT30&dq=&pg=PT30#v=onepage&q&f=false p. 30]. ISBN 978-88-58-65498-9</ref>
:''Un quadro di lontananza.''
::{{spiegazione|Riferito ad una donna ancora molto seducente, molto bella, seppure di una bellezza un po' autunnale, un po' sfiorita, fanée. Tale quindi da essere apprezzata al meglio, come si fa con un quadro, se ammirata da lontano, dalla distanza che, tenendo celati agli occhi i segni, le scalfitture del tempo, permette di apprezzare la bellezza dell'intera figura.}}
*''''Nu scoglio ca nun fa patelle.'''<ref>Citato in ''Proverbi Italiani'', Associazione Culturale Adventure, [https://books.google.it/books?id=R14IDgAAQBAJ&lpg=PA1&dq=Proverbi%20Italiani%3A%20Tutta%20la%20sapienza%20e%20l'esperienza%20di%20secoli%2C%20sono%20...&hl=it&pg=PA200#v=onepage&q&f=false p. 200]</ref>
:''Uno [[avarizia|scoglio]] che non produce patelle.''<ref>Traduzione in ''Proverbi italiani, p. 200''</ref>
::{{spiegazione|Un uomo avarissimo.}}
*''''Nu sordo 'a {{sic|mesurelle}}<ref>Più comunemente ''Mesurella''.</ref>e chill'{{sic|amiche}} sempe rorme<ref>Si narra che un caldarrostaio occultò il cadavere di un uomo che aveva ucciso – secondo Apicella un venditore concorrente – proprio nel punto in cui vendeva le caldarroste. La "voce" insolita (e chill'{{sic|amiche}} sempe rorme!) con cui attirava i clienti finì per insospettire i gendarmi che scoprirono il delitto. {{cfr}} Apicella ''I ritte antiche'', p. 280.</ref>!'''<ref> Citato in Apicella ''I ritte antiche'', p. 280.</ref>
:''Un soldo al misurino (di caldarroste) e quell'amico dorme sempre! (continua a non pagarmi).''
::{{spiegazione|''Lo si dice a chi dimentica di onorare un impegno, di adempiere ad un obbligo.''}}
*'''Nu sturcio<ref>'''O sturcio'': la smorfia, il lavoro eseguito malissimo, la persona o la cosa cosa deforme.</ref>masculo<ref>Maschio.</ref>.'''<ref>Citato in ''Alfabeto napoletano'', p. [https://books.google.it/books?hl=it&id=FKYdAQAAIAAJ&dq=sturcio+masculo&focus=searchwithinvolume&q=smorfeia 453].</ref>
::{{spiegazione|Una persona o una cosa di estrema bruttezza. Un lavoro, un'opera riusciti malissimo.}}
*'''Nu' te piglia' collera, ca 'o zuccaro va caro.'''<ref>Citato in ''Tradizioni ed usi della Penisola sorrentina'', p. 108.</ref>
:''''Non arrabbiarti, perché lo zucchero è a costa caro.''
::{{spiegazione|I dispiceri potrebbero facilitare o accrescere i disturbi cardiaci che anticamente venivano curati con lo zucchero, costoso. La collera non fa che aggiungere danno a danno senza nulla risolvere. Molto meglio quindi mantenersi in ogni circostanza il più possibile calmi, sereni.}}
*'''Nu ziracchio<ref name=Zrk/>d'ommo.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 470.</ref>
::{{spiegazione|Un uomo di statura assai piccola.}}
*'''Nun bulere stare manco pe pollece int' 'a cammisa d'uno.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano italiano'', p. 305.</ref>
:''Non volere stare nemmeno come pulce nella camicia di qualcuno.''
::{{spiegazione|''Nun vule' sta' manco pe' pollece int' 'a cammisa d'uno''. Non volersi trovar ne' suoi panni per tutto l'oro del mondo<ref>La spiegazione è in Andreoli, ''Vocabolario napoletano italiano'', p. 305.</ref>.}}
*'''Nun ce so' ffose 'appennere.'''<ref>Citato e spiegato in Raffaele Viviani, ''Poesie'', Guida, Napoli, 2010, [https://books.google.it/books?id=WoVk3S-AR88C&lpg=PA84&dq=&pg=PA82#v=onepage&q&f=false p. 82.] ISBN 978-88 6042-710-6</ref> o '''Nun ce stanno fose 'appennere.'''<ref name=schälen/>
:''Non ci sono fusi da appendere (alle mie vesti).''
::{{spiegazione|Non c'è nulla da dire, da eccepire sulla mia condotta. Il mio comportamento è ineccepibile, impeccabile.}}
*'''Nun ce vo' zingara p'anduvinà sta ventura.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 470.</ref>
:''Non 'è bisogno della zingara (dell'indovina) per indovinare questa sorte.''
::{{spiegazione|È cosa che si capisce da sé molto facilmente.}}
*'''Nun da' audienzia.'''<ref>Citato in ''Per moda di dire'', p. 15.</ref>
:''Non dare [[ascoltare|ascolto]], non ne vale proprio la pena.''
*'''Nun è doce 'e sale.'''<ref>Citato in Fortunato Calvino, ''Teatro'', Guida, Napoli, 2007, [https://books.google.it/books?id=CP23Fm_H7WoC&lpg=PA116&dq=doce%20'e%20sale.&hl=it&pg=PA116#v=onepage&q&f=false p. 116] ISBN 88-878-6042-328-3</ref>
:''Non è dolce di sale.''
::{{spiegazione|È tutt'altro che mite e accomodante. È un uomo duro, di approccio molto difficile.}}
*'''Nun fa' asci' 'o ggrasso a for' 'o pignato.'''<ref>Citato in Viviani, ''Teatro'', II, p. 95.</ref>
:''Non fare uscire il grasso fuori dalla pentola.''<ref>La traduzione è in Viviani, ''Teatro'', II, p. 95.</ref>
::{{spiegazione|Il denaro deve essere destinato alle necessità della famiglia, non va disperso per gli estranei.}}
*'''Nun fa 'o farenella!'''<ref name=bocri/>
::{{spiegazione|Non fare il pagliaccio, sii serio!<ref>"''Nun fa 'o farenella! |Si nce hai che di', dimme 'a parola chiara!'' Non fare il buffone | Se hai da ridire, parlami chiaro! (Da ''Poesie napoletane'', p. 124.)</ref>}}
*'''Nun haje visto 'o serpe, e chiamme San Paulo.'''<ref>Citato in ''Tradizioni ed usi nella Penisola sorrentina'', p. 109.</ref>
:''Non hai visto il serpente e invochi San Paolo.''
::{{spiegazione|Ti spaventi anzitempo, senza un reale motivo.}}
*'''Nun leggere 'o libro {{sic|'}} quaranta foglie.'''<ref>Citato in ''I proverbi di Napoli'', p. 263.</ref>
:''Non leggere il libro di quaranta pagine.''
::{{spiegazione|Non giocare a carte.<ref>La spiegazione è in ''I Proverbi di Napoli'', p. 263.</ref>}}
*'''Nun me mpicchio e nun me mpacchio.'''<ref>Citato in ''Napoli , punto e basta?'', p. 705.</ref>
:''Non mi impiccio e non mi lascio implicare in faccende complicate.''<ref>La traduzione è in ''Napoli , punto e basta?'', p. 705.</ref>
*'''Nun sai tené tre cicere mmocca.'''<ref>Citato in Antonino Guglielmi, ''Un diavolo nella valigia'', [https://books.google.it/books?id=6h_sAwAAQBAJ&lpg=PA45&dq=&pg=PA45#v=onepage&q&f=false p. 45]</ref>
:''Non sai tenere tre ceci in bocca.''
::{{spiegazione|Non sai tenere un [[segreto]].}}
*'''Nun sapé niénte 'e san Biàse.'''
:''Non sapere niente di [[San Biagio]].''
::{{spiegazione|Fare lo gnorri.<ref name=Am79>Citato in Amato, p. 79.</ref>}}
*'''Nun sfruculià 'a mazzarella 'e San Giuseppe.'''<ref>Citato in Romualdo Marrone ''Guida insolita ai misteri, ai segreti, alle leggende e alle curiosità di Napoli'', Newton Compton Editori, 2015, [https://books.google.it/books?id=XnowCgAAQBAJ&lpg=PT183&dq=Nun%20sfruculi%C3%A0%20'a%20mazzarella%20'e%20San%20Giuseppe.&hl=it&pg=PT183#v=onepage&q=Nun%20sfruculi%C3%A0%20'a%20mazzarella%20'e%20San%20Giuseppe.&f=false] ISBN 978-88-541-8502-9</ref>
:''Non "sfottere" il bastone di San Giuseppe.''<ref>Della statua di San Giuseppe</ref>
::{{spiegazione|Non disturbare chi sta tranquillo per i fatti suoi.}}<ref>L'interpretazione (più dettagliata) è in ''Guida insolita ai misteri, ai segreti, alle leggende e alle curiosità di Napoli.''</ref>
:oppure
::{{spiegazione|Non accaniti con qualcuno che è già indifeso e sul quale la sorte ha già infierito.}}<ref name="peace">{{cfr}} più dettagliatamente [[Paolo Isotta]], ''La virtù dell'elefante: La musica, i libri, gli amici e San Gennaro'', Marsilio, Venezia, 2014, [https://books.google.it/books?id=3J7wDQAAQBAJ&lpg=PT61&dq=o%20carro%20p'a%20scesa.&hl=it&pg=PT62#v=onepage&q=o%20carro%20p'a%20scesa.&f=false] ISBN 978-88-541-9823-4</ref>
*'''Nun tene né cielo 'a vede' né terra 'a cammena'.'''<ref>Citato in Viviani, ''Teatro'', VI, p. 344.</ref>
:''Non ha né cielo da vedere né terra su cui cammminare.''
::{{spiegazione|È povero in canna.}}
*'''Nun tengo capa.'''<ref>Citato in [[Annibale Ruccello]], Teatro, Ubulibri, 2005, [https://books.google.it/books?hl=it&id=6MIeAQAAIAAJ&dq=nun+tengo++capa&focus=searchwithinvolume&q=nane p. 132].</ref>
:''Non ho testa.''
::{{spiegazione|''Nun tene' capa'': non avere testa. Non avere voglia, non avere intenzione. ''Mo nun tengo proprio (o: nisciuna) capa 'e sentì' niente, tengo 'e lappese a quadriglié ca m'abballano pe' capa'': ora non ho assolutamente (o: nessuna) voglia, energia, intenzione di ascoltare nulla, sono tormentato da cento preoccupazioni che mi frullano nella testa.}}
*'''Nzallanuto.'''<ref name=sfengari>Citato in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 268.</ref>
:''Rimbambito, stordito, confuso.''
*'''Nzalannòmmeno.'''<ref name=sfengari/>
:''Zuccone, Spilungone, Sciocco.''<ref>La definizione è in Volpe, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 268.</ref>
*'''Nzeculoro.'''<ref>Citato in ''Il segreto in voce'', Roma, Domenico Antonio Ercole, 1712, [https://books.google.it/books?id=aifsiYIDX58C&dq=nzeculoro&hl=it&pg=PA37#v=onepage&q&f=false p. 37]</ref>
:''Corruzione di: [[w:In omnia saecula saeculorum|In omnia saecula saeculorum]]. All'altro mondo; per le lunghe.''
*'''Nzerrà l'uocchie.''' <ref>Citato in ''Lo Cuorpo de Napole e lo Sebbeto'', 1864, anno V, Sabato 2 Luglio 1864 p. 726.</ref>
:''Chiudere gli occhi.''
::{{Spiegazione|Chiudere gli occhi per non vedere. Prendere sonno. Morire.}}
*'''Nzerrà 'o libro.'''<ref>Citato in [[Eduardo De Filippo|Eduardo de Filippo]], ''Cantata dei giorni dispari'', vol I, Einaudi, Torino, 1995, [https://books.google.it/books?id=AHQIAQAAMAAJ&q=nzerr%C3%A0+%27o+libro&dq=nzerr%C3%A0+%27o+libro&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwjNzaTpk8vmAhURV8AKHbvmDsUQ6AEILzAB p. 575].</ref>
:''Chudere il libro.''
::{{Spiegazione|Chiudere un argomento, mettere da parte, smetterla con le teorie.}}
*'''Nzi a rumme e busse.'''<ref name=rumbus>Citato in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 316.</ref>
::{{Spiegazione|'''Rumme e busse'''<ref name=rumbus/>: "ultimi due segni dell'alfabeto in modi di sigle". ''Nzì a rumme e busse'': "sino alla fine, sino all'estremo."<ref>La spegazione è in D'ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 316.</ref>.}}
*'''Nzicco nzacco.'''<ref name=outof>Citato in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 269.</ref>
:''All'improvviso.''
*'''Nziria.'''<ref name=outof/>
:''Il lamentarsi e piagnucolare continuo, a volte immotivato, dei bambini.''
::{{spiegazione|Nell'uso corrente: capriccio, sfizio, voglia che assale improvvisa ed irresistibile.}}
*'''Nzu nzu.'''<ref name=outof/>
:''Dolcemente, Beatamente, Voluttuosamente.''<ref>La definizione è in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 269.</ref>
*'''Nzurfà'.'''<ref>Citato in ''Modern Etymological Neapolitan-English Vocabulary'', [https://books.google.it/books?id=kUcIRKwCZF4C&lpg=PA514&dq=uocchie%20vacante.&hl=it&pg=PA157#v=onepage&q&f=false p. 157]</ref>
:''Inzolfare. Insufflare.''
::{{spiegazione|Istigare, aizzare.}}
==O==
*''''O ball' 'e ll'urzo.'''<ref>Citato in Francesco Piscopo '''E scugnizze'', Salvatore Romano, Napoli, 1904, [https://wikisource.org/wiki/Page:%27E_scugnizze.djvu/10 wikisource p. 10].</ref>
:''Il ballo dell'orso.''
::{{spiegazione|Un ballo sgraziato, goffo.}}
*''''O Buvero 'o Rito.'''<ref>Citato in Raffaele Viviani, ''Teatro'', IV, p. 554.</ref> o ''''O Buvero.'''<ref>Citato in Agnese Palumbo e Maurizio Ponticello, ''Il giro di Napoli in 501 luoghi, {{small|La città come non l'avete mai vista}}'', Newton Compton, Roma, 2014, [https://books.google.it/books?id=uHItBQAAQBAJ&lpg=PT35&dq=&pg=PT35#v=onepage&q&f=false p. 35]. ISBN 978-88-541-7070-4</ref>
:''Il Borgo San Loreto, o, Il Borgo, per antonomasia.''
*''''O canzo.'''<ref>Citato in Raffaele Pisani, ''I Promessi sposi'', prefazione di Maria Zaniboni, [https://books.google.it/books?id=V_vgAgAAQBAJ&lpg=PT22&dq='o%20canzo&hl=it&pg=PT22#v=onepage&q&f=false]</ref>
:''La possibilità, l'opportunità. Tené o dà a quaccheduno 'o canzo: Avere o dare a qualcuno la possibilità, l'opportunità. Damme 'o canzo! Dammi la possibilità, l'opportunità, dammi modo! (di fare qualcosa).''
*''''O cappotto 'e lignamme.'''<ref name=nose/>
:''Il cappotto di legno.''
::{{spiegazione|La bara.}}
*''''O chiù bunariello tene 'a guallera e 'o scartiello.'''<ref>Citato in ''Cucozze e caracazze'', p. 164.</ref>
:''Chi è messo meglio di tutti ha l'ernia e la gobba.''
::{{spiegazione|Espressione riferita a situazioni nettamente sfavorevoli, molto avverse in cui ci si venga a trovare. Può anche significare: sono uno peggiore dell'altro.}}
*''''O chiacchiarone.'''<ref>Citato in [[Abele De Blasio]], ''Usi e costumi dei camorristi'', prefazione di [[Cesare Lombroso]], illustrazioni di S. De Stefano, Napoli, Luigi Pierro Editore, Napoli, 1897<sup>2</sup>, [https://archive.org/stream/usiecostumideic00blasgoog#page/n189/mode/2up p. 165].</ref>
:''Il chiacchierone.''
::{{spiegazione|Il giornale, nel gergo della malavita antica.}}
*''''O ciuccio 'e {{sic|fechella}}, trentatré chiaje e pure 'a cora fràceta!'''<ref>Citato in Tammaro Mormile, Albatros Edizioni ''Cuore di mamma'', [https://books.google.it/books?id=9IyRDQAAQBAJ&lpg=PT16&dq=&pg=PT16#v=onepage&q&f=false p. 16]. ISBN 9788899906191</ref>
:''L'asino di Fechella, tretntatre piaghe ed anche la coda fradicia!''
::{{spiegazione|''Me pare 'o ciuccio 'e Fechella trentaré chiaje pure 'a cora fraceta!''. Mi sembra / mi sembri l'asino di Fichella, trentatré piaghe ed anche la coda è fradicia!: riferito a chi è o si lamenti di essere continuamente in cattiva salute, colpito senza posa da malattie (e con questa motivazione più immaginaria che reale, eludere l'assolvimento dei propri compiti, facendo in modo che altri se ne debbano fare carico.}}
*''''O Conte Mmerda 'a Puceriale.'''<ref>Citato in ''Proverbi & Modi Di Dire - Campania '', Simonelli, Milano, 2006, [https://books.google.it/books?id=1yVgvr16rX0C&lpg=PA72&dq=O%20conte%20Merda%20'e%20Puceriale&hl=it&pg=PA72#v=onepage&q&f=false p. 72.] ISBN 88-7647-103-0</ref>
::{{spiegazione|Il così sunnominato Conte di Poggioreale è chiunque si dia vanto e vada propalando di discendere da una nobile stirpe mai esistita.}}
*''''O cuorpo 'e Napule.'''<ref>Citato in Patrizia Rotondo Binacchi, ''A Napoli mentre bolle la pentola'', p. 63.</ref>
:''Il corpo di Napoli.''
::{{spiegazione|La [[w:|statua del dio Nilo]] posta nel [[w:largo Corpo di Napoli|Largo Corpo di Napoli]].}}
*''''O doje allattante.'''<ref>Citato in Giancarlo Signore, ''Storia delle abitudini alimentari'', ''{{small|Dalla preistoria al fast food}}'', Tecniche Nuove, Milano, 2010, [https://books.google.it/books?id=acv0VaSJ4fIC&lpg=PP1&dq=Giancarlo%20Signore&hl=it&pg=PA198#v=onepage&q&f=false p. 198]. ISBN 978-88-481-7428-2</ref>
:''Il due allattante.''
::{{spiegazione|Espressione con cui veniva chiamato un piatto di pasta con cacio e pepe venduto al prezzo di due soldi.}}
*'''{{'}}O fatto d{{'}}{{'}}e quatto surde.'''<ref>Citato in Raffaele Bracale, ''Comme se penza a Nnapule'', p. 283.</ref>
:''Il racconto dei quattro sordi.''
::{{spiegazione|Quattro sordi viaggiano nello stesso treno. Il primo chiede: ''Scusate, simmo arrivate a {{sic|nNapule}}?'' (Scusate, siamo arrivati a Napoli?) Replica il secondo: ''Nonzignore, cca è {{sic|nNapule}}!'' (Nossignore, qua è Napoli!)}} Interviene il terzo: ''I' me penzavo ca stevamo a {{sic|nNapule}}'' (Io credevo che fossimo a Napoli) Il quarto conclude: ''Maje pe ccumanno, quanno stammo a nNapule, m'avvisate?'' (Mai per comando (per cortesia), quando saremo a Napoli, mi avvertite?) Si dice '''o fatto d''e quatto surde'' a commento di una situazione in cui la reciproca incomprensione, l'incomunicabilità sono totali. ''E chist'è 'o fatto d''e quatto surde'' (E questo è il racconto dei quattro sordi): qui non c'è assolutamente modo di capirsi.)
*''''O figlio d' 'a Madonna.'''<ref>Citato in Viviani, ''Teatro'', IV, p. 339-340.</ref>
:''Il trovatello.''<ref>Traduzione in ''Teatro'', IV, p. 340.</ref>
*''''O fungio d' 'a recchia.'''<ref>Citato e spiegato in ''Del parlar napoletano'', p. 28.</ref>
:''Il fungo dell'[[orecchio]].''
::{{spiegazione|Il padiglione auricolare.}}
*''''O frùvulo pazzo.'''<ref name=cross/>
:''La folgore, il fulmine, il lampo, il razzo pazzo.''
::{{spiegazione|Particolare fuoco d'artificio che, una volta acceso, saltellava in modo disordinato creando scompiglio ed il fuggi fuggi dei presenti. "Razzo, detto anche Topo. − ''Fruvolo pazzo'', Razzo matto, Topo matto. − '''Essere nu fruvolo''' dicesi di fanciullo che non sta mai fermo, Essere un frugolo ed anche essere un fuoco lavorato."<ref>Con questa definizione in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 173.</ref>}}
*''''O gallo 'ncoppa 'a munnezza.'''<ref>Citato in Mario Caccavale, ''Vite doppie'', Mondadori, [https://books.google.it/books?id=uNPMR6YmWfEC&lpg=PT69&dq=gallo%20munnezza&hl=it&pg=PT69#v=onepage&q=gallo%20munnezza&f=false]</ref>
:''Il gallo su un mucchio di (sulla) spazzatura.''
::{{spiegazione|''Fa 'o gallo 'ncoppa 'a munnezza'': fare il gallo, cantare a squarciagola un sonoro e sostenuto chicchirichì, troneggiando sulla spazzatura: lo fa chi "canta" a voce spiegata dall'alto di un mucchio di "spazzatura" – sola altezza e contesto che gli competano; ossia chi si gloria, tronfio – null'altro potendo – di infimi successi, ottenuti primeggiando su persone ancor più incapaci o deboli o in situazioni e contesti squallidi, miserevoli; più in generale chi si gloria senza averne alcun titolo.}}
*''''O guappo 'e cartone.'''<ref>Citato in Alberto Liguoro, ''Il vecchio teatro'', Alfredo Guida Editore, Napoli, 2001, [https://books.google.it/books?id=N0O5SRP64rYC&lpg=PA24&dq=guappo%20'e%20cartone&hl=it&pg=PA24#v=onepage&q&f=false p. 24] ISBN 88-7188-479-5</ref>
:''Il guappo di cartone.''
::{{spiegazione|Una [[w:Tigre di carta|tigre di carta]].}}
*''''O maccaturo 'e culore.'''<ref name=mouchoir>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 55.</ref>
:''Il fazzoletto di colore''
::{{spiegazione|Una fazzoletto colorato di formato grande che si usava per avvolgervi di tutto: dai prodotti agricoli ai generi acquistati nei negozi o i piatti che contenevano il cibo dei braccianti. C'era anche chi lo usava come fazzoletto da tasca al posto del piccolo fazzoletto bianco.}}
*''''O masto 'e festa.'''<ref>Citato in Giuseppina Scognamiglio, ''Sullo scrittoio di Partenope, {{small|studi teatrali da Mastriani a Viviani}}'', Edizioni scientifiche italiane, 2006, [https://books.google.it/books?id=E48fAQAAIAAJ&q=%27o+masto+%27e+festa&dq=%27o+masto+%27e+festa&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwj0u9yJwr7kAhVQKVAKHSz5C0AQ6AEIXTAJ p. 172].</ref>
:''Il maestro di festa.''
::{{spiegazione|Il Capo. Chi comanda.}}
*''''O mbruoglio int'o lenzulo.'''<ref>Citato in [[Erri De Luca]], ''Montedidio'', Feltrinelli, [https://books.google.it/books?id=zkaSgd4nGQsC&lpg=PA122&dq='o%20mbruoglio%20int'o%20lenzulo&hl=it&pg=PA122#v=onepage&q&f=false p. 122].</ref>
:''L'"imbroglio", cioè la trama, la storia nel lenzuolo.''
::{{spiegazione|Il cinematografo, detto così in passato<ref>La locuzione è ancora in uso in alcune città della Campania.</ref> perché il film era proiettato in piazza su un lenzuolo.}}
*''''O miraculo 'e Suor Agnese: era monaca e pure pisciava!'''<ref>Citato in Altamura e Giuliani, ''Proverbi napoletani'', p. 322.</ref>
:''Il miracolo di Suor Agnese: era monaca e pure mingeva!''
::{{spiegazione|E allora? Cosa ci sarebbe poi di così straordinario? È la cosa più normale del mondo!}}
*''''O munaciello.'''<ref name=meridiana/>
::{{spiegazione|Sorta di folletto benefico dotato di ampi poteri magici, protettore della casa che lo ha accolto con i dovuti riguardi. Nel caso opposto, presa in antipatia la famiglia irriguardosa, manifesta una seconda natura malefica e si vendica creando ogni specie di guai.}}
*''''O nguacchia carte.'''<ref name=stain>Citato in ''Poesie napoletane'', p. 385.</ref>
:''L'imbratta carte.''
::{{spiegazione|In senso spregiativo: impiegato addetto al trattamento ed alla creazione di scartoffie.}}
*'''‘O ‘nsist’.'''<ref>Citato in Alberto Liguoro, ''Il vecchio teatro'', Lettere Italiane n. 38 – giugno 2002,
Alfredo Guida Editore, Napoli, [https://books.google.it/books?id=N0O5SRP64rYC&lpg=PP1&dq=Alberto%20Liguoro&hl=it&pg=PA24#v=onepage&q&f=false p.24]</ref>
::{{spiegazione|Il tipo che "insiste", lo spavaldo, il prepotente.}}
*'''‘O palazzo è auto e ‘a signora è sorda.'''<ref>Citato in P. Mintz, ''Il custode degli arcani'', p. 294.</ref>
:''Il palazzo è alto e la signora è sorda.''
::{{spiegazione|Riferito a chi non sente o fa finta di non sentire}}
*''''O pastore d' 'a meraviglia.'''<ref name=poimèn/>
:''Il pastore della meraviglia.''
::{{spiegazione|Figura del presepe effigiata con un'espressione di estatico stupore di fronte ai prodigi che accompagnano la nascita di Gesù.}}
*''''O pate d<nowiki>'</nowiki>'e criature.'''<ref name="K">Citato in Marcello D'Orta, ''Cuore di Napoli'', Rogiosi Editore, [https://books.google.it/books?id=UORcCwAAQBAJ&lpg=PT34&dq='o%20pate%20d'e%20criature&hl=it&pg=PT34#v=onepage&q&f=false]</ref>
:''Il padre dei bambini.''
::{{spiegazione|Il pene.}}
*''''O pato-pato.'''<ref>Citato in Raffaele Viviani, ''Teatro'', II, Guida, Napoli, 1988, [https://books.google.it/books?id=PondV7J2r9UC&lpg=PA95&dq='o%20pato%20pato&hl=it&pg=PA95#v=onepage&q&f=false p. 95]</ref>
::{{spiegazione|Una grande quantità. Ad esempio: '''O pato-pato 'e ll'acqua'': una pioggia diluviale.}}
*''''O piglia e porta.'''<ref>Citato in [[Ferdinando Russo]], ''La Camorra'', Prismi, Edizioni de Il Mattino, Edi.Me.-Il Mattino, 1996, p. 14.</ref>
:''Il prende e porta.''
::{{spiegazione|Persona sulla cui discrezione non si può fare affidamento, perché riferisce (porta) tutto quello che ascolta (prende).}}
*''''O pirito cchiù gruosso d'o culo.'''<ref>Citato in Citato in Alessio Arena, Luigi Romolo Carrino, Massimiliano Palmese e Massimiliano Virgilio, ''Quattro mamme scelte a caso: {{small|omaggio ad Annibale Ruccello}}'', Caracò, Napoli, 2011, [https://books.google.it/books?id=EGFZAwAAQBAJ&newbks=1&newbks_redir=0&lpg=PT41&dq=&pg=PT41#v=onepage&q&f=false p. 14]. ISBN 978-88-97567-03-5</ref>
:''Il [[peto]] più grande del sedere.''
::{{spiegazione|Un'azione, un'iniziativa, un progetto non commisurati alle proprie capacità, oltre le proprie possibilità, fuori portata e destinati quindi a fallire. Il passo più lungo della gamba. ''Nun fa' 'o pirito cchiù gruosso d' 'o culo'': non fare il peto più grande del sedere, non perseguire obiettivi irraggiungibili, non fare il passo più lungo della gamba. }}
*''''O priore 'e San Martino.'''<ref>Citato in [[Vittorio Gleijeses]], ''Feste, Farina e Forca'', prefazione (all'edizione del 1976) di [[Michele Prisco]], Società Editrice Napoletana, Napoli, 1977<sup>3</sup> riveduta e aggiornata, p. 176.</ref>
:''Il priore di San Martino.''
::{{spiegazione|Un marito tradito dalla propria moglie.<ref>In ''Feste, Farina e Forca'', p. 176, Gleijeses riferisce l'interpretazione di un autore, il Maes: nell'epoca in cui visse S. Martino, la chiesa comandava durante i digiuni l'astensione dal consumo di carne e l'assoluta castità. Era questa l'occasione, per alcune mogli più vivaci, più focose, dalla sensualità molto esuberante, insofferenti di simili divieti, di cercare in altri uomini compensazioni alternative alla scrupolosa osservanza del divieto da parte dei mariti. L'uomo notoriamente... "disonorato", circondato da un'allegra brigata di amici, in un'atmosfera goliardica, fra libagioni di vino nuovo accompagnate da torrone, veniva pian piano accompagnato a sua insaputa verso la Certosa di San Martino ed una volta introdottovi, complice il guardiano, veniva chiusa la porta e gli si gridava: «Rimane 'a ffa 'o priore!» ''Resta a fare il priore!''. '''È 'a festa d'o priore San Martino''' è l'espressione impiegata per dire: è la festa dei... "traditi". {{cfr}}, inoltre, Gleijeses, ''Napoli dentro e ... fuori'', p. 319.</ref>}}
*''''O puorco dint 'e mele.'''<ref>Citato con traduzione in Giuliana Mazzotti, ''Verso una educazione interlinguistica e transculturale'', Marzorati, Milano, 1984, [https://books.google.it/books?id=CcgMAQAAMAAJ&q=O+puorco+dint+e+mele&dq=O+puorco+dint+e+mele&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwj4pcHAvbXjAhVHfZoKHRhTBlwQ6AEILTAB p. 253].</ref>
:''Il maiale nel mucchio di mele.''
::{{spiegazione|Una persona che se la passa benissimo, che è in un ventre di vacca.}}
*''''O purpo se coce cu ll'acqua soia.'''<ref>Citato in Pennino, p. 303.</ref>
:''Il [[polipo]] si cuoce nella sua stessa acqua.''
::{{spiegazione|Dicesi di persona testarda, che finisce per rovinarsi da solo.}}
*''''O puparuolo schiafféia 'o putecaro.'''<ref>Citato in Altamura e Giuliani, ''Proverbi napoletani'', p. 173.</ref>
:''Il peperone prende a schiaffi il bottegaio.''
::{{spiegazione|Un subalterno rimprovera il proprio superiore. Un beneficato arreca danno al benefattore.}}
*''''O quàrto spàrte.'''
:''Il quarto spariglia.''
::{{spiegazione|Dopo tre [[figli]] dello stesso sesso, il quarto è dell'altro sesso.<ref name=Am17/>}}
*''''O riàvole ‘e Mergellina.'''<ref>[[Vittorio Del Tufo]], ''TRENTAREMI, {{small|Storie di Napoli magica}}'', Rogiosi, Napoli, [[https://books.google.it/books?id=U4zGCwAAQBAJ&lpg=PA1&dq=Vittorio%20Del%20Tufo&hl=it&pg=PA101#v=onepage&q&f=false p. 101]].</ref>
:''Il diavolo di Mergellina.''
::{{spiegazione|Una donna di rara, incredibile bellezza.<ref>Il riferimento è al dipinto, custodito nella chiesa di Santa Maria del Parto a Mergellina, opera di Leonardo Grazia dello ''il Pistoia'': nella tela il diavolo, trafitto da San Michele Arcangelo, è raffigurato nelle fattezze di una donna seducente. Per la storia del dipinto e per un approfondimento sull'origine dell'espressione {{cfr}} più dettagliatamente ''TRENTAREMI, {{small|Storie di Napoli magica}}'', p. 101 e [[Gennaro Aspreno Galante]] , ''Guida sacra della città di Napoli'', Stamperia del Fibreno, Napoli, 1872, [https://books.google.it/books?id=APk3ZyDc1b8C&dq=Gennaro%20Aspreno%20Galante&hl=it&pg=PA393#v=onepage&q&f=false p. 393].</ref>'''Si bella e ‘nfame comme 'o riàvule ‘e Mergellina.'''<ref>Citato in ''TRENTAREMI, {{small|Storie di Napoli magica}}'', p. 101.</ref> Sei bella e malvagia come il diavolo di Mergellina.<ref>"Fatto sta, che nel quadro del [[Leonardo da Pistoia|Pistoia]] quel bel volto di giovane donna, dai biondi capelli e dai dolci occhi, appare calmo, quasi sorridente, ed ella piega le braccia e le mani in molle atto voluttuoso, e par che non si accorga nemmeno della lancia che l'angelo le ha infitta sul dorso serpentino, sia che non la prenda molto sul tragico, sia che non voglia, pur nel languire morendo, scomporre la propria attraente vaghezza. E il dipinto destinato a colpire le fantasie per la terribilità del castigo inflitto a colei che tentò scrollare una salda virtù, le sedusse invece con quell'immagine; e nel linguaggio del popolino dei contorni rimase come paragone di elogio: «Bella come il diavolo di Mergellina»" ([[Benedetto Croce]])</ref>}}
*''''O riesto 'e niente.'''<ref>Citato in Raffaele Viviani, ''Poesie: {{small|opera completa}}'', a cura di Antonia Lezza, Alfredo Guida Editore, Napoli, 2010, [https://books.google.it/books?id=WoVk3S-AR88C&newbks=1&newbks_redir=0&lpg=PA240&dq=&pg=PA240#v=onepage&q&f=false p. 240]. ISBN 978-88-6042-710-6</ref>
:''Il resto di niente.''
::{{spiegazione|Niente di niente. Assolutamente niente.}}
*''''O schiattamuorto.'''<ref>Citato in Ledgeway, [https://books.google.it/books?id=jsHJnzvJHxAC&lpg=PP1&dq=adam%20Ledgeway&hl=it&pg=PA273#v=onepage&q=schiattamuorto&f=false p. 273.]</ref>
:''Il becchino.''
*''''O scemo 'e Miano.'''<ref>Citato in Antonino Guglielmi, ''Lo spirito guida'', [https://books.google.it/books?id=6KHeAwAAQBAJ&lpg=PA70&dq=&pg=PA70#v=onepage&q&f=false p. 70] ISBN 978-1-291-01389-4</ref>
:''Lo scemo di Miano.''
::{{Spiegazione|Si dice di una persona completamente stupida, stupida da ricovero (Miano era sede dell'ospedale psichiatrico del Frullone).}}
*''''O senzapiere.'''<ref name=holycross/>
:''Il senza piedi.''
::{{Spiegazione|Il [[sonno]].}}
*''''O Signore sta 'n cielo!'''<ref>Citato in [[Raffaele Viviani]], ''Teatro'' Vol. V|, [https://books.google.it/books?id=hpvvJLglMvkC&pg=PA590&dq=%&sa=X&ved=0ahUKEwiZkpXE2s7mAhVCsKQKHcYyCuwQ6AEIKDAA#v=onepage&q&f=false p. 590].</ref>
:''Il [[Dio|Signore]] sta in cielo!''
::{{Spiegazione|Si risponde, così, talvolta, con [[w:Understatement|understatement]] fra il serio e lo scherzoso, non senza una punta d'ironia – ma a volte anche per un autentico sentimento di rispetto verso Dio – se si pensa che qualcuno si sia rivolto a noi con troppa enfasi con l'appellativo di Signore.}}
*''''O [[strummolo|strùmmolo]] a tiritèppete.'''<ref>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 13.</ref>
::{{spiegazione|È "a tiritèppete" uno strummolo difettoso.}}
*''''O tale e quale.'''<ref name=nose/>
:''Il tale e quale.''
::{{spiegazione|Lo specchio.}}
*'''O {{sic|T}}otaro int'a chitarra.'''<ref>citato in Jordan Lancaster, ''In the Shadow of Vesuvius, A Cultural History of Naples'', I. B. Tauris, Londra, New York, 2005, [https://books.google.it/books?id=3d4BAwAAQBAJ&lpg=PA251&dq=totaro%20chitarra&hl=it&pg=PA251#v=onepage&q&f=false p. 251]</ref>
:''Il totano nella chitarra''
::{{spiegazione|L'unirsi di un uomo e una donna.}}
*''''O tram a muro.'''<ref name=nose/>
:''Il tram a muro.''
::{{spiegazione|L'ascensore.}}
*''''O tre Galibbarde.'''<ref>Citato in ''I Proverbi di Napoli'', p. 298.</ref>
:''Il tre [[Giuseppe Garibaldi|Garibaldi]].''
::{{spiegazione|Piatto di vermicelli conditi con pomodoro e pecorino che si acquistava dal «maccaronaro» al costo di tre soldi coniati con l'effigie di Garibaldi.}}
*''''O triato 'e donna Peppa.'''<ref>Citato in Francesco D'Ascoli, ''Letteratura dialettale napoletana'', Gallina, Napoli, 1996, [https://books.google.it/books?newbks=1&newbks_redir=0&hl=it&id=YyFdAAAAMAAJ&dq=O+triato+%27e+donna+Peppa&focus=searchwithinvolume&q=Peppa p. 224]. </ref>
:''Il teatro di donna Peppa.''
::{{spiegazione| Donna Peppa era Giuseppina Errico<ref>Maria Giuseppa Errico (Napoli, 1792 – Napoli, 1867).</ref>, moglie di Salvatore Petito e madre di Antonio Petito, entrambi celebri interpreti di Pulcinella. Nel teatro da lei gestito il pubblico – composto in massima parte di "lazzaroni" – assisteva agli spettacoli partecipando molto, troppo appassionatamente, interferendo dalla platea nell'azione rappresentata con la più illimitata e chiassosa esuberanza di voci, schiamazzi, incitamenti, commenti, gesti scomposti e abbandonandosi ad altre simili intemperanze. La locuzione è riferita a luoghi o situazioni in cui dominino incontrastati confusione, disordine, scompiglio, sfrenatezza e ridicolo.}}
*''''O tuppe-tuppe.'''<ref>Citato e spiegato in ''Del parlar napoletano'', p. 29.</ref>
:''Il toc-toc.''
::{{spiegazione|La tachicardia.}}
*'''‘O vvàco a piglià Âgnàno.'''<ref>Citato in Sergio Zazzera, ''Dizionario napoletano'', p. 28.</ref>
:''Lo vado a prendere ad Agnano''
::{{spiegazione|Ma dove mai potrei riuscire a trovare, ottenere, procurarmi questa cosa?}}
*''''O vellùto è deventàto ràso.'''<ref name=toscodueseisette/>
:''Il [[velluto]] è diventato [[raso]]''.
::{{spiegazione|Detto di chi ha la sifilide, per la perdita di capelli e barba.}}
*''''O Zi' nisciuno.'''<ref>Citato in Nino Del Duca, ''Io stongo 'e casa 'America. Riflessioni'', prefazione di [[Furio Colombo]], introduzione di [[Antonio Ghirelli]], Guida, Napoli, 2005, [https://books.google.it/books?id=8npveIawS-8C&lpg=PA123&dq=zi'%20nisciuno.&hl=it&pg=PA123#v=onepage&q=zi'%20nisciuno.&f=false p. 123]</ref>
:''Il Signor nessuno, ovvero una perfetta nullità.''
*'''Ogna de<ref name=epsilon/>janara.'''<ref>Citato e spiegato in ''Vocabolario napoletano lessigrafico e storico'', p. 153.</ref>
:'' ''Ogna 'e janara'': unghia di strega.''
::{{spiegazione|[[w:Sempervivum tectorum|Sempervivum tectorum]].}}
*'''Ogne ‘e ‘mpiso ‘e sotto ‘e bastimiente.'''<ref name=patibolo>Citato in Ottavio Soppelsa, ''Dizionario zoologico napoletano'', D'Auria Editore, Napoli, 2016; in Stella Cervasio ''Purpo e cumeta, i nomi in napoletano di 3600 animali'', ''la Repubblica.it'' Napoli del 5. 12. 2016.</ref>
:''Unghie di impiccati sotto le navi.''
::{{spiegazione|Cirripede biancastro che si attacca sotto le navi del colore latteo dell ’"unghia d’impiccato".<ref>La spiegazione è in ''la Repubblica.it'' Napoli del 5. 12. 2006.</ref>}}
*'''Ojni<nowiki>'</nowiki>'''<ref>Ni' è l'abbreviazione di ninno: bimbo.</ref><ref>In ''Viviani'', III, p. 248.</ref>
:''[[Ragazzo]] mio.''<ref>Traduzione in ''Viviani'', III, p. 248.</ref>
:oppure
:''Ehi, tu (rivolgendosi ad un uomo).''
*'''Ommo de<ref name=epsilon/>ciappa.'''<ref name=allocco/>
:''Uomo di fibbia (fermaglio, borchia).''
::{{spiegazione|''Ommo 'e ciappa'', uomo di vaglia, di senno, di distinzione.<ref>La spiegazione è in ''Vocabolario napolitano-italiano tascabile'', p. 72.</ref>}}
*'''Ommo 'e sfaccìmma'' o '''Ommo pusetìvo.'''<ref>Citato in Sergio Zazzera, ''Dizionario napoletano'', p. 236.</ref>
:''Letteralmente: Uomo di sperma o Uomo positivo''
::{{spiegazione|Uomo positivo è da intendersi in senso antifrastico, le due locuzioni significano: uomo da nulla.}}
*'''On Titta e 'o cane.'''<ref>Citato in Maria Emilia Nardo, ''Raffaele Viviani: Dalla Vita alle Scene L’Altra Autobiografia (1888-1947)'', a cura di Maria Emilia Nardo, Rogiosi, 2017, [https://books.google.it/books?id=7v6ZCwAAQBAJ&lpg=PP1&dq=emilia%20nardo&hl=it&pg=PT71#v=onepage&q&f=false p. 71.]</ref>
:''Don Titta e il [[cane]]''
::{{spiegazione|Due persone inseparabili.}}
*'''Onna Pereta fore o balcone.'''<ref>Citato in ''In the Shadow of Vesuvius'', p. 250.</ref>
:''Donna<ref>Femminile di Don (Dominus, Signore), appellativo onorifico con cui ci si rivolge in modo riguardoso a persone che godono di grande prestigio.</ref> Peto sul balcone (fuori al balcone).''
::{{spiegazione|Locuzione che descrive una donna sciatta, volgare, sguaita, sfacciata che per di più non fa mistero alcuno delle sue poco invidiabili doti, ostentandole anzi apertamente.}}
*'''Orecchione.'''<ref name=splinter/>
::{{spiegazione|Telefono, nel gergo della malavita antica.}}
==P==
*'''P' 'a fraveca 'e ll'appetito.'''<ref name=hambriento/>
:''Per la fabbrica dell'appetito.''
::{{spiegazione|Per procurarsi di che vivere. Per il cibo.}}
*'''Pacche 'e frutte.'''<ref name=locagua/>
:''Spicchi, pezzi di frutta.''
::{{spiegazione|Susine o albicocche spaccate e fatte essiccare d'estate al sole, venivano conservate per la stagione invernale.}}
*''''{{NDR|'O}} Paglietiello.'''<ref name=cicero>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 274.</ref>
::{{spiegazione|Il giovane [[avvocato]]. In senso dispregiativo: l'avvocatucolo.}}
*''''{{NDR|'O}} Paglietta.'''<ref name=cicero/>
:''Il [[w:|paglietta]]. L'avvocato.''
*'''Palazzo a spuntatore.'''<ref>Citato in Volpe, ''Vocabolario napolitano-italiano tascabile'', p. 225.</ref>
:''Palazzo a due uscite.''
*'''{{NDR|'E}} palummelle nnante all'uocchie.'''<ref>Citato in ''Lo Trovatore'', 1866, [https://books.google.it/books?id=l2YLpbAOTIUC&dq=palummelle%20nnante%20all'uocchie&hl=it&pg=PT91#v=onepage&q=palummelle%20nnante%20all'uocchie&f=false]</ref>
:''Le "farfalline" davanti agli occhi.''
::{{spiegazione|Vedere '''e palummelle nnante all'uochie'': percepire nel campo visivo punti luminosi a scintillio intermittente. In medicina è uno dei sintomi dello [[w:scotoma|scotoma]].}}
*'''''Panza 'a sotto e pertusillo a 'ncoppa.'''''<ref name=sunbelly/>
:''Pancia da sotto e forellino sopra.''
::{{spiegazione|Posizione, insieme a ''tené 'a panza a 'o sole'' (tenere la pancia al sole), paragonata da [[Giovanni Artieri|Artieri]] ad una sorta di antico yoga napoletano cui si ricorreva per sopportare i morsi della fame.<ref name=bellysun/>}}
*'''Papurchio.'''<ref>Citato in ''No Sansone a posticcio co Pulecenella mbrogliato fra forza e senza forza'', p. 36.</ref>
::{{spiegazione|Stupido.}}
*'''{{NDR|'O}} Paputo.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 278.</ref>
::{{spiegazione|Essere fantastico con cui in passato si metteva paura ai bambini.}}
*'''Parapatta e pace.'''<ref>Citato in Generoso Picone, ''I napoletani'', Laterza, 2005 [https://books.google.it/books?id=2GqODAAAQBAJ&lpg=PT72&dq=parapatta%20e%20pace&hl=it&pg=PT72#v=onepage&q=parapatta%20e%20pace&f=false] ISBN 9788858118610</ref>
:''Pari e pace''
::{{spiegazione|Siamo a posto, siamo pari. Più nulla da dare o da avere.}}
*'''{{NDR|'O}} Paraustiello.'''<ref>Citato in ''I pediculi'' di Gennaro Aspreno Rocco, in G. Giacco, ''Cultura classica e mondo subalterno ne I pediculi di Gennaro Aspreno Rocco'', [https://books.google.it/books?id=PYBHmCL1kkEC&lpg=PT58&dq=paraustiello&hl=it&pg=PT58#v=onepage&q&f=false, Atto II, Scena I]</ref>
::{{spiegazione|Giustificazione, scusa, argomentazione contorta, artificiosa. Ragionamento tortuoso, molto complicato, arzigogolato, ragionamento contorto e sconclusionato. Es.: ''Me ne staje cuntanno tutte paraustielli. Mi stai raccontando, spacciando solo un mare di false, abborracciate, arruffate, inconsistenti chiacchiere. Ma a chi 'i vuo' cuntà 'sti paraustielli? Ma a chi le vuoi raccontare tutte queste chiacchiere, queste fole?''; oppure: cerimoniosità eccessiva, stucchevole.}}
*'''Pare' 'a gatta d' 'a sié Mari': 'nu poco chiagne e 'nu poco rire quanno sta moscia rire, e quann'è cuntenta chiagne!'''<ref name=smicry>Citato, nella formulazione riportata dallo studioso Raffaele Bracale, in ''Cucozze e caracazze'', p. 31.</ref>
:''Sembrare il gatto della signora Maria: un po' piange e un po' ride, quando è giù di morale ride e quando è contenta piange!''
::{{spiegazione|Tale sembra una persona che risponda con reazioni emotive incoerenti, paradossali ad eventi che per loro natura dovrebbero suscitare stati d'animo diametralmente opposti. Sono possibili anche formulazioni più brevi, come ad esempio: '''A gatta 'e zia Maria 'nu poco chiagne e 'nu poco rire.'''<ref name=crysmi>Citato in ''Cucozze e caracazze'', p. 31.</ref> ''Il gatto di zia Maria, un po' piange e un po' ride''. oppure: '''A gatta 'e zia Maria, primma chiagne e doppo rire.'''<ref name=crysmi/> ''Il gatto di zia Maria, prima piange e dopo ride'', entrambe riferite a persona volubile o di umore mutevole.<ref>{{cfr}} più estesamente ''Cucozze e caracazze'', pp- 30-31.</ref>}}
*'''Paré 'a sporta d' 'o tarallaro.'''<ref>Citato in Erwin e Fedele, ''Dictionary: English-Neapolitan; Neapolitan-English'', p. 340.</ref>
:''Sembrare il cesto del venditore di taralli.''
::{{spiegazione|Essere sballottati senza misura, senza riguardo, di qua e di là per soddisfare le necessità altrui, come un cesto di venditore ambulante di taralli. ''Me pare 'a sporta d' 'o tarallaro.'' Mi sembra di essere il cesto di un venditore di taralli: un po' di grazia, grazie!}}
*'''Pare ca s' 'o zùcano 'e scarrafune.'''<ref name=nose/>
:''Sembra che se lo succhino (di notte) gli scarafaggi.''
::{{spiegazione|È deperito, debilitato.}}
*'''Pare na pupata.'''<ref>Citato in [[Armando Curcio]], ''Il teatro di Armando Curcio'', Armando Curcio Editore, 1977, [https://books.google.it/books?id=AmDyAAAAMAAJ&q=pare+na+pupata&dq=pare+na+pupata&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwjK1fXNsIzkAhW06KYKHWtSACwQ6AEINzAD p. 70].</ref>
:''Sembra una bambola.''
::{{spiegazione|È bellissima.}}
*'''Parente a chiochiaro.'''<ref>Citato in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 123.</ref>
::{{spiegazione|Dire a chi vanta origini nobili che è Parente a Chiochiaro<ref>Cioè ad un peperone rosso e per traslato ad un uomo rozzo e stupido. {{Cfr}} Sergio Zazzera, ''Dizionario napoletano'', p. 99. Secondo il De Ritis, invece, chiochiaro deriva da ''chiochia'' scarpa grossolana da pastore. {{cfr}} De Ritis, ''Vocabolario napoletano lessigrafico e storico'', p. 329.</ref>, cioè ad una persona rozza e stupida, ad un tanghero, equivale a confermargli in modo derisorio che è con certezza assoluta persona di alto lignaggio, di antichi illustri e nobili natali.}}
*'''Parla' a schiovere.'''<ref>Citato in ''I Proverbi di Napoli'', p. 431.</ref> o '''Parlà a schiòvere.'''<ref>Citato in ''Poesie napoletane'', p. 214.</ref>
:''[[Parlare]] a spiovere.''
::{{spiegazione|Parlare dicendo cose insensate, sconnesse, tanto per parlare; parlare a vanvera.}}
*'''Parla comme t'ha fatto mammeta!'''<ref>Citato in ''Del parlar napoletano'', p. 13.</ref>
:''Parla come ti ha fatto tua mamma!''
::{{spiegazione|Parla semplice, schietto, con naturalezza.}}
*'''Parlà' cu 'a purpètta 'mmócca.'''<ref>Citato, con spiegazione, in Sergio Zazzera, ''Dizionario napoletano'', p. 275.</ref>
:''Parlare con la polpetta in bocca.''
::{{spiegazione|Parlar bleso.}}
*'''Parlà mazzecato.'''<ref>Citato in ''La fidanzata del parrucchiere'', Tipografia Comunale, Napoli, [https://books.google.it/books?id=mkZzAg4o31oC&dq=parl%C3%A0%20mazzecato&hl=it&pg=PA11#v=onepage&q&f=false p. 11.]</ref>
::{{spiegazione|Parlare trattenendosi – per paura, calcolo, superficialità – dal dire tutto, parlare in modo reticente, passando sotto silenzio cose importanti.}}
*'''Parlà nfiura.'''<ref>Citato in ''Lo Cuorpo de Napole e lo Sebbeto'', 1862, anno III, 30 gennaio 1862, p. 119.</ref>
:''Parlare in figura.''
::{{spiegazione|Parlare non esplicitamente, ma in modo figurato, allusivo, metaforico, cauto.}}
*'''Parla quanno piscia 'a gallina.'''<ref>Citato in ''A Napoli mentre bolle la pentola'', [https://books.google.it/books?id=SAMMNZ0rPTEC&lpg=PP1&dq=A%20Napoli%20mentre%20bolle%20la%20pentola&hl=it&pg=PA111#v=onepage&q&f=false][https://books.google.it/books?id=SAMMNZ0rPTEC&lpg=PA109&dq=QUANNO%20PISCIA%20'A%20GALLINA!&hl=it&pg=PA109#v=onepage&q&f=false p. 109.] </ref>
:''Parla quando orina la gallina''<ref>Pendendo a modello la gallina che non orina mai (idea però del tutto priva di fondamento)). </ref>.'' ''
::{{spiegazione|Ordine di tacere impartito perentoriamente a persona presuntuosa, arrogante, saccente.}}
*'''Parla' sciò-sciommo.'''<ref>Citato in ''I Proverbi di Napoli'', p. 306.</ref>
:''Parlare sciò-sciommo.''
::{{spiegazione|Parlare con accento straniero, con grande raffinatezza.}}
*'''Pasca Rosata.'''<ref name=losdos/>
::{{spiegazione|Pasqua delle Rose. Pentecoste. Era consuetudine lavarsi il viso e le mani, appena desti, in una bacinella in cui si versavano acqua e petali di rose.<ref>{{cfr}} ''C'era una volta Napoli'', p. 103.</ref> }}
*'''Pascàle passaguàje.'''<ref>Citato in Sergio Zazzera, ''Dizionario napoletano'', p. 247.</ref>
:''Pasquale Passaguai.''
::{{spiegazione|Individuo scalognato.}}<ref>La spegazione è in ''Dizionario napoletano'', p. 247.</ref>}}
*'''Passa 'a vacca.'''<ref>Citato, tradotto e spiegato in Raffaele Viviani, ''Poesie, {{small|opera completa}}'', a cura di Antonia Lezza, Guida, 2010, [https://books.google.it/books?id=WoVk3S-AR88C&lpg=PA277&dq=passa%20'a%20vacca&hl=it&pg=PA277#v=onepage&q&f=false p.227]</ref><ref>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 78.</ref>
:''Passa la vacca magra.''
::{{spiegazione|C'è miseria. Deformazione dell'espressione ''passat vacuus'', passa vuoto, pronunciata dal doganiere con riferimento al carro agricolo che attraversava la dogana senza pagare gabella perché vuoto. La moderna glottologia ha tuttavia confutato questa ipotesi etimologica, riconducendo l'espressione alle vacche magre della [[Bibbia]].<ref>{{cfr}} ''C'era una volta Napoli'', p. 78.</ref>}}
*'''Passà chello d' 'e cane.'''<ref>Citato in Antonio Venci, ''La Canzone Napolitana'', Alfredo Guida Editore, Napoli, 1955, [https://books.google.it/books?id=XDWwVSrgGO0C&lpg=PA142&dq=chella%20%20d'e%20cane&hl=it&pg=PA142#v=onepage&q&f=false p. 142.]</ref>
:''Passare quello dei cani.''
::{{spiegazione|Sopportare sofferenze, guai incredibili, inenarrabili.}}
*'''Passasse l'angelo e dicesse ammenne.'''<ref>Citato in ''Usi e costumi di Napoli e contorni descritti e dipinti'', opera diretta da [Francesco de Bourcard], vol I, Napoli, Stabilimento tipografico di Gaetano Nobile, Napoli, 1853, [https://books.google.it/books?id=JuUnAAAAYAAJ&dq=passasse%20l'angelo%20e%20dicesse%20ammenne&hl=it&pg=PA319#v=onepage&q&f=false p. 319.]</ref>
:''Passasse l'[[angelo]] e dicesse amen.''
::{{spiegazione|Si pronuncia questa formula quando ci si augura che un desiderio si realizzi.}}
*'''Patapate<ref>Dal greco: ''parapatto'': versare copiosamente, senza risparmio. {{cfr}} ''Del parlar napoletano'', p. 48.</ref> 'e l'acqua.'''
::{{spiegazione|Pioggia improvvisa, copiosa, a forti rovesci, diluviale.}}
*'''Patir<ref>In forma corrente: pati'</ref>d'ogna ncarnata.'''<ref>Citato in Volpe, ''Vocabolario napolitano-italiano: tascabile'', p. 221.</ref>
:''Soffrire di unghia incarnita.''
::{{spiegazione|Essere inclini alla libidine.}}
*'''Pavà le<ref name=epsilon/>{{sic|ppera cotte}}.'''<ref name=Birne>Citato in Michele Zezza, ''Le bontoniste redicole, {{small|Farza de monzù [[Molière|Moliero]]}}'', Da li truocchie de la Sociatà Fremmatica, Napoli, 1835, [https://books.google.it/books?id=OQgZqF3EUToC&dq=Le%20bontoniste%20redicole&hl=it&pg=PA30#v=onepage&q&f=false p. 30]</ref>
:''Pavà' 'e pperacotte: Pagare le pere cotte.''
::{{spiegazione|Pagare, scontare il fio, sopportare le dure conseguenze. '''Fà pavà le ppera cotte.'''<ref name=Birne/>''Fà pavà 'e pperacotte'' Far subire le conseguenze, far pagare il fio, farla pagare. ''Te faccio pavà' 'e pperacotte!'' Te la farò pagare duramente!}}
*'''Pe' ghionta ‘e ruotolo.'''<ref>Citato in Francesco Barbagallo, ''Napoli, Belle Époque'', Laterza, Bari, 2015, [https://books.google.it/books?id=TZKODAAAQBAJ&lpg=PP14&dq=&pg=PP14#v=onepage&q&f=false]</ref>
:''In aggiunta al [[w:Antiche unità di misura del circondario di Napoli|rotolo]].''
::{{spiegazione| E per di più, come se già non bastasse, per rincarare la dose: al danno, già grave, viene inflitta, per superare la misura, un altro danno, una beffa ancora più grave, insopportabile. ('''A ghionta 'e ruotolo'' era una piccola quantità di merce eccedente il peso acquistato, di cui qualche commerciante faceva dono ai clienti che versavano in precarie condizioni economiche).}}
*'''Pe na magnata 'e fave.'''<ref>Citato in Erwin e Fedele, ''Dictionary: English-Neapolitan; Neapolitan-English'', p. 236.</ref>
:''Per una mangiata di fave.''
::{{spiegazione|Per un prezzo, ad un costo irrisorio o per un guadagno irrisorio. '''Faje lo rucco rucco pe na magnata de fave,'''<ref>Marulli e Livigni, p. 16.</ref>(''Faje 'o rucco rucco pe na magnata 'e fave'') Fai il ruffiano per nulla: ti impegoli nelle cose altrui senza ricavarci nulla.}}
*'''Pe vintinove, e trenta.'''<ref>Citato in Michele Zezza, ''Metastasio a lo Mandracchio, {{small|Zoè La Dedone abbannonata votata a llengua nosta da lo barone Michele Zezza}}'', [https://books.google.it/books?id=jjAT7lafyn8C&dq=&pg=PA28#v=onepage&q&f=false p. 28]</ref>
:''Per ventinove e trenta''
::{{spiegazione|''Pe' vintinove e trenta'': Per un pelo.}}
*'''{{NDR|'A}} pepitola.'''<ref>Citato in ''Lo Cuorpo de Napole e lo Sebbeto'', 1861, [https://books.google.it/books?id=CRhAAQAAMAAJ&dq=pepitula&hl=it&pg=PA746#v=onepage&q&f=false p. 746]</ref>
:''La pepitola è na malattia che ttene la gallina sott'a lengua pe bia de la quale fa sempe co co cò, co co cò.''<ref>Citato in ''Lo Cuorpo de Napole e lo Sebbeto'', p. 746.</ref>'': La pipita è la malattia che ha la gallina sotto la lingua per via della quale fa sempre co co cò, co co cò.''
::{{spiegazione|Quindi ''tené 'a pepitola'', avere la pipita significa chiacchierare incessantemente, essere eccessivamente loquaci, ciarlieri.}}
*'''Percòche cu 'o pizzo.'''<ref name=milord>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 42.</ref>
:''Pesca gialla verace.''<ref>La definizione è in Sergio Zazzera, ''Dizionario napoletano'', p. 255.</ref> Di colore chiaro venate di rosso, sono più grosse delle ''spaccarelle''.<ref>{{cfr}}''C'era una volta Napoli'', p. 42.</ref>''
*'''Perdere Filippo e 'o panaro.'''<ref>Citato in ''I Proverbi di Napoli'', p. 312.</ref>
:''Perdere Filippo e il paniere.''
::{{spiegazione|Perdere tutto in una volta sola.}}
*'''Peredere le<ref name=epsilon/>chiancarelle.'''<ref>Citato in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 119.</ref>
:''Perdere i panconcelli (travi di sostegno del solaio).''
::{{spiegazione|''Perdere 'e chiancarelle'': Perdere la testa, andar fuori di testa, dare di balta al cervello, smarrire il senno<ref>Questa definizione è in D'ambra, p. 119.</ref>, farneticare.}}
*'''Pere 'e vruoccolo.'''<ref>Citato in Viviani, ''Teatro'' III, p. 103.</ref>
:''Piede di broccolo''
::{{spiegazione|Persona sciocca, stupida.}}
*'''Pèreta senza botta.'''<ref>Citato in Antonella Cilento, ''Bestiario napoletano'', [https://books.google.it/books?id=jcc3DwAAQBAJ&lpg=PT19&dq=&pg=PT19#v=onepage&q&f=false p. 19].</ref>
:''Peto senza scoppio, senza fragore.''
::{{spiegazione|Una bas-bleu: una donna saccente con pretese, con velleità intellettuali.}}
*'''{{NDR|'A}} Peretta.'''<ref name=codex/>
:''Nella parlesia:''<ref name=spikkesia/>''il mandolino.''
*'''Pèrzeche spaccarelle'''<ref name=milord/> '''Pèrzeche misciorde.'''<ref name=milord/>
::{{spiegazione|''Perzeche spaccarelle'': pesche spiccaci, deliziosissime, non grandi, di un bianco lattescente, si spaccavano in due con la sola pressione delle dita, la polpa si presentava ricoperta da una patina di colore rosso vivo. ''Pesche misciorde'': Varietà di pesche dette ''misciorde'' dal soprannome di un'antica famiglia residente nel territorio del Monte Somma. In passato molto diffuse nell'area orientale del monte Somma, avevano fama fra gli estimatori di essere le più saporite pesche del mondo; il loro gusto incomparabile era dovuto – dicevano – alle peculiare natura del suolo vulcanico vesuviano.<ref>{{cfr}}''C'era una volta Napoli'', p. 42.</ref>}}
*'''Pescetiello 'e cannuccia.'''<ref name=littlefish>Citato in ''Manuale di napoletanità'', p. 70.</ref>
:''[[ingenuità|Pesciolino]] di cannuccia.''
::{{spiegazione|Un credulone ingenuo che abbocca facilmente.}}<ref>La spiegazione è in ''Manuale di napoletanità'', p. 70.</ref>
*'''Pesole pesole.'''<ref>Pronuncia: ˈPesələ ˈpesələ.</ref><ref>Citato in Giovanni di Giurdignano, ''Il marinaio'', Napoli, 1839, [https://books.google.it/books?id=bSNEAAAAcAAJ&dq=Mario%20Aspa&hl=it&pg=PA10#v=onepage&q&f=false p. 10.] </ref>
:''Di peso. Es. Piglià' a uno pesole pesole: prendere una persona di peso (e buttarla fuori).''<br/>''"Sté, compatisceme nchillo momento non so chiù io: si sapisse che vò dì sarvà la vita a n'ommo, che sfizio te siente quando lo cacci dall'acque, quando pesole pesole lo miette ncoppa all'arena, quanno tastanno siente che le sbatte 'o core, quanno l'anniette, e vide che te spaparanza tanto d'uocchie, e te dice, lo cielo te pozza rennere 'nzò chaje fatto pe me!"''<ref>Da G. di Giurdignano, ''Il marinaio'', p. 10.</ref> ''(Stella, capiscimi, in quel momento non sono più io: se tu sapessi cosa vuol dire salvare la vita ad un uomo, che soddisfazione provi quando lo tiri fuori dalle acque, quando, di peso, lo adagi sulla spiaggia, quando, tastandolo senti che gli batte il cuore, quando lo pulisci e vedi che ti spalanca tanto d'occhi e ti dice, il cielo possa tenderti tutto ciò che hai fatto per me.)''
*'''Péttola'''<ref name=gonnella>''<nowiki>'</nowiki>A pettola'' o ''pettula'': "La parte inferiore del davanti o del di dietro della camicia [...] – quel lembo di camicia che vien fuori dallo sparo de' calzoncini de' bambini [...] – pasta distesa in falda sottile, Sfoglia. – per donna, in senso per lo più dispregiativo, Gonnella." La definizione è in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 296.</ref>'''<nowiki>'</nowiki>nculo e cumpagne.'''<ref>Citato in Altamura e Giuliani, p. 51.</ref>
::{{spiegazione|Una brigata di ragazzini, scugnizzi; una comitiva di perdigiorno.}}
*'''Petrusino ogne menesta.'''<ref>Citato in ''Per moda di dire'', p. 122.</ref>
:''Prezzemolo (in) ogni minestra.''
::{{spiegazione|L'onnipresente , l'intrigante, l'invadente, il pettegolo.}}
*'''Pezza de cantaro.'''<ref name=losdos/>
:''Straccio da pitale.''
::{{spiegazione|Il precursore, l'antenato della carta igienica.}}
*'''{{NDR|'A / 'Na}} Pezzecata.'''<ref name=losdos/>
:''La / Una pizzicata.''
::{{spiegazione|La / Una presa di tabacco da fiuto.}}
*'''Piatto cannaruto.'''<ref>Citato in Taranto e Guacci, p. 127.</ref>
:''Piatto goloso. Piatto ghiotto composto di più cibi appetitosi.''
*'''Piglià a scigna.'''<ref name=sour/>
:''Alla lettera: Prendere (prendersi) la [[scimmia]].''
::{{spiegazione|Arrabbiarsi.}}
*'''Piglià calimma.'''<ref name=voluntas />
:''Prendere tepore. Riprendere tepore. Iniziare a riscaldarsi.''
*'''''[...] piglià 'e sputazze | pé muneta d'argiento.'''''<ref>Citato in ''Napoli, punto e basta?'', p. 656.</ref>
:''Prendere gli sputi | per moneta d'argento.''
::{{spiegazione|Opporre indifferenza agli insulti, sopportare con distacco e con ciò trionfare delle avversità, nella totale accettazione della vita cosi com'è.<ref>{{cfr}} ''Napoli, punto e basta?'', p. 656.</ref>}}
*'''Piglià lino a ppettenà.'''<ref name=shiver/>
:''Prendere lino da pettinare.''
::{{spiegazione|Mettersi in una situazione complicata, mettersi intenzionalmente in altrui situazioni complicate, intricate e restarne coinvolti.}}
*'''Piglià n'asso pe fiura.'''<ref>Citato in Volpe, ''Dizionario napolitano-italiano tascabile'', p. 248.</ref>
:''[[errore|Scambiare]] un asso per una figura''
::{{spiegazione|Prendere una svista.}}
*'''Piglià na quaglia.'''<ref>Citato in Volpe, ''Vocabolario napolitano-italiano: tascabile'', p. 265.</ref>
:''Prendere una quaglia.''
::{{spiegazione|Calpestare, inciampare in una deiezione.}}
*'''Piglià no ranciofellone.'''<ref>Citato in Gargano, ''Vocabolario domestico napolitano-italiano'', p. 90.</ref>
::{{spiegazione|''Piglià nu ranciofellone'': [[w:|Prendere un granchio.]]}}
*'''Piglià' 'nu scippacentrelle.'''<ref>Anche: '''na scippacentrella''. ''Scippacentrelle'': (masch.) scivolata forte, quasi da strappar le bullette di sotto le scarpe. La definizione è in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 362.</ref><ref>Citato in Altamura e Giuliani, ''Proverbi napoletani'', p. 318.</ref>
::{{spiegazione|Buscarsi una malattia lunga, grave.}}
*'''Piglià 'o cazz' p' 'a lanterna d' 'o muolo.'''<ref name=peace/>
:''Scambiare il pene per il faro del molo.''
::{{spiegazione|Prendere un abbaglio, una svista incredibile.}}
*'''Piglia' 'o cazzo pe 'a banca 'e l'acqua.'''<ref>Citato in Angelo Cannavacciuolo, ''Acque basse'', Fazi, Roma, 2005, [https://books.google.it/books?id=4yN2xmb-C-cC&newbks=1&newbks_redir=0&lpg=PA180&dq=&pg=PA180#v=onepage&q&f=false p. 180]. ISBN 88-8112-637-0</ref>
:''Prendere (scambiare) il pene per il banchetto del venditore di acqua fresca.''
::{{spiegazione|Pendere una madornale svista. Ricorrente nell'esclamazione: ''Hê pigliato 'o cazzo p' 'a banca 'e ll'acqua!'': Ma tu non hai capito proprio niente, ti sei completamente sbagliato, hai preso una svista, un abbaglio totale, colossale!}}
*'''Pigliarse 'o dito cu tutt"a mano.'''<ref>Citato in Vittorio Pupillo, ''Proverbi. Semi della tradizione'', vol. III, Youcanprint Self-Publishing, Tricase (LE), 2014, [https://books.google.it/books?id=EWiBBgAAQBAJ&lpg=PA264&dq='o%20dito%20cu%20tutt'a%20mano&hl=it&pg=PA264#v=onepage&q&f=false p. 264.] ISBN 978-88-91174-68-0</ref>
:''Prendersi il dito e (con) tutta la mano.''
::Prendersi, abusando dell'altrui generosità o fiducia, più di quanto sia stato concesso.
*'''Piglieporta'''<ref name=chiàchià>Citato in ''Dictionary: English-Neapolitan; Neapolitan-English'', [https://books.google.it/books?id=KYSUBgAAQBAJ&lpg=PP1&hl=it&pg=PA65#v=onepage&q&f=false p. 65.]</ref>
:''Piglia e porta''
::{{spiegazione|Pettegolo, indiscreto.}}
*{{NDR|'O}} '''Pisaturo.'''<ref>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 23.</ref>
:''Il pestello che si adopera per pestare nel mortaio (''<nowiki>'</nowiki>o murtale'').''
::{{spiegazione|Ed anche, in passato: "un bambino troppo strettamente legato nelle face ed azzimato"<ref>Questa spiegazione è di Francesco D'Ascoli, in ''C'era una volta Napoli'', p. 23.</ref>.}}
*'''Piscia acqua santa p'<nowiki>'</nowiki>o velliculo.'''<ref>Citato ''Il morto supplente'', p. 31</ref>
:''Orina acqua santa dall'ombelico.''
::{{spiegazione|''Piscia' acqua santa p' 'o velliculo'': orinare 1) Acqua santa; non solo, ma, travolgendo per giunta le leggi di natura 2) Dall'ombelico. Miracolo nel miracolo grottesco ed inverosimile: l'espressione è impiegata per bollare con sarcasmo chi gode di una fama di santità completamente usurpata.}}
*'''Pisse-pisse.'''<ref>Citato in ''Feste, Farina e Forca'', p. 183.</ref>
:''Parlare fittamente ed in segreto.''
*'''Pittà co lo sciato.'''<ref>Citato in Volpe, ''''Vocabolario napolitano-italiano: tascabile'', p. 250.</ref>
:''Dipingere col fiato.''
::{{spiegazione|{{sic|Pingere}} con squisita morbidezza e diligenza.<ref>La definizione è in ''Vocabolario napolitano-italiano: tascabile'', p. 250.</ref>}}
*'''Pittà<ref>Pittà': Dipingere, pitturare, imbiancare; descrivere con esattezza. La definizione è in Sergio Zazzera, ''Dizionario napoletano'', p. 264.</ref>'o sole.'''<ref>Citato in Pietro Gargano, ''Uno scugnizzo fuori dal branco. {{small|Pino De Maio. Dalla periferia alla corte della regina d'Inghilterra}}'', Alfredo Guida Editore, 2002, [https://books.google.it/books?id=1H6yDhzsI3MC&lpg=PA118&dq=&pg=PA118#v=onepage&q=pitt%C3%A0%20'o%20sole&f=false p. 118]. ISBN 88-7188-627-5</ref>
:''Dipingere il sole.''
::{{spiegazione|Fare qualcosa di straordinario.}}
*'''Pittò, va pitta!'''<ref>Citato in [[Raffaele De Cesare]], ''La fine di un Regno'', vol. III, S. Lapi, 1909, [https://books.google.it/books?id=RoBDAAAAYAAJ&q=Pitt%C3%B2,+va%27+pitta!&dq=Pitt%C3%B2,+va%27+pitta!&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwiFkIzRyfPgAhWKON8KHZMoApQQ6AEIQDAE p. 21].</ref>
:''Pittore, vai a pittare!''
::{{spiegazione|Limitati a fare quello che sai fare, non pronunciarti, non intervenire, non interferire in cose di cui non sei esperto!}}
:::[[w:Sutor, ne ultra crepidam!|Sutor, ne ultra crepidam!]]
*'''{{NDR|'O}} Pizzicanterra.'''<ref name=codex/> <ref name=losdos/>
:''Il pizzica, becca a terra.''
::{{spiegazione|''Nella parlesia:''<ref name=spikkesia/>'' il pollo. / Pollo ruspante.''<ref>{{cfr}}''C'era una volta Napoli'', pp. 102-103.</ref>}}
*'''Placfò.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 304.</ref>
::{{spiegazione|Noto amalgama adoperato in luogo dell'argento{{sic|, Pacfong}} {{NDR|anche Packfong}}; vocabolo cinese, che significa «rame bianco», e invece del quale molti preferiscono dire {{sic|Argentone}}.<ref>La spiegazione è in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 304.</ref>}}
*'''{{NDR|'Nu}} povero maronna.'''<ref>Citato in ''TuttoTotò'', p. 33.</ref>
::{{spiegazione|Un poveraccio.}}<ref>Definizione in ''TuttoTotò'', p. 33.</ref>
*'''Porta suscella.<ref>''Suscella'' o ''Sciuscella'': carruba.</ref>.'''<ref name=carob>Citato in Mondadori, Meridiani, p. 1025.</ref> o '''Porta Sciuscella.'''<ref>Citato in Gleijeses, ''Napoli dentro... e fuori'', p. 303.</ref>
::{{spiegazione|Port'Alba, presso Piazza Dante. A ridosso della porta c'era in passato un grande albero di carrube.<ref>{{cfr}} Gleijeses, ''Napoli dentro... e fuori'', p. 103.</ref>}}
*'''Povero maronna.'''<ref>Citato in Totò, '''A livella'', citato in Luciano De Crescenzo, ''Fosse 'a Madonna! {{small|Storie, grazie, apparizioni della mamma di Gesù}}'', Mondadori, Milano, 2012, [https://books.google.it/books?id=FGMBX0bVgaQC&lpg=PT94&dq=&pg=PT94#v=onepage&q&f=false 94].</ref>
:''Povero Madonna.''
::{{spiegazione|Chi è perseguitato dalle altrui angherie.}}
*'''{{NDR|'O}} Presebbio ca se fricceca.''' <ref>Citato in [[Vittorio Gleijeses]], ''Feste, Farina e Forca'', prefazione (all'edizione del 1976) di [[Michele Prisco]], Società Editrice Napoletana, Napoli, 1977<sup>3</sup> riveduta e aggiornata, p. 84.</ref>
:''Letteramente: Il presepe che si agita.''
::{{spiegazione|Il presepio semovente, con statuine animate.}}
*'''Preta de fucile'''<ref name=rifle>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 102.</ref> o '''Scarda de fucile'''<ref name=rifle/>
:''Pietra o Scheggia di fucile''
::{{spiegazione|Pietra focaia. Nel lontano passato il fuoco per la cottura dei cibi era acceso servendosi di uno strumento d'acciaio chiamato ''fucile'' con cui si percuoteva la ''scarda'' per farne scaturire scintille che, a contatto con l'esca, generavano la fiamma.<ref>{{cfr}} ''C'era una volta Napoli'', p. 102.</ref>}}
*'''Preta nfernale.'''<ref>Citato in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 298.</ref>
:''Pietra infernale: nitrato d'argento.''
*'''Primm' 'e mo.'''<ref>Citato in ''Intorno a Pinocchio'', a cura di Aldo Capasso, Armando Editore, Roma, 2008. ISBN 978-88-6081-434-0, [https://books.google.it/books?id=Gum1UE5SHBsC&lpg=PP1&dq=Intorno%20a%20Pinocchio&hl=it&pg=PA47#v=onepage&q&f=false p. 47].</ref>
:''Prima di ora.''
::{{spiegazione|Subito! Immediatamente! Es. ''Vavattenne primm'e mo!'' Vattene immediatamente! Sparisci all'istante! (letteralmente: ancor prima di quest'istante!)}}
*'''Prommette certo e vene meno sicuro.'''<ref>Citato in ''Tradizioni ed usi nella Penisola sorrentina, p. 113.''</ref>
:''Promette certo e viene meno sicuro.''
::{{spiegazione|Fa promesse da marinaio.}}
*'''Puca d'oro.'''<ref>Citato in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 302.</ref>
:''Letteralmente: innesto, marza d'oro.''
::{{spiegazione|Detto di donna{{sic|.,}} Giovanetta bella, amabile e virtuosa.<ref>La spiegazione è in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 302.</ref>}}
*'''Pulicenella 'a coppa Sant'Elmo piglia 'o purpo a mmare.'''<ref>Citato in ''Proverbi e modi di dire napoletani'', p. 156.</ref>
:''Pulcinella dalla cima di Sant'Elmo prende il polipo a mare.''
::{{spiegazione|Trovarsi in condizioni che rendono un obiettivo assolutamente impossibile da conseguire.<br/>Difficilmente il polipo finirà nel piatto di questo Pulcinella [[sogno|onirico]]-[[surrealismo|surrealista]] che lancia la sua lenza da una collina che si affaccia sul mare da un'altezza di oltre duecento metri.}}
*'''Pullicenella spaventato da 'e maruzze.'''<ref>Citato in Piera Ventre, ''Palazzokimbo'', Neri Pozza, Vicenza, 2016, [https://books.google.it/books?id=yN-dDQAAQBAJ&lpg=PT99&dq=pullicenella&hl=it&pg=PT99#v=onepage&q&f=false] ISBN 978-88-545-1444-7</ref>
:''Pulcinella spaventato dalle "corna" delle chiocciole.''
*'''Puortame a soreta!'''<ref>Citato in [[Pino Imperatore]], ''Questa scuola non è un albergo'', Giunti, Firenze, 2015[https://books.google.it/books?id=KZL1CAAAQBAJ&lpg=PT218&dq=&pg=PT218#v=onepage&q=soreta&f=false p. 218]. 9788809812802</ref>
:''Portami tua sorella!''
::{{spiegazione|Ordine, impartito a chi fa non velate insinuazioni, solleva infamanti dubbi sulla virilità dell'interlocutore o osa addirittura dichiararla inesistente, di condurre in proprio cospetto la sorella, nella certezza assoluta che sarà lei stessa, previa diretta esperienza, a riferire dettagliatamente, testimoniare inequivocabilmente, dissipare definitivamente ogni dubbio, tutelare a spada tratta l'onore dell'offeso, facendosi personalmente e a ragion veduta mallevadrice di quanto sia grande, enorme l'abilità amatoria di chi è stato così turpemente accusato.}}
*'''Puozze aunnà comm' aonna 'o mare!'''<ref>Citato in Eleonora Olivieri, ''Il mio anno pazzesco'', De Agostini, Milano, 2017. ISBN 978-88-511-4874-4, [https://books.google.it/books?id=QW8zDwAAQBAJ&lpg=PP1&dq=Eleonora%20Olivieri&hl=it&pg=PT33#v=onepage&q&f=false p. 33]</ref>
:''Che tu possa abbondare come abbonda il mare!''
::{{spiegazione|Possa la fortuna sorriderti sempre, che tu possa avere ogni più grande felicità, ti auguro ogni bene, tutto il bene possibile!}}
*'''Puozze ave' 'n'aglio arreto.'''<ref name=burn/>
:''Che tu possa avere un aglio dietro!''
::{{spiegazione|Che tutto possa andarti male!}}
*'''Puozze murì c'u fieto d'i cravune.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 113.</ref>
:''Che tu possa crepare con il "''fetore''" (in realtà il monossido di carbonio, gas velenoso, asfissiante, è del tutto inodore ed insapore, e ciò lo rende estremamente insidioso) dei carboni (asfissiato dalle esalazioni ''d<nowiki>'</nowiki>'a vrasera'': del braciere a carboni).''
*'''Pure 'e pullece teneno 'a tosse.'''<ref>Citato in ''A Buon 'Ntennitore'', [http://books.google.it/books?id=6N50_eCCaf4C&pg=PA79 p. 79].</ref>
:''Pure le [[pulce|pulci]] hanno la tosse.''
::{{spiegazione|Anche chi non vale nulla si permette di sentenziare.}}
*'''Purtà 'a bannèra.'''<ref>Citato e spiegato in Salvatore Di Giacomo, ''Poesie'', [https://books.google.it/books?id=aYxaAQAAQBAJ&lpg=PT544&dq=&pg=PT527#v=onepage&q&f=false p. 527].</ref>
:''Portare la bandiera.''
::{{spiegazione|Eccellere.}}
==Q==
'''Quanno buono buono.'''<ref>Citato in Marco Perillo, ''101 perché sulla storia di Napoli che non puoi non sapere'', Newton Compton Editori, Roma, 2017, [https://books.google.it/books?id=8AQ7DwAAQBAJ&lpg=PP1&dq=Marco%20Perillo&hl=it&pg=PT195#v=onepage&q&f=false p. 195]. ISBN 978-88-227-1478-7</ref>
:''Tutto sommato, alla fin fine, in fin dei conti''. ''Quanno buono buono cchiù nera d' 'a mezanotte nun po' venì''.<ref>Oppure, talvolta, in una variante di uso limitato, ripresa dalla canzone di [[Pino Daniele]] "Che te ne fotte": Quanno good good cchiù nero d'a notte nun po' venì. </ref> ''In fin dei conti più nera della mezzanotte non può venire (capitare); cioè alla fin fine peggio di così non può andare, (tanto vale mettersi l'anima in pace)''. Oppure: ''Quanno buono buono, s' 'o chiagneno lloro, a nuje che ce ne 'mporta?''. ''Ma alla fin fine, stando pur così le cose, se la sbroglieranno loro, a noi che ce ne importa?''
*'''Quanno chioveno passe e ficusecche.'''<ref>Citato in Antonino Guglielmi, '''E ddoje ricchezze: {{small|(commedia in due atti in lingua napoletana)}}'', ''lulu.com'', 2012, [https://books.google.it/books?id=77ndAwAAQBAJ&lpg=PA73&dq='E%20ddoie%20ricchezze&hl=it&pg=PA10#v=onepage&q&f=false p. 10]. ISBN 978-1-291-00640-7</ref>
:''Quando piovono [[uva passa]] e fichi secchi.''
::{{spiegazione|Mai e poi mai.}}
*'''Quanno nun site scarpare, pecché rumpite 'o cacchio a 'e semmenzelle?'''<ref>Citato in Vittorio Pupillo, ''Proverbi dalla saggezza del passato, una speranza per il futuro'', vol II, Youcanprint, Tricase (LE), 2014 [https://books.google.it/books?id=Qj3wAwAAQBAJ&lpg=PA276&dq=QUANNO%20NUN%20SITE%20SCARPARE%2C%20PECCH%C3%89%20RUMPITE%20'O%20CACCHIO%20%C3%8A%20SEMMENZELLE%3F&hl=it&pg=PA276#v=onepage&q&f=false p. 276]. ISBN 9788891147530</ref>
:''Visto che non siete calzolaio, perché rompete le scatole ai chiodini?''
::{{spiegazione|Se non sai fare una cosa, se non sei esperto, fatti da parte e non creare problemi.}}
*'''Quant'è vvera 'a<ref>Nella fonte: a, refuso.</ref> Maronna.'''<ref>Citato in Giovanni Liccardo, ''Gesti e modi di dire di Napoli: {{small|un viaggio alla scoperta di un patrimonio poplare}}'', Newton Compton, Roma, 2020, [https://books.google.it/books?id=jy8CEAAAQBAJ&newbks=1&newbks_redir=0&lpg=PT153&dq=&pg=PT153#v=onepage&q&f=false p. 153]. ISBN 9788822750877</ref>
:''Quanto è vero che la Madonna esiste.''
::{{spiegazione|Così è vero quello che dico, e giuro; ne invoco a testimone e garante la Madonna. Mi si deve credere.}}
*{{NDR|'A}} '''Quaquiglia.'''<ref>Citato in Isa Rampone Chinni e Tina Palumbo De Gregorio, ''La farmacia di Dio'', Rogiosi Editore, [https://books.google.it/books?id=HC-pCwAAQBAJ&lpg=PA41&dq=&pg=PA41#v=onepage&q=quaquiglia%20portosalvo&f=false p. 41]. ISBN 978-88-6950-129-6,</ref>
:''La conchiglia.''
::{{spiegazione|La [[w:Fontana della Maruzza|Fontana della Conchiglia]] collocata sul lato destro della [[w:|Chiesa di Santa Maria di Portosalvo]].}}
*'''Quibusse.'''<ref name=Geld>Citato in ''Ll'ode de Q. Arazio Fracco'', p. 510.</ref>
:''(Cum) quibus, con i quali.''
::{{spiegazione|''Soldi.'' Sinonimi: '''Aruta''', '''Felùsse''', '''Frìsole''' , '''Manteca''', '''Argiamma'''.<ref name=Geld/>}}
==R==
*'''Rafanié, fatte accattà' 'a chi nun te sape.'''<ref>Citato in ''I Proverbi di Napoli'', p. 339.</ref>
:''Ravanello (stupido), fatti comprare da chi non ti conosce.''
::{{spiegazione|Provaci con chi ancora non ti conosce, con me affari non ne fai più.}}
*{{NDR|'A}} '''Rastrellèra.'''<ref>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 101.</ref>
:''La rastrelliera (quella della cucina in cui venivano allineati i piatti a sgocciolare, per gli abiti, per la stalla, collocata sul muro sopra la mangiatoia ed in cui venivano messi fieno o altri mangimi.)''
::{{spiegazione|In senso lato: la dentiera o la dentatura.}}
*'''Requie e schiatta in pace.'''<ref>Citato in Wanda Marasco, ''La compagnia delle anime finte'', Neri Pozza, [https://books.google.it/books?id=FTTJDgAAQBAJ&lpg=PP1&dq=Wanda%20Marasco&hl=it&pg=PT45#v=onepage&q=requie&f=false] ISBN 978-88-545-1515-4</ref>
:''Corruzione del latino: ''Requiescat in pace'', Riposi in pace (formula di preghiera per i defunti).''
*'''{{NDR|'O}} ricco Pellone.'''<ref>Citato in Giambattista Valentino, ''La mezacanna'', vol I, A spese della Stamperia Filantropica, Napoli, 1835, [https://books.google.it/books?id=QqkfNRx_dCMC&dq=&pg=PA249#v=onepage&q&f=false p. 249]</ref>
:''Il ricco [[w:Parabola di Lazzaro e del ricco Epulone|Epulone]].''
*'''Ricotta schianta.'''<ref name=pizzica/>
::{{spiegazione|Antica espressione: ricotta piccante.<ref name=sick/>}}
*'''{{NDR|'O}} Rilla-rille.'''<ref>Citato in ''Nzularchia'', [https://books.google.it/books?id=giw2DwAAQBAJ&lpg=PT87&dq=&pg=PT14#v=onepage&q&f=false p. 14]</ref> ([[Bacoli]])
:''Il grillo.''
*'''Rompere ll'ova mmano.'''<ref>Citato in ''Lo Cuorpo de Napole e lo Sebbeto'', 1864, p. 61.</ref>
:''Rompere le uova in mano (a qualcuno).''
::{{spiegazione|Far fallire un progetto, renderlo irrealizzabile, troncarlo. '''T'aggio rotte l'ova mmano.'''<ref name=brokegg>Citato in Marulli e Livigni, p. 21.</ref> Ti ho troncato i passi.<ref name=nimora>La traduzione è in Marulli e Livigni, p. 21.</ref>}}
*'''Rompere 'o 'nciarmo.'''<ref>Citato in Sebezio, ''Motti e detti napoletani'', p. 64.</ref>
:''Rompere l'incantesimo, il litigio.''
::{{spiegazione|Smascherare l'imbroglio, riappacificarsi.<ref>Questa spiegazione è in Sebezio, Motti e detti napoletani, p. 64.</ref>Disperdere il malocchio. Non più procrastinare, trovando infine in se stessi la determinazione per rompere ogni indugio, ogni dilazione per affrontare con energica risolutezza una situazione che ristagna sospesa da tempo.}}
*'''Rummané {{sic|a'}} prevetina o comme a don Paulino.'''<ref>Citato in ''Proverbi. Semi della tradizione'', vol. III, p. 213.</ref>
:''Restare alla "prevetina" come don Paolino.''<ref>Traduzione in ''Proverbi. Semi della tradizione'', p. 213.</ref>
::{{spiegazione|Don Paolino era un sacerdote di [[Nola]] divenuto proverbiale per la sua estrema povertà, così grande da non consentirgli l'acquisto di ceri per celebrare le sue funzioni. In sostituzione dei ceri Don Paolino adoperava carboni incandescenti. Restare alla "prevetina<ref>Prevete: prete.</ref>" significa quindi essere privi di mezzi, indigenti.}}
*'''{{NDR|'O}} Rucco rucco.'''<ref>Citato in Marulli e Livigni, p. 16.</ref>
:''Il mezzano.''
*'''Rutto pe' rutto.'''<ref>Da Altamura,''Dizionario dialettale napoletano'', Fiorentino, Napoli, 1956<sup>1</sup>, 1968<sup>2</sup>, citato in Viviani, ''Teatro'', II, [https://books.google.it/books?id=PondV7J2r9UC&newbks=1&newbks_redir=0&lpg=PA229&dq=&pg=PA45#v=onepage&q&f=false p. 45].</ref>
:''Rotto per rotto.''
::{{spiegazione|Oramai..., accada quel che accada.<ref>La spiegazione è in ''Teatro'', II, p. 45.</ref>}}
==S==
*'''S'accatta lo male comm'a li miedici.'''<ref>Citato in ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 8.</ref>
:''Compra il male come i medici.''
::{{spiegazione|Va in cerca del [[male]], come fanno i medici.}}
*'''S'è aunita 'a funa corta e 'o strummolo a tiriteppete.'''<ref name=Zwang/>
:oppure
*'''S'è aunito lo [[strummolo]]<ref>Dal greco ''stróbilos''</ref> a tiritèppete<ref>Onomatopea</ref>, e la funicella corta.'''<ref>Citato in ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', 1873, p. 368.</ref>
:''Si sono uniti lo strummolo che gira vacillando e la cordicella (per imprimere la rotazione) corta.''
::{{spiegazione|Una combinazione inestricabile e irreparabile di cose che non funzionano.<ref>Interpretazione presente nella [[w:strummolo|voce]] su ''Wikipedia''.</ref><ref>Per un'ulteriore possibile interpretazione, si veda ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 368.</ref>}}
:oppure
*'''S'è unito 'o strùmmolo a tiritèppete e 'a funicella corta.'''<ref>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 13.</ref>
::{{spiegazione|Si è unito un cattivo artefice (''strùmmolo a tiritèppete'' era una trottola difettosa) a un peggior pagatore<ref>Questa spiegazione è di Francesco D'Ascoli. {{cfr}} ''C'era una volta Napoli'', p. 13.</ref>.}}
*'''S'è 'mbrugliata a matassa.'''<ref name="gliommero">Citato in Rodolfo Pucino, ''Il tressette'', Guida, Napoli, 2005, [https://books.google.it/books?id=O3fL93ftfokC&lpg=PA31&dq=Frije%20'o%20pesce%20e&hl=it&pg=PA22#v=onepage&q&f=false p. 22.] ISBN 88-7188-908-8</ref>
:''Si è ingarbugliata la matassa.''
::{{spiegazione|La situazione si è fortemente complicata, si è fatta intricata, si è in serie difficoltà.}}
*'''S'è scumbinata 'a grammatica.'''<ref>Citato in ''Il custode degli arcani'', p. 88.</ref>
:''Si è disordinata, stravolta la grammatica.''
::{{spiegazione|Tutto è in disordine, nulla va come dovrebbe. Non ci si raccapezza più, il corso ordinario e logico delle cose è sovvertito, stravolto.}}
*'''Salutame a soreta.'''<ref>Citato in ''Totò principe clown'', prefazione di [[Goffredo Fofi]], Alfredo Guida Editore, Napoli, 1997, [https://books.google.it/books?id=z4td3tsdAucC&lpg=PA42&dq=Tot%C3%B2%3A%20principe%20clown&hl=it&pg=PA304#v=onepage&q&f=false p. 304.] ISBN 88-7188-157-5</ref>
:''Salutami tua sorella.''
::{{spiegazione|L'espressione può essere impiegata, senza voler offendere, per troncare con rude cordialità un argomento; oppure — in maniera non riguardosa — per insinuare che con la sorella dell'interlocutore si è in estrema, intima confidenza e che se ne sono già apprezzate le qualità molto a fondo...}}
*'''Salute a{{sic|<nowiki>''</nowiki>}} fibbie – recette don Fabbie!'''<ref>Citato in Apicella, ''I ritte antiche'', p. 352.</ref>
:''Saluti alla fibbia – disse don Fabio!''
::{{spiegazione|Me ne infischio, me ne impipo completamente, non me ne frega un bel niente!}}
*'''San Biàso, 'o sóle p'e ccàse.'''<ref>Citato in Amato, p. 177.</ref>
:''San Biagio (il 3 febbraio), il sole per le case.''
*'''San Genna', mettece 'a mana toja!'''<ref>Citato in Amara LaKhous, ''Scontro di civiltà per un ascensore a piazza Vittorio'', Edizioni e/o, Roma, 2006. ISBN 9788876419379, [https://books.google.it/books?id=7vgoCwAAQBAJ&lpg=PT24&dq=&pg=PT20#v=onepage&q&f=false, p. 20]</ref>
:''San Gennaro, mettici la mano tua!''
*'''San Genna', pienzace tu!'''<ref>Citato in Amara LaKhous, ''Scontro di civiltà per un ascensore a piazza Vittorio'', Edizioni e/o, Roma, 2006. ISBN 9788876419379, [https://books.google.it/books?id=7vgoCwAAQBAJ&lpg=PT24&dq=&pg=PT24#v=onepage&q&f=false p. 34]</ref>
:''San Gennaro, pensaci tu!''
*'''San Giuseppe nce ha passata a chianozza.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 99.</ref>
:''San Giuseppe ci ha passato la pialla.''
::{{spiegazione|Si dice di una donna dal seno molto piccolo.}}
*'''Santo Durante!'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 148.</ref>
::{{spiegazione|Dubito che duri! Mi sa tanto che non dura! Purché duri...}}
*'''Sanghe de<ref name=epsilon/>na maruzza!'''<ref>Citato in Michelangelo Tancredi, ''Vierze, {{small|Stampate e no stampate}}'', Tipografia Cenniniana, Roma, 1877, [https://books.google.it/books?id=vtAyAQAAIAAJ&dq=&pg=PA78#v=onepage&q&f=false p. 78], Tipografia Cenniniana, Roma, 1877</ref>
:'' ''Sanghe 'e na maruzza!'' ''Sangh' 'e na maruzza!'': Sangue di una lumaca! (imprecazione).''
*'''Sano sano.'''<ref>Citato in Colomba Rosaria Andolfi, ''Chicchi di grano. {{sic|Poesie, macchiette, teatro in versi, testi di canzoni}}'', Alfredo Guida Editore, 2005. ISBN 88-6042-114-4, [https://books.google.it/books?id=8Nkhch3DZxMC&lpg=PA109&dq=&pg=PA115#v=onepage&q&f=false p. 115]</ref>
::{{spiegazione|Per intero. ''Se l'ha ammuccato sano sano.'' Se l'è bevuta tutta. Ci ha creduto, ci è cascato completamente.}}
*'''Sànta Lucìa mìa, accà te véco!'''
:''[[Lucia da Siracusa|Santa Lucia]] mia, qui ti vedo!''
::{{spiegazione|Quello che cerchi e non trovi è proprio sotto i tuoi occhi!<ref name=Am79/>}}
*'''Santo guappone.'''<ref name=yellow/>
:''Santo guappone!''
::{{spiegazione|San Gennaro. Appellativo confidenziale con cui le "parenti"<ref name=relative/> invocano San Gennaro.}}
*'''Santu Luca ce s'è spassato.'''<ref>Citato in Viviani, ''Teatro'', IV, p. 234.</ref>
:''[[Luca evangelista|San Luca]] ''<ref>A S. Luca sono attribuite celebri icone della Vergine.</ref>'' ci si è divertito (nel dipingerla).''
::{{spiegazione|È una donna bellissima.}}
*'''Santu Mangione.'''<ref>Citato in Antonio Buonomo, ''L'arte della fuga in ''tempo'' di guerra'', prefazione di Roberto De Simone, Effepi Libri, Monte Porzio Catone (RM), 2010, [https://books.google.it/books?id=_aRV1U4XoScC&lpg=PA34&dq=santu%20mangione&hl=it&pg=PA34#v=onepage&q&f=false p. 34.] ISBN 978-88-6002-020-8</ref>
:''San Mangione''
::{{spiegazione|Il santo protettore dei corrotti.}}
*'''Sarchiapone.'''<ref>Citato in AA. VV., ''Natale con i tuoi'', Guida, Napoli, 2004, [https://books.google.it/books?id=mf6uqjXeBSMC&lpg=PA130&dq=sarchiapone&hl=it&pg=PA130#v=onepage&q=sarchiapone&f=false p. 130] ISBN 88-7188-837-5</ref>
::{{spiegazione|Uomo goffo, rozzo, corpulento, maldestro, di scarsa intelligenza, furbastro, credulone.}}
*'''{{NDR|'E}} Scacamarrune''' o {{NDR|'E}} '''Nghiacche.'''<ref>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 71.</ref>
:''Scarabocchi (al singolare: <nowiki>'</nowiki>''o scacamarrone'', <nowiki>'</nowiki>''o <nowiki>'</nowiki>nghiacco''). Le macchie d'inchiostro che potevano restare sulla carta quando erano in uso penne che venivano intinte nell'inchiostro contenuto nel calamaio. Le macchie venivano asciugate versando un po' d'arena sottile (''<nowiki>'</nowiki>o arenarulo'') sulla carta; in seguito fu impiegata '''a carta zucosa'' o ''carta zuca'', la carta sugante.''<ref>{{cfr}} ''C'era una volta Napoli'', p. 71 e p. 80.</ref>
*'''{{NDR|'O}} Scapricciatiello.'''<ref name=slope>Citato in ''Napoli, punto e basta?'', p. 706.</ref>
:''Lo "scapricciatello".''
::{{spiegazione|Giovane che si è messo su una brutta china, incline a commettere azioni deplorevoli.}}
*'''Scarda 'e cesso.'''<ref>Citato in Salvatore Savignano, ''Un posto sottoterra'', Roma, Robin, 2006, [https://books.google.it/books?id=Vz6KPz_i8xgC&lpg=PP1&dq=Salvatore%20Savignano&hl=it&pg=PA179#v=onepage&q&f=false p. 179]</ref>
:''Scheggia, scaglia di [[w:water|water]].''
::{{spiegazione|Persona assolutamente spregevole.}}
*'''Scarda 'e ruvagno.'''<ref>Dallo spagnuolo ''roano'' che deriva a sua volta dal latino ''ravus'': giallo grigio, grigiastro. ''Ruvagno'' può essere riferito ad un qualsiasi vaso di argilla o di legno, più specificamente però al pitale (In napoletano:<nowiki>'</nowiki>''o pisciaturo'' o <nowiki>'</nowiki>''o rinale.'' (con aferesi della o di orinale).</ref><ref>Locuzione in uso nel Napoletano {{cfr}} ''C'era una volta Napoli'', p. 44. Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 44.</ref>
:''Scheggia di pitale.''
::{{spiegazione|Persona assolutamente spregevole.}}
*'''Scarda int'all'uocchio.'''<ref name=splinter>Citato e spiegato in Maurizio Esposito, ''Uomini di camorra, {{small|La costruzione sociale dell'identità deviante}}'', prefazione di Maria Immacolata Macioti, Franco Angeli, [https://books.google.it/books?id=8e4MrXnkd9sC&lpg=PA185&dq=&pg=PA185#v=onepage&q&f=false p. 185]</ref>
:''Scheggia nell'occhio.''
::{{spiegazione|Il delatore, nel gergo della malavita antica.}}
*'''{{NDR|'O}} Scarfalietto 'e Giesucristo.'''<ref name=donkeyox>Citato in Renato De Falco, ''Alfabeto napoletano'', Colonnese Editore, Napoli, 1989, vol. II, [https://books.google.it/books?hl=it&id=Uzgct1gWZH0C&dq=SCARFALIETTO+%27E+GIES%C3%9A+CRISTO&focus=searchwithinvolume&q=scarpetta p. 121].</ref>
:''Lo scaldino di Gesù Cristo.''
::{{spiegazione|È noto che furono un bue e un asinello a tenere al caldo Gesù Bambino nella mangiatoia. Ben altrimenti duro e canzonatorio, tuttavia, il senso della locuzione: definire, apostrofare qualcuno con questa espressione, significa dirgli che è, al tempo stesso, un asino e un bue, e cioè dargli, in un'unica soluzione, dell'ignorante e del cornuto. Non senza un'implicita, ma palese ed inequivocabile allusione alle non certo specchiate virtù della di lui consorte.}}
*'''Scarfasegge.'''<ref>Citato in Giuseppe Gargano, ''Vocabolario domestico napolitano-italiano'', Dalla Tipografia di Nunzio Pasca, Napoli, 1841, [https://books.google.it/books?id=519JAAAAMAAJ&dq=Giuseppe%20Gargano&hl=it&pg=PA105#v=onepage&q&f=false p. 105]</ref>
:''Riscaldasedie.''
::{{spiegazione|Ozioso. Sfaccendato. Perdigiorno. Fannullone. Impiegato che resta in ozio.}}
*'''Scarfatore 'e fistula.'''<ref name=donkeyox/>
:''Riscaldatore di fistola.''
::{{spiegazione|Persona fastidiosa, noiosa, molesta, assillante; sgradevole come il terapista che curava le piaghe purulente applicando ad esse una fonte di calore.}}
*'''Scartellata.<ref name=goodluck/>'''<ref name=splinter/>
:''Donna gobba''
::{{spiegazione|Pistola, nel gergo della malavita antica.}}
*'''Scartiello<ref name=goodluck>Dal greco Kartallon: cesta o paniere dal dorso appuntito; l'aggiunta della ''s'' iniziale ha valore intensivo. {{cfr}} ''Del parlar napoletano'', p. 49.</ref> cu' 'o pizzo.'''<ref name=bauglio>Citato e spiegato in ''Del parlar napoletano'', p. 49.</ref>
:''Gobba con la punta (appuntita).''
*'''Scartiello riale.<ref name=goodluck/>'''<ref name=bauglio/>
:''Gobba reale.''
::{{spiegazione|Gobba duplice.}}
*'''Scaurachiuóve.'''<ref>Citato in Erwin e Fedele, ''Dictionary: English-Neapolitan; Neapolitan-English'', p. 325.</ref>
:''Scaldachiodi.''
::{{spiegazione|E che lavoro è mai quello di scaldare i chiodi? Persona sfaccendata, sfaticato.}}
*'''Scavamento 'e Pumpei.'''<ref name=chiffon/>
:''Scavo di Pompei.''
::{{spiegazione|''Scavamiento 'e Pumpei'': Vecchiume; vecchio ciarpame, chincaglieria obsoleta; luogo, ambiente disastrato, in rovina.}}
*'''Scazzuoppolo.'''<ref>Citato in Andrea Passaro e Salvatore Agnelli, ''I due pedanti {{small|Commedia buffa in due atti poesia del signor Andrea Passaro, poeta e concertatore dei Teatri Reali musica del maestro Salvatore Agnelli}}'', Dalla Tipografia Pierro, Napoli, 1839, [https://books.google.it/books?id=7hCbWDeAk2EC&dq=&pg=PA10#v=onepage&q&f=false p. 10]</ref>
:''Bimbetto, marmocchio, fanciullo esile, minuto. Piccolo pesce.''
*'''Scemanfu'.'''<ref>Citato e spiegato in ''Del parlar napoletano'', p. 75.</ref>
::{{spiegazione|Corruzione del francese: ''je m'en fous'' (me ne infischio). Ottusa arroganza, vanità, spocchia, boria.}}
*'''Scennere nzogna nzogna.'''<ref>Citato in ''Lo Cuorpo de Napole e lo Sebeto'', 1861, anno II, parlata 337, 23 dicembre 1861, p. 1345.</ref>
:''Letteralmente: scendere, diminuire, sugna sugna.''
::{{spiegazione|''Scennere 'nzogna 'nzogna''. Detto di persona: deperire (diminuire di consistenza e volume, come la sugna quando viene lentamente sciolta al calore).}}
*'''Schiarà juorno.'''<ref>Citato in ''Vocabolario delle parole del dialetto napoletano, che più si discostano dal dialetto toscano'', presso Giuseppe Maria Porcelli, Napoli, 1789, vol. 1, [https://books.google.it/books?id=ZAEnQrWqQeAC&dq=schiar%C3%A0%20juorno&hl=it&pg=PA35#v=onepage&q&f=false p. 35.]</ref>
:''Albeggiare, farsi giorno.''
*'''Schiattà' ‘ncuórpo.'''<ref>Citato in Sergio Zazzera, ''Dizionario napoletano'', Newton Compton editori, Roma, 2016, p. 318. ISBN 978-88-541-8882-2</ref>
:''Schiattare in corpo.''
::{{spiegazione|Arrovellarsi, rodersi dalla rabbia. <ref>Definizione in Sergio Zazzera, ''Dizionario napoletano'', p. 318.</ref>}}
*'''{{NDR|'O}} Schiattamuorto.'''<ref>Citato in ''TuttoTotò'', p. 55.</ref>
::{{spiegazione|Il becchino.}}
*'''Schiattimpace.'''<ref>Citato in Justin Vitiello, ''Il carro del pesce di Vanzetti'', Corpo 10, [https://books.google.it/books?id=3z4cAQAAIAAJ&q=schiattimpace&dq=schiattimpace&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwi_1KicycnjAhXO8qQKHSKOBk4Q6AEINzAD p. 54].</ref>
:''(Corruzione del latino) Requiescat in pace. Riposi in pace.''
*'''Sciacquà 'na mola.'''<ref name=spese>Citato in ''Don Chisciotte della Mancia: ridotto in versi napoletani'', p. 174.</ref>
:''Sciacquare una mola.''
::{{spiegazione|Affrontare un impegno difficile.<ref>Definizione in ''Don Chisciotte della Mancia: ridotto in versi napoletani'', p. 174.</ref> Affrontare una spesa onerosa.}}
*'''Sciacquàrse 'a vócca primm' 'e parlà.'''<ref>Citato in Bello ed Erwin, ''Modern Etymological Neapolitan-English Vocabulary'', p. 213.</ref>
:''Sciacquarsi la bocca prima di parlare.''
::{{spiegazione|Sorvegliare molto attentamente il proprio modo di esprimersi, considerando il valore della persona a cui ci si sta rivolgendo o di cui si sta parlando. Es: ''Primm' 'e parlà 'e me, sciacquate 'a vocca!'' Prima di parlare di me, sciacquati la bocca; bada bene a come parli!}}
*'''Sciacque Rose, e bbive, Agnese; ca nge sta chi fa li sspese!'''<ref name=eatplease/>
:''Sciacqua, Rosa, e bevi, Agnese; che c'è chi ne fa le spese!''
::{{spiegazione|Si dice per indicare|lo scialo reso possibile da una situazione di imprevista ed improvvisa abbondanza. Oppure per indicare una deleteria, deplorevole gara emulativa di spreco, di dilapidazione della ricchezza.}}
*'''{{NDR|'O}} sciampagnone.'''<ref>Citato in ''No barone fermo e n'auto de rispetto'', {{small|''46.<sup>a</sup> commedia di Pasquale Altavilla''}}, Dalla Tipografia DE' Gemelli, Napoli, 1853, [https://books.google.it/books?id=DfuUutb5Oc0C&dq=No%20barone%20fermo%20e%20n'auto%20de%20rispetto&hl=it&pg=PA68#v=onepage&q&f=false p. 68].</ref>
::{{spiegazione|Persona gioviale. Gaudente e scialacquatore.}}
*'''Sciasciona.'''<ref>Citato in ''Ri-cre-azione. Progetto di laboratorio teatrale'', p.107.</ref>
:''Donna corpulenta e simpatica.''
*'''Scinne 'a coppa 'o scannetiello!'''<ref>Citato in [[Annibale Ruccello]], ''Scritti inediti, {{small|Una commedia e dieci saggi}}'', con un percorso critico di Rita Picchi, Gremese, Roma, 2004, [https://books.google.it/books?id=9ukZxAUHJawC&lpg=PA104&dq=&pg=PA104#v=onepage&q&f=false p. 104]. ISBN 88-8440-307-3</ref>
:''Scendi dal panchetto, dallo sgabello!''
::{{spiegazione|Scendi dal piedistallo. Smettila di darti arie di superiorità. Abbassa la cresta. Ridimensionati.}}
*'''Scinneme 'a cuollo.'''<ref>Citato in [[Massimiliano Virgilio]], ''Le creature'', Rizzoli, Milano, 2020, [https://books.google.it/books?id=s7jHDwAAQBAJ&newbks=1&newbks_redir=0&lpg=PT84&dq=&pg=PT84#v=onepage&q&f=false p. 84]. ISBN 9788858699577</ref>
:''Scendimi di dosso.''
::{{spiegazione|Non starmi così col fiato sul collo! Non opprimermi! Basta, lasciami in pace, lasciami respirare!}}
*'''Sciò sciò ciucciuvè.'''<ref>Citato in Stefano Tettamanti e Laura Grandi, ''Sillabario goloso, {{small|L'alfabeto dei sapori tra cucina e letteratura}}'',Mondadori, [https://books.google.it/books?id=z046yTOAmMsC&lpg=PT59&dq=&pg=PT59#v=onepage&q=sci%C3%B2%20sci%C3%B2%20ciucciuve&f=false p. 59].</ref>
:''Via via civette! (formula [[w:apotropaico|apotropaica]].)''
*'''Sciore de rosa,<br/>Avimmo fatto sciacque e bive Agnese , E p'avè che? N'Italia pedocchiosa.'''<ref>Citato in ''L'ancunia e Lo martiello'', [https://books.google.it/books?id=qQqbUShp8hsC&dq=e%20bive%20agnese&hl=it&pg=PP72#v=snippet&q=agnese&f=false]</ref>
:''Fiore di rosa,<br/> abbiamo fatto sciacqua e bevi Agnese (abbiamo tutto prodigato, tutto sperperato), e per avere che? Un'Italia pidocchiosa!''
*'''Scioscia''' o '''Miscioscia.''' <ref>Citato in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 335.</ref>
:Vezzeggiativo di socia: donna amata, donna con cui ci si confida.
*'''Scioscia ca vola.'''<ref>Citato in ''Ll'ode de Q. Arazio Fracco'', [https://books.google.it/books?id=UxoMrLZ9sJkC&dq=&pg=PA452#v=onepage&q&f=false p. 452.]</ref>
:''Soffia che vola (vola via, sparisce).''
::{{spiegazione|Persona o cosa inconsistente, vana, effimera. ''È 'nu scioscia ca vola.'' È un uomo inconsistente.}}
*'''Sciosciammocca.'''<ref>Citato in Ennio Bìspuri, ''<nowiki>Totò Principe clown, {{small|Tutti i film di Totò}</nowiki>'', prefazione di [[Goffredo Fofi]], Alfredo Guida Editore, Napoli, 1997. ISBN 88-7188-157-5, [https://books.google.it/books?id=z4td3tsdAucC&lpg=PA148&dq=sciosciammocca&hl=it&pg=PA148#v=onepage&q&f=false] p. 148</ref>
::{{spiegazione|Un uomo semplice, ingenuo, facile da ingannare, credulone.}}
*'''Scippa e fuje.'''<ref>Citato in Sosio Capasso, ''Canapicoltura e sviluppo dei comuni atellani'', Istituto di Studi Atellani, 1994 [https://books.google.it/books?id=L--ztRqTedkC&lpg=PP1&dq=Sosio%20Capasso&hl=it&pg=PT63#v=onepage&q&f=false p. 63].</ref>
:''Strappa e fuggi.''
::{{spiegazione|Antico sistema di fitto stagionale, da febbraio a luglio, dei suoli adatti alla coltivazione della canapa tessile in uso un tempo nell'area della Campania nota come «Pantano».}}
*'''Scippare<ref>In forma corrente: scippà.</ref>i stentine da<ref name=α>In forma corrente: 'a.</ref> cuorpo.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 404.</ref>
:'' ''Scippà 'e stentine 'a cuorpo.'' Strappare i visceri dal corpo.''
::{{spiegazione|L'effetto esiziale prodotto nello sventurato ascoltatore da chi suona o canta male.}}
*'''Sciù! p' 'a faccia toia.'''<ref>Citato in Viviani, ''Teatro,'' II, p. 66.</ref>
:''Sciù!''<ref>Esclamazione onomatopeica di disprezzo (sputare).</ref>'' per la faccia tua.''
*'''Sciu-sciu.'''<ref name=amore>Citato in ''Quaderni del Bobbio n. 2 anno 2010'', [https://books.google.it/books?id=7CwOGt6VPsoC&lpg=PA77&dq=si%20nu'%20babb%C3%A0&hl=it&pg=PA77#v=onepage&q=si%20nu'%20babb%C3%A0&f=false p.77.]</ref>
::{{spiegazione|Col nome raddoppiato di questo dolce si chiama con tenerezza la propria fidanzata.}}
*'''Sciucquaglie.'''<ref>Citato in ''Lo Cuorpo de Napole e lo Sebbeto'', 1867, [https://books.google.it/books?id=DVdgeO_gTcUC&dq=sciucquaglie&hl=it&pg=PT102#v=onepage&q&f=false]</ref>
:''Gli orecchini.''
*'''Sciué sciué.'''<ref>Citato in Sergio Zazzera, ''Dizionario napoletano'', p. 323.</ref>
:''Superficialmente, senza impegno.''<ref>Definizione (più estesa) in Sergio Zazzera, ''Dizionario napoletano'', p. 323.</ref>
*'''Sciupafemmene.'''<ref>Citato in Dario Fo, ''La figlia del papa'', Chiarelettere, Milano, 2014, [https://books.google.it/books?id=-hcaAwAAQBAJ&lpg=PT10&dq=sciupafemmene&hl=it&pg=PT10#v=onepage&q&f=false] ISBN 978-88-6190-595-5</ref>
::{{spiegazione|Seduttore irresistibile dalle numerose e facili conquiste.}}
*'''{{NDR|'A}} scola cavajola.<ref>Dal titolo di una farsa di Giovanni D'Antonio detto il Partenopeo, {{cfr}} ''I manoscritti palatini di Firenze'', p. 591.</ref>'''<ref>Citato in ''I manoscritti palatini di Firenze'', Firenze, dalla Real Biblioteca Palatina, 1860, vol. II, [https://books.google.it/books?id=2klBBd_2urIC&dq=scola%20cavajola&hl=it&pg=PA591#v=onepage&q&f=false p. 591.]</ref>
:''La scuola da farsa.''
::{{spiegazione|La scuola in cui regna la più perfetta armonia tra insegnanti incapaci e allievi svogliati, nella quale regnano chiasso e caos e prospera la più totale ignoranza. Più in generale qualsiasi situazione in cui regnino incontrastati il caos, l'inettitudine, la negligenza, l'indisciplina, il disinteresse.}}
*'''Scorze 'e purtuallo.'''<ref>Citato in ''Poesie napoletane'', p. 18.</ref>
:''Bucce d'arancia.''
::{{spiegazione|Monete d'oro, nel gergo dell'antica camorra.}}
*'''Scummà 'e sango.'''<ref name=spese/>
:''Schiumare di sangue.''
::{{spiegazione|Battersi fino al sangue.<ref>Definizione in ''Don Chisciotte della Mancia: ridotto in versi napoletani'', p. 174.</ref>}}
*'''Scummigliare<ref>In forma corrente: scummiglià, scoprire (opposto di coprire), mettere a nudo, svelare.</ref>a zella.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 368.</ref>
:''Scoprire, mettere a nudo, la [[w:Tinea capitis|tigna]].''
::{{spiegazione|Scoprire, mettere a nudo i difetti, le malefatte di qualcuno.}}
*'''Scurà notte.'''<ref>Citato in Valentino de Biaso, ''La Fuorfece, o vero l'ommo pratteco'', Napoli, presso Giuseppe Maria Porcelli, 1783, [https://books.google.it/books?id=z4_PS-2ydJ4C&dq=scur%C3%A0%20notte&hl=it&pg=PA133#v=onepage&q&f=false p. 133.]</ref>
:''Annottare, farsi notte.''
*'''Se n'adda accattà tutte mmericine!'''<ref>Citato in ''TuttoTotò'', a cura di Ruggero Guarini, note e testi critici di Costanzo Ioni, Gremese Roma, 1999, [https://books.google.it/books?id=dw_srvzsYuAC&lpg=PA76&dq=accatt%C3%A0%20tutte%20medicine&hl=it&pg=PA76#v=onepage&q&f=false p. 76.] ISBN 88-7742-327-7</ref>
:''Li deve spendere tutti in medicine! (Se ne deve comprare tutte medicine'')
::{{spiegazione|Lo si augura a chi si è impossessato di denaro o di un qualsiasi bene raggirandoci.}}
*'''Se ricorda 'o chiuppo a Forcella.'''<ref name=japjap/>
:''Risale ai tempi del pioppo a Forcella.''
::{{spiegazione|Persona o cosa che risale a tempi antichissimi.}}
*'''Se sò mbrugliate 'e llengue.'''<ref>Da [[Eduardo De Filippo]], '''O pparlà nfaccia'', citato in Ciro Roselli, ''Storia e antologia della letteratura italiana dalle origini ai giorni nostri'', [https://books.google.it/books?id=VTp_AgAAQBAJ&lpg=PA600&dq=mbrugliate%20'e%20lengue&hl=it&pg=PA600#v=onepage&q&f=false p. 600]</ref>
:''Si sono imbrogliate, ingarbugliate le lingue.''
::{{small|Si è creato un malinteso.}}
*'''Se so rotte le<ref name=epsilon>In forma corrente: 'e.</ref> giarretelle.'''<ref>Citato in ''Elisa e Claudio'', ''{{small|Dramma semiserio per musica dato nel Teatro Alla Scala in Milano l'autunno del 1821. E riprodotto per la prima volta nel Teatro Nuovo in Napoli l'estate del 1822.}}'', Napoli, Tipografia Orsiniana, 1822, [https://books.google.it/books?id=aQEYdm_UsDUC&dq=elisa%20e%20claudio&hl=it&pg=PA49#v=onepage&q&f=false p. 49]</ref>
:''Sono andate in frantumi le piccole brocche.''
::{{spiegazione|''Se so' rotte 'e giarretelle'': Si è rotta l'amicizia, il legame affettuoso, l'armonia, l'intesa che teneva uniti.}}
*'''{{NDR|'E}} Seccamènte.'''<ref name=locagua/>
::{{spiegazione|Fagiolini e zucchini tagliati a rondelle o in altro modo, conservati per l'inverno mediante essiccazione al sole estivo. Si mangiavano nelle serate invernali fritti in olio, sale ed un pizzico di peperoncino.<ref name=cons>{{cfr}} ''C'era una volta Napoli'', p. 29.</ref>}}
*'''{{NDR|'O}} Secutasorece.'''<ref>Citato in ''Arlecchino'', anno II, n. 209, 14 agosto 1862, [https://books.google.it/books?id=BXIk-viVj1QC&dq=secutasorece&hl=&pg=PA833#v=onepage&q&f=false p. 833].</ref>
:''L'"inseguisorci", il'"perseguitatopi"''
::{{spiegazione|Il [[gatto]]. Ma anche: infido, falso, sleale, disonesto, inaffidabile, traditore. ''Fa' 'o secutasorece'': "fare il gatto": comportarsi con doppiezza, in modo ipocrita, sleale, scorretto, disonesto.}}
*'''Seh, seh!'''<ref>Citato in Ferdinando Russo, '''O "luciano" d<nowiki>'</nowiki>'o Rre'', p. 82.</ref>
::{{spiegazione|In senso ironico: Ma certo! Sicuro! Hai voglia! Come no!}}
*'''Sentìrse ‘n'àtu ttànto.'''<ref>Citato in Zazzera, ''Dizionario napoletano'', p. 381.</ref>
:''Sentirsi un altrettanto (come raddoppiato).''
:''Sentire in sé stessi un riafflusso di energia, di vigore. Sentirsi come rinascere. Es. Mo ca m'aggio levato 'sto penziero, me sento n'atu ttanto: Ora che non ho più questo assillo, mi sento rinascere.''
*'''Serraputeca<ref name=πθκ>''Puteca'': dal greco apotheke: magazzino, ripostiglio. {{cfr}} ''Del parlar napoletano'', p. 47.</ref>.'''<ref>Citato in ''Del parlar napoletano'', p. 47.</ref>
:''"Chiudibottega".''
::{{Spiegazione|Percossa poderosa al punto da stroncare nel malcapitato ogni volontà di reazione.}}
*'''{{NDR|'O}} Serviziale e {{NDR|'o}} pignatiello.'''<ref>Citato in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 334.</ref>
:''Il clistere e il pentolino (con l'acqua tiepida).''
::{{spiegazione|Due persone inseparabili, indispensabili l'una all'altra.}}
*'''Sfaccimma.'''<ref>Citato in Ruggiero Cappuccio, ''Fuoco su Napoli'', Feltrinelli, Milano, [https://books.google.it/books?id=moHcAwAAQBAJ&lpg=PP1&dq=Ruggero%20Cappuccio&hl=it&pg=PT77#v=onepage&q&f=false p.77].</ref>
:''Sperma''.
::{{spiegazione|Usato in numerose espressioni con registro espressivo volgare: ''Ommo'' oppure ''Gente 'e sfaccimma'' (Uomo gente da quattro soldi, da nulla); in imprecazioni: '''E che sfaccimma!'''<ref>Citato in Tonino Scala, ''Un calcio d'amore'', [https://books.google.it/books?id=P7eFAwAAQBAJ&lpg=PP1&dq=&pg=PT42#v=onepage&q&f=false p. 42].</ref> (''E che "diamine"!, che "c....avolo"!''); in domande rivolte in tono duro, tagliente, volutamente aggressivo, brutale: '''Che sfaccimma vai truvanno?'''<ref>Citato in Vladimiro Bottone, ''Il giardino degli inglesi'', Neri Pozza, Vicenza, 2017. ISBN 978-88-545-1510-9, [https://books.google.it/books?id=Lk26DgAAQBAJ&lpg=PT186&dq=&pg=PT186#v=onepage&q&f=false p. 186].</ref>''(Che "c....avolo" vuoi?)''<ref>Citato in Vladimiro Bottone, ''Il giardino degli inglesi'', Neri Pozza, [https://books.google.it/books?id=Lk26DgAAQBAJ&lpg=PP1&dq=Vladimiro%20Bottone&hl=it&pg=PT186#v=onepage&q&f=false p. 186]</ref>, ''Ma addò sfaccimma staje?'' (''Ma dove "c....avolo" stai?''), ''Ma che sfaccimma stai facenno?'' (''Ma cosa "c....avolo" stai facendo?'') ed in altre espressioni particolarmente ingiuriose<ref>Citato in Ruggiero Cappuccio, ''Fuoco su Napoli'', Feltrinelli, Milano, [https://books.google.it/books?id=moHcAwAAQBAJ&lpg=PP1&dq=Ruggero%20Cappuccio&hl=it&pg=PT77#v=onepage&q&f=false p.77].</ref>)}}
*'''Sfaccimmo.'''<ref>Citato in Gian Paolo Porreca, ''Una corsa in Canada'', Alfredo Guida Editore, Napoli. ISBN 88-7188-027-7, [[https://books.google.it/books?id=7duNv0Fjmy4C&lpg=PP1&dq=Tre%20sogni%20della%20letteratura&hl=it&pg=PA56#v=onepage&q=sfaccimmo&f=false p. 56]]</ref>
::{{spiegazione|Due possibili significati: 1) con connostazione positiva: sveglio, scaltro, smaliziatissimo, determinato, intraprendente, molto in gamba. Ad esempio: ''Chillo è propio 'nu sfaccimmo!'' (Quello lì è un tipo proprio in gamba, un [[w: Furbo di tre cotte|furbo di sette cotte]], uno che la sa proprio lunga lunga, non lo frega nessuno.) 2) negativa: persona senza scrupoli, disonesto, gran mascalzone, farabutto. Usato anche in espressioni come: ''Fa 'nu sfaccimmo 'e friddo.'' (''Fa un freddo terribile'') e simili.}}
*'''Sfasulato.'''<ref>Citato in ''Galleria di costumi napolitani'', p. 18.</ref>
:''Squattrinato.''
*'''Sfezzia''''<ref>In ''Viviani'', III, p. 214.</ref>
:''Prender gusto a fare o dire qualcosa; divertirsi con qualcuno.''<ref>Definizione in A. Altamura, ''Dizionario dialettale napoletano'', Fiorentino, Napoli; citato in ''Viviani'', III, p. 214.</ref>
*'''Sì cchiù fetente e 'na recchia 'e cunfessore.'''<ref>Citato in ''I Proverbi di Napoli'', p. 359.</ref>
:''Sei più fetente di un orecchio del confessore.''
::{{spiegazione|Fai più azioni malvagie di quante ne possa ascoltare un confessore. Espressione riferita ad una persona completamente priva di scrupoli e di senso morale.}}
*'''Si' ghiuto a Roma e nun haje visto 'o Papa.'''<ref>Citato in ''I Proverbi di Napoli'', p. 360.</ref>
:''Sei andato a Roma e non hai visto il Papa.''
::{{spiegazione|Ma come? Hai fatto tanta strada per raggiungere un luogo così lontano e non hai fatto la cosa più importante che dovevi fare?}}
*'''Sì 'na zoza.'''<ref>Citato in Alessio Arena, Luigi Romolo Carrino, Massimiliano Palmese e Massimiliano Virgilio, ''Quattro mamme scelte a caso, {{sic|un progetto ideato da Massimiliano Palmese dedicato ad [[Annibale Ruccello]]}}'', Caracò Editore, 2011 [https://books.google.it/books?id=EGFZAwAAQBAJ&lpg=PT8&dq='na%20zoza&hl=it&pg=PT8#v=onepage&q&f=false] ISBN 978-88-97567-03-5</ref>
::{{spiegazione|Sei sudicio, lurido, repellente, rivoltante, ma lo sei anche e soprattutto come persona, sul piano morale.}}
*'''Si' 'nu [[babà|babbà]].'''<ref name=amore/>
:''Sei un tesoro (il babà è un tipico dolce napoletano).''
*'''Si si surdo va {{sic|tè}} fà spilà le<ref>'e, in forma corrente.</ref>recchie ncoppa San Pascale'''<ref>Citato in ''Lo nuovo diavolo zuoppo e Polecenella'', Edizioni 1-77, [https://books.google.it/books?id=qrakawdIVlMC&dq=Lo%20nuovo%20diavolo%20zuoppo%20e%20polecenella&hl=it&pg=PA44#v=onepage&q&f=false p. 44]</ref>.<ref>O, più semplicemente: ''Va' te spila 'e recchie a san Pascale!'' Vai a sturarti le orecchie a San Pasquale!</ref>
:''Se sei sordo vai a farti sturare le orecchie a San Pasquale!''<ref>Presso i monaci di San Pasquale a Chiaia: nei loro laboratori veniva prodotto un olio impiegato per liberare dall'eccesso di cerume il condotto uditivo.</ref> ''Si sì surdo o si ''faje'' 'o surdo.'' Sei sei sordo o se ''fai'' il sordo. Non far finta di non capire!
*'''Si vene 'a morte manco 'o trova.'''<ref>Citato in Anton Soliman, ''Eutanasia di un politico meridionale'', Narcissus.me, [https://books.google.it/books?id=_Uw6DAAAQBAJ&lpg=PA1&dq=anton%20soliman&hl=it&pg=PA25#v=onepage&q=anton%20soliman&f=false] </ref>
:''Nemmeno se viene la morte lo trova.''
::{{spiegazione|Si dice di chi è sempre introvabile, irreperibile.}}
*'''Sicarrètte cu ‘o sfizio.'''<ref>Citato in Sergio Zazzera,''Dizionario di napoletano'', p. 340.</ref>
:''[[Sigaretta|Sigarette]] con lo sfizio.''
::{{spiegazione|Sigarette di contrabbando esposte nel seno o nelle calze della venditrice e prelevate, in modalità self-service, dal cliente stesso.}}
*'''Sicchi' e' nafta!'''<ref name=slice/>
:''Secchio di nafta!''
::{{spiegazione|L'espressione ''sicchi' 'e nafta'', secchio di nafta, designa una persona del tutto priva di garbo, finezza, tatto. Una persona dai modi sgraziati, volgari, di illimitata rozzezza. Sine urbanitate, davvero senza urbanità.}}
*'''Signò, {{sic|fferma}} ccà – recette 'a capa 'e morte ruciulianne p'<nowiki>'</nowiki>a muntagne abbasce!'''<ref name=glissant>Citato in Apicella, ''I ritte antiche'', p. 351.</ref>
:''Signore, ferma qui, disse il [[cranio|teschio]], rotolando giù per la montagna.''<ref>La traduzione è in Apicella, ''I ritte antiche'', p. 351.</ref>
::{{spiegazione|Si dice quando si viene colpiti da una disgrazia.}}
*'''Signò', nu' peggio! {{sic|decette}} 'a capa 'e morte.'''<ref name=notnot>Citato in ''Tradizioni ed usi nella Penisola sorrentina'', p. 118.</ref>
:''Non peggio di così, Signore, disse il [[cranio|teschio]].''
::{{spiegazione|Si dice quando si viene colpiti da una disgrazia.}}
*'''Signò', nun pegge – recette 'a capa 'e morte! (E tu si 'a capa 'i morte e vuò nun pegge? – E mme ne putèvene fa {{sic|ffurmelle}})!'''<ref name=glissant/>
:''Signore, non peggio – disse il teschio! (E tu sei un teschio e vuoi non peggio? – chiede la tradizione popolare. Ed il teschio aggiunge: E potevano far di me anche dei bottoni di osso)!''<ref>In Apicella, ''I ritte antiche'', p. 351.</ref>
::{{spiegazione|Si dice quando si viene colpiti da una disgrazia.}}
*'''Simmo d' 'o buttone.'''<ref>Citato in Raffaele Viviani, ''Trentaquattro commedie scelte da tutto il teatro'', vol. I, I.L.T.E., 1957, [https://books.google.it/books?hl=it&id=r6AIAQAAMAAJ&dq=Simmo+d%27o+stesso+buttone.&focus=searchwithinvolume&q=buttone. p. 819].
:''Siamo del bottone.''
::{{spiegazione|Apparteniamo alla stessa combriccola.<ref name=heilig/>}}
*'''Smammuliarse.'''<ref>Citato in Altamura e D'ascoli, ''Lessico italiano-napoletano'', pp. 107, 195.</ref>
::{{spiegazione|Emanciparsi. Si dice del bambino che comincia muovere da solo i primi passi.}}
*'''So' asciute 'e statue 'e San Gennaro.'''<ref>Citato in ''I Proverbi di Napoli'', p. 366.</ref>
:''Sono uscite le statue di San Gennaro.''
::{{spiegazione|È incredibile: sono uscite di casa per passeggiare persone che non si vedono quasi mai.}}
*'''So' cicere si se coceno.'''<ref>Ctato in Rodolfo Pucino ''Il tressette {{small|nei tempi moderni e secondo le nuove tecniche. Massime aforismi detti e proverbi}}'', Alfredo Guida Editore, Napoli, 2005, [https://books.google.it/books?id=O3fL93ftfokC&lpg=PA89&ots=fZkJn_ina9&dq=&pg=PA89#v=onepage&q&f=false p. 89]. ISBN 88-7188-908-8</ref>
:''Sono ceci se si cuociono (se la cottura li rende edibili).''
::{{spiegazione|Aspettiamo che tutto si concluda bene prima di affermare con certezza che il buon esito è assicurato.}}
*'''So' comme 'e cuppine {{sic|cà}} nun aizano brore 'e maruzze.'''<ref>Citato in Isa Rampone Chinni e Tina Palumbo De Gregorio, ''La farmacia di Dio'', Rogiosi, 2011, [https://books.google.it/books?id=HC-pCwAAQBAJ&lpg=PA18&dq=&pg=PA18#v=onepage&q&f=false p. 18]</ref>
:''Sono come i mestoli che non sollevano brodo di lumache.''
::{{spiegazione|'''E cuppine ca n'aizano broro 'e maruzze'': gli avari.}}
*'''So' gghiuto comm<nowiki>'</nowiki>'o lavaturo.'''<ref name=cross/>
:''Sono "andato" come il lavatoio (che viene sturato).''
::{{spiegazione|Se ne lamenta chi è costretto a sperimentare uno dei possibili effetti spiacevoli di un'alimentazione disordinata: la sciolta.}}
*'''Sole 'mpierno.<ref>'''Mpierno'': a perpendicolo.</ref>'''<ref>Citato in Domenico Piccinni, ''Poesie napoletane'', Presso Saverio Starita, Napoli, 1826, [https://books.google.it/books?id=zygBinJanLkC&dq=&pg=PA163#v=onepage&q&f=false p. 163.]</ref>
:''Sole "in perno".''
::{{spiegazione|Il sole nel più splendente sfolgorio.}}
*'''Sona, ca piglie quaglie.'''<ref>Citato in [[Giambattista Basile]], ''Lu cunto de li cunti (Il Pentamerone): {{small|testo conforme alla prima stampa del MDCXXXIV}}'', con introduzione e note di [[Benedetto Croce]], pei tipi del Cav. V. Vecchi, Napoli, 1891, vol I, p. [https://it.wikisource.org/wiki/Pagina:Basile_-_Lu_cunto_de_li_cunti,_Vol.I.djvu/257 43].</ref>
:''Suona, che prendi [[quaglia|quaglie]].''
::{{spiegazione|Le quaglie non si lasciano attirare dai richiami del cacciatore: parla come vuoi, non ti ascolto, non cado nella trappola, non mi lascio invischiare dalle tue chiacchere. Non ci casca nessuno, sprechi fiato, parli al vento.}}
*'''{{NDR|'O}} Sorece nfuso a ll'uoglio.'''<ref name=opot>Citato in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 353.</ref>
:''Il topo bagnato nell'olio.''
::{{spiegazione|Una persona impomatata.}}
*'''Sott' 'a botta.'''<ref name=demi/>
:''Sotto la botta.''
::{{spiegazione|Immediatamente.}}
*'''{{NDR|'O}} Spallettone.'''<ref>Citato in Salvatore Landolfi, ''Napoli e i suoi colori'', [https://books.google.it/books?id=-lP_CwAAQBAJ&lpg=PA1&dq=Salvatore%20Landolfi&hl=it&pg=PT84#v=onepage&q=spallettone&f=false p. 84].</ref>
::{{spiegazione|Condivide con Dio un attributo: l'onniscienza. Persuaso di dominare infallibilmente tutti i campi del sapere, investitosi della missione di largire a tutti i costi la sua sapienza, la esegue con zelo infaticabile, implacabile, trasformandosi in un autentico flagello: inutile opporglisi, nulla lo farà mai desistere dall'intervenire d'autorità nelle altrui conversazioni, dal prodigare con illimitata generosità consigli non richiesti né graditi.}}
*'''Sparà a brenna (vrenna).'''<ref>Citato in Volpe, ''Vocabolario napolitano-italiano tascabile'', p. 406.</ref>
:''Sparare a crusca.''
::{{spiegazione|Avere esito vano ed infelice, andare al nulla, essere perduto.<ref>La spiegazione è in ''Vocabolario napolitano-italiano tascabile'', p. 406.</ref>}}
*'''Spàrterse 'a cammìsa 'e Cristo.'''
:''Spartirsi la [[camicia]] di [[Cristo]].''
::{{spiegazione|Dividersi qualcosa guadagnata disonestamente.<ref name=Am79/>}}
*'''Sparterse 'o suonno.'''<ref>Citato e spiegato in [[Salvatore Di Giacomo]], ''Poesie'', [https://books.google.it/books?id=aYxaAQAAQBAJ&lpg=PT544&dq=&pg=PT544#v=onepage&q&f=false p. 544]</ref>
:''Dividersi il sonno.''
::{{spiegazione|Fare vita comune.}}
*'''{{NDR|'O}} Spavo ncerato.'''<ref>Citato in ''Lu Trovatore'', 1866, [https://books.google.it/books?id=l2YLpbAOTIUC&dq=lu%20truvatore&hl=it&pg=PA3#v=onepage&q=spavo&f=false p. 3] </ref>
:''Spago incerato.''
::{{spiegazione|''Pigliarse 'o spavo 'ncerato'': farsi carico di un compito, di un'azione complicata, lunga e fastidosa.}}
*'''Sperì comme a nu cane.'''<ref>Citato in ''Passatempi musicali, {{small|[[Guglielmo Cottrau|Guillaume Cottrau]] e la canzone napoletana di primo '800}}'', a cura di Pasquale Scialò e Francesca Seller, Guida, Napoli, 2013. ISBN 978-88-6666-201-3, [https://books.google.it/books?id=owlvMArEkqgC&lpg=PA1&dq=Scial%C3%B2%20Seller&hl=it&pg=PA259#v=onepage&q&f=false]</ref>
:''Desiderare avidamente come un [[cane]].''
::{{spiegazione|Struggersi dal desiderio senza poterlo appagare.}}
*'''Spià 'na cosa.'''<ref>Citato in ''TuttoTotò'', p. 92.</ref>
:''"Spiare'', domandare una cosa. ''T'aggia spià 'na cosa'' (Ti devo chiedere una cosa).
*'''Spilapippa.'''<ref>Citato in ''I pirati spagnuoli melodramma in due atti'', [https://books.google.it/books?id=wVdX3BcL2kIC&dq=Gaetano%20Micci%2C%20%E2%80%8EEnrico%20Petrella%2C%20%E2%80%8EGiovanni%20Zoboli&hl=it&pg=PA26#v=onepage&q=spilapippa&f=false p. 26.]</ref> o '''Spilapippe.'''<ref>Citato in Melania G. Mazzucco, ''Vita'', tradotto da Virginia Jewiss, Picador, New York, [https://books.google.it/books?id=vpG8UpLKDgEC&lpg=PP1&dq=Melania%20G.%20Mazzucco%20a%20novel&hl=it&pg=PA153#v=onepage&q&f=false p. 153].</ref>
:''Sturapipa. Scovolino per pipa.''
::{{spiegazione|Persona molto magra e longilinea.}}
*'''Spogliampise.'''<ref>Citato in Giambattista Basile, ''The Tale of Tales'', Penguin Books, New York, [https://books.google.it/books?id=8jI6CQAAQBAJ&lpg=PP1&dq=The%20Tale%20of%20Tales&hl=it&pg=RA3-PA17#v=onepage&q&f=false p. 17]</ref>
:''"Spogliaimpiccati".''
::{{spiegazione|Uomo totalmente privo di scrupoli, avido, disonesto, ladro senza limite. Fino al punto di non esitare a spogliare anche gli impiccati, derubandoli dei loro abiti per rivenderli.}}
*'''Spuglià a ssan Giacchìno pe' vvestì a ssant'Antuóno.'''
:''Spogliare [[san Gioacchino]] per vestire sant'Antonio.''
::{{spiegazione|Danneggiare qualcuno per favorire altri.<ref name=Am79/>}}
*'''Spurtiglione<ref>Dalla forma obliqua ''vespertilione'' del latino: ''vespertilio'', pipistrello, con aferesi del ''ve''. {{cfr}} ''Rivista di filologia e di istruzione classica'', [https://archive.org/stream/rivistadifilolo32unkngoog#page/n111/mode/2up/search/vespertillus p. 94].</ref>.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 400.</ref>
:''Pipistrello, nottola.''
::{{spiegazione|Di chi ronzi attorno per sapere i fatti degli altri, Bracone, Fiutone.<ref>La spiegazione è in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 400.</ref> '''Fare lo sportiglione.'''<ref>Citato in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 360.</ref> (''Fà 'o spurtiglione'', fare il pipistrello): Ronzare spiando.<ref>La spiegazione è in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 360.</ref>}}
*'''Spustà c"a vocca.'''<ref name=tongue>Citato in Manlio Cortelazzo, ''I dialetti italiani. {{small|Storia, struttura, uso}}'', Utet, Torino, 2002, [https://books.google.it/books?id=ujJBAQAAIAAJ&q=spust%C3%A0+c%27a+vocca&dq=spust%C3%A0+c%27a+vocca&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwjBqrX9uevqAhUCHHcKHTaYDO4Q6AEwAXoECAUQAg p. 647].</ref>
:''Spostare con la bocca.''
::{{spiegazione|Deviare dal corretto ed educato parlare. Parlare in modo offensivo, parlare in modo volgare e / o offensivo. Offendere. '''Nun spustà c<nowiki>'</nowiki>'a vocca''':<ref name=tongue /> non offendere, stai attento a come parli, bada a come parli.}}
*'''Squacquaracchiarse.'''<ref>Citato in Andreoli, '''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 401.</ref>
:''Sedere a gambe larghe, stare stravaccato.''
*'''Squaglia sole.'''<ref>Citato in Giovanni Canestrini, ''Fauna d' Italia'', parte III, ''Pesci'', Dottor Francesco Vallardi Tipografo-Editore, Milano, [https://books.google.it/books?id=kFH57vmdkjAC&dq=&pg=PA194#v=onepage&q&f=false p. 194].</ref>
::{{spiegazione|Anche Squagliasole o Pesce bannera (Pesce bandiera): Trachipterus Taenia (Trachittero Tenia)}}
*'''Stà a dduie dint<nowiki>'</nowiki>'o stesso gallenaro.'''<ref name=losdos>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 103.</ref>
:''Stare in due nello stesso pollaio.''
::{{spiegazione|Aver concorrenti in una impresa.<ref>La spiegazione è in ''C'era una volta Napoli'', p. 103.</ref>}}
*'''Stà' [[w:alleluja|alleluia]]!'''<ref>Citato in Altamura e Giuliani, p. 360.</ref>
:''Stare alleluia!''
::{{spiegazione|Essere completamente [[ubriachezza|ubriachi]], con grande gioia e allegria, come se si dispiegasse un canto di esultanza a Dio.}}
*'''Stà buono mpurpato.'''<ref>Citato in [[Eduardo Scarpetta]], ''Quinnece solde so cchiù assaje de semilia lire: {{small|ossia, Pulicenella e Sciosciammocca mbrogliate nfra no portafoglio ricco e n'auto pezzente.}}'', Pironti, Napoli, 1909, [https://books.google.it/books?hl=it&id=3Us-AAAAIAAJ&dq=mpurpato+denare&focus=searchwithinvolume&q=mpurpato+], p. 54.</ref>
:''È ben imbevuto, intriso.''
::{{spiegazione|'''E denare'', di soldi. ''Stà buono mpurpato 'e denare'' E ben "imbevuto", "intriso" di soldi: è pieno di soldi, ricchissimo, sesterziatissimo.}}
*'''Stà c' 'o còre int' ô zzùccaro.'''<ref>Citato in ''Modern Etymological Neapolitan-English Vocabulary'', p. 272.</ref>
:''Stare col cuore nello zucchero.''
::{{spiegazione|Essere al colmo della felicità, essere al settimo cielo.}}
*'''Stà comm'a na Pasca.'''<ref>Citato in ''Ll'ode de Q. Arazio Fracco '', p. 458.</ref>
:''Stare come una Pasqua.''
::{{spiegazione|Godere di ottima, florida salute.}}
*'''Stà' comm'a 'o diavulo e l'acqua santa.'''<ref name=mèrevolage/>
:''Stare come il diavolo e l'acqua santa.''
::{{spiegazione|Non potersi assolutamente soffrire. Essere in forte ed insanabile contrasto.}}
*'''Sta' 'mbrugliato {{sic|comm'a}} nu sarto ch'ha pigliat' 'e mesure a nu scartellato e nun sape chiù {{sic|canòscere}} 'o quart' 'e nanze e chill' 'e reto.'''<ref>Citato in ''Del parlar napoletano'', p. 49.</ref>
:''Essere confuso come un sarto che ha preso le misure ad un gobbo e non sa più riconoscere, distinguere il quarto anteriore (di davanti) e quello posteriore (di dietro).''
*'''Stà naso e vocca.'''<ref>Citato in ''Dictionary: English-Neapolitan; Neapolitan-English'', [https://books.google.it/books?id=KYSUBgAAQBAJ&lpg=PP1&hl=it&pg=PA26#v=onepage&q&f=false p. 26.]</ref>
:''Stare naso e bocca.''
::{{spiegazione|Essere molto vicino.}}
*'''Stà niètto comm'a vacìle 'e varvièro.'''<ref name=toscodueseisei/>
:''Essere pulito come il bacile del barbiere''.
::{{spiegazione|Dare l'impressione di essere ricchi, ma in realtà non avere il becco di un quattrino. Si riferisce ad una bacinella che usavano i barbieri.}}
*'''Stà provvìsto comm'a lèpore 'e còda.'''<ref name=toscodueseisette>Citato in Tosco, p. 267.</ref>
:''Star provvisto come la lepre (è provvista) di coda''.
::{{spiegazione|Avere pochi peli a livello di barba.}}
*'''Sta schiaranno iuorno 'a Afragola.'''<ref>Citato in ''I Proverbi di Napoli'', p. 373.</ref>
:''Sta facendo giorno ad Afragola.''
::{{spiegazione|(detto per prendere in canzonatura, con ironia o con sarcasmo) Ma ancora non ti accorgi, possibile che non vedi che ormai è tardi, troppo tardi per fare questa cosa? (Ad Afragola il sole sorge più tardi di Napoli).}}
*'''Sta sempe c’ ’a capa ’a pazzia.'''<ref>Citato in ''Poesie napoletane'', p. 383.</ref>
:Letteralmente: ''Sta sempre con la testa a gioco, a scherzo.''
::{{spiegazione|Ha sempre voglia di giocare, scherzare. È un buontempone, un giocherellone, un mattacchione.}}
*'''Stamm' tutt' sott' 'o cielo.'''<ref>Citato in Enrico Salvatori, ''Stamm' tutt' sott' 'o cielo. {{small|Appunti su una città cresciuta (follemente) tra due vulcani}}'', Reality Book, 2016, [https://books.google.it/books?id=VrAwvgAACAAJ&dq=Stamm%27+tutt%27+sott%27+%27o+cielo&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwjw_umK0pDiAhUOCuwKHWphBrAQ6AEIKDAA]</ref>
:''Stiamo tutti sotto il cielo.''
::{{spiegazione|Nessuno può considerarsi assoluto padrone della propria sorte rimessa com'è alla volontà di una Forza superiore. La condizione dell'uomo è e resta costitutivamente incerta, precaria e fragile.}}
*'''Stann’ cazz’ e cucchiar.'''<ref>Citato in ''[https://napolipiu.com/lo-sai-perche-si-dice-stann-cazz-e-cucchiar Napolipiù.com]'', 24 novembre 2015.</ref>
:''Stanno (sempre appaiati come) il secchio per la calcina e la cazzuola.''
::{{spiegazione|''Stanno cazza e cucchiara'': si dice di due due amici che formano un amalgama perfetto, che stanno insieme sempre, inseparabili.}}
*'''Statte buono.'''<ref>Citato in Pasquale Altavilla e Giacomo Marulli, ''L'appassionate de lo romanzo de zio Tom'', vol. V, Dalla tipografia de' Gemelli, Napoli, 1853, [https://books.google.it/books?id=19JuHyI565gC&dq=&pg=PA37#v=onepage&q&f=false].</ref>
::{{spiegazione|Arrivederci (congedandosi da una persona).}}
*'''Stateve buono.'''<ref>Citato in ''Commedie di Francesco Cerlone'', Vol. XVIII, Napoli, 1785, [https://books.google.it/books?id=cujF77dSxA0C&dq=&pg=PA82#v=onepage&q&f=false p. 72].</ref>
::{{spiegazione|Arrivederci (congedandosi da più persone, o da una persona con un più formale Voi di cortesia).}}
*'''Steveme scarze a chiaveche!'''<ref>Citato in Alessandro Siani, ''Troppo napoletano'', [https://books.google.it/books?id=3rK4CgAAQBAJ&lpg=PT84&dq=quant'%C3%A8%20bello%20parigge&hl=it&pg=PT85#v=onepage&q&f=false]</ref>
:''Eravamo a corto (scarsi) di mascalzoni (fogne)!''
::{{spiegazione|(Detto con ironia a persona che - non gradita, non aspettata - sopraggiunge) Benvenuto, ci mancavi solo tu!}}
*'''Stracciacannarone.'''<ref>Citato in Vincenzo Tenore e Giuseppe Antonio Pasquale, ''Compendio di botanica, {{small|Ordinato specialmente alla conoscenza delle piante utili più comuni}}'', Dr. V. Pasquale Editore, Napoli, 1870<sup>3</sup>, [https://books.google.it/books?id=v0-evzTCuE0C&dq=&pg=PA429#v=onepage&q&f=false, p. 429].</ref>
:''"Straccia-gola-ed-esofago".''
::{{spiegazione|[[w:Sonchus asper|Sonchus asper]] e [[w:Sonchus oleraceus|Sonchus oleraceus]].}}
*'''Strascina-facenne.'''<ref>Citato in ''Napoli dentro e... Napoli fuori'', Adriano Gallina Editore, Napoli, stampa 1990, p. 419.</ref> o '''Strascinafacènne.'''<ref>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 126.</ref>
:''"Trascinafaccende"''
::{{spiegazione|Chi su commissione di altre persone si interessa del disbrigo di pratiche legali, burocratiche, amministrative e simili. Faccendiere. Addetto alla segreteria di un avvocato. / In passato procacciatori di clienti per avvocati. Poveri e senza istruzione attendevano nell'atrio del tribunale qualche pastore della provincia di Campobasso o montanari dell'Abruzzo e, conducendoli in giro per le sale del Palazzo di Giustizia, li attiravano col miraggio dell'impunità<ref>{{cfr}} ''C'era una volta Napoli'', p. 126.</ref>.}}
*'''Stregnere i panne ncuollo a uno.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 408.</ref>
:''Stringere i panni addosso ad una persona.''
::{{spiegazione|Incalzare qualcuno ragionando, metterlo alle strette.}}
*'''Streppone 'e ffescena.'''<ref>Citato in Vincenzio De Ritis, ''Vocabolario napoletano lessigrafico e storico'',[https://books.google.it/books?id=HRK5Tw5COm0C&pg=P61 p. 61].</ref>
:''Sterpo di fescina.''<ref>Fescina: paniere di forma conica per la raccolta di fichi ed uva. Per la sua conformazione non può reggersi da solo ma deve essere appoggiato a qualcosa o sospeso. {{cfr}} ''Vocabolario napoletano lessigrafico e storico'', p. 61, Napoli, Dalla Stamperia Reale, 1845.</ref>
::{{spiegazione|Uomo dal carattere molto debole.}}
*'''Stròppole pe' sprattichi' 'a lingua.'''<ref>Citato in Luigi Molinaro del Chiaro, ''Canti popolari raccolti in Napoli. {{small|Con varianti e confronti nei varii dialetti}}'', Libreria Antiquaria Luigi Lubrano, Napoli, [1916]<sup>2</sup>, [https://archive.org/details/cantipopolarirac00moliuoft/page/18/mode/2up p. 19].</ref>
:''Sciocchezze, bagattelle per impratichire, esercitare, addestrare la lingua.''
::{{spiegazione|Gli scioglilingua.}}
*'''Strucchiomacchio.'''<ref>Citato in Renato De Falco, ''Alfabeto napoletano'', [https://books.google.it/books?hl=it&id=FKYdAQAAIAAJ&dq=sturcio+masculo&focus=searchwithinvolume&q=coloritissimo p. 453].</ref>
::{{spiegazione|Bevanda particolarmente gustosa e piacevole.}}
*'''Strùmmolo scacato.'''<ref name=trtt>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 13.</ref>
:''Letteralmente: trottola isterilita.''
::{{spiegazione|Trottola che per un lancio errato o perché difettosa ruotava male, arrestandosi piegata di lato dopo pochi giri (si diceva, in tal caso che: '''{{NDR|'o}} strummolo scacava'''<ref name=trtt/>, paragonandola ad una gallina che, isterilita, cessava di deporre uova<ref name=strobylos>{{cfr}} ''C'era una volta Napoli'', p. 13.</ref>. '''Seta'''<ref name=trtt/>era invece detta la trottola dalla perfetta, morbida, blanda rotazione di durata superiore a tutte le altre.<ref name=strobylos/>}}
*'''Strunzià.'''<ref>Citato in ''Dictionary: English-Neapolitan; Neapolitan-English'', [https://books.google.it/books?id=KYSUBgAAQBAJ&lpg=PP1&hl=it&pg=PA24#v=onepage&q&f=false p. 24]</ref>
::{{spiegazione|Prendere in giro, ingannare, buggerare.}}
*''''Stu ventariello ca a tte t'arrecrea, a mme me va 'nculo!'''<ref>Citato in ''Comme se penza a Nnapule'', p. 403.</ref>
:''Questo venticello, questa brezzolina, questo gentil zefiretto che tanto ti fa godere, a me, invece, va lì... dove non batte il sole!''
::{{spiegazione|Una vaga e soave auretta, eppure... refrigerio e sollievo per uno, malanni assicurati per l'altro. La medesima situazione può essere per alcuni gradevole e vantaggiosa, per altri un danno e un tormento.}}
*'''Stuort o muort.'''<ref>Citato in Autori Vari, ''La giusta parte'', a cura di Massimo Gelardi, Caracò, 2012, [https://books.google.it/books?id=62BZAwAAQBAJ&lpg=PT19&dq=stuort%20o%20muort&hl=it&pg=PT19#v=onepage&q&f=false] ISBN 978-88-97567-02-8</ref>
:''Storto o morto.''
::{{spiegazione|Bene o male; lo si voglia o meno.}}
*'''Subbrettià.'''<ref>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 64.</ref>
:''Sorbettare.''
::{{spiegazione|Darci dentro spesso e di gusto a consumare, essendone particolarmente golosi, sorbetti.}}
*'''Sudà gnostra.'''<ref>Citato in Nicola Vottiero, ''Lo specchio della cevertà'', Nne la Stamparia de Giuseppe Maria Porciello, Napoli, 1789, [https://books.google.it/books?id=qJzFALBLBLIC&dq=sud%C3%A0%20gnostra&hl=it&pg=PA44#v=onepage&q&f=false p. 44.]</ref>
:''Sudare inchiostro''
::{{spiegazione|Spremersi le meningi, stillarsi il cervello, sottoporsi ad un faticoso lavoro mentale.}}
*'''Sunare<ref>In forma corrente: Sunà'</ref> u pianefforte.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 298.</ref>
:''Suonare il pianoforte.''
::{{spiegazione|Rubare (scioltezza di mano, vellutata leggerezza, impalpabile tocco da virtuoso del pianoforte, nell'esecuzione dell'atto criminoso, messe in piena, icastica evidenza nella locuzione).}}
*'''Sunnarse 'o tramme elettrico.'''<ref>Citato in Mimmo Carratelli, ''Slogan salotti divette'', in ''la Repubblica.it'' Archivio del 07. 04. 2008.</ref>
:''Sognarsi il tram elettrico.''
::{{spiegazione|Illudersi di poter conseguire un obiettivo fuori portata. Desiderare l'irrealizzabile, l'impossibile. All'epoca in cui si diffuse questa espressione la trazione a cavallo era la sola disponibile per i trasporti pubblici.}}
*'''Surco commoglia surco.'''<ref>Citato in D'ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 369.</ref>
:''[[debito|Solco]] copre solco.''
::{{spiegazione|Un debito grosso più grande ne copre uno vecchio.<ref>Spiegazione in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 369.</ref>}}
*'''{{NDR|'O}} [[w:Susamielli|Susamiéllo]].'''<ref>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 52.</ref>
::{{spiegazione|Dolce natalizio a forma di esse a stampatello, si preparava già nell'antica Atene con sesamo, miele ed altri ingredienti. Fu importato a Napoli dagli Ateniesi circa venticinque secoli fa. ''Susamiello'' è anche detta una persona magra e di bassa statura.<ref>{{cfr}} ''C'era una volta Napoli'', p. 52.</ref>}}
==T==
*'''T'a fai cull'ova, 'a trippa.'''<ref>Citato in [[Luciano De Crescenzo]], ''Ti porterà fortuna. Guida insolita di Napoli'', Mondadori, [https://books.google.it/books?id=GHNdBAAAQBAJ&lpg=PP1&dq=Ti%20porter%C3%A0%20fortuna&hl=it&pg=PT110#v=onepage&q&f=false p. 110].</ref>
:''Te la cucini con le uova la trippa.''
::{{spiegazione|Queste frattaglie, in sé non appetibili, te le prepari con le uova per rendertele più gustose. Vale a dire: ora datti da fare e trova il modo di tirati fuori da questa situazione difficile, ingrata, rischiosa, negativa in cui sei andato a ficcarti.}}
*'''T'aggio canusciuta, 'mbrellino 'e seta mia.'''<ref name=πόρνη/>
:''Ti ho conosciuta, parasole di seta mio.''
::{{spiegazione|''Mbrellino 'e seta'': "passeggiatrice", "cortigiana". Quindi: ora so che non mi sei fedele, non mi inganni più, vedo bene chi sei veramente.}}
*'''T'hê a fà benedicere da nu prevete ricchione<ref>Occorre tener presente che questo termine reca in sé l'impronta di una concezione svalutativa dell'omosessualità molto diffusa in passato ed ha pertanto una connotazione fortemente offensiva. Di conseguenza, non può e non deve essere mai impiegato, in un normale contesto comunicativo, per riferirsi in modo neutro all'omosessualità.</ref>.<ref>Citato in Aurelio Fierro, ''Grammatica della lingua napoletana'' Rusconi Libri, 1989, [https://books.google.it/books?hl=it&id=UAldAAAAMAAJ&dq=benedicere+%27a+%27nu+prevete+ricchione&focus=searchwithinvolume&q=+prevete+ricchione p. 140].</ref>'''
:''Devi farti benedire da un prete pederasta.''
::{{spiegazione|Sei talmente sfortunato, tutto ti va così male, che hai bisogno di farti impartire una benedizione, e una benedizione particolarmente efficace.}}
*'''T'hê 'a sèntere 'na messa a panza all'aria.'''<ref>Citato in ''Mannaggia Bubbà'', p. 138.</ref>
:''Devi sentirti una messa a pancia all'aria.''
::{{spiegazione|Si augura allo sventurato di presenziare ad una messa - l'ultima - in posizione orizzontale, con il ventre rivolto al soffitto del luogo di culto; vale a dire composto in rigido decubito supino all'interno di una cassa realizzata all'uopo per la solenne occasione.}}
*'''{{NDR|'O}} Tagliere.'''<ref name=codex/>
:''Nella parlesia:''<ref name=spikkesia/>''il violino.''
*'''Tanno tanno.'''<ref>Citato in ''Lu Trovatore, Giornale-Spassatiempo, 1867'', [https://books.google.it/books?id=DVdgeO_gTcUC&dq=sciucquaglie&hl=it&pg=PT462#v=onepage&q&f=false]</ref>
::{{spiegazione|Immediatamente.}}
*'''Tanno pe tanno.'''<ref>Citato in ''Lo Cuorpo de Napole e lo Sebbeto'', 1864, p. 507.</ref>
::{{spiegazione|All'istante, lì per lì.}}
*'''Tant'anne dint'ê saittelle... e quando addiviente zoccola!?'''<ref>Citato in Luciano Passariello, ''[http://www.ilmessaggioteano.net/tantanne-dinte-saittelle-e-quanno-addiviente-zoccola/ Tant'anne dint'ê saittelle... e quando addiviente zoccola!?]'', ''ilmessaggioteano.net'', 22 settembre 2012.</ref>
:''(Bazzichi da) tanti anni nelle fogne... e quando diventerai ratto!?''
::{{spiegazione|È una critica dell'inettitudine, della negligenza: sono tanti anni che fai pratica, che ascolti questi insegnamenti, ma quando ti deciderai ad imparare, a mettere in pratica quello che ti è stato insegnato?!}}
*'''Tanto te vengo appriesso, fino a che te coglio: duorme,''' patella''', ca rancio veglia.'''<ref>Citato in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 432.</ref>
:''Ti sto alle costole (ti vengo dietro tanto), ti tallono tanto finché ti prendo: dormi, [[Patella (zoologia)|patella]], che granchio veglia.''
::{{spiegazione|Dormi pure fra due guanciali, pensa pure di averla fatta franca; ma ti illudi, ti sto incollato e prima o poi faremo i conti.}}
*'''Tarantella.'''<ref>Citato in ''Lo Cuorpo de Napole e lo Sebbeto,'', 1863, p. 154.</ref>
::{{spiegazione|Situazione complicata, intricata, difficile e, in fondo, poco seria. Si potrebbe per esempio dire a chi si costringe o ci costringe all'ennesima tribolazione da idioti per ovviare alle conseguenze intricate di un problema in sé stupido o facilmente evitabile: ''E chesta è n'ata tarantella!'' E questa è ancora un'altra complicazione idiota! (Fai più attenzione! È ormai ora di darsi una regolata!)}}
*'''Te faccio correre pé Vicenzone.'''<ref>Citato in ''Del parlar napoletano, {{small|Manualetto per tutti}}'', Colonnese Editore, Napoli, 1997, p. 79.</ref>
:''Ti faccio correre per [[Besançon]].<ref>I titoli di credito da riscuotere obbligatoriamente ed indilazionabilmente venivano in gran parte inoltrati a Besançon. {{cfr}} ''Del parlar napoletano'', p. 79.</ref>''
::{{spiegazione|Vedrai quel che ti farò passare...: ti insegno io a comportarti correttamente.}}
*'''Te manno 'e Pellegrini!'''<ref>Citato in ''Ariel'', vol. XVII, Edizioni 2-3, Bulzoni, Roma, 2002, p. 251, [https://books.google.it/books?hl=it&id=kQ4qAQAAIAAJ&dq=Te+manno+e+Pellerini&focus=searchwithinvolume&q=manno+Pellerini]</ref>
:''Ti mando all'Ospedale Pellegrini!''
::{{spiegazione|Te le suono di santa ragione!}}
*'''Te mardíco a zizze storte!'''<ref>Citato in Luciano Galassi, ''Mannaggia Bubbà, {{small|interiezioni, imprecazioni e invettive napoletane}}'', Kairos Edizioni, Napoli, 2012, p. 116. ISBN 978-88-98029-03-7</ref> '''Te mmardico a zizze storte.'''<ref>Citato in ''Lo corzaro, {{small|commeddia pe mmuseca da rappresentarese a lo Teatro nuovo ncoppa Toleto St'Autunno de st'Anno 1726}}'', Agnolo Vocola, Napoli, [https://books.google.it/books?id=aMjACy5Ui7kC&dq=Lo%20corzaro%20commeddia&hl=it&pg=PA25#v=onepage&q&f=false p. 25].</ref>
:''Ti maledico a mammelle storte!'' (quasi a volerle immaginariamente ripiegare per rinnegarle.<ref name=tescanosco>{{cfr}} ''Mannaggia Bubbà'', p. 116.</ref>)
::{{spiegazione|Un figlio o una figlia che con la sua condotta aveva dato alla madre un forte dispiacere poteva essere colpito da questa maledizione, la più grave che una madre potesse pronunciare.<ref name=tescanosco/>}}
*'''Te pare sempe che 'o culo t'arrobba 'a cammisa.'''<ref>Citato in Volpe, ''Vocabolario napolitano-italiano'', p. 89.</ref>
:''Ti sembra sempre che il sedere ti rubi la camicia.''
::Sei veramente gretto, micragnoso, sordidamente avaro.
*'''Te pozza piglià Patano.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 285.</ref>
:''Ti possa prendere Patano.''<ref>Patano è il cognome di un famoso [[W:|monatto]] del XVIII° secolo. {{cfr}} Andreoli, p. 285.</ref>
::{{spiegazione|Imprecazione: Che ti colga la peste. Che tu possa morire.}}
*'''Te saccio piro.'''<ref>Citato in ''Lo Cuorpo de Napole e lo Sebbeto'', 1962, anno III, parlata 359, 29 dicembre 1962, p. 1436.</ref>
:''Ti so pero.''
::{{spiegazione|Eri pero nel mio orto, non davi frutti e sei stato abbattuto. Ora che sei una statua sacra faresti miracoli? So fin troppo bene chi sei: proprio a me vorresti darla a bere?}}
*'''Te tengo appiso all'urdemo buttone d' 'a vrachetta.'''<ref>Citato in ''I Proverbi di Napoli'', p. 392.</ref>
:''Ti tengo appeso all'ultimo bottone della [[pantaloni|patta]].''
::{{spiegazione|Per me sei l'ultima persona al mondo.<ref>La spiegazione è in ''I Proverbi di Napoli'', p. 392.</ref>}}
*'''Te tengo stampato 'ncuorpo!'''<ref>Citato in Mario Santanelli, ''Uscita di emergenza, {{small|Beati i senzatetto perché vedranno il cielo}}'', presentazione di Nello Mascia, Alfredo Guida Editore, Napoli, 1999. ISBN 88-7188-305-5, [https://books.google.it/books?id=76Pa8UgPMCkC&lpg=PP1&dq=Manlio%20Santanelli&hl=it&pg=PA44#v=onepage&q&f=false p.44]</ref>
:''Tenere stampato, come impresso nel proprio corpo.''
::{{Spiegazione|Conoscere alla perfezione una persona o una cosa. "So perfettamente che tipo di persona sei, non puoi nasconderti, non me la dai a bere, non abbocco!"}}
*'''Te veco, e te chiagno.'''<ref>Citato in ''Il licantropo volgarmente detto lupo menaro con Pulcinella bersaglio d'un morto, rivale dell'eco, e spaventato dalle larve nella tomba d'un militare'', Napoli, 1840, [https://books.google.it/books?id=QkpD_ObGJRMC&dq=veco%20e%20chiagno&hl=it&pg=PA36#v=onepage&q&f=false p. 36.]</ref>
:''Ti vedo e ti piango.''
::{{spiegazione|Sento compassione per te, temo per quel che sarà di te.}}
*'''Ten 'o core int'o zucchero.'''<ref>Citato in Amabile Giusti, ''La donna perfetta'', Mondadori, [https://books.google.it/books?id=LGBvBgAAQBAJ&lpg=PT70&dq=%E2%80%98o%20core%20d'int'%20o%20zucchero&hl=it&pg=PT70#v=onepage&q&f=false p. 70]</ref>
:''Ha il cuore nello zucchero.''
::{{spiegazione|Tené 'o core int'o zucchero: Essere al culmine, nel pieno della gioia, della felicità. Essere al settimo cielo.}}
*'''Tené 'a capa fresca.'''<ref>Citato in ''Manuale di napoletanità'', [https://books.google.it/books?id=aKqXGBrfvZoC&newbks=1&newbks_redir=0&lpg=PA10&dq=&pg=PA10#v=onepage&q&f=false p. 10].</ref>
:''Avere la testa fresca.''
::{{spiegazione|''Tené 'a capa fresca'': essere del tutto spensierati perché sollevati da ogni problema materiale o per innata disposizione d'animo. Al sempre lieto, fortunato possessore di simile "capa" – che in mancanza di più gravi pensieri si trastulla in piena delizia nelle più futili bagattelle – si può ben dire, rivolgendogli un complimento ironico: ''Biato a tte ca tiene 'a capa fresca, i' tengo 'e lappese a quadriglié ca m'abballano pe' ccapa.'': Beato te che non hai nulla di cui preoccuparti, io sono angustiato e tormentato da mille preoccupazioni che si agitano nella testa.}}
*'''Tene' 'a capa sulo pe' spàrtere 'e recchie.'''<ref name=nose/>
:''Avere la testa solo per separare le orecchie.''
::{{spiegazione|Non avere cervello, essere completamente stupidi.}}
*'''Tené 'a cazzimma d'<nowiki>'</nowiki>e papere australiane.'''<ref>Citato da Raffaele Bracale, in [http://guide.supereva.it/campania_i/interventi/2010/05/che-cosa-e-la-cazzimma Che cosa e' la "cazzimma"?], ''guide. supereva.it''</ref>
:''Avere la [[cazzimma]] delle papere australiane.''
::{{spiegazione|Avere la cazzimma. Il riferimento alle papere australiane è solo un'aggiunta divertente senza significato.}}
*'''{{sic|Tenè}} 'a grazia d' 'o miedeco.'''<ref name=Aesculapius />
:''Avere le buone maniere del medico.''
::{{Spiegazione|Non averne affatto.}}
*'''Tene' 'a neva 'int' 'a sacca.'''<ref name=nose/>
:''Avere la neve in tasca.''
::{{spiegazione|Avere fretta.}}
*'''Tène 'a panza azzeccata cu' 'e rine.'''<ref name=glue>Citato in ''Del parlar napoletano'', p. 34</ref>
:''Ha la pancia incollata ai reni.''
::{{spiegazione|Ḕ dimagrito. Impiegato anche come iperbole.}}
*'''''Tené 'a panza a 'o sole.'''''<ref name=sunbelly>Citato in ''Napoli, punto e basta?'', p. 650.</ref>
:''Tenere la pancia al sole.''
::{{spiegazione|Rimedio cui si ricorreva in passato per resistere ai crampi della fame.<ref name=bellysun>{{cfr}}''Napoli, punto e basta?'', p. 650.</ref>}}
*'''Tene 'a parola superchia.'''<ref>Citato in Ledgeway, p. 539.</ref>
:''Ha la parola soverchia, superflua.''
::{{spiegazione|Si dice di chi parla senza misura, logorroicamente, di chi in modo saccente vuole a tutti i costi, con argomenti futili, inconsistenti prevaricare, dire un'ultima parola – una parola superflua perché insulsa – in ogni discussione.}}
*'''Tene 'a saraca 'int' 'a sacca.'''<ref>Citato in Mauro Montacchiesi, ''Humanae Historiae'', Aletti Editore, [https://books.google.it/books?id=PWdWAwAAQBAJ&lpg=PT280&dq=saraca%20sacca&hl=it&pg=PT280#v=onepage&q&f=false p. 280].</ref>
:''Ha l'[[aringa]] in tasca.''
::{{spiegazione|Nasconde qualcosa, non la dice tutta.<ref>Spiegazione in ''Humanae Historiae'', p.280.</ref> ''Tené 'a saraca 'int' 'a sacca'', avere l'aringa in tasca: Essere irrequieti, aver fretta, manifestare inquietudine, impazienza come se si avesse in tasca una maleodorante aringa di cui ci si debba disfare al più presto; in realtà perché si nasconde un incofessabile segreto.}}
*'''Tene 'a terócciola 'mmocca.'''<ref>Citato in Viviani, ''Teatro'', II, p. 97.</ref>
:''Ha la carrucola in bocca.''
::{{spiegazione|Quando parla ricorda la scia sonora stridula e monotona che accompagna il ruotare della carrucola azionata dalla fune: chiacchiera ininterrottamente con una monotona, fastidiosa logorrea.}}
*'''Tené 'a zeppola mmocca.'''<ref>Citato in Erwin e Fedele, ''Dictionary: English-Neapolitan; Neapolitan-English'' p. 143.</ref>
:''Avere la zeppola in bocca.''
::{{spiegazione|Balbettare.}}
*'''Tene cchiù corna ca<ref>Cà, refuso, nella fonte.</ref>‘nu cato ’e maruzze.'''<ref>Citato in Isa Rampone Chinni e Tina Palumbo De Gregorio, ''La farmacia di Dio'', Rogiosi Editore, [https://books.google.it/books?id=HC-pCwAAQBAJ&lpg=PA16&dq=&pg=PA16#v=onepage&q&f=false p.16].</ref>
:''Ha più corna di un secchio (pieno) di lumache.''
::{{spiegazione|È vittima di una moglie inappagabile, non univira e assai trasgressiva che si concede, con libera spregiudicatezza, varie, frequenti, abbondanti, cospicue, copiosissime, innumerevoli eccezioni al ferreo, (forse un po' plumbeo), obbligo di osservanza della fedeltà coniugale.}}
*'''Tené' chiuóve<ref>Avere chiodi.</ref> a balùffe.'''<ref>Citato in Sergio Zazzera, ''Dizionario napoletano'', p. 100.</ref>
::{{spiegazione|Avere soldi a iosa, essere ricchissimo.}}
*'''Tene' 'e làppese a quadriglié<ref>Dal latino: ''Lapis quadrellatus'': opera muraria costituito dalla sovrapposizione alternata di piccolissimi quadrati di pietra. Questo particolare procedimento costruttivo, di grande precisione, richiedeva l'attenzione ed la concentrazione assolute – ciò che comportava una forte tensione – dell'esecutore. {{cfr}} ''Del parlar napoletano'', p. 65.</ref>.'''<ref>Citato in ''I Proverbi di Napoli'', p. 385.</ref>
:''Avere molti assilli, [[preoccupazione|preoccupazioni]]; essere sovrappensiero; avere un diavolo per capello.''
*'''Tené 'e pànne a chi và a natàre.'''<ref name=duesetteotto/>
:''Custodire gli abiti di chi va a nuotare''.
::{{spiegazione|Essere accidiosi e non sforzarsi neppure di aiutare un amico in difficoltà. Antico detto già attestato nel XVII secolo.<ref>{{cfr}} Francesco Gizzio, ''L'Atlante del Cielo'', scena IX in ''L'echo armoniosa delle sfere celesti'', parte prima, Napoli, per il De Bonis stampatore arcivescovale, 1693, [https://books.google.it/books?id=x3WkI0Y6eIQC&pg=PA159 p. 159].</ref>}}
*'''Tene' 'e recchie 'e pulicane<ref>Dal latino ''Publicanus'', pubblicano. {{cfr}} ''Del parlar napoletano'', p. 63.</ref>.'''<ref>Citato e spiegato in ''Del parlar napoletano'', p. 63.</ref>
:''Avere le orecchie del [[w:pubblicano|pubblicano]].''
::{{spiegazione|Avere un udito finissimo. Avere una capacità finissima di captare i minimi segnali, anche non sonori.}}
*'''Tène folla Pintauro!'''<ref>Citato in Luigi Cremona, ''L'Italia dei dolci'', Repertori Touring, n.1 anno 2004, Touring Editore, Milano, [https://books.google.it/books?id=qeHoUKfogVgC&lpg=PP1&dq=L'Italia%20dei%20dolci&hl=it&pg=PA128#v=onepage&q&f=false p. 128.]</ref>
:''C'è folla da Pintauro''<ref>Storica pasticceria napoletana.</ref>'' !''
::{{spiegazione|Si dice — talvolta con ironia — di persona con molti corteggiatori o di negozi o studi con molta clientela.}}
*'''Tene' l'arteteca.'''<ref>''Citato in Modern Etymological Neapolitan-English Vocabulary'', [https://books.google.it/books?id=kUcIRKwCZF4C&lpg=PA514&dq=uocchie%20vacante.&hl=it&pg=PA26#v=onepage&q&f=false p. 26.]</ref>
::{{spiegazione|Essere perennemente irrequieti, inquieti. Essere sempre in movimento, non riuscire a star fermi.}}
*'''Tenè-mente.'''<ref>Citato in Volpe, ''Vocabolario napolitano-italiano: tascabile'', p. 360.</ref>
:'' ''Tené mente'': avere mente.''
::{{spiegazione|Guardare, osservare. Fare attenzione. ''Tiene mente!'' Guarda, osserva, fai attenzione!}}
*'''Tene na cimma de<ref name=epsilon/>scirocco.''' o '''Sta cu na cimma de<ref name=epsilon/>scirocco.'''<ref>Citato in ''Lo Cuorpo de Napole e lo Sebbeto'', 1862, [https://books.google.it/books?id=MC7l6SgIRpUC&dq=&pg=PA754#v=onepage&q&f=false p. 754]</ref>
:''Ha un "lembo" , un "orlo" superiore , una cima di scirocco. O: Stare con una sommità, una cima di scirocco''
::{{spiegazione|È nervoso, irascibile.}}
*'''Tenè 'ncuorpo.'''<ref>Citato in ''Lu Trovatore, Giornale-Spassatiempo'', 1867, anno II n. 171 del 23. 12. 1867, p. 2.</ref>
:'' ''Tené 'ncuorpo.'' Tenere in corpo.''
::{{spiegazione|Tenere ben chiuso in se stessi. Tenere segreto.}}
*'''Tené' 'nfrisco.'''<ref name=mèrevolage/>
:''Tenere in fresco.''
::{{spiegazione|Tenere di riserva.}}
*'''Tene 'o mariuolo 'ncuorpo.'''<ref>Citato in Vladimiro Bottone, ''Il giardino degli inglesi'', Neri Pozza, Vicenza, 2017, [https://books.google.it/books?id=Lk26DgAAQBAJ&lpg=PP1&dq=Vladimiro%20Bottone&hl=it&pg=PT49#v=onepage&q&f=false] ISBN 978-88-545-1510-9</ref>
:''Ha il ladro in corpo.''
::{{spiegazione|''Tené 'o mariuolo 'ncuorpo'': nascondere un segreto inconfessabile.}}
*'''Tène 'o mmale 'e ndindò: a isso lle vène e a me no.'''<ref>Citato in ''Rotondo'', p. 389.</ref>
:''Ha il male di dindò: a lui gli viene e a me no.''
::{{spiegazione|Il male – perfettamente immaginario e strategico – di dindò è il male da cui è colto indefettibilmente lo scansafatiche quando si concretizza il pericolo di dover lavorare o di doversi sobbarcare una lavoro non gradito.}}
*'''Tene' 'o vacile d'oro pe' ce jettà 'o sanghe rinto.'''<ref>Citato in ''I Proverbi di Napoli'', p. 390.</ref>
:''Avere la bacinella d'oro per buttarci dentro il sangue.''<ref>''O quanta vote, o quantane | aie lo vacile d'oro, | e nce spute lo sango.'' O quante e quante volte hai la bacinella d'oro e ci sputi sangue. (Le Muse napolitane, egloga VIII, pp. 334-335)</ref>
::{{spiegazione|Essere ricchi ma completamente infelici.}}
*'''Tenere<ref name=Θ>In forma corrente: Tené.</ref>'a vocca ca pazzeja cu i recchie.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 460.</ref>
:''Avere la bocca che gioca con le orecchie.''
::{{spiegazione|''Tené 'a vocca ca pazzea cu 'e recchie''. Avere la bocca larghissima.}}
*'''Tenere<ref name=Θ/>'e rennete spase a u sole.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 329.</ref>
:''Avere le rendite sparse al sole.''
::{{spiegazione|''Tene' 'e rennete spase 'o sole.'' Essere ricchissimo.}}
*'''Tenere<ref name=Θ/> na feleppina<ref>Feleppina: vento boreale secco, fame da lupi. {{cfr}} De Ritis, ''Vocabolario napoletano lessigrafico e storico'', vol. I, p. 57.</ref>'ncuorpo.'''<ref>Citato in De Ritis, ''Vocabolario napoletano lessigrafico e storico'', vol. I, p. 57.</ref>
:''Avere in corpo una fame da lupi.''
*'''Tengo nu brutto police int' 'a recchia.'''<ref>Da Raffaele Viviani, ''Tuledo 'e notte'', citato in ''Napoli, punto e basta?'', p. 692.</ref>
:''Ho una brutta pulce nell'orecchio.''
::{{spiegazione|(''Tene' no brutto pollice int' 'a recchia''. Avere nella testa un cattivo pensiero che frulla) Mi frulla per il capo un pessimo pensiero<ref>La spiegazione è di Artieri in ''Napoli, punto e basta?'', p. 692.</ref>.}}
*'''Tiempo bafuogno.'''<ref>Citato in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano'', p. 79.</ref>
:''Tempo favonio.''
::{{spiegazione|Afa.}}
*'''Tiene mmano.'''<ref>In ''Viviani'', III, p. 197.</ref>
:''Tieni in mano.''
::{{spiegazione|Aspetta.}}
*'''Tiene 'nu culo quant'e Porta Capuana<ref>Per Porta Capuana si consulti [[w:Porta Capuana|voce su ''Wikipedia'']]</ref>.'''<ref>Citato in Alessio Strazzullo, ''I tesori nascosti di Napoli'', Newton Compton Editori, Roma, 2011, [https://books.google.it/books?id=ksS8DAAAQBAJ&lpg=PT80&dq=Tiene%20'nu%20culo%20quant'e%20Porta%20Capuana&hl=it&pg=PT80#v=onepage&q=Tiene%20'nu%20culo%20quant'e%20Porta%20Capuana&f=false] ISBN 978-88-541-9823-4</ref>
::{{spiegazione|Hai una [[fortuna]] incredibile.}}
*'''Tieneme ca te tengo.'''<ref>Citato in [[Basilio Puoti]], ''Vocabolario domestico napoletano e toscano compilato nello studio di Basilio Puoti'', Napoli, Stamperia Del Vaglio, 1850<sup>2</sup>,[https://books.google.it/books?id=LxsTPCnq-qsC&dq=Tieneme%20ca%20te%20tengo.&hl=it&pg=PA466#v=onepage&q=Tieneme%20ca%20te%20tengo.&f=false p. 446.]</ref>
:''Tienimi che ti tengo.''
::{{spiegazione|Dicesi Stare una cosa tieneme ca te tengo di cosa che tentenni, barcolli, stia male in piedi o accenni di cadere.}}
:oppure
::{{spiegazione|Abbiamo bisogno l'uno dell'altra.}}
:::'''''[[w:Simul stabunt|Simul stabunt vel simul cadent]]'''''. ([[Proverbi latini]])
*'''Tinco tinco.'''<ref>Citato in ''Lu Trovatore, Giornale-Spassatiempo'', 1867, anno 2, . 8, 19-01-1867, p. 2.</ref>
::{{spiegazione|Veloce veloce, lesto lesto. "''E tu te ne sì benuto tinco tinco , co lu sòleto buongiorno, co lu sòleto pizzo a riso, co li sòlete coppetielle appizzate arreto, e la padiata de vitella a lu pizzo de la cammisa.<br>Vattè Carnevà, fallo pe ll'arma de tutte i muorte tuoje, tornatenne da dò si benuto.''<ref>Da ''Lu Trovatore, Giornale-Spassatiempo'', 1867, anno 2, . 8, 19-01-1867, p. 2.</ref>" E tu te ne sei venuto lesto lesto, col solito buongiorno, col solito sorrisetto, con i soliti coppetti attaccati dietro e le interiora di vitella sul pizzo della camicia. Vattene, Carnevale, fallo per l'anima di tutti i tuoi defunti, tornatene da dove sei venuto.}}
*'''Tirà 'a carretta.'''<ref>Da [[Giovanni Capurro]], ''Tatonno 'e Quagliarella'', citato in Renato De Falco, ''Alfabeto napoletano'', p. [https://books.google.it/books?hl=it&id=FKYdAQAAIAAJ&dq=tir%C3%A0+%27a+carretta&focus=searchwithinvolume&q=+carretta 511].</ref>
:''Tirare il carretto.''
:{{spiegazione|Lavorare duramente, sgobbare. Lavorare duramente per provvedere alle necessità della famiglia. "''Che brutta cosa ch'è a tirà 'a carretta quanno nisciuna mano votta 'a rota''". ''Com'è brutto tirare il carretto, quando nessuna mano spinge la ruota (se sei solo e nessuno ti aiuta.''<ref>Da Giovanni Capurro, ''Tatonno 'e Quagliarella'', citato in ''Alfabeto napoletano'', p. 511.</ref>}}
*'''Tiracazune''' o '''Tirante.'''<ref>Citato in ''Per moda di dire'', p. 19.</ref>
:''Tirapantaloni o tiranti: bretelle.''
*'''Tirate 'e renza.'''<ref>Citato in ''Poesie napoletane'', p. 397.</ref>
:{{spiegazione|Togliti di torno!}}
*'''Tirato a zuco''' o '''Tirato a zuco 'e caramella.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 78.</ref>
:''Tirato a succo'' o '''Tirato a succo di caramella.'''
::{{spiegazione|Lindo e azzimato, curatissimo, elegantissimo, in grande spolvero, tirato a lucido (fino all'eccesso).}}
*'''Tirrepetirro.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 431</ref>
::{{spiegazione|Voglia di far chiasso, confusione. '''Tirepetirre.'''<ref name=carob/>: convulsioni.}}
*'''Titillo.'''<ref name=carob/> o '''Tetillo.'''<ref name=borac>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 428.</ref> '''Titella.'''<ref name=carob/> o '''Tetella.'''<ref name=borac/>
::{{spiegazione|Modo fanciullesco di denotare il pollo<ref>La definizione è in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 428.</ref>. Vezzeggiativo per denotare un bambino, una bambina o un animale piccolo e grazioso.}}
*'''Tito'''' o '''Titò.'''<ref>Citato in ''Del parlar napoletano'', p. 77.</ref>
::{{spiegazione|Appellativo con cui ci si rivolge, con irrisione, a chi ha un comportamento strano, incomprensibile, altezzoso, sprezzante.<ref>Con uno sprezzante ''Dis-donc'', compreso come un indecifrabile ''Titò'', si rivolgevano ai napoletani i soldati della guarnigione svizzera presente a Napoli nei primi anni dell'800. {{cfr}} ''Del parlar napoletano'', p. 77.</ref> /"''Oj Titò!''": Ehi, "Titò!" (già di per sé eloquente...) (Ma anche, esplicitamente: "''Oj Titò, ma chi te cride d'essere!''", "''ma che faje!''", ''ma che t'hê chiavato 'ncapa!'': Ehi, "Titò", ma chi credi di essere! ma che fai! ma cosa ti sei messo in testa! E così via...)}}
*'''Tomo tomo.'''<ref>Citato in ''Tuttototò'', p. 32.</ref>
:''Serio serio, senza scomporsi.''<ref>Significato in ''TuttoTotò'', p. 32.</ref>
*'''Tor'<nowiki>'</nowiki>e Crisciénzo e Totonno â Port'<nowiki>'</nowiki>e Massa.'''<ref>Citato in Sergio Zazzera, ''Proverbi e modi di dire napoletani'', p. 161.</ref>
:''Salvatore di Crescenzo e Antonio della Porta di Massa.''
::{{spiegazione|Due inconciliabili, acerrimi nemici. Salvatore di Crescenzo ed Antonio Lubrano, detto della Porta di Massa<ref>Fra Via Mezzocannone e la Marina.</ref>dal nome del luogo d'origine, capi della camorra e nemici irriducibili, operarono subito dopo l'Unità d'Italia.}}
*'''Tra mastu' Francisco e 'o bancariello nun se sape chi ha fatte rummore.'''<ref>Citato in Gennaro Matino, ''Angelo per un giorno'', Feltrinelli, Milano, 2006, [https://books.google.it/books?id=9hTp5xD4N-EC&lpg=PA27&ots=OsGg6TslnC&dq=it&pg=PA27#v=onepage&q&f=false 27]. ISBN 88-07-84066-9</ref>
:''Tra mastro Francesco ed il desco<ref>'''O bancariello'': Il desco da ciabattino.</ref>non si sa chi dei due ha fatto rumore...''
::{{spiegazione|Qui si gioca a scaricabarile, ognuno elude le proprie responsabilità.}}
*'''Trave 'e sapone.'''<ref name=fuscello>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 63.</ref>
:''Trave di sapone.''
::{{spiegazione|Albero della cuccagna.}}
*'''Trica e venga buono.'''<ref>Citato in ''Tradizioni ed usi nella Penisola sorrentina'', p. 113.</ref>
:''Ritardi e venga bene.''
::{{spiegazione|Non importa quanto tempo ci vuole, purché il risultato sia buono.}}
*'''Tricchitracche, tanto a parte!'''<ref>Citato in Altamura e Giuliani, ''Proverbi napoletani'', p. 83.</ref>
:''Tric trac, un tanto per (ciascuna) parte!''
::{{spiegazione|Il pagamento "alla romana": ciascuno paga per la propria parte.}}
*'''Trosce e mosce.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 437.</ref>
::{{spiegazione|Dicesi dei denari allorché sono pagati in contanti, L'uno sull'atro, Sonanti e ballanti.<ref>La definizione è in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 437.</ref>}}
*'''Truvà 'a pèzza a cculóre.'''<ref>Citato in ''Modern Etymological Neapolitan-English Vocabulary'', [https://books.google.it/books?id=kUcIRKwCZF4C&lpg=PA514&dq=uocchie%20vacante.&hl=it&pg=PA432#v=onepage&q&f=false p. 432.]</ref>
:''Trovare la pezza (toppa) a colori.''
::{{spiegazione|Trovare la scusa adatta.<ref>La spiegazione è in ''Modern Etymological Neapolitan-English Vocabulary'', p. 432.</ref>Mascherare abilmente, escogitare ingegnosamente un rimedio ad un errore o ad una situazione incresciosa, insostenibile.}}
*'''Truvà 'o vangèlo vutàto.'''<ref>Citato in ''Modern Etymological Neapolitan-English Vocabulary'', p. 261.</ref>
:''Trovare il vangelo girato.''
::{{spiegazione|Arrivare troppo tardi, a cose ormai fatte.}}
*'''Truvare'''<ref>In forma corrente: Truvà.</ref>''' a forma d'a scarpa soja.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 168.</ref>
:''Trovare la forma della propria scarpa.''
::{{spiegazione|''Aje truvato 'a forma d'a scarpa toja'': hai trovato pane per i tuoi denti.}}
*'''Ttuppetià.'''<ref>Citato in Volpe, ''Vocabolario napolitano-italiano: tascabile'', 1864, p. 439.</ref>
:''Bussare, picchiare; in senso figurato: ''coire''<ref>Per questo traslato {{cfr}} Sergio Zazzera, ''Dizionario napoletano'', p. 396.</ref>''.
*'''Tu ch'accucchie?'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 8.</ref>
:''Tu che accoppi, cosa metti insieme?''
::{{spiegazione|''Ma che staje accucchianno?'' Ma che stai dicendo, che razza di ragionamenti (sconclusionati) fai?.}}
*'''Tu me scippe 'e paccari 'a mano.'''<ref>Citato in Patrizia Mintz, ''Veritas'', Piemme, 2010, [https://books.google.it/books?id=mialvSCnCysC&lpg=PT221&dq=&pg=PT221#v=onepage&q&f=false p. 221] ISBN 9788858502662</ref>
:''Mi strappi gli schiaffi dalle mani (da mano).''
::{{spiegazione|Mi stai esasperando al punto che avrei una voglia fortissima di somministrarti una robusta dose di schiaffi.}}
*'''Tu sì 'a chiave 'e ll'acqua.'''<ref>Citato in Gigi Garanzini e Marco Bellinazzo, ''Il Napoli di [[Diego Armando Maradona|Maradona]], {{small|Cronistoria di un sogno: il primo scudetto}}'', Oscar Mondadori, [https://books.google.it/books?id=Oux2kOuyPkUC&lpg=PT14&dq=&pg=PT14#v=onepage&q&f=false p. 14].</ref>
:''Tu sei la chiave (di emissione e di arresto) dell'acqua.''
::{{spiegazione|Tu sei l'elemento decisivo, imprescindibile, indispensabile; il fattore risolutivo.}}
*'''Tu staie arreto a 'o brecco'''<ref>Dall'inglese ''break'', carrozza aperta. {{cfr}} ''C'era una volta Napoli'', p. 55.</ref>'''.'''<ref name=mouchoir/>
:''Tu stai dietro la carrozza.''
::{{spiegazione|Tu conti poco. Sei completamente all'oscuro anche dei fatti del giorno più scontati e risaputi.}}
*'''Tu staie spasa<ref>''Spasa'', participio passato femminile di ''spannere'', spandere, diffondere. ''A 'o sole 'e tutt' 'e grazie!'' Al sole di tutte le grazie!</ref> a 'o sole 'e tutt' 'e grazie!'''<ref>Citato in Altamura e Giuliani, p. 57.</ref>
::{{spiegazione|La tua bellezza è folgorante e calda come oggetto inondato dalla luce del sole.<ref>La spiegazione è in Altamura e Giuliani, p. 57.</ref>}}
*'''Tu vi' quanno è bello Parigge!'''<ref>Citato in ''I Proverbi di Napoli'', p. 407.</ref>
:''Vedi quanto è bella Parigi!''
::{{spiegazione|Ma guarda un po' cosa doveva capitarmi!}}
*'''Tuppe-tuppe.'''<ref>Citato in ''Lo Cuorpo de Napole e lo Sebbeto'', 1864, p. 439.</ref>
:''Toc toc (tuppettià: bussare).''
*'''Tutta {{sic|na}} botta.'''<ref name=demi/>
:"''Tutta una botta.''"
::{{spiegazione|Di colpo, improvvisamente.}}
*'''Tutto a Giesù e niente a Maria.'''<ref>Citato in ''I Proverbi di Napoli'', p. 406.</ref>
:''Tutto a Gesù e niente a Maria.''
::{{spiegazione|Si dice di una divisione ingiusta.}}
==U==
*'''U banco d'u sciúlio'''<ref>Citato in Andreoli: ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 52.</ref>
:Letteralmente:''Il banco dello scivolo''
::{{spiegazione|Dalla deformazione di Scilla, parte del cognome del fondatore, intorno al 1865, di un istituto di credito che attirava clienti con la promessa di interessi elevatissimi; fallì nel 1870. I napoletani rinominarono scherzosamente la banca Scilla in Sciùlio (sciulià': scivolare}}, per alludere ad iniziative votate al fallimento, a gestioni più che disinvolte di denaro, ad insolvibilità, a situazioni, progetti sprovvisti dei requisiti fondamentali per meritare fiducia. ''T' 'e vaje a piglià' 'o banco d' 'o sciulio''. I tuoi soldi te li vai a prendere al Banco dello Sciùlio; [[w:id est|id est]]: ormai ai tuoi soldi puoi anche dire addio, te li puoi pure dimenticare in perpetuo.
*'''U libro d'u {{sic|pecchè}} nun s'è stampato ancora.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 288.</ref>
:''Il libro del perché non si è stampato ancora.''
::{{spiegazione|'''O libro d' 'o pecché nun s'è stampato ancora'', come dire: perché due non fan tre. Con questa risposta non-risposta si elude con scioltezza una domanda indiscreta e si tacita l'indiscreto curiosone.}}
*'''U meglio meglio.'''<ref name=betterbetter />
:''Il migliore migliore.''
::{{spiegazione|'''O meglio meglio'': Il fior fiore.}}
*'''U serviziale e u pignatiello.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 377.</ref>
:''Il serviziale''<ref>Clistere.</ref>''e il pentolino.''
::{{spiegazione|Due persone inseparabili.}}
*'''Uanema!'''<ref>Citato in Antonio Menna, ''Tre terroni a zonzo'', Sperling & Kupfer, [https://books.google.it/books?id=8TBbFcpvCEYC&lpg=PT19&dq=uanema.&hl=it&pg=PT19#v=onepage&q&f=false]</ref>
:''Oh anima!''
::{{spiegazione|Esclamazione con cui si esprimere un grande stupore: Addirittura!, Nientedimeno! Mamma mia!}}
*'''Un'anema e curaggio.'''<ref>Citato in [[Mario Stefanile]], ''Labirinto napoletano. {{small|Studi e saggi letterari su scrittori di leri e di oggi}}'' E.S.I., Napoli, 1958, [https://books.google.it/books?hl=it&id=K8A-AAAAIAAJ&dq=Un%27anema+e+curaggio&focus=searchwithinvolume&q=Un%27anema p. 124].</ref>
:''Un'anima e coraggio.''
::{{spiegazione|(Con) tutto il coraggio e la risolutezza. ''Fa' un'anema e curaggio.'' Fare un'anima e coraggio: prendere il coraggio a due mani e, vincendo ogni indecisione, riluttanza, esitazione, ogni timore reverenziale e simili, decidere, risolversi ad agire. ''Aggio fatto un'anema e curaggio e nce l'aggio ditto''. Ho vinto ogni esitazione, ho preso il coraggio a due mani e gliel'ho detto.}}
*'''Una pe bevere e n' autra<ref>In forma moderna: n'ata, un'altra.</ref> pe sciacquà.'''<ref>Citato in ''Lu Trovatore, Giornale Spassatiempo'' anno VI, n. 11 , giovedì 26 gennaio 1871, p. 3.</ref>
:''{{NDR|Darne}} Una per bere e un'altra per sciacquare.''
::{{spiegazione|Rimproverare veementemente, aspramente un pallone gonfiato, dicendogli il fatto suo senza moderarsi in parole e argomenti.}}
*'''Uno 'e tutto.'''<ref>Citato in '''O "luciano" d' 'o Re'', p. 28.</ref>
:''Uno di tutto.''
::{{spiegazione|Di tutto un po'.}}
*'''Uno leva 'o quatro e ll'ato 'o chiuovo.'''<ref>Citato in Sebezio, ''Motti e detti napoletani'', [https://books.google.it/books?id=6rM-AAAAIAAJ&q=ommo+cu+%27e+mustacce&dq=ommo+cu+%27e+mustacce&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwiIvPrjwu7cAhUP-6QKHYN6AMUQ6AEIRzAG], p. 75.</ref>
:''Uno toglie il quadro e l'altro il chiodo.''
::{{spiegazione|Fanno a gara a chi sperpera (e distrugge) di più.}}
*'''Uócchie a zennariéllo <ref>Zennà': far cenno; zennariéllo: Ammiccamento. {{cfr}} Volpe, ''Vocabolario napolitano-italiano: tascabile'', p. 390.</ref>.'''<ref>Citato in Volpe, ''Vocabolario napolitano-italiano: tascabile'', p. 390.</ref><ref>Citato in ''Le Muse napolitane'', egloga II, ''[[w:Euterpe|Euterpe]] {{sic|overo}} La cortisciana'', p. 248.</ref>
::{{spiegazione|Occhi ammiccanti.<ref>La definizione è in Volpe, ''Vocabolario napolitano-italiano: tascabile'', p. 390.</ref>}}
*'''Uócchie chine e mmàne vacante.'''<ref>Citato in P.Bello e D.Erwin, ''Modern etymological Neapolitan – English Vocabulary/Vocabolario etimologico odierno napoletano-italiano'', 2009, [https://books.google.it/books?id=kUcIRKwCZF4C&lpg=PA514&dq=uocchie%20vacante.&hl=it&pg=PA514#v=onepage&q=uocchie%20vacante.&f=false p. 514.]</ref>
:''[[Occhi]] pieni e mani vuote.''
::{{spiegazione|Riempirsi gli occhi, ammirare, desiderare e restare a mani vuote.}}
*'''Uocchie sicche.'''<ref>Citato in ''Lu Trovatore'', 1867, [https://books.google.it/books?id=DVdgeO_gTcUC&dq=uocchie%20sicche&hl=it&pg=PA20-IA9#v=onepage&q=uocchie%20sicche&f=false]</ref>
:''Occhi secchi.''
::{{spiegazione|La [[w:iettatore|jettatura]].}}
*'''Uocchio de vasalisco.'''<ref name=pig/>
:''Occhio di basilisco.''
::{{spiegazione|La jettatura.}}
*'''Uoglio petruoneco.'''<ref>Citato in [[Emanuele Campolongo|Emmanuele Campolongo]], ''La Mergellina'', Presso Vincenzo Flauto, Napoli, 1761, [https://books.google.it/books?id=0vvfYjh33jIC&dq=&pg=PA195#v=onepage&q&f=false p. 195].</ref>
:''Olio "petronico".''
::{{spiegazione|Petrolio. Ed anche, derisoriamente, gli olii per capelli, precursori delle [[brillantina|brillantine]].<ref>{{cfr}} per quest'ultimo significato [[Renato De Falco]], ''Alfabetario napoletano'', [https://books.google.it/books?hl=it&id=FKYdAQAAIAAJ&dq=petru%C3%B2neco&focus=searchwithinvolume&q=brillantine p. 402].</ref>}}
*'''Uosso'''<ref>Osso.</ref>'''pezzillo'''<ref>Piccolo merletto, punta.</ref>'''.'''<ref>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 52.</ref>
::{{spiegazione|Il malleolo.}}
*'''Uppelo'''<ref>In ''Dizionario napoletano'', ''Uppele (pron: 'uppələ)'' è un'esclamazione: Silenzio! Dal latino ''oppilă'' {{cfr}} ''Dizionario napoletano'', p. 401; seconda persona singolare dell'imperativo di ''oppilare'': ostruire.</ref>''' e sorece 'nmocca.'''<ref name=advantage/>
:''Zitto e mosca!''
::{{spiegazione|Letteralmente: «Silenzio e topo in bocca.»}}
*'''Usse piglia.'''<ref>Citato in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano: domestico di arti e mestieri'', p. 387.</ref>
:''Usse prendi!''
::{{spiegazione|Voce d'incitamento ai cani perché mordano o prendano la preda.}}
*'''Uva sorecella<ref>'O Sorece: il topo. ''Sorecella'': diminutivo femminile (maschile: ''sorecillo'') di ''sorece''.</ref>.'''<ref name=nerò/>
::{{spiegazione|Varietà di uva meno coltivata che in passato, veniva impiegata per dare al vino un intenso colore rosso. Forse era detta ''sorecella'' per la particolare forma degli acini, minuscoli come deiezioni di topi. <ref>{{cfr}} ''C'era una volta Napoli'', p. 51.</ref>}}
==V==
*'''Va' a vasa' 'o pesce 'e San Rafele.'''<ref>Citato in Marco Perillo, ''Misteri e segreti dei quartieri di Napoli'', [https://books.google.it/books?id=6Ws1DQAAQBAJ&lpg=PT175&dq=&pg=PT175#v=onepage&q&f=false p. 175]</ref>
:''Vai a baciare il pesce di San Raffaele Arcangelo.''
::{{spiegazione|Espressione augurale che in passato si rivolgeva alle donne; il riferimento è ad un antico [[w:|rito di fecondità]] che compivano le donne napoletane, baciando il pesce effigiato nella statua che rappresenta San Raffaele Arcangelo con [[Libro di Tobia|Tobia]] custodita nella [[w:Chiesa di San Raffaele (Napoli)|Chiesa di San Raffaele]].<ref>{{cfr}} più dettagliatamente, Marco Perillo, ''Misteri e segreti dei quartieri di Napoli'', pp. 175-176 e la voce di wikipedia [[w:|rito di fecondità]]..</ref>}}
*'''Va, chiammace Fonzo.'''<ref>Citato in De Ritis, ''Vocabolario napoletano lessigrafico e storico'', p. 74.</ref>
:''Va', chiamaci Alfonso.''
::{{spiegazione|Antica espressione: E adesso cosa si può fare? ormai non c'è più nulla da fare.}}
*'''Va te cocca.'''<ref>Citato in ''Lo cuorpo de Napole e lo Sebbeto'', [https://books.google.it/books?id=IuMjF7gLHqwC&dq=va%20te%20cocca&hl=it&pg=PA103#v=onepage&q&f=false p. 103].</ref>
:''Vai a coricarti. (Vai a quel paese, va' a farti benedire.)''
*'''Va trova.'''<ref>Citato in De Ritis, ''Vocabolario napoletano lessigrafico e storico'', p. 162.</ref>
:''Vai un po' a capire, vattelapesca.''
*'''Va truvanno chi l'accide.'''<ref>Citato in ''Le commedie di Eduardo'', Fiorenza Di Franco, ''Le commedie di Eduardo'', Laterza, p. 59, [https://books.google.it/books?id=5eslAAAAMAAJ&q=Va+truvanno+chi+ll%27accide.&dq=Va+truvanno+chi+ll%27accide.&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwjR9v2VpsXfAhVESN8KHVAtBhUQ6AEIMjAC]</ref>
:''Va cercando chi lo uccide.''
::{{spiegazione|''Jí truvanno chi ll’accide''. Andar cercando chi lo uccide: avere un atteggiamento così aggressivo, provocatorio, odioso da portare agli ultimi limiti la pazienza altrui e suscitare, in chi sia poco incline alla sopportazione, il pensiero di reagire (immaginariamente, figuratamente) con l'azione più estrema.}}
*'''Vafammocc!'''<ref>Citato in Danilo Catalani, ''La banda del congiuntivo'', Streetlib, [https://books.google.it/books?id=BY3wCwAAQBAJ&lpg=PT41&dq=vafammocc&hl=it&pg=PT41#v=onepage&q&f=false p. 41].</ref> o '''Afammocc!'''<ref>Citato in Andrea Esposito, ''Ischia Carbone'', ''Il Dispari'', settembre 2005, [https://books.google.it/books?id=jQ9QCwAAQBAJ&lpg=PA37&dq=&pg=PA37#v=onepage&q&f=false p. 37].</ref>
:''Va' a fare in bocca!''
::{{spiegazione|Il significato varia in relazione al contesto: l'esclamazione può essere pronunciata per sbandire, per mandare in modo marcatamente ruvido una persona a quel paese; se si è fortemente contrariati da qualcosa o, viceversa, come espressione di esultanza per un evento fausto, per qualcosa che – specie se contro ogni aspettativa – è riuscita (Benissimo! Perfetto! Così! Grande! Finalmente!); per manifestare soddisfazione – come per una rivalsa desiderata e finalmente ottenuta – alla vista delle gravi difficoltà, dei guai in cui è incappato chi ci ha fatto un torto o è solito agisce con scorrettezza, cattiveria. (Gli sta benissino! Ha avuto quello che si meritava!).}}
*'''[[w:vaiassa|Vajassa]].'''<ref>''Vocabolario delle parole del dialetto napoletano, che più si discostano dal toscano'', [https://books.google.it/books?id=NxcJAAAAQAAJ&dq=galiani%2C%20vocabolario&hl=it&pg=RA1-PA178#v=onepage&q&f=false p. 178.]</ref>
:''Popolana, domestica.''
::{{spiegazione|Anche usato (sempre in ambito locale), come sinonimo di donna di bassa condizione civile, sguaiata e volgare, "sbraitante e rissaiola".}}<ref>La spiegazione è in Wikipedia. {{cfr}} [[w:Vaiassa|voce su ''Wikipedia'']].</ref>
*'''Vacante comm'a na cucozza.'''<ref name=mèrevolage/>
:''Vuoto come una zucca.''
*'''Vaje cercanne 'e farfalle {{sic|sutt'allarco}}.'''<ref>Citato in ''I Proverbi di Napoli'', p. 414.</ref>
:''(Letteralamente:) Vai cercando (di acchiappare) le farfalle sotto all'arco.''
::{{spiegazione|Vai perdendo tempo.}}
*'''Vantate sacco mio si non te scoso.'''<ref>Citato in [[Giovan Battista Basile|Giambattista Basile]], ''Le Muse napolitane''; in ''Il Pentamerone'', vol. II, Giuseppe-Maria Porcelli, Napoli, 1788, [https://books.google.it/books?id=MHEtAAAAMAAJ&dq=vantate%20sacco%20mio%20si%20non%20te%20scoso&hl=it&pg=PA235#v=onepage&q&f=false p. 235.]</ref>
:''Vantati sacco mio se non ti scucio.''
::{{spiegazione|Vantati fanfarone mio finché non ti sgonfio.}}
*'''Vattenne, ca si' signore 'e uno candelotto!'''<ref>Citato in Di Giacomo, Einaudi, Meridiani, p. 828.</ref>
:''Vattene, che sei signore di una sola candela.''<ref>"L'illuminazione {{NDR|del Teatro San Carlo}} fu fatta a cera, ad olio ed a sego. In ogni palco erano accese, davanti allo specchio, una, due o tre candele di cera, secondo la nobiltà del proprietario. Tre candele eran segno di nobiltà grande, due di media nobiltà, una di nobiltà ''terra terra.'' E però il detto popolare ancor vivo fino a poco tempo fa: ''Vattenne, ca si' signore 'e uno candelotto!''", Da ''Il teatro San Carlo'', in Di Giacomo, Einaudi, Meridiani, p. 828.</ref>
::{{spiegazione|Va' via, le tue arie, il tuo aspetto da gran signore sono solo vernice, parvenza, bluff, fumo negli occhi. Sei un finto signore, un signore di cartapesta.}}
*'''{{NDR|'A}} Vecchia 'o Carnevale.'''<ref>Citato in ''Feste, Farina e Forca'', p 103.</ref>
:''La Vecchia del [[Carnevale]]''
::{{spiegazione|Pupazzo fatto in casa che raffigura una vecchia con corpo giovane, seno prosperoso ed una gobba sormontata da un Pulcinella col camice bianco e la mascherina nera. Simbolo infantile del Carnevale, veniva portata dagli scugnizzi in "processione" per i bassi con l'accompagnamento sonoro di una grancassa e di uno zufolo<ref>{{cfr}} ''Feste, Farina e Forca'', p. 103</ref>.}}
*'''{{NDR|'A}} Vecchia putente.'''<ref>Citato in ''Usi e costumi dei camorristi'', p. 256.</ref>
:''La vecchia potente.''
::{{spiegazione|Sant'Anna, madre della [[Maria|Madonna]].}}
*'''Venì a chi si {{sic|tù}} e chi songh'ie.'''<ref>Citato in ''Lo Cuorpo de Napole e lo Sebbeto'', 1864, p. 455.</ref>
:''Venire, arrivare a chi sei tu e chi sono ''io''.''
::{{spiegazione|Sottolineare, far valere, ribadire di fronte alla persona con cui si viene a diverbio il proprio superiore valore, rammentandogli energicamente di conservare il rispetto e mantenere le distanze. Misurare il rispettivo valore.}}
*'''Venì armato 'e pietra pommece, cugliecuglie<ref>Agglutinazione del plurale di ''cuglio'': ago (calco dal francese ''aiguille'': ago), ad indicare l'estrema sottigliezza degli aghi, ai quali si aggiungono – per ogni evenienza – i ferri da calze di maggior spessore. {{cfr}} ''Comme se penza a Napule'', p. 445. </ref>e fierre 'e cazette.'''<ref>Citato in Raffaele Bracale, ''Comme se penza a Napule'', p. 445.</ref>
:''Venire armato di pietra pomice, aghi sottilissimi e ferri da calze.''
::{{spiegazione|Presentarsi per un lavoro, un compito accuratamente muniti di tutta la panoplia degli strumenti necessari – minuziosamente predisposti per non lasciarsi cogliere alla sprovvista da ogni imprevedibile evenienza – per eseguirlo al meglio, con successo. / Esser pronti alla bisogna.<ref>Questa spiegazione è in ''Comme se penza a Napule'', p. 445.</ref>}}
*'''Venimmo a nuje.'''<ref>Da ''Il barbaro pentito'', in ''Commedie di Francesco Cerlone napoletano'', vol. 17, ''A spese di Giacomo Antonio Vinaccia'', Napoli, 1784, [https://books.google.it/books?id=&pg=RA1-PA33#v=onepage&q&f=false p. 33]</ref>
:''Veniamo a noi.''
::{{spiegazione|Bene, ora ritorniamo a discutere dell'argomento principale, dell'argomento che ci interessa. Anche: basta divagare, dilungarsi, stringiamo, veniamo alle conclusioni.}}
*'''Vermenara.'''<ref>Citato in Volpe, ''Vocabolario napolitano-italiano tascabile'', p. 380.</ref>
:''Grande spavento. Piglià la ''<ref>In forma corrente: 'a</ref>'' vermenara: spiritarsi di paura ''<ref>Volpe, ''Vocabolario napolitano-italiano tascabile'', p. 380.</ref>'' Prendere un grandissimo spavento.''
*'''Vévere a cate.'''<ref>Citato in Franco Taranto e Carlo Guacci, ''Vocabolario domestico italiano ad uso dei giovani'', Napoli, Stamperia Del Vaglio, 1856<sup>3</sup>, [https://books.google.it/books?id=34bG-Rr6uvYC&dq=Francesco%20TARANTO&hl=it&pg=PA191#v=onepage&q&f=false p. 191].</ref>
:''Bere a secchi. Bere senza misura, senza moderazione.''
*'''''Vì, quant'è bella 'a stagione!'''''<ref>Citato in ''Napoli, punto e basta?'', p. 640.</ref>
:''Vedi, quanto è bella l'estate!''
::{{spiegazione|Esclamazione con cui viene espressa ammirazione alla vista di una bellezza femminile fiorente, che si manifesta nel suo pieno rigoglio, come una promessa compiuta, come l'estate.}}
*'''Vicallaje.'''<ref name=push />
:''Vedi che lo hai hai.''
::{{spiegazione|''Vicallaje! Vicallaje!'': grido di burla dei monelli che attaccavano di nascosto alle spalle di un malcapitato un cartello con la scritta "Si loca".}}
*'''Vino a doje recchie.'''<ref name=abbioccarsi>Citato in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 397.</ref>
:''Vino a due orecchie.''
::{{spiegazione|Vino annacquato.}}
*'''Vino a una recchia.'''<ref name=abbioccarsi/>
:''Vino a un orecchio.''
::{{spiegazione|Vino generoso.}}
*'''Voca fora ca è maretto.'''<ref>Citato in Marulli e Livigni, p. 19.</ref>
:''Rema verso il largo, perché qui le acque sono agitate.''
::{{spiegazione|Insisti a vuoto, perdi inutilmente il tuo tempo: da me non otterrai niente.}}
*'''Volèrese caccià dùje uòcchie pe ne cacciàre uno ô compàgno.'''<ref name=duesettesette/>
:''Volersi cavar due occhi per cavarne uno al compagno''.
::{{spiegazione|Essere invidiosi e quindi autodanneggiarsi.}}
*'''Vongole fujute.'''<ref>Citato in Sergio Esposito, ''Nei secoli dei secoli'', Rogiosi editore, [https://books.google.it/books?id=P4YpDwAAQBAJ&lpg=PP1&dq=Sergio%20Esposito&hl=it&pg=PT21#v=onepage&q&f=false p. 21]</ref>
:''Vongole fuggite (fuggite via dal piatto, cioè assenti, mancanti).''
::{{spiegazione|''Vermicielle cu' 'e vongole fujute'' o anche ''Spaghetti a vongole fujiute''. In questi piatti poveri della tradizione gastronomica napoletana il sapore delle vongole "fujute", assenti, è ingegnosamente evocato con un generoso condimento di olio, aglio, prezzemolo, con o senza sugo di pomodorini, senza dimenticare di aggiungere – specie se il sapore di vongola all'assaggio dovesse risultare scarso – una dose – a volontà – di fantasia.}}
*'''Vota ca s'arde.'''<ref name=abburrà>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 466,</ref>
:''Gira, perché (la frittata''<ref>{{cfr}} Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 466.</ref>'') brucia.''
::{{spiegazione|Non cercare di cambiar discorso.}}
*'''Vota e gira.'''<ref name=abburrà/>
:''Volta e gira.''
::{{spiegazione|Checché si faccia.}}
*'''Vota e gira 'o cetrulo e và 'nculo a 'o parulano.'''<ref>Citato in Vittorio Pupillo, ''Proverbi. {{small|Frammenti di luce, di sogni e di speranza}}'', vol. VI, Youcanprint, 2017, [https://books.google.it/books?id=mPc1DwAAQBAJ&lpg=PP1&dq=Vittorio%20Pupillo&hl=it&pg=PA49#v=onepage&q&f=false p. 49].</ref>
:''Volta e gira il cetriolo e finisce (sempre e comunque) "dietro" all'ortolano.''
::{{spiegazione|Lo dice chi constata di essere ingiustamente divenuto il capro espiatorio.}}
*'''Vota 'e pisce ca s'abbruciano.'''<ref>Citato in ,''Tradizioni ed usi della Penisola sorrentina'', p. 112.</ref>
:''Gira i pesci che si bruciano.''
::{{spiegazione|Cambia discorso, stai parlando di cose molto delicate, tocchi un tasto molto rischioso.}}
*'''Vott' 'a preta e cova 'a mano.'''<ref name=Lüge> Citato in ''Anthropos in the world'', gennaio 1998, [https://books.google.it/books?id=wKpJDwAAQBAJ&lpg=PA16&dq=&pg=PA16#v=onepage&q&f=false p.16]</ref>
:''Scaglia la pietra e nasconde la mano.''
::{{spiegazione|Riferito a chi compie cattive azioni senza volersene assumere la responsabilità.}}
*'''Votta votta.'''<ref>Citato in [[Salvatore Di Giacomo]], ''Poesie'', a cura di Davide Monda, note al testo di Stefano Scioli, BUR, Milano, [https://books.google.it/books?id=aYxaAQAAQBAJ&lpg=PT448&dq=votta%20votta&hl=it&pg=PT448#v=onepage&q&f=false]</ref> <ref>Citato in ''Napoli, punto e basta?'', p. 313.</ref>
:''Spingi spingi.''
::{{spiegazione|Confusione, parapiglia. Urtarsi, pigiarsi tumultuoso di corpi in un serrato affollamento, uno degli aspetti caratterizzanti, in passato, della Festa di Piedigrotta. Per singolare analogia, la pratica del votta-votta si riscontra anche in Giappone durante il ''Nyubai'', la stagione festiva delle piogge, in estate e nelle feste giapponesi invernali.<ref>{{cfr}} ''Napoli, punto e basta?'', p. 313.</ref>}}
*'''Vrenzola 'e parola.'''<ref>Citato in ''Napoli, punto e basta?'', p. 8.</ref>
:''Straccio di parola.''
::{{spiegazione|In espressioni come: ''M' 'a faje dicere 'na vrenzola 'e parola?'' Me lo fai dire uno straccio di parola? Vuoi tacere un attimo e dare modo anche a me di dire qualcosa? o: ''Si m' 'a facite dicere 'na vrenzola 'e parola...'' Se me lo fate dire uno straccio di parola... Se posso dire qualcosa anche io... (o qui parlate solo voi?)}}
*'''Vulé 'a vermutta sempe da quaccheduno.'''<ref>Citato, con traduzione, in ''Comme se penza a Nnapule'', p. 450.</ref>
:''Volere il vermut sempre dal (medesimo) qualcuno.''
::{{spiegazione|Negli anni 40-50 del 900, continuando una tradizione di fine 800, nelle famiglie meno abbienti si tenevano, a spese del proprietario e a turno, le "periodiche", riunioni alla buona ad imitazione del salotto della borghesia benestante in cui si ascoltava musica, si assisteva a piccole esibizioni di comici, bevendo liquori fatti in casa o aperitivi e a volte anche il più costoso [[vermut]]. Non mancava chi approfittava della generosità altrui partecipando a tutte le "periodiche" senza ospitarne nessuna a casa propria. Esaurita la pazienza lo scroccone poteva sentirsi apostrofare con un: "Ma 'a vuó sempe 'a me 'a vermutta?". L'espressione si impiega quando si è il bersaglio di richieste esose o si pretendono atti impegnativi non dovuti. {{cfr}} più estesamente ed in dettaglio ''Comme se penza a Nnapule'', p. 450. Vulé 'a vermutta sempe da quaccheduno può anche significare rifarsi, rivalersi ingiustamente sempre sul medesimo qualcuno. "Ma 'a vuó sempe 'a me 'a vermutta?": "Ma devo sempre farne io (che non c'entro per niente) le spese, pagarne ingiustamente lo scotto?}}
*'''Vulè 'o cocco munnàto e buono.'''<ref>Citato in ''Modern Etymological Neapolitan-English Vocabulary'', [https://books.google.it/books?id=kUcIRKwCZF4C&lpg=PA514&dq=uocchie%20vacante.&hl=it&pg=PA60#v=onepage&q&f=false p. 60.]</ref>
:''Volere l'uovo<ref>Onomatopeico, dal verso della gallina.</ref> già ripulito dal guscio (mondato) e pronto da mangiare.''
::{{spiegazione|Volere qualcosa comodamente, senza darsi la minima pena di affrontare difficoltà o di fare sforzi.}}
*'''Vummecà' centrélle.'''<ref>Citato con spiegazione in Altamura e Giuliani, '' Proverbi napoletani'', p. 145.</ref>
:''Vomitare bullette.''
::{{spiegazione|Ammazzarsi di fatica.}}
*'''Vutà' ‘o càntaro.''' o '''Svacantà' ‘o càntaro.'''<ref>Citato in Sergio Zazzera, ''Dizionario napoletano'', p. 79.</ref>
:''Capovolgere, rovesciare o svuotare il pitale.''
::{{spiegazione|Tirare fuori, rivelare, dare infine la stura a tutto quello che ci si è tenuto dentro, tacendo, per molto tempo. Dare apertamente voce al proprio risentimento per i torti subiti, presentare all'interlocutore il conto completo delle sue scorrettezze. (Una delle formule introduttive alla predetta liberatoria, catartica operazione di "svuotamento", una delle ''ouvertures'' suona così: ''Amma parlà?'': (Allora) Dobbiamo parlare? (Allora) Dobbiamo proprio dire come stanno le cose veramente?)}}
*'''Vutare<ref name=vutà>Vutà, in forma corrente.</ref>a fantasia'''<ref name='nziria>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 154.</ref>
:''Girare la fantasia.''
::{{spiegazione|Aver voglia, avere il capriccio. '''Si me vota a fantasia'''<ref name='nziria />: ''se mi gira la fantasia'', oppure: ''si me saglie 'a fantasia'', se mi sale la fantasia: se me ne viene voglia, se dovesse venirmene voglia.}}
*'''Vutare<ref name=vutà /> a tarantella.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 465.</ref>
:''Volgere a tarantella.''
::{{spiegazione|''Vutà a tarantella 'na cosa'': tramutarla in cosa poco seria, ridicola, in una presa in giro. Es. ''Votammola a tarantella!'' (Ma sì, volgiamola pure in celia, in scherzo...! (detto con ironia.)}}
*'''Vuttà 'a zéccula<ref>'''A zeccula'': "Specie di chiavistello in cui al bastone è sostituita una spranga stiacciata, quadrangolare, scorrevole entro piegatelli fermati sopra una piastra di ferro. Ha per presa un pallino fermo, ovvero una campanella cascante" (La definizione è di D'Ambra, citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 108.) Se più piccola era detta ''zécculella'' (nottolino) {{cfr}} ''C'era una volta Napoli'', p. 108.</ref>.'''<ref>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 108.</ref>
:''Spingere il chiavistello (di ferro).''
::{{spiegazione|Chiudere definitivamente la porta.<ref>La spiegazione è in ''C'era una volta Napoli'', p. 108.</ref> A tarda sera per andare a dormire o per proteggersi nel caso di un pericolo per la famiglia.<ref>{{cfr}} ''C'era una volta Napoli'', p. 108.</ref>}}
*'''Vuttà 'e mmane.'''<ref name=push>Citato in [[Ettore De Mura]], ''Poeti napoletani dal Seicento ad oggi'', vol. II, Marotta, Napoli, 1973, [https://books.google.it/books?id=nC0uAAAAIAAJ&q=vutt%C3%A0+%27e+mmane&dq=vutt%C3%A0+%27e+mmane&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwiC8M7qoofmAhXECOwKHVQjCE4Q6AEIOzAC p. 860].</ref>
:''Spingere le mani.''
::{{spiegazione|Sbrigarsi, fare presto, (nell'esecuzione di un lavoro, di un'operazione), ma anche fare a botte, picchiare.}}
==Z==
*'''Zantraglia<ref>O "zandraglia": dal francese "les entrailles": le viscere.</ref>.'''<ref>In Volpe, ''Vocabolario napolitano-italiano: tascabile '' , p. 390.</ref>
:''Donna volgare, sguaiata, trasandata, pettegola. L'apoteosi della vajassa.''
*'''{{NDR|'O}} Zezzeniello.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 469.</ref>
:''L'ugola.''
*'''{{NDR|'Nu}} ziracchio<ref name=Zrk/>d'ommo.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 470.</ref>
:''Una persona di statura molto piccola.''
*'''Zita cuntignosa.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 470.</ref>
:''Ragazza, giovane contegnosa.''
::{{spiegazione|''Fà 'a zita cuntignosa'': ostentare (simulare senza veramente possederle) serietà, ritrosia, austerità di costumi.}}
*'''Zitto, chi sape 'o juòco.'''<ref>Citato in Angelo Sirignano, ''Calavrice'', Ciesse Edizioni, Montegrotto Terme (PD), 2014, [https://books.google.it/books?id=LlykBQAAQBAJ&newbks=1&newbks_redir=0&lpg=PT33&dq=&pg=PT33#v=onepage&q&f=false p. 33]. ISBN 9788866601456</ref>
:''Zitto chi conosce il gioco! (il trucco o l'imbroglio, altrimenti si perde il guadagno).''
*'''Zittu zitto, ‘nmiezo ‘o mercato.'''<ref>Citato in Rutigliano, p. 246.</ref>
:''Zitto zitto, in mezzo al mercato.''
::{{spiegazione|Agire in tutta segretezza, facendosi poi scoprire.}}
*'''Zòccola cu 'âcchiàra.'''<ref>Citato in Sergio Zazzera, ''Dizionario napoletano'', p. 20.</ref>
:''Ratto con gli occhiali.''
::{{spiegazione|Persona fortemente miope.}}
*'''Zuca' a ddoje zizze.'''<ref>Citato in Rutigliano, p. 177.</ref>
:''Succhiare da due mammelle.''
::{{spiegazione|Trarre guadagni da due fonti.}}
*'''Zucatore.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 471.</ref>
:''Succhiatore.''
::{{spiegazione|Una persona che ''s'azzecca comm'a 'na sanguetta'', si attacca come una sanguisuga. Un rompiscatole, un seccatore micidiale.}}
*'''Zuccariello mio.'''<ref>Citato in De Ritis, ''Vocabolario napoletano lessigrafico e storico'', I, p. 395.</ref>
:''Zuccherino mio.''
::{{spiegazione|Modo affettuoso, vezzeggiativo di chiamare un bambino.}}
*'''Zuche zuche''' o '''Zuchete zuchete.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 472.</ref>
::{{spiegazione|Il suono di strumenti ad arco sonati alla peggio. — I ''zuchete zuchete'', piccolo concerto di sonatori ambulanti, {{sic|I sonatori}} e più specialmente {{sic|I Viggianesi}}, perché venuti per lo più da Viggiano di Basilicata. – gli strumenti tutti da esso sonati, {{sic|I suoni}}.<ref>{{cfr}} Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 472.</ref>}}
*'''Zumpà' comm'a n'arillo.'''<ref name=mèrevolage/>
:''Saltare come un [[grillo]].''
*'''{{NDR|'O}} Zurre zurre.'''<ref>Citato in Antonio Altamura e Francesco D'Ascoli, ''Lessico italiano-napoletano'', Regina, Napoli, 1970, [https://books.google.it/books?id=8nUIAQAAIAAJ&q=zurre+zurre+api&dq=zurre+zurre+api&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwiKitCRvYLkAhVELlAKHaBTCukQ6AEIQDAE p. 174].</ref>
::{{spiegazione|Il ronzio delle api (voce onomatopeica).}}
==Note==
<references/>
==Bibliografia==
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*[[Renato Rutigliano]], ''La saggezza antica dei Proverbi Napoletani'' {{small|(in copertina)}}; ''Diceva mio nonno... Raccolta di Proverbi Napoletani'', a cura di Renato Rutigliano {{small|(sul frontespizio)}}, Edizioni Marotta, Napoli, edizione di 255 pagine, 1993?!.
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*''Lu Trovatore, Giornale-Spassatiempo'', 1866, [https://books.google.it/books?id=l2YLpbAOTIUC&dq=lu%20truvatore&hl=it&pg=PP1#v=onepage&q=lu%20truvatore&f=false]
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*[[Salvatore Di Giacomo]], ''Poesie e prose'', prefazione di [[Elena Croce]], note all'edizione e cronologia a cura di Lanfranco Orsini, note ai testi, note e bibliografia a cura di Lanfranco Orsini, glossario a cura di Lanfranco Orsini, Mondadori, I Meridiani, Milano, 2000<sup>7</sup>. ISBN 88-04-13499-2
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*Vittorio Pupillo, ''Proverbi. {{small|Frammenti di luce, di sogni e di speranza}}'', vol. VI, Youcanprint, 2017, Tricase (LE), [https://books.google.it/books?id=mPc1DwAAQBAJ&lpg=PP1&dq=Vittorio%20Pupillo&hl=it&pg=PP1#v=onepage&q&f=false]
*[[Sergio Zazzera]], ''Proverbi e modi di dire napoletani: {{small|la saggezza popolare partenopea nelle espressioni più tipiche sul culto della famiglia e dell'ospitalità, sull'amicizia, sull'amore, sul lavoro, sulla religione e la superstizione}}'', Newton & Compton editori, Roma, 2004. ISBN 88-541-0119-2
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*Antonio Petito, ''[https://books.google.it/books?id=nYOBKiDdgNQC&dq=&pg=PP5#v=onepage&q&f=false So masto Rafaele e non te ne ncarricà]''', Tipo-litografia e Libreria di L. Chiurazzi, Napoli, 1869.
*Raffaele Viviani, ''[https://books.google.it/books?id=PondV7J2r9UC&lpg=PA155&dq=nun%20p%C3%B2%20ven%C3%AC.&hl=it&pg=PP1#v=onepage&q&f=false Teatro]'', II, a cura di [[Guido Davico Bonino]], Antonia Lezza e Pasquale Scialò, Guida Editori, Napoli, 1988.
*Raffaele Viviani, ''[https://books.google.it/books?id=83ACagr4rVcC&lpg=PA197&dq=&pg=PP1#v=onepage&q=tiene%20mmano&f=false Teatro]'', III, a cura di [[Guido Davico Bonino]], Antonia Lezza e Pasquale Scialò, Guida Editori, Napoli, 1988.
*Raffaele Viviani, ''[https://books.google.it/books?id=4l3brCK8eskC&lpg=PA581&dq=&pg=PP1#v=onepage&q&f=false Teatro]'', IV, a cura di [[Guido Davico Bonino]], Antonia Lezza e Pasquale Scialò, Guida Editori, Napoli, 1989.
*Raffaele Viviani, ''[https://books.google.it/books?id=hpvvJLglMvkC&lpg=PP1&dq=viviani&hl=it&pg=PP1#v=onepage&q&f=false Teatro]'', VI, a cura di Antonia Lezza e Pasquale Scialò, introduzione di [[Goffredo Fofi]], Guida Editori, Napoli, 1994.
*[[Gaetano Amalfi]], ''[https://archive.org/stream/curiositpopola08pitruoft#page/n5/mode/2up Tradizioni ed usi della penisola sorrentina: {{small|descritti da Gaetano Amalfi}}]'', Libreria internazionale L. Pedone Lauriel di Carlo Clausen, Palermo, 1890.
*[[Totò]], ''[https://books.google.it/books?id=dw_srvzsYuAC&lpg=PP1&dq=&pg=PP1#v=onepage&q&f=false Tutto Totò: {{small|ovvero l'unica raccolta completa di tutte le poesie e canzoni con numerosi inediti e una scelta degli sketch più divertenti}}]'', a cura di Ruggero Guarini, note e testi critici di Costanzo Ioni, Gremese Editore, Roma. ISBN 88-7742-327-7
*Maurizio Esposito, ''[https://books.google.it/books?id=8e4MrXnkd9sC&lpg=PA185&dq=&pg=PP1#v=onepage&q&f=false Uomini di camorra: {{small|la costruzione sociale dell'identità deviante}}]'', prefazione di Maria Immacolata Macioti, FrancoAngeli, Milano, 2004. ISBN 88-464-5865-6
*[[Abele De Blasio]], ''[https://archive.org/stream/usiecostumideic00blasgoog#page/n1/mode/2up Usi e costumi dei camorristi]'', prefazione di [[Cesare Lombroso]], illustrazioni di S. De Stefano, Napoli, Luigi Pierro Editore, Napoli, 1897<sup>2</sup>.
*[[Ferdinando Galiani]] e [[Francesco Mazzarella Farao]], ''[https://books.google.it/books?id=NxcJAAAAQAAJ&dq=&pg=PP1#v=onepage&q=cetriuolo&f=false Vocabolario delle parole del dialetto napoletano, che più si discostano dal dialetto toscano: {{small|Con alcune ricerche etimologiche sulle medesime degli Accademici Filopatridi, opera postuma supplita, ed accresciuta notabilmente}}]'', Vol. I, Presso Giuseppe-Maria Porcelli, Napoli, 1789.
*Franco Taranto e Carlo Guacci, ''[https://books.google.it/books?id=34bG-Rr6uvYC&dq=&pg=PP1#v=onepage&q&f=false Vocabolario domestico italiano ad uso dei giovani]'', Stamperia Del Vaglio, Napoli, 1856<sup>3</sup>.
*Vincenzo De Ritis, ''[https://books.google.it/books?id=HRK5Tw5COm0C&hl=it&pg=PP7#v=onepage&q&f=false Vocabolario napoletano lessigrafico e storico]'', vol. I, Dalla Stamperia Reale, Napoli, 1845.
*Raffaele Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', Salvatore Di Fraia Editore, Pozzuoli, 2002.
*Giuseppe Gargano, ''[https://books.google.it/books?id=519JAAAAMAAJ&dq=&pg=PP1#v=onepage&q&f=false Vocabolario napolitano-italiano]'', Dalla Stamperia di Nunzio Pasca, Napoli, 1841.
*Pietro Paolo Volpe, ''[https://books.google.it/books?id=sfqae2PVbK4C&dq=&pg=PR1#v=onepage&q&f=false Vocabolario napolitano-italiano tascabile: {{small|compilato sui dizionarii antichi e moderni e preceduto da brevi osservazioni grammaticali appartenenti allo stesso dialetto per Pietro Paolo Volpe}}]'', Gabriele Sarracino Librajo-Editore, Napoli, 1869.
*Raffaele D'Ambra, ''[https://books.google.it/books?id=MmEVAAAAYAAJ&dq=a%20zeffunno&hl=it&pg=PP1#v=onepage&q&f=false Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'' di D'Ambra Raffaele]'', A spese dell'Autore, 1873.
==Voci correlate==
*[[Indovinelli napoletani]]
*[[Napoli]]
*[[Proverbi napoletani]]
*[[Scioglilingua napoletani]]
*[[Voci e gridi di venditori napoletani]]
[[Categoria:Modi di dire campani|Napoletani]]
[[Categoria:Napoli]]
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/* Bibliografia */ meglio
wikitext
text/x-wiki
Raccolta di '''[[Napoli|modi di dire napoletani]].'''
==A==
*''''A Bella 'Mbriana.'''<ref name="meridiana">Citato in Pino Imperatore, ''Bentornati in casa Esposito, Un nuovo anno tragicomico'', Giunti, Firenze/Milano, 2013, [https://books.google.it/books?id=PthsKnYT3OwC&lpg=PA47&dq=bella%20mbriana&hl=it&pg=PA47#v=onepage&q&f=false p. 47.] ISBN 9788809782860</ref>
::{{spiegazione|La fata benefica, protettrice della casa che frequenta.}}
*'''A botavraccio.'''<ref name=turnarm>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 12.</ref>
:''A "voltabraccio."''
::{{spiegazione|Lancio dello ''[[strummolo]]'' (tipo di trottola) imprimendo – in violazione delle regole di lancio – tutta la forza possibile per scagliarlo con violenza (a '''spaccastrómmole'''<ref name=turnarm/>) contro lo ''strummolo'' perdente abbandonato in balia degli avversari che avevano facoltà di spaccarlo.<ref>{{cfr}} ''C'era una volta Napoli'', pp. 12-13.</ref>Si dice anche del manrovescio inferto con il dorso della mano "'Nu buffettone 'a votavraccio"}}
*'''A 'bbona 'e Ddio.'''<ref>Citato in Raffaele Viviani, ''Poesie'', a cura di Antonia Lezza, Guida, Napoli, 2010, [https://books.google.it/books?id=WoVk3S-AR88C&lpg=PA190&dq=a%20bbona%20'e%20Ddio!&hl=it&pg=PA190#v=onepage&q&f=false p. 190]. ISBN 978-88-6042-710-6</ref>
:''Vada come vada.''<ref>Traduzione in ''Poesie'', p. 190.</ref>
*'''A botta 'e stiente.'''<ref>Citato in Carmela Capitale, ''Vox Musae'', Aletti Editore, 2017, [https://books.google.it/books?id=emkuDwAAQBAJ&lpg=PT15&dq=botta%20%20'e%20stiente&hl=it&pg=PT15#v=onepage&q&f=false]</ref>
:''A furia (colpo) di stenti. Con enorme fatica.''
*''''A capa 'e l'ommo è na sfoglia 'e cepolla.'''<ref name=nose/>
:''La testa dell'uomo è (sottile come) una pellicola (brattea) di cipolla.''
::{{spiegazione|Le idee, le opinioni degli uomini mutano molto facilmente. Volto spesso anche in rima:" 'A cerevella è 'na sfoglia 'e cepolla"}}
*''''A carne {{sic|asotte}}<ref>Refuso: 'a sotto.</ref> e 'e maccarune 'a {{sic|'coppa}}.'''<ref>Citato in Enzo Moscato, ''Trianon'', presentazione di Pasquale Scialò, Alfredo Guida Editore, Napoli [https://books.google.it/books?id=RD6L0IlMjCIC&lpg=PA48&dq=%C3%A8%20gghiu-%20ta%20'a%20carne%20asotte&hl=it&pg=PA48#v=onepage&q&f=false p. 48.] ISBN 88-7188-314-4</ref>
:''La carne sotto e i maccheroni sopra.''
::{{spiegazione|Le capacità, i meriti non sono né riconosciuti né valorizzati mentre i mediocri e gli incapaci avanzano. Più in generale si dice di cose che vanno o vengono fatte alla rovescia.}}
*''''A cera se struja e 'o muorto nun cammina.'''<ref>Citato in ''Tradizioni ed usi della Penisola sorrentina'', p. 108.</ref>
:''La cera si consuma e il funerale (il morto) non avanza.''
::{{spiegazione|Si è tutto arenato, ci si perde in troppi indugi, si perde tempo inutilmente.}}
*'''A chi tanto, e a chi niente.'''<ref>Citato in ''Tradizioni ed usi della Penisola sorrentina'', p. 119.</ref>
:''(La vita è ingiusta), ad alcuni dà tanto, ad altri niente.''
*'''A cche serve u pparlà?'''<ref>Citato in Apicella, ''Il frasario napoletano, I'', p. 27.</ref>
:''A cosa serve il parlare?''
::{{spiegazione|È inutile parlare se chi ci ascolta non vuole capire. Oppure: Non c'è bisogno che tu mi dica altro, ho capito tutto e farò tutto il possibile per aiutarti.}}<ref>{{cfr}} ''Il frasario napoletano'', p. 27.</ref>
*'''A ciammiello<ref>Richiamo per uccelli, zimbello.</ref>.'''<ref name=allocco>Citato in Pietro Paolo Volpe, ''Vocabolario napolitano-italiano: tascabile'', p. 72.</ref>
:''A pennello, alla perfezione. Es. È ghiuto tutto a ciammiello. Sto vestito me sta a ciammiello. (È andato tutto liscio, alla perfezione. Questa giacca mi sta a pennello.)''
*''''A ciuccia 'i Fechella: 99 chiaie e 'a cora fràceta!'''<ref>Citato con traduzione in Apicella, ''Il frasario napoletano, I'', p. 34.</ref>
:''L'asina di Fichella: 99 piaghe e la coda fradicia!''<ref>(Fradicia: marcia, marcita). La traduzione è in ''Il frasario napoletano, I'', p. 34.</ref><ref>Fràceto: aggettivo: fradicio, guasto, marcio. La definizione è in Sergio Zazzera, ''Dizionario napoletano'', p. 144.</ref>
::{{spiegazione|Si dice ironicamente del malato immaginario che si sente colpito da ogni male possibile.}}
*''''A copp'<nowiki>'</nowiki>a mano.'''<ref>Citato in ''Ncopp' 'o marciappiede'', p. 37.</ref>
:''Da sopra la mano.''
::{{spiegazione|Completamente di propria iniziativa, in modo improvviso ed inatteso; rispondere, commentare facendo immediatamente seguito, botta e risposta o anche interrompendo o sovrapponendosi all'altrui discorso. Es. ''Parlà 'a copp' 'a mano'' o '''a mana'', parlare senza essere stati interpellati quando non spetta farlo, in un momento inopportuno; replicare, rintuzzare tempestivamente e risolutamente. Ribattere, contestare subito ed energicamente}}
*'''‘A copp' ‘a copp'.'''<ref>Citato in Paolo Isotta, ''Altri canti di Marte'', Marsilio, Venezia, 2015, [https://books.google.it/books?id=grHwDQAAQBAJ&lpg=PT146&dq=a%20copp'a&hl=it&pg=PT146#v=onepage&q&f=false] ISBN 978-88-317-3998-6</ref>
:''(Da) sopra (da) sopra.''
::{{spiegazione|Superficialmente, approssimativamente, inaccuratamente. ''Fa na cosa 'a copp' 'a copp<nowiki>'</nowiki>'': Fare qualcosa senza curarla, completarla in ogni dettaglio, farla approssimativamente.}}
*'''A core a core.'''<ref>Citato in [[Raffaele Viviani]], ''Teatro'', VI, a cura di Antonia Lezza e Pasquale Scialò, introduzione di Goffredo Fofi, Guida, Napoli, 1994, [https://books.google.it/books?id=hpvvJLglMvkC&lpg=PP1&dq=viviani&hl=it&pg=PA346#v=onepage&q=a%20core%20a%20core&f=false p. 346.]</ref>
:''A cuore a cuore.''
::{{spiegazione|Teneramente abbracciati.}}<ref>Traduzione-spiegazione in ''Teatro'', VI, p. 346.</ref>
*'''A ccraie<ref>Dal latino ''cras'': domani. Craie è al tempo stesso parola onomatopeica che imita il cra-cra della cornacchia e ''craie'' che in napoletano significa domani.</ref> a ccraie, comm' 'a curnacchia.'''<ref>Citato in ''Il frasario napoletano, I'', p. 30.</ref>
:''A domani a domani, come la cornacchia.''
::{{spiegazione|Si dice con ironia di chi se la prende comoda e rimanda sempre tutto senza realizzare nulla.}}<ref>{{cfr}} ''Il frasario napoletano'', p. 27.</ref>
*'''{{NDR|'A}} cummara.'''<ref>La comare, la madrina; l'amante.</ref><ref name=codex/>
:''Nella parlesia:''<ref name=spikkesia/>''la chitarra.''
*''''A fàccia d<nowiki>'</nowiki>'a càpa d<nowiki>'</nowiki>'o casecavàllo.'''<ref>Citato in Zazzera, ''Dizionario napoletano'', p. 89.</ref>
:''Letteralmente: Alla faccia della testa del caciocavallo!''
::{{spiegazione|Nientedimeno! Nientemeno! Addirittura!}}
*'''Â faccia 'e chi ce vò male.'''<ref name=facefeet>Da Salvatore Bonavita ''Fessarìe 'e cafè. Detti, facezie e proverbi napoletani'', citato in ''L' Italia ride in napoletano'', la Repubblica.it dell'11-06-2005.</ref>
:''Alla faccia di chi ci vuole male!''
*'''A faccia mia sott' {{sic|e}} piede vuoste.'''<ref name=facefeet/>
:''La mia faccia sotto i Vostri''<ref>Plurale di cortesia e di riguardo, equivalente al Lei.</ref>'' piedi.''
::{{spiegazione|Esagerando con un pizzico di benevola ed amichevole ironia: Non pensate neppure remotamente che le mie parole, il mio comportamento, la mia iniziativa costituiscano un'implicita contestazione del Vostro prestigio, della Vostra autorevolezza, della Vostra intelligenza. È fuori discussione che resto sempre un passo indietro rispetto a Voi e sottoposto in ogni momento alla Vostra autorità.}}
*''' 'A fessa è gghiuta 'mmano a 'e criature.'''<ref>Citato in AA. VV., ''Proverbi & Modi Di Dire – Campania'', Simonelli Editore, Milano, 2006. [https://books.google.it/books?id=1yVgvr16rX0C&lpg=PA58&dq='A%20fessa%20mmano%20a%20'e%20ccriature.&hl=it&pg=PA58#v=onepage&q='A%20fessa%20mmano%20a%20'e%20ccriature.&f=false p. 58.] ISBN 88-7647-103-0</ref>
:''La vulva è finita nelle mani dei bambini.''<ref>Traduzione in ''Proverbi & Modi Di Dire – Campania''</ref>
::{{spiegazione|Quando si affidano cose a chi non ha capacità per gestirle.}}
*''''A fìglia 'e dòn Camìllo: tutt'a vònno e nisciùno s'a pìglia.'''<ref name=Am17>Citato in Amato, p. 17.</ref>
:''La figlia di don Camillo: tutti la vogliono e nessuno la piglia.''
*''''A fraveca 'e ll'appetito.'''<ref name="hambriento">Citato in Raffaele Viviani, ''Poesie, {{small|opera completa}}'', a cura di Antonia Lezza, Guida, Napoli, 2010. ISBN 978-88-6042-710-6, [https://books.google.it/books?id=WoVk3S-AR88C&lpg=PA345&dq&pg=PA342#v=onepage&q&f=false p.345].</ref>
:''La fabbrica dell'appetito.''
::{{small|Persona di formidabile appetito, difficile da saziare.}}
*'''{{sic|A}} funa è corta e 'o puzzo è funno.'''<ref name=Zwang>Citato in ''Tradizioni ed usi della Penisola sorrentina'', p. 117.</ref>
:''La fune è corta ed il pozzo è profondo.''
::{{spiegazione|Si dice quando due circostanze avverse concomitanti rendono impossibile realizzare qualcosa.}}
*''''A gassosa cu 'a pallina.'''<ref>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 57.</ref>
:''La gassosa con la pallina.''
::{{spiegazione|Gassosa venduta in una bottiglietta bianca dotata di un particolare sistema di chiusura dall'interno della bottiglia stessa: a fungere da tappo era una pallina contenuta all'interno della bottiglia; la pallina, spinta in alto dall'anidride carbonica, si incastrava presso l'uscita della bottiglia, tappandola.}}
*''''A guapparia 'e Peppe Nasella: accerette 'a gatta dint' 'a senga d' 'a porta.'''<ref>Citato in ''I Proverbi di Napoli'', p. 20.</ref>
:''La prodezza di Peppe Nasella: uccise la gatta nello spiraglio della porta.''
::{{spiegazione|Si dice per per prendere in giro chi si gloria, senza averne alcun motivo, di aver fatto qualcosa di straordinario.}}
*''''A iurnata è 'nu muorzo.'''<ref>Citato in [[Erri De Luca]], ''Montedidio'', Feltrinelli, Milano, 2003, [https://books.google.it/books?id=69XfCgAAQBAJ&lpg=PP1&dq=montedidio&hl=it&pg=PT4#v=onepage&q&f=false p. 4].</ref>
:''La giornata è un morso. (È breve, vola via in un baleno).''
*'''A la babbaloscia.'''<ref>Citato in Volpe, ''Vocabolario napolitano-italiano'', p. 13.</ref>
:''Pigramente, svogliatamente''
*''''A Lecca e 'a Mecca.'''<ref name=voluntas>Citato in Ferdinando Russo,'''O "luciano" d<nowiki>'</nowiki>'o Rre'', p. 82.</ref>
::{{spiegazione|L'intero mondo. Tutto, di tutto; con ironia: un po' di tutto e anche qualcosa in più. ''Sapé 'a Lecca e 'a Mecca'': sapere tutto, di tutto; essere a conoscenza, al corrente di cose cose che per l'età o altre ragioni non è verosimile che si sappiano.}}
*'''A licchetto.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 206.</ref>
:''A lucchetto.''
::{{spiegazione|Alla perfezione. A pennello. Es. ''È ghiuto tutto a licchetto. (È andato tutto alla perfezione.)''}}
*'''{{sic|A}} mala nuttata e 'a figlia fémmena.'''<ref>Citato Benito Li Vigni, ''La dinastia dei Florio'', Armando, Roma, 2021, [https://books.google.it/books?id=pioVEAAAQBAJ&newbks=1&newbks_redir=0&lpg=PA110&dq=&pg=PA110#v=onepage&q&f=false p. 110]. ISBN 978-88-6992-879-6</ref>
:''La cattiva nottata e la figlia femmina.''
::{{spiegazione|La cattiva nottata e la figlia femmina! Due eventi avversi, due circostanze negative concomitanti o in successione, con effetto sinergico. Un "doppio" guaio, un grosso guaio.}}
*''''A mamma e figlia.'''<ref name=bubbles>Citato e spiegato in ''Del parlar napoletano'', p. 24.</ref>
:''La mamma e figlia.''
::{{spiegazione|Le antiche due bustine per la preparazione della Idrolitina.}}
*''''A Mamma pacchiana.'''<ref>Citato in [[Franco Salerno]], ''La vita, la festa e la morte. {{small|Culti popolari in Campania}}'', Altrastampa, 2000, [https://books.google.it/books?id=BJ8iAQAAIAAJ&q=mamma+pacchiana&dq=mamma+pacchiana&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwjm2rW7zNzkAhUvpIsKHVW0CekQ6AEINTAC p. 40].</ref>
:''La Mamma (chiamata affettuosamente:) contadina, grossolana, rustica.''
::{{spiegazione|La Madonna di Castello, venerata nel Santuario di Santa Maria a Castello a Somma Vesuviana.}}
*''''A mana è bona: è 'a valanza ca vo' essere accisa...!'''<ref>Citato in [[Libero Bovio]], ''So' dieci anne'', Luigi Pierro, Napoli, 1921, [https://books.google.it/books?hl=it&id=8t4yAQAAIAAJ&dq=%27A+mana+%C3%A8+bona%2C+%C3%A8+%27a+valanza+ca+v%C3%B2+essere+accisa%21&focus=searchwithinvolume&q=valanzap. 103].</ref>
:''La mano è buona: è la [[bilancia]] che vuol essere uccisa...!''
::{{spiegazione|La bilancia, com'è ovvio, non ha alcuna colpa dell'uso fraudolento che ne fa il venditore disonesto; l'espressione, che capovolge ironicamente i termini, è rivolta a chi vuole far ricadere sugli altri colpe che sono soltanto sue.}}
*''''A màneco 'e cato<ref>Recipiente troncoconico con manico semicircolare. Secchio.</ref>.'''<ref>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 54.</ref>
:''A manico di secchio.''
::{{spiegazione|''<nowiki>'</nowiki>E baffe, o: 'e mustacce a maneco 'e cato'': baffi lasciati crescere pendenti sulle due pliche boccali.<ref>{{cfr}} ''C'era una volta Napoli'', p. 54.</ref>}}
*'''A' maronn v'accumpagna.'''<ref name="odigitria">Citato in Véronique Bruez, ''Naples allegro con fuoco'', Gallimard, [https://books.google.it/books?id=7AQuAwAAQBAJ&lpg=PT114&dq=assafa%20a%20maronna&hl=it&pg=PT113#v=onepage&q&f=false]</ref> o: '''<nowiki/>'A Madonna v'accumpagna.'''<ref>Citato in Viviani, Teatro, IV, p. 254.</ref>
:{{NDR|Al congedo, si augura a chi parte}}'' Che la Madonna vi accompagni (e vi protegga).''
*'''A meglio a meglio.'''<ref name=betterbetter>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano italiano'', p. 230.</ref>
:''A meglio a meglio.''
::{{spiegazione|A gonfievele, nel migliore dei modi, a tutto andare, a tutto spiano.}}
*'''A mente a mente.'''<ref>Citato in Apicella, ''Il frasario napoletano'', I, p. 70.</ref>
::{{spiegazione|Essere proprio sul punto di ricordare qualcosa e poi farselo sfuggire dalla mente.}}
*'''{{sic|A}} mise 'a lengua into 'o pulito.'''<ref name=barber/>
:''Ha messo la lingua nel pulito.''
::{{spiegazione|Si dice con ironia, di chi, risalito, arricchitosi, si dà arie da gran signore parlando in un italiano pieno di errori.}}
*''''A monaca 'e sant'Austino mettette doje cape 'ncopp' 'a nu cuscino.'''<ref>Citato in ''Il custode degli arcani'', p. [https://books.google.it/books?id=atzMIJQDhHMC&newbks=1&newbks_redir=0&lpg=PA195&dq=&pg=PA195#v=onepage&q&f=false 51].</ref>
:''La monaca di Sant'Agostino mise due teste su un cuscino.''
::{{spiegazione|Cella monastica tutt'altro che solitaria, rigore eremitico più che mitigato. Come dire: specchiate virtù pubbliche e vizi privati.}}
*''''A morte ncopp' 'a noce d' 'o cuollo.'''<ref>Citato in Raffaele Viviani, ''I dieci comandamenti'', [https://books.google.it/books?id=VTfskxLqACcC&lpg=PA31&hl=it&pg=PA72#v=onepage&q&f=false p. 71].</ref>
:''La morte sulla noce del collo.''
::{{spiegazione|La morte sulla nuca. La morte che minaccia molto da vicino. Una situazione o una persona angoscianti. ''Me pare 'a morte 'ncopp' 'a noce d' o cuollo!'' Mi sembri la morte sulla nuca! Mi stai angosciando, sei angosciante, opprimente!}}
*''''A mosca dint'o viscuvato.'''<ref>Citato in [[Gianni Mura]], ''Ischia'', Feltrinelli, Milano, 2014, [https://books.google.it/books?id=qw3pAwAAQBAJ&lpg=PP1&dq=Gianni%20Mura&hl=it&pg=PT62#v=onepage&q&f=false] ISBN 978-88-0788-4351</ref>
:''La [[mosca]] nel palazzo vescovile.''
::{{spiegazione|Un'inezia in un'enormità, una goccia nel mare. ''Pare (o è gghiuta) 'a mosca dint' 'o viscuvato.'' Pare (o è andata) la mosca nel vescovato: una piccola razione di cibo per saziare una fame da lupo.}}
*''''A musica giappunese.<ref>O: 'a museca ciappunesa, oppure: 'a museca d<nowiki>'</nowiki>'a Barra.</ref>'''<ref>Citato in Pasquale Scialò, ''Storie di musiche'', a cura di Carla Conti, introduzione di Ugo Gregoretti, Guida, Napoli, 2010, [https://books.google.it/books?id=05NME_CUP4MC&lpg=PP1&dq=Pasquale%20Scial%C3%B2&hl=it&pg=PA264#v=onepage&q=giappunese&f=false p. 264.] ISBN 978-88-6042-718-2</ref>
:''La musica giapponese.''
::{{spiegazione|Sorta di rumoroso frastuono creato per lo più da bande di [[w:scugnizzo|scugnizzi]] (la più famosa delle quali proveniva dal quartiere di [[w:Barra (Napoli)|Barra]]) con voce, rudimentali strumenti a percussione e a fiato in occasione della [[w:Festa di Piedigrotta|Festa di Piedigrotta]]. ''Pare 'a musica giappunese'': locuzione con cui ci si riferisce ad una riunione, un assembramento di persone chiassose e moleste o ad un'esecuzione musicale disarmonica, raffazzonata, sgradevole.}}
*''''A na recchia me trase e all'ata me jesce.'''<ref>Citato in Viviani, ''Teatro II'', p. 56.</ref><ref>Citato, con lezione leggermente diversa, in ''Le Muse napolitane'', egloga II, ''Euterpe {{sic|overo}} La cortisciana'', p. 250.</ref>
:''Da un orecchio mi entra e dall'altro mi esce.''
::{{spiegazione|Non faccio alcun conto di quello che dici.}}
*'''A niente a niente.'''<ref>Citato in [[Raffaele Viviani]], ''Il pezzente sagliuto (Il povero diventato ricco)'', in [[Raffaele Giglio]], ''Letteratura delle regioni d'Italia, Storia e testi, Campania'', Editrice La Scuola, Brescia, 1988, p. 306. ISBN 88-350-7971-3</ref>
:''Letteralmente: a niente a niente.''
::{{spiegazione|Come minimo. ''A niente a niente ccà ce facimmo 'nteresse cocche migliaro 'e evuro'', o anche: '''nc'appizzammo cocche migliaro 'e evuro'': Come minimo qui spenderemo qualche migliaio di euro, o anche: ci rimetteremo qualche migliaio di euro.}}
*'''A nu mantiello 'i prèvete se nne fa na scazzette.'''<ref>Citato in Apicella, ''Il frasario napoletano, I'', p. 76.</ref>
:''Da un mantello di prete, se ne fa una scarsella {{NDR|borsellino}}.''<ref>La traduzione è in ''Il frasario napoletano, I'', p. 76.</ref>
::{{spiegazione|Si dice con ironia di chi allestisce grandi preparativi per poi ottenere scarsi risultati.}}
*'''A nu palmo d'o culo mio chi fotte, fotte.'''<ref>Citato in Luca Mencacci, ''Radici Dal Passato'', [https://books.google.it/books?id=WL6pCwAAQBAJ&lpg=PT20&dq='a%20nu%20palmo%20d'o%20culo%20mio%20chi%20fotte&hl=it&pg=PT20#v=onepage&q&f=false]
</ref> oppure: '''A 'nu parmene d' ' o culo mio fotte chi vo'.'''<ref name=facefeet/>
:''Ad un palmo dal mio didietro, chiunque vuole copuli pure.''
:{{spiegazione|Lontano da me e fintantoché non subisco alcun danno diretto faccia pure ognuno a suo bell'agio quello che più gli aggrada.}}
*''''A 'o munno 'a verità.'''<ref>Citato in ''TuttoTotò'', p. 75.</ref>
:''Al mondo della verità (all'altro mondo)''. ''Mo' stà a 'o munno 'a verità'' (Non è più in questo mondo. Adesso è nel mondo della verità, è all'altro mondo).
*'''A pesielle pavammo.'''<ref>Citato in [[Alfredo Cattabiani]], ''Florario'', Mondadori, [https://books.google.it/books?id=3sqnDgAAQBAJ&lpg=PT505&dq=A%20pesielle%20pavammo.&hl=it&pg=PT505#v=onepage&q=A%20pesielle%20pavammo.&f=false]</ref>
:''Pagheremo al tempo dei piselli.''<ref>Traduzione in ''Florario''.</ref>
::{{spiegazione|Pagheremo quando gli affari andranno bene.}}<ref>Per l'interpretazione {{cfr}} (più estesamente) ''Florario'' alla stessa pagina.</ref>}}
*'''A pisce fetiente.'''<ref>Citato in Franco Pastore, ''Le brache de San Griffone'', A. I. T. W. eEdizioni, 2005, [https://books.google.it/books?id=s8EqBgAAQBAJ&lpg=PA19&dq=a%20pisce%20fetiente&hl=it&pg=PA19#v=onepage&q&f=false p. 19]</ref>
:''A pesci graveolenti.''
::{{spiegazione|''Fernì'' o ''Ascì a pisce fetiente''. Finire o uscire a pesci che puzzano. Finire, uscire, degenerare, culminare – in progressivo, inarrestabile crescendo – in un'aspra, violenta lite; solitamente al termine di una discussione costellata da malintesi, oppure per suscettibilità di chi discute, o perché si è toccato un tasto dolente o per altri motivi.}}
*'''A ppiede chiuppe.'''<ref>Citato e spiegato in ''Ll'ode de Q. Arazio Fracco'', p. 509.</ref>
::{{spiegazione|A pié pari.}}
*'''A primma botta.''' <ref>Citato in ''Lo Cuorpo de Napole e lo Sebbeto'', 1864, p. 146.</ref>
:''Al primo colpo.''
*'''A quatt'e bastune.'''<ref>Citato in ''[http://www.napolitoday.it/social/perche-si-dice-quattro-di-bastoni.html Perché e quando a Napoli si dice "a quatt'e bastune]'', ''napolitoday.it'', 11 giugno 2019</ref>
:''A quattro di bastoni.''
::{{spiegazione| (Stare) come il quattro di bastoni. Antica locuzione: lo si dice scherzosamente di chi giace supino, in totale relax, tenendo gambe e braccia larghe. ''T'he miso a quatt' 'e bastune!''. Ti sei messo a quattro di bastoni! Ti sei proprio spaparanzato per bene, spaparacchiato alla grande!}}
*'''A refrische 'e ll'anime {{sic|d'o}} priatorio.'''<ref>Citato in Barbara Zaragoza, ''The Espresso Break: Tours and Nooks of Naples, Italy and Beyond'', Merchant Press, Chula Vista, CA 91921, USA, 2012, [https://books.google.it/books?id=8eKNIlVBgb4C&lpg=PA91&dq=A%20refrische%20'e%20ll'anime%20d'o'%20priatorio.&hl=it&pg=PA91#v=onepage&q&f=false p. 91.] ISBN 978-0-9835099-2-9</ref>
:''A suffragio (refrigerio) delle anime del [[Purgatorio]].''
::{{spiegazione|Formula che ricorre nelle preghiere per alleviare le pene delle anime del Purgatorio.<ref>Per gli aspetti connessi al culto delle anime del Purgatorio si veda Cimitero delle Fontanelle, sezione: Il culto delle anime ''pezzentelle'', [[w:Cimitero delle Fontanelle|voce su ''Wikipedia'']].</ref>}}
*''''A rezza.'''<ref>Citato in ''Usi e costumi dei camorristi'', p. 128.</ref>
:''La rete.''
::{{spiegazione|La squadra mobile, nel gergo della malavita antica.}}
*'''‘A rézza d<nowiki>'</nowiki>'o còre.'''<ref name=net>Citato in Zazzera, ''Dizionario napoletano'', p. 290.</ref>
:''La rete del cuore.''
::{{spiegazione|Il pericardio.}}
*''''A santacroce.'''<ref name=holycross>Citato e spiegato in ''Del parlar napoletano'', p. 24.</ref>
:''La santa croce.''
::{{Spiegazione|Il [[sillabario]].}}
*''''A scigna 'ngopp'o' rucchiello.<ref>Rucchiello: strumento da incannare la seta, Rocchetto. – arnese su cui si tiene il pappagallo o la scimmia, Gruccia. {{cfr}} Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 337.</ref>'''<ref>Citato in Mattia Bernardo Bagnoli, ''{{sic|bologna}} permettendo'', Fazi Editore, Roma, 2009, ISBN 978-88-6411-369-2, [https://books.google.it/books?id=AOgbSkX0ZrsC&lpg=PP1&dq=Bologna%20permettendo&hl=it&pg=PT78#v=onepage&q&f=false p. 78]</ref>
:''La scimmia sul trespolo (cilindrico rotante).''
::{{spiegazione|Una persona estremamente brutta e sgraziata.}}
*''''A sciorta d'o piecoro: nasce curnuto e more scannato!'''<ref>Citato in Patrizia Mintz, ''Il custode degli arcani'', PIEMME, Milano, 2011, [https://books.google.it/books?id=OoLQ0XlxhlsC&lpg=PA40&dq=&pg=PA40#v=onepage&q&f=false p. 40]</ref>
:''La fortuna dell'agnello, nasce cornuto e muore sgozzato!'''
::{{spiegazione|Locuzione riferita a persone particolarmente sfortunate.}}
*''''A sciorta d'o pover'ommo.'''<ref>Citato in Francesco Costa, ''La volpe a tre zampe'', Rizzoli, Milano, 2014, [https://books.google.it/books?id=Y6xSBQAAQBAJ&newbks=1&newbks_redir=0&lpg=PT24&dq=&pg=PT24#v=onepage&q&f=false p. 24]. ISBN 978-88-586-6675-3</ref>
:''La sorte (o la fortuna) del pover'uomo.''
::{{spiegazione|Una triste sorte, una ben magra fortuna.}}
*''''A sciorte 'i cazzette: iette pe ppiscià e se nne carette.'''<ref>Citato in Apicella, ''Il frasario napoletano, I'', p. 102.</ref>
:''La fortuna di cazzetto: andò per urinare e (il pene) se ne cadde.''
::{{spiegazione|Essere incredibilmente scalognati, presi di mira spietatamente, fino e oltre l'inverosimile dalla più nera sfortuna.}}
*''''A si loca.'''<ref name=rent>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 28.</ref>
:''La Si Loca.''
::{{spiegazione|Antico gioco infantile: si giocava appendendo di nascosto alle spalle di un compagno un cartoncino con una scritta derisoria, canzonatoria.}}
*''''A signora 'e quatti-quatte.'''<ref>Citato in ''La donna nei detti napoletani'', p. 16.</ref>
:''La signora con quattro quarti di nobiltà,.''
::{{spiegazione|Signora blasonata (detto ironicamente).}}
*''''A siè Giustina.'''<ref>Citato in ''Usi e costumi dei camorristi'', p. 239.</ref>
:''La Signora Giustina.''
::{{spiegazione|La Giustizia, nel gergo della malavita antica.}}
*''''A soccia mana sta 'int' 'e Guantare.'''<ref name=nose/>
:''La tua stessa mano sta nei Guantai.''
::{{spiegazione|Guantai era il nome di un quartiere di Napoli in cui erano ospitate numerose fabbriche di guanti che esponevano come insegna un guanto. L'espressione è riferita a un persona che rinvia a lungo i pagamenti.}}
*''''A sotto pe le<ref name=epsilon/>chiancarelle.'''<ref>Citato in [[Eduardo Scarpetta]], '''O scarfalietto'', Guida, Napoli, 1983, [https://books.google.it/books?hl=it&id=y4DyAAAAMAAJ&dq=a+sotto+p%E2%80%9De+chiancarelle&focus=searchwithinvolume&q=+chiancarelle p. 88.]</ref>
:''Da sotto per i panconcelli!''
::{{spiegazione|'''A sotto p' 'e chiancarelle'' Fate attenzione, scostatevi, scansatevi per non rischiare di essere colpiti dall'alto da palconcelli<ref>''<nowiki>'</nowiki>A chiancarella'', il palconcello; '''e chiancarelle'', i palconcelli: travi di legno con cui erano sostenuti i solai.</ref>in caduta: era il grido con cui gli operai che procedevano alla demolizione di un vecchio fabbricato avvertivano i passanti del pericolo. L'espressione è impiegata in riferimento o a commento di avvenimenti spaventosi, pericolosi, tali da suscitare orrore, stupore, sgomento. Come dire: Accidenti! Diamine!}}
*'''A spaccastrommola.<ref>Antico gioco da strada dei ragazzi. {{cfr}} più dettagliatamente ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 355. Per lo ''strummolo'' si veda la voce [[w:strummolo|voce su ''Wikipedia'']].</ref>''' <ref>Citato in ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 355.</ref>
:''A spaccatrottola.''
::{{spiegazione|Agire o parlare a casaccio.}}
*'''A stracce e petacce.'''<ref>Citato in Giacomo Lucchesi, ''Fra ninnole e nannole'', Streetlib, [https://books.google.it/books?id=dbhpDAAAQBAJ&lpg=PP1&dq=Giacomo%20Lucchesi&hl=it&pg=PA78#v=onepage&q&f=false p. 78.]</ref>
:''A stracci e brandelli.''
*'''A stracchimpacchio.'''<ref>Citato in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 365.</ref>
::{{spiegazione|A casaccio (''stracchimpacchio'': balordaggine).}}
*''''A Strata Nova.'''<ref>Citato in ''Poesie napoletane'', p. 22.</ref>
:''La Strada Nuova''
::{{spiegazione|Antica denominazione toponomastica dialettale del Corso Vittorio Emanuele.}}
*''''A tale e quale.'''<ref name=bubbles/>
:''La tale e quale.''
::{{spiegazione|La [[fotografia]].}}
*''''A ting-tang.'''<ref name=nose/>
:''La bicicletta.''
*''''A trubbéa d' 'e ceràse.'''<ref>Citato in Mario Guaraldi, ''La parlata napolitana. {{small| Nuove ipotesi semantiche}}'', Fiorentino, 1982, [https://books.google.it/books?id=tqYdAQAAIAAJ&q=A+Trubbea+d%27%27e+cerase&dq=A+Trubbea+d%27%27e+cerase&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwiYl93kia_pAhUI0qYKHf2MDfEQ6AEIKTAA p. 174].</ref>
:''L'acquazzone delle ciliegie.''
::{{spiegazione|Improvviso, breve, fortissimo rovescio temporalesco di maggio che causa una raccolta precoce delle ciliegie, vendute come primizie. Improvviso, breve, fortissimo temporale estivo.}}
*''''A trummetta 'a Vicaria.'''<ref>Citato in ''I Proverbi di Napoli'', p. 47.</ref>
:''La trombetta (il banditore, l'araldo) del Tribunale della Vicaria.''
::{{spiegazione|L'indiscrezione in persona, il pubblico banditore, l'infaticabile divulgatore, lo strombazzatore degli altrui segreti. Si dice anche di chi parla con voce assordante.}}
*'''A uocchio de<ref>In forma moderna: 'e.</ref> puorco.'''<ref name=pig>Citato in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 386.</ref>
:''Ad [[occhio]] di maiale.''
::{{spiegazione|Abbondevolmemente, A scialacquo, A josa, Alla grossa, Largamente, Prodigalmente, Senza risparmio.<ref>Definizione in D'Ambra, p. 386.</ref>}}
*''''A vacca se tire 'e zizze e buonanotte.'''<ref>Citato in ''[https://dettinapoletani.it/bwl-knowledge-base/a-vacca-se-tira-e-zizze-e-buonanotte/ A vacca se tire 'e zizze e buonanotte.]'', ''dettinapoletani.it'', 30 dicembre 2015.</ref>
:''La [[mucca]] ritrae le mammelle e buonanotte.''
::{{spiegazione|Il gonzo ha, una buona volta, aperto gli occhi e ha smesso di dispensare generosamente, con cieca prodigalità favori e benefici; per gli insaziabili, esosi approfittatori la pacchia è finita.}}
*'''A vieneténne.'''<ref>Citato in [[Maria Orsini Natale]], ''Francesca e Nunziata'', Avagliano, Cava dei Tirreni, 1996, [https://books.google.it/books?hl=it&id=AXHyAAAAMAAJ&dq=alla+vienetenne&focus=searchwithinvolume&q=approssimazione p. 366].</ref>
:''A vienitene.''
::{{spiegazione|''Fa' 'na cosa a vieneténne'': fare una cosa in modo raffazzonato, abborracciato, arruffato, superficiale, senza metterci alcun serio impegno.}}
*'''A zeffunno.'''<ref>Citato in Citato in ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 406.</ref>
:''In abbondanza, copiosamente, prodigalmente.''
*''''A zizzona 'e Battipaglia.'''<ref>Citato in ''[https://www.vesuviolive.it/cucina/153850-zizzona-battipaglia-nata-dalle-mani-ninfa-pegno-damore/ 'A zizzona 'e Battipaglia. Nata dalle mani di una ninfa come pegno d'amore]'', ''vesuviolive.it'', 5 maggio 2019.</ref>
::{{spiegazione|Mozzarella di bufala di Battipaglia di notevoli dimensioni (fino a 15 Kg), sormontata al centro da una sporgenza a forma di capezzolo.}}
*''''A zumpata.'''<ref name=fuscello/>
:''Assalto all'arma bianca (con speciali coltelli<ref>{{cfr}} ''C'era una volta Napoli'', p. 63.</ref>) in un duello fra antichi camorristi.''
::{{spiegazione|Antica forma di duello fra camorristi.}}
*'''Abbafà 'i zìfere 'i viente.'''<ref>Citato in Apicella, ''Il frasario napoletano, I'', p. 16.</ref>
:''Gonfiare di zefiro di vento.''<ref>Traduzione in ''Il frasario napoletano'', p. 16.</ref>
::{{spiegazione|Riempire, farcire, saturare, subissare qualcuno di vacue chiacchiere, di vane promesse, vantando di capacità e prospettando imprese del tutto immaginarie; sommergerlo, quindi, in un diluvio di colossali menzogne.}}
*{{NDR|L'}} '''Abbate Taccarella<ref>''Taccarià'': sforbiciare, tagliuzzare in modo irregolare usando con forbici mal affilate: dall'antico germanico: ''taikka'', segno. {{cfr}} ''Del parlar napoletano'', p. 97.</ref>.'''<ref>Citato in Puoti, ''Vocabolario domestico napolitano-italiano'', [https://books.google.it/books?id=ICrennDu0x8C&dq=L'abate%20Taccarella&hl=it&pg=PA455#v=onepage&q&f=false p. 455]</ref>
::{{spiegazione|Taccarià: tagliuzzare. L'abate Taccarella è chi, per innata vocazione, è solito parlar male degli altri. In Puoti, ''Vocabolario domestico napolitano-italiano'': Chi parla assai e senza verun fondamento.}}
*'''Abbiarse a ccuralle.'''<ref>Citato in Raffaele Bracale, ''Comme se penza a Nnapule'', p. 35.</ref>
:''Avviarsi verso i [[corallo|coralli]].''
::{{spiegazione|Partire rapidamente per primi, anticipando tutti, verso una meta. L'espressione – nata fra i pescatori di [[Torre del Greco]] che lasciavano prendere il mare per primi i pescatori di corallo – è riferita a donne che, incinte dopo essere state violate, debbono affrettarsi a celebrare le nozze. {{cfr}} ''Comme se penza a Nnapule'', p. 35.}}
*'''Abbuccàrse 'a cafettèra.'''<ref>Citato, con spiegazione, in Zazzera, ''Dizionario napoletano'', p. 17.</ref>
:Letterarlmente: Inclinarsi, rovesciarsi la caffettiera.
::{{spiegazione|Avere una [[polluzione]] notturna.}}
*''''Accarèmia 'e ll'ova tosta.'''<ref>Citato in Ferdinando Russo, '''O "luciano" d<nowiki>'</nowiki>'o Rre'', p. 29.</ref>
:''Accademia delle uova sode (dure).''
::{{spiegazione|Discussione molto animata su argomenti futili.}}
*'''Accattarse 'o ccaso.'''<ref>Citato in Antonio Altamura e Francesco D'Ascoli, ''Lessico italiano-napoletano: con elementi di grammatica e metrica'', Regina, Napoli, 1970, [https://books.google.it/books?id=8nUIAQAAIAAJ&newbks=1&newbks_redir=0&printsec=frontcover&dq=Accattarse+%27o+ccaso.&q=Accattarse+%27o+ccaso.&hl=it&redir_esc=y p. 109].</ref>
:''Portarsi via (comprarsi) il formaggio.''
::{{spiegazione|Sfuggire ad un pericolo, scamparne incolumi avendone avuto sentore, come un topo che riesca a portarsi via l'esca senza farsi catturare nella trappola.}}
*'''Acchiapp' 'a Peppe!'''<ref>Citato in Giuseppe Brusco, ''Sbagliando Si Vive'', Guida, Napoli, [https://books.google.it/books?id=KWjY6Jvkw2UC&lpg=PA22&dq=&pg=PA22#v=onepage&q&f=false p. 22].</ref>
:''Acchiappa, acciuffa Peppe!''
::{{spiegazione|Proprio ora è l'occasione buona, non lasciartela sfuggire! È il momento, ora, ora! Apri gli occhi, attenzione a quello che sta accadendo o sta per accadere sotto i tuoi occhi!}}
*'''{{sic|Accïòmo}}.'''<ref>Citato in Zazzera, ''Dizionario napoletano'', p. 20.</ref>
:''Ecce Homo.''
::{{spiegazione|Pestato a sangue.}}
*'''Accirete!'''<ref>Citato in Massimo Torre, ''Uccidete Pulcinella'', Edizioni e/o, Roma, 2015 [https://books.google.it/books?id=DvcoCwAAQBAJ&lpg=PT98&dq=accirete&hl=it&pg=PT98#v=onepage&q&f=false] ISBN 9788866327103</ref>
:''Ammazzati!''
::{{spiegazione|Ingiunzione perentoria di andarsene a quel paese...}}
*'''Accuncià quatt'ova int'ô piatto.'''<ref>Citato in ''Dictionary: English-Neapolitan; Neapolitan-English'', [https://books.google.it/books?id=KYSUBgAAQBAJ&lpg=PP1&hl=it&pg=PA4#v=onepage&q&f=false p. 4.]</ref>
:''Aggiustare quattro [[uovo|uova]] nel piatto.''
::{{spiegazione|Mettere ordine nelle proprie faccende.}}
*'''Accuppatura.'''<ref>Citato in ''Lo Cuorpo de Napole e lo Sebbeto'', 1861, p. 108.</ref>
:''La parte superiore, la sommità, la parte che "affiora", la colmatura di un recipiente, di un contenitore.''
::{{spiegazione|Il meglio del meglio e, in senso antifrastico, il peggio. ''Âccuppatura d' 'a spasa 'e frutte.'' La parte superiore della cesta dei frutti: i frutti più belli disposti dai fruttivendoli bene in vista, sulla parte più alta della cesta. / ''È âccupparura d' 'e 'mbrugliune, d' 'e mariuole.'' È il fior fiore, il peggio degli imbroglioni, dei ladri.}}
*'''Acqua pazza.'''<ref name=locagua>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 29.</ref>
::{{spiegazione|Preparazione gastronomica che si ottiene soffriggendo in padella olio con aglio e peperoncino, si aggiunge acqua e si lascia bollire. Il condimento così ottenuto si versa su fette di pane.}}
*'''«Acquajuo', ll'acqua è fresca?» «Manc' 'a neve!»'''<ref>Citato in Sergio Zazzera, ''Proverbi e modi di dire napoletani'', Newton & Compton editori, Roma, 2004, p. 93. ISBN 88-541-0119-2</ref>
:''«Acquaiolo, l'[[acqua]] è fresca?» «Neppure la neve (lo è altrettanto)!»''
::{{spiegazione|Come chiedere all'oste se il suo vino è buono.}}
*'''Acquitamme 'a criatura!'''<ref>Citato in Apicella, ''Il frasario napoletano, I'', p. 38.</ref>
:''Acquietiamo la creatura, il bambino!''
::{{spiegazione|Si dice con ironia a chi, montato su tutte le furie, non ascolta ragioni e non può essere placato in nessun modo. Si dice anche quando si chiede comprensione per qualcuno.<ref>{{cfr}} ''Il frasario napoletano'', p. 38.</ref>}}
*'''Adderizzate tubbo... ca faie difetto areto!'''<ref>Citato, con traduzione, in Mannaggia Bubbà, p. 13.</ref> o '''Adderizzete, tubbo, ca faie difette!'''<ref>Citato in Apicella, ''Il frasario napoletano, I'', p. 40.</ref>
:''Raddirizzati tubo... ché altrimenti si vede il difetto dietro!'' o ''Raddrìzzati, cappello a tuba, che fai difetto!''<ref>Traduzione in ''Il frasario napoletano'', p. 40.</ref>
::{{spiegazione|Raddrizzati, tubo (cilindro), che fai difetto dietro! (altrimenti si vede il difetto dietro!): lo si dice, spesso con l'accompagnamento sonoro di un robusto e inappellabile pernacchio, per prendere in canzonatura il borioso che, convinto di essere elegante, cammina dandosi delle arie, avanzando tronfio e impettito. Domenico Apicella riferisce che con queste parole le persone del popolo, in passato, si facevano beffe dei signori che usavano portare il cappello a tuba un po' inclinato di lato per darsi più arie.}}<ref>{{cfr}} ''Il frasario napoletano'', p. 40.</ref>
*'''Addò l'haie fatto 'o pumpiere? Int'<nowiki>'</nowiki>a vasca d'<nowiki>'</nowiki>e capitune?'''<ref>Citato in ''I Proverbi di Napoli'', p. 13.</ref>
:''Dove l'hai fatto il pompiere? Nella vasca dei capitoni?''
::{{spiegazione|Si dice per prendere in canzonatura chi dà prova di non saper fare il suo mestiere.}}
*'''Addo' va.'''<ref>Citato in Viviani, ''Teatro IV'', p. 450.</ref>
:Dove va. Dove il vino va, dopo averlo bevuto, fa salute. Si dice in risposta a chi, alzato il bicchiere per un brindisi, augura: Salute! Ed anche: Cin-cin!, Alla salute! Prosit!, ma "''nel senso che l'implicito augurio vada per ognuno nella auspicata, opportuna direzione.''<ref>Questa spiegazione è in Renato De Falco, ''Del parlar napoletano'', p. 32.</ref>"
*'''Addò vaie co lo<ref name=Ω/>ciuccio.'''<ref>Citato in Filippo Cammarano, ''Il Chirurgo di Aquisgrana, con Pulcinella, chirurgo spropositato'', Presso Domenico Sangiacomo, Napoli, 1812, [https://books.google.it/books?id=BoBpmknkVOAC&dq=Il%20chirurgo%20di%20Aquisgrana&hl=it&pg=PA19#v=onepage&q&f=false p. 19]</ref>
:'' ''Addó vaie c' 'o ciuccio?'' Dove vai con l'asino?''
::{{spiegazione|Sta' attento, bada a quello che fai, ti stai mettendo in una sistuazione difficile, rischiosa, pericolosa!}}
*'''Addò vede e addò ceca.'''<ref>Citato in ''Lo Cuorpo de Napole e lo Sebbeto'', 1861, [https://books.google.it/books?id=CRhAAQAAMAAJ&dq=Add%C3%B2%20vede%20e%20add%C3%B2%20ceca.&hl=it&pg=PA442#v=onepage&q=Add%C3%B2%20vede%20e%20add%C3%B2%20ceca.&f=false p. 442.]</ref>
:''Dove vede e dove è cieco.''
::{{spiegazione|Riferito a persona non imparziale: pronta a vedere, riconoscere qualcosa quando gli fa piacere o comodo; completamente cieco, in caso contrario, anche di fronte all'assoluta evidenza.}}
*'''Addurà 'o fieto 'o miccio.'''<ref>Citato con traduzione in Raffaele Bracale, ''Comme se pensa a Nnapule'', p. 42.</ref>
:''Annusare il puzzo della [[miccia]].''
::{{spiegazione|[[Premonizione|Presentire]], fiutare, subodorare, avere sentore, accorgersi di un pericolo o di un'insidia celati.}}
*'''Aglie, fravàglie e fattura ca nun quaglie<ref>Quaglià: cagliare, coagulare</ref>.'''<ref>Citato in Stefania Nardini, ''Alcazar, ultimo spettacolo'', Edizioni e/o, Roma, 2013, [https://books.google.it/books?id=JOYoCwAAQBAJ&lpg=PT14&dq=fattura%20ca%20nun%20quaglie&hl=it&pg=PT14#v=onepage&q&f=false] ISBN 8866324264</ref>
:''Aglio, fragaglia, e fattura che non coglie.''
::{{spiegazione|Formula contro il malocchio.}}
*'''Agniento de la guàllera.'''<ref>Citato in D'ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 26.</ref>
:''Unguento per l'ernia.''
::{{spiegazione|Farmaco, cosa, provvedimento inefficace.}}
*'''Aiutammo 'a varca!'''<ref>Citato in Altamura e Giuliani, p. 67.</ref>
:''Aiutiamo la barca!''
::{{spiegazione|Esortazione a dare un aiuto a provvedere alle necessità della famiglia o per evitare il definitivo fallimento di un affare che ha preso una cattiva piega.}}
*'''Aità: susceme 'mmocca c' 'a patana me coce.'''<ref>Citato in Gleijeses, ''I Proverbi di Napoli'', p. 21.</ref>
:''Gaetà: soffiami in bocca, perché la patata mi sta scottando.''
::{{spiegazione|Si dice per deridere chi è stordito, intontito, tardo di comprendonio.}}
*'''Aizà ncuollo.'''<ref name=packup>Citato in Erwin e Fedele, ''Dictionary: English-Neapolitan - Neapolitan-English'', p. 224.</ref>
:''Alzare, caricarsi addosso''. '''Aizà ncuollo e gghiresenne.'''<ref name=packup/> ''Fare i bagagli e andarsene''. Aíza ncuollo e vattenne! ''Fai armi e bagali e vattene! Sparisci, togliti di torno!'' Aggio aizato ncuollo e me n'aggio ghiuto. ''Ho fatto armi e bagagli e me ne sono andato. Non sono rimasto un solo istante di più.''
*'''Aizammo 'stu cummò!''' <ref>Citato in Silvana Raffone, ''Un attimo per guardare indietro'', Youcanprint, [https://books.google.it/books?id=NXUGBgAAQBAJ&lpg=PA205&dq=cumm%C3%B2&hl=it&pg=PA205#v=onepage&q&f=false p. 205.]</ref>
:''Solleviamo questo canterano!''
::{{spiegazione|Facciamo questa pesante fatica! Facciamoci questa bella sgobbata!}}
*''''Aje cacciato sta vongola!'''<ref>Citato in ''Lo Cuorpo de Napole e lo Sebbeto'', anno II, 20. 10. 1861, p. 1089.</ref>
:''Hai tirato fuori questa [[vongola]]!''
::{{spiegazione|Hai detto quest'assurdità, quest'enormità, questa bugia (anche: questa parolaccia)!}}
*'''Alessio, Alè, {{sic|e}} nu lucignolo ca mai fernisce!'''<ref>Citato in Apicella, ''Il frasario napoletano, I'', p. 57.</ref>
:''Alessio {{NDR|abbreviazione di "cantalesio": lunga cantilena<ref>{{cfr}} ''Il frasario napoletano'', p. 57.</ref>}} Alè, è un lucignolo che non finisce mai!''
::{{spiegazione|Basta così, smettila con le tue lagne. Il tuo piagnisteo, le tue interminabili geremiadi mi hanno proprio annoiato!}}
*'''All'anema da' palla!'''<ref>Citato in [[Marcello D'Orta]], ''Aboliamo la scuola'', Giunti, 2010, [https://books.google.it/books?id=GnWZCYqKOb4C&lpg=PA48&dq=all'anema%20da%20palla!&hl=it&pg=PA48#v=onepage&q&f=false p. 48 Anteprima Google] ISBN 9788809763067</ref>
:''Alla faccia della [[bugia|bufala]]!''<ref>Traduzione in ''Aboliamo la scuola'', p. 48.</ref>
*'''Alla sanfrason<ref>Dal francese sans façon.</ref>.'''<ref>Citato in Philip Gooden e Peter Lewis, ''Idiomantics: The Weird and Wonderful World of Popular Phrases'', Bloomsbury, 2013, [https://books.google.it/books?id=Bb5ztbMSFHgC&lpg=PA50&dq=alla%20sanfrason&hl=it&pg=PA50#v=onepage&q&f=false p. 50.]</ref>
::{{spiegazione|Fare qualcosa alla sanfrasòn (sanfasòn o zanfasòn): farla alla carlona, in modo volutamente sciatto, superficiale, rozzo, con colpevole negligenza, trascuratezza.}}
*'''{{NDR|L'}} Allagosa.'''<ref name=codex>Citato, con traduzione nel testo, in Giulio Mendozza, '''A posteggia'', II parte, in ANTROPOS IN THE WORLD di Franco Pastore, anno XII, n.2 del O1-02-2016, [https://books.google.it/books?id=t5WdCwAAQBAJ&lpg=PA29&dq=a%60%20CUMMARA%20%20parlesia&hl=it&pg=PA29#v=onepage&q=a%60%20CUMMARA%20%20parlesia&f=false p. 20.]</ref>
:''Nella parlesia:''<ref name=spikkesia>Antico codice di comunicazione segreto dei musicisti (detti anche posteggiatori) napoletani.</ref>:'' la chitarra.''
*'''Allegrolillo o no poco sciasciariello.'''<ref>Citato in Volpe, ''Vocabolario napolitano-italiano'', p. 14.</ref>
:''Allegro o un po' avvinazzato. Brillo, alticcio.''
*'''Allerta allerta.'''<ref>Da ''Lo spassatiempo. {{small|Vierze e prose nove e becchie de Luigi Chiurazzi e d'autre}}'', anno IV, n. 31, Napoli, 29 settembre 1878, [https://books.google.it/books?id=yC5X1P8clIAC&dq=&pg=PA15-IA269#v=onepage&q&f=false p. 4]</ref>
:''All'impiedi all'impiedi.''
::{{spiegazione|Sbrigativamente. ''Fà 'na cosa allerta allerta'' Fare una cosa alla svelta, sbrigativamente, pur di portarla a termine, anche rischiando di non farla in modo perfetto. Con questa espressione ci si riferisce anche, molto spesso, ad rapporto sessuale occasionale o imprevisto, consumato molto velocemente.}}
*'''Allerta pe scummessa.'''<ref name="fishetiello">Citato in Antonino Guglielmi, ''Ceceniello, {{small|Farsa all'antica in un prologo e due atti (dal racconto "Invito in villeggiatura")}}'', 2012. ISBN 978-1-291-00213-3, [https://books.google.it/books?id=SbPdAwAAQBAJ&lpg=PA23&dq=&pg=PA23#v=onepage&q&f=false p. 23.]</ref>
:''In piedi per scommessa.''
::{{spiegazione|''Stà allerta pe' scummessa''. Stare, reggersi in piedi a stento, a malapena.}}
*'''Alliccasapóne.'''<ref>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 56.</ref>
:''Leccasapone.''
::{{spiegazione|Coltello con lama poco tagliente o male affilato che si adoperava per prelevare dal contenitore il "sapone di piazza", sapone per il bucato di colore giallastro e consistenza pastosa. Si chiamava ''alliccasapóne'' anche lo spaccone, lo smargiasso, il fanfarone inconsistente e privo di carattere.}}
*'''Allummarse dint'a l'acqua.'''<ref>Citato in Altamura e Giuliani, p. 200.</ref>
:''Accendersi nell'acqua.''
::{{spiegazione|Adirarsi molto facilmente.}}
*'''Allustrirse 'o curnicione.'''<ref>Citato in Altamura e Giuliani, p. 223.</ref>
:''Forbirsi, tirarsi a lucido, lustrarsi la fronte. ('o curnicione: la grondaia, il bordo della pizza; in senso lato, la fronte dell'uomo tradito dalla moglie.)''
::{{spiegazione|Lo si dice dell'uomo – tradito da assai vispa consorte – che fa toeletta, si agghinda.}}
*'''Ammacca e ssala, aulive 'e Gaeta.'''
:Schiaccia e sala, olive di Gaeta!
::{{spiegazione|Voce del venditore di olive che con queste parole ricorda la tecnica di conservazione delle olive, stipate a bagno in botticelle riempite con acqua salata; ma è anche un modo di esprimere disapprovazione verso chi opera in modo approssimativo, affrettato, arruffato, abborracciato.}}
*''''Ammariélle 'e sciummo.'''<ref name=nerò>Citato in ''C'era una volta a Napoli'', p. 51.</ref>
:''Gamberetti di fiume.''
::{{spiegazione|Gamberetti del fiume Sarno, erano pescati in passato, quando le acque non erano inquinate. Mescolati con farina di mais, si dava all'impasto una forma di pizza che veniva fritta. La pizza prendeva un colore giallo-arancione molto intenso. Questo piatto poteva sfamare un'intera famiglia.<ref>{{cfr}} ''C'era una volta a Napoli'', pp. 51-52.</ref>.}}
*'''Ammesùrate 'a palla!'''<ref>Citato in Vittorio Pupillo, ''Proverbi. La bellezza della vita nelle parole della tradizione'', vol IV, Youcanprint, Tricase (LE), 2015, [https://books.google.it/books?id=FJ8zCwAAQBAJ&lpg=PA249&dq=ammesurate%20a%20palla&hl=it&pg=PA249#v=onepage&q=ammesurate%20a%20palla&f=false p. 249.] ISBN 9788893212540</ref>
:''Misurati la palla!''
::{{spiegazione|Non fare niente senza riflettere, valuta prima esattamente la situazione e le tue reali possibilità.}}
*'''Ammiscà 'a lana c'a seta.'''<ref>Citato in Alessandro Carvaruso, ''Ero single... ora sono I.C.S., Manuale del "nuovo" single'', prefazione di Angela Galloro, Città del Sole, Reggio Calabria, [https://books.google.it/books?id=3wxXAwAAQBAJ&lpg=PT50&dq=a%20lana%20c'a%20seta&hl=it&pg=PT50#v=onepage&q&f=false] ISBN 9788873516132</ref>
:''Confondere (mischiare) la lana con la seta.''
::{{spiegazione|Confondere cose o persone di ineguale e opposto valore, svalutando le migliori e sovrastimando le peggiori.}}
*'''Ammulà 'e diénte.'''<ref>Citato in Bello ed Erwin, ''Modern Etymological Neapolitan-English Vocabulary'', Bello ed Erwin, p. 345.</ref>
:''Affilare i denti.''<ref>La traduzione è in Bello ed Erwin, ''Modern Etymological Neapolitan-English Vocabulary'', Bello ed Erwin, p. 345.</ref>
::{{spiegazione|Accingersi ad un banchetto sibaritico, ad un lauto pasto.}}
*'''Anema 'e Ddio.'''<ref>Citato in Viviani, ''Teatro'', IV, p. 595.</ref>
:''Anima di Dio.''
::{{spiegazione|Il bambino.}}
*'''Annuzzà 'ncànna.'''<ref>Citato in ''Modern etymological Neapolitan – English Vocabulary'', [https://books.google.it/books?id=kUcIRKwCZF4C&lpg=PA514&dq=uocchie%20vacante.&hl=it&pg=PA20#v=onepage&q&f=false p. 20].</ref>
:''Restare bloccato in [[gola]], non poter ingoiare.''
::{{spiegazione|Sentire una forte frustrazione per non aver potuto ottenere qualcosa.}}
*'''Antrasatta.'''<ref>Citato in ''Vocabolario domestico napoletano e toscano compilato nello studio di [[Basilio Puoti]]'', p. 18.</ref>
:''All'improvviso.''
*'''Appennere (Pusà) 'e Fierre a Sant'Aloja.'''<ref>Citato in Giacomo Lucchesi, ''Senza Ai ne Bai, (solo www)'', Narcissus, [https://books.google.it/books?id=SU_aCQAAQBAJ&lpg=PA132&dq='e%20fierre%20a%20s.%20Aloja&hl=it&pg=PA133#v=onepage&q&f=false p. 133.]</ref>
:''Appendere (posare) i ferri a Sant'Eligio.''<ref>Era consuetudine dei vetturini togliere i ferri ai cavalli anziani non più adatti al traino e collocarli nella Chiesa di S. Eligio come atto di devozione al Santo.</ref>'' ''
::{{spiegazione|Ritirarsi dall'attività lavorativa per raggiunti limiti di età, oppure, aver esaurito il desiderio sessuale per raggiunti limiti di età.}}
*'''Appennerse p' 'e felinie.'''<ref name=pekfig/>
:''Appendersi alle (per le) ragnatele.''
::{{spiegazione|Arrampicarsi sugli specchi. Tentare, invano, di giustificarsi con argomenti inconsistenti, insensati, cavillosi, spiegazioni cervellotiche, astrusi sofismi, goffi funambolismi verbali.}}
*'''{{NDR|L'}} appesa 'e Pererotta.'''<ref name=nose/>
:''La salita di Piedigrotta.''
::{{spiegazione|L'ernia.}}
*'''Appiccià 'na pippa.'''<ref>Citato in Einaudi, Meridiani, 2000, p. 1006.</ref>
:''Accendere una pipa.''
::{{spiegazione|Attaccare, restare invischiati in un discorso interminabile.}}
*'''Appila!'''<ref>Citato in ''Poesie napoletane'', p. 42.</ref>
:''Tura, chiudi!''
::{{spiegazione|Sta' zitto, non fiatare!}}
*'''Appilà' 'a vócca.'''<ref>Citato in Antonio Altamura e Francesco D'Ascoli, ''Lessico italiano-napoletano, {{small|Con elementi di grammatica e metrica}}'', Regina, Napoli, 1970, [https://books.google.it/books?hl=it&id=8nUIAQAAIAAJ&dq=appil%C3%A0+%27a+vocca&focus=searchwithinvolume&q=appil%C3%A0+ p. 52].</ref>
:''Tappare, zaffare la bocca.''
::{{spiegazione|Tappare, turare, zaffare, chiudere − in senso ovviamente figurato − la bocca a qualcuno: eliminare alla radice ogni suo motivo di insoddisfazione, recriminazione, risentimento e lagnanza, dandogli la più ampia soddisfazione. Togliere ogni pretesto per fare critiche o rivolgere accuse.}}
*'''Appizzà.'''<ref name=sharp/>
:''Conficcare, aguzzare. Ma anche: perdere, rimetterci denaro. '''Nce aggio apizzato denare a zeffunno.'' Ci ho perso, rimesso un sacco di soldi.''
*'''Appizzà le<ref name=epsilon/>recchie.'''<ref name=sharp>Citato in Volpe, ''Vocabolario napolitano-italiano: tascabile'', p. 25.</ref>
:'' ''Appizzà 'e recchie.'' Conficcare, aguzzare, appuntare, tendere le orecchie.''
*'''Appizzà ll'uocchie.'''<ref name=sharp/>
:''Conficcare, appuntire gli occhi. Aguzzare lo sguardo. ''
*'''Appójà la<ref name=alfa>In forma corrente: 'a.</ref>libarda.'''<ref>Citato in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 52.</ref>
:''Appoggiare l'alabarda.''
::{{spiegazione|''Appójà 'a libarda'': Mangiare a casa altrui, senza fare le spese.<ref>La spiegazione è in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 52.</ref>Mangiare a scrocco. Mangiare a scrocco in modo esoso.}}
*'''Arato chiatto<ref>Grasso.</ref>'''; '''a rrecchie<ref>Orecchie.</ref>'''; '''appezzuto<ref>Appuntito, aguzzato.</ref>'''.<ref>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 100.</ref>
:''Aratro a mano a scure; ad orecchioni; a piccone.''<ref>La spiegazione è in ''C'era una volta Napoli'', p. 100.</ref>
*'''Arbanno juorno.'''<ref>Citato in Ferdinando Russo, '''O "luciano" d<nowiki>'</nowiki>'o Rre'', p. 23.</ref>
:''Albeggiando giorno''
::{{spiegazione|All'alba.}}
*'''Arcenfanfaro.'''<ref>Citato in Raffaele D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 55.</ref>
:''Fanfarone. Chiacchierone. Capintesta. Sopracciò. Caporione.''
*'''Armammece e gghiate!'''<ref name=chiachiello>Citato in ''Tradizioni ed usi nella Penisola sorrentina'', p. 111.</ref>
:''Armiamoci e andate!''
*'''Armato a rasulo.'''<ref>Citato in D'Ambra, Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri, p. 307.</ref>
:''Armato di [[rasoio]].''
::{{spiegazione|Armato fino ai denti. Pronto ad agire con la massima determinazione.}}
*'''Arrasso sia.'''<ref name=away>Citato in Volpe, ''Vocabolario napolitano-italiano tascabile'', p. 28.</ref>
:''Discosto, lontano sia.''
::{{spiegazione|Formula deprecatoria: Non sia mai.}}
*'''Arravogliacuosemo<ref>Arravoglià:avvolgere; in senso figurato ingannare, infinocchiare. {{cfr}}Vocabolario napolitano-italiano: tascabile, p. 28. </ref>.'''<ref name=away/>
:''Truffa, frode, raggiro, furto.''
*'''Arrostere 'o ccaso cu 'o fummo d<nowiki>'</nowiki>'a cannela.'''<ref>Citato in Raffaele Bracale, ''Comme se penza a Nnapule'', p. 51.</ref>
:''Arrostire (affumicare)il formaggio con il fumo della candela.''
::{{spiegazione|Essere in miseria o: svolgere un'attività, realizzare un'opera con mezzi assolutamente inadeguati.}}
*'''Articolo quinto «Chi tène 'mmano ha vinto».'''<ref>Citato in Alberto Di Majo, ''Che fai... li cacci?: I dissidenti e la fine della democrazia'', prefazione di [[Luigi Bisignani]], Imprimatur, Reggio Emilia, 2015, [https://books.google.it/books?id=_tekCgAAQBAJ&lpg=PT54&dq=articolo%20quinto%20chi%20tene%20mmano%20ha%20vinto&hl=it&pg=PT54#v=onepage&q&f=false] ISBN 978 88 6830 322 8 </ref>
:''Articolo quinto: chi ha in mano (possiede) ha vinto.''
::{{spiegazione|Chi possiede, ad esempio denaro, è in notevole vantaggio e detta legge.}}
*'''Ascì da<ref name=α/>sotta.'''<ref>Citato in Enrico Petrella, ''Le miniere di Freinbergh'', Napoli, 1843,[https://books.google.it/books?id=zStEAAAAcAAJ&dq=&pg=PA48#v=onepage&q&f=false p. 48.]</ref>
:''Uscire da sotto.''
::{{spiegazione|''Ascì 'a sotto'': trarsi fuori da una situazione di estrema difficoltà, grave, terribile. Essere stati discepoli (aver avuto come maestro).}}
*'''Ascì p' 'a campata.'''<ref>Citato in Sebezio, ''Motti e detti napoletani'', p. 44.</ref>
:''Uscire per (procurarsi) il necessario per vivere.''
::{{spiegazione|Andare a lavorare.}}
*'''Asciacatascia.'''<ref name=patibolo/>
::{{spiegazione|La lucciola. Dalla formula magica ''asciacatascia'', pronunciata anticamente dai bambini napoletani per catturare '''e luceluce'' le lucciole.<ref name=lightlight>Per la spiegazione {{cfr}} ''la Repubblica.it'' Napoli del 5. 12. 2016.</ref>}}
*'''{{sic|Assa'<ref>Refuso, in realtà: assa = ((l)assa): lascia.</ref>}} fa' 'a Maronna.'''<ref name=odigitria/>
:''Lascia fare alla Madonna.''
::{{spiegazione|Tutto si è risolto per il meglio; meno male oppure benissimo, è stata la Madonna a disporre tutto per il meglio!}}
*'''Asseccà mazzate.'''<ref>Citato in ''Lo Spassatiempo'', 1880, n. 17, anno V, [https://books.google.it/books?id=yC5X1P8clIAC&newbks=1&newbks_redir=0&dq=Assecc%C3%A0%20mazzate&hl=it&pg=PT220#v=onepage&q&f=false p. 3].</ref>
:''Letteralmente: seccare, prosciugare percosse.''
::{{spiegazione|Buscarne di santa ragione.<ref name=heilig>La spiegazione è in Raffaele Viviani, ''Trentaquattro commedie scelte da tutto il teatro'', p. 819.</ref>}}
*'''Assiccà<ref>Asseccà.</ref> 'o mare cu 'a cucciulella.'''<ref>Citato in ''A Buon 'Ntennitore'', p. 93.</ref>
:''Prosciugare il mare con la conchiglietta.''
::{{spiegazione|Perseguire un obiettivo impiegando mezzi manifestamente inadeguati.}}
*'''{{NDR|L'}} Assistito'''<ref name=Pitagora>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 85.</ref> o ''''O cabbalista.'''<ref name=Pitagora/>
::{{spiegazione|Il cabalista, detto anche ''assistito'' perché creduto dal popolo in possesso del dono della divinazione a lui specialmente concesso, il cabalista dava numeri da giocare al lotto in cambio di un modesto compenso.<ref>{{cfr}} ''C'era una volta Napoli'', p. 85.</ref>}}
*'''Astreco e cielo.'''<ref>Citato in Cosimo Aruta, ''Il '68 di un borghese riveduto e corretto'', Pellegrini, Cosenza, stampa 2005, [https://books.google.it/books?id=Y8SPIc7kGpQC&lpg=PA45&dq=&pg=PA45#v=onepage&q&f=false p. 45].</ref>
:''Solaio e cielo.''
::{{spiegazione|''Casa astreco (o asteco) e cielo.'' Abitazione, alloggio all'ultimo piano di un immobile.}}
*'''Auciello 'ngaiola.'''<ref>Citato in ''Usi e costumi dei camorristi'', p. 238.</ref>
:''Uccello in gabbia.''
::{{spiegazione|Il detenuto, nel gergo della malavita antica.}}
*'''Aumma aumma.'''<ref>Citato in Mariano Maugeri, ''Tutti gli uomini del viceré'', Rizzoli, Milano, 2013, [https://books.google.it/books?id=VacxAAAAQBAJ&newbks=1&newbks_redir=0&lpg=PT166&dq=&pg=PT166#v=onepage&q&f=false p. 166]. ISBN 9788858653609</ref>
::{{spiegazione|Di nascosto, senza dare nell'occhio, segretamente, molto segretamente.}}
*'''Avanzà 'o pede.'''<ref name="marsh!">Citato in Francesco Silvestri, ''Teatro'', ''Una rosa, due anime, tre angeli, quattro streghe'', Gremese Editore, Roma, 2000, [https://books.google.it/books?id=SATDP9aY2mEC&lpg=PA61&dq=&pg=PA61#v=onepage&q&f=false p. 61]. ISBN 88-7742-450-8 </ref>
:''Avanzare il piede''
::{{spiegazione|Affrettare il passo. Affrettarsi.}}
*'''Avanzaie Garibarde, avanze pure tu!'''<ref>Citato in Apicella, ''Il frasario napoletano'', p. 124.</ref>
:''Avanzò [[Giuseppe Garibaldi|Garibaldi]], avanza anche tu!''
::{{spiegazione|Giocando sul doppio significato del verbo ''avanzà'': avanzare, come Garibaldi nel 1860 e "avanzare" nel senso di essere creditore, si dice scherzosamente al commerciante che si intende comprare a credito.}}
*'''{{sic|Avè}} no lippeco de<ref name=epsilon/>friddo.'''<ref name=shiver>Citato in ''Vocabolario napolitano-italiano: tascabile'', p. 149.</ref>
:''Avere un tremito di freddo.''
::{{spiegazione|''Avé nu lippeco 'e friddo.'': avere un tremito di freddo. Avere un brivido.}}
*'''{{sic|Avè}} quaccheduno a ttaglio.'''<ref>Citato in ''Lo Lampo'', voll. I e II, n. 30, anno I, 13 settembre 1875, [https://books.google.it/books?id=90MiAQAAIAAJ&newbks=1&newbks_redir=0&dq=&pg=PA87-IA23#v=onepage&q&f=false p. 3].</ref>
:''Avere qualcuno a taglio''. ''{{sic|Avé}} a ttaglio'': avere finalmente qualcuno (o qualcosa) a portata di mano, avere una buona volta l'opportunità di imbattercisi, incontrarlo, raggiungerlo. ''T'aggi' 'a avé a ttaglio!'' ''Ti devo avere a taglio!'': prima o poi dovrai pur capitarmi fra le mani, a tiro, e allora faremo i conti e per te saranno dolori!
*'''Avimme cumbinate 'a carrozza, nun cumbinamme u scurriate<ref>'''O scurriato'' è tradotto da Apicella: bacchetta escuriata,
che è la ''virga escuriata'', la verga rivestita di cuoio usata dagli antichi romani. {{cfr}} ''Il frasario napoletano'', p. 135., </ref>?'''<ref>Citato in Apicella, ''Il frasario napoletano'', p. 135.</ref>
:''Abbiamo trovato l'accordo per la carrozza, non ci mettiamo d'accordo per la frusta?''
::{{spiegazione|Abbiamo raggiunto un accordo su tutti gli aspetti fondamentali, ora vogliamo far fallire tutto per qualche dettaglio di poco importanza?}}
*'''Avimmo magnato, avimmo vippeto e c'è trasuto lo<ref name=Ω>In forma corrente:'o.</ref> riesto.'''<ref name=advantage>Citato in Marulli e Livigni, p. 10.</ref>
:''Abbiamo mangiato, abbiamo bevuto e c'è entrato (rimasto) in tasca il resto.''
::{{spiegazione|Il bilancio dell'iniziativa, dell'operazione è stato positivo, vantaggioso.}}
*'''Avutà fuoglio.'''<ref>Citato in Antonino Guglielmi, ''Il patto con l'aldilà'', [https://books.google.it/books?id=tJzeAwAAQBAJ&lpg=PA39&dq=&pg=PA39#v=onepage&q&f=false p. 39.]</ref>
:''Girare foglio.''
::{{spiegazione|Cambiare argomento.}}
*'''Azz!'''<ref>Citato in Chiara Gily e Micol Brusaferro, ''Triestini e Napoletani: istruzioni per l'uso'', [https://books.google.it/books?id=3yEnDwAAQBAJ&lpg=PT61&dq=fa%20o%20zeza&hl=it&pg=PT61#v=onepage&q&f=false]</ref>
:''Caspita! Accidenti!''
*'''Azzeccarse comm'a na sanguetta.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 50.</ref>
:''Attaccarsi come una [[sanguisuga]].''
::{{spiegazione|Seccare, annoiare smisuratamente, inesorabilmente.}}
*'''Azzuppàrse 'o ppàne.'''<ref>Citato in ''Modern Etymological Neapolitan-English Vocabulary '', [https://books.google.it/books?id=kUcIRKwCZF4C&lpg=PA514&dq=uocchie%20vacante.&hl=it&pg=PA32#v=onepage&q&f=false p. 32].</ref>
:''Inzuppar(ci)si, intinger(ci)si il pane.''
::{{spiegazione|Spassarsela, godersela un mondo; trovare grande gusto nell'attizzare e rinfocolare liti.}}
==B==
*'''Babbasone.'''<ref>Citato in Luigi Manzo, p. 8.</ref>
:''Uomo grosso ed idiota, grosso e babbeo.''
*'''{{NDR|'O}} Begriffo.'''
:''Il Begriff.<ref>''Der Begriff'': Il concetto (la Ragione, l'Idea) che crea il mondo, nel senso dell'idealismo hegeliano.</ref>''
::{{spiegazione|''E begriffe'': così erano chiamati i sostenitori napoletani della filosofia di Hegel che nel 1860 dopo il Plebiscito entrarono in grandissimo numero nell'Università di Napoli contrapponendosi aspramente ai giobertiani: "I partigiani del ''Begriff'' essendo più giovani, avevano più spesso il di sopra in questi filosofici tornei. Onde divennero in breve il terrore dei proprietari di caffè delle Puglie e della Calabria, che al vederli avvicinarsi gridavano ai garzoni: ''Chiudite, ca stanno venenno 'e Begriffe!'' Nacque così il termine di Begriffo per indicare i fedeli e i fanatici del dio ''Begriff''" ([[Adriano Tilgher]])}}
*'''Bell'e bbuono.'''<ref>Citato in [[Alessandro Siani]], ''Un napoletano come me'', BUR, Milano, 2011, [https://books.google.it/books?id=LhziDiCj9ZMC&lpg=PP1&dq=Un%20napoletano%20come%20me&hl=it&pg=PT107#v=onepage&q&f=false]ISBN 9788858619896</ref>
:''All'improvviso.''
*'''Bellu mobile.'''<ref name="furniture">Citato in Amedeo Caramanica, ''Gli angeli guerrieri della terra dei fuochi'', Rogiosi, 2016, [https://books.google.it/books?id=V_nxDAAAQBAJ&lpg=PT114&dq=&pg=PT114#v=onepage&q&f=false p. 114]. ISBN 978-88-6950-175-3</ref>
:''Bel mobile.''
::{{spiegazione|Persona piena, colma di qualità negative. ''È bello 'o mobbile!'': (in senso antifrastisco) È proprio un bel personaggio! Come no, come no, davvero una gran bella persona!}}
*'''[[w:Bene mio e core mio|Bene mio e core mio]].'''
:''[[Bene]] mio e cuore mio.''
::{{spiegazione|Fare ''bene mio e core mio'' è il modo di agire dell'ipocrita che simulando un forte e disinteressato affetto per una persona e di averne a cuore gli interessi, mira in realtà unicamente a perseguire i propri egoistici scopi.}}
*'''Bona mana a ffà zéppele.'''<ref>Citato in Apicella, ''Il frasario napoletano, I'', p. 156.</ref>
:''Buona mano a fare zeppole.''
::{{spiegazione|''Tene 'na bona mana a ffà zeppele'': ha una buona mano a fare zeppole. Si dice con ironia di chi è del tutto incapace di generosità, di un avaro inveterato.}}
*'''Bona pezza.'''<ref name=chiffon>Citato in ''Poesie napoletane'', p. 31.</ref>
:''Buona stoffa, buono straccio.''
::{{spiegazione|Furfante, canaglia, manigoldo.}}
*'''Bona notte ai sunature!'''<ref>Citato in Apicella, ''Il frasario napoletano, I'', p. 156.</ref>
:'''Bonanotte 'e sunature!'''<ref>Citato in Vincenzo Caso, ''Dizionarietto tascabile napolitano-italiano'', Stabilimento Tipografico Lanciano e Pinto, Napoli, 1896, [https://books.google.it/books?id=s7dGAQAAMAAJ&newbks=1&newbks_redir=0&dq=&pg=PA335#v=onepage&q&f=false p. 335].</ref>
:''Buonanotte ai suonatori!''
::{{spiegazione|Tutto è finito, non c'è più niente da fare, non c'è più speranza.}}
*'''Bonanotte 'o sicchio!'''<ref>Citato in Antonino Guglielmi, ''Il morto supplente'', [https://books.google.it/books?id=kp3eAwAAQBAJ&lpg=PA68&dq=&pg=PA68#v=onepage&q&f=false p. 68]</ref>
:''Buona notte al secchio.''
::{{spiegazione|Finito per sempre in fondo al pozzo: la cosa è senza rimedio.}}
*'''Bona notte ai sunature!'''<ref>Citato in Apicella, ''Il frasario napoletano, I'', p. 156.</ref>
:''Buonanotte ai suonatori!''
::{{spiegazione|Tutto è finito, non c'è più niente da fare, non c'è più speranza.}}
*'''{{NDR|'E}} Bone 'nzateche.'''<ref>Citato in Giuseppe Taverna, ''Le prime letture de' fanciulli, {{small|Nuova edizione rifatta e illustrata per le cure dell'avv. Elio M. Fanelli}}'', Stamperia amministrata da A. Agrelli, Napoli, 1843, [https://books.google.it/books?id=uGYFmSOspjQC&dq=&pg=RA1-PA107#v=onepage&q&f=false p. 107].</ref>
:Letteralmente: ''Le pustole selvatiche.''
::{{spiegazione|Il vaiolo selvatico o ravaglione. La varicella.}}
*'''{{NDR|'O}} Bosco.'''<ref>Citato in ''Usi e costumi dei camorristi'', p. 162.</ref>
:''Il bosco.''
::{{spiegazione|Via Toledo, nel gergo della malavita antica.}}
*'''{{NDR|'Na}} Bubbazza.'''<ref>In Colomba R. Andolfi, ''Chicchi di grano'', Alfredo Guida Editore, Napoli, 2005, [https://books.google.it/books?id=8Nkhch3DZxMC&lpg=PP1&dq=Colomba%20R.%20Andolfi&hl=it&pg=PA132#v=onepage&q&f=false p. 132.] ISBN 88-6042-114-4</ref>
:Un intruglio.
*'''Buone manche pe se fà mpennere.'''<ref>Citato in Apicella, ''Il frasario napoletano, I'', p. 164.</ref>
:''Buono neppure per farsi impiccare.''
::{{spiegazione|Una persona assolutamente insignificante, completamente inutile.}}
*'''Buono sì, ma fesso no.'''<ref>Citato in ''I Proverbi di Napoli'', p. 57.</ref>
:''Sono buono, non però sprovveduto.''
::{{spiegazione|Ho capito chiaramente che mi si vuole imbrogliare.}}
*'''Buongiorno Signo’ '''<ref>Citato in ''I Proverbi di Napoli'', p. 57.</ref>
:''Buongiorno Signora''
::{{spiegazione|Il saluto dell’emigrante che al rientro cerca disperatamente l’integrazione.}}
==C==
*'''C' 'o chiummo e c' 'o cumpasso.'''<ref>Citato in Salvatore Maturanzo, ''Giovanni Cena e l'espressionismo sociale. {{small|Antologia di poesia italiana d'ispirazione sociale con un saggio sul poeta e il poema intorno alla conquista della luna}}'', La Prora, Milano, 1973, [https://books.google.it/books?hl=it&id=UU2yAAAAIAAJ&dq=cu+%27o+chiummo+e+cu+%27o+cumpasso.&focus=searchwithinvolume&q=chiummo p. 843].</ref>
:''Col [[filo a piombo]] e col compasso.''
::{{spiegazione|Con estrema attenzione e meticolosa precisione. Es.: ''Parlà c' 'o chiummo e c' 'o cumpasso.'' Misurare bene le parole, parlare soppesandole. ''Jì c' 'o chiummo e c' 'o cumpasso.'' Andare (operare) con estrema attenzione, metodica precisione.}}
*'''Ca ssotto nun ce chiove, jevano ricenne 'e pisci sott'all'acqua.'''<ref>Citato in ''A Buon 'Ntennitore'', p. 15.</ref>{{NDR|[[wellerismi|wellerismo]]}}
:''Qui sotto non ci piove, andavano dicendo i pesci sott'acqua.''
::{{spiegazione|Non sono disposto a dimenticare ed alla prima occasione mi vendicherò.}}
*'''Cacchio cacchio'''.<ref>Alternativa più discreta, più velata per : cazzo.</ref><ref>Citato in Oscar Glioti, ''Fumetti di evasione. {{small|Vita artistica di Andrea Pazienza}}'', Fandango, 2009, [https://books.google.it/books?id=HIxEAQAAIAAJ&q=cacchio+cacchio&dq=cacchio+cacchio&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwjN1Jr7oLHtAhWDCewKHfOBAuk4FBDoATAJegQICRAC p. 258]. ISBN 9788860441300</ref>
:''Strano strano.''
::{{spiegazione|Si dice di chi con lentezza ed indifferenza simulate, con un'aria da nulla, si prepara a fare del male, ad arrecare danno.}}
*'''Caccia' fuoco pe' l'uocchie.'''<ref name=glue />
:''Gettare (tirare fuori) fuoco dagli (attraverso gli) occhi.''
::{{spiegazione|Essere adirato. Impiegato anche come [[w:iperbole (figura retorica)|iperbole]].}}
*'''Cafè carreco.''' '''Cafè corretto.''' '''Cafè lasco.'''<ref name=Brigida>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 122.</ref>
:''Caffè carico (forte), caffè corretto (con qualche goccia di anice) "lento" (lungo, leggero)''.
*'''Cafè 'e notte e ghiuorno.'''<ref name=Brigida/>
:''Caffè di notte e giorno.''
::{{spiegazione|Caffè aperti per ventiquattro ore su ventiquattro.<ref>La spiegazione è in ''C'era una volta Napoli'', p. 122. I più famosi erano il ''Nozze d'argento'' a Portacarrese, la ''Croce di Savoia'' e il ''Don Petruccio'' alla [[Pignasecca]] {{cfr}} ''C'era una volta Napoli'', p. 122.</ref>}}
*'''Cafeamus.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano italiano'', p. 63.</ref><ref name=Brigida/>
:''[[w:|Gazebo]].''<ref>Dall'inglese ''coffee house'' (caffetteria). {{cfr}} Andreoli, ''Vocabolario napoletano italiano'', p. 63.</ref>
*'''Cammina jappica jappica.'''<ref name=japjap>Citato in ''Tradizioni ed usi nella Penisola sorrentina'', p. 105.</ref>
:''Cammina piano, passo dopo passo.''
::{{spiegazione|Non precipitarti.}}
*'''Campà annascuso d' 'o Pateterno.'''<ref>Citato in Luca Meldolesi, ''Milano-Napoli: prove di dialogo federalista'', Alfredo Guida Editore, Napoli, 2010, [https://books.google.it/books?id=klnLs3DJKiIC&lpg=PA136&dq=annascuso%20d'%20'o%20pateterno&hl=it&pg=PA136#v=onepage&q&f=false p. 136]. ISBN 978-88-6042-767-0</ref>
:''Vivere di nascosto dal Padreterno.''
::{{spiegazione|Vivere come riuscendo ad occultarsi agli stessi occhi di Dio: vivere facendo sì che resti un impenetrabile mistero, un enigma insondabile da dove mai, in che modo si traggano mezzi economici tali da sostenere un tenore di vita che oltrepassa ampiamente, visibilmente le proprie possibilità. Si potrebbe − [[w: mutatis mutandis|mutatis mutandis]] − anche dire così: "Si tratta di un indovinello, avvolto in un mistero all'interno di un enigma." ([[Winston Churchill]])}}
*'''Campà justo justo.'''<ref>Citato in Erwin e Fedele, ''Dictionary: English-Neapolitan; Neapolitan-English'', p. 63.</ref>
:''Vivere giusto giusto ("preciso" "preciso").''
::{{spiegazione|Avere appena di che vivere, solo quello che è strettamente necessario.}}
*'''Cane di Macanza.'''<ref>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 66.</ref>
:''[[w:Gano di Maganza|Gano di Maganza]].''
::{{spiegazione|Ed anche: traditore.}}
*'''Cannéla appennetora.'''<ref name=corteo/>
:''Candela appiccatoia (toscano). Era tenuta appesa alla parete.<ref>{{cfr}} ''C'era una volta Napoli'', p. 46.</ref>''
*'''Cantà a figliola.'''<ref>Citato in ''C'era una volta napoli'', p. 67</ref>
::{{spiegazione|Gara di canto a responsorio fra due contendenti che, in occasione delle feste patronali, in piedi su sostegni – sovente botti – davanti al pubblico che decideva con il suo favore il successo, si rivolgevano reciprocamente astrusi quesiti sui particolari più minutamente dettagliati relativi alla vita di San Guglielmo da Vercelli, fondatore del tempio e del convento di Montevergine e del Goleto Presso Sant'Angelo dei Lombardi. Le risposte, come le domande, erano cantate.<ref>{{cfr}} più in dettaglio ''C'era una volta Napoli'', p. 67.</ref>}}
*'''Cantà a ffronna 'e limone.'''<ref>Citato in '''E scugnizze'', p. 59.</ref>
:''Cantare a fronda di limone.''
::{{spiegazione|Come il ''cantà a figliola'' è un canto improvvisato connesso alla Festa di Montevergine. Se ne servivano, inoltre, parenti o amici per trasmettere messaggi ai detenuti.}}
*'''Capa allerta.'''<ref>Citato in ''No Sansone a posticcio co Pulecenella mbrogliato fra forza e senza forza'', p. 28.</ref>
:''"Testa eretta."''
::{{spiegazione|Testa calda, testa matta, persona capricciosa, focosa.}}
*'''Capa 'e zì Vicienzo.'''<ref>Citato in ''Del parlar napoletano'', p. 65.</ref>
:''Testa di zio Vincenzo.''
::{{spiegazione|Corruzione dell'espressione latina: ''caput sine censu'', che designa il nullatenente.<ref>''Del parlar napoletano'', p. 65.</ref>}}
*'''Capa sciacqua.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 360 </ref> <ref>Citato in ''No Sansone a posticcio co Pulecenella mbrogliato fra forza e senza forza'', p. 34.</ref>
::{{spiegazione|Testa o zucca vuota, cervello d'oca.<ref>Spiegazione in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 360.</ref>}}
*'''Càpe 'e pèzze.'''<ref>Citato in ''Modern Etymological Neapolitan-English Vocabulary '', [https://books.google.it/books?id=kUcIRKwCZF4C&lpg=PA514&dq=uocchie%20vacante.&hl=it&pg=PA45#v=onepage&q&f=false p. 45.]</ref>
:''Teste di pezze.''
::{{spiegazione|Con connotazione spregiativa: le suore.}}
*'''{{NDR|'O}} Capitone senza rècchie.'''<ref>Citato in Rotondo, ''Proverbi napoletani'', p. 165.</ref>
:''Il capitone senza orecchie.''
::{{spiegazione|Il pene.}}
*'''Capo 'e semmana.'''<ref>Citato in ''Napoli, punto e basta?'', p. 490.</ref>
:''Capo di settimana.''
::{{spiegazione|Lunedì.}}
*'''Caporà è muorto l'Alifante.'''<ref>Citato in Pietro Belisario, ''La Botte del Diavolo'', Fratelli Criscuolo, Napoli, 1835, [https://books.google.it/books?id=qHIiTgA6QIAC&dq=capor%C3%A0%20%C3%A8%20muorto%20'alifante&hl=it&pg=PA47#v=onepage&q&f=false]</ref>
:''Caporale, è morto l'elefante.''
::{{spiegazione|È finita la pacchia.<ref>Si tramanda un aneddoto relativo a un caporale colpito da invalidità che fu incaricato della custodia di un elefante donato dal Sultano a Carlo di Borbone. Il comodo incarico finì con la morte dell'elefante.</ref>}}
*'''Carnetta.'''<ref>Citato in ''TuttoTotò'', p. 110. </ref>
::{{spiegazione|Uomo malvagio, duro, spietato, crudele.}}
*'''Carrecà lo<ref name=Ω />puorco.'''<ref>Citato in [[Niccoló Capasso]], ''Varie poesie'', [https://books.google.it/books?id=NBw0AQAAMAAJ&pg=PA111&dq=&sa=X&ved=0ahUKEwiDsMiDkvjfAhUP16QKHU8ZATgQ6AEIKTAA#v=onepage&q&f=false p. 111].</ref>
:''Caricare il porco.''
::{{spiegazione|''Carrecà 'o puorco'': Aggiungere insolenze ad insolenze, insulti ad insulti rincarando sempre più la dose.}}
*'''[[Carta]] canta ncannuolo.'''<ref>Citato in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 98.</ref>
:''Carta canta nel cannello.''<ref>La frase vien dall'uso de' giovani provinciali che addottoratisi nell'Università, portano a casa la laurea arrotolata in un cannellone di latta. {{cfr}} ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 98.</ref>
::{{spiegazione|La cosa è certa, le prove sono solide ed inconfutabili.}}
*'''Carta janca.'''<ref>Citato in De Ritis, ''Vocabolario napoletano lessigrafico e storico'', [https://books.google.it/books?id=HRK5Tw5COm0C&hl=it&pg=RA1-PA153#v=onepage&q&f=false p. 153.]</ref>
:''Carta bianca.''
::{{spiegazione|Innocente, senza malizia.}}
*'''{{NDR|'O}} Carucchiaro.'''<ref>Citato in Glejieses, ''I Proverbi di Napoli'', p. 124.</ref>
:''L'avaro.''
*'''''Casa a ddoje porte.''''' (da [[Giambattista Basile]], ''Muse napolitane'', IV<ref name=cross/>)
:''Casa a due porte.''
::{{spiegazione|Una casa che non gode di buona reputazione: il doppio ingresso si rivela particolarmente conveniente per il coniuge inquieto, disinvolto, dedito ad attività extraconiugali: entrare discretamente e svignarsela in tutta impunità e sicurezza non è difficile. Facilità d'accesso, vie di fuga agevoli, fluidità di "traffico", flessibilità d'utilizzo, discrezione, innegabili vantaggi di una casa con doppia entrata. A scapitarne, purtroppo, è l'onorabilità della dimora che, dal complesso delle attività che vi fervono, risulta alquanto offuscata, decisamente compromessa.}}
*'''{{NDR|'O}} Casale 'e Nola.'''<ref>Citato e spiegato in De Falco, ''Del parlar napoletano'', p. 77.</ref>
:''Il Casale di Nola.''
::{{spiegazione|Il fondo schiena.}}
*'''Casale sacchiato.'''<ref>Citato in Mineco Piccinni (Domenico Piccinni) ''Dialochielle, favolelle, e autra mmesca de poetece componemiente'', vol. II, Dalla Stamperia della Società Tipografica, Napoli, 1820, [https://books.google.it/books?id=NwIH3LhQ4iAC&dq=Dialochielle%2C%20favolelle%2C&hl=it&pg=PA68#v=onepage&q&f=false p. 68]</ref>
:''Casale saccheggiato.''
::{{spiegazione|Stanza, ambiente in cui regna incontrastato il totale disordine, l'ingovernabile confusione, il caos.}}
*'''Cascetta 'e pulimmo.'''<ref name=shoeshine>Citato in ''Napoli, punto e basta?'', p. 10.</ref>
:''Cassetta, scatola da lustrascarpe.''
::{{spiegazione|''Cascetta 'e polimmo'' – dalla forma parallelepipeda del busto che lo effigia – è l'ingiuria con cui le "parenti" inveiscono con estrema confidenza contro [[San Gennaro]] per spronarlo a compiere il miracolo della liquefazione del suo sangue se esso tarda a manifestarsi.}}
*'''Caso cellese.'''<ref name=pizzica>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 50.</ref>
::{{spiegazione|Antica locuzione riferita forse al formaggio piccante. (''cellecuso''<ref>"Solleticoso" da ''cellecà''' o ''cellechià<nowiki>'</nowiki>'', solleticare.</ref>, secondo Enrico Malato<ref name=sick>{{cfr}} ''C'era una volta Napoli'', p. 50.</ref>}})
*'''Caso cuotto cu ll'uoglio.'''<ref>Citato in [[Ferdinando Russo]], ''A paranza scicca'', presentazione di [[Enzo Moscato]], Alfredo Guida Editore, Napoli, 2000, [https://books.google.it/books?id=du_8gwgM4fQC&lpg=PP1&dq=Ferdinando%20Russo&hl=it&pg=PA15#v=onepage&q&f=false p. 15]. ISBN 88-7188-365-9</ref>
:''Formaggio cotto con l'olio.''
::{{spiegazione|Due persone assolutamente estranee sia per parentela che per affinità. "'''''Caso cuotto co' ll'uoglio''''', ''frase vivacissima del nostro dialetto, colla quale s'intendono due che nulla abbiano, o abbiano avuto di comune fra loro, forse perché il formaggio (''caso'') che serve per tante vivande è così eterogeneo all'olio, che ancor<ref>Anche se.</ref> esso è molto adoperato nella cucina, da non poter essere mai cotti insieme.''<ref>Da ''Ll'ode de Q. Arazio Fracco'', p. 483.</ref>"}}
*'''Castagnelle p'abballà.'''<ref>Citato in Luigi Manzo, ''Dizionario domestico napoletano e toscano'', Tipografia Marchese, Napoli, 1864<sup>2</sup>, [https://books.google.it/books?id=JcQ1tE3POpQC&dq=Luigi%20Manzo%20vocabolario%20domestico&hl=it&pg=PA14#v=onepage&q&f=false p. 14]</ref>
:''Castagnette per ballare.''
::{{spiegazione|Le nacchere.}}
*'''Cavaliè, 'a capocchia!'''<ref>Citato in Apicella, ''Il frasario napoletano'', p. 211.</ref>
:''Cavaliere, il glande!''
::{{spiegazione|Formula di derisorio riguardo impiegata per ridimensionare chi si dà eccessiva importanza o ha un atteggiamento borioso, spocchioso (il glande è qui menzionato come sinonimo di stupidità). Al ''Cavalié'' si può sostituire il nome della persona derisa. Se, come prevedibile, l'interessato non è di animo stoico, è possibile la replica: '''Te va ncule e se scapocchia, e se fa tante na capocchie!'''<ref>Citato in Apicella, ''Il frasario napoletano'', p. 211.</ref>: ''(Il summenzionato glande, descrivendo un'inusitata traiettoria) ti va "a tergo" e si danneggerà fino al distacco totale dalla sede anatomica di origine; distacco e "residenza" nella nuova sede peraltro pressoché irreversibili, giacché, una volta avvenute, per buona misura, "se fa tante na capocchie!", esso cioè si enfierà, tumefacendosi nella maniera più abnorme.''}}
*'''{{NDR|'O}} cazone a zompafuosso.'''<ref>Citato in Massimo Maraviglia, ''Album Napoli'', Flaccovio, Palermo, [https://books.google.it/books?id=MeZOAAAAMAAJ&q=cazone+a+zompafuosso&dq=cazone+a+zompafuosso&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwj2ueXK8_3lAhUEPewKHSabCdYQ6AEIMjAB p. 35].</ref>
:''I [[pantaloni]] "a saltafosso".''
::{{small|I pantaloni alti alla caviglia.}}
*'''Cazzillo 'e re <ref>O: ''cazzillo'', ''cazzitiello {{sic|di}} re'', ''pinto'', ''pinto 'e re.'' {{cfr}} ''Gli alimenti commestibili dei mari d'Italia'', p. 77.</ref>.'''<ref>Citato in Arturo Palombi e Mario Santarelli, ''Gli alimenti commestibili dei mari d'Italia'', [https://books.google.it/books?id=-r6rEuosIssC&lpg=PP1&dq=Arturo%20Palombi%2C%20Mario%20Santarelli&hl=it&pg=PA77#v=onepage&q&f=false p. 77] </ref>
:''Piccolo membro di re.''
::{{spiegazione|[[w:Coris julis|Donzella]].<ref>La spiegazione è in ''Gli alimenti commestibili dei mari d'Italia'', p. 77.</ref>}}
*'''Cca 'e ppezze e cca 'o ssapone.'''<ref>Citato in Glauco M. De Seta, ''La casa del nonno. Ipermetropia della memoria'', Enter Edizioni, Cerignola (FG), 2013, [https://books.google.it/books?id=hrvPBJVbN1gC&lpg=PA39&dq=CCA%20'E%20PPEZZE%20E%20CCA%20'O%20SSAPONE&hl=it&pg=PA39#v=onepage&q&f=false p. 39.] ISBN 978-88-97545-00-2</ref><ref>Citato, con lezione quasi identica: '''Ccà 'e ppezze e ccà 'o ssapone.''' in ''C'era una volta Napoli'', p. 24.</ref>
:''Qui gli stracci, gli abiti smessi e qui il sapone.''
::{{spiegazione|Patti chiari: soldi (o lavoro) contro merce subito. Pagamento immediato, non vendo (o lavoro) a credito.}}
*'''Ccà 'nce vò 'o campaniello d' 'a parrocchia.'''<ref>Citato in Sebezio, ''Motti e detti napoletani'', Delfini, Milano, 1967, [https://books.google.it/books?id=6rM-AAAAIAAJ&q=ce+vo%E2%80%99+%E2%80%99o+campaniello+d%E2%80%99+%E2%80%99a+parrocchia&dq=ce+vo%E2%80%99+%E2%80%99o+campaniello+d%E2%80%99+%E2%80%99a+parrocchia&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwii9ujy5f_kAhWgxMQBHfdZDw4Q6AEIKDAA p. 33].</ref>
:''Qui ci vuole il campanello della parrocchia.''
::{{spiegazione|Campanello molto sonoro, necessario, figuratamente, per rintracciare, ritrovare persona o cosa introvabile, irreperibile.}}
*'''Cca nisciuno è fesso.'''<ref>Citato in L.R. Carrino, ''A Neopoli nisciuno è neo'', Laterza, Roma/Bari,[https://books.google.it/books?id=Or2ODAAAQBAJ&lpg=PT60&dq=cca%20nisciuno%20%C3%A8%20fesso&hl=it&pg=PT60#v=onepage&q&f=false] ISBN 9788858104125</ref>
:''Qui nessuno è ingenuo.''
*'''Cca se ferma u rilorge!'''<ref>Citato in Apicella, ''Il frasario napoletano'', p. 215.</ref>
:''Qui si ferma l'orologio!''
::{{spiegazione|È il massimo, l'eccellenza assoluta, il non plus ultra.}}
*'''Ccà sotto non ce chiove.'''<ref name=brokegg/>
:''Qui sotto non ci piove.''
::{{spiegazione|Lo si dice puntando l'indice teso della mano destra sotto il palmo della sinistra rivolto verso il basso per dire che il torto subito non verrà dimenticato e che ci si vendicherà non appena se ne presenti l'occasione; magari ''int'a scurdata'', a cose oramai dimenticate, quando meno l'avversario se lo aspetta.}}
*'''Ccà stanno 'e {{sic|guaghiune}}<ref>Refuso: in realtà guagliune.</ref> vuoste.'''<ref>Citato in ''La sceneggiata. {{small|Rappresentazioni di un genere popolare}}'', a cura di Pasquale Scialò, Alfredo Guida Editore, Napoli, 88-7188-689-5, [https://books.google.it/books?id=nqY9qxaAUh4C&lpg=PA250&dq=ca%20stanno%20%20vuoste&hl=it&pg=PA250#v=onepage&q=ca%20stanno%20%20vuoste&f=false p. 250]</ref>
:''Qui ci sono i ragazzi vostri.''
::{{spiegazione|Io sono a vostra completa disposizione; non dovete far altro che chiedere, ogni vostro desiderio è per me un ordine.}}
*'''Cchiú nera d' 'a mezanotte nun po' venì!'''<ref>Citato in Viviani, ''Teatro'', II, a cura di Guido Davico Bonino, Antonia Lezza, Pasquale Scialò, Guida, Napoli, 1988, [https://books.google.it/books?id=PondV7J2r9UC&lpg=PA155&dq=nun%20p%C3%B2%20ven%C3%AC.&hl=it&pg=PA155#v=onepage&q&f=false p. 155.]</ref>
:''Più nera della mezzanotte non può venire!''
::{{spiegazione|Ormai non può andare peggio di così; superato questo momento può solo andare meglio.}}
*'''Ce dice.'''<ref name=matches>Citato in Mondadori, Meridiani, 2000, p. 1011.</ref>
::{{spiegazione|Si abbina bene, in modo armonico.}}
*'''Cetrulo nzemmentuto.'''<ref>Citato in Ferdinando Galiani e Francesco Mazzarella Farao, ''Vocabolario delle parole del dialetto napoletano, che più si discostano dal dialetto toscano, {{small|Con alcune ricerche etimologiche sulle medesime degli Accademici Filopatridi, opera postuma supplita, ed accresciuta notabilmente}}'', Vol. I, Presso Giuseppe-Maria Porcelli, Napoli, 1789, [https://books.google.it/books?id=NxcJAAAAQAAJ&dq=Vocabulario%20delle%20parole%20del%20dialetto%20Napoletano&hl=it&pg=PA97#v=onepage&q&f=false p.97]</ref>'
::{{spiegazione|Cetrulo nzemmentuto è il cetriuolo andato in semenza, che per esser divenuto insipidissimo, non è più atto a mangiarsi. Perciò in senso traslato dinota ''una persona assolutamente stupida, e senza sale in zucca.''}}
*'''Cèuze annevate<ref>Gelse nere, rese gelate dal freddo notturno che le ricopriva di un lievissimo velo bianco ('a neve). {{cfr}} ''C'era una volta a Napoli'', p. 50.</ref>.'''
:''Gelse ghiacciate, diacce.''
*'''Che arma de<ref name=epsilon />mammeta.'''<ref>Citato in [[Antonio Petito]], ''So masto Rafaele e non te ne ncarrica''', Tipo-litografia e Libreria di L. Chiurazzi, 1869, [https://books.google.it/books?id=nYOBKiDdgNQC&dq=&pg=PA10#v=onepage&q&f=false p. 10].</ref>
:''Che anima di tua madre.''
::{{spiegazione|''Ch'arm' 'e mammeta'': che diavolo, cosa diavolo. ''Tu che arma de mammeta aie fatto?''<ref>Da ''So masto Rafaele e non te ne ncarrica''', p. 10.</ref>''Tu ch'arm' 'e mammeta hê fatto?'': (ma) che diavolo hai fatto? cosa diavolo hai combinato?}}
*'''Che ddiece.'''<ref>Citato in Viviani, ''Teatro'', II, p. 95.</ref>
:''Che dieci.''
::{{spiegazione|Che cosa grande, grave<ref>La spiegazione è in ''Teatro'', II, p. 95</ref>. Che pezzo di, che gran pezzo di.}}
*'''Che m'ammacche<ref>Ammacca': schiacciare.</ref>?'''<ref>Citato in Mondadori, Meridiani, p. 1006.</ref>
::{{spiegazione|Che (frottole) mi stai raccontando? ''Ma che me staje ammaccanno?!'' Ma cosa mi stai raccontando, che razza di assurdità, balle, fandonie vorresti farmi credere?!}}
*'''Che se díce? 'E ssàrde se màgnano ll'alíce!'''<ref>Citato in ''Modern Etymological Neapolitan-English Vocabulary'', [https://books.google.it/books?id=kUcIRKwCZF4C&newbks=1&newbks_redir=0&lpg=PA202&dq=&hl=it&pg=PA202#v=onepage&q&f=false p. 202].</ref>
:''Che si dice? Le sarde si mangiano le alici!''
::{{spiegazione|Risposta scherzosa o elusiva alla domanda (fatta per curiosità invadente): Che si dice?}}
*'''Chella ca guarda 'nterra.'''<ref>Citato in Franco Pastore, ''Masuccio in Teatro: Ex Novellino Masutii, comoediae quattuor'', A.I.T.W. Edizioni, 2014, [https://books.google.it/books?id=n9yZBQAAQBAJ&lpg=PA113&dq=chella%20ca%20guarda%20'nterra&hl=it&pg=PA113#v=onepage&q&f=false]</ref>
:''Quella che guarda a terra.''
::{{spiegazione|La vagina.<ref>Corrisponde al numero 6 della smorfia napoletana.</ref>}}
*'''Chesta è 'a zita e se chiamma Sabella.'''<ref>Citato in ''I Proverbi di Napoli'', p. 69.</ref>
:''Questa (questa che vedi, e solo questa) è la fanciulla e si chiama Isabella.''
::{{spiegazione|Eccoti quanto mi avevi richiesto, per te non posso altro, non chiedermi altro.<ref>{{cfr}} ''I Proverbi di Napoli'', p. 69.</ref>Più in generale: questa è la situazione e non ci sono alternative, non resta che prenderne atto ed accettarla così com'è. Ci si deve accontentare di ciò che si ha.}}
*'''Chi m'a cecato.'''<ref>Citato in ''Viviani'', III, p. 58.</ref>
:''Chi mi ha accecato.''
::{{spiegazione|Chi me l'ha fatto [[azione|fare]].<ref>Spiegazione in ''Viviani'', III, p.58.</ref>}}
*'''Chi vene appriesso.'''<ref>Citato e spiegato in ''Ll'ode de Q. Arazio Fracco'', p. 514.</ref>
:''Chi viene dopo.''
::{{spiegazione|I posteri}}
*'''Chi vene appriesso s'u chiagne.'''<ref name=larmes/>
:''Chi viene dopo se lo piange.''
::{{spiegazione|Chi è addietro serri l'uscio, o Chi vien dopo serri la porta. / Saranno altri, quelli che verranno dopo, a sopportarne le conseguenze, a doversela sbrogliare.}}
*'''Chiachiello.'''<ref name=littlefish/>
::{{spiegazione|Persona del tutto inconsistente. Eccelle incontrastato nella sua sola autentica dote: le inesauribili, vacue e inconcludenti chiacchiere.}}
*'''Chiàgnene pure i pprete r'a via.'''<ref>Citato in Apicella, ''Il frasario napoletano'', p. 231.</ref>
:''Piangono anche le pietre della strada.''
::{{spiegazione|Al passaggio del corteo funebre piangono non solo le persone, ma anche le pietre della strada. Lo si dice, con enfasi, per dare risalto al dolore che si prova per la morte di una persona stimata e amata.}}
*'''Chiappo 'e mpiso.'''<ref>Citato in ''Ncopp' 'o_marciappiede'' p. 35.</ref>
:''Cappio da impiccato (appeso).''
::{{spiegazione|Tipo poco raccomandabile, losco; canaglia, malvivente, avanzo di galera, tipo patibolare, pendaglio da forca.}}
*'''{{NDR|'A}} Chiarenza.'''<ref name=codex/>
:''Nella parlesia:''<ref name=spikkesia/>'' il vino.''
*'''Chiavarse 'a lengua 'nculo''' o ''''ncanna'''.<ref>Citato in Giuseppe Giacco, ''[http://www.vesuvioweb.com/it/wp-content/uploads/Giuseppe-Giacco-Vocabolario-napoletano-vesuvioweb.pdf Schedario napoletano]'', ''vesuvioweb.com'', p. 81.</ref>
:''Mettersi la lingua nel didietro (o in gola).''
::{{spiegazione|Essere costretto a tacere perché si ha manifestamente torto o si è in una posizione indifendibile, insostenibile. Usato specie nell'espressione: ''Chiavate 'a lengua 'nculo!'' vale a dire: Taci! Tu parli pure? Non hai argomenti validi, non sei in condizioni di poter parlare, non hai titolo per poter parlare! Sei manifestamente in torto! ''Tu t'avisse sta' sulamente zitto!'' Tu dovresti solo tacere!}}
*'''Chillo ca cumbine tutte 'e guaie.'''<ref name=K/>
:''Quello che combina tutti i guai.''
::{{spiegazione|Il [[pene]].}}
*'''Chillo 'e coppa.'''<ref>Citato in [[Raffaele Viviani]], ''I dieci comandamenti'', [https://books.google.it/books?id=VTfskxLqACcC&lpg=PA31&dq=&pg=PA31#v=onepage&q&f=false p. 31].</ref>
:''Quello di sopra.''
::{{spiegazione|[[Dio]].}}
*'''Chino 'i vacantarìa.'''<ref>Citato in Apicella, ''Il frasario napoletano'', p. 239.</ref>
:''Pieno di vuoto.''
::{{spiegazione|Si dice ironicamente di qualcosa, come un contenitore, un recipiente, un locale completamente vuoti.}}
*'''Chiò chiò parapacchiò, cevezo mio.'''<ref>Citato in ''I Proverbi di Napoli, p. 93.''</ref>
::{{spiegazione|Che gran scioccone sei, amico mio.}}
*'''Chiochiaro<ref>Secondo De Ritis da ''Chiochia'', scarpa di fattura grossolana calzata dai pastori abruzzesi. {{Cfr}} De Ritis, ''Vocabolario napoletano lessigrafico e storico'', p. 329.</ref>.'''<ref>Citato in De Ritis, ''Vocabolario napoletano lessigrafico e storico'', p. 329.</ref>
:''Persona rozza, goffa, stupida; zotico, tanghero.''
*'''Chisto è nu cataplàsemo 'e semmente 'e lino.'''<ref>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 33.</ref>
:''Questo è un [[cataplasma]] di semi di lino.''
::{{spiegazione|Questo è un uomo noioso e molesto.}}
*'''Chiste è u paese 'i Mastu Rafele.'''<ref>Citato in Apicella, ''Il frasario napoletano'', I, p. 243.</ref>
:''Questo è il paese di Mastro Raffaele.''
::{{spiegazione|Qui ognuno fa i propri comodi, bada esclusivamente al proprio interesse e tutto, di conseguenza, versa nel più completo marasma.}}
*'''Chiste so' nummere!'''<ref>Citato in [[Renato De Falco]], ''Per moda di dire, {{small|ovvero Neo-nomenclatura emergente (con qualche riferimento napoletano)}}'', Guida Editori, 2010. ISBN 88-6042-821-1, [https://books.google.it/books?id=_NYrpxDQYUsC&lpg=PP1&dq=Renato%20De%20Falco&hl=it&pg=PA83#v=onepage&q&f=false p. 83].</ref>
:''Questi sono [[numero|numeri]]!''
::{{spiegazione|È successo; sta accadendo qualcosa di così sorprendente, incredibile, inaudito che bisogna (attraverso la [[w:La smorfia napoletana|smorfia]]) tradurlo in numeri e giocarli al lotto! Roba da pazzi, roba da pazzi!}}
*'''Ciaccà e medecà.'''<ref>Citato in Bello ed Erwin, ''Modern Etymological Neapolitan-English Vocabulary'', p. 57.</ref>
:''Ferire (a sangue scagliando una pietra) e medicare.''
::{{spiegazione|Dire una parola pungente, di critica, di rimprovero ed accompagnarla immediatamente, per attenuarne l'effetto, ad un'altra dolce, carezzevole, amichevole.}}
*'''Cicchignacco 'ncopp' â vótta.'''<ref>Citato in ''Proverbi e modi di dire napoletani'', p. 138.</ref>
:''«Cicchignacco» sulla botte.''
:oppure:
:'''Cicchignacco 'int'â buttéglia.'''<ref>Citato in Sergio Zazzera, ''Dizionario napoletano'', Newton Compton editori, Roma, 2016, p. 101. ISBN 978-88-541-8882-2</ref>
:''«Cicchignacco» nella bottiglia.''
::{{spiegazione|Cicchignacco è il nome con cui veniva venduto sulle bancarelle il «diavoletto di [[Cartesio]]». Locuzione riferita a personaggi di statura non alta e dal portamento goffo.}}
*'''Ciceremmuolle.'''<ref>Citato in Volpe ''Vocabolario napolitano-italiano: tascabile'', p. 73 e Francesco Cherubini, ''Vocabolario milanese-italiano'', Dall'Imp. Regia Stamperia, 1843, vol. 4, [https://books.google.it/books?id=3uY3AQAAMAAJ&dq=ciceremmuolle&hl=it&pg=PA548#v=onepage&q&f=false p.548]</ref>
:''[[cece|Ceci]] ammollati.''
::{{spiegazione|Cerimonie eccessive, moine, salamelecchi. ''Nun fà tutte 'sti ciceremmuolle!'' Non fare tutte queste cerimonie eccessive, tanti (finti) salamelecchi!}}
*'''{{NDR|Fà}} Ciento mesure e uno taglio.'''<ref>Citato in Citato in ''Archivio per lo studio delle tradizioni popolari'', Rivista trimestrale diretta da G. Pitrè e S. Salomone Marino, vol. II, Luigi Pedone Lauriel, Palermo, 1883, [https://archive.org/stream/archivioperlost00marigoog#page/n604/mode/2up/search/proverbi+napoletani, p. 597.]</ref>
:''(Fare) cento misure e un taglio.''
::{{spiegazione|Come i sarti che lavorano ripetutamente con metro e gesso prima di tagliare la stoffa, prepararsi con grande, eccessiva meticolosità, indugiando in minuziosi calcoli e prove prima di decidersi ad agire.}}
*'''Cinco e ccinco a diece e lo<ref name=Ω/>parrocchiano a quinnece.'''<ref>Citato in Pietro Paolo Volpe, ''Vocabolario napolitano-italiano: tascabile'', p. 73.</ref>
:''Cinque e cinque (sommano) a dieci, e (con) il parroco a quindici.''
::{{spiegazione|Si dice di chi va a sposarsi in chiesa; il particolare riferimento è al momento del rito in cui gli sposi congiungono le mani davanti al sacerdote che impartisce la benedizione.}}
*'''Ciuccio cu 'a varda ncuollo.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 450.</ref>
:''Asino con il basto addosso.''
::{{spiegazione|Asino calzato e vestito, persona di crassa ignoranza.}}
*'''Ciuccio 'e carretta.'''<ref name=tripalium>Citato in Armando Cenerazzo, ''Rose rosse e rose gialle, {{small|Nuove poesie napoletane}}'', Alfredo Guida Editore, Napoli, 1957, [https://books.google.it/books?id=lTF7BwXMuq4C&lpg=PA296&dq=Cenerazzo&hl=it&pg=PA141#v=onepage&q&f=false p. 141]</ref>
:''Asino di carretta.''
::{{spiegazione|Uomo che lavora molto duramente.}}
*'''Ciuciulià.'''<ref>Citato in Apicella, ''Il frasario napoletano'', p. 220.</ref>
:''Sussurrare, bisbigliare.''
*'''Ciuotto ciuotto.'''<ref>Citato in Salvatore Cerino, ''{{sic|Immenzità}}'', Alfredo Guida Editore, Napoli, 1997, [https://books.google.it/books?id=cQHAzKNaaiEC&lpg=PA70&dq=&pg=PA70#v=onepage&q&f=false p. 70] </ref>
:''Sazio sazio (sazissimo). Rimpinzato ben bene. "''Farse ciuotto ciuotto''". Satollarsi, rimpinzarsi.''
*'''Co lo siddivò.'''<ref name=bradipo>Citato in ''Lo Cuorpo de Napole e lo Sebbeto'', 1862, anno III, 27 aprile 1862, p. 462.</ref>
:''Cu 'o siddivò: Con il se Dio vuole.''
::{{Spiegazione|''Ghire co lo siddivò''<ref name=bradipo/>, in forma corrente: ''Jì cu 'o siddivò'': andare con il se dio Vuole. Agire, operare molto molto a rilento, molto fiaccamente, svogliatamente, senza iniziativa, senza alcuna efficacia, incisività, affidandosi passivamente alla volontà e all'intervento risolutore di Dio.)}}
*'''Cola mena a Ciccio e Ciccio 'a mena a Cola.'''<ref name=franknico>Citato in A.F.Th. van der Heijden ''Doodverf'', [https://books.google.it/books?id=yTd4AAAAQBAJ&lpg=PT261&dq=A.F.Th.%20van%20der%20Heijden&hl=it&pg=PT49#v=onepage&q&f=false p. 49]</ref>
:''Cola butta a Ciccio e Ciccio la butta a Cola.''
::{{spiegazione|Gettarsi reciprocamente la colpa addosso. Fare a scaricabarile.}}
*'''Comm'a che!'''<ref>Citato in Christopher Wagstaff, ''Italian Neorealist Cinema. {{small|An Aesthetic Approach }}'', University of Toronto Press, Toronto / Buffalo / London, 2007, [https://books.google.it/books?id=nzgzEwEb_fcC&lpg=PA453&dq=&pg=PA453#v=onepage&q&f=false p. 453].</ref><ref>Citato in ''Poesie napoletane'', p. 95.</ref> o: '''Comme a chè'''<ref>Citato in ''Lo lampo'', Volumi 1-2, anno I, n. 95, 29- 11- 1875, [https://books.google.it/books?id=90MiAQAAIAAJ&dq=&pg=PA95-IA6#v=onepage&q&f=false p. 4]</ref>
::{{spiegazione|Eccome! Altro che! Che di più non si può! Es.: '' Fa cavero comm'a cche!'' ''Chiove comm'a che!'' ''È bello comm'a che!'' Altroché se fa caldo! Piove, eccome! È bello, caspita se è bello, come puoi dubitarne!}}
*'''Comm'è {{sic|bera}} 'a morte.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 241.</ref>
:''Come è vera la morte!''
::{{spiegazione|''Comm'è vera 'a morte!'' Te / Ve lo giuro, devi / dovete credermi!}}
*'''Comme ‘a mettimmo nomme?'''<ref>Citato in Antonino Guglielmi, ''Il commissario'', [https://books.google.it/books?id=_JveAwAAQBAJ&lpg=PA61&dq=guglielmi%20il%20commissario&hl=it&pg=PA20#v=onepage&q&f=false]</ref>
:''Come le mettiamo nome? Come la chiamiamo? Come la battezziamo?''
::{{spiegazione|Come la mettiamo? Come la risolviamo? E poi che si fa? E adesso che si fa? Come se ne viene, verrà fuori? (col sottinteso che è estremamente difficile se non impossibile trovare una soluzione, venirne fuori ed è quindi mille volte preferibile evitare '''o 'mpiccio'', il guaio.)}}
*'''Comme 'avuote e comme 'o ggire, sempe sissantanove è.'''<ref>Citato in Vittorio Pupillo, ''Proverbi, {{small|Riflessioni sulla saggezza del passato, per un corretto comportamento nel presente}}'', vol. I, Youcanprint Self-Publishing, TRICASE (LE), 9788891115768, [https://books.google.it/books?id=KLECAwAAQBAJ&lpg=PA205&dq=&pg=PA205#v=onepage&q&f=false p. 205]</ref>
:''Come lo volti e come lo giri, sempre sessantanove è.''
::{{spiegazione|La cosa è assolutamente evidente, incontrovertibile, immutabile. Questa è la nuda evidenza, questi sono i fatti, non c'è modo di considerarli, interpretarli altrimenti.}}
*'''Comme Dio cumanna.'''<ref>Citato in Colomba Rosaria Andolfi, ''Chicchi di grano. {{small|Poesie, macchiette, teatro in versi, testi di canzoni}}'', Guida, Napoli, 2005. ISBN 88-6042-114-4, [https://books.google.it/books?id=8Nkhch3DZxMC&lpg=PA41&dq=pg=PA41#v=onepage&q&f=false p. 41]</ref>
:''Come Dio comanda.''
::{{spiegazione|A regola d'arte.}}
*'''Comme mme suone tu, così t'abballo.'''<ref>Citato in ''Le muse napolitane'', Egloga IX, p. 346.</ref>
:''A seconda di come suoni, così io ballo.''
::{{spiegazione|Prestazioni e compenso devono essere commisurati.}}
*'''Comme me vide, me scrive.'''<ref>Citato in Apicella, ''I ritte antiche'', p. 258.</ref>
:''Come mi vedi, (così) mi scrivi.''
::{{spiegazione|Sono così come mi vedi, non ho nulla da nascondere.}}
*'''Comme te piace 'o vino cu' a neve!'''<ref>Citato in Enzo Moscato, ''L'angelico bestiario'', Ubulibri, Milano, 1991, [https://books.google.it/books?hl=it&id=Q64IAQAAMAAJ&dq=%E2%80%98o+vino+c%E2%80%99%E2%80%98a+neve&focus=searchwithinvolume&q=%E2%80%98o+vino+c%E2%80%99%E2%80%98a+neve p. 111].</ref>
:''Come ti piace il vino con la neve (con il ghiacco)!''
::{{spiegazione|(Di' la verità): questo ti fa tanto divertire, per questo te la stai spassando un mondo! ci stai provando gran gusto!}}
*'''Copia cupiella.'''<ref>Citato in Colomba Rosaria Andolfi, ''Chicchi di grano. {{sic|Poesie, macchiette, teatro in versi, testi di canzoni}}'', Alfredo Guida Editore, 2005. ISBN 88-6042-114-4, [https://books.google.it/books?id=8Nkhch3DZxMC&lpg=PA109&dq=&pg=PA109#v=onepage&q&f=false p.109.]</ref>
::{{spiegazione|Scopiazzatura. ''Fà copia cupiella''. Copiare di nascosto. Scopiazzare.}}
*'''Coppa coppa.'''<ref>Citato in [[Adam Ledgeway]], ''Grammatica diacronica del napoletano'', Max Niemeyer Verlag, Tubinga, 2009, [https://books.google.it/books?id=jsHJnzvJHxAC&lpg=PA79&dq=coppa%20coppa%20napoletano&hl=it&pg=PA80#v=onepage&q&f=false p. 80.] ISBN 978-3-484-52350-0</ref>
:''Proprio sopra.''<ref>La traduzione è in Ledgeway, {{cfr}} ''Grammatica diacronica del napoletano'', p. 80.</ref>.
*'''Coppole 'e cazzo.'''<ref>Citato in Bruno Esposito, ''Le avventure di Pāspokaz'', nota introduttiva di [[Roberto Saviano]], NonSoloParole Edizioni, Pollena Trocchia (Na), 2006<sup>1</sup>, [https://books.google.it/books?id=NIBZkE4pkuMC&lpg=PA28&dq=coppole%20'e%20cazzo&hl=it&pg=PA28#v=onepage&q&f=false p. 28]</ref>
:"''Berretti di pene.''"
::{{spiegazione|Niente. ''Si nun fatiche te magne coppole 'e cazzo.'' Se non lavori, non mangi un bel niente.}}
*'''Coppola e denocchie!'''<ref>Citato in '''O "luciano" d<nowiki>'</nowiki>'o Rre'', prefazione, p. 6.</ref>
:''Berretto alle ginocchia!''
::{{spiegazione|Giù il cappello!}}
*'''{{NDR|'A}} cravatta a rabbà.'''
:''La cravatta ''à rabat''. Si adoperava non annodata sul tight<ref>{{cfr}} ''C'era una volta Napoli'', p. 89.</ref>.''
*'''Cresemisso'''<ref>Dall'inglese ''Christmas'', Natale. {{cfr}} ''Del parlar napoletano'', p. 99.</ref>'''.'''<ref>Citato, con spiegazione, in ''Del parlar napoletano'', p. 99.</ref>
::{{spiegazione|Regalo natalizio.}}
*'''Cricco, Crocco e Manecancino.'''<ref>Citato in ''Lu Trovatore'', 1867, [https://books.google.it/books?id=DVdgeO_gTcUC&dq=cricco%20crocco%20e&hl=it&pg=PA5-IA59#v=onepage&q&f=false]</ref>
:''(I Signori) Martinetto, Gancio e Mano con l'uncino.''
::{{spiegazione|La [[w:Banda Bassotti|Banda Bassotti]] napoletana. Gente, quindi, da cui stare alla larga.}}
*'''Crisce santo.'''<ref>Citato in Pietro Paolo Volpe, ''Vocabolario napolitano-italiano'', p. 87.</ref>
:''Cresci santo.''
::{{spiegazione|Equivalente dell'italiano: Salute! Si dice ai bambini, ai ragazzi (e talvolta, scherzosamente, anche agli adulti) che starnutiscono.}}
*'''Cu 'e ppacche dint'a ll'acqua.'''<ref>Citato in Antonino Guglielmi, ''Una bufera senza fine'', 2012, [https://books.google.it/books?id=fiDsAwAAQBAJ&lpg=PA75&dq=&pg=PA75#v=onepage&q&f=false p. 75]. ISBN 978-1-291-07197-9.</ref>
:''Con le natiche nell'acqua.''
::{{spiegazione|''Sta' cu 'e ppacche dint'a ll'acqua.'' Essere in grande miseria.}}
*'''Cu n'appietto 'e core.'''<ref>Citato in ''Poesie napoletane'', p. 80.</ref>
::{{spiegazione|(''Appietto 'e core'': Asma.) ''Cu n'appietto 'e core'', con una stretta al cuore.}}
*'''Cu n'uocchio frjie 'o pesce 'e cu' 'nato guarda a gatta.'''<ref>Citato in ''A Napoli mentre bolle la pentola'', p. 54.</ref>
:''Con un occhio frigge il pesce e con un altro guarda la gatta.''
::{{spiegazione|''Cu n'uocchio friere 'o pesce e cu' n'ato guardà 'a gatta'' (o anche, in modo più sintetico: ''Friere 'o pesce e guardà 'a gatta''): con un occhio friggere il pesce (seguirne la cottura) e con un altro guardare (sorvegliare) il gatto perché non lo mangi. Eseguire un'operazione, svolgere un compito restando estremamente e costantemente vigilanti.}}
*'''Cu' na mano nnanze e n'ata areto.'''<ref>Citato in ''Filumena Marturano'', in [[Eduardo De Filippo]] ''Teatro'', CDE, Milano, stampa 1985, p. 157.</ref>
:''Con una mano davanti ed un'altra dietro.''
::{{spiegazione|(Coprendosi natiche e genitali nudi con le mani: in miseria assoluta, in assoluta perdita, rimettendoci tutto, sconfitti e delusi, senza più prospettive, restando con un pugno di mosche in mano. Si veda, più in dettaglio: ''Fa zita bona''.}}
*'''Cu nna fúna 'ncànna.'''<ref>Citato in ''Modern Etymological Neapolitan-English Vocabulary'', [https://books.google.it/books?id=kUcIRKwCZF4C&lpg=PA514&dq=uocchie%20vacante.&hl=it&pg=PA97#v=onepage&q&f=false p. 97 Anteprima Google]</ref>
:''Con un cappio (fune) alla gola.''
::{{spiegazione|Fare qualcosa cu nna fúna 'ncànna: per costrizione, contro la propria volontà.}}
*'''Cu 'o culo 'a fossa.'''<ref>Citato in ''TuttoTotò'', p. 58.</ref>
:''Con il sedere nella fossa. Con il piede nella fossa.'' ''Stà cu 'o culo 'a fossa.'' (Essere prossimi alla morte).
*'''Cu' 'o ttè' cu' 'o {{sic|nnè}}, cu' 'o piripisso e cu' 'o papariallà!...'''<ref>Citato in Altamura e Giuliani, p. 54.</ref>
::{{spiegazione|Parole puramente onomatopeiche per denotare una persona assai brutta.}}<ref>La spiegazione è in Altamura e Giuliani, ''Proverbi napoletani'', p. 54.</ref>
*'''Cu u cavalle 'i San Francische.'''<ref>Citato in Apicella, ''Il frasario napoletano'', p. 275.</ref>
:''Con il cavallo di [[Francesco d'Assisi|San Francesco]].''
::{{spiegazione|San Francesco, com'è ovvio, non possedeva cavalli; i piedi erano il solo mezzo di cui disponeva per viaggiare. Andare col cavallo di San Francesco significa quindi andare a piedi.}}
*'''Cucchiere appatrunate.''' e '''Cucchiere d'affitte.'''<ref>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 120.</ref>
::{{spiegazione|''Appatrunate'', cocchieri che lavorano alle dpendenze di un proprietario, ''d'affitte'', cocchieri pubblici.}}
*'''{{NDR|'A}} Cuccuvaja de<ref name=epsilon/>puorto.'''<ref>Citato in [[Antonio Petito]], ''Pulcinella creduto D.<sup>a</sup> Dorotea pezza a ll'uocchio'', Stabilimento Tipografico dei Fratelli De Angelis, Napoli, 1868, [https://books.google.it/books?id=cbhd1fbnUxoC&dq=&pg=PA11#v=onepage&q&f=false p. 11]</ref>
:''La [[Civetta]] di porto.''
::{{spiegazione|'''A Cuccuvaia 'e puorto'': una donna brutta, senza grazia, che porta male, paragonata alla scultura dell'aquila (scambiata dal popolo per una civetta) con le armi di Carlo V che sormontava la Fontana degli Incanti detta ''Funtana d' 'a cuccuvaja 'e puorto'', la Fontana della civetta di porto, fatta costruire dal viceré Don Pedro de Toledo e collocata in passato in Piazza del Porto conosciuta anche come Piazza dell'Olmo.<ref>{{cfr}} più estesamente Aurelio De Rose, ''Le Fontane di Napoli'', Newton Compton Editori, Roma, 1994, p. 52. ISBN 88-7983-644-7 </ref>}}
*'''Cule mpeciate.'''<ref>Citato e spiegato in ''Ll'ode de Q. Arazio Fracco '', p. 517.</ref>
:''Sederi impeciati.''
::{{spiegazione|Antica locuzione per dire: gli Inglesi "''perché sedendo sempre sul bordo delle navi i loro calzoni son macchiati di pece''<ref>In ''Ll'ode de Q. Arazio Fracco '', p. 517.</ref>."}}
*'''Cumeta.'''<ref name=patibolo/>
:''Aquilone.''
::{{spiegazione|Ma anche: [[w:|Lucanus cervus|cervo volante]]<ref name=lightlight/>.}}
*'''Cummatrella.'''<ref name=patibolo/>
:''Comarella.''
::{{spiegazione|Ma anche: [[w:Mustela nivalis|donnola]], umanizzata come: "piccola donna"<ref name=lightlight/>.}}
*'''Cuncià 'ncordovana.'''<ref name=toscodueseisei/>
:''Conciare alla maniera cordovana''.
::{{spiegazione|Maltrattare qualcuno con maleparole o atti fisici. Si riferisce alla cordovana, pelle di capra conciata a Cordova, un tempo molto costosa.}}
*'''Cuntà' 'e pìle d<nowiki>'</nowiki>'o cùlo.'''<ref>Citato, con spiegazione, in Sergio Zazzera, ''Dizionario napoletano'', p. 262.</ref>
:''Contare i peli del sedere.''
::{{spiegazione|Rivedere le bucce.}}
*'''{{NDR|'A}} Cunzèrva 'e pummaròla.'''<ref name=tomato>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 62.</ref>
:''La conserva di pomodoro.''
::{{spiegazione|Passato di pomodoro che in passato veniva esposto d'estate al sole. La lunga esposizione al sole estivo si protraeva fino a che il passato di pomodoro non si fosse ristretto al massimo e rappreso quanto bastava. Non una qualsiasi conserva di pomodoro, dunque, se: " [...] quando una punta di cucchiaio di quella rossa poltiglia si mescolava alla pasta con fagioli (non escluso un pizzico di pepe) o al ragù (che bisognava far ''pippiare'' per molte ore), allora si creavano i motivi per esaltare la Divina Provvidenza<ref>Da ''C'era una volta Napoli'', p. 62.</ref>."}}
*'''Cuoncio cuoncio.'''<ref>Citato in ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 156.</ref>
:''Piano piano, cautamente, garbatamente.''
*'''{{NDR|'O }} Cuónzolo''' e a Napoli '''{{NDR|'O }} Cunzuólo.'''<ref name=locagua/>
::{{spiegazione|<nowiki>'</nowiki>''O cuónzolo'': pranzo offerto dai parenti ad una famiglia colpita da un lutto come consolazione per il dolore ed il digiuno sofferti. A Napoli prendeva il nome di <nowiki>'</nowiki>''o cunzuólo'': dono di pesci offerto ai familiari all'uscire del defunto dalla casa.<ref name=cons/>}}
*'''Cuopp'allesse.'''<ref>Citato in Giovanni Chianelli, ''{{sic|neapolitan}} express: pizza e cibi di strada'', testo di Giovanni Chianelli, traduzioni di Phil Taddeo, Rogiosi, 2016, [https://books.google.it/books?id=t7XfDQAAQBAJ&lpg=PA83&dq=cuopp'allesse&hl=it&pg=PA83#v=onepage&q&f=false p. 83]. ISBN 978-88-6950-194-4</ref>
:''Involto di castagne lesse''
::{{spiegazione|L'umidità delle castagne deforma e affloscia il cartoccio che in più si tinge di macchie scure: Una donna priva di grazia e di bellezza.}}
*'''Curnuto e mazziato.'''<ref>Citato in Raffaele Viviani, ''Teatro IV'', a cura di Guido Davico Bonino, Antonia Lezza e Pasquale Scialò, Guida, Napoli, 1989, [https://books.google.it/books?id=4l3brCK8eskC&lpg=PA581&dq=Curnuto%20e%20mazziato.&hl=it&pg=PA581#v=onepage&q&f=false p. 581.]</ref>
:''Cornuto e bastonato''
::Il danno e, in più, anche le beffe.
*'''Curto e male 'ncavato.'''<ref>Citato in [[Antonella Cilento]], ''Bestiario napoletano'', Laterza, Roma-Bari, 2015, [https://books.google.it/books?id=a3eODAAAQBAJ&lpg=PT36&dq=Curto%20e%20male%20'ncavato..&hl=it&pg=PT36#v=onepage&q=Curto%20e%20male%20'ncavato..&f=false] ISBN 9788858120323</ref>
:''Basso e cattivo.''
==D==
*'''D. Luigi'''.<ref>Citato in ''Usi e costumi dei camorristi'', p. 163.</ref>
:''Don Luigi.''
::{{spiegazione|Il portazecchini, il portamonete, nel gergo della malavita antica.}}
*'''Da Vattro a Tile.'''<ref>Citato in ''Collezione di tutti i poemi in lingua Napoletena'', Vol. 23, [https://books.google.it/books?id=LXAtAAAAMAAJ&dq=Napoletena%2C%20Volume%2023&hl=it&pg=PA52#v=onepage&q&f=false p. 52]</ref>
:''Da Battro a Tile.''
::{{spiegazione|Antica espressione impiegata col significato di: distanza grandissima, enorme fra due punti. Nel mondo intero, ovunque nel mondo.}}
*'''Dà zizza pe ghionta.'''<ref>Citato in Francesco Cerlone, ''Il barbaro pentito'', Napoli, 1784, [https://books.google.it/books?id=M_mo3BJu0BkC&dq=il%20barbaro%20pentito&hl=it&pg=RA2-PA33#v=onepage&q&f=false p. 33.]</ref>
:''Dare mammella (di vacca) in aggiunta.''
::{{spiegazione|Dare sì in aggiunta, per soprammercato, ma qualcosa di assai scarso valore e quindi, in realtà, causare ulteriore danno.}}
*'''Dare<ref name=Δ>In forma corrente: Da'.</ref>u lardo int'a fiura.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 167.</ref>
:'' ''Da' o lardo int' 'a fiura.'' Dare il lardo nella figura.''
::{{spiegazione|Lo si dice di venditori che danno il meno possibile. Usare parsimoniosamente.}}
*'''Darse 'e pizzeche ncopp' 'a panza.'''<ref>Citato in ''ANTHROPOS IN THE WORLD'', anno XIV, nn. 9-10, 2018, [https://books.google.it/books?id=nHtyDwAAQBAJ&lpg=PA20&dq=it&pg=PA20#v=onepage&q&f=false p. 20].</ref>
:''Darsi i pizzichi sulla pancia.''
::{{spiegazione|Rassegnarsi. Sopportare con rassegnazione.<ref>La spiegazione è in ''ANTHROPOS IN THE WORLD'', 2018, p. 20.</ref>}}
*'''{{NDR|Ha}} Dato 'e rrecchie a 'o conciatiane<ref>'''O tiano'': il tegame.</ref>.'''<ref>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 18.</ref>
:''Ha dato le orecchie all'aggiustapentole.''
::{{spiegazione|Non sente, è sordo. Si pensava forse che quest'artigiano a causa del rumore delle stoviglie o del trapano che le forava per far passare il fil di ferro fra margini da ricongiungere, spalmando poi di mastice le commessure, col tempo subisse danni all'udito.<ref>{{cfr}} ''C'era una volta Napoli'', p. 18.</ref>}}
*'''Diasilla.'''<ref>Citato in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 165.</ref>
:''[[w: Dies irae|(Dies irae) Dies illa]].''
::{{spiegazione|Lamentazione lunga e monotona. Discorso noioso, solfa.}}
*'''Dicette Pulecenella: pe' mmare nun c'è [[taverna]].'''<ref>Citato in Vezio Melegari, ''Manuale della barzelletta'', Mondadori, Milano, 1976, p. 35. Nel libro: «Dicete Polecenella, pe mmare non c'è taverna».</ref> {{NDR|[[wellerismi|wellerismo]]}}
:''Disse Pulcinella: per mare non c'è taverna.''
::{{spiegazione|Ogni cosa sta nel suo luogo e non puoi aspettarti che sia diversamente. Si usa anche per raccomandare di evitare i viaggi per mare, se non strettamente necessari (ma si usa anche la variante moderna "pe' ccielo e pe' mmare", per includere i viaggi in aereo).}}
*'''Dicette 'o pappecio vicino 'a noce: damme 'o tiempo ca te spertoso.'''<ref>Citato in Pasquale Sabbatino, Giuseppina Scognamiglio, ''Peppino De Filippo e la comicità nel Novecento'', Edizioni scientifiche italiane, 2005.</ref>
:''Disse il [[verme]] alla [[noce]]: dammi il tempo che ti buco.''
::{{spiegazione|Con il tempo si riesce a fare qualunque cosa: perfino il ''pappecio'' (un verme) riesce a bucare il guscio della noce.}}
*'''Ddie.'''<ref name=ten>Citato in Apicella, ''Il frasario napoletano'', p. 298.</ref>
:''Dio.''
::{{spiegazione|Di incalcolabile grandezza.}}
*'''De gustibus non est sputacchiandum.'''<ref>Citato in Apicella, ''Il frasario napoletano'', p. 295.</ref>
::{{spiegazione|Resa in chiave parodistica del latino '''''[[w:|De gustibus non est disputandum]]'''''. ([[Proverbi latini]])}}. Lo si dice con molta ironia quando non si può o si è preferibile non consigliare chi si comporta in modo strano, dissennato, oppure si sa in anticipo che il nostro avvertimento non verrebbe tenuto in nessun conto.}}
*'''Diece.'''<ref name=ten/>
:''Dieci.''
::{{spiegazione|Estremamente grande, con allusione alla grandezza più assoluta: Dio. Lo si usa anche quando, per riguardo, si vuole evitare di dire ''Ddie'', con uguale significato di incalcolabile grandezza. Es.: '''Tu si' nu diece 'i fetente!'''<ref name=ten/>, anziché '''Tu si' nu Ddie 'i fetente!'''<ref name=ten/> ''Sei un grandissimo mascalzone!''; '''Tu si' nu diece 'i fesse!'''<ref name=ten/>, anziché '''Tu si' nu Ddie 'i fesse!'''<ref name=ten/>, ''Sei un fesso colossale''; '''Agge pigliate na diece 'e paura!'''<ref name=ten/>, ''Ho preso un terribile spavento.''}}
*'''Dimane 'o gallo canta matina.'''<ref>Citato in Raffaele Viviani, ''Teatro'', vol. V, Guida, Napoli, 1991, [https://books.google.it/books?hl=it&id=fURdAAAAMAAJ&dq=dimane+canta+matina&focus=searchwithinvolume&q=gallo+canta p. 273]</ref>
:''Domani il gallo canta mattina.''
::{{Spiegazione|Domani la giornata sarà piena d'impegni.}}
*'''Dint' 'a na vutata d'uocchie.'''<ref>Citato in [[Annibale Ruccello]], ''Ferdinando'', prefazione di [[Isa Danieli]], Alfredo Guida Editore, Napoli, 1998. ISBN 88-7188-273-3 [https://books.google.it/books?id=rd4jVbdlEvAC&lpg=PA55&dq=&pg=PA55#v=onepage&q&f=false p. 55]</ref>
:''In un volgere di sguardo (Dentro una girata di occhi). ''
::{{Spiegazione|In un attimo.}}
*'''Dio 'o sape e a Maronna 'o vere.'''<ref>Citato in Annibale Ruccello, ''Scritti inediti: {{small|una commedia e dieci saggi}}'', con un percorso critico di Rita Picchi, Gremese, Roma, [https://books.google.it/books?id=9ukZxAUHJawC&lpg=PA75&dq=&pg=PA55#v=onepage&q&f=false p.55]. ISBN 88-8440-307-3</ref>
:''Dio lo sa e la Madonna lo vede.''
::{{spiegazione|Solo Dio e la Madonna possono sapere cosa mi è successo! Si invocano così, nello sconforto, Dio e la Madonna, come ad implorarne l'intervento, quando si attraversa un momento particolarmente difficile.}}
*'''Don Andrea, 'mmiez'ê 'mbroglie s'arrecréa.'''<ref>Citato in ''[https://dettinapoletani.it/bwl-knowledge-base/don-andrea-mmieze-mbroglie-sarrecrea/ Don Andrea, 'mmiez'ê 'mbroglie s'arrecréa]'', ''dettinapoletani.it''.</ref>
:''Don [[Andrea]], in mezzo agli "imbrogli" se la gode un mondo.''
::{{spiegazione|Al tipo di Don Andrea non corrisponde certo una natura contemplativa, non una natura irenica. Al contrario, più intricate, più complicate – anche al limite della poca limpidezza, anche torbide – sono le situazioni in cui opera, più irto di ostacoli il cammino, più arduo il cimento, più forti gli attriti, più grande l'incatenamento, il trascinamento nella forza di gravità, e tanto più ci dà dentro di gusto, tanto più corruschi rifulgono i suoi specialissimi, duttilissimi, svariatissimi, versatilissimi, consumatissimi, collaudatissimi, scaltrissimi, sagacissimi, sapientissimi talenti, tanto più vertiginoso cresce il godimento che ne ritrae.}}
*'''Don Ciccillo Caramella.'''<ref>Citato in Sergio Zazzera, ''Dizionario napoletano'', p. 83.</ref>
::{{spiegazione|Persona vestita con dubbia eleganza.}}
*'''Don Frichine.'''<ref name=stain/>
::{{spiegazione|L'elegantone, il bellimbusto.}}
*'''Don Giuvanne u tène nnanze e u va ascianne arrete.'''<ref>Citato in ''Il Frasario napoletano'', p. 304.</ref>
:''Don Giovanni lo tiene davanti e lo cerca dietro.''<ref>Traduzione in ''Il Frasario napoletano'', p. 304.</ref>
::{{spiegazione|Con questa frase, che contiene un'evidente allusione maliziosa, si prende in giro chi cerca qualcosa che sta proprio sotto i sui occhi.}}
*'''Don Saciccio.'''<ref>Citato in ''L'amore a dispetto'', Stamperia Flautina, Napoli, 1806, [https://books.google.it/books?id=SpS118AUIooC&dq=don%20Saciccio&hl=it&pg=PA40#v=onepage&q&f=false p. 40.]</ref>
:''Don Salsiccia.''
::{{spiegazione|Uomo che non vale nulla.}}
*'''Don Simone, stampa e cumpone.'''<ref>Citato in Angelo Allegri, ''I suoi bigini per i concorsi sbaragliano i best sellers: «Il segreto è parlar chiaro»'', ''Il Giornale'', 12 giugno 2018.</ref>
:''Don Simone, stampa e compone.''
::{{spiegazione|Così viene definito con ironia chi per stupidità, arroganza, per smisurata, illimitata autostima sia convinto di poter fare tutto da solo, di non aver mai bisogno dell'aiuto o del consiglio di nessuno. Lo si può dire anche dei bugiardi, dei ciurmatori, dei faraboloni, dei millantatori.}}
*'''Doppo arrubbato Santa Chiara mettette 'e porte 'e fierro.'''<ref>Citato in Mario Guaraldi ''La parlata napolitana'', Fiorentino, Napoli, 1982, [https://books.google.it/books?id=tqYdAQAAIAAJ&q=doppo+arrubbato&dq=doppo+arrubbato&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwjVp_Dtg8rfAhVOw1kKHRsNA0gQ6AEINDAC p. 58]</ref>
:''Dopo che la Basilica di Santa Chiara fu derubata, vennero messe le porte di ferro. (Dopo rubato Santa Chiara mise le porte di ferro).''
::{{spiegazione|Locuzione proverbiale: prendere provvedimenti, porre rimedio quando è ormai tardi.}}
:::Chiudere la stalla dopo che i buoi sono scappati. ([[modi di dire italiani|modo di dire italiano]])
*'''Doppo 'o lampo vène 'o truono: si' fesso e nun te n'adduóne.'''<ref>Citato in Altamura e Giuliani, ''Proverbi napoletani'', p. 190.</ref>
:''Dopo il lampo viene il tuono: sei fesso e non te ne accorgi.''
::{{spiegazione|Giro di frasi giocoso per rimproverare, canzonandolo, chi agisce o pensa da sprovveduto: Ma ti vuoi svegliare un po' fessacchiotto che non sei altro?}}
*'''Duorme, zetella, ca 'a sciorta veglia.'''<ref name=franknico/>
:''Dormi, zitella, che la (sorte, fortuna) è desta.''
::{{spiegazione|(Detto con ironia) Certo, aspetta pure senza darti pena, quello che speri si avvererà...}}
*'''Durmì c' 'a zizza mmócca.'''<ref>Citato in ''Modern Etymological Neapolitan-English Vocabulary'', p. 528.</ref>
:''Dormire con la mammella in bocca (poppando beatamente).''
::Essere molto ingenui, non rendersi conto di nulla.
==E==
*'''È a luongo 'o fatto!'''<ref>In Viviani, [[Teatro]], III, p. 60.</ref>
:''Il fatto, la faccenda va per le lunghe!''<ref>Traduzione in Viviani, [[Teatro]], III, p. 60. </ref>
*'''È asciuto lo<ref name=Ω/>sole a mezanotte.'''<ref>Citato in Marulli e Livigni, p. 13.</ref>
:'' ''È asciuto 'o sole a mezanotte'' È sorto (uscito, spuntato) il sole a mezzanotte.''
::{{spiegazione|In una situazione disperata è capitata un'improvvisa fortuna, si è presentata un'insperata soluzione.}}
*'''È asciuto pazzo 'o patrone.'''<ref>Citato in ''Dizionario completo della Canzone Italiana'', a cura di Enrico Deregibus, Giunti, 2010, [https://books.google.it/books?id=QBko1XW9KOUC&lpg=PA75&dq=pazz'%20'o%20patrone.&hl=it&pg=PA75#v=onepage&q&f=false p. 75] ISBN 9788809756250</ref>
:''È impazzito il padrone.''
::{{spiegazione|Si dice di chi, specie se avaro, diventa improvvisamente ed esageratamente generoso con tutti.}}
*''''E bane.'''<ref name=codex/>
:''Nella parlesia: i soldi.''<ref name=spikkesia />
*'''E bravo 'o fesso!'''<ref>Citato in Salvatore Cinciabella, ''Siamo uomini e caporali. Psicologia della disobbedienza'', prefazione di Philip Zambardo, nota introduttiva di Liliana De Curtis, FrancoAngeli, Milano, [https://books.google.it/books?id=rVZtAwAAQBAJ&lpg=PA144&dq=e%20bravo%20o%20fesso&hl=it&pg=PA144#v=onepage&q&f=false]</ref>
::''E bravo il [[stupidità|fesso]]!''
::{{spiegazione|Si dice a chi pontifica enunciando le più [[w:verità lapalissiane|lapalissiane]] ovvietà o sfoggia con grande vanto abilità alla portata di tutti.}}
*'''E buono.'''<ref name=altarbeiter>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 60.</ref>
:''Non ostante. Es: Viecchie e buono fatica ancora comm'a nu ciuccio. Anziano com'è, nonostante sia anziano, lavora ancora duro.''
*''''E cane dicenno.'''<ref>Citato in [[Annibale Ruccello]], ''Ferdinando'', presentazione di [[Isa Danieli]], Alfredo Guida Editore, Napoli, 1998, [https://books.google.it/books?id=rd4jVbdlEvAC&lpg=PP1&dq=Ruccello&hl=it&pg=PA13#v=onepage&q&f=false p. 13]</ref>
:''Dicendolo per i cani.''
::{{spiegazione|(Dicendolo (valga) per i cani, mai per gli uomini.) Formula di scongiuro: Che ciò non accada, non sia mai! Dio ne scampi!}}
*''''E ccaramelle 'e vrito.'''<ref name=tomato/>
:''Le caramelle di vetro.''
::{{spiegazione|Caramelle quadrate di colore giallo scuro, traslucide, ricavate dallo zucchero liquefatto. La poltiglia ottenuta era versata liquida su un marmo unto d'olio. Una volta rappresasi era tagliata a piccoli quadrati.}}
*''''E cazze ca abballano 'ncapa.'''<ref>Citato in Carlo Giarletta, ''Anime partenopee'', [https://books.google.it/books?id=bIwxDwAAQBAJ&lpg=PA32&dq=&pg=PA32#v=onepage&q&f=false] p. 32.</ref>
:''I peni che ballano in testa.''
::{{spiegazione|Grandissime preoccupazioni. ''Tené 'e cazze ca abballano 'ncapa'': essere assillati da grandissime preoccupazioni; l'opposto speculare di chi ''tene 'a capa fresca''.}}
*'''È cchiù 'a spesa ch'a 'mpresa.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 245.</ref>
:''È più la spesa che l'impresa.''
::{{spiegazione|Non ne vale la pena. Il risultato non giustifica i costi e l'impegno.}}
*'''‘E ccumparze ‘e ll'Aida.'''<ref>Citato in Sergio Zazzera, ''Dizionario Napoletano'', p. 114.</ref>
:''Le comparse dell'Aida.''
::{{spiegazione|Persone esitanti, indecise, titubanti.}}
*'''È fernuta a brenna.'''<ref>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 27.</ref>
:''È finita a crusca.''
::{{spiegazione|È un fiasco completo, un totale flop. Lo so dice di progetti intrapresi con grande speranza di successo e di vantaggi che, contro ogni aspettativa, falliscono. L'espressione trae origine dall'uso borbonico di far caricare per le esercitazioni i cannoni a crusca invece che a polvere da sparo.<ref>{{cfr}} ''C'era una volta Napoli'', p. 27.</ref>}}
*'''È fernuta 'a zezzenella.'''<ref>Citato in Ottorino Gurgo, ''Lazzari: una storia napoletana'', Guida, Napoli, 2005, [https://books.google.it/books?id=zH1BRrkAjw0C&lpg=PA172&dq=%C3%A8%20fernuta%20a%20zezzenella&hl=it&pg=PA172#v=onepage&q=%C3%A8%20fernuta%20a%20zezzenella&f=false p. 172] ISBN 88-7188-857-X</ref>
:È finita (non ha più latte) la (piccola) [[seno|mammella]].
::{{spiegazione|È finito il tempo delle vacche grasse. La pacchia è finita.}}
*''''E ffodere cumbattono e 'e sciabbule stanno appese.'''<ref>Citato in ''I Proverbi di Napoli'', p. 143.</ref>
:''I foderi combattono e le [[spada|sciabole]] restano appese.''
::{{spiegazione|Chi dovrebbe eseguire un compito resta inattivo e chi non ha quest'obbligo è costretto a farsene carico.}}
*'''È gghiuta 'a cart 'e musica 'mmane 'e barbiere.'''<ref name=barber>Citato in ''L'arte della fuga in ''tempo'' di guerra'', p. 26.</ref>
:''È andato a finire lo spartito in mano ai barbieri.''
::{{spiegazione|Si dice quando accade che qualcosa di importante finisca nelle mani di un incompetente.}}
*''''E lente 'e Cavour.'''<ref name=nose/>
:''Gli occhiali di [[Camillo Benso, conte di Cavour|Cavour]].''
::{{spiegazione|Le manette nel gergo della malavita.}}
*'''È ll'aria c' 'o mena.'''<ref>Citato in [[Salvatore Di Giacomo]], ''Poesie'', a cura di Davide Monda, BUR Rizzoli, Milano, [https://books.google.it/books?id=aYxaAQAAQBAJ&lpg=PP1&dq=Salvatore%20Di%20Giacomo&hl=it&pg=PT367#v=onepage&q&f=false 367]</ref>
:''È l'aria che lo porta.'''
::{{spiegazione|È nell'aria, si sente nell'aria, si avverte.}}
*'''È ‘na mola fraceta.'''<ref>Citato in Patrizia Mintz, ''Il custode degli arcani'', PIEMME, Milano, 2011,[https://books.google.it/books?id=atzMIJQDhHMC&lpg=PA286&dq=%C3%88%20'na%20mola%20fraceta.&hl=it&pg=PA286#v=onepage&q&f=false p. 286]</ref>
:''È una mola fradicia.''
::{{spiegazione|È uno scansafatiche.}}
*'''È na varca scassata.'''<ref>Citato in ''Lo Trovatore, Giornale del popolo'', 1871, [https://books.google.it/books?id=QhcwAAAAYAAJ&dq=%C3%A8%20na%20varca%20scassata&hl=it&pg=PA102-IA5#v=onepage&q&f=false]</ref>
:''È una barca rotta.''
::{{spiegazione|È un progetto, una realtà disastrosa. Fa acqua da tutte le parti.}}
*'''È na zarzuela.'''<ref>Citato in Renato De Falco, ''Alfabeto napoletano'', [https://books.google.it/books?id=FKYdAQAAIAAJ&q=%C3%A8+%27na+zarzuela&dq=%C3%A8+%27na+zarzuela&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwics_SXuN3lAhXRsKQKHVDOB64Q6AEIKDAA p. 516].</ref>
:''È una zarzuela.''
::{{spiegazione|"[...] cosa di poco conto, priva di mordente, piena solo (per dirla con [[William Shakespeare|Shakespeare]]) "di rumore e di vento" e che non significa nulla."<ref>La spiegazione, di Renato De Falco, è in ''Alfabeto napoletano'', p. 516.</ref>}}
*'''È notte u fatte.'''<ref>Citato in Apicella, ''Il frasario napoletano'', p. 334</ref>
::{{spiegazione|("È notte il fatto") È una situazione terribile ed è estremamente difficile venir fuori.}}
*'''È nu cacasicco.'''<ref>Citato in Giuseppe Giacco, ''Cultura classica e mondo subalterno nei Peducoli di Gennaro Aspreno Rocco'', testo integrale in latino e traduzione in vernacolo afragolese, Edizione Istituto di Studi Atellani, 1985, [https://books.google.it/books?id=WEBC99ouJRIC&lpg=PT8&dq&pg=PT52#v=onepage&q&f=false p. 52].</ref>
:''È un "evacua-scarso".''
::{{spiegazione|È avaro, spilorcio fino all'inverosimile, così tanto che ha fama di essere tiratissimo fin nel rilascio delle sue stesse deiezioni, pur di non cedere nulla che gli appartenga.}}
*''''E piere 'e Pilato.'''<ref>Citato in '''E scugnizze'', p. 21.</ref>
:''Ai piedi di [[Ponzio Pilato|Pilato]].''
::{{spiegazione|''Stà 'e piere 'e Pilato.'' Essere in grande privazione, afflizione, in estrema miseria.}}
*'''‘E pizzeche ncopp’’a panza.'''<ref name=fishetiello/>
:''I pizzichi sulla pancia.''
::{{spiegazione|''Darse 'e pizzeche 'ncopp' 'a panza'': Darsi i pizzichi sulla pancia: rassegnarsi, sopportare con rassegnazione. "[...] ''nun ce steva niente 'a mangià e io stevo allerta pe scummessa, e me devo ‘e pizzeche ncopp’’a panza'' [...]<ref>In Guglielmi, ''Ceceniello'', p. 23.</ref>. "[...] non c'era niente da mangiare e a stento mi reggevo in piedi e mi davo i pizzichi sulla pancia (sopportavo rassegnato) [...]"<ref>In Guglielmi, ''Ceceniello'', p. 23.</ref>.}}
*'''‘E ppérete ‘nnànt'â bànda.'''<ref>Citato in Sergio Zazzera, ''Dizionario napoletano'', p. 61.</ref>
:''I peti innanzi alla banda.''
::{{spiegazione|I peti del capobanda mentre cammina in testa alla formazione che avanza suonando fragorosamente. Azioni o iniziative inutili, inconsistenti, inconcludenti. ''Fa' 'e pperete 'nnant'â banda'': agire a vuoto, ma anche: darsi grandi arie di sapiente, senza averne i requisiti; comportarsi fastidiosamente da saccente.}}
*'''‘E ranavuóttole ‘int’â panza.'''<ref>Citato in Sergio Zazzera, ''Dizionario napoletano'', p. 283.</ref>
:''I [[rospo|rospi]] nella pancia.''
::{{spiegazione|''Tené 'e ranavuottole int' â panza'': avere i [[w:borborigmo|borborigmi]].}}
*'''È rimasto scupiérto a ramma.'''<ref name=copper>Citato in Altamura e Giuliani, '''Proverbi napoletani'', p. 161.</ref>
:''È rimasto scoperto a rame.''
::{{spiegazione|È stato smascherato, si è scoperto che è un imbroglione. (È venuto allo scoperto il rame che stava sotto la patina che lo dorava per falsificarlo.}}
*'''È robba d' 'o zi Peppe!'''<ref>Citato in [[Alberto Consiglio]], ''La camorra a Napoli'', a cura di Luigi Musella, Alfredo Guida Editore, Napoli, 2005, [https://books.google.it/books?id=B1U47jkA8q8C&lpg=it&pg=PA106#v=onepage&q&f=false p. 106]. ISBN 88-7188-917-7</ref> oppure: '''Facite passà, è rrobba 'e don Peppe.'''<ref>Citato in ''Napoli, punto e basta?'', p. 627.</ref>
:''È roba dello zio Peppe (Garibaldi)! oppure: Fate passare, è roba di don Peppe (Garibaldi)''.
::{{spiegazione|Sorta di parola d'ordine con cui i camorristi riuscivano a far entrare a Napoli qualsiasi cosa in totale franchigia, eludendo con questa formula ogni controllo. Il riferimento a Garibaldi è connesso alla decisione adottata del ministro dell'interno [[Liborio Romano]] poco prima dell'entrata di Garibaldi a Napoli il 7 settembre 1860, di affidare il mantenimento dell'ordine pubblico al capo della camorra Tore 'e Crescienzo ed ai camorristi suoi affiliati, integrandoli nei ranghi della Guardia cittadina. La già costituita Guardia di Pubblica Sicurezza fu successivamente abolita dal Ministro dell'interno e Prefetto di Polizia del Governo provvisorio [[Silvio Spaventa]] che mise in atto energiche misure repressive nei confronti della camorra.<ref>{{cfr}} ''La camorra a Napoli'', p. 106.</ref>}}
*''''E sbreglie p<nowiki>'</nowiki>'o saccone<ref>'''O saccone'': il pagliericcio.</ref>.'''<ref name =mouchoir/>
:''Le foglie secche di mais (la pula) per il materasso (il pagliericcio).''
::{{spiegazione|'''E sbreglie'' (chiamate anche ''sgòglie'') costituivano l'imbottitura dei materassi di chi non poteva permettersi la lana. Chi era tanto povero da non poter acquistare neppure le ''sbreglie'' riempiva i materassi con foglie secche di castagno raccolte in autunno personalmente in montagna<ref>{{cfr}} ''C'era una volta Napoli'', p. 55.</ref>}}
*''''E sciure 'e fiche.'''<ref>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 131.</ref>
:''I fiori di fichi.''
::{{spiegazione|I fichi primaticci, grossi e carnosi. La loro comparsa coincideva con la festa dei Santi Pietro e Paolo. Sembra che per anticiparne la maturazione si iniettasse nel frutto ancora piccolo e acerbo qualche goccia di olio.<ref>{{cfr}} ''C'era una volta Napoli'', p. 131.</ref>}}
*'''È {{sic|sparate}} u cannone!'''<ref>Citato in Apicella, ''Il frasario napoletano'', p. 341.</ref>
:''È sparato il cannone!''<ref>Così tradotto in Apicella, ''Il frasario napoletano'', p. 341.</ref>''È mezzogiorno.''<ref>In passato si usava dare il segnale di questa ora sparando con un colpo di cannone dall'altura di S. Martino. Apicella racconta un aneddoto riferito a questo modo di dire: Uno [[w:|scugnizzo]] chiese l'ora ad un passante, questi, volendo prenderlo in giro rispose: ''Guagliò, è mieziuorne manche nu cazze!'' Ragazzo, è mezzogiorno meno un c.....avolo!, intendendo dire scherzosamente che mancava un quarto d'ora a mezzogiorno. Quasi immediatamente da S. Martino risuonò il colpo di cannone e lo scugnizzo replicò ancor più maliziosamente: ''Signò, tiene nu cazzo arrete!'' Signore, hai un c.....avolo dietro!, cioè... il tuo orologio va indietro di un quarto d'ora.{{cfr}} Apicella, ''Il frasario napoletano'', p. 341.</ref>
*'''È stato pigliato cu 'o llardo ncuollo'''<ref>Citato in Eduardo Estatico e Gerardo Gagliardi, ''La cucina napoletana'', Newton Compton Editori, Roma, 2015. [https://books.google.it/books?id=61KnCgAAQBAJ&lpg=PT124&dq=nun%20c'%C3%A8%20perdenza&hl=it&pg=PT148#v=onepage&q=llardo&f=false]. ISBN 978-88-541-8756-6</ref>
:''È stato preso con il lardo addosso.''
::{{spiegazione|È stato colto in flagrante con la refurtiva.}}
*''''E stramacchio.'''<ref>Citato in Massimiliano Canzanella, ''8 Cunte s-pare'', Streetlib, [https://books.google.it/books?id=aAJbDAAAQBAJ&lpg=PP1&dq=massimiliano%20canzanella&hl=it&pg=PT18#v=onepage&q&f=false]</ref>
::{{spiegazione|Di nascosto, in segreto, clandestinamente, occultamente, alla chetichella.}}
*''''E tennose.'''<ref name=codex/>
:''Nella parlesia''<ref name=spikkesia/>'': il seno.''
*'''E tiritittittì!'''<ref>Citato in ''Mannaggia Bubba'', p. 28.</ref> variante: '''E tiritittittì, tirame 'na vranca 'e pile e ogne diece ne faie 'na nucchetella!'''<ref>Raccolto in area vesuviana dallo studioso Salvatore Argenziano, citato in ''Mannaggia Bubba'', p. 29.</ref>
:''E tiritittittì! ''variante'': E tiritittittì, tirami una manciata di peli e di ogni dieci ne fai un fiocchetto!''
::{{spiegazione|Non me ne importa un fico secco! Me ne infischio perdutamente!}}
*''''E toche toche.'''<ref>Citato in Luciano De Crescenzo, ''Tale e quale, {{small|Con un capitolo inedito}}'', Mondadori, [https://books.google.it/books?id=Rtg2CcWsHLkC&lpg=PT4&dq=toche%20toche&hl=it&pg=PT4#v=onepage&q&f=false p. 4]</ref>
:''Nella parlesia''<ref name=spikkesia/>'': le prosperose mammelle di un florido seno.''
*'''È trasuto 'e sicco e s'è avutato 'e chiatto.'''<ref name=slimfat>Citato in ''I Proverbi di Napoli'', p. 155.</ref>
:''È entrato "di secco" (umilmente) e si è girato "di grasso." (con superbia)''.
::{{spiegazione|È entrato timidamente ed ora vuole spadroneggiare.}}
*'''È venuto 'o Pat'abbate 'e ll'acqua.'''<ref name=slimfat/>
:''È venuto (giù) il Padre Abbate dell'[[pioggia|acqua]].''
::{{spiegazione|Si è rovesciato un terribile acquazzone.}}
*'''È zumpata 'a vacca 'ncuollo 'o vuoio<ref>Vojo: bue. {{cfr}} Pietro Paolo Volpe, ''Vocabolario napolitano-italiano: tascabile'', p. 384.</ref>.'''<ref>Citato in Patrizia Mintz, ''Veritas'', [https://books.google.it/books?id=mialvSCnCysC&lpg=PA1&dq=Patrizia%20Mintz&hl=it&pg=PT69#v=onepage&q&f=false p. 69].</ref>
:''È saltata la vacca addosso al bue''
::{{spiegazione|Si è capovolto il mondo, va tutto irreparabilmente alla rovescia.}}
*'''Ecce<ref>Tradotto da Apicella con l'onomatopeico: Eccì (rumore di uno starnuto).</ref>, stutate sunt lampioncelle!''' <ref>Citato in Apicella, ''Il frasario napoletano'', p. 314.</ref>
:''Si sono spenti i lampioncini!''
::{{spiegazione|[[w:|Latino maccheronico]] per dire che un'azione ha avuto termine o che una situazione è irrimediabilmente compromessa.<ref>Per quest'ultima interpretazione {{cfr}} Sergio Zazzera, ''Proverbi e modi di dire napoletani'', p. 230.</ref>}}
*'''Essere a banca d'u turrunaro.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 441.</ref>
:''Essere il banco del venditore ambulante di torroni.''
::{{spiegazione|I venditori di torrone sono i primi ad allestire, in occasione delle feste popolari, i banchi di vendita e gli ultimi ad andar via per esaurire la merce. La locuzione è riferita agli scrocconi che si presentano senza invito tutte le feste in cui si offre l'opportunità di banchettare lautamente. ''Essere 'a banca d' 'o turrunaro'': imbucarsi a tutte le feste e congedarsi per ultimi quando non resta più nulla da scroccare.}}
*'''Essere bona 'int'all'arma d'a 'a mamma.'''<ref name=tonnerre>Citato in ''La donna nei detti napoletani'', p. 46.</ref>
:''Essere formosa, procace fin dalle viscere (dall'anima) della mamma.''
*'''Essere cchiù luongo d' 'a misericordia 'e Dio.'''<ref name=erbarme>Citato in ''I Proverbi di Napoli'', p. 152.</ref>
:''Essere più lungo (alto) della misericordia di Dio.''
::{{Spiegazione|Essere di statura altissima.}}
*'''Èssere cuòrpo 'e veretàte.'''<ref>Citato in Partenio Tosco, pp. 265-6.</ref>
:''Essere corpo di verità''.
::{{spiegazione|Essere bugiardi, quindi esternare bugie e tenere in corpo le verità.}}
*'''Essere figlio 'e 'na cooperativa 'e pate.'''<ref name=mèrevolage>Citato in Antonio Altamura, ''Il dialetto napoletano'', Fausto Fiorentino, Napoli, 1961, p. 84, [https://books.google.it/books?hl=it&id=h1cRAQAAIAAJ&dq=mpren%C3%A0%27+%27e+feneste&focus=searchwithinvolume&q=mpren%C3%A0%27+].</ref>
:''Essere figlio di una cooperativa di padri.''
*'''Èssere gràsso 'e sùvaro.'''<ref name=toscodueseicinque>Citato in Partenio Tosco, p. 265.</ref>
:''Essere grasso di sughero''.
::{{spiegazione|Detto di notizie propagandate come accattivanti e nuove, ma che si rivelano nulla di entusiasmante.}}
*'''Essere miedeco 'e carrozza.'''<ref name=Aesculapius>Citato in ''Studi etno-antropologici e sociologici'', vol. XII-XIII, Atena, Napoli, 1984, p. 12, [https://books.google.it/books?id=CYkiAQAAMAAJ&q=miedeco+%27e+carrozza&dq=miedeco+%27e+carrozza&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwia3snP5IfdAhUlMuwKHdYpAm8Q6AEIJzAA]</ref>
:''Essere [[medico]] di carrozza.''
::{{Spiegazione|Essere medico di successo, ricco, ma anche: veniale, privo di scrupoli, esoso, interessato unicamente al guadagno.}}
*'''Essere 'na capafemmena'''<ref name=tonnerre/>
:''Essere una donna superlativamente bella.''
*'''Essere 'na Die 'e femmena, 'na femmena ' truono, na femmena ca fa fermà 'e rilorge, ecc...'''<ref name=tonnerre />
:''Essere una "Dio di donna" (dalle forme molto vistose), una donna di tuono, una donna che fa fermare gli orologi, ecc...''
*'''Essere 'nu gulìo {{sic|l}}'ommo'''<ref>Refuso: in realtà ''d'ommo'', di uomo.</ref>'''.'''<ref name=erbarme />
:''Essere un desiderio, una "voglia" d'uomo.''
::{{spiegazione|''Essere nu ''gulìo'' d'ommo.'' Essere un uomo insignificante, velleitario, mancato.}}
*'''Èsse nu mmoccafave.'''<ref>Citato in Apicella, ''Il frasario napoletano'', p. 365.</ref>
:''Essere un imboccafave, un mangia-fave.''
::{{spiegazione|''È nu mmoccafave.'': riferito a chi crede ingenuamente a tutto quel che gli si dice; detto di chi, senza un reale motivo, resta sbalordito di tutto ciò che vede, oppure di chi ha sempre dipinta sul volto un'espressione incantata, assente, come se guardasse nel vuoto.}}
*'''Èssere 'o soccùrzo 'e Pisa.'''<ref name=toscodueseisei>Citato in Partenio Tosco, p. 266.</ref>
:''Essere il soccorso di Pisa''.
::{{spiegazione|Essere una persona a cui è stato chiesto aiuto, ma che si presenta come disponibile solo dopo molto tempo dal fatto. Riprende un avvenimento della Repubblica di Pisa.}}
*'''Èssere tenàglia franzèse.'''<ref name=toscodueseicinque/>
:''Essere tenaglia francese''.
::{{spiegazione|Essere molto avari, prendere e non dare.}}
*'''Essere vajassa a re de Franza.'''<ref>Citato in Alessia Mignone, ''Francesismi nel dialetto napoletano'', a cura di Marcello Marinucci, Università degli Studi di Trieste, 2005, [https://www.openstarts.units.it/bitstream/10077/5148/1/Francesismi_dialetto_napoletano.pdf p. 28, § 34]. ISBN 978-88-8003-336-0</ref>
:''Essere serva del re di Francia.''
::{{spiegazione|''Sî vajassa a re de Franza'' o ''Sî 'na vajassa d' 'o rre de Franza'': sei serva del re di Francia, o, sei una serva del re di Francia: titolo tutt'altro che onorifico con cui una donna viene offesa in modo grave qualificandola come prostituta e, per di più, colpita dal cosiddetto [[sifilide|mal francese]].}}
==F==
*'''Fa a messa pezzuta.'''<ref>Citato in ''Usi e costumi dei camorristi'', p. 175.</ref>
:''Fare la messa elemosinata.''
::{{spiegazione|Messa pezzuta era la messa celebrata con la raccolta di elemosine fatta da giovani scalze, per la celebrazione di una messa votiva. ''Fa' 'a messa pezzuta'': affaccendarsi, rivolgendo a destra e a manca richieste insistenti, per ottenere qualcosa.}}
*'''{{sic|Fa}} a passa' cu' 'e fucetole.'''<ref name=pekfig>Citato in ''Del parlar napoletano'', p. 33.</ref>
:''Letteralmente: fare a passare, "superare" con i beccafichi.''
::{{spiegazione|Essere magro, magra come un beccafico.}}
*'''Fa' 'a passiata d' 'o rraù.'''<ref>Citato in ''I Proverbi di Napoli'', p. 158.</ref>
:''Fare la passeggiata del ragù.''
::{{spiegazione|Il ragù era un piatto tradizionale dei giorni festivi, fare la passeggiata del ragù significa fare la passeggiata domenicale.}}
*'''Fa' 'a seccia.'''<ref>Citato in [[Francesco Silvestri]], ''Teatro. Una rosa, due anime, tre angeli, quattro streghe'', Gremese, Roma, 2000<sup>1</sup>[https://books.google.it/books?id=SATDP9aY2mEC&lpg=PA110&dq=fa'%20%20'a%20seccia&hl=it&pg=PA110#v=onepage&q&f=false p. 110.] ISBN 88-7742-450-8</ref>
:''Fare la [[seppia]].''
::{{spiegazione|Gettare il malocchio.<ref>Anticamente ''Fare lo seccia'' significava: Farla da spavaldo. Su questo ed altri significati {{cfr}} D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 342.</ref>}}
*'''{{sic|Fa}} 'a visita d' 'o miedeco.''' <ref name=Aesculapius />
:''Fare la visita del medico.''
::{{Spiegazione|Fare una visita brevissima.}}
*'''Fà 'a vìsita 'e sant'Elisabetta.'''
:''Fare la [[visita]] di [[Elisabetta (madre del Battista)|sant'Elisabetta]].''
::{{spiegazione|Fare una visita interminabile.<ref name=Am79/>}}
*'''{{sic|Fa}} acqua {{sic|a'}} pippa.'''<ref>Citato in ''I Proverbi di Napoli'', p. 157.</ref>
:''Fa acqua la [[pipa]] (manca il tabacco).''
::{{spiegazione|Va male, sono al verde.}}
*'''Fa 'aucellone.'''<ref>Citato in Usi e costumi dei camorristi, p. 216.</ref>
:''Fare l'uccellone.''
::{{spiegazione|Persona che fa valere le proprie ragioni sbraitando. Chi, senza discrezione, dice ad alta voce alta cose che sarebbe meglio tenere segrete. Es: ''Statte zitto. Nun fà 'aucellone!''<ref>Citato in ''Usi e costumi dei camorristi'', p. 216.</ref> Sta' zitto. Non sbraitare, non berciare in questo modo! In Andreoli, col significato di: ''Uomo lungo e melenso.''<ref>Cfr. Andreoli, Vocabolario, p. 47.</ref>}}
*'''Fà' cannulicchie.'''<ref>Citato in Antonio Altamura, Francesco D'Ascoli, ''Lessico italiano-napoletano'', [https://books.google.it/books?id=8nUIAQAAIAAJ&q=Fa%27+cannulicchie.&dq=Fa%27+cannulicchie.&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwidxJvbo7XdAhXB2SwKHe0HBdsQ6AEILzAB], Regina, Napoli, 1970, p. 111.</ref>
:''Fare [[w:Solen marginatus|cannolicchi]].''
::{{spiegazione|Fantasticare, costruire castelli in aria.}}
*'''Fà' canta' 'e sùrece 'int'ô tiano.'''<ref>Citato in Sergio Zazzera, ''Proverbi e modi di dire napoletani'', p. .53</ref>
:''Far cantare i [[Topo|topi]] nella pentola.''
::{{spiegazione|Avere la straordinaria capacità, l'abilità di ottenere, realizzare quello che si desidera.}}
*'''Fa' 'e cose cu {{sic|e}} stentine 'mbraccio.'''<ref name=festina>Citato in Patrizia Rotondo Binacchi, ''A Napoli mentre bolle la pentola.'', [https://books.google.it/books?id=SAMMNZ0rPTEC&lpg=PA109&dq=fa%20'%20cosa%20juorno&hl=it&pg=PA109#v=onepage&q&f=false p. 109]</ref>
:''Fare le cose con gli intestini sulle braccia.''<ref>La traduzione è di Patrizia Rotondo Binacchi.</ref>
::{{spiegazione|Far le cose controvoglia.}}<ref>L'interpretazione è di Patrizia Rotondo Binacchi.</ref>
*'''Fa' {{sic|e}} 'nu pilo 'na trave.'''<ref>Citato in ''I Proverbi di Napoli'', p. 162.</ref>
:''Fare di un pelo una trave.''
::{{spiegazione|Fare di un piccolo fastidio una tragedia, ingigantire un'inezia.}}
*'''{{sic|Fa}} fesso 'o stommaco.'''<ref>Citato in Antonino Guglielmi, '''{{sic|'a}} Cummedia 'e Farfariello'', ''{{small|parodia dell'inferno dantesco in dialetto napoletano}}'', [https://books.google.it/books?id=k7PdAwAAQBAJ&lpg=PP1&dq=antonino%20guglielmi&hl=it&pg=PA181#v=onepage&q&f=false p. 181].</ref>
:''Far fesso, ingannare lo stomaco.''
::{{spiegazione|Mangiare qualcosa giusto per attenuare, placare un po' la fame.}}
*'''Fa fetecchia<ref>Domenico Rugerio-Greco, ''Nuovo vocabolario domestico-italiano, {{small|mnemosino o rimemorativo per avere in pronto e ricercare i termini dimenticati o ignorati}}'', [https://books.google.it/books?id=I3-AMIy0dtYC&dq=&pg=PA204#v=onepage&q&f=false p. 204]</ref>.'''<ref>Citato in ''Lo matremmonejo pe' mennetta. {{small|Commeddeja redicola pe museca de Tommaso Mariani}}'', Napoli, [https://books.google.it/books?id=SGwhJwfA-EEC&dq=&pg=PA39#v=onepage&q&f=false p. 39.]</ref>
::{{spiegazione|Fallisce, fa cilecca, manca il suo obiettivo.}}
*'''Fa' l'arte d<nowiki>'</nowiki>'o funaro.'''<ref name=Seite>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 36.</ref> oppure '''Fa' comm<nowiki>'</nowiki>'o funaro.'''<ref name=Seite/>
:''Fare l'arte del funaio. Fare come il funaio.''
::{{spiegazione|Il funaio o funaiolo avvolgeva con le mani la canapa indietreggiando man mano che sotto le sue mani la fune prendeva forma. Far l'arte del funaio significa percorrere a ritroso la strada che porta al successo, regredire anziché progredire.}}
*'''Fà l'àsteco arreto a 'e rine.'''<ref>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 133.</ref>
:''Fare il solaio dietro i reni.''
::{{spiegazione|Bastonare pesantemente uno sventurato sulla schiena e sulle spalle. Un tempo i solai venivano fabbricati in lapillo bianco: ammassato sul piano superiore delle abitazioni, veniva battuto, con un lavoro che univa forza e pazienza, per giorni interi con la ''mazzola'' (mazzuolo, mazzapicchio) allo scopo amalgamarlo, consolidarlo e renderlo compatto ed impermeabile.<ref>{{cfr}} più estesamente, ''C'era una volta Napoli'', p. 133.</ref>}}
*'''Fa le<ref name=epsilon/>cofecchie<ref>Cofecchia: Cosa ed azione non onesta, Leggerezza, Incostanza. La definizione è in D'Ambra,''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 132.</ref>.'''<ref>Citato in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 132. </ref>'''Fa cofecchie.'''<ref>[[Torquato Tasso]] e [[Gabriele Fasano]], ''Lo Tasso Napoletano, {{small|zoè, La Gierosalemme libberata de lo Sio Torquato Tasso, votata a llengua nosta da Grabiele Fasano Desta Cetate: e dda lo stisso appresentata a la llostrissema nobelta nnapoletana}}, vol. I'', a la Stamparia de Iacovo Raillardo, Napoli, 1689, [https://books.google.it/books?id=bKJDAAAAcAAJ&lpg=PA21&ots=mZT7sUvwIT&dq=&pg=PA21#v=onepage&q&f=false].</ref>
::{{spiegazione|''Fà 'e cofecchie'': Agire copertamente con intenzioni non limpide, confabulare, raggirare, essere infedeli in amore. / Aggiramenti e girandole di parole con inganno{{sic|.}} far cofecchie, ''cioè'', portarla a lungo con parole e scuse ingannevoli.<ref>Questa definizione è in ''Lo Tasso Napoletano'', nota ''f'', p. 21.</ref>}}
*'''Fa' ll'arte d' 'o sole.'''<ref>Citato in Raffaele Cossentino, ''{{sic|la}} Canzone napoletana dalle origini ai nostri giorni, {{small|Storia e protagonisti}}'', prefazione di Marcello D'Orta, Rogiosi Editore, [https://books.google.it/books?id=kcqSCwAAQBAJ&lpg=PT217&dq=&pg=PT217#v=onepage&q&f=false p. 217].</ref>
:''Fare l'arte del sole.''
::{{spiegazione|Il sole, così radiosamente alto nel cielo, così remotamente lontano dalle tribolazioni umane, il cui solo impegno è splendere e contemplare sempre sereno e imperturbato la creazione in tutta la sua bellezza, senza che mai giunga a lui neppure un'eco della fatica, dell'affanno del vivere, senza doversi mai dare pensiero di nulla. Allo stesso modo fare l'arte del sole vuol dire trascorrere l'intera vita in piacevole ozio, mai offuscati, affrancati per sempre dal peso di gravami, intralci, difficoltà; in piena beatitudine, solo dediti al lieto e spensierato godimento dei piaceri.}}
*'''Fa ll'arte de Francalasso<ref>Oppure: di Michelasso. Francalasso: epicureo, scioperato, gaudente.</ref>; magna, bbeve, e se sta a spasso.'''<ref>Citato in D'ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 186.</ref>
::''Fa il mestiere di Francalasso: mangia, beve e sta a spasso.''
*'''Fa ll'arte 'e Micalasse.'''<ref>Citato in ''Ncopp' 'o marciappiede'', p. 40.</ref>
:''Fa l'arte di Michelaccio.''
::{{spiegazione|''Ll'arte 'e Micalasse'' o ''Micalasso'': passare il giorno oziando, essere uno scansafatiche.}}
*'''Fà magnà 'o limone.'''<ref name=sour>Citato in ''Dictionary: English-Neapolitan; Neapolitan-English'', [https://books.google.it/books?id=KYSUBgAAQBAJ&lpg=PP1&hl=it&pg=PA6#v=onepage&q&f=false p. 6.]</ref>
:''Fare mangiare il [[limone]].''
::{{spiegazione|Far rodere dalla rabbia.}}
*'''Fa' na chiàveca.'''<ref>Citato in [[Renato De Falco]], ''Alfabeto napoletano'', vol II, [https://books.google.it/books?id=Uzgct1gWZH0C&q=fa%27+na+chiaveca&dq=fa%27+na+chiaveca&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwiqhfuQks7mAhVNqaQKHdydAeQ4ChDoAQgnMAA p. 30].</ref>
:''Fare una chiavica, una fogna.''
::{{spiegazione|''Fa' na chiaveca'': imbruttire, rovinare qualcosa. ''Fa' na chiaveca a uno'': rimproverare qualcuno con energica, estrema asprezza, umiliandolo, intimidendolo al punto di stroncarne qualsiasi volontà e capacità di replica.}}
*'''Fa' 'na cosa 'e juorno.'''<ref name=festina/>
:''Fai una cosa "di giorno".''
::{{spiegazione|Fai veloce, senza perdere troppo tempo. Sbrigati.}}
*'''{{sic|Fa}} na croce nera.'''<ref>Citato in ''Lo Cuorpo de Napole e lo Sebbeto'', 1861, p. 100.</ref>
:''Fare una croce nera.''
::{{spiegazione|Prendere definitivamente le distanze, cessare, chiudere radicalmente e per sempre ogni rapporto con una persona o una situazione.}}
*'''Fà na putecarella<ref>''Putecarella'' da ''pétite querelle'', piccola lite, lite di poco conto. {{cfr}} ''Del parlar napoletano'', p. 47.</ref>.'''<ref>Citato in [[Antonio Petito]], ''No Sansone a posticcio co Pulecenella mbrogliato fra forza e senza forza'', Stabilimento Tipografico dei fratelli De Angelis, Napoli, 1867, [https://books.google.it/books?id=g7KZAHxOSN4C&dq=&pg=PA24#v=onepage&q&f=false p. 24] </ref>
::{{spiegazione|Entrare in lite, polemizzare, battere e ribattere in modo insistente con argomenti futili, speciosi, inconsistenti.}}
*'''Fà nu sizia-sizia.'''<ref>Citato in AA. VV. ''Proverbi & modi di dire. Campania'', [https://books.google.it/books?id=1yVgvr16rX0C&lpg=PA79&dq=nu%20sizia%20sizia&hl=it&pg=PA79 p. 218], Simonelli, Milano, 2006. ISBN 8876471030</ref>
:''[[lamento|Lagnarsi]], essere petulanti in modo ossessivo.''
*'''Fa’ ‘o cicero ‘ncopp’a ‘o cucchiaro.'''<ref>Citato in Francesco Gangale, ''O Sistema Guagliù'', Youcanprint Self-Publishing, [https://books.google.it/books?id=oH2oCwAAQBAJ&lpg=PA1&dq=Francesco%20Gangale&hl=it&pg=PA103#v=onepage&q&f=false p. 103]</ref>
:''Fare il cece sul mestolo.''
::{{spiegazione|Darsi importanza, ostentare in modo compiaciuto un'aria di superiorità, impancarsi a maestro.}}
*'''Fà' 'o cuollo luongo.'''<ref name=mèrevolage/>
:''Letteralmente: fare il collo lungo''
::{{spiegazione|Aspettare, attendere impazientemente.}}
*'''Fà 'o pàcco.'''<ref>Citato in ''Modern etymological Neapolitan – English Vocabulary'', [https://books.google.it/books?id=kUcIRKwCZF4C&lpg=PA514&dq=uocchie%20vacante.&hl=it&pg=PA159#v=onepage&q&f=false p. 159.]</ref>
:''Fare il pacco.''<ref>Sostituire alla consegna il pacco che contiene la merce acquistata con un altro di diverso contenuto privo di valore.</ref>'' ''
::{{spiegazione|Imbrogliare, truffare.}}
*'''Fa 'o paro e 'o sparo.'''<ref>Citato in Salvatore Cerino, ''Napoli eterna musa'', Alfredo Guida Editore, 1994, [https://books.google.it/books?id=4tnUCiyN_u8C&lpg=PP1&dq=Salvatore%20Cerino&hl=it&pg=PA41#v=onepage&q&f=false p. 41]. ISBN 78-7188-082-X</ref>
:''Fare pari e dispari.''
::{{spiegazione|Soppesare i pro e i contro. Essere indecisi, esitare nel dubbio.}}
*'''Fa' 'o pìreto sanguégno.'''<ref>Citato in Sergio Zazzera,''Dizionario napoletano'', p. 263.</ref>
:''Fare il peto sanguigno.''
::{{spiegazione|Compiere un gesto spagnolesco<ref>La definizione è in Sergio Zazzera, ''Dizionario napoletano'', p. 263.</ref>. Fare un gesto splendido.}}
*'''Fa' 'o protanquanquero.'''<ref>Citato in [[Vittorio Gleijeses]], ''I Proverbi di Napoli'', con ventiquattro litografie fuori testo di Gatti e Dura, Edizioni del Giglio, SEN, Napoli, 1978, p. 166.</ref>
:''Fare il millantatore.''
*'''Fa' 'o quatto 'e maggio.'''<ref>Citato in Carlo De Frede, ''Il Decumano Maggiore da Castelcapuano a San Pietro a Maiella, {{small|Cronache napoletane dei secoli passati }}'', Liguori editore, Napoli, 2005, [https://books.google.it/books?id=tYOLxlRC05gC&lpg=PP1&dq=Carlo%20De%20Frede&hl=it&pg=PA19#v=onepage&q&f=false p. 19].</ref>
:''Fare il quattro di maggio.''
::{{spiegazione|Traslocare.<ref>Per l'origine dell'espressione si veda più dettagliatamente ''Il Decumano Maggiore da Castelcapuano a San Pietro a Maiella'', nota 8, p. 19.</ref>}}
*'''Fà 'o rammaglietto a marzo.'''<ref>''Etnologia, antropologia culturale'', vol. 12, Atena, AR-Company editrice, Napoli, 1984, p. 7, [https://books.google.it/books?hl=it&id=cbHWAAAAMAAJ&dq=ten%C3%A8+a+grazia+d%27o+miedeco&focus=searchwithinvolume&q=rammaglietto]</ref>
:''Fare (o purta', portare) il mazzolino di fiori a marzo.''
::{{Spiegazione|Risentire nel mese di marzo di tutti i malanni sopportati durante la stagione invernale.}}
*'''Fà o rre cummanna a scoppole.'''<ref>Citato in Raffaele Bracale, ''Comme se penza a Nnapule'', p. 172.</ref>
:''Parola per parola: fare il re comanda a scappellotti.''
::{{spiegazione|L'aura di regalità di questo messere è pari a quella di un adulto che ottenga il rispetto di un bambino o di un minore a suon di scappellotti. In tutto e per tutto la sbiadita ombra, la miserabile parodia di un re, di un uomo eminente. La dolorosa, inoccultabile realtà lo rivela a colpo sicuro uomo senza carattere, senza autorevolezza, senza prestigio, senza carisma, arido, micragnoso, limitato, perfettamente insignificante. Schiacciato da un inconfessabile complesso di inferiorità, tenta di compensarlo agendo verso gli altri con le armi del frustrato colmo di risentimento: ostentata e compiaciuta arroganza, squallide, gratuite vessazioni, grette rivalse, puntigliose e meschine ripicche, ottuse prevaricazioni, rozze prepotenze. Questa la strategia che mira a celare – ottenendo un risultato diametralmente opposto – la propria sostanziale viltà e inconsistenza.}}
*'''Fa 'o scemo pe' nun ghi' 'a guerra.'''<ref>Citato in Viviani, ''Teatro'', IV, p. 147.</ref>
:''Fa lo scemo per non andare alla guerra.''
::{{spiegazione|Fingersi tonto per eludere un compito difficile, rischioso, per evitare complicazioni.}}
*'''Fà 'o scrupolo d'<nowiki>'</nowiki>o ricuttaro'''<ref>Citato in ''Comme se penza a Nnapule'', p. 172.</ref>
:''Fare (avere, farsi) lo scrupolo del [[Sfruttamento della prostituzione|lenone]].''
::{{spiegazione|'''Ha fatto 'o scrupolo d' 'o ricuttaro!'''<ref>Citato in [[Roberto De Simone]], ''La gatta Cenerentola'', Giulio Einaudi Editore, 1977, [https://books.google.it/books?hl=it&id=ZR1RAQAAIAAJ&dq=scrupolo+d%27+%27o++ricuttaro&focus=searchwithinvolume&q=scrupolo, p. 26]</ref>: Si è fatto lo scrupolo del lenone! Così viene bollata l'ipocrisia di chi, benché abituato a commettere crimini gravi, non esita a condannare con la massima asprezza le lievi mancanze altrui.}}
*'''Fa' 'o speziale.'''<ref name=matches/>
:''Fare lo speziale.''
::{{spiegazione|Essere concentrati in un lavoro che necessita di grande attenzione. ''Famme fa' 'o speziale.'' Fammi lavorare, fammi operare, non distrarmi, non crearmi complicazioni.}}
*'''Fa' o [[w:zeza|zeza]].<ref>Diminutivo di Lucrezia.</ref>'''<ref>Citato in ''Modern etymological Neapolitan – English Vocabulary'', [https://books.google.it/books?id=kUcIRKwCZF4C&lpg=PA514&dq=uocchie%20vacante.&hl=it&pg=PA271#v=onepage&q&f=false p. 271]</ref>
:''Fare il "zeza."''
::{{spiegazione|Fare il cascamorto, lo smanceroso. Comportarsi in modo stucchevole.}}
*'''Fà' òra prué.'''<ref>Citato in Altamura e Giuliani, ''Proverbi napoletani'', p. 287.</ref>
:''Fare ora pro me.''
::{{spiegazione|Essere assolutamente egoisti: tutto a me e niente agli altri.}}
*'''Fa passà chello d' 'o cane.'''<ref>Citato in Sebezio, ''Motti e detti napoletani'', Delfini, 1967, [https://books.google.it/books?id=6rM-AAAAIAAJ&q=fa+pass%C3%A0+chello+d%27+%27o+cane&dq=fa+pass%C3%A0+chello+d%27+%27o+cane&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwib2cnji9DgAhUSUa0KHVmzDosQ6AEIKjAA p. 52].</ref>
:''Far passare quello del [[cane]].''
::{{spiegazione|Costringere a sopportare molte sofferenze, dare infiniti grattacapi (dati ad esempio da un figlio scapestrato).}}
*'''Fà' / restà' quacquariéllo.'''<ref>Citato in Altamura e Giuliani, p. 71.</ref>
::{{spiegazione|Fà' quacquariéllo: burlare. / Restà' quacquariéllo: essere burlato.}}
*'''[[bestemmia|Fa' scennere]] 'o paraviso 'nterra.'''<ref>Citato con spiegazione in [[Eduardo De Filippo]], ''Cantata dei giorni dispari'', vol. I, Einaudi, Torino, 1995, [https://books.google.it/books?hl=it&id=AHQIAQAAMAAJ&dq=scennere+%27o+paraviso+nterra&focus=searchwithinvolume&q=bestemmiare p. 578]. ISBN 880613633X</ref>
:''Far scendere il Paradiso in terra.''
::{{spiegazione|Bestemmiare tutti i santi.}}
*'''Fà tanto no core.'''<ref>Citato in ''Lo Cuorpo de Napole e lo Sebbeto, 1864'', p. 91.</ref>
:''Letteralmente: Fare assai grande un cuore.''
::{{spiegazione|Sentir nascere, rinascere nel proprio cuore la speranza, aprirlo alla speranza.}}
*'''Fa tre fiche nove [[w:Antiche unità di misura del circondario di Napoli|rotole]].'''<ref>Citato in ''Lo Cuorpo de Napole e lo Sebbeto'', 1863, anno IV, 23-06-1863, p. 681.</ref>
:''Fare di tre fichi nove rotoli.''
::{{spiegazione|Fare di soli tre fichi circa otto chili significa esagerare, amplificare, magnificare, propalandoli ostentatamente a suon di pure chiacchiere, meriti che si è ben lungi dal possedere. Più in generale: "Ampliare, esagerare checchessia, Spacciare miracoli<ref>In Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 163.</ref>."}}
*'''Fà' trósce e mósce.'''<ref>Citato in Altamura e Giuliani, ''Proverbi napoletani'', p. 82.</ref>
:''Acquistare pagando in contanti.''
*'''Fa vruoccole.'''<ref>Citato in ''La Fuorfece, {{small|o vero l'ommo pratteco co li diece quatre de la gallaria di Apollo, opere di Biasio Valentino}}'', vol I, Presso Giuseppe Maria Porcelli, Napoli, 1783, [https://books.google.it/books?id=JNtJJD77fDYC&dq=&pg=PA119#v=onepage&q&f=false p. 119].</ref>
:'' ''Fa' 'e vruoccole.'' Scambiarsi parole, sguardi dolci, tenerezze, effusioni fra innamorati.''
*'''Fa zita bona.'''<ref>Citato in ''Vocabolario delle parole del dialetto napoletano, che più si discostano dal dialetto toscano'', [https://books.google.it/books?id=NxcJAAAAQAAJ&hl=it&pg=RA1-PA206#v=onepage&q&f=false p.206]</ref>
:''Fare "cedo bonis".''
::{{spiegazione|Cedere i propri beni ai creditori e, in senso figurato, calare le brache. "Fare zitabona" era, anticamente, l'atto con cui il debitore insolvente manifestava in pubblico la volontà di cedere ai creditori i propri beni. <ref>"La cagione di questo traslato è un'antica, e costante tradizione tra noi, che nella semplicità de' costumi de' nostri maggiori, per darsi un castigo d'ignominia a coloro, che si ammettevano al miserabile beneficio della cessione de' beni, si fosse usato obbligargli a salir su d'una colonnetta in mezzo alla pubblica piazza del Palazzo de' Tribunali, ed ivi calarsi i calzoni, e mostrando il deretano ignudo, dire tre volte: ''Chi ha d'avere, si venga a pagare.'' (In ''Vocabolario delle parole del dialetto napoletano, che più si discostano dal dialetto toscano'', p. 207.)</ref>}}
*'''Faccia 'e cuorno.'''<ref>Citato in ''Poesie napoletane'', p. 384.</ref>
:''Faccia di corno.''
::{{spiegazione|Faccia tosta. ''Tené 'na faccia 'e cuorno'', o ('''e pepierno'', di piperno): avere una (bella) faccia tosta.}}
*'''''Faccia miccia | e culo 'e nutriccia.'''''<ref>Citato in Giovanni Artieri, ''Napoli, punto e basta?'', p. 653.</ref>
:''Volto magro e sedere da nutrice.''
::{{spiegazione|Volto magro magro, ma fondo schiena generoso, molto ben pronunciato: una falsa magra.}}
*'''Faccia 'ngialluta!'''<ref name="yellow">Citato in ''Storia dell'emigrazione italiana'', ''Arrivi'', a cura di Piero Bevilacqua, Andreina De Clementi e Emilio Franzina, Donzelli Editore, Roma, 2002, [https://books.google.it/books?id=cabYkjOC5CsC&lpg=PA303&dq=faccia%20'ngialluta!&hl=it&pg=PA303#v=onepage&q&f=false p. 303.] ISBN 88-7989-719-5</ref>
:''Faccia gialla!''
::{{spiegazione|San Gennaro. Con questo appellativo confidenziale le "parenti"<ref name=relative>Donne anziane devote a San Gennaro che, in occasione della cerimonia che culmina con il miracolo della liquefazione del sangue del Santo, con le loro preghiere e invocazioni intercedono presso di lui.</ref> sollecitano San Gennaro a compiere il miracolo della liquefazione del suo sangue se esso tarda a compiersi.}}
*'''Faccio capa e muro.'''<ref>Citato in [[Pino Daniele]], Marcella Russano, ''Nero a metà, {{small|[[Pino Daniele]] Storia di una straordinaria rivoluzione blues}}'', BUR Rizzoli, Milano, 2015. ISBN 978-88-58-67766-7, [https://books.google.it/books?id=dvMxBgAAQBAJ&lpg=PT176&dq=&pg=PT176#v=onepage&q&f=false p. 176.]</ref>
:''Faccio testa e muro.''
::{{spiegazione|''Fa' capa e muro.'' Fare testa e muro: arrovellarsi il cervello senza riuscire trovare una soluzione, senza risultato.}}
*'''Facesse 'na culata e ascesse 'o sole!'''<ref>Citato in ''Antropos in the world'', di Franco Pastore, ottobre 2016, [https://books.google.it/books?id=p5RKDQAAQBAJ&lpg=PA29&dq=Facesse%20'na%20culata%20e%20ascesse%20'o%20sole.&hl=it&pg=PA29#v=onepage&q&f=false p. 29.]</ref><ref>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 22.</ref>
:''Stendessi un bucato e uscisse il sole!''
::{{spiegazione|Non me ne va una giusta!}}
*'''Facimm'ammuina<ref>Dallo spagnolo ''mohinar'', molestare, confondere. {{cfr}} ''Del parlar napoletano'', p. 82.</ref>.'''<ref>Citato in Vincenzo A. Pistorio, ''Tre anni in volo sopra lo Stivale'', Yucanprint Self-Publishing, Tricase (LE), 2013, [https://books.google.it/books?id=QJoEAwAAQBAJ&lpg=PT36&dq=facimm'%20ammuina&hl=it&pg=PT36#v=onepage&q&f=false p. 31.] </ref>
:''Facciamo confusione.''
::{{spiegazione|Poiché maggiore è il disordine, la confusione, il caos, più facile è pescare nel torbido.}}
*'''Facimmece a croce!'''<ref>Citato in Viviani, ''Teatro'', vol. VI, p. 281.</ref>
:''Facciamoci la croce!''
::{{spiegazione|Cominciamo bene!<ref>In Viviani, ''Teatro'', vol VI, p. 281 col significato di Pazienza!</ref> '''Facimmece a croce, a primma matina!'''<ref>Citato in Viviani, ''Teatro'', vol. VI, p. 281.</ref>Detto con ironia, sempre in senso antifrastico: Cominciamo proprio bene di primo mattino! La giornata comincia bene!}}
*'''Facimmo muorze gruosse.'''<ref>Citato in ''Lo Cuorpo de Napole e lo Sebbeto'', 1861, p. 482.</ref>
:''Facciamo grandi morsi.''
::{{spiegazione|Sbrighiamo senza perdere tempo la faccenda.<ref name=nimora/>}}
*'''Faje 'o sorece d' 'o spezziale, allicche 'a fora à vetrina.'''<ref name=Zwang/>
:''Fai il topo del droghiere, lecchi fuori dalla vetrina.''
::{{spiegazione|Non ci guadagni un bel niente.}}
*'''Famme fa 'o speziale!'''<ref>Citato in Pasquale Scialò, ''La sceneggiata. Rappresentazioni di un genere popolare'', Guida, Napoli, [https://books.google.it/books?id=nqY9qxaAUh4C&lpg=PA257&dq=famme%20fa'%20o%20speziale&hl=it&pg=PA257#v=onepage&q&f=false p. 257.] ISBN 88-7188-689-5</ref>
:''Fammi fare lo speziale!''
::{{spiegazione|Lasciami fare in santa pace il mio lavoro!}}
*'''Far tubba catubba<ref>La catuba è un'antica danza moresca. {{cfr}} D'ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico'', p. 110, in cui la stessa locuzione è riportata in modo leggermente diverso dal Volpe.</ref>.'''<ref>Antica locuzione. Citato in Volpe, ''Vocabolario napolitano-italiano: tascabile '', p. 370.</ref>
::{{spiegazione|Vacillare, camminare barcollando, come un ubriaco.}}
*'''Fare<ref name=Φ/>'a casa spingula spingula.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. </ref>
:''Fare la casa spilla spilla.''
::{{spiegazione|Passare la casa (o qualsiasi altra cosa) al setaccio, cercare, frugare, rovistare con la massima accuratezza.}}
*'''Fare<ref name=Φ>In forma corrente: Fà.</ref>chiagnere astreche e lavatore.'''<ref name=larmes>Citato e spiegato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 98.</ref>
:''Far piangere solai e lavatoi.''
::{{spiegazione|''Fà chiagnere astreche e lavatore'': Essere un Dongiovanni, Fare strage di donne.}}
*'''Fàre comm'o càne 'e l'uortolàno.'''<ref name=duesettesette>Citato in Tosco, p. 277.</ref>
:''Fare come il cane dell'ortolano.''
::{{spiegazione|Essere invidioso, come il cane di un povero contadino.}}
*'''Fare<ref name=Φ/>i permune fracete.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 293.</ref>
:''Fare (rendere) fradici i polmoni.''
::{{spiegazione|Spolmonarsi a furia di ripetere inutilmente le stesse cose.}}
*'''Fare<ref name=Φ/>i stentine fracete.'''<ref>Citato ed interpretato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 404.</ref>
:'' ''Fà 'e stentine fracete.'' Fare gli intestini fradici.''
::{{spiegazione|Consumarsi di rabbia, Rodersi le budella, Rodersi dentro. / "''A bott' 'e t' 'o ripetere m' hê fatto fà 'e stentine fracete.''" A furia di ripetertelo mi hai fatto consumare le budella (fatto fare i visceri fradici).}}
*'''Fare<ref name=Φ/>l'angarella.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 27.</ref>
:''"Fare la deviazione".''
::{{spiegazione|''Fa' l'angarella''. Muoversi, spostarsi con "moto serpentiforme e sfuggente, qualcosa di simile al «dribbling», nel gioco dei bambini a moscacieca<ref>Questa definizione del termine ''angarella'' è in Artieri, ''Napoli, punto e basta?'', p. 31.</ref>. Cercare di sottrarsi all'esecuzione di un impegno.<ref>La definizione è in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 27. Alla stessa pagina Andreoli riporta altri significati, come: scantonare o far cilecca. {{cfr}} più estesamente Andreoli, ''Vocabolario napoletano italiano'', p. 27.</ref> Zigzagare, fuggire zigzagando.}}
*'''Fare<ref name=Φ/>le ffusa<ref>'''O fuso'': il fuso.</ref>storte.'''<ref name=cross>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 56</ref>
::{{spiegazione|Antica espressione per: fare le corna, essere infedele, tradire.}}
*'''Fare<ref name=Φ/>quarajesema primma d'u tiempo.'''<ref>Cirato in Andreoli, ''Dizionario napoletano-italiano'', p. 321.</ref>
:''Fare quaresima anzitempo.''
::{{spiegazione|Avere una moglie tutt'altro che formosa e procace, essere sposati ad una donna magrissima, scarna.}}
*'''Fare scennere uno da i coglie d'Abramo.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 108.</ref>
:''Far discendere qualcuno dallo scroto di Abramo.''
::{{spiegazione|Accrescere in modo esagerato il valore, la nobiltà di una persona.}}
*'''Farese comme sorece nfuso a ll'uoglio.'''<ref name=opot/>
:''Farsi come topo bagnato dall'olio.''
::{{spiegazione|Essere tutto zuppo d'acqua, di pioggia.}}
*'''Farenello''' o '''Farenella.'''<ref name=littlefish/>
::{{spiegazione|Farenello è una persona dai modi fastidiosamente manierati, ricercati, leziosi, stucchevoli; bellimbusto, cascamorto con le donne. Detto in differente contesto può significare omosessuale.}}
*'''Farne chiù 'e Catuccio.'''<ref>Citato in ''I Proverbi di Napoli'', p. 167.</ref>
:''Farne più di [[w:Louis-Dominique Bourguignon|Cartouche]].''
::{{spiegazione|Farne di tutti i colori. Essere dissoluti. Lo si dice anche di bambini, ragazzi che combinano grosse marachelle.}}
*'''Farse afferrà pe' pazzo.'''<ref>Citato in Vincenzo Raucci, ''Storia (e filosofia) della salute mentale {{small|attraverso i proverbi e i modi di dire dei dialetti italiani}}'', Youcanprint Self-Publishing, Lecce, 2019. ISBN 9788831604536, [https://books.google.it/books?id=EMKIDwAAQBAJ&lpg=PA60&dq=Farse%20afferr%C3%A0%20pe%20pazzo.&hl=it&pg=PA60#v=onepage&q&f=false p. 60].</ref>
:''Farsi immobilizzare come un folle.''
::{{spiegazione|Dare in escandescenze. Essere in preda a un'ira incontenibile. Montare su tutte le furie.}}
*'''Fatt'e buono.'''<ref name=altarbeiter/>
:''Bell'e fatto.''
*'''Fell' {{sic|e'}} pastiera.'''<ref name="slice">Citato in [[Riccardo Brun]], ''Genova express'', Manifestolibri, 2002, [https://books.google.it/books?hl=it&id=J3PyAAAAMAAJ&dq=fell%27+%27e+pastiera&focus=searchwithinvolume&q=pastiera p. 41]. ISBN 8872852730</ref>
:''Fetta di pastiera.''
::{{spiegazione|''È 'na fell' 'e pastiera'': è una persona che non ispira simpatia, di carattere chiuso, greve, cupo, malmostoso; una persona insomma pesante, indigesta.}}
*'''Fernesce tutto a tarallucce e vino.'''<ref>Citato in ''I Proverbi di Napoli'', p. 173.</ref>
:''Finisce tutto a tarallucci e vino.''
::{{spiegazione|Tutto finisce a tavola con un pranzo; cioè senza prender veramente le cose sul serio.}}
*'''Fessarie 'e cafè.'''<ref>Citato in Ruggero Cappuccio, ''Fuoco su Napoli'', Feltrinelli, Milano, 2014, [https://books.google.it/books?id=moHcAwAAQBAJ&lpg=PT77&dq=fessarie%20'e%20cafe'&hl=it&pg=PT77#v=onepage&q&f=false] ISBN 9788807883880</ref>
:''Sciocchezze, bagattelle da caffè.''
::{{spiegazione|Chiacchiere futili mentre si sorseggia un caffè al bar. E tuttavia, poiché a volte capita che le futili chiacchiere degenerino in accese polemiche, si usa dire, per stemperare la tensione: ''Fessarie 'e cafè!''}}
*'''{{sic|Ffa}}<ref name=Φ/> palicco<ref>Stuzzicadenti.</ref>.'''<ref>Citato in De Ritis, ''Vocabolario napoletano lessigrafico e storico'', p. 126.</ref> o '''Restà a {{sic|ppalicco}}.'''<ref name=palillo>Citato in ''Ll'ode de Q. Arazio Fracco'', p. 487.</ref> o '''Spassarse co lo palicco.'''<ref name=palillo/>
::{{spiegazione|''Fa' palicco.'' "Fare stuzzicadenti" o, nelle varianti: restare a stuzzicadenti; divertirsi, spassarsela con lo stuzzicadenti: restare a bocca asciutta, digiunare; digiunare mentre altri mangiano.}}
*'''Ffiglia 'e bbona crestiana.'''<ref name=bocri>Citato in ''Poesie napoletane'', p. 124.</ref>
:''Figlia di buona cristiana.''
::{{spiegazione|(Al maschile: ''Figlio 'e buono crestiano'') Furba, scaltra.}}
*'''Figlio 'e bucchino.'''<ref>Citato in Cosimo Aruta, ''{{sic|il}} '68 di un borghese riveduto e corretto'', Pellegrini Editore, Cosenza, stampa 2005, [https://books.google.it/books?id=Y8SPIc7kGpQC&lpg=PA284&dq=&pg=PA284#v=onepage&q&f=false p. 284]. ISBN 88-8101-253-7</ref>
:''Figlio di [[fellatio]]. Figlio nato da una fellatio.''
::{{spiegazione|Scaltrissimo, superscaltrissimo.}}
*'''Figlio 'e 'ntrocchia'''<ref>Lo scaltro "te lo fa negli occhi" (latino: ''intra oculos''). Su questo ed altri possibili etimi {{cfr}} più dettagliatamente ''Proverbi e modi di dire napoletani'', p. 143.</ref>.<ref>Citato in ''Proverbi e modi di dire napoletani'', p. 142.</ref><ref>Citato in '''E scugnizze'', p. 64.</ref>
:''Figlio di "'ntrocchia."''
::{{spiegazione|Sveglio, scaltro.}}
*'''Figli'e zoccola.'''<ref name=furniture/>
:''Figlio di [[ratto|pantegana]] (in senso lato: donna di assai facili costumi).''
::{{spiegazione|Persona scaltrissima, scaltrissima e spregiudicata.}}
*'''Foss' 'a Madonna!'''<ref>Citato in Viviani, ''Teatro'', IV, p. 309.</ref>
:''Volesse il Cielo!''<ref>Traduzione in ''Teatro'', IV, p. 309.</ref>
*'''Fosse angiulo 'a vocca vosta.'''<ref>Citato in Antonino Gglielmi, ''Mariuoki... ma onesti'', [https://books.google.it/books?id=EKPeAwAAQBAJ&lpg=PA38&dq=&pg=PA38#v=onepage&q&f=false p. 38]</ref>
:''Fosse angelo (che è veritiero per essenza) la vostra bocca!''
::{{spiegazione|Che possa avverarsi quello che dici (dite), che mi auguri (augurate)|}}
*'''Foss'o Ddio!'''<ref>Citato in ''Rivista italiana di dialettologia'', Cooperativa libraria universitaria editrice, 2000, vol. 23-24, [https://books.google.it/books?hl=it&id=VEkqAQAAIAAJ&dq=%27o+libro+s%27%C3%A8+fernuto&focus=searchwithinvolume&q=foss%27o+ddio p. 135].</ref>
:''Letteralmente: "Fosse il Dio!"''
::{{spiegazione|Lo volesse Dio! Fosse questa la volontà di Dio! Magari, magari!}}
*'''Frijenno magnanno.'''<ref>Citato in ''Lo Cuorpo de Napole e lo Sebbeto'', p. 830.</ref>
:''Friggendo mangiando.''
::{{spiegazione|Cibo da mangiare appena fritto, immediatamente, dalla padella al palato. Più in generale si dice di cose che vanno fatte con estrema rapidità, senza pause, senza intervalli, con assoluta continuità.}}
*'''Frijere 'o pesce cu ll'acqua.'''<ref>Citato in Autori Vari, ''Proverbi & Modi Di Dire - Campania'', Simonelli Editore, Milano, 2006, [https://books.google.it/books?id=1yVgvr16rX0C&lpg=PA43&dq=frijere%20%20'o%20pesce%20cu%20ll'%20acqua&hl=it&pg=PA43#v=onepage&q&f=false p. 43.] ISBN 88-7647-103-0</ref>
:''Friggere il pesce con l'acqua.''
::{{spiegazione|Fare qualcosa senza disporre dei necessari mezzi, ingegnarsi a farla nel modo più economico, essere in estrema povertà.}}
*'''Frisco 'e rezza.'''<ref>Citato in ''A Neopoli nisciuno è neo'', [https://books.google.it/books?id=Or2ODAAAQBAJ&lpg=PT9&dq=frisco%20'e%20rezza&hl=it&pg=PT9#v=onepage&q&f=false.]</ref>
:''Fresco di rete. (Pesce freschissimo, appena pescato.)''
*'''Frisco frisco.'''<ref>Citato in ''Lo Spassatiempo, {{small|Vierze e prose nove e becchie de Luigi Chiurazzi, e d'autre}}''', anno III, 1877-1878; n. 6, 7 aprile 1877, [https://books.google.it/books?id=0T4_AQAAMAAJ&dq=&pg=PP31#v=onepage&q&f=false p. 3]</ref>
:''Fresco fresco.''
::{{spiegazione|All'improvviso.}}
*'''Frusta llà.'''<ref>Citato in ''Lo Cuorpo de Napole e lo Sebbeto'', p. 196.</ref>
::{{spiegazione|Verso con cui si scaccia un gatto.}}
*'''Fruttecielle''' o '''Fruttille 'e ll'uocchie.'''<ref>Citato in ''Cucozze e caracazze'', p. 185.</ref>
:''Piccoli frutti degli occhi''
::{{spiegazione|Le Pupille e, più precisamente, le iridi.}}
*'''Funa fraceta.'''<ref>Vitato in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 192 ; p. 541.</ref>
:''Fune fradicia.''
::{{spiegazione|Scansafatiche, accidioso.}}
==G==
*'''{{NDR|'E}} Gallenelle<ref>'A gallenella: diminutivo di gallina. Nome dato al [[w:|rallus acquaticus]]. {{cfr}} D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 194.</ref>.'''<ref>Citato in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 194.</ref>
:''Le gallinelle.''
::{{spiegazione|Le [[Pleiadi]].}}
*'''Gattefelippe.'''<ref>Citato in ''Vocabolario delle parole del dialetto napoletano, che più si discostano dal dialetto toscano.'', vol I, [https://books.google.it/books?id=hgpEAAAAcAAJ&dq=gattefelippe&hl=it&pg=PA163#v=onepage&q=gattefelippe&f=false p. 163].</ref>
:''Complimenti, tenerezze, espressioni amorose, per lo più fatte di nascosto, segni fatti mimicamente indicanti amorosi rapporti. ''<ref>Definizione in ''Vocabolario delle parole del dialetto napoletano, che più si discostano dal dialetto toscano.'', vol I, p. 163. </ref> '' Effusioni fra innamorati.''
*'''Gattimma.'''<ref name=chauchat/>
:''L'ardore libidinoso de' gatti, Caldo, Fregola.''<ref>La definizione è in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 181.</ref>
*'''Gente 'e<ref>Nella fonte:'è, refuso.</ref>miez' 'a via.'''<ref>Citato in Marcello Ravveduto, ''Napoli-- serenata calibro 9, {{small|storia e immagini della camorra tra cinema, sceneggiata e neomelodici}}'', Liguori, Napoli, 2007, [https://books.google.it/books?id=vAXwAAAAIAAJ&q=gente+e+miez%27+%27a+via&dq=gente+e+miez%27+%27a+via&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwitv6SVq-vkAhWiw4sKHdjYB3AQ6AEINzAC p. 168].</ref>
:''Gente di (in) mezzo (al)la strada. Gente della strada.''
::{{spiegazione|Persone che si procurano di che vivere al di fuori della sicurezza e dell'ordine legali. La spietata durezza, l'alea e il pericolo della vita in strada (''miez' 'a via'') rappresentano la dimensione abituale in cui operano, diventano lo spazio cui appartengono, finiscono per foggiare uno "stile" di vita: (in modo definito) delinquenti, (in modo più sfumato) persone che vivono ai margini della legalità − su una linea di confine molto incerta, fluida − di espedienti per lo più illeciti.}}
*'''Gesù, Gesù, Giuseppe Sant'Anna e Maria!'''<ref>Pronuncia: Gəsù, Gəsù, Giuseppə, sant'Annə e Mariə!</ref><ref>Citato in [[Luciano De Crescenzo]], ''Fosse 'a Madonna!'', Mondadori, [https://books.google.it/books?id=FGMBX0bVgaQC&lpg=PT78&dq=ges%C3%B9%20gesu%20giuseppe%20sant'anna%20e%20maria&hl=it&pg=PT78#v=onepage&q&f=false]</ref>
::{{spiegazione|Espressione di grande meraviglia, sorpresa, sconcerto.}}
*'''Ggesù chìste só nnùmmere!'''
:''Gesù questi sono [[numero|numeri]]!''
::{{spiegazione|Queste sono cose da pazzi (talmente fuori dalla norma che sarebbe il caso di giocare al [[lotto]])!<ref>Citato in Amato, p. 163.</ref>}}
*'''Ghi' 'e pressa.'''<ref name=marsh! />
:''Andare di fretta.''
::{{spiegazione|Avere fretta.}}
*'''Giosuè Carducce accattava 'e cavalle e 'e vvenneva pe ciucce.'''<ref>Citato in Antonino Guglielmi, 2012. ISBN 978-1-291-01117-3, ''Il morto supplente'', [https://books.google.it/books?id=kp3eAwAAQBAJ&lpg=PP1&dq=antonino%20guglielmi&hl=it&pg=PA44#v=onepage&q&f=false p. 44]</ref>
:''Giosuè Carducci comprava i cavalli e li vendeva come asini.''
::{{spiegazione|Si dice di chi ha uno straordinario talento per gli affari in perdita.}}
*'''Giovedì murzillo.'''<ref>''Lo Cuorpo de Napole e lo Sebbeto'', anno IV, parlata 25, 24 gennaio 1863, p. 92.</ref>
:''"Giovedì bocconcino".''
::{{spiegazione|Giovedì grasso, giorno in cui ci si mangiano molti ''murzille sapurite'', ghiottonerie, leccornie, manicaretti.}}
*'''Giorgio se ne vò ì e 'o vescovo 'o vò mannà!'''<ref>Citato in ''Lares'', bollettino della Società di etnografia italiana, 1934, p. 110, nota 11. {{Cfr}} ''Rassegna storica del Risorgimento'', 1938, Volume 25, Parte 3, p. 950.</ref>
:''Giorgio vuole andarsene e il vescovo vuole licenziarlo.''
::{{spiegazione|Due persone che si trovano d'accordo sul proprio disaccordo, entrambe restano catturate in un circolo vizioso perché fanno qualcosa di propria iniziativa senza però farla di buon grado: Giorgio non si licenzia perché teme di offendere il vescovo che non lo licenzia perché teme a sua volta di offenderlo. Quindi: fare malvolentieri qualcosa che, per giunta, non era neppure stata richiesta.}}
*'''Giubbox'''<ref>Citato in Sergio Zazzera ''Proverbi e modi di dire napoletani'', p. 87.</ref>
:''[[w:Juke-box|Juke-box]]''
::{{spiegazione|Commessi di uffici pubblici che si risvegliano dal profondo letargo, si riscuotono dalla totale inerzia, si attivano solo se opportunamente incentivati da una mancia.}}
*'''Gnemmegnemme.'''<ref>Citato in De Ritis, ''Vocabolario napoletano lessigrafico e storico'', vol. I, p. 123.</ref>
::{{spiegazione|Parole eufoniche, onomatopee tratte dal mollemente ritardato parlare e conseguentemente agire dei dappoco.<ref>La spiegazione è in De Ritis, ''Vocabolario napoletano lessigrafico e storico'', vol. I, p. 123.</ref>Persona estremamente lenta nel parlare e nell'agire. "Tattamèa. [[Giuseppe Rigutini|Rigutini]]: «È una tattamèa che fa cascare il pan di mano a sentirlo e vederlo». E «Fiaccamidolle» lo dicono a Pistoia."<ref>In Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 184.</ref>. Come avverbio: pian pianino, lemme lemme.}}
*'''Gradiata a babaluscia.'''<ref>O: a babbaluscia</ref>.<ref>Citato in Volpe, ''Vocabolario napolitano-italiano tascabile'', p. 37</ref>
:''Scala a chiocciola o a lumaca.''<ref>La definizione è in Volpe, ''Vocabolario napolitano-italiano: tascabile'', p. 37.</ref>
*'''Gradiata a caracò.'''<ref>Citato in Volpe, ''Vocabolario napolitano-italiano: tascabile'', p. 125.</ref>
:''Scala a chiocciola, a lumaca.''<ref>La definizione è in Volpe, ''Vocabolario napolitano-italiano tascabile'', p. 125.</ref>
*'''Grastulelle 'e piatte.'''<ref>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 61.</ref>
::{{spiegazione|Piccoli cocci di piatti usati ben torniti e arrotondati che, in mancanza di monete metalliche, erano impiegati ai ragazzi come poste di gioco, una sorta fiches senza corrispettivo in denaro<ref>{{cfr}} ''C'era una volta Napoli'', p. 61.</ref>.}}
*'''Grazie Orazio!'''<ref>Citato in Raffaele Bracale, ''Comme se penza a Nnapule'', p. 190.</ref>
:''Grazie, Orazio!''
::{{spiegazione|Grazie... "all'Orazio": si ringrazia, con estrema ironia, per un beneficio che sarebbe stato meglio non aver mai ricevuto, essendosi rivelato inatteso e tutt'altro che benefico; e – volendosi mantenere, nonostante tutto, cortesi – si evita di nominare una parte anatomica maschile, evocandola però, con l'impiego – in sostituzione – del nome proprio di persona, piuttosto assonante...}}
*'''Guainella, guaine', brié, ahò!'''<ref>Citato in ''Mannaggia Bubbà'', p. 150.</ref>
::{{spiegazione|Grido di incitamento degli scugnizzi che, nel lontano passato, si affrontavano in alcune zone di Napoli in una gara a squadre violenta scagliandosi sassi. La sassaiola terminava con la resa di una delle due squadre. Gli scugnizzi armati di pietre erano detti ''''e guagliune {{sic|d'}} guainella.<ref>'E guagliune d' 'a guainella. I ragazzi della "''guainella''"</ref>'''<ref>Citato in ''Mannaggia Bubbà'', p. 151.</ref>}}
*'''{{NDR|'Nu}} guaio 'e notte.'''<ref>Citato in Antonino Guglielmi, ''Rerenno e pazzianno, {{small|poesie napoletane, parte terza}}'', [https://books.google.it/books?id=sBjsAwAAQBAJ&lpg=PA20&dq=&pg=PA20#v=onepage&q&f=false p. 20].</ref>
:''Un guaio di notte.''
::{{spiegazione|Un problema di estrema, quasi irrimediabile gravità, un guaio molto molto serio. Ed anche: ''Sì nu guaio 'e notte!''. Tu sei un guaio di notte!: Mamma mia, sei una vera e propria sciagura, una calamità, tu sei di una molestia, una noia soffocante, mortale! Un flagello di Dio!}}
==H==
*'''Ha da passa' 'a nuttata.'''<ref>Cfr. E. De Filippo, ''Napoli milionaria'', in ''I capolavori di Eduardo'', Einaudi, p. 138.</ref>
:''La [[notte]] dovrà pur passare.''
*'''Ha fatto 'a fine d<nowiki>'</nowiki>'o tracco: tanti bbòtte e po' dint'a' munnézza!'''<ref>Citato in Altamura e Giuliani, p. 248.</ref>
:''Ha fatto la fine del [[petardo (pirotecnica)|mortaretto]]: tanti scoppi o poi nella spazzatura.''
::[[w:Sic transit gloria mundi|Sic transit gloria mundi]]: Grande pompa, arroganza, prepotenza quando era al culmine del potere, fine indecorosa ed oblio quando l'astro è tramontato. Smargiassate di una tigre di cartapesta, vanterie e spacconate inconsistenti.
*'''Ha fatto 'a primma féscena pampanosa'''<ref name=failure>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 15.</ref>oppure '''Ha fatto 'a primma féscena tutta chiaccune<ref>Pampini. '''O chiaccone'': il pampino.</ref>.'''<ref name=failure/>
:''Ha fatto (riempito) il primo cesto pampinoso (pieno di soli pampini).'' ''Ha fatto (riempito) il primo cesto tutto (di) pampini.''
::{{spiegazione|Ha iniziato immediatamente con un errore, ha fallito in partenza.}}
*'''Ha perzo l'aparatura e 'e centrelle.'''<ref>Citato in Sebezio, ''Motti e detti napoletani'', [https://books.google.it/books?hl=it&id=6rM-AAAAIAAJ&dq=%27aparatura+e+%27e+centrelle&focus=searchwithinvolume&q=centrelle p. 105].</ref>
:''Ha perso l'addobbo e i chiodini.''
::{{spiegazione|''Ha perzo l'aparatura e 'e centrelle'' (o ''Avimmo perduto 'aparaura e 'e centrelle'': abbiamo perso l'addobbo e i chiodini): vento e pioggia hanno divelto e distrutto i drappi di stoffa pregiata con cui era stato ornato il portale della chiesa. In senso ampio: ha/abbiamo perso tutto.}}
*'''Ha vuttato l'uosso 'o cane.'''<ref>Citato in Viviani, ''Teatro'', III, p. 284.</ref>
:''Ha buttato l'osso al cane.''
::{{spiegazione|Se l'è cavata a buon mercato. ''Hê vuttato l'uosso 'o cane'': te la sei cavata con poco, oppure: agli altri hai lasciato solo le briciole, il grosso te lo sei preso tu.}}
*'''Haje fatto pasca co ste biole.'''<ref>Citato in Marulli e Livigni, p. 17.</ref>
:'' ''Haje fatto Pasca cu 'sti viole.'' Hai festeggiato Pasqua con queste viole...''
::{{spiegazione|Senza disporre di adeguati mezzi economici non si realizza nulla.}}
*'''Haje truvato 'a forma d' 'a scarpa toja.'''<ref>Citato in Rutigliano, p. 216.</ref>
:''Hai trovato la forma della tua scarpa.''
::{{spiegazione|Hai trovato pane per i tuoi denti.}}
*'''Hanno fatto aummo aummo, Aummaria.'''<ref>Citato in Rutigliano, p. 217.</ref>
:''Hanno fatto tutto in gran segreto, di nascosto.''
*'''He 'a murì rusecato da 'e zzoccole<ref>Questo termine ha significato duplice: ratto e donna di facili costumi.</ref> e 'o primmo muorzo te ll'à da dà mammèta.'''<ref>Citato in Autori Vari, '''A mamma d' 'e fesse è sempe prena, {{small|La mamma degli imbecilli è sempre incinta, Selezione dei Proverbi e dei Modi di Dire nei Dialetti della Campania con traduzione in italiano}}'', Simonelli Editore, Milano, 2006. ISBN 88-7647-103-0, [https://books.google.it/books?id=1yVgvr16rX0C&lpg=PA72&dq=&pg=PA72#v=onepage&q&f=false p. 72]</ref>
:''Devi morire roso dai ratti e il primo morso deve dartelo tua madre.''
*'''Hê mise 'e campanelle 'ncanna â jatta.'''<ref name=notnot/>
:''Hai messo le campanelle in gola alla gatta.''
::{{spiegazione|Hai destato sospetti. ''Mettere 'e campanelle ncanna â jatta (o: 'a gatta)'': scoprire maldestramente, incautamente il proprio gioco, le proprie intenzioni, rivelare ciò che andava taciuto. Mettere sull'avviso il nemico. Destare sospetti.}}
*'''He tirata 'a sciaveca?'''<ref>Citato in ''[https://cosedinapoli.com/curiosita/il-dialetto-napoletano/ Il dialetto napoletano]'', ''cosedinapoli.com''.</ref>
:''Hai tirato la [[sciabica]]?''
::{{spiegazione|Espressione rivolta agli scansafatiche che, per un minimo d'impegno sostenuto, si danno arie di [[stacanovismo|stacanovisti]], di memorabili, leggendari eroi del lavoro, di reduci da erculee, epiche imprese lavorative: Uanema! Mamma mia! E che cos'è quest'aria da morto stramazzato di fatica? Per un lavoretto da nulla sembri distrutto, stroncato, abolito, neppure se avessi sputato sangue e sudato sette camicie tirando la sciabica!}}
*'''Hê truvato 'America.'''<ref>Citato in Viviani, ''Teatro'', III, p. 246.</ref>
:''Hai tovato l'America.''
::{{spiegazione|Hai trovato una comoda fonte di ricchezza e prosperità. Fai la pacchia. Te la passi proprio bene bene. ''Hê menato' 'a rezza int' 'a l'oro.'' Hai gettato la rete nell'oro.}}
==I==
*'''I' dico ca chiove, ma no che diluvia.'''<ref name=geheimnis>Citato in Rutigliano, p. 217.</ref>
:''Io dico che piove, ma non che diluvia.''
::{{spiegazione|Siamo sì in una situazione molto difficile, ma non irreparabile. Più in generale: non esageriamo!}}
*'''I faccio {{sic|portose}} e tu gaveglie.'''<ref>Citato in Volpe, ''Vocabolario napolitano-italiano: tascabile'', p. 122.</ref>
:'' ''I' faccio pertose e tu gaveglie.'' Io faccio buchi e tu cavicchi (per otturare i buchi).''
::{{spiegazione|Io faccio e tu disfi, io creo e tu distruggi, io aggiusto e tu guasti; smettila di crearmi difficoltà, di mettermi i bastoni fra le ruote!}}
*'''Í ‘nfreva.'''<ref>Citato in Colomba R. Andolfi, ''Chicchi di grano. {{small|Poesie, macchiette, teatro in versi, testi di canzoni}}'', Guida, Napoli, ISBN 88-6042-114-4 [https://books.google.it/books?id=8Nkhch3DZxMC&lpg=PA44&dq=&pg=PA44#v=onepage&q&f=false p. 44]</ref>
:''Andare in febbre.''
::{{spiegazione|''Jí ''o'' ghì 'nfreva''. Essere presi, scossi da una collera, da una rabbia fortissima – così forte da somigliare ad una febbre – sentirsi rimescolare il sangue di fronte all'assoluta ingiustizia, all'insopportabile assurdità, all'esosità manifesta di determinate situazioni. Essere contrariatissimi, stizziti, non accettare, non sopportare assolutamente qualcosa. ''Sta cosa ccà me fa jí 'nfreva'', questa cosa qui non la posso proprio sopportare, mi fa salire la rabbia alla testa.}}
*''''I stramacchio'''<ref>Citato in [[Mimmo Borrelli]], '''Nzularchia'', Baldini&Castoldi, Milano. ISBN 978-88-9388-516-4, [https://books.google.it/books?id=giw2DwAAQBAJ&lpg=PT71&dq=&pg=PT71#v=onepage&q&f=false p. 71]</ref>
::{{spiegazione|Di nascosto, furtivamente, con un sotterfugio, sottobanco, alla chetichella, aggirando le regole. Es. "Aggio trasuto, l'aggio pigliato, l'aggio avuto, l'aggio fatto 'i stramacchio ('e stramacchio)." Sono entrato, l'ho preso, l'ho avuto, l'ho fatto, di nascosto, furtivamente, con un sotterfugio, ''aumma aumma''.}}
*'''I' te murtèo.'''<ref name=βασκαίνω>Citato in ''Napoli, punto e basta?'', p. 665, nota 11.</ref>
:''Maledico l'anima dei tuoi defunti (dell'avversario o dell'interlocutore verso cui c'è forte risentimento o astio).''
::{{spiegazione|Espressione del gergo "più basso e difficile<ref>Così Artieri in ''Napoli, punto e basta?'', p. 665, nota 11.</ref>" di cocchieri e facchini di Napoli. Il verbo '''murtiàre'''<ref name=βασκαίνω/> – usato solo all'attivo indicativo – deriva dal sostantivo '''murtiàta'''<ref name=βασκαίνω/> (l'azione di scagliare anatemi, maledizioni, espressioni blasfeme contro i defunti). L'uso di scagliare anatemi contro i defunti risale a tempi antichissimi ed è correlato al culto ancestrale di cui affiorano tratti mai del tutto scomparsi nelle popolazioni meridionali.<ref>{{cfr}} ''Napoli, punto e basta?'', p. 665, nota 11.</ref>}}
*'''Iette pe' se fa' 'a croce e se cecaje n'uocchio.'''<ref>Citato in Rutigliano, p. 217.</ref>
:''Andò per farsi la croce e si accecò un occhio.''
::{{spiegazione|Una persona incredibilmente sfortunata, un progetto fallito dal principio.}}
*'''Iì a fa' 'o battesimo senz' 'a criatura.'''<ref>Citato in Rutigliano, p. 218.</ref>
:''Andare a fare (celebrare) il battesimo senza il bambino.''
::{{spiegazione|Imbarcarsi in un'impresa senza avere le idee chiare.}}
*'''Iiih-isce!<ref>Dal greco ''Ische!'' Fermati! {{cfr}} ''Del parlar napoletano'', p. 44.</ref>'''<ref>Citato e spiegato in ''Del parlar napoletano'', p. 44.</ref>
::{{spiegazione|Ordine di arresto impartito al cavallo dal cocchiere o dal carrettiere.}}
*'''Io me faccio 'a Croce c<nowiki>'</nowiki>'a mano 'a smerza.'''<ref>Citato in Antonino Guglielmi, ''{{sic|il}} commisssario'', [https://books.google.it/books?id=_JveAwAAQBAJ&lpg=PA19&dq=me%20faccio%20e%20croce%20ca%20mmano%20smerza&hl=it&pg=PA19#v=onepage&q&f=false p, 19 Anteprima Google] e Adam Ledgeway, ''Grammatica diacronica del napoletano'', [https://books.google.it/books?id=jsHJnzvJHxAC&lpg=PP1&dq=adam%20Ledgeway&hl=it&pg=PA273#v=onepage&q=smerza&f=false p. 273]</ref>
:''Mi faccio il segno della croce al contrario (con la mano sinistra).''
::{{spiegazione|Io non ci posso credere.}}<ref>Spiegazione in Ledgeway, {{cfr}} ''Grammatica diacronica del napoletano'', p. 273.</ref>
*'''Illurto.'''<ref name=codex/>
:''Nella parlesia:''<ref name=spikkesia/>''Il pane.''
*''''Int'a 'na vutat' 'e mente.'''<ref>Citato in Sergio Zazzera, ''Proverbi e modi di dire napoletani'', p. 147.</ref>
:''In una girata di mente. In un improvviso, repentino cambio di pensiero.''
*'''''Io me chiammo 'nzalata | si nun si tu, è {{sic|nata}}.'''''<ref>Citato in ''Napoli, punto e basta?'', p. 653.</ref>
:''Io mi chiamo insalata | se non sei tu, è un'altra (un'altra donna).''
*'''Inta a scurdata.'''<ref>Citato in [[Pino Aprile]], ''Il Sud puzza'', PIEMME, [https://books.google.it/books?id=QciRAQAAQBAJ&lpg=PP1&dq=Pino%20Aprile&hl=it&pg=PT57#v=onepage&q&f=false p. 57]</ref>
:''A cose dimenticate, quando ormai non ci pensi più, quando più credi di averla fatta franca, quando meno te lo aspetti.''
*'''Ire {{NDR|Jì}}''' o '''Riuscì a brenna (vrenna).'''<ref>Citato in Volpe, ''Vocabolario napolitano-italiano tascabile'', p. 406.</ref>
:''Andare o riuscire, risultare in crusca.''
::{{spiegazione|Avere esito vano ed infelice, andare al nulla, essere perduto.<ref>La spiegazione è in ''Vocabolario napolitano-italiano tascabile'', p. 406.</ref>}}
==J==
*'''Jacovella.'''<ref>Citato in Domenico Iaccarino, ''Galleria di costumi napolitani'', Stabilimento tipografico dell'Unione, Napoli, 1875, [https://books.google.it/books?id=f84GAAAAYAAJ&dq=na%20jacovella&hl=it&pg=PA16#v=onepage&q&f=false p. 16]</ref>
::{{spiegazione|Situazione, cosa, condotta poco seria, superficiale, confusa, inconcludente, che crea disordine. Un inconsistente, pretestuoso, inconcludente, ripetuto tergiversare, fare a tira e molla. Accampare artificiosamente, con grossolana astuzia pretesti su pretesti, ordire intrighi, servirsi di sotterfugi per sottrarsi ad un impegno, per ingannare, raggirare. Es. ''Chesta è 'na jacovella!'' Questa è una pagliacciata! Qui non c'è niente di serio! È tutta una presa in giro!}}
*'''Jammmo a vere'.'''<ref>Citato in Carlo Giarletta, ''Anime partenopee'', [https://books.google.it/books?id=bIwxDwAAQBAJ&lpg=PA20&dq=jammo%20%20ver%C3%A9&hl=it&pg=PA36#v=onepage&q&f=false p. 36.]</ref>
:''Andiamo a vedere.''
::{{spiegazione|Decidiamo, vediamo cosa dobbiamo fare.<ref>In ''Anime parternopee'', p. 36.</ref>}}
*'''Jamme<ref>Andiamo.</ref> bell', ja!'''<ref>Citato in Giuseppe Savorra, ''Un cicerone napoletano'', Youcanprint, Tricase (LE), 2015 [https://books.google.it/books?id=-KMbCwAAQBAJ&lpg=PA41&dq=jamme%20belle%20ja'&hl=it&pg=PA41#v=onepage&q=jamme%20belle%20ja'&f=false p. 41] ISBN 9788893216982</ref> o '''Jammo bello, jà'''<ref>Citato in ''Poesie napoletane'', p. 373.</ref>
::{{spiegazione|Molte sfumature di significato date dalla modulazione del tono della voce. Fra le possibili: Su, su!, Sbrighiamoci!, Che esagerazione!, Che bugia!, l'hai sparata proprio grossa!}}
*'''Jencherse 'o vernecale<ref>''<nowiki>'</nowiki>O vernecale'': la ciotola; contenitore in cui i cambiavalute riponevano le monete.</ref>.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 455.</ref>
:''Riempirsi la "ciotola".''
::{{spiegazione|Riempirsi lo stomaco, farsi una scorpacciata, rimpinzarsi, satollarsi ben bene.}}
*'''Jenno cernenno.'''<ref>Citato in ''Poesie napoletane'', p. 376.</ref>
:Letteralmente: ''Andando vagliando.''
::{{spiegazione|Distingui distingui, discerni discerni, vaglia vaglia, ben esaminando, tutto ben considerando, a ben vedere il tutto, salta fuori che...}}
*'''Jèsce arrusto'''<ref>Bistecca ai ferri {{cfr}} ''Proverbi e modi di dire napoletani'', p. 100.</ref>'''!...'''<ref>Citato in ''Proverbi e modi di dire napoletani'', p. 100.</ref>
:''Non farti (fatevi) troppe illusioni.''
::{{spiegazione|In passato mangiare carne costituiva un lusso che ci si poteva concedere assai di rado.}}
*'''Jí mparaviso pe scagno.'''<ref name=Paradise>Citato in Erwin e Fedele, ''Dictionary: English-Neapolitan; Neapolitan-English'', [https://books.google.it/books?id=KYSUBgAAQBAJ&lpg=PA71&dq='mparaviso%20pe%20scagno&hl=it&pg=PA71#v=onepage&q&f=false p. 71.]</ref>
:''Andare in [[Paradiso]] per errore.''
::{{spiegazione|Avere una fortuna assolutamente imprevedibile.}}
*'''Jì truvann' a Cristo a dint' e lupini.'''<ref>Citato (in forma negativa) in Giuseppe Savorra, ''Un Cicerone napoletano'', Youcanprint, Self-Publishing, Tricase (LE), 2015, [https://books.google.it/books?id=-KMbCwAAQBAJ&lpg=PA85&dq=Cristo%20dint'e%20lupini&hl=it&pg=PA85#v=onepage&q&f=false p. 85.] ISBN 9788893216982</ref>
:''Cercare Cristo nei lupini.''
::{{spiegazione|Essere eccessivamente pignolo; cercare pretesti, sottilizzare, cavillare, cercare il pelo nell'uovo.}}
*'''Jì truvanne ciaranfe.'''<ref>Citato in ''I proverbi di Napoli'', p. 193.</ref>
:''(Andare trovando) Cercare pretesti per litigare.''
*'''Jire<ref>In forma corrente: Jì'.</ref>ngattimma.'''<ref name=chauchat>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 181.</ref>
:''Essere eccitati come i gatti. Andare in fregola.''
*'''Jire<ref>In forma corrente: Jì'.</ref> spierto e demierto comm'u malo denaro.''' Oppure '''Jire spierto e demierto.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 396.</ref>
:''Andare sperduto e disperso come il denaro guadagnato disonestamente. Oppure, semplicemente: andare sperduto e ramingo. ''
*'''Jirsenne a gloria d'i cardune.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 80.</ref>
:''Andarsene a gloria dei cardoni.''
::{{spiegazione|Morire. Andare a ingrassare i cavoli.}}<ref>Spiegazione in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 80.</ref>
*'''Jirsenne nzuocolo<ref>Nzuócolo:Dondoloni.</ref>.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 270.</ref>
:''Andarsene dondoloni dondoloni.''
::{{spiegazione|Andarsene in sollucchero, in visibilio, in broda di succiole o giuggiole.<ref>Spiegazione in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 270.</ref>}}
*'''Jurnata mosce.<ref>Citato in Apicella, ''Il frasario napoletano'', p. 45.</ref>'''
:''Giornata moscia.''
::{{spiegazione|Giornata in cui gli affari vanno a rilento, di scarsi guadagni.}}
*'''Justo justo.'''<ref>Citato in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 215.</ref>
:''Giusto giusto, preciso preciso.''
::{{spiegazione|Esattamente, precisamente, a puntino.}}
==L==
*'''L'acqua è poca e 'a papera nun galleggia.'''<ref>Citato in Giuseppe Montesano, ''Nel corpo di Napoli'', Mondadori, [https://books.google.it/books?id=MoqeCQAAQBAJ&lpg=PP1&dq=Giuseppe%20Montesano&hl=it&pg=PT169#v=onepage&q&f=false p. 169 Anteprima Google]</ref>
::{{spiegazione|Le cose vanno irrimediabilmente male. Mancano le condizioni per realizzare un progetto.}}
*'''L'acqua nfraceta li bastimiente a mare.'''<ref>Citato in ''Il flauto magico'', Raffaele Miranda, Napoli, 1824, [https://books.google.it/books?id=Vk0sQ5myvzwC&dq=acqua%20nfraceta%20%20mare&hl=it&pg=PA3#v=onepage&q&f=false Google Book]</ref>
:''L'acqua infradicia le navi a mare.''
::{{spiegazione|L'acqua – con questo paradossale argomento il bevitore di vino la rifiuta – fa male, procurandosi così una giustificazione per abbandonarsi a bevute omeriche.}}
*'''L'urdemo lampione 'e forerotta.'''<ref>Citato in Pasquale Guaglianone, ''Tante navi Tante storie'', Nuova Santelli, [https://books.google.it/books?id=EoRUAwAAQBAJ&lpg=PT21&dq=L'urdemo%20lampione%20'e%20Forerotta&hl=it&pg=PT21#v=onepage&q&f=false]</ref> o '''{{NDR|L'}} Urdemo lampione 'e Fuorerotta.'''<ref name=rent/>
:''L'ultimo [[lampione]] di Fuorigrotta.''
::{{spiegazione|Ultimo dei lampioni a gas di Fuorigrotta e contrassegnato con il numero 6666: quattro volte scemo nella smorfia napoletana; è forse questo il motivo per cui passò in proverbio a significare: persona di scarso o nessun valore, senza importanza, che non conta pressoché nulla.<ref>{{cfr}} ''C'era una volta Napoli'', p. 28.</ref>}}
*'''La carne se venne a la chianca.'''<ref>Citato in ''Lo Spassatiempo'', [https://books.google.it/books?id=pz4_AQAAMAAJ&dq=lo%20spassatiempo&hl=it&pg=PT127#v=onepage&q&f=false]</ref>
:''La [[carne]] si vende in macelleria.''
::{{spiegazione|Non puoi sfruttarmi come uno schiavo. Sono un uomo, non carne che si vende a peso.}}
*'''Lampe e tuone.'''<ref>Citato in [[Carlo Cracco]], ''La grande cucina italiana. {{small|Campania}}'', RCS libri, Milano, 2014, [https://books.google.it/books?id=wk5oAwAAQBAJ&lpg=PT66&dq=&pg=PT66#v=onepage&q&f=false p. 66].</ref>
:''Lampi e tuoni.''
::{{spiegazione|Pasta e ceci.<ref>{{cfr}} più dettagliatamente ''La grande cucina italiana'', p. 66.</ref>}}
*'''Lasco de<ref name=epsilon/>vrachetta.'''<ref>Citato in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 426.</ref>
:''Lasco 'e vrachetta: "Largo", allentato, lasco di (nella) abbottonatura dei pantaloni, di patta.''
::{{spiegazione|{{sic|Donnajuolo}}.<ref>La definizione è in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 426.</ref>}}
*'''''Lassamme fà 'a Dio.'''''<ref>Citato in ''Napoli, punto e basta?'', p. 655.</ref>
:''Lasciamo fare a Dio. Affidiamoci a Lui, interamente, senza riserve.''
*'''Lella palella.'''<ref name=zart>Citato in De Ritis, ''Vocabolario napoletano lessigrafico e storico'', p. 207.</ref>
:''Cheta cheta, pian piano, adagio adagio. Senza fasto, alla buona.''<ref name= slowslow>La traduzione è in De Ritis, ''Vocabolario napoletano lessigrafico e storico'', p. 207.</ref>
*'''{{sic|Leva}} l'ummeto.'''<ref>Citato in ''Lu Trovatore, Giornale-Spassatiempo'', 1866, anno I, n. 3, p. 2.</ref>
:''Togliere l'umido''
::{{spiegazione|Levà' l'ummeto: Togliere i succhi, gli umori vitali: annoiare mortalmente.}}
*'''Leva' 'a lanterna 'a 'nnanze a Carnevale.'''<ref>Citato in Gleijeses, ''I Proverbi di Napoli'', p. 206.</ref>
:''Togliere la lanterna davanti a [[Carnevale]]''
::{{spiegazione|Togliere a qualcuno il suo svago preferito.<ref>La spiegazione è in ''I Proverbi di Napoli'', p. 206.</ref>}}
*'''Levà' 'a purpètta 'a dint'a 'o piatto a uno.'''<ref name=copper/>
:''Togliere la [[polpetta]] dal quatto di qualcuno.''
::{{spiegazione|Derubare una persona di una cosa guadagnata con grande fatica.}}
*'''Leva lè.'''<ref>Citato in De Ritis, ''Vocabolario napoletano lessigrafico e storico'', vol. I, p. 203.</ref>
:''Togli, to'! Via! Vai via!''
::{{spiegazione|Si dice per esprimere rifiuto, repulsione.}}
*'''Levarse i rappe d'a panza.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 325.</ref>
:''Togliersi le grinze dalla pancia.''
::{{spiegazione|Sfamarsi.<ref>La spiegazione è in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 325.</ref>}}
*'''Levarse 'o sfizio.'''<ref>Citato in Sebezio, ''Motti e detti napoletani'', [https://books.google.it/books?hl=it&id=6rM-AAAAIAAJ&dq=ommo+cu+%27e+mustacce&focus=searchwithinvolume&q=sfizio], p. 112.</ref>
:''Cavarsi il gusto.''
*'''Levate 'o brito!'''<ref>Citato in [[Antonio Ghirelli]], ''Storia di Napoli'', Einaudi, Torino, 1992, p. 293. ISBN 88-06-12974-0</ref>
:''Togliete dalla tavola il vetro: bicchieri, bottigli, caraffe!''
::{{spiegazione|Comando che gli osti impartivano prima della chiusura del locale. In senso lato: affrettatevi a concludere il lavoro perché il tempo per portarlo a termine sta per scadere.}}
*'''Leve mane!'''<ref name=gliommero/>
:''Togli (le) mani.''
::{{spiegazione|Lascia perdere.}}
*'''Li profunne de casa de lo Diavolo.'''<ref>Citato in ''Lu Trovatore, Giornale-Spassatiempo'', 1866, anno I, n. 7, 30 gennaio 1866, p. 2.</ref>
:'' ''<nowiki>'</nowiki>E profunne 'e casa d' 'o Diavulo.'' Le profondità di casa del Diavolo.''
::{{Spiegazione|L'Inferno.}}
*'''Liéggio 'e mano.'''<ref>Citato in Antonio Altamura, ''Il dialetto napoletano'', Fausto Fiorentino, Napoli, 1961, p. 84, [https://books.google.it/books?hl=it&id=h1cRAQAAIAAJ&dq=mpren%C3%A0%27+%27e+feneste&focus=searchwithinvolume&q=mano]</ref>
:''Leggero di mano. Di mano leggera.''
::{{Spiegazione|Abile nel rubare. ''Arape ll' uocchie ca è lieggio 'e mano.'' Tieni gli occhi bene aperti perché ''è 'na mana leggia'', ''mena 'o rancio'', è ladro.}}
*'''Lillo palillo.'''<ref name=zart/>
:''Cheto cheto, pian piano, adagio adagio. Senza fasto, alla buona.''<ref name= slowslow/>
*'''Limma sorda.'''<ref>In ''Vocabolario domestico napoletano e toscano'', p. 422.</ref>
:''[[Lima (strumento)|Lima]] sorda (che non fa rumore).''
::{{spiegazione|Chi offende di nascosto.}}
*'''Lindo e pinto.'''<ref>Citato in Volpe, ''Vocabolario napolitano-italiano: tascabile'', p. 149.</ref>
:''Lindo e ben lustro (dipinto).''
::{{spiegazione|Azzimato, curatissimo, estremamente elegante (con una lieve sfumatura di ironia: elegantissimo, curatissimo, ma anche un po' artificioso, stucchevole, innaturale).}}
*'''Lisce 'e scorze.'''<ref name=schälen>Citato in '''E scugnizze'', p. 19.</ref>
:''Lisce di scorze.''
::{{spiegazione|''Essere liscio 'e scorza'': Stare con la coscienza pulita).}}
*'''Lisciabusso.<ref>Per ''lisciabusso'' vedasi più in dettaglio ''Manuale di napoletanità'', p. 53.</ref>'''<ref>Citato in ''Manuale di napoletanità'', p. 53.</ref>
:''Un violento [[rimprovero]].<ref>Traduzione in ''Manuale di napoletanità'', p. 53.</ref>''
*'''Liscio e sbriscio.'''<ref>Citato in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 227.</ref>
:''Liscio e vuoto.''
::{{spiegazione|Antico modo di dire napoletano: ''Stongo liscio e sbriscio (o liscesbriscio).'' Sono al verde, senza un soldo, in miseria.}}
*'''Ll'anema 'e.'''<ref>Citato in Ferdinando Russo, '''O "luciano" d<nowiki>'</nowiki>'o Rre'', p. 61.</ref>
:''L'anima di.''
::{{spiegazione|Una notevole quantità.}}
*'''Ll'opera d'e pupe.'''<ref>Citato in ''A Napoli mentre bolle la pentola.'', p. 109.</ref>
:''Il teatro delle marionette.''
::{{spiegazione|"Fa' ll'opera d'e pupe": scatenare un putiferio.<ref>La spiegazione è di Patrizia Rotondo Binacchi, {{cfr}} ''A Napoli mentre bolle la pentola'', p. 109.</ref>}}
*'''Lloco te voglio zuoppo a sta sagliuta!'''<ref>Citato in ''Lo Cuorpo de Napole e lo Sebbeto'', anno II, Parlata 143, 12 giugno 1861, p. 571.</ref>
:''Qui ti voglio, zoppo, davanti a questa salita!''
::{{spiegazione|Hai tanto vantato, strombazzato e propalato le tue straordinarie capacità ed ora che viene il difficile, voglio vedere di che pasta sei fatto e sarà evidente quello che in realtà sei: nient'altro altro che un millantatore, un fanfarone buono solo a fare chiacchiere.}}
*'''Lo zugo de lo tombagno.<ref>Fondo della botte.</ref>'''<ref>Locuzione antica. Citato in Volpe, ''Vocabolario napolitano-italiano: tascabile'', p. 363.</ref>
:''Il succo del [[botte|tombagno]].''
::Il [[vino]]
==M==
*'''M'haje mbriacato de<ref name=epsilon/>percoche.<ref>'A percoca: la pesca gialla.</ref>'''<ref name=brokegg/>
:''Mi hai ubriacato di pesche.''
::{{spiegazione|('''Mbriacà' 'e percoche:'' Riempire di belle e vuote chiacchiere.) Mi hai infarcito la testa di belle e vacue parole, di vuote ciance.}}
*'''Ma addò stammo? Â cantina 'e vascio puorto? 'O rutto, 'o pireto e 'o sango 'e chi t'è muorto?!'''<ref>Citato in Raffaele Bracale, ''Comme se penza a Nnapule'', p. 223.</ref>
:''Ma dove siamo? Nella cantina giù al porto? In mezzo al rutto, al peto e alla bestemmia?!''
::{{spiegazione|Il panorama sonoro non è certo dei più gradevoli: gli avventori qui danno la stura, senza contenersi, senza freno né inibizione alcuna, alle manifestazioni più squallide delle umane miserie e alla più brutale volgarità. L'espressione è quindi riferita alle occasioni in cui si debba constatare – sbalorditi – di trovarsi fra persone e in ambienti volgari, da cui ogni urbanità è stata bandita per sempre. Ma in mezzo a quali zoticoni siamo mai capitati?!}}
*'''Ma che vaco mettenno 'a fune 'a notte?'''<ref>Citato in ''I Proverbi di Napoli'', p. 215.</ref>
:''Ma vado forse a mettere la fune (la) di notte?''
::{{spiegazione|''Jì mettenno 'a fune 'a notte.'' Andare a mettere la fune di notte: antica tecnica di rapina eseguita tendendo, di notte, in strade buie, una fune fra due estremi della carreggiata perché pedoni e viaggiatori in carrozza, travolti dalla caduta, una volta a terra venissero derubati. L'espressione significa: ma credi che il denaro, anziché guadagnarlo col lavoro, vado a rubarlo di notte? Il prezzo che chiedi è ingiustificato, esorbitante.}}
*'''Ma tu overo faje?'''<ref>Citato in Carmela Capitale, ''Vox Musae, {{small|cantate e ballate intorno al mare, al cielo e la terra}}'', Aletti Editore, Villanova di Guidonia, 2017. [https://books.google.it/books?id=emkuDwAAQBAJ&lpg=PT63&dq=&pg=PT63#v=onepage&q&f=false p. 63]. ISBN 978-88-591-4299-7</ref>
:''Ma fai davvero?''
::{{spiegazione|Ma stai scherzando? Ma ti rendi conto (di quello che dici, fai)?}}
*'''Maccarone.'''<ref>In ''Viviani'', III, p. 234.</ref>
:''Maccherone.''
::{{spiegazione|Babbeo, sciocco, credulone.}}
*'''Maccaròne, sàutame 'ncànna.'''<ref name=duesetteotto>Citato in Tosco, p. 278.</ref>
:''Maccarone, saltami in gola''.
::{{spiegazione|Descrizione di un accidioso.}}
*'''Maccarone senza pertuso.'''<ref>Citato in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 231.</ref>
:''Maccherone senza buco.''
::{{spiegazione|Stupido. Buono a nulla.}}
*'''Madama schifa 'o ppoco.'''<ref>Citato in Erwin e Fedele, ''Dictionary English-Neapolitan; Neapolitan-English'', p. 85.</ref>
:''Madama Schifa il poco.''
::{{spiegazione|Una signora o, in genere, una persona che dà a vedere di essere schifiltosa, che ha atteggiamenti [[snob]].}}
*'''Madama senza naso.'''<ref name="nose">Citato in [[Renato de Falco]], ''[http://www.tecalibri.info/D/DEFALCO-R_parlar.htm#p004 Del parlar napoletano]'', Colonnese, Napoli, 2007 [1997], p. 27. ISBN 978-88-87501-77-3</ref>
:''La Morte.''
*'''Madonna mia fa' stà bbuono a Nnirone!'''<ref>Citato in Raffaele Bracale, ''Comme se penza a Nnapule'', p. 224.</ref>
:''Madonna mia, fai star bene [[Nerone]]!''
::{{spiegazione|L'invocazione, rivolta in modo quasi scherzoso alla Madonna affinché conservi Nerone in buona salute può essere interpretata in diversi modi: come preferenza per l'uomo forte, energico, autoritario, in grado di dare soluzione ai problemi con tempestività e risolutezza; come preghiera di mantenerlo in salute, malgrado la sua durezza, nel timore di un successore ancora più duro, come invito a non assecondare precipitosamente la volontà di deporlo perché chi gli succede potrebbe rivelarsi peggiore.}}
*'''Magnà' carauttiélle.'''<ref>Citato in Sergio Zazzera, ''Dizionario napoletano'', p. 84.</ref>
:''Mangiare cibo immaginario.''<ref>Carautielle: cibo immaginario. La definizione è in Zazzera, ''Dizionario napoletano'', p. 84.</ref>
::{{spiegazione|Digiunare per miseria.<ref>Carautielle: cibo immaginario. La spiegazione è in Zazzera, ''Dizionario napoletano'', p. 84.</ref>}}
*'''Magna magna.'''<ref>Citato in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 3.</ref>
:''Mangia mangia.''
::{{spiegazione|La [[corruzione]] eretta a sistema. Es.: ''Addó vai vai è tutto 'nu mangia mangia'', dovunque vai è tutto un mangia mangia: non c'è scampo, è la corruzione diffusa, endemica, inveterata, inestirpabile. ''Essere 'nu magna magna'': essere un corrotto.}}
*'''Magnàrse ‘a rézza d<nowiki>'</nowiki>'o còre.'''<ref name=net />
:''Mangiarsi la rete del cuore (il pericardio).''
::{{spiegazione|Rodersi il fegato dalla rabbia.}}
*'''Magnarse 'e maccarune.'''<ref>Citato in Alfredo Antonarus, ''Moto a luogo'', Pendragon, 1994, [https://books.google.it/books?hl=it&id=NxhdAAAAMAAJ&dq=magnarse++%27e+maccarune&focus=searchwithinvolume&q=magnarse p. 82].</ref>
:''Mangiarsi i maccheroni.''
::{{spiegazione|Mangiare la foglia.<ref>La spiegazione è in ''Moto a luogo'', p. 82. </ref> Capire l'antifona. Capire le altrui intenzioni nascoste. Afferrare, intuire ciò che si intende tenere celato.}}
*'''Magnarecotta.'''<ref>Citato in ''Ll'ode de Q. Arazio Fracco'', p. 478.</ref>
::{{spiegazione|Persona che vive dei proventi procuratigli da una donna che si prostituisce.}}
*'''Magne pane e fantasia.'''<ref>Citato in ''Napoli, punto e basta?'', p. 652.</ref>
:''(Visto che non hai altro) Mangia pane e fantasia''
::{{spiegazione|''Magnà pane e fantasia''. Mangiare pane e fantasia è la condizione di chi, costretto dalla povertà a sopportare i morsi della fame, mangia, quando è possibile, il pane e il companatico, che resta un puro miraggio, lo aggiunge con la fantasia che ne dispensa con abbondanza inesauribile, pari alla fame.}}
*'''Maie pe cumanno.'''<ref>Citato in Tommaso Pironti, 'O Lupommenaro d''o Mercato'', Libreria Editrice Teatrale T. Pironti, Napoli, senza anno, 1920, circa, ''[http://wwww.bibliocamorra.altervista.org/pdf/pirontiLupommenaro.pdf bibliocamorra]'', p. 17</ref>
:''Mai per comando.''
::{{spiegazione|Per favore, per cortesia.}}
*'''{{NDR|'O}} Male {{sic|e'}} dindò.'''<ref>Citato in Floriana Coppola, ''Donna creola e gli angeli del cortile'', Guida, Napoli, 2004, [https://books.google.it/books?id=kmC0elHRnicC&lpg=PA39&dq=male%20%20'e%20dind%C3%B2&hl=it&pg=PA39#v=onepage&q&f=false p. 39.] ISBN 88-7188-820-0</ref>
::{{spiegazione|Un [[malattia|male]] immaginario.}}
*'''Mamma d' 'a Saletta.'''<ref>Citato in [[Annibale Ruccello]], ''Ferdinando'', prefazione di Isa Danieli, Alfredo Guida Editore, Napoli, 1998, [https://books.google.it/books?id=rd4jVbdlEvAC&lpg=PA30&dq=&pg=PA30#v=onepage&q&f=false p. 30]</ref>
:''[[Madonna]] della Salette!''
::{{spiegazione|Esclamazione che esprime meraviglia di fronte a situazioni spiacevoli, che sorprendono sgradevolmente o per esprimere un'ampia gamma di sentimenti: stupore, paura, meraviglia, insofferenza, impazienza o altri simili.}}
*'''Mamma d'o Carmene<ref>Per la Vergine Bruna si consulti [[w:Basilica santuario di Santa Maria del Carmine Maggiore|voce su ''Wikipedia'']]</ref>.'''<ref>Citato in ''I tesori nascosti di Napoli'', [https://books.google.it/books?id=ksS8DAAAQBAJ&lpg=PT80&dq=Tiene%20'nu%20culo%20quant'e%20Porta%20Capuana&hl=it&pg=PT93#v=onepage&q=carmene&f=false]</ref>
:''Madonna del Carmine!''
::{{spiegazione|Espressione di meraviglia, stupore: Incredibile!, Straordinario!}}
*'''Mamma Schiavona.'''<ref>Citato in ''Usi e costumi dei cammorristi'', p. 169.</ref>
:''La Madonna di Montevergine.''
::{{spiegazione|"[...] detta così dai Napoletani per i suoi tratti bizantini. L'appellativo "schiavone", sinonimo di slavo, designava infatti le icone nere di provenienza greca o generalmente orientale.<ref>Da [[Marino Niola]], ''Archeologia della devozione'', in ''Santità e tradizione, {{small|Itinerari antropologico-religiosi in Campania}}'', a cura di [[Luigi Lombardi Satriani|Luigi M. Lombardi Satriani]], Meltemi, Roma, 2004, [https://books.google.it/books?id=dBBKjiNBquMC&lpg=PP1&dq=Santit%C3%A0%20e%20tradizione&hl=it&pg=PT65#v=onepage&q&f=false p. 67].</ref>}}"
*'''Mamma zezzella<ref>Diminutivo di ''zizza'', mammella.</ref>.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 469.</ref><ref>Citato in ''Ll'ode de Q. Arazio Fracco'', p. 481.</ref> o '''Mammazezzélla'''<ref>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 92. </ref>
::{{spiegazione|Mamma di latte. Balia. Nutrice.}}
*'''Mamozio.'''<ref>Citato in ''No Sansone a posticcio co Pulecenella mbrogliato fra forza e senza forza'', p. 33.</ref>
::{{spiegazione|Uomo grosso, sgraziato e stupido.}}
*{{NDR|'A}} '''Mangiatora.'''<ref name=eateat>Citato in ''C'era una volta Napoli'', pp. 107-108.</ref>
:''La mangiatoia, la greppia.''
::{{spiegazione|Denaro di non limpida provenienza. '''{{NDR|'A}} Mangiatora vascia.'''<ref name=eateat/>La mangiatoia collocata in basso, in posizione molto comoda per l'animale che in questo modo ha facile ed abbondante disponibilità di cibo. '''{{NDR|Tene' 'a}} Mangiatora vascia.'''<ref name=eateat/>(modo di dire usato in provincia di Napoli<ref>{{cfr}} ''C'era una volta a Napoli'', p. 107.</ref>) ''Avere la mangiatoia bassa'' significa avere comode, costanti e cospicue disponibilità economiche, ciò che consente, fra i non pochi agi e vantaggi, di non sapere neppure cosa sia la fame, di alimentarsi sempre bene e a sazietà. Senza nessuno sforzo, come in una confortevole mangiatoia.}}
*'''Mannà' a accattà' o pepe.'''<ref>Citato in Antonio Altamura, ''Il dialetto napoletano'', Fausto Fiorentino, Napoli, 1961, p. 84, [https://books.google.it/books?id=h1cRAQAAIAAJ&q=manna%27+a+accatt%C3%A0+%27o+pepe&dq=manna%27+a+accatt%C3%A0+%27o+pepe&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwjbiK-10pTdAhWRpYsKHd3YA5QQ6AEIMDAC]</ref>
:''Mandare a comprare il pepe.''
::{{spiegazione|Allontanare con un pretesto un bambino, una persona molto giovane perché non ascolti o non si intrometta in discorsi fra adulti.}}
*'''Mannà 'e Pellerine.'''<ref>Citato in [[Antonio Petito]], ''Don Paparacianno'', Chiurazzi, Napoli, 1901, [https://books.google.it/books?id=-Uk1wEe3qa8C&q=manna%27+%27+e+pellerine+.&dq=manna%27+%27+e+pellerine+.&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwiRzqbq7q_sAhVmpYsKHWFhB8gQ6AEwAHoECAMQAg p. 54].</ref>
:''Mandare ai Pellegrini.''
::{{spiegazione|''Te manno 'e Pellerine.'' Ti mando ai Pellegrini: te ne suono talmente tante, ti concio in modo tale che dovrai ricoverarti all'Ospedale dei Pellegrini.}}
*'''Mannà ô paese 'e Pulecenella.'''<ref name=Paradise/>
:''Mandare al paese di Pulcinella.''
::{{spiegazione|Mandare qualcuno all'inferno.}}
*'''Mannaggia ‘a culonna.'''<ref>Citato in Giuseppe Giacco, ''Cultura classica e mondo subalterno nei Pediculi di Gennaro Aspreno Rocco, {{small|Testo integrale in latino e versione in vernacolo afragolese}}'', Edizioni Istituto di Studi Atellani, 1985, [https://books.google.it/books?id=WEBC99ouJRIC&lpg=PT59&dq=&pg=PT59#v=onepage&q&f=false p. 59]</ref>
:''Mannaggia la colonna!''
::{{spiegazione|La Colonna della Vicaria collocata in passato nella Piazza dei Tribunali. Presso la Colonna il creditore insolvente dichiarava pubblicamente di voler cedere ai creditori i propri beni, facendo, secondo un'espressione popolare, ''zitabona''. <ref>Si veda, più dettagliatamente alla lettera F: ''Fa zita bona''.</ref>}}
*'''Mannaggia 'a Marina.'''<ref>Citato in Giuseppe Maresca, ''Era di Maggio'', Lampi di stampa, 2012, Cologno Monzese, [https://books.google.it/books?id=9RKJAgAAQBAJ&lpg=PA210&dq=mannaggia%20a%20marina&hl=it&pg=PA208#v=onepage&q&f=false p. 208.] ISBN 978-88-488-1358-7</ref><ref>Citato in ''Ncopp' 'o marciappiede'', p. 12.</ref>
:''Mannaggia la Marina!''<ref>L'imprecazione è attribuita a [[Francesco II delle Due Sicilie|Francesco II]] che con queste parole avrebbe manifestato il suo rammarico per la debole difesa opposta a [[Giuseppe Garibaldi|Garibaldi]] dalla Marina Borbonica. {{cfr}} ''Era di maggio'', p. 210. </ref>
::{{spiegazione|Con l'imprecazione si esprime solitamente il disappunto, la frustrazione, l'amarezza per una sconfitta imprevedibile o per il verificarsi di una circostanza avversa inattesa e non dipendente dalla propria volontà.}}
*'''Mannaggia bubbà.'''<ref>Citato in AA. VV., ''Al di là delle parole'', a cura di Maria Vittoria Costantini e Maria Pierri, Franco Angeli, [https://books.google.it/books?id=sZH_CwAAQBAJ&lpg=PT118&dq=mannaggia%20a%20bubb%C3%A0&hl=it&pg=PT118#v=onepage&q&f=false], nota 11.</ref> oppure: '''Mannaggia a Bubbà!'''<ref>Citato in Pino Imperatore, ''Benvenuti in casa Esposito'', Giunti, Firenze 2012, [https://books.google.it/books?id=rdfYQ9wyoV8C&lpg=PA51&dq=mannaggia%20a%20bubb%C3%A0&hl=it&pg=PA51#v=onepage&q&f=false p. 51.] ISBN 9788809775695</ref>
:''Mannaggia Bubbà!''<ref>Figura di furfante tramandata da un'antica tradizione popolare. Celebre per essere coinvolto in ogni genere di traffici loschi, divenne una sorta di capro espiatorio su cui sfogare la propria frustrazione con l'imprecazione citata. {{cfr}} più in dettaglio la nota 11 di ''Al di là delle parole'', [https://books.google.it/books?id=sZH_CwAAQBAJ&lpg=PT118&dq=mannaggia%20a%20bubb%C3%A0&hl=it&pg=PT118#v=onepage&q&f=false]</ref>
*'''Mannaggia 'o suricillo e pèzza 'nfosa!'''<ref>Citato in Altamura e Giuliani, ''Proverbi napoletani'', p. 179.</ref>
:''Mannaggia il topolino e [la] pezza bagnata!''
::{{spiegazione|"Imprecazione che non dice nulla, ma che lascia sottintendere la taciuta causa che l'ha provocata.<ref>La spiegazione è in Altamura e Giuliani, ''Proverbi napoletani'', p. 179.</ref>"}}
*'''Mantené 'a cannéla.'''<ref name=corteo>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 46.</ref>
:''Reggere la candela.''
::{{spiegazione|"Fare da spettatore alle effusioni amorose di due fidanzati e risale all'uso romano di accompagnare gli sposi reggendo fiaccole accese.<ref>La spiegazione, di F. D'Ascoli, è in ''C'era una volta Napoli'', p. 46.</ref>"}}
*'''Mantiene 'o carro p<nowiki>'</nowiki> 'a scesa.'''<ref>Citato in ''Tradizioni ed usi della Penisola sorrentina'', p. 119.</ref>
:''Trattieni il carro lungo la discesa.''
::{{spiegazione|Non farti travolgere dalle difficoltà e non lasciare che le cose precipitino. Affronta le difficoltà con cautela e diplomazia.}}
:oppure:
::{{spiegazione|Metti un freno alle tue spese.}}
*'''Mappina 'e scisto.'''<ref>Citato in ''Poesie napoletane'', p. 65.</ref>
:''Straccio di petrolio.''
::{{spiegazione|Stracci particolari che si impiegavano per la pulizia dei lumi a petrolio. L'espressione era anche impiegata come insulto rivolto ad una donna.}}
*'''Mappina posta mpertica.'''<ref>Citato in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 235.</ref>
:''Strofinaccio posto a pennone.''<ref>La taduzione è in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 235.</ref>
::{{spiegazione|Donna da nulla, elevata a riputazione, Trecca<ref>Venditrice d'ortaggi. Donna volgare, dedita al pettegolezzo. Vajassa. Mpechera.</ref>insignorita.}}<ref>La spiegazione è in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 235.</ref>
*'''Marammé.'''<ref>Citato in Ledgeway, ''Grammatica diacronica del napoletano'', p. 109.</ref> o '''Marummé.'''<ref>Citato in Carlo Luigi Golino, ''Italian Quarterly'', [https://books.google.it/books?id=qPJVAAAAYAAJ&q=marumm%C3%A9&dq=marumm%C3%A9&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwjT0ITB6v7cAhWtposKHc7dCOMQ6AEILzAB] p. 92.</ref>
:''Povero me, me infelice!''
*'''Mariantò, 'o terramoto! ...Mo ...Mo ... scenno.'''<ref>Citato in ''I Proverbi di Napoli'', p. 220.</ref>
:''Mariantonia, il terremoto! ...Ora ...Ora ...scendo.''
::{{spiegazione|Canzonatura del tipo flemmatico e sempre assonnato che non si lascerebbe scuotere neppure da un terremoto.}}
*{{NDR|'O}} '''Mastrisso'''.<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 225.</ref>
::{{spiegazione|Con mastrisso (e, al femminile ''Mastressa'' ci si riferiva in passato ironicamente al sapientone (alla sapientona), al (alla) saccente, a chi, senza esserne richiesto e averne i requisiti si atteggia a maestro, impartendo agli altri insegnamenti, criticandoli, correggendoli.}}
*'''Mastuggiorgio.'''<ref>Citato in Sabato Antonio Manzi, ''La formazione della psichiatria in Irpinia'', ''Lettere Italiane'' n. 55 - novembre 2003, Guida, Napoli, [https://books.google.it/books?id=V7oTRWRoHrEC&lpg=PA27&dq=mastuggiorgio&hl=it&pg=PA27#v=onepage&q&f=false p. 27.] ISBN 88-7188-560-0</ref><ref>Citato inoltre in ''C'era una volta Napoli'', p. 34. Secondo Altamura il termine deriva dal greco ''mastigophòros'', portatore di frusta, altri studiosi lo riconducono al nome del famoso custode di folli del XVII° secolo mastro Giorgio Cattaneo, ideatore ed esecutore di "metodi terapeutici" particolarmente violenti. {{cfr}} ''C'era una volta a Napoli'', p. 34.</ref> o '''Masto Giorgio.'''<ref>Citato in ''Ll'ode de Q. Arazio Fracco'', p. 517, con il seguente commento:''Masto Giorgio'': allorché i matti eran tenuti peggio che belve un custode di tal nome tanto s'illustrò per le bastonate che prodigava agli infelici dementi, da rimanere quel nome come generico, sì pei custodi de' matti, come per bastonatore instancabile.</ref>
:''Mastro Giorgio.''
::{{spiegazione|L'infermiere del manicomio; il castigamatti; persona affaccendata; chi avoca a sé la direzione di un'impresa o di una riunione; un capo autoritario che riporti ordine.}}
*'''Mazzamma.'''<ref>Citato in ''Ll'ode de Q. Arazio Fracco travestute da vasciajole de lo mandracchio'' da Grabiele Quattomane, Stamparia de lo Comman. Nobele, Napoli, 1870, [https://books.google.it/books?id=UxoMrLZ9sJkC&dq=mazzamma&hl=it&pg=PA68#v=onepage&q&f=false p. 68.]</ref>
:''Pesci di piccole dimensioni e di poco pregio.''
::{{spiegazione|Cose o persone di infimo valore; gentaglia.}}
*'''Mbomma!'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 228.</ref>
:''[[bugia|Bomba]]!''
::{{spiegazione|Bum! Questa l'hai sparata grossa! Che balla!}}
*'''Mbomme 'e sapone.'''<ref>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 115.</ref>
:''O ''bolle 'e sapone''. Bombe di sapone, le bolle di sapone)''
*''''Mbrellino 'e seta.'''<ref name=πόρνη>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 104.</ref>
:''Parasole di seta.''
::{{spiegazione|Prostituta (di non basso rango, che usava trattenersi, reggendo un variopinto parasole, agli angoli delle strade).<ref>{{cfr}}''C'era una volta Napoli'', p. 104.</ref>}}
*''''Mbruoglie, aiutame.'''<ref>Citato in ''Napoli, punto e basta?'', p. 436.</ref>
:''Imbroglio, aiutami!''
::{{spiegazione|È l'abito mentale, la divisa di chi fa ricorso a mezzi disonesti per vivere.}}
*'''Mbruscenare<ref>In forma corrente: 'mbruscenà.</ref> na cosa sott'u naso a uno.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 229.</ref>
:''Strofinare una cosa sotto il naso ad (di) una persona.''
::{{spiegazione|Fargliela notare bene, porgliela in forte evidenza. Proporre qualcosa con insistenza, più e più volte./ Mettergliela spesso innanzi perché se ne invogli, Sbacchiargliela <ref>Sbattergliela con forza.</ref>nel muso.<ref>Questa spiegazione è in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 229</ref>.}}
*'''Me dai na voce.'''<ref>Citato in Antonino Guglielmi, ''''O tavuto'', [https://books.google.it/books?id=4gXcAwAAQBAJ&lpg=PA20&dq=&pg=PA20#v=onepage&q&f=false p. 20.]</ref>
:''Mi dai una voce.''
::{{spiegazione|Mi saprai dire. ''Quanno te scite, me dai 'na voce.'' Quando ti svegli, quando aprirai gli occhi e ti renderai conto, mi saprai dire.}}
*'''Me faje l'ammico e me mpriene la Vajassa.'''<ref>Citato in Partenio Tosco, ''L'eccellenza della lingua napoletana con la maggioranza alla toscana'' in Accademici Filopatridi, ''Vocabolario delle parole del dialetto napoletano, che più si scostano dal dialetto toscano'', tomo secondo, presso Giuseppe-Maria Porcelli, Napoli, 1789, [https://books.google.it/books?id=QgtZAAAAcAAJ&pg=RA1-PA178 p. 178].</ref>
:''Ti comporti come un amico e mi metti incinta la serva.''
::Da te non me lo sarei mai aspettato.
*'''Me pare 'a porta d<nowiki>'</nowiki>'a vammana.'''<ref>Citato in Mario Guaraldi, ''La parlata napolitana: {{small|nuove ipotesi semantiche}}'', Fiorentino, Napoli, 1982, [https://books.google.it/books?newbks=1&newbks_redir=0&redir_esc=y&hl=it&id=tqYdAQAAIAAJ&dq=%27a+porta+d%27+%27a+vammana&focus=searchwithinvolume&q=vammana p. 94].</ref>
:''Mi sembra la porta della [[Ostetrica|levatrice]].''
::{{spiegazione|Alla porta della levatrice, per evidentissime ragioni, si bussava frequentemente, a qualunque ora, di giorno e di notte. Lo si dice di un luogo in cui c'è molta "ammuina" (confusione), in cui regna incontrastato un andirivieni contiuno, confuso, disordinato, frenetico di persone. Lo può dire anche lo sventurato che si vede senza sosta chiamato, costretto ad assolvere a mille incombenze, senza avere un attimo di respiro.}}
*'''Me pare Donna Marianna, 'a {{sic|cape}} 'e Napule.'''<ref>Citato in ''Marianna, 'a Capa 'e Napule'', [http://www.comune.napoli.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/5646]</ref>
:''Mi sembra Donna Marianna, la testa di [[Napoli]].''
::{{spiegazione|Con questa espressione si mette in caricatura chi ha una testa grossa e informe.}}
*'''Me pare mille anne.'''<ref>Citato in ''Pulcinella delle tre spose'', Roma, Gaetano Zenobi, 1710, [https://books.google.it/books?id=-Jldss8u50IC&dq=me%20pare%20mill'anne!&hl=it&pg=PA52#v=onepage&q&f=false]</ref>
:''Mi sembrano (pare) mille anni!''
::{{spiegazione|Non vedo l'ora.}}
*'''Me pare 'nu Marcoffo int' 'a luna.'''<ref>Citato in ''Tradizioni ed usi della Penisola sorrentina'', p. 87.</ref>
:''Mi sembri/a un Marcolfo nella luna.''
::{{spiegazione|Hai/ha l'aria di un tonto.}}
*'''Me pare 'o carro 'e Picchippò.'''<ref>Citato in ''[https://www.napoliflash24.it/detto-napoletano-del-16-febbraio/ Il detto napoletano del 16 febbraio]'', ''Napoliflash24.it'', 16 febbraio 2019.</ref>
:''Mi sembra il carro di Picchippò.''
::{{spiegazione|'''O carro 'e Picchipò'': un veicolo pieno zeppo, gremito fino all'inverosimile di persone chiassose.}}
*'''Me pare 'o cucchiere 'e Bellumunno!'''<ref>Citato in Antonino Guglielmi, ''Storia d'altri tempi'', [https://books.google.it/books?id=oR_sAwAAQBAJ&lpg=PA1&dq=Storia%20d'altri%20tempi&hl=it&pg=PA26#v=onepage&q&f=false p. 26].</ref>
:''Mi sembri/sembra il cocchiere di Bellomunno!''<ref>Nota impresa di onoranze funebri.</ref>'' ''
::{{spiegazione|Che persona, che abbigliamento, che aspetto triste, pesante, cupo, funereo!}}
*'''Me pare 'o pastore d' 'a meraviglia.'''<ref name=poimèn>Citato in Antonio Videtta , ''Considerazioni su Corrado Giaquinto in rapporto ai disegni del Museo di S. Martino'', Libreria Scientifica Editrice, Napoli, 1965, [https://books.google.it/books?id=2ajqAAAAMAAJ&q=&sa=X&ved=0ahUKEwiHgYvCxt_cAhUDGewKHSASBnkQ6AEIKTAA p. 87].</ref>
:''Mi sembra il pastore della meraviglia.''
::{{spiegazione|Mi sembri/sembra un allocco, con quella posa immobile e quell'aria stupita, intontita, come quella di un pastore del presepe che assiste incantato ed estatico ai segni prodigiosi che accompagnano la nascita del Salvatore.}}
*'''Me pàreno mill'anne!'''<ref name=glue/>
:''Mi sembrano mille anni!''
::{{spiegazione|Non vedo l'ora!}}
*'''Me pozzo schiaffa' 'n'aglio arreto.'''<ref name=burn>Citato in ''Mannaggia Bubbà'', p. 130.</ref>
:''Mi posso schiaffare un aglio dietro.''
::{{spiegazione|Non c'è più niente da fare, sono rimasto totalmente e definitivamente fregato.}}
*'''Me staje abbuffanno 'a guallera.'''<ref>Citato in Francesco Bellanti, ''L'ultimo Gattopardo'', lulu.com, 2016, [https://books.google.it/books?id=aPq9DQAAQBAJ&newbks=1&newbks_redir=0&lpg=PA133&dq=&pg=PA133#v=onepage&q=me%20staje%20abbuffanno%20'a%20guallera&f=false p. 133].</ref>
:''Mi stai gonfiando l'ernia, il sacco scrotale.''
::{{spiegazione|Abbuffà 'a guallera: annoiare a morte. Variazioni – al grado di fastidio estremo, mortale – sul tema: '''M'he fatto 'a guallara a pezzaiuola'''.<ref name=guà>Citato in ''Manuale di napoletanità'', [https://books.google.it/books?id=aKqXGBrfvZoC&newbks=1&newbks_redir=0&lpg=PA16&dq=m'he%20fatto%20'a%20guallara%20a%20pezzaiuola&hl=it&pg=PA17#v=onepage&q&f=false p. 17].</ref> '''M'he fatto 'a guallara a matriciana'''.<ref name=guà /> '''Me staje scartavetranno 'a guallara.'''<ref name=guà /> Rispettivamente: Mi hai fatto l'ernia alla pizzaiola. Mi hai fatto l'ernia all'amatriciana. Mi stai levigando con la carta vetrata (e anche quella di grana grossa) l'ernia.}}
*'''Me veco pigliato d' 'e Turche!'''<ref>Citato in Raffaele Viviani, ''I dieci comandamenti'', [https://books.google.it/books?id=VTfskxLqACcC&lpg=PA144&dq=&pg=PA144#v=onepage&q&f=false, p. 144].</ref>
:''Mi vedo catturato (e tenuto a lungo prigioniero) dai (pirati) turchi!''
::{{spiegazione|Mi vedo in una situazione disperata, senza via d'uscita.}}
*'''Meccia a masculo e femmena.'''<ref>Citato, con definizione, in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 230.</ref>
:''[[w:Calettatura|Calettatura]] a maschio e femmina, detta pure a dente, a battente.''
*'''Meglio sulo, ca male accumpagnato.'''<ref>Citato in ''Le Muse napolitane'', egloga II, ''Euterpe {{sic|overo}} La cortisciana'', p. 244.</ref>
:''Meglio solo che mal accompagnato.''
*'''Mellune 'e acqua.'''<ref name=pomone>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 90.</ref>
:''Meloni di acqua.''
::{{spiegazione|'''O mellone 'e acqua'' è l'anguria. Ne veniva fatto grande consumo, specie da parte delle donne, il 14 giugno, che era giorno di digiuno per prescrizione ecclesiastica. I '''Mellune 'e pane.'''<ref name=pomone/>, meloni di pane, 'e '''capuaniélle'''<ref>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 91.</ref>, i capuanelli – serbevoli fino a [[Natale]] ed oltre – sono invece i meloni veri e propri.<ref>{{cfr}}''C'era una volta Napoli'', pp. 90-91.</ref>}}
*'''Mena<ref>Menare (in forma corrente: menà) gettare, lanciare.</ref> me''''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 231.</ref>
::{{spiegazione|Su, dai, svelto, sbrigati; e muoviti!}}
*'''Menà na zeppata.'''<ref>Citato in ''Lo Cuorpo de Napole e lo Sebbeto'', 1864, anno V, venerdì, 13 maggio 1864, parlata 133, p. 529. </ref>
::{{spiegazione|Rivolgere una critica, muovere un rimprovero, ironizzare veicolando il messaggio attraverso un'affermazione allusiva in apparenza neutra, e tuttavia, per qualche parola in essa contenuta, messa spesso in risalto dal tono di voce, chiara quanto basta perché il destinatario ne comprenda il vero significato.<ref>Nel film ''L'oro di Napoli'', il pizzaiolo protagonista dell'episodio ''Pizze a credito'', gridava lo slogan pubblicitario: "Cà se magna e nun se pava!", intendendo dire che la pizza poteva essere acquistata pagandola dopo una settimana (pizza oggi ad otto). Se però fra i clienti scorgeva un cattivo pagatore opportunamente colto da amnesia che aveva trascurato di saldare il conto o un cliente che era solito rinviare il pagamento, lo stesso grido: "Cà se magna. ''E nun se {{sic|paava}}!...''", aveva tutt'altro significato, era cioè una ''zeppata'' ''menata'' lanciata, scagliata allo scroccone per rimproverarlo e rammentargli il debito non pagato. Altra possibile zeppata: "Nun 'o saccio. ''Io'' me faccio 'e fatte mie", "Non lo so. ''Io'' mi faccio i fatti miei", ''zeppata'' che potrebbe prendersi chi fa una domanda indiscreta, inopportuna, chi cerca di carpire informazioni riservate.</ref>}}
*'''Menare<ref>In forma corrente: Mena': gettare, lanciare, buttare.</ref>u rancio<ref>Granchio, ma anche raffio, arpione, uncino.</ref>.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 325.</ref>
:''Lanciare l'arpione, o il rampino, l'uncino.''
::{{spiegazione|Agire in modo ambiguo, subdolo, manovrando copertamente con dissimulata scaltrezza per procurarsi un utile disonesto, illecito. Rubacchiare. Rubare.}}
*'''Menarse a mare cu tutt' 'e panne.'''<ref>Citato e spiegato in Hermann W. Haller, ''Tra Napoli e New York, {{small|Le macchiette italo-americane di [[Eduardo Migliaccio]], testi con introduzione e glossario}}'', Bulzoni, 2006. ISBN 8878700819, [https://books.google.it/books?hl=it&id=CbIaAQAAIAAJ&dq=Menarse+a+mmare+cu+tutt%27+%27e+panne&focus=searchwithinvolume&q=Menarse+a+mmare+], p. 254.</ref>
:''Tuffarsi a mare con tutti i vestiti addosso.''
::{{spiegazione|Rovinarsi.}}
*'''''Merda de<ref name=epsilon/>sproviero.'''''<ref>Citato in Giambattista Basile, ''Lo cunto de li cunti'', arcadia ebook, [https://books.google.it/books?id=d3zDCQAAQBAJ&lpg=PT169&dq=&pg=PT169#v=onepage&q&f=false p. 169]</ref>
:''Sterco di sparviero.''
::{{spiegazione|Così così, senza particolari pregi o difetti.}}
*'''Mettere ‘a capa {{sic|‘a}} fa bene.'''<ref>Citato in Antonietta Ambrosano e Mimmo Barba, ''Ri-cre-azione'', presentazione di Antonio Faeti, Armando Editore, 2002, [https://books.google.it/books?id=KxKoVROF6DwC&lpg=PP1&dq=Antonietta%20Ambrosano%2CMimmo%20Barba&hl=it&pg=PA105#v=onepage&q&f=false p. 105.] ISBN 88-8358-319-1</ref>
:''Mettere la testa a fare bene.''
::{{spiegazione|Applicarsi, impegnarsi finalmente in cose serie, costruttive.}}
*'''Mèttere 'a faccia 'int'â chiàveca.'''<ref>Citato in Sergio Zazzera, ''Dizionario napoletano'', p. 134.</ref>
:''Mettere la faccia nella fogna.''
::{{spiegazione|Avere di che doversi vergognare.}}
*'''Mettere cennere ncopp' a na cosa.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 94.</ref>
:''Mettere cenere su una cosa.''
::{{spiegazione|Impedire che qualcosa si sappia, si divulghi. Sopirla. Metterla a tacere. Insabbiarla.}}
*'''Mettere i recchie p'i pertose<ref>Anche: p' 'e senghe: attraverso gli spiragli delle porte.</ref>.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 327.</ref>
:''Mettere 'e recchie p' 'e pertose: Mettere le orecchie attraverso i buchi.''
::{{spiegazione|Origliare dappertutto per scoprire segreti.}}
*'''Mettere l'assisa a le ccetrole.'''<ref>Citato in ''Tradizioni ed usi della Penisola sorrentina'', p. 121.</ref>
:''Imporre la tassa sui cetrioli.''
::{{spiegazione|Antico modo di dire: Arrogarsi un diritto che non spetta.<ref>{{cfr}} più dettagliatamente ''Tradizioni ed usi della Penisola sorrentina'', [https://archive.org/stream/curiositpopola08pitruoft#page/120/mode/2up p. 121.]</ref>}}
*'''Mettere mpuzatura.'''<ref name=pupata/>
::{{spiegazione|O anche '''mpuzature'': Seminare zizzania, discordia. Fomentare le liti.}}
*'''Mettere na pezza arza.'''<ref>Citato in ''Lu Trovatore, Giornale-Spassatiempo'', anno II, n. 7, giovedì 17 gennaio 1867, [https://books.google.it/books?id=pxHU9ChUOVMC&newbks=1&newbks_redir=0&dq=&pg=PA6#v=onepage&q&f=false p. 2].</ref>
:''Mettere un panno che scotta, che arde.''
::{{spiegazione|Aggravare intenzionalmente, per errore, agendo in modo maldestro una situazione già difficile.}}
*'''Mettere 'o ppepe 'nculo 'a zoccola.'''<ref>Citato in ''Manuale di napoletanità'', p. 22.</ref>
:''Mettere il pepe nel deretano della pantegana.''
::{{spiegazione|Istigare.}}
*'''Mettere prete<ref name=epsilon/>de ponta.'''<ref>Citato in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 299.</ref>
:'' ''Mettere prete 'e ponta.'': mettere, frapporre pietre aguzze.''
::{{spiegazione|Sia nel senso reale di creare un ostacolo fisico, che nel senso figurato di creare ostacoli, impedimenti, sabotare, impedire la realizzazione di un progetto altrui.}}
*'''Mettere uno ncopp'a nu puorco.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 316.</ref>
:''Mettere una persona sopra un porco.''
::{{spiegazione|Parlarne molto male pubblicamente di qualcuno, metterlo alla gogna, additarlo al pubblico disprezzo.}}
*'''Metterse 'e casa e puteca<ref name=πθκ/>.'''<ref>Citato in ''A Buon 'Ntennitore, Proverbs of Naples'', p. 55.</ref>
:''Mettersi casa e bottega.''
::{{spiegazione|Dedicarsi ad un'opera interamente, meticolosamente, con ininterrotta assiduità.}}
*'''Metterse na cosa int'i chiocche.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 102.</ref>
:''Mettersi una cosa nelle tempie.''
::{{spiegazione|Mettersela o Ficcarsela in testa. Es. ''Miettetillo buono dint' 'e chiocche!'' Ficcatelo bene in testa!}}
*'''Metterse ntridece.'''<ref>Citato in Volpe, ''Vocabolario napolitano-italiano: tascabile'', p. 215.</ref>
:''Mettersi "in tredici".''
::{{spiegazione|Intromettersi.}}
*'''Mettuto mbaleria.'''<ref>Citato in ''So masto Rafaele e non te ne ncarricà'', p. 7.</ref>
:''Mettere mbaleria'': ''prendere in giro. Preso in giro.''
*'''Mèza bbòtta.'''<ref>Citato in ''Modern Etymological Neapolitan-English Vocabulary '', [https://books.google.it/books?id=kUcIRKwCZF4C&lpg=PA514&dq=uocchie%20vacante.&hl=it&pg=PA37#v=onepage&q&f=false p. 37.]</ref>
:''Mezza botta.''
::{{spiegazione|Una persona di scarso valore.}}
*'''Meza<ref>Mezza</ref>{{sic|segnora}} e meza pettola<ref name=gonnella/>.'''<ref>Citato in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico'', p. 288.</ref>
::{{spiegazione|''Meza signora e meza pettola''. Una donna che non eccelle per comportamento educato.}}
*'''Miett' 'a meglia.'''<ref>Citato in Antonio Grano, ''Trattato di sociologia della canzone classica napoletana'', Palladino, Campobasso, 2004, [https://books.google.it/books?id=qr0UAQAAIAAJ&q=miett%27a+meglia&dq=miett%27a+meglia&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwjM9NyMruDkAhWStYsKHVj7B8IQ6AEIKjAA p. 66].</ref>
:''Nel tressette, invito al compagno di gioco: metti (gioca) la migliore carta.''
::{{spiegazione|In senso ironico, al sopraggiungere di persona o persone non gradite o per rilevare che l'ambiente, il contesto non è dei più incoraggianti, gradevoli, auspicabili: ''Miett' 'a meglia, mie'!'': Ora siamo proprio a posto! Il quadro è completo! Che magnifica scena! Che bellezza! Siamo cascati proprio bene!}}
*'''Miettece nomme penna.'''<ref>Citato in Giacomo Marulli e Vincenzo Livigni, ''Guida pratica del dialetto napolitano {{small|o sia Spiegazione in lingua toscana della Mimica di alcune frasi e delle voci dei venditori e scene comiche DEI COSTUMI NAPOLITANI}}'',
Stabilimento Tipografico Partenopeo, Napoli, 1877, [https://books.google.it/books?id=2D_K7e03FgwC&dq=Giacomo%20Marulli%2C%20Vincenzo%20Livigni&hl=it&pg=PA16#v=onepage&q&f=false p. 16]</ref>
:''Mettici nome penna.''
::{{spiegazione|Non parlarne più, perché una speranza è svanita leggiera come una piuma portata dal vento.<ref>La spiegazione è in Marulli e Livigni, p. 16.</ref>Non struggerti nella speranza che avvenga ciò che non accadrà mai. Non pensarci più.}}
*'''Miezo limone.'''<ref name=shoeshine/>
:''Mezzo limone.''
::{{spiegazione|''Miezo limone'', con riferimento al colore argento e oro della sua statua, è l'ingiuria rivolta con molta confidenza dalle "parenti" a San Gennaro, per sollecitare il miracolo della liquefazione del suo sangue, se esso tarda a compiersi.}}
*'''Mimì, Cocò e Carmene 'o pazzo stevano 'e casa into 'o stesso palazzo.'''<ref>Citato in Patrizia Mintz, ''Veritas'', PIEMME, 2010 [https://books.google.it/books?id=mialvSCnCysC&lpg=PA1&dq=patrizia%20mintz&hl=it&pg=PT120#v=onepage&q&f=false] ISBN 9788858502662</ref>
:''Mimì, Cocò e Carmine il pazzo abitavano nello stesso palazzo.''
::{{spiegazione|Tre inseparabili e poco raccomandabili messeri.}}
*'''Misce-misce.<ref>Miscio: gatto, micio. {{cfr}} ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 243.</ref>'''<ref>Citato in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 243.</ref>
:''Verso con cui si chiamano i gatti.''
*''''Mman' 'a.'''<ref>Citato in Viviani, ''Teatro'', IV, p. 286.</ref>
:''In mano a.''
::{{spiegazione|Al tempo di.}}
*'''{{sic|Mmange}}, ca ru ttuoie [[mangiare|mange]]!'''<ref name=eatplease>Citato in Apicella, ''I ritte antiche'', p. 320.</ref>
:''Mangia, ché del tuo mangi!''
::{{spiegazione|Si dice di chi crede di mangiare o, più in generale, di trarre un utile, un vantaggio economico a spese altrui senza avvedersi che a farne le spese è lui stesso.}}
*''''Mmano a [[w:Gaetano Pappagone|Pappagone]]'''<ref>Citato e tradotto in [[Giulio Trevisani]], ''Teatro napoletano, {{small| Da Salvatore di Giacomo a Eduardo de Filippo}}'', [https://books.google.it/books?hl=it&id=XqjUAAAAMAAJ&dq=%27mmano+a+pappagone&focus=searchwithinvolume&q=+pappagone] p. 81.</ref>
::''Al tempo di Pappagone.''
::{{spiegazione|In tempi antichi.<ref>La traduzione è in ''Teatro napoletano, {{small| Da Salvatore di Giacomo a Eduardo de Filippo}}'', p. 55.</ref> / In tempi oramai trascorsi.}}
*''''Mmano all'arte.'''<ref>Citato in Viviani, ''Teatro'', IV, p. 112. </ref>
:''In mano all'arte, vale a dire: nelle mani di un artista.''
::{{spiegazione|''Staje 'mmano all'arte.'' Sei nelle mani di un artista: non hai motivo di preoccuparti, considerati fortunato, sei in ottime mani, chi se ne occupa è una persona competentissima, un artista nel suo campo.}}
*'''‘Mmertecà' ll'uóglio.'''<ref>Citato in Sergio Zazzera, ''Dizionario napoletano'', p. 202.</ref>
:''Rovesciare l'olio.''
::{{spiegazione|Venir meno al voto di [[castità]].<ref>La spiegazione è in Sergio Zazzera, ''Dizionario napoletano'', p. 202.</ref>}}
*'''Mmesca francesca.'''<ref>Citato in ''Fascio de chellete nove contegnose e freccecarelle fatte da paricchie auture pe llevare la paturnia e li pierdetienbe; raccuoveto e prubbecato da jachil Girì Zuzù (briolià) Napole: se venne a lo mavazzeno de libre de Luigi Chiurazzi'', Napoli, 1836, [https://books.google.it/books?id=XjEc0tENsDAC&dq=mmesca%20Francesca&hl=it&pg=RA1-PA7#v=onepage&q&f=false p. 7.]</ref>
::{{spiegazione|Mescolanza disordinata di cose, insieme di cose riunite senza criterio, confusione.}}
*'''Mme'''<ref>Citato in Volpe, ''Vocabolario napolitano-italiano: tascabile'', p. 178.</ref>
:''Bene. Es. ''Mme, avimmo fernuto. Jammocenne.'' Bene, abbiamo finito, andiamocene. '''''E mmé'''.<ref>Citato in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 244.</ref>'' Ebbene. "''Storduto po addemanna, e mmè chi è stato?"'' ''<ref>Citato in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 244.</ref>'' Stordito poi chiede, ebbene chi è stato?''
*'''Mmocc’ ’a porta.'''<ref>Citato in ''Poesie napoletane'', p. 54.</ref>
:''In bocca alla porta.''
::{{spiegazione|All'uscio, all'ingresso.}}
*'''Mmocca Liò.'''<ref>Citato in ''Arlecchino: {{small|giornale-caos di tutti i colori}}'', anno IV, n. 39, 16 febbraio 1863, [https://books.google.it/books?id=Q7Wq8ECiuLoC&newbks=1&newbks_redir=0&dq=&pg=PA153#v=onepage&q&f=false p. 153].</ref>
:''In bocca, leone!''
::{{spiegazione|Su, prendi, mangia!}}
*'''Mmoccamennuno.'''<ref>Citato in Pietro Paolo Volpe, ''Vocabolario napolitano-italiano: tascabile'', p. 172.</ref>
:"''Imboccameneuno''".
::{{spiegazione|Ingenuo, sprovveduto, credulone; in altri termini: '''nu maccarone''.}}
*'''Mmuccà c' 'o cucchiariello.'''<ref>Citato in Romualdo Marrone, ''Il paese di Pulcinella'', vol. I, Bellini, Napoli, 1991, [https://books.google.it/books?hl=it&id=eqNWAAAAYAAJ&dq=mmucc%C3%A0+cu+%27o+cucchiariello&focus=searchwithinvolume&q=+cucchiariello p. 284].</ref>
:''Imboccare con il cucchiaino.''
::{{spiegazione|Spiegare con minuziosa, estrema accuratezza.}}
*'''Mo mo.'''<ref>Citato in ''Vocabolario domestico napoletano e toscano compilato nello studio di [[Basilio Puoti]]'', p. 272.</ref>
:''Or ora, proprio ora; subito. Ma: mo, mo: piano, aspetta un attimo, un momento.''
*'''Mo mo me l'aggio lavata; 'a tengo riccia riccia comm' 'a 'na 'ncappucciata!...'''<ref>Citato in ''I Proverbi di Napoli'', p. 239.</ref>
:''Proprio ora me la sono lavata; ce l'ho riccia riccia come un'insalata incappucciata!...''
::{{spiegazione|Adescamento piccante in chiave gastronomica di una... venditrice.}}
*'''Mo nce vo.'''<ref>Citato in ''Nu scagno de n'appartamiento e na festa de ballo'' di Pasquale Altavilla}}, Tipografia De' Gemelli, Napoli, 1850, [https://books.google.it/books?id=qDjH1HuWNDwC&dq=Mo%20nce%20vo'&hl=it&pg=PA10#v=onepage&q&f=false p. 10.]</ref>
:''Ora ci vuole.''
::{{spiegazione|Giustamente, già, per l'appunto, proprio così.}}
*'''{{sic|Mo pe mo}}.'''<ref>Citato in [[Niccola Valletta]], ''Poesie inedite'', Dalla Tipografia di Luigi Nobile, Napoli, 1816, [https://books.google.it/books?id=tSJbAAAAcAAJ&dq=Niccola%20VALLETTA&hl=it&pg=PA17#v=onepage&q&f=false p. 17]</ref>
:''Mo' pe' mo': Ora per ora. Adesso per adesso.''
::{{spiegazione|Ora ora, proprio ora, proprio adesso, proprio subito. Immediatamente.}}
*'''{{sic|Mò t'appoio a guallara ncapo}}.'''<ref name=guà />
:''Ora ti appoggio l'ernia in testa!''
::{{spiegazione|Ora basta! Io ti sormonto, ti sovrasto con la mia ernia, ad essa ti infeudo, e con ciò ti riporto al rango che ti spetta, giacché sei una nullità e hai parlato troppo e a sproposito. Sta' zitto!}}
*'''Monaco de sant'Agostino doje cape ncoppa a no coscino.'''<ref>Citato in ''Lo Spassatiempo'', anno II, n. 15, 11 giugno 1876, [https://books.google.it/books?id=tVgHiZx9dH8C&newbks=1&newbks_redir=0&dq=&pg=PP276#v=onepage&q&f=false p. 2].</ref>
:''Monaco di sant'Agostino due teste sopra un cuscino.''
::{{spiegazione|Si dice di un religioso la cui vocazione non sembra autentica.}}
*'''Morte gnagnolla.'''<ref>Citato in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 199.</ref>
:''Morte lenta.''
*'''Mosca cavallina.'''<ref>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 107.</ref>
:''Ippobosca (insetto ematofago)''
::{{spiegazione|Ma anche: persona fastidiosa, molesta, insistente, assillante. ''Uh Mamma d' 'a Saletta! Tu si' propio 'na mosca cavallina!'' Uh, Madonna della Salette! Sei proprio asfissiante!}}
*'''Mparanza.'''<ref>Citato in Nino Del Duca, ''Io stongo 'e casa 'America. Riflessioni'', prefazione di [[Furio Colombo]], introduzione di Antonio Ghirelli, Guida, Napoli, [https://books.google.it/books?id=8npveIawS-8C&lpg=PA175&dq=Mparanza&hl=it&pg=PA175#v=onepage&q=Mparanza&f=false p. 175.] ISBN 88-7188-905-3</ref>
::{{spiegazione|Tutto, Tutti o Tutte insieme, senza distinzione.}}
*'''Mpechèra''' o '''Ntapechèra.'''<ref>Citato in ''Il Borghini'', anno primo, Tipografia del vocabolario, Firenze, [https://books.google.it/books?id=i5E_AAAAYAAJ&dq=Il%20Borghini%20studi%20di%20filologia%20e%20di%20lettere%20italiane&hl=it&pg=PA123#v=onepage&q=%20napoletano&f=false p. 123.]</ref>
:''{{NDR|Donna}} intrigante, che imbroglia ed avviluppa.''<ref>Traduzione in ''Il Borghini'', p. 123.</ref> Truffatrice, fattucchiera.
*'''‘Mpignarse ‘o càzzo e straccià’ ‘a cartella.'''<ref>Citato in Sergio Zazzera, ''Dizionario napoletano'', p. 207.</ref>
:''Impegnare, dare in pegno il proprio pene e strappare la ricevuta.''
::{{Spiegazione|Avere la certezza più assoluta, senza neppure l'ombra di un dubbio.}}
*'''Mpilo mpilo.'''<ref>Citato in ''Il propugnatore'', vol. VII, parte II, presso Gaetano Romagnoli, Bologna, 1874, [https://books.google.it/books?id=lOpgAAAAcAAJ&dq=mpilo%20mpilo&hl=it&pg=PA174#v=onepage&q&f=false p. 174.]</ref>
:'' (in) Pelo (in) pelo.''
::{{Spiegazione|Lentamente, sottilmente. ''Annà' {{NDR|Jirsenne}} mpilo mpilo.''<ref>In ''Il propugnatore'', 1874, p. 174.</ref>: Intisichirsi. Consumarsi lentamente.}}
*'''Mpacchiato 'e suonne'''<ref>Citato in ''Epigrammi del marchese di Caccavone e del Duca di Maddaloni'', a cura di Giuseppe Porcaro, Arturo Berisio Editore, Napoli, 1968, p. 49.</ref>
::{{spiegazione|Fortemente assonnato}}
*''''Mprenà' 'e feneste.'''<ref name=mèrevolage/>
:''Ingravidare le finestre.'''
::{{spiegazione|Struggersi dal desiderio, desiderare ardentemente, appassionatamente a distanza.}}
*'''Nprimmis et antemmonia.'''<ref>Citato in Giovanni Fiorilli, ''La terza chiacchiareata nfra lo cuorpo de Napole e lo Sebeto. Di Giovanni'', [https://books.google.it/books?id=T-u72GoDi78C&lpg=PA3&ots=OwJKimQfo5&dq=&pg=PA3#v=onepage&q&f=false p. 3].</ref>
:''In primis et ante omnia.''
::{{spiegazione|Per prima cosa e innanzitutto.}}
*'''Mpupazzà.'''<ref name=pupata>Citato in Pietro Paolo Volpe, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 189.</ref>
::{{spiegazione|Vestirsi con eccessivo sfarzo, agghindarsi vistosamente. Camuffare per occultare difetti e gabellare per buono, perfetto, autentico: imbrogliare.}}
*'''{{NDR|'O}} Mpustatore.'''<ref>citato in ''I promessi sposi, In lingua napoletana'', [https://books.google.it/books?id=V_vgAgAAQBAJ&lpg=PT40&dq=mpustatore&hl=it&pg=PT40#v=onepage&q&f=false cap. X]</ref>
::{{spiegazione|Il prepotente, chi pretende di avere senza darsi neppure la briga di chiedere, chi vuole imporre la propria volontà in modo arrogante.}}
*'''Muchio muchio.'''<ref>Citato in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 250.</ref>
::{{spiegazione|Quatto quatto.<ref>La spiegazione è in D'Ambra, p. 250.</ref>}}
*'''Muchio surdo'''<ref>Citato in ''Poesie napoletane'', p. 74.</ref>
::{{spiegazione|Sornione, ipocrita.<ref>''— Ma comme! Me parea na santarella | chella muchiella sorda! 'Aggio ncuntrata | doj' ore fa, dint' a na carruzzella... | Cummà!... Ma comme steva ngrattinata!'' (In ''Poesie napoletane'', p. 60) — Ma come! Mi sembrava una santarella | quella marpioncella! | Commà! Ma com'era agghindata!</ref>}}
*'''Mùmmera'''<ref name=stubborn>Citato in ''C'era una volta Napoli, p. 31.''</ref>o '''Mùmmara'''<ref name=stubborn/>o '''Mómmara'''<ref name=stubborn/>o '''Mómmaro'''<ref name=stubborn/>o '''Mmúmmera'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 240.</ref> o '''Zùmmaro'''<ref name=stubborn/>
:''Anfora di creta impiegata per attingere l'acqua alle fontane pubbliche e conservarla in casa, era usata dagli acquafrescai che vendevano l<nowiki>'</nowiki>''acqua zuffrègna'', l'acqua sulfurea che si manteneva fresca grazie alla creta.''
::{{spiegazione|Uomo dalla testa dura, ostinato, refrattario alle sollecitazioni esterne. Seno prosperoso<ref>{{cfr}} per questo significato, Sergio Zazzera, ''Dizionario napoletano'', p. 203.</ref>.}}
*'''Muorto 'o criaturo nu' simmo chiù cumpare.'''<ref name=chiachiello/>
:''Morto il bambino (il figlioccio) (l'interesse che ci univa) non siamo più compari.''
::{{spiegazione|Si dice per esprimere il proprio rammarico quando si constata un improvviso mutare di atteggiamento o se una relazione - in passato buona - all'improvviso ed incomprensibilmente si raffredda.}}
*'''{{NDR|'O}} muorzo d'a crianza.'''<ref>Citato e spiegato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 115.</ref>
:''Il boccone della creanza.''
::{{spiegazione|L'ultimo boccone del piatto.}}
*'''Muro muro.'''<ref>Citato in ''Poesie napoletane'', p. 58.</ref>
::{{spiegazione|Rasente il muro. ''Ji' muro muro'': andare rasente il muro.}}
*'''Murì cu 'e guarnemiénte<ref>I finimenti con cui viene bardato il cavallo.</ref> 'ncuollo.'''<ref>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 24.</ref>
:''Morire con i finimenti addosso.''
::{{spiegazione|Morire mentre si sta svolgendo il proprio lavoro, si sta compiendo il proprio dovere.}}
*'''Muscio int' 'e mecce.'''<ref>Citato in ''Poesie napoletane'', p. 371.</ref>
:''Debole nelle giunture.''
::{{spiegazione|Debole, senza forze, a stento in piedi. Idea affine è richiamata dall'espressione: '''Scunocchio ncopp'ê mecce.'''<ref>Citato in Ettore De Mura, ''Poeti napoletani dal Seicento ad oggi'', vol. 2, [https://books.google.it/books?hl=it&id=nC0uAAAAIAAJ&dq=scunucchi%C3%A0&focus=searchwithinvolume&q=mmecce], Alberto Marotta Editore, 1973, p. 577.</ref> ''Mi piego sulle giunture, vacillo sulle ginocchia.''}}
*'''Muzzóne 'e fescena.<ref>Cesto per la raccolta dell'uva fabbricato a forma di cono capovolto con al vertice una punta di legno ('o muzzóne) che, conficcata nel terreno, lo teneva in piedi. {{cfr}} ''C'era una volta Napoli'', p. 14.</ref>'''
:''Punta (mozzicone) di cesto.''
::{{spiegazione|Persona di bassa statura e tozza. Anche: '''Muzzone d'ommo.''' ''Mozzicone d'uomo'': Omiciattolo.<ref>Citato e spiegato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 252.</ref>}}
==N==
*'''N'acciso e nu 'mpiso.'''<ref name=hang>Da Vincenzo Vitale, ''Malufiglio'', citato in Pasquale Scialò, ''La sceneggiata, {{small|Rappresentazioni di un genere popolare}}'', [https://books.google.it/books?id=nqY9qxaAUh4C&lpg=PP1&dq=P.%20Scial%C3%B2&hl=it&pg=PA268#v=onepage&q&f=false p. 268]</ref>
:''Un ammazzato e un impiccato.''
::{{spiegazione|Una strage. ''"[...] nun te fà vedé, si no ccà succede n'acciso e nu 'mpiso."''[...] non farti vedere, altrimenti qui succede una strage.<ref name=hang/>''Fà n'acciso e 'nu mpiso:'' fare una strage.}}
*'''N'aggie scaurate chiaveche, ma tu si' 'o nummere uno!'''<ref>Citato in ''Troppo napoletano'', [https://books.google.it/books?id=3rK4CgAAQBAJ&lpg=PT85&dq=n'aggie%20scaurate%20chiaveche&hl=it&pg=PT85#v=onepage&q&f=false]</ref>
:''Ne ho lessate fogne, ma tu sei il numero uno!''
::{{spiegazione|Ne ho conosciuti e piegati tanti di mascalzoni, ma tu sei un farabutto come nessun altro!}}
*'''N'anno fatto tacche e chiuove.'''<ref>''Lo Cuorpo de Napole e lo Sebbeto'', 1862, [https://books.google.it/books?id=MC7l6SgIRpUC&dq=tacche%20e%20chiuove&hl=it&pg=PA1342#v=onepage&q&f=false p. 1342].</ref>
:''Ne hanno fatto tacchi e chiodi.''
::{{spiegazione|''Fà 'na cosa tacche e chiuove'', ridurre una cosa tacchi e chiodi, usarla fino all'estremo logoramento.}}
*'''N'ommo cu 'e mustacce.'''<ref>Citato in Sebezio, ''Motti e detti napoletani'', Delfini S.R.L., Milano, 1967, [https://books.google.it/books?id=6rM-AAAAIAAJ&q=ommo+cu+%27e+mustacce&dq=ommo+cu+%27e+mustacce&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwiIvPrjwu7cAhUP-6QKHYN6AMUQ6AEIRzAG]</ref>
:''Un uomo con i [[baffo|baffi]].''
::{{spiegazione|Un uomo di notevoli capacità e doti morali che incute, per questo, un grande rispetto.}}
*''''N'uocchio cecato e l'aità toja!.'''<ref>Citato in ''I Proverbi di Napoli'', p. 271.</ref>
:''Un [[occhio]] cieco e l'età tua.''
::{{spiegazione|Sarei disposto a perdere un occhio pur di avere la tua giovane età.}}
*'''Na carta 'e tre.'''<ref>[[Giuseppe Marotta]], ''I bambini osservano muti le giostre dei grandi'', {{sic|IoScrittore}}, 2012. ISBN 978-88-97148-80-7, [https://books.google.it/books?id=URfD3p3bCo4C&lpg=PP1&dq=Giuseppe%20Marotta&hl=it&pg=PT13#v=onepage&q&f=false p. 13] </ref>
:''Una carta di tre.''
::{{spiegazione|Nel gioco del tressette è la carta che ha il valore più grande. Una persona importante, che conta. Nel gergo della malavita: guappo, uomo "di rispetto".}}
*'''Na chiaveca.'''<ref>Citato in ''Manuale di napoletanità'', p. 24.</ref>
:''Una cloaca, una fogna.''
::{{spiegazione|Malissimo. Spregevole (detto con una connotazione espressiva da fortemente esplicita, dura, fino a brutale, offensiva). Esempi: Sto 'na chiavica: sto malissimo. Te sì cumpurtato 'na chiavica: ti sei comportato malissimo, sei gravemente in difetto. Stu cafè è 'na chiavica: questo caffè è assolutamente imbevibile. È 'na chiaveca: è (una persona, una cosa) spregevole; e se è proprio spregevole senza residui, senza eccezione, allo stato puro allora: (una persona, una cosa) ''è manc' 'a chiavica'': (non) è neppure la cloaca, cioè neppure la cloaca è altrettanto spregevole. ''Te sì cumpurtato manc' 'a chiaveca!'', ti sei comportato nel modo più spregevole, renditi conto che non hai alcuna giustificazione possibile, ti sei squalificato per sempre!}}
*'''Na galletta 'e Castiellammare.'''<ref>In Erwin e Fedele, ''Dictionary: English-Neapolitan; Neapolitan-English'', p. 144.</ref>
:''Una [[avarizia|galletta]] di Castellammare.''<ref>Galletta molto difficile da ammorbidire in acqua.</ref>'' ''
::{{spiegazione|Il fuoriclasse degli avari: spietato anche verso sé stesso, è del tutto inutile sperarne il sia pur minimo gesto di generosità.}}
*'''Na lenza e sole.'''<ref>Citato in ''Lo Lampo'', anno I, n. 47, [https://books.google.it/books?id=90MiAQAAIAAJ&dq=&pg=PA46-IA9#v=onepage&q&f=false p.3]</ref> '''Na lenza 'e sole.'''<ref>Citato in ''Poesie napoletane'', p. 153.</ref>
:''Una (lenza) striscia di [[sole]].''
::{{spiegazione|''<nowiki>'</nowiki>Na lenz' 'e sole.'' o anche: ''<nowiki>'</nowiki>Na lenzetella 'e sole'': un raggio di sole.}}
*'''{{sic|Na}} meza botta.'''<ref name=demi>Citato e spiegato in Mondadori, Meridiani, p. 1008.</ref>
:''Una mezza botta.''
::{{spiegazione|Mediocre, così così.}}
*'''Na meza parola.'''<ref>Citato in [[Niccolò Amenta]], ''Il Forca'', Presso Giacomo Prodotti, Venezia, 1700, [https://books.google.it/books?id=j4AQZtbONO0C&dq=&pg=RA2-PA13#v=onepage&q&f=false p. 113].</ref>
:''Una mezza parola.''
::{{spiegazione|Un'insinuazione. Un velato accenno. Un'allusione.}}
*'''Na rétena 'e cavalle.'''<ref>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 98.</ref>
:''Una redine di cavalli.''
::{{spiegazione|"Un gruppo di tre cavalli aggiogati contemporaneamente a un carro: ''<nowiki>'</nowiki>o foremano, 'o sotto e 'o bilancino.''"<ref>La spiegazione è in ''C'era una volta Napoli'', p. 98.</ref>}}
*'''Naso a piriquacchio.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 302</ref>
::{{spiegazione|O: ''a piripacchio''. Naso mal fatto. Naso a bocciuolo.<ref>La spiegazione è in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 302.</ref>}}
*'''Nacchennella<ref>Da il n'a qu'un œil. Ha solo un occhio, con riferimento agli ufficiali francesi che portavano il monocolo, {{cfr}} ''Naples allegro con fuoco'', [https://books.google.it/books?id=7AQuAwAAQBAJ&lpg=PT196&dq=nacchennella&hl=it&pg=PT196#v=onepage&q&f=false]</ref>.'''<ref>Citato in Véronique Bruez, [Naples allegro con fuoco], [https://books.google.it/books?id=7AQuAwAAQBAJ&lpg=PT196&dq=nacchennella&hl=it&pg=PT196#v=onepage&q&f=false]</ref><ref>Citato in ''Usi e costumi dei camorristi'', p. 216.</ref>
::{{spiegazione|Effeminato.<ref>{{cfr}} Anfreoli, p. 252.</ref> Non diversamente dal chiachiello e dal fareniello è un uomo tutto gradevoli apparenze, inconsistente e inconcludente nell'essenza. ''Siente, pozz'essere privo d' 'a libbertà, ca {{sic|sì}} n' 'a fernisce e guardà a cchillo nacchennella te 'ntacco a 'mpigna!...'' (Senti, che io possa essere privo della libertà, (che) se non la finisci di guardare quell'effeminato, ti sfregio!...)<ref>Citato in ''Usi e costumi dei camorristi'', p. 216.</ref>}}
*''''Nc'azzecca.'''<ref>Citato in ''La nferta pe lo capodanno de lo 1835'', Da li truocchie de la Sociatà fremmateca, Napoli, [https://books.google.it/books?id=YVAtm_0zs2gC&dq=nc'azzecca&hl=it&pg=PA41#v=onepage&q=nc'azzecca&f=false p. 41]</ref>
::{{spiegazione|Ci sta bene, si abbina bene.}}
*''''Nc'è ròbba a piètto 'e cavàllo.'''<ref name=toscodueseisei/>
:''C'è roba (fino) al petto del cavallo''.
::{{spiegazione|Detto di qualcosa molto ricco e sovrabbondante, come il torrente in piena che arriva sino al petto del cavallo che lo guada.}}
*'''Ncapa comm'a serpe e senza allé allé<ref>Allè, refuso, nella fonte. Allé allé era il grido carnevalesco per farsi far largo, {{cfr}} Rocco, ''Vocabolario del dialetto napoletano'', p. 78.</ref>.'''<ref>Citato con spiegazione in [[Emmanuele Rocco]], ''Vocabolario del dialetto napoletano'', Bernardino Ciao Editore-{{sic|librajo}}, Napoli, 1882, [https://archive.org/details/vocabolariodeld00roccgoog/page/n95 p. 78].</ref>
:''In testa, come alla serpe, e senza farsi largo.''
::{{spiegazione|"Usasi [...] al giuoco della trottola per imporre di tirare sulla trottola direttamente [...] , cioè senza discostare le cose in mezzo alle quali trovasi la trottola."}}
*'''Ncasà 'a mano.'''<ref>Citato in [[Cesare Caravaglios]], ''Voci e gridi di venditori in Napoli'', introduzione di Raffaele Corso, Catania, Libreria Tirelli di F. Guaitolini, Catania, 1931 · IX, p. 67.</ref>
:''Calcare (con) la mano.''
::{{spiegazione|Aumentare, accentuare, insistere.}}
*'''Ncasa 'e piere nterra, ca nu'scenne maje.'''<ref>Citato in ''Tradizioni ed usi nella Penisola sorrentina'', p. 118.</ref>
:''Calca (bene) i piedi al suolo, perché (la bilancia) non scende mai.''
::{{spiegazione|Si dice al venditore quando il peso sembra scarso.}}
*'''Ncasare lo<ref name=Ω />masco.'''<ref>Citato in D'Ambra ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 237.</ref>
:''Calcare, pigiare (riempiendolo) il mortaretto.''
::{{spiegazione|''Ncasà 'o masco'': mangiare a crepapelle.}}
*''''Nce capimmo a sische.''' <ref>Citato in ''Lo Lampo, {{small|Giornale elettreco pe tutte}}'', anno 2, n. 5, giovedì 13-01-1876, [https://books.google.it/books?id=E6AHIpKYY_IC&hl=it&pg=PA5-IA13#v=onepage&q&f=false p. 2]</ref>
:''Ci capiamo a fischi.''
::{{spiegazione|Ci capiamo al volo, a cenni, con uno sguardo. ''Nce capimmo a sische...'' Ci capiamo..., ci siamo capiti... (non c'è bisogno di dire altro..., non c'è bisogno di dire niente...).}}
*'''Nce stanne chù ghiuorne ca ppurpette – devette Carnuale!'''<ref>Citato in Apicella, ''I ritte antiche'', p. 363.</ref>
:''Ci sono più giorni che polpette – disse Carnevale!''
::{{spiegazione|Nella vita sono molti i giorni di magra e di privazione, ben pochi quelli di abbondanza.}}
*'''Nce vò nu core.'''<ref>Citato in ''TuttoTotò'', p. 38.</ref>
:''Ci vuole un cuore.''
::{{spiegazione|Ci vuole del cuore, del coraggio, della bella faccia tosta.<ref>La spiegazione è in ''TuttoTotò'', p. 38.</ref>}}
*''''Nchiuvà 'nu chiuovo.'''<ref>Citato in ''Cucozze e caracazze'', p. 198.</ref>
:''Inchiodare un chiodo.''
::{{spiegazione|Contrarre un debito.<ref>La spiegazione è in ''Cucozze e caracazze'', p. 198.</ref>}}
*'''Ncopp'a botta.'''<ref>Citato e spiegato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 58 .</ref>
:''Sul colpo.''
::{{spiegazione|Lì per lì, e si dice per lo più di pagamento.}}
*'''Ncopp'a ccuotto, acqua volluta.'''<ref>Citato in ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 15.</ref>
:''Sopra al cotto (scottato''<ref>Scottato,ferito da un dolore cocente.</ref>'') acqua bollita.''
::Disgrazia sopra disgrazia.<ref>L'interpretazione è in ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri''</ref>
*'''Nciucessa.'''<ref name=chiàchià/> ''''Ngiucièro.'''<ref name=iùc/>
::{{spiegazione|Chi per inclinazione ed abilità innate pratica abitualmente l'[[w:Inciucio|inciucio]].}}
*'''Nciucio.<ref>Onomatopeico.</ref>'''<ref name=chiàchià/> o ''''Ngiùcio.'''<ref name=iùc>Citato in ''Napoli, punto e basta?'', p. 477.</ref>
::{{spiegazione|Pettegolezzo, parlottio, chiacchiericcio segreto, confabulazione, mormorazione; il macchinare, l'orchestrare, il concertare copertamente progetti malevoli. "''Groviglio di equivoci, falsità, pettegolezzi, rivolto a creare inimicizie. Esiste, in dialetto, anche il sostantivo <nowiki>'</nowiki>'ngiucièro': colui che a fin di male, mette in opera uno o alcuni''<nowiki>'</nowiki>ngiùci<ref>La definizione è di Giovanni Artieri, in ''Napoli, punto e basta?'', p. 477.</ref>."}}
*'''Ne vuo' ca so cepolle.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 94.</ref>
:''Ne vuoi che sono cipolle''
::{{spiegazione|Cipolle: botte, percosse. ''Quante ne vuò ca so cepolle'': Se sono botte quelle che cerchi, qui ce ne sono quante ne vuoi, fino alle lacrime.}}
*'''{{NDR|'A}} Nennella 'e ll'uocchie.'''<ref>Citato in [[Rocco Galdieri]], ''[https://wikisource.org/wiki/Page:%27E_Lluce-luce.djvu/10 'E lluce-luce (Le lucciole)]'', Editrice Tirrena, Napoli, 1928, p. 8.</ref>
:''La "bambina degli occhi."''
::{{spiegazione|La pupilla.}}
*'''Neve 'e sciuocco.'''<ref>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 49.</ref>
:''Neve di fiocco.''
::{{spiegazione|Veri e propri fiocchi di neve, raccolta, accumulata, sotterrata in sacchi nella stagione invernale e dissotterrata in quella estiva, per essere offerta in vendita, mista a vino cotto (bollito con zucchero) che veniva preparato in autunno e conservato in bottiglia. Il vino cotto veniva bevuto anche d'inverno al fioccare della prima neve.<ref>{{cfr}} ''C'era una volta Napoli'', p. 49 e p. 85.</ref>}}
*'''Ngigna''''<ref>Citato in ''Viviani'', III, p. 228.</ref>
:''Adoperare un oggetto nuovo per la prima volta.''
*'''{{NDR|'O}} Nicchinonno.''' <ref>Citato in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 261.</ref>
::{{spiegazione|Il [[w:pelargonium triste|geranio notturno]].}}
*'''{{NDR|'O}} Nippulo.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 262.</ref><ref>Citato in P. Bello e D. Erwin, ''Modern Etymological Neapolitan-English Vocabulary'', [https://books.google.it/books?id=kUcIRKwCZF4C&lpg=PR1&dq=Modern%20Etymological%20neapolitan&hl=it&pg=PA150#v=onepage&q&f=false p. 150]</ref>
:''Pelucco.''
::{{spiegazione|Molto comunemente impiegato per indicare i pallini ('e nippule) che si formano su un tessuto di lana (tipici quelli che si formano su di un maglione vecchio) vecchio, consumato.}}
*''''Nnoglia.'''<ref name=scarti>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 94.</ref>
::{{spiegazione|Salsicciotto o salame poco costoso confezionato con tritumi di budella insaporiti con sale, pepe ed anici. In senso lato: Scioccone, stupido. ''''Nnoglia vestuta'''<ref name=scarti/> ''Salsicciotto, salame vestito'': persona lenta, torpida.}}
*'''Nòbbele e snobbele<ref>''Sdòbbele'', refuso, nel testo.</ref>'''.<ref>Citato con traduzione e spiegazione in ''Napoli, punto e basta?'', p. 33.</ref>
:''Nobili e non nobili.''
::{{spiegazione|Tutti, nessuno escluso. L'intero popolo.}}
*'''Nocche e ziarelle.'''<ref>Citato in Nicolò Lombardi, ''La Ciucceide {{small|o puro La reggia de li ciucce conzarvata. Poemma arrojeco di Nicolò Lombardi. Caporuota nella Regia Udienza di Trani}}'', Presso Giuseppe Maria Porcelli, Napoli, 1783, [https://books.google.it/books?id=73rWCcix8KQC&lpg=PA190&ots=3gNpW1msnp&dq=&pg=PA190#v=onepage&q&f=false p. 190].</ref>
:''Fiocchi e fettucce, nastri.''
::{{spiegazione|Cianfrusaglie, ammennicoli, cose futili, spese inutili.}}
*'''Non me ntrico e non me mpaccio.'''<ref>Citato in ''No Sansone a posticcio co Pulecenella mbrogliato fra forza e senza forza'', p. 25.</ref>
:'' ''Nun me 'ntrico e nun me 'mpaccio'': Non mi intrometto e non resto coinvolto (mi intralcio, mi impiglio).''
*'''Nonna nonna''' o '''Nonna'''.<ref name=lullaby>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 264.</ref>
:''Ninnananna. Ninna. '''''Cu a nonna.'''''<ref name="lullaby" /> o (''Cu a nonna nonna'') Restituire i soldi con pieno comodo.<ref>{{cfr}} Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 264.</ref> ''Pavà cu 'a nonnanonna.'' Pagare con la ninnananna, pagare [[w:|a babbo morto]].''
*''''Ntaccata 'e 'mpigna.'''<ref>Citato in ''Usi e costumi dei camorristi'', p. 205.</ref>
:''Sfregio, nel gergo della malavita antica.''
*'''Ntapechera.'''<ref>Citato in Marulli e Livigni, p. 44.</ref>
::{{spiegazione|Donna intrigante, intramettente, pettegola, incline a tramare inganni, raggiri. ''Leva lè, mmecciata ntapechera.''<ref>In Marulli e Livigni, p. 44.</ref> Va' via, viziosa pettegola, intrigante!}}
*''''Ntrichete 'e te!'''<ref>Citato in Anna Menafro e Mariarosa Amodio, ''Il berretto del laureato'', PM Edizioni, Varazze (SV), 2018. ISBN 978-88-99565-86-2, [https://books.google.it/books?id=WhdiDwAAQBAJ&lpg=PA1&dq=Anna%20Menafro&hl=it&pg=PA120#v=onepage&q&f=false p. 120].</ref>
:''(Letteralmente: immischiati di te!) Fatti i fatti tuoi!''
*'''Ntrillavallà.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 267.</ref>
:''A sproposito. Di punto in bianco.''<ref>Questa definizione è in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 267.</ref>
*''''Nu chiappo 'e 'mpiso.'''<ref>Citato in Armando Cenerazzo, ''Rose rosse e rose gialle'', Alfredo Guida Editore, Napoli, [https://books.google.it/books?id=lTF7BwXMuq4C&lpg=PA297&dq=cenerazzo&hl=it&pg=PA101#v=onepage&q&f=false p. 101]</ref>
:''Un cappio di impiccato.''
::{{spiegazione|Un pendaglio da forca.}}
*'''Nu malacarne.'''<ref>Citato in Carmine Ruizzo, ''La terra dei suoni, {{small|Un viaggio attraverso la musica popolare campana}}'', [https://books.google.it/books?id=9dhRDwAAQBAJ&lpg=PA10&dq=&pg=PA10#v=onepage&q&f=false p. 10]</ref>
::{{spiegazione|O ''na malacarna'': Un uomo crudele, spietato.}}
*''''Nu mariuolo cu' ' a scala ' ncuollo.'''<ref>Citato in [[Renato de Falco]], ''Il napoletanario'', Colonnese Editore, Napoli; in [[Nello Ajello]], ''Detti e contraddetti del popolo napoletano'', la Repubblica.it Archivio del 28. 01. 2002.</ref>
:''Un ladro con la scala sulle spalle.''
::{{spiegazione|Una persona di scarso senso etico, spudoratamente disonesta.}}
*'''Nu parmo e nu ziracchio<ref name=Zrk>Lunghezza misurata dal pollice e dall'indice tesi. {{cfr}} Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 470.</ref>.'''<ref>Citato in Pasquale Scialò, ''Storia della canzone napoletana 1824-1931'', vol. I, Neri Pozza, Vicenza, 2017, [https://books.google.it/books?id=-CtEDwAAQBAJ&lpg=PR221&dq=&pg=PR221#v=onepage&q&f=false p. 221].</ref>
:''Un palmo ed una piccola quantità. Un po'.''
*'''Nu piezzo ‘e pane.'''<ref>Citato in ''Il morto supplente'', p. 32.</ref>
:''Un pezzo di pane.''
::{{spiegazione|Una persona veramente buona, mite, pacifica.}}
*''''Nu quadro 'e luntananza.'''<ref>Citato in [[Franco Di Mare]] ''Il paradiso dei diavoli'', BUR, RCS Libri, Milano, 2012, [https://books.google.it/books?id=fV0gAQAAQBAJ&lpg=PT30&dq=&pg=PT30#v=onepage&q&f=false p. 30]. ISBN 978-88-58-65498-9</ref>
:''Un quadro di lontananza.''
::{{spiegazione|Riferito ad una donna ancora molto seducente, molto bella, seppure di una bellezza un po' autunnale, un po' sfiorita, fanée. Tale quindi da essere apprezzata al meglio, come si fa con un quadro, se ammirata da lontano, dalla distanza che, tenendo celati agli occhi i segni, le scalfitture del tempo, permette di apprezzare la bellezza dell'intera figura.}}
*''''Nu scoglio ca nun fa patelle.'''<ref>Citato in ''Proverbi Italiani'', Associazione Culturale Adventure, [https://books.google.it/books?id=R14IDgAAQBAJ&lpg=PA1&dq=Proverbi%20Italiani%3A%20Tutta%20la%20sapienza%20e%20l'esperienza%20di%20secoli%2C%20sono%20...&hl=it&pg=PA200#v=onepage&q&f=false p. 200]</ref>
:''Uno [[avarizia|scoglio]] che non produce patelle.''<ref>Traduzione in ''Proverbi italiani, p. 200''</ref>
::{{spiegazione|Un uomo avarissimo.}}
*''''Nu sordo 'a {{sic|mesurelle}}<ref>Più comunemente ''Mesurella''.</ref>e chill'{{sic|amiche}} sempe rorme<ref>Si narra che un caldarrostaio occultò il cadavere di un uomo che aveva ucciso – secondo Apicella un venditore concorrente – proprio nel punto in cui vendeva le caldarroste. La "voce" insolita (e chill'{{sic|amiche}} sempe rorme!) con cui attirava i clienti finì per insospettire i gendarmi che scoprirono il delitto. {{cfr}} Apicella ''I ritte antiche'', p. 280.</ref>!'''<ref> Citato in Apicella ''I ritte antiche'', p. 280.</ref>
:''Un soldo al misurino (di caldarroste) e quell'amico dorme sempre! (continua a non pagarmi).''
::{{spiegazione|''Lo si dice a chi dimentica di onorare un impegno, di adempiere ad un obbligo.''}}
*'''Nu sturcio<ref>'''O sturcio'': la smorfia, il lavoro eseguito malissimo, la persona o la cosa cosa deforme.</ref>masculo<ref>Maschio.</ref>.'''<ref>Citato in ''Alfabeto napoletano'', p. [https://books.google.it/books?hl=it&id=FKYdAQAAIAAJ&dq=sturcio+masculo&focus=searchwithinvolume&q=smorfeia 453].</ref>
::{{spiegazione|Una persona o una cosa di estrema bruttezza. Un lavoro, un'opera riusciti malissimo.}}
*'''Nu' te piglia' collera, ca 'o zuccaro va caro.'''<ref>Citato in ''Tradizioni ed usi della Penisola sorrentina'', p. 108.</ref>
:''''Non arrabbiarti, perché lo zucchero è a costa caro.''
::{{spiegazione|I dispiceri potrebbero facilitare o accrescere i disturbi cardiaci che anticamente venivano curati con lo zucchero, costoso. La collera non fa che aggiungere danno a danno senza nulla risolvere. Molto meglio quindi mantenersi in ogni circostanza il più possibile calmi, sereni.}}
*'''Nu ziracchio<ref name=Zrk/>d'ommo.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 470.</ref>
::{{spiegazione|Un uomo di statura assai piccola.}}
*'''Nun bulere stare manco pe pollece int' 'a cammisa d'uno.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano italiano'', p. 305.</ref>
:''Non volere stare nemmeno come pulce nella camicia di qualcuno.''
::{{spiegazione|''Nun vule' sta' manco pe' pollece int' 'a cammisa d'uno''. Non volersi trovar ne' suoi panni per tutto l'oro del mondo<ref>La spiegazione è in Andreoli, ''Vocabolario napoletano italiano'', p. 305.</ref>.}}
*'''Nun ce so' ffose 'appennere.'''<ref>Citato e spiegato in Raffaele Viviani, ''Poesie'', Guida, Napoli, 2010, [https://books.google.it/books?id=WoVk3S-AR88C&lpg=PA84&dq=&pg=PA82#v=onepage&q&f=false p. 82.] ISBN 978-88 6042-710-6</ref> o '''Nun ce stanno fose 'appennere.'''<ref name=schälen/>
:''Non ci sono fusi da appendere (alle mie vesti).''
::{{spiegazione|Non c'è nulla da dire, da eccepire sulla mia condotta. Il mio comportamento è ineccepibile, impeccabile.}}
*'''Nun ce vo' zingara p'anduvinà sta ventura.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 470.</ref>
:''Non 'è bisogno della zingara (dell'indovina) per indovinare questa sorte.''
::{{spiegazione|È cosa che si capisce da sé molto facilmente.}}
*'''Nun da' audienzia.'''<ref>Citato in ''Per moda di dire'', p. 15.</ref>
:''Non dare [[ascoltare|ascolto]], non ne vale proprio la pena.''
*'''Nun è doce 'e sale.'''<ref>Citato in Fortunato Calvino, ''Teatro'', Guida, Napoli, 2007, [https://books.google.it/books?id=CP23Fm_H7WoC&lpg=PA116&dq=doce%20'e%20sale.&hl=it&pg=PA116#v=onepage&q&f=false p. 116] ISBN 88-878-6042-328-3</ref>
:''Non è dolce di sale.''
::{{spiegazione|È tutt'altro che mite e accomodante. È un uomo duro, di approccio molto difficile.}}
*'''Nun fa' asci' 'o ggrasso a for' 'o pignato.'''<ref>Citato in Viviani, ''Teatro'', II, p. 95.</ref>
:''Non fare uscire il grasso fuori dalla pentola.''<ref>La traduzione è in Viviani, ''Teatro'', II, p. 95.</ref>
::{{spiegazione|Il denaro deve essere destinato alle necessità della famiglia, non va disperso per gli estranei.}}
*'''Nun fa 'o farenella!'''<ref name=bocri/>
::{{spiegazione|Non fare il pagliaccio, sii serio!<ref>"''Nun fa 'o farenella! |Si nce hai che di', dimme 'a parola chiara!'' Non fare il buffone | Se hai da ridire, parlami chiaro! (Da ''Poesie napoletane'', p. 124.)</ref>}}
*'''Nun haje visto 'o serpe, e chiamme San Paulo.'''<ref>Citato in ''Tradizioni ed usi nella Penisola sorrentina'', p. 109.</ref>
:''Non hai visto il serpente e invochi San Paolo.''
::{{spiegazione|Ti spaventi anzitempo, senza un reale motivo.}}
*'''Nun leggere 'o libro {{sic|'}} quaranta foglie.'''<ref>Citato in ''I proverbi di Napoli'', p. 263.</ref>
:''Non leggere il libro di quaranta pagine.''
::{{spiegazione|Non giocare a carte.<ref>La spiegazione è in ''I Proverbi di Napoli'', p. 263.</ref>}}
*'''Nun me mpicchio e nun me mpacchio.'''<ref>Citato in ''Napoli , punto e basta?'', p. 705.</ref>
:''Non mi impiccio e non mi lascio implicare in faccende complicate.''<ref>La traduzione è in ''Napoli , punto e basta?'', p. 705.</ref>
*'''Nun sai tené tre cicere mmocca.'''<ref>Citato in Antonino Guglielmi, ''Un diavolo nella valigia'', [https://books.google.it/books?id=6h_sAwAAQBAJ&lpg=PA45&dq=&pg=PA45#v=onepage&q&f=false p. 45]</ref>
:''Non sai tenere tre ceci in bocca.''
::{{spiegazione|Non sai tenere un [[segreto]].}}
*'''Nun sapé niénte 'e san Biàse.'''
:''Non sapere niente di [[San Biagio]].''
::{{spiegazione|Fare lo gnorri.<ref name=Am79>Citato in Amato, p. 79.</ref>}}
*'''Nun sfruculià 'a mazzarella 'e San Giuseppe.'''<ref>Citato in Romualdo Marrone ''Guida insolita ai misteri, ai segreti, alle leggende e alle curiosità di Napoli'', Newton Compton Editori, 2015, [https://books.google.it/books?id=XnowCgAAQBAJ&lpg=PT183&dq=Nun%20sfruculi%C3%A0%20'a%20mazzarella%20'e%20San%20Giuseppe.&hl=it&pg=PT183#v=onepage&q=Nun%20sfruculi%C3%A0%20'a%20mazzarella%20'e%20San%20Giuseppe.&f=false] ISBN 978-88-541-8502-9</ref>
:''Non "sfottere" il bastone di San Giuseppe.''<ref>Della statua di San Giuseppe</ref>
::{{spiegazione|Non disturbare chi sta tranquillo per i fatti suoi.}}<ref>L'interpretazione (più dettagliata) è in ''Guida insolita ai misteri, ai segreti, alle leggende e alle curiosità di Napoli.''</ref>
:oppure
::{{spiegazione|Non accaniti con qualcuno che è già indifeso e sul quale la sorte ha già infierito.}}<ref name="peace">{{cfr}} più dettagliatamente [[Paolo Isotta]], ''La virtù dell'elefante: La musica, i libri, gli amici e San Gennaro'', Marsilio, Venezia, 2014, [https://books.google.it/books?id=3J7wDQAAQBAJ&lpg=PT61&dq=o%20carro%20p'a%20scesa.&hl=it&pg=PT62#v=onepage&q=o%20carro%20p'a%20scesa.&f=false] ISBN 978-88-541-9823-4</ref>
*'''Nun tene né cielo 'a vede' né terra 'a cammena'.'''<ref>Citato in Viviani, ''Teatro'', VI, p. 344.</ref>
:''Non ha né cielo da vedere né terra su cui cammminare.''
::{{spiegazione|È povero in canna.}}
*'''Nun tengo capa.'''<ref>Citato in [[Annibale Ruccello]], Teatro, Ubulibri, 2005, [https://books.google.it/books?hl=it&id=6MIeAQAAIAAJ&dq=nun+tengo++capa&focus=searchwithinvolume&q=nane p. 132].</ref>
:''Non ho testa.''
::{{spiegazione|''Nun tene' capa'': non avere testa. Non avere voglia, non avere intenzione. ''Mo nun tengo proprio (o: nisciuna) capa 'e sentì' niente, tengo 'e lappese a quadriglié ca m'abballano pe' capa'': ora non ho assolutamente (o: nessuna) voglia, energia, intenzione di ascoltare nulla, sono tormentato da cento preoccupazioni che mi frullano nella testa.}}
*'''Nzallanuto.'''<ref name=sfengari>Citato in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 268.</ref>
:''Rimbambito, stordito, confuso.''
*'''Nzalannòmmeno.'''<ref name=sfengari/>
:''Zuccone, Spilungone, Sciocco.''<ref>La definizione è in Volpe, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 268.</ref>
*'''Nzeculoro.'''<ref>Citato in ''Il segreto in voce'', Roma, Domenico Antonio Ercole, 1712, [https://books.google.it/books?id=aifsiYIDX58C&dq=nzeculoro&hl=it&pg=PA37#v=onepage&q&f=false p. 37]</ref>
:''Corruzione di: [[w:In omnia saecula saeculorum|In omnia saecula saeculorum]]. All'altro mondo; per le lunghe.''
*'''Nzerrà l'uocchie.''' <ref>Citato in ''Lo Cuorpo de Napole e lo Sebbeto'', 1864, anno V, Sabato 2 Luglio 1864 p. 726.</ref>
:''Chiudere gli occhi.''
::{{Spiegazione|Chiudere gli occhi per non vedere. Prendere sonno. Morire.}}
*'''Nzerrà 'o libro.'''<ref>Citato in [[Eduardo De Filippo|Eduardo de Filippo]], ''Cantata dei giorni dispari'', vol I, Einaudi, Torino, 1995, [https://books.google.it/books?id=AHQIAQAAMAAJ&q=nzerr%C3%A0+%27o+libro&dq=nzerr%C3%A0+%27o+libro&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwjNzaTpk8vmAhURV8AKHbvmDsUQ6AEILzAB p. 575].</ref>
:''Chudere il libro.''
::{{Spiegazione|Chiudere un argomento, mettere da parte, smetterla con le teorie.}}
*'''Nzi a rumme e busse.'''<ref name=rumbus>Citato in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 316.</ref>
::{{Spiegazione|'''Rumme e busse'''<ref name=rumbus/>: "ultimi due segni dell'alfabeto in modi di sigle". ''Nzì a rumme e busse'': "sino alla fine, sino all'estremo."<ref>La spegazione è in D'ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 316.</ref>.}}
*'''Nzicco nzacco.'''<ref name=outof>Citato in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 269.</ref>
:''All'improvviso.''
*'''Nziria.'''<ref name=outof/>
:''Il lamentarsi e piagnucolare continuo, a volte immotivato, dei bambini.''
::{{spiegazione|Nell'uso corrente: capriccio, sfizio, voglia che assale improvvisa ed irresistibile.}}
*'''Nzu nzu.'''<ref name=outof/>
:''Dolcemente, Beatamente, Voluttuosamente.''<ref>La definizione è in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 269.</ref>
*'''Nzurfà'.'''<ref>Citato in ''Modern Etymological Neapolitan-English Vocabulary'', [https://books.google.it/books?id=kUcIRKwCZF4C&lpg=PA514&dq=uocchie%20vacante.&hl=it&pg=PA157#v=onepage&q&f=false p. 157]</ref>
:''Inzolfare. Insufflare.''
::{{spiegazione|Istigare, aizzare.}}
==O==
*''''O ball' 'e ll'urzo.'''<ref>Citato in Francesco Piscopo '''E scugnizze'', Salvatore Romano, Napoli, 1904, [https://wikisource.org/wiki/Page:%27E_scugnizze.djvu/10 wikisource p. 10].</ref>
:''Il ballo dell'orso.''
::{{spiegazione|Un ballo sgraziato, goffo.}}
*''''O Buvero 'o Rito.'''<ref>Citato in Raffaele Viviani, ''Teatro'', IV, p. 554.</ref> o ''''O Buvero.'''<ref>Citato in Agnese Palumbo e Maurizio Ponticello, ''Il giro di Napoli in 501 luoghi, {{small|La città come non l'avete mai vista}}'', Newton Compton, Roma, 2014, [https://books.google.it/books?id=uHItBQAAQBAJ&lpg=PT35&dq=&pg=PT35#v=onepage&q&f=false p. 35]. ISBN 978-88-541-7070-4</ref>
:''Il Borgo San Loreto, o, Il Borgo, per antonomasia.''
*''''O canzo.'''<ref>Citato in Raffaele Pisani, ''I Promessi sposi'', prefazione di Maria Zaniboni, [https://books.google.it/books?id=V_vgAgAAQBAJ&lpg=PT22&dq='o%20canzo&hl=it&pg=PT22#v=onepage&q&f=false]</ref>
:''La possibilità, l'opportunità. Tené o dà a quaccheduno 'o canzo: Avere o dare a qualcuno la possibilità, l'opportunità. Damme 'o canzo! Dammi la possibilità, l'opportunità, dammi modo! (di fare qualcosa).''
*''''O cappotto 'e lignamme.'''<ref name=nose/>
:''Il cappotto di legno.''
::{{spiegazione|La bara.}}
*''''O chiù bunariello tene 'a guallera e 'o scartiello.'''<ref>Citato in ''Cucozze e caracazze'', p. 164.</ref>
:''Chi è messo meglio di tutti ha l'ernia e la gobba.''
::{{spiegazione|Espressione riferita a situazioni nettamente sfavorevoli, molto avverse in cui ci si venga a trovare. Può anche significare: sono uno peggiore dell'altro.}}
*''''O chiacchiarone.'''<ref>Citato in [[Abele De Blasio]], ''Usi e costumi dei camorristi'', prefazione di [[Cesare Lombroso]], illustrazioni di S. De Stefano, Napoli, Luigi Pierro Editore, Napoli, 1897<sup>2</sup>, [https://archive.org/stream/usiecostumideic00blasgoog#page/n189/mode/2up p. 165].</ref>
:''Il chiacchierone.''
::{{spiegazione|Il giornale, nel gergo della malavita antica.}}
*''''O ciuccio 'e {{sic|fechella}}, trentatré chiaje e pure 'a cora fràceta!'''<ref>Citato in Tammaro Mormile, Albatros Edizioni ''Cuore di mamma'', [https://books.google.it/books?id=9IyRDQAAQBAJ&lpg=PT16&dq=&pg=PT16#v=onepage&q&f=false p. 16]. ISBN 9788899906191</ref>
:''L'asino di Fechella, tretntatre piaghe ed anche la coda fradicia!''
::{{spiegazione|''Me pare 'o ciuccio 'e Fechella trentaré chiaje pure 'a cora fraceta!''. Mi sembra / mi sembri l'asino di Fichella, trentatré piaghe ed anche la coda è fradicia!: riferito a chi è o si lamenti di essere continuamente in cattiva salute, colpito senza posa da malattie (e con questa motivazione più immaginaria che reale, eludere l'assolvimento dei propri compiti, facendo in modo che altri se ne debbano fare carico.}}
*''''O Conte Mmerda 'a Puceriale.'''<ref>Citato in ''Proverbi & Modi Di Dire - Campania '', Simonelli, Milano, 2006, [https://books.google.it/books?id=1yVgvr16rX0C&lpg=PA72&dq=O%20conte%20Merda%20'e%20Puceriale&hl=it&pg=PA72#v=onepage&q&f=false p. 72.] ISBN 88-7647-103-0</ref>
::{{spiegazione|Il così sunnominato Conte di Poggioreale è chiunque si dia vanto e vada propalando di discendere da una nobile stirpe mai esistita.}}
*''''O cuorpo 'e Napule.'''<ref>Citato in Patrizia Rotondo Binacchi, ''A Napoli mentre bolle la pentola'', p. 63.</ref>
:''Il corpo di Napoli.''
::{{spiegazione|La [[w:|statua del dio Nilo]] posta nel [[w:largo Corpo di Napoli|Largo Corpo di Napoli]].}}
*''''O doje allattante.'''<ref>Citato in Giancarlo Signore, ''Storia delle abitudini alimentari'', ''{{small|Dalla preistoria al fast food}}'', Tecniche Nuove, Milano, 2010, [https://books.google.it/books?id=acv0VaSJ4fIC&lpg=PP1&dq=Giancarlo%20Signore&hl=it&pg=PA198#v=onepage&q&f=false p. 198]. ISBN 978-88-481-7428-2</ref>
:''Il due allattante.''
::{{spiegazione|Espressione con cui veniva chiamato un piatto di pasta con cacio e pepe venduto al prezzo di due soldi.}}
*'''{{'}}O fatto d{{'}}{{'}}e quatto surde.'''<ref>Citato in Raffaele Bracale, ''Comme se penza a Nnapule'', p. 283.</ref>
:''Il racconto dei quattro sordi.''
::{{spiegazione|Quattro sordi viaggiano nello stesso treno. Il primo chiede: ''Scusate, simmo arrivate a {{sic|nNapule}}?'' (Scusate, siamo arrivati a Napoli?) Replica il secondo: ''Nonzignore, cca è {{sic|nNapule}}!'' (Nossignore, qua è Napoli!)}} Interviene il terzo: ''I' me penzavo ca stevamo a {{sic|nNapule}}'' (Io credevo che fossimo a Napoli) Il quarto conclude: ''Maje pe ccumanno, quanno stammo a nNapule, m'avvisate?'' (Mai per comando (per cortesia), quando saremo a Napoli, mi avvertite?) Si dice '''o fatto d''e quatto surde'' a commento di una situazione in cui la reciproca incomprensione, l'incomunicabilità sono totali. ''E chist'è 'o fatto d''e quatto surde'' (E questo è il racconto dei quattro sordi): qui non c'è assolutamente modo di capirsi.)
*''''O figlio d' 'a Madonna.'''<ref>Citato in Viviani, ''Teatro'', IV, p. 339-340.</ref>
:''Il trovatello.''<ref>Traduzione in ''Teatro'', IV, p. 340.</ref>
*''''O fungio d' 'a recchia.'''<ref>Citato e spiegato in ''Del parlar napoletano'', p. 28.</ref>
:''Il fungo dell'[[orecchio]].''
::{{spiegazione|Il padiglione auricolare.}}
*''''O frùvulo pazzo.'''<ref name=cross/>
:''La folgore, il fulmine, il lampo, il razzo pazzo.''
::{{spiegazione|Particolare fuoco d'artificio che, una volta acceso, saltellava in modo disordinato creando scompiglio ed il fuggi fuggi dei presenti. "Razzo, detto anche Topo. − ''Fruvolo pazzo'', Razzo matto, Topo matto. − '''Essere nu fruvolo''' dicesi di fanciullo che non sta mai fermo, Essere un frugolo ed anche essere un fuoco lavorato."<ref>Con questa definizione in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 173.</ref>}}
*''''O gallo 'ncoppa 'a munnezza.'''<ref>Citato in Mario Caccavale, ''Vite doppie'', Mondadori, [https://books.google.it/books?id=uNPMR6YmWfEC&lpg=PT69&dq=gallo%20munnezza&hl=it&pg=PT69#v=onepage&q=gallo%20munnezza&f=false]</ref>
:''Il gallo su un mucchio di (sulla) spazzatura.''
::{{spiegazione|''Fa 'o gallo 'ncoppa 'a munnezza'': fare il gallo, cantare a squarciagola un sonoro e sostenuto chicchirichì, troneggiando sulla spazzatura: lo fa chi "canta" a voce spiegata dall'alto di un mucchio di "spazzatura" – sola altezza e contesto che gli competano; ossia chi si gloria, tronfio – null'altro potendo – di infimi successi, ottenuti primeggiando su persone ancor più incapaci o deboli o in situazioni e contesti squallidi, miserevoli; più in generale chi si gloria senza averne alcun titolo.}}
*''''O guappo 'e cartone.'''<ref>Citato in Alberto Liguoro, ''Il vecchio teatro'', Alfredo Guida Editore, Napoli, 2001, [https://books.google.it/books?id=N0O5SRP64rYC&lpg=PA24&dq=guappo%20'e%20cartone&hl=it&pg=PA24#v=onepage&q&f=false p. 24] ISBN 88-7188-479-5</ref>
:''Il guappo di cartone.''
::{{spiegazione|Una [[w:Tigre di carta|tigre di carta]].}}
*''''O maccaturo 'e culore.'''<ref name=mouchoir>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 55.</ref>
:''Il fazzoletto di colore''
::{{spiegazione|Una fazzoletto colorato di formato grande che si usava per avvolgervi di tutto: dai prodotti agricoli ai generi acquistati nei negozi o i piatti che contenevano il cibo dei braccianti. C'era anche chi lo usava come fazzoletto da tasca al posto del piccolo fazzoletto bianco.}}
*''''O masto 'e festa.'''<ref>Citato in Giuseppina Scognamiglio, ''Sullo scrittoio di Partenope, {{small|studi teatrali da Mastriani a Viviani}}'', Edizioni scientifiche italiane, 2006, [https://books.google.it/books?id=E48fAQAAIAAJ&q=%27o+masto+%27e+festa&dq=%27o+masto+%27e+festa&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwj0u9yJwr7kAhVQKVAKHSz5C0AQ6AEIXTAJ p. 172].</ref>
:''Il maestro di festa.''
::{{spiegazione|Il Capo. Chi comanda.}}
*''''O mbruoglio int'o lenzulo.'''<ref>Citato in [[Erri De Luca]], ''Montedidio'', Feltrinelli, [https://books.google.it/books?id=zkaSgd4nGQsC&lpg=PA122&dq='o%20mbruoglio%20int'o%20lenzulo&hl=it&pg=PA122#v=onepage&q&f=false p. 122].</ref>
:''L'"imbroglio", cioè la trama, la storia nel lenzuolo.''
::{{spiegazione|Il cinematografo, detto così in passato<ref>La locuzione è ancora in uso in alcune città della Campania.</ref> perché il film era proiettato in piazza su un lenzuolo.}}
*''''O miraculo 'e Suor Agnese: era monaca e pure pisciava!'''<ref>Citato in Altamura e Giuliani, ''Proverbi napoletani'', p. 322.</ref>
:''Il miracolo di Suor Agnese: era monaca e pure mingeva!''
::{{spiegazione|E allora? Cosa ci sarebbe poi di così straordinario? È la cosa più normale del mondo!}}
*''''O munaciello.'''<ref name=meridiana/>
::{{spiegazione|Sorta di folletto benefico dotato di ampi poteri magici, protettore della casa che lo ha accolto con i dovuti riguardi. Nel caso opposto, presa in antipatia la famiglia irriguardosa, manifesta una seconda natura malefica e si vendica creando ogni specie di guai.}}
*''''O nguacchia carte.'''<ref name=stain>Citato in ''Poesie napoletane'', p. 385.</ref>
:''L'imbratta carte.''
::{{spiegazione|In senso spregiativo: impiegato addetto al trattamento ed alla creazione di scartoffie.}}
*'''‘O ‘nsist’.'''<ref>Citato in Alberto Liguoro, ''Il vecchio teatro'', Lettere Italiane n. 38 – giugno 2002,
Alfredo Guida Editore, Napoli, [https://books.google.it/books?id=N0O5SRP64rYC&lpg=PP1&dq=Alberto%20Liguoro&hl=it&pg=PA24#v=onepage&q&f=false p.24]</ref>
::{{spiegazione|Il tipo che "insiste", lo spavaldo, il prepotente.}}
*'''‘O palazzo è auto e ‘a signora è sorda.'''<ref>Citato in P. Mintz, ''Il custode degli arcani'', p. 294.</ref>
:''Il palazzo è alto e la signora è sorda.''
::{{spiegazione|Riferito a chi non sente o fa finta di non sentire}}
*''''O pastore d' 'a meraviglia.'''<ref name=poimèn/>
:''Il pastore della meraviglia.''
::{{spiegazione|Figura del presepe effigiata con un'espressione di estatico stupore di fronte ai prodigi che accompagnano la nascita di Gesù.}}
*''''O pate d<nowiki>'</nowiki>'e criature.'''<ref name="K">Citato in Marcello D'Orta, ''Cuore di Napoli'', Rogiosi Editore, [https://books.google.it/books?id=UORcCwAAQBAJ&lpg=PT34&dq='o%20pate%20d'e%20criature&hl=it&pg=PT34#v=onepage&q&f=false]</ref>
:''Il padre dei bambini.''
::{{spiegazione|Il pene.}}
*''''O pato-pato.'''<ref>Citato in Raffaele Viviani, ''Teatro'', II, Guida, Napoli, 1988, [https://books.google.it/books?id=PondV7J2r9UC&lpg=PA95&dq='o%20pato%20pato&hl=it&pg=PA95#v=onepage&q&f=false p. 95]</ref>
::{{spiegazione|Una grande quantità. Ad esempio: '''O pato-pato 'e ll'acqua'': una pioggia diluviale.}}
*''''O piglia e porta.'''<ref>Citato in [[Ferdinando Russo]], ''La Camorra'', Prismi, Edizioni de Il Mattino, Edi.Me.-Il Mattino, 1996, p. 14.</ref>
:''Il prende e porta.''
::{{spiegazione|Persona sulla cui discrezione non si può fare affidamento, perché riferisce (porta) tutto quello che ascolta (prende).}}
*''''O pirito cchiù gruosso d'o culo.'''<ref>Citato in Citato in Alessio Arena, Luigi Romolo Carrino, Massimiliano Palmese e Massimiliano Virgilio, ''Quattro mamme scelte a caso: {{small|omaggio ad Annibale Ruccello}}'', Caracò, Napoli, 2011, [https://books.google.it/books?id=EGFZAwAAQBAJ&newbks=1&newbks_redir=0&lpg=PT41&dq=&pg=PT41#v=onepage&q&f=false p. 14]. ISBN 978-88-97567-03-5</ref>
:''Il [[peto]] più grande del sedere.''
::{{spiegazione|Un'azione, un'iniziativa, un progetto non commisurati alle proprie capacità, oltre le proprie possibilità, fuori portata e destinati quindi a fallire. Il passo più lungo della gamba. ''Nun fa' 'o pirito cchiù gruosso d' 'o culo'': non fare il peto più grande del sedere, non perseguire obiettivi irraggiungibili, non fare il passo più lungo della gamba. }}
*''''O priore 'e San Martino.'''<ref>Citato in [[Vittorio Gleijeses]], ''Feste, Farina e Forca'', prefazione (all'edizione del 1976) di [[Michele Prisco]], Società Editrice Napoletana, Napoli, 1977<sup>3</sup> riveduta e aggiornata, p. 176.</ref>
:''Il priore di San Martino.''
::{{spiegazione|Un marito tradito dalla propria moglie.<ref>In ''Feste, Farina e Forca'', p. 176, Gleijeses riferisce l'interpretazione di un autore, il Maes: nell'epoca in cui visse S. Martino, la chiesa comandava durante i digiuni l'astensione dal consumo di carne e l'assoluta castità. Era questa l'occasione, per alcune mogli più vivaci, più focose, dalla sensualità molto esuberante, insofferenti di simili divieti, di cercare in altri uomini compensazioni alternative alla scrupolosa osservanza del divieto da parte dei mariti. L'uomo notoriamente... "disonorato", circondato da un'allegra brigata di amici, in un'atmosfera goliardica, fra libagioni di vino nuovo accompagnate da torrone, veniva pian piano accompagnato a sua insaputa verso la Certosa di San Martino ed una volta introdottovi, complice il guardiano, veniva chiusa la porta e gli si gridava: «Rimane 'a ffa 'o priore!» ''Resta a fare il priore!''. '''È 'a festa d'o priore San Martino''' è l'espressione impiegata per dire: è la festa dei... "traditi". {{cfr}}, inoltre, Gleijeses, ''Napoli dentro e ... fuori'', p. 319.</ref>}}
*''''O puorco dint 'e mele.'''<ref>Citato con traduzione in Giuliana Mazzotti, ''Verso una educazione interlinguistica e transculturale'', Marzorati, Milano, 1984, [https://books.google.it/books?id=CcgMAQAAMAAJ&q=O+puorco+dint+e+mele&dq=O+puorco+dint+e+mele&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwj4pcHAvbXjAhVHfZoKHRhTBlwQ6AEILTAB p. 253].</ref>
:''Il maiale nel mucchio di mele.''
::{{spiegazione|Una persona che se la passa benissimo, che è in un ventre di vacca.}}
*''''O purpo se coce cu ll'acqua soia.'''<ref>Citato in Pennino, p. 303.</ref>
:''Il [[polipo]] si cuoce nella sua stessa acqua.''
::{{spiegazione|Dicesi di persona testarda, che finisce per rovinarsi da solo.}}
*''''O puparuolo schiafféia 'o putecaro.'''<ref>Citato in Altamura e Giuliani, ''Proverbi napoletani'', p. 173.</ref>
:''Il peperone prende a schiaffi il bottegaio.''
::{{spiegazione|Un subalterno rimprovera il proprio superiore. Un beneficato arreca danno al benefattore.}}
*''''O quàrto spàrte.'''
:''Il quarto spariglia.''
::{{spiegazione|Dopo tre [[figli]] dello stesso sesso, il quarto è dell'altro sesso.<ref name=Am17/>}}
*''''O riàvole ‘e Mergellina.'''<ref>[[Vittorio Del Tufo]], ''TRENTAREMI, {{small|Storie di Napoli magica}}'', Rogiosi, Napoli, [[https://books.google.it/books?id=U4zGCwAAQBAJ&lpg=PA1&dq=Vittorio%20Del%20Tufo&hl=it&pg=PA101#v=onepage&q&f=false p. 101]].</ref>
:''Il diavolo di Mergellina.''
::{{spiegazione|Una donna di rara, incredibile bellezza.<ref>Il riferimento è al dipinto, custodito nella chiesa di Santa Maria del Parto a Mergellina, opera di Leonardo Grazia dello ''il Pistoia'': nella tela il diavolo, trafitto da San Michele Arcangelo, è raffigurato nelle fattezze di una donna seducente. Per la storia del dipinto e per un approfondimento sull'origine dell'espressione {{cfr}} più dettagliatamente ''TRENTAREMI, {{small|Storie di Napoli magica}}'', p. 101 e [[Gennaro Aspreno Galante]] , ''Guida sacra della città di Napoli'', Stamperia del Fibreno, Napoli, 1872, [https://books.google.it/books?id=APk3ZyDc1b8C&dq=Gennaro%20Aspreno%20Galante&hl=it&pg=PA393#v=onepage&q&f=false p. 393].</ref>'''Si bella e ‘nfame comme 'o riàvule ‘e Mergellina.'''<ref>Citato in ''TRENTAREMI, {{small|Storie di Napoli magica}}'', p. 101.</ref> Sei bella e malvagia come il diavolo di Mergellina.<ref>"Fatto sta, che nel quadro del [[Leonardo da Pistoia|Pistoia]] quel bel volto di giovane donna, dai biondi capelli e dai dolci occhi, appare calmo, quasi sorridente, ed ella piega le braccia e le mani in molle atto voluttuoso, e par che non si accorga nemmeno della lancia che l'angelo le ha infitta sul dorso serpentino, sia che non la prenda molto sul tragico, sia che non voglia, pur nel languire morendo, scomporre la propria attraente vaghezza. E il dipinto destinato a colpire le fantasie per la terribilità del castigo inflitto a colei che tentò scrollare una salda virtù, le sedusse invece con quell'immagine; e nel linguaggio del popolino dei contorni rimase come paragone di elogio: «Bella come il diavolo di Mergellina»" ([[Benedetto Croce]])</ref>}}
*''''O riesto 'e niente.'''<ref>Citato in Raffaele Viviani, ''Poesie: {{small|opera completa}}'', a cura di Antonia Lezza, Alfredo Guida Editore, Napoli, 2010, [https://books.google.it/books?id=WoVk3S-AR88C&newbks=1&newbks_redir=0&lpg=PA240&dq=&pg=PA240#v=onepage&q&f=false p. 240]. ISBN 978-88-6042-710-6</ref>
:''Il resto di niente.''
::{{spiegazione|Niente di niente. Assolutamente niente.}}
*''''O schiattamuorto.'''<ref>Citato in Ledgeway, [https://books.google.it/books?id=jsHJnzvJHxAC&lpg=PP1&dq=adam%20Ledgeway&hl=it&pg=PA273#v=onepage&q=schiattamuorto&f=false p. 273.]</ref>
:''Il becchino.''
*''''O scemo 'e Miano.'''<ref>Citato in Antonino Guglielmi, ''Lo spirito guida'', [https://books.google.it/books?id=6KHeAwAAQBAJ&lpg=PA70&dq=&pg=PA70#v=onepage&q&f=false p. 70] ISBN 978-1-291-01389-4</ref>
:''Lo scemo di Miano.''
::{{Spiegazione|Si dice di una persona completamente stupida, stupida da ricovero (Miano era sede dell'ospedale psichiatrico del Frullone).}}
*''''O senzapiere.'''<ref name=holycross/>
:''Il senza piedi.''
::{{Spiegazione|Il [[sonno]].}}
*''''O Signore sta 'n cielo!'''<ref>Citato in [[Raffaele Viviani]], ''Teatro'' Vol. V|, [https://books.google.it/books?id=hpvvJLglMvkC&pg=PA590&dq=%&sa=X&ved=0ahUKEwiZkpXE2s7mAhVCsKQKHcYyCuwQ6AEIKDAA#v=onepage&q&f=false p. 590].</ref>
:''Il [[Dio|Signore]] sta in cielo!''
::{{Spiegazione|Si risponde, così, talvolta, con [[w:Understatement|understatement]] fra il serio e lo scherzoso, non senza una punta d'ironia – ma a volte anche per un autentico sentimento di rispetto verso Dio – se si pensa che qualcuno si sia rivolto a noi con troppa enfasi con l'appellativo di Signore.}}
*''''O [[strummolo|strùmmolo]] a tiritèppete.'''<ref>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 13.</ref>
::{{spiegazione|È "a tiritèppete" uno strummolo difettoso.}}
*''''O tale e quale.'''<ref name=nose/>
:''Il tale e quale.''
::{{spiegazione|Lo specchio.}}
*'''O {{sic|T}}otaro int'a chitarra.'''<ref>citato in Jordan Lancaster, ''In the Shadow of Vesuvius, A Cultural History of Naples'', I. B. Tauris, Londra, New York, 2005, [https://books.google.it/books?id=3d4BAwAAQBAJ&lpg=PA251&dq=totaro%20chitarra&hl=it&pg=PA251#v=onepage&q&f=false p. 251]</ref>
:''Il totano nella chitarra''
::{{spiegazione|L'unirsi di un uomo e una donna.}}
*''''O tram a muro.'''<ref name=nose/>
:''Il tram a muro.''
::{{spiegazione|L'ascensore.}}
*''''O tre Galibbarde.'''<ref>Citato in ''I Proverbi di Napoli'', p. 298.</ref>
:''Il tre [[Giuseppe Garibaldi|Garibaldi]].''
::{{spiegazione|Piatto di vermicelli conditi con pomodoro e pecorino che si acquistava dal «maccaronaro» al costo di tre soldi coniati con l'effigie di Garibaldi.}}
*''''O triato 'e donna Peppa.'''<ref>Citato in Francesco D'Ascoli, ''Letteratura dialettale napoletana'', Gallina, Napoli, 1996, [https://books.google.it/books?newbks=1&newbks_redir=0&hl=it&id=YyFdAAAAMAAJ&dq=O+triato+%27e+donna+Peppa&focus=searchwithinvolume&q=Peppa p. 224]. </ref>
:''Il teatro di donna Peppa.''
::{{spiegazione| Donna Peppa era Giuseppina Errico<ref>Maria Giuseppa Errico (Napoli, 1792 – Napoli, 1867).</ref>, moglie di Salvatore Petito e madre di Antonio Petito, entrambi celebri interpreti di Pulcinella. Nel teatro da lei gestito il pubblico – composto in massima parte di "lazzaroni" – assisteva agli spettacoli partecipando molto, troppo appassionatamente, interferendo dalla platea nell'azione rappresentata con la più illimitata e chiassosa esuberanza di voci, schiamazzi, incitamenti, commenti, gesti scomposti e abbandonandosi ad altre simili intemperanze. La locuzione è riferita a luoghi o situazioni in cui dominino incontrastati confusione, disordine, scompiglio, sfrenatezza e ridicolo.}}
*''''O tuppe-tuppe.'''<ref>Citato e spiegato in ''Del parlar napoletano'', p. 29.</ref>
:''Il toc-toc.''
::{{spiegazione|La tachicardia.}}
*'''‘O vvàco a piglià Âgnàno.'''<ref>Citato in Sergio Zazzera, ''Dizionario napoletano'', p. 28.</ref>
:''Lo vado a prendere ad Agnano''
::{{spiegazione|Ma dove mai potrei riuscire a trovare, ottenere, procurarmi questa cosa?}}
*''''O vellùto è deventàto ràso.'''<ref name=toscodueseisette/>
:''Il [[velluto]] è diventato [[raso]]''.
::{{spiegazione|Detto di chi ha la sifilide, per la perdita di capelli e barba.}}
*''''O Zi' nisciuno.'''<ref>Citato in Nino Del Duca, ''Io stongo 'e casa 'America. Riflessioni'', prefazione di [[Furio Colombo]], introduzione di [[Antonio Ghirelli]], Guida, Napoli, 2005, [https://books.google.it/books?id=8npveIawS-8C&lpg=PA123&dq=zi'%20nisciuno.&hl=it&pg=PA123#v=onepage&q=zi'%20nisciuno.&f=false p. 123]</ref>
:''Il Signor nessuno, ovvero una perfetta nullità.''
*'''Ogna de<ref name=epsilon/>janara.'''<ref>Citato e spiegato in ''Vocabolario napoletano lessigrafico e storico'', p. 153.</ref>
:'' ''Ogna 'e janara'': unghia di strega.''
::{{spiegazione|[[w:Sempervivum tectorum|Sempervivum tectorum]].}}
*'''Ogne ‘e ‘mpiso ‘e sotto ‘e bastimiente.'''<ref name=patibolo>Citato in Ottavio Soppelsa, ''Dizionario zoologico napoletano'', D'Auria Editore, Napoli, 2016; in Stella Cervasio ''Purpo e cumeta, i nomi in napoletano di 3600 animali'', ''la Repubblica.it'' Napoli del 5. 12. 2016.</ref>
:''Unghie di impiccati sotto le navi.''
::{{spiegazione|Cirripede biancastro che si attacca sotto le navi del colore latteo dell ’"unghia d’impiccato".<ref>La spiegazione è in ''la Repubblica.it'' Napoli del 5. 12. 2006.</ref>}}
*'''Ojni<nowiki>'</nowiki>'''<ref>Ni' è l'abbreviazione di ninno: bimbo.</ref><ref>In ''Viviani'', III, p. 248.</ref>
:''[[Ragazzo]] mio.''<ref>Traduzione in ''Viviani'', III, p. 248.</ref>
:oppure
:''Ehi, tu (rivolgendosi ad un uomo).''
*'''Ommo de<ref name=epsilon/>ciappa.'''<ref name=allocco/>
:''Uomo di fibbia (fermaglio, borchia).''
::{{spiegazione|''Ommo 'e ciappa'', uomo di vaglia, di senno, di distinzione.<ref>La spiegazione è in ''Vocabolario napolitano-italiano tascabile'', p. 72.</ref>}}
*'''Ommo 'e sfaccìmma'' o '''Ommo pusetìvo.'''<ref>Citato in Sergio Zazzera, ''Dizionario napoletano'', p. 236.</ref>
:''Letteralmente: Uomo di sperma o Uomo positivo''
::{{spiegazione|Uomo positivo è da intendersi in senso antifrastico, le due locuzioni significano: uomo da nulla.}}
*'''On Titta e 'o cane.'''<ref>Citato in Maria Emilia Nardo, ''Raffaele Viviani: Dalla Vita alle Scene L’Altra Autobiografia (1888-1947)'', a cura di Maria Emilia Nardo, Rogiosi, 2017, [https://books.google.it/books?id=7v6ZCwAAQBAJ&lpg=PP1&dq=emilia%20nardo&hl=it&pg=PT71#v=onepage&q&f=false p. 71.]</ref>
:''Don Titta e il [[cane]]''
::{{spiegazione|Due persone inseparabili.}}
*'''Onna Pereta fore o balcone.'''<ref>Citato in ''In the Shadow of Vesuvius'', p. 250.</ref>
:''Donna<ref>Femminile di Don (Dominus, Signore), appellativo onorifico con cui ci si rivolge in modo riguardoso a persone che godono di grande prestigio.</ref> Peto sul balcone (fuori al balcone).''
::{{spiegazione|Locuzione che descrive una donna sciatta, volgare, sguaita, sfacciata che per di più non fa mistero alcuno delle sue poco invidiabili doti, ostentandole anzi apertamente.}}
*'''Orecchione.'''<ref name=splinter/>
::{{spiegazione|Telefono, nel gergo della malavita antica.}}
==P==
*'''P' 'a fraveca 'e ll'appetito.'''<ref name=hambriento/>
:''Per la fabbrica dell'appetito.''
::{{spiegazione|Per procurarsi di che vivere. Per il cibo.}}
*'''Pacche 'e frutte.'''<ref name=locagua/>
:''Spicchi, pezzi di frutta.''
::{{spiegazione|Susine o albicocche spaccate e fatte essiccare d'estate al sole, venivano conservate per la stagione invernale.}}
*''''{{NDR|'O}} Paglietiello.'''<ref name=cicero>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 274.</ref>
::{{spiegazione|Il giovane [[avvocato]]. In senso dispregiativo: l'avvocatucolo.}}
*''''{{NDR|'O}} Paglietta.'''<ref name=cicero/>
:''Il [[w:|paglietta]]. L'avvocato.''
*'''Palazzo a spuntatore.'''<ref>Citato in Volpe, ''Vocabolario napolitano-italiano tascabile'', p. 225.</ref>
:''Palazzo a due uscite.''
*'''{{NDR|'E}} palummelle nnante all'uocchie.'''<ref>Citato in ''Lo Trovatore'', 1866, [https://books.google.it/books?id=l2YLpbAOTIUC&dq=palummelle%20nnante%20all'uocchie&hl=it&pg=PT91#v=onepage&q=palummelle%20nnante%20all'uocchie&f=false]</ref>
:''Le "farfalline" davanti agli occhi.''
::{{spiegazione|Vedere '''e palummelle nnante all'uochie'': percepire nel campo visivo punti luminosi a scintillio intermittente. In medicina è uno dei sintomi dello [[w:scotoma|scotoma]].}}
*'''''Panza 'a sotto e pertusillo a 'ncoppa.'''''<ref name=sunbelly/>
:''Pancia da sotto e forellino sopra.''
::{{spiegazione|Posizione, insieme a ''tené 'a panza a 'o sole'' (tenere la pancia al sole), paragonata da [[Giovanni Artieri|Artieri]] ad una sorta di antico yoga napoletano cui si ricorreva per sopportare i morsi della fame.<ref name=bellysun/>}}
*'''Papurchio.'''<ref>Citato in ''No Sansone a posticcio co Pulecenella mbrogliato fra forza e senza forza'', p. 36.</ref>
::{{spiegazione|Stupido.}}
*'''{{NDR|'O}} Paputo.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 278.</ref>
::{{spiegazione|Essere fantastico con cui in passato si metteva paura ai bambini.}}
*'''Parapatta e pace.'''<ref>Citato in Generoso Picone, ''I napoletani'', Laterza, 2005 [https://books.google.it/books?id=2GqODAAAQBAJ&lpg=PT72&dq=parapatta%20e%20pace&hl=it&pg=PT72#v=onepage&q=parapatta%20e%20pace&f=false] ISBN 9788858118610</ref>
:''Pari e pace''
::{{spiegazione|Siamo a posto, siamo pari. Più nulla da dare o da avere.}}
*'''{{NDR|'O}} Paraustiello.'''<ref>Citato in ''I pediculi'' di Gennaro Aspreno Rocco, in G. Giacco, ''Cultura classica e mondo subalterno ne I pediculi di Gennaro Aspreno Rocco'', [https://books.google.it/books?id=PYBHmCL1kkEC&lpg=PT58&dq=paraustiello&hl=it&pg=PT58#v=onepage&q&f=false, Atto II, Scena I]</ref>
::{{spiegazione|Giustificazione, scusa, argomentazione contorta, artificiosa. Ragionamento tortuoso, molto complicato, arzigogolato, ragionamento contorto e sconclusionato. Es.: ''Me ne staje cuntanno tutte paraustielli. Mi stai raccontando, spacciando solo un mare di false, abborracciate, arruffate, inconsistenti chiacchiere. Ma a chi 'i vuo' cuntà 'sti paraustielli? Ma a chi le vuoi raccontare tutte queste chiacchiere, queste fole?''; oppure: cerimoniosità eccessiva, stucchevole.}}
*'''Pare' 'a gatta d' 'a sié Mari': 'nu poco chiagne e 'nu poco rire quanno sta moscia rire, e quann'è cuntenta chiagne!'''<ref name=smicry>Citato, nella formulazione riportata dallo studioso Raffaele Bracale, in ''Cucozze e caracazze'', p. 31.</ref>
:''Sembrare il gatto della signora Maria: un po' piange e un po' ride, quando è giù di morale ride e quando è contenta piange!''
::{{spiegazione|Tale sembra una persona che risponda con reazioni emotive incoerenti, paradossali ad eventi che per loro natura dovrebbero suscitare stati d'animo diametralmente opposti. Sono possibili anche formulazioni più brevi, come ad esempio: '''A gatta 'e zia Maria 'nu poco chiagne e 'nu poco rire.'''<ref name=crysmi>Citato in ''Cucozze e caracazze'', p. 31.</ref> ''Il gatto di zia Maria, un po' piange e un po' ride''. oppure: '''A gatta 'e zia Maria, primma chiagne e doppo rire.'''<ref name=crysmi/> ''Il gatto di zia Maria, prima piange e dopo ride'', entrambe riferite a persona volubile o di umore mutevole.<ref>{{cfr}} più estesamente ''Cucozze e caracazze'', pp- 30-31.</ref>}}
*'''Paré 'a sporta d' 'o tarallaro.'''<ref>Citato in Erwin e Fedele, ''Dictionary: English-Neapolitan; Neapolitan-English'', p. 340.</ref>
:''Sembrare il cesto del venditore di taralli.''
::{{spiegazione|Essere sballottati senza misura, senza riguardo, di qua e di là per soddisfare le necessità altrui, come un cesto di venditore ambulante di taralli. ''Me pare 'a sporta d' 'o tarallaro.'' Mi sembra di essere il cesto di un venditore di taralli: un po' di grazia, grazie!}}
*'''Pare ca s' 'o zùcano 'e scarrafune.'''<ref name=nose/>
:''Sembra che se lo succhino (di notte) gli scarafaggi.''
::{{spiegazione|È deperito, debilitato.}}
*'''Pare na pupata.'''<ref>Citato in [[Armando Curcio]], ''Il teatro di Armando Curcio'', Armando Curcio Editore, 1977, [https://books.google.it/books?id=AmDyAAAAMAAJ&q=pare+na+pupata&dq=pare+na+pupata&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwjK1fXNsIzkAhW06KYKHWtSACwQ6AEINzAD p. 70].</ref>
:''Sembra una bambola.''
::{{spiegazione|È bellissima.}}
*'''Parente a chiochiaro.'''<ref>Citato in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 123.</ref>
::{{spiegazione|Dire a chi vanta origini nobili che è Parente a Chiochiaro<ref>Cioè ad un peperone rosso e per traslato ad un uomo rozzo e stupido. {{Cfr}} Sergio Zazzera, ''Dizionario napoletano'', p. 99. Secondo il De Ritis, invece, chiochiaro deriva da ''chiochia'' scarpa grossolana da pastore. {{cfr}} De Ritis, ''Vocabolario napoletano lessigrafico e storico'', p. 329.</ref>, cioè ad una persona rozza e stupida, ad un tanghero, equivale a confermargli in modo derisorio che è con certezza assoluta persona di alto lignaggio, di antichi illustri e nobili natali.}}
*'''Parla' a schiovere.'''<ref>Citato in ''I Proverbi di Napoli'', p. 431.</ref> o '''Parlà a schiòvere.'''<ref>Citato in ''Poesie napoletane'', p. 214.</ref>
:''[[Parlare]] a spiovere.''
::{{spiegazione|Parlare dicendo cose insensate, sconnesse, tanto per parlare; parlare a vanvera.}}
*'''Parla comme t'ha fatto mammeta!'''<ref>Citato in ''Del parlar napoletano'', p. 13.</ref>
:''Parla come ti ha fatto tua mamma!''
::{{spiegazione|Parla semplice, schietto, con naturalezza.}}
*'''Parlà' cu 'a purpètta 'mmócca.'''<ref>Citato, con spiegazione, in Sergio Zazzera, ''Dizionario napoletano'', p. 275.</ref>
:''Parlare con la polpetta in bocca.''
::{{spiegazione|Parlar bleso.}}
*'''Parlà mazzecato.'''<ref>Citato in ''La fidanzata del parrucchiere'', Tipografia Comunale, Napoli, [https://books.google.it/books?id=mkZzAg4o31oC&dq=parl%C3%A0%20mazzecato&hl=it&pg=PA11#v=onepage&q&f=false p. 11.]</ref>
::{{spiegazione|Parlare trattenendosi – per paura, calcolo, superficialità – dal dire tutto, parlare in modo reticente, passando sotto silenzio cose importanti.}}
*'''Parlà nfiura.'''<ref>Citato in ''Lo Cuorpo de Napole e lo Sebbeto'', 1862, anno III, 30 gennaio 1862, p. 119.</ref>
:''Parlare in figura.''
::{{spiegazione|Parlare non esplicitamente, ma in modo figurato, allusivo, metaforico, cauto.}}
*'''Parla quanno piscia 'a gallina.'''<ref>Citato in ''A Napoli mentre bolle la pentola'', [https://books.google.it/books?id=SAMMNZ0rPTEC&lpg=PP1&dq=A%20Napoli%20mentre%20bolle%20la%20pentola&hl=it&pg=PA111#v=onepage&q&f=false][https://books.google.it/books?id=SAMMNZ0rPTEC&lpg=PA109&dq=QUANNO%20PISCIA%20'A%20GALLINA!&hl=it&pg=PA109#v=onepage&q&f=false p. 109.] </ref>
:''Parla quando orina la gallina''<ref>Pendendo a modello la gallina che non orina mai (idea però del tutto priva di fondamento)). </ref>.'' ''
::{{spiegazione|Ordine di tacere impartito perentoriamente a persona presuntuosa, arrogante, saccente.}}
*'''Parla' sciò-sciommo.'''<ref>Citato in ''I Proverbi di Napoli'', p. 306.</ref>
:''Parlare sciò-sciommo.''
::{{spiegazione|Parlare con accento straniero, con grande raffinatezza.}}
*'''Pasca Rosata.'''<ref name=losdos/>
::{{spiegazione|Pasqua delle Rose. Pentecoste. Era consuetudine lavarsi il viso e le mani, appena desti, in una bacinella in cui si versavano acqua e petali di rose.<ref>{{cfr}} ''C'era una volta Napoli'', p. 103.</ref> }}
*'''Pascàle passaguàje.'''<ref>Citato in Sergio Zazzera, ''Dizionario napoletano'', p. 247.</ref>
:''Pasquale Passaguai.''
::{{spiegazione|Individuo scalognato.}}<ref>La spegazione è in ''Dizionario napoletano'', p. 247.</ref>}}
*'''Passa 'a vacca.'''<ref>Citato, tradotto e spiegato in Raffaele Viviani, ''Poesie, {{small|opera completa}}'', a cura di Antonia Lezza, Guida, 2010, [https://books.google.it/books?id=WoVk3S-AR88C&lpg=PA277&dq=passa%20'a%20vacca&hl=it&pg=PA277#v=onepage&q&f=false p.227]</ref><ref>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 78.</ref>
:''Passa la vacca magra.''
::{{spiegazione|C'è miseria. Deformazione dell'espressione ''passat vacuus'', passa vuoto, pronunciata dal doganiere con riferimento al carro agricolo che attraversava la dogana senza pagare gabella perché vuoto. La moderna glottologia ha tuttavia confutato questa ipotesi etimologica, riconducendo l'espressione alle vacche magre della [[Bibbia]].<ref>{{cfr}} ''C'era una volta Napoli'', p. 78.</ref>}}
*'''Passà chello d' 'e cane.'''<ref>Citato in Antonio Venci, ''La Canzone Napolitana'', Alfredo Guida Editore, Napoli, 1955, [https://books.google.it/books?id=XDWwVSrgGO0C&lpg=PA142&dq=chella%20%20d'e%20cane&hl=it&pg=PA142#v=onepage&q&f=false p. 142.]</ref>
:''Passare quello dei cani.''
::{{spiegazione|Sopportare sofferenze, guai incredibili, inenarrabili.}}
*'''Passasse l'angelo e dicesse ammenne.'''<ref>Citato in ''Usi e costumi di Napoli e contorni descritti e dipinti'', opera diretta da [Francesco de Bourcard], vol I, Napoli, Stabilimento tipografico di Gaetano Nobile, Napoli, 1853, [https://books.google.it/books?id=JuUnAAAAYAAJ&dq=passasse%20l'angelo%20e%20dicesse%20ammenne&hl=it&pg=PA319#v=onepage&q&f=false p. 319.]</ref>
:''Passasse l'[[angelo]] e dicesse amen.''
::{{spiegazione|Si pronuncia questa formula quando ci si augura che un desiderio si realizzi.}}
*'''Patapate<ref>Dal greco: ''parapatto'': versare copiosamente, senza risparmio. {{cfr}} ''Del parlar napoletano'', p. 48.</ref> 'e l'acqua.'''
::{{spiegazione|Pioggia improvvisa, copiosa, a forti rovesci, diluviale.}}
*'''Patir<ref>In forma corrente: pati'</ref>d'ogna ncarnata.'''<ref>Citato in Volpe, ''Vocabolario napolitano-italiano: tascabile'', p. 221.</ref>
:''Soffrire di unghia incarnita.''
::{{spiegazione|Essere inclini alla libidine.}}
*'''Pavà le<ref name=epsilon/>{{sic|ppera cotte}}.'''<ref name=Birne>Citato in Michele Zezza, ''Le bontoniste redicole, {{small|Farza de monzù [[Molière|Moliero]]}}'', Da li truocchie de la Sociatà Fremmatica, Napoli, 1835, [https://books.google.it/books?id=OQgZqF3EUToC&dq=Le%20bontoniste%20redicole&hl=it&pg=PA30#v=onepage&q&f=false p. 30]</ref>
:''Pavà' 'e pperacotte: Pagare le pere cotte.''
::{{spiegazione|Pagare, scontare il fio, sopportare le dure conseguenze. '''Fà pavà le ppera cotte.'''<ref name=Birne/>''Fà pavà 'e pperacotte'' Far subire le conseguenze, far pagare il fio, farla pagare. ''Te faccio pavà' 'e pperacotte!'' Te la farò pagare duramente!}}
*'''Pe' ghionta ‘e ruotolo.'''<ref>Citato in Francesco Barbagallo, ''Napoli, Belle Époque'', Laterza, Bari, 2015, [https://books.google.it/books?id=TZKODAAAQBAJ&lpg=PP14&dq=&pg=PP14#v=onepage&q&f=false]</ref>
:''In aggiunta al [[w:Antiche unità di misura del circondario di Napoli|rotolo]].''
::{{spiegazione| E per di più, come se già non bastasse, per rincarare la dose: al danno, già grave, viene inflitta, per superare la misura, un altro danno, una beffa ancora più grave, insopportabile. ('''A ghionta 'e ruotolo'' era una piccola quantità di merce eccedente il peso acquistato, di cui qualche commerciante faceva dono ai clienti che versavano in precarie condizioni economiche).}}
*'''Pe na magnata 'e fave.'''<ref>Citato in Erwin e Fedele, ''Dictionary: English-Neapolitan; Neapolitan-English'', p. 236.</ref>
:''Per una mangiata di fave.''
::{{spiegazione|Per un prezzo, ad un costo irrisorio o per un guadagno irrisorio. '''Faje lo rucco rucco pe na magnata de fave,'''<ref>Marulli e Livigni, p. 16.</ref>(''Faje 'o rucco rucco pe na magnata 'e fave'') Fai il ruffiano per nulla: ti impegoli nelle cose altrui senza ricavarci nulla.}}
*'''Pe vintinove, e trenta.'''<ref>Citato in Michele Zezza, ''Metastasio a lo Mandracchio, {{small|Zoè La Dedone abbannonata votata a llengua nosta da lo barone Michele Zezza}}'', [https://books.google.it/books?id=jjAT7lafyn8C&dq=&pg=PA28#v=onepage&q&f=false p. 28]</ref>
:''Per ventinove e trenta''
::{{spiegazione|''Pe' vintinove e trenta'': Per un pelo.}}
*'''{{NDR|'A}} pepitola.'''<ref>Citato in ''Lo Cuorpo de Napole e lo Sebbeto'', 1861, [https://books.google.it/books?id=CRhAAQAAMAAJ&dq=pepitula&hl=it&pg=PA746#v=onepage&q&f=false p. 746]</ref>
:''La pepitola è na malattia che ttene la gallina sott'a lengua pe bia de la quale fa sempe co co cò, co co cò.''<ref>Citato in ''Lo Cuorpo de Napole e lo Sebbeto'', p. 746.</ref>'': La pipita è la malattia che ha la gallina sotto la lingua per via della quale fa sempre co co cò, co co cò.''
::{{spiegazione|Quindi ''tené 'a pepitola'', avere la pipita significa chiacchierare incessantemente, essere eccessivamente loquaci, ciarlieri.}}
*'''Percòche cu 'o pizzo.'''<ref name=milord>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 42.</ref>
:''Pesca gialla verace.''<ref>La definizione è in Sergio Zazzera, ''Dizionario napoletano'', p. 255.</ref> Di colore chiaro venate di rosso, sono più grosse delle ''spaccarelle''.<ref>{{cfr}}''C'era una volta Napoli'', p. 42.</ref>''
*'''Perdere Filippo e 'o panaro.'''<ref>Citato in ''I Proverbi di Napoli'', p. 312.</ref>
:''Perdere Filippo e il paniere.''
::{{spiegazione|Perdere tutto in una volta sola.}}
*'''Peredere le<ref name=epsilon/>chiancarelle.'''<ref>Citato in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 119.</ref>
:''Perdere i panconcelli (travi di sostegno del solaio).''
::{{spiegazione|''Perdere 'e chiancarelle'': Perdere la testa, andar fuori di testa, dare di balta al cervello, smarrire il senno<ref>Questa definizione è in D'ambra, p. 119.</ref>, farneticare.}}
*'''Pere 'e vruoccolo.'''<ref>Citato in Viviani, ''Teatro'' III, p. 103.</ref>
:''Piede di broccolo''
::{{spiegazione|Persona sciocca, stupida.}}
*'''Pèreta senza botta.'''<ref>Citato in Antonella Cilento, ''Bestiario napoletano'', [https://books.google.it/books?id=jcc3DwAAQBAJ&lpg=PT19&dq=&pg=PT19#v=onepage&q&f=false p. 19].</ref>
:''Peto senza scoppio, senza fragore.''
::{{spiegazione|Una bas-bleu: una donna saccente con pretese, con velleità intellettuali.}}
*'''{{NDR|'A}} Peretta.'''<ref name=codex/>
:''Nella parlesia:''<ref name=spikkesia/>''il mandolino.''
*'''Pèrzeche spaccarelle'''<ref name=milord/> '''Pèrzeche misciorde.'''<ref name=milord/>
::{{spiegazione|''Perzeche spaccarelle'': pesche spiccaci, deliziosissime, non grandi, di un bianco lattescente, si spaccavano in due con la sola pressione delle dita, la polpa si presentava ricoperta da una patina di colore rosso vivo. ''Pesche misciorde'': Varietà di pesche dette ''misciorde'' dal soprannome di un'antica famiglia residente nel territorio del Monte Somma. In passato molto diffuse nell'area orientale del monte Somma, avevano fama fra gli estimatori di essere le più saporite pesche del mondo; il loro gusto incomparabile era dovuto – dicevano – alle peculiare natura del suolo vulcanico vesuviano.<ref>{{cfr}}''C'era una volta Napoli'', p. 42.</ref>}}
*'''Pescetiello 'e cannuccia.'''<ref name=littlefish>Citato in ''Manuale di napoletanità'', p. 70.</ref>
:''[[ingenuità|Pesciolino]] di cannuccia.''
::{{spiegazione|Un credulone ingenuo che abbocca facilmente.}}<ref>La spiegazione è in ''Manuale di napoletanità'', p. 70.</ref>
*'''Pesole pesole.'''<ref>Pronuncia: ˈPesələ ˈpesələ.</ref><ref>Citato in Giovanni di Giurdignano, ''Il marinaio'', Napoli, 1839, [https://books.google.it/books?id=bSNEAAAAcAAJ&dq=Mario%20Aspa&hl=it&pg=PA10#v=onepage&q&f=false p. 10.] </ref>
:''Di peso. Es. Piglià' a uno pesole pesole: prendere una persona di peso (e buttarla fuori).''<br/>''"Sté, compatisceme nchillo momento non so chiù io: si sapisse che vò dì sarvà la vita a n'ommo, che sfizio te siente quando lo cacci dall'acque, quando pesole pesole lo miette ncoppa all'arena, quanno tastanno siente che le sbatte 'o core, quanno l'anniette, e vide che te spaparanza tanto d'uocchie, e te dice, lo cielo te pozza rennere 'nzò chaje fatto pe me!"''<ref>Da G. di Giurdignano, ''Il marinaio'', p. 10.</ref> ''(Stella, capiscimi, in quel momento non sono più io: se tu sapessi cosa vuol dire salvare la vita ad un uomo, che soddisfazione provi quando lo tiri fuori dalle acque, quando, di peso, lo adagi sulla spiaggia, quando, tastandolo senti che gli batte il cuore, quando lo pulisci e vedi che ti spalanca tanto d'occhi e ti dice, il cielo possa tenderti tutto ciò che hai fatto per me.)''
*'''Péttola'''<ref name=gonnella>''<nowiki>'</nowiki>A pettola'' o ''pettula'': "La parte inferiore del davanti o del di dietro della camicia [...] – quel lembo di camicia che vien fuori dallo sparo de' calzoncini de' bambini [...] – pasta distesa in falda sottile, Sfoglia. – per donna, in senso per lo più dispregiativo, Gonnella." La definizione è in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 296.</ref>'''<nowiki>'</nowiki>nculo e cumpagne.'''<ref>Citato in Altamura e Giuliani, p. 51.</ref>
::{{spiegazione|Una brigata di ragazzini, scugnizzi; una comitiva di perdigiorno.}}
*'''Petrusino ogne menesta.'''<ref>Citato in ''Per moda di dire'', p. 122.</ref>
:''Prezzemolo (in) ogni minestra.''
::{{spiegazione|L'onnipresente , l'intrigante, l'invadente, il pettegolo.}}
*'''Pezza de cantaro.'''<ref name=losdos/>
:''Straccio da pitale.''
::{{spiegazione|Il precursore, l'antenato della carta igienica.}}
*'''{{NDR|'A / 'Na}} Pezzecata.'''<ref name=losdos/>
:''La / Una pizzicata.''
::{{spiegazione|La / Una presa di tabacco da fiuto.}}
*'''Piatto cannaruto.'''<ref>Citato in Taranto e Guacci, p. 127.</ref>
:''Piatto goloso. Piatto ghiotto composto di più cibi appetitosi.''
*'''Piglià a scigna.'''<ref name=sour/>
:''Alla lettera: Prendere (prendersi) la [[scimmia]].''
::{{spiegazione|Arrabbiarsi.}}
*'''Piglià calimma.'''<ref name=voluntas />
:''Prendere tepore. Riprendere tepore. Iniziare a riscaldarsi.''
*'''''[...] piglià 'e sputazze | pé muneta d'argiento.'''''<ref>Citato in ''Napoli, punto e basta?'', p. 656.</ref>
:''Prendere gli sputi | per moneta d'argento.''
::{{spiegazione|Opporre indifferenza agli insulti, sopportare con distacco e con ciò trionfare delle avversità, nella totale accettazione della vita cosi com'è.<ref>{{cfr}} ''Napoli, punto e basta?'', p. 656.</ref>}}
*'''Piglià lino a ppettenà.'''<ref name=shiver/>
:''Prendere lino da pettinare.''
::{{spiegazione|Mettersi in una situazione complicata, mettersi intenzionalmente in altrui situazioni complicate, intricate e restarne coinvolti.}}
*'''Piglià n'asso pe fiura.'''<ref>Citato in Volpe, ''Dizionario napolitano-italiano tascabile'', p. 248.</ref>
:''[[errore|Scambiare]] un asso per una figura''
::{{spiegazione|Prendere una svista.}}
*'''Piglià na quaglia.'''<ref>Citato in Volpe, ''Vocabolario napolitano-italiano: tascabile'', p. 265.</ref>
:''Prendere una quaglia.''
::{{spiegazione|Calpestare, inciampare in una deiezione.}}
*'''Piglià no ranciofellone.'''<ref>Citato in Gargano, ''Vocabolario domestico napolitano-italiano'', p. 90.</ref>
::{{spiegazione|''Piglià nu ranciofellone'': [[w:|Prendere un granchio.]]}}
*'''Piglià' 'nu scippacentrelle.'''<ref>Anche: '''na scippacentrella''. ''Scippacentrelle'': (masch.) scivolata forte, quasi da strappar le bullette di sotto le scarpe. La definizione è in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 362.</ref><ref>Citato in Altamura e Giuliani, ''Proverbi napoletani'', p. 318.</ref>
::{{spiegazione|Buscarsi una malattia lunga, grave.}}
*'''Piglià 'o cazz' p' 'a lanterna d' 'o muolo.'''<ref name=peace/>
:''Scambiare il pene per il faro del molo.''
::{{spiegazione|Prendere un abbaglio, una svista incredibile.}}
*'''Piglia' 'o cazzo pe 'a banca 'e l'acqua.'''<ref>Citato in Angelo Cannavacciuolo, ''Acque basse'', Fazi, Roma, 2005, [https://books.google.it/books?id=4yN2xmb-C-cC&newbks=1&newbks_redir=0&lpg=PA180&dq=&pg=PA180#v=onepage&q&f=false p. 180]. ISBN 88-8112-637-0</ref>
:''Prendere (scambiare) il pene per il banchetto del venditore di acqua fresca.''
::{{spiegazione|Pendere una madornale svista. Ricorrente nell'esclamazione: ''Hê pigliato 'o cazzo p' 'a banca 'e ll'acqua!'': Ma tu non hai capito proprio niente, ti sei completamente sbagliato, hai preso una svista, un abbaglio totale, colossale!}}
*'''Pigliarse 'o dito cu tutt"a mano.'''<ref>Citato in Vittorio Pupillo, ''Proverbi. Semi della tradizione'', vol. III, Youcanprint Self-Publishing, Tricase (LE), 2014, [https://books.google.it/books?id=EWiBBgAAQBAJ&lpg=PA264&dq='o%20dito%20cu%20tutt'a%20mano&hl=it&pg=PA264#v=onepage&q&f=false p. 264.] ISBN 978-88-91174-68-0</ref>
:''Prendersi il dito e (con) tutta la mano.''
::Prendersi, abusando dell'altrui generosità o fiducia, più di quanto sia stato concesso.
*'''Piglieporta'''<ref name=chiàchià>Citato in ''Dictionary: English-Neapolitan; Neapolitan-English'', [https://books.google.it/books?id=KYSUBgAAQBAJ&lpg=PP1&hl=it&pg=PA65#v=onepage&q&f=false p. 65.]</ref>
:''Piglia e porta''
::{{spiegazione|Pettegolo, indiscreto.}}
*{{NDR|'O}} '''Pisaturo.'''<ref>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 23.</ref>
:''Il pestello che si adopera per pestare nel mortaio (''<nowiki>'</nowiki>o murtale'').''
::{{spiegazione|Ed anche, in passato: "un bambino troppo strettamente legato nelle face ed azzimato"<ref>Questa spiegazione è di Francesco D'Ascoli, in ''C'era una volta Napoli'', p. 23.</ref>.}}
*'''Piscia acqua santa p'<nowiki>'</nowiki>o velliculo.'''<ref>Citato ''Il morto supplente'', p. 31</ref>
:''Orina acqua santa dall'ombelico.''
::{{spiegazione|''Piscia' acqua santa p' 'o velliculo'': orinare 1) Acqua santa; non solo, ma, travolgendo per giunta le leggi di natura 2) Dall'ombelico. Miracolo nel miracolo grottesco ed inverosimile: l'espressione è impiegata per bollare con sarcasmo chi gode di una fama di santità completamente usurpata.}}
*'''Pisse-pisse.'''<ref>Citato in ''Feste, Farina e Forca'', p. 183.</ref>
:''Parlare fittamente ed in segreto.''
*'''Pittà co lo sciato.'''<ref>Citato in Volpe, ''''Vocabolario napolitano-italiano: tascabile'', p. 250.</ref>
:''Dipingere col fiato.''
::{{spiegazione|{{sic|Pingere}} con squisita morbidezza e diligenza.<ref>La definizione è in ''Vocabolario napolitano-italiano: tascabile'', p. 250.</ref>}}
*'''Pittà<ref>Pittà': Dipingere, pitturare, imbiancare; descrivere con esattezza. La definizione è in Sergio Zazzera, ''Dizionario napoletano'', p. 264.</ref>'o sole.'''<ref>Citato in Pietro Gargano, ''Uno scugnizzo fuori dal branco. {{small|Pino De Maio. Dalla periferia alla corte della regina d'Inghilterra}}'', Alfredo Guida Editore, 2002, [https://books.google.it/books?id=1H6yDhzsI3MC&lpg=PA118&dq=&pg=PA118#v=onepage&q=pitt%C3%A0%20'o%20sole&f=false p. 118]. ISBN 88-7188-627-5</ref>
:''Dipingere il sole.''
::{{spiegazione|Fare qualcosa di straordinario.}}
*'''Pittò, va pitta!'''<ref>Citato in [[Raffaele De Cesare]], ''La fine di un Regno'', vol. III, S. Lapi, 1909, [https://books.google.it/books?id=RoBDAAAAYAAJ&q=Pitt%C3%B2,+va%27+pitta!&dq=Pitt%C3%B2,+va%27+pitta!&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwiFkIzRyfPgAhWKON8KHZMoApQQ6AEIQDAE p. 21].</ref>
:''Pittore, vai a pittare!''
::{{spiegazione|Limitati a fare quello che sai fare, non pronunciarti, non intervenire, non interferire in cose di cui non sei esperto!}}
:::[[w:Sutor, ne ultra crepidam!|Sutor, ne ultra crepidam!]]
*'''{{NDR|'O}} Pizzicanterra.'''<ref name=codex/> <ref name=losdos/>
:''Il pizzica, becca a terra.''
::{{spiegazione|''Nella parlesia:''<ref name=spikkesia/>'' il pollo. / Pollo ruspante.''<ref>{{cfr}}''C'era una volta Napoli'', pp. 102-103.</ref>}}
*'''Placfò.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 304.</ref>
::{{spiegazione|Noto amalgama adoperato in luogo dell'argento{{sic|, Pacfong}} {{NDR|anche Packfong}}; vocabolo cinese, che significa «rame bianco», e invece del quale molti preferiscono dire {{sic|Argentone}}.<ref>La spiegazione è in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 304.</ref>}}
*'''{{NDR|'Nu}} povero maronna.'''<ref>Citato in ''TuttoTotò'', p. 33.</ref>
::{{spiegazione|Un poveraccio.}}<ref>Definizione in ''TuttoTotò'', p. 33.</ref>
*'''Porta suscella.<ref>''Suscella'' o ''Sciuscella'': carruba.</ref>.'''<ref name=carob>Citato in Mondadori, Meridiani, p. 1025.</ref> o '''Porta Sciuscella.'''<ref>Citato in Gleijeses, ''Napoli dentro... e fuori'', p. 303.</ref>
::{{spiegazione|Port'Alba, presso Piazza Dante. A ridosso della porta c'era in passato un grande albero di carrube.<ref>{{cfr}} Gleijeses, ''Napoli dentro... e fuori'', p. 103.</ref>}}
*'''Povero maronna.'''<ref>Citato in Totò, '''A livella'', citato in Luciano De Crescenzo, ''Fosse 'a Madonna! {{small|Storie, grazie, apparizioni della mamma di Gesù}}'', Mondadori, Milano, 2012, [https://books.google.it/books?id=FGMBX0bVgaQC&lpg=PT94&dq=&pg=PT94#v=onepage&q&f=false 94].</ref>
:''Povero Madonna.''
::{{spiegazione|Chi è perseguitato dalle altrui angherie.}}
*'''{{NDR|'O}} Presebbio ca se fricceca.''' <ref>Citato in [[Vittorio Gleijeses]], ''Feste, Farina e Forca'', prefazione (all'edizione del 1976) di [[Michele Prisco]], Società Editrice Napoletana, Napoli, 1977<sup>3</sup> riveduta e aggiornata, p. 84.</ref>
:''Letteramente: Il presepe che si agita.''
::{{spiegazione|Il presepio semovente, con statuine animate.}}
*'''Preta de fucile'''<ref name=rifle>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 102.</ref> o '''Scarda de fucile'''<ref name=rifle/>
:''Pietra o Scheggia di fucile''
::{{spiegazione|Pietra focaia. Nel lontano passato il fuoco per la cottura dei cibi era acceso servendosi di uno strumento d'acciaio chiamato ''fucile'' con cui si percuoteva la ''scarda'' per farne scaturire scintille che, a contatto con l'esca, generavano la fiamma.<ref>{{cfr}} ''C'era una volta Napoli'', p. 102.</ref>}}
*'''Preta nfernale.'''<ref>Citato in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 298.</ref>
:''Pietra infernale: nitrato d'argento.''
*'''Primm' 'e mo.'''<ref>Citato in ''Intorno a Pinocchio'', a cura di Aldo Capasso, Armando Editore, Roma, 2008. ISBN 978-88-6081-434-0, [https://books.google.it/books?id=Gum1UE5SHBsC&lpg=PP1&dq=Intorno%20a%20Pinocchio&hl=it&pg=PA47#v=onepage&q&f=false p. 47].</ref>
:''Prima di ora.''
::{{spiegazione|Subito! Immediatamente! Es. ''Vavattenne primm'e mo!'' Vattene immediatamente! Sparisci all'istante! (letteralmente: ancor prima di quest'istante!)}}
*'''Prommette certo e vene meno sicuro.'''<ref>Citato in ''Tradizioni ed usi nella Penisola sorrentina, p. 113.''</ref>
:''Promette certo e viene meno sicuro.''
::{{spiegazione|Fa promesse da marinaio.}}
*'''Puca d'oro.'''<ref>Citato in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 302.</ref>
:''Letteralmente: innesto, marza d'oro.''
::{{spiegazione|Detto di donna{{sic|.,}} Giovanetta bella, amabile e virtuosa.<ref>La spiegazione è in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 302.</ref>}}
*'''Pulicenella 'a coppa Sant'Elmo piglia 'o purpo a mmare.'''<ref>Citato in ''Proverbi e modi di dire napoletani'', p. 156.</ref>
:''Pulcinella dalla cima di Sant'Elmo prende il polipo a mare.''
::{{spiegazione|Trovarsi in condizioni che rendono un obiettivo assolutamente impossibile da conseguire.<br/>Difficilmente il polipo finirà nel piatto di questo Pulcinella [[sogno|onirico]]-[[surrealismo|surrealista]] che lancia la sua lenza da una collina che si affaccia sul mare da un'altezza di oltre duecento metri.}}
*'''Pullicenella spaventato da 'e maruzze.'''<ref>Citato in Piera Ventre, ''Palazzokimbo'', Neri Pozza, Vicenza, 2016, [https://books.google.it/books?id=yN-dDQAAQBAJ&lpg=PT99&dq=pullicenella&hl=it&pg=PT99#v=onepage&q&f=false] ISBN 978-88-545-1444-7</ref>
:''Pulcinella spaventato dalle "corna" delle chiocciole.''
*'''Puortame a soreta!'''<ref>Citato in [[Pino Imperatore]], ''Questa scuola non è un albergo'', Giunti, Firenze, 2015[https://books.google.it/books?id=KZL1CAAAQBAJ&lpg=PT218&dq=&pg=PT218#v=onepage&q=soreta&f=false p. 218]. 9788809812802</ref>
:''Portami tua sorella!''
::{{spiegazione|Ordine, impartito a chi fa non velate insinuazioni, solleva infamanti dubbi sulla virilità dell'interlocutore o osa addirittura dichiararla inesistente, di condurre in proprio cospetto la sorella, nella certezza assoluta che sarà lei stessa, previa diretta esperienza, a riferire dettagliatamente, testimoniare inequivocabilmente, dissipare definitivamente ogni dubbio, tutelare a spada tratta l'onore dell'offeso, facendosi personalmente e a ragion veduta mallevadrice di quanto sia grande, enorme l'abilità amatoria di chi è stato così turpemente accusato.}}
*'''Puozze aunnà comm' aonna 'o mare!'''<ref>Citato in Eleonora Olivieri, ''Il mio anno pazzesco'', De Agostini, Milano, 2017. ISBN 978-88-511-4874-4, [https://books.google.it/books?id=QW8zDwAAQBAJ&lpg=PP1&dq=Eleonora%20Olivieri&hl=it&pg=PT33#v=onepage&q&f=false p. 33]</ref>
:''Che tu possa abbondare come abbonda il mare!''
::{{spiegazione|Possa la fortuna sorriderti sempre, che tu possa avere ogni più grande felicità, ti auguro ogni bene, tutto il bene possibile!}}
*'''Puozze ave' 'n'aglio arreto.'''<ref name=burn/>
:''Che tu possa avere un aglio dietro!''
::{{spiegazione|Che tutto possa andarti male!}}
*'''Puozze murì c'u fieto d'i cravune.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 113.</ref>
:''Che tu possa crepare con il "''fetore''" (in realtà il monossido di carbonio, gas velenoso, asfissiante, è del tutto inodore ed insapore, e ciò lo rende estremamente insidioso) dei carboni (asfissiato dalle esalazioni ''d<nowiki>'</nowiki>'a vrasera'': del braciere a carboni).''
*'''Pure 'e pullece teneno 'a tosse.'''<ref>Citato in ''A Buon 'Ntennitore'', [http://books.google.it/books?id=6N50_eCCaf4C&pg=PA79 p. 79].</ref>
:''Pure le [[pulce|pulci]] hanno la tosse.''
::{{spiegazione|Anche chi non vale nulla si permette di sentenziare.}}
*'''Purtà 'a bannèra.'''<ref>Citato e spiegato in Salvatore Di Giacomo, ''Poesie'', [https://books.google.it/books?id=aYxaAQAAQBAJ&lpg=PT544&dq=&pg=PT527#v=onepage&q&f=false p. 527].</ref>
:''Portare la bandiera.''
::{{spiegazione|Eccellere.}}
==Q==
'''Quanno buono buono.'''<ref>Citato in Marco Perillo, ''101 perché sulla storia di Napoli che non puoi non sapere'', Newton Compton Editori, Roma, 2017, [https://books.google.it/books?id=8AQ7DwAAQBAJ&lpg=PP1&dq=Marco%20Perillo&hl=it&pg=PT195#v=onepage&q&f=false p. 195]. ISBN 978-88-227-1478-7</ref>
:''Tutto sommato, alla fin fine, in fin dei conti''. ''Quanno buono buono cchiù nera d' 'a mezanotte nun po' venì''.<ref>Oppure, talvolta, in una variante di uso limitato, ripresa dalla canzone di [[Pino Daniele]] "Che te ne fotte": Quanno good good cchiù nero d'a notte nun po' venì. </ref> ''In fin dei conti più nera della mezzanotte non può venire (capitare); cioè alla fin fine peggio di così non può andare, (tanto vale mettersi l'anima in pace)''. Oppure: ''Quanno buono buono, s' 'o chiagneno lloro, a nuje che ce ne 'mporta?''. ''Ma alla fin fine, stando pur così le cose, se la sbroglieranno loro, a noi che ce ne importa?''
*'''Quanno chioveno passe e ficusecche.'''<ref>Citato in Antonino Guglielmi, '''E ddoje ricchezze: {{small|(commedia in due atti in lingua napoletana)}}'', ''lulu.com'', 2012, [https://books.google.it/books?id=77ndAwAAQBAJ&lpg=PA73&dq='E%20ddoie%20ricchezze&hl=it&pg=PA10#v=onepage&q&f=false p. 10]. ISBN 978-1-291-00640-7</ref>
:''Quando piovono [[uva passa]] e fichi secchi.''
::{{spiegazione|Mai e poi mai.}}
*'''Quanno nun site scarpare, pecché rumpite 'o cacchio a 'e semmenzelle?'''<ref>Citato in Vittorio Pupillo, ''Proverbi dalla saggezza del passato, una speranza per il futuro'', vol II, Youcanprint, Tricase (LE), 2014 [https://books.google.it/books?id=Qj3wAwAAQBAJ&lpg=PA276&dq=QUANNO%20NUN%20SITE%20SCARPARE%2C%20PECCH%C3%89%20RUMPITE%20'O%20CACCHIO%20%C3%8A%20SEMMENZELLE%3F&hl=it&pg=PA276#v=onepage&q&f=false p. 276]. ISBN 9788891147530</ref>
:''Visto che non siete calzolaio, perché rompete le scatole ai chiodini?''
::{{spiegazione|Se non sai fare una cosa, se non sei esperto, fatti da parte e non creare problemi.}}
*'''Quant'è vvera 'a<ref>Nella fonte: a, refuso.</ref> Maronna.'''<ref>Citato in Giovanni Liccardo, ''Gesti e modi di dire di Napoli: {{small|un viaggio alla scoperta di un patrimonio poplare}}'', Newton Compton, Roma, 2020, [https://books.google.it/books?id=jy8CEAAAQBAJ&newbks=1&newbks_redir=0&lpg=PT153&dq=&pg=PT153#v=onepage&q&f=false p. 153]. ISBN 9788822750877</ref>
:''Quanto è vero che la Madonna esiste.''
::{{spiegazione|Così è vero quello che dico, e giuro; ne invoco a testimone e garante la Madonna. Mi si deve credere.}}
*{{NDR|'A}} '''Quaquiglia.'''<ref>Citato in Isa Rampone Chinni e Tina Palumbo De Gregorio, ''La farmacia di Dio'', Rogiosi Editore, [https://books.google.it/books?id=HC-pCwAAQBAJ&lpg=PA41&dq=&pg=PA41#v=onepage&q=quaquiglia%20portosalvo&f=false p. 41]. ISBN 978-88-6950-129-6,</ref>
:''La conchiglia.''
::{{spiegazione|La [[w:Fontana della Maruzza|Fontana della Conchiglia]] collocata sul lato destro della [[w:|Chiesa di Santa Maria di Portosalvo]].}}
*'''Quibusse.'''<ref name=Geld>Citato in ''Ll'ode de Q. Arazio Fracco'', p. 510.</ref>
:''(Cum) quibus, con i quali.''
::{{spiegazione|''Soldi.'' Sinonimi: '''Aruta''', '''Felùsse''', '''Frìsole''' , '''Manteca''', '''Argiamma'''.<ref name=Geld/>}}
==R==
*'''Rafanié, fatte accattà' 'a chi nun te sape.'''<ref>Citato in ''I Proverbi di Napoli'', p. 339.</ref>
:''Ravanello (stupido), fatti comprare da chi non ti conosce.''
::{{spiegazione|Provaci con chi ancora non ti conosce, con me affari non ne fai più.}}
*{{NDR|'A}} '''Rastrellèra.'''<ref>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 101.</ref>
:''La rastrelliera (quella della cucina in cui venivano allineati i piatti a sgocciolare, per gli abiti, per la stalla, collocata sul muro sopra la mangiatoia ed in cui venivano messi fieno o altri mangimi.)''
::{{spiegazione|In senso lato: la dentiera o la dentatura.}}
*'''Requie e schiatta in pace.'''<ref>Citato in Wanda Marasco, ''La compagnia delle anime finte'', Neri Pozza, [https://books.google.it/books?id=FTTJDgAAQBAJ&lpg=PP1&dq=Wanda%20Marasco&hl=it&pg=PT45#v=onepage&q=requie&f=false] ISBN 978-88-545-1515-4</ref>
:''Corruzione del latino: ''Requiescat in pace'', Riposi in pace (formula di preghiera per i defunti).''
*'''{{NDR|'O}} ricco Pellone.'''<ref>Citato in Giambattista Valentino, ''La mezacanna'', vol I, A spese della Stamperia Filantropica, Napoli, 1835, [https://books.google.it/books?id=QqkfNRx_dCMC&dq=&pg=PA249#v=onepage&q&f=false p. 249]</ref>
:''Il ricco [[w:Parabola di Lazzaro e del ricco Epulone|Epulone]].''
*'''Ricotta schianta.'''<ref name=pizzica/>
::{{spiegazione|Antica espressione: ricotta piccante.<ref name=sick/>}}
*'''{{NDR|'O}} Rilla-rille.'''<ref>Citato in ''Nzularchia'', [https://books.google.it/books?id=giw2DwAAQBAJ&lpg=PT87&dq=&pg=PT14#v=onepage&q&f=false p. 14]</ref> ([[Bacoli]])
:''Il grillo.''
*'''Rompere ll'ova mmano.'''<ref>Citato in ''Lo Cuorpo de Napole e lo Sebbeto'', 1864, p. 61.</ref>
:''Rompere le uova in mano (a qualcuno).''
::{{spiegazione|Far fallire un progetto, renderlo irrealizzabile, troncarlo. '''T'aggio rotte l'ova mmano.'''<ref name=brokegg>Citato in Marulli e Livigni, p. 21.</ref> Ti ho troncato i passi.<ref name=nimora>La traduzione è in Marulli e Livigni, p. 21.</ref>}}
*'''Rompere 'o 'nciarmo.'''<ref>Citato in Sebezio, ''Motti e detti napoletani'', p. 64.</ref>
:''Rompere l'incantesimo, il litigio.''
::{{spiegazione|Smascherare l'imbroglio, riappacificarsi.<ref>Questa spiegazione è in Sebezio, Motti e detti napoletani, p. 64.</ref>Disperdere il malocchio. Non più procrastinare, trovando infine in se stessi la determinazione per rompere ogni indugio, ogni dilazione per affrontare con energica risolutezza una situazione che ristagna sospesa da tempo.}}
*'''Rummané {{sic|a'}} prevetina o comme a don Paulino.'''<ref>Citato in ''Proverbi. Semi della tradizione'', vol. III, p. 213.</ref>
:''Restare alla "prevetina" come don Paolino.''<ref>Traduzione in ''Proverbi. Semi della tradizione'', p. 213.</ref>
::{{spiegazione|Don Paolino era un sacerdote di [[Nola]] divenuto proverbiale per la sua estrema povertà, così grande da non consentirgli l'acquisto di ceri per celebrare le sue funzioni. In sostituzione dei ceri Don Paolino adoperava carboni incandescenti. Restare alla "prevetina<ref>Prevete: prete.</ref>" significa quindi essere privi di mezzi, indigenti.}}
*'''{{NDR|'O}} Rucco rucco.'''<ref>Citato in Marulli e Livigni, p. 16.</ref>
:''Il mezzano.''
*'''Rutto pe' rutto.'''<ref>Da Altamura,''Dizionario dialettale napoletano'', Fiorentino, Napoli, 1956<sup>1</sup>, 1968<sup>2</sup>, citato in Viviani, ''Teatro'', II, [https://books.google.it/books?id=PondV7J2r9UC&newbks=1&newbks_redir=0&lpg=PA229&dq=&pg=PA45#v=onepage&q&f=false p. 45].</ref>
:''Rotto per rotto.''
::{{spiegazione|Oramai..., accada quel che accada.<ref>La spiegazione è in ''Teatro'', II, p. 45.</ref>}}
==S==
*'''S'accatta lo male comm'a li miedici.'''<ref>Citato in ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 8.</ref>
:''Compra il male come i medici.''
::{{spiegazione|Va in cerca del [[male]], come fanno i medici.}}
*'''S'è aunita 'a funa corta e 'o strummolo a tiriteppete.'''<ref name=Zwang/>
:oppure
*'''S'è aunito lo [[strummolo]]<ref>Dal greco ''stróbilos''</ref> a tiritèppete<ref>Onomatopea</ref>, e la funicella corta.'''<ref>Citato in ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', 1873, p. 368.</ref>
:''Si sono uniti lo strummolo che gira vacillando e la cordicella (per imprimere la rotazione) corta.''
::{{spiegazione|Una combinazione inestricabile e irreparabile di cose che non funzionano.<ref>Interpretazione presente nella [[w:strummolo|voce]] su ''Wikipedia''.</ref><ref>Per un'ulteriore possibile interpretazione, si veda ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 368.</ref>}}
:oppure
*'''S'è unito 'o strùmmolo a tiritèppete e 'a funicella corta.'''<ref>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 13.</ref>
::{{spiegazione|Si è unito un cattivo artefice (''strùmmolo a tiritèppete'' era una trottola difettosa) a un peggior pagatore<ref>Questa spiegazione è di Francesco D'Ascoli. {{cfr}} ''C'era una volta Napoli'', p. 13.</ref>.}}
*'''S'è 'mbrugliata a matassa.'''<ref name="gliommero">Citato in Rodolfo Pucino, ''Il tressette'', Guida, Napoli, 2005, [https://books.google.it/books?id=O3fL93ftfokC&lpg=PA31&dq=Frije%20'o%20pesce%20e&hl=it&pg=PA22#v=onepage&q&f=false p. 22.] ISBN 88-7188-908-8</ref>
:''Si è ingarbugliata la matassa.''
::{{spiegazione|La situazione si è fortemente complicata, si è fatta intricata, si è in serie difficoltà.}}
*'''S'è scumbinata 'a grammatica.'''<ref>Citato in ''Il custode degli arcani'', p. 88.</ref>
:''Si è disordinata, stravolta la grammatica.''
::{{spiegazione|Tutto è in disordine, nulla va come dovrebbe. Non ci si raccapezza più, il corso ordinario e logico delle cose è sovvertito, stravolto.}}
*'''Salutame a soreta.'''<ref>Citato in ''Totò principe clown'', prefazione di [[Goffredo Fofi]], Alfredo Guida Editore, Napoli, 1997, [https://books.google.it/books?id=z4td3tsdAucC&lpg=PA42&dq=Tot%C3%B2%3A%20principe%20clown&hl=it&pg=PA304#v=onepage&q&f=false p. 304.] ISBN 88-7188-157-5</ref>
:''Salutami tua sorella.''
::{{spiegazione|L'espressione può essere impiegata, senza voler offendere, per troncare con rude cordialità un argomento; oppure — in maniera non riguardosa — per insinuare che con la sorella dell'interlocutore si è in estrema, intima confidenza e che se ne sono già apprezzate le qualità molto a fondo...}}
*'''Salute a{{sic|<nowiki>''</nowiki>}} fibbie – recette don Fabbie!'''<ref>Citato in Apicella, ''I ritte antiche'', p. 352.</ref>
:''Saluti alla fibbia – disse don Fabio!''
::{{spiegazione|Me ne infischio, me ne impipo completamente, non me ne frega un bel niente!}}
*'''San Biàso, 'o sóle p'e ccàse.'''<ref>Citato in Amato, p. 177.</ref>
:''San Biagio (il 3 febbraio), il sole per le case.''
*'''San Genna', mettece 'a mana toja!'''<ref>Citato in Amara LaKhous, ''Scontro di civiltà per un ascensore a piazza Vittorio'', Edizioni e/o, Roma, 2006. ISBN 9788876419379, [https://books.google.it/books?id=7vgoCwAAQBAJ&lpg=PT24&dq=&pg=PT20#v=onepage&q&f=false, p. 20]</ref>
:''San Gennaro, mettici la mano tua!''
*'''San Genna', pienzace tu!'''<ref>Citato in Amara LaKhous, ''Scontro di civiltà per un ascensore a piazza Vittorio'', Edizioni e/o, Roma, 2006. ISBN 9788876419379, [https://books.google.it/books?id=7vgoCwAAQBAJ&lpg=PT24&dq=&pg=PT24#v=onepage&q&f=false p. 34]</ref>
:''San Gennaro, pensaci tu!''
*'''San Giuseppe nce ha passata a chianozza.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 99.</ref>
:''San Giuseppe ci ha passato la pialla.''
::{{spiegazione|Si dice di una donna dal seno molto piccolo.}}
*'''Santo Durante!'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 148.</ref>
::{{spiegazione|Dubito che duri! Mi sa tanto che non dura! Purché duri...}}
*'''Sanghe de<ref name=epsilon/>na maruzza!'''<ref>Citato in Michelangelo Tancredi, ''Vierze, {{small|Stampate e no stampate}}'', Tipografia Cenniniana, Roma, 1877, [https://books.google.it/books?id=vtAyAQAAIAAJ&dq=&pg=PA78#v=onepage&q&f=false p. 78], Tipografia Cenniniana, Roma, 1877</ref>
:'' ''Sanghe 'e na maruzza!'' ''Sangh' 'e na maruzza!'': Sangue di una lumaca! (imprecazione).''
*'''Sano sano.'''<ref>Citato in Colomba Rosaria Andolfi, ''Chicchi di grano. {{sic|Poesie, macchiette, teatro in versi, testi di canzoni}}'', Alfredo Guida Editore, 2005. ISBN 88-6042-114-4, [https://books.google.it/books?id=8Nkhch3DZxMC&lpg=PA109&dq=&pg=PA115#v=onepage&q&f=false p. 115]</ref>
::{{spiegazione|Per intero. ''Se l'ha ammuccato sano sano.'' Se l'è bevuta tutta. Ci ha creduto, ci è cascato completamente.}}
*'''Sànta Lucìa mìa, accà te véco!'''
:''[[Lucia da Siracusa|Santa Lucia]] mia, qui ti vedo!''
::{{spiegazione|Quello che cerchi e non trovi è proprio sotto i tuoi occhi!<ref name=Am79/>}}
*'''Santo guappone.'''<ref name=yellow/>
:''Santo guappone!''
::{{spiegazione|San Gennaro. Appellativo confidenziale con cui le "parenti"<ref name=relative/> invocano San Gennaro.}}
*'''Santu Luca ce s'è spassato.'''<ref>Citato in Viviani, ''Teatro'', IV, p. 234.</ref>
:''[[Luca evangelista|San Luca]] ''<ref>A S. Luca sono attribuite celebri icone della Vergine.</ref>'' ci si è divertito (nel dipingerla).''
::{{spiegazione|È una donna bellissima.}}
*'''Santu Mangione.'''<ref>Citato in Antonio Buonomo, ''L'arte della fuga in ''tempo'' di guerra'', prefazione di Roberto De Simone, Effepi Libri, Monte Porzio Catone (RM), 2010, [https://books.google.it/books?id=_aRV1U4XoScC&lpg=PA34&dq=santu%20mangione&hl=it&pg=PA34#v=onepage&q&f=false p. 34.] ISBN 978-88-6002-020-8</ref>
:''San Mangione''
::{{spiegazione|Il santo protettore dei corrotti.}}
*'''Sarchiapone.'''<ref>Citato in AA. VV., ''Natale con i tuoi'', Guida, Napoli, 2004, [https://books.google.it/books?id=mf6uqjXeBSMC&lpg=PA130&dq=sarchiapone&hl=it&pg=PA130#v=onepage&q=sarchiapone&f=false p. 130] ISBN 88-7188-837-5</ref>
::{{spiegazione|Uomo goffo, rozzo, corpulento, maldestro, di scarsa intelligenza, furbastro, credulone.}}
*'''{{NDR|'E}} Scacamarrune''' o {{NDR|'E}} '''Nghiacche.'''<ref>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 71.</ref>
:''Scarabocchi (al singolare: <nowiki>'</nowiki>''o scacamarrone'', <nowiki>'</nowiki>''o <nowiki>'</nowiki>nghiacco''). Le macchie d'inchiostro che potevano restare sulla carta quando erano in uso penne che venivano intinte nell'inchiostro contenuto nel calamaio. Le macchie venivano asciugate versando un po' d'arena sottile (''<nowiki>'</nowiki>o arenarulo'') sulla carta; in seguito fu impiegata '''a carta zucosa'' o ''carta zuca'', la carta sugante.''<ref>{{cfr}} ''C'era una volta Napoli'', p. 71 e p. 80.</ref>
*'''{{NDR|'O}} Scapricciatiello.'''<ref name=slope>Citato in ''Napoli, punto e basta?'', p. 706.</ref>
:''Lo "scapricciatello".''
::{{spiegazione|Giovane che si è messo su una brutta china, incline a commettere azioni deplorevoli.}}
*'''Scarda 'e cesso.'''<ref>Citato in Salvatore Savignano, ''Un posto sottoterra'', Roma, Robin, 2006, [https://books.google.it/books?id=Vz6KPz_i8xgC&lpg=PP1&dq=Salvatore%20Savignano&hl=it&pg=PA179#v=onepage&q&f=false p. 179]</ref>
:''Scheggia, scaglia di [[w:water|water]].''
::{{spiegazione|Persona assolutamente spregevole.}}
*'''Scarda 'e ruvagno.'''<ref>Dallo spagnuolo ''roano'' che deriva a sua volta dal latino ''ravus'': giallo grigio, grigiastro. ''Ruvagno'' può essere riferito ad un qualsiasi vaso di argilla o di legno, più specificamente però al pitale (In napoletano:<nowiki>'</nowiki>''o pisciaturo'' o <nowiki>'</nowiki>''o rinale.'' (con aferesi della o di orinale).</ref><ref>Locuzione in uso nel Napoletano {{cfr}} ''C'era una volta Napoli'', p. 44. Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 44.</ref>
:''Scheggia di pitale.''
::{{spiegazione|Persona assolutamente spregevole.}}
*'''Scarda int'all'uocchio.'''<ref name=splinter>Citato e spiegato in Maurizio Esposito, ''Uomini di camorra, {{small|La costruzione sociale dell'identità deviante}}'', prefazione di Maria Immacolata Macioti, Franco Angeli, [https://books.google.it/books?id=8e4MrXnkd9sC&lpg=PA185&dq=&pg=PA185#v=onepage&q&f=false p. 185]</ref>
:''Scheggia nell'occhio.''
::{{spiegazione|Il delatore, nel gergo della malavita antica.}}
*'''{{NDR|'O}} Scarfalietto 'e Giesucristo.'''<ref name=donkeyox>Citato in Renato De Falco, ''Alfabeto napoletano'', Colonnese Editore, Napoli, 1989, vol. II, [https://books.google.it/books?hl=it&id=Uzgct1gWZH0C&dq=SCARFALIETTO+%27E+GIES%C3%9A+CRISTO&focus=searchwithinvolume&q=scarpetta p. 121].</ref>
:''Lo scaldino di Gesù Cristo.''
::{{spiegazione|È noto che furono un bue e un asinello a tenere al caldo Gesù Bambino nella mangiatoia. Ben altrimenti duro e canzonatorio, tuttavia, il senso della locuzione: definire, apostrofare qualcuno con questa espressione, significa dirgli che è, al tempo stesso, un asino e un bue, e cioè dargli, in un'unica soluzione, dell'ignorante e del cornuto. Non senza un'implicita, ma palese ed inequivocabile allusione alle non certo specchiate virtù della di lui consorte.}}
*'''Scarfasegge.'''<ref>Citato in Giuseppe Gargano, ''Vocabolario domestico napolitano-italiano'', Dalla Tipografia di Nunzio Pasca, Napoli, 1841, [https://books.google.it/books?id=519JAAAAMAAJ&dq=Giuseppe%20Gargano&hl=it&pg=PA105#v=onepage&q&f=false p. 105]</ref>
:''Riscaldasedie.''
::{{spiegazione|Ozioso. Sfaccendato. Perdigiorno. Fannullone. Impiegato che resta in ozio.}}
*'''Scarfatore 'e fistula.'''<ref name=donkeyox/>
:''Riscaldatore di fistola.''
::{{spiegazione|Persona fastidiosa, noiosa, molesta, assillante; sgradevole come il terapista che curava le piaghe purulente applicando ad esse una fonte di calore.}}
*'''Scartellata.<ref name=goodluck/>'''<ref name=splinter/>
:''Donna gobba''
::{{spiegazione|Pistola, nel gergo della malavita antica.}}
*'''Scartiello<ref name=goodluck>Dal greco Kartallon: cesta o paniere dal dorso appuntito; l'aggiunta della ''s'' iniziale ha valore intensivo. {{cfr}} ''Del parlar napoletano'', p. 49.</ref> cu' 'o pizzo.'''<ref name=bauglio>Citato e spiegato in ''Del parlar napoletano'', p. 49.</ref>
:''Gobba con la punta (appuntita).''
*'''Scartiello riale.<ref name=goodluck/>'''<ref name=bauglio/>
:''Gobba reale.''
::{{spiegazione|Gobba duplice.}}
*'''Scaurachiuóve.'''<ref>Citato in Erwin e Fedele, ''Dictionary: English-Neapolitan; Neapolitan-English'', p. 325.</ref>
:''Scaldachiodi.''
::{{spiegazione|E che lavoro è mai quello di scaldare i chiodi? Persona sfaccendata, sfaticato.}}
*'''Scavamento 'e Pumpei.'''<ref name=chiffon/>
:''Scavo di Pompei.''
::{{spiegazione|''Scavamiento 'e Pumpei'': Vecchiume; vecchio ciarpame, chincaglieria obsoleta; luogo, ambiente disastrato, in rovina.}}
*'''Scazzuoppolo.'''<ref>Citato in Andrea Passaro e Salvatore Agnelli, ''I due pedanti {{small|Commedia buffa in due atti poesia del signor Andrea Passaro, poeta e concertatore dei Teatri Reali musica del maestro Salvatore Agnelli}}'', Dalla Tipografia Pierro, Napoli, 1839, [https://books.google.it/books?id=7hCbWDeAk2EC&dq=&pg=PA10#v=onepage&q&f=false p. 10]</ref>
:''Bimbetto, marmocchio, fanciullo esile, minuto. Piccolo pesce.''
*'''Scemanfu'.'''<ref>Citato e spiegato in ''Del parlar napoletano'', p. 75.</ref>
::{{spiegazione|Corruzione del francese: ''je m'en fous'' (me ne infischio). Ottusa arroganza, vanità, spocchia, boria.}}
*'''Scennere nzogna nzogna.'''<ref>Citato in ''Lo Cuorpo de Napole e lo Sebeto'', 1861, anno II, parlata 337, 23 dicembre 1861, p. 1345.</ref>
:''Letteralmente: scendere, diminuire, sugna sugna.''
::{{spiegazione|''Scennere 'nzogna 'nzogna''. Detto di persona: deperire (diminuire di consistenza e volume, come la sugna quando viene lentamente sciolta al calore).}}
*'''Schiarà juorno.'''<ref>Citato in ''Vocabolario delle parole del dialetto napoletano, che più si discostano dal dialetto toscano'', presso Giuseppe Maria Porcelli, Napoli, 1789, vol. 1, [https://books.google.it/books?id=ZAEnQrWqQeAC&dq=schiar%C3%A0%20juorno&hl=it&pg=PA35#v=onepage&q&f=false p. 35.]</ref>
:''Albeggiare, farsi giorno.''
*'''Schiattà' ‘ncuórpo.'''<ref>Citato in Sergio Zazzera, ''Dizionario napoletano'', Newton Compton editori, Roma, 2016, p. 318. ISBN 978-88-541-8882-2</ref>
:''Schiattare in corpo.''
::{{spiegazione|Arrovellarsi, rodersi dalla rabbia. <ref>Definizione in Sergio Zazzera, ''Dizionario napoletano'', p. 318.</ref>}}
*'''{{NDR|'O}} Schiattamuorto.'''<ref>Citato in ''TuttoTotò'', p. 55.</ref>
::{{spiegazione|Il becchino.}}
*'''Schiattimpace.'''<ref>Citato in Justin Vitiello, ''Il carro del pesce di Vanzetti'', Corpo 10, [https://books.google.it/books?id=3z4cAQAAIAAJ&q=schiattimpace&dq=schiattimpace&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwi_1KicycnjAhXO8qQKHSKOBk4Q6AEINzAD p. 54].</ref>
:''(Corruzione del latino) Requiescat in pace. Riposi in pace.''
*'''Sciacquà 'na mola.'''<ref name=spese>Citato in ''Don Chisciotte della Mancia: ridotto in versi napoletani'', p. 174.</ref>
:''Sciacquare una mola.''
::{{spiegazione|Affrontare un impegno difficile.<ref>Definizione in ''Don Chisciotte della Mancia: ridotto in versi napoletani'', p. 174.</ref> Affrontare una spesa onerosa.}}
*'''Sciacquàrse 'a vócca primm' 'e parlà.'''<ref>Citato in Bello ed Erwin, ''Modern Etymological Neapolitan-English Vocabulary'', p. 213.</ref>
:''Sciacquarsi la bocca prima di parlare.''
::{{spiegazione|Sorvegliare molto attentamente il proprio modo di esprimersi, considerando il valore della persona a cui ci si sta rivolgendo o di cui si sta parlando. Es: ''Primm' 'e parlà 'e me, sciacquate 'a vocca!'' Prima di parlare di me, sciacquati la bocca; bada bene a come parli!}}
*'''Sciacque Rose, e bbive, Agnese; ca nge sta chi fa li sspese!'''<ref name=eatplease/>
:''Sciacqua, Rosa, e bevi, Agnese; che c'è chi ne fa le spese!''
::{{spiegazione|Si dice per indicare|lo scialo reso possibile da una situazione di imprevista ed improvvisa abbondanza. Oppure per indicare una deleteria, deplorevole gara emulativa di spreco, di dilapidazione della ricchezza.}}
*'''{{NDR|'O}} sciampagnone.'''<ref>Citato in ''No barone fermo e n'auto de rispetto'', {{small|''46.<sup>a</sup> commedia di Pasquale Altavilla''}}, Dalla Tipografia DE' Gemelli, Napoli, 1853, [https://books.google.it/books?id=DfuUutb5Oc0C&dq=No%20barone%20fermo%20e%20n'auto%20de%20rispetto&hl=it&pg=PA68#v=onepage&q&f=false p. 68].</ref>
::{{spiegazione|Persona gioviale. Gaudente e scialacquatore.}}
*'''Sciasciona.'''<ref>Citato in ''Ri-cre-azione. Progetto di laboratorio teatrale'', p.107.</ref>
:''Donna corpulenta e simpatica.''
*'''Scinne 'a coppa 'o scannetiello!'''<ref>Citato in [[Annibale Ruccello]], ''Scritti inediti, {{small|Una commedia e dieci saggi}}'', con un percorso critico di Rita Picchi, Gremese, Roma, 2004, [https://books.google.it/books?id=9ukZxAUHJawC&lpg=PA104&dq=&pg=PA104#v=onepage&q&f=false p. 104]. ISBN 88-8440-307-3</ref>
:''Scendi dal panchetto, dallo sgabello!''
::{{spiegazione|Scendi dal piedistallo. Smettila di darti arie di superiorità. Abbassa la cresta. Ridimensionati.}}
*'''Scinneme 'a cuollo.'''<ref>Citato in [[Massimiliano Virgilio]], ''Le creature'', Rizzoli, Milano, 2020, [https://books.google.it/books?id=s7jHDwAAQBAJ&newbks=1&newbks_redir=0&lpg=PT84&dq=&pg=PT84#v=onepage&q&f=false p. 84]. ISBN 9788858699577</ref>
:''Scendimi di dosso.''
::{{spiegazione|Non starmi così col fiato sul collo! Non opprimermi! Basta, lasciami in pace, lasciami respirare!}}
*'''Sciò sciò ciucciuvè.'''<ref>Citato in Stefano Tettamanti e Laura Grandi, ''Sillabario goloso, {{small|L'alfabeto dei sapori tra cucina e letteratura}}'',Mondadori, [https://books.google.it/books?id=z046yTOAmMsC&lpg=PT59&dq=&pg=PT59#v=onepage&q=sci%C3%B2%20sci%C3%B2%20ciucciuve&f=false p. 59].</ref>
:''Via via civette! (formula [[w:apotropaico|apotropaica]].)''
*'''Sciore de rosa,<br/>Avimmo fatto sciacque e bive Agnese , E p'avè che? N'Italia pedocchiosa.'''<ref>Citato in ''L'ancunia e Lo martiello'', [https://books.google.it/books?id=qQqbUShp8hsC&dq=e%20bive%20agnese&hl=it&pg=PP72#v=snippet&q=agnese&f=false]</ref>
:''Fiore di rosa,<br/> abbiamo fatto sciacqua e bevi Agnese (abbiamo tutto prodigato, tutto sperperato), e per avere che? Un'Italia pidocchiosa!''
*'''Scioscia''' o '''Miscioscia.''' <ref>Citato in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 335.</ref>
:Vezzeggiativo di socia: donna amata, donna con cui ci si confida.
*'''Scioscia ca vola.'''<ref>Citato in ''Ll'ode de Q. Arazio Fracco'', [https://books.google.it/books?id=UxoMrLZ9sJkC&dq=&pg=PA452#v=onepage&q&f=false p. 452.]</ref>
:''Soffia che vola (vola via, sparisce).''
::{{spiegazione|Persona o cosa inconsistente, vana, effimera. ''È 'nu scioscia ca vola.'' È un uomo inconsistente.}}
*'''Sciosciammocca.'''<ref>Citato in Ennio Bìspuri, ''<nowiki>Totò Principe clown, {{small|Tutti i film di Totò}</nowiki>'', prefazione di [[Goffredo Fofi]], Alfredo Guida Editore, Napoli, 1997. ISBN 88-7188-157-5, [https://books.google.it/books?id=z4td3tsdAucC&lpg=PA148&dq=sciosciammocca&hl=it&pg=PA148#v=onepage&q&f=false] p. 148</ref>
::{{spiegazione|Un uomo semplice, ingenuo, facile da ingannare, credulone.}}
*'''Scippa e fuje.'''<ref>Citato in Sosio Capasso, ''Canapicoltura e sviluppo dei comuni atellani'', Istituto di Studi Atellani, 1994 [https://books.google.it/books?id=L--ztRqTedkC&lpg=PP1&dq=Sosio%20Capasso&hl=it&pg=PT63#v=onepage&q&f=false p. 63].</ref>
:''Strappa e fuggi.''
::{{spiegazione|Antico sistema di fitto stagionale, da febbraio a luglio, dei suoli adatti alla coltivazione della canapa tessile in uso un tempo nell'area della Campania nota come «Pantano».}}
*'''Scippare<ref>In forma corrente: scippà.</ref>i stentine da<ref name=α>In forma corrente: 'a.</ref> cuorpo.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 404.</ref>
:'' ''Scippà 'e stentine 'a cuorpo.'' Strappare i visceri dal corpo.''
::{{spiegazione|L'effetto esiziale prodotto nello sventurato ascoltatore da chi suona o canta male.}}
*'''Sciù! p' 'a faccia toia.'''<ref>Citato in Viviani, ''Teatro,'' II, p. 66.</ref>
:''Sciù!''<ref>Esclamazione onomatopeica di disprezzo (sputare).</ref>'' per la faccia tua.''
*'''Sciu-sciu.'''<ref name=amore>Citato in ''Quaderni del Bobbio n. 2 anno 2010'', [https://books.google.it/books?id=7CwOGt6VPsoC&lpg=PA77&dq=si%20nu'%20babb%C3%A0&hl=it&pg=PA77#v=onepage&q=si%20nu'%20babb%C3%A0&f=false p.77.]</ref>
::{{spiegazione|Col nome raddoppiato di questo dolce si chiama con tenerezza la propria fidanzata.}}
*'''Sciucquaglie.'''<ref>Citato in ''Lo Cuorpo de Napole e lo Sebbeto'', 1867, [https://books.google.it/books?id=DVdgeO_gTcUC&dq=sciucquaglie&hl=it&pg=PT102#v=onepage&q&f=false]</ref>
:''Gli orecchini.''
*'''Sciué sciué.'''<ref>Citato in Sergio Zazzera, ''Dizionario napoletano'', p. 323.</ref>
:''Superficialmente, senza impegno.''<ref>Definizione (più estesa) in Sergio Zazzera, ''Dizionario napoletano'', p. 323.</ref>
*'''Sciupafemmene.'''<ref>Citato in Dario Fo, ''La figlia del papa'', Chiarelettere, Milano, 2014, [https://books.google.it/books?id=-hcaAwAAQBAJ&lpg=PT10&dq=sciupafemmene&hl=it&pg=PT10#v=onepage&q&f=false] ISBN 978-88-6190-595-5</ref>
::{{spiegazione|Seduttore irresistibile dalle numerose e facili conquiste.}}
*'''{{NDR|'A}} scola cavajola.<ref>Dal titolo di una farsa di Giovanni D'Antonio detto il Partenopeo, {{cfr}} ''I manoscritti palatini di Firenze'', p. 591.</ref>'''<ref>Citato in ''I manoscritti palatini di Firenze'', Firenze, dalla Real Biblioteca Palatina, 1860, vol. II, [https://books.google.it/books?id=2klBBd_2urIC&dq=scola%20cavajola&hl=it&pg=PA591#v=onepage&q&f=false p. 591.]</ref>
:''La scuola da farsa.''
::{{spiegazione|La scuola in cui regna la più perfetta armonia tra insegnanti incapaci e allievi svogliati, nella quale regnano chiasso e caos e prospera la più totale ignoranza. Più in generale qualsiasi situazione in cui regnino incontrastati il caos, l'inettitudine, la negligenza, l'indisciplina, il disinteresse.}}
*'''Scorze 'e purtuallo.'''<ref>Citato in ''Poesie napoletane'', p. 18.</ref>
:''Bucce d'arancia.''
::{{spiegazione|Monete d'oro, nel gergo dell'antica camorra.}}
*'''Scummà 'e sango.'''<ref name=spese/>
:''Schiumare di sangue.''
::{{spiegazione|Battersi fino al sangue.<ref>Definizione in ''Don Chisciotte della Mancia: ridotto in versi napoletani'', p. 174.</ref>}}
*'''Scummigliare<ref>In forma corrente: scummiglià, scoprire (opposto di coprire), mettere a nudo, svelare.</ref>a zella.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 368.</ref>
:''Scoprire, mettere a nudo, la [[w:Tinea capitis|tigna]].''
::{{spiegazione|Scoprire, mettere a nudo i difetti, le malefatte di qualcuno.}}
*'''Scurà notte.'''<ref>Citato in Valentino de Biaso, ''La Fuorfece, o vero l'ommo pratteco'', Napoli, presso Giuseppe Maria Porcelli, 1783, [https://books.google.it/books?id=z4_PS-2ydJ4C&dq=scur%C3%A0%20notte&hl=it&pg=PA133#v=onepage&q&f=false p. 133.]</ref>
:''Annottare, farsi notte.''
*'''Se n'adda accattà tutte mmericine!'''<ref>Citato in ''TuttoTotò'', a cura di Ruggero Guarini, note e testi critici di Costanzo Ioni, Gremese Roma, 1999, [https://books.google.it/books?id=dw_srvzsYuAC&lpg=PA76&dq=accatt%C3%A0%20tutte%20medicine&hl=it&pg=PA76#v=onepage&q&f=false p. 76.] ISBN 88-7742-327-7</ref>
:''Li deve spendere tutti in medicine! (Se ne deve comprare tutte medicine'')
::{{spiegazione|Lo si augura a chi si è impossessato di denaro o di un qualsiasi bene raggirandoci.}}
*'''Se ricorda 'o chiuppo a Forcella.'''<ref name=japjap/>
:''Risale ai tempi del pioppo a Forcella.''
::{{spiegazione|Persona o cosa che risale a tempi antichissimi.}}
*'''Se sò mbrugliate 'e llengue.'''<ref>Da [[Eduardo De Filippo]], '''O pparlà nfaccia'', citato in Ciro Roselli, ''Storia e antologia della letteratura italiana dalle origini ai giorni nostri'', [https://books.google.it/books?id=VTp_AgAAQBAJ&lpg=PA600&dq=mbrugliate%20'e%20lengue&hl=it&pg=PA600#v=onepage&q&f=false p. 600]</ref>
:''Si sono imbrogliate, ingarbugliate le lingue.''
::{{small|Si è creato un malinteso.}}
*'''Se so rotte le<ref name=epsilon>In forma corrente: 'e.</ref> giarretelle.'''<ref>Citato in ''Elisa e Claudio'', ''{{small|Dramma semiserio per musica dato nel Teatro Alla Scala in Milano l'autunno del 1821. E riprodotto per la prima volta nel Teatro Nuovo in Napoli l'estate del 1822.}}'', Napoli, Tipografia Orsiniana, 1822, [https://books.google.it/books?id=aQEYdm_UsDUC&dq=elisa%20e%20claudio&hl=it&pg=PA49#v=onepage&q&f=false p. 49]</ref>
:''Sono andate in frantumi le piccole brocche.''
::{{spiegazione|''Se so' rotte 'e giarretelle'': Si è rotta l'amicizia, il legame affettuoso, l'armonia, l'intesa che teneva uniti.}}
*'''{{NDR|'E}} Seccamènte.'''<ref name=locagua/>
::{{spiegazione|Fagiolini e zucchini tagliati a rondelle o in altro modo, conservati per l'inverno mediante essiccazione al sole estivo. Si mangiavano nelle serate invernali fritti in olio, sale ed un pizzico di peperoncino.<ref name=cons>{{cfr}} ''C'era una volta Napoli'', p. 29.</ref>}}
*'''{{NDR|'O}} Secutasorece.'''<ref>Citato in ''Arlecchino'', anno II, n. 209, 14 agosto 1862, [https://books.google.it/books?id=BXIk-viVj1QC&dq=secutasorece&hl=&pg=PA833#v=onepage&q&f=false p. 833].</ref>
:''L'"inseguisorci", il'"perseguitatopi"''
::{{spiegazione|Il [[gatto]]. Ma anche: infido, falso, sleale, disonesto, inaffidabile, traditore. ''Fa' 'o secutasorece'': "fare il gatto": comportarsi con doppiezza, in modo ipocrita, sleale, scorretto, disonesto.}}
*'''Seh, seh!'''<ref>Citato in Ferdinando Russo, '''O "luciano" d<nowiki>'</nowiki>'o Rre'', p. 82.</ref>
::{{spiegazione|In senso ironico: Ma certo! Sicuro! Hai voglia! Come no!}}
*'''Sentìrse ‘n'àtu ttànto.'''<ref>Citato in Zazzera, ''Dizionario napoletano'', p. 381.</ref>
:''Sentirsi un altrettanto (come raddoppiato).''
:''Sentire in sé stessi un riafflusso di energia, di vigore. Sentirsi come rinascere. Es. Mo ca m'aggio levato 'sto penziero, me sento n'atu ttanto: Ora che non ho più questo assillo, mi sento rinascere.''
*'''Serraputeca<ref name=πθκ>''Puteca'': dal greco apotheke: magazzino, ripostiglio. {{cfr}} ''Del parlar napoletano'', p. 47.</ref>.'''<ref>Citato in ''Del parlar napoletano'', p. 47.</ref>
:''"Chiudibottega".''
::{{Spiegazione|Percossa poderosa al punto da stroncare nel malcapitato ogni volontà di reazione.}}
*'''{{NDR|'O}} Serviziale e {{NDR|'o}} pignatiello.'''<ref>Citato in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 334.</ref>
:''Il clistere e il pentolino (con l'acqua tiepida).''
::{{spiegazione|Due persone inseparabili, indispensabili l'una all'altra.}}
*'''Sfaccimma.'''<ref>Citato in Ruggiero Cappuccio, ''Fuoco su Napoli'', Feltrinelli, Milano, [https://books.google.it/books?id=moHcAwAAQBAJ&lpg=PP1&dq=Ruggero%20Cappuccio&hl=it&pg=PT77#v=onepage&q&f=false p.77].</ref>
:''Sperma''.
::{{spiegazione|Usato in numerose espressioni con registro espressivo volgare: ''Ommo'' oppure ''Gente 'e sfaccimma'' (Uomo gente da quattro soldi, da nulla); in imprecazioni: '''E che sfaccimma!'''<ref>Citato in Tonino Scala, ''Un calcio d'amore'', [https://books.google.it/books?id=P7eFAwAAQBAJ&lpg=PP1&dq=&pg=PT42#v=onepage&q&f=false p. 42].</ref> (''E che "diamine"!, che "c....avolo"!''); in domande rivolte in tono duro, tagliente, volutamente aggressivo, brutale: '''Che sfaccimma vai truvanno?'''<ref>Citato in Vladimiro Bottone, ''Il giardino degli inglesi'', Neri Pozza, Vicenza, 2017. ISBN 978-88-545-1510-9, [https://books.google.it/books?id=Lk26DgAAQBAJ&lpg=PT186&dq=&pg=PT186#v=onepage&q&f=false p. 186].</ref>''(Che "c....avolo" vuoi?)''<ref>Citato in Vladimiro Bottone, ''Il giardino degli inglesi'', Neri Pozza, [https://books.google.it/books?id=Lk26DgAAQBAJ&lpg=PP1&dq=Vladimiro%20Bottone&hl=it&pg=PT186#v=onepage&q&f=false p. 186]</ref>, ''Ma addò sfaccimma staje?'' (''Ma dove "c....avolo" stai?''), ''Ma che sfaccimma stai facenno?'' (''Ma cosa "c....avolo" stai facendo?'') ed in altre espressioni particolarmente ingiuriose<ref>Citato in Ruggiero Cappuccio, ''Fuoco su Napoli'', Feltrinelli, Milano, [https://books.google.it/books?id=moHcAwAAQBAJ&lpg=PP1&dq=Ruggero%20Cappuccio&hl=it&pg=PT77#v=onepage&q&f=false p.77].</ref>)}}
*'''Sfaccimmo.'''<ref>Citato in Gian Paolo Porreca, ''Una corsa in Canada'', Alfredo Guida Editore, Napoli. ISBN 88-7188-027-7, [[https://books.google.it/books?id=7duNv0Fjmy4C&lpg=PP1&dq=Tre%20sogni%20della%20letteratura&hl=it&pg=PA56#v=onepage&q=sfaccimmo&f=false p. 56]]</ref>
::{{spiegazione|Due possibili significati: 1) con connostazione positiva: sveglio, scaltro, smaliziatissimo, determinato, intraprendente, molto in gamba. Ad esempio: ''Chillo è propio 'nu sfaccimmo!'' (Quello lì è un tipo proprio in gamba, un [[w: Furbo di tre cotte|furbo di sette cotte]], uno che la sa proprio lunga lunga, non lo frega nessuno.) 2) negativa: persona senza scrupoli, disonesto, gran mascalzone, farabutto. Usato anche in espressioni come: ''Fa 'nu sfaccimmo 'e friddo.'' (''Fa un freddo terribile'') e simili.}}
*'''Sfasulato.'''<ref>Citato in ''Galleria di costumi napolitani'', p. 18.</ref>
:''Squattrinato.''
*'''Sfezzia''''<ref>In ''Viviani'', III, p. 214.</ref>
:''Prender gusto a fare o dire qualcosa; divertirsi con qualcuno.''<ref>Definizione in A. Altamura, ''Dizionario dialettale napoletano'', Fiorentino, Napoli; citato in ''Viviani'', III, p. 214.</ref>
*'''Sì cchiù fetente e 'na recchia 'e cunfessore.'''<ref>Citato in ''I Proverbi di Napoli'', p. 359.</ref>
:''Sei più fetente di un orecchio del confessore.''
::{{spiegazione|Fai più azioni malvagie di quante ne possa ascoltare un confessore. Espressione riferita ad una persona completamente priva di scrupoli e di senso morale.}}
*'''Si' ghiuto a Roma e nun haje visto 'o Papa.'''<ref>Citato in ''I Proverbi di Napoli'', p. 360.</ref>
:''Sei andato a Roma e non hai visto il Papa.''
::{{spiegazione|Ma come? Hai fatto tanta strada per raggiungere un luogo così lontano e non hai fatto la cosa più importante che dovevi fare?}}
*'''Sì 'na zoza.'''<ref>Citato in Alessio Arena, Luigi Romolo Carrino, Massimiliano Palmese e Massimiliano Virgilio, ''Quattro mamme scelte a caso, {{sic|un progetto ideato da Massimiliano Palmese dedicato ad [[Annibale Ruccello]]}}'', Caracò Editore, 2011 [https://books.google.it/books?id=EGFZAwAAQBAJ&lpg=PT8&dq='na%20zoza&hl=it&pg=PT8#v=onepage&q&f=false] ISBN 978-88-97567-03-5</ref>
::{{spiegazione|Sei sudicio, lurido, repellente, rivoltante, ma lo sei anche e soprattutto come persona, sul piano morale.}}
*'''Si' 'nu [[babà|babbà]].'''<ref name=amore/>
:''Sei un tesoro (il babà è un tipico dolce napoletano).''
*'''Si si surdo va {{sic|tè}} fà spilà le<ref>'e, in forma corrente.</ref>recchie ncoppa San Pascale'''<ref>Citato in ''Lo nuovo diavolo zuoppo e Polecenella'', Edizioni 1-77, [https://books.google.it/books?id=qrakawdIVlMC&dq=Lo%20nuovo%20diavolo%20zuoppo%20e%20polecenella&hl=it&pg=PA44#v=onepage&q&f=false p. 44]</ref>.<ref>O, più semplicemente: ''Va' te spila 'e recchie a san Pascale!'' Vai a sturarti le orecchie a San Pasquale!</ref>
:''Se sei sordo vai a farti sturare le orecchie a San Pasquale!''<ref>Presso i monaci di San Pasquale a Chiaia: nei loro laboratori veniva prodotto un olio impiegato per liberare dall'eccesso di cerume il condotto uditivo.</ref> ''Si sì surdo o si ''faje'' 'o surdo.'' Sei sei sordo o se ''fai'' il sordo. Non far finta di non capire!
*'''Si vene 'a morte manco 'o trova.'''<ref>Citato in Anton Soliman, ''Eutanasia di un politico meridionale'', Narcissus.me, [https://books.google.it/books?id=_Uw6DAAAQBAJ&lpg=PA1&dq=anton%20soliman&hl=it&pg=PA25#v=onepage&q=anton%20soliman&f=false] </ref>
:''Nemmeno se viene la morte lo trova.''
::{{spiegazione|Si dice di chi è sempre introvabile, irreperibile.}}
*'''Sicarrètte cu ‘o sfizio.'''<ref>Citato in Sergio Zazzera,''Dizionario di napoletano'', p. 340.</ref>
:''[[Sigaretta|Sigarette]] con lo sfizio.''
::{{spiegazione|Sigarette di contrabbando esposte nel seno o nelle calze della venditrice e prelevate, in modalità self-service, dal cliente stesso.}}
*'''Sicchi' e' nafta!'''<ref name=slice/>
:''Secchio di nafta!''
::{{spiegazione|L'espressione ''sicchi' 'e nafta'', secchio di nafta, designa una persona del tutto priva di garbo, finezza, tatto. Una persona dai modi sgraziati, volgari, di illimitata rozzezza. Sine urbanitate, davvero senza urbanità.}}
*'''Signò, {{sic|fferma}} ccà – recette 'a capa 'e morte ruciulianne p'<nowiki>'</nowiki>a muntagne abbasce!'''<ref name=glissant>Citato in Apicella, ''I ritte antiche'', p. 351.</ref>
:''Signore, ferma qui, disse il [[cranio|teschio]], rotolando giù per la montagna.''<ref>La traduzione è in Apicella, ''I ritte antiche'', p. 351.</ref>
::{{spiegazione|Si dice quando si viene colpiti da una disgrazia.}}
*'''Signò', nu' peggio! {{sic|decette}} 'a capa 'e morte.'''<ref name=notnot>Citato in ''Tradizioni ed usi nella Penisola sorrentina'', p. 118.</ref>
:''Non peggio di così, Signore, disse il [[cranio|teschio]].''
::{{spiegazione|Si dice quando si viene colpiti da una disgrazia.}}
*'''Signò', nun pegge – recette 'a capa 'e morte! (E tu si 'a capa 'i morte e vuò nun pegge? – E mme ne putèvene fa {{sic|ffurmelle}})!'''<ref name=glissant/>
:''Signore, non peggio – disse il teschio! (E tu sei un teschio e vuoi non peggio? – chiede la tradizione popolare. Ed il teschio aggiunge: E potevano far di me anche dei bottoni di osso)!''<ref>In Apicella, ''I ritte antiche'', p. 351.</ref>
::{{spiegazione|Si dice quando si viene colpiti da una disgrazia.}}
*'''Simmo d' 'o buttone.'''<ref>Citato in Raffaele Viviani, ''Trentaquattro commedie scelte da tutto il teatro'', vol. I, I.L.T.E., 1957, [https://books.google.it/books?hl=it&id=r6AIAQAAMAAJ&dq=Simmo+d%27o+stesso+buttone.&focus=searchwithinvolume&q=buttone. p. 819].
:''Siamo del bottone.''
::{{spiegazione|Apparteniamo alla stessa combriccola.<ref name=heilig/>}}
*'''Smammuliarse.'''<ref>Citato in Altamura e D'ascoli, ''Lessico italiano-napoletano'', pp. 107, 195.</ref>
::{{spiegazione|Emanciparsi. Si dice del bambino che comincia muovere da solo i primi passi.}}
*'''So' asciute 'e statue 'e San Gennaro.'''<ref>Citato in ''I Proverbi di Napoli'', p. 366.</ref>
:''Sono uscite le statue di San Gennaro.''
::{{spiegazione|È incredibile: sono uscite di casa per passeggiare persone che non si vedono quasi mai.}}
*'''So' cicere si se coceno.'''<ref>Ctato in Rodolfo Pucino ''Il tressette {{small|nei tempi moderni e secondo le nuove tecniche. Massime aforismi detti e proverbi}}'', Alfredo Guida Editore, Napoli, 2005, [https://books.google.it/books?id=O3fL93ftfokC&lpg=PA89&ots=fZkJn_ina9&dq=&pg=PA89#v=onepage&q&f=false p. 89]. ISBN 88-7188-908-8</ref>
:''Sono ceci se si cuociono (se la cottura li rende edibili).''
::{{spiegazione|Aspettiamo che tutto si concluda bene prima di affermare con certezza che il buon esito è assicurato.}}
*'''So' comme 'e cuppine {{sic|cà}} nun aizano brore 'e maruzze.'''<ref>Citato in Isa Rampone Chinni e Tina Palumbo De Gregorio, ''La farmacia di Dio'', Rogiosi, 2011, [https://books.google.it/books?id=HC-pCwAAQBAJ&lpg=PA18&dq=&pg=PA18#v=onepage&q&f=false p. 18]</ref>
:''Sono come i mestoli che non sollevano brodo di lumache.''
::{{spiegazione|'''E cuppine ca n'aizano broro 'e maruzze'': gli avari.}}
*'''So' gghiuto comm<nowiki>'</nowiki>'o lavaturo.'''<ref name=cross/>
:''Sono "andato" come il lavatoio (che viene sturato).''
::{{spiegazione|Se ne lamenta chi è costretto a sperimentare uno dei possibili effetti spiacevoli di un'alimentazione disordinata: la sciolta.}}
*'''Sole 'mpierno.<ref>'''Mpierno'': a perpendicolo.</ref>'''<ref>Citato in Domenico Piccinni, ''Poesie napoletane'', Presso Saverio Starita, Napoli, 1826, [https://books.google.it/books?id=zygBinJanLkC&dq=&pg=PA163#v=onepage&q&f=false p. 163.]</ref>
:''Sole "in perno".''
::{{spiegazione|Il sole nel più splendente sfolgorio.}}
*'''Sona, ca piglie quaglie.'''<ref>Citato in [[Giambattista Basile]], ''Lu cunto de li cunti (Il Pentamerone): {{small|testo conforme alla prima stampa del MDCXXXIV}}'', con introduzione e note di [[Benedetto Croce]], pei tipi del Cav. V. Vecchi, Napoli, 1891, vol I, p. [https://it.wikisource.org/wiki/Pagina:Basile_-_Lu_cunto_de_li_cunti,_Vol.I.djvu/257 43].</ref>
:''Suona, che prendi [[quaglia|quaglie]].''
::{{spiegazione|Le quaglie non si lasciano attirare dai richiami del cacciatore: parla come vuoi, non ti ascolto, non cado nella trappola, non mi lascio invischiare dalle tue chiacchere. Non ci casca nessuno, sprechi fiato, parli al vento.}}
*'''{{NDR|'O}} Sorece nfuso a ll'uoglio.'''<ref name=opot>Citato in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 353.</ref>
:''Il topo bagnato nell'olio.''
::{{spiegazione|Una persona impomatata.}}
*'''Sott' 'a botta.'''<ref name=demi/>
:''Sotto la botta.''
::{{spiegazione|Immediatamente.}}
*'''{{NDR|'O}} Spallettone.'''<ref>Citato in Salvatore Landolfi, ''Napoli e i suoi colori'', [https://books.google.it/books?id=-lP_CwAAQBAJ&lpg=PA1&dq=Salvatore%20Landolfi&hl=it&pg=PT84#v=onepage&q=spallettone&f=false p. 84].</ref>
::{{spiegazione|Condivide con Dio un attributo: l'onniscienza. Persuaso di dominare infallibilmente tutti i campi del sapere, investitosi della missione di largire a tutti i costi la sua sapienza, la esegue con zelo infaticabile, implacabile, trasformandosi in un autentico flagello: inutile opporglisi, nulla lo farà mai desistere dall'intervenire d'autorità nelle altrui conversazioni, dal prodigare con illimitata generosità consigli non richiesti né graditi.}}
*'''Sparà a brenna (vrenna).'''<ref>Citato in Volpe, ''Vocabolario napolitano-italiano tascabile'', p. 406.</ref>
:''Sparare a crusca.''
::{{spiegazione|Avere esito vano ed infelice, andare al nulla, essere perduto.<ref>La spiegazione è in ''Vocabolario napolitano-italiano tascabile'', p. 406.</ref>}}
*'''Spàrterse 'a cammìsa 'e Cristo.'''
:''Spartirsi la [[camicia]] di [[Cristo]].''
::{{spiegazione|Dividersi qualcosa guadagnata disonestamente.<ref name=Am79/>}}
*'''Sparterse 'o suonno.'''<ref>Citato e spiegato in [[Salvatore Di Giacomo]], ''Poesie'', [https://books.google.it/books?id=aYxaAQAAQBAJ&lpg=PT544&dq=&pg=PT544#v=onepage&q&f=false p. 544]</ref>
:''Dividersi il sonno.''
::{{spiegazione|Fare vita comune.}}
*'''{{NDR|'O}} Spavo ncerato.'''<ref>Citato in ''Lu Trovatore'', 1866, [https://books.google.it/books?id=l2YLpbAOTIUC&dq=lu%20truvatore&hl=it&pg=PA3#v=onepage&q=spavo&f=false p. 3] </ref>
:''Spago incerato.''
::{{spiegazione|''Pigliarse 'o spavo 'ncerato'': farsi carico di un compito, di un'azione complicata, lunga e fastidosa.}}
*'''Sperì comme a nu cane.'''<ref>Citato in ''Passatempi musicali, {{small|[[Guglielmo Cottrau|Guillaume Cottrau]] e la canzone napoletana di primo '800}}'', a cura di Pasquale Scialò e Francesca Seller, Guida, Napoli, 2013. ISBN 978-88-6666-201-3, [https://books.google.it/books?id=owlvMArEkqgC&lpg=PA1&dq=Scial%C3%B2%20Seller&hl=it&pg=PA259#v=onepage&q&f=false]</ref>
:''Desiderare avidamente come un [[cane]].''
::{{spiegazione|Struggersi dal desiderio senza poterlo appagare.}}
*'''Spià 'na cosa.'''<ref>Citato in ''TuttoTotò'', p. 92.</ref>
:''"Spiare'', domandare una cosa. ''T'aggia spià 'na cosa'' (Ti devo chiedere una cosa).
*'''Spilapippa.'''<ref>Citato in ''I pirati spagnuoli melodramma in due atti'', [https://books.google.it/books?id=wVdX3BcL2kIC&dq=Gaetano%20Micci%2C%20%E2%80%8EEnrico%20Petrella%2C%20%E2%80%8EGiovanni%20Zoboli&hl=it&pg=PA26#v=onepage&q=spilapippa&f=false p. 26.]</ref> o '''Spilapippe.'''<ref>Citato in Melania G. Mazzucco, ''Vita'', tradotto da Virginia Jewiss, Picador, New York, [https://books.google.it/books?id=vpG8UpLKDgEC&lpg=PP1&dq=Melania%20G.%20Mazzucco%20a%20novel&hl=it&pg=PA153#v=onepage&q&f=false p. 153].</ref>
:''Sturapipa. Scovolino per pipa.''
::{{spiegazione|Persona molto magra e longilinea.}}
*'''Spogliampise.'''<ref>Citato in Giambattista Basile, ''The Tale of Tales'', Penguin Books, New York, [https://books.google.it/books?id=8jI6CQAAQBAJ&lpg=PP1&dq=The%20Tale%20of%20Tales&hl=it&pg=RA3-PA17#v=onepage&q&f=false p. 17]</ref>
:''"Spogliaimpiccati".''
::{{spiegazione|Uomo totalmente privo di scrupoli, avido, disonesto, ladro senza limite. Fino al punto di non esitare a spogliare anche gli impiccati, derubandoli dei loro abiti per rivenderli.}}
*'''Spuglià a ssan Giacchìno pe' vvestì a ssant'Antuóno.'''
:''Spogliare [[san Gioacchino]] per vestire sant'Antonio.''
::{{spiegazione|Danneggiare qualcuno per favorire altri.<ref name=Am79/>}}
*'''Spurtiglione<ref>Dalla forma obliqua ''vespertilione'' del latino: ''vespertilio'', pipistrello, con aferesi del ''ve''. {{cfr}} ''Rivista di filologia e di istruzione classica'', [https://archive.org/stream/rivistadifilolo32unkngoog#page/n111/mode/2up/search/vespertillus p. 94].</ref>.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 400.</ref>
:''Pipistrello, nottola.''
::{{spiegazione|Di chi ronzi attorno per sapere i fatti degli altri, Bracone, Fiutone.<ref>La spiegazione è in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 400.</ref> '''Fare lo sportiglione.'''<ref>Citato in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 360.</ref> (''Fà 'o spurtiglione'', fare il pipistrello): Ronzare spiando.<ref>La spiegazione è in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 360.</ref>}}
*'''Spustà c"a vocca.'''<ref name=tongue>Citato in Manlio Cortelazzo, ''I dialetti italiani. {{small|Storia, struttura, uso}}'', Utet, Torino, 2002, [https://books.google.it/books?id=ujJBAQAAIAAJ&q=spust%C3%A0+c%27a+vocca&dq=spust%C3%A0+c%27a+vocca&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwjBqrX9uevqAhUCHHcKHTaYDO4Q6AEwAXoECAUQAg p. 647].</ref>
:''Spostare con la bocca.''
::{{spiegazione|Deviare dal corretto ed educato parlare. Parlare in modo offensivo, parlare in modo volgare e / o offensivo. Offendere. '''Nun spustà c<nowiki>'</nowiki>'a vocca''':<ref name=tongue /> non offendere, stai attento a come parli, bada a come parli.}}
*'''Squacquaracchiarse.'''<ref>Citato in Andreoli, '''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 401.</ref>
:''Sedere a gambe larghe, stare stravaccato.''
*'''Squaglia sole.'''<ref>Citato in Giovanni Canestrini, ''Fauna d' Italia'', parte III, ''Pesci'', Dottor Francesco Vallardi Tipografo-Editore, Milano, [https://books.google.it/books?id=kFH57vmdkjAC&dq=&pg=PA194#v=onepage&q&f=false p. 194].</ref>
::{{spiegazione|Anche Squagliasole o Pesce bannera (Pesce bandiera): Trachipterus Taenia (Trachittero Tenia)}}
*'''Stà a dduie dint<nowiki>'</nowiki>'o stesso gallenaro.'''<ref name=losdos>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 103.</ref>
:''Stare in due nello stesso pollaio.''
::{{spiegazione|Aver concorrenti in una impresa.<ref>La spiegazione è in ''C'era una volta Napoli'', p. 103.</ref>}}
*'''Stà' [[w:alleluja|alleluia]]!'''<ref>Citato in Altamura e Giuliani, p. 360.</ref>
:''Stare alleluia!''
::{{spiegazione|Essere completamente [[ubriachezza|ubriachi]], con grande gioia e allegria, come se si dispiegasse un canto di esultanza a Dio.}}
*'''Stà buono mpurpato.'''<ref>Citato in [[Eduardo Scarpetta]], ''Quinnece solde so cchiù assaje de semilia lire: {{small|ossia, Pulicenella e Sciosciammocca mbrogliate nfra no portafoglio ricco e n'auto pezzente.}}'', Pironti, Napoli, 1909, [https://books.google.it/books?hl=it&id=3Us-AAAAIAAJ&dq=mpurpato+denare&focus=searchwithinvolume&q=mpurpato+], p. 54.</ref>
:''È ben imbevuto, intriso.''
::{{spiegazione|'''E denare'', di soldi. ''Stà buono mpurpato 'e denare'' E ben "imbevuto", "intriso" di soldi: è pieno di soldi, ricchissimo, sesterziatissimo.}}
*'''Stà c' 'o còre int' ô zzùccaro.'''<ref>Citato in ''Modern Etymological Neapolitan-English Vocabulary'', p. 272.</ref>
:''Stare col cuore nello zucchero.''
::{{spiegazione|Essere al colmo della felicità, essere al settimo cielo.}}
*'''Stà comm'a na Pasca.'''<ref>Citato in ''Ll'ode de Q. Arazio Fracco '', p. 458.</ref>
:''Stare come una Pasqua.''
::{{spiegazione|Godere di ottima, florida salute.}}
*'''Stà' comm'a 'o diavulo e l'acqua santa.'''<ref name=mèrevolage/>
:''Stare come il diavolo e l'acqua santa.''
::{{spiegazione|Non potersi assolutamente soffrire. Essere in forte ed insanabile contrasto.}}
*'''Sta' 'mbrugliato {{sic|comm'a}} nu sarto ch'ha pigliat' 'e mesure a nu scartellato e nun sape chiù {{sic|canòscere}} 'o quart' 'e nanze e chill' 'e reto.'''<ref>Citato in ''Del parlar napoletano'', p. 49.</ref>
:''Essere confuso come un sarto che ha preso le misure ad un gobbo e non sa più riconoscere, distinguere il quarto anteriore (di davanti) e quello posteriore (di dietro).''
*'''Stà naso e vocca.'''<ref>Citato in ''Dictionary: English-Neapolitan; Neapolitan-English'', [https://books.google.it/books?id=KYSUBgAAQBAJ&lpg=PP1&hl=it&pg=PA26#v=onepage&q&f=false p. 26.]</ref>
:''Stare naso e bocca.''
::{{spiegazione|Essere molto vicino.}}
*'''Stà niètto comm'a vacìle 'e varvièro.'''<ref name=toscodueseisei/>
:''Essere pulito come il bacile del barbiere''.
::{{spiegazione|Dare l'impressione di essere ricchi, ma in realtà non avere il becco di un quattrino. Si riferisce ad una bacinella che usavano i barbieri.}}
*'''Stà provvìsto comm'a lèpore 'e còda.'''<ref name=toscodueseisette>Citato in Tosco, p. 267.</ref>
:''Star provvisto come la lepre (è provvista) di coda''.
::{{spiegazione|Avere pochi peli a livello di barba.}}
*'''Sta schiaranno iuorno 'a Afragola.'''<ref>Citato in ''I Proverbi di Napoli'', p. 373.</ref>
:''Sta facendo giorno ad Afragola.''
::{{spiegazione|(detto per prendere in canzonatura, con ironia o con sarcasmo) Ma ancora non ti accorgi, possibile che non vedi che ormai è tardi, troppo tardi per fare questa cosa? (Ad Afragola il sole sorge più tardi di Napoli).}}
*'''Sta sempe c’ ’a capa ’a pazzia.'''<ref>Citato in ''Poesie napoletane'', p. 383.</ref>
:Letteralmente: ''Sta sempre con la testa a gioco, a scherzo.''
::{{spiegazione|Ha sempre voglia di giocare, scherzare. È un buontempone, un giocherellone, un mattacchione.}}
*'''Stamm' tutt' sott' 'o cielo.'''<ref>Citato in Enrico Salvatori, ''Stamm' tutt' sott' 'o cielo. {{small|Appunti su una città cresciuta (follemente) tra due vulcani}}'', Reality Book, 2016, [https://books.google.it/books?id=VrAwvgAACAAJ&dq=Stamm%27+tutt%27+sott%27+%27o+cielo&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwjw_umK0pDiAhUOCuwKHWphBrAQ6AEIKDAA]</ref>
:''Stiamo tutti sotto il cielo.''
::{{spiegazione|Nessuno può considerarsi assoluto padrone della propria sorte rimessa com'è alla volontà di una Forza superiore. La condizione dell'uomo è e resta costitutivamente incerta, precaria e fragile.}}
*'''Stann’ cazz’ e cucchiar.'''<ref>Citato in ''[https://napolipiu.com/lo-sai-perche-si-dice-stann-cazz-e-cucchiar Napolipiù.com]'', 24 novembre 2015.</ref>
:''Stanno (sempre appaiati come) il secchio per la calcina e la cazzuola.''
::{{spiegazione|''Stanno cazza e cucchiara'': si dice di due due amici che formano un amalgama perfetto, che stanno insieme sempre, inseparabili.}}
*'''Statte buono.'''<ref>Citato in Pasquale Altavilla e Giacomo Marulli, ''L'appassionate de lo romanzo de zio Tom'', vol. V, Dalla tipografia de' Gemelli, Napoli, 1853, [https://books.google.it/books?id=19JuHyI565gC&dq=&pg=PA37#v=onepage&q&f=false].</ref>
::{{spiegazione|Arrivederci (congedandosi da una persona).}}
*'''Stateve buono.'''<ref>Citato in ''Commedie di Francesco Cerlone'', Vol. XVIII, Napoli, 1785, [https://books.google.it/books?id=cujF77dSxA0C&dq=&pg=PA82#v=onepage&q&f=false p. 72].</ref>
::{{spiegazione|Arrivederci (congedandosi da più persone, o da una persona con un più formale Voi di cortesia).}}
*'''Steveme scarze a chiaveche!'''<ref>Citato in Alessandro Siani, ''Troppo napoletano'', [https://books.google.it/books?id=3rK4CgAAQBAJ&lpg=PT84&dq=quant'%C3%A8%20bello%20parigge&hl=it&pg=PT85#v=onepage&q&f=false]</ref>
:''Eravamo a corto (scarsi) di mascalzoni (fogne)!''
::{{spiegazione|(Detto con ironia a persona che - non gradita, non aspettata - sopraggiunge) Benvenuto, ci mancavi solo tu!}}
*'''Stracciacannarone.'''<ref>Citato in Vincenzo Tenore e Giuseppe Antonio Pasquale, ''Compendio di botanica, {{small|Ordinato specialmente alla conoscenza delle piante utili più comuni}}'', Dr. V. Pasquale Editore, Napoli, 1870<sup>3</sup>, [https://books.google.it/books?id=v0-evzTCuE0C&dq=&pg=PA429#v=onepage&q&f=false, p. 429].</ref>
:''"Straccia-gola-ed-esofago".''
::{{spiegazione|[[w:Sonchus asper|Sonchus asper]] e [[w:Sonchus oleraceus|Sonchus oleraceus]].}}
*'''Strascina-facenne.'''<ref>Citato in ''Napoli dentro e... Napoli fuori'', Adriano Gallina Editore, Napoli, stampa 1990, p. 419.</ref> o '''Strascinafacènne.'''<ref>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 126.</ref>
:''"Trascinafaccende"''
::{{spiegazione|Chi su commissione di altre persone si interessa del disbrigo di pratiche legali, burocratiche, amministrative e simili. Faccendiere. Addetto alla segreteria di un avvocato. / In passato procacciatori di clienti per avvocati. Poveri e senza istruzione attendevano nell'atrio del tribunale qualche pastore della provincia di Campobasso o montanari dell'Abruzzo e, conducendoli in giro per le sale del Palazzo di Giustizia, li attiravano col miraggio dell'impunità<ref>{{cfr}} ''C'era una volta Napoli'', p. 126.</ref>.}}
*'''Stregnere i panne ncuollo a uno.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 408.</ref>
:''Stringere i panni addosso ad una persona.''
::{{spiegazione|Incalzare qualcuno ragionando, metterlo alle strette.}}
*'''Streppone 'e ffescena.'''<ref>Citato in Vincenzio De Ritis, ''Vocabolario napoletano lessigrafico e storico'',[https://books.google.it/books?id=HRK5Tw5COm0C&pg=P61 p. 61].</ref>
:''Sterpo di fescina.''<ref>Fescina: paniere di forma conica per la raccolta di fichi ed uva. Per la sua conformazione non può reggersi da solo ma deve essere appoggiato a qualcosa o sospeso. {{cfr}} ''Vocabolario napoletano lessigrafico e storico'', p. 61, Napoli, Dalla Stamperia Reale, 1845.</ref>
::{{spiegazione|Uomo dal carattere molto debole.}}
*'''Stròppole pe' sprattichi' 'a lingua.'''<ref>Citato in Luigi Molinaro del Chiaro, ''Canti popolari raccolti in Napoli. {{small|Con varianti e confronti nei varii dialetti}}'', Libreria Antiquaria Luigi Lubrano, Napoli, [1916]<sup>2</sup>, [https://archive.org/details/cantipopolarirac00moliuoft/page/18/mode/2up p. 19].</ref>
:''Sciocchezze, bagattelle per impratichire, esercitare, addestrare la lingua.''
::{{spiegazione|Gli scioglilingua.}}
*'''Strucchiomacchio.'''<ref>Citato in Renato De Falco, ''Alfabeto napoletano'', [https://books.google.it/books?hl=it&id=FKYdAQAAIAAJ&dq=sturcio+masculo&focus=searchwithinvolume&q=coloritissimo p. 453].</ref>
::{{spiegazione|Bevanda particolarmente gustosa e piacevole.}}
*'''Strùmmolo scacato.'''<ref name=trtt>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 13.</ref>
:''Letteralmente: trottola isterilita.''
::{{spiegazione|Trottola che per un lancio errato o perché difettosa ruotava male, arrestandosi piegata di lato dopo pochi giri (si diceva, in tal caso che: '''{{NDR|'o}} strummolo scacava'''<ref name=trtt/>, paragonandola ad una gallina che, isterilita, cessava di deporre uova<ref name=strobylos>{{cfr}} ''C'era una volta Napoli'', p. 13.</ref>. '''Seta'''<ref name=trtt/>era invece detta la trottola dalla perfetta, morbida, blanda rotazione di durata superiore a tutte le altre.<ref name=strobylos/>}}
*'''Strunzià.'''<ref>Citato in ''Dictionary: English-Neapolitan; Neapolitan-English'', [https://books.google.it/books?id=KYSUBgAAQBAJ&lpg=PP1&hl=it&pg=PA24#v=onepage&q&f=false p. 24]</ref>
::{{spiegazione|Prendere in giro, ingannare, buggerare.}}
*''''Stu ventariello ca a tte t'arrecrea, a mme me va 'nculo!'''<ref>Citato in ''Comme se penza a Nnapule'', p. 403.</ref>
:''Questo venticello, questa brezzolina, questo gentil zefiretto che tanto ti fa godere, a me, invece, va lì... dove non batte il sole!''
::{{spiegazione|Una vaga e soave auretta, eppure... refrigerio e sollievo per uno, malanni assicurati per l'altro. La medesima situazione può essere per alcuni gradevole e vantaggiosa, per altri un danno e un tormento.}}
*'''Stuort o muort.'''<ref>Citato in Autori Vari, ''La giusta parte'', a cura di Massimo Gelardi, Caracò, 2012, [https://books.google.it/books?id=62BZAwAAQBAJ&lpg=PT19&dq=stuort%20o%20muort&hl=it&pg=PT19#v=onepage&q&f=false] ISBN 978-88-97567-02-8</ref>
:''Storto o morto.''
::{{spiegazione|Bene o male; lo si voglia o meno.}}
*'''Subbrettià.'''<ref>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 64.</ref>
:''Sorbettare.''
::{{spiegazione|Darci dentro spesso e di gusto a consumare, essendone particolarmente golosi, sorbetti.}}
*'''Sudà gnostra.'''<ref>Citato in Nicola Vottiero, ''Lo specchio della cevertà'', Nne la Stamparia de Giuseppe Maria Porciello, Napoli, 1789, [https://books.google.it/books?id=qJzFALBLBLIC&dq=sud%C3%A0%20gnostra&hl=it&pg=PA44#v=onepage&q&f=false p. 44.]</ref>
:''Sudare inchiostro''
::{{spiegazione|Spremersi le meningi, stillarsi il cervello, sottoporsi ad un faticoso lavoro mentale.}}
*'''Sunare<ref>In forma corrente: Sunà'</ref> u pianefforte.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 298.</ref>
:''Suonare il pianoforte.''
::{{spiegazione|Rubare (scioltezza di mano, vellutata leggerezza, impalpabile tocco da virtuoso del pianoforte, nell'esecuzione dell'atto criminoso, messe in piena, icastica evidenza nella locuzione).}}
*'''Sunnarse 'o tramme elettrico.'''<ref>Citato in Mimmo Carratelli, ''Slogan salotti divette'', in ''la Repubblica.it'' Archivio del 07. 04. 2008.</ref>
:''Sognarsi il tram elettrico.''
::{{spiegazione|Illudersi di poter conseguire un obiettivo fuori portata. Desiderare l'irrealizzabile, l'impossibile. All'epoca in cui si diffuse questa espressione la trazione a cavallo era la sola disponibile per i trasporti pubblici.}}
*'''Surco commoglia surco.'''<ref>Citato in D'ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 369.</ref>
:''[[debito|Solco]] copre solco.''
::{{spiegazione|Un debito grosso più grande ne copre uno vecchio.<ref>Spiegazione in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 369.</ref>}}
*'''{{NDR|'O}} [[w:Susamielli|Susamiéllo]].'''<ref>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 52.</ref>
::{{spiegazione|Dolce natalizio a forma di esse a stampatello, si preparava già nell'antica Atene con sesamo, miele ed altri ingredienti. Fu importato a Napoli dagli Ateniesi circa venticinque secoli fa. ''Susamiello'' è anche detta una persona magra e di bassa statura.<ref>{{cfr}} ''C'era una volta Napoli'', p. 52.</ref>}}
==T==
*'''T'a fai cull'ova, 'a trippa.'''<ref>Citato in [[Luciano De Crescenzo]], ''Ti porterà fortuna. Guida insolita di Napoli'', Mondadori, [https://books.google.it/books?id=GHNdBAAAQBAJ&lpg=PP1&dq=Ti%20porter%C3%A0%20fortuna&hl=it&pg=PT110#v=onepage&q&f=false p. 110].</ref>
:''Te la cucini con le uova la trippa.''
::{{spiegazione|Queste frattaglie, in sé non appetibili, te le prepari con le uova per rendertele più gustose. Vale a dire: ora datti da fare e trova il modo di tirati fuori da questa situazione difficile, ingrata, rischiosa, negativa in cui sei andato a ficcarti.}}
*'''T'aggio canusciuta, 'mbrellino 'e seta mia.'''<ref name=πόρνη/>
:''Ti ho conosciuta, parasole di seta mio.''
::{{spiegazione|''Mbrellino 'e seta'': "passeggiatrice", "cortigiana". Quindi: ora so che non mi sei fedele, non mi inganni più, vedo bene chi sei veramente.}}
*'''T'hê a fà benedicere da nu prevete ricchione<ref>Occorre tener presente che questo termine reca in sé l'impronta di una concezione svalutativa dell'omosessualità molto diffusa in passato ed ha pertanto una connotazione fortemente offensiva. Di conseguenza, non può e non deve essere mai impiegato, in un normale contesto comunicativo, per riferirsi in modo neutro all'omosessualità.</ref>.<ref>Citato in Aurelio Fierro, ''Grammatica della lingua napoletana'' Rusconi Libri, 1989, [https://books.google.it/books?hl=it&id=UAldAAAAMAAJ&dq=benedicere+%27a+%27nu+prevete+ricchione&focus=searchwithinvolume&q=+prevete+ricchione p. 140].</ref>'''
:''Devi farti benedire da un prete pederasta.''
::{{spiegazione|Sei talmente sfortunato, tutto ti va così male, che hai bisogno di farti impartire una benedizione, e una benedizione particolarmente efficace.}}
*'''T'hê 'a sèntere 'na messa a panza all'aria.'''<ref>Citato in ''Mannaggia Bubbà'', p. 138.</ref>
:''Devi sentirti una messa a pancia all'aria.''
::{{spiegazione|Si augura allo sventurato di presenziare ad una messa - l'ultima - in posizione orizzontale, con il ventre rivolto al soffitto del luogo di culto; vale a dire composto in rigido decubito supino all'interno di una cassa realizzata all'uopo per la solenne occasione.}}
*'''{{NDR|'O}} Tagliere.'''<ref name=codex/>
:''Nella parlesia:''<ref name=spikkesia/>''il violino.''
*'''Tanno tanno.'''<ref>Citato in ''Lu Trovatore, Giornale-Spassatiempo, 1867'', [https://books.google.it/books?id=DVdgeO_gTcUC&dq=sciucquaglie&hl=it&pg=PT462#v=onepage&q&f=false]</ref>
::{{spiegazione|Immediatamente.}}
*'''Tanno pe tanno.'''<ref>Citato in ''Lo Cuorpo de Napole e lo Sebbeto'', 1864, p. 507.</ref>
::{{spiegazione|All'istante, lì per lì.}}
*'''Tant'anne dint'ê saittelle... e quando addiviente zoccola!?'''<ref>Citato in Luciano Passariello, ''[http://www.ilmessaggioteano.net/tantanne-dinte-saittelle-e-quanno-addiviente-zoccola/ Tant'anne dint'ê saittelle... e quando addiviente zoccola!?]'', ''ilmessaggioteano.net'', 22 settembre 2012.</ref>
:''(Bazzichi da) tanti anni nelle fogne... e quando diventerai ratto!?''
::{{spiegazione|È una critica dell'inettitudine, della negligenza: sono tanti anni che fai pratica, che ascolti questi insegnamenti, ma quando ti deciderai ad imparare, a mettere in pratica quello che ti è stato insegnato?!}}
*'''Tanto te vengo appriesso, fino a che te coglio: duorme,''' patella''', ca rancio veglia.'''<ref>Citato in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 432.</ref>
:''Ti sto alle costole (ti vengo dietro tanto), ti tallono tanto finché ti prendo: dormi, [[Patella (zoologia)|patella]], che granchio veglia.''
::{{spiegazione|Dormi pure fra due guanciali, pensa pure di averla fatta franca; ma ti illudi, ti sto incollato e prima o poi faremo i conti.}}
*'''Tarantella.'''<ref>Citato in ''Lo Cuorpo de Napole e lo Sebbeto,'', 1863, p. 154.</ref>
::{{spiegazione|Situazione complicata, intricata, difficile e, in fondo, poco seria. Si potrebbe per esempio dire a chi si costringe o ci costringe all'ennesima tribolazione da idioti per ovviare alle conseguenze intricate di un problema in sé stupido o facilmente evitabile: ''E chesta è n'ata tarantella!'' E questa è ancora un'altra complicazione idiota! (Fai più attenzione! È ormai ora di darsi una regolata!)}}
*'''Te faccio correre pé Vicenzone.'''<ref>Citato in ''Del parlar napoletano, {{small|Manualetto per tutti}}'', Colonnese Editore, Napoli, 1997, p. 79.</ref>
:''Ti faccio correre per [[Besançon]].<ref>I titoli di credito da riscuotere obbligatoriamente ed indilazionabilmente venivano in gran parte inoltrati a Besançon. {{cfr}} ''Del parlar napoletano'', p. 79.</ref>''
::{{spiegazione|Vedrai quel che ti farò passare...: ti insegno io a comportarti correttamente.}}
*'''Te manno 'e Pellegrini!'''<ref>Citato in ''Ariel'', vol. XVII, Edizioni 2-3, Bulzoni, Roma, 2002, p. 251, [https://books.google.it/books?hl=it&id=kQ4qAQAAIAAJ&dq=Te+manno+e+Pellerini&focus=searchwithinvolume&q=manno+Pellerini]</ref>
:''Ti mando all'Ospedale Pellegrini!''
::{{spiegazione|Te le suono di santa ragione!}}
*'''Te mardíco a zizze storte!'''<ref>Citato in Luciano Galassi, ''Mannaggia Bubbà, {{small|interiezioni, imprecazioni e invettive napoletane}}'', Kairos Edizioni, Napoli, 2012, p. 116. ISBN 978-88-98029-03-7</ref> '''Te mmardico a zizze storte.'''<ref>Citato in ''Lo corzaro, {{small|commeddia pe mmuseca da rappresentarese a lo Teatro nuovo ncoppa Toleto St'Autunno de st'Anno 1726}}'', Agnolo Vocola, Napoli, [https://books.google.it/books?id=aMjACy5Ui7kC&dq=Lo%20corzaro%20commeddia&hl=it&pg=PA25#v=onepage&q&f=false p. 25].</ref>
:''Ti maledico a mammelle storte!'' (quasi a volerle immaginariamente ripiegare per rinnegarle.<ref name=tescanosco>{{cfr}} ''Mannaggia Bubbà'', p. 116.</ref>)
::{{spiegazione|Un figlio o una figlia che con la sua condotta aveva dato alla madre un forte dispiacere poteva essere colpito da questa maledizione, la più grave che una madre potesse pronunciare.<ref name=tescanosco/>}}
*'''Te pare sempe che 'o culo t'arrobba 'a cammisa.'''<ref>Citato in Volpe, ''Vocabolario napolitano-italiano'', p. 89.</ref>
:''Ti sembra sempre che il sedere ti rubi la camicia.''
::Sei veramente gretto, micragnoso, sordidamente avaro.
*'''Te pozza piglià Patano.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 285.</ref>
:''Ti possa prendere Patano.''<ref>Patano è il cognome di un famoso [[W:|monatto]] del XVIII° secolo. {{cfr}} Andreoli, p. 285.</ref>
::{{spiegazione|Imprecazione: Che ti colga la peste. Che tu possa morire.}}
*'''Te saccio piro.'''<ref>Citato in ''Lo Cuorpo de Napole e lo Sebbeto'', 1962, anno III, parlata 359, 29 dicembre 1962, p. 1436.</ref>
:''Ti so pero.''
::{{spiegazione|Eri pero nel mio orto, non davi frutti e sei stato abbattuto. Ora che sei una statua sacra faresti miracoli? So fin troppo bene chi sei: proprio a me vorresti darla a bere?}}
*'''Te tengo appiso all'urdemo buttone d' 'a vrachetta.'''<ref>Citato in ''I Proverbi di Napoli'', p. 392.</ref>
:''Ti tengo appeso all'ultimo bottone della [[pantaloni|patta]].''
::{{spiegazione|Per me sei l'ultima persona al mondo.<ref>La spiegazione è in ''I Proverbi di Napoli'', p. 392.</ref>}}
*'''Te tengo stampato 'ncuorpo!'''<ref>Citato in Mario Santanelli, ''Uscita di emergenza, {{small|Beati i senzatetto perché vedranno il cielo}}'', presentazione di Nello Mascia, Alfredo Guida Editore, Napoli, 1999. ISBN 88-7188-305-5, [https://books.google.it/books?id=76Pa8UgPMCkC&lpg=PP1&dq=Manlio%20Santanelli&hl=it&pg=PA44#v=onepage&q&f=false p.44]</ref>
:''Tenere stampato, come impresso nel proprio corpo.''
::{{Spiegazione|Conoscere alla perfezione una persona o una cosa. "So perfettamente che tipo di persona sei, non puoi nasconderti, non me la dai a bere, non abbocco!"}}
*'''Te veco, e te chiagno.'''<ref>Citato in ''Il licantropo volgarmente detto lupo menaro con Pulcinella bersaglio d'un morto, rivale dell'eco, e spaventato dalle larve nella tomba d'un militare'', Napoli, 1840, [https://books.google.it/books?id=QkpD_ObGJRMC&dq=veco%20e%20chiagno&hl=it&pg=PA36#v=onepage&q&f=false p. 36.]</ref>
:''Ti vedo e ti piango.''
::{{spiegazione|Sento compassione per te, temo per quel che sarà di te.}}
*'''Ten 'o core int'o zucchero.'''<ref>Citato in Amabile Giusti, ''La donna perfetta'', Mondadori, [https://books.google.it/books?id=LGBvBgAAQBAJ&lpg=PT70&dq=%E2%80%98o%20core%20d'int'%20o%20zucchero&hl=it&pg=PT70#v=onepage&q&f=false p. 70]</ref>
:''Ha il cuore nello zucchero.''
::{{spiegazione|Tené 'o core int'o zucchero: Essere al culmine, nel pieno della gioia, della felicità. Essere al settimo cielo.}}
*'''Tené 'a capa fresca.'''<ref>Citato in ''Manuale di napoletanità'', [https://books.google.it/books?id=aKqXGBrfvZoC&newbks=1&newbks_redir=0&lpg=PA10&dq=&pg=PA10#v=onepage&q&f=false p. 10].</ref>
:''Avere la testa fresca.''
::{{spiegazione|''Tené 'a capa fresca'': essere del tutto spensierati perché sollevati da ogni problema materiale o per innata disposizione d'animo. Al sempre lieto, fortunato possessore di simile "capa" – che in mancanza di più gravi pensieri si trastulla in piena delizia nelle più futili bagattelle – si può ben dire, rivolgendogli un complimento ironico: ''Biato a tte ca tiene 'a capa fresca, i' tengo 'e lappese a quadriglié ca m'abballano pe' ccapa.'': Beato te che non hai nulla di cui preoccuparti, io sono angustiato e tormentato da mille preoccupazioni che si agitano nella testa.}}
*'''Tene' 'a capa sulo pe' spàrtere 'e recchie.'''<ref name=nose/>
:''Avere la testa solo per separare le orecchie.''
::{{spiegazione|Non avere cervello, essere completamente stupidi.}}
*'''Tené 'a cazzimma d'<nowiki>'</nowiki>e papere australiane.'''<ref>Citato da Raffaele Bracale, in [http://guide.supereva.it/campania_i/interventi/2010/05/che-cosa-e-la-cazzimma Che cosa e' la "cazzimma"?], ''guide. supereva.it''</ref>
:''Avere la [[cazzimma]] delle papere australiane.''
::{{spiegazione|Avere la cazzimma. Il riferimento alle papere australiane è solo un'aggiunta divertente senza significato.}}
*'''{{sic|Tenè}} 'a grazia d' 'o miedeco.'''<ref name=Aesculapius />
:''Avere le buone maniere del medico.''
::{{Spiegazione|Non averne affatto.}}
*'''Tene' 'a neva 'int' 'a sacca.'''<ref name=nose/>
:''Avere la neve in tasca.''
::{{spiegazione|Avere fretta.}}
*'''Tène 'a panza azzeccata cu' 'e rine.'''<ref name=glue>Citato in ''Del parlar napoletano'', p. 34</ref>
:''Ha la pancia incollata ai reni.''
::{{spiegazione|Ḕ dimagrito. Impiegato anche come iperbole.}}
*'''''Tené 'a panza a 'o sole.'''''<ref name=sunbelly>Citato in ''Napoli, punto e basta?'', p. 650.</ref>
:''Tenere la pancia al sole.''
::{{spiegazione|Rimedio cui si ricorreva in passato per resistere ai crampi della fame.<ref name=bellysun>{{cfr}}''Napoli, punto e basta?'', p. 650.</ref>}}
*'''Tene 'a parola superchia.'''<ref>Citato in Ledgeway, p. 539.</ref>
:''Ha la parola soverchia, superflua.''
::{{spiegazione|Si dice di chi parla senza misura, logorroicamente, di chi in modo saccente vuole a tutti i costi, con argomenti futili, inconsistenti prevaricare, dire un'ultima parola – una parola superflua perché insulsa – in ogni discussione.}}
*'''Tene 'a saraca 'int' 'a sacca.'''<ref>Citato in Mauro Montacchiesi, ''Humanae Historiae'', Aletti Editore, [https://books.google.it/books?id=PWdWAwAAQBAJ&lpg=PT280&dq=saraca%20sacca&hl=it&pg=PT280#v=onepage&q&f=false p. 280].</ref>
:''Ha l'[[aringa]] in tasca.''
::{{spiegazione|Nasconde qualcosa, non la dice tutta.<ref>Spiegazione in ''Humanae Historiae'', p.280.</ref> ''Tené 'a saraca 'int' 'a sacca'', avere l'aringa in tasca: Essere irrequieti, aver fretta, manifestare inquietudine, impazienza come se si avesse in tasca una maleodorante aringa di cui ci si debba disfare al più presto; in realtà perché si nasconde un incofessabile segreto.}}
*'''Tene 'a terócciola 'mmocca.'''<ref>Citato in Viviani, ''Teatro'', II, p. 97.</ref>
:''Ha la carrucola in bocca.''
::{{spiegazione|Quando parla ricorda la scia sonora stridula e monotona che accompagna il ruotare della carrucola azionata dalla fune: chiacchiera ininterrottamente con una monotona, fastidiosa logorrea.}}
*'''Tené 'a zeppola mmocca.'''<ref>Citato in Erwin e Fedele, ''Dictionary: English-Neapolitan; Neapolitan-English'' p. 143.</ref>
:''Avere la zeppola in bocca.''
::{{spiegazione|Balbettare.}}
*'''Tene cchiù corna ca<ref>Cà, refuso, nella fonte.</ref>‘nu cato ’e maruzze.'''<ref>Citato in Isa Rampone Chinni e Tina Palumbo De Gregorio, ''La farmacia di Dio'', Rogiosi Editore, [https://books.google.it/books?id=HC-pCwAAQBAJ&lpg=PA16&dq=&pg=PA16#v=onepage&q&f=false p.16].</ref>
:''Ha più corna di un secchio (pieno) di lumache.''
::{{spiegazione|È vittima di una moglie inappagabile, non univira e assai trasgressiva che si concede, con libera spregiudicatezza, varie, frequenti, abbondanti, cospicue, copiosissime, innumerevoli eccezioni al ferreo, (forse un po' plumbeo), obbligo di osservanza della fedeltà coniugale.}}
*'''Tené' chiuóve<ref>Avere chiodi.</ref> a balùffe.'''<ref>Citato in Sergio Zazzera, ''Dizionario napoletano'', p. 100.</ref>
::{{spiegazione|Avere soldi a iosa, essere ricchissimo.}}
*'''Tene' 'e làppese a quadriglié<ref>Dal latino: ''Lapis quadrellatus'': opera muraria costituito dalla sovrapposizione alternata di piccolissimi quadrati di pietra. Questo particolare procedimento costruttivo, di grande precisione, richiedeva l'attenzione ed la concentrazione assolute – ciò che comportava una forte tensione – dell'esecutore. {{cfr}} ''Del parlar napoletano'', p. 65.</ref>.'''<ref>Citato in ''I Proverbi di Napoli'', p. 385.</ref>
:''Avere molti assilli, [[preoccupazione|preoccupazioni]]; essere sovrappensiero; avere un diavolo per capello.''
*'''Tené 'e pànne a chi và a natàre.'''<ref name=duesetteotto/>
:''Custodire gli abiti di chi va a nuotare''.
::{{spiegazione|Essere accidiosi e non sforzarsi neppure di aiutare un amico in difficoltà. Antico detto già attestato nel XVII secolo.<ref>{{cfr}} Francesco Gizzio, ''L'Atlante del Cielo'', scena IX in ''L'echo armoniosa delle sfere celesti'', parte prima, Napoli, per il De Bonis stampatore arcivescovale, 1693, [https://books.google.it/books?id=x3WkI0Y6eIQC&pg=PA159 p. 159].</ref>}}
*'''Tene' 'e recchie 'e pulicane<ref>Dal latino ''Publicanus'', pubblicano. {{cfr}} ''Del parlar napoletano'', p. 63.</ref>.'''<ref>Citato e spiegato in ''Del parlar napoletano'', p. 63.</ref>
:''Avere le orecchie del [[w:pubblicano|pubblicano]].''
::{{spiegazione|Avere un udito finissimo. Avere una capacità finissima di captare i minimi segnali, anche non sonori.}}
*'''Tène folla Pintauro!'''<ref>Citato in Luigi Cremona, ''L'Italia dei dolci'', Repertori Touring, n.1 anno 2004, Touring Editore, Milano, [https://books.google.it/books?id=qeHoUKfogVgC&lpg=PP1&dq=L'Italia%20dei%20dolci&hl=it&pg=PA128#v=onepage&q&f=false p. 128.]</ref>
:''C'è folla da Pintauro''<ref>Storica pasticceria napoletana.</ref>'' !''
::{{spiegazione|Si dice — talvolta con ironia — di persona con molti corteggiatori o di negozi o studi con molta clientela.}}
*'''Tene' l'arteteca.'''<ref>''Citato in Modern Etymological Neapolitan-English Vocabulary'', [https://books.google.it/books?id=kUcIRKwCZF4C&lpg=PA514&dq=uocchie%20vacante.&hl=it&pg=PA26#v=onepage&q&f=false p. 26.]</ref>
::{{spiegazione|Essere perennemente irrequieti, inquieti. Essere sempre in movimento, non riuscire a star fermi.}}
*'''Tenè-mente.'''<ref>Citato in Volpe, ''Vocabolario napolitano-italiano: tascabile'', p. 360.</ref>
:'' ''Tené mente'': avere mente.''
::{{spiegazione|Guardare, osservare. Fare attenzione. ''Tiene mente!'' Guarda, osserva, fai attenzione!}}
*'''Tene na cimma de<ref name=epsilon/>scirocco.''' o '''Sta cu na cimma de<ref name=epsilon/>scirocco.'''<ref>Citato in ''Lo Cuorpo de Napole e lo Sebbeto'', 1862, [https://books.google.it/books?id=MC7l6SgIRpUC&dq=&pg=PA754#v=onepage&q&f=false p. 754]</ref>
:''Ha un "lembo" , un "orlo" superiore , una cima di scirocco. O: Stare con una sommità, una cima di scirocco''
::{{spiegazione|È nervoso, irascibile.}}
*'''Tenè 'ncuorpo.'''<ref>Citato in ''Lu Trovatore, Giornale-Spassatiempo'', 1867, anno II n. 171 del 23. 12. 1867, p. 2.</ref>
:'' ''Tené 'ncuorpo.'' Tenere in corpo.''
::{{spiegazione|Tenere ben chiuso in se stessi. Tenere segreto.}}
*'''Tené' 'nfrisco.'''<ref name=mèrevolage/>
:''Tenere in fresco.''
::{{spiegazione|Tenere di riserva.}}
*'''Tene 'o mariuolo 'ncuorpo.'''<ref>Citato in Vladimiro Bottone, ''Il giardino degli inglesi'', Neri Pozza, Vicenza, 2017, [https://books.google.it/books?id=Lk26DgAAQBAJ&lpg=PP1&dq=Vladimiro%20Bottone&hl=it&pg=PT49#v=onepage&q&f=false] ISBN 978-88-545-1510-9</ref>
:''Ha il ladro in corpo.''
::{{spiegazione|''Tené 'o mariuolo 'ncuorpo'': nascondere un segreto inconfessabile.}}
*'''Tène 'o mmale 'e ndindò: a isso lle vène e a me no.'''<ref>Citato in ''Rotondo'', p. 389.</ref>
:''Ha il male di dindò: a lui gli viene e a me no.''
::{{spiegazione|Il male – perfettamente immaginario e strategico – di dindò è il male da cui è colto indefettibilmente lo scansafatiche quando si concretizza il pericolo di dover lavorare o di doversi sobbarcare una lavoro non gradito.}}
*'''Tene' 'o vacile d'oro pe' ce jettà 'o sanghe rinto.'''<ref>Citato in ''I Proverbi di Napoli'', p. 390.</ref>
:''Avere la bacinella d'oro per buttarci dentro il sangue.''<ref>''O quanta vote, o quantane | aie lo vacile d'oro, | e nce spute lo sango.'' O quante e quante volte hai la bacinella d'oro e ci sputi sangue. (Le Muse napolitane, egloga VIII, pp. 334-335)</ref>
::{{spiegazione|Essere ricchi ma completamente infelici.}}
*'''Tenere<ref name=Θ>In forma corrente: Tené.</ref>'a vocca ca pazzeja cu i recchie.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 460.</ref>
:''Avere la bocca che gioca con le orecchie.''
::{{spiegazione|''Tené 'a vocca ca pazzea cu 'e recchie''. Avere la bocca larghissima.}}
*'''Tenere<ref name=Θ/>'e rennete spase a u sole.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 329.</ref>
:''Avere le rendite sparse al sole.''
::{{spiegazione|''Tene' 'e rennete spase 'o sole.'' Essere ricchissimo.}}
*'''Tenere<ref name=Θ/> na feleppina<ref>Feleppina: vento boreale secco, fame da lupi. {{cfr}} De Ritis, ''Vocabolario napoletano lessigrafico e storico'', vol. I, p. 57.</ref>'ncuorpo.'''<ref>Citato in De Ritis, ''Vocabolario napoletano lessigrafico e storico'', vol. I, p. 57.</ref>
:''Avere in corpo una fame da lupi.''
*'''Tengo nu brutto police int' 'a recchia.'''<ref>Da Raffaele Viviani, ''Tuledo 'e notte'', citato in ''Napoli, punto e basta?'', p. 692.</ref>
:''Ho una brutta pulce nell'orecchio.''
::{{spiegazione|(''Tene' no brutto pollice int' 'a recchia''. Avere nella testa un cattivo pensiero che frulla) Mi frulla per il capo un pessimo pensiero<ref>La spiegazione è di Artieri in ''Napoli, punto e basta?'', p. 692.</ref>.}}
*'''Tiempo bafuogno.'''<ref>Citato in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano'', p. 79.</ref>
:''Tempo favonio.''
::{{spiegazione|Afa.}}
*'''Tiene mmano.'''<ref>In ''Viviani'', III, p. 197.</ref>
:''Tieni in mano.''
::{{spiegazione|Aspetta.}}
*'''Tiene 'nu culo quant'e Porta Capuana<ref>Per Porta Capuana si consulti [[w:Porta Capuana|voce su ''Wikipedia'']]</ref>.'''<ref>Citato in Alessio Strazzullo, ''I tesori nascosti di Napoli'', Newton Compton Editori, Roma, 2011, [https://books.google.it/books?id=ksS8DAAAQBAJ&lpg=PT80&dq=Tiene%20'nu%20culo%20quant'e%20Porta%20Capuana&hl=it&pg=PT80#v=onepage&q=Tiene%20'nu%20culo%20quant'e%20Porta%20Capuana&f=false] ISBN 978-88-541-9823-4</ref>
::{{spiegazione|Hai una [[fortuna]] incredibile.}}
*'''Tieneme ca te tengo.'''<ref>Citato in [[Basilio Puoti]], ''Vocabolario domestico napoletano e toscano compilato nello studio di Basilio Puoti'', Napoli, Stamperia Del Vaglio, 1850<sup>2</sup>,[https://books.google.it/books?id=LxsTPCnq-qsC&dq=Tieneme%20ca%20te%20tengo.&hl=it&pg=PA466#v=onepage&q=Tieneme%20ca%20te%20tengo.&f=false p. 446.]</ref>
:''Tienimi che ti tengo.''
::{{spiegazione|Dicesi Stare una cosa tieneme ca te tengo di cosa che tentenni, barcolli, stia male in piedi o accenni di cadere.}}
:oppure
::{{spiegazione|Abbiamo bisogno l'uno dell'altra.}}
:::'''''[[w:Simul stabunt|Simul stabunt vel simul cadent]]'''''. ([[Proverbi latini]])
*'''Tinco tinco.'''<ref>Citato in ''Lu Trovatore, Giornale-Spassatiempo'', 1867, anno 2, . 8, 19-01-1867, p. 2.</ref>
::{{spiegazione|Veloce veloce, lesto lesto. "''E tu te ne sì benuto tinco tinco , co lu sòleto buongiorno, co lu sòleto pizzo a riso, co li sòlete coppetielle appizzate arreto, e la padiata de vitella a lu pizzo de la cammisa.<br>Vattè Carnevà, fallo pe ll'arma de tutte i muorte tuoje, tornatenne da dò si benuto.''<ref>Da ''Lu Trovatore, Giornale-Spassatiempo'', 1867, anno 2, . 8, 19-01-1867, p. 2.</ref>" E tu te ne sei venuto lesto lesto, col solito buongiorno, col solito sorrisetto, con i soliti coppetti attaccati dietro e le interiora di vitella sul pizzo della camicia. Vattene, Carnevale, fallo per l'anima di tutti i tuoi defunti, tornatene da dove sei venuto.}}
*'''Tirà 'a carretta.'''<ref>Da [[Giovanni Capurro]], ''Tatonno 'e Quagliarella'', citato in Renato De Falco, ''Alfabeto napoletano'', p. [https://books.google.it/books?hl=it&id=FKYdAQAAIAAJ&dq=tir%C3%A0+%27a+carretta&focus=searchwithinvolume&q=+carretta 511].</ref>
:''Tirare il carretto.''
:{{spiegazione|Lavorare duramente, sgobbare. Lavorare duramente per provvedere alle necessità della famiglia. "''Che brutta cosa ch'è a tirà 'a carretta quanno nisciuna mano votta 'a rota''". ''Com'è brutto tirare il carretto, quando nessuna mano spinge la ruota (se sei solo e nessuno ti aiuta.''<ref>Da Giovanni Capurro, ''Tatonno 'e Quagliarella'', citato in ''Alfabeto napoletano'', p. 511.</ref>}}
*'''Tiracazune''' o '''Tirante.'''<ref>Citato in ''Per moda di dire'', p. 19.</ref>
:''Tirapantaloni o tiranti: bretelle.''
*'''Tirate 'e renza.'''<ref>Citato in ''Poesie napoletane'', p. 397.</ref>
:{{spiegazione|Togliti di torno!}}
*'''Tirato a zuco''' o '''Tirato a zuco 'e caramella.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 78.</ref>
:''Tirato a succo'' o '''Tirato a succo di caramella.'''
::{{spiegazione|Lindo e azzimato, curatissimo, elegantissimo, in grande spolvero, tirato a lucido (fino all'eccesso).}}
*'''Tirrepetirro.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 431</ref>
::{{spiegazione|Voglia di far chiasso, confusione. '''Tirepetirre.'''<ref name=carob/>: convulsioni.}}
*'''Titillo.'''<ref name=carob/> o '''Tetillo.'''<ref name=borac>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 428.</ref> '''Titella.'''<ref name=carob/> o '''Tetella.'''<ref name=borac/>
::{{spiegazione|Modo fanciullesco di denotare il pollo<ref>La definizione è in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 428.</ref>. Vezzeggiativo per denotare un bambino, una bambina o un animale piccolo e grazioso.}}
*'''Tito'''' o '''Titò.'''<ref>Citato in ''Del parlar napoletano'', p. 77.</ref>
::{{spiegazione|Appellativo con cui ci si rivolge, con irrisione, a chi ha un comportamento strano, incomprensibile, altezzoso, sprezzante.<ref>Con uno sprezzante ''Dis-donc'', compreso come un indecifrabile ''Titò'', si rivolgevano ai napoletani i soldati della guarnigione svizzera presente a Napoli nei primi anni dell'800. {{cfr}} ''Del parlar napoletano'', p. 77.</ref> /"''Oj Titò!''": Ehi, "Titò!" (già di per sé eloquente...) (Ma anche, esplicitamente: "''Oj Titò, ma chi te cride d'essere!''", "''ma che faje!''", ''ma che t'hê chiavato 'ncapa!'': Ehi, "Titò", ma chi credi di essere! ma che fai! ma cosa ti sei messo in testa! E così via...)}}
*'''Tomo tomo.'''<ref>Citato in ''Tuttototò'', p. 32.</ref>
:''Serio serio, senza scomporsi.''<ref>Significato in ''TuttoTotò'', p. 32.</ref>
*'''Tor'<nowiki>'</nowiki>e Crisciénzo e Totonno â Port'<nowiki>'</nowiki>e Massa.'''<ref>Citato in Sergio Zazzera, ''Proverbi e modi di dire napoletani'', p. 161.</ref>
:''Salvatore di Crescenzo e Antonio della Porta di Massa.''
::{{spiegazione|Due inconciliabili, acerrimi nemici. Salvatore di Crescenzo ed Antonio Lubrano, detto della Porta di Massa<ref>Fra Via Mezzocannone e la Marina.</ref>dal nome del luogo d'origine, capi della camorra e nemici irriducibili, operarono subito dopo l'Unità d'Italia.}}
*'''Tra mastu' Francisco e 'o bancariello nun se sape chi ha fatte rummore.'''<ref>Citato in Gennaro Matino, ''Angelo per un giorno'', Feltrinelli, Milano, 2006, [https://books.google.it/books?id=9hTp5xD4N-EC&lpg=PA27&ots=OsGg6TslnC&dq=it&pg=PA27#v=onepage&q&f=false 27]. ISBN 88-07-84066-9</ref>
:''Tra mastro Francesco ed il desco<ref>'''O bancariello'': Il desco da ciabattino.</ref>non si sa chi dei due ha fatto rumore...''
::{{spiegazione|Qui si gioca a scaricabarile, ognuno elude le proprie responsabilità.}}
*'''Trave 'e sapone.'''<ref name=fuscello>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 63.</ref>
:''Trave di sapone.''
::{{spiegazione|Albero della cuccagna.}}
*'''Trica e venga buono.'''<ref>Citato in ''Tradizioni ed usi nella Penisola sorrentina'', p. 113.</ref>
:''Ritardi e venga bene.''
::{{spiegazione|Non importa quanto tempo ci vuole, purché il risultato sia buono.}}
*'''Tricchitracche, tanto a parte!'''<ref>Citato in Altamura e Giuliani, ''Proverbi napoletani'', p. 83.</ref>
:''Tric trac, un tanto per (ciascuna) parte!''
::{{spiegazione|Il pagamento "alla romana": ciascuno paga per la propria parte.}}
*'''Trosce e mosce.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 437.</ref>
::{{spiegazione|Dicesi dei denari allorché sono pagati in contanti, L'uno sull'atro, Sonanti e ballanti.<ref>La definizione è in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 437.</ref>}}
*'''Truvà 'a pèzza a cculóre.'''<ref>Citato in ''Modern Etymological Neapolitan-English Vocabulary'', [https://books.google.it/books?id=kUcIRKwCZF4C&lpg=PA514&dq=uocchie%20vacante.&hl=it&pg=PA432#v=onepage&q&f=false p. 432.]</ref>
:''Trovare la pezza (toppa) a colori.''
::{{spiegazione|Trovare la scusa adatta.<ref>La spiegazione è in ''Modern Etymological Neapolitan-English Vocabulary'', p. 432.</ref>Mascherare abilmente, escogitare ingegnosamente un rimedio ad un errore o ad una situazione incresciosa, insostenibile.}}
*'''Truvà 'o vangèlo vutàto.'''<ref>Citato in ''Modern Etymological Neapolitan-English Vocabulary'', p. 261.</ref>
:''Trovare il vangelo girato.''
::{{spiegazione|Arrivare troppo tardi, a cose ormai fatte.}}
*'''Truvare'''<ref>In forma corrente: Truvà.</ref>''' a forma d'a scarpa soja.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 168.</ref>
:''Trovare la forma della propria scarpa.''
::{{spiegazione|''Aje truvato 'a forma d'a scarpa toja'': hai trovato pane per i tuoi denti.}}
*'''Ttuppetià.'''<ref>Citato in Volpe, ''Vocabolario napolitano-italiano: tascabile'', 1864, p. 439.</ref>
:''Bussare, picchiare; in senso figurato: ''coire''<ref>Per questo traslato {{cfr}} Sergio Zazzera, ''Dizionario napoletano'', p. 396.</ref>''.
*'''Tu ch'accucchie?'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 8.</ref>
:''Tu che accoppi, cosa metti insieme?''
::{{spiegazione|''Ma che staje accucchianno?'' Ma che stai dicendo, che razza di ragionamenti (sconclusionati) fai?.}}
*'''Tu me scippe 'e paccari 'a mano.'''<ref>Citato in Patrizia Mintz, ''Veritas'', Piemme, 2010, [https://books.google.it/books?id=mialvSCnCysC&lpg=PT221&dq=&pg=PT221#v=onepage&q&f=false p. 221] ISBN 9788858502662</ref>
:''Mi strappi gli schiaffi dalle mani (da mano).''
::{{spiegazione|Mi stai esasperando al punto che avrei una voglia fortissima di somministrarti una robusta dose di schiaffi.}}
*'''Tu sì 'a chiave 'e ll'acqua.'''<ref>Citato in Gigi Garanzini e Marco Bellinazzo, ''Il Napoli di [[Diego Armando Maradona|Maradona]], {{small|Cronistoria di un sogno: il primo scudetto}}'', Oscar Mondadori, [https://books.google.it/books?id=Oux2kOuyPkUC&lpg=PT14&dq=&pg=PT14#v=onepage&q&f=false p. 14].</ref>
:''Tu sei la chiave (di emissione e di arresto) dell'acqua.''
::{{spiegazione|Tu sei l'elemento decisivo, imprescindibile, indispensabile; il fattore risolutivo.}}
*'''Tu staie arreto a 'o brecco'''<ref>Dall'inglese ''break'', carrozza aperta. {{cfr}} ''C'era una volta Napoli'', p. 55.</ref>'''.'''<ref name=mouchoir/>
:''Tu stai dietro la carrozza.''
::{{spiegazione|Tu conti poco. Sei completamente all'oscuro anche dei fatti del giorno più scontati e risaputi.}}
*'''Tu staie spasa<ref>''Spasa'', participio passato femminile di ''spannere'', spandere, diffondere. ''A 'o sole 'e tutt' 'e grazie!'' Al sole di tutte le grazie!</ref> a 'o sole 'e tutt' 'e grazie!'''<ref>Citato in Altamura e Giuliani, p. 57.</ref>
::{{spiegazione|La tua bellezza è folgorante e calda come oggetto inondato dalla luce del sole.<ref>La spiegazione è in Altamura e Giuliani, p. 57.</ref>}}
*'''Tu vi' quanno è bello Parigge!'''<ref>Citato in ''I Proverbi di Napoli'', p. 407.</ref>
:''Vedi quanto è bella Parigi!''
::{{spiegazione|Ma guarda un po' cosa doveva capitarmi!}}
*'''Tuppe-tuppe.'''<ref>Citato in ''Lo Cuorpo de Napole e lo Sebbeto'', 1864, p. 439.</ref>
:''Toc toc (tuppettià: bussare).''
*'''Tutta {{sic|na}} botta.'''<ref name=demi/>
:"''Tutta una botta.''"
::{{spiegazione|Di colpo, improvvisamente.}}
*'''Tutto a Giesù e niente a Maria.'''<ref>Citato in ''I Proverbi di Napoli'', p. 406.</ref>
:''Tutto a Gesù e niente a Maria.''
::{{spiegazione|Si dice di una divisione ingiusta.}}
==U==
*'''U banco d'u sciúlio'''<ref>Citato in Andreoli: ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 52.</ref>
:Letteralmente:''Il banco dello scivolo''
::{{spiegazione|Dalla deformazione di Scilla, parte del cognome del fondatore, intorno al 1865, di un istituto di credito che attirava clienti con la promessa di interessi elevatissimi; fallì nel 1870. I napoletani rinominarono scherzosamente la banca Scilla in Sciùlio (sciulià': scivolare}}, per alludere ad iniziative votate al fallimento, a gestioni più che disinvolte di denaro, ad insolvibilità, a situazioni, progetti sprovvisti dei requisiti fondamentali per meritare fiducia. ''T' 'e vaje a piglià' 'o banco d' 'o sciulio''. I tuoi soldi te li vai a prendere al Banco dello Sciùlio; [[w:id est|id est]]: ormai ai tuoi soldi puoi anche dire addio, te li puoi pure dimenticare in perpetuo.
*'''U libro d'u {{sic|pecchè}} nun s'è stampato ancora.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 288.</ref>
:''Il libro del perché non si è stampato ancora.''
::{{spiegazione|'''O libro d' 'o pecché nun s'è stampato ancora'', come dire: perché due non fan tre. Con questa risposta non-risposta si elude con scioltezza una domanda indiscreta e si tacita l'indiscreto curiosone.}}
*'''U meglio meglio.'''<ref name=betterbetter />
:''Il migliore migliore.''
::{{spiegazione|'''O meglio meglio'': Il fior fiore.}}
*'''U serviziale e u pignatiello.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 377.</ref>
:''Il serviziale''<ref>Clistere.</ref>''e il pentolino.''
::{{spiegazione|Due persone inseparabili.}}
*'''Uanema!'''<ref>Citato in Antonio Menna, ''Tre terroni a zonzo'', Sperling & Kupfer, [https://books.google.it/books?id=8TBbFcpvCEYC&lpg=PT19&dq=uanema.&hl=it&pg=PT19#v=onepage&q&f=false]</ref>
:''Oh anima!''
::{{spiegazione|Esclamazione con cui si esprimere un grande stupore: Addirittura!, Nientedimeno! Mamma mia!}}
*'''Un'anema e curaggio.'''<ref>Citato in [[Mario Stefanile]], ''Labirinto napoletano. {{small|Studi e saggi letterari su scrittori di leri e di oggi}}'' E.S.I., Napoli, 1958, [https://books.google.it/books?hl=it&id=K8A-AAAAIAAJ&dq=Un%27anema+e+curaggio&focus=searchwithinvolume&q=Un%27anema p. 124].</ref>
:''Un'anima e coraggio.''
::{{spiegazione|(Con) tutto il coraggio e la risolutezza. ''Fa' un'anema e curaggio.'' Fare un'anima e coraggio: prendere il coraggio a due mani e, vincendo ogni indecisione, riluttanza, esitazione, ogni timore reverenziale e simili, decidere, risolversi ad agire. ''Aggio fatto un'anema e curaggio e nce l'aggio ditto''. Ho vinto ogni esitazione, ho preso il coraggio a due mani e gliel'ho detto.}}
*'''Una pe bevere e n' autra<ref>In forma moderna: n'ata, un'altra.</ref> pe sciacquà.'''<ref>Citato in ''Lu Trovatore, Giornale Spassatiempo'' anno VI, n. 11 , giovedì 26 gennaio 1871, p. 3.</ref>
:''{{NDR|Darne}} Una per bere e un'altra per sciacquare.''
::{{spiegazione|Rimproverare veementemente, aspramente un pallone gonfiato, dicendogli il fatto suo senza moderarsi in parole e argomenti.}}
*'''Uno 'e tutto.'''<ref>Citato in '''O "luciano" d' 'o Re'', p. 28.</ref>
:''Uno di tutto.''
::{{spiegazione|Di tutto un po'.}}
*'''Uno leva 'o quatro e ll'ato 'o chiuovo.'''<ref>Citato in Sebezio, ''Motti e detti napoletani'', [https://books.google.it/books?id=6rM-AAAAIAAJ&q=ommo+cu+%27e+mustacce&dq=ommo+cu+%27e+mustacce&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwiIvPrjwu7cAhUP-6QKHYN6AMUQ6AEIRzAG], p. 75.</ref>
:''Uno toglie il quadro e l'altro il chiodo.''
::{{spiegazione|Fanno a gara a chi sperpera (e distrugge) di più.}}
*'''Uócchie a zennariéllo <ref>Zennà': far cenno; zennariéllo: Ammiccamento. {{cfr}} Volpe, ''Vocabolario napolitano-italiano: tascabile'', p. 390.</ref>.'''<ref>Citato in Volpe, ''Vocabolario napolitano-italiano: tascabile'', p. 390.</ref><ref>Citato in ''Le Muse napolitane'', egloga II, ''[[w:Euterpe|Euterpe]] {{sic|overo}} La cortisciana'', p. 248.</ref>
::{{spiegazione|Occhi ammiccanti.<ref>La definizione è in Volpe, ''Vocabolario napolitano-italiano: tascabile'', p. 390.</ref>}}
*'''Uócchie chine e mmàne vacante.'''<ref>Citato in P.Bello e D.Erwin, ''Modern etymological Neapolitan – English Vocabulary/Vocabolario etimologico odierno napoletano-italiano'', 2009, [https://books.google.it/books?id=kUcIRKwCZF4C&lpg=PA514&dq=uocchie%20vacante.&hl=it&pg=PA514#v=onepage&q=uocchie%20vacante.&f=false p. 514.]</ref>
:''[[Occhi]] pieni e mani vuote.''
::{{spiegazione|Riempirsi gli occhi, ammirare, desiderare e restare a mani vuote.}}
*'''Uocchie sicche.'''<ref>Citato in ''Lu Trovatore'', 1867, [https://books.google.it/books?id=DVdgeO_gTcUC&dq=uocchie%20sicche&hl=it&pg=PA20-IA9#v=onepage&q=uocchie%20sicche&f=false]</ref>
:''Occhi secchi.''
::{{spiegazione|La [[w:iettatore|jettatura]].}}
*'''Uocchio de vasalisco.'''<ref name=pig/>
:''Occhio di basilisco.''
::{{spiegazione|La jettatura.}}
*'''Uoglio petruoneco.'''<ref>Citato in [[Emanuele Campolongo|Emmanuele Campolongo]], ''La Mergellina'', Presso Vincenzo Flauto, Napoli, 1761, [https://books.google.it/books?id=0vvfYjh33jIC&dq=&pg=PA195#v=onepage&q&f=false p. 195].</ref>
:''Olio "petronico".''
::{{spiegazione|Petrolio. Ed anche, derisoriamente, gli olii per capelli, precursori delle [[brillantina|brillantine]].<ref>{{cfr}} per quest'ultimo significato [[Renato De Falco]], ''Alfabetario napoletano'', [https://books.google.it/books?hl=it&id=FKYdAQAAIAAJ&dq=petru%C3%B2neco&focus=searchwithinvolume&q=brillantine p. 402].</ref>}}
*'''Uosso'''<ref>Osso.</ref>'''pezzillo'''<ref>Piccolo merletto, punta.</ref>'''.'''<ref>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 52.</ref>
::{{spiegazione|Il malleolo.}}
*'''Uppelo'''<ref>In ''Dizionario napoletano'', ''Uppele (pron: 'uppələ)'' è un'esclamazione: Silenzio! Dal latino ''oppilă'' {{cfr}} ''Dizionario napoletano'', p. 401; seconda persona singolare dell'imperativo di ''oppilare'': ostruire.</ref>''' e sorece 'nmocca.'''<ref name=advantage/>
:''Zitto e mosca!''
::{{spiegazione|Letteralmente: «Silenzio e topo in bocca.»}}
*'''Usse piglia.'''<ref>Citato in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano: domestico di arti e mestieri'', p. 387.</ref>
:''Usse prendi!''
::{{spiegazione|Voce d'incitamento ai cani perché mordano o prendano la preda.}}
*'''Uva sorecella<ref>'O Sorece: il topo. ''Sorecella'': diminutivo femminile (maschile: ''sorecillo'') di ''sorece''.</ref>.'''<ref name=nerò/>
::{{spiegazione|Varietà di uva meno coltivata che in passato, veniva impiegata per dare al vino un intenso colore rosso. Forse era detta ''sorecella'' per la particolare forma degli acini, minuscoli come deiezioni di topi. <ref>{{cfr}} ''C'era una volta Napoli'', p. 51.</ref>}}
==V==
*'''Va' a vasa' 'o pesce 'e San Rafele.'''<ref>Citato in Marco Perillo, ''Misteri e segreti dei quartieri di Napoli'', [https://books.google.it/books?id=6Ws1DQAAQBAJ&lpg=PT175&dq=&pg=PT175#v=onepage&q&f=false p. 175]</ref>
:''Vai a baciare il pesce di San Raffaele Arcangelo.''
::{{spiegazione|Espressione augurale che in passato si rivolgeva alle donne; il riferimento è ad un antico [[w:|rito di fecondità]] che compivano le donne napoletane, baciando il pesce effigiato nella statua che rappresenta San Raffaele Arcangelo con [[Libro di Tobia|Tobia]] custodita nella [[w:Chiesa di San Raffaele (Napoli)|Chiesa di San Raffaele]].<ref>{{cfr}} più dettagliatamente, Marco Perillo, ''Misteri e segreti dei quartieri di Napoli'', pp. 175-176 e la voce di wikipedia [[w:|rito di fecondità]]..</ref>}}
*'''Va, chiammace Fonzo.'''<ref>Citato in De Ritis, ''Vocabolario napoletano lessigrafico e storico'', p. 74.</ref>
:''Va', chiamaci Alfonso.''
::{{spiegazione|Antica espressione: E adesso cosa si può fare? ormai non c'è più nulla da fare.}}
*'''Va te cocca.'''<ref>Citato in ''Lo cuorpo de Napole e lo Sebbeto'', [https://books.google.it/books?id=IuMjF7gLHqwC&dq=va%20te%20cocca&hl=it&pg=PA103#v=onepage&q&f=false p. 103].</ref>
:''Vai a coricarti. (Vai a quel paese, va' a farti benedire.)''
*'''Va trova.'''<ref>Citato in De Ritis, ''Vocabolario napoletano lessigrafico e storico'', p. 162.</ref>
:''Vai un po' a capire, vattelapesca.''
*'''Va truvanno chi l'accide.'''<ref>Citato in ''Le commedie di Eduardo'', Fiorenza Di Franco, ''Le commedie di Eduardo'', Laterza, p. 59, [https://books.google.it/books?id=5eslAAAAMAAJ&q=Va+truvanno+chi+ll%27accide.&dq=Va+truvanno+chi+ll%27accide.&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwjR9v2VpsXfAhVESN8KHVAtBhUQ6AEIMjAC]</ref>
:''Va cercando chi lo uccide.''
::{{spiegazione|''Jí truvanno chi ll’accide''. Andar cercando chi lo uccide: avere un atteggiamento così aggressivo, provocatorio, odioso da portare agli ultimi limiti la pazienza altrui e suscitare, in chi sia poco incline alla sopportazione, il pensiero di reagire (immaginariamente, figuratamente) con l'azione più estrema.}}
*'''Vafammocc!'''<ref>Citato in Danilo Catalani, ''La banda del congiuntivo'', Streetlib, [https://books.google.it/books?id=BY3wCwAAQBAJ&lpg=PT41&dq=vafammocc&hl=it&pg=PT41#v=onepage&q&f=false p. 41].</ref> o '''Afammocc!'''<ref>Citato in Andrea Esposito, ''Ischia Carbone'', ''Il Dispari'', settembre 2005, [https://books.google.it/books?id=jQ9QCwAAQBAJ&lpg=PA37&dq=&pg=PA37#v=onepage&q&f=false p. 37].</ref>
:''Va' a fare in bocca!''
::{{spiegazione|Il significato varia in relazione al contesto: l'esclamazione può essere pronunciata per sbandire, per mandare in modo marcatamente ruvido una persona a quel paese; se si è fortemente contrariati da qualcosa o, viceversa, come espressione di esultanza per un evento fausto, per qualcosa che – specie se contro ogni aspettativa – è riuscita (Benissimo! Perfetto! Così! Grande! Finalmente!); per manifestare soddisfazione – come per una rivalsa desiderata e finalmente ottenuta – alla vista delle gravi difficoltà, dei guai in cui è incappato chi ci ha fatto un torto o è solito agisce con scorrettezza, cattiveria. (Gli sta benissino! Ha avuto quello che si meritava!).}}
*'''[[w:vaiassa|Vajassa]].'''<ref>''Vocabolario delle parole del dialetto napoletano, che più si discostano dal toscano'', [https://books.google.it/books?id=NxcJAAAAQAAJ&dq=galiani%2C%20vocabolario&hl=it&pg=RA1-PA178#v=onepage&q&f=false p. 178.]</ref>
:''Popolana, domestica.''
::{{spiegazione|Anche usato (sempre in ambito locale), come sinonimo di donna di bassa condizione civile, sguaiata e volgare, "sbraitante e rissaiola".}}<ref>La spiegazione è in Wikipedia. {{cfr}} [[w:Vaiassa|voce su ''Wikipedia'']].</ref>
*'''Vacante comm'a na cucozza.'''<ref name=mèrevolage/>
:''Vuoto come una zucca.''
*'''Vaje cercanne 'e farfalle {{sic|sutt'allarco}}.'''<ref>Citato in ''I Proverbi di Napoli'', p. 414.</ref>
:''(Letteralamente:) Vai cercando (di acchiappare) le farfalle sotto all'arco.''
::{{spiegazione|Vai perdendo tempo.}}
*'''Vantate sacco mio si non te scoso.'''<ref>Citato in [[Giovan Battista Basile|Giambattista Basile]], ''Le Muse napolitane''; in ''Il Pentamerone'', vol. II, Giuseppe-Maria Porcelli, Napoli, 1788, [https://books.google.it/books?id=MHEtAAAAMAAJ&dq=vantate%20sacco%20mio%20si%20non%20te%20scoso&hl=it&pg=PA235#v=onepage&q&f=false p. 235.]</ref>
:''Vantati sacco mio se non ti scucio.''
::{{spiegazione|Vantati fanfarone mio finché non ti sgonfio.}}
*'''Vattenne, ca si' signore 'e uno candelotto!'''<ref>Citato in Di Giacomo, Einaudi, Meridiani, p. 828.</ref>
:''Vattene, che sei signore di una sola candela.''<ref>"L'illuminazione {{NDR|del Teatro San Carlo}} fu fatta a cera, ad olio ed a sego. In ogni palco erano accese, davanti allo specchio, una, due o tre candele di cera, secondo la nobiltà del proprietario. Tre candele eran segno di nobiltà grande, due di media nobiltà, una di nobiltà ''terra terra.'' E però il detto popolare ancor vivo fino a poco tempo fa: ''Vattenne, ca si' signore 'e uno candelotto!''", Da ''Il teatro San Carlo'', in Di Giacomo, Einaudi, Meridiani, p. 828.</ref>
::{{spiegazione|Va' via, le tue arie, il tuo aspetto da gran signore sono solo vernice, parvenza, bluff, fumo negli occhi. Sei un finto signore, un signore di cartapesta.}}
*'''{{NDR|'A}} Vecchia 'o Carnevale.'''<ref>Citato in ''Feste, Farina e Forca'', p 103.</ref>
:''La Vecchia del [[Carnevale]]''
::{{spiegazione|Pupazzo fatto in casa che raffigura una vecchia con corpo giovane, seno prosperoso ed una gobba sormontata da un Pulcinella col camice bianco e la mascherina nera. Simbolo infantile del Carnevale, veniva portata dagli scugnizzi in "processione" per i bassi con l'accompagnamento sonoro di una grancassa e di uno zufolo<ref>{{cfr}} ''Feste, Farina e Forca'', p. 103</ref>.}}
*'''{{NDR|'A}} Vecchia putente.'''<ref>Citato in ''Usi e costumi dei camorristi'', p. 256.</ref>
:''La vecchia potente.''
::{{spiegazione|Sant'Anna, madre della [[Maria|Madonna]].}}
*'''Venì a chi si {{sic|tù}} e chi songh'ie.'''<ref>Citato in ''Lo Cuorpo de Napole e lo Sebbeto'', 1864, p. 455.</ref>
:''Venire, arrivare a chi sei tu e chi sono ''io''.''
::{{spiegazione|Sottolineare, far valere, ribadire di fronte alla persona con cui si viene a diverbio il proprio superiore valore, rammentandogli energicamente di conservare il rispetto e mantenere le distanze. Misurare il rispettivo valore.}}
*'''Venì armato 'e pietra pommece, cugliecuglie<ref>Agglutinazione del plurale di ''cuglio'': ago (calco dal francese ''aiguille'': ago), ad indicare l'estrema sottigliezza degli aghi, ai quali si aggiungono – per ogni evenienza – i ferri da calze di maggior spessore. {{cfr}} ''Comme se penza a Napule'', p. 445. </ref>e fierre 'e cazette.'''<ref>Citato in Raffaele Bracale, ''Comme se penza a Napule'', p. 445.</ref>
:''Venire armato di pietra pomice, aghi sottilissimi e ferri da calze.''
::{{spiegazione|Presentarsi per un lavoro, un compito accuratamente muniti di tutta la panoplia degli strumenti necessari – minuziosamente predisposti per non lasciarsi cogliere alla sprovvista da ogni imprevedibile evenienza – per eseguirlo al meglio, con successo. / Esser pronti alla bisogna.<ref>Questa spiegazione è in ''Comme se penza a Napule'', p. 445.</ref>}}
*'''Venimmo a nuje.'''<ref>Da ''Il barbaro pentito'', in ''Commedie di Francesco Cerlone napoletano'', vol. 17, ''A spese di Giacomo Antonio Vinaccia'', Napoli, 1784, [https://books.google.it/books?id=&pg=RA1-PA33#v=onepage&q&f=false p. 33]</ref>
:''Veniamo a noi.''
::{{spiegazione|Bene, ora ritorniamo a discutere dell'argomento principale, dell'argomento che ci interessa. Anche: basta divagare, dilungarsi, stringiamo, veniamo alle conclusioni.}}
*'''Vermenara.'''<ref>Citato in Volpe, ''Vocabolario napolitano-italiano tascabile'', p. 380.</ref>
:''Grande spavento. Piglià la ''<ref>In forma corrente: 'a</ref>'' vermenara: spiritarsi di paura ''<ref>Volpe, ''Vocabolario napolitano-italiano tascabile'', p. 380.</ref>'' Prendere un grandissimo spavento.''
*'''Vévere a cate.'''<ref>Citato in Franco Taranto e Carlo Guacci, ''Vocabolario domestico italiano ad uso dei giovani'', Napoli, Stamperia Del Vaglio, 1856<sup>3</sup>, [https://books.google.it/books?id=34bG-Rr6uvYC&dq=Francesco%20TARANTO&hl=it&pg=PA191#v=onepage&q&f=false p. 191].</ref>
:''Bere a secchi. Bere senza misura, senza moderazione.''
*'''''Vì, quant'è bella 'a stagione!'''''<ref>Citato in ''Napoli, punto e basta?'', p. 640.</ref>
:''Vedi, quanto è bella l'estate!''
::{{spiegazione|Esclamazione con cui viene espressa ammirazione alla vista di una bellezza femminile fiorente, che si manifesta nel suo pieno rigoglio, come una promessa compiuta, come l'estate.}}
*'''Vicallaje.'''<ref name=push />
:''Vedi che lo hai hai.''
::{{spiegazione|''Vicallaje! Vicallaje!'': grido di burla dei monelli che attaccavano di nascosto alle spalle di un malcapitato un cartello con la scritta "Si loca".}}
*'''Vino a doje recchie.'''<ref name=abbioccarsi>Citato in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 397.</ref>
:''Vino a due orecchie.''
::{{spiegazione|Vino annacquato.}}
*'''Vino a una recchia.'''<ref name=abbioccarsi/>
:''Vino a un orecchio.''
::{{spiegazione|Vino generoso.}}
*'''Voca fora ca è maretto.'''<ref>Citato in Marulli e Livigni, p. 19.</ref>
:''Rema verso il largo, perché qui le acque sono agitate.''
::{{spiegazione|Insisti a vuoto, perdi inutilmente il tuo tempo: da me non otterrai niente.}}
*'''Volèrese caccià dùje uòcchie pe ne cacciàre uno ô compàgno.'''<ref name=duesettesette/>
:''Volersi cavar due occhi per cavarne uno al compagno''.
::{{spiegazione|Essere invidiosi e quindi autodanneggiarsi.}}
*'''Vongole fujute.'''<ref>Citato in Sergio Esposito, ''Nei secoli dei secoli'', Rogiosi editore, [https://books.google.it/books?id=P4YpDwAAQBAJ&lpg=PP1&dq=Sergio%20Esposito&hl=it&pg=PT21#v=onepage&q&f=false p. 21]</ref>
:''Vongole fuggite (fuggite via dal piatto, cioè assenti, mancanti).''
::{{spiegazione|''Vermicielle cu' 'e vongole fujute'' o anche ''Spaghetti a vongole fujiute''. In questi piatti poveri della tradizione gastronomica napoletana il sapore delle vongole "fujute", assenti, è ingegnosamente evocato con un generoso condimento di olio, aglio, prezzemolo, con o senza sugo di pomodorini, senza dimenticare di aggiungere – specie se il sapore di vongola all'assaggio dovesse risultare scarso – una dose – a volontà – di fantasia.}}
*'''Vota ca s'arde.'''<ref name=abburrà>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 466,</ref>
:''Gira, perché (la frittata''<ref>{{cfr}} Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 466.</ref>'') brucia.''
::{{spiegazione|Non cercare di cambiar discorso.}}
*'''Vota e gira.'''<ref name=abburrà/>
:''Volta e gira.''
::{{spiegazione|Checché si faccia.}}
*'''Vota e gira 'o cetrulo e và 'nculo a 'o parulano.'''<ref>Citato in Vittorio Pupillo, ''Proverbi. {{small|Frammenti di luce, di sogni e di speranza}}'', vol. VI, Youcanprint, 2017, [https://books.google.it/books?id=mPc1DwAAQBAJ&lpg=PP1&dq=Vittorio%20Pupillo&hl=it&pg=PA49#v=onepage&q&f=false p. 49].</ref>
:''Volta e gira il cetriolo e finisce (sempre e comunque) "dietro" all'ortolano.''
::{{spiegazione|Lo dice chi constata di essere ingiustamente divenuto il capro espiatorio.}}
*'''Vota 'e pisce ca s'abbruciano.'''<ref>Citato in ,''Tradizioni ed usi della Penisola sorrentina'', p. 112.</ref>
:''Gira i pesci che si bruciano.''
::{{spiegazione|Cambia discorso, stai parlando di cose molto delicate, tocchi un tasto molto rischioso.}}
*'''Vott' 'a preta e cova 'a mano.'''<ref name=Lüge> Citato in ''Anthropos in the world'', gennaio 1998, [https://books.google.it/books?id=wKpJDwAAQBAJ&lpg=PA16&dq=&pg=PA16#v=onepage&q&f=false p.16]</ref>
:''Scaglia la pietra e nasconde la mano.''
::{{spiegazione|Riferito a chi compie cattive azioni senza volersene assumere la responsabilità.}}
*'''Votta votta.'''<ref>Citato in [[Salvatore Di Giacomo]], ''Poesie'', a cura di Davide Monda, note al testo di Stefano Scioli, BUR, Milano, [https://books.google.it/books?id=aYxaAQAAQBAJ&lpg=PT448&dq=votta%20votta&hl=it&pg=PT448#v=onepage&q&f=false]</ref> <ref>Citato in ''Napoli, punto e basta?'', p. 313.</ref>
:''Spingi spingi.''
::{{spiegazione|Confusione, parapiglia. Urtarsi, pigiarsi tumultuoso di corpi in un serrato affollamento, uno degli aspetti caratterizzanti, in passato, della Festa di Piedigrotta. Per singolare analogia, la pratica del votta-votta si riscontra anche in Giappone durante il ''Nyubai'', la stagione festiva delle piogge, in estate e nelle feste giapponesi invernali.<ref>{{cfr}} ''Napoli, punto e basta?'', p. 313.</ref>}}
*'''Vrenzola 'e parola.'''<ref>Citato in ''Napoli, punto e basta?'', p. 8.</ref>
:''Straccio di parola.''
::{{spiegazione|In espressioni come: ''M' 'a faje dicere 'na vrenzola 'e parola?'' Me lo fai dire uno straccio di parola? Vuoi tacere un attimo e dare modo anche a me di dire qualcosa? o: ''Si m' 'a facite dicere 'na vrenzola 'e parola...'' Se me lo fate dire uno straccio di parola... Se posso dire qualcosa anche io... (o qui parlate solo voi?)}}
*'''Vulé 'a vermutta sempe da quaccheduno.'''<ref>Citato, con traduzione, in ''Comme se penza a Nnapule'', p. 450.</ref>
:''Volere il vermut sempre dal (medesimo) qualcuno.''
::{{spiegazione|Negli anni 40-50 del 900, continuando una tradizione di fine 800, nelle famiglie meno abbienti si tenevano, a spese del proprietario e a turno, le "periodiche", riunioni alla buona ad imitazione del salotto della borghesia benestante in cui si ascoltava musica, si assisteva a piccole esibizioni di comici, bevendo liquori fatti in casa o aperitivi e a volte anche il più costoso [[vermut]]. Non mancava chi approfittava della generosità altrui partecipando a tutte le "periodiche" senza ospitarne nessuna a casa propria. Esaurita la pazienza lo scroccone poteva sentirsi apostrofare con un: "Ma 'a vuó sempe 'a me 'a vermutta?". L'espressione si impiega quando si è il bersaglio di richieste esose o si pretendono atti impegnativi non dovuti. {{cfr}} più estesamente ed in dettaglio ''Comme se penza a Nnapule'', p. 450. Vulé 'a vermutta sempe da quaccheduno può anche significare rifarsi, rivalersi ingiustamente sempre sul medesimo qualcuno. "Ma 'a vuó sempe 'a me 'a vermutta?": "Ma devo sempre farne io (che non c'entro per niente) le spese, pagarne ingiustamente lo scotto?}}
*'''Vulè 'o cocco munnàto e buono.'''<ref>Citato in ''Modern Etymological Neapolitan-English Vocabulary'', [https://books.google.it/books?id=kUcIRKwCZF4C&lpg=PA514&dq=uocchie%20vacante.&hl=it&pg=PA60#v=onepage&q&f=false p. 60.]</ref>
:''Volere l'uovo<ref>Onomatopeico, dal verso della gallina.</ref> già ripulito dal guscio (mondato) e pronto da mangiare.''
::{{spiegazione|Volere qualcosa comodamente, senza darsi la minima pena di affrontare difficoltà o di fare sforzi.}}
*'''Vummecà' centrélle.'''<ref>Citato con spiegazione in Altamura e Giuliani, '' Proverbi napoletani'', p. 145.</ref>
:''Vomitare bullette.''
::{{spiegazione|Ammazzarsi di fatica.}}
*'''Vutà' ‘o càntaro.''' o '''Svacantà' ‘o càntaro.'''<ref>Citato in Sergio Zazzera, ''Dizionario napoletano'', p. 79.</ref>
:''Capovolgere, rovesciare o svuotare il pitale.''
::{{spiegazione|Tirare fuori, rivelare, dare infine la stura a tutto quello che ci si è tenuto dentro, tacendo, per molto tempo. Dare apertamente voce al proprio risentimento per i torti subiti, presentare all'interlocutore il conto completo delle sue scorrettezze. (Una delle formule introduttive alla predetta liberatoria, catartica operazione di "svuotamento", una delle ''ouvertures'' suona così: ''Amma parlà?'': (Allora) Dobbiamo parlare? (Allora) Dobbiamo proprio dire come stanno le cose veramente?)}}
*'''Vutare<ref name=vutà>Vutà, in forma corrente.</ref>a fantasia'''<ref name='nziria>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 154.</ref>
:''Girare la fantasia.''
::{{spiegazione|Aver voglia, avere il capriccio. '''Si me vota a fantasia'''<ref name='nziria />: ''se mi gira la fantasia'', oppure: ''si me saglie 'a fantasia'', se mi sale la fantasia: se me ne viene voglia, se dovesse venirmene voglia.}}
*'''Vutare<ref name=vutà /> a tarantella.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 465.</ref>
:''Volgere a tarantella.''
::{{spiegazione|''Vutà a tarantella 'na cosa'': tramutarla in cosa poco seria, ridicola, in una presa in giro. Es. ''Votammola a tarantella!'' (Ma sì, volgiamola pure in celia, in scherzo...! (detto con ironia.)}}
*'''Vuttà 'a zéccula<ref>'''A zeccula'': "Specie di chiavistello in cui al bastone è sostituita una spranga stiacciata, quadrangolare, scorrevole entro piegatelli fermati sopra una piastra di ferro. Ha per presa un pallino fermo, ovvero una campanella cascante" (La definizione è di D'Ambra, citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 108.) Se più piccola era detta ''zécculella'' (nottolino) {{cfr}} ''C'era una volta Napoli'', p. 108.</ref>.'''<ref>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 108.</ref>
:''Spingere il chiavistello (di ferro).''
::{{spiegazione|Chiudere definitivamente la porta.<ref>La spiegazione è in ''C'era una volta Napoli'', p. 108.</ref> A tarda sera per andare a dormire o per proteggersi nel caso di un pericolo per la famiglia.<ref>{{cfr}} ''C'era una volta Napoli'', p. 108.</ref>}}
*'''Vuttà 'e mmane.'''<ref name=push>Citato in [[Ettore De Mura]], ''Poeti napoletani dal Seicento ad oggi'', vol. II, Marotta, Napoli, 1973, [https://books.google.it/books?id=nC0uAAAAIAAJ&q=vutt%C3%A0+%27e+mmane&dq=vutt%C3%A0+%27e+mmane&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwiC8M7qoofmAhXECOwKHVQjCE4Q6AEIOzAC p. 860].</ref>
:''Spingere le mani.''
::{{spiegazione|Sbrigarsi, fare presto, (nell'esecuzione di un lavoro, di un'operazione), ma anche fare a botte, picchiare.}}
==Z==
*'''Zantraglia<ref>O "zandraglia": dal francese "les entrailles": le viscere.</ref>.'''<ref>In Volpe, ''Vocabolario napolitano-italiano: tascabile '' , p. 390.</ref>
:''Donna volgare, sguaiata, trasandata, pettegola. L'apoteosi della vajassa.''
*'''{{NDR|'O}} Zezzeniello.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 469.</ref>
:''L'ugola.''
*'''{{NDR|'Nu}} ziracchio<ref name=Zrk/>d'ommo.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 470.</ref>
:''Una persona di statura molto piccola.''
*'''Zita cuntignosa.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 470.</ref>
:''Ragazza, giovane contegnosa.''
::{{spiegazione|''Fà 'a zita cuntignosa'': ostentare (simulare senza veramente possederle) serietà, ritrosia, austerità di costumi.}}
*'''Zitto, chi sape 'o juòco.'''<ref>Citato in Angelo Sirignano, ''Calavrice'', Ciesse Edizioni, Montegrotto Terme (PD), 2014, [https://books.google.it/books?id=LlykBQAAQBAJ&newbks=1&newbks_redir=0&lpg=PT33&dq=&pg=PT33#v=onepage&q&f=false p. 33]. ISBN 9788866601456</ref>
:''Zitto chi conosce il gioco! (il trucco o l'imbroglio, altrimenti si perde il guadagno).''
*'''Zittu zitto, ‘nmiezo ‘o mercato.'''<ref>Citato in Rutigliano, p. 246.</ref>
:''Zitto zitto, in mezzo al mercato.''
::{{spiegazione|Agire in tutta segretezza, facendosi poi scoprire.}}
*'''Zòccola cu 'âcchiàra.'''<ref>Citato in Sergio Zazzera, ''Dizionario napoletano'', p. 20.</ref>
:''Ratto con gli occhiali.''
::{{spiegazione|Persona fortemente miope.}}
*'''Zuca' a ddoje zizze.'''<ref>Citato in Rutigliano, p. 177.</ref>
:''Succhiare da due mammelle.''
::{{spiegazione|Trarre guadagni da due fonti.}}
*'''Zucatore.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 471.</ref>
:''Succhiatore.''
::{{spiegazione|Una persona che ''s'azzecca comm'a 'na sanguetta'', si attacca come una sanguisuga. Un rompiscatole, un seccatore micidiale.}}
*'''Zuccariello mio.'''<ref>Citato in De Ritis, ''Vocabolario napoletano lessigrafico e storico'', I, p. 395.</ref>
:''Zuccherino mio.''
::{{spiegazione|Modo affettuoso, vezzeggiativo di chiamare un bambino.}}
*'''Zuche zuche''' o '''Zuchete zuchete.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 472.</ref>
::{{spiegazione|Il suono di strumenti ad arco sonati alla peggio. — I ''zuchete zuchete'', piccolo concerto di sonatori ambulanti, {{sic|I sonatori}} e più specialmente {{sic|I Viggianesi}}, perché venuti per lo più da Viggiano di Basilicata. – gli strumenti tutti da esso sonati, {{sic|I suoni}}.<ref>{{cfr}} Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 472.</ref>}}
*'''Zumpà' comm'a n'arillo.'''<ref name=mèrevolage/>
:''Saltare come un [[grillo]].''
*'''{{NDR|'O}} Zurre zurre.'''<ref>Citato in Antonio Altamura e Francesco D'Ascoli, ''Lessico italiano-napoletano'', Regina, Napoli, 1970, [https://books.google.it/books?id=8nUIAQAAIAAJ&q=zurre+zurre+api&dq=zurre+zurre+api&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwiKitCRvYLkAhVELlAKHaBTCukQ6AEIQDAE p. 174].</ref>
::{{spiegazione|Il ronzio delle api (voce onomatopeica).}}
==Note==
<references/>
==Bibliografia==
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*L. R. Carrino, ''[https://books.google.it/books?id=Or2ODAAAQBAJ&lpg=PT60&dq=&pg=PP1#v=onepage&q&f=false A Neopoli nisciuno è neo]'', Laterza, Roma-Bari, 2013. ISBN 9788858104125
*[[Francesco D'ascoli]], ''C'era una volta Napoli: {{small|mestieri, oggetti, frutti, giochi infantili scomparsi o in via di estinzione}}'', prefazione di Gianni Infusino, Loffredo Editore, Napoli, 1987.
*Raffaele Bracale, ''Comme se penza a Napule: {{small|dizionario di proverbi, locuzioni, modi di dire dell'idioma napoletano: 2500 modi di dire commentati da Raffaele Bracale}}'', a cura di Amedeo Colella, Cultura Nova, Napoli, 2018. ISBN 978-88-94213-64-5
*Luciano Galassi, ''Cucozze e caracazze: {{small|una selezione di filastrocche napoletane}}'', Kairós Edizioni, Napoli, 2016. ISBN 978-88-99114-52-7
*Giuseppe Giacco, ''[https://books.google.it/books?id=WEBC99ouJRIC&lpg=PT8&dq=&pg=PP1#v=onepage&q&f=false Cultura classica e mondo subalterno nei Peducoli di Gennaro Aspreno Rocco]'', testo integrale in latino e traduzione in vernacolo afragolese, Edizioni Istituto di Studi Atellani, 1985.
*[[Renato De Falco]], ''Del parlar napoletano: {{small|manualetto per tutti}}'', Colonnese Editore, Napoli, 1997.
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*Luigi Manzo, ''[https://books.google.it/books?id=JcQ1tE3POpQC&dq=luigi%20manzo%20dizionario&hl=it&pg=PA1#v=onepage&q&f=false Dizionario domestico napoletano e toscano]'', Tipografia Marchese, Napoli, 1864<sup>2</sup>.
*Sergio Zazzera, ''Dizionario napoletano'', Newton Compton Editori, Roma, 2016. ISBN 978-88-541-8882-2
*Raffaele Capozzoli, ''[https://books.google.it/books?id=yegWHzrwtnEC&lpg=&pg=PP1#v=onepage&q&f=false Don Chisciotte della Mancia: {{small|ridotto in versi napoletani}}]'', a cura di Giuseppe E. Sansone, illustrazioni inedite di Bruno Starita, Alfredo Guida Editore, Napoli, 1998. ISBN 88-7188-236-9
*{{nl}} A.F.Th. van der Heijden, ''[https://books.google.it/books?id=yTd4AAAAQBAJ&lpg=PT261&dq=&pg=PP1#v=onepage&q&f=false Doodverf]'', De Bezige Bij, Amsterdam, 2012.
*Francesco Piscopo, [https://wikisource.org/wiki/Index:%27E_scugnizze.djvu '''E scugnizze''], Salvatore Romano, Napoli, 1904.
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*Giacomo Marulli e Vincenzo Livigni, ''[https://books.google.it/books?id=2D_K7e03FgwC&dq=&pg=PA1#v=onepage&q&f=false Guida pratica del dialetto napolitano: {{small|o sia spiegazione in lingua toscana della mimica di alcune frasi e delle voci dei venditori e scene comiche dei costumi napolitani / raccolte e pubblicate per cura di Giacomo Marulli e Vincenzo Livigni}}]'', Stabilimento Tipografico Partenopeo, Napoli, 1877.
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*Vittorio Pupillo, ''Proverbi. Semi della tradizione'', vol. III, Youcanprint Self-Publishing, Tricase (LE), 2014, [https://books.google.it/books?id=EWiBBgAAQBAJ&lpg=PP1&dq=Vittorio%20Pupillo&hl=it&pg=PP1#v=onepage&q&f=false] ISBN 978-88-91174-68-0
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*Raffaele Viviani, ''[https://books.google.it/books?id=4l3brCK8eskC&lpg=PA581&dq=&pg=PP1#v=onepage&q&f=false Teatro]'', IV, a cura di [[Guido Davico Bonino]], Antonia Lezza e Pasquale Scialò, Guida Editori, Napoli, 1989.
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*[[Totò]], ''[https://books.google.it/books?id=dw_srvzsYuAC&lpg=PP1&dq=&pg=PP1#v=onepage&q&f=false Tutto Totò: {{small|ovvero l'unica raccolta completa di tutte le poesie e canzoni con numerosi inediti e una scelta degli sketch più divertenti}}]'', a cura di Ruggero Guarini, note e testi critici di Costanzo Ioni, Gremese Editore, Roma. ISBN 88-7742-327-7
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*[[Ferdinando Galiani]] e [[Francesco Mazzarella Farao]], ''[https://books.google.it/books?id=NxcJAAAAQAAJ&dq=&pg=PP1#v=onepage&q=cetriuolo&f=false Vocabolario delle parole del dialetto napoletano, che più si discostano dal dialetto toscano: {{small|Con alcune ricerche etimologiche sulle medesime degli Accademici Filopatridi, opera postuma supplita, ed accresciuta notabilmente}}]'', Vol. I, Presso Giuseppe-Maria Porcelli, Napoli, 1789.
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*Raffaele D'Ambra, ''[https://books.google.it/books?id=MmEVAAAAYAAJ&dq=a%20zeffunno&hl=it&pg=PP1#v=onepage&q&f=false Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'' di D'Ambra Raffaele]'', A spese dell'Autore, 1873.
==Voci correlate==
*[[Indovinelli napoletani]]
*[[Napoli]]
*[[Proverbi napoletani]]
*[[Scioglilingua napoletani]]
*[[Voci e gridi di venditori napoletani]]
[[Categoria:Modi di dire campani|Napoletani]]
[[Categoria:Napoli]]
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wikitext
text/x-wiki
Raccolta di '''[[Napoli|modi di dire napoletani]].'''
==A==
*''''A Bella 'Mbriana.'''<ref name="meridiana">Citato in Pino Imperatore, ''Bentornati in casa Esposito, Un nuovo anno tragicomico'', Giunti, Firenze/Milano, 2013, [https://books.google.it/books?id=PthsKnYT3OwC&lpg=PA47&dq=bella%20mbriana&hl=it&pg=PA47#v=onepage&q&f=false p. 47.] ISBN 9788809782860</ref>
::{{spiegazione|La fata benefica, protettrice della casa che frequenta.}}
*'''A botavraccio.'''<ref name=turnarm>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 12.</ref>
:''A "voltabraccio."''
::{{spiegazione|Lancio dello ''[[strummolo]]'' (tipo di trottola) imprimendo – in violazione delle regole di lancio – tutta la forza possibile per scagliarlo con violenza (a '''spaccastrómmole'''<ref name=turnarm/>) contro lo ''strummolo'' perdente abbandonato in balia degli avversari che avevano facoltà di spaccarlo.<ref>{{cfr}} ''C'era una volta Napoli'', pp. 12-13.</ref>Si dice anche del manrovescio inferto con il dorso della mano "'Nu buffettone 'a votavraccio"}}
*'''A 'bbona 'e Ddio.'''<ref>Citato in Raffaele Viviani, ''Poesie'', a cura di Antonia Lezza, Guida, Napoli, 2010, [https://books.google.it/books?id=WoVk3S-AR88C&lpg=PA190&dq=a%20bbona%20'e%20Ddio!&hl=it&pg=PA190#v=onepage&q&f=false p. 190]. ISBN 978-88-6042-710-6</ref>
:''Vada come vada.''<ref>Traduzione in ''Poesie'', p. 190.</ref>
*'''A botta 'e stiente.'''<ref>Citato in Carmela Capitale, ''Vox Musae'', Aletti Editore, 2017, [https://books.google.it/books?id=emkuDwAAQBAJ&lpg=PT15&dq=botta%20%20'e%20stiente&hl=it&pg=PT15#v=onepage&q&f=false]</ref>
:''A furia (colpo) di stenti. Con enorme fatica.''
*''''A capa 'e l'ommo è na sfoglia 'e cepolla.'''<ref name=nose/>
:''La testa dell'uomo è (sottile come) una pellicola (brattea) di cipolla.''
::{{spiegazione|Le idee, le opinioni degli uomini mutano molto facilmente. Volto spesso anche in rima:" 'A cerevella è 'na sfoglia 'e cepolla"}}
*''''A carne {{sic|asotte}}<ref>Refuso: 'a sotto.</ref> e 'e maccarune 'a {{sic|'coppa}}.'''<ref>Citato in Enzo Moscato, ''Trianon'', presentazione di Pasquale Scialò, Alfredo Guida Editore, Napoli [https://books.google.it/books?id=RD6L0IlMjCIC&lpg=PA48&dq=%C3%A8%20gghiu-%20ta%20'a%20carne%20asotte&hl=it&pg=PA48#v=onepage&q&f=false p. 48.] ISBN 88-7188-314-4</ref>
:''La carne sotto e i maccheroni sopra.''
::{{spiegazione|Le capacità, i meriti non sono né riconosciuti né valorizzati mentre i mediocri e gli incapaci avanzano. Più in generale si dice di cose che vanno o vengono fatte alla rovescia.}}
*''''A cera se struja e 'o muorto nun cammina.'''<ref>Citato in ''Tradizioni ed usi della Penisola sorrentina'', p. 108.</ref>
:''La cera si consuma e il funerale (il morto) non avanza.''
::{{spiegazione|Si è tutto arenato, ci si perde in troppi indugi, si perde tempo inutilmente.}}
*'''A chi tanto, e a chi niente.'''<ref>Citato in ''Tradizioni ed usi della Penisola sorrentina'', p. 119.</ref>
:''(La vita è ingiusta), ad alcuni dà tanto, ad altri niente.''
*'''A cche serve u pparlà?'''<ref>Citato in Apicella, ''Il frasario napoletano, I'', p. 27.</ref>
:''A cosa serve il parlare?''
::{{spiegazione|È inutile parlare se chi ci ascolta non vuole capire. Oppure: Non c'è bisogno che tu mi dica altro, ho capito tutto e farò tutto il possibile per aiutarti.}}<ref>{{cfr}} ''Il frasario napoletano'', p. 27.</ref>
*'''A ciammiello<ref>Richiamo per uccelli, zimbello.</ref>.'''<ref name=allocco>Citato in Pietro Paolo Volpe, ''Vocabolario napolitano-italiano: tascabile'', p. 72.</ref>
:''A pennello, alla perfezione. Es. È ghiuto tutto a ciammiello. Sto vestito me sta a ciammiello. (È andato tutto liscio, alla perfezione. Questa giacca mi sta a pennello.)''
*''''A ciuccia 'i Fechella: 99 chiaie e 'a cora fràceta!'''<ref>Citato con traduzione in Apicella, ''Il frasario napoletano, I'', p. 34.</ref>
:''L'asina di Fichella: 99 piaghe e la coda fradicia!''<ref>(Fradicia: marcia, marcita). La traduzione è in ''Il frasario napoletano, I'', p. 34.</ref><ref>Fràceto: aggettivo: fradicio, guasto, marcio. La definizione è in Sergio Zazzera, ''Dizionario napoletano'', p. 144.</ref>
::{{spiegazione|Si dice ironicamente del malato immaginario che si sente colpito da ogni male possibile.}}
*''''A copp'<nowiki>'</nowiki>a mano.'''<ref>Citato in ''Ncopp' 'o marciappiede'', p. 37.</ref>
:''Da sopra la mano.''
::{{spiegazione|Completamente di propria iniziativa, in modo improvviso ed inatteso; rispondere, commentare facendo immediatamente seguito, botta e risposta o anche interrompendo o sovrapponendosi all'altrui discorso. Es. ''Parlà 'a copp' 'a mano'' o '''a mana'', parlare senza essere stati interpellati quando non spetta farlo, in un momento inopportuno; replicare, rintuzzare tempestivamente e risolutamente. Ribattere, contestare subito ed energicamente}}
*'''‘A copp' ‘a copp'.'''<ref>Citato in Paolo Isotta, ''Altri canti di Marte'', Marsilio, Venezia, 2015, [https://books.google.it/books?id=grHwDQAAQBAJ&lpg=PT146&dq=a%20copp'a&hl=it&pg=PT146#v=onepage&q&f=false] ISBN 978-88-317-3998-6</ref>
:''(Da) sopra (da) sopra.''
::{{spiegazione|Superficialmente, approssimativamente, inaccuratamente. ''Fa na cosa 'a copp' 'a copp<nowiki>'</nowiki>'': Fare qualcosa senza curarla, completarla in ogni dettaglio, farla approssimativamente.}}
*'''A core a core.'''<ref>Citato in [[Raffaele Viviani]], ''Teatro'', VI, a cura di Antonia Lezza e Pasquale Scialò, introduzione di Goffredo Fofi, Guida, Napoli, 1994, [https://books.google.it/books?id=hpvvJLglMvkC&lpg=PP1&dq=viviani&hl=it&pg=PA346#v=onepage&q=a%20core%20a%20core&f=false p. 346.]</ref>
:''A cuore a cuore.''
::{{spiegazione|Teneramente abbracciati.}}<ref>Traduzione-spiegazione in ''Teatro'', VI, p. 346.</ref>
*'''A ccraie<ref>Dal latino ''cras'': domani. Craie è al tempo stesso parola onomatopeica che imita il cra-cra della cornacchia e ''craie'' che in napoletano significa domani.</ref> a ccraie, comm' 'a curnacchia.'''<ref>Citato in ''Il frasario napoletano, I'', p. 30.</ref>
:''A domani a domani, come la cornacchia.''
::{{spiegazione|Si dice con ironia di chi se la prende comoda e rimanda sempre tutto senza realizzare nulla.}}<ref>{{cfr}} ''Il frasario napoletano'', p. 27.</ref>
*'''{{NDR|'A}} cummara.'''<ref>La comare, la madrina; l'amante.</ref><ref name=codex/>
:''Nella parlesia:''<ref name=spikkesia/>''la chitarra.''
*''''A fàccia d<nowiki>'</nowiki>'a càpa d<nowiki>'</nowiki>'o casecavàllo.'''<ref>Citato in Zazzera, ''Dizionario napoletano'', p. 89.</ref>
:''Letteralmente: Alla faccia della testa del caciocavallo!''
::{{spiegazione|Nientedimeno! Nientemeno! Addirittura!}}
*'''Â faccia 'e chi ce vò male.'''<ref name=facefeet>Da Salvatore Bonavita ''Fessarìe 'e cafè. Detti, facezie e proverbi napoletani'', citato in ''L' Italia ride in napoletano'', la Repubblica.it dell'11-06-2005.</ref>
:''Alla faccia di chi ci vuole male!''
*'''A faccia mia sott' {{sic|e}} piede vuoste.'''<ref name=facefeet/>
:''La mia faccia sotto i Vostri''<ref>Plurale di cortesia e di riguardo, equivalente al Lei.</ref>'' piedi.''
::{{spiegazione|Esagerando con un pizzico di benevola ed amichevole ironia: Non pensate neppure remotamente che le mie parole, il mio comportamento, la mia iniziativa costituiscano un'implicita contestazione del Vostro prestigio, della Vostra autorevolezza, della Vostra intelligenza. È fuori discussione che resto sempre un passo indietro rispetto a Voi e sottoposto in ogni momento alla Vostra autorità.}}
*''' 'A fessa è gghiuta 'mmano a 'e criature.'''<ref>Citato in AA. VV., ''Proverbi & Modi Di Dire – Campania'', Simonelli Editore, Milano, 2006. [https://books.google.it/books?id=1yVgvr16rX0C&lpg=PA58&dq='A%20fessa%20mmano%20a%20'e%20ccriature.&hl=it&pg=PA58#v=onepage&q='A%20fessa%20mmano%20a%20'e%20ccriature.&f=false p. 58.] ISBN 88-7647-103-0</ref>
:''La vulva è finita nelle mani dei bambini.''<ref>Traduzione in ''Proverbi & Modi Di Dire – Campania''</ref>
::{{spiegazione|Quando si affidano cose a chi non ha capacità per gestirle.}}
*''''A fìglia 'e dòn Camìllo: tutt'a vònno e nisciùno s'a pìglia.'''<ref name=Am17>Citato in Amato, p. 17.</ref>
:''La figlia di don Camillo: tutti la vogliono e nessuno la piglia.''
*''''A fraveca 'e ll'appetito.'''<ref name="hambriento">Citato in Raffaele Viviani, ''Poesie, {{small|opera completa}}'', a cura di Antonia Lezza, Guida, Napoli, 2010. ISBN 978-88-6042-710-6, [https://books.google.it/books?id=WoVk3S-AR88C&lpg=PA345&dq&pg=PA342#v=onepage&q&f=false p.345].</ref>
:''La fabbrica dell'appetito.''
::{{small|Persona di formidabile appetito, difficile da saziare.}}
*'''{{sic|A}} funa è corta e 'o puzzo è funno.'''<ref name=Zwang>Citato in ''Tradizioni ed usi della Penisola sorrentina'', p. 117.</ref>
:''La fune è corta ed il pozzo è profondo.''
::{{spiegazione|Si dice quando due circostanze avverse concomitanti rendono impossibile realizzare qualcosa.}}
*''''A gassosa cu 'a pallina.'''<ref>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 57.</ref>
:''La gassosa con la pallina.''
::{{spiegazione|Gassosa venduta in una bottiglietta bianca dotata di un particolare sistema di chiusura dall'interno della bottiglia stessa: a fungere da tappo era una pallina contenuta all'interno della bottiglia; la pallina, spinta in alto dall'anidride carbonica, si incastrava presso l'uscita della bottiglia, tappandola.}}
*''''A guapparia 'e Peppe Nasella: accerette 'a gatta dint' 'a senga d' 'a porta.'''<ref>Citato in ''I Proverbi di Napoli'', p. 20.</ref>
:''La prodezza di Peppe Nasella: uccise la gatta nello spiraglio della porta.''
::{{spiegazione|Si dice per per prendere in giro chi si gloria, senza averne alcun motivo, di aver fatto qualcosa di straordinario.}}
*''''A iurnata è 'nu muorzo.'''<ref>Citato in [[Erri De Luca]], ''Montedidio'', Feltrinelli, Milano, 2003, [https://books.google.it/books?id=69XfCgAAQBAJ&lpg=PP1&dq=montedidio&hl=it&pg=PT4#v=onepage&q&f=false p. 4].</ref>
:''La giornata è un morso. (È breve, vola via in un baleno).''
*'''A la babbaloscia.'''<ref>Citato in Volpe, ''Vocabolario napolitano-italiano'', p. 13.</ref>
:''Pigramente, svogliatamente''
*''''A Lecca e 'a Mecca.'''<ref name=voluntas>Citato in Ferdinando Russo,'''O "luciano" d<nowiki>'</nowiki>'o Rre'', p. 82.</ref>
::{{spiegazione|L'intero mondo. Tutto, di tutto; con ironia: un po' di tutto e anche qualcosa in più. ''Sapé 'a Lecca e 'a Mecca'': sapere tutto, di tutto; essere a conoscenza, al corrente di cose cose che per l'età o altre ragioni non è verosimile che si sappiano.}}
*'''A licchetto.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 206.</ref>
:''A lucchetto.''
::{{spiegazione|Alla perfezione. A pennello. Es. ''È ghiuto tutto a licchetto. (È andato tutto alla perfezione.)''}}
*'''{{sic|A}} mala nuttata e 'a figlia fémmena.'''<ref>Citato Benito Li Vigni, ''La dinastia dei Florio'', Armando, Roma, 2021, [https://books.google.it/books?id=pioVEAAAQBAJ&newbks=1&newbks_redir=0&lpg=PA110&dq=&pg=PA110#v=onepage&q&f=false p. 110]. ISBN 978-88-6992-879-6</ref>
:''La cattiva nottata e la figlia femmina.''
::{{spiegazione|La cattiva nottata e la figlia femmina! Due eventi avversi, due circostanze negative concomitanti o in successione, con effetto sinergico. Un "doppio" guaio, un grosso guaio.}}
*''''A mamma e figlia.'''<ref name=bubbles>Citato e spiegato in ''Del parlar napoletano'', p. 24.</ref>
:''La mamma e figlia.''
::{{spiegazione|Le antiche due bustine per la preparazione della Idrolitina.}}
*''''A Mamma pacchiana.'''<ref>Citato in [[Franco Salerno]], ''La vita, la festa e la morte. {{small|Culti popolari in Campania}}'', Altrastampa, 2000, [https://books.google.it/books?id=BJ8iAQAAIAAJ&q=mamma+pacchiana&dq=mamma+pacchiana&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwjm2rW7zNzkAhUvpIsKHVW0CekQ6AEINTAC p. 40].</ref>
:''La Mamma (chiamata affettuosamente:) contadina, grossolana, rustica.''
::{{spiegazione|La Madonna di Castello, venerata nel Santuario di Santa Maria a Castello a Somma Vesuviana.}}
*''''A mana è bona: è 'a valanza ca vo' essere accisa...!'''<ref>Citato in [[Libero Bovio]], ''So' dieci anne'', Luigi Pierro, Napoli, 1921, [https://books.google.it/books?hl=it&id=8t4yAQAAIAAJ&dq=%27A+mana+%C3%A8+bona%2C+%C3%A8+%27a+valanza+ca+v%C3%B2+essere+accisa%21&focus=searchwithinvolume&q=valanzap. 103].</ref>
:''La mano è buona: è la [[bilancia]] che vuol essere uccisa...!''
::{{spiegazione|La bilancia, com'è ovvio, non ha alcuna colpa dell'uso fraudolento che ne fa il venditore disonesto; l'espressione, che capovolge ironicamente i termini, è rivolta a chi vuole far ricadere sugli altri colpe che sono soltanto sue.}}
*''''A màneco 'e cato<ref>Recipiente troncoconico con manico semicircolare. Secchio.</ref>.'''<ref>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 54.</ref>
:''A manico di secchio.''
::{{spiegazione|''<nowiki>'</nowiki>E baffe, o: 'e mustacce a maneco 'e cato'': baffi lasciati crescere pendenti sulle due pliche boccali.<ref>{{cfr}} ''C'era una volta Napoli'', p. 54.</ref>}}
*'''A' maronn v'accumpagna.'''<ref name="odigitria">Citato in Véronique Bruez, ''Naples allegro con fuoco'', Gallimard, [https://books.google.it/books?id=7AQuAwAAQBAJ&lpg=PT114&dq=assafa%20a%20maronna&hl=it&pg=PT113#v=onepage&q&f=false]</ref> o: '''<nowiki/>'A Madonna v'accumpagna.'''<ref>Citato in Viviani, Teatro, IV, p. 254.</ref>
:{{NDR|Al congedo, si augura a chi parte}}'' Che la Madonna vi accompagni (e vi protegga).''
*'''A meglio a meglio.'''<ref name=betterbetter>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano italiano'', p. 230.</ref>
:''A meglio a meglio.''
::{{spiegazione|A gonfievele, nel migliore dei modi, a tutto andare, a tutto spiano.}}
*'''A mente a mente.'''<ref>Citato in Apicella, ''Il frasario napoletano'', I, p. 70.</ref>
::{{spiegazione|Essere proprio sul punto di ricordare qualcosa e poi farselo sfuggire dalla mente.}}
*'''{{sic|A}} mise 'a lengua into 'o pulito.'''<ref name=barber/>
:''Ha messo la lingua nel pulito.''
::{{spiegazione|Si dice con ironia, di chi, risalito, arricchitosi, si dà arie da gran signore parlando in un italiano pieno di errori.}}
*''''A monaca 'e sant'Austino mettette doje cape 'ncopp' 'a nu cuscino.'''<ref>Citato in ''Il custode degli arcani'', p. [https://books.google.it/books?id=atzMIJQDhHMC&newbks=1&newbks_redir=0&lpg=PA195&dq=&pg=PA195#v=onepage&q&f=false 51].</ref>
:''La monaca di Sant'Agostino mise due teste su un cuscino.''
::{{spiegazione|Cella monastica tutt'altro che solitaria, rigore eremitico più che mitigato. Come dire: specchiate virtù pubbliche e vizi privati.}}
*''''A morte ncopp' 'a noce d' 'o cuollo.'''<ref>Citato in Raffaele Viviani, ''I dieci comandamenti'', [https://books.google.it/books?id=VTfskxLqACcC&lpg=PA31&hl=it&pg=PA72#v=onepage&q&f=false p. 71].</ref>
:''La morte sulla noce del collo.''
::{{spiegazione|La morte sulla nuca. La morte che minaccia molto da vicino. Una situazione o una persona angoscianti. ''Me pare 'a morte 'ncopp' 'a noce d' o cuollo!'' Mi sembri la morte sulla nuca! Mi stai angosciando, sei angosciante, opprimente!}}
*''''A mosca dint'o viscuvato.'''<ref>Citato in [[Gianni Mura]], ''Ischia'', Feltrinelli, Milano, 2014, [https://books.google.it/books?id=qw3pAwAAQBAJ&lpg=PP1&dq=Gianni%20Mura&hl=it&pg=PT62#v=onepage&q&f=false] ISBN 978-88-0788-4351</ref>
:''La [[mosca]] nel palazzo vescovile.''
::{{spiegazione|Un'inezia in un'enormità, una goccia nel mare. ''Pare (o è gghiuta) 'a mosca dint' 'o viscuvato.'' Pare (o è andata) la mosca nel vescovato: una piccola razione di cibo per saziare una fame da lupo.}}
*''''A musica giappunese.<ref>O: 'a museca ciappunesa, oppure: 'a museca d<nowiki>'</nowiki>'a Barra.</ref>'''<ref>Citato in Pasquale Scialò, ''Storie di musiche'', a cura di Carla Conti, introduzione di Ugo Gregoretti, Guida, Napoli, 2010, [https://books.google.it/books?id=05NME_CUP4MC&lpg=PP1&dq=Pasquale%20Scial%C3%B2&hl=it&pg=PA264#v=onepage&q=giappunese&f=false p. 264.] ISBN 978-88-6042-718-2</ref>
:''La musica giapponese.''
::{{spiegazione|Sorta di rumoroso frastuono creato per lo più da bande di [[w:scugnizzo|scugnizzi]] (la più famosa delle quali proveniva dal quartiere di [[w:Barra (Napoli)|Barra]]) con voce, rudimentali strumenti a percussione e a fiato in occasione della [[w:Festa di Piedigrotta|Festa di Piedigrotta]]. ''Pare 'a musica giappunese'': locuzione con cui ci si riferisce ad una riunione, un assembramento di persone chiassose e moleste o ad un'esecuzione musicale disarmonica, raffazzonata, sgradevole.}}
*''''A na recchia me trase e all'ata me jesce.'''<ref>Citato in Viviani, ''Teatro II'', p. 56.</ref><ref>Citato, con lezione leggermente diversa, in ''Le Muse napolitane'', egloga II, ''Euterpe {{sic|overo}} La cortisciana'', p. 250.</ref>
:''Da un orecchio mi entra e dall'altro mi esce.''
::{{spiegazione|Non faccio alcun conto di quello che dici.}}
*'''A niente a niente.'''<ref>Citato in [[Raffaele Viviani]], ''Il pezzente sagliuto (Il povero diventato ricco)'', in [[Raffaele Giglio]], ''Letteratura delle regioni d'Italia, Storia e testi, Campania'', Editrice La Scuola, Brescia, 1988, p. 306. ISBN 88-350-7971-3</ref>
:''Letteralmente: a niente a niente.''
::{{spiegazione|Come minimo. ''A niente a niente ccà ce facimmo 'nteresse cocche migliaro 'e evuro'', o anche: '''nc'appizzammo cocche migliaro 'e evuro'': Come minimo qui spenderemo qualche migliaio di euro, o anche: ci rimetteremo qualche migliaio di euro.}}
*'''A nu mantiello 'i prèvete se nne fa na scazzette.'''<ref>Citato in Apicella, ''Il frasario napoletano, I'', p. 76.</ref>
:''Da un mantello di prete, se ne fa una scarsella {{NDR|borsellino}}.''<ref>La traduzione è in ''Il frasario napoletano, I'', p. 76.</ref>
::{{spiegazione|Si dice con ironia di chi allestisce grandi preparativi per poi ottenere scarsi risultati.}}
*'''A nu palmo d'o culo mio chi fotte, fotte.'''<ref>Citato in Luca Mencacci, ''Radici Dal Passato'', [https://books.google.it/books?id=WL6pCwAAQBAJ&lpg=PT20&dq='a%20nu%20palmo%20d'o%20culo%20mio%20chi%20fotte&hl=it&pg=PT20#v=onepage&q&f=false]
</ref> oppure: '''A 'nu parmene d' ' o culo mio fotte chi vo'.'''<ref name=facefeet/>
:''Ad un palmo dal mio didietro, chiunque vuole copuli pure.''
:{{spiegazione|Lontano da me e fintantoché non subisco alcun danno diretto faccia pure ognuno a suo bell'agio quello che più gli aggrada.}}
*''''A 'o munno 'a verità.'''<ref>Citato in ''TuttoTotò'', p. 75.</ref>
:''Al mondo della verità (all'altro mondo)''. ''Mo' stà a 'o munno 'a verità'' (Non è più in questo mondo. Adesso è nel mondo della verità, è all'altro mondo).
*'''A pesielle pavammo.'''<ref>Citato in [[Alfredo Cattabiani]], ''Florario'', Mondadori, [https://books.google.it/books?id=3sqnDgAAQBAJ&lpg=PT505&dq=A%20pesielle%20pavammo.&hl=it&pg=PT505#v=onepage&q=A%20pesielle%20pavammo.&f=false]</ref>
:''Pagheremo al tempo dei piselli.''<ref>Traduzione in ''Florario''.</ref>
::{{spiegazione|Pagheremo quando gli affari andranno bene.}}<ref>Per l'interpretazione {{cfr}} (più estesamente) ''Florario'' alla stessa pagina.</ref>}}
*'''A pisce fetiente.'''<ref>Citato in Franco Pastore, ''Le brache de San Griffone'', A. I. T. W. eEdizioni, 2005, [https://books.google.it/books?id=s8EqBgAAQBAJ&lpg=PA19&dq=a%20pisce%20fetiente&hl=it&pg=PA19#v=onepage&q&f=false p. 19]</ref>
:''A pesci graveolenti.''
::{{spiegazione|''Fernì'' o ''Ascì a pisce fetiente''. Finire o uscire a pesci che puzzano. Finire, uscire, degenerare, culminare – in progressivo, inarrestabile crescendo – in un'aspra, violenta lite; solitamente al termine di una discussione costellata da malintesi, oppure per suscettibilità di chi discute, o perché si è toccato un tasto dolente o per altri motivi.}}
*'''A ppiede chiuppe.'''<ref>Citato e spiegato in ''Ll'ode de Q. Arazio Fracco'', p. 509.</ref>
::{{spiegazione|A pié pari.}}
*'''A primma botta.''' <ref>Citato in ''Lo Cuorpo de Napole e lo Sebbeto'', 1864, p. 146.</ref>
:''Al primo colpo.''
*'''A quatt'e bastune.'''<ref>Citato in ''[http://www.napolitoday.it/social/perche-si-dice-quattro-di-bastoni.html Perché e quando a Napoli si dice "a quatt'e bastune]'', ''napolitoday.it'', 11 giugno 2019</ref>
:''A quattro di bastoni.''
::{{spiegazione| (Stare) come il quattro di bastoni. Antica locuzione: lo si dice scherzosamente di chi giace supino, in totale relax, tenendo gambe e braccia larghe. ''T'he miso a quatt' 'e bastune!''. Ti sei messo a quattro di bastoni! Ti sei proprio spaparanzato per bene, spaparacchiato alla grande!}}
*'''A refrische 'e ll'anime {{sic|d'o}} priatorio.'''<ref>Citato in Barbara Zaragoza, ''The Espresso Break: Tours and Nooks of Naples, Italy and Beyond'', Merchant Press, Chula Vista, CA 91921, USA, 2012, [https://books.google.it/books?id=8eKNIlVBgb4C&lpg=PA91&dq=A%20refrische%20'e%20ll'anime%20d'o'%20priatorio.&hl=it&pg=PA91#v=onepage&q&f=false p. 91.] ISBN 978-0-9835099-2-9</ref>
:''A suffragio (refrigerio) delle anime del [[Purgatorio]].''
::{{spiegazione|Formula che ricorre nelle preghiere per alleviare le pene delle anime del Purgatorio.<ref>Per gli aspetti connessi al culto delle anime del Purgatorio si veda Cimitero delle Fontanelle, sezione: Il culto delle anime ''pezzentelle'', [[w:Cimitero delle Fontanelle|voce su ''Wikipedia'']].</ref>}}
*''''A rezza.'''<ref>Citato in ''Usi e costumi dei camorristi'', p. 128.</ref>
:''La rete.''
::{{spiegazione|La squadra mobile, nel gergo della malavita antica.}}
*'''‘A rézza d<nowiki>'</nowiki>'o còre.'''<ref name=net>Citato in Zazzera, ''Dizionario napoletano'', p. 290.</ref>
:''La rete del cuore.''
::{{spiegazione|Il pericardio.}}
*''''A santacroce.'''<ref name=holycross>Citato e spiegato in ''Del parlar napoletano'', p. 24.</ref>
:''La santa croce.''
::{{Spiegazione|Il [[sillabario]].}}
*''''A scigna 'ngopp'o' rucchiello.<ref>Rucchiello: strumento da incannare la seta, Rocchetto. – arnese su cui si tiene il pappagallo o la scimmia, Gruccia. {{cfr}} Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 337.</ref>'''<ref>Citato in Mattia Bernardo Bagnoli, ''{{sic|bologna}} permettendo'', Fazi Editore, Roma, 2009, ISBN 978-88-6411-369-2, [https://books.google.it/books?id=AOgbSkX0ZrsC&lpg=PP1&dq=Bologna%20permettendo&hl=it&pg=PT78#v=onepage&q&f=false p. 78]</ref>
:''La scimmia sul trespolo (cilindrico rotante).''
::{{spiegazione|Una persona estremamente brutta e sgraziata.}}
*''''A sciorta d'o piecoro: nasce curnuto e more scannato!'''<ref>Citato in Patrizia Mintz, ''Il custode degli arcani'', PIEMME, Milano, 2011, [https://books.google.it/books?id=OoLQ0XlxhlsC&lpg=PA40&dq=&pg=PA40#v=onepage&q&f=false p. 40]</ref>
:''La fortuna dell'agnello, nasce cornuto e muore sgozzato!'''
::{{spiegazione|Locuzione riferita a persone particolarmente sfortunate.}}
*''''A sciorta d'o pover'ommo.'''<ref>Citato in Francesco Costa, ''La volpe a tre zampe'', Rizzoli, Milano, 2014, [https://books.google.it/books?id=Y6xSBQAAQBAJ&newbks=1&newbks_redir=0&lpg=PT24&dq=&pg=PT24#v=onepage&q&f=false p. 24]. ISBN 978-88-586-6675-3</ref>
:''La sorte (o la fortuna) del pover'uomo.''
::{{spiegazione|Una triste sorte, una ben magra fortuna.}}
*''''A sciorte 'i cazzette: iette pe ppiscià e se nne carette.'''<ref>Citato in Apicella, ''Il frasario napoletano, I'', p. 102.</ref>
:''La fortuna di cazzetto: andò per urinare e (il pene) se ne cadde.''
::{{spiegazione|Essere incredibilmente scalognati, presi di mira spietatamente, fino e oltre l'inverosimile dalla più nera sfortuna.}}
*''''A si loca.'''<ref name=rent>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 28.</ref>
:''La Si Loca.''
::{{spiegazione|Antico gioco infantile: si giocava appendendo di nascosto alle spalle di un compagno un cartoncino con una scritta derisoria, canzonatoria.}}
*''''A signora 'e quatti-quatte.'''<ref>Citato in ''La donna nei detti napoletani'', p. 16.</ref>
:''La signora con quattro quarti di nobiltà,.''
::{{spiegazione|Signora blasonata (detto ironicamente).}}
*''''A siè Giustina.'''<ref>Citato in ''Usi e costumi dei camorristi'', p. 239.</ref>
:''La Signora Giustina.''
::{{spiegazione|La Giustizia, nel gergo della malavita antica.}}
*''''A soccia mana sta 'int' 'e Guantare.'''<ref name=nose/>
:''La tua stessa mano sta nei Guantai.''
::{{spiegazione|Guantai era il nome di un quartiere di Napoli in cui erano ospitate numerose fabbriche di guanti che esponevano come insegna un guanto. L'espressione è riferita a un persona che rinvia a lungo i pagamenti.}}
*''''A sotto pe le<ref name=epsilon/>chiancarelle.'''<ref>Citato in [[Eduardo Scarpetta]], '''O scarfalietto'', Guida, Napoli, 1983, [https://books.google.it/books?hl=it&id=y4DyAAAAMAAJ&dq=a+sotto+p%E2%80%9De+chiancarelle&focus=searchwithinvolume&q=+chiancarelle p. 88.]</ref>
:''Da sotto per i panconcelli!''
::{{spiegazione|'''A sotto p' 'e chiancarelle'' Fate attenzione, scostatevi, scansatevi per non rischiare di essere colpiti dall'alto da palconcelli<ref>''<nowiki>'</nowiki>A chiancarella'', il palconcello; '''e chiancarelle'', i palconcelli: travi di legno con cui erano sostenuti i solai.</ref>in caduta: era il grido con cui gli operai che procedevano alla demolizione di un vecchio fabbricato avvertivano i passanti del pericolo. L'espressione è impiegata in riferimento o a commento di avvenimenti spaventosi, pericolosi, tali da suscitare orrore, stupore, sgomento. Come dire: Accidenti! Diamine!}}
*'''A spaccastrommola.<ref>Antico gioco da strada dei ragazzi. {{cfr}} più dettagliatamente ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 355. Per lo ''strummolo'' si veda la voce [[w:strummolo|voce su ''Wikipedia'']].</ref>''' <ref>Citato in ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 355.</ref>
:''A spaccatrottola.''
::{{spiegazione|Agire o parlare a casaccio.}}
*'''A stracce e petacce.'''<ref>Citato in Giacomo Lucchesi, ''Fra ninnole e nannole'', Streetlib, [https://books.google.it/books?id=dbhpDAAAQBAJ&lpg=PP1&dq=Giacomo%20Lucchesi&hl=it&pg=PA78#v=onepage&q&f=false p. 78.]</ref>
:''A stracci e brandelli.''
*'''A stracchimpacchio.'''<ref>Citato in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 365.</ref>
::{{spiegazione|A casaccio (''stracchimpacchio'': balordaggine).}}
*''''A Strata Nova.'''<ref>Citato in ''Poesie napoletane'', p. 22.</ref>
:''La Strada Nuova''
::{{spiegazione|Antica denominazione toponomastica dialettale del Corso Vittorio Emanuele.}}
*''''A tale e quale.'''<ref name=bubbles/>
:''La tale e quale.''
::{{spiegazione|La [[fotografia]].}}
*''''A ting-tang.'''<ref name=nose/>
:''La bicicletta.''
*''''A trubbéa d' 'e ceràse.'''<ref>Citato in Mario Guaraldi, ''La parlata napolitana. {{small| Nuove ipotesi semantiche}}'', Fiorentino, 1982, [https://books.google.it/books?id=tqYdAQAAIAAJ&q=A+Trubbea+d%27%27e+cerase&dq=A+Trubbea+d%27%27e+cerase&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwiYl93kia_pAhUI0qYKHf2MDfEQ6AEIKTAA p. 174].</ref>
:''L'acquazzone delle ciliegie.''
::{{spiegazione|Improvviso, breve, fortissimo rovescio temporalesco di maggio che causa una raccolta precoce delle ciliegie, vendute come primizie. Improvviso, breve, fortissimo temporale estivo.}}
*''''A trummetta 'a Vicaria.'''<ref>Citato in ''I Proverbi di Napoli'', p. 47.</ref>
:''La trombetta (il banditore, l'araldo) del Tribunale della Vicaria.''
::{{spiegazione|L'indiscrezione in persona, il pubblico banditore, l'infaticabile divulgatore, lo strombazzatore degli altrui segreti. Si dice anche di chi parla con voce assordante.}}
*'''A uocchio de<ref>In forma moderna: 'e.</ref> puorco.'''<ref name=pig>Citato in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 386.</ref>
:''Ad [[occhio]] di maiale.''
::{{spiegazione|Abbondevolmemente, A scialacquo, A josa, Alla grossa, Largamente, Prodigalmente, Senza risparmio.<ref>Definizione in D'Ambra, p. 386.</ref>}}
*''''A vacca se tire 'e zizze e buonanotte.'''<ref>Citato in ''[https://dettinapoletani.it/bwl-knowledge-base/a-vacca-se-tira-e-zizze-e-buonanotte/ A vacca se tire 'e zizze e buonanotte.]'', ''dettinapoletani.it'', 30 dicembre 2015.</ref>
:''La [[mucca]] ritrae le mammelle e buonanotte.''
::{{spiegazione|Il gonzo ha, una buona volta, aperto gli occhi e ha smesso di dispensare generosamente, con cieca prodigalità favori e benefici; per gli insaziabili, esosi approfittatori la pacchia è finita.}}
*'''A vieneténne.'''<ref>Citato in [[Maria Orsini Natale]], ''Francesca e Nunziata'', Avagliano, Cava dei Tirreni, 1996, [https://books.google.it/books?hl=it&id=AXHyAAAAMAAJ&dq=alla+vienetenne&focus=searchwithinvolume&q=approssimazione p. 366].</ref>
:''A vienitene.''
::{{spiegazione|''Fa' 'na cosa a vieneténne'': fare una cosa in modo raffazzonato, abborracciato, arruffato, superficiale, senza metterci alcun serio impegno.}}
*'''A zeffunno.'''<ref>Citato in Citato in ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 406.</ref>
:''In abbondanza, copiosamente, prodigalmente.''
*''''A zizzona 'e Battipaglia.'''<ref>Citato in ''[https://www.vesuviolive.it/cucina/153850-zizzona-battipaglia-nata-dalle-mani-ninfa-pegno-damore/ 'A zizzona 'e Battipaglia. Nata dalle mani di una ninfa come pegno d'amore]'', ''vesuviolive.it'', 5 maggio 2019.</ref>
::{{spiegazione|Mozzarella di bufala di Battipaglia di notevoli dimensioni (fino a 15 Kg), sormontata al centro da una sporgenza a forma di capezzolo.}}
*''''A zumpata.'''<ref name=fuscello/>
:''Assalto all'arma bianca (con speciali coltelli<ref>{{cfr}} ''C'era una volta Napoli'', p. 63.</ref>) in un duello fra antichi camorristi.''
::{{spiegazione|Antica forma di duello fra camorristi.}}
*'''Abbafà 'i zìfere 'i viente.'''<ref>Citato in Apicella, ''Il frasario napoletano, I'', p. 16.</ref>
:''Gonfiare di zefiro di vento.''<ref>Traduzione in ''Il frasario napoletano'', p. 16.</ref>
::{{spiegazione|Riempire, farcire, saturare, subissare qualcuno di vacue chiacchiere, di vane promesse, vantando di capacità e prospettando imprese del tutto immaginarie; sommergerlo, quindi, in un diluvio di colossali menzogne.}}
*{{NDR|L'}} '''Abbate Taccarella<ref>''Taccarià'': sforbiciare, tagliuzzare in modo irregolare usando con forbici mal affilate: dall'antico germanico: ''taikka'', segno. {{cfr}} ''Del parlar napoletano'', p. 97.</ref>.'''<ref>Citato in Puoti, ''Vocabolario domestico napolitano-italiano'', [https://books.google.it/books?id=ICrennDu0x8C&dq=L'abate%20Taccarella&hl=it&pg=PA455#v=onepage&q&f=false p. 455]</ref>
::{{spiegazione|Taccarià: tagliuzzare. L'abate Taccarella è chi, per innata vocazione, è solito parlar male degli altri. In Puoti, ''Vocabolario domestico napolitano-italiano'': Chi parla assai e senza verun fondamento.}}
*'''Abbiarse a ccuralle.'''<ref>Citato in Raffaele Bracale, ''Comme se penza a Nnapule'', p. 35.</ref>
:''Avviarsi verso i [[corallo|coralli]].''
::{{spiegazione|Partire rapidamente per primi, anticipando tutti, verso una meta. L'espressione – nata fra i pescatori di [[Torre del Greco]] che lasciavano prendere il mare per primi i pescatori di corallo – è riferita a donne che, incinte dopo essere state violate, debbono affrettarsi a celebrare le nozze. {{cfr}} ''Comme se penza a Nnapule'', p. 35.}}
*'''Abbuccàrse 'a cafettèra.'''<ref>Citato, con spiegazione, in Zazzera, ''Dizionario napoletano'', p. 17.</ref>
:Letterarlmente: Inclinarsi, rovesciarsi la caffettiera.
::{{spiegazione|Avere una [[polluzione]] notturna.}}
*''''Accarèmia 'e ll'ova tosta.'''<ref>Citato in Ferdinando Russo, '''O "luciano" d<nowiki>'</nowiki>'o Rre'', p. 29.</ref>
:''Accademia delle uova sode (dure).''
::{{spiegazione|Discussione molto animata su argomenti futili.}}
*'''Accattarse 'o ccaso.'''<ref>Citato in Antonio Altamura e Francesco D'Ascoli, ''Lessico italiano-napoletano: con elementi di grammatica e metrica'', Regina, Napoli, 1970, [https://books.google.it/books?id=8nUIAQAAIAAJ&newbks=1&newbks_redir=0&printsec=frontcover&dq=Accattarse+%27o+ccaso.&q=Accattarse+%27o+ccaso.&hl=it&redir_esc=y p. 109].</ref>
:''Portarsi via (comprarsi) il formaggio.''
::{{spiegazione|Sfuggire ad un pericolo, scamparne incolumi avendone avuto sentore, come un topo che riesca a portarsi via l'esca senza farsi catturare nella trappola.}}
*'''Acchiapp' 'a Peppe!'''<ref>Citato in Giuseppe Brusco, ''Sbagliando Si Vive'', Guida, Napoli, [https://books.google.it/books?id=KWjY6Jvkw2UC&lpg=PA22&dq=&pg=PA22#v=onepage&q&f=false p. 22].</ref>
:''Acchiappa, acciuffa Peppe!''
::{{spiegazione|Proprio ora è l'occasione buona, non lasciartela sfuggire! È il momento, ora, ora! Apri gli occhi, attenzione a quello che sta accadendo o sta per accadere sotto i tuoi occhi!}}
*'''{{sic|Accïòmo}}.'''<ref>Citato in Zazzera, ''Dizionario napoletano'', p. 20.</ref>
:''Ecce Homo.''
::{{spiegazione|Pestato a sangue.}}
*'''Accirete!'''<ref>Citato in Massimo Torre, ''Uccidete Pulcinella'', Edizioni e/o, Roma, 2015 [https://books.google.it/books?id=DvcoCwAAQBAJ&lpg=PT98&dq=accirete&hl=it&pg=PT98#v=onepage&q&f=false] ISBN 9788866327103</ref>
:''Ammazzati!''
::{{spiegazione|Ingiunzione perentoria di andarsene a quel paese...}}
*'''Accuncià quatt'ova int'ô piatto.'''<ref>Citato in ''Dictionary: English-Neapolitan; Neapolitan-English'', [https://books.google.it/books?id=KYSUBgAAQBAJ&lpg=PP1&hl=it&pg=PA4#v=onepage&q&f=false p. 4.]</ref>
:''Aggiustare quattro [[uovo|uova]] nel piatto.''
::{{spiegazione|Mettere ordine nelle proprie faccende.}}
*'''Accuppatura.'''<ref>Citato in ''Lo Cuorpo de Napole e lo Sebbeto'', 1861, p. 108.</ref>
:''La parte superiore, la sommità, la parte che "affiora", la colmatura di un recipiente, di un contenitore.''
::{{spiegazione|Il meglio del meglio e, in senso antifrastico, il peggio. ''Âccuppatura d' 'a spasa 'e frutte.'' La parte superiore della cesta dei frutti: i frutti più belli disposti dai fruttivendoli bene in vista, sulla parte più alta della cesta. / ''È âccupparura d' 'e 'mbrugliune, d' 'e mariuole.'' È il fior fiore, il peggio degli imbroglioni, dei ladri.}}
*'''Acqua pazza.'''<ref name=locagua>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 29.</ref>
::{{spiegazione|Preparazione gastronomica che si ottiene soffriggendo in padella olio con aglio e peperoncino, si aggiunge acqua e si lascia bollire. Il condimento così ottenuto si versa su fette di pane.}}
*'''«Acquajuo', ll'acqua è fresca?» «Manc' 'a neve!»'''<ref>Citato in Sergio Zazzera, ''Proverbi e modi di dire napoletani'', Newton & Compton editori, Roma, 2004, p. 93. ISBN 88-541-0119-2</ref>
:''«Acquaiolo, l'[[acqua]] è fresca?» «Neppure la neve (lo è altrettanto)!»''
::{{spiegazione|Come chiedere all'oste se il suo vino è buono.}}
*'''Acquitamme 'a criatura!'''<ref>Citato in Apicella, ''Il frasario napoletano, I'', p. 38.</ref>
:''Acquietiamo la creatura, il bambino!''
::{{spiegazione|Si dice con ironia a chi, montato su tutte le furie, non ascolta ragioni e non può essere placato in nessun modo. Si dice anche quando si chiede comprensione per qualcuno.<ref>{{cfr}} ''Il frasario napoletano'', p. 38.</ref>}}
*'''Adderizzate tubbo... ca faie difetto areto!'''<ref>Citato, con traduzione, in Mannaggia Bubbà, p. 13.</ref> o '''Adderizzete, tubbo, ca faie difette!'''<ref>Citato in Apicella, ''Il frasario napoletano, I'', p. 40.</ref>
:''Raddirizzati tubo... ché altrimenti si vede il difetto dietro!'' o ''Raddrìzzati, cappello a tuba, che fai difetto!''<ref>Traduzione in ''Il frasario napoletano'', p. 40.</ref>
::{{spiegazione|Raddrizzati, tubo (cilindro), che fai difetto dietro! (altrimenti si vede il difetto dietro!): lo si dice, spesso con l'accompagnamento sonoro di un robusto e inappellabile pernacchio, per prendere in canzonatura il borioso che, convinto di essere elegante, cammina dandosi delle arie, avanzando tronfio e impettito. Domenico Apicella riferisce che con queste parole le persone del popolo, in passato, si facevano beffe dei signori che usavano portare il cappello a tuba un po' inclinato di lato per darsi più arie.}}<ref>{{cfr}} ''Il frasario napoletano'', p. 40.</ref>
*'''Addò l'haie fatto 'o pumpiere? Int'<nowiki>'</nowiki>a vasca d'<nowiki>'</nowiki>e capitune?'''<ref>Citato in ''I Proverbi di Napoli'', p. 13.</ref>
:''Dove l'hai fatto il pompiere? Nella vasca dei capitoni?''
::{{spiegazione|Si dice per prendere in canzonatura chi dà prova di non saper fare il suo mestiere.}}
*'''Addo' va.'''<ref>Citato in Viviani, ''Teatro IV'', p. 450.</ref>
:Dove va. Dove il vino va, dopo averlo bevuto, fa salute. Si dice in risposta a chi, alzato il bicchiere per un brindisi, augura: Salute! Ed anche: Cin-cin!, Alla salute! Prosit!, ma "''nel senso che l'implicito augurio vada per ognuno nella auspicata, opportuna direzione.''<ref>Questa spiegazione è in Renato De Falco, ''Del parlar napoletano'', p. 32.</ref>"
*'''Addò vaie co lo<ref name=Ω/>ciuccio.'''<ref>Citato in Filippo Cammarano, ''Il Chirurgo di Aquisgrana, con Pulcinella, chirurgo spropositato'', Presso Domenico Sangiacomo, Napoli, 1812, [https://books.google.it/books?id=BoBpmknkVOAC&dq=Il%20chirurgo%20di%20Aquisgrana&hl=it&pg=PA19#v=onepage&q&f=false p. 19]</ref>
:'' ''Addó vaie c' 'o ciuccio?'' Dove vai con l'asino?''
::{{spiegazione|Sta' attento, bada a quello che fai, ti stai mettendo in una sistuazione difficile, rischiosa, pericolosa!}}
*'''Addò vede e addò ceca.'''<ref>Citato in ''Lo Cuorpo de Napole e lo Sebbeto'', 1861, [https://books.google.it/books?id=CRhAAQAAMAAJ&dq=Add%C3%B2%20vede%20e%20add%C3%B2%20ceca.&hl=it&pg=PA442#v=onepage&q=Add%C3%B2%20vede%20e%20add%C3%B2%20ceca.&f=false p. 442.]</ref>
:''Dove vede e dove è cieco.''
::{{spiegazione|Riferito a persona non imparziale: pronta a vedere, riconoscere qualcosa quando gli fa piacere o comodo; completamente cieco, in caso contrario, anche di fronte all'assoluta evidenza.}}
*'''Addurà 'o fieto 'o miccio.'''<ref>Citato con traduzione in Raffaele Bracale, ''Comme se pensa a Nnapule'', p. 42.</ref>
:''Annusare il puzzo della [[miccia]].''
::{{spiegazione|[[Premonizione|Presentire]], fiutare, subodorare, avere sentore, accorgersi di un pericolo o di un'insidia celati.}}
*'''Aglie, fravàglie e fattura ca nun quaglie<ref>Quaglià: cagliare, coagulare</ref>.'''<ref>Citato in Stefania Nardini, ''Alcazar, ultimo spettacolo'', Edizioni e/o, Roma, 2013, [https://books.google.it/books?id=JOYoCwAAQBAJ&lpg=PT14&dq=fattura%20ca%20nun%20quaglie&hl=it&pg=PT14#v=onepage&q&f=false] ISBN 8866324264</ref>
:''Aglio, fragaglia, e fattura che non coglie.''
::{{spiegazione|Formula contro il malocchio.}}
*'''Agniento de la guàllera.'''<ref>Citato in D'ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 26.</ref>
:''Unguento per l'ernia.''
::{{spiegazione|Farmaco, cosa, provvedimento inefficace.}}
*'''Aiutammo 'a varca!'''<ref>Citato in Altamura e Giuliani, p. 67.</ref>
:''Aiutiamo la barca!''
::{{spiegazione|Esortazione a dare un aiuto a provvedere alle necessità della famiglia o per evitare il definitivo fallimento di un affare che ha preso una cattiva piega.}}
*'''Aità: susceme 'mmocca c' 'a patana me coce.'''<ref>Citato in Gleijeses, ''I Proverbi di Napoli'', p. 21.</ref>
:''Gaetà: soffiami in bocca, perché la patata mi sta scottando.''
::{{spiegazione|Si dice per deridere chi è stordito, intontito, tardo di comprendonio.}}
*'''Aizà ncuollo.'''<ref name=packup>Citato in Erwin e Fedele, ''Dictionary: English-Neapolitan - Neapolitan-English'', p. 224.</ref>
:''Alzare, caricarsi addosso''. '''Aizà ncuollo e gghiresenne.'''<ref name=packup/> ''Fare i bagagli e andarsene''. Aíza ncuollo e vattenne! ''Fai armi e bagali e vattene! Sparisci, togliti di torno!'' Aggio aizato ncuollo e me n'aggio ghiuto. ''Ho fatto armi e bagagli e me ne sono andato. Non sono rimasto un solo istante di più.''
*'''Aizammo 'stu cummò!''' <ref>Citato in Silvana Raffone, ''Un attimo per guardare indietro'', Youcanprint, [https://books.google.it/books?id=NXUGBgAAQBAJ&lpg=PA205&dq=cumm%C3%B2&hl=it&pg=PA205#v=onepage&q&f=false p. 205.]</ref>
:''Solleviamo questo canterano!''
::{{spiegazione|Facciamo questa pesante fatica! Facciamoci questa bella sgobbata!}}
*''''Aje cacciato sta vongola!'''<ref>Citato in ''Lo Cuorpo de Napole e lo Sebbeto'', anno II, 20. 10. 1861, p. 1089.</ref>
:''Hai tirato fuori questa [[vongola]]!''
::{{spiegazione|Hai detto quest'assurdità, quest'enormità, questa bugia (anche: questa parolaccia)!}}
*'''Alessio, Alè, {{sic|e}} nu lucignolo ca mai fernisce!'''<ref>Citato in Apicella, ''Il frasario napoletano, I'', p. 57.</ref>
:''Alessio {{NDR|abbreviazione di "cantalesio": lunga cantilena<ref>{{cfr}} ''Il frasario napoletano'', p. 57.</ref>}} Alè, è un lucignolo che non finisce mai!''
::{{spiegazione|Basta così, smettila con le tue lagne. Il tuo piagnisteo, le tue interminabili geremiadi mi hanno proprio annoiato!}}
*'''All'anema da' palla!'''<ref>Citato in [[Marcello D'Orta]], ''Aboliamo la scuola'', Giunti, 2010, [https://books.google.it/books?id=GnWZCYqKOb4C&lpg=PA48&dq=all'anema%20da%20palla!&hl=it&pg=PA48#v=onepage&q&f=false p. 48 Anteprima Google] ISBN 9788809763067</ref>
:''Alla faccia della [[bugia|bufala]]!''<ref>Traduzione in ''Aboliamo la scuola'', p. 48.</ref>
*'''Alla sanfrason<ref>Dal francese sans façon.</ref>.'''<ref>Citato in Philip Gooden e Peter Lewis, ''Idiomantics: The Weird and Wonderful World of Popular Phrases'', Bloomsbury, 2013, [https://books.google.it/books?id=Bb5ztbMSFHgC&lpg=PA50&dq=alla%20sanfrason&hl=it&pg=PA50#v=onepage&q&f=false p. 50.]</ref>
::{{spiegazione|Fare qualcosa alla sanfrasòn (sanfasòn o zanfasòn): farla alla carlona, in modo volutamente sciatto, superficiale, rozzo, con colpevole negligenza, trascuratezza.}}
*'''{{NDR|L'}} Allagosa.'''<ref name=codex>Citato, con traduzione nel testo, in Giulio Mendozza, '''A posteggia'', II parte, in ANTROPOS IN THE WORLD di Franco Pastore, anno XII, n.2 del O1-02-2016, [https://books.google.it/books?id=t5WdCwAAQBAJ&lpg=PA29&dq=a%60%20CUMMARA%20%20parlesia&hl=it&pg=PA29#v=onepage&q=a%60%20CUMMARA%20%20parlesia&f=false p. 20.]</ref>
:''Nella parlesia:''<ref name=spikkesia>Antico codice di comunicazione segreto dei musicisti (detti anche posteggiatori) napoletani.</ref>:'' la chitarra.''
*'''Allegrolillo o no poco sciasciariello.'''<ref>Citato in Volpe, ''Vocabolario napolitano-italiano'', p. 14.</ref>
:''Allegro o un po' avvinazzato. Brillo, alticcio.''
*'''Allerta allerta.'''<ref>Da ''Lo spassatiempo. {{small|Vierze e prose nove e becchie de Luigi Chiurazzi e d'autre}}'', anno IV, n. 31, Napoli, 29 settembre 1878, [https://books.google.it/books?id=yC5X1P8clIAC&dq=&pg=PA15-IA269#v=onepage&q&f=false p. 4]</ref>
:''All'impiedi all'impiedi.''
::{{spiegazione|Sbrigativamente. ''Fà 'na cosa allerta allerta'' Fare una cosa alla svelta, sbrigativamente, pur di portarla a termine, anche rischiando di non farla in modo perfetto. Con questa espressione ci si riferisce anche, molto spesso, ad rapporto sessuale occasionale o imprevisto, consumato molto velocemente.}}
*'''Allerta pe scummessa.'''<ref name="fishetiello">Citato in Antonino Guglielmi, ''Ceceniello, {{small|Farsa all'antica in un prologo e due atti (dal racconto "Invito in villeggiatura")}}'', 2012. ISBN 978-1-291-00213-3, [https://books.google.it/books?id=SbPdAwAAQBAJ&lpg=PA23&dq=&pg=PA23#v=onepage&q&f=false p. 23.]</ref>
:''In piedi per scommessa.''
::{{spiegazione|''Stà allerta pe' scummessa''. Stare, reggersi in piedi a stento, a malapena.}}
*'''Alliccasapóne.'''<ref>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 56.</ref>
:''Leccasapone.''
::{{spiegazione|Coltello con lama poco tagliente o male affilato che si adoperava per prelevare dal contenitore il "sapone di piazza", sapone per il bucato di colore giallastro e consistenza pastosa. Si chiamava ''alliccasapóne'' anche lo spaccone, lo smargiasso, il fanfarone inconsistente e privo di carattere.}}
*'''Allummarse dint'a l'acqua.'''<ref>Citato in Altamura e Giuliani, p. 200.</ref>
:''Accendersi nell'acqua.''
::{{spiegazione|Adirarsi molto facilmente.}}
*'''Allustrirse 'o curnicione.'''<ref>Citato in Altamura e Giuliani, p. 223.</ref>
:''Forbirsi, tirarsi a lucido, lustrarsi la fronte. ('o curnicione: la grondaia, il bordo della pizza; in senso lato, la fronte dell'uomo tradito dalla moglie.)''
::{{spiegazione|Lo si dice dell'uomo – tradito da assai vispa consorte – che fa toeletta, si agghinda.}}
*'''Ammacca e ssala, aulive 'e Gaeta.'''
:Schiaccia e sala, olive di Gaeta!
::{{spiegazione|Voce del venditore di olive che con queste parole ricorda la tecnica di conservazione delle olive, stipate a bagno in botticelle riempite con acqua salata; ma è anche un modo di esprimere disapprovazione verso chi opera in modo approssimativo, affrettato, arruffato, abborracciato.}}
*''''Ammariélle 'e sciummo.'''<ref name=nerò>Citato in ''C'era una volta a Napoli'', p. 51.</ref>
:''Gamberetti di fiume.''
::{{spiegazione|Gamberetti del fiume Sarno, erano pescati in passato, quando le acque non erano inquinate. Mescolati con farina di mais, si dava all'impasto una forma di pizza che veniva fritta. La pizza prendeva un colore giallo-arancione molto intenso. Questo piatto poteva sfamare un'intera famiglia.<ref>{{cfr}} ''C'era una volta a Napoli'', pp. 51-52.</ref>.}}
*'''Ammesùrate 'a palla!'''<ref>Citato in Vittorio Pupillo, ''Proverbi. La bellezza della vita nelle parole della tradizione'', vol IV, Youcanprint, Tricase (LE), 2015, [https://books.google.it/books?id=FJ8zCwAAQBAJ&lpg=PA249&dq=ammesurate%20a%20palla&hl=it&pg=PA249#v=onepage&q=ammesurate%20a%20palla&f=false p. 249.] ISBN 9788893212540</ref>
:''Misurati la palla!''
::{{spiegazione|Non fare niente senza riflettere, valuta prima esattamente la situazione e le tue reali possibilità.}}
*'''Ammiscà 'a lana c'a seta.'''<ref>Citato in Alessandro Carvaruso, ''Ero single... ora sono I.C.S., Manuale del "nuovo" single'', prefazione di Angela Galloro, Città del Sole, Reggio Calabria, [https://books.google.it/books?id=3wxXAwAAQBAJ&lpg=PT50&dq=a%20lana%20c'a%20seta&hl=it&pg=PT50#v=onepage&q&f=false] ISBN 9788873516132</ref>
:''Confondere (mischiare) la lana con la seta.''
::{{spiegazione|Confondere cose o persone di ineguale e opposto valore, svalutando le migliori e sovrastimando le peggiori.}}
*'''Ammulà 'e diénte.'''<ref>Citato in Bello ed Erwin, ''Modern Etymological Neapolitan-English Vocabulary'', Bello ed Erwin, p. 345.</ref>
:''Affilare i denti.''<ref>La traduzione è in Bello ed Erwin, ''Modern Etymological Neapolitan-English Vocabulary'', Bello ed Erwin, p. 345.</ref>
::{{spiegazione|Accingersi ad un banchetto sibaritico, ad un lauto pasto.}}
*'''Anema 'e Ddio.'''<ref>Citato in Viviani, ''Teatro'', IV, p. 595.</ref>
:''Anima di Dio.''
::{{spiegazione|Il bambino.}}
*'''Annuzzà 'ncànna.'''<ref>Citato in ''Modern etymological Neapolitan – English Vocabulary'', [https://books.google.it/books?id=kUcIRKwCZF4C&lpg=PA514&dq=uocchie%20vacante.&hl=it&pg=PA20#v=onepage&q&f=false p. 20].</ref>
:''Restare bloccato in [[gola]], non poter ingoiare.''
::{{spiegazione|Sentire una forte frustrazione per non aver potuto ottenere qualcosa.}}
*'''Antrasatta.'''<ref>Citato in ''Vocabolario domestico napoletano e toscano compilato nello studio di [[Basilio Puoti]]'', p. 18.</ref>
:''All'improvviso.''
*'''Appennere (Pusà) 'e Fierre a Sant'Aloja.'''<ref>Citato in Giacomo Lucchesi, ''Senza Ai ne Bai, (solo www)'', Narcissus, [https://books.google.it/books?id=SU_aCQAAQBAJ&lpg=PA132&dq='e%20fierre%20a%20s.%20Aloja&hl=it&pg=PA133#v=onepage&q&f=false p. 133.]</ref>
:''Appendere (posare) i ferri a Sant'Eligio.''<ref>Era consuetudine dei vetturini togliere i ferri ai cavalli anziani non più adatti al traino e collocarli nella Chiesa di S. Eligio come atto di devozione al Santo.</ref>'' ''
::{{spiegazione|Ritirarsi dall'attività lavorativa per raggiunti limiti di età, oppure, aver esaurito il desiderio sessuale per raggiunti limiti di età.}}
*'''Appennerse p' 'e felinie.'''<ref name=pekfig/>
:''Appendersi alle (per le) ragnatele.''
::{{spiegazione|Arrampicarsi sugli specchi. Tentare, invano, di giustificarsi con argomenti inconsistenti, insensati, cavillosi, spiegazioni cervellotiche, astrusi sofismi, goffi funambolismi verbali.}}
*'''{{NDR|L'}} appesa 'e Pererotta.'''<ref name=nose/>
:''La salita di Piedigrotta.''
::{{spiegazione|L'ernia.}}
*'''Appiccià 'na pippa.'''<ref>Citato in Einaudi, Meridiani, 2000, p. 1006.</ref>
:''Accendere una pipa.''
::{{spiegazione|Attaccare, restare invischiati in un discorso interminabile.}}
*'''Appila!'''<ref>Citato in ''Poesie napoletane'', p. 42.</ref>
:''Tura, chiudi!''
::{{spiegazione|Sta' zitto, non fiatare!}}
*'''Appilà' 'a vócca.'''<ref>Citato in Antonio Altamura e Francesco D'Ascoli, ''Lessico italiano-napoletano, {{small|Con elementi di grammatica e metrica}}'', Regina, Napoli, 1970, [https://books.google.it/books?hl=it&id=8nUIAQAAIAAJ&dq=appil%C3%A0+%27a+vocca&focus=searchwithinvolume&q=appil%C3%A0+ p. 52].</ref>
:''Tappare, zaffare la bocca.''
::{{spiegazione|Tappare, turare, zaffare, chiudere − in senso ovviamente figurato − la bocca a qualcuno: eliminare alla radice ogni suo motivo di insoddisfazione, recriminazione, risentimento e lagnanza, dandogli la più ampia soddisfazione. Togliere ogni pretesto per fare critiche o rivolgere accuse.}}
*'''Appizzà.'''<ref name=sharp/>
:''Conficcare, aguzzare. Ma anche: perdere, rimetterci denaro. '''Nce aggio apizzato denare a zeffunno.'' Ci ho perso, rimesso un sacco di soldi.''
*'''Appizzà le<ref name=epsilon/>recchie.'''<ref name=sharp>Citato in Volpe, ''Vocabolario napolitano-italiano: tascabile'', p. 25.</ref>
:'' ''Appizzà 'e recchie.'' Conficcare, aguzzare, appuntare, tendere le orecchie.''
*'''Appizzà ll'uocchie.'''<ref name=sharp/>
:''Conficcare, appuntire gli occhi. Aguzzare lo sguardo. ''
*'''Appójà la<ref name=alfa>In forma corrente: 'a.</ref>libarda.'''<ref>Citato in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 52.</ref>
:''Appoggiare l'alabarda.''
::{{spiegazione|''Appójà 'a libarda'': Mangiare a casa altrui, senza fare le spese.<ref>La spiegazione è in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 52.</ref>Mangiare a scrocco. Mangiare a scrocco in modo esoso.}}
*'''Arato chiatto<ref>Grasso.</ref>'''; '''a rrecchie<ref>Orecchie.</ref>'''; '''appezzuto<ref>Appuntito, aguzzato.</ref>'''.<ref>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 100.</ref>
:''Aratro a mano a scure; ad orecchioni; a piccone.''<ref>La spiegazione è in ''C'era una volta Napoli'', p. 100.</ref>
*'''Arbanno juorno.'''<ref>Citato in Ferdinando Russo, '''O "luciano" d<nowiki>'</nowiki>'o Rre'', p. 23.</ref>
:''Albeggiando giorno''
::{{spiegazione|All'alba.}}
*'''Arcenfanfaro.'''<ref>Citato in Raffaele D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 55.</ref>
:''Fanfarone. Chiacchierone. Capintesta. Sopracciò. Caporione.''
*'''Armammece e gghiate!'''<ref name=chiachiello>Citato in ''Tradizioni ed usi nella Penisola sorrentina'', p. 111.</ref>
:''Armiamoci e andate!''
*'''Armato a rasulo.'''<ref>Citato in D'Ambra, Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri, p. 307.</ref>
:''Armato di [[rasoio]].''
::{{spiegazione|Armato fino ai denti. Pronto ad agire con la massima determinazione.}}
*'''Arrasso sia.'''<ref name=away>Citato in Volpe, ''Vocabolario napolitano-italiano tascabile'', p. 28.</ref>
:''Discosto, lontano sia.''
::{{spiegazione|Formula deprecatoria: Non sia mai.}}
*'''Arravogliacuosemo<ref>Arravoglià:avvolgere; in senso figurato ingannare, infinocchiare. {{cfr}}Vocabolario napolitano-italiano: tascabile, p. 28. </ref>.'''<ref name=away/>
:''Truffa, frode, raggiro, furto.''
*'''Arrostere 'o ccaso cu 'o fummo d<nowiki>'</nowiki>'a cannela.'''<ref>Citato in Raffaele Bracale, ''Comme se penza a Nnapule'', p. 51.</ref>
:''Arrostire (affumicare)il formaggio con il fumo della candela.''
::{{spiegazione|Essere in miseria o: svolgere un'attività, realizzare un'opera con mezzi assolutamente inadeguati.}}
*'''Articolo quinto «Chi tène 'mmano ha vinto».'''<ref>Citato in Alberto Di Majo, ''Che fai... li cacci?: I dissidenti e la fine della democrazia'', prefazione di [[Luigi Bisignani]], Imprimatur, Reggio Emilia, 2015, [https://books.google.it/books?id=_tekCgAAQBAJ&lpg=PT54&dq=articolo%20quinto%20chi%20tene%20mmano%20ha%20vinto&hl=it&pg=PT54#v=onepage&q&f=false] ISBN 978 88 6830 322 8 </ref>
:''Articolo quinto: chi ha in mano (possiede) ha vinto.''
::{{spiegazione|Chi possiede, ad esempio denaro, è in notevole vantaggio e detta legge.}}
*'''Ascì da<ref name=α/>sotta.'''<ref>Citato in Enrico Petrella, ''Le miniere di Freinbergh'', Napoli, 1843,[https://books.google.it/books?id=zStEAAAAcAAJ&dq=&pg=PA48#v=onepage&q&f=false p. 48.]</ref>
:''Uscire da sotto.''
::{{spiegazione|''Ascì 'a sotto'': trarsi fuori da una situazione di estrema difficoltà, grave, terribile. Essere stati discepoli (aver avuto come maestro).}}
*'''Ascì p' 'a campata.'''<ref>Citato in Sebezio, ''Motti e detti napoletani'', p. 44.</ref>
:''Uscire per (procurarsi) il necessario per vivere.''
::{{spiegazione|Andare a lavorare.}}
*'''Asciacatascia.'''<ref name=patibolo/>
::{{spiegazione|La lucciola. Dalla formula magica ''asciacatascia'', pronunciata anticamente dai bambini napoletani per catturare '''e luceluce'' le lucciole.<ref name=lightlight>Per la spiegazione {{cfr}} ''la Repubblica.it'' Napoli del 5. 12. 2016.</ref>}}
*'''{{sic|Assa'<ref>Refuso, in realtà: assa = ((l)assa): lascia.</ref>}} fa' 'a Maronna.'''<ref name=odigitria/>
:''Lascia fare alla Madonna.''
::{{spiegazione|Tutto si è risolto per il meglio; meno male oppure benissimo, è stata la Madonna a disporre tutto per il meglio!}}
*'''Asseccà mazzate.'''<ref>Citato in ''Lo Spassatiempo'', 1880, n. 17, anno V, [https://books.google.it/books?id=yC5X1P8clIAC&newbks=1&newbks_redir=0&dq=Assecc%C3%A0%20mazzate&hl=it&pg=PT220#v=onepage&q&f=false p. 3].</ref>
:''Letteralmente: seccare, prosciugare percosse.''
::{{spiegazione|Buscarne di santa ragione.<ref name=heilig>La spiegazione è in Raffaele Viviani, ''Trentaquattro commedie scelte da tutto il teatro'', p. 819.</ref>}}
*'''Assiccà<ref>Asseccà.</ref> 'o mare cu 'a cucciulella.'''<ref>Citato in ''A Buon 'Ntennitore'', p. 93.</ref>
:''Prosciugare il mare con la conchiglietta.''
::{{spiegazione|Perseguire un obiettivo impiegando mezzi manifestamente inadeguati.}}
*'''{{NDR|L'}} Assistito'''<ref name=Pitagora>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 85.</ref> o ''''O cabbalista.'''<ref name=Pitagora/>
::{{spiegazione|Il cabalista, detto anche ''assistito'' perché creduto dal popolo in possesso del dono della divinazione a lui specialmente concesso, il cabalista dava numeri da giocare al lotto in cambio di un modesto compenso.<ref>{{cfr}} ''C'era una volta Napoli'', p. 85.</ref>}}
*'''Astreco e cielo.'''<ref>Citato in Cosimo Aruta, ''Il '68 di un borghese riveduto e corretto'', Pellegrini, Cosenza, stampa 2005, [https://books.google.it/books?id=Y8SPIc7kGpQC&lpg=PA45&dq=&pg=PA45#v=onepage&q&f=false p. 45].</ref>
:''Solaio e cielo.''
::{{spiegazione|''Casa astreco (o asteco) e cielo.'' Abitazione, alloggio all'ultimo piano di un immobile.}}
*'''Auciello 'ngaiola.'''<ref>Citato in ''Usi e costumi dei camorristi'', p. 238.</ref>
:''Uccello in gabbia.''
::{{spiegazione|Il detenuto, nel gergo della malavita antica.}}
*'''Aumma aumma.'''<ref>Citato in Mariano Maugeri, ''Tutti gli uomini del viceré'', Rizzoli, Milano, 2013, [https://books.google.it/books?id=VacxAAAAQBAJ&newbks=1&newbks_redir=0&lpg=PT166&dq=&pg=PT166#v=onepage&q&f=false p. 166]. ISBN 9788858653609</ref>
::{{spiegazione|Di nascosto, senza dare nell'occhio, segretamente, molto segretamente.}}
*'''Avanzà 'o pede.'''<ref name="marsh!">Citato in Francesco Silvestri, ''Teatro'', ''Una rosa, due anime, tre angeli, quattro streghe'', Gremese Editore, Roma, 2000, [https://books.google.it/books?id=SATDP9aY2mEC&lpg=PA61&dq=&pg=PA61#v=onepage&q&f=false p. 61]. ISBN 88-7742-450-8 </ref>
:''Avanzare il piede''
::{{spiegazione|Affrettare il passo. Affrettarsi.}}
*'''Avanzaie Garibarde, avanze pure tu!'''<ref>Citato in Apicella, ''Il frasario napoletano'', p. 124.</ref>
:''Avanzò [[Giuseppe Garibaldi|Garibaldi]], avanza anche tu!''
::{{spiegazione|Giocando sul doppio significato del verbo ''avanzà'': avanzare, come Garibaldi nel 1860 e "avanzare" nel senso di essere creditore, si dice scherzosamente al commerciante che si intende comprare a credito.}}
*'''{{sic|Avè}} no lippeco de<ref name=epsilon/>friddo.'''<ref name=shiver>Citato in ''Vocabolario napolitano-italiano: tascabile'', p. 149.</ref>
:''Avere un tremito di freddo.''
::{{spiegazione|''Avé nu lippeco 'e friddo.'': avere un tremito di freddo. Avere un brivido.}}
*'''{{sic|Avè}} quaccheduno a ttaglio.'''<ref>Citato in ''Lo Lampo'', voll. I e II, n. 30, anno I, 13 settembre 1875, [https://books.google.it/books?id=90MiAQAAIAAJ&newbks=1&newbks_redir=0&dq=&pg=PA87-IA23#v=onepage&q&f=false p. 3].</ref>
:''Avere qualcuno a taglio''. ''{{sic|Avé}} a ttaglio'': avere finalmente qualcuno (o qualcosa) a portata di mano, avere una buona volta l'opportunità di imbattercisi, incontrarlo, raggiungerlo. ''T'aggi' 'a avé a ttaglio!'' ''Ti devo avere a taglio!'': prima o poi dovrai pur capitarmi fra le mani, a tiro, e allora faremo i conti e per te saranno dolori!
*'''Avimme cumbinate 'a carrozza, nun cumbinamme u scurriate<ref>'''O scurriato'' è tradotto da Apicella: bacchetta escuriata,
che è la ''virga escuriata'', la verga rivestita di cuoio usata dagli antichi romani. {{cfr}} ''Il frasario napoletano'', p. 135., </ref>?'''<ref>Citato in Apicella, ''Il frasario napoletano'', p. 135.</ref>
:''Abbiamo trovato l'accordo per la carrozza, non ci mettiamo d'accordo per la frusta?''
::{{spiegazione|Abbiamo raggiunto un accordo su tutti gli aspetti fondamentali, ora vogliamo far fallire tutto per qualche dettaglio di poco importanza?}}
*'''Avimmo magnato, avimmo vippeto e c'è trasuto lo<ref name=Ω>In forma corrente:'o.</ref> riesto.'''<ref name=advantage>Citato in Marulli e Livigni, p. 10.</ref>
:''Abbiamo mangiato, abbiamo bevuto e c'è entrato (rimasto) in tasca il resto.''
::{{spiegazione|Il bilancio dell'iniziativa, dell'operazione è stato positivo, vantaggioso.}}
*'''Avutà fuoglio.'''<ref>Citato in Antonino Guglielmi, ''Il patto con l'aldilà'', [https://books.google.it/books?id=tJzeAwAAQBAJ&lpg=PA39&dq=&pg=PA39#v=onepage&q&f=false p. 39.]</ref>
:''Girare foglio.''
::{{spiegazione|Cambiare argomento.}}
*'''Azz!'''<ref>Citato in Chiara Gily e Micol Brusaferro, ''Triestini e Napoletani: istruzioni per l'uso'', [https://books.google.it/books?id=3yEnDwAAQBAJ&lpg=PT61&dq=fa%20o%20zeza&hl=it&pg=PT61#v=onepage&q&f=false]</ref>
:''Caspita! Accidenti!''
*'''Azzeccarse comm'a na sanguetta.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 50.</ref>
:''Attaccarsi come una [[sanguisuga]].''
::{{spiegazione|Seccare, annoiare smisuratamente, inesorabilmente.}}
*'''Azzuppàrse 'o ppàne.'''<ref>Citato in ''Modern Etymological Neapolitan-English Vocabulary '', [https://books.google.it/books?id=kUcIRKwCZF4C&lpg=PA514&dq=uocchie%20vacante.&hl=it&pg=PA32#v=onepage&q&f=false p. 32].</ref>
:''Inzuppar(ci)si, intinger(ci)si il pane.''
::{{spiegazione|Spassarsela, godersela un mondo; trovare grande gusto nell'attizzare e rinfocolare liti.}}
==B==
*'''Babbasone.'''<ref>Citato in Luigi Manzo, p. 8.</ref>
:''Uomo grosso ed idiota, grosso e babbeo.''
*'''{{NDR|'O}} Begriffo.'''
:''Il Begriff.<ref>''Der Begriff'': Il concetto (la Ragione, l'Idea) che crea il mondo, nel senso dell'idealismo hegeliano.</ref>''
::{{spiegazione|''E begriffe'': così erano chiamati i sostenitori napoletani della filosofia di Hegel che nel 1860 dopo il Plebiscito entrarono in grandissimo numero nell'Università di Napoli contrapponendosi aspramente ai giobertiani: "I partigiani del ''Begriff'' essendo più giovani, avevano più spesso il di sopra in questi filosofici tornei. Onde divennero in breve il terrore dei proprietari di caffè delle Puglie e della Calabria, che al vederli avvicinarsi gridavano ai garzoni: ''Chiudite, ca stanno venenno 'e Begriffe!'' Nacque così il termine di Begriffo per indicare i fedeli e i fanatici del dio ''Begriff''" ([[Adriano Tilgher]])}}
*'''Bell'e bbuono.'''<ref>Citato in [[Alessandro Siani]], ''Un napoletano come me'', BUR, Milano, 2011, [https://books.google.it/books?id=LhziDiCj9ZMC&lpg=PP1&dq=Un%20napoletano%20come%20me&hl=it&pg=PT107#v=onepage&q&f=false]ISBN 9788858619896</ref>
:''All'improvviso.''
*'''Bellu mobile.'''<ref name="furniture">Citato in Amedeo Caramanica, ''Gli angeli guerrieri della terra dei fuochi'', Rogiosi, 2016, [https://books.google.it/books?id=V_nxDAAAQBAJ&lpg=PT114&dq=&pg=PT114#v=onepage&q&f=false p. 114]. ISBN 978-88-6950-175-3</ref>
:''Bel mobile.''
::{{spiegazione|Persona piena, colma di qualità negative. ''È bello 'o mobbile!'': (in senso antifrastisco) È proprio un bel personaggio! Come no, come no, davvero una gran bella persona!}}
*'''[[w:Bene mio e core mio|Bene mio e core mio]].'''
:''[[Bene]] mio e cuore mio.''
::{{spiegazione|Fare ''bene mio e core mio'' è il modo di agire dell'ipocrita che simulando un forte e disinteressato affetto per una persona e di averne a cuore gli interessi, mira in realtà unicamente a perseguire i propri egoistici scopi.}}
*'''Bona mana a ffà zéppele.'''<ref>Citato in Apicella, ''Il frasario napoletano, I'', p. 156.</ref>
:''Buona mano a fare zeppole.''
::{{spiegazione|''Tene 'na bona mana a ffà zeppele'': ha una buona mano a fare zeppole. Si dice con ironia di chi è del tutto incapace di generosità, di un avaro inveterato.}}
*'''Bona pezza.'''<ref name=chiffon>Citato in ''Poesie napoletane'', p. 31.</ref>
:''Buona stoffa, buono straccio.''
::{{spiegazione|Furfante, canaglia, manigoldo.}}
*'''Bona notte ai sunature!'''<ref>Citato in Apicella, ''Il frasario napoletano, I'', p. 156.</ref>
:'''Bonanotte 'e sunature!'''<ref>Citato in Vincenzo Caso, ''Dizionarietto tascabile napolitano-italiano'', Stabilimento Tipografico Lanciano e Pinto, Napoli, 1896, [https://books.google.it/books?id=s7dGAQAAMAAJ&newbks=1&newbks_redir=0&dq=&pg=PA335#v=onepage&q&f=false p. 335].</ref>
:''Buonanotte ai suonatori!''
::{{spiegazione|Tutto è finito, non c'è più niente da fare, non c'è più speranza.}}
*'''Bonanotte 'o sicchio!'''<ref>Citato in Antonino Guglielmi, ''Il morto supplente'', [https://books.google.it/books?id=kp3eAwAAQBAJ&lpg=PA68&dq=&pg=PA68#v=onepage&q&f=false p. 68]</ref>
:''Buona notte al secchio.''
::{{spiegazione|Finito per sempre in fondo al pozzo: la cosa è senza rimedio.}}
*'''Bona notte ai sunature!'''<ref>Citato in Apicella, ''Il frasario napoletano, I'', p. 156.</ref>
:''Buonanotte ai suonatori!''
::{{spiegazione|Tutto è finito, non c'è più niente da fare, non c'è più speranza.}}
*'''{{NDR|'E}} Bone 'nzateche.'''<ref>Citato in Giuseppe Taverna, ''Le prime letture de' fanciulli, {{small|Nuova edizione rifatta e illustrata per le cure dell'avv. Elio M. Fanelli}}'', Stamperia amministrata da A. Agrelli, Napoli, 1843, [https://books.google.it/books?id=uGYFmSOspjQC&dq=&pg=RA1-PA107#v=onepage&q&f=false p. 107].</ref>
:Letteralmente: ''Le pustole selvatiche.''
::{{spiegazione|Il vaiolo selvatico o ravaglione. La varicella.}}
*'''{{NDR|'O}} Bosco.'''<ref>Citato in ''Usi e costumi dei camorristi'', p. 162.</ref>
:''Il bosco.''
::{{spiegazione|Via Toledo, nel gergo della malavita antica.}}
*'''{{NDR|'Na}} Bubbazza.'''<ref>In Colomba R. Andolfi, ''Chicchi di grano'', Alfredo Guida Editore, Napoli, 2005, [https://books.google.it/books?id=8Nkhch3DZxMC&lpg=PP1&dq=Colomba%20R.%20Andolfi&hl=it&pg=PA132#v=onepage&q&f=false p. 132.] ISBN 88-6042-114-4</ref>
:Un intruglio.
*'''Buone manche pe se fà mpennere.'''<ref>Citato in Apicella, ''Il frasario napoletano, I'', p. 164.</ref>
:''Buono neppure per farsi impiccare.''
::{{spiegazione|Una persona assolutamente insignificante, completamente inutile.}}
*'''Buono sì, ma fesso no.'''<ref>Citato in ''I Proverbi di Napoli'', p. 57.</ref>
:''Sono buono, non però sprovveduto.''
::{{spiegazione|Ho capito chiaramente che mi si vuole imbrogliare.}}
*'''Buongiorno Signo’ '''<ref>Citato in ''I Proverbi di Napoli'', p. 57.</ref>
:''Buongiorno Signora''
::{{spiegazione|Il saluto dell’emigrante che al rientro cerca disperatamente l’integrazione.}}
==C==
*'''C' 'o chiummo e c' 'o cumpasso.'''<ref>Citato in Salvatore Maturanzo, ''Giovanni Cena e l'espressionismo sociale. {{small|Antologia di poesia italiana d'ispirazione sociale con un saggio sul poeta e il poema intorno alla conquista della luna}}'', La Prora, Milano, 1973, [https://books.google.it/books?hl=it&id=UU2yAAAAIAAJ&dq=cu+%27o+chiummo+e+cu+%27o+cumpasso.&focus=searchwithinvolume&q=chiummo p. 843].</ref>
:''Col [[filo a piombo]] e col compasso.''
::{{spiegazione|Con estrema attenzione e meticolosa precisione. Es.: ''Parlà c' 'o chiummo e c' 'o cumpasso.'' Misurare bene le parole, parlare soppesandole. ''Jì c' 'o chiummo e c' 'o cumpasso.'' Andare (operare) con estrema attenzione, metodica precisione.}}
*'''Ca ssotto nun ce chiove, jevano ricenne 'e pisci sott'all'acqua.'''<ref>Citato in ''A Buon 'Ntennitore'', p. 15.</ref>{{NDR|[[wellerismi|wellerismo]]}}
:''Qui sotto non ci piove, andavano dicendo i pesci sott'acqua.''
::{{spiegazione|Non sono disposto a dimenticare ed alla prima occasione mi vendicherò.}}
*'''Cacchio cacchio'''.<ref>Alternativa più discreta, più velata per : cazzo.</ref><ref>Citato in Oscar Glioti, ''Fumetti di evasione. {{small|Vita artistica di Andrea Pazienza}}'', Fandango, 2009, [https://books.google.it/books?id=HIxEAQAAIAAJ&q=cacchio+cacchio&dq=cacchio+cacchio&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwjN1Jr7oLHtAhWDCewKHfOBAuk4FBDoATAJegQICRAC p. 258]. ISBN 9788860441300</ref>
:''Strano strano.''
::{{spiegazione|Si dice di chi con lentezza ed indifferenza simulate, con un'aria da nulla, si prepara a fare del male, ad arrecare danno.}}
*'''Caccia' fuoco pe' l'uocchie.'''<ref name=glue />
:''Gettare (tirare fuori) fuoco dagli (attraverso gli) occhi.''
::{{spiegazione|Essere adirato. Impiegato anche come [[w:iperbole (figura retorica)|iperbole]].}}
*'''Cafè carreco.''' '''Cafè corretto.''' '''Cafè lasco.'''<ref name=Brigida>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 122.</ref>
:''Caffè carico (forte), caffè corretto (con qualche goccia di anice) "lento" (lungo, leggero)''.
*'''Cafè 'e notte e ghiuorno.'''<ref name=Brigida/>
:''Caffè di notte e giorno.''
::{{spiegazione|Caffè aperti per ventiquattro ore su ventiquattro.<ref>La spiegazione è in ''C'era una volta Napoli'', p. 122. I più famosi erano il ''Nozze d'argento'' a Portacarrese, la ''Croce di Savoia'' e il ''Don Petruccio'' alla [[Pignasecca]] {{cfr}} ''C'era una volta Napoli'', p. 122.</ref>}}
*'''Cafeamus.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano italiano'', p. 63.</ref><ref name=Brigida/>
:''[[w:|Gazebo]].''<ref>Dall'inglese ''coffee house'' (caffetteria). {{cfr}} Andreoli, ''Vocabolario napoletano italiano'', p. 63.</ref>
*'''Cammina jappica jappica.'''<ref name=japjap>Citato in ''Tradizioni ed usi nella Penisola sorrentina'', p. 105.</ref>
:''Cammina piano, passo dopo passo.''
::{{spiegazione|Non precipitarti.}}
*'''Campà annascuso d' 'o Pateterno.'''<ref>Citato in Luca Meldolesi, ''Milano-Napoli: prove di dialogo federalista'', Alfredo Guida Editore, Napoli, 2010, [https://books.google.it/books?id=klnLs3DJKiIC&lpg=PA136&dq=annascuso%20d'%20'o%20pateterno&hl=it&pg=PA136#v=onepage&q&f=false p. 136]. ISBN 978-88-6042-767-0</ref>
:''Vivere di nascosto dal Padreterno.''
::{{spiegazione|Vivere come riuscendo ad occultarsi agli stessi occhi di Dio: vivere facendo sì che resti un impenetrabile mistero, un enigma insondabile da dove mai, in che modo si traggano mezzi economici tali da sostenere un tenore di vita che oltrepassa ampiamente, visibilmente le proprie possibilità. Si potrebbe − [[w: mutatis mutandis|mutatis mutandis]] − anche dire così: "Si tratta di un indovinello, avvolto in un mistero all'interno di un enigma." ([[Winston Churchill]])}}
*'''Campà justo justo.'''<ref>Citato in Erwin e Fedele, ''Dictionary: English-Neapolitan; Neapolitan-English'', p. 63.</ref>
:''Vivere giusto giusto ("preciso" "preciso").''
::{{spiegazione|Avere appena di che vivere, solo quello che è strettamente necessario.}}
*'''Cane di Macanza.'''<ref>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 66.</ref>
:''[[w:Gano di Maganza|Gano di Maganza]].''
::{{spiegazione|Ed anche: traditore.}}
*'''Cannéla appennetora.'''<ref name=corteo/>
:''Candela appiccatoia (toscano). Era tenuta appesa alla parete.<ref>{{cfr}} ''C'era una volta Napoli'', p. 46.</ref>''
*'''Cantà a figliola.'''<ref>Citato in ''C'era una volta napoli'', p. 67</ref>
::{{spiegazione|Gara di canto a responsorio fra due contendenti che, in occasione delle feste patronali, in piedi su sostegni – sovente botti – davanti al pubblico che decideva con il suo favore il successo, si rivolgevano reciprocamente astrusi quesiti sui particolari più minutamente dettagliati relativi alla vita di San Guglielmo da Vercelli, fondatore del tempio e del convento di Montevergine e del Goleto Presso Sant'Angelo dei Lombardi. Le risposte, come le domande, erano cantate.<ref>{{cfr}} più in dettaglio ''C'era una volta Napoli'', p. 67.</ref>}}
*'''Cantà a ffronna 'e limone.'''<ref>Citato in '''E scugnizze'', p. 59.</ref>
:''Cantare a fronda di limone.''
::{{spiegazione|Come il ''cantà a figliola'' è un canto improvvisato connesso alla Festa di Montevergine. Se ne servivano, inoltre, parenti o amici per trasmettere messaggi ai detenuti.}}
*'''Capa allerta.'''<ref>Citato in ''No Sansone a posticcio co Pulecenella mbrogliato fra forza e senza forza'', p. 28.</ref>
:''"Testa eretta."''
::{{spiegazione|Testa calda, testa matta, persona capricciosa, focosa.}}
*'''Capa 'e zì Vicienzo.'''<ref>Citato in ''Del parlar napoletano'', p. 65.</ref>
:''Testa di zio Vincenzo.''
::{{spiegazione|Corruzione dell'espressione latina: ''caput sine censu'', che designa il nullatenente.<ref>''Del parlar napoletano'', p. 65.</ref>}}
*'''Capa sciacqua.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 360 </ref> <ref>Citato in ''No Sansone a posticcio co Pulecenella mbrogliato fra forza e senza forza'', p. 34.</ref>
::{{spiegazione|Testa o zucca vuota, cervello d'oca.<ref>Spiegazione in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 360.</ref>}}
*'''Càpe 'e pèzze.'''<ref>Citato in ''Modern Etymological Neapolitan-English Vocabulary '', [https://books.google.it/books?id=kUcIRKwCZF4C&lpg=PA514&dq=uocchie%20vacante.&hl=it&pg=PA45#v=onepage&q&f=false p. 45.]</ref>
:''Teste di pezze.''
::{{spiegazione|Con connotazione spregiativa: le suore.}}
*'''{{NDR|'O}} Capitone senza rècchie.'''<ref>Citato in Rotondo, ''Proverbi napoletani'', p. 165.</ref>
:''Il capitone senza orecchie.''
::{{spiegazione|Il pene.}}
*'''Capo 'e semmana.'''<ref>Citato in ''Napoli, punto e basta?'', p. 490.</ref>
:''Capo di settimana.''
::{{spiegazione|Lunedì.}}
*'''Caporà è muorto l'Alifante.'''<ref>Citato in Pietro Belisario, ''La Botte del Diavolo'', Fratelli Criscuolo, Napoli, 1835, [https://books.google.it/books?id=qHIiTgA6QIAC&dq=capor%C3%A0%20%C3%A8%20muorto%20'alifante&hl=it&pg=PA47#v=onepage&q&f=false]</ref>
:''Caporale, è morto l'elefante.''
::{{spiegazione|È finita la pacchia.<ref>Si tramanda un aneddoto relativo a un caporale colpito da invalidità che fu incaricato della custodia di un elefante donato dal Sultano a Carlo di Borbone. Il comodo incarico finì con la morte dell'elefante.</ref>}}
*'''Carnetta.'''<ref>Citato in ''TuttoTotò'', p. 110. </ref>
::{{spiegazione|Uomo malvagio, duro, spietato, crudele.}}
*'''Carrecà lo<ref name=Ω />puorco.'''<ref>Citato in [[Niccoló Capasso]], ''Varie poesie'', [https://books.google.it/books?id=NBw0AQAAMAAJ&pg=PA111&dq=&sa=X&ved=0ahUKEwiDsMiDkvjfAhUP16QKHU8ZATgQ6AEIKTAA#v=onepage&q&f=false p. 111].</ref>
:''Caricare il porco.''
::{{spiegazione|''Carrecà 'o puorco'': Aggiungere insolenze ad insolenze, insulti ad insulti rincarando sempre più la dose.}}
*'''[[Carta]] canta ncannuolo.'''<ref>Citato in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 98.</ref>
:''Carta canta nel cannello.''<ref>La frase vien dall'uso de' giovani provinciali che addottoratisi nell'Università, portano a casa la laurea arrotolata in un cannellone di latta. {{cfr}} ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 98.</ref>
::{{spiegazione|La cosa è certa, le prove sono solide ed inconfutabili.}}
*'''Carta janca.'''<ref>Citato in De Ritis, ''Vocabolario napoletano lessigrafico e storico'', [https://books.google.it/books?id=HRK5Tw5COm0C&hl=it&pg=RA1-PA153#v=onepage&q&f=false p. 153.]</ref>
:''Carta bianca.''
::{{spiegazione|Innocente, senza malizia.}}
*'''{{NDR|'O}} Carucchiaro.'''<ref>Citato in Glejieses, ''I Proverbi di Napoli'', p. 124.</ref>
:''L'avaro.''
*'''''Casa a ddoje porte.''''' (da [[Giambattista Basile]], ''Muse napolitane'', IV<ref name=cross/>)
:''Casa a due porte.''
::{{spiegazione|Una casa che non gode di buona reputazione: il doppio ingresso si rivela particolarmente conveniente per il coniuge inquieto, disinvolto, dedito ad attività extraconiugali: entrare discretamente e svignarsela in tutta impunità e sicurezza non è difficile. Facilità d'accesso, vie di fuga agevoli, fluidità di "traffico", flessibilità d'utilizzo, discrezione, innegabili vantaggi di una casa con doppia entrata. A scapitarne, purtroppo, è l'onorabilità della dimora che, dal complesso delle attività che vi fervono, risulta alquanto offuscata, decisamente compromessa.}}
*'''{{NDR|'O}} Casale 'e Nola.'''<ref>Citato e spiegato in De Falco, ''Del parlar napoletano'', p. 77.</ref>
:''Il Casale di Nola.''
::{{spiegazione|Il fondo schiena.}}
*'''Casale sacchiato.'''<ref>Citato in Mineco Piccinni (Domenico Piccinni) ''Dialochielle, favolelle, e autra mmesca de poetece componemiente'', vol. II, Dalla Stamperia della Società Tipografica, Napoli, 1820, [https://books.google.it/books?id=NwIH3LhQ4iAC&dq=Dialochielle%2C%20favolelle%2C&hl=it&pg=PA68#v=onepage&q&f=false p. 68]</ref>
:''Casale saccheggiato.''
::{{spiegazione|Stanza, ambiente in cui regna incontrastato il totale disordine, l'ingovernabile confusione, il caos.}}
*'''Cascetta 'e pulimmo.'''<ref name=shoeshine>Citato in ''Napoli, punto e basta?'', p. 10.</ref>
:''Cassetta, scatola da lustrascarpe.''
::{{spiegazione|''Cascetta 'e polimmo'' – dalla forma parallelepipeda del busto che lo effigia – è l'ingiuria con cui le "parenti" inveiscono con estrema confidenza contro [[San Gennaro]] per spronarlo a compiere il miracolo della liquefazione del suo sangue se esso tarda a manifestarsi.}}
*'''Caso cellese.'''<ref name=pizzica>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 50.</ref>
::{{spiegazione|Antica locuzione riferita forse al formaggio piccante. (''cellecuso''<ref>"Solleticoso" da ''cellecà''' o ''cellechià<nowiki>'</nowiki>'', solleticare.</ref>, secondo Enrico Malato<ref name=sick>{{cfr}} ''C'era una volta Napoli'', p. 50.</ref>}})
*'''Caso cuotto cu ll'uoglio.'''<ref>Citato in [[Ferdinando Russo]], ''A paranza scicca'', presentazione di [[Enzo Moscato]], Alfredo Guida Editore, Napoli, 2000, [https://books.google.it/books?id=du_8gwgM4fQC&lpg=PP1&dq=Ferdinando%20Russo&hl=it&pg=PA15#v=onepage&q&f=false p. 15]. ISBN 88-7188-365-9</ref>
:''Formaggio cotto con l'olio.''
::{{spiegazione|Due persone assolutamente estranee sia per parentela che per affinità. "'''''Caso cuotto co' ll'uoglio''''', ''frase vivacissima del nostro dialetto, colla quale s'intendono due che nulla abbiano, o abbiano avuto di comune fra loro, forse perché il formaggio (''caso'') che serve per tante vivande è così eterogeneo all'olio, che ancor<ref>Anche se.</ref> esso è molto adoperato nella cucina, da non poter essere mai cotti insieme.''<ref>Da ''Ll'ode de Q. Arazio Fracco'', p. 483.</ref>"}}
*'''Castagnelle p'abballà.'''<ref>Citato in Luigi Manzo, ''Dizionario domestico napoletano e toscano'', Tipografia Marchese, Napoli, 1864<sup>2</sup>, [https://books.google.it/books?id=JcQ1tE3POpQC&dq=Luigi%20Manzo%20vocabolario%20domestico&hl=it&pg=PA14#v=onepage&q&f=false p. 14]</ref>
:''Castagnette per ballare.''
::{{spiegazione|Le nacchere.}}
*'''Cavaliè, 'a capocchia!'''<ref>Citato in Apicella, ''Il frasario napoletano'', p. 211.</ref>
:''Cavaliere, il glande!''
::{{spiegazione|Formula di derisorio riguardo impiegata per ridimensionare chi si dà eccessiva importanza o ha un atteggiamento borioso, spocchioso (il glande è qui menzionato come sinonimo di stupidità). Al ''Cavalié'' si può sostituire il nome della persona derisa. Se, come prevedibile, l'interessato non è di animo stoico, è possibile la replica: '''Te va ncule e se scapocchia, e se fa tante na capocchie!'''<ref>Citato in Apicella, ''Il frasario napoletano'', p. 211.</ref>: ''(Il summenzionato glande, descrivendo un'inusitata traiettoria) ti va "a tergo" e si danneggerà fino al distacco totale dalla sede anatomica di origine; distacco e "residenza" nella nuova sede peraltro pressoché irreversibili, giacché, una volta avvenute, per buona misura, "se fa tante na capocchie!", esso cioè si enfierà, tumefacendosi nella maniera più abnorme.''}}
*'''{{NDR|'O}} cazone a zompafuosso.'''<ref>Citato in Massimo Maraviglia, ''Album Napoli'', Flaccovio, Palermo, [https://books.google.it/books?id=MeZOAAAAMAAJ&q=cazone+a+zompafuosso&dq=cazone+a+zompafuosso&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwj2ueXK8_3lAhUEPewKHSabCdYQ6AEIMjAB p. 35].</ref>
:''I [[pantaloni]] "a saltafosso".''
::{{small|I pantaloni alti alla caviglia.}}
*'''Cazzillo 'e re <ref>O: ''cazzillo'', ''cazzitiello {{sic|di}} re'', ''pinto'', ''pinto 'e re.'' {{cfr}} ''Gli alimenti commestibili dei mari d'Italia'', p. 77.</ref>.'''<ref>Citato in Arturo Palombi e Mario Santarelli, ''Gli alimenti commestibili dei mari d'Italia'', [https://books.google.it/books?id=-r6rEuosIssC&lpg=PP1&dq=Arturo%20Palombi%2C%20Mario%20Santarelli&hl=it&pg=PA77#v=onepage&q&f=false p. 77] </ref>
:''Piccolo membro di re.''
::{{spiegazione|[[w:Coris julis|Donzella]].<ref>La spiegazione è in ''Gli alimenti commestibili dei mari d'Italia'', p. 77.</ref>}}
*'''Cca 'e ppezze e cca 'o ssapone.'''<ref>Citato in Glauco M. De Seta, ''La casa del nonno. Ipermetropia della memoria'', Enter Edizioni, Cerignola (FG), 2013, [https://books.google.it/books?id=hrvPBJVbN1gC&lpg=PA39&dq=CCA%20'E%20PPEZZE%20E%20CCA%20'O%20SSAPONE&hl=it&pg=PA39#v=onepage&q&f=false p. 39.] ISBN 978-88-97545-00-2</ref><ref>Citato, con lezione quasi identica: '''Ccà 'e ppezze e ccà 'o ssapone.''' in ''C'era una volta Napoli'', p. 24.</ref>
:''Qui gli stracci, gli abiti smessi e qui il sapone.''
::{{spiegazione|Patti chiari: soldi (o lavoro) contro merce subito. Pagamento immediato, non vendo (o lavoro) a credito.}}
*'''Ccà 'nce vò 'o campaniello d' 'a parrocchia.'''<ref>Citato in Sebezio, ''Motti e detti napoletani'', Delfini, Milano, 1967, [https://books.google.it/books?id=6rM-AAAAIAAJ&q=ce+vo%E2%80%99+%E2%80%99o+campaniello+d%E2%80%99+%E2%80%99a+parrocchia&dq=ce+vo%E2%80%99+%E2%80%99o+campaniello+d%E2%80%99+%E2%80%99a+parrocchia&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwii9ujy5f_kAhWgxMQBHfdZDw4Q6AEIKDAA p. 33].</ref>
:''Qui ci vuole il campanello della parrocchia.''
::{{spiegazione|Campanello molto sonoro, necessario, figuratamente, per rintracciare, ritrovare persona o cosa introvabile, irreperibile.}}
*'''Cca nisciuno è fesso.'''<ref>Citato in L.R. Carrino, ''A Neopoli nisciuno è neo'', Laterza, Roma/Bari,[https://books.google.it/books?id=Or2ODAAAQBAJ&lpg=PT60&dq=cca%20nisciuno%20%C3%A8%20fesso&hl=it&pg=PT60#v=onepage&q&f=false] ISBN 9788858104125</ref>
:''Qui nessuno è ingenuo.''
*'''Cca se ferma u rilorge!'''<ref>Citato in Apicella, ''Il frasario napoletano'', p. 215.</ref>
:''Qui si ferma l'orologio!''
::{{spiegazione|È il massimo, l'eccellenza assoluta, il non plus ultra.}}
*'''Ccà sotto non ce chiove.'''<ref name=brokegg/>
:''Qui sotto non ci piove.''
::{{spiegazione|Lo si dice puntando l'indice teso della mano destra sotto il palmo della sinistra rivolto verso il basso per dire che il torto subito non verrà dimenticato e che ci si vendicherà non appena se ne presenti l'occasione; magari ''int'a scurdata'', a cose oramai dimenticate, quando meno l'avversario se lo aspetta.}}
*'''Ccà stanno 'e {{sic|guaghiune}}<ref>Refuso: in realtà guagliune.</ref> vuoste.'''<ref>Citato in ''La sceneggiata. {{small|Rappresentazioni di un genere popolare}}'', a cura di Pasquale Scialò, Alfredo Guida Editore, Napoli, 88-7188-689-5, [https://books.google.it/books?id=nqY9qxaAUh4C&lpg=PA250&dq=ca%20stanno%20%20vuoste&hl=it&pg=PA250#v=onepage&q=ca%20stanno%20%20vuoste&f=false p. 250]</ref>
:''Qui ci sono i ragazzi vostri.''
::{{spiegazione|Io sono a vostra completa disposizione; non dovete far altro che chiedere, ogni vostro desiderio è per me un ordine.}}
*'''Cchiú nera d' 'a mezanotte nun po' venì!'''<ref>Citato in Viviani, ''Teatro'', II, a cura di Guido Davico Bonino, Antonia Lezza, Pasquale Scialò, Guida, Napoli, 1988, [https://books.google.it/books?id=PondV7J2r9UC&lpg=PA155&dq=nun%20p%C3%B2%20ven%C3%AC.&hl=it&pg=PA155#v=onepage&q&f=false p. 155.]</ref>
:''Più nera della mezzanotte non può venire!''
::{{spiegazione|Ormai non può andare peggio di così; superato questo momento può solo andare meglio.}}
*'''Ce dice.'''<ref name=matches>Citato in Mondadori, Meridiani, 2000, p. 1011.</ref>
::{{spiegazione|Si abbina bene, in modo armonico.}}
*'''Cetrulo nzemmentuto.'''<ref>Citato in Ferdinando Galiani e Francesco Mazzarella Farao, ''Vocabolario delle parole del dialetto napoletano, che più si discostano dal dialetto toscano, {{small|Con alcune ricerche etimologiche sulle medesime degli Accademici Filopatridi, opera postuma supplita, ed accresciuta notabilmente}}'', Vol. I, Presso Giuseppe-Maria Porcelli, Napoli, 1789, [https://books.google.it/books?id=NxcJAAAAQAAJ&dq=Vocabulario%20delle%20parole%20del%20dialetto%20Napoletano&hl=it&pg=PA97#v=onepage&q&f=false p.97]</ref>'
::{{spiegazione|Cetrulo nzemmentuto è il cetriuolo andato in semenza, che per esser divenuto insipidissimo, non è più atto a mangiarsi. Perciò in senso traslato dinota ''una persona assolutamente stupida, e senza sale in zucca.''}}
*'''Cèuze annevate<ref>Gelse nere, rese gelate dal freddo notturno che le ricopriva di un lievissimo velo bianco ('a neve). {{cfr}} ''C'era una volta a Napoli'', p. 50.</ref>.'''
:''Gelse ghiacciate, diacce.''
*'''Che arma de<ref name=epsilon />mammeta.'''<ref>Citato in [[Antonio Petito]], ''So masto Rafaele e non te ne ncarrica''', Tipo-litografia e Libreria di L. Chiurazzi, 1869, [https://books.google.it/books?id=nYOBKiDdgNQC&dq=&pg=PA10#v=onepage&q&f=false p. 10].</ref>
:''Che anima di tua madre.''
::{{spiegazione|''Ch'arm' 'e mammeta'': che diavolo, cosa diavolo. ''Tu che arma de mammeta aie fatto?''<ref>Da ''So masto Rafaele e non te ne ncarrica''', p. 10.</ref>''Tu ch'arm' 'e mammeta hê fatto?'': (ma) che diavolo hai fatto? cosa diavolo hai combinato?}}
*'''Che ddiece.'''<ref>Citato in Viviani, ''Teatro'', II, p. 95.</ref>
:''Che dieci.''
::{{spiegazione|Che cosa grande, grave<ref>La spiegazione è in ''Teatro'', II, p. 95</ref>. Che pezzo di, che gran pezzo di.}}
*'''Che m'ammacche<ref>Ammacca': schiacciare.</ref>?'''<ref>Citato in Mondadori, Meridiani, p. 1006.</ref>
::{{spiegazione|Che (frottole) mi stai raccontando? ''Ma che me staje ammaccanno?!'' Ma cosa mi stai raccontando, che razza di assurdità, balle, fandonie vorresti farmi credere?!}}
*'''Che se díce? 'E ssàrde se màgnano ll'alíce!'''<ref>Citato in ''Modern Etymological Neapolitan-English Vocabulary'', [https://books.google.it/books?id=kUcIRKwCZF4C&newbks=1&newbks_redir=0&lpg=PA202&dq=&hl=it&pg=PA202#v=onepage&q&f=false p. 202].</ref>
:''Che si dice? Le sarde si mangiano le alici!''
::{{spiegazione|Risposta scherzosa o elusiva alla domanda (fatta per curiosità invadente): Che si dice?}}
*'''Chella ca guarda 'nterra.'''<ref>Citato in Franco Pastore, ''Masuccio in Teatro: Ex Novellino Masutii, comoediae quattuor'', A.I.T.W. Edizioni, 2014, [https://books.google.it/books?id=n9yZBQAAQBAJ&lpg=PA113&dq=chella%20ca%20guarda%20'nterra&hl=it&pg=PA113#v=onepage&q&f=false]</ref>
:''Quella che guarda a terra.''
::{{spiegazione|La vagina.<ref>Corrisponde al numero 6 della smorfia napoletana.</ref>}}
*'''Chesta è 'a zita e se chiamma Sabella.'''<ref>Citato in ''I Proverbi di Napoli'', p. 69.</ref>
:''Questa (questa che vedi, e solo questa) è la fanciulla e si chiama Isabella.''
::{{spiegazione|Eccoti quanto mi avevi richiesto, per te non posso altro, non chiedermi altro.<ref>{{cfr}} ''I Proverbi di Napoli'', p. 69.</ref>Più in generale: questa è la situazione e non ci sono alternative, non resta che prenderne atto ed accettarla così com'è. Ci si deve accontentare di ciò che si ha.}}
*'''Chi m'a cecato.'''<ref>Citato in ''Viviani'', III, p. 58.</ref>
:''Chi mi ha accecato.''
::{{spiegazione|Chi me l'ha fatto [[azione|fare]].<ref>Spiegazione in ''Viviani'', III, p.58.</ref>}}
*'''Chi songh'io e chi sì tu!'''<ref>Citato in ''Manuale di napoletanità'', p. 9.</ref>
:''Chi sono io e chi sei tu!''
::{{spiegazione|''Venì a chi songh'io e chi si tu!'': mettere bene in chiaro – a chi l'ha dimnticato – come effetivamente stanno le cose. Ricordare, sottolineare, far valere, ribadire di fronte alla persona con cui si viene a diverbio il proprio superiore valore, richiamandolo energicamente al dovuto rispetto e intimandogli così di mantenere le dovute distanze. Misurare il rispettivo valore.}}
*'''Chi vene appriesso.'''<ref>Citato e spiegato in ''Ll'ode de Q. Arazio Fracco'', p. 514.</ref>
:''Chi viene dopo.''
::{{spiegazione|I posteri}}
*'''Chi vene appriesso s'u chiagne.'''<ref name=larmes/>
:''Chi viene dopo se lo piange.''
::{{spiegazione|Chi è addietro serri l'uscio, o Chi vien dopo serri la porta. / Saranno altri, quelli che verranno dopo, a sopportarne le conseguenze, a doversela sbrogliare.}}
*'''Chiachiello.'''<ref name=littlefish/>
::{{spiegazione|Persona del tutto inconsistente. Eccelle incontrastato nella sua sola autentica dote: le inesauribili, vacue e inconcludenti chiacchiere.}}
*'''Chiàgnene pure i pprete r'a via.'''<ref>Citato in Apicella, ''Il frasario napoletano'', p. 231.</ref>
:''Piangono anche le pietre della strada.''
::{{spiegazione|Al passaggio del corteo funebre piangono non solo le persone, ma anche le pietre della strada. Lo si dice, con enfasi, per dare risalto al dolore che si prova per la morte di una persona stimata e amata.}}
*'''Chiappo 'e mpiso.'''<ref>Citato in ''Ncopp' 'o_marciappiede'' p. 35.</ref>
:''Cappio da impiccato (appeso).''
::{{spiegazione|Tipo poco raccomandabile, losco; canaglia, malvivente, avanzo di galera, tipo patibolare, pendaglio da forca.}}
*'''{{NDR|'A}} Chiarenza.'''<ref name=codex/>
:''Nella parlesia:''<ref name=spikkesia/>'' il vino.''
*'''Chiavarse 'a lengua 'nculo''' o ''''ncanna'''.<ref>Citato in Giuseppe Giacco, ''[http://www.vesuvioweb.com/it/wp-content/uploads/Giuseppe-Giacco-Vocabolario-napoletano-vesuvioweb.pdf Schedario napoletano]'', ''vesuvioweb.com'', p. 81.</ref>
:''Mettersi la lingua nel didietro (o in gola).''
::{{spiegazione|Essere costretto a tacere perché si ha manifestamente torto o si è in una posizione indifendibile, insostenibile. Usato specie nell'espressione: ''Chiavate 'a lengua 'nculo!'' vale a dire: Taci! Tu parli pure? Non hai argomenti validi, non sei in condizioni di poter parlare, non hai titolo per poter parlare! Sei manifestamente in torto! ''Tu t'avisse sta' sulamente zitto!'' Tu dovresti solo tacere!}}
*'''Chillo ca cumbine tutte 'e guaie.'''<ref name=K/>
:''Quello che combina tutti i guai.''
::{{spiegazione|Il [[pene]].}}
*'''Chillo 'e coppa.'''<ref>Citato in [[Raffaele Viviani]], ''I dieci comandamenti'', [https://books.google.it/books?id=VTfskxLqACcC&lpg=PA31&dq=&pg=PA31#v=onepage&q&f=false p. 31].</ref>
:''Quello di sopra.''
::{{spiegazione|[[Dio]].}}
*'''Chino 'i vacantarìa.'''<ref>Citato in Apicella, ''Il frasario napoletano'', p. 239.</ref>
:''Pieno di vuoto.''
::{{spiegazione|Si dice ironicamente di qualcosa, come un contenitore, un recipiente, un locale completamente vuoti.}}
*'''Chiò chiò parapacchiò, cevezo mio.'''<ref>Citato in ''I Proverbi di Napoli, p. 93.''</ref>
::{{spiegazione|Che gran scioccone sei, amico mio.}}
*'''Chiochiaro<ref>Secondo De Ritis da ''Chiochia'', scarpa di fattura grossolana calzata dai pastori abruzzesi. {{Cfr}} De Ritis, ''Vocabolario napoletano lessigrafico e storico'', p. 329.</ref>.'''<ref>Citato in De Ritis, ''Vocabolario napoletano lessigrafico e storico'', p. 329.</ref>
:''Persona rozza, goffa, stupida; zotico, tanghero.''
*'''Chisto è nu cataplàsemo 'e semmente 'e lino.'''<ref>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 33.</ref>
:''Questo è un [[cataplasma]] di semi di lino.''
::{{spiegazione|Questo è un uomo noioso e molesto.}}
*'''Chiste è u paese 'i Mastu Rafele.'''<ref>Citato in Apicella, ''Il frasario napoletano'', I, p. 243.</ref>
:''Questo è il paese di Mastro Raffaele.''
::{{spiegazione|Qui ognuno fa i propri comodi, bada esclusivamente al proprio interesse e tutto, di conseguenza, versa nel più completo marasma.}}
*'''Chiste so' nummere!'''<ref>Citato in [[Renato De Falco]], ''Per moda di dire, {{small|ovvero Neo-nomenclatura emergente (con qualche riferimento napoletano)}}'', Guida Editori, 2010. ISBN 88-6042-821-1, [https://books.google.it/books?id=_NYrpxDQYUsC&lpg=PP1&dq=Renato%20De%20Falco&hl=it&pg=PA83#v=onepage&q&f=false p. 83].</ref>
:''Questi sono [[numero|numeri]]!''
::{{spiegazione|È successo; sta accadendo qualcosa di così sorprendente, incredibile, inaudito che bisogna (attraverso la [[w:La smorfia napoletana|smorfia]]) tradurlo in numeri e giocarli al lotto! Roba da pazzi, roba da pazzi!}}
*'''Ciaccà e medecà.'''<ref>Citato in Bello ed Erwin, ''Modern Etymological Neapolitan-English Vocabulary'', p. 57.</ref>
:''Ferire (a sangue scagliando una pietra) e medicare.''
::{{spiegazione|Dire una parola pungente, di critica, di rimprovero ed accompagnarla immediatamente, per attenuarne l'effetto, ad un'altra dolce, carezzevole, amichevole.}}
*'''Cicchignacco 'ncopp' â vótta.'''<ref>Citato in ''Proverbi e modi di dire napoletani'', p. 138.</ref>
:''«Cicchignacco» sulla botte.''
:oppure:
:'''Cicchignacco 'int'â buttéglia.'''<ref>Citato in Sergio Zazzera, ''Dizionario napoletano'', Newton Compton editori, Roma, 2016, p. 101. ISBN 978-88-541-8882-2</ref>
:''«Cicchignacco» nella bottiglia.''
::{{spiegazione|Cicchignacco è il nome con cui veniva venduto sulle bancarelle il «diavoletto di [[Cartesio]]». Locuzione riferita a personaggi di statura non alta e dal portamento goffo.}}
*'''Ciceremmuolle.'''<ref>Citato in Volpe ''Vocabolario napolitano-italiano: tascabile'', p. 73 e Francesco Cherubini, ''Vocabolario milanese-italiano'', Dall'Imp. Regia Stamperia, 1843, vol. 4, [https://books.google.it/books?id=3uY3AQAAMAAJ&dq=ciceremmuolle&hl=it&pg=PA548#v=onepage&q&f=false p.548]</ref>
:''[[cece|Ceci]] ammollati.''
::{{spiegazione|Cerimonie eccessive, moine, salamelecchi. ''Nun fà tutte 'sti ciceremmuolle!'' Non fare tutte queste cerimonie eccessive, tanti (finti) salamelecchi!}}
*'''{{NDR|Fà}} Ciento mesure e uno taglio.'''<ref>Citato in Citato in ''Archivio per lo studio delle tradizioni popolari'', Rivista trimestrale diretta da G. Pitrè e S. Salomone Marino, vol. II, Luigi Pedone Lauriel, Palermo, 1883, [https://archive.org/stream/archivioperlost00marigoog#page/n604/mode/2up/search/proverbi+napoletani, p. 597.]</ref>
:''(Fare) cento misure e un taglio.''
::{{spiegazione|Come i sarti che lavorano ripetutamente con metro e gesso prima di tagliare la stoffa, prepararsi con grande, eccessiva meticolosità, indugiando in minuziosi calcoli e prove prima di decidersi ad agire.}}
*'''Cinco e ccinco a diece e lo<ref name=Ω/>parrocchiano a quinnece.'''<ref>Citato in Pietro Paolo Volpe, ''Vocabolario napolitano-italiano: tascabile'', p. 73.</ref>
:''Cinque e cinque (sommano) a dieci, e (con) il parroco a quindici.''
::{{spiegazione|Si dice di chi va a sposarsi in chiesa; il particolare riferimento è al momento del rito in cui gli sposi congiungono le mani davanti al sacerdote che impartisce la benedizione.}}
*'''Ciuccio cu 'a varda ncuollo.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 450.</ref>
:''Asino con il basto addosso.''
::{{spiegazione|Asino calzato e vestito, persona di crassa ignoranza.}}
*'''Ciuccio 'e carretta.'''<ref name=tripalium>Citato in Armando Cenerazzo, ''Rose rosse e rose gialle, {{small|Nuove poesie napoletane}}'', Alfredo Guida Editore, Napoli, 1957, [https://books.google.it/books?id=lTF7BwXMuq4C&lpg=PA296&dq=Cenerazzo&hl=it&pg=PA141#v=onepage&q&f=false p. 141]</ref>
:''Asino di carretta.''
::{{spiegazione|Uomo che lavora molto duramente.}}
*'''Ciuciulià.'''<ref>Citato in Apicella, ''Il frasario napoletano'', p. 220.</ref>
:''Sussurrare, bisbigliare.''
*'''Ciuotto ciuotto.'''<ref>Citato in Salvatore Cerino, ''{{sic|Immenzità}}'', Alfredo Guida Editore, Napoli, 1997, [https://books.google.it/books?id=cQHAzKNaaiEC&lpg=PA70&dq=&pg=PA70#v=onepage&q&f=false p. 70] </ref>
:''Sazio sazio (sazissimo). Rimpinzato ben bene. "''Farse ciuotto ciuotto''". Satollarsi, rimpinzarsi.''
*'''Co lo siddivò.'''<ref name=bradipo>Citato in ''Lo Cuorpo de Napole e lo Sebbeto'', 1862, anno III, 27 aprile 1862, p. 462.</ref>
:''Cu 'o siddivò: Con il se Dio vuole.''
::{{Spiegazione|''Ghire co lo siddivò''<ref name=bradipo/>, in forma corrente: ''Jì cu 'o siddivò'': andare con il se dio Vuole. Agire, operare molto molto a rilento, molto fiaccamente, svogliatamente, senza iniziativa, senza alcuna efficacia, incisività, affidandosi passivamente alla volontà e all'intervento risolutore di Dio.)}}
*'''Cola mena a Ciccio e Ciccio 'a mena a Cola.'''<ref name=franknico>Citato in A.F.Th. van der Heijden ''Doodverf'', [https://books.google.it/books?id=yTd4AAAAQBAJ&lpg=PT261&dq=A.F.Th.%20van%20der%20Heijden&hl=it&pg=PT49#v=onepage&q&f=false p. 49]</ref>
:''Cola butta a Ciccio e Ciccio la butta a Cola.''
::{{spiegazione|Gettarsi reciprocamente la colpa addosso. Fare a scaricabarile.}}
*'''Comm'a che!'''<ref>Citato in Christopher Wagstaff, ''Italian Neorealist Cinema. {{small|An Aesthetic Approach }}'', University of Toronto Press, Toronto / Buffalo / London, 2007, [https://books.google.it/books?id=nzgzEwEb_fcC&lpg=PA453&dq=&pg=PA453#v=onepage&q&f=false p. 453].</ref><ref>Citato in ''Poesie napoletane'', p. 95.</ref> o: '''Comme a chè'''<ref>Citato in ''Lo lampo'', Volumi 1-2, anno I, n. 95, 29- 11- 1875, [https://books.google.it/books?id=90MiAQAAIAAJ&dq=&pg=PA95-IA6#v=onepage&q&f=false p. 4]</ref>
::{{spiegazione|Eccome! Altro che! Che di più non si può! Es.: '' Fa cavero comm'a cche!'' ''Chiove comm'a che!'' ''È bello comm'a che!'' Altroché se fa caldo! Piove, eccome! È bello, caspita se è bello, come puoi dubitarne!}}
*'''Comm'è {{sic|bera}} 'a morte.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 241.</ref>
:''Come è vera la morte!''
::{{spiegazione|''Comm'è vera 'a morte!'' Te / Ve lo giuro, devi / dovete credermi!}}
*'''Comme ‘a mettimmo nomme?'''<ref>Citato in Antonino Guglielmi, ''Il commissario'', [https://books.google.it/books?id=_JveAwAAQBAJ&lpg=PA61&dq=guglielmi%20il%20commissario&hl=it&pg=PA20#v=onepage&q&f=false]</ref>
:''Come le mettiamo nome? Come la chiamiamo? Come la battezziamo?''
::{{spiegazione|Come la mettiamo? Come la risolviamo? E poi che si fa? E adesso che si fa? Come se ne viene, verrà fuori? (col sottinteso che è estremamente difficile se non impossibile trovare una soluzione, venirne fuori ed è quindi mille volte preferibile evitare '''o 'mpiccio'', il guaio.)}}
*'''Comme 'avuote e comme 'o ggire, sempe sissantanove è.'''<ref>Citato in Vittorio Pupillo, ''Proverbi, {{small|Riflessioni sulla saggezza del passato, per un corretto comportamento nel presente}}'', vol. I, Youcanprint Self-Publishing, TRICASE (LE), 9788891115768, [https://books.google.it/books?id=KLECAwAAQBAJ&lpg=PA205&dq=&pg=PA205#v=onepage&q&f=false p. 205]</ref>
:''Come lo volti e come lo giri, sempre sessantanove è.''
::{{spiegazione|La cosa è assolutamente evidente, incontrovertibile, immutabile. Questa è la nuda evidenza, questi sono i fatti, non c'è modo di considerarli, interpretarli altrimenti.}}
*'''Comme Dio cumanna.'''<ref>Citato in Colomba Rosaria Andolfi, ''Chicchi di grano. {{small|Poesie, macchiette, teatro in versi, testi di canzoni}}'', Guida, Napoli, 2005. ISBN 88-6042-114-4, [https://books.google.it/books?id=8Nkhch3DZxMC&lpg=PA41&dq=pg=PA41#v=onepage&q&f=false p. 41]</ref>
:''Come Dio comanda.''
::{{spiegazione|A regola d'arte.}}
*'''Comme mme suone tu, così t'abballo.'''<ref>Citato in ''Le muse napolitane'', Egloga IX, p. 346.</ref>
:''A seconda di come suoni, così io ballo.''
::{{spiegazione|Prestazioni e compenso devono essere commisurati.}}
*'''Comme me vide, me scrive.'''<ref>Citato in Apicella, ''I ritte antiche'', p. 258.</ref>
:''Come mi vedi, (così) mi scrivi.''
::{{spiegazione|Sono così come mi vedi, non ho nulla da nascondere.}}
*'''Comme te piace 'o vino cu' a neve!'''<ref>Citato in Enzo Moscato, ''L'angelico bestiario'', Ubulibri, Milano, 1991, [https://books.google.it/books?hl=it&id=Q64IAQAAMAAJ&dq=%E2%80%98o+vino+c%E2%80%99%E2%80%98a+neve&focus=searchwithinvolume&q=%E2%80%98o+vino+c%E2%80%99%E2%80%98a+neve p. 111].</ref>
:''Come ti piace il vino con la neve (con il ghiacco)!''
::{{spiegazione|(Di' la verità): questo ti fa tanto divertire, per questo te la stai spassando un mondo! ci stai provando gran gusto!}}
*'''Copia cupiella.'''<ref>Citato in Colomba Rosaria Andolfi, ''Chicchi di grano. {{sic|Poesie, macchiette, teatro in versi, testi di canzoni}}'', Alfredo Guida Editore, 2005. ISBN 88-6042-114-4, [https://books.google.it/books?id=8Nkhch3DZxMC&lpg=PA109&dq=&pg=PA109#v=onepage&q&f=false p.109.]</ref>
::{{spiegazione|Scopiazzatura. ''Fà copia cupiella''. Copiare di nascosto. Scopiazzare.}}
*'''Coppa coppa.'''<ref>Citato in [[Adam Ledgeway]], ''Grammatica diacronica del napoletano'', Max Niemeyer Verlag, Tubinga, 2009, [https://books.google.it/books?id=jsHJnzvJHxAC&lpg=PA79&dq=coppa%20coppa%20napoletano&hl=it&pg=PA80#v=onepage&q&f=false p. 80.] ISBN 978-3-484-52350-0</ref>
:''Proprio sopra.''<ref>La traduzione è in Ledgeway, {{cfr}} ''Grammatica diacronica del napoletano'', p. 80.</ref>.
*'''Coppole 'e cazzo.'''<ref>Citato in Bruno Esposito, ''Le avventure di Pāspokaz'', nota introduttiva di [[Roberto Saviano]], NonSoloParole Edizioni, Pollena Trocchia (Na), 2006<sup>1</sup>, [https://books.google.it/books?id=NIBZkE4pkuMC&lpg=PA28&dq=coppole%20'e%20cazzo&hl=it&pg=PA28#v=onepage&q&f=false p. 28]</ref>
:"''Berretti di pene.''"
::{{spiegazione|Niente. ''Si nun fatiche te magne coppole 'e cazzo.'' Se non lavori, non mangi un bel niente.}}
*'''Coppola e denocchie!'''<ref>Citato in '''O "luciano" d<nowiki>'</nowiki>'o Rre'', prefazione, p. 6.</ref>
:''Berretto alle ginocchia!''
::{{spiegazione|Giù il cappello!}}
*'''{{NDR|'A}} cravatta a rabbà.'''
:''La cravatta ''à rabat''. Si adoperava non annodata sul tight<ref>{{cfr}} ''C'era una volta Napoli'', p. 89.</ref>.''
*'''Cresemisso'''<ref>Dall'inglese ''Christmas'', Natale. {{cfr}} ''Del parlar napoletano'', p. 99.</ref>'''.'''<ref>Citato, con spiegazione, in ''Del parlar napoletano'', p. 99.</ref>
::{{spiegazione|Regalo natalizio.}}
*'''Cricco, Crocco e Manecancino.'''<ref>Citato in ''Lu Trovatore'', 1867, [https://books.google.it/books?id=DVdgeO_gTcUC&dq=cricco%20crocco%20e&hl=it&pg=PA5-IA59#v=onepage&q&f=false]</ref>
:''(I Signori) Martinetto, Gancio e Mano con l'uncino.''
::{{spiegazione|La [[w:Banda Bassotti|Banda Bassotti]] napoletana. Gente, quindi, da cui stare alla larga.}}
*'''Crisce santo.'''<ref>Citato in Pietro Paolo Volpe, ''Vocabolario napolitano-italiano'', p. 87.</ref>
:''Cresci santo.''
::{{spiegazione|Equivalente dell'italiano: Salute! Si dice ai bambini, ai ragazzi (e talvolta, scherzosamente, anche agli adulti) che starnutiscono.}}
*'''Cu 'e ppacche dint'a ll'acqua.'''<ref>Citato in Antonino Guglielmi, ''Una bufera senza fine'', 2012, [https://books.google.it/books?id=fiDsAwAAQBAJ&lpg=PA75&dq=&pg=PA75#v=onepage&q&f=false p. 75]. ISBN 978-1-291-07197-9.</ref>
:''Con le natiche nell'acqua.''
::{{spiegazione|''Sta' cu 'e ppacche dint'a ll'acqua.'' Essere in grande miseria.}}
*'''Cu n'appietto 'e core.'''<ref>Citato in ''Poesie napoletane'', p. 80.</ref>
::{{spiegazione|(''Appietto 'e core'': Asma.) ''Cu n'appietto 'e core'', con una stretta al cuore.}}
*'''Cu n'uocchio frjie 'o pesce 'e cu' 'nato guarda a gatta.'''<ref>Citato in ''A Napoli mentre bolle la pentola'', p. 54.</ref>
:''Con un occhio frigge il pesce e con un altro guarda la gatta.''
::{{spiegazione|''Cu n'uocchio friere 'o pesce e cu' n'ato guardà 'a gatta'' (o anche, in modo più sintetico: ''Friere 'o pesce e guardà 'a gatta''): con un occhio friggere il pesce (seguirne la cottura) e con un altro guardare (sorvegliare) il gatto perché non lo mangi. Eseguire un'operazione, svolgere un compito restando estremamente e costantemente vigilanti.}}
*'''Cu' na mano nnanze e n'ata areto.'''<ref>Citato in ''Filumena Marturano'', in [[Eduardo De Filippo]] ''Teatro'', CDE, Milano, stampa 1985, p. 157.</ref>
:''Con una mano davanti ed un'altra dietro.''
::{{spiegazione|(Coprendosi natiche e genitali nudi con le mani: in miseria assoluta, in assoluta perdita, rimettendoci tutto, sconfitti e delusi, senza più prospettive, restando con un pugno di mosche in mano. Si veda, più in dettaglio: ''Fa zita bona''.}}
*'''Cu nna fúna 'ncànna.'''<ref>Citato in ''Modern Etymological Neapolitan-English Vocabulary'', [https://books.google.it/books?id=kUcIRKwCZF4C&lpg=PA514&dq=uocchie%20vacante.&hl=it&pg=PA97#v=onepage&q&f=false p. 97 Anteprima Google]</ref>
:''Con un cappio (fune) alla gola.''
::{{spiegazione|Fare qualcosa cu nna fúna 'ncànna: per costrizione, contro la propria volontà.}}
*'''Cu 'o culo 'a fossa.'''<ref>Citato in ''TuttoTotò'', p. 58.</ref>
:''Con il sedere nella fossa. Con il piede nella fossa.'' ''Stà cu 'o culo 'a fossa.'' (Essere prossimi alla morte).
*'''Cu' 'o ttè' cu' 'o {{sic|nnè}}, cu' 'o piripisso e cu' 'o papariallà!...'''<ref>Citato in Altamura e Giuliani, p. 54.</ref>
::{{spiegazione|Parole puramente onomatopeiche per denotare una persona assai brutta.}}<ref>La spiegazione è in Altamura e Giuliani, ''Proverbi napoletani'', p. 54.</ref>
*'''Cu u cavalle 'i San Francische.'''<ref>Citato in Apicella, ''Il frasario napoletano'', p. 275.</ref>
:''Con il cavallo di [[Francesco d'Assisi|San Francesco]].''
::{{spiegazione|San Francesco, com'è ovvio, non possedeva cavalli; i piedi erano il solo mezzo di cui disponeva per viaggiare. Andare col cavallo di San Francesco significa quindi andare a piedi.}}
*'''Cucchiere appatrunate.''' e '''Cucchiere d'affitte.'''<ref>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 120.</ref>
::{{spiegazione|''Appatrunate'', cocchieri che lavorano alle dpendenze di un proprietario, ''d'affitte'', cocchieri pubblici.}}
*'''{{NDR|'A}} Cuccuvaja de<ref name=epsilon/>puorto.'''<ref>Citato in [[Antonio Petito]], ''Pulcinella creduto D.<sup>a</sup> Dorotea pezza a ll'uocchio'', Stabilimento Tipografico dei Fratelli De Angelis, Napoli, 1868, [https://books.google.it/books?id=cbhd1fbnUxoC&dq=&pg=PA11#v=onepage&q&f=false p. 11]</ref>
:''La [[Civetta]] di porto.''
::{{spiegazione|'''A Cuccuvaia 'e puorto'': una donna brutta, senza grazia, che porta male, paragonata alla scultura dell'aquila (scambiata dal popolo per una civetta) con le armi di Carlo V che sormontava la Fontana degli Incanti detta ''Funtana d' 'a cuccuvaja 'e puorto'', la Fontana della civetta di porto, fatta costruire dal viceré Don Pedro de Toledo e collocata in passato in Piazza del Porto conosciuta anche come Piazza dell'Olmo.<ref>{{cfr}} più estesamente Aurelio De Rose, ''Le Fontane di Napoli'', Newton Compton Editori, Roma, 1994, p. 52. ISBN 88-7983-644-7 </ref>}}
*'''Cule mpeciate.'''<ref>Citato e spiegato in ''Ll'ode de Q. Arazio Fracco '', p. 517.</ref>
:''Sederi impeciati.''
::{{spiegazione|Antica locuzione per dire: gli Inglesi "''perché sedendo sempre sul bordo delle navi i loro calzoni son macchiati di pece''<ref>In ''Ll'ode de Q. Arazio Fracco '', p. 517.</ref>."}}
*'''Cumeta.'''<ref name=patibolo/>
:''Aquilone.''
::{{spiegazione|Ma anche: [[w:|Lucanus cervus|cervo volante]]<ref name=lightlight/>.}}
*'''Cummatrella.'''<ref name=patibolo/>
:''Comarella.''
::{{spiegazione|Ma anche: [[w:Mustela nivalis|donnola]], umanizzata come: "piccola donna"<ref name=lightlight/>.}}
*'''Cuncià 'ncordovana.'''<ref name=toscodueseisei/>
:''Conciare alla maniera cordovana''.
::{{spiegazione|Maltrattare qualcuno con maleparole o atti fisici. Si riferisce alla cordovana, pelle di capra conciata a Cordova, un tempo molto costosa.}}
*'''Cuntà' 'e pìle d<nowiki>'</nowiki>'o cùlo.'''<ref>Citato, con spiegazione, in Sergio Zazzera, ''Dizionario napoletano'', p. 262.</ref>
:''Contare i peli del sedere.''
::{{spiegazione|Rivedere le bucce.}}
*'''{{NDR|'A}} Cunzèrva 'e pummaròla.'''<ref name=tomato>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 62.</ref>
:''La conserva di pomodoro.''
::{{spiegazione|Passato di pomodoro che in passato veniva esposto d'estate al sole. La lunga esposizione al sole estivo si protraeva fino a che il passato di pomodoro non si fosse ristretto al massimo e rappreso quanto bastava. Non una qualsiasi conserva di pomodoro, dunque, se: " [...] quando una punta di cucchiaio di quella rossa poltiglia si mescolava alla pasta con fagioli (non escluso un pizzico di pepe) o al ragù (che bisognava far ''pippiare'' per molte ore), allora si creavano i motivi per esaltare la Divina Provvidenza<ref>Da ''C'era una volta Napoli'', p. 62.</ref>."}}
*'''Cuoncio cuoncio.'''<ref>Citato in ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 156.</ref>
:''Piano piano, cautamente, garbatamente.''
*'''{{NDR|'O }} Cuónzolo''' e a Napoli '''{{NDR|'O }} Cunzuólo.'''<ref name=locagua/>
::{{spiegazione|<nowiki>'</nowiki>''O cuónzolo'': pranzo offerto dai parenti ad una famiglia colpita da un lutto come consolazione per il dolore ed il digiuno sofferti. A Napoli prendeva il nome di <nowiki>'</nowiki>''o cunzuólo'': dono di pesci offerto ai familiari all'uscire del defunto dalla casa.<ref name=cons/>}}
*'''Cuopp'allesse.'''<ref>Citato in Giovanni Chianelli, ''{{sic|neapolitan}} express: pizza e cibi di strada'', testo di Giovanni Chianelli, traduzioni di Phil Taddeo, Rogiosi, 2016, [https://books.google.it/books?id=t7XfDQAAQBAJ&lpg=PA83&dq=cuopp'allesse&hl=it&pg=PA83#v=onepage&q&f=false p. 83]. ISBN 978-88-6950-194-4</ref>
:''Involto di castagne lesse''
::{{spiegazione|L'umidità delle castagne deforma e affloscia il cartoccio che in più si tinge di macchie scure: Una donna priva di grazia e di bellezza.}}
*'''Curnuto e mazziato.'''<ref>Citato in Raffaele Viviani, ''Teatro IV'', a cura di Guido Davico Bonino, Antonia Lezza e Pasquale Scialò, Guida, Napoli, 1989, [https://books.google.it/books?id=4l3brCK8eskC&lpg=PA581&dq=Curnuto%20e%20mazziato.&hl=it&pg=PA581#v=onepage&q&f=false p. 581.]</ref>
:''Cornuto e bastonato''
::Il danno e, in più, anche le beffe.
*'''Curto e male 'ncavato.'''<ref>Citato in [[Antonella Cilento]], ''Bestiario napoletano'', Laterza, Roma-Bari, 2015, [https://books.google.it/books?id=a3eODAAAQBAJ&lpg=PT36&dq=Curto%20e%20male%20'ncavato..&hl=it&pg=PT36#v=onepage&q=Curto%20e%20male%20'ncavato..&f=false] ISBN 9788858120323</ref>
:''Basso e cattivo.''
==D==
*'''D. Luigi'''.<ref>Citato in ''Usi e costumi dei camorristi'', p. 163.</ref>
:''Don Luigi.''
::{{spiegazione|Il portazecchini, il portamonete, nel gergo della malavita antica.}}
*'''Da Vattro a Tile.'''<ref>Citato in ''Collezione di tutti i poemi in lingua Napoletena'', Vol. 23, [https://books.google.it/books?id=LXAtAAAAMAAJ&dq=Napoletena%2C%20Volume%2023&hl=it&pg=PA52#v=onepage&q&f=false p. 52]</ref>
:''Da Battro a Tile.''
::{{spiegazione|Antica espressione impiegata col significato di: distanza grandissima, enorme fra due punti. Nel mondo intero, ovunque nel mondo.}}
*'''Dà zizza pe ghionta.'''<ref>Citato in Francesco Cerlone, ''Il barbaro pentito'', Napoli, 1784, [https://books.google.it/books?id=M_mo3BJu0BkC&dq=il%20barbaro%20pentito&hl=it&pg=RA2-PA33#v=onepage&q&f=false p. 33.]</ref>
:''Dare mammella (di vacca) in aggiunta.''
::{{spiegazione|Dare sì in aggiunta, per soprammercato, ma qualcosa di assai scarso valore e quindi, in realtà, causare ulteriore danno.}}
*'''Dare<ref name=Δ>In forma corrente: Da'.</ref>u lardo int'a fiura.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 167.</ref>
:'' ''Da' o lardo int' 'a fiura.'' Dare il lardo nella figura.''
::{{spiegazione|Lo si dice di venditori che danno il meno possibile. Usare parsimoniosamente.}}
*'''Darse 'e pizzeche ncopp' 'a panza.'''<ref>Citato in ''ANTHROPOS IN THE WORLD'', anno XIV, nn. 9-10, 2018, [https://books.google.it/books?id=nHtyDwAAQBAJ&lpg=PA20&dq=it&pg=PA20#v=onepage&q&f=false p. 20].</ref>
:''Darsi i pizzichi sulla pancia.''
::{{spiegazione|Rassegnarsi. Sopportare con rassegnazione.<ref>La spiegazione è in ''ANTHROPOS IN THE WORLD'', 2018, p. 20.</ref>}}
*'''{{NDR|Ha}} Dato 'e rrecchie a 'o conciatiane<ref>'''O tiano'': il tegame.</ref>.'''<ref>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 18.</ref>
:''Ha dato le orecchie all'aggiustapentole.''
::{{spiegazione|Non sente, è sordo. Si pensava forse che quest'artigiano a causa del rumore delle stoviglie o del trapano che le forava per far passare il fil di ferro fra margini da ricongiungere, spalmando poi di mastice le commessure, col tempo subisse danni all'udito.<ref>{{cfr}} ''C'era una volta Napoli'', p. 18.</ref>}}
*'''Diasilla.'''<ref>Citato in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 165.</ref>
:''[[w: Dies irae|(Dies irae) Dies illa]].''
::{{spiegazione|Lamentazione lunga e monotona. Discorso noioso, solfa.}}
*'''Dicette Pulecenella: pe' mmare nun c'è [[taverna]].'''<ref>Citato in Vezio Melegari, ''Manuale della barzelletta'', Mondadori, Milano, 1976, p. 35. Nel libro: «Dicete Polecenella, pe mmare non c'è taverna».</ref> {{NDR|[[wellerismi|wellerismo]]}}
:''Disse Pulcinella: per mare non c'è taverna.''
::{{spiegazione|Ogni cosa sta nel suo luogo e non puoi aspettarti che sia diversamente. Si usa anche per raccomandare di evitare i viaggi per mare, se non strettamente necessari (ma si usa anche la variante moderna "pe' ccielo e pe' mmare", per includere i viaggi in aereo).}}
*'''Dicette 'o pappecio vicino 'a noce: damme 'o tiempo ca te spertoso.'''<ref>Citato in Pasquale Sabbatino, Giuseppina Scognamiglio, ''Peppino De Filippo e la comicità nel Novecento'', Edizioni scientifiche italiane, 2005.</ref>
:''Disse il [[verme]] alla [[noce]]: dammi il tempo che ti buco.''
::{{spiegazione|Con il tempo si riesce a fare qualunque cosa: perfino il ''pappecio'' (un verme) riesce a bucare il guscio della noce.}}
*'''Ddie.'''<ref name=ten>Citato in Apicella, ''Il frasario napoletano'', p. 298.</ref>
:''Dio.''
::{{spiegazione|Di incalcolabile grandezza.}}
*'''De gustibus non est sputacchiandum.'''<ref>Citato in Apicella, ''Il frasario napoletano'', p. 295.</ref>
::{{spiegazione|Resa in chiave parodistica del latino '''''[[w:|De gustibus non est disputandum]]'''''. ([[Proverbi latini]])}}. Lo si dice con molta ironia quando non si può o si è preferibile non consigliare chi si comporta in modo strano, dissennato, oppure si sa in anticipo che il nostro avvertimento non verrebbe tenuto in nessun conto.}}
*'''Diece.'''<ref name=ten/>
:''Dieci.''
::{{spiegazione|Estremamente grande, con allusione alla grandezza più assoluta: Dio. Lo si usa anche quando, per riguardo, si vuole evitare di dire ''Ddie'', con uguale significato di incalcolabile grandezza. Es.: '''Tu si' nu diece 'i fetente!'''<ref name=ten/>, anziché '''Tu si' nu Ddie 'i fetente!'''<ref name=ten/> ''Sei un grandissimo mascalzone!''; '''Tu si' nu diece 'i fesse!'''<ref name=ten/>, anziché '''Tu si' nu Ddie 'i fesse!'''<ref name=ten/>, ''Sei un fesso colossale''; '''Agge pigliate na diece 'e paura!'''<ref name=ten/>, ''Ho preso un terribile spavento.''}}
*'''Dimane 'o gallo canta matina.'''<ref>Citato in Raffaele Viviani, ''Teatro'', vol. V, Guida, Napoli, 1991, [https://books.google.it/books?hl=it&id=fURdAAAAMAAJ&dq=dimane+canta+matina&focus=searchwithinvolume&q=gallo+canta p. 273]</ref>
:''Domani il gallo canta mattina.''
::{{Spiegazione|Domani la giornata sarà piena d'impegni.}}
*'''Dint' 'a na vutata d'uocchie.'''<ref>Citato in [[Annibale Ruccello]], ''Ferdinando'', prefazione di [[Isa Danieli]], Alfredo Guida Editore, Napoli, 1998. ISBN 88-7188-273-3 [https://books.google.it/books?id=rd4jVbdlEvAC&lpg=PA55&dq=&pg=PA55#v=onepage&q&f=false p. 55]</ref>
:''In un volgere di sguardo (Dentro una girata di occhi). ''
::{{Spiegazione|In un attimo.}}
*'''Dio 'o sape e a Maronna 'o vere.'''<ref>Citato in Annibale Ruccello, ''Scritti inediti: {{small|una commedia e dieci saggi}}'', con un percorso critico di Rita Picchi, Gremese, Roma, [https://books.google.it/books?id=9ukZxAUHJawC&lpg=PA75&dq=&pg=PA55#v=onepage&q&f=false p.55]. ISBN 88-8440-307-3</ref>
:''Dio lo sa e la Madonna lo vede.''
::{{spiegazione|Solo Dio e la Madonna possono sapere cosa mi è successo! Si invocano così, nello sconforto, Dio e la Madonna, come ad implorarne l'intervento, quando si attraversa un momento particolarmente difficile.}}
*'''Don Andrea, 'mmiez'ê 'mbroglie s'arrecréa.'''<ref>Citato in ''[https://dettinapoletani.it/bwl-knowledge-base/don-andrea-mmieze-mbroglie-sarrecrea/ Don Andrea, 'mmiez'ê 'mbroglie s'arrecréa]'', ''dettinapoletani.it''.</ref>
:''Don [[Andrea]], in mezzo agli "imbrogli" se la gode un mondo.''
::{{spiegazione|Al tipo di Don Andrea non corrisponde certo una natura contemplativa, non una natura irenica. Al contrario, più intricate, più complicate – anche al limite della poca limpidezza, anche torbide – sono le situazioni in cui opera, più irto di ostacoli il cammino, più arduo il cimento, più forti gli attriti, più grande l'incatenamento, il trascinamento nella forza di gravità, e tanto più ci dà dentro di gusto, tanto più corruschi rifulgono i suoi specialissimi, duttilissimi, svariatissimi, versatilissimi, consumatissimi, collaudatissimi, scaltrissimi, sagacissimi, sapientissimi talenti, tanto più vertiginoso cresce il godimento che ne ritrae.}}
*'''Don Ciccillo Caramella.'''<ref>Citato in Sergio Zazzera, ''Dizionario napoletano'', p. 83.</ref>
::{{spiegazione|Persona vestita con dubbia eleganza.}}
*'''Don Frichine.'''<ref name=stain/>
::{{spiegazione|L'elegantone, il bellimbusto.}}
*'''Don Giuvanne u tène nnanze e u va ascianne arrete.'''<ref>Citato in ''Il Frasario napoletano'', p. 304.</ref>
:''Don Giovanni lo tiene davanti e lo cerca dietro.''<ref>Traduzione in ''Il Frasario napoletano'', p. 304.</ref>
::{{spiegazione|Con questa frase, che contiene un'evidente allusione maliziosa, si prende in giro chi cerca qualcosa che sta proprio sotto i sui occhi.}}
*'''Don Saciccio.'''<ref>Citato in ''L'amore a dispetto'', Stamperia Flautina, Napoli, 1806, [https://books.google.it/books?id=SpS118AUIooC&dq=don%20Saciccio&hl=it&pg=PA40#v=onepage&q&f=false p. 40.]</ref>
:''Don Salsiccia.''
::{{spiegazione|Uomo che non vale nulla.}}
*'''Don Simone, stampa e cumpone.'''<ref>Citato in Angelo Allegri, ''I suoi bigini per i concorsi sbaragliano i best sellers: «Il segreto è parlar chiaro»'', ''Il Giornale'', 12 giugno 2018.</ref>
:''Don Simone, stampa e compone.''
::{{spiegazione|Così viene definito con ironia chi per stupidità, arroganza, per smisurata, illimitata autostima sia convinto di poter fare tutto da solo, di non aver mai bisogno dell'aiuto o del consiglio di nessuno. Lo si può dire anche dei bugiardi, dei ciurmatori, dei faraboloni, dei millantatori.}}
*'''Doppo arrubbato Santa Chiara mettette 'e porte 'e fierro.'''<ref>Citato in Mario Guaraldi ''La parlata napolitana'', Fiorentino, Napoli, 1982, [https://books.google.it/books?id=tqYdAQAAIAAJ&q=doppo+arrubbato&dq=doppo+arrubbato&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwjVp_Dtg8rfAhVOw1kKHRsNA0gQ6AEINDAC p. 58]</ref>
:''Dopo che la Basilica di Santa Chiara fu derubata, vennero messe le porte di ferro. (Dopo rubato Santa Chiara mise le porte di ferro).''
::{{spiegazione|Locuzione proverbiale: prendere provvedimenti, porre rimedio quando è ormai tardi.}}
:::Chiudere la stalla dopo che i buoi sono scappati. ([[modi di dire italiani|modo di dire italiano]])
*'''Doppo 'o lampo vène 'o truono: si' fesso e nun te n'adduóne.'''<ref>Citato in Altamura e Giuliani, ''Proverbi napoletani'', p. 190.</ref>
:''Dopo il lampo viene il tuono: sei fesso e non te ne accorgi.''
::{{spiegazione|Giro di frasi giocoso per rimproverare, canzonandolo, chi agisce o pensa da sprovveduto: Ma ti vuoi svegliare un po' fessacchiotto che non sei altro?}}
*'''Duorme, zetella, ca 'a sciorta veglia.'''<ref name=franknico/>
:''Dormi, zitella, che la (sorte, fortuna) è desta.''
::{{spiegazione|(Detto con ironia) Certo, aspetta pure senza darti pena, quello che speri si avvererà...}}
*'''Durmì c' 'a zizza mmócca.'''<ref>Citato in ''Modern Etymological Neapolitan-English Vocabulary'', p. 528.</ref>
:''Dormire con la mammella in bocca (poppando beatamente).''
::Essere molto ingenui, non rendersi conto di nulla.
==E==
*'''È a luongo 'o fatto!'''<ref>In Viviani, [[Teatro]], III, p. 60.</ref>
:''Il fatto, la faccenda va per le lunghe!''<ref>Traduzione in Viviani, [[Teatro]], III, p. 60. </ref>
*'''È asciuto lo<ref name=Ω/>sole a mezanotte.'''<ref>Citato in Marulli e Livigni, p. 13.</ref>
:'' ''È asciuto 'o sole a mezanotte'' È sorto (uscito, spuntato) il sole a mezzanotte.''
::{{spiegazione|In una situazione disperata è capitata un'improvvisa fortuna, si è presentata un'insperata soluzione.}}
*'''È asciuto pazzo 'o patrone.'''<ref>Citato in ''Dizionario completo della Canzone Italiana'', a cura di Enrico Deregibus, Giunti, 2010, [https://books.google.it/books?id=QBko1XW9KOUC&lpg=PA75&dq=pazz'%20'o%20patrone.&hl=it&pg=PA75#v=onepage&q&f=false p. 75] ISBN 9788809756250</ref>
:''È impazzito il padrone.''
::{{spiegazione|Si dice di chi, specie se avaro, diventa improvvisamente ed esageratamente generoso con tutti.}}
*''''E bane.'''<ref name=codex/>
:''Nella parlesia: i soldi.''<ref name=spikkesia />
*'''E bravo 'o fesso!'''<ref>Citato in Salvatore Cinciabella, ''Siamo uomini e caporali. Psicologia della disobbedienza'', prefazione di Philip Zambardo, nota introduttiva di Liliana De Curtis, FrancoAngeli, Milano, [https://books.google.it/books?id=rVZtAwAAQBAJ&lpg=PA144&dq=e%20bravo%20o%20fesso&hl=it&pg=PA144#v=onepage&q&f=false]</ref>
::''E bravo il [[stupidità|fesso]]!''
::{{spiegazione|Si dice a chi pontifica enunciando le più [[w:verità lapalissiane|lapalissiane]] ovvietà o sfoggia con grande vanto abilità alla portata di tutti.}}
*'''E buono.'''<ref name=altarbeiter>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 60.</ref>
:''Non ostante. Es: Viecchie e buono fatica ancora comm'a nu ciuccio. Anziano com'è, nonostante sia anziano, lavora ancora duro.''
*''''E cane dicenno.'''<ref>Citato in [[Annibale Ruccello]], ''Ferdinando'', presentazione di [[Isa Danieli]], Alfredo Guida Editore, Napoli, 1998, [https://books.google.it/books?id=rd4jVbdlEvAC&lpg=PP1&dq=Ruccello&hl=it&pg=PA13#v=onepage&q&f=false p. 13]</ref>
:''Dicendolo per i cani.''
::{{spiegazione|(Dicendolo (valga) per i cani, mai per gli uomini.) Formula di scongiuro: Che ciò non accada, non sia mai! Dio ne scampi!}}
*''''E ccaramelle 'e vrito.'''<ref name=tomato/>
:''Le caramelle di vetro.''
::{{spiegazione|Caramelle quadrate di colore giallo scuro, traslucide, ricavate dallo zucchero liquefatto. La poltiglia ottenuta era versata liquida su un marmo unto d'olio. Una volta rappresasi era tagliata a piccoli quadrati.}}
*''''E cazze ca abballano 'ncapa.'''<ref>Citato in Carlo Giarletta, ''Anime partenopee'', [https://books.google.it/books?id=bIwxDwAAQBAJ&lpg=PA32&dq=&pg=PA32#v=onepage&q&f=false] p. 32.</ref>
:''I peni che ballano in testa.''
::{{spiegazione|Grandissime preoccupazioni. ''Tené 'e cazze ca abballano 'ncapa'': essere assillati da grandissime preoccupazioni; l'opposto speculare di chi ''tene 'a capa fresca''.}}
*'''È cchiù 'a spesa ch'a 'mpresa.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 245.</ref>
:''È più la spesa che l'impresa.''
::{{spiegazione|Non ne vale la pena. Il risultato non giustifica i costi e l'impegno.}}
*'''‘E ccumparze ‘e ll'Aida.'''<ref>Citato in Sergio Zazzera, ''Dizionario Napoletano'', p. 114.</ref>
:''Le comparse dell'Aida.''
::{{spiegazione|Persone esitanti, indecise, titubanti.}}
*'''È fernuta a brenna.'''<ref>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 27.</ref>
:''È finita a crusca.''
::{{spiegazione|È un fiasco completo, un totale flop. Lo so dice di progetti intrapresi con grande speranza di successo e di vantaggi che, contro ogni aspettativa, falliscono. L'espressione trae origine dall'uso borbonico di far caricare per le esercitazioni i cannoni a crusca invece che a polvere da sparo.<ref>{{cfr}} ''C'era una volta Napoli'', p. 27.</ref>}}
*'''È fernuta 'a zezzenella.'''<ref>Citato in Ottorino Gurgo, ''Lazzari: una storia napoletana'', Guida, Napoli, 2005, [https://books.google.it/books?id=zH1BRrkAjw0C&lpg=PA172&dq=%C3%A8%20fernuta%20a%20zezzenella&hl=it&pg=PA172#v=onepage&q=%C3%A8%20fernuta%20a%20zezzenella&f=false p. 172] ISBN 88-7188-857-X</ref>
:È finita (non ha più latte) la (piccola) [[seno|mammella]].
::{{spiegazione|È finito il tempo delle vacche grasse. La pacchia è finita.}}
*''''E ffodere cumbattono e 'e sciabbule stanno appese.'''<ref>Citato in ''I Proverbi di Napoli'', p. 143.</ref>
:''I foderi combattono e le [[spada|sciabole]] restano appese.''
::{{spiegazione|Chi dovrebbe eseguire un compito resta inattivo e chi non ha quest'obbligo è costretto a farsene carico.}}
*'''È gghiuta 'a cart 'e musica 'mmane 'e barbiere.'''<ref name=barber>Citato in ''L'arte della fuga in ''tempo'' di guerra'', p. 26.</ref>
:''È andato a finire lo spartito in mano ai barbieri.''
::{{spiegazione|Si dice quando accade che qualcosa di importante finisca nelle mani di un incompetente.}}
*''''E lente 'e Cavour.'''<ref name=nose/>
:''Gli occhiali di [[Camillo Benso, conte di Cavour|Cavour]].''
::{{spiegazione|Le manette nel gergo della malavita.}}
*'''È ll'aria c' 'o mena.'''<ref>Citato in [[Salvatore Di Giacomo]], ''Poesie'', a cura di Davide Monda, BUR Rizzoli, Milano, [https://books.google.it/books?id=aYxaAQAAQBAJ&lpg=PP1&dq=Salvatore%20Di%20Giacomo&hl=it&pg=PT367#v=onepage&q&f=false 367]</ref>
:''È l'aria che lo porta.'''
::{{spiegazione|È nell'aria, si sente nell'aria, si avverte.}}
*'''È ‘na mola fraceta.'''<ref>Citato in Patrizia Mintz, ''Il custode degli arcani'', PIEMME, Milano, 2011,[https://books.google.it/books?id=atzMIJQDhHMC&lpg=PA286&dq=%C3%88%20'na%20mola%20fraceta.&hl=it&pg=PA286#v=onepage&q&f=false p. 286]</ref>
:''È una mola fradicia.''
::{{spiegazione|È uno scansafatiche.}}
*'''È na varca scassata.'''<ref>Citato in ''Lo Trovatore, Giornale del popolo'', 1871, [https://books.google.it/books?id=QhcwAAAAYAAJ&dq=%C3%A8%20na%20varca%20scassata&hl=it&pg=PA102-IA5#v=onepage&q&f=false]</ref>
:''È una barca rotta.''
::{{spiegazione|È un progetto, una realtà disastrosa. Fa acqua da tutte le parti.}}
*'''È na zarzuela.'''<ref>Citato in Renato De Falco, ''Alfabeto napoletano'', [https://books.google.it/books?id=FKYdAQAAIAAJ&q=%C3%A8+%27na+zarzuela&dq=%C3%A8+%27na+zarzuela&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwics_SXuN3lAhXRsKQKHVDOB64Q6AEIKDAA p. 516].</ref>
:''È una zarzuela.''
::{{spiegazione|"[...] cosa di poco conto, priva di mordente, piena solo (per dirla con [[William Shakespeare|Shakespeare]]) "di rumore e di vento" e che non significa nulla."<ref>La spiegazione, di Renato De Falco, è in ''Alfabeto napoletano'', p. 516.</ref>}}
*'''È notte u fatte.'''<ref>Citato in Apicella, ''Il frasario napoletano'', p. 334</ref>
::{{spiegazione|("È notte il fatto") È una situazione terribile ed è estremamente difficile venir fuori.}}
*'''È nu cacasicco.'''<ref>Citato in Giuseppe Giacco, ''Cultura classica e mondo subalterno nei Peducoli di Gennaro Aspreno Rocco'', testo integrale in latino e traduzione in vernacolo afragolese, Edizione Istituto di Studi Atellani, 1985, [https://books.google.it/books?id=WEBC99ouJRIC&lpg=PT8&dq&pg=PT52#v=onepage&q&f=false p. 52].</ref>
:''È un "evacua-scarso".''
::{{spiegazione|È avaro, spilorcio fino all'inverosimile, così tanto che ha fama di essere tiratissimo fin nel rilascio delle sue stesse deiezioni, pur di non cedere nulla che gli appartenga.}}
*''''E piere 'e Pilato.'''<ref>Citato in '''E scugnizze'', p. 21.</ref>
:''Ai piedi di [[Ponzio Pilato|Pilato]].''
::{{spiegazione|''Stà 'e piere 'e Pilato.'' Essere in grande privazione, afflizione, in estrema miseria.}}
*'''‘E pizzeche ncopp’’a panza.'''<ref name=fishetiello/>
:''I pizzichi sulla pancia.''
::{{spiegazione|''Darse 'e pizzeche 'ncopp' 'a panza'': Darsi i pizzichi sulla pancia: rassegnarsi, sopportare con rassegnazione. "[...] ''nun ce steva niente 'a mangià e io stevo allerta pe scummessa, e me devo ‘e pizzeche ncopp’’a panza'' [...]<ref>In Guglielmi, ''Ceceniello'', p. 23.</ref>. "[...] non c'era niente da mangiare e a stento mi reggevo in piedi e mi davo i pizzichi sulla pancia (sopportavo rassegnato) [...]"<ref>In Guglielmi, ''Ceceniello'', p. 23.</ref>.}}
*'''‘E ppérete ‘nnànt'â bànda.'''<ref>Citato in Sergio Zazzera, ''Dizionario napoletano'', p. 61.</ref>
:''I peti innanzi alla banda.''
::{{spiegazione|I peti del capobanda mentre cammina in testa alla formazione che avanza suonando fragorosamente. Azioni o iniziative inutili, inconsistenti, inconcludenti. ''Fa' 'e pperete 'nnant'â banda'': agire a vuoto, ma anche: darsi grandi arie di sapiente, senza averne i requisiti; comportarsi fastidiosamente da saccente.}}
*'''‘E ranavuóttole ‘int’â panza.'''<ref>Citato in Sergio Zazzera, ''Dizionario napoletano'', p. 283.</ref>
:''I [[rospo|rospi]] nella pancia.''
::{{spiegazione|''Tené 'e ranavuottole int' â panza'': avere i [[w:borborigmo|borborigmi]].}}
*'''È rimasto scupiérto a ramma.'''<ref name=copper>Citato in Altamura e Giuliani, '''Proverbi napoletani'', p. 161.</ref>
:''È rimasto scoperto a rame.''
::{{spiegazione|È stato smascherato, si è scoperto che è un imbroglione. (È venuto allo scoperto il rame che stava sotto la patina che lo dorava per falsificarlo.}}
*'''È robba d' 'o zi Peppe!'''<ref>Citato in [[Alberto Consiglio]], ''La camorra a Napoli'', a cura di Luigi Musella, Alfredo Guida Editore, Napoli, 2005, [https://books.google.it/books?id=B1U47jkA8q8C&lpg=it&pg=PA106#v=onepage&q&f=false p. 106]. ISBN 88-7188-917-7</ref> oppure: '''Facite passà, è rrobba 'e don Peppe.'''<ref>Citato in ''Napoli, punto e basta?'', p. 627.</ref>
:''È roba dello zio Peppe (Garibaldi)! oppure: Fate passare, è roba di don Peppe (Garibaldi)''.
::{{spiegazione|Sorta di parola d'ordine con cui i camorristi riuscivano a far entrare a Napoli qualsiasi cosa in totale franchigia, eludendo con questa formula ogni controllo. Il riferimento a Garibaldi è connesso alla decisione adottata del ministro dell'interno [[Liborio Romano]] poco prima dell'entrata di Garibaldi a Napoli il 7 settembre 1860, di affidare il mantenimento dell'ordine pubblico al capo della camorra Tore 'e Crescienzo ed ai camorristi suoi affiliati, integrandoli nei ranghi della Guardia cittadina. La già costituita Guardia di Pubblica Sicurezza fu successivamente abolita dal Ministro dell'interno e Prefetto di Polizia del Governo provvisorio [[Silvio Spaventa]] che mise in atto energiche misure repressive nei confronti della camorra.<ref>{{cfr}} ''La camorra a Napoli'', p. 106.</ref>}}
*''''E sbreglie p<nowiki>'</nowiki>'o saccone<ref>'''O saccone'': il pagliericcio.</ref>.'''<ref name =mouchoir/>
:''Le foglie secche di mais (la pula) per il materasso (il pagliericcio).''
::{{spiegazione|'''E sbreglie'' (chiamate anche ''sgòglie'') costituivano l'imbottitura dei materassi di chi non poteva permettersi la lana. Chi era tanto povero da non poter acquistare neppure le ''sbreglie'' riempiva i materassi con foglie secche di castagno raccolte in autunno personalmente in montagna<ref>{{cfr}} ''C'era una volta Napoli'', p. 55.</ref>}}
*''''E sciure 'e fiche.'''<ref>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 131.</ref>
:''I fiori di fichi.''
::{{spiegazione|I fichi primaticci, grossi e carnosi. La loro comparsa coincideva con la festa dei Santi Pietro e Paolo. Sembra che per anticiparne la maturazione si iniettasse nel frutto ancora piccolo e acerbo qualche goccia di olio.<ref>{{cfr}} ''C'era una volta Napoli'', p. 131.</ref>}}
*'''È {{sic|sparate}} u cannone!'''<ref>Citato in Apicella, ''Il frasario napoletano'', p. 341.</ref>
:''È sparato il cannone!''<ref>Così tradotto in Apicella, ''Il frasario napoletano'', p. 341.</ref>''È mezzogiorno.''<ref>In passato si usava dare il segnale di questa ora sparando con un colpo di cannone dall'altura di S. Martino. Apicella racconta un aneddoto riferito a questo modo di dire: Uno [[w:|scugnizzo]] chiese l'ora ad un passante, questi, volendo prenderlo in giro rispose: ''Guagliò, è mieziuorne manche nu cazze!'' Ragazzo, è mezzogiorno meno un c.....avolo!, intendendo dire scherzosamente che mancava un quarto d'ora a mezzogiorno. Quasi immediatamente da S. Martino risuonò il colpo di cannone e lo scugnizzo replicò ancor più maliziosamente: ''Signò, tiene nu cazzo arrete!'' Signore, hai un c.....avolo dietro!, cioè... il tuo orologio va indietro di un quarto d'ora.{{cfr}} Apicella, ''Il frasario napoletano'', p. 341.</ref>
*'''È stato pigliato cu 'o llardo ncuollo'''<ref>Citato in Eduardo Estatico e Gerardo Gagliardi, ''La cucina napoletana'', Newton Compton Editori, Roma, 2015. [https://books.google.it/books?id=61KnCgAAQBAJ&lpg=PT124&dq=nun%20c'%C3%A8%20perdenza&hl=it&pg=PT148#v=onepage&q=llardo&f=false]. ISBN 978-88-541-8756-6</ref>
:''È stato preso con il lardo addosso.''
::{{spiegazione|È stato colto in flagrante con la refurtiva.}}
*''''E stramacchio.'''<ref>Citato in Massimiliano Canzanella, ''8 Cunte s-pare'', Streetlib, [https://books.google.it/books?id=aAJbDAAAQBAJ&lpg=PP1&dq=massimiliano%20canzanella&hl=it&pg=PT18#v=onepage&q&f=false]</ref>
::{{spiegazione|Di nascosto, in segreto, clandestinamente, occultamente, alla chetichella.}}
*''''E tennose.'''<ref name=codex/>
:''Nella parlesia''<ref name=spikkesia/>'': il seno.''
*'''E tiritittittì!'''<ref>Citato in ''Mannaggia Bubba'', p. 28.</ref> variante: '''E tiritittittì, tirame 'na vranca 'e pile e ogne diece ne faie 'na nucchetella!'''<ref>Raccolto in area vesuviana dallo studioso Salvatore Argenziano, citato in ''Mannaggia Bubba'', p. 29.</ref>
:''E tiritittittì! ''variante'': E tiritittittì, tirami una manciata di peli e di ogni dieci ne fai un fiocchetto!''
::{{spiegazione|Non me ne importa un fico secco! Me ne infischio perdutamente!}}
*''''E toche toche.'''<ref>Citato in Luciano De Crescenzo, ''Tale e quale, {{small|Con un capitolo inedito}}'', Mondadori, [https://books.google.it/books?id=Rtg2CcWsHLkC&lpg=PT4&dq=toche%20toche&hl=it&pg=PT4#v=onepage&q&f=false p. 4]</ref>
:''Nella parlesia''<ref name=spikkesia/>'': le prosperose mammelle di un florido seno.''
*'''È trasuto 'e sicco e s'è avutato 'e chiatto.'''<ref name=slimfat>Citato in ''I Proverbi di Napoli'', p. 155.</ref>
:''È entrato "di secco" (umilmente) e si è girato "di grasso." (con superbia)''.
::{{spiegazione|È entrato timidamente ed ora vuole spadroneggiare.}}
*'''È venuto 'o Pat'abbate 'e ll'acqua.'''<ref name=slimfat/>
:''È venuto (giù) il Padre Abbate dell'[[pioggia|acqua]].''
::{{spiegazione|Si è rovesciato un terribile acquazzone.}}
*'''È zumpata 'a vacca 'ncuollo 'o vuoio<ref>Vojo: bue. {{cfr}} Pietro Paolo Volpe, ''Vocabolario napolitano-italiano: tascabile'', p. 384.</ref>.'''<ref>Citato in Patrizia Mintz, ''Veritas'', [https://books.google.it/books?id=mialvSCnCysC&lpg=PA1&dq=Patrizia%20Mintz&hl=it&pg=PT69#v=onepage&q&f=false p. 69].</ref>
:''È saltata la vacca addosso al bue''
::{{spiegazione|Si è capovolto il mondo, va tutto irreparabilmente alla rovescia.}}
*'''Ecce<ref>Tradotto da Apicella con l'onomatopeico: Eccì (rumore di uno starnuto).</ref>, stutate sunt lampioncelle!''' <ref>Citato in Apicella, ''Il frasario napoletano'', p. 314.</ref>
:''Si sono spenti i lampioncini!''
::{{spiegazione|[[w:|Latino maccheronico]] per dire che un'azione ha avuto termine o che una situazione è irrimediabilmente compromessa.<ref>Per quest'ultima interpretazione {{cfr}} Sergio Zazzera, ''Proverbi e modi di dire napoletani'', p. 230.</ref>}}
*'''Essere a banca d'u turrunaro.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 441.</ref>
:''Essere il banco del venditore ambulante di torroni.''
::{{spiegazione|I venditori di torrone sono i primi ad allestire, in occasione delle feste popolari, i banchi di vendita e gli ultimi ad andar via per esaurire la merce. La locuzione è riferita agli scrocconi che si presentano senza invito tutte le feste in cui si offre l'opportunità di banchettare lautamente. ''Essere 'a banca d' 'o turrunaro'': imbucarsi a tutte le feste e congedarsi per ultimi quando non resta più nulla da scroccare.}}
*'''Essere bona 'int'all'arma d'a 'a mamma.'''<ref name=tonnerre>Citato in ''La donna nei detti napoletani'', p. 46.</ref>
:''Essere formosa, procace fin dalle viscere (dall'anima) della mamma.''
*'''Essere cchiù luongo d' 'a misericordia 'e Dio.'''<ref name=erbarme>Citato in ''I Proverbi di Napoli'', p. 152.</ref>
:''Essere più lungo (alto) della misericordia di Dio.''
::{{Spiegazione|Essere di statura altissima.}}
*'''Èssere cuòrpo 'e veretàte.'''<ref>Citato in Partenio Tosco, pp. 265-6.</ref>
:''Essere corpo di verità''.
::{{spiegazione|Essere bugiardi, quindi esternare bugie e tenere in corpo le verità.}}
*'''Essere figlio 'e 'na cooperativa 'e pate.'''<ref name=mèrevolage>Citato in Antonio Altamura, ''Il dialetto napoletano'', Fausto Fiorentino, Napoli, 1961, p. 84, [https://books.google.it/books?hl=it&id=h1cRAQAAIAAJ&dq=mpren%C3%A0%27+%27e+feneste&focus=searchwithinvolume&q=mpren%C3%A0%27+].</ref>
:''Essere figlio di una cooperativa di padri.''
*'''Èssere gràsso 'e sùvaro.'''<ref name=toscodueseicinque>Citato in Partenio Tosco, p. 265.</ref>
:''Essere grasso di sughero''.
::{{spiegazione|Detto di notizie propagandate come accattivanti e nuove, ma che si rivelano nulla di entusiasmante.}}
*'''Essere miedeco 'e carrozza.'''<ref name=Aesculapius>Citato in ''Studi etno-antropologici e sociologici'', vol. XII-XIII, Atena, Napoli, 1984, p. 12, [https://books.google.it/books?id=CYkiAQAAMAAJ&q=miedeco+%27e+carrozza&dq=miedeco+%27e+carrozza&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwia3snP5IfdAhUlMuwKHdYpAm8Q6AEIJzAA]</ref>
:''Essere [[medico]] di carrozza.''
::{{Spiegazione|Essere medico di successo, ricco, ma anche: veniale, privo di scrupoli, esoso, interessato unicamente al guadagno.}}
*'''Essere 'na capafemmena'''<ref name=tonnerre/>
:''Essere una donna superlativamente bella.''
*'''Essere 'na Die 'e femmena, 'na femmena ' truono, na femmena ca fa fermà 'e rilorge, ecc...'''<ref name=tonnerre />
:''Essere una "Dio di donna" (dalle forme molto vistose), una donna di tuono, una donna che fa fermare gli orologi, ecc...''
*'''Essere 'nu gulìo {{sic|l}}'ommo'''<ref>Refuso: in realtà ''d'ommo'', di uomo.</ref>'''.'''<ref name=erbarme />
:''Essere un desiderio, una "voglia" d'uomo.''
::{{spiegazione|''Essere nu ''gulìo'' d'ommo.'' Essere un uomo insignificante, velleitario, mancato.}}
*'''Èsse nu mmoccafave.'''<ref>Citato in Apicella, ''Il frasario napoletano'', p. 365.</ref>
:''Essere un imboccafave, un mangia-fave.''
::{{spiegazione|''È nu mmoccafave.'': riferito a chi crede ingenuamente a tutto quel che gli si dice; detto di chi, senza un reale motivo, resta sbalordito di tutto ciò che vede, oppure di chi ha sempre dipinta sul volto un'espressione incantata, assente, come se guardasse nel vuoto.}}
*'''Èssere 'o soccùrzo 'e Pisa.'''<ref name=toscodueseisei>Citato in Partenio Tosco, p. 266.</ref>
:''Essere il soccorso di Pisa''.
::{{spiegazione|Essere una persona a cui è stato chiesto aiuto, ma che si presenta come disponibile solo dopo molto tempo dal fatto. Riprende un avvenimento della Repubblica di Pisa.}}
*'''Èssere tenàglia franzèse.'''<ref name=toscodueseicinque/>
:''Essere tenaglia francese''.
::{{spiegazione|Essere molto avari, prendere e non dare.}}
*'''Essere vajassa a re de Franza.'''<ref>Citato in Alessia Mignone, ''Francesismi nel dialetto napoletano'', a cura di Marcello Marinucci, Università degli Studi di Trieste, 2005, [https://www.openstarts.units.it/bitstream/10077/5148/1/Francesismi_dialetto_napoletano.pdf p. 28, § 34]. ISBN 978-88-8003-336-0</ref>
:''Essere serva del re di Francia.''
::{{spiegazione|''Sî vajassa a re de Franza'' o ''Sî 'na vajassa d' 'o rre de Franza'': sei serva del re di Francia, o, sei una serva del re di Francia: titolo tutt'altro che onorifico con cui una donna viene offesa in modo grave qualificandola come prostituta e, per di più, colpita dal cosiddetto [[sifilide|mal francese]].}}
==F==
*'''Fa a messa pezzuta.'''<ref>Citato in ''Usi e costumi dei camorristi'', p. 175.</ref>
:''Fare la messa elemosinata.''
::{{spiegazione|Messa pezzuta era la messa celebrata con la raccolta di elemosine fatta da giovani scalze, per la celebrazione di una messa votiva. ''Fa' 'a messa pezzuta'': affaccendarsi, rivolgendo a destra e a manca richieste insistenti, per ottenere qualcosa.}}
*'''{{sic|Fa}} a passa' cu' 'e fucetole.'''<ref name=pekfig>Citato in ''Del parlar napoletano'', p. 33.</ref>
:''Letteralmente: fare a passare, "superare" con i beccafichi.''
::{{spiegazione|Essere magro, magra come un beccafico.}}
*'''Fa' 'a passiata d' 'o rraù.'''<ref>Citato in ''I Proverbi di Napoli'', p. 158.</ref>
:''Fare la passeggiata del ragù.''
::{{spiegazione|Il ragù era un piatto tradizionale dei giorni festivi, fare la passeggiata del ragù significa fare la passeggiata domenicale.}}
*'''Fa' 'a seccia.'''<ref>Citato in [[Francesco Silvestri]], ''Teatro. Una rosa, due anime, tre angeli, quattro streghe'', Gremese, Roma, 2000<sup>1</sup>[https://books.google.it/books?id=SATDP9aY2mEC&lpg=PA110&dq=fa'%20%20'a%20seccia&hl=it&pg=PA110#v=onepage&q&f=false p. 110.] ISBN 88-7742-450-8</ref>
:''Fare la [[seppia]].''
::{{spiegazione|Gettare il malocchio.<ref>Anticamente ''Fare lo seccia'' significava: Farla da spavaldo. Su questo ed altri significati {{cfr}} D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 342.</ref>}}
*'''{{sic|Fa}} 'a visita d' 'o miedeco.''' <ref name=Aesculapius />
:''Fare la visita del medico.''
::{{Spiegazione|Fare una visita brevissima.}}
*'''Fà 'a vìsita 'e sant'Elisabetta.'''
:''Fare la [[visita]] di [[Elisabetta (madre del Battista)|sant'Elisabetta]].''
::{{spiegazione|Fare una visita interminabile.<ref name=Am79/>}}
*'''{{sic|Fa}} acqua {{sic|a'}} pippa.'''<ref>Citato in ''I Proverbi di Napoli'', p. 157.</ref>
:''Fa acqua la [[pipa]] (manca il tabacco).''
::{{spiegazione|Va male, sono al verde.}}
*'''Fa 'aucellone.'''<ref>Citato in Usi e costumi dei camorristi, p. 216.</ref>
:''Fare l'uccellone.''
::{{spiegazione|Persona che fa valere le proprie ragioni sbraitando. Chi, senza discrezione, dice ad alta voce alta cose che sarebbe meglio tenere segrete. Es: ''Statte zitto. Nun fà 'aucellone!''<ref>Citato in ''Usi e costumi dei camorristi'', p. 216.</ref> Sta' zitto. Non sbraitare, non berciare in questo modo! In Andreoli, col significato di: ''Uomo lungo e melenso.''<ref>Cfr. Andreoli, Vocabolario, p. 47.</ref>}}
*'''Fà' cannulicchie.'''<ref>Citato in Antonio Altamura, Francesco D'Ascoli, ''Lessico italiano-napoletano'', [https://books.google.it/books?id=8nUIAQAAIAAJ&q=Fa%27+cannulicchie.&dq=Fa%27+cannulicchie.&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwidxJvbo7XdAhXB2SwKHe0HBdsQ6AEILzAB], Regina, Napoli, 1970, p. 111.</ref>
:''Fare [[w:Solen marginatus|cannolicchi]].''
::{{spiegazione|Fantasticare, costruire castelli in aria.}}
*'''Fà' canta' 'e sùrece 'int'ô tiano.'''<ref>Citato in Sergio Zazzera, ''Proverbi e modi di dire napoletani'', p. .53</ref>
:''Far cantare i [[Topo|topi]] nella pentola.''
::{{spiegazione|Avere la straordinaria capacità, l'abilità di ottenere, realizzare quello che si desidera.}}
*'''Fa' 'e cose cu {{sic|e}} stentine 'mbraccio.'''<ref name=festina>Citato in Patrizia Rotondo Binacchi, ''A Napoli mentre bolle la pentola.'', [https://books.google.it/books?id=SAMMNZ0rPTEC&lpg=PA109&dq=fa%20'%20cosa%20juorno&hl=it&pg=PA109#v=onepage&q&f=false p. 109]</ref>
:''Fare le cose con gli intestini sulle braccia.''<ref>La traduzione è di Patrizia Rotondo Binacchi.</ref>
::{{spiegazione|Far le cose controvoglia.}}<ref>L'interpretazione è di Patrizia Rotondo Binacchi.</ref>
*'''Fa' {{sic|e}} 'nu pilo 'na trave.'''<ref>Citato in ''I Proverbi di Napoli'', p. 162.</ref>
:''Fare di un pelo una trave.''
::{{spiegazione|Fare di un piccolo fastidio una tragedia, ingigantire un'inezia.}}
*'''{{sic|Fa}} fesso 'o stommaco.'''<ref>Citato in Antonino Guglielmi, '''{{sic|'a}} Cummedia 'e Farfariello'', ''{{small|parodia dell'inferno dantesco in dialetto napoletano}}'', [https://books.google.it/books?id=k7PdAwAAQBAJ&lpg=PP1&dq=antonino%20guglielmi&hl=it&pg=PA181#v=onepage&q&f=false p. 181].</ref>
:''Far fesso, ingannare lo stomaco.''
::{{spiegazione|Mangiare qualcosa giusto per attenuare, placare un po' la fame.}}
*'''Fa fetecchia<ref>Domenico Rugerio-Greco, ''Nuovo vocabolario domestico-italiano, {{small|mnemosino o rimemorativo per avere in pronto e ricercare i termini dimenticati o ignorati}}'', [https://books.google.it/books?id=I3-AMIy0dtYC&dq=&pg=PA204#v=onepage&q&f=false p. 204]</ref>.'''<ref>Citato in ''Lo matremmonejo pe' mennetta. {{small|Commeddeja redicola pe museca de Tommaso Mariani}}'', Napoli, [https://books.google.it/books?id=SGwhJwfA-EEC&dq=&pg=PA39#v=onepage&q&f=false p. 39.]</ref>
::{{spiegazione|Fallisce, fa cilecca, manca il suo obiettivo.}}
*'''Fa' l'arte d<nowiki>'</nowiki>'o funaro.'''<ref name=Seite>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 36.</ref> oppure '''Fa' comm<nowiki>'</nowiki>'o funaro.'''<ref name=Seite/>
:''Fare l'arte del funaio. Fare come il funaio.''
::{{spiegazione|Il funaio o funaiolo avvolgeva con le mani la canapa indietreggiando man mano che sotto le sue mani la fune prendeva forma. Far l'arte del funaio significa percorrere a ritroso la strada che porta al successo, regredire anziché progredire.}}
*'''Fà l'àsteco arreto a 'e rine.'''<ref>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 133.</ref>
:''Fare il solaio dietro i reni.''
::{{spiegazione|Bastonare pesantemente uno sventurato sulla schiena e sulle spalle. Un tempo i solai venivano fabbricati in lapillo bianco: ammassato sul piano superiore delle abitazioni, veniva battuto, con un lavoro che univa forza e pazienza, per giorni interi con la ''mazzola'' (mazzuolo, mazzapicchio) allo scopo amalgamarlo, consolidarlo e renderlo compatto ed impermeabile.<ref>{{cfr}} più estesamente, ''C'era una volta Napoli'', p. 133.</ref>}}
*'''Fa le<ref name=epsilon/>cofecchie<ref>Cofecchia: Cosa ed azione non onesta, Leggerezza, Incostanza. La definizione è in D'Ambra,''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 132.</ref>.'''<ref>Citato in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 132. </ref>'''Fa cofecchie.'''<ref>[[Torquato Tasso]] e [[Gabriele Fasano]], ''Lo Tasso Napoletano, {{small|zoè, La Gierosalemme libberata de lo Sio Torquato Tasso, votata a llengua nosta da Grabiele Fasano Desta Cetate: e dda lo stisso appresentata a la llostrissema nobelta nnapoletana}}, vol. I'', a la Stamparia de Iacovo Raillardo, Napoli, 1689, [https://books.google.it/books?id=bKJDAAAAcAAJ&lpg=PA21&ots=mZT7sUvwIT&dq=&pg=PA21#v=onepage&q&f=false].</ref>
::{{spiegazione|''Fà 'e cofecchie'': Agire copertamente con intenzioni non limpide, confabulare, raggirare, essere infedeli in amore. / Aggiramenti e girandole di parole con inganno{{sic|.}} far cofecchie, ''cioè'', portarla a lungo con parole e scuse ingannevoli.<ref>Questa definizione è in ''Lo Tasso Napoletano'', nota ''f'', p. 21.</ref>}}
*'''Fa' ll'arte d' 'o sole.'''<ref>Citato in Raffaele Cossentino, ''{{sic|la}} Canzone napoletana dalle origini ai nostri giorni, {{small|Storia e protagonisti}}'', prefazione di Marcello D'Orta, Rogiosi Editore, [https://books.google.it/books?id=kcqSCwAAQBAJ&lpg=PT217&dq=&pg=PT217#v=onepage&q&f=false p. 217].</ref>
:''Fare l'arte del sole.''
::{{spiegazione|Il sole, così radiosamente alto nel cielo, così remotamente lontano dalle tribolazioni umane, il cui solo impegno è splendere e contemplare sempre sereno e imperturbato la creazione in tutta la sua bellezza, senza che mai giunga a lui neppure un'eco della fatica, dell'affanno del vivere, senza doversi mai dare pensiero di nulla. Allo stesso modo fare l'arte del sole vuol dire trascorrere l'intera vita in piacevole ozio, mai offuscati, affrancati per sempre dal peso di gravami, intralci, difficoltà; in piena beatitudine, solo dediti al lieto e spensierato godimento dei piaceri.}}
*'''Fa ll'arte de Francalasso<ref>Oppure: di Michelasso. Francalasso: epicureo, scioperato, gaudente.</ref>; magna, bbeve, e se sta a spasso.'''<ref>Citato in D'ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 186.</ref>
::''Fa il mestiere di Francalasso: mangia, beve e sta a spasso.''
*'''Fa ll'arte 'e Micalasse.'''<ref>Citato in ''Ncopp' 'o marciappiede'', p. 40.</ref>
:''Fa l'arte di Michelaccio.''
::{{spiegazione|''Ll'arte 'e Micalasse'' o ''Micalasso'': passare il giorno oziando, essere uno scansafatiche.}}
*'''Fà magnà 'o limone.'''<ref name=sour>Citato in ''Dictionary: English-Neapolitan; Neapolitan-English'', [https://books.google.it/books?id=KYSUBgAAQBAJ&lpg=PP1&hl=it&pg=PA6#v=onepage&q&f=false p. 6.]</ref>
:''Fare mangiare il [[limone]].''
::{{spiegazione|Far rodere dalla rabbia.}}
*'''Fa' na chiàveca.'''<ref>Citato in [[Renato De Falco]], ''Alfabeto napoletano'', vol II, [https://books.google.it/books?id=Uzgct1gWZH0C&q=fa%27+na+chiaveca&dq=fa%27+na+chiaveca&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwiqhfuQks7mAhVNqaQKHdydAeQ4ChDoAQgnMAA p. 30].</ref>
:''Fare una chiavica, una fogna.''
::{{spiegazione|''Fa' na chiaveca'': imbruttire, rovinare qualcosa. ''Fa' na chiaveca a uno'': rimproverare qualcuno con energica, estrema asprezza, umiliandolo, intimidendolo al punto di stroncarne qualsiasi volontà e capacità di replica.}}
*'''Fa' 'na cosa 'e juorno.'''<ref name=festina/>
:''Fai una cosa "di giorno".''
::{{spiegazione|Fai veloce, senza perdere troppo tempo. Sbrigati.}}
*'''{{sic|Fa}} na croce nera.'''<ref>Citato in ''Lo Cuorpo de Napole e lo Sebbeto'', 1861, p. 100.</ref>
:''Fare una croce nera.''
::{{spiegazione|Prendere definitivamente le distanze, cessare, chiudere radicalmente e per sempre ogni rapporto con una persona o una situazione.}}
*'''Fà na putecarella<ref>''Putecarella'' da ''pétite querelle'', piccola lite, lite di poco conto. {{cfr}} ''Del parlar napoletano'', p. 47.</ref>.'''<ref>Citato in [[Antonio Petito]], ''No Sansone a posticcio co Pulecenella mbrogliato fra forza e senza forza'', Stabilimento Tipografico dei fratelli De Angelis, Napoli, 1867, [https://books.google.it/books?id=g7KZAHxOSN4C&dq=&pg=PA24#v=onepage&q&f=false p. 24] </ref>
::{{spiegazione|Entrare in lite, polemizzare, battere e ribattere in modo insistente con argomenti futili, speciosi, inconsistenti.}}
*'''Fà nu sizia-sizia.'''<ref>Citato in AA. VV. ''Proverbi & modi di dire. Campania'', [https://books.google.it/books?id=1yVgvr16rX0C&lpg=PA79&dq=nu%20sizia%20sizia&hl=it&pg=PA79 p. 218], Simonelli, Milano, 2006. ISBN 8876471030</ref>
:''[[lamento|Lagnarsi]], essere petulanti in modo ossessivo.''
*'''Fa’ ‘o cicero ‘ncopp’a ‘o cucchiaro.'''<ref>Citato in Francesco Gangale, ''O Sistema Guagliù'', Youcanprint Self-Publishing, [https://books.google.it/books?id=oH2oCwAAQBAJ&lpg=PA1&dq=Francesco%20Gangale&hl=it&pg=PA103#v=onepage&q&f=false p. 103]</ref>
:''Fare il cece sul mestolo.''
::{{spiegazione|Darsi importanza, ostentare in modo compiaciuto un'aria di superiorità, impancarsi a maestro.}}
*'''Fà' 'o cuollo luongo.'''<ref name=mèrevolage/>
:''Letteralmente: fare il collo lungo''
::{{spiegazione|Aspettare, attendere impazientemente.}}
*'''Fà 'o pàcco.'''<ref>Citato in ''Modern etymological Neapolitan – English Vocabulary'', [https://books.google.it/books?id=kUcIRKwCZF4C&lpg=PA514&dq=uocchie%20vacante.&hl=it&pg=PA159#v=onepage&q&f=false p. 159.]</ref>
:''Fare il pacco.''<ref>Sostituire alla consegna il pacco che contiene la merce acquistata con un altro di diverso contenuto privo di valore.</ref>'' ''
::{{spiegazione|Imbrogliare, truffare.}}
*'''Fa 'o paro e 'o sparo.'''<ref>Citato in Salvatore Cerino, ''Napoli eterna musa'', Alfredo Guida Editore, 1994, [https://books.google.it/books?id=4tnUCiyN_u8C&lpg=PP1&dq=Salvatore%20Cerino&hl=it&pg=PA41#v=onepage&q&f=false p. 41]. ISBN 78-7188-082-X</ref>
:''Fare pari e dispari.''
::{{spiegazione|Soppesare i pro e i contro. Essere indecisi, esitare nel dubbio.}}
*'''Fa' 'o pìreto sanguégno.'''<ref>Citato in Sergio Zazzera,''Dizionario napoletano'', p. 263.</ref>
:''Fare il peto sanguigno.''
::{{spiegazione|Compiere un gesto spagnolesco<ref>La definizione è in Sergio Zazzera, ''Dizionario napoletano'', p. 263.</ref>. Fare un gesto splendido.}}
*'''Fa' 'o protanquanquero.'''<ref>Citato in [[Vittorio Gleijeses]], ''I Proverbi di Napoli'', con ventiquattro litografie fuori testo di Gatti e Dura, Edizioni del Giglio, SEN, Napoli, 1978, p. 166.</ref>
:''Fare il millantatore.''
*'''Fa' 'o quatto 'e maggio.'''<ref>Citato in Carlo De Frede, ''Il Decumano Maggiore da Castelcapuano a San Pietro a Maiella, {{small|Cronache napoletane dei secoli passati }}'', Liguori editore, Napoli, 2005, [https://books.google.it/books?id=tYOLxlRC05gC&lpg=PP1&dq=Carlo%20De%20Frede&hl=it&pg=PA19#v=onepage&q&f=false p. 19].</ref>
:''Fare il quattro di maggio.''
::{{spiegazione|Traslocare.<ref>Per l'origine dell'espressione si veda più dettagliatamente ''Il Decumano Maggiore da Castelcapuano a San Pietro a Maiella'', nota 8, p. 19.</ref>}}
*'''Fà 'o rammaglietto a marzo.'''<ref>''Etnologia, antropologia culturale'', vol. 12, Atena, AR-Company editrice, Napoli, 1984, p. 7, [https://books.google.it/books?hl=it&id=cbHWAAAAMAAJ&dq=ten%C3%A8+a+grazia+d%27o+miedeco&focus=searchwithinvolume&q=rammaglietto]</ref>
:''Fare (o purta', portare) il mazzolino di fiori a marzo.''
::{{Spiegazione|Risentire nel mese di marzo di tutti i malanni sopportati durante la stagione invernale.}}
*'''Fà o rre cummanna a scoppole.'''<ref>Citato in Raffaele Bracale, ''Comme se penza a Nnapule'', p. 172.</ref>
:''Parola per parola: fare il re comanda a scappellotti.''
::{{spiegazione|L'aura di regalità di questo messere è pari a quella di un adulto che ottenga il rispetto di un bambino o di un minore a suon di scappellotti. In tutto e per tutto la sbiadita ombra, la miserabile parodia di un re, di un uomo eminente. La dolorosa, inoccultabile realtà lo rivela a colpo sicuro uomo senza carattere, senza autorevolezza, senza prestigio, senza carisma, arido, micragnoso, limitato, perfettamente insignificante. Schiacciato da un inconfessabile complesso di inferiorità, tenta di compensarlo agendo verso gli altri con le armi del frustrato colmo di risentimento: ostentata e compiaciuta arroganza, squallide, gratuite vessazioni, grette rivalse, puntigliose e meschine ripicche, ottuse prevaricazioni, rozze prepotenze. Questa la strategia che mira a celare – ottenendo un risultato diametralmente opposto – la propria sostanziale viltà e inconsistenza.}}
*'''Fa 'o scemo pe' nun ghi' 'a guerra.'''<ref>Citato in Viviani, ''Teatro'', IV, p. 147.</ref>
:''Fa lo scemo per non andare alla guerra.''
::{{spiegazione|Fingersi tonto per eludere un compito difficile, rischioso, per evitare complicazioni.}}
*'''Fà 'o scrupolo d'<nowiki>'</nowiki>o ricuttaro'''<ref>Citato in ''Comme se penza a Nnapule'', p. 172.</ref>
:''Fare (avere, farsi) lo scrupolo del [[Sfruttamento della prostituzione|lenone]].''
::{{spiegazione|'''Ha fatto 'o scrupolo d' 'o ricuttaro!'''<ref>Citato in [[Roberto De Simone]], ''La gatta Cenerentola'', Giulio Einaudi Editore, 1977, [https://books.google.it/books?hl=it&id=ZR1RAQAAIAAJ&dq=scrupolo+d%27+%27o++ricuttaro&focus=searchwithinvolume&q=scrupolo, p. 26]</ref>: Si è fatto lo scrupolo del lenone! Così viene bollata l'ipocrisia di chi, benché abituato a commettere crimini gravi, non esita a condannare con la massima asprezza le lievi mancanze altrui.}}
*'''Fa' 'o speziale.'''<ref name=matches/>
:''Fare lo speziale.''
::{{spiegazione|Essere concentrati in un lavoro che necessita di grande attenzione. ''Famme fa' 'o speziale.'' Fammi lavorare, fammi operare, non distrarmi, non crearmi complicazioni.}}
*'''Fa' o [[w:zeza|zeza]].<ref>Diminutivo di Lucrezia.</ref>'''<ref>Citato in ''Modern etymological Neapolitan – English Vocabulary'', [https://books.google.it/books?id=kUcIRKwCZF4C&lpg=PA514&dq=uocchie%20vacante.&hl=it&pg=PA271#v=onepage&q&f=false p. 271]</ref>
:''Fare il "zeza."''
::{{spiegazione|Fare il cascamorto, lo smanceroso. Comportarsi in modo stucchevole.}}
*'''Fà' òra prué.'''<ref>Citato in Altamura e Giuliani, ''Proverbi napoletani'', p. 287.</ref>
:''Fare ora pro me.''
::{{spiegazione|Essere assolutamente egoisti: tutto a me e niente agli altri.}}
*'''Fa passà chello d' 'o cane.'''<ref>Citato in Sebezio, ''Motti e detti napoletani'', Delfini, 1967, [https://books.google.it/books?id=6rM-AAAAIAAJ&q=fa+pass%C3%A0+chello+d%27+%27o+cane&dq=fa+pass%C3%A0+chello+d%27+%27o+cane&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwib2cnji9DgAhUSUa0KHVmzDosQ6AEIKjAA p. 52].</ref>
:''Far passare quello del [[cane]].''
::{{spiegazione|Costringere a sopportare molte sofferenze, dare infiniti grattacapi (dati ad esempio da un figlio scapestrato).}}
*'''Fà' / restà' quacquariéllo.'''<ref>Citato in Altamura e Giuliani, p. 71.</ref>
::{{spiegazione|Fà' quacquariéllo: burlare. / Restà' quacquariéllo: essere burlato.}}
*'''[[bestemmia|Fa' scennere]] 'o paraviso 'nterra.'''<ref>Citato con spiegazione in [[Eduardo De Filippo]], ''Cantata dei giorni dispari'', vol. I, Einaudi, Torino, 1995, [https://books.google.it/books?hl=it&id=AHQIAQAAMAAJ&dq=scennere+%27o+paraviso+nterra&focus=searchwithinvolume&q=bestemmiare p. 578]. ISBN 880613633X</ref>
:''Far scendere il Paradiso in terra.''
::{{spiegazione|Bestemmiare tutti i santi.}}
*'''Fà tanto no core.'''<ref>Citato in ''Lo Cuorpo de Napole e lo Sebbeto, 1864'', p. 91.</ref>
:''Letteralmente: Fare assai grande un cuore.''
::{{spiegazione|Sentir nascere, rinascere nel proprio cuore la speranza, aprirlo alla speranza.}}
*'''Fa tre fiche nove [[w:Antiche unità di misura del circondario di Napoli|rotole]].'''<ref>Citato in ''Lo Cuorpo de Napole e lo Sebbeto'', 1863, anno IV, 23-06-1863, p. 681.</ref>
:''Fare di tre fichi nove rotoli.''
::{{spiegazione|Fare di soli tre fichi circa otto chili significa esagerare, amplificare, magnificare, propalandoli ostentatamente a suon di pure chiacchiere, meriti che si è ben lungi dal possedere. Più in generale: "Ampliare, esagerare checchessia, Spacciare miracoli<ref>In Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 163.</ref>."}}
*'''Fà' trósce e mósce.'''<ref>Citato in Altamura e Giuliani, ''Proverbi napoletani'', p. 82.</ref>
:''Acquistare pagando in contanti.''
*'''Fa vruoccole.'''<ref>Citato in ''La Fuorfece, {{small|o vero l'ommo pratteco co li diece quatre de la gallaria di Apollo, opere di Biasio Valentino}}'', vol I, Presso Giuseppe Maria Porcelli, Napoli, 1783, [https://books.google.it/books?id=JNtJJD77fDYC&dq=&pg=PA119#v=onepage&q&f=false p. 119].</ref>
:'' ''Fa' 'e vruoccole.'' Scambiarsi parole, sguardi dolci, tenerezze, effusioni fra innamorati.''
*'''Fa zita bona.'''<ref>Citato in ''Vocabolario delle parole del dialetto napoletano, che più si discostano dal dialetto toscano'', [https://books.google.it/books?id=NxcJAAAAQAAJ&hl=it&pg=RA1-PA206#v=onepage&q&f=false p.206]</ref>
:''Fare "cedo bonis".''
::{{spiegazione|Cedere i propri beni ai creditori e, in senso figurato, calare le brache. "Fare zitabona" era, anticamente, l'atto con cui il debitore insolvente manifestava in pubblico la volontà di cedere ai creditori i propri beni. <ref>"La cagione di questo traslato è un'antica, e costante tradizione tra noi, che nella semplicità de' costumi de' nostri maggiori, per darsi un castigo d'ignominia a coloro, che si ammettevano al miserabile beneficio della cessione de' beni, si fosse usato obbligargli a salir su d'una colonnetta in mezzo alla pubblica piazza del Palazzo de' Tribunali, ed ivi calarsi i calzoni, e mostrando il deretano ignudo, dire tre volte: ''Chi ha d'avere, si venga a pagare.'' (In ''Vocabolario delle parole del dialetto napoletano, che più si discostano dal dialetto toscano'', p. 207.)</ref>}}
*'''Faccia 'e cuorno.'''<ref>Citato in ''Poesie napoletane'', p. 384.</ref>
:''Faccia di corno.''
::{{spiegazione|Faccia tosta. ''Tené 'na faccia 'e cuorno'', o ('''e pepierno'', di piperno): avere una (bella) faccia tosta.}}
*'''''Faccia miccia | e culo 'e nutriccia.'''''<ref>Citato in Giovanni Artieri, ''Napoli, punto e basta?'', p. 653.</ref>
:''Volto magro e sedere da nutrice.''
::{{spiegazione|Volto magro magro, ma fondo schiena generoso, molto ben pronunciato: una falsa magra.}}
*'''Faccia 'ngialluta!'''<ref name="yellow">Citato in ''Storia dell'emigrazione italiana'', ''Arrivi'', a cura di Piero Bevilacqua, Andreina De Clementi e Emilio Franzina, Donzelli Editore, Roma, 2002, [https://books.google.it/books?id=cabYkjOC5CsC&lpg=PA303&dq=faccia%20'ngialluta!&hl=it&pg=PA303#v=onepage&q&f=false p. 303.] ISBN 88-7989-719-5</ref>
:''Faccia gialla!''
::{{spiegazione|San Gennaro. Con questo appellativo confidenziale le "parenti"<ref name=relative>Donne anziane devote a San Gennaro che, in occasione della cerimonia che culmina con il miracolo della liquefazione del sangue del Santo, con le loro preghiere e invocazioni intercedono presso di lui.</ref> sollecitano San Gennaro a compiere il miracolo della liquefazione del suo sangue se esso tarda a compiersi.}}
*'''Faccio capa e muro.'''<ref>Citato in [[Pino Daniele]], Marcella Russano, ''Nero a metà, {{small|[[Pino Daniele]] Storia di una straordinaria rivoluzione blues}}'', BUR Rizzoli, Milano, 2015. ISBN 978-88-58-67766-7, [https://books.google.it/books?id=dvMxBgAAQBAJ&lpg=PT176&dq=&pg=PT176#v=onepage&q&f=false p. 176.]</ref>
:''Faccio testa e muro.''
::{{spiegazione|''Fa' capa e muro.'' Fare testa e muro: arrovellarsi il cervello senza riuscire trovare una soluzione, senza risultato.}}
*'''Facesse 'na culata e ascesse 'o sole!'''<ref>Citato in ''Antropos in the world'', di Franco Pastore, ottobre 2016, [https://books.google.it/books?id=p5RKDQAAQBAJ&lpg=PA29&dq=Facesse%20'na%20culata%20e%20ascesse%20'o%20sole.&hl=it&pg=PA29#v=onepage&q&f=false p. 29.]</ref><ref>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 22.</ref>
:''Stendessi un bucato e uscisse il sole!''
::{{spiegazione|Non me ne va una giusta!}}
*'''Facimm'ammuina<ref>Dallo spagnolo ''mohinar'', molestare, confondere. {{cfr}} ''Del parlar napoletano'', p. 82.</ref>.'''<ref>Citato in Vincenzo A. Pistorio, ''Tre anni in volo sopra lo Stivale'', Yucanprint Self-Publishing, Tricase (LE), 2013, [https://books.google.it/books?id=QJoEAwAAQBAJ&lpg=PT36&dq=facimm'%20ammuina&hl=it&pg=PT36#v=onepage&q&f=false p. 31.] </ref>
:''Facciamo confusione.''
::{{spiegazione|Poiché maggiore è il disordine, la confusione, il caos, più facile è pescare nel torbido.}}
*'''Facimmece a croce!'''<ref>Citato in Viviani, ''Teatro'', vol. VI, p. 281.</ref>
:''Facciamoci la croce!''
::{{spiegazione|Cominciamo bene!<ref>In Viviani, ''Teatro'', vol VI, p. 281 col significato di Pazienza!</ref> '''Facimmece a croce, a primma matina!'''<ref>Citato in Viviani, ''Teatro'', vol. VI, p. 281.</ref>Detto con ironia, sempre in senso antifrastico: Cominciamo proprio bene di primo mattino! La giornata comincia bene!}}
*'''Facimmo muorze gruosse.'''<ref>Citato in ''Lo Cuorpo de Napole e lo Sebbeto'', 1861, p. 482.</ref>
:''Facciamo grandi morsi.''
::{{spiegazione|Sbrighiamo senza perdere tempo la faccenda.<ref name=nimora/>}}
*'''Faje 'o sorece d' 'o spezziale, allicche 'a fora à vetrina.'''<ref name=Zwang/>
:''Fai il topo del droghiere, lecchi fuori dalla vetrina.''
::{{spiegazione|Non ci guadagni un bel niente.}}
*'''Famme fa 'o speziale!'''<ref>Citato in Pasquale Scialò, ''La sceneggiata. Rappresentazioni di un genere popolare'', Guida, Napoli, [https://books.google.it/books?id=nqY9qxaAUh4C&lpg=PA257&dq=famme%20fa'%20o%20speziale&hl=it&pg=PA257#v=onepage&q&f=false p. 257.] ISBN 88-7188-689-5</ref>
:''Fammi fare lo speziale!''
::{{spiegazione|Lasciami fare in santa pace il mio lavoro!}}
*'''Far tubba catubba<ref>La catuba è un'antica danza moresca. {{cfr}} D'ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico'', p. 110, in cui la stessa locuzione è riportata in modo leggermente diverso dal Volpe.</ref>.'''<ref>Antica locuzione. Citato in Volpe, ''Vocabolario napolitano-italiano: tascabile '', p. 370.</ref>
::{{spiegazione|Vacillare, camminare barcollando, come un ubriaco.}}
*'''Fare<ref name=Φ/>'a casa spingula spingula.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. </ref>
:''Fare la casa spilla spilla.''
::{{spiegazione|Passare la casa (o qualsiasi altra cosa) al setaccio, cercare, frugare, rovistare con la massima accuratezza.}}
*'''Fare<ref name=Φ>In forma corrente: Fà.</ref>chiagnere astreche e lavatore.'''<ref name=larmes>Citato e spiegato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 98.</ref>
:''Far piangere solai e lavatoi.''
::{{spiegazione|''Fà chiagnere astreche e lavatore'': Essere un Dongiovanni, Fare strage di donne.}}
*'''Fàre comm'o càne 'e l'uortolàno.'''<ref name=duesettesette>Citato in Tosco, p. 277.</ref>
:''Fare come il cane dell'ortolano.''
::{{spiegazione|Essere invidioso, come il cane di un povero contadino.}}
*'''Fare<ref name=Φ/>i permune fracete.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 293.</ref>
:''Fare (rendere) fradici i polmoni.''
::{{spiegazione|Spolmonarsi a furia di ripetere inutilmente le stesse cose.}}
*'''Fare<ref name=Φ/>i stentine fracete.'''<ref>Citato ed interpretato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 404.</ref>
:'' ''Fà 'e stentine fracete.'' Fare gli intestini fradici.''
::{{spiegazione|Consumarsi di rabbia, Rodersi le budella, Rodersi dentro. / "''A bott' 'e t' 'o ripetere m' hê fatto fà 'e stentine fracete.''" A furia di ripetertelo mi hai fatto consumare le budella (fatto fare i visceri fradici).}}
*'''Fare<ref name=Φ/>l'angarella.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 27.</ref>
:''"Fare la deviazione".''
::{{spiegazione|''Fa' l'angarella''. Muoversi, spostarsi con "moto serpentiforme e sfuggente, qualcosa di simile al «dribbling», nel gioco dei bambini a moscacieca<ref>Questa definizione del termine ''angarella'' è in Artieri, ''Napoli, punto e basta?'', p. 31.</ref>. Cercare di sottrarsi all'esecuzione di un impegno.<ref>La definizione è in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 27. Alla stessa pagina Andreoli riporta altri significati, come: scantonare o far cilecca. {{cfr}} più estesamente Andreoli, ''Vocabolario napoletano italiano'', p. 27.</ref> Zigzagare, fuggire zigzagando.}}
*'''Fare<ref name=Φ/>le ffusa<ref>'''O fuso'': il fuso.</ref>storte.'''<ref name=cross>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 56</ref>
::{{spiegazione|Antica espressione per: fare le corna, essere infedele, tradire.}}
*'''Fare<ref name=Φ/>quarajesema primma d'u tiempo.'''<ref>Cirato in Andreoli, ''Dizionario napoletano-italiano'', p. 321.</ref>
:''Fare quaresima anzitempo.''
::{{spiegazione|Avere una moglie tutt'altro che formosa e procace, essere sposati ad una donna magrissima, scarna.}}
*'''Fare scennere uno da i coglie d'Abramo.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 108.</ref>
:''Far discendere qualcuno dallo scroto di Abramo.''
::{{spiegazione|Accrescere in modo esagerato il valore, la nobiltà di una persona.}}
*'''Farese comme sorece nfuso a ll'uoglio.'''<ref name=opot/>
:''Farsi come topo bagnato dall'olio.''
::{{spiegazione|Essere tutto zuppo d'acqua, di pioggia.}}
*'''Farenello''' o '''Farenella.'''<ref name=littlefish/>
::{{spiegazione|Farenello è una persona dai modi fastidiosamente manierati, ricercati, leziosi, stucchevoli; bellimbusto, cascamorto con le donne. Detto in differente contesto può significare omosessuale.}}
*'''Farne chiù 'e Catuccio.'''<ref>Citato in ''I Proverbi di Napoli'', p. 167.</ref>
:''Farne più di [[w:Louis-Dominique Bourguignon|Cartouche]].''
::{{spiegazione|Farne di tutti i colori. Essere dissoluti. Lo si dice anche di bambini, ragazzi che combinano grosse marachelle.}}
*'''Farse afferrà pe' pazzo.'''<ref>Citato in Vincenzo Raucci, ''Storia (e filosofia) della salute mentale {{small|attraverso i proverbi e i modi di dire dei dialetti italiani}}'', Youcanprint Self-Publishing, Lecce, 2019. ISBN 9788831604536, [https://books.google.it/books?id=EMKIDwAAQBAJ&lpg=PA60&dq=Farse%20afferr%C3%A0%20pe%20pazzo.&hl=it&pg=PA60#v=onepage&q&f=false p. 60].</ref>
:''Farsi immobilizzare come un folle.''
::{{spiegazione|Dare in escandescenze. Essere in preda a un'ira incontenibile. Montare su tutte le furie.}}
*'''Fatt'e buono.'''<ref name=altarbeiter/>
:''Bell'e fatto.''
*'''Fell' {{sic|e'}} pastiera.'''<ref name="slice">Citato in [[Riccardo Brun]], ''Genova express'', Manifestolibri, 2002, [https://books.google.it/books?hl=it&id=J3PyAAAAMAAJ&dq=fell%27+%27e+pastiera&focus=searchwithinvolume&q=pastiera p. 41]. ISBN 8872852730</ref>
:''Fetta di pastiera.''
::{{spiegazione|''È 'na fell' 'e pastiera'': è una persona che non ispira simpatia, di carattere chiuso, greve, cupo, malmostoso; una persona insomma pesante, indigesta.}}
*'''Fernesce tutto a tarallucce e vino.'''<ref>Citato in ''I Proverbi di Napoli'', p. 173.</ref>
:''Finisce tutto a tarallucci e vino.''
::{{spiegazione|Tutto finisce a tavola con un pranzo; cioè senza prender veramente le cose sul serio.}}
*'''Fessarie 'e cafè.'''<ref>Citato in Ruggero Cappuccio, ''Fuoco su Napoli'', Feltrinelli, Milano, 2014, [https://books.google.it/books?id=moHcAwAAQBAJ&lpg=PT77&dq=fessarie%20'e%20cafe'&hl=it&pg=PT77#v=onepage&q&f=false] ISBN 9788807883880</ref>
:''Sciocchezze, bagattelle da caffè.''
::{{spiegazione|Chiacchiere futili mentre si sorseggia un caffè al bar. E tuttavia, poiché a volte capita che le futili chiacchiere degenerino in accese polemiche, si usa dire, per stemperare la tensione: ''Fessarie 'e cafè!''}}
*'''{{sic|Ffa}}<ref name=Φ/> palicco<ref>Stuzzicadenti.</ref>.'''<ref>Citato in De Ritis, ''Vocabolario napoletano lessigrafico e storico'', p. 126.</ref> o '''Restà a {{sic|ppalicco}}.'''<ref name=palillo>Citato in ''Ll'ode de Q. Arazio Fracco'', p. 487.</ref> o '''Spassarse co lo palicco.'''<ref name=palillo/>
::{{spiegazione|''Fa' palicco.'' "Fare stuzzicadenti" o, nelle varianti: restare a stuzzicadenti; divertirsi, spassarsela con lo stuzzicadenti: restare a bocca asciutta, digiunare; digiunare mentre altri mangiano.}}
*'''Ffiglia 'e bbona crestiana.'''<ref name=bocri>Citato in ''Poesie napoletane'', p. 124.</ref>
:''Figlia di buona cristiana.''
::{{spiegazione|(Al maschile: ''Figlio 'e buono crestiano'') Furba, scaltra.}}
*'''Figlio 'e bucchino.'''<ref>Citato in Cosimo Aruta, ''{{sic|il}} '68 di un borghese riveduto e corretto'', Pellegrini Editore, Cosenza, stampa 2005, [https://books.google.it/books?id=Y8SPIc7kGpQC&lpg=PA284&dq=&pg=PA284#v=onepage&q&f=false p. 284]. ISBN 88-8101-253-7</ref>
:''Figlio di [[fellatio]]. Figlio nato da una fellatio.''
::{{spiegazione|Scaltrissimo, superscaltrissimo.}}
*'''Figlio 'e 'ntrocchia'''<ref>Lo scaltro "te lo fa negli occhi" (latino: ''intra oculos''). Su questo ed altri possibili etimi {{cfr}} più dettagliatamente ''Proverbi e modi di dire napoletani'', p. 143.</ref>.<ref>Citato in ''Proverbi e modi di dire napoletani'', p. 142.</ref><ref>Citato in '''E scugnizze'', p. 64.</ref>
:''Figlio di "'ntrocchia."''
::{{spiegazione|Sveglio, scaltro.}}
*'''Figli'e zoccola.'''<ref name=furniture/>
:''Figlio di [[ratto|pantegana]] (in senso lato: donna di assai facili costumi).''
::{{spiegazione|Persona scaltrissima, scaltrissima e spregiudicata.}}
*'''Foss' 'a Madonna!'''<ref>Citato in Viviani, ''Teatro'', IV, p. 309.</ref>
:''Volesse il Cielo!''<ref>Traduzione in ''Teatro'', IV, p. 309.</ref>
*'''Fosse angiulo 'a vocca vosta.'''<ref>Citato in Antonino Gglielmi, ''Mariuoki... ma onesti'', [https://books.google.it/books?id=EKPeAwAAQBAJ&lpg=PA38&dq=&pg=PA38#v=onepage&q&f=false p. 38]</ref>
:''Fosse angelo (che è veritiero per essenza) la vostra bocca!''
::{{spiegazione|Che possa avverarsi quello che dici (dite), che mi auguri (augurate)|}}
*'''Foss'o Ddio!'''<ref>Citato in ''Rivista italiana di dialettologia'', Cooperativa libraria universitaria editrice, 2000, vol. 23-24, [https://books.google.it/books?hl=it&id=VEkqAQAAIAAJ&dq=%27o+libro+s%27%C3%A8+fernuto&focus=searchwithinvolume&q=foss%27o+ddio p. 135].</ref>
:''Letteralmente: "Fosse il Dio!"''
::{{spiegazione|Lo volesse Dio! Fosse questa la volontà di Dio! Magari, magari!}}
*'''Frijenno magnanno.'''<ref>Citato in ''Lo Cuorpo de Napole e lo Sebbeto'', p. 830.</ref>
:''Friggendo mangiando.''
::{{spiegazione|Cibo da mangiare appena fritto, immediatamente, dalla padella al palato. Più in generale si dice di cose che vanno fatte con estrema rapidità, senza pause, senza intervalli, con assoluta continuità.}}
*'''Frijere 'o pesce cu ll'acqua.'''<ref>Citato in Autori Vari, ''Proverbi & Modi Di Dire - Campania'', Simonelli Editore, Milano, 2006, [https://books.google.it/books?id=1yVgvr16rX0C&lpg=PA43&dq=frijere%20%20'o%20pesce%20cu%20ll'%20acqua&hl=it&pg=PA43#v=onepage&q&f=false p. 43.] ISBN 88-7647-103-0</ref>
:''Friggere il pesce con l'acqua.''
::{{spiegazione|Fare qualcosa senza disporre dei necessari mezzi, ingegnarsi a farla nel modo più economico, essere in estrema povertà.}}
*'''Frisco 'e rezza.'''<ref>Citato in ''A Neopoli nisciuno è neo'', [https://books.google.it/books?id=Or2ODAAAQBAJ&lpg=PT9&dq=frisco%20'e%20rezza&hl=it&pg=PT9#v=onepage&q&f=false.]</ref>
:''Fresco di rete. (Pesce freschissimo, appena pescato.)''
*'''Frisco frisco.'''<ref>Citato in ''Lo Spassatiempo, {{small|Vierze e prose nove e becchie de Luigi Chiurazzi, e d'autre}}''', anno III, 1877-1878; n. 6, 7 aprile 1877, [https://books.google.it/books?id=0T4_AQAAMAAJ&dq=&pg=PP31#v=onepage&q&f=false p. 3]</ref>
:''Fresco fresco.''
::{{spiegazione|All'improvviso.}}
*'''Frusta llà.'''<ref>Citato in ''Lo Cuorpo de Napole e lo Sebbeto'', p. 196.</ref>
::{{spiegazione|Verso con cui si scaccia un gatto.}}
*'''Fruttecielle''' o '''Fruttille 'e ll'uocchie.'''<ref>Citato in ''Cucozze e caracazze'', p. 185.</ref>
:''Piccoli frutti degli occhi''
::{{spiegazione|Le Pupille e, più precisamente, le iridi.}}
*'''Funa fraceta.'''<ref>Vitato in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 192 ; p. 541.</ref>
:''Fune fradicia.''
::{{spiegazione|Scansafatiche, accidioso.}}
==G==
*'''{{NDR|'E}} Gallenelle<ref>'A gallenella: diminutivo di gallina. Nome dato al [[w:|rallus acquaticus]]. {{cfr}} D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 194.</ref>.'''<ref>Citato in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 194.</ref>
:''Le gallinelle.''
::{{spiegazione|Le [[Pleiadi]].}}
*'''Gattefelippe.'''<ref>Citato in ''Vocabolario delle parole del dialetto napoletano, che più si discostano dal dialetto toscano.'', vol I, [https://books.google.it/books?id=hgpEAAAAcAAJ&dq=gattefelippe&hl=it&pg=PA163#v=onepage&q=gattefelippe&f=false p. 163].</ref>
:''Complimenti, tenerezze, espressioni amorose, per lo più fatte di nascosto, segni fatti mimicamente indicanti amorosi rapporti. ''<ref>Definizione in ''Vocabolario delle parole del dialetto napoletano, che più si discostano dal dialetto toscano.'', vol I, p. 163. </ref> '' Effusioni fra innamorati.''
*'''Gattimma.'''<ref name=chauchat/>
:''L'ardore libidinoso de' gatti, Caldo, Fregola.''<ref>La definizione è in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 181.</ref>
*'''Gente 'e<ref>Nella fonte:'è, refuso.</ref>miez' 'a via.'''<ref>Citato in Marcello Ravveduto, ''Napoli-- serenata calibro 9, {{small|storia e immagini della camorra tra cinema, sceneggiata e neomelodici}}'', Liguori, Napoli, 2007, [https://books.google.it/books?id=vAXwAAAAIAAJ&q=gente+e+miez%27+%27a+via&dq=gente+e+miez%27+%27a+via&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwitv6SVq-vkAhWiw4sKHdjYB3AQ6AEINzAC p. 168].</ref>
:''Gente di (in) mezzo (al)la strada. Gente della strada.''
::{{spiegazione|Persone che si procurano di che vivere al di fuori della sicurezza e dell'ordine legali. La spietata durezza, l'alea e il pericolo della vita in strada (''miez' 'a via'') rappresentano la dimensione abituale in cui operano, diventano lo spazio cui appartengono, finiscono per foggiare uno "stile" di vita: (in modo definito) delinquenti, (in modo più sfumato) persone che vivono ai margini della legalità − su una linea di confine molto incerta, fluida − di espedienti per lo più illeciti.}}
*'''Gesù, Gesù, Giuseppe Sant'Anna e Maria!'''<ref>Pronuncia: Gəsù, Gəsù, Giuseppə, sant'Annə e Mariə!</ref><ref>Citato in [[Luciano De Crescenzo]], ''Fosse 'a Madonna!'', Mondadori, [https://books.google.it/books?id=FGMBX0bVgaQC&lpg=PT78&dq=ges%C3%B9%20gesu%20giuseppe%20sant'anna%20e%20maria&hl=it&pg=PT78#v=onepage&q&f=false]</ref>
::{{spiegazione|Espressione di grande meraviglia, sorpresa, sconcerto.}}
*'''Ggesù chìste só nnùmmere!'''
:''Gesù questi sono [[numero|numeri]]!''
::{{spiegazione|Queste sono cose da pazzi (talmente fuori dalla norma che sarebbe il caso di giocare al [[lotto]])!<ref>Citato in Amato, p. 163.</ref>}}
*'''Ghi' 'e pressa.'''<ref name=marsh! />
:''Andare di fretta.''
::{{spiegazione|Avere fretta.}}
*'''Giosuè Carducce accattava 'e cavalle e 'e vvenneva pe ciucce.'''<ref>Citato in Antonino Guglielmi, 2012. ISBN 978-1-291-01117-3, ''Il morto supplente'', [https://books.google.it/books?id=kp3eAwAAQBAJ&lpg=PP1&dq=antonino%20guglielmi&hl=it&pg=PA44#v=onepage&q&f=false p. 44]</ref>
:''Giosuè Carducci comprava i cavalli e li vendeva come asini.''
::{{spiegazione|Si dice di chi ha uno straordinario talento per gli affari in perdita.}}
*'''Giovedì murzillo.'''<ref>''Lo Cuorpo de Napole e lo Sebbeto'', anno IV, parlata 25, 24 gennaio 1863, p. 92.</ref>
:''"Giovedì bocconcino".''
::{{spiegazione|Giovedì grasso, giorno in cui ci si mangiano molti ''murzille sapurite'', ghiottonerie, leccornie, manicaretti.}}
*'''Giorgio se ne vò ì e 'o vescovo 'o vò mannà!'''<ref>Citato in ''Lares'', bollettino della Società di etnografia italiana, 1934, p. 110, nota 11. {{Cfr}} ''Rassegna storica del Risorgimento'', 1938, Volume 25, Parte 3, p. 950.</ref>
:''Giorgio vuole andarsene e il vescovo vuole licenziarlo.''
::{{spiegazione|Due persone che si trovano d'accordo sul proprio disaccordo, entrambe restano catturate in un circolo vizioso perché fanno qualcosa di propria iniziativa senza però farla di buon grado: Giorgio non si licenzia perché teme di offendere il vescovo che non lo licenzia perché teme a sua volta di offenderlo. Quindi: fare malvolentieri qualcosa che, per giunta, non era neppure stata richiesta.}}
*'''Giubbox'''<ref>Citato in Sergio Zazzera ''Proverbi e modi di dire napoletani'', p. 87.</ref>
:''[[w:Juke-box|Juke-box]]''
::{{spiegazione|Commessi di uffici pubblici che si risvegliano dal profondo letargo, si riscuotono dalla totale inerzia, si attivano solo se opportunamente incentivati da una mancia.}}
*'''Gnemmegnemme.'''<ref>Citato in De Ritis, ''Vocabolario napoletano lessigrafico e storico'', vol. I, p. 123.</ref>
::{{spiegazione|Parole eufoniche, onomatopee tratte dal mollemente ritardato parlare e conseguentemente agire dei dappoco.<ref>La spiegazione è in De Ritis, ''Vocabolario napoletano lessigrafico e storico'', vol. I, p. 123.</ref>Persona estremamente lenta nel parlare e nell'agire. "Tattamèa. [[Giuseppe Rigutini|Rigutini]]: «È una tattamèa che fa cascare il pan di mano a sentirlo e vederlo». E «Fiaccamidolle» lo dicono a Pistoia."<ref>In Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 184.</ref>. Come avverbio: pian pianino, lemme lemme.}}
*'''Gradiata a babaluscia.'''<ref>O: a babbaluscia</ref>.<ref>Citato in Volpe, ''Vocabolario napolitano-italiano tascabile'', p. 37</ref>
:''Scala a chiocciola o a lumaca.''<ref>La definizione è in Volpe, ''Vocabolario napolitano-italiano: tascabile'', p. 37.</ref>
*'''Gradiata a caracò.'''<ref>Citato in Volpe, ''Vocabolario napolitano-italiano: tascabile'', p. 125.</ref>
:''Scala a chiocciola, a lumaca.''<ref>La definizione è in Volpe, ''Vocabolario napolitano-italiano tascabile'', p. 125.</ref>
*'''Grastulelle 'e piatte.'''<ref>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 61.</ref>
::{{spiegazione|Piccoli cocci di piatti usati ben torniti e arrotondati che, in mancanza di monete metalliche, erano impiegati ai ragazzi come poste di gioco, una sorta fiches senza corrispettivo in denaro<ref>{{cfr}} ''C'era una volta Napoli'', p. 61.</ref>.}}
*'''Grazie Orazio!'''<ref>Citato in Raffaele Bracale, ''Comme se penza a Nnapule'', p. 190.</ref>
:''Grazie, Orazio!''
::{{spiegazione|Grazie... "all'Orazio": si ringrazia, con estrema ironia, per un beneficio che sarebbe stato meglio non aver mai ricevuto, essendosi rivelato inatteso e tutt'altro che benefico; e – volendosi mantenere, nonostante tutto, cortesi – si evita di nominare una parte anatomica maschile, evocandola però, con l'impiego – in sostituzione – del nome proprio di persona, piuttosto assonante...}}
*'''Guainella, guaine', brié, ahò!'''<ref>Citato in ''Mannaggia Bubbà'', p. 150.</ref>
::{{spiegazione|Grido di incitamento degli scugnizzi che, nel lontano passato, si affrontavano in alcune zone di Napoli in una gara a squadre violenta scagliandosi sassi. La sassaiola terminava con la resa di una delle due squadre. Gli scugnizzi armati di pietre erano detti ''''e guagliune {{sic|d'}} guainella.<ref>'E guagliune d' 'a guainella. I ragazzi della "''guainella''"</ref>'''<ref>Citato in ''Mannaggia Bubbà'', p. 151.</ref>}}
*'''{{NDR|'Nu}} guaio 'e notte.'''<ref>Citato in Antonino Guglielmi, ''Rerenno e pazzianno, {{small|poesie napoletane, parte terza}}'', [https://books.google.it/books?id=sBjsAwAAQBAJ&lpg=PA20&dq=&pg=PA20#v=onepage&q&f=false p. 20].</ref>
:''Un guaio di notte.''
::{{spiegazione|Un problema di estrema, quasi irrimediabile gravità, un guaio molto molto serio. Ed anche: ''Sì nu guaio 'e notte!''. Tu sei un guaio di notte!: Mamma mia, sei una vera e propria sciagura, una calamità, tu sei di una molestia, una noia soffocante, mortale! Un flagello di Dio!}}
==H==
*'''Ha da passa' 'a nuttata.'''<ref>Cfr. E. De Filippo, ''Napoli milionaria'', in ''I capolavori di Eduardo'', Einaudi, p. 138.</ref>
:''La [[notte]] dovrà pur passare.''
*'''Ha fatto 'a fine d<nowiki>'</nowiki>'o tracco: tanti bbòtte e po' dint'a' munnézza!'''<ref>Citato in Altamura e Giuliani, p. 248.</ref>
:''Ha fatto la fine del [[petardo (pirotecnica)|mortaretto]]: tanti scoppi o poi nella spazzatura.''
::[[w:Sic transit gloria mundi|Sic transit gloria mundi]]: Grande pompa, arroganza, prepotenza quando era al culmine del potere, fine indecorosa ed oblio quando l'astro è tramontato. Smargiassate di una tigre di cartapesta, vanterie e spacconate inconsistenti.
*'''Ha fatto 'a primma féscena pampanosa'''<ref name=failure>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 15.</ref>oppure '''Ha fatto 'a primma féscena tutta chiaccune<ref>Pampini. '''O chiaccone'': il pampino.</ref>.'''<ref name=failure/>
:''Ha fatto (riempito) il primo cesto pampinoso (pieno di soli pampini).'' ''Ha fatto (riempito) il primo cesto tutto (di) pampini.''
::{{spiegazione|Ha iniziato immediatamente con un errore, ha fallito in partenza.}}
*'''Ha perzo l'aparatura e 'e centrelle.'''<ref>Citato in Sebezio, ''Motti e detti napoletani'', [https://books.google.it/books?hl=it&id=6rM-AAAAIAAJ&dq=%27aparatura+e+%27e+centrelle&focus=searchwithinvolume&q=centrelle p. 105].</ref>
:''Ha perso l'addobbo e i chiodini.''
::{{spiegazione|''Ha perzo l'aparatura e 'e centrelle'' (o ''Avimmo perduto 'aparaura e 'e centrelle'': abbiamo perso l'addobbo e i chiodini): vento e pioggia hanno divelto e distrutto i drappi di stoffa pregiata con cui era stato ornato il portale della chiesa. In senso ampio: ha/abbiamo perso tutto.}}
*'''Ha vuttato l'uosso 'o cane.'''<ref>Citato in Viviani, ''Teatro'', III, p. 284.</ref>
:''Ha buttato l'osso al cane.''
::{{spiegazione|Se l'è cavata a buon mercato. ''Hê vuttato l'uosso 'o cane'': te la sei cavata con poco, oppure: agli altri hai lasciato solo le briciole, il grosso te lo sei preso tu.}}
*'''Haje fatto pasca co ste biole.'''<ref>Citato in Marulli e Livigni, p. 17.</ref>
:'' ''Haje fatto Pasca cu 'sti viole.'' Hai festeggiato Pasqua con queste viole...''
::{{spiegazione|Senza disporre di adeguati mezzi economici non si realizza nulla.}}
*'''Haje truvato 'a forma d' 'a scarpa toja.'''<ref>Citato in Rutigliano, p. 216.</ref>
:''Hai trovato la forma della tua scarpa.''
::{{spiegazione|Hai trovato pane per i tuoi denti.}}
*'''Hanno fatto aummo aummo, Aummaria.'''<ref>Citato in Rutigliano, p. 217.</ref>
:''Hanno fatto tutto in gran segreto, di nascosto.''
*'''He 'a murì rusecato da 'e zzoccole<ref>Questo termine ha significato duplice: ratto e donna di facili costumi.</ref> e 'o primmo muorzo te ll'à da dà mammèta.'''<ref>Citato in Autori Vari, '''A mamma d' 'e fesse è sempe prena, {{small|La mamma degli imbecilli è sempre incinta, Selezione dei Proverbi e dei Modi di Dire nei Dialetti della Campania con traduzione in italiano}}'', Simonelli Editore, Milano, 2006. ISBN 88-7647-103-0, [https://books.google.it/books?id=1yVgvr16rX0C&lpg=PA72&dq=&pg=PA72#v=onepage&q&f=false p. 72]</ref>
:''Devi morire roso dai ratti e il primo morso deve dartelo tua madre.''
*'''Hê mise 'e campanelle 'ncanna â jatta.'''<ref name=notnot/>
:''Hai messo le campanelle in gola alla gatta.''
::{{spiegazione|Hai destato sospetti. ''Mettere 'e campanelle ncanna â jatta (o: 'a gatta)'': scoprire maldestramente, incautamente il proprio gioco, le proprie intenzioni, rivelare ciò che andava taciuto. Mettere sull'avviso il nemico. Destare sospetti.}}
*'''He tirata 'a sciaveca?'''<ref>Citato in ''[https://cosedinapoli.com/curiosita/il-dialetto-napoletano/ Il dialetto napoletano]'', ''cosedinapoli.com''.</ref>
:''Hai tirato la [[sciabica]]?''
::{{spiegazione|Espressione rivolta agli scansafatiche che, per un minimo d'impegno sostenuto, si danno arie di [[stacanovismo|stacanovisti]], di memorabili, leggendari eroi del lavoro, di reduci da erculee, epiche imprese lavorative: Uanema! Mamma mia! E che cos'è quest'aria da morto stramazzato di fatica? Per un lavoretto da nulla sembri distrutto, stroncato, abolito, neppure se avessi sputato sangue e sudato sette camicie tirando la sciabica!}}
*'''Hê truvato 'America.'''<ref>Citato in Viviani, ''Teatro'', III, p. 246.</ref>
:''Hai tovato l'America.''
::{{spiegazione|Hai trovato una comoda fonte di ricchezza e prosperità. Fai la pacchia. Te la passi proprio bene bene. ''Hê menato' 'a rezza int' 'a l'oro.'' Hai gettato la rete nell'oro.}}
==I==
*'''I' dico ca chiove, ma no che diluvia.'''<ref name=geheimnis>Citato in Rutigliano, p. 217.</ref>
:''Io dico che piove, ma non che diluvia.''
::{{spiegazione|Siamo sì in una situazione molto difficile, ma non irreparabile. Più in generale: non esageriamo!}}
*'''I faccio {{sic|portose}} e tu gaveglie.'''<ref>Citato in Volpe, ''Vocabolario napolitano-italiano: tascabile'', p. 122.</ref>
:'' ''I' faccio pertose e tu gaveglie.'' Io faccio buchi e tu cavicchi (per otturare i buchi).''
::{{spiegazione|Io faccio e tu disfi, io creo e tu distruggi, io aggiusto e tu guasti; smettila di crearmi difficoltà, di mettermi i bastoni fra le ruote!}}
*'''Í ‘nfreva.'''<ref>Citato in Colomba R. Andolfi, ''Chicchi di grano. {{small|Poesie, macchiette, teatro in versi, testi di canzoni}}'', Guida, Napoli, ISBN 88-6042-114-4 [https://books.google.it/books?id=8Nkhch3DZxMC&lpg=PA44&dq=&pg=PA44#v=onepage&q&f=false p. 44]</ref>
:''Andare in febbre.''
::{{spiegazione|''Jí ''o'' ghì 'nfreva''. Essere presi, scossi da una collera, da una rabbia fortissima – così forte da somigliare ad una febbre – sentirsi rimescolare il sangue di fronte all'assoluta ingiustizia, all'insopportabile assurdità, all'esosità manifesta di determinate situazioni. Essere contrariatissimi, stizziti, non accettare, non sopportare assolutamente qualcosa. ''Sta cosa ccà me fa jí 'nfreva'', questa cosa qui non la posso proprio sopportare, mi fa salire la rabbia alla testa.}}
*''''I stramacchio'''<ref>Citato in [[Mimmo Borrelli]], '''Nzularchia'', Baldini&Castoldi, Milano. ISBN 978-88-9388-516-4, [https://books.google.it/books?id=giw2DwAAQBAJ&lpg=PT71&dq=&pg=PT71#v=onepage&q&f=false p. 71]</ref>
::{{spiegazione|Di nascosto, furtivamente, con un sotterfugio, sottobanco, alla chetichella, aggirando le regole. Es. "Aggio trasuto, l'aggio pigliato, l'aggio avuto, l'aggio fatto 'i stramacchio ('e stramacchio)." Sono entrato, l'ho preso, l'ho avuto, l'ho fatto, di nascosto, furtivamente, con un sotterfugio, ''aumma aumma''.}}
*'''I' te murtèo.'''<ref name=βασκαίνω>Citato in ''Napoli, punto e basta?'', p. 665, nota 11.</ref>
:''Maledico l'anima dei tuoi defunti (dell'avversario o dell'interlocutore verso cui c'è forte risentimento o astio).''
::{{spiegazione|Espressione del gergo "più basso e difficile<ref>Così Artieri in ''Napoli, punto e basta?'', p. 665, nota 11.</ref>" di cocchieri e facchini di Napoli. Il verbo '''murtiàre'''<ref name=βασκαίνω/> – usato solo all'attivo indicativo – deriva dal sostantivo '''murtiàta'''<ref name=βασκαίνω/> (l'azione di scagliare anatemi, maledizioni, espressioni blasfeme contro i defunti). L'uso di scagliare anatemi contro i defunti risale a tempi antichissimi ed è correlato al culto ancestrale di cui affiorano tratti mai del tutto scomparsi nelle popolazioni meridionali.<ref>{{cfr}} ''Napoli, punto e basta?'', p. 665, nota 11.</ref>}}
*'''Iette pe' se fa' 'a croce e se cecaje n'uocchio.'''<ref>Citato in Rutigliano, p. 217.</ref>
:''Andò per farsi la croce e si accecò un occhio.''
::{{spiegazione|Una persona incredibilmente sfortunata, un progetto fallito dal principio.}}
*'''Iì a fa' 'o battesimo senz' 'a criatura.'''<ref>Citato in Rutigliano, p. 218.</ref>
:''Andare a fare (celebrare) il battesimo senza il bambino.''
::{{spiegazione|Imbarcarsi in un'impresa senza avere le idee chiare.}}
*'''Iiih-isce!<ref>Dal greco ''Ische!'' Fermati! {{cfr}} ''Del parlar napoletano'', p. 44.</ref>'''<ref>Citato e spiegato in ''Del parlar napoletano'', p. 44.</ref>
::{{spiegazione|Ordine di arresto impartito al cavallo dal cocchiere o dal carrettiere.}}
*'''Io me faccio 'a Croce c<nowiki>'</nowiki>'a mano 'a smerza.'''<ref>Citato in Antonino Guglielmi, ''{{sic|il}} commisssario'', [https://books.google.it/books?id=_JveAwAAQBAJ&lpg=PA19&dq=me%20faccio%20e%20croce%20ca%20mmano%20smerza&hl=it&pg=PA19#v=onepage&q&f=false p, 19 Anteprima Google] e Adam Ledgeway, ''Grammatica diacronica del napoletano'', [https://books.google.it/books?id=jsHJnzvJHxAC&lpg=PP1&dq=adam%20Ledgeway&hl=it&pg=PA273#v=onepage&q=smerza&f=false p. 273]</ref>
:''Mi faccio il segno della croce al contrario (con la mano sinistra).''
::{{spiegazione|Io non ci posso credere.}}<ref>Spiegazione in Ledgeway, {{cfr}} ''Grammatica diacronica del napoletano'', p. 273.</ref>
*'''Illurto.'''<ref name=codex/>
:''Nella parlesia:''<ref name=spikkesia/>''Il pane.''
*''''Int'a 'na vutat' 'e mente.'''<ref>Citato in Sergio Zazzera, ''Proverbi e modi di dire napoletani'', p. 147.</ref>
:''In una girata di mente. In un improvviso, repentino cambio di pensiero.''
*'''''Io me chiammo 'nzalata | si nun si tu, è {{sic|nata}}.'''''<ref>Citato in ''Napoli, punto e basta?'', p. 653.</ref>
:''Io mi chiamo insalata | se non sei tu, è un'altra (un'altra donna).''
*'''Inta a scurdata.'''<ref>Citato in [[Pino Aprile]], ''Il Sud puzza'', PIEMME, [https://books.google.it/books?id=QciRAQAAQBAJ&lpg=PP1&dq=Pino%20Aprile&hl=it&pg=PT57#v=onepage&q&f=false p. 57]</ref>
:''A cose dimenticate, quando ormai non ci pensi più, quando più credi di averla fatta franca, quando meno te lo aspetti.''
*'''Ire {{NDR|Jì}}''' o '''Riuscì a brenna (vrenna).'''<ref>Citato in Volpe, ''Vocabolario napolitano-italiano tascabile'', p. 406.</ref>
:''Andare o riuscire, risultare in crusca.''
::{{spiegazione|Avere esito vano ed infelice, andare al nulla, essere perduto.<ref>La spiegazione è in ''Vocabolario napolitano-italiano tascabile'', p. 406.</ref>}}
==J==
*'''Jacovella.'''<ref>Citato in Domenico Iaccarino, ''Galleria di costumi napolitani'', Stabilimento tipografico dell'Unione, Napoli, 1875, [https://books.google.it/books?id=f84GAAAAYAAJ&dq=na%20jacovella&hl=it&pg=PA16#v=onepage&q&f=false p. 16]</ref>
::{{spiegazione|Situazione, cosa, condotta poco seria, superficiale, confusa, inconcludente, che crea disordine. Un inconsistente, pretestuoso, inconcludente, ripetuto tergiversare, fare a tira e molla. Accampare artificiosamente, con grossolana astuzia pretesti su pretesti, ordire intrighi, servirsi di sotterfugi per sottrarsi ad un impegno, per ingannare, raggirare. Es. ''Chesta è 'na jacovella!'' Questa è una pagliacciata! Qui non c'è niente di serio! È tutta una presa in giro!}}
*'''Jammmo a vere'.'''<ref>Citato in Carlo Giarletta, ''Anime partenopee'', [https://books.google.it/books?id=bIwxDwAAQBAJ&lpg=PA20&dq=jammo%20%20ver%C3%A9&hl=it&pg=PA36#v=onepage&q&f=false p. 36.]</ref>
:''Andiamo a vedere.''
::{{spiegazione|Decidiamo, vediamo cosa dobbiamo fare.<ref>In ''Anime parternopee'', p. 36.</ref>}}
*'''Jamme<ref>Andiamo.</ref> bell', ja!'''<ref>Citato in Giuseppe Savorra, ''Un cicerone napoletano'', Youcanprint, Tricase (LE), 2015 [https://books.google.it/books?id=-KMbCwAAQBAJ&lpg=PA41&dq=jamme%20belle%20ja'&hl=it&pg=PA41#v=onepage&q=jamme%20belle%20ja'&f=false p. 41] ISBN 9788893216982</ref> o '''Jammo bello, jà'''<ref>Citato in ''Poesie napoletane'', p. 373.</ref>
::{{spiegazione|Molte sfumature di significato date dalla modulazione del tono della voce. Fra le possibili: Su, su!, Sbrighiamoci!, Che esagerazione!, Che bugia!, l'hai sparata proprio grossa!}}
*'''Jencherse 'o vernecale<ref>''<nowiki>'</nowiki>O vernecale'': la ciotola; contenitore in cui i cambiavalute riponevano le monete.</ref>.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 455.</ref>
:''Riempirsi la "ciotola".''
::{{spiegazione|Riempirsi lo stomaco, farsi una scorpacciata, rimpinzarsi, satollarsi ben bene.}}
*'''Jenno cernenno.'''<ref>Citato in ''Poesie napoletane'', p. 376.</ref>
:Letteralmente: ''Andando vagliando.''
::{{spiegazione|Distingui distingui, discerni discerni, vaglia vaglia, ben esaminando, tutto ben considerando, a ben vedere il tutto, salta fuori che...}}
*'''Jèsce arrusto'''<ref>Bistecca ai ferri {{cfr}} ''Proverbi e modi di dire napoletani'', p. 100.</ref>'''!...'''<ref>Citato in ''Proverbi e modi di dire napoletani'', p. 100.</ref>
:''Non farti (fatevi) troppe illusioni.''
::{{spiegazione|In passato mangiare carne costituiva un lusso che ci si poteva concedere assai di rado.}}
*'''Jí mparaviso pe scagno.'''<ref name=Paradise>Citato in Erwin e Fedele, ''Dictionary: English-Neapolitan; Neapolitan-English'', [https://books.google.it/books?id=KYSUBgAAQBAJ&lpg=PA71&dq='mparaviso%20pe%20scagno&hl=it&pg=PA71#v=onepage&q&f=false p. 71.]</ref>
:''Andare in [[Paradiso]] per errore.''
::{{spiegazione|Avere una fortuna assolutamente imprevedibile.}}
*'''Jì truvann' a Cristo a dint' e lupini.'''<ref>Citato (in forma negativa) in Giuseppe Savorra, ''Un Cicerone napoletano'', Youcanprint, Self-Publishing, Tricase (LE), 2015, [https://books.google.it/books?id=-KMbCwAAQBAJ&lpg=PA85&dq=Cristo%20dint'e%20lupini&hl=it&pg=PA85#v=onepage&q&f=false p. 85.] ISBN 9788893216982</ref>
:''Cercare Cristo nei lupini.''
::{{spiegazione|Essere eccessivamente pignolo; cercare pretesti, sottilizzare, cavillare, cercare il pelo nell'uovo.}}
*'''Jì truvanne ciaranfe.'''<ref>Citato in ''I proverbi di Napoli'', p. 193.</ref>
:''(Andare trovando) Cercare pretesti per litigare.''
*'''Jire<ref>In forma corrente: Jì'.</ref>ngattimma.'''<ref name=chauchat>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 181.</ref>
:''Essere eccitati come i gatti. Andare in fregola.''
*'''Jire<ref>In forma corrente: Jì'.</ref> spierto e demierto comm'u malo denaro.''' Oppure '''Jire spierto e demierto.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 396.</ref>
:''Andare sperduto e disperso come il denaro guadagnato disonestamente. Oppure, semplicemente: andare sperduto e ramingo. ''
*'''Jirsenne a gloria d'i cardune.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 80.</ref>
:''Andarsene a gloria dei cardoni.''
::{{spiegazione|Morire. Andare a ingrassare i cavoli.}}<ref>Spiegazione in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 80.</ref>
*'''Jirsenne nzuocolo<ref>Nzuócolo:Dondoloni.</ref>.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 270.</ref>
:''Andarsene dondoloni dondoloni.''
::{{spiegazione|Andarsene in sollucchero, in visibilio, in broda di succiole o giuggiole.<ref>Spiegazione in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 270.</ref>}}
*'''Jurnata mosce.<ref>Citato in Apicella, ''Il frasario napoletano'', p. 45.</ref>'''
:''Giornata moscia.''
::{{spiegazione|Giornata in cui gli affari vanno a rilento, di scarsi guadagni.}}
*'''Justo justo.'''<ref>Citato in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 215.</ref>
:''Giusto giusto, preciso preciso.''
::{{spiegazione|Esattamente, precisamente, a puntino.}}
==L==
*'''L'acqua è poca e 'a papera nun galleggia.'''<ref>Citato in Giuseppe Montesano, ''Nel corpo di Napoli'', Mondadori, [https://books.google.it/books?id=MoqeCQAAQBAJ&lpg=PP1&dq=Giuseppe%20Montesano&hl=it&pg=PT169#v=onepage&q&f=false p. 169 Anteprima Google]</ref>
::{{spiegazione|Le cose vanno irrimediabilmente male. Mancano le condizioni per realizzare un progetto.}}
*'''L'acqua nfraceta li bastimiente a mare.'''<ref>Citato in ''Il flauto magico'', Raffaele Miranda, Napoli, 1824, [https://books.google.it/books?id=Vk0sQ5myvzwC&dq=acqua%20nfraceta%20%20mare&hl=it&pg=PA3#v=onepage&q&f=false Google Book]</ref>
:''L'acqua infradicia le navi a mare.''
::{{spiegazione|L'acqua – con questo paradossale argomento il bevitore di vino la rifiuta – fa male, procurandosi così una giustificazione per abbandonarsi a bevute omeriche.}}
*'''L'urdemo lampione 'e forerotta.'''<ref>Citato in Pasquale Guaglianone, ''Tante navi Tante storie'', Nuova Santelli, [https://books.google.it/books?id=EoRUAwAAQBAJ&lpg=PT21&dq=L'urdemo%20lampione%20'e%20Forerotta&hl=it&pg=PT21#v=onepage&q&f=false]</ref> o '''{{NDR|L'}} Urdemo lampione 'e Fuorerotta.'''<ref name=rent/>
:''L'ultimo [[lampione]] di Fuorigrotta.''
::{{spiegazione|Ultimo dei lampioni a gas di Fuorigrotta e contrassegnato con il numero 6666: quattro volte scemo nella smorfia napoletana; è forse questo il motivo per cui passò in proverbio a significare: persona di scarso o nessun valore, senza importanza, che non conta pressoché nulla.<ref>{{cfr}} ''C'era una volta Napoli'', p. 28.</ref>}}
*'''La carne se venne a la chianca.'''<ref>Citato in ''Lo Spassatiempo'', [https://books.google.it/books?id=pz4_AQAAMAAJ&dq=lo%20spassatiempo&hl=it&pg=PT127#v=onepage&q&f=false]</ref>
:''La [[carne]] si vende in macelleria.''
::{{spiegazione|Non puoi sfruttarmi come uno schiavo. Sono un uomo, non carne che si vende a peso.}}
*'''Lampe e tuone.'''<ref>Citato in [[Carlo Cracco]], ''La grande cucina italiana. {{small|Campania}}'', RCS libri, Milano, 2014, [https://books.google.it/books?id=wk5oAwAAQBAJ&lpg=PT66&dq=&pg=PT66#v=onepage&q&f=false p. 66].</ref>
:''Lampi e tuoni.''
::{{spiegazione|Pasta e ceci.<ref>{{cfr}} più dettagliatamente ''La grande cucina italiana'', p. 66.</ref>}}
*'''Lasco de<ref name=epsilon/>vrachetta.'''<ref>Citato in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 426.</ref>
:''Lasco 'e vrachetta: "Largo", allentato, lasco di (nella) abbottonatura dei pantaloni, di patta.''
::{{spiegazione|{{sic|Donnajuolo}}.<ref>La definizione è in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 426.</ref>}}
*'''''Lassamme fà 'a Dio.'''''<ref>Citato in ''Napoli, punto e basta?'', p. 655.</ref>
:''Lasciamo fare a Dio. Affidiamoci a Lui, interamente, senza riserve.''
*'''Lella palella.'''<ref name=zart>Citato in De Ritis, ''Vocabolario napoletano lessigrafico e storico'', p. 207.</ref>
:''Cheta cheta, pian piano, adagio adagio. Senza fasto, alla buona.''<ref name= slowslow>La traduzione è in De Ritis, ''Vocabolario napoletano lessigrafico e storico'', p. 207.</ref>
*'''{{sic|Leva}} l'ummeto.'''<ref>Citato in ''Lu Trovatore, Giornale-Spassatiempo'', 1866, anno I, n. 3, p. 2.</ref>
:''Togliere l'umido''
::{{spiegazione|Levà' l'ummeto: Togliere i succhi, gli umori vitali: annoiare mortalmente.}}
*'''Leva' 'a lanterna 'a 'nnanze a Carnevale.'''<ref>Citato in Gleijeses, ''I Proverbi di Napoli'', p. 206.</ref>
:''Togliere la lanterna davanti a [[Carnevale]]''
::{{spiegazione|Togliere a qualcuno il suo svago preferito.<ref>La spiegazione è in ''I Proverbi di Napoli'', p. 206.</ref>}}
*'''Levà' 'a purpètta 'a dint'a 'o piatto a uno.'''<ref name=copper/>
:''Togliere la [[polpetta]] dal quatto di qualcuno.''
::{{spiegazione|Derubare una persona di una cosa guadagnata con grande fatica.}}
*'''Leva lè.'''<ref>Citato in De Ritis, ''Vocabolario napoletano lessigrafico e storico'', vol. I, p. 203.</ref>
:''Togli, to'! Via! Vai via!''
::{{spiegazione|Si dice per esprimere rifiuto, repulsione.}}
*'''Levarse i rappe d'a panza.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 325.</ref>
:''Togliersi le grinze dalla pancia.''
::{{spiegazione|Sfamarsi.<ref>La spiegazione è in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 325.</ref>}}
*'''Levarse 'o sfizio.'''<ref>Citato in Sebezio, ''Motti e detti napoletani'', [https://books.google.it/books?hl=it&id=6rM-AAAAIAAJ&dq=ommo+cu+%27e+mustacce&focus=searchwithinvolume&q=sfizio], p. 112.</ref>
:''Cavarsi il gusto.''
*'''Levate 'o brito!'''<ref>Citato in [[Antonio Ghirelli]], ''Storia di Napoli'', Einaudi, Torino, 1992, p. 293. ISBN 88-06-12974-0</ref>
:''Togliete dalla tavola il vetro: bicchieri, bottigli, caraffe!''
::{{spiegazione|Comando che gli osti impartivano prima della chiusura del locale. In senso lato: affrettatevi a concludere il lavoro perché il tempo per portarlo a termine sta per scadere.}}
*'''Leve mane!'''<ref name=gliommero/>
:''Togli (le) mani.''
::{{spiegazione|Lascia perdere.}}
*'''Li profunne de casa de lo Diavolo.'''<ref>Citato in ''Lu Trovatore, Giornale-Spassatiempo'', 1866, anno I, n. 7, 30 gennaio 1866, p. 2.</ref>
:'' ''<nowiki>'</nowiki>E profunne 'e casa d' 'o Diavulo.'' Le profondità di casa del Diavolo.''
::{{Spiegazione|L'Inferno.}}
*'''Liéggio 'e mano.'''<ref>Citato in Antonio Altamura, ''Il dialetto napoletano'', Fausto Fiorentino, Napoli, 1961, p. 84, [https://books.google.it/books?hl=it&id=h1cRAQAAIAAJ&dq=mpren%C3%A0%27+%27e+feneste&focus=searchwithinvolume&q=mano]</ref>
:''Leggero di mano. Di mano leggera.''
::{{Spiegazione|Abile nel rubare. ''Arape ll' uocchie ca è lieggio 'e mano.'' Tieni gli occhi bene aperti perché ''è 'na mana leggia'', ''mena 'o rancio'', è ladro.}}
*'''Lillo palillo.'''<ref name=zart/>
:''Cheto cheto, pian piano, adagio adagio. Senza fasto, alla buona.''<ref name= slowslow/>
*'''Limma sorda.'''<ref>In ''Vocabolario domestico napoletano e toscano'', p. 422.</ref>
:''[[Lima (strumento)|Lima]] sorda (che non fa rumore).''
::{{spiegazione|Chi offende di nascosto.}}
*'''Lindo e pinto.'''<ref>Citato in Volpe, ''Vocabolario napolitano-italiano: tascabile'', p. 149.</ref>
:''Lindo e ben lustro (dipinto).''
::{{spiegazione|Azzimato, curatissimo, estremamente elegante (con una lieve sfumatura di ironia: elegantissimo, curatissimo, ma anche un po' artificioso, stucchevole, innaturale).}}
*'''Lisce 'e scorze.'''<ref name=schälen>Citato in '''E scugnizze'', p. 19.</ref>
:''Lisce di scorze.''
::{{spiegazione|''Essere liscio 'e scorza'': Stare con la coscienza pulita).}}
*'''Lisciabusso.<ref>Per ''lisciabusso'' vedasi più in dettaglio ''Manuale di napoletanità'', p. 53.</ref>'''<ref>Citato in ''Manuale di napoletanità'', p. 53.</ref>
:''Un violento [[rimprovero]].<ref>Traduzione in ''Manuale di napoletanità'', p. 53.</ref>''
*'''Liscio e sbriscio.'''<ref>Citato in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 227.</ref>
:''Liscio e vuoto.''
::{{spiegazione|Antico modo di dire napoletano: ''Stongo liscio e sbriscio (o liscesbriscio).'' Sono al verde, senza un soldo, in miseria.}}
*'''Ll'anema 'e.'''<ref>Citato in Ferdinando Russo, '''O "luciano" d<nowiki>'</nowiki>'o Rre'', p. 61.</ref>
:''L'anima di.''
::{{spiegazione|Una notevole quantità.}}
*'''Ll'opera d'e pupe.'''<ref>Citato in ''A Napoli mentre bolle la pentola.'', p. 109.</ref>
:''Il teatro delle marionette.''
::{{spiegazione|"Fa' ll'opera d'e pupe": scatenare un putiferio.<ref>La spiegazione è di Patrizia Rotondo Binacchi, {{cfr}} ''A Napoli mentre bolle la pentola'', p. 109.</ref>}}
*'''Lloco te voglio zuoppo a sta sagliuta!'''<ref>Citato in ''Lo Cuorpo de Napole e lo Sebbeto'', anno II, Parlata 143, 12 giugno 1861, p. 571.</ref>
:''Qui ti voglio, zoppo, davanti a questa salita!''
::{{spiegazione|Hai tanto vantato, strombazzato e propalato le tue straordinarie capacità ed ora che viene il difficile, voglio vedere di che pasta sei fatto e sarà evidente quello che in realtà sei: nient'altro altro che un millantatore, un fanfarone buono solo a fare chiacchiere.}}
*'''Lo zugo de lo tombagno.<ref>Fondo della botte.</ref>'''<ref>Locuzione antica. Citato in Volpe, ''Vocabolario napolitano-italiano: tascabile'', p. 363.</ref>
:''Il succo del [[botte|tombagno]].''
::Il [[vino]]
==M==
*'''M'haje mbriacato de<ref name=epsilon/>percoche.<ref>'A percoca: la pesca gialla.</ref>'''<ref name=brokegg/>
:''Mi hai ubriacato di pesche.''
::{{spiegazione|('''Mbriacà' 'e percoche:'' Riempire di belle e vuote chiacchiere.) Mi hai infarcito la testa di belle e vacue parole, di vuote ciance.}}
*'''Ma addò stammo? Â cantina 'e vascio puorto? 'O rutto, 'o pireto e 'o sango 'e chi t'è muorto?!'''<ref>Citato in Raffaele Bracale, ''Comme se penza a Nnapule'', p. 223.</ref>
:''Ma dove siamo? Nella cantina giù al porto? In mezzo al rutto, al peto e alla bestemmia?!''
::{{spiegazione|Il panorama sonoro non è certo dei più gradevoli: gli avventori qui danno la stura, senza contenersi, senza freno né inibizione alcuna, alle manifestazioni più squallide delle umane miserie e alla più brutale volgarità. L'espressione è quindi riferita alle occasioni in cui si debba constatare – sbalorditi – di trovarsi fra persone e in ambienti volgari, da cui ogni urbanità è stata bandita per sempre. Ma in mezzo a quali zoticoni siamo mai capitati?!}}
*'''Ma che vaco mettenno 'a fune 'a notte?'''<ref>Citato in ''I Proverbi di Napoli'', p. 215.</ref>
:''Ma vado forse a mettere la fune (la) di notte?''
::{{spiegazione|''Jì mettenno 'a fune 'a notte.'' Andare a mettere la fune di notte: antica tecnica di rapina eseguita tendendo, di notte, in strade buie, una fune fra due estremi della carreggiata perché pedoni e viaggiatori in carrozza, travolti dalla caduta, una volta a terra venissero derubati. L'espressione significa: ma credi che il denaro, anziché guadagnarlo col lavoro, vado a rubarlo di notte? Il prezzo che chiedi è ingiustificato, esorbitante.}}
*'''Ma tu overo faje?'''<ref>Citato in Carmela Capitale, ''Vox Musae, {{small|cantate e ballate intorno al mare, al cielo e la terra}}'', Aletti Editore, Villanova di Guidonia, 2017. [https://books.google.it/books?id=emkuDwAAQBAJ&lpg=PT63&dq=&pg=PT63#v=onepage&q&f=false p. 63]. ISBN 978-88-591-4299-7</ref>
:''Ma fai davvero?''
::{{spiegazione|Ma stai scherzando? Ma ti rendi conto (di quello che dici, fai)?}}
*'''Maccarone.'''<ref>In ''Viviani'', III, p. 234.</ref>
:''Maccherone.''
::{{spiegazione|Babbeo, sciocco, credulone.}}
*'''Maccaròne, sàutame 'ncànna.'''<ref name=duesetteotto>Citato in Tosco, p. 278.</ref>
:''Maccarone, saltami in gola''.
::{{spiegazione|Descrizione di un accidioso.}}
*'''Maccarone senza pertuso.'''<ref>Citato in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 231.</ref>
:''Maccherone senza buco.''
::{{spiegazione|Stupido. Buono a nulla.}}
*'''Madama schifa 'o ppoco.'''<ref>Citato in Erwin e Fedele, ''Dictionary English-Neapolitan; Neapolitan-English'', p. 85.</ref>
:''Madama Schifa il poco.''
::{{spiegazione|Una signora o, in genere, una persona che dà a vedere di essere schifiltosa, che ha atteggiamenti [[snob]].}}
*'''Madama senza naso.'''<ref name="nose">Citato in [[Renato de Falco]], ''[http://www.tecalibri.info/D/DEFALCO-R_parlar.htm#p004 Del parlar napoletano]'', Colonnese, Napoli, 2007 [1997], p. 27. ISBN 978-88-87501-77-3</ref>
:''La Morte.''
*'''Madonna mia fa' stà bbuono a Nnirone!'''<ref>Citato in Raffaele Bracale, ''Comme se penza a Nnapule'', p. 224.</ref>
:''Madonna mia, fai star bene [[Nerone]]!''
::{{spiegazione|L'invocazione, rivolta in modo quasi scherzoso alla Madonna affinché conservi Nerone in buona salute può essere interpretata in diversi modi: come preferenza per l'uomo forte, energico, autoritario, in grado di dare soluzione ai problemi con tempestività e risolutezza; come preghiera di mantenerlo in salute, malgrado la sua durezza, nel timore di un successore ancora più duro, come invito a non assecondare precipitosamente la volontà di deporlo perché chi gli succede potrebbe rivelarsi peggiore.}}
*'''Magnà' carauttiélle.'''<ref>Citato in Sergio Zazzera, ''Dizionario napoletano'', p. 84.</ref>
:''Mangiare cibo immaginario.''<ref>Carautielle: cibo immaginario. La definizione è in Zazzera, ''Dizionario napoletano'', p. 84.</ref>
::{{spiegazione|Digiunare per miseria.<ref>Carautielle: cibo immaginario. La spiegazione è in Zazzera, ''Dizionario napoletano'', p. 84.</ref>}}
*'''Magna magna.'''<ref>Citato in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 3.</ref>
:''Mangia mangia.''
::{{spiegazione|La [[corruzione]] eretta a sistema. Es.: ''Addó vai vai è tutto 'nu mangia mangia'', dovunque vai è tutto un mangia mangia: non c'è scampo, è la corruzione diffusa, endemica, inveterata, inestirpabile. ''Essere 'nu magna magna'': essere un corrotto.}}
*'''Magnàrse ‘a rézza d<nowiki>'</nowiki>'o còre.'''<ref name=net />
:''Mangiarsi la rete del cuore (il pericardio).''
::{{spiegazione|Rodersi il fegato dalla rabbia.}}
*'''Magnarse 'e maccarune.'''<ref>Citato in Alfredo Antonarus, ''Moto a luogo'', Pendragon, 1994, [https://books.google.it/books?hl=it&id=NxhdAAAAMAAJ&dq=magnarse++%27e+maccarune&focus=searchwithinvolume&q=magnarse p. 82].</ref>
:''Mangiarsi i maccheroni.''
::{{spiegazione|Mangiare la foglia.<ref>La spiegazione è in ''Moto a luogo'', p. 82. </ref> Capire l'antifona. Capire le altrui intenzioni nascoste. Afferrare, intuire ciò che si intende tenere celato.}}
*'''Magnarecotta.'''<ref>Citato in ''Ll'ode de Q. Arazio Fracco'', p. 478.</ref>
::{{spiegazione|Persona che vive dei proventi procuratigli da una donna che si prostituisce.}}
*'''Magne pane e fantasia.'''<ref>Citato in ''Napoli, punto e basta?'', p. 652.</ref>
:''(Visto che non hai altro) Mangia pane e fantasia''
::{{spiegazione|''Magnà pane e fantasia''. Mangiare pane e fantasia è la condizione di chi, costretto dalla povertà a sopportare i morsi della fame, mangia, quando è possibile, il pane e il companatico, che resta un puro miraggio, lo aggiunge con la fantasia che ne dispensa con abbondanza inesauribile, pari alla fame.}}
*'''Maie pe cumanno.'''<ref>Citato in Tommaso Pironti, 'O Lupommenaro d''o Mercato'', Libreria Editrice Teatrale T. Pironti, Napoli, senza anno, 1920, circa, ''[http://wwww.bibliocamorra.altervista.org/pdf/pirontiLupommenaro.pdf bibliocamorra]'', p. 17</ref>
:''Mai per comando.''
::{{spiegazione|Per favore, per cortesia.}}
*'''{{NDR|'O}} Male {{sic|e'}} dindò.'''<ref>Citato in Floriana Coppola, ''Donna creola e gli angeli del cortile'', Guida, Napoli, 2004, [https://books.google.it/books?id=kmC0elHRnicC&lpg=PA39&dq=male%20%20'e%20dind%C3%B2&hl=it&pg=PA39#v=onepage&q&f=false p. 39.] ISBN 88-7188-820-0</ref>
::{{spiegazione|Un [[malattia|male]] immaginario.}}
*'''Mamma d' 'a Saletta.'''<ref>Citato in [[Annibale Ruccello]], ''Ferdinando'', prefazione di Isa Danieli, Alfredo Guida Editore, Napoli, 1998, [https://books.google.it/books?id=rd4jVbdlEvAC&lpg=PA30&dq=&pg=PA30#v=onepage&q&f=false p. 30]</ref>
:''[[Madonna]] della Salette!''
::{{spiegazione|Esclamazione che esprime meraviglia di fronte a situazioni spiacevoli, che sorprendono sgradevolmente o per esprimere un'ampia gamma di sentimenti: stupore, paura, meraviglia, insofferenza, impazienza o altri simili.}}
*'''Mamma d'o Carmene<ref>Per la Vergine Bruna si consulti [[w:Basilica santuario di Santa Maria del Carmine Maggiore|voce su ''Wikipedia'']]</ref>.'''<ref>Citato in ''I tesori nascosti di Napoli'', [https://books.google.it/books?id=ksS8DAAAQBAJ&lpg=PT80&dq=Tiene%20'nu%20culo%20quant'e%20Porta%20Capuana&hl=it&pg=PT93#v=onepage&q=carmene&f=false]</ref>
:''Madonna del Carmine!''
::{{spiegazione|Espressione di meraviglia, stupore: Incredibile!, Straordinario!}}
*'''Mamma Schiavona.'''<ref>Citato in ''Usi e costumi dei cammorristi'', p. 169.</ref>
:''La Madonna di Montevergine.''
::{{spiegazione|"[...] detta così dai Napoletani per i suoi tratti bizantini. L'appellativo "schiavone", sinonimo di slavo, designava infatti le icone nere di provenienza greca o generalmente orientale.<ref>Da [[Marino Niola]], ''Archeologia della devozione'', in ''Santità e tradizione, {{small|Itinerari antropologico-religiosi in Campania}}'', a cura di [[Luigi Lombardi Satriani|Luigi M. Lombardi Satriani]], Meltemi, Roma, 2004, [https://books.google.it/books?id=dBBKjiNBquMC&lpg=PP1&dq=Santit%C3%A0%20e%20tradizione&hl=it&pg=PT65#v=onepage&q&f=false p. 67].</ref>}}"
*'''Mamma zezzella<ref>Diminutivo di ''zizza'', mammella.</ref>.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 469.</ref><ref>Citato in ''Ll'ode de Q. Arazio Fracco'', p. 481.</ref> o '''Mammazezzélla'''<ref>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 92. </ref>
::{{spiegazione|Mamma di latte. Balia. Nutrice.}}
*'''Mamozio.'''<ref>Citato in ''No Sansone a posticcio co Pulecenella mbrogliato fra forza e senza forza'', p. 33.</ref>
::{{spiegazione|Uomo grosso, sgraziato e stupido.}}
*{{NDR|'A}} '''Mangiatora.'''<ref name=eateat>Citato in ''C'era una volta Napoli'', pp. 107-108.</ref>
:''La mangiatoia, la greppia.''
::{{spiegazione|Denaro di non limpida provenienza. '''{{NDR|'A}} Mangiatora vascia.'''<ref name=eateat/>La mangiatoia collocata in basso, in posizione molto comoda per l'animale che in questo modo ha facile ed abbondante disponibilità di cibo. '''{{NDR|Tene' 'a}} Mangiatora vascia.'''<ref name=eateat/>(modo di dire usato in provincia di Napoli<ref>{{cfr}} ''C'era una volta a Napoli'', p. 107.</ref>) ''Avere la mangiatoia bassa'' significa avere comode, costanti e cospicue disponibilità economiche, ciò che consente, fra i non pochi agi e vantaggi, di non sapere neppure cosa sia la fame, di alimentarsi sempre bene e a sazietà. Senza nessuno sforzo, come in una confortevole mangiatoia.}}
*'''Mannà' a accattà' o pepe.'''<ref>Citato in Antonio Altamura, ''Il dialetto napoletano'', Fausto Fiorentino, Napoli, 1961, p. 84, [https://books.google.it/books?id=h1cRAQAAIAAJ&q=manna%27+a+accatt%C3%A0+%27o+pepe&dq=manna%27+a+accatt%C3%A0+%27o+pepe&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwjbiK-10pTdAhWRpYsKHd3YA5QQ6AEIMDAC]</ref>
:''Mandare a comprare il pepe.''
::{{spiegazione|Allontanare con un pretesto un bambino, una persona molto giovane perché non ascolti o non si intrometta in discorsi fra adulti.}}
*'''Mannà 'e Pellerine.'''<ref>Citato in [[Antonio Petito]], ''Don Paparacianno'', Chiurazzi, Napoli, 1901, [https://books.google.it/books?id=-Uk1wEe3qa8C&q=manna%27+%27+e+pellerine+.&dq=manna%27+%27+e+pellerine+.&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwiRzqbq7q_sAhVmpYsKHWFhB8gQ6AEwAHoECAMQAg p. 54].</ref>
:''Mandare ai Pellegrini.''
::{{spiegazione|''Te manno 'e Pellerine.'' Ti mando ai Pellegrini: te ne suono talmente tante, ti concio in modo tale che dovrai ricoverarti all'Ospedale dei Pellegrini.}}
*'''Mannà ô paese 'e Pulecenella.'''<ref name=Paradise/>
:''Mandare al paese di Pulcinella.''
::{{spiegazione|Mandare qualcuno all'inferno.}}
*'''Mannaggia ‘a culonna.'''<ref>Citato in Giuseppe Giacco, ''Cultura classica e mondo subalterno nei Pediculi di Gennaro Aspreno Rocco, {{small|Testo integrale in latino e versione in vernacolo afragolese}}'', Edizioni Istituto di Studi Atellani, 1985, [https://books.google.it/books?id=WEBC99ouJRIC&lpg=PT59&dq=&pg=PT59#v=onepage&q&f=false p. 59]</ref>
:''Mannaggia la colonna!''
::{{spiegazione|La Colonna della Vicaria collocata in passato nella Piazza dei Tribunali. Presso la Colonna il creditore insolvente dichiarava pubblicamente di voler cedere ai creditori i propri beni, facendo, secondo un'espressione popolare, ''zitabona''. <ref>Si veda, più dettagliatamente alla lettera F: ''Fa zita bona''.</ref>}}
*'''Mannaggia 'a Marina.'''<ref>Citato in Giuseppe Maresca, ''Era di Maggio'', Lampi di stampa, 2012, Cologno Monzese, [https://books.google.it/books?id=9RKJAgAAQBAJ&lpg=PA210&dq=mannaggia%20a%20marina&hl=it&pg=PA208#v=onepage&q&f=false p. 208.] ISBN 978-88-488-1358-7</ref><ref>Citato in ''Ncopp' 'o marciappiede'', p. 12.</ref>
:''Mannaggia la Marina!''<ref>L'imprecazione è attribuita a [[Francesco II delle Due Sicilie|Francesco II]] che con queste parole avrebbe manifestato il suo rammarico per la debole difesa opposta a [[Giuseppe Garibaldi|Garibaldi]] dalla Marina Borbonica. {{cfr}} ''Era di maggio'', p. 210. </ref>
::{{spiegazione|Con l'imprecazione si esprime solitamente il disappunto, la frustrazione, l'amarezza per una sconfitta imprevedibile o per il verificarsi di una circostanza avversa inattesa e non dipendente dalla propria volontà.}}
*'''Mannaggia bubbà.'''<ref>Citato in AA. VV., ''Al di là delle parole'', a cura di Maria Vittoria Costantini e Maria Pierri, Franco Angeli, [https://books.google.it/books?id=sZH_CwAAQBAJ&lpg=PT118&dq=mannaggia%20a%20bubb%C3%A0&hl=it&pg=PT118#v=onepage&q&f=false], nota 11.</ref> oppure: '''Mannaggia a Bubbà!'''<ref>Citato in Pino Imperatore, ''Benvenuti in casa Esposito'', Giunti, Firenze 2012, [https://books.google.it/books?id=rdfYQ9wyoV8C&lpg=PA51&dq=mannaggia%20a%20bubb%C3%A0&hl=it&pg=PA51#v=onepage&q&f=false p. 51.] ISBN 9788809775695</ref>
:''Mannaggia Bubbà!''<ref>Figura di furfante tramandata da un'antica tradizione popolare. Celebre per essere coinvolto in ogni genere di traffici loschi, divenne una sorta di capro espiatorio su cui sfogare la propria frustrazione con l'imprecazione citata. {{cfr}} più in dettaglio la nota 11 di ''Al di là delle parole'', [https://books.google.it/books?id=sZH_CwAAQBAJ&lpg=PT118&dq=mannaggia%20a%20bubb%C3%A0&hl=it&pg=PT118#v=onepage&q&f=false]</ref>
*'''Mannaggia 'o suricillo e pèzza 'nfosa!'''<ref>Citato in Altamura e Giuliani, ''Proverbi napoletani'', p. 179.</ref>
:''Mannaggia il topolino e [la] pezza bagnata!''
::{{spiegazione|"Imprecazione che non dice nulla, ma che lascia sottintendere la taciuta causa che l'ha provocata.<ref>La spiegazione è in Altamura e Giuliani, ''Proverbi napoletani'', p. 179.</ref>"}}
*'''Mantené 'a cannéla.'''<ref name=corteo>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 46.</ref>
:''Reggere la candela.''
::{{spiegazione|"Fare da spettatore alle effusioni amorose di due fidanzati e risale all'uso romano di accompagnare gli sposi reggendo fiaccole accese.<ref>La spiegazione, di F. D'Ascoli, è in ''C'era una volta Napoli'', p. 46.</ref>"}}
*'''Mantiene 'o carro p<nowiki>'</nowiki> 'a scesa.'''<ref>Citato in ''Tradizioni ed usi della Penisola sorrentina'', p. 119.</ref>
:''Trattieni il carro lungo la discesa.''
::{{spiegazione|Non farti travolgere dalle difficoltà e non lasciare che le cose precipitino. Affronta le difficoltà con cautela e diplomazia.}}
:oppure:
::{{spiegazione|Metti un freno alle tue spese.}}
*'''Mappina 'e scisto.'''<ref>Citato in ''Poesie napoletane'', p. 65.</ref>
:''Straccio di petrolio.''
::{{spiegazione|Stracci particolari che si impiegavano per la pulizia dei lumi a petrolio. L'espressione era anche impiegata come insulto rivolto ad una donna.}}
*'''Mappina posta mpertica.'''<ref>Citato in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 235.</ref>
:''Strofinaccio posto a pennone.''<ref>La taduzione è in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 235.</ref>
::{{spiegazione|Donna da nulla, elevata a riputazione, Trecca<ref>Venditrice d'ortaggi. Donna volgare, dedita al pettegolezzo. Vajassa. Mpechera.</ref>insignorita.}}<ref>La spiegazione è in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 235.</ref>
*'''Marammé.'''<ref>Citato in Ledgeway, ''Grammatica diacronica del napoletano'', p. 109.</ref> o '''Marummé.'''<ref>Citato in Carlo Luigi Golino, ''Italian Quarterly'', [https://books.google.it/books?id=qPJVAAAAYAAJ&q=marumm%C3%A9&dq=marumm%C3%A9&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwjT0ITB6v7cAhWtposKHc7dCOMQ6AEILzAB] p. 92.</ref>
:''Povero me, me infelice!''
*'''Mariantò, 'o terramoto! ...Mo ...Mo ... scenno.'''<ref>Citato in ''I Proverbi di Napoli'', p. 220.</ref>
:''Mariantonia, il terremoto! ...Ora ...Ora ...scendo.''
::{{spiegazione|Canzonatura del tipo flemmatico e sempre assonnato che non si lascerebbe scuotere neppure da un terremoto.}}
*{{NDR|'O}} '''Mastrisso'''.<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 225.</ref>
::{{spiegazione|Con mastrisso (e, al femminile ''Mastressa'' ci si riferiva in passato ironicamente al sapientone (alla sapientona), al (alla) saccente, a chi, senza esserne richiesto e averne i requisiti si atteggia a maestro, impartendo agli altri insegnamenti, criticandoli, correggendoli.}}
*'''Mastuggiorgio.'''<ref>Citato in Sabato Antonio Manzi, ''La formazione della psichiatria in Irpinia'', ''Lettere Italiane'' n. 55 - novembre 2003, Guida, Napoli, [https://books.google.it/books?id=V7oTRWRoHrEC&lpg=PA27&dq=mastuggiorgio&hl=it&pg=PA27#v=onepage&q&f=false p. 27.] ISBN 88-7188-560-0</ref><ref>Citato inoltre in ''C'era una volta Napoli'', p. 34. Secondo Altamura il termine deriva dal greco ''mastigophòros'', portatore di frusta, altri studiosi lo riconducono al nome del famoso custode di folli del XVII° secolo mastro Giorgio Cattaneo, ideatore ed esecutore di "metodi terapeutici" particolarmente violenti. {{cfr}} ''C'era una volta a Napoli'', p. 34.</ref> o '''Masto Giorgio.'''<ref>Citato in ''Ll'ode de Q. Arazio Fracco'', p. 517, con il seguente commento:''Masto Giorgio'': allorché i matti eran tenuti peggio che belve un custode di tal nome tanto s'illustrò per le bastonate che prodigava agli infelici dementi, da rimanere quel nome come generico, sì pei custodi de' matti, come per bastonatore instancabile.</ref>
:''Mastro Giorgio.''
::{{spiegazione|L'infermiere del manicomio; il castigamatti; persona affaccendata; chi avoca a sé la direzione di un'impresa o di una riunione; un capo autoritario che riporti ordine.}}
*'''Mazzamma.'''<ref>Citato in ''Ll'ode de Q. Arazio Fracco travestute da vasciajole de lo mandracchio'' da Grabiele Quattomane, Stamparia de lo Comman. Nobele, Napoli, 1870, [https://books.google.it/books?id=UxoMrLZ9sJkC&dq=mazzamma&hl=it&pg=PA68#v=onepage&q&f=false p. 68.]</ref>
:''Pesci di piccole dimensioni e di poco pregio.''
::{{spiegazione|Cose o persone di infimo valore; gentaglia.}}
*'''Mbomma!'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 228.</ref>
:''[[bugia|Bomba]]!''
::{{spiegazione|Bum! Questa l'hai sparata grossa! Che balla!}}
*'''Mbomme 'e sapone.'''<ref>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 115.</ref>
:''O ''bolle 'e sapone''. Bombe di sapone, le bolle di sapone)''
*''''Mbrellino 'e seta.'''<ref name=πόρνη>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 104.</ref>
:''Parasole di seta.''
::{{spiegazione|Prostituta (di non basso rango, che usava trattenersi, reggendo un variopinto parasole, agli angoli delle strade).<ref>{{cfr}}''C'era una volta Napoli'', p. 104.</ref>}}
*''''Mbruoglie, aiutame.'''<ref>Citato in ''Napoli, punto e basta?'', p. 436.</ref>
:''Imbroglio, aiutami!''
::{{spiegazione|È l'abito mentale, la divisa di chi fa ricorso a mezzi disonesti per vivere.}}
*'''Mbruscenare<ref>In forma corrente: 'mbruscenà.</ref> na cosa sott'u naso a uno.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 229.</ref>
:''Strofinare una cosa sotto il naso ad (di) una persona.''
::{{spiegazione|Fargliela notare bene, porgliela in forte evidenza. Proporre qualcosa con insistenza, più e più volte./ Mettergliela spesso innanzi perché se ne invogli, Sbacchiargliela <ref>Sbattergliela con forza.</ref>nel muso.<ref>Questa spiegazione è in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 229</ref>.}}
*'''Me dai na voce.'''<ref>Citato in Antonino Guglielmi, ''''O tavuto'', [https://books.google.it/books?id=4gXcAwAAQBAJ&lpg=PA20&dq=&pg=PA20#v=onepage&q&f=false p. 20.]</ref>
:''Mi dai una voce.''
::{{spiegazione|Mi saprai dire. ''Quanno te scite, me dai 'na voce.'' Quando ti svegli, quando aprirai gli occhi e ti renderai conto, mi saprai dire.}}
*'''Me faje l'ammico e me mpriene la Vajassa.'''<ref>Citato in Partenio Tosco, ''L'eccellenza della lingua napoletana con la maggioranza alla toscana'' in Accademici Filopatridi, ''Vocabolario delle parole del dialetto napoletano, che più si scostano dal dialetto toscano'', tomo secondo, presso Giuseppe-Maria Porcelli, Napoli, 1789, [https://books.google.it/books?id=QgtZAAAAcAAJ&pg=RA1-PA178 p. 178].</ref>
:''Ti comporti come un amico e mi metti incinta la serva.''
::Da te non me lo sarei mai aspettato.
*'''Me pare 'a porta d<nowiki>'</nowiki>'a vammana.'''<ref>Citato in Mario Guaraldi, ''La parlata napolitana: {{small|nuove ipotesi semantiche}}'', Fiorentino, Napoli, 1982, [https://books.google.it/books?newbks=1&newbks_redir=0&redir_esc=y&hl=it&id=tqYdAQAAIAAJ&dq=%27a+porta+d%27+%27a+vammana&focus=searchwithinvolume&q=vammana p. 94].</ref>
:''Mi sembra la porta della [[Ostetrica|levatrice]].''
::{{spiegazione|Alla porta della levatrice, per evidentissime ragioni, si bussava frequentemente, a qualunque ora, di giorno e di notte. Lo si dice di un luogo in cui c'è molta "ammuina" (confusione), in cui regna incontrastato un andirivieni contiuno, confuso, disordinato, frenetico di persone. Lo può dire anche lo sventurato che si vede senza sosta chiamato, costretto ad assolvere a mille incombenze, senza avere un attimo di respiro.}}
*'''Me pare Donna Marianna, 'a {{sic|cape}} 'e Napule.'''<ref>Citato in ''Marianna, 'a Capa 'e Napule'', [http://www.comune.napoli.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/5646]</ref>
:''Mi sembra Donna Marianna, la testa di [[Napoli]].''
::{{spiegazione|Con questa espressione si mette in caricatura chi ha una testa grossa e informe.}}
*'''Me pare mille anne.'''<ref>Citato in ''Pulcinella delle tre spose'', Roma, Gaetano Zenobi, 1710, [https://books.google.it/books?id=-Jldss8u50IC&dq=me%20pare%20mill'anne!&hl=it&pg=PA52#v=onepage&q&f=false]</ref>
:''Mi sembrano (pare) mille anni!''
::{{spiegazione|Non vedo l'ora.}}
*'''Me pare 'nu Marcoffo int' 'a luna.'''<ref>Citato in ''Tradizioni ed usi della Penisola sorrentina'', p. 87.</ref>
:''Mi sembri/a un Marcolfo nella luna.''
::{{spiegazione|Hai/ha l'aria di un tonto.}}
*'''Me pare 'o carro 'e Picchippò.'''<ref>Citato in ''[https://www.napoliflash24.it/detto-napoletano-del-16-febbraio/ Il detto napoletano del 16 febbraio]'', ''Napoliflash24.it'', 16 febbraio 2019.</ref>
:''Mi sembra il carro di Picchippò.''
::{{spiegazione|'''O carro 'e Picchipò'': un veicolo pieno zeppo, gremito fino all'inverosimile di persone chiassose.}}
*'''Me pare 'o cucchiere 'e Bellumunno!'''<ref>Citato in Antonino Guglielmi, ''Storia d'altri tempi'', [https://books.google.it/books?id=oR_sAwAAQBAJ&lpg=PA1&dq=Storia%20d'altri%20tempi&hl=it&pg=PA26#v=onepage&q&f=false p. 26].</ref>
:''Mi sembri/sembra il cocchiere di Bellomunno!''<ref>Nota impresa di onoranze funebri.</ref>'' ''
::{{spiegazione|Che persona, che abbigliamento, che aspetto triste, pesante, cupo, funereo!}}
*'''Me pare 'o pastore d' 'a meraviglia.'''<ref name=poimèn>Citato in Antonio Videtta , ''Considerazioni su Corrado Giaquinto in rapporto ai disegni del Museo di S. Martino'', Libreria Scientifica Editrice, Napoli, 1965, [https://books.google.it/books?id=2ajqAAAAMAAJ&q=&sa=X&ved=0ahUKEwiHgYvCxt_cAhUDGewKHSASBnkQ6AEIKTAA p. 87].</ref>
:''Mi sembra il pastore della meraviglia.''
::{{spiegazione|Mi sembri/sembra un allocco, con quella posa immobile e quell'aria stupita, intontita, come quella di un pastore del presepe che assiste incantato ed estatico ai segni prodigiosi che accompagnano la nascita del Salvatore.}}
*'''Me pàreno mill'anne!'''<ref name=glue/>
:''Mi sembrano mille anni!''
::{{spiegazione|Non vedo l'ora!}}
*'''Me pozzo schiaffa' 'n'aglio arreto.'''<ref name=burn>Citato in ''Mannaggia Bubbà'', p. 130.</ref>
:''Mi posso schiaffare un aglio dietro.''
::{{spiegazione|Non c'è più niente da fare, sono rimasto totalmente e definitivamente fregato.}}
*'''Me staje abbuffanno 'a guallera.'''<ref>Citato in Francesco Bellanti, ''L'ultimo Gattopardo'', lulu.com, 2016, [https://books.google.it/books?id=aPq9DQAAQBAJ&newbks=1&newbks_redir=0&lpg=PA133&dq=&pg=PA133#v=onepage&q=me%20staje%20abbuffanno%20'a%20guallera&f=false p. 133].</ref>
:''Mi stai gonfiando l'ernia, il sacco scrotale.''
::{{spiegazione|Abbuffà 'a guallera: annoiare a morte. Variazioni – al grado di fastidio estremo, mortale – sul tema: '''M'he fatto 'a guallara a pezzaiuola'''.<ref name=guà>Citato in ''Manuale di napoletanità'', [https://books.google.it/books?id=aKqXGBrfvZoC&newbks=1&newbks_redir=0&lpg=PA16&dq=m'he%20fatto%20'a%20guallara%20a%20pezzaiuola&hl=it&pg=PA17#v=onepage&q&f=false p. 17].</ref> '''M'he fatto 'a guallara a matriciana'''.<ref name=guà /> '''Me staje scartavetranno 'a guallara.'''<ref name=guà /> Rispettivamente: Mi hai fatto l'ernia alla pizzaiola. Mi hai fatto l'ernia all'amatriciana. Mi stai levigando con la carta vetrata (e anche quella di grana grossa) l'ernia.}}
*'''Me veco pigliato d' 'e Turche!'''<ref>Citato in Raffaele Viviani, ''I dieci comandamenti'', [https://books.google.it/books?id=VTfskxLqACcC&lpg=PA144&dq=&pg=PA144#v=onepage&q&f=false, p. 144].</ref>
:''Mi vedo catturato (e tenuto a lungo prigioniero) dai (pirati) turchi!''
::{{spiegazione|Mi vedo in una situazione disperata, senza via d'uscita.}}
*'''Meccia a masculo e femmena.'''<ref>Citato, con definizione, in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 230.</ref>
:''[[w:Calettatura|Calettatura]] a maschio e femmina, detta pure a dente, a battente.''
*'''Meglio sulo, ca male accumpagnato.'''<ref>Citato in ''Le Muse napolitane'', egloga II, ''Euterpe {{sic|overo}} La cortisciana'', p. 244.</ref>
:''Meglio solo che mal accompagnato.''
*'''Mellune 'e acqua.'''<ref name=pomone>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 90.</ref>
:''Meloni di acqua.''
::{{spiegazione|'''O mellone 'e acqua'' è l'anguria. Ne veniva fatto grande consumo, specie da parte delle donne, il 14 giugno, che era giorno di digiuno per prescrizione ecclesiastica. I '''Mellune 'e pane.'''<ref name=pomone/>, meloni di pane, 'e '''capuaniélle'''<ref>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 91.</ref>, i capuanelli – serbevoli fino a [[Natale]] ed oltre – sono invece i meloni veri e propri.<ref>{{cfr}}''C'era una volta Napoli'', pp. 90-91.</ref>}}
*'''Mena<ref>Menare (in forma corrente: menà) gettare, lanciare.</ref> me''''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 231.</ref>
::{{spiegazione|Su, dai, svelto, sbrigati; e muoviti!}}
*'''Menà na zeppata.'''<ref>Citato in ''Lo Cuorpo de Napole e lo Sebbeto'', 1864, anno V, venerdì, 13 maggio 1864, parlata 133, p. 529. </ref>
::{{spiegazione|Rivolgere una critica, muovere un rimprovero, ironizzare veicolando il messaggio attraverso un'affermazione allusiva in apparenza neutra, e tuttavia, per qualche parola in essa contenuta, messa spesso in risalto dal tono di voce, chiara quanto basta perché il destinatario ne comprenda il vero significato.<ref>Nel film ''L'oro di Napoli'', il pizzaiolo protagonista dell'episodio ''Pizze a credito'', gridava lo slogan pubblicitario: "Cà se magna e nun se pava!", intendendo dire che la pizza poteva essere acquistata pagandola dopo una settimana (pizza oggi ad otto). Se però fra i clienti scorgeva un cattivo pagatore opportunamente colto da amnesia che aveva trascurato di saldare il conto o un cliente che era solito rinviare il pagamento, lo stesso grido: "Cà se magna. ''E nun se {{sic|paava}}!...''", aveva tutt'altro significato, era cioè una ''zeppata'' ''menata'' lanciata, scagliata allo scroccone per rimproverarlo e rammentargli il debito non pagato. Altra possibile zeppata: "Nun 'o saccio. ''Io'' me faccio 'e fatte mie", "Non lo so. ''Io'' mi faccio i fatti miei", ''zeppata'' che potrebbe prendersi chi fa una domanda indiscreta, inopportuna, chi cerca di carpire informazioni riservate.</ref>}}
*'''Menare<ref>In forma corrente: Mena': gettare, lanciare, buttare.</ref>u rancio<ref>Granchio, ma anche raffio, arpione, uncino.</ref>.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 325.</ref>
:''Lanciare l'arpione, o il rampino, l'uncino.''
::{{spiegazione|Agire in modo ambiguo, subdolo, manovrando copertamente con dissimulata scaltrezza per procurarsi un utile disonesto, illecito. Rubacchiare. Rubare.}}
*'''Menarse a mare cu tutt' 'e panne.'''<ref>Citato e spiegato in Hermann W. Haller, ''Tra Napoli e New York, {{small|Le macchiette italo-americane di [[Eduardo Migliaccio]], testi con introduzione e glossario}}'', Bulzoni, 2006. ISBN 8878700819, [https://books.google.it/books?hl=it&id=CbIaAQAAIAAJ&dq=Menarse+a+mmare+cu+tutt%27+%27e+panne&focus=searchwithinvolume&q=Menarse+a+mmare+], p. 254.</ref>
:''Tuffarsi a mare con tutti i vestiti addosso.''
::{{spiegazione|Rovinarsi.}}
*'''''Merda de<ref name=epsilon/>sproviero.'''''<ref>Citato in Giambattista Basile, ''Lo cunto de li cunti'', arcadia ebook, [https://books.google.it/books?id=d3zDCQAAQBAJ&lpg=PT169&dq=&pg=PT169#v=onepage&q&f=false p. 169]</ref>
:''Sterco di sparviero.''
::{{spiegazione|Così così, senza particolari pregi o difetti.}}
*'''Mettere ‘a capa {{sic|‘a}} fa bene.'''<ref>Citato in Antonietta Ambrosano e Mimmo Barba, ''Ri-cre-azione'', presentazione di Antonio Faeti, Armando Editore, 2002, [https://books.google.it/books?id=KxKoVROF6DwC&lpg=PP1&dq=Antonietta%20Ambrosano%2CMimmo%20Barba&hl=it&pg=PA105#v=onepage&q&f=false p. 105.] ISBN 88-8358-319-1</ref>
:''Mettere la testa a fare bene.''
::{{spiegazione|Applicarsi, impegnarsi finalmente in cose serie, costruttive.}}
*'''Mèttere 'a faccia 'int'â chiàveca.'''<ref>Citato in Sergio Zazzera, ''Dizionario napoletano'', p. 134.</ref>
:''Mettere la faccia nella fogna.''
::{{spiegazione|Avere di che doversi vergognare.}}
*'''Mettere cennere ncopp' a na cosa.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 94.</ref>
:''Mettere cenere su una cosa.''
::{{spiegazione|Impedire che qualcosa si sappia, si divulghi. Sopirla. Metterla a tacere. Insabbiarla.}}
*'''Mettere i recchie p'i pertose<ref>Anche: p' 'e senghe: attraverso gli spiragli delle porte.</ref>.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 327.</ref>
:''Mettere 'e recchie p' 'e pertose: Mettere le orecchie attraverso i buchi.''
::{{spiegazione|Origliare dappertutto per scoprire segreti.}}
*'''Mettere l'assisa a le ccetrole.'''<ref>Citato in ''Tradizioni ed usi della Penisola sorrentina'', p. 121.</ref>
:''Imporre la tassa sui cetrioli.''
::{{spiegazione|Antico modo di dire: Arrogarsi un diritto che non spetta.<ref>{{cfr}} più dettagliatamente ''Tradizioni ed usi della Penisola sorrentina'', [https://archive.org/stream/curiositpopola08pitruoft#page/120/mode/2up p. 121.]</ref>}}
*'''Mettere mpuzatura.'''<ref name=pupata/>
::{{spiegazione|O anche '''mpuzature'': Seminare zizzania, discordia. Fomentare le liti.}}
*'''Mettere na pezza arza.'''<ref>Citato in ''Lu Trovatore, Giornale-Spassatiempo'', anno II, n. 7, giovedì 17 gennaio 1867, [https://books.google.it/books?id=pxHU9ChUOVMC&newbks=1&newbks_redir=0&dq=&pg=PA6#v=onepage&q&f=false p. 2].</ref>
:''Mettere un panno che scotta, che arde.''
::{{spiegazione|Aggravare intenzionalmente, per errore, agendo in modo maldestro una situazione già difficile.}}
*'''Mettere 'o ppepe 'nculo 'a zoccola.'''<ref>Citato in ''Manuale di napoletanità'', p. 22.</ref>
:''Mettere il pepe nel deretano della pantegana.''
::{{spiegazione|Istigare.}}
*'''Mettere prete<ref name=epsilon/>de ponta.'''<ref>Citato in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 299.</ref>
:'' ''Mettere prete 'e ponta.'': mettere, frapporre pietre aguzze.''
::{{spiegazione|Sia nel senso reale di creare un ostacolo fisico, che nel senso figurato di creare ostacoli, impedimenti, sabotare, impedire la realizzazione di un progetto altrui.}}
*'''Mettere uno ncopp'a nu puorco.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 316.</ref>
:''Mettere una persona sopra un porco.''
::{{spiegazione|Parlarne molto male pubblicamente di qualcuno, metterlo alla gogna, additarlo al pubblico disprezzo.}}
*'''Metterse 'e casa e puteca<ref name=πθκ/>.'''<ref>Citato in ''A Buon 'Ntennitore, Proverbs of Naples'', p. 55.</ref>
:''Mettersi casa e bottega.''
::{{spiegazione|Dedicarsi ad un'opera interamente, meticolosamente, con ininterrotta assiduità.}}
*'''Metterse na cosa int'i chiocche.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 102.</ref>
:''Mettersi una cosa nelle tempie.''
::{{spiegazione|Mettersela o Ficcarsela in testa. Es. ''Miettetillo buono dint' 'e chiocche!'' Ficcatelo bene in testa!}}
*'''Metterse ntridece.'''<ref>Citato in Volpe, ''Vocabolario napolitano-italiano: tascabile'', p. 215.</ref>
:''Mettersi "in tredici".''
::{{spiegazione|Intromettersi.}}
*'''Mettuto mbaleria.'''<ref>Citato in ''So masto Rafaele e non te ne ncarricà'', p. 7.</ref>
:''Mettere mbaleria'': ''prendere in giro. Preso in giro.''
*'''Mèza bbòtta.'''<ref>Citato in ''Modern Etymological Neapolitan-English Vocabulary '', [https://books.google.it/books?id=kUcIRKwCZF4C&lpg=PA514&dq=uocchie%20vacante.&hl=it&pg=PA37#v=onepage&q&f=false p. 37.]</ref>
:''Mezza botta.''
::{{spiegazione|Una persona di scarso valore.}}
*'''Meza<ref>Mezza</ref>{{sic|segnora}} e meza pettola<ref name=gonnella/>.'''<ref>Citato in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico'', p. 288.</ref>
::{{spiegazione|''Meza signora e meza pettola''. Una donna che non eccelle per comportamento educato.}}
*'''Miett' 'a meglia.'''<ref>Citato in Antonio Grano, ''Trattato di sociologia della canzone classica napoletana'', Palladino, Campobasso, 2004, [https://books.google.it/books?id=qr0UAQAAIAAJ&q=miett%27a+meglia&dq=miett%27a+meglia&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwjM9NyMruDkAhWStYsKHVj7B8IQ6AEIKjAA p. 66].</ref>
:''Nel tressette, invito al compagno di gioco: metti (gioca) la migliore carta.''
::{{spiegazione|In senso ironico, al sopraggiungere di persona o persone non gradite o per rilevare che l'ambiente, il contesto non è dei più incoraggianti, gradevoli, auspicabili: ''Miett' 'a meglia, mie'!'': Ora siamo proprio a posto! Il quadro è completo! Che magnifica scena! Che bellezza! Siamo cascati proprio bene!}}
*'''Miettece nomme penna.'''<ref>Citato in Giacomo Marulli e Vincenzo Livigni, ''Guida pratica del dialetto napolitano {{small|o sia Spiegazione in lingua toscana della Mimica di alcune frasi e delle voci dei venditori e scene comiche DEI COSTUMI NAPOLITANI}}'',
Stabilimento Tipografico Partenopeo, Napoli, 1877, [https://books.google.it/books?id=2D_K7e03FgwC&dq=Giacomo%20Marulli%2C%20Vincenzo%20Livigni&hl=it&pg=PA16#v=onepage&q&f=false p. 16]</ref>
:''Mettici nome penna.''
::{{spiegazione|Non parlarne più, perché una speranza è svanita leggiera come una piuma portata dal vento.<ref>La spiegazione è in Marulli e Livigni, p. 16.</ref>Non struggerti nella speranza che avvenga ciò che non accadrà mai. Non pensarci più.}}
*'''Miezo limone.'''<ref name=shoeshine/>
:''Mezzo limone.''
::{{spiegazione|''Miezo limone'', con riferimento al colore argento e oro della sua statua, è l'ingiuria rivolta con molta confidenza dalle "parenti" a San Gennaro, per sollecitare il miracolo della liquefazione del suo sangue, se esso tarda a compiersi.}}
*'''Mimì, Cocò e Carmene 'o pazzo stevano 'e casa into 'o stesso palazzo.'''<ref>Citato in Patrizia Mintz, ''Veritas'', PIEMME, 2010 [https://books.google.it/books?id=mialvSCnCysC&lpg=PA1&dq=patrizia%20mintz&hl=it&pg=PT120#v=onepage&q&f=false] ISBN 9788858502662</ref>
:''Mimì, Cocò e Carmine il pazzo abitavano nello stesso palazzo.''
::{{spiegazione|Tre inseparabili e poco raccomandabili messeri.}}
*'''Misce-misce.<ref>Miscio: gatto, micio. {{cfr}} ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 243.</ref>'''<ref>Citato in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 243.</ref>
:''Verso con cui si chiamano i gatti.''
*''''Mman' 'a.'''<ref>Citato in Viviani, ''Teatro'', IV, p. 286.</ref>
:''In mano a.''
::{{spiegazione|Al tempo di.}}
*'''{{sic|Mmange}}, ca ru ttuoie [[mangiare|mange]]!'''<ref name=eatplease>Citato in Apicella, ''I ritte antiche'', p. 320.</ref>
:''Mangia, ché del tuo mangi!''
::{{spiegazione|Si dice di chi crede di mangiare o, più in generale, di trarre un utile, un vantaggio economico a spese altrui senza avvedersi che a farne le spese è lui stesso.}}
*''''Mmano a [[w:Gaetano Pappagone|Pappagone]]'''<ref>Citato e tradotto in [[Giulio Trevisani]], ''Teatro napoletano, {{small| Da Salvatore di Giacomo a Eduardo de Filippo}}'', [https://books.google.it/books?hl=it&id=XqjUAAAAMAAJ&dq=%27mmano+a+pappagone&focus=searchwithinvolume&q=+pappagone] p. 81.</ref>
::''Al tempo di Pappagone.''
::{{spiegazione|In tempi antichi.<ref>La traduzione è in ''Teatro napoletano, {{small| Da Salvatore di Giacomo a Eduardo de Filippo}}'', p. 55.</ref> / In tempi oramai trascorsi.}}
*''''Mmano all'arte.'''<ref>Citato in Viviani, ''Teatro'', IV, p. 112. </ref>
:''In mano all'arte, vale a dire: nelle mani di un artista.''
::{{spiegazione|''Staje 'mmano all'arte.'' Sei nelle mani di un artista: non hai motivo di preoccuparti, considerati fortunato, sei in ottime mani, chi se ne occupa è una persona competentissima, un artista nel suo campo.}}
*'''‘Mmertecà' ll'uóglio.'''<ref>Citato in Sergio Zazzera, ''Dizionario napoletano'', p. 202.</ref>
:''Rovesciare l'olio.''
::{{spiegazione|Venir meno al voto di [[castità]].<ref>La spiegazione è in Sergio Zazzera, ''Dizionario napoletano'', p. 202.</ref>}}
*'''Mmesca francesca.'''<ref>Citato in ''Fascio de chellete nove contegnose e freccecarelle fatte da paricchie auture pe llevare la paturnia e li pierdetienbe; raccuoveto e prubbecato da jachil Girì Zuzù (briolià) Napole: se venne a lo mavazzeno de libre de Luigi Chiurazzi'', Napoli, 1836, [https://books.google.it/books?id=XjEc0tENsDAC&dq=mmesca%20Francesca&hl=it&pg=RA1-PA7#v=onepage&q&f=false p. 7.]</ref>
::{{spiegazione|Mescolanza disordinata di cose, insieme di cose riunite senza criterio, confusione.}}
*'''Mme'''<ref>Citato in Volpe, ''Vocabolario napolitano-italiano: tascabile'', p. 178.</ref>
:''Bene. Es. ''Mme, avimmo fernuto. Jammocenne.'' Bene, abbiamo finito, andiamocene. '''''E mmé'''.<ref>Citato in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 244.</ref>'' Ebbene. "''Storduto po addemanna, e mmè chi è stato?"'' ''<ref>Citato in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 244.</ref>'' Stordito poi chiede, ebbene chi è stato?''
*'''Mmocc’ ’a porta.'''<ref>Citato in ''Poesie napoletane'', p. 54.</ref>
:''In bocca alla porta.''
::{{spiegazione|All'uscio, all'ingresso.}}
*'''Mmocca Liò.'''<ref>Citato in ''Arlecchino: {{small|giornale-caos di tutti i colori}}'', anno IV, n. 39, 16 febbraio 1863, [https://books.google.it/books?id=Q7Wq8ECiuLoC&newbks=1&newbks_redir=0&dq=&pg=PA153#v=onepage&q&f=false p. 153].</ref>
:''In bocca, leone!''
::{{spiegazione|Su, prendi, mangia!}}
*'''Mmoccamennuno.'''<ref>Citato in Pietro Paolo Volpe, ''Vocabolario napolitano-italiano: tascabile'', p. 172.</ref>
:"''Imboccameneuno''".
::{{spiegazione|Ingenuo, sprovveduto, credulone; in altri termini: '''nu maccarone''.}}
*'''Mmuccà c' 'o cucchiariello.'''<ref>Citato in Romualdo Marrone, ''Il paese di Pulcinella'', vol. I, Bellini, Napoli, 1991, [https://books.google.it/books?hl=it&id=eqNWAAAAYAAJ&dq=mmucc%C3%A0+cu+%27o+cucchiariello&focus=searchwithinvolume&q=+cucchiariello p. 284].</ref>
:''Imboccare con il cucchiaino.''
::{{spiegazione|Spiegare con minuziosa, estrema accuratezza.}}
*'''Mo mo.'''<ref>Citato in ''Vocabolario domestico napoletano e toscano compilato nello studio di [[Basilio Puoti]]'', p. 272.</ref>
:''Or ora, proprio ora; subito. Ma: mo, mo: piano, aspetta un attimo, un momento.''
*'''Mo mo me l'aggio lavata; 'a tengo riccia riccia comm' 'a 'na 'ncappucciata!...'''<ref>Citato in ''I Proverbi di Napoli'', p. 239.</ref>
:''Proprio ora me la sono lavata; ce l'ho riccia riccia come un'insalata incappucciata!...''
::{{spiegazione|Adescamento piccante in chiave gastronomica di una... venditrice.}}
*'''Mo nce vo.'''<ref>Citato in ''Nu scagno de n'appartamiento e na festa de ballo'' di Pasquale Altavilla}}, Tipografia De' Gemelli, Napoli, 1850, [https://books.google.it/books?id=qDjH1HuWNDwC&dq=Mo%20nce%20vo'&hl=it&pg=PA10#v=onepage&q&f=false p. 10.]</ref>
:''Ora ci vuole.''
::{{spiegazione|Giustamente, già, per l'appunto, proprio così.}}
*'''{{sic|Mo pe mo}}.'''<ref>Citato in [[Niccola Valletta]], ''Poesie inedite'', Dalla Tipografia di Luigi Nobile, Napoli, 1816, [https://books.google.it/books?id=tSJbAAAAcAAJ&dq=Niccola%20VALLETTA&hl=it&pg=PA17#v=onepage&q&f=false p. 17]</ref>
:''Mo' pe' mo': Ora per ora. Adesso per adesso.''
::{{spiegazione|Ora ora, proprio ora, proprio adesso, proprio subito. Immediatamente.}}
*'''{{sic|Mò t'appoio a guallara ncapo}}.'''<ref name=guà />
:''Ora ti appoggio l'ernia in testa!''
::{{spiegazione|Ora basta! Io ti sormonto, ti sovrasto con la mia ernia, ad essa ti infeudo, e con ciò ti riporto al rango che ti spetta, giacché sei una nullità e hai parlato troppo e a sproposito. Sta' zitto!}}
*'''Monaco de sant'Agostino doje cape ncoppa a no coscino.'''<ref>Citato in ''Lo Spassatiempo'', anno II, n. 15, 11 giugno 1876, [https://books.google.it/books?id=tVgHiZx9dH8C&newbks=1&newbks_redir=0&dq=&pg=PP276#v=onepage&q&f=false p. 2].</ref>
:''Monaco di sant'Agostino due teste sopra un cuscino.''
::{{spiegazione|Si dice di un religioso la cui vocazione non sembra autentica.}}
*'''Morte gnagnolla.'''<ref>Citato in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 199.</ref>
:''Morte lenta.''
*'''Mosca cavallina.'''<ref>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 107.</ref>
:''Ippobosca (insetto ematofago)''
::{{spiegazione|Ma anche: persona fastidiosa, molesta, insistente, assillante. ''Uh Mamma d' 'a Saletta! Tu si' propio 'na mosca cavallina!'' Uh, Madonna della Salette! Sei proprio asfissiante!}}
*'''Mparanza.'''<ref>Citato in Nino Del Duca, ''Io stongo 'e casa 'America. Riflessioni'', prefazione di [[Furio Colombo]], introduzione di Antonio Ghirelli, Guida, Napoli, [https://books.google.it/books?id=8npveIawS-8C&lpg=PA175&dq=Mparanza&hl=it&pg=PA175#v=onepage&q=Mparanza&f=false p. 175.] ISBN 88-7188-905-3</ref>
::{{spiegazione|Tutto, Tutti o Tutte insieme, senza distinzione.}}
*'''Mpechèra''' o '''Ntapechèra.'''<ref>Citato in ''Il Borghini'', anno primo, Tipografia del vocabolario, Firenze, [https://books.google.it/books?id=i5E_AAAAYAAJ&dq=Il%20Borghini%20studi%20di%20filologia%20e%20di%20lettere%20italiane&hl=it&pg=PA123#v=onepage&q=%20napoletano&f=false p. 123.]</ref>
:''{{NDR|Donna}} intrigante, che imbroglia ed avviluppa.''<ref>Traduzione in ''Il Borghini'', p. 123.</ref> Truffatrice, fattucchiera.
*'''‘Mpignarse ‘o càzzo e straccià’ ‘a cartella.'''<ref>Citato in Sergio Zazzera, ''Dizionario napoletano'', p. 207.</ref>
:''Impegnare, dare in pegno il proprio pene e strappare la ricevuta.''
::{{Spiegazione|Avere la certezza più assoluta, senza neppure l'ombra di un dubbio.}}
*'''Mpilo mpilo.'''<ref>Citato in ''Il propugnatore'', vol. VII, parte II, presso Gaetano Romagnoli, Bologna, 1874, [https://books.google.it/books?id=lOpgAAAAcAAJ&dq=mpilo%20mpilo&hl=it&pg=PA174#v=onepage&q&f=false p. 174.]</ref>
:'' (in) Pelo (in) pelo.''
::{{Spiegazione|Lentamente, sottilmente. ''Annà' {{NDR|Jirsenne}} mpilo mpilo.''<ref>In ''Il propugnatore'', 1874, p. 174.</ref>: Intisichirsi. Consumarsi lentamente.}}
*'''Mpacchiato 'e suonne'''<ref>Citato in ''Epigrammi del marchese di Caccavone e del Duca di Maddaloni'', a cura di Giuseppe Porcaro, Arturo Berisio Editore, Napoli, 1968, p. 49.</ref>
::{{spiegazione|Fortemente assonnato}}
*''''Mprenà' 'e feneste.'''<ref name=mèrevolage/>
:''Ingravidare le finestre.'''
::{{spiegazione|Struggersi dal desiderio, desiderare ardentemente, appassionatamente a distanza.}}
*'''Nprimmis et antemmonia.'''<ref>Citato in Giovanni Fiorilli, ''La terza chiacchiareata nfra lo cuorpo de Napole e lo Sebeto. Di Giovanni'', [https://books.google.it/books?id=T-u72GoDi78C&lpg=PA3&ots=OwJKimQfo5&dq=&pg=PA3#v=onepage&q&f=false p. 3].</ref>
:''In primis et ante omnia.''
::{{spiegazione|Per prima cosa e innanzitutto.}}
*'''Mpupazzà.'''<ref name=pupata>Citato in Pietro Paolo Volpe, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 189.</ref>
::{{spiegazione|Vestirsi con eccessivo sfarzo, agghindarsi vistosamente. Camuffare per occultare difetti e gabellare per buono, perfetto, autentico: imbrogliare.}}
*'''{{NDR|'O}} Mpustatore.'''<ref>citato in ''I promessi sposi, In lingua napoletana'', [https://books.google.it/books?id=V_vgAgAAQBAJ&lpg=PT40&dq=mpustatore&hl=it&pg=PT40#v=onepage&q&f=false cap. X]</ref>
::{{spiegazione|Il prepotente, chi pretende di avere senza darsi neppure la briga di chiedere, chi vuole imporre la propria volontà in modo arrogante.}}
*'''Muchio muchio.'''<ref>Citato in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 250.</ref>
::{{spiegazione|Quatto quatto.<ref>La spiegazione è in D'Ambra, p. 250.</ref>}}
*'''Muchio surdo'''<ref>Citato in ''Poesie napoletane'', p. 74.</ref>
::{{spiegazione|Sornione, ipocrita.<ref>''— Ma comme! Me parea na santarella | chella muchiella sorda! 'Aggio ncuntrata | doj' ore fa, dint' a na carruzzella... | Cummà!... Ma comme steva ngrattinata!'' (In ''Poesie napoletane'', p. 60) — Ma come! Mi sembrava una santarella | quella marpioncella! | Commà! Ma com'era agghindata!</ref>}}
*'''Mùmmera'''<ref name=stubborn>Citato in ''C'era una volta Napoli, p. 31.''</ref>o '''Mùmmara'''<ref name=stubborn/>o '''Mómmara'''<ref name=stubborn/>o '''Mómmaro'''<ref name=stubborn/>o '''Mmúmmera'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 240.</ref> o '''Zùmmaro'''<ref name=stubborn/>
:''Anfora di creta impiegata per attingere l'acqua alle fontane pubbliche e conservarla in casa, era usata dagli acquafrescai che vendevano l<nowiki>'</nowiki>''acqua zuffrègna'', l'acqua sulfurea che si manteneva fresca grazie alla creta.''
::{{spiegazione|Uomo dalla testa dura, ostinato, refrattario alle sollecitazioni esterne. Seno prosperoso<ref>{{cfr}} per questo significato, Sergio Zazzera, ''Dizionario napoletano'', p. 203.</ref>.}}
*'''Muorto 'o criaturo nu' simmo chiù cumpare.'''<ref name=chiachiello/>
:''Morto il bambino (il figlioccio) (l'interesse che ci univa) non siamo più compari.''
::{{spiegazione|Si dice per esprimere il proprio rammarico quando si constata un improvviso mutare di atteggiamento o se una relazione - in passato buona - all'improvviso ed incomprensibilmente si raffredda.}}
*'''{{NDR|'O}} muorzo d'a crianza.'''<ref>Citato e spiegato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 115.</ref>
:''Il boccone della creanza.''
::{{spiegazione|L'ultimo boccone del piatto.}}
*'''Muro muro.'''<ref>Citato in ''Poesie napoletane'', p. 58.</ref>
::{{spiegazione|Rasente il muro. ''Ji' muro muro'': andare rasente il muro.}}
*'''Murì cu 'e guarnemiénte<ref>I finimenti con cui viene bardato il cavallo.</ref> 'ncuollo.'''<ref>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 24.</ref>
:''Morire con i finimenti addosso.''
::{{spiegazione|Morire mentre si sta svolgendo il proprio lavoro, si sta compiendo il proprio dovere.}}
*'''Muscio int' 'e mecce.'''<ref>Citato in ''Poesie napoletane'', p. 371.</ref>
:''Debole nelle giunture.''
::{{spiegazione|Debole, senza forze, a stento in piedi. Idea affine è richiamata dall'espressione: '''Scunocchio ncopp'ê mecce.'''<ref>Citato in Ettore De Mura, ''Poeti napoletani dal Seicento ad oggi'', vol. 2, [https://books.google.it/books?hl=it&id=nC0uAAAAIAAJ&dq=scunucchi%C3%A0&focus=searchwithinvolume&q=mmecce], Alberto Marotta Editore, 1973, p. 577.</ref> ''Mi piego sulle giunture, vacillo sulle ginocchia.''}}
*'''Muzzóne 'e fescena.<ref>Cesto per la raccolta dell'uva fabbricato a forma di cono capovolto con al vertice una punta di legno ('o muzzóne) che, conficcata nel terreno, lo teneva in piedi. {{cfr}} ''C'era una volta Napoli'', p. 14.</ref>'''
:''Punta (mozzicone) di cesto.''
::{{spiegazione|Persona di bassa statura e tozza. Anche: '''Muzzone d'ommo.''' ''Mozzicone d'uomo'': Omiciattolo.<ref>Citato e spiegato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 252.</ref>}}
==N==
*'''N'acciso e nu 'mpiso.'''<ref name=hang>Da Vincenzo Vitale, ''Malufiglio'', citato in Pasquale Scialò, ''La sceneggiata, {{small|Rappresentazioni di un genere popolare}}'', [https://books.google.it/books?id=nqY9qxaAUh4C&lpg=PP1&dq=P.%20Scial%C3%B2&hl=it&pg=PA268#v=onepage&q&f=false p. 268]</ref>
:''Un ammazzato e un impiccato.''
::{{spiegazione|Una strage. ''"[...] nun te fà vedé, si no ccà succede n'acciso e nu 'mpiso."''[...] non farti vedere, altrimenti qui succede una strage.<ref name=hang/>''Fà n'acciso e 'nu mpiso:'' fare una strage.}}
*'''N'aggie scaurate chiaveche, ma tu si' 'o nummere uno!'''<ref>Citato in ''Troppo napoletano'', [https://books.google.it/books?id=3rK4CgAAQBAJ&lpg=PT85&dq=n'aggie%20scaurate%20chiaveche&hl=it&pg=PT85#v=onepage&q&f=false]</ref>
:''Ne ho lessate fogne, ma tu sei il numero uno!''
::{{spiegazione|Ne ho conosciuti e piegati tanti di mascalzoni, ma tu sei un farabutto come nessun altro!}}
*'''N'anno fatto tacche e chiuove.'''<ref>''Lo Cuorpo de Napole e lo Sebbeto'', 1862, [https://books.google.it/books?id=MC7l6SgIRpUC&dq=tacche%20e%20chiuove&hl=it&pg=PA1342#v=onepage&q&f=false p. 1342].</ref>
:''Ne hanno fatto tacchi e chiodi.''
::{{spiegazione|''Fà 'na cosa tacche e chiuove'', ridurre una cosa tacchi e chiodi, usarla fino all'estremo logoramento.}}
*'''N'ommo cu 'e mustacce.'''<ref>Citato in Sebezio, ''Motti e detti napoletani'', Delfini S.R.L., Milano, 1967, [https://books.google.it/books?id=6rM-AAAAIAAJ&q=ommo+cu+%27e+mustacce&dq=ommo+cu+%27e+mustacce&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwiIvPrjwu7cAhUP-6QKHYN6AMUQ6AEIRzAG]</ref>
:''Un uomo con i [[baffo|baffi]].''
::{{spiegazione|Un uomo di notevoli capacità e doti morali che incute, per questo, un grande rispetto.}}
*''''N'uocchio cecato e l'aità toja!.'''<ref>Citato in ''I Proverbi di Napoli'', p. 271.</ref>
:''Un [[occhio]] cieco e l'età tua.''
::{{spiegazione|Sarei disposto a perdere un occhio pur di avere la tua giovane età.}}
*'''Na carta 'e tre.'''<ref>[[Giuseppe Marotta]], ''I bambini osservano muti le giostre dei grandi'', {{sic|IoScrittore}}, 2012. ISBN 978-88-97148-80-7, [https://books.google.it/books?id=URfD3p3bCo4C&lpg=PP1&dq=Giuseppe%20Marotta&hl=it&pg=PT13#v=onepage&q&f=false p. 13] </ref>
:''Una carta di tre.''
::{{spiegazione|Nel gioco del tressette è la carta che ha il valore più grande. Una persona importante, che conta. Nel gergo della malavita: guappo, uomo "di rispetto".}}
*'''Na chiaveca.'''<ref>Citato in ''Manuale di napoletanità'', p. 24.</ref>
:''Una cloaca, una fogna.''
::{{spiegazione|Malissimo. Spregevole (detto con una connotazione espressiva da fortemente esplicita, dura, fino a brutale, offensiva). Esempi: Sto 'na chiavica: sto malissimo. Te sì cumpurtato 'na chiavica: ti sei comportato malissimo, sei gravemente in difetto. Stu cafè è 'na chiavica: questo caffè è assolutamente imbevibile. È 'na chiaveca: è (una persona, una cosa) spregevole; e se è proprio spregevole senza residui, senza eccezione, allo stato puro allora: (una persona, una cosa) ''è manc' 'a chiavica'': (non) è neppure la cloaca, cioè neppure la cloaca è altrettanto spregevole. ''Te sì cumpurtato manc' 'a chiaveca!'', ti sei comportato nel modo più spregevole, renditi conto che non hai alcuna giustificazione possibile, ti sei squalificato per sempre!}}
*'''Na galletta 'e Castiellammare.'''<ref>In Erwin e Fedele, ''Dictionary: English-Neapolitan; Neapolitan-English'', p. 144.</ref>
:''Una [[avarizia|galletta]] di Castellammare.''<ref>Galletta molto difficile da ammorbidire in acqua.</ref>'' ''
::{{spiegazione|Il fuoriclasse degli avari: spietato anche verso sé stesso, è del tutto inutile sperarne il sia pur minimo gesto di generosità.}}
*'''Na lenza e sole.'''<ref>Citato in ''Lo Lampo'', anno I, n. 47, [https://books.google.it/books?id=90MiAQAAIAAJ&dq=&pg=PA46-IA9#v=onepage&q&f=false p.3]</ref> '''Na lenza 'e sole.'''<ref>Citato in ''Poesie napoletane'', p. 153.</ref>
:''Una (lenza) striscia di [[sole]].''
::{{spiegazione|''<nowiki>'</nowiki>Na lenz' 'e sole.'' o anche: ''<nowiki>'</nowiki>Na lenzetella 'e sole'': un raggio di sole.}}
*'''{{sic|Na}} meza botta.'''<ref name=demi>Citato e spiegato in Mondadori, Meridiani, p. 1008.</ref>
:''Una mezza botta.''
::{{spiegazione|Mediocre, così così.}}
*'''Na meza parola.'''<ref>Citato in [[Niccolò Amenta]], ''Il Forca'', Presso Giacomo Prodotti, Venezia, 1700, [https://books.google.it/books?id=j4AQZtbONO0C&dq=&pg=RA2-PA13#v=onepage&q&f=false p. 113].</ref>
:''Una mezza parola.''
::{{spiegazione|Un'insinuazione. Un velato accenno. Un'allusione.}}
*'''Na rétena 'e cavalle.'''<ref>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 98.</ref>
:''Una redine di cavalli.''
::{{spiegazione|"Un gruppo di tre cavalli aggiogati contemporaneamente a un carro: ''<nowiki>'</nowiki>o foremano, 'o sotto e 'o bilancino.''"<ref>La spiegazione è in ''C'era una volta Napoli'', p. 98.</ref>}}
*'''Naso a piriquacchio.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 302</ref>
::{{spiegazione|O: ''a piripacchio''. Naso mal fatto. Naso a bocciuolo.<ref>La spiegazione è in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 302.</ref>}}
*'''Nacchennella<ref>Da il n'a qu'un œil. Ha solo un occhio, con riferimento agli ufficiali francesi che portavano il monocolo, {{cfr}} ''Naples allegro con fuoco'', [https://books.google.it/books?id=7AQuAwAAQBAJ&lpg=PT196&dq=nacchennella&hl=it&pg=PT196#v=onepage&q&f=false]</ref>.'''<ref>Citato in Véronique Bruez, [Naples allegro con fuoco], [https://books.google.it/books?id=7AQuAwAAQBAJ&lpg=PT196&dq=nacchennella&hl=it&pg=PT196#v=onepage&q&f=false]</ref><ref>Citato in ''Usi e costumi dei camorristi'', p. 216.</ref>
::{{spiegazione|Effeminato.<ref>{{cfr}} Anfreoli, p. 252.</ref> Non diversamente dal chiachiello e dal fareniello è un uomo tutto gradevoli apparenze, inconsistente e inconcludente nell'essenza. ''Siente, pozz'essere privo d' 'a libbertà, ca {{sic|sì}} n' 'a fernisce e guardà a cchillo nacchennella te 'ntacco a 'mpigna!...'' (Senti, che io possa essere privo della libertà, (che) se non la finisci di guardare quell'effeminato, ti sfregio!...)<ref>Citato in ''Usi e costumi dei camorristi'', p. 216.</ref>}}
*''''Nc'azzecca.'''<ref>Citato in ''La nferta pe lo capodanno de lo 1835'', Da li truocchie de la Sociatà fremmateca, Napoli, [https://books.google.it/books?id=YVAtm_0zs2gC&dq=nc'azzecca&hl=it&pg=PA41#v=onepage&q=nc'azzecca&f=false p. 41]</ref>
::{{spiegazione|Ci sta bene, si abbina bene.}}
*''''Nc'è ròbba a piètto 'e cavàllo.'''<ref name=toscodueseisei/>
:''C'è roba (fino) al petto del cavallo''.
::{{spiegazione|Detto di qualcosa molto ricco e sovrabbondante, come il torrente in piena che arriva sino al petto del cavallo che lo guada.}}
*'''Ncapa comm'a serpe e senza allé allé<ref>Allè, refuso, nella fonte. Allé allé era il grido carnevalesco per farsi far largo, {{cfr}} Rocco, ''Vocabolario del dialetto napoletano'', p. 78.</ref>.'''<ref>Citato con spiegazione in [[Emmanuele Rocco]], ''Vocabolario del dialetto napoletano'', Bernardino Ciao Editore-{{sic|librajo}}, Napoli, 1882, [https://archive.org/details/vocabolariodeld00roccgoog/page/n95 p. 78].</ref>
:''In testa, come alla serpe, e senza farsi largo.''
::{{spiegazione|"Usasi [...] al giuoco della trottola per imporre di tirare sulla trottola direttamente [...] , cioè senza discostare le cose in mezzo alle quali trovasi la trottola."}}
*'''Ncasà 'a mano.'''<ref>Citato in [[Cesare Caravaglios]], ''Voci e gridi di venditori in Napoli'', introduzione di Raffaele Corso, Catania, Libreria Tirelli di F. Guaitolini, Catania, 1931 · IX, p. 67.</ref>
:''Calcare (con) la mano.''
::{{spiegazione|Aumentare, accentuare, insistere.}}
*'''Ncasa 'e piere nterra, ca nu'scenne maje.'''<ref>Citato in ''Tradizioni ed usi nella Penisola sorrentina'', p. 118.</ref>
:''Calca (bene) i piedi al suolo, perché (la bilancia) non scende mai.''
::{{spiegazione|Si dice al venditore quando il peso sembra scarso.}}
*'''Ncasare lo<ref name=Ω />masco.'''<ref>Citato in D'Ambra ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 237.</ref>
:''Calcare, pigiare (riempiendolo) il mortaretto.''
::{{spiegazione|''Ncasà 'o masco'': mangiare a crepapelle.}}
*''''Nce capimmo a sische.''' <ref>Citato in ''Lo Lampo, {{small|Giornale elettreco pe tutte}}'', anno 2, n. 5, giovedì 13-01-1876, [https://books.google.it/books?id=E6AHIpKYY_IC&hl=it&pg=PA5-IA13#v=onepage&q&f=false p. 2]</ref>
:''Ci capiamo a fischi.''
::{{spiegazione|Ci capiamo al volo, a cenni, con uno sguardo. ''Nce capimmo a sische...'' Ci capiamo..., ci siamo capiti... (non c'è bisogno di dire altro..., non c'è bisogno di dire niente...).}}
*'''Nce stanne chù ghiuorne ca ppurpette – devette Carnuale!'''<ref>Citato in Apicella, ''I ritte antiche'', p. 363.</ref>
:''Ci sono più giorni che polpette – disse Carnevale!''
::{{spiegazione|Nella vita sono molti i giorni di magra e di privazione, ben pochi quelli di abbondanza.}}
*'''Nce vò nu core.'''<ref>Citato in ''TuttoTotò'', p. 38.</ref>
:''Ci vuole un cuore.''
::{{spiegazione|Ci vuole del cuore, del coraggio, della bella faccia tosta.<ref>La spiegazione è in ''TuttoTotò'', p. 38.</ref>}}
*''''Nchiuvà 'nu chiuovo.'''<ref>Citato in ''Cucozze e caracazze'', p. 198.</ref>
:''Inchiodare un chiodo.''
::{{spiegazione|Contrarre un debito.<ref>La spiegazione è in ''Cucozze e caracazze'', p. 198.</ref>}}
*'''Ncopp'a botta.'''<ref>Citato e spiegato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 58 .</ref>
:''Sul colpo.''
::{{spiegazione|Lì per lì, e si dice per lo più di pagamento.}}
*'''Ncopp'a ccuotto, acqua volluta.'''<ref>Citato in ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 15.</ref>
:''Sopra al cotto (scottato''<ref>Scottato,ferito da un dolore cocente.</ref>'') acqua bollita.''
::Disgrazia sopra disgrazia.<ref>L'interpretazione è in ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri''</ref>
*'''Nciucessa.'''<ref name=chiàchià/> ''''Ngiucièro.'''<ref name=iùc/>
::{{spiegazione|Chi per inclinazione ed abilità innate pratica abitualmente l'[[w:Inciucio|inciucio]].}}
*'''Nciucio.<ref>Onomatopeico.</ref>'''<ref name=chiàchià/> o ''''Ngiùcio.'''<ref name=iùc>Citato in ''Napoli, punto e basta?'', p. 477.</ref>
::{{spiegazione|Pettegolezzo, parlottio, chiacchiericcio segreto, confabulazione, mormorazione; il macchinare, l'orchestrare, il concertare copertamente progetti malevoli. "''Groviglio di equivoci, falsità, pettegolezzi, rivolto a creare inimicizie. Esiste, in dialetto, anche il sostantivo <nowiki>'</nowiki>'ngiucièro': colui che a fin di male, mette in opera uno o alcuni''<nowiki>'</nowiki>ngiùci<ref>La definizione è di Giovanni Artieri, in ''Napoli, punto e basta?'', p. 477.</ref>."}}
*'''Ne vuo' ca so cepolle.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 94.</ref>
:''Ne vuoi che sono cipolle''
::{{spiegazione|Cipolle: botte, percosse. ''Quante ne vuò ca so cepolle'': Se sono botte quelle che cerchi, qui ce ne sono quante ne vuoi, fino alle lacrime.}}
*'''{{NDR|'A}} Nennella 'e ll'uocchie.'''<ref>Citato in [[Rocco Galdieri]], ''[https://wikisource.org/wiki/Page:%27E_Lluce-luce.djvu/10 'E lluce-luce (Le lucciole)]'', Editrice Tirrena, Napoli, 1928, p. 8.</ref>
:''La "bambina degli occhi."''
::{{spiegazione|La pupilla.}}
*'''Neve 'e sciuocco.'''<ref>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 49.</ref>
:''Neve di fiocco.''
::{{spiegazione|Veri e propri fiocchi di neve, raccolta, accumulata, sotterrata in sacchi nella stagione invernale e dissotterrata in quella estiva, per essere offerta in vendita, mista a vino cotto (bollito con zucchero) che veniva preparato in autunno e conservato in bottiglia. Il vino cotto veniva bevuto anche d'inverno al fioccare della prima neve.<ref>{{cfr}} ''C'era una volta Napoli'', p. 49 e p. 85.</ref>}}
*'''Ngigna''''<ref>Citato in ''Viviani'', III, p. 228.</ref>
:''Adoperare un oggetto nuovo per la prima volta.''
*'''{{NDR|'O}} Nicchinonno.''' <ref>Citato in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 261.</ref>
::{{spiegazione|Il [[w:pelargonium triste|geranio notturno]].}}
*'''{{NDR|'O}} Nippulo.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 262.</ref><ref>Citato in P. Bello e D. Erwin, ''Modern Etymological Neapolitan-English Vocabulary'', [https://books.google.it/books?id=kUcIRKwCZF4C&lpg=PR1&dq=Modern%20Etymological%20neapolitan&hl=it&pg=PA150#v=onepage&q&f=false p. 150]</ref>
:''Pelucco.''
::{{spiegazione|Molto comunemente impiegato per indicare i pallini ('e nippule) che si formano su un tessuto di lana (tipici quelli che si formano su di un maglione vecchio) vecchio, consumato.}}
*''''Nnoglia.'''<ref name=scarti>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 94.</ref>
::{{spiegazione|Salsicciotto o salame poco costoso confezionato con tritumi di budella insaporiti con sale, pepe ed anici. In senso lato: Scioccone, stupido. ''''Nnoglia vestuta'''<ref name=scarti/> ''Salsicciotto, salame vestito'': persona lenta, torpida.}}
*'''Nòbbele e snobbele<ref>''Sdòbbele'', refuso, nel testo.</ref>'''.<ref>Citato con traduzione e spiegazione in ''Napoli, punto e basta?'', p. 33.</ref>
:''Nobili e non nobili.''
::{{spiegazione|Tutti, nessuno escluso. L'intero popolo.}}
*'''Nocche e ziarelle.'''<ref>Citato in Nicolò Lombardi, ''La Ciucceide {{small|o puro La reggia de li ciucce conzarvata. Poemma arrojeco di Nicolò Lombardi. Caporuota nella Regia Udienza di Trani}}'', Presso Giuseppe Maria Porcelli, Napoli, 1783, [https://books.google.it/books?id=73rWCcix8KQC&lpg=PA190&ots=3gNpW1msnp&dq=&pg=PA190#v=onepage&q&f=false p. 190].</ref>
:''Fiocchi e fettucce, nastri.''
::{{spiegazione|Cianfrusaglie, ammennicoli, cose futili, spese inutili.}}
*'''Non me ntrico e non me mpaccio.'''<ref>Citato in ''No Sansone a posticcio co Pulecenella mbrogliato fra forza e senza forza'', p. 25.</ref>
:'' ''Nun me 'ntrico e nun me 'mpaccio'': Non mi intrometto e non resto coinvolto (mi intralcio, mi impiglio).''
*'''Nonna nonna''' o '''Nonna'''.<ref name=lullaby>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 264.</ref>
:''Ninnananna. Ninna. '''''Cu a nonna.'''''<ref name="lullaby" /> o (''Cu a nonna nonna'') Restituire i soldi con pieno comodo.<ref>{{cfr}} Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 264.</ref> ''Pavà cu 'a nonnanonna.'' Pagare con la ninnananna, pagare [[w:|a babbo morto]].''
*''''Ntaccata 'e 'mpigna.'''<ref>Citato in ''Usi e costumi dei camorristi'', p. 205.</ref>
:''Sfregio, nel gergo della malavita antica.''
*'''Ntapechera.'''<ref>Citato in Marulli e Livigni, p. 44.</ref>
::{{spiegazione|Donna intrigante, intramettente, pettegola, incline a tramare inganni, raggiri. ''Leva lè, mmecciata ntapechera.''<ref>In Marulli e Livigni, p. 44.</ref> Va' via, viziosa pettegola, intrigante!}}
*''''Ntrichete 'e te!'''<ref>Citato in Anna Menafro e Mariarosa Amodio, ''Il berretto del laureato'', PM Edizioni, Varazze (SV), 2018. ISBN 978-88-99565-86-2, [https://books.google.it/books?id=WhdiDwAAQBAJ&lpg=PA1&dq=Anna%20Menafro&hl=it&pg=PA120#v=onepage&q&f=false p. 120].</ref>
:''(Letteralmente: immischiati di te!) Fatti i fatti tuoi!''
*'''Ntrillavallà.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 267.</ref>
:''A sproposito. Di punto in bianco.''<ref>Questa definizione è in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 267.</ref>
*''''Nu chiappo 'e 'mpiso.'''<ref>Citato in Armando Cenerazzo, ''Rose rosse e rose gialle'', Alfredo Guida Editore, Napoli, [https://books.google.it/books?id=lTF7BwXMuq4C&lpg=PA297&dq=cenerazzo&hl=it&pg=PA101#v=onepage&q&f=false p. 101]</ref>
:''Un cappio di impiccato.''
::{{spiegazione|Un pendaglio da forca.}}
*'''Nu malacarne.'''<ref>Citato in Carmine Ruizzo, ''La terra dei suoni, {{small|Un viaggio attraverso la musica popolare campana}}'', [https://books.google.it/books?id=9dhRDwAAQBAJ&lpg=PA10&dq=&pg=PA10#v=onepage&q&f=false p. 10]</ref>
::{{spiegazione|O ''na malacarna'': Un uomo crudele, spietato.}}
*''''Nu mariuolo cu' ' a scala ' ncuollo.'''<ref>Citato in [[Renato de Falco]], ''Il napoletanario'', Colonnese Editore, Napoli; in [[Nello Ajello]], ''Detti e contraddetti del popolo napoletano'', la Repubblica.it Archivio del 28. 01. 2002.</ref>
:''Un ladro con la scala sulle spalle.''
::{{spiegazione|Una persona di scarso senso etico, spudoratamente disonesta.}}
*'''Nu parmo e nu ziracchio<ref name=Zrk>Lunghezza misurata dal pollice e dall'indice tesi. {{cfr}} Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 470.</ref>.'''<ref>Citato in Pasquale Scialò, ''Storia della canzone napoletana 1824-1931'', vol. I, Neri Pozza, Vicenza, 2017, [https://books.google.it/books?id=-CtEDwAAQBAJ&lpg=PR221&dq=&pg=PR221#v=onepage&q&f=false p. 221].</ref>
:''Un palmo ed una piccola quantità. Un po'.''
*'''Nu piezzo ‘e pane.'''<ref>Citato in ''Il morto supplente'', p. 32.</ref>
:''Un pezzo di pane.''
::{{spiegazione|Una persona veramente buona, mite, pacifica.}}
*''''Nu quadro 'e luntananza.'''<ref>Citato in [[Franco Di Mare]] ''Il paradiso dei diavoli'', BUR, RCS Libri, Milano, 2012, [https://books.google.it/books?id=fV0gAQAAQBAJ&lpg=PT30&dq=&pg=PT30#v=onepage&q&f=false p. 30]. ISBN 978-88-58-65498-9</ref>
:''Un quadro di lontananza.''
::{{spiegazione|Riferito ad una donna ancora molto seducente, molto bella, seppure di una bellezza un po' autunnale, un po' sfiorita, fanée. Tale quindi da essere apprezzata al meglio, come si fa con un quadro, se ammirata da lontano, dalla distanza che, tenendo celati agli occhi i segni, le scalfitture del tempo, permette di apprezzare la bellezza dell'intera figura.}}
*''''Nu scoglio ca nun fa patelle.'''<ref>Citato in ''Proverbi Italiani'', Associazione Culturale Adventure, [https://books.google.it/books?id=R14IDgAAQBAJ&lpg=PA1&dq=Proverbi%20Italiani%3A%20Tutta%20la%20sapienza%20e%20l'esperienza%20di%20secoli%2C%20sono%20...&hl=it&pg=PA200#v=onepage&q&f=false p. 200]</ref>
:''Uno [[avarizia|scoglio]] che non produce patelle.''<ref>Traduzione in ''Proverbi italiani, p. 200''</ref>
::{{spiegazione|Un uomo avarissimo.}}
*''''Nu sordo 'a {{sic|mesurelle}}<ref>Più comunemente ''Mesurella''.</ref>e chill'{{sic|amiche}} sempe rorme<ref>Si narra che un caldarrostaio occultò il cadavere di un uomo che aveva ucciso – secondo Apicella un venditore concorrente – proprio nel punto in cui vendeva le caldarroste. La "voce" insolita (e chill'{{sic|amiche}} sempe rorme!) con cui attirava i clienti finì per insospettire i gendarmi che scoprirono il delitto. {{cfr}} Apicella ''I ritte antiche'', p. 280.</ref>!'''<ref> Citato in Apicella ''I ritte antiche'', p. 280.</ref>
:''Un soldo al misurino (di caldarroste) e quell'amico dorme sempre! (continua a non pagarmi).''
::{{spiegazione|''Lo si dice a chi dimentica di onorare un impegno, di adempiere ad un obbligo.''}}
*'''Nu sturcio<ref>'''O sturcio'': la smorfia, il lavoro eseguito malissimo, la persona o la cosa cosa deforme.</ref>masculo<ref>Maschio.</ref>.'''<ref>Citato in ''Alfabeto napoletano'', p. [https://books.google.it/books?hl=it&id=FKYdAQAAIAAJ&dq=sturcio+masculo&focus=searchwithinvolume&q=smorfeia 453].</ref>
::{{spiegazione|Una persona o una cosa di estrema bruttezza. Un lavoro, un'opera riusciti malissimo.}}
*'''Nu' te piglia' collera, ca 'o zuccaro va caro.'''<ref>Citato in ''Tradizioni ed usi della Penisola sorrentina'', p. 108.</ref>
:''''Non arrabbiarti, perché lo zucchero è a costa caro.''
::{{spiegazione|I dispiceri potrebbero facilitare o accrescere i disturbi cardiaci che anticamente venivano curati con lo zucchero, costoso. La collera non fa che aggiungere danno a danno senza nulla risolvere. Molto meglio quindi mantenersi in ogni circostanza il più possibile calmi, sereni.}}
*'''Nu ziracchio<ref name=Zrk/>d'ommo.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 470.</ref>
::{{spiegazione|Un uomo di statura assai piccola.}}
*'''Nun bulere stare manco pe pollece int' 'a cammisa d'uno.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano italiano'', p. 305.</ref>
:''Non volere stare nemmeno come pulce nella camicia di qualcuno.''
::{{spiegazione|''Nun vule' sta' manco pe' pollece int' 'a cammisa d'uno''. Non volersi trovar ne' suoi panni per tutto l'oro del mondo<ref>La spiegazione è in Andreoli, ''Vocabolario napoletano italiano'', p. 305.</ref>.}}
*'''Nun ce so' ffose 'appennere.'''<ref>Citato e spiegato in Raffaele Viviani, ''Poesie'', Guida, Napoli, 2010, [https://books.google.it/books?id=WoVk3S-AR88C&lpg=PA84&dq=&pg=PA82#v=onepage&q&f=false p. 82.] ISBN 978-88 6042-710-6</ref> o '''Nun ce stanno fose 'appennere.'''<ref name=schälen/>
:''Non ci sono fusi da appendere (alle mie vesti).''
::{{spiegazione|Non c'è nulla da dire, da eccepire sulla mia condotta. Il mio comportamento è ineccepibile, impeccabile.}}
*'''Nun ce vo' zingara p'anduvinà sta ventura.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 470.</ref>
:''Non 'è bisogno della zingara (dell'indovina) per indovinare questa sorte.''
::{{spiegazione|È cosa che si capisce da sé molto facilmente.}}
*'''Nun da' audienzia.'''<ref>Citato in ''Per moda di dire'', p. 15.</ref>
:''Non dare [[ascoltare|ascolto]], non ne vale proprio la pena.''
*'''Nun è doce 'e sale.'''<ref>Citato in Fortunato Calvino, ''Teatro'', Guida, Napoli, 2007, [https://books.google.it/books?id=CP23Fm_H7WoC&lpg=PA116&dq=doce%20'e%20sale.&hl=it&pg=PA116#v=onepage&q&f=false p. 116] ISBN 88-878-6042-328-3</ref>
:''Non è dolce di sale.''
::{{spiegazione|È tutt'altro che mite e accomodante. È un uomo duro, di approccio molto difficile.}}
*'''Nun fa' asci' 'o ggrasso a for' 'o pignato.'''<ref>Citato in Viviani, ''Teatro'', II, p. 95.</ref>
:''Non fare uscire il grasso fuori dalla pentola.''<ref>La traduzione è in Viviani, ''Teatro'', II, p. 95.</ref>
::{{spiegazione|Il denaro deve essere destinato alle necessità della famiglia, non va disperso per gli estranei.}}
*'''Nun fa 'o farenella!'''<ref name=bocri/>
::{{spiegazione|Non fare il pagliaccio, sii serio!<ref>"''Nun fa 'o farenella! |Si nce hai che di', dimme 'a parola chiara!'' Non fare il buffone | Se hai da ridire, parlami chiaro! (Da ''Poesie napoletane'', p. 124.)</ref>}}
*'''Nun haje visto 'o serpe, e chiamme San Paulo.'''<ref>Citato in ''Tradizioni ed usi nella Penisola sorrentina'', p. 109.</ref>
:''Non hai visto il serpente e invochi San Paolo.''
::{{spiegazione|Ti spaventi anzitempo, senza un reale motivo.}}
*'''Nun leggere 'o libro {{sic|'}} quaranta foglie.'''<ref>Citato in ''I proverbi di Napoli'', p. 263.</ref>
:''Non leggere il libro di quaranta pagine.''
::{{spiegazione|Non giocare a carte.<ref>La spiegazione è in ''I Proverbi di Napoli'', p. 263.</ref>}}
*'''Nun me mpicchio e nun me mpacchio.'''<ref>Citato in ''Napoli , punto e basta?'', p. 705.</ref>
:''Non mi impiccio e non mi lascio implicare in faccende complicate.''<ref>La traduzione è in ''Napoli , punto e basta?'', p. 705.</ref>
*'''Nun sai tené tre cicere mmocca.'''<ref>Citato in Antonino Guglielmi, ''Un diavolo nella valigia'', [https://books.google.it/books?id=6h_sAwAAQBAJ&lpg=PA45&dq=&pg=PA45#v=onepage&q&f=false p. 45]</ref>
:''Non sai tenere tre ceci in bocca.''
::{{spiegazione|Non sai tenere un [[segreto]].}}
*'''Nun sapé niénte 'e san Biàse.'''
:''Non sapere niente di [[San Biagio]].''
::{{spiegazione|Fare lo gnorri.<ref name=Am79>Citato in Amato, p. 79.</ref>}}
*'''Nun sfruculià 'a mazzarella 'e San Giuseppe.'''<ref>Citato in Romualdo Marrone ''Guida insolita ai misteri, ai segreti, alle leggende e alle curiosità di Napoli'', Newton Compton Editori, 2015, [https://books.google.it/books?id=XnowCgAAQBAJ&lpg=PT183&dq=Nun%20sfruculi%C3%A0%20'a%20mazzarella%20'e%20San%20Giuseppe.&hl=it&pg=PT183#v=onepage&q=Nun%20sfruculi%C3%A0%20'a%20mazzarella%20'e%20San%20Giuseppe.&f=false] ISBN 978-88-541-8502-9</ref>
:''Non "sfottere" il bastone di San Giuseppe.''<ref>Della statua di San Giuseppe</ref>
::{{spiegazione|Non disturbare chi sta tranquillo per i fatti suoi.}}<ref>L'interpretazione (più dettagliata) è in ''Guida insolita ai misteri, ai segreti, alle leggende e alle curiosità di Napoli.''</ref>
:oppure
::{{spiegazione|Non accaniti con qualcuno che è già indifeso e sul quale la sorte ha già infierito.}}<ref name="peace">{{cfr}} più dettagliatamente [[Paolo Isotta]], ''La virtù dell'elefante: La musica, i libri, gli amici e San Gennaro'', Marsilio, Venezia, 2014, [https://books.google.it/books?id=3J7wDQAAQBAJ&lpg=PT61&dq=o%20carro%20p'a%20scesa.&hl=it&pg=PT62#v=onepage&q=o%20carro%20p'a%20scesa.&f=false] ISBN 978-88-541-9823-4</ref>
*'''Nun tene né cielo 'a vede' né terra 'a cammena'.'''<ref>Citato in Viviani, ''Teatro'', VI, p. 344.</ref>
:''Non ha né cielo da vedere né terra su cui cammminare.''
::{{spiegazione|È povero in canna.}}
*'''Nun tengo capa.'''<ref>Citato in [[Annibale Ruccello]], Teatro, Ubulibri, 2005, [https://books.google.it/books?hl=it&id=6MIeAQAAIAAJ&dq=nun+tengo++capa&focus=searchwithinvolume&q=nane p. 132].</ref>
:''Non ho testa.''
::{{spiegazione|''Nun tene' capa'': non avere testa. Non avere voglia, non avere intenzione. ''Mo nun tengo proprio (o: nisciuna) capa 'e sentì' niente, tengo 'e lappese a quadriglié ca m'abballano pe' capa'': ora non ho assolutamente (o: nessuna) voglia, energia, intenzione di ascoltare nulla, sono tormentato da cento preoccupazioni che mi frullano nella testa.}}
*'''Nzallanuto.'''<ref name=sfengari>Citato in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 268.</ref>
:''Rimbambito, stordito, confuso.''
*'''Nzalannòmmeno.'''<ref name=sfengari/>
:''Zuccone, Spilungone, Sciocco.''<ref>La definizione è in Volpe, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 268.</ref>
*'''Nzeculoro.'''<ref>Citato in ''Il segreto in voce'', Roma, Domenico Antonio Ercole, 1712, [https://books.google.it/books?id=aifsiYIDX58C&dq=nzeculoro&hl=it&pg=PA37#v=onepage&q&f=false p. 37]</ref>
:''Corruzione di: [[w:In omnia saecula saeculorum|In omnia saecula saeculorum]]. All'altro mondo; per le lunghe.''
*'''Nzerrà l'uocchie.''' <ref>Citato in ''Lo Cuorpo de Napole e lo Sebbeto'', 1864, anno V, Sabato 2 Luglio 1864 p. 726.</ref>
:''Chiudere gli occhi.''
::{{Spiegazione|Chiudere gli occhi per non vedere. Prendere sonno. Morire.}}
*'''Nzerrà 'o libro.'''<ref>Citato in [[Eduardo De Filippo|Eduardo de Filippo]], ''Cantata dei giorni dispari'', vol I, Einaudi, Torino, 1995, [https://books.google.it/books?id=AHQIAQAAMAAJ&q=nzerr%C3%A0+%27o+libro&dq=nzerr%C3%A0+%27o+libro&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwjNzaTpk8vmAhURV8AKHbvmDsUQ6AEILzAB p. 575].</ref>
:''Chudere il libro.''
::{{Spiegazione|Chiudere un argomento, mettere da parte, smetterla con le teorie.}}
*'''Nzi a rumme e busse.'''<ref name=rumbus>Citato in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 316.</ref>
::{{Spiegazione|'''Rumme e busse'''<ref name=rumbus/>: "ultimi due segni dell'alfabeto in modi di sigle". ''Nzì a rumme e busse'': "sino alla fine, sino all'estremo."<ref>La spegazione è in D'ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 316.</ref>.}}
*'''Nzicco nzacco.'''<ref name=outof>Citato in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 269.</ref>
:''All'improvviso.''
*'''Nziria.'''<ref name=outof/>
:''Il lamentarsi e piagnucolare continuo, a volte immotivato, dei bambini.''
::{{spiegazione|Nell'uso corrente: capriccio, sfizio, voglia che assale improvvisa ed irresistibile.}}
*'''Nzu nzu.'''<ref name=outof/>
:''Dolcemente, Beatamente, Voluttuosamente.''<ref>La definizione è in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 269.</ref>
*'''Nzurfà'.'''<ref>Citato in ''Modern Etymological Neapolitan-English Vocabulary'', [https://books.google.it/books?id=kUcIRKwCZF4C&lpg=PA514&dq=uocchie%20vacante.&hl=it&pg=PA157#v=onepage&q&f=false p. 157]</ref>
:''Inzolfare. Insufflare.''
::{{spiegazione|Istigare, aizzare.}}
==O==
*''''O ball' 'e ll'urzo.'''<ref>Citato in Francesco Piscopo '''E scugnizze'', Salvatore Romano, Napoli, 1904, [https://wikisource.org/wiki/Page:%27E_scugnizze.djvu/10 wikisource p. 10].</ref>
:''Il ballo dell'orso.''
::{{spiegazione|Un ballo sgraziato, goffo.}}
*''''O Buvero 'o Rito.'''<ref>Citato in Raffaele Viviani, ''Teatro'', IV, p. 554.</ref> o ''''O Buvero.'''<ref>Citato in Agnese Palumbo e Maurizio Ponticello, ''Il giro di Napoli in 501 luoghi, {{small|La città come non l'avete mai vista}}'', Newton Compton, Roma, 2014, [https://books.google.it/books?id=uHItBQAAQBAJ&lpg=PT35&dq=&pg=PT35#v=onepage&q&f=false p. 35]. ISBN 978-88-541-7070-4</ref>
:''Il Borgo San Loreto, o, Il Borgo, per antonomasia.''
*''''O canzo.'''<ref>Citato in Raffaele Pisani, ''I Promessi sposi'', prefazione di Maria Zaniboni, [https://books.google.it/books?id=V_vgAgAAQBAJ&lpg=PT22&dq='o%20canzo&hl=it&pg=PT22#v=onepage&q&f=false]</ref>
:''La possibilità, l'opportunità. Tené o dà a quaccheduno 'o canzo: Avere o dare a qualcuno la possibilità, l'opportunità. Damme 'o canzo! Dammi la possibilità, l'opportunità, dammi modo! (di fare qualcosa).''
*''''O cappotto 'e lignamme.'''<ref name=nose/>
:''Il cappotto di legno.''
::{{spiegazione|La bara.}}
*''''O chiù bunariello tene 'a guallera e 'o scartiello.'''<ref>Citato in ''Cucozze e caracazze'', p. 164.</ref>
:''Chi è messo meglio di tutti ha l'ernia e la gobba.''
::{{spiegazione|Espressione riferita a situazioni nettamente sfavorevoli, molto avverse in cui ci si venga a trovare. Può anche significare: sono uno peggiore dell'altro.}}
*''''O chiacchiarone.'''<ref>Citato in [[Abele De Blasio]], ''Usi e costumi dei camorristi'', prefazione di [[Cesare Lombroso]], illustrazioni di S. De Stefano, Napoli, Luigi Pierro Editore, Napoli, 1897<sup>2</sup>, [https://archive.org/stream/usiecostumideic00blasgoog#page/n189/mode/2up p. 165].</ref>
:''Il chiacchierone.''
::{{spiegazione|Il giornale, nel gergo della malavita antica.}}
*''''O ciuccio 'e {{sic|fechella}}, trentatré chiaje e pure 'a cora fràceta!'''<ref>Citato in Tammaro Mormile, Albatros Edizioni ''Cuore di mamma'', [https://books.google.it/books?id=9IyRDQAAQBAJ&lpg=PT16&dq=&pg=PT16#v=onepage&q&f=false p. 16]. ISBN 9788899906191</ref>
:''L'asino di Fechella, tretntatre piaghe ed anche la coda fradicia!''
::{{spiegazione|''Me pare 'o ciuccio 'e Fechella trentaré chiaje pure 'a cora fraceta!''. Mi sembra / mi sembri l'asino di Fichella, trentatré piaghe ed anche la coda è fradicia!: riferito a chi è o si lamenti di essere continuamente in cattiva salute, colpito senza posa da malattie (e con questa motivazione più immaginaria che reale, eludere l'assolvimento dei propri compiti, facendo in modo che altri se ne debbano fare carico.}}
*''''O Conte Mmerda 'a Puceriale.'''<ref>Citato in ''Proverbi & Modi Di Dire - Campania '', Simonelli, Milano, 2006, [https://books.google.it/books?id=1yVgvr16rX0C&lpg=PA72&dq=O%20conte%20Merda%20'e%20Puceriale&hl=it&pg=PA72#v=onepage&q&f=false p. 72.] ISBN 88-7647-103-0</ref>
::{{spiegazione|Il così sunnominato Conte di Poggioreale è chiunque si dia vanto e vada propalando di discendere da una nobile stirpe mai esistita.}}
*''''O cuorpo 'e Napule.'''<ref>Citato in Patrizia Rotondo Binacchi, ''A Napoli mentre bolle la pentola'', p. 63.</ref>
:''Il corpo di Napoli.''
::{{spiegazione|La [[w:|statua del dio Nilo]] posta nel [[w:largo Corpo di Napoli|Largo Corpo di Napoli]].}}
*''''O doje allattante.'''<ref>Citato in Giancarlo Signore, ''Storia delle abitudini alimentari'', ''{{small|Dalla preistoria al fast food}}'', Tecniche Nuove, Milano, 2010, [https://books.google.it/books?id=acv0VaSJ4fIC&lpg=PP1&dq=Giancarlo%20Signore&hl=it&pg=PA198#v=onepage&q&f=false p. 198]. ISBN 978-88-481-7428-2</ref>
:''Il due allattante.''
::{{spiegazione|Espressione con cui veniva chiamato un piatto di pasta con cacio e pepe venduto al prezzo di due soldi.}}
*'''{{'}}O fatto d{{'}}{{'}}e quatto surde.'''<ref>Citato in Raffaele Bracale, ''Comme se penza a Nnapule'', p. 283.</ref>
:''Il racconto dei quattro sordi.''
::{{spiegazione|Quattro sordi viaggiano nello stesso treno. Il primo chiede: ''Scusate, simmo arrivate a {{sic|nNapule}}?'' (Scusate, siamo arrivati a Napoli?) Replica il secondo: ''Nonzignore, cca è {{sic|nNapule}}!'' (Nossignore, qua è Napoli!)}} Interviene il terzo: ''I' me penzavo ca stevamo a {{sic|nNapule}}'' (Io credevo che fossimo a Napoli) Il quarto conclude: ''Maje pe ccumanno, quanno stammo a nNapule, m'avvisate?'' (Mai per comando (per cortesia), quando saremo a Napoli, mi avvertite?) Si dice '''o fatto d''e quatto surde'' a commento di una situazione in cui la reciproca incomprensione, l'incomunicabilità sono totali. ''E chist'è 'o fatto d''e quatto surde'' (E questo è il racconto dei quattro sordi): qui non c'è assolutamente modo di capirsi.)
*''''O figlio d' 'a Madonna.'''<ref>Citato in Viviani, ''Teatro'', IV, p. 339-340.</ref>
:''Il trovatello.''<ref>Traduzione in ''Teatro'', IV, p. 340.</ref>
*''''O fungio d' 'a recchia.'''<ref>Citato e spiegato in ''Del parlar napoletano'', p. 28.</ref>
:''Il fungo dell'[[orecchio]].''
::{{spiegazione|Il padiglione auricolare.}}
*''''O frùvulo pazzo.'''<ref name=cross/>
:''La folgore, il fulmine, il lampo, il razzo pazzo.''
::{{spiegazione|Particolare fuoco d'artificio che, una volta acceso, saltellava in modo disordinato creando scompiglio ed il fuggi fuggi dei presenti. "Razzo, detto anche Topo. − ''Fruvolo pazzo'', Razzo matto, Topo matto. − '''Essere nu fruvolo''' dicesi di fanciullo che non sta mai fermo, Essere un frugolo ed anche essere un fuoco lavorato."<ref>Con questa definizione in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 173.</ref>}}
*''''O gallo 'ncoppa 'a munnezza.'''<ref>Citato in Mario Caccavale, ''Vite doppie'', Mondadori, [https://books.google.it/books?id=uNPMR6YmWfEC&lpg=PT69&dq=gallo%20munnezza&hl=it&pg=PT69#v=onepage&q=gallo%20munnezza&f=false]</ref>
:''Il gallo su un mucchio di (sulla) spazzatura.''
::{{spiegazione|''Fa 'o gallo 'ncoppa 'a munnezza'': fare il gallo, cantare a squarciagola un sonoro e sostenuto chicchirichì, troneggiando sulla spazzatura: lo fa chi "canta" a voce spiegata dall'alto di un mucchio di "spazzatura" – sola altezza e contesto che gli competano; ossia chi si gloria, tronfio – null'altro potendo – di infimi successi, ottenuti primeggiando su persone ancor più incapaci o deboli o in situazioni e contesti squallidi, miserevoli; più in generale chi si gloria senza averne alcun titolo.}}
*''''O guappo 'e cartone.'''<ref>Citato in Alberto Liguoro, ''Il vecchio teatro'', Alfredo Guida Editore, Napoli, 2001, [https://books.google.it/books?id=N0O5SRP64rYC&lpg=PA24&dq=guappo%20'e%20cartone&hl=it&pg=PA24#v=onepage&q&f=false p. 24] ISBN 88-7188-479-5</ref>
:''Il guappo di cartone.''
::{{spiegazione|Una [[w:Tigre di carta|tigre di carta]].}}
*''''O maccaturo 'e culore.'''<ref name=mouchoir>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 55.</ref>
:''Il fazzoletto di colore''
::{{spiegazione|Una fazzoletto colorato di formato grande che si usava per avvolgervi di tutto: dai prodotti agricoli ai generi acquistati nei negozi o i piatti che contenevano il cibo dei braccianti. C'era anche chi lo usava come fazzoletto da tasca al posto del piccolo fazzoletto bianco.}}
*''''O masto 'e festa.'''<ref>Citato in Giuseppina Scognamiglio, ''Sullo scrittoio di Partenope, {{small|studi teatrali da Mastriani a Viviani}}'', Edizioni scientifiche italiane, 2006, [https://books.google.it/books?id=E48fAQAAIAAJ&q=%27o+masto+%27e+festa&dq=%27o+masto+%27e+festa&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwj0u9yJwr7kAhVQKVAKHSz5C0AQ6AEIXTAJ p. 172].</ref>
:''Il maestro di festa.''
::{{spiegazione|Il Capo. Chi comanda.}}
*''''O mbruoglio int'o lenzulo.'''<ref>Citato in [[Erri De Luca]], ''Montedidio'', Feltrinelli, [https://books.google.it/books?id=zkaSgd4nGQsC&lpg=PA122&dq='o%20mbruoglio%20int'o%20lenzulo&hl=it&pg=PA122#v=onepage&q&f=false p. 122].</ref>
:''L'"imbroglio", cioè la trama, la storia nel lenzuolo.''
::{{spiegazione|Il cinematografo, detto così in passato<ref>La locuzione è ancora in uso in alcune città della Campania.</ref> perché il film era proiettato in piazza su un lenzuolo.}}
*''''O miraculo 'e Suor Agnese: era monaca e pure pisciava!'''<ref>Citato in Altamura e Giuliani, ''Proverbi napoletani'', p. 322.</ref>
:''Il miracolo di Suor Agnese: era monaca e pure mingeva!''
::{{spiegazione|E allora? Cosa ci sarebbe poi di così straordinario? È la cosa più normale del mondo!}}
*''''O munaciello.'''<ref name=meridiana/>
::{{spiegazione|Sorta di folletto benefico dotato di ampi poteri magici, protettore della casa che lo ha accolto con i dovuti riguardi. Nel caso opposto, presa in antipatia la famiglia irriguardosa, manifesta una seconda natura malefica e si vendica creando ogni specie di guai.}}
*''''O nguacchia carte.'''<ref name=stain>Citato in ''Poesie napoletane'', p. 385.</ref>
:''L'imbratta carte.''
::{{spiegazione|In senso spregiativo: impiegato addetto al trattamento ed alla creazione di scartoffie.}}
*'''‘O ‘nsist’.'''<ref>Citato in Alberto Liguoro, ''Il vecchio teatro'', Lettere Italiane n. 38 – giugno 2002,
Alfredo Guida Editore, Napoli, [https://books.google.it/books?id=N0O5SRP64rYC&lpg=PP1&dq=Alberto%20Liguoro&hl=it&pg=PA24#v=onepage&q&f=false p.24]</ref>
::{{spiegazione|Il tipo che "insiste", lo spavaldo, il prepotente.}}
*'''‘O palazzo è auto e ‘a signora è sorda.'''<ref>Citato in P. Mintz, ''Il custode degli arcani'', p. 294.</ref>
:''Il palazzo è alto e la signora è sorda.''
::{{spiegazione|Riferito a chi non sente o fa finta di non sentire}}
*''''O pastore d' 'a meraviglia.'''<ref name=poimèn/>
:''Il pastore della meraviglia.''
::{{spiegazione|Figura del presepe effigiata con un'espressione di estatico stupore di fronte ai prodigi che accompagnano la nascita di Gesù.}}
*''''O pate d<nowiki>'</nowiki>'e criature.'''<ref name="K">Citato in Marcello D'Orta, ''Cuore di Napoli'', Rogiosi Editore, [https://books.google.it/books?id=UORcCwAAQBAJ&lpg=PT34&dq='o%20pate%20d'e%20criature&hl=it&pg=PT34#v=onepage&q&f=false]</ref>
:''Il padre dei bambini.''
::{{spiegazione|Il pene.}}
*''''O pato-pato.'''<ref>Citato in Raffaele Viviani, ''Teatro'', II, Guida, Napoli, 1988, [https://books.google.it/books?id=PondV7J2r9UC&lpg=PA95&dq='o%20pato%20pato&hl=it&pg=PA95#v=onepage&q&f=false p. 95]</ref>
::{{spiegazione|Una grande quantità. Ad esempio: '''O pato-pato 'e ll'acqua'': una pioggia diluviale.}}
*''''O piglia e porta.'''<ref>Citato in [[Ferdinando Russo]], ''La Camorra'', Prismi, Edizioni de Il Mattino, Edi.Me.-Il Mattino, 1996, p. 14.</ref>
:''Il prende e porta.''
::{{spiegazione|Persona sulla cui discrezione non si può fare affidamento, perché riferisce (porta) tutto quello che ascolta (prende).}}
*''''O pirito cchiù gruosso d'o culo.'''<ref>Citato in Citato in Alessio Arena, Luigi Romolo Carrino, Massimiliano Palmese e Massimiliano Virgilio, ''Quattro mamme scelte a caso: {{small|omaggio ad Annibale Ruccello}}'', Caracò, Napoli, 2011, [https://books.google.it/books?id=EGFZAwAAQBAJ&newbks=1&newbks_redir=0&lpg=PT41&dq=&pg=PT41#v=onepage&q&f=false p. 14]. ISBN 978-88-97567-03-5</ref>
:''Il [[peto]] più grande del sedere.''
::{{spiegazione|Un'azione, un'iniziativa, un progetto non commisurati alle proprie capacità, oltre le proprie possibilità, fuori portata e destinati quindi a fallire. Il passo più lungo della gamba. ''Nun fa' 'o pirito cchiù gruosso d' 'o culo'': non fare il peto più grande del sedere, non perseguire obiettivi irraggiungibili, non fare il passo più lungo della gamba. }}
*''''O priore 'e San Martino.'''<ref>Citato in [[Vittorio Gleijeses]], ''Feste, Farina e Forca'', prefazione (all'edizione del 1976) di [[Michele Prisco]], Società Editrice Napoletana, Napoli, 1977<sup>3</sup> riveduta e aggiornata, p. 176.</ref>
:''Il priore di San Martino.''
::{{spiegazione|Un marito tradito dalla propria moglie.<ref>In ''Feste, Farina e Forca'', p. 176, Gleijeses riferisce l'interpretazione di un autore, il Maes: nell'epoca in cui visse S. Martino, la chiesa comandava durante i digiuni l'astensione dal consumo di carne e l'assoluta castità. Era questa l'occasione, per alcune mogli più vivaci, più focose, dalla sensualità molto esuberante, insofferenti di simili divieti, di cercare in altri uomini compensazioni alternative alla scrupolosa osservanza del divieto da parte dei mariti. L'uomo notoriamente... "disonorato", circondato da un'allegra brigata di amici, in un'atmosfera goliardica, fra libagioni di vino nuovo accompagnate da torrone, veniva pian piano accompagnato a sua insaputa verso la Certosa di San Martino ed una volta introdottovi, complice il guardiano, veniva chiusa la porta e gli si gridava: «Rimane 'a ffa 'o priore!» ''Resta a fare il priore!''. '''È 'a festa d'o priore San Martino''' è l'espressione impiegata per dire: è la festa dei... "traditi". {{cfr}}, inoltre, Gleijeses, ''Napoli dentro e ... fuori'', p. 319.</ref>}}
*''''O puorco dint 'e mele.'''<ref>Citato con traduzione in Giuliana Mazzotti, ''Verso una educazione interlinguistica e transculturale'', Marzorati, Milano, 1984, [https://books.google.it/books?id=CcgMAQAAMAAJ&q=O+puorco+dint+e+mele&dq=O+puorco+dint+e+mele&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwj4pcHAvbXjAhVHfZoKHRhTBlwQ6AEILTAB p. 253].</ref>
:''Il maiale nel mucchio di mele.''
::{{spiegazione|Una persona che se la passa benissimo, che è in un ventre di vacca.}}
*''''O purpo se coce cu ll'acqua soia.'''<ref>Citato in Pennino, p. 303.</ref>
:''Il [[polipo]] si cuoce nella sua stessa acqua.''
::{{spiegazione|Dicesi di persona testarda, che finisce per rovinarsi da solo.}}
*''''O puparuolo schiafféia 'o putecaro.'''<ref>Citato in Altamura e Giuliani, ''Proverbi napoletani'', p. 173.</ref>
:''Il peperone prende a schiaffi il bottegaio.''
::{{spiegazione|Un subalterno rimprovera il proprio superiore. Un beneficato arreca danno al benefattore.}}
*''''O quàrto spàrte.'''
:''Il quarto spariglia.''
::{{spiegazione|Dopo tre [[figli]] dello stesso sesso, il quarto è dell'altro sesso.<ref name=Am17/>}}
*''''O riàvole ‘e Mergellina.'''<ref>[[Vittorio Del Tufo]], ''TRENTAREMI, {{small|Storie di Napoli magica}}'', Rogiosi, Napoli, [[https://books.google.it/books?id=U4zGCwAAQBAJ&lpg=PA1&dq=Vittorio%20Del%20Tufo&hl=it&pg=PA101#v=onepage&q&f=false p. 101]].</ref>
:''Il diavolo di Mergellina.''
::{{spiegazione|Una donna di rara, incredibile bellezza.<ref>Il riferimento è al dipinto, custodito nella chiesa di Santa Maria del Parto a Mergellina, opera di Leonardo Grazia dello ''il Pistoia'': nella tela il diavolo, trafitto da San Michele Arcangelo, è raffigurato nelle fattezze di una donna seducente. Per la storia del dipinto e per un approfondimento sull'origine dell'espressione {{cfr}} più dettagliatamente ''TRENTAREMI, {{small|Storie di Napoli magica}}'', p. 101 e [[Gennaro Aspreno Galante]] , ''Guida sacra della città di Napoli'', Stamperia del Fibreno, Napoli, 1872, [https://books.google.it/books?id=APk3ZyDc1b8C&dq=Gennaro%20Aspreno%20Galante&hl=it&pg=PA393#v=onepage&q&f=false p. 393].</ref>'''Si bella e ‘nfame comme 'o riàvule ‘e Mergellina.'''<ref>Citato in ''TRENTAREMI, {{small|Storie di Napoli magica}}'', p. 101.</ref> Sei bella e malvagia come il diavolo di Mergellina.<ref>"Fatto sta, che nel quadro del [[Leonardo da Pistoia|Pistoia]] quel bel volto di giovane donna, dai biondi capelli e dai dolci occhi, appare calmo, quasi sorridente, ed ella piega le braccia e le mani in molle atto voluttuoso, e par che non si accorga nemmeno della lancia che l'angelo le ha infitta sul dorso serpentino, sia che non la prenda molto sul tragico, sia che non voglia, pur nel languire morendo, scomporre la propria attraente vaghezza. E il dipinto destinato a colpire le fantasie per la terribilità del castigo inflitto a colei che tentò scrollare una salda virtù, le sedusse invece con quell'immagine; e nel linguaggio del popolino dei contorni rimase come paragone di elogio: «Bella come il diavolo di Mergellina»" ([[Benedetto Croce]])</ref>}}
*''''O riesto 'e niente.'''<ref>Citato in Raffaele Viviani, ''Poesie: {{small|opera completa}}'', a cura di Antonia Lezza, Alfredo Guida Editore, Napoli, 2010, [https://books.google.it/books?id=WoVk3S-AR88C&newbks=1&newbks_redir=0&lpg=PA240&dq=&pg=PA240#v=onepage&q&f=false p. 240]. ISBN 978-88-6042-710-6</ref>
:''Il resto di niente.''
::{{spiegazione|Niente di niente. Assolutamente niente.}}
*''''O schiattamuorto.'''<ref>Citato in Ledgeway, [https://books.google.it/books?id=jsHJnzvJHxAC&lpg=PP1&dq=adam%20Ledgeway&hl=it&pg=PA273#v=onepage&q=schiattamuorto&f=false p. 273.]</ref>
:''Il becchino.''
*''''O scemo 'e Miano.'''<ref>Citato in Antonino Guglielmi, ''Lo spirito guida'', [https://books.google.it/books?id=6KHeAwAAQBAJ&lpg=PA70&dq=&pg=PA70#v=onepage&q&f=false p. 70] ISBN 978-1-291-01389-4</ref>
:''Lo scemo di Miano.''
::{{Spiegazione|Si dice di una persona completamente stupida, stupida da ricovero (Miano era sede dell'ospedale psichiatrico del Frullone).}}
*''''O senzapiere.'''<ref name=holycross/>
:''Il senza piedi.''
::{{Spiegazione|Il [[sonno]].}}
*''''O Signore sta 'n cielo!'''<ref>Citato in [[Raffaele Viviani]], ''Teatro'' Vol. V|, [https://books.google.it/books?id=hpvvJLglMvkC&pg=PA590&dq=%&sa=X&ved=0ahUKEwiZkpXE2s7mAhVCsKQKHcYyCuwQ6AEIKDAA#v=onepage&q&f=false p. 590].</ref>
:''Il [[Dio|Signore]] sta in cielo!''
::{{Spiegazione|Si risponde, così, talvolta, con [[w:Understatement|understatement]] fra il serio e lo scherzoso, non senza una punta d'ironia – ma a volte anche per un autentico sentimento di rispetto verso Dio – se si pensa che qualcuno si sia rivolto a noi con troppa enfasi con l'appellativo di Signore.}}
*''''O [[strummolo|strùmmolo]] a tiritèppete.'''<ref>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 13.</ref>
::{{spiegazione|È "a tiritèppete" uno strummolo difettoso.}}
*''''O tale e quale.'''<ref name=nose/>
:''Il tale e quale.''
::{{spiegazione|Lo specchio.}}
*'''O {{sic|T}}otaro int'a chitarra.'''<ref>citato in Jordan Lancaster, ''In the Shadow of Vesuvius, A Cultural History of Naples'', I. B. Tauris, Londra, New York, 2005, [https://books.google.it/books?id=3d4BAwAAQBAJ&lpg=PA251&dq=totaro%20chitarra&hl=it&pg=PA251#v=onepage&q&f=false p. 251]</ref>
:''Il totano nella chitarra''
::{{spiegazione|L'unirsi di un uomo e una donna.}}
*''''O tram a muro.'''<ref name=nose/>
:''Il tram a muro.''
::{{spiegazione|L'ascensore.}}
*''''O tre Galibbarde.'''<ref>Citato in ''I Proverbi di Napoli'', p. 298.</ref>
:''Il tre [[Giuseppe Garibaldi|Garibaldi]].''
::{{spiegazione|Piatto di vermicelli conditi con pomodoro e pecorino che si acquistava dal «maccaronaro» al costo di tre soldi coniati con l'effigie di Garibaldi.}}
*''''O triato 'e donna Peppa.'''<ref>Citato in Francesco D'Ascoli, ''Letteratura dialettale napoletana'', Gallina, Napoli, 1996, [https://books.google.it/books?newbks=1&newbks_redir=0&hl=it&id=YyFdAAAAMAAJ&dq=O+triato+%27e+donna+Peppa&focus=searchwithinvolume&q=Peppa p. 224]. </ref>
:''Il teatro di donna Peppa.''
::{{spiegazione| Donna Peppa era Giuseppina Errico<ref>Maria Giuseppa Errico (Napoli, 1792 – Napoli, 1867).</ref>, moglie di Salvatore Petito e madre di Antonio Petito, entrambi celebri interpreti di Pulcinella. Nel teatro da lei gestito il pubblico – composto in massima parte di "lazzaroni" – assisteva agli spettacoli partecipando molto, troppo appassionatamente, interferendo dalla platea nell'azione rappresentata con la più illimitata e chiassosa esuberanza di voci, schiamazzi, incitamenti, commenti, gesti scomposti e abbandonandosi ad altre simili intemperanze. La locuzione è riferita a luoghi o situazioni in cui dominino incontrastati confusione, disordine, scompiglio, sfrenatezza e ridicolo.}}
*''''O tuppe-tuppe.'''<ref>Citato e spiegato in ''Del parlar napoletano'', p. 29.</ref>
:''Il toc-toc.''
::{{spiegazione|La tachicardia.}}
*'''‘O vvàco a piglià Âgnàno.'''<ref>Citato in Sergio Zazzera, ''Dizionario napoletano'', p. 28.</ref>
:''Lo vado a prendere ad Agnano''
::{{spiegazione|Ma dove mai potrei riuscire a trovare, ottenere, procurarmi questa cosa?}}
*''''O vellùto è deventàto ràso.'''<ref name=toscodueseisette/>
:''Il [[velluto]] è diventato [[raso]]''.
::{{spiegazione|Detto di chi ha la sifilide, per la perdita di capelli e barba.}}
*''''O Zi' nisciuno.'''<ref>Citato in Nino Del Duca, ''Io stongo 'e casa 'America. Riflessioni'', prefazione di [[Furio Colombo]], introduzione di [[Antonio Ghirelli]], Guida, Napoli, 2005, [https://books.google.it/books?id=8npveIawS-8C&lpg=PA123&dq=zi'%20nisciuno.&hl=it&pg=PA123#v=onepage&q=zi'%20nisciuno.&f=false p. 123]</ref>
:''Il Signor nessuno, ovvero una perfetta nullità.''
*'''Ogna de<ref name=epsilon/>janara.'''<ref>Citato e spiegato in ''Vocabolario napoletano lessigrafico e storico'', p. 153.</ref>
:'' ''Ogna 'e janara'': unghia di strega.''
::{{spiegazione|[[w:Sempervivum tectorum|Sempervivum tectorum]].}}
*'''Ogne ‘e ‘mpiso ‘e sotto ‘e bastimiente.'''<ref name=patibolo>Citato in Ottavio Soppelsa, ''Dizionario zoologico napoletano'', D'Auria Editore, Napoli, 2016; in Stella Cervasio ''Purpo e cumeta, i nomi in napoletano di 3600 animali'', ''la Repubblica.it'' Napoli del 5. 12. 2016.</ref>
:''Unghie di impiccati sotto le navi.''
::{{spiegazione|Cirripede biancastro che si attacca sotto le navi del colore latteo dell ’"unghia d’impiccato".<ref>La spiegazione è in ''la Repubblica.it'' Napoli del 5. 12. 2006.</ref>}}
*'''Ojni<nowiki>'</nowiki>'''<ref>Ni' è l'abbreviazione di ninno: bimbo.</ref><ref>In ''Viviani'', III, p. 248.</ref>
:''[[Ragazzo]] mio.''<ref>Traduzione in ''Viviani'', III, p. 248.</ref>
:oppure
:''Ehi, tu (rivolgendosi ad un uomo).''
*'''Ommo de<ref name=epsilon/>ciappa.'''<ref name=allocco/>
:''Uomo di fibbia (fermaglio, borchia).''
::{{spiegazione|''Ommo 'e ciappa'', uomo di vaglia, di senno, di distinzione.<ref>La spiegazione è in ''Vocabolario napolitano-italiano tascabile'', p. 72.</ref>}}
*'''Ommo 'e sfaccìmma'' o '''Ommo pusetìvo.'''<ref>Citato in Sergio Zazzera, ''Dizionario napoletano'', p. 236.</ref>
:''Letteralmente: Uomo di sperma o Uomo positivo''
::{{spiegazione|Uomo positivo è da intendersi in senso antifrastico, le due locuzioni significano: uomo da nulla.}}
*'''On Titta e 'o cane.'''<ref>Citato in Maria Emilia Nardo, ''Raffaele Viviani: Dalla Vita alle Scene L’Altra Autobiografia (1888-1947)'', a cura di Maria Emilia Nardo, Rogiosi, 2017, [https://books.google.it/books?id=7v6ZCwAAQBAJ&lpg=PP1&dq=emilia%20nardo&hl=it&pg=PT71#v=onepage&q&f=false p. 71.]</ref>
:''Don Titta e il [[cane]]''
::{{spiegazione|Due persone inseparabili.}}
*'''Onna Pereta fore o balcone.'''<ref>Citato in ''In the Shadow of Vesuvius'', p. 250.</ref>
:''Donna<ref>Femminile di Don (Dominus, Signore), appellativo onorifico con cui ci si rivolge in modo riguardoso a persone che godono di grande prestigio.</ref> Peto sul balcone (fuori al balcone).''
::{{spiegazione|Locuzione che descrive una donna sciatta, volgare, sguaita, sfacciata che per di più non fa mistero alcuno delle sue poco invidiabili doti, ostentandole anzi apertamente.}}
*'''Orecchione.'''<ref name=splinter/>
::{{spiegazione|Telefono, nel gergo della malavita antica.}}
==P==
*'''P' 'a fraveca 'e ll'appetito.'''<ref name=hambriento/>
:''Per la fabbrica dell'appetito.''
::{{spiegazione|Per procurarsi di che vivere. Per il cibo.}}
*'''Pacche 'e frutte.'''<ref name=locagua/>
:''Spicchi, pezzi di frutta.''
::{{spiegazione|Susine o albicocche spaccate e fatte essiccare d'estate al sole, venivano conservate per la stagione invernale.}}
*''''{{NDR|'O}} Paglietiello.'''<ref name=cicero>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 274.</ref>
::{{spiegazione|Il giovane [[avvocato]]. In senso dispregiativo: l'avvocatucolo.}}
*''''{{NDR|'O}} Paglietta.'''<ref name=cicero/>
:''Il [[w:|paglietta]]. L'avvocato.''
*'''Palazzo a spuntatore.'''<ref>Citato in Volpe, ''Vocabolario napolitano-italiano tascabile'', p. 225.</ref>
:''Palazzo a due uscite.''
*'''{{NDR|'E}} palummelle nnante all'uocchie.'''<ref>Citato in ''Lo Trovatore'', 1866, [https://books.google.it/books?id=l2YLpbAOTIUC&dq=palummelle%20nnante%20all'uocchie&hl=it&pg=PT91#v=onepage&q=palummelle%20nnante%20all'uocchie&f=false]</ref>
:''Le "farfalline" davanti agli occhi.''
::{{spiegazione|Vedere '''e palummelle nnante all'uochie'': percepire nel campo visivo punti luminosi a scintillio intermittente. In medicina è uno dei sintomi dello [[w:scotoma|scotoma]].}}
*'''''Panza 'a sotto e pertusillo a 'ncoppa.'''''<ref name=sunbelly/>
:''Pancia da sotto e forellino sopra.''
::{{spiegazione|Posizione, insieme a ''tené 'a panza a 'o sole'' (tenere la pancia al sole), paragonata da [[Giovanni Artieri|Artieri]] ad una sorta di antico yoga napoletano cui si ricorreva per sopportare i morsi della fame.<ref name=bellysun/>}}
*'''Papurchio.'''<ref>Citato in ''No Sansone a posticcio co Pulecenella mbrogliato fra forza e senza forza'', p. 36.</ref>
::{{spiegazione|Stupido.}}
*'''{{NDR|'O}} Paputo.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 278.</ref>
::{{spiegazione|Essere fantastico con cui in passato si metteva paura ai bambini.}}
*'''Parapatta e pace.'''<ref>Citato in Generoso Picone, ''I napoletani'', Laterza, 2005 [https://books.google.it/books?id=2GqODAAAQBAJ&lpg=PT72&dq=parapatta%20e%20pace&hl=it&pg=PT72#v=onepage&q=parapatta%20e%20pace&f=false] ISBN 9788858118610</ref>
:''Pari e pace''
::{{spiegazione|Siamo a posto, siamo pari. Più nulla da dare o da avere.}}
*'''{{NDR|'O}} Paraustiello.'''<ref>Citato in ''I pediculi'' di Gennaro Aspreno Rocco, in G. Giacco, ''Cultura classica e mondo subalterno ne I pediculi di Gennaro Aspreno Rocco'', [https://books.google.it/books?id=PYBHmCL1kkEC&lpg=PT58&dq=paraustiello&hl=it&pg=PT58#v=onepage&q&f=false, Atto II, Scena I]</ref>
::{{spiegazione|Giustificazione, scusa, argomentazione contorta, artificiosa. Ragionamento tortuoso, molto complicato, arzigogolato, ragionamento contorto e sconclusionato. Es.: ''Me ne staje cuntanno tutte paraustielli. Mi stai raccontando, spacciando solo un mare di false, abborracciate, arruffate, inconsistenti chiacchiere. Ma a chi 'i vuo' cuntà 'sti paraustielli? Ma a chi le vuoi raccontare tutte queste chiacchiere, queste fole?''; oppure: cerimoniosità eccessiva, stucchevole.}}
*'''Pare' 'a gatta d' 'a sié Mari': 'nu poco chiagne e 'nu poco rire quanno sta moscia rire, e quann'è cuntenta chiagne!'''<ref name=smicry>Citato, nella formulazione riportata dallo studioso Raffaele Bracale, in ''Cucozze e caracazze'', p. 31.</ref>
:''Sembrare il gatto della signora Maria: un po' piange e un po' ride, quando è giù di morale ride e quando è contenta piange!''
::{{spiegazione|Tale sembra una persona che risponda con reazioni emotive incoerenti, paradossali ad eventi che per loro natura dovrebbero suscitare stati d'animo diametralmente opposti. Sono possibili anche formulazioni più brevi, come ad esempio: '''A gatta 'e zia Maria 'nu poco chiagne e 'nu poco rire.'''<ref name=crysmi>Citato in ''Cucozze e caracazze'', p. 31.</ref> ''Il gatto di zia Maria, un po' piange e un po' ride''. oppure: '''A gatta 'e zia Maria, primma chiagne e doppo rire.'''<ref name=crysmi/> ''Il gatto di zia Maria, prima piange e dopo ride'', entrambe riferite a persona volubile o di umore mutevole.<ref>{{cfr}} più estesamente ''Cucozze e caracazze'', pp- 30-31.</ref>}}
*'''Paré 'a sporta d' 'o tarallaro.'''<ref>Citato in Erwin e Fedele, ''Dictionary: English-Neapolitan; Neapolitan-English'', p. 340.</ref>
:''Sembrare il cesto del venditore di taralli.''
::{{spiegazione|Essere sballottati senza misura, senza riguardo, di qua e di là per soddisfare le necessità altrui, come un cesto di venditore ambulante di taralli. ''Me pare 'a sporta d' 'o tarallaro.'' Mi sembra di essere il cesto di un venditore di taralli: un po' di grazia, grazie!}}
*'''Pare ca s' 'o zùcano 'e scarrafune.'''<ref name=nose/>
:''Sembra che se lo succhino (di notte) gli scarafaggi.''
::{{spiegazione|È deperito, debilitato.}}
*'''Pare na pupata.'''<ref>Citato in [[Armando Curcio]], ''Il teatro di Armando Curcio'', Armando Curcio Editore, 1977, [https://books.google.it/books?id=AmDyAAAAMAAJ&q=pare+na+pupata&dq=pare+na+pupata&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwjK1fXNsIzkAhW06KYKHWtSACwQ6AEINzAD p. 70].</ref>
:''Sembra una bambola.''
::{{spiegazione|È bellissima.}}
*'''Parente a chiochiaro.'''<ref>Citato in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 123.</ref>
::{{spiegazione|Dire a chi vanta origini nobili che è Parente a Chiochiaro<ref>Cioè ad un peperone rosso e per traslato ad un uomo rozzo e stupido. {{Cfr}} Sergio Zazzera, ''Dizionario napoletano'', p. 99. Secondo il De Ritis, invece, chiochiaro deriva da ''chiochia'' scarpa grossolana da pastore. {{cfr}} De Ritis, ''Vocabolario napoletano lessigrafico e storico'', p. 329.</ref>, cioè ad una persona rozza e stupida, ad un tanghero, equivale a confermargli in modo derisorio che è con certezza assoluta persona di alto lignaggio, di antichi illustri e nobili natali.}}
*'''Parla' a schiovere.'''<ref>Citato in ''I Proverbi di Napoli'', p. 431.</ref> o '''Parlà a schiòvere.'''<ref>Citato in ''Poesie napoletane'', p. 214.</ref>
:''[[Parlare]] a spiovere.''
::{{spiegazione|Parlare dicendo cose insensate, sconnesse, tanto per parlare; parlare a vanvera.}}
*'''Parla comme t'ha fatto mammeta!'''<ref>Citato in ''Del parlar napoletano'', p. 13.</ref>
:''Parla come ti ha fatto tua mamma!''
::{{spiegazione|Parla semplice, schietto, con naturalezza.}}
*'''Parlà' cu 'a purpètta 'mmócca.'''<ref>Citato, con spiegazione, in Sergio Zazzera, ''Dizionario napoletano'', p. 275.</ref>
:''Parlare con la polpetta in bocca.''
::{{spiegazione|Parlar bleso.}}
*'''Parlà mazzecato.'''<ref>Citato in ''La fidanzata del parrucchiere'', Tipografia Comunale, Napoli, [https://books.google.it/books?id=mkZzAg4o31oC&dq=parl%C3%A0%20mazzecato&hl=it&pg=PA11#v=onepage&q&f=false p. 11.]</ref>
::{{spiegazione|Parlare trattenendosi – per paura, calcolo, superficialità – dal dire tutto, parlare in modo reticente, passando sotto silenzio cose importanti.}}
*'''Parlà nfiura.'''<ref>Citato in ''Lo Cuorpo de Napole e lo Sebbeto'', 1862, anno III, 30 gennaio 1862, p. 119.</ref>
:''Parlare in figura.''
::{{spiegazione|Parlare non esplicitamente, ma in modo figurato, allusivo, metaforico, cauto.}}
*'''Parla quanno piscia 'a gallina.'''<ref>Citato in ''A Napoli mentre bolle la pentola'', [https://books.google.it/books?id=SAMMNZ0rPTEC&lpg=PP1&dq=A%20Napoli%20mentre%20bolle%20la%20pentola&hl=it&pg=PA111#v=onepage&q&f=false][https://books.google.it/books?id=SAMMNZ0rPTEC&lpg=PA109&dq=QUANNO%20PISCIA%20'A%20GALLINA!&hl=it&pg=PA109#v=onepage&q&f=false p. 109.] </ref>
:''Parla quando orina la gallina''<ref>Pendendo a modello la gallina che non orina mai (idea però del tutto priva di fondamento)). </ref>.'' ''
::{{spiegazione|Ordine di tacere impartito perentoriamente a persona presuntuosa, arrogante, saccente.}}
*'''Parla' sciò-sciommo.'''<ref>Citato in ''I Proverbi di Napoli'', p. 306.</ref>
:''Parlare sciò-sciommo.''
::{{spiegazione|Parlare con accento straniero, con grande raffinatezza.}}
*'''Pasca Rosata.'''<ref name=losdos/>
::{{spiegazione|Pasqua delle Rose. Pentecoste. Era consuetudine lavarsi il viso e le mani, appena desti, in una bacinella in cui si versavano acqua e petali di rose.<ref>{{cfr}} ''C'era una volta Napoli'', p. 103.</ref> }}
*'''Pascàle passaguàje.'''<ref>Citato in Sergio Zazzera, ''Dizionario napoletano'', p. 247.</ref>
:''Pasquale Passaguai.''
::{{spiegazione|Individuo scalognato.}}<ref>La spegazione è in ''Dizionario napoletano'', p. 247.</ref>}}
*'''Passa 'a vacca.'''<ref>Citato, tradotto e spiegato in Raffaele Viviani, ''Poesie, {{small|opera completa}}'', a cura di Antonia Lezza, Guida, 2010, [https://books.google.it/books?id=WoVk3S-AR88C&lpg=PA277&dq=passa%20'a%20vacca&hl=it&pg=PA277#v=onepage&q&f=false p.227]</ref><ref>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 78.</ref>
:''Passa la vacca magra.''
::{{spiegazione|C'è miseria. Deformazione dell'espressione ''passat vacuus'', passa vuoto, pronunciata dal doganiere con riferimento al carro agricolo che attraversava la dogana senza pagare gabella perché vuoto. La moderna glottologia ha tuttavia confutato questa ipotesi etimologica, riconducendo l'espressione alle vacche magre della [[Bibbia]].<ref>{{cfr}} ''C'era una volta Napoli'', p. 78.</ref>}}
*'''Passà chello d' 'e cane.'''<ref>Citato in Antonio Venci, ''La Canzone Napolitana'', Alfredo Guida Editore, Napoli, 1955, [https://books.google.it/books?id=XDWwVSrgGO0C&lpg=PA142&dq=chella%20%20d'e%20cane&hl=it&pg=PA142#v=onepage&q&f=false p. 142.]</ref>
:''Passare quello dei cani.''
::{{spiegazione|Sopportare sofferenze, guai incredibili, inenarrabili.}}
*'''Passasse l'angelo e dicesse ammenne.'''<ref>Citato in ''Usi e costumi di Napoli e contorni descritti e dipinti'', opera diretta da [Francesco de Bourcard], vol I, Napoli, Stabilimento tipografico di Gaetano Nobile, Napoli, 1853, [https://books.google.it/books?id=JuUnAAAAYAAJ&dq=passasse%20l'angelo%20e%20dicesse%20ammenne&hl=it&pg=PA319#v=onepage&q&f=false p. 319.]</ref>
:''Passasse l'[[angelo]] e dicesse amen.''
::{{spiegazione|Si pronuncia questa formula quando ci si augura che un desiderio si realizzi.}}
*'''Patapate<ref>Dal greco: ''parapatto'': versare copiosamente, senza risparmio. {{cfr}} ''Del parlar napoletano'', p. 48.</ref> 'e l'acqua.'''
::{{spiegazione|Pioggia improvvisa, copiosa, a forti rovesci, diluviale.}}
*'''Patir<ref>In forma corrente: pati'</ref>d'ogna ncarnata.'''<ref>Citato in Volpe, ''Vocabolario napolitano-italiano: tascabile'', p. 221.</ref>
:''Soffrire di unghia incarnita.''
::{{spiegazione|Essere inclini alla libidine.}}
*'''Pavà le<ref name=epsilon/>{{sic|ppera cotte}}.'''<ref name=Birne>Citato in Michele Zezza, ''Le bontoniste redicole, {{small|Farza de monzù [[Molière|Moliero]]}}'', Da li truocchie de la Sociatà Fremmatica, Napoli, 1835, [https://books.google.it/books?id=OQgZqF3EUToC&dq=Le%20bontoniste%20redicole&hl=it&pg=PA30#v=onepage&q&f=false p. 30]</ref>
:''Pavà' 'e pperacotte: Pagare le pere cotte.''
::{{spiegazione|Pagare, scontare il fio, sopportare le dure conseguenze. '''Fà pavà le ppera cotte.'''<ref name=Birne/>''Fà pavà 'e pperacotte'' Far subire le conseguenze, far pagare il fio, farla pagare. ''Te faccio pavà' 'e pperacotte!'' Te la farò pagare duramente!}}
*'''Pe' ghionta ‘e ruotolo.'''<ref>Citato in Francesco Barbagallo, ''Napoli, Belle Époque'', Laterza, Bari, 2015, [https://books.google.it/books?id=TZKODAAAQBAJ&lpg=PP14&dq=&pg=PP14#v=onepage&q&f=false]</ref>
:''In aggiunta al [[w:Antiche unità di misura del circondario di Napoli|rotolo]].''
::{{spiegazione| E per di più, come se già non bastasse, per rincarare la dose: al danno, già grave, viene inflitta, per superare la misura, un altro danno, una beffa ancora più grave, insopportabile. ('''A ghionta 'e ruotolo'' era una piccola quantità di merce eccedente il peso acquistato, di cui qualche commerciante faceva dono ai clienti che versavano in precarie condizioni economiche).}}
*'''Pe na magnata 'e fave.'''<ref>Citato in Erwin e Fedele, ''Dictionary: English-Neapolitan; Neapolitan-English'', p. 236.</ref>
:''Per una mangiata di fave.''
::{{spiegazione|Per un prezzo, ad un costo irrisorio o per un guadagno irrisorio. '''Faje lo rucco rucco pe na magnata de fave,'''<ref>Marulli e Livigni, p. 16.</ref>(''Faje 'o rucco rucco pe na magnata 'e fave'') Fai il ruffiano per nulla: ti impegoli nelle cose altrui senza ricavarci nulla.}}
*'''Pe vintinove, e trenta.'''<ref>Citato in Michele Zezza, ''Metastasio a lo Mandracchio, {{small|Zoè La Dedone abbannonata votata a llengua nosta da lo barone Michele Zezza}}'', [https://books.google.it/books?id=jjAT7lafyn8C&dq=&pg=PA28#v=onepage&q&f=false p. 28]</ref>
:''Per ventinove e trenta''
::{{spiegazione|''Pe' vintinove e trenta'': Per un pelo.}}
*'''{{NDR|'A}} pepitola.'''<ref>Citato in ''Lo Cuorpo de Napole e lo Sebbeto'', 1861, [https://books.google.it/books?id=CRhAAQAAMAAJ&dq=pepitula&hl=it&pg=PA746#v=onepage&q&f=false p. 746]</ref>
:''La pepitola è na malattia che ttene la gallina sott'a lengua pe bia de la quale fa sempe co co cò, co co cò.''<ref>Citato in ''Lo Cuorpo de Napole e lo Sebbeto'', p. 746.</ref>'': La pipita è la malattia che ha la gallina sotto la lingua per via della quale fa sempre co co cò, co co cò.''
::{{spiegazione|Quindi ''tené 'a pepitola'', avere la pipita significa chiacchierare incessantemente, essere eccessivamente loquaci, ciarlieri.}}
*'''Percòche cu 'o pizzo.'''<ref name=milord>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 42.</ref>
:''Pesca gialla verace.''<ref>La definizione è in Sergio Zazzera, ''Dizionario napoletano'', p. 255.</ref> Di colore chiaro venate di rosso, sono più grosse delle ''spaccarelle''.<ref>{{cfr}}''C'era una volta Napoli'', p. 42.</ref>''
*'''Perdere Filippo e 'o panaro.'''<ref>Citato in ''I Proverbi di Napoli'', p. 312.</ref>
:''Perdere Filippo e il paniere.''
::{{spiegazione|Perdere tutto in una volta sola.}}
*'''Peredere le<ref name=epsilon/>chiancarelle.'''<ref>Citato in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 119.</ref>
:''Perdere i panconcelli (travi di sostegno del solaio).''
::{{spiegazione|''Perdere 'e chiancarelle'': Perdere la testa, andar fuori di testa, dare di balta al cervello, smarrire il senno<ref>Questa definizione è in D'ambra, p. 119.</ref>, farneticare.}}
*'''Pere 'e vruoccolo.'''<ref>Citato in Viviani, ''Teatro'' III, p. 103.</ref>
:''Piede di broccolo''
::{{spiegazione|Persona sciocca, stupida.}}
*'''Pèreta senza botta.'''<ref>Citato in Antonella Cilento, ''Bestiario napoletano'', [https://books.google.it/books?id=jcc3DwAAQBAJ&lpg=PT19&dq=&pg=PT19#v=onepage&q&f=false p. 19].</ref>
:''Peto senza scoppio, senza fragore.''
::{{spiegazione|Una bas-bleu: una donna saccente con pretese, con velleità intellettuali.}}
*'''{{NDR|'A}} Peretta.'''<ref name=codex/>
:''Nella parlesia:''<ref name=spikkesia/>''il mandolino.''
*'''Pèrzeche spaccarelle'''<ref name=milord/> '''Pèrzeche misciorde.'''<ref name=milord/>
::{{spiegazione|''Perzeche spaccarelle'': pesche spiccaci, deliziosissime, non grandi, di un bianco lattescente, si spaccavano in due con la sola pressione delle dita, la polpa si presentava ricoperta da una patina di colore rosso vivo. ''Pesche misciorde'': Varietà di pesche dette ''misciorde'' dal soprannome di un'antica famiglia residente nel territorio del Monte Somma. In passato molto diffuse nell'area orientale del monte Somma, avevano fama fra gli estimatori di essere le più saporite pesche del mondo; il loro gusto incomparabile era dovuto – dicevano – alle peculiare natura del suolo vulcanico vesuviano.<ref>{{cfr}}''C'era una volta Napoli'', p. 42.</ref>}}
*'''Pescetiello 'e cannuccia.'''<ref name=littlefish>Citato in ''Manuale di napoletanità'', p. 70.</ref>
:''[[ingenuità|Pesciolino]] di cannuccia.''
::{{spiegazione|Un credulone ingenuo che abbocca facilmente.}}<ref>La spiegazione è in ''Manuale di napoletanità'', p. 70.</ref>
*'''Pesole pesole.'''<ref>Pronuncia: ˈPesələ ˈpesələ.</ref><ref>Citato in Giovanni di Giurdignano, ''Il marinaio'', Napoli, 1839, [https://books.google.it/books?id=bSNEAAAAcAAJ&dq=Mario%20Aspa&hl=it&pg=PA10#v=onepage&q&f=false p. 10.] </ref>
:''Di peso. Es. Piglià' a uno pesole pesole: prendere una persona di peso (e buttarla fuori).''<br/>''"Sté, compatisceme nchillo momento non so chiù io: si sapisse che vò dì sarvà la vita a n'ommo, che sfizio te siente quando lo cacci dall'acque, quando pesole pesole lo miette ncoppa all'arena, quanno tastanno siente che le sbatte 'o core, quanno l'anniette, e vide che te spaparanza tanto d'uocchie, e te dice, lo cielo te pozza rennere 'nzò chaje fatto pe me!"''<ref>Da G. di Giurdignano, ''Il marinaio'', p. 10.</ref> ''(Stella, capiscimi, in quel momento non sono più io: se tu sapessi cosa vuol dire salvare la vita ad un uomo, che soddisfazione provi quando lo tiri fuori dalle acque, quando, di peso, lo adagi sulla spiaggia, quando, tastandolo senti che gli batte il cuore, quando lo pulisci e vedi che ti spalanca tanto d'occhi e ti dice, il cielo possa tenderti tutto ciò che hai fatto per me.)''
*'''Péttola'''<ref name=gonnella>''<nowiki>'</nowiki>A pettola'' o ''pettula'': "La parte inferiore del davanti o del di dietro della camicia [...] – quel lembo di camicia che vien fuori dallo sparo de' calzoncini de' bambini [...] – pasta distesa in falda sottile, Sfoglia. – per donna, in senso per lo più dispregiativo, Gonnella." La definizione è in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 296.</ref>'''<nowiki>'</nowiki>nculo e cumpagne.'''<ref>Citato in Altamura e Giuliani, p. 51.</ref>
::{{spiegazione|Una brigata di ragazzini, scugnizzi; una comitiva di perdigiorno.}}
*'''Petrusino ogne menesta.'''<ref>Citato in ''Per moda di dire'', p. 122.</ref>
:''Prezzemolo (in) ogni minestra.''
::{{spiegazione|L'onnipresente , l'intrigante, l'invadente, il pettegolo.}}
*'''Pezza de cantaro.'''<ref name=losdos/>
:''Straccio da pitale.''
::{{spiegazione|Il precursore, l'antenato della carta igienica.}}
*'''{{NDR|'A / 'Na}} Pezzecata.'''<ref name=losdos/>
:''La / Una pizzicata.''
::{{spiegazione|La / Una presa di tabacco da fiuto.}}
*'''Piatto cannaruto.'''<ref>Citato in Taranto e Guacci, p. 127.</ref>
:''Piatto goloso. Piatto ghiotto composto di più cibi appetitosi.''
*'''Piglià a scigna.'''<ref name=sour/>
:''Alla lettera: Prendere (prendersi) la [[scimmia]].''
::{{spiegazione|Arrabbiarsi.}}
*'''Piglià calimma.'''<ref name=voluntas />
:''Prendere tepore. Riprendere tepore. Iniziare a riscaldarsi.''
*'''''[...] piglià 'e sputazze | pé muneta d'argiento.'''''<ref>Citato in ''Napoli, punto e basta?'', p. 656.</ref>
:''Prendere gli sputi | per moneta d'argento.''
::{{spiegazione|Opporre indifferenza agli insulti, sopportare con distacco e con ciò trionfare delle avversità, nella totale accettazione della vita cosi com'è.<ref>{{cfr}} ''Napoli, punto e basta?'', p. 656.</ref>}}
*'''Piglià lino a ppettenà.'''<ref name=shiver/>
:''Prendere lino da pettinare.''
::{{spiegazione|Mettersi in una situazione complicata, mettersi intenzionalmente in altrui situazioni complicate, intricate e restarne coinvolti.}}
*'''Piglià n'asso pe fiura.'''<ref>Citato in Volpe, ''Dizionario napolitano-italiano tascabile'', p. 248.</ref>
:''[[errore|Scambiare]] un asso per una figura''
::{{spiegazione|Prendere una svista.}}
*'''Piglià na quaglia.'''<ref>Citato in Volpe, ''Vocabolario napolitano-italiano: tascabile'', p. 265.</ref>
:''Prendere una quaglia.''
::{{spiegazione|Calpestare, inciampare in una deiezione.}}
*'''Piglià no ranciofellone.'''<ref>Citato in Gargano, ''Vocabolario domestico napolitano-italiano'', p. 90.</ref>
::{{spiegazione|''Piglià nu ranciofellone'': [[w:|Prendere un granchio.]]}}
*'''Piglià' 'nu scippacentrelle.'''<ref>Anche: '''na scippacentrella''. ''Scippacentrelle'': (masch.) scivolata forte, quasi da strappar le bullette di sotto le scarpe. La definizione è in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 362.</ref><ref>Citato in Altamura e Giuliani, ''Proverbi napoletani'', p. 318.</ref>
::{{spiegazione|Buscarsi una malattia lunga, grave.}}
*'''Piglià 'o cazz' p' 'a lanterna d' 'o muolo.'''<ref name=peace/>
:''Scambiare il pene per il faro del molo.''
::{{spiegazione|Prendere un abbaglio, una svista incredibile.}}
*'''Piglia' 'o cazzo pe 'a banca 'e l'acqua.'''<ref>Citato in Angelo Cannavacciuolo, ''Acque basse'', Fazi, Roma, 2005, [https://books.google.it/books?id=4yN2xmb-C-cC&newbks=1&newbks_redir=0&lpg=PA180&dq=&pg=PA180#v=onepage&q&f=false p. 180]. ISBN 88-8112-637-0</ref>
:''Prendere (scambiare) il pene per il banchetto del venditore di acqua fresca.''
::{{spiegazione|Pendere una madornale svista. Ricorrente nell'esclamazione: ''Hê pigliato 'o cazzo p' 'a banca 'e ll'acqua!'': Ma tu non hai capito proprio niente, ti sei completamente sbagliato, hai preso una svista, un abbaglio totale, colossale!}}
*'''Pigliarse 'o dito cu tutt"a mano.'''<ref>Citato in Vittorio Pupillo, ''Proverbi. Semi della tradizione'', vol. III, Youcanprint Self-Publishing, Tricase (LE), 2014, [https://books.google.it/books?id=EWiBBgAAQBAJ&lpg=PA264&dq='o%20dito%20cu%20tutt'a%20mano&hl=it&pg=PA264#v=onepage&q&f=false p. 264.] ISBN 978-88-91174-68-0</ref>
:''Prendersi il dito e (con) tutta la mano.''
::Prendersi, abusando dell'altrui generosità o fiducia, più di quanto sia stato concesso.
*'''Piglieporta'''<ref name=chiàchià>Citato in ''Dictionary: English-Neapolitan; Neapolitan-English'', [https://books.google.it/books?id=KYSUBgAAQBAJ&lpg=PP1&hl=it&pg=PA65#v=onepage&q&f=false p. 65.]</ref>
:''Piglia e porta''
::{{spiegazione|Pettegolo, indiscreto.}}
*{{NDR|'O}} '''Pisaturo.'''<ref>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 23.</ref>
:''Il pestello che si adopera per pestare nel mortaio (''<nowiki>'</nowiki>o murtale'').''
::{{spiegazione|Ed anche, in passato: "un bambino troppo strettamente legato nelle face ed azzimato"<ref>Questa spiegazione è di Francesco D'Ascoli, in ''C'era una volta Napoli'', p. 23.</ref>.}}
*'''Piscia acqua santa p'<nowiki>'</nowiki>o velliculo.'''<ref>Citato ''Il morto supplente'', p. 31</ref>
:''Orina acqua santa dall'ombelico.''
::{{spiegazione|''Piscia' acqua santa p' 'o velliculo'': orinare 1) Acqua santa; non solo, ma, travolgendo per giunta le leggi di natura 2) Dall'ombelico. Miracolo nel miracolo grottesco ed inverosimile: l'espressione è impiegata per bollare con sarcasmo chi gode di una fama di santità completamente usurpata.}}
*'''Pisse-pisse.'''<ref>Citato in ''Feste, Farina e Forca'', p. 183.</ref>
:''Parlare fittamente ed in segreto.''
*'''Pittà co lo sciato.'''<ref>Citato in Volpe, ''''Vocabolario napolitano-italiano: tascabile'', p. 250.</ref>
:''Dipingere col fiato.''
::{{spiegazione|{{sic|Pingere}} con squisita morbidezza e diligenza.<ref>La definizione è in ''Vocabolario napolitano-italiano: tascabile'', p. 250.</ref>}}
*'''Pittà<ref>Pittà': Dipingere, pitturare, imbiancare; descrivere con esattezza. La definizione è in Sergio Zazzera, ''Dizionario napoletano'', p. 264.</ref>'o sole.'''<ref>Citato in Pietro Gargano, ''Uno scugnizzo fuori dal branco. {{small|Pino De Maio. Dalla periferia alla corte della regina d'Inghilterra}}'', Alfredo Guida Editore, 2002, [https://books.google.it/books?id=1H6yDhzsI3MC&lpg=PA118&dq=&pg=PA118#v=onepage&q=pitt%C3%A0%20'o%20sole&f=false p. 118]. ISBN 88-7188-627-5</ref>
:''Dipingere il sole.''
::{{spiegazione|Fare qualcosa di straordinario.}}
*'''Pittò, va pitta!'''<ref>Citato in [[Raffaele De Cesare]], ''La fine di un Regno'', vol. III, S. Lapi, 1909, [https://books.google.it/books?id=RoBDAAAAYAAJ&q=Pitt%C3%B2,+va%27+pitta!&dq=Pitt%C3%B2,+va%27+pitta!&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwiFkIzRyfPgAhWKON8KHZMoApQQ6AEIQDAE p. 21].</ref>
:''Pittore, vai a pittare!''
::{{spiegazione|Limitati a fare quello che sai fare, non pronunciarti, non intervenire, non interferire in cose di cui non sei esperto!}}
:::[[w:Sutor, ne ultra crepidam!|Sutor, ne ultra crepidam!]]
*'''{{NDR|'O}} Pizzicanterra.'''<ref name=codex/> <ref name=losdos/>
:''Il pizzica, becca a terra.''
::{{spiegazione|''Nella parlesia:''<ref name=spikkesia/>'' il pollo. / Pollo ruspante.''<ref>{{cfr}}''C'era una volta Napoli'', pp. 102-103.</ref>}}
*'''Placfò.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 304.</ref>
::{{spiegazione|Noto amalgama adoperato in luogo dell'argento{{sic|, Pacfong}} {{NDR|anche Packfong}}; vocabolo cinese, che significa «rame bianco», e invece del quale molti preferiscono dire {{sic|Argentone}}.<ref>La spiegazione è in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 304.</ref>}}
*'''{{NDR|'Nu}} povero maronna.'''<ref>Citato in ''TuttoTotò'', p. 33.</ref>
::{{spiegazione|Un poveraccio.}}<ref>Definizione in ''TuttoTotò'', p. 33.</ref>
*'''Porta suscella.<ref>''Suscella'' o ''Sciuscella'': carruba.</ref>.'''<ref name=carob>Citato in Mondadori, Meridiani, p. 1025.</ref> o '''Porta Sciuscella.'''<ref>Citato in Gleijeses, ''Napoli dentro... e fuori'', p. 303.</ref>
::{{spiegazione|Port'Alba, presso Piazza Dante. A ridosso della porta c'era in passato un grande albero di carrube.<ref>{{cfr}} Gleijeses, ''Napoli dentro... e fuori'', p. 103.</ref>}}
*'''Povero maronna.'''<ref>Citato in Totò, '''A livella'', citato in Luciano De Crescenzo, ''Fosse 'a Madonna! {{small|Storie, grazie, apparizioni della mamma di Gesù}}'', Mondadori, Milano, 2012, [https://books.google.it/books?id=FGMBX0bVgaQC&lpg=PT94&dq=&pg=PT94#v=onepage&q&f=false 94].</ref>
:''Povero Madonna.''
::{{spiegazione|Chi è perseguitato dalle altrui angherie.}}
*'''{{NDR|'O}} Presebbio ca se fricceca.''' <ref>Citato in [[Vittorio Gleijeses]], ''Feste, Farina e Forca'', prefazione (all'edizione del 1976) di [[Michele Prisco]], Società Editrice Napoletana, Napoli, 1977<sup>3</sup> riveduta e aggiornata, p. 84.</ref>
:''Letteramente: Il presepe che si agita.''
::{{spiegazione|Il presepio semovente, con statuine animate.}}
*'''Preta de fucile'''<ref name=rifle>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 102.</ref> o '''Scarda de fucile'''<ref name=rifle/>
:''Pietra o Scheggia di fucile''
::{{spiegazione|Pietra focaia. Nel lontano passato il fuoco per la cottura dei cibi era acceso servendosi di uno strumento d'acciaio chiamato ''fucile'' con cui si percuoteva la ''scarda'' per farne scaturire scintille che, a contatto con l'esca, generavano la fiamma.<ref>{{cfr}} ''C'era una volta Napoli'', p. 102.</ref>}}
*'''Preta nfernale.'''<ref>Citato in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 298.</ref>
:''Pietra infernale: nitrato d'argento.''
*'''Primm' 'e mo.'''<ref>Citato in ''Intorno a Pinocchio'', a cura di Aldo Capasso, Armando Editore, Roma, 2008. ISBN 978-88-6081-434-0, [https://books.google.it/books?id=Gum1UE5SHBsC&lpg=PP1&dq=Intorno%20a%20Pinocchio&hl=it&pg=PA47#v=onepage&q&f=false p. 47].</ref>
:''Prima di ora.''
::{{spiegazione|Subito! Immediatamente! Es. ''Vavattenne primm'e mo!'' Vattene immediatamente! Sparisci all'istante! (letteralmente: ancor prima di quest'istante!)}}
*'''Prommette certo e vene meno sicuro.'''<ref>Citato in ''Tradizioni ed usi nella Penisola sorrentina, p. 113.''</ref>
:''Promette certo e viene meno sicuro.''
::{{spiegazione|Fa promesse da marinaio.}}
*'''Puca d'oro.'''<ref>Citato in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 302.</ref>
:''Letteralmente: innesto, marza d'oro.''
::{{spiegazione|Detto di donna{{sic|.,}} Giovanetta bella, amabile e virtuosa.<ref>La spiegazione è in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 302.</ref>}}
*'''Pulicenella 'a coppa Sant'Elmo piglia 'o purpo a mmare.'''<ref>Citato in ''Proverbi e modi di dire napoletani'', p. 156.</ref>
:''Pulcinella dalla cima di Sant'Elmo prende il polipo a mare.''
::{{spiegazione|Trovarsi in condizioni che rendono un obiettivo assolutamente impossibile da conseguire.<br/>Difficilmente il polipo finirà nel piatto di questo Pulcinella [[sogno|onirico]]-[[surrealismo|surrealista]] che lancia la sua lenza da una collina che si affaccia sul mare da un'altezza di oltre duecento metri.}}
*'''Pullicenella spaventato da 'e maruzze.'''<ref>Citato in Piera Ventre, ''Palazzokimbo'', Neri Pozza, Vicenza, 2016, [https://books.google.it/books?id=yN-dDQAAQBAJ&lpg=PT99&dq=pullicenella&hl=it&pg=PT99#v=onepage&q&f=false] ISBN 978-88-545-1444-7</ref>
:''Pulcinella spaventato dalle "corna" delle chiocciole.''
*'''Puortame a soreta!'''<ref>Citato in [[Pino Imperatore]], ''Questa scuola non è un albergo'', Giunti, Firenze, 2015[https://books.google.it/books?id=KZL1CAAAQBAJ&lpg=PT218&dq=&pg=PT218#v=onepage&q=soreta&f=false p. 218]. 9788809812802</ref>
:''Portami tua sorella!''
::{{spiegazione|Ordine, impartito a chi fa non velate insinuazioni, solleva infamanti dubbi sulla virilità dell'interlocutore o osa addirittura dichiararla inesistente, di condurre in proprio cospetto la sorella, nella certezza assoluta che sarà lei stessa, previa diretta esperienza, a riferire dettagliatamente, testimoniare inequivocabilmente, dissipare definitivamente ogni dubbio, tutelare a spada tratta l'onore dell'offeso, facendosi personalmente e a ragion veduta mallevadrice di quanto sia grande, enorme l'abilità amatoria di chi è stato così turpemente accusato.}}
*'''Puozze aunnà comm' aonna 'o mare!'''<ref>Citato in Eleonora Olivieri, ''Il mio anno pazzesco'', De Agostini, Milano, 2017. ISBN 978-88-511-4874-4, [https://books.google.it/books?id=QW8zDwAAQBAJ&lpg=PP1&dq=Eleonora%20Olivieri&hl=it&pg=PT33#v=onepage&q&f=false p. 33]</ref>
:''Che tu possa abbondare come abbonda il mare!''
::{{spiegazione|Possa la fortuna sorriderti sempre, che tu possa avere ogni più grande felicità, ti auguro ogni bene, tutto il bene possibile!}}
*'''Puozze ave' 'n'aglio arreto.'''<ref name=burn/>
:''Che tu possa avere un aglio dietro!''
::{{spiegazione|Che tutto possa andarti male!}}
*'''Puozze murì c'u fieto d'i cravune.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 113.</ref>
:''Che tu possa crepare con il "''fetore''" (in realtà il monossido di carbonio, gas velenoso, asfissiante, è del tutto inodore ed insapore, e ciò lo rende estremamente insidioso) dei carboni (asfissiato dalle esalazioni ''d<nowiki>'</nowiki>'a vrasera'': del braciere a carboni).''
*'''Pure 'e pullece teneno 'a tosse.'''<ref>Citato in ''A Buon 'Ntennitore'', [http://books.google.it/books?id=6N50_eCCaf4C&pg=PA79 p. 79].</ref>
:''Pure le [[pulce|pulci]] hanno la tosse.''
::{{spiegazione|Anche chi non vale nulla si permette di sentenziare.}}
*'''Purtà 'a bannèra.'''<ref>Citato e spiegato in Salvatore Di Giacomo, ''Poesie'', [https://books.google.it/books?id=aYxaAQAAQBAJ&lpg=PT544&dq=&pg=PT527#v=onepage&q&f=false p. 527].</ref>
:''Portare la bandiera.''
::{{spiegazione|Eccellere.}}
==Q==
'''Quanno buono buono.'''<ref>Citato in Marco Perillo, ''101 perché sulla storia di Napoli che non puoi non sapere'', Newton Compton Editori, Roma, 2017, [https://books.google.it/books?id=8AQ7DwAAQBAJ&lpg=PP1&dq=Marco%20Perillo&hl=it&pg=PT195#v=onepage&q&f=false p. 195]. ISBN 978-88-227-1478-7</ref>
:''Tutto sommato, alla fin fine, in fin dei conti''. ''Quanno buono buono cchiù nera d' 'a mezanotte nun po' venì''.<ref>Oppure, talvolta, in una variante di uso limitato, ripresa dalla canzone di [[Pino Daniele]] "Che te ne fotte": Quanno good good cchiù nero d'a notte nun po' venì. </ref> ''In fin dei conti più nera della mezzanotte non può venire (capitare); cioè alla fin fine peggio di così non può andare, (tanto vale mettersi l'anima in pace)''. Oppure: ''Quanno buono buono, s' 'o chiagneno lloro, a nuje che ce ne 'mporta?''. ''Ma alla fin fine, stando pur così le cose, se la sbroglieranno loro, a noi che ce ne importa?''
*'''Quanno chioveno passe e ficusecche.'''<ref>Citato in Antonino Guglielmi, '''E ddoje ricchezze: {{small|(commedia in due atti in lingua napoletana)}}'', ''lulu.com'', 2012, [https://books.google.it/books?id=77ndAwAAQBAJ&lpg=PA73&dq='E%20ddoie%20ricchezze&hl=it&pg=PA10#v=onepage&q&f=false p. 10]. ISBN 978-1-291-00640-7</ref>
:''Quando piovono [[uva passa]] e fichi secchi.''
::{{spiegazione|Mai e poi mai.}}
*'''Quanno nun site scarpare, pecché rumpite 'o cacchio a 'e semmenzelle?'''<ref>Citato in Vittorio Pupillo, ''Proverbi dalla saggezza del passato, una speranza per il futuro'', vol II, Youcanprint, Tricase (LE), 2014 [https://books.google.it/books?id=Qj3wAwAAQBAJ&lpg=PA276&dq=QUANNO%20NUN%20SITE%20SCARPARE%2C%20PECCH%C3%89%20RUMPITE%20'O%20CACCHIO%20%C3%8A%20SEMMENZELLE%3F&hl=it&pg=PA276#v=onepage&q&f=false p. 276]. ISBN 9788891147530</ref>
:''Visto che non siete calzolaio, perché rompete le scatole ai chiodini?''
::{{spiegazione|Se non sai fare una cosa, se non sei esperto, fatti da parte e non creare problemi.}}
*'''Quant'è vvera 'a<ref>Nella fonte: a, refuso.</ref> Maronna.'''<ref>Citato in Giovanni Liccardo, ''Gesti e modi di dire di Napoli: {{small|un viaggio alla scoperta di un patrimonio poplare}}'', Newton Compton, Roma, 2020, [https://books.google.it/books?id=jy8CEAAAQBAJ&newbks=1&newbks_redir=0&lpg=PT153&dq=&pg=PT153#v=onepage&q&f=false p. 153]. ISBN 9788822750877</ref>
:''Quanto è vero che la Madonna esiste.''
::{{spiegazione|Così è vero quello che dico, e giuro; ne invoco a testimone e garante la Madonna. Mi si deve credere.}}
*{{NDR|'A}} '''Quaquiglia.'''<ref>Citato in Isa Rampone Chinni e Tina Palumbo De Gregorio, ''La farmacia di Dio'', Rogiosi Editore, [https://books.google.it/books?id=HC-pCwAAQBAJ&lpg=PA41&dq=&pg=PA41#v=onepage&q=quaquiglia%20portosalvo&f=false p. 41]. ISBN 978-88-6950-129-6,</ref>
:''La conchiglia.''
::{{spiegazione|La [[w:Fontana della Maruzza|Fontana della Conchiglia]] collocata sul lato destro della [[w:|Chiesa di Santa Maria di Portosalvo]].}}
*'''Quibusse.'''<ref name=Geld>Citato in ''Ll'ode de Q. Arazio Fracco'', p. 510.</ref>
:''(Cum) quibus, con i quali.''
::{{spiegazione|''Soldi.'' Sinonimi: '''Aruta''', '''Felùsse''', '''Frìsole''' , '''Manteca''', '''Argiamma'''.<ref name=Geld/>}}
==R==
*'''Rafanié, fatte accattà' 'a chi nun te sape.'''<ref>Citato in ''I Proverbi di Napoli'', p. 339.</ref>
:''Ravanello (stupido), fatti comprare da chi non ti conosce.''
::{{spiegazione|Provaci con chi ancora non ti conosce, con me affari non ne fai più.}}
*{{NDR|'A}} '''Rastrellèra.'''<ref>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 101.</ref>
:''La rastrelliera (quella della cucina in cui venivano allineati i piatti a sgocciolare, per gli abiti, per la stalla, collocata sul muro sopra la mangiatoia ed in cui venivano messi fieno o altri mangimi.)''
::{{spiegazione|In senso lato: la dentiera o la dentatura.}}
*'''Requie e schiatta in pace.'''<ref>Citato in Wanda Marasco, ''La compagnia delle anime finte'', Neri Pozza, [https://books.google.it/books?id=FTTJDgAAQBAJ&lpg=PP1&dq=Wanda%20Marasco&hl=it&pg=PT45#v=onepage&q=requie&f=false] ISBN 978-88-545-1515-4</ref>
:''Corruzione del latino: ''Requiescat in pace'', Riposi in pace (formula di preghiera per i defunti).''
*'''{{NDR|'O}} ricco Pellone.'''<ref>Citato in Giambattista Valentino, ''La mezacanna'', vol I, A spese della Stamperia Filantropica, Napoli, 1835, [https://books.google.it/books?id=QqkfNRx_dCMC&dq=&pg=PA249#v=onepage&q&f=false p. 249]</ref>
:''Il ricco [[w:Parabola di Lazzaro e del ricco Epulone|Epulone]].''
*'''Ricotta schianta.'''<ref name=pizzica/>
::{{spiegazione|Antica espressione: ricotta piccante.<ref name=sick/>}}
*'''{{NDR|'O}} Rilla-rille.'''<ref>Citato in ''Nzularchia'', [https://books.google.it/books?id=giw2DwAAQBAJ&lpg=PT87&dq=&pg=PT14#v=onepage&q&f=false p. 14]</ref> ([[Bacoli]])
:''Il grillo.''
*'''Rompere ll'ova mmano.'''<ref>Citato in ''Lo Cuorpo de Napole e lo Sebbeto'', 1864, p. 61.</ref>
:''Rompere le uova in mano (a qualcuno).''
::{{spiegazione|Far fallire un progetto, renderlo irrealizzabile, troncarlo. '''T'aggio rotte l'ova mmano.'''<ref name=brokegg>Citato in Marulli e Livigni, p. 21.</ref> Ti ho troncato i passi.<ref name=nimora>La traduzione è in Marulli e Livigni, p. 21.</ref>}}
*'''Rompere 'o 'nciarmo.'''<ref>Citato in Sebezio, ''Motti e detti napoletani'', p. 64.</ref>
:''Rompere l'incantesimo, il litigio.''
::{{spiegazione|Smascherare l'imbroglio, riappacificarsi.<ref>Questa spiegazione è in Sebezio, Motti e detti napoletani, p. 64.</ref>Disperdere il malocchio. Non più procrastinare, trovando infine in se stessi la determinazione per rompere ogni indugio, ogni dilazione per affrontare con energica risolutezza una situazione che ristagna sospesa da tempo.}}
*'''Rummané {{sic|a'}} prevetina o comme a don Paulino.'''<ref>Citato in ''Proverbi. Semi della tradizione'', vol. III, p. 213.</ref>
:''Restare alla "prevetina" come don Paolino.''<ref>Traduzione in ''Proverbi. Semi della tradizione'', p. 213.</ref>
::{{spiegazione|Don Paolino era un sacerdote di [[Nola]] divenuto proverbiale per la sua estrema povertà, così grande da non consentirgli l'acquisto di ceri per celebrare le sue funzioni. In sostituzione dei ceri Don Paolino adoperava carboni incandescenti. Restare alla "prevetina<ref>Prevete: prete.</ref>" significa quindi essere privi di mezzi, indigenti.}}
*'''{{NDR|'O}} Rucco rucco.'''<ref>Citato in Marulli e Livigni, p. 16.</ref>
:''Il mezzano.''
*'''Rutto pe' rutto.'''<ref>Da Altamura,''Dizionario dialettale napoletano'', Fiorentino, Napoli, 1956<sup>1</sup>, 1968<sup>2</sup>, citato in Viviani, ''Teatro'', II, [https://books.google.it/books?id=PondV7J2r9UC&newbks=1&newbks_redir=0&lpg=PA229&dq=&pg=PA45#v=onepage&q&f=false p. 45].</ref>
:''Rotto per rotto.''
::{{spiegazione|Oramai..., accada quel che accada.<ref>La spiegazione è in ''Teatro'', II, p. 45.</ref>}}
==S==
*'''S'accatta lo male comm'a li miedici.'''<ref>Citato in ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 8.</ref>
:''Compra il male come i medici.''
::{{spiegazione|Va in cerca del [[male]], come fanno i medici.}}
*'''S'è aunita 'a funa corta e 'o strummolo a tiriteppete.'''<ref name=Zwang/>
:oppure
*'''S'è aunito lo [[strummolo]]<ref>Dal greco ''stróbilos''</ref> a tiritèppete<ref>Onomatopea</ref>, e la funicella corta.'''<ref>Citato in ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', 1873, p. 368.</ref>
:''Si sono uniti lo strummolo che gira vacillando e la cordicella (per imprimere la rotazione) corta.''
::{{spiegazione|Una combinazione inestricabile e irreparabile di cose che non funzionano.<ref>Interpretazione presente nella [[w:strummolo|voce]] su ''Wikipedia''.</ref><ref>Per un'ulteriore possibile interpretazione, si veda ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 368.</ref>}}
:oppure
*'''S'è unito 'o strùmmolo a tiritèppete e 'a funicella corta.'''<ref>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 13.</ref>
::{{spiegazione|Si è unito un cattivo artefice (''strùmmolo a tiritèppete'' era una trottola difettosa) a un peggior pagatore<ref>Questa spiegazione è di Francesco D'Ascoli. {{cfr}} ''C'era una volta Napoli'', p. 13.</ref>.}}
*'''S'è 'mbrugliata a matassa.'''<ref name="gliommero">Citato in Rodolfo Pucino, ''Il tressette'', Guida, Napoli, 2005, [https://books.google.it/books?id=O3fL93ftfokC&lpg=PA31&dq=Frije%20'o%20pesce%20e&hl=it&pg=PA22#v=onepage&q&f=false p. 22.] ISBN 88-7188-908-8</ref>
:''Si è ingarbugliata la matassa.''
::{{spiegazione|La situazione si è fortemente complicata, si è fatta intricata, si è in serie difficoltà.}}
*'''S'è scumbinata 'a grammatica.'''<ref>Citato in ''Il custode degli arcani'', p. 88.</ref>
:''Si è disordinata, stravolta la grammatica.''
::{{spiegazione|Tutto è in disordine, nulla va come dovrebbe. Non ci si raccapezza più, il corso ordinario e logico delle cose è sovvertito, stravolto.}}
*'''Salutame a soreta.'''<ref>Citato in ''Totò principe clown'', prefazione di [[Goffredo Fofi]], Alfredo Guida Editore, Napoli, 1997, [https://books.google.it/books?id=z4td3tsdAucC&lpg=PA42&dq=Tot%C3%B2%3A%20principe%20clown&hl=it&pg=PA304#v=onepage&q&f=false p. 304.] ISBN 88-7188-157-5</ref>
:''Salutami tua sorella.''
::{{spiegazione|L'espressione può essere impiegata, senza voler offendere, per troncare con rude cordialità un argomento; oppure — in maniera non riguardosa — per insinuare che con la sorella dell'interlocutore si è in estrema, intima confidenza e che se ne sono già apprezzate le qualità molto a fondo...}}
*'''Salute a{{sic|<nowiki>''</nowiki>}} fibbie – recette don Fabbie!'''<ref>Citato in Apicella, ''I ritte antiche'', p. 352.</ref>
:''Saluti alla fibbia – disse don Fabio!''
::{{spiegazione|Me ne infischio, me ne impipo completamente, non me ne frega un bel niente!}}
*'''San Biàso, 'o sóle p'e ccàse.'''<ref>Citato in Amato, p. 177.</ref>
:''San Biagio (il 3 febbraio), il sole per le case.''
*'''San Genna', mettece 'a mana toja!'''<ref>Citato in Amara LaKhous, ''Scontro di civiltà per un ascensore a piazza Vittorio'', Edizioni e/o, Roma, 2006. ISBN 9788876419379, [https://books.google.it/books?id=7vgoCwAAQBAJ&lpg=PT24&dq=&pg=PT20#v=onepage&q&f=false, p. 20]</ref>
:''San Gennaro, mettici la mano tua!''
*'''San Genna', pienzace tu!'''<ref>Citato in Amara LaKhous, ''Scontro di civiltà per un ascensore a piazza Vittorio'', Edizioni e/o, Roma, 2006. ISBN 9788876419379, [https://books.google.it/books?id=7vgoCwAAQBAJ&lpg=PT24&dq=&pg=PT24#v=onepage&q&f=false p. 34]</ref>
:''San Gennaro, pensaci tu!''
*'''San Giuseppe nce ha passata a chianozza.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 99.</ref>
:''San Giuseppe ci ha passato la pialla.''
::{{spiegazione|Si dice di una donna dal seno molto piccolo.}}
*'''Santo Durante!'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 148.</ref>
::{{spiegazione|Dubito che duri! Mi sa tanto che non dura! Purché duri...}}
*'''Sanghe de<ref name=epsilon/>na maruzza!'''<ref>Citato in Michelangelo Tancredi, ''Vierze, {{small|Stampate e no stampate}}'', Tipografia Cenniniana, Roma, 1877, [https://books.google.it/books?id=vtAyAQAAIAAJ&dq=&pg=PA78#v=onepage&q&f=false p. 78], Tipografia Cenniniana, Roma, 1877</ref>
:'' ''Sanghe 'e na maruzza!'' ''Sangh' 'e na maruzza!'': Sangue di una lumaca! (imprecazione).''
*'''Sano sano.'''<ref>Citato in Colomba Rosaria Andolfi, ''Chicchi di grano. {{sic|Poesie, macchiette, teatro in versi, testi di canzoni}}'', Alfredo Guida Editore, 2005. ISBN 88-6042-114-4, [https://books.google.it/books?id=8Nkhch3DZxMC&lpg=PA109&dq=&pg=PA115#v=onepage&q&f=false p. 115]</ref>
::{{spiegazione|Per intero. ''Se l'ha ammuccato sano sano.'' Se l'è bevuta tutta. Ci ha creduto, ci è cascato completamente.}}
*'''Sànta Lucìa mìa, accà te véco!'''
:''[[Lucia da Siracusa|Santa Lucia]] mia, qui ti vedo!''
::{{spiegazione|Quello che cerchi e non trovi è proprio sotto i tuoi occhi!<ref name=Am79/>}}
*'''Santo guappone.'''<ref name=yellow/>
:''Santo guappone!''
::{{spiegazione|San Gennaro. Appellativo confidenziale con cui le "parenti"<ref name=relative/> invocano San Gennaro.}}
*'''Santu Luca ce s'è spassato.'''<ref>Citato in Viviani, ''Teatro'', IV, p. 234.</ref>
:''[[Luca evangelista|San Luca]] ''<ref>A S. Luca sono attribuite celebri icone della Vergine.</ref>'' ci si è divertito (nel dipingerla).''
::{{spiegazione|È una donna bellissima.}}
*'''Santu Mangione.'''<ref>Citato in Antonio Buonomo, ''L'arte della fuga in ''tempo'' di guerra'', prefazione di Roberto De Simone, Effepi Libri, Monte Porzio Catone (RM), 2010, [https://books.google.it/books?id=_aRV1U4XoScC&lpg=PA34&dq=santu%20mangione&hl=it&pg=PA34#v=onepage&q&f=false p. 34.] ISBN 978-88-6002-020-8</ref>
:''San Mangione''
::{{spiegazione|Il santo protettore dei corrotti.}}
*'''Sarchiapone.'''<ref>Citato in AA. VV., ''Natale con i tuoi'', Guida, Napoli, 2004, [https://books.google.it/books?id=mf6uqjXeBSMC&lpg=PA130&dq=sarchiapone&hl=it&pg=PA130#v=onepage&q=sarchiapone&f=false p. 130] ISBN 88-7188-837-5</ref>
::{{spiegazione|Uomo goffo, rozzo, corpulento, maldestro, di scarsa intelligenza, furbastro, credulone.}}
*'''{{NDR|'E}} Scacamarrune''' o {{NDR|'E}} '''Nghiacche.'''<ref>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 71.</ref>
:''Scarabocchi (al singolare: <nowiki>'</nowiki>''o scacamarrone'', <nowiki>'</nowiki>''o <nowiki>'</nowiki>nghiacco''). Le macchie d'inchiostro che potevano restare sulla carta quando erano in uso penne che venivano intinte nell'inchiostro contenuto nel calamaio. Le macchie venivano asciugate versando un po' d'arena sottile (''<nowiki>'</nowiki>o arenarulo'') sulla carta; in seguito fu impiegata '''a carta zucosa'' o ''carta zuca'', la carta sugante.''<ref>{{cfr}} ''C'era una volta Napoli'', p. 71 e p. 80.</ref>
*'''{{NDR|'O}} Scapricciatiello.'''<ref name=slope>Citato in ''Napoli, punto e basta?'', p. 706.</ref>
:''Lo "scapricciatello".''
::{{spiegazione|Giovane che si è messo su una brutta china, incline a commettere azioni deplorevoli.}}
*'''Scarda 'e cesso.'''<ref>Citato in Salvatore Savignano, ''Un posto sottoterra'', Roma, Robin, 2006, [https://books.google.it/books?id=Vz6KPz_i8xgC&lpg=PP1&dq=Salvatore%20Savignano&hl=it&pg=PA179#v=onepage&q&f=false p. 179]</ref>
:''Scheggia, scaglia di [[w:water|water]].''
::{{spiegazione|Persona assolutamente spregevole.}}
*'''Scarda 'e ruvagno.'''<ref>Dallo spagnuolo ''roano'' che deriva a sua volta dal latino ''ravus'': giallo grigio, grigiastro. ''Ruvagno'' può essere riferito ad un qualsiasi vaso di argilla o di legno, più specificamente però al pitale (In napoletano:<nowiki>'</nowiki>''o pisciaturo'' o <nowiki>'</nowiki>''o rinale.'' (con aferesi della o di orinale).</ref><ref>Locuzione in uso nel Napoletano {{cfr}} ''C'era una volta Napoli'', p. 44. Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 44.</ref>
:''Scheggia di pitale.''
::{{spiegazione|Persona assolutamente spregevole.}}
*'''Scarda int'all'uocchio.'''<ref name=splinter>Citato e spiegato in Maurizio Esposito, ''Uomini di camorra, {{small|La costruzione sociale dell'identità deviante}}'', prefazione di Maria Immacolata Macioti, Franco Angeli, [https://books.google.it/books?id=8e4MrXnkd9sC&lpg=PA185&dq=&pg=PA185#v=onepage&q&f=false p. 185]</ref>
:''Scheggia nell'occhio.''
::{{spiegazione|Il delatore, nel gergo della malavita antica.}}
*'''{{NDR|'O}} Scarfalietto 'e Giesucristo.'''<ref name=donkeyox>Citato in Renato De Falco, ''Alfabeto napoletano'', Colonnese Editore, Napoli, 1989, vol. II, [https://books.google.it/books?hl=it&id=Uzgct1gWZH0C&dq=SCARFALIETTO+%27E+GIES%C3%9A+CRISTO&focus=searchwithinvolume&q=scarpetta p. 121].</ref>
:''Lo scaldino di Gesù Cristo.''
::{{spiegazione|È noto che furono un bue e un asinello a tenere al caldo Gesù Bambino nella mangiatoia. Ben altrimenti duro e canzonatorio, tuttavia, il senso della locuzione: definire, apostrofare qualcuno con questa espressione, significa dirgli che è, al tempo stesso, un asino e un bue, e cioè dargli, in un'unica soluzione, dell'ignorante e del cornuto. Non senza un'implicita, ma palese ed inequivocabile allusione alle non certo specchiate virtù della di lui consorte.}}
*'''Scarfasegge.'''<ref>Citato in Giuseppe Gargano, ''Vocabolario domestico napolitano-italiano'', Dalla Tipografia di Nunzio Pasca, Napoli, 1841, [https://books.google.it/books?id=519JAAAAMAAJ&dq=Giuseppe%20Gargano&hl=it&pg=PA105#v=onepage&q&f=false p. 105]</ref>
:''Riscaldasedie.''
::{{spiegazione|Ozioso. Sfaccendato. Perdigiorno. Fannullone. Impiegato che resta in ozio.}}
*'''Scarfatore 'e fistula.'''<ref name=donkeyox/>
:''Riscaldatore di fistola.''
::{{spiegazione|Persona fastidiosa, noiosa, molesta, assillante; sgradevole come il terapista che curava le piaghe purulente applicando ad esse una fonte di calore.}}
*'''Scartellata.<ref name=goodluck/>'''<ref name=splinter/>
:''Donna gobba''
::{{spiegazione|Pistola, nel gergo della malavita antica.}}
*'''Scartiello<ref name=goodluck>Dal greco Kartallon: cesta o paniere dal dorso appuntito; l'aggiunta della ''s'' iniziale ha valore intensivo. {{cfr}} ''Del parlar napoletano'', p. 49.</ref> cu' 'o pizzo.'''<ref name=bauglio>Citato e spiegato in ''Del parlar napoletano'', p. 49.</ref>
:''Gobba con la punta (appuntita).''
*'''Scartiello riale.<ref name=goodluck/>'''<ref name=bauglio/>
:''Gobba reale.''
::{{spiegazione|Gobba duplice.}}
*'''Scaurachiuóve.'''<ref>Citato in Erwin e Fedele, ''Dictionary: English-Neapolitan; Neapolitan-English'', p. 325.</ref>
:''Scaldachiodi.''
::{{spiegazione|E che lavoro è mai quello di scaldare i chiodi? Persona sfaccendata, sfaticato.}}
*'''Scavamento 'e Pumpei.'''<ref name=chiffon/>
:''Scavo di Pompei.''
::{{spiegazione|''Scavamiento 'e Pumpei'': Vecchiume; vecchio ciarpame, chincaglieria obsoleta; luogo, ambiente disastrato, in rovina.}}
*'''Scazzuoppolo.'''<ref>Citato in Andrea Passaro e Salvatore Agnelli, ''I due pedanti {{small|Commedia buffa in due atti poesia del signor Andrea Passaro, poeta e concertatore dei Teatri Reali musica del maestro Salvatore Agnelli}}'', Dalla Tipografia Pierro, Napoli, 1839, [https://books.google.it/books?id=7hCbWDeAk2EC&dq=&pg=PA10#v=onepage&q&f=false p. 10]</ref>
:''Bimbetto, marmocchio, fanciullo esile, minuto. Piccolo pesce.''
*'''Scemanfu'.'''<ref>Citato e spiegato in ''Del parlar napoletano'', p. 75.</ref>
::{{spiegazione|Corruzione del francese: ''je m'en fous'' (me ne infischio). Ottusa arroganza, vanità, spocchia, boria.}}
*'''Scennere nzogna nzogna.'''<ref>Citato in ''Lo Cuorpo de Napole e lo Sebeto'', 1861, anno II, parlata 337, 23 dicembre 1861, p. 1345.</ref>
:''Letteralmente: scendere, diminuire, sugna sugna.''
::{{spiegazione|''Scennere 'nzogna 'nzogna''. Detto di persona: deperire (diminuire di consistenza e volume, come la sugna quando viene lentamente sciolta al calore).}}
*'''Schiarà juorno.'''<ref>Citato in ''Vocabolario delle parole del dialetto napoletano, che più si discostano dal dialetto toscano'', presso Giuseppe Maria Porcelli, Napoli, 1789, vol. 1, [https://books.google.it/books?id=ZAEnQrWqQeAC&dq=schiar%C3%A0%20juorno&hl=it&pg=PA35#v=onepage&q&f=false p. 35.]</ref>
:''Albeggiare, farsi giorno.''
*'''Schiattà' ‘ncuórpo.'''<ref>Citato in Sergio Zazzera, ''Dizionario napoletano'', Newton Compton editori, Roma, 2016, p. 318. ISBN 978-88-541-8882-2</ref>
:''Schiattare in corpo.''
::{{spiegazione|Arrovellarsi, rodersi dalla rabbia. <ref>Definizione in Sergio Zazzera, ''Dizionario napoletano'', p. 318.</ref>}}
*'''{{NDR|'O}} Schiattamuorto.'''<ref>Citato in ''TuttoTotò'', p. 55.</ref>
::{{spiegazione|Il becchino.}}
*'''Schiattimpace.'''<ref>Citato in Justin Vitiello, ''Il carro del pesce di Vanzetti'', Corpo 10, [https://books.google.it/books?id=3z4cAQAAIAAJ&q=schiattimpace&dq=schiattimpace&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwi_1KicycnjAhXO8qQKHSKOBk4Q6AEINzAD p. 54].</ref>
:''(Corruzione del latino) Requiescat in pace. Riposi in pace.''
*'''Sciacquà 'na mola.'''<ref name=spese>Citato in ''Don Chisciotte della Mancia: ridotto in versi napoletani'', p. 174.</ref>
:''Sciacquare una mola.''
::{{spiegazione|Affrontare un impegno difficile.<ref>Definizione in ''Don Chisciotte della Mancia: ridotto in versi napoletani'', p. 174.</ref> Affrontare una spesa onerosa.}}
*'''Sciacquàrse 'a vócca primm' 'e parlà.'''<ref>Citato in Bello ed Erwin, ''Modern Etymological Neapolitan-English Vocabulary'', p. 213.</ref>
:''Sciacquarsi la bocca prima di parlare.''
::{{spiegazione|Sorvegliare molto attentamente il proprio modo di esprimersi, considerando il valore della persona a cui ci si sta rivolgendo o di cui si sta parlando. Es: ''Primm' 'e parlà 'e me, sciacquate 'a vocca!'' Prima di parlare di me, sciacquati la bocca; bada bene a come parli!}}
*'''Sciacque Rose, e bbive, Agnese; ca nge sta chi fa li sspese!'''<ref name=eatplease/>
:''Sciacqua, Rosa, e bevi, Agnese; che c'è chi ne fa le spese!''
::{{spiegazione|Si dice per indicare|lo scialo reso possibile da una situazione di imprevista ed improvvisa abbondanza. Oppure per indicare una deleteria, deplorevole gara emulativa di spreco, di dilapidazione della ricchezza.}}
*'''{{NDR|'O}} sciampagnone.'''<ref>Citato in ''No barone fermo e n'auto de rispetto'', {{small|''46.<sup>a</sup> commedia di Pasquale Altavilla''}}, Dalla Tipografia DE' Gemelli, Napoli, 1853, [https://books.google.it/books?id=DfuUutb5Oc0C&dq=No%20barone%20fermo%20e%20n'auto%20de%20rispetto&hl=it&pg=PA68#v=onepage&q&f=false p. 68].</ref>
::{{spiegazione|Persona gioviale. Gaudente e scialacquatore.}}
*'''Sciasciona.'''<ref>Citato in ''Ri-cre-azione. Progetto di laboratorio teatrale'', p.107.</ref>
:''Donna corpulenta e simpatica.''
*'''Scinne 'a coppa 'o scannetiello!'''<ref>Citato in [[Annibale Ruccello]], ''Scritti inediti, {{small|Una commedia e dieci saggi}}'', con un percorso critico di Rita Picchi, Gremese, Roma, 2004, [https://books.google.it/books?id=9ukZxAUHJawC&lpg=PA104&dq=&pg=PA104#v=onepage&q&f=false p. 104]. ISBN 88-8440-307-3</ref>
:''Scendi dal panchetto, dallo sgabello!''
::{{spiegazione|Scendi dal piedistallo. Smettila di darti arie di superiorità. Abbassa la cresta. Ridimensionati.}}
*'''Scinneme 'a cuollo.'''<ref>Citato in [[Massimiliano Virgilio]], ''Le creature'', Rizzoli, Milano, 2020, [https://books.google.it/books?id=s7jHDwAAQBAJ&newbks=1&newbks_redir=0&lpg=PT84&dq=&pg=PT84#v=onepage&q&f=false p. 84]. ISBN 9788858699577</ref>
:''Scendimi di dosso.''
::{{spiegazione|Non starmi così col fiato sul collo! Non opprimermi! Basta, lasciami in pace, lasciami respirare!}}
*'''Sciò sciò ciucciuvè.'''<ref>Citato in Stefano Tettamanti e Laura Grandi, ''Sillabario goloso, {{small|L'alfabeto dei sapori tra cucina e letteratura}}'',Mondadori, [https://books.google.it/books?id=z046yTOAmMsC&lpg=PT59&dq=&pg=PT59#v=onepage&q=sci%C3%B2%20sci%C3%B2%20ciucciuve&f=false p. 59].</ref>
:''Via via civette! (formula [[w:apotropaico|apotropaica]].)''
*'''Sciore de rosa,<br/>Avimmo fatto sciacque e bive Agnese , E p'avè che? N'Italia pedocchiosa.'''<ref>Citato in ''L'ancunia e Lo martiello'', [https://books.google.it/books?id=qQqbUShp8hsC&dq=e%20bive%20agnese&hl=it&pg=PP72#v=snippet&q=agnese&f=false]</ref>
:''Fiore di rosa,<br/> abbiamo fatto sciacqua e bevi Agnese (abbiamo tutto prodigato, tutto sperperato), e per avere che? Un'Italia pidocchiosa!''
*'''Scioscia''' o '''Miscioscia.''' <ref>Citato in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 335.</ref>
:Vezzeggiativo di socia: donna amata, donna con cui ci si confida.
*'''Scioscia ca vola.'''<ref>Citato in ''Ll'ode de Q. Arazio Fracco'', [https://books.google.it/books?id=UxoMrLZ9sJkC&dq=&pg=PA452#v=onepage&q&f=false p. 452.]</ref>
:''Soffia che vola (vola via, sparisce).''
::{{spiegazione|Persona o cosa inconsistente, vana, effimera. ''È 'nu scioscia ca vola.'' È un uomo inconsistente.}}
*'''Sciosciammocca.'''<ref>Citato in Ennio Bìspuri, ''<nowiki>Totò Principe clown, {{small|Tutti i film di Totò}</nowiki>'', prefazione di [[Goffredo Fofi]], Alfredo Guida Editore, Napoli, 1997. ISBN 88-7188-157-5, [https://books.google.it/books?id=z4td3tsdAucC&lpg=PA148&dq=sciosciammocca&hl=it&pg=PA148#v=onepage&q&f=false] p. 148</ref>
::{{spiegazione|Un uomo semplice, ingenuo, facile da ingannare, credulone.}}
*'''Scippa e fuje.'''<ref>Citato in Sosio Capasso, ''Canapicoltura e sviluppo dei comuni atellani'', Istituto di Studi Atellani, 1994 [https://books.google.it/books?id=L--ztRqTedkC&lpg=PP1&dq=Sosio%20Capasso&hl=it&pg=PT63#v=onepage&q&f=false p. 63].</ref>
:''Strappa e fuggi.''
::{{spiegazione|Antico sistema di fitto stagionale, da febbraio a luglio, dei suoli adatti alla coltivazione della canapa tessile in uso un tempo nell'area della Campania nota come «Pantano».}}
*'''Scippare<ref>In forma corrente: scippà.</ref>i stentine da<ref name=α>In forma corrente: 'a.</ref> cuorpo.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 404.</ref>
:'' ''Scippà 'e stentine 'a cuorpo.'' Strappare i visceri dal corpo.''
::{{spiegazione|L'effetto esiziale prodotto nello sventurato ascoltatore da chi suona o canta male.}}
*'''Sciù! p' 'a faccia toia.'''<ref>Citato in Viviani, ''Teatro,'' II, p. 66.</ref>
:''Sciù!''<ref>Esclamazione onomatopeica di disprezzo (sputare).</ref>'' per la faccia tua.''
*'''Sciu-sciu.'''<ref name=amore>Citato in ''Quaderni del Bobbio n. 2 anno 2010'', [https://books.google.it/books?id=7CwOGt6VPsoC&lpg=PA77&dq=si%20nu'%20babb%C3%A0&hl=it&pg=PA77#v=onepage&q=si%20nu'%20babb%C3%A0&f=false p.77.]</ref>
::{{spiegazione|Col nome raddoppiato di questo dolce si chiama con tenerezza la propria fidanzata.}}
*'''Sciucquaglie.'''<ref>Citato in ''Lo Cuorpo de Napole e lo Sebbeto'', 1867, [https://books.google.it/books?id=DVdgeO_gTcUC&dq=sciucquaglie&hl=it&pg=PT102#v=onepage&q&f=false]</ref>
:''Gli orecchini.''
*'''Sciué sciué.'''<ref>Citato in Sergio Zazzera, ''Dizionario napoletano'', p. 323.</ref>
:''Superficialmente, senza impegno.''<ref>Definizione (più estesa) in Sergio Zazzera, ''Dizionario napoletano'', p. 323.</ref>
*'''Sciupafemmene.'''<ref>Citato in Dario Fo, ''La figlia del papa'', Chiarelettere, Milano, 2014, [https://books.google.it/books?id=-hcaAwAAQBAJ&lpg=PT10&dq=sciupafemmene&hl=it&pg=PT10#v=onepage&q&f=false] ISBN 978-88-6190-595-5</ref>
::{{spiegazione|Seduttore irresistibile dalle numerose e facili conquiste.}}
*'''{{NDR|'A}} scola cavajola.<ref>Dal titolo di una farsa di Giovanni D'Antonio detto il Partenopeo, {{cfr}} ''I manoscritti palatini di Firenze'', p. 591.</ref>'''<ref>Citato in ''I manoscritti palatini di Firenze'', Firenze, dalla Real Biblioteca Palatina, 1860, vol. II, [https://books.google.it/books?id=2klBBd_2urIC&dq=scola%20cavajola&hl=it&pg=PA591#v=onepage&q&f=false p. 591.]</ref>
:''La scuola da farsa.''
::{{spiegazione|La scuola in cui regna la più perfetta armonia tra insegnanti incapaci e allievi svogliati, nella quale regnano chiasso e caos e prospera la più totale ignoranza. Più in generale qualsiasi situazione in cui regnino incontrastati il caos, l'inettitudine, la negligenza, l'indisciplina, il disinteresse.}}
*'''Scorze 'e purtuallo.'''<ref>Citato in ''Poesie napoletane'', p. 18.</ref>
:''Bucce d'arancia.''
::{{spiegazione|Monete d'oro, nel gergo dell'antica camorra.}}
*'''Scummà 'e sango.'''<ref name=spese/>
:''Schiumare di sangue.''
::{{spiegazione|Battersi fino al sangue.<ref>Definizione in ''Don Chisciotte della Mancia: ridotto in versi napoletani'', p. 174.</ref>}}
*'''Scummigliare<ref>In forma corrente: scummiglià, scoprire (opposto di coprire), mettere a nudo, svelare.</ref>a zella.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 368.</ref>
:''Scoprire, mettere a nudo, la [[w:Tinea capitis|tigna]].''
::{{spiegazione|Scoprire, mettere a nudo i difetti, le malefatte di qualcuno.}}
*'''Scurà notte.'''<ref>Citato in Valentino de Biaso, ''La Fuorfece, o vero l'ommo pratteco'', Napoli, presso Giuseppe Maria Porcelli, 1783, [https://books.google.it/books?id=z4_PS-2ydJ4C&dq=scur%C3%A0%20notte&hl=it&pg=PA133#v=onepage&q&f=false p. 133.]</ref>
:''Annottare, farsi notte.''
*'''Se n'adda accattà tutte mmericine!'''<ref>Citato in ''TuttoTotò'', a cura di Ruggero Guarini, note e testi critici di Costanzo Ioni, Gremese Roma, 1999, [https://books.google.it/books?id=dw_srvzsYuAC&lpg=PA76&dq=accatt%C3%A0%20tutte%20medicine&hl=it&pg=PA76#v=onepage&q&f=false p. 76.] ISBN 88-7742-327-7</ref>
:''Li deve spendere tutti in medicine! (Se ne deve comprare tutte medicine'')
::{{spiegazione|Lo si augura a chi si è impossessato di denaro o di un qualsiasi bene raggirandoci.}}
*'''Se ricorda 'o chiuppo a Forcella.'''<ref name=japjap/>
:''Risale ai tempi del pioppo a Forcella.''
::{{spiegazione|Persona o cosa che risale a tempi antichissimi.}}
*'''Se sò mbrugliate 'e llengue.'''<ref>Da [[Eduardo De Filippo]], '''O pparlà nfaccia'', citato in Ciro Roselli, ''Storia e antologia della letteratura italiana dalle origini ai giorni nostri'', [https://books.google.it/books?id=VTp_AgAAQBAJ&lpg=PA600&dq=mbrugliate%20'e%20lengue&hl=it&pg=PA600#v=onepage&q&f=false p. 600]</ref>
:''Si sono imbrogliate, ingarbugliate le lingue.''
::{{small|Si è creato un malinteso.}}
*'''Se so rotte le<ref name=epsilon>In forma corrente: 'e.</ref> giarretelle.'''<ref>Citato in ''Elisa e Claudio'', ''{{small|Dramma semiserio per musica dato nel Teatro Alla Scala in Milano l'autunno del 1821. E riprodotto per la prima volta nel Teatro Nuovo in Napoli l'estate del 1822.}}'', Napoli, Tipografia Orsiniana, 1822, [https://books.google.it/books?id=aQEYdm_UsDUC&dq=elisa%20e%20claudio&hl=it&pg=PA49#v=onepage&q&f=false p. 49]</ref>
:''Sono andate in frantumi le piccole brocche.''
::{{spiegazione|''Se so' rotte 'e giarretelle'': Si è rotta l'amicizia, il legame affettuoso, l'armonia, l'intesa che teneva uniti.}}
*'''{{NDR|'E}} Seccamènte.'''<ref name=locagua/>
::{{spiegazione|Fagiolini e zucchini tagliati a rondelle o in altro modo, conservati per l'inverno mediante essiccazione al sole estivo. Si mangiavano nelle serate invernali fritti in olio, sale ed un pizzico di peperoncino.<ref name=cons>{{cfr}} ''C'era una volta Napoli'', p. 29.</ref>}}
*'''{{NDR|'O}} Secutasorece.'''<ref>Citato in ''Arlecchino'', anno II, n. 209, 14 agosto 1862, [https://books.google.it/books?id=BXIk-viVj1QC&dq=secutasorece&hl=&pg=PA833#v=onepage&q&f=false p. 833].</ref>
:''L'"inseguisorci", il'"perseguitatopi"''
::{{spiegazione|Il [[gatto]]. Ma anche: infido, falso, sleale, disonesto, inaffidabile, traditore. ''Fa' 'o secutasorece'': "fare il gatto": comportarsi con doppiezza, in modo ipocrita, sleale, scorretto, disonesto.}}
*'''Seh, seh!'''<ref>Citato in Ferdinando Russo, '''O "luciano" d<nowiki>'</nowiki>'o Rre'', p. 82.</ref>
::{{spiegazione|In senso ironico: Ma certo! Sicuro! Hai voglia! Come no!}}
*'''Sentìrse ‘n'àtu ttànto.'''<ref>Citato in Zazzera, ''Dizionario napoletano'', p. 381.</ref>
:''Sentirsi un altrettanto (come raddoppiato).''
:''Sentire in sé stessi un riafflusso di energia, di vigore. Sentirsi come rinascere. Es. Mo ca m'aggio levato 'sto penziero, me sento n'atu ttanto: Ora che non ho più questo assillo, mi sento rinascere.''
*'''Serraputeca<ref name=πθκ>''Puteca'': dal greco apotheke: magazzino, ripostiglio. {{cfr}} ''Del parlar napoletano'', p. 47.</ref>.'''<ref>Citato in ''Del parlar napoletano'', p. 47.</ref>
:''"Chiudibottega".''
::{{Spiegazione|Percossa poderosa al punto da stroncare nel malcapitato ogni volontà di reazione.}}
*'''{{NDR|'O}} Serviziale e {{NDR|'o}} pignatiello.'''<ref>Citato in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 334.</ref>
:''Il clistere e il pentolino (con l'acqua tiepida).''
::{{spiegazione|Due persone inseparabili, indispensabili l'una all'altra.}}
*'''Sfaccimma.'''<ref>Citato in Ruggiero Cappuccio, ''Fuoco su Napoli'', Feltrinelli, Milano, [https://books.google.it/books?id=moHcAwAAQBAJ&lpg=PP1&dq=Ruggero%20Cappuccio&hl=it&pg=PT77#v=onepage&q&f=false p.77].</ref>
:''Sperma''.
::{{spiegazione|Usato in numerose espressioni con registro espressivo volgare: ''Ommo'' oppure ''Gente 'e sfaccimma'' (Uomo gente da quattro soldi, da nulla); in imprecazioni: '''E che sfaccimma!'''<ref>Citato in Tonino Scala, ''Un calcio d'amore'', [https://books.google.it/books?id=P7eFAwAAQBAJ&lpg=PP1&dq=&pg=PT42#v=onepage&q&f=false p. 42].</ref> (''E che "diamine"!, che "c....avolo"!''); in domande rivolte in tono duro, tagliente, volutamente aggressivo, brutale: '''Che sfaccimma vai truvanno?'''<ref>Citato in Vladimiro Bottone, ''Il giardino degli inglesi'', Neri Pozza, Vicenza, 2017. ISBN 978-88-545-1510-9, [https://books.google.it/books?id=Lk26DgAAQBAJ&lpg=PT186&dq=&pg=PT186#v=onepage&q&f=false p. 186].</ref>''(Che "c....avolo" vuoi?)''<ref>Citato in Vladimiro Bottone, ''Il giardino degli inglesi'', Neri Pozza, [https://books.google.it/books?id=Lk26DgAAQBAJ&lpg=PP1&dq=Vladimiro%20Bottone&hl=it&pg=PT186#v=onepage&q&f=false p. 186]</ref>, ''Ma addò sfaccimma staje?'' (''Ma dove "c....avolo" stai?''), ''Ma che sfaccimma stai facenno?'' (''Ma cosa "c....avolo" stai facendo?'') ed in altre espressioni particolarmente ingiuriose<ref>Citato in Ruggiero Cappuccio, ''Fuoco su Napoli'', Feltrinelli, Milano, [https://books.google.it/books?id=moHcAwAAQBAJ&lpg=PP1&dq=Ruggero%20Cappuccio&hl=it&pg=PT77#v=onepage&q&f=false p.77].</ref>)}}
*'''Sfaccimmo.'''<ref>Citato in Gian Paolo Porreca, ''Una corsa in Canada'', Alfredo Guida Editore, Napoli. ISBN 88-7188-027-7, [[https://books.google.it/books?id=7duNv0Fjmy4C&lpg=PP1&dq=Tre%20sogni%20della%20letteratura&hl=it&pg=PA56#v=onepage&q=sfaccimmo&f=false p. 56]]</ref>
::{{spiegazione|Due possibili significati: 1) con connostazione positiva: sveglio, scaltro, smaliziatissimo, determinato, intraprendente, molto in gamba. Ad esempio: ''Chillo è propio 'nu sfaccimmo!'' (Quello lì è un tipo proprio in gamba, un [[w: Furbo di tre cotte|furbo di sette cotte]], uno che la sa proprio lunga lunga, non lo frega nessuno.) 2) negativa: persona senza scrupoli, disonesto, gran mascalzone, farabutto. Usato anche in espressioni come: ''Fa 'nu sfaccimmo 'e friddo.'' (''Fa un freddo terribile'') e simili.}}
*'''Sfasulato.'''<ref>Citato in ''Galleria di costumi napolitani'', p. 18.</ref>
:''Squattrinato.''
*'''Sfezzia''''<ref>In ''Viviani'', III, p. 214.</ref>
:''Prender gusto a fare o dire qualcosa; divertirsi con qualcuno.''<ref>Definizione in A. Altamura, ''Dizionario dialettale napoletano'', Fiorentino, Napoli; citato in ''Viviani'', III, p. 214.</ref>
*'''Sì cchiù fetente e 'na recchia 'e cunfessore.'''<ref>Citato in ''I Proverbi di Napoli'', p. 359.</ref>
:''Sei più fetente di un orecchio del confessore.''
::{{spiegazione|Fai più azioni malvagie di quante ne possa ascoltare un confessore. Espressione riferita ad una persona completamente priva di scrupoli e di senso morale.}}
*'''Si' ghiuto a Roma e nun haje visto 'o Papa.'''<ref>Citato in ''I Proverbi di Napoli'', p. 360.</ref>
:''Sei andato a Roma e non hai visto il Papa.''
::{{spiegazione|Ma come? Hai fatto tanta strada per raggiungere un luogo così lontano e non hai fatto la cosa più importante che dovevi fare?}}
*'''Sì 'na zoza.'''<ref>Citato in Alessio Arena, Luigi Romolo Carrino, Massimiliano Palmese e Massimiliano Virgilio, ''Quattro mamme scelte a caso, {{sic|un progetto ideato da Massimiliano Palmese dedicato ad [[Annibale Ruccello]]}}'', Caracò Editore, 2011 [https://books.google.it/books?id=EGFZAwAAQBAJ&lpg=PT8&dq='na%20zoza&hl=it&pg=PT8#v=onepage&q&f=false] ISBN 978-88-97567-03-5</ref>
::{{spiegazione|Sei sudicio, lurido, repellente, rivoltante, ma lo sei anche e soprattutto come persona, sul piano morale.}}
*'''Si' 'nu [[babà|babbà]].'''<ref name=amore/>
:''Sei un tesoro (il babà è un tipico dolce napoletano).''
*'''Si si surdo va {{sic|tè}} fà spilà le<ref>'e, in forma corrente.</ref>recchie ncoppa San Pascale'''<ref>Citato in ''Lo nuovo diavolo zuoppo e Polecenella'', Edizioni 1-77, [https://books.google.it/books?id=qrakawdIVlMC&dq=Lo%20nuovo%20diavolo%20zuoppo%20e%20polecenella&hl=it&pg=PA44#v=onepage&q&f=false p. 44]</ref>.<ref>O, più semplicemente: ''Va' te spila 'e recchie a san Pascale!'' Vai a sturarti le orecchie a San Pasquale!</ref>
:''Se sei sordo vai a farti sturare le orecchie a San Pasquale!''<ref>Presso i monaci di San Pasquale a Chiaia: nei loro laboratori veniva prodotto un olio impiegato per liberare dall'eccesso di cerume il condotto uditivo.</ref> ''Si sì surdo o si ''faje'' 'o surdo.'' Sei sei sordo o se ''fai'' il sordo. Non far finta di non capire!
*'''Si vene 'a morte manco 'o trova.'''<ref>Citato in Anton Soliman, ''Eutanasia di un politico meridionale'', Narcissus.me, [https://books.google.it/books?id=_Uw6DAAAQBAJ&lpg=PA1&dq=anton%20soliman&hl=it&pg=PA25#v=onepage&q=anton%20soliman&f=false] </ref>
:''Nemmeno se viene la morte lo trova.''
::{{spiegazione|Si dice di chi è sempre introvabile, irreperibile.}}
*'''Sicarrètte cu ‘o sfizio.'''<ref>Citato in Sergio Zazzera,''Dizionario di napoletano'', p. 340.</ref>
:''[[Sigaretta|Sigarette]] con lo sfizio.''
::{{spiegazione|Sigarette di contrabbando esposte nel seno o nelle calze della venditrice e prelevate, in modalità self-service, dal cliente stesso.}}
*'''Sicchi' e' nafta!'''<ref name=slice/>
:''Secchio di nafta!''
::{{spiegazione|L'espressione ''sicchi' 'e nafta'', secchio di nafta, designa una persona del tutto priva di garbo, finezza, tatto. Una persona dai modi sgraziati, volgari, di illimitata rozzezza. Sine urbanitate, davvero senza urbanità.}}
*'''Signò, {{sic|fferma}} ccà – recette 'a capa 'e morte ruciulianne p'<nowiki>'</nowiki>a muntagne abbasce!'''<ref name=glissant>Citato in Apicella, ''I ritte antiche'', p. 351.</ref>
:''Signore, ferma qui, disse il [[cranio|teschio]], rotolando giù per la montagna.''<ref>La traduzione è in Apicella, ''I ritte antiche'', p. 351.</ref>
::{{spiegazione|Si dice quando si viene colpiti da una disgrazia.}}
*'''Signò', nu' peggio! {{sic|decette}} 'a capa 'e morte.'''<ref name=notnot>Citato in ''Tradizioni ed usi nella Penisola sorrentina'', p. 118.</ref>
:''Non peggio di così, Signore, disse il [[cranio|teschio]].''
::{{spiegazione|Si dice quando si viene colpiti da una disgrazia.}}
*'''Signò', nun pegge – recette 'a capa 'e morte! (E tu si 'a capa 'i morte e vuò nun pegge? – E mme ne putèvene fa {{sic|ffurmelle}})!'''<ref name=glissant/>
:''Signore, non peggio – disse il teschio! (E tu sei un teschio e vuoi non peggio? – chiede la tradizione popolare. Ed il teschio aggiunge: E potevano far di me anche dei bottoni di osso)!''<ref>In Apicella, ''I ritte antiche'', p. 351.</ref>
::{{spiegazione|Si dice quando si viene colpiti da una disgrazia.}}
*'''Simmo d' 'o buttone.'''<ref>Citato in Raffaele Viviani, ''Trentaquattro commedie scelte da tutto il teatro'', vol. I, I.L.T.E., 1957, [https://books.google.it/books?hl=it&id=r6AIAQAAMAAJ&dq=Simmo+d%27o+stesso+buttone.&focus=searchwithinvolume&q=buttone. p. 819].
:''Siamo del bottone.''
::{{spiegazione|Apparteniamo alla stessa combriccola.<ref name=heilig/>}}
*'''Smammuliarse.'''<ref>Citato in Altamura e D'ascoli, ''Lessico italiano-napoletano'', pp. 107, 195.</ref>
::{{spiegazione|Emanciparsi. Si dice del bambino che comincia muovere da solo i primi passi.}}
*'''So' asciute 'e statue 'e San Gennaro.'''<ref>Citato in ''I Proverbi di Napoli'', p. 366.</ref>
:''Sono uscite le statue di San Gennaro.''
::{{spiegazione|È incredibile: sono uscite di casa per passeggiare persone che non si vedono quasi mai.}}
*'''So' cicere si se coceno.'''<ref>Ctato in Rodolfo Pucino ''Il tressette {{small|nei tempi moderni e secondo le nuove tecniche. Massime aforismi detti e proverbi}}'', Alfredo Guida Editore, Napoli, 2005, [https://books.google.it/books?id=O3fL93ftfokC&lpg=PA89&ots=fZkJn_ina9&dq=&pg=PA89#v=onepage&q&f=false p. 89]. ISBN 88-7188-908-8</ref>
:''Sono ceci se si cuociono (se la cottura li rende edibili).''
::{{spiegazione|Aspettiamo che tutto si concluda bene prima di affermare con certezza che il buon esito è assicurato.}}
*'''So' comme 'e cuppine {{sic|cà}} nun aizano brore 'e maruzze.'''<ref>Citato in Isa Rampone Chinni e Tina Palumbo De Gregorio, ''La farmacia di Dio'', Rogiosi, 2011, [https://books.google.it/books?id=HC-pCwAAQBAJ&lpg=PA18&dq=&pg=PA18#v=onepage&q&f=false p. 18]</ref>
:''Sono come i mestoli che non sollevano brodo di lumache.''
::{{spiegazione|'''E cuppine ca n'aizano broro 'e maruzze'': gli avari.}}
*'''So' gghiuto comm<nowiki>'</nowiki>'o lavaturo.'''<ref name=cross/>
:''Sono "andato" come il lavatoio (che viene sturato).''
::{{spiegazione|Se ne lamenta chi è costretto a sperimentare uno dei possibili effetti spiacevoli di un'alimentazione disordinata: la sciolta.}}
*'''Sole 'mpierno.<ref>'''Mpierno'': a perpendicolo.</ref>'''<ref>Citato in Domenico Piccinni, ''Poesie napoletane'', Presso Saverio Starita, Napoli, 1826, [https://books.google.it/books?id=zygBinJanLkC&dq=&pg=PA163#v=onepage&q&f=false p. 163.]</ref>
:''Sole "in perno".''
::{{spiegazione|Il sole nel più splendente sfolgorio.}}
*'''Sona, ca piglie quaglie.'''<ref>Citato in [[Giambattista Basile]], ''Lu cunto de li cunti (Il Pentamerone): {{small|testo conforme alla prima stampa del MDCXXXIV}}'', con introduzione e note di [[Benedetto Croce]], pei tipi del Cav. V. Vecchi, Napoli, 1891, vol I, p. [https://it.wikisource.org/wiki/Pagina:Basile_-_Lu_cunto_de_li_cunti,_Vol.I.djvu/257 43].</ref>
:''Suona, che prendi [[quaglia|quaglie]].''
::{{spiegazione|Le quaglie non si lasciano attirare dai richiami del cacciatore: parla come vuoi, non ti ascolto, non cado nella trappola, non mi lascio invischiare dalle tue chiacchere. Non ci casca nessuno, sprechi fiato, parli al vento.}}
*'''{{NDR|'O}} Sorece nfuso a ll'uoglio.'''<ref name=opot>Citato in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 353.</ref>
:''Il topo bagnato nell'olio.''
::{{spiegazione|Una persona impomatata.}}
*'''Sott' 'a botta.'''<ref name=demi/>
:''Sotto la botta.''
::{{spiegazione|Immediatamente.}}
*'''{{NDR|'O}} Spallettone.'''<ref>Citato in Salvatore Landolfi, ''Napoli e i suoi colori'', [https://books.google.it/books?id=-lP_CwAAQBAJ&lpg=PA1&dq=Salvatore%20Landolfi&hl=it&pg=PT84#v=onepage&q=spallettone&f=false p. 84].</ref>
::{{spiegazione|Condivide con Dio un attributo: l'onniscienza. Persuaso di dominare infallibilmente tutti i campi del sapere, investitosi della missione di largire a tutti i costi la sua sapienza, la esegue con zelo infaticabile, implacabile, trasformandosi in un autentico flagello: inutile opporglisi, nulla lo farà mai desistere dall'intervenire d'autorità nelle altrui conversazioni, dal prodigare con illimitata generosità consigli non richiesti né graditi.}}
*'''Sparà a brenna (vrenna).'''<ref>Citato in Volpe, ''Vocabolario napolitano-italiano tascabile'', p. 406.</ref>
:''Sparare a crusca.''
::{{spiegazione|Avere esito vano ed infelice, andare al nulla, essere perduto.<ref>La spiegazione è in ''Vocabolario napolitano-italiano tascabile'', p. 406.</ref>}}
*'''Spàrterse 'a cammìsa 'e Cristo.'''
:''Spartirsi la [[camicia]] di [[Cristo]].''
::{{spiegazione|Dividersi qualcosa guadagnata disonestamente.<ref name=Am79/>}}
*'''Sparterse 'o suonno.'''<ref>Citato e spiegato in [[Salvatore Di Giacomo]], ''Poesie'', [https://books.google.it/books?id=aYxaAQAAQBAJ&lpg=PT544&dq=&pg=PT544#v=onepage&q&f=false p. 544]</ref>
:''Dividersi il sonno.''
::{{spiegazione|Fare vita comune.}}
*'''{{NDR|'O}} Spavo ncerato.'''<ref>Citato in ''Lu Trovatore'', 1866, [https://books.google.it/books?id=l2YLpbAOTIUC&dq=lu%20truvatore&hl=it&pg=PA3#v=onepage&q=spavo&f=false p. 3] </ref>
:''Spago incerato.''
::{{spiegazione|''Pigliarse 'o spavo 'ncerato'': farsi carico di un compito, di un'azione complicata, lunga e fastidosa.}}
*'''Sperì comme a nu cane.'''<ref>Citato in ''Passatempi musicali, {{small|[[Guglielmo Cottrau|Guillaume Cottrau]] e la canzone napoletana di primo '800}}'', a cura di Pasquale Scialò e Francesca Seller, Guida, Napoli, 2013. ISBN 978-88-6666-201-3, [https://books.google.it/books?id=owlvMArEkqgC&lpg=PA1&dq=Scial%C3%B2%20Seller&hl=it&pg=PA259#v=onepage&q&f=false]</ref>
:''Desiderare avidamente come un [[cane]].''
::{{spiegazione|Struggersi dal desiderio senza poterlo appagare.}}
*'''Spià 'na cosa.'''<ref>Citato in ''TuttoTotò'', p. 92.</ref>
:''"Spiare'', domandare una cosa. ''T'aggia spià 'na cosa'' (Ti devo chiedere una cosa).
*'''Spilapippa.'''<ref>Citato in ''I pirati spagnuoli melodramma in due atti'', [https://books.google.it/books?id=wVdX3BcL2kIC&dq=Gaetano%20Micci%2C%20%E2%80%8EEnrico%20Petrella%2C%20%E2%80%8EGiovanni%20Zoboli&hl=it&pg=PA26#v=onepage&q=spilapippa&f=false p. 26.]</ref> o '''Spilapippe.'''<ref>Citato in Melania G. Mazzucco, ''Vita'', tradotto da Virginia Jewiss, Picador, New York, [https://books.google.it/books?id=vpG8UpLKDgEC&lpg=PP1&dq=Melania%20G.%20Mazzucco%20a%20novel&hl=it&pg=PA153#v=onepage&q&f=false p. 153].</ref>
:''Sturapipa. Scovolino per pipa.''
::{{spiegazione|Persona molto magra e longilinea.}}
*'''Spogliampise.'''<ref>Citato in Giambattista Basile, ''The Tale of Tales'', Penguin Books, New York, [https://books.google.it/books?id=8jI6CQAAQBAJ&lpg=PP1&dq=The%20Tale%20of%20Tales&hl=it&pg=RA3-PA17#v=onepage&q&f=false p. 17]</ref>
:''"Spogliaimpiccati".''
::{{spiegazione|Uomo totalmente privo di scrupoli, avido, disonesto, ladro senza limite. Fino al punto di non esitare a spogliare anche gli impiccati, derubandoli dei loro abiti per rivenderli.}}
*'''Spuglià a ssan Giacchìno pe' vvestì a ssant'Antuóno.'''
:''Spogliare [[san Gioacchino]] per vestire sant'Antonio.''
::{{spiegazione|Danneggiare qualcuno per favorire altri.<ref name=Am79/>}}
*'''Spurtiglione<ref>Dalla forma obliqua ''vespertilione'' del latino: ''vespertilio'', pipistrello, con aferesi del ''ve''. {{cfr}} ''Rivista di filologia e di istruzione classica'', [https://archive.org/stream/rivistadifilolo32unkngoog#page/n111/mode/2up/search/vespertillus p. 94].</ref>.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 400.</ref>
:''Pipistrello, nottola.''
::{{spiegazione|Di chi ronzi attorno per sapere i fatti degli altri, Bracone, Fiutone.<ref>La spiegazione è in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 400.</ref> '''Fare lo sportiglione.'''<ref>Citato in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 360.</ref> (''Fà 'o spurtiglione'', fare il pipistrello): Ronzare spiando.<ref>La spiegazione è in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 360.</ref>}}
*'''Spustà c"a vocca.'''<ref name=tongue>Citato in Manlio Cortelazzo, ''I dialetti italiani. {{small|Storia, struttura, uso}}'', Utet, Torino, 2002, [https://books.google.it/books?id=ujJBAQAAIAAJ&q=spust%C3%A0+c%27a+vocca&dq=spust%C3%A0+c%27a+vocca&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwjBqrX9uevqAhUCHHcKHTaYDO4Q6AEwAXoECAUQAg p. 647].</ref>
:''Spostare con la bocca.''
::{{spiegazione|Deviare dal corretto ed educato parlare. Parlare in modo offensivo, parlare in modo volgare e / o offensivo. Offendere. '''Nun spustà c<nowiki>'</nowiki>'a vocca''':<ref name=tongue /> non offendere, stai attento a come parli, bada a come parli.}}
*'''Squacquaracchiarse.'''<ref>Citato in Andreoli, '''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 401.</ref>
:''Sedere a gambe larghe, stare stravaccato.''
*'''Squaglia sole.'''<ref>Citato in Giovanni Canestrini, ''Fauna d' Italia'', parte III, ''Pesci'', Dottor Francesco Vallardi Tipografo-Editore, Milano, [https://books.google.it/books?id=kFH57vmdkjAC&dq=&pg=PA194#v=onepage&q&f=false p. 194].</ref>
::{{spiegazione|Anche Squagliasole o Pesce bannera (Pesce bandiera): Trachipterus Taenia (Trachittero Tenia)}}
*'''Stà a dduie dint<nowiki>'</nowiki>'o stesso gallenaro.'''<ref name=losdos>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 103.</ref>
:''Stare in due nello stesso pollaio.''
::{{spiegazione|Aver concorrenti in una impresa.<ref>La spiegazione è in ''C'era una volta Napoli'', p. 103.</ref>}}
*'''Stà' [[w:alleluja|alleluia]]!'''<ref>Citato in Altamura e Giuliani, p. 360.</ref>
:''Stare alleluia!''
::{{spiegazione|Essere completamente [[ubriachezza|ubriachi]], con grande gioia e allegria, come se si dispiegasse un canto di esultanza a Dio.}}
*'''Stà buono mpurpato.'''<ref>Citato in [[Eduardo Scarpetta]], ''Quinnece solde so cchiù assaje de semilia lire: {{small|ossia, Pulicenella e Sciosciammocca mbrogliate nfra no portafoglio ricco e n'auto pezzente.}}'', Pironti, Napoli, 1909, [https://books.google.it/books?hl=it&id=3Us-AAAAIAAJ&dq=mpurpato+denare&focus=searchwithinvolume&q=mpurpato+], p. 54.</ref>
:''È ben imbevuto, intriso.''
::{{spiegazione|'''E denare'', di soldi. ''Stà buono mpurpato 'e denare'' E ben "imbevuto", "intriso" di soldi: è pieno di soldi, ricchissimo, sesterziatissimo.}}
*'''Stà c' 'o còre int' ô zzùccaro.'''<ref>Citato in ''Modern Etymological Neapolitan-English Vocabulary'', p. 272.</ref>
:''Stare col cuore nello zucchero.''
::{{spiegazione|Essere al colmo della felicità, essere al settimo cielo.}}
*'''Stà comm'a na Pasca.'''<ref>Citato in ''Ll'ode de Q. Arazio Fracco '', p. 458.</ref>
:''Stare come una Pasqua.''
::{{spiegazione|Godere di ottima, florida salute.}}
*'''Stà' comm'a 'o diavulo e l'acqua santa.'''<ref name=mèrevolage/>
:''Stare come il diavolo e l'acqua santa.''
::{{spiegazione|Non potersi assolutamente soffrire. Essere in forte ed insanabile contrasto.}}
*'''Sta' 'mbrugliato {{sic|comm'a}} nu sarto ch'ha pigliat' 'e mesure a nu scartellato e nun sape chiù {{sic|canòscere}} 'o quart' 'e nanze e chill' 'e reto.'''<ref>Citato in ''Del parlar napoletano'', p. 49.</ref>
:''Essere confuso come un sarto che ha preso le misure ad un gobbo e non sa più riconoscere, distinguere il quarto anteriore (di davanti) e quello posteriore (di dietro).''
*'''Stà naso e vocca.'''<ref>Citato in ''Dictionary: English-Neapolitan; Neapolitan-English'', [https://books.google.it/books?id=KYSUBgAAQBAJ&lpg=PP1&hl=it&pg=PA26#v=onepage&q&f=false p. 26.]</ref>
:''Stare naso e bocca.''
::{{spiegazione|Essere molto vicino.}}
*'''Stà niètto comm'a vacìle 'e varvièro.'''<ref name=toscodueseisei/>
:''Essere pulito come il bacile del barbiere''.
::{{spiegazione|Dare l'impressione di essere ricchi, ma in realtà non avere il becco di un quattrino. Si riferisce ad una bacinella che usavano i barbieri.}}
*'''Stà provvìsto comm'a lèpore 'e còda.'''<ref name=toscodueseisette>Citato in Tosco, p. 267.</ref>
:''Star provvisto come la lepre (è provvista) di coda''.
::{{spiegazione|Avere pochi peli a livello di barba.}}
*'''Sta schiaranno iuorno 'a Afragola.'''<ref>Citato in ''I Proverbi di Napoli'', p. 373.</ref>
:''Sta facendo giorno ad Afragola.''
::{{spiegazione|(detto per prendere in canzonatura, con ironia o con sarcasmo) Ma ancora non ti accorgi, possibile che non vedi che ormai è tardi, troppo tardi per fare questa cosa? (Ad Afragola il sole sorge più tardi di Napoli).}}
*'''Sta sempe c’ ’a capa ’a pazzia.'''<ref>Citato in ''Poesie napoletane'', p. 383.</ref>
:Letteralmente: ''Sta sempre con la testa a gioco, a scherzo.''
::{{spiegazione|Ha sempre voglia di giocare, scherzare. È un buontempone, un giocherellone, un mattacchione.}}
*'''Stamm' tutt' sott' 'o cielo.'''<ref>Citato in Enrico Salvatori, ''Stamm' tutt' sott' 'o cielo. {{small|Appunti su una città cresciuta (follemente) tra due vulcani}}'', Reality Book, 2016, [https://books.google.it/books?id=VrAwvgAACAAJ&dq=Stamm%27+tutt%27+sott%27+%27o+cielo&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwjw_umK0pDiAhUOCuwKHWphBrAQ6AEIKDAA]</ref>
:''Stiamo tutti sotto il cielo.''
::{{spiegazione|Nessuno può considerarsi assoluto padrone della propria sorte rimessa com'è alla volontà di una Forza superiore. La condizione dell'uomo è e resta costitutivamente incerta, precaria e fragile.}}
*'''Stann’ cazz’ e cucchiar.'''<ref>Citato in ''[https://napolipiu.com/lo-sai-perche-si-dice-stann-cazz-e-cucchiar Napolipiù.com]'', 24 novembre 2015.</ref>
:''Stanno (sempre appaiati come) il secchio per la calcina e la cazzuola.''
::{{spiegazione|''Stanno cazza e cucchiara'': si dice di due due amici che formano un amalgama perfetto, che stanno insieme sempre, inseparabili.}}
*'''Statte buono.'''<ref>Citato in Pasquale Altavilla e Giacomo Marulli, ''L'appassionate de lo romanzo de zio Tom'', vol. V, Dalla tipografia de' Gemelli, Napoli, 1853, [https://books.google.it/books?id=19JuHyI565gC&dq=&pg=PA37#v=onepage&q&f=false].</ref>
::{{spiegazione|Arrivederci (congedandosi da una persona).}}
*'''Stateve buono.'''<ref>Citato in ''Commedie di Francesco Cerlone'', Vol. XVIII, Napoli, 1785, [https://books.google.it/books?id=cujF77dSxA0C&dq=&pg=PA82#v=onepage&q&f=false p. 72].</ref>
::{{spiegazione|Arrivederci (congedandosi da più persone, o da una persona con un più formale Voi di cortesia).}}
*'''Steveme scarze a chiaveche!'''<ref>Citato in Alessandro Siani, ''Troppo napoletano'', [https://books.google.it/books?id=3rK4CgAAQBAJ&lpg=PT84&dq=quant'%C3%A8%20bello%20parigge&hl=it&pg=PT85#v=onepage&q&f=false]</ref>
:''Eravamo a corto (scarsi) di mascalzoni (fogne)!''
::{{spiegazione|(Detto con ironia a persona che - non gradita, non aspettata - sopraggiunge) Benvenuto, ci mancavi solo tu!}}
*'''Stracciacannarone.'''<ref>Citato in Vincenzo Tenore e Giuseppe Antonio Pasquale, ''Compendio di botanica, {{small|Ordinato specialmente alla conoscenza delle piante utili più comuni}}'', Dr. V. Pasquale Editore, Napoli, 1870<sup>3</sup>, [https://books.google.it/books?id=v0-evzTCuE0C&dq=&pg=PA429#v=onepage&q&f=false, p. 429].</ref>
:''"Straccia-gola-ed-esofago".''
::{{spiegazione|[[w:Sonchus asper|Sonchus asper]] e [[w:Sonchus oleraceus|Sonchus oleraceus]].}}
*'''Strascina-facenne.'''<ref>Citato in ''Napoli dentro e... Napoli fuori'', Adriano Gallina Editore, Napoli, stampa 1990, p. 419.</ref> o '''Strascinafacènne.'''<ref>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 126.</ref>
:''"Trascinafaccende"''
::{{spiegazione|Chi su commissione di altre persone si interessa del disbrigo di pratiche legali, burocratiche, amministrative e simili. Faccendiere. Addetto alla segreteria di un avvocato. / In passato procacciatori di clienti per avvocati. Poveri e senza istruzione attendevano nell'atrio del tribunale qualche pastore della provincia di Campobasso o montanari dell'Abruzzo e, conducendoli in giro per le sale del Palazzo di Giustizia, li attiravano col miraggio dell'impunità<ref>{{cfr}} ''C'era una volta Napoli'', p. 126.</ref>.}}
*'''Stregnere i panne ncuollo a uno.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 408.</ref>
:''Stringere i panni addosso ad una persona.''
::{{spiegazione|Incalzare qualcuno ragionando, metterlo alle strette.}}
*'''Streppone 'e ffescena.'''<ref>Citato in Vincenzio De Ritis, ''Vocabolario napoletano lessigrafico e storico'',[https://books.google.it/books?id=HRK5Tw5COm0C&pg=P61 p. 61].</ref>
:''Sterpo di fescina.''<ref>Fescina: paniere di forma conica per la raccolta di fichi ed uva. Per la sua conformazione non può reggersi da solo ma deve essere appoggiato a qualcosa o sospeso. {{cfr}} ''Vocabolario napoletano lessigrafico e storico'', p. 61, Napoli, Dalla Stamperia Reale, 1845.</ref>
::{{spiegazione|Uomo dal carattere molto debole.}}
*'''Stròppole pe' sprattichi' 'a lingua.'''<ref>Citato in Luigi Molinaro del Chiaro, ''Canti popolari raccolti in Napoli. {{small|Con varianti e confronti nei varii dialetti}}'', Libreria Antiquaria Luigi Lubrano, Napoli, [1916]<sup>2</sup>, [https://archive.org/details/cantipopolarirac00moliuoft/page/18/mode/2up p. 19].</ref>
:''Sciocchezze, bagattelle per impratichire, esercitare, addestrare la lingua.''
::{{spiegazione|Gli scioglilingua.}}
*'''Strucchiomacchio.'''<ref>Citato in Renato De Falco, ''Alfabeto napoletano'', [https://books.google.it/books?hl=it&id=FKYdAQAAIAAJ&dq=sturcio+masculo&focus=searchwithinvolume&q=coloritissimo p. 453].</ref>
::{{spiegazione|Bevanda particolarmente gustosa e piacevole.}}
*'''Strùmmolo scacato.'''<ref name=trtt>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 13.</ref>
:''Letteralmente: trottola isterilita.''
::{{spiegazione|Trottola che per un lancio errato o perché difettosa ruotava male, arrestandosi piegata di lato dopo pochi giri (si diceva, in tal caso che: '''{{NDR|'o}} strummolo scacava'''<ref name=trtt/>, paragonandola ad una gallina che, isterilita, cessava di deporre uova<ref name=strobylos>{{cfr}} ''C'era una volta Napoli'', p. 13.</ref>. '''Seta'''<ref name=trtt/>era invece detta la trottola dalla perfetta, morbida, blanda rotazione di durata superiore a tutte le altre.<ref name=strobylos/>}}
*'''Strunzià.'''<ref>Citato in ''Dictionary: English-Neapolitan; Neapolitan-English'', [https://books.google.it/books?id=KYSUBgAAQBAJ&lpg=PP1&hl=it&pg=PA24#v=onepage&q&f=false p. 24]</ref>
::{{spiegazione|Prendere in giro, ingannare, buggerare.}}
*''''Stu ventariello ca a tte t'arrecrea, a mme me va 'nculo!'''<ref>Citato in ''Comme se penza a Nnapule'', p. 403.</ref>
:''Questo venticello, questa brezzolina, questo gentil zefiretto che tanto ti fa godere, a me, invece, va lì... dove non batte il sole!''
::{{spiegazione|Una vaga e soave auretta, eppure... refrigerio e sollievo per uno, malanni assicurati per l'altro. La medesima situazione può essere per alcuni gradevole e vantaggiosa, per altri un danno e un tormento.}}
*'''Stuort o muort.'''<ref>Citato in Autori Vari, ''La giusta parte'', a cura di Massimo Gelardi, Caracò, 2012, [https://books.google.it/books?id=62BZAwAAQBAJ&lpg=PT19&dq=stuort%20o%20muort&hl=it&pg=PT19#v=onepage&q&f=false] ISBN 978-88-97567-02-8</ref>
:''Storto o morto.''
::{{spiegazione|Bene o male; lo si voglia o meno.}}
*'''Subbrettià.'''<ref>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 64.</ref>
:''Sorbettare.''
::{{spiegazione|Darci dentro spesso e di gusto a consumare, essendone particolarmente golosi, sorbetti.}}
*'''Sudà gnostra.'''<ref>Citato in Nicola Vottiero, ''Lo specchio della cevertà'', Nne la Stamparia de Giuseppe Maria Porciello, Napoli, 1789, [https://books.google.it/books?id=qJzFALBLBLIC&dq=sud%C3%A0%20gnostra&hl=it&pg=PA44#v=onepage&q&f=false p. 44.]</ref>
:''Sudare inchiostro''
::{{spiegazione|Spremersi le meningi, stillarsi il cervello, sottoporsi ad un faticoso lavoro mentale.}}
*'''Sunare<ref>In forma corrente: Sunà'</ref> u pianefforte.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 298.</ref>
:''Suonare il pianoforte.''
::{{spiegazione|Rubare (scioltezza di mano, vellutata leggerezza, impalpabile tocco da virtuoso del pianoforte, nell'esecuzione dell'atto criminoso, messe in piena, icastica evidenza nella locuzione).}}
*'''Sunnarse 'o tramme elettrico.'''<ref>Citato in Mimmo Carratelli, ''Slogan salotti divette'', in ''la Repubblica.it'' Archivio del 07. 04. 2008.</ref>
:''Sognarsi il tram elettrico.''
::{{spiegazione|Illudersi di poter conseguire un obiettivo fuori portata. Desiderare l'irrealizzabile, l'impossibile. All'epoca in cui si diffuse questa espressione la trazione a cavallo era la sola disponibile per i trasporti pubblici.}}
*'''Surco commoglia surco.'''<ref>Citato in D'ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 369.</ref>
:''[[debito|Solco]] copre solco.''
::{{spiegazione|Un debito grosso più grande ne copre uno vecchio.<ref>Spiegazione in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 369.</ref>}}
*'''{{NDR|'O}} [[w:Susamielli|Susamiéllo]].'''<ref>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 52.</ref>
::{{spiegazione|Dolce natalizio a forma di esse a stampatello, si preparava già nell'antica Atene con sesamo, miele ed altri ingredienti. Fu importato a Napoli dagli Ateniesi circa venticinque secoli fa. ''Susamiello'' è anche detta una persona magra e di bassa statura.<ref>{{cfr}} ''C'era una volta Napoli'', p. 52.</ref>}}
==T==
*'''T'a fai cull'ova, 'a trippa.'''<ref>Citato in [[Luciano De Crescenzo]], ''Ti porterà fortuna. Guida insolita di Napoli'', Mondadori, [https://books.google.it/books?id=GHNdBAAAQBAJ&lpg=PP1&dq=Ti%20porter%C3%A0%20fortuna&hl=it&pg=PT110#v=onepage&q&f=false p. 110].</ref>
:''Te la cucini con le uova la trippa.''
::{{spiegazione|Queste frattaglie, in sé non appetibili, te le prepari con le uova per rendertele più gustose. Vale a dire: ora datti da fare e trova il modo di tirati fuori da questa situazione difficile, ingrata, rischiosa, negativa in cui sei andato a ficcarti.}}
*'''T'aggio canusciuta, 'mbrellino 'e seta mia.'''<ref name=πόρνη/>
:''Ti ho conosciuta, parasole di seta mio.''
::{{spiegazione|''Mbrellino 'e seta'': "passeggiatrice", "cortigiana". Quindi: ora so che non mi sei fedele, non mi inganni più, vedo bene chi sei veramente.}}
*'''T'hê a fà benedicere da nu prevete ricchione<ref>Occorre tener presente che questo termine reca in sé l'impronta di una concezione svalutativa dell'omosessualità molto diffusa in passato ed ha pertanto una connotazione fortemente offensiva. Di conseguenza, non può e non deve essere mai impiegato, in un normale contesto comunicativo, per riferirsi in modo neutro all'omosessualità.</ref>.<ref>Citato in Aurelio Fierro, ''Grammatica della lingua napoletana'' Rusconi Libri, 1989, [https://books.google.it/books?hl=it&id=UAldAAAAMAAJ&dq=benedicere+%27a+%27nu+prevete+ricchione&focus=searchwithinvolume&q=+prevete+ricchione p. 140].</ref>'''
:''Devi farti benedire da un prete pederasta.''
::{{spiegazione|Sei talmente sfortunato, tutto ti va così male, che hai bisogno di farti impartire una benedizione, e una benedizione particolarmente efficace.}}
*'''T'hê 'a sèntere 'na messa a panza all'aria.'''<ref>Citato in ''Mannaggia Bubbà'', p. 138.</ref>
:''Devi sentirti una messa a pancia all'aria.''
::{{spiegazione|Si augura allo sventurato di presenziare ad una messa - l'ultima - in posizione orizzontale, con il ventre rivolto al soffitto del luogo di culto; vale a dire composto in rigido decubito supino all'interno di una cassa realizzata all'uopo per la solenne occasione.}}
*'''{{NDR|'O}} Tagliere.'''<ref name=codex/>
:''Nella parlesia:''<ref name=spikkesia/>''il violino.''
*'''Tanno tanno.'''<ref>Citato in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 411.</ref>
:''Allora allora.''
::{{spiegazione|Immediatamente.}}
*'''Tanno pe tanno.'''<ref>Citato in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 371.</ref>
:''Allora per allora''
::{{spiegazione|All'istante, lì per lì.}}
*'''Tant'anne dint'ê saittelle... e quando addiviente zoccola!?'''<ref>Citato in Luciano Passariello, ''[http://www.ilmessaggioteano.net/tantanne-dinte-saittelle-e-quanno-addiviente-zoccola/ Tant'anne dint'ê saittelle... e quando addiviente zoccola!?]'', ''ilmessaggioteano.net'', 22 settembre 2012.</ref>
:''(Bazzichi da) tanti anni nelle fogne... e quando diventerai ratto!?''
::{{spiegazione|È una critica dell'inettitudine, della negligenza: sono tanti anni che fai pratica, che ascolti questi insegnamenti, ma quando ti deciderai ad imparare, a mettere in pratica quello che ti è stato insegnato?!}}
*'''Tanto te vengo appriesso, fino a che te coglio: duorme,''' patella''', ca rancio veglia.'''<ref>Citato in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 432.</ref>
:''Ti sto alle costole (ti vengo dietro tanto), ti tallono tanto finché ti prendo: dormi, [[Patella (zoologia)|patella]], che granchio veglia.''
::{{spiegazione|Dormi pure fra due guanciali, pensa pure di averla fatta franca; ma ti illudi, ti sto incollato e prima o poi faremo i conti.}}
*'''Tarantella.'''<ref>Citato in ''Lo Cuorpo de Napole e lo Sebbeto,'', 1863, p. 154.</ref>
::{{spiegazione|Situazione complicata, intricata, difficile e, in fondo, poco seria. Si potrebbe per esempio dire a chi si costringe o ci costringe all'ennesima tribolazione da idioti per ovviare alle conseguenze intricate di un problema in sé stupido o facilmente evitabile: ''E chesta è n'ata tarantella!'' E questa è ancora un'altra complicazione idiota! (Fai più attenzione! È ormai ora di darsi una regolata!)}}
*'''Te faccio correre pé Vicenzone.'''<ref>Citato in ''Del parlar napoletano, {{small|Manualetto per tutti}}'', Colonnese Editore, Napoli, 1997, p. 79.</ref>
:''Ti faccio correre per [[Besançon]].<ref>I titoli di credito da riscuotere obbligatoriamente ed indilazionabilmente venivano in gran parte inoltrati a Besançon. {{cfr}} ''Del parlar napoletano'', p. 79.</ref>''
::{{spiegazione|Vedrai quel che ti farò passare...: ti insegno io a comportarti correttamente.}}
*'''Te manno 'e Pellegrini!'''<ref>Citato in ''Ariel'', vol. XVII, Edizioni 2-3, Bulzoni, Roma, 2002, p. 251, [https://books.google.it/books?hl=it&id=kQ4qAQAAIAAJ&dq=Te+manno+e+Pellerini&focus=searchwithinvolume&q=manno+Pellerini]</ref>
:''Ti mando all'Ospedale Pellegrini!''
::{{spiegazione|Te le suono di santa ragione!}}
*'''Te mardíco a zizze storte!'''<ref>Citato in Luciano Galassi, ''Mannaggia Bubbà, {{small|interiezioni, imprecazioni e invettive napoletane}}'', Kairos Edizioni, Napoli, 2012, p. 116. ISBN 978-88-98029-03-7</ref> '''Te mmardico a zizze storte.'''<ref>Citato in ''Lo corzaro, {{small|commeddia pe mmuseca da rappresentarese a lo Teatro nuovo ncoppa Toleto St'Autunno de st'Anno 1726}}'', Agnolo Vocola, Napoli, [https://books.google.it/books?id=aMjACy5Ui7kC&dq=Lo%20corzaro%20commeddia&hl=it&pg=PA25#v=onepage&q&f=false p. 25].</ref>
:''Ti maledico a mammelle storte!'' (quasi a volerle immaginariamente ripiegare per rinnegarle.<ref name=tescanosco>{{cfr}} ''Mannaggia Bubbà'', p. 116.</ref>)
::{{spiegazione|Un figlio o una figlia che con la sua condotta aveva dato alla madre un forte dispiacere poteva essere colpito da questa maledizione, la più grave che una madre potesse pronunciare.<ref name=tescanosco/>}}
*'''Te pare sempe che 'o culo t'arrobba 'a cammisa.'''<ref>Citato in Volpe, ''Vocabolario napolitano-italiano'', p. 89.</ref>
:''Ti sembra sempre che il sedere ti rubi la camicia.''
::Sei veramente gretto, micragnoso, sordidamente avaro.
*'''Te pozza piglià Patano.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 285.</ref>
:''Ti possa prendere Patano.''<ref>Patano è il cognome di un famoso [[W:|monatto]] del XVIII° secolo. {{cfr}} Andreoli, p. 285.</ref>
::{{spiegazione|Imprecazione: Che ti colga la peste. Che tu possa morire.}}
*'''Te saccio piro.'''<ref>Citato in ''Lo Cuorpo de Napole e lo Sebbeto'', 1962, anno III, parlata 359, 29 dicembre 1962, p. 1436.</ref>
:''Ti so pero.''
::{{spiegazione|Eri pero nel mio orto, non davi frutti e sei stato abbattuto. Ora che sei una statua sacra faresti miracoli? So fin troppo bene chi sei: proprio a me vorresti darla a bere?}}
*'''Te tengo appiso all'urdemo buttone d' 'a vrachetta.'''<ref>Citato in ''I Proverbi di Napoli'', p. 392.</ref>
:''Ti tengo appeso all'ultimo bottone della [[pantaloni|patta]].''
::{{spiegazione|Per me sei l'ultima persona al mondo.<ref>La spiegazione è in ''I Proverbi di Napoli'', p. 392.</ref>}}
*'''Te tengo stampato 'ncuorpo!'''<ref>Citato in Mario Santanelli, ''Uscita di emergenza, {{small|Beati i senzatetto perché vedranno il cielo}}'', presentazione di Nello Mascia, Alfredo Guida Editore, Napoli, 1999. ISBN 88-7188-305-5, [https://books.google.it/books?id=76Pa8UgPMCkC&lpg=PP1&dq=Manlio%20Santanelli&hl=it&pg=PA44#v=onepage&q&f=false p.44]</ref>
:''Tenere stampato, come impresso nel proprio corpo.''
::{{Spiegazione|Conoscere alla perfezione una persona o una cosa. "So perfettamente che tipo di persona sei, non puoi nasconderti, non me la dai a bere, non abbocco!"}}
*'''Te veco, e te chiagno.'''<ref>Citato in ''Il licantropo volgarmente detto lupo menaro con Pulcinella bersaglio d'un morto, rivale dell'eco, e spaventato dalle larve nella tomba d'un militare'', Napoli, 1840, [https://books.google.it/books?id=QkpD_ObGJRMC&dq=veco%20e%20chiagno&hl=it&pg=PA36#v=onepage&q&f=false p. 36.]</ref>
:''Ti vedo e ti piango.''
::{{spiegazione|Sento compassione per te, temo per quel che sarà di te.}}
*'''Ten 'o core int'o zucchero.'''<ref>Citato in Amabile Giusti, ''La donna perfetta'', Mondadori, [https://books.google.it/books?id=LGBvBgAAQBAJ&lpg=PT70&dq=%E2%80%98o%20core%20d'int'%20o%20zucchero&hl=it&pg=PT70#v=onepage&q&f=false p. 70]</ref>
:''Ha il cuore nello zucchero.''
::{{spiegazione|Tené 'o core int'o zucchero: Essere al culmine, nel pieno della gioia, della felicità. Essere al settimo cielo.}}
*'''Tené 'a capa fresca.'''<ref>Citato in ''Manuale di napoletanità'', [https://books.google.it/books?id=aKqXGBrfvZoC&newbks=1&newbks_redir=0&lpg=PA10&dq=&pg=PA10#v=onepage&q&f=false p. 10].</ref>
:''Avere la testa fresca.''
::{{spiegazione|''Tené 'a capa fresca'': essere del tutto spensierati perché sollevati da ogni problema materiale o per innata disposizione d'animo. Al sempre lieto, fortunato possessore di simile "capa" – che in mancanza di più gravi pensieri si trastulla in piena delizia nelle più futili bagattelle – si può ben dire, rivolgendogli un complimento ironico: ''Biato a tte ca tiene 'a capa fresca, i' tengo 'e lappese a quadriglié ca m'abballano pe' ccapa.'': Beato te che non hai nulla di cui preoccuparti, io sono angustiato e tormentato da mille preoccupazioni che si agitano nella testa.}}
*'''Tene' 'a capa sulo pe' spàrtere 'e recchie.'''<ref name=nose/>
:''Avere la testa solo per separare le orecchie.''
::{{spiegazione|Non avere cervello, essere completamente stupidi.}}
*'''Tené 'a cazzimma d'<nowiki>'</nowiki>e papere australiane.'''<ref>Citato da Raffaele Bracale, in [http://guide.supereva.it/campania_i/interventi/2010/05/che-cosa-e-la-cazzimma Che cosa e' la "cazzimma"?], ''guide. supereva.it''</ref>
:''Avere la [[cazzimma]] delle papere australiane.''
::{{spiegazione|Avere la cazzimma. Il riferimento alle papere australiane è solo un'aggiunta divertente senza significato.}}
*'''{{sic|Tenè}} 'a grazia d' 'o miedeco.'''<ref name=Aesculapius />
:''Avere le buone maniere del medico.''
::{{Spiegazione|Non averne affatto.}}
*'''Tene' 'a neva 'int' 'a sacca.'''<ref name=nose/>
:''Avere la neve in tasca.''
::{{spiegazione|Avere fretta.}}
*'''Tène 'a panza azzeccata cu' 'e rine.'''<ref name=glue>Citato in ''Del parlar napoletano'', p. 34</ref>
:''Ha la pancia incollata ai reni.''
::{{spiegazione|Ḕ dimagrito. Impiegato anche come iperbole.}}
*'''''Tené 'a panza a 'o sole.'''''<ref name=sunbelly>Citato in ''Napoli, punto e basta?'', p. 650.</ref>
:''Tenere la pancia al sole.''
::{{spiegazione|Rimedio cui si ricorreva in passato per resistere ai crampi della fame.<ref name=bellysun>{{cfr}}''Napoli, punto e basta?'', p. 650.</ref>}}
*'''Tene 'a parola superchia.'''<ref>Citato in Ledgeway, p. 539.</ref>
:''Ha la parola soverchia, superflua.''
::{{spiegazione|Si dice di chi parla senza misura, logorroicamente, di chi in modo saccente vuole a tutti i costi, con argomenti futili, inconsistenti prevaricare, dire un'ultima parola – una parola superflua perché insulsa – in ogni discussione.}}
*'''Tene 'a saraca 'int' 'a sacca.'''<ref>Citato in Mauro Montacchiesi, ''Humanae Historiae'', Aletti Editore, [https://books.google.it/books?id=PWdWAwAAQBAJ&lpg=PT280&dq=saraca%20sacca&hl=it&pg=PT280#v=onepage&q&f=false p. 280].</ref>
:''Ha l'[[aringa]] in tasca.''
::{{spiegazione|Nasconde qualcosa, non la dice tutta.<ref>Spiegazione in ''Humanae Historiae'', p.280.</ref> ''Tené 'a saraca 'int' 'a sacca'', avere l'aringa in tasca: Essere irrequieti, aver fretta, manifestare inquietudine, impazienza come se si avesse in tasca una maleodorante aringa di cui ci si debba disfare al più presto; in realtà perché si nasconde un incofessabile segreto.}}
*'''Tene 'a terócciola 'mmocca.'''<ref>Citato in Viviani, ''Teatro'', II, p. 97.</ref>
:''Ha la carrucola in bocca.''
::{{spiegazione|Quando parla ricorda la scia sonora stridula e monotona che accompagna il ruotare della carrucola azionata dalla fune: chiacchiera ininterrottamente con una monotona, fastidiosa logorrea.}}
*'''Tené 'a zeppola mmocca.'''<ref>Citato in Erwin e Fedele, ''Dictionary: English-Neapolitan; Neapolitan-English'' p. 143.</ref>
:''Avere la zeppola in bocca.''
::{{spiegazione|Balbettare.}}
*'''Tene cchiù corna ca<ref>Cà, refuso, nella fonte.</ref>‘nu cato ’e maruzze.'''<ref>Citato in Isa Rampone Chinni e Tina Palumbo De Gregorio, ''La farmacia di Dio'', Rogiosi Editore, [https://books.google.it/books?id=HC-pCwAAQBAJ&lpg=PA16&dq=&pg=PA16#v=onepage&q&f=false p.16].</ref>
:''Ha più corna di un secchio (pieno) di lumache.''
::{{spiegazione|È vittima di una moglie inappagabile, non univira e assai trasgressiva che si concede, con libera spregiudicatezza, varie, frequenti, abbondanti, cospicue, copiosissime, innumerevoli eccezioni al ferreo, (forse un po' plumbeo), obbligo di osservanza della fedeltà coniugale.}}
*'''Tené' chiuóve<ref>Avere chiodi.</ref> a balùffe.'''<ref>Citato in Sergio Zazzera, ''Dizionario napoletano'', p. 100.</ref>
::{{spiegazione|Avere soldi a iosa, essere ricchissimo.}}
*'''Tene' 'e làppese a quadriglié<ref>Dal latino: ''Lapis quadrellatus'': opera muraria costituito dalla sovrapposizione alternata di piccolissimi quadrati di pietra. Questo particolare procedimento costruttivo, di grande precisione, richiedeva l'attenzione ed la concentrazione assolute – ciò che comportava una forte tensione – dell'esecutore. {{cfr}} ''Del parlar napoletano'', p. 65.</ref>.'''<ref>Citato in ''I Proverbi di Napoli'', p. 385.</ref>
:''Avere molti assilli, [[preoccupazione|preoccupazioni]]; essere sovrappensiero; avere un diavolo per capello.''
*'''Tené 'e pànne a chi và a natàre.'''<ref name=duesetteotto/>
:''Custodire gli abiti di chi va a nuotare''.
::{{spiegazione|Essere accidiosi e non sforzarsi neppure di aiutare un amico in difficoltà. Antico detto già attestato nel XVII secolo.<ref>{{cfr}} Francesco Gizzio, ''L'Atlante del Cielo'', scena IX in ''L'echo armoniosa delle sfere celesti'', parte prima, Napoli, per il De Bonis stampatore arcivescovale, 1693, [https://books.google.it/books?id=x3WkI0Y6eIQC&pg=PA159 p. 159].</ref>}}
*'''Tene' 'e recchie 'e pulicane<ref>Dal latino ''Publicanus'', pubblicano. {{cfr}} ''Del parlar napoletano'', p. 63.</ref>.'''<ref>Citato e spiegato in ''Del parlar napoletano'', p. 63.</ref>
:''Avere le orecchie del [[w:pubblicano|pubblicano]].''
::{{spiegazione|Avere un udito finissimo. Avere una capacità finissima di captare i minimi segnali, anche non sonori.}}
*'''Tène folla Pintauro!'''<ref>Citato in Luigi Cremona, ''L'Italia dei dolci'', Repertori Touring, n.1 anno 2004, Touring Editore, Milano, [https://books.google.it/books?id=qeHoUKfogVgC&lpg=PP1&dq=L'Italia%20dei%20dolci&hl=it&pg=PA128#v=onepage&q&f=false p. 128.]</ref>
:''C'è folla da Pintauro''<ref>Storica pasticceria napoletana.</ref>'' !''
::{{spiegazione|Si dice — talvolta con ironia — di persona con molti corteggiatori o di negozi o studi con molta clientela.}}
*'''Tene' l'arteteca.'''<ref>''Citato in Modern Etymological Neapolitan-English Vocabulary'', [https://books.google.it/books?id=kUcIRKwCZF4C&lpg=PA514&dq=uocchie%20vacante.&hl=it&pg=PA26#v=onepage&q&f=false p. 26.]</ref>
::{{spiegazione|Essere perennemente irrequieti, inquieti. Essere sempre in movimento, non riuscire a star fermi.}}
*'''Tenè-mente.'''<ref>Citato in Volpe, ''Vocabolario napolitano-italiano: tascabile'', p. 360.</ref>
:'' ''Tené mente'': avere mente.''
::{{spiegazione|Guardare, osservare. Fare attenzione. ''Tiene mente!'' Guarda, osserva, fai attenzione!}}
*'''Tene na cimma de<ref name=epsilon/>scirocco.''' o '''Sta cu na cimma de<ref name=epsilon/>scirocco.'''<ref>Citato in ''Lo Cuorpo de Napole e lo Sebbeto'', 1862, [https://books.google.it/books?id=MC7l6SgIRpUC&dq=&pg=PA754#v=onepage&q&f=false p. 754]</ref>
:''Ha un "lembo" , un "orlo" superiore , una cima di scirocco. O: Stare con una sommità, una cima di scirocco''
::{{spiegazione|È nervoso, irascibile.}}
*'''Tenè 'ncuorpo.'''<ref>Citato in ''Lu Trovatore, Giornale-Spassatiempo'', 1867, anno II n. 171 del 23. 12. 1867, p. 2.</ref>
:'' ''Tené 'ncuorpo.'' Tenere in corpo.''
::{{spiegazione|Tenere ben chiuso in se stessi. Tenere segreto.}}
*'''Tené' 'nfrisco.'''<ref name=mèrevolage/>
:''Tenere in fresco.''
::{{spiegazione|Tenere di riserva.}}
*'''Tene 'o mariuolo 'ncuorpo.'''<ref>Citato in Vladimiro Bottone, ''Il giardino degli inglesi'', Neri Pozza, Vicenza, 2017, [https://books.google.it/books?id=Lk26DgAAQBAJ&lpg=PP1&dq=Vladimiro%20Bottone&hl=it&pg=PT49#v=onepage&q&f=false] ISBN 978-88-545-1510-9</ref>
:''Ha il ladro in corpo.''
::{{spiegazione|''Tené 'o mariuolo 'ncuorpo'': nascondere un segreto inconfessabile.}}
*'''Tène 'o mmale 'e ndindò: a isso lle vène e a me no.'''<ref>Citato in ''Rotondo'', p. 389.</ref>
:''Ha il male di dindò: a lui gli viene e a me no.''
::{{spiegazione|Il male – perfettamente immaginario e strategico – di dindò è il male da cui è colto indefettibilmente lo scansafatiche quando si concretizza il pericolo di dover lavorare o di doversi sobbarcare una lavoro non gradito.}}
*'''Tene' 'o vacile d'oro pe' ce jettà 'o sanghe rinto.'''<ref>Citato in ''I Proverbi di Napoli'', p. 390.</ref>
:''Avere la bacinella d'oro per buttarci dentro il sangue.''<ref>''O quanta vote, o quantane | aie lo vacile d'oro, | e nce spute lo sango.'' O quante e quante volte hai la bacinella d'oro e ci sputi sangue. (Le Muse napolitane, egloga VIII, pp. 334-335)</ref>
::{{spiegazione|Essere ricchi ma completamente infelici.}}
*'''Tenere<ref name=Θ>In forma corrente: Tené.</ref>'a vocca ca pazzeja cu i recchie.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 460.</ref>
:''Avere la bocca che gioca con le orecchie.''
::{{spiegazione|''Tené 'a vocca ca pazzea cu 'e recchie''. Avere la bocca larghissima.}}
*'''Tenere<ref name=Θ/>'e rennete spase a u sole.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 329.</ref>
:''Avere le rendite sparse al sole.''
::{{spiegazione|''Tene' 'e rennete spase 'o sole.'' Essere ricchissimo.}}
*'''Tenere<ref name=Θ/> na feleppina<ref>Feleppina: vento boreale secco, fame da lupi. {{cfr}} De Ritis, ''Vocabolario napoletano lessigrafico e storico'', vol. I, p. 57.</ref>'ncuorpo.'''<ref>Citato in De Ritis, ''Vocabolario napoletano lessigrafico e storico'', vol. I, p. 57.</ref>
:''Avere in corpo una fame da lupi.''
*'''Tengo nu brutto police int' 'a recchia.'''<ref>Da Raffaele Viviani, ''Tuledo 'e notte'', citato in ''Napoli, punto e basta?'', p. 692.</ref>
:''Ho una brutta pulce nell'orecchio.''
::{{spiegazione|(''Tene' no brutto pollice int' 'a recchia''. Avere nella testa un cattivo pensiero che frulla) Mi frulla per il capo un pessimo pensiero<ref>La spiegazione è di Artieri in ''Napoli, punto e basta?'', p. 692.</ref>.}}
*'''Tiempo bafuogno.'''<ref>Citato in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano'', p. 79.</ref>
:''Tempo favonio.''
::{{spiegazione|Afa.}}
*'''Tiene mmano.'''<ref>In ''Viviani'', III, p. 197.</ref>
:''Tieni in mano.''
::{{spiegazione|Aspetta.}}
*'''Tiene 'nu culo quant'e Porta Capuana<ref>Per Porta Capuana si consulti [[w:Porta Capuana|voce su ''Wikipedia'']]</ref>.'''<ref>Citato in Alessio Strazzullo, ''I tesori nascosti di Napoli'', Newton Compton Editori, Roma, 2011, [https://books.google.it/books?id=ksS8DAAAQBAJ&lpg=PT80&dq=Tiene%20'nu%20culo%20quant'e%20Porta%20Capuana&hl=it&pg=PT80#v=onepage&q=Tiene%20'nu%20culo%20quant'e%20Porta%20Capuana&f=false] ISBN 978-88-541-9823-4</ref>
::{{spiegazione|Hai una [[fortuna]] incredibile.}}
*'''Tieneme ca te tengo.'''<ref>Citato in [[Basilio Puoti]], ''Vocabolario domestico napoletano e toscano compilato nello studio di Basilio Puoti'', Napoli, Stamperia Del Vaglio, 1850<sup>2</sup>,[https://books.google.it/books?id=LxsTPCnq-qsC&dq=Tieneme%20ca%20te%20tengo.&hl=it&pg=PA466#v=onepage&q=Tieneme%20ca%20te%20tengo.&f=false p. 446.]</ref>
:''Tienimi che ti tengo.''
::{{spiegazione|Dicesi Stare una cosa tieneme ca te tengo di cosa che tentenni, barcolli, stia male in piedi o accenni di cadere.}}
:oppure
::{{spiegazione|Abbiamo bisogno l'uno dell'altra.}}
:::'''''[[w:Simul stabunt|Simul stabunt vel simul cadent]]'''''. ([[Proverbi latini]])
*'''Tinco tinco.'''<ref>Citato in ''Lu Trovatore, Giornale-Spassatiempo'', 1867, anno 2, . 8, 19-01-1867, p. 2.</ref>
::{{spiegazione|Veloce veloce, lesto lesto. "''E tu te ne sì benuto tinco tinco , co lu sòleto buongiorno, co lu sòleto pizzo a riso, co li sòlete coppetielle appizzate arreto, e la padiata de vitella a lu pizzo de la cammisa.<br>Vattè Carnevà, fallo pe ll'arma de tutte i muorte tuoje, tornatenne da dò si benuto.''<ref>Da ''Lu Trovatore, Giornale-Spassatiempo'', 1867, anno 2, . 8, 19-01-1867, p. 2.</ref>" E tu te ne sei venuto lesto lesto, col solito buongiorno, col solito sorrisetto, con i soliti coppetti attaccati dietro e le interiora di vitella sul pizzo della camicia. Vattene, Carnevale, fallo per l'anima di tutti i tuoi defunti, tornatene da dove sei venuto.}}
*'''Tirà 'a carretta.'''<ref>Da [[Giovanni Capurro]], ''Tatonno 'e Quagliarella'', citato in Renato De Falco, ''Alfabeto napoletano'', p. [https://books.google.it/books?hl=it&id=FKYdAQAAIAAJ&dq=tir%C3%A0+%27a+carretta&focus=searchwithinvolume&q=+carretta 511].</ref>
:''Tirare il carretto.''
:{{spiegazione|Lavorare duramente, sgobbare. Lavorare duramente per provvedere alle necessità della famiglia. "''Che brutta cosa ch'è a tirà 'a carretta quanno nisciuna mano votta 'a rota''". ''Com'è brutto tirare il carretto, quando nessuna mano spinge la ruota (se sei solo e nessuno ti aiuta.''<ref>Da Giovanni Capurro, ''Tatonno 'e Quagliarella'', citato in ''Alfabeto napoletano'', p. 511.</ref>}}
*'''Tiracazune''' o '''Tirante.'''<ref>Citato in ''Per moda di dire'', p. 19.</ref>
:''Tirapantaloni o tiranti: bretelle.''
*'''Tirate 'e renza.'''<ref>Citato in ''Poesie napoletane'', p. 397.</ref>
:{{spiegazione|Togliti di torno!}}
*'''Tirato a zuco''' o '''Tirato a zuco 'e caramella.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 78.</ref>
:''Tirato a succo'' o '''Tirato a succo di caramella.'''
::{{spiegazione|Lindo e azzimato, curatissimo, elegantissimo, in grande spolvero, tirato a lucido (fino all'eccesso).}}
*'''Tirrepetirro.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 431</ref>
::{{spiegazione|Voglia di far chiasso, confusione. '''Tirepetirre.'''<ref name=carob/>: convulsioni.}}
*'''Titillo.'''<ref name=carob/> o '''Tetillo.'''<ref name=borac>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 428.</ref> '''Titella.'''<ref name=carob/> o '''Tetella.'''<ref name=borac/>
::{{spiegazione|Modo fanciullesco di denotare il pollo<ref>La definizione è in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 428.</ref>. Vezzeggiativo per denotare un bambino, una bambina o un animale piccolo e grazioso.}}
*'''Tito'''' o '''Titò.'''<ref>Citato in ''Del parlar napoletano'', p. 77.</ref>
::{{spiegazione|Appellativo con cui ci si rivolge, con irrisione, a chi ha un comportamento strano, incomprensibile, altezzoso, sprezzante.<ref>Con uno sprezzante ''Dis-donc'', compreso come un indecifrabile ''Titò'', si rivolgevano ai napoletani i soldati della guarnigione svizzera presente a Napoli nei primi anni dell'800. {{cfr}} ''Del parlar napoletano'', p. 77.</ref> /"''Oj Titò!''": Ehi, "Titò!" (già di per sé eloquente...) (Ma anche, esplicitamente: "''Oj Titò, ma chi te cride d'essere!''", "''ma che faje!''", ''ma che t'hê chiavato 'ncapa!'': Ehi, "Titò", ma chi credi di essere! ma che fai! ma cosa ti sei messo in testa! E così via...)}}
*'''Tomo tomo.'''<ref>Citato in ''Tuttototò'', p. 32.</ref>
:''Serio serio, senza scomporsi.''<ref>Significato in ''TuttoTotò'', p. 32.</ref>
*'''Tor'<nowiki>'</nowiki>e Crisciénzo e Totonno â Port'<nowiki>'</nowiki>e Massa.'''<ref>Citato in Sergio Zazzera, ''Proverbi e modi di dire napoletani'', p. 161.</ref>
:''Salvatore di Crescenzo e Antonio della Porta di Massa.''
::{{spiegazione|Due inconciliabili, acerrimi nemici. Salvatore di Crescenzo ed Antonio Lubrano, detto della Porta di Massa<ref>Fra Via Mezzocannone e la Marina.</ref>dal nome del luogo d'origine, capi della camorra e nemici irriducibili, operarono subito dopo l'Unità d'Italia.}}
*'''Tra mastu' Francisco e 'o bancariello nun se sape chi ha fatte rummore.'''<ref>Citato in Gennaro Matino, ''Angelo per un giorno'', Feltrinelli, Milano, 2006, [https://books.google.it/books?id=9hTp5xD4N-EC&lpg=PA27&ots=OsGg6TslnC&dq=it&pg=PA27#v=onepage&q&f=false 27]. ISBN 88-07-84066-9</ref>
:''Tra mastro Francesco ed il desco<ref>'''O bancariello'': Il desco da ciabattino.</ref>non si sa chi dei due ha fatto rumore...''
::{{spiegazione|Qui si gioca a scaricabarile, ognuno elude le proprie responsabilità.}}
*'''Trave 'e sapone.'''<ref name=fuscello>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 63.</ref>
:''Trave di sapone.''
::{{spiegazione|Albero della cuccagna.}}
*'''Trica e venga buono.'''<ref>Citato in ''Tradizioni ed usi nella Penisola sorrentina'', p. 113.</ref>
:''Ritardi e venga bene.''
::{{spiegazione|Non importa quanto tempo ci vuole, purché il risultato sia buono.}}
*'''Tricchitracche, tanto a parte!'''<ref>Citato in Altamura e Giuliani, ''Proverbi napoletani'', p. 83.</ref>
:''Tric trac, un tanto per (ciascuna) parte!''
::{{spiegazione|Il pagamento "alla romana": ciascuno paga per la propria parte.}}
*'''Trosce e mosce.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 437.</ref>
::{{spiegazione|Dicesi dei denari allorché sono pagati in contanti, L'uno sull'atro, Sonanti e ballanti.<ref>La definizione è in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 437.</ref>}}
*'''Truvà 'a pèzza a cculóre.'''<ref>Citato in ''Modern Etymological Neapolitan-English Vocabulary'', [https://books.google.it/books?id=kUcIRKwCZF4C&lpg=PA514&dq=uocchie%20vacante.&hl=it&pg=PA432#v=onepage&q&f=false p. 432.]</ref>
:''Trovare la pezza (toppa) a colori.''
::{{spiegazione|Trovare la scusa adatta.<ref>La spiegazione è in ''Modern Etymological Neapolitan-English Vocabulary'', p. 432.</ref>Mascherare abilmente, escogitare ingegnosamente un rimedio ad un errore o ad una situazione incresciosa, insostenibile.}}
*'''Truvà 'o vangèlo vutàto.'''<ref>Citato in ''Modern Etymological Neapolitan-English Vocabulary'', p. 261.</ref>
:''Trovare il vangelo girato.''
::{{spiegazione|Arrivare troppo tardi, a cose ormai fatte.}}
*'''Truvare'''<ref>In forma corrente: Truvà.</ref>''' a forma d'a scarpa soja.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 168.</ref>
:''Trovare la forma della propria scarpa.''
::{{spiegazione|''Aje truvato 'a forma d'a scarpa toja'': hai trovato pane per i tuoi denti.}}
*'''Ttuppetià.'''<ref>Citato in Volpe, ''Vocabolario napolitano-italiano: tascabile'', 1864, p. 439.</ref>
:''Bussare, picchiare; in senso figurato: ''coire''<ref>Per questo traslato {{cfr}} Sergio Zazzera, ''Dizionario napoletano'', p. 396.</ref>''.
*'''Tu ch'accucchie?'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 8.</ref>
:''Tu che accoppi, cosa metti insieme?''
::{{spiegazione|''Ma che staje accucchianno?'' Ma che stai dicendo, che razza di ragionamenti (sconclusionati) fai?.}}
*'''Tu me scippe 'e paccari 'a mano.'''<ref>Citato in Patrizia Mintz, ''Veritas'', Piemme, 2010, [https://books.google.it/books?id=mialvSCnCysC&lpg=PT221&dq=&pg=PT221#v=onepage&q&f=false p. 221] ISBN 9788858502662</ref>
:''Mi strappi gli schiaffi dalle mani (da mano).''
::{{spiegazione|Mi stai esasperando al punto che avrei una voglia fortissima di somministrarti una robusta dose di schiaffi.}}
*'''Tu sì 'a chiave 'e ll'acqua.'''<ref>Citato in Gigi Garanzini e Marco Bellinazzo, ''Il Napoli di [[Diego Armando Maradona|Maradona]], {{small|Cronistoria di un sogno: il primo scudetto}}'', Oscar Mondadori, [https://books.google.it/books?id=Oux2kOuyPkUC&lpg=PT14&dq=&pg=PT14#v=onepage&q&f=false p. 14].</ref>
:''Tu sei la chiave (di emissione e di arresto) dell'acqua.''
::{{spiegazione|Tu sei l'elemento decisivo, imprescindibile, indispensabile; il fattore risolutivo.}}
*'''Tu staie arreto a 'o brecco'''<ref>Dall'inglese ''break'', carrozza aperta. {{cfr}} ''C'era una volta Napoli'', p. 55.</ref>'''.'''<ref name=mouchoir/>
:''Tu stai dietro la carrozza.''
::{{spiegazione|Tu conti poco. Sei completamente all'oscuro anche dei fatti del giorno più scontati e risaputi.}}
*'''Tu staie spasa<ref>''Spasa'', participio passato femminile di ''spannere'', spandere, diffondere. ''A 'o sole 'e tutt' 'e grazie!'' Al sole di tutte le grazie!</ref> a 'o sole 'e tutt' 'e grazie!'''<ref>Citato in Altamura e Giuliani, p. 57.</ref>
::{{spiegazione|La tua bellezza è folgorante e calda come oggetto inondato dalla luce del sole.<ref>La spiegazione è in Altamura e Giuliani, p. 57.</ref>}}
*'''Tu vi' quanno è bello Parigge!'''<ref>Citato in ''I Proverbi di Napoli'', p. 407.</ref>
:''Vedi quanto è bella Parigi!''
::{{spiegazione|Ma guarda un po' cosa doveva capitarmi!}}
*'''Tuppe-tuppe.'''<ref>Citato in ''Lo Cuorpo de Napole e lo Sebbeto'', 1864, p. 439.</ref>
:''Toc toc (tuppettià: bussare).''
*'''Tutta {{sic|na}} botta.'''<ref name=demi/>
:"''Tutta una botta.''"
::{{spiegazione|Di colpo, improvvisamente.}}
*'''Tutto a Giesù e niente a Maria.'''<ref>Citato in ''I Proverbi di Napoli'', p. 406.</ref>
:''Tutto a Gesù e niente a Maria.''
::{{spiegazione|Si dice di una divisione ingiusta.}}
==U==
*'''U banco d'u sciúlio'''<ref>Citato in Andreoli: ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 52.</ref>
:Letteralmente:''Il banco dello scivolo''
::{{spiegazione|Dalla deformazione di Scilla, parte del cognome del fondatore, intorno al 1865, di un istituto di credito che attirava clienti con la promessa di interessi elevatissimi; fallì nel 1870. I napoletani rinominarono scherzosamente la banca Scilla in Sciùlio (sciulià': scivolare}}, per alludere ad iniziative votate al fallimento, a gestioni più che disinvolte di denaro, ad insolvibilità, a situazioni, progetti sprovvisti dei requisiti fondamentali per meritare fiducia. ''T' 'e vaje a piglià' 'o banco d' 'o sciulio''. I tuoi soldi te li vai a prendere al Banco dello Sciùlio; [[w:id est|id est]]: ormai ai tuoi soldi puoi anche dire addio, te li puoi pure dimenticare in perpetuo.
*'''U libro d'u {{sic|pecchè}} nun s'è stampato ancora.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 288.</ref>
:''Il libro del perché non si è stampato ancora.''
::{{spiegazione|'''O libro d' 'o pecché nun s'è stampato ancora'', come dire: perché due non fan tre. Con questa risposta non-risposta si elude con scioltezza una domanda indiscreta e si tacita l'indiscreto curiosone.}}
*'''U meglio meglio.'''<ref name=betterbetter />
:''Il migliore migliore.''
::{{spiegazione|'''O meglio meglio'': Il fior fiore.}}
*'''U serviziale e u pignatiello.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 377.</ref>
:''Il serviziale''<ref>Clistere.</ref>''e il pentolino.''
::{{spiegazione|Due persone inseparabili.}}
*'''Uanema!'''<ref>Citato in Antonio Menna, ''Tre terroni a zonzo'', Sperling & Kupfer, [https://books.google.it/books?id=8TBbFcpvCEYC&lpg=PT19&dq=uanema.&hl=it&pg=PT19#v=onepage&q&f=false]</ref>
:''Oh anima!''
::{{spiegazione|Esclamazione con cui si esprimere un grande stupore: Addirittura!, Nientedimeno! Mamma mia!}}
*'''Un'anema e curaggio.'''<ref>Citato in [[Mario Stefanile]], ''Labirinto napoletano. {{small|Studi e saggi letterari su scrittori di leri e di oggi}}'' E.S.I., Napoli, 1958, [https://books.google.it/books?hl=it&id=K8A-AAAAIAAJ&dq=Un%27anema+e+curaggio&focus=searchwithinvolume&q=Un%27anema p. 124].</ref>
:''Un'anima e coraggio.''
::{{spiegazione|(Con) tutto il coraggio e la risolutezza. ''Fa' un'anema e curaggio.'' Fare un'anima e coraggio: prendere il coraggio a due mani e, vincendo ogni indecisione, riluttanza, esitazione, ogni timore reverenziale e simili, decidere, risolversi ad agire. ''Aggio fatto un'anema e curaggio e nce l'aggio ditto''. Ho vinto ogni esitazione, ho preso il coraggio a due mani e gliel'ho detto.}}
*'''Una pe bevere e n' autra<ref>In forma moderna: n'ata, un'altra.</ref> pe sciacquà.'''<ref>Citato in ''Lu Trovatore, Giornale Spassatiempo'' anno VI, n. 11 , giovedì 26 gennaio 1871, p. 3.</ref>
:''{{NDR|Darne}} Una per bere e un'altra per sciacquare.''
::{{spiegazione|Rimproverare veementemente, aspramente un pallone gonfiato, dicendogli il fatto suo senza moderarsi in parole e argomenti.}}
*'''Uno 'e tutto.'''<ref>Citato in '''O "luciano" d' 'o Re'', p. 28.</ref>
:''Uno di tutto.''
::{{spiegazione|Di tutto un po'.}}
*'''Uno leva 'o quatro e ll'ato 'o chiuovo.'''<ref>Citato in Sebezio, ''Motti e detti napoletani'', [https://books.google.it/books?id=6rM-AAAAIAAJ&q=ommo+cu+%27e+mustacce&dq=ommo+cu+%27e+mustacce&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwiIvPrjwu7cAhUP-6QKHYN6AMUQ6AEIRzAG], p. 75.</ref>
:''Uno toglie il quadro e l'altro il chiodo.''
::{{spiegazione|Fanno a gara a chi sperpera (e distrugge) di più.}}
*'''Uócchie a zennariéllo <ref>Zennà': far cenno; zennariéllo: Ammiccamento. {{cfr}} Volpe, ''Vocabolario napolitano-italiano: tascabile'', p. 390.</ref>.'''<ref>Citato in Volpe, ''Vocabolario napolitano-italiano: tascabile'', p. 390.</ref><ref>Citato in ''Le Muse napolitane'', egloga II, ''[[w:Euterpe|Euterpe]] {{sic|overo}} La cortisciana'', p. 248.</ref>
::{{spiegazione|Occhi ammiccanti.<ref>La definizione è in Volpe, ''Vocabolario napolitano-italiano: tascabile'', p. 390.</ref>}}
*'''Uócchie chine e mmàne vacante.'''<ref>Citato in P.Bello e D.Erwin, ''Modern etymological Neapolitan – English Vocabulary/Vocabolario etimologico odierno napoletano-italiano'', 2009, [https://books.google.it/books?id=kUcIRKwCZF4C&lpg=PA514&dq=uocchie%20vacante.&hl=it&pg=PA514#v=onepage&q=uocchie%20vacante.&f=false p. 514.]</ref>
:''[[Occhi]] pieni e mani vuote.''
::{{spiegazione|Riempirsi gli occhi, ammirare, desiderare e restare a mani vuote.}}
*'''Uocchie sicche.'''<ref>Citato in ''Lu Trovatore'', 1867, [https://books.google.it/books?id=DVdgeO_gTcUC&dq=uocchie%20sicche&hl=it&pg=PA20-IA9#v=onepage&q=uocchie%20sicche&f=false]</ref>
:''Occhi secchi.''
::{{spiegazione|La [[w:iettatore|jettatura]].}}
*'''Uocchio de vasalisco.'''<ref name=pig/>
:''Occhio di basilisco.''
::{{spiegazione|La jettatura.}}
*'''Uoglio petruoneco.'''<ref>Citato in [[Emanuele Campolongo|Emmanuele Campolongo]], ''La Mergellina'', Presso Vincenzo Flauto, Napoli, 1761, [https://books.google.it/books?id=0vvfYjh33jIC&dq=&pg=PA195#v=onepage&q&f=false p. 195].</ref>
:''Olio "petronico".''
::{{spiegazione|Petrolio. Ed anche, derisoriamente, gli olii per capelli, precursori delle [[brillantina|brillantine]].<ref>{{cfr}} per quest'ultimo significato [[Renato De Falco]], ''Alfabetario napoletano'', [https://books.google.it/books?hl=it&id=FKYdAQAAIAAJ&dq=petru%C3%B2neco&focus=searchwithinvolume&q=brillantine p. 402].</ref>}}
*'''Uosso'''<ref>Osso.</ref>'''pezzillo'''<ref>Piccolo merletto, punta.</ref>'''.'''<ref>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 52.</ref>
::{{spiegazione|Il malleolo.}}
*'''Uppelo'''<ref>In ''Dizionario napoletano'', ''Uppele (pron: 'uppələ)'' è un'esclamazione: Silenzio! Dal latino ''oppilă'' {{cfr}} ''Dizionario napoletano'', p. 401; seconda persona singolare dell'imperativo di ''oppilare'': ostruire.</ref>''' e sorece 'nmocca.'''<ref name=advantage/>
:''Zitto e mosca!''
::{{spiegazione|Letteralmente: «Silenzio e topo in bocca.»}}
*'''Usse piglia.'''<ref>Citato in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano: domestico di arti e mestieri'', p. 387.</ref>
:''Usse prendi!''
::{{spiegazione|Voce d'incitamento ai cani perché mordano o prendano la preda.}}
*'''Uva sorecella<ref>'O Sorece: il topo. ''Sorecella'': diminutivo femminile (maschile: ''sorecillo'') di ''sorece''.</ref>.'''<ref name=nerò/>
::{{spiegazione|Varietà di uva meno coltivata che in passato, veniva impiegata per dare al vino un intenso colore rosso. Forse era detta ''sorecella'' per la particolare forma degli acini, minuscoli come deiezioni di topi. <ref>{{cfr}} ''C'era una volta Napoli'', p. 51.</ref>}}
==V==
*'''Va' a vasa' 'o pesce 'e San Rafele.'''<ref>Citato in Marco Perillo, ''Misteri e segreti dei quartieri di Napoli'', [https://books.google.it/books?id=6Ws1DQAAQBAJ&lpg=PT175&dq=&pg=PT175#v=onepage&q&f=false p. 175]</ref>
:''Vai a baciare il pesce di San Raffaele Arcangelo.''
::{{spiegazione|Espressione augurale che in passato si rivolgeva alle donne; il riferimento è ad un antico [[w:|rito di fecondità]] che compivano le donne napoletane, baciando il pesce effigiato nella statua che rappresenta San Raffaele Arcangelo con [[Libro di Tobia|Tobia]] custodita nella [[w:Chiesa di San Raffaele (Napoli)|Chiesa di San Raffaele]].<ref>{{cfr}} più dettagliatamente, Marco Perillo, ''Misteri e segreti dei quartieri di Napoli'', pp. 175-176 e la voce di wikipedia [[w:|rito di fecondità]]..</ref>}}
*'''Va, chiammace Fonzo.'''<ref>Citato in De Ritis, ''Vocabolario napoletano lessigrafico e storico'', p. 74.</ref>
:''Va', chiamaci Alfonso.''
::{{spiegazione|Antica espressione: E adesso cosa si può fare? ormai non c'è più nulla da fare.}}
*'''Va te cocca.'''<ref>Citato in ''Lo cuorpo de Napole e lo Sebbeto'', [https://books.google.it/books?id=IuMjF7gLHqwC&dq=va%20te%20cocca&hl=it&pg=PA103#v=onepage&q&f=false p. 103].</ref>
:''Vai a coricarti. (Vai a quel paese, va' a farti benedire.)''
*'''Va trova.'''<ref>Citato in De Ritis, ''Vocabolario napoletano lessigrafico e storico'', p. 162.</ref>
:''Vai un po' a capire, vattelapesca.''
*'''Va truvanno chi l'accide.'''<ref>Citato in ''Le commedie di Eduardo'', Fiorenza Di Franco, ''Le commedie di Eduardo'', Laterza, p. 59, [https://books.google.it/books?id=5eslAAAAMAAJ&q=Va+truvanno+chi+ll%27accide.&dq=Va+truvanno+chi+ll%27accide.&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwjR9v2VpsXfAhVESN8KHVAtBhUQ6AEIMjAC]</ref>
:''Va cercando chi lo uccide.''
::{{spiegazione|''Jí truvanno chi ll’accide''. Andar cercando chi lo uccide: avere un atteggiamento così aggressivo, provocatorio, odioso da portare agli ultimi limiti la pazienza altrui e suscitare, in chi sia poco incline alla sopportazione, il pensiero di reagire (immaginariamente, figuratamente) con l'azione più estrema.}}
*'''Vafammocc!'''<ref>Citato in Danilo Catalani, ''La banda del congiuntivo'', Streetlib, [https://books.google.it/books?id=BY3wCwAAQBAJ&lpg=PT41&dq=vafammocc&hl=it&pg=PT41#v=onepage&q&f=false p. 41].</ref> o '''Afammocc!'''<ref>Citato in Andrea Esposito, ''Ischia Carbone'', ''Il Dispari'', settembre 2005, [https://books.google.it/books?id=jQ9QCwAAQBAJ&lpg=PA37&dq=&pg=PA37#v=onepage&q&f=false p. 37].</ref>
:''Va' a fare in bocca!''
::{{spiegazione|Il significato varia in relazione al contesto: l'esclamazione può essere pronunciata per sbandire, per mandare in modo marcatamente ruvido una persona a quel paese; se si è fortemente contrariati da qualcosa o, viceversa, come espressione di esultanza per un evento fausto, per qualcosa che – specie se contro ogni aspettativa – è riuscita (Benissimo! Perfetto! Così! Grande! Finalmente!); per manifestare soddisfazione – come per una rivalsa desiderata e finalmente ottenuta – alla vista delle gravi difficoltà, dei guai in cui è incappato chi ci ha fatto un torto o è solito agisce con scorrettezza, cattiveria. (Gli sta benissino! Ha avuto quello che si meritava!).}}
*'''[[w:vaiassa|Vajassa]].'''<ref>''Vocabolario delle parole del dialetto napoletano, che più si discostano dal toscano'', [https://books.google.it/books?id=NxcJAAAAQAAJ&dq=galiani%2C%20vocabolario&hl=it&pg=RA1-PA178#v=onepage&q&f=false p. 178.]</ref>
:''Popolana, domestica.''
::{{spiegazione|Anche usato (sempre in ambito locale), come sinonimo di donna di bassa condizione civile, sguaiata e volgare, "sbraitante e rissaiola".}}<ref>La spiegazione è in Wikipedia. {{cfr}} [[w:Vaiassa|voce su ''Wikipedia'']].</ref>
*'''Vacante comm'a na cucozza.'''<ref name=mèrevolage/>
:''Vuoto come una zucca.''
*'''Vaje cercanne 'e farfalle {{sic|sutt'allarco}}.'''<ref>Citato in ''I Proverbi di Napoli'', p. 414.</ref>
:''(Letteralamente:) Vai cercando (di acchiappare) le farfalle sotto all'arco.''
::{{spiegazione|Vai perdendo tempo.}}
*'''Vantate sacco mio si non te scoso.'''<ref>Citato in [[Giovan Battista Basile|Giambattista Basile]], ''Le Muse napolitane''; in ''Il Pentamerone'', vol. II, Giuseppe-Maria Porcelli, Napoli, 1788, [https://books.google.it/books?id=MHEtAAAAMAAJ&dq=vantate%20sacco%20mio%20si%20non%20te%20scoso&hl=it&pg=PA235#v=onepage&q&f=false p. 235.]</ref>
:''Vantati sacco mio se non ti scucio.''
::{{spiegazione|Vantati fanfarone mio finché non ti sgonfio.}}
*'''Vattenne, ca si' signore 'e uno candelotto!'''<ref>Citato in Di Giacomo, Einaudi, Meridiani, p. 828.</ref>
:''Vattene, che sei signore di una sola candela.''<ref>"L'illuminazione {{NDR|del Teatro San Carlo}} fu fatta a cera, ad olio ed a sego. In ogni palco erano accese, davanti allo specchio, una, due o tre candele di cera, secondo la nobiltà del proprietario. Tre candele eran segno di nobiltà grande, due di media nobiltà, una di nobiltà ''terra terra.'' E però il detto popolare ancor vivo fino a poco tempo fa: ''Vattenne, ca si' signore 'e uno candelotto!''", Da ''Il teatro San Carlo'', in Di Giacomo, Einaudi, Meridiani, p. 828.</ref>
::{{spiegazione|Va' via, le tue arie, il tuo aspetto da gran signore sono solo vernice, parvenza, bluff, fumo negli occhi. Sei un finto signore, un signore di cartapesta.}}
*'''{{NDR|'A}} Vecchia 'o Carnevale.'''<ref>Citato in ''Feste, Farina e Forca'', p 103.</ref>
:''La Vecchia del [[Carnevale]]''
::{{spiegazione|Pupazzo fatto in casa che raffigura una vecchia con corpo giovane, seno prosperoso ed una gobba sormontata da un Pulcinella col camice bianco e la mascherina nera. Simbolo infantile del Carnevale, veniva portata dagli scugnizzi in "processione" per i bassi con l'accompagnamento sonoro di una grancassa e di uno zufolo<ref>{{cfr}} ''Feste, Farina e Forca'', p. 103</ref>.}}
*'''{{NDR|'A}} Vecchia putente.'''<ref>Citato in ''Usi e costumi dei camorristi'', p. 256.</ref>
:''La vecchia potente.''
::{{spiegazione|Sant'Anna, madre della [[Maria|Madonna]].}}
*'''Venì armato 'e pietra pommece, cugliecuglie<ref>Agglutinazione del plurale di ''cuglio'': ago (calco dal francese ''aiguille'': ago), ad indicare l'estrema sottigliezza degli aghi, ai quali si aggiungono – per ogni evenienza – i ferri da calze di maggior spessore. {{cfr}} ''Comme se penza a Napule'', p. 445. </ref>e fierre 'e cazette.'''<ref>Citato in Raffaele Bracale, ''Comme se penza a Napule'', p. 445.</ref>
:''Venire armato di pietra pomice, aghi sottilissimi e ferri da calze.''
::{{spiegazione|Presentarsi per un lavoro, un compito accuratamente muniti di tutta la panoplia degli strumenti necessari – minuziosamente predisposti per non lasciarsi cogliere alla sprovvista da ogni imprevedibile evenienza – per eseguirlo al meglio, con successo. / Esser pronti alla bisogna.<ref>Questa spiegazione è in ''Comme se penza a Napule'', p. 445.</ref>}}
*'''Venimmo a nuje.'''<ref>Da ''Il barbaro pentito'', in ''Commedie di Francesco Cerlone napoletano'', vol. 17, ''A spese di Giacomo Antonio Vinaccia'', Napoli, 1784, [https://books.google.it/books?id=&pg=RA1-PA33#v=onepage&q&f=false p. 33]</ref>
:''Veniamo a noi.''
::{{spiegazione|Bene, ora ritorniamo a discutere dell'argomento principale, dell'argomento che ci interessa. Anche: basta divagare, dilungarsi, stringiamo, veniamo alle conclusioni.}}
*'''Vermenara.'''<ref>Citato in Volpe, ''Vocabolario napolitano-italiano tascabile'', p. 380.</ref>
:''Grande spavento. Piglià la ''<ref>In forma corrente: 'a</ref>'' vermenara: spiritarsi di paura ''<ref>Volpe, ''Vocabolario napolitano-italiano tascabile'', p. 380.</ref>'' Prendere un grandissimo spavento.''
*'''Vévere a cate.'''<ref>Citato in Franco Taranto e Carlo Guacci, ''Vocabolario domestico italiano ad uso dei giovani'', Napoli, Stamperia Del Vaglio, 1856<sup>3</sup>, [https://books.google.it/books?id=34bG-Rr6uvYC&dq=Francesco%20TARANTO&hl=it&pg=PA191#v=onepage&q&f=false p. 191].</ref>
:''Bere a secchi. Bere senza misura, senza moderazione.''
*'''''Vì, quant'è bella 'a stagione!'''''<ref>Citato in ''Napoli, punto e basta?'', p. 640.</ref>
:''Vedi, quanto è bella l'estate!''
::{{spiegazione|Esclamazione con cui viene espressa ammirazione alla vista di una bellezza femminile fiorente, che si manifesta nel suo pieno rigoglio, come una promessa compiuta, come l'estate.}}
*'''Vicallaje.'''<ref name=push />
:''Vedi che lo hai hai.''
::{{spiegazione|''Vicallaje! Vicallaje!'': grido di burla dei monelli che attaccavano di nascosto alle spalle di un malcapitato un cartello con la scritta "Si loca".}}
*'''Vino a doje recchie.'''<ref name=abbioccarsi>Citato in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 397.</ref>
:''Vino a due orecchie.''
::{{spiegazione|Vino annacquato.}}
*'''Vino a una recchia.'''<ref name=abbioccarsi/>
:''Vino a un orecchio.''
::{{spiegazione|Vino generoso.}}
*'''Voca fora ca è maretto.'''<ref>Citato in Marulli e Livigni, p. 19.</ref>
:''Rema verso il largo, perché qui le acque sono agitate.''
::{{spiegazione|Insisti a vuoto, perdi inutilmente il tuo tempo: da me non otterrai niente.}}
*'''Volèrese caccià dùje uòcchie pe ne cacciàre uno ô compàgno.'''<ref name=duesettesette/>
:''Volersi cavar due occhi per cavarne uno al compagno''.
::{{spiegazione|Essere invidiosi e quindi autodanneggiarsi.}}
*'''Vongole fujute.'''<ref>Citato in Sergio Esposito, ''Nei secoli dei secoli'', Rogiosi editore, [https://books.google.it/books?id=P4YpDwAAQBAJ&lpg=PP1&dq=Sergio%20Esposito&hl=it&pg=PT21#v=onepage&q&f=false p. 21]</ref>
:''Vongole fuggite (fuggite via dal piatto, cioè assenti, mancanti).''
::{{spiegazione|''Vermicielle cu' 'e vongole fujute'' o anche ''Spaghetti a vongole fujiute''. In questi piatti poveri della tradizione gastronomica napoletana il sapore delle vongole "fujute", assenti, è ingegnosamente evocato con un generoso condimento di olio, aglio, prezzemolo, con o senza sugo di pomodorini, senza dimenticare di aggiungere – specie se il sapore di vongola all'assaggio dovesse risultare scarso – una dose – a volontà – di fantasia.}}
*'''Vota ca s'arde.'''<ref name=abburrà>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 466,</ref>
:''Gira, perché (la frittata''<ref>{{cfr}} Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 466.</ref>'') brucia.''
::{{spiegazione|Non cercare di cambiar discorso.}}
*'''Vota e gira.'''<ref name=abburrà/>
:''Volta e gira.''
::{{spiegazione|Checché si faccia.}}
*'''Vota e gira 'o cetrulo e và 'nculo a 'o parulano.'''<ref>Citato in Vittorio Pupillo, ''Proverbi. {{small|Frammenti di luce, di sogni e di speranza}}'', vol. VI, Youcanprint, 2017, [https://books.google.it/books?id=mPc1DwAAQBAJ&lpg=PP1&dq=Vittorio%20Pupillo&hl=it&pg=PA49#v=onepage&q&f=false p. 49].</ref>
:''Volta e gira il cetriolo e finisce (sempre e comunque) "dietro" all'ortolano.''
::{{spiegazione|Lo dice chi constata di essere ingiustamente divenuto il capro espiatorio.}}
*'''Vota 'e pisce ca s'abbruciano.'''<ref>Citato in ,''Tradizioni ed usi della Penisola sorrentina'', p. 112.</ref>
:''Gira i pesci che si bruciano.''
::{{spiegazione|Cambia discorso, stai parlando di cose molto delicate, tocchi un tasto molto rischioso.}}
*'''Vott' 'a preta e cova 'a mano.'''<ref name=Lüge> Citato in ''Anthropos in the world'', gennaio 1998, [https://books.google.it/books?id=wKpJDwAAQBAJ&lpg=PA16&dq=&pg=PA16#v=onepage&q&f=false p.16]</ref>
:''Scaglia la pietra e nasconde la mano.''
::{{spiegazione|Riferito a chi compie cattive azioni senza volersene assumere la responsabilità.}}
*'''Votta votta.'''<ref>Citato in [[Salvatore Di Giacomo]], ''Poesie'', a cura di Davide Monda, note al testo di Stefano Scioli, BUR, Milano, [https://books.google.it/books?id=aYxaAQAAQBAJ&lpg=PT448&dq=votta%20votta&hl=it&pg=PT448#v=onepage&q&f=false]</ref> <ref>Citato in ''Napoli, punto e basta?'', p. 313.</ref>
:''Spingi spingi.''
::{{spiegazione|Confusione, parapiglia. Urtarsi, pigiarsi tumultuoso di corpi in un serrato affollamento, uno degli aspetti caratterizzanti, in passato, della Festa di Piedigrotta. Per singolare analogia, la pratica del votta-votta si riscontra anche in Giappone durante il ''Nyubai'', la stagione festiva delle piogge, in estate e nelle feste giapponesi invernali.<ref>{{cfr}} ''Napoli, punto e basta?'', p. 313.</ref>}}
*'''Vrenzola 'e parola.'''<ref>Citato in ''Napoli, punto e basta?'', p. 8.</ref>
:''Straccio di parola.''
::{{spiegazione|In espressioni come: ''M' 'a faje dicere 'na vrenzola 'e parola?'' Me lo fai dire uno straccio di parola? Vuoi tacere un attimo e dare modo anche a me di dire qualcosa? o: ''Si m' 'a facite dicere 'na vrenzola 'e parola...'' Se me lo fate dire uno straccio di parola... Se posso dire qualcosa anche io... (o qui parlate solo voi?)}}
*'''Vulé 'a vermutta sempe da quaccheduno.'''<ref>Citato, con traduzione, in ''Comme se penza a Nnapule'', p. 450.</ref>
:''Volere il vermut sempre dal (medesimo) qualcuno.''
::{{spiegazione|Negli anni 40-50 del 900, continuando una tradizione di fine 800, nelle famiglie meno abbienti si tenevano, a spese del proprietario e a turno, le "periodiche", riunioni alla buona ad imitazione del salotto della borghesia benestante in cui si ascoltava musica, si assisteva a piccole esibizioni di comici, bevendo liquori fatti in casa o aperitivi e a volte anche il più costoso [[vermut]]. Non mancava chi approfittava della generosità altrui partecipando a tutte le "periodiche" senza ospitarne nessuna a casa propria. Esaurita la pazienza lo scroccone poteva sentirsi apostrofare con un: "Ma 'a vuó sempe 'a me 'a vermutta?". L'espressione si impiega quando si è il bersaglio di richieste esose o si pretendono atti impegnativi non dovuti. {{cfr}} più estesamente ed in dettaglio ''Comme se penza a Nnapule'', p. 450. Vulé 'a vermutta sempe da quaccheduno può anche significare rifarsi, rivalersi ingiustamente sempre sul medesimo qualcuno. "Ma 'a vuó sempe 'a me 'a vermutta?": "Ma devo sempre farne io (che non c'entro per niente) le spese, pagarne ingiustamente lo scotto?}}
*'''Vulè 'o cocco munnàto e buono.'''<ref>Citato in ''Modern Etymological Neapolitan-English Vocabulary'', [https://books.google.it/books?id=kUcIRKwCZF4C&lpg=PA514&dq=uocchie%20vacante.&hl=it&pg=PA60#v=onepage&q&f=false p. 60.]</ref>
:''Volere l'uovo<ref>Onomatopeico, dal verso della gallina.</ref> già ripulito dal guscio (mondato) e pronto da mangiare.''
::{{spiegazione|Volere qualcosa comodamente, senza darsi la minima pena di affrontare difficoltà o di fare sforzi.}}
*'''Vummecà' centrélle.'''<ref>Citato con spiegazione in Altamura e Giuliani, '' Proverbi napoletani'', p. 145.</ref>
:''Vomitare bullette.''
::{{spiegazione|Ammazzarsi di fatica.}}
*'''Vutà' ‘o càntaro.''' o '''Svacantà' ‘o càntaro.'''<ref>Citato in Sergio Zazzera, ''Dizionario napoletano'', p. 79.</ref>
:''Capovolgere, rovesciare o svuotare il pitale.''
::{{spiegazione|Tirare fuori, rivelare, dare infine la stura a tutto quello che ci si è tenuto dentro, tacendo, per molto tempo. Dare apertamente voce al proprio risentimento per i torti subiti, presentare all'interlocutore il conto completo delle sue scorrettezze. (Una delle formule introduttive alla predetta liberatoria, catartica operazione di "svuotamento", una delle ''ouvertures'' suona così: ''Amma parlà?'': (Allora) Dobbiamo parlare? (Allora) Dobbiamo proprio dire come stanno le cose veramente?)}}
*'''Vutare<ref name=vutà>Vutà, in forma corrente.</ref>a fantasia'''<ref name='nziria>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 154.</ref>
:''Girare la fantasia.''
::{{spiegazione|Aver voglia, avere il capriccio. '''Si me vota a fantasia'''<ref name='nziria />: ''se mi gira la fantasia'', oppure: ''si me saglie 'a fantasia'', se mi sale la fantasia: se me ne viene voglia, se dovesse venirmene voglia.}}
*'''Vutare<ref name=vutà /> a tarantella.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 465.</ref>
:''Volgere a tarantella.''
::{{spiegazione|''Vutà a tarantella 'na cosa'': tramutarla in cosa poco seria, ridicola, in una presa in giro. Es. ''Votammola a tarantella!'' (Ma sì, volgiamola pure in celia, in scherzo...! (detto con ironia.)}}
*'''Vuttà 'a zéccula<ref>'''A zeccula'': "Specie di chiavistello in cui al bastone è sostituita una spranga stiacciata, quadrangolare, scorrevole entro piegatelli fermati sopra una piastra di ferro. Ha per presa un pallino fermo, ovvero una campanella cascante" (La definizione è di D'Ambra, citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 108.) Se più piccola era detta ''zécculella'' (nottolino) {{cfr}} ''C'era una volta Napoli'', p. 108.</ref>.'''<ref>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 108.</ref>
:''Spingere il chiavistello (di ferro).''
::{{spiegazione|Chiudere definitivamente la porta.<ref>La spiegazione è in ''C'era una volta Napoli'', p. 108.</ref> A tarda sera per andare a dormire o per proteggersi nel caso di un pericolo per la famiglia.<ref>{{cfr}} ''C'era una volta Napoli'', p. 108.</ref>}}
*'''Vuttà 'e mmane.'''<ref name=push>Citato in [[Ettore De Mura]], ''Poeti napoletani dal Seicento ad oggi'', vol. II, Marotta, Napoli, 1973, [https://books.google.it/books?id=nC0uAAAAIAAJ&q=vutt%C3%A0+%27e+mmane&dq=vutt%C3%A0+%27e+mmane&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwiC8M7qoofmAhXECOwKHVQjCE4Q6AEIOzAC p. 860].</ref>
:''Spingere le mani.''
::{{spiegazione|Sbrigarsi, fare presto, (nell'esecuzione di un lavoro, di un'operazione), ma anche fare a botte, picchiare.}}
==Z==
*'''Zantraglia<ref>O "zandraglia": dal francese "les entrailles": le viscere.</ref>.'''<ref>In Volpe, ''Vocabolario napolitano-italiano: tascabile '' , p. 390.</ref>
:''Donna volgare, sguaiata, trasandata, pettegola. L'apoteosi della vajassa.''
*'''{{NDR|'O}} Zezzeniello.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 469.</ref>
:''L'ugola.''
*'''{{NDR|'Nu}} ziracchio<ref name=Zrk/>d'ommo.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 470.</ref>
:''Una persona di statura molto piccola.''
*'''Zita cuntignosa.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 470.</ref>
:''Ragazza, giovane contegnosa.''
::{{spiegazione|''Fà 'a zita cuntignosa'': ostentare (simulare senza veramente possederle) serietà, ritrosia, austerità di costumi.}}
*'''Zitto, chi sape 'o juòco.'''<ref>Citato in Angelo Sirignano, ''Calavrice'', Ciesse Edizioni, Montegrotto Terme (PD), 2014, [https://books.google.it/books?id=LlykBQAAQBAJ&newbks=1&newbks_redir=0&lpg=PT33&dq=&pg=PT33#v=onepage&q&f=false p. 33]. ISBN 9788866601456</ref>
:''Zitto chi conosce il gioco! (il trucco o l'imbroglio, altrimenti si perde il guadagno).''
*'''Zittu zitto, ‘nmiezo ‘o mercato.'''<ref>Citato in Rutigliano, p. 246.</ref>
:''Zitto zitto, in mezzo al mercato.''
::{{spiegazione|Agire in tutta segretezza, facendosi poi scoprire.}}
*'''Zòccola cu 'âcchiàra.'''<ref>Citato in Sergio Zazzera, ''Dizionario napoletano'', p. 20.</ref>
:''Ratto con gli occhiali.''
::{{spiegazione|Persona fortemente miope.}}
*'''Zuca' a ddoje zizze.'''<ref>Citato in Rutigliano, p. 177.</ref>
:''Succhiare da due mammelle.''
::{{spiegazione|Trarre guadagni da due fonti.}}
*'''Zucatore.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 471.</ref>
:''Succhiatore.''
::{{spiegazione|Una persona che ''s'azzecca comm'a 'na sanguetta'', si attacca come una sanguisuga. Un rompiscatole, un seccatore micidiale.}}
*'''Zuccariello mio.'''<ref>Citato in De Ritis, ''Vocabolario napoletano lessigrafico e storico'', I, p. 395.</ref>
:''Zuccherino mio.''
::{{spiegazione|Modo affettuoso, vezzeggiativo di chiamare un bambino.}}
*'''Zuche zuche''' o '''Zuchete zuchete.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 472.</ref>
::{{spiegazione|Il suono di strumenti ad arco sonati alla peggio. — I ''zuchete zuchete'', piccolo concerto di sonatori ambulanti, {{sic|I sonatori}} e più specialmente {{sic|I Viggianesi}}, perché venuti per lo più da Viggiano di Basilicata. – gli strumenti tutti da esso sonati, {{sic|I suoni}}.<ref>{{cfr}} Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 472.</ref>}}
*'''Zumpà' comm'a n'arillo.'''<ref name=mèrevolage/>
:''Saltare come un [[grillo]].''
*'''{{NDR|'O}} Zurre zurre.'''<ref>Citato in Antonio Altamura e Francesco D'Ascoli, ''Lessico italiano-napoletano'', Regina, Napoli, 1970, [https://books.google.it/books?id=8nUIAQAAIAAJ&q=zurre+zurre+api&dq=zurre+zurre+api&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwiKitCRvYLkAhVELlAKHaBTCukQ6AEIQDAE p. 174].</ref>
::{{spiegazione|Il ronzio delle api (voce onomatopeica).}}
==Note==
<references/>
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*Vittorio Pupillo, ''Proverbi. {{small|Frammenti di luce, di sogni e di speranza}}'', vol. VI, Youcanprint, 2017, Tricase (LE), [https://books.google.it/books?id=mPc1DwAAQBAJ&lpg=PP1&dq=Vittorio%20Pupillo&hl=it&pg=PP1#v=onepage&q&f=false]
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*Maurizio Esposito, ''[https://books.google.it/books?id=8e4MrXnkd9sC&lpg=PA185&dq=&pg=PP1#v=onepage&q&f=false Uomini di camorra: {{small|la costruzione sociale dell'identità deviante}}]'', prefazione di Maria Immacolata Macioti, FrancoAngeli, Milano, 2004. ISBN 88-464-5865-6
*[[Abele De Blasio]], ''[https://archive.org/stream/usiecostumideic00blasgoog#page/n1/mode/2up Usi e costumi dei camorristi]'', prefazione di [[Cesare Lombroso]], illustrazioni di S. De Stefano, Napoli, Luigi Pierro Editore, Napoli, 1897<sup>2</sup>.
*[[Ferdinando Galiani]] e [[Francesco Mazzarella Farao]], ''[https://books.google.it/books?id=NxcJAAAAQAAJ&dq=&pg=PP1#v=onepage&q=cetriuolo&f=false Vocabolario delle parole del dialetto napoletano, che più si discostano dal dialetto toscano: {{small|Con alcune ricerche etimologiche sulle medesime degli Accademici Filopatridi, opera postuma supplita, ed accresciuta notabilmente}}]'', Vol. I, Presso Giuseppe-Maria Porcelli, Napoli, 1789.
*Franco Taranto e Carlo Guacci, ''[https://books.google.it/books?id=34bG-Rr6uvYC&dq=&pg=PP1#v=onepage&q&f=false Vocabolario domestico italiano ad uso dei giovani]'', Stamperia Del Vaglio, Napoli, 1856<sup>3</sup>.
*Vincenzo De Ritis, ''[https://books.google.it/books?id=HRK5Tw5COm0C&hl=it&pg=PP7#v=onepage&q&f=false Vocabolario napoletano lessigrafico e storico]'', vol. I, Dalla Stamperia Reale, Napoli, 1845.
*Raffaele Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', Salvatore Di Fraia Editore, Pozzuoli, 2002.
*Giuseppe Gargano, ''[https://books.google.it/books?id=519JAAAAMAAJ&dq=&pg=PP1#v=onepage&q&f=false Vocabolario napolitano-italiano]'', Dalla Stamperia di Nunzio Pasca, Napoli, 1841.
*Pietro Paolo Volpe, ''[https://books.google.it/books?id=sfqae2PVbK4C&dq=&pg=PR1#v=onepage&q&f=false Vocabolario napolitano-italiano tascabile: {{small|compilato sui dizionarii antichi e moderni e preceduto da brevi osservazioni grammaticali appartenenti allo stesso dialetto per Pietro Paolo Volpe}}]'', Gabriele Sarracino Librajo-Editore, Napoli, 1869.
*Raffaele D'Ambra, ''[https://books.google.it/books?id=MmEVAAAAYAAJ&dq=a%20zeffunno&hl=it&pg=PP1#v=onepage&q&f=false Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'' di D'Ambra Raffaele]'', A spese dell'Autore, 1873.
==Voci correlate==
*[[Indovinelli napoletani]]
*[[Napoli]]
*[[Proverbi napoletani]]
*[[Scioglilingua napoletani]]
*[[Voci e gridi di venditori napoletani]]
[[Categoria:Modi di dire campani|Napoletani]]
[[Categoria:Napoli]]
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Clive Cussler
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'''Clive Cussler''' (1931 – 2020), scrittore statunitense.
==Citazioni di Clive Cussler==
*OK, usare i comandi non deve essere difficile, ma con il vento contrario, come faremo a tenere in volo questo scroto aerostatico? (Albert Giordino, rivolto a Dirk Pitt, riferendosi al [[dirigibile]] Prospeeter) (da ''Cyclops'')
==[[Incipit]] di alcune opere==
===Avventure di Dirk Pitt===
====''Vortice''====
Ogni [[oceano]] esige il suo bottino di uomini e di navi, ma nessuno li divora con l'appetito insaziabile del [[Oceano Pacifico|Pacifico]]. Fu nel Pacifico che avvenne l'ammutinamento del ''Bounty'', e i ribelli lo bruciarono dopo l'arrivo all'isola di Pitcairn. L<nowiki>'</nowiki>''Essex'', l'unica nave di cui si sa che fu affondata da una balena (e l'episodio ispirò ''Moby Dick'' di Melville), giace sul fondo del Pacifico, e così pure l{{'}}''Hai Maru'', che venne fatta a pezzi quando sotto il suo scafo eruttò un vulcano sottomarino.
====''Enigma''====
Faceva caldo come dentro a un forno ed era domenica. Nella torre di controllo, l'operatore della base aeronautica di Brady accese una sigaretta con il mozzicone di quella precedente, appoggiò i piedi su un condizionatore portatile e attese che succedesse qualcosa.<br>
Stava morendo di noia e per ottime ragioni. La domenica il traffico aereo era fiacco. Anzi era quasi inesistente. Raramente i piloti militari volavano quel giorno sul «Teatro delle Operazioni nel Mediterraneo», soprattutto perché al momento non c'erano guai internazionali. Ogni tanto un aereo si posava o decollava, ma di solito era soltanto una breve tappa di rifornimento per qualche vip che aveva fretta di andare a una conferenza in Europa o in Africa.
====''Iceberg''====
Il sonno indotto dalla droga svanì nel nulla e la ragazza incominciò una lotta tormentosa per riprendere i sensi. Una luce fioca e nebbiosa accolse gli occhi che si schiudevano lentamente e un lezzo atroce di putredine le penetrò nelle narici. La ragazza era nuda, e stava appoggiata con la schiena contro una parete umida, coperta di mucillagine giallastra. Era tutto irreale, impossibile, si disse al momento del risveglio. Doveva essere un incubo orrendo. All'improvviso, prima che avesse la possibilità di lottare contro il panico che ingigantiva dentro di lei, il viscidume giallo sul pavimento salì, salì sulle cosce del corpo indifeso. In preda a un terrore folle, la ragazza prese a urlare mentre l'orrore continuava a salirle sulla pelle nuda e sudata. Gli occhi quasi le schizzavano dalle orbite. Spinta dalla forza della disperazione cominciò a dibattersi. Fu inutile... i polsi e le caviglie erano saldamente incatenati alla superficie viscida della parete. A poco a poco, la mucillagine ripugnante salì all'altezza dei seni. E poi, mentre l'orrore indescrivibile le sfiorava le labbra, un ruggito vibrante e una voce fantasma echeggiarono nella camera buia.<br>
«Scusa se interrompo il tuo periodo di studio, tenente, ma il dovere ti chiama.»
====''Recuperate il Titanic!''====
{{destra|''aprile 1912''}}
Il passeggero che occupava la cabina 33 del Ponte A si agitava e rigirava nella angusta cuccetta; era tutto sudato e la sua mente era come perduta in un oscuro incubo. Era un individuo piuttosto basso, non raggiungeva neppure il metro e sessanta, aveva radi capelli bianchi e una fisionomia scialba, la cui unica caratteristica di rilievo era un paio di sopracciglia folte e scure. Teneva le mani incrociate sul petto, le dita contratte in uno spasimo ricorrente. Dimostrava una cinquantina d'anni, la pelle avvizzita aveva il colore e la grana del cemento dei marciapiedi, le rughe sotto gli occhi erano incavate e formavano dei solchi profondi. Eppure fra dieci giorni avrebbe compiuto appena trentaquattro anni.
====''Virus''====
{{destra|''Buckley Field Colorado''<br>''gennaio 1954''}}
Il Boeing C-97 Stratocruiser sembrava una cripta. Forse l'immagine era suggerita dalla gelida notte invernale, forse dalle folate di neve che si ammucchiava sulle ali e sulla fusoliera in una coltre di ghiaccio. Le luci tremule della cabina di pilotaggio che filtravano attraverso il parabrezza e le ombre fuggevoli degli specialisti addetti alla manutenzione contribuivano ad accentuare la sensazione di disagio.
====''Salto nel buio''====
{{destra|''Maggio 1914''}}
{{destra|''Nella parte settentrionale dello Stato di New York''}}
I lampi che si susseguivano all'orizzonte con crescente frequenza annunciavano un violento temporale, mentre il ''Manhattan Limited'' divorava fragorosamente la strada ferrata che tagliava la parte più settentrionale dello Stato di New York. La densa colonna di fumo nero che usciva dalla locomotiva lasciava trasparire a malapena le stelle che punteggiavano il cielo notturno. Nella cabina, il macchinista levò dalla tasca della tuta un cipollone d'argento e strizzò le palpebre per leggere l'ora al riverbero del forno. Non era il temporale imminente a preoccuparlo, ma l'inesorabile scorrere del tempo, che minacciava di non fargli rispettare l'orario.
====''Missione Eagle''====
{{destra|''15 luglio 1966''<br>''Oceano Pacifico''}}
Facendosi schermo con una mano dal fulgore del sole, la ragazza fissò gli occhi nocciola sullo spettacolo della procellaria che planava elegantemente nella scia del bastimento, volteggiando sopra il picco di carico poppiero. Ammaliata, rimase diversi minuti a contemplare l'ineguagliabile grazia con cui l'uccello marino si librava in volo, finché, con moto subitaneo d'impazienza, non si drizzò a sedere sulla malandata sedia a sdraio, consunta dalla salsedine, e sulla schiena abbronzata apparvero i segni rossi, distanziati a intervalli regolari, impressi dalle stecche dello schienale.<br>
Si guardò intorno, ma del personale addetto al ponte di coperta neanche l'ombra, perciò ne approfittò per riassettarsi pudicamente il reggiseno a balconcino del succinto bikini e mettersi così più a suo agio.
====''Cyclops''====
{{destra|''9 marzo 1918<br>Mar dei Caraibi''}}
La ''Cyclops'' aveva meno di un'ora di vita davanti a sé. Entro quarantacinque minuti, infatti, si sarebbe trasformata in una tomba collettiva per gli uomini a bordo: 309 persone in tutto, tra passeggeri e membri dell'equipaggio; una tragedia imprevista, una crudele beffa, che la cristallina serenità del cielo e il mare calmo e deserto non lasciavano minimamente supporre. Perfino i gabbiani che veleggiavano ormai da una settimana nella scia della nave, proseguivano con languida indifferenza nel loro volo planato alternato a improvvise picchiate, come se i loro sensi acuti, placati da quella dolce atmosfera, non presagissero il minimo allarme.
====''Tesoro''====
{{destra|''15 luglio 391 d.C.''<br>''Una terra sconosciuta''}}
Una luce fioca e palpitante guizzava bizzarramente nella tenebra della galleria. Un uomo vestito d'una tunica di lana che gli scendeva sotto il ginocchio si fermò ed alzò sopra la testa una lampada a olio. Il chiarore fievole illuminò una figura umana racchiusa in una bara d'oro e cristallo e gettò un'ombra grottesca e tremula contro la parete levigata. L'uomo dalla tunica fissò per qualche attimo gli occhi ciechi, quindi abbassò la lampada e si voltò.<br>
Studiò la lunga fila delle figure immobili immerse in un silenzio di morte, così numerose che sembravano allinearsi all'infinito prima di sparire nell'oscurità della grande caverna.
====''Dragon''====
{{destra|''6 agosto 1945''<br>''Isola di Shemya, Alaska''}}
Il diavolo stringeva una bomba nella mano sinistra, un forcone nella destra, e sogghignava compiaciuto. Sarebbe apparso minaccioso se non fosse stato per le sopracciglia esageratamente folte e gli occhi a mezzaluna. Gli davano più l'aspetto di un folletto addormentato per l'espressione malvagia che ci si sarebbe aspettata dal padrone dell'inferno, benché indossasse il consueto vestito rosso e gli spuntassero le corna regolamentari e una lunga coda cuspidata. Stranamente le unghie dei piedi, simili ad artigli, erano avvinghiate a un lingotto d'oro marcato 24 carati.
====''Sahara''====
{{destra|''2 aprile 1865''<br>''Richmond, Virginia''}}
Sembrava galleggiare sopra la nebbia spettrale della sera come un mostro minaccioso che sorgesse dal limo primordiale. La sagoma bassa spiccava nera e lugubre contro lo sfondo degli alberi della riva. Come fantasmi, immagini indistinte d'uomini si muovevano sui ponti sotto l'inquietante chiarore giallo delle lanterne, mentre rivoli di umidità scorrevano lungo le fiancate grigie e cadevano nella corrente torpida del fiume James.
====''L'oro dell'inca''====
{{destra|''1533 d.C.''<br>''Un mare dimenticato''}}
Vennero dal sud con il sole del mattino, baluginanti come fantasmi in un miraggio del deserto, mentre avanzavano sull'acqua accesa dai riflessi del sole. Le vele rettangolari di cotone delle imbarcazioni erano afflosciate, inerti, sotto il placido cielo azzurro. Non echeggiava neppure un comando mentre, in uno strano silenzio, gli uomini affondavano e spingevano i remi. In alto, un falco scendeva e risaliva come se guidasse i timonieri verso un'isola brulla che s'innalzava al centro del mare interno.
====''Onda d'urto''====
{{destra|''17 gennaio 1836''<br>''Mar di Tasman''}}
Fra i quattro clipper costruiti nel 1854 nei cantieri navali di Aberdeen, in Scozia, uno si distingueva dagli altri. Era il ''Gladiator'': aveva una stazza di 1256 tonnellate, con una lunghezza di sessanta metri, una larghezza di dieci e tre alberi imponenti che svettavano verso il cielo con una giusta inclinazione. Era uno dei clipper più veloci che fossero mai scesi in mare, ma risultava anche difficile da governare in condizioni di tempo avverse, a causa delle sue linee troppo fini. Gli affibbiarono il soprannome di ''ghoster'', riservato alle navi che erano in grado di sfruttare anche il minimo alito di vento; in effetti era assai improbabile che il ''Gladiator'' facesse una traversata lenta a causa della bonaccia.<br>
Eppure, per un destino maledetto e imprevedibile, era condannato all'oblio.
====''Alta marea''====
{{destra|''10 dicembre 1948''<br>''Acque sconosciute''}}
Le onde, già violente, diventavano più forti a ogni assalto del vento, e a tarda sera la bonaccia del mattino si era trasformata, come il dottor Jekyll, nella furia di Mister Hyde. Le creste di spuma bianca in cima alle onde alte come torri si rifrangevano in cortine di spruzzi salmastri, mentre le acque in tempesta e le nubi nere si fondevano sotto la sferza di una tormenta di neve in arrivo. Ormai era impossibile riconoscere il confine fra le acque e il cielo. Gli uomini a bordo del transatlantico ''Princess Dou Wan'', impegnato nella lotta contro le onde che s'innalzavano come montagne prima di abbattersi sulla nave, erano ignari del disastro incombente su di loro, a pochi minuti di distanza.
====''Atlantide''====
{{destra|''7120 a.C.<br>Attuale baia di Hudson, Canada''}}
L'intruso proveniva dallo spazio. Era un corpo celeste nebuloso, antico quanto l'universo stesso, nato dal grembo di un'immensa nube di ghiaccio, rocce, polvere e gas nello stesso periodo in cui si erano formati i pianeti esterni del sistema solare, 4,6 miliardi di anni prima. Non appena le sue particelle disperse si erano condensate in una massa solida del diametro di oltre un chilometro e mezzo, aveva cominciato a sfrecciare in silenzio nel vuoto dello spazio, descrivendo un percorso che lo aveva portato verso un sole lontano, a metà strada dalle stelle più vicine, dopo un viaggio durato molte migliaia di anni.
====''Walhalla''====
{{destra|''Giugno 1035<br>In un luogo imprecisato dell'America settentrionale''}}
Avanzavano nella caligine mattutina come spettri, silenziosi e irreali a bordo di navi fantasma. Alle due estremità delle navi s'inarcavano prore alte e serpentine, sormontate da draghi sinuosi scolpiti nel legno, coi denti scoperti in un ringhio minaccioso e gli occhi penetranti fissi in avanti nella nebbia, alla ricerca di vittime. I draghi, destinati a incutere paura agli equipaggi nemici, erano ritenuti anche una protezione contro gli spiriti maligni che vivevano in mare.
====''Odissea''====
{{destra|''1190 a.C. circa<br>Una città fortificata, sulla collina vicino al mare''}}
Era una messa in scena semplice ma astuta, concepita da un uomo che conosceva bene la curiosità dei suoi simili. E perfettamente adatta allo scopo. Brutta e massiccia, la struttura arrivava a sei metri d'altezza, sostenuta da grosse gambe di legno che partivano da una piattaforma. Su quelle gambe era stato costruito un alloggiamento a sezione triangolare con le estremità aperte. Da uno degli angoli superiori della struttura sporgeva una protuberanza arrotondata con due feritoie, come due occhi. I fianchi erano coperti di pelli. La piattaforma che sosteneva le gambe giaceva orizzontale sul terreno. Gli abitanti di Ilio non avevano mai visto niente di simile prima di allora.
====''Vento nero''====
====''Il tesoro di Gengis Khan''====
====''Morsa di ghiaccio''====
{{destra|''Aprile 1848<br>Stretto di Victoria<br>Oceano Artico''}}
Il grido echeggiò per la nave come il ruggito di una belva ferita, una sorte di lugubre invocazione alla morte. Alla prima voce se ne unì una seconda, poi una terza, finché l'oscurità non fu squarciata da un macabro coro di lamenti. Finita l'ossessiva serie di gemiti, un silenzio inquietante regnò per qualche attimo, poi l'anima torturata diede inizio a una nuova litania. Fra l'equipaggio, i pochi ancora lucidi ascoltavano augurandosi una fine meno straziante.
====''Alba di fuoco''====
====''La freccia di Poseidone''====
====''Havana Storm''====
====''Missione Odessa''====
====''Il destino del faraone''====
===Le avventure di Kurt Austin e Joe Zavala===
====''Il serpente dei Maya''====
====''Oro blu''====
====''Lo zar degli oceani''====
====''Morte bianca''====
====''La città perduta''====
{{destra|''Alpi francesi, agosto 1914''}}
Librandosi al di sopra delle maestose vette incappucciate di neve, Jules Fauchard lottava per la propria vita. Qualche minuto prima, il suo aereo si era schiantato contro un invisibile muro d'aria con una forza tale da fargli scricchiolare i denti. Le correnti ascensionali e discendenti scuotevano il leggero velivolo come un aquilone legato a un filo. Lo stomaco in subbuglio, Fauchard si opponeva alla turbolenza con la perizia acquisita grazie ai severi istruttori di volo francesi. D'un tratto, superata la zona perturbata, si abbandonò sollevato alla dolce brezza, ignaro di essere sull'orlo del disastro.
====''Tempesta al Polo''====
{{destra|''Prussia orientale, 1944''}}
La Mercedes-Benz 770 W150 Grosser Tourenwagen pesava più di quattro tonnellate ed era corazzata come un Panzer. Nonostante la mole, la limousine da sette posti sembrava fluttuare come un fantasma sul soffice strato di neve appena caduta, scivolando a fari spenti accanto ai campi di granoturco addormentati, scintillanti sotto il riflesso azzurrino della luna.
====''La stirpe di Salomone''====
{{destra|''Un luogo remoto, 900 a.C. circa''}}
Il mostro emerse dalla foschia mattutina alla luce perlacea dell'alba. L'enorme testa dal muso allungato e le narici dilatate avanzò in direzione della riva verso il punto in cui se ne stava appostato il cacciatore, un ginocchio a terra e la corda dell'arco tesa contro la guancia, gli occhi puntati su un cervo che brucava l'erba della palude. Un gorgoglio giunse all'orecchio dell'uomo, che volse lo sguardo verso l'acqua. Con un grido di raccapriccio, buttò l'arco e balzò in piedi. Spaventato, il cervo scomparve fra i boschi, seguito dal cacciatore terrorizzato.
====''Medusa''====
====''I cancelli dell'inferno''====
====''Uragano''====
====''Terremoto''====
====''Naufragio''====
====''Il segreto di Osiride''====
====''Il mistero degli Inca''====
====''Come l'alta marea''====
===Avventure del capitano Juan Cabrillo===
====''L'oro dei lama''====
====''La pietra sacra''====
====''I predatori''====
====''Skeleton Coast''====
====''La nave dei morti''====
====''Corsair''====
====''Oceani in fiamme''====
====''Giungla''====
====''Miraggio''====
====''Piranha''====
====''La vendetta dell'imperatore''====
====''La furia del tifone''====
====''I tiranni delle ombre''====
====''Opzione finale''====
===Le indagini di Isaac Bell===
====''Il cacciatore''====
====''Sabotaggio''====
====''Intrigo''====
====''Fuga''====
====''In mare aperto''====
====''Attentato''====
====''Il contrabbandiere''====
====''Il cecchino''====
====''Il Gangster''====
===Le avventure di Sam e Remi Fargo===
====''L'oro di Sparta''====
====''L'impero perduto''====
====''Il regno perduto''====
====''Sepolcro''====
====''L'enigma dei Maya''====
====''La leggenda dell'Azteco''====
====''Le isole della morte''====
====''Pirati''====
====''Il tesoro dei Romanov''====
==Bibliografia==
*Clive Cussler, ''Alta marea'', traduzione di Lidia Perria, TEA, Milano, 1998.
*Clive Cussler, ''Atlantide'', traduzione di Lidia Perria, Longanesi, 2000. ISBN 883041865X
*Clive Cussler, ''Cyclops'', traduzione di G. Settanni, Longanesi, Milano 1998. ISBN 9788830413979
*Clive Cussler, ''Dragon'' (''Dragon'') traduzione di Orietta Fiordelli e Silvana Fiori, TEA DUE, Milano, 2000.
*Clive Cussler, ''Enigma'', traduzione di Roberta Rambelli, TEA, 1993. ISBN 8878197661
*Clive Cussler, ''Iceberg'' (''Iceberg''), traduzione di Roberta Rambelli, Longanesi, Milano 1995
*Clive Cussler, ''L'oro dell'inca'' (''Inca Gold''), traduzione di Roberta Rambelli, Longanesi, Milano 1994.
*Clive Cussler, ''La città perduta'', traduzione di Paola Mirizzi Zoppi, Longanesi, Milano, 2007. ISBN 978-88-304-2414-2
*Clive Cussler (con Paul Kemprecos), ''La stirpe di Salomone'', traduzione di Paola Mirizzi Zoppi, Longanesi, 2009. ISBN 9788830426528
*Clive Cussler, ''Missione Eagle'', traduzione di Giuseppe Settanni, TEA, Milano 1987.
*Clive Cussler (con Dirk Cussler), ''Morsa di ghiaccio'', traduzione di Paola Mirizzi Zoppi, TEA Longanesi, 2010. ISBN 9788830427518
*Clive Cussler, ''Odissea'', traduzione di Marina Beretta, TEA, 2004. ISBN 8850209843
*Clive Cussler, ''Onda d'urto'', traduzione di Lidia Perria, Longanesi, Milano 1996.
*Clive Cussler, ''Recuperate il Titanic!'' (''Raise The Titanic!'') traduzione di Paola Montagner, Euroclub, Milano 1980
*Clive Cussler, ''Sahara'' (''Sahara''), traduzione di Roberta Rambelli, Superpocket, Milano 1997. ISBN 88-462-0007-1
*Clive Cussler, ''Salto nel buio'', traduzione di Lydia Magliano, Rizzoli, Milano 1985.
*Clive Cussler (con Paul Kemprecos), ''Tempesta al Polo'', traduzione di Paola Mirizzi Zoppi, Longanesi, 2008. ISBN 9788830425064
*Clive Cussler, ''Tesoro'' (''Treasure''), traduzione di Roberta Rambelli, Longanesi, Milano 1992.
*Clive Cussler, ''Vortice'', traduzione di Roberta Rambelli, TEA Longanesi, 1997. ISBN 8878184985
*Clive Cussler, ''Virus'' (''Vixen 03''), traduzione di Roberta Rambelli, CDE, Milano 1995.
*Clive Cussler, ''Walhalla'', traduzione di Lidia Perria, TEA, 2001. ISBN 885020499X
==Altri progetti==
{{interprogetto}}
===Opere===
{{Pedia|Alta marea (romanzo)|''Alta marea''|1998}}
{{Pedia|Atlantide (romanzo)|''Atlantide''}}
{{Pedia|Cyclops (romanzo)|''Cyclops''|1996}}
{{Pedia|Enigma (Clive Cussler)|''Enigma''}}
{{Pedia|Iceberg (romanzo)|''Iceberg''|1995}}
{{Pedia|L'oro dell'Inca (romanzo)|''L'oro dell'inca''|1994}}
{{Pedia|Missione Eagle (romanzo 1984)|''Missione Eagle''|1987}}
{{Pedia|Morsa di ghiaccio}}
{{Pedia|Odissea (romanzo)|''Odissea''|2003}}
{{Pedia|Onda d'urto (romanzo)|''Onda d'urto''|1996}}
{{Pedia|Recuperate il Titanic!||}}
{{Pedia|Salto nel buio (romanzo)|''Salto nel buio''|1985}}
{{Pedia|Tesoro (romanzo)|''Tesoro''|1992}}
{{Pedia|Vortice (romanzo)|''Vortice''}}
{{Pedia|Walhalla (romanzo)|''Walhalla''}}
{{DEFAULTSORT:Cussler, Clive}}
[[Categoria:Scrittori statunitensi]]
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'''Clive Cussler''' (1931 – 2020), scrittore statunitense.
==Citazioni di Clive Cussler==
*OK, usare i comandi non deve essere difficile, ma con il vento contrario, come faremo a tenere in volo questo scroto aerostatico? (Albert Giordino, rivolto a Dirk Pitt, riferendosi al [[dirigibile]] Prospeeter) (da ''Cyclops'')
==[[Incipit]] di alcune opere==
===Avventure di Dirk Pitt===
====''Vortice''====
Ogni [[oceano]] esige il suo bottino di uomini e di navi, ma nessuno li divora con l'appetito insaziabile del [[Oceano Pacifico|Pacifico]]. Fu nel Pacifico che avvenne l'ammutinamento del ''Bounty'', e i ribelli lo bruciarono dopo l'arrivo all'isola di Pitcairn. L<nowiki>'</nowiki>''Essex'', l'unica nave di cui si sa che fu affondata da una balena (e l'episodio ispirò ''Moby Dick'' di Melville), giace sul fondo del Pacifico, e così pure l{{'}}''Hai Maru'', che venne fatta a pezzi quando sotto il suo scafo eruttò un vulcano sottomarino.
====''Enigma''====
Faceva caldo come dentro a un forno ed era domenica. Nella torre di controllo, l'operatore della base aeronautica di Brady accese una sigaretta con il mozzicone di quella precedente, appoggiò i piedi su un condizionatore portatile e attese che succedesse qualcosa.<br>
Stava morendo di noia e per ottime ragioni. La domenica il traffico aereo era fiacco. Anzi era quasi inesistente. Raramente i piloti militari volavano quel giorno sul «Teatro delle Operazioni nel Mediterraneo», soprattutto perché al momento non c'erano guai internazionali. Ogni tanto un aereo si posava o decollava, ma di solito era soltanto una breve tappa di rifornimento per qualche vip che aveva fretta di andare a una conferenza in Europa o in Africa.
====''Iceberg''====
Il sonno indotto dalla droga svanì nel nulla e la ragazza incominciò una lotta tormentosa per riprendere i sensi. Una luce fioca e nebbiosa accolse gli occhi che si schiudevano lentamente e un lezzo atroce di putredine le penetrò nelle narici. La ragazza era nuda, e stava appoggiata con la schiena contro una parete umida, coperta di mucillagine giallastra. Era tutto irreale, impossibile, si disse al momento del risveglio. Doveva essere un incubo orrendo. All'improvviso, prima che avesse la possibilità di lottare contro il panico che ingigantiva dentro di lei, il viscidume giallo sul pavimento salì, salì sulle cosce del corpo indifeso. In preda a un terrore folle, la ragazza prese a urlare mentre l'orrore continuava a salirle sulla pelle nuda e sudata. Gli occhi quasi le schizzavano dalle orbite. Spinta dalla forza della disperazione cominciò a dibattersi. Fu inutile... i polsi e le caviglie erano saldamente incatenati alla superficie viscida della parete. A poco a poco, la mucillagine ripugnante salì all'altezza dei seni. E poi, mentre l'orrore indescrivibile le sfiorava le labbra, un ruggito vibrante e una voce fantasma echeggiarono nella camera buia.<br>
«Scusa se interrompo il tuo periodo di studio, tenente, ma il dovere ti chiama.»
====''Recuperate il Titanic!''====
{{destra|''aprile 1912''}}
Il passeggero che occupava la cabina 33 del Ponte A si agitava e rigirava nella angusta cuccetta; era tutto sudato e la sua mente era come perduta in un oscuro incubo. Era un individuo piuttosto basso, non raggiungeva neppure il metro e sessanta, aveva radi capelli bianchi e una fisionomia scialba, la cui unica caratteristica di rilievo era un paio di sopracciglia folte e scure. Teneva le mani incrociate sul petto, le dita contratte in uno spasimo ricorrente. Dimostrava una cinquantina d'anni, la pelle avvizzita aveva il colore e la grana del cemento dei marciapiedi, le rughe sotto gli occhi erano incavate e formavano dei solchi profondi. Eppure fra dieci giorni avrebbe compiuto appena trentaquattro anni.
====''Virus''====
{{destra|''Buckley Field Colorado''<br>''gennaio 1954''}}
Il Boeing C-97 Stratocruiser sembrava una cripta. Forse l'immagine era suggerita dalla gelida notte invernale, forse dalle folate di neve che si ammucchiava sulle ali e sulla fusoliera in una coltre di ghiaccio. Le luci tremule della cabina di pilotaggio che filtravano attraverso il parabrezza e le ombre fuggevoli degli specialisti addetti alla manutenzione contribuivano ad accentuare la sensazione di disagio.
====''Salto nel buio''====
{{destra|''Maggio 1914''}}
{{destra|''Nella parte settentrionale dello Stato di New York''}}
I lampi che si susseguivano all'orizzonte con crescente frequenza annunciavano un violento temporale, mentre il ''Manhattan Limited'' divorava fragorosamente la strada ferrata che tagliava la parte più settentrionale dello Stato di New York. La densa colonna di fumo nero che usciva dalla locomotiva lasciava trasparire a malapena le stelle che punteggiavano il cielo notturno. Nella cabina, il macchinista levò dalla tasca della tuta un cipollone d'argento e strizzò le palpebre per leggere l'ora al riverbero del forno. Non era il temporale imminente a preoccuparlo, ma l'inesorabile scorrere del tempo, che minacciava di non fargli rispettare l'orario.
====''Missione Eagle''====
{{destra|''15 luglio 1966''<br>''Oceano Pacifico''}}
Facendosi schermo con una mano dal fulgore del sole, la ragazza fissò gli occhi nocciola sullo spettacolo della procellaria che planava elegantemente nella scia del bastimento, volteggiando sopra il picco di carico poppiero. Ammaliata, rimase diversi minuti a contemplare l'ineguagliabile grazia con cui l'uccello marino si librava in volo, finché, con moto subitaneo d'impazienza, non si drizzò a sedere sulla malandata sedia a sdraio, consunta dalla salsedine, e sulla schiena abbronzata apparvero i segni rossi, distanziati a intervalli regolari, impressi dalle stecche dello schienale.<br>
Si guardò intorno, ma del personale addetto al ponte di coperta neanche l'ombra, perciò ne approfittò per riassettarsi pudicamente il reggiseno a balconcino del succinto bikini e mettersi così più a suo agio.
====''Cyclops''====
{{destra|''9 marzo 1918<br>Mar dei Caraibi''}}
La ''Cyclops'' aveva meno di un'ora di vita davanti a sé. Entro quarantacinque minuti, infatti, si sarebbe trasformata in una tomba collettiva per gli uomini a bordo: 309 persone in tutto, tra passeggeri e membri dell'equipaggio; una tragedia imprevista, una crudele beffa, che la cristallina serenità del cielo e il mare calmo e deserto non lasciavano minimamente supporre. Perfino i gabbiani che veleggiavano ormai da una settimana nella scia della nave, proseguivano con languida indifferenza nel loro volo planato alternato a improvvise picchiate, come se i loro sensi acuti, placati da quella dolce atmosfera, non presagissero il minimo allarme.
====''Tesoro''====
{{destra|''15 luglio 391 d.C.''<br>''Una terra sconosciuta''}}
Una luce fioca e palpitante guizzava bizzarramente nella tenebra della galleria. Un uomo vestito d'una tunica di lana che gli scendeva sotto il ginocchio si fermò ed alzò sopra la testa una lampada a olio. Il chiarore fievole illuminò una figura umana racchiusa in una bara d'oro e cristallo e gettò un'ombra grottesca e tremula contro la parete levigata. L'uomo dalla tunica fissò per qualche attimo gli occhi ciechi, quindi abbassò la lampada e si voltò.<br>
Studiò la lunga fila delle figure immobili immerse in un silenzio di morte, così numerose che sembravano allinearsi all'infinito prima di sparire nell'oscurità della grande caverna.
====''Dragon''====
{{destra|''6 agosto 1945''<br>''Isola di Shemya, Alaska''}}
Il diavolo stringeva una bomba nella mano sinistra, un forcone nella destra, e sogghignava compiaciuto. Sarebbe apparso minaccioso se non fosse stato per le sopracciglia esageratamente folte e gli occhi a mezzaluna. Gli davano più l'aspetto di un folletto addormentato per l'espressione malvagia che ci si sarebbe aspettata dal padrone dell'inferno, benché indossasse il consueto vestito rosso e gli spuntassero le corna regolamentari e una lunga coda cuspidata. Stranamente le unghie dei piedi, simili ad artigli, erano avvinghiate a un lingotto d'oro marcato 24 carati.
====''Sahara''====
{{destra|''2 aprile 1865''<br>''Richmond, Virginia''}}
Sembrava galleggiare sopra la nebbia spettrale della sera come un mostro minaccioso che sorgesse dal limo primordiale. La sagoma bassa spiccava nera e lugubre contro lo sfondo degli alberi della riva. Come fantasmi, immagini indistinte d'uomini si muovevano sui ponti sotto l'inquietante chiarore giallo delle lanterne, mentre rivoli di umidità scorrevano lungo le fiancate grigie e cadevano nella corrente torpida del fiume James.
====''L'oro dell'inca''====
{{destra|''1533 d.C.''<br>''Un mare dimenticato''}}
Vennero dal sud con il sole del mattino, baluginanti come fantasmi in un miraggio del deserto, mentre avanzavano sull'acqua accesa dai riflessi del sole. Le vele rettangolari di cotone delle imbarcazioni erano afflosciate, inerti, sotto il placido cielo azzurro. Non echeggiava neppure un comando mentre, in uno strano silenzio, gli uomini affondavano e spingevano i remi. In alto, un falco scendeva e risaliva come se guidasse i timonieri verso un'isola brulla che s'innalzava al centro del mare interno.
====''Onda d'urto''====
{{destra|''17 gennaio 1836''<br>''Mar di Tasman''}}
Fra i quattro clipper costruiti nel 1854 nei cantieri navali di Aberdeen, in Scozia, uno si distingueva dagli altri. Era il ''Gladiator'': aveva una stazza di 1256 tonnellate, con una lunghezza di sessanta metri, una larghezza di dieci e tre alberi imponenti che svettavano verso il cielo con una giusta inclinazione. Era uno dei clipper più veloci che fossero mai scesi in mare, ma risultava anche difficile da governare in condizioni di tempo avverse, a causa delle sue linee troppo fini. Gli affibbiarono il soprannome di ''ghoster'', riservato alle navi che erano in grado di sfruttare anche il minimo alito di vento; in effetti era assai improbabile che il ''Gladiator'' facesse una traversata lenta a causa della bonaccia.<br>
Eppure, per un destino maledetto e imprevedibile, era condannato all'oblio.
====''Alta marea''====
{{destra|''10 dicembre 1948''<br>''Acque sconosciute''}}
Le onde, già violente, diventavano più forti a ogni assalto del vento, e a tarda sera la bonaccia del mattino si era trasformata, come il dottor Jekyll, nella furia di Mister Hyde. Le creste di spuma bianca in cima alle onde alte come torri si rifrangevano in cortine di spruzzi salmastri, mentre le acque in tempesta e le nubi nere si fondevano sotto la sferza di una tormenta di neve in arrivo. Ormai era impossibile riconoscere il confine fra le acque e il cielo. Gli uomini a bordo del transatlantico ''Princess Dou Wan'', impegnato nella lotta contro le onde che s'innalzavano come montagne prima di abbattersi sulla nave, erano ignari del disastro incombente su di loro, a pochi minuti di distanza.
====''Atlantide''====
{{destra|''7120 a.C.<br>Attuale baia di Hudson, Canada''}}
L'intruso proveniva dallo spazio. Era un corpo celeste nebuloso, antico quanto l'universo stesso, nato dal grembo di un'immensa nube di ghiaccio, rocce, polvere e gas nello stesso periodo in cui si erano formati i pianeti esterni del sistema solare, 4,6 miliardi di anni prima. Non appena le sue particelle disperse si erano condensate in una massa solida del diametro di oltre un chilometro e mezzo, aveva cominciato a sfrecciare in silenzio nel vuoto dello spazio, descrivendo un percorso che lo aveva portato verso un sole lontano, a metà strada dalle stelle più vicine, dopo un viaggio durato molte migliaia di anni.
====''Walhalla''====
{{destra|''Giugno 1035<br>In un luogo imprecisato dell'America settentrionale''}}
Avanzavano nella caligine mattutina come spettri, silenziosi e irreali a bordo di navi fantasma. Alle due estremità delle navi s'inarcavano prore alte e serpentine, sormontate da draghi sinuosi scolpiti nel legno, coi denti scoperti in un ringhio minaccioso e gli occhi penetranti fissi in avanti nella nebbia, alla ricerca di vittime. I draghi, destinati a incutere paura agli equipaggi nemici, erano ritenuti anche una protezione contro gli spiriti maligni che vivevano in mare.
====''Odissea''====
{{destra|''1190 a.C. circa<br>Una città fortificata, sulla collina vicino al mare''}}
Era una messa in scena semplice ma astuta, concepita da un uomo che conosceva bene la curiosità dei suoi simili. E perfettamente adatta allo scopo. Brutta e massiccia, la struttura arrivava a sei metri d'altezza, sostenuta da grosse gambe di legno che partivano da una piattaforma. Su quelle gambe era stato costruito un alloggiamento a sezione triangolare con le estremità aperte. Da uno degli angoli superiori della struttura sporgeva una protuberanza arrotondata con due feritoie, come due occhi. I fianchi erano coperti di pelli. La piattaforma che sosteneva le gambe giaceva orizzontale sul terreno. Gli abitanti di Ilio non avevano mai visto niente di simile prima di allora.
====''Vento nero''====
====''Il tesoro di Gengis Khan''====
====''Morsa di ghiaccio''====
{{destra|''Aprile 1848<br>Stretto di Victoria<br>Oceano Artico''}}
Il grido echeggiò per la nave come il ruggito di una belva ferita, una sorte di lugubre invocazione alla morte. Alla prima voce se ne unì una seconda, poi una terza, finché l'oscurità non fu squarciata da un macabro coro di lamenti. Finita l'ossessiva serie di gemiti, un silenzio inquietante regnò per qualche attimo, poi l'anima torturata diede inizio a una nuova litania. Fra l'equipaggio, i pochi ancora lucidi ascoltavano augurandosi una fine meno straziante.
====''Alba di fuoco''====
====''La freccia di Poseidone''====
====''Havana Storm''====
====''Missione Odessa''====
====''Il destino del faraone''====
===Le avventure di Kurt Austin e Joe Zavala===
====''Il serpente dei Maya''====
====''Oro blu''====
====''Lo zar degli oceani''====
====''Morte bianca''====
====''La città perduta''====
{{destra|''Alpi francesi, agosto 1914''}}
Librandosi al di sopra delle maestose vette incappucciate di neve, Jules Fauchard lottava per la propria vita. Qualche minuto prima, il suo aereo si era schiantato contro un invisibile muro d'aria con una forza tale da fargli scricchiolare i denti. Le correnti ascensionali e discendenti scuotevano il leggero velivolo come un aquilone legato a un filo. Lo stomaco in subbuglio, Fauchard si opponeva alla turbolenza con la perizia acquisita grazie ai severi istruttori di volo francesi. D'un tratto, superata la zona perturbata, si abbandonò sollevato alla dolce brezza, ignaro di essere sull'orlo del disastro.
====''Tempesta al Polo''====
{{destra|''Prussia orientale, 1944''}}
La Mercedes-Benz 770 W150 Grosser Tourenwagen pesava più di quattro tonnellate ed era corazzata come un Panzer. Nonostante la mole, la limousine da sette posti sembrava fluttuare come un fantasma sul soffice strato di neve appena caduta, scivolando a fari spenti accanto ai campi di granoturco addormentati, scintillanti sotto il riflesso azzurrino della luna.
====''La stirpe di Salomone''====
{{destra|''Un luogo remoto, 900 a.C. circa''}}
Il mostro emerse dalla foschia mattutina alla luce perlacea dell'alba. L'enorme testa dal muso allungato e le narici dilatate avanzò in direzione della riva verso il punto in cui se ne stava appostato il cacciatore, un ginocchio a terra e la corda dell'arco tesa contro la guancia, gli occhi puntati su un cervo che brucava l'erba della palude. Un gorgoglio giunse all'orecchio dell'uomo, che volse lo sguardo verso l'acqua. Con un grido di raccapriccio, buttò l'arco e balzò in piedi. Spaventato, il cervo scomparve fra i boschi, seguito dal cacciatore terrorizzato.
====''Medusa''====
====''I cancelli dell'inferno''====
====''Uragano''====
====''Terremoto''====
====''Naufragio''====
====''Il segreto di Osiride''====
====''Il mistero degli Inca''====
====''Come l'alta marea''====
===Avventure del capitano Juan Cabrillo===
====''L'oro dei lama''====
====''La pietra sacra''====
====''I predatori''====
====''Skeleton Coast''====
====''La nave dei morti''====
====''Corsair''====
====''Oceani in fiamme''====
====''Giungla''====
====''Miraggio''====
====''Piranha''====
====''La vendetta dell'imperatore''====
====''La furia del tifone''====
====''I tiranni delle ombre''====
====''Opzione finale''====
{{Centrato|30 gennaio 1921}}
Attraverso il periscopio, il Kapitän Hans Schultz osservava compiaciuto il caos a bordo dello schooner ''Carroll A. Deering''. Lo scafo bianco dell'elegante veliero a cinque alberi era facile da distinguere contro il grigio delle nuvole temporalesche che si andavano addensando in lontananza. L'equipaggio della nave da carico correva avanti e indietro per il ponte in preda al panico.<br>
Schultz riferiva quello che vedeva ai marinai nella camera di manovra del suo sommergibile, il ''Bremen''.<br>
Un uomo si strappa metodicamente i capelli. Un altro sembra urlare in modo incontrollabile mentre corre in tondo. Altri due stanno gettando a caso carte e oggetti in mare.<br>
Che genere di oggetti? chiese lo scienziato Istvan Horváth con un leggero accento straniero. Ungherese di nascita, parlava correntemente il tedesco. Era sempre affascinato dai risultati della sua creatura, un dispositivo ingegnoso che aveva soprannominato ''Irre Waffe''.<br>
Arma della follia.<br>
Bauli. Indumenti. Libri. Strumenti per la navigazione.<br>
Affascinante.
===Le indagini di Isaac Bell===
====''Il cacciatore''====
====''Sabotaggio''====
====''Intrigo''====
====''Fuga''====
====''In mare aperto''====
====''Attentato''====
====''Il contrabbandiere''====
====''Il cecchino''====
====''Il Gangster''====
===Le avventure di Sam e Remi Fargo===
====''L'oro di Sparta''====
====''L'impero perduto''====
====''Il regno perduto''====
====''Sepolcro''====
====''L'enigma dei Maya''====
====''La leggenda dell'Azteco''====
====''Le isole della morte''====
====''Pirati''====
====''Il tesoro dei Romanov''====
==Bibliografia==
*Clive Cussler, ''Alta marea'', traduzione di Lidia Perria, TEA, Milano, 1998.
*Clive Cussler, ''Atlantide'', traduzione di Lidia Perria, Longanesi, 2000. ISBN 883041865X
*Clive Cussler, ''Cyclops'', traduzione di G. Settanni, Longanesi, Milano 1998. ISBN 9788830413979
*Clive Cussler, ''Dragon'' (''Dragon'') traduzione di Orietta Fiordelli e Silvana Fiori, TEA DUE, Milano, 2000.
*Clive Cussler, ''Enigma'', traduzione di Roberta Rambelli, TEA, 1993. ISBN 8878197661
*Clive Cussler, ''Iceberg'' (''Iceberg''), traduzione di Roberta Rambelli, Longanesi, Milano 1995
*Clive Cussler, ''L'oro dell'inca'' (''Inca Gold''), traduzione di Roberta Rambelli, Longanesi, Milano 1994.
*Clive Cussler, ''La città perduta'', traduzione di Paola Mirizzi Zoppi, Longanesi, Milano, 2007. ISBN 978-88-304-2414-2
*Clive Cussler (con Paul Kemprecos), ''La stirpe di Salomone'', traduzione di Paola Mirizzi Zoppi, Longanesi, 2009. ISBN 9788830426528
*Clive Cussler, ''Missione Eagle'', traduzione di Giuseppe Settanni, TEA, Milano 1987.
*Clive Cussler (con Dirk Cussler), ''Morsa di ghiaccio'', traduzione di Paola Mirizzi Zoppi, TEA Longanesi, 2010. ISBN 9788830427518
*Clive Cussler, ''Odissea'', traduzione di Marina Beretta, TEA, 2004. ISBN 8850209843
*Clive Cussler, ''Onda d'urto'', traduzione di Lidia Perria, Longanesi, Milano 1996.
*Clive Cussler, ''Recuperate il Titanic!'' (''Raise The Titanic!'') traduzione di Paola Montagner, Euroclub, Milano 1980
*Clive Cussler, ''Sahara'' (''Sahara''), traduzione di Roberta Rambelli, Superpocket, Milano 1997. ISBN 88-462-0007-1
*Clive Cussler, ''Salto nel buio'', traduzione di Lydia Magliano, Rizzoli, Milano 1985.
*Clive Cussler (con Paul Kemprecos), ''Tempesta al Polo'', traduzione di Paola Mirizzi Zoppi, Longanesi, 2008. ISBN 9788830425064
*Clive Cussler, ''Tesoro'' (''Treasure''), traduzione di Roberta Rambelli, Longanesi, Milano 1992.
*Clive Cussler, ''Vortice'', traduzione di Roberta Rambelli, TEA Longanesi, 1997. ISBN 8878184985
*Clive Cussler, ''Virus'' (''Vixen 03''), traduzione di Roberta Rambelli, CDE, Milano 1995.
*Clive Cussler, ''Walhalla'', traduzione di Lidia Perria, TEA, 2001. ISBN 885020499X
*Clive Cussler, Boyd Morrison, ''Opzione finale'', traduzione di Annamaria Raffo, Longanesi, 2022, ISBN 978-8830459236
==Altri progetti==
{{interprogetto}}
===Opere===
{{Pedia|Alta marea (romanzo)|''Alta marea''|1998}}
{{Pedia|Atlantide (romanzo)|''Atlantide''}}
{{Pedia|Cyclops (romanzo)|''Cyclops''|1996}}
{{Pedia|Enigma (Clive Cussler)|''Enigma''}}
{{Pedia|Iceberg (romanzo)|''Iceberg''|1995}}
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{{Pedia|Missione Eagle (romanzo 1984)|''Missione Eagle''|1987}}
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[[Categoria:Scrittori statunitensi]]
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Dario Argento
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Mariomassone
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[[File:Dario Argento 2014.jpg|thumb|Dario Argento, 2014]]
'''Dario Argento''' (1940 – vivente), sceneggiatore, regista, attore e produttore cinematografico italiano.
==Citazioni di Dario Argento==
{{cronologico}}
===1985===
*{{NDR|Su ''[[Dèmoni (film)|Dèmoni]]''}} Di Lamberto mi fidavo ciecamente; il progetto di produrre un suo film era nell' aria da molto tempo. Volevo che venisse fuori la sua furia, la sua rabbia. E credo che tutto questo sia avvenuto. E poi i registi sono anche i migliori produttori; sono gente di cinema che capisce le esigenze e i problemi di chi lavora per loro. In America poi il fenomeno del regista produttore è molto diffuso: basti guardare Carpenter, Spielberg, Lucas.<ref>Citato in [https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1985/09/13/tanti-demoni-prodotti-da-dario-argento.html ''Tanti "Demoni" prodotti da Dario Argento''], ''La Repubblica'', 13 settembre 1985.</ref>
{{Int|Da ''[http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,22/articleid,0999_01_1985_0008_0038_13827774/ Dario Argento, thriller con insetti]''|Su ''[[Phenomena]]'', ''La Stampa'', 10 gennaio 1985.|h=4}}
*Ho speso più di sei miliardi. La colpa è degli insetti: ho dovuto importare ragni, scorpioni, e vedove nere dall'Africa mentre mosche, cavallette e vespe le abbiamo allevate in più parti di Roma.
*È stato difficile far recitare gli insetti, ma anche la scimmia mi ha fatto impazzire, poiché volevo che la sua interpretazione non fosse buffonesca. Gli insetti sono comunque degli animali simpaticissimi, che ho rappresentato affettuosamente e loro mi hanno ripagato evitandomi pizzichi e punture.
*Perché utilizzare le mani di qualche altro, quando le mie sono così esperte che riescono a fare tutto da sole?
{{Int|Da ''[http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,21/articleid,0999_01_1985_0025_0021_13836061/ Sono un samurai, sfido l'America con un film]''|Su ''[[Phenomena]]'', ''La Stampa'', 31 gennaio 1985.|h=4}}
*Mi ero fissato in una sfida paranoica: volevo realizzare in un film la più alta tecnica che il cinema italiano in questo momento potesse esprimere. Una specie di super-sfida con il cinema americano dei grandi effetti, rispondendo colpo su colpo: i migliori mezzi, la tecnologia più sofisticata, i collaboratori più bravi.
*Pensavo che ci volessero spalle grandi come quelle di Schwarzenegger per reggere tutto il peso del film. E non sospettavo che Jennifer avesse spalle così robuste. E una volontà così forte.
*Mi dimenticai tutto. Paure. Amori. Amicizie. La mia vita privata. Mi sentivo come un samurai. Completamente catturato dalla disciplina di fare questo film, di vincere questa sfida, la sfida di fare un film compatto e sicuro, potente, impressionante, dei momenti favola e dei momenti pazzia.
*Che ho voluto raccontare? Ancora non lo so. Lo so sempre quattro, cinque mesi dopo l'uscita. Così, a sensazione, a pelle, in ''Phenomena'' ci trovo tante cose mie. Tanto mio cinema. Ma anche tante storie private. Tanti personaggi che ho conosciuto, che ho amato, che mi hanno amato, cui ho fatto del bene, che mi hanno fatto del male, che ho aiutato, che mi hanno tradito, che conosco, che non conoscerò mai. [...] E mi viene in mente un'idea che certo non era cosciente, ma che dà una strana chiave di lettura per il film. Paul {{sic|Cordino}}, il personaggio che si nomina tanto nel film ma che non si vede mai, e se fossi io? Quest'idea mi turba, la stessa storia del film ora mi sembra diversa.
{{Int|Da ''[https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1985/06/22/libero-dario-argento-qualcuno-ha-voluto-farmi.html Libero Dario Argento. "Qualcuno ha voluto farmi una cattiveria"]''|''La Repubblica'', 22 giugno 1985.|h=4}}
*Gli ho dato l'hashish e gli ho chiesto: è una cosa grave? E gli agenti hanno risposto: crediamo proprio che lei dovrà essere arrestato... Mi hanno portato in caserma, ed erano tutti molto gentili. L'hashish l'ho dovuto lasciare lì. Andandomene ho detto: mo' nun famo che appena giro le spalle qualcuno se fuma la robba mia...
*Mi hanno messo in una cella minuscola, in isolamento con altre tre persone. Enrico Nicoletti, l'imprenditore coinvolto nello scandalo di Tor Vergata, e altri due che non ho capito chi fossero. In carcere sono stati tutti gentilissimi, sarà forse perchè il mio è un cinema molto trasgressivo e allora dietro le sbarre va forte... Insomma, ho avuto una grande accoglienza. I travestiti, in fondo al corridoio, mi cantavano le serenate sulle note di "Yellow Submarine", ripetendo: "Quanto sei carino".
*La notte in prigione è mostruosa. Di giorno sembra di potere sopravvivere, ma la notte è atroce, straziante, con quelle grida terribili dei tossicomani che vanno a rota.
*Guardi: io non sono mai stato in Perù, non ho mai messo piede in Sud America. E se anche mi fossi voluto spedire della cocaina non l'avrei certo mandata al mio vecchio indirizzo, dove non vivo più da quasi due anni.
{{Int|Da ''Creare incubi: parla Dario Argento''|Frammenti di interviste di [[Fabio Giovannini]] tra l'agosto 1985 e il febbraio 1986, riportato in ''Dario Argento. {{small|Il brivido, il sangue, il thrilling}}'', Edizioni Dedalo, 1986, pp. 133-164, ISBN 88-220-4516-5.|h=4}}
*Una delle cose che avevo scritto capitò in mano a [[Sergio Leone]], e quello è stato l'incontro «fatale» della mia vita. Leone mi permise di frequentarlo. Parlavamo, lui mi spiegava cos'è un carrello, come si fa il cinema in concreto. Un giorno, quando appena aveva finito di girare ''[[Il buono, il brutto, il cattivo|Il Buono, il Brutto e il Cattivo]]'', mi disse che non sapeva quale film mettersi a fare. Mi ha chiesto: tu lo scriveresti? E io: con piacere! Leone conosceva bene un altro giovane, [[Bernardo Bertolucci]], che aveva già fatto dei film come regista ma che in quel momento era disoccupato, e allora ha proposto a noi due di scrivere il suo prossimo film. Io e Bertolucci ci siamo messi insieme a pensare questo nuovo film di Leone, e così è nato ''[[C'era una volta il West]]''. In questo modo ho scritto il mio primo film veramente professionale.
*In Italia spesso sono i critici più «antiquati» a dirigere i centri in cui si studia il cinema: una scuola di cinema che ti imposta male è meglio non frequentarla perché ne esci sbandato e dissociato, ti insegna solo a fare un cinema che non esiste, il cnema di vent'anni fa. I critici, del resto, sono tutti passatisti, sono rimasti interessati solo a quello che è accaduto quando erano giovani. Il Centro Sperimentale di Cinematografia, ad esempio, è un disastro perché i ragazzi studiano nozioni sbagliate e in modo selettivo, studiano solo quel tipo di cinema che viene selezionato dal presidente del Centro. Poi i ragazzi vanno al cinema e si accorgono che si fanno altri film, mentre loro studiano per preparare film che non si fanno più da vent'anni e che nessuno vuole più. Sono fermi al cinema neorealista italiano e francese.
*Fortunatamente io ho avuto [[successo]] subito, fin dal primo film, e questo mi ha tolto tante frustrazioni, tanti drammi e anche tante schiavitù: se hai successo subito, dopo puoi fare come ti pare, altrimenti devi subire i consigli e le imposizioni di chi ti dice come devi fare e cosa devi fare.
*Anche un ambiente che sembra squallido può diventare bellissimo dando luce e utilizzando certe inquadrature. La realtà è bella per come la riprendi. Non è bella solo la Reggia di Caserta, Fointanebleu, Versailles: tutto può essere bello e interessante, al cinema.
*Ho usato [[Torino]] tre volte, per ''[[Il gatto a nove code]]'', ''[[4 mosche di velluto grigio|Quattro mosche di velluto grigio]]'' e ''[[Profondo rosso (film 1975)|Profondo rosso]]''. Anche se Torino è una città emarginata dal cinema ho voluto lo stesso spostare là la troupe perché mi piaceva. Ho avuto una grande impressione da ragazzino, quando sono stato a Torino d'inverno, un'impressione morbosa. Per questo ho girato lì tanti esterni dei miei film.
*Per ''[[Suspiria]]'' sono andato molto tempo in Germania e nel nord della Svizzera, perché volevo fare un film gotico. Avevo un soggetto, e per ispirarmi ho fatto un giro di tre mesi nel Nord Europa a scoprire il gotico, i suoi colori, gli ambienti, le punte, gli aculei.
*Sei più solo in città che in campagna. In campagna ti possono sempre trovare, ma in città ti sperdi.
*Non ho mai scritto a casa, né soggetti né sceneggiature. In casa riesco solo a scrivere articoli, ma per i film devo andare in una stanza d'albergo.
*Non prendo mai appunti, è un'altra mia particolarità. Io penso, anche per mesi. Ho scoperto questo procedimento durante i primi film. Ai miei collaboratori sembra folle, ma io non appunto nulla, neanche una parola. Vado avanti con la storia, e inevitabilmente dimentico molte cose, ma sono sempre le più banali. Le cose più importanti non le dimentico mai.
*Gli americani non si fidano delle sceneggiature scritte dai registi. Io sono un autore-scrittore, che non si fa dare uno script preconfezionato, ma scrive da sé i propri film. I produttori americani non si fidano, sono convinti che il regista ignori i gusti del pubblico. Quindi dovrei affidarmi a uno sceneggiatore americano, o addirittura prendere una sceneggiatura già scritta o un libro che ha avuto successo in America. Non riuscirei mai a lavorare su una sceneggiatura scritta da altri. Ogni anno gli americani mi chiamano e ogni volta ripeto loro che la sceneggiatura devo scriverla io. Non sarei capace, ad esempio, di mettere in scena un libro di [[Ken Follett]]: e non mi interessa.
*L'attore per me è un momento del film, è una parte, come la scenografia. L'attore vorrei scolpirlo io, perché assomigli alla faccia, all'espressione e al modo di fare che ho in mente. Come penso alla storia, alla sceneggiatura, alla fotografia, così penso all'attore. Non mi piace lo spazio che a volte si prendono gli attori. Il film va fatto come voglio io, come l'ho pensato io. Non c'è nessun attore al mondo con cui desidererei ad ogni costo fare un film. Più è un attore di cui si dice che ha una grossa personalità, più non lo voglio.
*I critici hanno i complessi nei confronti del cinema moderno, non sanno mai catalogarlo, e allora lo paragonano alle cose peggiori che riescono a pensare. Appena vedevano un film ben fatto e molto elegante dicevano subito che aveva uno stile pubblicitario. Adesso vedono un film girato con dinamismo e velocità e dincono che è come una video-clip.
*{{NDR|Su ''[[Le cinque giornate]]''}} Prima che uscisse il film Nanni Balestrini mi disse: quando vedranno ''Le cinque giornate'' ti daranno dell'anarcosindacalista, anarchico di destra, qualunquista, perché quando il critico di sinistra trova un'opera che lo scavalca a sinistra, non lo ammette e allora la definisce fascista. Era il periodo in cui si diceva che non esiste guerriglia di sinistra e che i terroristi erano tutti fascisti, e poi si è dimostrato che non era così. È un film nato negli anni Settanta, quando tutti avevano quei pensieri.
*Trovo che tanti registi si comportano come se facessero un altro mestiere. Più che gente che si occupa di cinema sembrano dei commercianti, parlano di tutto tranne che del cinema. Questo mi colpiva molto quando ero giornalista cinematrografico, e mi dicevo: possibile che i registi siano così ignobili, a metà tra l'operaio e il venditore di pellami?
*Io penso che l'atteggiamento del pubblico sia cambiato negli ultimi venti o trenta anni. Se parlo con degli amici scopro che quando vedevano un film da ragazzini avevano terrore dell'''assassino'' e del ''mostro'', lo odiavano. Invece negli ultimi dieci anni il pubblico «tifa» molto per l'assassino.
*Non voglio perdere tempo a spiegare alle controfigure cosa devono fare. Io non appaio, appare solamente la mano, ma io so come la mano deve colpire, come deve essere minacciosa. Penso che continuerò. In ''L'uccello dalle piume di cristallo'' avevano scelto una persona per queste scene, doveva infilarsi i guanti, colpire con il pugnale, eccetera. Appena ha cominciato mi sono accorto che andava male, non interpretava quelle mani come pensavo io. Allora l'ho fatto io, e da quel momento ho deciso di farlo sempre io.
*Io so di più sull'America attraverso un film americano degli anni Sessanta che leggendo i libri. Il film riflette realmente quello che accade, senza sociologia né politica. Il film ti comunica subito le emozioni e le mode di un periodo.
*Il [[western]] è legato troppo a una fase storica precisa, mentre l'horror può essere ambientato nell'Ottocento, ai giorni nostri, nel futuro.
*Io faccio questi film perché mi piace farli, e se qualcuno ne rimane turbato sono problemi suoi. Io fatico a fare questi film, ci metto anche molta sofferenza e se qualcuno rimane turbato vuol dire che ho saputo trasmettere bene questa sofferenza.
*La polemica sulla nocività dei film dell'orrore è stata già stroncata da tempo in America. Hanno scoperto che solo gli adulti restano molto turbati dai film di orrore e di violenza, mentre i ragazzini sono i maggiori fans di questo cinema, si divertono, vanno a vederli in gruppo e si fanno grandi risate. Solo persone adulte e malate possono restare turbate da un film, e quindi sarebbero state turbate in ogni caso dalla famiglia, dalla moglie, dal figlio, da un rimprovero, dall'assistere a un incidente d'auto.
*In ''[[Dèmoni 2... L'incubo ritorna|Dèmoni 2]]'' il legame con il film precedente sta nella cognizione che dei fatti tremendi sono avvenuti molto tempo prima, ma ormai tutti se ne sono dimenticati.
*Quando ho pensato ''[[Phenomena]]'' mi immaginavo che dal 1940 al 1945 ci fosse stato un avvenimento molto grave, la guerra, e i nazisti avessero vinto. Passati trenta-quarant'anni la gente ha cancellato dalla memoria questo avvenimento così drammatico, non ne parla più. Però in realtà i nazisti hanno vinto la guerra, e la vita ha quindi tutto un altro senso, è la vita di un mondo dove ha vinto l'ordine nazista. Se il film viene guardato con attenzione, sotto questo aspetto, si scopre che chi lo ha fatto pensava a questo principio.
*Io non mi sento l'erede di [[Alfred Hitchcock|Hitchcock]]. Forse ho ereditato il suo pubblico, ma non certo le sue tematiche. [...] Hitchcock è puritano mentre io sono libertario fino ai limiti dello sberleffo, il mio cinema è trasgressivo.
===1987===
*''[[Opera (film)|Opera]]'' nasce come una sfida. Dovevo curare la regia di una vera opera lirica, ''Rigoletto'', ma le mie idee non andavano giù ai dirigenti del Teatro. Dicevano che era una interpretazione troppo ardita dell'opera verdiana. Insomma, non se ne fece niente. Per vendicarmi ho deciso di farci sopra un film, e di guadagnarci pure.<ref>Citato in ''[https://archivio.unita.news/assets/main/1987/12/08/page_021.pdf Un'opera rosso sangue]'', intervista di [[Michele Anselmi]] su ''[[Opera (film)|Opera]]'', ''L'Unità'', 8 dicembre 1987.</ref>
*{{NDR|Su ''[[Opera (film)|Opera]]''}} Più di otto mesi abbiamo lavorato per preparare le simulazioni dei voli dei corvi telecomandati. A Parma, dove sono state girate le scene più spettacolari, avevamo affittato un casale per ospitare i corvi veri e la gente lo ribattezzò scherzosamente l'albergo dei corvi: al mattino li prelevavamo per portarli al Regio, e alla sera li riportavamo in "albergo".<ref>Citato in [http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,23/articleid,0986_01_1987_0287_0023_23897590/ ''Macbeth con corvi firmato Argento''], ''La Stampa'', 8 dicembre 1987.</ref>
*{{NDR|Su ''[[Opera (film)|Opera]]''}} Peccato, probabilmente il film sarà vietato ai minori di 14 anni, ma il mondo sta cambiando, oggi c'è [[Michail Gorbačëv|Gorbaciov]], la censura è destinata a sparire.<ref>Citato in ''[https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1987/12/10/anche-orrore-sotto.html C'è anche l'orrore sotto l'albero. Esce a Natale "Opera" di Argento]'', ''La Repubblica'', 10 dicembre 1987.</ref>
{{Int|Da ''[https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1987/08/02/argento-evviva-la-paura.html Argento: Evviva la paura]''|Intervista di Maria Pia Fusco su ''[[Opera (film)|Opera]]'', ''La Repubblica'', 2 agosto 1987.|h=4}}
*Sì, ''Opera'' è il mio film più costoso, 9 miliardi, quasi il doppio di ''Phenomena''.
*Ai ragazzi piacciono le emozioni forti, le cercano attraverso la musica, il linguaggio, i comportamenti. Per loro, lo dico da sempre, lo spavento al cinema serve da catarsi e, più degli adulti, lo vivono con la consapevolezza della finzione. E nel mio cinema la finzione è autentica. Nessuno viene mai ferito o ucciso veramente, mentre in un film d'amore gli attori si baciano sul serio, c'è più ambiguità.
*Forse sono crudele perchè mio padre è siciliano e mia madre sudamericana e in entrambe le culture la crudeltà è riconosciuta. Forse voglio esorcizzare la mia paura del buio.
{{Int|Da ''[http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,24/articleid,1346_02_1987_0344_0024_19649579/ Argento: Natale di sangue]''|Intervista di Lamberto Antonelli su ''[[Opera (film)|Opera]]'', ''La Stampa'', 21 dicembre 1987.|h=4}}
*{{NDR|Sulla scelta di [[Ronnie Taylor]] come direttore della fotografia}} L'ho scelto perché soltanto lui poteva creare quell'atmosfera con un colore senza particolari dominanti, facendo una fotografia tagliente nella luce, dura, cattiva, allucinante. In fondo «''Opera''» è un thriller più tecnologico che psicologico.
*Ho cominciato a pensarci proprio dopo quell'esperienza mancata per il ''«Rigoletto»''. Ho cominciato a costruirlo isolandomi in un'asettica stanza d'albergo, radunando le confidenze che mi aveva fatto [[Cecilia Gasdia]] parlando di uno dei film che io ho più amato, ''«[[Il fantasma dell'Opera (film 1925)|Il fantasma dell'Opera]]»'' e tuffandomi nei ricordi di un altro grande gilm, ''«[[Gli uccelli]]»'' di [[Alfred Hitchcock|Hitchcock]], non dimenticando l'insegnamento di ''«[[Psycho]]»''.
*Certo l'aspetto più difficile è rappresentato dalle sequenze con i corvi, uccelli che non si riesce ad ammaestrare. Ne abbiamo presi una conquantina e portati in un casale nei pressi di Parma per cercare di addestrarli alla meno peggio. Poi nelle riprese in teatro siamo dovuti ricorrere al rinforzo di corvi finti, telecomandati, ma che non sfigurano affatto nei riguardi di quelli veri. Sembrano più veri dei veri, proprio come quella battuta sui fiori finti... Quasi tutta la scena è come ripresa dai loro occhi, mentre svolazzano minacciosi sulla platea terrorizzando gli spettatori presenti. Sì, questa è stata una delle sequenze più difficili e più costose.
===1995===
*Avrò avuto quindici, sedici anni, quando la mia famiglia mi portò ad Atene a visitare l'Acropoli. Già vedere il teatro arrampicato sulla collina nel quale, mi diceva mio padre, erano andate in scena le tragedie di Echilio, Sofocle ed Euripide m'aveva dato un mancamento. Ma poi alla scoperta del [[Partenone]] ho perso la testa. Sono rimasto solo molte ore a vagare tra le rovine in preda alla [[sindrome di Stendhal]] mentre mio padre e mia madre, che mi sapevano fantasioso, s'immaginanvano stessi passeggiando per la città.<ref name=svenire>Citato in [http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,19/articleid,0717_01_1995_0211_0019_10610214/ ''Argento. "Lasciatemi svenire"''], ''La Stampa'', 6 agosto 1995.</ref>
*{{NDR|Sulla [[sindrome di Stendhal]]}} Si sta proprio male. Malissimo. E non è neanche un fatto raro. All'ospedale psichiatrico di Firenze ci sono sempre tre letti pronti per ricevervi i turisti colpiti da questi sintomi.<ref name=svenire/>
===1996===
{{Int|Da ''[http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,19/articleid,0628_01_1996_0023_0019_8549836/ Argento: «Il cinema Usa? Plastica»]''|Presentazione su ''[[La sindrome di Stendhal]]'', ''La Stampa'', 24 gennaio 1996.|h=4}}
*{{NDR|Su ''[[Seven]]''}} Un film interessante e ben fatto che segue però le mode: basta guardare gli attori. Non c'è inventiva umana nei film americani. Quelli europei, più o meno discutibili, sono comunque frutto della fantasia degli autori.
*Ho sempre creduto nei messaggi emotivi e conturbanti che sprigionano dai capolavori dell'arte e quando ho letto il libro della Magherini sono rimasto affascinato dai turbamenti che si possono vivere davanti alle opere dei grandi pittori.
*È stata necessaria tutta l'esperienza di Giuseppe Rotunno per avere "la meglio" sui vetri protettivi dei capolavori, che per il loro spessore davano una colorazione verde alle opere, soprattutto a quelle del Botticelli.
{{Int|Da ''[https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1996/01/24/dario-argento-anche-arte-puo-uccidere.html Dario Argento: Anche l'arte può uccidere]''|Intervista di Roberto Rombi su ''[[La sindrome di Stendhal]]'', ''La Repubblica'', 24 gennaio 1996.|h=4}}
*Il titolo può apparire bizzarro, in America credevano che Stendhal fosse una marca di profumi.
*È successo anche a me di soffrirne, quando ero ragazzo, durante una visita in Grecia. Salendo verso il Partenone mi sono sentito male e i miei genitori pensarono che il cibo greco, decisamente un po' pesante, ne fosse la causa. Ma poi ho capito che si trattava di qualcosa di diverso, di più profondo.
*Leggendo la recensione del libro della psichiatra Graziella Magherini ho cominciato a pensare agli effetti che l'arte può avere sulle persone. È stato questo lo spunto per una storia che racconta il reciproco darsi la caccia tra una donna poliziotto e un killer sanguinario.
*In America è difficile rimanere fedeli alle proprie idee, avrei dovuto accettare troppi compromessi per allinearmi alle leggi del mercato. Lì i film sono fatti tutti al computer come ''[[Seven]]'', prodotto di moda, con attori alla moda con pettinature di moda. Ma il cinema americano sta suscitando una caduta di interesse. Troppi lavori finti, fatti di plastica. Si sta avviando insomma verso una salutare piccola crisi di cui speriamo sappia approfittare il cinema europeo.
{{Int|Da ''[https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1996/03/20/argento-cosi-nasce-la-mia-sindrome.html Argento: Così nasce la mia sindrome]''|Presentazione al Festival du Film Fantastique, de Science Fiction & Thriller su ''[[La sindrome di Stendhal]]'', ''La Repubblica'', 20 marzo 1996.|h=4}}
*Prima di cominciare la lavorazione andavo tutte le mattine al Louvre per preparare il film e al quinto giorno quattro poliziotti mi hanno afferrato, picchiato e portato via in maniera brusca sospettando in me un ladro o un terrorista!
*Nel film ''[[Opera (film)|Opera]]'', la musica era per me un incubo. Il film aveva arie d' opera e scene senza musica. Mi sono messo alla ricerca di una musica compatibile e ho scoperto che ''La Traviata'' si poteva accostare alla musica degli Heavy Metals, New Age o dei Gobelines!
*Mi causa molto dolore pensare che alla fine del lavoro qualcuno taglierà le scene del mio film. Ho avuto problemi dappertutto. In Scandinavia i miei film sono stati proibiti per 15 anni, poi sono cambiati i governi e le leggi. A un convegno ad Atlanta, dove ''Opera'' era stato distribuito dalla Orion e censurato di venti minuti, ho portato cassette complete che ho distribuito ai partecipanti. Ricordate che se fate un sogno o create qualcosa, c'è sempre qualcuno che vuol tagliare, e se dici che hai talento, non ti fanno lavorare.
===2005===
*È il mondo del [[cinema]] che mi interessa. Nel mezzo di una scena inventata da me c'è una citazione, un parallelo con una scena che ho già visto, può provenire indifferentemente dall'espressionismo tedesco o dal cinema sperimentale.<ref>Dall'intervista di Gabrielle Lucantonio, ''Dario Argento, la televisione si tinge di nero'', ''Il Manifesto'', 20 luglio 2005.</ref>
===2009===
*Di fare un ''Profondo rosso 2'' non se ne parla, ma per un motivo semplice: chi ama o chi cerca il mio film ha bisogno di trovare la fisicità, i volti e le emozioni stesse che solo la versione originale è in grado di restituire completamente. Escludo perciò di mettermi a lavorare su una continuazione o sul rifacimento integrale della pellicola.<ref>Citato in [https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2009/07/03/dario-argento-vi-faro-paura-con-mia.html ''Dario Argento: Vi farò paura con mia figlia Asia''], ''Repubblica.it'', 3 luglio 2009</ref>
===2011===
{{Int|Da ''[https://intervistemadyur.blogspot.com/2011/09/intervista-dario-argento-ho-una.html Intervista a Dario Argento]''|''Intervistemadyur.blogspot.com'', 16 settembre 2011.|h=4}}
*L'opera di Stroker è un classico della letteratura, che pone molte domande: che cos'è l'amore, che cos'è la solitudine, chi è il vero mostro. Io cerco di dare delle risposte a questi interrogativi.
*{{NDR|Sul [[Conte Dracula]]}} È un essere camaleontico. Secondo il mito, si trasforma solo in lupo o pipistrello. Io ho pensato che poteva assumere le sembianze di altri animali e insetti giganteschi: un topo, una cavalletta, uno scarafaggio…Inoltre, ha rapporti carnali con uomini e donne, ma questa non è una novità: nelle leggende, che li riguardano, i vampiri sono per natura bisessuali, non hanno pregiudizi
*Dracula ha una ferocia inaudita, tuttavia nasconde un lato molto romantico. Il suo amore per Mina è folle e puro. Animalesco, direi. E lo porterà alla rovina. Oltre che all'aglio, lui è vulnerabile al fascino delle famiglie.
*{{NDR|I vampiri}} non sono i soliti serial killer, ma figure piene di sentimenti e di conflitti interiori.
*I vampiri sono una metafora. M'interesso molto all'esoterismo, ma lo considero un fatto culturale, non una realtà soprannaturale. Streghe e magia svelano qualcosa di noi: l'aspirazione dell'uomo a voler cambiare il proprio destino, il desiderio di raggiungere una felicità facile e impossibile.
{{Int|Da ''[https://archivio.unita.news/assets/main/2011/12/08/page_040.pdf Il mio Dracula bello e spietato, mica Twilight]''|Intervista di Paolo Calcagno su ''[[Dracula 3D]]'', ''L'Unità'', 8 dicembre 2011.|h=4}}
*C'è molto eros in questo film, l'ho messo in parallelo col Thanatos che segna i destini dei vari personaggi della storia. Il film viaggia proprio sul doppio binario di amore-morte e per farlo correre senza che "deragliasse" questa volta ho voluto curare molto la recitazione che, di solito, nei miei film affido liberamente agli interpreti per non sovraccaricare di progettualità il racconto.
*Il mio "[[conte Dracula]]" non è tetro e spaventoso come quello di [[Christopher Lee]] e nemmeno il personaggio raccontato svogliatamente da Coppola. Anzi, ho incominciato a pensare a Dracula proprio dopo aver visto il [[Dracula di Bram Stoker|film di Coppola]] che mi aveva molto deluso. Il mio è un Dracula storico, affascinante per la sua bellezza e il suo messaggio di morte: è molto europeo ed è persino romantico nel suo inseguimento, per ben 400 anni, della perduta anima gemella.
*Il 3D oltre che a sorprendere il pubblico, mi è stato utile per rappresentare visivamente il senso di profondità, l’interno e l’esterno dietro di noi.
{{Int|Da ''[https://www.bestmovie.it/news/courmayeur-noir-dario-argento-%C2%ABper-dracula-3d-ho-rischiato-di-essere-sbranato-dai-lupi%C2%BB/129727/ Courmayeur Noir – Intervista a Dario Argento]''|Intervista di Valentina Torlaschi, ''Bestmovie.it'', 8 dicembre 2011.|h=4}}
*Col 3D siamo ormai entrati nell’epoca della profondità al cinema e questo ci fa scoprire nuove bellezze. Dopo il colore, il 3D è la nuova rivoluzione del cinema.
*Del romanzo di [[Bram Stoker]] mi ha affascinato molto la storia di amore e morte che aleggia sul personaggio. Poi mi interessavano molto le sue trasformazioni, quando prende le sembianze di animali e altre creature. Un aspetto che in pochi hanno esplorato.
*Thomas Kretschmann, è un Dracula che ha una grande bellezza e fascino, non è certo il tetro [[Christopher Lee]], lui è romantico in un certo senso e mi piaceva questo contrasto con la vera identità del personaggio. Per quel che riguarda [[Rutger Hauer]], nel romanzo di Bram Stoker Van Helsing è olandese e Rutger Hauer è olandese, quindi è stata una scelta giusta anche per l’accento, la sua potenza fisica, la sua forza: è il Van Helsing più giusto di quelli che sono stati fatti.
*In [[Transilvania]] abbiamo trovato solo castelli diroccati oppure trasformati in musei o bed and breakfast: erano talmente finti che a volte sembrava di essere a Disneyland! Delle pagliacciate...
*Degli animali nessuno mi fa paura. In generale, non ho paura di nulla. C’è chi dice di aver terrore dei fantasmi... Magari! A me piacciano i fantasmi. E anche i vampiri, gli zombi. La cosa che più mi inquieta di tutte sono i fantasmi della mia coscienza, qualcosa di profondo, di inconoscibile che parte dal mio subconscio.
===2012===
{{Int|Da ''[https://www.film.it/film/festival/dettaglio/art/dario-argento-lintervista-esclusiva-5411/ Dario Argento, l'intervista esclusiva]''|Intervista di Pierpaolo Festa, ''Film.it'', 22 maggio 2012.|h=4}}
*Volevo rinfrescare il suo look. Il mio [[Conte Dracula|Dracula]] è diverso, selvaggio e romantico. Intelligente e forte. Spesso, nelle altre versioni, si tratta solo di azione. Io ho cercato di puntare alla psicologia. E poi lui è un mito. Mi interessava anche esplorare la sua sessualità, dato che lui ama sia le donne che gli uomini.
*{{NDR|Sul suo Dracula preferito}} Dai, [[Bela Lugosi]] decisamente no. Lui era troppo grasso! Mi piacevano i film della [[Hammer Film Productions|Hammer]] con [[Christopher Lee]]. Lui sì che era selvaggio e spaventoso. Ricordo che ero molto giovane e che il suo Dracula mi spaventò parecchio. Io volevo cambiare la visione di Dracula e non mi interessava fare come Coppola. Forse volevo un Dracula più espressionista.
*{{NDR|Sul remake di ''Suspiria''}} È un'idea che non mi piace e di cui non conosco nulla. Nessuno me ne ha parlato. Non conosco il regista. Non ne so davvero nulla.
*{{NDR|Sui [[Morto vivente|morti viventi]]}} Sono figure estremamente interessanti. Pensateci, guardate là fuori e vi accorgerete che è pieno di morti viventi! Nelle strade come nei film. Sono ovunque!
{{Int|Da ''[https://www.comingsoon.it/cinema/interviste/dracula-3d-incontro-con-dario-argento-asia-argento-e-marta-gastini/n18419/ Dracula 3D: Incontro con Dario Argento, Asia Argento e Marta Gastini]''|Intervista di Daniela Catelli, ''Comingsoon.it'', 21 novembre 2012.|h=4}}
*{{NDR|Su ''[[Dracula il vampiro]]''}} La prima volta che lo vidi {{NDR|il [[Conte Dracula]]}} era nel film [[Hammer Film Productions|Hammer]] di [[Terence Fisher]] e mi sconvolse. Quando l'ho rifatto, però, non mi sono ispirato affatto a quella pellicola, ma a film che ho visto in seguito, agli espressionisti tedeschi come ''Nosferatu'' di Murnau e ''Vampyr'' di Dreyer.<ref>Citato in ''[https://www.comingsoon.it/cinema/interviste/dracula-3d-incontro-con-dario-argento-asia-argento-e-marta-gastini/n18419/ Dracula 3D: Incontro con Dario Argento, Asia Argento e Marta Gastini]'', ''Comingsoon.it'', 21 novembre 2012.</ref>
*Ho lavorato di nuovo con [[Luciano Tovoli|Tovoli]] perché volevo riprendere i colori potenti e saturi, che sono quelli di ''Suspiria'' e per me sono quelli della favola: dei colori forti, potenti, molto netti. Avere lui come direttore della fotografia è stata quindi una scelta obbligata. Per quanto riguarda [[Claudio Simonetti|Simonetti]], credo che per questo film abbia fatto la musica più bella degli ultimi 10 anni. Trovo che sia la sua musica più affascinante, anche se è stata molto elaborata e abbiamo avuto molte discussioni in merito: ma alla fine è venuta la musica più bella di tutte.
*C'è quell'immagine, è vero, quando appare [[Christopher Lee]] {{NDR|in ''[[Dracula il vampiro]]''}} con tutta la bocca sporca di sangue. Quella in effetti sì, devo dire di averla presa dalla Hammer.
===2014===
{{Int|Da ''[https://quinlan.it/2014/12/01/intervista-dario-argento/ Dario Argento, nel cuore di Profondo rosso]''|Intervista di Alessandro Aniballi, Giampiero Raganelli e Raffaele Meale, ''Quinlan.it'', 1 dicembre 2014.|h=4}}
*Non mi ha mai interessato il realismo nel raccontare un luogo, una città; ciò che mi interessa è solo raccontare una storia. In ''Profondo rosso'' c'è una città che io ho immaginato, tutto qui.
*''Nighthawks'' di [[Edward Hopper]] è un quadro iperrealista, e mi piaceva che questo tipo di pittura indicasse una strada anche per l'interpretazione estetica del film, che volevo a mia volta che rientrasse nei canoni dell’iperrealismo. Il quadro di Hopper mi permetteva di donare una possibile chiave di lettura allo spettatore senza risultare pedissequo o senza affidarmi a una spiegazione troppo retorica.
*In precedenza [...] avevo lavorato con [[Ennio Morricone]], che ha composto per L’uccello dalle piume di cristallo, Il gatto a nove code e Quattro mosche di velluto grigio delle musiche splendide; ma per Profondo rosso mi interessava esplorare universi diversi, approfondendo dei temi legati al rock progressive, che dessero al film le tonalità musicali che mi sembravano più consone al tipo di racconto. Ho avuto la fortuna di imbattermi in un gruppo di giovani, praticamente debuttanti, e per istinto ho capito che sarebbero stati perfetti per il film.
*Volevo raccontare come la memoria potesse a volte metterti anche su delle false piste, suggerendoti soluzioni sbagliate.
===2015===
*Ho seguito il mio istinto anche per il titolo che, per molto tempo, prima delle riprese e a sceneggiatura già finita con attori pronti a girare, non c'era. Prima ho sviato la stampa dicendo che si sarebbe dovuto intitolare ''La tigre con i denti a sciabola'', poi mentre ero in macchina mi è venuto in mente ''[[Profondo rosso (film 1975)|Profondo rosso]]''. Ai produttori della CineRiz non piacque, dissero che era sbagliato, suggerivano al massimo Rosso Profondo. Per fortuna che m'impuntai.<ref name=Profondo>Citato in ''[https://www.ilfattoquotidiano.it/2015/03/07/profondo-rosso-40-anni-dopo-dario-argento-storia-bellissima-scritta-in-pochi-giorni/1483119/ Profondo Rosso, Dario Argento: "Una storia bellissima scritta in pochi giorni tutta d'un fiato"]'', Davide Turrini ''Ilfattoquotidiano.it'', 7 marzo 2015.</ref>
{{Int|Da ''[https://www.stefanocorradino.com/profondo-rosso-compie-40-anni-intervista-a-dario-argento-anche-io-ho-le-mie-paure-tra-cui-i-corridoi-pink-floyd-goblin/ "Profondo rosso" compie 40 anni.]''|Intervista di Stefano Corradino, ''Stefanocorradino.com'', 28 luglio 2015.|h=4}}
*{{NDR|Su [[Carlo Rambaldi]]}} Era un genio. Quando scrivevo le sceneggiature andavo da lui e parlavamo di alcuni effetti possibili da inserire. Solo lui riusciva a metterli in pratica. E allora gli effetti non erano elettronici, tutto era fatto "a mano"...
*{{NDR|Su ''Profondo rosso''}} È nato dai miei pensieri più profondi. Come in un sogno. Può darsi che sia per questo che varie generazioni ci si ritrovano, perché non è legato a un periodo storico particolare, e per questo non invecchia. È un film senza tempo.
*Li cercai {{NDR|i [[Pink Floyd]]}} ed erano interessati. Purtroppo però in quel momento stavano lavorando al disco "The Wall" e all'omonimo film. Fu un peccato ma quando poi entrai in contatto con i Goblin un gruppo romano allora sconosciuto fui molto intrigato dalla loro musica. Il risultato lo conoscete...
===2018===
*{{NDR|Su ''[[Profondo rosso (film 1975)|Profondo rosso]]''}} Mentre giravo quel film sapevo esattamente ciò che volevo. Ero molto rilassato, non sentivo lo stress. E poi la storia è bellissima. L'ho scritta in pochi giorni tutta d'un fiato. Fu miracoloso. Basta guardare un film per capire come sta il regista nel momento in cui l'ha girato.<ref name=Profondo/>
*Nella vita ho sempre scritto, prima recensioni sui giornali, sceneggiature per altri, e poi i miei film, e ora questi racconti {{NDR|''Horror. Storie di sangue, spiriti e segreti''}} che sono incursioni nel mistero, dilatazioni sensoriali e psichiche, incubi e risvegli.<ref>Citato in Marco Lodoli, ''Dario Argento: non abbiate paura della paura'', ''il Venerdì di Repubblica'', 2 marzo 2018.</ref>
{{Int|Da ''Profondo Nero - Dario Argento racconta il suo Dylan Dog''|articolo di Gianmaria Tammaro, da ''Best Movie'', rubrica ''Dentro le nuvole'', n. 8, anno XVII, agosto 2018, pp. 112 e 113.|h=4}}
*Non sono un grande lettore di fumetti, ma ''[[Dylan Dog]]'' è un po' un'eccezione. L'ho scoperto da adulto, e mi ha molto affascinato fin da subito, per le passioni in comune che avevo con il suo [[Tiziano Sclavi|autore]] e per quei suoi continui rimandi a un mondo che era il mio: quello del cinema horror. E poi c'erano gli omaggi che Sclavi faceva ai miei film. Mi hanno sempre divertito e reso molto orgoglioso.
*Negli uffici della Sergio Bonelli Editore mi aveva detto che voleva conoscermi{{NDR|Tiziano Sclavi}} e io sono andato. Abbiamo parlato a lungo: è stato un incontro molto interessante. Ho scoperto una persona con una grande umanità e una dolcezza che uno non si aspetta leggendo le sue cose.
*Un film è una macchina estremamente complessa e faticosa. Il [[fumetto]], invece, è libero. Sereno. Si è solo in due, lo sceneggiatore e il disegnatore. E se vuoi mostrare qualcosa di spettacolare, che al cinema sarebbe costosissimo, in un albo a fumetti non devi nemmeno preoccuparti del budget.
*Me lo hanno chiesto molte volte, e non so mai cosa rispondere. Sono molte le cose che mi fanno paura e che mi creano angoscia. Se così non fosse, del resto, non avrei scelto di diventare un regista di film horror.
===2019===
{{Int|Da ''[https://movieplayer.it/articoli/dario-argento-intervista-serie-tv-videogioco-nuovo-film_20810/ Dario Argento: "Tra serie tv e videogiochi, sto pensando a un film. Ci rivediamo tra un anno"]''|Intervista di Valentina D'Amico, ''Movieplayer.it'', 8 maggio 2019.|h=4}}
*Certi aspetti del mio cinema non li capisco neanche io. Sono istintivo, aspetto che l'ispirazione mi arrivi chissà da dove. Sto alla finestra e aspetto che i pensieri della gente arrivino a me per metterli nei film. Il pensiero è una cosa solida, rimane e continua a vagare nella città.
*Il cinema di paura racconta storie che nascono dall'inconscio, paure intime. Oggi a interpretare al meglio il genere è l'Estremo Oriente. Sono stato più volte in Corea del Sud, molti registi hanno ammesso di essere stati influenzati dal mio cinema. Anche il cinema giapponese e quello messicano sono molto interessanti.
*{{NDR|Su [[Tony Musante]]}} I litigi con lui erano continui, sul set non ci parlavamo più, ma Tony non è stato l'unico con cui ho avuto problemi. Anche con la protagonista di ''[[Opera (film)|Opera]]'', [[Cristina Marsillach]], ho avuto un rapporto spaventoso. Siamo arrivati al punto che ci parlavamo solo tramite biglietti, oppure usavamo il mio aiuto regista come tramite anche quando ci trovavamo nella stessa stanza. Cristina era una persona molto capricciosa, bizzarra, era impossibile starle vicino.
*Amo le innovazioni e apprezzo internet. È utile, interessante. Ma non ho un rapporto buono con i social. Non li uso, non mi va di raccontare il privato. Le mie esperienze e i miei pensieri li tengo dentro di me, in attesa che mi suggeriscano nuove storie.
{{Int|Da ''[https://www.repubblica.it/spettacoli/2019/07/24/news/rutger_hauer_dario_argento_-301002615/ Rutger Hauer, Dario Argento: "Amava la vita. La cosa di cui era più orgoglioso? Il monologo di 'Blade Runner'"]''|Intervista di Arianna Finos su [[Rutger Hauer]], ''Repubblica.it'', 24 luglio 2019.|h=4}}
*Era molto creativo, intelligente, inventava battute, scene, situazioni. Aveva chiarissima la visione generale del film. Avrebbe potuto fare lo sceneggiatore, il regista. Quando arrivava sul set tutti erano emozionati. Diceva: "Che pensi di questa idea? Ci ho lavorato stanotte, ti piace?" Aveva voluto un Van Helsing scienziato, più che avventuriero.
*{{NDR|Su ''[[Dracula 3D]]''}} Lo aspettavamo sul set, la sera. Non arrivava e chiamammo l’albergo: "È uscito stamattina". Ci allarmammo e dopo molte ore, mentre tutti lo cercavamo dappertutto, chiamammo i carabinieri. Finalmente accese il telefono "non so dove mi trovo". Lo localizzarono ed era in una specie di foresta dove aveva avuto un misterioso appuntamento con una signora e poi si era perso.
*Amava mangiare e bere, in Piemonte mi portava sempre a mangiare in un ristorante giapponese. Soprattutto amava ridere ed era capace di battute folgoranti. I suoi racconti erano avvincenti, aveva avuto una vita avventurosissima, girato il mondo, lavorato con i registi più diversi, dai più intellettuali ai commerciali.
{{Int|Da ''[https://www.mangialibri.com/interviste/intervista-dario-argento Intervista a Dario Argento]''|Intervista di Costanza Ciminelli, ''Mangialibri.com'', novembre 2019.|h=4}}
*Ho amato molto il cinema muto, in particolare ''[[La corazzata Potëmkin]]''. [...] Considero il film di Ejzenštejn meraviglioso, sublime, un capolavoro ineguagliato della storia del cinema che, non a caso, ha ispirato tantissimi cineasti.
*In Italia non ci sono più capitali per il cinema, si produrranno 60 film l’anno, di cui soltanto 6 o 7 decenti. I capitali si impiegano in fiction – che è una cosa incredibile e inverosimile, questa sì da far rizzare i capelli in testa – e non nel cinema. È, dunque, sempre più il modello televisivo a prendere piede e a condizionare il modo di concepire la regia, la sceneggiatura, i soggetti, la recitazione, per non parlare dei casting, oramai ci sono anche degli standard in fatto di fisiognomica filmica (facce tutte piuttosto simili, carucce, ma banali, senz’anima). Tutto all’insegna di un indegno livellamento, che si rivela la negazione della idea stessa di cinema. L’unica soluzione è girare in digitale, e solo in un secondo tempo pensare alla pellicola. Un’altra cosa importante è unirsi e dare vita a esperimenti di cooperativismo.
*{{NDR|Le critiche}} a ''Suspiria'' sono state un massacro, qualcosa di talmente violento da indurre a cambiare lavoro: ricordo di aver ricevuto insulti personali molto pesanti ma anche di aver dovuto subire volgarità sulla mia famiglia. [...] Relativamente a ''Inferno'' le cose andarono ancora peggio: tanto che per qualche momento fui tentato di trasferirmi in un’altra nazione, cambiare professione o comunque cambiare genere. Non riuscivo a capacitarmi: era stato un lavoro molto pensato, ci avevo speso tempo, impegno, avevo studiato ogni cosa nei minimi particolari, documentandomi molto sull’alchimia su cui poggia il film.
*Emblematica del mio rapporto con la censura, però, è stata l’uscita di ''[[Opera (film)|Opera]]''. In Italia ebbi una lite spaventosa con la Commissione censura. Tra liti e urla, il capo della commissione, un alto magistrato, non sapendo più come e cosa rispondere alle mie obiezioni, finì col chiamare i carabinieri. Venni allontanato dalle forze dell’ordine, come fossi un malfattore. Aver fatto ''Opera'' mi aveva tolto molta energia, ma il dopo mi ridusse a pezzi, caddi in depressione. La censura tagliò moltissimo il film, che, in Italia, venne ulteriormente accorciato di 20 minuti dalla compagnia di distribuzione che lo aveva acquistato (riuscii a carpire, con l’inganno, un’unica copia della versione originale al produttore Cecchi Gori dicendogli che l’avrei spedita per la distribuzione in Inghilterra, invece, me la sono tenuta). Per me la visione di ciò che restava risultò intollerabile, ero talmente abbattuto che partii da solo per un lunghissimo viaggio, pensando anche di non tornare più in Italia.
===2022===
{{Int|Da ''[https://www.panorama.it/lifestyle/cinema/intervista-dario-argento Dario Argento: «Sono tornato a farvi paura»]''|Intervista di Francesco D'Errico, ''Panorama.it'', 28 febbraio 2022.|h=4}}
*{{NDR|Su ''[[Occhiali neri (film)|Occhiali neri]]''}} Nel 2001 ho scritto una sceneggiatura, l'ennesima storia di una donna, in questo caso una escort, che viene perseguitata da un serial killer. Però a differenza di altri miei film ho deciso di inserirvi un lato tenero, perché la protagonista incontrerà un bambino con cui stabilirà quasi un rapporto tra madre e figlio, che poi si capovolgerà. Credo di aver pensato al rapporto con mia figlia Asia, che è stata una delle esperienze più belle della mia vita.
*La disabilità rende il protagonista più fragile, più esposto ai pericoli e alla malvagità, quindi deve combattere con ancora maggior vigore la propria battaglia per la sopravvivenza.
*{{NDR|«Qual è stato il suo rapporto con i critici?»}} Pessimo fin dall'inizio della carriera, infatti qualche volta ho desiderato farli finire ammazzati come nei miei film. A parte gli scherzi, una volta mi arrabbiavo per le critiche negative, ora non mi importa più nulla.
*Quando uscì ''[[Per un pugno di dollari]]'' facevo il critico cinematografico anch'io, per ''Paese Sera'', e scrissi che era uno dei più bei film visti negli ultimi anni. Il direttore mi chiamò per dirmi che non potevo pubblicare quella recensione perché il giornale aveva un pubblico colto. Questo snobismo però adesso è finito.
*A dire la verità a me ''[[Titane (film)|Titane]]'', che ha vinto la Palma d'oro a Cannes, non è neanche piaciuto, l'ho trovato banale e pieno di trovate gratuite. Molto meglio ''Parasite'', quello sì un gran film, e ''La forma dell'acqua'' del mio amico Guillermo del Toro.
*Sinceramente non sento di avere eredi, anche se molti si sono ispirati ai miei film.
*{{NDR|«Tra i suoi film, di quale va particolarmente orgiglioso?»}} ''Suspiria'', perché quando l'ho girato mi sono prefissato di non realizzare neanche due inquadrature uguali e, salvo piccole eccezioni, penso di esserci riuscito.
{{Int|Da ''[https://www.vulture.com/2022/06/dario-argento-on-acting-witchcraft-and-directing-a-chimp.html Dario Argento on Acting for Gaspar Noé, Witchcraft, and Directing Chimpanzees]''|Intervista di Simon Abrams, ''Vulture.com'', 23 giugno 2022.}}
*{{NDR|Su ''[[Vortex (film 2021)|Vortex]]''}} Quando Gaspar mi fece visita a Roma per chiedermi se avrei voluto essere nel film, la mia risposta immediata fu "No". Non me la sentivo di fare l'attore. Ma ha trascorso tutta la giornata in casa mia. Non se n'è andato. E poi ha detto le parole magiche, che l'intero film sarebbe stato improvvisato. Quella parola in particolare, ''improvvisato'', mi fece sobbalzare. Dopotutto, sono un figlio del neorealismo italiano, quindi sono in un certo senso abituato alla pratica dell'improvvisazione.
:''When Gaspar came to my house in Rome to ask me if I would be in the movie, my immediate answer was "No." I didn't feel like being an actor. But he spent the entire day at my house. He wouldn't leave. And then he said the magic words, that the entire film would be improvised. That word in particular,'' improvised, ''rang a bell. After all, I am a child of Italian neorealism, so I am sort of accustomed to the practice of improvisation.''
*Per quanto riguarda l'umorismo, m'ispiro ad Alfred Hitchcock, che ha molto umorismo nei suoi film. Mi piace quel tipo di umorismo britannico; è un genere di umorismo molto raffinato. Voglio che l'umorismo nei miei film sia così, un po' elegante. Non il genere di umorismo che si basa su una linea di dialogo buffa o una battuta qua e là.
:''In terms of humor, I'm inspired by Alfred Hitchcock, who has a lot of humor in his films. I like that kind of British humor; it's a very refined sort of humor. I want the humor in my movies to be like that, kind of classy. Not the kind of humor that is about a funny line or quip here and there.''
*''Suspiria'', a quanto pare, s'ispira a storie vere di streghe e altri libri e scritture. ''Inferno'' è molto più enigmatico; lascia tanto all'interpretazione.
:Suspiria'' is inspired by supposedly true stories of witches, as well as other books and writing.'' Inferno ''is much more enigmatic; it leaves a lot up to interpretation.''
*Il terzo film, ''[[La terza madre]]'', è un film molto violento perché le streghe in quel film sono più feroci e più numerose che nei film precedenti.
:''The third film,'' Mother of Tears, ''is a very violent film because the witches in that movie are more ferocious and more numerous than they were in the previous movies.''
*{{NDR|Sulla scena finale di ''[[Phenomena]]''}} Fu l'ultima scena che girammo e, ripensandoci, fu piuttosto rischioso. Non so se lo sapete, ma gli scimpanzé sono incredibilmente forti. Ho perfino dovuto usare una controfigura per Jennifer in quella scena, perché lei e lo scimpanzé spesso non andavano daccordo. Lo scimpanzé le afferrava il braccio e Jennifer urlava e si agitava. Anche lo scimpanzé si agitava un po', ma io ero ero fortunato. Parlavo con lo scimpanzé in italiano mentre stavo preparando la scena in cui lo scimpanzé doveva guardare attraverso le tende veneziane. Ho anche portato lo scimpanzé alla finestra con le tende veneziane e gli ho mostrato con le mani ciò che volevo facesse, e come doveva fare a pezzi le tende per poi semplicemente romperle. Lo scimpanzé mi guardò con aria molto seria. Quando abbiamo cominciato le riprese, lo posizionai e fece esattamente ciò che gli avevo mostrato. Compensò per il suo buon comportamento il giorno successivo. Stavamo girando una scena presso una foresta e lo scimpanzé fuggì. Era sparito nel nulla da tre giorni. Si dové chiamare la guardia forestale per rintracciarlo. Sapevano che alla fine lo scimpanzé avrebbe avuto fame e lo presero quando sbucò allo scoperto per mangiare.
:''That was the last scene we shot, which, in hindsight, was kind of risky. I don’t know if you know this, but chimpanzees are incredibly strong. I had to use a body double for that scene as well, for Jennifer, because she and the chimpanzee fought a lot. The chimp would grab her arm and Jennifer would scream and become very agitated. The chimp also became a little agitated, but I was lucky. I spoke to the chimpanzee in Italian when I was preparing for a scene where the chimp has to peer through Venetian blinds. I also brought the chimp to the window with the Venetian blinds and showed her, with my hands, what I wanted her to do, and how she was supposed to tear apart the Venetian blinds, and then just break them. The chimp looked at me very seriously. When we began the shoot, I put her in place and she did exactly what I had shown her. She made up for her good behavior the next day. We were shooting a scene near a forest and the chimp escaped. She was missing in action for three days. We had to call in the forest rangers to find her. They knew that the chimp would eventually get hungry, so they placed food around the forest and caught her when she came out to feed.''
{{Int|Da ''[https://www.rollingstone.it/cinema/interviste-cinema/dario-argento-i-politici-una-massa-di-ignoranti-i-critici-sono-cambiati-loro-non-io/651530/#Part1 Dario Argento: «I politici? Una massa di ignoranti. I critici? Sono cambiati loro, non io»]''|Intervista di Gianmarco Aimi, ''Rollingstone.it'', 15 luglio 2022.|h=4}}
*Veramente sta per finire il governo Draghi? [...] Ma come è possibile? È una delle poche persone di valore che abbiamo in Italia. Ha delle idee, è un grande economista, proprio quello che serviva per il nostro Paese. E pensa un po’, ora lo mandano via? E chi si prendono? Chi c’è come lui? Lo sostituiranno delle mezze cartucce...
*L’arte ha sempre fatto il suo dovere. Se nelle grandi scelte non partecipa, è perché il gruppo dirigente che c’è in Italia oggi è molto più scarso del passato. Molti sono ignoranti, non conoscono l’arte, non sanno niente di niente. Conoscono solo quello che interessa alla loro combriccola.
*È cambiata la critica, non sono cambiato io. C’è una nuova generazione al potere. Prima non si sarebbero mai immaginati di far vincere un festival a un film porno come ''[[La forma dell'acqua - The Shape of Water|La forma dell'acqua]]'' di [[Guillermo del Toro]]. O a ''[[Parasite]]'' del regista sudcoreano [[Bong Joon-ho]]. Certi film che un tempo venivano considerati di serie B ora sono sulla cresta dell’onda.
*Se dieci persone vedono la stessa cosa, non è detto che tutte e dieci la ricordino nello stesso modo. Ognuno potrebbe dare la propria interpretazione. La memoria si confonde con quello che noi immaginiamo. Proprio come dice Carlo, interpretato da Gabriele Lavia, in ''Profondo rosso''.
==Citazioni su Dario Argento==
*A ogni nuovo film questo Argento mi entusiasma e mi irrita. Gira come un americano bravo, ma con la malizia europea che laggiù non possiedono. ([[Tullio Kezich]])
*Come giapponese magari potrà sembrare strano, ma ho visto tonnellate di film italiani, da [[Federico Fellini|Fellini]] a [[Vittorio De Sica|De Sica]] fino agli Spaghetti Western, così come ho letto molti libri italiani che mi hanno influenzato. Ma Dario Argento è quello che più mi ha segnato, sono un suo grande fan. I miei genitori non volevano che guardassi i suoi film perché troppo spaventosi ma a me non importava, li guardavo lo stesso. ([[Hideo Kojima]])
*Da ragazzina ero ossessionata dall'idea di non essere normale, ma quando ho visto le immagini dei film di Dario Argento ho sentito che mi veniva concessa la possibilità di stare al mondo. Sono numerosi i suoi sostenitori che, come me, dopo aver visto i suoi film hanno addirittura rinunciato all'idea di suicidarsi. ([[Banana Yoshimoto]])
*È assurdo che dopo tanti film di [[Mario Bava]], Antonio Margariti, [[Lucio Fulci]] e Dario Argento solo quest'ultimo sia rimasto a fare questo tipo di cinema. Dove è andato il vostro cinema dell'orrore dopo quella generazione? ([[Joe Dante]])
*Io devo tutto a Dario. Nasco con lui proprio grazie a ''[[Phenomena]]'', dove mi è stata data la prima opportunità davvero importante. Ero ancora un ragazzo che stava iniziando, ma per quanto mi riguarda credo d’aver raccolto la sfida mettendocela veramente tutta. Da allora, la fiducia che mi ha accordato Dario non si è mai più interrotta. ([[Sergio Stivaletti]])
*Ma perchè non si fa scrivere, una volta tanto, un bel copione? Anche Verdi, che era un genio, aveva bisogno del librettista. ([[Tullio Kezich]])
*Mio padre è coraggioso proprio perché ingigantisce le sue paure per cancellarle. ([[Asia Argento]])
*Vedere i film di Dario Argento è bello come riascoltare (con qualche variante) una favola nera ben nota: sapendo già quando si avrà paura, quando illusoriamente si proverà il sollievo che l'incubo sia finito, quando si sussulterà perché tutto ricomincia, cosa significhino certi segni (la pioggia, la notte, l'agitarsi al vento dei rami degli alberi, l'apparizione di gechi o farfalle, il balenare dell'arma luccicante). Come nelle favole, la consapevolezza non riduce affatto l'emozione. È anzi un piacere che, mentre l'horror americano ha preso strade nuove (la macelleria insignificante, l'ironia o l'umorismo, il misticismo alto, lo pseudorealismo sociologico), Argento sèguiti a percorrere i familiari sentieri della psicoanalisi freudiana, delle parascienze esoteriche, dello spavento puro. ([[Lietta Tornabuoni]])
===[[Fabio Giovannini]]===
*La "scuola" di Argento è la scuola del cinema popolare italiano, in particolare del western. La bellezza dell'omicidio ha esordito al cinema nelle finte praterie calcate dai cowboy nostrani. Senza quel retroterra Dario Argento non avrebbe potuto costruire le perfette architetture dei delitti di ''[[4 mosche di velluto grigio|Quattro mosche di velluto grigio]]'' o di ''[[Tenebre (film 1982)|Tenebre]]''. La cinepresa di Leone diventava una colt che sparava proiettili micidiali sui toraci e sulle facce dei banditi del west, la cinepresa di Argento diventa un coltello, che sfreccia con crudeltà sui ventri, sulle braccia, sui corpi delle vittime. In Leone e in Argento c'è la stessa "concretezza" della morte.
*Mentre i folli assassini dei suoi film fanno luccicare coltelli e rasoi prima di abbatterli sulle vittime più impaurite, Argento spia con la sua macchina da presa. Rende l'occhio dell'assassino il suo occhio (e quindi, nei cinematografi, l'occhio dello spettatore), immedesima se stesso e il pubblico nello squartatore, non più nella vittima come faceva il cinema americano dell'orrore. Più che "soggettive" dalla parte delle vittime, Argento predilige soggettive dalla parte del boia: il masochismo tipico del film dell'orrore (sentirsi martoriare e uccidere) si trasforma in sadismo (ammazzare, colpire in prima persona).
*Purtroppo anch’io considero privi di innovazione gli ultimi lavori del regista. Rimane una pietra miliare del passato, ma non del presente. Ho una mia opinione, con tutto l’affetto che porto a Dario Argento, con me sempre cortese e amichevole: al contrario di altri registi anche italiani, Argento subisce le conseguenze di un eccessivo individualismo, non è stato in grado, o meglio non ha voluto creare una “factory” intorno a sé. Si è circondato sempre più di laudatores che gridavano al capolavoro di fronte a ogni sua regia, rendendogli difficile percepire la realtà. Si è rinchiuso nel suo personaggio creato nel corso degli anni e nei successi di un tempo, sempre meno permeabile alle novità esterne (al punto di circoscrivere in famiglia, con Asia, la scelta dei protagonisti principali delle sue pellicole). Eppure i suoi capolavori erano proprio caratterizzati dall’innovazione, dalla trasgressione.
*Se c'è una peculiarità di Argento rispetto a tanti registi del terrore d'oltre oceano, questa risiede proprio nella passione estetica per l'assassinio. Quando si uccide, nei film di Argento, la macchina da presa si scatena, si muove selvaggiamente, segue tutte le fasi del delitto con compiacimento e quasi con gioia. Gli schizzi di sangue sono nettare per le raffinate cineprese che Argento utilizza per i suoi film.
===[[George A. Romero]]===
*A Dario riconosco il merito di avere rilanciato la mia carriera con ''Zombi''. Dopo ''La notte dei morti viventi'' mi ero opposto in modo irremovibile all'idea di girare un altro film di Zombi.
*Io dico sempre che anche i miei zombi sono un po' commedia. L'ho detto anche a Dario, ma lui finisce col togliere sempre l'elemento di humour!
*Penso che sia uno dei giganti del cinema e che alcune delle cose che ha fatto siano dei capolavori: Suspiria, ma anche i film precedenti sono fantastici. Abbiamo perfino girato un film insieme ma purtroppo non ci siamo mai trovati sullo stesso set. Decisamente è uno dei grandi maestri.
==Note==
<references />
== Filmografia ==
===Regista===
{{div col|strette}}
*''[[L'uccello dalle piume di cristallo]]'' (1970)
*''[[Il gatto a nove code]]'' (1971)
*''[[Le cinque giornate]]'' (1973)
*''[[Profondo rosso (film 1975)|Profondo rosso]]'' (1975)
*''[[Suspiria]]'' (1977)
*''[[Inferno (film)|Inferno]]'' (1980)
*''[[Tenebre (film 1982)|Tenebre]]'' (1982)
*''[[Phenomena]]'' (1985)
*''[[La sindrome di Stendhal]]'' (1996)
*''[[Non ho sonno]]'' (2001)
*''[[Il cartaio]]'' (2004)
*''[[La terza madre]]'' (2007)
*''[[Giallo (film 2009)|Giallo]]'' (2009)
*''[[Dracula 3D]]'' (2012)
{{div col end}}
===Sceneggiatura===
{{div col|strette}}
*''[[Metti, una sera a cena]]'' (1969)
*''[[L'uccello dalle piume di cristallo]]'' (1970)
*''[[Il gatto a nove code]]'' (1971)
*''[[Le cinque giornate]]'' (1973)
*''[[Profondo rosso (film 1975)|Profondo rosso]]'' (1975)
*''[[Suspiria]]'' (1977)
*''[[Inferno (film)|Inferno]]'' (1980)
*''[[Tenebre (film 1982)|Tenebre]]'' (1982)
*''[[Phenomena]]'' (1985)
*''[[Non ho sonno]]'' (2001)
*''[[Il cartaio]]'' (2004)
*''[[La terza madre]]'' (2007)
*''[[Giallo (film 2009)|Giallo]]'' (2009)
*''[[Dracula 3D]]'' (2012)
{{div col end}}
===Soggetto===
*''[[C'era una volta il West]]'' (1968)
*''[[L'uccello dalle piume di cristallo]]'' (1970)
*''[[Il gatto a nove code]]'' (1971)
*''[[Profondo rosso (film 1975)|Profondo rosso]]'' (1975)
*''[[Phenomena]]'' (1985)
===Produttore===
*''[[Dèmoni (film)|Dèmoni]]'' (1985)
*''[[Phenomena]]'' (1985)
*''[[Dèmoni 2... L'incubo ritorna]]'' (1986)
*''[[Non ho sonno]]'' (2001)
*''[[Il cartaio]]'' (2004)
*''[[La terza madre]]'' (2007)
*''[[Giallo (film 2009)|Giallo]]'' (2009)
===Attore===
*''[[Il gatto a nove code]]'' (1971)
==Voci correlate==
*[[Asia Argento]] – figlia
*[[Daria Nicolodi]] – moglie
==Altri progetti==
{{interprogetto}}
{{DEFAULTSORT:Argento, Dario}}
[[Categoria:Attori italiani]]
[[Categoria:Produttori cinematografici italiani]]
[[Categoria:Registi italiani]]
[[Categoria:Sceneggiatori italiani]]
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Mariomassone
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/* 2022 */
wikitext
text/x-wiki
[[File:Dario Argento 2014.jpg|thumb|Dario Argento, 2014]]
'''Dario Argento''' (1940 – vivente), sceneggiatore, regista, attore e produttore cinematografico italiano.
==Citazioni di Dario Argento==
{{cronologico}}
===1985===
*{{NDR|Su ''[[Dèmoni (film)|Dèmoni]]''}} Di Lamberto mi fidavo ciecamente; il progetto di produrre un suo film era nell' aria da molto tempo. Volevo che venisse fuori la sua furia, la sua rabbia. E credo che tutto questo sia avvenuto. E poi i registi sono anche i migliori produttori; sono gente di cinema che capisce le esigenze e i problemi di chi lavora per loro. In America poi il fenomeno del regista produttore è molto diffuso: basti guardare Carpenter, Spielberg, Lucas.<ref>Citato in [https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1985/09/13/tanti-demoni-prodotti-da-dario-argento.html ''Tanti "Demoni" prodotti da Dario Argento''], ''La Repubblica'', 13 settembre 1985.</ref>
{{Int|Da ''[http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,22/articleid,0999_01_1985_0008_0038_13827774/ Dario Argento, thriller con insetti]''|Su ''[[Phenomena]]'', ''La Stampa'', 10 gennaio 1985.|h=4}}
*Ho speso più di sei miliardi. La colpa è degli insetti: ho dovuto importare ragni, scorpioni, e vedove nere dall'Africa mentre mosche, cavallette e vespe le abbiamo allevate in più parti di Roma.
*È stato difficile far recitare gli insetti, ma anche la scimmia mi ha fatto impazzire, poiché volevo che la sua interpretazione non fosse buffonesca. Gli insetti sono comunque degli animali simpaticissimi, che ho rappresentato affettuosamente e loro mi hanno ripagato evitandomi pizzichi e punture.
*Perché utilizzare le mani di qualche altro, quando le mie sono così esperte che riescono a fare tutto da sole?
{{Int|Da ''[http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,21/articleid,0999_01_1985_0025_0021_13836061/ Sono un samurai, sfido l'America con un film]''|Su ''[[Phenomena]]'', ''La Stampa'', 31 gennaio 1985.|h=4}}
*Mi ero fissato in una sfida paranoica: volevo realizzare in un film la più alta tecnica che il cinema italiano in questo momento potesse esprimere. Una specie di super-sfida con il cinema americano dei grandi effetti, rispondendo colpo su colpo: i migliori mezzi, la tecnologia più sofisticata, i collaboratori più bravi.
*Pensavo che ci volessero spalle grandi come quelle di Schwarzenegger per reggere tutto il peso del film. E non sospettavo che Jennifer avesse spalle così robuste. E una volontà così forte.
*Mi dimenticai tutto. Paure. Amori. Amicizie. La mia vita privata. Mi sentivo come un samurai. Completamente catturato dalla disciplina di fare questo film, di vincere questa sfida, la sfida di fare un film compatto e sicuro, potente, impressionante, dei momenti favola e dei momenti pazzia.
*Che ho voluto raccontare? Ancora non lo so. Lo so sempre quattro, cinque mesi dopo l'uscita. Così, a sensazione, a pelle, in ''Phenomena'' ci trovo tante cose mie. Tanto mio cinema. Ma anche tante storie private. Tanti personaggi che ho conosciuto, che ho amato, che mi hanno amato, cui ho fatto del bene, che mi hanno fatto del male, che ho aiutato, che mi hanno tradito, che conosco, che non conoscerò mai. [...] E mi viene in mente un'idea che certo non era cosciente, ma che dà una strana chiave di lettura per il film. Paul {{sic|Cordino}}, il personaggio che si nomina tanto nel film ma che non si vede mai, e se fossi io? Quest'idea mi turba, la stessa storia del film ora mi sembra diversa.
{{Int|Da ''[https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1985/06/22/libero-dario-argento-qualcuno-ha-voluto-farmi.html Libero Dario Argento. "Qualcuno ha voluto farmi una cattiveria"]''|''La Repubblica'', 22 giugno 1985.|h=4}}
*Gli ho dato l'hashish e gli ho chiesto: è una cosa grave? E gli agenti hanno risposto: crediamo proprio che lei dovrà essere arrestato... Mi hanno portato in caserma, ed erano tutti molto gentili. L'hashish l'ho dovuto lasciare lì. Andandomene ho detto: mo' nun famo che appena giro le spalle qualcuno se fuma la robba mia...
*Mi hanno messo in una cella minuscola, in isolamento con altre tre persone. Enrico Nicoletti, l'imprenditore coinvolto nello scandalo di Tor Vergata, e altri due che non ho capito chi fossero. In carcere sono stati tutti gentilissimi, sarà forse perchè il mio è un cinema molto trasgressivo e allora dietro le sbarre va forte... Insomma, ho avuto una grande accoglienza. I travestiti, in fondo al corridoio, mi cantavano le serenate sulle note di "Yellow Submarine", ripetendo: "Quanto sei carino".
*La notte in prigione è mostruosa. Di giorno sembra di potere sopravvivere, ma la notte è atroce, straziante, con quelle grida terribili dei tossicomani che vanno a rota.
*Guardi: io non sono mai stato in Perù, non ho mai messo piede in Sud America. E se anche mi fossi voluto spedire della cocaina non l'avrei certo mandata al mio vecchio indirizzo, dove non vivo più da quasi due anni.
{{Int|Da ''Creare incubi: parla Dario Argento''|Frammenti di interviste di [[Fabio Giovannini]] tra l'agosto 1985 e il febbraio 1986, riportato in ''Dario Argento. {{small|Il brivido, il sangue, il thrilling}}'', Edizioni Dedalo, 1986, pp. 133-164, ISBN 88-220-4516-5.|h=4}}
*Una delle cose che avevo scritto capitò in mano a [[Sergio Leone]], e quello è stato l'incontro «fatale» della mia vita. Leone mi permise di frequentarlo. Parlavamo, lui mi spiegava cos'è un carrello, come si fa il cinema in concreto. Un giorno, quando appena aveva finito di girare ''[[Il buono, il brutto, il cattivo|Il Buono, il Brutto e il Cattivo]]'', mi disse che non sapeva quale film mettersi a fare. Mi ha chiesto: tu lo scriveresti? E io: con piacere! Leone conosceva bene un altro giovane, [[Bernardo Bertolucci]], che aveva già fatto dei film come regista ma che in quel momento era disoccupato, e allora ha proposto a noi due di scrivere il suo prossimo film. Io e Bertolucci ci siamo messi insieme a pensare questo nuovo film di Leone, e così è nato ''[[C'era una volta il West]]''. In questo modo ho scritto il mio primo film veramente professionale.
*In Italia spesso sono i critici più «antiquati» a dirigere i centri in cui si studia il cinema: una scuola di cinema che ti imposta male è meglio non frequentarla perché ne esci sbandato e dissociato, ti insegna solo a fare un cinema che non esiste, il cnema di vent'anni fa. I critici, del resto, sono tutti passatisti, sono rimasti interessati solo a quello che è accaduto quando erano giovani. Il Centro Sperimentale di Cinematografia, ad esempio, è un disastro perché i ragazzi studiano nozioni sbagliate e in modo selettivo, studiano solo quel tipo di cinema che viene selezionato dal presidente del Centro. Poi i ragazzi vanno al cinema e si accorgono che si fanno altri film, mentre loro studiano per preparare film che non si fanno più da vent'anni e che nessuno vuole più. Sono fermi al cinema neorealista italiano e francese.
*Fortunatamente io ho avuto [[successo]] subito, fin dal primo film, e questo mi ha tolto tante frustrazioni, tanti drammi e anche tante schiavitù: se hai successo subito, dopo puoi fare come ti pare, altrimenti devi subire i consigli e le imposizioni di chi ti dice come devi fare e cosa devi fare.
*Anche un ambiente che sembra squallido può diventare bellissimo dando luce e utilizzando certe inquadrature. La realtà è bella per come la riprendi. Non è bella solo la Reggia di Caserta, Fointanebleu, Versailles: tutto può essere bello e interessante, al cinema.
*Ho usato [[Torino]] tre volte, per ''[[Il gatto a nove code]]'', ''[[4 mosche di velluto grigio|Quattro mosche di velluto grigio]]'' e ''[[Profondo rosso (film 1975)|Profondo rosso]]''. Anche se Torino è una città emarginata dal cinema ho voluto lo stesso spostare là la troupe perché mi piaceva. Ho avuto una grande impressione da ragazzino, quando sono stato a Torino d'inverno, un'impressione morbosa. Per questo ho girato lì tanti esterni dei miei film.
*Per ''[[Suspiria]]'' sono andato molto tempo in Germania e nel nord della Svizzera, perché volevo fare un film gotico. Avevo un soggetto, e per ispirarmi ho fatto un giro di tre mesi nel Nord Europa a scoprire il gotico, i suoi colori, gli ambienti, le punte, gli aculei.
*Sei più solo in città che in campagna. In campagna ti possono sempre trovare, ma in città ti sperdi.
*Non ho mai scritto a casa, né soggetti né sceneggiature. In casa riesco solo a scrivere articoli, ma per i film devo andare in una stanza d'albergo.
*Non prendo mai appunti, è un'altra mia particolarità. Io penso, anche per mesi. Ho scoperto questo procedimento durante i primi film. Ai miei collaboratori sembra folle, ma io non appunto nulla, neanche una parola. Vado avanti con la storia, e inevitabilmente dimentico molte cose, ma sono sempre le più banali. Le cose più importanti non le dimentico mai.
*Gli americani non si fidano delle sceneggiature scritte dai registi. Io sono un autore-scrittore, che non si fa dare uno script preconfezionato, ma scrive da sé i propri film. I produttori americani non si fidano, sono convinti che il regista ignori i gusti del pubblico. Quindi dovrei affidarmi a uno sceneggiatore americano, o addirittura prendere una sceneggiatura già scritta o un libro che ha avuto successo in America. Non riuscirei mai a lavorare su una sceneggiatura scritta da altri. Ogni anno gli americani mi chiamano e ogni volta ripeto loro che la sceneggiatura devo scriverla io. Non sarei capace, ad esempio, di mettere in scena un libro di [[Ken Follett]]: e non mi interessa.
*L'attore per me è un momento del film, è una parte, come la scenografia. L'attore vorrei scolpirlo io, perché assomigli alla faccia, all'espressione e al modo di fare che ho in mente. Come penso alla storia, alla sceneggiatura, alla fotografia, così penso all'attore. Non mi piace lo spazio che a volte si prendono gli attori. Il film va fatto come voglio io, come l'ho pensato io. Non c'è nessun attore al mondo con cui desidererei ad ogni costo fare un film. Più è un attore di cui si dice che ha una grossa personalità, più non lo voglio.
*I critici hanno i complessi nei confronti del cinema moderno, non sanno mai catalogarlo, e allora lo paragonano alle cose peggiori che riescono a pensare. Appena vedevano un film ben fatto e molto elegante dicevano subito che aveva uno stile pubblicitario. Adesso vedono un film girato con dinamismo e velocità e dincono che è come una video-clip.
*{{NDR|Su ''[[Le cinque giornate]]''}} Prima che uscisse il film Nanni Balestrini mi disse: quando vedranno ''Le cinque giornate'' ti daranno dell'anarcosindacalista, anarchico di destra, qualunquista, perché quando il critico di sinistra trova un'opera che lo scavalca a sinistra, non lo ammette e allora la definisce fascista. Era il periodo in cui si diceva che non esiste guerriglia di sinistra e che i terroristi erano tutti fascisti, e poi si è dimostrato che non era così. È un film nato negli anni Settanta, quando tutti avevano quei pensieri.
*Trovo che tanti registi si comportano come se facessero un altro mestiere. Più che gente che si occupa di cinema sembrano dei commercianti, parlano di tutto tranne che del cinema. Questo mi colpiva molto quando ero giornalista cinematrografico, e mi dicevo: possibile che i registi siano così ignobili, a metà tra l'operaio e il venditore di pellami?
*Io penso che l'atteggiamento del pubblico sia cambiato negli ultimi venti o trenta anni. Se parlo con degli amici scopro che quando vedevano un film da ragazzini avevano terrore dell'''assassino'' e del ''mostro'', lo odiavano. Invece negli ultimi dieci anni il pubblico «tifa» molto per l'assassino.
*Non voglio perdere tempo a spiegare alle controfigure cosa devono fare. Io non appaio, appare solamente la mano, ma io so come la mano deve colpire, come deve essere minacciosa. Penso che continuerò. In ''L'uccello dalle piume di cristallo'' avevano scelto una persona per queste scene, doveva infilarsi i guanti, colpire con il pugnale, eccetera. Appena ha cominciato mi sono accorto che andava male, non interpretava quelle mani come pensavo io. Allora l'ho fatto io, e da quel momento ho deciso di farlo sempre io.
*Io so di più sull'America attraverso un film americano degli anni Sessanta che leggendo i libri. Il film riflette realmente quello che accade, senza sociologia né politica. Il film ti comunica subito le emozioni e le mode di un periodo.
*Il [[western]] è legato troppo a una fase storica precisa, mentre l'horror può essere ambientato nell'Ottocento, ai giorni nostri, nel futuro.
*Io faccio questi film perché mi piace farli, e se qualcuno ne rimane turbato sono problemi suoi. Io fatico a fare questi film, ci metto anche molta sofferenza e se qualcuno rimane turbato vuol dire che ho saputo trasmettere bene questa sofferenza.
*La polemica sulla nocività dei film dell'orrore è stata già stroncata da tempo in America. Hanno scoperto che solo gli adulti restano molto turbati dai film di orrore e di violenza, mentre i ragazzini sono i maggiori fans di questo cinema, si divertono, vanno a vederli in gruppo e si fanno grandi risate. Solo persone adulte e malate possono restare turbate da un film, e quindi sarebbero state turbate in ogni caso dalla famiglia, dalla moglie, dal figlio, da un rimprovero, dall'assistere a un incidente d'auto.
*In ''[[Dèmoni 2... L'incubo ritorna|Dèmoni 2]]'' il legame con il film precedente sta nella cognizione che dei fatti tremendi sono avvenuti molto tempo prima, ma ormai tutti se ne sono dimenticati.
*Quando ho pensato ''[[Phenomena]]'' mi immaginavo che dal 1940 al 1945 ci fosse stato un avvenimento molto grave, la guerra, e i nazisti avessero vinto. Passati trenta-quarant'anni la gente ha cancellato dalla memoria questo avvenimento così drammatico, non ne parla più. Però in realtà i nazisti hanno vinto la guerra, e la vita ha quindi tutto un altro senso, è la vita di un mondo dove ha vinto l'ordine nazista. Se il film viene guardato con attenzione, sotto questo aspetto, si scopre che chi lo ha fatto pensava a questo principio.
*Io non mi sento l'erede di [[Alfred Hitchcock|Hitchcock]]. Forse ho ereditato il suo pubblico, ma non certo le sue tematiche. [...] Hitchcock è puritano mentre io sono libertario fino ai limiti dello sberleffo, il mio cinema è trasgressivo.
===1987===
*''[[Opera (film)|Opera]]'' nasce come una sfida. Dovevo curare la regia di una vera opera lirica, ''Rigoletto'', ma le mie idee non andavano giù ai dirigenti del Teatro. Dicevano che era una interpretazione troppo ardita dell'opera verdiana. Insomma, non se ne fece niente. Per vendicarmi ho deciso di farci sopra un film, e di guadagnarci pure.<ref>Citato in ''[https://archivio.unita.news/assets/main/1987/12/08/page_021.pdf Un'opera rosso sangue]'', intervista di [[Michele Anselmi]] su ''[[Opera (film)|Opera]]'', ''L'Unità'', 8 dicembre 1987.</ref>
*{{NDR|Su ''[[Opera (film)|Opera]]''}} Più di otto mesi abbiamo lavorato per preparare le simulazioni dei voli dei corvi telecomandati. A Parma, dove sono state girate le scene più spettacolari, avevamo affittato un casale per ospitare i corvi veri e la gente lo ribattezzò scherzosamente l'albergo dei corvi: al mattino li prelevavamo per portarli al Regio, e alla sera li riportavamo in "albergo".<ref>Citato in [http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,23/articleid,0986_01_1987_0287_0023_23897590/ ''Macbeth con corvi firmato Argento''], ''La Stampa'', 8 dicembre 1987.</ref>
*{{NDR|Su ''[[Opera (film)|Opera]]''}} Peccato, probabilmente il film sarà vietato ai minori di 14 anni, ma il mondo sta cambiando, oggi c'è [[Michail Gorbačëv|Gorbaciov]], la censura è destinata a sparire.<ref>Citato in ''[https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1987/12/10/anche-orrore-sotto.html C'è anche l'orrore sotto l'albero. Esce a Natale "Opera" di Argento]'', ''La Repubblica'', 10 dicembre 1987.</ref>
{{Int|Da ''[https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1987/08/02/argento-evviva-la-paura.html Argento: Evviva la paura]''|Intervista di Maria Pia Fusco su ''[[Opera (film)|Opera]]'', ''La Repubblica'', 2 agosto 1987.|h=4}}
*Sì, ''Opera'' è il mio film più costoso, 9 miliardi, quasi il doppio di ''Phenomena''.
*Ai ragazzi piacciono le emozioni forti, le cercano attraverso la musica, il linguaggio, i comportamenti. Per loro, lo dico da sempre, lo spavento al cinema serve da catarsi e, più degli adulti, lo vivono con la consapevolezza della finzione. E nel mio cinema la finzione è autentica. Nessuno viene mai ferito o ucciso veramente, mentre in un film d'amore gli attori si baciano sul serio, c'è più ambiguità.
*Forse sono crudele perchè mio padre è siciliano e mia madre sudamericana e in entrambe le culture la crudeltà è riconosciuta. Forse voglio esorcizzare la mia paura del buio.
{{Int|Da ''[http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,24/articleid,1346_02_1987_0344_0024_19649579/ Argento: Natale di sangue]''|Intervista di Lamberto Antonelli su ''[[Opera (film)|Opera]]'', ''La Stampa'', 21 dicembre 1987.|h=4}}
*{{NDR|Sulla scelta di [[Ronnie Taylor]] come direttore della fotografia}} L'ho scelto perché soltanto lui poteva creare quell'atmosfera con un colore senza particolari dominanti, facendo una fotografia tagliente nella luce, dura, cattiva, allucinante. In fondo «''Opera''» è un thriller più tecnologico che psicologico.
*Ho cominciato a pensarci proprio dopo quell'esperienza mancata per il ''«Rigoletto»''. Ho cominciato a costruirlo isolandomi in un'asettica stanza d'albergo, radunando le confidenze che mi aveva fatto [[Cecilia Gasdia]] parlando di uno dei film che io ho più amato, ''«[[Il fantasma dell'Opera (film 1925)|Il fantasma dell'Opera]]»'' e tuffandomi nei ricordi di un altro grande gilm, ''«[[Gli uccelli]]»'' di [[Alfred Hitchcock|Hitchcock]], non dimenticando l'insegnamento di ''«[[Psycho]]»''.
*Certo l'aspetto più difficile è rappresentato dalle sequenze con i corvi, uccelli che non si riesce ad ammaestrare. Ne abbiamo presi una conquantina e portati in un casale nei pressi di Parma per cercare di addestrarli alla meno peggio. Poi nelle riprese in teatro siamo dovuti ricorrere al rinforzo di corvi finti, telecomandati, ma che non sfigurano affatto nei riguardi di quelli veri. Sembrano più veri dei veri, proprio come quella battuta sui fiori finti... Quasi tutta la scena è come ripresa dai loro occhi, mentre svolazzano minacciosi sulla platea terrorizzando gli spettatori presenti. Sì, questa è stata una delle sequenze più difficili e più costose.
===1995===
*Avrò avuto quindici, sedici anni, quando la mia famiglia mi portò ad Atene a visitare l'Acropoli. Già vedere il teatro arrampicato sulla collina nel quale, mi diceva mio padre, erano andate in scena le tragedie di Echilio, Sofocle ed Euripide m'aveva dato un mancamento. Ma poi alla scoperta del [[Partenone]] ho perso la testa. Sono rimasto solo molte ore a vagare tra le rovine in preda alla [[sindrome di Stendhal]] mentre mio padre e mia madre, che mi sapevano fantasioso, s'immaginanvano stessi passeggiando per la città.<ref name=svenire>Citato in [http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,19/articleid,0717_01_1995_0211_0019_10610214/ ''Argento. "Lasciatemi svenire"''], ''La Stampa'', 6 agosto 1995.</ref>
*{{NDR|Sulla [[sindrome di Stendhal]]}} Si sta proprio male. Malissimo. E non è neanche un fatto raro. All'ospedale psichiatrico di Firenze ci sono sempre tre letti pronti per ricevervi i turisti colpiti da questi sintomi.<ref name=svenire/>
===1996===
{{Int|Da ''[http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,19/articleid,0628_01_1996_0023_0019_8549836/ Argento: «Il cinema Usa? Plastica»]''|Presentazione su ''[[La sindrome di Stendhal]]'', ''La Stampa'', 24 gennaio 1996.|h=4}}
*{{NDR|Su ''[[Seven]]''}} Un film interessante e ben fatto che segue però le mode: basta guardare gli attori. Non c'è inventiva umana nei film americani. Quelli europei, più o meno discutibili, sono comunque frutto della fantasia degli autori.
*Ho sempre creduto nei messaggi emotivi e conturbanti che sprigionano dai capolavori dell'arte e quando ho letto il libro della Magherini sono rimasto affascinato dai turbamenti che si possono vivere davanti alle opere dei grandi pittori.
*È stata necessaria tutta l'esperienza di Giuseppe Rotunno per avere "la meglio" sui vetri protettivi dei capolavori, che per il loro spessore davano una colorazione verde alle opere, soprattutto a quelle del Botticelli.
{{Int|Da ''[https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1996/01/24/dario-argento-anche-arte-puo-uccidere.html Dario Argento: Anche l'arte può uccidere]''|Intervista di Roberto Rombi su ''[[La sindrome di Stendhal]]'', ''La Repubblica'', 24 gennaio 1996.|h=4}}
*Il titolo può apparire bizzarro, in America credevano che Stendhal fosse una marca di profumi.
*È successo anche a me di soffrirne, quando ero ragazzo, durante una visita in Grecia. Salendo verso il Partenone mi sono sentito male e i miei genitori pensarono che il cibo greco, decisamente un po' pesante, ne fosse la causa. Ma poi ho capito che si trattava di qualcosa di diverso, di più profondo.
*Leggendo la recensione del libro della psichiatra Graziella Magherini ho cominciato a pensare agli effetti che l'arte può avere sulle persone. È stato questo lo spunto per una storia che racconta il reciproco darsi la caccia tra una donna poliziotto e un killer sanguinario.
*In America è difficile rimanere fedeli alle proprie idee, avrei dovuto accettare troppi compromessi per allinearmi alle leggi del mercato. Lì i film sono fatti tutti al computer come ''[[Seven]]'', prodotto di moda, con attori alla moda con pettinature di moda. Ma il cinema americano sta suscitando una caduta di interesse. Troppi lavori finti, fatti di plastica. Si sta avviando insomma verso una salutare piccola crisi di cui speriamo sappia approfittare il cinema europeo.
{{Int|Da ''[https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1996/03/20/argento-cosi-nasce-la-mia-sindrome.html Argento: Così nasce la mia sindrome]''|Presentazione al Festival du Film Fantastique, de Science Fiction & Thriller su ''[[La sindrome di Stendhal]]'', ''La Repubblica'', 20 marzo 1996.|h=4}}
*Prima di cominciare la lavorazione andavo tutte le mattine al Louvre per preparare il film e al quinto giorno quattro poliziotti mi hanno afferrato, picchiato e portato via in maniera brusca sospettando in me un ladro o un terrorista!
*Nel film ''[[Opera (film)|Opera]]'', la musica era per me un incubo. Il film aveva arie d' opera e scene senza musica. Mi sono messo alla ricerca di una musica compatibile e ho scoperto che ''La Traviata'' si poteva accostare alla musica degli Heavy Metals, New Age o dei Gobelines!
*Mi causa molto dolore pensare che alla fine del lavoro qualcuno taglierà le scene del mio film. Ho avuto problemi dappertutto. In Scandinavia i miei film sono stati proibiti per 15 anni, poi sono cambiati i governi e le leggi. A un convegno ad Atlanta, dove ''Opera'' era stato distribuito dalla Orion e censurato di venti minuti, ho portato cassette complete che ho distribuito ai partecipanti. Ricordate che se fate un sogno o create qualcosa, c'è sempre qualcuno che vuol tagliare, e se dici che hai talento, non ti fanno lavorare.
===2005===
*È il mondo del [[cinema]] che mi interessa. Nel mezzo di una scena inventata da me c'è una citazione, un parallelo con una scena che ho già visto, può provenire indifferentemente dall'espressionismo tedesco o dal cinema sperimentale.<ref>Dall'intervista di Gabrielle Lucantonio, ''Dario Argento, la televisione si tinge di nero'', ''Il Manifesto'', 20 luglio 2005.</ref>
===2009===
*Di fare un ''Profondo rosso 2'' non se ne parla, ma per un motivo semplice: chi ama o chi cerca il mio film ha bisogno di trovare la fisicità, i volti e le emozioni stesse che solo la versione originale è in grado di restituire completamente. Escludo perciò di mettermi a lavorare su una continuazione o sul rifacimento integrale della pellicola.<ref>Citato in [https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2009/07/03/dario-argento-vi-faro-paura-con-mia.html ''Dario Argento: Vi farò paura con mia figlia Asia''], ''Repubblica.it'', 3 luglio 2009</ref>
===2011===
{{Int|Da ''[https://intervistemadyur.blogspot.com/2011/09/intervista-dario-argento-ho-una.html Intervista a Dario Argento]''|''Intervistemadyur.blogspot.com'', 16 settembre 2011.|h=4}}
*L'opera di Stroker è un classico della letteratura, che pone molte domande: che cos'è l'amore, che cos'è la solitudine, chi è il vero mostro. Io cerco di dare delle risposte a questi interrogativi.
*{{NDR|Sul [[Conte Dracula]]}} È un essere camaleontico. Secondo il mito, si trasforma solo in lupo o pipistrello. Io ho pensato che poteva assumere le sembianze di altri animali e insetti giganteschi: un topo, una cavalletta, uno scarafaggio…Inoltre, ha rapporti carnali con uomini e donne, ma questa non è una novità: nelle leggende, che li riguardano, i vampiri sono per natura bisessuali, non hanno pregiudizi
*Dracula ha una ferocia inaudita, tuttavia nasconde un lato molto romantico. Il suo amore per Mina è folle e puro. Animalesco, direi. E lo porterà alla rovina. Oltre che all'aglio, lui è vulnerabile al fascino delle famiglie.
*{{NDR|I vampiri}} non sono i soliti serial killer, ma figure piene di sentimenti e di conflitti interiori.
*I vampiri sono una metafora. M'interesso molto all'esoterismo, ma lo considero un fatto culturale, non una realtà soprannaturale. Streghe e magia svelano qualcosa di noi: l'aspirazione dell'uomo a voler cambiare il proprio destino, il desiderio di raggiungere una felicità facile e impossibile.
{{Int|Da ''[https://archivio.unita.news/assets/main/2011/12/08/page_040.pdf Il mio Dracula bello e spietato, mica Twilight]''|Intervista di Paolo Calcagno su ''[[Dracula 3D]]'', ''L'Unità'', 8 dicembre 2011.|h=4}}
*C'è molto eros in questo film, l'ho messo in parallelo col Thanatos che segna i destini dei vari personaggi della storia. Il film viaggia proprio sul doppio binario di amore-morte e per farlo correre senza che "deragliasse" questa volta ho voluto curare molto la recitazione che, di solito, nei miei film affido liberamente agli interpreti per non sovraccaricare di progettualità il racconto.
*Il mio "[[conte Dracula]]" non è tetro e spaventoso come quello di [[Christopher Lee]] e nemmeno il personaggio raccontato svogliatamente da Coppola. Anzi, ho incominciato a pensare a Dracula proprio dopo aver visto il [[Dracula di Bram Stoker|film di Coppola]] che mi aveva molto deluso. Il mio è un Dracula storico, affascinante per la sua bellezza e il suo messaggio di morte: è molto europeo ed è persino romantico nel suo inseguimento, per ben 400 anni, della perduta anima gemella.
*Il 3D oltre che a sorprendere il pubblico, mi è stato utile per rappresentare visivamente il senso di profondità, l’interno e l’esterno dietro di noi.
{{Int|Da ''[https://www.bestmovie.it/news/courmayeur-noir-dario-argento-%C2%ABper-dracula-3d-ho-rischiato-di-essere-sbranato-dai-lupi%C2%BB/129727/ Courmayeur Noir – Intervista a Dario Argento]''|Intervista di Valentina Torlaschi, ''Bestmovie.it'', 8 dicembre 2011.|h=4}}
*Col 3D siamo ormai entrati nell’epoca della profondità al cinema e questo ci fa scoprire nuove bellezze. Dopo il colore, il 3D è la nuova rivoluzione del cinema.
*Del romanzo di [[Bram Stoker]] mi ha affascinato molto la storia di amore e morte che aleggia sul personaggio. Poi mi interessavano molto le sue trasformazioni, quando prende le sembianze di animali e altre creature. Un aspetto che in pochi hanno esplorato.
*Thomas Kretschmann, è un Dracula che ha una grande bellezza e fascino, non è certo il tetro [[Christopher Lee]], lui è romantico in un certo senso e mi piaceva questo contrasto con la vera identità del personaggio. Per quel che riguarda [[Rutger Hauer]], nel romanzo di Bram Stoker Van Helsing è olandese e Rutger Hauer è olandese, quindi è stata una scelta giusta anche per l’accento, la sua potenza fisica, la sua forza: è il Van Helsing più giusto di quelli che sono stati fatti.
*In [[Transilvania]] abbiamo trovato solo castelli diroccati oppure trasformati in musei o bed and breakfast: erano talmente finti che a volte sembrava di essere a Disneyland! Delle pagliacciate...
*Degli animali nessuno mi fa paura. In generale, non ho paura di nulla. C’è chi dice di aver terrore dei fantasmi... Magari! A me piacciano i fantasmi. E anche i vampiri, gli zombi. La cosa che più mi inquieta di tutte sono i fantasmi della mia coscienza, qualcosa di profondo, di inconoscibile che parte dal mio subconscio.
===2012===
{{Int|Da ''[https://www.film.it/film/festival/dettaglio/art/dario-argento-lintervista-esclusiva-5411/ Dario Argento, l'intervista esclusiva]''|Intervista di Pierpaolo Festa, ''Film.it'', 22 maggio 2012.|h=4}}
*Volevo rinfrescare il suo look. Il mio [[Conte Dracula|Dracula]] è diverso, selvaggio e romantico. Intelligente e forte. Spesso, nelle altre versioni, si tratta solo di azione. Io ho cercato di puntare alla psicologia. E poi lui è un mito. Mi interessava anche esplorare la sua sessualità, dato che lui ama sia le donne che gli uomini.
*{{NDR|Sul suo Dracula preferito}} Dai, [[Bela Lugosi]] decisamente no. Lui era troppo grasso! Mi piacevano i film della [[Hammer Film Productions|Hammer]] con [[Christopher Lee]]. Lui sì che era selvaggio e spaventoso. Ricordo che ero molto giovane e che il suo Dracula mi spaventò parecchio. Io volevo cambiare la visione di Dracula e non mi interessava fare come Coppola. Forse volevo un Dracula più espressionista.
*{{NDR|Sul remake di ''Suspiria''}} È un'idea che non mi piace e di cui non conosco nulla. Nessuno me ne ha parlato. Non conosco il regista. Non ne so davvero nulla.
*{{NDR|Sui [[Morto vivente|morti viventi]]}} Sono figure estremamente interessanti. Pensateci, guardate là fuori e vi accorgerete che è pieno di morti viventi! Nelle strade come nei film. Sono ovunque!
{{Int|Da ''[https://www.comingsoon.it/cinema/interviste/dracula-3d-incontro-con-dario-argento-asia-argento-e-marta-gastini/n18419/ Dracula 3D: Incontro con Dario Argento, Asia Argento e Marta Gastini]''|Intervista di Daniela Catelli, ''Comingsoon.it'', 21 novembre 2012.|h=4}}
*{{NDR|Su ''[[Dracula il vampiro]]''}} La prima volta che lo vidi {{NDR|il [[Conte Dracula]]}} era nel film [[Hammer Film Productions|Hammer]] di [[Terence Fisher]] e mi sconvolse. Quando l'ho rifatto, però, non mi sono ispirato affatto a quella pellicola, ma a film che ho visto in seguito, agli espressionisti tedeschi come ''Nosferatu'' di Murnau e ''Vampyr'' di Dreyer.<ref>Citato in ''[https://www.comingsoon.it/cinema/interviste/dracula-3d-incontro-con-dario-argento-asia-argento-e-marta-gastini/n18419/ Dracula 3D: Incontro con Dario Argento, Asia Argento e Marta Gastini]'', ''Comingsoon.it'', 21 novembre 2012.</ref>
*Ho lavorato di nuovo con [[Luciano Tovoli|Tovoli]] perché volevo riprendere i colori potenti e saturi, che sono quelli di ''Suspiria'' e per me sono quelli della favola: dei colori forti, potenti, molto netti. Avere lui come direttore della fotografia è stata quindi una scelta obbligata. Per quanto riguarda [[Claudio Simonetti|Simonetti]], credo che per questo film abbia fatto la musica più bella degli ultimi 10 anni. Trovo che sia la sua musica più affascinante, anche se è stata molto elaborata e abbiamo avuto molte discussioni in merito: ma alla fine è venuta la musica più bella di tutte.
*C'è quell'immagine, è vero, quando appare [[Christopher Lee]] {{NDR|in ''[[Dracula il vampiro]]''}} con tutta la bocca sporca di sangue. Quella in effetti sì, devo dire di averla presa dalla Hammer.
===2014===
{{Int|Da ''[https://quinlan.it/2014/12/01/intervista-dario-argento/ Dario Argento, nel cuore di Profondo rosso]''|Intervista di Alessandro Aniballi, Giampiero Raganelli e Raffaele Meale, ''Quinlan.it'', 1 dicembre 2014.|h=4}}
*Non mi ha mai interessato il realismo nel raccontare un luogo, una città; ciò che mi interessa è solo raccontare una storia. In ''Profondo rosso'' c'è una città che io ho immaginato, tutto qui.
*''Nighthawks'' di [[Edward Hopper]] è un quadro iperrealista, e mi piaceva che questo tipo di pittura indicasse una strada anche per l'interpretazione estetica del film, che volevo a mia volta che rientrasse nei canoni dell’iperrealismo. Il quadro di Hopper mi permetteva di donare una possibile chiave di lettura allo spettatore senza risultare pedissequo o senza affidarmi a una spiegazione troppo retorica.
*In precedenza [...] avevo lavorato con [[Ennio Morricone]], che ha composto per L’uccello dalle piume di cristallo, Il gatto a nove code e Quattro mosche di velluto grigio delle musiche splendide; ma per Profondo rosso mi interessava esplorare universi diversi, approfondendo dei temi legati al rock progressive, che dessero al film le tonalità musicali che mi sembravano più consone al tipo di racconto. Ho avuto la fortuna di imbattermi in un gruppo di giovani, praticamente debuttanti, e per istinto ho capito che sarebbero stati perfetti per il film.
*Volevo raccontare come la memoria potesse a volte metterti anche su delle false piste, suggerendoti soluzioni sbagliate.
===2015===
*Ho seguito il mio istinto anche per il titolo che, per molto tempo, prima delle riprese e a sceneggiatura già finita con attori pronti a girare, non c'era. Prima ho sviato la stampa dicendo che si sarebbe dovuto intitolare ''La tigre con i denti a sciabola'', poi mentre ero in macchina mi è venuto in mente ''[[Profondo rosso (film 1975)|Profondo rosso]]''. Ai produttori della CineRiz non piacque, dissero che era sbagliato, suggerivano al massimo Rosso Profondo. Per fortuna che m'impuntai.<ref name=Profondo>Citato in ''[https://www.ilfattoquotidiano.it/2015/03/07/profondo-rosso-40-anni-dopo-dario-argento-storia-bellissima-scritta-in-pochi-giorni/1483119/ Profondo Rosso, Dario Argento: "Una storia bellissima scritta in pochi giorni tutta d'un fiato"]'', Davide Turrini ''Ilfattoquotidiano.it'', 7 marzo 2015.</ref>
{{Int|Da ''[https://www.stefanocorradino.com/profondo-rosso-compie-40-anni-intervista-a-dario-argento-anche-io-ho-le-mie-paure-tra-cui-i-corridoi-pink-floyd-goblin/ "Profondo rosso" compie 40 anni.]''|Intervista di Stefano Corradino, ''Stefanocorradino.com'', 28 luglio 2015.|h=4}}
*{{NDR|Su [[Carlo Rambaldi]]}} Era un genio. Quando scrivevo le sceneggiature andavo da lui e parlavamo di alcuni effetti possibili da inserire. Solo lui riusciva a metterli in pratica. E allora gli effetti non erano elettronici, tutto era fatto "a mano"...
*{{NDR|Su ''Profondo rosso''}} È nato dai miei pensieri più profondi. Come in un sogno. Può darsi che sia per questo che varie generazioni ci si ritrovano, perché non è legato a un periodo storico particolare, e per questo non invecchia. È un film senza tempo.
*Li cercai {{NDR|i [[Pink Floyd]]}} ed erano interessati. Purtroppo però in quel momento stavano lavorando al disco "The Wall" e all'omonimo film. Fu un peccato ma quando poi entrai in contatto con i Goblin un gruppo romano allora sconosciuto fui molto intrigato dalla loro musica. Il risultato lo conoscete...
===2018===
*{{NDR|Su ''[[Profondo rosso (film 1975)|Profondo rosso]]''}} Mentre giravo quel film sapevo esattamente ciò che volevo. Ero molto rilassato, non sentivo lo stress. E poi la storia è bellissima. L'ho scritta in pochi giorni tutta d'un fiato. Fu miracoloso. Basta guardare un film per capire come sta il regista nel momento in cui l'ha girato.<ref name=Profondo/>
*Nella vita ho sempre scritto, prima recensioni sui giornali, sceneggiature per altri, e poi i miei film, e ora questi racconti {{NDR|''Horror. Storie di sangue, spiriti e segreti''}} che sono incursioni nel mistero, dilatazioni sensoriali e psichiche, incubi e risvegli.<ref>Citato in Marco Lodoli, ''Dario Argento: non abbiate paura della paura'', ''il Venerdì di Repubblica'', 2 marzo 2018.</ref>
{{Int|Da ''Profondo Nero - Dario Argento racconta il suo Dylan Dog''|articolo di Gianmaria Tammaro, da ''Best Movie'', rubrica ''Dentro le nuvole'', n. 8, anno XVII, agosto 2018, pp. 112 e 113.|h=4}}
*Non sono un grande lettore di fumetti, ma ''[[Dylan Dog]]'' è un po' un'eccezione. L'ho scoperto da adulto, e mi ha molto affascinato fin da subito, per le passioni in comune che avevo con il suo [[Tiziano Sclavi|autore]] e per quei suoi continui rimandi a un mondo che era il mio: quello del cinema horror. E poi c'erano gli omaggi che Sclavi faceva ai miei film. Mi hanno sempre divertito e reso molto orgoglioso.
*Negli uffici della Sergio Bonelli Editore mi aveva detto che voleva conoscermi{{NDR|Tiziano Sclavi}} e io sono andato. Abbiamo parlato a lungo: è stato un incontro molto interessante. Ho scoperto una persona con una grande umanità e una dolcezza che uno non si aspetta leggendo le sue cose.
*Un film è una macchina estremamente complessa e faticosa. Il [[fumetto]], invece, è libero. Sereno. Si è solo in due, lo sceneggiatore e il disegnatore. E se vuoi mostrare qualcosa di spettacolare, che al cinema sarebbe costosissimo, in un albo a fumetti non devi nemmeno preoccuparti del budget.
*Me lo hanno chiesto molte volte, e non so mai cosa rispondere. Sono molte le cose che mi fanno paura e che mi creano angoscia. Se così non fosse, del resto, non avrei scelto di diventare un regista di film horror.
===2019===
{{Int|Da ''[https://movieplayer.it/articoli/dario-argento-intervista-serie-tv-videogioco-nuovo-film_20810/ Dario Argento: "Tra serie tv e videogiochi, sto pensando a un film. Ci rivediamo tra un anno"]''|Intervista di Valentina D'Amico, ''Movieplayer.it'', 8 maggio 2019.|h=4}}
*Certi aspetti del mio cinema non li capisco neanche io. Sono istintivo, aspetto che l'ispirazione mi arrivi chissà da dove. Sto alla finestra e aspetto che i pensieri della gente arrivino a me per metterli nei film. Il pensiero è una cosa solida, rimane e continua a vagare nella città.
*Il cinema di paura racconta storie che nascono dall'inconscio, paure intime. Oggi a interpretare al meglio il genere è l'Estremo Oriente. Sono stato più volte in Corea del Sud, molti registi hanno ammesso di essere stati influenzati dal mio cinema. Anche il cinema giapponese e quello messicano sono molto interessanti.
*{{NDR|Su [[Tony Musante]]}} I litigi con lui erano continui, sul set non ci parlavamo più, ma Tony non è stato l'unico con cui ho avuto problemi. Anche con la protagonista di ''[[Opera (film)|Opera]]'', [[Cristina Marsillach]], ho avuto un rapporto spaventoso. Siamo arrivati al punto che ci parlavamo solo tramite biglietti, oppure usavamo il mio aiuto regista come tramite anche quando ci trovavamo nella stessa stanza. Cristina era una persona molto capricciosa, bizzarra, era impossibile starle vicino.
*Amo le innovazioni e apprezzo internet. È utile, interessante. Ma non ho un rapporto buono con i social. Non li uso, non mi va di raccontare il privato. Le mie esperienze e i miei pensieri li tengo dentro di me, in attesa che mi suggeriscano nuove storie.
{{Int|Da ''[https://www.repubblica.it/spettacoli/2019/07/24/news/rutger_hauer_dario_argento_-301002615/ Rutger Hauer, Dario Argento: "Amava la vita. La cosa di cui era più orgoglioso? Il monologo di 'Blade Runner'"]''|Intervista di Arianna Finos su [[Rutger Hauer]], ''Repubblica.it'', 24 luglio 2019.|h=4}}
*Era molto creativo, intelligente, inventava battute, scene, situazioni. Aveva chiarissima la visione generale del film. Avrebbe potuto fare lo sceneggiatore, il regista. Quando arrivava sul set tutti erano emozionati. Diceva: "Che pensi di questa idea? Ci ho lavorato stanotte, ti piace?" Aveva voluto un Van Helsing scienziato, più che avventuriero.
*{{NDR|Su ''[[Dracula 3D]]''}} Lo aspettavamo sul set, la sera. Non arrivava e chiamammo l’albergo: "È uscito stamattina". Ci allarmammo e dopo molte ore, mentre tutti lo cercavamo dappertutto, chiamammo i carabinieri. Finalmente accese il telefono "non so dove mi trovo". Lo localizzarono ed era in una specie di foresta dove aveva avuto un misterioso appuntamento con una signora e poi si era perso.
*Amava mangiare e bere, in Piemonte mi portava sempre a mangiare in un ristorante giapponese. Soprattutto amava ridere ed era capace di battute folgoranti. I suoi racconti erano avvincenti, aveva avuto una vita avventurosissima, girato il mondo, lavorato con i registi più diversi, dai più intellettuali ai commerciali.
{{Int|Da ''[https://www.mangialibri.com/interviste/intervista-dario-argento Intervista a Dario Argento]''|Intervista di Costanza Ciminelli, ''Mangialibri.com'', novembre 2019.|h=4}}
*Ho amato molto il cinema muto, in particolare ''[[La corazzata Potëmkin]]''. [...] Considero il film di Ejzenštejn meraviglioso, sublime, un capolavoro ineguagliato della storia del cinema che, non a caso, ha ispirato tantissimi cineasti.
*In Italia non ci sono più capitali per il cinema, si produrranno 60 film l’anno, di cui soltanto 6 o 7 decenti. I capitali si impiegano in fiction – che è una cosa incredibile e inverosimile, questa sì da far rizzare i capelli in testa – e non nel cinema. È, dunque, sempre più il modello televisivo a prendere piede e a condizionare il modo di concepire la regia, la sceneggiatura, i soggetti, la recitazione, per non parlare dei casting, oramai ci sono anche degli standard in fatto di fisiognomica filmica (facce tutte piuttosto simili, carucce, ma banali, senz’anima). Tutto all’insegna di un indegno livellamento, che si rivela la negazione della idea stessa di cinema. L’unica soluzione è girare in digitale, e solo in un secondo tempo pensare alla pellicola. Un’altra cosa importante è unirsi e dare vita a esperimenti di cooperativismo.
*{{NDR|Le critiche}} a ''Suspiria'' sono state un massacro, qualcosa di talmente violento da indurre a cambiare lavoro: ricordo di aver ricevuto insulti personali molto pesanti ma anche di aver dovuto subire volgarità sulla mia famiglia. [...] Relativamente a ''Inferno'' le cose andarono ancora peggio: tanto che per qualche momento fui tentato di trasferirmi in un’altra nazione, cambiare professione o comunque cambiare genere. Non riuscivo a capacitarmi: era stato un lavoro molto pensato, ci avevo speso tempo, impegno, avevo studiato ogni cosa nei minimi particolari, documentandomi molto sull’alchimia su cui poggia il film.
*Emblematica del mio rapporto con la censura, però, è stata l’uscita di ''[[Opera (film)|Opera]]''. In Italia ebbi una lite spaventosa con la Commissione censura. Tra liti e urla, il capo della commissione, un alto magistrato, non sapendo più come e cosa rispondere alle mie obiezioni, finì col chiamare i carabinieri. Venni allontanato dalle forze dell’ordine, come fossi un malfattore. Aver fatto ''Opera'' mi aveva tolto molta energia, ma il dopo mi ridusse a pezzi, caddi in depressione. La censura tagliò moltissimo il film, che, in Italia, venne ulteriormente accorciato di 20 minuti dalla compagnia di distribuzione che lo aveva acquistato (riuscii a carpire, con l’inganno, un’unica copia della versione originale al produttore Cecchi Gori dicendogli che l’avrei spedita per la distribuzione in Inghilterra, invece, me la sono tenuta). Per me la visione di ciò che restava risultò intollerabile, ero talmente abbattuto che partii da solo per un lunghissimo viaggio, pensando anche di non tornare più in Italia.
===2022===
{{Int|Da ''[https://www.panorama.it/lifestyle/cinema/intervista-dario-argento Dario Argento: «Sono tornato a farvi paura»]''|Intervista di Francesco D'Errico, ''Panorama.it'', 28 febbraio 2022.|h=4}}
*{{NDR|Su ''[[Occhiali neri (film)|Occhiali neri]]''}} Nel 2001 ho scritto una sceneggiatura, l'ennesima storia di una donna, in questo caso una escort, che viene perseguitata da un serial killer. Però a differenza di altri miei film ho deciso di inserirvi un lato tenero, perché la protagonista incontrerà un bambino con cui stabilirà quasi un rapporto tra madre e figlio, che poi si capovolgerà. Credo di aver pensato al rapporto con mia figlia Asia, che è stata una delle esperienze più belle della mia vita.
*La disabilità rende il protagonista più fragile, più esposto ai pericoli e alla malvagità, quindi deve combattere con ancora maggior vigore la propria battaglia per la sopravvivenza.
*{{NDR|«Qual è stato il suo rapporto con i critici?»}} Pessimo fin dall'inizio della carriera, infatti qualche volta ho desiderato farli finire ammazzati come nei miei film. A parte gli scherzi, una volta mi arrabbiavo per le critiche negative, ora non mi importa più nulla.
*Quando uscì ''[[Per un pugno di dollari]]'' facevo il critico cinematografico anch'io, per ''Paese Sera'', e scrissi che era uno dei più bei film visti negli ultimi anni. Il direttore mi chiamò per dirmi che non potevo pubblicare quella recensione perché il giornale aveva un pubblico colto. Questo snobismo però adesso è finito.
*A dire la verità a me ''[[Titane (film)|Titane]]'', che ha vinto la Palma d'oro a Cannes, non è neanche piaciuto, l'ho trovato banale e pieno di trovate gratuite. Molto meglio ''Parasite'', quello sì un gran film, e ''La forma dell'acqua'' del mio amico Guillermo del Toro.
*Sinceramente non sento di avere eredi, anche se molti si sono ispirati ai miei film.
*{{NDR|«Tra i suoi film, di quale va particolarmente orgiglioso?»}} ''Suspiria'', perché quando l'ho girato mi sono prefissato di non realizzare neanche due inquadrature uguali e, salvo piccole eccezioni, penso di esserci riuscito.
{{Int|Da ''[https://www.vulture.com/2022/06/dario-argento-on-acting-witchcraft-and-directing-a-chimp.html Dario Argento on Acting for Gaspar Noé, Witchcraft, and Directing Chimpanzees]''|Intervista di Simon Abrams, ''Vulture.com'', 23 giugno 2022.|h=4}}
*{{NDR|Su ''[[Vortex (film 2021)|Vortex]]''}} Quando Gaspar mi fece visita a Roma per chiedermi se avrei voluto essere nel film, la mia risposta immediata fu "No". Non me la sentivo di fare l'attore. Ma ha trascorso tutta la giornata in casa mia. Non se n'è andato. E poi ha detto le parole magiche, che l'intero film sarebbe stato improvvisato. Quella parola in particolare, ''improvvisato'', mi fece sobbalzare. Dopotutto, sono un figlio del neorealismo italiano, quindi sono in un certo senso abituato alla pratica dell'improvvisazione.
:''When Gaspar came to my house in Rome to ask me if I would be in the movie, my immediate answer was "No." I didn't feel like being an actor. But he spent the entire day at my house. He wouldn't leave. And then he said the magic words, that the entire film would be improvised. That word in particular,'' improvised, ''rang a bell. After all, I am a child of Italian neorealism, so I am sort of accustomed to the practice of improvisation.''
*Per quanto riguarda l'umorismo, m'ispiro ad Alfred Hitchcock, che ha molto umorismo nei suoi film. Mi piace quel tipo di umorismo britannico; è un genere di umorismo molto raffinato. Voglio che l'umorismo nei miei film sia così, un po' elegante. Non il genere di umorismo che si basa su una linea di dialogo buffa o una battuta qua e là.
:''In terms of humor, I'm inspired by Alfred Hitchcock, who has a lot of humor in his films. I like that kind of British humor; it's a very refined sort of humor. I want the humor in my movies to be like that, kind of classy. Not the kind of humor that is about a funny line or quip here and there.''
*''Suspiria'', a quanto pare, s'ispira a storie vere di streghe e altri libri e scritture. ''Inferno'' è molto più enigmatico; lascia tanto all'interpretazione.
:Suspiria'' is inspired by supposedly true stories of witches, as well as other books and writing.'' Inferno ''is much more enigmatic; it leaves a lot up to interpretation.''
*Il terzo film, ''[[La terza madre]]'', è un film molto violento perché le streghe in quel film sono più feroci e più numerose che nei film precedenti.
:''The third film,'' Mother of Tears, ''is a very violent film because the witches in that movie are more ferocious and more numerous than they were in the previous movies.''
*{{NDR|Sulla scena finale di ''[[Phenomena]]''}} Fu l'ultima scena che girammo e, ripensandoci, fu piuttosto rischioso. Non so se lo sapete, ma gli scimpanzé sono incredibilmente forti. Ho perfino dovuto usare una controfigura per Jennifer in quella scena, perché lei e lo scimpanzé spesso non andavano daccordo. Lo scimpanzé le afferrava il braccio e Jennifer urlava e si agitava. Anche lo scimpanzé si agitava un po', ma io ero ero fortunato. Parlavo con lo scimpanzé in italiano mentre stavo preparando la scena in cui lo scimpanzé doveva guardare attraverso le tende veneziane. Ho anche portato lo scimpanzé alla finestra con le tende veneziane e gli ho mostrato con le mani ciò che volevo facesse, e come doveva fare a pezzi le tende per poi semplicemente romperle. Lo scimpanzé mi guardò con aria molto seria. Quando abbiamo cominciato le riprese, lo posizionai e fece esattamente ciò che gli avevo mostrato. Compensò per il suo buon comportamento il giorno successivo. Stavamo girando una scena presso una foresta e lo scimpanzé fuggì. Era sparito nel nulla da tre giorni. Si dové chiamare la guardia forestale per rintracciarlo. Sapevano che alla fine lo scimpanzé avrebbe avuto fame e lo presero quando sbucò allo scoperto per mangiare.
:''That was the last scene we shot, which, in hindsight, was kind of risky. I don’t know if you know this, but chimpanzees are incredibly strong. I had to use a body double for that scene as well, for Jennifer, because she and the chimpanzee fought a lot. The chimp would grab her arm and Jennifer would scream and become very agitated. The chimp also became a little agitated, but I was lucky. I spoke to the chimpanzee in Italian when I was preparing for a scene where the chimp has to peer through Venetian blinds. I also brought the chimp to the window with the Venetian blinds and showed her, with my hands, what I wanted her to do, and how she was supposed to tear apart the Venetian blinds, and then just break them. The chimp looked at me very seriously. When we began the shoot, I put her in place and she did exactly what I had shown her. She made up for her good behavior the next day. We were shooting a scene near a forest and the chimp escaped. She was missing in action for three days. We had to call in the forest rangers to find her. They knew that the chimp would eventually get hungry, so they placed food around the forest and caught her when she came out to feed.''
{{Int|Da ''[https://www.rollingstone.it/cinema/interviste-cinema/dario-argento-i-politici-una-massa-di-ignoranti-i-critici-sono-cambiati-loro-non-io/651530/#Part1 Dario Argento: «I politici? Una massa di ignoranti. I critici? Sono cambiati loro, non io»]''|Intervista di Gianmarco Aimi, ''Rollingstone.it'', 15 luglio 2022.|h=4}}
*Veramente sta per finire il governo Draghi? [...] Ma come è possibile? È una delle poche persone di valore che abbiamo in Italia. Ha delle idee, è un grande economista, proprio quello che serviva per il nostro Paese. E pensa un po’, ora lo mandano via? E chi si prendono? Chi c’è come lui? Lo sostituiranno delle mezze cartucce...
*L’arte ha sempre fatto il suo dovere. Se nelle grandi scelte non partecipa, è perché il gruppo dirigente che c’è in Italia oggi è molto più scarso del passato. Molti sono ignoranti, non conoscono l’arte, non sanno niente di niente. Conoscono solo quello che interessa alla loro combriccola.
*È cambiata la critica, non sono cambiato io. C’è una nuova generazione al potere. Prima non si sarebbero mai immaginati di far vincere un festival a un film porno come ''[[La forma dell'acqua - The Shape of Water|La forma dell'acqua]]'' di [[Guillermo del Toro]]. O a ''[[Parasite]]'' del regista sudcoreano [[Bong Joon-ho]]. Certi film che un tempo venivano considerati di serie B ora sono sulla cresta dell’onda.
*Se dieci persone vedono la stessa cosa, non è detto che tutte e dieci la ricordino nello stesso modo. Ognuno potrebbe dare la propria interpretazione. La memoria si confonde con quello che noi immaginiamo. Proprio come dice Carlo, interpretato da Gabriele Lavia, in ''Profondo rosso''.
==Citazioni su Dario Argento==
*A ogni nuovo film questo Argento mi entusiasma e mi irrita. Gira come un americano bravo, ma con la malizia europea che laggiù non possiedono. ([[Tullio Kezich]])
*Come giapponese magari potrà sembrare strano, ma ho visto tonnellate di film italiani, da [[Federico Fellini|Fellini]] a [[Vittorio De Sica|De Sica]] fino agli Spaghetti Western, così come ho letto molti libri italiani che mi hanno influenzato. Ma Dario Argento è quello che più mi ha segnato, sono un suo grande fan. I miei genitori non volevano che guardassi i suoi film perché troppo spaventosi ma a me non importava, li guardavo lo stesso. ([[Hideo Kojima]])
*Da ragazzina ero ossessionata dall'idea di non essere normale, ma quando ho visto le immagini dei film di Dario Argento ho sentito che mi veniva concessa la possibilità di stare al mondo. Sono numerosi i suoi sostenitori che, come me, dopo aver visto i suoi film hanno addirittura rinunciato all'idea di suicidarsi. ([[Banana Yoshimoto]])
*È assurdo che dopo tanti film di [[Mario Bava]], Antonio Margariti, [[Lucio Fulci]] e Dario Argento solo quest'ultimo sia rimasto a fare questo tipo di cinema. Dove è andato il vostro cinema dell'orrore dopo quella generazione? ([[Joe Dante]])
*Io devo tutto a Dario. Nasco con lui proprio grazie a ''[[Phenomena]]'', dove mi è stata data la prima opportunità davvero importante. Ero ancora un ragazzo che stava iniziando, ma per quanto mi riguarda credo d’aver raccolto la sfida mettendocela veramente tutta. Da allora, la fiducia che mi ha accordato Dario non si è mai più interrotta. ([[Sergio Stivaletti]])
*Ma perchè non si fa scrivere, una volta tanto, un bel copione? Anche Verdi, che era un genio, aveva bisogno del librettista. ([[Tullio Kezich]])
*Mio padre è coraggioso proprio perché ingigantisce le sue paure per cancellarle. ([[Asia Argento]])
*Vedere i film di Dario Argento è bello come riascoltare (con qualche variante) una favola nera ben nota: sapendo già quando si avrà paura, quando illusoriamente si proverà il sollievo che l'incubo sia finito, quando si sussulterà perché tutto ricomincia, cosa significhino certi segni (la pioggia, la notte, l'agitarsi al vento dei rami degli alberi, l'apparizione di gechi o farfalle, il balenare dell'arma luccicante). Come nelle favole, la consapevolezza non riduce affatto l'emozione. È anzi un piacere che, mentre l'horror americano ha preso strade nuove (la macelleria insignificante, l'ironia o l'umorismo, il misticismo alto, lo pseudorealismo sociologico), Argento sèguiti a percorrere i familiari sentieri della psicoanalisi freudiana, delle parascienze esoteriche, dello spavento puro. ([[Lietta Tornabuoni]])
===[[Fabio Giovannini]]===
*La "scuola" di Argento è la scuola del cinema popolare italiano, in particolare del western. La bellezza dell'omicidio ha esordito al cinema nelle finte praterie calcate dai cowboy nostrani. Senza quel retroterra Dario Argento non avrebbe potuto costruire le perfette architetture dei delitti di ''[[4 mosche di velluto grigio|Quattro mosche di velluto grigio]]'' o di ''[[Tenebre (film 1982)|Tenebre]]''. La cinepresa di Leone diventava una colt che sparava proiettili micidiali sui toraci e sulle facce dei banditi del west, la cinepresa di Argento diventa un coltello, che sfreccia con crudeltà sui ventri, sulle braccia, sui corpi delle vittime. In Leone e in Argento c'è la stessa "concretezza" della morte.
*Mentre i folli assassini dei suoi film fanno luccicare coltelli e rasoi prima di abbatterli sulle vittime più impaurite, Argento spia con la sua macchina da presa. Rende l'occhio dell'assassino il suo occhio (e quindi, nei cinematografi, l'occhio dello spettatore), immedesima se stesso e il pubblico nello squartatore, non più nella vittima come faceva il cinema americano dell'orrore. Più che "soggettive" dalla parte delle vittime, Argento predilige soggettive dalla parte del boia: il masochismo tipico del film dell'orrore (sentirsi martoriare e uccidere) si trasforma in sadismo (ammazzare, colpire in prima persona).
*Purtroppo anch’io considero privi di innovazione gli ultimi lavori del regista. Rimane una pietra miliare del passato, ma non del presente. Ho una mia opinione, con tutto l’affetto che porto a Dario Argento, con me sempre cortese e amichevole: al contrario di altri registi anche italiani, Argento subisce le conseguenze di un eccessivo individualismo, non è stato in grado, o meglio non ha voluto creare una “factory” intorno a sé. Si è circondato sempre più di laudatores che gridavano al capolavoro di fronte a ogni sua regia, rendendogli difficile percepire la realtà. Si è rinchiuso nel suo personaggio creato nel corso degli anni e nei successi di un tempo, sempre meno permeabile alle novità esterne (al punto di circoscrivere in famiglia, con Asia, la scelta dei protagonisti principali delle sue pellicole). Eppure i suoi capolavori erano proprio caratterizzati dall’innovazione, dalla trasgressione.
*Se c'è una peculiarità di Argento rispetto a tanti registi del terrore d'oltre oceano, questa risiede proprio nella passione estetica per l'assassinio. Quando si uccide, nei film di Argento, la macchina da presa si scatena, si muove selvaggiamente, segue tutte le fasi del delitto con compiacimento e quasi con gioia. Gli schizzi di sangue sono nettare per le raffinate cineprese che Argento utilizza per i suoi film.
===[[George A. Romero]]===
*A Dario riconosco il merito di avere rilanciato la mia carriera con ''Zombi''. Dopo ''La notte dei morti viventi'' mi ero opposto in modo irremovibile all'idea di girare un altro film di Zombi.
*Io dico sempre che anche i miei zombi sono un po' commedia. L'ho detto anche a Dario, ma lui finisce col togliere sempre l'elemento di humour!
*Penso che sia uno dei giganti del cinema e che alcune delle cose che ha fatto siano dei capolavori: Suspiria, ma anche i film precedenti sono fantastici. Abbiamo perfino girato un film insieme ma purtroppo non ci siamo mai trovati sullo stesso set. Decisamente è uno dei grandi maestri.
==Note==
<references />
== Filmografia ==
===Regista===
{{div col|strette}}
*''[[L'uccello dalle piume di cristallo]]'' (1970)
*''[[Il gatto a nove code]]'' (1971)
*''[[Le cinque giornate]]'' (1973)
*''[[Profondo rosso (film 1975)|Profondo rosso]]'' (1975)
*''[[Suspiria]]'' (1977)
*''[[Inferno (film)|Inferno]]'' (1980)
*''[[Tenebre (film 1982)|Tenebre]]'' (1982)
*''[[Phenomena]]'' (1985)
*''[[La sindrome di Stendhal]]'' (1996)
*''[[Non ho sonno]]'' (2001)
*''[[Il cartaio]]'' (2004)
*''[[La terza madre]]'' (2007)
*''[[Giallo (film 2009)|Giallo]]'' (2009)
*''[[Dracula 3D]]'' (2012)
{{div col end}}
===Sceneggiatura===
{{div col|strette}}
*''[[Metti, una sera a cena]]'' (1969)
*''[[L'uccello dalle piume di cristallo]]'' (1970)
*''[[Il gatto a nove code]]'' (1971)
*''[[Le cinque giornate]]'' (1973)
*''[[Profondo rosso (film 1975)|Profondo rosso]]'' (1975)
*''[[Suspiria]]'' (1977)
*''[[Inferno (film)|Inferno]]'' (1980)
*''[[Tenebre (film 1982)|Tenebre]]'' (1982)
*''[[Phenomena]]'' (1985)
*''[[Non ho sonno]]'' (2001)
*''[[Il cartaio]]'' (2004)
*''[[La terza madre]]'' (2007)
*''[[Giallo (film 2009)|Giallo]]'' (2009)
*''[[Dracula 3D]]'' (2012)
{{div col end}}
===Soggetto===
*''[[C'era una volta il West]]'' (1968)
*''[[L'uccello dalle piume di cristallo]]'' (1970)
*''[[Il gatto a nove code]]'' (1971)
*''[[Profondo rosso (film 1975)|Profondo rosso]]'' (1975)
*''[[Phenomena]]'' (1985)
===Produttore===
*''[[Dèmoni (film)|Dèmoni]]'' (1985)
*''[[Phenomena]]'' (1985)
*''[[Dèmoni 2... L'incubo ritorna]]'' (1986)
*''[[Non ho sonno]]'' (2001)
*''[[Il cartaio]]'' (2004)
*''[[La terza madre]]'' (2007)
*''[[Giallo (film 2009)|Giallo]]'' (2009)
===Attore===
*''[[Il gatto a nove code]]'' (1971)
==Voci correlate==
*[[Asia Argento]] – figlia
*[[Daria Nicolodi]] – moglie
==Altri progetti==
{{interprogetto}}
{{DEFAULTSORT:Argento, Dario}}
[[Categoria:Attori italiani]]
[[Categoria:Produttori cinematografici italiani]]
[[Categoria:Registi italiani]]
[[Categoria:Sceneggiatori italiani]]
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Ferdinando Russo
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'''Ferdinando Russo''' (1866 – 1927), scrittore, poeta e giornalista italiano.
==Citazioni di Ferdinando Russo==
*{{NDR|Gli [[scugnizzo|scugnizzi]]}} ''Arravugliate, aggliummarute''<ref>Raggomitolati.</ref>'', astrinte, | 'e vvide 'e durmì 'a notte a nu puntone. | Chiove? E che fa! Quanno nun stanno ''rinte'' | 'a meglia casa è sott'a nu bancone. || Passa 'o signore, 'e conta a diece, a vinte, | 'e cumpiatesce e lle mena 'o mezzone. | Cierte, cu 'e bracce chiene 'e chiaje finte, | cercanno 'a carità fanno cuppone. || Cu 'e scorze 'e pane e ll'osse d'<nowiki>'</nowiki>a munnezza, | màgnano nzieme 'e cane a buon cumpagne; | na streppa 'e nu fenucchio è n'allerezza. || Uno 'e miezo Palazzo, nu ziracchio, | p'avé nu soldo, ne faceva lagne!... | Nun l'aveva? Allazzava nu pernacchio.''<ref>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 81. </ref>
*È così! I più grandi uomini, le figure nostre più luminose, non trovarono mai chi si agitasse in loro favore: [[Francesco de Sanctis]] e [[Luigi Settembrini]] hanno appena due povere teste marmoree in quel giardino pubblico che chiamiamo ''la [[Villa comunale di Napoli|Villa]]''; [[Salvator Rosa]], [[Luca Giordano]], [[Pietro Giannone]], [[Carlo III di Spagna|Carlo III]], nulla; e i monumenti di [[Napoli]] sorti da cinquant'anni a questa parte, – salvo qualche rarissima eccezione – rappresentano, nella sciagurata decadenza della Scultura, la Partigianeria, la Politica e l'Intrigo...<br>Nemmeno le [[Accademia|Accademie]], delle quali pure il [[Bartolommeo Capasso|Capasso]] fu tanta parte, si mossero per onorarlo. Ma si muovono, forse, le Accademie? O non sono, forse, ora più che mai, acque stagnanti, necropoli anticipate, in cui si adagiano e nicchiano, nel ''severo raccoglimento'' che è torpore letale, le Mummie dell'Arte, della Letteratura e della Scienza?<br>Conto fra gli Accademici amici illustri e carissimi, viva minoranza d'intelletti fervidi in quelle Case dei Morti; e mi domando da anni perché non si riuniscono, in una iniziativa che qualcuno già tentò di sviluppare! Or vedremo invece altri marmi, non meno brutti di quelli già esistenti, ingombrare le piazze.<ref>Dalla prefazione a [[Bartolommeo Capasso]], ''Masaniello, {{small|La sua vita e la sua rivoluzione}}'', con scritti di Ferdinando Russo, [[Salvatore Di Giacomo]], [[Michelangelo Schipa]], [[Ludovico De La Ville Sur-Yllon]], [[N. F. Faraglia]] e [[Benedetto Croce]], a cura di Luca Torre, Torre Editrice, Napoli, 1993<sup>1</sup>, pp. VI-VII.</ref>
*{{NDR|Un cantastorie ambulante racconta:}} ''Ecco Linardo in campo! Il Palatino! | 'O Palatino 'e Francia cchiù putente! | Teneva nu cavallo, Vigliantino, | ca se magnava pe' grammegne 'a gente! || Comme veveva, neh! Na votta 'e vino, | na votta sana, 'un le faceva niente! | Nu surzo sulo, nu varrilo chîno!... | E se magnava 'e zeppole vullente! || Po' teneva na spata, Durlindana! | Uh ffiglio 'e Dio, e che poc'ammuina! | Se sape! 'A maniava chella mana! || Na notte, pe' passà d'<nowiki>'</nowiki>a Francia a' Spagna, | chisto Linardo, neh, che te cumbina? | Caccia sta spata e taglia na muntagna!''<ref>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 66.</ref>
*{{NDR|Su Napoli, dalla prefazione alla prima edizione in volume del ''Masaniello'' di Bartolommeo Capasso, editore Giannini, 1919}} [...] la Circe ingrata, che pur glorifica tante bestie, lo vide morire molto vecchio e quasi cieco pel troppo attento indugio degli stremati occhi {{sic|su le}} carte: e quasi non s'accorse della dipartita di Lui! ({{NDR|cioè di Bartolomeo Capasso}})<ref>Dalla prefazione a ''Masaniello, {{small|La sua vita e la sua rivoluzione}}'', p. VI.</ref><ref>Citato parzialmente in Mario Del Treppo, ''Storiografia nel Mezzogiorno'', 2006, p. 15.</ref>
*''Napoli ride int'a 'na luce 'e sole | chiena 'e feneste aperte e d'uocchie nire.''<ref>Questi versi furono rinvenuti sulla scrivania del poeta l'indomani della sua morte.</ref> (citato in Francisco Protonotari, ''Nuova antologia, Volumi 473-474'', Roma, 1958)
*''Oi ''pertusara<ref>'A pertusara: l'occhiellaia, artigiana specializzata nel confezionamento di occhielli.</ref>'' mia, oi ''pertusara'', | che pertuso m'ê fatto int'a stu core! | Stevo cuntento, e tengo 'a vocca amara, | stevo felice, e moro p'<nowiki>'</nowiki> delore! | ''Pertusarèlla'' mia, ''pertusarèlla'', | quant'è micirianta 'sta manella! | E 'o puntaruolo quant'è malamente! | spertosa troppe core a troppa gente! | Tu si' cchiù d'isso malamente assai, | pecché m'ê spertusato e nun 'o ssai! | Che nce guaragne a essere pungente? | ''Pertusarè'', nun t'aggio fatto niente!''<ref>Citato in [[Francesco D'Ascoli]], ''C'era una volta Napoli. {{small|Mestieri, oggetti, frutti, giochi infantili scomparsi o in via di estinzione}}'', Loffredo Editore, Napoli, 1987, p. 12. </ref>
*''Si duorme o si nun duorme, Bella mia, | siente pe' nu mumento chesta voce! | Chi te vo' bene assai sta mmiezo 'a via | pe' te cantà na canzuncella doce! | Ma stai durmenno e nun te si' scetata!''<ref>Non ti sei svegliata.</ref>'' | Sta fenestella io nun veco arapì... | È nu ricamo, sta mandulinata! | Scètate, Bella mia, nun chiù durmì! || 'Ncielo se so' arrucchiate ciente stelle, | tutte pe' sta' a sentì chesta canzone! | Aggio ntiso parlà li ttre chiù belle, | dicevano: Nce 'a tene 'a passione! | È passione ca nun passa mai! | Passa lu munno, essa nun passarrà! | Tu certo a chesto nun ce penzarrai, | ma tu nasciste pe m'affatturà.''<ref>Per stregarmi.</ref> (''Scètate'', ''Quanno tramonta 'o sole''<ref>Citato in ''La poesta in dialetto, {{small|Storia e testi dalle origini al Novecento}}'', a cura di Franco Brevini, vol. II, Arnoldo Mondadori Editore, I Meridiani, Milano, 1999, p. 3120.</ref>)
*{{NDR|La regina degli otto giorni: [[Bernardina Pisa]], moglie di [[Masaniello]] }} ''So' turnate li Spagnuole, | è fernuta 'a zezzenella; | comme chiàgneno 'e ffigliole | fora 'a via d' 'a Marenella! | 'A Riggina 'e ll'otto juorne | s'è arredotta a ffa' 'a vaiassa; | so' turnate li taluorne, | 'ncopp' 'e frutte torna 'a tassa! || Chella vesta, tuttaquanta | d'oro e argiento arricamata, | ll'ha cagnata sta Rignanta | cu na vesta spetacciata. | 'A curona 'e filigrana | ma ched'è? Curona 'e spine! | 'E zecchine d' 'a cullana | mo nun songo cchiù zecchine! || Li Spagnuole so' turnate | cchiù guappune e preputiente, | e mo' 'a chiammano, 'e suldate, | 'a Riggina d' 'e pezziente! | E lle danno 'a vuttatella, | e lle diceno 'a parola, | e lle tirano 'a vunnella... | Essa chiagne, sola sola. || Pane niro e chianto amaro, | chianto amaro e pane niro | vanno a ccocchia e fanno 'o paro | comm' 'e muonece a Retiro. | Da Palazzo essa è passata | dint' 'o Bbuorgo''<ref>Il Borgo di S. Antonio Abbate. {{cfr}} ''Masaniello'', p. XLVII.</ref>''e venne ammore; | tene 'a mala annommenata, | ma nu schianto mmiez' 'o core! || Dint' 'o vascio d' 'a scasata | mo nce passa o riggimento; | 'a Furtuna ll'ha lassata | e le scioscia malu viento. | Se facette accussì lota, | morta 'e famma e de fraggiello, | chella llà ch'era na vota | 'a mugliera 'e Masaniello!'' (''<nowiki>'</nowiki>A mugliera 'e Masaniello''<ref>Citato in Bartolommeo Capasso, ''Masaniello'', p. XLVII.</ref>)
==''Ncopp'o marciappiede''==
*''– 'A ''rossa'' venge! 'A ''rossa'' venge! 'A ''rossa'' | venge!... A la ''rossa''! A la ''rossa''! Jucate! | Chi vo' puntà na lira?... 'A guaragnate! | E uno!... E ddoie!... E ttre!... Rint'a na mossa! || Guagliù, sfullate!... Peccerì, sfullate! | Nce vulite fa' fa'? Mannaggia ll'ossa | caruliate 'e chi v'ha vattïate!...<ref>Mannaggia le ossa tarlate di chi vi ha battezzato!</ref> | 'A ''rossa'' venge!... A la ''rossa''! A la ''rossa''!... || Patrïò, vuò jucà?... Meza liretta!... | Guarda! È nu juoco fatto!... E uno!... E duie!... | E uno!... E dduie!... – (Ehilà!... Mo' sì purpetta!) || – ('A ''rossa'' è chella 'e miezo!... E chella è 'a vera!) | – Aizate 'a carta!... Jammo belle!... A nuie!... |'' – Ciò!... Varda, sacrrr...! L'è la carta nera!...<ref>''La ''rossa'' vince! La ''rossa'' vince! La ''rossa'' | vince!... Alla ''rossa''! Alla ''rossa''! Giocate! | Chi vuole puntare una lira?... La guadagnate! | E uno!... E due!... E tre!... In una sola mossa! || Ragazzi, sfollate!... Piccoli, sfollate! Volete laasciarci "fare"? Mannaggia le ossa tarlate di chi vi ha battezzato! | La ''rossa'' vince! La ''rossa'' | vince!... Alla ''rossa''!... || Patriota, vuoi giocare?... Mezza liretta...! | Guarda! È un gioco fatto!... (È una vincita facile e sicura!) E uno!... E due!... | E uno!... E due!... – (Ehilà!... Mo sei polpetta!) || – (La ''rossa'' è quella in mezzo!... E quella è la vera!) | – Alzate la carta!... Su!... A noi!... | – {{NDR|Il malcapitato, inconsapevole del raggiro, impreca contro la sfortuna}}'' Ciò!... Varda, sacrrr...! L'è la carta nera!...</ref> (''[[Gioco delle tre campanelle|'E ttre carte]]'', p. 19)
*''- Sta vota tengo 'o ''cinco'' e 'o ''trentacinco''; | vìnnete ll'uocchie e ghiócate 'o viglietto! | So' ddoie semmane c' 'a carenza 'e cinco | e t'ha da rà pe fforza 'o primm'aletto!''<ref>Il primo estratto.</ref>''|| Mo' proprio so' ngarrato dint' 'o sinco! | Tengo 'o ''puorco'' sicondo, e l<nowiki>'</nowiki>''urganetto''! | O primm'aletto, certo è ''uttantacinco''! | So' nnummere?... So' sciure a rammaglietto! || ''Uttantacinco'', ''cinco'' e l<nowiki>'</nowiki>''avuciello''! | Tre rose ncappucciate cu 'a carenza! | E ll'ati dduie v' 'e dongo situate. || Ccà non se pesca dint' 'o panariello, | Addo' 'a furtuna po' tirarse 'a renza! | So' ppunte certe, e songo raggiunate!'' ('''O cabalista'', p. 20)
*''Dint' 'o vico 'e Scassacocchie, | Don Pascale 'o cusetore | tene 'e ccorne p' 'e maluocchie.''<ref>Ha le corna contro il malocchio.</ref>'' || E, ndennimmoce a duvere,''<ref>Vediamo di capirci bene.</ref>'' | don Pascale è n'ommo 'e core, | e te sape fa 'o mestiere! || Comme cose! È nu spaviento! | Comme taglia! È na bellezza! | Taglia dint'a nu mumento! || 'A mugliera, ca 'o vo' bene, | propet'essa nce l'ha mise''<ref>Proprio lei ce le ha messe.</ref>'' | chelli corne. Isso s' 'e ttene. || E se sape! Tanta gente | te vò male a chisto munno! | Nun te fanno arrignà''<ref>Prosperare.</ref>''niente! || Ammacaro''<ref>Magari</ref>'', cu sti ccorne | appennute''<ref>Appese.</ref>'' sott' 'a porta, | schiatta 'a mmiria e schiatta 'a morta!''<ref>Crepi l'invidia e crepi la morte.</ref>'' || 'I che ssà! Quann' 'a fatica | fa campà nu lavurante, | l'hanno 'nganna tuttuquante! || Chella, 'a moglia 'e don Pascale, | chella llà, mò nce vò 'o fatto''<ref>L'argomento cade a proposito, al momento giusto.</ref>'', | è na ronna ca va assaie! || 'O cunziglia, 'o fa fa' chiatto, | l'ha luvato 'a dint' 'e guaie, | si vò tre, lle porta quatto, || l'accarezza, s' 'o cuverna <ref>Se lo accudisce (se lo "governa". ''Guvernà'' può essere impiegato anche nel senso di governare animali: un bue, ad esempio.) </ref>, | tira accunte''<ref>Attira clienti.</ref>'' 'o macazzino, | lle vò sta sempe vicino... || Nzomma, chella è nu tesoro! | Don Pascale c' 'o ccapisce | va dicenno ch'essa è d'oro || Schiatta 'a mmiria! Se fatica! | Chi fa ll'arte 'e Micalasse''<ref>Chi non fa niente.</ref>'' | che se magna, turze 'e spica''<ref>Torsoli di spiga.</ref>'' || Accussì se faticasse | ogge e sempe! 'A ggente parla? | Che nce mporta a nuie? Schiattasse! || Tutte ll'uocchie ncuollo a lloro, | e pecchè? Pecchè Pascale | nun le manca mai lavoro! || Ccà nisciune, già se ndenne''<ref>Si intende, si capisce.</ref>'', | pò fa sempe 'e fatte suoie! | Neh, sta ggente che pretenne? || Don Pascale magna 'e ddoie? | Ma magnammo, eccoce ccà! | E nun tutte 'o ponno fa!'' (da '''O vico 'e Scassacocchie'', pp. 38-40)<ref>Citato parzialmente in ''C'era una volta Napoli'', p. 68.</ref>
=='''O "luciano" d' 'o Rre''==
===[[Incipit]]===
''– Addò se vere cchiù, [[Borgo Santa Lucia|Santa Lucia]]?! | Addò sentite cchiù l'addore 'e mare? | Nce hanno luvato 'o mmeglio, 'e chesta via! | N'hanno cacciato anfino 'e marenare! | E pure, te facea tant'allegria, | cu chelli bbancarelle 'e ll'ustricare! | 'O munno vota sempe e vota 'ntutto! | Se scarta 'o bello, e se ncuraggia 'o brutto! || Ah, comme tutto cagna! A tiempo 'e tata, | ccà se tuccava 'o mare cu nu rito! |ò ncopp' 'o mare passa n'ata strata, | tutto va caro, e niente è sapurito! | Santa Lucia m'ha prutiggiuto sempe! | M'ha rata 'a vista 'e ll'uocchie, pe veré | ca l'ommo cagna comme cagna 'o tiempe, | e ca chi sa che vène, appriesso a me!''
==Citazioni==
*''Io''<ref>A rievocare il passato è un "luciano", un abitante del Borgo Santa Lucia.</ref>'', quacche vota, quanno sto nfuscato''<ref>Offuscato (confuso, smarrito, fuori di sé).</ref>'' | e me straporto''<ref>Trasporto, ritorno a.</ref>'' a quann'ero guaglione, | me crero ca so' muorto e sutterrato | sott' 'a muntagna 'e chisto Sciatamone''<ref>Chiatamone.</ref>''! | Pare n'ato paese! È n'ata cosa! | Tu nce cammine e nun te truove cchiù... | E pure, è certo, era accussì spassosa, | ''Santa Lucia'' d' 'a primma giuventù! || Arbanno juorno''<ref>All'alba.</ref>'', dint' 'e vuzze, a mmare, | c'addore 'e scoglie e d'ostreche zucose! | Verive 'e bbancarelle 'e ll'ustricare | cu tutt' 'o bbene 'e Ddio, càrreche e nfose''<ref>Bagnate, umide, umorose, cariche di umori, roride.</ref>''! | E chelli ttarantelle int' 'a staggione! | Femmene assai cchiù belle 'e chelle 'e mo'! Uocchie 'e velluto, vocche 'e passione, | lazziette d'oro e perne, int' 'e cummò! || Tutt' 'e ccanzone t' 'e ppurtava 'o mare, | p' 'a festa r' 'a Maronna r' 'a Catena, | cu 'a bbona pesca, 'e cuoppe r' 'e renare, | e 'a cantina 'e ''Cient'anne'' sempe chiena! | Mò... che ne cacce? Cca s'è fravecato!''<ref>Costruito.</ref>'' | Tutto è prucresso, pe puté arrunzà!''<ref>Frare in fretta e senza accuratezza, raffazzonare, abborracciare.</ref>'' | Si' marenaro? E, quanno 'e faticato, | fai ll'uocchie chine... e 'a rezza nun t' 'o ddà!'' (p. 23)
*''Quanta ricorde! Quanta cose belle! | N'arena d'oro e n'abbundanza 'e ciele! | Treglie e merluzze, vive, int' 'e spaselle, | e 'o mare tutto cummigliato 'e vele! | Veneva 'a voce, da li pparanzelle: | "Aonna,''<ref>Abbonda.</ref>'' 'o mare! Aonna!..." E li ccannele | s'appicciavano nnanza a li Ssant'Anne, | p' 'a pruvverenzia "ch'è venuta aguanne!''<ref>Quest'anno.</ref>''"'' (p. 27)
*''Io mo' so' bbiecchio, tengo sittant'anne, | 'a sbentura mm'ha fatto 'o core tuosto, | embè, affruntasse pure ati malanne | pe vedé ancora 'a faccia d<nowiki>'</nowiki> 'o Rre nuosto! | [[Ferdinando II delle Due Sicilie|Ferdinando Sicondo]]!... E che ne sanno?! | Còppola 'nterra! N' 'o ttengo annascuosto! | E nce penzo, e me sento n'ato ttanto! | So' stato muzzo, a buordo 'o ''Furminanto''! || 'O Rre me canusceva e me sapeva! | Cchiù de na vota, (còppola e denocchie!) | m'ha fatto capì chello che vuleva! | E me sàglieno 'e llacreme int' all'uocchie! | 'A mano ncopp' 'a spalla me metteva: | "Tu nun si' ''pennarulo'' ''<ref>Scrittore di bassissimo livello al soldo di chi paga meglio.</ref>'' e nun t'arruocchie!''<ref>Arrucchiarse: aggregarsi.</ref>'' | Va ccà! Va llà! Fa chesto! Arape 'a mano!" | E parlava accussì: napulitano! || Quanno veneva a buordo! Ma che vita! | Trattava a tuttuquante comm'a frato! | Sapeva tutt' 'e nomme'':'' Calamita, | Mucchietiello, Scialone ''<ref>Scialacquone.</ref>'', <nowiki>'</nowiki>o Carpecato...''<ref>Il butterato.</ref>'' | Èramo gente 'e core! E sempe aunita! | "Murimmo, quann' 'o Rre l'ha cumannato!" | Mo' che nce resta, pe nce sazzià? | Ah!... Me scurdavo 'o mmeglio!... 'A libbertà!'' (pp. 33-34)
*''<nowiki>'</nowiki>A libbertà! Chesta Mmalora nera | ca nce ha arredutte senza pelle 'ncuolle!... | 'A libbertà!.. 'Sta fàuza puntunera''<ref>Prostituta che sosta agli angoli delle strade.</ref>'' | ca te fa tanta cìcere e nnammuolle!...''<ref>Salamelecchi. Infinite cerimonie.</ref>'' | Po' quanno t'ha spugliato, bonasera! | Sempe 'a varca cammina e 'a fava volle,<ref>Tutto va sempre a gonfie vele, gli affari prosperano.</ref> | e tu, spurpato''<ref>Spolpato (anche: "pelato", "munto", "tosato" per bene).</ref>''comm'a n'uosso 'e cane, | rummane cu na vranca 'e mosche mmane!... || A libbertà! Mannaggia chi v'è nato! | 'A chiammàsteve tanto, ca venette! | Ne songo morte gente! S'è ghiettato | a llave, 'o sango, sott' 'e bbaiunette!... | Mo', vulesse veré risuscitato | a 'o Rre ca n' 'a vuleva e n' 'a vulette! | E isso, ca passai pe ttraritore, | se ne facesse resatune 'e core!'' (p. 35)
*''Chest'è, quann' 'a Furtuna è na zuzzosa!''<ref>Sporca</ref>'' | Si tu 'o rilorgio 'o guaste int' 'o cungegno, | hai voglia 'e l'accuncià, ca nun è cosa! | E accussì fui! Muort'isso, muorto 'o Regno! | 'A strata se facette ntruppecosa,''<ref>Scabrosa.</ref>'' | [[Giuseppe Garibaldi|Calibbarde]] aspettava e avette 'o segno; | cade [[Gaeta]], doppo quatto mise, | e nui... natàimo''<ref>Nuotammo.</ref>'' ttutte int' 'e turnise!''<ref>Tornesi.</ref>'' || Ah! Ah! Me vene a ridere, me vene! | Ogneruno sperava 'avè na Zecca, | tanta renare quanto so' ll'arene, | 'a gallenella janca, 'a Lecca e 'a Mecca!''<ref>Il mondo intero!</ref>'' | Faciteme 'e berè, sti ppanze chiene! | Seh, seh!''<ref>Certo, proprio così!</ref>'' Quanno se ngrassa 'a ficusecca''<ref>Fichi bianchi secchi, in passato alimento di fondamentale importanza per i poveri e più in generale per il popolo. "Quando s'ingrassa il fico secco": mai.</ref>''! | Comme scialammo bello, dint'a st'oro! | Sciù pe la faccia vosta! A vuie e a lloro! || Ccà stammo tuttuquante int' 'o spitale! | Tenimmo tutte 'a stessa malatia! | Simmo rummase tutte mmiezo 'e scale, | fora 'a lucanna''<ref>Locanda.</ref>'' d' 'a Pezzentaria! | Che me vuò di'? Ca simmo libberale? | E addò l'appuoie, sta sbafantaria?''<ref>Smargiassata.</ref>'' | Quanno figlieto chiagne e vo' magná, | cerca int' 'a sacca... e dalle 'a libbertà!'' (pp. 81-82)
==''Poesie napoletane''==
{{Int|''Sunettiata''}}
*''– Neh! Signò!... C'ora so'? C'ora tenite? | – Nun 'o porto... Nun aggio che ve fa... | – Faciteme verè... Va be'! Sentite... | Mo' si sit'ommo, m' 'ite 'a fa fumà. || – Ma... – Votta lloco, me'! Nun v'avvelite... | è n'arta comm'a n'ata, e v' 'ite 'a sta!''<ref>È un mestiere come qualsiasi altro e dovete rassegnarvi!</ref>'' | – Ma... Ma, insomma, ve dico... che vulite? | – Appila!''<ref>Non fiatare!</ref>'' Statte zitto e n'alluccà!''<ref>Sta' zitto e non gridare!</ref>'' || Bello! Accussì! T'è scesa 'a lengua nganna? | Niente. Nu rito d'acqua turriacale...''<ref>''Bello! Così! Ti è scesa la lingua in gola, non fiati più (per lo spavento)? | Cosa da nulla. Un dito d'acqua torriacale (e ti passa).''</ref>'' | Nun c'è che fa! Dio accussì t''a manna...''<ref>Dio te la manda così...</ref>'' || E... che facite mo'? Ve retirate? | Attiento a vuie quanno saglite 'e scale... | Santanotte, signò... Nun v'avutate.''<ref>(Filate diritto) e non voltatevi.</ref>'' (''Mariuole 'e notte'', p. 42)
*''[[Luna]] luna mmiez' 'o mare, | quanta cosa fai penzà! | Fatta apposta pe ncantare, | tuttuquante fai ncantà! || Quanno 'a notte 'e marenare | dinto 'e vvarche pe piscà | stanno a tiempo pe vucare, | tu t'affacce a ssalutà. || Cuntentona, janca janca, | tu cammine e te nne ride: | quanno mai te siente stanca? || Passe e guarde, guarde e passe... | Che nne dice, tu ca vide | sti taluorne<ref>Questo continuo lamentarsi, gemere.</ref>, sti scunquasse?'' (''Luna'', p. 49)
*''Cchiù spisso era na mamma, ca purtava, | |dint' 'o sciallo, quaccosa arravugliata''<ref>Avvolta.</ref>'': | na criatura.''<ref>Bambino, neonato.</ref>'' E doppo na guardata | sott' uocchio, dint' 'a [[Ruota degli esposti|rota]] ll'apusava. || Zitto zitto sta rota s'avutava, | e 'a mappatella''<ref>Il piccolo fagotto.</ref>'' già s' era squagliata''<ref>Sparita.</ref>'': | e chella mamma, povera scasata,''<ref>Sventurara, infelice.</ref>''| c' 'a capa sotto''<ref>A capo chino.</ref>'' se ne riturnava. || Doppo nu poco ca se n' era juta, | spianno attuorno nne spuntava n' ata, | comm' 'a primma, int' 'o sciallo annascunnuta... || Notte e ghiuorno se jeva e se turnava; | e chella rota se fosse stracquata!''<ref>Straccata, sfiancata, spossata.</ref>''| Vutava sempe... vutava... vutava...'' (''<nowiki>'</nowiki>A rota 'a Nunziata<ref>La Santa Casa dell'Annunziata, a Napoli, ospizio per bambini abbandonati.</ref>,'' p. 62'')''
{{Int|''Poemetti del cuore''}}
*''Sciore 'e l' ammore mio ca mai nun more, | fuoco c’ avvampa, e nun se stuta mai! || Guarda stu cielo! Stammatina l' aria | pare c'ha dato appuntamento a 'o sole | pe se fa dì chi sa qua' cose tennere! | Pe lle scippà va trova qua' parole! || E 'o sole pare ca le vò risponnere | tre parulelle, belle tutt' 'e tre: | « Te voglio bene! » Sciure 'e dint' all' anema, | dette comm'io t' 'e sto dicenno a te! || Stienne sti bracce! E mmiezo a sta letizia | stringeme ’npietto, forte forte, ancora! | Damme ’a vucchella! Ncopp’ all’uocchie vàseme! | Famme campà cient’anne dint’ a n’ ora!'' (da ''Nuvena d'ammore'', p. 83)
*(I) ''Vocca, ca ciento e ciento vote all' ora | aggio vasata, e nun me stanco mai, | vocca, ca tanto bene e male fai | a chisto core | affatturato''<ref>Stregato, ammaliato.</ref>'' 'a te; || vocca cchiù bella 'e na jurnata 'aprile | e cchiù addurosa 'e na campagna 'e rose, | àprete sempe pe me di' doi cose: | ca me vuò bene e m' 'o vuò fa sapè!'' (II) ''Vocca, ca ride comme ride 'o sole | e si’ cchiù fresca ’e ll’ aria d’ ’a matina, | e c' ’o sapore doce d’ ’a curvina''<ref>Ciliegia moraiola, dal colore rosso cupo, che ricorda il colore del piumaggio del corvo.</ref>'' | me puorte ’addore ca me fa sperì; || vucchella mia, ca quanno vase accide | pecchè nu vaso tuio murì po’ fare, | tu, sapurita comm’ ’e frutte ’e mare, | pigliate 'a vita ca te do’ accussì!'' (III) ''Vocca, ca pare n' uocchio ca me guarda | quann' io te canto chist' ammore mio: | vocca, guardata mmocca pe gulìo,''<ref>Con forte desiderio.</ref>'' | buttone''<ref>Bocciuolo.</ref>'' 'e rosa 'e copp' a nu buchè; || vocca d'ammore tutt'appassiunata | ca quanno vase si' na lampa 'e fuoco, | torna a vasarme, sulo n'ato ppoco, | quanto m' abbasta pe murì pe tte!'' ('''Vucchella mia...'', pp. 87-88)
*''L'ata matina songo juta a messa | a chella cchiesia abbascio 'a Porta 'e Massa; | aggio ntuppata''<ref>Urtato</ref>''a na Matre e Batessa | ca s'è vutata e ha ditto: — 'I che se passa!''<ref>Guarda che (mi) capita!</ref>'' | L' aggio arrispuosto: — Matre, io vaco 'e pressa!''<ref>Vado di fretta.</ref>'' | Chi tene 'a stizza, se facesse 'a rassa!''<ref>Si faccia da parte!</ref>'' | Vi' c' arraggiosa!''<ref>Com'è irascibile, come prende subito fuoco! </ref>'' Vuò fa na scummessa, | ca pe nu ntuppo''<ref>Urto</ref>'' l'aggia pavà 'a tassa? || Aiere ncontro n'ata vota 'a stessa! | Cu na cunverza se ne jeva a spasso. | L'aggio ditto: — Bonnì, Matre e Batessa, | vui cammenate e n'apparate 'e passo?''<ref>Non andate di pari passo?</ref>'' | E m'ha rispuosto: — Quanto si' sberressa! | Matre 'e Badessa e bona, io mo' te ngrasso!''<ref>Nonostante sia Madre e Badessa, io ti ungo, ti "cresimo", te le suono!</ref>'' | E io, da copp' 'a mana''<ref>Ho immediatamente ribattuto.</ref>'': — Ebbiva a essa! | Vi' comm' 'a venne, 'a robba c' 'o ribasso!'' (''Ariette antiche, I'', p. 123)
{{Int|''Sunettiatella''}}
*''Vuò rà a magnà a muglièreta? 'O pesone''<ref>La pigione.</ref>'' ! | ’o vuò pavà?... T’ ’o vuò fa, nu bicchiere? | Accatta ll’ uoglio, acconcia ’o capezzone, | comme se campa? Mamma Bella ’o vvére ! || Mo’ nce hanno mise ’e tramme. Hai raggione ! | Nce l’ ’e fatto allicchetto''<ref>Alla perfezione.</ref>'', ’o pïacere ! | Sia beneretta ’a Custituzzione ! | Mannaggia Calibardo e chi nce crere ! || Po’ rice ’a ggente : So’ cucchiere ’affitto! | Po’ rice ca che ssà, nui rusecammo...<ref>Brontoliamo, critichiamo.</ref> | E se sape! Comm’ è?!... Te stive zitto? || Neh ma che vonno?... Ca ’e rringrazziammno? | ''Ah!''... Jammo bello, jà!''<ref>Suvvia! (E che diamine!)</ref>'' ''Zupp’ ’e zuffritto!'' ''<ref>Zuppa di soffritto di maiale: Ricetta della cucina popolare a base di interiora e scarti di maiale; immangiabile, piatto da bettola di infimo ordine se non si ha la più scrupolosa cura nella scelta degli ingredienti e nella cottura. Il riferimento dello sventurato cocchiere è al cavallo malandato che, fra cure, cibo e altre spese gli toglie gran parte del già scarso guadagno. {{cfr}} ''Poesie napoletane'', p. 406.</ref>'' | Ma... pe ssapè, signò... Quann’ arrivammo?'' (da ''Carruzzelle 'e notte'', p. 373)
*''Sole ca trase e jiesce pe li ciele, | guarda nu poco pe sti ccancellate ! | Tenimmo 'o core ch' è nu piezzo 'e fiele! | Povera gente! Simmo 'e carcerate! || Nui simmo tanta varche senza vele, | mmiezo a nu mare 'e guaie abbandunate; | nce cunzumammo peggio d' 'e ccannele, | cuntammo ll' ore e stammo ncatenate! || L''<nowiki>'</nowiki>Avummaria'' nosta è na jastemma, | 'a speranza è nu suonno 'e nu cecato; | penzanno sulo 'a Libbertà se tremma! || Ricurdànnoce 'e te, passammo ll'ore... | Sole, speranza d'ogne disperato, | quanto te costa, nu poco 'e calore?!'' | (''Canzona 'e carcerate'', a [[Emma Grammatica]], ''I'', p. 374)
*''Quann’ ’a sera, ’o puntone ’a Sellaria | s’ appiccia ’o lume dint’ all’ ugliarara<ref>Oliandola.</ref>, | chillo bancone me fa asci ’npazzia ! | ’A princepala ! Ma che cosa rara ! || ’O marito è nu piezzo 'artigliaria ! | Nu piezzo, ca si sulo ’o guarde, spara! | Ma essa !... È na muntagna ’e simpatia! || Se tira ’a gente appriesso cu ’a vurpara! || Mmiezo a chell’ oro de chell’ uoglio fino, | chill’ uocchie gruosse, nire, spercia-core''<ref>Buca-cuore: che trafiggono il cuore da parte a parte.</ref>'', | rideno. ’O figlio le s’addorme nzino... || Essa s’ ’o cunnulèa''<ref>Se lo culla.</ref>'' cuntanno cunte, | e fa, cu na vucella ca lle more: | «Suonno, suonno, ca viene da li munte...»'' (''L'ugliarara'', p. 392)
*''— Se ne parlava tanto ’e chist’''Otello !''... | Embè, vedite : ’o so’ ghiuto a sentì...! | — Ah !... Va dicenno, va dicenno ! E bello ? | — ! State frische ! E che ve pozzo di’ ?! || Esce nu schiavo ! Va senza cappiello, | vestuto russo, ciert’ uocchie accussì... | Sbarèa''<ref>Perde la testa, si arrovella, vaneggia.</ref>'', pecchè ? pe nu fazzulettiello! | Sultanto chesto m’ ha fatto capì ! || Io steva ’a coppa.''<ref>Da sopra. Dalla piccionaia. {{cfr}}''Poesie napoletane'', p. 408.</ref>'' E pe sta luntananza | nun aggio fatto na tirata ’e mente!''<ref>Una delle mie. {{cfr}}''Poesie napoletane'', p. 408.</ref>'' | E pure pecchè llà nce vò crianza! | Si no alluccavo : — Ma te stai cujete !!...''<ref>Quieto.</ref>'' | Tu, pe na pezza ammalle''<ref>Rammollisci, annoi.</ref>'' a tanta gente? | Tiene ’o catarro ? E sciòsciate cu 'e ddete!''<ref>Soffiati (il naso) con le dita.</ref> (L'Otello'','' p. 393)
*''– 'A'' rossa ''venge! 'A'' rossa ''venge! 'A'' rossa ''| venge!... A la'' rossa''! A la'' rossa''! Jucate! | Chi vo' puntà na lira?...''
*''Mo’ vene Pasca!... Limungella fresca! | Aggio penzato ca vogl' 'ì a fà Pasca | addu Catarenella int' ’a Ruchesca! | Tras’ int’ ’o palazziello e faccio ’o fisco! || ’A ronna ca nun pava, io n’ ’a capisco! | L’ ommo fiura e ’a nnamurata allasca!''<ref>Sgancia i soldi.</ref>'' | E se sape! Cher' è, mo’ vene Pasca, | e pozzo appiccià ’o ffuoco senza ll’ esca? || Llà quacche cosa pure me l’ abbusco! | Na fumatella int’ ’a na pippa lasca, | ’o casatiello, ’o miezo litro nfrisco, | na cinco-lire e nu poco ’e ventresca! || Catarenella, ’a quanno c’ ’a canosco, | sempe e {{sic|quanto}} songh’ io, m’ aiza ’a frasca! | Embè, quanno so’ stato a San Francisco''<ref>Il carcere di San Francesco, antico carcere di Napoli.</ref>'', | n’ aggio sempe sparato ’o meglio masco? || ’O capo-guardiano ’on Peppe Fusco, | chillo bell’ ommo cu ttanto na mosca, | quann' io passavo, me faceva ’a rasca! | Quant’ era scemo! e quant’ ’o cumpatisco!'' (''<nowiki>'</nowiki>O bello guaglione''<ref>Citato in ''Nella terra dei canti'', pp. 191-192; in ''La Settimana'', {{small|Rassegna di lettere, arti e scienze}} diretta da [[Matilde Serao]], anno I, 6-7-1902 n 11, vol II, Tipografia Angelo Trani, Napoli, [https://archive.org/details/a01lasettimana11serauoft/page/190]</ref><ref>Citato, con alcune differenze nel testo, in [[Giovanni Artieri]], ''Napoli, punto e basta?, {{small|Divertimenti, avventure, biografie, fantasie per napoletani e non}}'', Arnoldo Mondadori Editore, Milano, 1980, p. 525.</ref>, p. 404)
==''La Camorra''==
===[[Incipit]]===
Le [[Madre|madri]] e le [[Moglie|mogli]]<ref>Dei camorristi.</ref>sono il più delle volte le vittime di questa pittoresca canaglia. Sfruttate brutalmente in tutte le maniere, dominate e sarei per dire ipnotizzate dai loro figli o dai loro [[Marito|mariti]], queste infelicissime donne si sobbarcano alle più dure privazioni, ai più eroici [[Sacrificio|sacrifizii]].<br>Tuttavia la madre è assai meno [[Disprezzo|disprezzata]] o malmenata della moglie; e basta rilevare questo fenomeno dalle canzoni, improvvisate tra un bicchiere e l'altro di [[vino]], in una taverna, o tra una visita e l'altra del ''secondino'', nelle prigioni. In quelle canzoni, che sono e saranno sempre le ''vere'', le popolari, perché nate dal popolo; in quelle nenie senza capo né coda, ma piene di un intenso sentimento, talvolta morboso ma sempre schietto, non sono impersonati che due soli tipi: la madre e l'amante: Trovatemi una sola ''cantata a stesa'' (non di quelle cucinate a Piedigrotta dai millecinquecentottantaquattro versaioli spedati), che ricordi, anche in metafora, la moglie. No: la moglie è tenuta in conto di cosa vile, e trattata, – non esagero – peggio che non lo siano certe schiave sui mercati arabi.<br>La madre, invece, ha la sua parte delicata di sentimento, tra quei cinici malfattori; ha il suo piccolo posticino in fondo al [[cuore]] di quei mascalzoni.
===Citazioni===
*E le amanti?<br>Non è possibile descrivere gli enormi sforzi di queste vili femmine, così legate ai loro vampiri; gli entusiasmi di queste megere, che talvolta commettono cinicamente anche un delitto per giovare loro, per accontentarli in ogni più piccolo desiderio.<br>Più un uomo le strapazza e le batte più {{sic|elleno}} pensano esser questo l'effetto naturale dell'amore, e non comprendono la tenerezza che in questo solo modo. Non son sicure del bene dei loro amanti se non quando costoro lo dimostrano in una forma tutta speciale, a furia di randellate o di colpi di rasoio.<br>''– Ciccillo me vo' nu bene pazzo,'' diceva una di esse a un'amica; ''me vatte sempe!''<br>Per esse, l'uomo che non batte l'amante è uno sciocco, un predestinato al tradimento. (da ''Le donne dei camorristi'', (21/22 gennaio 1987), pp. 9-10)
*Seduta sconciamente sul davanzale della finestra della casa infame ove è destinata a far copia di sé, l'amante del carcerato guarda, dietro le persiane verdi socchiuse, nel vicoletto deserto: il suo occhio cerchiato di bistro vaga insonnolito dal fango del selciato smosso ai muri delle case dirimpetto, dal ''bancariello'' del ciabattino-portinaio alla variopinta tinozza del tintore, dal cane randagio alla guardia di questura che passa occhieggiando, e tirandosi i baffi incerottati.<br>Ella sorride languidamente ma è distratta: ella pensa all'amante lontano... E quante volte sfogliando una rosa, o masticandone rabbiosamente i petali, ella canticchia pensando al carcerato del suo cuore:<br>''Me so' misa a durmì, t'aggio sunnato, | me so' misa a viglià, t'aggio veruto! | {{sic|Quanta}} tiempo t'hanno carcerato!''<br>''Anella, anella! | Quanta suspire dint'a chisto core | e quanta figlie 'e mamma {{sic|int' e}} ccancella!''<br>''Ammore ammore, | stu ricciulillo ca nfronte te care, | stu ricciulillo m'ha attaccato 'o core!''<br>''Arezza arezza | quanto te voglio amà ca si nu pazzo, | nun tiene na parola de fermezza!''<br>Oppure a sera, nel suo ostinato peripatetismo, mentre va guazzando nel fango, con le mano occupate a tirar su le vesti, e col nasino all'aria fiutante la preda canticchia ostinatamente; e magari seguita nel suo tugurio. Mentre il rimorchiato carrettiere si accinge ai ragionari amorosi, ella sospira fra le labbra:<br>''Che passione ca tengo a stu core...'' (da ''Le donne dei camorristi'', (21/22 gennaio 1987), pp. 10-13)
==Citazioni su Ferdinando Russo==
*Ho la disgrazia di contare tra i miei redattori un [[anarchico]] spaventoso... Ferdinando Russo, poeta a tempo perso, ma di mestiere propriamente [[Cospirazione|cospiratore]] [...], si era sin qui nascosto sotto le spoglie di un innocuo vate piedigrottesco... ([[Edoardo Scarfoglio]])
==Note==
<references />
==Bibliografia==
*Ferdinando Russo, ''La Camorra'', I Prismi, Edizioni de Il Mattino 1996.
*Ferdinando Russo, ''[[s:Ncopp''o marciappiede|Ncopp<nowiki>'</nowiki>'o marciappiede]]'', Luigi Pierro Editore, Napoli, 1898.
*Ferdinando Russo, ''[[s:'O "luciano" d''o Rre|'O luciano d"o Rre]]'', Tipografia Francesco Giannini e Figli, Cisterna dell'olio, Napoli, 1918.
*Ferdinando Russo, ''[[s:Poesie napoletane - Ferdinando Russo|Poesie napoletane]]'', Francesco Perrella Editore, Napoli, 1910.
*Mario Del Treppo, ''Storiografia nel Mezzogiorno'', Guida Editori, 2006 ISBN 8860422531
==Altri progetti==
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[[Categoria:Scrittori italiani|Russo, Ferdinando]]
[[Categoria:Poeti italiani|Russo, Ferdinando]]
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'''Ferdinando Russo''' (1866 – 1927), scrittore, poeta e giornalista italiano.
==Citazioni di Ferdinando Russo==
*{{NDR|Gli [[scugnizzo|scugnizzi]]}} ''Arravugliate, aggliummarute''<ref>Raggomitolati.</ref>'', astrinte, | 'e vvide 'e durmì 'a notte a nu puntone. | Chiove? E che fa! Quanno nun stanno ''rinte'' | 'a meglia casa è sott'a nu bancone. || Passa 'o signore, 'e conta a diece, a vinte, | 'e cumpiatesce e lle mena 'o mezzone. | Cierte, cu 'e bracce chiene 'e chiaje finte, | cercanno 'a carità fanno cuppone. || Cu 'e scorze 'e pane e ll'osse d'<nowiki>'</nowiki>a munnezza, | màgnano nzieme 'e cane a buon cumpagne; | na streppa 'e nu fenucchio è n'allerezza. || Uno 'e miezo Palazzo, nu ziracchio, | p'avé nu soldo, ne faceva lagne!... | Nun l'aveva? Allazzava nu pernacchio.''<ref>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 81. </ref>
*È così! I più grandi uomini, le figure nostre più luminose, non trovarono mai chi si agitasse in loro favore: [[Francesco de Sanctis]] e [[Luigi Settembrini]] hanno appena due povere teste marmoree in quel giardino pubblico che chiamiamo ''la [[Villa comunale di Napoli|Villa]]''; [[Salvator Rosa]], [[Luca Giordano]], [[Pietro Giannone]], [[Carlo III di Spagna|Carlo III]], nulla; e i monumenti di [[Napoli]] sorti da cinquant'anni a questa parte, – salvo qualche rarissima eccezione – rappresentano, nella sciagurata decadenza della Scultura, la Partigianeria, la Politica e l'Intrigo...<br>Nemmeno le [[Accademia|Accademie]], delle quali pure il [[Bartolommeo Capasso|Capasso]] fu tanta parte, si mossero per onorarlo. Ma si muovono, forse, le Accademie? O non sono, forse, ora più che mai, acque stagnanti, necropoli anticipate, in cui si adagiano e nicchiano, nel ''severo raccoglimento'' che è torpore letale, le Mummie dell'Arte, della Letteratura e della Scienza?<br>Conto fra gli Accademici amici illustri e carissimi, viva minoranza d'intelletti fervidi in quelle Case dei Morti; e mi domando da anni perché non si riuniscono, in una iniziativa che qualcuno già tentò di sviluppare! Or vedremo invece altri marmi, non meno brutti di quelli già esistenti, ingombrare le piazze.<ref>Dalla prefazione a [[Bartolommeo Capasso]], ''Masaniello, {{small|La sua vita e la sua rivoluzione}}'', con scritti di Ferdinando Russo, [[Salvatore Di Giacomo]], [[Michelangelo Schipa]], [[Ludovico De La Ville Sur-Yllon]], [[N. F. Faraglia]] e [[Benedetto Croce]], a cura di Luca Torre, Torre Editrice, Napoli, 1993<sup>1</sup>, pp. VI-VII.</ref>
*{{NDR|Un cantastorie ambulante racconta:}} ''Ecco Linardo in campo! Il Palatino! | 'O Palatino 'e Francia cchiù putente! | Teneva nu cavallo, Vigliantino, | ca se magnava pe' grammegne 'a gente! || Comme veveva, neh! Na votta 'e vino, | na votta sana, 'un le faceva niente! | Nu surzo sulo, nu varrilo chîno!... | E se magnava 'e zeppole vullente! || Po' teneva na spata, Durlindana! | Uh ffiglio 'e Dio, e che poc'ammuina! | Se sape! 'A maniava chella mana! || Na notte, pe' passà d'<nowiki>'</nowiki>a Francia a' Spagna, | chisto Linardo, neh, che te cumbina? | Caccia sta spata e taglia na muntagna!''<ref>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 66.</ref>
*{{NDR|Su Napoli, dalla prefazione alla prima edizione in volume del ''Masaniello'' di Bartolommeo Capasso, editore Giannini, 1919}} [...] la Circe ingrata, che pur glorifica tante bestie, lo vide morire molto vecchio e quasi cieco pel troppo attento indugio degli stremati occhi {{sic|su le}} carte: e quasi non s'accorse della dipartita di Lui! ({{NDR|cioè di Bartolomeo Capasso}})<ref>Dalla prefazione a ''Masaniello, {{small|La sua vita e la sua rivoluzione}}'', p. VI.</ref><ref>Citato parzialmente in Mario Del Treppo, ''Storiografia nel Mezzogiorno'', 2006, p. 15.</ref>
*''Napoli ride int'a 'na luce 'e sole | chiena 'e feneste aperte e d'uocchie nire.''<ref>Questi versi furono rinvenuti sulla scrivania del poeta l'indomani della sua morte.</ref> (citato in Francisco Protonotari, ''Nuova antologia, Volumi 473-474'', Roma, 1958)
*''Oi ''pertusara<ref>'A pertusara: l'occhiellaia, artigiana specializzata nel confezionamento di occhielli.</ref>'' mia, oi ''pertusara'', | che pertuso m'ê fatto int'a stu core! | Stevo cuntento, e tengo 'a vocca amara, | stevo felice, e moro p'<nowiki>'</nowiki> delore! | ''Pertusarèlla'' mia, ''pertusarèlla'', | quant'è micirianta 'sta manella! | E 'o puntaruolo quant'è malamente! | spertosa troppe core a troppa gente! | Tu si' cchiù d'isso malamente assai, | pecché m'ê spertusato e nun 'o ssai! | Che nce guaragne a essere pungente? | ''Pertusarè'', nun t'aggio fatto niente!''<ref>Citato in [[Francesco D'Ascoli]], ''C'era una volta Napoli. {{small|Mestieri, oggetti, frutti, giochi infantili scomparsi o in via di estinzione}}'', Loffredo Editore, Napoli, 1987, p. 12. </ref>
*''Si duorme o si nun duorme, Bella mia, | siente pe' nu mumento chesta voce! | Chi te vo' bene assai sta mmiezo 'a via | pe' te cantà na canzuncella doce! | Ma stai durmenno e nun te si' scetata!''<ref>Non ti sei svegliata.</ref>'' | Sta fenestella io nun veco arapì... | È nu ricamo, sta mandulinata! | Scètate, Bella mia, nun chiù durmì! || 'Ncielo se so' arrucchiate ciente stelle, | tutte pe' sta' a sentì chesta canzone! | Aggio ntiso parlà li ttre chiù belle, | dicevano: Nce 'a tene 'a passione! | È passione ca nun passa mai! | Passa lu munno, essa nun passarrà! | Tu certo a chesto nun ce penzarrai, | ma tu nasciste pe m'affatturà.''<ref>Per stregarmi.</ref> (''Scètate'', ''Quanno tramonta 'o sole''<ref>Citato in ''La poesta in dialetto, {{small|Storia e testi dalle origini al Novecento}}'', a cura di Franco Brevini, vol. II, Arnoldo Mondadori Editore, I Meridiani, Milano, 1999, p. 3120.</ref>)
*{{NDR|La regina degli otto giorni: [[Bernardina Pisa]], moglie di [[Masaniello]] }} ''So' turnate li Spagnuole, | è fernuta 'a zezzenella; | comme chiàgneno 'e ffigliole | fora 'a via d' 'a Marenella! | 'A Riggina 'e ll'otto juorne | s'è arredotta a ffa' 'a vaiassa; | so' turnate li taluorne, | 'ncopp' 'e frutte torna 'a tassa! || Chella vesta, tuttaquanta | d'oro e argiento arricamata, | ll'ha cagnata sta Rignanta | cu na vesta spetacciata. | 'A curona 'e filigrana | ma ched'è? Curona 'e spine! | 'E zecchine d' 'a cullana | mo nun songo cchiù zecchine! || Li Spagnuole so' turnate | cchiù guappune e preputiente, | e mo' 'a chiammano, 'e suldate, | 'a Riggina d' 'e pezziente! | E lle danno 'a vuttatella, | e lle diceno 'a parola, | e lle tirano 'a vunnella... | Essa chiagne, sola sola. || Pane niro e chianto amaro, | chianto amaro e pane niro | vanno a ccocchia e fanno 'o paro | comm' 'e muonece a Retiro. | Da Palazzo essa è passata | dint' 'o Bbuorgo''<ref>Il Borgo di S. Antonio Abbate. {{cfr}} ''Masaniello'', p. XLVII.</ref>''e venne ammore; | tene 'a mala annommenata, | ma nu schianto mmiez' 'o core! || Dint' 'o vascio d' 'a scasata | mo nce passa o riggimento; | 'a Furtuna ll'ha lassata | e le scioscia malu viento. | Se facette accussì lota, | morta 'e famma e de fraggiello, | chella llà ch'era na vota | 'a mugliera 'e Masaniello!'' (''<nowiki>'</nowiki>A mugliera 'e Masaniello''<ref>Citato in Bartolommeo Capasso, ''Masaniello'', p. XLVII.</ref>)
==''Ncopp'o marciappiede''==
*''– 'A ''rossa'' venge! 'A ''rossa'' venge! 'A ''rossa'' | venge!... A la ''rossa''! A la ''rossa''! Jucate! | Chi vo' puntà na lira?... 'A guaragnate! | E uno!... E ddoie!... E ttre!... Rint'a na mossa! || Guagliù, sfullate!... Peccerì, sfullate! | Nce vulite fa' fa'? Mannaggia ll'ossa | caruliate 'e chi v'ha vattïate!...<ref>Mannaggia le ossa tarlate di chi vi ha battezzato!</ref> | 'A ''rossa'' venge!... A la ''rossa''! A la ''rossa''!... || Patrïò, vuò jucà?... Meza liretta!... | Guarda! È nu juoco fatto!... E uno!... E duie!... | E uno!... E dduie!... – (Ehilà!... Mo' sì purpetta!) || – ('A ''rossa'' è chella 'e miezo!... E chella è 'a vera!) | – Aizate 'a carta!... Jammo belle!... A nuie!... |'' – Ciò!... Varda, sacrrr...! L'è la carta nera!...<ref>''La ''rossa'' vince! La ''rossa'' vince! La ''rossa'' | vince!... Alla ''rossa''! Alla ''rossa''! Giocate! | Chi vuole puntare una lira?... La guadagnate! | E uno!... E due!... E tre!... In una sola mossa! || Ragazzi, sfollate!... Piccoli, sfollate! Volete laasciarci "fare"? Mannaggia le ossa tarlate di chi vi ha battezzato! | La ''rossa'' vince! La ''rossa'' | vince!... Alla ''rossa''!... || Patriota, vuoi giocare?... Mezza liretta...! | Guarda! È un gioco fatto!... (È una vincita facile e sicura!) E uno!... E due!... | E uno!... E due!... – (Ehilà!... Mo sei polpetta!) || – (La ''rossa'' è quella in mezzo!... E quella è la vera!) | – Alzate la carta!... Su!... A noi!... | – {{NDR|Il malcapitato, inconsapevole del raggiro, impreca contro la sfortuna}}'' Ciò!... Varda, sacrrr...! L'è la carta nera!...</ref> (''[[Gioco delle tre campanelle|'E ttre carte]]'', p. 19)
*''- Sta vota tengo 'o ''cinco'' e 'o ''trentacinco''; | vìnnete ll'uocchie e ghiócate 'o viglietto! | So' ddoie semmane c' 'a carenza 'e cinco | e t'ha da rà pe fforza 'o primm'aletto!''<ref>Il primo estratto.</ref>''|| Mo' proprio so' ngarrato dint' 'o sinco! | Tengo 'o ''puorco'' sicondo, e l<nowiki>'</nowiki>''urganetto''! | O primm'aletto, certo è ''uttantacinco''! | So' nnummere?... So' sciure a rammaglietto! || ''Uttantacinco'', ''cinco'' e l<nowiki>'</nowiki>''avuciello''! | Tre rose ncappucciate cu 'a carenza! | E ll'ati dduie v' 'e dongo situate. || Ccà non se pesca dint' 'o panariello, | Addo' 'a furtuna po' tirarse 'a renza! | So' ppunte certe, e songo raggiunate!'' ('''O cabalista'', p. 20)
*''Dint' 'o vico 'e Scassacocchie, | Don Pascale 'o cusetore | tene 'e ccorne p' 'e maluocchie.''<ref>Ha le corna contro il malocchio.</ref>'' || E, ndennimmoce a duvere,''<ref>Vediamo di capirci bene.</ref>'' | don Pascale è n'ommo 'e core, | e te sape fa 'o mestiere! || Comme cose! È nu spaviento! | Comme taglia! È na bellezza! | Taglia dint'a nu mumento! || 'A mugliera, ca 'o vo' bene, | propet'essa nce l'ha mise''<ref>Proprio lei ce le ha messe.</ref>'' | chelli corne. Isso s' 'e ttene. || E se sape! Tanta gente | te vò male a chisto munno! | Nun te fanno arrignà''<ref>Prosperare.</ref>''niente! || Ammacaro''<ref>Magari</ref>'', cu sti ccorne | appennute''<ref>Appese.</ref>'' sott' 'a porta, | schiatta 'a mmiria e schiatta 'a morta!''<ref>Crepi l'invidia e crepi la morte.</ref>'' || 'I che ssà! Quann' 'a fatica | fa campà nu lavurante, | l'hanno 'nganna tuttuquante! || Chella, 'a moglia 'e don Pascale, | chella llà, mò nce vò 'o fatto''<ref>L'argomento cade a proposito, al momento giusto.</ref>'', | è na ronna ca va assaie! || 'O cunziglia, 'o fa fa' chiatto, | l'ha luvato 'a dint' 'e guaie, | si vò tre, lle porta quatto, || l'accarezza, s' 'o cuverna <ref>Se lo accudisce (se lo "governa". ''Guvernà'' può essere impiegato anche nel senso di governare animali: un bue, ad esempio.) </ref>, | tira accunte''<ref>Attira clienti.</ref>'' 'o macazzino, | lle vò sta sempe vicino... || Nzomma, chella è nu tesoro! | Don Pascale c' 'o ccapisce | va dicenno ch'essa è d'oro || Schiatta 'a mmiria! Se fatica! | Chi fa ll'arte 'e Micalasse''<ref>Chi non fa niente.</ref>'' | che se magna, turze 'e spica''<ref>Torsoli di spiga.</ref>'' || Accussì se faticasse | ogge e sempe! 'A ggente parla? | Che nce mporta a nuie? Schiattasse! || Tutte ll'uocchie ncuollo a lloro, | e pecchè? Pecchè Pascale | nun le manca mai lavoro! || Ccà nisciune, già se ndenne''<ref>Si intende, si capisce.</ref>'', | pò fa sempe 'e fatte suoie! | Neh, sta ggente che pretenne? || Don Pascale magna 'e ddoie? | Ma magnammo, eccoce ccà! | E nun tutte 'o ponno fa!'' (da '''O vico 'e Scassacocchie'', pp. 38-40)<ref>Citato parzialmente in ''C'era una volta Napoli'', p. 68.</ref>
=='''O "luciano" d' 'o Rre''==
===[[Incipit]]===
''– Addò se vere cchiù, [[Borgo Santa Lucia|Santa Lucia]]?! | Addò sentite cchiù l'addore 'e mare? | Nce hanno luvato 'o mmeglio, 'e chesta via! | N'hanno cacciato anfino 'e marenare! | E pure, te facea tant'allegria, | cu chelli bbancarelle 'e ll'ustricare! | 'O munno vota sempe e vota 'ntutto! | Se scarta 'o bello, e se ncuraggia 'o brutto! || Ah, comme tutto cagna! A tiempo 'e tata, | ccà se tuccava 'o mare cu nu rito! |ò ncopp' 'o mare passa n'ata strata, | tutto va caro, e niente è sapurito! | Santa Lucia m'ha prutiggiuto sempe! | M'ha rata 'a vista 'e ll'uocchie, pe veré | ca l'ommo cagna comme cagna 'o tiempe, | e ca chi sa che vène, appriesso a me!''
==Citazioni==
*''Io''<ref>A rievocare il passato è un "luciano", un abitante del Borgo Santa Lucia.</ref>'', quacche vota, quanno sto nfuscato''<ref>Offuscato (confuso, smarrito, fuori di sé).</ref>'' | e me straporto''<ref>Trasporto, ritorno a.</ref>'' a quann'ero guaglione, | me crero ca so' muorto e sutterrato | sott' 'a muntagna 'e chisto Sciatamone''<ref>Chiatamone.</ref>''! | Pare n'ato paese! È n'ata cosa! | Tu nce cammine e nun te truove cchiù... | E pure, è certo, era accussì spassosa, | ''Santa Lucia'' d' 'a primma giuventù! || Arbanno juorno''<ref>All'alba.</ref>'', dint' 'e vuzze, a mmare, | c'addore 'e scoglie e d'ostreche zucose! | Verive 'e bbancarelle 'e ll'ustricare | cu tutt' 'o bbene 'e Ddio, càrreche e nfose''<ref>Bagnate, umide, umorose, cariche di umori, roride.</ref>''! | E chelli ttarantelle int' 'a staggione! | Femmene assai cchiù belle 'e chelle 'e mo'! Uocchie 'e velluto, vocche 'e passione, | lazziette d'oro e perne, int' 'e cummò! || Tutt' 'e ccanzone t' 'e ppurtava 'o mare, | p' 'a festa r' 'a Maronna r' 'a Catena, | cu 'a bbona pesca, 'e cuoppe r' 'e renare, | e 'a cantina 'e ''Cient'anne'' sempe chiena! | Mò... che ne cacce? Cca s'è fravecato!''<ref>Costruito.</ref>'' | Tutto è prucresso, pe puté arrunzà!''<ref>Frare in fretta e senza accuratezza, raffazzonare, abborracciare.</ref>'' | Si' marenaro? E, quanno 'e faticato, | fai ll'uocchie chine... e 'a rezza nun t' 'o ddà!'' (p. 23)
*''Quanta ricorde! Quanta cose belle! | N'arena d'oro e n'abbundanza 'e ciele! | Treglie e merluzze, vive, int' 'e spaselle, | e 'o mare tutto cummigliato 'e vele! | Veneva 'a voce, da li pparanzelle: | "Aonna,''<ref>Abbonda.</ref>'' 'o mare! Aonna!..." E li ccannele | s'appicciavano nnanza a li Ssant'Anne, | p' 'a pruvverenzia "ch'è venuta aguanne!''<ref>Quest'anno.</ref>''"'' (p. 27)
*''Io mo' so' bbiecchio, tengo sittant'anne, | 'a sbentura mm'ha fatto 'o core tuosto, | embè, affruntasse pure ati malanne | pe vedé ancora 'a faccia d<nowiki>'</nowiki> 'o Rre nuosto! | [[Ferdinando II delle Due Sicilie|Ferdinando Sicondo]]!... E che ne sanno?! | Còppola 'nterra! N' 'o ttengo annascuosto! | E nce penzo, e me sento n'ato ttanto! | So' stato muzzo, a buordo 'o ''Furminanto''! || 'O Rre me canusceva e me sapeva! | Cchiù de na vota, (còppola e denocchie!) | m'ha fatto capì chello che vuleva! | E me sàglieno 'e llacreme int' all'uocchie! | 'A mano ncopp' 'a spalla me metteva: | "Tu nun si' ''pennarulo'' ''<ref>Scrittore di bassissimo livello al soldo di chi paga meglio.</ref>'' e nun t'arruocchie!''<ref>Arrucchiarse: aggregarsi.</ref>'' | Va ccà! Va llà! Fa chesto! Arape 'a mano!" | E parlava accussì: napulitano! || Quanno veneva a buordo! Ma che vita! | Trattava a tuttuquante comm'a frato! | Sapeva tutt' 'e nomme'':'' Calamita, | Mucchietiello, Scialone ''<ref>Scialacquone.</ref>'', <nowiki>'</nowiki>o Carpecato...''<ref>Il butterato.</ref>'' | Èramo gente 'e core! E sempe aunita! | "Murimmo, quann' 'o Rre l'ha cumannato!" | Mo' che nce resta, pe nce sazzià? | Ah!... Me scurdavo 'o mmeglio!... 'A libbertà!'' (pp. 33-34)
*''<nowiki>'</nowiki>A libbertà! Chesta Mmalora nera | ca nce ha arredutte senza pelle 'ncuolle!... | 'A libbertà!.. 'Sta fàuza puntunera''<ref>Prostituta che sosta agli angoli delle strade.</ref>'' | ca te fa tanta cìcere e nnammuolle!...''<ref>Salamelecchi. Infinite cerimonie.</ref>'' | Po' quanno t'ha spugliato, bonasera! | Sempe 'a varca cammina e 'a fava volle,<ref>Tutto va sempre a gonfie vele, gli affari prosperano.</ref> | e tu, spurpato''<ref>Spolpato (anche: "pelato", "munto", "tosato" per bene).</ref>''comm'a n'uosso 'e cane, | rummane cu na vranca 'e mosche mmane!... || A libbertà! Mannaggia chi v'è nato! | 'A chiammàsteve tanto, ca venette! | Ne songo morte gente! S'è ghiettato | a llave, 'o sango, sott' 'e bbaiunette!... | Mo', vulesse veré risuscitato | a 'o Rre ca n' 'a vuleva e n' 'a vulette! | E isso, ca passai pe ttraritore, | se ne facesse resatune 'e core!'' (p. 35)
*''Chest'è, quann' 'a Furtuna è na zuzzosa!''<ref>Sporca</ref>'' | Si tu 'o rilorgio 'o guaste int' 'o cungegno, | hai voglia 'e l'accuncià, ca nun è cosa! | E accussì fui! Muort'isso, muorto 'o Regno! | 'A strata se facette ntruppecosa,''<ref>Scabrosa.</ref>'' | [[Giuseppe Garibaldi|Calibbarde]] aspettava e avette 'o segno; | cade [[Gaeta]], doppo quatto mise, | e nui... natàimo''<ref>Nuotammo.</ref>'' ttutte int' 'e turnise!''<ref>Tornesi.</ref>'' || Ah! Ah! Me vene a ridere, me vene! | Ogneruno sperava 'avè na Zecca, | tanta renare quanto so' ll'arene, | 'a gallenella janca, 'a Lecca e 'a Mecca!''<ref>Il mondo intero!</ref>'' | Faciteme 'e berè, sti ppanze chiene! | Seh, seh!''<ref>Certo, proprio così!</ref>'' Quanno se ngrassa 'a ficusecca''<ref>Fichi bianchi secchi, in passato alimento di fondamentale importanza per i poveri e più in generale per il popolo. "Quando s'ingrassa il fico secco": mai.</ref>''! | Comme scialammo bello, dint'a st'oro! | Sciù pe la faccia vosta! A vuie e a lloro! || Ccà stammo tuttuquante int' 'o spitale! | Tenimmo tutte 'a stessa malatia! | Simmo rummase tutte mmiezo 'e scale, | fora 'a lucanna''<ref>Locanda.</ref>'' d' 'a Pezzentaria! | Che me vuò di'? Ca simmo libberale? | E addò l'appuoie, sta sbafantaria?''<ref>Smargiassata.</ref>'' | Quanno figlieto chiagne e vo' magná, | cerca int' 'a sacca... e dalle 'a libbertà!'' (pp. 81-82)
==''Poesie napoletane''==
{{Int|''Sunettiata''}}
*''– Neh! Signò!... C'ora so'? C'ora tenite? | – Nun 'o porto... Nun aggio che ve fa... | – Faciteme verè... Va be'! Sentite... | Mo' si sit'ommo, m' 'ite 'a fa fumà. || – Ma... – Votta lloco, me'! Nun v'avvelite... | è n'arta comm'a n'ata, e v' 'ite 'a sta!''<ref>È un mestiere come qualsiasi altro e dovete rassegnarvi!</ref>'' | – Ma... Ma, insomma, ve dico... che vulite? | – Appila!''<ref>Non fiatare!</ref>'' Statte zitto e n'alluccà!''<ref>Sta' zitto e non gridare!</ref>'' || Bello! Accussì! T'è scesa 'a lengua nganna? | Niente. Nu rito d'acqua turriacale...''<ref>''Bello! Così! Ti è scesa la lingua in gola, non fiati più (per lo spavento)? | Cosa da nulla. Un dito d'acqua torriacale (e ti passa).''</ref>'' | Nun c'è che fa! Dio accussì t''a manna...''<ref>Dio te la manda così...</ref>'' || E... che facite mo'? Ve retirate? | Attiento a vuie quanno saglite 'e scale... | Santanotte, signò... Nun v'avutate.''<ref>(Filate diritto) e non voltatevi.</ref>'' (''Mariuole 'e notte'', p. 42)
*''[[Luna]] luna mmiez' 'o mare, | quanta cosa fai penzà! | Fatta apposta pe ncantare, | tuttuquante fai ncantà! || Quanno 'a notte 'e marenare | dinto 'e vvarche pe piscà | stanno a tiempo pe vucare, | tu t'affacce a ssalutà. || Cuntentona, janca janca, | tu cammine e te nne ride: | quanno mai te siente stanca? || Passe e guarde, guarde e passe... | Che nne dice, tu ca vide | sti taluorne<ref>Questo continuo lamentarsi, gemere.</ref>, sti scunquasse?'' (''Luna'', p. 49)
*''Cchiù spisso era na mamma, ca purtava, | |dint' 'o sciallo, quaccosa arravugliata''<ref>Avvolta.</ref>'': | na criatura.''<ref>Bambino, neonato.</ref>'' E doppo na guardata | sott' uocchio, dint' 'a [[Ruota degli esposti|rota]] ll'apusava. || Zitto zitto sta rota s'avutava, | e 'a mappatella''<ref>Il piccolo fagotto.</ref>'' già s' era squagliata''<ref>Sparita.</ref>'': | e chella mamma, povera scasata,''<ref>Sventurara, infelice.</ref>''| c' 'a capa sotto''<ref>A capo chino.</ref>'' se ne riturnava. || Doppo nu poco ca se n' era juta, | spianno attuorno nne spuntava n' ata, | comm' 'a primma, int' 'o sciallo annascunnuta... || Notte e ghiuorno se jeva e se turnava; | e chella rota se fosse stracquata!''<ref>Straccata, sfiancata, spossata.</ref>''| Vutava sempe... vutava... vutava...'' (''<nowiki>'</nowiki>A rota 'a Nunziata<ref>La Santa Casa dell'Annunziata, a Napoli, ospizio per bambini abbandonati.</ref>,'' p. 62'')''
{{Int|''Poemetti del cuore''}}
*''Sciore 'e l' ammore mio ca mai nun more, | fuoco c’ avvampa, e nun se stuta mai! || Guarda stu cielo! Stammatina l' aria | pare c'ha dato appuntamento a 'o sole | pe se fa dì chi sa qua' cose tennere! | Pe lle scippà va trova qua' parole! || E 'o sole pare ca le vò risponnere | tre parulelle, belle tutt' 'e tre: | « Te voglio bene! » Sciure 'e dint' all' anema, | dette comm'io t' 'e sto dicenno a te! || Stienne sti bracce! E mmiezo a sta letizia | stringeme ’npietto, forte forte, ancora! | Damme ’a vucchella! Ncopp’ all’uocchie vàseme! | Famme campà cient’anne dint’ a n’ ora!'' (da ''Nuvena d'ammore'', p. 83)
*(I) ''Vocca, ca ciento e ciento vote all' ora | aggio vasata, e nun me stanco mai, | vocca, ca tanto bene e male fai | a chisto core | affatturato''<ref>Stregato, ammaliato.</ref>'' 'a te; || vocca cchiù bella 'e na jurnata 'aprile | e cchiù addurosa 'e na campagna 'e rose, | àprete sempe pe me di' doi cose: | ca me vuò bene e m' 'o vuò fa sapè!'' (II) ''Vocca, ca ride comme ride 'o sole | e si’ cchiù fresca ’e ll’ aria d’ ’a matina, | e c' ’o sapore doce d’ ’a curvina''<ref>Ciliegia moraiola, dal colore rosso cupo, che ricorda il colore del piumaggio del corvo.</ref>'' | me puorte ’addore ca me fa sperì; || vucchella mia, ca quanno vase accide | pecchè nu vaso tuio murì po’ fare, | tu, sapurita comm’ ’e frutte ’e mare, | pigliate 'a vita ca te do’ accussì!'' (III) ''Vocca, ca pare n' uocchio ca me guarda | quann' io te canto chist' ammore mio: | vocca, guardata mmocca pe gulìo,''<ref>Con forte desiderio.</ref>'' | buttone''<ref>Bocciuolo.</ref>'' 'e rosa 'e copp' a nu buchè; || vocca d'ammore tutt'appassiunata | ca quanno vase si' na lampa 'e fuoco, | torna a vasarme, sulo n'ato ppoco, | quanto m' abbasta pe murì pe tte!'' ('''Vucchella mia...'', pp. 87-88)
*''L'ata matina songo juta a messa | a chella cchiesia abbascio 'a Porta 'e Massa; | aggio ntuppata''<ref>Urtato</ref>''a na Matre e Batessa | ca s'è vutata e ha ditto: — 'I che se passa!''<ref>Guarda che (mi) capita!</ref>'' | L' aggio arrispuosto: — Matre, io vaco 'e pressa!''<ref>Vado di fretta.</ref>'' | Chi tene 'a stizza, se facesse 'a rassa!''<ref>Si faccia da parte!</ref>'' | Vi' c' arraggiosa!''<ref>Com'è irascibile, come prende subito fuoco! </ref>'' Vuò fa na scummessa, | ca pe nu ntuppo''<ref>Urto</ref>'' l'aggia pavà 'a tassa? || Aiere ncontro n'ata vota 'a stessa! | Cu na cunverza se ne jeva a spasso. | L'aggio ditto: — Bonnì, Matre e Batessa, | vui cammenate e n'apparate 'e passo?''<ref>Non andate di pari passo?</ref>'' | E m'ha rispuosto: — Quanto si' sberressa! | Matre 'e Badessa e bona, io mo' te ngrasso!''<ref>Nonostante sia Madre e Badessa, io ti ungo, ti "cresimo", te le suono!</ref>'' | E io, da copp' 'a mana''<ref>Ho immediatamente ribattuto.</ref>'': — Ebbiva a essa! | Vi' comm' 'a venne, 'a robba c' 'o ribasso!'' (''Ariette antiche, I'', p. 123)
{{Int|''Sunettiatella''}}
*''Vuò rà a magnà a muglièreta? 'O pesone''<ref>La pigione.</ref>'' ! | ’o vuò pavà?... T’ ’o vuò fa, nu bicchiere? | Accatta ll’ uoglio, acconcia ’o capezzone, | comme se campa? Mamma Bella ’o vvére ! || Mo’ nce hanno mise ’e tramme. Hai raggione ! | Nce l’ ’e fatto allicchetto''<ref>Alla perfezione.</ref>'', ’o pïacere ! | Sia beneretta ’a Custituzzione ! | Mannaggia Calibardo e chi nce crere ! || Po’ rice ’a ggente : So’ cucchiere ’affitto! | Po’ rice ca che ssà, nui rusecammo...<ref>Brontoliamo, critichiamo.</ref> | E se sape! Comm’ è?!... Te stive zitto? || Neh ma che vonno?... Ca ’e rringrazziammno? | ''Ah!''... Jammo bello, jà!''<ref>Suvvia! (E che diamine!)</ref>'' ''Zupp’ ’e zuffritto!'' ''<ref>Zuppa di soffritto di maiale: Ricetta della cucina popolare a base di interiora e scarti di maiale; immangiabile, piatto da bettola di infimo ordine se non si ha la più scrupolosa cura nella scelta degli ingredienti e nella cottura. Il riferimento dello sventurato cocchiere è al cavallo malandato che, fra cure, cibo e altre spese gli toglie gran parte del già scarso guadagno. {{cfr}} ''Poesie napoletane'', p. 406.</ref>'' | Ma... pe ssapè, signò... Quann’ arrivammo?'' (da ''Carruzzelle 'e notte'', p. 373)
*''Sole ca trase e jiesce pe li ciele, | guarda nu poco pe sti ccancellate ! | Tenimmo 'o core ch' è nu piezzo 'e fiele! | Povera gente! Simmo 'e carcerate! || Nui simmo tanta varche senza vele, | mmiezo a nu mare 'e guaie abbandunate; | nce cunzumammo peggio d' 'e ccannele, | cuntammo ll' ore e stammo ncatenate! || L''<nowiki>'</nowiki>Avummaria'' nosta è na jastemma, | 'a speranza è nu suonno 'e nu cecato; | penzanno sulo 'a Libbertà se tremma! || Ricurdànnoce 'e te, passammo ll'ore... | Sole, speranza d'ogne disperato, | quanto te costa, nu poco 'e calore?!'' | (''Canzona 'e carcerate'', a [[Emma Grammatica]], ''I'', p. 374)
*''Quann’ ’a sera, ’o puntone ’a Sellaria | s’ appiccia ’o lume dint’ all’ ugliarara<ref>Oliandola.</ref>, | chillo bancone me fa asci ’npazzia ! | ’A princepala ! Ma che cosa rara ! || ’O marito è nu piezzo 'artigliaria ! | Nu piezzo, ca si sulo ’o guarde, spara! | Ma essa !... È na muntagna ’e simpatia! || Se tira ’a gente appriesso cu ’a vurpara! || Mmiezo a chell’ oro de chell’ uoglio fino, | chill’ uocchie gruosse, nire, spercia-core''<ref>Buca-cuore: che trafiggono il cuore da parte a parte.</ref>'', | rideno. ’O figlio le s’addorme nzino... || Essa s’ ’o cunnulèa''<ref>Se lo culla.</ref>'' cuntanno cunte, | e fa, cu na vucella ca lle more: | «Suonno, suonno, ca viene da li munte...»'' (''L'ugliarara'', p. 392)
*''— Se ne parlava tanto ’e chist’''Otello !''... | Embè, vedite : ’o so’ ghiuto a sentì...! | — Ah !... Va dicenno, va dicenno ! E bello ? | — ! State frische ! E che ve pozzo di’ ?! || Esce nu schiavo ! Va senza cappiello, | vestuto russo, ciert’ uocchie accussì... | Sbarèa''<ref>Perde la testa, si arrovella, vaneggia.</ref>'', pecchè ? pe nu fazzulettiello! | Sultanto chesto m’ ha fatto capì ! || Io steva ’a coppa.''<ref>Da sopra. Dalla piccionaia. {{cfr}}''Poesie napoletane'', p. 408.</ref>'' E pe sta luntananza | nun aggio fatto na tirata ’e mente!''<ref>Una delle mie. {{cfr}}''Poesie napoletane'', p. 408.</ref>'' | E pure pecchè llà nce vò crianza! | Si no alluccavo : — Ma te stai cujete !!...''<ref>Quieto.</ref>'' | Tu, pe na pezza ammalle''<ref>Rammollisci, annoi.</ref>'' a tanta gente? | Tiene ’o catarro ? E sciòsciate cu 'e ddete!''<ref>Soffiati (il naso) con le dita.</ref> (L'Otello'','' p. 393)
*''– 'A'' rossa ''venge! 'A'' rossa ''venge! 'A'' rossa ''| venge!... A la'' rossa''! A la'' rossa''! Jucate! | Chi vo' puntà na lira?...''
*''Mo’ vene Pasca!... Limungella fresca! | Aggio penzato ca vogl' 'ì a fà Pasca | addu Catarenella int' ’a Ruchesca! | Tras’ int’ ’o palazziello e faccio ’o fisco! || ’A ronna ca nun pava, io n’ ’a capisco! | L’ ommo fiura e ’a nnamurata allasca!''<ref>Sgancia i soldi.</ref>'' | E se sape! Cher' è, mo’ vene Pasca, | e pozzo appiccià ’o ffuoco senza ll’ esca? || Llà quacche cosa pure me l’ abbusco! | Na fumatella int’ ’a na pippa lasca, | ’o casatiello, ’o miezo litro nfrisco, | na cinco-lire e nu poco ’e ventresca! || Catarenella, ’a quanno c’ ’a canosco, | sempe e {{sic|quanto}} songh’ io, m’ aiza ’a frasca! | Embè, quanno so’ stato a San Francisco''<ref>Il carcere di San Francesco, antico carcere di Napoli.</ref>'', | n’ aggio sempe sparato ’o meglio masco? || ’O capo-guardiano ’on Peppe Fusco, | chillo bell’ ommo cu ttanto na mosca, | quann' io passavo, me faceva ’a rasca! | Quant’ era scemo! e quant’ ’o cumpatisco!'' (''<nowiki>'</nowiki>O bello guaglione''<ref>Citato in ''Nella terra dei canti'', pp. 191-192; in ''La Settimana'', {{small|Rassegna di lettere, arti e scienze}} diretta da [[Matilde Serao]], anno I, 6-7-1902 n 11, vol II, Tipografia Angelo Trani, Napoli, [https://archive.org/details/a01lasettimana11serauoft/page/190]</ref><ref>Citato, con alcune differenze nel testo, in [[Giovanni Artieri]], ''Napoli, punto e basta?, {{small|Divertimenti, avventure, biografie, fantasie per napoletani e non}}'', Arnoldo Mondadori Editore, Milano, 1980, p. 525.</ref>, p. 404)
==''La Camorra''==
===[[Incipit]]===
Le [[Madre|madri]] e le [[Moglie|mogli]]<ref>Dei camorristi.</ref>sono il più delle volte le vittime di questa pittoresca canaglia. Sfruttate brutalmente in tutte le maniere, dominate e sarei per dire ipnotizzate dai loro figli o dai loro [[Marito|mariti]], queste infelicissime donne si sobbarcano alle più dure privazioni, ai più eroici [[Sacrificio|sacrifizii]].<br>Tuttavia la madre è assai meno [[Disprezzo|disprezzata]] o malmenata della moglie; e basta rilevare questo fenomeno dalle canzoni, improvvisate tra un bicchiere e l'altro di [[vino]], in una taverna, o tra una visita e l'altra del ''secondino'', nelle prigioni. In quelle canzoni, che sono e saranno sempre le ''vere'', le popolari, perché nate dal popolo; in quelle nenie senza capo né coda, ma piene di un intenso sentimento, talvolta morboso ma sempre schietto, non sono impersonati che due soli tipi: la madre e l'amante: Trovatemi una sola ''cantata a stesa'' (non di quelle cucinate a Piedigrotta dai millecinquecentottantaquattro versaioli spedati), che ricordi, anche in metafora, la moglie. No: la moglie è tenuta in conto di cosa vile, e trattata, – non esagero – peggio che non lo siano certe schiave sui mercati arabi.<br>La madre, invece, ha la sua parte delicata di sentimento, tra quei cinici malfattori; ha il suo piccolo posticino in fondo al [[cuore]] di quei mascalzoni.
===Citazioni===
*E le amanti?<br>Non è possibile descrivere gli enormi sforzi di queste vili femmine, così legate ai loro vampiri; gli entusiasmi di queste megere, che talvolta commettono cinicamente anche un delitto per giovare loro, per accontentarli in ogni più piccolo desiderio.<br>Più un uomo le strapazza e le batte più {{sic|elleno}} pensano esser questo l'effetto naturale dell'amore, e non comprendono la tenerezza che in questo solo modo. Non son sicure del bene dei loro amanti se non quando costoro lo dimostrano in una forma tutta speciale, a furia di randellate o di colpi di rasoio.<br>''– Ciccillo me vo' nu bene pazzo,'' diceva una di esse a un'amica; ''me vatte sempe!''<br>Per esse, l'uomo che non batte l'amante è uno sciocco, un predestinato al tradimento. (da ''Le donne dei camorristi'', (21/22 gennaio 1987), pp. 9-10)
*Seduta sconciamente sul davanzale della finestra della casa infame ove è destinata a far copia di sé, l'amante del carcerato guarda, dietro le persiane verdi socchiuse, nel vicoletto deserto: il suo occhio cerchiato di bistro vaga insonnolito dal fango del selciato smosso ai muri delle case dirimpetto, dal ''bancariello'' del ciabattino-portinaio alla variopinta tinozza del tintore, dal cane randagio alla guardia di questura che passa occhieggiando, e tirandosi i baffi incerottati.<br>Ella sorride languidamente ma è distratta: ella pensa all'amante lontano... E quante volte sfogliando una rosa, o masticandone rabbiosamente i petali, ella canticchia pensando al carcerato del suo cuore:<br>''Me so' misa a durmì, t'aggio sunnato, | me so' misa a viglià, t'aggio veruto! | {{sic|Quanta}} tiempo t'hanno carcerato!''<br>''Anella, anella! | Quanta suspire dint'a chisto core | e quanta figlie 'e mamma {{sic|int' e}} ccancella!''<br>''Ammore ammore, | stu ricciulillo ca nfronte te care, | stu ricciulillo m'ha attaccato 'o core!''<br>''Arezza arezza | quanto te voglio amà ca si nu pazzo, | nun tiene na parola de fermezza!''<br>Oppure a sera, nel suo ostinato peripatetismo, mentre va guazzando nel fango, con le mano occupate a tirar su le vesti, e col nasino all'aria fiutante la preda canticchia ostinatamente; e magari seguita nel suo tugurio. Mentre il rimorchiato carrettiere si accinge ai ragionari amorosi, ella sospira fra le labbra:<br>''Che passione ca tengo a stu core...'' (da ''Le donne dei camorristi'', (21/22 gennaio 1987), pp. 10-13)
==Citazioni su Ferdinando Russo==
*Ho la disgrazia di contare tra i miei redattori un [[anarchico]] spaventoso... Ferdinando Russo, poeta a tempo perso, ma di mestiere propriamente [[Cospirazione|cospiratore]] [...], si era sin qui nascosto sotto le spoglie di un innocuo vate piedigrottesco... ([[Edoardo Scarfoglio]])
==Note==
<references />
==Bibliografia==
*Ferdinando Russo, ''La Camorra'', I Prismi, Edizioni de Il Mattino 1996.
*Ferdinando Russo, ''[https://wikisource.org/wiki/Index:Ncoppo_marciapiede_-_frusso.pdf, Ncopp' 'o marciappiede]'', Luigi Pierro Editore, Napoli, 1898.
*Ferdinando Russo, ''[[s:'O "luciano" d''o Rre|'O luciano d"o Rre]]'', Tipografia Francesco Giannini e Figli, Cisterna dell'olio, Napoli, 1918.
*Ferdinando Russo, ''[https://wikisource.org/wiki/Index:Poesie_napoletane_-_Ferdinando_Russo.djvu Poesie napoletane]'', Francesco Perrella Editore, Napoli, 1910.
*Mario Del Treppo, ''Storiografia nel Mezzogiorno'', Guida Editori, 2006 ISBN 8860422531
==Altri progetti==
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'''Ferdinando Russo''' (1866 – 1927), scrittore, poeta e giornalista italiano.
==Citazioni di Ferdinando Russo==
*{{NDR|Gli [[scugnizzo|scugnizzi]]}} ''Arravugliate, aggliummarute''<ref>Raggomitolati.</ref>'', astrinte, | 'e vvide 'e durmì 'a notte a nu puntone. | Chiove? E che fa! Quanno nun stanno ''rinte'' | 'a meglia casa è sott'a nu bancone. || Passa 'o signore, 'e conta a diece, a vinte, | 'e cumpiatesce e lle mena 'o mezzone. | Cierte, cu 'e bracce chiene 'e chiaje finte, | cercanno 'a carità fanno cuppone. || Cu 'e scorze 'e pane e ll'osse d'<nowiki>'</nowiki>a munnezza, | màgnano nzieme 'e cane a buon cumpagne; | na streppa 'e nu fenucchio è n'allerezza. || Uno 'e miezo Palazzo, nu ziracchio, | p'avé nu soldo, ne faceva lagne!... | Nun l'aveva? Allazzava nu pernacchio.''<ref>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 81. </ref>
*È così! I più grandi uomini, le figure nostre più luminose, non trovarono mai chi si agitasse in loro favore: [[Francesco de Sanctis]] e [[Luigi Settembrini]] hanno appena due povere teste marmoree in quel giardino pubblico che chiamiamo ''la [[Villa comunale di Napoli|Villa]]''; [[Salvator Rosa]], [[Luca Giordano]], [[Pietro Giannone]], [[Carlo III di Spagna|Carlo III]], nulla; e i monumenti di [[Napoli]] sorti da cinquant'anni a questa parte, – salvo qualche rarissima eccezione – rappresentano, nella sciagurata decadenza della Scultura, la Partigianeria, la Politica e l'Intrigo...<br>Nemmeno le [[Accademia|Accademie]], delle quali pure il [[Bartolommeo Capasso|Capasso]] fu tanta parte, si mossero per onorarlo. Ma si muovono, forse, le Accademie? O non sono, forse, ora più che mai, acque stagnanti, necropoli anticipate, in cui si adagiano e nicchiano, nel ''severo raccoglimento'' che è torpore letale, le Mummie dell'Arte, della Letteratura e della Scienza?<br>Conto fra gli Accademici amici illustri e carissimi, viva minoranza d'intelletti fervidi in quelle Case dei Morti; e mi domando da anni perché non si riuniscono, in una iniziativa che qualcuno già tentò di sviluppare! Or vedremo invece altri marmi, non meno brutti di quelli già esistenti, ingombrare le piazze.<ref>Dalla prefazione a [[Bartolommeo Capasso]], ''Masaniello, {{small|La sua vita e la sua rivoluzione}}'', con scritti di Ferdinando Russo, [[Salvatore Di Giacomo]], [[Michelangelo Schipa]], [[Ludovico De La Ville Sur-Yllon]], [[N. F. Faraglia]] e [[Benedetto Croce]], a cura di Luca Torre, Torre Editrice, Napoli, 1993<sup>1</sup>, pp. VI-VII.</ref>
*{{NDR|Un cantastorie ambulante racconta:}} ''Ecco Linardo in campo! Il Palatino! | 'O Palatino 'e Francia cchiù putente! | Teneva nu cavallo, Vigliantino, | ca se magnava pe' grammegne 'a gente! || Comme veveva, neh! Na votta 'e vino, | na votta sana, 'un le faceva niente! | Nu surzo sulo, nu varrilo chîno!... | E se magnava 'e zeppole vullente! || Po' teneva na spata, Durlindana! | Uh ffiglio 'e Dio, e che poc'ammuina! | Se sape! 'A maniava chella mana! || Na notte, pe' passà d'<nowiki>'</nowiki>a Francia a' Spagna, | chisto Linardo, neh, che te cumbina? | Caccia sta spata e taglia na muntagna!''<ref>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 66.</ref>
*{{NDR|Su Napoli, dalla prefazione alla prima edizione in volume del ''Masaniello'' di Bartolommeo Capasso, editore Giannini, 1919}} [...] la Circe ingrata, che pur glorifica tante bestie, lo vide morire molto vecchio e quasi cieco pel troppo attento indugio degli stremati occhi {{sic|su le}} carte: e quasi non s'accorse della dipartita di Lui! ({{NDR|cioè di Bartolomeo Capasso}})<ref>Dalla prefazione a ''Masaniello, {{small|La sua vita e la sua rivoluzione}}'', p. VI.</ref><ref>Citato parzialmente in Mario Del Treppo, ''Storiografia nel Mezzogiorno'', 2006, p. 15.</ref>
*''Napoli ride int'a 'na luce 'e sole | chiena 'e feneste aperte e d'uocchie nire.''<ref>Questi versi furono rinvenuti sulla scrivania del poeta l'indomani della sua morte.</ref> (citato in Francisco Protonotari, ''Nuova antologia, Volumi 473-474'', Roma, 1958)
*''Oi ''pertusara<ref>'A pertusara: l'occhiellaia, artigiana specializzata nel confezionamento di occhielli.</ref>'' mia, oi ''pertusara'', | che pertuso m'ê fatto int'a stu core! | Stevo cuntento, e tengo 'a vocca amara, | stevo felice, e moro p'<nowiki>'</nowiki> delore! | ''Pertusarèlla'' mia, ''pertusarèlla'', | quant'è micirianta 'sta manella! | E 'o puntaruolo quant'è malamente! | spertosa troppe core a troppa gente! | Tu si' cchiù d'isso malamente assai, | pecché m'ê spertusato e nun 'o ssai! | Che nce guaragne a essere pungente? | ''Pertusarè'', nun t'aggio fatto niente!''<ref>Citato in [[Francesco D'Ascoli]], ''C'era una volta Napoli. {{small|Mestieri, oggetti, frutti, giochi infantili scomparsi o in via di estinzione}}'', Loffredo Editore, Napoli, 1987, p. 12. </ref>
*''Si duorme o si nun duorme, Bella mia, | siente pe' nu mumento chesta voce! | Chi te vo' bene assai sta mmiezo 'a via | pe' te cantà na canzuncella doce! | Ma stai durmenno e nun te si' scetata!''<ref>Non ti sei svegliata.</ref>'' | Sta fenestella io nun veco arapì... | È nu ricamo, sta mandulinata! | Scètate, Bella mia, nun chiù durmì! || 'Ncielo se so' arrucchiate ciente stelle, | tutte pe' sta' a sentì chesta canzone! | Aggio ntiso parlà li ttre chiù belle, | dicevano: Nce 'a tene 'a passione! | È passione ca nun passa mai! | Passa lu munno, essa nun passarrà! | Tu certo a chesto nun ce penzarrai, | ma tu nasciste pe m'affatturà.''<ref>Per stregarmi.</ref> (''Scètate'', ''Quanno tramonta 'o sole''<ref>Citato in ''La poesta in dialetto, {{small|Storia e testi dalle origini al Novecento}}'', a cura di Franco Brevini, vol. II, Arnoldo Mondadori Editore, I Meridiani, Milano, 1999, p. 3120.</ref>)
*{{NDR|La regina degli otto giorni: [[Bernardina Pisa]], moglie di [[Masaniello]] }} ''So' turnate li Spagnuole, | è fernuta 'a zezzenella; | comme chiàgneno 'e ffigliole | fora 'a via d' 'a Marenella! | 'A Riggina 'e ll'otto juorne | s'è arredotta a ffa' 'a vaiassa; | so' turnate li taluorne, | 'ncopp' 'e frutte torna 'a tassa! || Chella vesta, tuttaquanta | d'oro e argiento arricamata, | ll'ha cagnata sta Rignanta | cu na vesta spetacciata. | 'A curona 'e filigrana | ma ched'è? Curona 'e spine! | 'E zecchine d' 'a cullana | mo nun songo cchiù zecchine! || Li Spagnuole so' turnate | cchiù guappune e preputiente, | e mo' 'a chiammano, 'e suldate, | 'a Riggina d' 'e pezziente! | E lle danno 'a vuttatella, | e lle diceno 'a parola, | e lle tirano 'a vunnella... | Essa chiagne, sola sola. || Pane niro e chianto amaro, | chianto amaro e pane niro | vanno a ccocchia e fanno 'o paro | comm' 'e muonece a Retiro. | Da Palazzo essa è passata | dint' 'o Bbuorgo''<ref>Il Borgo di S. Antonio Abbate. {{cfr}} ''Masaniello'', p. XLVII.</ref>''e venne ammore; | tene 'a mala annommenata, | ma nu schianto mmiez' 'o core! || Dint' 'o vascio d' 'a scasata | mo nce passa o riggimento; | 'a Furtuna ll'ha lassata | e le scioscia malu viento. | Se facette accussì lota, | morta 'e famma e de fraggiello, | chella llà ch'era na vota | 'a mugliera 'e Masaniello!'' (''<nowiki>'</nowiki>A mugliera 'e Masaniello''<ref>Citato in Bartolommeo Capasso, ''Masaniello'', p. XLVII.</ref>)
==''Ncopp'o marciappiede''==
*''– 'A ''rossa'' venge! 'A ''rossa'' venge! 'A ''rossa'' | venge!... A la ''rossa''! A la ''rossa''! Jucate! | Chi vo' puntà na lira?... 'A guaragnate! | E uno!... E ddoie!... E ttre!... Rint'a na mossa! || Guagliù, sfullate!... Peccerì, sfullate! | Nce vulite fa' fa'? Mannaggia ll'ossa | caruliate 'e chi v'ha vattïate!...<ref>Mannaggia le ossa tarlate di chi vi ha battezzato!</ref> | 'A ''rossa'' venge!... A la ''rossa''! A la ''rossa''!... || Patrïò, vuò jucà?... Meza liretta!... | Guarda! È nu juoco fatto!... E uno!... E duie!... | E uno!... E dduie!... – (Ehilà!... Mo' sì purpetta!) || – ('A ''rossa'' è chella 'e miezo!... E chella è 'a vera!) | – Aizate 'a carta!... Jammo belle!... A nuie!... |'' – Ciò!... Varda, sacrrr...! L'è la carta nera!...<ref>''La ''rossa'' vince! La ''rossa'' vince! La ''rossa'' | vince!... Alla ''rossa''! Alla ''rossa''! Giocate! | Chi vuole puntare una lira?... La guadagnate! | E uno!... E due!... E tre!... In una sola mossa! || Ragazzi, sfollate!... Piccoli, sfollate! Volete laasciarci "fare"? Mannaggia le ossa tarlate di chi vi ha battezzato! | La ''rossa'' vince! La ''rossa'' | vince!... Alla ''rossa''!... || Patriota, vuoi giocare?... Mezza liretta...! | Guarda! È un gioco fatto!... (È una vincita facile e sicura!) E uno!... E due!... | E uno!... E due!... – (Ehilà!... Mo sei polpetta!) || – (La ''rossa'' è quella in mezzo!... E quella è la vera!) | – Alzate la carta!... Su!... A noi!... | – {{NDR|Il malcapitato, inconsapevole del raggiro, impreca contro la sfortuna}}'' Ciò!... Varda, sacrrr...! L'è la carta nera!...</ref> (''[[Gioco delle tre campanelle|'E ttre carte]]'', p. 19)
*''- Sta vota tengo 'o ''cinco'' e 'o ''trentacinco''; | vìnnete ll'uocchie e ghiócate 'o viglietto! | So' ddoie semmane c' 'a carenza 'e cinco | e t'ha da rà pe fforza 'o primm'aletto!''<ref>Il primo estratto.</ref>''|| Mo' proprio so' ngarrato dint' 'o sinco! | Tengo 'o ''puorco'' sicondo, e l<nowiki>'</nowiki>''urganetto''! | O primm'aletto, certo è ''uttantacinco''! | So' nnummere?... So' sciure a rammaglietto! || ''Uttantacinco'', ''cinco'' e l<nowiki>'</nowiki>''avuciello''! | Tre rose ncappucciate cu 'a carenza! | E ll'ati dduie v' 'e dongo situate. || Ccà non se pesca dint' 'o panariello, | Addo' 'a furtuna po' tirarse 'a renza! | So' ppunte certe, e songo raggiunate!'' ('''O cabalista'', p. 20)
*''Dint' 'o vico 'e Scassacocchie, | Don Pascale 'o cusetore | tene 'e ccorne p' 'e maluocchie.''<ref>Ha le corna contro il malocchio.</ref>'' || E, ndennimmoce a duvere,''<ref>Vediamo di capirci bene.</ref>'' | don Pascale è n'ommo 'e core, | e te sape fa 'o mestiere! || Comme cose! È nu spaviento! | Comme taglia! È na bellezza! | Taglia dint'a nu mumento! || 'A mugliera, ca 'o vo' bene, | propet'essa nce l'ha mise''<ref>Proprio lei ce le ha messe.</ref>'' | chelli corne. Isso s' 'e ttene. || E se sape! Tanta gente | te vò male a chisto munno! | Nun te fanno arrignà''<ref>Prosperare.</ref>''niente! || Ammacaro''<ref>Magari</ref>'', cu sti ccorne | appennute''<ref>Appese.</ref>'' sott' 'a porta, | schiatta 'a mmiria e schiatta 'a morta!''<ref>Crepi l'invidia e crepi la morte.</ref>'' || 'I che ssà! Quann' 'a fatica | fa campà nu lavurante, | l'hanno 'nganna tuttuquante! || Chella, 'a moglia 'e don Pascale, | chella llà, mò nce vò 'o fatto''<ref>L'argomento cade a proposito, al momento giusto.</ref>'', | è na ronna ca va assaie! || 'O cunziglia, 'o fa fa' chiatto, | l'ha luvato 'a dint' 'e guaie, | si vò tre, lle porta quatto, || l'accarezza, s' 'o cuverna <ref>Se lo accudisce (se lo "governa". ''Guvernà'' può essere impiegato anche nel senso di governare animali: un bue, ad esempio.) </ref>, | tira accunte''<ref>Attira clienti.</ref>'' 'o macazzino, | lle vò sta sempe vicino... || Nzomma, chella è nu tesoro! | Don Pascale c' 'o ccapisce | va dicenno ch'essa è d'oro || Schiatta 'a mmiria! Se fatica! | Chi fa ll'arte 'e Micalasse''<ref>Chi non fa niente.</ref>'' | che se magna, turze 'e spica''<ref>Torsoli di spiga.</ref>'' || Accussì se faticasse | ogge e sempe! 'A ggente parla? | Che nce mporta a nuie? Schiattasse! || Tutte ll'uocchie ncuollo a lloro, | e pecchè? Pecchè Pascale | nun le manca mai lavoro! || Ccà nisciune, già se ndenne''<ref>Si intende, si capisce.</ref>'', | pò fa sempe 'e fatte suoie! | Neh, sta ggente che pretenne? || Don Pascale magna 'e ddoie? | Ma magnammo, eccoce ccà! | E nun tutte 'o ponno fa!'' (da '''O vico 'e Scassacocchie'', pp. 38-40)<ref>Citato parzialmente in ''C'era una volta Napoli'', p. 68.</ref>
=='''O "luciano" d' 'o Rre''==
===[[Incipit]]===
''– Addò se vere cchiù, [[Borgo Santa Lucia|Santa Lucia]]?! | Addò sentite cchiù l'addore 'e mare? | Nce hanno luvato 'o mmeglio, 'e chesta via! | N'hanno cacciato anfino 'e marenare! | E pure, te facea tant'allegria, | cu chelli bbancarelle 'e ll'ustricare! | 'O munno vota sempe e vota 'ntutto! | Se scarta 'o bello, e se ncuraggia 'o brutto! || Ah, comme tutto cagna! A tiempo 'e tata, | ccà se tuccava 'o mare cu nu rito! |ò ncopp' 'o mare passa n'ata strata, | tutto va caro, e niente è sapurito! | Santa Lucia m'ha prutiggiuto sempe! | M'ha rata 'a vista 'e ll'uocchie, pe veré | ca l'ommo cagna comme cagna 'o tiempe, | e ca chi sa che vène, appriesso a me!''
==Citazioni==
*''Io''<ref>A rievocare il passato è un "luciano", un abitante del Borgo Santa Lucia.</ref>'', quacche vota, quanno sto nfuscato''<ref>Offuscato (confuso, smarrito, fuori di sé).</ref>'' | e me straporto''<ref>Trasporto, ritorno a.</ref>'' a quann'ero guaglione, | me crero ca so' muorto e sutterrato | sott' 'a muntagna 'e chisto Sciatamone''<ref>Chiatamone.</ref>''! | Pare n'ato paese! È n'ata cosa! | Tu nce cammine e nun te truove cchiù... | E pure, è certo, era accussì spassosa, | ''Santa Lucia'' d' 'a primma giuventù! || Arbanno juorno''<ref>All'alba.</ref>'', dint' 'e vuzze, a mmare, | c'addore 'e scoglie e d'ostreche zucose! | Verive 'e bbancarelle 'e ll'ustricare | cu tutt' 'o bbene 'e Ddio, càrreche e nfose''<ref>Bagnate, umide, umorose, cariche di umori, roride.</ref>''! | E chelli ttarantelle int' 'a staggione! | Femmene assai cchiù belle 'e chelle 'e mo'! Uocchie 'e velluto, vocche 'e passione, | lazziette d'oro e perne, int' 'e cummò! || Tutt' 'e ccanzone t' 'e ppurtava 'o mare, | p' 'a festa r' 'a Maronna r' 'a Catena, | cu 'a bbona pesca, 'e cuoppe r' 'e renare, | e 'a cantina 'e ''Cient'anne'' sempe chiena! | Mò... che ne cacce? Cca s'è fravecato!''<ref>Costruito.</ref>'' | Tutto è prucresso, pe puté arrunzà!''<ref>Frare in fretta e senza accuratezza, raffazzonare, abborracciare.</ref>'' | Si' marenaro? E, quanno 'e faticato, | fai ll'uocchie chine... e 'a rezza nun t' 'o ddà!'' (p. 23)
*''Quanta ricorde! Quanta cose belle! | N'arena d'oro e n'abbundanza 'e ciele! | Treglie e merluzze, vive, int' 'e spaselle, | e 'o mare tutto cummigliato 'e vele! | Veneva 'a voce, da li pparanzelle: | "Aonna,''<ref>Abbonda.</ref>'' 'o mare! Aonna!..." E li ccannele | s'appicciavano nnanza a li Ssant'Anne, | p' 'a pruvverenzia "ch'è venuta aguanne!''<ref>Quest'anno.</ref>''"'' (p. 27)
*''Io mo' so' bbiecchio, tengo sittant'anne, | 'a sbentura mm'ha fatto 'o core tuosto, | embè, affruntasse pure ati malanne | pe vedé ancora 'a faccia d<nowiki>'</nowiki> 'o Rre nuosto! | [[Ferdinando II delle Due Sicilie|Ferdinando Sicondo]]!... E che ne sanno?! | Còppola 'nterra! N' 'o ttengo annascuosto! | E nce penzo, e me sento n'ato ttanto! | So' stato muzzo, a buordo 'o ''Furminanto''! || 'O Rre me canusceva e me sapeva! | Cchiù de na vota, (còppola e denocchie!) | m'ha fatto capì chello che vuleva! | E me sàglieno 'e llacreme int' all'uocchie! | 'A mano ncopp' 'a spalla me metteva: | "Tu nun si' ''pennarulo'' ''<ref>Scrittore di bassissimo livello al soldo di chi paga meglio.</ref>'' e nun t'arruocchie!''<ref>Arrucchiarse: aggregarsi.</ref>'' | Va ccà! Va llà! Fa chesto! Arape 'a mano!" | E parlava accussì: napulitano! || Quanno veneva a buordo! Ma che vita! | Trattava a tuttuquante comm'a frato! | Sapeva tutt' 'e nomme'':'' Calamita, | Mucchietiello, Scialone ''<ref>Scialacquone.</ref>'', <nowiki>'</nowiki>o Carpecato...''<ref>Il butterato.</ref>'' | Èramo gente 'e core! E sempe aunita! | "Murimmo, quann' 'o Rre l'ha cumannato!" | Mo' che nce resta, pe nce sazzià? | Ah!... Me scurdavo 'o mmeglio!... 'A libbertà!'' (pp. 33-34)
*''<nowiki>'</nowiki>A libbertà! Chesta Mmalora nera | ca nce ha arredutte senza pelle 'ncuolle!... | 'A libbertà!.. 'Sta fàuza puntunera''<ref>Prostituta che sosta agli angoli delle strade.</ref>'' | ca te fa tanta cìcere e nnammuolle!...''<ref>Salamelecchi. Infinite cerimonie.</ref>'' | Po' quanno t'ha spugliato, bonasera! | Sempe 'a varca cammina e 'a fava volle,<ref>Tutto va sempre a gonfie vele, gli affari prosperano.</ref> | e tu, spurpato''<ref>Spolpato (anche: "pelato", "munto", "tosato" per bene).</ref>''comm'a n'uosso 'e cane, | rummane cu na vranca 'e mosche mmane!... || A libbertà! Mannaggia chi v'è nato! | 'A chiammàsteve tanto, ca venette! | Ne songo morte gente! S'è ghiettato | a llave, 'o sango, sott' 'e bbaiunette!... | Mo', vulesse veré risuscitato | a 'o Rre ca n' 'a vuleva e n' 'a vulette! | E isso, ca passai pe ttraritore, | se ne facesse resatune 'e core!'' (p. 35)
*''Chest'è, quann' 'a Furtuna è na zuzzosa!''<ref>Sporca</ref>'' | Si tu 'o rilorgio 'o guaste int' 'o cungegno, | hai voglia 'e l'accuncià, ca nun è cosa! | E accussì fui! Muort'isso, muorto 'o Regno! | 'A strata se facette ntruppecosa,''<ref>Scabrosa.</ref>'' | [[Giuseppe Garibaldi|Calibbarde]] aspettava e avette 'o segno; | cade [[Gaeta]], doppo quatto mise, | e nui... natàimo''<ref>Nuotammo.</ref>'' ttutte int' 'e turnise!''<ref>Tornesi.</ref>'' || Ah! Ah! Me vene a ridere, me vene! | Ogneruno sperava 'avè na Zecca, | tanta renare quanto so' ll'arene, | 'a gallenella janca, 'a Lecca e 'a Mecca!''<ref>Il mondo intero!</ref>'' | Faciteme 'e berè, sti ppanze chiene! | Seh, seh!''<ref>Certo, proprio così!</ref>'' Quanno se ngrassa 'a ficusecca''<ref>Fichi bianchi secchi, in passato alimento di fondamentale importanza per i poveri e più in generale per il popolo. "Quando s'ingrassa il fico secco": mai.</ref>''! | Comme scialammo bello, dint'a st'oro! | Sciù pe la faccia vosta! A vuie e a lloro! || Ccà stammo tuttuquante int' 'o spitale! | Tenimmo tutte 'a stessa malatia! | Simmo rummase tutte mmiezo 'e scale, | fora 'a lucanna''<ref>Locanda.</ref>'' d' 'a Pezzentaria! | Che me vuò di'? Ca simmo libberale? | E addò l'appuoie, sta sbafantaria?''<ref>Smargiassata.</ref>'' | Quanno figlieto chiagne e vo' magná, | cerca int' 'a sacca... e dalle 'a libbertà!'' (pp. 81-82)
==''Poesie napoletane''==
{{Int|''Sunettiata''}}
*''– Neh! Signò!... C'ora so'? C'ora tenite? | – Nun 'o porto... Nun aggio che ve fa... | – Faciteme verè... Va be'! Sentite... | Mo' si sit'ommo, m' 'ite 'a fa fumà. || – Ma... – Votta lloco, me'! Nun v'avvelite... | è n'arta comm'a n'ata, e v' 'ite 'a sta!''<ref>È un mestiere come qualsiasi altro e dovete rassegnarvi!</ref>'' | – Ma... Ma, insomma, ve dico... che vulite? | – Appila!''<ref>Non fiatare!</ref>'' Statte zitto e n'alluccà!''<ref>Sta' zitto e non gridare!</ref>'' || Bello! Accussì! T'è scesa 'a lengua nganna? | Niente. Nu rito d'acqua turriacale...''<ref>''Bello! Così! Ti è scesa la lingua in gola, non fiati più (per lo spavento)? | Cosa da nulla. Un dito d'acqua torriacale (e ti passa).''</ref>'' | Nun c'è che fa! Dio accussì t''a manna...''<ref>Dio te la manda così...</ref>'' || E... che facite mo'? Ve retirate? | Attiento a vuie quanno saglite 'e scale... | Santanotte, signò... Nun v'avutate.''<ref>(Filate diritto) e non voltatevi.</ref>'' (''Mariuole 'e notte'', p. 42)
*''[[Luna]] luna mmiez' 'o mare, | quanta cosa fai penzà! | Fatta apposta pe ncantare, | tuttuquante fai ncantà! || Quanno 'a notte 'e marenare | dinto 'e vvarche pe piscà | stanno a tiempo pe vucare, | tu t'affacce a ssalutà. || Cuntentona, janca janca, | tu cammine e te nne ride: | quanno mai te siente stanca? || Passe e guarde, guarde e passe... | Che nne dice, tu ca vide | sti taluorne<ref>Questo continuo lamentarsi, gemere.</ref>, sti scunquasse?'' (''Luna'', p. 49)
*''Cchiù spisso era na mamma, ca purtava, | |dint' 'o sciallo, quaccosa arravugliata''<ref>Avvolta.</ref>'': | na criatura.''<ref>Bambino, neonato.</ref>'' E doppo na guardata | sott' uocchio, dint' 'a [[Ruota degli esposti|rota]] ll'apusava. || Zitto zitto sta rota s'avutava, | e 'a mappatella''<ref>Il piccolo fagotto.</ref>'' già s' era squagliata''<ref>Sparita.</ref>'': | e chella mamma, povera scasata,''<ref>Sventurara, infelice.</ref>''| c' 'a capa sotto''<ref>A capo chino.</ref>'' se ne riturnava. || Doppo nu poco ca se n' era juta, | spianno attuorno nne spuntava n' ata, | comm' 'a primma, int' 'o sciallo annascunnuta... || Notte e ghiuorno se jeva e se turnava; | e chella rota se fosse stracquata!''<ref>Straccata, sfiancata, spossata.</ref>''| Vutava sempe... vutava... vutava...'' (''<nowiki>'</nowiki>A rota 'a Nunziata<ref>La Santa Casa dell'Annunziata, a Napoli, ospizio per bambini abbandonati.</ref>,'' p. 62'')''
{{Int|''Poemetti del cuore''}}
*''Sciore 'e l' ammore mio ca mai nun more, | fuoco c’ avvampa, e nun se stuta mai! || Guarda stu cielo! Stammatina l' aria | pare c'ha dato appuntamento a 'o sole | pe se fa dì chi sa qua' cose tennere! | Pe lle scippà va trova qua' parole! || E 'o sole pare ca le vò risponnere | tre parulelle, belle tutt' 'e tre: | « Te voglio bene! » Sciure 'e dint' all' anema, | dette comm'io t' 'e sto dicenno a te! || Stienne sti bracce! E mmiezo a sta letizia | stringeme ’npietto, forte forte, ancora! | Damme ’a vucchella! Ncopp’ all’uocchie vàseme! | Famme campà cient’anne dint’ a n’ ora!'' (da ''Nuvena d'ammore'', p. 83)
*(I) ''Vocca, ca ciento e ciento vote all' ora | aggio vasata, e nun me stanco mai, | vocca, ca tanto bene e male fai | a chisto core | affatturato''<ref>Stregato, ammaliato.</ref>'' 'a te; || vocca cchiù bella 'e na jurnata 'aprile | e cchiù addurosa 'e na campagna 'e rose, | àprete sempe pe me di' doi cose: | ca me vuò bene e m' 'o vuò fa sapè!'' (II) ''Vocca, ca ride comme ride 'o sole | e si’ cchiù fresca ’e ll’ aria d’ ’a matina, | e c' ’o sapore doce d’ ’a curvina''<ref>Ciliegia moraiola, dal colore rosso cupo, che ricorda il colore del piumaggio del corvo.</ref>'' | me puorte ’addore ca me fa sperì; || vucchella mia, ca quanno vase accide | pecchè nu vaso tuio murì po’ fare, | tu, sapurita comm’ ’e frutte ’e mare, | pigliate 'a vita ca te do’ accussì!'' (III) ''Vocca, ca pare n' uocchio ca me guarda | quann' io te canto chist' ammore mio: | vocca, guardata mmocca pe gulìo,''<ref>Con forte desiderio.</ref>'' | buttone''<ref>Bocciuolo.</ref>'' 'e rosa 'e copp' a nu buchè; || vocca d'ammore tutt'appassiunata | ca quanno vase si' na lampa 'e fuoco, | torna a vasarme, sulo n'ato ppoco, | quanto m' abbasta pe murì pe tte!'' ('''Vucchella mia...'', pp. 87-88)
*''L'ata matina songo juta a messa | a chella cchiesia abbascio 'a Porta 'e Massa; | aggio ntuppata''<ref>Urtato</ref>''a na Matre e Batessa | ca s'è vutata e ha ditto: — 'I che se passa!''<ref>Guarda che (mi) capita!</ref>'' | L' aggio arrispuosto: — Matre, io vaco 'e pressa!''<ref>Vado di fretta.</ref>'' | Chi tene 'a stizza, se facesse 'a rassa!''<ref>Si faccia da parte!</ref>'' | Vi' c' arraggiosa!''<ref>Com'è irascibile, come prende subito fuoco! </ref>'' Vuò fa na scummessa, | ca pe nu ntuppo''<ref>Urto</ref>'' l'aggia pavà 'a tassa? || Aiere ncontro n'ata vota 'a stessa! | Cu na cunverza se ne jeva a spasso. | L'aggio ditto: — Bonnì, Matre e Batessa, | vui cammenate e n'apparate 'e passo?''<ref>Non andate di pari passo?</ref>'' | E m'ha rispuosto: — Quanto si' sberressa! | Matre 'e Badessa e bona, io mo' te ngrasso!''<ref>Nonostante sia Madre e Badessa, io ti ungo, ti "cresimo", te le suono!</ref>'' | E io, da copp' 'a mana''<ref>Ho immediatamente ribattuto.</ref>'': — Ebbiva a essa! | Vi' comm' 'a venne, 'a robba c' 'o ribasso!'' (''Ariette antiche, I'', p. 123)
{{Int|''Sunettiatella''}}
*''Vuò rà a magnà a muglièreta? 'O pesone''<ref>La pigione.</ref>'' ! | ’o vuò pavà?... T’ ’o vuò fa, nu bicchiere? | Accatta ll’ uoglio, acconcia ’o capezzone, | comme se campa? Mamma Bella ’o vvére ! || Mo’ nce hanno mise ’e tramme. Hai raggione ! | Nce l’ ’e fatto allicchetto''<ref>Alla perfezione.</ref>'', ’o pïacere ! | Sia beneretta ’a Custituzzione ! | Mannaggia Calibardo e chi nce crere ! || Po’ rice ’a ggente : So’ cucchiere ’affitto! | Po’ rice ca che ssà, nui rusecammo...<ref>Brontoliamo, critichiamo.</ref> | E se sape! Comm’ è?!... Te stive zitto? || Neh ma che vonno?... Ca ’e rringrazziammno? | ''Ah!''... Jammo bello, jà!''<ref>Suvvia! (E che diamine!)</ref>'' ''Zupp’ ’e zuffritto!'' ''<ref>Zuppa di soffritto di maiale: Ricetta della cucina popolare a base di interiora e scarti di maiale; immangiabile, piatto da bettola di infimo ordine se non si ha la più scrupolosa cura nella scelta degli ingredienti e nella cottura. Il riferimento dello sventurato cocchiere è al cavallo malandato che, fra cure, cibo e altre spese gli toglie gran parte del già scarso guadagno. {{cfr}} ''Poesie napoletane'', p. 406.</ref>'' | Ma... pe ssapè, signò... Quann’ arrivammo?'' (da ''Carruzzelle 'e notte'', p. 373)
*''Sole ca trase e jiesce pe li ciele, | guarda nu poco pe sti ccancellate ! | Tenimmo 'o core ch' è nu piezzo 'e fiele! | Povera gente! Simmo 'e carcerate! || Nui simmo tanta varche senza vele, | mmiezo a nu mare 'e guaie abbandunate; | nce cunzumammo peggio d' 'e ccannele, | cuntammo ll' ore e stammo ncatenate! || L''<nowiki>'</nowiki>Avummaria'' nosta è na jastemma, | 'a speranza è nu suonno 'e nu cecato; | penzanno sulo 'a Libbertà se tremma! || Ricurdànnoce 'e te, passammo ll'ore... | Sole, speranza d'ogne disperato, | quanto te costa, nu poco 'e calore?!'' | (''Canzona 'e carcerate'', a [[Emma Grammatica]], ''I'', p. 374)
*''Quann’ ’a sera, ’o puntone ’a Sellaria | s’ appiccia ’o lume dint’ all’ ugliarara<ref>Oliandola.</ref>, | chillo bancone me fa asci ’npazzia ! | ’A princepala ! Ma che cosa rara ! || ’O marito è nu piezzo 'artigliaria ! | Nu piezzo, ca si sulo ’o guarde, spara! | Ma essa !... È na muntagna ’e simpatia! || Se tira ’a gente appriesso cu ’a vurpara! || Mmiezo a chell’ oro de chell’ uoglio fino, | chill’ uocchie gruosse, nire, spercia-core''<ref>Buca-cuore: che trafiggono il cuore da parte a parte.</ref>'', | rideno. ’O figlio le s’addorme nzino... || Essa s’ ’o cunnulèa''<ref>Se lo culla.</ref>'' cuntanno cunte, | e fa, cu na vucella ca lle more: | «Suonno, suonno, ca viene da li munte...»'' (''L'ugliarara'', p. 392)
*''— Se ne parlava tanto ’e chist’''Otello !''... | Embè, vedite : ’o so’ ghiuto a sentì...! | — Ah !... Va dicenno, va dicenno ! E bello ? | — ! State frische ! E che ve pozzo di’ ?! || Esce nu schiavo ! Va senza cappiello, | vestuto russo, ciert’ uocchie accussì... | Sbarèa''<ref>Perde la testa, si arrovella, vaneggia.</ref>'', pecchè ? pe nu fazzulettiello! | Sultanto chesto m’ ha fatto capì ! || Io steva ’a coppa.''<ref>Da sopra. Dalla piccionaia. {{cfr}}''Poesie napoletane'', p. 408.</ref>'' E pe sta luntananza | nun aggio fatto na tirata ’e mente!''<ref>Una delle mie. {{cfr}}''Poesie napoletane'', p. 408.</ref>'' | E pure pecchè llà nce vò crianza! | Si no alluccavo : — Ma te stai cujete !!...''<ref>Quieto.</ref>'' | Tu, pe na pezza ammalle''<ref>Rammollisci, annoi.</ref>'' a tanta gente? | Tiene ’o catarro ? E sciòsciate cu 'e ddete!''<ref>Soffiati (il naso) con le dita.</ref> (L'Otello'','' p. 393)
*''– 'A'' rossa ''venge! 'A'' rossa ''venge! 'A'' rossa ''| venge!... A la'' rossa''! A la'' rossa''! Jucate! | Chi vo' puntà na lira?...''
*''Mo’ vene Pasca!... Limungella fresca! | Aggio penzato ca vogl' 'ì a fà Pasca | addu Catarenella int' ’a Ruchesca! | Tras’ int’ ’o palazziello e faccio ’o fisco! || ’A ronna ca nun pava, io n’ ’a capisco! | L’ ommo fiura e ’a nnamurata allasca!''<ref>Sgancia i soldi.</ref>'' | E se sape! Cher' è, mo’ vene Pasca, | e pozzo appiccià ’o ffuoco senza ll’ esca? || Llà quacche cosa pure me l’ abbusco! | Na fumatella int’ ’a na pippa lasca, | ’o casatiello, ’o miezo litro nfrisco, | na cinco-lire e nu poco ’e ventresca! || Catarenella, ’a quanno c’ ’a canosco, | sempe e {{sic|quanto}} songh’ io, m’ aiza ’a frasca! | Embè, quanno so’ stato a San Francisco''<ref>Il carcere di San Francesco, antico carcere di Napoli.</ref>'', | n’ aggio sempe sparato ’o meglio masco? || ’O capo-guardiano ’on Peppe Fusco, | chillo bell’ ommo cu ttanto na mosca, | quann' io passavo, me faceva ’a rasca! | Quant’ era scemo! e quant’ ’o cumpatisco!'' (''<nowiki>'</nowiki>O bello guaglione''<ref>Citato in ''Nella terra dei canti'', pp. 191-192; in ''La Settimana'', {{small|Rassegna di lettere, arti e scienze}} diretta da [[Matilde Serao]], anno I, 6-7-1902 n 11, vol II, Tipografia Angelo Trani, Napoli, [https://archive.org/details/a01lasettimana11serauoft/page/190]</ref><ref>Citato, con alcune differenze nel testo, in [[Giovanni Artieri]], ''Napoli, punto e basta?, {{small|Divertimenti, avventure, biografie, fantasie per napoletani e non}}'', Arnoldo Mondadori Editore, Milano, 1980, p. 525.</ref>, p. 404)
==''La Camorra''==
===[[Incipit]]===
Le [[Madre|madri]] e le [[Moglie|mogli]]<ref>Dei camorristi.</ref>sono il più delle volte le vittime di questa pittoresca canaglia. Sfruttate brutalmente in tutte le maniere, dominate e sarei per dire ipnotizzate dai loro figli o dai loro [[Marito|mariti]], queste infelicissime donne si sobbarcano alle più dure privazioni, ai più eroici [[Sacrificio|sacrifizii]].<br>Tuttavia la madre è assai meno [[Disprezzo|disprezzata]] o malmenata della moglie; e basta rilevare questo fenomeno dalle canzoni, improvvisate tra un bicchiere e l'altro di [[vino]], in una taverna, o tra una visita e l'altra del ''secondino'', nelle prigioni. In quelle canzoni, che sono e saranno sempre le ''vere'', le popolari, perché nate dal popolo; in quelle nenie senza capo né coda, ma piene di un intenso sentimento, talvolta morboso ma sempre schietto, non sono impersonati che due soli tipi: la madre e l'amante: Trovatemi una sola ''cantata a stesa'' (non di quelle cucinate a Piedigrotta dai millecinquecentottantaquattro versaioli spedati), che ricordi, anche in metafora, la moglie. No: la moglie è tenuta in conto di cosa vile, e trattata, – non esagero – peggio che non lo siano certe schiave sui mercati arabi.<br>La madre, invece, ha la sua parte delicata di sentimento, tra quei cinici malfattori; ha il suo piccolo posticino in fondo al [[cuore]] di quei mascalzoni.
===Citazioni===
*E le amanti?<br>Non è possibile descrivere gli enormi sforzi di queste vili femmine, così legate ai loro vampiri; gli entusiasmi di queste megere, che talvolta commettono cinicamente anche un delitto per giovare loro, per accontentarli in ogni più piccolo desiderio.<br>Più un uomo le strapazza e le batte più {{sic|elleno}} pensano esser questo l'effetto naturale dell'amore, e non comprendono la tenerezza che in questo solo modo. Non son sicure del bene dei loro amanti se non quando costoro lo dimostrano in una forma tutta speciale, a furia di randellate o di colpi di rasoio.<br>''– Ciccillo me vo' nu bene pazzo,'' diceva una di esse a un'amica; ''me vatte sempe!''<br>Per esse, l'uomo che non batte l'amante è uno sciocco, un predestinato al tradimento. (da ''Le donne dei camorristi'', (21/22 gennaio 1987), pp. 9-10)
*Seduta sconciamente sul davanzale della finestra della casa infame ove è destinata a far copia di sé, l'amante del carcerato guarda, dietro le persiane verdi socchiuse, nel vicoletto deserto: il suo occhio cerchiato di bistro vaga insonnolito dal fango del selciato smosso ai muri delle case dirimpetto, dal ''bancariello'' del ciabattino-portinaio alla variopinta tinozza del tintore, dal cane randagio alla guardia di questura che passa occhieggiando, e tirandosi i baffi incerottati.<br>Ella sorride languidamente ma è distratta: ella pensa all'amante lontano... E quante volte sfogliando una rosa, o masticandone rabbiosamente i petali, ella canticchia pensando al carcerato del suo cuore:<br>''Me so' misa a durmì, t'aggio sunnato, | me so' misa a viglià, t'aggio veruto! | {{sic|Quanta}} tiempo t'hanno carcerato!''<br>''Anella, anella! | Quanta suspire dint'a chisto core | e quanta figlie 'e mamma {{sic|int' e}} ccancella!''<br>''Ammore ammore, | stu ricciulillo ca nfronte te care, | stu ricciulillo m'ha attaccato 'o core!''<br>''Arezza arezza | quanto te voglio amà ca si nu pazzo, | nun tiene na parola de fermezza!''<br>Oppure a sera, nel suo ostinato peripatetismo, mentre va guazzando nel fango, con le mano occupate a tirar su le vesti, e col nasino all'aria fiutante la preda canticchia ostinatamente; e magari seguita nel suo tugurio. Mentre il rimorchiato carrettiere si accinge ai ragionari amorosi, ella sospira fra le labbra:<br>''Che passione ca tengo a stu core...'' (da ''Le donne dei camorristi'', (21/22 gennaio 1987), pp. 10-13)
==Citazioni su Ferdinando Russo==
*Ho la disgrazia di contare tra i miei redattori un [[anarchico]] spaventoso... Ferdinando Russo, poeta a tempo perso, ma di mestiere propriamente [[Cospirazione|cospiratore]] [...], si era sin qui nascosto sotto le spoglie di un innocuo vate piedigrottesco... ([[Edoardo Scarfoglio]])
==Note==
<references />
==Bibliografia==
*Ferdinando Russo, ''La Camorra'', I Prismi, Edizioni de Il Mattino 1996.
*Ferdinando Russo, ''[https://wikisource.org/wiki/Index:Ncoppo_marciapiede_-_frusso.pdf, Ncopp' 'o marciappiede]'', Luigi Pierro Editore, Napoli, 1898.
*Ferdinando Russo, ''[[s:'O "luciano" d''o Rre|'O luciano d"o Rre]]'', Tipografia Francesco Giannini e Figli, Cisterna dell'olio, Napoli, 1918.
*Ferdinando Russo, ''[https://nap.wikisource.org/wiki/Poesie_napoletane_-_Ferdinando_Russo|Poesie Poesie napoletane]'', Francesco Perrella Editore, Napoli, 1910.
*Mario Del Treppo, ''Storiografia nel Mezzogiorno'', Guida Editori, 2006 ISBN 8860422531
==Altri progetti==
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[[Categoria:Scrittori italiani|Russo, Ferdinando]]
[[Categoria:Poeti italiani|Russo, Ferdinando]]
[[Categoria:Giornalisti italiani|Russo, Ferdinando]]
[[Categoria:Parolieri italiani|Russo, Ferdinando]]
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Sun-crops
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'''Ferdinando Russo''' (1866 – 1927), scrittore, poeta e giornalista italiano.
==Citazioni di Ferdinando Russo==
*{{NDR|Gli [[scugnizzo|scugnizzi]]}} ''Arravugliate, aggliummarute''<ref>Raggomitolati.</ref>'', astrinte, | 'e vvide 'e durmì 'a notte a nu puntone. | Chiove? E che fa! Quanno nun stanno ''rinte'' | 'a meglia casa è sott'a nu bancone. || Passa 'o signore, 'e conta a diece, a vinte, | 'e cumpiatesce e lle mena 'o mezzone. | Cierte, cu 'e bracce chiene 'e chiaje finte, | cercanno 'a carità fanno cuppone. || Cu 'e scorze 'e pane e ll'osse d'<nowiki>'</nowiki>a munnezza, | màgnano nzieme 'e cane a buon cumpagne; | na streppa 'e nu fenucchio è n'allerezza. || Uno 'e miezo Palazzo, nu ziracchio, | p'avé nu soldo, ne faceva lagne!... | Nun l'aveva? Allazzava nu pernacchio.''<ref>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 81. </ref>
*È così! I più grandi uomini, le figure nostre più luminose, non trovarono mai chi si agitasse in loro favore: [[Francesco de Sanctis]] e [[Luigi Settembrini]] hanno appena due povere teste marmoree in quel giardino pubblico che chiamiamo ''la [[Villa comunale di Napoli|Villa]]''; [[Salvator Rosa]], [[Luca Giordano]], [[Pietro Giannone]], [[Carlo III di Spagna|Carlo III]], nulla; e i monumenti di [[Napoli]] sorti da cinquant'anni a questa parte, – salvo qualche rarissima eccezione – rappresentano, nella sciagurata decadenza della Scultura, la Partigianeria, la Politica e l'Intrigo...<br>Nemmeno le [[Accademia|Accademie]], delle quali pure il [[Bartolommeo Capasso|Capasso]] fu tanta parte, si mossero per onorarlo. Ma si muovono, forse, le Accademie? O non sono, forse, ora più che mai, acque stagnanti, necropoli anticipate, in cui si adagiano e nicchiano, nel ''severo raccoglimento'' che è torpore letale, le Mummie dell'Arte, della Letteratura e della Scienza?<br>Conto fra gli Accademici amici illustri e carissimi, viva minoranza d'intelletti fervidi in quelle Case dei Morti; e mi domando da anni perché non si riuniscono, in una iniziativa che qualcuno già tentò di sviluppare! Or vedremo invece altri marmi, non meno brutti di quelli già esistenti, ingombrare le piazze.<ref>Dalla prefazione a [[Bartolommeo Capasso]], ''Masaniello, {{small|La sua vita e la sua rivoluzione}}'', con scritti di Ferdinando Russo, [[Salvatore Di Giacomo]], [[Michelangelo Schipa]], [[Ludovico De La Ville Sur-Yllon]], [[N. F. Faraglia]] e [[Benedetto Croce]], a cura di Luca Torre, Torre Editrice, Napoli, 1993<sup>1</sup>, pp. VI-VII.</ref>
*{{NDR|Un cantastorie ambulante racconta:}} ''Ecco Linardo in campo! Il Palatino! | 'O Palatino 'e Francia cchiù putente! | Teneva nu cavallo, Vigliantino, | ca se magnava pe' grammegne 'a gente! || Comme veveva, neh! Na votta 'e vino, | na votta sana, 'un le faceva niente! | Nu surzo sulo, nu varrilo chîno!... | E se magnava 'e zeppole vullente! || Po' teneva na spata, Durlindana! | Uh ffiglio 'e Dio, e che poc'ammuina! | Se sape! 'A maniava chella mana! || Na notte, pe' passà d'<nowiki>'</nowiki>a Francia a' Spagna, | chisto Linardo, neh, che te cumbina? | Caccia sta spata e taglia na muntagna!''<ref>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 66.</ref>
*{{NDR|Su Napoli, dalla prefazione alla prima edizione in volume del ''Masaniello'' di Bartolommeo Capasso, editore Giannini, 1919}} [...] la Circe ingrata, che pur glorifica tante bestie, lo vide morire molto vecchio e quasi cieco pel troppo attento indugio degli stremati occhi {{sic|su le}} carte: e quasi non s'accorse della dipartita di Lui! ({{NDR|cioè di Bartolomeo Capasso}})<ref>Dalla prefazione a ''Masaniello, {{small|La sua vita e la sua rivoluzione}}'', p. VI.</ref><ref>Citato parzialmente in Mario Del Treppo, ''Storiografia nel Mezzogiorno'', 2006, p. 15.</ref>
*''Napoli ride int'a 'na luce 'e sole | chiena 'e feneste aperte e d'uocchie nire.''<ref>Questi versi furono rinvenuti sulla scrivania del poeta l'indomani della sua morte.</ref> (citato in Francisco Protonotari, ''Nuova antologia, Volumi 473-474'', Roma, 1958)
*''Oi ''pertusara<ref>'A pertusara: l'occhiellaia, artigiana specializzata nel confezionamento di occhielli.</ref>'' mia, oi ''pertusara'', | che pertuso m'ê fatto int'a stu core! | Stevo cuntento, e tengo 'a vocca amara, | stevo felice, e moro p'<nowiki>'</nowiki> delore! | ''Pertusarèlla'' mia, ''pertusarèlla'', | quant'è micirianta 'sta manella! | E 'o puntaruolo quant'è malamente! | spertosa troppe core a troppa gente! | Tu si' cchiù d'isso malamente assai, | pecché m'ê spertusato e nun 'o ssai! | Che nce guaragne a essere pungente? | ''Pertusarè'', nun t'aggio fatto niente!''<ref>Citato in [[Francesco D'Ascoli]], ''C'era una volta Napoli. {{small|Mestieri, oggetti, frutti, giochi infantili scomparsi o in via di estinzione}}'', Loffredo Editore, Napoli, 1987, p. 12. </ref>
*''Si duorme o si nun duorme, Bella mia, | siente pe' nu mumento chesta voce! | Chi te vo' bene assai sta mmiezo 'a via | pe' te cantà na canzuncella doce! | Ma stai durmenno e nun te si' scetata!''<ref>Non ti sei svegliata.</ref>'' | Sta fenestella io nun veco arapì... | È nu ricamo, sta mandulinata! | Scètate, Bella mia, nun chiù durmì! || 'Ncielo se so' arrucchiate ciente stelle, | tutte pe' sta' a sentì chesta canzone! | Aggio ntiso parlà li ttre chiù belle, | dicevano: Nce 'a tene 'a passione! | È passione ca nun passa mai! | Passa lu munno, essa nun passarrà! | Tu certo a chesto nun ce penzarrai, | ma tu nasciste pe m'affatturà.''<ref>Per stregarmi.</ref> (''Scètate'', ''Quanno tramonta 'o sole''<ref>Citato in ''La poesta in dialetto, {{small|Storia e testi dalle origini al Novecento}}'', a cura di Franco Brevini, vol. II, Arnoldo Mondadori Editore, I Meridiani, Milano, 1999, p. 3120.</ref>)
*{{NDR|La regina degli otto giorni: [[Bernardina Pisa]], moglie di [[Masaniello]] }} ''So' turnate li Spagnuole, | è fernuta 'a zezzenella; | comme chiàgneno 'e ffigliole | fora 'a via d' 'a Marenella! | 'A Riggina 'e ll'otto juorne | s'è arredotta a ffa' 'a vaiassa; | so' turnate li taluorne, | 'ncopp' 'e frutte torna 'a tassa! || Chella vesta, tuttaquanta | d'oro e argiento arricamata, | ll'ha cagnata sta Rignanta | cu na vesta spetacciata. | 'A curona 'e filigrana | ma ched'è? Curona 'e spine! | 'E zecchine d' 'a cullana | mo nun songo cchiù zecchine! || Li Spagnuole so' turnate | cchiù guappune e preputiente, | e mo' 'a chiammano, 'e suldate, | 'a Riggina d' 'e pezziente! | E lle danno 'a vuttatella, | e lle diceno 'a parola, | e lle tirano 'a vunnella... | Essa chiagne, sola sola. || Pane niro e chianto amaro, | chianto amaro e pane niro | vanno a ccocchia e fanno 'o paro | comm' 'e muonece a Retiro. | Da Palazzo essa è passata | dint' 'o Bbuorgo''<ref>Il Borgo di S. Antonio Abbate. {{cfr}} ''Masaniello'', p. XLVII.</ref>''e venne ammore; | tene 'a mala annommenata, | ma nu schianto mmiez' 'o core! || Dint' 'o vascio d' 'a scasata | mo nce passa o riggimento; | 'a Furtuna ll'ha lassata | e le scioscia malu viento. | Se facette accussì lota, | morta 'e famma e de fraggiello, | chella llà ch'era na vota | 'a mugliera 'e Masaniello!'' (''<nowiki>'</nowiki>A mugliera 'e Masaniello''<ref>Citato in Bartolommeo Capasso, ''Masaniello'', p. XLVII.</ref>)
==''Ncopp'o marciappiede''==
*''– 'A ''rossa'' venge! 'A ''rossa'' venge! 'A ''rossa'' | venge!... A la ''rossa''! A la ''rossa''! Jucate! | Chi vo' puntà na lira?... 'A guaragnate! | E uno!... E ddoie!... E ttre!... Rint'a na mossa! || Guagliù, sfullate!... Peccerì, sfullate! | Nce vulite fa' fa'? Mannaggia ll'ossa | caruliate 'e chi v'ha vattïate!...<ref>Mannaggia le ossa tarlate di chi vi ha battezzato!</ref> | 'A ''rossa'' venge!... A la ''rossa''! A la ''rossa''!... || Patrïò, vuò jucà?... Meza liretta!... | Guarda! È nu juoco fatto!... E uno!... E duie!... | E uno!... E dduie!... – (Ehilà!... Mo' sì purpetta!) || – ('A ''rossa'' è chella 'e miezo!... E chella è 'a vera!) | – Aizate 'a carta!... Jammo belle!... A nuie!... |'' – Ciò!... Varda, sacrrr...! L'è la carta nera!...<ref>''La ''rossa'' vince! La ''rossa'' vince! La ''rossa'' | vince!... Alla ''rossa''! Alla ''rossa''! Giocate! | Chi vuole puntare una lira?... La guadagnate! | E uno!... E due!... E tre!... In una sola mossa! || Ragazzi, sfollate!... Piccoli, sfollate! Volete laasciarci "fare"? Mannaggia le ossa tarlate di chi vi ha battezzato! | La ''rossa'' vince! La ''rossa'' | vince!... Alla ''rossa''!... || Patriota, vuoi giocare?... Mezza liretta...! | Guarda! È un gioco fatto!... (È una vincita facile e sicura!) E uno!... E due!... | E uno!... E due!... – (Ehilà!... Mo sei polpetta!) || – (La ''rossa'' è quella in mezzo!... E quella è la vera!) | – Alzate la carta!... Su!... A noi!... | – {{NDR|Il malcapitato, inconsapevole del raggiro, impreca contro la sfortuna}}'' Ciò!... Varda, sacrrr...! L'è la carta nera!...</ref> (''[[Gioco delle tre campanelle|'E ttre carte]]'', p. 19)
*''- Sta vota tengo 'o ''cinco'' e 'o ''trentacinco''; | vìnnete ll'uocchie e ghiócate 'o viglietto! | So' ddoie semmane c' 'a carenza 'e cinco | e t'ha da rà pe fforza 'o primm'aletto!''<ref>Il primo estratto.</ref>''|| Mo' proprio so' ngarrato dint' 'o sinco! | Tengo 'o ''puorco'' sicondo, e l<nowiki>'</nowiki>''urganetto''! | O primm'aletto, certo è ''uttantacinco''! | So' nnummere?... So' sciure a rammaglietto! || ''Uttantacinco'', ''cinco'' e l<nowiki>'</nowiki>''avuciello''! | Tre rose ncappucciate cu 'a carenza! | E ll'ati dduie v' 'e dongo situate. || Ccà non se pesca dint' 'o panariello, | Addo' 'a furtuna po' tirarse 'a renza! | So' ppunte certe, e songo raggiunate!'' ('''O cabalista'', p. 20)
*''Dint' 'o vico 'e Scassacocchie, | Don Pascale 'o cusetore | tene 'e ccorne p' 'e maluocchie.''<ref>Ha le corna contro il malocchio.</ref>'' || E, ndennimmoce a duvere,''<ref>Vediamo di capirci bene.</ref>'' | don Pascale è n'ommo 'e core, | e te sape fa 'o mestiere! || Comme cose! È nu spaviento! | Comme taglia! È na bellezza! | Taglia dint'a nu mumento! || 'A mugliera, ca 'o vo' bene, | propet'essa nce l'ha mise''<ref>Proprio lei ce le ha messe.</ref>'' | chelli corne. Isso s' 'e ttene. || E se sape! Tanta gente | te vò male a chisto munno! | Nun te fanno arrignà''<ref>Prosperare.</ref>''niente! || Ammacaro''<ref>Magari</ref>'', cu sti ccorne | appennute''<ref>Appese.</ref>'' sott' 'a porta, | schiatta 'a mmiria e schiatta 'a morta!''<ref>Crepi l'invidia e crepi la morte.</ref>'' || 'I che ssà! Quann' 'a fatica | fa campà nu lavurante, | l'hanno 'nganna tuttuquante! || Chella, 'a moglia 'e don Pascale, | chella llà, mò nce vò 'o fatto''<ref>L'argomento cade a proposito, al momento giusto.</ref>'', | è na ronna ca va assaie! || 'O cunziglia, 'o fa fa' chiatto, | l'ha luvato 'a dint' 'e guaie, | si vò tre, lle porta quatto, || l'accarezza, s' 'o cuverna <ref>Se lo accudisce (se lo "governa". ''Guvernà'' può essere impiegato anche nel senso di governare animali: un bue, ad esempio.) </ref>, | tira accunte''<ref>Attira clienti.</ref>'' 'o macazzino, | lle vò sta sempe vicino... || Nzomma, chella è nu tesoro! | Don Pascale c' 'o ccapisce | va dicenno ch'essa è d'oro || Schiatta 'a mmiria! Se fatica! | Chi fa ll'arte 'e Micalasse''<ref>Chi non fa niente.</ref>'' | che se magna, turze 'e spica''<ref>Torsoli di spiga.</ref>'' || Accussì se faticasse | ogge e sempe! 'A ggente parla? | Che nce mporta a nuie? Schiattasse! || Tutte ll'uocchie ncuollo a lloro, | e pecchè? Pecchè Pascale | nun le manca mai lavoro! || Ccà nisciune, già se ndenne''<ref>Si intende, si capisce.</ref>'', | pò fa sempe 'e fatte suoie! | Neh, sta ggente che pretenne? || Don Pascale magna 'e ddoie? | Ma magnammo, eccoce ccà! | E nun tutte 'o ponno fa!'' (da '''O vico 'e Scassacocchie'', pp. 38-40)<ref>Citato parzialmente in ''C'era una volta Napoli'', p. 68.</ref>
=='''O "luciano" d' 'o Rre''==
===[[Incipit]]===
''– Addò se vere cchiù, [[Borgo Santa Lucia|Santa Lucia]]?! | Addò sentite cchiù l'addore 'e mare? | Nce hanno luvato 'o mmeglio, 'e chesta via! | N'hanno cacciato anfino 'e marenare! | E pure, te facea tant'allegria, | cu chelli bbancarelle 'e ll'ustricare! | 'O munno vota sempe e vota 'ntutto! | Se scarta 'o bello, e se ncuraggia 'o brutto! || Ah, comme tutto cagna! A tiempo 'e tata, | ccà se tuccava 'o mare cu nu rito! |ò ncopp' 'o mare passa n'ata strata, | tutto va caro, e niente è sapurito! | Santa Lucia m'ha prutiggiuto sempe! | M'ha rata 'a vista 'e ll'uocchie, pe veré | ca l'ommo cagna comme cagna 'o tiempe, | e ca chi sa che vène, appriesso a me!''
==Citazioni==
*''Io''<ref>A rievocare il passato è un "luciano", un abitante del Borgo Santa Lucia.</ref>'', quacche vota, quanno sto nfuscato''<ref>Offuscato (confuso, smarrito, fuori di sé).</ref>'' | e me straporto''<ref>Trasporto, ritorno a.</ref>'' a quann'ero guaglione, | me crero ca so' muorto e sutterrato | sott' 'a muntagna 'e chisto Sciatamone''<ref>Chiatamone.</ref>''! | Pare n'ato paese! È n'ata cosa! | Tu nce cammine e nun te truove cchiù... | E pure, è certo, era accussì spassosa, | ''Santa Lucia'' d' 'a primma giuventù! || Arbanno juorno''<ref>All'alba.</ref>'', dint' 'e vuzze, a mmare, | c'addore 'e scoglie e d'ostreche zucose! | Verive 'e bbancarelle 'e ll'ustricare | cu tutt' 'o bbene 'e Ddio, càrreche e nfose''<ref>Bagnate, umide, umorose, cariche di umori, roride.</ref>''! | E chelli ttarantelle int' 'a staggione! | Femmene assai cchiù belle 'e chelle 'e mo'! Uocchie 'e velluto, vocche 'e passione, | lazziette d'oro e perne, int' 'e cummò! || Tutt' 'e ccanzone t' 'e ppurtava 'o mare, | p' 'a festa r' 'a Maronna r' 'a Catena, | cu 'a bbona pesca, 'e cuoppe r' 'e renare, | e 'a cantina 'e ''Cient'anne'' sempe chiena! | Mò... che ne cacce? Cca s'è fravecato!''<ref>Costruito.</ref>'' | Tutto è prucresso, pe puté arrunzà!''<ref>Frare in fretta e senza accuratezza, raffazzonare, abborracciare.</ref>'' | Si' marenaro? E, quanno 'e faticato, | fai ll'uocchie chine... e 'a rezza nun t' 'o ddà!'' (p. 23)
*''Quanta ricorde! Quanta cose belle! | N'arena d'oro e n'abbundanza 'e ciele! | Treglie e merluzze, vive, int' 'e spaselle, | e 'o mare tutto cummigliato 'e vele! | Veneva 'a voce, da li pparanzelle: | "Aonna,''<ref>Abbonda.</ref>'' 'o mare! Aonna!..." E li ccannele | s'appicciavano nnanza a li Ssant'Anne, | p' 'a pruvverenzia "ch'è venuta aguanne!''<ref>Quest'anno.</ref>''"'' (p. 27)
*''Io mo' so' bbiecchio, tengo sittant'anne, | 'a sbentura mm'ha fatto 'o core tuosto, | embè, affruntasse pure ati malanne | pe vedé ancora 'a faccia d<nowiki>'</nowiki> 'o Rre nuosto! | [[Ferdinando II delle Due Sicilie|Ferdinando Sicondo]]!... E che ne sanno?! | Còppola 'nterra! N' 'o ttengo annascuosto! | E nce penzo, e me sento n'ato ttanto! | So' stato muzzo, a buordo 'o ''Furminanto''! || 'O Rre me canusceva e me sapeva! | Cchiù de na vota, (còppola e denocchie!) | m'ha fatto capì chello che vuleva! | E me sàglieno 'e llacreme int' all'uocchie! | 'A mano ncopp' 'a spalla me metteva: | "Tu nun si' ''pennarulo'' ''<ref>Scrittore di bassissimo livello al soldo di chi paga meglio.</ref>'' e nun t'arruocchie!''<ref>Arrucchiarse: aggregarsi.</ref>'' | Va ccà! Va llà! Fa chesto! Arape 'a mano!" | E parlava accussì: napulitano! || Quanno veneva a buordo! Ma che vita! | Trattava a tuttuquante comm'a frato! | Sapeva tutt' 'e nomme'':'' Calamita, | Mucchietiello, Scialone ''<ref>Scialacquone.</ref>'', <nowiki>'</nowiki>o Carpecato...''<ref>Il butterato.</ref>'' | Èramo gente 'e core! E sempe aunita! | "Murimmo, quann' 'o Rre l'ha cumannato!" | Mo' che nce resta, pe nce sazzià? | Ah!... Me scurdavo 'o mmeglio!... 'A libbertà!'' (pp. 33-34)
*''<nowiki>'</nowiki>A libbertà! Chesta Mmalora nera | ca nce ha arredutte senza pelle 'ncuolle!... | 'A libbertà!.. 'Sta fàuza puntunera''<ref>Prostituta che sosta agli angoli delle strade.</ref>'' | ca te fa tanta cìcere e nnammuolle!...''<ref>Salamelecchi. Infinite cerimonie.</ref>'' | Po' quanno t'ha spugliato, bonasera! | Sempe 'a varca cammina e 'a fava volle,<ref>Tutto va sempre a gonfie vele, gli affari prosperano.</ref> | e tu, spurpato''<ref>Spolpato (anche: "pelato", "munto", "tosato" per bene).</ref>''comm'a n'uosso 'e cane, | rummane cu na vranca 'e mosche mmane!... || A libbertà! Mannaggia chi v'è nato! | 'A chiammàsteve tanto, ca venette! | Ne songo morte gente! S'è ghiettato | a llave, 'o sango, sott' 'e bbaiunette!... | Mo', vulesse veré risuscitato | a 'o Rre ca n' 'a vuleva e n' 'a vulette! | E isso, ca passai pe ttraritore, | se ne facesse resatune 'e core!'' (p. 35)
*''Chest'è, quann' 'a Furtuna è na zuzzosa!''<ref>Sporca</ref>'' | Si tu 'o rilorgio 'o guaste int' 'o cungegno, | hai voglia 'e l'accuncià, ca nun è cosa! | E accussì fui! Muort'isso, muorto 'o Regno! | 'A strata se facette ntruppecosa,''<ref>Scabrosa.</ref>'' | [[Giuseppe Garibaldi|Calibbarde]] aspettava e avette 'o segno; | cade [[Gaeta]], doppo quatto mise, | e nui... natàimo''<ref>Nuotammo.</ref>'' ttutte int' 'e turnise!''<ref>Tornesi.</ref>'' || Ah! Ah! Me vene a ridere, me vene! | Ogneruno sperava 'avè na Zecca, | tanta renare quanto so' ll'arene, | 'a gallenella janca, 'a Lecca e 'a Mecca!''<ref>Il mondo intero!</ref>'' | Faciteme 'e berè, sti ppanze chiene! | Seh, seh!''<ref>Certo, proprio così!</ref>'' Quanno se ngrassa 'a ficusecca''<ref>Fichi bianchi secchi, in passato alimento di fondamentale importanza per i poveri e più in generale per il popolo. "Quando s'ingrassa il fico secco": mai.</ref>''! | Comme scialammo bello, dint'a st'oro! | Sciù pe la faccia vosta! A vuie e a lloro! || Ccà stammo tuttuquante int' 'o spitale! | Tenimmo tutte 'a stessa malatia! | Simmo rummase tutte mmiezo 'e scale, | fora 'a lucanna''<ref>Locanda.</ref>'' d' 'a Pezzentaria! | Che me vuò di'? Ca simmo libberale? | E addò l'appuoie, sta sbafantaria?''<ref>Smargiassata.</ref>'' | Quanno figlieto chiagne e vo' magná, | cerca int' 'a sacca... e dalle 'a libbertà!'' (pp. 81-82)
==''Poesie napoletane''==
{{Int|''Sunettiata''}}
*''– Neh! Signò!... C'ora so'? C'ora tenite? | – Nun 'o porto... Nun aggio che ve fa... | – Faciteme verè... Va be'! Sentite... | Mo' si sit'ommo, m' 'ite 'a fa fumà. || – Ma... – Votta lloco, me'! Nun v'avvelite... | è n'arta comm'a n'ata, e v' 'ite 'a sta!''<ref>È un mestiere come qualsiasi altro e dovete rassegnarvi!</ref>'' | – Ma... Ma, insomma, ve dico... che vulite? | – Appila!''<ref>Non fiatare!</ref>'' Statte zitto e n'alluccà!''<ref>Sta' zitto e non gridare!</ref>'' || Bello! Accussì! T'è scesa 'a lengua nganna? | Niente. Nu rito d'acqua turriacale...''<ref>''Bello! Così! Ti è scesa la lingua in gola, non fiati più (per lo spavento)? | Cosa da nulla. Un dito d'acqua torriacale (e ti passa).''</ref>'' | Nun c'è che fa! Dio accussì t''a manna...''<ref>Dio te la manda così...</ref>'' || E... che facite mo'? Ve retirate? | Attiento a vuie quanno saglite 'e scale... | Santanotte, signò... Nun v'avutate.''<ref>(Filate diritto) e non voltatevi.</ref>'' (''Mariuole 'e notte'', p. 42)
*''[[Luna]] luna mmiez' 'o mare, | quanta cosa fai penzà! | Fatta apposta pe ncantare, | tuttuquante fai ncantà! || Quanno 'a notte 'e marenare | dinto 'e vvarche pe piscà | stanno a tiempo pe vucare, | tu t'affacce a ssalutà. || Cuntentona, janca janca, | tu cammine e te nne ride: | quanno mai te siente stanca? || Passe e guarde, guarde e passe... | Che nne dice, tu ca vide | sti taluorne<ref>Questo continuo lamentarsi, gemere.</ref>, sti scunquasse?'' (''Luna'', p. 49)
*''Cchiù spisso era na mamma, ca purtava, | |dint' 'o sciallo, quaccosa arravugliata''<ref>Avvolta.</ref>'': | na criatura.''<ref>Bambino, neonato.</ref>'' E doppo na guardata | sott' uocchio, dint' 'a [[Ruota degli esposti|rota]] ll'apusava. || Zitto zitto sta rota s'avutava, | e 'a mappatella''<ref>Il piccolo fagotto.</ref>'' già s' era squagliata''<ref>Sparita.</ref>'': | e chella mamma, povera scasata,''<ref>Sventurara, infelice.</ref>''| c' 'a capa sotto''<ref>A capo chino.</ref>'' se ne riturnava. || Doppo nu poco ca se n' era juta, | spianno attuorno nne spuntava n' ata, | comm' 'a primma, int' 'o sciallo annascunnuta... || Notte e ghiuorno se jeva e se turnava; | e chella rota se fosse stracquata!''<ref>Straccata, sfiancata, spossata.</ref>''| Vutava sempe... vutava... vutava...'' (''<nowiki>'</nowiki>A rota 'a Nunziata<ref>La Santa Casa dell'Annunziata, a Napoli, ospizio per bambini abbandonati.</ref>,'' p. 62'')''
{{Int|''Poemetti del cuore''}}
*''Sciore 'e l' ammore mio ca mai nun more, | fuoco c’ avvampa, e nun se stuta mai! || Guarda stu cielo! Stammatina l' aria | pare c'ha dato appuntamento a 'o sole | pe se fa dì chi sa qua' cose tennere! | Pe lle scippà va trova qua' parole! || E 'o sole pare ca le vò risponnere | tre parulelle, belle tutt' 'e tre: | « Te voglio bene! » Sciure 'e dint' all' anema, | dette comm'io t' 'e sto dicenno a te! || Stienne sti bracce! E mmiezo a sta letizia | stringeme ’npietto, forte forte, ancora! | Damme ’a vucchella! Ncopp’ all’uocchie vàseme! | Famme campà cient’anne dint’ a n’ ora!'' (da ''Nuvena d'ammore'', p. 83)
*(I) ''Vocca, ca ciento e ciento vote all' ora | aggio vasata, e nun me stanco mai, | vocca, ca tanto bene e male fai | a chisto core | affatturato''<ref>Stregato, ammaliato.</ref>'' 'a te; || vocca cchiù bella 'e na jurnata 'aprile | e cchiù addurosa 'e na campagna 'e rose, | àprete sempe pe me di' doi cose: | ca me vuò bene e m' 'o vuò fa sapè!'' (II) ''Vocca, ca ride comme ride 'o sole | e si’ cchiù fresca ’e ll’ aria d’ ’a matina, | e c' ’o sapore doce d’ ’a curvina''<ref>Ciliegia moraiola, dal colore rosso cupo, che ricorda il colore del piumaggio del corvo.</ref>'' | me puorte ’addore ca me fa sperì; || vucchella mia, ca quanno vase accide | pecchè nu vaso tuio murì po’ fare, | tu, sapurita comm’ ’e frutte ’e mare, | pigliate 'a vita ca te do’ accussì!'' (III) ''Vocca, ca pare n' uocchio ca me guarda | quann' io te canto chist' ammore mio: | vocca, guardata mmocca pe gulìo,''<ref>Con forte desiderio.</ref>'' | buttone''<ref>Bocciuolo.</ref>'' 'e rosa 'e copp' a nu buchè; || vocca d'ammore tutt'appassiunata | ca quanno vase si' na lampa 'e fuoco, | torna a vasarme, sulo n'ato ppoco, | quanto m' abbasta pe murì pe tte!'' ('''Vucchella mia...'', pp. 87-88)
*''L'ata matina songo juta a messa | a chella cchiesia abbascio 'a Porta 'e Massa; | aggio ntuppata''<ref>Urtato</ref>''a na Matre e Batessa | ca s'è vutata e ha ditto: — 'I che se passa!''<ref>Guarda che (mi) capita!</ref>'' | L' aggio arrispuosto: — Matre, io vaco 'e pressa!''<ref>Vado di fretta.</ref>'' | Chi tene 'a stizza, se facesse 'a rassa!''<ref>Si faccia da parte!</ref>'' | Vi' c' arraggiosa!''<ref>Com'è irascibile, come prende subito fuoco! </ref>'' Vuò fa na scummessa, | ca pe nu ntuppo''<ref>Urto</ref>'' l'aggia pavà 'a tassa? || Aiere ncontro n'ata vota 'a stessa! | Cu na cunverza se ne jeva a spasso. | L'aggio ditto: — Bonnì, Matre e Batessa, | vui cammenate e n'apparate 'e passo?''<ref>Non andate di pari passo?</ref>'' | E m'ha rispuosto: — Quanto si' sberressa! | Matre 'e Badessa e bona, io mo' te ngrasso!''<ref>Nonostante sia Madre e Badessa, io ti ungo, ti "cresimo", te le suono!</ref>'' | E io, da copp' 'a mana''<ref>Ho immediatamente ribattuto.</ref>'': — Ebbiva a essa! | Vi' comm' 'a venne, 'a robba c' 'o ribasso!'' (''Ariette antiche, I'', p. 123)
{{Int|''Sunettiatella''}}
*''Vuò rà a magnà a muglièreta? 'O pesone''<ref>La pigione.</ref>'' ! | ’o vuò pavà?... T’ ’o vuò fa, nu bicchiere? | Accatta ll’ uoglio, acconcia ’o capezzone, | comme se campa? Mamma Bella ’o vvére ! || Mo’ nce hanno mise ’e tramme. Hai raggione ! | Nce l’ ’e fatto allicchetto''<ref>Alla perfezione.</ref>'', ’o pïacere ! | Sia beneretta ’a Custituzzione ! | Mannaggia Calibardo e chi nce crere ! || Po’ rice ’a ggente : So’ cucchiere ’affitto! | Po’ rice ca che ssà, nui rusecammo...<ref>Brontoliamo, critichiamo.</ref> | E se sape! Comm’ è?!... Te stive zitto? || Neh ma che vonno?... Ca ’e rringrazziammno? | ''Ah!''... Jammo bello, jà!''<ref>Suvvia! (E che diamine!)</ref>'' ''Zupp’ ’e zuffritto!'' ''<ref>Zuppa di soffritto di maiale: Ricetta della cucina popolare a base di interiora e scarti di maiale; immangiabile, piatto da bettola di infimo ordine se non si ha la più scrupolosa cura nella scelta degli ingredienti e nella cottura. Il riferimento dello sventurato cocchiere è al cavallo malandato che, fra cure, cibo e altre spese gli toglie gran parte del già scarso guadagno. {{cfr}} ''Poesie napoletane'', p. 406.</ref>'' | Ma... pe ssapè, signò... Quann’ arrivammo?'' (da ''Carruzzelle 'e notte'', p. 373)
*''Sole ca trase e jiesce pe li ciele, | guarda nu poco pe sti ccancellate ! | Tenimmo 'o core ch' è nu piezzo 'e fiele! | Povera gente! Simmo 'e carcerate! || Nui simmo tanta varche senza vele, | mmiezo a nu mare 'e guaie abbandunate; | nce cunzumammo peggio d' 'e ccannele, | cuntammo ll' ore e stammo ncatenate! || L''<nowiki>'</nowiki>Avummaria'' nosta è na jastemma, | 'a speranza è nu suonno 'e nu cecato; | penzanno sulo 'a Libbertà se tremma! || Ricurdànnoce 'e te, passammo ll'ore... | Sole, speranza d'ogne disperato, | quanto te costa, nu poco 'e calore?!'' | (''Canzona 'e carcerate'', a [[Emma Grammatica]], ''I'', p. 374)
*''Quann’ ’a sera, ’o puntone ’a Sellaria | s’ appiccia ’o lume dint’ all’ ugliarara<ref>Oliandola.</ref>, | chillo bancone me fa asci ’npazzia ! | ’A princepala ! Ma che cosa rara ! || ’O marito è nu piezzo 'artigliaria ! | Nu piezzo, ca si sulo ’o guarde, spara! | Ma essa !... È na muntagna ’e simpatia! || Se tira ’a gente appriesso cu ’a vurpara! || Mmiezo a chell’ oro de chell’ uoglio fino, | chill’ uocchie gruosse, nire, spercia-core''<ref>Buca-cuore: che trafiggono il cuore da parte a parte.</ref>'', | rideno. ’O figlio le s’addorme nzino... || Essa s’ ’o cunnulèa''<ref>Se lo culla.</ref>'' cuntanno cunte, | e fa, cu na vucella ca lle more: | «Suonno, suonno, ca viene da li munte...»'' (''L'ugliarara'', p. 392)
*''— Se ne parlava tanto ’e chist’''Otello !''... | Embè, vedite : ’o so’ ghiuto a sentì...! | — Ah !... Va dicenno, va dicenno ! E bello ? | — ! State frische ! E che ve pozzo di’ ?! || Esce nu schiavo ! Va senza cappiello, | vestuto russo, ciert’ uocchie accussì... | Sbarèa''<ref>Perde la testa, si arrovella, vaneggia.</ref>'', pecchè ? pe nu fazzulettiello! | Sultanto chesto m’ ha fatto capì ! || Io steva ’a coppa.''<ref>Da sopra. Dalla piccionaia. {{cfr}}''Poesie napoletane'', p. 408.</ref>'' E pe sta luntananza | nun aggio fatto na tirata ’e mente!''<ref>Una delle mie. {{cfr}}''Poesie napoletane'', p. 408.</ref>'' | E pure pecchè llà nce vò crianza! | Si no alluccavo : — Ma te stai cujete !!...''<ref>Quieto.</ref>'' | Tu, pe na pezza ammalle''<ref>Rammollisci, annoi.</ref>'' a tanta gente? | Tiene ’o catarro ? E sciòsciate cu 'e ddete!''<ref>Soffiati (il naso) con le dita.</ref> (L'Otello'','' p. 393)
*''– 'A'' rossa ''venge! 'A'' rossa ''venge! 'A'' rossa ''| venge!... A la'' rossa''! A la'' rossa''! Jucate! | Chi vo' puntà na lira?...''
*''Mo’ vene Pasca!... Limungella fresca! | Aggio penzato ca vogl' 'ì a fà Pasca | addu Catarenella int' ’a Ruchesca! | Tras’ int’ ’o palazziello e faccio ’o fisco! || ’A ronna ca nun pava, io n’ ’a capisco! | L’ ommo fiura e ’a nnamurata allasca!''<ref>Sgancia i soldi.</ref>'' | E se sape! Cher' è, mo’ vene Pasca, | e pozzo appiccià ’o ffuoco senza ll’ esca? || Llà quacche cosa pure me l’ abbusco! | Na fumatella int’ ’a na pippa lasca, | ’o casatiello, ’o miezo litro nfrisco, | na cinco-lire e nu poco ’e ventresca! || Catarenella, ’a quanno c’ ’a canosco, | sempe e {{sic|quanto}} songh’ io, m’ aiza ’a frasca! | Embè, quanno so’ stato a San Francisco''<ref>Il carcere di San Francesco, antico carcere di Napoli.</ref>'', | n’ aggio sempe sparato ’o meglio masco? || ’O capo-guardiano ’on Peppe Fusco, | chillo bell’ ommo cu ttanto na mosca, | quann' io passavo, me faceva ’a rasca! | Quant’ era scemo! e quant’ ’o cumpatisco!'' (''<nowiki>'</nowiki>O bello guaglione''<ref>Citato in ''Nella terra dei canti'', pp. 191-192; in ''La Settimana'', {{small|Rassegna di lettere, arti e scienze}} diretta da [[Matilde Serao]], anno I, 6-7-1902 n 11, vol II, Tipografia Angelo Trani, Napoli, [https://archive.org/details/a01lasettimana11serauoft/page/190]</ref><ref>Citato, con alcune differenze nel testo, in [[Giovanni Artieri]], ''Napoli, punto e basta?, {{small|Divertimenti, avventure, biografie, fantasie per napoletani e non}}'', Arnoldo Mondadori Editore, Milano, 1980, p. 525.</ref>, p. 404)
==''La Camorra''==
===[[Incipit]]===
Le [[Madre|madri]] e le [[Moglie|mogli]]<ref>Dei camorristi.</ref>sono il più delle volte le vittime di questa pittoresca canaglia. Sfruttate brutalmente in tutte le maniere, dominate e sarei per dire ipnotizzate dai loro figli o dai loro [[Marito|mariti]], queste infelicissime donne si sobbarcano alle più dure privazioni, ai più eroici [[Sacrificio|sacrifizii]].<br>Tuttavia la madre è assai meno [[Disprezzo|disprezzata]] o malmenata della moglie; e basta rilevare questo fenomeno dalle canzoni, improvvisate tra un bicchiere e l'altro di [[vino]], in una taverna, o tra una visita e l'altra del ''secondino'', nelle prigioni. In quelle canzoni, che sono e saranno sempre le ''vere'', le popolari, perché nate dal popolo; in quelle nenie senza capo né coda, ma piene di un intenso sentimento, talvolta morboso ma sempre schietto, non sono impersonati che due soli tipi: la madre e l'amante: Trovatemi una sola ''cantata a stesa'' (non di quelle cucinate a Piedigrotta dai millecinquecentottantaquattro versaioli spedati), che ricordi, anche in metafora, la moglie. No: la moglie è tenuta in conto di cosa vile, e trattata, – non esagero – peggio che non lo siano certe schiave sui mercati arabi.<br>La madre, invece, ha la sua parte delicata di sentimento, tra quei cinici malfattori; ha il suo piccolo posticino in fondo al [[cuore]] di quei mascalzoni.
===Citazioni===
*E le amanti?<br>Non è possibile descrivere gli enormi sforzi di queste vili femmine, così legate ai loro vampiri; gli entusiasmi di queste megere, che talvolta commettono cinicamente anche un delitto per giovare loro, per accontentarli in ogni più piccolo desiderio.<br>Più un uomo le strapazza e le batte più {{sic|elleno}} pensano esser questo l'effetto naturale dell'amore, e non comprendono la tenerezza che in questo solo modo. Non son sicure del bene dei loro amanti se non quando costoro lo dimostrano in una forma tutta speciale, a furia di randellate o di colpi di rasoio.<br>''– Ciccillo me vo' nu bene pazzo,'' diceva una di esse a un'amica; ''me vatte sempe!''<br>Per esse, l'uomo che non batte l'amante è uno sciocco, un predestinato al tradimento. (da ''Le donne dei camorristi'', (21/22 gennaio 1987), pp. 9-10)
*Seduta sconciamente sul davanzale della finestra della casa infame ove è destinata a far copia di sé, l'amante del carcerato guarda, dietro le persiane verdi socchiuse, nel vicoletto deserto: il suo occhio cerchiato di bistro vaga insonnolito dal fango del selciato smosso ai muri delle case dirimpetto, dal ''bancariello'' del ciabattino-portinaio alla variopinta tinozza del tintore, dal cane randagio alla guardia di questura che passa occhieggiando, e tirandosi i baffi incerottati.<br>Ella sorride languidamente ma è distratta: ella pensa all'amante lontano... E quante volte sfogliando una rosa, o masticandone rabbiosamente i petali, ella canticchia pensando al carcerato del suo cuore:<br>''Me so' misa a durmì, t'aggio sunnato, | me so' misa a viglià, t'aggio veruto! | {{sic|Quanta}} tiempo t'hanno carcerato!''<br>''Anella, anella! | Quanta suspire dint'a chisto core | e quanta figlie 'e mamma {{sic|int' e}} ccancella!''<br>''Ammore ammore, | stu ricciulillo ca nfronte te care, | stu ricciulillo m'ha attaccato 'o core!''<br>''Arezza arezza | quanto te voglio amà ca si nu pazzo, | nun tiene na parola de fermezza!''<br>Oppure a sera, nel suo ostinato peripatetismo, mentre va guazzando nel fango, con le mano occupate a tirar su le vesti, e col nasino all'aria fiutante la preda canticchia ostinatamente; e magari seguita nel suo tugurio. Mentre il rimorchiato carrettiere si accinge ai ragionari amorosi, ella sospira fra le labbra:<br>''Che passione ca tengo a stu core...'' (da ''Le donne dei camorristi'', (21/22 gennaio 1987), pp. 10-13)
==Citazioni su Ferdinando Russo==
*Ho la disgrazia di contare tra i miei redattori un [[anarchico]] spaventoso... Ferdinando Russo, poeta a tempo perso, ma di mestiere propriamente [[Cospirazione|cospiratore]] [...], si era sin qui nascosto sotto le spoglie di un innocuo vate piedigrottesco... ([[Edoardo Scarfoglio]])
==Note==
<references />
==Bibliografia==
*Ferdinando Russo, ''La Camorra'', I Prismi, Edizioni de Il Mattino 1996.
*Ferdinando Russo, ''[https://wikisource.org/wiki/Index:Ncoppo_marciapiede_-_frusso.pdf, Ncopp' 'o marciappiede]'', Luigi Pierro Editore, Napoli, 1898.
*Ferdinando Russo, ''[[s:'O "luciano" d''o Rre|'O luciano d"o Rre]]'', Tipografia Francesco Giannini e Figli, Cisterna dell'olio, Napoli, 1918.
*Ferdinando Russo, ''[https://wikisource.org/wiki/Index:Poesie_napoletane_-_Ferdinando_Russo.djvu Poesie napoletane]'', Francesco Perrella Editore, Napoli, 1910.
*Mario Del Treppo, ''Storiografia nel Mezzogiorno'', Guida Editori, 2006 ISBN 8860422531
==Altri progetti==
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[[Categoria:Scrittori italiani|Russo, Ferdinando]]
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'''Ferdinando Russo''' (1866 – 1927), scrittore, poeta e giornalista italiano.
==Citazioni di Ferdinando Russo==
*{{NDR|Gli [[scugnizzo|scugnizzi]]}} ''Arravugliate, aggliummarute''<ref>Raggomitolati.</ref>'', astrinte, | 'e vvide 'e durmì 'a notte a nu puntone. | Chiove? E che fa! Quanno nun stanno ''rinte'' | 'a meglia casa è sott'a nu bancone. || Passa 'o signore, 'e conta a diece, a vinte, | 'e cumpiatesce e lle mena 'o mezzone. | Cierte, cu 'e bracce chiene 'e chiaje finte, | cercanno 'a carità fanno cuppone. || Cu 'e scorze 'e pane e ll'osse d'<nowiki>'</nowiki>a munnezza, | màgnano nzieme 'e cane a buon cumpagne; | na streppa 'e nu fenucchio è n'allerezza. || Uno 'e miezo Palazzo, nu ziracchio, | p'avé nu soldo, ne faceva lagne!... | Nun l'aveva? Allazzava nu pernacchio.''<ref>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 81. </ref>
*È così! I più grandi uomini, le figure nostre più luminose, non trovarono mai chi si agitasse in loro favore: [[Francesco de Sanctis]] e [[Luigi Settembrini]] hanno appena due povere teste marmoree in quel giardino pubblico che chiamiamo ''la [[Villa comunale di Napoli|Villa]]''; [[Salvator Rosa]], [[Luca Giordano]], [[Pietro Giannone]], [[Carlo III di Spagna|Carlo III]], nulla; e i monumenti di [[Napoli]] sorti da cinquant'anni a questa parte, – salvo qualche rarissima eccezione – rappresentano, nella sciagurata decadenza della Scultura, la Partigianeria, la Politica e l'Intrigo...<br>Nemmeno le [[Accademia|Accademie]], delle quali pure il [[Bartolommeo Capasso|Capasso]] fu tanta parte, si mossero per onorarlo. Ma si muovono, forse, le Accademie? O non sono, forse, ora più che mai, acque stagnanti, necropoli anticipate, in cui si adagiano e nicchiano, nel ''severo raccoglimento'' che è torpore letale, le Mummie dell'Arte, della Letteratura e della Scienza?<br>Conto fra gli Accademici amici illustri e carissimi, viva minoranza d'intelletti fervidi in quelle Case dei Morti; e mi domando da anni perché non si riuniscono, in una iniziativa che qualcuno già tentò di sviluppare! Or vedremo invece altri marmi, non meno brutti di quelli già esistenti, ingombrare le piazze.<ref>Dalla prefazione a [[Bartolommeo Capasso]], ''Masaniello, {{small|La sua vita e la sua rivoluzione}}'', con scritti di Ferdinando Russo, [[Salvatore Di Giacomo]], [[Michelangelo Schipa]], [[Ludovico De La Ville Sur-Yllon]], [[N. F. Faraglia]] e [[Benedetto Croce]], a cura di Luca Torre, Torre Editrice, Napoli, 1993<sup>1</sup>, pp. VI-VII.</ref>
*{{NDR|Un cantastorie ambulante racconta:}} ''Ecco Linardo in campo! Il Palatino! | 'O Palatino 'e Francia cchiù putente! | Teneva nu cavallo, Vigliantino, | ca se magnava pe' grammegne 'a gente! || Comme veveva, neh! Na votta 'e vino, | na votta sana, 'un le faceva niente! | Nu surzo sulo, nu varrilo chîno!... | E se magnava 'e zeppole vullente! || Po' teneva na spata, Durlindana! | Uh ffiglio 'e Dio, e che poc'ammuina! | Se sape! 'A maniava chella mana! || Na notte, pe' passà d'<nowiki>'</nowiki>a Francia a' Spagna, | chisto Linardo, neh, che te cumbina? | Caccia sta spata e taglia na muntagna!''<ref>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 66.</ref>
*{{NDR|Su Napoli, dalla prefazione alla prima edizione in volume del ''Masaniello'' di Bartolommeo Capasso, editore Giannini, 1919}} [...] la Circe ingrata, che pur glorifica tante bestie, lo vide morire molto vecchio e quasi cieco pel troppo attento indugio degli stremati occhi {{sic|su le}} carte: e quasi non s'accorse della dipartita di Lui! ({{NDR|cioè di Bartolomeo Capasso}})<ref>Dalla prefazione a ''Masaniello, {{small|La sua vita e la sua rivoluzione}}'', p. VI.</ref><ref>Citato parzialmente in Mario Del Treppo, ''Storiografia nel Mezzogiorno'', 2006, p. 15.</ref>
*''Napoli ride int'a 'na luce 'e sole | chiena 'e feneste aperte e d'uocchie nire.''<ref>Questi versi furono rinvenuti sulla scrivania del poeta l'indomani della sua morte.</ref> (citato in Francisco Protonotari, ''Nuova antologia, Volumi 473-474'', Roma, 1958)
*''Oi ''pertusara<ref>'A pertusara: l'occhiellaia, artigiana specializzata nel confezionamento di occhielli.</ref>'' mia, oi ''pertusara'', | che pertuso m'ê fatto int'a stu core! | Stevo cuntento, e tengo 'a vocca amara, | stevo felice, e moro p'<nowiki>'</nowiki> delore! | ''Pertusarèlla'' mia, ''pertusarèlla'', | quant'è micirianta 'sta manella! | E 'o puntaruolo quant'è malamente! | spertosa troppe core a troppa gente! | Tu si' cchiù d'isso malamente assai, | pecché m'ê spertusato e nun 'o ssai! | Che nce guaragne a essere pungente? | ''Pertusarè'', nun t'aggio fatto niente!''<ref>Citato in [[Francesco D'Ascoli]], ''C'era una volta Napoli. {{small|Mestieri, oggetti, frutti, giochi infantili scomparsi o in via di estinzione}}'', Loffredo Editore, Napoli, 1987, p. 12. </ref>
*''Si duorme o si nun duorme, Bella mia, | siente pe' nu mumento chesta voce! | Chi te vo' bene assai sta mmiezo 'a via | pe' te cantà na canzuncella doce! | Ma stai durmenno e nun te si' scetata!''<ref>Non ti sei svegliata.</ref>'' | Sta fenestella io nun veco arapì... | È nu ricamo, sta mandulinata! | Scètate, Bella mia, nun chiù durmì! || 'Ncielo se so' arrucchiate ciente stelle, | tutte pe' sta' a sentì chesta canzone! | Aggio ntiso parlà li ttre chiù belle, | dicevano: Nce 'a tene 'a passione! | È passione ca nun passa mai! | Passa lu munno, essa nun passarrà! | Tu certo a chesto nun ce penzarrai, | ma tu nasciste pe m'affatturà.''<ref>Per stregarmi.</ref> (''Scètate'', ''Quanno tramonta 'o sole''<ref>Citato in ''La poesta in dialetto, {{small|Storia e testi dalle origini al Novecento}}'', a cura di Franco Brevini, vol. II, Arnoldo Mondadori Editore, I Meridiani, Milano, 1999, p. 3120.</ref>)
*{{NDR|La regina degli otto giorni: [[Bernardina Pisa]], moglie di [[Masaniello]] }} ''So' turnate li Spagnuole, | è fernuta 'a zezzenella; | comme chiàgneno 'e ffigliole | fora 'a via d' 'a Marenella! | 'A Riggina 'e ll'otto juorne | s'è arredotta a ffa' 'a vaiassa; | so' turnate li taluorne, | 'ncopp' 'e frutte torna 'a tassa! || Chella vesta, tuttaquanta | d'oro e argiento arricamata, | ll'ha cagnata sta Rignanta | cu na vesta spetacciata. | 'A curona 'e filigrana | ma ched'è? Curona 'e spine! | 'E zecchine d' 'a cullana | mo nun songo cchiù zecchine! || Li Spagnuole so' turnate | cchiù guappune e preputiente, | e mo' 'a chiammano, 'e suldate, | 'a Riggina d' 'e pezziente! | E lle danno 'a vuttatella, | e lle diceno 'a parola, | e lle tirano 'a vunnella... | Essa chiagne, sola sola. || Pane niro e chianto amaro, | chianto amaro e pane niro | vanno a ccocchia e fanno 'o paro | comm' 'e muonece a Retiro. | Da Palazzo essa è passata | dint' 'o Bbuorgo''<ref>Il Borgo di S. Antonio Abbate. {{cfr}} ''Masaniello'', p. XLVII.</ref>''e venne ammore; | tene 'a mala annommenata, | ma nu schianto mmiez' 'o core! || Dint' 'o vascio d' 'a scasata | mo nce passa o riggimento; | 'a Furtuna ll'ha lassata | e le scioscia malu viento. | Se facette accussì lota, | morta 'e famma e de fraggiello, | chella llà ch'era na vota | 'a mugliera 'e Masaniello!'' (''<nowiki>'</nowiki>A mugliera 'e Masaniello''<ref>Citato in Bartolommeo Capasso, ''Masaniello'', p. XLVII.</ref>)
==''Ncopp'o marciappiede''==
*''– 'A ''rossa'' venge! 'A ''rossa'' venge! 'A ''rossa'' | venge!... A la ''rossa''! A la ''rossa''! Jucate! | Chi vo' puntà na lira?... 'A guaragnate! | E uno!... E ddoie!... E ttre!... Rint'a na mossa! || Guagliù, sfullate!... Peccerì, sfullate! | Nce vulite fa' fa'? Mannaggia ll'ossa | caruliate 'e chi v'ha vattïate!...<ref>Mannaggia le ossa tarlate di chi vi ha battezzato!</ref> | 'A ''rossa'' venge!... A la ''rossa''! A la ''rossa''!... || Patrïò, vuò jucà?... Meza liretta!... | Guarda! È nu juoco fatto!... E uno!... E duie!... | E uno!... E dduie!... – (Ehilà!... Mo' sì purpetta!) || – ('A ''rossa'' è chella 'e miezo!... E chella è 'a vera!) | – Aizate 'a carta!... Jammo belle!... A nuie!... |'' – Ciò!... Varda, sacrrr...! L'è la carta nera!...<ref>''La ''rossa'' vince! La ''rossa'' vince! La ''rossa'' | vince!... Alla ''rossa''! Alla ''rossa''! Giocate! | Chi vuole puntare una lira?... La guadagnate! | E uno!... E due!... E tre!... In una sola mossa! || Ragazzi, sfollate!... Piccoli, sfollate! Volete laasciarci "fare"? Mannaggia le ossa tarlate di chi vi ha battezzato! | La ''rossa'' vince! La ''rossa'' | vince!... Alla ''rossa''!... || Patriota, vuoi giocare?... Mezza liretta...! | Guarda! È un gioco fatto!... (È una vincita facile e sicura!) E uno!... E due!... | E uno!... E due!... – (Ehilà!... Mo sei polpetta!) || – (La ''rossa'' è quella in mezzo!... E quella è la vera!) | – Alzate la carta!... Su!... A noi!... | – {{NDR|Il malcapitato, inconsapevole del raggiro, impreca contro la sfortuna}}'' Ciò!... Varda, sacrrr...! L'è la carta nera!...</ref> (''[[Gioco delle tre campanelle|'E ttre carte]]'', p. 19)
*''- Sta vota tengo 'o ''cinco'' e 'o ''trentacinco''; | vìnnete ll'uocchie e ghiócate 'o viglietto! | So' ddoie semmane c' 'a carenza 'e cinco | e t'ha da rà pe fforza 'o primm'aletto!''<ref>Il primo estratto.</ref>''|| Mo' proprio so' ngarrato dint' 'o sinco! | Tengo 'o ''puorco'' sicondo, e l<nowiki>'</nowiki>''urganetto''! | O primm'aletto, certo è ''uttantacinco''! | So' nnummere?... So' sciure a rammaglietto! || ''Uttantacinco'', ''cinco'' e l<nowiki>'</nowiki>''avuciello''! | Tre rose ncappucciate cu 'a carenza! | E ll'ati dduie v' 'e dongo situate. || Ccà non se pesca dint' 'o panariello, | Addo' 'a furtuna po' tirarse 'a renza! | So' ppunte certe, e songo raggiunate!'' ('''O cabalista'', p. 20)
*''Dint' 'o vico 'e Scassacocchie, | Don Pascale 'o cusetore | tene 'e ccorne p' 'e maluocchie.''<ref>Ha le corna contro il malocchio.</ref>'' || E, ndennimmoce a duvere,''<ref>Vediamo di capirci bene.</ref>'' | don Pascale è n'ommo 'e core, | e te sape fa 'o mestiere! || Comme cose! È nu spaviento! | Comme taglia! È na bellezza! | Taglia dint'a nu mumento! || 'A mugliera, ca 'o vo' bene, | propet'essa nce l'ha mise''<ref>Proprio lei ce le ha messe.</ref>'' | chelli corne. Isso s' 'e ttene. || E se sape! Tanta gente | te vò male a chisto munno! | Nun te fanno arrignà''<ref>Prosperare.</ref>''niente! || Ammacaro''<ref>Magari</ref>'', cu sti ccorne | appennute''<ref>Appese.</ref>'' sott' 'a porta, | schiatta 'a mmiria e schiatta 'a morta!''<ref>Crepi l'invidia e crepi la morte.</ref>'' || 'I che ssà! Quann' 'a fatica | fa campà nu lavurante, | l'hanno 'nganna tuttuquante! || Chella, 'a moglia 'e don Pascale, | chella llà, mò nce vò 'o fatto''<ref>L'argomento cade a proposito, al momento giusto.</ref>'', | è na ronna ca va assaie! || 'O cunziglia, 'o fa fa' chiatto, | l'ha luvato 'a dint' 'e guaie, | si vò tre, lle porta quatto, || l'accarezza, s' 'o cuverna <ref>Se lo accudisce (se lo "governa". ''Guvernà'' può essere impiegato anche nel senso di governare animali: un bue, ad esempio.) </ref>, | tira accunte''<ref>Attira clienti.</ref>'' 'o macazzino, | lle vò sta sempe vicino... || Nzomma, chella è nu tesoro! | Don Pascale c' 'o ccapisce | va dicenno ch'essa è d'oro || Schiatta 'a mmiria! Se fatica! | Chi fa ll'arte 'e Micalasse''<ref>Chi non fa niente.</ref>'' | che se magna, turze 'e spica''<ref>Torsoli di spiga.</ref>'' || Accussì se faticasse | ogge e sempe! 'A ggente parla? | Che nce mporta a nuie? Schiattasse! || Tutte ll'uocchie ncuollo a lloro, | e pecchè? Pecchè Pascale | nun le manca mai lavoro! || Ccà nisciune, già se ndenne''<ref>Si intende, si capisce.</ref>'', | pò fa sempe 'e fatte suoie! | Neh, sta ggente che pretenne? || Don Pascale magna 'e ddoie? | Ma magnammo, eccoce ccà! | E nun tutte 'o ponno fa!'' (da '''O vico 'e Scassacocchie'', pp. 38-40)<ref>Citato parzialmente in ''C'era una volta Napoli'', p. 68.</ref>
=='''O "luciano" d' 'o Rre''==
===[[Incipit]]===
''– Addò se vere cchiù, [[Borgo Santa Lucia|Santa Lucia]]?! | Addò sentite cchiù l'addore 'e mare? | Nce hanno luvato 'o mmeglio, 'e chesta via! | N'hanno cacciato anfino 'e marenare! | E pure, te facea tant'allegria, | cu chelli bbancarelle 'e ll'ustricare! | 'O munno vota sempe e vota 'ntutto! | Se scarta 'o bello, e se ncuraggia 'o brutto! || Ah, comme tutto cagna! A tiempo 'e tata, | ccà se tuccava 'o mare cu nu rito! |ò ncopp' 'o mare passa n'ata strata, | tutto va caro, e niente è sapurito! | Santa Lucia m'ha prutiggiuto sempe! | M'ha rata 'a vista 'e ll'uocchie, pe veré | ca l'ommo cagna comme cagna 'o tiempe, | e ca chi sa che vène, appriesso a me!''
==Citazioni==
*''Io''<ref>A rievocare il passato è un "luciano", un abitante del Borgo Santa Lucia.</ref>'', quacche vota, quanno sto nfuscato''<ref>Offuscato (confuso, smarrito, fuori di sé).</ref>'' | e me straporto''<ref>Trasporto, ritorno a.</ref>'' a quann'ero guaglione, | me crero ca so' muorto e sutterrato | sott' 'a muntagna 'e chisto Sciatamone''<ref>Chiatamone.</ref>''! | Pare n'ato paese! È n'ata cosa! | Tu nce cammine e nun te truove cchiù... | E pure, è certo, era accussì spassosa, | ''Santa Lucia'' d' 'a primma giuventù! || Arbanno juorno''<ref>All'alba.</ref>'', dint' 'e vuzze, a mmare, | c'addore 'e scoglie e d'ostreche zucose! | Verive 'e bbancarelle 'e ll'ustricare | cu tutt' 'o bbene 'e Ddio, càrreche e nfose''<ref>Bagnate, umide, umorose, cariche di umori, roride.</ref>''! | E chelli ttarantelle int' 'a staggione! | Femmene assai cchiù belle 'e chelle 'e mo'! Uocchie 'e velluto, vocche 'e passione, | lazziette d'oro e perne, int' 'e cummò! || Tutt' 'e ccanzone t' 'e ppurtava 'o mare, | p' 'a festa r' 'a Maronna r' 'a Catena, | cu 'a bbona pesca, 'e cuoppe r' 'e renare, | e 'a cantina 'e ''Cient'anne'' sempe chiena! | Mò... che ne cacce? Cca s'è fravecato!''<ref>Costruito.</ref>'' | Tutto è prucresso, pe puté arrunzà!''<ref>Frare in fretta e senza accuratezza, raffazzonare, abborracciare.</ref>'' | Si' marenaro? E, quanno 'e faticato, | fai ll'uocchie chine... e 'a rezza nun t' 'o ddà!'' (p. 23)
*''Quanta ricorde! Quanta cose belle! | N'arena d'oro e n'abbundanza 'e ciele! | Treglie e merluzze, vive, int' 'e spaselle, | e 'o mare tutto cummigliato 'e vele! | Veneva 'a voce, da li pparanzelle: | "Aonna,''<ref>Abbonda.</ref>'' 'o mare! Aonna!..." E li ccannele | s'appicciavano nnanza a li Ssant'Anne, | p' 'a pruvverenzia "ch'è venuta aguanne!''<ref>Quest'anno.</ref>''"'' (p. 27)
*''Io mo' so' bbiecchio, tengo sittant'anne, | 'a sbentura mm'ha fatto 'o core tuosto, | embè, affruntasse pure ati malanne | pe vedé ancora 'a faccia d<nowiki>'</nowiki> 'o Rre nuosto! | [[Ferdinando II delle Due Sicilie|Ferdinando Sicondo]]!... E che ne sanno?! | Còppola 'nterra! N' 'o ttengo annascuosto! | E nce penzo, e me sento n'ato ttanto! | So' stato muzzo, a buordo 'o ''Furminanto''! || 'O Rre me canusceva e me sapeva! | Cchiù de na vota, (còppola e denocchie!) | m'ha fatto capì chello che vuleva! | E me sàglieno 'e llacreme int' all'uocchie! | 'A mano ncopp' 'a spalla me metteva: | "Tu nun si' ''pennarulo'' ''<ref>Scrittore di bassissimo livello al soldo di chi paga meglio.</ref>'' e nun t'arruocchie!''<ref>Arrucchiarse: aggregarsi.</ref>'' | Va ccà! Va llà! Fa chesto! Arape 'a mano!" | E parlava accussì: napulitano! || Quanno veneva a buordo! Ma che vita! | Trattava a tuttuquante comm'a frato! | Sapeva tutt' 'e nomme'':'' Calamita, | Mucchietiello, Scialone ''<ref>Scialacquone.</ref>'', <nowiki>'</nowiki>o Carpecato...''<ref>Il butterato.</ref>'' | Èramo gente 'e core! E sempe aunita! | "Murimmo, quann' 'o Rre l'ha cumannato!" | Mo' che nce resta, pe nce sazzià? | Ah!... Me scurdavo 'o mmeglio!... 'A libbertà!'' (pp. 33-34)
*''<nowiki>'</nowiki>A libbertà! Chesta Mmalora nera | ca nce ha arredutte senza pelle 'ncuolle!... | 'A libbertà!.. 'Sta fàuza puntunera''<ref>Prostituta che sosta agli angoli delle strade.</ref>'' | ca te fa tanta cìcere e nnammuolle!...''<ref>Salamelecchi. Infinite cerimonie.</ref>'' | Po' quanno t'ha spugliato, bonasera! | Sempe 'a varca cammina e 'a fava volle,<ref>Tutto va sempre a gonfie vele, gli affari prosperano.</ref> | e tu, spurpato''<ref>Spolpato (anche: "pelato", "munto", "tosato" per bene).</ref>''comm'a n'uosso 'e cane, | rummane cu na vranca 'e mosche mmane!... || A libbertà! Mannaggia chi v'è nato! | 'A chiammàsteve tanto, ca venette! | Ne songo morte gente! S'è ghiettato | a llave, 'o sango, sott' 'e bbaiunette!... | Mo', vulesse veré risuscitato | a 'o Rre ca n' 'a vuleva e n' 'a vulette! | E isso, ca passai pe ttraritore, | se ne facesse resatune 'e core!'' (p. 35)
*''Chest'è, quann' 'a Furtuna è na zuzzosa!''<ref>Sporca</ref>'' | Si tu 'o rilorgio 'o guaste int' 'o cungegno, | hai voglia 'e l'accuncià, ca nun è cosa! | E accussì fui! Muort'isso, muorto 'o Regno! | 'A strata se facette ntruppecosa,''<ref>Scabrosa.</ref>'' | [[Giuseppe Garibaldi|Calibbarde]] aspettava e avette 'o segno; | cade [[Gaeta]], doppo quatto mise, | e nui... natàimo''<ref>Nuotammo.</ref>'' ttutte int' 'e turnise!''<ref>Tornesi.</ref>'' || Ah! Ah! Me vene a ridere, me vene! | Ogneruno sperava 'avè na Zecca, | tanta renare quanto so' ll'arene, | 'a gallenella janca, 'a Lecca e 'a Mecca!''<ref>Il mondo intero!</ref>'' | Faciteme 'e berè, sti ppanze chiene! | Seh, seh!''<ref>Certo, proprio così!</ref>'' Quanno se ngrassa 'a ficusecca''<ref>Fichi bianchi secchi, in passato alimento di fondamentale importanza per i poveri e più in generale per il popolo. "Quando s'ingrassa il fico secco": mai.</ref>''! | Comme scialammo bello, dint'a st'oro! | Sciù pe la faccia vosta! A vuie e a lloro! || Ccà stammo tuttuquante int' 'o spitale! | Tenimmo tutte 'a stessa malatia! | Simmo rummase tutte mmiezo 'e scale, | fora 'a lucanna''<ref>Locanda.</ref>'' d' 'a Pezzentaria! | Che me vuò di'? Ca simmo libberale? | E addò l'appuoie, sta sbafantaria?''<ref>Smargiassata.</ref>'' | Quanno figlieto chiagne e vo' magná, | cerca int' 'a sacca... e dalle 'a libbertà!'' (pp. 81-82)
==''Poesie napoletane''==
{{Int|''Sunettiata''}}
*''– Neh! Signò!... C'ora so'? C'ora tenite? | – Nun 'o porto... Nun aggio che ve fa... | – Faciteme verè... Va be'! Sentite... | Mo' si sit'ommo, m' 'ite 'a fa fumà. || – Ma... – Votta lloco, me'! Nun v'avvelite... | è n'arta comm'a n'ata, e v' 'ite 'a sta!''<ref>È un mestiere come qualsiasi altro e dovete rassegnarvi!</ref>'' | – Ma... Ma, insomma, ve dico... che vulite? | – Appila!''<ref>Non fiatare!</ref>'' Statte zitto e n'alluccà!''<ref>Sta' zitto e non gridare!</ref>'' || Bello! Accussì! T'è scesa 'a lengua nganna? | Niente. Nu rito d'acqua turriacale...''<ref>''Bello! Così! Ti è scesa la lingua in gola, non fiati più (per lo spavento)? | Cosa da nulla. Un dito d'acqua torriacale (e ti passa).''</ref>'' | Nun c'è che fa! Dio accussì t''a manna...''<ref>Dio te la manda così...</ref>'' || E... che facite mo'? Ve retirate? | Attiento a vuie quanno saglite 'e scale... | Santanotte, signò... Nun v'avutate.''<ref>(Filate diritto) e non voltatevi.</ref>'' (''Mariuole 'e notte'', p. 42)
*''[[Luna]] luna mmiez' 'o mare, | quanta cosa fai penzà! | Fatta apposta pe ncantare, | tuttuquante fai ncantà! || Quanno 'a notte 'e marenare | dinto 'e vvarche pe piscà | stanno a tiempo pe vucare, | tu t'affacce a ssalutà. || Cuntentona, janca janca, | tu cammine e te nne ride: | quanno mai te siente stanca? || Passe e guarde, guarde e passe... | Che nne dice, tu ca vide | sti taluorne<ref>Questo continuo lamentarsi, gemere.</ref>, sti scunquasse?'' (''Luna'', p. 49)
*''Cchiù spisso era na mamma, ca purtava, | |dint' 'o sciallo, quaccosa arravugliata''<ref>Avvolta.</ref>'': | na criatura.''<ref>Bambino, neonato.</ref>'' E doppo na guardata | sott' uocchio, dint' 'a [[Ruota degli esposti|rota]] ll'apusava. || Zitto zitto sta rota s'avutava, | e 'a mappatella''<ref>Il piccolo fagotto.</ref>'' già s' era squagliata''<ref>Sparita.</ref>'': | e chella mamma, povera scasata,''<ref>Sventurara, infelice.</ref>''| c' 'a capa sotto''<ref>A capo chino.</ref>'' se ne riturnava. || Doppo nu poco ca se n' era juta, | spianno attuorno nne spuntava n' ata, | comm' 'a primma, int' 'o sciallo annascunnuta... || Notte e ghiuorno se jeva e se turnava; | e chella rota se fosse stracquata!''<ref>Straccata, sfiancata, spossata.</ref>''| Vutava sempe... vutava... vutava...'' (''<nowiki>'</nowiki>A rota 'a Nunziata<ref>La Santa Casa dell'Annunziata, a Napoli, ospizio per bambini abbandonati.</ref>,'' p. 62'')''
{{Int|''Poemetti del cuore''}}
*''Sciore 'e l' ammore mio ca mai nun more, | fuoco c’ avvampa, e nun se stuta mai! || Guarda stu cielo! Stammatina l' aria | pare c'ha dato appuntamento a 'o sole | pe se fa dì chi sa qua' cose tennere! | Pe lle scippà va trova qua' parole! || E 'o sole pare ca le vò risponnere | tre parulelle, belle tutt' 'e tre: | « Te voglio bene! » Sciure 'e dint' all' anema, | dette comm'io t' 'e sto dicenno a te! || Stienne sti bracce! E mmiezo a sta letizia | stringeme ’npietto, forte forte, ancora! | Damme ’a vucchella! Ncopp’ all’uocchie vàseme! | Famme campà cient’anne dint’ a n’ ora!'' (da ''Nuvena d'ammore'', p. 83)
*(I) ''Vocca, ca ciento e ciento vote all' ora | aggio vasata, e nun me stanco mai, | vocca, ca tanto bene e male fai | a chisto core | affatturato''<ref>Stregato, ammaliato.</ref>'' 'a te; || vocca cchiù bella 'e na jurnata 'aprile | e cchiù addurosa 'e na campagna 'e rose, | àprete sempe pe me di' doi cose: | ca me vuò bene e m' 'o vuò fa sapè!'' (II) ''Vocca, ca ride comme ride 'o sole | e si’ cchiù fresca ’e ll’ aria d’ ’a matina, | e c' ’o sapore doce d’ ’a curvina''<ref>Ciliegia moraiola, dal colore rosso cupo, che ricorda il colore del piumaggio del corvo.</ref>'' | me puorte ’addore ca me fa sperì; || vucchella mia, ca quanno vase accide | pecchè nu vaso tuio murì po’ fare, | tu, sapurita comm’ ’e frutte ’e mare, | pigliate 'a vita ca te do’ accussì!'' (III) ''Vocca, ca pare n' uocchio ca me guarda | quann' io te canto chist' ammore mio: | vocca, guardata mmocca pe gulìo,''<ref>Con forte desiderio.</ref>'' | buttone''<ref>Bocciuolo.</ref>'' 'e rosa 'e copp' a nu buchè; || vocca d'ammore tutt'appassiunata | ca quanno vase si' na lampa 'e fuoco, | torna a vasarme, sulo n'ato ppoco, | quanto m' abbasta pe murì pe tte!'' ('''Vucchella mia...'', pp. 87-88)
*''L'ata matina songo juta a messa | a chella cchiesia abbascio 'a Porta 'e Massa; | aggio ntuppata''<ref>Urtato</ref>''a na Matre e Batessa | ca s'è vutata e ha ditto: — 'I che se passa!''<ref>Guarda che (mi) capita!</ref>'' | L' aggio arrispuosto: — Matre, io vaco 'e pressa!''<ref>Vado di fretta.</ref>'' | Chi tene 'a stizza, se facesse 'a rassa!''<ref>Si faccia da parte!</ref>'' | Vi' c' arraggiosa!''<ref>Com'è irascibile, come prende subito fuoco! </ref>'' Vuò fa na scummessa, | ca pe nu ntuppo''<ref>Urto</ref>'' l'aggia pavà 'a tassa? || Aiere ncontro n'ata vota 'a stessa! | Cu na cunverza se ne jeva a spasso. | L'aggio ditto: — Bonnì, Matre e Batessa, | vui cammenate e n'apparate 'e passo?''<ref>Non andate di pari passo?</ref>'' | E m'ha rispuosto: — Quanto si' sberressa! | Matre 'e Badessa e bona, io mo' te ngrasso!''<ref>Nonostante sia Madre e Badessa, io ti ungo, ti "cresimo", te le suono!</ref>'' | E io, da copp' 'a mana''<ref>Ho immediatamente ribattuto.</ref>'': — Ebbiva a essa! | Vi' comm' 'a venne, 'a robba c' 'o ribasso!'' (''Ariette antiche, I'', p. 123)
{{Int|''Sunettiatella''}}
*''Vuò rà a magnà a muglièreta? 'O pesone''<ref>La pigione.</ref>'' ! | ’o vuò pavà?... T’ ’o vuò fa, nu bicchiere? | Accatta ll’ uoglio, acconcia ’o capezzone, | comme se campa? Mamma Bella ’o vvére ! || Mo’ nce hanno mise ’e tramme. Hai raggione ! | Nce l’ ’e fatto allicchetto''<ref>Alla perfezione.</ref>'', ’o pïacere ! | Sia beneretta ’a Custituzzione ! | Mannaggia Calibardo e chi nce crere ! || Po’ rice ’a ggente : So’ cucchiere ’affitto! | Po’ rice ca che ssà, nui rusecammo...<ref>Brontoliamo, critichiamo.</ref> | E se sape! Comm’ è?!... Te stive zitto? || Neh ma che vonno?... Ca ’e rringrazziammno? | ''Ah!''... Jammo bello, jà!''<ref>Suvvia! (E che diamine!)</ref>'' ''Zupp’ ’e zuffritto!'' ''<ref>Zuppa di soffritto di maiale: Ricetta della cucina popolare a base di interiora e scarti di maiale; immangiabile, piatto da bettola di infimo ordine se non si ha la più scrupolosa cura nella scelta degli ingredienti e nella cottura. Il riferimento dello sventurato cocchiere è al cavallo malandato che, fra cure, cibo e altre spese gli toglie gran parte del già scarso guadagno. {{cfr}} ''Poesie napoletane'', p. 406.</ref>'' | Ma... pe ssapè, signò... Quann’ arrivammo?'' (da ''Carruzzelle 'e notte'', p. 373)
*''Sole ca trase e jiesce pe li ciele, | guarda nu poco pe sti ccancellate ! | Tenimmo 'o core ch' è nu piezzo 'e fiele! | Povera gente! Simmo 'e carcerate! || Nui simmo tanta varche senza vele, | mmiezo a nu mare 'e guaie abbandunate; | nce cunzumammo peggio d' 'e ccannele, | cuntammo ll' ore e stammo ncatenate! || L''<nowiki>'</nowiki>Avummaria'' nosta è na jastemma, | 'a speranza è nu suonno 'e nu cecato; | penzanno sulo 'a Libbertà se tremma! || Ricurdànnoce 'e te, passammo ll'ore... | Sole, speranza d'ogne disperato, | quanto te costa, nu poco 'e calore?!'' | (''Canzona 'e carcerate'', a [[Emma Grammatica]], ''I'', p. 374)
*''Quann’ ’a sera, ’o puntone ’a Sellaria | s’ appiccia ’o lume dint’ all’ ugliarara<ref>Oliandola.</ref>, | chillo bancone me fa asci ’npazzia ! | ’A princepala ! Ma che cosa rara ! || ’O marito è nu piezzo 'artigliaria ! | Nu piezzo, ca si sulo ’o guarde, spara! | Ma essa !... È na muntagna ’e simpatia! || Se tira ’a gente appriesso cu ’a vurpara! || Mmiezo a chell’ oro de chell’ uoglio fino, | chill’ uocchie gruosse, nire, spercia-core''<ref>Buca-cuore: che trafiggono il cuore da parte a parte.</ref>'', | rideno. ’O figlio le s’addorme nzino... || Essa s’ ’o cunnulèa''<ref>Se lo culla.</ref>'' cuntanno cunte, | e fa, cu na vucella ca lle more: | «Suonno, suonno, ca viene da li munte...»'' (''L'ugliarara'', p. 392)
*''— Se ne parlava tanto ’e chist’''Otello !''... | Embè, vedite : ’o so’ ghiuto a sentì...! | — Ah !... Va dicenno, va dicenno ! E bello ? | — ! State frische ! E che ve pozzo di’ ?! || Esce nu schiavo ! Va senza cappiello, | vestuto russo, ciert’ uocchie accussì... | Sbarèa''<ref>Perde la testa, si arrovella, vaneggia.</ref>'', pecchè ? pe nu fazzulettiello! | Sultanto chesto m’ ha fatto capì ! || Io steva ’a coppa.''<ref>Da sopra. Dalla piccionaia. {{cfr}}''Poesie napoletane'', p. 408.</ref>'' E pe sta luntananza | nun aggio fatto na tirata ’e mente!''<ref>Una delle mie. {{cfr}}''Poesie napoletane'', p. 408.</ref>'' | E pure pecchè llà nce vò crianza! | Si no alluccavo : — Ma te stai cujete !!...''<ref>Quieto.</ref>'' | Tu, pe na pezza ammalle''<ref>Rammollisci, annoi.</ref>'' a tanta gente? | Tiene ’o catarro ? E sciòsciate cu 'e ddete!''<ref>Soffiati (il naso) con le dita.</ref> (L'Otello'','' p. 393)
*''– 'A'' rossa ''venge! 'A'' rossa ''venge! 'A'' rossa ''| venge!... A la'' rossa''! A la'' rossa''! Jucate! | Chi vo' puntà na lira?...''
*''Mo’ vene Pasca!... Limungella fresca! | Aggio penzato ca vogl' 'ì a fà Pasca | addu Catarenella int' ’a Ruchesca! | Tras’ int’ ’o palazziello e faccio ’o fisco! || ’A ronna ca nun pava, io n’ ’a capisco! | L’ ommo fiura e ’a nnamurata allasca!''<ref>Sgancia i soldi.</ref>'' | E se sape! Cher' è, mo’ vene Pasca, | e pozzo appiccià ’o ffuoco senza ll’ esca? || Llà quacche cosa pure me l’ abbusco! | Na fumatella int’ ’a na pippa lasca, | ’o casatiello, ’o miezo litro nfrisco, | na cinco-lire e nu poco ’e ventresca! || Catarenella, ’a quanno c’ ’a canosco, | sempe e {{sic|quanto}} songh’ io, m’ aiza ’a frasca! | Embè, quanno so’ stato a San Francisco''<ref>Il carcere di San Francesco, antico carcere di Napoli.</ref>'', | n’ aggio sempe sparato ’o meglio masco? || ’O capo-guardiano ’on Peppe Fusco, | chillo bell’ ommo cu ttanto na mosca, | quann' io passavo, me faceva ’a rasca! | Quant’ era scemo! e quant’ ’o cumpatisco!'' (''<nowiki>'</nowiki>O bello guaglione''<ref>Citato in ''Nella terra dei canti'', pp. 191-192; in ''La Settimana'', {{small|Rassegna di lettere, arti e scienze}} diretta da [[Matilde Serao]], anno I, 6-7-1902 n 11, vol II, Tipografia Angelo Trani, Napoli, [https://archive.org/details/a01lasettimana11serauoft/page/190]</ref><ref>Citato, con alcune differenze nel testo, in [[Giovanni Artieri]], ''Napoli, punto e basta?, {{small|Divertimenti, avventure, biografie, fantasie per napoletani e non}}'', Arnoldo Mondadori Editore, Milano, 1980, p. 525.</ref>, p. 404)
==''La Camorra''==
===[[Incipit]]===
Le [[Madre|madri]] e le [[Moglie|mogli]]<ref>Dei camorristi.</ref>sono il più delle volte le vittime di questa pittoresca canaglia. Sfruttate brutalmente in tutte le maniere, dominate e sarei per dire ipnotizzate dai loro figli o dai loro [[Marito|mariti]], queste infelicissime donne si sobbarcano alle più dure privazioni, ai più eroici [[Sacrificio|sacrifizii]].<br>Tuttavia la madre è assai meno [[Disprezzo|disprezzata]] o malmenata della moglie; e basta rilevare questo fenomeno dalle canzoni, improvvisate tra un bicchiere e l'altro di [[vino]], in una taverna, o tra una visita e l'altra del ''secondino'', nelle prigioni. In quelle canzoni, che sono e saranno sempre le ''vere'', le popolari, perché nate dal popolo; in quelle nenie senza capo né coda, ma piene di un intenso sentimento, talvolta morboso ma sempre schietto, non sono impersonati che due soli tipi: la madre e l'amante: Trovatemi una sola ''cantata a stesa'' (non di quelle cucinate a Piedigrotta dai millecinquecentottantaquattro versaioli spedati), che ricordi, anche in metafora, la moglie. No: la moglie è tenuta in conto di cosa vile, e trattata, – non esagero – peggio che non lo siano certe schiave sui mercati arabi.<br>La madre, invece, ha la sua parte delicata di sentimento, tra quei cinici malfattori; ha il suo piccolo posticino in fondo al [[cuore]] di quei mascalzoni.
===Citazioni===
*E le amanti?<br>Non è possibile descrivere gli enormi sforzi di queste vili femmine, così legate ai loro vampiri; gli entusiasmi di queste megere, che talvolta commettono cinicamente anche un delitto per giovare loro, per accontentarli in ogni più piccolo desiderio.<br>Più un uomo le strapazza e le batte più {{sic|elleno}} pensano esser questo l'effetto naturale dell'amore, e non comprendono la tenerezza che in questo solo modo. Non son sicure del bene dei loro amanti se non quando costoro lo dimostrano in una forma tutta speciale, a furia di randellate o di colpi di rasoio.<br>''– Ciccillo me vo' nu bene pazzo,'' diceva una di esse a un'amica; ''me vatte sempe!''<br>Per esse, l'uomo che non batte l'amante è uno sciocco, un predestinato al tradimento. (da ''Le donne dei camorristi'', (21/22 gennaio 1987), pp. 9-10)
*Seduta sconciamente sul davanzale della finestra della casa infame ove è destinata a far copia di sé, l'amante del carcerato guarda, dietro le persiane verdi socchiuse, nel vicoletto deserto: il suo occhio cerchiato di bistro vaga insonnolito dal fango del selciato smosso ai muri delle case dirimpetto, dal ''bancariello'' del ciabattino-portinaio alla variopinta tinozza del tintore, dal cane randagio alla guardia di questura che passa occhieggiando, e tirandosi i baffi incerottati.<br>Ella sorride languidamente ma è distratta: ella pensa all'amante lontano... E quante volte sfogliando una rosa, o masticandone rabbiosamente i petali, ella canticchia pensando al carcerato del suo cuore:<br>''Me so' misa a durmì, t'aggio sunnato, | me so' misa a viglià, t'aggio veruto! | {{sic|Quanta}} tiempo t'hanno carcerato!''<br>''Anella, anella! | Quanta suspire dint'a chisto core | e quanta figlie 'e mamma {{sic|int' e}} ccancella!''<br>''Ammore ammore, | stu ricciulillo ca nfronte te care, | stu ricciulillo m'ha attaccato 'o core!''<br>''Arezza arezza | quanto te voglio amà ca si nu pazzo, | nun tiene na parola de fermezza!''<br>Oppure a sera, nel suo ostinato peripatetismo, mentre va guazzando nel fango, con le mano occupate a tirar su le vesti, e col nasino all'aria fiutante la preda canticchia ostinatamente; e magari seguita nel suo tugurio. Mentre il rimorchiato carrettiere si accinge ai ragionari amorosi, ella sospira fra le labbra:<br>''Che passione ca tengo a stu core...'' (da ''Le donne dei camorristi'', (21/22 gennaio 1987), pp. 10-13)
==Citazioni su Ferdinando Russo==
*Ho la disgrazia di contare tra i miei redattori un [[anarchico]] spaventoso... Ferdinando Russo, poeta a tempo perso, ma di mestiere propriamente [[Cospirazione|cospiratore]] [...], si era sin qui nascosto sotto le spoglie di un innocuo vate piedigrottesco... ([[Edoardo Scarfoglio]])
==Note==
<references />
==Bibliografia==
*Ferdinando Russo, ''La Camorra'', I Prismi, Edizioni de Il Mattino 1996.
*Ferdinando Russo, ''[https://archive.org/details/ncoppomarciappi00russgoog/page/n5/mode/2up Ncopp<nowiki>'</nowiki>'o marciappiede], Luigi Pierro Editore, Napoli, 1898.
*Ferdinando Russo, ''[[s:'O "luciano" d''o Rre|'O luciano d"o Rre]]'', Tipografia Francesco Giannini e Figli, Cisterna dell'olio, Napoli, 1918.
*Ferdinando Russo, ''[https://nap.wikisource.org/wiki/Ennece:Poesie_napoletane_-_Ferdinando_Russo.djvu Poesie napoletane]'', Francesco Perrella Editore, Napoli, 1910.
*Mario Del Treppo, ''Storiografia nel Mezzogiorno'', Guida Editori, 2006 ISBN 8860422531
==Altri progetti==
{{interprogetto|w}}
[[Categoria:Scrittori italiani|Russo, Ferdinando]]
[[Categoria:Poeti italiani|Russo, Ferdinando]]
[[Categoria:Giornalisti italiani|Russo, Ferdinando]]
[[Categoria:Parolieri italiani|Russo, Ferdinando]]
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Spinoziano
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'''Ferdinando Russo''' (1866 – 1927), scrittore, poeta e giornalista italiano.
==Citazioni di Ferdinando Russo==
*{{NDR|Gli [[scugnizzo|scugnizzi]]}} ''Arravugliate, aggliummarute''<ref>Raggomitolati.</ref>'', astrinte, | 'e vvide 'e durmì 'a notte a nu puntone. | Chiove? E che fa! Quanno nun stanno ''rinte'' | 'a meglia casa è sott'a nu bancone. || Passa 'o signore, 'e conta a diece, a vinte, | 'e cumpiatesce e lle mena 'o mezzone. | Cierte, cu 'e bracce chiene 'e chiaje finte, | cercanno 'a carità fanno cuppone. || Cu 'e scorze 'e pane e ll'osse d'<nowiki>'</nowiki>a munnezza, | màgnano nzieme 'e cane a buon cumpagne; | na streppa 'e nu fenucchio è n'allerezza. || Uno 'e miezo Palazzo, nu ziracchio, | p'avé nu soldo, ne faceva lagne!... | Nun l'aveva? Allazzava nu pernacchio.''<ref>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 81. </ref>
*È così! I più grandi uomini, le figure nostre più luminose, non trovarono mai chi si agitasse in loro favore: [[Francesco de Sanctis]] e [[Luigi Settembrini]] hanno appena due povere teste marmoree in quel giardino pubblico che chiamiamo ''la [[Villa comunale di Napoli|Villa]]''; [[Salvator Rosa]], [[Luca Giordano]], [[Pietro Giannone]], [[Carlo III di Spagna|Carlo III]], nulla; e i monumenti di [[Napoli]] sorti da cinquant'anni a questa parte, – salvo qualche rarissima eccezione – rappresentano, nella sciagurata decadenza della Scultura, la Partigianeria, la Politica e l'Intrigo...<br>Nemmeno le [[Accademia|Accademie]], delle quali pure il [[Bartolommeo Capasso|Capasso]] fu tanta parte, si mossero per onorarlo. Ma si muovono, forse, le Accademie? O non sono, forse, ora più che mai, acque stagnanti, necropoli anticipate, in cui si adagiano e nicchiano, nel ''severo raccoglimento'' che è torpore letale, le Mummie dell'Arte, della Letteratura e della Scienza?<br>Conto fra gli Accademici amici illustri e carissimi, viva minoranza d'intelletti fervidi in quelle Case dei Morti; e mi domando da anni perché non si riuniscono, in una iniziativa che qualcuno già tentò di sviluppare! Or vedremo invece altri marmi, non meno brutti di quelli già esistenti, ingombrare le piazze.<ref>Dalla prefazione a [[Bartolommeo Capasso]], ''Masaniello, {{small|La sua vita e la sua rivoluzione}}'', con scritti di Ferdinando Russo, [[Salvatore Di Giacomo]], [[Michelangelo Schipa]], [[Ludovico De La Ville Sur-Yllon]], [[N. F. Faraglia]] e [[Benedetto Croce]], a cura di Luca Torre, Torre Editrice, Napoli, 1993<sup>1</sup>, pp. VI-VII.</ref>
*{{NDR|Un cantastorie ambulante racconta:}} ''Ecco Linardo in campo! Il Palatino! | 'O Palatino 'e Francia cchiù putente! | Teneva nu cavallo, Vigliantino, | ca se magnava pe' grammegne 'a gente! || Comme veveva, neh! Na votta 'e vino, | na votta sana, 'un le faceva niente! | Nu surzo sulo, nu varrilo chîno!... | E se magnava 'e zeppole vullente! || Po' teneva na spata, Durlindana! | Uh ffiglio 'e Dio, e che poc'ammuina! | Se sape! 'A maniava chella mana! || Na notte, pe' passà d'<nowiki>'</nowiki>a Francia a' Spagna, | chisto Linardo, neh, che te cumbina? | Caccia sta spata e taglia na muntagna!''<ref>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 66.</ref>
*{{NDR|Su Napoli, dalla prefazione alla prima edizione in volume del ''Masaniello'' di Bartolommeo Capasso, editore Giannini, 1919}} [...] la Circe ingrata, che pur glorifica tante bestie, lo vide morire molto vecchio e quasi cieco pel troppo attento indugio degli stremati occhi {{sic|su le}} carte: e quasi non s'accorse della dipartita di Lui! ({{NDR|cioè di Bartolomeo Capasso}})<ref>Dalla prefazione a ''Masaniello, {{small|La sua vita e la sua rivoluzione}}'', p. VI.</ref><ref>Citato parzialmente in Mario Del Treppo, ''Storiografia nel Mezzogiorno'', 2006, p. 15.</ref>
*''Napoli ride int'a 'na luce 'e sole | chiena 'e feneste aperte e d'uocchie nire.''<ref>Questi versi furono rinvenuti sulla scrivania del poeta l'indomani della sua morte.</ref> (citato in Francisco Protonotari, ''Nuova antologia, Volumi 473-474'', Roma, 1958)
*''Oi ''pertusara<ref>'A pertusara: l'occhiellaia, artigiana specializzata nel confezionamento di occhielli.</ref>'' mia, oi ''pertusara'', | che pertuso m'ê fatto int'a stu core! | Stevo cuntento, e tengo 'a vocca amara, | stevo felice, e moro p'<nowiki>'</nowiki> delore! | ''Pertusarèlla'' mia, ''pertusarèlla'', | quant'è micirianta 'sta manella! | E 'o puntaruolo quant'è malamente! | spertosa troppe core a troppa gente! | Tu si' cchiù d'isso malamente assai, | pecché m'ê spertusato e nun 'o ssai! | Che nce guaragne a essere pungente? | ''Pertusarè'', nun t'aggio fatto niente!''<ref>Citato in [[Francesco D'Ascoli]], ''C'era una volta Napoli. {{small|Mestieri, oggetti, frutti, giochi infantili scomparsi o in via di estinzione}}'', Loffredo Editore, Napoli, 1987, p. 12. </ref>
*''Si duorme o si nun duorme, Bella mia, | siente pe' nu mumento chesta voce! | Chi te vo' bene assai sta mmiezo 'a via | pe' te cantà na canzuncella doce! | Ma stai durmenno e nun te si' scetata!''<ref>Non ti sei svegliata.</ref>'' | Sta fenestella io nun veco arapì... | È nu ricamo, sta mandulinata! | Scètate, Bella mia, nun chiù durmì! || 'Ncielo se so' arrucchiate ciente stelle, | tutte pe' sta' a sentì chesta canzone! | Aggio ntiso parlà li ttre chiù belle, | dicevano: Nce 'a tene 'a passione! | È passione ca nun passa mai! | Passa lu munno, essa nun passarrà! | Tu certo a chesto nun ce penzarrai, | ma tu nasciste pe m'affatturà.''<ref>Per stregarmi.</ref> (''Scètate'', ''Quanno tramonta 'o sole''<ref>Citato in ''La poesta in dialetto, {{small|Storia e testi dalle origini al Novecento}}'', a cura di Franco Brevini, vol. II, Arnoldo Mondadori Editore, I Meridiani, Milano, 1999, p. 3120.</ref>)
*{{NDR|La regina degli otto giorni: [[Bernardina Pisa]], moglie di [[Masaniello]] }} ''So' turnate li Spagnuole, | è fernuta 'a zezzenella; | comme chiàgneno 'e ffigliole | fora 'a via d' 'a Marenella! | 'A Riggina 'e ll'otto juorne | s'è arredotta a ffa' 'a vaiassa; | so' turnate li taluorne, | 'ncopp' 'e frutte torna 'a tassa! || Chella vesta, tuttaquanta | d'oro e argiento arricamata, | ll'ha cagnata sta Rignanta | cu na vesta spetacciata. | 'A curona 'e filigrana | ma ched'è? Curona 'e spine! | 'E zecchine d' 'a cullana | mo nun songo cchiù zecchine! || Li Spagnuole so' turnate | cchiù guappune e preputiente, | e mo' 'a chiammano, 'e suldate, | 'a Riggina d' 'e pezziente! | E lle danno 'a vuttatella, | e lle diceno 'a parola, | e lle tirano 'a vunnella... | Essa chiagne, sola sola. || Pane niro e chianto amaro, | chianto amaro e pane niro | vanno a ccocchia e fanno 'o paro | comm' 'e muonece a Retiro. | Da Palazzo essa è passata | dint' 'o Bbuorgo''<ref>Il Borgo di S. Antonio Abbate. {{cfr}} ''Masaniello'', p. XLVII.</ref>''e venne ammore; | tene 'a mala annommenata, | ma nu schianto mmiez' 'o core! || Dint' 'o vascio d' 'a scasata | mo nce passa o riggimento; | 'a Furtuna ll'ha lassata | e le scioscia malu viento. | Se facette accussì lota, | morta 'e famma e de fraggiello, | chella llà ch'era na vota | 'a mugliera 'e Masaniello!'' (''<nowiki>'</nowiki>A mugliera 'e Masaniello''<ref>Citato in Bartolommeo Capasso, ''Masaniello'', p. XLVII.</ref>)
==''Ncopp'o marciappiede''==
*''– 'A ''rossa'' venge! 'A ''rossa'' venge! 'A ''rossa'' | venge!... A la ''rossa''! A la ''rossa''! Jucate! | Chi vo' puntà na lira?... 'A guaragnate! | E uno!... E ddoie!... E ttre!... Rint'a na mossa! || Guagliù, sfullate!... Peccerì, sfullate! | Nce vulite fa' fa'? Mannaggia ll'ossa | caruliate 'e chi v'ha vattïate!...<ref>Mannaggia le ossa tarlate di chi vi ha battezzato!</ref> | 'A ''rossa'' venge!... A la ''rossa''! A la ''rossa''!... || Patrïò, vuò jucà?... Meza liretta!... | Guarda! È nu juoco fatto!... E uno!... E duie!... | E uno!... E dduie!... – (Ehilà!... Mo' sì purpetta!) || – ('A ''rossa'' è chella 'e miezo!... E chella è 'a vera!) | – Aizate 'a carta!... Jammo belle!... A nuie!... |'' – Ciò!... Varda, sacrrr...! L'è la carta nera!...<ref>''La ''rossa'' vince! La ''rossa'' vince! La ''rossa'' | vince!... Alla ''rossa''! Alla ''rossa''! Giocate! | Chi vuole puntare una lira?... La guadagnate! | E uno!... E due!... E tre!... In una sola mossa! || Ragazzi, sfollate!... Piccoli, sfollate! Volete laasciarci "fare"? Mannaggia le ossa tarlate di chi vi ha battezzato! | La ''rossa'' vince! La ''rossa'' | vince!... Alla ''rossa''!... || Patriota, vuoi giocare?... Mezza liretta...! | Guarda! È un gioco fatto!... (È una vincita facile e sicura!) E uno!... E due!... | E uno!... E due!... – (Ehilà!... Mo sei polpetta!) || – (La ''rossa'' è quella in mezzo!... E quella è la vera!) | – Alzate la carta!... Su!... A noi!... | – {{NDR|Il malcapitato, inconsapevole del raggiro, impreca contro la sfortuna}}'' Ciò!... Varda, sacrrr...! L'è la carta nera!...</ref> (''[[Gioco delle tre campanelle|'E ttre carte]]'', p. 19)
*''- Sta vota tengo 'o ''cinco'' e 'o ''trentacinco''; | vìnnete ll'uocchie e ghiócate 'o viglietto! | So' ddoie semmane c' 'a carenza 'e cinco | e t'ha da rà pe fforza 'o primm'aletto!''<ref>Il primo estratto.</ref>''|| Mo' proprio so' ngarrato dint' 'o sinco! | Tengo 'o ''puorco'' sicondo, e l<nowiki>'</nowiki>''urganetto''! | O primm'aletto, certo è ''uttantacinco''! | So' nnummere?... So' sciure a rammaglietto! || ''Uttantacinco'', ''cinco'' e l<nowiki>'</nowiki>''avuciello''! | Tre rose ncappucciate cu 'a carenza! | E ll'ati dduie v' 'e dongo situate. || Ccà non se pesca dint' 'o panariello, | Addo' 'a furtuna po' tirarse 'a renza! | So' ppunte certe, e songo raggiunate!'' ('''O cabalista'', p. 20)
*''Dint' 'o vico 'e Scassacocchie, | Don Pascale 'o cusetore | tene 'e ccorne p' 'e maluocchie.''<ref>Ha le corna contro il malocchio.</ref>'' || E, ndennimmoce a duvere,''<ref>Vediamo di capirci bene.</ref>'' | don Pascale è n'ommo 'e core, | e te sape fa 'o mestiere! || Comme cose! È nu spaviento! | Comme taglia! È na bellezza! | Taglia dint'a nu mumento! || 'A mugliera, ca 'o vo' bene, | propet'essa nce l'ha mise''<ref>Proprio lei ce le ha messe.</ref>'' | chelli corne. Isso s' 'e ttene. || E se sape! Tanta gente | te vò male a chisto munno! | Nun te fanno arrignà''<ref>Prosperare.</ref>''niente! || Ammacaro''<ref>Magari</ref>'', cu sti ccorne | appennute''<ref>Appese.</ref>'' sott' 'a porta, | schiatta 'a mmiria e schiatta 'a morta!''<ref>Crepi l'invidia e crepi la morte.</ref>'' || 'I che ssà! Quann' 'a fatica | fa campà nu lavurante, | l'hanno 'nganna tuttuquante! || Chella, 'a moglia 'e don Pascale, | chella llà, mò nce vò 'o fatto''<ref>L'argomento cade a proposito, al momento giusto.</ref>'', | è na ronna ca va assaie! || 'O cunziglia, 'o fa fa' chiatto, | l'ha luvato 'a dint' 'e guaie, | si vò tre, lle porta quatto, || l'accarezza, s' 'o cuverna <ref>Se lo accudisce (se lo "governa". ''Guvernà'' può essere impiegato anche nel senso di governare animali: un bue, ad esempio.) </ref>, | tira accunte''<ref>Attira clienti.</ref>'' 'o macazzino, | lle vò sta sempe vicino... || Nzomma, chella è nu tesoro! | Don Pascale c' 'o ccapisce | va dicenno ch'essa è d'oro || Schiatta 'a mmiria! Se fatica! | Chi fa ll'arte 'e Micalasse''<ref>Chi non fa niente.</ref>'' | che se magna, turze 'e spica''<ref>Torsoli di spiga.</ref>'' || Accussì se faticasse | ogge e sempe! 'A ggente parla? | Che nce mporta a nuie? Schiattasse! || Tutte ll'uocchie ncuollo a lloro, | e pecchè? Pecchè Pascale | nun le manca mai lavoro! || Ccà nisciune, già se ndenne''<ref>Si intende, si capisce.</ref>'', | pò fa sempe 'e fatte suoie! | Neh, sta ggente che pretenne? || Don Pascale magna 'e ddoie? | Ma magnammo, eccoce ccà! | E nun tutte 'o ponno fa!'' (da '''O vico 'e Scassacocchie'', pp. 38-40)<ref>Citato parzialmente in ''C'era una volta Napoli'', p. 68.</ref>
=='''O "luciano" d' 'o Rre''==
===[[Incipit]]===
''– Addò se vere cchiù, [[Borgo Santa Lucia|Santa Lucia]]?! | Addò sentite cchiù l'addore 'e mare? | Nce hanno luvato 'o mmeglio, 'e chesta via! | N'hanno cacciato anfino 'e marenare! | E pure, te facea tant'allegria, | cu chelli bbancarelle 'e ll'ustricare! | 'O munno vota sempe e vota 'ntutto! | Se scarta 'o bello, e se ncuraggia 'o brutto! || Ah, comme tutto cagna! A tiempo 'e tata, | ccà se tuccava 'o mare cu nu rito! |ò ncopp' 'o mare passa n'ata strata, | tutto va caro, e niente è sapurito! | Santa Lucia m'ha prutiggiuto sempe! | M'ha rata 'a vista 'e ll'uocchie, pe veré | ca l'ommo cagna comme cagna 'o tiempe, | e ca chi sa che vène, appriesso a me!''
==Citazioni==
*''Io''<ref>A rievocare il passato è un "luciano", un abitante del Borgo Santa Lucia.</ref>'', quacche vota, quanno sto nfuscato''<ref>Offuscato (confuso, smarrito, fuori di sé).</ref>'' | e me straporto''<ref>Trasporto, ritorno a.</ref>'' a quann'ero guaglione, | me crero ca so' muorto e sutterrato | sott' 'a muntagna 'e chisto Sciatamone''<ref>Chiatamone.</ref>''! | Pare n'ato paese! È n'ata cosa! | Tu nce cammine e nun te truove cchiù... | E pure, è certo, era accussì spassosa, | ''Santa Lucia'' d' 'a primma giuventù! || Arbanno juorno''<ref>All'alba.</ref>'', dint' 'e vuzze, a mmare, | c'addore 'e scoglie e d'ostreche zucose! | Verive 'e bbancarelle 'e ll'ustricare | cu tutt' 'o bbene 'e Ddio, càrreche e nfose''<ref>Bagnate, umide, umorose, cariche di umori, roride.</ref>''! | E chelli ttarantelle int' 'a staggione! | Femmene assai cchiù belle 'e chelle 'e mo'! Uocchie 'e velluto, vocche 'e passione, | lazziette d'oro e perne, int' 'e cummò! || Tutt' 'e ccanzone t' 'e ppurtava 'o mare, | p' 'a festa r' 'a Maronna r' 'a Catena, | cu 'a bbona pesca, 'e cuoppe r' 'e renare, | e 'a cantina 'e ''Cient'anne'' sempe chiena! | Mò... che ne cacce? Cca s'è fravecato!''<ref>Costruito.</ref>'' | Tutto è prucresso, pe puté arrunzà!''<ref>Frare in fretta e senza accuratezza, raffazzonare, abborracciare.</ref>'' | Si' marenaro? E, quanno 'e faticato, | fai ll'uocchie chine... e 'a rezza nun t' 'o ddà!'' (p. 23)
*''Quanta ricorde! Quanta cose belle! | N'arena d'oro e n'abbundanza 'e ciele! | Treglie e merluzze, vive, int' 'e spaselle, | e 'o mare tutto cummigliato 'e vele! | Veneva 'a voce, da li pparanzelle: | "Aonna,''<ref>Abbonda.</ref>'' 'o mare! Aonna!..." E li ccannele | s'appicciavano nnanza a li Ssant'Anne, | p' 'a pruvverenzia "ch'è venuta aguanne!''<ref>Quest'anno.</ref>''"'' (p. 27)
*''Io mo' so' bbiecchio, tengo sittant'anne, | 'a sbentura mm'ha fatto 'o core tuosto, | embè, affruntasse pure ati malanne | pe vedé ancora 'a faccia d<nowiki>'</nowiki> 'o Rre nuosto! | [[Ferdinando II delle Due Sicilie|Ferdinando Sicondo]]!... E che ne sanno?! | Còppola 'nterra! N' 'o ttengo annascuosto! | E nce penzo, e me sento n'ato ttanto! | So' stato muzzo, a buordo 'o ''Furminanto''! || 'O Rre me canusceva e me sapeva! | Cchiù de na vota, (còppola e denocchie!) | m'ha fatto capì chello che vuleva! | E me sàglieno 'e llacreme int' all'uocchie! | 'A mano ncopp' 'a spalla me metteva: | "Tu nun si' ''pennarulo'' ''<ref>Scrittore di bassissimo livello al soldo di chi paga meglio.</ref>'' e nun t'arruocchie!''<ref>Arrucchiarse: aggregarsi.</ref>'' | Va ccà! Va llà! Fa chesto! Arape 'a mano!" | E parlava accussì: napulitano! || Quanno veneva a buordo! Ma che vita! | Trattava a tuttuquante comm'a frato! | Sapeva tutt' 'e nomme'':'' Calamita, | Mucchietiello, Scialone ''<ref>Scialacquone.</ref>'', <nowiki>'</nowiki>o Carpecato...''<ref>Il butterato.</ref>'' | Èramo gente 'e core! E sempe aunita! | "Murimmo, quann' 'o Rre l'ha cumannato!" | Mo' che nce resta, pe nce sazzià? | Ah!... Me scurdavo 'o mmeglio!... 'A libbertà!'' (pp. 33-34)
*''<nowiki>'</nowiki>A libbertà! Chesta Mmalora nera | ca nce ha arredutte senza pelle 'ncuolle!... | 'A libbertà!.. 'Sta fàuza puntunera''<ref>Prostituta che sosta agli angoli delle strade.</ref>'' | ca te fa tanta cìcere e nnammuolle!...''<ref>Salamelecchi. Infinite cerimonie.</ref>'' | Po' quanno t'ha spugliato, bonasera! | Sempe 'a varca cammina e 'a fava volle,<ref>Tutto va sempre a gonfie vele, gli affari prosperano.</ref> | e tu, spurpato''<ref>Spolpato (anche: "pelato", "munto", "tosato" per bene).</ref>''comm'a n'uosso 'e cane, | rummane cu na vranca 'e mosche mmane!... || A libbertà! Mannaggia chi v'è nato! | 'A chiammàsteve tanto, ca venette! | Ne songo morte gente! S'è ghiettato | a llave, 'o sango, sott' 'e bbaiunette!... | Mo', vulesse veré risuscitato | a 'o Rre ca n' 'a vuleva e n' 'a vulette! | E isso, ca passai pe ttraritore, | se ne facesse resatune 'e core!'' (p. 35)
*''Chest'è, quann' 'a Furtuna è na zuzzosa!''<ref>Sporca</ref>'' | Si tu 'o rilorgio 'o guaste int' 'o cungegno, | hai voglia 'e l'accuncià, ca nun è cosa! | E accussì fui! Muort'isso, muorto 'o Regno! | 'A strata se facette ntruppecosa,''<ref>Scabrosa.</ref>'' | [[Giuseppe Garibaldi|Calibbarde]] aspettava e avette 'o segno; | cade [[Gaeta]], doppo quatto mise, | e nui... natàimo''<ref>Nuotammo.</ref>'' ttutte int' 'e turnise!''<ref>Tornesi.</ref>'' || Ah! Ah! Me vene a ridere, me vene! | Ogneruno sperava 'avè na Zecca, | tanta renare quanto so' ll'arene, | 'a gallenella janca, 'a Lecca e 'a Mecca!''<ref>Il mondo intero!</ref>'' | Faciteme 'e berè, sti ppanze chiene! | Seh, seh!''<ref>Certo, proprio così!</ref>'' Quanno se ngrassa 'a ficusecca''<ref>Fichi bianchi secchi, in passato alimento di fondamentale importanza per i poveri e più in generale per il popolo. "Quando s'ingrassa il fico secco": mai.</ref>''! | Comme scialammo bello, dint'a st'oro! | Sciù pe la faccia vosta! A vuie e a lloro! || Ccà stammo tuttuquante int' 'o spitale! | Tenimmo tutte 'a stessa malatia! | Simmo rummase tutte mmiezo 'e scale, | fora 'a lucanna''<ref>Locanda.</ref>'' d' 'a Pezzentaria! | Che me vuò di'? Ca simmo libberale? | E addò l'appuoie, sta sbafantaria?''<ref>Smargiassata.</ref>'' | Quanno figlieto chiagne e vo' magná, | cerca int' 'a sacca... e dalle 'a libbertà!'' (pp. 81-82)
==''Poesie napoletane''==
{{Int|''Sunettiata''}}
*''– Neh! Signò!... C'ora so'? C'ora tenite? | – Nun 'o porto... Nun aggio che ve fa... | – Faciteme verè... Va be'! Sentite... | Mo' si sit'ommo, m' 'ite 'a fa fumà. || – Ma... – Votta lloco, me'! Nun v'avvelite... | è n'arta comm'a n'ata, e v' 'ite 'a sta!''<ref>È un mestiere come qualsiasi altro e dovete rassegnarvi!</ref>'' | – Ma... Ma, insomma, ve dico... che vulite? | – Appila!''<ref>Non fiatare!</ref>'' Statte zitto e n'alluccà!''<ref>Sta' zitto e non gridare!</ref>'' || Bello! Accussì! T'è scesa 'a lengua nganna? | Niente. Nu rito d'acqua turriacale...''<ref>''Bello! Così! Ti è scesa la lingua in gola, non fiati più (per lo spavento)? | Cosa da nulla. Un dito d'acqua torriacale (e ti passa).''</ref>'' | Nun c'è che fa! Dio accussì t''a manna...''<ref>Dio te la manda così...</ref>'' || E... che facite mo'? Ve retirate? | Attiento a vuie quanno saglite 'e scale... | Santanotte, signò... Nun v'avutate.''<ref>(Filate diritto) e non voltatevi.</ref>'' (''Mariuole 'e notte'', p. 42)
*''[[Luna]] luna mmiez' 'o mare, | quanta cosa fai penzà! | Fatta apposta pe ncantare, | tuttuquante fai ncantà! || Quanno 'a notte 'e marenare | dinto 'e vvarche pe piscà | stanno a tiempo pe vucare, | tu t'affacce a ssalutà. || Cuntentona, janca janca, | tu cammine e te nne ride: | quanno mai te siente stanca? || Passe e guarde, guarde e passe... | Che nne dice, tu ca vide | sti taluorne<ref>Questo continuo lamentarsi, gemere.</ref>, sti scunquasse?'' (''Luna'', p. 49)
*''Cchiù spisso era na mamma, ca purtava, | |dint' 'o sciallo, quaccosa arravugliata''<ref>Avvolta.</ref>'': | na criatura.''<ref>Bambino, neonato.</ref>'' E doppo na guardata | sott' uocchio, dint' 'a [[Ruota degli esposti|rota]] ll'apusava. || Zitto zitto sta rota s'avutava, | e 'a mappatella''<ref>Il piccolo fagotto.</ref>'' già s' era squagliata''<ref>Sparita.</ref>'': | e chella mamma, povera scasata,''<ref>Sventurara, infelice.</ref>''| c' 'a capa sotto''<ref>A capo chino.</ref>'' se ne riturnava. || Doppo nu poco ca se n' era juta, | spianno attuorno nne spuntava n' ata, | comm' 'a primma, int' 'o sciallo annascunnuta... || Notte e ghiuorno se jeva e se turnava; | e chella rota se fosse stracquata!''<ref>Straccata, sfiancata, spossata.</ref>''| Vutava sempe... vutava... vutava...'' (''<nowiki>'</nowiki>A rota 'a Nunziata<ref>La Santa Casa dell'Annunziata, a Napoli, ospizio per bambini abbandonati.</ref>,'' p. 62'')''
{{Int|''Poemetti del cuore''}}
*''Sciore 'e l' ammore mio ca mai nun more, | fuoco c’ avvampa, e nun se stuta mai! || Guarda stu cielo! Stammatina l' aria | pare c'ha dato appuntamento a 'o sole | pe se fa dì chi sa qua' cose tennere! | Pe lle scippà va trova qua' parole! || E 'o sole pare ca le vò risponnere | tre parulelle, belle tutt' 'e tre: | « Te voglio bene! » Sciure 'e dint' all' anema, | dette comm'io t' 'e sto dicenno a te! || Stienne sti bracce! E mmiezo a sta letizia | stringeme ’npietto, forte forte, ancora! | Damme ’a vucchella! Ncopp’ all’uocchie vàseme! | Famme campà cient’anne dint’ a n’ ora!'' (da ''Nuvena d'ammore'', p. 83)
*(I) ''Vocca, ca ciento e ciento vote all' ora | aggio vasata, e nun me stanco mai, | vocca, ca tanto bene e male fai | a chisto core | affatturato''<ref>Stregato, ammaliato.</ref>'' 'a te; || vocca cchiù bella 'e na jurnata 'aprile | e cchiù addurosa 'e na campagna 'e rose, | àprete sempe pe me di' doi cose: | ca me vuò bene e m' 'o vuò fa sapè!'' (II) ''Vocca, ca ride comme ride 'o sole | e si’ cchiù fresca ’e ll’ aria d’ ’a matina, | e c' ’o sapore doce d’ ’a curvina''<ref>Ciliegia moraiola, dal colore rosso cupo, che ricorda il colore del piumaggio del corvo.</ref>'' | me puorte ’addore ca me fa sperì; || vucchella mia, ca quanno vase accide | pecchè nu vaso tuio murì po’ fare, | tu, sapurita comm’ ’e frutte ’e mare, | pigliate 'a vita ca te do’ accussì!'' (III) ''Vocca, ca pare n' uocchio ca me guarda | quann' io te canto chist' ammore mio: | vocca, guardata mmocca pe gulìo,''<ref>Con forte desiderio.</ref>'' | buttone''<ref>Bocciuolo.</ref>'' 'e rosa 'e copp' a nu buchè; || vocca d'ammore tutt'appassiunata | ca quanno vase si' na lampa 'e fuoco, | torna a vasarme, sulo n'ato ppoco, | quanto m' abbasta pe murì pe tte!'' ('''Vucchella mia...'', pp. 87-88)
*''L'ata matina songo juta a messa | a chella cchiesia abbascio 'a Porta 'e Massa; | aggio ntuppata''<ref>Urtato</ref>''a na Matre e Batessa | ca s'è vutata e ha ditto: — 'I che se passa!''<ref>Guarda che (mi) capita!</ref>'' | L' aggio arrispuosto: — Matre, io vaco 'e pressa!''<ref>Vado di fretta.</ref>'' | Chi tene 'a stizza, se facesse 'a rassa!''<ref>Si faccia da parte!</ref>'' | Vi' c' arraggiosa!''<ref>Com'è irascibile, come prende subito fuoco! </ref>'' Vuò fa na scummessa, | ca pe nu ntuppo''<ref>Urto</ref>'' l'aggia pavà 'a tassa? || Aiere ncontro n'ata vota 'a stessa! | Cu na cunverza se ne jeva a spasso. | L'aggio ditto: — Bonnì, Matre e Batessa, | vui cammenate e n'apparate 'e passo?''<ref>Non andate di pari passo?</ref>'' | E m'ha rispuosto: — Quanto si' sberressa! | Matre 'e Badessa e bona, io mo' te ngrasso!''<ref>Nonostante sia Madre e Badessa, io ti ungo, ti "cresimo", te le suono!</ref>'' | E io, da copp' 'a mana''<ref>Ho immediatamente ribattuto.</ref>'': — Ebbiva a essa! | Vi' comm' 'a venne, 'a robba c' 'o ribasso!'' (''Ariette antiche, I'', p. 123)
{{Int|''Sunettiatella''}}
*''Vuò rà a magnà a muglièreta? 'O pesone''<ref>La pigione.</ref>'' ! | ’o vuò pavà?... T’ ’o vuò fa, nu bicchiere? | Accatta ll’ uoglio, acconcia ’o capezzone, | comme se campa? Mamma Bella ’o vvére ! || Mo’ nce hanno mise ’e tramme. Hai raggione ! | Nce l’ ’e fatto allicchetto''<ref>Alla perfezione.</ref>'', ’o pïacere ! | Sia beneretta ’a Custituzzione ! | Mannaggia Calibardo e chi nce crere ! || Po’ rice ’a ggente : So’ cucchiere ’affitto! | Po’ rice ca che ssà, nui rusecammo...<ref>Brontoliamo, critichiamo.</ref> | E se sape! Comm’ è?!... Te stive zitto? || Neh ma che vonno?... Ca ’e rringrazziammno? | ''Ah!''... Jammo bello, jà!''<ref>Suvvia! (E che diamine!)</ref>'' ''Zupp’ ’e zuffritto!'' ''<ref>Zuppa di soffritto di maiale: Ricetta della cucina popolare a base di interiora e scarti di maiale; immangiabile, piatto da bettola di infimo ordine se non si ha la più scrupolosa cura nella scelta degli ingredienti e nella cottura. Il riferimento dello sventurato cocchiere è al cavallo malandato che, fra cure, cibo e altre spese gli toglie gran parte del già scarso guadagno. {{cfr}} ''Poesie napoletane'', p. 406.</ref>'' | Ma... pe ssapè, signò... Quann’ arrivammo?'' (da ''Carruzzelle 'e notte'', p. 373)
*''Sole ca trase e jiesce pe li ciele, | guarda nu poco pe sti ccancellate ! | Tenimmo 'o core ch' è nu piezzo 'e fiele! | Povera gente! Simmo 'e carcerate! || Nui simmo tanta varche senza vele, | mmiezo a nu mare 'e guaie abbandunate; | nce cunzumammo peggio d' 'e ccannele, | cuntammo ll' ore e stammo ncatenate! || L''<nowiki>'</nowiki>Avummaria'' nosta è na jastemma, | 'a speranza è nu suonno 'e nu cecato; | penzanno sulo 'a Libbertà se tremma! || Ricurdànnoce 'e te, passammo ll'ore... | Sole, speranza d'ogne disperato, | quanto te costa, nu poco 'e calore?!'' | (''Canzona 'e carcerate'', a [[Emma Grammatica]], ''I'', p. 374)
*''Quann’ ’a sera, ’o puntone ’a Sellaria | s’ appiccia ’o lume dint’ all’ ugliarara<ref>Oliandola.</ref>, | chillo bancone me fa asci ’npazzia ! | ’A princepala ! Ma che cosa rara ! || ’O marito è nu piezzo 'artigliaria ! | Nu piezzo, ca si sulo ’o guarde, spara! | Ma essa !... È na muntagna ’e simpatia! || Se tira ’a gente appriesso cu ’a vurpara! || Mmiezo a chell’ oro de chell’ uoglio fino, | chill’ uocchie gruosse, nire, spercia-core''<ref>Buca-cuore: che trafiggono il cuore da parte a parte.</ref>'', | rideno. ’O figlio le s’addorme nzino... || Essa s’ ’o cunnulèa''<ref>Se lo culla.</ref>'' cuntanno cunte, | e fa, cu na vucella ca lle more: | «Suonno, suonno, ca viene da li munte...»'' (''L'ugliarara'', p. 392)
*''— Se ne parlava tanto ’e chist’''Otello !''... | Embè, vedite : ’o so’ ghiuto a sentì...! | — Ah !... Va dicenno, va dicenno ! E bello ? | — ! State frische ! E che ve pozzo di’ ?! || Esce nu schiavo ! Va senza cappiello, | vestuto russo, ciert’ uocchie accussì... | Sbarèa''<ref>Perde la testa, si arrovella, vaneggia.</ref>'', pecchè ? pe nu fazzulettiello! | Sultanto chesto m’ ha fatto capì ! || Io steva ’a coppa.''<ref>Da sopra. Dalla piccionaia. {{cfr}}''Poesie napoletane'', p. 408.</ref>'' E pe sta luntananza | nun aggio fatto na tirata ’e mente!''<ref>Una delle mie. {{cfr}}''Poesie napoletane'', p. 408.</ref>'' | E pure pecchè llà nce vò crianza! | Si no alluccavo : — Ma te stai cujete !!...''<ref>Quieto.</ref>'' | Tu, pe na pezza ammalle''<ref>Rammollisci, annoi.</ref>'' a tanta gente? | Tiene ’o catarro ? E sciòsciate cu 'e ddete!''<ref>Soffiati (il naso) con le dita.</ref> (L'Otello'','' p. 393)
*''– 'A'' rossa ''venge! 'A'' rossa ''venge! 'A'' rossa ''| venge!... A la'' rossa''! A la'' rossa''! Jucate! | Chi vo' puntà na lira?...''
*''Mo’ vene Pasca!... Limungella fresca! | Aggio penzato ca vogl' 'ì a fà Pasca | addu Catarenella int' ’a Ruchesca! | Tras’ int’ ’o palazziello e faccio ’o fisco! || ’A ronna ca nun pava, io n’ ’a capisco! | L’ ommo fiura e ’a nnamurata allasca!''<ref>Sgancia i soldi.</ref>'' | E se sape! Cher' è, mo’ vene Pasca, | e pozzo appiccià ’o ffuoco senza ll’ esca? || Llà quacche cosa pure me l’ abbusco! | Na fumatella int’ ’a na pippa lasca, | ’o casatiello, ’o miezo litro nfrisco, | na cinco-lire e nu poco ’e ventresca! || Catarenella, ’a quanno c’ ’a canosco, | sempe e {{sic|quanto}} songh’ io, m’ aiza ’a frasca! | Embè, quanno so’ stato a San Francisco''<ref>Il carcere di San Francesco, antico carcere di Napoli.</ref>'', | n’ aggio sempe sparato ’o meglio masco? || ’O capo-guardiano ’on Peppe Fusco, | chillo bell’ ommo cu ttanto na mosca, | quann' io passavo, me faceva ’a rasca! | Quant’ era scemo! e quant’ ’o cumpatisco!'' (''<nowiki>'</nowiki>O bello guaglione''<ref>Citato in ''Nella terra dei canti'', pp. 191-192; in ''La Settimana'', {{small|Rassegna di lettere, arti e scienze}} diretta da [[Matilde Serao]], anno I, 6-7-1902 n 11, vol II, Tipografia Angelo Trani, Napoli, [https://archive.org/details/a01lasettimana11serauoft/page/190]</ref><ref>Citato, con alcune differenze nel testo, in [[Giovanni Artieri]], ''Napoli, punto e basta?, {{small|Divertimenti, avventure, biografie, fantasie per napoletani e non}}'', Arnoldo Mondadori Editore, Milano, 1980, p. 525.</ref>, p. 404)
==''La Camorra''==
===[[Incipit]]===
Le [[Madre|madri]] e le [[Moglie|mogli]]<ref>Dei camorristi.</ref>sono il più delle volte le vittime di questa pittoresca canaglia. Sfruttate brutalmente in tutte le maniere, dominate e sarei per dire ipnotizzate dai loro figli o dai loro [[Marito|mariti]], queste infelicissime donne si sobbarcano alle più dure privazioni, ai più eroici [[Sacrificio|sacrifizii]].<br>Tuttavia la madre è assai meno [[Disprezzo|disprezzata]] o malmenata della moglie; e basta rilevare questo fenomeno dalle canzoni, improvvisate tra un bicchiere e l'altro di [[vino]], in una taverna, o tra una visita e l'altra del ''secondino'', nelle prigioni. In quelle canzoni, che sono e saranno sempre le ''vere'', le popolari, perché nate dal popolo; in quelle nenie senza capo né coda, ma piene di un intenso sentimento, talvolta morboso ma sempre schietto, non sono impersonati che due soli tipi: la madre e l'amante: Trovatemi una sola ''cantata a stesa'' (non di quelle cucinate a Piedigrotta dai millecinquecentottantaquattro versaioli spedati), che ricordi, anche in metafora, la moglie. No: la moglie è tenuta in conto di cosa vile, e trattata, – non esagero – peggio che non lo siano certe schiave sui mercati arabi.<br>La madre, invece, ha la sua parte delicata di sentimento, tra quei cinici malfattori; ha il suo piccolo posticino in fondo al [[cuore]] di quei mascalzoni.
===Citazioni===
*E le amanti?<br>Non è possibile descrivere gli enormi sforzi di queste vili femmine, così legate ai loro vampiri; gli entusiasmi di queste megere, che talvolta commettono cinicamente anche un delitto per giovare loro, per accontentarli in ogni più piccolo desiderio.<br>Più un uomo le strapazza e le batte più {{sic|elleno}} pensano esser questo l'effetto naturale dell'amore, e non comprendono la tenerezza che in questo solo modo. Non son sicure del bene dei loro amanti se non quando costoro lo dimostrano in una forma tutta speciale, a furia di randellate o di colpi di rasoio.<br>''– Ciccillo me vo' nu bene pazzo,'' diceva una di esse a un'amica; ''me vatte sempe!''<br>Per esse, l'uomo che non batte l'amante è uno sciocco, un predestinato al tradimento. (da ''Le donne dei camorristi'', (21/22 gennaio 1987), pp. 9-10)
*Seduta sconciamente sul davanzale della finestra della casa infame ove è destinata a far copia di sé, l'amante del carcerato guarda, dietro le persiane verdi socchiuse, nel vicoletto deserto: il suo occhio cerchiato di bistro vaga insonnolito dal fango del selciato smosso ai muri delle case dirimpetto, dal ''bancariello'' del ciabattino-portinaio alla variopinta tinozza del tintore, dal cane randagio alla guardia di questura che passa occhieggiando, e tirandosi i baffi incerottati.<br>Ella sorride languidamente ma è distratta: ella pensa all'amante lontano... E quante volte sfogliando una rosa, o masticandone rabbiosamente i petali, ella canticchia pensando al carcerato del suo cuore:<br>''Me so' misa a durmì, t'aggio sunnato, | me so' misa a viglià, t'aggio veruto! | {{sic|Quanta}} tiempo t'hanno carcerato!''<br>''Anella, anella! | Quanta suspire dint'a chisto core | e quanta figlie 'e mamma {{sic|int' e}} ccancella!''<br>''Ammore ammore, | stu ricciulillo ca nfronte te care, | stu ricciulillo m'ha attaccato 'o core!''<br>''Arezza arezza | quanto te voglio amà ca si nu pazzo, | nun tiene na parola de fermezza!''<br>Oppure a sera, nel suo ostinato peripatetismo, mentre va guazzando nel fango, con le mano occupate a tirar su le vesti, e col nasino all'aria fiutante la preda canticchia ostinatamente; e magari seguita nel suo tugurio. Mentre il rimorchiato carrettiere si accinge ai ragionari amorosi, ella sospira fra le labbra:<br>''Che passione ca tengo a stu core...'' (da ''Le donne dei camorristi'', (21/22 gennaio 1987), pp. 10-13)
==Citazioni su Ferdinando Russo==
*Ho la disgrazia di contare tra i miei redattori un [[anarchico]] spaventoso... Ferdinando Russo, poeta a tempo perso, ma di mestiere propriamente [[Cospirazione|cospiratore]] [...], si era sin qui nascosto sotto le spoglie di un innocuo vate piedigrottesco... ([[Edoardo Scarfoglio]])
==Note==
<references />
==Bibliografia==
*Ferdinando Russo, ''La Camorra'', I Prismi, Edizioni de Il Mattino 1996.
*Ferdinando Russo, ''[[s:nap:Ncopp''o marciappiede|Ncopp<nowiki>'</nowiki>'o marciappiede]]'', Luigi Pierro Editore, Napoli, 1898.
*Ferdinando Russo, ''[[s:nap:'O luciano d''o Rre|'O luciano d<nowiki>'</nowiki>'o Rre]]'', Tipografia Francesco Giannini e Figli, Cisterna dell'olio, Napoli, 1918.
*Ferdinando Russo, ''[[s:nap:Poesie napoletane - Ferdinando Russo|Poesie napoletane]]'', Francesco Perrella Editore, Napoli, 1910.
*Mario Del Treppo, ''Storiografia nel Mezzogiorno'', Guida Editori, 2006 ISBN 8860422531
==Altri progetti==
{{interprogetto|w}}
[[Categoria:Scrittori italiani|Russo, Ferdinando]]
[[Categoria:Poeti italiani|Russo, Ferdinando]]
[[Categoria:Giornalisti italiani|Russo, Ferdinando]]
[[Categoria:Parolieri italiani|Russo, Ferdinando]]
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Romagna
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Danyele
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{{Voce tematica}}
Citazioni sulla '''Romagna''' e sui '''romagnoli'''.
*Io sono stato a Rimini e a Riccione, e ho scoperto cosa muove una regione progredita come la Romagna: 'u pilu! (''[[Qualunquemente]]'')
*{{NDR|«Qual è il tratto di "romagnolità" che le è rimasto addosso?»}} La risolutezza. "Non disperarti, c'è una soluzione" è la frase che mi sono sentita ripetere più spesso. Da quello che hai, anche poco, devi tirare fuori qualcosa di grande. ([[Andrea Delogu]])
*Nei dieci mesi che volsero dalla pace di Villafranca alla spedizione dei Mille, l'[[Italia]] di mezzo diede prove di virtù civili meravigliose, ma col [[Piemonte]] corse dei pericoli gravi forse quanto quelli che il Piemonte stesso aveva corsi, prima della guerra del 1859. I duchi, gli arciduchi, i legati pontifici fuggiti dalle loro sedi, fin da prima di quella guerra, non avevano più osato tornarvi; e allora [[Parma]], [[Modena]], [[Bologna]] con la Romagna fino alla Cattolica, si strinsero in un solo Stato, che nel bel ricordo della gran via romana da [[Piacenza]] a [[Rimini]], chiamarono l'[[Emilia]]. ([[Giuseppe Cesare Abba]])
*''Romagna solatìa, dolce paese | cui regnarono Guidi e Malatesta, | cui tenne pure il Passator cortese, | re della strada, re della foresta''. ([[Giovanni Pascoli]])
*''Sempre un villaggio, sempre una campagna | mi ride al [[cuore]] (o piange), Severino: | il paese {{NDR|la Romagna}} ove, andando, ci accompagna | l'azzurra visïon di San Marino: |sempre mi torna al cuore il mio paese | cui regnarono Guidi e Malatesta, | cui tenne pure il Passator cortese, | re della strada, re della foresta''. ([[Giovanni Pascoli]])
===[[Dante Alighieri]], ''[[Divina Commedia]]''===
*''Che col peggior spirto di Romagna | trovai di voi {{NDR|i [[Genova|genovesi]]}} un tal, che, per sua opra, | in anima in Cocito già si bagna | ed in corpo par vivo ancor di sopra''.
*''«Che volse dir lo spirto di Romagna {{NDR|Guido del Duca}}, | e 'divieto' e 'consorte' menzionando?»''
*''Oh Romagnuoli tornati in bastardi! | Quando in [[Bologna]] un Fabbro si ralligna? | Quando in Faenza un Bernardin di Fosco, | verga gentil di picciola gramigna?''
*''Romagna tua non è, e non fu mai, | sanza guerra ne' cuor de' suoi tiranni; ma 'n palese nessuna or vi lasciai. | Ravenna sta come stata è molt'anni: | l'aguglia da Polenta la si cova, sì che Cervia ricuopre co' suoi vanni. | La terra che fé già la lunga prova | e di Franceschi sanguinoso mucchio, | sotto le branche verdi si ritrova. | E 'l mastin vecchio e 'l nuovo da Verrucchio, | che fecer di Montagna il mal governo, | là dove soglion fan d'i denti succhio. | Le città di Lamone e di Santerno | conduce il lïoncel dal nido bianco, | che muta parte da la state al verno. | E quella cu' il Savio bagna il fianco, | così com'ella sie' tra 'l piano e 'l monte, | tra tirannia si vive e stato franco.''
*''Siede la terra dove nata fui | su la marina dove 'l Po discende | per aver pace co' seguaci sui.''
*''Tra 'l Po e 'l monte e la marina e 'l Reno.''
==Voci correlate==
*[[Emilia]]
*[[Emilia-Romagna]]
==Altri progetti==
{{interprogetto|w_preposizione=riguardante la|preposizione=sulla}}
[[Categoria:Luoghi dell'Emilia-Romagna]]
[[Categoria:Regioni geografiche]]
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Pasquale Festa Campanile
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/* Citazioni su Pasquale Festa Campanile */
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'''Pasquale Festa Campanile''' (1927 – 1986), sceneggiatore, regista e scrittore italiano.
==Citazioni di Pasquale Festa Campanile==
*I potentini sono gente antica, a lungo rimasta isolata in una terra meridionale e interna. Non sono affatto sorpreso che risultino i più sereni d'Italia. Ogni volta che da Roma torno a [[Potenza (Italia)|Potenza]], e lo faccio spesso, avverto subito, fortissima, la differenza. È gente che conserva una grande onestà di carattere. Io li amo per il pudore dei loro sentimenti, profondi, ma espressi con discrezione, senza effusioni.<ref>Citato in ''Oggi'', Volume 40, 1984, p. 4.</ref>
==''La ragazza di Trieste''==
===[[Incipit]]===
Nessuno l'aveva vista entrare in acqua. L'uomo che disegnava sul terrazzino di legno, davanti al bar, guardava ogni tanto pigramente verso la spiaggia. ma aveva notato solamente il maglione rosso e la giacca a vento azzurra dei due ragazzi stesi qualche metro più sotto. Il suo occhio era attratto dai colori e dalle linee: dall'intensità di quel rosso e di quell'azzurro nel grigio uniforme della sabbia; e dalla riga delle nuvole, grige anch'esse sul diverso grigio dell'acqua, tirate all'orizzonte su una striscia sottile sotto il cielo giallastro.
===Citazioni===
*Il [[boia]] non aveva dignità. Sembrava non percepire della sua professione che il lato atletico, dimenticando completamento che i suoi gesti avrebbero implicato la morte dell'uomo che gli stava davanti. (p. 139)
==[[Incipit]] di alcune opere==
===''Conviene far bene l'amore''===
Ho la testa ingombra di pensieri esaltanti e di ansie, ma anche di dubbi, timori, scrupoli.<ref name=incipit/>
===''Per amore, solo per amore''===
La corporazione dei falegnami di Galilea mi ha invitato a scrivere una memoria del defunto socio Giuseppe, autore di una piccola ma utilissima invenzione, perché rimanga traccia in futuro della sua vita e della sua opera.<ref name=incipit>Citato in Giacomo Papi, Federica Presutto, Riccardo Renzi, Antonio Stella, ''Incipit'', Skira, 2018. ISBN 9788857238937</ref>
==Citazioni su Pasquale Festa Campanile==
*Insisteva molto sul fatto che il film comico è in realtà un film drammatico. Non è che noi non lo sapessimo, ma lui ci martellava. Il comico non è un genere ma una modalità, si può raccontare una stessa storia o in maniera drammatica o in maniera comica. ([[Franco Ferrini]])
*Purtroppo autori come Festa Campanile, [[Castellano e Pipolo]], stanno facendo delle commedie fuori dalla realtà, mentre la commedia all'italiana di prima era una trasformazione del nuovo realismo. ([[Luciano Salce]])
==Note==
<references />
==Bibliografia==
*Pasquale Festa Campanile, ''La ragazza di Trieste'', CDE, 1982.
==Filmografia==
*''[[Totò e Marcellino]]'' (1958) – sceneggiatura
*''[[Ferdinando I, re di Napoli]]'' (1959) – sceneggiatura
*''[[La viaccia]]'' (1961) – sceneggiatura
*''[[Il Gattopardo]]'' (1963) – sceneggiatura
*''[[Il merlo maschio]]'' (1971) – regia e sceneggiatura
*''[[Il soldato di ventura]]'' (1976) – regia e sceneggiatura
*''[[Sabato, domenica e venerdì]]'' (1979) – regia
*''[[Il ladrone]]'' (1980) – regia, soggetto e sceneggiatura
==Altri progetti==
{{interprogetto}}
===Opere===
{{Pedia|La ragazza di Trieste (film 1982)|''La ragazza di Trieste''|}}
{{DEFAULTSORT:Festa Campanile, Pasquale}}
[[Categoria:Registi italiani]]
[[Categoria:Scrittori italiani]]
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Gino Castaldo
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'''Gino Castaldo''' (1950 – vivente), critico musicale italiano.
==Citazioni di Gino Castaldo==
{{cronologico}}
*{{NDR|Su [[Mina (cantante)|Mina]]}} Cosa ha significato per noi questa voce? Questa voce così duttile da poter essere a volte così iperuranica e cristallina, altre volte calda e sorniona, a volte virtuosistica, a volte morbidamente interpretativa. È "la" voce italiana di questi trent'anni. È la grande madre, ma anche una donna passionale, eppure la sua voce ha sempre qualcosa che la rende irraggiungibile, quasi che potesse esistere anche al di là del personaggio a cui appartiene.<ref>Da ''[https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1988/10/22/una-donna-passionale-una-voce-inaccessibile.html Una donna passionale, una vita inaccessibile]'', ''la Repubblica'', 22 ottobre 1988.</ref>
*[...] una volta ascoltate tutte le canzoni della [[Festival di Sanremo 1999|quarantanovesima edizione del festival]], si avverte una strana sensazione: mancano delle cose davvero [[Bruttezza|brutte]], che a suo modo è un record. Questo non vuol dire che gli appassionati di musica saranno lì a strapparsi i capelli per la gioia. Tutt'altro, ma è un fatto che dopo gli orrori a cui siamo stati abituati in questi ultimi anni, una media decorosa è già un risultato clamoroso. [...] si potrebbe dire che non è tanto il [[Festival della Canzone Italiana di Sanremo|festival]] ad essere cambiato, ma che l'[[Italia]], anche da un punto di vista musicale, oggi assomiglia di più al festival di quanto non accadesse alcuni anni fa. Questa riflessione potrebbe gettare un'ombra desolante su quello che ci succede intorno, ma nel frattempo bisogna accontentarsi del fatto che quest'anno al festival ascolteremo canzoni meno raccapriccianti del solito.<ref>Da ''[https://www.repubblica.it/online/musica/sanremo99/sanremo99/sanremo99.html C'è qualcosa di nuovo al festival di Sanremo]'', ''repubblica.it'', 20 febbraio 1999.</ref>
*Con Roma e con l'Italia [[Chico Buarque|Chico Buarque de Hollanda]] ha un rapporto profondo e complicato. Ci ha vissuto da bambino, negli anni Cinquanta, quando il padre venne a insegnare all' università, ci è tornato nel 1969 in volontario esilio, dopo aver passato qualche tempo nelle prigioni di [[Rio de Janeiro]], incriminato per le sue canzoni, poco amate dalla giunta militare che aveva preso il potere.<ref>Da ''[https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2000/04/02/chico-buarque.html Chico Buarque]'', ''la Repubblica'', 2 aprile 2000.</ref>
*{{NDR|Sul [[Festival di Sanremo 2004]]}} È il primo festival realizzato senza le multinazionali del disco (dopo l'[[Aventino (espressione)|Aventino]] deciso dalla Fimi, che è la più rilevante tra le organizzazioni discografiche), è il primo del dopo [[Pippo Baudo|Baudo]], e soprattutto organizzato dal più chiacchierato dei direttori artistici {{NDR|Tony Renis}}. Sorprendente che possa sembrare, il risultato è tutt'altro che disprezzabile, sempre che ci si ricordi che siamo in ambito sanremese, dove certo non ci si aspetta di risolvere le sorti della musica italiana, ma al massimo, quando va bene, di scoprire un paio di buone canzoni.<ref>Da ''[https://www.repubblica.it/2003/i/sezioni/spettacoli_e_cultura/sanremo/canzoni/canzoni.html Le canzoni di Sanremo]'', ''repubblica.it'', 8 febbraio 2004.</ref>
*{{NDR|Sugli [[Arctic Monkeys]]}} Come possono quattro ventenni di Sheffield, una piccola città a est di Manchester, diventare un culto di massa nel giro di pochi mesi? Ci vuole talento in abbondanza, ca va sans dire, ma anche una geniale strategia che non ha precedenti nel mercato della musica.<ref name="AM">Da ''[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2006/01/27/arctic-monkeys-rock-da-record.html Arctic Monkeys, rock da record]'', ''la Repubblica'', 27 gennaio 2006.</ref>
*{{NDR|Sugli Arctic Monkeys}} I quattro ragazzi, bisogna dirlo, sono molto bravi, combinano con esplosiva energia i suoni del brit pop più duro e vitale, dai Clash in poi, e hanno il dono della sintesi. Sono il gruppo giusto al momento giusto e anche il modo in cui sono arrivati al successo è una tipica storia dei nostri giorni. A questa ascesa dal basso ci tengono, vogliono rimanere duri e puri e addirittura hanno rifiutato di esibirsi ai Brit Awards, dove ovviamente erano stati invitati, come fenomeno del momento.<ref name="AM"/>
*È arrivato il momento di domandarsi dove vuole andare a parare l'enfant prodige della canzone, il giovanotto di Latina che ha conquistato in pochi anni il mondo della musica, quantomeno quello latino, oltre che ovviamente quello italiano. Guai a parlare con [[Tiziano Ferro]] di ambizioni che non siano quelle di un qualunque ragazzo di talento. Vi risponderà che il suo è un lavoro come un altro. Ma dietro il suo viso netto, senza ombre apparenti, i capelli scolpiti e qualche dolce piega di femminilità nel sorriso, dietro la malcelata impertinenza infantile dello sguardo, si nasconde la forza di un gigante, con un piede nella fragilità dell'artista, e l'altro nella determinazione a non fermarsi davanti a nulla.<ref>Da ''[https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2008/11/03/le-canzoni-migliori-nascono-dalla-follia.html Le canzoni migliori nascono dalla follia]'', ''la Repubblica'', 3 novembre 2008.</ref>
*A rimettere insieme gli ''[[Spandau Ballet]]'' è stato il batterista John Keeble e a vederli tutti insieme, mentre condividono un grosso camerino stracolmo di birre, sembra la rimpatriata di cinque vecchi amici. Eppure vent'anni fa si erano sciolti con un codazzo di polemiche, beghe, avvocati, insulti. La verità la dice Gary Kemp, il chitarrista, quello che era considerato il più brillante del gruppo: "Questa riunione è genuina. E il motivo è semplice, ci siamo accorti che l'esperienza degli ''Spandau Ballet'' era la cosa migliore che avessimo fatto e col passare degli anni ci mancava".<ref>Da ''[https://www.repubblica.it/2009/10/sezioni/spettacoli_e_cultura/spandau-ballet/spandau-ballet/spandau-ballet.html Dopo 20 anni tornano gli Spandau: "Rock e melodia, l'Italia ci ama"]'', ''repubblica.it'', 26 ottobre 2009.</ref>
*Esserci o non esserci? In musica questo non è più un dilemma. Bisogna esserci e basta, dovunque, comunque a ogni costo, senza badare alla qualità e al pregio dell'occasione, bisogna farsi vedere, cantare, concedere selfie, saltare su ogni carro possibile, tributi, serate di beneficenza, riappacificazioni in pubblico, duetti e featuring di massa. [...] È una morbosa necessità che rasenta l'ossessione e sta creando danni vistosi. A cominciare dalla spremitura creativa degli artisti. Se si fa troppo, se non ci si prende il tempo dovuto, come l'agricoltura intensiva e la pesca a strascico, alla fine le risorse si impoveriscono. Prendete l'estate, diventata appuntamento imprescindibile per il mondo della musica, sembra una nave stracarica di migranti, ci si aggrappano tutti, anche se è già strapiena, escono pezzi in continuazione, e continuano a uscire in pieno luglio, nessuno riesce a starsene fuori, come se saltare un anno equivalesse a morire, o meglio scomparire, che in arte è la stessa cosa. [...] Questo gli artisti lo sanno, molti di loro, i più giovani, ci sono cresciuti dentro e questo spiega anche perché i divi di oggi sono diversi dai divi di qualche tempo fa. Quelli di oggi, grazie ai social, sono sempre in scena, sono sempre davanti al pubblico, 24 ore su 24, non escono mai dal personaggio, non possono mai abbassare la maschera, Tik Tok, Instagram, Twitter ti inseguono, ti incalzano, generano una sorta di "second life", un mondo parallelo al tuo in cui vive una parte di te che non può fare a meno di esistere.<ref>Da ''[https://espresso.repubblica.it/idee/2022/07/11/news/musica_apparire_sempre_a_costo_di_non_essere-357392771/ Apparire sempre, a costo di non essere]'', ''espresso.repubblica.it'', 11 luglio 2022.</ref>
==Note==
<references />
==Altri progetti==
{{interprogetto}}
[[Categoria:Critici musicali italiani]]
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Franca Valeri
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/* Citazioni su Franca Valeri */ + 1
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[[File:Franca Valeri 2011.jpg|thumb|Franca Valeri]]
'''Franca Valeri''', pseudonimo di '''Alma Franca Maria Norsa''' (1920 – 2020), attrice, scrittrice e sceneggiatrice italiana.
==Citazioni di Franca Valeri==
{{vedi anche|L'educazione delle fanciulle. Dialogo tra due signorine}}
*Da quando ha abbandonato le scene Mina rappresenta il nostro tempo da un lato come icona, dall'altro attraverso le sue canzoni, sempre all'avanguardia, spregiudicate e innovative. Un'artista che è una grande donna, una donna che è una grande artista. Questa è [[Mina (cantante)|Mina]], l'idea della donna italiana. (citato in Romy Padovano, ''Mina. I mille volti di una voce'', Arnoldo Mondadori Editore, Milano, 1998)
*I vestiti di Capucci hanno due caratteristiche. Una è che non si strapazzano mai; anche se li ficchi in una valigia escono perfetti. Secondo: inspiegabilmente sono portabili. Perché, quando una cosa è fatta da un tale maestro tiene conto che sotto c'è un corpo.<ref>Dal servizio di Antonello Aglioti ''Quando la moda è arte'' Rai5 (2011) per 'Incontri ravvicinati' [https://www.raiplay.it/video/2011/01/Roberto-Capucci---Quando-la-moda-e-arte-ce188799-1ad0-445b-93a6-0358062e605e.html/ video RaiPlay]</ref>
*Mia mamma era disperata a sapermi in giro da sola. In quei giorni a Milano si sparava ancora per strada. Ma io volevo vedere se il [[Benito Mussolini|Duce]] era davvero morto. E vuol sapere se ho provato pietà? No. Nessuna [[pietà]].<ref>Dall'intervista di Aldo Cazzulli, ''Franca Valeri: «Vidi Mussolini in piazzale Loreto, non mi fece pena. Da ebrea ho sofferto»'', '' Il Corriere della Sera'', 28 giugno 2020. Citata in Luca Sabioone, [http://amp.ilgiornale.it/news/cronache/franca-valeri-ammette-vidi-mussolini-appeso-non-mi-fece-pena-1873521.html ''Franca Valeri ammette: "Vidi Mussolini appeso, non mi fece pena"''], ''Il Giornale'', 28 giugno 2020.</ref>
*{{NDR|[[Federico Fellini]]}} Non era solo colpa sua, ma a forza di sentirsi chiamare genio aveva finito per sentirsi tale... Mi dispiace dirlo, ma penso che Fellini sia stato sopravvalutato. Aveva, è vero, qualità enormi prima tra tutte la curiosità. Ma quando andammo a vedere La strada con De Feo ed Ercole Patti ci annoiammo mortalmente.<ref>https://www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/tutti-miei-ldquo-cretinetti-rdquo-ndash-39-intervista-malcom-146046.htm</ref>
*Per me la giovinezza incominciò il [[Anniversario della liberazione d'Italia|25 aprile 1945]]: una giovinezza tardiva. Ma è stata bella. In quell'Italia tutto pareva possibile.<ref>Citato in [https://www.adnkronos.com/intrattenimento/spettacolo/2020/08/09/franca-valeri-vittima-leggi-razziali-salvo-con-documenti-falsi_Xkj4FlySXrCoqb17A8oxMK.html ''Franca Valeri vittima di leggi razziali, si salvò con documenti falsi''], ''adnkronos.com'', 9 agosto 2020.</ref>
{{Intestazione|Dall'intervista su ''Panorama'', 10 febbraio 2005}}
*A me fa ridere solo [[Woody Allen]]. E me stessa.
*Ho sempre avuto una grande facoltà di far ridere. Anche da piccola al tavolo da pranzo ero istintivamente pungente. Negli anni ho saputo sfruttare il mio senso dell'ironia. E preferisco essere un'umorista piuttosto che una piagnona.
*Sono forse la più grande attrice italiana e anche una delle meno pagate.
*Lo [[snob]]ismo è imperituro. Purtroppo di veri snob ce ne sono sempre meno. Vivono nascosti e vanno ricercati tra gli intellettuali più puri. Una volta erano le persone moderne, ma oggi la mondanità è un ricettacolo di volgarità, una pagliacciata.
*Amo la [[moda]] e non posso fare a meno d'essere elegante.
*Non odio l'umanità [...]. Semplicemente evito le persone che non mi piacciono.
==Citazioni su Franca Valeri==
*Il mondo dello spettacolo dovrebbe farle un monumento, per tutta la strepitosa intelligenza, l'ironia acuminata, la grande sapienza che la Valeri ha sempre profuso: una voce salutare, grazie anche alla sua prosa amara, appena mascherata da un sorriso d'intesa. ([[Aldo Grasso]])
*Qualche anno dopo, Franca debuttò nella chiesa sconsacrata di San Barnaba, in ''Anna Lebowitz'', con la regia di Alessandro Fersen. Il padre, contrario alla sua carriera di attrice, le disse: "Fai quello che vuoi ma non usare il nostro nome". Franca mi chiese di suggerirle un nome d'arte. Leggevo in quei giorni [[Paul Valery]] e le dissi: "Chiamati Valeri" e così divenne Franca Valeri. ([[Silvana Mauri]])
==Filmografia==
*''[[Totò a colori]]'' (1952)
*''[[Il segno di Venere]]'' (1955) – attrice, soggetto e sceneggiatura
*''[[Un eroe dei nostri tempi]]'' (1955)
*''[[Il vedovo]]'' (1959)
*''[[Crimen (film)|Crimen]]'' (1960)
*''[[Parigi o cara (film)|Parigi o cara]]'' (1962)
*''[[Gli onorevoli]]'' (1963)
*''[[Atlantis - L'impero perduto]]'' (2001)
==Note==
<references />
==Altri progetti==
{{interprogetto}}
{{DEFAULTSORT:Valeri, Franca}}
[[Categoria:Attori italiani]]
[[Categoria:Sceneggiatori italiani]]
[[Categoria:Scrittori italiani]]
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[[File:Franca Valeri 2011.jpg|thumb|Franca Valeri nel 2011]]
'''Franca Valeri''', pseudonimo di '''Alma Franca Maria Norsa''' (1920 – 2020), attrice, scrittrice e sceneggiatrice italiana.
==Citazioni di Franca Valeri==
{{vedi anche|L'educazione delle fanciulle. Dialogo tra due signorine}}
*Da quando ha abbandonato le scene Mina rappresenta il nostro tempo da un lato come icona, dall'altro attraverso le sue canzoni, sempre all'avanguardia, spregiudicate e innovative. Un'artista che è una grande donna, una donna che è una grande artista. Questa è [[Mina (cantante)|Mina]], l'idea della donna italiana. (citato in Romy Padovano, ''Mina. I mille volti di una voce'', Arnoldo Mondadori Editore, Milano, 1998)
*I vestiti di Capucci hanno due caratteristiche. Una è che non si strapazzano mai; anche se li ficchi in una valigia escono perfetti. Secondo: inspiegabilmente sono portabili. Perché, quando una cosa è fatta da un tale maestro tiene conto che sotto c'è un corpo.<ref>Dal servizio di Antonello Aglioti ''Quando la moda è arte'' Rai5 (2011) per 'Incontri ravvicinati' [https://www.raiplay.it/video/2011/01/Roberto-Capucci---Quando-la-moda-e-arte-ce188799-1ad0-445b-93a6-0358062e605e.html/ video RaiPlay]</ref>
*Mia mamma era disperata a sapermi in giro da sola. In quei giorni a Milano si sparava ancora per strada. Ma io volevo vedere se il [[Benito Mussolini|Duce]] era davvero morto. E vuol sapere se ho provato pietà? No. Nessuna [[pietà]].<ref>Dall'intervista di Aldo Cazzulli, ''Franca Valeri: «Vidi Mussolini in piazzale Loreto, non mi fece pena. Da ebrea ho sofferto»'', '' Il Corriere della Sera'', 28 giugno 2020. Citata in Luca Sabioone, [http://amp.ilgiornale.it/news/cronache/franca-valeri-ammette-vidi-mussolini-appeso-non-mi-fece-pena-1873521.html ''Franca Valeri ammette: "Vidi Mussolini appeso, non mi fece pena"''], ''Il Giornale'', 28 giugno 2020.</ref>
*{{NDR|[[Federico Fellini]]}} Non era solo colpa sua, ma a forza di sentirsi chiamare genio aveva finito per sentirsi tale... Mi dispiace dirlo, ma penso che Fellini sia stato sopravvalutato. Aveva, è vero, qualità enormi prima tra tutte la curiosità. Ma quando andammo a vedere La strada con De Feo ed Ercole Patti ci annoiammo mortalmente.<ref>https://www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/tutti-miei-ldquo-cretinetti-rdquo-ndash-39-intervista-malcom-146046.htm</ref>
*Per me la giovinezza incominciò il [[Anniversario della liberazione d'Italia|25 aprile 1945]]: una giovinezza tardiva. Ma è stata bella. In quell'Italia tutto pareva possibile.<ref>Citato in [https://www.adnkronos.com/intrattenimento/spettacolo/2020/08/09/franca-valeri-vittima-leggi-razziali-salvo-con-documenti-falsi_Xkj4FlySXrCoqb17A8oxMK.html ''Franca Valeri vittima di leggi razziali, si salvò con documenti falsi''], ''adnkronos.com'', 9 agosto 2020.</ref>
{{Intestazione|Dall'intervista su ''Panorama'', 10 febbraio 2005}}
*A me fa ridere solo [[Woody Allen]]. E me stessa.
*Ho sempre avuto una grande facoltà di far ridere. Anche da piccola al tavolo da pranzo ero istintivamente pungente. Negli anni ho saputo sfruttare il mio senso dell'ironia. E preferisco essere un'umorista piuttosto che una piagnona.
*Sono forse la più grande attrice italiana e anche una delle meno pagate.
*Lo [[snob]]ismo è imperituro. Purtroppo di veri snob ce ne sono sempre meno. Vivono nascosti e vanno ricercati tra gli intellettuali più puri. Una volta erano le persone moderne, ma oggi la mondanità è un ricettacolo di volgarità, una pagliacciata.
*Amo la [[moda]] e non posso fare a meno d'essere elegante.
*Non odio l'umanità [...]. Semplicemente evito le persone che non mi piacciono.
==Citazioni su Franca Valeri==
*Il mondo dello spettacolo dovrebbe farle un monumento, per tutta la strepitosa intelligenza, l'ironia acuminata, la grande sapienza che la Valeri ha sempre profuso: una voce salutare, grazie anche alla sua prosa amara, appena mascherata da un sorriso d'intesa. ([[Aldo Grasso]])
*Qualche anno dopo, Franca debuttò nella chiesa sconsacrata di San Barnaba, in ''Anna Lebowitz'', con la regia di Alessandro Fersen. Il padre, contrario alla sua carriera di attrice, le disse: "Fai quello che vuoi ma non usare il nostro nome". Franca mi chiese di suggerirle un nome d'arte. Leggevo in quei giorni [[Paul Valery]] e le dissi: "Chiamati Valeri" e così divenne Franca Valeri. ([[Silvana Mauri]])
==Filmografia==
*''[[Totò a colori]]'' (1952)
*''[[Il segno di Venere]]'' (1955) – attrice, soggetto e sceneggiatura
*''[[Un eroe dei nostri tempi]]'' (1955)
*''[[Il vedovo]]'' (1959)
*''[[Crimen (film)|Crimen]]'' (1960)
*''[[Parigi o cara (film)|Parigi o cara]]'' (1962)
*''[[Gli onorevoli]]'' (1963)
*''[[Atlantis - L'impero perduto]]'' (2001)
==Note==
<references />
==Altri progetti==
{{interprogetto}}
{{DEFAULTSORT:Valeri, Franca}}
[[Categoria:Attori italiani]]
[[Categoria:Sceneggiatori italiani]]
[[Categoria:Scrittori italiani]]
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Ottiero Ottieri
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[[File:Ottieri57.png|thumb|Ottiero Ottieri nel 1957]]
'''Ottiero Lucioli Ottieri della Ciaja''', noto comunemente come '''Ottiero Ottieri''' (1924 – 2002), scrittore, sociologo e sceneggiatore italiano.
==Citazioni di Ottiero Ottieri==
*Un romanziere non sarà mai un organizzatore di uomini. Egli ama l'organizzazione ma, fatalmente, quella dei suoi personaggi. (da ''La linea gotica'', Guanda)
==Citazioni su Ottiero Ottieri==
*''Meglio non esser noto | meglio com'eri ieri | nuovo devoto al vuoto | – Ottieri''. ([[Franco Fortini]])
==Filmografia==
===Sceneggiatore===
*''[[L'eclisse]]'' (1962)
==Voci correlate==
*[[Silvana Mauri]], moglie
*[[Maria Pace Ottieri]], figlia
==Altri progetti==
{{interprogetto}}
{{s}}
{{DEFAULTSORT:Ottieri, Ottiero}}
[[Categoria:Scrittori italiani]]
[[Categoria:Sceneggiatori italiani]]
[[Categoria:Sociologi italiani]]
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Inferno (film)
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1158098
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Mariomassone
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text/x-wiki
{{Film
|titoloitaliano = Inferno
|immagine = Inferno logo.svg
|genere = horror
|regista = [[Dario Argento]]
|sceneggiatore = Dario Argento
|attori =
*[[Leigh McCloskey]]: Mark Elliot
*[[Irene Miracle]]: Rose Elliot
*[[Eleonora Giorgi]]: Sara
*[[Gabriele Lavia]]: Carlo
*[[Sacha Pitoëff]]: Kazanian
*[[Daria Nicolodi]]: Elize
*[[Leopoldo Mastelloni]]: John
*[[Veronica Lazar]]: l'infermiera
*[[Anja Pieroni]]: la ragazza col gatto
*[[Feodor Chaliapin jr.]]: professor Arnold
|note =
*'''Fotografia''': [[Romano Albani]]
*'''Montaggio''': [[Franco Fraticelli]]
*'''Scenografia''': [[Giuseppe Bassan]]
*'''Musiche''': [[Keith Emerson]]
*'''Effetti speciali''': [[Mario Bava]], [[Germano Natali]], [[Fabio Massimo Traversari]], [[Pino Leoni]]
}}
'''''Inferno''''', film italiano del 1980 con [[Leigh McCloskey]] e [[Irene Miracle]], regia di [[Dario Argento]].
{{tagline|...l'unico grande mistero della vita è che essa è governata unicamente da gente morta...}}
==Frasi==
*Non so quanto mi costerà rompere ciò che noi alchimisti abbiamo sempre chiamato ''Silentium''. L'esperienza dei nostri confratelli ci ammonisce a non turbare le menti profane con la nostra sapienza. Io, Varelli, architetto in Londra, ho conosciuto "Le Tre Madri" e per loro ho creato e costruito tre dimore: una a Roma, una a New York e l'altra a Friburgo, in Germania. Solo troppo tardi scoprii che da questi tre punti esse dominano il mondo col dolore, con le lacrime e con le tenebre. Mater Suspiriorum, Madre dei Sospiri, la più anziana delle tre, abita a Friburgo. Mater Lacrimarum, Madre delle Lacrime, la più bella, governa a Roma. Mater Tenebrarum, la più giovane e la più crudele, impera su New York. E io ho costruito le loro sedi oscene, scrigni dei loro segreti. Madri, matrigne che non partoriscono la vita, sorelle, signore degli orrori della nostra umanità. ('''Emilio Varelli''')
*Gli uomini, cadendo in errore, le chiamano con un unico tremendo nome, ma in principio tre erano le Madri, come tre erano le Sorelle, tre le Muse, tre le Grazie, tre le Parche, tre le Furie. La terra dove le case sono costruite diviene mortifera e pestilenziale, così che gli edifici intorno, e a volte l'intero quartiere, ne maleodorano. Questa è la prima chiave per aprire il loro segreto. Questa è la prima chiave. La seconda chiave per scoprire il venefico segreto delle tre sorelle è occultata nei sotterranei delle loro dimore. Lì troverai l'immagine dell'abitante della casa. Lì è la seconda chiave. La terza è sotto la suola delle tue scarpe. Lì è la terza chiave. ('''Emilio Varelli''')
*Aiuto, aiuto! Aprite, vi prego! ('''Elise Du Longvalle Adler''')
*Presto, presto, correte! Mi mangiano vivo ?8 mangiano vivo! Presto! Aiuto, aiuto! ('''Kazanian''')
*Chi è? Chi c'è? ('''John''')
*John? John! ('''Carol''')
==Dialoghi==
*'''Rose''': Buonasera... Sono venuta a parlarle di quel libro...<br/>'''Kazanian''': Quale libro?<br/>'''Rose''': Quello che mi ha venduto per ultimo... "Le Tre Madri". L'ha per caso letto?<br/>'''Kazanian''': Qualche passo, sì.<br/>'''Rose''': Senta... è una storia inventata o contiene qualche verità?<br/>'''Kazanian''': L'ha impressionata, è così? Vede, quello non è niente più che un libro scritto da un qualsiasi alchimista. Sa di libri sulle case maledette ne sono stati scritti moltissimi. La Villa dei Mostri di Bagheria, vicino Palermo, il Palazzo dei Pavoni a Bruxelles, la Casa delle Salamandre, in Francia. Alcuni li ritengono opere di pura fantasia, altri invece vi credono ciecamente. Solitamente le donne sono le peggiori lettrici di questi libri... o le migliori, se preferisce. Prendono alla lettera tutto ciò che leggono.<br/>'''Rose''': Ma no, vede... in un capitolo del libro si parla di un odore cattivo, molto particolare. E in questo quartiere io sento un odore strano, dolciastro, nauseante... mi capisce?<br/>'''Kazanian''': Dicono che sia per via della fabbrica di biscotti. Abito qui da molto e lo sento da sempre. Cos'è, la infastidisce? È solo questione di abitudine, col tempo non lo avvertirà più.<br/>'''Rose''': Non è solo questo il mistero, ce n'è un altro... Se lei ha letto il libro...<br/>'''Kazanian''': Ce ne sono molti di misteri in quel libro, ma l'unico grande mistero della vita è che essa è governata unicamente da gente morta...
*'''Mater Tenebrarum''': ...sta andando tutto a fuoco, è già accaduto un'altra volta! <br />'''Mark''': Dobbiamo andarcene da qui. <br />'''Mater Tenebrarum''': Tu non te ne andrai. La fine del tuo viaggio è vicina. Tutto intorno a te diventerà buio, allora ci sarà qualcuno che ti condurrà per mano e ne sarai lieto. Non devi aver paura: attraverserai anche dei momenti di incredibile luce. Ahahaha. Credi che sia magia? No, io non sono una maga. Affrettiamoci adesso perché devi attraversare ancora diverse apparizioni e tremare. Cercavi me, vero? Proprio come tua sorella. Era questo che volevi, no? Vengo a prenderti adesso. <br/>'''Mark''': Ma chi sei tu? <br/>'''Mater Tenebrarum''': Le Tre Madri. Cos'è, non capisci? Mater Tenebrarum, Mater Lacrimarum, Mater Suspiriorum. Ma gli uomini ci chiamano con un solo nome. Un nome che incute paura a tutti. Ci chiamano... la Morte. La Morte.
==Citazioni su ''Inferno''==
*''Suspiria'', a quanto pare, s'ispira a storie vere di streghe e altri libri e scritture. ''Inferno'' è molto più enigmatico; lascia tanto all'interpretazione. ([[Dario Argento]])
==Altri progetti==
{{interprogetto}}
{{Trilogia de Le Tre Madri}}
[[Categoria:Film horror]]
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Destra
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Danyele
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{{W|controllare le citazioni, alcune mi sembrano legate a situazioni di destra particolari o attuali}}
{{voce tematica}}
Citazioni sulla '''destra'''.
*A mali estremi, estrema destra. (''[[Fascisti su Marte]]'')
*Ci sono almeno tre destre: la destra liberale, un po' conservatrice sul piano dei valori, liberista in economia, anticomunista e garantista; la destra della tradizione, con significative varianti cattoliche o ribelli; la nuova destra, sociale e comunitaria, critica verso il dominio del mercato e il modello consumista. Il tratto comune delle destre è oggi il richiamo alla sovranità popolare, la preferenza per una democrazia decisionista e un amor patrio territoriale e reale piuttosto che il patriottismo costituzionale. ([[Marcello Veneziani]])
*È possibile che in futuro la vera divisione sarà non tra destra e sinistra, ma tra due specie di destra: tra coloro la cui bussola è il disprezzo della gente di sinistra, che odiano i liberali più di quanto amino la [[libertà]], e coloro che amano la libertà più di quanto temano i liberali; tra [[nazionalismo|nazionalisti]] e [[patriottismo|patrioti]]; tra chi crede che il destino dell'[[Stati Uniti d'America|America]] sia governare il mondo e chi non ci crede; tra coloro che sono favorevoli allo «sviluppo» e coloro che desiderano proteggere e conservare la terra: tirando le somme, tra chi non mette in questione il [[Progresso]] e chi invece lo fa. ([[John Lukacs]])
*Essere di destra è l'insulto più volgare e più sporco che si possa rivolgere a una persona. Queste persone odiano le minoranze di ogni colore, si permettono stermini di massa di tutto ciò che non è bianco o non credente; e la R di "Right Wing" è quella di "repubblicano". [...] La loro logica è questa: meglio ammazzare esseri umani vivi e pensanti piuttosto che cellule in crescita prive di stimoli e incoscienti, rinchiuse in una tiepida cavità. ([[Kurt Cobain]])
*Il concetto di destra racchiude i più diversi significati. Una versione debole comprende posizioni politiche [[Conservatorismo|conservatrici]]. I governi di destra in [[Europa]] perseguono l'obiettivo di uno Stato minimo, con pochi diritti sociali, ma senza evocare scorciatoie autoritarie. Una accezione forte di destra coinvolge i movimenti radicali più o meno collegati alle esperienze dei [[Fascismo|fascismi]] che, rispetto alle forme della [[democrazia]], nutrono invece ostilità culturali profonde, peraltro quasi mai occultate. ([[Michele Prospero]])
*In generale un'affermazione della destra è sempre una cattiva notizia, è sempre una faccenda pericolosa. Perché la destra dà risposte molto semplici, dirette a problemi enormi. Ci sono i senzatetto? Che se ne vadano. C'è un aumento di criminali? Ripristiniamo la pena di morte. Soluzioni che naturalmente non tentano di capire il perché dei fenomeni a cui vengono applicate. Al momento possono sembrare efficaci, ma fra venti anni sarà peggio e ne faranno le spese le generazioni del futuro che di nuovo si troveranno di fronte problemi gravissimi. ([[Woody Allen]])
*Io la cultura di destra la conosco poco. Forse perché sono nato negli anni Settanta, quando la cultura era di sinistra. Ho passato più di trent'anni della mia vita con quel modo d'intendere le cose. Ma tutto cambia e adesso che c'è la destra al governo, avrà modo di esprimere una sua cultura. ([[Diego Abatantuono]])
*L'onorevole Fini ha proposto il progetto della Destra italiana e direi che più che un progetto per la Destra è un progetto essenzialmente per l'Italia, perché un cattolico e un liberale possono aderirvi: ma non è un progetto di Destra. È un progetto così ampio. La Destra possiede l'idea di nazione, tutto il Risorgimento italiano è stato fatto sull'idea di nazione. La Destra possiede sicuramente l'idea di Stato, ma la Destra possiede anche l'idea di patria. Se nel documento questa idea non è chiarita, si può cadere nella posizione che l'idea di patria sia fuori dall'idea di Destra. L'idea di patria non è l'idea di nazione né di stato. Se non teniamo ferma l'idea di patria non ha senso Alleanza Nazionale, potremmo essere un movimento liberale o qualsiasi altro movimento di Destra. [...] Fini ci ha fatto una lezione molto curiosa, da cui emerge che il sistema è tutto costruito sulla legge elettorale: questa visione della politica costruita sulle varie leggi elettorali non è una visione di Destra, può essere benissimo una visione di Sinistra; Gramsci ha certamente teorizzato l'idea delle leggi elettorali, ma la posizione di Destra non può essere determinata dal fatto che c'è una legge elettorale maggioritaria o proporzionale. [...] Una volta nei nostri congressi si faceva sempre capo alla letteratura, alla cultura, e si citava per esempio Gentile, non c'era congresso del Movimento Sociale dove non vi fosse Gentile di mezzo, Céline o Ezra Pound, del quale cito: "Ama il tuo sogno e disprezza ogni amore meschino, i sogni possono veramente essere e perciò in sogno ti raggiungo e mi avvio, o Patria mia". ([[Francesco Grisi]])
*La cultura entro la quale il passato è una sorta di pappa omogeneizzata che si può modellare e mantenere in forma nel modo più utile. La cultura in cui prevale una religione della morte o anche una religione dei morti esemplari. La cultura in cui si dichiara che esistono valori non discutibili, indicati da parole con l'iniziale maiuscola, innanzitutto Tradizione e Cultura ma anche Giustizia, Libertà, Rivoluzione. Una cultura insomma fatta di autorità e sicurezza mitologica circa le norme del sapere, dell'insegnare, del comandare e dell'obbedire. La maggior parte del patrimonio culturale, anche di chi oggi non vuole essere affatto di destra, è residuo culturale di destra. ([[Furio Jesi]])
*{{NDR|La destra è forte perché}} è abilissima a puntare il dito in basso, verso chi sta peggio, e farne un capro espiatorio. ([[Elly Schlein]])
*{{NDR|La destra italiana ha}} sempre dimostrato di ritenere che la [[Costituzione della Repubblica Italiana|Costituzione]] ponesse troppi fastidiosi ostacoli all'uomo solo al comando. Al contrario i suoi pesi e contrappesi sono fondamentali a tutela della democrazia. Del resto i loro modelli sono quelli autoritari di [[Donald Trump|Trump]], che fomenta l'assalto al Congresso, di [[Vladimir Putin|Putin]] che invade Paesi e punisce il dissenso o di {{sic|[[Viktor Orbán|Orban]]}} che vuole razze pure: non c'è da stupirsi che qui abbiano un disegno che schiaccia democrazia e diritti. ([[Elly Schlein]])
*La Destra si delinea sull'idea di verticalità gerarchica che comporta la selezione. La Destra concepisce la piramide del potere in termini di [[meritocrazia]]. La scala della promozione è una dura conquista che non dipende dai voti o dai comodi sistemi elettorali. In questo processo emergono le virtù che si quantificano nell'eticità. C'è sempre un'idea etica nella gerarchia proposta dalla destra. Questa eticità si sposa con l'eroico, il religioso e al limite con il mistico... e poi la Patria non è la nazione, è più di un'espressione territoriale o sociale. La Patria è il Padre come mito e tradizione. La Destra concepisce la Patria come una comunità spirituale mentre la nazione un semplice aggregato di convivenza. La Patria è una certezza spirituale che non dipende dagli uomini. ([[Francesco Grisi]])
*Ma davanti al disprezzo ideologico e razziale verso chi è di destra, lasciate che vi esorti alla sobria fierezza di essere e dirsi di destra. ([[Marcello Veneziani]])
*Ma non hanno vergogna? Perché non tornano nelle fogne da dove sono venuti? È là che devono andare! E la smettano questi eredi del nazi-fascismo di dare lezioni di democrazia. ([[Ignazio Marino]])
*Mi dà il voltastomaco questa destra piccolo borghese incattivita e frustrata che crede che mettendo la testa sotto la sabbia si possano affrontare i giganteschi problemi ma anche le gigantesche opportunità che abbiamo di fronte, che delega le proprie frustrazioni e paure a chi millanta soluzioni tanto facili quanto impossibili. In cui non è rimasto assolutamente più nulla di una concezione del mondo che potevano avere certe forme antiche di destra, nutrite di una visione drammatica, elettiva ed eroica della vita e che riuscivano a comprendere anche l'altro combattente e persino il nemico. Aristocratica in senso forte, che vuole dire essere severi con se stessi e indulgenti con gli altri. Mentre questi qui sono invece indulgenti con se stessi e severi con gli altri. ([[Antonio Moresco]])
*Peccato che in questo Parlamento non si siano confrontate una [[sinistra]] e una destra liberale, come esiste in tutti i Paesi europei, bensì una sinistra e una destra populista e clericale, che nulla ha a che fare con il liberalismo e con un cattolicesimo democratico. ([[Manuela Repetti]])
*{{NDR|Elenco dei valori della destra}} Per la destra è bello, nonostante tutto, essere [[Italiani]], perché è un piccolo privilegio, perché, a [[Milano]] come a [[Palermo]], la nostra patria ha un patrimonio paesaggistico e culturale che il mondo ci invidia. Anche per questo, anche nel 2010, essere di destra vuol dire innanzitutto amare l'[[Italia]] e avere fiducia negli Italiani, nella loro capacità di sacrificarsi, di lavorare onestamente, di pensare senza egoismi al futuro dei propri figli, di essere solidali e generosi, perché per la destra sono innanzitutto generosi i nostri militari che in [[Afghanistan]] ci difendono dal terrorismo, come lo sono le centinaia di migliaia di connazionali, donne e uomini, che ogni giorno e gratis fanno volontariato per aiutare gli anziani, i malati, i più deboli [...]. Gli Italiani hanno bisogno di istituzioni politiche autorevoli, rispettate, giuste: per questo destra vuol dire senso dello stato, etica pubblica, cultura dei doveri [...]. Da questa vera uguaglianza, l'uguaglianza delle opportunità, la destra vuol costruire una società in cui il merito e le capacità siano i soli criteri per selezionare una classe dirigente: la destra vuole un paese in cui chi lavora di più e meglio viene pagato di più, un paese in cui chi studia va avanti, un paese in cui chi merita riceve i maggiori riconoscimenti. ([[Gianfranco Fini]])
*Per me la destra non è una [[ideologia]]: è un modello di comportamento. Si può essere di destra anche a sinistra. Questo comportamento è il criterio rigoroso del servizio della vita pubblica. ([[Indro Montanelli]])
*Sia che si rivolga al cielo per trovare valori assoluti capaci di sconfiggere il moderno [[laico]] e [[Liberalismo|liberale]], sia che invochi un capo in grado di far rivivere le ebbrezze della acclamazione priva di regole certe, la nuova destra sembra ancora troppo sensibile ai richiami di antichi miti e attratta dai sentieri già da tempo interrotti. ([[Michele Prospero]])
*{{NDR|Alla domanda se sia peggio la destra o la [[sinistra]]}} Sono entrambi peggio! ([[Stalin]])
*Sono sempre stato un uomo di destra, con dubbi. Sono per il progresso, ma un progresso paternalistico. ([[Marcello Marchesi]])
==Voci correlate==
*[[Alt-right]]
*[[Destra e sinistra]]
*[[Sinistra]]
==Altri progetti==
{{interprogetto|w_preposizione=riguardante la|preposizione=sulla}}
[[Categoria:Ideologie politiche]]
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Phenomena
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Mariomassone
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/* Citazioni su Phenomena */
wikitext
text/x-wiki
{{Film
|titoloitaliano = Phenomena
|dimensioneimmagine= 280
|immagine= Phenomena Logo.png
|didascalia=
|titolooriginale = Phenomena
|paese = Italia/Svizzera
|anno = 1985
|genere = Horror
|regista = [[Dario Argento]]
|soggetto = [[Dario Argento]], [[Franco Ferrini]]
|sceneggiatore = [[Dario Argento]], [[Franco Ferrini]]
|attori =
* [[Jennifer Connelly]]: Jennifer Corvino
* [[Daria Nicolodi]]: Frau Brückner
* [[Fiore Argento]]: Vera Brandt
* [[Dalila Di Lazzaro]]: Preside
* [[Patrick Bauchau]]: Ispettore Rudolf Geiger
* [[Federica Mastroianni]]: Sophie
* [[Donald Pleasence]]: Prof. John McGregor
* [[Fiorenza Tessari]]: Gisela Sulzer
* [[Mario Donatone]]: Avvocato Morris Shapiro
* [[Francesca Ottaviani]]: Infermiera
* [[Michele Soavi]]: Kurt, assistente di Geiger
* [[Franco Trevisi]]: Agente Real Estate
* [[Fausta Avelli]]: Gisela Sulser
* [[Marta Biuso]]: una collegiale
* [[Geraldine Thomas]]: una collegiale
* [[Davide Marotta]]: Patau
|doppiatoriitaliani=
*[[Ilaria Stagni]]: Jennifer Corvino
*[[Sergio Graziani]]: Prof. John McGregor
*[[Maria Pia Di Meo]]: preside del collegio
*[[Cesare Barbetti]]: ispettore Rudolf Geiger
*[[Roberto Chevalier]]: Kurt, assistente di Geiger
*[[Georgia Lepore]]: Sophie, compagna di stanza di Jennifer
*[[Asia Argento]]: Patau
|note=
*'''Trucco''': [[Sergio Stivaletti]]
}}
'''''Phenomena''''', film horror/thriller del 1985 diretto da [[Dario Argento]].
==Frasi==
*Gli [[Insetto|insetti]] non mi fanno mai male, perché io li amo. ('''Jennifer Corvino''')
*Nell'antica Grecia la [[farfalla]] veniva chiamata psiche, e aveva due significati, sia farfalla che anima. Perché questa associazione tra un insetto e l'anima umana? Forse perché sono tanti e incomprensibili i misteri di entrambi. ('''John McGregor''')
*La percezione extrasensoriale, i poteri paranormali, che sono così rari negli esseri umani, sono la norma per gli insetti. Moltissime specie comunicano tra di loro a distanze immense con segnali telepatici. Questi animali piccolissimi hanno un'enorme potenza. ('''John McGregor''')
*No, tu non sei il diavolo. Qui l'unico mostro è l'assassino. Ma io posso capire quello che provi. So che cosa significa essere diverso, e tutto quello che devi sopportare: l'ironia, la pietà, repulsione, fastidio. La gente riesce quasi a farti sentire in colpa per quello che sei. ('''John McGregor''')
==Dialoghi==
*'''John McGregor''': Gli insetti mangiatori di cadaveri si dividono in otto gruppi, otto diversi gruppi di insetti che si susseguono l'uno all'altro, e ognuno si insedia in un momento preciso con dei tempi specifici.<br>'''Kurt''': Non prima e non dopo.<br>'''John McGregor''': Esatto. Noi li chiamiamo gli otto squadroni della morte. Il primo è quello della mosca ''vulgaris'', che deposita le sue larve nel cadavere in putrefazione. Così comincia il ciclo. Ogni squadrone soggiorna quindici giorni. Quindici giorni, moltiplicato per otto, cioè, per il numero degli squadroni, fa—<br>'''Kurt''': Quattro mesi.<br>'''John McGregor''': Nel caso di questa testa, il ciclo non solo appare completo, ma è stato ripetuto due volte. E quindi siamo a—<br>'''Kurt''': Otto mesi! Adesso capisco. Dal calcolo della presenza e dello sviluppo degli insetti o delle larve, è possibile dedurre la data precisa della morte.<br>'''John McGregor''': O di un delitto.
*'''Frau Brückner''': Conosceva già questa parte del paese?<br>'''Jennifer Corvino''': No, è la prima volta che vado in Europa.<br>'''Frau Brückner''': È un posto molto particolare. La genta lo chiama la Transilvania della Svizzera.<br>'''Jennifer Corvino''': Perché?<br>'''Frau Brückner''': Non lo so. La chiamano tutti così.
*'''Sophie''': Quella stronza si è fregata il poster di Paul Corvino!<br>'''Jennifer Corvino''': Sì, ma non fa niente. Ne ho molti altri in valigia e, domani mattina, li appendo tutti e ci tappezzo la stanza.<br>'''Sophie''': Io ho visto tutti i suoi film. Anzi, l'ultimo l'ho visto tre volte.<br>'''Jennifer Corvino''': Beata te! A me l'avrà fatto vedere almeno una quindicina di volte. Vuole sapere sempre che ne penso.<br>'''Sophie''': Come? Lo conosci? Di persona?<br>'''Jennifer Corvino''': Sì, certo che lo conosco.<br>'''Sophie''': E ci sei andata anche a letto?<br>'''Jennifer Corvino''': Paul Corvino è mio padre.<br>'''Sophie''': Oh, scusa.<br>'''Jennifer Corvino''': Figurati.<br>'''Sophie''': Tua madre vive in India, ha un albergo e si è risposata. Tuo padre invece no. E quando si sono lasciati eri molto piccola.<br>'''Jennifer Corvino''': Avevo otto anni.<br>'''Sophie''': Otto? Nonono, ne avevi sette.<br>'''Jennifer Corvino''': Com'è che sai tutte queste cose su Paul Corvino?<br>'''Sophie''': L'ho letto su ''Cine Review''.<br>'''Jennifer Corvino''': Oh. Beh, era la vigilia di Natale, e stavamo scartando i regali tutti e tre quando suona il telefono e la mamma va a rispondere. E sento che dice, "Okay, vengo subito!". Era il suo amante. Immediatamente è uscita e non è tornata più. Mi ricordo che papà aveva avuto dodici regali quell'anno, e che disse che la mamma gli aveva fatto il tredicesimo, quello che porta sfortuna. Questa non c'era su ''Cine Review'', vero?
*'''Sophie''': Tu di solito che cosa pensi la sera prima di addormentarti?<br>'''Jennifer Corvino''': A mio padre.<br>'''Sophie''': Capirai! Io invece se penso a tuo padre è proprio la volta che non dormo più.
*'''John McGregor''': Mi raccomando, se ti dovesse ricapitare di camminare nel sonno, devi dirti, "Io sono sonnambula. Devo svegliarmi. Io sono sonnambula. Io devo svegliarmi".<br>'''Jennifer Corvino''': "Io sono sonnambula e devo svegliarmi. Sono sonnambula...". Non sarà necessario. Era tantissimo che non mi succedeva. Dev'essere stato il viaggio. Magari il cambiamento d'aria, oppure questo vento.<br>'''John McGregor''': Il vento? Già. Il ''[[Favonio|Föhn]]''. È un vento particolare, tipico di questa parte del paese. Nasce sulle Alpi. Col suo tepore alza la temperatura e provoca le valanghe. Favorisce la fioritura e anche lo schiudersi delle larve. A molti fa venire il mal di testa. Quando è molto forte, dicono che faccia addirittura impazzire. È una regione molto strana questa. La Transilvania della Svizzera.
*'''Preside''': Quello che tu hai fatto stanotte è stato molto grave. Che un allieva uscisse dal collegio in piena notte non era mai successo.<br>'''Jennifer Corvino''': Ma insomma, come ve lo devo dire che non sono uscita dal collegio di mio volontà? Io sono sonnambula. Mi succede a volte.<br>'''Preside''': Già, ma non è normale. E noi abbiamo il dovere di saperne di più.<br>'''Jennifer Corvino''': Ma io so già tutto quello che c'è da sapere. Mi hanno visitato i migliori psichiatri. La mia non è una malattia.<br>'''Dottore EEG''': Ma può essere sintomo di un afflizione molto più grave. A quanto dici, non ricordi nulla. Qui non si tratta solo di parlare nel sonno o andare a rubare dal frigo. Può essere la svia di una seconda personalità che tenta di emergere. Talvolta si tratta di un primo passo che, in certi casi, può condurre verso la schizofrenia.
*'''Preside''': {{NDR|Sul ''Davideis'' di [[Abraham Cowley]]}} Allora, sentiamo. Che cosa vuol dire il poeta con questi versi? Nessuno lo sa? Vuoi spiegarcelo tu?<br>'''Elizabeth''': Io?<br>'''Preside''': Sì, tu.<br>'''Elizabeth''': Io credo che il poeta vuol dire più o meno la stessa cosa di una canzone dei [[Bee Gees]].<br>'''Preside''': Ma che sciocchezze dici! Il poeta che ha scritto questi versi si chiama [[Abraham Cowley]], ed è morto nel 1667. E quindi dobbiamo escludere che abbia conosciuto i Bee Gees. [...] Sophie, vuoi dircelo tu?<br>'''Sophie''': Io?<br>'''Preside''': Sì. Alzati in piedi!<br>'''Jennifer Corvino''': {{NDR|Sottovoce}} Il poeta, col suo stile oracolare...<br>'''Sophie''': Il poeta, col suo stile auricolare...<br>'''Jennifer Corvino''': {{NDR|Sottovoce}} Oracolare!<br>'''Sophie''': Stile oracolare...<br>'''Jennifer Corvino''': {{NDR|Sottovoce}} Ci vuol far capire che corriamo il pericolo di perdere il senso e il culto del passato.<br>'''Sophie''': Ci vuol far capire che corriamo il pericolo di perdere il senso e il culto del passato.<br>'''Preside''': E sentiamo, secondo te, questo pericolo esiste?<br>'''Jennifer Corvino''': {{NDR|Sottovoce}} Che mi frega del passato?<br>'''Sophie''': Che mi frega del passato?<br>'''Preside''': Silenzio! Silenzio! E allora dimentichiamo anche l'antica Grecia? E Shakespeare? E Mozart? E Goethe? E Beethoven? E Richard Wagner?<br>'''Alunna''': E [[Richard Gere]]!
*'''John McGregor''': È perfettamente normale che gli insetti abbiano delle qualità telepatiche.<br>'''Jennifer Corvino''': Già, per gli insetti è normale. Ma io sono normale?
*'''Infermiera''': Ma è una pazza per caso?<br>'''Preside''': Beh, certamente non è normale. È diabolica.<br>'''Infermiera''': Diabolica?<br>'''Preside''': Sì. Sappiamo che nella Bibbia il Demonio viene chiamato con il nome di [[Belzebù]], che significa il Signore delle mosche. Eccola là! La Signora della mosche.
*'''John McGregor''': Ecco che cosa c'era all'interno del guanto. Sono larve di una mosca, la [[mosca carnaria|Grande Sarcofoga]], un nome minaccioso degno dell'attività dell'insetto che lo porta. Si nutre esclusivamente di cadaveri o di resti umani.<br>'''Jennifer Connelly''': La Grande Sarcofoga. Che strano nome.<br>'''John McGregor''': È il distruttore, il divoratore supremo, un insetto eccezionale. È capace di fiutare la presenza d'un cadavere da enormi distanze. Ha un'adattazione sensoriale straordinaria, unica al mondo.<br>'''Jennifer Connelly''': Ma come mai erano nel guanto dell'assassino?<br>'''John McGregor''': Forse perché quando uccide trafuga i corpi delle sue vittime e poi vive a contatto fisico con i cadaveri. Li conserva. È un necrofilo.
*'''Direttore del manicomio''': La maggior parte degli internati sono costretti all'immobilità. Si metta l'anima in pace, Ispettore. La persona che sta cercando non c'è tra i nostri pazienti. Nessuno è mai fuggito da qui dentro.<br>'''Ispettore Rudolf Geiger''': Sì, è vero. Però io sto seguendo una pista esattamente opposta. Adesso le spiego: non si tratterebbe proprio di qualcuno che è uscito da qui, dal vostro ospedale, ma di qualcuno che è entrato.<br>'''Direttore del manicomio''': Sì, mi ricordo. Un fatto inspiegabile. È accaduto una quindicina di anni fa qui nei piani sotterranei, dove possiamo accedere soltanto noi del personale. In questo posto più si scende più... insomma, è un po' come l'Inferno.<br>'''Ispettore Rudolf Geiger''': L'ultimo cerchio, quello senza il centro.
*'''Jennifer Corvino''': Ma perché gli specchi sono coperti?<br>'''Frau Brückner''': Ti ho detto che non vivo sola qui. Ho un figlio piccolo che è molto malato. È per lui che devo coprire gli specchi. Non vuole vedere la sua immagine. È la mia grande preoccupazione. Ha sconvolto completamente la mia vita. Certe volte mi rende come pazza.<br>'''Jennifer Corvino''': Mi dispiace.<br>'''Frau Brückner''': Sono cose che possono accadere nella vita di una donna. Ma non turbarti. Non lo vedrai.<br>'''Jennifer Corvino''': Ma guarda che io—<br>'''Frau Brückner''': No! È meglio che tu non lo veda. Lui è sempre rinchiuso in camera con i suoi pensieri folli.
==Explicit==
Era un mostro, ma era mio figlio. Tu lo hai... Hai...! Perché non ti ho ammazzata prima? Ho già ucciso quel poliziotto, quel tuo amico professore per proteggere mia creatura. E adesso? Adesso ucciderò te per vendicarlo. Perché non chiami i tuoi insetti? Avanti, chiamali. Chiamali! ('''Frau Brückner''')
==Citazioni su ''Phenomena''==
*A me i film dell'orrore piacciono molto, e Dario è molto bravo. Devo però fare un discorso a parte per ''Phenomena'', un film che in un certo senso ripudio. Non perché non sia valido, dato che io lo trovo bello, ma per il suo contenuto; io mi sento molto toccata dal problema degli handicappati, e in ''Phenomena'' si scopre alla fine che gli assassini sono un bambino deforme e la sua mamma, che uccide per difenderlo. Inoltre nel film i buoni sono ricchi e belli, mentre i cattivi sono brutti e poveri. Mi è sembrata un'opera molto reazionaria, e un notevole passo indietro di Dario, un regista che ho amato molto ma con cui non ho più intenzione di lavorare, almeno finché continuerà su questa strada. ([[Daria Nicolodi]])
*Anche se assomiglia un po' troppo a ''[[Suspiria]]'', è uno dei migliori Argento di quel periodo, al quale si perdona l'abuso di heavy metal nella colonna sonora. (''[[Il Mereghetti]]'')
*Con ''Phenomena'' è stata la prima volta che abbiamo deciso di inserire la voce di un soprano in un contesto rock. In ''[[Opera (film)|Opera]]'' questa presenza è più delicata. In ''Phenomena'' e ''Opera'' ho seguito una certa continuità stilistica. ([[Claudio Simonetti]])
*È una favola nera, sicuramente più sbilanciata sul lato del fantastico, però anche lì ci sono i boschi, l’acqua, gli assalti degli animali. All'epoca Dario disse che si ispirava ai dipinti di [[Caspar David Friedrich]], artista tedesco che ritrae la natura e la figura umana in una concezione prettamente romantica. ([[Franco Ferrini]])
*Il programmatico disinteresse per la logica narrativa esplode nel delirio truculento dell'ultima mezz'ora con 4 o 5 finali infilati l'uno nell'altro, ulteriore dimostrazione di un narcisismo esibizionistico quasi disperato. (''[[il Morandini]]'')
*Ottimo e puro Argento, in grado di convertire difetti in pregi, facendo giocare a proprio vantaggio le potenziali incongruenze narrative, trasformate, grazie a una sbalorditiva capacità di girare sequenze suggestive, in una potente narrazione onirica che arricchisce una trama lineare, ma non banale, ricca di spunti interessanti e curiosi, come il rapporto tra Jennifer e gli insetti. ([[Rudy Salvagnini]])
*Ricordo il lungo procedimento per realizzare il calco in gesso della mia testa. Avevo la testa chiusa, solo due fori e le cannucce nel naso per respirare. Era fastidiosissimo. Poi per la famosa scena degli insetti sono stati utilizzati 40 milioni di insetti allevati e mi hanno spalmato del glucosio in faccia. ([[Davide Marotta]])
*Una sceneggiatura così ha tutta la mia disapprovazione, va completamente contro il mio modo di vedere il mondo. Dario è vittima di un processo di involuzione, solo se torna in sé sarà possibile lavorare di nuovo insieme. ([[Daria Nicolodi]])
===[[Michele Anselmi]]===
*Da ''Phenomena'' si può uscire vagamente disgustati ma non inquieti, l'orrore che abbiamo appena gustato non si ritaglia un posticino nell'inconscio ma scivola via veloce, lasciando nello spettatore un senso di estraneità.
*''Phenomena'' è un film alquanto schizofrenico che gioca tutte le sue carte nello sfrenato finale a ripetizione: trenta minuti di orrore martellante che purtroppo gira a vuoto, probabilmente perché il disvelamento del doppio assassino giunge troppo improvviso e gratuito. Meglio la prima parte, più sfumata e figurativamente elegante, piena di fruscii premonitori (il famoso ''phön'' che gonfia le foreste) e di tenere disquisizioni sulle qualità segrete degli insetti. Era quella la strada da seguire. Più magia e meno frattaglie.
*Sette miliardi di ''budget'', 40 milioni di insetti, tre gigantesche ventole a turbina per ricreare il vento, 450 diversi effetti speciali, una super-gru capace di portare la macchina da presa a 30 metri d'altezza, luci a fibre ottiche, costumi firmati Armani, eccetera eccetera: non c'è che dire, stavolta Dario Argento – novello Signore delle mosche – ha fatto le cose in grande. Forse troppo.
===[[Dario Argento]]===
*Che ho voluto raccontare? Ancora non lo so. Lo so sempre quattro, cinque mesi dopo l'uscita. Così, a sensazione, a pelle, in ''Phenomena'' ci trovo tante cose mie. Tanto mio cinema. Ma anche tante storie private. Tanti personaggi che ho conosciuto, che ho amato, che mi hanno amato, cui ho fatto del bene, che mi hanno fatto del male, che ho aiutato, che mi hanno tradito, che conosco, che non conoscerò mai. [...] E mi viene in mente un'idea che certo non era cosciente, ma che dà una strana chiave di lettura per il film. Paul {{sic|Cordino}}, il personaggio che si nomina tanto nel film ma che non si vede mai, e se fossi io? Quest'idea mi turba, la stessa storia del film ora mi sembra diversa.
*È stato difficile far recitare gli insetti, ma anche la scimmia mi ha fatto impazzire, poiché volevo che la sua interpretazione non fosse buffonesca. Gli insetti sono comunque degli animali simpaticissimi, che ho rappresentato affettuosamente e loro mi hanno ripagato evitandomi pizzichi e punture.
*Ho speso più di sei miliardi. La colpa è degli insetti: ho dovuto importare ragni, scorpioni, e vedove nere dall'Africa mentre mosche, cavallette e vespe le abbiamo allevate in più parti di Roma.
*Mi dimenticai tutto. Paure. Amori. Amicizie. La mia vita privata. Mi sentivo come un samurai. Completamente catturato dalla disciplina di fare questo film, di vincere questa sfida, la sfida di fare un film compatto e sicuro, potente, impressionante, dei momenti favola e dei momenti pazzia.
*Mi ero fissato in una sfida paranoica: volevo realizzare in un film la più alta tecnica che il cinema italiano in questo momento potesse esprimere. Una specie di super-sfida con il cinema americano dei grandi effetti, rispondendo colpo su colpo: i migliori mezzi, la tecnologia più sofisticata, i collaboratori più bravi.
*Pensavo che ci volessero spalle grandi come quelle di Schwarzenegger per reggere tutto il peso del film. E non sospettavo che Jennifer avesse spalle così robuste. E una volontà così forte.
*Quando ho pensato ''Phenomena'' mi immaginavo che dal 1940 al 1945 ci fosse stato un avvenimento molto grave, la guerra, e i nazisti avessero vinto. Passati trenta-quarant'anni la gente ha cancellato dalla memoria questo avvenimento così drammatico, non ne parla più. Però in realtà i nazisti hanno vinto la guerra, e la vita ha quindi tutto un altro senso, è la vita di un mondo dove ha vinto l'ordine nazista. Se il film viene guardato con attenzione, sotto questo aspetto, si scopre che chi lo ha fatto pensava a questo principio.
===[[Jennifer Connelly]]===
*Che ci crediate o no, quello era uno di quei film in cui per una volta ci ho messo cuore e anima. I miei genitori volevano rifiutare il ruolo, ma mi sono offesa a morte e ho continuato a creare problemi finché non hanno accettato. Ho conosciuto Argento, mi è piaciuto subito e volevo andare in Italia perché era lì che si girava il film.
*Durante la lavorazione non ho mai avuto paura, cosa che invece è successa quando ho visto il film finito, per intero.
*Gli insetti non mi fanno alcuna impressione e poi quelli più strani erano in gabbia. L'unico momento di preoccupazione l'ho avuto girando una scena in barca: non so guidarla bene e la persona che era con me non sapeva nuotare.
*Lavorare con lo scimpanzé mi ha distrutto. [...] Ero una grande appassionata di primati da bambina. [...] Mi si spezzò il cuore. Mi ha morso. [...] Quello fu solo l'inizio. [...] Successivamente s'imbestialiva con me, e ogni volta che mi vedeva perdeva completamente la testa.
*Poco tempo fa, ho pensato, "Okay, cosa potrei guardare con un amica? O con [[Paul Bettany|Paul]], per esempio". Pensai, forse, qualcosa come ''Phenomena'', perché avevo tredici anni. All'inizio della nostra relazione, Paul voleva davvero guardarlo. Ma io non ho potuto. Dal momento in cui ha iniziato, gli passai sopra la testa cercando di coprirla, "No, no, no, spegnilo!". Non ce la facevo.
===[[Fabio Giovannini]]===
*Ancora, Argento si è dedicato come sempre alla cura della fotografia, ispirandosi questa volta ai film post-espressionisti di [[Fritz Lang]] e [[Leni Riefenstahl]], in bianco e nero. Ma anche con uno sguardo ai giochi di ombre del ''Bacio della pantera'' di [[Jacques Tourneur]] (già citato nella scena della piscina di ''[[Suspiria]]''). Predominano quindi i contrasti tra chiaro e scuro, senza più i fasci di luci colorate di ''[[Inferno (film)|Inferno]]'' e ''Suspiria''.
*È un film più vicino alle fiabe di tutte le precedenti fatiche di Argento, un lungo viaggio attraverso lo specchio che sarebbe piaciuto a [[Lewis Carroll]].
*L'idea di ''Phenomena'' nasce quasi per caso, dall'ascolto di una notizia al giornale radio di una emittente francese. Lo speaker parlava di un assassino scoperto con l'aiuto degli insetti. Da quello spunto Argento era risalito a un entomologo francese esperto in criminologia, e tra docenti universitari di entomologia e agenti di polizia aveva scoperto un singolare intreccio. Gli insetti che proliferano su un cadavere, infatti, consentono di datare con precisione un avvenimento delittuoso, anche quando risale a molti mesi prima.
===[[Sergio Stivaletti]]===
*{{NDR|Sul bambino deforme}} A suo tempo, qualcuno arrivò ad accusarmi di averlo copiato dal mostro di un altro film, mentre, molto più semplicemente, mi ero ispirato alle immagini che trovai sui miei libri di testo dell'Università. Ci sono ancora alcuni articoli che all'epoca furono pubblicati su L'Écran Fantastique dove io mostravo queste foto.
*Andando alla prima riunione per ''Phenomena'', ho captato alcune esigenze e ho sfruttato ciò che sapevo. Mancavano il mostro e gli effetti ottici, così ho realizzato un filmato in stop motion e l'ho fatto vedere a Dario. L'ho conquistato. Dopo il diploma mi ero iscritto a medicina. Per l'esame di genetica avevo studiato la Sindrome di Patau, una malattia rara, così ho ideato il viso del mostro ispirandomi alle foto dei malati, ho preparato dei disegni e ho realizzato una maschera. Dopo averla vista, Dario mi ha dato carta bianca.
*Dario considera molto importante nella nascita della nostra collaborazione la famosa lucciola animata che realizzai e che portai sul set. Era molto grande per essere una lucciola, diciamo che aveva grossomodo le dimensioni di un telefonino, e feci uno scheletro animabile interno, poi all’esterno rifinii il tutto con il lattice e le resine. Era una lucciola gigantesca che poteva essere ripresa in scala. Nelle scene descritte nel copione la lucciola recita un po’ di più rispetto a quello che poi fa nel film ed io, leggendolo, cercai di realizzare un grande effetto anche se poi Dario mi fece capire che la sua intenzione era diversa.
*La piscina è una semplice piscina che contiene una specie di segatura chiamata vermiculite che galleggia e dà l’impressione di essere una semplice melma. Molte delle cose, comunque, furono realizzate in dettaglio, a parte, in piccole vaschette con la mano di alcune persone che si avvicinava in maniera abbastanza ributtante a dei dettagli anatomici che realizzai con una gomma traslucida che viene utilizzata negli stampi e che è molto oleosa e difficile da utilizzare perché non si incolla con nulla.
*Una mattina, svuotando la moka nel lavandino, avevo scoperto che il caffè immerso nell’acqua rilasciava una nuvola di granelli neri. Così ho radunato quantità industriali di caffè chiedendole nei bar del mio quartiere e le ho lavate in acqua per alcuni giorni, fino a fargli perdere ogni residuo colorante. Questa polvere granulosa, una volta versata in un acquario dallo spessore molto limitato, ripresa con una pellicola ad alto contrasto e a una certa velocità, dava per risultato un nugolo di puntini neri in movimento contro un fondo bianco. Ecco le mosche! Con le tecniche di stampatrice ottica e le sovrimpressioni su pellicola, siamo riusciti a fare delle scene che sarebbe stato impossibile girare con le vere mosche che Maurizio Garrone aveva allevato per settimane nei teatri di posa della De Paolis: quell’inquadratura in cui uno sciame passa davanti alla luna, oscurandola... Ecco, questo tipo di inventiva è venuta meno con la computer grafica, ed è un peccato.
==Altri progetti==
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[[Categoria:Film horror]]
[[Categoria:Film thriller]]
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Mariomassone
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|regista = [[Dario Argento]]
|soggetto = [[Dario Argento]], [[Franco Ferrini]]
|sceneggiatore = [[Dario Argento]], [[Franco Ferrini]]
|attori =
* [[Jennifer Connelly]]: Jennifer Corvino
* [[Daria Nicolodi]]: Frau Brückner
* [[Fiore Argento]]: Vera Brandt
* [[Dalila Di Lazzaro]]: Preside
* [[Patrick Bauchau]]: Ispettore Rudolf Geiger
* [[Federica Mastroianni]]: Sophie
* [[Donald Pleasence]]: Prof. John McGregor
* [[Fiorenza Tessari]]: Gisela Sulzer
* [[Mario Donatone]]: Avvocato Morris Shapiro
* [[Francesca Ottaviani]]: Infermiera
* [[Michele Soavi]]: Kurt, assistente di Geiger
* [[Franco Trevisi]]: Agente Real Estate
* [[Fausta Avelli]]: Gisela Sulser
* [[Marta Biuso]]: una collegiale
* [[Geraldine Thomas]]: una collegiale
* [[Davide Marotta]]: Patau
|doppiatoriitaliani=
*[[Ilaria Stagni]]: Jennifer Corvino
*[[Sergio Graziani]]: Prof. John McGregor
*[[Maria Pia Di Meo]]: preside del collegio
*[[Cesare Barbetti]]: ispettore Rudolf Geiger
*[[Roberto Chevalier]]: Kurt, assistente di Geiger
*[[Georgia Lepore]]: Sophie, compagna di stanza di Jennifer
*[[Asia Argento]]: Patau
|note=
*'''Trucco''': [[Sergio Stivaletti]]
}}
'''''Phenomena''''', film horror/thriller del 1985 diretto da [[Dario Argento]].
==Frasi==
*Gli [[Insetto|insetti]] non mi fanno mai male, perché io li amo. ('''Jennifer Corvino''')
*Nell'antica Grecia la [[farfalla]] veniva chiamata psiche, e aveva due significati, sia farfalla che anima. Perché questa associazione tra un insetto e l'anima umana? Forse perché sono tanti e incomprensibili i misteri di entrambi. ('''John McGregor''')
*La percezione extrasensoriale, i poteri paranormali, che sono così rari negli esseri umani, sono la norma per gli insetti. Moltissime specie comunicano tra di loro a distanze immense con segnali telepatici. Questi animali piccolissimi hanno un'enorme potenza. ('''John McGregor''')
*No, tu non sei il diavolo. Qui l'unico mostro è l'assassino. Ma io posso capire quello che provi. So che cosa significa essere diverso, e tutto quello che devi sopportare: l'ironia, la pietà, repulsione, fastidio. La gente riesce quasi a farti sentire in colpa per quello che sei. ('''John McGregor''')
==Dialoghi==
*'''John McGregor''': Gli insetti mangiatori di cadaveri si dividono in otto gruppi, otto diversi gruppi di insetti che si susseguono l'uno all'altro, e ognuno si insedia in un momento preciso con dei tempi specifici.<br>'''Kurt''': Non prima e non dopo.<br>'''John McGregor''': Esatto. Noi li chiamiamo gli otto squadroni della morte. Il primo è quello della mosca ''vulgaris'', che deposita le sue larve nel cadavere in putrefazione. Così comincia il ciclo. Ogni squadrone soggiorna quindici giorni. Quindici giorni, moltiplicato per otto, cioè, per il numero degli squadroni, fa—<br>'''Kurt''': Quattro mesi.<br>'''John McGregor''': Nel caso di questa testa, il ciclo non solo appare completo, ma è stato ripetuto due volte. E quindi siamo a—<br>'''Kurt''': Otto mesi! Adesso capisco. Dal calcolo della presenza e dello sviluppo degli insetti o delle larve, è possibile dedurre la data precisa della morte.<br>'''John McGregor''': O di un delitto.
*'''Frau Brückner''': Conosceva già questa parte del paese?<br>'''Jennifer Corvino''': No, è la prima volta che vado in Europa.<br>'''Frau Brückner''': È un posto molto particolare. La genta lo chiama la Transilvania della Svizzera.<br>'''Jennifer Corvino''': Perché?<br>'''Frau Brückner''': Non lo so. La chiamano tutti così.
*'''Sophie''': Quella stronza si è fregata il poster di Paul Corvino!<br>'''Jennifer Corvino''': Sì, ma non fa niente. Ne ho molti altri in valigia e, domani mattina, li appendo tutti e ci tappezzo la stanza.<br>'''Sophie''': Io ho visto tutti i suoi film. Anzi, l'ultimo l'ho visto tre volte.<br>'''Jennifer Corvino''': Beata te! A me l'avrà fatto vedere almeno una quindicina di volte. Vuole sapere sempre che ne penso.<br>'''Sophie''': Come? Lo conosci? Di persona?<br>'''Jennifer Corvino''': Sì, certo che lo conosco.<br>'''Sophie''': E ci sei andata anche a letto?<br>'''Jennifer Corvino''': Paul Corvino è mio padre.<br>'''Sophie''': Oh, scusa.<br>'''Jennifer Corvino''': Figurati.<br>'''Sophie''': Tua madre vive in India, ha un albergo e si è risposata. Tuo padre invece no. E quando si sono lasciati eri molto piccola.<br>'''Jennifer Corvino''': Avevo otto anni.<br>'''Sophie''': Otto? Nonono, ne avevi sette.<br>'''Jennifer Corvino''': Com'è che sai tutte queste cose su Paul Corvino?<br>'''Sophie''': L'ho letto su ''Cine Review''.<br>'''Jennifer Corvino''': Oh. Beh, era la vigilia di Natale, e stavamo scartando i regali tutti e tre quando suona il telefono e la mamma va a rispondere. E sento che dice, "Okay, vengo subito!". Era il suo amante. Immediatamente è uscita e non è tornata più. Mi ricordo che papà aveva avuto dodici regali quell'anno, e che disse che la mamma gli aveva fatto il tredicesimo, quello che porta sfortuna. Questa non c'era su ''Cine Review'', vero?
*'''Sophie''': Tu di solito che cosa pensi la sera prima di addormentarti?<br>'''Jennifer Corvino''': A mio padre.<br>'''Sophie''': Capirai! Io invece se penso a tuo padre è proprio la volta che non dormo più.
*'''John McGregor''': Mi raccomando, se ti dovesse ricapitare di camminare nel sonno, devi dirti, "Io sono sonnambula. Devo svegliarmi. Io sono sonnambula. Io devo svegliarmi".<br>'''Jennifer Corvino''': "Io sono sonnambula e devo svegliarmi. Sono sonnambula...". Non sarà necessario. Era tantissimo che non mi succedeva. Dev'essere stato il viaggio. Magari il cambiamento d'aria, oppure questo vento.<br>'''John McGregor''': Il vento? Già. Il ''[[Favonio|Föhn]]''. È un vento particolare, tipico di questa parte del paese. Nasce sulle Alpi. Col suo tepore alza la temperatura e provoca le valanghe. Favorisce la fioritura e anche lo schiudersi delle larve. A molti fa venire il mal di testa. Quando è molto forte, dicono che faccia addirittura impazzire. È una regione molto strana questa. La Transilvania della Svizzera.
*'''Preside''': Quello che tu hai fatto stanotte è stato molto grave. Che un allieva uscisse dal collegio in piena notte non era mai successo.<br>'''Jennifer Corvino''': Ma insomma, come ve lo devo dire che non sono uscita dal collegio di mio volontà? Io sono sonnambula. Mi succede a volte.<br>'''Preside''': Già, ma non è normale. E noi abbiamo il dovere di saperne di più.<br>'''Jennifer Corvino''': Ma io so già tutto quello che c'è da sapere. Mi hanno visitato i migliori psichiatri. La mia non è una malattia.<br>'''Dottore EEG''': Ma può essere sintomo di un afflizione molto più grave. A quanto dici, non ricordi nulla. Qui non si tratta solo di parlare nel sonno o andare a rubare dal frigo. Può essere la svia di una seconda personalità che tenta di emergere. Talvolta si tratta di un primo passo che, in certi casi, può condurre verso la schizofrenia.
*'''Preside''': {{NDR|Sul ''Davideis'' di [[Abraham Cowley]]}} Allora, sentiamo. Che cosa vuol dire il poeta con questi versi? Nessuno lo sa? Vuoi spiegarcelo tu?<br>'''Elizabeth''': Io?<br>'''Preside''': Sì, tu.<br>'''Elizabeth''': Io credo che il poeta vuol dire più o meno la stessa cosa di una canzone dei [[Bee Gees]].<br>'''Preside''': Ma che sciocchezze dici! Il poeta che ha scritto questi versi si chiama [[Abraham Cowley]], ed è morto nel 1667. E quindi dobbiamo escludere che abbia conosciuto i Bee Gees. [...] Sophie, vuoi dircelo tu?<br>'''Sophie''': Io?<br>'''Preside''': Sì. Alzati in piedi!<br>'''Jennifer Corvino''': {{NDR|Sottovoce}} Il poeta, col suo stile oracolare...<br>'''Sophie''': Il poeta, col suo stile auricolare...<br>'''Jennifer Corvino''': {{NDR|Sottovoce}} Oracolare!<br>'''Sophie''': Stile oracolare...<br>'''Jennifer Corvino''': {{NDR|Sottovoce}} Ci vuol far capire che corriamo il pericolo di perdere il senso e il culto del passato.<br>'''Sophie''': Ci vuol far capire che corriamo il pericolo di perdere il senso e il culto del passato.<br>'''Preside''': E sentiamo, secondo te, questo pericolo esiste?<br>'''Jennifer Corvino''': {{NDR|Sottovoce}} Che mi frega del passato?<br>'''Sophie''': Che mi frega del passato?<br>'''Preside''': Silenzio! Silenzio! E allora dimentichiamo anche l'antica Grecia? E Shakespeare? E Mozart? E Goethe? E Beethoven? E Richard Wagner?<br>'''Alunna''': E [[Richard Gere]]!
*'''John McGregor''': È perfettamente normale che gli insetti abbiano delle qualità telepatiche.<br>'''Jennifer Corvino''': Già, per gli insetti è normale. Ma io sono normale?
*'''Infermiera''': Ma è una pazza per caso?<br>'''Preside''': Beh, certamente non è normale. È diabolica.<br>'''Infermiera''': Diabolica?<br>'''Preside''': Sì. Sappiamo che nella Bibbia il Demonio viene chiamato con il nome di [[Belzebù]], che significa il Signore delle mosche. Eccola là! La Signora della mosche.
*'''John McGregor''': Ecco che cosa c'era all'interno del guanto. Sono larve di una mosca, la [[mosca carnaria|Grande Sarcofoga]], un nome minaccioso degno dell'attività dell'insetto che lo porta. Si nutre esclusivamente di cadaveri o di resti umani.<br>'''Jennifer Connelly''': La Grande Sarcofoga. Che strano nome.<br>'''John McGregor''': È il distruttore, il divoratore supremo, un insetto eccezionale. È capace di fiutare la presenza d'un cadavere da enormi distanze. Ha un'adattazione sensoriale straordinaria, unica al mondo.<br>'''Jennifer Connelly''': Ma come mai erano nel guanto dell'assassino?<br>'''John McGregor''': Forse perché quando uccide trafuga i corpi delle sue vittime e poi vive a contatto fisico con i cadaveri. Li conserva. È un necrofilo.
*'''Direttore del manicomio''': La maggior parte degli internati sono costretti all'immobilità. Si metta l'anima in pace, Ispettore. La persona che sta cercando non c'è tra i nostri pazienti. Nessuno è mai fuggito da qui dentro.<br>'''Ispettore Rudolf Geiger''': Sì, è vero. Però io sto seguendo una pista esattamente opposta. Adesso le spiego: non si tratterebbe proprio di qualcuno che è uscito da qui, dal vostro ospedale, ma di qualcuno che è entrato.<br>'''Direttore del manicomio''': Sì, mi ricordo. Un fatto inspiegabile. È accaduto una quindicina di anni fa qui nei piani sotterranei, dove possiamo accedere soltanto noi del personale. In questo posto più si scende più... insomma, è un po' come l'Inferno.<br>'''Ispettore Rudolf Geiger''': L'ultimo cerchio, quello senza il centro.
*'''Jennifer Corvino''': Ma perché gli specchi sono coperti?<br>'''Frau Brückner''': Ti ho detto che non vivo sola qui. Ho un figlio piccolo che è molto malato. È per lui che devo coprire gli specchi. Non vuole vedere la sua immagine. È la mia grande preoccupazione. Ha sconvolto completamente la mia vita. Certe volte mi rende come pazza.<br>'''Jennifer Corvino''': Mi dispiace.<br>'''Frau Brückner''': Sono cose che possono accadere nella vita di una donna. Ma non turbarti. Non lo vedrai.<br>'''Jennifer Corvino''': Ma guarda che io—<br>'''Frau Brückner''': No! È meglio che tu non lo veda. Lui è sempre rinchiuso in camera con i suoi pensieri folli.
==Explicit==
Era un mostro, ma era mio figlio. Tu lo hai... Hai...! Perché non ti ho ammazzata prima? Ho già ucciso quel poliziotto, quel tuo amico professore per proteggere mia creatura. E adesso? Adesso ucciderò te per vendicarlo. Perché non chiami i tuoi insetti? Avanti, chiamali. Chiamali! ('''Frau Brückner''')
==Citazioni su ''Phenomena''==
*A me i film dell'orrore piacciono molto, e Dario è molto bravo. Devo però fare un discorso a parte per ''Phenomena'', un film che in un certo senso ripudio. Non perché non sia valido, dato che io lo trovo bello, ma per il suo contenuto; io mi sento molto toccata dal problema degli handicappati, e in ''Phenomena'' si scopre alla fine che gli assassini sono un bambino deforme e la sua mamma, che uccide per difenderlo. Inoltre nel film i buoni sono ricchi e belli, mentre i cattivi sono brutti e poveri. Mi è sembrata un'opera molto reazionaria, e un notevole passo indietro di Dario, un regista che ho amato molto ma con cui non ho più intenzione di lavorare, almeno finché continuerà su questa strada. ([[Daria Nicolodi]])
*Anche se assomiglia un po' troppo a ''[[Suspiria]]'', è uno dei migliori Argento di quel periodo, al quale si perdona l'abuso di heavy metal nella colonna sonora. (''[[Il Mereghetti]]'')
*Con ''Phenomena'' è stata la prima volta che abbiamo deciso di inserire la voce di un soprano in un contesto rock. In ''[[Opera (film)|Opera]]'' questa presenza è più delicata. In ''Phenomena'' e ''Opera'' ho seguito una certa continuità stilistica. ([[Claudio Simonetti]])
*È una favola nera, sicuramente più sbilanciata sul lato del fantastico, però anche lì ci sono i boschi, l’acqua, gli assalti degli animali. All'epoca Dario disse che si ispirava ai dipinti di [[Caspar David Friedrich]], artista tedesco che ritrae la natura e la figura umana in una concezione prettamente romantica. ([[Franco Ferrini]])
*Il programmatico disinteresse per la logica narrativa esplode nel delirio truculento dell'ultima mezz'ora con 4 o 5 finali infilati l'uno nell'altro, ulteriore dimostrazione di un narcisismo esibizionistico quasi disperato. (''[[il Morandini]]'')
*Ottimo e puro Argento, in grado di convertire difetti in pregi, facendo giocare a proprio vantaggio le potenziali incongruenze narrative, trasformate, grazie a una sbalorditiva capacità di girare sequenze suggestive, in una potente narrazione onirica che arricchisce una trama lineare, ma non banale, ricca di spunti interessanti e curiosi, come il rapporto tra Jennifer e gli insetti. ([[Rudy Salvagnini]])
*Ricordo il lungo procedimento per realizzare il calco in gesso della mia testa. Avevo la testa chiusa, solo due fori e le cannucce nel naso per respirare. Era fastidiosissimo. Poi per la famosa scena degli insetti sono stati utilizzati 40 milioni di insetti allevati e mi hanno spalmato del glucosio in faccia. ([[Davide Marotta]])
*Una sceneggiatura così ha tutta la mia disapprovazione, va completamente contro il mio modo di vedere il mondo. Dario è vittima di un processo di involuzione, solo se torna in sé sarà possibile lavorare di nuovo insieme. ([[Daria Nicolodi]])
===[[Michele Anselmi]]===
*Da ''Phenomena'' si può uscire vagamente disgustati ma non inquieti, l'orrore che abbiamo appena gustato non si ritaglia un posticino nell'inconscio ma scivola via veloce, lasciando nello spettatore un senso di estraneità.
*''Phenomena'' è un film alquanto schizofrenico che gioca tutte le sue carte nello sfrenato finale a ripetizione: trenta minuti di orrore martellante che purtroppo gira a vuoto, probabilmente perché il disvelamento del doppio assassino giunge troppo improvviso e gratuito. Meglio la prima parte, più sfumata e figurativamente elegante, piena di fruscii premonitori (il famoso ''phön'' che gonfia le foreste) e di tenere disquisizioni sulle qualità segrete degli insetti. Era quella la strada da seguire. Più magia e meno frattaglie.
*Sette miliardi di ''budget'', 40 milioni di insetti, tre gigantesche ventole a turbina per ricreare il vento, 450 diversi effetti speciali, una super-gru capace di portare la macchina da presa a 30 metri d'altezza, luci a fibre ottiche, costumi firmati Armani, eccetera eccetera: non c'è che dire, stavolta Dario Argento – novello Signore delle mosche – ha fatto le cose in grande. Forse troppo.
===[[Dario Argento]]===
*Che ho voluto raccontare? Ancora non lo so. Lo so sempre quattro, cinque mesi dopo l'uscita. Così, a sensazione, a pelle, in ''Phenomena'' ci trovo tante cose mie. Tanto mio cinema. Ma anche tante storie private. Tanti personaggi che ho conosciuto, che ho amato, che mi hanno amato, cui ho fatto del bene, che mi hanno fatto del male, che ho aiutato, che mi hanno tradito, che conosco, che non conoscerò mai. [...] E mi viene in mente un'idea che certo non era cosciente, ma che dà una strana chiave di lettura per il film. Paul {{sic|Cordino}}, il personaggio che si nomina tanto nel film ma che non si vede mai, e se fossi io? Quest'idea mi turba, la stessa storia del film ora mi sembra diversa.
*È stato difficile far recitare gli insetti, ma anche la scimmia mi ha fatto impazzire, poiché volevo che la sua interpretazione non fosse buffonesca. Gli insetti sono comunque degli animali simpaticissimi, che ho rappresentato affettuosamente e loro mi hanno ripagato evitandomi pizzichi e punture.
*{{NDR|Sulla scena finale}} Fu l'ultima scena che girammo e, ripensandoci, fu piuttosto rischioso. Non so se lo sapete, ma gli scimpanzé sono incredibilmente forti. Ho perfino dovuto usare una controfigura per Jennifer in quella scena, perché lei e lo scimpanzé spesso non andavano daccordo. Lo scimpanzé le afferrava il braccio e Jennifer urlava e si agitava. Anche lo scimpanzé si agitava un po', ma io ero ero fortunato. Parlavo con lo scimpanzé in italiano mentre stavo preparando la scena in cui lo scimpanzé doveva guardare attraverso le tende veneziane. Ho anche portato lo scimpanzé alla finestra con le tende veneziane e gli ho mostrato con le mani ciò che volevo facesse, e come doveva fare a pezzi le tende per poi semplicemente romperle. Lo scimpanzé mi guardò con aria molto seria. Quando abbiamo cominciato le riprese, lo posizionai e fece esattamente ciò che gli avevo mostrato. Compensò per il suo buon comportamento il giorno successivo. Stavamo girando una scena presso una foresta e lo scimpanzé fuggì. Era sparito nel nulla da tre giorni. Si dové chiamare la guardia forestale per rintracciarlo. Sapevano che alla fine lo scimpanzé avrebbe avuto fame e lo presero quando sbucò allo scoperto per mangiare.
*Ho speso più di sei miliardi. La colpa è degli insetti: ho dovuto importare ragni, scorpioni, e vedove nere dall'Africa mentre mosche, cavallette e vespe le abbiamo allevate in più parti di Roma.
*Mi dimenticai tutto. Paure. Amori. Amicizie. La mia vita privata. Mi sentivo come un samurai. Completamente catturato dalla disciplina di fare questo film, di vincere questa sfida, la sfida di fare un film compatto e sicuro, potente, impressionante, dei momenti favola e dei momenti pazzia.
*Mi ero fissato in una sfida paranoica: volevo realizzare in un film la più alta tecnica che il cinema italiano in questo momento potesse esprimere. Una specie di super-sfida con il cinema americano dei grandi effetti, rispondendo colpo su colpo: i migliori mezzi, la tecnologia più sofisticata, i collaboratori più bravi.
*Pensavo che ci volessero spalle grandi come quelle di Schwarzenegger per reggere tutto il peso del film. E non sospettavo che Jennifer avesse spalle così robuste. E una volontà così forte.
*Quando ho pensato ''Phenomena'' mi immaginavo che dal 1940 al 1945 ci fosse stato un avvenimento molto grave, la guerra, e i nazisti avessero vinto. Passati trenta-quarant'anni la gente ha cancellato dalla memoria questo avvenimento così drammatico, non ne parla più. Però in realtà i nazisti hanno vinto la guerra, e la vita ha quindi tutto un altro senso, è la vita di un mondo dove ha vinto l'ordine nazista. Se il film viene guardato con attenzione, sotto questo aspetto, si scopre che chi lo ha fatto pensava a questo principio.
===[[Jennifer Connelly]]===
*Che ci crediate o no, quello era uno di quei film in cui per una volta ci ho messo cuore e anima. I miei genitori volevano rifiutare il ruolo, ma mi sono offesa a morte e ho continuato a creare problemi finché non hanno accettato. Ho conosciuto Argento, mi è piaciuto subito e volevo andare in Italia perché era lì che si girava il film.
*Durante la lavorazione non ho mai avuto paura, cosa che invece è successa quando ho visto il film finito, per intero.
*Gli insetti non mi fanno alcuna impressione e poi quelli più strani erano in gabbia. L'unico momento di preoccupazione l'ho avuto girando una scena in barca: non so guidarla bene e la persona che era con me non sapeva nuotare.
*Lavorare con lo scimpanzé mi ha distrutto. [...] Ero una grande appassionata di primati da bambina. [...] Mi si spezzò il cuore. Mi ha morso. [...] Quello fu solo l'inizio. [...] Successivamente s'imbestialiva con me, e ogni volta che mi vedeva perdeva completamente la testa.
*Poco tempo fa, ho pensato, "Okay, cosa potrei guardare con un amica? O con [[Paul Bettany|Paul]], per esempio". Pensai, forse, qualcosa come ''Phenomena'', perché avevo tredici anni. All'inizio della nostra relazione, Paul voleva davvero guardarlo. Ma io non ho potuto. Dal momento in cui ha iniziato, gli passai sopra la testa cercando di coprirla, "No, no, no, spegnilo!". Non ce la facevo.
===[[Fabio Giovannini]]===
*Ancora, Argento si è dedicato come sempre alla cura della fotografia, ispirandosi questa volta ai film post-espressionisti di [[Fritz Lang]] e [[Leni Riefenstahl]], in bianco e nero. Ma anche con uno sguardo ai giochi di ombre del ''Bacio della pantera'' di [[Jacques Tourneur]] (già citato nella scena della piscina di ''[[Suspiria]]''). Predominano quindi i contrasti tra chiaro e scuro, senza più i fasci di luci colorate di ''[[Inferno (film)|Inferno]]'' e ''Suspiria''.
*È un film più vicino alle fiabe di tutte le precedenti fatiche di Argento, un lungo viaggio attraverso lo specchio che sarebbe piaciuto a [[Lewis Carroll]].
*L'idea di ''Phenomena'' nasce quasi per caso, dall'ascolto di una notizia al giornale radio di una emittente francese. Lo speaker parlava di un assassino scoperto con l'aiuto degli insetti. Da quello spunto Argento era risalito a un entomologo francese esperto in criminologia, e tra docenti universitari di entomologia e agenti di polizia aveva scoperto un singolare intreccio. Gli insetti che proliferano su un cadavere, infatti, consentono di datare con precisione un avvenimento delittuoso, anche quando risale a molti mesi prima.
===[[Sergio Stivaletti]]===
*{{NDR|Sul bambino deforme}} A suo tempo, qualcuno arrivò ad accusarmi di averlo copiato dal mostro di un altro film, mentre, molto più semplicemente, mi ero ispirato alle immagini che trovai sui miei libri di testo dell'Università. Ci sono ancora alcuni articoli che all'epoca furono pubblicati su L'Écran Fantastique dove io mostravo queste foto.
*Andando alla prima riunione per ''Phenomena'', ho captato alcune esigenze e ho sfruttato ciò che sapevo. Mancavano il mostro e gli effetti ottici, così ho realizzato un filmato in stop motion e l'ho fatto vedere a Dario. L'ho conquistato. Dopo il diploma mi ero iscritto a medicina. Per l'esame di genetica avevo studiato la Sindrome di Patau, una malattia rara, così ho ideato il viso del mostro ispirandomi alle foto dei malati, ho preparato dei disegni e ho realizzato una maschera. Dopo averla vista, Dario mi ha dato carta bianca.
*Dario considera molto importante nella nascita della nostra collaborazione la famosa lucciola animata che realizzai e che portai sul set. Era molto grande per essere una lucciola, diciamo che aveva grossomodo le dimensioni di un telefonino, e feci uno scheletro animabile interno, poi all’esterno rifinii il tutto con il lattice e le resine. Era una lucciola gigantesca che poteva essere ripresa in scala. Nelle scene descritte nel copione la lucciola recita un po’ di più rispetto a quello che poi fa nel film ed io, leggendolo, cercai di realizzare un grande effetto anche se poi Dario mi fece capire che la sua intenzione era diversa.
*La piscina è una semplice piscina che contiene una specie di segatura chiamata vermiculite che galleggia e dà l’impressione di essere una semplice melma. Molte delle cose, comunque, furono realizzate in dettaglio, a parte, in piccole vaschette con la mano di alcune persone che si avvicinava in maniera abbastanza ributtante a dei dettagli anatomici che realizzai con una gomma traslucida che viene utilizzata negli stampi e che è molto oleosa e difficile da utilizzare perché non si incolla con nulla.
*Una mattina, svuotando la moka nel lavandino, avevo scoperto che il caffè immerso nell’acqua rilasciava una nuvola di granelli neri. Così ho radunato quantità industriali di caffè chiedendole nei bar del mio quartiere e le ho lavate in acqua per alcuni giorni, fino a fargli perdere ogni residuo colorante. Questa polvere granulosa, una volta versata in un acquario dallo spessore molto limitato, ripresa con una pellicola ad alto contrasto e a una certa velocità, dava per risultato un nugolo di puntini neri in movimento contro un fondo bianco. Ecco le mosche! Con le tecniche di stampatrice ottica e le sovrimpressioni su pellicola, siamo riusciti a fare delle scene che sarebbe stato impossibile girare con le vere mosche che Maurizio Garrone aveva allevato per settimane nei teatri di posa della De Paolis: quell’inquadratura in cui uno sciame passa davanti alla luna, oscurandola... Ecco, questo tipo di inventiva è venuta meno con la computer grafica, ed è un peccato.
==Altri progetti==
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[[Categoria:Film horror]]
[[Categoria:Film thriller]]
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Mariomassone
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/* Dialoghi */
wikitext
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{{Film
|titoloitaliano = Phenomena
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|didascalia=
|titolooriginale = Phenomena
|paese = Italia/Svizzera
|anno = 1985
|genere = Horror
|regista = [[Dario Argento]]
|soggetto = [[Dario Argento]], [[Franco Ferrini]]
|sceneggiatore = [[Dario Argento]], [[Franco Ferrini]]
|attori =
* [[Jennifer Connelly]]: Jennifer Corvino
* [[Daria Nicolodi]]: Frau Brückner
* [[Fiore Argento]]: Vera Brandt
* [[Dalila Di Lazzaro]]: Preside
* [[Patrick Bauchau]]: Ispettore Rudolf Geiger
* [[Federica Mastroianni]]: Sophie
* [[Donald Pleasence]]: Prof. John McGregor
* [[Fiorenza Tessari]]: Gisela Sulzer
* [[Mario Donatone]]: Avvocato Morris Shapiro
* [[Francesca Ottaviani]]: Infermiera
* [[Michele Soavi]]: Kurt, assistente di Geiger
* [[Franco Trevisi]]: Agente Real Estate
* [[Fausta Avelli]]: Gisela Sulser
* [[Marta Biuso]]: una collegiale
* [[Geraldine Thomas]]: una collegiale
* [[Davide Marotta]]: Patau
|doppiatoriitaliani=
*[[Ilaria Stagni]]: Jennifer Corvino
*[[Sergio Graziani]]: Prof. John McGregor
*[[Maria Pia Di Meo]]: preside del collegio
*[[Cesare Barbetti]]: ispettore Rudolf Geiger
*[[Roberto Chevalier]]: Kurt, assistente di Geiger
*[[Georgia Lepore]]: Sophie, compagna di stanza di Jennifer
*[[Asia Argento]]: Patau
|note=
*'''Trucco''': [[Sergio Stivaletti]]
}}
'''''Phenomena''''', film horror/thriller del 1985 diretto da [[Dario Argento]].
==Frasi==
*Gli [[Insetto|insetti]] non mi fanno mai male, perché io li amo. ('''Jennifer Corvino''')
*Nell'antica Grecia la [[farfalla]] veniva chiamata psiche, e aveva due significati, sia farfalla che anima. Perché questa associazione tra un insetto e l'anima umana? Forse perché sono tanti e incomprensibili i misteri di entrambi. ('''John McGregor''')
*La percezione extrasensoriale, i poteri paranormali, che sono così rari negli esseri umani, sono la norma per gli insetti. Moltissime specie comunicano tra di loro a distanze immense con segnali telepatici. Questi animali piccolissimi hanno un'enorme potenza. ('''John McGregor''')
*No, tu non sei il diavolo. Qui l'unico mostro è l'assassino. Ma io posso capire quello che provi. So che cosa significa essere diverso, e tutto quello che devi sopportare: l'ironia, la pietà, repulsione, fastidio. La gente riesce quasi a farti sentire in colpa per quello che sei. ('''John McGregor''')
==Dialoghi==
*'''John McGregor''': Gli insetti mangiatori di cadaveri si dividono in otto gruppi, otto diversi gruppi di insetti che si susseguono l'uno all'altro, e ognuno si insedia in un momento preciso con dei tempi specifici.<br>'''Kurt''': Non prima e non dopo.<br>'''John McGregor''': Esatto. Noi li chiamiamo gli otto squadroni della morte. Il primo è quello della mosca ''vulgaris'', che deposita le sue larve nel cadavere in putrefazione. Così comincia il ciclo. Ogni squadrone soggiorna quindici giorni. Quindici giorni, moltiplicato per otto, cioè, per il numero degli squadroni, fa—<br>'''Kurt''': Quattro mesi.<br>'''John McGregor''': Nel caso di questa testa, il ciclo non solo appare completo, ma è stato ripetuto due volte. E quindi siamo a—<br>'''Kurt''': Otto mesi! Adesso capisco. Dal calcolo della presenza e dello sviluppo degli insetti o delle larve, è possibile dedurre la data precisa della morte.<br>'''John McGregor''': O di un delitto.
*'''Frau Brückner''': Conosceva già questa parte del paese?<br>'''Jennifer Corvino''': No, è la prima volta che vado in Europa.<br>'''Frau Brückner''': È un posto molto particolare. La genta lo chiama la Transilvania della Svizzera.<br>'''Jennifer Corvino''': Perché?<br>'''Frau Brückner''': Non lo so. La chiamano tutti così.
*'''Sophie''': Quella stronza si è fregata il poster di Paul Corvino!<br>'''Jennifer Corvino''': Sì, ma non fa niente. Ne ho molti altri in valigia e, domani mattina, li appendo tutti e ci tappezzo la stanza.<br>'''Sophie''': Io ho visto tutti i suoi film. Anzi, l'ultimo l'ho visto tre volte.<br>'''Jennifer Corvino''': Beata te! A me l'avrà fatto vedere almeno una quindicina di volte. Vuole sapere sempre che ne penso.<br>'''Sophie''': Come? Lo conosci? Di persona?<br>'''Jennifer Corvino''': Sì, certo che lo conosco.<br>'''Sophie''': E ci sei andata anche a letto?<br>'''Jennifer Corvino''': Paul Corvino è mio padre.<br>'''Sophie''': Oh, scusa.<br>'''Jennifer Corvino''': Figurati.<br>'''Sophie''': Tua madre vive in India, ha un albergo e si è risposata. Tuo padre invece no. E quando si sono lasciati eri molto piccola.<br>'''Jennifer Corvino''': Avevo otto anni.<br>'''Sophie''': Otto? Nonono, ne avevi sette.<br>'''Jennifer Corvino''': Com'è che sai tutte queste cose su Paul Corvino?<br>'''Sophie''': L'ho letto su ''Ciné-Revue''.<br>'''Jennifer Corvino''': Oh. Beh, era la vigilia di Natale, e stavamo scartando i regali tutti e tre quando suona il telefono e la mamma va a rispondere. E sento che dice, "Okay, vengo subito!". Era il suo amante. Immediatamente è uscita e non è tornata più. Mi ricordo che papà aveva avuto dodici regali quell'anno, e che disse che la mamma gli aveva fatto il tredicesimo, quello che porta sfortuna. Questa non c'era su ''Ciné-Revue'', vero?
*'''Sophie''': Tu di solito che cosa pensi la sera prima di addormentarti?<br>'''Jennifer Corvino''': A mio padre.<br>'''Sophie''': Capirai! Io invece se penso a tuo padre è proprio la volta che non dormo più.
*'''John McGregor''': Mi raccomando, se ti dovesse ricapitare di camminare nel sonno, devi dirti, "Io sono sonnambula. Devo svegliarmi. Io sono sonnambula. Io devo svegliarmi".<br>'''Jennifer Corvino''': "Io sono sonnambula e devo svegliarmi. Sono sonnambula...". Non sarà necessario. Era tantissimo che non mi succedeva. Dev'essere stato il viaggio. Magari il cambiamento d'aria, oppure questo vento.<br>'''John McGregor''': Il vento? Già. Il ''[[Favonio|Föhn]]''. È un vento particolare, tipico di questa parte del paese. Nasce sulle Alpi. Col suo tepore alza la temperatura e provoca le valanghe. Favorisce la fioritura e anche lo schiudersi delle larve. A molti fa venire il mal di testa. Quando è molto forte, dicono che faccia addirittura impazzire. È una regione molto strana questa. La Transilvania della Svizzera.
*'''Preside''': Quello che tu hai fatto stanotte è stato molto grave. Che un allieva uscisse dal collegio in piena notte non era mai successo.<br>'''Jennifer Corvino''': Ma insomma, come ve lo devo dire che non sono uscita dal collegio di mio volontà? Io sono sonnambula. Mi succede a volte.<br>'''Preside''': Già, ma non è normale. E noi abbiamo il dovere di saperne di più.<br>'''Jennifer Corvino''': Ma io so già tutto quello che c'è da sapere. Mi hanno visitato i migliori psichiatri. La mia non è una malattia.<br>'''Dottore EEG''': Ma può essere sintomo di un afflizione molto più grave. A quanto dici, non ricordi nulla. Qui non si tratta solo di parlare nel sonno o andare a rubare dal frigo. Può essere la svia di una seconda personalità che tenta di emergere. Talvolta si tratta di un primo passo che, in certi casi, può condurre verso la schizofrenia.
*'''Preside''': {{NDR|Sul ''Davideis'' di [[Abraham Cowley]]}} Allora, sentiamo. Che cosa vuol dire il poeta con questi versi? Nessuno lo sa? Vuoi spiegarcelo tu?<br>'''Elizabeth''': Io?<br>'''Preside''': Sì, tu.<br>'''Elizabeth''': Io credo che il poeta vuol dire più o meno la stessa cosa di una canzone dei [[Bee Gees]].<br>'''Preside''': Ma che sciocchezze dici! Il poeta che ha scritto questi versi si chiama [[Abraham Cowley]], ed è morto nel 1667. E quindi dobbiamo escludere che abbia conosciuto i Bee Gees. [...] Sophie, vuoi dircelo tu?<br>'''Sophie''': Io?<br>'''Preside''': Sì. Alzati in piedi!<br>'''Jennifer Corvino''': {{NDR|Sottovoce}} Il poeta, col suo stile oracolare...<br>'''Sophie''': Il poeta, col suo stile auricolare...<br>'''Jennifer Corvino''': {{NDR|Sottovoce}} Oracolare!<br>'''Sophie''': Stile oracolare...<br>'''Jennifer Corvino''': {{NDR|Sottovoce}} Ci vuol far capire che corriamo il pericolo di perdere il senso e il culto del passato.<br>'''Sophie''': Ci vuol far capire che corriamo il pericolo di perdere il senso e il culto del passato.<br>'''Preside''': E sentiamo, secondo te, questo pericolo esiste?<br>'''Jennifer Corvino''': {{NDR|Sottovoce}} Che mi frega del passato?<br>'''Sophie''': Che mi frega del passato?<br>'''Preside''': Silenzio! Silenzio! E allora dimentichiamo anche l'antica Grecia? E Shakespeare? E Mozart? E Goethe? E Beethoven? E Richard Wagner?<br>'''Alunna''': E [[Richard Gere]]!
*'''John McGregor''': È perfettamente normale che gli insetti abbiano delle qualità telepatiche.<br>'''Jennifer Corvino''': Già, per gli insetti è normale. Ma io sono normale?
*'''Infermiera''': Ma è una pazza per caso?<br>'''Preside''': Beh, certamente non è normale. È diabolica.<br>'''Infermiera''': Diabolica?<br>'''Preside''': Sì. Sappiamo che nella Bibbia il Demonio viene chiamato con il nome di [[Belzebù]], che significa il Signore delle mosche. Eccola là! La Signora della mosche.
*'''John McGregor''': Ecco che cosa c'era all'interno del guanto. Sono larve di una mosca, la [[mosca carnaria|Grande Sarcofoga]], un nome minaccioso degno dell'attività dell'insetto che lo porta. Si nutre esclusivamente di cadaveri o di resti umani.<br>'''Jennifer Connelly''': La Grande Sarcofoga. Che strano nome.<br>'''John McGregor''': È il distruttore, il divoratore supremo, un insetto eccezionale. È capace di fiutare la presenza d'un cadavere da enormi distanze. Ha un'adattazione sensoriale straordinaria, unica al mondo.<br>'''Jennifer Connelly''': Ma come mai erano nel guanto dell'assassino?<br>'''John McGregor''': Forse perché quando uccide trafuga i corpi delle sue vittime e poi vive a contatto fisico con i cadaveri. Li conserva. È un necrofilo.
*'''Direttore del manicomio''': La maggior parte degli internati sono costretti all'immobilità. Si metta l'anima in pace, Ispettore. La persona che sta cercando non c'è tra i nostri pazienti. Nessuno è mai fuggito da qui dentro.<br>'''Ispettore Rudolf Geiger''': Sì, è vero. Però io sto seguendo una pista esattamente opposta. Adesso le spiego: non si tratterebbe proprio di qualcuno che è uscito da qui, dal vostro ospedale, ma di qualcuno che è entrato.<br>'''Direttore del manicomio''': Sì, mi ricordo. Un fatto inspiegabile. È accaduto una quindicina di anni fa qui nei piani sotterranei, dove possiamo accedere soltanto noi del personale. In questo posto più si scende più... insomma, è un po' come l'Inferno.<br>'''Ispettore Rudolf Geiger''': L'ultimo cerchio, quello senza il centro.
*'''Jennifer Corvino''': Ma perché gli specchi sono coperti?<br>'''Frau Brückner''': Ti ho detto che non vivo sola qui. Ho un figlio piccolo che è molto malato. È per lui che devo coprire gli specchi. Non vuole vedere la sua immagine. È la mia grande preoccupazione. Ha sconvolto completamente la mia vita. Certe volte mi rende come pazza.<br>'''Jennifer Corvino''': Mi dispiace.<br>'''Frau Brückner''': Sono cose che possono accadere nella vita di una donna. Ma non turbarti. Non lo vedrai.<br>'''Jennifer Corvino''': Ma guarda che io—<br>'''Frau Brückner''': No! È meglio che tu non lo veda. Lui è sempre rinchiuso in camera con i suoi pensieri folli.
==Explicit==
Era un mostro, ma era mio figlio. Tu lo hai... Hai...! Perché non ti ho ammazzata prima? Ho già ucciso quel poliziotto, quel tuo amico professore per proteggere mia creatura. E adesso? Adesso ucciderò te per vendicarlo. Perché non chiami i tuoi insetti? Avanti, chiamali. Chiamali! ('''Frau Brückner''')
==Citazioni su ''Phenomena''==
*A me i film dell'orrore piacciono molto, e Dario è molto bravo. Devo però fare un discorso a parte per ''Phenomena'', un film che in un certo senso ripudio. Non perché non sia valido, dato che io lo trovo bello, ma per il suo contenuto; io mi sento molto toccata dal problema degli handicappati, e in ''Phenomena'' si scopre alla fine che gli assassini sono un bambino deforme e la sua mamma, che uccide per difenderlo. Inoltre nel film i buoni sono ricchi e belli, mentre i cattivi sono brutti e poveri. Mi è sembrata un'opera molto reazionaria, e un notevole passo indietro di Dario, un regista che ho amato molto ma con cui non ho più intenzione di lavorare, almeno finché continuerà su questa strada. ([[Daria Nicolodi]])
*Anche se assomiglia un po' troppo a ''[[Suspiria]]'', è uno dei migliori Argento di quel periodo, al quale si perdona l'abuso di heavy metal nella colonna sonora. (''[[Il Mereghetti]]'')
*Con ''Phenomena'' è stata la prima volta che abbiamo deciso di inserire la voce di un soprano in un contesto rock. In ''[[Opera (film)|Opera]]'' questa presenza è più delicata. In ''Phenomena'' e ''Opera'' ho seguito una certa continuità stilistica. ([[Claudio Simonetti]])
*È una favola nera, sicuramente più sbilanciata sul lato del fantastico, però anche lì ci sono i boschi, l’acqua, gli assalti degli animali. All'epoca Dario disse che si ispirava ai dipinti di [[Caspar David Friedrich]], artista tedesco che ritrae la natura e la figura umana in una concezione prettamente romantica. ([[Franco Ferrini]])
*Il programmatico disinteresse per la logica narrativa esplode nel delirio truculento dell'ultima mezz'ora con 4 o 5 finali infilati l'uno nell'altro, ulteriore dimostrazione di un narcisismo esibizionistico quasi disperato. (''[[il Morandini]]'')
*Ottimo e puro Argento, in grado di convertire difetti in pregi, facendo giocare a proprio vantaggio le potenziali incongruenze narrative, trasformate, grazie a una sbalorditiva capacità di girare sequenze suggestive, in una potente narrazione onirica che arricchisce una trama lineare, ma non banale, ricca di spunti interessanti e curiosi, come il rapporto tra Jennifer e gli insetti. ([[Rudy Salvagnini]])
*Ricordo il lungo procedimento per realizzare il calco in gesso della mia testa. Avevo la testa chiusa, solo due fori e le cannucce nel naso per respirare. Era fastidiosissimo. Poi per la famosa scena degli insetti sono stati utilizzati 40 milioni di insetti allevati e mi hanno spalmato del glucosio in faccia. ([[Davide Marotta]])
*Una sceneggiatura così ha tutta la mia disapprovazione, va completamente contro il mio modo di vedere il mondo. Dario è vittima di un processo di involuzione, solo se torna in sé sarà possibile lavorare di nuovo insieme. ([[Daria Nicolodi]])
===[[Michele Anselmi]]===
*Da ''Phenomena'' si può uscire vagamente disgustati ma non inquieti, l'orrore che abbiamo appena gustato non si ritaglia un posticino nell'inconscio ma scivola via veloce, lasciando nello spettatore un senso di estraneità.
*''Phenomena'' è un film alquanto schizofrenico che gioca tutte le sue carte nello sfrenato finale a ripetizione: trenta minuti di orrore martellante che purtroppo gira a vuoto, probabilmente perché il disvelamento del doppio assassino giunge troppo improvviso e gratuito. Meglio la prima parte, più sfumata e figurativamente elegante, piena di fruscii premonitori (il famoso ''phön'' che gonfia le foreste) e di tenere disquisizioni sulle qualità segrete degli insetti. Era quella la strada da seguire. Più magia e meno frattaglie.
*Sette miliardi di ''budget'', 40 milioni di insetti, tre gigantesche ventole a turbina per ricreare il vento, 450 diversi effetti speciali, una super-gru capace di portare la macchina da presa a 30 metri d'altezza, luci a fibre ottiche, costumi firmati Armani, eccetera eccetera: non c'è che dire, stavolta Dario Argento – novello Signore delle mosche – ha fatto le cose in grande. Forse troppo.
===[[Dario Argento]]===
*Che ho voluto raccontare? Ancora non lo so. Lo so sempre quattro, cinque mesi dopo l'uscita. Così, a sensazione, a pelle, in ''Phenomena'' ci trovo tante cose mie. Tanto mio cinema. Ma anche tante storie private. Tanti personaggi che ho conosciuto, che ho amato, che mi hanno amato, cui ho fatto del bene, che mi hanno fatto del male, che ho aiutato, che mi hanno tradito, che conosco, che non conoscerò mai. [...] E mi viene in mente un'idea che certo non era cosciente, ma che dà una strana chiave di lettura per il film. Paul {{sic|Cordino}}, il personaggio che si nomina tanto nel film ma che non si vede mai, e se fossi io? Quest'idea mi turba, la stessa storia del film ora mi sembra diversa.
*È stato difficile far recitare gli insetti, ma anche la scimmia mi ha fatto impazzire, poiché volevo che la sua interpretazione non fosse buffonesca. Gli insetti sono comunque degli animali simpaticissimi, che ho rappresentato affettuosamente e loro mi hanno ripagato evitandomi pizzichi e punture.
*{{NDR|Sulla scena finale}} Fu l'ultima scena che girammo e, ripensandoci, fu piuttosto rischioso. Non so se lo sapete, ma gli scimpanzé sono incredibilmente forti. Ho perfino dovuto usare una controfigura per Jennifer in quella scena, perché lei e lo scimpanzé spesso non andavano daccordo. Lo scimpanzé le afferrava il braccio e Jennifer urlava e si agitava. Anche lo scimpanzé si agitava un po', ma io ero ero fortunato. Parlavo con lo scimpanzé in italiano mentre stavo preparando la scena in cui lo scimpanzé doveva guardare attraverso le tende veneziane. Ho anche portato lo scimpanzé alla finestra con le tende veneziane e gli ho mostrato con le mani ciò che volevo facesse, e come doveva fare a pezzi le tende per poi semplicemente romperle. Lo scimpanzé mi guardò con aria molto seria. Quando abbiamo cominciato le riprese, lo posizionai e fece esattamente ciò che gli avevo mostrato. Compensò per il suo buon comportamento il giorno successivo. Stavamo girando una scena presso una foresta e lo scimpanzé fuggì. Era sparito nel nulla da tre giorni. Si dové chiamare la guardia forestale per rintracciarlo. Sapevano che alla fine lo scimpanzé avrebbe avuto fame e lo presero quando sbucò allo scoperto per mangiare.
*Ho speso più di sei miliardi. La colpa è degli insetti: ho dovuto importare ragni, scorpioni, e vedove nere dall'Africa mentre mosche, cavallette e vespe le abbiamo allevate in più parti di Roma.
*Mi dimenticai tutto. Paure. Amori. Amicizie. La mia vita privata. Mi sentivo come un samurai. Completamente catturato dalla disciplina di fare questo film, di vincere questa sfida, la sfida di fare un film compatto e sicuro, potente, impressionante, dei momenti favola e dei momenti pazzia.
*Mi ero fissato in una sfida paranoica: volevo realizzare in un film la più alta tecnica che il cinema italiano in questo momento potesse esprimere. Una specie di super-sfida con il cinema americano dei grandi effetti, rispondendo colpo su colpo: i migliori mezzi, la tecnologia più sofisticata, i collaboratori più bravi.
*Pensavo che ci volessero spalle grandi come quelle di Schwarzenegger per reggere tutto il peso del film. E non sospettavo che Jennifer avesse spalle così robuste. E una volontà così forte.
*Quando ho pensato ''Phenomena'' mi immaginavo che dal 1940 al 1945 ci fosse stato un avvenimento molto grave, la guerra, e i nazisti avessero vinto. Passati trenta-quarant'anni la gente ha cancellato dalla memoria questo avvenimento così drammatico, non ne parla più. Però in realtà i nazisti hanno vinto la guerra, e la vita ha quindi tutto un altro senso, è la vita di un mondo dove ha vinto l'ordine nazista. Se il film viene guardato con attenzione, sotto questo aspetto, si scopre che chi lo ha fatto pensava a questo principio.
===[[Jennifer Connelly]]===
*Che ci crediate o no, quello era uno di quei film in cui per una volta ci ho messo cuore e anima. I miei genitori volevano rifiutare il ruolo, ma mi sono offesa a morte e ho continuato a creare problemi finché non hanno accettato. Ho conosciuto Argento, mi è piaciuto subito e volevo andare in Italia perché era lì che si girava il film.
*Durante la lavorazione non ho mai avuto paura, cosa che invece è successa quando ho visto il film finito, per intero.
*Gli insetti non mi fanno alcuna impressione e poi quelli più strani erano in gabbia. L'unico momento di preoccupazione l'ho avuto girando una scena in barca: non so guidarla bene e la persona che era con me non sapeva nuotare.
*Lavorare con lo scimpanzé mi ha distrutto. [...] Ero una grande appassionata di primati da bambina. [...] Mi si spezzò il cuore. Mi ha morso. [...] Quello fu solo l'inizio. [...] Successivamente s'imbestialiva con me, e ogni volta che mi vedeva perdeva completamente la testa.
*Poco tempo fa, ho pensato, "Okay, cosa potrei guardare con un amica? O con [[Paul Bettany|Paul]], per esempio". Pensai, forse, qualcosa come ''Phenomena'', perché avevo tredici anni. All'inizio della nostra relazione, Paul voleva davvero guardarlo. Ma io non ho potuto. Dal momento in cui ha iniziato, gli passai sopra la testa cercando di coprirla, "No, no, no, spegnilo!". Non ce la facevo.
===[[Fabio Giovannini]]===
*Ancora, Argento si è dedicato come sempre alla cura della fotografia, ispirandosi questa volta ai film post-espressionisti di [[Fritz Lang]] e [[Leni Riefenstahl]], in bianco e nero. Ma anche con uno sguardo ai giochi di ombre del ''Bacio della pantera'' di [[Jacques Tourneur]] (già citato nella scena della piscina di ''[[Suspiria]]''). Predominano quindi i contrasti tra chiaro e scuro, senza più i fasci di luci colorate di ''[[Inferno (film)|Inferno]]'' e ''Suspiria''.
*È un film più vicino alle fiabe di tutte le precedenti fatiche di Argento, un lungo viaggio attraverso lo specchio che sarebbe piaciuto a [[Lewis Carroll]].
*L'idea di ''Phenomena'' nasce quasi per caso, dall'ascolto di una notizia al giornale radio di una emittente francese. Lo speaker parlava di un assassino scoperto con l'aiuto degli insetti. Da quello spunto Argento era risalito a un entomologo francese esperto in criminologia, e tra docenti universitari di entomologia e agenti di polizia aveva scoperto un singolare intreccio. Gli insetti che proliferano su un cadavere, infatti, consentono di datare con precisione un avvenimento delittuoso, anche quando risale a molti mesi prima.
===[[Sergio Stivaletti]]===
*{{NDR|Sul bambino deforme}} A suo tempo, qualcuno arrivò ad accusarmi di averlo copiato dal mostro di un altro film, mentre, molto più semplicemente, mi ero ispirato alle immagini che trovai sui miei libri di testo dell'Università. Ci sono ancora alcuni articoli che all'epoca furono pubblicati su L'Écran Fantastique dove io mostravo queste foto.
*Andando alla prima riunione per ''Phenomena'', ho captato alcune esigenze e ho sfruttato ciò che sapevo. Mancavano il mostro e gli effetti ottici, così ho realizzato un filmato in stop motion e l'ho fatto vedere a Dario. L'ho conquistato. Dopo il diploma mi ero iscritto a medicina. Per l'esame di genetica avevo studiato la Sindrome di Patau, una malattia rara, così ho ideato il viso del mostro ispirandomi alle foto dei malati, ho preparato dei disegni e ho realizzato una maschera. Dopo averla vista, Dario mi ha dato carta bianca.
*Dario considera molto importante nella nascita della nostra collaborazione la famosa lucciola animata che realizzai e che portai sul set. Era molto grande per essere una lucciola, diciamo che aveva grossomodo le dimensioni di un telefonino, e feci uno scheletro animabile interno, poi all’esterno rifinii il tutto con il lattice e le resine. Era una lucciola gigantesca che poteva essere ripresa in scala. Nelle scene descritte nel copione la lucciola recita un po’ di più rispetto a quello che poi fa nel film ed io, leggendolo, cercai di realizzare un grande effetto anche se poi Dario mi fece capire che la sua intenzione era diversa.
*La piscina è una semplice piscina che contiene una specie di segatura chiamata vermiculite che galleggia e dà l’impressione di essere una semplice melma. Molte delle cose, comunque, furono realizzate in dettaglio, a parte, in piccole vaschette con la mano di alcune persone che si avvicinava in maniera abbastanza ributtante a dei dettagli anatomici che realizzai con una gomma traslucida che viene utilizzata negli stampi e che è molto oleosa e difficile da utilizzare perché non si incolla con nulla.
*Una mattina, svuotando la moka nel lavandino, avevo scoperto che il caffè immerso nell’acqua rilasciava una nuvola di granelli neri. Così ho radunato quantità industriali di caffè chiedendole nei bar del mio quartiere e le ho lavate in acqua per alcuni giorni, fino a fargli perdere ogni residuo colorante. Questa polvere granulosa, una volta versata in un acquario dallo spessore molto limitato, ripresa con una pellicola ad alto contrasto e a una certa velocità, dava per risultato un nugolo di puntini neri in movimento contro un fondo bianco. Ecco le mosche! Con le tecniche di stampatrice ottica e le sovrimpressioni su pellicola, siamo riusciti a fare delle scene che sarebbe stato impossibile girare con le vere mosche che Maurizio Garrone aveva allevato per settimane nei teatri di posa della De Paolis: quell’inquadratura in cui uno sciame passa davanti alla luna, oscurandola... Ecco, questo tipo di inventiva è venuta meno con la computer grafica, ed è un peccato.
==Altri progetti==
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[[Categoria:Film horror]]
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{{Film
|titoloitaliano= Spider-Man 3
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|titolooriginale=Spider-Man 3
|paese = Stati Uniti d'America
|anno=2007
|genere= Azione, supereroi
|regista= [[Sam Raimi]]
|soggetto=
|sceneggiatore= [[Alvin Sargent]], [[Sam Raimi]] e [[Ivan Raimi]]
|attori=
*[[Tobey Maguire]]: Peter Parker/Spider-Man
*[[Kirsten Dunst]]: Mary Jane Watson
*[[James Franco]]: Harry Osborn/New Goblin
*[[Topher Grace]]: Eddie Brock/Venom
*[[Thomas Haden Church]]: Flint Marko/Uomo Sabbia
*[[Bryce Dallas Howard]]: Gwen Stacy
*[[Rosemary Harris]]: May Parker
*[[J.K. Simmons]]: J. Jonah Jameson
*[[James Cromwell]]: Capitano George Stacy
*[[Dylan Baker]]: Dr. Curt Connors
*[[Bill Nunn]]: Robbie Robertson
*[[Elizabeth Banks]]: Betty Brant
*[[Theresa Russell]]: Emma Marko
*[[Ted Raimi]]: Hoffman
*[[Perla Haney-Jardine]]: Penny Marko
*[[Elya Baskin]]: Mr. Ditkovich
*[[Mageina Tovah]]: Ursula
*[[Michael Papajohn]]: Dennis Carradine/Carjacker
*[[Robbie Robertson]]: Ben Parker
*[[Willem Dafoe]]: Norman Osborn/Goblin
*[[Bruce Campbell]]: Maitre D'
*[[Stan Lee]]: Uomo in Times Square
|doppiatoriitaliani =
*[[Marco Vivio]]: Peter Parker/Spider-Man
*[[Domitilla D'Amico]]: Mary Jane Watson
*[[Massimiliano Manfredi]]: Harry Osborn/New Goblin
*[[Fabrizio Manfredi]]: Eddie Brock/Venom
*[[Pino Insegno]]: Flint Marko/Uomo Sabbia
*[[Daniela Calò]]: Gwen Stacy
*[[Cristina Grado]]: May Parker
*[[Sandro Iovino]]: J. Jonah Jameson
*[[Giorgio Lopez]]: Capitano George Stacy
*[[Roberto Pedicini]]: Dr. Curt Connors
*[[Roberto Draghetti]]: Robbie Robertson
*[[Cristina Aubry]]: Betty Brant
*[[Pinella Dragani]]: Emma Marko
*[[Enrico Pallini]]: Hoffman
*[[Angelo Nicotra]]: Ben Parker
*[[Francesco Pannofino]]: Norman Osborn/Green Goblin
*[[Manlio De Angelis]]: maître
}}
'''''Spider-Man 3''''', film statunitense del 2007 con [[Tobey Maguire]], [[Kirsten Dunst]], [[James Franco]], [[Topher Grace]] e [[Thomas Haden Church]], regia di [[Sam Raimi]].
{{tagline|Il nemico più grande si nasconde dentro di te.}}
==[[Incipit]]==
{{Incipit film}}
Salve, sono io, Peter Parker. Il vostro amichevole- bè lo sapete- di quartiere. Ne ho fatta di strada da quando ero un ragazzo punto da un ragno. A quel tempo sembrava che non me ne andasse bene una. Adesso... la gente mi vuole davvero bene. La città è sana e salva. E direi che è anche un po' merito mio. Mio zio Ben ne sarebbe fiero. Vado ancora a scuola, sono il primo della classe. E sono innamorato della ragazza dei miei sogni. ('''Peter Parker''') {{NDR|voce fuori campo}}
==Frasi==
*Io non sono un uomo [[cattiveria|cattivo]]... è cattiva la mia sorte. ('''Flint Marko/Uomo Sabbia''')
*{{NDR|A Mary Jane, ricordando la sua esclamazione ricorrente}} "Falli secchi, Tigre!" ('''Peter Parker/Spider-Man''')
*Voglio che il pubblico veda Spider-Man come il piccolo criminale che è! È falso, fatto col pongo! Lo dovette beccare! Spider-Man con il dito nella marmellata! ('''J. Jonah Jameson''')
*{{NDR|Dopo il primo scontro con l'Uomo Sabbia}} Ma da dove escono certi personaggi?! ('''Peter Parker/Spider-Man''')
*{{NDR|Rivolto al capitano Stacy, riferendosi all'Uomo Sabbia}} Quest'uomo ha ucciso mio zio, ed è ancora libero! ('''Peter Parker''')
*Ma dove sono? Ma che cosa succede? Mi sento... Wow, che bella sensazione! È la fine del mondo. ('''Peter Parker/Spider-Man''')
*Adesso la pagherai, Marko! ('''Peter Parker/Spider-Man''')
*{{NDR|Credendo di aver eliminato l'Uomo Sabbia}} Buon viaggio! ('''Peter Parker/Spider-Man''')
*La [[vendetta]] è come un veleno che ti invade tutto, senza che tu te ne accorga ti trasforma in un essere spregevole. ('''May Parker''')
*Hai perso di vista la palla! ('''Norman Osborn''')
*{{NDR|Rivolto a Mary Jane}} Se vuoi che Peter resti in vita, devi fare una cosa per me! ('''Harry Osborn/New Goblin''')
*Licenziato il fotografo disonesto! Il giornale chiede scusa a Spider-Man! ('''Reporter''')
*Sono Brock, Signore, Edward Brock Jr. Io oggi mi inginocchio davanti a te... umile... e umiliato... per chiederti una sola cosa: voglio che tu uccida Peter Parker. ('''Eddie Brock''')
*{{NDR|[[Ultime parole dai film|Ultime parole]]}} Peter, ma che stai facendo?! ('''Eddie Brock/Venom''')
==Dialoghi==
*'''Peter Parker''': Harry, aspetta. Ho bisogno di parlarti.. di spiegarti le cose. <br /> '''Harry Osborn''': ..Dillo a mio padre. Resuscitalo se ce la fai. <br /> '''Peter Parker''': Sono tuo amico, Harry. E volevo bene a tuo padre.
*'''Mary Jane Watson''': Dimmelo ancora. Sono stata davvero brava? Ero così nervosa, mi tremavano le ginocchia. <br /> '''Peter Parker''': Le tue ginocchia erano perfette. <br /> '''Mary Jane Watson''': Gli applausi non erano gran chè. <br /> '''Peter Parker''': Sì, invece; be', è l'acustica. Vedi, è un problema di diffusione, impedisce alle onde sonore di raggrupparsi. Quando le onde sonore si propagano, allora... <br /> '''Mary Jane Watson''': Sei un gran secchione.
*'''Mary Jane Watson''': Dimmi che mi ami. <br /> '''Peter Parker''': Ti amo. Ti amo da impazzire. E ti amerò sempre. {{NDR|si baciano}}
*{{NDR|Durante il loro primo combattimento}}<br />'''Peter Parker/Spider-Man''': Harry! <br /> '''Harry Osborn/New Goblin''': Lo sapevi che l'avresti pagata! {{NDR|sbatte Spider-Man contro il muro e tenta di ucciderlo}} <br /> '''Peter Parker/Spider-Man''': Harry, ascoltami! Non ho ucciso tuo padre! Lui ha cercato di uccidermi, e si è ammazzato! <br /> '''Harry Osborn/New Goblin''': Basta!!!
*'''Eddie Brock''': Oh mio Dio, è Gwen! <br /> '''Capitano George Stacy''': Cosa? Che cosa ci fa lassù? <br /> '''Eddie Brock''': Non lo so, doveva fare delle foto... <br /> '''Capitano George Stacy''': Ma lei chi è? <br /> '''Eddie Brock''': Sono Brock, signore. Edward Brock Jr. Lavoro al Daily Bugle. E... esco con sua figlia.
*'''Spider-Man''' {{NDR|dopo essersi infilato nel camion dei soldi che Flint Marko, l'Uomo Sabbia, stava rapinando}}: Fine dei giochi, bello! <br /> '''Flint Marko/Uomo Sabbia''': Non voglio farti del male. Vattene di corsa. <br /> '''Spider-Man''': Forse non ti hanno informato: lo sceriffo sono io da queste parti. <br /> '''Flint Marko/Uomo Sabbia''': Ok... {{NDR|iniziano quindi a combattersi}}
*'''Peter Parker''': Apprezzo molto che ti preoccupi per me, MJ. Ma sto bene. E non ho bisogno d'aiuto. <br /> '''Mary Jane Watson''': Tutti hanno bisogno d'aiuto, Peter. Perfino Spider-Man.
*{{NDR|Sogno di Spider-Man}} <br />'''Dennis Carradine (il ladro)''': Non mi fare male! Dammi un'altra possibilità!<br/>'''Spider-Man''': E a mio zio, allora?! Glie l'hai data una possibilità?! Glie l'hai data?!?
*'''Peter Parker''': Che ne pensa? <br /> '''Curt Connors''': Mai visto niente del genere. Io sono un fisico, non un biologo... ma farmici dare un occhiata domattina, farò qualche test. <br /> '''Peter Parker''': Non potremmo farli adesso? {{NDR|il pezzo del simbiote nero si allontana dal microscopio per toccargli di nuovo, ma lui lo ferma con un pezzo del bicchiere}} <br /> '''Curt Connors''': Sembra che gli piaccia tu. Non lasciare che ti resti addosso. <br /> '''Peter Parker''': Perché no? <br /> '''Curt Connors''': Ha le caratteristiche di un simbiote deve aggrapparsi a un'altro per sopravvivere. E a volte questi organismi, in natura, quando si aggrappano... sono difficile da separare.
*'''Spider-Man''': Flint Marko... {{NDR|schiva facilmente un pugno dell'Uomo Sabbia}} <br /> '''Flint Marko/Uomo Sabbia''': Che diavolo vuoi da me? <br /> '''Spider-Man''': Ti ricordi di Ben Parker? Il vecchio che hai ammazzato a sangue freddo? <br /> '''Flint Marko/Uomo Sabbia''' {{NDR|visibilmente arrabbiato per la domanda}}: E lo dici a te che te ne importa?! {{NDR|arriva un treno che i due schivano prontamente}} <br /> '''Spider-Man''': Moltissimo! {{NDR|lo attacca e iniziano a combattersi}}
*'''Norman Osborn''': Harry? Ti ricordi di me?<br />'''Harry Osborn''': Sì, padre. Sì, mi ricordo.<br />'''Norman Osborn''': Avevo ragione su dei lei {{NDR|Mary Jane}} e su Peter. E su tutto il resto. Tu sai cosa devi fare: fai che soffra! Fai augurare di essere morto! Come prima cosa, lo attacchiamo al cuore!!
*'''Harry Osborn/New Goblin''': Vuoi bere qualcosa? Oh, scusa, dove ho la testa? Bere rovina l'immagine, vero, Mr. Chiavi della Città? <br /> '''Peter Parker/Spider-Man''' {{NDR|parlando di Mary Jane}}: Che cosa le hai fatto? <br /> '''Harry Osborn/New Goblin''': Quello che non le hai fatto tu. L'ho confortata. Io e Mary Jane ci capiamo a vicenda. <br /> '''Peter Parker/Spider-Man''': Lei non sa che cosa sei. <br /> '''Harry Osborn/New Goblin''': Peter, lei mi conosce molto bene. E quando mi bacia, è come se non avesse mai fatto altro. Quel sapore... come di fragole. {{NDR|Peter gli dà un pugno e iniziano a combattersi}}
*'''Harry Osborn/New Goblin''': Mi vuoi uccidere come hai ucciso mio padre? <br /> '''Peter Parker/Spider-Man''': Non provo più a convincerti. <br /> '''Harry Osborn/New Goblin''': Tu me l'hai portato via. Lui mi amava. <br /> '''Peter Parker/Spider-Man''': No. Lui ti disprezzava. Tu lo mettevi in imbarazzo... {{NDR|Harry trema di rabbia e Peter riprende a parlare, beffardo}} Oh, guarda Goblin Junior. Che fai, piangi?
*'''Uomo''' {{NDR|leggendo deluso un giornale}}: "È un ladro, ecco il vero volto di Spider-Man!" <br /> '''Donna''': Una volta Spider-Man mi faceva sentire sicura, adesso ho paura di rientrare a piedi dal lavoro! <br /> '''Uomo''': Mio figlio lo idolatrava quest'uomo! <br /> '''Uomo afroamericano''': La mia ha nove anni adora Spider-Man! Chi potrà più ammirare adesso?! <br /> '''Donna''' {{NDR|indicando il nome di Eddie Brock sulla stessa prima pagina del giornale}}: È questo l'uomo alla quale le hanno dato le chiavi della città?! <br /> '''Peter Parker''' {{NDR|furibondo}}: Adesso l'esclusiva te la do io.
*'''Eddie Brock''': Oh, buongiorno. Che bella giornata, eh? Come che hai detto: che non avrei mai fatto quella foto? Ecco l'eroe! <br /> '''Peter Parker''' {{NDR|sarcastico}}: Non credevo che lo avrebbe fatto. <br /> '''Eddie Brock''': Visto? Errore! Hai dato un giudizio avventato. Devi vedere la realtà. <br /> '''Peter Parker''': È buffo che tu dica così... perché io riguardato delle vecchie foto, questa è molto... {{NDR|toccando il petto che tiene nascosto il costume nero alieno}} somigliante. <br /> '''Eddie Brock''' {{NDR|ignorandolo sconvolto}}: Okay. Beh, devo tornare al lavoro. <br /> '''Peter Parker''' {{NDR|insultandolo}}: Sei una carogna, Brock. <br /> '''Eddie Brock''': Come, scusa?! <br /> '''Peter Parker''': La tua foto è falsa! <br /> '''Eddie Brock''': Oh, Parker, tu sei davvero un boy scout! Dai, cerca di capire! {{NDR|Peter lo sbatte dietro che frantuma il vetro nel giornale falso, e i presenti sussultano spaventati}} <br /> '''Peter Parker''': Vuoi il perdono?! Prova in chiesa! <br /> '''Robbie Robertson''': Che cosa sta succedendo qui? <br /> '''Betty Brant''': Tutto bene, ragazzi? <br /> '''Eddie Brock''' {{NDR|ridacchiando nervosamente}}: Sì! No, cioè... Stavamo solo scherzando! {{NDR|bisbigliando a Peter}} Senti, ti supplico. Se mi fai questo, io perderò tutto quello ho. Non mi assumerà più, nessun giornale. <br /> '''Peter Parker''': Dovevi pensarci prima. <br /> '''Robbie Robertson''': Che cosa stai facendo, Peter? <br /> '''Peter Parker''' {{NDR|gli dà i dati giusti per la foto falsa, prima di andarsene}}: Le dia al suo direttore! Gli dica di controllare le fonti, la prossima volta!
*'''Robbie Robertson''': È falsa. Lo conferma la Sezione Fotografica dell'archivio di stato. <br /> '''Jameson''' {{NDR|si rivolge irritato e deluso a Eddie}}: Prendi le tue cose ed esci dal palazzo! <br /> '''Eddie Brock''': Stavo solo... <br /> '''Jameson''': Sei licenziato!! {{NDR|Eddie se ne va via distrutto e umiliato}} <br /> '''Robbie Robertson''': Adesso dovremmo pubblicare una rettifica. <br /> '''Jameson''': Erano vent'anni che non pubblicavo una rettifica!
*'''Mary Jane Watson''': Ma cos'hai che non va? <br /> '''Peter Parker''': Te.
*{{NDR|Dopo che Peter l'ha colpita senza volerlo per colpa del costume nero che lo indossa nascosto}} <br /> '''Mary Jane Watson''': Ma chi sei!? <br /> '''Peter Parker''': ...Non lo so.
*'''Flint Marko/Uomo Sabbia''' {{NDR|credendo di aver preso Spider-Man}}: Fine della corsa, Spider-Man! {{NDR|scopre di aver preso Venom, che gli ruggisce in faccia}} <br /> '''Eddie Brock/Venom''' {{NDR|attaccandosi al muro}}: Lo voglio morto anch'io, Flint. È per questo che ti stavo cercando. Eh sì, io so assolutamente tutto di te. {{NDR|mostrando il volto di Eddie}} Per esempio che Spider-Man non lascia che tu aiuti tua figlia, e questo non mi sembra affatto giusto. Senti, io voglio uccidere quel ragno, tu vuoi uccidere quel ragno... insieme, non gli daremo scampo. {{NDR|ritorna ad essere Venom}} Ti interessa? <br /> '''Flint Marko/Uomo Sabbia''': Si...
*'''Peter Parker/Spider-Man''': Eddie, possiamo trovare una soluzione! <br /> '''Eddie Brock/Venom''': Giusto, hai ragione. Sto pensando... l'umiliazione. Proprio come tu hai umiliato me. Te ne ricordi? O hai dimenticato quello che mi hai fatto?! Mi hai fatto perdere la mia ragazza e ora io ti faccio perdere la tua. Che cosa ne dici, ''tigre''?
*'''Eddie Brock/Venom''': Mai ferire quello che non puoi uccidere. <br /> '''Peter Parker/Spider-Man''': Eddie, il costume! Te lo devi levare! <br /> '''Eddie Brock/Venom''': Sì, certo, come no, ti piacerebbe! {{NDR|Gli punta un pezzo di metallo affilato sulla gola}} <br /> '''Peter Parker/Spider-Man''': Ah! ...Lo so come ci si sente. Ci si sente un dio, il potere, e tutto il resto... ma perderai te stesso. Levatelo! <br /> '''Eddie Brock/Venom''': Adoro fare del male. Mi fa sentire felice.
*'''Flint Marko/Uomo Sabbia''': Io non volevo. Ma non avevo scelta. <br /> '''Peter Parker/Spider-Man''': Abbiamo sempre una scelta. Avevi scelta quando hai ucciso mio zio! <br /> '''Flint Marko/Uomo Sabbia''' {{NDR|supplicandolo}}: Mia figlia moriva! Avevo bisogno di soldi. Avevo paura. Disse a tuo zio che volevo solo la macchina. [...] E lui rispose "Perché non metti giù la pistola e torni a casa?". Lo capisco solo ora che cercava di aiutarmi. Poi ho visto il mio compagno arrivare correndo con i soldi, e avevo la pistola in mano. {{NDR|Dennis Carradine, stesso ladro che ucciso zio Ben nel [[Spider-Man (film)|primo film]]}} Ti ho fatto una cosa terribile,... ho passato intere notti a desiderare di cancellare tutto. Non ti chiedo di perdonarmi, voglio solo che tu capisca. <br /> '''Peter Parker/Spider-Man''': Anch'io ho fatto cose terribili. <br /> '''Flint Marko/Uomo Sabbia''': Io non ho scelto di essere così. {{NDR|guardando la foto di sua figlia Penny}} La sola cosa che mi resta, ora... è mia figlia. <br /> '''Peter Parker/Spider-Man''': Io ti perdono. {{NDR|l'Uomo Sabbia se ne via emozionato}}
*'''Peter Parker/Spider-Man''' {{NDR|a Harry nelle braccia di Mary Jane}}: Ehi, bello. Come va la vita? <br /> '''Harry Osborn/New Goblin''': Mai lamentarsi. <br /> '''Peter Parker/Spider-Man''': Vedrai che te la cavi. <br /> '''Harry Osborn/New Goblin''' {{NDR|ormai fin di vita}}: No... <br /> '''Peter Parker/Spider-Man''': Non dovevo farti del male, dicendoti quelle cose. <br /> '''Harry Osborn/New Goblin''' {{NDR|[[Ultime parole dai film|ultime parole]]}}: Non fa niente, Peter... tu sei mio amico. <br /> '''Peter Parker/Spider-Man''': Il migliore amico. {{NDR|Harry ormai muore, lui e Mary Jane si mettono a piangere disperatemene}} Harry...
==[[Explicit]]==
{{Explicit film}}
Qualunque cosa dobbiamo affrontare, qualunque siano le nostre lotte interiori abbiamo sempre una [[scelta]]. Me l'ha insegnato il mio amico Harry. Lui scelse la parte migliore di sé... Sono le nostre scelte che fanno di noi quelli che siamo... e abbiamo sempre la possibilità di fare la scelta giusta. ('''Peter Parker''') {{NDR|voce fuori campo}}
==Citazioni su ''Spider-Man 3''==
*Il più grande nemico si nasconde dentro di te. (tagline)
*Dite quello che volete, ma il terzo film di Spider-Man ha un larghissimo seguito sui più giovani, che amano tantissimo gli scontri tra l'eroe e i cattivi. Poi siamo tutti d'accordo, che il film sia stato un piede destro che finiva dentro una buca, mentre quello sinistro scivolava su una cacca. Per evitare di cadere, il regista si è aggrappato a un roveto. ([[Leo Ortolani]])
==Voci correlate==
*[[Uomo Ragno]]
*[[Spider-Man (film)]]
*[[Spider-Man 2]]
*[[Spider-Man: No Way Home]]
==Altri progetti==
{{interprogetto|etichetta=''Spider-Man 3''}}
{{Spider-Man}}
{{Sony Pictures Universe of Marvel Characters}}
[[Categoria:Film d'azione]]
[[Categoria:Film dell'Uomo Ragno]]
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La grande guerra
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Mariomassone
17056
/* Citazioni su La grande guerra */
wikitext
text/x-wiki
{{Film
|titoloalfabetico= Grande guerra, La
|titoloitaliano=La grande guerra
|titolooriginale=La grande guerra
|paese=Italia
|anno=1959
|genere=drammatico, guerra
|regista= [[Mario Monicelli]]
|soggetto= [[Mario Monicelli]], [[Age & Scarpelli]], [[Luciano Vincenzoni]]
|sceneggiatore= [[Mario Monicelli]], [[Age & Scarpelli]], [[Luciano Vincenzoni]]
|attori=
*[[Alberto Sordi]]: Oreste Jacovacci
*[[Vittorio Gassman]]: Giovanni Busacca
*[[Silvana Mangano]]: Costantina
*[[Folco Lulli]]: Bordin
*[[Bernard Blier]]: capitano Castelli
*[[Romolo Valli]]: tenente Gallina
*[[Vittorio Sanipoli]]: maggiore Segre
*[[Nicola Arigliano]]: Giardino
*[[Geronimo Meynier]]: messaggero
*[[Mario Valdemarin]]: Sottotenente Loquenzi
*[[Elsa Vazzoler]]: moglie di Bordin
*[[Tiberio Murgia]]: Nicotra
*[[Livio Lorenzon]]: sergente Barriferri
*[[Ferruccio Amendola]]: De Concini
*[[Gianni Baghino]]: un soldato
*[[Carlo d'Angelo]]: capitano Ferri
*[[Achille Compagnoni]]: cappellano
*[[Luigi Fainelli]]: Giacomazzi
*[[Marcello Giorda]]: il generale
*[[Tiberio Mitri]]: Mandich
*[[Gérard Herter]]: capitano austriaco
*[[Guido Celano]]: maggiore italiano
|note=
*'''Musiche''': [[Nino Rota]]
*Leone d'Oro al Festival del Cinema di Venezia (1959)
*2 David di Donatello 1960: miglior produttore, migliore attore protagonista: [[Vittorio Gassman]] ''ex aequo'' [[Alberto Sordi]]
*2 Nastri d'Argento 1960: miglior attore protagonista [[Alberto Sordi]], migliore scenografia: [[Mario Garbuglia]]
*Nomination all'Oscar per il miglior film straniero
}}
'''''La grande guerra''''', film italiano di [[Mario Monicelli]] con [[Vittorio Gassman]] e [[Alberto Sordi]].
==Frasi==
* Guerra al privilegio, è quella la guerra giusta! ('''Giovanni Busacca''')
*{{NDR|Prima di essere fucilato dagli austriaci}} Non voglio morire, sono un vigliacco! ('''Oreste''')
* Beato lui che è del 1916, così non farà mai guerre! ('''Oreste''')
* Ma va! Xe mejo viver un giorno de beon che cento anni da leon! ('''Soldato''')
* {{NDR|Subito prima di andare all'assalto}} Io dico che se vinciamo la guerra con i mezzi che abbiamo, siamo davvero un grande esercito. ('''Tenente Gallina''')
* Io c’ho il principio che siamo tutti fratelli. E sono contro la guerra io. ('''Giovanni Busacca''')
==Dialoghi==
{{cronologico}}
*'''Giovanni''': Senti un po', sei di servizio qui te? <br/>'''Oreste''': Me pare.<br/>'''Giovanni''': Romano eh?<br/>'''Oreste''': Perché?<br/>'''Giovanni''': Perché... L'italiano in fanteria, il romano in fureria.
*'''Tenente Gallina''': Ehi laggiù! Silenzio, ragazzi, a posto! Il signor generale... Attenti!!! <br /> '''Generale''': Riposo, riposo, è una visita amichevole, niente formalità. <br /> '''Tenente Gallina''': Riposo! <br /> '''Generale''': E faccia distribuire il rancio, tenente. <br /> '''Tenente Gallina''': Sì signor generale. <br /> '''Generale''': Penso che i nostri giovanotti abbiano fame. {{NDR|Dopo aver assaggiato il rancio rivolto a Oreste}} Tu assaggia il tuo rancio e dimmi che te ne pare. <br /> '''Oreste''': Signor sì. {{NDR|Dopo aver assaggiato il rancio}} Ottimo e abbondante signor generale. <br /> '''Generale''': E invece è uno schifo, niente grassi e poca pasta, questo non è cibo per uomini che combattono, ma sciacquatura di marmitte. Si provveda! {{NDR|Il generale si allontana}} <br /> '''Oreste''': {{NDR|Mentre tutti gli altri soldati lo insultano}} E ho fatto apposta pe' vedè che diceva, magari ce provava a di' che era bono!
*'''Costantina''': Ma come li vol certi mascalzoni come ti nell'esercito? Dì! <br/>'''Giovanni''': Va ben, se la patria la dovessero difendere solo le persone perbene, ''te saludi patria''.
*{{NDR|Dopo un pesante attacco che lascia molti caduti}} '''Sergente Barriferri''': Ma Cristo dove sei!?<br/>'''Cappellano''': È qua con noi sergente. Se è vero che ha trentatré anni, è dell'84.
*{{NDR|Oreste e Giovanni arrivano di notte al campo italiano e la guardia spara}}<br/>'''Guardia''': Chi va là? <br/>'''Oreste''': Ma che fai ahò, prima spari e poi dici chi va là?<br/>'''Guardia''': È sempre mejo 'n amico morto che 'n nemico vivo! Chi siete?<br/>'''Oreste''': Semo l'anima de li mortacci tua!<br/>'''Guardia''': E allora passate!
*'''Ufficiale austriaco''': Fegato dicono...<ref>Quando Giovanni e Oreste decidono di cedere all'interrogatorio e rivelare un'informazione segreta, i due ufficiali austriaci li trattano come vigliacchi</ref> Quelli conoscono solo il fegato alla veneziana con cipolla. E presto mangeremo anche noi quello. Dunque.. Dove?<br/>'''Giovanni''': No dico, cosa c'entra questo?<br/>'''Ufficiale austriaco''': Prego?!<br/>'''Oreste''': Ah Giovà?<br/>'''Giovanni''': Stai buono!... E allora senti un po', visto che parli così... ''Mi te disi propi un bel nient!'' Hai capito? ''Facia de merda!''
==Citazioni su ''La grande guerra''==
*''La grande guerra'' è un film comico perché è un epica al ribasso, ma soprattutto è antiretorico. ([[Franco Ferrini]])
*Quante volte Monicelli ha visto ''[[Orizzonti di gloria]]'' prima di girare ''La grande guerra''? Senza [[Stanley Kubrick|Kubrick]] il suo film sarebbe stato diverso. ([[Morando Morandini]])
*Quel film per la fatica delle scene è stato come fare il militare per davvero. ([[Tiberio Murgia]])
==Note==
<references/>
==Altri progetti==
{{interprogetto|etichetta=''La grande guerra''|w}}
[[Categoria:Film di guerra]]
[[Categoria:Film drammatici]]
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Informazione
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Udiki
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Piero Angela
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text/x-wiki
{{voce tematica}}
[[File:Information.svg|thumb|Informazioni]]
Citazioni sull''''informazione'''.
*Accade oggi, a causa della digitalizzazione generalizzata e delle teorie cibernetiche, che l'informatore e l'informato siano essi stessi considerati come informazione. E dunque il fatto e la notizia si scambiano i ruoli: un fatto esiste solo nella misura in cui appare sui nostri schermi, un informatore ha realtà solo in quanto ingranaggio del grande macchinario dell'informazione. ([[Fabrice Hadjadj]])
*C'è una guerra là fuori, amico mio. Una guerra mondiale. E non ha la minima importanza chi ha più pallottole, ha importanza chi controlla le informazioni. Ciò che si vede, si sente, come lavoriamo, cosa pensiamo, si basa tutto sull'informazione! (''[[I signori della truffa]]'')
*È un nostro dovere informarci, e sottolineo dovere e non diritto, perché ognuno di noi deve sentirsi responsabile di quello che gli accade intorno. ([[Red Canzian]])
*I [[Capitalismo|capitalisti]] privati controllano inevitabilmente, in modo diretto o indiretto, le fonti principali d'informazione (stampa, radio, pubblica istruzione). Per cui è estremamente difficile e nella maggior parte dei casi del tutto impossibile, che il singolo cittadino possa arrivare a conclusioni oggettive e avvalersi in modo intelligente dei propri diritti politici. ([[Albert Einstein]])
*I diritti dell'informazione sono i primi e più elementari [[diritti umani]], perché sono la base di ogni vera libertà civile. ([[Giuseppe Corasaniti]])
*In una società libera l'informazione deve penetrare dovunque. (''[[Brazil]]'')
*Informazione sì, [[educazione]] no. Chi è che stabilisce come si educa? Chi è il ministro dell'educazione televisiva? Può anche capitare un imbecille che rende tutti imbecilli. ([[Enrico Vaime]])
*L'informazione deve essere libera anche nei suoi errori. Purché si tratti di errori e non di manipolazioni. ([[Gianni Barbacetto]])
*Le informazioni si danno quando sono necessarie. (''[[Scent of a Woman - Profumo di donna]]'')
*Non appena leggerete le parole su questa pagina vi renderete conto che l'informazione che state ricevendo non è una proprietà delle lettere delle parole stesse. Il segno stampato non '''contiene''' informazione: esso trasmette informazione. Dov'è' l'informazione che viene trasmessa, allora, se non si trova sulla pagina? [...] Allora, analogamente, vi dico che anche gli oggetti sono simboli di una realtà il cui significato gli oggetti trasmettono, come accade con le lettere. La vera informazione non si trova negli oggetti più di quanto l'idea si trovi '''nelle''' lettere o nelle parole. Le parole sono sistemi di espressione. Altrettanto sono gli oggetti fisici in un diverso tipo di ambiente. ([[Jane Roberts]])
*Nulla potrebbe essere più irragionevole che dare [[potere]] al [[popolo]], privandolo tuttavia dell'informazione senza la quale si commettono gli abusi di potere. Un popolo che vuole governarsi da sé deve armarsi del potere che procura l'informazione. Un governo popolare, quando il popolo non sia informato o non disponga dei mezzi per acquisire informazioni, può essere solo il preludio a una farsa o a una tragedia, e forse a entrambe. ([[James Madison]])
*Quello di cui ho bisogno è un'informazione, non un'informazione utile, naturalmente, ma inutile. (''[[Il ritratto di Dorian Gray]]'')
*Tutta l'informazione è profondamente influenzata dall'emozione. E c'è una ragione molto precisa: il nostro cervello, attraverso una lunga evoluzione, è stato costruito per reagire a stimoli che possono rappresentare un allarme, oppure una fonte di piacere o di gratificazione, mettendo in azione un arcaico meccanismo di attenzione e di attrazione.<br>In altre parole, tutto ciò che è emotivo interessa e ha la precedenza rispetto a ciò che non lo è.<br>Basta guardare la scaletta-tipo di qualunque Telegiornale per rendersene conto, a cominciare dalla pagina politica: interessano le polemiche, le crisi, i processi, gli scontri, le tasse; e poi gli incidenti, le guerre, i naufragi, gli accoltellamenti, il maltempo, o qualunque altra notizia capace di colpire: vicende commoventi, ma anche storie d'amore, o notizie curiose, divertenti, o che riguardano il mondo dello spettacolo e ancor più quello dello sport, dove l'impatto emotivo è molto forte. A volte, una semplice frase infelice di un personaggio famoso è materia sufficiente per generare una serie di titoli, polemiche, commenti.<br>Purtroppo è "normale" che sia così. Normale nel senso che sono proprio queste le cose che attirano l'attenzione, e se un Telegiornale non le seguisse perderebbe pubblico e ascolti. ([[Piero Angela]])
*Un tempo l'informazione poteva controllare gli altri poteri: non era solo un diritto ma una responsabilità. Ora invece non si fanno più le domande che contano. ([[George Clooney]])
*Viviamo in un mondo in cui l'informazione non arriva più a provocare delle reazioni, è una forma di nutrimento, di droga, è come se bevessimo un caffè, ci si informa ma non si reagisce in funzione dell'informazione. ([[Matei Vișniec]])
==Voci correlate==
*[[Divulgazione]]
==Altri progetti==
{{Interprogetto|w_preposizione=riguardante l'|preposizione=sull'|wikt}}
[[Categoria:Conoscenza]]
[[Categoria:Informazione| ]]
[[Categoria:Sociologia della comunicazione]]
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Valentino Bompiani
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Ibisco
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Voci correlate
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text/x-wiki
[[File:Valentino Bompiani.jpg|miniatura|Valentino Bompiani]]
'''Valentino Silvio Bompiani''' (1898 – 1992), editore, scrittore e drammaturgo italiano.
*Chi più sproporzionato di un editore che si mette di fronte all'opera d'arte con le sue grosse mani, i suoi giudizi e i suoi conti? (da ''Il mestiere dell'editore'')
*Da [[senilità|vecchi]] si diventa ''invisibili'': in una sala d'aspetto, tutti in fila, entra una ragazza che cerca qualcuno. Fa il giro con gli occhi e quando arriva a te, ti salta come un paracarro. La vecchiaia comincia allora. Si entra, già da allora, in quella azienda a orario continuato, qual è il calendario; il risveglio al mattino diventa uno scarto metafisico; il movimento nella strada si aggiunge come l'avvertimento che per gli ''altri'' il tempo è scandito dagli orari. (da ''I vecchi invisibili'', Nottetempo, Roma, 2004)
*Se sei incerto sulle decisioni da prendere, scegli le più difficili, le uniche che non ingannano. (da ''Dialoghi a distanza'')
*Un editore è fatto più spesso di difetti che di qualità. Deve spingere la propria ambizione fino alla vanità, per far propria la vanità segreta dello scrittore. Deve saper mentire per poter sostenere anche i libri di cui non sia convinto. Deve, talvolta, dar credito più all'istinto che al raziocinio. (da ''Il mestiere dell'editore'')
==''Via privata''==
*Dietro ogni libro c'è una somma di azioni, di pensieri, di inquietudini, di decisioni, di angustie, di speranze condivise con altri, giorno per giorno, ora per ora. Gli anni così sbriciolati in ore e parole diventano una cosa tutta viva. Ritrovarli a un certo momento raccolti in un oggetto di pochi centimetri, tra le proprie mani, come se ciascun fatto e minuto avesse trovato la propria casellina ordinandosi da sé secondo una dovuta gerarchia, tutto questo, ogni volta, illude e consola.
*È un privilegio svegliarsi al mattino, aprire il giornale e tra il burro e la marmellata veder sfilare i fatti accaduti nel mondo, ficcare il naso nei problemi di cui si sa poco o nulla, viaggiare in paesi sconosciuti. Era facile, connaturato alla vita di ogni giorno: tanto connaturato da trovare prodigiose coincidenze. Esce un libro sulla Cina? Il Giappone le dichiara la guerra. Un libro sull'India? [[Gandhi]] si mette a digiunare. Sull'Inghilterra? Crolla la sterlina.
*Limitato geometricamente, un [[libro]] è anzitutto un emblema: richiama un ordine prestabilito, pensato, misurato e per ciò stesso umano.
==Bibliografia==
*Valentino Bompiani, ''Dialoghi a distanza'', Mondadori, 1986.
*Valentino Bompiani, ''Il mestiere dell'editore'', Longanesi, Milano, 1988.
*Valentino Bompiani, ''Via privata'', Mondadori, 1973.
==Voci correlate==
*[[Silvana Mauri]], nipote
==Altri progetti==
{{interprogetto}}
{{DEFAULTSORT:Bompiani, Valentino}}
[[Categoria:Editori italiani]]
[[Categoria:Drammaturghi italiani]]
[[Categoria:Scrittori italiani]]
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Enrico Letta
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Daniele Fois
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wikitext
text/x-wiki
[[File:Enrico Letta 2013.jpg|thumb|Enrico Letta]]
'''Enrico Letta''' (1966 – vivente), politico italiano.
==Citazioni di Enrico Letta==
{{cronologico}}
*Come ha detto [[Pier Luigi Bersani|Bersani]], consideriamo legittimo che, come ogni imputato, Berlusconi si difenda nel processo e dal processo. Certo, legittimo non vuol dire né opportuno, né adeguato al comportamento di uno statista...<ref>Dall'intervista di Paola Di Caro, ''[https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2009/novembre/30/evitera_scorciatoie_per_far_cadere_co_8_091130027.shtml «Il Pd eviterà scorciatoie per far cadere il governo»]'', ''Corriere della Sera'', 30 novembre 2009, p. 9.</ref>
*{{NDR|Sulla morte di [[Mino Martinazzoli]]}} Perdiamo e piangiamo un grande maestro e un insostituibile punto di riferimento politico e culturale. Da oggi siamo più soli.<ref>Citato in ''[http://www.repubblica.it/politica/2011/09/04/news/lutto_nel_mondo_politico_e_morto_mino_martinazzoli-21210949/ Dc, addio a Mino Martinazzoli "Senza di lui non sarebbe nato il Pd"]'', ''Repubblica.it'', 4 settembre 2011.</ref>
*Leghiamo ad [[Expo 2015|Expo]] l'obiettivo della ripresa economica del nostro Paese e questo vuol dire impegnarsi tutti. L'Esposizione sarà il cuore della ripresa e vincerà se sarà simbolo dell'unità nazionale. Per questo garantisco l'impegno totale del [[Governo Letta|governo]].<ref name = "Expo 2015">Citato in ''[http://www.corriere.it/politica/13_luglio_07/milano-expo-2015_adc91444-e719-11e2-a870-69831ea32195.shtml Napolitano: Expo, occasione per uscire da crisi]'', ''Corriere.it'', 7 luglio 2013.</ref>
*L'Italia deve uscire dalla cappa di sottovalutazione e autolesionismo e l'Expo sarà l'occasione giusta.<ref name = "Expo 2015"></ref>
*L'ho detto nel discorso programmatico sul quale il [[Governo Letta|Governo]] ha avuto la fiducia, e lo ribadisco qui oggi: la soluzione positiva, con il rientro in patria dei fucilieri di Marina Latorre e Girone è un impegno del nostro Governo.<ref>Citato in ''Camera dei deputati – XVII Legislatura – Resoconto stenografico dell'Assemblea – [http://documenti.camera.it/apps/commonServices/getDocumento.ashx?idLegislatura=17&sezione=assemblea&tipoDoc=pdf&idseduta=050 Seduta n. 50 di mercoledì 10 luglio 2013]. – Iniziative per una tempestiva soluzione della vicenda dei due militari italiani sottoposti a procedimento giudiziario in India – n. 3-00194''. Roma, 10 luglio 2013.</ref>
*L'Italia oggi è presente sulla stampa estera per questa vicenda<ref>Il riferimento è alla richiesta di dimissioni dalla carica di senatore di [[Roberto Calderoli]] dopo una dichiarazione ritenuta razzista: «Amo gli animali, orsi e lupi com'è noto, ma quando vedo le immagini della Kyenge non posso non pensare, anche se non dico che lo sia, alle sembianze di orango.»</ref> è una vergogna che fa male all'Italia. Faccio appello a [[Roberto Maroni|Maroni]], presidente della più grande regione italiana con la quale stiamo lavorando per l'Expo, perché chiuda questa pagina velocemente. Se non la chiude si entra in una logica di scontro totale.<ref>Citato in ''[http://www.repubblica.it/politica/2013/07/15/news/salvini_napolitano_taci_che_meglio-63009767/?ref=HREA-1 Kyenge, Lega: "Calderoli non si dimette". Letta: "Maroni risolva subito o è scontro"]'', ''Repubblica.it'', 15 luglio 2013.</ref>
*Vorrei fare in modo che il nuovo partito sia costruito un po' come l'enciclopedia [[Wikipedia]], un po' come un quadro di [[Vincent Van Gogh|Van Gogh]]. Come accade con Wikipedia, anche nel [[Partito Democratico|Pd]] ognuno delle centinaia di migliaia di partecipanti deve portare il proprio contributo, le proprie competenze, che in certi campi sono di sicuro maggiori delle mie e di quelle dei leader del centrosinistra. E, come i quadri di Van Gogh, il nuovo partito deve avere tinte forti: un giallo che sia giallo, un blu che sia blu.<ref>Citato in Paolo Tessadri, ''[http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/08/01/letta-leader-senza-grinta/673386/ Letta leader? Senza grinta]'', ''il Fatto Quotidiano.it'', 1º agosto 2013.</ref>
*La missione Isaf deve trovare una finalizzazione positiva: noi siamo parte di un sistema in cui ognuno fa la sua parte. Nessun paese libero può sottrarsi agli impegni di stabilizzazione per la pace. Solo con la Nato, l'Onu e l'[[Unione europea]] possiamo risolvere insieme i problemi che il terrorismo e l'assenza di pace comportano.<ref name=Isaf>Citato in ''[http://www.repubblica.it/esteri/2013/08/25/news/letta_in_afghanistan_visita_ai_soldati_italiani-65252703/?ref=HRER2-1 Afghanistan, Letta incontra i soldati e Karzai: "Italia resterà anche dopo fine missione"]'', ''Repubblica.it'', 25 agosto 2013.</ref>
*La missione Isaf termina nel 2014, dopo la nostra presenza sarà completamente diversa, dedicata all'addestramento degli effettivi afghani. L'entità della presenza sarà discussa nel quadro bilaterale e naturalmente nel Parlamento italiano. Intendiamo rassicurare [[Hamid Karzai|Karzai]] che vogliamo assicurare un futuro di progresso economico al Paese per il reciproco interesse.<ref name=Isaf/>
*Ecco, lo voglio dire a tutti: non c'ho scritto Jo Condor in testa. L'ho imparato fin da bambino e al momento opportuno lo dimostrerò, nel senso che giocheremo all'attacco.<ref name = "Jo condor">Dalla conferenza stampa dopo il CDM del 19 settembre 2013. [http://video.sky.it/news/politica/letta_io_non_cho_scritto_jo_condor_in_testa/v171620.vid Video] disponibile su ''Video.sky.it''.</ref>
*Ci affidiamo completamente a Lei, presidente [[Giorgio Napolitano|Napolitano]], con lo stesso trasporto di [[papa Francesco]] quando si rivolge all'Altissimo. <ref name = "Altissimo">Citato in ''[http://espresso.repubblica.it/palazzo/2013/12/30/news/politica-e-casta-che-anno-da-dimenticare-le-100-dichiarazioni-peggiori-del-2013-1.147398 Politica e casta, un anno da dimenticare Le 100 dichiarazioni peggiori del 2013]'', ''Espresso.repubblica.it'', 30 dicembre 2013.</ref>
*A [[Sochi]] ribadirò la contrarietà dell'Italia a qualunque normativa discriminatoria nei confronti dei [[gay]], nello [[sport]] e fuori dallo sport.<ref>Citato in ''[http://www.repubblica.it/speciali/olimpiadi/sochi2014/2014/02/03/news/letta_difende_la_scelta_di_andare_a_sochi_difender_i_diritti_dei_gay-77591109/?ref=HRER2-1 Letta difende la scelta di andare a Sochi: "Mi batterò per diritti dei gay e candidatura di Roma"]'', ''Repubblica.it'', 3 febbraio 2014.</ref>
*{{NDR|«Matteo Renzi ha risposto alle critiche ricevute da Lei e da [[Romano Prodi|Prodi]] dicendo: "Hanno due libri in uscita: sono in promozione editoriale". È così?»}} Se mi avesse fatto questa domanda qualche mese fa, avrei risposto con un sorriso e avrei tirato avanti. Mi permetto di dire che una frase del genere qualifica chi la dice.<ref>Dall'intervista di Lilli Gruber nel programma televisivo ''Otto e mezzo'', La7, aprile 2015. [https://www.youtube.com/watch?v=utNT2zsX0sA Video] disponibile su ''Youtube.org''.</ref>
*[...] io detesto ''[[House of Cards - Gli intrighi del potere|House of Cards]]''. Credo che sia la peggiore delle fiction televisive che si possa far passare. L'idea di politica che esce da lì è una politica tutta fatta di intrighi, di cose terrificanti.<ref>Dal programma televisivo ''Che tempo che fa'', 19 aprile 2015. [http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-e68f9a9e-47ee-4fa0-9480-b4058a59519b.html Video] disponibile su ''Rai.tv'' (min. 12:00).</ref>
*Il Jobs Act è stato un passo avanti, però non sufficiente: c'è bisogno sul lavoro di fare molte altre cose perché oggi il vero problema è la disoccupazione e c'è bisogno di tutelare i lavoratori che hanno perso il lavoro. Le tutele crescenti non ci sono ancora a sufficienza. Bisogna aggiungere tutele.<ref>Citato in ''[https://www.liberoquotidiano.it/news/politica/11781380/Enrico-Letta-contro-Matteo-Renzi-.html Enrico Letta contro Matteo Renzi: la sua retorica è metadone]'', ''Libero Quotidiano.it'', 22 aprile 2015.</ref>
*Non sono in grado di dare un voto al governo Renzi. La fortuna aiuta gli audaci e Renzi, che sicuramente è bravo ed audace, ha avuto fortuna.<ref>Citato in [https://www.corriere.it/politica/15_aprile_27/letta-tv-no-metadone-parlo-linguaggio-che-italiani-capiscono-68998bea-ed09-11e4-8e05-565b17b54795.shtml ''Letta in tv: «No al metadone, parlo un linguaggio che gli italiani capiscono»''], ''Corriere.it'', 27 aprile 2015.</ref>
*{{NDR|Sulla [[Caduta di Kabul (2021)|caduta di Kabul]]}} La fuga da Kabul e il dramma di un popolo. Un ventennio di scelte sbagliate di cui anche noi purtroppo siamo stati parte. L'Occidente esce a pezzi. E siamo solo all'inizio nel conto dei disastri.<ref>[https://twitter.com/EnricoLetta/status/1426917033367818244?ref_src=twsrc%5Egoogle%7Ctwcamp%5Eserp%7Ctwgr%5Etweet Tweet], 15 agosto 2021.</ref>
{{intestazione2|''«Nichi pensa solo a se stesso. Al Pd serve un nuovo Prodi»''|Intervista di Monica Guerzoni, ''Corriere della Sera'', 19 dicembre 2010, p. 13}}
*Il tema dell'accordo con il centro per noi è strategico. Con questa legge elettorale non c'è spazio per una terza posizione, se il nuovo polo non viene con noi verrà riassorbito di là, fatalmente. Un [[terzo polo]] che va da solo, o una sinistra radicale isolata come quella di [[Nichi Vendola|Vendola]], uscirebbero dalle urne con un diritto di tribuna o poco più.
*Gli attuali gruppi dirigenti hanno una responsabilità storica, è l'ultima chance che abbiamo per non essere travolti. Perdere ancora contro [[Silvio Berlusconi|Berlusconi]] vorrebbe dire togliere al Paese l'ultima possibilità di evitare il declino che incombe. I sondaggi, e il buon senso, dicono che il Pd alleato a [[Antonio Di Pietro|Di Pietro]] e [[Nichi Vendola|Vendola]] farebbe rivincere il premier, dobbiamo costruire una cosa più larga.
*Quando penso a un nuovo [[Romano Prodi|Prodi]], penso a uno che deve immaginare tre missioni. Mettere in campo un pacchetto di proposte per ridare speranza ai giovani su casa, lavoro e famiglia. Riportare al centro l'investimento sul sapere e costruire un fisco che aiuti chi ha voglia di fare.
*Per battere [[Silvio Berlusconi|Berlusconi]] dovremo fare i salti mortali e non possiamo partire azzoppati. La destra vede come fumo negli occhi un asse tra noi e il [[terzo polo]]...
{{Int|''[https://www.corriere.it/politica/21_gennaio_14/05-politico-unocorriere-web-sezioni-4309dc30-56b3-11eb-a149-06fa3816b199.shtml Crisi di governo, Enrico Letta: «Lo strappo follia di una sola persona. La politica non è una sceneggiata»]''|intervista di Monica Guerzoni, ''corriere.it'', 14 gennaio 2021.}}
* Trovo incomprensibile e incredibile che l’Italia e in parte anche l’Europa debbano andare dietro le follie di una sola persona {{NDR|[[Matteo Renzi]]}}. Ma la situazione oggi è molto diversa, lui allora era il segretario del Pd, oggi è il capo di una cosa che è più piccola del Psdi.
* Già a febbraio dell’anno scorso {{NDR|2020}} [[Matteo Renzi|Renzi]] stava facendo cadere il [[Governo Conte II|governo Conte]] e la crisi fu impedita dall’arrivo del [[Pandemia di COVID-19 del 2019-2020|Covid]] a Codogno. Questa è la storia, la dimostrazione del fatto che le sue critiche al Recovery sono strumentali.
* Mi sembra che [[Matteo Renzi|Renzi]] si sia chiamato fuori definitivamente {{NDR|dal [[Governo Conte II|Governo Conte]]}} e poi la politica non è una sceneggiata napoletana. Nel momento in cui decidi di rompere è finita. Dovrebbe interrogarsi, chiedersi perché non ci sia un leader o un giornale straniero che gli dia ragione e perché solo il 10% degli italiani pensa stia facendo una cosa intelligente.
* [[Giuseppe Conte|Conte]] è il capo del governo e non può che essere lui a guidare l’Italia in questo anno, non vedo come possa essergli impedito. Non dico che questo governo è stato perfetto, ma la questione principale ora è come gestire la [[Pandemia di COVID-19 del 2019-2020|pandemia]], la crisi economica, le vaccinazioni, il Recovery. Un governo in crisi fa l’ordinaria amministrazione, mentre oggi c’è bisogno di un governo di straordinario impegno e penso sia interesse anche delle opposizioni.
{{intestazione2|''[https://www.avvenire.it/attualita/pagine/letta-putin-ora-come-lukashenko-litalia-accolga-gli-studenti-ucraini Letta: «Putin ora è come Lukashenko. L'Italia accolga gli studenti ucraini»]''|Intervista di Eugenio Fatigante sull'[[invasione russa dell'Ucraina del 2022]], ''Avvenire.it'', 27 febbraio 2022}}
*Ci sono tre elementi che Putin forse non aveva previsto nella sua folle scelta: confidava in una guerra-lampo, nel non avere soverchi problemi in un territorio che già considerava 'casa sua' e nel trovare una reazione molle. Così non è. Il mondo intero gli si sta rivoltando contro. E la sua immagine, che in certi ambienti era persino positiva, ora è negativa per tutti.
*Qua si vuol fare dell’Ucraina una nuova Bielorussia. Ecco, Putin oggi è un nuovo Lukashenko, un dittatore. È uno spartiacque della storia.
*Questo è un confronto in cui sono i principi di libertà e democrazia a essere messi in gioco, anzi, la stessa Unione Europea è in gioco.
*Ora va fermato Putin, quel che ha attuato non è scusabile con nessuna ragione storica, è di una gravità senza fine. È il fatto più rilevante di questo secolo dall’11 settembre. Faccio tale paragone non perché reputi il presidente russo un talebano, ma per il terremoto a livello delle relazioni internazionali che causa.
*{{NDR|Su [[Vladimir Putin]]}} Lui ha sempre avuto un filo di contatto con quelle logiche storiche, però mi ha stupito la sua irrazionalità, il pensare di farla franca, di non far patire al popolo russo pesanti conseguenze, che dureranno a lungo. [...] Francamente non riesco a vedere dove porti un piano simile. E credo che, alla lunga, arrecherà a Putin anche problemi di gestione interna in un Paese che ha sì risanato il bilancio, ma che ha una struttura debolissima, con un Pil inferiore a quello dell’Italia, un Paese che è tutto energia e armi e non è riuscito a diversificare la sua economia.
*{NDR|Sulle elezioni politiche del 2022} Avete un voto secco: o è di là con Meloni e Salvini, oppure è di qua e di qua ci siamo solo noi. Il Pd sarà il primo partito. <ref>Letta: "Forte ingerenza Russia sulle elezioni, no ai ricatti di Putin", https://tg24.sky.it/politica/2022/08/26/letta-elezioni-russia-putin/amp</ref>
==Citazioni su Enrico Letta==
*Enrico Letta: il [[Papa Giovanni Paolo I|Papa Luciani]] della politica. È durato 33 giorni. Cioè, la carriera di una farfalla è durato. Sai, fai tanti anni da larva... appena ha aperto le ali gli è passato sopra [[Matteo Renzi|Renzi]] con l'Hammer. (''[[Crozza nel Paese delle Meraviglie]]'')
*Letta alla scuola democristiana ha imparato che non mantieni il potere per 50 anni solo con compromessi e passi indietro: c'è anche il momento in cui devi tirare una linea. In una parola, rischiare. ([[Giorgio Meletti]])
*Letta è solo un ''leader'' di transizione per un governo {{NDR|il [[Governo Letta]]}} momentaneo e con un programma di scopo. Non sarà utile una seconda volta. Per il futuro immagino [[Gianni Cuperlo]] alla segreteria del partito {{NDR|il [[Partito Democratico]]}} e [[Matteo Renzi]] a Palazzo Chigi. ([[Massimo D'Alema]])
*Lui non è capace, non è cattivo, non è proprio capace. ([[Matteo Renzi]])
*Più che curare il Paese, Letta lo anestetizza. ([[Michele Ainis]])
*Sono contento per Enrico Letta. Spero che il neo presidente del Consiglio dia impulso all'economia perché ne abbiamo un enorme bisogno e le emergenze da affrontare sono sopportate da cifre che fanno impressione. Continuare così, con la disoccupazione giovanile al 35 per cento, significa non avere più speranze. Certamente Letta affronterà le problematiche con rigore. ([[Romano Prodi]])
==Note==
<references />
==Altri progetti==
{{interprogetto}}
{{DEFAULTSORT:Letta, Enrico}}
[[Categoria:Politici italiani]]
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Giorgia Meloni
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Mariomassone
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/* Citazioni su Giorgia Meloni */
wikitext
text/x-wiki
[[Immagine:Giorgia Meloni 2018.jpg|thumb|Giorgia Meloni nel 2018]]
'''Giorgia Meloni''' (1977 – vivente), politica italiana.
==Citazioni di Giorgia Meloni==
{{cronologico}}
*[...] la [[Alessandra Mussolini|Mussolini]] è una delle persone più distanti dalle tesi della destra che sia mai stata in An. Fa ridere che abbia fatto un partito di destra radicale.<ref name=adp>Dall'intervista a [[Claudio Sabelli Fioretti]], ''Corsera Magazine'', 7 dicembre 2006; pubblicata su ''[http://web.archive.org/web/20071012233156/http://www.melba.it/csf/articolo.asp?articolo=341 Melba.it]''.</ref>
*Ho un rapporto sereno con il [[fascismo]]. Lo considero un passaggio della nostra storia nazionale. [...] {{NDR|[[Benito Mussolini|Mussolini]]}} Ha fatto diversi errori, le [[leggi razziali]], l'ingresso in guerra, e comunque il suo era un sistema autoritario. Storicamente ha anche prodotto tanto, ma questo non lo salva. Strano che la sinistra invece usi questo schema: [[Fidel Castro]] è un dittatore, è uno che nega i diritti civili, però ha fatto tanto bene a Cuba. Se va bene per Castro perché non va bene per Mussolini?<ref name=adp />
*Le [[leggi ad personam]] bisogna contestualizzarle. Sono delle leggi che [[Silvio Berlusconi|Berlusconi]] ha fatto per se stesso. Ma sono leggi perfettamente giuste.<ref name=adp/>
*{{NDR|[[Benito Mussolini|Mussolini]]}} È un personaggio complesso, va storicizzato.<ref>Durante il programma televisivo ''Chiambretti Night'', Italia 1, febbraio 2009.</ref>
*{{NDR|Sul caso Englaro}} sono convinta da sempre che, nel caso di Eluana, la difesa della vita sia il punto da cui bisogna partire prima di ogni altro ragionamento. [...] Qui non si tratta di disconoscere il valore del presidente della Repubblica e il suo ruolo. [...] Siamo in condizioni eccezionali.<ref>Dall'intervista di Luca Talese, ''[http://www.ilgiornale.it/interni/la_meloni_caro_fini_ecco_perche_non_ti_seguo/08-02-2009/articolo-id=327056-page=0-comments=1 La Meloni: "Caro Fini, ecco perché non ti seguo"]'', ''Il Giornale.it'', 8 febbraio 2009.</ref>
*Non ho gli elementi per giudicare se sia da rivedere la scorta di [[Roberto Saviano|Saviano]], né tantomeno se ammazzare Saviano è una priorità della camorra, né so bene quale sia la procedura per assegnare le scorte.<ref>Citato in [https://www.huffingtonpost.it/2018/06/22/giorgia-meloni-non-so-se-ammazzare-roberto-saviano-sia-una-priorita-della-camorra_a_23465403/?ncid=fcbklnkithpmg00000001 Giorgia Meloni: "Non so se ammazzare Roberto Saviano sia una priorità della camorra"], ''huffingtonpost'', 22 giugno 2018.</ref>
*[[Benedetto XVI]] non dimentica mai, in nessuna occasione, di rivolgere il suo pensiero benevolo ai ragazzi. Lo ringrazio perché ancora oggi ha voluto trasfonderci tutta la sua forza con un messaggio, improntato alla visione di un avvenire migliore, che sarà tale se le giovani generazioni sapranno riscoprire gli eterni valori del rispetto del prossimo e della collaborazione tra tutte le componenti della società.<ref>Citato in ''[http://www1.adnkronos.com/Archivio/AdnAgenzia/2009/03/09/Politica/PAPA-MELONI-GRAZIE-A-BENEDETTO-XVI-PER-PAROLE-SPERANZA-RIVOLTE-A-GIOVANI_145142.php Papa: Meloni, grazie a Benedetto XVI per parole speranza rivolte a giovani]'', ''Adnkronos.com'', 9 marzo 2009.</ref>
*Il [[Futurismo]] fu l'ultima avanguardia artistica e culturale di uomini e donne prodotta in Italia. Oggi sentirsi futuristi è essere protagonisti del proprio tempo, essere cioè capaci di lasciare la propria impronta interpretando il tempo che si vive, lasciarne testimonianza futura alle giovani generazioni.<ref>Citato in ''[http://www.comunecagliarinews.it/rassegnastampa.php?pagina=4601 Cagliari alla riscoperta del Futurismo]'', ''Rassegna stampa del comune di Cagliari'', ''ComuneCagliariNews.it'', 10 marzo 2009.</ref>
*Vi inventate delle cose false e le raccontate in giro per il mondo. [...] Questo è intollerabile, State giocando con il nostro orgoglio nazionale, con la nostra democrazia!<ref>Durante un'intervista all'ABC, a proposito delle mancate risposte di [[Silvio Berlusconi]] alle domande di ''Repubblica'' circa i suoi scandali sessuali nel caso di Noemi Letizia; video disponibile su ''[http://tv.repubblica.it/cronaca/domanda-sulle-escort-la-meloni-si-infuria/37473?video Tv.Repubblica.it]'', ottobre 2009.</ref> {{NDR|abbandonando poi l'intervista}}
*La decisione della Corte Europea è il prodotto di una furia distruttrice verso ogni simbolo della nostra comune identità. Se l'[[Europa]] non ha coscienza dei valori e delle ragioni che la innervano allora è solo un accordo commerciale e niente di più.<ref>Citato in ''[http://giorgiameloni.garbatella.it/2009/11/crocefisso-meloni-simbolo-dellidentita-europea/ Vittoria! Sì dalla Francia all'estradizione di Battisti]'', ''GiorgiaMeloni.it'', 4 novembre 2009.</ref>
*{{NDR|I giovani italiani soffrono di}} inattitudine all'[[umiltà]]. [...] C'è un pezzo di paese che quando parli di lavoro manuale non capisce. [...] Occorre scardinare il sistema Italia, fare una rivoluzione culturale che sia in grado di tirarci fuori dal '68, abbattere i privilegi acquisiti e adeguare la società al mercato del lavoro che cambia.<ref>Citato in Rosaria Amato, ''[http://www.repubblica.it/economia/2011/01/25/news/piano_giovani_governo-11638990/ Occupazione giovanile, piano del governo: "Lavoro manuale, umiltà e contributi volontari"]'', ''Repubblica.it'', 25 gennaio 2011.</ref>
*Quando noi ammettiamo che la politica è degenerata come strumento, diamo alibi a tutte le degenerazioni della politica.<ref>Da un'[http://cultura.biografieonline.it/intervista-a-giorgia-meloni/ intervista a Giorgia Meloni] di Alessandro Galano, ''Biografieonline.it'', 20 febbraio 2012.</ref>
*Perché la storia della destra italiana preesiste alla stessa Alleanza Nazionale, esula dai programmi contingenti e attraversa le generazioni. È un'idea politica che non è nata a Fiuggi, né nell'Italia repubblicana. Certamente ha attraversato questi decenni, ma affonda le sue radici molto più in profondità: nella Grande Guerra che per prima unificò dialetti sotto un'unica bandiera, nella bella avventura di quei poeti guerrieri che chiamiamo Risorgimento. E si potrebbe andare molto più indietro, perché quella visione della vita che in Europa tutti chiamano destra e che qui in Italia chissà perché si preferisce chiamare centrodestra, ha dipinto le grandi tele del rinascimento, ha ispirato le summe teologiche e i codici cavallereschi del medioevo, ha ereditato lo spirito illuminato del diritto romano.<ref>Citato in ''[http://www.secoloditalia.it/2014/03/il-testo-integrale-dellintervento-di-giorgia-meloni/ Il testo integrale dell'intervento di Giorgia Meloni]'', ''Secolo d'Italia'', 8 marzo 2014.</ref>
*{{NDR|Alle elezioni europee del 2014}} Berlusconi credo che non farà un risultato straordinario, sarà sotto il 20%. Penso che Berlusconi debba avere il coraggio di lasciare il testimone ad un'altra generazione già da diverso tempo. L'ho anche detto, l'ho dimostrato. Ho fatto le mie scelte per questo. alla fine vincerà Renzi di misura.<ref>Dalla trasmissione radiofonica ''Mix24'', Radio24; citato in ''[http://www.liberoquotidiano.it/news/11616711/Fdi--Meloni---Berlusconi.html Fdi, Meloni: "Berlusconi deve lasciare il testimone"]'', ''LiberoQuotidiano.it'', 19 maggio 2014.</ref>
*L'Italia e l'Europa devono affrontare la questione euro in modo pragmatico e non ideologico, senza preclusioni, perché tutti i dati degli ultimi mesi confermano che questa moneta unica non funziona e sta provocando recessione e disoccupazione anche in quelle Nazioni che finora ne hanno tratto un vantaggio competitivo.<ref>Da ''[http://www.iltempo.it/politica/2014/11/14/il-degrado-e-la-rabbia-1.1344191 Il degrado e la rabbia ]'', ''Il Tempo.it'', 9 novembre 2014.</ref>
*È ignobile il sarcasmo del Presidente della Camera, [[Laura Boldrini]], nei confronti dei cristiani uccisi ieri da dei fanatici islamici su un barcone diretto verso l'Italia. [...] È tale la ferocia ideologica del Presidente Boldrini che, di fronte all'ennesimo massacro per motivi religiosi compiuto questa volta sotto i nostri occhi, non ha ancora reputato opportuno dire una sola parola di cordoglio per i cristiani gettati in mare e condannare chi lo ha fatto in nome dell'Islam. Tentare di ridurre quanto accaduto ad un semplice episodio di delinquenza comune è indegno, vergognoso ed è un insulto alle memoria delle vittime. A questo punto, non ci resta che prendere atto in modo definitivo dell'inadeguatezza di Laura Boldrini a rappresentare la Camera dei deputati e le Istituzioni italiane e ci auguriamo voglia avere la decenza di dimettersi.<ref>Da una nota; citato in ''[http://www.liberoquotidiano.it/news/politica/11779758/Giorgia-Meloni---Inaccettabile-il.html Giorgia Meloni: "Inaccettabile il sarcasmo di Laura Boldrini sui cristiani uccisi"]'', ''Libero Quotidiano.it'', 17 aprile 2015.</ref>
*Noi chiediamo che lo Stato risarcisca le vittime dei reati commessi da persone che non dovevano essere lì in quel momento, dunque beneficiari di svuota carceri e clandestini. Se liberi per incapacità dello Stato di gestire determinate emergenze, è giusto che paghi lo Stato e risarcisca le vittime.<ref name=vittim>Citato in ''[http://www.liberoquotidiano.it/news/politica/11870395/giorgia-meloni-risarcimento-vittime-clandestini-fratelli-italia-pacchetto-sicurezza.html Giorgia Meloni, la sfida a Renzi: "Lo Stato risarcisca le vittime dei clandestini"]'', ''LiberoQuotidiano.it'', 22 gennaio 2016.</ref>
*La sicurezza è una precondizione di libertà, lo strumento principe che lo Stato ha per difendere i più deboli.<ref name=vittim/>
*Certezza della pena, un principio che vogliamo ripristinare. In Italia ci sono stati 5 decreti svuota-carceri in 4 anni, in galera non ci si finisce più. Noi vogliamo combattere il lassismo buonista che ha finito per farci trovare davanti a uno Stato più vicino ai carnefici che alle vittime.<ref name=vittim/>
*{{NDR|[[Gaffe famose|Gaffe]] alla domanda «Quando è stata in Inghilterra ma non a Londra?»}} A Londra molto spesso: ultimamente sono stata a Dublino e in Scozia.<ref>Dalla trasmissione televisiva ''Otto e Mezzo'', 24 giugno 2016; citato in ''[http://m.huffpost.com/it/entry/10671558 Brexit, la gaffe di Giorgia Meloni: "Certo che sono stata in Inghilterra: a Dublino..."]'', ''Huffpost.com'', 25 giugno 2016.</ref>
*Qualche giorno fa un esponente politico mi ha definito "cagna" pensando di offendermi. I [[cane|cani]] sono intelligenti, leali e combattono per difendere ciò che amano. Usare i cani come offesa, qualifica il valore di chi lo fa.<ref>Citato in ''[https://www.iltempo.it/politica/2021/09/12/news/giorgia-meloni-cagna-foto-umilia-candidato-grillino-insulti-leader-fratelli-ditalia-28645269/ Giorgia Meloni, ecco la foto della leader di Fratelli d'Italia che umilia il grillino: "Cagna? Non è..."]'', ''iltempo.it'', 12 settembre 2021.</ref>
*Non vaccino mia figlia perché il vaccino non è una religione ma una medicina. Quando prendi una medicina valuti il rapporto tra rischio e beneficio. La possibilità di morire per un ragazzo tra zero e 19 anni è la stessa di morire per un fulmine. Il vaccino non ferma il contagio quindi non mi vaccino per gli altri.<ref>Citato in [https://www.lastampa.it/rubriche/30-minuti-al-massimo/2022/02/08/video/30_minuti_al_massimo_giorgia_meloni_non_vaccino_mia_figlia_perche_non_e_una_religione_-2850840/ ''30 minuti al Massimo, Giorgia Meloni: "Non vaccino mia figlia perché non è una religione"''], ''Lastampa.it'', 8 febbraio 2022.</ref>
*Sì alla famiglia naturale, no alla lobby LGBT! Sì all’identità sessuale, no all’ideologia gender! Sì alla cultura della vita. No all’abisso della morte. Sì all’universalità della Croce. No alla violenza dell’Islamismo. Sì ai confini sicuri. No all’immigrazione di massa. Sì al lavoro della nostra gente. No alla grande finanza internazionale<ref name="VOX">Dal discorso tentuto a Marbella, in Spagna, in sostegno di VOX; citato in ''[https://www.gay.it/giorgia-meloni-spagna-famiglia-naturale-lobby-lgbt-gender Giorgia Meloni: “Sì alla famiglia naturale, no alla lobby LGBT e al gender”. Zan: “Criminale” – VIDEO]'', ''Gay.it'', 14 giugno 2022.</ref>
*l’ideologia dominante del [[politicamente corretto]] sta distruggendo l’identità, la centralità della persona, le conquiste della nostra civiltà. Guardate l’[[ideologia gender]]. Se andate oltre gli slogan, vi accorgerete di come il vero obiettivo dell’ideologia gender non sia quello tanto decantato della lotta alle discriminazioni, e neanche quello del superamento delle differenze maschio-femmina. Il vero obiettivo non dichiarato, ma tragicamente evidente, è la scomparsa della [[donna]] e soprattutto la fine della [[maternità]]. L’uomo oggi può essere tutto, padre e madre, in un’ampia gamma che va dal femminile al maschile, mentre le parole più censurate dal politicamente corretto sono madre e moglie<ref name="VOX"/>
{{Int|Da ''[https://www.giorgiameloni.it/2019/10/19/il-discorso-integrale-di-giorgia-meloni-in-piazza-san-giovanni-a-roma/ Il discorso integrale di Giorgia Meloni in piazza San Giovanni a Roma]''|''Giorgiameloni.it'', 19 ottobre 2019}}
*Una volta Piazza San Giovanni era la piazza simbolo della sinistra, adesso la riempiamo solo noi. Dove prima c’erano le bandiere rosse, adesso sventolano le bandiere tricolori. È il segnale, cari compagni, che siete stati sconfitti dalla storia. Noi in piazza, a chiedere libertà, voi barricati nel Palazzo, aggrappati alle vostre poltrone, terrorizzati dal giudizio popolare, distanti anni luce dalla volontà del popolo italiano.
*{{NDR|Su [[Beppe Grillo]]}} Si è vestito da [[Joker]] e ha detto: io sono il caos. Grillo, l’unico caos che ha prodotto il Movimento 5 Stelle è quello che si vive a Roma grazie a Virginia Raggi. Quello è il caos che avete prodotto. Nelle buche ormai ci si pesca, i cinghiali sono diventati animali di compagnia.
*Dicono che vogliono dare la cittadinanza ai ragazzi stranieri che studiano insieme ai nostri figli nelle nostre scuole, ma non è vero: la verità è che usano i bambini come scudi umani per regalare la cittadinanza a tutti! Perché questo è quello che prevede la legge Boldrini. Noi diciamo no, e abbiamo già raccolto centomila firme perché la cittadinanza italiana non si regala!
*Se vi sentite offesi dal Crocifisso o dal presepe, beh non è qui che dovete vivere! Il mondo è grande, ed è pieno di Nazioni islamiche dove non incontrerete un Crocifisso perché i cristiani vengono perseguitati e le chiese rase al suolo.
*Ricordo che quando dicevamo di essere contrari all’ingresso della Turchia in Europa qualcuno ci guardava come se fossimo noi il problema. Oggi tutti a fare le lacrime di coccodrillo.
*Non è un caso che abbiano rispalancato le porte all’immigrazione irregolare. Dicono che lo fanno perché sono buoni. Come no! La solidarietà sulla gestione dell’immigrazione da parte della sinistra non c’entra assolutamente niente, non lo fanno perché sono buoni. Lo fanno perché ai grandi poteri economici che sono i loro burattinai, conviene importare masse di disperati per avere manodopera a basso costo. Questo è il motivo per cui lo fanno.
*Io non ce l’ho né con i francesi né con i tedeschi. Io ce l’ho con gli italiani che si sono venduti agli interessi dei francesi e dei tedeschi.
*Ora parlano di togliere la dicitura “padre” e “madre” sui documenti. Perché la famiglia è un nemico, l’identità nazionale è un nemico, l’identità di genere è un nemico. Per loro tutto ciò che definisce è un nemico. È il gioco del pensiero unico: ci devono togliere tutto quello che siamo, perché quando non avremo più un’identità e non avremo più radici, noi saremo privi di consapevolezza e incapaci di difendere i nostri diritti. È il loro gioco. Vogliono che siamo Genitore 1, Genitore 2, genere LGBT, Cittadini X, dei codici. Ma noi non siamo dei codici, noi siamo delle persone e difenderemo la nostra identità. Io sono Giorgia, sono una donna, sono una madre, sono italiana, sono cristiana. Non me lo toglierete! Non me lo toglierete!
==Citazioni su Giorgia Meloni==
*Donna. Madre. Italiana. Cristiana. E aspirante prima premier donna nella storia della Repubblica. Nell’intervista alla tv americana Fox News — già schierata su posizioni filo trumpiste — Giorgia Meloni si immagina già a palazzo Chigi («sarebbe un onore e un fardello»). È innegabile che essere l’unica donna leader di un partito italiano — il primo, stando ai sondaggi — , è un punto di forza della capa di [[Fratelli d'Italia (partito politico)|Fdi]]. Ma è altrettanto evidente che dietro l’immagine-primato della donna-forte al comando c’è la contraddizione di guidare un partito da sempre ancorato a posizioni maschiliste. ([[Paolo Berizzi]])
*Giorgia Meloni se la prende con me perché faccio sarcasmo sui [[Antivaccinismo|novax]]. Accetto il fatto di non piacerle, ma non mi so spiegare questa sua avversione alle vaccinazioni obbligatorie, che sono iniziate molti anni fa (1939) senza nessuna protesta. ([[Roberto Burioni]])
*Meloni cerca di trarre profitto dalla caduta dell'alleato [[Matteo Salvini|Salvini]], un emarginato nella sua stessa coalizione come nel mondo. Ma soltanto la fragilità dell'opposizione le permette di reggere quello che è soltanto un bluff: Meloni stessa non può essere garante di alcuna affidabilità dell'Italia in politica estera finché i suoi partner di coalizione sono il putiniano Salvini e il declinante [[Silvio Berlusconi]], che per tutta la prima fase della guerra in Ucraina è rimasto muto pur di non criticare l'amico [[Vladimir Putin]] con il quale aveva consolidato la dipendenza energetica dell'Italia dalla Russia a inizio anni Duemila. ([[Stefano Feltri]])
*Meloni è esattamente nel solco di [[Benito Mussolini|Mussolini]], più che sul fronte del [[fascismo]] su quello del [[populismo]]. L’opportunismo funambolico, la prontezza a rinnegare, ad abiurare, fu una delle caratteristiche più efficaci del Duce nella sua scalata al potere. ([[Antonio Scurati]])
*Meloni: "le possibilità che un ragazzo muoia di COVID sono le stesse che muoia colpito da un fulmine"<br>Anni 2020-2021<br>- Morti per fulmine negli USA: 28 (di tutte le età)<br>- Morti per COVID negli USA: 900 (sotto i 18 anni) ([[Roberto Burioni]])
*Negli ultimi giorni pulsioni fasciste clandestine e segnali facinorosi pubblici si sono intrecciati, costringendo la destra politica a renderne conto. Giorgia Meloni ha risolto la questione spiegando che questi atti danneggiano la destra, come se fosse questo il problema, mentre è evidente che la destra è danneggiata dalla sua indulgenza, insidiata dalla sua ambiguità. ([[Ezio Mauro]])
*Non è [[Fascismo|fascista]], ma con la fascisteria ha il doppio problema che aveva il [[Movimento Sociale Italiano - Destra Nazionale|Msi]]: se li condanna li perde, se non li condanna si perde. Ecco il punto: Meloni è missina e ha come mito gli anni settanta, quelli del terrorismo e dei picchiatori. Ne custodisce la fiamma e “il patrimonio valoriale che è stata la nostra giovinezza”. Ha riaperto la sede di via della Scrofa e occupa la stanza di [[Giorgio Almirante|Almirante]], “il grande uomo” che celebra ogni 22 maggio. Lo spaccia per campione della democrazia con incendi emotivi che presto vorrebbe trasformare in cerimonie di riabilitazione nazionale e europea, eleggendolo a Padre della destra sovranista e razzista, dall’Ungheria alla Polonia… all’Italia. ([[Francesco Merlo]])
===[[Giuseppe Civati]]===
*Ci sono tanti rischi. Primo di tutto è quello allontanarsi dagli altri paesi europei, di scegliere una via autarchica, di polemizzare con le istituzioni europee. Adesso Meloni vuole rassicurarli. Io non so come faccia, perché se si prende qualsiasi suo manifesto, qualsiasi suo comizio, è sempre un attacco forsennato alle istituzioni europee, i burocrati di Bruxelles, a questo complotto internazionale, dalla Silicon Valley alla Cina, che passa proprio dall'Unione Europea. Queste sono posizioni che in Europa sono chiamate di estrema destra, nel mondo è l'[[alt-right]], diciamo così. È, come dire, un'opzione che le altre democrazie tendono a non sposare, e questo sarebbe un problema gigantesco.
*Io la chiamo Berlusconi junior. Infatti, la Meloni è Berlusconi junior, perché adesso ha ripreso [[Giulio Tremonti|Tremonti]], ha ripreso [[Marcello Pera|Pera]], ha cercato le vecchie glorie, con rispetto parlando, che sono quelle che ci hanno portato al default.
*La prima premier ipotetica donna, che sarebbe una notizia sconvolgente per il nostro Paese, assume tutte le posizioni più sbagliate del moralismo patriarcale e degli atteggiamenti, come dire, retrogradi.
*Tu immagina cosa può succedere se arrivi in Europa e dici: "Sono un po' ex fascista, un po' MSI, non tolgo la fiamma, in più ho Tremonti, ve lo ricordate?". Non mi sembra un modo proprio per farsi sostenere dagli altri nostri partner.
===[[Vincenzo De Luca]]===
*Alla "professoressa" Meloni voglio rivolgere l’invito a un dibattito pubblico in diretta sulla realtà della Campania, dove e come vuole. Potrà esserle utile per informarsi sulla Campania prima di parlare e di dire stupidaggini. Purtroppo ci sono esponenti politici che sono refrattari ai fatti: sono geneticamente orientati alla politica politicante e a raccontare frottole.
*{{NDR|A Giorgia Meloni e [[Matteo Salvini]]}} Avreste mantenuto gli ospedali in condizioni di insicurezza? Avreste voluto le scuole col personale non vaccinato? E quando si sono chiusi i reparti ospedalieri per accogliere i malati di covid e quindi non si sono fatti interventi per gli altri malati, allora il problema della libertà di cura sottratta ad altri pazienti non covid non esisteva? Bene, ora forse abbiamo alle spalle tutte queste chiacchiere al vento e tutte queste prove di irresponsabilità.
*Due gioielli politici si sono opposti con tutte le forze al [[certificato COVID digitale dell'UE|green pass]]: Salvini e Meloni. Da tutte le cose che ho sentito da loro, io non ho ancora capito qual è la loro proposta. Questi sono due esponenti politici che si sono opposti al lockdown quando avevamo migliaia di ricoverati e di morti. Hanno organizzato cortei con persone senza mascherina a Roma. Hanno detto no a ogni decisione di contenimento. Se avessimo seguito questi due signori, oggi l’Italia sarebbe in ginocchio. Se fosse stato per loro, noi oggi avremmo le scuole prive delle norme minime di sicurezza e gli ospedali in condizioni di totale pericolo per chi si va a ricoverare.
==Note==
<references />
==Altri progetti==
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[[Categoria:Politici italiani]]
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Danyele
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[[Immagine:Giorgia Meloni 2018.jpg|thumb|Giorgia Meloni nel 2018]]
'''Giorgia Meloni''' (1977 – vivente), politica italiana.
==Citazioni di Giorgia Meloni==
{{cronologico}}
*[...] la [[Alessandra Mussolini|Mussolini]] è una delle persone più distanti dalle tesi della destra che sia mai stata in An. Fa ridere che abbia fatto un partito di destra radicale.<ref name=adp>Dall'intervista a [[Claudio Sabelli Fioretti]], ''Corsera Magazine'', 7 dicembre 2006; pubblicata su ''[http://web.archive.org/web/20071012233156/http://www.melba.it/csf/articolo.asp?articolo=341 Melba.it]''.</ref>
*Ho un rapporto sereno con il [[fascismo]]. Lo considero un passaggio della nostra storia nazionale. [...] {{NDR|[[Benito Mussolini|Mussolini]]}} Ha fatto diversi errori, le [[leggi razziali]], l'ingresso in guerra, e comunque il suo era un sistema autoritario. Storicamente ha anche prodotto tanto, ma questo non lo salva. Strano che la sinistra invece usi questo schema: [[Fidel Castro]] è un dittatore, è uno che nega i diritti civili, però ha fatto tanto bene a Cuba. Se va bene per Castro perché non va bene per Mussolini?<ref name=adp />
*Le [[leggi ad personam]] bisogna contestualizzarle. Sono delle leggi che [[Silvio Berlusconi|Berlusconi]] ha fatto per se stesso. Ma sono leggi perfettamente giuste.<ref name=adp/>
*{{NDR|[[Benito Mussolini|Mussolini]]}} È un personaggio complesso, va storicizzato.<ref>Durante il programma televisivo ''Chiambretti Night'', Italia 1, febbraio 2009.</ref>
*{{NDR|Sul caso Englaro}} sono convinta da sempre che, nel caso di Eluana, la difesa della vita sia il punto da cui bisogna partire prima di ogni altro ragionamento. [...] Qui non si tratta di disconoscere il valore del presidente della Repubblica e il suo ruolo. [...] Siamo in condizioni eccezionali.<ref>Dall'intervista di Luca Talese, ''[http://www.ilgiornale.it/interni/la_meloni_caro_fini_ecco_perche_non_ti_seguo/08-02-2009/articolo-id=327056-page=0-comments=1 La Meloni: "Caro Fini, ecco perché non ti seguo"]'', ''Il Giornale.it'', 8 febbraio 2009.</ref>
*Non ho gli elementi per giudicare se sia da rivedere la scorta di [[Roberto Saviano|Saviano]], né tantomeno se ammazzare Saviano è una priorità della camorra, né so bene quale sia la procedura per assegnare le scorte.<ref>Citato in [https://www.huffingtonpost.it/2018/06/22/giorgia-meloni-non-so-se-ammazzare-roberto-saviano-sia-una-priorita-della-camorra_a_23465403/?ncid=fcbklnkithpmg00000001 Giorgia Meloni: "Non so se ammazzare Roberto Saviano sia una priorità della camorra"], ''huffingtonpost'', 22 giugno 2018.</ref>
*[[Benedetto XVI]] non dimentica mai, in nessuna occasione, di rivolgere il suo pensiero benevolo ai ragazzi. Lo ringrazio perché ancora oggi ha voluto trasfonderci tutta la sua forza con un messaggio, improntato alla visione di un avvenire migliore, che sarà tale se le giovani generazioni sapranno riscoprire gli eterni valori del rispetto del prossimo e della collaborazione tra tutte le componenti della società.<ref>Citato in ''[http://www1.adnkronos.com/Archivio/AdnAgenzia/2009/03/09/Politica/PAPA-MELONI-GRAZIE-A-BENEDETTO-XVI-PER-PAROLE-SPERANZA-RIVOLTE-A-GIOVANI_145142.php Papa: Meloni, grazie a Benedetto XVI per parole speranza rivolte a giovani]'', ''Adnkronos.com'', 9 marzo 2009.</ref>
*Il [[Futurismo]] fu l'ultima avanguardia artistica e culturale di uomini e donne prodotta in Italia. Oggi sentirsi futuristi è essere protagonisti del proprio tempo, essere cioè capaci di lasciare la propria impronta interpretando il tempo che si vive, lasciarne testimonianza futura alle giovani generazioni.<ref>Citato in ''[http://www.comunecagliarinews.it/rassegnastampa.php?pagina=4601 Cagliari alla riscoperta del Futurismo]'', ''Rassegna stampa del comune di Cagliari'', ''ComuneCagliariNews.it'', 10 marzo 2009.</ref>
*Vi inventate delle cose false e le raccontate in giro per il mondo. [...] Questo è intollerabile, State giocando con il nostro orgoglio nazionale, con la nostra democrazia!<ref>Durante un'intervista all'ABC, a proposito delle mancate risposte di [[Silvio Berlusconi]] alle domande di ''Repubblica'' circa i suoi scandali sessuali nel caso di Noemi Letizia; video disponibile su ''[http://tv.repubblica.it/cronaca/domanda-sulle-escort-la-meloni-si-infuria/37473?video Tv.Repubblica.it]'', ottobre 2009.</ref> {{NDR|abbandonando poi l'intervista}}
*La decisione della Corte Europea è il prodotto di una furia distruttrice verso ogni simbolo della nostra comune identità. Se l'[[Europa]] non ha coscienza dei valori e delle ragioni che la innervano allora è solo un accordo commerciale e niente di più.<ref>Citato in ''[http://giorgiameloni.garbatella.it/2009/11/crocefisso-meloni-simbolo-dellidentita-europea/ Vittoria! Sì dalla Francia all'estradizione di Battisti]'', ''GiorgiaMeloni.it'', 4 novembre 2009.</ref>
*{{NDR|I giovani italiani soffrono di}} inattitudine all'[[umiltà]]. [...] C'è un pezzo di paese che quando parli di lavoro manuale non capisce. [...] Occorre scardinare il sistema Italia, fare una rivoluzione culturale che sia in grado di tirarci fuori dal '68, abbattere i privilegi acquisiti e adeguare la società al mercato del lavoro che cambia.<ref>Citato in Rosaria Amato, ''[http://www.repubblica.it/economia/2011/01/25/news/piano_giovani_governo-11638990/ Occupazione giovanile, piano del governo: "Lavoro manuale, umiltà e contributi volontari"]'', ''Repubblica.it'', 25 gennaio 2011.</ref>
*Quando noi ammettiamo che la politica è degenerata come strumento, diamo alibi a tutte le degenerazioni della politica.<ref>Da un'[http://cultura.biografieonline.it/intervista-a-giorgia-meloni/ intervista a Giorgia Meloni] di Alessandro Galano, ''Biografieonline.it'', 20 febbraio 2012.</ref>
*Perché la storia della destra italiana preesiste alla stessa Alleanza Nazionale, esula dai programmi contingenti e attraversa le generazioni. È un'idea politica che non è nata a Fiuggi, né nell'Italia repubblicana. Certamente ha attraversato questi decenni, ma affonda le sue radici molto più in profondità: nella Grande Guerra che per prima unificò dialetti sotto un'unica bandiera, nella bella avventura di quei poeti guerrieri che chiamiamo Risorgimento. E si potrebbe andare molto più indietro, perché quella visione della vita che in Europa tutti chiamano destra e che qui in Italia chissà perché si preferisce chiamare centrodestra, ha dipinto le grandi tele del rinascimento, ha ispirato le summe teologiche e i codici cavallereschi del medioevo, ha ereditato lo spirito illuminato del diritto romano.<ref>Citato in ''[http://www.secoloditalia.it/2014/03/il-testo-integrale-dellintervento-di-giorgia-meloni/ Il testo integrale dell'intervento di Giorgia Meloni]'', ''Secolo d'Italia'', 8 marzo 2014.</ref>
*{{NDR|Alle elezioni europee del 2014}} Berlusconi credo che non farà un risultato straordinario, sarà sotto il 20%. Penso che Berlusconi debba avere il coraggio di lasciare il testimone ad un'altra generazione già da diverso tempo. L'ho anche detto, l'ho dimostrato. Ho fatto le mie scelte per questo. alla fine vincerà Renzi di misura.<ref>Dalla trasmissione radiofonica ''Mix24'', Radio24; citato in ''[http://www.liberoquotidiano.it/news/11616711/Fdi--Meloni---Berlusconi.html Fdi, Meloni: "Berlusconi deve lasciare il testimone"]'', ''LiberoQuotidiano.it'', 19 maggio 2014.</ref>
*L'Italia e l'Europa devono affrontare la questione euro in modo pragmatico e non ideologico, senza preclusioni, perché tutti i dati degli ultimi mesi confermano che questa moneta unica non funziona e sta provocando recessione e disoccupazione anche in quelle Nazioni che finora ne hanno tratto un vantaggio competitivo.<ref>Da ''[http://www.iltempo.it/politica/2014/11/14/il-degrado-e-la-rabbia-1.1344191 Il degrado e la rabbia ]'', ''Il Tempo.it'', 9 novembre 2014.</ref>
*È ignobile il sarcasmo del Presidente della Camera, [[Laura Boldrini]], nei confronti dei cristiani uccisi ieri da dei fanatici islamici su un barcone diretto verso l'Italia. [...] È tale la ferocia ideologica del Presidente Boldrini che, di fronte all'ennesimo massacro per motivi religiosi compiuto questa volta sotto i nostri occhi, non ha ancora reputato opportuno dire una sola parola di cordoglio per i cristiani gettati in mare e condannare chi lo ha fatto in nome dell'Islam. Tentare di ridurre quanto accaduto ad un semplice episodio di delinquenza comune è indegno, vergognoso ed è un insulto alle memoria delle vittime. A questo punto, non ci resta che prendere atto in modo definitivo dell'inadeguatezza di Laura Boldrini a rappresentare la Camera dei deputati e le Istituzioni italiane e ci auguriamo voglia avere la decenza di dimettersi.<ref>Da una nota; citato in ''[http://www.liberoquotidiano.it/news/politica/11779758/Giorgia-Meloni---Inaccettabile-il.html Giorgia Meloni: "Inaccettabile il sarcasmo di Laura Boldrini sui cristiani uccisi"]'', ''Libero Quotidiano.it'', 17 aprile 2015.</ref>
*Noi chiediamo che lo Stato risarcisca le vittime dei reati commessi da persone che non dovevano essere lì in quel momento, dunque beneficiari di svuota carceri e clandestini. Se liberi per incapacità dello Stato di gestire determinate emergenze, è giusto che paghi lo Stato e risarcisca le vittime.<ref name=vittim>Citato in ''[http://www.liberoquotidiano.it/news/politica/11870395/giorgia-meloni-risarcimento-vittime-clandestini-fratelli-italia-pacchetto-sicurezza.html Giorgia Meloni, la sfida a Renzi: "Lo Stato risarcisca le vittime dei clandestini"]'', ''LiberoQuotidiano.it'', 22 gennaio 2016.</ref>
*La sicurezza è una precondizione di libertà, lo strumento principe che lo Stato ha per difendere i più deboli.<ref name=vittim/>
*Certezza della pena, un principio che vogliamo ripristinare. In Italia ci sono stati 5 decreti svuota-carceri in 4 anni, in galera non ci si finisce più. Noi vogliamo combattere il lassismo buonista che ha finito per farci trovare davanti a uno Stato più vicino ai carnefici che alle vittime.<ref name=vittim/>
*{{NDR|[[Gaffe famose|Gaffe]] alla domanda «Quando è stata in Inghilterra ma non a Londra?»}} A Londra molto spesso: ultimamente sono stata a Dublino e in Scozia.<ref>Dalla trasmissione televisiva ''Otto e Mezzo'', 24 giugno 2016; citato in ''[http://m.huffpost.com/it/entry/10671558 Brexit, la gaffe di Giorgia Meloni: "Certo che sono stata in Inghilterra: a Dublino..."]'', ''Huffpost.com'', 25 giugno 2016.</ref>
*Qualche giorno fa un esponente politico mi ha definito "cagna" pensando di offendermi. I [[cane|cani]] sono intelligenti, leali e combattono per difendere ciò che amano. Usare i cani come offesa, qualifica il valore di chi lo fa.<ref>Citato in ''[https://www.iltempo.it/politica/2021/09/12/news/giorgia-meloni-cagna-foto-umilia-candidato-grillino-insulti-leader-fratelli-ditalia-28645269/ Giorgia Meloni, ecco la foto della leader di Fratelli d'Italia che umilia il grillino: "Cagna? Non è..."]'', ''iltempo.it'', 12 settembre 2021.</ref>
*Non vaccino mia figlia perché il vaccino non è una religione ma una medicina. Quando prendi una medicina valuti il rapporto tra rischio e beneficio. La possibilità di morire per un ragazzo tra zero e 19 anni è la stessa di morire per un fulmine. Il vaccino non ferma il contagio quindi non mi vaccino per gli altri.<ref>Citato in [https://www.lastampa.it/rubriche/30-minuti-al-massimo/2022/02/08/video/30_minuti_al_massimo_giorgia_meloni_non_vaccino_mia_figlia_perche_non_e_una_religione_-2850840/ ''30 minuti al Massimo, Giorgia Meloni: "Non vaccino mia figlia perché non è una religione"''], ''Lastampa.it'', 8 febbraio 2022.</ref>
*Sì alla famiglia naturale, no alla lobby LGBT! Sì all’identità sessuale, no all’ideologia gender! Sì alla cultura della vita. No all’abisso della morte. Sì all’universalità della Croce. No alla violenza dell’Islamismo. Sì ai confini sicuri. No all’immigrazione di massa. Sì al lavoro della nostra gente. No alla grande finanza internazionale<ref name="VOX">Dal discorso tentuto a Marbella, in Spagna, in sostegno di VOX; citato in ''[https://www.gay.it/giorgia-meloni-spagna-famiglia-naturale-lobby-lgbt-gender Giorgia Meloni: “Sì alla famiglia naturale, no alla lobby LGBT e al gender”. Zan: “Criminale” – VIDEO]'', ''Gay.it'', 14 giugno 2022.</ref>
*l’ideologia dominante del [[politicamente corretto]] sta distruggendo l’identità, la centralità della persona, le conquiste della nostra civiltà. Guardate l’[[ideologia gender]]. Se andate oltre gli slogan, vi accorgerete di come il vero obiettivo dell’ideologia gender non sia quello tanto decantato della lotta alle discriminazioni, e neanche quello del superamento delle differenze maschio-femmina. Il vero obiettivo non dichiarato, ma tragicamente evidente, è la scomparsa della [[donna]] e soprattutto la fine della [[maternità]]. L’uomo oggi può essere tutto, padre e madre, in un’ampia gamma che va dal femminile al maschile, mentre le parole più censurate dal politicamente corretto sono madre e moglie<ref name="VOX"/>
{{Int|Da ''[https://www.giorgiameloni.it/2019/10/19/il-discorso-integrale-di-giorgia-meloni-in-piazza-san-giovanni-a-roma/ Il discorso integrale di Giorgia Meloni in piazza San Giovanni a Roma]''|''Giorgiameloni.it'', 19 ottobre 2019}}
*Una volta Piazza San Giovanni era la piazza simbolo della sinistra, adesso la riempiamo solo noi. Dove prima c’erano le bandiere rosse, adesso sventolano le bandiere tricolori. È il segnale, cari compagni, che siete stati sconfitti dalla storia. Noi in piazza, a chiedere libertà, voi barricati nel Palazzo, aggrappati alle vostre poltrone, terrorizzati dal giudizio popolare, distanti anni luce dalla volontà del popolo italiano.
*{{NDR|Su [[Beppe Grillo]]}} Si è vestito da [[Joker]] e ha detto: io sono il caos. Grillo, l’unico caos che ha prodotto il Movimento 5 Stelle è quello che si vive a Roma grazie a Virginia Raggi. Quello è il caos che avete prodotto. Nelle buche ormai ci si pesca, i cinghiali sono diventati animali di compagnia.
*Dicono che vogliono dare la cittadinanza ai ragazzi stranieri che studiano insieme ai nostri figli nelle nostre scuole, ma non è vero: la verità è che usano i bambini come scudi umani per regalare la cittadinanza a tutti! Perché questo è quello che prevede la legge Boldrini. Noi diciamo no, e abbiamo già raccolto centomila firme perché la cittadinanza italiana non si regala!
*Se vi sentite offesi dal Crocifisso o dal presepe, beh non è qui che dovete vivere! Il mondo è grande, ed è pieno di Nazioni islamiche dove non incontrerete un Crocifisso perché i cristiani vengono perseguitati e le chiese rase al suolo.
*Ricordo che quando dicevamo di essere contrari all’ingresso della Turchia in Europa qualcuno ci guardava come se fossimo noi il problema. Oggi tutti a fare le lacrime di coccodrillo.
*Non è un caso che abbiano rispalancato le porte all’immigrazione irregolare. Dicono che lo fanno perché sono buoni. Come no! La solidarietà sulla gestione dell’immigrazione da parte della sinistra non c’entra assolutamente niente, non lo fanno perché sono buoni. Lo fanno perché ai grandi poteri economici che sono i loro burattinai, conviene importare masse di disperati per avere manodopera a basso costo. Questo è il motivo per cui lo fanno.
*Io non ce l’ho né con i francesi né con i tedeschi. Io ce l’ho con gli italiani che si sono venduti agli interessi dei francesi e dei tedeschi.
*Ora parlano di togliere la dicitura “padre” e “madre” sui documenti. Perché la famiglia è un nemico, l’identità nazionale è un nemico, l’identità di genere è un nemico. Per loro tutto ciò che definisce è un nemico. È il gioco del pensiero unico: ci devono togliere tutto quello che siamo, perché quando non avremo più un’identità e non avremo più radici, noi saremo privi di consapevolezza e incapaci di difendere i nostri diritti. È il loro gioco. Vogliono che siamo Genitore 1, Genitore 2, genere LGBT, Cittadini X, dei codici. Ma noi non siamo dei codici, noi siamo delle persone e difenderemo la nostra identità. Io sono Giorgia, sono una donna, sono una madre, sono italiana, sono cristiana. Non me lo toglierete! Non me lo toglierete!
==Citazioni su Giorgia Meloni==
*Donna. Madre. Italiana. Cristiana. E aspirante prima premier donna nella storia della Repubblica. Nell’intervista alla tv americana Fox News — già schierata su posizioni filo trumpiste — Giorgia Meloni si immagina già a palazzo Chigi («sarebbe un onore e un fardello»). È innegabile che essere l’unica donna leader di un partito italiano — il primo, stando ai sondaggi — , è un punto di forza della capa di [[Fratelli d'Italia (partito politico)|Fdi]]. Ma è altrettanto evidente che dietro l’immagine-primato della donna-forte al comando c’è la contraddizione di guidare un partito da sempre ancorato a posizioni maschiliste. ([[Paolo Berizzi]])
*Giorgia Meloni guida un partito che relega le donne al ruolo di welfare vivente: questo la rende una leadership inutile per le donne. ([[Elly Schlein]])
*Giorgia Meloni se la prende con me perché faccio sarcasmo sui [[Antivaccinismo|novax]]. Accetto il fatto di non piacerle, ma non mi so spiegare questa sua avversione alle vaccinazioni obbligatorie, che sono iniziate molti anni fa (1939) senza nessuna protesta. ([[Roberto Burioni]])
*Meloni cerca di trarre profitto dalla caduta dell'alleato [[Matteo Salvini|Salvini]], un emarginato nella sua stessa coalizione come nel mondo. Ma soltanto la fragilità dell'opposizione le permette di reggere quello che è soltanto un bluff: Meloni stessa non può essere garante di alcuna affidabilità dell'Italia in politica estera finché i suoi partner di coalizione sono il putiniano Salvini e il declinante [[Silvio Berlusconi]], che per tutta la prima fase della guerra in Ucraina è rimasto muto pur di non criticare l'amico [[Vladimir Putin]] con il quale aveva consolidato la dipendenza energetica dell'Italia dalla Russia a inizio anni Duemila. ([[Stefano Feltri]])
*Meloni è esattamente nel solco di [[Benito Mussolini|Mussolini]], più che sul fronte del [[fascismo]] su quello del [[populismo]]. L’opportunismo funambolico, la prontezza a rinnegare, ad abiurare, fu una delle caratteristiche più efficaci del Duce nella sua scalata al potere. ([[Antonio Scurati]])
*Meloni: "le possibilità che un ragazzo muoia di COVID sono le stesse che muoia colpito da un fulmine"<br>Anni 2020-2021<br>- Morti per fulmine negli USA: 28 (di tutte le età)<br>- Morti per COVID negli USA: 900 (sotto i 18 anni) ([[Roberto Burioni]])
*Negli ultimi giorni pulsioni fasciste clandestine e segnali facinorosi pubblici si sono intrecciati, costringendo la destra politica a renderne conto. Giorgia Meloni ha risolto la questione spiegando che questi atti danneggiano la destra, come se fosse questo il problema, mentre è evidente che la destra è danneggiata dalla sua indulgenza, insidiata dalla sua ambiguità. ([[Ezio Mauro]])
*Non è [[Fascismo|fascista]], ma con la fascisteria ha il doppio problema che aveva il [[Movimento Sociale Italiano - Destra Nazionale|Msi]]: se li condanna li perde, se non li condanna si perde. Ecco il punto: Meloni è missina e ha come mito gli anni settanta, quelli del terrorismo e dei picchiatori. Ne custodisce la fiamma e “il patrimonio valoriale che è stata la nostra giovinezza”. Ha riaperto la sede di via della Scrofa e occupa la stanza di [[Giorgio Almirante|Almirante]], “il grande uomo” che celebra ogni 22 maggio. Lo spaccia per campione della democrazia con incendi emotivi che presto vorrebbe trasformare in cerimonie di riabilitazione nazionale e europea, eleggendolo a Padre della destra sovranista e razzista, dall’Ungheria alla Polonia… all’Italia. ([[Francesco Merlo]])
===[[Giuseppe Civati]]===
*Ci sono tanti rischi. Primo di tutto è quello allontanarsi dagli altri paesi europei, di scegliere una via autarchica, di polemizzare con le istituzioni europee. Adesso Meloni vuole rassicurarli. Io non so come faccia, perché se si prende qualsiasi suo manifesto, qualsiasi suo comizio, è sempre un attacco forsennato alle istituzioni europee, i burocrati di Bruxelles, a questo complotto internazionale, dalla Silicon Valley alla Cina, che passa proprio dall'Unione Europea. Queste sono posizioni che in Europa sono chiamate di estrema destra, nel mondo è l'[[alt-right]], diciamo così. È, come dire, un'opzione che le altre democrazie tendono a non sposare, e questo sarebbe un problema gigantesco.
*Io la chiamo Berlusconi junior. Infatti, la Meloni è Berlusconi junior, perché adesso ha ripreso [[Giulio Tremonti|Tremonti]], ha ripreso [[Marcello Pera|Pera]], ha cercato le vecchie glorie, con rispetto parlando, che sono quelle che ci hanno portato al default.
*La prima premier ipotetica donna, che sarebbe una notizia sconvolgente per il nostro Paese, assume tutte le posizioni più sbagliate del moralismo patriarcale e degli atteggiamenti, come dire, retrogradi.
*Tu immagina cosa può succedere se arrivi in Europa e dici: "Sono un po' ex fascista, un po' MSI, non tolgo la fiamma, in più ho Tremonti, ve lo ricordate?". Non mi sembra un modo proprio per farsi sostenere dagli altri nostri partner.
===[[Vincenzo De Luca]]===
*Alla "professoressa" Meloni voglio rivolgere l’invito a un dibattito pubblico in diretta sulla realtà della Campania, dove e come vuole. Potrà esserle utile per informarsi sulla Campania prima di parlare e di dire stupidaggini. Purtroppo ci sono esponenti politici che sono refrattari ai fatti: sono geneticamente orientati alla politica politicante e a raccontare frottole.
*{{NDR|A Giorgia Meloni e [[Matteo Salvini]]}} Avreste mantenuto gli ospedali in condizioni di insicurezza? Avreste voluto le scuole col personale non vaccinato? E quando si sono chiusi i reparti ospedalieri per accogliere i malati di covid e quindi non si sono fatti interventi per gli altri malati, allora il problema della libertà di cura sottratta ad altri pazienti non covid non esisteva? Bene, ora forse abbiamo alle spalle tutte queste chiacchiere al vento e tutte queste prove di irresponsabilità.
*Due gioielli politici si sono opposti con tutte le forze al [[certificato COVID digitale dell'UE|green pass]]: Salvini e Meloni. Da tutte le cose che ho sentito da loro, io non ho ancora capito qual è la loro proposta. Questi sono due esponenti politici che si sono opposti al lockdown quando avevamo migliaia di ricoverati e di morti. Hanno organizzato cortei con persone senza mascherina a Roma. Hanno detto no a ogni decisione di contenimento. Se avessimo seguito questi due signori, oggi l’Italia sarebbe in ginocchio. Se fosse stato per loro, noi oggi avremmo le scuole prive delle norme minime di sicurezza e gli ospedali in condizioni di totale pericolo per chi si va a ricoverare.
==Note==
<references />
==Altri progetti==
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[[Categoria:Politici italiani]]
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Danyele
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/* Citazioni su Giorgia Meloni */ +1
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[[Immagine:Giorgia Meloni 2018.jpg|thumb|Giorgia Meloni nel 2018]]
'''Giorgia Meloni''' (1977 – vivente), politica italiana.
==Citazioni di Giorgia Meloni==
{{cronologico}}
*[...] la [[Alessandra Mussolini|Mussolini]] è una delle persone più distanti dalle tesi della destra che sia mai stata in An. Fa ridere che abbia fatto un partito di destra radicale.<ref name=adp>Dall'intervista a [[Claudio Sabelli Fioretti]], ''Corsera Magazine'', 7 dicembre 2006; pubblicata su ''[http://web.archive.org/web/20071012233156/http://www.melba.it/csf/articolo.asp?articolo=341 Melba.it]''.</ref>
*Ho un rapporto sereno con il [[fascismo]]. Lo considero un passaggio della nostra storia nazionale. [...] {{NDR|[[Benito Mussolini|Mussolini]]}} Ha fatto diversi errori, le [[leggi razziali]], l'ingresso in guerra, e comunque il suo era un sistema autoritario. Storicamente ha anche prodotto tanto, ma questo non lo salva. Strano che la sinistra invece usi questo schema: [[Fidel Castro]] è un dittatore, è uno che nega i diritti civili, però ha fatto tanto bene a Cuba. Se va bene per Castro perché non va bene per Mussolini?<ref name=adp />
*Le [[leggi ad personam]] bisogna contestualizzarle. Sono delle leggi che [[Silvio Berlusconi|Berlusconi]] ha fatto per se stesso. Ma sono leggi perfettamente giuste.<ref name=adp/>
*{{NDR|[[Benito Mussolini|Mussolini]]}} È un personaggio complesso, va storicizzato.<ref>Durante il programma televisivo ''Chiambretti Night'', Italia 1, febbraio 2009.</ref>
*{{NDR|Sul caso Englaro}} sono convinta da sempre che, nel caso di Eluana, la difesa della vita sia il punto da cui bisogna partire prima di ogni altro ragionamento. [...] Qui non si tratta di disconoscere il valore del presidente della Repubblica e il suo ruolo. [...] Siamo in condizioni eccezionali.<ref>Dall'intervista di Luca Talese, ''[http://www.ilgiornale.it/interni/la_meloni_caro_fini_ecco_perche_non_ti_seguo/08-02-2009/articolo-id=327056-page=0-comments=1 La Meloni: "Caro Fini, ecco perché non ti seguo"]'', ''Il Giornale.it'', 8 febbraio 2009.</ref>
*Non ho gli elementi per giudicare se sia da rivedere la scorta di [[Roberto Saviano|Saviano]], né tantomeno se ammazzare Saviano è una priorità della camorra, né so bene quale sia la procedura per assegnare le scorte.<ref>Citato in [https://www.huffingtonpost.it/2018/06/22/giorgia-meloni-non-so-se-ammazzare-roberto-saviano-sia-una-priorita-della-camorra_a_23465403/?ncid=fcbklnkithpmg00000001 Giorgia Meloni: "Non so se ammazzare Roberto Saviano sia una priorità della camorra"], ''huffingtonpost'', 22 giugno 2018.</ref>
*[[Benedetto XVI]] non dimentica mai, in nessuna occasione, di rivolgere il suo pensiero benevolo ai ragazzi. Lo ringrazio perché ancora oggi ha voluto trasfonderci tutta la sua forza con un messaggio, improntato alla visione di un avvenire migliore, che sarà tale se le giovani generazioni sapranno riscoprire gli eterni valori del rispetto del prossimo e della collaborazione tra tutte le componenti della società.<ref>Citato in ''[http://www1.adnkronos.com/Archivio/AdnAgenzia/2009/03/09/Politica/PAPA-MELONI-GRAZIE-A-BENEDETTO-XVI-PER-PAROLE-SPERANZA-RIVOLTE-A-GIOVANI_145142.php Papa: Meloni, grazie a Benedetto XVI per parole speranza rivolte a giovani]'', ''Adnkronos.com'', 9 marzo 2009.</ref>
*Il [[Futurismo]] fu l'ultima avanguardia artistica e culturale di uomini e donne prodotta in Italia. Oggi sentirsi futuristi è essere protagonisti del proprio tempo, essere cioè capaci di lasciare la propria impronta interpretando il tempo che si vive, lasciarne testimonianza futura alle giovani generazioni.<ref>Citato in ''[http://www.comunecagliarinews.it/rassegnastampa.php?pagina=4601 Cagliari alla riscoperta del Futurismo]'', ''Rassegna stampa del comune di Cagliari'', ''ComuneCagliariNews.it'', 10 marzo 2009.</ref>
*Vi inventate delle cose false e le raccontate in giro per il mondo. [...] Questo è intollerabile, State giocando con il nostro orgoglio nazionale, con la nostra democrazia!<ref>Durante un'intervista all'ABC, a proposito delle mancate risposte di [[Silvio Berlusconi]] alle domande di ''Repubblica'' circa i suoi scandali sessuali nel caso di Noemi Letizia; video disponibile su ''[http://tv.repubblica.it/cronaca/domanda-sulle-escort-la-meloni-si-infuria/37473?video Tv.Repubblica.it]'', ottobre 2009.</ref> {{NDR|abbandonando poi l'intervista}}
*La decisione della Corte Europea è il prodotto di una furia distruttrice verso ogni simbolo della nostra comune identità. Se l'[[Europa]] non ha coscienza dei valori e delle ragioni che la innervano allora è solo un accordo commerciale e niente di più.<ref>Citato in ''[http://giorgiameloni.garbatella.it/2009/11/crocefisso-meloni-simbolo-dellidentita-europea/ Vittoria! Sì dalla Francia all'estradizione di Battisti]'', ''GiorgiaMeloni.it'', 4 novembre 2009.</ref>
*{{NDR|I giovani italiani soffrono di}} inattitudine all'[[umiltà]]. [...] C'è un pezzo di paese che quando parli di lavoro manuale non capisce. [...] Occorre scardinare il sistema Italia, fare una rivoluzione culturale che sia in grado di tirarci fuori dal '68, abbattere i privilegi acquisiti e adeguare la società al mercato del lavoro che cambia.<ref>Citato in Rosaria Amato, ''[http://www.repubblica.it/economia/2011/01/25/news/piano_giovani_governo-11638990/ Occupazione giovanile, piano del governo: "Lavoro manuale, umiltà e contributi volontari"]'', ''Repubblica.it'', 25 gennaio 2011.</ref>
*Quando noi ammettiamo che la politica è degenerata come strumento, diamo alibi a tutte le degenerazioni della politica.<ref>Da un'[http://cultura.biografieonline.it/intervista-a-giorgia-meloni/ intervista a Giorgia Meloni] di Alessandro Galano, ''Biografieonline.it'', 20 febbraio 2012.</ref>
*Perché la storia della destra italiana preesiste alla stessa Alleanza Nazionale, esula dai programmi contingenti e attraversa le generazioni. È un'idea politica che non è nata a Fiuggi, né nell'Italia repubblicana. Certamente ha attraversato questi decenni, ma affonda le sue radici molto più in profondità: nella Grande Guerra che per prima unificò dialetti sotto un'unica bandiera, nella bella avventura di quei poeti guerrieri che chiamiamo Risorgimento. E si potrebbe andare molto più indietro, perché quella visione della vita che in Europa tutti chiamano destra e che qui in Italia chissà perché si preferisce chiamare centrodestra, ha dipinto le grandi tele del rinascimento, ha ispirato le summe teologiche e i codici cavallereschi del medioevo, ha ereditato lo spirito illuminato del diritto romano.<ref>Citato in ''[http://www.secoloditalia.it/2014/03/il-testo-integrale-dellintervento-di-giorgia-meloni/ Il testo integrale dell'intervento di Giorgia Meloni]'', ''Secolo d'Italia'', 8 marzo 2014.</ref>
*{{NDR|Alle elezioni europee del 2014}} Berlusconi credo che non farà un risultato straordinario, sarà sotto il 20%. Penso che Berlusconi debba avere il coraggio di lasciare il testimone ad un'altra generazione già da diverso tempo. L'ho anche detto, l'ho dimostrato. Ho fatto le mie scelte per questo. alla fine vincerà Renzi di misura.<ref>Dalla trasmissione radiofonica ''Mix24'', Radio24; citato in ''[http://www.liberoquotidiano.it/news/11616711/Fdi--Meloni---Berlusconi.html Fdi, Meloni: "Berlusconi deve lasciare il testimone"]'', ''LiberoQuotidiano.it'', 19 maggio 2014.</ref>
*L'Italia e l'Europa devono affrontare la questione euro in modo pragmatico e non ideologico, senza preclusioni, perché tutti i dati degli ultimi mesi confermano che questa moneta unica non funziona e sta provocando recessione e disoccupazione anche in quelle Nazioni che finora ne hanno tratto un vantaggio competitivo.<ref>Da ''[http://www.iltempo.it/politica/2014/11/14/il-degrado-e-la-rabbia-1.1344191 Il degrado e la rabbia ]'', ''Il Tempo.it'', 9 novembre 2014.</ref>
*È ignobile il sarcasmo del Presidente della Camera, [[Laura Boldrini]], nei confronti dei cristiani uccisi ieri da dei fanatici islamici su un barcone diretto verso l'Italia. [...] È tale la ferocia ideologica del Presidente Boldrini che, di fronte all'ennesimo massacro per motivi religiosi compiuto questa volta sotto i nostri occhi, non ha ancora reputato opportuno dire una sola parola di cordoglio per i cristiani gettati in mare e condannare chi lo ha fatto in nome dell'Islam. Tentare di ridurre quanto accaduto ad un semplice episodio di delinquenza comune è indegno, vergognoso ed è un insulto alle memoria delle vittime. A questo punto, non ci resta che prendere atto in modo definitivo dell'inadeguatezza di Laura Boldrini a rappresentare la Camera dei deputati e le Istituzioni italiane e ci auguriamo voglia avere la decenza di dimettersi.<ref>Da una nota; citato in ''[http://www.liberoquotidiano.it/news/politica/11779758/Giorgia-Meloni---Inaccettabile-il.html Giorgia Meloni: "Inaccettabile il sarcasmo di Laura Boldrini sui cristiani uccisi"]'', ''Libero Quotidiano.it'', 17 aprile 2015.</ref>
*Noi chiediamo che lo Stato risarcisca le vittime dei reati commessi da persone che non dovevano essere lì in quel momento, dunque beneficiari di svuota carceri e clandestini. Se liberi per incapacità dello Stato di gestire determinate emergenze, è giusto che paghi lo Stato e risarcisca le vittime.<ref name=vittim>Citato in ''[http://www.liberoquotidiano.it/news/politica/11870395/giorgia-meloni-risarcimento-vittime-clandestini-fratelli-italia-pacchetto-sicurezza.html Giorgia Meloni, la sfida a Renzi: "Lo Stato risarcisca le vittime dei clandestini"]'', ''LiberoQuotidiano.it'', 22 gennaio 2016.</ref>
*La sicurezza è una precondizione di libertà, lo strumento principe che lo Stato ha per difendere i più deboli.<ref name=vittim/>
*Certezza della pena, un principio che vogliamo ripristinare. In Italia ci sono stati 5 decreti svuota-carceri in 4 anni, in galera non ci si finisce più. Noi vogliamo combattere il lassismo buonista che ha finito per farci trovare davanti a uno Stato più vicino ai carnefici che alle vittime.<ref name=vittim/>
*{{NDR|[[Gaffe famose|Gaffe]] alla domanda «Quando è stata in Inghilterra ma non a Londra?»}} A Londra molto spesso: ultimamente sono stata a Dublino e in Scozia.<ref>Dalla trasmissione televisiva ''Otto e Mezzo'', 24 giugno 2016; citato in ''[http://m.huffpost.com/it/entry/10671558 Brexit, la gaffe di Giorgia Meloni: "Certo che sono stata in Inghilterra: a Dublino..."]'', ''Huffpost.com'', 25 giugno 2016.</ref>
*Qualche giorno fa un esponente politico mi ha definito "cagna" pensando di offendermi. I [[cane|cani]] sono intelligenti, leali e combattono per difendere ciò che amano. Usare i cani come offesa, qualifica il valore di chi lo fa.<ref>Citato in ''[https://www.iltempo.it/politica/2021/09/12/news/giorgia-meloni-cagna-foto-umilia-candidato-grillino-insulti-leader-fratelli-ditalia-28645269/ Giorgia Meloni, ecco la foto della leader di Fratelli d'Italia che umilia il grillino: "Cagna? Non è..."]'', ''iltempo.it'', 12 settembre 2021.</ref>
*Non vaccino mia figlia perché il vaccino non è una religione ma una medicina. Quando prendi una medicina valuti il rapporto tra rischio e beneficio. La possibilità di morire per un ragazzo tra zero e 19 anni è la stessa di morire per un fulmine. Il vaccino non ferma il contagio quindi non mi vaccino per gli altri.<ref>Citato in [https://www.lastampa.it/rubriche/30-minuti-al-massimo/2022/02/08/video/30_minuti_al_massimo_giorgia_meloni_non_vaccino_mia_figlia_perche_non_e_una_religione_-2850840/ ''30 minuti al Massimo, Giorgia Meloni: "Non vaccino mia figlia perché non è una religione"''], ''Lastampa.it'', 8 febbraio 2022.</ref>
*Sì alla famiglia naturale, no alla lobby LGBT! Sì all’identità sessuale, no all’ideologia gender! Sì alla cultura della vita. No all’abisso della morte. Sì all’universalità della Croce. No alla violenza dell’Islamismo. Sì ai confini sicuri. No all’immigrazione di massa. Sì al lavoro della nostra gente. No alla grande finanza internazionale<ref name="VOX">Dal discorso tentuto a Marbella, in Spagna, in sostegno di VOX; citato in ''[https://www.gay.it/giorgia-meloni-spagna-famiglia-naturale-lobby-lgbt-gender Giorgia Meloni: “Sì alla famiglia naturale, no alla lobby LGBT e al gender”. Zan: “Criminale” – VIDEO]'', ''Gay.it'', 14 giugno 2022.</ref>
*l’ideologia dominante del [[politicamente corretto]] sta distruggendo l’identità, la centralità della persona, le conquiste della nostra civiltà. Guardate l’[[ideologia gender]]. Se andate oltre gli slogan, vi accorgerete di come il vero obiettivo dell’ideologia gender non sia quello tanto decantato della lotta alle discriminazioni, e neanche quello del superamento delle differenze maschio-femmina. Il vero obiettivo non dichiarato, ma tragicamente evidente, è la scomparsa della [[donna]] e soprattutto la fine della [[maternità]]. L’uomo oggi può essere tutto, padre e madre, in un’ampia gamma che va dal femminile al maschile, mentre le parole più censurate dal politicamente corretto sono madre e moglie<ref name="VOX"/>
{{Int|Da ''[https://www.giorgiameloni.it/2019/10/19/il-discorso-integrale-di-giorgia-meloni-in-piazza-san-giovanni-a-roma/ Il discorso integrale di Giorgia Meloni in piazza San Giovanni a Roma]''|''Giorgiameloni.it'', 19 ottobre 2019}}
*Una volta Piazza San Giovanni era la piazza simbolo della sinistra, adesso la riempiamo solo noi. Dove prima c’erano le bandiere rosse, adesso sventolano le bandiere tricolori. È il segnale, cari compagni, che siete stati sconfitti dalla storia. Noi in piazza, a chiedere libertà, voi barricati nel Palazzo, aggrappati alle vostre poltrone, terrorizzati dal giudizio popolare, distanti anni luce dalla volontà del popolo italiano.
*{{NDR|Su [[Beppe Grillo]]}} Si è vestito da [[Joker]] e ha detto: io sono il caos. Grillo, l’unico caos che ha prodotto il Movimento 5 Stelle è quello che si vive a Roma grazie a Virginia Raggi. Quello è il caos che avete prodotto. Nelle buche ormai ci si pesca, i cinghiali sono diventati animali di compagnia.
*Dicono che vogliono dare la cittadinanza ai ragazzi stranieri che studiano insieme ai nostri figli nelle nostre scuole, ma non è vero: la verità è che usano i bambini come scudi umani per regalare la cittadinanza a tutti! Perché questo è quello che prevede la legge Boldrini. Noi diciamo no, e abbiamo già raccolto centomila firme perché la cittadinanza italiana non si regala!
*Se vi sentite offesi dal Crocifisso o dal presepe, beh non è qui che dovete vivere! Il mondo è grande, ed è pieno di Nazioni islamiche dove non incontrerete un Crocifisso perché i cristiani vengono perseguitati e le chiese rase al suolo.
*Ricordo che quando dicevamo di essere contrari all’ingresso della Turchia in Europa qualcuno ci guardava come se fossimo noi il problema. Oggi tutti a fare le lacrime di coccodrillo.
*Non è un caso che abbiano rispalancato le porte all’immigrazione irregolare. Dicono che lo fanno perché sono buoni. Come no! La solidarietà sulla gestione dell’immigrazione da parte della sinistra non c’entra assolutamente niente, non lo fanno perché sono buoni. Lo fanno perché ai grandi poteri economici che sono i loro burattinai, conviene importare masse di disperati per avere manodopera a basso costo. Questo è il motivo per cui lo fanno.
*Io non ce l’ho né con i francesi né con i tedeschi. Io ce l’ho con gli italiani che si sono venduti agli interessi dei francesi e dei tedeschi.
*Ora parlano di togliere la dicitura “padre” e “madre” sui documenti. Perché la famiglia è un nemico, l’identità nazionale è un nemico, l’identità di genere è un nemico. Per loro tutto ciò che definisce è un nemico. È il gioco del pensiero unico: ci devono togliere tutto quello che siamo, perché quando non avremo più un’identità e non avremo più radici, noi saremo privi di consapevolezza e incapaci di difendere i nostri diritti. È il loro gioco. Vogliono che siamo Genitore 1, Genitore 2, genere LGBT, Cittadini X, dei codici. Ma noi non siamo dei codici, noi siamo delle persone e difenderemo la nostra identità. Io sono Giorgia, sono una donna, sono una madre, sono italiana, sono cristiana. Non me lo toglierete! Non me lo toglierete!
==Citazioni su Giorgia Meloni==
*Donna. Madre. Italiana. Cristiana. E aspirante prima premier donna nella storia della Repubblica. Nell’intervista alla tv americana Fox News — già schierata su posizioni filo trumpiste — Giorgia Meloni si immagina già a palazzo Chigi («sarebbe un onore e un fardello»). È innegabile che essere l’unica donna leader di un partito italiano — il primo, stando ai sondaggi — , è un punto di forza della capa di [[Fratelli d'Italia (partito politico)|Fdi]]. Ma è altrettanto evidente che dietro l’immagine-primato della donna-forte al comando c’è la contraddizione di guidare un partito da sempre ancorato a posizioni maschiliste. ([[Paolo Berizzi]])
*Giorgia Meloni guida un partito che relega le donne al ruolo di welfare vivente: questo la rende una leadership inutile per le donne. ([[Elly Schlein]])
*Giorgia Meloni se la prende con me perché faccio sarcasmo sui [[Antivaccinismo|novax]]. Accetto il fatto di non piacerle, ma non mi so spiegare questa sua avversione alle vaccinazioni obbligatorie, che sono iniziate molti anni fa (1939) senza nessuna protesta. ([[Roberto Burioni]])
*Meloni cerca di trarre profitto dalla caduta dell'alleato [[Matteo Salvini|Salvini]], un emarginato nella sua stessa coalizione come nel mondo. Ma soltanto la fragilità dell'opposizione le permette di reggere quello che è soltanto un bluff: Meloni stessa non può essere garante di alcuna affidabilità dell'Italia in politica estera finché i suoi partner di coalizione sono il putiniano Salvini e il declinante [[Silvio Berlusconi]], che per tutta la prima fase della guerra in Ucraina è rimasto muto pur di non criticare l'amico [[Vladimir Putin]] con il quale aveva consolidato la dipendenza energetica dell'Italia dalla Russia a inizio anni Duemila. ([[Stefano Feltri]])
*Meloni è esattamente nel solco di [[Benito Mussolini|Mussolini]], più che sul fronte del [[fascismo]] su quello del [[populismo]]. L’opportunismo funambolico, la prontezza a rinnegare, ad abiurare, fu una delle caratteristiche più efficaci del Duce nella sua scalata al potere. ([[Antonio Scurati]])
*Meloni: "le possibilità che un ragazzo muoia di COVID sono le stesse che muoia colpito da un fulmine"<br>Anni 2020-2021<br>- Morti per fulmine negli USA: 28 (di tutte le età)<br>- Morti per COVID negli USA: 900 (sotto i 18 anni) ([[Roberto Burioni]])
*Negli ultimi giorni pulsioni fasciste clandestine e segnali facinorosi pubblici si sono intrecciati, costringendo la destra politica a renderne conto. Giorgia Meloni ha risolto la questione spiegando che questi atti danneggiano la destra, come se fosse questo il problema, mentre è evidente che la destra è danneggiata dalla sua indulgenza, insidiata dalla sua ambiguità. ([[Ezio Mauro]])
*Non è [[Fascismo|fascista]], ma con la fascisteria ha il doppio problema che aveva il [[Movimento Sociale Italiano - Destra Nazionale|Msi]]: se li condanna li perde, se non li condanna si perde. Ecco il punto: Meloni è missina e ha come mito gli anni settanta, quelli del terrorismo e dei picchiatori. Ne custodisce la fiamma e “il patrimonio valoriale che è stata la nostra giovinezza”. Ha riaperto la sede di via della Scrofa e occupa la stanza di [[Giorgio Almirante|Almirante]], “il grande uomo” che celebra ogni 22 maggio. Lo spaccia per campione della democrazia con incendi emotivi che presto vorrebbe trasformare in cerimonie di riabilitazione nazionale e europea, eleggendolo a Padre della destra sovranista e razzista, dall’Ungheria alla Polonia… all’Italia. ([[Francesco Merlo]])
*Presentandomi a voi dicendo a gran voce "sono una donna, sono una madre, sono cristiana" — senza un lontanissimo cenno di umiltà (soprattutto sul tema della fede) — chi potrebbe sentirsi escluso dal mio urlo orgoglioso che suona come una verità assoluta? Unica visione possibile. Mi vengono in mente le donne che non sono madri, le donne che non sono cristiane (ma certo, anche tutti gli uomini). Se poi facessi un distinguo tra gli immigrati di serie A ("i Venezuelani cristiani di origine italiana") e quelli di serie B (i poveri Cristi di tutte le religioni? Chissà!) starei forse continuando un discorso di esclusione? Se poi elogiassi Mussolini dicendo che "è stato un grande politico" (e utilizzassi un simbolo fascista per l'immagine del mio partito) starei calpestando la dignità, la sofferenza e la storia di quante persone? Se parlassi di "devianze" per riferirmi a disturbi alimentari che affliggono migliaia di giovani e non, quanta gente ferirei? Se mi schierassi contro l'aborto senza difendere il diritto delle donne a disporre del proprio corpo? Non proseguirò questo elenco, ho un po' di nausea. Fortunatamente nulla di cui sopra somiglia al mio modo di vivere e di rapportarmi agli altri. ([[Levante (cantante)|Levante]])
===[[Giuseppe Civati]]===
*Ci sono tanti rischi. Primo di tutto è quello allontanarsi dagli altri paesi europei, di scegliere una via autarchica, di polemizzare con le istituzioni europee. Adesso Meloni vuole rassicurarli. Io non so come faccia, perché se si prende qualsiasi suo manifesto, qualsiasi suo comizio, è sempre un attacco forsennato alle istituzioni europee, i burocrati di Bruxelles, a questo complotto internazionale, dalla Silicon Valley alla Cina, che passa proprio dall'Unione Europea. Queste sono posizioni che in Europa sono chiamate di estrema destra, nel mondo è l'[[alt-right]], diciamo così. È, come dire, un'opzione che le altre democrazie tendono a non sposare, e questo sarebbe un problema gigantesco.
*Io la chiamo Berlusconi junior. Infatti, la Meloni è Berlusconi junior, perché adesso ha ripreso [[Giulio Tremonti|Tremonti]], ha ripreso [[Marcello Pera|Pera]], ha cercato le vecchie glorie, con rispetto parlando, che sono quelle che ci hanno portato al default.
*La prima premier ipotetica donna, che sarebbe una notizia sconvolgente per il nostro Paese, assume tutte le posizioni più sbagliate del moralismo patriarcale e degli atteggiamenti, come dire, retrogradi.
*Tu immagina cosa può succedere se arrivi in Europa e dici: "Sono un po' ex fascista, un po' MSI, non tolgo la fiamma, in più ho Tremonti, ve lo ricordate?". Non mi sembra un modo proprio per farsi sostenere dagli altri nostri partner.
===[[Vincenzo De Luca]]===
*Alla "professoressa" Meloni voglio rivolgere l’invito a un dibattito pubblico in diretta sulla realtà della Campania, dove e come vuole. Potrà esserle utile per informarsi sulla Campania prima di parlare e di dire stupidaggini. Purtroppo ci sono esponenti politici che sono refrattari ai fatti: sono geneticamente orientati alla politica politicante e a raccontare frottole.
*{{NDR|A Giorgia Meloni e [[Matteo Salvini]]}} Avreste mantenuto gli ospedali in condizioni di insicurezza? Avreste voluto le scuole col personale non vaccinato? E quando si sono chiusi i reparti ospedalieri per accogliere i malati di covid e quindi non si sono fatti interventi per gli altri malati, allora il problema della libertà di cura sottratta ad altri pazienti non covid non esisteva? Bene, ora forse abbiamo alle spalle tutte queste chiacchiere al vento e tutte queste prove di irresponsabilità.
*Due gioielli politici si sono opposti con tutte le forze al [[certificato COVID digitale dell'UE|green pass]]: Salvini e Meloni. Da tutte le cose che ho sentito da loro, io non ho ancora capito qual è la loro proposta. Questi sono due esponenti politici che si sono opposti al lockdown quando avevamo migliaia di ricoverati e di morti. Hanno organizzato cortei con persone senza mascherina a Roma. Hanno detto no a ogni decisione di contenimento. Se avessimo seguito questi due signori, oggi l’Italia sarebbe in ginocchio. Se fosse stato per loro, noi oggi avremmo le scuole prive delle norme minime di sicurezza e gli ospedali in condizioni di totale pericolo per chi si va a ricoverare.
==Note==
<references />
==Altri progetti==
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[[Categoria:Politici italiani]]
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Normalità
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{{voce tematica}}
Citazioni sulla '''normalità'''.
==Citazioni==
*Alla fine, anche lo psichiatra abitava il manicomio come gli altri matti. Una vita strana, forse paradossale, forse assurda, ma tutto sommato vera. Quando si doveva stabilire che le cose non andavano, il confronto era con la vita dei sani. Una normalità che, dovendo definirlo, saprei descrivere solo come patologia, in quanto per gli abitanti del manicomio è il "fuori" ad essere anomalo. ([[Vittorino Andreoli]])
*Abituarsi alla diversità dei normali è più difficile che abituarsi alla diversità dei diversi. ([[Giuseppe Pontiggia]])
*"Belane, sei svitato?" "Chi lo sa? La pazzia è relativa. Chi stabilisce la normalità?" "Non lo so." ([[Charles Bukowski]])
*Che baracconata, la normalità. ([[Aldo Busi]])
*Ciò che caratterizza un soggetto normale, è precisamente il fatto di non prendere mai del tutto sul serio un certo numero di realtà di cui riconosce l'esistenza. ([[Jacques Lacan]])
*''È bello ritornar "normalità". | È facile tornare con le tante stanche pecore bianche. | Scusate, non mi lego a questa schiera: | morrò pecora nera.'' ([[Francesco Guccini]])
*È la normalità la vera rivoluzione. (''[[L'ultimo bacio]]'')
*Il mondo è cambiato. Dobbiamo cambiare noi. Innanzitutto non facendo più finta che tutto è come prima, che possiamo continuare a vivere vigliaccamente una vita normale. Con quel che sta succedendo nel mondo la nostra vita non può, non deve, essere normale. Di questa normalità dovremmo avere vergogna. ([[Tiziano Terzani]])
*La normalità è conformità alle aspettative collettive. ([[Robert M. Pirsig]])
*La normalità stessa è un'anormalità. ([[Gilbert Keith Chesterton]])
*''Ma l'impresa eccezionale, dammi retta, è essere normale.'' ([[Lucio Dalla]])
*Nell'individuo normale la funzione principale dell'inconscio consiste nel realizzare una compensazione e ristabilire un equilibrio. ([[Carl Gustav Jung]])
*Occorre far incontrare bambini e ragazzi con l'eccezione, ché a fargli incontrare la normalità ci pensa la vita. ([[Silvio Ceccato]])
*Per me la normalità semplicemente non esiste. Credo sia un prodotto della [[matematica]], che io non amo. La normalità è come il salario medio delle statistiche, che, appunto, non esiste. Tutte le persone sono in qualche modo strane, solo che alcune sono più brave a nascondere le loro bizzarrie. Per me la scelta è solo tra essere strani infelici — perché ti mimetizzi — e strani felici, perché non nascondi le tue stranezze e le persone ti vogliono anche più bene. ([[Fabio Genovesi]])
*– Si può parlare di normalità quando riportiamo a casa il carro con i buoi.<br/>– Cos'è "Normale"?<br/>– Cos'è "Casa"?<br/>– Cos'è "Buoi"? (''[[Guida galattica per autostoppisti]]'')
*Tu sei molto meglio di normale! Sei anormale! (''[[Futurama (terza stagione)|Futurama]]'')
==''[[Il conformista (film)|Il conformista]]''==
*– Com'è un uomo normale secondo te?<br />– "Un uomo normale"? Per me un uomo normale è quello che si volta per la strada per guardare il sedere di una bella donna che passa e scopre che non è il solo ad essersi voltato. E ce ne sono almeno cinque o sei. Ed è contento se scopre gente uguale a lui. I suoi simili. Perciò gli piacciono le spiagge affollate, le partite di football, i bar del centro...<br />– ...e le adunate oceaniche a Piazza Venezia.<br />– Ama quelli che sono come lui. E diffida di quelli che sente diversi. Per questo l'uomo normale è un vero fratello, un vero cittadino, un vero patriota, un vero...<br />– ...un vero [[fascista]].<br />– Ti sei mai chiesto com'è che siamo amici? Perché noi due siamo diversi dagli altri. Siamo animali della stessa razza.
*– Ma che t'aspetti dal [[matrimonio]]?<br />– Vedi, l'impressione della normalità.<br />– "La normalità..."<br />– Sì, la stabilità, la sicurezza. La mattina mentre mi vesto mi guardo nello specchio mi sembra che la mia immagine sia diversa da quella di tutti gli altri.
*Voglio costruire la mia normalità, faticosamente.
==Voci correlate==
*[[Diversità]]
*[[Eccentricità]]
*[[Regola|Norma, regola]]
*[[Semplicità]]
==Altri progetti==
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[[Categoria:Qualità sociali]]
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Raffaele Viviani
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Sezione dalla vita alle scene
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[[File:Scugnizzo.jpg|miniatura|Raffaele Viviani: manifesto di ''Scugnizzo'' con firma, 1905]]
'''Raffaele Viviani''' (1888 – 1950), commediografo, attore teatrale, poeta e autore di canzoni italiano.
==''Dalla vita alle scene''==
*L'arte del {{sic|varieté}} è un'arte specialissima. Chi ve la insegna? L'ambiente stesso, il pubblico, ed il pubblico è il più gran maestro. S'impara da sé per propria esperienza. Pensate all'intelligenza condensata di un artista di [[Varietà (spettacolo)|varietà]] che ha pochi minuti per poter svolgere il suo «numero» e in quei pochi minuti deve convincere. Quando un comico del {{sic|varieté}} dal solo modo di annunziare la prima «cosa» che fa, non riesce a suscitare una risata o a incatenare la generale attenzione, va incontro al quasi insuccesso.<br>Dopo la prima strofa del suo tipo o della sua canzone, deve correre per la sala un mormorio di approvazione, una folata di consenso, mentre la musica ripete l'introduzione daccapo. Quando l'artista non ha ottenuto questo, ha perduto già terreno, ed il pubblico del {{sic|varieté}}, addestrato all'immediatezza, rimanendo freddo dopo la prima parte, comincia ad essere disattento e per interessarlo e scuoterlo, l'artista deve subito prodursi nel suo pezzo migliore di maggiore successo e spessissimo accade che, quando il pubblico non è preso subito, non si lascia prender più.<br>L'arte del {{sic|varieté}} perciò è immediatezza e sintetismo; è il pugno nell'occhio bene assestato prima di dare al pubblico tempo di riflettere. Furono e saranno ben pochi gli artisti che nel {{sic|varieté}} poterono far pensare. (p. 67)
*Un lavoro che vuole essere anche sopratutto un brano di vita, specie per un teatro dialettale, non può rimanere imprigionato nelle vecchie impalcature di teatro tipo: mentre là vigono e spesso pesano le regole, qui vige unicamente la vita, e il fatto nella vita non è narrato mai per filo e per segno, ma è colto da un occhio attento in mezzo a mille cose che gli vivono intorno, cose ora buffe, ora liete, ora tristi, ma sempre estranee al fatto.<br>Per me la bellezza di un'opera risiede nei particolari minori, nella fedeltà del quadro, nella gradazione dei toni, nell'amalgama dei passaggi, nel sapore della parlata, nella umanità degli avvenimenti e come questi si snodano. Le creature vive e non letterarie, l'azione fluida e non ordita che prima dei palchi parli alla platea e tagliata al punto giusto. Quando non si ha più che dire, bisogna avere il coraggio di smettere: che importa che il lavoro venga di un atto e mezzo o di due atti e tre quarti? Perchè diluirlo? Quando è finito, è finito, altrimenti si perde il contatto col pubblico. È questo il mio metodo. (p. 178)
*La [[Compagnia teatrale|Compagnia]] deve essere un'orchestra bene affiatata alla quale non deve difettare nessuno strumento, onde chi maneggia la bacchetta possa ottenere gli effetti voluti; guai! quando in una Compagnia serpeggia la discordia o chi dirige è fiacco di polso! allora è presa la mano dai componenti stessi della orchestra a tutto danno della esecuzione, si capisce. (p. 186)
*[...] l'[[arte]] vuole artefici e non manovali. (p. 187)
*La mia Musa è facile e scorrevole. Nelle mie poesie non metto niente di più e, forse, niente di meno del necessario. Mi piace il quadro disegnato con poche pennellate, ma precise e fluide come la nostra lingua parlata, senza che il verso risenta del tormento. Più è umana la «chiacchiera», più la poesia è perfetta. Sono, direi così, un «poeta pittore» perchè mi piace sempre di fare la poesia colorita. A pennellate vivide, come chi, descrivendo, colorisca. (p. 189)
==''Poesie''==
*''A vede' sti trezze''<ref>Trecce.</ref>'' d'oro, | ca 'ncuietate''<ref>Agitate.</ref>'' so' d' 'o viento, | pe' stu core è nu turmiento, | comm' 'o stisse a sceria'<nowiki></nowiki>''<ref>Strofinare, lavare.</ref>''!... | Comme tu, spremmenno forte, | 'nzieme a 'e panne 'o 'nturcigliasse''<ref>Attorcigliassi.</ref>'' | e, schiattannolo 'e putassa''<ref>Lisciva caustica.</ref>'', | me l'hê fatto avvelená!'' (''Lavannare'!...''<ref>Lavandaia.</ref>)
*''All'acqua e a ô sole fràveca''<ref>Fabbrica, costruisce.</ref>'' | cu na cucchiara 'mmano, | pe' ll'aria 'ncopp'a n'anneto''<ref>Impalcatura.</ref>'', | fore a nu quinto piano. || Nu pede miso fauzo''<ref>Falso.</ref>'', | nu muvimento stuorto, | e fa nu vuolo 'e l'angelo, | primma c'arriva, è muorto.'' (''Fravecature''<ref>Carpentieri.</ref>)
*''– Chisto è [[Napoli|Napule]] d' 'o sole, | 'o paese d' 'o calore? | Gela l'acqua inte' 'e cannole''<ref>Tubazioni.</ref>'', | s'è schiattato''<ref>Scoppiato.</ref>'' 'o cuntatore!'' (''San Gennaro dei Poveri'')
*''Puparuole''<ref>Peperoni.</ref>'' e aulive. | Magnateve 'o cocco! Magnateve o cocco! | Rrobba vecchia! | Pallune p' 'allesse''<ref>Castagne da lessare (grandi come palloni).</ref>''! Pallune p' 'allesse! | 'E mellune chine 'e fuoco!''<ref>Angurie rosse come il fuoco.</ref>'' | Na bona marenna! Na bona marenna''<ref>Merenda.</ref>''! | Cotogne! | Gelati! Gelati! Gelati! Gelati! | Concia tielle''<ref>Ripara pentole.</ref>''! | 'A pizza cu 'alice! 'A pizza cu 'alice! | Furno 'e campagna! | 'E lazze''<ref>Lacci.</ref>'' p' 'e scarpe! 'E lazze p' 'e scarpe! | D' 'o ciardino tutte secche! | 'A capa d' 'o purpo! 'A capa d' 'o purpo''<ref>Polipo.</ref>''! | 'O Roma''<ref>Il quotidiano.</ref>''! | Chella bella mamma''<ref>Madonna.</ref>'' d' 'o Carmene v' 'o ppava''<ref>Paga.</ref>''! Nun m' 'o ppozzo fatica'!'' (''A Rumba d' 'e [[Scugnizzo|scugnizze]]'')
*''So' «Bammenella''<ref>Bambinella (soprannome).</ref>''» 'e copp' 'e [[Quartieri Spagnoli|Quartiere]]''<ref>I Quartieri spagnoli, quartiere di Napoli.</ref>''; | pe' tutta Napule faccio parla' | quanno annascusa''<ref>Di nascosto.</ref>'' p' 'e vicule, 'a sera, | ncopp' 'o pianino me metto a balla'. || Veco 'a 'mbulanza, 'int'a niente m' 'a squaglio''<ref>Me ne scappo.</ref>''! | E si m'afferra me torna a lassa'!'' (''So' Bammenella 'e copp' 'e Quartiere'')
*{{NDR|La pesca con la [[sciabica]]}} ''«Soh, vaie, ch'è cchiena! | Soh, forza, ch'aonna!<ref name=abundat>Abbonda.</ref>» | Tiranno, s'affonna | cu 'e piede int' 'arena. || Nu viecchio 'nturciglia<ref>Attorciglia.</ref> | na funa, ch'aumenta. | Quann'uno rallenta, | va n'ato e ripiglia. || Cappielle scagnate<ref>Stinti, scoloriti.</ref>; | nu sfuorzo ogne faccia; | cu 'e gamme e cu 'e braccia | d' 'o sole scuttate. || Nu sùvero<ref>Sughero.</ref> sponta, | già n'ato s'affaccia. | «P' 'o mare è bunaccia! | Soh, 'a maneca<ref>La manica, la parte anteriore del sacco della rete a sciabica.</ref> è pronta!» || «Tirammo, strignimmo, | ca 'a rezza se 'nzerra!<ref>Si chiude.</ref> | Soh, forza, sta 'nterra! | E aunimmo 'sti ccimme!<ref>E uniamo queste cime!</ref>» || «Soh, vaie, ch'è cchiena! | Soh, forza, ch'aonna!<ref name=abundat />» | Sta rezza se mena | prianno<ref>Pregando.</ref> 'a Maronna. || «Soh, vaie, ch'è cchiena!»'' ('''A tirata d' 'a rezza'', pp. 175-176)
==Note==
<references />
==Bibliografia==
*Raffaele Viviani, ''[https://www.liberliber.eu/mediateca/libri/v/viviani_raffaele/dalla_vita_alle_scene/pdf/viviani_dalla_vita_alle_scene.pdf Dalla vita alle scene]'', prefazione di Gigi Michelotti, illustrazioni di Onorato, Cappelli, Bologna, 1928.
*Raffaele Viviani, ''[http://books.google.it/books?id=WoVk3S-AR88C&printsec=frontcover&dq=raffaele+viviani+poesie&hl=it&sa=X&ei=y1d3T7rFL4qAOveAieYN&ved=0CD4Q6AEwAQ#v=onepage&q=raffaele%20viviani%20poesie&f=false Poesie: opera completa]'', a cura di Antonio Lezza, Guida editori, Napoli, 2010. ISBN 978-88-6042-710-6
==Altri progetti==
{{interprogetto}}
{{DEFAULTSORT:Viviani, Raffaele}}
[[Categoria:Attori italiani]]
[[Categoria:Commediografi italiani]]
[[Categoria:Drammaturghi italiani]]
[[Categoria:Poeti italiani]]
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Angelo Mangiarotti
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/* Citazioni di Angelo Mangiarotti */
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[[Immagine:Angelo Mangiarotti.jpg|thumb|Angelo Mangiarotti]]
'''Angelo Mangiarotti''' (1921 – 2012), architetto, designer, scultore ed urbanista italiano.
==Citazioni di Angelo Mangiarotti==
*Nei miei progetti, ho sempre cercato che le esigenze delle persone partecipassero alla definizione dell'opera. Direi che il punto di partenza fondamentale, per progettare un oggetto di design, risiede nell'utilità che questo ha per la gente. Un oggetto che non nasce da una necessità non può essere neppure considerato come appartenente a questa categoria, il design.<ref name=designlibrary>Citato in ''[http://www.designlibrary.it/2012/07/03/angelo-mangiarotti/#.UAGSOlIWL9A La felicità viene dalla correttezza]'', ''DesignLibrary.it''</ref>
* Partiamo insieme, tu con il computer io a mano [...] lui non aveva ancora cominciato mentre io avevo già finito, ed era una cosa molto semplice [...] più sono giovani e bravi e meno hanno interesse per il disegno a mano. Credo che oggi con l'informatica, voi abbiate grandi mezzi a disposizione, certo rimangono delle banche dati, non è da lì che viene fuori un progetto; la cultura è un altra cosa...il rischio è la perdita del gesto<ref>Citato in ''[https://www.google.it/books/edition/Maestri_del_design/VQrHGcRaX60C?hl=it&gbpv=1&dq=Maestri+del+design:+Castiglioni,+Magistretti,+Mangiarotti,+Mendini,+Sottsass,&printsec=frontcover pp. 84]'', ''Maestri del design: Castiglioni, Magistretti, Mangiarotti, Mendini, Sottsass, Ed. B. Mondadori, 2005, ISBN 9788842498261''</ref>.
*Le mie opere sono sempre nate dall'interesse, la curiosità, che ho per la materia e i modi possibili di lavorarla; per poi trovare soluzioni spesso anche al limite, direi. Bisogna sempre porre molta attenzione alla scelta dei materiali con i quali sarà realizzato un oggetto, poiché si stabilisce un rapporto con la forma sempre molto delicato. L'innovazione tecnologica rappresenta uno degli aspetti fondamentali per il lavoro del designer, ma non deve portare all'esasperazione della tecnica a scapito di altri aspetti.<ref name=designlibrary/>
==Citazioni su Angelo Mangiarotti==
*Angelo Mangiarotti è un autore assolutamente originale dell'architettura internazionale, uno dei pochi maestri italiani (come Ponti, Nervi e Piano) in grado di esportare la propria idea e la propria filosofia di progetto. La carriera di Mangiarotti ha inizio nei primi anni cinquanta e da subito le sue realizzazioni diventano modelli per il mondo dell'architettura, dell'ingegneria, del design e dell'arte, grazie alla sua capacità di dialogare con queste discipline normalmente distanti – Il senso profondo dei valori etici, l'impegno civile e il rigore morale con cui sentire ogni gesto della professione fanno di Angelo Mangiarotti un esempio raro; progettista unico nel suo essere insieme architetto, designer e scultore. ([[Beppe Finessi]])
==Note==
<references />
== Altri progetti==
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[[Categoria:Architetti italiani]]
[[Categoria:Designer italiani]]
[[Categoria:Scultori italiani]]
[[Categoria:Urbanisti italiani]]
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/* Citazioni di Angelo Mangiarotti */
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[[Immagine:Angelo Mangiarotti.jpg|thumb|Angelo Mangiarotti]]
'''Angelo Mangiarotti''' (1921 – 2012), architetto, designer, scultore ed urbanista italiano.
==Citazioni di Angelo Mangiarotti==
* Credo che il design sia un metodo [...] di solito si intende solo quello industriale, allora io mi chiedo come considerare le statue etrusche? sono milioni nel mondo, ci sono musei pieni [...] ma come hanno fatto a produrle? E sono tutte etrusche originali! Per cui, perchè non dovremmo considerarle design?<ref>Citato in ''[https://www.google.it/books/edition/Maestri_del_design/VQrHGcRaX60C?hl=it&gbpv=1&dq=Maestri+del+design:+Castiglioni,+Magistretti,+Mangiarotti,+Mendini,+Sottsass,&printsec=frontcover]'', ''Maestri del design: Castiglioni, Magistretti, Mangiarotti, Mendini, Sottsass, Ed. B. Mondadori, 2005, ISBN 9788842498261''</ref>.
* E' architetto, designer e scultore. Come si definirebbe? Mah intanto sono un materialista convinto [...] guardate che non è il pensiero che usa la materia per esprimersi, è la materia che usa il pensiero. Se non conoscete la materia non potete parlare di spirito.<ref>Citato in ''[https://www.google.it/books/edition/Maestri_del_design/VQrHGcRaX60C?hl=it&gbpv=1&dq=Maestri+del+design:+Castiglioni,+Magistretti,+Mangiarotti,+Mendini,+Sottsass,&printsec=frontcover]'', ''Maestri del design: Castiglioni, Magistretti, Mangiarotti, Mendini, Sottsass, Ed. B. Mondadori, 2005, ISBN 9788842498261''</ref>.
* La realtà virtuale è si la continuazione della realtà, ma a volte non riesci più a capire di cosa stai parlando di una cosa rosa, gialla o verde, talmente è devitalizzata.<ref>Citato in ''[https://www.google.it/books/edition/Maestri_del_design/VQrHGcRaX60C?hl=it&gbpv=1&dq=Maestri+del+design:+Castiglioni,+Magistretti,+Mangiarotti,+Mendini,+Sottsass,&printsec=frontcover]'', ''Maestri del design: Castiglioni, Magistretti, Mangiarotti, Mendini, Sottsass, Ed. B. Mondadori, 2005, ISBN 9788842498261''</ref>.
*Nei miei progetti, ho sempre cercato che le esigenze delle persone partecipassero alla definizione dell'opera. Direi che il punto di partenza fondamentale, per progettare un oggetto di design, risiede nell'utilità che questo ha per la gente. Un oggetto che non nasce da una necessità non può essere neppure considerato come appartenente a questa categoria, il design.<ref name=designlibrary>Citato in ''[http://www.designlibrary.it/2012/07/03/angelo-mangiarotti/#.UAGSOlIWL9A La felicità viene dalla correttezza]'', ''DesignLibrary.it''</ref>
* Partiamo insieme, tu con il computer io a mano [...] lui non aveva ancora cominciato mentre io avevo già finito, ed era una cosa molto semplice [...] più sono giovani e bravi e meno hanno interesse per il disegno a mano. Credo che oggi con l'informatica, voi abbiate grandi mezzi a disposizione, certo rimangono delle banche dati, non è da lì che viene fuori un progetto; la cultura è un altra cosa...il rischio è la perdita del gesto<ref>Citato in ''[https://www.google.it/books/edition/Maestri_del_design/VQrHGcRaX60C?hl=it&gbpv=1&dq=Maestri+del+design:+Castiglioni,+Magistretti,+Mangiarotti,+Mendini,+Sottsass,&printsec=frontcover pp. 84]'', ''Maestri del design: Castiglioni, Magistretti, Mangiarotti, Mendini, Sottsass, Ed. B. Mondadori, 2005, ISBN 9788842498261''</ref>.
*Le mie opere sono sempre nate dall'interesse, la curiosità, che ho per la materia e i modi possibili di lavorarla; per poi trovare soluzioni spesso anche al limite, direi. Bisogna sempre porre molta attenzione alla scelta dei materiali con i quali sarà realizzato un oggetto, poiché si stabilisce un rapporto con la forma sempre molto delicato. L'innovazione tecnologica rappresenta uno degli aspetti fondamentali per il lavoro del designer, ma non deve portare all'esasperazione della tecnica a scapito di altri aspetti.<ref name=designlibrary/>
==Citazioni su Angelo Mangiarotti==
*Angelo Mangiarotti è un autore assolutamente originale dell'architettura internazionale, uno dei pochi maestri italiani (come Ponti, Nervi e Piano) in grado di esportare la propria idea e la propria filosofia di progetto. La carriera di Mangiarotti ha inizio nei primi anni cinquanta e da subito le sue realizzazioni diventano modelli per il mondo dell'architettura, dell'ingegneria, del design e dell'arte, grazie alla sua capacità di dialogare con queste discipline normalmente distanti – Il senso profondo dei valori etici, l'impegno civile e il rigore morale con cui sentire ogni gesto della professione fanno di Angelo Mangiarotti un esempio raro; progettista unico nel suo essere insieme architetto, designer e scultore. ([[Beppe Finessi]])
==Note==
<references />
== Altri progetti==
{{interprogetto|w|commons=Category:Angelo Mangiarotti}}
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[[Categoria:Architetti italiani]]
[[Categoria:Designer italiani]]
[[Categoria:Scultori italiani]]
[[Categoria:Urbanisti italiani]]
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[[Immagine:Angelo Mangiarotti.jpg|thumb|Angelo Mangiarotti]]
'''Angelo Mangiarotti''' (1921 – 2012), architetto, designer, scultore ed urbanista italiano.
==Citazioni di Angelo Mangiarotti==
* Credo che il design sia un metodo [...] di solito si intende solo quello industriale, allora io mi chiedo come considerare le statue etrusche? sono milioni nel mondo, ci sono musei pieni [...] ma come hanno fatto a produrle? E sono tutte etrusche originali! Per cui, perchè non dovremmo considerarle design?<ref>Citato in ''[https://www.google.it/books/edition/Maestri_del_design/VQrHGcRaX60C?hl=it&gbpv=1&dq=Maestri+del+design:+Castiglioni,+Magistretti,+Mangiarotti,+Mendini,+Sottsass,&printsec=frontcover]'', ''Maestri del design: Castiglioni, Magistretti, Mangiarotti, Mendini, Sottsass, Ed. B. Mondadori, 2005, ISBN 9788842498261''</ref>.
* E' architetto, designer e scultore. Come si definirebbe? Mah intanto sono un materialista convinto [...] guardate che non è il pensiero che usa la materia per esprimersi, è la materia che usa il pensiero. Se non conoscete la materia non potete parlare di spirito.<ref>Citato in ''[https://www.google.it/books/edition/Maestri_del_design/VQrHGcRaX60C?hl=it&gbpv=1&dq=Maestri+del+design:+Castiglioni,+Magistretti,+Mangiarotti,+Mendini,+Sottsass,&printsec=frontcover]'', ''Maestri del design: Castiglioni, Magistretti, Mangiarotti, Mendini, Sottsass, Ed. B. Mondadori, 2005, ISBN 9788842498261''</ref>.
* La [[Realtà virtuale]] è si la continuazione della realtà, ma a volte non riesci più a capire di cosa stai parlando di una cosa rosa, gialla o verde, talmente è devitalizzata.<ref>Citato in ''[https://www.google.it/books/edition/Maestri_del_design/VQrHGcRaX60C?hl=it&gbpv=1&dq=Maestri+del+design:+Castiglioni,+Magistretti,+Mangiarotti,+Mendini,+Sottsass,&printsec=frontcover]'', ''Maestri del design: Castiglioni, Magistretti, Mangiarotti, Mendini, Sottsass, Ed. B. Mondadori, 2005, ISBN 9788842498261''</ref>.
*Nei miei progetti, ho sempre cercato che le esigenze delle persone partecipassero alla definizione dell'opera. Direi che il punto di partenza fondamentale, per progettare un oggetto di design, risiede nell'utilità che questo ha per la gente. Un oggetto che non nasce da una necessità non può essere neppure considerato come appartenente a questa categoria, il design.<ref name=designlibrary>Citato in ''[http://www.designlibrary.it/2012/07/03/angelo-mangiarotti/#.UAGSOlIWL9A La felicità viene dalla correttezza]'', ''DesignLibrary.it''</ref>
* Partiamo insieme, tu con il computer io a mano [...] lui non aveva ancora cominciato mentre io avevo già finito, ed era una cosa molto semplice [...] più sono giovani e bravi e meno hanno interesse per il disegno a mano. Credo che oggi con l'informatica, voi abbiate grandi mezzi a disposizione, certo rimangono delle banche dati, non è da lì che viene fuori un progetto; la cultura è un altra cosa...il rischio è la perdita del gesto<ref>Citato in ''[https://www.google.it/books/edition/Maestri_del_design/VQrHGcRaX60C?hl=it&gbpv=1&dq=Maestri+del+design:+Castiglioni,+Magistretti,+Mangiarotti,+Mendini,+Sottsass,&printsec=frontcover pp. 84]'', ''Maestri del design: Castiglioni, Magistretti, Mangiarotti, Mendini, Sottsass, Ed. B. Mondadori, 2005, ISBN 9788842498261''</ref>.
*Le mie opere sono sempre nate dall'interesse, la curiosità, che ho per la materia e i modi possibili di lavorarla; per poi trovare soluzioni spesso anche al limite, direi. Bisogna sempre porre molta attenzione alla scelta dei materiali con i quali sarà realizzato un oggetto, poiché si stabilisce un rapporto con la forma sempre molto delicato. L'innovazione tecnologica rappresenta uno degli aspetti fondamentali per il lavoro del designer, ma non deve portare all'esasperazione della tecnica a scapito di altri aspetti.<ref name=designlibrary/>
==Citazioni su Angelo Mangiarotti==
*Angelo Mangiarotti è un autore assolutamente originale dell'architettura internazionale, uno dei pochi maestri italiani (come Ponti, Nervi e Piano) in grado di esportare la propria idea e la propria filosofia di progetto. La carriera di Mangiarotti ha inizio nei primi anni cinquanta e da subito le sue realizzazioni diventano modelli per il mondo dell'architettura, dell'ingegneria, del design e dell'arte, grazie alla sua capacità di dialogare con queste discipline normalmente distanti – Il senso profondo dei valori etici, l'impegno civile e il rigore morale con cui sentire ogni gesto della professione fanno di Angelo Mangiarotti un esempio raro; progettista unico nel suo essere insieme architetto, designer e scultore. ([[Beppe Finessi]])
==Note==
<references />
== Altri progetti==
{{interprogetto|w|commons=Category:Angelo Mangiarotti}}
{{DEFAULTSORT:Mangiarotti, Angelo}}
[[Categoria:Architetti italiani]]
[[Categoria:Designer italiani]]
[[Categoria:Scultori italiani]]
[[Categoria:Urbanisti italiani]]
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/* Citazioni di Angelo Mangiarotti */
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[[Immagine:Angelo Mangiarotti.jpg|thumb|Angelo Mangiarotti]]
'''Angelo Mangiarotti''' (1921 – 2012), architetto, designer, scultore ed urbanista italiano.
==Citazioni di Angelo Mangiarotti==
* Credo che il design sia un metodo [...] di solito si intende solo quello industriale, allora io mi chiedo come considerare le statue etrusche? sono milioni nel mondo, ci sono musei pieni [...] ma come hanno fatto a produrle? E sono tutte etrusche originali! Per cui, perchè non dovremmo considerarle design?<ref>Citato in ''[https://www.google.it/books/edition/Maestri_del_design/VQrHGcRaX60C?hl=it&gbpv=1&dq=Maestri+del+design:+Castiglioni,+Magistretti,+Mangiarotti,+Mendini,+Sottsass,&printsec=frontcover]'', ''Maestri del design: Castiglioni, Magistretti, Mangiarotti, Mendini, Sottsass, Ed. B. Mondadori, 2005, ISBN 9788842498261''</ref>.
* E' architetto, designer e scultore. Come si definirebbe? Mah intanto sono un materialista convinto [...] guardate che non è il pensiero che usa la materia per esprimersi, è la materia che usa il pensiero. Se non conoscete la materia non potete parlare di spirito.<ref>Citato in ''[https://www.google.it/books/edition/Maestri_del_design/VQrHGcRaX60C?hl=it&gbpv=1&dq=Maestri+del+design:+Castiglioni,+Magistretti,+Mangiarotti,+Mendini,+Sottsass,&printsec=frontcover]'', ''Maestri del design: Castiglioni, Magistretti, Mangiarotti, Mendini, Sottsass, Ed. B. Mondadori, 2005, ISBN 9788842498261''</ref>.
* La [[Realtà virtuale]] è si la continuazione della realtà, ma a volte non riesci più a capire di cosa stai parlando di una cosa rosa, gialla o verde, talmente è devitalizzata.<ref>Citato in ''[https://www.google.it/books/edition/Maestri_del_design/VQrHGcRaX60C?hl=it&gbpv=1&dq=Maestri+del+design:+Castiglioni,+Magistretti,+Mangiarotti,+Mendini,+Sottsass,&printsec=frontcover]'', ''Maestri del design: Castiglioni, Magistretti, Mangiarotti, Mendini, Sottsass, Ed. B. Mondadori, 2005, ISBN 9788842498261''</ref>.
*Nei miei progetti, ho sempre cercato che le esigenze delle persone partecipassero alla definizione dell'opera. Direi che il punto di partenza fondamentale, per progettare un oggetto di design, risiede nell'utilità che questo ha per la gente. Un oggetto che non nasce da una necessità non può essere neppure considerato come appartenente a questa categoria, il design.<ref name=designlibrary>Citato in ''[http://www.designlibrary.it/2012/07/03/angelo-mangiarotti/#.UAGSOlIWL9A La felicità viene dalla correttezza]'', ''DesignLibrary.it''</ref>
* Partiamo insieme, tu con il computer io a [[Mano]] [...] lui non aveva ancora cominciato mentre io avevo già finito, ed era una cosa molto semplice [...] più sono giovani e bravi e meno hanno interesse per il disegno a [[Mano]]. Credo che oggi con l'informatica, voi abbiate grandi mezzi a disposizione, certo rimangono delle banche dati, non è da lì che viene fuori un progetto; la cultura è un altra cosa...il rischio è la perdita del gesto<ref>Citato in ''[https://www.google.it/books/edition/Maestri_del_design/VQrHGcRaX60C?hl=it&gbpv=1&dq=Maestri+del+design:+Castiglioni,+Magistretti,+Mangiarotti,+Mendini,+Sottsass,&printsec=frontcover pp. 84]'', ''Maestri del design: Castiglioni, Magistretti, Mangiarotti, Mendini, Sottsass, Ed. B. Mondadori, 2005, ISBN 9788842498261''</ref>.
*Le mie opere sono sempre nate dall'interesse, la curiosità, che ho per la materia e i modi possibili di lavorarla; per poi trovare soluzioni spesso anche al limite, direi. Bisogna sempre porre molta attenzione alla scelta dei materiali con i quali sarà realizzato un oggetto, poiché si stabilisce un rapporto con la forma sempre molto delicato. L'innovazione tecnologica rappresenta uno degli aspetti fondamentali per il lavoro del designer, ma non deve portare all'esasperazione della tecnica a scapito di altri aspetti.<ref name=designlibrary/>
==Citazioni su Angelo Mangiarotti==
*Angelo Mangiarotti è un autore assolutamente originale dell'architettura internazionale, uno dei pochi maestri italiani (come Ponti, Nervi e Piano) in grado di esportare la propria idea e la propria filosofia di progetto. La carriera di Mangiarotti ha inizio nei primi anni cinquanta e da subito le sue realizzazioni diventano modelli per il mondo dell'architettura, dell'ingegneria, del design e dell'arte, grazie alla sua capacità di dialogare con queste discipline normalmente distanti – Il senso profondo dei valori etici, l'impegno civile e il rigore morale con cui sentire ogni gesto della professione fanno di Angelo Mangiarotti un esempio raro; progettista unico nel suo essere insieme architetto, designer e scultore. ([[Beppe Finessi]])
==Note==
<references />
== Altri progetti==
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{{DEFAULTSORT:Mangiarotti, Angelo}}
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/* Citazioni di Angelo Mangiarotti */
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[[Immagine:Angelo Mangiarotti.jpg|thumb|Angelo Mangiarotti]]
'''Angelo Mangiarotti''' (1921 – 2012), architetto, designer, scultore ed urbanista italiano.
==Citazioni di Angelo Mangiarotti==
* Credo che il design sia un metodo [...] di solito si intende solo quello industriale, allora io mi chiedo come considerare le statue etrusche? sono milioni nel mondo, ci sono musei pieni [...] ma come hanno fatto a produrle? E sono tutte etrusche originali! Per cui, perchè non dovremmo considerarle design?<ref>Citato in ''[https://www.google.it/books/edition/Maestri_del_design/VQrHGcRaX60C?hl=it&gbpv=1&dq=Maestri+del+design:+Castiglioni,+Magistretti,+Mangiarotti,+Mendini,+Sottsass,&printsec=frontcover]'', ''Maestri del design: Castiglioni, Magistretti, Mangiarotti, Mendini, Sottsass'', Ed. B. Mondadori, 2005, ISBN 9788842498261</ref>.
* E' architetto, designer e scultore. Come si definirebbe? Mah intanto sono un materialista convinto [...] guardate che non è il pensiero che usa la materia per esprimersi, è la materia che usa il pensiero. Se non conoscete la materia non potete parlare di spirito.<ref>Citato in ''[https://www.google.it/books/edition/Maestri_del_design/VQrHGcRaX60C?hl=it&gbpv=1&dq=Maestri+del+design:+Castiglioni,+Magistretti,+Mangiarotti,+Mendini,+Sottsass,&printsec=frontcover]'', ''Maestri del design: Castiglioni, Magistretti, Mangiarotti, Mendini, Sottsass,' Ed. B. Mondadori, 2005, ISBN 9788842498261'</ref>.
* La [[Realtà virtuale]] è si la continuazione della realtà, ma a volte non riesci più a capire di cosa stai parlando di una cosa rosa, gialla o verde, talmente è devitalizzata.<ref>Citato in ''[https://www.google.it/books/edition/Maestri_del_design/VQrHGcRaX60C?hl=it&gbpv=1&dq=Maestri+del+design:+Castiglioni,+Magistretti,+Mangiarotti,+Mendini,+Sottsass,&printsec=frontcover]'', ''Maestri del design: Castiglioni, Magistretti, Mangiarotti, Mendini, Sottsass'', Ed. B. Mondadori, 2005, ISBN 9788842498261</ref>.
*Nei miei progetti, ho sempre cercato che le esigenze delle persone partecipassero alla definizione dell'opera. Direi che il punto di partenza fondamentale, per progettare un oggetto di design, risiede nell'utilità che questo ha per la gente. Un oggetto che non nasce da una necessità non può essere neppure considerato come appartenente a questa categoria, il design.<ref name=designlibrary>Citato in ''[http://www.designlibrary.it/2012/07/03/angelo-mangiarotti/#.UAGSOlIWL9A La felicità viene dalla correttezza]'', ''DesignLibrary.it''</ref>
* Partiamo insieme, tu con il computer io a [[Mano]] [...] lui non aveva ancora cominciato mentre io avevo già finito, ed era una cosa molto semplice [...] più sono giovani e bravi e meno hanno interesse per il disegno a [[Mano]]. Credo che oggi con l'informatica, voi abbiate grandi mezzi a disposizione, certo rimangono delle banche dati, non è da lì che viene fuori un progetto; la cultura è un altra cosa...il rischio è la perdita del gesto<ref>Citato in ''[https://www.google.it/books/edition/Maestri_del_design/VQrHGcRaX60C?hl=it&gbpv=1&dq=Maestri+del+design:+Castiglioni,+Magistretti,+Mangiarotti,+Mendini,+Sottsass,&printsec=frontcover pp. 84]'', ''Maestri del design: Castiglioni, Magistretti, Mangiarotti, Mendini, Sottsass'', Ed. B. Mondadori, 2005, ISBN 9788842498261</ref>.
*Le mie opere sono sempre nate dall'interesse, la curiosità, che ho per la materia e i modi possibili di lavorarla; per poi trovare soluzioni spesso anche al limite, direi. Bisogna sempre porre molta attenzione alla scelta dei materiali con i quali sarà realizzato un oggetto, poiché si stabilisce un rapporto con la forma sempre molto delicato. L'innovazione tecnologica rappresenta uno degli aspetti fondamentali per il lavoro del designer, ma non deve portare all'esasperazione della tecnica a scapito di altri aspetti.<ref name=designlibrary/>
==Citazioni su Angelo Mangiarotti==
*Angelo Mangiarotti è un autore assolutamente originale dell'architettura internazionale, uno dei pochi maestri italiani (come Ponti, Nervi e Piano) in grado di esportare la propria idea e la propria filosofia di progetto. La carriera di Mangiarotti ha inizio nei primi anni cinquanta e da subito le sue realizzazioni diventano modelli per il mondo dell'architettura, dell'ingegneria, del design e dell'arte, grazie alla sua capacità di dialogare con queste discipline normalmente distanti – Il senso profondo dei valori etici, l'impegno civile e il rigore morale con cui sentire ogni gesto della professione fanno di Angelo Mangiarotti un esempio raro; progettista unico nel suo essere insieme architetto, designer e scultore. ([[Beppe Finessi]])
==Note==
<references />
== Altri progetti==
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[[Categoria:Architetti italiani]]
[[Categoria:Designer italiani]]
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[[Immagine:Angelo Mangiarotti.jpg|thumb|Angelo Mangiarotti]]
'''Angelo Mangiarotti''' (1921 – 2012), architetto, designer, scultore ed urbanista italiano.
==Citazioni di Angelo Mangiarotti==
*Nei miei progetti, ho sempre cercato che le esigenze delle persone partecipassero alla definizione dell'opera. Direi che il punto di partenza fondamentale, per progettare un oggetto di design, risiede nell'utilità che questo ha per la gente. Un oggetto che non nasce da una necessità non può essere neppure considerato come appartenente a questa categoria, il design.<ref name=designlibrary>Citato in ''[http://www.designlibrary.it/2012/07/03/angelo-mangiarotti/#.UAGSOlIWL9A La felicità viene dalla correttezza]'', ''DesignLibrary.it''</ref>
*Le mie opere sono sempre nate dall'interesse, la curiosità, che ho per la materia e i modi possibili di lavorarla; per poi trovare soluzioni spesso anche al limite, direi. Bisogna sempre porre molta attenzione alla scelta dei materiali con i quali sarà realizzato un oggetto, poiché si stabilisce un rapporto con la forma sempre molto delicato. L'innovazione tecnologica rappresenta uno degli aspetti fondamentali per il lavoro del designer, ma non deve portare all'esasperazione della tecnica a scapito di altri aspetti.<ref name=designlibrary/>
==Citazioni su Angelo Mangiarotti==
*Angelo Mangiarotti è un autore assolutamente originale dell'architettura internazionale, uno dei pochi maestri italiani (come Ponti, Nervi e Piano) in grado di esportare la propria idea e la propria filosofia di progetto. La carriera di Mangiarotti ha inizio nei primi anni cinquanta e da subito le sue realizzazioni diventano modelli per il mondo dell'architettura, dell'ingegneria, del design e dell'arte, grazie alla sua capacità di dialogare con queste discipline normalmente distanti – Il senso profondo dei valori etici, l'impegno civile e il rigore morale con cui sentire ogni gesto della professione fanno di Angelo Mangiarotti un esempio raro; progettista unico nel suo essere insieme architetto, designer e scultore. ([[Beppe Finessi]])
==Note==
<references />
== Altri progetti==
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[[Categoria:Architetti italiani]]
[[Categoria:Designer italiani]]
[[Categoria:Scultori italiani]]
[[Categoria:Urbanisti italiani]]
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Luigi XVIII di Francia
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[[File:Ludwik XVIII.jpg|thumb|Luigi XVIII]]
'''Luigi XVIII di Borbone''' (1755 – 1824), re di Francia.
==Citazioni di Luigi XVIII di Francia==
*L'esattezza è la cortesia dei re. (citato in [[Giuseppe Fumagalli]], ''[[s:Indice:Chi l'ha detto.djvu|Chi l'ha detto?]]'', Hoepli, 1921, p. 461)
:''L'exactitude est la politesse des rois''.
*Non si può dire che ci siano veramente aristocratici, né democratici, perché l'uomo che possiede solo 6 pence, tratta da aristocratico chi possiede uno shilling.
:''On ne peut pas dire qu'il y ait véritablement d'aristocrates, ni de démocrates, parce que l'homme qui ne posséde que 6 pence traite d'aristocrate celui qui possède un shilling.'' (da ''Relation d'un voyage à Brouxelles et Coblentz (Beaudouin)''; in Pomerand, p. 42)
*Il privilegio dei grandi uomini è di dare scosse al loro secolo. Data la scossa, si salvi chi può.
:''Le privilège des grands hommes est de donner des secousses à leur siècle. La secousse donnée, sauve qui peut.'' ({{fr}} da ''Le Songe de Maurepas, ou les Machines du Gouvernement français'', in Pomerand, p. 194)
==Bibliografia==
*{{fr}} Gabriel Pomerand, ''Le petit philosophe de poche, Textes réunis par Gabriel Pomerand'', Le livre de poche, 1962.
==Altri progetti==
{{interprogetto}}
[[Categoria:Personalità della Rivoluzione francese]]
[[Categoria:Sovrani di Francia]]
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text/x-wiki
[[File:Ludwik XVIII.jpg|thumb|Luigi XVIII]]
'''Luigi XVIII di Borbone''' (1755 – 1824), re di Francia.
==Citazioni di Luigi XVIII di Francia==
*L'esattezza è la cortesia dei re. (citato in [[Giuseppe Fumagalli]], ''[[s:Indice:Chi l'ha detto.djvu|Chi l'ha detto?]]'', Hoepli, 1921, p. 461)
:''L'exactitude est la politesse des rois''.
*Non si può dire che ci siano veramente aristocratici, né democratici, perché l'uomo che possiede solo 6 pence, tratta da aristocratico chi possiede uno shilling.
:''On ne peut pas dire qu'il y ait véritablement d'aristocrates, ni de démocrates, parce que l'homme qui ne posséde que 6 pence traite d'aristocrate celui qui possède un shilling.'' (da ''Relation d'un voyage à Brouxelles et Coblentz (Beaudouin)''; in Pomerand, p. 42)
*Il privilegio dei [[Grandezza|grandi uomini]] è di dare scosse al loro secolo. Data la scossa, si salvi chi può.
:''Le privilège des grands hommes est de donner des secousses à leur siècle. La secousse donnée, sauve qui peut.'' ({{fr}} da ''Le Songe de Maurepas, ou les Machines du Gouvernement français'', in Pomerand, p. 194)
==Bibliografia==
*{{fr}} Gabriel Pomerand, ''Le petit philosophe de poche, Textes réunis par Gabriel Pomerand'', Le livre de poche, 1962.
==Altri progetti==
{{interprogetto}}
[[Categoria:Personalità della Rivoluzione francese]]
[[Categoria:Sovrani di Francia]]
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Maria Pace Ottieri
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Ibisco
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/* Voci correlate */ + 1
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text/x-wiki
'''Maria Pace Ottieri''' (1953 – vivente), scrittrice e giornalista italiana.
==Citazioni di Maria Pace Ottieri==
*Forse alla [[vecchiaia]] si accompagna quel sentimento di sazietà che assale i passeggeri di un traghetto, al momento dello sbarco, dopo una lunga e turbolenta traversata, quando sulla scaletta per scendere a terra incrociano gli sguardi smaniosi di salire e ancora tutti da riempire dei nuovi passeggeri e per nessuna ragione al mondo vorrebbero trovarsi al loro posto?<ref>Citato in [[Umberto Veronesi]], ''L'ombra e la luce: La mia lotta contro il male'', Einaudi, Torino, 2008, p. 80. ISBN 978-88-06-19501-0</ref>
==Note==
<references />
==Voci correlate==
*[[Silvana Mauri]], madre
*[[Ottiero Ottieri]], padre
==Altri progetti==
{{interprogetto}}
{{stub}}
{{DEFAULTSORT: Ottieri, Maria Pace}}
[[Categoria:Giornalisti italiani]]
[[Categoria:Scrittori italiani]]
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Matteo Salvini
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Danyele
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/* Citazioni su Matteo Salvini */ +1 / riordino
wikitext
text/x-wiki
[[Immagine:Matteo Salvini - Trento 2015.JPG|thumb|Matteo Salvini nel 2015]]
'''Matteo Salvini''' (1973 – vivente), politico italiano.
==Citazioni di Matteo Salvini==
{{cronologico}}
*{{NDR|Commentando un episodio di violenza e disordini avvenuto a Milano per mano di alcuni ragazzi che frequentano il centro sociale Leoncavallo}} Gli incidenti sono avvenuti per colpa di cinquanta, cento violenti. I quindicimila giovani che hanno partecipato alla manifestazione avevano anche ragioni giuste e condivisibili. Ma sono stati strumentalizzati. Dobbiamo isolare i violenti.<ref>Citato in ''[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1994/09/13/in-questa-citta-per-loro-non.html In questa città per loro non c'è posto]'', ''la Repubblica'', 13 settembre 1994.</ref>
*{{NDR|In consiglio comunale a Milano, dopo la seconda bocciatura di una proposta di solidarietà al comune di Lazzate, il cui sindaco era stato rimosso dal prefetto, coordina a fondo aula un coro}} Prefetto italiano, via da Milano!<ref>Citato in ''[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1999/07/27/sindaci-preparano-intifada-padana.html I sindaci preparano l'intifada Padana]'', ''la Repubblica'', 27 luglio 1999.</ref>
*{{NDR|Rifiutandosi di stringere la mano al Presidente della Repubblica [[Carlo Azeglio Ciampi]]}} No grazie, dottore, lei non mi rappresenta.<ref>Citato in ''[http://www.adnkronos.com/Archivio/AdnAgenzia/1999/10/04/Politica/CIAMPI-CONSIGLIERE-LEGHISTA-NON-GLI-STRINGE-LA-MANO_132100.php Ciampi: consigliere leghista non gli stringe la mano]'', ''Adnkronos.com'', 4 ottobre 1999.</ref>
*Se [[Bettino Craxi|Craxi]] mette piede in Italia, passi da San Vittore.<ref>Citato in ''[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1999/11/16/alema-ha-il-diritto-di-curarsi.html D'Alema: Ha il diritto di curarsi in Italia]'', ''la Repubblica'', 16 novembre 1999.</ref>
*Io prima che leghista sono bossiano, per [[Umberto Bossi|Umberto]] nutro un'autentica venerazione.<ref name="Repubblica27052004">Dall'intervista di Rodolfo Sala, ''[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2004/05/27/il-ragazzaccio-del-carroccio-dai-boyscout-al.html Il ragazzaccio del Carroccio dai boyscout al Leoncavallo]'', ''la Repubblica'', 27 maggio 2004, p. 5.</ref>
*{{NDR|Budget per la campagna elettorale alle europee 2004}} Dieci milioni di lire, perché per me l'euro non esiste.<ref name="Repubblica27052004" />
*{{NDR|In riferimento ai 12 anni su 16 fuori corso alla facoltà di Storia dell'Università di Milano}} Arriverà prima la Padania libera della mia laurea.<ref>Dall'intervista di Maurizio Giannattasio ''[https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2008/aprile/26/Salvini_leghista_comunista_convertito_religiosi_co_9_080426116.shtml Salvini, leghista-comunista: ho «convertito» 10 religiosi]'', ''Corriere della Sera'', 26 aprile 2008, p. 8.</ref>
*Uso i mezzi a Milano da vent'anni e vista l'arroganza, la maleducazione e la violenza che regnano, così come una volta c'erano i posti riservati ai reduci, agli invalidi e alle donne incinte, avanti di questo passo fra dieci anni se non si interviene ci saranno posti o vagoni riservati ai milanesi e alle persone perbene. Se non si mette un limite all'immigrazione arriveremo a questo.<ref>Citato in ''[http://milano.corriere.it/milano/notizie/politica/09_maggio_7/salvini_metropolitana_carrozze_riservate_milanesi-1501332667082.shtml «Posti riservati ai milanesi» La provocazione della Lega]'', ''Corriere della Sera'', 7 maggio 2009.</ref>
*Ho scritto al presidente di Atm perché valuti la possibilità di riservare le prime due vetture di ogni convoglio alle donne che non possono sentirsi sicure per l'invadenza e la maleducazioni di molti extracomunitari. E andando avanti così le cose saremo davvero costretti a chiedere dei posti da assegnare ai milanesi: sono davvero una minoranza e come tale va tutelata.<ref>Citato in ''[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2009/05/08/in-metro-posti-riservati-ai-milanesi.html In metró posti riservati ai milanesi]'', ''la Repubblica.it'', 8 maggio 2009.</ref>
*Il cardinale {{NDR|[[Dionigi Tettamanzi]]}} è lontano dal sentire collettivo, quando si ostina a rappresentare i [[rom]] come le vittime del sistema invece che la causa di molti problemi. A ''[[Radio Padania Libera|Radio Padania]]'' hanno chiamato molti ascoltatori cattolici che dicono: "le guance da porgere sono finite".<ref>Citato in ''La Padania attacca Tettamanzi: "Ma è un vescovo o un imam?"'', [http://www.repubblica.it/2009/05/sezioni/cronaca/immigrati-8/lega-contro-tettamanzi/lega-contro-tettamanzi.html La Repubblica], 7 dicembre 2009.</ref>
*Se contro la [[Slovacchia]] avessero giocato il [[Associazione Calcio ChievoVerona|Chievo]] o il Novara o la mitica nazionale padana, avrebbero certamente vinto e fatto una figura migliore.<ref>Citato in Alessandro Retico, ''[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2010/06/25/la-lega-attacca-figura-ridicola-milionari-con.html La Lega attacca: Figura ridicola milionari con gambe di gelatina]'', ''la Repubblica'', 24 giugno 2010.</ref>
*{{NDR|[[Gaffe famose|Gaffe]], rispondendo alla domanda di [[Enrico Mentana|Mentana]]: «Il tema dei ministeri a Roma può costituire il ''casus belli''?»}} Quanto belli<ref>L'espressione "''casus belli''" ("motivo di guerra, di scontro") viene confusa da Salvini con l'aggettivo "belli", riferito ai ministeri.</ref>, quanto grandi, quanto splendenti siano i ministeri a Roma onestamente mi interessa molto poco...<ref>Da un'intervista con il ''TgLa7'' durante un collegamento da Pontida, 19 giugno 2011; visibile su ''[http://video.repubblica.it/dossier/pontida-2011/la-gaffe-di-salvini-che-non-capisce-casus-belli/71085/69407 Video.Repubblica.it]''.</ref>
*Oggi ho postato su Facebook, sulla mia pagina appunto: che ne pensate di [[Domenico Scilipoti|Scilipoti]]? Siamo alleati, non stiam parlando di un marziano. I commenti più turpi li ho cancellati, però centinaia di opinioni non particolarmente entusiaste del personaggio e della sua proposta politica. Molti leghisti, gente pragmatica e concreta, dicono che il fine giustifica i mezzi, uno si tura il naso e fa un tratto di strada insieme a Scilipoti. [...] Io sono entrato in Lega che [[Gianfranco Miglio]] mi spiegava, e son d'accordo, che pur di arrivare al federalismo ci si alleava anche col diavolo. Magari Scilipoti è leggermente meglio del diavolo e quindi mi accontento.<ref>Dall'intervista a ''La Zanzara'', Radio 24, 23 ottobre 2011. [http://www.youtube.com/watch?v=yCmN1J9UNWk Video] disponibile su ''Youtube.com''.</ref>
*Il [[matrimonio]] è fra un uomo e una donna e i figli nascono da un uomo e da una donna. Senza la famiglia fondata su una mamma e su un papà la società finisce... Quel libro presenta ai bambini l'unione di due donne come modello della nuova [[famiglia]] [...] Quel testo genera confusione e senza limitare la libertà di alcuno ritengo che non sia appropriato finisca in mano a bimbi di 6 anni con concetti complessi come la [[fecondazione artificiale]].<ref>Citato in Thomas Mackinson, ''[http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/02/11/milano-lega-contro-libro-bambini-parla-coppia-toglierlo-dalla-biblioteca/190682/ Milano, Lega contro il libro per bambini che parla di coppia gay: "Via dalla biblioteca"]'', ''Il Fatto Quotidiano.it'', 11 febbraio 2012.</ref>
*{{NDR|Parlando della collusione tra Lega Nord e Mafia}} Tanti difetti possiamo avere, ma non accetto e non ammetto che si accosti il nome della Lega alla malavita organizzata. Punto. [...] La mafia al nord c'è, purtroppo, e purtroppo non l'abbiamo inventata noi, ma ce l'abbiamo in casa a Milano, a Como, a Monza, a Sondrio, a Genova, Vicenza. C'è, c'è arrivata. Controlla purtroppo appalti, inquina la vita pubblica. È evidente la Mafia, la Camorra e la 'Ndrangheta sono arrivati anche sotto casa mia ma non li ho voluti e la combatto con tutte le energie possibili e immaginabili. Accostare il nome, il buon nome, il lavoro della Lega a questa gentaglia è un insulto.<ref>Dalla trasmissione televisiva ''Agorà'', 4 aprile 2012.</ref>
*[[Mario Balotelli|Balotelli]] è simpatico. Ma lo vorrei solo al [[Associazione Calcio Milan|Milan]]. Per me il calcio finisce con il Milan. La partita dell'Italia? Non la vedrò. Domani sera approfitterò del deserto che ci sarà in città per uscire con la fidanzata.<ref>Citato in ''[http://www.corriere.it/sport/euro-2012/notizie/30giugno-leghisti-balotelli-italia-spagna_9609e7de-c299-11e1-a34b-90a1f1a78547.shtml E anche la Lega «adotta» Balotelli]'', ''Corriere.it'', 30 giugno 2012.</ref>
* [[Bandiera d'Italia|Il tricolore]] non mi rappresenta, non la sento come la mia bandiera. A casa mia ho solo la bandiera della [[Lombardia]] e quella di [[Milano]]. Il tricolore è solo la [[Nazionale di calcio dell'Italia|Nazionale di calcio]], per cui non tifo. Mi rappresenta quando diventeremo un Paese normale con meno sprechi e ruberie al [[Meridione|Sud]]<ref>Dichiarazione resa a a ''Radio 24''. ''[https://milano.repubblica.it/cronaca/2011/10/23/news/l_eurodeputato_leghista_salvini_il_tricolore_non_mi_rappresenta-23739891/ L'eurodeputato leghista Salvini: "Il tricolore non mi rappresenta"]'', ''la Repubbblica'', 23 ottobre 2011</ref>
*L'euro al [[Questione meridionale|Sud]] non se lo meritano. La Lombardia e il Nord l'euro se lo possono permettere. Io a Milano lo voglio, perché qui siamo in Europa. Il Sud invece è come la Grecia e ha bisogno di un'altra moneta. L'euro non se lo può permettere.<ref>Da un comizio tenutosi in Piazza Scala a Milano, 2 ottobre 2012; citato in Antonio Sicilia, ''[http://www.huffingtonpost.it/antonio-sicilia/salvini-scuse-sud_b_6677190.html Caro Salvini le scuse al Sud non bastano]'', ''HuffingtonPost.it'', 16 febbraio 2015.</ref>
*Insultare un calciatore solo per il colore della sua pelle è un atto di razzismo, e va condannato. Super-tassare milioni di cittadini solo perché vivono al Nord è un atto di razzismo, e va combattuto.<ref>Dalla pagina su Facebook, [http://www.facebook.com/salviniofficial/posts/10151189998243155 post] del 3 gennaio 2013.</ref>
*Uno Stato dove un'azienda non riesce a licenziare un dipendente come [[Naufragio della Costa Concordia|Schettino]], si merita di fallire.<ref>Dalla pagina su Facebook, [http://www.facebook.com/salviniofficial/posts/10151189815413155 post] del 3 gennaio 2013.</ref>
*[[Pierluigi Bersani|Bersani]] dice che se le Regioni del Nord tratterranno a casa loro, e useranno per i loro cittadini, il 75% delle loro tasse, per l'Italia sarà un problema. Mi piace.<ref>Dalla pagina su Facebook, [http://www.facebook.com/salviniofficial/posts/10151195666923155 post] del 7 gennaio 2013.</ref>
*Niente da fare, alla sinistra e a Monti il progetto di trattenere il 75% delle tasse proprio non piace. Allora vuol dire che è giusta!<ref>Dalla pagina su Facebook, [http://www.facebook.com/salviniofficial/posts/10151198312378155 post] del 9 gennaio 2013.</ref>
*Mettere nelle spese da "ricchi" del Redditometro le donazioni alle associazioni di volontariato e le spese per il veterinario è una roba da matti.<ref>Dalla pagina su Facebook, [http://www.facebook.com/salviniofficial/posts/10151198149878155 post] del 9 gennaio 2013.</ref>
*[[Giorgio Napolitano|Napolitano]] si indigna per una battuta di Calderoli.<ref>Il riferimento è alla dichiarazione di [[Roberto Calderoli]] ritenuta razzista: "''Amo gli animali, orsi e lupi com'è noto, ma quando vedo le immagini della Kyenge non posso non pensare, anche se non dico che lo sia, alle sembianze di orango.''"</ref> Ma [[Giorgio Napolitano|Napolitano]] si indignò quando la [[Elsa Fornero|Fornero]], col voto di [[Partito Democratico|Pd]] e [[Popolo della Libertà|Pdl]], rovinò milioni di pensionati e lavoratori?<ref name =Kyenge>Citato in ''[http://www.repubblica.it/politica/2013/07/15/news/salvini_napolitano_taci_che_meglio-63009767/?ref=HREA-1 Kyenge, Lega: "Calderoli non si dimette". Letta: "Maroni risolva subito o è scontro"]'', ''Repubblica.it'', 15 luglio 2013.</ref>
*La sciura {{NDR|"signora" in dialetto milanese}} [[Cécile Kyenge|Kyenge]] è andata a trovare i giocatori della [[Nazionale di calcio dell'Italia|nazionale di calcio]], si vede che ha tanto tempo a disposizione. Ha detto che la Nazionale di calcio è un modello di quello che dovrebbe essere l'Italia di domani. Ma preoccupati dei disoccupati e degli esodati invece di girare l'Italia da turista, a spese nostre, sparando cazzate.<ref>(Citato in ''Kyenge:«Con la Nazionale contro il razzismo». E Salvini insulta: «Spara cazzate a spese nostre»'', [http://www.ilmattino.it/primopiano/cronaca/kyenge_con_la_nazionale_contro_il_razzismo_e_salvini_insulta_spara_cazzate_a_spese_nostre/notizie/323528.shtml]), 8 settembre 2013.</ref>
*Leggo che il presidente [[Giorgio Napolitano|Napolitano]] si è risentito per il mio invito a tacere, e me ne dispiaccio. Sono anzi certo che, accolte le mie scuse, non mancherà di esprimere la sua indignazione per la deportazione dall'italia di Aula<ref>Il riferimento è ad Alua Ablyazov che con la madre Alma Shalabayeva era stata espulsa dall'Italia, per approfondire vedi [[w:Mukhtar_Ablyazov#Il_caso_italiano|qui]].</ref>, bimba kazaka di 6 anni, e della sua mamma, colpevoli solamente di essere figlia e moglie di un dissidente {{NDR|[[Mukhtar Ablyazov]]}}.<ref name =Kyenge/>
*È assurdo affidare una bimba a due [[gay]]. Pare davvero ci sia qualcuno che vuole un mondo alla rovescia.<ref>Citato in ''Salvini contro giudici Bologna: «Assurdo affidare bimba a due gay»'', [http://www.internazionale.it/news/gay/2013/11/15/salvini-contro-giudici-bologna-assurdo-affidare-bimba-a-due-gay/ Internazionale], 15 novembre 2013.</ref>
*L'[[euro]] è un crimine contro l'umanità. Prima salta l'euro, prima posso riprendere la battaglia per l'[[Indipendentismo padano|indipendenza]].<ref>Citato in ''[http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/politica/2013/12/15/Lega-Salvini-contro-euro-Crimine-contro-umanita-_9781968.html Lega, Salvini contro euro: «Crimine contro l'umanità»]'', ''ansa.it'', 15 dicembre 2013.</ref>
*[...] i poverini non sono quelli di [[Lampedusa]] che vengono disinfettati: i poverini sono i cittadini di Lampedusa e di [[Bergamo]] che poi vengono derubati da chi viene disinfettato.<ref name=immigrati>Durante la cena degli "auguri padani" a Chiuduno, 19 dicembre 2013; citato in ''[http://bergamo.corriere.it/bergamo/notizie/cronaca/13_dicembre_21/salvini-show-chiuduno-lega-nord-immigrati-gay-f4811650-6a2e-11e3-aaba-67f946664e4c.shtml Salvini show a Chiuduno: «Immigrati disinfettati? Poi vengono da noi a rubare»]'', ''Corriere.it'', 21 dicembre 2013.</ref>
*Qualche calcio in culo a qualche [[giornalista]] servo infame cominceremo a tirarlo. Diamogli almeno un motivo di dire che siamo cattivi.<ref name=immigrati/>
*Sapete che la [[Russia]] ha scelto di sospendere le adozioni con tutti i paesi stranieri tranne che con l'[[Italia]], perché qui non ci sono coppie [[gay]] che possono adottare un bambino. Se è così, viva la Russia.<ref name=immigrati/>
*{{NDR|Distribuendo soldi del gioco Monopoli}} È una moneta farlocca come l'euro. Ha lo stesso valore. Ci impegniamo nel 2014 a riprendere la sovranità su lavoro, pensioni, sulla moneta altrimenti gli euro che abbiamo in tasca varranno niente come i soldi del Monopoli.<ref name=EuroMonopoli>Durante una manifestazione a Milano contro l'euro; citato in ''[http://www.ilgiornale.it/news/milano/salvini-piazza-lega-vuole-cancellare-prefetture-977960.html Salvini in piazza: «La Lega vuole cancellare le Prefetture»La manifestazione]'', ''il Giornale.it'', 23 dicembre 2013.</ref>
*Per la Lega gli enti inutili da tagliare non sono le province, ma le prefetture: non rappresentano niente e nessuno, costano un botto, non sono elette e, come diceva [[Luigi Einaudi|Einaudi]] settant'anni fa, sono contro la democrazia.<ref name=EuroMonopoli />
*E se un datore di lavoro deve [[evasione fiscale|evadere le tasse]] per sopravvivere non è un evasore ma è un eroe.<ref name=evade>Durante la ''Bèrghem frècc'' di Albino, 29 dicembre 2013; citato in ''[http://bergamo.corriere.it/bergamo/notizie/cronaca/13_dicembre_28/albino-l-ultima-salvini-chi-evade-eroe-cc6fc77e-6f9c-11e3-9ff7-0d2561b96aeb.shtml Albino, l'ultima di Salvini: «Chi evade è un eroe»]'', ''Corriere.it'', 30 dicembre 2013.</ref>
*Noi non siamo euroscettici, anzi siamo i più grandi sostenitori dell'Europa, ma questa Ue è da abbattere a bastonate.<ref name=evade/>
*{{NDR|Su [[Cécile Kyenge]]}} Inutile e chiacchierona, vada a difendere gli africani in [[Africa]], se vuoi difendere i profughi torna al tuo paese. [...] {{NDR|cantando in coro}} ''Kyenge fuori dalle palle''.<ref name=evade/>
*{{NDR|A proposito della sua corrente "Comunisti padani" alle elezioni padane del 1997}} Io ritenevo e ritengo che alcuni valori di sinistra, [come] la difesa dell'ambiente, la difesa degli operai, la difesa del lavoro, li porti avanti la Lega e non più una certa sinistra. Se la sinistra è quella che si occupa solo degli immigrati e dei carcerati allora non è la mia roba.<ref name="Chi è Salvini Mattino 5">Durante la trasmissione televisiva ''Mattino Cinque'' del 10 gennaio 2014 in onda su Canale 5. Visibile su ''[http://www.video.mediaset.it/video/mattino_5/servizi/431578/chi-e-matteo-salvini-.html Chi è Matteo Salvini?]'', ''Video.mediaset.it''.</ref>
*Al liceo o eri di sinistra o eri di [[Comunione e Liberazione]], quindi o andavi al centro sociale o si andava a messa tutte le mattine; a me non piaceva né andare a messa tutte le mattine né andare al centro sociale, quindi ero controcorrente e lo pagavo con gli otto in condotta perché le insegnanti erano tutte di sinistra da che mondo è mondo.<ref name="Chi è Salvini Mattino 5"/>
*{{NDR|Sui rincari autostradali al nord}} A Roma si circola sul Grande raccordo gratis, la Salerno-Reggio Calabria è gratis. Qui si paga un occhio della testa. Vediamo chi si stufa prima. Non pago due euro oggi perché è una truffa. Mi manderanno da pagare tre euro. Vediamo se si stufano prima loro a chiedermi euro o se io a cestinare la richiesta. {{NDR|Dopo aver strappato lo scontrino del casello di Gallarate}} Pagassero tutti la stessa cifra in tutta Italia... ma c'è qualcuno che paga al nord e ci fottono. È un'Italia razzista nei confronti del nord.<ref>Citato in ''[http://www.tmnews.it/web/sezioni/top10/lega-contro-aumenti-pedaggi-autostrade-salvini-io-non-pago-20140111_134336.shtml Lega contro aumenti pedaggi autostrade, Salvini: "Io non pago"]'', ''TMNews.it'', 11 gennaio 2014.</ref>
*La [[Grecia]] ha le isolette e la feta.<ref>Dalla trasmissione televisiva ''DiMartedì'' del 31 marzo 2014, ''La7''; citato in ''[http://www.ilpost.it/2015/04/01/salvini-grecia-isolette-feta/ Matteo Salvini: «La Grecia ha le isolette e la feta»]'', ''Il Post.it'', 1° aprile 2014.</ref>
*{{NDR|Rispondendo a due domande sull'espressione "Roma ladrona"}} Non è mai stata contro i cittadini. [...] Se le istituzioni fossero state a Milano, avremmo detto "Milano ladrona".<ref>Citato in ''[http://www.iltempo.it/politica/2014/04/07/lo-confesso-roma-e-stupenda-sognavo-totti-amo-cacio-e-pepe-1.1237916 Salvini: «Lo confesso, Roma è stupenda. Sognavo Totti, amo cacio e pepe»]'', ''il Tempo.it'', 7 aprile 2014.</ref>
*Presidente BCE [[Mario Draghi|Draghi]] invita Stati a "cedere sovranità" a Europa. MAVAFFANBAGNO! Sovranità ai Cittadini, non a burocrati incapaci!<ref>Da un [https://twitter.com/matteosalvinimi/status/497686104020365313 tweet] dell'8 agosto 2014.</ref>
*[[Bono Vox|Bono]], il leader degli [[U2]], ha scritto a [[Matteo Renzi|Renzi]] "siamo contenti che il nostro Paese preferito ha la leadership che si merita". Appunto, Stato ridicolo, premier ridicolo. Caro Bono, visto che sei felice, mantieni 1.000 degli immigrati che il tuo amichetto sta facendo arrivare ogni giorno!<ref>Dalla pagina su Facebook, [https://www.facebook.com/salviniofficial/posts/10152321974618155 post] del 14 agosto 2014.</ref>
*Se si votasse domani il centrodestra non esiste. Io rinuncio a qualcosa di mio se c'è un progetto comune. Se dovessi andare al voto domani andrei solo con [[Fratelli d'Italia (partito politico)|Fratelli d'Italia]] e [[Giorgia Meloni]].<ref>Citato in ''[http://www.internazionale.it/news/lega/2014/09/20/salvini-se-si-votasse-domani-lega-alleata-solo-con-fdi/ Lega. Salvini: se si votasse domani, Lega alleata solo con Fdi]'', ''Internazionale.it'', 20 settembre 2014.</ref>
*A me preme costruire alleanze su temi veri, come l'immigrazione e il lavoro; per questo parlo con tutti, con Casa Pound e con la Fiom, che tra l'altro mi ha invitato al suo prossimo congresso: se riesco ci vado molto volentieri.<ref>Citato in ''[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2014/10/06/salvini-e-casa-pound-la-strana-coppia12.html Salvini e Casa Pound, la strana coppia]'', ''la Repubblica'', 6 ottobre 2014.</ref>
*Noi siamo qui non perché siamo contro gli stranieri, contro gli immigrati, ma perché siamo contro i clandestini.<ref>Durante la manifestazione a Milano contro la clandestinità; citato in ''[http://www.adnkronos.com/fatti/politica/2014/10/18/stop-all-invasione-lega-nord-piazza-milano-contro-mare-nostrum_l7B8LfC6AIO07sG5OcLNLP.html "Stop all'invasione degli immigrati". Lega in piazza a Milano]'', ''Adkronos.com'', 18 ottobre 2014.</ref>
*Farei cambio tra [[Matteo Renzi|Renzi]] e [[Vladimir Putin|Putin]] domattina, altro che [[dittatore]].<ref name="Putin">Citato in ''[https://www.linkiesta.it/2022/03/salvini-putin-tweet/ Tutte le volte che Salvini ha elogiato Putin]'', ''linkiesta.it'', 4 marzo 2022; da twitter 18 ottobre 2014.</ref>
*Qui Strasburgo. È appena intervenuto [[Sergio Mattarella|Mattarella]], che ha detto che chiudere e controllare le frontiere non serve. No, certo, facciamo entrare altri milioni di immigrati... Cedo due Mattarella in cambio di mezzo Putin!<ref name="Putin"/>
*Europarlamento attacca #[[Russia]] e [[Ungheria]] anziché pensare a problemi reali. Fra Renzi e Putin, scelgo PUTIN.<ref>Da un [https://twitter.com/matteosalvinimi/status/524585373784371200 post] su Twitter del 21 ottobre 2014, ore 17:37; ripreso in Citato in ''[https://www.linkiesta.it/2022/03/salvini-putin-tweet/ Tutte le volte che Salvini ha elogiato Putin]'', ''linkiesta.it'', 4 marzo 2022.</ref>
*Per quanto mi riguarda chi compie una violenza sessuale una volta non deve poterla compiere più. Stiamo studiando un progetto di legge sulla castrazione chimica.<ref>Citato in ''[http://www.repubblica.it/politica/2014/12/10/news/salvini_castrazione_chimica_per_i_volentatori-102543700/?ref=HREC1-3 Salvini alla stampa estera: "Castrazione chimica per i violentatori"]'', ''Repubblica.it'', 11 dicembre 2014.</ref>
*La [[Grecia]] che cazzo c'ha? C'ha le isolette, c'ha il formaggio, c'ha il [[Partenone]] e poco altro. Noi {{NDR|in Italia}} abbiamo l'industria, la piccola media impresa, l'artigianato, abbiamo i tre quarti delle opere d'arte del mondo.<ref>Da un suo discorso in occasione della presentazione di un libro a Bergamo; citato in ''[http://video.corriere.it/salvini-gaffe-grecia-che-caz-ha-isolette-formaggio/233af438-b340-11e4-8ea5-42a1b52c991f Video - Salvini, gaffe sulla Grecia: «Che caz... ha? Le isolette e il formaggio»]'', ''Corriere.it'', 13 febbraio 2015.</ref>
*{{NDR|«Fra [[Vladimir Putin|Putin]] e l'[[Unione europea|Europa democratica]] chi sceglierà?»}} Ma come potrei scegliere questa Europa. Dove le commissioni non vengono elette dal popolo e dove uno come {{sic|[[Jean-Claude Juncker|Junker]]}}, presidente della commissione Ue, fa solo gli interessi di banche e multinazionali. {{NDR|«E allora punta tutte le fiches sul presidente russo?»}} Di Putin apprezzo l'operato. E mi sembra che la stessa posizione la abbiano {{sic|[[Marine Le Pen|Marine La Pen]]}} e François Fillon, il [[Silvio Berlusconi|Berlusconi]] di [[Francia]].<ref>Dall'intervista di Giuseppe Alberto Falci, ''[https://www.lastampa.it/esteri/2017/03/27/news/la-polizia-ha-fatto-bene-a-intervenire-la-manifestazione-non-era-autorizzata-1.34642440 "La polizia ha fatto bene a intervenire. La manifestazione non era autorizzata"]'', ''Lastampa.it'', 27 marzo 2017.</ref>
*L'iniziativa della presidente della Camera [[Laura Boldrini]] sull'uso del femminile fa tristezza. C'è un progetto, un piano che vuole usare le parole per cambiarci come con l'uso di genitore uno e di genitore due al posto di mamma e papà. La Boldrini non è casuale, è un pezzetto di questo piano. È il popolo del politicamente corretto, di quelli che dicono che se non sei d'accordo sei di destra, sei fuori, non potrai mai governare. La Boldrini fa parte di questo schema.<ref>Da ''Virus'', Rai 2, marzo 2015; citato in [http://www.ilpost.it/giuliasiviero/2017/12/24/radicalmente-politicamente-corretti-sovversivo/ ''Essere “politicamente corretti” in modo radicale è sovversivo''], ''Ilpost.it'', 24 dicembre 2017.</ref>
*Gli immigrati che lavorano bene sono i benvenuti. Quindi [[Sulley Muntari|Muntari]] può tornare a casa.<ref>Da un [https://twitter.com/matteosalvinimi/status/574487294469607424 tweet]; citato in ''[http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/03/08/salvini-vs-muntari-immigrato-non-lavora-bene-balotelli-si-infuria/1486976/ Salvini vs Muntari: "Immigrato che non lavora bene". E Balotelli si infuria]'', ''il Fatto Quotidiano.it'', 8 marzo 2015.</ref>
*La [[Laura Boldrini|Boldrini]] è l'ipocrisia, il nulla fatto donna.<ref>Citato in ''[http://www.corriere.it/politica/15_aprile_11/salvini-boldrini-ipocrisia-nulla-fatto-donna-a521c05c-e032-11e4-b0b6-cf60ff032a1c.shtml Salvini: «Boldrini è l'ipocrisia, il nulla fatto donna»]'', ''Corriere.it'', 15 aprile 2015.</ref>
*Caro [[Claudio Amendola|Claudio]], tu, nel mio quartiere di Milano sarai sempre il benvenuto. Io alla Garbatella sono stato invitato e ci andrò. Sono gli ignoranti come te con un ricco conto in banca i veri razzisti. È facile pontificare quando non si ha un problema di casa popolare, di mutuo, di disoccupazione, di mezzi pubblici insicuri.<ref>Da un'intervista a ''Il Tempo''; citato in Mario Valenza, ''[http://m.ilgiornale.it/news/2015/05/10/botta-e-risposta-tra-claudio-amendola-e-matteo-salvini/1126611 Botta e risposta tra Claudio Amendola e Matteo Salvini]'', ''Ilgiornale.it'', 10 maggio 2015.</ref>
*Ma la "signora" [[Elsa Fornero|Elsa FORNERO]] ha ancora il coraggio di parlare? Elogia Renzi, difende la sua schifosissima "riforma" delle pensioni (che grazie alla Lega verrà cancellata) e dice che l'Italia è un paese "fascista". Andrebbe ESILIATA su un'isola deserta!<ref>Da un post su ''[https://www.facebook.com/salviniofficial/posts/10152954637053155 Facebook]'' del 10 maggio 2015.</ref>
*{{NDR|A proposito del [[Family Day]]}} Un abbraccio alle mamme e ai papà che stanno pacificamente manifestando a Roma, per difendere il futuro dei loro bambini.<ref>Citato in ''[http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/06/20/family-day-cattolici-a-roma-contro-le-unioni-gay-scalfarotto-evento-inaccettabile/1798167/ Family Day 2015, cattolici in piazza contro le unioni gay: "Siamo un milione". Viminale: "400mila presenze". Scalfarotto: "Evento inaccettabile"]'', ''IlFattoQuotidiano.it'', 20 giugno 2015.</ref>
*Chi finanzia l'ISIS, comprando il suo petrolio? La [[Turchia]], membro della NATO, che qualcuno vuole in Europa. RUSPA per il regime turco e i suoi amici.<ref>Da un post su ''[https://www.facebook.com/salviniofficial/posts/10153084646453155 Facebook]'' del 29 giugno 2015.</ref>
*{{NDR|Su [[Vladimir Putin]]}} Lo ammiro per le idee chiare, la fermezza, il coraggio, l'interventismo e una visione della società basata su punti cardine che condivido.<ref name="mosca">Citato in [https://www.ilgiornale.it/news/politica/salvini-andr-mosca-incontrare-putin-1202853.html ''Salvini andrà a Mosca per incontrare Putin''], ''Ilgiornale.it'', 9 dicembre 2015.</ref>
*Ho sempre ritenuto sbagliate le sanzioni contro la Russia. Putin ha il nostro sostegno per toglierle anche perchè so bene che la Russia ama il made in Italy e con queste sanzioni ci stiamo rimettendo miliardi di fatturato.<ref name="mosca"/>
*Se [[Ignazio Abate|Abate]] fa il terzino del Milan, io posso fare il Papa.<ref>Da un commento sotto ad un post nella sua pagina ufficiale di ''Facebook'', 9 gennaio 2016; citato in ''[http://www.calcioweb.eu/2016/01/ce-roma-milan-matteo-salvini-umilia-abate-su-facebook/290788/ C'è Roma-Milan, Matteo Salvini "umilia" Abate su Facebook]'', ''Calcioweb.eu'', 9 gennaio 2016.</ref>
*{{NDR|Commentando un post su Facebook in cui la sorella di [[Morte_di_Stefano_Cucchi|Stefano Cucchi]] additava uno dei carabinieri indagati della morte in carcere del fratello}} Capisco il dolore di una sorella che ha perso un fratello, ma mi fa schifo... è un post che mi fa schifo.<ref>Audio completo dell'intervista a La Zanzara, Radio24'' [http://www.radio24.ilsole24ore.com/programma/lazanzara/trasmissione-gennaio-2016-205942-gSLAMcAIUB Quo vado, Italia?]'', 1:13:40, 4 gennaio 2016.</ref>
*{{NDR|In relazione all’assessore della Lega accusato di falso e peculato}} [[Edoardo Rixi|Rixi]] è un fratello e lo difenderò fino all'ultimo da quella schifezza che è la magistratura italiana.<ref>Durante il congresso piemontese del Carroccio a Collegno, nel Torinese, 14 febbraio; citato in ''[http://www.corriere.it/politica/16_febbraio_14/salvini-difende-il-fratello-rixi-magistratura-italiana-schifezza-1374034a-d339-11e5-9081-3e79e8e2f15c.shtml Salvini difende «il fratello» Rixi: «Magistratura italiana schifezza»]'', ''Corriere.it'', 14 febbraio 2016.</ref>
*Mi chiedete se sono antifascista? Fascismo e comunismo sono morti. Sono antifascista come sono anticomunista. Se qualcuno pensa davvero che possano tornare fascismo e comunismo va aiutato, va abbracciato.<ref>Dal programma televisivo ''Agorà'', Rai 3, 16 marzo 2016; citato in ''[http://www.2duerighe.com/politica/69430-roma-berlusconi-i-leghisti-sono-tutti-ex-fascisti.html Roma, Berlusconi: "I leghisti sono tutti ex fascisti"]'', ''2duerighe.com''.</ref>
*{{NDR|[[Guido Bertolaso]]}} Sarà bravo a fare volontariato, a costruire ospedali, nel dopo terremoto, ma sindaco… non lo vedrei bene neanche alla guida di una frazione di montagna.<ref>Da un'intervista rilasciata a ''Libero''; citato in ''[http://www.secoloditalia.it/2016/04/salvini-attacca-berlusconi-cosi-favorisce-renzi-perso-bussola/ Salvini attacca Berlusconi: "Così favorisce Renzi, ha perso la bussola"]'', ''Secoloditalia.it'', 23 aprile 2016.</ref>
*Silvio Berlusconi non contrasta a tutto campo Matteo Renzi perché teme una legge sui diritti tv che penalizzi Mediaset.<ref>Citato in ''[http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/04/27/diritti-tv-salvini-berlusconi-renzi-lo-tiene-sotto-scacco-con-lo-spauracchio-di-una-legge-che-penalizzi-mediaset/2674954/ Diritti tv, Salvini: "Berlusconi? Renzi lo tiene sotto scacco con lo spauracchio di una legge che penalizzi Mediaset"]'', ''ilFattoQuotidiano.it'', 27 aprile 2016.</ref>
*[[Destra e sinistra]]? Roba vecchia. Oggi la differenza è tra i POCHI potenti che comandano e guadagnano (lobby, multinazionali, banchieri, finanza) e i MOLTI a cui questa Europa di folli ha rubato lavoro e futuro.<ref>Da un [https://www.facebook.com/salviniofficial/videos/10153871016253155/ post] sulla pagina ufficiale ''Facebook.com'', 27 giugno 2016.</ref>
*I veri europeisti sono quelli che riconoscono che la [[Unione europea|UE]] di banchieri, multinazionali e burocrati è la NEGAZIONE dei valori e delle ragioni per cui nacque l'Unione.<ref>Da un [https://www.facebook.com/salviniofficial/videos/10153873435353155/ post] sulla pagina ufficiale ''Facebook.com'', 28 giugno 2016.</ref>
*Combattere l'[[ISIS]] a partire dalle fonti di denaro che lo armano: petrolio e immigrazione clandestina.<ref>Da un [https://www.facebook.com/salviniofficial/videos/10153882213838155/ post] sulla pagina ufficiale ''Facebook.com'', 4 luglio 2016.</ref>
*{{NDR|L'[[Europa]]}} Purtroppo, per ora, governata da una buona dose di conigli e smidollati.<ref>Da un [https://www.facebook.com/salviniofficial/photos/a.10150573595048155.374368.252306033154/10153911836023155/?type=3 post] sulla pagina ufficiale ''Facebook.com'', 15 luglio 2016.</ref>
*Mezzo mondo a impazzire per [[Pokemon Go]]... Boh...<ref>Da un [https://www.facebook.com/salviniofficial/posts/10153921398793155 post] sulla pagina ufficiale ''Facebook.com'', 19 luglio 2016.</ref>
*Per vincere una [[battaglia]], bisogna capire di essere in battaglia.<ref>Da un [https://www.facebook.com/salviniofficial/posts/10153930849638155 post] sulla pagina ufficiale ''Facebook.com'', 23 luglio 2016.</ref>
*Di donne in gamba, brave, determinate e capaci, nel lavoro e in politica, per fortuna ce ne sono tante. La [[Laura Boldrini|Boldrini]] non è una di quelle.<ref>Da un [https://www.facebook.com/salviniofficial/posts/10153936424548155 post] sulla pagina ufficiale ''Facebook.com'', 25 luglio 2016.</ref>
*Sono sempre più convinto che sia in corso un chiaro tentativo di sostituzione etnica di popoli con altri popoli: è semplicemente un'operazione economica e commerciale finanziata da gente come [[George Soros|Soros]]. Per quanto mi riguarda metterei fuorilegge tutte le istituzioni finanziate anche con un solo euro da gente come Soros.<ref>Citato in [http://www.ansa.it/sito/notizie/topnews/2017/05/02/salvini-fuorilegge-ong-pagate-da-soros_0736a1f5-282f-475f-a071-9a0ca5a6ebe4.html ''Salvini, fuorilegge Ong pagate da Soros''], ''Ansa.it'', 2 maggio 2017.</ref>
*{{NDR|[[Ultime parole famose]], rispondendo all'affermazione: "Mai governo con i 5 stelle"}} No, esatto.<ref>Dall'intervista visibile su ''[https://video.repubblica.it/dossier/elezioni-politiche-2018/salvini-lega-mai-governo-con-m5s-no-ai-transfughi-del-movimento/297791/298412]'', 21 febbraio 2018.</ref>
*Mi impegno e giuro di essere fedele al mio popolo, ai 60 milioni di italiani e di farlo rispettando gli insegnamenti contenuti nella [[Costituzione della Repubblica Italiana|Costituzione]] e nel sacro [[Vangelo secondo Matteo|Vangelo]]. Io lo giuro, lo giurate con me? Andiamo a governare, riprendiamoci il Paese.<ref>Estratto dal discorso di Salvini tenutosi il [https://milano.corriere.it/foto-gallery/cronaca/18_febbraio_24/milano-matteo-salvini-il-rosario-vangelo-piazza-duomo-gli-ultimi-saranno-primi-2309d34c-1988-11e8-9cdc-0f9bea8569f6.shtml/ 24 febbraio 2018] in Piazza Duomo, a Milano. [https://video.ilsecoloxix.it/italia/il-giuramento-di-salvini-a-milano-andiamo-a-governare/7070/7070/ Video] e URL archiviati il [http://archive.is/RGJQv/ 22 agosto 2019].</ref>
*{{NDR|[[Ultime parole famose]]}} Mai nella vita, quella dell'alleanza Lega-M5S è una fake news, un’invenzione surreale come la caccia al Salvini razzista, fascista e nazista che spaventa i bambini.<ref>Citato in [https://corrieredelveneto.corriere.it/veneto/politica/18_marzo_07/salvini-chiudeai-cinque-stellepauperisti-d0fe0e7a-21d3-11e8-84bd-43213e8c5574.shtml ''Intervista a Salvini: Mai con i Cinque Stelle. Pauperisti''], ''Corriere.it'', 7 marzo 2018.</ref>
*{{NDR|[[Ultime parole famose]] alla domanda il «[[Governo Conte|governo]] durerà cinque anni?»}} Almeno dieci.<ref>Da una dichiarazione rilasciata dopo il giuramento dei ministri, 1º giugno 2018. [https://www.youtube.com/watch?v=-8TxfF0zv2Q Video] disponibile su ''YouTube.com'' (min. 01:07).</ref>
*L'arrivo dell'Aquarius {{NDR|nave di profughi}} è previsto domenica mattina a Valencia. Spero che saranno accolti in maniera trionfale e spero che non sarà l'unica nave accolta.<ref name=Migranti>Citato in ''[https://www.tpi.it/2018/06/15/premier-governo-ultime-notizie/ Conte e Macron: "Soluzione europea al tema migranti"]'', ''Tpi.it'', 15 giugno 2018.</ref>
*{{NDR|Sugli sbarchi di migranti sulle coste italiane}} Contiamo di essere stati più convincenti per aver un'estate più tranquilla rispetto agli anni precedenti.<ref name=Migranti/>
*Per la sinistra, difendere il concetto di mamma e papà significa essere "trogloditi". Allora sono orgoglioso di essere un troglodita!<ref>Da un [https://mobile.twitter.com/matteosalvinimi/status/1027875038886875139 tweet] del 10 agosto 2018.</ref>
*Io qua {{NDR|in Russia}} mi sento a casa mia, in alcuni paesi europei no. Io qua mi sento sicuro come a casa mia.<ref>Citato in ''[https://www.ilpost.it/2018/10/17/salvini-mosca-conferenza-stampa/ Il discorso molto filorusso di Salvini a Mosca]'', ''Il post.it'', 17 ottobre 2018.</ref>
*[[Mario Draghi|Draghi]] ha fatto tanto per l'Italia e per il sistema economico italiano. E spero che continui a fare tanto.<ref>Citato in ''[https://www.unionesarda.it/articolo/politica/2018/10/29/salvini-sconfessa-di-maio-draghi-ha-fatto-tanto-per-l-italia-1-790205.html?fbclid=IwAR3Ucu0u_B7kt6-DCY7zN3GIXyWpc76Rr7zfPWVXlFnh3jZJvAhFhc2M4YM Salvini sconfessa Di Maio: "Draghi ha fatto tanto per l'Italia"]'', ''unionesarda.it'', 29 ottobre 2018.</ref>
*Chi vuole la pace, sostiene il diritto all'esistenza ed alla sicurezza di [[Israele]]. Sono appena stato ai confini nord col [[Libano]], dove i [[terrorista|terroristi]] islamici di [[Hezbollah]] scavano tunnel e armano missili per attaccare il baluardo della democrazia in questa regione.<ref>Da un tweet; citato in ''[https://www.repubblica.it/politica/2018/12/11/news/israele_tel_aviv_lega_matteo_salvini-214006615/?ref=RHPPLF-BH-I0-C8-P2-S1.8-T1 Salvini in Israele visita i tunnel di Hezbollah e li definisce terroristi islamici. Difesa: "Dichiarazioni preoccupanti"]'', ''Repubblica.it'', 11 dicembre 2018.</ref>
*Gli insegnanti che pensano che [[Dio]] e [[Gesù]] siano fuori posto a scuola vanno curati.<ref>Da un comizio visibile su ''[https://video.corriere.it/salvini-gli-insegnanti-che-che-pensano-dio-gesu-siano-fuori-posto-scuola-vanno-curati/5ec14c72-0144-11e9-b86a-f4f8946764eb?fbclid=IwAR0lbEsN9VTWfdqjcWZ5RYXz6ztxsRECeE7A8qFxEiRtceCjEk2mZjMtNG4 Salvini: «Gli insegnanti che che pensano Dio e Gesù siano fuori posto a scuola, vanno curati»]'', ''video.corriere.it'', 16 dicembre 2018.</ref>
*{{NDR|[[Ultime parole famose]]}} Un governo c'è e per quello che mi riguarda dura cinque anni; anche perché il governo che nasce sui cambi di casacca non è qualcosa che corrisponde alla mia sensibilità e alla sensibilità degli italiani. Quindi conto che questo governo avrà lunga e proficua vita.<ref>Durante una conferenza stampa tenutasi a Milano, 19 dicembre 2018. [https://www.youtube.com/watch?v=uQi5tU1TC4k Video] disponibile su ''YouTube.com''.</ref>
*{{NDR|Su [[Fabio Fazio]]}} Si ricordi Baglioni che sia io che lui siamo pagati con i soldi pubblici, e io non prendo tanti soldi come quel presentatore di Rai Uno di cui non voglio fare il nome, che prende uno stipendio al mese che io neanche in un anno.<ref>Citato in Roberta Damiata, [https://www.ilgiornale.it/news/salvini-che-guadagna-fazio-mese-io-neanche-anno-1628314.html ''Salvini: "Quello che guadagna Fazio in un mese io lo guadagno in un anno"''], ''Il Giornale'', 13 gennaio 2019.</ref>
*{{NDR|[[Ultime parole famose]]}} Noi regaliamo agli italiani cinque anni di governo, non c'è nessuna crisi in vista. La situazione economica è tale che nessuno si può permettere di giocare sul futuro degli italiani [...].{{NDR|«Sono escluse dunque le elezioni anticipate?»}} Non ci penso neanche, abbiamo fatto tanto in nove mesi, voglio fare ancora di più in cinque anni.<ref>Da una dichiarazione del 9 marzo 2019. [https://www.youtube.com/watch?v=vmbLWPY74ns Video] disponibile su ''YouTube.com'' (min. 00:13).</ref>
*Il [[Anniversario della liberazione d'Italia|25 aprile]] ci saranno i cortei, i partigiani e i contro-partigiani. Siamo nel 2019 e mi interessa poco il derby fascisti-comunisti.<ref>Citato in ''[https://www.open.online/2019/04/10/salvini-disertera-la-festa-della-liberazione-non-mi-interessa-il-derby-fascisti-comunisti/ Salvini diserterà la festa della Liberazione: «Non mi interessa il derby fascisti-comunisti»]'', ''Open.Online'', 10 aprile 2019.</ref>
*Quando ero giovane e suonavo, cantavo spesso ''La locomotiva'' di [[Guccini]] e i [[Nomadi]]. Gli unici Nomadi che mi piacciono sono quelli della band.<ref>Dalla trasmissione ''Matrix''; citato in ''[https://www.ilmessaggero.it/persone/dispute_musicali-4482671.html A Salvini piacciono i Nomadi e Guccini. La replica del cantautore]'', ''ilmessaggero.it'', 10 maggio 2019.</ref>
*{{NDR|[[Ultime parole famose]]}} La mia parola vale più dei sondaggi, l'ho detto il giorno prima del voto e lo dico il giorno dopo del voto: ho firmato un contratto che vale cinque anni e per quello che dipende dalla mia forza e dalla mia volontà il contratto dura cinque anni.<ref>Da un intervento telefonico durante lo speciale del telegiornale di La7 in merito alle elezioni europee del 2019, 30 maggio 2019. [https://www.youtube.com/watch?v=SYcPNJVk1MM Video] disponibile su ''YouTube.com'' (min. 00:00).</ref>
*{{NDR|Il ministro}} [[Danilo Toninelli|Toninelli]] non mi sembra all'altezza di gestire le infrastrutture di un paese bello ma difficile come l'Italia.<ref>Citato in [https://www.ilpost.it/2019/08/07/tav-senato-mozioni-m5s/ Il Senato ha bocciato la mozione del M5S sulla TAV], ''Il Post.it'', 7 agosto 2019.</ref>
*Chiedo agli italiani, se ne hanno la voglia, di darmi pieni poteri per fare quello che abbiamo promesso di fare fino in fondo, senza rallentamenti e senza palle al piede.<ref>Da una dichiarazione rilasciata a Pescara, 8 agosto 2019. [https://www.youtube.com/watch?v=PxBd5gcz-J8 Video] disponibile su ''YouTube.com''.</ref>
*Non ci può essere libertà se non c'è libertà economica. Detto e predicato in vita da [[Margaret Thatcher]].<ref>Da un [https://twitter.com/matteosalvinimi/status/1173207887369461760 tweet] del 15 settembre 2019.</ref>
*{{NDR|[[Gaffe famose|Gaffe]], Liliana Segre è stata liberata ad Auschwitz dall'[[Armata rossa]]}} [[Liliana Segre]] porta sulla pelle i segni dell'orrore del [[nazismo]] o del [[comunismo]].<ref>Citato in ''[https://www.ilfattoquotidiano.it/2019/11/13/la7-salvini-liliana-segre-porta-sulla-pelle-i-segni-dellorrore-del-nazismo-o-del-comunismo-ma-la-senatrice-fu-liberata-dallarmata-rossa/5561220/ La7, Salvini: "Liliana Segre porta sulla pelle i segni dell'orrore del nazismo o del comunismo". Ma la senatrice fu liberata dall'Armata Rossa]'', ''ilfattoquotidiano.it'', 13 novembre 2019.</ref>
*In economia, lo Stato, meno fa meglio è.<ref>Citato in ''[https://corrieredellumbria.corr.it/video/video-news-by-vista/1301931/ex-ilva-salvini-in-economia-meno-lo-stato-fa-e-meglio-e.html Ex Ilva, Salvini: "In economia meno lo Stato fa e meglio è"]'', ''Corrieredellumbria.corr.it'', 22 novembre 2019</ref>
*{{NDR|Sull'[[attacco aereo dell'aereoporto di Baghdad del 2020]]}} Donne e uomini liberi devono ringraziare il presidente [[Trump]] e la democrazia americana per aver eliminato [[Qasem Soleimani|Soleimani]], uno degli uomini più pericolosi e spietati al mondo, un terrorista islamico, un nemico dell'Occidente, di Israele, dei diritti e delle libertà.<ref>Da un [https://twitter.com/matteosalvinimi/status/1213070430963216385 tweet] del 3 gennaio 2020.</ref>
*{{NDR|Sulla [[pandemia di COVID-19 in Italia]]}} Serve mettere in sicurezza il Paese estendendo le misure di emergenza sanitaria della cosiddetta 'zona rossa' a tutto il territorio nazionale, la salute degli italiani viene prima di tutto.<ref>Citato in ''[https://www.adnkronos.com/fatti/politica/2020/03/09/tutta-italia-zona-rossa-renzi-salvini-accordo_PR21ToGd7TvJrYNfUb5i4O.html "Tutta Italia zona rossa", Renzi e Salvini d'accordo]'', ''adnkronos.com'', 9 marzo 2020.</ref>
*{{NDR|Sulla [[pandemia di COVID-19 in Italia]]}} Amici, esco preoccupato dall'incontro col governo. Abbiamo portato al tavolo le richieste di famiglie, lavoratori e imprese, che chiedono misure forti, drastiche, subito: chiudere tutto adesso per ripartire sani. La risposta è stata "no".<ref>Da un [https://web.archive.org/web/20200310160550/https://twitter.com/matteosalvinimi/status/12373914595709542488 tweet] del 10 marzo 2020.</ref>
*C'è qualcuno al governo che amoreggia con la dittatura comunista cinese che manda a morire migliaia di oppositori all'anno. Siccome quella è una dittatura, io cerco di stare con la libertà, l'[[Organizzazione del Trattato dell'Atlantico del Nord|Alleanza Atlantica]], l'occidente.<ref>Da un [https://twitter.com/matteosalvinimi/status/1257775069348102149 tweet] del 5 maggio 2020.</ref>
*{{NDR|Sulla [[pandemia di COVID-19 in Italia]]}} Perché dovrebbe esserci una seconda ondata? In Italia ormai tre quarti del Paese sono esenti da contagi e da ricoveri, gli italiani hanno dimostrato enorme buonsenso in questi mesi ma mi sembra che ormai siano tanti i medici che stanno dicendo che il virus adesso fortunatamente ha una diffusione e soprattutto una gravità nei nuovi casi assolutamente inferiore rispetto a qualche mese fa.<ref>Citato in ''[https://www.agi.it/politica/news/2020-06-25/coronavirus-salvini-perch-dovrebbe-esserci-una-seconda-ondata--8988285/ Salvini: perché dovrebbe esserci una seconda ondata di coronavirus?]'', ''agi.it'', 15 giugno 2020.</ref>
*{{NDR|Sulla [[pandemia di COVID-19 in Italia]]}} Portiamo [[Giuseppe Conte|Conte]] e i suoi al Tribunale internazionale perché hanno sequestrato mezza Italia.<ref>Citato in ''[https://www.ansa.it/sito/notizie/cronaca/2020/08/07/coronavirussalvini-conte-ha-sequestrato-mezza-italia_8af915b8-9283-4f9c-9d97-24de28c8c96a.html Coronavirus:Salvini, Conte ha sequestrato mezza Italia]'', ''ansa.it'', 7 agosto 2020.</ref>
*{{NDR|Sulla [[pandemia di COVID-19 in Italia]]}} Che cosa è stato fatto in questi sei mesi per prevenire la seconda ondata? Quanti autobus sono stati comprati per evitare che i nostri figli siano come carne da macello per andare a scuola la mattina? Quanti ospedali nuovi? Quante terapie intensive? Quanta prevenzione? Non vorrei che qualcuno in questi mesi si fosse seduto sperando che il buon Dio ce la mandasse buona.<ref>Citato in ''[http://www.askanews.it/politica/2020/10/16/covid-salvini-cosa-%c3%a8-stato-fatto-per-prevenire-seconda-ondata-pn_20201016_00112/ Covid, Salvini: cosa è stato fatto per prevenire seconda ondata?]'', ''askanews.it'', 16 ottobre 2020.</ref>
*{{NDR|Sull'[[assalto al Campidoglio degli Stati Uniti del 2021]]}} In democrazia chi vince ha sempre ragione, io sostenevo le idee dei repubblicani e di Trump, un conto è il voto, un conto è entrare armati in Parlamento, quella è follia.<ref>Citato in [https://www.adnkronos.com/fatti/politica/2021/01/07/usa-salvini-per-idee-trump-armati-parlamento-follia_2KhYLaSxVPMTtcqj5FHAaN.html ''Usa, Salvini: "Io per idee Trump, ma armati in Parlamento è follia"''], ''Adnkronos.com'', 7 gennaio 2021.</ref>
*{{NDR|Sulla [[Caduta di Kabul (2021)|caduta di Kabul]]}} A Kabul, dopo la vigliacca fuga dei Paesi Occidentali, torna a sventolare la bandiera dei tagliagole islamici e degli assassini talebani. Terrorismo, violenze, paura e immigrazione clandestina all’orizzonte, quanto aveva ragione Oriana Fallaci!<ref>[https://twitter.com/matteosalvinimi/status/1427019131711279112?ref_src=twsrc%5Egoogle%7Ctwcamp%5Eserp%7Ctwgr%5Etweet Tweet], 15 agosto 2021</ref>
*{{NDR|Sull'[[invasione russa dell'Ucraina del 2022]]}} In questo momento c'è qualcuno che invade e qualcuno che è invaso, c'è qualcuno che ha aggredito e qualcuno che è stato aggredito: noi siamo a fianco degli aggrediti, c'è Putin che ha aggredito e Zelensky che è aggredito. È il caso di dirlo, per dire basta alle polemiche stucchevoli.<ref name="combattentepace">Citato in [https://www.repubblica.it/politica/2022/03/02/news/salvini_lega_viaggio_ucraina_putin-339970841/?ref=RHTP-VS-I335803824-P11-S4-T1 ''Lega, Salvini: "Io, pronto ad andare in Ucraina come combattente per la pace"''], ''Repubblica.it'', 2 marzo 2022.</ref>
*Per il New York Times io sarei ricattato dalla Russia? Sciocchezze. A me dispiace che un giornale così importante abbia queste sciocchezze da scrivere. Ho tanti difetti ma mi godo la mia libertà. Non ho mai preso rubli, dollari o franchi svizzeri: zero.<ref name="combattentepace"/>
*{{NDR|Alla domanda se si fosse pentito di aver detto che avrebbe ceduto due [[Sergio Mattarella|Mattarella]] per mezzo [[Vladimir Putin|Putin]]}} I pentimenti si fanno in chiesa. (2 marzo 2022)<ref name="rep02032022">{{Cita web|url=https://www.repubblica.it/politica/2022/03/02/news/salvini_lega_viaggio_ucraina_putin-339970841/|titolo=Lega, Salvini: "Io, pronto ad andare in Ucraina come combattente per la pace"}}</ref>
*La sciagurata fuga dall'Afghanistan, che ha lasciato campo libero ai talebani, ha dato un segnale a tutto il mondo che chi vuole usare la forza lo può fare perché tanto c'è un Occidente impaurito. (2 marzo 2022)<ref name="rep02032022"/>
*{{NDR|Sui rapporti tra Lega e la Russia}} Non vado in Russia da anni, anche perché quando andavo in Russia la metà dei giornalisti si inventava cose strane. (2 marzo 2022)<ref name="rep02032022"/>
*La Russia ha scelto di attaccare, di aggredire, e così facendo è passata dalla parte del torto. (1 maggio 2022)<ref name="la701052022">{{Cita web|url=https://www.la7.it/nonelarena/video/guerra-in-ucraina-salvini-se-servisse-davvero-alla-pace-partirei-anche-domani-per-mosca-01-05-2022-436352|titolo=Guerra in Ucraina, Salvini: "Se servisse davvero alla pace partirei anche domani per Mosca"}}</ref>
*Si può rispondere all'aggressione in due modi: o aumentando la potenza di fuoco, scherzando con la guerra nucleare [...], o accompagnando, pretendendo, costringendo Zelensky e Putin a sedersi a un tavolo. (1 maggio 2022)<ref name="la701052022"/>
*Ogni tanto ho come l'impressione che mentre Russia e Ucraina vorrebbero dialogare, qualcuno dall'altra parte del mondo alza i toni, e parla di missili, parla di stragi, parla di massacri. Non è così che si fa. (1 maggio 2022)<ref name="la701052022"/>
*I confini degli stati nel 2022 vanno discussi a tavolino e non a colpi di bombe e carri armati. (1 maggio 2022)<ref name="la701052022"/>
*L'America non è [[Joe Biden|Biden]], cioè, se io potessi direi aridatece [[Donald Trump|Trump]]. (3 maggio 2022)<ref name="rep352022">{{Cita web|url=https://video.repubblica.it/dossier/crisi_in_ucraina_la_russia_il_donbass_i_video/guerra-in-ucraina-salvini-l-america-non-e-biden-aridatece-trump-con-lui-vissuti-anni-di-pace/414750/415684|titolo=Guerra in Ucraina, Salvini: "L'America non è Biden, aridatece Trump con lui vissuti anni di pace"}}</ref>
*Con [[Donald Trump|Trump]] abbiamo vissuto anni di pace. (3 maggio 2022)<ref name="rep352022"/>
*Io all'inizio, penso come alla stragrande maggioranza degli italiani, ho detto subito sì senza se e senza ma all'invio di aiuti economici, umanitari e militari all'Ucraina. Son passati due mesi: è servito? Inizio ad avere dei dubbi. (3 maggio 2022)<ref name="rep352022"/>
{{Int|Da ''[https://www.lastampa.it/esteri/2017/03/27/news/la-polizia-ha-fatto-bene-a-intervenire-la-manifestazione-non-era-autorizzata-1.34642440/ "La polizia ha fatto bene a intervenire. La manifestazione non era autorizzata"]''|Intervista di Giuseppe Alberto Falci, ''Lastampa.it'', 27 marzo 2017.}}
*{{NDR|Su [[Aleksej Naval'nyj]]}} Un blogger anti-Putin, venduto come leader dell’opposizione. Ma che secondo le stime avrebbe solo il 3%. Insomma, è uno dei tanti che si oppone a Putin. È come se in Italia Nicola Fratoianni fosse considerato l’anti Renzi.
*{{NDR|Su [[Vladimir Putin]]}} Se è considerato un dittatore mi fa sorridere. Le dico solo che quest’anno la Russia crescerà più dell’Italia.
*Di Putin apprezzo l’operato. E mi sembra che la stessa posizione la abbiano Marine La Pen e François Fillon, il Berlusconi di Francia. Eppoi come non dimenticare che anche Renzi ha chiesto di togliere le sanzioni. Fra qualche giorno scopriremo che il ministro Alfano vorrà andare da Putin.
{{Int|Da ''[https://www.ilfoglio.it/politica/2018/08/04/news/cosi-conquistero-l-europa-salvini-a-tutto-campo-208737/ Così conquisterò l'Europa. Salvini a tutto campo]''|Intervista di Annalisa Chirico, ''Ilfoglio.it'', 4 agosto 2018.}}
*Da alcuni mesi leggo che i russi starebbero influenzando la Brexit, le elezioni americane, francesi, italiane… Secondo me, sono solo fregnacce. Noi le elezioni le vinciamo ugualmente, non abbiamo bisogno di account falsi.
*Io penso che oggi il nemico non sia la Russia ma l’estremismo islamico, il fanatismo, perciò schierare carri armati e uomini ai confini con la Russia mi sembra poco produttivo.
*Berlusconi? Io porto rispetto nei confronti di un uomo che ha fatto tantissimo in Italia, e che può essere criticato come chiunque altro.
*Zero è impossibile. Io voglio un’immigrazione selezionata, qualificata, controllata, sul modello australiano.
{{Int|Da ''[https://www.avvenire.it/attualita/pagine/salvini-dopo-polemiche-in-polonia-dice-putin-indifendibile Intervista. Salvini dopo il caso della felpa: Putin indifendibile, tornerò in Polonia]''|Intervista di Marco Iasevoli e Vincenzo R. Spagnolo sull'[[invasione russa dell'Ucraina del 2022]], ''Avvenire.it'', 10 marzo 2022.}}
*Ho una bimba di 9 anni. Ho rivisto lei in migliaia di bambini, alcuni in stazione a Varsavia, poco prima di rientrare. [...] Ho nella mente un enorme centro commerciale trasformato in campo di accoglienza, con migliaia di brandine su cui i bambini guardano i cartoni animati col cellulare. Sotto la testa hanno uno zainetto, a fianco un orsacchiotto, le uniche cose rimaste.
*Putin, fino all'aggressione, è stato incontrato e omaggiato da tutti i leader politici nazionali ed europei. Ricordo ancora gli onori con cui lo accolsero Conte e Di Maio. Ma posso citare Berlusconi, Letta, Renzi... Ora c'è una guerra in cui è chiaro a tutti chi è l'aggressore.
*La voce che, per mille motivi, è la più ascoltata e ascoltabile è quella del Santo Padre. Ma devono parlare anche potenze mondiali come la Cina, che ha scambi forti con la Russia. Qualcuno davvero pensa che risolveremo con la minaccia nucleare?
===Attribuite===
*Ci siamo rotti i coglioni dei giovani del Mezzogiorno, che vadano a fanculo i giovani del Mezzogiorno! Al Sud non fanno un emerito cazzo dalla mattina alla sera. Al di là di tutto, sono bellissimi paesaggi al Sud, il problema è la gente che ci abita. Sono così, loro ce l'hanno proprio dentro il culto di non fare un cazzo dalla mattina alla sera, mentre noi siamo abituati a lavorare dalla mattina alla sera e ci tira un po' il culo.<ref>Citato in Antonio Sicilia, ''[http://www.huffingtonpost.it/antonio-sicilia/salvini-scuse-sud_b_6677190.html Caro Salvini le scuse al Sud non bastano]'', ''HuffingtonPost.it'', 16 febbraio 2015.</ref>
:{{NDR|[[Citazioni errate|Citazione erroneamente attribuita]]}} Molte fonti sostengono che Salvini abbia pronunciato questo discorso durante il congresso ''Giovani Padani'' del 2013. In realtà la prima parte della citazione è stata pronunciata da Luca Salvetti, dei Giovani padani Valle Camonica, mentre la seconda parte è stata pronunciata da Michael Quercia, dei Giovani padani della Romagna. Entrambi gli interventi risalgono allo stesso congresso del 2013 precedentemente menzionato.<ref>{{cfr}} Daniele Sensi, ''[http://sensi.blogautore.espresso.repubblica.it/2013/07/02/congresso-giovani-padani-%C2%ABche-vadano-a-fanculo-i-giovani-del-sud%C2%BB/ Congresso Giovani padani: «Che vadano a fanculo i giovani del Sud!»]'', ''Espresso.it'', 2 luglio 2013.</ref><ref>{{cfr}} ''[http://www.bufale.net/home/disinformazione-acchiappalike-salvini-vadano-fan-giovani-del-mezzogiorno-bis/ Disinformazione e acchiappalike. Salvini: "Vadano a fan**** i giovani del Mezzogiorno!" (bis)]'', ''Bufale.net'', 20 febbraio 2018.</ref>
==Citazioni su Matteo Salvini==
*Al netto delle felpe, Salvini è un personaggio della vecchia Lega. ([[Gianfranco Fini]])
* Avevamo chiesto a Salvini attraverso [[Roberto Fico|Fico]] un'informativa. Salvini si è rifiutato e questo è molto grave. [...] Un tema così rilevante, il rapporto con la [[Russia]], la nostra collocazione atlantica, il rapporto con questi signori dai quali Salvini non ha ancora preso le distanze, non può essere discusso nel question time che ha tempi e organizzazione rigida. Non si può venire in aula per due minuti. Si viene in aula per fare un dibattito e per spiegare agli italiani in maniera esaustiva quello che è successo, e per sentire anche le ragioni dell'opposizione. [...] Se non si presenterà, non avrà avuto prima di tutto rispetto per la Repubblica Italiana, e poi per il Partito Democratico. ([[Francesco Boccia]])
*È un grande comunicatore, ha successo perché dice le stesse cose che senti al bar. Dovrà vedersela con i compromessi della politica. ([[Umberto Smaila]])
*È una vergogna sentirla in aula, perché per un anno e mezzo abbiamo lavorato con gli altri colleghi correlatori come lei. È l'unico che non abbiamo mai visto in riunione {{NDR|del Parlamento europeo}}. È facile dire che abbiamo "fatto aria". No, abbiamo lavorato nell'interesse delle piccole aziende, dei lavoratori, degli appalti pubblici sani. Come va a spiegare ai suoi elettori che è un fannullone di questo parlamento? ([[Marc Tarabella]])
*Ehi Matteo, tu sei curioso, porti l'orecchino e sei un invidioso, lavati la bocca prima di parlare, sei un pezzente e non ci scocciare!<ref>Dopo che Salvini alla festa della Lega di Pontida nel 2009 si era esibito in una canzone in cui chiamava i napoletani "colerosi, terremotati".</ref> ([[Alessandra Mussolini]])
*Fa impressione perché poi fa ben gioco tra i semplici, tra quelli senza cultura e senza conoscenza, che lo seguono sulla via della paura, dello spavento. Per Salvini l'importante è battere il tamburo del nemico, senza distinguere tra terroristi e disperati che non riescono più a vivere o addirittura a sopravvivere e che sono costretti a fuggire dalle proprie terre. Non ha nel suo modo di esprimersi e nel suo giudizio l'intelligenza del valutare i valori delle cose. È un personaggio che non riesco a tenere in considerazione neanche per dieci minuti. Salvini gioca malamente sul vuoto di conoscenza. Chi fa il politico dovrebbe avere una chiarezza morale e profonda e non giocare sul falso e sull'ipocrisia. Questa è gente che usa qualsiasi chiave per ubriacare e sconvolgere gente che non ha conoscenza. ([[Dario Fo]])
*Fa mica politica Salvini, va a raccattare i voti degli ignoranti. ([[Oliviero Toscani]])
*Fa sempre ridere, come una scoreggia. Mi immagino fra sei anni Salvini al governo: avrà reintrodotto le leggi razziali del fascismo. {{NDR|Sulla mancata concessione del visto per la Nigeria}} È fortunato, se qualcuno traduce ai nigeriani quello che lui dice, non so se ci torna dalla Nigeria. ([[J-Ax]])
*Ha un capro espiatorio per tutto ma una soluzione per nulla. ([[Udo Bullmann]])
*I pieni poteri li ha forse al Papeete, ma non in Parlamento. ([[Pietro Grasso]])
*Il cazzaro verde, per mutuare una felice espressione di Marco Travaglio adesso sta esagerando. Dal fare il mestiere del populista – si! mestiere, perché quello che fa Salvini non è politica ma redditizio mestiere -, si è montato la testa, si comincia a prendere troppo sul serio, agitando come Torquemada il Vangelo. ([[Moni Ovadia]])
*In privato Matteo mi abbraccia, dice che ho ragione io. Poi in pubblico fa un po' lo sbruffoncello. Ma ormai lo conosco. Lui lo sa che non può essere il candidato premier. ([[Silvio Berlusconi]])
*La canzonaccia razzista di Matteo Salvini non può essere liquidata come semplice folklore e per questo non può passare impunita. Non è la prima volta che il parlamentare leghista rende pubblica la sua vena razzista. Non solo Salvini deve chiedere scusa ai napoletani, ma è bene che la Lega prenda le distanze e chieda le sue dimissioni. ([[Fabio Evangelisti]])
*La semplice verità è che Matteo Salvini è impresentabile per qualunque ruolo di governo: il caso dei rapporti con i russi e del possibile interesse di Mosca alla caduta dell'esecutivo di [[Mario Draghi|Mario Dragh]]<nowiki/>i è solo l'ennesima conferma. Che va interpretata così: anche in un futuro governo di centrodestra a trazione [[Giorgia Meloni]] e Fratelli d'Italia, Salvini deve essere tenuto ai margini. Perché nessuno può fidarsi di lui. La sua credibilità politica, se non la sua carriera, è finita da tempo. ([[Stefano Feltri]])
*La sua ascesa e conquista di consenso sono quelle di uno che sappia suonare la Marsigliese con le scoregge in un tempo in cui questo diventi apprezzatissimo perché tutti quanti troviamo oboi e timpani orribilmente snob e radical chic, e perché qualcuno ha stonato con l’oboe. ([[Luca Sofri]])
*La voce grossa di Salvini sovrasta quella dei 5Stelle sull'immigrazione, e non solo. ([[Norma Rangeri]])
*Ma Salvini è così, non si è accontenta mai, è molto esigente con se stesso, deve sempre sparare una minchiata dopo l'altra, no cioè... deve sempre spararla più alta della precedente. È il Sergei Bubka della cazzata. (''[[Crozza nel Paese delle Meraviglie]]'')
*Matteo Salvini è un grosso fan di mio padre, un fan storico. Ci eravamo anche incontrati. E questo mi fa ben sperare, me lo auguro e mi rincuora perché chi è un fan di mio padre non credo possa fare grandi danni. Non so se ha capito tutto di mio padre, ma da una parte mi auguro che qualche cosa gli sia entrato. ([[Cristiano De André]])
*Mi stupisce la completa disumanità di questo signore. ([[Gino Strada]])
*No, non è nazista. No non è nazista. È peggio. ([[Oliviero Toscani]])
*Non c'è che dire. Una performance degna del peggior razzismo da stadio e che la dice lunga sull'alto senso di appartenenza alle istituzioni dell'esponente della Lega. Chissà cosa ne pensano i colleghi del Pdl dell'on. Salvini, soprattutto quelli orgogliosi di essere napoletani come lo sono io. Se stessimo parlando di una persona civile, ci aspetteremmo delle scuse. ([[Riccardo Villari]])
*Non ce l'ho con Salvini come persona, ma come antagonista. Lui, e più ancora di lui Grillo o altri, fa leva con sagacia, ma anche con cinismo e spregiudicatezza, su argomenti reali, tralasciando di dare risposte. Ecco la differenza fra la propaganda e il governo. ([[Gabriele Albertini]])
*Non so esattamente che cosa Salvini ammiri del Presidente Putin: forse le centinaia di prigionieri politici o il fatto che il più importante leader dell’opposizione, [[Boris Nemcov|Boris Nemtsov]], sia stato ucciso a pochi metri dal Cremlino? ([[Vladimir Kara-Murza]])
*Non vorrei mica trovarmi a Milano con uno come Matteo Salvini. Solo a vederlo quello lì devo andare al cesso. ([[Antonio Mazzi]])
*Oltre un quinto degli elettori hanno votato per l’estrema destra [...] E non sbagliamoci: non è perché Salvini sia alleato di [[Silvio Berlusconi]] che diventa di centrodestra. No: Salvini è alleato di Marine Le Pen e, se il suo partito diventa il primo in Italia, questo avrà un significato molto forte per l’estrema destra. ([[Pierre Moscovici]])
*{{NDR|Dopo l’invasione russa dell’Ucraina}} Ora Salvini tace, perché troppo compromesso con la Russia. Sarà condannato senza appello dalla storia. Ma già adesso, secondo me, ha perso ogni titolarità a fare politica. ([[Antonio Scurati]])
*Per aver detto che 'la [[Lega Nord|Lega]] è un partito razzista' Salvini mi ha querelato chiedendo che venissi condannata fino ad un anno di carcere. Da un lato Salvini e la Lega fanno della propaganda di matrice xenofoba il proprio principale strumento di conquista del consenso politico, fomentando sistematicamente l'odio verso chi viene da un altro Paese. E avvelenando la nostra società. Dall'altro pretenderebbero di non pagare dazio, di nascondere la mano, con stupefacente doppiezza. ([[Cécile Kyenge]])
*Per questo motivo e per denunciare la gravità di un tale atteggiamento che tradisce una preoccupante deriva razzista di alcuni esponenti della maggioranza, presenterò un'interpellanza parlamentare sulla condotta dell'on. Salvini, che non è nuovo ad uscite di questa natura. ([[Pina Picierno]])
*Per populismo mi riferisco a quello dei [[Movimento 5 Stelle|Cinquestelle]], perché Matteo Salvini è soltanto un demagogo opportunista che ricorre al populismo quando gli serve. ([[Marcelle Padovani]])
*{{NDR|Sulla campagna politica delle elezioni 2018}} Prendere il Vangelo in mano per recuperare qualche voto a pochi giorni dalle elezioni è un atto politicamente indecoroso. ([[Massimo Giannini]])
*{{NDR|A proposito della retorica di Salvini}} "[[Ruspa]]!" è la versione che mette insieme il me ne frego [[fascista]] e il vaffa [[Beppe Grillo|grillino]], riuscendo ad accumulare l'energia malsana dell'antipolitica in una parola d'ordine che non è nemmeno uno slogan ma un singulto primitivo. ([[Christian Raimo]])
*Salvini a Pontida ha voluto far andare in scena la rappresentazione di uno pseudoeuropeismo autoritario se non fascista, che si richiama a [[Vladimir Putin]], [[Viktor Orbán]] e ai populisti danesi appena reduci dal successo alle elezioni. E poi ha declinato il tutto secondo una versione nostrana: il ruspismo. Un analfabetismo culturale rivendicato che è davvero pericoloso sottovalutare. ([[Christian Raimo]])
*Salvini è il salvatore della razza bianca in Europa. ([[Franco Freda]])
*Salvini e [[Maurizio Landini|Landini]], in modo molto diverso, sono due fenomeni televisivi. Ma se la politica non ha attinenza con la realtà e smette di essere vita quotidiana produce personaggi che sono solamente soprammobili da talk tv. ([[Matteo Renzi]])
*Salvini è stato messo per oscurare noi {{NDR|del M5S}}. Non ce l'ho con lui, ma ha fatto parte dell'establishment per 8 anni, ha la moglie che è 'ricoverata' in Regione Lombardia. ([[Beppe Grillo]])
*Salvini è un demagogo di basso conio che scatena gli istinti peggiori degli italiani. Certo vedere il ministro degli Interni che abbraccia [[Viktor Orbán|Orbán]] e tiene in ostaggio i migranti non può che farmi male. ([[Bruno Segre]])
*Salvini è un protezionista più che un [[Razzismo|razzista]] [perché] più che odiare gli stranieri preferirebbe che non venissero [...] perché sono persone che spesso portano delinquenza, portano disordine. ([[Giancarlo Magalli]])
*Salvini è un ragazzone goffo che sbraita. Ieri con la telecamera fissa che non poteva usare a proprio uso, una claque ridotta ai suoi leghisti ancora parzialmente incantati, il suo eloquio che mischia aggressività a passivo-aggressività era non solo rivoltante come al solito e più del solito, ma terribilmente noioso, inceppato, affannato. L’epifania della mediocrità assoluta del personaggio che si è costruito (la maschera ghignante era l’unica cosa che copriva l’inettitudine brutale di un politico incompetente, fannullone, confusionario, privo di cultura istituzionale e politica, privo proprio di quel buonsenso che rivendica come proprio oriente morale) ha gettato un fascio di luce enorme sulla viltà e la scarsezza oltre della classe politica per intero, anche dei contropoteri come quello dei giornalisti. ([[Christian Raimo]])
*Salvini è un [[razzismo|razzista]] ... smettetela di indorare la pillola e definitelo per quello che è, cioè anche un [[bigotto]] e [[omofobia|omofobo]], e ditegli che se non ama i [[matrimonio tra persone dello stesso sesso|matrimoni gay]] semplicemente può sposarsi con una donna, ma non impedire agli altri di vivere l’amore come desiderano. ([[Michael Moore]])
*Salvini è un uomo di destra, un reazionario che impugna il rosario al comizio, un nazionalista. Bastano queste categorie per renderlo nostro nemico. ([[Marco Rizzo]])
*Salvini ha scelto i suoi nemici: gli italiani del Sud, italiani di cui non si occupa e di cui non si occuperà mai, gli stranieri che vivono e lavorano in Italia, le ragazze e ragazzi nati in Italia da genitori stranieri, ragazzi che parlano italiano, "che amano italiano". I suoi nemici sono i Rom. ([[Roberto Saviano]])
*Salvini non cambia look, è ministro degli interni ma aizza all'odio; una aggressività che deve far paura a lui stesso se si lascia andare alla retorica nuova del buon padre di famiglia. ([[Tommaso Di Francesco]])
*Salvini non si stanca mai. ([[Vittorio Sgarbi]])
*''Salvini sul suo blog ha scritto un post, | dice che se il mattino ha l'oro in bocca si tratta di un Rom.'' ([[J-Ax e Fedez]])
*Salvini una discussione vera non la regge, è un uomo da tweet, da slogan, da proclamino spiccio e pettoruto. Per questo si circonderà di servi e di ossequienti, e questo lo renderà peggiore, non migliore. E spegnerà prima del dovuto la sua fortuna politica. ([[Michele Serra]])
*Salvini usa metodi e toni dei fascisti degli anni Trenta. ([[Jean Asselborn]])
*Salvini vorrebbe poter continuare a gettare il sasso e nascondere la mano, o meglio che noi si faccia finta di non vedere la mano che quel sasso l'ha gettato. Salvini pretendeva con la sua querela archiviata dal Tribunale che non si potesse dire la verità, ossia che le parole d'odio che lui e molti membri del suo partito {{NDR|La [[Lega Nord]]}} pronunciano ogni giorno hanno nome: [[xenofobia]] e istigazione all'odio [[razzismo|razziale]]. ([[Cécile Kyenge]])
*Sarebbe interessante trovare un giovane uomo o donna di sinistra che abbia la capacità di comunicare con gli altri come fa Salvini. Lui muta. Mette una felpa della Polizia e diventa poliziotto. ([[Antonello Venditti]])
*Se il Salvini politico non ha mai lasciato il segno, sul Salvini razzista si può dire che ha fatto scuola. ([[Andrea Sarubbi]])
*Sono basito per la relazione fra Salvini e la Isoardi. Un uomo rozzo che non si lava, si veste male, con la barba sempre lunga e l'alito che sa di grappa. Non ce lo vedo con la Isoardi lei è una bella ragazza, una delicatissima. Lui mi ha sempre aggredito in tv, ma di solito quando le persone amano si ammorbidiscono. Se questo è il caso ben venga la Isoardi, altrimenti speriamo che lui non faccia diventare rozza anche lei. ([[Alessandro Cecchi Paone]])
*Uno che quando lo vedi in tv (ormai sempre di meno) non vorresti stargli accanto perché pensi sempre che non abbia avuto il tempo di farsi una doccia. ([[Norma Rangeri]])
*Uno spregiudicato. Con una visione per me aberrante, ma almeno comprensibile. ([[Elly Schlein]])
*Vorrei tanto portare Matteo Salvini nel [[Guerra del Donbass|Donbass]]. Gli farei vedere le scuole e i mercati bombardati dai russi, i bambini morti, ma anche gli orfani e le vedove di guerra, le città distrutte, e sono certo che allora capirebbe quanto sono necessarie le sanzioni contro Mosca. ([[Petro Oleksijovyč Porošenko]])
===[[Giuseppe Conte]]===
*Chi ha compiti di responsabilità dovrebbe evitare, durante i comizi, di accostare agli slogan politici i simboli religiosi. Questi comportamenti non hanno nulla a che vedere con il principio di libertà di coscienza religiosa, piuttosto sono episodi di incoscienza religiosa che rischiano di offendere il sentimento dei credenti e, nello stesso tempo, di oscurare il principio di [[laicità]], tratto fondamentale dello Stato moderno.
*In molte occasioni hai invaso le competenze degli altri ministri creando sovrapposizioni e interferenze che hanno finito per mirare l'efficacia dell'azione. Hai criticato pubblicamente l'operato di singoli ministri, incrinando la compattezza della squadra di governo, quando io stesso ti avevo pregato, all'indomani delle elezioni europee, di riferirmi direttamente e riservatamente qualsiasi osservazione in ordine alla composizione della squadra. La cultura delle regole, il rispetto delle istituzioni non si improvvisano ma sono qualità fondamentali per aspirare al ruolo di Ministro dell'Interno e Presidente del Consiglio, cercando soluzioni credibili senza sollecitare le reazioni dei cittadini.
*Le scelte compiute, i comportamenti adottati in questi ultimi giorni dal Ministro dell'Interno, rivelano scarsa sensibilità istituzionale e grave carenza di cultura costituzionale, perché aprire la crisi in pieno agosto, quando ormai da molte settimane l'esito delle elezioni europee era chiaro e l'insofferenza per la prosecuzione dell'esperienza di governo giudicata limitativa per le ambizioni di chi ha chiesto pieni poteri, la scelta di rinviare fino a oggi la comunicazione di una scelta assunta da tempo, è un gesto di grave imprudenza istituzionale irriguardoso nei confronti del parlamento e suscettibile di precipitare il Paese in una spirale pericolosa di incertezza politica e instabilità finanziaria. La decisione è stata annunziata subito dopo aver incassato l'approvazione con la fiducia del decreto sicurezza bis con una coincidenza temporale che suggerisce opportunismo politico. Palesemente contraddittorio appare infine il comportamento di una forza politica che, pur dopo aver presentato al parlamento una mozione di sfiducia, non ritiri i propri ministri. È difficile oggettivamente direi che è difficile conciliare la presentazione e il mantenimento di una mozione di sfiducia con la permanenza in carica dei propri ministri.
*Non perde mai occasione per dimostrare quello che è, un piccolo uomo. ([[Elodie (cantante)|Elodie]])
==Note==
<references />
==Altri progetti==
{{interprogetto}}
{{DEFAULTSORT:Salvini, Matteo}}
[[Categoria:Politici italiani]]
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Unione europea
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Udiki
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/* Citazioni sull'Unione europea */ Piero Angela
wikitext
text/x-wiki
[[File:Flag of Europe.svg|thumb|Bandiera dell'Europa]]
{{Premio|Nobel|la pace '''(2012)'''}}
'''Unione Europea''', organizzazione internazionale politica ed economica a carattere sovranazionale.
==Citazioni sull'Unione europea==
*A me un'Europa vera e compatta non dispiace. Invece la Ue del "dentro tutti per interesse" non mi ha mai convinto. ([[Enrico Mentana]])
*A voler essere davvero sinceri, il problema di fondo dell'[[Unione europea|Europa]], in realtà, non è solo politico ed economico: il fatto è che i paesi che ne fanno parte sono troppo diversi per potersi unire veramente. Italiani, tedeschi, inglesi, francesi, olandesi, spagnoli, belgi, portoghesi, greci possono sicuramente far parte di un'unica nazione totalmente integrata, ma solo se si trasferiscono negli Stati Uniti, in Canada, in Australia, o in Argentina... Lì si riconoscono tutti in una sola bandiera, una sola lingua, un solo sistema economico. Mettere insieme in Europa paesi così diversi e distanti culturalmente e storicamente – con identità tra loro lontanissime e sviluppi estremamente diseguali, una babele di lingue, antichi odi e pregiudizi – è un'impresa senza speranza.<br>Accontentiamoci del molto che è stato fatto, che ha permesso almeno di creare legami importanti tra nazioni che per secoli si sono odiate e sbudellate a vicenda. Sperando che l'attuale vento antieuropeista non soffi talmente forte da disgregare una costruzione che al suo interno ha un collante ancora troppo debole. ([[Piero Angela]])
*Ai miei occhi, la Comunità Europea è l'esempio di un'unione di stati nazionali che non è né un impero né una confederazione, ma una realtà diversa da entrambe le cose e forse una novità assoluta. ([[Michael Walzer]])
*Distruggere la costituzione è il primo passo per svuotare le democrazie. E distruggere le democrazie è quanto vogliono le banche e l'Unione Europea. ([[Diego Fusaro]])
*È innegabile che l'Europa ha ricevuto colpi molto duri. Gli squilibri monetari sono una realtà. La crisi energetica è anch'essa una realtà. Questi avvenimenti sono capitati in un momento in cui l'integrazione europea è lungi dall'essere compiuta. ([[François-Xavier Ortoli]])
*Forse {{NDR|bisogna}} anche smetterla di considerare l'Unione Europea come un feticcio intangibile e un destino ineluttabile. Soprattutto quando chi la dirige, nella sua cecità ideologica, si pone in contrasto così stridente con gli interessi dei popoli europei. ([[Vladimiro Giacché]])
*Ho sempre creduto poco nell'Europa unita. Ci ha lasciato soli di fronte ai migranti. ([[Liliana Segre]])
*Il carattere reazionario dell'UE è palese in tutte le questioni. Questo lo provano le misure assunte in tutti i paesi con l'obiettivo di intensificare lo sfruttamento, le relazioni di lavoro flessibile, la cancellazione del diritto di sciopero, l'abolizione dei diritti all'istruzione, alle cure mediche, diritti che sono stati conquistati con il sangue. Più di 110 milioni di persone vivono al di sotto della soglia di povertà, più di 16 milioni sono i disoccupati, con un'enorme ricchezza riunita nelle mani della borghesia e allo stesso tempo decine di miliardi di euro ogni anno destinati per interventi e spese di guerra, nella collaborazione con l'organizzazione imperialista della [[Organizzazione del Trattato dell'Atlantico del Nord|NATO]]. ([[Leuterīs Nikolaou-Alavanos]])
*Il [[fascismo]] non è un avversario della UE. La UE sostiene spesso fascisti e simili organizzazioni per realizzare i propri interessi. Suoi avversari sono i popoli, il sistema socialista, i partiti comunisti, il movimento operaio e popolare. ([[Iōannīs Gkiokas]])
*Il problema dell'Europa non siete voi {{NDR|l'Italia}}; è la [[Germania]] che con salari reali troppo bassi e ''surplus'' commerciale alle stelle ammazza gli altri stati. Con le politiche di austerità la Germania sta distruggendo l'Europa. E' così che diventano più forti i partiti anti-europei. Se l'[[Italia]] e la [[Francia]] formassero una coalizione dicendo "Ehi Germania, devi smetterla, bisogna tornare a investire", solo allora avremmo una ''chance''. ([[Heiner Flassbeck]])
*Il virus {{NDR|[[COVID-19]]}} ha fatto politica, attaccando le istituzioni e costringendo il meccanismo burocratico e regolamentare di Bruxelles a stravolgere se stesso fuoriuscendo dai parametri e dai controlli per inventarsi una nuova missione: la ricostruzione, finanziata con gli Eurobond, la mutualizzazione del debito tra i diversi Paesi, cioè una misura straordinaria che soltanto pochi anni fa era impensabile e che cambia il volto dell’Unione. ([[Ezio Mauro]])
*{{NDR|In risposta all'accusa di essere stato ministro delle finanze di un paradiso fiscale}} In Europa ciascun paese è il paradiso fiscale del suo vicino. ([[Jean-Claude Juncker]])
*In questa fase degli equilibri internazionali, molti hanno interesse a distruggere il polo di potere rappresentato dall'Unione Europea. Andrebbe a vantaggio delle altre sfere di influenza, e per ogni singolo Paese europeo sarebbe una catastrofe. ([[Jacques Attali]])
*I veri europeisti sono quelli che riconoscono che la UE di banchieri, multinazionali e burocrati è la negazione dei valori e delle ragioni per cui nacque l'Unione. ([[Matteo Salvini]])
*Io sono a favore di un’Europa unita, ma io sono scettica, nel senso filosofico antico. ([[Barbara Spinelli]])
*Io speravo che ad Atene i capi di Stato raggiungessero un accordo per dar vita veramente all'Unità europea, per fare dell'Europa una grande nazione che con il suo potenziale umano, tecnologico, con la sua trazione storica, farebbe sentire il suo peso fra le due superpotenze. Invece ad Atene si è impedita questa vera Unità europea. Si vogliono escludere nazioni come la [[Spagna]] e il [[Portogallo]] per la questione degli agrumi, del vino. Questo è un ragionare da mercanti, non è più ragionare da uomini politici che hanno a cuore veramente le sorti dell'Europa e quindi del mondo intero. ([[Sandro Pertini]])
*L'Europa che ci presentano i signori Carter, [[Helmut Schmidt|Schmidt]], [[Valéry Giscard d'Estaing|Giscard]] e [[Andreotti]] non ha alcun rapporto con l'[[internazionalismo|internazionalismo proletario]], è estranea all'Europa dei lavoratori che per un secolo è stata l'ideale del movimento operaio occidentale. Lo spirito dei suoi promotori, al contrario, la agita all'interno della dinamica attuale delle forze di classe per costruire un'Europa del [[Capitalismo|Capitale]], che sarà inevitabilmente dominata dalle multinazionali tedesco-americane. ([[Jean-Paul Sartre]])
*L'Unione ci ha reso tutti più ricchi ma ora si venera l'auto più della Vergine. ([[Joseph O'Connor]])
*L'Unione Europea è un'alleanza dei capitalisti. Pertanto non vi è alcuna possibilità di riformarla a beneficio dei popoli. L'Unione Europea, come il [[capitalismo]], non può essere umanizzata, non può essere riformata e non può convertirsi in un'Europa dei popoli. L'Europa dei popoli esisterà solo quando i popoli saranno al potere. ([[Aleka Paparīga]])
*L'Unione Europea è un'associazione internazionale contro i popoli. ([[Sōtīrios Zarianopoulos]])
*L'Unione europea è un progetto quotidiano per la pace. Tutti gli Stati membri, grandi e piccoli, vecchi e nuovi, hanno il loro posto al tavolo di lavoro e possono far sentire la loro voce. Costruire l'unità a partire da tante diversità può essere oneroso, ma una cooperazione costante e la capacità di negoziare pazientemente ci portano a ottenere un consenso caratterizzato da grande solidità. ([[Federica Mogherini]])
*L'Unione europea è un risultato incredibile, un modello senza precedenti di pace e cooperazione. Assieme i vostri Stati membri sono vitali per far fronti a sfide comunità internazionale. Il mondo trae vantaggio da un'Unione europea forte. ([[Justin Trudeau]])
*L'Unione europea ha la caratteristica infallibile di apparire un congegno perfetto quando c'è bonaccia e di tramutarsi in un campo di battaglia non appena il mare si increspa. ([[Edmondo Berselli]])
*L'Unione Europea non è un'unione sovrastatale come sostengono le forze borghesi e opportuniste, ma una unione interstatale [[Imperialismo|imperialista]]. [...] Vale a dire, è un'unione di stati [[Capitalismo|capitalisti]] nella quale la [[borghesia]] e i suoi partiti uniscono le forze contro i popoli. È l'Europa dei capitalisti, di tutti i settori del capitale, sia industriali, sia di distribuzione, dei grandi mercanti e dei banchieri. ([[Aleka Paparīga]])
*L'Unità d'Italia (1861) e l'Unità €uro-pea (2002) sono la stessa cosa. La crescita del Nord è l'impoverimento e lo sfruttamento del Sud. ([[Povia]])
*La crisi ha mostrato, ancora una volta, e forse per l'ultima volta, i limiti dell'Unione europea, la mancanza di una strategia comune e le risposte frammentarie. La governance dell'Europa funziona in modo ottimale quando si tratta di imporre dure misure di austerità o per salvare il sistema bancario, ma è quasi inesistente quando si affronta una catastrofe umana come questa. Insomma, i nostri alleati distruggono e poi chiudono le frontiere, lasciando nei guai Italia e la Grecia: complimenti! L'Unione europea è già morta, è rimasta solo una struttura finanziaria che si occupa di inflazione e tassi di interesse, un regime che impone povertà, disoccupazione e distruzione dei diritti alle popolazioni del continente, per gli interessi di potentati finanziari e commerciali. ([[Manlio Di Stefano]])
*La democrazia ha molti nemici in attesa tra le quinte, politici e movimenti per il momento costretti a giocare secondo le sue regole ma il cui intento reale è tutt'altro – populista, di manipolazione mediatica, intollerante e autoritario. Conquisteranno molto spazio, se non riformeremo rapidamente le nsotre democrazie. E non c'è ambito in cui questa riforma sia più necessaria che in seno alla stessa Unione Europea. ([[Paul Ginsborg]])
*[[Napoleone Bonaparte|Napoleone]], [[Adolf Hitler|Hitler]] e altre diverse persone ci hanno provato, ed è finita tragicamente. L'Ue è un tentativo di fare lo stesso con metodi diversi. ([[Boris Johnson]])
*Nessun Paese europeo – né quello più grande né quello con il più ricco patrimonio culturale – può pretendere di vincere da solo le grandi sfide della diplomazia culturale. Per costruire un fronte unico a difesa dei valori di libertà, diversità e pluralità, occorre un'azione di ampio respiro che solo un soggetto realmente globale, come gli Stati Uniti d'Europa, potrà efficacemente assicurare. ([[Emma Bonino]])
*Nessuno dei nostri Stati è in grado di far trionfare da solo un punto di vista, qualunque sia e per quanto plausibile possa apparire. ([[François-Xavier Ortoli]])
*Oggi l'[[Europa]] ha una bandiera, un inno, un parlamento, svariate normative che decidono anche il raggio di curvatura delle banane e persino una moneta unica che ci ha stravolto l'esistenza, perché, quando cambia il denaro, cambiano la mentalità, la ricchezza, il lavoro e, alla fine, anche i rapporti umani. Eppure siamo meno europeisti che nel 1966. Più di allora, siamo una manciata di Paesi che non condividono nulla, a cominciare dalle lingue, e non conoscono solidarietà. Cerchiamo di darci una carta costituzionale basata su una origine comune che non troviamo nemmeno scomodando la radice giudaico-cristiana. ([[Tommaso Labranca]])
*Ormai a tutti è noto che l'Unione Europea e gli organismi derivanti dal Piano Marshall non sono l'espressione spontanea della volontà e delle esigenze dei popoli europei, bensì sono stati artificiosamente creati con lo scopo politico di fare d'un gruppo di nazioni europee uno schieramento in funzione [[URSS|antisovietica]], e con lo scopo economico di fare dell'Europa Occidentale un campo di sfruttamento della finanza americana. ([[Sandro Pertini]])
*Siamo stati spogliati, come popolo, della sovranità monetaria, ma non soltanto della sovranità monetaria. Noi siamo stati spogliati della sovranità finanziaria, siamo stati spogliati della sovranità politica. Noi siamo sudditi, non siamo sovrani nel nostro paese. [...] E questa mancanza di sovranità, questa espropriazione di sovranità non è un accidente atmosferico, non è una casualità. È dentro un disegno preciso, che non è soltanto italiano [...]. Io ritengo che sia una battaglia di retroguardia dire:"Noi vogliamo un'altra Europa, costruiremo un'altra Europa": dentro queste istituzioni e dentro questo Europa un'altra Europa è impossibile. Noi questa Europa, per come è oggi, per come è costruita, per le istituzioni e per quel primato della finanza sulla politica che si è determinato, la dobbiamo abbattere. […] Noi dobbiamo recedere dai trattai europei. ([[Antonio Ingroia]])
*Quando si guarda allo specchio, l'[[Europa]] non solo vi riconosce tradizioni, lingue, religioni, costumi diversi, ma acquista piena coscienza di quali sono la sua essenza e le sue possibilità: comprende che è illusorio individuare in 500 milioni di persone un'omogeneità culturale, un'identità collettiva tipicamente europea. Lo dico – per inciso – anche in risposta a coloro che sostengono l'argomento dell'identità collettiva per opporsi al processo di adesione della [[Turchia]] all'Unione Europea... ([[Emma Bonino]])
*Tutta questa invadenza di Bruxelles, a cosa è dovuta? Siamo stati interpellati noi cittadini sull'entrare o meno nell'Unione monetaria? Siamo stati informati sugli effetti sociali che hanno comportato e comporteranno i trattati europei ratificati dal Parlamento italiano? L'informazione ha fatto il suo dovere diffondendo conoscenza? Io direi proprio di no. La complicità dei media e dell'intera classe politica insieme alla moltitudine dei partiti hanno realizzato un vero e proprio golpe silenzioso nel giro di pochissimi mesi. ([[Davide Tripiedi]])
===[[Lilli Gruber]]===
*È il vero nemico di ogni aspirante tiranno, perché è l'unica esperienza multinazionale riuscita di cooperazione politica, economica e culturale. Al centro del progetto europeo c'è la difesa delle libertà individuali, incluse quelle femminili che sono continuamente minacciate. Indebolire l'Unione, come è nei piani di diversi leader populisti del continente, è la strategia centrale di un progetto liberticida.
*L'Europa va "aggiustata", ma non distrutta. Per mille motivi, non ultimo perché garantisce pace e democrazia, due cose che troppo spesso noi smemorati diamo per scontate. L'ultimo sondaggio ci dice che 8 giovani italiani su 10 si sentono cittadini europei. E questo mi rassicura.
*Noi donne dobbiamo volere bene all'Europa perché è il primo e per ora l'unico esempio riuscito di pacifica convivenza di nazioni per costruire un progetto di benessere e difesa di valori fondamentali come i diritti sociali e delle donne.
===[[Franco Maria Malfatti]]===
*È alla luce dell'unione politica che si è deciso di porre mano al secondo tempo della costruzione comunitaria, quello dell'Unione economica e monetaria, e non lo si è deciso in modo astratto.
*Il meccanismo dell'unificazione è irreversibile. Esso non viene più posto in dubbio, nei sei Paese della Cee, da nessuna forza politica o sociale, di destra o di sinistra.
*Questa sarà, fra dieci anni, una Comunità profondamente diversa. Si prepara un salto molto più grosso di quello fatto nel primo decennio, un vero salto verso l'Europa unificata.
===[[Marco Rizzo]]===
*L'UE è uno strumento di banche e multinazionali, che in tutti i paesi ha imposto misure lacrime e sangue contro i lavoratori e i popoli.
*L'Unione Europea è fatta su misura degli interessi dei capitalisti, non è riformabile ed è nemica dei lavoratori. Chi sta con l'UE, è contro i lavoratori.
*L'Unione Europea è una gabbia per i lavoratori e per i popoli del continente. I trattati europei creano un'istituzione nelle mani della finanza e delle grandi imprese. L'Europa impone le politiche antipopolari, nell'interesse della finanza, determinando disoccupazione, delocalizzazioni, diminuzioni dei salari e dei diritti.
*L'Unione Europea non è modificabile, e la premessa per costruire una società più giusta nel nostro paese è l'uscita dalla UE.
==Voci correlate==
*[[Allargamento dell'Unione europea]]
*[[Europa]]
*[[Europeismo]]
*[[Unione economica e monetaria dell'Unione europea]]
==Altri progetti==
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[[Categoria:Organizzazioni internazionali]]
[[Categoria:Unione europea| ]]
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/* Citazioni sull'Unione europea */
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[[File:Flag of Europe.svg|thumb|Bandiera dell'Europa]]
{{Premio|Nobel|la pace '''(2012)'''}}
'''Unione Europea''', organizzazione internazionale politica ed economica a carattere sovranazionale.
==Citazioni sull'Unione europea==
*A me un'Europa vera e compatta non dispiace. Invece la Ue del "dentro tutti per interesse" non mi ha mai convinto. ([[Enrico Mentana]])
*A voler essere davvero sinceri, il problema di fondo dell'Europa, in realtà, non è solo politico ed economico: il fatto è che i paesi che ne fanno parte sono troppo diversi per potersi unire veramente. Italiani, tedeschi, inglesi, francesi, olandesi, spagnoli, belgi, portoghesi, greci possono sicuramente far parte di un'unica nazione totalmente integrata, ma solo se si trasferiscono negli Stati Uniti, in Canada, in Australia, o in Argentina... Lì si riconoscono tutti in una sola bandiera, una sola lingua, un solo sistema economico. Mettere insieme in Europa paesi così diversi e distanti culturalmente e storicamente – con identità tra loro lontanissime e sviluppi estremamente diseguali, una babele di lingue, antichi odi e pregiudizi – è un'impresa senza speranza.<br>Accontentiamoci del molto che è stato fatto, che ha permesso almeno di creare legami importanti tra nazioni che per secoli si sono odiate e sbudellate a vicenda. Sperando che l'attuale vento antieuropeista non soffi talmente forte da disgregare una costruzione che al suo interno ha un collante ancora troppo debole. ([[Piero Angela]])
*Ai miei occhi, la Comunità Europea è l'esempio di un'unione di stati nazionali che non è né un impero né una confederazione, ma una realtà diversa da entrambe le cose e forse una novità assoluta. ([[Michael Walzer]])
*Distruggere la costituzione è il primo passo per svuotare le democrazie. E distruggere le democrazie è quanto vogliono le banche e l'Unione Europea. ([[Diego Fusaro]])
*È innegabile che l'Europa ha ricevuto colpi molto duri. Gli squilibri monetari sono una realtà. La crisi energetica è anch'essa una realtà. Questi avvenimenti sono capitati in un momento in cui l'integrazione europea è lungi dall'essere compiuta. ([[François-Xavier Ortoli]])
*Forse {{NDR|bisogna}} anche smetterla di considerare l'Unione Europea come un feticcio intangibile e un destino ineluttabile. Soprattutto quando chi la dirige, nella sua cecità ideologica, si pone in contrasto così stridente con gli interessi dei popoli europei. ([[Vladimiro Giacché]])
*Ho sempre creduto poco nell'Europa unita. Ci ha lasciato soli di fronte ai migranti. ([[Liliana Segre]])
*Il carattere reazionario dell'UE è palese in tutte le questioni. Questo lo provano le misure assunte in tutti i paesi con l'obiettivo di intensificare lo sfruttamento, le relazioni di lavoro flessibile, la cancellazione del diritto di sciopero, l'abolizione dei diritti all'istruzione, alle cure mediche, diritti che sono stati conquistati con il sangue. Più di 110 milioni di persone vivono al di sotto della soglia di povertà, più di 16 milioni sono i disoccupati, con un'enorme ricchezza riunita nelle mani della borghesia e allo stesso tempo decine di miliardi di euro ogni anno destinati per interventi e spese di guerra, nella collaborazione con l'organizzazione imperialista della [[Organizzazione del Trattato dell'Atlantico del Nord|NATO]]. ([[Leuterīs Nikolaou-Alavanos]])
*Il [[fascismo]] non è un avversario della UE. La UE sostiene spesso fascisti e simili organizzazioni per realizzare i propri interessi. Suoi avversari sono i popoli, il sistema socialista, i partiti comunisti, il movimento operaio e popolare. ([[Iōannīs Gkiokas]])
*Il problema dell'Europa non siete voi {{NDR|l'Italia}}; è la [[Germania]] che con salari reali troppo bassi e ''surplus'' commerciale alle stelle ammazza gli altri stati. Con le politiche di austerità la Germania sta distruggendo l'Europa. E' così che diventano più forti i partiti anti-europei. Se l'[[Italia]] e la [[Francia]] formassero una coalizione dicendo "Ehi Germania, devi smetterla, bisogna tornare a investire", solo allora avremmo una ''chance''. ([[Heiner Flassbeck]])
*Il virus {{NDR|[[COVID-19]]}} ha fatto politica, attaccando le istituzioni e costringendo il meccanismo burocratico e regolamentare di Bruxelles a stravolgere se stesso fuoriuscendo dai parametri e dai controlli per inventarsi una nuova missione: la ricostruzione, finanziata con gli Eurobond, la mutualizzazione del debito tra i diversi Paesi, cioè una misura straordinaria che soltanto pochi anni fa era impensabile e che cambia il volto dell’Unione. ([[Ezio Mauro]])
*{{NDR|In risposta all'accusa di essere stato ministro delle finanze di un paradiso fiscale}} In Europa ciascun paese è il paradiso fiscale del suo vicino. ([[Jean-Claude Juncker]])
*In questa fase degli equilibri internazionali, molti hanno interesse a distruggere il polo di potere rappresentato dall'Unione Europea. Andrebbe a vantaggio delle altre sfere di influenza, e per ogni singolo Paese europeo sarebbe una catastrofe. ([[Jacques Attali]])
*I veri europeisti sono quelli che riconoscono che la UE di banchieri, multinazionali e burocrati è la negazione dei valori e delle ragioni per cui nacque l'Unione. ([[Matteo Salvini]])
*Io sono a favore di un’Europa unita, ma io sono scettica, nel senso filosofico antico. ([[Barbara Spinelli]])
*Io speravo che ad Atene i capi di Stato raggiungessero un accordo per dar vita veramente all'Unità europea, per fare dell'Europa una grande nazione che con il suo potenziale umano, tecnologico, con la sua trazione storica, farebbe sentire il suo peso fra le due superpotenze. Invece ad Atene si è impedita questa vera Unità europea. Si vogliono escludere nazioni come la [[Spagna]] e il [[Portogallo]] per la questione degli agrumi, del vino. Questo è un ragionare da mercanti, non è più ragionare da uomini politici che hanno a cuore veramente le sorti dell'Europa e quindi del mondo intero. ([[Sandro Pertini]])
*L'Europa che ci presentano i signori Carter, [[Helmut Schmidt|Schmidt]], [[Valéry Giscard d'Estaing|Giscard]] e [[Andreotti]] non ha alcun rapporto con l'[[internazionalismo|internazionalismo proletario]], è estranea all'Europa dei lavoratori che per un secolo è stata l'ideale del movimento operaio occidentale. Lo spirito dei suoi promotori, al contrario, la agita all'interno della dinamica attuale delle forze di classe per costruire un'Europa del [[Capitalismo|Capitale]], che sarà inevitabilmente dominata dalle multinazionali tedesco-americane. ([[Jean-Paul Sartre]])
*L'Unione ci ha reso tutti più ricchi ma ora si venera l'auto più della Vergine. ([[Joseph O'Connor]])
*L'Unione Europea è un'alleanza dei capitalisti. Pertanto non vi è alcuna possibilità di riformarla a beneficio dei popoli. L'Unione Europea, come il [[capitalismo]], non può essere umanizzata, non può essere riformata e non può convertirsi in un'Europa dei popoli. L'Europa dei popoli esisterà solo quando i popoli saranno al potere. ([[Aleka Paparīga]])
*L'Unione Europea è un'associazione internazionale contro i popoli. ([[Sōtīrios Zarianopoulos]])
*L'Unione europea è un progetto quotidiano per la pace. Tutti gli Stati membri, grandi e piccoli, vecchi e nuovi, hanno il loro posto al tavolo di lavoro e possono far sentire la loro voce. Costruire l'unità a partire da tante diversità può essere oneroso, ma una cooperazione costante e la capacità di negoziare pazientemente ci portano a ottenere un consenso caratterizzato da grande solidità. ([[Federica Mogherini]])
*L'Unione europea è un risultato incredibile, un modello senza precedenti di pace e cooperazione. Assieme i vostri Stati membri sono vitali per far fronti a sfide comunità internazionale. Il mondo trae vantaggio da un'Unione europea forte. ([[Justin Trudeau]])
*L'Unione europea ha la caratteristica infallibile di apparire un congegno perfetto quando c'è bonaccia e di tramutarsi in un campo di battaglia non appena il mare si increspa. ([[Edmondo Berselli]])
*L'Unione Europea non è un'unione sovrastatale come sostengono le forze borghesi e opportuniste, ma una unione interstatale [[Imperialismo|imperialista]]. [...] Vale a dire, è un'unione di stati [[Capitalismo|capitalisti]] nella quale la [[borghesia]] e i suoi partiti uniscono le forze contro i popoli. È l'Europa dei capitalisti, di tutti i settori del capitale, sia industriali, sia di distribuzione, dei grandi mercanti e dei banchieri. ([[Aleka Paparīga]])
*L'Unità d'Italia (1861) e l'Unità €uro-pea (2002) sono la stessa cosa. La crescita del Nord è l'impoverimento e lo sfruttamento del Sud. ([[Povia]])
*La crisi ha mostrato, ancora una volta, e forse per l'ultima volta, i limiti dell'Unione europea, la mancanza di una strategia comune e le risposte frammentarie. La governance dell'Europa funziona in modo ottimale quando si tratta di imporre dure misure di austerità o per salvare il sistema bancario, ma è quasi inesistente quando si affronta una catastrofe umana come questa. Insomma, i nostri alleati distruggono e poi chiudono le frontiere, lasciando nei guai Italia e la Grecia: complimenti! L'Unione europea è già morta, è rimasta solo una struttura finanziaria che si occupa di inflazione e tassi di interesse, un regime che impone povertà, disoccupazione e distruzione dei diritti alle popolazioni del continente, per gli interessi di potentati finanziari e commerciali. ([[Manlio Di Stefano]])
*La democrazia ha molti nemici in attesa tra le quinte, politici e movimenti per il momento costretti a giocare secondo le sue regole ma il cui intento reale è tutt'altro – populista, di manipolazione mediatica, intollerante e autoritario. Conquisteranno molto spazio, se non riformeremo rapidamente le nsotre democrazie. E non c'è ambito in cui questa riforma sia più necessaria che in seno alla stessa Unione Europea. ([[Paul Ginsborg]])
*[[Napoleone Bonaparte|Napoleone]], [[Adolf Hitler|Hitler]] e altre diverse persone ci hanno provato, ed è finita tragicamente. L'Ue è un tentativo di fare lo stesso con metodi diversi. ([[Boris Johnson]])
*Nessun Paese europeo – né quello più grande né quello con il più ricco patrimonio culturale – può pretendere di vincere da solo le grandi sfide della diplomazia culturale. Per costruire un fronte unico a difesa dei valori di libertà, diversità e pluralità, occorre un'azione di ampio respiro che solo un soggetto realmente globale, come gli Stati Uniti d'Europa, potrà efficacemente assicurare. ([[Emma Bonino]])
*Nessuno dei nostri Stati è in grado di far trionfare da solo un punto di vista, qualunque sia e per quanto plausibile possa apparire. ([[François-Xavier Ortoli]])
*Oggi l'[[Europa]] ha una bandiera, un inno, un parlamento, svariate normative che decidono anche il raggio di curvatura delle banane e persino una moneta unica che ci ha stravolto l'esistenza, perché, quando cambia il denaro, cambiano la mentalità, la ricchezza, il lavoro e, alla fine, anche i rapporti umani. Eppure siamo meno europeisti che nel 1966. Più di allora, siamo una manciata di Paesi che non condividono nulla, a cominciare dalle lingue, e non conoscono solidarietà. Cerchiamo di darci una carta costituzionale basata su una origine comune che non troviamo nemmeno scomodando la radice giudaico-cristiana. ([[Tommaso Labranca]])
*Ormai a tutti è noto che l'Unione Europea e gli organismi derivanti dal Piano Marshall non sono l'espressione spontanea della volontà e delle esigenze dei popoli europei, bensì sono stati artificiosamente creati con lo scopo politico di fare d'un gruppo di nazioni europee uno schieramento in funzione [[URSS|antisovietica]], e con lo scopo economico di fare dell'Europa Occidentale un campo di sfruttamento della finanza americana. ([[Sandro Pertini]])
*Siamo stati spogliati, come popolo, della sovranità monetaria, ma non soltanto della sovranità monetaria. Noi siamo stati spogliati della sovranità finanziaria, siamo stati spogliati della sovranità politica. Noi siamo sudditi, non siamo sovrani nel nostro paese. [...] E questa mancanza di sovranità, questa espropriazione di sovranità non è un accidente atmosferico, non è una casualità. È dentro un disegno preciso, che non è soltanto italiano [...]. Io ritengo che sia una battaglia di retroguardia dire:"Noi vogliamo un'altra Europa, costruiremo un'altra Europa": dentro queste istituzioni e dentro questo Europa un'altra Europa è impossibile. Noi questa Europa, per come è oggi, per come è costruita, per le istituzioni e per quel primato della finanza sulla politica che si è determinato, la dobbiamo abbattere. […] Noi dobbiamo recedere dai trattai europei. ([[Antonio Ingroia]])
*Quando si guarda allo specchio, l'[[Europa]] non solo vi riconosce tradizioni, lingue, religioni, costumi diversi, ma acquista piena coscienza di quali sono la sua essenza e le sue possibilità: comprende che è illusorio individuare in 500 milioni di persone un'omogeneità culturale, un'identità collettiva tipicamente europea. Lo dico – per inciso – anche in risposta a coloro che sostengono l'argomento dell'identità collettiva per opporsi al processo di adesione della [[Turchia]] all'Unione Europea... ([[Emma Bonino]])
*Tutta questa invadenza di Bruxelles, a cosa è dovuta? Siamo stati interpellati noi cittadini sull'entrare o meno nell'Unione monetaria? Siamo stati informati sugli effetti sociali che hanno comportato e comporteranno i trattati europei ratificati dal Parlamento italiano? L'informazione ha fatto il suo dovere diffondendo conoscenza? Io direi proprio di no. La complicità dei media e dell'intera classe politica insieme alla moltitudine dei partiti hanno realizzato un vero e proprio golpe silenzioso nel giro di pochissimi mesi. ([[Davide Tripiedi]])
===[[Lilli Gruber]]===
*È il vero nemico di ogni aspirante tiranno, perché è l'unica esperienza multinazionale riuscita di cooperazione politica, economica e culturale. Al centro del progetto europeo c'è la difesa delle libertà individuali, incluse quelle femminili che sono continuamente minacciate. Indebolire l'Unione, come è nei piani di diversi leader populisti del continente, è la strategia centrale di un progetto liberticida.
*L'Europa va "aggiustata", ma non distrutta. Per mille motivi, non ultimo perché garantisce pace e democrazia, due cose che troppo spesso noi smemorati diamo per scontate. L'ultimo sondaggio ci dice che 8 giovani italiani su 10 si sentono cittadini europei. E questo mi rassicura.
*Noi donne dobbiamo volere bene all'Europa perché è il primo e per ora l'unico esempio riuscito di pacifica convivenza di nazioni per costruire un progetto di benessere e difesa di valori fondamentali come i diritti sociali e delle donne.
===[[Franco Maria Malfatti]]===
*È alla luce dell'unione politica che si è deciso di porre mano al secondo tempo della costruzione comunitaria, quello dell'Unione economica e monetaria, e non lo si è deciso in modo astratto.
*Il meccanismo dell'unificazione è irreversibile. Esso non viene più posto in dubbio, nei sei Paese della Cee, da nessuna forza politica o sociale, di destra o di sinistra.
*Questa sarà, fra dieci anni, una Comunità profondamente diversa. Si prepara un salto molto più grosso di quello fatto nel primo decennio, un vero salto verso l'Europa unificata.
===[[Marco Rizzo]]===
*L'UE è uno strumento di banche e multinazionali, che in tutti i paesi ha imposto misure lacrime e sangue contro i lavoratori e i popoli.
*L'Unione Europea è fatta su misura degli interessi dei capitalisti, non è riformabile ed è nemica dei lavoratori. Chi sta con l'UE, è contro i lavoratori.
*L'Unione Europea è una gabbia per i lavoratori e per i popoli del continente. I trattati europei creano un'istituzione nelle mani della finanza e delle grandi imprese. L'Europa impone le politiche antipopolari, nell'interesse della finanza, determinando disoccupazione, delocalizzazioni, diminuzioni dei salari e dei diritti.
*L'Unione Europea non è modificabile, e la premessa per costruire una società più giusta nel nostro paese è l'uscita dalla UE.
==Voci correlate==
*[[Allargamento dell'Unione europea]]
*[[Europa]]
*[[Europeismo]]
*[[Unione economica e monetaria dell'Unione europea]]
==Altri progetti==
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Giuseppe Civati
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Mariomassone
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/* Citazioni di Giuseppe Civati */
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[[File:Giuseppe Civati - Festival Economia 2014.JPG|thumb|Giuseppe Civati al Festival dell'Economia di Trento.]]
'''Giuseppe Civati''' (1975 – vivente), politico italiano.
==Citazioni di Giuseppe Civati==
{{cronologico}}
*{{NDR|Sul [[Matrimonio tra persone dello stesso sesso]]}} Io sono per il matrimonio e non per gli pseudonimi, con espressioni perifrastiche o con il ricorso a chissà quale modello straniero. Credo che sia un fatto di civiltà oppure di viltà. La [[laico|laicità]] non è di parte, è costituzionale.<ref>Dall'intervista di Daniele Nardini ''[http://www.gay.it/channel/attualita/35998/Legge-omofobia-Civati-Pronto-a-non-votarla-senza-aggravante.html Legge omofobia, Civati: "Pronto a non votarla senza aggravante"]'', ''Gay.it'', 29 agosto 2013.</ref>
*[...] [[Dario Franceschini|Franceschini]] è molto astuto, è un paraguru.<ref>Citato in ''[http://www.lastampa.it/2013/09/05/italia/politica/veltroni-con-renzi-idee-interessanti-franceschini-non-sia-opportunismo-SHKKsOy0Hi97pAtMJQ18PJ/pagina.html Veltroni con Renzi: "Idee interessanti Franceschini? Non sia opportunismo"]'', ''Lastampa.it'', 5 settembre 2013.</ref>
*Potessi votare liberamente senza mettere in discussione i rapporti col [[Partito Democratico|PD]] voterei no convintamente. Non è una questione di disciplina di partito, ma se io non dovessi votare un governo che ha una legittimazione del PD dovrei uscire dal partito, indicativamente quindi voterò per la fiducia al [[Governo Renzi|Governo]] {{NDR|[[Matteo Renzi|Renzi]]}}.<ref>Citato in ''[http://www.repubblica.it/politica/2014/02/23/news/civati_fiducia_governo-79413452/ Governo, Civati: "Voterei no ma non voglio lasciare il Pd"]'', ''Repubblica.it'', 23 febbraio 2014.</ref>
*Sequestrati beni per 49 milioni di euro a [[Roberto Formigoni]]. La domanda sorge spontanea e precede qualsiasi vicenda giudiziaria: come fa una persona che nella sua vita ha fatto solo politica ad avere beni per 49 milioni di euro? Così, per sapere.<ref>Da ''[http://www.ciwati.it/2014/04/10/49-000-000/ 49.000.000]'', ''Ciwati.it'', 10 aprile 2014.</ref>
{{Int|Da [https://www.youtube.com/watch?v#61XgV-AprtbvM Elezioni, Civati: "Da sinistra è tempo di fare proposte: diritti civili e sociali siano pilastro"]|Intervista di ''Fanpage.it'', disponibile su ''YouTube'', 26 agosto 2022|h=4}}
*{{NDR|«Si è tornati a parlare del rischio dell'insorgenza di nuovi fascismi, ma Giorgia Meloni lo ha smentito. Lei cosa ne pensa?»}} Ci sono tanti rischi. Primo di tutto è quello allontanarsi dagli altri paesi europei, di scegliere una via autarchica, di polemizzare con le istituzioni europee. Adesso [[Giorgia Meloni|Meloni]] vuole rassicurarli. Io non so come faccia, perché se si prende qualsiasi suo manifesto, qualsiasi suo comizio, è sempre un attacco forsennato alle istituzioni europee, i burocrati di Bruxelles, a questo complotto internazionale, dalla Silicon Valley alla Cina, che passa proprio dall'Unione Europea. Queste sono posizioni che in Europa sono chiamate di estrema destra, nel mondo è l'[[alt-right]], diciamo così. È, come dire, un'opzione che le altre democrazie tendono a non sposare, e questo sarebbe un problema gigantesco.
*La prima premier ipotetica donna, che sarebbe una notizia sconvolgente per il nostro Paese, assume tutte le posizioni più sbagliate del moralismo patriarcale e degli atteggiamenti, come dire, retrogradi.
*Io la chiamo Berlusconi junior. Infatti, la Meloni è Berlusconi junior, perché adesso ha ripreso [[Giulio Tremonti|Tremonti]], ha ripreso [[Marcello Pera|Pera]], ha cercato le vecchie glorie, con rispetto parlando, che sono quelle che ci hanno portato al default.
*Tu immagina cosa può succedere se arrivi in Europa e dici: "Sono un po' ex fascista, un po' MSI, non tolgo la fiamma, in più ho Tremonti, ve lo ricordate?". Non mi sembra un modo proprio per farsi sostenere dagli altri nostri partner.
*Ci sono tante question che secondo me gli italiani devono considerare che riguardano anche la modernità. Davvero siamo spaventati dai matrimoni egualitari, dalla legalizzazione della cannabis, dal fatto che le persone scelgano come vivere e come morire nei casi drammatici che si pongono nella vita delle persone? Davvero queste sono le questioni? Cioè questa idea per la quale si debba rifiutare la modernità è davvero quello che vogliamo?
==Note==
<references/>
==Altri progetti==
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[[Categoria:Politici italiani]]
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Vacanza
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Ibisco
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{{voce tematica}}
[[File:Umbrellas and Beach.png|thumb|Vacanza]]
Citazioni sulla '''vacanza'''.
*A volte anche i [[Supereroe|supereroi]] hanno bisogno di una vacanza! (''[[Smallville (ottava stagione)|Smallville]]'')
*Ah, le vacanze! Perché ci lasciano dei rimpianti? Perché non possiamo ricacciarle indietro nella nostra memoria d'una settimana o due, tanto da riportarle a un tratto a quella giusta distanza donde possono essere guardate o con calma indifferenza o con un piacevole sforzo di rievocazione? Perché ci aleggiano intorno come la fragranza del vino di ieri, con un vago sentore di mal capo e di stanchezza, e come quelle buone intenzioni per l'avvenire, che formano giù negli abissi il lastricato permanente d'un vasto dominio, e quassù durano di solito fino all'ora del desinare, un po' più, un po' meno? ([[Charles Dickens]])
*Che c'è di più assurdo di una vacanza in novembre?<br/>Nei mesi invernali si può sciare. In marzo o in aprile il sole già splende nelle stazioni climatiche del Caucaso, nella zona di Mineralnye Vody. Le vacanze tra maggio e agosto, si sa, sono le migliori; settembre e ottobre sono i mesi più miti sulle coste dei caldi mari meridionali... ma che fare in novembre?<br/>Il dorato incanto dell'autunno è svanito e la monotonia delle giornate buie diventa insopportabile. Novembre è il mese più triste, perché la pioggia e il fango, che in primavera preannunciano l'estate, alla vigilia dell'inverno portano malinconia.<br/>Nessuna persona ragionevole andrebbe in vacanza in novembre. ([[Aleksandra Marinina]])
*Le vacanze, per la maggior parte dei miei amici di New York, devono essere dinamiche. Se ne vanno al largo con delle barche prese a nolo, muniti di lenze robustissime, e si attaccano a grossi pesci rabbiosi. Non appena si apre la stagione della caccia saettano via a scambiare raffiche di pallini con altri sportivi. D'estate si infilano i ramponi e si precipitano su per i monti, e d'inverno si mettono gli sci e si precipitano giù dai monti. Facciano pure. A me personalmente, piace bighellonare per le spiagge ed arricchire la mia collezione di conchiglie e di bellezze al bagno. ([[Richard Powell]])
*Le vacanze piacciono praticamente a tutti, invece per me i giorni che vanno dalla Festa del Ringraziamento a Natale sono un disastro. Se per caso fai un errore nei primi undici mesi dell'anno, non è un gran problema Ma se sbagli qualcosa nell'ultimo mese, la paghi cara. ([[Jeff Kinney]])
*Le vacanze sono una cosa curiosa, vero? Mandi i figli a scuola per toglierteli dai piedi e quando tornano rendono la vita difficile ai genitori. È per questo che si fanno le vacanze, per testare il limite della propria resistenza. ([[Filippo di Edimburgo]])
*– Mamma, "vacanza" che vuol dire?<br>– "Vacanza"?<br>– Dov'è andato papà.<br>– "Vacanza" è quando vai da qualche parte... e non ti fai più rivedere. (''[[Forrest Gump]]'')
*– Mi prendo una vacanza. <br/>– Dio non si prende vacanze! Se le prende? Voi... Egli? <br/>– Mai sentito parlare del Medioevo? (''[[Una settimana da Dio]]'')
*Non andate in vacanza durante l'estate: troverete soltanto gente di cattivo umore. ([[Dino Risi]])
*Per me le vacanze d'estate sono tre mesi filati di senso di colpa.<br/>Visto che fa bello, tutti si aspettano di vederti fuori a "spassartela". E se non stai fuori tutto il giorno, la gente pensa che c'è qualcosa che non va. Ma la verità è che a me piace di più stare in casa.<br/>Il mio ideale di vacanza è davanti alla TV a giocare alla playstation con le tende chiuse e la luce spenta. ([[Jeff Kinney]])
*– Perché inviti estranei alla nostra vacanza? <br/>– Le coppie adulte si comportano così, fanno nuove amicizie in vacanza! (''[[Psych (sesta stagione)|Psych]]'')
*Una vacanza perpetua è una definizione calzante di inferno. ([[George Bernard Shaw]])
*Uno dei sintomi di un prossimo collasso nervoso è la convinzione che il proprio lavoro sia tremendamente importante, e che concedersi un po' di vacanza sarebbe causa di chissà quali disastri. Se fossi medico prescriverei una vacanza a tutti quei pazienti che considerano importante il loro lavoro. ([[Bertrand Russell]])
===[[Francesco Gabbani]]===
*''Dietro le spalle, un morso di felicità, | davanti il tuo ritorno alla normalità, | lavoro e feste comandate, | lasciate ogni speranza voi ch'entrate.''
*''Eppure non partiamo mai, ci allontaniamo solo un po', | diamo alla vita un'ora perché al ritorno sembri nuova, | davvero, non andiamo mai oltre le nostre suole, | muovi il passo, tieni il tempo, gira come gira il vento.''
*''Oggi il Paradiso costa la metà, | lo dice il venditore di felicità, | in fuga dall'Inferno, finalmente in viaggio, | la tua vacanza in un pacchetto omaggio.''
==Voci correlate==
*[[Ferie]]
*[[Lavoro]]
==Altri progetti==
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[[Categoria:Turismo]]
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Lasagne
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Ibisco
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[[File:Lasagne - stonesoup.jpg|thumb|Un piatto di lasagne]]
Citazioni sulle '''lasagne'''.
*– Che abbiamo mangiato stasera?<br/>– Be', si poteva scegliere fra la bistecca e il pesce.<br/>– Ah sì sì, mi ricordo: io ho preso le lasagne. (''[[L'aereo più pazzo del mondo]]'')
*Continuo ad adorare le lasagne della mamma. Le lasagne fanno tanto casa... ([[Giorgia Cardinaletti]])
*– La maggior parte della terra è coperta dalle acque.<br/>– Che me ne importa? Quanta invece è coperta di lasagne? (''[[Garfield]]'')
*Mh... le lasagne sono forse la cosa più deliziosa di questo accidenti di mondo. Hai un fazzoletto, anche di carta? Sto facendo un macello. Basta la parola "lasagne" per farmi sbavare. (''[[Shrek]]'')
*''Mi piace la lasagna | e poi mi piaci tu.'' ([[Zucchero (cantante)|Zucchero]])
*Ogni donna, per avere successo, deve guadagnare almeno 50.000 dollari l'anno, fare certi giochetti a suo marito e saper cucinare le lasagne... (''[[La mano sulla culla]]'')
*Sai cos'altro piace a tutti? Le lasagne. Hai mai conosciuto qualcuno a cui dici "Ehi, prendiamo le lasagne" e lui risponde "Non mi piacciono le lasagne". Le lasagne sono squisite. (''[[Shrek]]'')
==Voci correlate==
*[[Pasta]]
==Altri progetti==
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[[Categoria:Primi piatti]]
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2061 - Un anno eccezionale
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Danyele
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{{Film
|titoloitaliano= 2061 - Un anno eccezionale
|immagine=
|paese= Italia
|anno= 2007
|genere= commedia, fantascienza
|regista= [[Carlo Vanzina]]
|soggetto= Carlo Vanzina, [[Enrico Vanzina]]
|sceneggiatore= Carlo Vanzina, Enrico Vanzina, [[Diego Abatantuono]]
|attori=
*[[Diego Abatantuono]]: Professor Ademaro Maroncelli
*[[Emilio Solfrizzi]]: Nicola Cippone
*[[Sabrina Impacciatore]]: Mara Pronesti
*[[Dino Abbrescia]]: Tony
*[[Stefano Chiodaroli]]: Grosso
*[[Jonathan Kashanian]]: Pride
*[[Paolo Macedonio]]: Salvim
*[[Antonello Costa]]: Taned
*[[Andrea Osvárt]]: Unna
*[[Michele Placido]]: Cardinale Bonifacio Colonna
*[[Anna Maria Barbera]]: Nunzia La Moratta
*[[Massimo Ceccherini]]: Cosimetto Delli Cecchi
*[[Nini Salerno]]: Marchese di Villa Sparina
*[[Roberto D'Alessandro (attore)|Roberto D'Alessandro]]: Barone Cirò
*[[Ugo Conti]]: Shrek
*[[Tiziana Schiavarelli]]: Rosa
*[[Enzo Salvi]]: Becchino
*[[Paolo Cevoli]]: Moby Dick
*[[Gennaro Diana]]: Uomo Misterioso
*[[Andrea Pucci|Andrea Baccan]]: Vedetta longobarda
}}
'''''2061 – Un anno eccezionale''''', film italiano del 2007 con [[Diego Abatantuono]] e [[Emilio Solfrizzi]], regia di [[Carlo Vanzina]].
==[[Incipit]]==
{{Incipit film}}
Siamo nel 2061. Il pianeta è sconvolto, avanzano i deserti, si sono innalzati i mari, è finito il petrolio, manca l'acqua potabile. In questo scenario apocalittico l'Italia voluta da [[Giuseppe Mazzini|Mazzini]], [[Giuseppe Garibaldi|Garibaldi]] e [[Camillo Benso, conte di Cavour|Cavour]] oramai non esiste più. Le crisi economiche e politiche l'hanno disgregata e quasi per ironia della sorte è tornata ad essere uno stivale simile a quello del 1861. Al Nord i Separatisti longobardi hanno innalzato un muro sul Po per impedire l'ingresso ai terroni. Nella rossa [[Emilia-Romagna]] sventola la bandiera della "falce e mortadella". La [[Toscana]] è tornata ad essere un granducato, dove, come ai tempi di guelfi e ghibellini, si combattono le fazioni dei Della Valle e dei Cecchi Gori. Al centro è rinato lo [[Stato Pontificio]]. Il Sud invece è stato invaso dagli africani, ora si chiama Sultanato delle Due Sicilie. Ed è proprio in [[Sicilia]] che inizia la nostra storia. ('''Narratore''')
==Frasi==
{{cronologico}}
*Quando un uomo con la pistola incontra un uomo col fucile, la pistola ce la deve dare a lui.<ref>{{Cfr}} ''[[Per un pugno di dollari]]'': «Quando un uomo con la pistola incontra un uomo col fucile, quello con la pistola è un uomo morto».</ref> ('''Ademaro''') {{NDR|puntando il fucile contro un concorrente del reality ''Kill'' intenzionato ad uccidere Unna e facendosi consegnare la pistola}}
*Senti, ma io c'ho questo interrogativo che me trapana il cervello: ma voi gay, c'avete 'a [[cellulite]]? ('''Mara''') {{NDR|a Pride}}
==Dialoghi==
*'''Tony''': E che significa? Pure io ho avuto la meningite.<br />'''Grosso''': Con la meningite o si muore o si rimane offesi.<br />'''Tony''': E io mica so' morto... no, no!<ref>{{Cfr}} [[Totò]]: «Io da bambino ho avuto la meningite. Con la meningite si muore o si rimane stupidi. Io non so' morto».</ref> {{NDR|tutti ridono}}
*{{NDR|Le guardie hanno caricato i fucili e stanno per procedere all'esecuzione. I condannati sanno che le armi sono caricate a salve e sono pronti a simulare la morte}}<br />'''Ademaro''': Fate vedere come muore un patriota!<ref>{{Cfr}} [[Fabrizio Quattrocchi]]: «Adesso ti faccio vedere come muore un italiano». La sorella di Fabrizio attaccò Vanzina per questa scena e per il riferimento alle [[ultime parole]] del fratello, chiedendo il ritiro del film dalle sale o il taglio della scena incriminata. {{Cfr}} Marco Preve e Marco Mensurati, ''[http://www.repubblica.it/2007/11/sezioni/cronaca/famiglia-quattrocchi/famiglia-quattrocchi/famiglia-quattrocchi.html I Quattrocchi contro Abatantuono: "Fermate quel film dei Vanzina"]'', ''Repubblica.it'', 1º novembre 2007.</ref> Petto in fuori! {{NDR|Grosso scoreggia}} Ho detto "petto" no "peto"...<br />'''Grosso''': È la prima volta che muoio.<br />'''Ademaro''': E vabe' ma a tutto c'è un limite, dai...
==Note==
<references />
==Altri progetti==
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[[Categoria:Film commedia fantascientifica]]
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Bene e male
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Sun-crops
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{{voce tematica}}
[[File:The Good and Evil Angels Tate Blake.jpg|thumb|upright=1.6|''Gli angeli del bene e del male'' (William Blake)]]
Citazioni su '''bene e male'''.
==Citazioni==
*A volte capita che la concezione del bene e del male si scontri con la realtà. (''[[Uomo Tigre II]]'')
*Anche il male vuol solo il nostro bene. ([[Stanisław Jerzy Lec]])
*Benché io non abbia ancora accertato la verità, nel dubbio tra bene e male la mia decisione è comunque per il bene: davvero è preferibile il dolore di chi, magari invano, è rivolto al bene, alla felicità di chi, fors'anche a ragione, è rivolto al male. ([[Gautama Buddha]])
*''Bene e male, ho definito questi termini abbastanza chiaramente, senza dubbio, in qualche modo. Ah, ma ero così vecchio allora, adesso sono più giovane.'' ([[Bob Dylan]])
*Bene e male sono intenti, e un intento non ha scusanti. (''[[Forgotten Realms]]'')
*Bisogna amare così tanto Dio per capire quanto sia necessario il male per avere il bene. (''[[Il divo]]'')
*C'è chi gode a far del male e chi gode a far del bene, ma tutto alla fine serve sempre e solo al proprio godimento. A far del bene ci si sente buoni e in pace con la propria coscienza, si soddisfano esigenze personali, in fondo, che per alcuni addirittura si esauriscono nell'ammirazione suscitata nella gente. ([[Lorenzo Licalzi]])
*C'è il bene e c'è il male e il male va punito. (''[[Watchmen]]'')
*C'è quel che è bene e quel che è male... e in qualche male non c'è male. (''[[Arizona Junior]]'')
*Calùmi, solo solo, pensava che il bene e il male sono cuciti a filo doppio e che niente è tanto difficile come fare il bene senza ferire chi lo riceve, o gli altri, e alla fin fine se stessi. ([[Giuseppe Antonio Borgese]])
*Che cosa è bene e che cosa è male? Questo non lo decidono gli uomini. (''[[MW]]'')
*Che mai farebbe il tuo bene se non esistesse il male, e come apparirebbe la terra se vi scomparissero le ombre? ([[Michail Afanas'evič Bulgakov]])
*Chi ha smesso di credere in Dio o nel bene continua lo stesso a credere nel diavolo. Non so perché. No, anzi, lo so: il male è sempre possibile. E il bene è eternamente difficile. ([[Anne Rice]])
*Ciascun uomo ha pienezza di bene come pienezza di male in sé. ([[Madre Teresa di Calcutta]])
*''Ciò ch'è ben fare, differire è male.'' ([[Scipione Maffei]])
*Ciò che ieri era il bene, oggi rappresenta il male; ciò che pei nostri predecessori era la meta, per noi diviene il punto di partenza. Sarebbero dunque, anche il bene e il male, una illusione del convenzionalismo? ([[Antonio Ghislanzoni]])
*Colui che fa del bene diviene buono, colui che fa del male diviene malvagio. (''[[Bṛhadāraṇyaka Upaniṣad]]'')
*Come c'è il bene, c'è pure il male, no? (''[[Setup (film)|Setup]]'')
*Come dice [[Agostino d'Ippona|S. Agostino]]: «Dio, essendo sommamente buono, non permetterebbe in nessun modo che nelle sue opere ci fosse del male, se non fosse tanto potente e tanto buono, da saper trarre il bene anche dal male». Sicché appartiene all'infinita bontà di Dio il permettere che vi siano dei mali per trarne dei beni. ([[Tommaso d'Aquino]])
*Come il bene potrebbe amare il male senza soffrire? Anche il male soffre amando il bene. ([[Simone Weil]])
*''Come il mal non è senza la pena; | così non è senza mercede il bene.'' ([[Giambattista Giraldi Cinzio]])
*Come si può distinguere il bene dal male che si avvicina? ([[Andre Norton]])
*Con chi ti fa del bene ti comporti male, con chi ti fa del male ti comporti bene; e allora tutto a danno tuo! ([[Tito Maccio Plauto]])
*Considerando il male ed il bene, stimando l'uno e l'altro come cosa variabile e consistente in moto, mutazione e vicissitudine (di sorte ch'il fine d'un contrario è principio de l'altro, e l'estremo de l'uno è cominciamento de l'altro). ([[Giordano Bruno]])
*Cos'era il male? Cos'era il bene? S'interrogava, Kyd, e decideva di non decidere. ([[Roberto Vecchioni]])
*Crediamo nel bene e nel male, e scegliamo il bene. (''[[La regola del sospetto]]'')
*Del bene in voi io posso parlare, ma non del male. Perché cos'è il male se non un bene torturato dalla propria fame e dalla propria sete? ([[Khalil Gibran]])
*Dio, nel Quale io non ho fede, aiutami! Non credo in Te: non ci credevo ma, se devo accettare il Male infinito che sono diventato, allora prego che esista anche il Bene infinito, e che abbia misericordia di ciò che rimane della mia anima. ([[Jeanne Kalogridis]])
*Distinguere il bene dal male non è facile poiché i confini tra questo e quello siamo noi a tracciarli. ([[Roberto Gervaso]])
*È così che si fa il bene solo quando puoi fare il male. Il bene vero è quando scegli di farlo perché puoi fare il male. ([[Roberto Saviano]])
*È facile capire la differenza che c'è tra bene e male. [...] Il difficile è dover scegliere quale sia il male minore. (''[[Attacco al potere]]'')
*È lume della vera saggezza discernere il bene dal male senza sbagliare. ([[Diadoco di Fotice]])
*È meglio il male libero che il bene imposto. ([[Luigi Pareyson]])
*È meglio un male sperimentato che un bene ignoto. ([[Giuseppe Tomasi di Lampedusa]])
*È molto più difficile essere capiti facendo del bene che del male. ([[Fabrizio De André]])
*È nel profondo del cuore la radice di ogni bene, e, purtroppo, di ogni male. ([[Papa Paolo VI]])
*È opinione corrente che il Bene tenda all'accrescimento e all'autoconservazione, mentre il Male tenda ad autodistruggersi. Ma forse c'è una pecca nelle nostre ipotesi perché, se il Bene crescesse fino ad eliminare il Male, ciò non costituirebbe di per sé un male? ([[Marion Zimmer Bradley]])
*È sempre un errore contemplare il bene ed ignorare il male, perché rende le persone negligenti e le porta a compiere disastri. Esiste un pericoloso ottimismo dell'ignoranza e dell'indifferenza. ([[Helen Keller]])
*''È ver quel che si dice | il ben e 'l mal comincia nelle fasce.'' ([[Giovanni di Bernardo Rucellai]])
*Eccellente modo di fare il bene è la ferma risoluzione di combattere il male. ([[Cesare Cantù]])
*''Errando col pensiero per l'Universo, vidi il poco che è Buono procedere con moto costante verso l'immortalità, | e il vasto tutto che è Male correre a fondersi, perdersi, dileguare.'' ([[Walt Whitman]])
*Faccio sempre confusione tra il bene e il male, che intendi per male? (''[[Ghostbusters - Acchiappafantasmi]]'')
*Forse l'assenza totale di ragionamento e di logica può apparire al pubblico come una manifestazione del bene. Gli uomini pensano che il male debba essere ragionato, logico. Il fanatico deve essere una forza del bene mentre l'individuo che pensa sembra distaccato e, di conseguenza, cattivo. Ma non è tutto assurdo? ([[Colleen McCullough]])
*Forse ciò che conta davvero non è decidere cosa sia "bene" o cosa sia "male", ma l'atto stesso di giudicare da sé soffrendo per il proprio giudizio fino ad accettarlo. ([[Akane Tsunemori]], ''[[Psycho-Pass]]'')
*Fra il male e il bene la scelta non sarebbe allora che una: con Dio o contro Dio; per l'Assoluto o per le onnivore fauci del nulla. ([[Bruno Forte]])
*Gli esseri umani, così come noi li incontriamo, sono un miscuglio di bene e di male. ([[Robert Louis Stevenson]])
*Gli uomini riescono a mantenere una specie di livello medio nel bene, ma nessuno è mai riuscito a restare su un livello medio nel male. ([[Gilbert Keith Chesterton]], ''[[Padre Brown]]'')
*Gli uomini sentono più lentamente il bene, che non il male. ([[Tito Livio]])
*Gli uomini [...] soffrono perché sono privi di ciò che par loro un bene, o perché, possedendolo, temono di perderlo, o perché non possono liberarsi di ciò che par loro un male. Cessino di credere così, e tutti i mali sono finiti. ([[Anatole France]])
*Guardatevi dal rendere male per male ad alcuno; ma cercate sempre il bene tra voi e con tutti. (''[[Prima lettera ai Tessalonicesi]]'')
*''Ho capito che anche il male serve | perché senza male il bene non conterebbe niente.'' ([[Raige]])
*Ho fatto qualche poco di bene, non sono stato compensato; ho fatto del male, non sono stato punito. – Tutto è ugualmente inutile. ([[Guido Morselli]])
*Ho smesso di credere che ci fossero una forza del bene e una forza del male fuori di noi. E sono giunta alla convinzione che bene e male sono nomi per ciò che fanno le persone, non per quello che sono. La sola cosa che possiamo dire è che questa è una buona azione perché aiuta qualcuno, o che quest'altra è cattiva perché fa male a qualcuno. Le persone sono troppo complesse perché le si possa etichettare. ([[Philip Pullman]])
*Il bene e il male debbono equilibrarsi; senonché, il centro di gravità è collocato in basso, molto in basso. O, se lo preferite, si sovrappongono l'uno all'altro senza mescolarsi, come due liquidi di diversa densità. ([[Georges Bernanos]])
*Il bene e il male, due facce della stessa medaglia. (''[[Aprile (film)|Aprile]]'')
*Il bene e il male non esistono, ma solo le necessità, e si vive secondo le proprie esigenze. (''[[Il posto delle fragole]]'')
*Il bene e il male non hanno alcun limite, fuorché quello di esistere entrambi. ([[Vittorio Emanuele Orlando]])
*Il bene e il male sono due simboli. ([[Piero Angela]])
*Il bene e il male sono rimasti immutati da sempre, e il loro significato è il medesimo per gli Elfi, per i Nani e per gli Uomini. Tocca ad ognuno di noi discernerli, tanto nel Bosco d'Oro quanto nella propria dimora. ([[J. R. R. Tolkien]])
*Il bene e il male sono solo prodotti della condizione umana. (''[[Broken Sword 5: La maledizione del serpente]]'')
*Il bene finisce felicemente, e il male infelicemente. Ecco cosa significa finzione. (''[[L'importanza di chiamarsi Ernest]]'')
*Il bene ha sempre un prezzo, Marcus. Il male è gratis. ([[Donato Carrisi]])
*Il bene nasce dal male come il male dal bene. ([[Giacomo Casanova]])
*Il conflitto fra il bene e il male si riduce ad una scelta elementare: sopravvivere o soccombere. (''[[Heroes]]'')
*Il criterio del bene e del male coincide con il principio delle cose, con l'origine ultima della realtà. La sorgente etica per eccellenza è il divino, il principio del bene coincide con il vero. ([[Luigi Giussani]])
*Il destino dell'Occidente sembra quello di essere condannato a capovolgere, in un doloroso contrappasso, la battuta che Goethe nel "Faust" mette in bocca a Mefistofele: "Io sono lo spirito che vuole eternamente il male ed opera eternamente il bene". Il paradosso dell'Occidente è credersi il Bene, di volere eternamente il Bene e di operare eternamente, in una sorta di eterogenesi dei fini, il Male. E il vizio di fondo sta proprio in questa distinzione manichea tra Bene e Male e nella pretesa prometeica di aumentare il Bene a spese del Male, cancellandolo dalla faccia della terra, mentre nella realtà Bene e Male sono due facce della stessa medaglia e concrescono insieme, tanto più grande è il Bene, tanto più grande sarà il Male. ([[Massimo Fini]])
*Il far tutto il male che si può è uffizio del demonio; il non fare tutto il bene che si deve è azione da bestia. ([[Papa Sisto V]])
*Il male che gli uomini compiono si prolunga oltre la loro vita, mentre il bene viene spesso sepolto insieme alle loro ossa. ([[William Shakespeare]], ''[[Giulio Cesare (Shakespeare)|Giulio Cesare]]'')
*Il male conosce il bene, ma il bene non conosce il male. ([[Franz Kafka]])
*Il male, da semplicemente disgustoso ad assolutamente brutale, è profondamente coinvolto nella costruzione simbolica e nella conservazione istituzionale del bene. Per questo lo status istituzionale e culturale del male deve essere continuamente rivitalizzato. La linea che distingue il sacro dal profano deve essere tracciata e ritracciata ripetutamente; questa demarcazione deve mantenere la sua vitalità, o tutto sarà perduto. [...] Attraverso fenomeni come gli scandali, il panico morale, le punizioni pubbliche e le guerre, le società forniscono le occasioni per avere di nuovo esperienza e quindi ricristallizzare i nemici del bene. Esperienze violente di orrore, repulsione e paura creano le opportunità per la purificazione che mantiene viva quella che Platone chiamava «la memoria della giustizia». ([[Jeffrey Alexander]])
*Il male è una forza reale. Una potenza grande almeno quanto il bene. Nell'universo, due forze antitetiche lottano per il predominio. E la battaglia è tutt'altro che vicina alla fine. ([[Jean-Christophe Grangé]])
*Il male immaginario è romantico, variato; il male reale tetro, monotono, desertico, noioso. Il bene immaginario è noioso; il bene reale è sempre nuovo, meraviglioso, inebbriante. ([[Simone Weil]])
*Il male possiede una voce poderosa che desta le anime volgari e le riempie d'ammirazione, mentre il bene è largamente muto. ([[Honoré de Balzac]])
*Il male serve il bene e viceversa. Poiché entrambi i poli propendono intrinsecamente verso la riunificazione, non potremo mai eliminarne uno dal mondo; al contrario, la lotta contro uno dei due finisce per rafforzare anche l'altro. ([[Ruediger Dahlke]])
*Il male sopravvive a chi lo fa; il bene, posto che qualcuno faccia del bene, muore con lui. ([[Eric Frank Russell]])
*Il peccato più grande è fare del male a chi ti vuol bene. (''[[Totò e Marcellino]]'')
*Immaginatevi che tutto ciò che fate sia l'ultimo atto di vostra vita, decisivo in una eternità di bene o in una eternità di male. ([[Maria Maddalena de' Pazzi]])
*In questa folta selva di mali che ingombrano tutta la terra, sì raddoppiati e densi, che nell'aggirarci che per lo mezzo d'essi facciamo, appena è mai, che volte a una sciagura le spalle fuggendone, non diam di petto in un'altra scontrandola; pur nondimeno è vero, non avervi niun male, a cui manchi questa qualunque condizion di bene, cioè, il poter'avvenire ch'ei non avvenga. ([[Daniello Bartoli]])
*In un mondo privo di valori morali, bene e male sono semplici voci sul menù dei potenti. (''[[E come Extinzione]]'')
*In un racconto io posso trasformare il bene in male e il male in peggio e, cosa ancora più divertente, quelli veramente buoni in veramente cattivi. ([[Jeffery Deaver]])
*''Io credo soltanto che tra il male e il bene è più forte il bene.'' ([[Jovanotti]])
*Io, in confronto di quei mali, di cui so che son mali, non temerò mai né fuggirò quelli che non so se per caso non {{Sic|sieno}} anche dei beni. ([[Platone]], attribuita a [[Socrate]])
*Io mi son parte di quella possanza che vuole continuamente il male, e continuamente produce il bene. (Mefistofele, [[Johann Wolfgang von Goethe]])
*Io trovo dunque in me questa legge: quando voglio fare il bene, il male è accanto a me. (''[[Lettera ai Romani]]'')
*L'apice del male di cui ognuno ha paura non è altro che la fine del mondo, ma sembra che tutti ignorino che l'apice del bene ha già avuto luogo... Il giorno della Creazione. ([[Marc Levy]])
*L'argomento del giudizio universale, l'argomento del contendere cosmico con Dio, non sarà il male ma il bene. Dio non ci chiederà conto di quanto male abbiamo commesso, ma di quanto bene abbiamo compiuto. ([[Ermes Ronchi]])
*L'assurdità di questo mondo, e l'infelicità della condizione umana, sono in funzione del bene non meno che del male: del fatto che il bene e il male vi coesistono, avendo la medesima realtà e inoppugnabilità.<br>Il che conferma che siano fallaci, e ingenue, entrambe le posizioni estreme in cui la filosofia si polarizza: l'[[Ottimismo e pessimismo|ottimismo e il pessimismo]]. I pessimisti assoluti non hanno capito, che proprio il mescolarsi del bene (un bene incontestabile, checché essi dicano) al male, è ciò che rende quest'ultimo così grave, oltre che più misterioso ancora. ([[Guido Morselli]])
*L'idea del bene e del male non ha quindi nulla da spartire con la religione o con la coscienza misteriosa; è un bisogno naturale delle razze animali. ([[Pëtr Alekseevič Kropotkin]])
*L'imitazione del male supera sempre l'esempio, come per il contrario l'imitazione del bene è sempre inferiore. ([[Francesco Guicciardini]])
*L'umana società è congegnata in modo che sempre dal male esca un bene più grande. ([[Niccolò Tommaseo]])
*L'uomo e i suoi atti sono due cose distinte. Mentre una buona azione dovrebbe suscitare approvazione e un atto malvagio disapprovazione, l'autore dell'atto, che sia buono o malvagio, merita sempre rispetto o pietà a seconda dei casi. ([[Mahatma Gandhi]])
*L'uomo si annoia del bene, cerca il meglio, trova il male, e vi si sottomette, per paura del peggio. ([[Pierre-Marc-Gaston de Lévis]])
*La bontà diventa energia motrice soltanto quando è praticata in relazione al male. Finché vi limitate a restituire bene per bene, è un mero scambio, ma se restituite bene per male, ecco che diventa una forza che redime. Il male cessa davanti a questa forza, che procede aumentando di volume e peso come una palla di neve, finché non diventa irresistibile. ([[Mahatma Gandhi]])
*La dialettica temporale come lotta tra bene e male è quella che c'è nella storia temporale umana nella quale positivo e negativo, bene e male sono sempre in lotta, sempre in tensione, sempre insieme. ([[Luigi Pareyson]])
*La mostruosa, inconfessabile contraddizione: perpetuare il male per garantire il bene. (''[[Il divo]]'')
*La non cooperazione col male è un obbligo morale non meno della cooperazione col bene. ([[Martin Luther King]])
*La razza umana, secondo la religione, cadde una volta, e cadendo acquisì la conoscenza del bene e del male. Oggi siamo caduti una seconda volta, e tutto ciò che ci resta è la conoscenza del male. ([[Gilbert Keith Chesterton]])
*La realtà non è nera. Mescola sempre e ovunque bene e male. ([[Marie de Hennezel]])
*La storia dell'umanità è piena di prove che [...] il male non può sparire che per mezzo del bene. ([[Lev Tolstoj]], ''[[Il regno di Dio è in voi]]'')
*Lei è ineffabile, crede ancora che un individuo sia tutto buono o tutto cattivo. Crede ancora che il bene sia ammantato di luce e che il male si nasconda nell'ombra. Ma dov'è l'ombra? E dov'è la luce? Dov'è la frontiera del male? E dov'è lei, al di qua o al di là di quel confine? (''[[Il corvo (film 1943)|Il corvo]]'')
*''Ma per trovar il bene io ho provato | che bisogna proceder pel contrario: | cerca del male, e l'hai bell'e trovato; | però che 'l sommo bene e 'l sommo male | s'appaion com'i polli di mercato.'' ([[Galileo Galilei]])
*Magari, Critone, fosse capace di fare il male, perché, allora, sarebbe capace, anche di fare il bene. E questa sarebbe una gran bella cosa. Invece non è capace di fare né l'uno né l'altro, non ti fa diventare né saggio né stolto, ma agisce, così, a casaccio. ([[Platone]])
*Male più male uguale doppio male. Ci vuole il doppio di bene per arginare il male. ([[Andrea Santoro]])
*Nel male, del bene viene sempre fuori, credo. (''[[Batman: Contagio]]'')
*Nessun segno, nessun pianeta opera il male per sua qualità propria, poiché provengono dal bene e il bene e il male si oppongono l'un l'altro. Tuttavia, per accidente, secondo gli ordinamenti che vigono nelle cose inferiori, un medesimo pianeta può produrre il bene o il male per sua qualità propria. ([[Raimondo Lullo]])
*Non basta punire il malvagio togliendogli la libertà di fare il male. Bisogna insegnargli a fare il bene. ([[Juliette Colbert]])
*Non c'è male [...] donde bene non sorga. ([[Carlo Dossi]])
*Non che noi ignoriamo il bene e il male, ma ignoriamo il futuro. ([[Raymond Aron]])
*Non ci sono assoluti: non c'è un bene o un male assoluto. ([[Ben Okri]])
*Non devi avere paura del male che c'è nel mondo, ma del bene che manca nel mondo. ([[Oreste Benzi]])
*Non è possibile che il male e il bene durino a lungo: dal che ne consegue che, essendo durato molto il male, il bene è ormai vicino. ([[Miguel de Cervantes]])
*Non esiste bene e male, esiste solo il potere... E quelli troppo deboli per averlo! ([[Lord Voldemort]], ''[[Harry Potter e la pietra filosofale]]'')
*Non esiste il bene, Monroe. Non esiste il male. Esiste soltanto la carne e i piaceri che ci procura. ([[Pinhead (personaggi)|Pinhead]], ''[[Hellraiser III - Inferno sulla città]]'')
*Non fu mai savio partito fare disperare gli uomini, perché chi non spera il bene non teme il male. ([[Niccolò Machiavelli]])
*Non lasciarti vincere dal male, ma vinci con il bene il male. (''[[Lettera ai Romani]]'')
*Nulla è gratuito in questo basso mondo. Tutto si sconta, il bene come il male, presto o tardi si paga. Il bene è necessariamente molto più caro. ([[Louis-Ferdinand Céline]])
*Occorre sapere dove il Bene sta ed il male si annida. ([[Carlo Urbani]])
*Ogni azione ci apre davanti un bivio: la strada del male e quella del bene. La prima sembra una discesa, durante la quale non si pedala e non si fa fatica, ma con il rischio concreto di cadere. La seconda assomiglia tanto a una salita, durante la quale si suda e dietro ad ogni tornante si nasconde l'insidia di mollare. Arrivati in cima però si ha la sensazione di aver fatto un'impresa, di aver portato a termine qualcosa di grande. ([[Andrea Bocelli]])
*Ogni creatura dell'universo distingue il bene dal male. (''[[K-PAX - Da un altro mondo]]'')
*Ogni uomo possiede in sé sia il bene che il male. (''[[Pagemaster - L'avventura meravigliosa]]'')
*Ognuno fa tutto il bene e tutto il male che può. ([[Mario Soldati]])
*Parte di noi è bene, e parte è male. (''[[Batman - Il ritorno]]'')
*Per nostra grande fortuna gli altri ignorano il bene e il male che pensiamo di noi. ([[Emil Cioran]])
*Per ogni [[Giovanna d'Arco]] c'è un [[Adolf Hitler|Hitler]] appollaiato dall'altra estremità dell'altalena. La vecchia storia del bene e del male. ([[Charles Bukowski]])
*Perché questa è la legge eterna: il male spesso finisce e muore con chi lo fa, ma il bene continua. ([[Charles Dickens]])
*Può essere che una cosa vi ripugni mentre è per voi un bene, e può essere che amiate una cosa mentre è per voi un male. Dio sa e voi non sapete. (''[[Corano]]'')
*Quando straripiamo sul male più che non appoggiamo sul bene, quella parte di noi che è sospesa sulla colpa finisce col vincere e precipita. ([[Victor Hugo]])
*Quelli che fanno il bene, lo fanno all'ingrosso: quand'hanno provata quella soddisfazione, n'hanno abbastanza, e non si voglion seccare a star dietro a tutte le conseguenze; ma coloro che hanno quel gusto di fare il male, ci mettono più diligenza, ci stanno dietro fino alla fine, non prendon mai requie, perché hanno quel canchero che li rode. ([[Alessandro Manzoni]], ''[[I promessi sposi]]'')
*Quello che mi affascina di più è la zona grigia tra il bene e il male. In questa terra di nessuno, il male può imparare qualcosa dal bene, e il bene dal male. ([[Tomi Ungerer]])
*Qui non si tratta di bene o male. La moralità non c'entra minimamente con tutto questo. Gli uomini buoni uccideranno con la stessa rapidità di quelli malvagi per quello che vogliono... Sono solo le cose che vogliono a essere diverse. ([[Brandon Sanderson]])
*'''Belinda''': Sapete bene che dovete rendere il bene per il male.<br>'''Lady Brute''': Può essere un errore di traduzione. ([[John Vanbrugh]])
*Se ci fosse solo una possibilità – fare il bene ''o'' combattere il male – l'uomo dovrebbe optare per la prima. ([[Adrienne von Speyr]])
*Se ci sforziamo di cercare il male in una persona, lo troviamo di sicuro, se ci impegniamo a cercare il bene, il bene salta sempre fuori. ([[Andrea Gasparino]])
*Se è vero che tutte le entità si possono circoscrivere nell'infinito con un triangolo, il bene e il male – che riassumono tutte le entità — costituiscono due triangoli equilateri, eguali ed opposti... Vi è un punto, nell'infinito, in cui i due vertici si toccano... Nell'interferenza di quei due vertici sublimi non esiste né il bene né il male... ([[Carlo Maria Franzero]])
*Se farete il bene beneficherete voi stessi e se farete il male, lo farete a voi stessi. (''[[Corano]]'')
*Se il Signore permette il male è per ricavarne il bene. ([[Giuseppe Allamano]])
*Se l'uomo fa il male come reazione al male, chiude una parentesi aperta dal male inferto; se fa il male per il male, apre una parentesi creando un vuoto che gli attirerà del male. Così avviene per il bene. Se l'uomo usa generosità per attirare generosità, apre e chiude questa parentesi; ma se è generoso con chi non potrà ricambiarlo, apre un vuoto di bene in cui entrerà dell'altro bene per colmarlo. ([[Giovanni Vannucci]])
*Se per loro "Bene" significasse massima efficienza con il minimo rischio e "Male" nient'altro che un risultato non ottimale? ([[Juli Zeh]])
*Se si sostituisce a un Dio antropomorfo, che premia i buoni, l'imperativo inciso nel programma genetico dell'Homo sapiens che il bene ha un premio in se stesso, e il male ha il suo castigo, il laico e il credente troveranno la risposta. ([[Rita Levi-Montalcini]])
*Sembra che si possa cogliere il male, ma solo nella misura in cui il bene può esserne la chiave. Se l'intensità luminosa del Bene non concedesse la sua tenebra alla notte del Male, il male non avrebbe più la sua attrattiva. È una verità difficile: colui che la intende sente rivoltarsi qualcosa in sé. Sappiamo tuttavia che gli oltraggi più forti alla sensibilità provengono da contrasti [...] La felicità senza la sventura che si lega ad essa come l'ombra alla luce sarebbe oggetto di una immediata indifferenza. Questo è tanto vero, che i romanzi descrivono senza posa la sofferenza e quasi mai la soddisfazione. Insomma, il pregio della felicità consiste nel non essere frequente: se fosse facile, verrebbe sdegnata, e associata alla noia [...] la verità non sarebbe quella che è, se non si ponesse generosamente contro il falso. ([[Georges Bataille]])
*Senti, sono belle parole le tue: giustizia, bene, male. Hanno un bel suono in questa bella stanza al caldo con lo stomaco pieno a qualche metro da un morbido letto. Hanno un bel suono privo di senso! Stai in una capanna quando fa un freddo cane! Quando il pane di un altro e la giacca di un altro stanno fra te e la tua sopravvivenza! (''[[Ai confini della realtà (serie televisiva 1959) (prima stagione)|Ai confini della realtà]]'')
*Senza il male non riusciremmo a riconoscere il bene. (''[[Hell - Esplode la furia]]'')
*Si affretti l'uomo verso il bene, custodisca la mente dal male. Di chi fa il bene fiaccamente, la mente si delizia nel male. ([[Gautama Buddha]])
*Si perde troppo tempo nel voler trovare il male o il bene nelle cose. Certe cose sono. Sono e basta. (''[[Il terzo segreto]]'')
*Siamo noi a piantare e innestare il melo del bene e del male. Siamo condannati all'abisso di risponderne solo a noi stessi. ([[Paolo Flores d'Arcais]])
*Siete solo nebbia sottile, quel tratto di nulla fra il bene e il male. ([[Giorgio Faletti]])
*Sotto il cielo tutti possono riconoscere il bene dal male, soltanto perché c'è anche il male. (''[[Kung Fu (serie televisiva)|Kung Fu]]'')
*Tendo a pensare che il male sia molto potente anche se alla lunga si rivela piuttosto stupido. Tento a vedere il potere del bene in modo più sottile e in definitiva come la forza che ha più possibilità di trasformarsi, manifestarsi e dunque provocare un interesse più vero. L'interesse per il potere del male è più superficiale, ma sotto sotto è sciocco e alla lunga monotono – ed è questo il vero aspetto terrificante della questione. Come diceva Joseph Conrad «l'unico orrore è che non c'è orrore». ([[Stephen King]])
*Tutti siamo impastati di bene e di male, ma quest'ultimo bisogna vincerlo, Antonio. ([[Grazia Deledda]])
*Tutto ciò capita a costoro per l'ignoranza del bene e del male. Io, invece, che ho capito, avendo meditato sulla natura del bene, che esso è bello, e sulla natura del male che esso è turpe. ([[Marco Aurelio]])
*''Tutto il male del mondo viene dal fatto che ci interessiamo gli uni agli altri, | sia per fare del bene, sia per fare del male.'' ([[Fernando Pessoa]])
*Un essere che fa o solo il Bene o solo il Male ha l'apparenza di un frutto, un organismo amabile caratterizzato da colore e succo... ma in effetti è solo un giocattolo a molla caricato da Dio, dal diavolo. ([[Anthony Burgess]])
*V'à una cagione suprema di tutte le cose, cagione assoluta e però insofferente di limiti e incapace d'aumento e di defficienza. Ma se niun difetto può stare in lei, ella è il bene infinito e comprende infinitamente ogni specie di bene. Ciò posto, la cagione suprema è altresì infinita bontà che raggia il bene fuor di sé stessa e ne riempie la creazione ed ogni ente se ne satura, a dir così, per quanto fu fatto capace. Tale contenenza di bene è poi sempre difettiva perché sempre è finita. Di quindi si origina il male. Non si chieda dunque perché Dio è permettitore del male, ma chiedasi in quella vece perché piacque a Dio, oltre all'infinito, che sussistesse pure il finito. ([[Terenzio Mamiani]])
*Vivere al di là del bene e del male, considerare una cosa al di là del bene e del male, come voleva [[Friedrich Nietzsche|Nietzsche]], non è possibile. Egli stesso è diventato pazzo di pietà, vedendo un vecchio cavallo cadere a terra e morire. ([[Eugène Ionesco]])
*Voglio essere una forza del bene. In altre parole so che esistono forze del male, forze che arrecano sofferenza agli altri e miseria al mondo, ma io voglio essere una forza opposta. Io voglio essere la forza con la quale fare veramente del bene. ([[John Coltrane]])
*Vorrei sparire in un pozzo senza fondo. [...] non vedere più niente, a non cercare più quello che è bene, e quello che è male. Se a questo mondo esiste una cosa terribile... che ognuno ha le sue ragioni. (''[[La regola del gioco (film 1939)|La regola del gioco]]'')
===''[[Antico Testamento]]''===
*''Cambia forse un Etiope la sua pelle | o un leopardo la sua picchiettatura? | Allo stesso modo, potrete fare il bene | anche voi abituati a fare il male?'' (''[[Libro di Geremia]]'')
*''Chi si adopera per il bene si attira benevolenza, | ma chi cerca il male, male lo colpirà.'' (''[[Libro dei Proverbi]]'')
*''Egli mangerà panna e miele finché non imparerà a rigettare il male e a scegliere il bene.'' (''[[Libro di Isaia]]'')
*''Odiate il male e amate il bene | e ristabilite nei tribunali il diritto.'' (''[[Libro di Amos]]'')
*''Sta' lontano dal male e fa' il bene, | cerca la pace e perseguila.'' (''[[Salmi]]'')
===[[François de La Rochefoucauld]]===
*Ci sono eroi nel male come nel bene.
*Il bene che la verità produce nel mondo non eguaglia il male che vi arrecano le sue apparenze.
*Spesso si fa del bene per poter fare impunemente del male.
===[[Lautréamont]]===
*Ahimè! Che sono dunque il il bene e il male? Non son forse un'unica cosa mediante la quale testimoniamo rabbiosamente la nostra impotenza, e la passione di raggiungere l'infinito anche coi mezzi più insensati? Oppure sono due cose differenti?
*Io non accetto il male. L'uomo è perfetto. L'anima non cade. Il progresso esiste. Il bene è irriducibile. Gli antecristi, gli angeli accusatori, le pene eterne, le religioni sono prodotte dal dubbio.
*S'osservano entrambi, mentre l'angelo sale verso le serene altezze serene del bene, e Maldoror, invece, scende invece verso gli abissi vertiginosi del male... Che sguardo! Tutto ciò che l'umanità ha pensato da sessanta secoli, e che penserà ancore nei secoli che verranno, potrebbe facilmente esservi contenuto, tante cose si dissero in quel supremo addio! Ma erano, si capisce, pensieri più elevati di quelli che scaturiscono dall'intelligenza umana; anzitutto, a causa di quei due personaggi, e, poi, della circostanza. Quello sguardo li avvinse con eterna amicizia.
*Se si canta il bene, il male è eliminato da quest'atto congruo.
===[[Jane Roberts]]===
*Dietro la trama di bene e di male c'è un valore spirituale molto più profondo. Tutte le religioni, mentre cercano di raggiungere la "verità" in qualche misura la temono e la fuggono.
*Il vostro concetto di bene e di male deriva in larga parte dal tipo di coscienza che avete attualmente adottato. Non percepite gli interi, ma le parti. La mente cosciente si focalizza con una luce rapida, limitata ma intensa, e di un dato campo di realtà percepisce solo certi «stimoli». Poi li raccoglie insieme e crea il rapporto di similarità. Tutto ciò che non accetta come porzione della realtà, non lo percepisce.
*Negativa è una teologia sistematizzata degli opposti. Se credete ad esempio che il bene deve venir bilanciato dal male, vi legate allora ad un sistema di realtà estremamente limitante, che contiene in se stesso i semi di un tormento.<br>In un simile sistema anche il bene diventa sospetto, perché si considera che venga seguito da altrettanto male. Dio/diavolo, angeli/demoni, il baratro che separa essere animali e angeli, tutte queste distorsioni sono ostacoli. Nel vostro sistema di realtà voi avete stabilito dei grandi contrasti e fattori di contrapposizione. Essi operano come assunti fondamentali entro la vostra realtà.<br>Sono estremamente superficiali, e in gran parte il risultato di doti intellettuali male adoperate. Il solo intelletto non può comprendere ciò che le intuizioni conoscono con maggior sicurezza.
*Può oltraggiare il vostro intelletto e l'evidenza dei vostri sensi fisici può anche strepirare che è falso, ma credere nel bene senza credere nel male è in verità molto più realistico, perché nella vita fisica ciò può mantenere meglio in salute il vostro corpo, tenervi psicologicamente liberi da molte paure e difficoltà mentali e condurvi ad uno stato d'animo di serenità e spontaneità nel quale si può meglio realizzare lo sviluppo delle vostre doti.
===[[José Saramago]]===
*Ma il male, che è nato con il mondo e, a quanto è dato sapere, ha imparato da questo, fratelli amati, il male è come la famosa e invisibile araba fenice che, mentre sembra che stia morendo nel fuoco, da un uovo che le sue stesse ceneri hanno generato torna a rinascere. Il bene è fragile, delicato, è sufficiente che il male gli spiri sul viso l'alito caldo di un semplice peccato perché gli si bruci per sempre la purezza, gli si spezzi lo stelo di giglio e appassisca la zagara.
*Perché il bene che io {{NDR|Dio}} sono non esisterebbe senza il male che sei tu {{NDR|Diavolo}}, un bene che dovesse esistere senza di te sarebbe talmente inconcepibile che neppure io riesco a immaginarlo, insomma, se tu finisci, finisco anch'io, perché io sia il bene, è necessario che tu continui a essere il male, se il Diavolo non sussiste come Diavolo, Dio non esiste come Dio, la morte di uno sarebbe la morte dell'altro.
*Poco fa ha lodato il Buon Ladrone e disprezzato il Cattivo perché non ha capito che non c'è alcuna differenza tra l'uno e l'altro o, se differenza c'è, non è quella, ché il Bene e il Male non esistono in se stessi, ciascuno di essi è solo l'assenza dell'altro.
*Si dice che il male non regge a lungo, anche se, per la fatica che si porta dietro, a volte sembra di sì, ma quello su cui non c'è dubbio è che non dura il bene per sempre.
===[[Baruch Spinoza]]===
*La conoscenza del Bene e del Male non è altro che l'affetto della [[Gioia]] e della [[Tristezza]] in quanto ne siamo consapevoli. (''[[Ethica]]'')
*Per quanto attiene al Bene e al Male, neanch'essi indicano alcunché di positivo nelle cose, in sé considerate, e non sono altro che modi del pensare, ossia nozioni che formiamo mediante il confronto delle cose tra loro.
*Quanto ai termini di ''bene'' e di ''male'', anch'essi non indicano alcunché di positivo nelle cose, se le consideriamo in sé, e non sono altro che modi del pensare, ossia nozioni, che noi ci formiamo in conseguenza del nostro confrontare le cose le une con le altre. Una stessa cosa, infatti, può essere nello stesso tempo buona, e cattiva, e anche indifferente. (''[[Ethica]]'')
*Se gli uomini nascessero liberi, non si formerebbero nessun concetto di bene e di male, finché fossero liberi. (''[[Ethica]]'')
*Tutti i beni che temevo di perdere e tutti i mali che temevo di ricevere non avevano in sé nulla né di bene né di male, se non in quanto l'animo ne era turbato.
==Proverbi==
===[[Proverbi italiani|Italiani]]===
*Bene lontano è meglio che male vicino.
*Bene per male è carità, male per bene è crudeltà.
*Chi ha provato il male gusta meglio il bene.
*Chi ha un giorno di bene, non può dire di essere stato male tutto l'anno.
*Chi rende male per bene, non vedrà mai partire da casa sua la sciagura.
*Chi vuol del bene non deve far neanche del male.
*Dal falso bene viene il vero male.
*Dopo l'amaro, il dolce è più caro.
*Fate del bene al villano, dirà che gli fate del male.
*Il bene bisogna cercarlo, e il male aspettarlo.
*Il bene è sempre bene, il male è sempre male.
*Il bene non fu mai male, il male non fu mai bene.
*Il male non dura, il bene non regna.
*Il male va dietro al bene.
*La bonaccia burrasca minaccia.
*Non c'è male senza bene.
*Non è mai male per uno che non sia bene per un altro.
*Non far mai bene, non avrai mai male
*Non far male ch'è [[peccato]], non far bene ch'è sprecato.
*Non fare il male ch'è peccato, non fare il bene ch'è sprecato.
*Non sa cosa sia il male chi non ha trovato il bene.
*Non si sta mai tanto bene che non si possa star [[meglio]], né tanto male che non si possa star meglio.
*Ogni bene aspetta [[denaro]], ogni male aspetta castigo.
*Piglia il bene quando viene, ed il male quando conviene.
*Si può fare il male a [[forza]], ma non il bene.
===[[Proverbi toscani|Toscani]]===
*Chi fa male, guadagna un carro di sale, e chi fa bene guadagna un carro di fieno.
*E' si può fare il male a forza, ma non il bene.
*Non c'è male senza bene.
==Bibliografia==
*Annarosa Selene, ''Dizionario dei proverbi'', Pan libri, 2004. ISBN 8872171903
==Voci correlate==
*[[Bene]]
*[[Bontà e cattiveria]]
*[[Male]]
==Altri progetti==
{{interprogetto|w=Good and evil|w_site=en|etichetta=bene e male}}
[[Categoria:Dicotomie]]
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Utente:Mariomassone
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Mariomassone
17056
/* Per Dario Argento */
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text/x-wiki
==Per [[Cristina Marsillach]]==
{{Int|Da ''[http://www.money-into-light.com/2021/06/an-interview-with-cristina-marsillach.html An interview with Cristina Marsillach]''|Intervista di Paul Rowlands, ''money-into-light.com'', giugno 2021.}}
*Girare i film dell'orrore è stressante, perché la paura deve sempre stare su un piano psicologico. Devi continuare a lavorare con quella paura costantemente. Devi sentirla nelle tue emozioni.
:''Making horror films is stressful, because the fear always has to be on a psychological plane. You have to keep working with that fear continuously. You have to feel it in your emotions.''
*Dario era un grande ammiratore di Edgar Allan Poe, e per lui i corvi erano un elemento molto importante del film. Quando stavamo girando un scena particolare del film, mi gettava dei corvi vivi. I gridavo "Basta! Basta!" e lui diceva "Devo farlo perché devi provare questa paura e questa sensazione". Litigavamo, ma era un periodo divertente per me. Stressante ma divertente.
:''Dario was a big fan of Edgar Allan Poe, and ravens were a very important element of the film for him. When we were shooting a particular scene in the film, he threw actual live ravens at me. I shouted "Stop! Stop!" and he said "I have to do this because you need to experience this fear and sensation." We would fight with each other, but it was a fun time for me. Stressful, but fun.''
*Litigavamo tanto, ma c'era rispetto reciproco tra di noi. Lui mi rispettava come attrice ed io lui come regista. Era molto concentrato su elementi tecnici, mentre io volevo fargli tante domande sugli aspetti psicologici del mio personaggio e della storia. Ma lui non diceva altro che "No, no, no, va tutto bene" e poi parlava di cosa stava per fare tecnicamente.
:''We fought a lot, but there was mutual respect between us. He respected me as an actress and I respected him as a director. He was very focused on technical things, whereas I wanted to ask him a lot of questions about the psychological aspects of my character and the story. But he would just say "No, no, no that's all fine" and then just talk about what he was going to do technically.''
____________
[[File:Kyrylo Budanov, head of the HUR MOU (cropped).jpg|thumb|Budanov nel 2020]]
'''Kirilo Oleksijovič Budanov''' (1986 – vivente), militare ucraino.
==Citazioni di Kirilo Budanov==
*Ci sono ragioni per credere che {{NDR|la Russia}} possa tentare di imporre una linea di separazione tra le regioni occupate e non occupate del nostro Paese, [...] un tentativo di creare la Corea del Sud e del Nord in Ucraina.<ref>Citato in [https://www.rainews.it/articoli/2022/03/putin-vuole-dividere-lucraina-come-la-corea-del-nord-e-la-corea-del-sud-caa6f361-cab3-4a6d-98a2-967f3cd3ff2f.html ''Putin vuole dividere l'Ucraina in due Stati come la Corea''], ''Rainews.it'', 28 marzo 2022.</ref>
*{{NDR|Sulle [[Forze terrestri russe]]}} Questa potenza russa così pubblicizzata è un mito. Non è così potente, è un’orda di persone con le armi. (da un'intervista di Dominic Waghorn, 14 maggio 2022)<ref>Citato in [https://www.open.online/2022/05/13/capo-intelligence-ucraina-fine-guerra-entro-anno/ ''Il capo dell’intelligence militare di Kiev: «La guerra finirà entro la fine dell’anno: conosciamo tutti i piani russi»''], ''open.online'', 13 maggio 2022.</ref>
==Note==
<references/>
==Altri progetti==
{{interprogetto}}
{{DEFAULTSORT:Budanov, Kirilo}}
[[Categoria:Militari ucraini]]
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'''David W. Macdonald''' (...), zoologo britannico.
==''Running with the fox''==
*I lupi cacciano prede grandi; infatti, un alce può pesare 600 chili, dieci volte il peso del lupo più grande. Da solo, il lupo non sarebbe altro che pula per i palchi dell'alce. Un branco, però, può radunare la forza collettiva dei suoi membri. Infatti, lavorando in gruppo si trasformano in una nuova creatura, un super predatore la cui capacità collettiva oltrepassa l'abilità venatoria degli individui coinvolti. La volpe, al contrario, è circa 300 volte più pesante di un topo. La caccia volpina non comporta alcuna maratona affannante, nessuno squartamento, nessun duello contro gli zoccoli. Piuttosto, astuzia, agilità, un balzo aggraziato e un morsetto preciso segnano il destino del topo.
:''Wolves hunt large prey; indeed, a moose may weigh 600 kg, ten-fold the weight of the largest wolf. Alone, the wolf would be little more than chaff to the moose's antlers. A pack, however, can muster the collective might of its members. Indeed, by working as a team they are transformed into a new creature, a super-predator whose summed capability exceeds the hunting prowess of the individuals involved. A fox, in contrast, is some 300 times heavier than a mouse. The vulpine hunt involves no lung-bursting marathon, no rip and rend, no sparring against hoofs. Rather, stealth, agility, a graceful leap and a precision nip seal the mouse's fate.'' (p. 10)
*Le persone mi chiedono spesso perché ho scelto di lavorare con le volpi. Solitamente rispondo che questa specie offre il migliore di molti mondi: il brivido di osservare comportamenti raramente segnalati, la soddisfazione della lotta intellettuale per spiegare perché l'evoluzione ha lavorato ogni sfumatura strutturale in queste incredibili creature, e la convinzione che questa nuova conoscenza sarà utile, contribuendo alle soluzioni di problemi grandi quanto la rabbia e piccoli (ma irritanti) quanto la decapitazione di un pollo di cortile. Questa risposta è onesta, e le motivazioni alla base sono solide. Per dare un'altra risposta, però, non meno importante: io studio le volpi perché sono ancora impressionato dalla loro straordinaria bellezza, perché mi superano in astuzia, perché mantengono il vento e la pioggia sul mio volto, e perché mi conducono alla solitudine soddisfacente della campagna; tutto sommato – perché è divertente.
:''People often ask why I chose to work with foxes. Generally I reply that this species offers the best of many worlds: the thrill of observing behaviour rarely seen before, the satisfaction of the intellectual wrestle to explain why evolution has worked each nuance of design into these remarkable creatures, and the conviction that this new knowledge will be useful, contributing to the solutions of problems as grand as rabies and as small (but annoying) as the beheading of a barnyard fowl. This reply is honest, and the arguments underlying it are robust. However, to give another answer, no less important: I study foxes because I am still awed by their extraordinary beauty, because they outwit me, because they keep the wind and rain on my face, and because they lead me to the satisfying solitude of the countryside; all of which is to say – because it's fun.'' (p. 15)
*Sconfiggere le volpi in astuzia ha messo alla prova l'ingegno dell'uomo per almeno 2.000 anni. [...] Forse, allora, migliaia di generazioni di persecuzione (specialmente quando l'avversario ricorre a trucchi sporchi come marinare i gatti nell'orina) ha plasmato le volpi con le loro quasi sconcertanti abilità di evitare l'uomo e i suoi stratagemmi.
:''Outwitting foxes has stretched man's ingenuity for at least 2,000 years. [...] Perhaps then, thousands of generations of persecution (especially when the opposition resorts to dirty tricks like marinading cats in urine) have fashioned foxes with their almost uncanny abilities to avoid man and his devices.'' (p. 16)
*Rainardo è una volpe che ha avuto un impatto più grande sulla cultura e la sensibilità europea di qualsiasi altro animale selvatico. Adorna i rinfianchi delle chiese medievali, da Birmingham a Bucarest, ghignando dalle pagine dei salteri, e ha trionfato come genio malefico in più di un milione di poemi epici e di bestiari. Prospera nelle storie per bambini contemporanee e ha infiltrato le nostre lingue e perciò le nostre percezioni dei suoi cugini selvatici: poche sono le lingue in Europa in cui la parola "volpino" non è sinonimo di furbizia e inganno.
:''Reynard is a fox who has had a greater influence upon European culture and perceptions than any other wild creature. He adorns the spandrels of mediaeval churches from Birmingham to Bucharest, leers from the pages of psalters, and has triumphed as an evil genius in more than a millennium of epic poems and bestiaries. He thrives in contemporary children's stories and has infiltrated our languages and thus our perception of his wild cousins: there is hardly a language in Europe in which the word "foxy" is not synonymous with trickery and deceit.'' (p. 32)
*Tentare di catalogare l'umore e il risultato delle interazioni delle volpi non è sempre semplice. In particolare, l'osservatore si interroga molto sulla dalla somiglianza esteriore tra l'aggressione e il gioco. Il problema è che la lotta nel gioco ha gli stessi ingredienti della lotta sul serio, tranne per il paradosso che nessuno si ferisce.
:''Attempting to categorize the mood and outcome of fox interactions is not always straightforward. In particular, the observer is bedevilled by the superficial similarity of aggression and play. The problem is that fighting in play has the same ingredients as fighting in earnest, except for the paradox that nobody gets injured.'' (p. 45)
*Se c'è una cosa nella società delle volpi che "non si fa", è di avvicinarsi a qualcuno che sta mangiando. Sotto questo aspetto, il vecchio contrasto con i lupi suona veritiero: i lupi talvolta mangiano una preda fianco a fianco in relativa armonia; le volpi solitamente fanno di tutto per evitare anche di essere viste con del cibo e, nel peggiore dei casi, volteranno almeno le spalle l'una all'altra mentre mangiano. Questo contrasto è particolarmente marcato tra i giovani: i cuccioli di volpe invariabilmente lottano con ferocia sorprendente per il cibo e possono infliggere ferite gravi, i cuccioli di lupo sono più tolleranti. Ovviamente, come qualsiasi altra generalizzazione sulle volpi, ci sono eccezioni alla regola: le volpi maschio nutrono le loro compagne e gli adulti nutrono i cuccioli.
:''If there is one thing in fox society that is "not done'", it is to approach somebody who is eating. In this respect, the old contrast with wolves holds true: wolves sometimes feed from a kill side by side in relative harmony; foxes generally do everything possible to avoid even being seen with food and, if the worst comes to the worst, will at least turn their backs to each other while eating. This contrast is especially marked among youngsters: fox cubs invariably fight with astonishing savagery over food and can inflict serious injury, wolf pups are much more tolerant. Of course, as with every other generalization about foxes, there are exceptions to the rule: dog foxes feed their vixens and adults feed cubs.'' (p. 45)
*Ci sono poche cose affascinanti quanto un cucciolo di volpe, quindi la tentazione di allevarne uno come animale da compagnia è grande. Tuttavia, la gran maggioranza dei "salvataggi" finisce male per tutti i coinvolti. La maggior parte delle persone non ha idea del tempo, strutture, abilità, e soprattutto, tolleranza necessari per allevare una volpe. Da poppanti hanno bisogno di latte ogni quattro ore, giorno e notte, ma questo è un gioco da ragazzi in confronto al loro comportamento una volta svezzati: ogni cucciolo di volpe che ho conosciuto ha avuto una passione sia per il cuoio che per i cavi elettrici. La prima finisce con la distruzione dei portafogli, borsette, scarpe, giacche di camoscio e di montone, mentre la seconda devasta i cavi elettrici. Mi è sempre piaciuto l'odore persistente dell'orina di volpe, ma vale la pena notare che una proprietaria non poté trovare un altro inquilino per diversi mesi dopo che io e la mia volpe lasciammo la proprietà.
:''There are few things as enchanting as a fox cub, so the temptation to rear one as a pet is great. Nonetheless, the great majority of "rescues" come to a sad end for all concerned. Most people have no idea of the time, dedication, facilities, skill and, above all, tolerance required to rear a fox. As sucklings they require milk at four hour intervals day and night, but this is a trifling difficulty compared with their behaviour once weaned: every fox cub I have known has had a passion for both leather and electric cables. The former results in destruction of wallets, handbags, shoes, suede or sheepskin coats, the latter wreaks havoc with household wiring. I have always rather liked the lingering smell of fox urine, but it is noteworthy that one landlady was unable to find another tenant for several months after my fox and I vacated the property.'' (p. 56)
*I costumi della società delle volpi dettano che non c'è amicizia così profonda da poter anche solo tollerare il pensare al cibo di un altro.
:''The mores of fox society dictate that there is no friendship so deep as to countenance even thinking about somebody else's food.'' (p. 58)
*Penso che molto della vita di una volpe passa sul filo del rasoio, sommersa dall'acutezza dei suoi sensi. Nella volpe, l'evoluzione ha modellato una creatura per cui ogni stimolo viene elevato alla massima sensibilità: per la volpe c'è l'immagine fulminea della palpebra che si chiude di un coniglio, lo squittio chiassoso di un topo distante venti metri, il tanfo spaventoso dell'orma vecchia di un giorno di un cane.
:''I think much of a fox's life is spent on a knife-edge, deluged by the acuteness of its senses. In the fox, evolution has fashioned a creature for which every input is turned to maximum sensitivity: for the fox there is the jolting image of a rabbit's blinking eyelid, the clamorous squeak of a mouse 20 metres off, the dreadful reek of a dog's day-old pawprint.'' (p. 61)
*L'industria della selvaggina è probabilmente in gran parte responsabile per la morte spesso sgradevole nell'ordine di 100.000 volpi all'anno in Gran Bretagna, ma contro di questi bisogna valutare il fatto che questa industria fornisce il maggior incentivo per la conservazione dell'habitat su terre agricole.
:''The game shooting industry is probably largely responsible for the frequently unpleasant deaths in the order of 100,000 foxes annually in Britain, but against these must be weighed the fact that this industry provides the major incentive for habitat conservation on farmland.'' (p. 173)
*Le volpi urbane e i gatti si incontrano molto spesso ed è comune vederli insieme, spesso mangiando fianco a fianco. Se c'è una rissa per il cibo, il gatto di solito scaccia la volpe. Casi autentici di volpi che uccidono i gatti tendono a coinvolgere i gattini. Quindi, sebbene sia chiaro che la maggior parte delle volpi non uccidono i gatti, certe lo fanno. Il rischio però è molto meno significativo del rischio che corre il gatto di venire investito sulla strada dal traffico.
:''Urban foxes and cats meet very frequently and it is commonplace to see them in a close company, often feeding side by side. If there is a squabble over food, the cat generally displaces the fox. Authenticated cases of foxes killing cats generally involve kittens. So, although it is clear that most foxes do not kill cats, some do so. However, this risk must rank very low amongst the worries besetting the urban cat-owner, and certainly is much less significant than the risk of the cat being killed on the road by traffic.'' (p. 181)
*Scorte di cibo più ricche conducono a territori più piccoli e scorte di cibo più irregolari (eterogene) permettono gruppi più grandi. Un elevatissimo tasso di mortalità conduce a gruppi più piccoli e una proporzione più piccola di femmine sterili, probabilmente insieme a territori più grandi. Un tasso di mortalità intermedio può risultare insufficiente per diminuire sostanzialmente la grandezza d'un gruppo, me tuttavia può disturbare la stabilità sociale fino al punto di diminuire la proporzione di femmine sterili e perciò aumentare la produttività generale di cuccioli per ogni femmina, e probabilmente territori più piccoli.
:''Richer food supplies lead to smaller territories and more patchy (heterogeneous) food supplies permit larger groups. A very high death rate leads to smaller groups and a smaller proportion of barren vixens, probably together with larger territories. An intermediate death rate may be insufficient to reduce group size substantially, but nonetheless may disrupt social stability sufficiently to diminish the proportion of barren vixens and thereby increase the overall productivity of cubs per female, and probably smaller territories.'' (p. 210)
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[[File:Ras Mangasha 1.jpg|thumb|Mangascià nel 1894]]
'''Mangascià Giovanni''' (1868 – 1907), militare etiope.
==Citazioni su Mangascià Giovanni==
*Era bello Mangascià, di una eleganza un po' femminile che non lo abbandonava neppure quando indossava lo sciamma di guerra, la criniera di leone e in battaglia impugnava la Remington finemente damascato. Anche se si comportava con l'aspra maestà di re, si intuiva subito che quell'energia era finta, mancava di una vera forza interiore. Il ras recitava il ruolo di principe battagliero e irriducibile, ma dentro era fiacco e floscio. ([[Domenico Quirico]])
*Era figlio di negus e non avrebbe mai dimenticato che il trono doveva toccare a lui. Sapeva che nella sua corte c'era un partito di irriducibili che lo istigava a battersi fino alla morte per riottenere il trono, che mormorava contro la vergognosa servitù nei confronti degli scioani, popolo debole, imbelle, che si era sempre prosternato quando passavano i tigrini. ([[Domenico Quirico]])
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Leadership
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Danyele
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text/x-wiki
{{voce tematica}}
[[File:Leadership-picture.jpg|thumb|Leadership]]
Citazioni sulla '''leadership''' e sui '''capi'''.
*I nostri capi terreni ci parlano soprattutto di loro, e di noi. Ma Dio onnipotente ci parla di tutto il genere umano, ci parla del creato. Su noi, che siamo i suoi figli prediletti, incombe l'obbligo di accertare qual è la verità. Perciò dobbiamo studiare, dobbiamo informarci, dobbiamo leggere, dobbiamo sempre sapere che intendono fare i capi in nostro nome. (''[[Nico (film)|Nico]]'')
*I piccoli leader che vanno di moda in occidente si somigliano come gocce d'acqua. Hanno in comune una inconsistenza che traspare dai loro volti incolpevoli. Non hanno stoffa perché non hanno storia e se l'avessero si sentirebbero spaesati. ([[Luigi Pintor]])
*Il leader si distingue per la sua maestria individuale, la sua sensibilità e il suo discernimento, la sua iniziativa e la sua energia.</br>I leader sono persone che alzano lo standard con il quale si giudicano – e in base al quale sperano di poter essere giudicati. Lo scopo scelto, l’obiettivo selezionato, i requisiti imposti, non sono solo per i loro seguaci; essi sviluppano con ardente energia e devozione le loro proprie capacità e conoscenze così da poter raggiungere lo standard che hanno stabilito essi stessi. Questa sincera accettazione delle richieste imposte dagli standard elevatissimi è la base per il progresso umano; un amore di alta qualità, dobbiamo ricordarlo, è essenziale in un leader. ([[Haile Selassie]])
*Il leader vero è quello che convince, non quello che ordina. ([[Arrigo Sacchi]])
*Il vero leader è colui che realizza, con fede, di essere uno strumento nelle mani di Dio, e si dedica ad essere una guida e un’ispirazione dei sentimenti e delle aspirazioni più nobili della gente. ([[Haile Selassie]])
*La vera grandezza di un capo sta proprio nel saper compiere delle scelte quando è l'ora. (''[[L'attacco dei giganti (prima stagione)|L'attacco dei Giganti]]'')
*''Leadership'' femminile e ''leadership'' [[Femminismo|femministe]] sono due cose radicalmente diverse. Non basta avere una donna leader per assicurarsi che abbia la capacità di "liberare" altre donne, soprattutto se la donna in questione è a capo di un partito che relega le donne ad un ruolo domestico, che non ne ha mai difeso i diritti, a partire dal diritto di scegliere sul proprio corpo e sul proprio futuro. ([[Elly Schlein]])
*– Mitico, il mio capo!<br />– Non chiamarmi così, non mi piacciono le cose che mi mettono al di sopra degli altri. Sono proprio come te. Ma certo, arrivo più tardi la mattina, guadagno di più, ho più vacanze, ma non mi piace la parola "capo". (''[[I Simpson (ottava stagione)|I Simpson]]'')
*Proprio come i soldati hanno bisogno di ufficiali abili, gli uomini necessitano di leader eccezionali, di capi che possano guidare il mondo intero. ([[Gene (Metal Gear)|Gene]], ''[[Metal Gear Solid: Portable Ops]]'')
*Penso che ogni leader abbia un suo stile e un suo modo di essere. Ho visto grandi leader comunicare pochissimo perché i loro silenzi valevano più di tante parole. Ho visto anche coach che mettevano anima e corpo nella comunicazione. Ci sono tanti modi di essere leader perché credo che in fondo il leader sia semplicemente se stesso. Il vero leader cerca soluzioni, non ha paura di agire, è consapevole di avere la propria squadra al fianco e quindi non cerca scorciatoie o modi di fare poco corretti. ([[Maurizia Cacciatori]])
*Per essere un leader di uomini bisogna voltar loro le spalle. ([[Havelock Ellis]])
*{{NDR|Sul come esercitare una leadership}} Provo a gestire senza esagerare, perché bisogna trovare il giusto compromesso tra la carenza di supervisione e la completa mancanza di fiducia. È importante che quando si assumono persone di alto livello [...] non si dica loro cosa fare ogni cinque minuti. È importante avere un dialogo con loro e chiedere cosa si possa fare, di cosa ci sia bisogno e in cosa si possa essere utili, ma non sta a me analizzare i campi di flusso aerodinamici. Per quello abbiamo degli esperti che sono molto molto più bravi di me. Queste sono cose in cui penso di poter essere positivo, provare a dare loro la libertà per sviluppare senza troppi vincoli, che possono essere finanziari oppure copie, ad esempio dire "voglio questo" oppure "lo voglio come lo fanno gli altri". Questo è completamente sbagliato, perché stronca le persone. Devi promuovere un ambiente dove la gente si senta al sicuro e possa essere creativa. ([[Mike Krack]])
*Si può essere dei leader senza dover mettere paura a chi lavora con te. ([[Beyoncé Knowles]])
*Un capo deve essere rispettato per il ruolo che ha e per l'esempio che porta, non perché deve essere temuto. ([[Andrea Adamo]])
*Un leader non può divorziare dalle masse, o almeno non completamente. Egli può essere a qualche distanza, spingendole o tirandole. Ma se divorzia da esse, be'... sarà magari un grand'uomo, ma non è un capo. ([[Jawaharlal Nehru]])
*Un vero capo fa quello che è giusto al di là di cosa pensano gli altri. ([[Albus Silente]], ''[[Harry Potter e il calice di fuoco]]'')
==Altri progetti==
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[[Categoria:Potere]]
[[Categoria:Psicologia sociale]]
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Lettera anonima
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Sun-crops
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text/x-wiki
{{voce tematica}}
Citazioni sulla '''lettera anonima'''.
*C'è più verità in una lettera anonima che in un proverbio cinese. (''[[Il commissario Pepe]]'')
*Il moralista [[Borghesia|borghese]] è l'uomo della lettera anonima. ([[Mario Mariani]])
*Io mi ricordo che una volta, quando ancora non c'erano queste diavolerie arrivavano le lettere anonime. Le abbiamo ricevute anche io e i miei amici. La lettera anonima si stracciava. Non diventava uno strumento di comunicazione. ([[Dacia Maraini]])
*La lettera anonima è una forma di prezioso artigianato, si comincia da bambini con i fogli di quaderno, fino ad arrivare a esemplari pregiati, vergati da mani maestre. (''[[Divorzio all'italiana]]'')
*Le lettere anonime sono una provvidenza. Data la fondamentale vigliaccheria umana, è provvidenziale che si possa far risapere una cosa o dare un consiglio senza arrischiar nulla. ([[Federico De Roberto]])
*Non c'è mai uno sciopero dei [[postino|Postini]] contro le lettere anonime. ([[Marcello Marchesi]])
==Voci correlate==
*[[Anonimato]]
*[[Anonimo]]
*[[Lettera]]
==Altri progetti==
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[[Categoria:Epistolografia]]
[[Categoria:Mezzi di comunicazione]]
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Realtà virtuale
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text/x-wiki
{{voce tematica}}
[[File:Head-mounted display and wired gloves, Ames Research Center.jpg|thumb|Operatrice che utilizza visore, guanti e cuffie per interagire in un ambiente virtuale]]
Citazioni sulla '''realtà virtuale'''.
*''Che venga la realtà virtuale | non ne ho nessun timore, | tanto mi viene già da vomitare | prima ancora che mi metta il visore.'' ([[Caparezza]])
*L'era della realtà virtuale è solo agli inizi. Dipende anche dalle prossime ricerche, ma il potenziale è enorme. Credo che un giorno il mondo reale e quello virtuale saranno completamente connessi. (''[[Sword Art Online: Lost Song]]'')
*''La realtà giù da me è una realtà virtuale eccome, | ho la netta sensazione che tutto si dissolva in una bolla di sapone...'' ([[Caparezza]])
*La televisione non verrà semplicemente sostituita dalla realtà virtuale. La realtà virtuale la mangerà viva. ([[Arthur C. Clarke]])
* La Realtà virtuale è si la continuazione della realtà, ma a volte non riesci più a capire di cosa stai parlando di una cosa rosa, gialla o verde, talmente è devitalizzata. ([[Angelo Mangiarotti]])
*Nella realtà virtuale è possibile fare delle cose inconcepibili nel mondo reale. In breve, il mondo virtuale possiede il potenziale per trascendere la realtà. Per diventare qualcosa d'importante. (''[[Sword Art Online: Lost Song]]'')
*Penso che più il mondo virtuale e la realtà si faranno vicini, più ci si avvicinerà a un mondo ideale. Però più le frontiere fra i due mondi diventeranno fluide, più le persone verranno tratte in inganno. (''[[Sword Art Online II]]'')
*Per noi, la realtà virtuale è importante... è davvero un'altra realtà. Possibilità infinite, vaste ed eterne. (''[[Sword Art Online: Hollow Realization]]'')
==Voci correlate==
*[[Realtà]]
==Altri progetti==
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[[Categoria:Applicazioni dell'informatica]]
[[Categoria:Temi tipici della fantascienza]]
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Annullate le modifiche di [[Special:Contributions/31.190.252.156|31.190.252.156]] ([[User talk:31.190.252.156|discussione]]), riportata alla versione precedente di [[User:AssassinsCreed|AssassinsCreed]]
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text/x-wiki
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[[File:Head-mounted display and wired gloves, Ames Research Center.jpg|thumb|Operatrice che utilizza visore, guanti e cuffie per interagire in un ambiente virtuale]]
Citazioni sulla '''realtà virtuale'''.
*''Che venga la realtà virtuale | non ne ho nessun timore, | tanto mi viene già da vomitare | prima ancora che mi metta il visore.'' ([[Caparezza]])
*L'era della realtà virtuale è solo agli inizi. Dipende anche dalle prossime ricerche, ma il potenziale è enorme. Credo che un giorno il mondo reale e quello virtuale saranno completamente connessi. (''[[Sword Art Online: Lost Song]]'')
*''La realtà giù da me è una realtà virtuale eccome, | ho la netta sensazione che tutto si dissolva in una bolla di sapone...'' ([[Caparezza]])
*La televisione non verrà semplicemente sostituita dalla realtà virtuale. La realtà virtuale la mangerà viva. ([[Arthur C. Clarke]])
*Nella realtà virtuale è possibile fare delle cose inconcepibili nel mondo reale. In breve, il mondo virtuale possiede il potenziale per trascendere la realtà. Per diventare qualcosa d'importante. (''[[Sword Art Online: Lost Song]]'')
*Penso che più il mondo virtuale e la realtà si faranno vicini, più ci si avvicinerà a un mondo ideale. Però più le frontiere fra i due mondi diventeranno fluide, più le persone verranno tratte in inganno. (''[[Sword Art Online II]]'')
*Per noi, la realtà virtuale è importante... è davvero un'altra realtà. Possibilità infinite, vaste ed eterne. (''[[Sword Art Online: Hollow Realization]]'')
==Voci correlate==
*[[Realtà]]
==Altri progetti==
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[[Categoria:Applicazioni dell'informatica]]
[[Categoria:Temi tipici della fantascienza]]
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Raccomandazione
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Udiki
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Piero Angela
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Citazioni sulla '''raccomandazione''' e sui '''raccomandati'''.
*– Dimmi un buon motivo perché tu non debba vincere quel concorso.<br>– Un raccomandato!<br>– Ah... questo è un ottimo motivo. (''[[Provaci ancora prof]]'')
*Il più delle volte [mi] arrivano segnalazioni dal sottobosco degli agenti che vogliono sistemare qualche bellona. Se una ragazza è capace di fare qualcosa ed è utile allo spettacolo, sono io a ringraziare il raccomandante. Un raccomandato non è per forza un idiota. Io do spazio a chiunque, ma quel chiunque diventa nessuno se non sa far nulla. ([[Piero Chiambretti]])
*Impara l'arte, mettila da parte e fatti raccomandare. ([[Marcello Marchesi]])
*La corruzione e le raccomandazioni non vi stanno bene, ma se si tratta dei vostri figli però eh? Sareste disposti pure a farmi un buco in fronte. (''[[L'arte della felicità]]'')
*La legge è uguale per tutti. Basta essere raccomandati. ([[Marcello Marchesi]])
*Le questione della raccomandazione (pratica largamente diffusa anche in RAI) l'ho sempre vista non soltanto come una cosa scorretta, ma anche come uno svantaggio. Intanto perché è una forma di prevaricazione, un modo di barare al gioco, e poi perché toglie libertà all'individuo. Se infatti questo (grande) favore proviene da un politico, come spesso avviene, occorrerà essergli riconoscenti. E questa non è una bella situazione per un giornalista che vuol avere un minimo di indipendenza, e non sentirsi trillare il telefono... ([[Piero Angela]])
*Mi offro come guida della missione: ho una squadra di laureati ansiosi di rischiare la vita per una raccomandazione. (''[[Futurama (quinta stagione)|Futurama]]'')
*Nessuno capisce la tragedia dei raccomandati, c'hai mai pensato? Tutti te guardano male, devi fa' el doppio del lavoro e anche in quel caso non sempre serve a conquistarti la stima di quelli che lavorano co' te, c'hai mai pensato? (''[[Boris (prima stagione)|Boris]]'')
*''Odio questa nazione perché la raccomandazione, | se non ce l'hai non spacchi e scappi in un'altra nazione.'' ([[Gue Pequeno]])
*Se non vali e non porti i risultati che si aspettano da te, le conoscenze non valgono niente. ([[Candida Morvillo]])
*Un buon modo di presentarsi è una silenziosa raccomandazione. ([[Publilio Siro]])
*''Vuoi fare il cantante? Ti servirà una spinta! | Vuoi fare l'assessore? Ti servirà una spinta! | Vuoi fare carriera? Ti servirà una spinta! | Sull'orlo di un burrone avrei bisogno di una spinta!'' ([[Caparezza]])
==Voci correlate==
*[[Meritocrazia]]
==Altri progetti==
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[[Categoria:Sociologia del lavoro]]
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Obiettività
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Piero Angela
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text/x-wiki
{{voce tematica}}
Citazioni sull''''obiettività''' e sull''''oggettività'''.
*C'è un'unica obiettività: quella involontaria. ([[Roberto Gervaso]])
*Chi non è coinvolto vede le cose con più oggettività. (''[[Le situazioni di Lui & Lei]]'')
*È un concetto astratto se lo si comincia ad analizzare in maniera filosofica, ma è un concetto anche abbastanza semplice se lo si considera col criterio del buonsenso. Tutti sappiamo che si possono distorcere certe notizie e sappiamo bene come non distorcerle. ([[Ugo Stille]])
*Ho deciso di non nascondere mai le mie personali opinioni sotto l'abituale travestimento retorico della cosiddetta "oggettività" o della semplice esposizione neutrale delle opinioni e delle diverse posizioni storiche e filosofiche. ([[Costanzo Preve]])
*Il postulato di oggettività è consostanziale alla [[scienza]] e da tre secoli ne guida il prodigioso sviluppo. È impossibile disfarsene, anche provvisoriamente, o in un settore limitato, senza uscire dall'ambito della scienza stessa. ([[Jacques Monod]])
*L'oggettività, o presunta tale, coincide con l'esplicitazione onesta e veridica delle proprie premesse di valore e delle conclusioni che sono state tratte. Questa esplicitazione, a sua volta, è la premessa per un dialogo onesto. Considero dialoghi "onesti" quelli veritativi ed anche quelli procedurali, mentre non mi interessano i dialoghi spettacolari. ([[Costanzo Preve]])
*L'oggettività scientifica non esiste, ma l'onestà sì. ([[Remo Bodei]])
*L'oggettivo in se stesso è senza significato per il suprematista e le rappresentazioni della coscienza non hanno valore per lui. ([[Kazimir Severinovič Malevič]])
*Non c'illudiamo d'averlo fatto con quella assoluta oggettività, che rappresenta nel migliore dei casi l'illusione e nel peggiore la truffa di una certa storiografia. L'oggettività assoluta non esiste. ([[Indro Montanelli e Mario Cervi]])
*Non dire mai: "L'obiettività non esiste". È l'alibi di chi vuole raccontare palle. ([[Piero Ottone]])
*Per scoprire l'autentica oggettività del mondo l'uomo non deve pensare il mondo come una parte di sé, ma deve sentire se stesso come parte del mondo. ([[Nicola Abbagnano]])
*Per venire ai commenti specifici, sulla [[giustizia]] e sulla crisi da cui oggi è investita gioca soprattutto l'eterogeneità ideologica e politica. In tempi recenti si è fatta strada l'idea perniciosa che non esiste e non può esistere una giustizia «obiettiva», che l'elemento ideologico è inevitabilmente presente in tutti gli uomini in quanto animali sociali e quindi anche nei giudici; così stando le cose, è necessaria una «scelta di campo», anche nell'amministrare la giustizia.<br>Come tutte le idee perniciose, anche questa ha una parte di verità. In quanto membro di una società ed anzi in quanto membro di una classe o di una categoria sociale, ciascuno di noi non può andare esente da condizionamenti ideologici. Ma se la rigorosa obiettività non è possibile, un uomo civile e soprattutto giudice deve rifuggire dal bieco settarismo, deve fare ogni sforzo per tenere sotto controllo le sue preferenze ideologiche e cercare di essere intellettualmente [[Onestà|onesto]]. ([[Paolo Sylos Labini]])
*Spesso, a proposito di obiettività, si cita una frase scritta all'ingresso dell'edificio che ospita il "New York Times": "Tutte le notizie che vale la pena di stampare". Ma sotto quella scritta ce n'è un'altra che non viene mai citata: "Senza l'intenzione di favorire o danneggiare qualcuno". Questo è il punto. Senza l'intenzione di... Con questo spirito tutto si può dire, nei modi giusti. ([[Piero Angela]])
==Voci correlate==
*[[Imparzialità]]
*[[Neutralità]]
==Altri progetti==
{{interprogetto|wikt|preposizione=sull'|w_preposizione=riguardante l'}}
[[Categoria:Concetti epistemologici]]
[[Categoria:Qualità sociali]]
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Maschilismo
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{{voce tematica}}
Citazioni sul '''maschilismo'''.
*''Il maschilismo dimostra di essere il più grave impedimento alla realizzazione della rivoluzione [[Comunismo|comunista]]'': esso divide il [[proletariato]] e – quasi sempre – fa dei proletari eterosessuali i tutori della Norma sessuale repressiva di cui il [[Capitalismo|capitale]] necessita per perpetuare il proprio dominio sulla specie. ([[Mario Mieli]])
*Perché si dice una donna con le palle? Una donna è forte, potente: la donna non ha le palle. Il maschilismo è anche una questione di linguaggio. ([[Levante (cantante)|Levante]])
*Veniamo da una lunga storia di maschilismo, di società patriarcali. ([[Joumana Haddad]])
==Voci correlate==
*[[Femminismo]]
*[[Machismo]]
*[[Misoginia]]
*[[Sessismo]]
==Altri progetti==
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[[Categoria:Discriminazione]]
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Danyele
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{{voce tematica}}
[[File:Toxic Masculinity.jpg|thumb|Cartello contro la mascolinità tossica durante una manifestazione di protesta a Portland (2018)]]
Citazioni sul '''maschilismo'''.
*''Il maschilismo dimostra di essere il più grave impedimento alla realizzazione della rivoluzione [[Comunismo|comunista]]'': esso divide il [[proletariato]] e – quasi sempre – fa dei proletari eterosessuali i tutori della Norma sessuale repressiva di cui il [[Capitalismo|capitale]] necessita per perpetuare il proprio dominio sulla specie. ([[Mario Mieli]])
*Perché si dice una donna con le palle? Una donna è forte, potente: la donna non ha le palle. Il maschilismo è anche una questione di linguaggio. ([[Levante (cantante)|Levante]])
*Veniamo da una lunga storia di maschilismo, di società patriarcali. ([[Joumana Haddad]])
==Voci correlate==
*[[Femminismo]]
*[[Machismo]]
*[[Misoginia]]
*[[Sessismo]]
==Altri progetti==
{{interprogetto|wikt|w_preposizione=riguardante il}}
[[Categoria:Discriminazione]]
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Levante (cantante)
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Danyele
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text/x-wiki
[[File:Levante cantautrice.png|thumb|Levante nel 2019]]
'''Levante''', pseudonimo di '''Claudia Lagona''' (1987 – vivente), cantautrice e scrittrice italiana.
==Citazioni di Levante==
*{{NDR|Su [[Giorgia Meloni]]}} Presentandomi a voi dicendo a gran voce "sono una donna, sono una madre, sono cristiana" — senza un lontanissimo cenno di umiltà (soprattutto sul tema della fede) — chi potrebbe sentirsi escluso dal mio urlo orgoglioso che suona come una verità assoluta? Unica visione possibile. Mi vengono in mente le donne che non sono madri, le donne che non sono cristiane (ma certo, anche tutti gli uomini). Se poi facessi un distinguo tra gli immigrati di serie A ("i Venezuelani cristiani di origine italiana") e quelli di serie B (i poveri Cristi di tutte le religioni? Chissà!) starei forse continuando un discorso di esclusione? Se poi elogiassi Mussolini dicendo che "è stato un grande politico" (e utilizzassi un simbolo fascista per l'immagine del mio partito) starei calpestando la dignità, la sofferenza e la storia di quante persone? Se parlassi di "devianze" per riferirmi a disturbi alimentari che affliggono migliaia di giovani e non, quanta gente ferirei? Se mi schierassi contro l'aborto senza difendere il diritto delle donne a disporre del proprio corpo? Non proseguirò questo elenco, ho un po' di nausea. Fortunatamente nulla di cui sopra somiglia al mio modo di vivere e di rapportarmi agli altri. [...] sono una donna, sono una madre e provo ad essere un'umana degna di essere tale [...]<ref>Da un [https://www.instagram.com/p/Chugvi6saVE/ post] sul profilo ufficiale ''instagram.com'', 26 agosto 2022.</ref>
==Citazioni tratte da canzoni==
===''Nel caos di stanze stupefacenti''===
'''Etichetta''': Carosello Records, 2017, prodotto da Levante e Antonio Filippelli.
*''Se parte la rivolta | combatto con lo scudo dello schermo, | le armi da tastiera, | il giorno sto in trincea, lancio opinioni fino a sera.'' (da ''Non me ne frega niente'', n. 4)
*''Non me ne frega niente, se mentre | rimango indifferente il mondo crolla e non mi prende, | non me ne frega niente, se mentre | la gente grida aiuto io | prego non capiti a me.'' (da ''Non me ne frega niente'', n. 4)
*''Scivola come immergere il sapone, | vuoi darmela a bere la tua vanità, | goccioli [[charme]] e non mi va di infradiciarmi l'anima, | tu che ti lagni dei miei pochi impegni in tema di premure e di filosofia | ma non mi sfiora più un istante | neanche l'idea di chi tu sia.'' (da ''Pezzo di me'', n. 8)
===''Magmamemoria MMXX (Deluxe Edition)''===
'''Etichetta''': Parlophone/Warner Music Italy, 2019.
*''Ciao tu, animale stanco, | sei rimasto da solo, non segui il branco, | balli il tango mentre tutto il mondo | muove il fianco sopra un tempo che fa | tikibombombom.'' (da ''Tikibombom'', n. 2)
==''Se non ti vedo non esisti''==
*Certe cose possono saperle soltanto gli [[occhio|occhi]]. (p. 48)
*[[Nutella]], fai un giro intorno al bordo per assaggiarne un po' ma non lo affondi nella crema in modo che il peccato di gola rimanga incompiuto. (p. 50)
*Mi sono fermata quell'istante prima della fitta al petto, quell'istante prima della lacrima che fa traboccare il pianto. (p. 88)
==Note==
<references />
==Bibliografia==
*Levante, ''[https://books.google.it/books?id=oRXNDQAAQBAJ Se non ti vedo non esisti]'', Rizzoli, 2017. ISBN 88-586-8725-6
==Altri progetti==
{{interprogetto}}
===Opere===
{{Pedia|Nel caos di stanze stupefacenti||(2017)}}
{{Pedia|Magmamemoria||(2019)}}
{{Portale|donne}}
[[Categoria:Cantautori italiani]]
[[Categoria:Scrittori italiani]]
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Danyele
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[[File:Levante cantautrice.png|thumb|Levante nel 2019]]
'''Levante''', pseudonimo di '''Claudia Lagona''' (1987 – vivente), cantautrice e scrittrice italiana.
==Citazioni di Levante==
{{cronologico}}
*{{NDR|«Eri felice da bambina?»}} Da morire. Ho avuto un'infanzia bella e affollata. Papà era ferroviere, ci portava al mare sulla Tipo bianca. Ricordo il caldo atroce e noi 4 fratelli dietro, io ero la più piccola, incastrati. Lui amava tanto la musica, cantavamo come dei pazzi, sulla strada verso il mare. Ridendo.<ref>Dall'intervista di Silvia Gianatti, ''[https://www.donnamoderna.com/news/cultura-e-spettacolo/levante-nuovo-album Levante: «L'amore ti sorprende quando non sei pronto»]'', ''donnamoderna.com'', 4 dicembre 2019.</ref>
*Perché si dice una donna con le palle? Una donna è forte, potente: la donna non ha le palle. Il [[maschilismo]] è anche una questione di linguaggio.<ref>Dall'intervista di Simona Voglino Levy, ''[https://www.rollingstone.it/musica/interviste-musica/levante-a-sanremo-canto-la-discriminazione-di-genere/498053/ Levante: «A Sanremo canto la discriminazione di genere»]'', ''rollingstone.it'', 22 gennaio 2020.</ref>
*Fin da piccola ho sempre detto di non essere una cantautrice, ma un'autrice che canta. Amo la musica, mi ha salvato la vita, è la mia colonna sonora, ma le parole mi hanno dato qualcosa di potente. Le peso e hanno un peso. [...] Amo tantissimo cantare, ma, se un giorno perdessi la voce, sarei ancora salva.<ref name="Ferron">Da Carla Ferron, ''[https://www.amica.it/2021/04/23/intervista-a-levante-parole-importanti/ Intervista a Levante: le parole sono importanti]'', ''amica.it'', 23 aprile 2021.</ref>
*Negli anni in cui l'ho frequentata, [[Milano]] mi ha conquistata, ogni volta di più. Perché è veloce e io sono veloce, mi piace che la gente abbia un obiettivo da rincorrere. E poi, per quanto veloce, è una città italiana e quindi è un paesino, dove incontri l'amico che ti conosce.<ref name="Ferron"/>
*{{NDR|Su [[Giorgia Meloni]]}} Presentandomi a voi dicendo a gran voce "sono una donna, sono una madre, sono cristiana" — senza un lontanissimo cenno di umiltà (soprattutto sul tema della fede) — chi potrebbe sentirsi escluso dal mio urlo orgoglioso che suona come una verità assoluta? Unica visione possibile. Mi vengono in mente le donne che non sono madri, le donne che non sono cristiane (ma certo, anche tutti gli uomini). Se poi facessi un distinguo tra gli immigrati di serie A ("i Venezuelani cristiani di origine italiana") e quelli di serie B (i poveri Cristi di tutte le religioni? Chissà!) starei forse continuando un discorso di esclusione? Se poi elogiassi Mussolini dicendo che "è stato un grande politico" (e utilizzassi un simbolo fascista per l'immagine del mio partito) starei calpestando la dignità, la sofferenza e la storia di quante persone? Se parlassi di "devianze" per riferirmi a disturbi alimentari che affliggono migliaia di giovani e non, quanta gente ferirei? Se mi schierassi contro l'aborto senza difendere il diritto delle donne a disporre del proprio corpo? Non proseguirò questo elenco, ho un po' di nausea. Fortunatamente nulla di cui sopra somiglia al mio modo di vivere e di rapportarmi agli altri. [...] sono una donna, sono una madre e provo ad essere un'umana degna di essere tale [...]<ref>Da un [https://www.instagram.com/p/Chugvi6saVE/ post] sul profilo ufficiale ''instagram.com'', 26 agosto 2022.</ref>
{{Int2|''[https://www.rollingstone.it/musica/interviste-musica/in-questo-mondo-di-cretini-la-nostra-intervista-a-levante/360994/ In questo mondo di cretini]''|Intervista di Violetta Bellocchio, ''rollingstone.it'', 16 aprile 2017.}}
*Sono una persona solitaria, comunque. Che soffre la solitudine, ma che ne ha una grandissima necessità [ride, ''ndr'']. Non ci posso fare niente, sono doppia... Mi addolora, ma allo stesso tempo io in mezzo alla folla non riesco a stare. Nonostante io sia una persona socievolissima, molto generosa, che ama il contatto, poi ho il bisogno di allontanarmi. Vi voglio bene, ma vado a casa.
*Certe volte mi chiedo quanto sia fortunata la gente a fare un lavoro normale. A me mancano, i lavori normali, mi piacciono. Ho fatto la cameriera, soprattutto. Da subito ho cominciato a lavorare con la musica, però mi sono pagata ''Manuale'' facendo pasticcini. Per quanto fossi frustrata dalla maleducazione degli altri, allo stesso tempo mi divertiva.
*Io sono disordinata, ma dal disordine è incredibile come io riesca a tirare fuori delle cose che sembrano studiate.
*{{NDR|Sugli hater}} Non è che se mi incontri per strada hai il coraggio di dirmi quello che mi dici in rete, non è che mi spintoni e mi dici "oh, cessa..." e non lo fai perché non si fa. Devi essere educato, anche se io non ti vedo. Perché tanto, io sai cosa faccio, io me li vado a guardare tutti. {{NDR|«Davvero?»}} Assolutamente. Vado a guardare le facce da culo che dicono certe cose. E poi cosa scopro? Che sei uno sfigato, un frustrato, che in verità tu vorresti essere me. Io tutto quello che ho fatto l'ho fatto nella pulizia totale, senza mai chiedere favori, ho messo avanti il talento e la musica. I saputelli con me possono andare a casa. Quando mi muovono delle critiche costruttive sono la prima a rispondere, ma la maleducazione non l'accetto.
*Meno sono ragazza — quest'anno ne compio 30 — più mi rendo conto che fa sempre tutto più schifo. Prima ero meno interessata, sai come fanno i ragazzini che pensano, "andiamo a conquistare tutto". Me ne sono sempre un po' fregata di quello che mi accadeva intorno. Ora mi spaventa, un giorno magari darò vita a qualcuno e non vorrei che crescesse in mezzo a questo schifo.
*[...] ce n’è fin troppo, di maschilismo, anche da parte delle donne. Prendi una copertina come la mia {{NDR|''Nel caos di stanze stupefacenti''}}, dove io sono una bambina in mutande e canottiera, ci sono copertine molto più volgari solo di faccia... e lo stesso ci sono donne che commentano, "ma c'era bisogno?" Sono così perché mi sono messa a nudo, ti sto parlando di solitudine, è una madonna spogliata quella, e queste stronze cresciute in famiglie sbagliate dicono "l'ha fatto per qualche like in più, per vendere qualche copia in più". Cretina, non si vendono più i dischi. Ma io mi posso confrontare con questa gente?
{{Int2|''[https://www.vanityfair.it/music/storie-music/2019/10/03/levante-intervista-magmamemoria-diodato-amore-padre-famiglia-album-tour «Il destino dei miei due nomi»]''|Dall'intervista di Valentina Colosimo a ''Vanity Fair Italia'', 3 ottobre 2019; citato in ''vanityfair.it''.}}
*Allora, i miei genitori erano entrambi siciliani trapiantati a Torino. Mio padre studiava Ingegneria meccanica e andava a riempire i thermos di caffè nel bar del mio futuro nonno materno, dove ad aiutare dietro il bancone c'era questa ragazzina di 15 anni: mia madre. Lui aveva dieci anni in più. La differenza d'età era tanta, i genitori di lei non erano favorevoli alla relazione. Così mamma e papà decidono di scappare. Ma — colpo di scena! — la notte della fuga, mia madre trova la porta chiusa con qualche mandata in più e non trova la chiave. Cosa poteva fare? Ormai era tutto deciso. Prende un lenzuolo, lo lega al termosifone e con quello si cala giù dal primo piano. Scappano insieme in Sicilia. Poteva andare malissimo, invece hanno avuto quattro figli.
*[...] è un soprannome che mi aveva dato un'amica siciliana. Potrei raccontare storie romantiche ma la verità è che quell'anno era uscito ''[[Il ciclone]]'' di Pieraccioni e uno dei personaggi si chiamava Levante. Un giorno mi ha chiamata scherzando: ehi Levante! Fine. Una vera breve storia triste. Però, a me piace cogliere i segni... {{NDR|«Cogliamoli»}} Il mio nome Claudia vuol dire la claudicante, la zoppa. E Levante vuol dire alzarsi in piedi. Era scritto nel mio destino che io dovessi abbandonare quel nome che un po' mi faceva arrancare, visto che la vita di Claudia è stata difficile da subito. Levante invece mi ha dato delle ali per risollevarmi, quando a nove anni la mia infanzia felice è stata interrotta dalla morte di papà.
*{{NDR|«La musica le ha permesso di rialzarsi?»}} Ho sfogato il mio dolore nelle canzoni. Tanto che le prime erano davvero tristi per una bambina di dieci anni: parlavano tutte di morte.
*Io dico che la vita è una merda, poi arriva mia madre che dice che la vita è bellissima perché ti dà sempre la possibilità di un riscatto. E ha ragione lei.
*Il compromesso è necessario, però fino a un certo punto, perché ho capito che l'[[amore]] richiede anche che ci si assomigli per incastrarsi bene. Quella credenza per cui "siamo così diversi che ci completiamo" è una cazzata. Ci vuole allenamento per essere felici in due ma perché facciamo lo stesso sport. Non è che io gioco a tennis e tu a pallavolo.
*[...] alla fine penso che la [[felicità]] non si debba mostrare troppo: per scaramanzia, perché non tutti ti vogliono bene, e perché, come mi ha insegnato mia mamma, non è elegante.
{{Int2|''[https://www.donnamoderna.com/news/cultura-e-spettacolo/levante-intervista «Quella paura di essere felice»]''|Intervista di Silvia Gianatti, ''donnamoderna.com'', 20 agosto 2021.}}
*I traumi infantili sono inchiostro sulle vite degli adulti che diventiamo e muovono la nostra vita verso direzioni che non desideriamo.
*{{NDR|«Hai paura di essere felice?»}} La felicità ha a che fare con l'effimero, per me. La riconduco a qualcosa che inevitabilmente andrà via, all'improvviso, tradendomi. Ecco perché i cambiamenti repentini di una persona mi traumatizzano: se poi questa persona sparisce, vivo la cosa come la riproduzione fedele della morte di mio padre che ho dovuto affrontare da piccola. Io sono sopravvissuta, certo. Ma ho anche saputo vivere con le mie sole forze.
*Sono autrice di tutti i testi del mio repertorio e compositrice di tutte le musiche, ma la maggior parte delle volte sui giornali vengo definita "cantante". Io ero la ragazza un po' maschiaccio, quella con la maglietta bianca, i pantaloncini e le scarpe da cantiere. Ho destato l'attenzione e sono arrivata al grande pubblico gridando "Che vita di merda". Mi guardavo intorno e di cantautrici come me ce n'erano davvero poche, quindi mi confrontavo sempre con un mondo maschile che negli anni ho scoperto essere anche maschilista.
{{Int2|''[https://www.vogue.it/bellezza/article/levante-foto-carolina-amoretti-intervista-armani-beauty "La maternità mi fa sentire potente e completa"]''|Dall'intervista di Susanna Macchia a ''Vogue Italia'', novembre 2021; citato in ''vogue.it''.}}
*{{NDR|Sulla [[maternità]], «un momento magico, di grande trasformazione. Cosa ti spaventa e cosa invece ti esalta?»}} Mi esalta la vita. Mi sento una casa e mi faccio grande per accogliere la vita. Mi sento anche potente. E nonostante non desiderassi questo potere, la sensazione che provo è di sentirmi fortunata. E completa. Non avrei mai pensato di dirlo. Non mi mancava niente nella vita. Ma se non fosse successo forse mi sarebbe mancato qualcosa anche senza la consapevolezza della mancanza. Dall'altra parte mi spaventa abbandonare la vecchia me, il mio vecchio corpo, il fatto che possa non tornare a essere come prima. È una trasformazione repentina, in cui tutto di me si espande per accudire, assistere, accompagnare. Ecco, questa è l'unica vera preoccupazione. Che forse era più forte prima che scoprissi di diventare madre. Mi chiedevo: "ma io, lo vorrò mai fare?". Adesso la paura c'è, ma non è un tormento. Mi guardo allo specchio e mi dico: "Vabbè, questi jeans li metterò tra due anni".
*[...] comprare casa è stato un grande passo nel mondo degli adulti: ti costringe ad abbandonare quella parte più spensierata di te... a favore del mutuo!
*{{NDR|«Cosa rappresenta per te il palco?»}} È una parte di me di cui non posso fare a meno. Ho cantato per una vita intera, chiusa dentro una stanza, ed era liberatorio, salvifico. Quando però sono salita su un palco e ho iniziato a sentire le persone cantare le mie canzoni, ho capito che la mia vera salvezza era quell'emozione. Quando non vivo il palcoscenico mi sento a metà.
{{Int2|''[https://www.corriere.it/sette/incontri/22_gennaio_28/levante-maternita-mi-sento-matrioska-ma-non-cambiera-vecchia-vita-diventera-piu-piena-49c439f8-7c73-11ec-8a2d-4c61d1a6b1fa.shtml «Non cercavo la maternità. Quando l'ho scoperta era tardi, e l'ho accolta»]''|Dall'intervista di [[Giulia Caminito]] a ''Sette'', 28 gennaio 2022; citato in ''corriere.it''.}}
*{{NDR|«Spera che anche sua figlia sarà una ''capatana'', una capitana come era lei da bambina quando si faceva notare già alle recite scolastiche?»}} Sto pregando tutti i giorni perché lei non mi somigli e somigli al padre. Io sono nata prepotente e poi a nove anni, dopo la morte di mio padre, sono diventata una bambina addolorata. Quando mio padre muore, mi crolla addosso la famiglia, ognuno prende la sua strada, viviamo momenti molto bui e io divento la madre di mia madre. Sono cresciuta più introversa. Auguro a mia figlia di essere morbida, meno leader e più parte del gruppo. Non essere come me: la bambina fastidiosa che vuole comandare. Mi detesto rivedendomi nei filmini delle recite e provo vergogna.
*{{NDR|«Quando ha iniziato a cantare e come si è smarcata poi da alcune maestre "ingombranti"?»}} Ho iniziato prestissimo. Il primo provino l'ho fatto a tredici anni e da Catania siamo arrivate ad Ariccia, dove c'era un festival a cui mi aveva iscritta mia zia Tiziana — ha sempre creduto in me. Si chiamava il Festival degli sconosciuti. Salgo sul palco, ho le dita massacrate perché suonavo da poco la chitarra, e faccio i miei due pezzi da sei minuti l'uno. Teddy Reno mi dice alla fine che sono brava, ho talento, ma sono troppo "[[Carmen Consoli|consoliana]]". Il punto è che io sono figlia di quegli ascolti, c'è stata Consoli nella mia musica e poi l'ho abbandonata, come si lasciano i maestri per diventare sé stessi.
*Mia madre è rimasta incinta la prima volta a diciassette anni e ha continuato arrivando a quattro figli, e ha sempre fatto la casalinga perché mio padre aveva un buon lavoro. Questa cosa mi fa impazzire perché mia madre è piena di talento ed è intelligentissima. So che non le è pesato e che lo ha scelto, ma questa scelta pesa su di me. Non sarò quel tipo di madre, non sarò quella che si sacrifica.
==Citazioni tratte da canzoni==
===''Nel caos di stanze stupefacenti''===
'''Etichetta''': Carosello Records, 2017, prodotto da Levante e Antonio Filippelli.
*''Se parte la rivolta | combatto con lo scudo dello schermo, | le armi da tastiera, | il giorno sto in trincea, lancio opinioni fino a sera.'' (da ''Non me ne frega niente'', n. 4)
*''Non me ne frega niente, se mentre | rimango indifferente il mondo crolla e non mi prende, | non me ne frega niente, se mentre | la gente grida aiuto io | prego non capiti a me.'' (da ''Non me ne frega niente'', n. 4)
*''Scivola come immergere il sapone, | vuoi darmela a bere la tua vanità, | goccioli [[charme]] e non mi va di infradiciarmi l'anima, | tu che ti lagni dei miei pochi impegni in tema di premure e di filosofia | ma non mi sfiora più un istante | neanche l'idea di chi tu sia.'' (da ''Pezzo di me'', n. 8)
===''Magmamemoria MMXX (Deluxe Edition)''===
'''Etichetta''': Parlophone/Warner Music Italy, 2019.
*''Ciao tu, animale stanco, | sei rimasto da solo, non segui il branco, | balli il tango mentre tutto il mondo | muove il fianco sopra un tempo che fa | tikibombombom.'' (da ''Tikibombom'', n. 2)
==''Se non ti vedo non esisti''==
*Certe cose possono saperle soltanto gli [[occhio|occhi]]. (p. 48)
*[[Nutella]], fai un giro intorno al bordo per assaggiarne un po' ma non lo affondi nella crema in modo che il peccato di gola rimanga incompiuto. (p. 50)
*Mi sono fermata quell'istante prima della fitta al petto, quell'istante prima della lacrima che fa traboccare il pianto. (p. 88)
==Note==
<references />
==Bibliografia==
*Levante, ''[https://books.google.it/books?id=oRXNDQAAQBAJ Se non ti vedo non esisti]'', Rizzoli, 2017. ISBN 88-586-8725-6
==Altri progetti==
{{interprogetto}}
===Opere===
{{Pedia|Nel caos di stanze stupefacenti||(2017)}}
{{Pedia|Magmamemoria||(2019)}}
{{Portale|donne}}
[[Categoria:Cantautori italiani]]
[[Categoria:Scrittori italiani]]
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Danyele
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[[File:Levante cantautrice.png|thumb|Levante nel 2019]]
'''Levante''', pseudonimo di '''Claudia Lagona''' (1987 – vivente), cantautrice e scrittrice italiana.
==Citazioni di Levante==
{{cronologico}}
*{{NDR|«Eri felice da bambina?»}} Da morire. Ho avuto un'infanzia bella e affollata. Papà era ferroviere, ci portava al mare sulla Tipo bianca. Ricordo il caldo atroce e noi 4 fratelli dietro, io ero la più piccola, incastrati. Lui amava tanto la musica, cantavamo come dei pazzi, sulla strada verso il mare. Ridendo.<ref>Dall'intervista di Silvia Gianatti, ''[https://www.donnamoderna.com/news/cultura-e-spettacolo/levante-nuovo-album Levante: «L'amore ti sorprende quando non sei pronto»]'', ''donnamoderna.com'', 4 dicembre 2019.</ref>
*Perché si dice una donna con le palle? Una donna è forte, potente: la donna non ha le palle. Il [[maschilismo]] è anche una questione di linguaggio.<ref>Dall'intervista di Simona Voglino Levy, ''[https://www.rollingstone.it/musica/interviste-musica/levante-a-sanremo-canto-la-discriminazione-di-genere/498053/ Levante: «A Sanremo canto la discriminazione di genere»]'', ''rollingstone.it'', 22 gennaio 2020.</ref>
*Fin da piccola ho sempre detto di non essere una cantautrice, ma un'autrice che canta. Amo la musica, mi ha salvato la vita, è la mia colonna sonora, ma le parole mi hanno dato qualcosa di potente. Le peso e hanno un peso. [...] Amo tantissimo cantare, ma, se un giorno perdessi la voce, sarei ancora salva.<ref name="Ferron">Da Carla Ferron, ''[https://www.amica.it/2021/04/23/intervista-a-levante-parole-importanti/ Intervista a Levante: le parole sono importanti]'', ''amica.it'', 23 aprile 2021.</ref>
*Negli anni in cui l'ho frequentata, [[Milano]] mi ha conquistata, ogni volta di più. Perché è veloce e io sono veloce, mi piace che la gente abbia un obiettivo da rincorrere. E poi, per quanto veloce, è una città italiana e quindi è un paesino, dove incontri l'amico che ti conosce.<ref name="Ferron"/>
*{{NDR|Su [[Giorgia Meloni]]}} Presentandomi a voi dicendo a gran voce "sono una donna, sono una madre, sono cristiana" — senza un lontanissimo cenno di umiltà (soprattutto sul tema della fede) — chi potrebbe sentirsi escluso dal mio urlo orgoglioso che suona come una verità assoluta? Unica visione possibile. Mi vengono in mente le donne che non sono madri, le donne che non sono cristiane (ma certo, anche tutti gli uomini). Se poi facessi un distinguo tra gli immigrati di serie A ("i Venezuelani cristiani di origine italiana") e quelli di serie B (i poveri Cristi di tutte le religioni? Chissà!) starei forse continuando un discorso di esclusione? Se poi elogiassi Mussolini dicendo che "è stato un grande politico" (e utilizzassi un simbolo fascista per l'immagine del mio partito) starei calpestando la dignità, la sofferenza e la storia di quante persone? Se parlassi di "devianze" per riferirmi a disturbi alimentari che affliggono migliaia di giovani e non, quanta gente ferirei? Se mi schierassi contro l'aborto senza difendere il diritto delle donne a disporre del proprio corpo? Non proseguirò questo elenco, ho un po' di nausea. Fortunatamente nulla di cui sopra somiglia al mio modo di vivere e di rapportarmi agli altri. [...] sono una donna, sono una madre e provo ad essere un'umana degna di essere tale [...]<ref>Da un [https://www.instagram.com/p/Chugvi6saVE/ post] sul profilo ufficiale ''instagram.com'', 26 agosto 2022.</ref>
{{Int2|''[https://www.rollingstone.it/musica/interviste-musica/in-questo-mondo-di-cretini-la-nostra-intervista-a-levante/360994/ In questo mondo di cretini]''|Intervista di Violetta Bellocchio, ''rollingstone.it'', 16 aprile 2017.}}
*Sono una persona solitaria, comunque. Che soffre la solitudine, ma che ne ha una grandissima necessità [ride, ''ndr'']. Non ci posso fare niente, sono doppia... Mi addolora, ma allo stesso tempo io in mezzo alla folla non riesco a stare. Nonostante io sia una persona socievolissima, molto generosa, che ama il contatto, poi ho il bisogno di allontanarmi. Vi voglio bene, ma vado a casa.
*Certe volte mi chiedo quanto sia fortunata la gente a fare un lavoro normale. A me mancano, i lavori normali, mi piacciono. Ho fatto la cameriera, soprattutto. Da subito ho cominciato a lavorare con la musica, però mi sono pagata ''Manuale'' facendo pasticcini. Per quanto fossi frustrata dalla maleducazione degli altri, allo stesso tempo mi divertiva.
*Io sono disordinata, ma dal disordine è incredibile come io riesca a tirare fuori delle cose che sembrano studiate.
*{{NDR|Sugli hater}} Non è che se mi incontri per strada hai il coraggio di dirmi quello che mi dici in rete, non è che mi spintoni e mi dici "oh, cessa..." e non lo fai perché non si fa. Devi essere educato, anche se io non ti vedo. Perché tanto, io sai cosa faccio, io me li vado a guardare tutti. {{NDR|«Davvero?»}} Assolutamente. Vado a guardare le facce da culo che dicono certe cose. E poi cosa scopro? Che sei uno sfigato, un frustrato, che in verità tu vorresti essere me. Io tutto quello che ho fatto l'ho fatto nella pulizia totale, senza mai chiedere favori, ho messo avanti il talento e la musica. I saputelli con me possono andare a casa. Quando mi muovono delle critiche costruttive sono la prima a rispondere, ma la maleducazione non l'accetto.
*Meno sono ragazza — quest'anno ne compio 30 — più mi rendo conto che fa sempre tutto più schifo. Prima ero meno interessata, sai come fanno i ragazzini che pensano, "andiamo a conquistare tutto". Me ne sono sempre un po' fregata di quello che mi accadeva intorno. Ora mi spaventa, un giorno magari darò vita a qualcuno e non vorrei che crescesse in mezzo a questo schifo.
*[...] ce n’è fin troppo, di maschilismo, anche da parte delle donne. Prendi una copertina come la mia {{NDR|''Nel caos di stanze stupefacenti''}}, dove io sono una bambina in mutande e canottiera, ci sono copertine molto più volgari solo di faccia... e lo stesso ci sono donne che commentano, "ma c'era bisogno?" Sono così perché mi sono messa a nudo, ti sto parlando di solitudine, è una madonna spogliata quella, e queste stronze cresciute in famiglie sbagliate dicono "l'ha fatto per qualche like in più, per vendere qualche copia in più". Cretina, non si vendono più i dischi. Ma io mi posso confrontare con questa gente?
{{Int2|''[https://www.vanityfair.it/music/storie-music/2019/10/03/levante-intervista-magmamemoria-diodato-amore-padre-famiglia-album-tour «Il destino dei miei due nomi»]''|Dall'intervista di Valentina Colosimo a ''Vanity Fair Italia'', 3 ottobre 2019; citato in ''vanityfair.it''.}}
*Allora, i miei genitori erano entrambi siciliani trapiantati a Torino. Mio padre studiava Ingegneria meccanica e andava a riempire i thermos di caffè nel bar del mio futuro nonno materno, dove ad aiutare dietro il bancone c'era questa ragazzina di 15 anni: mia madre. Lui aveva dieci anni in più. La differenza d'età era tanta, i genitori di lei non erano favorevoli alla relazione. Così mamma e papà decidono di scappare. Ma — colpo di scena! — la notte della fuga, mia madre trova la porta chiusa con qualche mandata in più e non trova la chiave. Cosa poteva fare? Ormai era tutto deciso. Prende un lenzuolo, lo lega al termosifone e con quello si cala giù dal primo piano. Scappano insieme in Sicilia. Poteva andare malissimo, invece hanno avuto quattro figli.
*[...] è un soprannome che mi aveva dato un'amica siciliana. Potrei raccontare storie romantiche ma la verità è che quell'anno era uscito ''[[Il ciclone]]'' di Pieraccioni e uno dei personaggi si chiamava Levante. Un giorno mi ha chiamata scherzando: ehi Levante! Fine. Una vera breve storia triste. Però, a me piace cogliere i segni... {{NDR|«Cogliamoli»}} Il mio nome Claudia vuol dire la claudicante, la zoppa. E Levante vuol dire alzarsi in piedi. Era scritto nel mio destino che io dovessi abbandonare quel nome che un po' mi faceva arrancare, visto che la vita di Claudia è stata difficile da subito. Levante invece mi ha dato delle ali per risollevarmi, quando a nove anni la mia infanzia felice è stata interrotta dalla morte di papà.
*{{NDR|«La musica le ha permesso di rialzarsi?»}} Ho sfogato il mio dolore nelle canzoni. Tanto che le prime erano davvero tristi per una bambina di dieci anni: parlavano tutte di morte.
*Io dico che la [[vita]] è una merda, poi arriva mia madre che dice che la vita è bellissima perché ti dà sempre la possibilità di un riscatto. E ha ragione lei.
*Il compromesso è necessario, però fino a un certo punto, perché ho capito che l'[[amore]] richiede anche che ci si assomigli per incastrarsi bene. Quella credenza per cui "siamo così diversi che ci completiamo" è una cazzata. Ci vuole allenamento per essere felici in due ma perché facciamo lo stesso sport. Non è che io gioco a tennis e tu a pallavolo.
*[...] alla fine penso che la [[felicità]] non si debba mostrare troppo: per scaramanzia, perché non tutti ti vogliono bene, e perché, come mi ha insegnato mia mamma, non è elegante.
{{Int2|''[https://www.donnamoderna.com/news/cultura-e-spettacolo/levante-intervista «Quella paura di essere felice»]''|Intervista di Silvia Gianatti, ''donnamoderna.com'', 20 agosto 2021.}}
*I traumi infantili sono inchiostro sulle vite degli adulti che diventiamo e muovono la nostra vita verso direzioni che non desideriamo.
*{{NDR|«Hai paura di essere felice?»}} La felicità ha a che fare con l'effimero, per me. La riconduco a qualcosa che inevitabilmente andrà via, all'improvviso, tradendomi. Ecco perché i cambiamenti repentini di una persona mi traumatizzano: se poi questa persona sparisce, vivo la cosa come la riproduzione fedele della morte di mio padre che ho dovuto affrontare da piccola. Io sono sopravvissuta, certo. Ma ho anche saputo vivere con le mie sole forze.
*Sono autrice di tutti i testi del mio repertorio e compositrice di tutte le musiche, ma la maggior parte delle volte sui giornali vengo definita "cantante". Io ero la ragazza un po' maschiaccio, quella con la maglietta bianca, i pantaloncini e le scarpe da cantiere. Ho destato l'attenzione e sono arrivata al grande pubblico gridando "Che vita di merda". Mi guardavo intorno e di cantautrici come me ce n'erano davvero poche, quindi mi confrontavo sempre con un mondo maschile che negli anni ho scoperto essere anche maschilista.
{{Int2|''[https://www.vogue.it/bellezza/article/levante-foto-carolina-amoretti-intervista-armani-beauty "La maternità mi fa sentire potente e completa"]''|Dall'intervista di Susanna Macchia a ''Vogue Italia'', novembre 2021; citato in ''vogue.it''.}}
*{{NDR|Sulla [[maternità]], «un momento magico, di grande trasformazione. Cosa ti spaventa e cosa invece ti esalta?»}} Mi esalta la vita. Mi sento una casa e mi faccio grande per accogliere la vita. Mi sento anche potente. E nonostante non desiderassi questo potere, la sensazione che provo è di sentirmi fortunata. E completa. Non avrei mai pensato di dirlo. Non mi mancava niente nella vita. Ma se non fosse successo forse mi sarebbe mancato qualcosa anche senza la consapevolezza della mancanza. Dall'altra parte mi spaventa abbandonare la vecchia me, il mio vecchio corpo, il fatto che possa non tornare a essere come prima. È una trasformazione repentina, in cui tutto di me si espande per accudire, assistere, accompagnare. Ecco, questa è l'unica vera preoccupazione. Che forse era più forte prima che scoprissi di diventare madre. Mi chiedevo: "ma io, lo vorrò mai fare?". Adesso la paura c'è, ma non è un tormento. Mi guardo allo specchio e mi dico: "Vabbè, questi jeans li metterò tra due anni".
*[...] comprare [[casa]] è stato un grande passo nel mondo degli adulti: ti costringe ad abbandonare quella parte più spensierata di te... a favore del mutuo!
*{{NDR|«Cosa rappresenta per te il palco?»}} È una parte di me di cui non posso fare a meno. Ho cantato per una vita intera, chiusa dentro una stanza, ed era liberatorio, salvifico. Quando però sono salita su un palco e ho iniziato a sentire le persone cantare le mie canzoni, ho capito che la mia vera salvezza era quell'emozione. Quando non vivo il palcoscenico mi sento a metà.
{{Int2|''[https://www.corriere.it/sette/incontri/22_gennaio_28/levante-maternita-mi-sento-matrioska-ma-non-cambiera-vecchia-vita-diventera-piu-piena-49c439f8-7c73-11ec-8a2d-4c61d1a6b1fa.shtml «Non cercavo la maternità. Quando l'ho scoperta era tardi, e l'ho accolta»]''|Dall'intervista di [[Giulia Caminito]] a ''Sette'', 28 gennaio 2022; citato in ''corriere.it''.}}
*{{NDR|«Spera che anche sua figlia sarà una ''capatana'', una capitana come era lei da bambina quando si faceva notare già alle recite scolastiche?»}} Sto pregando tutti i giorni perché lei non mi somigli e somigli al padre. Io sono nata prepotente e poi a nove anni, dopo la morte di mio padre, sono diventata una bambina addolorata. Quando mio padre muore, mi crolla addosso la famiglia, ognuno prende la sua strada, viviamo momenti molto bui e io divento la madre di mia madre. Sono cresciuta più introversa. Auguro a mia figlia di essere morbida, meno leader e più parte del gruppo. Non essere come me: la bambina fastidiosa che vuole comandare. Mi detesto rivedendomi nei filmini delle recite e provo vergogna.
*{{NDR|«Quando ha iniziato a cantare e come si è smarcata poi da alcune maestre "ingombranti"?»}} Ho iniziato prestissimo. Il primo provino l'ho fatto a tredici anni e da Catania siamo arrivate ad Ariccia, dove c'era un festival a cui mi aveva iscritta mia zia Tiziana — ha sempre creduto in me. Si chiamava il Festival degli sconosciuti. Salgo sul palco, ho le dita massacrate perché suonavo da poco la chitarra, e faccio i miei due pezzi da sei minuti l'uno. Teddy Reno mi dice alla fine che sono brava, ho talento, ma sono troppo "[[Carmen Consoli|consoliana]]". Il punto è che io sono figlia di quegli ascolti, c'è stata Consoli nella mia musica e poi l'ho abbandonata, come si lasciano i maestri per diventare sé stessi.
*Mia madre è rimasta incinta la prima volta a diciassette anni e ha continuato arrivando a quattro figli, e ha sempre fatto la casalinga perché mio padre aveva un buon lavoro. Questa cosa mi fa impazzire perché mia madre è piena di talento ed è intelligentissima. So che non le è pesato e che lo ha scelto, ma questa scelta pesa su di me. Non sarò quel tipo di madre, non sarò quella che si sacrifica.
==Citazioni tratte da canzoni==
===''Nel caos di stanze stupefacenti''===
'''Etichetta''': Carosello Records, 2017, prodotto da Levante e Antonio Filippelli.
*''Se parte la rivolta | combatto con lo scudo dello schermo, | le armi da tastiera, | il giorno sto in trincea, lancio opinioni fino a sera.'' (da ''Non me ne frega niente'', n. 4)
*''Non me ne frega niente, se mentre | rimango indifferente il mondo crolla e non mi prende, | non me ne frega niente, se mentre | la gente grida aiuto io | prego non capiti a me.'' (da ''Non me ne frega niente'', n. 4)
*''Scivola come immergere il sapone, | vuoi darmela a bere la tua vanità, | goccioli [[charme]] e non mi va di infradiciarmi l'anima, | tu che ti lagni dei miei pochi impegni in tema di premure e di filosofia | ma non mi sfiora più un istante | neanche l'idea di chi tu sia.'' (da ''Pezzo di me'', n. 8)
===''Magmamemoria MMXX (Deluxe Edition)''===
'''Etichetta''': Parlophone/Warner Music Italy, 2019.
*''Ciao tu, animale stanco, | sei rimasto da solo, non segui il branco, | balli il tango mentre tutto il mondo | muove il fianco sopra un tempo che fa | tikibombombom.'' (da ''Tikibombom'', n. 2)
==''Se non ti vedo non esisti''==
*Certe cose possono saperle soltanto gli [[occhio|occhi]]. (p. 48)
*[[Nutella]], fai un giro intorno al bordo per assaggiarne un po' ma non lo affondi nella crema in modo che il peccato di gola rimanga incompiuto. (p. 50)
*Mi sono fermata quell'istante prima della fitta al petto, quell'istante prima della lacrima che fa traboccare il pianto. (p. 88)
==Note==
<references />
==Bibliografia==
*Levante, ''[https://books.google.it/books?id=oRXNDQAAQBAJ Se non ti vedo non esisti]'', Rizzoli, 2017. ISBN 88-586-8725-6
==Altri progetti==
{{interprogetto}}
===Opere===
{{Pedia|Nel caos di stanze stupefacenti||(2017)}}
{{Pedia|Magmamemoria||(2019)}}
{{Portale|donne}}
[[Categoria:Cantautori italiani]]
[[Categoria:Scrittori italiani]]
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Doctor Strange (film)
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wikitext
text/x-wiki
{{Film
|titolo italiano = Doctor Strange
|immagine = Logo de Doctor Extraño.jpg
|lingua originale = inglese
|paese = Stati Uniti d'America
|anno = 2016
|genere = azione, avventura e fantascienza
|regista = Scott Derrickson
|soggetto = [[Stan Lee]] e Steve Ditko
|produttore = Kevin Fiege
|attori = *[[Benedict Cumberbatch]]: Dott. Stephen Strange
*[[Chiwetel Ejiofor]]: Karl Mordo
*[[Rachel McAdams]]: Christine Palmer
*[[Benedict Wong]]: Wong
*[[Michael Stuhlbarg]]: Nicodemus West
*[[Benjamin Bratt]]: Jonathan Pongborn
*[[Scott Adkins]]: Lucian
*[[Mads Mikkelsen]]: Kaecilius
*[[Tilda Swinton]]: Antico
|doppiatoriitaliani = *[[Francesco Bulckaen]]: Dott. Stephen Strange
*[[Massimo Rossi (doppiatore)|Massimo Rossi]]: Karl Mordo
*[[Gaia Bolognesi]]: Christine Palmer
*[[Carlo Cosolo]]: Wong
*[[Roberto Gammino]]: Nicodemus West
*[[Stefano Thermes]]: Jonathan Pongborn
*[[Valerio Sacco]]: Kaecilius
*[[Franca D'Amato]]: Antico
}}
'''''Doctor Strange''''', film statunitense del 2016 con [[Benedict Cumberbatch]], regia di [[Scott Derrickson]].
== [[Incipit]] ==
{{incipit film}}
Maestro Kaecilius. Quel rituale non ti porterà altro che dolore. ('''Antico''')
==Frasi==
*{{NDR|Rivolto all'Antico}} Ipocrita! ('''Kaecilius''')
*{{NDR|Rivolto a Nicodemus West, il suo chirurgo rivale}} Dottor West, copri l'orologio. ('''Dottor Strange''')
*{{NDR|Rivolta al Dottor Strange}} Apra il suo occhio! ('''Antico''')
*{{NDR|All'Antico, parlando di Strange}} Il battito aumenta pericolosamente. ('''Karl Mordo''')
*{{NDR|Al Dottor Strange}} A me sembra che stia bene. Crede di sapere come funziona il mondo? Crede che esista solo questo universo fatto di materia? Cos'è reale? Quali misteri giacciono oltre la portata dei suoi sensi? Alla radice dell'esistenza la mente e la materia si incontrano. Il pensiero plasma la realtà. Questo universo è solo uno di un numero infinito. Mondi senza fine. Alcuni benevoli e donatori di vita. Altri pieni di malvagità e miseria. Luoghi oscuri, dove poteri più antichi del tempo rimangono avidamente... in attesa. Lei chi è in questo vasto Multiverso, signor Strange? ('''Antico''')
*Non mi lasciare fuori! Non so dove altro andare! {{NDR|la porta del palazzo di Kamar-Taj si apre}} Grazie! ('''Dottor Strange''')
*{{NDR|Leggendo sul suo orologio}} "Il tempo dirà quanto ti amo, Christine". ('''Dottor Strange''')
*Ora riceveremo il potere per distruggere colui che ci ha tradito. Colui che tradisce il mondo. ('''Kaecilius''')
*La maestria dello sling ring è essenziale per le arti mistiche. Ci consente di viaggiare attraverso il Multiverso. Basta solo concentrarsi. Visualizzare. Raffigurate la destinazione nella mente. Guardate oltre il mondo che conoscete. Immaginate ogni dettaglio. La porta di accesso arriverà, velocemente e facilmente... {{NDR|al Dottor Strange}} se l'immagine sarà limpida. ('''Karl Mordo''')
*{{NDR|Leggendo sul ''Libro di Cagliostro''}} "Dormammu". "La Dimensione Oscura". {{NDR|confuso}} Vita eterna? ('''Dottor Strange''')
*{{NDR|Rivolto al Dottor Strange}} Non sai usarlo quello, vero? ('''Kaecilius''')
*{{NDR|Al Dottor Strange}} Come sei vestito? ('''Christine Palmer''')
*{{NDR|Al Dottor Strange, riferendosi a Kaecilius e suoi zeloti che stanno per attaccare il Santuario di New York per la seconda volta}} Sono qui. ('''Karl Mordo''')
*{{NDR|Rivolto al Dottor Strange}} Il legame con la Dimensione Oscura li rende più potente nella Dimensione Specchio! Non possono alterare il mondo reale, ma possono ancora uccidere noi! Non è stata un'astuzia, è stato un suicidio! ('''Karl Mordo''')
*{{NDR|Interpretato da [[Stan Lee]]}} Troppo divertente! ('''Uomo anziano''')
*{{NDR|Rivolto a Mordo, vedendo tutta la città di New York nella Dimensione Specchio, causato quella della Dimensione Oscura}} Questo è stato un errore! ('''Dottor Strange''')
*{{NDR|Parlando dell'Antico}} È vero. Sfrutta il potere della Dimensione Oscura. ('''Karl Mordo''')
*{{NDR|Durante l'operazione inutile dell'Antico nella sala operatoria}} Nic? Dobbiamo diminuire la pressione sul cervello. {{NDR|Nicodemus annuisce stupito}} ('''Dottor Strange''')
*{{NDR|Rivolto alla sua Cappa della Levitazione che gli asciugava le lacrime}} Smettila! ('''Dottor Strange''')
*Scegliete saggiamente l'arma! Nessuno metterà piede in questo Santuario! Nessuno! ('''Wong''')
==Dialoghi==
[[File:Benedict Cumberbatch on the set of Doctor Strange (cropped).jpg|thumb|[[Benedict Cumberbatch]] sul set del film]]
*'''Christine Palmer''' {{NDR|parlando di Nicodemus West, dopo aver finito nella sala operatoria}}: Non c'era bisogno di umiliarlo così davanti a tutti.<br />'''Stephen Strange''': Nemmeno che salvassi il suo paziente. Ma, sai, certe volte è più forte di me.<br />'''Christine Palmer''': Nic è un ottimo dottore.<br />'''Stephen Strange''': Sei venuta da me.<br />'''Christine Palmer''': Sì, mi serviva una seconda opinione.<br />'''Stephen Strange''': Avevi già una seconda opinione. Te ne occorreva una competente.<br />'''Christine Palmer''': Motivo in più per essere il mio neurochirurgo di scorta. Potresti fare una grande differenza.<br />'''Stephen Strange''': Non voglio lavorare nella tua macelleria.<br />'''Christine Palmer''': Ehi!<br />'''Stephen Strange''': Sto unendo midolli spinali sezionati. Stimolo la neurogenesi nel sistema nervoso centrale. Il mio lavoro salverà migliaia di vite in futuro. Al pronto soccorso, salvi stupidi ubriaconi con la pistola.<br />'''Christine Palmer''': Sì, hai ragione. Al pronto soccorso, salviamo solo vite. E non c'è fama, non ci sono interviste sulla CNN. {{NDR|Strange ride}} Quindi volente o nolente mi ciuccio Nic.<br />'''Stephen Strange''' {{NDR|un po' ingelosito}}: Oh, un momento. Voi non... Non è che andate...<br />'''Christine Palmer''': Dove?<br />'''Stephen Strange''': Al letto insieme? Scusa, pensavo che implicito nel mio disgusto.<br />'''Christine Palmer''': Esplicito, in realtà. E no, ora ho una regola che vieta i rapporti con i colleghi.<br />'''Stephen Strange''': Oh, davvero?<br />'''Christine Palmer''': La chiamo "Regola Strange".<br />'''Stephen Strange''': Oh, bene, sono contento che qualcosa porti il mio nome. Sai, ho inventato una procedura per la laminectomia. Eppure chissà perché nessuno vuole chiamarla "Tecnica Strange".<br />'''Christine Palmer''': Noi due l'abbiamo inventata.<br />'''Stephen Strange''': In ogni caso confesso che la tua regola mi lusinga. Stasera terrò un discorso a una cena di una società di neurochirurgia. Vieni con me.<br />'''Christine Palmer''': Uno dei tuoi splendidi discorsi? Che romantico.<br />'''Stephen Strange''': Ti piaceva venire a quelle cose con me. Ci divertivamo.<br />'''Christine Palmer''': No! Tu ti divertivi. Non era una cosa nostra, era una cosa tua.<br />'''Stephen Strange''': Non era solo mia.<br />'''Christine Palmer''': Stephen, sei tarato su te stesso.<br />'''Stephen Strange''': Possiamo rivederla. A Tecnica Strange Palmer col trattino.<br />'''Christine Palmer''' {{NDR|sarcastica}}: Palmer - Strange! {{NDR|Strange ride}}
*'''Christine Palmer''' {{NDR|dopo l'operazione inutile del Dottor Strange, a causa di un terribile incidente stradale}}: Ehi. Tutto okay. Andrà tutto bene.<br />'''Stephen Strange''' {{NDR|vedendo disperato le sue mani rovinate}}: Cosa... Cosa mi hanno fatto?!<br />'''Christine Palmer''': Ti hanno portato con l'elicottero. Ma ci è voluto molto per trovarti. Il tempo utile per intervenire sui nervi lo hai trascorso in auto.<br />'''Stephen Strange''': Cosa... mi hanno... fatto?!?<br />'''Christine Palmer''': Le ossa erano distrutte da undici schegge d'acciaio. Lacerazioni multiple ai legamenti... I nervi delle mani gravemente lesionati. Sei rimasto sotto i ferri per undici ore.<br />'''Stephen Strange''' {{NDR|sempre più disperato}}: Guarda questi fissatori!<br />'''Christine Palmer''': Nessuno avrebbe potuto fare di meglio.<br />'''Stephen Strange''': Io avrei potuto fare di meglio.
*'''Stephen Strange''': No...<br />'''Nicodemus West''': Da' tempo al tuo corpo di guarire.<br />'''Stephen Strange''' {{NDR|molto irritato e deluso}}: Voi mi avete rovinato.
*'''Christine Palmer''': Ehi! Si è rifiutato.<br />'''Stephen Strange''' {{NDR|in piena crisi per curare in eterno le sue mani}}: Mediocre! C'è una nuova procedura a Tokyo. Coltivano cellule staminali di donatore, le impiantano e producono uno scaffold con una stampante 3D. Mi serve un prestito...<br />'''Christine Palmer''' {{NDR|molto preoccupata}}: Stephen...<br />'''Stephen Strange''': Piccolo, duecentomila dollari.<br />'''Christine Palmer''': Stephen... Ha sempre speso il denaro, ancora prima di averlo, ma ora stai spendendo denaro che non hai. Forse è ora di pensare di smetterla.<br />'''Stephen Strange''' {{NDR|egoisticamente furibondo}}: No, ora è esattamente il momento di non fermarsi, perché come vedi, non sto facendo progressi!!!<br />'''Christine Palmer''': Lo so! Ma questa non è più medicina! Questa è ossessione! Questa... Questa ci sono cose che non si possono aggiustare!<br />'''Stephen Strange''': La vita senza il mio lavoro...<br />'''Christine Palmer''': È sempre vita! Questa non è la fine! Ci sono altre cose che possono dare significato alla tua vita.<br />'''Stephen Strange''': Ah sì, quali? Tipo te?!<br />'''Christine Palmer''': Adesso tu mi devi chiedere scusa.<br />'''Stephen Strange''': Adesso tu devi andartene via!<br />'''Christine Palmer''' {{NDR|fa per andarsene}}: Meglio, non voglio vederti più in quelle condizioni!<br />'''Stephen Strange''': Ah, troppo difficile per te, vero?<br />'''Christine Palmer''': Sì! È difficile. Mi fa male vederti ridotto così.<br />'''Stephen Strange''': Non compatirmi!<br />'''Christine Palmer''': Non ti compatisco!<br />'''Stephen Strange''': Sì? Allora perché porti vino e formaggio come se fossimo vecchi amici che fanno un picnic?! Non siamo amici, Christine! Eravamo a malapena amanti! Ma tu adori le storie patetiche! È questo che sono per te?! "Povero Stephen Strange, un caso caritatevole! Finalmente ha bisogno di me!" Altro scarto dell'umanità su cui lavorare! Lo aggiusti e poi lo rispedisci nel mondo con il cuore pieno di gioia! Ma quanto ti piace, non è vero?!<br />'''Christine Palmer''' {{NDR|molto delusa}}: Addio Stephen. {{NDR|se ne va}}
*'''Stephen Strange''': Jonathan Pangborn... Lezione totale spinale, C7 - C8.<br />'''Jonathan Pangborn''': Chi sei?<br />'''Stephen Strange''': Paralizzato da metà torace in giù. Paralisi parziale delle mani.<br />'''Jonathan Pangborn''': Non ti conosco.<br />'''Stephen Strange''': Sono Stephen Strange, un neurochirurgo. Ero un neurochirurgo.<br />'''Jonathan Pangborn''': Anzi, invece lo sai, sì, ti conosco. Sono venuto al tuo studio una volta. Ti sei rifiutato di vedermi. Mi ha visto solo il tuo assistente.<br />'''Stephen Strange''': Tu eri incurabile.<br />'''Jonathan Pangborn''': Non ti portavo notorietà, vero? {{NDR|si fa per andarsene a rigiocare a basket}}<br />'''Stephen Strange''': Hai trovato un modo per fare qualcosa di impossibile! {{NDR|Jonathan si ferma}} Io... Anch'io cerco di trovare il modo. {{NDR|per le sue mani rovinate}}<br />'''Jonathan Pangborn''': Va bene. Avevo rinunciato al mio corpo. Ho pensato non mi resta altro che la mente. Devo cercare di elevare quella. Così ho frequentato dei guru,... delle donne sacre. Degli estranei mi portavano in braccio sulle montagne dai santoni. E finalmente... Ho trovato il mio maestro. E la mia mente si è elevata, ho rafforzato la spiritualità. E in qualche modo...<br />'''Stephen Strange''': Il tuo corpo è guarito.<br />'''Jonathan Pangborn''': Sì. C'erano segreti ancora più profondi da imparare lì, ma non avevo la forza di apprenderli. Mi sono accontentato del mio miracolo e sono tornato a casa. Il posto che stai cercando si chiama Kamar-Taj. Ma il costo è alto.<br />'''Stephen Strange''': Quanto?<br />'''Jonathan Pangborn''': Non sto parlando di soldi. Auguri.
*'''Antico''' {{NDR|parlando di Strange}}: Credi che abbia sbagliato a cacciarlo via?<br />'''Karl Mordo''': È seduto davanti alla porta da cinque ore. C'è una forza in lui.<br />'''Antico''': Caparbietà, arroganza, ambizione. Tutte cose già viste.<br />'''Karl Mordo''': Ti ricorda Kaecilius?<br />'''Antico''': Non condurrò al potere un altro discepolo dotato per poi perderlo nell'oscurità.<br />'''Karl Mordo''': Non hai perso me. Volevo il potere per sconfiggere i miei nemici. Tu mi hai dato il potere per sconfiggere i miei demoni. E di vivere nelle leggi della natura.<br />'''Antico''': Non perdiamo mai i nostri demoni, Mordo. Impariamo solo a vivere al di sopra di loro.<br />'''Karl Mordo''': Kaecilius ha ancora le pagine rubate. Se le decifrasse, sarebbe la rovina per tutti noi. Potrebbero attenderci giorni oscuri. Forse a Kamar-Taj può essere utile un uomo come Strange.
*'''Karl Mordo''': Fa' un bagno. Riposati. Medita, se riesci. L'Antico manderà a chiamarti. {{NDR|gli dà un foglietto scritto "Shamballa"}}<br />'''Stephen Strange''': Che cosa sarebbe? Il mio mantra?<br />'''Karl Mordo''': La password per il wi-fi. Non siamo selvaggi.
*'''Stephen Strange''': Ehi.<br />'''Wong''': Signor Strange.<br />'''Stephen Strange''': Eh, Stephen per favore. E tu sei?<br />'''Wong''': Wong.<br />'''Stephen Strange''': Wong. Solo Wong? Tipo Adele? {{NDR|Wong non ride}} O Aristotele. Drake. Bono. Eminem.<br />'''Wong''': ''Il Libro del Sole Invisibile''. ''Astronomia Nova''. ''Codex Imperium''. ''La Chiave di Salomone''. Hai letto tutti questi?<br />'''Stephen Strange''': Eh già!<br />'''Wong''': Vieni con me.<br />'''Stephen Strange''': Va bene.<br />'''Wong''': Quest'area è riservata solo ai maestri, ma si può accedere, a mia discrezione. Dovresti cominciare con Introduzione alle Massime. Come vai con il sanscrito?<br />'''Stephen Strange''': Be', vado forte con Google Translate.<br />'''Wong''': I Veda, il sanscrito antico.<br />'''Stephen Strange''': Quelli cosa sono?<br />'''Wong''': È la collezione privata dell'Antico.<br />'''Stephen Strange''': Allora sono proibiti?<br />'''Wong''': Nessuna conoscenza a Kamar-Taj è proibita. Solo alcune pratiche. Quei libri sono troppo avanzati, tranne che per lo Stregone Supremo.<br />'''Stephen Strange''' {{NDR|prende il ''Libro di Cagliostro'', che vede due pagine strappate}}: In questo mancano delle pagine.<br />'''Wong''': Quello è il ''Libro di Cagliostro''. Lo studio del tempo. Uno dei rituali è stato rubato da un ex maestro. Lo Zelota, Kaecilius. Ha legato con delle corde l'ex bibliotecario e poi lo ha liberato della testa. Ora sono io il guardiano di questi libri. Perciò se un volume della collezione dovesse essere rubato di nuovo, io lo saprei, e tu saresti morto prima di lasciare il complesso.<br />'''Stephen Strange''': Se lo restituissi in ritardo? Dovrò... pagare una penale? Una mutilazione, forse? {{NDR|Wong consegna freddamente i nuovi libri da leggere}} Be', una volta le persone mi trovavano spiritoso.<br />'''Wong''': Lavoravano per te?<br />'''Stephen Strange''': Va bene. È stato bello parlare con te. {{NDR|sarcastico}} Grazie per i libri e per la terrificante storia e... e anche per la minaccia di morte.
*'''Wong''' {{NDR|rivolto al Dottor Strange, che è sul punto di rompere il continuum spazio-temporale tramite l'Occhio di Agamotto, senza volerlo}}: Fermo!!!<br />'''Karl Mordo''': Alterare le probabilità continue è proibito!<br />'''Dottor Strange''': Stavo... Stavo facendo esattamente quello che è scritto nel libro.<br />'''Wong''': Il libro cosa dice sui pericoli nel compiere quel rituale?!?<br />'''Dottor Strange''': Non lo so. Non sono ancora arrivato quel punto.<br />'''Karl Mordo''': Le manipolazioni temporali possono creare suddivisioni del tempo! Aperture dimensionali instabili! Paradossi Spaziali!! Loop Temporali!!! Vorresti restare imprigionato rivivere lo stesso momento all'infinito o non essere mai esistito?!<br />'''Dottor Strange''': Devono assolutamente mettere le avvertenze prima dell'incantesimo...<br />'''Wong''': La tua curiosità rischiava di ucciderti! Non stavi manipolando il continuum spazio-temporale, lo stavi rompendo! Noi non alteriamo le leggi della natura! Le difendiamo.<br />'''Karl Mordo''': Come sei riuscito a farlo? Dove hai imparato la sequenza di incantesimi necessari per comprenderlo?<br />'''Dottor Strange''': Memoria fotografica. Così ho conseguito il Master e il Dottorato contemporaneamente.<br />'''Karl Mordo''': Quello che hai fatto... richiede molto più che una buona memoria.<br />'''Wong''': Tu sei nato per le arti mistiche.<br />'''Dottor Strange''': Tuttavia le mia mani tremano ancora!<br />'''Wong''': Per ora, sì.<br />'''Dottor Strange''': Non per sempre?!<br />'''Karl Mordo''': Non siamo profeti.<br />'''Dottor Strange''': Quando comincerai a dirmi che cosa siamo?!
*'''Wong''': Mentre eroi tipo gli [[Vendicatori|Avengers]] proteggono il mondo da pericoli fisici, noi stregoni lo salvaguardiamo da minacce più mistiche. L'Antico è l'ultimo nella discendenza degli Stregoni Supremi, iniziata migliaia di anni fa con il padre delle arti mistiche, il potente Agamotto. Lo stregone che creò l'occhio che tu hai avventatamente preso in prestito. Agamotto ha costruito tre Santuari in luoghi di potere dove ora sorgono grandi città. Quella porta conduce al Santuario di Hong Kong. Quella porta al Santuario di New York. Quella al Santuario di Londra. Insieme generano uno scudo protettivo intorno al nostro mondo.<br />'''Karl Mordo''': I Santuari proteggono il mondo e noi stregoni... proteggiamo i Santuari.<br />'''Dottor Strange''': E da cosa?<br />'''Wong''': Altri esseri dimensionali che minacciano il nostro universo.<br />'''Dottor Strange''': Come Dormammu.<br />'''Karl Mordo''': Come fai a conoscere quel nome?<br />'''Dottor Strange''': L'ho appena letto nel ''Libro di Cagliostro''. Perché?<br />'''Wong''': Dormammu dimora nella Dimensione Oscura. Oltre il tempo. Egli è il conquistatore cosmico, il distruttore dei mondi! Un essere di potere infinito e di inesauribile avidità che cerca di invadere ogni universo e portare tutti i mondi nella Dimensione Oscura. Egli brama la Terra sopra ogni cosa.<br />'''Dottor Strange''': Le pagine che Kaecilius ha rubato.<br />'''Wong''': Per entrare in contatto con Dormammu e attirare potere dalla Dimensione Oscura.<br />'''Dottor Strange''' {{NDR|ridacchiando nervosamente}}: Okay... Okay... Io... io mi ritiro. Io... io ero venuto qui per guarire le mie mani. Non per combattere in una... in una guerra mistica!
*'''Kaecilius''': Daniel, ti hanno nominato maestro di questo Santuario.<br />'''Daniel''': Sai che vuol dire?<br />'''Kaecilius''': Che morirai proteggendolo.
*'''Dottor Strange''': Fermi!<br />'''Kaecilius''': Da quanto tempo si trova a Kamar-Taj, signor...? <br />'''Dottor Strange''': Dottore!<br />'''Kaecilius''': Signor Dottore?<br />'''Dottor Strange''': Sono... Strange.<br />'''Kaecilius''': Dottore,... qui stiamo tutti bene. {{NDR|uccide Daniel}}
*'''Dottor Strange''': Cosa? Ah, smettila! Ho detto: smettila!<br />'''Kaecilius''': Non puoi fermarlo, signor Dottore!<br />'''Dottor Strange''': Senti, io non so nemmeno cosa sia.<br />'''Kaecilius''': È la fine e il principio. Molti che diventeranno pochi per diventare l'Uno.<br />'''Dottor Strange''': Se non cominci a dire cose sensate, sarò costretto a rimetterti questa!<br />'''Kaecilius''': Dimmi, signor Dottore...<br>'''Dottor Strange''': Va bene! Senti il mio nome è Dottor Stephen Strange!<br />'''Kaecilius''': Sei un dottore?<br />'''Dottor Strange''': Sì!<br />'''Kaecilius''': Uno scienziato. Tu comprendi le leggi della natura. Tutto invecchia. Tutto muore. Alla fine il nostro sole si estingue, il nostro universo diventa freddo e perisce. Ma la Dimensione Oscura, è un luogo oltre il tempo.<br />'''Dottor Strange''': Basta così! Io ti rimetto quest'affare.<br />'''Kaecilius''': Questo mondo non deve morire, dottore. Può prendersi il suo giusto posto accanto a molti altri come parte dell'Uno. Il grande e bellissimo Uno. Possiamo vivere tutti in eterno.<br />'''Dottor Strange''': Davvero? Cosa hai da guadagnare da questa chimera del New Age dimensionale?<br />'''Kaecilius''': Quello che ci guadagni tu. Che ci guadagnano tutti. Vita. Vita eterna. La gente pensa al male, quando è in realtà il tempo, è il vero nemico di tutti noi. il tempo uccide tutto.<br />'''Dottor Strange''': E della gente che tu hai ucciso?<br />'''Kaecilius''': Minuscole. Particelle momentanee in un universo indifferente. Sì. Lo vedi. Lo vedi cosa stiamo facendo. {{NDR|quasi sul punto di piangere}} Il mondo non è quello che dovrebbe essere! L'umanità ha brama di eterno, il mondo oltre il tempo, perché è il tempo che ci rende schiavi! Il tempo è un insulto! La morte è un insulto. Dottore... non cerchiamo di governare questo mondo. Cerchiamo di salvarlo. Di consegnarlo a Dormammu, che è il fine di tutta l'evoluzione, il perché di tutta l'esistenza.<br />'''Dottor Strange''': Lo Stregone Supremo difende l'esistenza.<br />'''Kaecilius''': Cosa ti ha portato a Kamar-Taj, dottore? La ricerca della luce? Il potere? Sei venuto per essere guarito, come tutti noi. Kamar-Taj è un luogo che raccoglie cose rotte. Arriviamo con la promessa di essere guariti e invece l'Antico ci mostra giochi di prestigio. La vera magia la vuole tenere per sé. Ti sei chiesto come faccia a vivere così a lungo?<br />'''Dottor Strange''': Oh... Ho visto i rituali nel ''Libro di Cagliostro''.<br />'''Kaecilius''': Allora, sai. Il rituale mi dà il potere di destituire l'Antico e demolire i suoi Santuari. Per far entrare la Dimensione Oscura. Perché quello che l'Antico conserva Dormammu elargisce. La vita eterna. Egli non è distruttore dei mondi, dottore. È il salvatore dei mondi.<br />'''Dottor Strange''': No. Ma per favore... Guarda la tua faccia. Dormammu ti ha reso un criminale. Quanto buono può essere il suo regno? {{NDR|Kaecilius comincia a ridere diabolicamente}} Lo trovi divertente?<br />'''Kaecilius''': No no, non è quello. La cosa divertente è che hai perso il tuo sling ring. {{NDR|Strange trova il suo sling ring nella tasca, ma non c'è, e all'improvviso viene colpito gravemente da uno dei suoi zeloti, Lucian}}
*'''Christine Palmer''' {{NDR|curando la ferita al torace di Strange}}: Dopo tutto questo tempo... ti ripresenti da me... volando fuori dal tuo corpo.<br />'''Dottor Strange''': Sì, lo so. Anche tu mi sei mancata.<br />'''Christine Palmer''': Ha ha.<br />'''Dottor Strange''': Ti ho scritto delle e-mail, ma non mi hai mai risposto.<br />'''Christine Palmer''': Perché avrei dovuto?<br />'''Dottor Strange''': Christine, io sono molto dispiaciuto. Per tutto. Avevi ragione. Io sono stato proprio uno stronzo. Ti ho trattata in un modo orribile. Tu meriti molto, molto di più.<br />'''Christine Palmer''': Basta. È chiaro che sei in stato di shock. {{NDR|Strange sorride}} Si può sapere che diavolo succede? Dove sei stato?<br />'''Dottor Strange''': Be', dopo che la medicina occidentale mi ha deluso, sono andato in Oriente, e sono finito a [[Katmandu|Kathmandu]].<br />'''Christine Palmer''': Kathmandu? <br />'''Dottor Strange''': Sì.<br />'''Christine Palmer''': Come la canzone di Bob Seger?<br />'''Dottor Strange''': 1975, Beautiful Loser, lato A. Sì. Sono andato in un luogo chiamato Kamar-Taj e ho parlato con qualcuno che viene chiamato "l'Antico".<br />'''Christine Palmer''': Oh, ti sei unito a una setta.<br />'''Dottor Strange''': No, non è proprio così. Mi hanno... insegnato a sfruttare poteri di cui non conoscevo l'esistenza.<br />'''Christine Palmer''': Mi pare proprio una setta.<br />'''Dottor Strange''': Non è una setta.<br />'''Christine Palmer''': Questo è quello che direbbe un seguace.<br />'''Dottor Strange''' {{NDR|sorridendo imbarazzato, e comincia alzarsi debolmente}}: Oh, no.<br />'''Christine Palmer''': Aspetta! Stephen, aspetta. Cosa vorresti fare?<br />'''Dottor Strange''' {{NDR|sarcastico}}: Ho una riunione della setta.
*'''Christine Palmer''': Tu sei pazzo.<br />'''Dottor Strange''': Sì.<br />'''Christine Palmer''': E dove vai? Puoi dirmi la verità?<br />'''Dottor Strange''' {{NDR|riferendosi a Kaecilius}}: Un potente stregone ha schierato dalla parte di un'antica entità, in grado di manipolare le leggi della fisica, ha tentato di uccidermi. Ma io l'ho lasciato incatenato al Greenwich Village e la via più veloce per tornarci è un passaggio dimensionale che ho aperto nel ripostiglio.<br />'''Christine Palmer''': Okay. Non dirmela. Bene.<br />'''Dottor Strange''' {{NDR|gli mostra la sua porta magica nel ripostiglio dove aveva lasciata aperta}}: Devo proprio andare.<br />'''Christine Palmer''': Sì.
*'''Karl Mordo''': Strange! Stai bene.<br />'''Dottor Strange''': Relativamente. Ma sì, sto bene.<br />'''Karl Mordo''': La Cappa della Levitazione. {{NDR|un mantello alle spalle di Strange}} È venuta da te.<br />'''Antico''': Impresa non facile. È mutevole.<br />'''Dottor Strange''': È fuggito.<br />'''Antico''': Kaecilius?<br />'''Dottor Strange''': Sì. È in grado di manipolare materia e spazio.<br />'''Antico''': Manipola la materia al di fuori della Dimensione Specchio nel mondo reale?<br />'''Dottor Strange''': Sì.<br />'''Antico''': Ce ne sono altri?<br />'''Dottor Strange''': Due. Uno l'ho abbandonato nel deserto.<br />'''Antico''': E l'altro?<br />'''Dottor Strange''' {{NDR|riferito a Lucian}}: Il cadavere è nel corridoio. Il Maestro Drumm è nell'atrio.<br />'''Karl Mordo''': È stato riportato a Kamar-Taj.<br />'''Antico''': Il Santuario di Londra è caduto. Rimangono solo New York e Hong Kong per farci da scudo contro la Dimensione Oscura. Hai difeso il Santuario di New York da un attacco. Perso il suo maestro, ne occorre un altro, Maestro Strange.<br />'''Dottor Strange''': No. Sono il Dottor Strange. Non il "Maestro Strange"! Non il "signor Strange"! Il Dottor Strange! Quando sono diventato dottore, ho giurato di non fare del male. E ho appena ucciso un uomo! Io non lo farò di nuovo! Sono diventato dottore per salvare vite, non finirle.<br />'''Antico''': Tu sei diventato dottore per salvare soprattutto una vita. La tua.<br />'''Dottor Strange''': Ancora vedi attraverso di me?<br />'''Antico''': Vedo quello che ho sempre visto: il tuo ego smisurato. Hai bisogno di illuderti di poter controllare qualunque cosa, anche la morte, che nessuno può controllare. Nemmeno il grande Dottor Stephen Strange.<br />'''Dottor Strange''': Nemmeno Dormammu? Lui offre l'immortalità.<br />'''Antico''': È la nostra paura della morte che dà vita a Dormammu. Si nutre di questa.<br />'''Dottor Strange''': Come tu ti nutri di lui? Dici che voglio controllare la morte? Penso a come fai tu. Io visto i rituali mancanti dal ''Libro di Cagliostro''.<br />'''Antico''': Pondera le prossime parole, con grande attenzione.<br />'''Dottor Strange''': Perché potrebbero non piacerti?<br />'''Antico''': Perché può darsi che tu non sappia di cosa parli.<br />'''Karl Mordo''': A che cosa si riferisce?<br />'''Dottor Strange''': Parlo della sua lunga vita, della fonte della sua immortalità. Sfrutta il potere della Dimensione Oscura per restare in vita.<br />'''Karl Mordo''': Questo non è vero.<br />'''Dottor Strange''': Ho visto i rituali, li ho decifrati. So come fai.<br />'''Antico''': Quando si riorganizzeranno, gli zeloti torneranno. Avrai bisogno di rinforzi. {{NDR|si allontana}}<br />'''Dottor Strange''': Non è chi credi che sia.<br />'''Karl Mordo''': Tu non puoi parlare così! Non hai idea delle responsabilità che porta sulle sue spalle!<br />'''Dottor Strange''': No e non voglio saperlo!<br />'''Karl Mordo''': Sei un vigliacco.<br />'''Dottor Strange''': Perché non sono un assassino?!<br />'''Karl Mordo''': Quegli zeloti vogliono farci fuori tutti quanti e tu non trovi la forza di far fuori prima loro?!<br />'''Dottor Strange''': Secondo te cos'ho appena fatto?<br />'''Karl Mordo''': Hai salvato la tua stessa vita!!! E poi hai piagnucolato come un cane ferito!<br />'''Dottor Strange''': No, tu l'avresti fatto senza rimorsi?!<br />'''Karl Mordo''': Non hai idea delle cose che ho fatto!! E la risposta è sì! Senza alcuna esitazione.<br />'''Dottor Strange''': Anche se ci fosse un altro modo?<br />'''Karl Mordo''': Non c'è un altro modo!<br />'''Dottor Strange''': Non hai immaginazione!<br />'''Karl Mordo''': No, Stephen. Tu... non hai... coraggio.
*'''Dottor Strange''': La Dimensione Specchio! Qui non puoi avere effetto sul mondo reale! Chi ride ora, stronzo?<br />'''Kaecilius''': Io.
*'''Antico''': Kaecilius.<br />'''Kaecilius''': Sono venuto da te, rotto. Smarrito, nel bisogno. Mi sono fidato di te come maestro, e mi hai propinato bugie.<br />'''Antico''': Ho provato a proteggerti.<br />'''Kaecilius''': Dalla verità?<br />'''Antico''': Da te stesso.<br />'''Kaecilius''': Ora io ho un nuovo maestro.<br />'''Antico''': Dormammu ti inganna. Tu non conosci la sua vera natura. La sua vita eterna non è il paradiso, ma il tormento.<br />'''Kaecilius''': Bugiarda! {{NDR|iniziano a combattersi}}
*'''Dottor Strange''' {{NDR|all'Antico dopo che Kaecilius l'ha ferita}}: Che cosa fai?! Stai morendo! Devi tornare subito nel tuo corpo non hai molto tempo.<br />'''Antico''': Il tempo è relativo. Ti sei appena affacciato a questa nuova vita. Io ho trascorso molti anni a guardare attraverso il tempo, a guardare questo esatto momento. Ma non riesco a vedere oltre. Ho impedito a innumerevoli e terribili futuri, e dopo ognuno c'era sempre un altro, e conducono tutti qui, ma mai oltre.<br />'''Dottor Strange''': Dì che questa sia l'ora della tua morte.<br />'''Antico''': Vuoi sapere cosa vedo nel tuo futuro?<br />'''Dottor Strange''': No. Sì.<br />'''Antico''': Non ho mai visto il tuo futuro. Solo le tue possibilità. Hai una grande capacità di fare del bene. Eccelli sempre, ma non perché brami il successo, solo perché temi di fallire.<br />'''Dottor Strange''': Questo mi ha reso un grande dottore.<br />'''Antico''': Ed è quello che ti ha impedito di raggiungere la grandezza. L'arroganza e la paura continuano ad impedirti di apprendere la lezione più semplice e significativa.<br />'''Dottor Strange''': Qual è?<br />'''Antico''': Non gira tutto intorno a te. Quando sei venuto da me mi hai chiesto come sono riuscita a guarire Jonathan Pangborn. Non l'ho fatto. Lui incanala energia dimensionale direttamente nel suo corpo.<br />'''Dottor Strange''': Utilizza la magia per camminare?<br />'''Antico''': Costantemente. Aveva una scelta: tornare alla sua vita o perseguire un proposito più elevato.<br />'''Dottor Strange''': Vuol dire che posso riavere le mie mani? La mia vecchia vita?<br />'''Antico''': Potresti. Ma il mondo ne risulterebbe impoverito. Mi è costato sfruttare il potere della Dimensione Oscura. Ma come tu ben sai a volte occorre infrangere le regole per servire il bene più grande.<br />'''Dottor Strange''': Mordo non la vedrà così.<br />'''Antico''': La sua anima è rigida e irremovibile, plasmata dai fuochi della gioventù. Ha bisogno della tua flessibilità, come tu della sua forza. Solo insieme avete una possibilità di fermare Dormammu.<br />'''Dottor Strange''': Non sono pronto.<br />'''Antico''' {{NDR|[[Ultime parole dal Marvel Cinematic Universe|ultime parole]]}}: Nessuno lo è. Noi non scegliamo il nostro tempo. {{NDR|dà la mano a Strange prima di guardare un ultima volta il mondo}} La morte dà significato alla vita. Sapere che i tuoi giorni termineranno. Che il tuo tempo è breve. Pensi che dopo questo tempo, io sia pronta. Ma guardami. Sto prolungando questo momento solo per poter guardare la neve. {{NDR|molla la mano a Strange e scompare fino alla sua morte}}
*'''Christine Palmer''' {{NDR|dopo la morte dell'Antico}}: Stai bene? Non capisco che sta succedendo.<br />'''Dottor Strange''': Lo so. Ma devo andare via adesso. Hai detto che perdere le mani non doveva essere la fine, e poteva essere un inizio.<br />'''Christine Palmer''': Sì. Perché ci sono altri modi per salvare vite.<br />'''Dottor Strange''': Modi più difficili.<br />'''Christine Palmer''': Un modo più strano. {{NDR|Strange ride}}<br />'''Altoparlante''': Dottoressa Palmer, al Pronto Soccorso. Dottoressa Palmer al Pronto Soccorso.<br />'''Dottor Strange''': Non voglio che tu te ne vada. {{NDR|Christine lo bacia molto fiera del suo cambiamento, e se ne va}}
*'''Wong''': Kaecilius.<br />'''Kaecilius''': Sei dalla parte sbagliata, Wong.
*'''Dottor Strange''': È morta.<br />'''Karl Mordo''': Avevi ragione. Non era quello che pensavo che fosse.<br />'''Dottor Strange''': Era complicata.<br />'''Karl Mordo''': Complicata. La Dimensione Oscura è volatile. Pericolosa. E se l'avesse sopraffatta? A noi ha insegnato che era proibita, mentre sfruttava il suo potere per rubare secoli di vita!<br />'''Dottor Strange''': Ha fatto quello che riteneva giusto.<br />'''Karl Mordo''': Il conto arriva sempre. Non capisci?! Le trasgressioni hanno condotto gli zeloti da Dormammu. Kaecilius è stata una sua colpa! Eccoci qui con il risultato delle sue menzogne. Un mondo in fiamme.<br />'''Dottor Strange''': Mordo, il Santuario di Londra è caduto. Quello di New York è stato attaccato ben due volte, e lo sai dove andranno ora.<br />'''Karl Mordo''': A Hong Kong.<br />'''Dottor Strange''': Una volta mi hai detto di combattere come se fosse per la mia vita, perché un giorno sarebbe stato così. Oggi è quel giorno. Non posso sconfiggerli da solo!
*'''Dottor Strange''': Il Santuario è già caduto!<br />'''Karl Mordo''': La Dimensione Oscura. Dormammu sta arrivando. È troppo tardi. Niente può fermarlo.<br />'''Dottor Strange''': Non è ancora detto. {{NDR|comincia a scatenare il potere dell'Occhio di Agamotto, dove contiene la Gemma del Tempo per riemergere magicamente indietro, in modo da poter rimettere a posto tutta la città di Hong Kong}}<br />'''Kaecilius''': No.
*'''Dottor Strange''' {{NDR|dopo averlo fatto risorgere per tornare indietro nel tempo}}: Infrango le leggi della natura. Lo so.<br />'''Wong''': Be', non fermarti adesso.<br />'''Dottor Strange''': Quando il Santuario sarà ricostruito, lo attaccheranno di nuovo. Dobbiamo difenderlo. Andiamo!
*'''Karl Mordo''': Alzati, Strange! Alzati e combatti! Possiamo chiuderla questa cosa!<br />'''Kaecilius''': Non potete opporvi all'inevitabile. Non è bellissimo? Un mondo oltre il tempo. Oltre la morte.<br />'''Dottor Strange''': Oltre il tempo...<br />'''Karl Mordo''': Strange! {{NDR|il Dottor Strange vola dritto alla Dimensione Oscura per compiere la sua missione con la Gemma del Tempo}}<br />'''Kaecilius''' {{NDR|troppo sicuro di sé}}: Se n'è andato. Anche Strange ti ha abbandonato, e si è arreso ai suoi poteri.
*'''Dottor Strange''': Dormammu! Sono venuto a patteggiare!<br />'''Dormammu''': Sei venuto a morire! Il tuo mondo ora è il mio mondo, come tutti i mondi! {{NDR|inizia a combatterlo e infine lo uccide, ma Strange riemerge con il potere della Gemma del Tempo}}<br />'''Dottor Strange''': Dormammu, sono venuto a patteggiare!<br />'''Dormammu''': Sei venuto a morire! Il tuo mondo ora è il mio... Eh, che cos'è? Un'illusione?<br />'''Dottor Strange''': No, è reale!<br />'''Dormammu''': Bene! {{NDR|lo uccide di nuovo, ma Strange continua a riemergere indietro nel tempo}}<br />'''Dottor Strange''': Dormammu, sono venuto a patteggiare!<br />'''Dormammu''': Sei... Che succede?!<br />'''Dottor Strange''': Proprio come tu dai poteri a Kaecilius dalla tua dimensione, io ho portato un po' di potere dalla mia! Questo è tempo. Un infinito ripetersi del tempo!<br />'''Dormammu''' {{NDR|infuriandosi}}: Come osi?!<br />'''Dottor Strange''': Oh. {{NDR|Dormammu continua a ucciderlo, ma lui come al solito riemerge di nuovo, ripetendo le stesse, prime frasi}} Dormammu, sono venuto a patteggiare! <br />'''Dormammu''': Non puoi farlo per sempre!<br />'''Dottor Strange''': Invece, posso. Le cose stanno così adesso! Tu ed io, intrappolati in questo momento all'infinito!<br />'''Dormammu''': Trascorrerai l'eternità morendo!<br />'''Dottor Strange''': Sì. Ma tutti sulla Terra vivranno.<br />'''Dormammu''': Ma tu soffrirai!<br />'''Dottor Strange''': Il dolore è un mio vecchio amico. {{NDR|Dormammu lo uccide di nuovo, ma lui continua riemergere indietro nel tempo, ognuno di loro tutte le volte}} Dormammu... sono venuto a patteggiare!<br />'''Dormammu''': Basta!!!<br />'''Dottor Strange''' {{NDR|canticchiando il nome}}: Dormammu... Dormammu... Dormammu...<br />'''Dormammu''': Non vincerai mai.<br />'''Dottor Strange''': No... ma potrei perdere. Ancora e ancora... e ancora... e ancora per sempre. E questo ti rende mio prigioniero.<br />'''Dormammu''': No!! Basta!!! Ora smettila!!! Liberami!!!<br />'''Dottor Strange''': No. Sono venuto a patteggiare.<br />'''Dormammu''': E cosa vorresti?<br />'''Dottor Strange''': Porta via i tuoi zeloti dalla terra. Smetti di attaccare il mio mondo! Non tornare mai più! Fallo... e interromperò la spirale.
*'''Karl Mordo''': Alzati, Strange! Alzati e combatti! Possiamo chiuderla questa cosa!<br />'''Kaecilius''': Non è bellissimo? Un mondo oltre il tempo. Oltre la morte. {{NDR|Strange riappare magicamente alle sue spalle}} Che cosa hai fatto?!<br />'''Dottor Strange''': Ho fatto un patto. <br />'''Kaecilius''' {{NDR|[[Ultime parole dal Marvel Cinematic Universe|ultime parole]], mentre inizia ad incenerirsi mortalmente}}: Che succede?<br />'''Dottor Strange''': Be'... è quello che hai sempre desiderato. La vita eterna come parte dell'Uno. Non credo che ti piacerà. {{NDR|Kaecilius e il resto dei suoi zeloti cominciano subito a incenerirsi a morte, finendo nella Dimensione Oscura}} Sai, forse era meglio rubare tutto il libro perché le avvertenze... le avvertenze vengono dopo gli incantesimi.<br />'''Wong''' {{NDR|mettendosi a ridere per la prima volta}}: Ahahah... divertente!
*'''Wong''': Ce l'abbiamo fatta.<br />'''Karl Mordo''': Sì. Ce l'abbiamo fatta. Violando anche... le leggi della natura.<br />'''Dottor Strange''': Guardati intorno. È finita.<br />'''Karl Mordo''': Pensi ancora che non ci saranno conseguenze, Strange?! Nessun prezzo da pagare?! Abbiamo infranto le nostre regole, proprio come lei! Il conto arriva sempre. Ogni volta! Il Giudizio. Non ho più intenzione di seguire questo sentiero. {{NDR|se ne va}}
*'''Wong''': Scelta saggia. Indosserai l'Occhio di Agamotto quando padroneggerai i suoi poteri. Fino ad allora, meglio non camminare per strada indossando una gemma dell'Infinito.<br />'''Dottor Strange''': Una che?<br />'''Wong''': Può darsi che tu sia portato per le arti mistiche, ma hai ancora molto da imparare. La notizia della morte dell'Antico si spargerà per il Multiverso. La Terra non ha più uno stregone supremo per difenderla. Dobbiamo essere pronti.<br />'''Dottor Strange''': Saremo pronti.
*{{NDR|Nella scena durante i titoli di coda, durante gli eventi di ''[[Thor: Ragnarok]]''}}<br />'''Thor''': Adesso la Terra ha degli stregoni, eh?<br />'''Dottor Strange''': Del tè?<br />'''Thor''': Io non bevo tè.<br />'''Dottor Strange''': Allora cosa bevi?<br />'''Thor''': Non il tè. {{NDR|beve il bicchiere di birra}}<br />'''Dottor Strange''': Dunque, ho una lista nera di individui ed esseri di altri regni che potrebbero minacciare la Terra. Il tuo fratellino adottivo, Loki, è in questa lista.<br />'''Thor''': Ne è senz'altro degno. {{NDR|vede sbalordito il suo bicchiere che si riempie magicamente di birra}}<br />'''Dottor Strange''': Sì. Allora perché portarlo qui a New York?<br />'''Thor''': È una lunga storia. Drammi familiari, hai presente? Ma stiamo cercando mio padre.<br />'''Dottor Strange''': Oh, okay. E nel caso trovaste Odino, voi fareste ritorno ad Asgard subito?<br />'''Thor''': Oh, sì. Subito.<br />'''Dottor Strange''': Fantastico! Permettetemi di aiutarvi.
==[[Explicit]]==
{{explicit film}}
{{NDR|Nella scena finale dopo i titoli di coda}}<br>'''Jonathan Pangborn''': Sì, prego?<br>'''Karl Mordo''': Ti hanno portato a Kamar-Taj su una barella. Guardati ora, Pangborn.<br>'''Jonathan Pangborn''': Mordo. Cosa posso fare per te, amico?<br>'''Karl Mordo''': Sono stato via parecchi mesi e ho avuto una rivelazione. Il vero scopo di uno stregone è di distorcere le cose dalla loro giusta forma... Rubare potere... Sovvertire la natura. Come te.<br>'''Jonathan Pangborn''': Io non ho rubato niente: questo è il mio potere. Il mio.<br>'''Karl Mordo''': Il potere... ha uno scopo. {{NDR|Pangborn cerca di metterlo K.O., ma lui gli ruba il suo potere a tradimento}}<br>'''Jonathan Pangborn''': Perché mi fai questo?!<br>'''Karl Mordo''': Perché finalmente vedo che cosa non va in questo mondo. Troppi stregoni.
==Altri progetti==
{{interprogetto}}
{{Marvel Cinematic Universe}}
[[Categoria:Film del Marvel Cinematic Universe]]
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Utente:Sun-crops/Sandbox
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Sun-crops
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wikitext
text/x-wiki
===In ''[[Cesare Caravaglios]], Voci e gridi di venditori in Napoli''===
*Per dire che di una cosa se ne è avuta poca mettere la punta del pollice fissata sotto l'estremità dell'indice, mentre le altre dita restano chiuse quasi a pugno. Tale gesto tradotto in parole vuol significare:<br />{{centrato| — N'aggiu avuto pucurillo!}}{{centrato|(Ne ho avuto pochino!) (p. 19)}}
*Per dire ad una persona che beve molto accostare ed allontanare più volte dalla bocca la mano chiusa col solo pollice disteso. La mano così disposta vuole imitare il ''fiasco'' al quale sogliono bere i napoletani. Portando la mano alla bocca si indica l'atto del bere.<br/>Talvolta questo gesto è accompagnato da certe espressioni del viso che vogliono chiaramente dire:<br/>{{centrato| — 'Mbriacone!}}{{centrato| — ({{sic|Ubbriacone}}!) (p.19)}}
*Per dare del ladro ad una persona distendere la palma della mano, indi curvare obliquamente le dita {{sic|l'uno dopo l'altro}}, mentre lo sguardo si rivolge alla persona che si apostrofa:<br />Il significato di questo gesto è:<br />{{centrato|(— Tu si nu mariuolo!)}}{{centrato|Tu sei un ladro! (p. 21)}}
*Volendo comunicare che una persona è morta fare in aria il segno della croce. Questo gesto è assai usato dai napoletani per indicare una speranza perduta. Si traduce:<br />{{centrato| — Nu nce sta cchiù che ffà!}}{{centrato|(Tutto è finito!) (p. 21)}}
*Volendo dare dell<nowiki>'</nowiki>''asino'' ad una persona aprire la bocca mentre la lingua si distende sul labbro inferiore. Labbro e mento quasi penzoloni. Gli occhi non debbono avere né vivacità, né spirito.!<br />Eseguito il gesto con destrezza e rapidità si dirà:<br/>{{centrato| — Si ciuccio!}}{{centrato|(Sei un asino!) (p. 22)}}
*L'additare è uno dei gesti più naturali e più frequenti dei napoletani. Essi distendono l'indice e lo dirigono verso l'oggetto che vogliono indicare, allungando il braccio e la mano il più che sia possibile. Spesso, però, essi al dito sostituiscono gli occhi sempre vivi e lampeggianti accompagnando il movimento con un piccolo adeguato gesto della testa.<br/>L'additare ha il significato di:<br />{{centrato| — 'O vì lloco!}}{{centrato|(Eccolo!) (pp. 22-23)}}
==Bibliografia==
*[[Cesare Caravaglios]], ''Voci e gridi di venditori in Napoli'', {{small| con 33 illustrazioni e 15 trascrizioni musicali}}, introduzione di Raffaele Corso, Catania, Libreria Tirelli di F. Guaitolini, Catania, 1931 · IX.
===''Spigolando...''===
*''<nowiki>'</nowiki>A vacànzia è fernuta e me garbizza | sto chiarfo<ref>Chìarfo, refuso, nel testo.</ref>ca 'ncarma | l'appecundria. È meglio stracquà, | 'e campìglie arrevèntano scaiènze | 'e l'autunno ca 'nzarda into culore | do vignale e s'aggranfeca zumpanno | 'nzì' lo core. Ca mmùmmera aggubbata | selluzzo pe sbariamiento, forse | pe cupià 'o chiarfo, po piglià pe fesso.''<ref>''Piscegràzia'', (''Strascico''), in ''Tommaso Pignatelli Quando un politico fa buona poesia'', a cura di Arnaldo Colasanti. In ''Poesia'', n. 102, anno X, gennaio 1997, Crocetti Editore, Milano, 1997, p. 62.</ref><ref>''La vacanza è finita e mi piace | questa pioggia violenta che benedice | la malinconia. È meglio desistere, | le promesse diventano bisogni | dell'autunno che preme nel colore | della vigna e s'arrampica a sussulti | fino al cuore. Col capo piegato | singhiozzo per distrazione, forse, | per imitare l'acquazzone, per prenderlo in giro.'' La traduzione è in ''Poesia'', n. 102, anno X, p. 62.</ref> ('''Tommaso Pignatelli''')
*''C'è un luogo dove dormi | e il tuo respiro | io non lo sento, | non lo sento mai. || Fra i nostri due riposi | è la città spavalda | strade, fragori, alterchi, gente e tetti | e come due leoni sul sagrato | remoti e fermi, chiusi in una forma, | noi vigiliamo la nostra distanza.''<ref>Citato in ''I leoni del sagrato di Mariagloria Sears'', ''Corriere della Sera'', 25 maggio 2018; in ''[https://www.pressreader.com/ pressreader.com]''.</ref><ref>Citato in ''[http://scaffalinvisibili.blogspot.com/2016/06/i-leoni-sul-sagrato-mariagloria-sears.html scaffalinvisibili.blogspot.com]'', 3 giugno 2016.</ref>('''Mariagloria Sears''')
*{{NDR|La bellezza, non una}} [...] categoria estetica ma l'energia di Dio, l'energia della gloria di Dio, la gloria dell'energia di Dio che trasfigura il mondo... un varco che si apre su un altro mondo, su un'altra realtà più grande, il mondo della realtà, della grazia di Dio.<ref>Citato in Giovanna Parravicini, ''[https://www.avvenire.it/agora/pagine/la-pianista-e-il-dittatore_201007230714383000000 La pianista e il dittatore]'', ''avvenire.it'', 23 luglio 2010.</ref> ('''Padre Vsevolod Spiller''', al funerale di [[Marija Veniaminovna Judina|Maria Yudina]])
*Certamente ogni opera letteraria ha un suo suolo natio nell'invito alla comunicazione, in una specie di nostalgia d'amore. Ogni testo letterario è in un certo senso epistola...<ref>Citato in ''Il mondo di carta di Hrvoje Pejaković'', a cura di Mladen Machiedo, in ''Poesia'', n. 101, anno IX, dicembre 1996, traduzione di Mladen Machiedo, Crocetti Editore, Milano, p. 73 </ref> ('''Hrvoje Pejaković''')
*Claudia Severa alla sua Lepidina, salute. Il terzo giorno prima delle Idi di settembre<ref>L'11 settembre.</ref>, per il giorno in cui si festeggia il mio compleanno, ti invito di cuore a venire da noi, sorella mia, per rendere ancora più felice la mia giornata con la tua presenza... Saluta il tuo Ceriale. Il mio Elio e il figlio lo salutano. Ti aspetto, stammi bene, sorella, anima carissima, così come mi auguro di star bene io, e addio. Da Severa a Sulpicia Lepidina (moglie) di Ceriale.<ref>Citato in AA. VV., ''La passione di Perpetua e Felicita'', prefazione di Eva Cantarella, a cura di Marco Formisano, introduzione, traduzione e note di Marco Formisano, Bur, Milano, 2013, [https://books.google.it/books?id=gpccMSN7AssC&lpg=PR5&dq=Sulpicia&hl=it&pg=PR4#v=onepage&q&f=false p. IV]. ISBN 978-88-58-64889-6</ref> ('''[[w:Tavolette di Vindolanda|Invito di Vindolanda]]''')
*{{NDR|Sul Quartetto n. 14 di Beethoven}} Dopo questo, cosa ci è rimasto da poter scrivere? ('''Franz Schubert''')
:''After this, what is left for us to write?''<ref>{{en}} Citato in [[Mark Nepo]],''The Endless Practice. {{small|Becoming Who You Were Born to Be}}'', Simon and Schuster, New York, 2014, [https://books.google.it/books?id=LvRuAwAAQBAJ&lpg=PA237&dq=&pg=PA237#v=onepage&q&f=false p. 237].</ref>
*{{NDR|Dopo la conversione}} Fuori faceva sempre bello; avevo cinque anni, e quel mondo fatto in precedenza di pietra e di catrame era un gran giardino dove mi sarebbe stato permesso di giocare per tutto il tempo che sarebbe piaciuto al cielo [...] Dio esisteva, ed era presente, rivelato e mascherato da quella delegazione di luce che senza discorsi né figure dava tutto alla comprensione e all'amore [...]. Il miracolo durò un mese. Ogni mattino, ritrovavo affascinato quella luce che faceva impallidire il giorno, quella dolcezza che non dimenticherò mai, e che è tutta la mia sapienza teologica. (Da ''Dio esiste'', pp. 147-148.<ref name=Φως />) ('''André Frossard''')
*{{NDR|[[w:Paredro|Paredro]]}} [...] un'entità associata, sorta di "compadre" o sostituto o baby sitter dell'eccezionale.<ref>Da ''Componibile 62'', traduzione di Flaviarosa Nicoletti Rossini, Sur. Citato in Walter Catalano, ''[https://www.pulplibri.it/catalano-vampiro-surrealista/ Il vampiro surrealista. {{small|Vampirismi d'autore}}]'', ''pulplibri.it'', 5 dicembre 2019.</ref> ('''Julio Cortàzar''')
*Incontriamo, via via che proseguiamo la lettura, il piacere sensuale del libro che abbiamo in mano e la dolorosa passione per la pagina bianca, lì in attesa dell'inchiostro, dei segni, delle parole, della punteggiatura...<ref>Citato in [[Dacia Maraini]], ''Amata scrittura'', Rizzoli Bur, Milano, 2012, [https://books.google.it/books?id=yIAIXGeOwcMC&lpg=PP1&hl=it&pg=PP1#v=onepage&q&f=false p. 1].</ref> ('''Giulia Borgese''')
*[...] [[Julien Green]] è il fauno della contraddizione.<ref name=fauno>Da ''[https://www.ilgiornale.it/news/julien-green-vertigine-fulminea-scrittura-1386519.html Julien Green, la vertigine fulminea della scrittura]'', ''ilgiornale.it'', 16 aprile 2017.</ref> ('''Davide Brullo''')
*La grandezza di [[Giardini di Versailles|Versailles]] consiste nella coerente applicazione di un ordine logico, dal quale non era permessa alcuna deviazione: si trattava di un'opera d'arte che esigeva obbedienza. Una tale opera può venir concepita ed eseguita una sola volta in una cultura. Essa lascia infatti i partecipanti esausti e bisognosi di cose più frivole. Il sollievo fu trovato nelle imitazioni dell'idea del giardino inglese (il jardin anglais), nei particolari rococò e negli ornamenti finto-cinesi (chinoiserie). Nel frattempo, in tutta Europa, gli aspiranti principi tentavano la loro Versailles. Pochi di questi autocrati avevano l'esatta concezione e nessuno la ricchezza di [[Luigi XVI]]°. Ciò non di meno essi lasciarono la loro impronta e godettero di principeschi giardini fantasticamente stravaganti.<ref>Da ''Il giardino ben arredato'', traduzione di Antonella Bortolin, Di Baio Editore, Milano, 1990, [https://books.google.it/books?id=4OtXL8MPuQwC&lpg=PA32&dq=&pg=PA32#v=onepage&q&f=false p. 32]. ISBN 88-7080-239-6</ref> ('''Michael Balston''')
*[...] la musica ti parla e basta saperla ascoltare, e nel momento esatto del concerto ecco che entra in gioco l'istinto. Perché in fondo la musica è un essere vivo, è vita e bisogna trattarla come tale, permettendosi di essere intuitivi, spontanei, lasciandosi trasportare dall'impulso del momento.<ref>Citato in ''[http://met.cittametropolitana.fi.it/news.aspx?n=323122 L'ORT continua con lo streaming del venerdì. Questa settimana propone Nil Venditti sul podio e Kevin Spagnolo solista al clarinetto]'',''met.cittametropolitana.fi.it'', 18 novembre 2020.</ref> ('''Nil Venditti''')
*[...] la relazione tra ''jour'' e ''nuit'' non è soltanto d'opposizione, ma anche di inclusione. Non c'è bisogno di grandi conoscenze di psicanalisi per ravvisare nella notte un simbolo materno, simbolo di quel luogo materno, di quella notte delle viscere ove tutto inizia, e per vedere che l'amore per la notte è il ritorno alla madre, discesa verso le Madri, viluppo inestricabile d'istinto vitale ed attrazione mortale. Qui si rivela un ulteriore rovesciamento nella dialettica del giorno e della notte, giacché se il giorno dominatore è, nel pieno del suo splendore, la vita, la notte femminea è, nella sua profondità abissale, vita e morte insieme: è la notte che ci dà alla luce, è la notte che ce la riprenderà.<ref>Citato in
''Effetto notte. {{small|Percorsi d'arte e di luce nella Napoli sotterranea}}'', a cura di Ludovico Pratesi e Paola Magni, Castelvecchi, Roma, 1999, [https://books.google.it/books?id=cG57ZWlXZBgC&lpg=PA1942&dq=&pg=PA1958#v=onepage&q&f=false p. 1958]. ISBN 88-8210-154-1</ref> ('''Gérard Genette''')
*''Le poesie non sono dei materassini | su cui sdraiarsi a prendere il sole | a dire Mi fa pensare, bello! | che è proprio così. | Le poesie sono una distesa di cocci | cui puoi stare sopra respirando piano, | con sempre un certo dolore | e quando ti alzi, | nella migliore delle ipotesi | ti senti l'impressione | il segno sulla pelle | di una insospettata, non tua, | scomodità profonda.''<ref>''Di un'insospettata, non tua, scomoda profondità''. Citato in Francesca Genti, ''La poesia è un unicorno'', Mondadori, Milano, 2018, [https://books.google.it/books?id=ZVRLDwAAQBAJ&lpg=PT62&dq=&pg=PT59#v=onepage&q&f=false p. 59]. ISBN 9788804687092</ref> ('''Valentina Diana''')
*{{NDR|Le carte geografiche}} Mi affascina la loro quiete geometrica, la chiarità che ne determina e ne scioglie anche il groviglio di linee. Non è questa dopotutto la vita? Una mappa che interseca e a volte confonde volumi e colori lasciando a noi il compito di distinguere.<ref>Dall'intervista ad [[Antonio Gnoli]], ''[https://www.repubblica.it/cultura/2016/08/07/news/margherita_pieracci_harwell_io_e_cristina_campo_amiche_per_la_vita_lei_mi_dava_la_forza_di_non_deluderla_-145554390/ Margherita Pieracci Harwell: "Io e Cristina Campo amiche per la vita. Lei mi dava la forza di non deluderla"]'', ''repubblica.it'', 7 agosto 2016.</ref> ('''Margherita Pieracci Harwell''')
*Montevideo come città manca di ciò che si è convenuto chiamare fisionomia americana. L'eleganza, il lusso stesso della quantità delle sue case ed infine la disposizione dei suoi viali, piazze e monumenti ne fanno una città di gusto europeo moderno. Il movimento della strada, i negozi, i teatri, sembrano seguire la stessa legge, perfino il clima sembra collaborare per far credere al turista del vecchio mondo che non ha cambiato patria. ('''Eugène de Robiedo''' nel 1877)
:''Montevideo como ciudad carece de lo que se ha convenido en llamar fisonomía americana. La elegancia, el lujo mismo de cantidad de sus casas y finalmente la disposición de sus paseos, plazas y monumentos hacen de ella una ciudad de gusto europeo moderno. El movimiento de la calle, los comercios, los teatros, parecen seguir la misma ley, hasta el clima parece ponerse de su parte para hacer creer al turista del viejo mundo que no ha cambiado de patria.»''<ref>Citato in Julio Sánchez Gómez, ''De bastión español a símbolo de la libertad. Montevideo en los tiempos de ciudad amurallada, 1725-1850/1870'', in Julio Sánchez Gómez y José Manuel Santos Pérez, ''De urbe indiana.{{small|Ensayos sobre ciudades y urbanismo en Brasil y en la América hispana}}''. Editor Julio Sánchez Gómez. Editorial Universidad de Salamanca, 2010, [https://books.google.it/books?id=3N-JJUEQmKcC&lpg=PA141&ots=j9hhainazu&dq=&pg=PA141#v=onepage&q&f=false p. 141]. ISBN 978-84-7800-207-8.</ref>
*''Nel buio della notte s'alzò in volo, | vagò per ampio cielo la mia mente, | poi nuvole varcò fino alla proda | ove, rappreso, il tempo disfavilla. | Trascese il sole, oltrepassò le stelle | per perdersi in un vortice di fuoco. | Non si bruciò, ma rapida trascorse | alla porta del riso e della gioia. | Si sporse: fluttuavano baciandosi | cieli in onde di fiamma e pura luce, | ove amore è semente a soli e stelle. | Entrò, ma l'investì vivo bagliore: | in melodie serene l'universo | moveva incontro ad adorar l'Eterno.''<ref>''Pensiero notturno'', in ''Il fiore della poesia di Giuseppe Serembe'', traduzione italiana a cura di Vincenzo Belmonte, p. 5.</ref> ('''Giuseppe Serembe''')
*{{NDR|Julien Green}} Romanziere raffinatissimo, esegeta delle inquietudini, chiromante del dubbio [...].<ref name=fauno /> ('''Davide Brullo''')
*{{NDR|L'anello di Carvilio}} [...] pezzo assolutamente unico e originale è l'anello a fascia che è stato trovato al dito di Aebutia<ref>Madre di Carvilio.</ref>. Sotto il castone in raro cristallo di rocca, lavorato "a cabochon", è collocato un mini-busto di Carvilio, che morì prematuramente all'età di 18 anni e tre mesi. Si tratta di una microfusione a cera persa e rappresenta un giovane a torso nudo, con capelli ricci, labbra sottili e naso aquilino. L'effetto luminoso della lente di cristallo dona una misteriosa profondità all’immagine del defunto evocando la lontananza-vicinanza della sua anima agli affetti della madre. ('''Andrea Cionci''') <ref>Da ''[https://www.lastampa.it/cultura/2017/11/24/news/l-ombra-d-oro-del-giovane-carvilio-la-mummia-di-roma-1.34390857 L'ombra d'oro del giovane Carvilio, la Mummia di Roma. La dispersione degli straordinari reperti della tomba di Grottaferrata]'', ''lastampa.it'', 24 novembre 2017.</ref>
*{{NDR|Santa Maria Egiziaca dopo la conversione}} Quando [...] uscii sulla piazza, mi parve che tutto fosse nuovo, meravigliosamente mai visto. Neppure il colore del cielo sembrava più lo stesso, né il volto della gente. Mi ricordai allora di un giorno in cui, dopo una pioggia torrenziale, mi guardai intorno e vidi che tutto era pulito. (Da ''Leggende cristiane'', a cura di L. Manetti e S. Zuffì, p. 359.<ref name=Φως>Citato in Claudia Cirami, ''[https://www.breviarium.eu/2020/04/01/maria-egiziaca-la-vedente/ Come a Maria Egiziaca "si aprirono gli occhi"]'', ''breviarium.eu'', 1 aprile 2020.</ref>)
*Questa settimana ho ascoltato tre volte la Passione secondo Matteo del divino Bach, ogni volta con il sentimento di sconfinata meraviglia. Chi ha completamente dimenticato [disimparato] il Cristianesimo, la ascolta veramente come un Vangelo, è la musica della negazione della Volontà, senza memoria dell'Askesis.
:''In diese Woche habe ich dreimal die ''Matthäuspassion'' des göttlichen Bach gehört, jedesmal mit dem Gefühl der unermesslichen Verwunderung. Wer das Christentum völlig verlernt hat, der hört es hier wirklich wie ein Evangelium, es ist die Musik der Verneinung des Willens, ohne die Erinnerung an die Askesis.''<ref>Da una lettera ed Erwin Rohde da Basilea del 30 aprile 1870. {{en}} Citato in Richard Viladesau, ''[The Pathos of the Cross. {{small|The Passion of Christ in Theology and the Arts – The Baroque Era}}]'', Oxford University Press, 2014, [https://books.google.it/books?id=Gc_QAgAAQBAJ&lpg=PA320&dq=&pg=PA320#v=onepage&q&f=false p. 320, nota 75].</ref>
*Tocca al silenzio non avere dubbi sulla morte. ('''Marcella Tarozzi Goldsmith''') <ref>Da ''Il silenzio e la parola'', 2001. Citato in Gino Ruozzi, ''Giano bifronte. {{small|Teoria e forme dell'aforisma italiano contemporaneo}}''; in AA. VV, ''Teoria e storia dell'aforisma'', premessa di Vittorio Roda, introduzione e cura di Gino Ruozzi, Bruno Mondadori, Milano, 2004, [https://books.google.it/books?id=NVueAgAAQBAJ&lpg=PA137&dq=&pg=PA137#v=onepage&q&f=false p. 137].</ref>
*{{NDR|Agli agenti del KGB}} Volete mandarmi nel gulag? Benissimo, per me è un'ottima notizia.<ref>Citato in Alessandro Zaccuri, ''[https://www.avvenire.it/agora/pagine/padre-vorobev-non-sappiamo-le-vittime Padre Vorob'ev (Russia): «Ancora oggi non sappiamo quante furono le vittime»]'', ''avvenire.it'', 23 agosto 2013.</ref>('''Tavknok''', monaco dell'eremo di Riga)
[[s:Myricae/In campagna/Novembre|Novembre]]
Yet there is no sorrier sight to watch then the vacant faces of those former high school and college students when, at thirty-five or fifty, all their mental alertness having vanished, the spark gone from their eyes, they dutifully chew their gum to keep from yawning, while absorbing the chewing gum for the eyes of the movies or the chewing gum for the ears of the radio. [https://www.google.it/books/edition/Writers_and_Their_Critics/Zv0tAAAAMAAJ?hl=it&gbpv=1&bsq=Peyre+Yet+there+is+no+sorrier+sight+to+watch+then+the+vacant+faces+of+those+former+high+school+and+college+students+when,+at+thirty-five+or+fifty,+all+their+mental+alertness+having+vanished,+the+spark+gone+from+their+eyes,+they+dutifully+chew+their+gum+to+keep+from+yawning,+while+absorbing+the+chewing+gum+for+the+eyes+of+the+movies+or+the+chewing+gum+for+the+ears+of+the+radio.&dq=Peyre+Yet+there+is+no+sorrier+sight+to+watch+then+the+vacant+faces+of+those+former+high+school+and+college+students+when,+at+thirty-five+or+fifty,+all+their+mental+alertness+having+vanished,+the+spark+gone+from+their+eyes,+they+dutifully+chew+their+gum+to+keep+from+yawning,+while+absorbing+the+chewing+gum+for+the+eyes+of+the+movies+or+the+chewing+gum+for+the+ears+of+the+radio.&printsec=frontcover p. 291] [https://www.google.it/books/edition/Writers_and_Their_Critics/Zv0tAAAAMAAJ?hl=it&gbpv=1&bsq=Peyre+Yet+there+is+no+sorrier+sight+to+watch+then+the+vacant+faces+of+those+former+high+school+and+college+students+when,+at+thirty-five+or+fifty,+all+their+mental+alertness+having+vanished,+the+spark+gone+from+their+eyes,+they+dutifully+chew+their+gum+to+keep+from+yawning,+while+absorbing+the+chewing+gum+for+the+eyes+of+the+movies+or+the+chewing+gum+for+the+ears+of+the+radio.&dq=Peyre+Yet+there+is+no+sorrier+sight+to+watch+then+the+vacant+faces+of+those+former+high+school+and+college+students+when,+at+thirty-five+or+fifty,+all+their+mental+alertness+having+vanished,+the+spark+gone+from+their+eyes,+they+dutifully+chew+their+gum+to+keep+from+yawning,+while+absorbing+the+chewing+gum+for+the+eyes+of+the+movies+or+the+chewing+gum+for+the+ears+of+the+radio.&printsec=frontcover] Henri Peyre
*[https://www.google.it/books/edition/A_History_of_Neapolitan_Drama_in_the_Twe/2LIPCwAAQBAJ?hl=it&gbpv=1&dq=paliotti+salone+margherita&pg=PA30&printsec=frontcover]
*''Di Notte, il Can, quasi sia specchio, mira | il cerchio de la Luna; e, sé vedendo, | crede, ch'entro v'alberghi un altro cane. | Latra; ma, invan, vana la voce ai venti | è mandata, e dispersa; e Delia sorda | và dietro il suo camin, termina il corso.''
:''Lunarem noctu, ut speculum, canis inspicit orbem, | seque; videns, alium credit inesse canem, | et latrat: sed frustra agitur vox irrita ventis, | et peragit cursus surda Diana suos.'' https://archive.org/details/emblemidiandreaa00alci/page/244/mode/2up?ref=ol&_autoReadAloud=show&view=theater
*{{NDR|I Corifea}}''Il tempo è breve; chi insegue l'immenso perde l'attimo presente.''
''Or quando nella tènebra | notturna il pie' mio candido | agiterò nel bacchico tripudio, | la cervice crollando all'ètra rorido, | come cerbiatta che del prato allegrasi | fra le verdi delizie, | poi che la truce caccia | ha sfuggita, e l'insidia | delle ben tese reti? Col suo sibilo | il cacciatore l'impeto dei cani aizza invan sulla sua traccia: | ch'essa, pari ad un turbine, | via per i prati lanciasi | lunghesso il fiume; e nelle solitudini | ove uom non giunge, posa, | e tra i virgulti della selva ombrosa. || Che è saggezza? E qual fu mai dai Superi | dono piú insigne agli uomini largito, | che la man dei nemici | tener sulle cervici? | E quanto è bello a noi sempre è gradito.'' ( https://it.wikisource.org/wiki/Le_Baccanti/Terzo_stasimo p. 80)
Fu nel 1717 che, con l'accennata fondazione della Grande Loggia di Londra e col subentrare della cosiddetta "massoneria speculativa" continentale, si verificarono il soppiantamento e l'inversione di polarità, di cui si è detto. Come "speculazione" qui valse infatti l'ideologia illuministica, enciclopedistica e razionalistica connessa ad una corrispondente, deviata interpretazione dei simboli, e l'attività dell'organizzazione si concentrò decisamente sul piano politico-sociale, anche se usando prevalentemente la tattica dell'azione indiretta e manovrando con influenze e suggestioni, di cui era difficile individuare l'origine prima. Si vuole che questa trasformazione si sia verificata solo in alcune logge e che altre abbiano conservato il loro carattere iniziatico e operativo anche dopo il 1717. In effetti, questo carattere si può riscontrare negli ambienti massonici cui appartennero un Martinez de Pasqually, un Claude de Saint Martin e lo stesso Joseph de Maistre. Ma devesi ritenere che questa stessa massoneria sia entrata, per altro riguardo, essa stessa in una fase di degenerescenza, se essa nulla ha potuto contro l'affermarsi dell'altra e se, praticamente, da questa è stata alla fine travolta. Né si è avuta una qualsiasi azione della massoneria, che sarebbe rimasta iniziatica per diffidare e sconfessare l'altra, per condannare l'attività politico-sociale e per impedire che, dappertutto, essa valesse propriamente e ufficialmente come massoneria. (da La massoneria moderna come inversione del ghibellinismo) [https://books.google.it/books?id=_I_LCQAAQBAJ&lpg=PA216&ots=Gz4kYfw_mW&dq=&pg=PA216#v=onepage&q&f=false]
*È nella battaglia stessa che occorre risvegliare e temprare quella forza che, di là dalle bufere del sangue e degli stenti, con nuovo splendore e con pace potente propizierà una nuova creazione. Per questo, oggi si dovrebbe apprendere di nuovo sul campo di battaglia la pura azione, l’azione non solo nel significato di ascesi virile, ma anche di purificazione e via verso forme di vita superiori, valide in sé e per sé — il che, però, significa in un certo modo proprio un ritorno alla tradizione primordiale ario-occidentale. [https://books.google.it/books?newbks=1&newbks_redir=0&redir_esc=y&hl=it&id=EXMQAQAAIAAJ&dq=di+nuovo+sul+campo+di+battaglia+la+pura+azione%2C+l%E2%80%99azione+non+solo+nel+significato+di+ascesi+virile%2C+ma+anche+di+purificazione+e+via+verso+forme+di+vita+superiori&focus=searchwithinvolume&q=ascesi+virile]
'''Anca Damian''' (... | ...), regista e produttrice cinematografica rumena.
==Citazioni di Anca Damian==
*{{NDR|Su Marona, la cagnetta protagonista del cartone animato ''La mia fantastica vita da cane''}} Il destino di Marona è semplice ed essenziale, universale e individuale. Vivere l'istante presente; apprezzare le piccole cose; essere in connessione profonda con gli altri – ecco le "lezioni di felicità" dai cani per gli umani.<ref>Citato in ''[https://news.cinecitta.com/IT/it-it/news/53/88124/il-legame-tra-cane-e-padrone-nel-nuovo-film-di-anca-damian.aspx Il legame tra cane e padrone nel nuovo film di Anca Damian]'', ''cinecittà.com'', 2 dicembre 2021.</ref>
==Altri progetti==
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{{DEFAULTSORT:Damian, Anca}}
[[Categoria:Registi rumeni]]
==Note==
<references />
==Anne Barratin==
[https://fr.wikipedia.org/wiki/Anne_Barratin] [https://books.google.it/books?id=p0tFAAAAYAAJ&newbks=1&newbks_redir=0&dq=&pg=PA92#v=onepage&q&f=false]
[https://books.google.it/books?newbks=1&newbks_redir=0&hl=it&id=YyFdAAAAMAAJ&dq=O+triato+%27e+donna+Peppa&focus=searchwithinvolume&q=Peppa p. 224]
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==Di seguito alcuni modi di dire di cui non trovo la fonte==
*'''Ascirsene a int' 'o bafuogno.'''
:Letteralmente: ''Uscirsene da dentro il favonio, da dentro l'afa.''
::{{spiegazione|Tirarsi fuori da una situazione che si presenta incasinata e foriera di problemi e complicazioni spiacevoli}}
*'''Appennere 'e panne 'a 'nu malo chiuovo.'''
:''Appendere gli abiti ad un cattivo (malfermo) chiodo.''
::{{spiegazione|Essersi grandemente sbagliati sul conto di una persona (averla ritenuta troppo mite, accomodante, averla sottovalutata, avere affrettatamente concluso che fosse un cliente facile o averla ritenuta affidabile et similia. Es. ''Hê appiso 'e panne 'a 'nu malo chiuovo.'' ''Hai appeso gli abiti a un chiodo malfermo'', e cioè: ''Hai capito proprio male, ti sei proprio sbagliato''}}
*'''Essere buono 'ncuorpo.'''
:''Essere buono in corpo''
::{{spiegazione|Essere un tipo tosto, per nulla malleabile; un "cliente" difficile.}}
*'''Essere buono sott' 'a 'na zuppa 'e fave.'''
:''Essere buoni sotto una zuppa di fave.''
::{{spiegazione|Non essere buoni per nulla.}}
*'''Fà 'nu cric.'''
:''Fare un cric.''
::{{spiegazione|Aiutare, dare una mano.}}
*'''Fà 'o piezzo a coccheduno.'''
:''Fare il pezzo a qualcuno.''
::{{spiegazione|Imbrogliarlo.}}
*'''Jì 'nfetamma'''
:''Andare in cattivo odore.''
::{{spiegazione|Arrabbiarsi, prendersela molto a male, reagire con rabbia.}}
*'''Levà 'a vocca a cocche ccosa (o coccosa).'''
:''Togliere la bocca da qualche cosa.''
::{{spiegazione|Non gradire più qualcosa.}}
*''''O guappo a trucco.'''
:''Il guappo "truccato"''
::{{spiegazione|Un finto guappo, una tigre di carta; un [https://it.wiktionary.org/wiki/baudruche baudruche], in sostanza.}}
*''''O male 'e mola e 'a musica dint' 'e rrecchie.'''
:''Il mal di mola e la musica nelle orecchie.''
::{{spiegazione|Una tormentosa scocciatura, una situazione, una seccatura insopportabile}}
*'''Piglià 'nu flesc.'''
:''Prendere un flash.''
::{{spiegazione|Prendere una svista, un abbaglio.}}
*'''Sta 'a fore cu 'e chiocche.'''
:''Stare fuori con le meningi.''
::{{spiegazione|Non essere più lucidi di mente, sragionare.}}
*'''Tené 'a scarda dint' a ll'uocchie.'''
:''Avere la scheggia negli occhi.''
::{{spiegazione|Gli occhi sono lo specchio dell'anima, occhi nei quali balena una "scheggia", non sono occhi limpidi. Lo si dice di una persona maligna.}}
*Ferdinando Russo, ''[https://archive.org/details/ncoppomarciappi00russgoog/page/n5/mode/2up|Ncopp<nowiki>'</nowiki>'o marciappiede]'' (Perché Ncopp, pur digitato, sparisce?)
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===In ''[[Cesare Caravaglios]], Voci e gridi di venditori in Napoli''===
*Per dire che di una cosa se ne è avuta poca mettere la punta del pollice fissata sotto l'estremità dell'indice, mentre le altre dita restano chiuse quasi a pugno. Tale gesto tradotto in parole vuol significare:<br />{{centrato| — N'aggiu avuto pucurillo!}}{{centrato|(Ne ho avuto pochino!) (p. 19)}}
*Per dire ad una persona che beve molto accostare ed allontanare più volte dalla bocca la mano chiusa col solo pollice disteso. La mano così disposta vuole imitare il ''fiasco'' al quale sogliono bere i napoletani. Portando la mano alla bocca si indica l'atto del bere.<br/>Talvolta questo gesto è accompagnato da certe espressioni del viso che vogliono chiaramente dire:<br/>{{centrato| — 'Mbriacone!}}{{centrato| — ({{sic|Ubbriacone}}!) (p.19)}}
*Per dare del ladro ad una persona distendere la palma della mano, indi curvare obliquamente le dita {{sic|l'uno dopo l'altro}}, mentre lo sguardo si rivolge alla persona che si apostrofa:<br />Il significato di questo gesto è:<br />{{centrato|(— Tu si nu mariuolo!)}}{{centrato|Tu sei un ladro! (p. 21)}}
*Volendo comunicare che una persona è morta fare in aria il segno della croce. Questo gesto è assai usato dai napoletani per indicare una speranza perduta. Si traduce:<br />{{centrato| — Nu nce sta cchiù che ffà!}}{{centrato|(Tutto è finito!) (p. 21)}}
*Volendo dare dell<nowiki>'</nowiki>''asino'' ad una persona aprire la bocca mentre la lingua si distende sul labbro inferiore. Labbro e mento quasi penzoloni. Gli occhi non debbono avere né vivacità, né spirito.!<br />Eseguito il gesto con destrezza e rapidità si dirà:<br/>{{centrato| — Si ciuccio!}}{{centrato|(Sei un asino!) (p. 22)}}
*L'additare è uno dei gesti più naturali e più frequenti dei napoletani. Essi distendono l'indice e lo dirigono verso l'oggetto che vogliono indicare, allungando il braccio e la mano il più che sia possibile. Spesso, però, essi al dito sostituiscono gli occhi sempre vivi e lampeggianti accompagnando il movimento con un piccolo adeguato gesto della testa.<br/>L'additare ha il significato di:<br />{{centrato| — 'O vì lloco!}}{{centrato|(Eccolo!) (pp. 22-23)}}
==Bibliografia==
*[[Cesare Caravaglios]], ''Voci e gridi di venditori in Napoli'', {{small| con 33 illustrazioni e 15 trascrizioni musicali}}, introduzione di Raffaele Corso, Catania, Libreria Tirelli di F. Guaitolini, Catania, 1931 · IX.
===''Spigolando...''===
*''<nowiki>'</nowiki>A vacànzia è fernuta e me garbizza | sto chiarfo<ref>Chìarfo, refuso, nel testo.</ref>ca 'ncarma | l'appecundria. È meglio stracquà, | 'e campìglie arrevèntano scaiènze | 'e l'autunno ca 'nzarda into culore | do vignale e s'aggranfeca zumpanno | 'nzì' lo core. Ca mmùmmera aggubbata | selluzzo pe sbariamiento, forse | pe cupià 'o chiarfo, po piglià pe fesso.''<ref>''Piscegràzia'', (''Strascico''), in ''Tommaso Pignatelli Quando un politico fa buona poesia'', a cura di Arnaldo Colasanti. In ''Poesia'', n. 102, anno X, gennaio 1997, Crocetti Editore, Milano, 1997, p. 62.</ref><ref>''La vacanza è finita e mi piace | questa pioggia violenta che benedice | la malinconia. È meglio desistere, | le promesse diventano bisogni | dell'autunno che preme nel colore | della vigna e s'arrampica a sussulti | fino al cuore. Col capo piegato | singhiozzo per distrazione, forse, | per imitare l'acquazzone, per prenderlo in giro.'' La traduzione è in ''Poesia'', n. 102, anno X, p. 62.</ref> ('''Tommaso Pignatelli''')
*''C'è un luogo dove dormi | e il tuo respiro | io non lo sento, | non lo sento mai. || Fra i nostri due riposi | è la città spavalda | strade, fragori, alterchi, gente e tetti | e come due leoni sul sagrato | remoti e fermi, chiusi in una forma, | noi vigiliamo la nostra distanza.''<ref>Citato in ''I leoni del sagrato di Mariagloria Sears'', ''Corriere della Sera'', 25 maggio 2018; in ''[https://www.pressreader.com/ pressreader.com]''.</ref><ref>Citato in ''[http://scaffalinvisibili.blogspot.com/2016/06/i-leoni-sul-sagrato-mariagloria-sears.html scaffalinvisibili.blogspot.com]'', 3 giugno 2016.</ref>('''Mariagloria Sears''')
*{{NDR|La bellezza, non una}} [...] categoria estetica ma l'energia di Dio, l'energia della gloria di Dio, la gloria dell'energia di Dio che trasfigura il mondo... un varco che si apre su un altro mondo, su un'altra realtà più grande, il mondo della realtà, della grazia di Dio.<ref>Citato in Giovanna Parravicini, ''[https://www.avvenire.it/agora/pagine/la-pianista-e-il-dittatore_201007230714383000000 La pianista e il dittatore]'', ''avvenire.it'', 23 luglio 2010.</ref> ('''Padre Vsevolod Spiller''', al funerale di [[Marija Veniaminovna Judina|Maria Yudina]])
*Certamente ogni opera letteraria ha un suo suolo natio nell'invito alla comunicazione, in una specie di nostalgia d'amore. Ogni testo letterario è in un certo senso epistola...<ref>Citato in ''Il mondo di carta di Hrvoje Pejaković'', a cura di Mladen Machiedo, in ''Poesia'', n. 101, anno IX, dicembre 1996, traduzione di Mladen Machiedo, Crocetti Editore, Milano, p. 73 </ref> ('''Hrvoje Pejaković''')
*Claudia Severa alla sua Lepidina, salute. Il terzo giorno prima delle Idi di settembre<ref>L'11 settembre.</ref>, per il giorno in cui si festeggia il mio compleanno, ti invito di cuore a venire da noi, sorella mia, per rendere ancora più felice la mia giornata con la tua presenza... Saluta il tuo Ceriale. Il mio Elio e il figlio lo salutano. Ti aspetto, stammi bene, sorella, anima carissima, così come mi auguro di star bene io, e addio. Da Severa a Sulpicia Lepidina (moglie) di Ceriale.<ref>Citato in AA. VV., ''La passione di Perpetua e Felicita'', prefazione di Eva Cantarella, a cura di Marco Formisano, introduzione, traduzione e note di Marco Formisano, Bur, Milano, 2013, [https://books.google.it/books?id=gpccMSN7AssC&lpg=PR5&dq=Sulpicia&hl=it&pg=PR4#v=onepage&q&f=false p. IV]. ISBN 978-88-58-64889-6</ref> ('''[[w:Tavolette di Vindolanda|Invito di Vindolanda]]''')
*{{NDR|Sul Quartetto n. 14 di Beethoven}} Dopo questo, cosa ci è rimasto da poter scrivere? ('''Franz Schubert''')
:''After this, what is left for us to write?''<ref>{{en}} Citato in [[Mark Nepo]],''The Endless Practice. {{small|Becoming Who You Were Born to Be}}'', Simon and Schuster, New York, 2014, [https://books.google.it/books?id=LvRuAwAAQBAJ&lpg=PA237&dq=&pg=PA237#v=onepage&q&f=false p. 237].</ref>
*{{NDR|Dopo la conversione}} Fuori faceva sempre bello; avevo cinque anni, e quel mondo fatto in precedenza di pietra e di catrame era un gran giardino dove mi sarebbe stato permesso di giocare per tutto il tempo che sarebbe piaciuto al cielo [...] Dio esisteva, ed era presente, rivelato e mascherato da quella delegazione di luce che senza discorsi né figure dava tutto alla comprensione e all'amore [...]. Il miracolo durò un mese. Ogni mattino, ritrovavo affascinato quella luce che faceva impallidire il giorno, quella dolcezza che non dimenticherò mai, e che è tutta la mia sapienza teologica. (Da ''Dio esiste'', pp. 147-148.<ref name=Φως />) ('''André Frossard''')
*{{NDR|[[w:Paredro|Paredro]]}} [...] un'entità associata, sorta di "compadre" o sostituto o baby sitter dell'eccezionale.<ref>Da ''Componibile 62'', traduzione di Flaviarosa Nicoletti Rossini, Sur. Citato in Walter Catalano, ''[https://www.pulplibri.it/catalano-vampiro-surrealista/ Il vampiro surrealista. {{small|Vampirismi d'autore}}]'', ''pulplibri.it'', 5 dicembre 2019.</ref> ('''Julio Cortàzar''')
*Incontriamo, via via che proseguiamo la lettura, il piacere sensuale del libro che abbiamo in mano e la dolorosa passione per la pagina bianca, lì in attesa dell'inchiostro, dei segni, delle parole, della punteggiatura...<ref>Citato in [[Dacia Maraini]], ''Amata scrittura'', Rizzoli Bur, Milano, 2012, [https://books.google.it/books?id=yIAIXGeOwcMC&lpg=PP1&hl=it&pg=PP1#v=onepage&q&f=false p. 1].</ref> ('''Giulia Borgese''')
*[...] [[Julien Green]] è il fauno della contraddizione.<ref name=fauno>Da ''[https://www.ilgiornale.it/news/julien-green-vertigine-fulminea-scrittura-1386519.html Julien Green, la vertigine fulminea della scrittura]'', ''ilgiornale.it'', 16 aprile 2017.</ref> ('''Davide Brullo''')
*La grandezza di [[Giardini di Versailles|Versailles]] consiste nella coerente applicazione di un ordine logico, dal quale non era permessa alcuna deviazione: si trattava di un'opera d'arte che esigeva obbedienza. Una tale opera può venir concepita ed eseguita una sola volta in una cultura. Essa lascia infatti i partecipanti esausti e bisognosi di cose più frivole. Il sollievo fu trovato nelle imitazioni dell'idea del giardino inglese (il jardin anglais), nei particolari rococò e negli ornamenti finto-cinesi (chinoiserie). Nel frattempo, in tutta Europa, gli aspiranti principi tentavano la loro Versailles. Pochi di questi autocrati avevano l'esatta concezione e nessuno la ricchezza di [[Luigi XVI]]°. Ciò non di meno essi lasciarono la loro impronta e godettero di principeschi giardini fantasticamente stravaganti.<ref>Da ''Il giardino ben arredato'', traduzione di Antonella Bortolin, Di Baio Editore, Milano, 1990, [https://books.google.it/books?id=4OtXL8MPuQwC&lpg=PA32&dq=&pg=PA32#v=onepage&q&f=false p. 32]. ISBN 88-7080-239-6</ref> ('''Michael Balston''')
*[...] la musica ti parla e basta saperla ascoltare, e nel momento esatto del concerto ecco che entra in gioco l'istinto. Perché in fondo la musica è un essere vivo, è vita e bisogna trattarla come tale, permettendosi di essere intuitivi, spontanei, lasciandosi trasportare dall'impulso del momento.<ref>Citato in ''[http://met.cittametropolitana.fi.it/news.aspx?n=323122 L'ORT continua con lo streaming del venerdì. Questa settimana propone Nil Venditti sul podio e Kevin Spagnolo solista al clarinetto]'',''met.cittametropolitana.fi.it'', 18 novembre 2020.</ref> ('''Nil Venditti''')
*[...] la relazione tra ''jour'' e ''nuit'' non è soltanto d'opposizione, ma anche di inclusione. Non c'è bisogno di grandi conoscenze di psicanalisi per ravvisare nella notte un simbolo materno, simbolo di quel luogo materno, di quella notte delle viscere ove tutto inizia, e per vedere che l'amore per la notte è il ritorno alla madre, discesa verso le Madri, viluppo inestricabile d'istinto vitale ed attrazione mortale. Qui si rivela un ulteriore rovesciamento nella dialettica del giorno e della notte, giacché se il giorno dominatore è, nel pieno del suo splendore, la vita, la notte femminea è, nella sua profondità abissale, vita e morte insieme: è la notte che ci dà alla luce, è la notte che ce la riprenderà.<ref>Citato in
''Effetto notte. {{small|Percorsi d'arte e di luce nella Napoli sotterranea}}'', a cura di Ludovico Pratesi e Paola Magni, Castelvecchi, Roma, 1999, [https://books.google.it/books?id=cG57ZWlXZBgC&lpg=PA1942&dq=&pg=PA1958#v=onepage&q&f=false p. 1958]. ISBN 88-8210-154-1</ref> ('''Gérard Genette''')
*''Le poesie non sono dei materassini | su cui sdraiarsi a prendere il sole | a dire Mi fa pensare, bello! | che è proprio così. | Le poesie sono una distesa di cocci | cui puoi stare sopra respirando piano, | con sempre un certo dolore | e quando ti alzi, | nella migliore delle ipotesi | ti senti l'impressione | il segno sulla pelle | di una insospettata, non tua, | scomodità profonda.''<ref>''Di un'insospettata, non tua, scomoda profondità''. Citato in Francesca Genti, ''La poesia è un unicorno'', Mondadori, Milano, 2018, [https://books.google.it/books?id=ZVRLDwAAQBAJ&lpg=PT62&dq=&pg=PT59#v=onepage&q&f=false p. 59]. ISBN 9788804687092</ref> ('''Valentina Diana''')
*{{NDR|Le carte geografiche}} Mi affascina la loro quiete geometrica, la chiarità che ne determina e ne scioglie anche il groviglio di linee. Non è questa dopotutto la vita? Una mappa che interseca e a volte confonde volumi e colori lasciando a noi il compito di distinguere.<ref>Dall'intervista ad [[Antonio Gnoli]], ''[https://www.repubblica.it/cultura/2016/08/07/news/margherita_pieracci_harwell_io_e_cristina_campo_amiche_per_la_vita_lei_mi_dava_la_forza_di_non_deluderla_-145554390/ Margherita Pieracci Harwell: "Io e Cristina Campo amiche per la vita. Lei mi dava la forza di non deluderla"]'', ''repubblica.it'', 7 agosto 2016.</ref> ('''Margherita Pieracci Harwell''')
*Montevideo come città manca di ciò che si è convenuto chiamare fisionomia americana. L'eleganza, il lusso stesso della quantità delle sue case ed infine la disposizione dei suoi viali, piazze e monumenti ne fanno una città di gusto europeo moderno. Il movimento della strada, i negozi, i teatri, sembrano seguire la stessa legge, perfino il clima sembra collaborare per far credere al turista del vecchio mondo che non ha cambiato patria. ('''Eugène de Robiedo''' nel 1877)
:''Montevideo como ciudad carece de lo que se ha convenido en llamar fisonomía americana. La elegancia, el lujo mismo de cantidad de sus casas y finalmente la disposición de sus paseos, plazas y monumentos hacen de ella una ciudad de gusto europeo moderno. El movimiento de la calle, los comercios, los teatros, parecen seguir la misma ley, hasta el clima parece ponerse de su parte para hacer creer al turista del viejo mundo que no ha cambiado de patria.»''<ref>Citato in Julio Sánchez Gómez, ''De bastión español a símbolo de la libertad. Montevideo en los tiempos de ciudad amurallada, 1725-1850/1870'', in Julio Sánchez Gómez y José Manuel Santos Pérez, ''De urbe indiana.{{small|Ensayos sobre ciudades y urbanismo en Brasil y en la América hispana}}''. Editor Julio Sánchez Gómez. Editorial Universidad de Salamanca, 2010, [https://books.google.it/books?id=3N-JJUEQmKcC&lpg=PA141&ots=j9hhainazu&dq=&pg=PA141#v=onepage&q&f=false p. 141]. ISBN 978-84-7800-207-8.</ref>
*''Nel buio della notte s'alzò in volo, | vagò per ampio cielo la mia mente, | poi nuvole varcò fino alla proda | ove, rappreso, il tempo disfavilla. | Trascese il sole, oltrepassò le stelle | per perdersi in un vortice di fuoco. | Non si bruciò, ma rapida trascorse | alla porta del riso e della gioia. | Si sporse: fluttuavano baciandosi | cieli in onde di fiamma e pura luce, | ove amore è semente a soli e stelle. | Entrò, ma l'investì vivo bagliore: | in melodie serene l'universo | moveva incontro ad adorar l'Eterno.''<ref>''Pensiero notturno'', in ''Il fiore della poesia di Giuseppe Serembe'', traduzione italiana a cura di Vincenzo Belmonte, p. 5.</ref> ('''Giuseppe Serembe''')
*{{NDR|Julien Green}} Romanziere raffinatissimo, esegeta delle inquietudini, chiromante del dubbio [...].<ref name=fauno /> ('''Davide Brullo''')
*{{NDR|L'anello di Carvilio}} [...] pezzo assolutamente unico e originale è l'anello a fascia che è stato trovato al dito di Aebutia<ref>Madre di Carvilio.</ref>. Sotto il castone in raro cristallo di rocca, lavorato "a cabochon", è collocato un mini-busto di Carvilio, che morì prematuramente all'età di 18 anni e tre mesi. Si tratta di una microfusione a cera persa e rappresenta un giovane a torso nudo, con capelli ricci, labbra sottili e naso aquilino. L'effetto luminoso della lente di cristallo dona una misteriosa profondità all’immagine del defunto evocando la lontananza-vicinanza della sua anima agli affetti della madre. ('''Andrea Cionci''') <ref>Da ''[https://www.lastampa.it/cultura/2017/11/24/news/l-ombra-d-oro-del-giovane-carvilio-la-mummia-di-roma-1.34390857 L'ombra d'oro del giovane Carvilio, la Mummia di Roma. La dispersione degli straordinari reperti della tomba di Grottaferrata]'', ''lastampa.it'', 24 novembre 2017.</ref>
*{{NDR|Santa Maria Egiziaca dopo la conversione}} Quando [...] uscii sulla piazza, mi parve che tutto fosse nuovo, meravigliosamente mai visto. Neppure il colore del cielo sembrava più lo stesso, né il volto della gente. Mi ricordai allora di un giorno in cui, dopo una pioggia torrenziale, mi guardai intorno e vidi che tutto era pulito. (Da ''Leggende cristiane'', a cura di L. Manetti e S. Zuffì, p. 359.<ref name=Φως>Citato in Claudia Cirami, ''[https://www.breviarium.eu/2020/04/01/maria-egiziaca-la-vedente/ Come a Maria Egiziaca "si aprirono gli occhi"]'', ''breviarium.eu'', 1 aprile 2020.</ref>)
*Questa settimana ho ascoltato tre volte la Passione secondo Matteo del divino Bach, ogni volta con il sentimento di sconfinata meraviglia. Chi ha completamente dimenticato [disimparato] il Cristianesimo, la ascolta veramente come un Vangelo, è la musica della negazione della Volontà, senza memoria dell'Askesis.
:''In diese Woche habe ich dreimal die ''Matthäuspassion'' des göttlichen Bach gehört, jedesmal mit dem Gefühl der unermesslichen Verwunderung. Wer das Christentum völlig verlernt hat, der hört es hier wirklich wie ein Evangelium, es ist die Musik der Verneinung des Willens, ohne die Erinnerung an die Askesis.''<ref>Da una lettera ed Erwin Rohde da Basilea del 30 aprile 1870. {{en}} Citato in Richard Viladesau, ''[The Pathos of the Cross. {{small|The Passion of Christ in Theology and the Arts – The Baroque Era}}]'', Oxford University Press, 2014, [https://books.google.it/books?id=Gc_QAgAAQBAJ&lpg=PA320&dq=&pg=PA320#v=onepage&q&f=false p. 320, nota 75].</ref>
*Tocca al silenzio non avere dubbi sulla morte. ('''Marcella Tarozzi Goldsmith''') <ref>Da ''Il silenzio e la parola'', 2001. Citato in Gino Ruozzi, ''Giano bifronte. {{small|Teoria e forme dell'aforisma italiano contemporaneo}}''; in AA. VV, ''Teoria e storia dell'aforisma'', premessa di Vittorio Roda, introduzione e cura di Gino Ruozzi, Bruno Mondadori, Milano, 2004, [https://books.google.it/books?id=NVueAgAAQBAJ&lpg=PA137&dq=&pg=PA137#v=onepage&q&f=false p. 137].</ref>
*{{NDR|Agli agenti del KGB}} Volete mandarmi nel gulag? Benissimo, per me è un'ottima notizia.<ref>Citato in Alessandro Zaccuri, ''[https://www.avvenire.it/agora/pagine/padre-vorobev-non-sappiamo-le-vittime Padre Vorob'ev (Russia): «Ancora oggi non sappiamo quante furono le vittime»]'', ''avvenire.it'', 23 agosto 2013.</ref>('''Tavknok''', monaco dell'eremo di Riga)
[[s:Myricae/In campagna/Novembre|Novembre]]
Yet there is no sorrier sight to watch then the vacant faces of those former high school and college students when, at thirty-five or fifty, all their mental alertness having vanished, the spark gone from their eyes, they dutifully chew their gum to keep from yawning, while absorbing the chewing gum for the eyes of the movies or the chewing gum for the ears of the radio. [https://www.google.it/books/edition/Writers_and_Their_Critics/Zv0tAAAAMAAJ?hl=it&gbpv=1&bsq=Peyre+Yet+there+is+no+sorrier+sight+to+watch+then+the+vacant+faces+of+those+former+high+school+and+college+students+when,+at+thirty-five+or+fifty,+all+their+mental+alertness+having+vanished,+the+spark+gone+from+their+eyes,+they+dutifully+chew+their+gum+to+keep+from+yawning,+while+absorbing+the+chewing+gum+for+the+eyes+of+the+movies+or+the+chewing+gum+for+the+ears+of+the+radio.&dq=Peyre+Yet+there+is+no+sorrier+sight+to+watch+then+the+vacant+faces+of+those+former+high+school+and+college+students+when,+at+thirty-five+or+fifty,+all+their+mental+alertness+having+vanished,+the+spark+gone+from+their+eyes,+they+dutifully+chew+their+gum+to+keep+from+yawning,+while+absorbing+the+chewing+gum+for+the+eyes+of+the+movies+or+the+chewing+gum+for+the+ears+of+the+radio.&printsec=frontcover p. 291] [https://www.google.it/books/edition/Writers_and_Their_Critics/Zv0tAAAAMAAJ?hl=it&gbpv=1&bsq=Peyre+Yet+there+is+no+sorrier+sight+to+watch+then+the+vacant+faces+of+those+former+high+school+and+college+students+when,+at+thirty-five+or+fifty,+all+their+mental+alertness+having+vanished,+the+spark+gone+from+their+eyes,+they+dutifully+chew+their+gum+to+keep+from+yawning,+while+absorbing+the+chewing+gum+for+the+eyes+of+the+movies+or+the+chewing+gum+for+the+ears+of+the+radio.&dq=Peyre+Yet+there+is+no+sorrier+sight+to+watch+then+the+vacant+faces+of+those+former+high+school+and+college+students+when,+at+thirty-five+or+fifty,+all+their+mental+alertness+having+vanished,+the+spark+gone+from+their+eyes,+they+dutifully+chew+their+gum+to+keep+from+yawning,+while+absorbing+the+chewing+gum+for+the+eyes+of+the+movies+or+the+chewing+gum+for+the+ears+of+the+radio.&printsec=frontcover] Henri Peyre
*[https://www.google.it/books/edition/A_History_of_Neapolitan_Drama_in_the_Twe/2LIPCwAAQBAJ?hl=it&gbpv=1&dq=paliotti+salone+margherita&pg=PA30&printsec=frontcover]
*''Di Notte, il Can, quasi sia specchio, mira | il cerchio de la Luna; e, sé vedendo, | crede, ch'entro v'alberghi un altro cane. | Latra; ma, invan, vana la voce ai venti | è mandata, e dispersa; e Delia sorda | và dietro il suo camin, termina il corso.''
:''Lunarem noctu, ut speculum, canis inspicit orbem, | seque; videns, alium credit inesse canem, | et latrat: sed frustra agitur vox irrita ventis, | et peragit cursus surda Diana suos.'' https://archive.org/details/emblemidiandreaa00alci/page/244/mode/2up?ref=ol&_autoReadAloud=show&view=theater
*{{NDR|I Corifea}}''Il tempo è breve; chi insegue l'immenso perde l'attimo presente.''
''Or quando nella tènebra | notturna il pie' mio candido | agiterò nel bacchico tripudio, | la cervice crollando all'ètra rorido, | come cerbiatta che del prato allegrasi | fra le verdi delizie, | poi che la truce caccia | ha sfuggita, e l'insidia | delle ben tese reti? Col suo sibilo | il cacciatore l'impeto dei cani aizza invan sulla sua traccia: | ch'essa, pari ad un turbine, | via per i prati lanciasi | lunghesso il fiume; e nelle solitudini | ove uom non giunge, posa, | e tra i virgulti della selva ombrosa. || Che è saggezza? E qual fu mai dai Superi | dono piú insigne agli uomini largito, | che la man dei nemici | tener sulle cervici? | E quanto è bello a noi sempre è gradito.'' ( https://it.wikisource.org/wiki/Le_Baccanti/Terzo_stasimo p. 80)
Fu nel 1717 che, con l'accennata fondazione della Grande Loggia di Londra e col subentrare della cosiddetta "massoneria speculativa" continentale, si verificarono il soppiantamento e l'inversione di polarità, di cui si è detto. Come "speculazione" qui valse infatti l'ideologia illuministica, enciclopedistica e razionalistica connessa ad una corrispondente, deviata interpretazione dei simboli, e l'attività dell'organizzazione si concentrò decisamente sul piano politico-sociale, anche se usando prevalentemente la tattica dell'azione indiretta e manovrando con influenze e suggestioni, di cui era difficile individuare l'origine prima. Si vuole che questa trasformazione si sia verificata solo in alcune logge e che altre abbiano conservato il loro carattere iniziatico e operativo anche dopo il 1717. In effetti, questo carattere si può riscontrare negli ambienti massonici cui appartennero un Martinez de Pasqually, un Claude de Saint Martin e lo stesso Joseph de Maistre. Ma devesi ritenere che questa stessa massoneria sia entrata, per altro riguardo, essa stessa in una fase di degenerescenza, se essa nulla ha potuto contro l'affermarsi dell'altra e se, praticamente, da questa è stata alla fine travolta. Né si è avuta una qualsiasi azione della massoneria, che sarebbe rimasta iniziatica per diffidare e sconfessare l'altra, per condannare l'attività politico-sociale e per impedire che, dappertutto, essa valesse propriamente e ufficialmente come massoneria. (da La massoneria moderna come inversione del ghibellinismo) [https://books.google.it/books?id=_I_LCQAAQBAJ&lpg=PA216&ots=Gz4kYfw_mW&dq=&pg=PA216#v=onepage&q&f=false]
*È nella battaglia stessa che occorre risvegliare e temprare quella forza che, di là dalle bufere del sangue e degli stenti, con nuovo splendore e con pace potente propizierà una nuova creazione. Per questo, oggi si dovrebbe apprendere di nuovo sul campo di battaglia la pura azione, l’azione non solo nel significato di ascesi virile, ma anche di purificazione e via verso forme di vita superiori, valide in sé e per sé — il che, però, significa in un certo modo proprio un ritorno alla tradizione primordiale ario-occidentale. [https://books.google.it/books?newbks=1&newbks_redir=0&redir_esc=y&hl=it&id=EXMQAQAAIAAJ&dq=di+nuovo+sul+campo+di+battaglia+la+pura+azione%2C+l%E2%80%99azione+non+solo+nel+significato+di+ascesi+virile%2C+ma+anche+di+purificazione+e+via+verso+forme+di+vita+superiori&focus=searchwithinvolume&q=ascesi+virile]
'''Anca Damian''' (... | ...), regista e produttrice cinematografica rumena.
==Citazioni di Anca Damian==
*{{NDR|Su Marona, la cagnetta protagonista del cartone animato ''La mia fantastica vita da cane''}} Il destino di Marona è semplice ed essenziale, universale e individuale. Vivere l'istante presente; apprezzare le piccole cose; essere in connessione profonda con gli altri – ecco le "lezioni di felicità" dai cani per gli umani.<ref>Citato in ''[https://news.cinecitta.com/IT/it-it/news/53/88124/il-legame-tra-cane-e-padrone-nel-nuovo-film-di-anca-damian.aspx Il legame tra cane e padrone nel nuovo film di Anca Damian]'', ''cinecittà.com'', 2 dicembre 2021.</ref>
==Altri progetti==
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{{DEFAULTSORT:Damian, Anca}}
[[Categoria:Registi rumeni]]
==Note==
<references />
==Anne Barratin==
[https://fr.wikipedia.org/wiki/Anne_Barratin] [https://books.google.it/books?id=p0tFAAAAYAAJ&newbks=1&newbks_redir=0&dq=&pg=PA92#v=onepage&q&f=false]
[https://books.google.it/books?newbks=1&newbks_redir=0&hl=it&id=YyFdAAAAMAAJ&dq=O+triato+%27e+donna+Peppa&focus=searchwithinvolume&q=Peppa p. 224]
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==Di seguito alcuni modi di dire di cui non trovo la fonte==
*'''Ascirsene a int' 'o bafuogno.'''
:Letteralmente: ''Uscirsene da dentro il favonio, da dentro l'afa.''
::{{spiegazione|Tirarsi fuori da una situazione che si presenta incasinata e foriera di problemi e complicazioni spiacevoli}}
*'''Appennere 'e panne 'a 'nu malo chiuovo.'''
:''Appendere gli abiti ad un cattivo (malfermo) chiodo.''
::{{spiegazione|Essersi grandemente sbagliati sul conto di una persona (averla ritenuta troppo mite, accomodante, averla sottovalutata, avere affrettatamente concluso che fosse un cliente facile o averla ritenuta affidabile et similia. Es. ''Hê appiso 'e panne 'a 'nu malo chiuovo.'' ''Hai appeso gli abiti a un chiodo malfermo'', e cioè: ''Hai capito proprio male, ti sei proprio sbagliato''}}
*'''Essere buono 'ncuorpo.'''
:''Essere buono in corpo''
::{{spiegazione|Essere un tipo tosto, per nulla malleabile; un "cliente" difficile.}}
*'''Essere buono sott' 'a 'na zuppa 'e fave.'''
:''Essere buoni sotto una zuppa di fave.''
::{{spiegazione|Non essere buoni per nulla.}}
*'''Fà 'nu cric.'''
:''Fare un cric.''
::{{spiegazione|Aiutare, dare una mano.}}
*'''Fà 'o piezzo a coccheduno.'''
:''Fare il pezzo a qualcuno.''
::{{spiegazione|Imbrogliarlo.}}
*'''Jì 'nfetamma'''
:''Andare in cattivo odore.''
::{{spiegazione|Arrabbiarsi, prendersela molto a male, reagire con rabbia.}}
*'''Levà 'a vocca a cocche ccosa (o coccosa).'''
:''Togliere la bocca da qualche cosa.''
::{{spiegazione|Non gradire più qualcosa.}}
*''''O guappo a trucco.'''
:''Il guappo "truccato"''
::{{spiegazione|Un finto guappo, una tigre di carta; un [https://it.wiktionary.org/wiki/baudruche baudruche], in sostanza.}}
*''''O male 'e mola e 'a musica dint' 'e rrecchie.'''
:''Il mal di mola e la musica nelle orecchie.''
::{{spiegazione|Una tormentosa scocciatura, una situazione, una seccatura insopportabile}}
*'''Piglià 'nu flesc.'''
:''Prendere un flash.''
::{{spiegazione|Prendere una svista, un abbaglio.}}
*'''Sta 'a fore cu 'e chiocche.'''
:''Stare fuori con le meningi.''
::{{spiegazione|Non essere più lucidi di mente, sragionare.}}
*'''Tené 'a scarda dint' a ll'uocchie.'''
:''Avere la scheggia negli occhi.''
::{{spiegazione|Gli occhi sono lo specchio dell'anima, occhi nei quali balena una "scheggia", non sono occhi limpidi. Lo si dice di una persona maligna.}}
*Ferdinando Russo, ''[https://archive.org/details/ncoppomarciappi00russgoog/page/n5/mode/2up|Ncopp<nowiki>'</nowiki>'o marciappiede]'' (Perché Ncopp, pur digitato nel wikitesto, poi, pubblicando, sparisce?)
*Ferdinando Russo, ''[https://nap.wikisource.org/wiki/Ennece:Poesie_napoletane_-_Ferdinando_Russo.djvu|Poesie napoletane]'' (Perché Poesie, pur digitato nel wikitesto, poi, pubblicando, sparisce?)
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===In ''[[Cesare Caravaglios]], Voci e gridi di venditori in Napoli''===
*Per dire che di una cosa se ne è avuta poca mettere la punta del pollice fissata sotto l'estremità dell'indice, mentre le altre dita restano chiuse quasi a pugno. Tale gesto tradotto in parole vuol significare:<br />{{centrato| — N'aggiu avuto pucurillo!}}{{centrato|(Ne ho avuto pochino!) (p. 19)}}
*Per dire ad una persona che beve molto accostare ed allontanare più volte dalla bocca la mano chiusa col solo pollice disteso. La mano così disposta vuole imitare il ''fiasco'' al quale sogliono bere i napoletani. Portando la mano alla bocca si indica l'atto del bere.<br/>Talvolta questo gesto è accompagnato da certe espressioni del viso che vogliono chiaramente dire:<br/>{{centrato| — 'Mbriacone!}}{{centrato| — ({{sic|Ubbriacone}}!) (p.19)}}
*Per dare del ladro ad una persona distendere la palma della mano, indi curvare obliquamente le dita {{sic|l'uno dopo l'altro}}, mentre lo sguardo si rivolge alla persona che si apostrofa:<br />Il significato di questo gesto è:<br />{{centrato|(— Tu si nu mariuolo!)}}{{centrato|Tu sei un ladro! (p. 21)}}
*Volendo comunicare che una persona è morta fare in aria il segno della croce. Questo gesto è assai usato dai napoletani per indicare una speranza perduta. Si traduce:<br />{{centrato| — Nu nce sta cchiù che ffà!}}{{centrato|(Tutto è finito!) (p. 21)}}
*Volendo dare dell<nowiki>'</nowiki>''asino'' ad una persona aprire la bocca mentre la lingua si distende sul labbro inferiore. Labbro e mento quasi penzoloni. Gli occhi non debbono avere né vivacità, né spirito.!<br />Eseguito il gesto con destrezza e rapidità si dirà:<br/>{{centrato| — Si ciuccio!}}{{centrato|(Sei un asino!) (p. 22)}}
*L'additare è uno dei gesti più naturali e più frequenti dei napoletani. Essi distendono l'indice e lo dirigono verso l'oggetto che vogliono indicare, allungando il braccio e la mano il più che sia possibile. Spesso, però, essi al dito sostituiscono gli occhi sempre vivi e lampeggianti accompagnando il movimento con un piccolo adeguato gesto della testa.<br/>L'additare ha il significato di:<br />{{centrato| — 'O vì lloco!}}{{centrato|(Eccolo!) (pp. 22-23)}}
==Bibliografia==
*[[Cesare Caravaglios]], ''Voci e gridi di venditori in Napoli'', {{small| con 33 illustrazioni e 15 trascrizioni musicali}}, introduzione di Raffaele Corso, Catania, Libreria Tirelli di F. Guaitolini, Catania, 1931 · IX.
===''Spigolando...''===
*''<nowiki>'</nowiki>A vacànzia è fernuta e me garbizza | sto chiarfo<ref>Chìarfo, refuso, nel testo.</ref>ca 'ncarma | l'appecundria. È meglio stracquà, | 'e campìglie arrevèntano scaiènze | 'e l'autunno ca 'nzarda into culore | do vignale e s'aggranfeca zumpanno | 'nzì' lo core. Ca mmùmmera aggubbata | selluzzo pe sbariamiento, forse | pe cupià 'o chiarfo, po piglià pe fesso.''<ref>''Piscegràzia'', (''Strascico''), in ''Tommaso Pignatelli Quando un politico fa buona poesia'', a cura di Arnaldo Colasanti. In ''Poesia'', n. 102, anno X, gennaio 1997, Crocetti Editore, Milano, 1997, p. 62.</ref><ref>''La vacanza è finita e mi piace | questa pioggia violenta che benedice | la malinconia. È meglio desistere, | le promesse diventano bisogni | dell'autunno che preme nel colore | della vigna e s'arrampica a sussulti | fino al cuore. Col capo piegato | singhiozzo per distrazione, forse, | per imitare l'acquazzone, per prenderlo in giro.'' La traduzione è in ''Poesia'', n. 102, anno X, p. 62.</ref> ('''Tommaso Pignatelli''')
*''C'è un luogo dove dormi | e il tuo respiro | io non lo sento, | non lo sento mai. || Fra i nostri due riposi | è la città spavalda | strade, fragori, alterchi, gente e tetti | e come due leoni sul sagrato | remoti e fermi, chiusi in una forma, | noi vigiliamo la nostra distanza.''<ref>Citato in ''I leoni del sagrato di Mariagloria Sears'', ''Corriere della Sera'', 25 maggio 2018; in ''[https://www.pressreader.com/ pressreader.com]''.</ref><ref>Citato in ''[http://scaffalinvisibili.blogspot.com/2016/06/i-leoni-sul-sagrato-mariagloria-sears.html scaffalinvisibili.blogspot.com]'', 3 giugno 2016.</ref>('''Mariagloria Sears''')
*{{NDR|La bellezza, non una}} [...] categoria estetica ma l'energia di Dio, l'energia della gloria di Dio, la gloria dell'energia di Dio che trasfigura il mondo... un varco che si apre su un altro mondo, su un'altra realtà più grande, il mondo della realtà, della grazia di Dio.<ref>Citato in Giovanna Parravicini, ''[https://www.avvenire.it/agora/pagine/la-pianista-e-il-dittatore_201007230714383000000 La pianista e il dittatore]'', ''avvenire.it'', 23 luglio 2010.</ref> ('''Padre Vsevolod Spiller''', al funerale di [[Marija Veniaminovna Judina|Maria Yudina]])
*Certamente ogni opera letteraria ha un suo suolo natio nell'invito alla comunicazione, in una specie di nostalgia d'amore. Ogni testo letterario è in un certo senso epistola...<ref>Citato in ''Il mondo di carta di Hrvoje Pejaković'', a cura di Mladen Machiedo, in ''Poesia'', n. 101, anno IX, dicembre 1996, traduzione di Mladen Machiedo, Crocetti Editore, Milano, p. 73 </ref> ('''Hrvoje Pejaković''')
*Claudia Severa alla sua Lepidina, salute. Il terzo giorno prima delle Idi di settembre<ref>L'11 settembre.</ref>, per il giorno in cui si festeggia il mio compleanno, ti invito di cuore a venire da noi, sorella mia, per rendere ancora più felice la mia giornata con la tua presenza... Saluta il tuo Ceriale. Il mio Elio e il figlio lo salutano. Ti aspetto, stammi bene, sorella, anima carissima, così come mi auguro di star bene io, e addio. Da Severa a Sulpicia Lepidina (moglie) di Ceriale.<ref>Citato in AA. VV., ''La passione di Perpetua e Felicita'', prefazione di Eva Cantarella, a cura di Marco Formisano, introduzione, traduzione e note di Marco Formisano, Bur, Milano, 2013, [https://books.google.it/books?id=gpccMSN7AssC&lpg=PR5&dq=Sulpicia&hl=it&pg=PR4#v=onepage&q&f=false p. IV]. ISBN 978-88-58-64889-6</ref> ('''[[w:Tavolette di Vindolanda|Invito di Vindolanda]]''')
*{{NDR|Sul Quartetto n. 14 di Beethoven}} Dopo questo, cosa ci è rimasto da poter scrivere? ('''Franz Schubert''')
:''After this, what is left for us to write?''<ref>{{en}} Citato in [[Mark Nepo]],''The Endless Practice. {{small|Becoming Who You Were Born to Be}}'', Simon and Schuster, New York, 2014, [https://books.google.it/books?id=LvRuAwAAQBAJ&lpg=PA237&dq=&pg=PA237#v=onepage&q&f=false p. 237].</ref>
*{{NDR|Dopo la conversione}} Fuori faceva sempre bello; avevo cinque anni, e quel mondo fatto in precedenza di pietra e di catrame era un gran giardino dove mi sarebbe stato permesso di giocare per tutto il tempo che sarebbe piaciuto al cielo [...] Dio esisteva, ed era presente, rivelato e mascherato da quella delegazione di luce che senza discorsi né figure dava tutto alla comprensione e all'amore [...]. Il miracolo durò un mese. Ogni mattino, ritrovavo affascinato quella luce che faceva impallidire il giorno, quella dolcezza che non dimenticherò mai, e che è tutta la mia sapienza teologica. (Da ''Dio esiste'', pp. 147-148.<ref name=Φως />) ('''André Frossard''')
*{{NDR|[[w:Paredro|Paredro]]}} [...] un'entità associata, sorta di "compadre" o sostituto o baby sitter dell'eccezionale.<ref>Da ''Componibile 62'', traduzione di Flaviarosa Nicoletti Rossini, Sur. Citato in Walter Catalano, ''[https://www.pulplibri.it/catalano-vampiro-surrealista/ Il vampiro surrealista. {{small|Vampirismi d'autore}}]'', ''pulplibri.it'', 5 dicembre 2019.</ref> ('''Julio Cortàzar''')
*Incontriamo, via via che proseguiamo la lettura, il piacere sensuale del libro che abbiamo in mano e la dolorosa passione per la pagina bianca, lì in attesa dell'inchiostro, dei segni, delle parole, della punteggiatura...<ref>Citato in [[Dacia Maraini]], ''Amata scrittura'', Rizzoli Bur, Milano, 2012, [https://books.google.it/books?id=yIAIXGeOwcMC&lpg=PP1&hl=it&pg=PP1#v=onepage&q&f=false p. 1].</ref> ('''Giulia Borgese''')
*[...] [[Julien Green]] è il fauno della contraddizione.<ref name=fauno>Da ''[https://www.ilgiornale.it/news/julien-green-vertigine-fulminea-scrittura-1386519.html Julien Green, la vertigine fulminea della scrittura]'', ''ilgiornale.it'', 16 aprile 2017.</ref> ('''Davide Brullo''')
*La grandezza di [[Giardini di Versailles|Versailles]] consiste nella coerente applicazione di un ordine logico, dal quale non era permessa alcuna deviazione: si trattava di un'opera d'arte che esigeva obbedienza. Una tale opera può venir concepita ed eseguita una sola volta in una cultura. Essa lascia infatti i partecipanti esausti e bisognosi di cose più frivole. Il sollievo fu trovato nelle imitazioni dell'idea del giardino inglese (il jardin anglais), nei particolari rococò e negli ornamenti finto-cinesi (chinoiserie). Nel frattempo, in tutta Europa, gli aspiranti principi tentavano la loro Versailles. Pochi di questi autocrati avevano l'esatta concezione e nessuno la ricchezza di [[Luigi XVI]]°. Ciò non di meno essi lasciarono la loro impronta e godettero di principeschi giardini fantasticamente stravaganti.<ref>Da ''Il giardino ben arredato'', traduzione di Antonella Bortolin, Di Baio Editore, Milano, 1990, [https://books.google.it/books?id=4OtXL8MPuQwC&lpg=PA32&dq=&pg=PA32#v=onepage&q&f=false p. 32]. ISBN 88-7080-239-6</ref> ('''Michael Balston''')
*[...] la musica ti parla e basta saperla ascoltare, e nel momento esatto del concerto ecco che entra in gioco l'istinto. Perché in fondo la musica è un essere vivo, è vita e bisogna trattarla come tale, permettendosi di essere intuitivi, spontanei, lasciandosi trasportare dall'impulso del momento.<ref>Citato in ''[http://met.cittametropolitana.fi.it/news.aspx?n=323122 L'ORT continua con lo streaming del venerdì. Questa settimana propone Nil Venditti sul podio e Kevin Spagnolo solista al clarinetto]'',''met.cittametropolitana.fi.it'', 18 novembre 2020.</ref> ('''Nil Venditti''')
*[...] la relazione tra ''jour'' e ''nuit'' non è soltanto d'opposizione, ma anche di inclusione. Non c'è bisogno di grandi conoscenze di psicanalisi per ravvisare nella notte un simbolo materno, simbolo di quel luogo materno, di quella notte delle viscere ove tutto inizia, e per vedere che l'amore per la notte è il ritorno alla madre, discesa verso le Madri, viluppo inestricabile d'istinto vitale ed attrazione mortale. Qui si rivela un ulteriore rovesciamento nella dialettica del giorno e della notte, giacché se il giorno dominatore è, nel pieno del suo splendore, la vita, la notte femminea è, nella sua profondità abissale, vita e morte insieme: è la notte che ci dà alla luce, è la notte che ce la riprenderà.<ref>Citato in
''Effetto notte. {{small|Percorsi d'arte e di luce nella Napoli sotterranea}}'', a cura di Ludovico Pratesi e Paola Magni, Castelvecchi, Roma, 1999, [https://books.google.it/books?id=cG57ZWlXZBgC&lpg=PA1942&dq=&pg=PA1958#v=onepage&q&f=false p. 1958]. ISBN 88-8210-154-1</ref> ('''Gérard Genette''')
*''Le poesie non sono dei materassini | su cui sdraiarsi a prendere il sole | a dire Mi fa pensare, bello! | che è proprio così. | Le poesie sono una distesa di cocci | cui puoi stare sopra respirando piano, | con sempre un certo dolore | e quando ti alzi, | nella migliore delle ipotesi | ti senti l'impressione | il segno sulla pelle | di una insospettata, non tua, | scomodità profonda.''<ref>''Di un'insospettata, non tua, scomoda profondità''. Citato in Francesca Genti, ''La poesia è un unicorno'', Mondadori, Milano, 2018, [https://books.google.it/books?id=ZVRLDwAAQBAJ&lpg=PT62&dq=&pg=PT59#v=onepage&q&f=false p. 59]. ISBN 9788804687092</ref> ('''Valentina Diana''')
*{{NDR|Le carte geografiche}} Mi affascina la loro quiete geometrica, la chiarità che ne determina e ne scioglie anche il groviglio di linee. Non è questa dopotutto la vita? Una mappa che interseca e a volte confonde volumi e colori lasciando a noi il compito di distinguere.<ref>Dall'intervista ad [[Antonio Gnoli]], ''[https://www.repubblica.it/cultura/2016/08/07/news/margherita_pieracci_harwell_io_e_cristina_campo_amiche_per_la_vita_lei_mi_dava_la_forza_di_non_deluderla_-145554390/ Margherita Pieracci Harwell: "Io e Cristina Campo amiche per la vita. Lei mi dava la forza di non deluderla"]'', ''repubblica.it'', 7 agosto 2016.</ref> ('''Margherita Pieracci Harwell''')
*Montevideo come città manca di ciò che si è convenuto chiamare fisionomia americana. L'eleganza, il lusso stesso della quantità delle sue case ed infine la disposizione dei suoi viali, piazze e monumenti ne fanno una città di gusto europeo moderno. Il movimento della strada, i negozi, i teatri, sembrano seguire la stessa legge, perfino il clima sembra collaborare per far credere al turista del vecchio mondo che non ha cambiato patria. ('''Eugène de Robiedo''' nel 1877)
:''Montevideo como ciudad carece de lo que se ha convenido en llamar fisonomía americana. La elegancia, el lujo mismo de cantidad de sus casas y finalmente la disposición de sus paseos, plazas y monumentos hacen de ella una ciudad de gusto europeo moderno. El movimiento de la calle, los comercios, los teatros, parecen seguir la misma ley, hasta el clima parece ponerse de su parte para hacer creer al turista del viejo mundo que no ha cambiado de patria.»''<ref>Citato in Julio Sánchez Gómez, ''De bastión español a símbolo de la libertad. Montevideo en los tiempos de ciudad amurallada, 1725-1850/1870'', in Julio Sánchez Gómez y José Manuel Santos Pérez, ''De urbe indiana.{{small|Ensayos sobre ciudades y urbanismo en Brasil y en la América hispana}}''. Editor Julio Sánchez Gómez. Editorial Universidad de Salamanca, 2010, [https://books.google.it/books?id=3N-JJUEQmKcC&lpg=PA141&ots=j9hhainazu&dq=&pg=PA141#v=onepage&q&f=false p. 141]. ISBN 978-84-7800-207-8.</ref>
*''Nel buio della notte s'alzò in volo, | vagò per ampio cielo la mia mente, | poi nuvole varcò fino alla proda | ove, rappreso, il tempo disfavilla. | Trascese il sole, oltrepassò le stelle | per perdersi in un vortice di fuoco. | Non si bruciò, ma rapida trascorse | alla porta del riso e della gioia. | Si sporse: fluttuavano baciandosi | cieli in onde di fiamma e pura luce, | ove amore è semente a soli e stelle. | Entrò, ma l'investì vivo bagliore: | in melodie serene l'universo | moveva incontro ad adorar l'Eterno.''<ref>''Pensiero notturno'', in ''Il fiore della poesia di Giuseppe Serembe'', traduzione italiana a cura di Vincenzo Belmonte, p. 5.</ref> ('''Giuseppe Serembe''')
*{{NDR|Julien Green}} Romanziere raffinatissimo, esegeta delle inquietudini, chiromante del dubbio [...].<ref name=fauno /> ('''Davide Brullo''')
*{{NDR|L'anello di Carvilio}} [...] pezzo assolutamente unico e originale è l'anello a fascia che è stato trovato al dito di Aebutia<ref>Madre di Carvilio.</ref>. Sotto il castone in raro cristallo di rocca, lavorato "a cabochon", è collocato un mini-busto di Carvilio, che morì prematuramente all'età di 18 anni e tre mesi. Si tratta di una microfusione a cera persa e rappresenta un giovane a torso nudo, con capelli ricci, labbra sottili e naso aquilino. L'effetto luminoso della lente di cristallo dona una misteriosa profondità all’immagine del defunto evocando la lontananza-vicinanza della sua anima agli affetti della madre. ('''Andrea Cionci''') <ref>Da ''[https://www.lastampa.it/cultura/2017/11/24/news/l-ombra-d-oro-del-giovane-carvilio-la-mummia-di-roma-1.34390857 L'ombra d'oro del giovane Carvilio, la Mummia di Roma. La dispersione degli straordinari reperti della tomba di Grottaferrata]'', ''lastampa.it'', 24 novembre 2017.</ref>
*{{NDR|Santa Maria Egiziaca dopo la conversione}} Quando [...] uscii sulla piazza, mi parve che tutto fosse nuovo, meravigliosamente mai visto. Neppure il colore del cielo sembrava più lo stesso, né il volto della gente. Mi ricordai allora di un giorno in cui, dopo una pioggia torrenziale, mi guardai intorno e vidi che tutto era pulito. (Da ''Leggende cristiane'', a cura di L. Manetti e S. Zuffì, p. 359.<ref name=Φως>Citato in Claudia Cirami, ''[https://www.breviarium.eu/2020/04/01/maria-egiziaca-la-vedente/ Come a Maria Egiziaca "si aprirono gli occhi"]'', ''breviarium.eu'', 1 aprile 2020.</ref>)
*Questa settimana ho ascoltato tre volte la Passione secondo Matteo del divino Bach, ogni volta con il sentimento di sconfinata meraviglia. Chi ha completamente dimenticato [disimparato] il Cristianesimo, la ascolta veramente come un Vangelo, è la musica della negazione della Volontà, senza memoria dell'Askesis.
:''In diese Woche habe ich dreimal die ''Matthäuspassion'' des göttlichen Bach gehört, jedesmal mit dem Gefühl der unermesslichen Verwunderung. Wer das Christentum völlig verlernt hat, der hört es hier wirklich wie ein Evangelium, es ist die Musik der Verneinung des Willens, ohne die Erinnerung an die Askesis.''<ref>Da una lettera ed Erwin Rohde da Basilea del 30 aprile 1870. {{en}} Citato in Richard Viladesau, ''[The Pathos of the Cross. {{small|The Passion of Christ in Theology and the Arts – The Baroque Era}}]'', Oxford University Press, 2014, [https://books.google.it/books?id=Gc_QAgAAQBAJ&lpg=PA320&dq=&pg=PA320#v=onepage&q&f=false p. 320, nota 75].</ref>
*Tocca al silenzio non avere dubbi sulla morte. ('''Marcella Tarozzi Goldsmith''') <ref>Da ''Il silenzio e la parola'', 2001. Citato in Gino Ruozzi, ''Giano bifronte. {{small|Teoria e forme dell'aforisma italiano contemporaneo}}''; in AA. VV, ''Teoria e storia dell'aforisma'', premessa di Vittorio Roda, introduzione e cura di Gino Ruozzi, Bruno Mondadori, Milano, 2004, [https://books.google.it/books?id=NVueAgAAQBAJ&lpg=PA137&dq=&pg=PA137#v=onepage&q&f=false p. 137].</ref>
*{{NDR|Agli agenti del KGB}} Volete mandarmi nel gulag? Benissimo, per me è un'ottima notizia.<ref>Citato in Alessandro Zaccuri, ''[https://www.avvenire.it/agora/pagine/padre-vorobev-non-sappiamo-le-vittime Padre Vorob'ev (Russia): «Ancora oggi non sappiamo quante furono le vittime»]'', ''avvenire.it'', 23 agosto 2013.</ref>('''Tavknok''', monaco dell'eremo di Riga)
[[s:Myricae/In campagna/Novembre|Novembre]]
Yet there is no sorrier sight to watch then the vacant faces of those former high school and college students when, at thirty-five or fifty, all their mental alertness having vanished, the spark gone from their eyes, they dutifully chew their gum to keep from yawning, while absorbing the chewing gum for the eyes of the movies or the chewing gum for the ears of the radio. [https://www.google.it/books/edition/Writers_and_Their_Critics/Zv0tAAAAMAAJ?hl=it&gbpv=1&bsq=Peyre+Yet+there+is+no+sorrier+sight+to+watch+then+the+vacant+faces+of+those+former+high+school+and+college+students+when,+at+thirty-five+or+fifty,+all+their+mental+alertness+having+vanished,+the+spark+gone+from+their+eyes,+they+dutifully+chew+their+gum+to+keep+from+yawning,+while+absorbing+the+chewing+gum+for+the+eyes+of+the+movies+or+the+chewing+gum+for+the+ears+of+the+radio.&dq=Peyre+Yet+there+is+no+sorrier+sight+to+watch+then+the+vacant+faces+of+those+former+high+school+and+college+students+when,+at+thirty-five+or+fifty,+all+their+mental+alertness+having+vanished,+the+spark+gone+from+their+eyes,+they+dutifully+chew+their+gum+to+keep+from+yawning,+while+absorbing+the+chewing+gum+for+the+eyes+of+the+movies+or+the+chewing+gum+for+the+ears+of+the+radio.&printsec=frontcover p. 291] [https://www.google.it/books/edition/Writers_and_Their_Critics/Zv0tAAAAMAAJ?hl=it&gbpv=1&bsq=Peyre+Yet+there+is+no+sorrier+sight+to+watch+then+the+vacant+faces+of+those+former+high+school+and+college+students+when,+at+thirty-five+or+fifty,+all+their+mental+alertness+having+vanished,+the+spark+gone+from+their+eyes,+they+dutifully+chew+their+gum+to+keep+from+yawning,+while+absorbing+the+chewing+gum+for+the+eyes+of+the+movies+or+the+chewing+gum+for+the+ears+of+the+radio.&dq=Peyre+Yet+there+is+no+sorrier+sight+to+watch+then+the+vacant+faces+of+those+former+high+school+and+college+students+when,+at+thirty-five+or+fifty,+all+their+mental+alertness+having+vanished,+the+spark+gone+from+their+eyes,+they+dutifully+chew+their+gum+to+keep+from+yawning,+while+absorbing+the+chewing+gum+for+the+eyes+of+the+movies+or+the+chewing+gum+for+the+ears+of+the+radio.&printsec=frontcover] Henri Peyre
*[https://www.google.it/books/edition/A_History_of_Neapolitan_Drama_in_the_Twe/2LIPCwAAQBAJ?hl=it&gbpv=1&dq=paliotti+salone+margherita&pg=PA30&printsec=frontcover]
*''Di Notte, il Can, quasi sia specchio, mira | il cerchio de la Luna; e, sé vedendo, | crede, ch'entro v'alberghi un altro cane. | Latra; ma, invan, vana la voce ai venti | è mandata, e dispersa; e Delia sorda | và dietro il suo camin, termina il corso.''
:''Lunarem noctu, ut speculum, canis inspicit orbem, | seque; videns, alium credit inesse canem, | et latrat: sed frustra agitur vox irrita ventis, | et peragit cursus surda Diana suos.'' https://archive.org/details/emblemidiandreaa00alci/page/244/mode/2up?ref=ol&_autoReadAloud=show&view=theater
*{{NDR|I Corifea}}''Il tempo è breve; chi insegue l'immenso perde l'attimo presente.''
''Or quando nella tènebra | notturna il pie' mio candido | agiterò nel bacchico tripudio, | la cervice crollando all'ètra rorido, | come cerbiatta che del prato allegrasi | fra le verdi delizie, | poi che la truce caccia | ha sfuggita, e l'insidia | delle ben tese reti? Col suo sibilo | il cacciatore l'impeto dei cani aizza invan sulla sua traccia: | ch'essa, pari ad un turbine, | via per i prati lanciasi | lunghesso il fiume; e nelle solitudini | ove uom non giunge, posa, | e tra i virgulti della selva ombrosa. || Che è saggezza? E qual fu mai dai Superi | dono piú insigne agli uomini largito, | che la man dei nemici | tener sulle cervici? | E quanto è bello a noi sempre è gradito.'' ( https://it.wikisource.org/wiki/Le_Baccanti/Terzo_stasimo p. 80)
Fu nel 1717 che, con l'accennata fondazione della Grande Loggia di Londra e col subentrare della cosiddetta "massoneria speculativa" continentale, si verificarono il soppiantamento e l'inversione di polarità, di cui si è detto. Come "speculazione" qui valse infatti l'ideologia illuministica, enciclopedistica e razionalistica connessa ad una corrispondente, deviata interpretazione dei simboli, e l'attività dell'organizzazione si concentrò decisamente sul piano politico-sociale, anche se usando prevalentemente la tattica dell'azione indiretta e manovrando con influenze e suggestioni, di cui era difficile individuare l'origine prima. Si vuole che questa trasformazione si sia verificata solo in alcune logge e che altre abbiano conservato il loro carattere iniziatico e operativo anche dopo il 1717. In effetti, questo carattere si può riscontrare negli ambienti massonici cui appartennero un Martinez de Pasqually, un Claude de Saint Martin e lo stesso Joseph de Maistre. Ma devesi ritenere che questa stessa massoneria sia entrata, per altro riguardo, essa stessa in una fase di degenerescenza, se essa nulla ha potuto contro l'affermarsi dell'altra e se, praticamente, da questa è stata alla fine travolta. Né si è avuta una qualsiasi azione della massoneria, che sarebbe rimasta iniziatica per diffidare e sconfessare l'altra, per condannare l'attività politico-sociale e per impedire che, dappertutto, essa valesse propriamente e ufficialmente come massoneria. (da La massoneria moderna come inversione del ghibellinismo) [https://books.google.it/books?id=_I_LCQAAQBAJ&lpg=PA216&ots=Gz4kYfw_mW&dq=&pg=PA216#v=onepage&q&f=false]
*È nella battaglia stessa che occorre risvegliare e temprare quella forza che, di là dalle bufere del sangue e degli stenti, con nuovo splendore e con pace potente propizierà una nuova creazione. Per questo, oggi si dovrebbe apprendere di nuovo sul campo di battaglia la pura azione, l’azione non solo nel significato di ascesi virile, ma anche di purificazione e via verso forme di vita superiori, valide in sé e per sé — il che, però, significa in un certo modo proprio un ritorno alla tradizione primordiale ario-occidentale. [https://books.google.it/books?newbks=1&newbks_redir=0&redir_esc=y&hl=it&id=EXMQAQAAIAAJ&dq=di+nuovo+sul+campo+di+battaglia+la+pura+azione%2C+l%E2%80%99azione+non+solo+nel+significato+di+ascesi+virile%2C+ma+anche+di+purificazione+e+via+verso+forme+di+vita+superiori&focus=searchwithinvolume&q=ascesi+virile]
'''Anca Damian''' (... | ...), regista e produttrice cinematografica rumena.
==Citazioni di Anca Damian==
*{{NDR|Su Marona, la cagnetta protagonista del cartone animato ''La mia fantastica vita da cane''}} Il destino di Marona è semplice ed essenziale, universale e individuale. Vivere l'istante presente; apprezzare le piccole cose; essere in connessione profonda con gli altri – ecco le "lezioni di felicità" dai cani per gli umani.<ref>Citato in ''[https://news.cinecitta.com/IT/it-it/news/53/88124/il-legame-tra-cane-e-padrone-nel-nuovo-film-di-anca-damian.aspx Il legame tra cane e padrone nel nuovo film di Anca Damian]'', ''cinecittà.com'', 2 dicembre 2021.</ref>
==Altri progetti==
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{{DEFAULTSORT:Damian, Anca}}
[[Categoria:Registi rumeni]]
==Note==
<references />
==Anne Barratin==
[https://fr.wikipedia.org/wiki/Anne_Barratin] [https://books.google.it/books?id=p0tFAAAAYAAJ&newbks=1&newbks_redir=0&dq=&pg=PA92#v=onepage&q&f=false]
[https://books.google.it/books?newbks=1&newbks_redir=0&hl=it&id=YyFdAAAAMAAJ&dq=O+triato+%27e+donna+Peppa&focus=searchwithinvolume&q=Peppa p. 224]
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==Di seguito alcuni modi di dire di cui non trovo la fonte==
*'''Ascirsene a int' 'o bafuogno.'''
:Letteralmente: ''Uscirsene da dentro il favonio, da dentro l'afa.''
::{{spiegazione|Tirarsi fuori da una situazione che si presenta incasinata e foriera di problemi e complicazioni spiacevoli}}
*'''Appennere 'e panne 'a 'nu malo chiuovo.'''
:''Appendere gli abiti ad un cattivo (malfermo) chiodo.''
::{{spiegazione|Essersi grandemente sbagliati sul conto di una persona (averla ritenuta troppo mite, accomodante, averla sottovalutata, avere affrettatamente concluso che fosse un cliente facile o averla ritenuta affidabile et similia. Es. ''Hê appiso 'e panne 'a 'nu malo chiuovo.'' ''Hai appeso gli abiti a un chiodo malfermo'', e cioè: ''Hai capito proprio male, ti sei proprio sbagliato''}}
*'''Essere buono 'ncuorpo.'''
:''Essere buono in corpo''
::{{spiegazione|Essere un tipo tosto, per nulla malleabile; un "cliente" difficile.}}
*'''Essere buono sott' 'a 'na zuppa 'e fave.'''
:''Essere buoni sotto una zuppa di fave.''
::{{spiegazione|Non essere buoni per nulla.}}
*'''Fà 'nu cric.'''
:''Fare un cric.''
::{{spiegazione|Aiutare, dare una mano.}}
*'''Fà 'o piezzo a coccheduno.'''
:''Fare il pezzo a qualcuno.''
::{{spiegazione|Imbrogliarlo.}}
*'''Jì 'nfetamma'''
:''Andare in cattivo odore.''
::{{spiegazione|Arrabbiarsi, prendersela molto a male, reagire con rabbia.}}
*'''Levà 'a vocca a cocche ccosa (o coccosa).'''
:''Togliere la bocca da qualche cosa.''
::{{spiegazione|Non gradire più qualcosa.}}
*''''O guappo a trucco.'''
:''Il guappo "truccato"''
::{{spiegazione|Un finto guappo, una tigre di carta; un [https://it.wiktionary.org/wiki/baudruche baudruche], in sostanza.}}
*''''O male 'e mola e 'a musica dint' 'e rrecchie.'''
:''Il mal di mola e la musica nelle orecchie.''
::{{spiegazione|Una tormentosa scocciatura, una situazione, una seccatura insopportabile}}
*'''Piglià 'nu flesc.'''
:''Prendere un flash.''
::{{spiegazione|Prendere una svista, un abbaglio.}}
*'''Sta 'a fore cu 'e chiocche.'''
:''Stare fuori con le meningi.''
::{{spiegazione|Non essere più lucidi di mente, sragionare.}}
*'''Tené 'a scarda dint' a ll'uocchie.'''
:''Avere la scheggia negli occhi.''
::{{spiegazione|Gli occhi sono lo specchio dell'anima, occhi nei quali balena una "scheggia", non sono occhi limpidi. Lo si dice di una persona maligna.}}
*Ferdinando Russo, ''[https://archive.org/details/ncoppomarciappi00russgoog/page/n5/mode/2up|Ncopp<nowiki>'</nowiki>'o marciappiede]'' (Perché Ncopp, pur digitato nel wikitesto, poi, pubblicando, sparisce?)
*Ferdinando Russo, ''[https://nap.wikisource.org/wiki/Ennece:Poesie_napoletane_-_Ferdinando_Russo.djvu|Poesie napoletane]'' (Perché Poesie, pur digitato nel wikitesto, poi, pubblicando, sparisce?) [https://nap.wikisource.org/wiki/Ennece:Poesie_napoletane_-_Ferdinando_Russo.djvu]
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wikitext
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===In ''[[Cesare Caravaglios]], Voci e gridi di venditori in Napoli''===
*Per dire che di una cosa se ne è avuta poca mettere la punta del pollice fissata sotto l'estremità dell'indice, mentre le altre dita restano chiuse quasi a pugno. Tale gesto tradotto in parole vuol significare:<br />{{centrato| — N'aggiu avuto pucurillo!}}{{centrato|(Ne ho avuto pochino!) (p. 19)}}
*Per dire ad una persona che beve molto accostare ed allontanare più volte dalla bocca la mano chiusa col solo pollice disteso. La mano così disposta vuole imitare il ''fiasco'' al quale sogliono bere i napoletani. Portando la mano alla bocca si indica l'atto del bere.<br/>Talvolta questo gesto è accompagnato da certe espressioni del viso che vogliono chiaramente dire:<br/>{{centrato| — 'Mbriacone!}}{{centrato| — ({{sic|Ubbriacone}}!) (p.19)}}
*Per dare del ladro ad una persona distendere la palma della mano, indi curvare obliquamente le dita {{sic|l'uno dopo l'altro}}, mentre lo sguardo si rivolge alla persona che si apostrofa:<br />Il significato di questo gesto è:<br />{{centrato|(— Tu si nu mariuolo!)}}{{centrato|Tu sei un ladro! (p. 21)}}
*Volendo comunicare che una persona è morta fare in aria il segno della croce. Questo gesto è assai usato dai napoletani per indicare una speranza perduta. Si traduce:<br />{{centrato| — Nu nce sta cchiù che ffà!}}{{centrato|(Tutto è finito!) (p. 21)}}
*Volendo dare dell<nowiki>'</nowiki>''asino'' ad una persona aprire la bocca mentre la lingua si distende sul labbro inferiore. Labbro e mento quasi penzoloni. Gli occhi non debbono avere né vivacità, né spirito.!<br />Eseguito il gesto con destrezza e rapidità si dirà:<br/>{{centrato| — Si ciuccio!}}{{centrato|(Sei un asino!) (p. 22)}}
*L'additare è uno dei gesti più naturali e più frequenti dei napoletani. Essi distendono l'indice e lo dirigono verso l'oggetto che vogliono indicare, allungando il braccio e la mano il più che sia possibile. Spesso, però, essi al dito sostituiscono gli occhi sempre vivi e lampeggianti accompagnando il movimento con un piccolo adeguato gesto della testa.<br/>L'additare ha il significato di:<br />{{centrato| — 'O vì lloco!}}{{centrato|(Eccolo!) (pp. 22-23)}}
==Bibliografia==
*[[Cesare Caravaglios]], ''Voci e gridi di venditori in Napoli'', {{small| con 33 illustrazioni e 15 trascrizioni musicali}}, introduzione di Raffaele Corso, Catania, Libreria Tirelli di F. Guaitolini, Catania, 1931 · IX.
===''Spigolando...''===
*''<nowiki>'</nowiki>A vacànzia è fernuta e me garbizza | sto chiarfo<ref>Chìarfo, refuso, nel testo.</ref>ca 'ncarma | l'appecundria. È meglio stracquà, | 'e campìglie arrevèntano scaiènze | 'e l'autunno ca 'nzarda into culore | do vignale e s'aggranfeca zumpanno | 'nzì' lo core. Ca mmùmmera aggubbata | selluzzo pe sbariamiento, forse | pe cupià 'o chiarfo, po piglià pe fesso.''<ref>''Piscegràzia'', (''Strascico''), in ''Tommaso Pignatelli Quando un politico fa buona poesia'', a cura di Arnaldo Colasanti. In ''Poesia'', n. 102, anno X, gennaio 1997, Crocetti Editore, Milano, 1997, p. 62.</ref><ref>''La vacanza è finita e mi piace | questa pioggia violenta che benedice | la malinconia. È meglio desistere, | le promesse diventano bisogni | dell'autunno che preme nel colore | della vigna e s'arrampica a sussulti | fino al cuore. Col capo piegato | singhiozzo per distrazione, forse, | per imitare l'acquazzone, per prenderlo in giro.'' La traduzione è in ''Poesia'', n. 102, anno X, p. 62.</ref> ('''Tommaso Pignatelli''')
*''C'è un luogo dove dormi | e il tuo respiro | io non lo sento, | non lo sento mai. || Fra i nostri due riposi | è la città spavalda | strade, fragori, alterchi, gente e tetti | e come due leoni sul sagrato | remoti e fermi, chiusi in una forma, | noi vigiliamo la nostra distanza.''<ref>Citato in ''I leoni del sagrato di Mariagloria Sears'', ''Corriere della Sera'', 25 maggio 2018; in ''[https://www.pressreader.com/ pressreader.com]''.</ref><ref>Citato in ''[http://scaffalinvisibili.blogspot.com/2016/06/i-leoni-sul-sagrato-mariagloria-sears.html scaffalinvisibili.blogspot.com]'', 3 giugno 2016.</ref>('''Mariagloria Sears''')
*{{NDR|La bellezza, non una}} [...] categoria estetica ma l'energia di Dio, l'energia della gloria di Dio, la gloria dell'energia di Dio che trasfigura il mondo... un varco che si apre su un altro mondo, su un'altra realtà più grande, il mondo della realtà, della grazia di Dio.<ref>Citato in Giovanna Parravicini, ''[https://www.avvenire.it/agora/pagine/la-pianista-e-il-dittatore_201007230714383000000 La pianista e il dittatore]'', ''avvenire.it'', 23 luglio 2010.</ref> ('''Padre Vsevolod Spiller''', al funerale di [[Marija Veniaminovna Judina|Maria Yudina]])
*Certamente ogni opera letteraria ha un suo suolo natio nell'invito alla comunicazione, in una specie di nostalgia d'amore. Ogni testo letterario è in un certo senso epistola...<ref>Citato in ''Il mondo di carta di Hrvoje Pejaković'', a cura di Mladen Machiedo, in ''Poesia'', n. 101, anno IX, dicembre 1996, traduzione di Mladen Machiedo, Crocetti Editore, Milano, p. 73 </ref> ('''Hrvoje Pejaković''')
*Claudia Severa alla sua Lepidina, salute. Il terzo giorno prima delle Idi di settembre<ref>L'11 settembre.</ref>, per il giorno in cui si festeggia il mio compleanno, ti invito di cuore a venire da noi, sorella mia, per rendere ancora più felice la mia giornata con la tua presenza... Saluta il tuo Ceriale. Il mio Elio e il figlio lo salutano. Ti aspetto, stammi bene, sorella, anima carissima, così come mi auguro di star bene io, e addio. Da Severa a Sulpicia Lepidina (moglie) di Ceriale.<ref>Citato in AA. VV., ''La passione di Perpetua e Felicita'', prefazione di Eva Cantarella, a cura di Marco Formisano, introduzione, traduzione e note di Marco Formisano, Bur, Milano, 2013, [https://books.google.it/books?id=gpccMSN7AssC&lpg=PR5&dq=Sulpicia&hl=it&pg=PR4#v=onepage&q&f=false p. IV]. ISBN 978-88-58-64889-6</ref> ('''[[w:Tavolette di Vindolanda|Invito di Vindolanda]]''')
*{{NDR|Sul Quartetto n. 14 di Beethoven}} Dopo questo, cosa ci è rimasto da poter scrivere? ('''Franz Schubert''')
:''After this, what is left for us to write?''<ref>{{en}} Citato in [[Mark Nepo]],''The Endless Practice. {{small|Becoming Who You Were Born to Be}}'', Simon and Schuster, New York, 2014, [https://books.google.it/books?id=LvRuAwAAQBAJ&lpg=PA237&dq=&pg=PA237#v=onepage&q&f=false p. 237].</ref>
*{{NDR|Dopo la conversione}} Fuori faceva sempre bello; avevo cinque anni, e quel mondo fatto in precedenza di pietra e di catrame era un gran giardino dove mi sarebbe stato permesso di giocare per tutto il tempo che sarebbe piaciuto al cielo [...] Dio esisteva, ed era presente, rivelato e mascherato da quella delegazione di luce che senza discorsi né figure dava tutto alla comprensione e all'amore [...]. Il miracolo durò un mese. Ogni mattino, ritrovavo affascinato quella luce che faceva impallidire il giorno, quella dolcezza che non dimenticherò mai, e che è tutta la mia sapienza teologica. (Da ''Dio esiste'', pp. 147-148.<ref name=Φως />) ('''André Frossard''')
*{{NDR|[[w:Paredro|Paredro]]}} [...] un'entità associata, sorta di "compadre" o sostituto o baby sitter dell'eccezionale.<ref>Da ''Componibile 62'', traduzione di Flaviarosa Nicoletti Rossini, Sur. Citato in Walter Catalano, ''[https://www.pulplibri.it/catalano-vampiro-surrealista/ Il vampiro surrealista. {{small|Vampirismi d'autore}}]'', ''pulplibri.it'', 5 dicembre 2019.</ref> ('''Julio Cortàzar''')
*Incontriamo, via via che proseguiamo la lettura, il piacere sensuale del libro che abbiamo in mano e la dolorosa passione per la pagina bianca, lì in attesa dell'inchiostro, dei segni, delle parole, della punteggiatura...<ref>Citato in [[Dacia Maraini]], ''Amata scrittura'', Rizzoli Bur, Milano, 2012, [https://books.google.it/books?id=yIAIXGeOwcMC&lpg=PP1&hl=it&pg=PP1#v=onepage&q&f=false p. 1].</ref> ('''Giulia Borgese''')
*[...] [[Julien Green]] è il fauno della contraddizione.<ref name=fauno>Da ''[https://www.ilgiornale.it/news/julien-green-vertigine-fulminea-scrittura-1386519.html Julien Green, la vertigine fulminea della scrittura]'', ''ilgiornale.it'', 16 aprile 2017.</ref> ('''Davide Brullo''')
*La grandezza di [[Giardini di Versailles|Versailles]] consiste nella coerente applicazione di un ordine logico, dal quale non era permessa alcuna deviazione: si trattava di un'opera d'arte che esigeva obbedienza. Una tale opera può venir concepita ed eseguita una sola volta in una cultura. Essa lascia infatti i partecipanti esausti e bisognosi di cose più frivole. Il sollievo fu trovato nelle imitazioni dell'idea del giardino inglese (il jardin anglais), nei particolari rococò e negli ornamenti finto-cinesi (chinoiserie). Nel frattempo, in tutta Europa, gli aspiranti principi tentavano la loro Versailles. Pochi di questi autocrati avevano l'esatta concezione e nessuno la ricchezza di [[Luigi XVI]]°. Ciò non di meno essi lasciarono la loro impronta e godettero di principeschi giardini fantasticamente stravaganti.<ref>Da ''Il giardino ben arredato'', traduzione di Antonella Bortolin, Di Baio Editore, Milano, 1990, [https://books.google.it/books?id=4OtXL8MPuQwC&lpg=PA32&dq=&pg=PA32#v=onepage&q&f=false p. 32]. ISBN 88-7080-239-6</ref> ('''Michael Balston''')
*[...] la musica ti parla e basta saperla ascoltare, e nel momento esatto del concerto ecco che entra in gioco l'istinto. Perché in fondo la musica è un essere vivo, è vita e bisogna trattarla come tale, permettendosi di essere intuitivi, spontanei, lasciandosi trasportare dall'impulso del momento.<ref>Citato in ''[http://met.cittametropolitana.fi.it/news.aspx?n=323122 L'ORT continua con lo streaming del venerdì. Questa settimana propone Nil Venditti sul podio e Kevin Spagnolo solista al clarinetto]'',''met.cittametropolitana.fi.it'', 18 novembre 2020.</ref> ('''Nil Venditti''')
*[...] la relazione tra ''jour'' e ''nuit'' non è soltanto d'opposizione, ma anche di inclusione. Non c'è bisogno di grandi conoscenze di psicanalisi per ravvisare nella notte un simbolo materno, simbolo di quel luogo materno, di quella notte delle viscere ove tutto inizia, e per vedere che l'amore per la notte è il ritorno alla madre, discesa verso le Madri, viluppo inestricabile d'istinto vitale ed attrazione mortale. Qui si rivela un ulteriore rovesciamento nella dialettica del giorno e della notte, giacché se il giorno dominatore è, nel pieno del suo splendore, la vita, la notte femminea è, nella sua profondità abissale, vita e morte insieme: è la notte che ci dà alla luce, è la notte che ce la riprenderà.<ref>Citato in
''Effetto notte. {{small|Percorsi d'arte e di luce nella Napoli sotterranea}}'', a cura di Ludovico Pratesi e Paola Magni, Castelvecchi, Roma, 1999, [https://books.google.it/books?id=cG57ZWlXZBgC&lpg=PA1942&dq=&pg=PA1958#v=onepage&q&f=false p. 1958]. ISBN 88-8210-154-1</ref> ('''Gérard Genette''')
*''Le poesie non sono dei materassini | su cui sdraiarsi a prendere il sole | a dire Mi fa pensare, bello! | che è proprio così. | Le poesie sono una distesa di cocci | cui puoi stare sopra respirando piano, | con sempre un certo dolore | e quando ti alzi, | nella migliore delle ipotesi | ti senti l'impressione | il segno sulla pelle | di una insospettata, non tua, | scomodità profonda.''<ref>''Di un'insospettata, non tua, scomoda profondità''. Citato in Francesca Genti, ''La poesia è un unicorno'', Mondadori, Milano, 2018, [https://books.google.it/books?id=ZVRLDwAAQBAJ&lpg=PT62&dq=&pg=PT59#v=onepage&q&f=false p. 59]. ISBN 9788804687092</ref> ('''Valentina Diana''')
*{{NDR|Le carte geografiche}} Mi affascina la loro quiete geometrica, la chiarità che ne determina e ne scioglie anche il groviglio di linee. Non è questa dopotutto la vita? Una mappa che interseca e a volte confonde volumi e colori lasciando a noi il compito di distinguere.<ref>Dall'intervista ad [[Antonio Gnoli]], ''[https://www.repubblica.it/cultura/2016/08/07/news/margherita_pieracci_harwell_io_e_cristina_campo_amiche_per_la_vita_lei_mi_dava_la_forza_di_non_deluderla_-145554390/ Margherita Pieracci Harwell: "Io e Cristina Campo amiche per la vita. Lei mi dava la forza di non deluderla"]'', ''repubblica.it'', 7 agosto 2016.</ref> ('''Margherita Pieracci Harwell''')
*Montevideo come città manca di ciò che si è convenuto chiamare fisionomia americana. L'eleganza, il lusso stesso della quantità delle sue case ed infine la disposizione dei suoi viali, piazze e monumenti ne fanno una città di gusto europeo moderno. Il movimento della strada, i negozi, i teatri, sembrano seguire la stessa legge, perfino il clima sembra collaborare per far credere al turista del vecchio mondo che non ha cambiato patria. ('''Eugène de Robiedo''' nel 1877)
:''Montevideo como ciudad carece de lo que se ha convenido en llamar fisonomía americana. La elegancia, el lujo mismo de cantidad de sus casas y finalmente la disposición de sus paseos, plazas y monumentos hacen de ella una ciudad de gusto europeo moderno. El movimiento de la calle, los comercios, los teatros, parecen seguir la misma ley, hasta el clima parece ponerse de su parte para hacer creer al turista del viejo mundo que no ha cambiado de patria.»''<ref>Citato in Julio Sánchez Gómez, ''De bastión español a símbolo de la libertad. Montevideo en los tiempos de ciudad amurallada, 1725-1850/1870'', in Julio Sánchez Gómez y José Manuel Santos Pérez, ''De urbe indiana.{{small|Ensayos sobre ciudades y urbanismo en Brasil y en la América hispana}}''. Editor Julio Sánchez Gómez. Editorial Universidad de Salamanca, 2010, [https://books.google.it/books?id=3N-JJUEQmKcC&lpg=PA141&ots=j9hhainazu&dq=&pg=PA141#v=onepage&q&f=false p. 141]. ISBN 978-84-7800-207-8.</ref>
*''Nel buio della notte s'alzò in volo, | vagò per ampio cielo la mia mente, | poi nuvole varcò fino alla proda | ove, rappreso, il tempo disfavilla. | Trascese il sole, oltrepassò le stelle | per perdersi in un vortice di fuoco. | Non si bruciò, ma rapida trascorse | alla porta del riso e della gioia. | Si sporse: fluttuavano baciandosi | cieli in onde di fiamma e pura luce, | ove amore è semente a soli e stelle. | Entrò, ma l'investì vivo bagliore: | in melodie serene l'universo | moveva incontro ad adorar l'Eterno.''<ref>''Pensiero notturno'', in ''Il fiore della poesia di Giuseppe Serembe'', traduzione italiana a cura di Vincenzo Belmonte, p. 5.</ref> ('''Giuseppe Serembe''')
*{{NDR|Julien Green}} Romanziere raffinatissimo, esegeta delle inquietudini, chiromante del dubbio [...].<ref name=fauno /> ('''Davide Brullo''')
*{{NDR|L'anello di Carvilio}} [...] pezzo assolutamente unico e originale è l'anello a fascia che è stato trovato al dito di Aebutia<ref>Madre di Carvilio.</ref>. Sotto il castone in raro cristallo di rocca, lavorato "a cabochon", è collocato un mini-busto di Carvilio, che morì prematuramente all'età di 18 anni e tre mesi. Si tratta di una microfusione a cera persa e rappresenta un giovane a torso nudo, con capelli ricci, labbra sottili e naso aquilino. L'effetto luminoso della lente di cristallo dona una misteriosa profondità all’immagine del defunto evocando la lontananza-vicinanza della sua anima agli affetti della madre. ('''Andrea Cionci''') <ref>Da ''[https://www.lastampa.it/cultura/2017/11/24/news/l-ombra-d-oro-del-giovane-carvilio-la-mummia-di-roma-1.34390857 L'ombra d'oro del giovane Carvilio, la Mummia di Roma. La dispersione degli straordinari reperti della tomba di Grottaferrata]'', ''lastampa.it'', 24 novembre 2017.</ref>
*{{NDR|Santa Maria Egiziaca dopo la conversione}} Quando [...] uscii sulla piazza, mi parve che tutto fosse nuovo, meravigliosamente mai visto. Neppure il colore del cielo sembrava più lo stesso, né il volto della gente. Mi ricordai allora di un giorno in cui, dopo una pioggia torrenziale, mi guardai intorno e vidi che tutto era pulito. (Da ''Leggende cristiane'', a cura di L. Manetti e S. Zuffì, p. 359.<ref name=Φως>Citato in Claudia Cirami, ''[https://www.breviarium.eu/2020/04/01/maria-egiziaca-la-vedente/ Come a Maria Egiziaca "si aprirono gli occhi"]'', ''breviarium.eu'', 1 aprile 2020.</ref>)
*Questa settimana ho ascoltato tre volte la Passione secondo Matteo del divino Bach, ogni volta con il sentimento di sconfinata meraviglia. Chi ha completamente dimenticato [disimparato] il Cristianesimo, la ascolta veramente come un Vangelo, è la musica della negazione della Volontà, senza memoria dell'Askesis.
:''In diese Woche habe ich dreimal die ''Matthäuspassion'' des göttlichen Bach gehört, jedesmal mit dem Gefühl der unermesslichen Verwunderung. Wer das Christentum völlig verlernt hat, der hört es hier wirklich wie ein Evangelium, es ist die Musik der Verneinung des Willens, ohne die Erinnerung an die Askesis.''<ref>Da una lettera ed Erwin Rohde da Basilea del 30 aprile 1870. {{en}} Citato in Richard Viladesau, ''[The Pathos of the Cross. {{small|The Passion of Christ in Theology and the Arts – The Baroque Era}}]'', Oxford University Press, 2014, [https://books.google.it/books?id=Gc_QAgAAQBAJ&lpg=PA320&dq=&pg=PA320#v=onepage&q&f=false p. 320, nota 75].</ref>
*Tocca al silenzio non avere dubbi sulla morte. ('''Marcella Tarozzi Goldsmith''') <ref>Da ''Il silenzio e la parola'', 2001. Citato in Gino Ruozzi, ''Giano bifronte. {{small|Teoria e forme dell'aforisma italiano contemporaneo}}''; in AA. VV, ''Teoria e storia dell'aforisma'', premessa di Vittorio Roda, introduzione e cura di Gino Ruozzi, Bruno Mondadori, Milano, 2004, [https://books.google.it/books?id=NVueAgAAQBAJ&lpg=PA137&dq=&pg=PA137#v=onepage&q&f=false p. 137].</ref>
*{{NDR|Agli agenti del KGB}} Volete mandarmi nel gulag? Benissimo, per me è un'ottima notizia.<ref>Citato in Alessandro Zaccuri, ''[https://www.avvenire.it/agora/pagine/padre-vorobev-non-sappiamo-le-vittime Padre Vorob'ev (Russia): «Ancora oggi non sappiamo quante furono le vittime»]'', ''avvenire.it'', 23 agosto 2013.</ref>('''Tavknok''', monaco dell'eremo di Riga)
[[s:Myricae/In campagna/Novembre|Novembre]]
Yet there is no sorrier sight to watch then the vacant faces of those former high school and college students when, at thirty-five or fifty, all their mental alertness having vanished, the spark gone from their eyes, they dutifully chew their gum to keep from yawning, while absorbing the chewing gum for the eyes of the movies or the chewing gum for the ears of the radio. [https://www.google.it/books/edition/Writers_and_Their_Critics/Zv0tAAAAMAAJ?hl=it&gbpv=1&bsq=Peyre+Yet+there+is+no+sorrier+sight+to+watch+then+the+vacant+faces+of+those+former+high+school+and+college+students+when,+at+thirty-five+or+fifty,+all+their+mental+alertness+having+vanished,+the+spark+gone+from+their+eyes,+they+dutifully+chew+their+gum+to+keep+from+yawning,+while+absorbing+the+chewing+gum+for+the+eyes+of+the+movies+or+the+chewing+gum+for+the+ears+of+the+radio.&dq=Peyre+Yet+there+is+no+sorrier+sight+to+watch+then+the+vacant+faces+of+those+former+high+school+and+college+students+when,+at+thirty-five+or+fifty,+all+their+mental+alertness+having+vanished,+the+spark+gone+from+their+eyes,+they+dutifully+chew+their+gum+to+keep+from+yawning,+while+absorbing+the+chewing+gum+for+the+eyes+of+the+movies+or+the+chewing+gum+for+the+ears+of+the+radio.&printsec=frontcover p. 291] [https://www.google.it/books/edition/Writers_and_Their_Critics/Zv0tAAAAMAAJ?hl=it&gbpv=1&bsq=Peyre+Yet+there+is+no+sorrier+sight+to+watch+then+the+vacant+faces+of+those+former+high+school+and+college+students+when,+at+thirty-five+or+fifty,+all+their+mental+alertness+having+vanished,+the+spark+gone+from+their+eyes,+they+dutifully+chew+their+gum+to+keep+from+yawning,+while+absorbing+the+chewing+gum+for+the+eyes+of+the+movies+or+the+chewing+gum+for+the+ears+of+the+radio.&dq=Peyre+Yet+there+is+no+sorrier+sight+to+watch+then+the+vacant+faces+of+those+former+high+school+and+college+students+when,+at+thirty-five+or+fifty,+all+their+mental+alertness+having+vanished,+the+spark+gone+from+their+eyes,+they+dutifully+chew+their+gum+to+keep+from+yawning,+while+absorbing+the+chewing+gum+for+the+eyes+of+the+movies+or+the+chewing+gum+for+the+ears+of+the+radio.&printsec=frontcover] Henri Peyre
*[https://www.google.it/books/edition/A_History_of_Neapolitan_Drama_in_the_Twe/2LIPCwAAQBAJ?hl=it&gbpv=1&dq=paliotti+salone+margherita&pg=PA30&printsec=frontcover]
*''Di Notte, il Can, quasi sia specchio, mira | il cerchio de la Luna; e, sé vedendo, | crede, ch'entro v'alberghi un altro cane. | Latra; ma, invan, vana la voce ai venti | è mandata, e dispersa; e Delia sorda | và dietro il suo camin, termina il corso.''
:''Lunarem noctu, ut speculum, canis inspicit orbem, | seque; videns, alium credit inesse canem, | et latrat: sed frustra agitur vox irrita ventis, | et peragit cursus surda Diana suos.'' https://archive.org/details/emblemidiandreaa00alci/page/244/mode/2up?ref=ol&_autoReadAloud=show&view=theater
*{{NDR|I Corifea}}''Il tempo è breve; chi insegue l'immenso perde l'attimo presente.''
''Or quando nella tènebra | notturna il pie' mio candido | agiterò nel bacchico tripudio, | la cervice crollando all'ètra rorido, | come cerbiatta che del prato allegrasi | fra le verdi delizie, | poi che la truce caccia | ha sfuggita, e l'insidia | delle ben tese reti? Col suo sibilo | il cacciatore l'impeto dei cani aizza invan sulla sua traccia: | ch'essa, pari ad un turbine, | via per i prati lanciasi | lunghesso il fiume; e nelle solitudini | ove uom non giunge, posa, | e tra i virgulti della selva ombrosa. || Che è saggezza? E qual fu mai dai Superi | dono piú insigne agli uomini largito, | che la man dei nemici | tener sulle cervici? | E quanto è bello a noi sempre è gradito.'' ( https://it.wikisource.org/wiki/Le_Baccanti/Terzo_stasimo p. 80)
Fu nel 1717 che, con l'accennata fondazione della Grande Loggia di Londra e col subentrare della cosiddetta "massoneria speculativa" continentale, si verificarono il soppiantamento e l'inversione di polarità, di cui si è detto. Come "speculazione" qui valse infatti l'ideologia illuministica, enciclopedistica e razionalistica connessa ad una corrispondente, deviata interpretazione dei simboli, e l'attività dell'organizzazione si concentrò decisamente sul piano politico-sociale, anche se usando prevalentemente la tattica dell'azione indiretta e manovrando con influenze e suggestioni, di cui era difficile individuare l'origine prima. Si vuole che questa trasformazione si sia verificata solo in alcune logge e che altre abbiano conservato il loro carattere iniziatico e operativo anche dopo il 1717. In effetti, questo carattere si può riscontrare negli ambienti massonici cui appartennero un Martinez de Pasqually, un Claude de Saint Martin e lo stesso Joseph de Maistre. Ma devesi ritenere che questa stessa massoneria sia entrata, per altro riguardo, essa stessa in una fase di degenerescenza, se essa nulla ha potuto contro l'affermarsi dell'altra e se, praticamente, da questa è stata alla fine travolta. Né si è avuta una qualsiasi azione della massoneria, che sarebbe rimasta iniziatica per diffidare e sconfessare l'altra, per condannare l'attività politico-sociale e per impedire che, dappertutto, essa valesse propriamente e ufficialmente come massoneria. (da La massoneria moderna come inversione del ghibellinismo) [https://books.google.it/books?id=_I_LCQAAQBAJ&lpg=PA216&ots=Gz4kYfw_mW&dq=&pg=PA216#v=onepage&q&f=false]
*È nella battaglia stessa che occorre risvegliare e temprare quella forza che, di là dalle bufere del sangue e degli stenti, con nuovo splendore e con pace potente propizierà una nuova creazione. Per questo, oggi si dovrebbe apprendere di nuovo sul campo di battaglia la pura azione, l’azione non solo nel significato di ascesi virile, ma anche di purificazione e via verso forme di vita superiori, valide in sé e per sé — il che, però, significa in un certo modo proprio un ritorno alla tradizione primordiale ario-occidentale. [https://books.google.it/books?newbks=1&newbks_redir=0&redir_esc=y&hl=it&id=EXMQAQAAIAAJ&dq=di+nuovo+sul+campo+di+battaglia+la+pura+azione%2C+l%E2%80%99azione+non+solo+nel+significato+di+ascesi+virile%2C+ma+anche+di+purificazione+e+via+verso+forme+di+vita+superiori&focus=searchwithinvolume&q=ascesi+virile]
'''Anca Damian''' (... | ...), regista e produttrice cinematografica rumena.
==Citazioni di Anca Damian==
*{{NDR|Su Marona, la cagnetta protagonista del cartone animato ''La mia fantastica vita da cane''}} Il destino di Marona è semplice ed essenziale, universale e individuale. Vivere l'istante presente; apprezzare le piccole cose; essere in connessione profonda con gli altri – ecco le "lezioni di felicità" dai cani per gli umani.<ref>Citato in ''[https://news.cinecitta.com/IT/it-it/news/53/88124/il-legame-tra-cane-e-padrone-nel-nuovo-film-di-anca-damian.aspx Il legame tra cane e padrone nel nuovo film di Anca Damian]'', ''cinecittà.com'', 2 dicembre 2021.</ref>
==Altri progetti==
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{{DEFAULTSORT:Damian, Anca}}
[[Categoria:Registi rumeni]]
==Note==
<references />
==Anne Barratin==
[https://fr.wikipedia.org/wiki/Anne_Barratin] [https://books.google.it/books?id=p0tFAAAAYAAJ&newbks=1&newbks_redir=0&dq=&pg=PA92#v=onepage&q&f=false]
[https://books.google.it/books?newbks=1&newbks_redir=0&hl=it&id=YyFdAAAAMAAJ&dq=O+triato+%27e+donna+Peppa&focus=searchwithinvolume&q=Peppa p. 224]
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==Di seguito alcuni modi di dire di cui non trovo la fonte==
*'''Ascirsene a int' 'o bafuogno.'''
:Letteralmente: ''Uscirsene da dentro il favonio, da dentro l'afa.''
::{{spiegazione|Tirarsi fuori da una situazione che si presenta incasinata e foriera di problemi e complicazioni spiacevoli}}
*'''Appennere 'e panne 'a 'nu malo chiuovo.'''
:''Appendere gli abiti ad un cattivo (malfermo) chiodo.''
::{{spiegazione|Essersi grandemente sbagliati sul conto di una persona (averla ritenuta troppo mite, accomodante, averla sottovalutata, avere affrettatamente concluso che fosse un cliente facile o averla ritenuta affidabile et similia. Es. ''Hê appiso 'e panne 'a 'nu malo chiuovo.'' ''Hai appeso gli abiti a un chiodo malfermo'', e cioè: ''Hai capito proprio male, ti sei proprio sbagliato''}}
*'''Essere buono 'ncuorpo.'''
:''Essere buono in corpo''
::{{spiegazione|Essere un tipo tosto, per nulla malleabile; un "cliente" difficile.}}
*'''Essere buono sott' 'a 'na zuppa 'e fave.'''
:''Essere buoni sotto una zuppa di fave.''
::{{spiegazione|Non essere buoni per nulla.}}
*'''Fà 'nu cric.'''
:''Fare un cric.''
::{{spiegazione|Aiutare, dare una mano.}}
*'''Fà 'o piezzo a coccheduno.'''
:''Fare il pezzo a qualcuno.''
::{{spiegazione|Imbrogliarlo.}}
*'''Jì 'nfetamma'''
:''Andare in cattivo odore.''
::{{spiegazione|Arrabbiarsi, prendersela molto a male, reagire con rabbia.}}
*'''Levà 'a vocca a cocche ccosa (o coccosa).'''
:''Togliere la bocca da qualche cosa.''
::{{spiegazione|Non gradire più qualcosa.}}
*''''O guappo a trucco.'''
:''Il guappo "truccato"''
::{{spiegazione|Un finto guappo, una tigre di carta; un [https://it.wiktionary.org/wiki/baudruche baudruche], in sostanza.}}
*''''O male 'e mola e 'a musica dint' 'e rrecchie.'''
:''Il mal di mola e la musica nelle orecchie.''
::{{spiegazione|Una tormentosa scocciatura, una situazione, una seccatura insopportabile}}
*'''Piglià 'nu flesc.'''
:''Prendere un flash.''
::{{spiegazione|Prendere una svista, un abbaglio.}}
*'''Sta 'a fore cu 'e chiocche.'''
:''Stare fuori con le meningi.''
::{{spiegazione|Non essere più lucidi di mente, sragionare.}}
*'''Tené 'a scarda dint' a ll'uocchie.'''
:''Avere la scheggia negli occhi.''
::{{spiegazione|Gli occhi sono lo specchio dell'anima, occhi nei quali balena una "scheggia", non sono occhi limpidi. Lo si dice di una persona maligna.}}
*Ferdinando Russo, ''[https://archive.org/details/ncoppomarciappi00russgoog/page/n5/mode/2up|Ncopp<nowiki>'</nowiki>'o marciappiede]'' (Perché Ncopp, pur digitato nel wikitesto, poi, pubblicando, sparisce?)
*Ferdinando Russo, ''[https://nap.wikisource.org/wiki/Ennece:Poesie_napoletane_-_Ferdinando_Russo.djvu|Poesie napoletane]'' (Perché Poesie, pur digitato nel wikitesto, poi, pubblicando, sparisce?) [https://nap.wikisource.org/wiki/Ennece:Poesie_napoletane_-_Ferdinando_Russo.djvu] Stesso link, ora funziona, scrivendo il titolo va tutto a carte quarantotto
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===In ''[[Cesare Caravaglios]], Voci e gridi di venditori in Napoli''===
*Per dire che di una cosa se ne è avuta poca mettere la punta del pollice fissata sotto l'estremità dell'indice, mentre le altre dita restano chiuse quasi a pugno. Tale gesto tradotto in parole vuol significare:<br />{{centrato| — N'aggiu avuto pucurillo!}}{{centrato|(Ne ho avuto pochino!) (p. 19)}}
*Per dire ad una persona che beve molto accostare ed allontanare più volte dalla bocca la mano chiusa col solo pollice disteso. La mano così disposta vuole imitare il ''fiasco'' al quale sogliono bere i napoletani. Portando la mano alla bocca si indica l'atto del bere.<br/>Talvolta questo gesto è accompagnato da certe espressioni del viso che vogliono chiaramente dire:<br/>{{centrato| — 'Mbriacone!}}{{centrato| — ({{sic|Ubbriacone}}!) (p.19)}}
*Per dare del ladro ad una persona distendere la palma della mano, indi curvare obliquamente le dita {{sic|l'uno dopo l'altro}}, mentre lo sguardo si rivolge alla persona che si apostrofa:<br />Il significato di questo gesto è:<br />{{centrato|(— Tu si nu mariuolo!)}}{{centrato|Tu sei un ladro! (p. 21)}}
*Volendo comunicare che una persona è morta fare in aria il segno della croce. Questo gesto è assai usato dai napoletani per indicare una speranza perduta. Si traduce:<br />{{centrato| — Nu nce sta cchiù che ffà!}}{{centrato|(Tutto è finito!) (p. 21)}}
*Volendo dare dell<nowiki>'</nowiki>''asino'' ad una persona aprire la bocca mentre la lingua si distende sul labbro inferiore. Labbro e mento quasi penzoloni. Gli occhi non debbono avere né vivacità, né spirito.!<br />Eseguito il gesto con destrezza e rapidità si dirà:<br/>{{centrato| — Si ciuccio!}}{{centrato|(Sei un asino!) (p. 22)}}
*L'additare è uno dei gesti più naturali e più frequenti dei napoletani. Essi distendono l'indice e lo dirigono verso l'oggetto che vogliono indicare, allungando il braccio e la mano il più che sia possibile. Spesso, però, essi al dito sostituiscono gli occhi sempre vivi e lampeggianti accompagnando il movimento con un piccolo adeguato gesto della testa.<br/>L'additare ha il significato di:<br />{{centrato| — 'O vì lloco!}}{{centrato|(Eccolo!) (pp. 22-23)}}
==Bibliografia==
*[[Cesare Caravaglios]], ''Voci e gridi di venditori in Napoli'', {{small| con 33 illustrazioni e 15 trascrizioni musicali}}, introduzione di Raffaele Corso, Catania, Libreria Tirelli di F. Guaitolini, Catania, 1931 · IX.
===''Spigolando...''===
*''<nowiki>'</nowiki>A vacànzia è fernuta e me garbizza | sto chiarfo<ref>Chìarfo, refuso, nel testo.</ref>ca 'ncarma | l'appecundria. È meglio stracquà, | 'e campìglie arrevèntano scaiènze | 'e l'autunno ca 'nzarda into culore | do vignale e s'aggranfeca zumpanno | 'nzì' lo core. Ca mmùmmera aggubbata | selluzzo pe sbariamiento, forse | pe cupià 'o chiarfo, po piglià pe fesso.''<ref>''Piscegràzia'', (''Strascico''), in ''Tommaso Pignatelli Quando un politico fa buona poesia'', a cura di Arnaldo Colasanti. In ''Poesia'', n. 102, anno X, gennaio 1997, Crocetti Editore, Milano, 1997, p. 62.</ref><ref>''La vacanza è finita e mi piace | questa pioggia violenta che benedice | la malinconia. È meglio desistere, | le promesse diventano bisogni | dell'autunno che preme nel colore | della vigna e s'arrampica a sussulti | fino al cuore. Col capo piegato | singhiozzo per distrazione, forse, | per imitare l'acquazzone, per prenderlo in giro.'' La traduzione è in ''Poesia'', n. 102, anno X, p. 62.</ref> ('''Tommaso Pignatelli''')
*''C'è un luogo dove dormi | e il tuo respiro | io non lo sento, | non lo sento mai. || Fra i nostri due riposi | è la città spavalda | strade, fragori, alterchi, gente e tetti | e come due leoni sul sagrato | remoti e fermi, chiusi in una forma, | noi vigiliamo la nostra distanza.''<ref>Citato in ''I leoni del sagrato di Mariagloria Sears'', ''Corriere della Sera'', 25 maggio 2018; in ''[https://www.pressreader.com/ pressreader.com]''.</ref><ref>Citato in ''[http://scaffalinvisibili.blogspot.com/2016/06/i-leoni-sul-sagrato-mariagloria-sears.html scaffalinvisibili.blogspot.com]'', 3 giugno 2016.</ref>('''Mariagloria Sears''')
*{{NDR|La bellezza, non una}} [...] categoria estetica ma l'energia di Dio, l'energia della gloria di Dio, la gloria dell'energia di Dio che trasfigura il mondo... un varco che si apre su un altro mondo, su un'altra realtà più grande, il mondo della realtà, della grazia di Dio.<ref>Citato in Giovanna Parravicini, ''[https://www.avvenire.it/agora/pagine/la-pianista-e-il-dittatore_201007230714383000000 La pianista e il dittatore]'', ''avvenire.it'', 23 luglio 2010.</ref> ('''Padre Vsevolod Spiller''', al funerale di [[Marija Veniaminovna Judina|Maria Yudina]])
*Certamente ogni opera letteraria ha un suo suolo natio nell'invito alla comunicazione, in una specie di nostalgia d'amore. Ogni testo letterario è in un certo senso epistola...<ref>Citato in ''Il mondo di carta di Hrvoje Pejaković'', a cura di Mladen Machiedo, in ''Poesia'', n. 101, anno IX, dicembre 1996, traduzione di Mladen Machiedo, Crocetti Editore, Milano, p. 73 </ref> ('''Hrvoje Pejaković''')
*Claudia Severa alla sua Lepidina, salute. Il terzo giorno prima delle Idi di settembre<ref>L'11 settembre.</ref>, per il giorno in cui si festeggia il mio compleanno, ti invito di cuore a venire da noi, sorella mia, per rendere ancora più felice la mia giornata con la tua presenza... Saluta il tuo Ceriale. Il mio Elio e il figlio lo salutano. Ti aspetto, stammi bene, sorella, anima carissima, così come mi auguro di star bene io, e addio. Da Severa a Sulpicia Lepidina (moglie) di Ceriale.<ref>Citato in AA. VV., ''La passione di Perpetua e Felicita'', prefazione di Eva Cantarella, a cura di Marco Formisano, introduzione, traduzione e note di Marco Formisano, Bur, Milano, 2013, [https://books.google.it/books?id=gpccMSN7AssC&lpg=PR5&dq=Sulpicia&hl=it&pg=PR4#v=onepage&q&f=false p. IV]. ISBN 978-88-58-64889-6</ref> ('''[[w:Tavolette di Vindolanda|Invito di Vindolanda]]''')
*{{NDR|Sul Quartetto n. 14 di Beethoven}} Dopo questo, cosa ci è rimasto da poter scrivere? ('''Franz Schubert''')
:''After this, what is left for us to write?''<ref>{{en}} Citato in [[Mark Nepo]],''The Endless Practice. {{small|Becoming Who You Were Born to Be}}'', Simon and Schuster, New York, 2014, [https://books.google.it/books?id=LvRuAwAAQBAJ&lpg=PA237&dq=&pg=PA237#v=onepage&q&f=false p. 237].</ref>
*{{NDR|Dopo la conversione}} Fuori faceva sempre bello; avevo cinque anni, e quel mondo fatto in precedenza di pietra e di catrame era un gran giardino dove mi sarebbe stato permesso di giocare per tutto il tempo che sarebbe piaciuto al cielo [...] Dio esisteva, ed era presente, rivelato e mascherato da quella delegazione di luce che senza discorsi né figure dava tutto alla comprensione e all'amore [...]. Il miracolo durò un mese. Ogni mattino, ritrovavo affascinato quella luce che faceva impallidire il giorno, quella dolcezza che non dimenticherò mai, e che è tutta la mia sapienza teologica. (Da ''Dio esiste'', pp. 147-148.<ref name=Φως />) ('''André Frossard''')
*{{NDR|[[w:Paredro|Paredro]]}} [...] un'entità associata, sorta di "compadre" o sostituto o baby sitter dell'eccezionale.<ref>Da ''Componibile 62'', traduzione di Flaviarosa Nicoletti Rossini, Sur. Citato in Walter Catalano, ''[https://www.pulplibri.it/catalano-vampiro-surrealista/ Il vampiro surrealista. {{small|Vampirismi d'autore}}]'', ''pulplibri.it'', 5 dicembre 2019.</ref> ('''Julio Cortàzar''')
*Incontriamo, via via che proseguiamo la lettura, il piacere sensuale del libro che abbiamo in mano e la dolorosa passione per la pagina bianca, lì in attesa dell'inchiostro, dei segni, delle parole, della punteggiatura...<ref>Citato in [[Dacia Maraini]], ''Amata scrittura'', Rizzoli Bur, Milano, 2012, [https://books.google.it/books?id=yIAIXGeOwcMC&lpg=PP1&hl=it&pg=PP1#v=onepage&q&f=false p. 1].</ref> ('''Giulia Borgese''')
*[...] [[Julien Green]] è il fauno della contraddizione.<ref name=fauno>Da ''[https://www.ilgiornale.it/news/julien-green-vertigine-fulminea-scrittura-1386519.html Julien Green, la vertigine fulminea della scrittura]'', ''ilgiornale.it'', 16 aprile 2017.</ref> ('''Davide Brullo''')
*La grandezza di [[Giardini di Versailles|Versailles]] consiste nella coerente applicazione di un ordine logico, dal quale non era permessa alcuna deviazione: si trattava di un'opera d'arte che esigeva obbedienza. Una tale opera può venir concepita ed eseguita una sola volta in una cultura. Essa lascia infatti i partecipanti esausti e bisognosi di cose più frivole. Il sollievo fu trovato nelle imitazioni dell'idea del giardino inglese (il jardin anglais), nei particolari rococò e negli ornamenti finto-cinesi (chinoiserie). Nel frattempo, in tutta Europa, gli aspiranti principi tentavano la loro Versailles. Pochi di questi autocrati avevano l'esatta concezione e nessuno la ricchezza di [[Luigi XVI]]°. Ciò non di meno essi lasciarono la loro impronta e godettero di principeschi giardini fantasticamente stravaganti.<ref>Da ''Il giardino ben arredato'', traduzione di Antonella Bortolin, Di Baio Editore, Milano, 1990, [https://books.google.it/books?id=4OtXL8MPuQwC&lpg=PA32&dq=&pg=PA32#v=onepage&q&f=false p. 32]. ISBN 88-7080-239-6</ref> ('''Michael Balston''')
*[...] la musica ti parla e basta saperla ascoltare, e nel momento esatto del concerto ecco che entra in gioco l'istinto. Perché in fondo la musica è un essere vivo, è vita e bisogna trattarla come tale, permettendosi di essere intuitivi, spontanei, lasciandosi trasportare dall'impulso del momento.<ref>Citato in ''[http://met.cittametropolitana.fi.it/news.aspx?n=323122 L'ORT continua con lo streaming del venerdì. Questa settimana propone Nil Venditti sul podio e Kevin Spagnolo solista al clarinetto]'',''met.cittametropolitana.fi.it'', 18 novembre 2020.</ref> ('''Nil Venditti''')
*[...] la relazione tra ''jour'' e ''nuit'' non è soltanto d'opposizione, ma anche di inclusione. Non c'è bisogno di grandi conoscenze di psicanalisi per ravvisare nella notte un simbolo materno, simbolo di quel luogo materno, di quella notte delle viscere ove tutto inizia, e per vedere che l'amore per la notte è il ritorno alla madre, discesa verso le Madri, viluppo inestricabile d'istinto vitale ed attrazione mortale. Qui si rivela un ulteriore rovesciamento nella dialettica del giorno e della notte, giacché se il giorno dominatore è, nel pieno del suo splendore, la vita, la notte femminea è, nella sua profondità abissale, vita e morte insieme: è la notte che ci dà alla luce, è la notte che ce la riprenderà.<ref>Citato in
''Effetto notte. {{small|Percorsi d'arte e di luce nella Napoli sotterranea}}'', a cura di Ludovico Pratesi e Paola Magni, Castelvecchi, Roma, 1999, [https://books.google.it/books?id=cG57ZWlXZBgC&lpg=PA1942&dq=&pg=PA1958#v=onepage&q&f=false p. 1958]. ISBN 88-8210-154-1</ref> ('''Gérard Genette''')
*''Le poesie non sono dei materassini | su cui sdraiarsi a prendere il sole | a dire Mi fa pensare, bello! | che è proprio così. | Le poesie sono una distesa di cocci | cui puoi stare sopra respirando piano, | con sempre un certo dolore | e quando ti alzi, | nella migliore delle ipotesi | ti senti l'impressione | il segno sulla pelle | di una insospettata, non tua, | scomodità profonda.''<ref>''Di un'insospettata, non tua, scomoda profondità''. Citato in Francesca Genti, ''La poesia è un unicorno'', Mondadori, Milano, 2018, [https://books.google.it/books?id=ZVRLDwAAQBAJ&lpg=PT62&dq=&pg=PT59#v=onepage&q&f=false p. 59]. ISBN 9788804687092</ref> ('''Valentina Diana''')
*{{NDR|Le carte geografiche}} Mi affascina la loro quiete geometrica, la chiarità che ne determina e ne scioglie anche il groviglio di linee. Non è questa dopotutto la vita? Una mappa che interseca e a volte confonde volumi e colori lasciando a noi il compito di distinguere.<ref>Dall'intervista ad [[Antonio Gnoli]], ''[https://www.repubblica.it/cultura/2016/08/07/news/margherita_pieracci_harwell_io_e_cristina_campo_amiche_per_la_vita_lei_mi_dava_la_forza_di_non_deluderla_-145554390/ Margherita Pieracci Harwell: "Io e Cristina Campo amiche per la vita. Lei mi dava la forza di non deluderla"]'', ''repubblica.it'', 7 agosto 2016.</ref> ('''Margherita Pieracci Harwell''')
*Montevideo come città manca di ciò che si è convenuto chiamare fisionomia americana. L'eleganza, il lusso stesso della quantità delle sue case ed infine la disposizione dei suoi viali, piazze e monumenti ne fanno una città di gusto europeo moderno. Il movimento della strada, i negozi, i teatri, sembrano seguire la stessa legge, perfino il clima sembra collaborare per far credere al turista del vecchio mondo che non ha cambiato patria. ('''Eugène de Robiedo''' nel 1877)
:''Montevideo como ciudad carece de lo que se ha convenido en llamar fisonomía americana. La elegancia, el lujo mismo de cantidad de sus casas y finalmente la disposición de sus paseos, plazas y monumentos hacen de ella una ciudad de gusto europeo moderno. El movimiento de la calle, los comercios, los teatros, parecen seguir la misma ley, hasta el clima parece ponerse de su parte para hacer creer al turista del viejo mundo que no ha cambiado de patria.»''<ref>Citato in Julio Sánchez Gómez, ''De bastión español a símbolo de la libertad. Montevideo en los tiempos de ciudad amurallada, 1725-1850/1870'', in Julio Sánchez Gómez y José Manuel Santos Pérez, ''De urbe indiana.{{small|Ensayos sobre ciudades y urbanismo en Brasil y en la América hispana}}''. Editor Julio Sánchez Gómez. Editorial Universidad de Salamanca, 2010, [https://books.google.it/books?id=3N-JJUEQmKcC&lpg=PA141&ots=j9hhainazu&dq=&pg=PA141#v=onepage&q&f=false p. 141]. ISBN 978-84-7800-207-8.</ref>
*''Nel buio della notte s'alzò in volo, | vagò per ampio cielo la mia mente, | poi nuvole varcò fino alla proda | ove, rappreso, il tempo disfavilla. | Trascese il sole, oltrepassò le stelle | per perdersi in un vortice di fuoco. | Non si bruciò, ma rapida trascorse | alla porta del riso e della gioia. | Si sporse: fluttuavano baciandosi | cieli in onde di fiamma e pura luce, | ove amore è semente a soli e stelle. | Entrò, ma l'investì vivo bagliore: | in melodie serene l'universo | moveva incontro ad adorar l'Eterno.''<ref>''Pensiero notturno'', in ''Il fiore della poesia di Giuseppe Serembe'', traduzione italiana a cura di Vincenzo Belmonte, p. 5.</ref> ('''Giuseppe Serembe''')
*{{NDR|Julien Green}} Romanziere raffinatissimo, esegeta delle inquietudini, chiromante del dubbio [...].<ref name=fauno /> ('''Davide Brullo''')
*{{NDR|L'anello di Carvilio}} [...] pezzo assolutamente unico e originale è l'anello a fascia che è stato trovato al dito di Aebutia<ref>Madre di Carvilio.</ref>. Sotto il castone in raro cristallo di rocca, lavorato "a cabochon", è collocato un mini-busto di Carvilio, che morì prematuramente all'età di 18 anni e tre mesi. Si tratta di una microfusione a cera persa e rappresenta un giovane a torso nudo, con capelli ricci, labbra sottili e naso aquilino. L'effetto luminoso della lente di cristallo dona una misteriosa profondità all’immagine del defunto evocando la lontananza-vicinanza della sua anima agli affetti della madre. ('''Andrea Cionci''') <ref>Da ''[https://www.lastampa.it/cultura/2017/11/24/news/l-ombra-d-oro-del-giovane-carvilio-la-mummia-di-roma-1.34390857 L'ombra d'oro del giovane Carvilio, la Mummia di Roma. La dispersione degli straordinari reperti della tomba di Grottaferrata]'', ''lastampa.it'', 24 novembre 2017.</ref>
*{{NDR|Santa Maria Egiziaca dopo la conversione}} Quando [...] uscii sulla piazza, mi parve che tutto fosse nuovo, meravigliosamente mai visto. Neppure il colore del cielo sembrava più lo stesso, né il volto della gente. Mi ricordai allora di un giorno in cui, dopo una pioggia torrenziale, mi guardai intorno e vidi che tutto era pulito. (Da ''Leggende cristiane'', a cura di L. Manetti e S. Zuffì, p. 359.<ref name=Φως>Citato in Claudia Cirami, ''[https://www.breviarium.eu/2020/04/01/maria-egiziaca-la-vedente/ Come a Maria Egiziaca "si aprirono gli occhi"]'', ''breviarium.eu'', 1 aprile 2020.</ref>)
*Questa settimana ho ascoltato tre volte la Passione secondo Matteo del divino Bach, ogni volta con il sentimento di sconfinata meraviglia. Chi ha completamente dimenticato [disimparato] il Cristianesimo, la ascolta veramente come un Vangelo, è la musica della negazione della Volontà, senza memoria dell'Askesis.
:''In diese Woche habe ich dreimal die ''Matthäuspassion'' des göttlichen Bach gehört, jedesmal mit dem Gefühl der unermesslichen Verwunderung. Wer das Christentum völlig verlernt hat, der hört es hier wirklich wie ein Evangelium, es ist die Musik der Verneinung des Willens, ohne die Erinnerung an die Askesis.''<ref>Da una lettera ed Erwin Rohde da Basilea del 30 aprile 1870. {{en}} Citato in Richard Viladesau, ''[The Pathos of the Cross. {{small|The Passion of Christ in Theology and the Arts – The Baroque Era}}]'', Oxford University Press, 2014, [https://books.google.it/books?id=Gc_QAgAAQBAJ&lpg=PA320&dq=&pg=PA320#v=onepage&q&f=false p. 320, nota 75].</ref>
*Tocca al silenzio non avere dubbi sulla morte. ('''Marcella Tarozzi Goldsmith''') <ref>Da ''Il silenzio e la parola'', 2001. Citato in Gino Ruozzi, ''Giano bifronte. {{small|Teoria e forme dell'aforisma italiano contemporaneo}}''; in AA. VV, ''Teoria e storia dell'aforisma'', premessa di Vittorio Roda, introduzione e cura di Gino Ruozzi, Bruno Mondadori, Milano, 2004, [https://books.google.it/books?id=NVueAgAAQBAJ&lpg=PA137&dq=&pg=PA137#v=onepage&q&f=false p. 137].</ref>
*{{NDR|Agli agenti del KGB}} Volete mandarmi nel gulag? Benissimo, per me è un'ottima notizia.<ref>Citato in Alessandro Zaccuri, ''[https://www.avvenire.it/agora/pagine/padre-vorobev-non-sappiamo-le-vittime Padre Vorob'ev (Russia): «Ancora oggi non sappiamo quante furono le vittime»]'', ''avvenire.it'', 23 agosto 2013.</ref>('''Tavknok''', monaco dell'eremo di Riga)
[[s:Myricae/In campagna/Novembre|Novembre]]
Yet there is no sorrier sight to watch then the vacant faces of those former high school and college students when, at thirty-five or fifty, all their mental alertness having vanished, the spark gone from their eyes, they dutifully chew their gum to keep from yawning, while absorbing the chewing gum for the eyes of the movies or the chewing gum for the ears of the radio. [https://www.google.it/books/edition/Writers_and_Their_Critics/Zv0tAAAAMAAJ?hl=it&gbpv=1&bsq=Peyre+Yet+there+is+no+sorrier+sight+to+watch+then+the+vacant+faces+of+those+former+high+school+and+college+students+when,+at+thirty-five+or+fifty,+all+their+mental+alertness+having+vanished,+the+spark+gone+from+their+eyes,+they+dutifully+chew+their+gum+to+keep+from+yawning,+while+absorbing+the+chewing+gum+for+the+eyes+of+the+movies+or+the+chewing+gum+for+the+ears+of+the+radio.&dq=Peyre+Yet+there+is+no+sorrier+sight+to+watch+then+the+vacant+faces+of+those+former+high+school+and+college+students+when,+at+thirty-five+or+fifty,+all+their+mental+alertness+having+vanished,+the+spark+gone+from+their+eyes,+they+dutifully+chew+their+gum+to+keep+from+yawning,+while+absorbing+the+chewing+gum+for+the+eyes+of+the+movies+or+the+chewing+gum+for+the+ears+of+the+radio.&printsec=frontcover p. 291] [https://www.google.it/books/edition/Writers_and_Their_Critics/Zv0tAAAAMAAJ?hl=it&gbpv=1&bsq=Peyre+Yet+there+is+no+sorrier+sight+to+watch+then+the+vacant+faces+of+those+former+high+school+and+college+students+when,+at+thirty-five+or+fifty,+all+their+mental+alertness+having+vanished,+the+spark+gone+from+their+eyes,+they+dutifully+chew+their+gum+to+keep+from+yawning,+while+absorbing+the+chewing+gum+for+the+eyes+of+the+movies+or+the+chewing+gum+for+the+ears+of+the+radio.&dq=Peyre+Yet+there+is+no+sorrier+sight+to+watch+then+the+vacant+faces+of+those+former+high+school+and+college+students+when,+at+thirty-five+or+fifty,+all+their+mental+alertness+having+vanished,+the+spark+gone+from+their+eyes,+they+dutifully+chew+their+gum+to+keep+from+yawning,+while+absorbing+the+chewing+gum+for+the+eyes+of+the+movies+or+the+chewing+gum+for+the+ears+of+the+radio.&printsec=frontcover] Henri Peyre
*[https://www.google.it/books/edition/A_History_of_Neapolitan_Drama_in_the_Twe/2LIPCwAAQBAJ?hl=it&gbpv=1&dq=paliotti+salone+margherita&pg=PA30&printsec=frontcover]
*''Di Notte, il Can, quasi sia specchio, mira | il cerchio de la Luna; e, sé vedendo, | crede, ch'entro v'alberghi un altro cane. | Latra; ma, invan, vana la voce ai venti | è mandata, e dispersa; e Delia sorda | và dietro il suo camin, termina il corso.''
:''Lunarem noctu, ut speculum, canis inspicit orbem, | seque; videns, alium credit inesse canem, | et latrat: sed frustra agitur vox irrita ventis, | et peragit cursus surda Diana suos.'' https://archive.org/details/emblemidiandreaa00alci/page/244/mode/2up?ref=ol&_autoReadAloud=show&view=theater
*{{NDR|I Corifea}}''Il tempo è breve; chi insegue l'immenso perde l'attimo presente.''
''Or quando nella tènebra | notturna il pie' mio candido | agiterò nel bacchico tripudio, | la cervice crollando all'ètra rorido, | come cerbiatta che del prato allegrasi | fra le verdi delizie, | poi che la truce caccia | ha sfuggita, e l'insidia | delle ben tese reti? Col suo sibilo | il cacciatore l'impeto dei cani aizza invan sulla sua traccia: | ch'essa, pari ad un turbine, | via per i prati lanciasi | lunghesso il fiume; e nelle solitudini | ove uom non giunge, posa, | e tra i virgulti della selva ombrosa. || Che è saggezza? E qual fu mai dai Superi | dono piú insigne agli uomini largito, | che la man dei nemici | tener sulle cervici? | E quanto è bello a noi sempre è gradito.'' ( https://it.wikisource.org/wiki/Le_Baccanti/Terzo_stasimo p. 80)
Fu nel 1717 che, con l'accennata fondazione della Grande Loggia di Londra e col subentrare della cosiddetta "massoneria speculativa" continentale, si verificarono il soppiantamento e l'inversione di polarità, di cui si è detto. Come "speculazione" qui valse infatti l'ideologia illuministica, enciclopedistica e razionalistica connessa ad una corrispondente, deviata interpretazione dei simboli, e l'attività dell'organizzazione si concentrò decisamente sul piano politico-sociale, anche se usando prevalentemente la tattica dell'azione indiretta e manovrando con influenze e suggestioni, di cui era difficile individuare l'origine prima. Si vuole che questa trasformazione si sia verificata solo in alcune logge e che altre abbiano conservato il loro carattere iniziatico e operativo anche dopo il 1717. In effetti, questo carattere si può riscontrare negli ambienti massonici cui appartennero un Martinez de Pasqually, un Claude de Saint Martin e lo stesso Joseph de Maistre. Ma devesi ritenere che questa stessa massoneria sia entrata, per altro riguardo, essa stessa in una fase di degenerescenza, se essa nulla ha potuto contro l'affermarsi dell'altra e se, praticamente, da questa è stata alla fine travolta. Né si è avuta una qualsiasi azione della massoneria, che sarebbe rimasta iniziatica per diffidare e sconfessare l'altra, per condannare l'attività politico-sociale e per impedire che, dappertutto, essa valesse propriamente e ufficialmente come massoneria. (da La massoneria moderna come inversione del ghibellinismo) [https://books.google.it/books?id=_I_LCQAAQBAJ&lpg=PA216&ots=Gz4kYfw_mW&dq=&pg=PA216#v=onepage&q&f=false]
*È nella battaglia stessa che occorre risvegliare e temprare quella forza che, di là dalle bufere del sangue e degli stenti, con nuovo splendore e con pace potente propizierà una nuova creazione. Per questo, oggi si dovrebbe apprendere di nuovo sul campo di battaglia la pura azione, l’azione non solo nel significato di ascesi virile, ma anche di purificazione e via verso forme di vita superiori, valide in sé e per sé — il che, però, significa in un certo modo proprio un ritorno alla tradizione primordiale ario-occidentale. [https://books.google.it/books?newbks=1&newbks_redir=0&redir_esc=y&hl=it&id=EXMQAQAAIAAJ&dq=di+nuovo+sul+campo+di+battaglia+la+pura+azione%2C+l%E2%80%99azione+non+solo+nel+significato+di+ascesi+virile%2C+ma+anche+di+purificazione+e+via+verso+forme+di+vita+superiori&focus=searchwithinvolume&q=ascesi+virile]
'''Anca Damian''' (... | ...), regista e produttrice cinematografica rumena.
==Citazioni di Anca Damian==
*{{NDR|Su Marona, la cagnetta protagonista del cartone animato ''La mia fantastica vita da cane''}} Il destino di Marona è semplice ed essenziale, universale e individuale. Vivere l'istante presente; apprezzare le piccole cose; essere in connessione profonda con gli altri – ecco le "lezioni di felicità" dai cani per gli umani.<ref>Citato in ''[https://news.cinecitta.com/IT/it-it/news/53/88124/il-legame-tra-cane-e-padrone-nel-nuovo-film-di-anca-damian.aspx Il legame tra cane e padrone nel nuovo film di Anca Damian]'', ''cinecittà.com'', 2 dicembre 2021.</ref>
==Altri progetti==
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{{s}}
{{DEFAULTSORT:Damian, Anca}}
[[Categoria:Registi rumeni]]
==Note==
<references />
==Anne Barratin==
[https://fr.wikipedia.org/wiki/Anne_Barratin] [https://books.google.it/books?id=p0tFAAAAYAAJ&newbks=1&newbks_redir=0&dq=&pg=PA92#v=onepage&q&f=false]
[https://books.google.it/books?newbks=1&newbks_redir=0&hl=it&id=YyFdAAAAMAAJ&dq=O+triato+%27e+donna+Peppa&focus=searchwithinvolume&q=Peppa p. 224]
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==Di seguito alcuni modi di dire di cui non trovo la fonte==
*'''Ascirsene a int' 'o bafuogno.'''
:Letteralmente: ''Uscirsene da dentro il favonio, da dentro l'afa.''
::{{spiegazione|Tirarsi fuori da una situazione che si presenta incasinata e foriera di problemi e complicazioni spiacevoli}}
*'''Appennere 'e panne 'a 'nu malo chiuovo.'''
:''Appendere gli abiti ad un cattivo (malfermo) chiodo.''
::{{spiegazione|Essersi grandemente sbagliati sul conto di una persona (averla ritenuta troppo mite, accomodante, averla sottovalutata, avere affrettatamente concluso che fosse un cliente facile o averla ritenuta affidabile et similia. Es. ''Hê appiso 'e panne 'a 'nu malo chiuovo.'' ''Hai appeso gli abiti a un chiodo malfermo'', e cioè: ''Hai capito proprio male, ti sei proprio sbagliato''}}
*'''Essere buono 'ncuorpo.'''
:''Essere buono in corpo''
::{{spiegazione|Essere un tipo tosto, per nulla malleabile; un "cliente" difficile.}}
*'''Essere buono sott' 'a 'na zuppa 'e fave.'''
:''Essere buoni sotto una zuppa di fave.''
::{{spiegazione|Non essere buoni per nulla.}}
*'''Fà 'nu cric.'''
:''Fare un cric.''
::{{spiegazione|Aiutare, dare una mano.}}
*'''Fà 'o piezzo a coccheduno.'''
:''Fare il pezzo a qualcuno.''
::{{spiegazione|Imbrogliarlo.}}
*'''Jì 'nfetamma'''
:''Andare in cattivo odore.''
::{{spiegazione|Arrabbiarsi, prendersela molto a male, reagire con rabbia.}}
*'''Levà 'a vocca a cocche ccosa (o coccosa).'''
:''Togliere la bocca da qualche cosa.''
::{{spiegazione|Non gradire più qualcosa.}}
*''''O guappo a trucco.'''
:''Il guappo "truccato"''
::{{spiegazione|Un finto guappo, una tigre di carta; un [https://it.wiktionary.org/wiki/baudruche baudruche], in sostanza.}}
*''''O male 'e mola e 'a musica dint' 'e rrecchie.'''
:''Il mal di mola e la musica nelle orecchie.''
::{{spiegazione|Una tormentosa scocciatura, una situazione, una seccatura insopportabile}}
*'''Piglià 'nu flesc.'''
:''Prendere un flash.''
::{{spiegazione|Prendere una svista, un abbaglio.}}
*'''Sta 'a fore cu 'e chiocche.'''
:''Stare fuori con le meningi.''
::{{spiegazione|Non essere più lucidi di mente, sragionare.}}
*'''Tené 'a scarda dint' a ll'uocchie.'''
:''Avere la scheggia negli occhi.''
::{{spiegazione|Gli occhi sono lo specchio dell'anima, occhi nei quali balena una "scheggia", non sono occhi limpidi. Lo si dice di una persona maligna.}}
*Ferdinando Russo, ''[https://archive.org/details/ncoppomarciappi00russgoog/page/n5/mode/2up Ncopp<nowiki>'</nowiki>'o marciappiede]'' (Perché Ncopp, pur digitato nel wikitesto, poi, pubblicando, sparisce?)
*Ferdinando Russo, ''[https://nap.wikisource.org/wiki/Ennece:Poesie_napoletane_-_Ferdinando_Russo.djvu Poesie napoletane]'' (Perché Poesie, pur digitato nel wikitesto, poi, pubblicando, sparisce?) [https://nap.wikisource.org/wiki/Ennece:Poesie_napoletane_-_Ferdinando_Russo.djvu] Stesso link, ora funziona, scrivendo il titolo va tutto a carte quarantotto. Risposta: perché la stanchezza accumulata gioca brutti scherzi, il separatore non serviva
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2022-08-27T05:54:39Z
Sun-crops
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chiarito il mistero buffo, elimino
wikitext
text/x-wiki
===In ''[[Cesare Caravaglios]], Voci e gridi di venditori in Napoli''===
*Per dire che di una cosa se ne è avuta poca mettere la punta del pollice fissata sotto l'estremità dell'indice, mentre le altre dita restano chiuse quasi a pugno. Tale gesto tradotto in parole vuol significare:<br />{{centrato| — N'aggiu avuto pucurillo!}}{{centrato|(Ne ho avuto pochino!) (p. 19)}}
*Per dire ad una persona che beve molto accostare ed allontanare più volte dalla bocca la mano chiusa col solo pollice disteso. La mano così disposta vuole imitare il ''fiasco'' al quale sogliono bere i napoletani. Portando la mano alla bocca si indica l'atto del bere.<br/>Talvolta questo gesto è accompagnato da certe espressioni del viso che vogliono chiaramente dire:<br/>{{centrato| — 'Mbriacone!}}{{centrato| — ({{sic|Ubbriacone}}!) (p.19)}}
*Per dare del ladro ad una persona distendere la palma della mano, indi curvare obliquamente le dita {{sic|l'uno dopo l'altro}}, mentre lo sguardo si rivolge alla persona che si apostrofa:<br />Il significato di questo gesto è:<br />{{centrato|(— Tu si nu mariuolo!)}}{{centrato|Tu sei un ladro! (p. 21)}}
*Volendo comunicare che una persona è morta fare in aria il segno della croce. Questo gesto è assai usato dai napoletani per indicare una speranza perduta. Si traduce:<br />{{centrato| — Nu nce sta cchiù che ffà!}}{{centrato|(Tutto è finito!) (p. 21)}}
*Volendo dare dell<nowiki>'</nowiki>''asino'' ad una persona aprire la bocca mentre la lingua si distende sul labbro inferiore. Labbro e mento quasi penzoloni. Gli occhi non debbono avere né vivacità, né spirito.!<br />Eseguito il gesto con destrezza e rapidità si dirà:<br/>{{centrato| — Si ciuccio!}}{{centrato|(Sei un asino!) (p. 22)}}
*L'additare è uno dei gesti più naturali e più frequenti dei napoletani. Essi distendono l'indice e lo dirigono verso l'oggetto che vogliono indicare, allungando il braccio e la mano il più che sia possibile. Spesso, però, essi al dito sostituiscono gli occhi sempre vivi e lampeggianti accompagnando il movimento con un piccolo adeguato gesto della testa.<br/>L'additare ha il significato di:<br />{{centrato| — 'O vì lloco!}}{{centrato|(Eccolo!) (pp. 22-23)}}
==Bibliografia==
*[[Cesare Caravaglios]], ''Voci e gridi di venditori in Napoli'', {{small| con 33 illustrazioni e 15 trascrizioni musicali}}, introduzione di Raffaele Corso, Catania, Libreria Tirelli di F. Guaitolini, Catania, 1931 · IX.
===''Spigolando...''===
*''<nowiki>'</nowiki>A vacànzia è fernuta e me garbizza | sto chiarfo<ref>Chìarfo, refuso, nel testo.</ref>ca 'ncarma | l'appecundria. È meglio stracquà, | 'e campìglie arrevèntano scaiènze | 'e l'autunno ca 'nzarda into culore | do vignale e s'aggranfeca zumpanno | 'nzì' lo core. Ca mmùmmera aggubbata | selluzzo pe sbariamiento, forse | pe cupià 'o chiarfo, po piglià pe fesso.''<ref>''Piscegràzia'', (''Strascico''), in ''Tommaso Pignatelli Quando un politico fa buona poesia'', a cura di Arnaldo Colasanti. In ''Poesia'', n. 102, anno X, gennaio 1997, Crocetti Editore, Milano, 1997, p. 62.</ref><ref>''La vacanza è finita e mi piace | questa pioggia violenta che benedice | la malinconia. È meglio desistere, | le promesse diventano bisogni | dell'autunno che preme nel colore | della vigna e s'arrampica a sussulti | fino al cuore. Col capo piegato | singhiozzo per distrazione, forse, | per imitare l'acquazzone, per prenderlo in giro.'' La traduzione è in ''Poesia'', n. 102, anno X, p. 62.</ref> ('''Tommaso Pignatelli''')
*''C'è un luogo dove dormi | e il tuo respiro | io non lo sento, | non lo sento mai. || Fra i nostri due riposi | è la città spavalda | strade, fragori, alterchi, gente e tetti | e come due leoni sul sagrato | remoti e fermi, chiusi in una forma, | noi vigiliamo la nostra distanza.''<ref>Citato in ''I leoni del sagrato di Mariagloria Sears'', ''Corriere della Sera'', 25 maggio 2018; in ''[https://www.pressreader.com/ pressreader.com]''.</ref><ref>Citato in ''[http://scaffalinvisibili.blogspot.com/2016/06/i-leoni-sul-sagrato-mariagloria-sears.html scaffalinvisibili.blogspot.com]'', 3 giugno 2016.</ref>('''Mariagloria Sears''')
*{{NDR|La bellezza, non una}} [...] categoria estetica ma l'energia di Dio, l'energia della gloria di Dio, la gloria dell'energia di Dio che trasfigura il mondo... un varco che si apre su un altro mondo, su un'altra realtà più grande, il mondo della realtà, della grazia di Dio.<ref>Citato in Giovanna Parravicini, ''[https://www.avvenire.it/agora/pagine/la-pianista-e-il-dittatore_201007230714383000000 La pianista e il dittatore]'', ''avvenire.it'', 23 luglio 2010.</ref> ('''Padre Vsevolod Spiller''', al funerale di [[Marija Veniaminovna Judina|Maria Yudina]])
*Certamente ogni opera letteraria ha un suo suolo natio nell'invito alla comunicazione, in una specie di nostalgia d'amore. Ogni testo letterario è in un certo senso epistola...<ref>Citato in ''Il mondo di carta di Hrvoje Pejaković'', a cura di Mladen Machiedo, in ''Poesia'', n. 101, anno IX, dicembre 1996, traduzione di Mladen Machiedo, Crocetti Editore, Milano, p. 73 </ref> ('''Hrvoje Pejaković''')
*Claudia Severa alla sua Lepidina, salute. Il terzo giorno prima delle Idi di settembre<ref>L'11 settembre.</ref>, per il giorno in cui si festeggia il mio compleanno, ti invito di cuore a venire da noi, sorella mia, per rendere ancora più felice la mia giornata con la tua presenza... Saluta il tuo Ceriale. Il mio Elio e il figlio lo salutano. Ti aspetto, stammi bene, sorella, anima carissima, così come mi auguro di star bene io, e addio. Da Severa a Sulpicia Lepidina (moglie) di Ceriale.<ref>Citato in AA. VV., ''La passione di Perpetua e Felicita'', prefazione di Eva Cantarella, a cura di Marco Formisano, introduzione, traduzione e note di Marco Formisano, Bur, Milano, 2013, [https://books.google.it/books?id=gpccMSN7AssC&lpg=PR5&dq=Sulpicia&hl=it&pg=PR4#v=onepage&q&f=false p. IV]. ISBN 978-88-58-64889-6</ref> ('''[[w:Tavolette di Vindolanda|Invito di Vindolanda]]''')
*{{NDR|Sul Quartetto n. 14 di Beethoven}} Dopo questo, cosa ci è rimasto da poter scrivere? ('''Franz Schubert''')
:''After this, what is left for us to write?''<ref>{{en}} Citato in [[Mark Nepo]],''The Endless Practice. {{small|Becoming Who You Were Born to Be}}'', Simon and Schuster, New York, 2014, [https://books.google.it/books?id=LvRuAwAAQBAJ&lpg=PA237&dq=&pg=PA237#v=onepage&q&f=false p. 237].</ref>
*{{NDR|Dopo la conversione}} Fuori faceva sempre bello; avevo cinque anni, e quel mondo fatto in precedenza di pietra e di catrame era un gran giardino dove mi sarebbe stato permesso di giocare per tutto il tempo che sarebbe piaciuto al cielo [...] Dio esisteva, ed era presente, rivelato e mascherato da quella delegazione di luce che senza discorsi né figure dava tutto alla comprensione e all'amore [...]. Il miracolo durò un mese. Ogni mattino, ritrovavo affascinato quella luce che faceva impallidire il giorno, quella dolcezza che non dimenticherò mai, e che è tutta la mia sapienza teologica. (Da ''Dio esiste'', pp. 147-148.<ref name=Φως />) ('''André Frossard''')
*{{NDR|[[w:Paredro|Paredro]]}} [...] un'entità associata, sorta di "compadre" o sostituto o baby sitter dell'eccezionale.<ref>Da ''Componibile 62'', traduzione di Flaviarosa Nicoletti Rossini, Sur. Citato in Walter Catalano, ''[https://www.pulplibri.it/catalano-vampiro-surrealista/ Il vampiro surrealista. {{small|Vampirismi d'autore}}]'', ''pulplibri.it'', 5 dicembre 2019.</ref> ('''Julio Cortàzar''')
*Incontriamo, via via che proseguiamo la lettura, il piacere sensuale del libro che abbiamo in mano e la dolorosa passione per la pagina bianca, lì in attesa dell'inchiostro, dei segni, delle parole, della punteggiatura...<ref>Citato in [[Dacia Maraini]], ''Amata scrittura'', Rizzoli Bur, Milano, 2012, [https://books.google.it/books?id=yIAIXGeOwcMC&lpg=PP1&hl=it&pg=PP1#v=onepage&q&f=false p. 1].</ref> ('''Giulia Borgese''')
*[...] [[Julien Green]] è il fauno della contraddizione.<ref name=fauno>Da ''[https://www.ilgiornale.it/news/julien-green-vertigine-fulminea-scrittura-1386519.html Julien Green, la vertigine fulminea della scrittura]'', ''ilgiornale.it'', 16 aprile 2017.</ref> ('''Davide Brullo''')
*La grandezza di [[Giardini di Versailles|Versailles]] consiste nella coerente applicazione di un ordine logico, dal quale non era permessa alcuna deviazione: si trattava di un'opera d'arte che esigeva obbedienza. Una tale opera può venir concepita ed eseguita una sola volta in una cultura. Essa lascia infatti i partecipanti esausti e bisognosi di cose più frivole. Il sollievo fu trovato nelle imitazioni dell'idea del giardino inglese (il jardin anglais), nei particolari rococò e negli ornamenti finto-cinesi (chinoiserie). Nel frattempo, in tutta Europa, gli aspiranti principi tentavano la loro Versailles. Pochi di questi autocrati avevano l'esatta concezione e nessuno la ricchezza di [[Luigi XVI]]°. Ciò non di meno essi lasciarono la loro impronta e godettero di principeschi giardini fantasticamente stravaganti.<ref>Da ''Il giardino ben arredato'', traduzione di Antonella Bortolin, Di Baio Editore, Milano, 1990, [https://books.google.it/books?id=4OtXL8MPuQwC&lpg=PA32&dq=&pg=PA32#v=onepage&q&f=false p. 32]. ISBN 88-7080-239-6</ref> ('''Michael Balston''')
*[...] la musica ti parla e basta saperla ascoltare, e nel momento esatto del concerto ecco che entra in gioco l'istinto. Perché in fondo la musica è un essere vivo, è vita e bisogna trattarla come tale, permettendosi di essere intuitivi, spontanei, lasciandosi trasportare dall'impulso del momento.<ref>Citato in ''[http://met.cittametropolitana.fi.it/news.aspx?n=323122 L'ORT continua con lo streaming del venerdì. Questa settimana propone Nil Venditti sul podio e Kevin Spagnolo solista al clarinetto]'',''met.cittametropolitana.fi.it'', 18 novembre 2020.</ref> ('''Nil Venditti''')
*[...] la relazione tra ''jour'' e ''nuit'' non è soltanto d'opposizione, ma anche di inclusione. Non c'è bisogno di grandi conoscenze di psicanalisi per ravvisare nella notte un simbolo materno, simbolo di quel luogo materno, di quella notte delle viscere ove tutto inizia, e per vedere che l'amore per la notte è il ritorno alla madre, discesa verso le Madri, viluppo inestricabile d'istinto vitale ed attrazione mortale. Qui si rivela un ulteriore rovesciamento nella dialettica del giorno e della notte, giacché se il giorno dominatore è, nel pieno del suo splendore, la vita, la notte femminea è, nella sua profondità abissale, vita e morte insieme: è la notte che ci dà alla luce, è la notte che ce la riprenderà.<ref>Citato in
''Effetto notte. {{small|Percorsi d'arte e di luce nella Napoli sotterranea}}'', a cura di Ludovico Pratesi e Paola Magni, Castelvecchi, Roma, 1999, [https://books.google.it/books?id=cG57ZWlXZBgC&lpg=PA1942&dq=&pg=PA1958#v=onepage&q&f=false p. 1958]. ISBN 88-8210-154-1</ref> ('''Gérard Genette''')
*''Le poesie non sono dei materassini | su cui sdraiarsi a prendere il sole | a dire Mi fa pensare, bello! | che è proprio così. | Le poesie sono una distesa di cocci | cui puoi stare sopra respirando piano, | con sempre un certo dolore | e quando ti alzi, | nella migliore delle ipotesi | ti senti l'impressione | il segno sulla pelle | di una insospettata, non tua, | scomodità profonda.''<ref>''Di un'insospettata, non tua, scomoda profondità''. Citato in Francesca Genti, ''La poesia è un unicorno'', Mondadori, Milano, 2018, [https://books.google.it/books?id=ZVRLDwAAQBAJ&lpg=PT62&dq=&pg=PT59#v=onepage&q&f=false p. 59]. ISBN 9788804687092</ref> ('''Valentina Diana''')
*{{NDR|Le carte geografiche}} Mi affascina la loro quiete geometrica, la chiarità che ne determina e ne scioglie anche il groviglio di linee. Non è questa dopotutto la vita? Una mappa che interseca e a volte confonde volumi e colori lasciando a noi il compito di distinguere.<ref>Dall'intervista ad [[Antonio Gnoli]], ''[https://www.repubblica.it/cultura/2016/08/07/news/margherita_pieracci_harwell_io_e_cristina_campo_amiche_per_la_vita_lei_mi_dava_la_forza_di_non_deluderla_-145554390/ Margherita Pieracci Harwell: "Io e Cristina Campo amiche per la vita. Lei mi dava la forza di non deluderla"]'', ''repubblica.it'', 7 agosto 2016.</ref> ('''Margherita Pieracci Harwell''')
*Montevideo come città manca di ciò che si è convenuto chiamare fisionomia americana. L'eleganza, il lusso stesso della quantità delle sue case ed infine la disposizione dei suoi viali, piazze e monumenti ne fanno una città di gusto europeo moderno. Il movimento della strada, i negozi, i teatri, sembrano seguire la stessa legge, perfino il clima sembra collaborare per far credere al turista del vecchio mondo che non ha cambiato patria. ('''Eugène de Robiedo''' nel 1877)
:''Montevideo como ciudad carece de lo que se ha convenido en llamar fisonomía americana. La elegancia, el lujo mismo de cantidad de sus casas y finalmente la disposición de sus paseos, plazas y monumentos hacen de ella una ciudad de gusto europeo moderno. El movimiento de la calle, los comercios, los teatros, parecen seguir la misma ley, hasta el clima parece ponerse de su parte para hacer creer al turista del viejo mundo que no ha cambiado de patria.»''<ref>Citato in Julio Sánchez Gómez, ''De bastión español a símbolo de la libertad. Montevideo en los tiempos de ciudad amurallada, 1725-1850/1870'', in Julio Sánchez Gómez y José Manuel Santos Pérez, ''De urbe indiana.{{small|Ensayos sobre ciudades y urbanismo en Brasil y en la América hispana}}''. Editor Julio Sánchez Gómez. Editorial Universidad de Salamanca, 2010, [https://books.google.it/books?id=3N-JJUEQmKcC&lpg=PA141&ots=j9hhainazu&dq=&pg=PA141#v=onepage&q&f=false p. 141]. ISBN 978-84-7800-207-8.</ref>
*''Nel buio della notte s'alzò in volo, | vagò per ampio cielo la mia mente, | poi nuvole varcò fino alla proda | ove, rappreso, il tempo disfavilla. | Trascese il sole, oltrepassò le stelle | per perdersi in un vortice di fuoco. | Non si bruciò, ma rapida trascorse | alla porta del riso e della gioia. | Si sporse: fluttuavano baciandosi | cieli in onde di fiamma e pura luce, | ove amore è semente a soli e stelle. | Entrò, ma l'investì vivo bagliore: | in melodie serene l'universo | moveva incontro ad adorar l'Eterno.''<ref>''Pensiero notturno'', in ''Il fiore della poesia di Giuseppe Serembe'', traduzione italiana a cura di Vincenzo Belmonte, p. 5.</ref> ('''Giuseppe Serembe''')
*{{NDR|Julien Green}} Romanziere raffinatissimo, esegeta delle inquietudini, chiromante del dubbio [...].<ref name=fauno /> ('''Davide Brullo''')
*{{NDR|L'anello di Carvilio}} [...] pezzo assolutamente unico e originale è l'anello a fascia che è stato trovato al dito di Aebutia<ref>Madre di Carvilio.</ref>. Sotto il castone in raro cristallo di rocca, lavorato "a cabochon", è collocato un mini-busto di Carvilio, che morì prematuramente all'età di 18 anni e tre mesi. Si tratta di una microfusione a cera persa e rappresenta un giovane a torso nudo, con capelli ricci, labbra sottili e naso aquilino. L'effetto luminoso della lente di cristallo dona una misteriosa profondità all’immagine del defunto evocando la lontananza-vicinanza della sua anima agli affetti della madre. ('''Andrea Cionci''') <ref>Da ''[https://www.lastampa.it/cultura/2017/11/24/news/l-ombra-d-oro-del-giovane-carvilio-la-mummia-di-roma-1.34390857 L'ombra d'oro del giovane Carvilio, la Mummia di Roma. La dispersione degli straordinari reperti della tomba di Grottaferrata]'', ''lastampa.it'', 24 novembre 2017.</ref>
*{{NDR|Santa Maria Egiziaca dopo la conversione}} Quando [...] uscii sulla piazza, mi parve che tutto fosse nuovo, meravigliosamente mai visto. Neppure il colore del cielo sembrava più lo stesso, né il volto della gente. Mi ricordai allora di un giorno in cui, dopo una pioggia torrenziale, mi guardai intorno e vidi che tutto era pulito. (Da ''Leggende cristiane'', a cura di L. Manetti e S. Zuffì, p. 359.<ref name=Φως>Citato in Claudia Cirami, ''[https://www.breviarium.eu/2020/04/01/maria-egiziaca-la-vedente/ Come a Maria Egiziaca "si aprirono gli occhi"]'', ''breviarium.eu'', 1 aprile 2020.</ref>)
*Questa settimana ho ascoltato tre volte la Passione secondo Matteo del divino Bach, ogni volta con il sentimento di sconfinata meraviglia. Chi ha completamente dimenticato [disimparato] il Cristianesimo, la ascolta veramente come un Vangelo, è la musica della negazione della Volontà, senza memoria dell'Askesis.
:''In diese Woche habe ich dreimal die ''Matthäuspassion'' des göttlichen Bach gehört, jedesmal mit dem Gefühl der unermesslichen Verwunderung. Wer das Christentum völlig verlernt hat, der hört es hier wirklich wie ein Evangelium, es ist die Musik der Verneinung des Willens, ohne die Erinnerung an die Askesis.''<ref>Da una lettera ed Erwin Rohde da Basilea del 30 aprile 1870. {{en}} Citato in Richard Viladesau, ''[The Pathos of the Cross. {{small|The Passion of Christ in Theology and the Arts – The Baroque Era}}]'', Oxford University Press, 2014, [https://books.google.it/books?id=Gc_QAgAAQBAJ&lpg=PA320&dq=&pg=PA320#v=onepage&q&f=false p. 320, nota 75].</ref>
*Tocca al silenzio non avere dubbi sulla morte. ('''Marcella Tarozzi Goldsmith''') <ref>Da ''Il silenzio e la parola'', 2001. Citato in Gino Ruozzi, ''Giano bifronte. {{small|Teoria e forme dell'aforisma italiano contemporaneo}}''; in AA. VV, ''Teoria e storia dell'aforisma'', premessa di Vittorio Roda, introduzione e cura di Gino Ruozzi, Bruno Mondadori, Milano, 2004, [https://books.google.it/books?id=NVueAgAAQBAJ&lpg=PA137&dq=&pg=PA137#v=onepage&q&f=false p. 137].</ref>
*{{NDR|Agli agenti del KGB}} Volete mandarmi nel gulag? Benissimo, per me è un'ottima notizia.<ref>Citato in Alessandro Zaccuri, ''[https://www.avvenire.it/agora/pagine/padre-vorobev-non-sappiamo-le-vittime Padre Vorob'ev (Russia): «Ancora oggi non sappiamo quante furono le vittime»]'', ''avvenire.it'', 23 agosto 2013.</ref>('''Tavknok''', monaco dell'eremo di Riga)
[[s:Myricae/In campagna/Novembre|Novembre]]
Yet there is no sorrier sight to watch then the vacant faces of those former high school and college students when, at thirty-five or fifty, all their mental alertness having vanished, the spark gone from their eyes, they dutifully chew their gum to keep from yawning, while absorbing the chewing gum for the eyes of the movies or the chewing gum for the ears of the radio. [https://www.google.it/books/edition/Writers_and_Their_Critics/Zv0tAAAAMAAJ?hl=it&gbpv=1&bsq=Peyre+Yet+there+is+no+sorrier+sight+to+watch+then+the+vacant+faces+of+those+former+high+school+and+college+students+when,+at+thirty-five+or+fifty,+all+their+mental+alertness+having+vanished,+the+spark+gone+from+their+eyes,+they+dutifully+chew+their+gum+to+keep+from+yawning,+while+absorbing+the+chewing+gum+for+the+eyes+of+the+movies+or+the+chewing+gum+for+the+ears+of+the+radio.&dq=Peyre+Yet+there+is+no+sorrier+sight+to+watch+then+the+vacant+faces+of+those+former+high+school+and+college+students+when,+at+thirty-five+or+fifty,+all+their+mental+alertness+having+vanished,+the+spark+gone+from+their+eyes,+they+dutifully+chew+their+gum+to+keep+from+yawning,+while+absorbing+the+chewing+gum+for+the+eyes+of+the+movies+or+the+chewing+gum+for+the+ears+of+the+radio.&printsec=frontcover p. 291] [https://www.google.it/books/edition/Writers_and_Their_Critics/Zv0tAAAAMAAJ?hl=it&gbpv=1&bsq=Peyre+Yet+there+is+no+sorrier+sight+to+watch+then+the+vacant+faces+of+those+former+high+school+and+college+students+when,+at+thirty-five+or+fifty,+all+their+mental+alertness+having+vanished,+the+spark+gone+from+their+eyes,+they+dutifully+chew+their+gum+to+keep+from+yawning,+while+absorbing+the+chewing+gum+for+the+eyes+of+the+movies+or+the+chewing+gum+for+the+ears+of+the+radio.&dq=Peyre+Yet+there+is+no+sorrier+sight+to+watch+then+the+vacant+faces+of+those+former+high+school+and+college+students+when,+at+thirty-five+or+fifty,+all+their+mental+alertness+having+vanished,+the+spark+gone+from+their+eyes,+they+dutifully+chew+their+gum+to+keep+from+yawning,+while+absorbing+the+chewing+gum+for+the+eyes+of+the+movies+or+the+chewing+gum+for+the+ears+of+the+radio.&printsec=frontcover] Henri Peyre
*[https://www.google.it/books/edition/A_History_of_Neapolitan_Drama_in_the_Twe/2LIPCwAAQBAJ?hl=it&gbpv=1&dq=paliotti+salone+margherita&pg=PA30&printsec=frontcover]
*''Di Notte, il Can, quasi sia specchio, mira | il cerchio de la Luna; e, sé vedendo, | crede, ch'entro v'alberghi un altro cane. | Latra; ma, invan, vana la voce ai venti | è mandata, e dispersa; e Delia sorda | và dietro il suo camin, termina il corso.''
:''Lunarem noctu, ut speculum, canis inspicit orbem, | seque; videns, alium credit inesse canem, | et latrat: sed frustra agitur vox irrita ventis, | et peragit cursus surda Diana suos.'' https://archive.org/details/emblemidiandreaa00alci/page/244/mode/2up?ref=ol&_autoReadAloud=show&view=theater
*{{NDR|I Corifea}}''Il tempo è breve; chi insegue l'immenso perde l'attimo presente.''
''Or quando nella tènebra | notturna il pie' mio candido | agiterò nel bacchico tripudio, | la cervice crollando all'ètra rorido, | come cerbiatta che del prato allegrasi | fra le verdi delizie, | poi che la truce caccia | ha sfuggita, e l'insidia | delle ben tese reti? Col suo sibilo | il cacciatore l'impeto dei cani aizza invan sulla sua traccia: | ch'essa, pari ad un turbine, | via per i prati lanciasi | lunghesso il fiume; e nelle solitudini | ove uom non giunge, posa, | e tra i virgulti della selva ombrosa. || Che è saggezza? E qual fu mai dai Superi | dono piú insigne agli uomini largito, | che la man dei nemici | tener sulle cervici? | E quanto è bello a noi sempre è gradito.'' ( https://it.wikisource.org/wiki/Le_Baccanti/Terzo_stasimo p. 80)
Fu nel 1717 che, con l'accennata fondazione della Grande Loggia di Londra e col subentrare della cosiddetta "massoneria speculativa" continentale, si verificarono il soppiantamento e l'inversione di polarità, di cui si è detto. Come "speculazione" qui valse infatti l'ideologia illuministica, enciclopedistica e razionalistica connessa ad una corrispondente, deviata interpretazione dei simboli, e l'attività dell'organizzazione si concentrò decisamente sul piano politico-sociale, anche se usando prevalentemente la tattica dell'azione indiretta e manovrando con influenze e suggestioni, di cui era difficile individuare l'origine prima. Si vuole che questa trasformazione si sia verificata solo in alcune logge e che altre abbiano conservato il loro carattere iniziatico e operativo anche dopo il 1717. In effetti, questo carattere si può riscontrare negli ambienti massonici cui appartennero un Martinez de Pasqually, un Claude de Saint Martin e lo stesso Joseph de Maistre. Ma devesi ritenere che questa stessa massoneria sia entrata, per altro riguardo, essa stessa in una fase di degenerescenza, se essa nulla ha potuto contro l'affermarsi dell'altra e se, praticamente, da questa è stata alla fine travolta. Né si è avuta una qualsiasi azione della massoneria, che sarebbe rimasta iniziatica per diffidare e sconfessare l'altra, per condannare l'attività politico-sociale e per impedire che, dappertutto, essa valesse propriamente e ufficialmente come massoneria. (da La massoneria moderna come inversione del ghibellinismo) [https://books.google.it/books?id=_I_LCQAAQBAJ&lpg=PA216&ots=Gz4kYfw_mW&dq=&pg=PA216#v=onepage&q&f=false]
*È nella battaglia stessa che occorre risvegliare e temprare quella forza che, di là dalle bufere del sangue e degli stenti, con nuovo splendore e con pace potente propizierà una nuova creazione. Per questo, oggi si dovrebbe apprendere di nuovo sul campo di battaglia la pura azione, l’azione non solo nel significato di ascesi virile, ma anche di purificazione e via verso forme di vita superiori, valide in sé e per sé — il che, però, significa in un certo modo proprio un ritorno alla tradizione primordiale ario-occidentale. [https://books.google.it/books?newbks=1&newbks_redir=0&redir_esc=y&hl=it&id=EXMQAQAAIAAJ&dq=di+nuovo+sul+campo+di+battaglia+la+pura+azione%2C+l%E2%80%99azione+non+solo+nel+significato+di+ascesi+virile%2C+ma+anche+di+purificazione+e+via+verso+forme+di+vita+superiori&focus=searchwithinvolume&q=ascesi+virile]
'''Anca Damian''' (... | ...), regista e produttrice cinematografica rumena.
==Citazioni di Anca Damian==
*{{NDR|Su Marona, la cagnetta protagonista del cartone animato ''La mia fantastica vita da cane''}} Il destino di Marona è semplice ed essenziale, universale e individuale. Vivere l'istante presente; apprezzare le piccole cose; essere in connessione profonda con gli altri – ecco le "lezioni di felicità" dai cani per gli umani.<ref>Citato in ''[https://news.cinecitta.com/IT/it-it/news/53/88124/il-legame-tra-cane-e-padrone-nel-nuovo-film-di-anca-damian.aspx Il legame tra cane e padrone nel nuovo film di Anca Damian]'', ''cinecittà.com'', 2 dicembre 2021.</ref>
==Altri progetti==
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{{s}}
{{DEFAULTSORT:Damian, Anca}}
[[Categoria:Registi rumeni]]
==Note==
<references />
==Anne Barratin==
[https://fr.wikipedia.org/wiki/Anne_Barratin] [https://books.google.it/books?id=p0tFAAAAYAAJ&newbks=1&newbks_redir=0&dq=&pg=PA92#v=onepage&q&f=false]
[https://books.google.it/books?newbks=1&newbks_redir=0&hl=it&id=YyFdAAAAMAAJ&dq=O+triato+%27e+donna+Peppa&focus=searchwithinvolume&q=Peppa p. 224]
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==Di seguito alcuni modi di dire di cui non trovo la fonte==
*'''Ascirsene a int' 'o bafuogno.'''
:Letteralmente: ''Uscirsene da dentro il favonio, da dentro l'afa.''
::{{spiegazione|Tirarsi fuori da una situazione che si presenta incasinata e foriera di problemi e complicazioni spiacevoli}}
*'''Appennere 'e panne 'a 'nu malo chiuovo.'''
:''Appendere gli abiti ad un cattivo (malfermo) chiodo.''
::{{spiegazione|Essersi grandemente sbagliati sul conto di una persona (averla ritenuta troppo mite, accomodante, averla sottovalutata, avere affrettatamente concluso che fosse un cliente facile o averla ritenuta affidabile et similia. Es. ''Hê appiso 'e panne 'a 'nu malo chiuovo.'' ''Hai appeso gli abiti a un chiodo malfermo'', e cioè: ''Hai capito proprio male, ti sei proprio sbagliato''}}
*'''Essere buono 'ncuorpo.'''
:''Essere buono in corpo''
::{{spiegazione|Essere un tipo tosto, per nulla malleabile; un "cliente" difficile.}}
*'''Essere buono sott' 'a 'na zuppa 'e fave.'''
:''Essere buoni sotto una zuppa di fave.''
::{{spiegazione|Non essere buoni per nulla.}}
*'''Fà 'nu cric.'''
:''Fare un cric.''
::{{spiegazione|Aiutare, dare una mano.}}
*'''Fà 'o piezzo a coccheduno.'''
:''Fare il pezzo a qualcuno.''
::{{spiegazione|Imbrogliarlo.}}
*'''Jì 'nfetamma'''
:''Andare in cattivo odore.''
::{{spiegazione|Arrabbiarsi, prendersela molto a male, reagire con rabbia.}}
*'''Levà 'a vocca a cocche ccosa (o coccosa).'''
:''Togliere la bocca da qualche cosa.''
::{{spiegazione|Non gradire più qualcosa.}}
*''''O guappo a trucco.'''
:''Il guappo "truccato"''
::{{spiegazione|Un finto guappo, una tigre di carta; un [https://it.wiktionary.org/wiki/baudruche baudruche], in sostanza.}}
*''''O male 'e mola e 'a musica dint' 'e rrecchie.'''
:''Il mal di mola e la musica nelle orecchie.''
::{{spiegazione|Una tormentosa scocciatura, una situazione, una seccatura insopportabile}}
*'''Piglià 'nu flesc.'''
:''Prendere un flash.''
::{{spiegazione|Prendere una svista, un abbaglio.}}
*'''Sta 'a fore cu 'e chiocche.'''
:''Stare fuori con le meningi.''
::{{spiegazione|Non essere più lucidi di mente, sragionare.}}
*'''Tené 'a scarda dint' a ll'uocchie.'''
:''Avere la scheggia negli occhi.''
::{{spiegazione|Gli occhi sono lo specchio dell'anima, occhi nei quali balena una "scheggia", non sono occhi limpidi. Lo si dice di una persona maligna.}}
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2022-08-27T08:48:28Z
Sun-crops
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wikitext
text/x-wiki
===In ''[[Cesare Caravaglios]], Voci e gridi di venditori in Napoli''===
*Per dire che di una cosa se ne è avuta poca mettere la punta del pollice fissata sotto l'estremità dell'indice, mentre le altre dita restano chiuse quasi a pugno. Tale gesto tradotto in parole vuol significare:<br />{{centrato| — N'aggiu avuto pucurillo!}}{{centrato|(Ne ho avuto pochino!) (p. 19)}}
*Per dire ad una persona che beve molto accostare ed allontanare più volte dalla bocca la mano chiusa col solo pollice disteso. La mano così disposta vuole imitare il ''fiasco'' al quale sogliono bere i napoletani. Portando la mano alla bocca si indica l'atto del bere.<br/>Talvolta questo gesto è accompagnato da certe espressioni del viso che vogliono chiaramente dire:<br/>{{centrato| — 'Mbriacone!}}{{centrato| — ({{sic|Ubbriacone}}!) (p.19)}}
*Per dare del ladro ad una persona distendere la palma della mano, indi curvare obliquamente le dita {{sic|l'uno dopo l'altro}}, mentre lo sguardo si rivolge alla persona che si apostrofa:<br />Il significato di questo gesto è:<br />{{centrato|(— Tu si nu mariuolo!)}}{{centrato|Tu sei un ladro! (p. 21)}}
*Volendo comunicare che una persona è morta fare in aria il segno della croce. Questo gesto è assai usato dai napoletani per indicare una speranza perduta. Si traduce:<br />{{centrato| — Nu nce sta cchiù che ffà!}}{{centrato|(Tutto è finito!) (p. 21)}}
*Volendo dare dell<nowiki>'</nowiki>''asino'' ad una persona aprire la bocca mentre la lingua si distende sul labbro inferiore. Labbro e mento quasi penzoloni. Gli occhi non debbono avere né vivacità, né spirito.!<br />Eseguito il gesto con destrezza e rapidità si dirà:<br/>{{centrato| — Si ciuccio!}}{{centrato|(Sei un asino!) (p. 22)}}
*L'additare è uno dei gesti più naturali e più frequenti dei napoletani. Essi distendono l'indice e lo dirigono verso l'oggetto che vogliono indicare, allungando il braccio e la mano il più che sia possibile. Spesso, però, essi al dito sostituiscono gli occhi sempre vivi e lampeggianti accompagnando il movimento con un piccolo adeguato gesto della testa.<br/>L'additare ha il significato di:<br />{{centrato| — 'O vì lloco!}}{{centrato|(Eccolo!) (pp. 22-23)}}
==Bibliografia==
*[[Cesare Caravaglios]], ''Voci e gridi di venditori in Napoli'', {{small| con 33 illustrazioni e 15 trascrizioni musicali}}, introduzione di Raffaele Corso, Catania, Libreria Tirelli di F. Guaitolini, Catania, 1931 · IX.
===''Spigolando...''===
*''<nowiki>'</nowiki>A vacànzia è fernuta e me garbizza | sto chiarfo<ref>Chìarfo, refuso, nel testo.</ref>ca 'ncarma | l'appecundria. È meglio stracquà, | 'e campìglie arrevèntano scaiènze | 'e l'autunno ca 'nzarda into culore | do vignale e s'aggranfeca zumpanno | 'nzì' lo core. Ca mmùmmera aggubbata | selluzzo pe sbariamiento, forse | pe cupià 'o chiarfo, po piglià pe fesso.''<ref>''Piscegràzia'', (''Strascico''), in ''Tommaso Pignatelli Quando un politico fa buona poesia'', a cura di Arnaldo Colasanti. In ''Poesia'', n. 102, anno X, gennaio 1997, Crocetti Editore, Milano, 1997, p. 62.</ref><ref>''La vacanza è finita e mi piace | questa pioggia violenta che benedice | la malinconia. È meglio desistere, | le promesse diventano bisogni | dell'autunno che preme nel colore | della vigna e s'arrampica a sussulti | fino al cuore. Col capo piegato | singhiozzo per distrazione, forse, | per imitare l'acquazzone, per prenderlo in giro.'' La traduzione è in ''Poesia'', n. 102, anno X, p. 62.</ref> ('''Tommaso Pignatelli''')
*''C'è un luogo dove dormi | e il tuo respiro | io non lo sento, | non lo sento mai. || Fra i nostri due riposi | è la città spavalda | strade, fragori, alterchi, gente e tetti | e come due leoni sul sagrato | remoti e fermi, chiusi in una forma, | noi vigiliamo la nostra distanza.''<ref>Citato in ''I leoni del sagrato di Mariagloria Sears'', ''Corriere della Sera'', 25 maggio 2018; in ''[https://www.pressreader.com/ pressreader.com]''.</ref><ref>Citato in ''[http://scaffalinvisibili.blogspot.com/2016/06/i-leoni-sul-sagrato-mariagloria-sears.html scaffalinvisibili.blogspot.com]'', 3 giugno 2016.</ref>('''Mariagloria Sears''')
*{{NDR|La bellezza, non una}} [...] categoria estetica ma l'energia di Dio, l'energia della gloria di Dio, la gloria dell'energia di Dio che trasfigura il mondo... un varco che si apre su un altro mondo, su un'altra realtà più grande, il mondo della realtà, della grazia di Dio.<ref>Citato in Giovanna Parravicini, ''[https://www.avvenire.it/agora/pagine/la-pianista-e-il-dittatore_201007230714383000000 La pianista e il dittatore]'', ''avvenire.it'', 23 luglio 2010.</ref> ('''Padre Vsevolod Spiller''', al funerale di [[Marija Veniaminovna Judina|Maria Yudina]])
*Certamente ogni opera letteraria ha un suo suolo natio nell'invito alla comunicazione, in una specie di nostalgia d'amore. Ogni testo letterario è in un certo senso epistola...<ref>Citato in ''Il mondo di carta di Hrvoje Pejaković'', a cura di Mladen Machiedo, in ''Poesia'', n. 101, anno IX, dicembre 1996, traduzione di Mladen Machiedo, Crocetti Editore, Milano, p. 73 </ref> ('''Hrvoje Pejaković''')
*Claudia Severa alla sua Lepidina, salute. Il terzo giorno prima delle Idi di settembre<ref>L'11 settembre.</ref>, per il giorno in cui si festeggia il mio compleanno, ti invito di cuore a venire da noi, sorella mia, per rendere ancora più felice la mia giornata con la tua presenza... Saluta il tuo Ceriale. Il mio Elio e il figlio lo salutano. Ti aspetto, stammi bene, sorella, anima carissima, così come mi auguro di star bene io, e addio. Da Severa a Sulpicia Lepidina (moglie) di Ceriale.<ref>Citato in AA. VV., ''La passione di Perpetua e Felicita'', prefazione di Eva Cantarella, a cura di Marco Formisano, introduzione, traduzione e note di Marco Formisano, Bur, Milano, 2013, [https://books.google.it/books?id=gpccMSN7AssC&lpg=PR5&dq=Sulpicia&hl=it&pg=PR4#v=onepage&q&f=false p. IV]. ISBN 978-88-58-64889-6</ref> ('''[[w:Tavolette di Vindolanda|Invito di Vindolanda]]''')
*{{NDR|Sul Quartetto n. 14 di Beethoven}} Dopo questo, cosa ci è rimasto da poter scrivere? ('''Franz Schubert''')
:''After this, what is left for us to write?''<ref>{{en}} Citato in [[Mark Nepo]],''The Endless Practice. {{small|Becoming Who You Were Born to Be}}'', Simon and Schuster, New York, 2014, [https://books.google.it/books?id=LvRuAwAAQBAJ&lpg=PA237&dq=&pg=PA237#v=onepage&q&f=false p. 237].</ref>
*{{NDR|Dopo la conversione}} Fuori faceva sempre bello; avevo cinque anni, e quel mondo fatto in precedenza di pietra e di catrame era un gran giardino dove mi sarebbe stato permesso di giocare per tutto il tempo che sarebbe piaciuto al cielo [...] Dio esisteva, ed era presente, rivelato e mascherato da quella delegazione di luce che senza discorsi né figure dava tutto alla comprensione e all'amore [...]. Il miracolo durò un mese. Ogni mattino, ritrovavo affascinato quella luce che faceva impallidire il giorno, quella dolcezza che non dimenticherò mai, e che è tutta la mia sapienza teologica. (Da ''Dio esiste'', pp. 147-148.<ref name=Φως />) ('''André Frossard''')
*{{NDR|[[w:Paredro|Paredro]]}} [...] un'entità associata, sorta di "compadre" o sostituto o baby sitter dell'eccezionale.<ref>Da ''Componibile 62'', traduzione di Flaviarosa Nicoletti Rossini, Sur. Citato in Walter Catalano, ''[https://www.pulplibri.it/catalano-vampiro-surrealista/ Il vampiro surrealista. {{small|Vampirismi d'autore}}]'', ''pulplibri.it'', 5 dicembre 2019.</ref> ('''Julio Cortàzar''')
*Incontriamo, via via che proseguiamo la lettura, il piacere sensuale del libro che abbiamo in mano e la dolorosa passione per la pagina bianca, lì in attesa dell'inchiostro, dei segni, delle parole, della punteggiatura...<ref>Citato in [[Dacia Maraini]], ''Amata scrittura'', Rizzoli Bur, Milano, 2012, [https://books.google.it/books?id=yIAIXGeOwcMC&lpg=PP1&hl=it&pg=PP1#v=onepage&q&f=false p. 1].</ref> ('''Giulia Borgese''')
*[...] [[Julien Green]] è il fauno della contraddizione.<ref name=fauno>Da ''[https://www.ilgiornale.it/news/julien-green-vertigine-fulminea-scrittura-1386519.html Julien Green, la vertigine fulminea della scrittura]'', ''ilgiornale.it'', 16 aprile 2017.</ref> ('''Davide Brullo''')
*La grandezza di [[Giardini di Versailles|Versailles]] consiste nella coerente applicazione di un ordine logico, dal quale non era permessa alcuna deviazione: si trattava di un'opera d'arte che esigeva obbedienza. Una tale opera può venir concepita ed eseguita una sola volta in una cultura. Essa lascia infatti i partecipanti esausti e bisognosi di cose più frivole. Il sollievo fu trovato nelle imitazioni dell'idea del giardino inglese (il jardin anglais), nei particolari rococò e negli ornamenti finto-cinesi (chinoiserie). Nel frattempo, in tutta Europa, gli aspiranti principi tentavano la loro Versailles. Pochi di questi autocrati avevano l'esatta concezione e nessuno la ricchezza di [[Luigi XVI]]°. Ciò non di meno essi lasciarono la loro impronta e godettero di principeschi giardini fantasticamente stravaganti.<ref>Da ''Il giardino ben arredato'', traduzione di Antonella Bortolin, Di Baio Editore, Milano, 1990, [https://books.google.it/books?id=4OtXL8MPuQwC&lpg=PA32&dq=&pg=PA32#v=onepage&q&f=false p. 32]. ISBN 88-7080-239-6</ref> ('''Michael Balston''')
*[...] la musica ti parla e basta saperla ascoltare, e nel momento esatto del concerto ecco che entra in gioco l'istinto. Perché in fondo la musica è un essere vivo, è vita e bisogna trattarla come tale, permettendosi di essere intuitivi, spontanei, lasciandosi trasportare dall'impulso del momento.<ref>Citato in ''[http://met.cittametropolitana.fi.it/news.aspx?n=323122 L'ORT continua con lo streaming del venerdì. Questa settimana propone Nil Venditti sul podio e Kevin Spagnolo solista al clarinetto]'',''met.cittametropolitana.fi.it'', 18 novembre 2020.</ref> ('''Nil Venditti''')
*[...] la relazione tra ''jour'' e ''nuit'' non è soltanto d'opposizione, ma anche di inclusione. Non c'è bisogno di grandi conoscenze di psicanalisi per ravvisare nella notte un simbolo materno, simbolo di quel luogo materno, di quella notte delle viscere ove tutto inizia, e per vedere che l'amore per la notte è il ritorno alla madre, discesa verso le Madri, viluppo inestricabile d'istinto vitale ed attrazione mortale. Qui si rivela un ulteriore rovesciamento nella dialettica del giorno e della notte, giacché se il giorno dominatore è, nel pieno del suo splendore, la vita, la notte femminea è, nella sua profondità abissale, vita e morte insieme: è la notte che ci dà alla luce, è la notte che ce la riprenderà.<ref>Citato in
''Effetto notte. {{small|Percorsi d'arte e di luce nella Napoli sotterranea}}'', a cura di Ludovico Pratesi e Paola Magni, Castelvecchi, Roma, 1999, [https://books.google.it/books?id=cG57ZWlXZBgC&lpg=PA1942&dq=&pg=PA1958#v=onepage&q&f=false p. 1958]. ISBN 88-8210-154-1</ref> ('''Gérard Genette''')
*''Le poesie non sono dei materassini | su cui sdraiarsi a prendere il sole | a dire Mi fa pensare, bello! | che è proprio così. | Le poesie sono una distesa di cocci | cui puoi stare sopra respirando piano, | con sempre un certo dolore | e quando ti alzi, | nella migliore delle ipotesi | ti senti l'impressione | il segno sulla pelle | di una insospettata, non tua, | scomodità profonda.''<ref>''Di un'insospettata, non tua, scomoda profondità''. Citato in Francesca Genti, ''La poesia è un unicorno'', Mondadori, Milano, 2018, [https://books.google.it/books?id=ZVRLDwAAQBAJ&lpg=PT62&dq=&pg=PT59#v=onepage&q&f=false p. 59]. ISBN 9788804687092</ref> ('''Valentina Diana''')
*{{NDR|Le carte geografiche}} Mi affascina la loro quiete geometrica, la chiarità che ne determina e ne scioglie anche il groviglio di linee. Non è questa dopotutto la vita? Una mappa che interseca e a volte confonde volumi e colori lasciando a noi il compito di distinguere.<ref>Dall'intervista ad [[Antonio Gnoli]], ''[https://www.repubblica.it/cultura/2016/08/07/news/margherita_pieracci_harwell_io_e_cristina_campo_amiche_per_la_vita_lei_mi_dava_la_forza_di_non_deluderla_-145554390/ Margherita Pieracci Harwell: "Io e Cristina Campo amiche per la vita. Lei mi dava la forza di non deluderla"]'', ''repubblica.it'', 7 agosto 2016.</ref> ('''Margherita Pieracci Harwell''')
*Montevideo come città manca di ciò che si è convenuto chiamare fisionomia americana. L'eleganza, il lusso stesso della quantità delle sue case ed infine la disposizione dei suoi viali, piazze e monumenti ne fanno una città di gusto europeo moderno. Il movimento della strada, i negozi, i teatri, sembrano seguire la stessa legge, perfino il clima sembra collaborare per far credere al turista del vecchio mondo che non ha cambiato patria. ('''Eugène de Robiedo''' nel 1877)
:''Montevideo como ciudad carece de lo que se ha convenido en llamar fisonomía americana. La elegancia, el lujo mismo de cantidad de sus casas y finalmente la disposición de sus paseos, plazas y monumentos hacen de ella una ciudad de gusto europeo moderno. El movimiento de la calle, los comercios, los teatros, parecen seguir la misma ley, hasta el clima parece ponerse de su parte para hacer creer al turista del viejo mundo que no ha cambiado de patria.»''<ref>Citato in Julio Sánchez Gómez, ''De bastión español a símbolo de la libertad. Montevideo en los tiempos de ciudad amurallada, 1725-1850/1870'', in Julio Sánchez Gómez y José Manuel Santos Pérez, ''De urbe indiana.{{small|Ensayos sobre ciudades y urbanismo en Brasil y en la América hispana}}''. Editor Julio Sánchez Gómez. Editorial Universidad de Salamanca, 2010, [https://books.google.it/books?id=3N-JJUEQmKcC&lpg=PA141&ots=j9hhainazu&dq=&pg=PA141#v=onepage&q&f=false p. 141]. ISBN 978-84-7800-207-8.</ref>
*''Nel buio della notte s'alzò in volo, | vagò per ampio cielo la mia mente, | poi nuvole varcò fino alla proda | ove, rappreso, il tempo disfavilla. | Trascese il sole, oltrepassò le stelle | per perdersi in un vortice di fuoco. | Non si bruciò, ma rapida trascorse | alla porta del riso e della gioia. | Si sporse: fluttuavano baciandosi | cieli in onde di fiamma e pura luce, | ove amore è semente a soli e stelle. | Entrò, ma l'investì vivo bagliore: | in melodie serene l'universo | moveva incontro ad adorar l'Eterno.''<ref>''Pensiero notturno'', in ''Il fiore della poesia di Giuseppe Serembe'', traduzione italiana a cura di Vincenzo Belmonte, p. 5.</ref> ('''Giuseppe Serembe''')
*{{NDR|Julien Green}} Romanziere raffinatissimo, esegeta delle inquietudini, chiromante del dubbio [...].<ref name=fauno /> ('''Davide Brullo''')
*{{NDR|L'anello di Carvilio}} [...] pezzo assolutamente unico e originale è l'anello a fascia che è stato trovato al dito di Aebutia<ref>Madre di Carvilio.</ref>. Sotto il castone in raro cristallo di rocca, lavorato "a cabochon", è collocato un mini-busto di Carvilio, che morì prematuramente all'età di 18 anni e tre mesi. Si tratta di una microfusione a cera persa e rappresenta un giovane a torso nudo, con capelli ricci, labbra sottili e naso aquilino. L'effetto luminoso della lente di cristallo dona una misteriosa profondità all’immagine del defunto evocando la lontananza-vicinanza della sua anima agli affetti della madre. ('''Andrea Cionci''') <ref>Da ''[https://www.lastampa.it/cultura/2017/11/24/news/l-ombra-d-oro-del-giovane-carvilio-la-mummia-di-roma-1.34390857 L'ombra d'oro del giovane Carvilio, la Mummia di Roma. La dispersione degli straordinari reperti della tomba di Grottaferrata]'', ''lastampa.it'', 24 novembre 2017.</ref>
*{{NDR|Santa Maria Egiziaca dopo la conversione}} Quando [...] uscii sulla piazza, mi parve che tutto fosse nuovo, meravigliosamente mai visto. Neppure il colore del cielo sembrava più lo stesso, né il volto della gente. Mi ricordai allora di un giorno in cui, dopo una pioggia torrenziale, mi guardai intorno e vidi che tutto era pulito. (Da ''Leggende cristiane'', a cura di L. Manetti e S. Zuffì, p. 359.<ref name=Φως>Citato in Claudia Cirami, ''[https://www.breviarium.eu/2020/04/01/maria-egiziaca-la-vedente/ Come a Maria Egiziaca "si aprirono gli occhi"]'', ''breviarium.eu'', 1 aprile 2020.</ref>)
*Questa settimana ho ascoltato tre volte la Passione secondo Matteo del divino Bach, ogni volta con il sentimento di sconfinata meraviglia. Chi ha completamente dimenticato [disimparato] il Cristianesimo, la ascolta veramente come un Vangelo, è la musica della negazione della Volontà, senza memoria dell'Askesis.
:''In diese Woche habe ich dreimal die ''Matthäuspassion'' des göttlichen Bach gehört, jedesmal mit dem Gefühl der unermesslichen Verwunderung. Wer das Christentum völlig verlernt hat, der hört es hier wirklich wie ein Evangelium, es ist die Musik der Verneinung des Willens, ohne die Erinnerung an die Askesis.''<ref>Da una lettera ed Erwin Rohde da Basilea del 30 aprile 1870. {{en}} Citato in Richard Viladesau, ''[The Pathos of the Cross. {{small|The Passion of Christ in Theology and the Arts – The Baroque Era}}]'', Oxford University Press, 2014, [https://books.google.it/books?id=Gc_QAgAAQBAJ&lpg=PA320&dq=&pg=PA320#v=onepage&q&f=false p. 320, nota 75].</ref>
*Tocca al silenzio non avere dubbi sulla morte. ('''Marcella Tarozzi Goldsmith''') <ref>Da ''Il silenzio e la parola'', 2001. Citato in Gino Ruozzi, ''Giano bifronte. {{small|Teoria e forme dell'aforisma italiano contemporaneo}}''; in AA. VV, ''Teoria e storia dell'aforisma'', premessa di Vittorio Roda, introduzione e cura di Gino Ruozzi, Bruno Mondadori, Milano, 2004, [https://books.google.it/books?id=NVueAgAAQBAJ&lpg=PA137&dq=&pg=PA137#v=onepage&q&f=false p. 137].</ref>
*{{NDR|Agli agenti del KGB}} Volete mandarmi nel gulag? Benissimo, per me è un'ottima notizia.<ref>Citato in Alessandro Zaccuri, ''[https://www.avvenire.it/agora/pagine/padre-vorobev-non-sappiamo-le-vittime Padre Vorob'ev (Russia): «Ancora oggi non sappiamo quante furono le vittime»]'', ''avvenire.it'', 23 agosto 2013.</ref>('''Tavknok''', monaco dell'eremo di Riga)
[[s:Myricae/In campagna/Novembre|Novembre]]
Yet there is no sorrier sight to watch then the vacant faces of those former high school and college students when, at thirty-five or fifty, all their mental alertness having vanished, the spark gone from their eyes, they dutifully chew their gum to keep from yawning, while absorbing the chewing gum for the eyes of the movies or the chewing gum for the ears of the radio. [https://www.google.it/books/edition/Writers_and_Their_Critics/Zv0tAAAAMAAJ?hl=it&gbpv=1&bsq=Peyre+Yet+there+is+no+sorrier+sight+to+watch+then+the+vacant+faces+of+those+former+high+school+and+college+students+when,+at+thirty-five+or+fifty,+all+their+mental+alertness+having+vanished,+the+spark+gone+from+their+eyes,+they+dutifully+chew+their+gum+to+keep+from+yawning,+while+absorbing+the+chewing+gum+for+the+eyes+of+the+movies+or+the+chewing+gum+for+the+ears+of+the+radio.&dq=Peyre+Yet+there+is+no+sorrier+sight+to+watch+then+the+vacant+faces+of+those+former+high+school+and+college+students+when,+at+thirty-five+or+fifty,+all+their+mental+alertness+having+vanished,+the+spark+gone+from+their+eyes,+they+dutifully+chew+their+gum+to+keep+from+yawning,+while+absorbing+the+chewing+gum+for+the+eyes+of+the+movies+or+the+chewing+gum+for+the+ears+of+the+radio.&printsec=frontcover p. 291] [https://www.google.it/books/edition/Writers_and_Their_Critics/Zv0tAAAAMAAJ?hl=it&gbpv=1&bsq=Peyre+Yet+there+is+no+sorrier+sight+to+watch+then+the+vacant+faces+of+those+former+high+school+and+college+students+when,+at+thirty-five+or+fifty,+all+their+mental+alertness+having+vanished,+the+spark+gone+from+their+eyes,+they+dutifully+chew+their+gum+to+keep+from+yawning,+while+absorbing+the+chewing+gum+for+the+eyes+of+the+movies+or+the+chewing+gum+for+the+ears+of+the+radio.&dq=Peyre+Yet+there+is+no+sorrier+sight+to+watch+then+the+vacant+faces+of+those+former+high+school+and+college+students+when,+at+thirty-five+or+fifty,+all+their+mental+alertness+having+vanished,+the+spark+gone+from+their+eyes,+they+dutifully+chew+their+gum+to+keep+from+yawning,+while+absorbing+the+chewing+gum+for+the+eyes+of+the+movies+or+the+chewing+gum+for+the+ears+of+the+radio.&printsec=frontcover] Henri Peyre
*[https://www.google.it/books/edition/A_History_of_Neapolitan_Drama_in_the_Twe/2LIPCwAAQBAJ?hl=it&gbpv=1&dq=paliotti+salone+margherita&pg=PA30&printsec=frontcover]
*''Di Notte, il Can, quasi sia specchio, mira | il cerchio de la Luna; e, sé vedendo, | crede, ch'entro v'alberghi un altro cane. | Latra; ma, invan, vana la voce ai venti | è mandata, e dispersa; e Delia sorda | và dietro il suo camin, termina il corso.''
:''Lunarem noctu, ut speculum, canis inspicit orbem, | seque; videns, alium credit inesse canem, | et latrat: sed frustra agitur vox irrita ventis, | et peragit cursus surda Diana suos.'' https://archive.org/details/emblemidiandreaa00alci/page/244/mode/2up?ref=ol&_autoReadAloud=show&view=theater
*{{NDR|I Corifea}}''Il tempo è breve; chi insegue l'immenso perde l'attimo presente.''
''Or quando nella tènebra | notturna il pie' mio candido | agiterò nel bacchico tripudio, | la cervice crollando all'ètra rorido, | come cerbiatta che del prato allegrasi | fra le verdi delizie, | poi che la truce caccia | ha sfuggita, e l'insidia | delle ben tese reti? Col suo sibilo | il cacciatore l'impeto dei cani aizza invan sulla sua traccia: | ch'essa, pari ad un turbine, | via per i prati lanciasi | lunghesso il fiume; e nelle solitudini | ove uom non giunge, posa, | e tra i virgulti della selva ombrosa. || Che è saggezza? E qual fu mai dai Superi | dono piú insigne agli uomini largito, | che la man dei nemici | tener sulle cervici? | E quanto è bello a noi sempre è gradito.'' ( https://it.wikisource.org/wiki/Le_Baccanti/Terzo_stasimo p. 80)
Fu nel 1717 che, con l'accennata fondazione della Grande Loggia di Londra e col subentrare della cosiddetta "massoneria speculativa" continentale, si verificarono il soppiantamento e l'inversione di polarità, di cui si è detto. Come "speculazione" qui valse infatti l'ideologia illuministica, enciclopedistica e razionalistica connessa ad una corrispondente, deviata interpretazione dei simboli, e l'attività dell'organizzazione si concentrò decisamente sul piano politico-sociale, anche se usando prevalentemente la tattica dell'azione indiretta e manovrando con influenze e suggestioni, di cui era difficile individuare l'origine prima. Si vuole che questa trasformazione si sia verificata solo in alcune logge e che altre abbiano conservato il loro carattere iniziatico e operativo anche dopo il 1717. In effetti, questo carattere si può riscontrare negli ambienti massonici cui appartennero un Martinez de Pasqually, un Claude de Saint Martin e lo stesso Joseph de Maistre. Ma devesi ritenere che questa stessa massoneria sia entrata, per altro riguardo, essa stessa in una fase di degenerescenza, se essa nulla ha potuto contro l'affermarsi dell'altra e se, praticamente, da questa è stata alla fine travolta. Né si è avuta una qualsiasi azione della massoneria, che sarebbe rimasta iniziatica per diffidare e sconfessare l'altra, per condannare l'attività politico-sociale e per impedire che, dappertutto, essa valesse propriamente e ufficialmente come massoneria. (da La massoneria moderna come inversione del ghibellinismo) [https://books.google.it/books?id=_I_LCQAAQBAJ&lpg=PA216&ots=Gz4kYfw_mW&dq=&pg=PA216#v=onepage&q&f=false]
*È nella battaglia stessa che occorre risvegliare e temprare quella forza che, di là dalle bufere del sangue e degli stenti, con nuovo splendore e con pace potente propizierà una nuova creazione. Per questo, oggi si dovrebbe apprendere di nuovo sul campo di battaglia la pura azione, l’azione non solo nel significato di ascesi virile, ma anche di purificazione e via verso forme di vita superiori, valide in sé e per sé — il che, però, significa in un certo modo proprio un ritorno alla tradizione primordiale ario-occidentale. [https://books.google.it/books?newbks=1&newbks_redir=0&redir_esc=y&hl=it&id=EXMQAQAAIAAJ&dq=di+nuovo+sul+campo+di+battaglia+la+pura+azione%2C+l%E2%80%99azione+non+solo+nel+significato+di+ascesi+virile%2C+ma+anche+di+purificazione+e+via+verso+forme+di+vita+superiori&focus=searchwithinvolume&q=ascesi+virile]
'''Anca Damian''' (... | ...), regista e produttrice cinematografica rumena.
==Citazioni di Anca Damian==
*{{NDR|Su Marona, la cagnetta protagonista del cartone animato ''La mia fantastica vita da cane''}} Il destino di Marona è semplice ed essenziale, universale e individuale. Vivere l'istante presente; apprezzare le piccole cose; essere in connessione profonda con gli altri – ecco le "lezioni di felicità" dai cani per gli umani.<ref>Citato in ''[https://news.cinecitta.com/IT/it-it/news/53/88124/il-legame-tra-cane-e-padrone-nel-nuovo-film-di-anca-damian.aspx Il legame tra cane e padrone nel nuovo film di Anca Damian]'', ''cinecittà.com'', 2 dicembre 2021.</ref>
==Altri progetti==
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{{DEFAULTSORT:Damian, Anca}}
[[Categoria:Registi rumeni]]
==Note==
<references />
==Anne Barratin==
[https://fr.wikipedia.org/wiki/Anne_Barratin] [https://books.google.it/books?id=p0tFAAAAYAAJ&newbks=1&newbks_redir=0&dq=&pg=PA92#v=onepage&q&f=false]
[https://books.google.it/books?newbks=1&newbks_redir=0&hl=it&id=YyFdAAAAMAAJ&dq=O+triato+%27e+donna+Peppa&focus=searchwithinvolume&q=Peppa p. 224]
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==Di seguito alcuni modi di dire di cui non trovo la fonte==
*'''Ascirsene a int' 'o bafuogno.'''
:Letteralmente: ''Uscirsene da dentro il favonio, da dentro l'afa.''
::{{spiegazione|Tirarsi fuori da una situazione che si presenta incasinata e foriera di problemi e complicazioni spiacevoli}}
*'''Appennere 'e panne 'a 'nu malo chiuovo.'''
:''Appendere gli abiti ad un cattivo (malfermo) chiodo.''
::{{spiegazione|Essersi grandemente sbagliati sul conto di una persona (averla ritenuta troppo mite, accomodante, averla sottovalutata, avere affrettatamente concluso che fosse un cliente facile o averla ritenuta affidabile et similia. Es. ''Hê appiso 'e panne 'a 'nu malo chiuovo.'' ''Hai appeso gli abiti a un chiodo malfermo'', e cioè: ''Hai capito proprio male, ti sei proprio sbagliato''}}
*'''Essere assarpante.'''
::{{spiegazione|Essere scrocconi inveterati, sistematici, inemendabili, colossali.}}
*'''Essere buono 'ncuorpo.'''
:''Essere buono in corpo''
::{{spiegazione|Essere un tipo tosto, per nulla malleabile; un "cliente" difficile.}}
*'''Essere buono sott' 'a 'na zuppa 'e fave.'''
:''Essere buoni sotto una zuppa di fave.''
::{{spiegazione|Non essere buoni per nulla.}}
*'''Fà 'nu cric.'''
:''Fare un cric.''
::{{spiegazione|Aiutare, dare una mano.}}
*'''Fà 'o piezzo a coccheduno.'''
:''Fare il pezzo a qualcuno.''
::{{spiegazione|Imbrogliarlo.}}
*'''Jì 'nfetamma'''
:''Andare in cattivo odore.''
::{{spiegazione|Arrabbiarsi, prendersela molto a male, reagire con rabbia.}}
*'''Levà 'a vocca a cocche ccosa (o coccosa).'''
:''Togliere la bocca da qualche cosa.''
::{{spiegazione|Non gradire più qualcosa.}}
*''''O guappo a trucco.'''
:''Il guappo "truccato"''
::{{spiegazione|Un finto guappo, una tigre di carta; un [https://it.wiktionary.org/wiki/baudruche baudruche], in sostanza.}}
*''''O male 'e mola e 'a musica dint' 'e rrecchie.'''
:''Il mal di mola e la musica nelle orecchie.''
::{{spiegazione|Una tormentosa scocciatura, una situazione, una seccatura insopportabile}}
*'''Piglià 'nu flesc.'''
:''Prendere un flash.''
::{{spiegazione|Prendere una svista, un abbaglio.}}
*'''Sta 'a fore cu 'e chiocche.'''
:''Stare fuori con le meningi.''
::{{spiegazione|Non essere più lucidi di mente, sragionare.}}
*'''Tené 'a scarda dint' a ll'uocchie.'''
:''Avere la scheggia negli occhi.''
::{{spiegazione|Gli occhi sono lo specchio dell'anima, occhi nei quali balena una "scheggia", non sono occhi limpidi. Lo si dice di una persona maligna.}}
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/* Di seguito alcuni modi di dire di cui non trovo la fonte */
wikitext
text/x-wiki
===In ''[[Cesare Caravaglios]], Voci e gridi di venditori in Napoli''===
*Per dire che di una cosa se ne è avuta poca mettere la punta del pollice fissata sotto l'estremità dell'indice, mentre le altre dita restano chiuse quasi a pugno. Tale gesto tradotto in parole vuol significare:<br />{{centrato| — N'aggiu avuto pucurillo!}}{{centrato|(Ne ho avuto pochino!) (p. 19)}}
*Per dire ad una persona che beve molto accostare ed allontanare più volte dalla bocca la mano chiusa col solo pollice disteso. La mano così disposta vuole imitare il ''fiasco'' al quale sogliono bere i napoletani. Portando la mano alla bocca si indica l'atto del bere.<br/>Talvolta questo gesto è accompagnato da certe espressioni del viso che vogliono chiaramente dire:<br/>{{centrato| — 'Mbriacone!}}{{centrato| — ({{sic|Ubbriacone}}!) (p.19)}}
*Per dare del ladro ad una persona distendere la palma della mano, indi curvare obliquamente le dita {{sic|l'uno dopo l'altro}}, mentre lo sguardo si rivolge alla persona che si apostrofa:<br />Il significato di questo gesto è:<br />{{centrato|(— Tu si nu mariuolo!)}}{{centrato|Tu sei un ladro! (p. 21)}}
*Volendo comunicare che una persona è morta fare in aria il segno della croce. Questo gesto è assai usato dai napoletani per indicare una speranza perduta. Si traduce:<br />{{centrato| — Nu nce sta cchiù che ffà!}}{{centrato|(Tutto è finito!) (p. 21)}}
*Volendo dare dell<nowiki>'</nowiki>''asino'' ad una persona aprire la bocca mentre la lingua si distende sul labbro inferiore. Labbro e mento quasi penzoloni. Gli occhi non debbono avere né vivacità, né spirito.!<br />Eseguito il gesto con destrezza e rapidità si dirà:<br/>{{centrato| — Si ciuccio!}}{{centrato|(Sei un asino!) (p. 22)}}
*L'additare è uno dei gesti più naturali e più frequenti dei napoletani. Essi distendono l'indice e lo dirigono verso l'oggetto che vogliono indicare, allungando il braccio e la mano il più che sia possibile. Spesso, però, essi al dito sostituiscono gli occhi sempre vivi e lampeggianti accompagnando il movimento con un piccolo adeguato gesto della testa.<br/>L'additare ha il significato di:<br />{{centrato| — 'O vì lloco!}}{{centrato|(Eccolo!) (pp. 22-23)}}
==Bibliografia==
*[[Cesare Caravaglios]], ''Voci e gridi di venditori in Napoli'', {{small| con 33 illustrazioni e 15 trascrizioni musicali}}, introduzione di Raffaele Corso, Catania, Libreria Tirelli di F. Guaitolini, Catania, 1931 · IX.
===''Spigolando...''===
*''<nowiki>'</nowiki>A vacànzia è fernuta e me garbizza | sto chiarfo<ref>Chìarfo, refuso, nel testo.</ref>ca 'ncarma | l'appecundria. È meglio stracquà, | 'e campìglie arrevèntano scaiènze | 'e l'autunno ca 'nzarda into culore | do vignale e s'aggranfeca zumpanno | 'nzì' lo core. Ca mmùmmera aggubbata | selluzzo pe sbariamiento, forse | pe cupià 'o chiarfo, po piglià pe fesso.''<ref>''Piscegràzia'', (''Strascico''), in ''Tommaso Pignatelli Quando un politico fa buona poesia'', a cura di Arnaldo Colasanti. In ''Poesia'', n. 102, anno X, gennaio 1997, Crocetti Editore, Milano, 1997, p. 62.</ref><ref>''La vacanza è finita e mi piace | questa pioggia violenta che benedice | la malinconia. È meglio desistere, | le promesse diventano bisogni | dell'autunno che preme nel colore | della vigna e s'arrampica a sussulti | fino al cuore. Col capo piegato | singhiozzo per distrazione, forse, | per imitare l'acquazzone, per prenderlo in giro.'' La traduzione è in ''Poesia'', n. 102, anno X, p. 62.</ref> ('''Tommaso Pignatelli''')
*''C'è un luogo dove dormi | e il tuo respiro | io non lo sento, | non lo sento mai. || Fra i nostri due riposi | è la città spavalda | strade, fragori, alterchi, gente e tetti | e come due leoni sul sagrato | remoti e fermi, chiusi in una forma, | noi vigiliamo la nostra distanza.''<ref>Citato in ''I leoni del sagrato di Mariagloria Sears'', ''Corriere della Sera'', 25 maggio 2018; in ''[https://www.pressreader.com/ pressreader.com]''.</ref><ref>Citato in ''[http://scaffalinvisibili.blogspot.com/2016/06/i-leoni-sul-sagrato-mariagloria-sears.html scaffalinvisibili.blogspot.com]'', 3 giugno 2016.</ref>('''Mariagloria Sears''')
*{{NDR|La bellezza, non una}} [...] categoria estetica ma l'energia di Dio, l'energia della gloria di Dio, la gloria dell'energia di Dio che trasfigura il mondo... un varco che si apre su un altro mondo, su un'altra realtà più grande, il mondo della realtà, della grazia di Dio.<ref>Citato in Giovanna Parravicini, ''[https://www.avvenire.it/agora/pagine/la-pianista-e-il-dittatore_201007230714383000000 La pianista e il dittatore]'', ''avvenire.it'', 23 luglio 2010.</ref> ('''Padre Vsevolod Spiller''', al funerale di [[Marija Veniaminovna Judina|Maria Yudina]])
*Certamente ogni opera letteraria ha un suo suolo natio nell'invito alla comunicazione, in una specie di nostalgia d'amore. Ogni testo letterario è in un certo senso epistola...<ref>Citato in ''Il mondo di carta di Hrvoje Pejaković'', a cura di Mladen Machiedo, in ''Poesia'', n. 101, anno IX, dicembre 1996, traduzione di Mladen Machiedo, Crocetti Editore, Milano, p. 73 </ref> ('''Hrvoje Pejaković''')
*Claudia Severa alla sua Lepidina, salute. Il terzo giorno prima delle Idi di settembre<ref>L'11 settembre.</ref>, per il giorno in cui si festeggia il mio compleanno, ti invito di cuore a venire da noi, sorella mia, per rendere ancora più felice la mia giornata con la tua presenza... Saluta il tuo Ceriale. Il mio Elio e il figlio lo salutano. Ti aspetto, stammi bene, sorella, anima carissima, così come mi auguro di star bene io, e addio. Da Severa a Sulpicia Lepidina (moglie) di Ceriale.<ref>Citato in AA. VV., ''La passione di Perpetua e Felicita'', prefazione di Eva Cantarella, a cura di Marco Formisano, introduzione, traduzione e note di Marco Formisano, Bur, Milano, 2013, [https://books.google.it/books?id=gpccMSN7AssC&lpg=PR5&dq=Sulpicia&hl=it&pg=PR4#v=onepage&q&f=false p. IV]. ISBN 978-88-58-64889-6</ref> ('''[[w:Tavolette di Vindolanda|Invito di Vindolanda]]''')
*{{NDR|Sul Quartetto n. 14 di Beethoven}} Dopo questo, cosa ci è rimasto da poter scrivere? ('''Franz Schubert''')
:''After this, what is left for us to write?''<ref>{{en}} Citato in [[Mark Nepo]],''The Endless Practice. {{small|Becoming Who You Were Born to Be}}'', Simon and Schuster, New York, 2014, [https://books.google.it/books?id=LvRuAwAAQBAJ&lpg=PA237&dq=&pg=PA237#v=onepage&q&f=false p. 237].</ref>
*{{NDR|Dopo la conversione}} Fuori faceva sempre bello; avevo cinque anni, e quel mondo fatto in precedenza di pietra e di catrame era un gran giardino dove mi sarebbe stato permesso di giocare per tutto il tempo che sarebbe piaciuto al cielo [...] Dio esisteva, ed era presente, rivelato e mascherato da quella delegazione di luce che senza discorsi né figure dava tutto alla comprensione e all'amore [...]. Il miracolo durò un mese. Ogni mattino, ritrovavo affascinato quella luce che faceva impallidire il giorno, quella dolcezza che non dimenticherò mai, e che è tutta la mia sapienza teologica. (Da ''Dio esiste'', pp. 147-148.<ref name=Φως />) ('''André Frossard''')
*{{NDR|[[w:Paredro|Paredro]]}} [...] un'entità associata, sorta di "compadre" o sostituto o baby sitter dell'eccezionale.<ref>Da ''Componibile 62'', traduzione di Flaviarosa Nicoletti Rossini, Sur. Citato in Walter Catalano, ''[https://www.pulplibri.it/catalano-vampiro-surrealista/ Il vampiro surrealista. {{small|Vampirismi d'autore}}]'', ''pulplibri.it'', 5 dicembre 2019.</ref> ('''Julio Cortàzar''')
*Incontriamo, via via che proseguiamo la lettura, il piacere sensuale del libro che abbiamo in mano e la dolorosa passione per la pagina bianca, lì in attesa dell'inchiostro, dei segni, delle parole, della punteggiatura...<ref>Citato in [[Dacia Maraini]], ''Amata scrittura'', Rizzoli Bur, Milano, 2012, [https://books.google.it/books?id=yIAIXGeOwcMC&lpg=PP1&hl=it&pg=PP1#v=onepage&q&f=false p. 1].</ref> ('''Giulia Borgese''')
*[...] [[Julien Green]] è il fauno della contraddizione.<ref name=fauno>Da ''[https://www.ilgiornale.it/news/julien-green-vertigine-fulminea-scrittura-1386519.html Julien Green, la vertigine fulminea della scrittura]'', ''ilgiornale.it'', 16 aprile 2017.</ref> ('''Davide Brullo''')
*La grandezza di [[Giardini di Versailles|Versailles]] consiste nella coerente applicazione di un ordine logico, dal quale non era permessa alcuna deviazione: si trattava di un'opera d'arte che esigeva obbedienza. Una tale opera può venir concepita ed eseguita una sola volta in una cultura. Essa lascia infatti i partecipanti esausti e bisognosi di cose più frivole. Il sollievo fu trovato nelle imitazioni dell'idea del giardino inglese (il jardin anglais), nei particolari rococò e negli ornamenti finto-cinesi (chinoiserie). Nel frattempo, in tutta Europa, gli aspiranti principi tentavano la loro Versailles. Pochi di questi autocrati avevano l'esatta concezione e nessuno la ricchezza di [[Luigi XVI]]°. Ciò non di meno essi lasciarono la loro impronta e godettero di principeschi giardini fantasticamente stravaganti.<ref>Da ''Il giardino ben arredato'', traduzione di Antonella Bortolin, Di Baio Editore, Milano, 1990, [https://books.google.it/books?id=4OtXL8MPuQwC&lpg=PA32&dq=&pg=PA32#v=onepage&q&f=false p. 32]. ISBN 88-7080-239-6</ref> ('''Michael Balston''')
*[...] la musica ti parla e basta saperla ascoltare, e nel momento esatto del concerto ecco che entra in gioco l'istinto. Perché in fondo la musica è un essere vivo, è vita e bisogna trattarla come tale, permettendosi di essere intuitivi, spontanei, lasciandosi trasportare dall'impulso del momento.<ref>Citato in ''[http://met.cittametropolitana.fi.it/news.aspx?n=323122 L'ORT continua con lo streaming del venerdì. Questa settimana propone Nil Venditti sul podio e Kevin Spagnolo solista al clarinetto]'',''met.cittametropolitana.fi.it'', 18 novembre 2020.</ref> ('''Nil Venditti''')
*[...] la relazione tra ''jour'' e ''nuit'' non è soltanto d'opposizione, ma anche di inclusione. Non c'è bisogno di grandi conoscenze di psicanalisi per ravvisare nella notte un simbolo materno, simbolo di quel luogo materno, di quella notte delle viscere ove tutto inizia, e per vedere che l'amore per la notte è il ritorno alla madre, discesa verso le Madri, viluppo inestricabile d'istinto vitale ed attrazione mortale. Qui si rivela un ulteriore rovesciamento nella dialettica del giorno e della notte, giacché se il giorno dominatore è, nel pieno del suo splendore, la vita, la notte femminea è, nella sua profondità abissale, vita e morte insieme: è la notte che ci dà alla luce, è la notte che ce la riprenderà.<ref>Citato in
''Effetto notte. {{small|Percorsi d'arte e di luce nella Napoli sotterranea}}'', a cura di Ludovico Pratesi e Paola Magni, Castelvecchi, Roma, 1999, [https://books.google.it/books?id=cG57ZWlXZBgC&lpg=PA1942&dq=&pg=PA1958#v=onepage&q&f=false p. 1958]. ISBN 88-8210-154-1</ref> ('''Gérard Genette''')
*''Le poesie non sono dei materassini | su cui sdraiarsi a prendere il sole | a dire Mi fa pensare, bello! | che è proprio così. | Le poesie sono una distesa di cocci | cui puoi stare sopra respirando piano, | con sempre un certo dolore | e quando ti alzi, | nella migliore delle ipotesi | ti senti l'impressione | il segno sulla pelle | di una insospettata, non tua, | scomodità profonda.''<ref>''Di un'insospettata, non tua, scomoda profondità''. Citato in Francesca Genti, ''La poesia è un unicorno'', Mondadori, Milano, 2018, [https://books.google.it/books?id=ZVRLDwAAQBAJ&lpg=PT62&dq=&pg=PT59#v=onepage&q&f=false p. 59]. ISBN 9788804687092</ref> ('''Valentina Diana''')
*{{NDR|Le carte geografiche}} Mi affascina la loro quiete geometrica, la chiarità che ne determina e ne scioglie anche il groviglio di linee. Non è questa dopotutto la vita? Una mappa che interseca e a volte confonde volumi e colori lasciando a noi il compito di distinguere.<ref>Dall'intervista ad [[Antonio Gnoli]], ''[https://www.repubblica.it/cultura/2016/08/07/news/margherita_pieracci_harwell_io_e_cristina_campo_amiche_per_la_vita_lei_mi_dava_la_forza_di_non_deluderla_-145554390/ Margherita Pieracci Harwell: "Io e Cristina Campo amiche per la vita. Lei mi dava la forza di non deluderla"]'', ''repubblica.it'', 7 agosto 2016.</ref> ('''Margherita Pieracci Harwell''')
*Montevideo come città manca di ciò che si è convenuto chiamare fisionomia americana. L'eleganza, il lusso stesso della quantità delle sue case ed infine la disposizione dei suoi viali, piazze e monumenti ne fanno una città di gusto europeo moderno. Il movimento della strada, i negozi, i teatri, sembrano seguire la stessa legge, perfino il clima sembra collaborare per far credere al turista del vecchio mondo che non ha cambiato patria. ('''Eugène de Robiedo''' nel 1877)
:''Montevideo como ciudad carece de lo que se ha convenido en llamar fisonomía americana. La elegancia, el lujo mismo de cantidad de sus casas y finalmente la disposición de sus paseos, plazas y monumentos hacen de ella una ciudad de gusto europeo moderno. El movimiento de la calle, los comercios, los teatros, parecen seguir la misma ley, hasta el clima parece ponerse de su parte para hacer creer al turista del viejo mundo que no ha cambiado de patria.»''<ref>Citato in Julio Sánchez Gómez, ''De bastión español a símbolo de la libertad. Montevideo en los tiempos de ciudad amurallada, 1725-1850/1870'', in Julio Sánchez Gómez y José Manuel Santos Pérez, ''De urbe indiana.{{small|Ensayos sobre ciudades y urbanismo en Brasil y en la América hispana}}''. Editor Julio Sánchez Gómez. Editorial Universidad de Salamanca, 2010, [https://books.google.it/books?id=3N-JJUEQmKcC&lpg=PA141&ots=j9hhainazu&dq=&pg=PA141#v=onepage&q&f=false p. 141]. ISBN 978-84-7800-207-8.</ref>
*''Nel buio della notte s'alzò in volo, | vagò per ampio cielo la mia mente, | poi nuvole varcò fino alla proda | ove, rappreso, il tempo disfavilla. | Trascese il sole, oltrepassò le stelle | per perdersi in un vortice di fuoco. | Non si bruciò, ma rapida trascorse | alla porta del riso e della gioia. | Si sporse: fluttuavano baciandosi | cieli in onde di fiamma e pura luce, | ove amore è semente a soli e stelle. | Entrò, ma l'investì vivo bagliore: | in melodie serene l'universo | moveva incontro ad adorar l'Eterno.''<ref>''Pensiero notturno'', in ''Il fiore della poesia di Giuseppe Serembe'', traduzione italiana a cura di Vincenzo Belmonte, p. 5.</ref> ('''Giuseppe Serembe''')
*{{NDR|Julien Green}} Romanziere raffinatissimo, esegeta delle inquietudini, chiromante del dubbio [...].<ref name=fauno /> ('''Davide Brullo''')
*{{NDR|L'anello di Carvilio}} [...] pezzo assolutamente unico e originale è l'anello a fascia che è stato trovato al dito di Aebutia<ref>Madre di Carvilio.</ref>. Sotto il castone in raro cristallo di rocca, lavorato "a cabochon", è collocato un mini-busto di Carvilio, che morì prematuramente all'età di 18 anni e tre mesi. Si tratta di una microfusione a cera persa e rappresenta un giovane a torso nudo, con capelli ricci, labbra sottili e naso aquilino. L'effetto luminoso della lente di cristallo dona una misteriosa profondità all’immagine del defunto evocando la lontananza-vicinanza della sua anima agli affetti della madre. ('''Andrea Cionci''') <ref>Da ''[https://www.lastampa.it/cultura/2017/11/24/news/l-ombra-d-oro-del-giovane-carvilio-la-mummia-di-roma-1.34390857 L'ombra d'oro del giovane Carvilio, la Mummia di Roma. La dispersione degli straordinari reperti della tomba di Grottaferrata]'', ''lastampa.it'', 24 novembre 2017.</ref>
*{{NDR|Santa Maria Egiziaca dopo la conversione}} Quando [...] uscii sulla piazza, mi parve che tutto fosse nuovo, meravigliosamente mai visto. Neppure il colore del cielo sembrava più lo stesso, né il volto della gente. Mi ricordai allora di un giorno in cui, dopo una pioggia torrenziale, mi guardai intorno e vidi che tutto era pulito. (Da ''Leggende cristiane'', a cura di L. Manetti e S. Zuffì, p. 359.<ref name=Φως>Citato in Claudia Cirami, ''[https://www.breviarium.eu/2020/04/01/maria-egiziaca-la-vedente/ Come a Maria Egiziaca "si aprirono gli occhi"]'', ''breviarium.eu'', 1 aprile 2020.</ref>)
*Questa settimana ho ascoltato tre volte la Passione secondo Matteo del divino Bach, ogni volta con il sentimento di sconfinata meraviglia. Chi ha completamente dimenticato [disimparato] il Cristianesimo, la ascolta veramente come un Vangelo, è la musica della negazione della Volontà, senza memoria dell'Askesis.
:''In diese Woche habe ich dreimal die ''Matthäuspassion'' des göttlichen Bach gehört, jedesmal mit dem Gefühl der unermesslichen Verwunderung. Wer das Christentum völlig verlernt hat, der hört es hier wirklich wie ein Evangelium, es ist die Musik der Verneinung des Willens, ohne die Erinnerung an die Askesis.''<ref>Da una lettera ed Erwin Rohde da Basilea del 30 aprile 1870. {{en}} Citato in Richard Viladesau, ''[The Pathos of the Cross. {{small|The Passion of Christ in Theology and the Arts – The Baroque Era}}]'', Oxford University Press, 2014, [https://books.google.it/books?id=Gc_QAgAAQBAJ&lpg=PA320&dq=&pg=PA320#v=onepage&q&f=false p. 320, nota 75].</ref>
*Tocca al silenzio non avere dubbi sulla morte. ('''Marcella Tarozzi Goldsmith''') <ref>Da ''Il silenzio e la parola'', 2001. Citato in Gino Ruozzi, ''Giano bifronte. {{small|Teoria e forme dell'aforisma italiano contemporaneo}}''; in AA. VV, ''Teoria e storia dell'aforisma'', premessa di Vittorio Roda, introduzione e cura di Gino Ruozzi, Bruno Mondadori, Milano, 2004, [https://books.google.it/books?id=NVueAgAAQBAJ&lpg=PA137&dq=&pg=PA137#v=onepage&q&f=false p. 137].</ref>
*{{NDR|Agli agenti del KGB}} Volete mandarmi nel gulag? Benissimo, per me è un'ottima notizia.<ref>Citato in Alessandro Zaccuri, ''[https://www.avvenire.it/agora/pagine/padre-vorobev-non-sappiamo-le-vittime Padre Vorob'ev (Russia): «Ancora oggi non sappiamo quante furono le vittime»]'', ''avvenire.it'', 23 agosto 2013.</ref>('''Tavknok''', monaco dell'eremo di Riga)
[[s:Myricae/In campagna/Novembre|Novembre]]
Yet there is no sorrier sight to watch then the vacant faces of those former high school and college students when, at thirty-five or fifty, all their mental alertness having vanished, the spark gone from their eyes, they dutifully chew their gum to keep from yawning, while absorbing the chewing gum for the eyes of the movies or the chewing gum for the ears of the radio. [https://www.google.it/books/edition/Writers_and_Their_Critics/Zv0tAAAAMAAJ?hl=it&gbpv=1&bsq=Peyre+Yet+there+is+no+sorrier+sight+to+watch+then+the+vacant+faces+of+those+former+high+school+and+college+students+when,+at+thirty-five+or+fifty,+all+their+mental+alertness+having+vanished,+the+spark+gone+from+their+eyes,+they+dutifully+chew+their+gum+to+keep+from+yawning,+while+absorbing+the+chewing+gum+for+the+eyes+of+the+movies+or+the+chewing+gum+for+the+ears+of+the+radio.&dq=Peyre+Yet+there+is+no+sorrier+sight+to+watch+then+the+vacant+faces+of+those+former+high+school+and+college+students+when,+at+thirty-five+or+fifty,+all+their+mental+alertness+having+vanished,+the+spark+gone+from+their+eyes,+they+dutifully+chew+their+gum+to+keep+from+yawning,+while+absorbing+the+chewing+gum+for+the+eyes+of+the+movies+or+the+chewing+gum+for+the+ears+of+the+radio.&printsec=frontcover p. 291] [https://www.google.it/books/edition/Writers_and_Their_Critics/Zv0tAAAAMAAJ?hl=it&gbpv=1&bsq=Peyre+Yet+there+is+no+sorrier+sight+to+watch+then+the+vacant+faces+of+those+former+high+school+and+college+students+when,+at+thirty-five+or+fifty,+all+their+mental+alertness+having+vanished,+the+spark+gone+from+their+eyes,+they+dutifully+chew+their+gum+to+keep+from+yawning,+while+absorbing+the+chewing+gum+for+the+eyes+of+the+movies+or+the+chewing+gum+for+the+ears+of+the+radio.&dq=Peyre+Yet+there+is+no+sorrier+sight+to+watch+then+the+vacant+faces+of+those+former+high+school+and+college+students+when,+at+thirty-five+or+fifty,+all+their+mental+alertness+having+vanished,+the+spark+gone+from+their+eyes,+they+dutifully+chew+their+gum+to+keep+from+yawning,+while+absorbing+the+chewing+gum+for+the+eyes+of+the+movies+or+the+chewing+gum+for+the+ears+of+the+radio.&printsec=frontcover] Henri Peyre
*[https://www.google.it/books/edition/A_History_of_Neapolitan_Drama_in_the_Twe/2LIPCwAAQBAJ?hl=it&gbpv=1&dq=paliotti+salone+margherita&pg=PA30&printsec=frontcover]
*''Di Notte, il Can, quasi sia specchio, mira | il cerchio de la Luna; e, sé vedendo, | crede, ch'entro v'alberghi un altro cane. | Latra; ma, invan, vana la voce ai venti | è mandata, e dispersa; e Delia sorda | và dietro il suo camin, termina il corso.''
:''Lunarem noctu, ut speculum, canis inspicit orbem, | seque; videns, alium credit inesse canem, | et latrat: sed frustra agitur vox irrita ventis, | et peragit cursus surda Diana suos.'' https://archive.org/details/emblemidiandreaa00alci/page/244/mode/2up?ref=ol&_autoReadAloud=show&view=theater
*{{NDR|I Corifea}}''Il tempo è breve; chi insegue l'immenso perde l'attimo presente.''
''Or quando nella tènebra | notturna il pie' mio candido | agiterò nel bacchico tripudio, | la cervice crollando all'ètra rorido, | come cerbiatta che del prato allegrasi | fra le verdi delizie, | poi che la truce caccia | ha sfuggita, e l'insidia | delle ben tese reti? Col suo sibilo | il cacciatore l'impeto dei cani aizza invan sulla sua traccia: | ch'essa, pari ad un turbine, | via per i prati lanciasi | lunghesso il fiume; e nelle solitudini | ove uom non giunge, posa, | e tra i virgulti della selva ombrosa. || Che è saggezza? E qual fu mai dai Superi | dono piú insigne agli uomini largito, | che la man dei nemici | tener sulle cervici? | E quanto è bello a noi sempre è gradito.'' ( https://it.wikisource.org/wiki/Le_Baccanti/Terzo_stasimo p. 80)
Fu nel 1717 che, con l'accennata fondazione della Grande Loggia di Londra e col subentrare della cosiddetta "massoneria speculativa" continentale, si verificarono il soppiantamento e l'inversione di polarità, di cui si è detto. Come "speculazione" qui valse infatti l'ideologia illuministica, enciclopedistica e razionalistica connessa ad una corrispondente, deviata interpretazione dei simboli, e l'attività dell'organizzazione si concentrò decisamente sul piano politico-sociale, anche se usando prevalentemente la tattica dell'azione indiretta e manovrando con influenze e suggestioni, di cui era difficile individuare l'origine prima. Si vuole che questa trasformazione si sia verificata solo in alcune logge e che altre abbiano conservato il loro carattere iniziatico e operativo anche dopo il 1717. In effetti, questo carattere si può riscontrare negli ambienti massonici cui appartennero un Martinez de Pasqually, un Claude de Saint Martin e lo stesso Joseph de Maistre. Ma devesi ritenere che questa stessa massoneria sia entrata, per altro riguardo, essa stessa in una fase di degenerescenza, se essa nulla ha potuto contro l'affermarsi dell'altra e se, praticamente, da questa è stata alla fine travolta. Né si è avuta una qualsiasi azione della massoneria, che sarebbe rimasta iniziatica per diffidare e sconfessare l'altra, per condannare l'attività politico-sociale e per impedire che, dappertutto, essa valesse propriamente e ufficialmente come massoneria. (da La massoneria moderna come inversione del ghibellinismo) [https://books.google.it/books?id=_I_LCQAAQBAJ&lpg=PA216&ots=Gz4kYfw_mW&dq=&pg=PA216#v=onepage&q&f=false]
*È nella battaglia stessa che occorre risvegliare e temprare quella forza che, di là dalle bufere del sangue e degli stenti, con nuovo splendore e con pace potente propizierà una nuova creazione. Per questo, oggi si dovrebbe apprendere di nuovo sul campo di battaglia la pura azione, l’azione non solo nel significato di ascesi virile, ma anche di purificazione e via verso forme di vita superiori, valide in sé e per sé — il che, però, significa in un certo modo proprio un ritorno alla tradizione primordiale ario-occidentale. [https://books.google.it/books?newbks=1&newbks_redir=0&redir_esc=y&hl=it&id=EXMQAQAAIAAJ&dq=di+nuovo+sul+campo+di+battaglia+la+pura+azione%2C+l%E2%80%99azione+non+solo+nel+significato+di+ascesi+virile%2C+ma+anche+di+purificazione+e+via+verso+forme+di+vita+superiori&focus=searchwithinvolume&q=ascesi+virile]
'''Anca Damian''' (... | ...), regista e produttrice cinematografica rumena.
==Citazioni di Anca Damian==
*{{NDR|Su Marona, la cagnetta protagonista del cartone animato ''La mia fantastica vita da cane''}} Il destino di Marona è semplice ed essenziale, universale e individuale. Vivere l'istante presente; apprezzare le piccole cose; essere in connessione profonda con gli altri – ecco le "lezioni di felicità" dai cani per gli umani.<ref>Citato in ''[https://news.cinecitta.com/IT/it-it/news/53/88124/il-legame-tra-cane-e-padrone-nel-nuovo-film-di-anca-damian.aspx Il legame tra cane e padrone nel nuovo film di Anca Damian]'', ''cinecittà.com'', 2 dicembre 2021.</ref>
==Altri progetti==
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{{s}}
{{DEFAULTSORT:Damian, Anca}}
[[Categoria:Registi rumeni]]
==Note==
<references />
==Anne Barratin==
[https://fr.wikipedia.org/wiki/Anne_Barratin] [https://books.google.it/books?id=p0tFAAAAYAAJ&newbks=1&newbks_redir=0&dq=&pg=PA92#v=onepage&q&f=false]
[https://books.google.it/books?newbks=1&newbks_redir=0&hl=it&id=YyFdAAAAMAAJ&dq=O+triato+%27e+donna+Peppa&focus=searchwithinvolume&q=Peppa p. 224]
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==Di seguito alcuni modi di dire di cui non trovo la fonte==
*'''Ascirsene a int' 'o bafuogno.'''
:Letteralmente: ''Uscirsene da dentro il favonio, da dentro l'afa.''
::{{spiegazione|Tirarsi fuori da una situazione che si presenta incasinata e foriera di problemi e complicazioni spiacevoli}}
*'''Appennere 'e panne 'a 'nu malo chiuovo.'''
:''Appendere gli abiti ad un cattivo (malfermo) chiodo.''
::{{spiegazione|Essersi grandemente sbagliati sul conto di una persona (averla ritenuta troppo mite, accomodante, averla sottovalutata, avere affrettatamente concluso che fosse un cliente facile o averla ritenuta affidabile et similia. Es. ''Hê appiso 'e panne 'a 'nu malo chiuovo.'' ''Hai appeso gli abiti a un chiodo malfermo'', e cioè: ''Hai capito proprio male, ti sei proprio sbagliato''}}
*'''Essere assarpante.'''
::{{spiegazione|Essere uno scroccone inveterato, insaziabile, incorregibile, sistematico, colossale..}}
*'''Essere buono 'ncuorpo.'''
:''Essere buono in corpo''
::{{spiegazione|Essere un tipo tosto, per nulla malleabile; un "cliente" difficile.}}
*'''Essere buono sott' 'a 'na zuppa 'e fave.'''
:''Essere buoni sotto una zuppa di fave.''
::{{spiegazione|Non essere buoni per nulla.}}
*'''Fà 'nu cric.'''
:''Fare un cric.''
::{{spiegazione|Aiutare, dare una mano.}}
*'''Fà 'o piezzo a coccheduno.'''
:''Fare il pezzo a qualcuno.''
::{{spiegazione|Imbrogliarlo.}}
*'''Jì 'nfetamma'''
:''Andare in cattivo odore.''
::{{spiegazione|Arrabbiarsi, prendersela molto a male, reagire con rabbia.}}
*'''Levà 'a vocca a cocche ccosa (o coccosa).'''
:''Togliere la bocca da qualche cosa.''
::{{spiegazione|Non gradire più qualcosa.}}
*''''O guappo a trucco.'''
:''Il guappo "truccato"''
::{{spiegazione|Un finto guappo, una tigre di carta; un [https://it.wiktionary.org/wiki/baudruche baudruche], in sostanza.}}
*''''O male 'e mola e 'a musica dint' 'e rrecchie.'''
:''Il mal di mola e la musica nelle orecchie.''
::{{spiegazione|Una tormentosa scocciatura, una situazione, una seccatura insopportabile}}
*'''Piglià 'nu flesc.'''
:''Prendere un flash.''
::{{spiegazione|Prendere una svista, un abbaglio.}}
*'''Sta 'a fore cu 'e chiocche.'''
:''Stare fuori con le meningi.''
::{{spiegazione|Non essere più lucidi di mente, sragionare.}}
*'''Tené 'a scarda dint' a ll'uocchie.'''
:''Avere la scheggia negli occhi.''
::{{spiegazione|Gli occhi sono lo specchio dell'anima, occhi nei quali balena una "scheggia", non sono occhi limpidi. Lo si dice di una persona maligna.}}
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Ultime parole dal Marvel Cinematic Universe
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wikitext
text/x-wiki
{{Raccolta}}
Raccolta delle '''ultime parole''' pronunciate dai personaggi dei film del '''''[[Marvel Cinematic Universe]]''''' in punto di morte.
==Film==
{{torna a|Ultime parole dai film}}
===''Saga dell'Infinito''===
{{cronologico}}
====''Fase Uno''====
*Non sprecarla... non sprecare la tua vita... ('''Ho Yinsen''')
::{{spiegazione|Nel film ''[[Iron Man (film)|Iron Man]]'' (2008), Yinsen pronuncia le sue ultime parole a Tony Stark poco prima di morire dopo essersi sacrificato per salvare da un gruppo di terroristi.}}
*Se siamo ancora in affari...io darò a voi i questi disegni in dono. E in cambio...spero che tu mi ripagherai...donandomi soldati di ferro. ('''Raza''')
::{{spiegazione|Nel film ''[[Iron Man (film)|Iron Man]]'' (2008), Raza, capo del gruppo di terroristi, noto come i "Dieci Anelli", che ha rapito Tony Stark e Ho Yinsen, pronuncia le sue ultime parole prima di venire ucciso dal suo capo, Obadiah Stane, alias, Iron Monger, per punirlo a causa del suo tradimento.}}
*Mi dispiace. Posso darti solo il mio sapere. ('''Anton Vanko''')
::{{spiegazione|Nel film ''[[Iron Man 2]]'' (2010). Ormai morente dalla malattia grave, l'anziano Anton Vanko consegna al figlio Ivan i progetti del reattore Arc, su cui aveva lavorato insieme a Howard Stark pur non ricevendone alcun merito, per poi spirare, scatenando la furia vendicativa del figlio.}}
*Si dice che puoi ancora sentire e vedere ciò che si manifesta intorno a te, spero che sia vero, così potrai sapere che la tua morte è giunta per mano di Laufey! ('''Laufey''')
::{{spiegazione|Nel film ''[[Thor (film)|Thor]]'' (2011), le ultime parole di Laufey sono rivolte a Odino, poco dopo di venire ucciso a tradimento dal suo figlio naturale Loki.}}
*Il primo di tanti... Taglia una testa... e altre due spuntano fuori! Hail... HYDRA! ('''Heinz Kruger''')
::{{spiegazione|Nel film ''[[Captain America - Il primo Vendicatore]]'' (2011), Steve Rogers, alias, Captain America, ferma il doppiogiochista agente Heinz Kruger. Dopo che Rogers ha chiesto a Kruger chi è, quest'ultimo dichiara di appartenere all'organizzazione terroristica HYDRA, per poi avvelenarsi con il cianuro, morendo.}}
*Tutto a posto, capo. Quella squadra non funzionerà mai... se loro non avranno qualcosa... da... ('''Philip "Phil" Coulson''')
::{{spiegazione|Nel film ''[[The Avengers (film 2012)|The Avengers]]'' (2012), Phil Coulson riferisce queste parole a Nick Fury, dopo essere stato ferito gravemente da Loki.}}
====''Fase Due''====
*Ora basta con le maschere! Avevi detto di volere il Mandarino... ce l'hai qui davanti! Sono sempre stato io, Tony, fin dall'inizio! Io sono il Mandarino!!! ('''Aldrich Killian/Firebrand/Falso Mandarino''')
::{{spiegazione|Nel film ''[[Iron Man 3]]'' (2013), il folle scienziato Aldrich Killian riferisce queste parole a Tony Stark prima di un duro e violento scontro con Pepper Potts nel quale perderà la vita.}}
*Non te lo dirò mai! ('''Frigga''')
::{{spiegazione|Nel film ''[[Thor: The Dark World]]'' (2013), Frigga pronuncia queste ultime parole prima di essere uccisa dal mostruoso Kurse, per ordine di Malekith.}}
*Lui è un nemico di Asgard. Era prigioniero nei loro sotterranei. ('''Kurse''')
::{{spiegazione|Nel film ''[[Thor: The Dark World]]'' (2013). Kurse, lo sgherro di Malekith, pronuncia queste ultime parole al suo padrone riferito a Loki, prima della battaglia tra lui con gli scagnozzi di Malekith e Thor con Loki, al termine della quale è sul punto di uccidere Thor. Tuttavia, Loki riesce a trafiggerlo di spalle e ad attaccarlo con una delle sue stesse bombe, e Kurse muore dissolvendosi.}}
*Se pensi di fermarlo, sei un illuso. L'Aether non può essere distrutto. ('''Malekith''')
::{{spiegazione|Nel film ''[[Thor: The Dark World]]'' (2013), durante la battaglia, Malekith, il malvagio signore degli Elfi Oscuri, con il potere della Gemma della Realtà, noto come l'Aether, tenta di crescere l'Oscurità per distruggere l'universo, viene però raggiunto dal suo nemico giurato Thor. I due hanno una resa in cui l'Elfo Oscuro dichiara la propria superiorità. Mentre il Dio del Tuono riesce a sconfiggere definitivamente Malekith, spedendo all'altro posto che viene schiacciato a morte con la sua stessa nave.}}
*Cosa?! Sei impazzito?! È una pessima idea! Pessima credimi!... ('''Jasper Sitwell''')
::{{spiegazione|Nel film ''[[Captain America: The Winter Soldier]]'' (2014), per ottenere maggiori informazioni sull'HYDRA, Steve Rogers, Natasha Romanoff e Sam Wilson catturano uno dei loro agenti, Jasper Sitwell. A bordo della macchina di Wilson, i tre lo interrogano, e vengono a sapere dello sviluppo di una super arma in grado di eliminare ogni individuo identificato come possibile minaccia per l'HYDRA. Poco dopo il soldato d'Inverno gli attacca, e butta giù Sitwell dalla macchina, provocando la sua morte.}}
*Hail...HYDRA. ('''Alexander Pierce''')
::{{spiegazione|Nel film ''[[Captain America: The Winter Soldier]]'' (2014), Pierce in fin di vita, dopo essere stato ferito da Nick Fury, pronuncia le sue ultime parole.}}
*Dammi la mano...! ('''Meredith Quill''')
::{{spiegazione|Nel film ''[[Guardiani della Galassia (film)|Guardiani della Galassia]]'' (2014), Meredith Quill pronuncia queste parole all'amato figlio Peter, prima di morire.}}
*Modera il tuo tono!!! Io posso...! ('''Altro''')
::{{spiegazione|Nel film ''[[Guardiani della Galassia (film)|Guardiani della Galassia]]'' (2014), l'Altro, il portavoce di Thanos, cerca inutilmente di abbassare la voce a Ronan l'Accusatore, ma lui, purtroppo, lo uccide seccato con il potere del suo martello.}}
*Io non sarò più la tua schiava! ('''Carina Walters''')
::{{spiegazione|Nel film ''[[Guardiani della Galassia (film)|Guardiani della Galassia]]'' (2014), Carina Walters, la schiava del Collezionista, si rivolge al suo padrone prima di ribellarsi, toccando la Gemma del Potere, contenuta nell'Orb, morendo annientata.}}
*Non riuscirete mai a raggiungere Ronan! ('''Korath''')
::{{spiegazione|Nel film ''[[Guardiani della Galassia (film)|Guardiani della Galassia]]'' (2014), durante lo scontro, Korath rivolge queste ultime parole agli altri tre membri dei Guardiani della Galassia, poco prima di venire ucciso da Drax il Distruttore.}}
*Siete mortali! Come è...?! ('''Ronan l'Accusatore''')
::{{spiegazione|Nel film ''[[Guardiani della Galassia (film)|Guardiani della Galassia]]'' (2014) Ronan l'Accusatore si rivolge così ai Guardiani della Galassia, poco prima di essere definitivamente annientato dalla Gemma del Potere, contenuta nell'Orb.}}
*Sei incredibilmente ingenuo. ('''Ultron''')
::{{spiegazione|Nel film ''[[Avengers: Age of Ultron]]'' (2015), Ultron è scappato da Sokovia, ormai distrutta, e si è rifugiato in un bosco vicino. Poco dopo Ultron, raggiunto da Visione, pronuncia quest'ultime parole e cerca di uccidere il suo nemico, ma Visione grazie al potere della Gemma della Mente incastrata nella sua testa, riesce a distruggere il robot malvagio.}}
*Mi dispiace, tesoro, devi aiutare papà a pagare tutti per i suoi errori. ('''Darren Cross/Calabrone''')
::{{spiegazione|Nel film ''[[Ant-Man (film)|Ant-Man]]'' (2015), Darren Cross, alias il Calabrone, rivolge queste parole quando è sul punto di uccidere Cassie Lang e il poliziotto Jim Paxton. Tuttavia Scott Lang, alias Ant-Man, riesce a sabotare la tuta del Clabarone provocandone la morte.}}
====''Fase Tre''====
*E tu verrai con me! ('''Brock Rumlow/Crossbones''')
::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Captain America: Civil War]]'' (2016). Quando gli Avengers intercettano lo spietato mercenario Brock Rumlow, alias Crossbones, che aveva rubato un'arma biologica a Lagos, in Nigeria. Una volta sconfitto e catturato, durante nel loro combattimento, Rogers interroga Rumlow, chiedendogli chi è il compratore: Rumlow risponde che è il vecchio amico di Rogers, Bucky Barnes, alias, il Soldato d'Inverno. Approfittando della sua distrazione per un momento, Rumlow spiega come stanno le cose, e accende una granata per uccidere se stesso e Rogers. Tuttavia Scarlet blocca la granata, e spinge Rumlow verso un palazzo, uccidendo lui e, accidentalmente, diverse persone del Wakanda.}}
*Nessuno lo è. Noi non scegliamo il nostro tempo. La morte dà significato alla vita. Sapere che i tuoi giorni termineranno. Che il tuo tempo è breve. Pensi che dopo questo tempo, io sia pronta. Ma guardami. Sto prolungando questo momento solo per poter guardare la neve. ('''Antico''')
::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Doctor Strange (film)|Doctor Strange]]'' (2016). L'Antico, dopo essere stata ferita da Kaecilius, rivolge queste ultime parole al dottor Stephen Strange.}}
*Che succede? ('''Kaecilius''')
::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Doctor Strange (film)|Doctor Strange]]'' (2016). Kaecilius è intento a distruggere la Terra. Tuttavia il Dottor Strange riesce a stringere un patto con Dormammu, grazie al potere della Gemma del Tempo, Kaecilius e i suoi zeloti vengono quindi inceneriti a morte dal malvagio Signore della Dimensione Oscura.}}
*Chiedo solo una cosa, che la vostra Alta Sacerdotessa gli dica il nome dell'uomo che ha segnato il suo destino: Taserface! ('''Taserface''')
::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Guardiani della Galassia Vol. 2]]'' (2017). Taserface si rivolge con queste parole ad una Sovereign, poco prima di morire a causa dell'esplosione della sua nave.}}
*No, basta! Senti, ascolta!! Tu sei un dio! Se mi uccidi, sarai solo un comune mortale come tutti gli altri! ('''Ego il Pianeta Vivente''')
::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Guardiani della Galassia Vol. 2]]'' (2017). La versione umana di Ego il Pianeta Vivente pronuncia queste parole cercando ancora di portare Peter dalla sua parte. Peter però si rifiuta, e Baby Groot ripone una bomba nel cervello di Ego, provocandone la morte.}}
*Ti avrà anche generato magari, ma non era tuo padre! Scusa, non ne ho combinata una giusta. È stata una fortuna averti come figlio. ('''Yondu Udonta''')
::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Guardiani della Galassia Vol. 2]]'' (2017). Dopo l'uccisione e la distruzione di Ego il Pianeta Vivente, Yondu pronuncia queste parole riferendosi a Peter e fa indossare al ragazzo una tuta spaziale. Yondu, pentitosi delle cattive azioni compiute, muore congelato nello spazio.}}
*Cosa? ('''Jackson "Montana" Brice/Shocker''')
::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Spider-Man: Homecoming]]'' (2017). Jackson Brice, rivolge confuso questa parola a suo capo Adrian Toomes, alias l'Avvoltoio, poco dopo di venire ucciso accidentalmente da quest'ultimo con un'arma dei Chitauri, praticamente stanco della sua incompetenza.}}
*Guardate. Ricordate questo posto. Casa. ('''Odino''')
::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Thor: Ragnarok]]'' (2017). Odino, prima di morire svanendo dalla vecchiaia, rivolge queste ultime parole a suoi figli Thor e Loki.}}
*Tornatene nella caverna da cui sei strisciata fuori! Schifoso demone malvagio! ('''Hogun''')
::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Thor: Ragnarok]]'' (2017). Hogun, uno dei Tre Guerrieri, pronuncia queste ultime parole a Hela, prima di venire ucciso dalla Dea della Morte.}}
*Per Asgard. Hela! ('''Skurge''')
::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Thor: Ragnarok]]'' (2017). Skurge, alias l'Esecutore, prima di combattere l'esercito di Hela, rivolge queste ultime parole alla sua ex padrona Hela, poco prima di venire ucciso dalla Dea della Morte per il suo tradimento.}}
*Ah, e io ero convito che fossi un americano pazzo. ('''Ulysses Klaue/Klaw''')
::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Black Panther (film)|Black Panther]]'' (2018). Il mercenario Ulysses Klaue rivolge queste ultime parole ad Erik Killmonger poco prima di venire ucciso a tradimento da quest'ultimo con una pistola.}}
*Io sono la causa della morte di tuo padre. Non lui. Prendi me. ('''Zuri''')
::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Black Panther (film)|Black Panther]]'' (2018). Durante il primo epico scontro tra la Pantera Nera ed Erik Killmonger, il saggio stregone Zuri pronuncia queste parole prima di essere ucciso dallo stesso Killmonger.}}
*Perché? Per potermi rinchiudere? Nah. Seppelliscimi nell'oceano... come i miei antenati che si buttavano dalle navi. Sapevano che la schiavitù era peggio della morte. ('''N'Jakada\Erik Stevens/Killmonger''')
::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Black Panther (film)|Black Panther]]'' (2018). Dopo una violenta lotta, le ultime parole di N'Jadaka, alias Erik Killmonger, sono rivolte a suo cugino T'Challa, alias la Pantera Nera, rifiutando il suo aiuto prima di morire estraendosi la lancia dal petto, per essersi pugnalato da lui stesso durante lo scontro.}}
*Padre degli dei... lasciate che la magia oscura scorra attraverso me per un'ultima... volta. ('''Heimdall''')
::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Avengers: Infinity War]]'' (2018). Heimdall, ormai privo di forze per la lotta contro Thanos e l'Ordine Nero, teletrasporta Hulk sulla terra in modo da avvertire i loro compagni dell'imminente arrivo di Thanos. Subito dopo il Titano Pazzo, con la lancia di Gamma Corvi, trafigge Heimdall al cuore, poiché l'aveva fatto.}}
*Tu... non sarai mai... un dio. ('''Loki Laufeyson\Odinson''')
::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Avengers: Infinity War]]'' (2018). Dopo la morte di Heimdall e la sparizione di Hulk, Loki, il Dio dell'Inganno, all'inizio si finge di allearsi con Thanos, lasciando a morire il fratello adottivo Thor nelle sue mani. Tuttavia, appena si avvicina al titano cerca di pugnalarlo, in quanto il suo era solo un tentativo per ucciderlo: Thanos, fermando il coltello, afferra Loki e lo strangola a morte sotto gli occhi disperati del fratello adottivo Thor.}}
*No. Questo non è amore. ('''Gamora del 2018''')
::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Avengers: Infinity War]]'' (2018). Thanos e Gamora raggiungono il pianeta Vormir in cui si nasconde la Gemma dell'Anima, custodita da Teschio Rosso. Sull'orlo di un abisso, Teschio Rosso spiega a Thanos che dovrà sacrificare una persona amata per ottenere la gemma: con le lacrime agli occhi, Thanos si ritrova costretto a gettare giù dal precipizio la figlia, Gamora, che morendo gli fa ottenere la gemma.}}
*Io ora devo distruggere questo motore prima che lo trovino! ('''Mar-Vell''')
::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Captain Marvel (film)|Captain Marvel]]'' (2019). Nel 1989 Carol Danvers e la sua maestra, la dottoressa Wendy Lawson, il cui vero nome è Mar-Vell stanno facendo un giro di ricognizione, fino a quando vengono intercettate da Yon-Rogg che vuole distruggere il motore segreto di Mar-Vell, da lei creato per aiutare gli Skrull. Yon-Rogg abbatte la loro navicella, e Mar-Vell si appresta a distruggere il motore, ma prima che possa farlo Yon-Rogg la uccide, non avendo fermato però Danvers che riesce lei a distruggere il motore, in cui diviene la futura Capitan Marvel.}}
*Troppo tardi. ('''Norex''')
::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Captain Marvel (film)|Captain Marvel]]'' (2019). Yon-Rogg sopraggiunge sulla Terra per riportare ad Hala, Carol Danvers. Arrivato lì, scopre che quella non è la vera Danvers ma Norex, uno Skrull che ha preso la forma della ragazza. Yon-Rogg scopre inoltre che Danvers è nello spazio insieme a Nick Fury, Talos, Maria Rambeau e Goose e sta per scoprire quello che ha sempre cercato di nascondergli. Prima di lasciare la Terra, Yon-Rogg uccide furiosamente Norex per poi andarsene.}}
*Subito. ('''Minn-Erva''')
::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Captain Marvel (film)|Captain Marvel]]'' (2019). Yon-Rogg e la Starforce riescono a rintracciare Danvers e i suoi nuovi compagni, riuscendogli a imprigionargli. Carol riesce però a liberarsi così come i suoi compagni, e iniziano una battaglia contro Yon-Rogg e la Starforce. In seguito, Yon-Rogg ordina a Minn-Erva di seguire Nick Fury, Maria Rambeau, Goose, Talos e gli Skrull che stanno scappando. Ma Fury e Rambeau riescono a distruggere la sua navicella, uccidendola.}}
*Va bene. ('''Natasha Romanoff/Vedova Nera''')
::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Avengers: Endgame]]'' (2019). Mentre Natasha Romanoff, alias la Vedova Nera, e Clint Barton, alias Occhio di Falco (divenuto anche Ronin), sono a Volmir per recuperare la Gemma dell'Anima, incontrano Teschio Rosso, il guardiano della Gemma, che gli spiega il sacrificio che serve per recuperare la Gemma, ovvero una vita. Entrambi gli eroi vogliono sacrificarsi per l'altro, ma alla fine è Vedova Nera che sceglie di morire gettandosi dal dirupo su cui si trova Teschio Rosso, essendo consapevole che il collega potrà stare con la sua famiglia se il loro piano riesce: subito dopo, il commosso e disperato Clint si ritrova con la Gemma.}}
*Non me lo permetterà. ('''Nebula del 2014''')
::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Avengers: Endgame]]'' (2019). Recuperate le Gemme dell'Infinito, gli Avengers creano un nuovo Guanto dell'Infinito e devono decidere chi sarà a schioccare le dita per riportare in vita tutti quelli morti. Alla fine è Hulk a schioccare le dita, ma subito dopo il gruppo viene raggiunto dal Thanos del passato che distrugge la loro base. Mentre Hulk, Ant-Man, Rocket Raccoon e War Machine sono imprigionati sotto le macerie della base, e Iron Man, Capitan America e Thor combattono contro Thanos, Occhio di Falco cerca di proteggere il guanto dai servitori del Titano Pazzo. Tuttavia, viene raggiunto dalla Nebula del passato, intenzionata ad impossessarsi del guanto per poterlo dare a Thanos. Fortunatamente, Occhio di Falco viene raggiunto dalla Gamora del passato e dalla Nebula del presente, dove quest'ultima uccide la sua controparte del passato.}}
*Io sono... ineluttabile. ('''Thanos del 2014''')
::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Avengers: Endgame]]'' (2019). Durante la battaglia finale, nonostante l'aiuto di tutti i supereroi, il perfido Thanos proveniente dal passato riesce ad impossessarsi del Guanto dell'Infinito costruito dagli Avengers per schioccare di nuovo le dita, ma viene raggiunto da Iron Man che gli ruba le gemme dal guanto e schiocca lui stesso le dita: in questo modo, il Titano Pazzo svanisce polverizzandosi, insieme con il suo esercito e l'Ordine Nero, dopo essersi accasciato a terra contemplando il suo fallimento.}}
*Vedrai, Peter. La gente... ha bisogno di credere. Di questi tempi... crede a qualsiasi cosa. ('''Quentin Beck/Mysterio''')
::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Spider-Man: Far from Home]]'' (2019). Peter Parker, alias, Spider-Man, viene reclutato da Nick Fury per contrastare la minaccia degli Elementali, creature provenienti da altre dimensioni che stanno spargendo il caos in tutto il mondo. Nel corso della missione, però, Peter scopre che il loro nuovo alleato Quentin Beck alias Mysterio, è un truffatore: gli Elementali sono infatti solo una sua creazione. Peter combatte così contro il malvagio Mysterio a Londra, dove dopo aver ingaggiato una lotta, Beck viene sconfitto e muore apparentemente.}}
===''Saga del Multiverso''===
====''Fase Quattro''====
{{cronologico}}
*È sull'ala!!! Muovetevi!! Che state aspettando?! ('''Generale Dreykov''')
::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Black Widow]]'' (2021). Lo spietato generale russo Dreykov, leader dell'organizzazione segreta delle Vedove Nere, la ''Stanza Rossa'', fa per fuggire dalla sua base volante insieme ai suoi scagnozzi: il suo elicottero però viene intercettato da Yelena Belova, sorella di Natasha Romanoff che fa esplodere il suo elicottero con delle granate, uccidendolo e vendicando tutte le ragazze finite sotto il suo controllo.}}
*Fammi solo... riprendere fiato. ('''May Parker''')
::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Spider-Man: No Way Home]]'' (2021). Rimasta ferita nello scontro tra il nipote Peter e il terribile Goblin, May Parker esorta il nipote ad accettare le conseguenze delle sue azioni, ricordando al nipote che "da grandi poteri derivano grandi responsabilità": purtroppo il Goblin ha ferito May gravemente con la lama del suo aliante dietro a schiena e pertanto la donna muore tra le braccia del povero Peter.}}
*Lei era lì per causa tua! Io l'avrò pure colpita, ma tu... Tu sei quello che l'ha uccisa! ('''Goblin di Terra-96283''')
::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Spider-Man: No Way Home]]'' (2021). Al termine della prima parte dello scontro finale tra i tre Spider-Man del multiverso e i Terribili Quattro, il folle supercriminale Goblin provoca la collera del Peter Parker dell'universo principale ad ucciderlo, provocandolo con la morte di sua zia May: seppur tentato di ucciderlo col suo stesso aliante, Peter dà ascolto alle sue controparti alternative e si limita ad iniettare al Goblin un siero in grado di annullare la sua personalità maligna, eliminando la minaccia una volta per tutte che libera finalmente Norman Osborn.}}
*Lo so. Ma nel grande calcolo del Multiverso, il tuo sacrificio vale più della tua vi... ('''Stephen Strange/Defender Strange di Terra-617''')
::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Doctor Strange nel Multiverso della Follia]]'' (2022). In fuga nel multiverso, la giovane America Chaver e una versione alternativa del Dottor Strange, noto come il Defender Strange, vengono bloccati dal mostro dimensionale che gli dà la caccia. Non trovando altra soluzione, Strange decide di sacrificare la vita di America assorbendo il suo potere di viaggiare nel multiverso in modo da impedire al mostro di ottenerlo: prima di poter portare a termine l'ingrato compito però Defender Strange viene trafitto alla schiena dal mostro e non può fare altro che scagliare America in un portale dimensionale prima di morire.}}
*Sono pronto. ('''Stephen Strange/Supreme Strange di Terra-838''')
::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Doctor Strange nel Multiverso della Follia]]'' (2022). In un flashback, gli Illuminati della Terra-838 raccontano al Dottor Strange la fine della sua controparte del loro universo, Supreme Strange: questi, nel tentativo di fermare Thanos, utilizzò il libro di magia nera del Darkhold per viaggiare nel multiverso, ma finì per provocare accidentalmente l'incursione tra due universi. Una volta fermato Thanos, Supreme Strange accettò la decisione dei suoi compagni di essere giustiziato per i suoi crimini: pertanto il collega Freccia Nera, seppur estremamente riluttante e dispiaciuto, lo disintegrò con la sua voce supersonica.}}
*Wanda, Black Bolt potrebbe ucciderti con un sussurro dalla sua bocca. ('''Reed Richards/Mister Fantastic di Terra-838''')
::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Doctor Strange nel Multiverso della Follia]]'' (2022). Deciso a far ragionare Wanda Maximoff, desiderosa di rapire America per viaggiare nel multiverso, il membro degli Illuminati, Reed Richards, alias Mister Fantastic, prova a farla ragionare minacciandola con i poteri di Freccia Nera: Wanda per tutta risposta uccide quest'ultimo e, afferrando un terrorizzato Mister Fantastic con i suoi poteri telecinetici, squaglia meticolosamente il suo corpo per poi finirlo facendogli esplodere la testa.}}
*Ho tutto il giorno libero! ('''Peggy Carter/Capitan Carter di Terra-838''')
::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Doctor Strange nel Multiverso della Follia]]'' (2022). Per fermare Wanda, l'illuminata Peggy Carter, alias Capitan Carter, prova ad affrontarla in uno scontro diretto lanciandole contro il suo scudo: Wanda però riesce a bloccarlo e glielo lancia nuovamente contro tranciandola a metà.}}
*Esci subito dal mio universo! ('''Maria Rambeau/Capitan Marvel di Terra-838''')
::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Doctor Strange nel Multiverso della Follia]]'' (2022). Furiosa per la morte dei compagni Illuminati, Maria Rambeau affronta a sua volta Wanda Maximoff, ma come gli altri supereroi ha presto la peggio e viene sconfitta dalla strega, che le dà il colpo di grazia schiacciandola con una statua con la sua effige.}}
*Wanda Maximoff, la tua mente è tenuta in ostaggio dal tuo sé alternativo. Forza, dammi la mano. Forse se riuscissi a liberarti dalle macerie l'incantesimo finirebbe. ('''Charles Xavier/Professor X di Terra-838''')
::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Doctor Strange nel Multiverso della Follia]]'' (2022). Utilizzando i suoi poteri telepatici, il leader degli Illuminati, il professor Charles Xavier riesce ad entrare nella mente di Wanda Maximoff, nel tentativo di liberare la sua controparte della Terra-838 posseduta dalla strega: sfortunatamente Wanda glielo impedisce e uccide la sua mente spezzandogli il collo, provocando la sua morte anche nella realtà.}}
*No? L'immaginavo. ('''Stephen Strange/Sinister Strange di Terra-199999''')
::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Doctor Strange nel Multiverso della Follia]]'' (2022). Cacciato da Wanda in un altro universo alternativo, il Dottor Strange si ritrova ad affrontare una sua controparte sadica e malvagia nota come il Sinister Strange, colpevole di essersi lasciato corrompere dal Darkhold: dopo uno scontro in cui i due stregoni utilizzano le note musicali è la controparte buona ad avere la meglio, scagliando il Sinister Strange fuori da una finestra e facendolo impalare con orrore ad una delle cancellate.}}
*Io ho aperto il Darkhold, e io devo richiuderlo. Nessuno sarà più tentato dal Darkhold. ('''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''')
::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Doctor Strange nel Multiverso della Follia]]'' (2022). Su suggerimento del Dottor Strange, America fa incontrare Wanda con i suoi figli provenienti da un altro universo, che tuttavia sono terrorizzati dalla sua natura spietata: comprendendo disperatamente di essersi lasciata corrompere dal male che ha compiuta, Wanda decide di rimediare distruggendo la caverna contenente il Darkhold e distruggendo ogni copia del libro presente nel multiverso, perdendo apparentemente la vita nel processo.}}
==Serie televisive Netflix==
{{cronologico}}
===''[[Daredevil (serie televisiva)|Daredevil]]''===
====''Prima stagione''====
*Avresti dovuto uccidermi, vigliacco! ('''John Healy''')
::{{spiegazione|Dopo essere stato prosciolto grazie ad una giuria corrotta, il sicario John Healy viene attaccato da Daredevil, che picchiandolo lo interroga su chi sia il mandante del suo ultimo omicidio. Per via di tutte quelle violenze, Healy confessa, ma vedendo che il vigilante non lo uccide si suicida sbattendo la faccia contro un pezzo di ferro, essendo consapevole che il suo mandante farebbe uccidere lui e la sua famiglia in caso venisse a sapere della spiata.}}
*Aiutami...Ti prego...Aiutami... ('''Anatoly Ranskahov''')
::{{spiegazione|Deciso ad accettare gli accordi con Wilson Fisk, il gangster russo Anatoly Ranskahov si reca da lui: sfortunatamente, il russo arriva proprio nel bel mezzo della cena fra Fisk e Vanessa Marianna, rovinandola. Salito in macchina con Fisk, Anatoly inizia ad affermare le proprie ragioni, ma inaspettatamente l'auto si forma in un luogo isolato. Stupito, il gangster russo viene tirato fuori dall'auto e malmenato da un furioso Fisk, che inizia a sbattere sua testa contro la portiera della macchina: nonostante cerchi di supplicarlo, Fisk decapita brutalmente Anatoly con la portiera, furioso per l'appuntamento mancato.}}
*Signorina Page... ('''James Wesley''')
::{{spiegazione|Dopo che Vanessa si è ripresa, il braccio destro di Fisk, James Wesley, viene a sapere che Karen Page ha fatto visita alla madre del proprio capo. Deciso a non arrecargli un ulteriore dispiacere, Wesley agisce di persona, rapendo Karen e portandola in un magazzino per interrogarla. Minacciata con la morte dei propri amici, Karen riesce a prendere la pistola del criminale: Wesley prova a farla ragionare, ma Karen istintivamente lo crivella di colpi.}}
*Ho scritto tante storie nel corso dei miei anni... e sa quante volte mi hanno minacciato perché io mi tappassi la bocca? ('''Ben Urich''')
::{{spiegazione|Mentre si prepara a scrivere un articolo su Wilson Fisk, il giornalista Ben Urich riceve la visita del gangster in persona. Questi dichiara di rispettarlo, e di non crederlo responsabile della morte di Wesley. Tuttavia, Fisk è comunque arrabbiato per il coinvolgimento della propria madre: Urich dichiara stoicamente di essere comunque insensibile alle minacce, ma Fisk inaspettatamente lo strangola con violenza uccidendolo.}}
*Aspetta, aspetta! ('''Leland Owlsley''')
::{{spiegazione|Venuto a sapere del coinvolgimento del proprio contabile Leland Owlsley nell'attentato all'amata Vanessa, Fisk lo convoca in un palazzo abbandonato: qui, dopo avergli rivelato di conoscere tutta la verità, lo scaraventa con violenza nella tromba dell'ascensore del palazzo, spezzandogli il collo.}}
====''Seconda stagione''====
*Chiunque ci ostacolerà, noi dipingeremo le strade di rosso col loro sangue. E quando se ne andranno, renderemo orgoglioso tuo padre. E ci libereremo degli sporchi traditori che hanno tradito i loro compagni. Hell's Kitchen sarà di nuovo nostra! ('''Nesbit''')
::{{spiegazione|Uscito dopo molto tempo dalla prigione un suo associato, il gangster Nesbit organizza per lui una festa nel suo pub, insieme ad altri scagnozzi. Finita la cena, Nesbit annuncia i loro piani di conquista del quartiere ora che Wilson Fisk è stato sconfitto, ma in quel momento Nesbit viene ucciso da un colpo di mitra: tutti gli scagnozzi infatti vengono crivellati di colpi, ad eccezione di un uomo, Grotto.}}
*Non "sono"... lui... è un uomo solo! ('''Trafficante Messicano''')
::{{spiegazione|Indagando sulla pista della strage nel pub di Nesbit, Matt risale ad un gruppo di spacciatori messicani, rivali degli irlandesi. Indossati i panni di Daredevil, il vigilante si reca nel loro covo, ma qui trova solo i cadaveri dei trafficanti. Trovandone uno vivo, Matt gli chiede quali uomini abbiano potuto compiere una strage del genere, ma il trafficante specifica che è stato un solo uomo a fare tutto, per poi spirare.}}
*Perché... Non l'hai... Fermato? ('''Grotto''')
::{{spiegazione|Matt viene incatenato da Frank Castle al camino di un palazzo, dove nel frattempo Frank ha portato anche Grotto, il gangster scampato alla strage degli irlandesi e protetto da Matt, Karen e Foggy. Dopo una serie di discussioni sui metodi dei due vigilanti, Frank dà a Daredevil un ultimatum: con la pistola che Castle gli ha legato alle mani, Matt dovrà decidere se sparare a Frank per impedirgli di uccidere Grotto o se lasciargli giustiziare il criminale. Matt tuttavia non vuole macchiarsi del sangue di nessuno, e spara quindi alla catena che lo lega, cercando poi di slanciarsi contro Frank: purtroppo, il violento vigilante fa in tempo a sparare a Grotto, che muore tra le braccia di Matt.}}
*E a chi importa? ('''Finn Cooley''')
::{{spiegazione|Deciso a vendicare il figlio, morto la notte in cui Frank Castle massacrò gli uomini di Nesbit, il folle gangster irlandese Finn Cooley rapisce il vigilante e lo tortura. Tuttavia, grazie ad un diversivo ordito dallo stesso Castle e all'intervento di Daredevil, Frank sovverte la situazione e con un fucile a pompa minaccia Cooley, chiedendogli informazioni sugli assassini della sua famiglia, ma il criminale preferisce insultare sprezzante il vigilante: come risposta, Frank spara in piena faccia a Cooley.}}
*Ho sentito di te, le notizie corrono veloce, ma quel giorno c'erano molti criminali e ogni dito ha premuto un grilletto. Pensi che questa tua crociata non finirà mai, vero? Vero? ('''Dutton''')
::{{spiegazione|Finito in prigione, grazie all'aiuto di Wilson Fisk Frank può accedere alla cella di Dutton, capo dei detenuti nonché uno degli ultimi superstiti tra gli uomini che massacrarono la famiglia Castle. Uccise le sue guardie del corpo, Frank interroga Dutton chiedendogli chi abbia materialmente sparato i colpi che uccisero i suo famigliari: il capo dei detenuti tuttavia non può dargli informazioni e insulta Frank dicendogli che la sua crociata non avrà fine. Desideroso di vendetta, Frank pugnala Dutton.}}
*Tu, stupido figlio di... ('''Ray Schoonover''')
::{{spiegazione|Rivelatosi il trafficante Blacksmith, che ordinò la morte della famiglia Castle, l'ex superiore di Frank Ray Schoonover prende in ostaggio Karen e si prepara a fuggire. Tuttavia, i due vengono intercettati da Castle, creduto morto, che sottomette l'ex ufficiale e si fa portare nel suo rifugio. Qui, dopo averlo pestato e averlo interrogato, Frank uccide Schoonover con un colpo di pistola alla testa.}}
*Finitelo! ('''Nobou''')
::{{spiegazione|Grazie al sacrificio dell'amata Elektra e il supporto di Frank Castle, Daredevil riesce a sconfiggere gli uomini della Mano, sfidando poi a duello il loro comandante, il vecchio alleato di Wilson Fisk Nobou, con cui si era già scontrato in precedenza. Dopo un duro ma decisivo scontro, il supereroe riesce a scaraventare giù dal palazzo in cui si trovavano il ninja. Nobou prova allora a fuggire mentre Daredevil aiuta gli ostaggi, ma viene raggiunto e ucciso da Stick.}}
===''[[Jessica Jones (serie televisiva)|Jessica Jones]]''===
====''Prima stagione''====
*'''Barbara Shotlman''': Grazie. <br/>'''Bob Shlotman''': Grazie, signorina Jones.
::{{spiegazione|Jessica riesce a liberare la giovane Hope Shlotman dalle grinfie del suo persecutore Killgrave. Dopo averla riconsegnata ai genitori tutto sembra andare per il meglio, ma improvvisamente Hope uccide entrambi i genitori, essendo costretta ad ubbidire ad un'ultima direttiva di Killgrave}}
*Perchè la amo. ('''Ruben''')
::{{spiegazione|Killgrave sta facendo un sopralluogo in casa di Jessica quando entra il timido vicino di Jessica, Ruben. Incuriosito, Killgrave obbliga il giovane a confessare la sua cotta per Jessica: geloso, Killgrave ordina a Ruben di tagliarsi la gola.}}
Killgrave mi ha detto di darle questo. ('''Signora DeLuca''')
::{{spiegazione|Dopo che Jessica riesce a stordire Killgrave, l'investigatrice si imbatte nel poliziotto suo alleato Will Simpson , il quale le propone di uccidere il criminale. Jessica però vuole Killgrave vivo per poterlo interrogare, e quindi stende Simpson e due suoi colleghi e scappa. Irritato, Simpson viene avvicinato dalla vicina di casa dei Jones, la signora DeLuca, che dichiara di dovergli consegnare un pacchetto da parte di Killgrave. All'interno, Simpson trova la bomba che aveva provato a inserire nella casa di Killgrave in precedenza: prima di poter fare qualsiasi cosa la bomba scoppia ferendo gravemente Simpson e uccidendo i suoi colleghi e la signora DeLuca.}}
*Tu sei una nostra responsabilità... Noi dobbiamo fermarti! ('''Louise Thompson''')
::{{spiegazione|Per far confessare Killgrave, Jessica porta nella sua cella i suoi genitori, Albert e Louise. Dopo un'aspra discussione Louise rivela il proprio scopo: ella ritiene il figlio solamente un mostro, e perciò ha portato delle forbici con cui ucciderlo. Deluso e furente per il comportamento della madre, Killgrave ordina ai genitori di suicidarsi: Jessica allora irrompe nella cella e riesce a salvare Albert, ma non Louise, che si pugnala ripetutamente con le stesse forbici che voleva usare per uccidere il figlio.}}
*In un hotel sulla Washington, di fronte a Barbuto. ('''Detective Oscar Clemmons''')
::{{spiegazione|Mentre Jessica va alla caccia di Killgrave con Trish, il Detective Oscar Clemmons, passato dalla loro parte dopo aver assistito all'incontro tra il criminale e i genitori, rimane nel loro covo: dopo poco tempo arriva però Will Simpson, che puntandogli una pistola contro gli chiede dove siano andate le ragazze. Poiché il detective non parla, Simpson abbassa la pistola e gli fa capire di essere dalla loro parte: Clemmons allora gli rivela la loro posizione, ma Simpson improvvisamente estrae la pistola e gli spara a sangue freddo in testa.}}
*26... 27...28...29! ('''Wendy Ross-Hogarth''')
::{{spiegazione|Killgrave e l'avvocato Jeri Hogarth fanno un accordo: il criminale costringerà Wendy, ex moglie di Jeri, a firmare le carte del divorzio ed in cambio Jeri gli fornirà il feto abortito da Hope, rimasta incinta. L'accordo va a buon fine, ma sentendo una discussione tra Jeri e Wendy Killgrave crede che ad avere ragione sia quest'ultima e gli ordina di uccidere Jeri con 100 pugnalate: contenta, Wendy inizia a pugnalare l'ex moglie con una forbice. Quando è arrivata circa alle trenta pugnalate arriva però Pam, attuale amante di Jeri: le due rivali hanno quindi una colluttazione, e Wendy sbatte contro uno spigolo di un tavolo morendo.}}
*Ora puoi ucciderlo. Dimmi che lo farai! Dimmelo... dimmelo... ('''Hope Shotlman''')
::{{spiegazione|Jessica va ad un appuntamento ricevuto da Killgrave in un ristorante e si ritrova davanti una scena inquietante: il criminale ha infatti rapito la sua vecchia vittima Hope e si trova seduto con lei ad un tavolo, mentre alcuni membri del gruppo di sostegno organizzato da Trish stanno per impiccarsi sul bancone del bar. Il criminale dice a jessica che se non verrà con lui si terrà Hope, ma improvvisamente la ragazza si pugnala con un coltello: mentre Killgrave fugge utilizando come diversivo i membri del gruppo di recupero, Hope muore tra le braccia di Jessica, dicendole che ora è libera di uccidere il criminale.}}
*Ora è più forte: non ascoltarlo, non guardarlo in faccia. Ti farà uccidere! ('''Albert Thompson''')
::{{spiegazione|Entrata nell'appartamento in cui Killgrave si è nascosto col padre Albert, ovvero la casa di una coppia gay, Jessica si ritrova davanti una scena brutale: sul pavimento vi sono infatti il cadavere di uno dei due ragazzi gay e Albert, privo di arti, mentre l'altro ragazzo sta facendo a pezzi i suoi arti in stato di trance. Dopo che Jessica lo ferma, si concentra sul povero Albert, che rinviene: agonizzante, il vecchio fa appena in tempo ad avvisare Jessica dei nuovi poteri ottenuti dal figlio, per poi spirare.}}
*Dimmi che mi ami! ('''Kevin Thompson/Killgrave''')
::{{spiegazione|Deciso ad abbandonare la città, il criminale Killgrave prende il controllo di molte persone al porto. All'arrivo di Jessica e della sua amica Trish, Killgrave prende il controllo di quest'ultima, deciso a portarla via per far soffrire Jessica. L'investigatrice tuttavia non ha alcuna reazione alla notizia: Convinto che anche lei sia finita sotto il controllo, Killgrave la costringe a sorridergli e a baciarlo. Tuttavia, quando Jessica gli si avvicina lo afferra per il collo: facendogli capire di non essere più sotto il suo controllo, Jessica spezza il collo di Killgrave uccidendolo.}}
==Serie televisive Disney+==
{{torna a|Ultime parole dalle serie televisive}}
{{cronologico}}
===''[[WandaVision]]''===
*Arrivederci, amore. ('''[[Visione (Marvel Comics)|Visione]]''')
::{{spiegazione|Si tratta di una versione alternativa di Visione, ricreato da Wanda Maximoff all'interno di una cupola magica che intrappola la cittadina di Westview. Alla fine Wanda accetta di far dissolvere la cupola per liberare la città e Visione la saluta prima di scomparire.}}
===''[[Loki (serie televisiva)|Loki]]''===
*Gloriosi propositi! ('''Loki Classico''')
::{{spiegazione|È una Variante anziana di Loki sopravvissuto agli eventi di ''[[Avengers: Infinity War]]'' che, dopo anni passati in solitudine, è stato "falciato" dalla Time Variance Authority e portato nella dimensione Vuoto per aver cercato di ricongiungersi con il fratello Thor. A causa di ciò, si è ormai rassegnato al fatto che tutti i Loki siano condannati ad essere dei reietti malvagi in ogni loro Variante, impossibili da redimere. Nonostante l'iniziale rifiuto, interviene all'ultimo creando un'illusione di Asgard per ingannare la creatura chiamata Alioth, salvando così la Variante Loki del 2012 e Sylvie e permettendo loro di controllare la creatura ma sacrificandosi nel tentativo. Dice questa frase poco prima di essere consumato da Alioth, rendendosi conto di aver effettivamente raggiunto la redenzione che riteneva impossibile.}}
*Ci rivedremo presto. ('''Colui che rimane''')
::{{spiegazione|Giunti alla Cittadella alla Fine del Tempo, Loki e Sylvie scoprono che la vera mente dietro la TVA è un individuo chiamato "Colui che rimane", il quale li ha appositamente condotti lì manipolando gli eventi. Egli spiega che hanno due opzioni: prendere il suo posto come governatore della TVA per mantenere intatta la Sacra Linea Temporale o ucciderlo, in quest'ultimo caso permettendo il libero arbitrio di ogni essere nell'universo ma scatenando una Guerra Multiversale tra sue Varianti malvagie. Nonostante Loki cerchi di fermarla, Sylvie, assetata di vendetta, non crede alle sue parole e riesce a uccidere Colui che Rimane con la sua spada. L'uomo pronuncia queste parole alla donna prima di spirare, preannunciando l'arrivo delle sue Varianti pericolose.}}
===''[[What if...?|What If...?]]''===
*Peter... sorridi. Sorridi per me, okay? ('''Wasp''')
{{Marvel Cinematic Universe}}
[[Categoria:Marvel Cinematic Universe]]
[[Categoria:Ultime parole dai media| Marvel Cinematic Universe]]
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Sergio Corbucci
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2022-08-26T17:53:38Z
Mariomassone
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/* Citazioni su Sergio Corbucci */
wikitext
text/x-wiki
'''Sergio Corbucci''' (1927 – 1990), regista e sceneggiatrice italiano.
{{Int|Da ''[http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,7/articleid,1020_02_1984_0296_0007_19063247/ Corbucci scatena Dorelli e Villaggio]''|Intervista di Lamberto Antonelli, ''Stampa Sera'', 29 ottobre 1984.}}
*Vorrei tentare un film drammatico, senza attori, cioè senza divi, con personaggi veri, tutti presi dalla strada, dalla realtà della vita.
*Gli americani mi trattano assai meglio di molti critici italiani, alcuni dei quali, adesso un po' meno, hanno usato l'accetta nei miei riguardi.
*Io amo tutti, anche chi mi tratta male, purché non sia in malafede.
{{Int|Da ''[http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,22/articleid,1329_02_1988_0189_0022_19287694/ E Corbucci diventa serio]''|Intervista di Lamberto Antonelli, ''Stampa Sera'', 30 luglio 1988.}}
*Oggi il cinema è uscito dal sociale, non è più un fatto importante come una volta. È invece diventato importante il film, cioè si va a vedere solo un certo film di cui si parla in giro, oppure si vede in televisione.
*{{NDR|Sulla fruizione dei film}} Li vedremo stando in mutande, sulla poltrona di casa, dal video con le videocassette.
*La cultura dell'immagine aumenterà sempre più.
==Citazioni su Sergio Corbucci==
*Corbucci era un uomo molto simpatico, molto scherzoso, molto ironico, molto brillante e intelligente, era molto piacevole lavorare con lui, però era molto dispersivo. ([[Franco Ferrini]])
*Un regista che mi piace definire con la "R" maiuscola, con il quale ho fatto il salto nel genere comico, passando in un cinema contraddistinto da una tecnica ancora più spettacolare. Anche se era uno che a volte arrivava tardi sul set, Corbucci aveva però una grinta, una immediatezza e una risolutezza tali da lasciare stupefatti. Era molto piacevole girare con lui perché era una persona molto ironica, che sapeva divertirsi e far divertire i suoi collaboratori durante la lavorazione di un film. ([[Ruggero Deodato]])
==Filmografia==
*''[[Chi si ferma è perduto]]'' (1960)
*''[[I due marescialli]]'' (1961)
*''[[Totò, Peppino e... la dolce vita]]'' (1961)
*''[[Lo smemorato di Collegno]]'' (1962)
*''[[Gli onorevoli]]'' (1963)
*''[[Il monaco di Monza]]'' (1963)
*''[[I due mafiosi]]'' (1964)
*''[[Django]]'' (1966)
*''[[Che c'entriamo noi con la rivoluzione?]]'' (1972)
*''[[Il bianco, il giallo, il nero]]'' (1974)
*''[[Di che segno sei?]]'' (1975)
*''[[Pari e dispari]]'' (1978)
*''[[Giallo napoletano]]'' (1979)
*''[[Poliziotto superpiù]]'' (1980)
*''[[Chi trova un amico trova un tesoro]]'' (1981)
*''[[Sing Sing (film)|Sing Sing]]'' (1983)
*''[[Rimini Rimini]]'' (1987)
*''[[Roba da ricchi]]'' (1987)
==Altri progetti==
{{interprogetto}}
{{DEFAULTSORT:Corbucci, Sergio}}
[[Categoria:Registi italiani]]
[[Categoria:Sceneggiatori italiani]]
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Ettore Rosato
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Daniele Fois
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Inserimento citazione relativa al matrimonio egualitario
wikitext
text/x-wiki
[[File:Ettore Rosato daticamera 2013.jpg|miniatura|Ettore Rosato ]]
'''Ettore Rosato''' (1968 – vivente), politico italiano.
==Citazioni di Ettore Rosato==
{{cronologico}}
*Non abbiamo abbandonato la vocazione maggioritaria e, dopo il voto, non è nei nostri programmi un accordo con Berlusconi.<ref>Citato in Simona Casalini, ''[http://www.repubblica.it/politica/2017/06/05/news/rosato_legge_elettorale-167300857/ Rosato: "Dopo la legge elettorale non è nei nostri programmi un accordo con Berlusconi"]'', ''Repubblica.it'', 5 giugno 2017.</ref>
*La causa della sconfitta del Pd, a mio giudizio, non è Renzi. Io rivendico le cose fatte con Renzi in questi anni, mi sembra che l'attenzione dell'Italia debba essere su chi è arrivato ora al governo. La preoccupazione che abbiamo nel Pd è ricostruire i fili che si sono rotti con l'elettorato, nonostante le politiche fatte che sono andate incontro ai bisogni della popolazione che veniva da una crisi enorme. Il dibattito è appena iniziato, ne abbiamo discusso tutto il pomeriggio di ieri.<ref>Citato in ''[http://www.huffingtonpost.it/2018/03/13/renzi-non-e-causa-della-sconfitta-e-il-rosatellum-aiuta-la-governabilita-le-difese-di-ettore-rosato_a_23384126/ Renzi "non è causa della sconfitta" e il Rosatellum "aiuta la governabilità". Le difese di Ettore Rosato]'', ''HuffingtonPost.it'', 13 marzo 2018.</ref>
*Il Pd in questi anni si è caratterizzato in battaglie ideologiche sui diritti, impedendo di fatto di fare qualsiasi passo avanti. La stagione delle vere riforme su questi temi è tramontata quando ce ne siamo andati dal Pd. Il matrimonio egualitario è un'altra battaglia ideologica che il Pd farà, senza spostare in avanti di un centimetro i diritti. <ref>''Intervista di Elisa Calessi, "Libero", 17 agosto 2022.''https://www.italiaviva.it/rosato_la_mia_legge_funziona_letta_che_incapace</ref>
==Citazioni su Ettore Rosato==
*Ettore Rosato (PD): "Il PD non ha paura del voto". Sono gli italiani che cominciano ad avere paura del PD. ([[Saverio Lodato]])
==Note==
<references />
==Altri progetti==
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[[Categoria:Politici italiani]]
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Daniele Fois
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[[File:Ettore Rosato daticamera 2013.jpg|miniatura|Ettore Rosato ]]
'''Ettore Rosato''' (1968 – vivente), politico italiano.
==Citazioni di Ettore Rosato==
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*Non abbiamo abbandonato la vocazione maggioritaria e, dopo il voto, non è nei nostri programmi un accordo con Berlusconi.<ref>Citato in Simona Casalini, ''[http://www.repubblica.it/politica/2017/06/05/news/rosato_legge_elettorale-167300857/ Rosato: "Dopo la legge elettorale non è nei nostri programmi un accordo con Berlusconi"]'', ''Repubblica.it'', 5 giugno 2017.</ref>
*La causa della sconfitta del Pd, a mio giudizio, non è Renzi. Io rivendico le cose fatte con Renzi in questi anni, mi sembra che l'attenzione dell'Italia debba essere su chi è arrivato ora al governo. La preoccupazione che abbiamo nel Pd è ricostruire i fili che si sono rotti con l'elettorato, nonostante le politiche fatte che sono andate incontro ai bisogni della popolazione che veniva da una crisi enorme. Il dibattito è appena iniziato, ne abbiamo discusso tutto il pomeriggio di ieri.<ref>Citato in ''[http://www.huffingtonpost.it/2018/03/13/renzi-non-e-causa-della-sconfitta-e-il-rosatellum-aiuta-la-governabilita-le-difese-di-ettore-rosato_a_23384126/ Renzi "non è causa della sconfitta" e il Rosatellum "aiuta la governabilità". Le difese di Ettore Rosato]'', ''HuffingtonPost.it'', 13 marzo 2018.</ref>
*Il Pd in questi anni si è caratterizzato in battaglie ideologiche sui diritti, impedendo di fatto di fare qualsiasi passo avanti. La stagione delle vere riforme su questi temi è tramontata quando ce ne siamo andati dal Pd. Il matrimonio egualitario è un'altra battaglia ideologica che il Pd farà, senza spostare in avanti di un centimetro i diritti. <ref>''Intervista di Elisa Calessi, "Libero", 17 agosto 2022.''https://www.italiaviva.it/rosato_la_mia_legge_funziona_letta_che_incapace</ref>
Dal '94 si vota con le coalizioni. Nel centrosinistra e nel centrodestra ci sono stati uomini capaci di costruirle: Veltroni, Prodi, Berlusconi. Poi magari si disfacevano negli anni. Ma le sapevano fare. Enrico Letta è stato incapace di abbozzare una coalizione. Il problema è l'incapacità, non la legge elettorale. E suggerite a sinistra di fare una proiezione dei seggi, sulla base dei sondaggi, applicandola al Mattarellum...». <ref>''Intervista di Elisa Calessi, "Libero", 17 agosto 2022.''https://www.italiaviva.it/rosato_la_mia_legge_funziona_letta_che_incapace</ref>
==Citazioni su Ettore Rosato==
*Ettore Rosato (PD): "Il PD non ha paura del voto". Sono gli italiani che cominciano ad avere paura del PD. ([[Saverio Lodato]])
==Note==
<references />
==Altri progetti==
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Daniele Fois
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'''Ettore Rosato''' (1968 – vivente), politico italiano.
==Citazioni di Ettore Rosato==
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*Non abbiamo abbandonato la vocazione maggioritaria e, dopo il voto, non è nei nostri programmi un accordo con Berlusconi.<ref>Citato in Simona Casalini, ''[http://www.repubblica.it/politica/2017/06/05/news/rosato_legge_elettorale-167300857/ Rosato: "Dopo la legge elettorale non è nei nostri programmi un accordo con Berlusconi"]'', ''Repubblica.it'', 5 giugno 2017.</ref>
*La causa della sconfitta del Pd, a mio giudizio, non è Renzi. Io rivendico le cose fatte con Renzi in questi anni, mi sembra che l'attenzione dell'Italia debba essere su chi è arrivato ora al governo. La preoccupazione che abbiamo nel Pd è ricostruire i fili che si sono rotti con l'elettorato, nonostante le politiche fatte che sono andate incontro ai bisogni della popolazione che veniva da una crisi enorme. Il dibattito è appena iniziato, ne abbiamo discusso tutto il pomeriggio di ieri.<ref>Citato in ''[http://www.huffingtonpost.it/2018/03/13/renzi-non-e-causa-della-sconfitta-e-il-rosatellum-aiuta-la-governabilita-le-difese-di-ettore-rosato_a_23384126/ Renzi "non è causa della sconfitta" e il Rosatellum "aiuta la governabilità". Le difese di Ettore Rosato]'', ''HuffingtonPost.it'', 13 marzo 2018.</ref>
*Il Pd in questi anni si è caratterizzato in battaglie ideologiche sui diritti, impedendo di fatto di fare qualsiasi passo avanti. La stagione delle vere riforme su questi temi è tramontata quando ce ne siamo andati dal Pd. Il matrimonio egualitario è un'altra battaglia ideologica che il Pd farà, senza spostare in avanti di un centimetro i diritti. <ref>''Intervista di Elisa Calessi, "Libero", 17 agosto 2022.''https://www.italiaviva.it/rosato_la_mia_legge_funziona_letta_che_incapace</ref>
*Dal '94 si vota con le coalizioni. Nel centrosinistra e nel centrodestra ci sono stati uomini capaci di costruirle: Veltroni, Prodi, Berlusconi. Poi magari si disfacevano negli anni. Ma le sapevano fare. Enrico Letta è stato incapace di abbozzare una coalizione. Il problema è l'incapacità, non la legge elettorale. E suggerite a sinistra di fare una proiezione dei seggi, sulla base dei sondaggi, applicandola al Mattarellum...». <ref>''Intervista di Elisa Calessi, "Libero", 17 agosto 2022.''https://www.italiaviva.it/rosato_la_mia_legge_funziona_letta_che_incapace</ref>
==Citazioni su Ettore Rosato==
*Ettore Rosato (PD): "Il PD non ha paura del voto". Sono gli italiani che cominciano ad avere paura del PD. ([[Saverio Lodato]])
==Note==
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[[File:Cinematograf-Project3.jpg|thumb|Illustrazione del 1897]]
Citazioni sul '''Cinématographe'''.
*Il cinematografo ci offre la danza di un oggetto che si divide e si ricompone senza intervento umano. Ci offre anche lo slancio a ritroso di un nuotatore i cui piedi escono dal mare e rimbalzano violentemente sul trampolino. Ci offre infine la corsa d'un uomo a 200 chilometri all'ora. Sono altrettanti movimenti della materia, fuor dalle leggi dell'intelligenza, e quindi di una essenza più significativa. ([[Filippo Tommaso Marinetti]])
*{{NDR|Parlando della prima proiezione per un pubblico pagante del Cinematografo Lumière, 28 dicembre 1895}} Io e gli altri invitati ci siamo trovati in presenza di un piccolo schermo simile a quello usato per le proiezioni Molteni, sul quale, dopo qualche secondo, apparve una fotografia fissa della piazza Bellecour di Lione. Un po' sorpreso, non ebbi neanche il tempo di dire al mio vicino "Ci hanno invitato per mostrarci questo? Io lo faccio da 10 anni..." che, senza neanche finire la frase, un cavallo al traino di una carrozza cominciò a venire verso di noi, seguito da altre vetture, poi dai passanti – insomma, l'intera strada si era animata. Guardavamo a bocca aperta, ammutoliti, così stupiti da non poterlo descrivere a parole. ([[Georges Méliès]])
*Se è stato [[Louis Lumière]] ad aver inventato un eccellente dispositivo per animare le fotografie chiamato Cinematografo, è [[Georges Méliès]] ad aver creato il cinema, termine con il quale non si intende solo l'abbreviazione per il brevetto, ma anche un nuovo tipo di spettacolo, del tutto basato sulla messa in scena. ([[George Sadoul]])
*Una nuova invenzione, di certo una delle più curiose della nostra epoca, così florida, è stata mostrata ieri sera in Boulevard des Capucines 14 [...]. Si tratta di scene vissute fotografate istante per istante e riprodotte tramite proiezione. Qualunque sia la scena ripresa [...] la si vede a grandezza naturale [...] con l'illusione di assistere alla vita reale [...]. Al nuovo dispositivo è stato dato un nome un po' spiacevole: "cinematografo".
:''Une nouvelle invention, qui est certainement une des choses les plus curieuses de notre époque, cependant si fertile, a été produite hier soir, 14 boulevard des Capucines. [...] Il s’agit de la reproduction, par projection, de scènes vécues et photographiées par des séries d’épreuves instantannées. Quelle que soit la scène ainsi prise [...] vous la revoyez, en grandeur naturelle, [...] avec toute l’illusion de la vie réelle [...]. Au nouvel appareil on a donné le nom un peu rébarbatif de “cinématographe”.'' (''Le cinématographe – Une merveille photographique'', ''Le Radical'', 31 dicembre 1895<ref>Citato in [https://www.la-belle-equipe.fr/2015/12/30/les-premieres-seances-du-cinematographe-a-paris-debut-1896/ ''Les premières séances du Cinématographe à Paris début 1896''], ''La Belle Equipe'', 30 dicembre 2015.</ref>)
*Voi sapete che cos'è il cinematografo? La riproduzione fotografica dell'attimo fuggente, a centinaia e migliaia di operazioni susseguentisi. Abbracciate un caro amico? Ebbene, ottocento fotografie istantanee raccolgono ordinatamente le varie gradazioni del vostro abbraccio. Poi una macchina mette in movimento vertiginoso le numerose fotografie, una serie continua di scintille le illumina, un riflettore elettrico le sbatte contro una tela, una lente di ingrandimento porta alle proporzioni quasi naturali quelle minime della fotografia... e voi date spettacolo al colto pubblico e all'inclita guarnigione dell'intensità del vostro affetto.<ref>Edipi, ''Cinematografia'', «Fiammetta», Firenze-Roma, 4 ottobre 1896, 1, 23, pp. 2-3; citato in Luca Giuliani, Manlio Piva, ''I percorsi della tecnica: pratiche, operatori, macchine'' in (a cura di) Silvio Alovisio, Giulia Carluccio, ''Introduzione al cinema muto italiano'', UTET, Torino, 2014, pp. 209-210. ISBN 9788860083524</ref>
==Note==
<references />
==Voci correlate==
*[[Cinema]]
*[[Cinema (luogo)]]
*[[Louis Jean Lumière]]
==Altri progetti==
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[[Categoria:Storia del cinema]]
[[Categoria:Strumenti ottici]]
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[[File:Cinematograf-Project3.jpg|thumb|Illustrazione del 1897]]
Citazioni sul '''Cinématographe'''.
*Il cinematografo ci offre la danza di un oggetto che si divide e si ricompone senza intervento umano. Ci offre anche lo slancio a ritroso di un nuotatore i cui piedi escono dal mare e rimbalzano violentemente sul trampolino. Ci offre infine la corsa d'un uomo a 200 chilometri all'ora. Sono altrettanti movimenti della materia, fuor dalle leggi dell'intelligenza, e quindi di una essenza più significativa. ([[Filippo Tommaso Marinetti]])
*{{NDR|Parlando della prima proiezione per un pubblico pagante del Cinematografo Lumière, 28 dicembre 1895}} Io e gli altri invitati ci siamo trovati in presenza di un piccolo schermo simile a quello usato per le proiezioni Molteni, sul quale, dopo qualche secondo, apparve una fotografia fissa della piazza Bellecour di Lione. Un po' sorpreso, non ebbi neanche il tempo di dire al mio vicino "Ci hanno invitato per mostrarci questo? Io lo faccio da 10 anni..." che, senza neanche finire la frase, un cavallo al traino di una carrozza cominciò a venire verso di noi, seguito da altre vetture, poi dai passanti – insomma, l'intera strada si era animata. Guardavamo a bocca aperta, ammutoliti, così stupiti da non poterlo descrivere a parole. ([[Georges Méliès]])
*La fotografia ha smesso di essere immobile. Perpetua l'immagine del movimento. La bellezza di questa invenzione risiede nella novità e nell'ingegnosità del dispositivo. Quando simili macchine saranno a disposizione di tutti, quando tutti potranno fotografare i propri cari senza più ridurli all'immobilità, ma ritraendoli nei loro movimenti, nelle loro azioni, nei loro gesti familiari, con la parola sulle labbra, allora la morte cesserà di essere assoluta.
:''La photographie a cessé de fixer l’immobilité. Elle perpétue l’image du mouvement. La beauté de l’invention réside dans la nouveauté et l’ingéniosité de l’appareil. Lorsque ces appareils seront livrés au public, lorsque tous pourront photographier les êtres qui leur sont chers, non plus dans la leur forme immobile, mais dans leur mouvement, dans leur action, dans leurs gestes familiers, avec la parole au bout des lèvres, la mort cessera d’être absolue.'' (''La Poste'', 30 dicembre 1895<ref>Citato in Knud Böhle, Jochen Berendes, Mathias Gutmann, Caroline Robertson-von Trotha, Constanze Scherz, ''[https://books.google.it/books?id=chnMBQAAQBAJ Computertechnik und Sterbekultur]'', LIT Verlag Münster, 2014, p. 67.</ref>)
*Se è stato [[Louis Lumière]] ad aver inventato un eccellente dispositivo per animare le fotografie chiamato Cinematografo, è [[Georges Méliès]] ad aver creato il cinema, termine con il quale non si intende solo l'abbreviazione per il brevetto, ma anche un nuovo tipo di spettacolo, del tutto basato sulla messa in scena. ([[George Sadoul]])
*Una nuova invenzione, di certo una delle più curiose della nostra epoca, così florida, è stata mostrata ieri sera in Boulevard des Capucines 14 [...]. Si tratta di scene vissute fotografate istante per istante e riprodotte tramite proiezione. Qualunque sia la scena ripresa [...] la si vede a grandezza naturale [...] con l'illusione di assistere alla vita reale [...]. Al nuovo dispositivo è stato dato un nome un po' spiacevole: "cinematografo".
:''Une nouvelle invention, qui est certainement une des choses les plus curieuses de notre époque, cependant si fertile, a été produite hier soir, 14 boulevard des Capucines. [...] Il s’agit de la reproduction, par projection, de scènes vécues et photographiées par des séries d’épreuves instantannées. Quelle que soit la scène ainsi prise [...] vous la revoyez, en grandeur naturelle, [...] avec toute l’illusion de la vie réelle [...]. Au nouvel appareil on a donné le nom un peu rébarbatif de “cinématographe”.'' (''Le cinématographe – Une merveille photographique'', ''Le Radical'', 31 dicembre 1895<ref>Citato in [https://www.la-belle-equipe.fr/2015/12/30/les-premieres-seances-du-cinematographe-a-paris-debut-1896/ ''Les premières séances du Cinématographe à Paris début 1896''], ''La Belle Equipe'', 30 dicembre 2015.</ref>)
*Voi sapete che cos'è il cinematografo? La riproduzione fotografica dell'attimo fuggente, a centinaia e migliaia di operazioni susseguentisi. Abbracciate un caro amico? Ebbene, ottocento fotografie istantanee raccolgono ordinatamente le varie gradazioni del vostro abbraccio. Poi una macchina mette in movimento vertiginoso le numerose fotografie, una serie continua di scintille le illumina, un riflettore elettrico le sbatte contro una tela, una lente di ingrandimento porta alle proporzioni quasi naturali quelle minime della fotografia... e voi date spettacolo al colto pubblico e all'inclita guarnigione dell'intensità del vostro affetto.<ref>Edipi, ''Cinematografia'', «Fiammetta», Firenze-Roma, 4 ottobre 1896, 1, 23, pp. 2-3; citato in Luca Giuliani, Manlio Piva, ''I percorsi della tecnica: pratiche, operatori, macchine'' in (a cura di) Silvio Alovisio, Giulia Carluccio, ''Introduzione al cinema muto italiano'', UTET, Torino, 2014, pp. 209-210. ISBN 9788860083524</ref>
==Note==
<references />
==Voci correlate==
*[[Cinema]]
*[[Cinema (luogo)]]
*[[Louis Jean Lumière]]
==Altri progetti==
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[[Categoria:Storia del cinema]]
[[Categoria:Strumenti ottici]]
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Kimberlé Crenshaw
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Danyele
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[[File:Kimberlé Crenshaw Laura Flanders 2017.png|thumb|Kimberlé Crenshaw nel 2017]]
'''Kimberlé Williams Crenshaw''' (1959 – vivente), giurista e attivista statunitense.
*La lotta contro il patriarcato e il razzismo deve intrecciarsi.<ref>Citato in AA.VV., ''Il libro del femminismo'', traduzione di Martina Dominici, Gribaudo, 2019, p. 242. ISBN 9788858022900</ref>
*Le politiche identitarie... spesso fondono o ignorano le differenze all'interno del gruppo.<ref>Citato in AA.VV., ''Il libro del femminismo'', traduzione di Martina Dominici, Gribaudo, 2019, p. 245. ISBN 9788858022900</ref>
*Se non adottiamo l'[[intersezionalità]], alcune di noi... sono destinate a cadere nelle crepe.<ref>Citato in AA.VV., ''Il libro del femminismo'', traduzione di Martina Dominici, Gribaudo, 2019, p. 243. ISBN 9788858022900</ref>
==Note==
<references />
==Altri progetti==
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{{Portale|donne}}
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[[Categoria:Giuristi statunitensi]]
[[Categoria:Attivisti statunitensi]]
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Chernobyl (miniserie televisiva)
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{{FictionTV
|titoloitaliano = Chernobyl
|immagine =IAEA 02790019 (5613119300).jpg
|tipofiction = miniserie TV
|genere = drammatico, storico
|ideatore = [[Craig Mazin]]
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*[[Jared Harris]]: [[Valerij Alekseevič Legasov]]
*[[Stellan Skarsgård]]: Boris Ščerbina
*[[Emily Watson]]: Ulana Khomyuk
*[[Paul Ritter]]: [[Anatolij Stepanovič Djatlov]]
*[[Jessie Buckley]]: Lyudmilla Ignatenko
*[[Adam Nagaitis]]: Vasily Ignatenko
*[[Con O'Neill]]: Viktor Bryukhanov
*[[Adrian Rawlins]]: Nikolai Fomin
*[[Sam Troughton]]: Aleksandr Akimov
*[[Robert Emms]]: Leonid Toptunov
*[[David Dencik]]: Michail Gorbačëv
*[[Mark Lewis Jones]]: Vladimir Pikalov
*[[Alan Williams]]: Aleksandr Čarkov
*[[Alex Ferns]]: Andrei Glukhov
*[[Ralph Ineson]]: Nikolai Tarakanov
*[[Barry Keoghan]]: Pavel Gremov
*[[Fares Fares]]: Bacho
*[[Michael McElhatton]]: Andrei Stepashin
|doppiatori italiani =
*[[Dario Oppido]]: Valerij Alekseevič Legasov
*[[Ambrogio Colombo]]: Boris Ščerbina
*[[Chiara Colizzi]]: Ulana Khomyuk
*[[Franco Mannella]]: Anatolij Stepanovič Djatlov
*[[Barbara De Bortoli]]: Lyudmilla Ignatenko
*[[Marco Vivio]]: Vasily Ignatenko
*[[Pasquale Anselmo]]: Viktor Bryukhanov
*[[Raffaele Palmieri]]: Nikolai Fomin
*[[Gabriele Tacchi]]: Aleksandr Amimov
*[[Stefano Broccoletti]]: Leonid Toptunov
*[[Francesco Prando]]: Michail Gorbačëv
*[[Davide Marzi]]: Vladimir Pikalov
*[[Franco Zucca]]: Aleksandr Čarkov
*[[Stefano Alessandroni]]: Andrei Glukhov
*[[Paolo Marchese]]: Nikolai Tarakanov
*[[Manuel Meli]]: Pavel Gremov
*[[Roberto Draghetti]]: Bacho
*[[Fabrizio Russotto]]: Andrei Stepashin
}}
'''''Chernobyl''''', miniserie televisiva statunitense e britannica del 2019, ideata e scritta da [[Craig Mazin]] e diretta da [[Johan Renck]].
==[[Incipit]]==
{{NDR|[[Ultime parole dalle serie televisive|Ultime parole]]}} "Qual è il prezzo delle [[bugie]]? Non che le confondiamo con la verità. Il vero pericolo è che abbiamo ascoltato tante di quelle bugie da non riconoscere più la verità. Cosa fare allora? Non resta che abbandonare anche solo l'idea della verità e accontentarci delle storie. In queste storie non importa chi siano gli eroi. Quello che vogliamo sapere è a chi dare la colpa. In questa storia è toccato ad [[Anatolij Stepanovič Djatlov|Anatolij Djatlov]]. Era la scelta migliore. Un uomo arrogante, sgradevole. Era lui al comando quella notte, lui diede gli ordini... e non aveva amici. O almeno, non ne aveva di importanti. E ora Djatlov passerà i prossimi 10 anni in un campo di detenzione. Ovviamente la sentenza è doppiamente ingiusta. C'erano criminali di gran lunga peggiori di lui al lavoro. E per quello che ha fatto Djatlov l'uomo non merita la prigione... merita la morte. "10 anni per negligenza criminale. Che cosa vuol dire? Nessuno lo sa, non ha importanza. Quello che importa è che per loro giustizia è stata fatta. Si perchè, per loro, un mondo giusto è un mondo sano. Non c'è stato niente di sano a Černobyl'. Né allora, né dopo, né in quello che abbiamo fatto di buono. Tutto quanto. Tutto... follia. Bene... ti ho detto tutto quello che so, loro negheranno ovvio, lo fanno sempre. Io so che farai del tuo meglio" ('''Legasov''')
==''Please Remain Calm''==
*'''Ulana Khomyuk''': Iodio 131. Non è militare, è decadimento dell'uranio. U 235.<br>'''Dmitri''': Combustibile nucleare. Ignalina, quanto sarà, 240 chilometri?<br> '''Ulana Khomyuk''' {{NDR|al telefono}}: Sì, sono Ulana Khomyuk dell'istituto di energia nucl… Sto cercando… Va bene, però ora si calmi… {{NDR|abbassa la cornetta}} Sono a 4, non sono loro. Qual è l'altro più vicino? <br>'''Dmitri''': Černobyl', ma non è possibile, è a 400 chilometri.<br> '''Ulana Khomyuk''': Troppo lontano per 8 milliröentgen, dovrebbe essersi spaccato in due. Forse però sanno qualcosa.{{NDR|chiama Černobyl'}}<br>'''Dmitri''': Un deposito di scorie?<br>'''Ulana Khomyuk''': No, avremmo visto altri isotopi. <br>'''Dmitri''': Un test nucleare? Un nuovo tipo dei bomba? <br>'''Ulana Khomyuk''': L'avremmo rilevato, la metà di noi non fa altro. <br>'''Dmitri''': Magari c'entra il programma spaziale, un satellite…<br>'''Ulana Khomyuk''': Qui non risponde nessuno…
*'''Ščerbina''': Sono lieto di riferire che la situazione a Černobyl' è stabile. Forze militari e civili garantiscono la sicurezza della regione e il colonnello generale Pikalov, che comanda le truppe specializzate in rischio chimico, è stato appena inviato sul posto. Quanto alle radiazioni il direttore Brukanov mi riferisce non essere superiori a 3.6 röentgen, che mi dicono essere l'equivalente di una radiografia al torace, quindi, se per caso siete in attesa di un esame.<br>'''Gorbačëv''': La stampa estera? <br>'''Ščerbina''': Del tutto ignara. Il primo direttore del KGB Čarkov mi assicura che abbiamo protetto con successo la nostra sicurezza.<br>'''Gorbačëv''': Bene, molto bene. Sembra sia tutto sotto controllo, quindi, se non c'è altro, la riunione è aggiornata. <br>'''Legasov''': No!<br>'''Gorbačëv''': Mi scusi?<br>'''Legasov''': Non possiamo aggiornarla…<br>'''Ščerbina''': È il professor Legasov, dell'istituto Kurkatov. Professore, se ha delle perplessità può parlarne con me più tardi. <br>'''Legasov''': Non posso. Mi dispiace, mi dispiace davvero. Pagina 3, sezione riguardante le vittime: un vigile del fuoco è stato ustionato gravemente alla mano da un minerale nero liscio raccolto sul terreno all'esterno del reattore nucleare. Un minerale nero e liscio: grafite. C'è grafite sul terreno. <br>'''Ščerbina''': Ma è pur sempre esploso un serbatoio, ci sono dei detriti, che importanza può mai avere? <br>'''Legasov''': C'è soltanto un posto nell'intero impianto in cui può trovare la grafite: all'interno del nocciolo! Se c'è grafite sul terreno, all'esterno, vuol dire che non è stato un serbatoio a esplodere, ma il nocciolo è scoperto!
*'''Legasov''': Un reattore RBMK usa l'uranio 235 come combustibile. Ogni atomo di U235 è come un proiettile, che viaggia quasi alla velocità della luce penetrando ogni cosa che incontra: legno, metallo, cemento, organi… Ogni grammo di U235 contiene un miliardo di trilioni di questi proiettili, questo in un solo grammo. Ora a Černobyl' ce ne sono oltre 3 milioni di grammi e ora stanno bruciando. Il vento trasporterà particelle radioattive attraverso l'intero continente, la pioggia ce le rovescerà addosso. Sono 3 milioni di miliardi di trilioni di proiettili, nell'aria che respiriamo, nell'acqua che beviamo, nel cibo che mangiamo. La maggior parte di questi proiettili non scomparirà per almeno 100 anni. Alcuni di loro per 50.000 anni.
*'''Garanin''': Ecco spiegato perché nessuno ama gli [[scienziati]]: quando abbiamo una malattia da curare, dove sono? In laboratorio e sui libri, e intanto la nonna muore. Ma se non c'è un problema sono dovunque a spargere paure.<br>'''Ulana Khomyuk''': So di Černobyl'.<br>'''Garanin''': Eh?<br>'''Ulana Khomyuk''': So che il nocciolo è scoperto almeno in parte, se non del tutto.<br>'''Garanin''' {{NDR|sarcastico}}: Ah, tutto molto chiaro...<br>'''Ulana Khomyuk''': E se non distribuisce immediatamente pasticche di iodio e non fa evacuare la città centinaia di migliaia di persone contrarranno il cancro. E Dio solo sa quante ne moriranno.<br>'''Garanin''': Sì, molto bene. C'è stato un incidente a Černobyl', ma mi assicurano che non ci sono problemi.<br>'''Ulana Khomyuk''': E io le sto dicendo che ce ne sono.<br>'''Garanin''': Preferisco la mia opinione alla sua.<br>'''Ulana Khomyuk''': Se permette io sono un fisico nucleare. Prima di essere vicesegretario lei lavorava in una fabbrica di scarpe.<br>'''Garanin''': Sì, lavoravo in una fabbrica di scarpe. E ora sono qui al comando! {{NDR|[[brindisi dalle serie televisive|brinda]]}} Ai lavoratori del mondo.
* '''Pilota''': Ci avviciniamo alla centrale<br>'''Legasov''': Cosa hanno fatto! <br>'''Ščerbina''': Riesci a vedere dentro? <br>'''Legasov''': Non è necessario, guardi: grafite, là, sul tetto. L'intero blocco è esploso. Il nocciolo è scoperto. <br>'''Ščerbina''': Non so come faccia a dirlo da qui. <br>'''Legasov''': O per l'amor del cielo! Guardi la luminescenza! Quella è l'aria ionizzata dalle radiazioni!<br>'''Ščerbina''': Bè, se non vediamo non possiamo saperlo. Portaci sopra l'edificio. <br>'''Legasov''': Boris… <br>'''Ščerbina''': Non chiamarmi per nome! <br>'''Legasov''': Se sorvoliamo un reattore scoperto saremo morti entro una settimana, morti! <br>'''Pilota''': Signore?<br>'''Ščerbina''': Portaci sopra l'edificio, o ti dovrò sparare. <br>'''Legasov''': Vola sopra quel nocciolo e ti garantisco che domani supplicherai che ti sparino!
*'''Pikalov''': Non sono 3 röentgen. Sono 15.000. <br>'''Ščerbina''': Cosa significa quel numero?<br>'''Legasov''': Significa che il nocciolo è scoperto. Significa che il fuoco che stiamo vedendo sta rilasciando quasi il doppio di radiazioni rilasciate dalla bomba di Hiroshima. E questo ogni singola ora. Ora dopo ora. Venti ore dall'esplosione, pari a quaranta bombe fino adesso. Altre quarantotto entro domani e non smetterà né tra una settimana né tra un mese. Brucerà e rilascerà veleno finché l'intero continente non sarà morto.
*'''Legasov''': Siamo di fronte a qualcosa che non é mai accaduto su questo pianeta prima ad ora.
*'''Ščerbina''': Un impianto nucleare in Svezia ha rilevato le radiazioni, identificate come derivati del nostro combustibile. Gli americani hanno scattato delle foto dal satellite: l'edificio del reattore, il fumo, l'incendio. Tutto il mondo lo sa. Il vento soffia verso la Germania. Non fanno uscire i bambini a giocare, a Francoforte. {{NDR|guarda dalla finestra dei ragazzi che camminano per Pripiyat con il fumo dell'incendio sullo sfondo}}
*'''Comunicato diffuso dagli altoparlanti''': Attenzione, attenzione! Fidati compagni, il Consiglio Comunale dei Deputati del Popolo informa che in seguito a un incidente alla centrale elettronucleare di Černobyl' nella città di Pripiyat, la quantità di radiazioni nell'aria è aumentata sopra la norma. Grazie agli organi del Partito Comunista e alle forze di polizia sovietiche sono state adottate tutte le misure di emergenza necessarie.Tuttavia, allo scopo di garantire la completa sicurezza delle persone, e prima di tutto dei bambini, si rende necessaria una evacuazione temporanea dei residenti negli insediamenti della oblast di Kiev. Per questo, per ogni condominio, oggi, 27 Aprile, a partire dalle ore 14 zero zero, saranno a disposizione degli autobus sotto la supervisione della polizia e del Comitato Esecutivo. Si raccomanda di portare con sé documenti, effetti personali essenziali, e, solo per la prima volta, qualcosa da mangiare. I dirigenti delle industrie e delle istituzioni della città hanno già stilato la lista di quei lavoratori che rimarranno sul posto per garantire il normale funzionamento della città. Tutti gli appartamenti, durante l'evacuazione, saranno sorvegliati da agenti della polizia. Compagni, nel lasciare temporaneamente le vostre case, non dimenticate di chiudere tutte le finestre, di spegnere gli impianti elettrici e del gas, e di chiudere i rubinetti. Per favore mantenente la calma. Siate organizzati e ordinati durante l'evacuazione temporanea.
*'''Legasov''': Ci sono buone notizie: i lanci aerei stanno contenendo l'incendio. C'è una riduzione delle emissioni di radionuclidi, ma l'incendio non sarà estinto prima di almeno due settimane. C'è però un problema ulteriore: il combustibile nucleare non si raffredda semplicemente perché non brucia più, al contrario la temperatura aumenterà come risultato della coltre di sabbia che abbiamo steso. L'uranio scioglierà la sabbia andando a creare una sorta di lava che a sua volta andrà a sciogliere lo scudo sottostante.<br>'''Gorbačëv''': Ha creato lei la lava. <br>'''Legasov''': L'avevo messo in conto. Credevo ci fosse tempo per rinforzare il cemento sottostante prima che la lava raggiungesse il terreno e contaminasse le falde acquifere, ma a quanto pare mi preoccupavo del problema sbagliato. Era mia convinzione che questi grandi serbatoi di acqua sotto il reattore fossero essenzialmente vuoti. Ah, lei è Ulana Khomyuk, dell'istituto Bielorusso. Grazie alla sua intuizione sappiamo ora che quei serbatoi sono in realtà pieni. <br>'''Gorbačëv''': Di acqua, sì, perché questo è un problema, professore? <br>'''Ulana Khomyuk''': Quando la lava entrerà nei serbatoi accadrà che all'istante il calore vaporizzerà approssimativamente 7.000 metri cubi di acqua, causando una significativa esplosione termica. <br>'''Gorbačëv''': Quanto significativa? <br>'''Ulana Khomyuk''': Approssimativamente fra i due e i quattro megatoni. Ogni cosa nel raggio di 30 chilometri verrà completamente distrutta, inclusi i restanti tre reattori di Černobyl'. La totalità del materiale radioattivo di tutti i noccioli sarà proiettata all'esterno e dispersa da una violentissima onda d'urto, la quale si estenderà approssimativamente per 200 chilometri, risultando fatale per l'intera popolazione di Kiev, così come per una parte di Minsk. La quantità di radiazioni rilasciate sarà enorme, e avrà un impatto sulla totalità di Ucraina, Lettonia, Lituania, Bielorussia, così come Polonia, Cecoslovacchia, Ungheria, Romania e gran parte della Germania Est. <br>'''Gorbačëv''': Cosa intende per impatto? <br>'''Legasov''': Per molta parte dell'area un azzeramento quasi permanente delle scorte di cibo e acqua, un forte incremento di cancro e malformazioni fetali, non so quantificare i decessi, ma molti. Per Bielorussia e Ucraina impatto significa totale inabitabilità per un minimo di cento anni. <br>'''Gorbačëv''': Ci sono più di cinquanta milioni di persone che vivono in Bielorussia e Ucraina. <br>'''Legasov''': Sessanta, sì. <br>'''Gorbačëv''': Quanto prima che questo accada? <br>'''Legasov''': Più o meno tra le quarantotto e le settantadue ore. Ma potremmo avere una soluzione: pompare l'acqua fuori dai serbatoi. Purtroppo le cisterne sono protette da una paratia e la paratia può essere aperta solo manualmente dall'interno del condotto stesso, quindi servirebbero tre addetti al'impanto che conoscano la struttura abbastanza da entrare nel seminterrato, riuscire a districarsi tra tutti questi condotti, arrivare alla valvola della paratia e consentire l'accesso che serve per svuotare i serbatoi. Ovviamente serve il suo permesso. <br>'''Gorbačëv''': Il mio permesso per cosa? <br>'''Legasov''': L'acqua di questi condotti, il livello di contaminazione radioattiva… <br>'''Ulana Khomyuk''': Moriranno, entro una settimana. <br>'''Legasov''': Le chiediamo il permesso di uccidere tre uomini.
*'''Ščerbina''': Lo farete perché deve essere fatto. Lo farete perché nessun altro può farlo. E se non lo farete moriranno a milioni. E se dite che non vi basta, non vi credo. Questo è quello che ha sempre contraddistinto il nostro popolo. Mille anni di sacrifici nelle vene e ogni generazione deve conoscere la propria sofferenza. Sputo su quelli che hanno portato a questo e maledico il prezzo che dobbiamo pagare. Ma io devo fare la mia parte e voi farete la vostra e andrete in quell'acqua, perché deve essere fatto.
==''Open Wide, O Earth''==
*'''Legasov''': Come?! Insomma, come è potuto succedere, chi gli ha dato l'idea?<br>'''Ščerbina''': Insinua che sia stato io? <br>'''Legasov''': Qualcuno è stato. Qualcuno ha deciso che il raggio di evacuazione doveva essere di 30 chilometri, quando, noi lo sappiamo, qui, Cesio-137, nel distretto di Homel, distante 200 chilometri! <br>'''Ščerbina''': È stato deciso...<br>'''Legasov''': Sulla base di cosa?!<br>'''Ščerbina''': Non lo so!<br>'''Legasov''': Mi perdoni, forse ho passato troppo tempo in un laboratorio, o magari sono solo stupido. È davvero così che funziona? Una decisione arbitraria che alla fine costerà chissà quante vite presa da qualche burocrate disinformato, da qualche membro dell'apparato?<br> '''Ščerbina''': Io sono un membro dell'apparato. Moderi i suoi toni compagno Legasov.
*'''Ščerbina''': Che cosa accadrà ai nostri ragazzi?<br>'''Legasov''': Quali ragazzi? I volontari?<br>'''Ščerbina''': I tre della vasca, i vigili del fuoco, gli uomini della sala controllo. Che cosa gli faranno le radiazioni di preciso?<br>'''Legasov''': Ai livelli di esposizione di alcuni? La radiazione ionizzante distrugge la struttura cellulare. La pelle forma delle bolle, prima rosse poi nere. Segue un periodo di latenza. Gli effetti immediati si attenuano. Il paziente sembra migliorare. In salute, perfino. Ma non è così. La cosa dura, di solito, non più di un giorno o due.<br>'''Ščerbina''': Continui.<br>'''Legasov''': Poi il danno cellulare inizia a manifestarsi. Il midollo osseo muore, il sistema immunitario crolla, organi e tessuti iniziano a decomporsi. Arterie e vene si bucano come setacci, al punto che non si può somministrare dose di morfina per alleviare il dolore, che è inimmaginabile. E da tre giorni a tre settimane si muore. Questo è ciò che accadrà a quei ragazzi.<br>'''Ščerbina''': E noi?<br>'''Legasov''': Beh abbiamo assorbito una dose discreta di radiazione ma non cosi forte. Non cosi forte da uccidere le cellule, ma sufficiente a danneggiare il nostro DNA. Quindi, col tempo, cancro. O anemia aplastica. In ogni caso, fatale.<br>'''Ščerbina''': Beh tutto sommato sembra che ci è andata bene, Valery.
*'''Ščerbina''': L'incendio è quasi spento, le vasche sono state svuotate. Possiamo dire eliminato il rischio di un esplosione termica.<br>'''Gorbačëv''': E...? <br>'''Ščerbina''': La situazione nel nocciolo sta peggiorando più in fretta di quanto previsto. La base di cemento resisterà per sei, otto settimane, dopodiché Legasov stima un 50% di possibilità che il combustibile faccia breccia nella base e finisca nella falda acquifera.<br>'''Gorbačëv''': E dove finisce quest'acqua sotterranea?<br>'''Ščerbina''': Nel fiume Pripyat, che sfocia nel Dnepr. La principale fonte di acqua per 50 milioni di persone, oltre a colture e allevamenti, sarebbe inutilizzabile. Proponiamo di installare uno scambiatore di calore sotto la base per abbassare la temperatura e fermare la fusione, e a questo scopo mi si dice che servirà… tutto l'azoto liquido reperibile nell'unione sovietica. <br>
*'''Gorbačëv''': Mi ascolti professor Legasov, lei è lì per una ragione soltanto, ha capito? Risolvere il problema. Il resto non mi interessa. Voglio sapere quando sarà tutto finito. <br>'''Legasov''': Se intende quando Černobyl' sarà al sicuro, il tempo di dimezzamento del plutonio-239 è 24.000 anni, quindi mi sento di dire “non mentre siamo in vita!”. <br>
*'''Andrei Glukhov''': Cos'è grande coma una casa, brucia venti litri di benzina all'ora, ti affoga di fumo, fa un rumore del cazzo e spacca una mela in tre pezzi? Un macchinario sovietico fatto per spaccare una mela in quattro pezzi!<br>
*'''Legasov''': Non sono a mio agio Boris, con le bugie. <br>'''Ščerbina''': Mai passato del tempo con i minatori? Il mio consiglio? Di la verità. Questi uomini lavorano al buio, vedono tutto.
*'''Andrei Glukhov''': Queste funzionano? {{NDR|getta sul tavolo una maschera di protezione}}<br>'''Legasov''': Fino a un certo punto. <br>'''Andrei Glukhov''': Allora qual è il lavoro? <br>'''Legasov''': Dobbiamo installare uno scambiatore di calore ad azoto liquido al di sotto di questa base di cemento. Non c'è modo di intervenire dall'interno dell'edificio, quindi dovrete arrivarci da sottoterra. <br>'''Andrei Glukhov''': E che c'è sopra la base? <br>'''Legasov''': Il nocciolo del reattore nucleare, che ora… si sta fondendo. <br>'''Andrei Glukhov''': Cioè proprio… <br>'''Legasov''': Essenzialmente. <br>'''Andrei Glukhov''': E non è che ci cade in testa? <br>'''Legasov''': Non se finite in sei settimane. <br>'''Andrei Glukhov''': Dimensioni? <br>'''Legasov''': Entrerete da qui. Scaverete una galleria di 150 metri fin qui. Scaverete quindi una camera di 30 per 30 per lo scambiatore di calore. Dovremo tenere le vibrazioni del terreno sovrastante al minimo, non potete utilizzare macchinari pesanti, dovrà essere fatto a mano. <br>'''Andrei Glukhov''': Servono più uomini. 400 almeno. Dovremo lavorare 24 ore. A che profondità la galleria, sei metri<br>'''Legasov''': Dodici. <br>'''Andrei Glukhov''': Dodici? Perché? <br>'''Legasov''': Per proteggervi. A quella profondità sarete schermati dalla maggior parte delle radiazioni. <br>'''Andrei Glukhov''': L'ingresso della galleria non sarà a dodici metri sotto terra. <br>'''Legasov''': No<br>'''Andrei Glukhov''': Io non sono dodici metri sotto ora. <br>'''Legasov''': No. No infatti. <br>'''Ščerbina''': Abbiamo dell'equipaggiamento qui sul posto. Ne arriverà dell'altro entro mezzanotte. Potete cominciare domattina. <br>'''Andrei Glukhov''': No. Cominciamo ora. I miei uomini non devono rimanere qui un secondo più del necessario. Se queste funzionano, dovreste indossarle.
*'''Andrei Glukhov''' {{NDR|nudo}}: Cosa c'è? Non ci date i ventilatori, si bolle con i vestiti. Si scava alla vecchia maniera, come facevano i nostri vecchi. Aspettiamo ancora quei cazzo di caschi! Cosa volete? <br>'''Legasov''': Non siete protetti senza… <br>'''Andrei Glukhov''': Perché? Vuole dirmi che fa differenza? Finito qui ce l'hanno qualche tipo di assistenza? <br>'''Ščerbina''': Non lo so. <br>'''Andrei Glukhov''': Non lo sa.
*'''Ščerbina''': Dopo migliaia di voli, i nostri prodi elicotteristi hanno estinto con successo l'incendio. I minatori lavorano eroicamente affinché il combustibile non raggiunga il sottosuolo e aggiungo inoltre che non c'è più la minaccia di un'altra esplosione. Il popolo sovietico ha affrontato la sfida e raggiunto l'obbiettivo. Ad esso e a tutti i qui presenti va il nostro plauso. Il professor Legasov e io abbiamo vigilato e protetto gli interessi della sicurezza dello stato, e parte la malaugurata fuga di notizie seguita direttamente l'incidente, non riteniamo ci siano state altre falle. Compagno Čarkov, speriamo di essere stati all'altezza delle efficienza del KGB. <br>'''Čarkov''': Così è stato. <br>'''Ščerbina''': Grazie. il professor Legasov parlerà ora del lavoro che resta da fare. <br>'''Legasov''': Grazie. Il vice segretario scherbina vi ha dato le buone notizie, e questo è giusto. Il pericolo immediato è scongiurato, ma ora temo che una lunga guerra debba iniziare. C'è una quantità enorme di detriti radioattivi e di contaminazione che investe una zona di circa 2.600 chilometri quadrati. Ora, tutta questa regione va completamente evacuata. Dobbiamo andare in ogni città, in ogni villaggio per assicurarcene, e tutti gli animali che ancora sopravvivono in questa zona, siano essi domestici o selvatici, dobbiamo presumerli contaminati e dovranno essere abbattuti per prevenire il diffondersi di radiazioni e di malattie. Nell'area che circonda più da vicino Černobyl' ogni roccia, ogni albero, lo stesso terreno, tutto ha assorbito una pericolosa quantità di radionuclidi, che saranno trasportati da vento e pioggia se saranno lasciati allo scoperto, quindi dovremo cancellare intere foreste, togliere lo strano superficiale del terreno e seppellirlo al di sotto per un'estensione di circa 100 chilometri quadrati. E, infine, sarà necessario costruire una struttura di contenimento intorno all'impianto stesso, il che è ovvio sarà ancora estremamente… ci saranno vittime. <br>'''Generale''': Quanto tempo richiede. Quanti uomini vi servono? <br>'''Ščerbina''': Calcoliamo che lo sforzo di liquidazione prenderà tre anni e all'incirca 750.000 uomini incluso un certo numero di medici e di ingegneri strutturali. <br>'''Gorbačëv''': Quante vittime? <br>'''Legasov''': Migliaia, decine di migliaia forse. <br>'''Gorbačëv''': Cominciate subito.
*'''Legasov''': Compagno Čarkov! <br>'''Ščerbina''': Valery!<br>'''Čarkov''': Si professore?<br>'''Legasov''': La mia collega è stata arrestata ieri. <br>'''Čarkov''': Ah. <br>'''Legasov''': Non per mancarle di rispetto, ma potrebbe dirmi perché? <br>'''Čarkov''': Mi dispiace, non so di che sta parlando. <br>'''Legasov''': È stata arrestata dal [[Komitet gosudarstvennoj bezopasnosti|KGB]]. Lei è primo vicedirettore del KGB.<br>'''Čarkov''': È così, ecco perché non mi preoccupo più di arrestare persone. <br>'''Legasov''': Ma si preoccupa di farci pedinare.<br>'''Ščerbina''': Credo che il vicedirettore abbia da fare ora. <br>'''Čarkov''': No, no, è del tutto comprensibile. Compagno, so che si raccontano molte storie su di noi. Quando le ascolto, perfino io ne sono scioccato, ma noi non siamo quello che raccontano. Si, delle persone vi stanno seguendo, persone seguono quelle persone e, vede quegli uomini? Loro seguono me. Il KGB è un cerchio di garanzie reciproche, niente di più. <br>'''Legasov''': Lei sa cosa stiamo facendo. Davvero non si fida di noi? <br>'''Čarkov''': Certo che mi fido. Ma conosce il vecchio proverbio russo? “Fidati, ma verifica”. Gli americani credono che sia stato Ronald Regan a inventarlo, se lo immagina? È stato bello conversare. <br>'''Legasov''': Ho bisogno di lei. <br>'''Čarkov''': Quindi è disposto a farsene garante? Allora va bene. <br>'''Legasov''': Il suo nome è… <br>'''Čarkov''': So chi è. Buondì professore. <br>'''Ščerbina''': No, è andata incredibilmente bene. Ora sei l'idiota ingenuo. E l'idiota ingenuo non è una minaccia.
*'''Legasov''': I numeri dicono la stessa cosa: può darsi. Può darsi che il combustibile arrivi alla falda, può darsi che i minatori che scavano sotto il reattore salvino milioni di vite, può darsi che mi stia uccidendo per niente. Non voglio continuare più. Voglio smettere, ma non posso.
==''The Happiness of All Mankind''==
*'''Vecchia''': Lo sai quanti anni ho? 82. Ho vissuto qui tutta la mia vita. Proprio qui, in questa casa, in questo posto, cosa vuoi che mi importi se è sicuro o no. […] Non sei il primo soldato a passare da qui con un fucile. Quando avevo dodici anni è arrivata la rivoluzione, gli uomini dello [[Nicola II di Russia|Zar]], poi i bolscevichi, ragazzi come te che marciavano in riga. Mi dissero di andarmene. No. Poi c’è stato Stalin con la sua carestia, l’[[Holodomor]]. I miei genitori morirono, due delle mie sorelle morirono, al resto di noi dissero di andarsene. No. Poi è arrivata la guerra, giovani tedeschi, giovani russi, ancora soldati, ancora carestia, ancora morti. I miei fratelli non sono più tornati, ma io sono ancora qui, non me ne sono andata, dopo tutto quello che ho visto. e dovrei andarmene ora, per qualcosa che neanche posso vedere? No. <br>
*'''Legasov''': L’atomo è una cosa frustrante.<br>'''Generale Tarakanov''': Non frustrante, umiliante. Perché il nocciolo è ancora esposto all’aria, perché non l’abbiamo ancora coperto?<br>'''Legasov''': Quella è l’intenzione, ma non possiamo avvicinarci abbastanza. I detriti sul tetto sono grafite del nocciolo stesso. Finché non la togliamo dal tetto, gettandola di nuovo nel reattore, ucciderà chiunque le si avvicini. Può vedere che il tetto, qui, è su tre livelli. Il piccolo qui è Katia. Registriamo mille roentgen ogni ora. Un’esposizione di due ore si presume sia fatale. Quello di lato è Nina, duemila roentgen, un’ora è fatale.<br>'''Generale Tarakanov''': Usiamo bulldozer comandati a distanza in Afganistan. <br>'''Ščerbina''': Troppo pesanti, sprofonderebbero. <br>'''Generale Tarakanov''': E allora?<br>'''Legasov''': Rover Lunari. Il Lunakohd STR-1 è leggero, schermato col piombo, può resistere alle radiazioni. <br>'''Ščerbina''': Non abbiamo messo piede sulla luna, almeno teniamo un uomo lontano da un tetto. <br>'''Legasov''': La cosa più importante è questa generale, in nessuna circostanza un uomo può salire lassù. Solo un robot.<br>'''Generale Tarakanov''': E che mi dice di questa sezione qui. <br>'''Ščerbina''': Masha. <br>'''Legasov''': Dodicimila roentgen. Con un equipaggiamento protettivo dalla testa ai piedi, per due minuti l’aspettativa di vita è dimezzata. Dai tre minuti, morte in pochi mesi. Neanche un rover lunare può sopravvivere su Masha, quella mole di raggi gamma penetra qualunque cosa, le particelle ridurrebbero letteralmente in briciole i microcircuiti. Qualunque cosa più complicata di un interruttore, Masha la distrugge. <br>'''Ščerbina''': Sarebbe esatto dire che quel pezzo di tetto è il posto più pericoloso della terra. <br>'''Generale Tarakanov''': E quindi cosa facciamo? <br>'''Ščerbina''': E’ quello che volevamo chiederle.
*'''Djatlov''':Crede che la domanda giusta la porterà alla verità? Non c’è nessuna verità. Chieda ai capi quello che vuole, avrà solo bugie. E io avrò una pallottola.<br>
*'''Ščerbina''':{{NDR|urlando al telefono}} Lo so che stanno ascoltando! Voglio che sentano, voglio che sentano tutto! Lo sai cosa stiamo facendo qui? Diglielo a quegli idioti che cosa hanno fatto! Non me ne frega un cazzo! Diglielo! Devi dirglielo! Dillo a Ryzhkov! Dillo a Čarkov! Dillo al fottuto Gorbačëv! Diglielo! {{NDR|distrugge il telefono}} La posizione ufficiale dello stato è che una catastrofe nucleare globale non è possibile in Unione Sovietica. Hanno raccontato ai tedeschi che il livello massimo di radiazioni era di duemila roentgen. Gli hanno dato i numeri della propaganda.
*'''Ščerbina''': E se non lo ripuliamo?<br>'''Legasov''': Va ripulito. Se non ripuliamo il tetto non possiamo costruirci il coperchio. Senza il coperchio sono dodicimila roentgen. Quasi il doppio delle radiazioni della bomba di Hiroshima. Ogni ora, ora dopo ora…<br>'''Ščerbina''': Lo so, lo so, lo so! E usando il piombo? Potremmo, non lo so, scioglierlo e versarlo da sopra, come un rivestimento. <br>'''Generale Tarakanov''': Prima di tutto abbiamo già usato la maggior parte del piombo disponibile. <br>'''Ščerbina''': C’è sempre il piombo che scherma la strumentazione negli altri tre reattori. I soldati lo prendono per farci delle protezioni. <br>'''Generale Tarakanov''': Dici sul serio? Se anche fosse stiamo parlando di metallo fuso in un elicottero. Ed è piombo, Boris, peserà una tonnellata. E se spingessimo giù i detriti di grafite sparandoci contro. Proiettili esplosivi di grosso calibro per frantumarli e buttarli di sotto. <br>'''Ščerbina''': Sparare proiettili esplosivi su un reattore nucleare scoperto? No, no. Riaccendiamo il fuoco su quel terrazzo, è stato facile spegnerlo la prima volta… ma di che cosa stiamo parlando. Ci serve un altro robot, uno che possa resistere alle radiazioni. <br>'''Generale Tarakanov''': Ho chiesto, non c’è niente. <br>'''Ščerbina''': Gli americani? <br>'''Generale Tarakanov''': Se gli americani avessero quel tipo di tecnologia credi che la darebbero a noi? E anche fosse, il comitato centrale non glielo chiederebbe mai. Non c’è nessun robot. <br>'''Legasov''': Biorobot. <br>'''Ščerbina''': Che cos’è?<br>'''Legasov''': Usiamo… i biorobot. Uomini.
*'''Generale Tarakanov''': Compagni soldati, il popolo sovietico ne ha abbastanza di questo incidente. Ci chiede di rimuovere i detriti, e questo grave compito è ora affidato a voi. Data la natura del luogo, ognuno di voi avrà non più di novanta secondi per risolvere questo problema. Ascoltate punto per punto le mie istruzioni e fate esattamente quello che vi verrà detto, per la vostra sicurezza e per quella dei vostri compagni. Entrerete nell’edificio del reattore tre, salirete le scale ma non accederete immediatamente al tetto. Una volta in cima aspetterete all’interno dietro l’apertura che da sul tetto e riprenderete fiato, vi servirà per ciò che avverrà dopo. Questa è la zona di lavoro, dobbiamo rimuovere la grafite. Parte di questa ripresenta in blocchi di quaranta, cinquanta chilogrammi circa. Va gettata oltre il bordo qui. Attenti ai vostri compagni. Uscite in fretta da questa apertura, girate a sinistra e vi troverete qui, nella zona di lavoro. Attenti a non inciampare. C’è un buco sul tetto. Attenti a non cadere. Dovrete muovervi rapidamente e facendo grande attenzione. Avete compreso la vostra missione così come l’ho descritta? Questo sono i novanta secondi più importanti della vostra vita. Memorizzate ogni movimento e fate il vostro lavoro.
*'''Ulana Khomyuk''': Ho redatto una sequenza temporale, minuto per minuto, secondo per secondo, in vari comparti. Ogni decisione, ogni pulsante premuto, ogni giro d’interruttore. <br>'''Ščerbina''':E...? Sono colpevoli? <br>'''Ulana Khomyuk''': Si, di colossale incompetenza, violazione delle norme di sicurezza, incoscienza oltre l’inverosimile, ma dell’esplosione, non ne sono sicura.<br>'''Ščerbina''': Come sarebbe non ne è sicura?<br> '''Ulana Khomyuk''': Ho analizzato i dati. Torptunov diceva la verità: hanno spento il reattore poi questo è esploso. In questo articolo penso possa esserci la risposta, ma due pagine sono state rimosse. Tu già lo conoscevi…<br> '''Legasov''': Ti prego, credimi se ti dico che… non avevo idea che potesse causare un’esplosione, nessuno di noi lo sapeva. <br>'''Ulana Khomyuk''': Nessuno di voi sapeva cosa?<br> '''Legasov''': Nel ’75 in un reattore RBMK a Leningrado si ruppe un condotto di alimentazione. Gli operatori premettero l’AZ-5, ma la potenza anziché diminuire immediatamente, per un breve momento, ebbe un picco.<br> '''Ulana Khomyuk''': Come è possibile?<br> '''Legasov''': Oh, è esattamente la domanda posta dal mio collega Volkov, ha scritto lui l’articolo. Un reattore RBMK che opera a bassa potenza è instabile, incline a oscillazioni nella reattività. In normali circostanze le barre di controllo riescono a compensare…<br>'''Ulana Khomyuk''': In normali circostanze? Il personale di Černobyl' rallentò il reattore durante in test. Estrassero quasi tutte le barre per riportare su la potenza. <br>'''Legasov''': Quello che Volkov aveva imparato da Leningrado: se le barre di controllo di boro sono completamente fuori dal reattore, quando vengono reinserite la prima cosa che entra nel nocciolo non è il boro, è la grafite. Le barre di controllo hanno punte di grafite, che vanno a prendere il posto di acqua e vapore, così la reattività non si abbassa, si alza, considerevolmente! <br>'''Ščerbina''': Perché diavolo hanno premuto quel pulsante? <br>'''Ulana Khomyuk''': Non lo sapevano! <br>'''Legasov''': Volkov avvertì il Cremlino, dieci anni fa. Ma non potevano esserci dubbi sulla supremazia dell’industria nucleare sovietica.<br>'''Ščerbina''':Ah... Il KGB l’ha classificato come segreto di stato. <br>
*'''Ščerbina''': Quindi è loro la colpa? <br>'''Legasov''': Si.<br> '''Ulana Khomyuk''': Ma non soltanto loro.<br> '''Legasov''': No. <br>
* '''Ulana Khomyuk''': Ci sono 16 reattori RBMK operativi in unione Sovietica, al momento. Dobbiamo correggere l’errore. L’unico modo per farlo è rendere la cosa pubblica. Forzare il comitato centrale ad agire. <br>'''Ščerbina''': Quello che sta proponendo è che Legasov umili una nazione che è ossessionata dalla paura di essere umiliata. Possiamo fare un accordo col KGB: tu non riveli queste informazioni a Vienna e loro in silenzio ci lasciano riparare gli altri reattori. <br>'''Ulana Khomyuk''': Un accordo con il KGB. E sarei io quella ingenua.<br> '''Ščerbina''': Se la prenderanno con la tua famiglia, con i tuoi amici.<br> '''Ulana Khomyuk''': Hai l’occasione di parlare al mondo Valery. Se avessi io quell’occasione.<br> '''Ščerbina''': Ma non è così, giusto? Ho conosciuto spiriti più coraggiosi di lei Khomyuk, hanno avuto il loro momento e non hanno fatto niente. Perché quando è in gioco la tua vita, quella delle persone che ami, le tue convinzioni morali non significano niente. Ti lasciano. E tutto quello che vuoi in quel momento è non essere fucilato. <br>'''Ulana Khomyuk''': Le dice niente il nome Vasily Ignatenko?<br>'''Ščerbina''': No.<br> '''Ulana Khomyuk''': Era un vigile del fuoco. E’ morto due settimane dopo l’incidente. Sono andata a trovare la vedova. Ha partorito, una bambina, è vissuta quattro ore. Dicevano che la radiazione avrebbe ucciso la madre, invece l’ha assorbita la bambina, la sua bambina. Viviamo in un paese dove i figli devono morire per salvare le madri. All’inferno il suo accordo e all’inferno la nostra vita. Qualcuno deve dire la verità.
*'''Generale Tarakanov''': Congratulazioni compagni! Voi siete gli ultimi dei 3828 uomini. Avete assolto al vostro dovere alla perfezione. Vi auguro buon salute e lunga vita. tutti voi sarete ricompensati con un premio di 800 rubli. Grazie.
==''Vichnaya Pamyat''==
*'''Ščerbina''': Paradossalmente cominciò con un test di sicurezza. Ma perché la necessità di un test di sicurezza? Il reattore n. 4 non era nuovo quando avvenne l'incidente. Infatti era entrato in funzione il 20 dicembre del 1983. E 11 giorni dopo, l'ultimo giorno dell'anno, il direttore dell'impianto Viktor Bryukanov firmò questo documento, certificando il completamento della costruzione del reattore. Per aver portato a termine il lavoro prima della fine dell'anno il compagno Bryukanov fu nominato Eroe del Lavoro Socialista, il compagno Fomin ebbe la Medaglia al Valore del Lavoro, il compagno Djatlov fu insignito dell'Ordine della Bandiera Rossa. Ma il lavoro non era finito. E questo documento era una bugia. La certificazione poteva essere firmata solo una volta che tutti i test di sicurezza fossero stati completati con successo, ma ne restava ancora uno. Un reattore nucleare genera calore nel nocciolo, qui; una serie di pompe, qui e qui, mandano un flusso costante di acqua refrigerante nel nocciolo. Il calore del nocciolo trasforma l'acqua in vapore e il vapore fa girare la turbina, qui, e il risultato è l'elettricità. Ma se un impianto che produce energia non ha più energia, se l'energia che alimenta l'impianto stesso viene a mancare, un blackout, un guasto alle apparecchiature, un attacco da un nemico straniero... Se non c'è corrente le pompe non spingono più acqua attraverso il nocciolo e senz'acqua il nocciolo si surriscalda, il combustibile si fonde. In breve: disastro nucleare. La soluzione? Tre generatori ausiliari alimentati a gasolio, qui. Quindi problema risolto. No, Bryukanov sapeva che il problema non era affatto risolto. I generatori ausiliari impiegavano all'incirca un minuto per raggiungere la velocità richiesta per azionare le pompe e prevenire la fusione. E a quel punto sarebbe stato troppo tardi. E si arriva così al test di sicurezza. La teoria era questa: poniamo che venga a mancare la corrente, la turbina impiegherebbe del tempo per rallentare e fermarsi; se si potesse prendere l'elettricità che sta ancora generando e trasferirla alle pompe, se la turbina, per inerzia, continuasse ad azionare le pompe quanto basta per colmare il vuoto dei 60 secondi necessari ai generatori... {{NDR|tossisce}} Qualche domanda?<br>'''Giudice''': No. Continui, prego.<br>'''Ščerbina''': Per testare questa teoria la potenza del reattore viene ridotta e portata a 700 megawatt per simulare una mancanza di corrente. Le turbine poi vengono spente, e mentre rallentano si misura la loro produzione di elettricità per vedere se è sufficiente a dare energia alle pompe. La teoria è solida, ma un test è valido solo se sono validi gli uomini che lo conducono. E la prima volta che tentarono fallirono, la seconda volta che tentarono fallirono, la terza volta che tentarono fallirono e la quarta volta che tentarono fu il 26 aprile 1986.
*'''Legasov''': Non occorre essere un fisico nucleare per capire cosa accadde a Chernobyl. Vi serve sapere solo questo, ci sono essenzialmente due cose che accadono all’interno di un reattore nucleare: la reattività che genera potenza o può aumentare {{NDR|mostra una placca rossa}} o può diminuire {{NDR|mostra una placca blu}}. Tutto qui. Quello che fa un operatore è mantenerla in equilibrio. “Il combustibile”, l’uranio {{NDR|prende una placca rossa e la posizione su una lavagna}}. Come gli atomi di uranio si dividono e collidono la reattività aumenta, ma se non si bilancia la reattività questa non smette mai di crescere, quindi {{NDR|prende una placca blu}}: “barre di controllo di boro”. Esse riducono la reattività come i freni di un auto. Ma c’è un terzo fattore da considerare {{NDR|prende una placca blu}}: “l’acqua”. L’acqua refrigerante toglie calore dal sistema, nel farlo si trasforma in vapore o ciò che chiamiamo “un vuoto”. In un reattore RBMK del tipo usato a Chernobyl c’è una cosa che noi chiamiamo “coefficiente di vuoto positivo” {{NDR|prende una placca rossa}}. Che cosa significa? Significa che più vapore è presente nel sistema, più alta è la reattività. Il che vuol dire più calore, il che vuol dire più vapore, il che vuol dire… {{NDR|prende una placca rossa}} si direbbe a prima vista che abbiamo a che fare con un circolo vizioso, e così sarebbe se non fosse per questo {{NDR|prende una placca blu che gli scivola di mano}}(…): “il coefficiente di temperatura negativo”. Quando il combustibile nucleare si fa più caldo diventa meno reattivo. Quindi: il combustibile incrementa la reattività, le barre di controllo e l’acqua la riducono, il vapore la accresce, l’aumento di temperatura la diminuisce. Questa è l’invisibile danza che alimenta intere città senza fumo e fiamma e… e è bellissima… quando le cose sono normali. Quando l’uranio si scinde per rilasciare energia si scompone in un nuovo elemento {{NDR|prende una placca blu}}: “lo Xeno”. Lo Xeno riduce la reattività. Questo è il veleno di cui parlava compagna Komyuk. Quando il nocciolo lavora a piena potenza brucia lo Xeno prima che questo posssa causare problemi, ma per via del ritardo il reattore 4 di Chernobyl viene tenuto a metà della potenza per 10 ore. Lo Xeno non è stato bruciato. Si è accumulato, avvelenando il nocciolo. Stiamo cominciando a perdere l’equilibiro. A ventotto minuti dopo la mezzanotte il reattore è ora pronto a rallentare. Eppure, tra meno di un’ora esploderà. Se non riuscite a comprendere come un reattore nucleare in stallo possa portare a un esplosione non vi biasimo, dopotutto voi non lavorate in una sala di controllo di un impianto nucleare. Ma da quanto risulta, non l’hanno capito neanche colore che lavoravano lì.
*'''Ščerbina''': Ricordi quella mattina, la mia prima telefonata? Non ero per niente preoccupato. Non credo molto a quello che viene dal Cremlino. Quando mi dissero che mi avevano messo a capo… della bonifica, mi dissero che non c’era pericolo e io gli avevo creduto. Lo sai perché?<br>'''Legasov''': Perché ti avevano messo a capo? <br>'''Ščerbina''': Si. Sono un uomo insignificante Valery. Lo sono sempre stato. Speravo un giorno di poter contare, ma niente. Sono solo rimasto accanto a chi contava. <br>'''Legasov''': Ci sono altre scienziati come me, ognuno di loro poteva fare quello che ho fatto io. Ma tu… tutto quello che chiedevamo, tutto quello che ci serviva, uomini, materiale, i rover lunari, chi altri avrebbe potuto farlo? Loro sentivano me ma ascoltavano te. Di tutti i ministri, di tutti i viceministri, dell’intera congregazione di buffoni ossequianti, sbagliando hanno mandato l’unica brava persona. Santo Dio, Boris. tu sei quello che ha contato più di tutti.
*'''Legasov''': Quella testimonianza era una bugia. Ho mentito, al mondo. Non sono l'unico ad aver tenuto questo segreto, sono molti. Eseguivamo gli ordini. Del KGB, del Comitato Centrale, e ora ci sono 16 reattori in Unione Sovietica con lo stesso fatale difetto. Tre di loro stanno tuttora operando a meno di 20 km da qui a Chernobyl.<br>'''Giudice''': Professor Legasov, se vuole lasciar intendere che lo stato sovietico è in qualche modo responsabile dell'accaduto la avverto che si avvia su un terreno pericoloso.<br>'''Legasov''': Ci sono già stato su un terreno pericoloso, siamo tuttora su un terreno pericoloso, per i nostri segreti, le nostre menzogne. Sono esattamente ciò che ci definisce. Quando la verità ci offende noi mentiamo e mentiamo finché neanche ricordiamo più che ci fosse una verità, ma c'è, è ancora là. Ogni menzogna che diciamo contraiamo un debito con la verità. Presto o tardi quel debito va pagato. Ecco cosa fa esplodere il nocciolo di un reattore RBMK: le bugie.
*'''Aleksandr Carkov''':Perché preoccuparsi di qualcosa che non accadrà mai?<br>'''Legasov''': "Perché preoccuparsi di qualcosa che non accadrà mai"... Ah, è perfetta. Dovrebbero metterla su una moneta.
==[[Explicit]]==
Essere uno scienziato vuol dire essere un ingenuo. Siamo così presi dalla nostra ricerca della verità da non considerare, quanto pochi siano quelli che vogliono che la scopriamo, ma la verità è sempre lì, che la vediamo o no, che scegliamo di vederla o no. Alla verità non interessano i nostri bisogni, ciò che vogliamo. Non le interessano i governi, le ideologie, le religioni. Lei rimarrà lì, in attesa tutto il tempo. E questo alla fine è il dono di Černobyl'. Se una volta temevo il costo della verità, ora chiedo solo: qual è il costo delle bugie? ('''Legasov''')
==Citazioni su ''Chernobyl''==
*Negli ultimi giorni i leader cinesi si sono preoccupati per i riferimenti alla serie televisiva ''Chernobyl'' che circolano sui social network, tanto che la serie sulla catastrofe sovietica è stata ritirata da un sito specializzato dopo aver fatto nascere un intenso dibattito con inevitabili riferimenti alle menzogne di stato e ai fallimenti del sistema. ([[Pierre Haski]])
*Siamo testimoni di come stiano cambiando la natura e il clima. Capiamo che non sempre riusciamo a controllare le tecnologie di cui disponiamo. Non sappiamo neppure quanto a lungo dureranno gli effetti dell’esplosione di Chernobyl: c'è chi dice decine di anni, chi centinaia. La gente comincia a capirlo. Il merito della serie è avere risvegliato questa coscienza e di parlarne con un linguaggio moderno. ([[Svjatlana Aleksievič]])
==Voci correlate==
*[[Černobyl']]
*[[Disastro di Černobyl']]
==Altri progetti==
{{interprogetto}}
[[Categoria:Serie televisive drammatiche]]
[[Categoria:Serie televisive storiche]]
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wikitext
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{{FictionTV
|titoloitaliano = Chernobyl
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|tipofiction = miniserie TV
|genere = drammatico, storico
|ideatore = [[Craig Mazin]]
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*[[Jared Harris]]: [[Valerij Alekseevič Legasov]]
*[[Stellan Skarsgård]]: Boris Ščerbina
*[[Emily Watson]]: Ulana Khomyuk
*[[Paul Ritter]]: [[Anatolij Stepanovič Djatlov]]
*[[Jessie Buckley]]: Lyudmilla Ignatenko
*[[Adam Nagaitis]]: Vasily Ignatenko
*[[Con O'Neill]]: Viktor Bryukhanov
*[[Adrian Rawlins]]: Nikolai Fomin
*[[Sam Troughton]]: Aleksandr Akimov
*[[Robert Emms]]: Leonid Toptunov
*[[David Dencik]]: Michail Gorbačëv
*[[Mark Lewis Jones]]: Vladimir Pikalov
*[[Alan Williams]]: Aleksandr Čarkov
*[[Alex Ferns]]: Andrei Glukhov
*[[Ralph Ineson]]: Nikolai Tarakanov
*[[Barry Keoghan]]: Pavel Gremov
*[[Fares Fares]]: Bacho
*[[Michael McElhatton]]: Andrei Stepashin
|doppiatori italiani =
*[[Dario Oppido]]: Valerij Alekseevič Legasov
*[[Ambrogio Colombo]]: Boris Ščerbina
*[[Chiara Colizzi]]: Ulana Khomyuk
*[[Franco Mannella]]: Anatolij Stepanovič Djatlov
*[[Barbara De Bortoli]]: Lyudmilla Ignatenko
*[[Marco Vivio]]: Vasily Ignatenko
*[[Pasquale Anselmo]]: Viktor Bryukhanov
*[[Raffaele Palmieri]]: Nikolai Fomin
*[[Gabriele Tacchi]]: Aleksandr Amimov
*[[Stefano Broccoletti]]: Leonid Toptunov
*[[Francesco Prando]]: Michail Gorbačëv
*[[Davide Marzi]]: Vladimir Pikalov
*[[Franco Zucca]]: Aleksandr Čarkov
*[[Stefano Alessandroni]]: Andrei Glukhov
*[[Paolo Marchese]]: Nikolai Tarakanov
*[[Manuel Meli]]: Pavel Gremov
*[[Roberto Draghetti]]: Bacho
*[[Fabrizio Russotto]]: Andrei Stepashin
}}
'''''Chernobyl''''', miniserie televisiva statunitense e britannica del 2019, ideata e scritta da [[Craig Mazin]] e diretta da [[Johan Renck]].
==[[Incipit]]==
{{NDR|[[Ultime parole dalle serie televisive|Ultime parole]]}} Qual è il prezzo delle [[bugie]]? Non che le confondiamo con la verità. Il vero pericolo è che abbiamo ascoltato tante di quelle bugie da non riconoscere più la verità. Cosa fare allora? Non resta che abbandonare anche solo l'idea della verità e accontentarci delle storie. In queste storie non importa chi siano gli eroi. Quello che vogliamo sapere è a chi dare la colpa. In questa storia è toccato ad [[Anatolij Stepanovič Djatlov|Anatolij Djatlov]]. Era la scelta migliore. Un uomo arrogante, sgradevole. Era lui al comando quella notte, lui diede gli ordini... e non aveva amici. O almeno, non ne aveva di importanti. E ora Djatlov passerà i prossimi 10 anni in un campo di detenzione. Ovviamente la sentenza è doppiamente ingiusta. C'erano criminali di gran lunga peggiori di lui al lavoro. E per quello che ha fatto Djatlov l'uomo non merita la prigione... merita la morte. "10 anni per negligenza criminale. Che cosa vuol dire? Nessuno lo sa, non ha importanza. Quello che importa è che per loro giustizia è stata fatta. Si perchè, per loro, un mondo giusto è un mondo sano. Non c'è stato niente di sano a Černobyl'. Né allora, né dopo, né in quello che abbiamo fatto di buono. Tutto quanto. Tutto... follia. Bene... ti ho detto tutto quello che so, loro negheranno ovvio, lo fanno sempre. Io so che farai del tuo meglio" ('''Legasov''')
==''Please Remain Calm''==
*'''Ulana Khomyuk''': Iodio 131. Non è militare, è decadimento dell'uranio. U 235.<br>'''Dmitri''': Combustibile nucleare. Ignalina, quanto sarà, 240 chilometri?<br> '''Ulana Khomyuk''' {{NDR|al telefono}}: Sì, sono Ulana Khomyuk dell'istituto di energia nucl… Sto cercando… Va bene, però ora si calmi… {{NDR|abbassa la cornetta}} Sono a 4, non sono loro. Qual è l'altro più vicino? <br>'''Dmitri''': Černobyl', ma non è possibile, è a 400 chilometri.<br> '''Ulana Khomyuk''': Troppo lontano per 8 milliröentgen, dovrebbe essersi spaccato in due. Forse però sanno qualcosa.{{NDR|chiama Černobyl'}}<br>'''Dmitri''': Un deposito di scorie?<br>'''Ulana Khomyuk''': No, avremmo visto altri isotopi. <br>'''Dmitri''': Un test nucleare? Un nuovo tipo dei bomba? <br>'''Ulana Khomyuk''': L'avremmo rilevato, la metà di noi non fa altro. <br>'''Dmitri''': Magari c'entra il programma spaziale, un satellite…<br>'''Ulana Khomyuk''': Qui non risponde nessuno…
*'''Ščerbina''': Sono lieto di riferire che la situazione a Černobyl' è stabile. Forze militari e civili garantiscono la sicurezza della regione e il colonnello generale Pikalov, che comanda le truppe specializzate in rischio chimico, è stato appena inviato sul posto. Quanto alle radiazioni il direttore Brukanov mi riferisce non essere superiori a 3.6 röentgen, che mi dicono essere l'equivalente di una radiografia al torace, quindi, se per caso siete in attesa di un esame.<br>'''Gorbačëv''': La stampa estera? <br>'''Ščerbina''': Del tutto ignara. Il primo direttore del KGB Čarkov mi assicura che abbiamo protetto con successo la nostra sicurezza.<br>'''Gorbačëv''': Bene, molto bene. Sembra sia tutto sotto controllo, quindi, se non c'è altro, la riunione è aggiornata. <br>'''Legasov''': No!<br>'''Gorbačëv''': Mi scusi?<br>'''Legasov''': Non possiamo aggiornarla…<br>'''Ščerbina''': È il professor Legasov, dell'istituto Kurkatov. Professore, se ha delle perplessità può parlarne con me più tardi. <br>'''Legasov''': Non posso. Mi dispiace, mi dispiace davvero. Pagina 3, sezione riguardante le vittime: un vigile del fuoco è stato ustionato gravemente alla mano da un minerale nero liscio raccolto sul terreno all'esterno del reattore nucleare. Un minerale nero e liscio: grafite. C'è grafite sul terreno. <br>'''Ščerbina''': Ma è pur sempre esploso un serbatoio, ci sono dei detriti, che importanza può mai avere? <br>'''Legasov''': C'è soltanto un posto nell'intero impianto in cui può trovare la grafite: all'interno del nocciolo! Se c'è grafite sul terreno, all'esterno, vuol dire che non è stato un serbatoio a esplodere, ma il nocciolo è scoperto!
*'''Legasov''': Un reattore RBMK usa l'uranio 235 come combustibile. Ogni atomo di U235 è come un proiettile, che viaggia quasi alla velocità della luce penetrando ogni cosa che incontra: legno, metallo, cemento, organi… Ogni grammo di U235 contiene un miliardo di trilioni di questi proiettili, questo in un solo grammo. Ora a Černobyl' ce ne sono oltre 3 milioni di grammi e ora stanno bruciando. Il vento trasporterà particelle radioattive attraverso l'intero continente, la pioggia ce le rovescerà addosso. Sono 3 milioni di miliardi di trilioni di proiettili, nell'aria che respiriamo, nell'acqua che beviamo, nel cibo che mangiamo. La maggior parte di questi proiettili non scomparirà per almeno 100 anni. Alcuni di loro per 50.000 anni.
*'''Garanin''': Ecco spiegato perché nessuno ama gli [[scienziati]]: quando abbiamo una malattia da curare, dove sono? In laboratorio e sui libri, e intanto la nonna muore. Ma se non c'è un problema sono dovunque a spargere paure.<br>'''Ulana Khomyuk''': So di Černobyl'.<br>'''Garanin''': Eh?<br>'''Ulana Khomyuk''': So che il nocciolo è scoperto almeno in parte, se non del tutto.<br>'''Garanin''' {{NDR|sarcastico}}: Ah, tutto molto chiaro...<br>'''Ulana Khomyuk''': E se non distribuisce immediatamente pasticche di iodio e non fa evacuare la città centinaia di migliaia di persone contrarranno il cancro. E Dio solo sa quante ne moriranno.<br>'''Garanin''': Sì, molto bene. C'è stato un incidente a Černobyl', ma mi assicurano che non ci sono problemi.<br>'''Ulana Khomyuk''': E io le sto dicendo che ce ne sono.<br>'''Garanin''': Preferisco la mia opinione alla sua.<br>'''Ulana Khomyuk''': Se permette io sono un fisico nucleare. Prima di essere vicesegretario lei lavorava in una fabbrica di scarpe.<br>'''Garanin''': Sì, lavoravo in una fabbrica di scarpe. E ora sono qui al comando! {{NDR|[[brindisi dalle serie televisive|brinda]]}} Ai lavoratori del mondo.
* '''Pilota''': Ci avviciniamo alla centrale<br>'''Legasov''': Cosa hanno fatto! <br>'''Ščerbina''': Riesci a vedere dentro? <br>'''Legasov''': Non è necessario, guardi: grafite, là, sul tetto. L'intero blocco è esploso. Il nocciolo è scoperto. <br>'''Ščerbina''': Non so come faccia a dirlo da qui. <br>'''Legasov''': O per l'amor del cielo! Guardi la luminescenza! Quella è l'aria ionizzata dalle radiazioni!<br>'''Ščerbina''': Bè, se non vediamo non possiamo saperlo. Portaci sopra l'edificio. <br>'''Legasov''': Boris… <br>'''Ščerbina''': Non chiamarmi per nome! <br>'''Legasov''': Se sorvoliamo un reattore scoperto saremo morti entro una settimana, morti! <br>'''Pilota''': Signore?<br>'''Ščerbina''': Portaci sopra l'edificio, o ti dovrò sparare. <br>'''Legasov''': Vola sopra quel nocciolo e ti garantisco che domani supplicherai che ti sparino!
*'''Pikalov''': Non sono 3 röentgen. Sono 15.000. <br>'''Ščerbina''': Cosa significa quel numero?<br>'''Legasov''': Significa che il nocciolo è scoperto. Significa che il fuoco che stiamo vedendo sta rilasciando quasi il doppio di radiazioni rilasciate dalla bomba di Hiroshima. E questo ogni singola ora. Ora dopo ora. Venti ore dall'esplosione, pari a quaranta bombe fino adesso. Altre quarantotto entro domani e non smetterà né tra una settimana né tra un mese. Brucerà e rilascerà veleno finché l'intero continente non sarà morto.
*'''Legasov''': Siamo di fronte a qualcosa che non é mai accaduto su questo pianeta prima ad ora.
*'''Ščerbina''': Un impianto nucleare in Svezia ha rilevato le radiazioni, identificate come derivati del nostro combustibile. Gli americani hanno scattato delle foto dal satellite: l'edificio del reattore, il fumo, l'incendio. Tutto il mondo lo sa. Il vento soffia verso la Germania. Non fanno uscire i bambini a giocare, a Francoforte. {{NDR|guarda dalla finestra dei ragazzi che camminano per Pripiyat con il fumo dell'incendio sullo sfondo}}
*'''Comunicato diffuso dagli altoparlanti''': Attenzione, attenzione! Fidati compagni, il Consiglio Comunale dei Deputati del Popolo informa che in seguito a un incidente alla centrale elettronucleare di Černobyl' nella città di Pripiyat, la quantità di radiazioni nell'aria è aumentata sopra la norma. Grazie agli organi del Partito Comunista e alle forze di polizia sovietiche sono state adottate tutte le misure di emergenza necessarie.Tuttavia, allo scopo di garantire la completa sicurezza delle persone, e prima di tutto dei bambini, si rende necessaria una evacuazione temporanea dei residenti negli insediamenti della oblast di Kiev. Per questo, per ogni condominio, oggi, 27 Aprile, a partire dalle ore 14 zero zero, saranno a disposizione degli autobus sotto la supervisione della polizia e del Comitato Esecutivo. Si raccomanda di portare con sé documenti, effetti personali essenziali, e, solo per la prima volta, qualcosa da mangiare. I dirigenti delle industrie e delle istituzioni della città hanno già stilato la lista di quei lavoratori che rimarranno sul posto per garantire il normale funzionamento della città. Tutti gli appartamenti, durante l'evacuazione, saranno sorvegliati da agenti della polizia. Compagni, nel lasciare temporaneamente le vostre case, non dimenticate di chiudere tutte le finestre, di spegnere gli impianti elettrici e del gas, e di chiudere i rubinetti. Per favore mantenente la calma. Siate organizzati e ordinati durante l'evacuazione temporanea.
*'''Legasov''': Ci sono buone notizie: i lanci aerei stanno contenendo l'incendio. C'è una riduzione delle emissioni di radionuclidi, ma l'incendio non sarà estinto prima di almeno due settimane. C'è però un problema ulteriore: il combustibile nucleare non si raffredda semplicemente perché non brucia più, al contrario la temperatura aumenterà come risultato della coltre di sabbia che abbiamo steso. L'uranio scioglierà la sabbia andando a creare una sorta di lava che a sua volta andrà a sciogliere lo scudo sottostante.<br>'''Gorbačëv''': Ha creato lei la lava. <br>'''Legasov''': L'avevo messo in conto. Credevo ci fosse tempo per rinforzare il cemento sottostante prima che la lava raggiungesse il terreno e contaminasse le falde acquifere, ma a quanto pare mi preoccupavo del problema sbagliato. Era mia convinzione che questi grandi serbatoi di acqua sotto il reattore fossero essenzialmente vuoti. Ah, lei è Ulana Khomyuk, dell'istituto Bielorusso. Grazie alla sua intuizione sappiamo ora che quei serbatoi sono in realtà pieni. <br>'''Gorbačëv''': Di acqua, sì, perché questo è un problema, professore? <br>'''Ulana Khomyuk''': Quando la lava entrerà nei serbatoi accadrà che all'istante il calore vaporizzerà approssimativamente 7.000 metri cubi di acqua, causando una significativa esplosione termica. <br>'''Gorbačëv''': Quanto significativa? <br>'''Ulana Khomyuk''': Approssimativamente fra i due e i quattro megatoni. Ogni cosa nel raggio di 30 chilometri verrà completamente distrutta, inclusi i restanti tre reattori di Černobyl'. La totalità del materiale radioattivo di tutti i noccioli sarà proiettata all'esterno e dispersa da una violentissima onda d'urto, la quale si estenderà approssimativamente per 200 chilometri, risultando fatale per l'intera popolazione di Kiev, così come per una parte di Minsk. La quantità di radiazioni rilasciate sarà enorme, e avrà un impatto sulla totalità di Ucraina, Lettonia, Lituania, Bielorussia, così come Polonia, Cecoslovacchia, Ungheria, Romania e gran parte della Germania Est. <br>'''Gorbačëv''': Cosa intende per impatto? <br>'''Legasov''': Per molta parte dell'area un azzeramento quasi permanente delle scorte di cibo e acqua, un forte incremento di cancro e malformazioni fetali, non so quantificare i decessi, ma molti. Per Bielorussia e Ucraina impatto significa totale inabitabilità per un minimo di cento anni. <br>'''Gorbačëv''': Ci sono più di cinquanta milioni di persone che vivono in Bielorussia e Ucraina. <br>'''Legasov''': Sessanta, sì. <br>'''Gorbačëv''': Quanto prima che questo accada? <br>'''Legasov''': Più o meno tra le quarantotto e le settantadue ore. Ma potremmo avere una soluzione: pompare l'acqua fuori dai serbatoi. Purtroppo le cisterne sono protette da una paratia e la paratia può essere aperta solo manualmente dall'interno del condotto stesso, quindi servirebbero tre addetti al'impanto che conoscano la struttura abbastanza da entrare nel seminterrato, riuscire a districarsi tra tutti questi condotti, arrivare alla valvola della paratia e consentire l'accesso che serve per svuotare i serbatoi. Ovviamente serve il suo permesso. <br>'''Gorbačëv''': Il mio permesso per cosa? <br>'''Legasov''': L'acqua di questi condotti, il livello di contaminazione radioattiva… <br>'''Ulana Khomyuk''': Moriranno, entro una settimana. <br>'''Legasov''': Le chiediamo il permesso di uccidere tre uomini.
*'''Ščerbina''': Lo farete perché deve essere fatto. Lo farete perché nessun altro può farlo. E se non lo farete moriranno a milioni. E se dite che non vi basta, non vi credo. Questo è quello che ha sempre contraddistinto il nostro popolo. Mille anni di sacrifici nelle vene e ogni generazione deve conoscere la propria sofferenza. Sputo su quelli che hanno portato a questo e maledico il prezzo che dobbiamo pagare. Ma io devo fare la mia parte e voi farete la vostra e andrete in quell'acqua, perché deve essere fatto.
==''Open Wide, O Earth''==
*'''Legasov''': Come?! Insomma, come è potuto succedere, chi gli ha dato l'idea?<br>'''Ščerbina''': Insinua che sia stato io? <br>'''Legasov''': Qualcuno è stato. Qualcuno ha deciso che il raggio di evacuazione doveva essere di 30 chilometri, quando, noi lo sappiamo, qui, Cesio-137, nel distretto di Homel, distante 200 chilometri! <br>'''Ščerbina''': È stato deciso...<br>'''Legasov''': Sulla base di cosa?!<br>'''Ščerbina''': Non lo so!<br>'''Legasov''': Mi perdoni, forse ho passato troppo tempo in un laboratorio, o magari sono solo stupido. È davvero così che funziona? Una decisione arbitraria che alla fine costerà chissà quante vite presa da qualche burocrate disinformato, da qualche membro dell'apparato?<br> '''Ščerbina''': Io sono un membro dell'apparato. Moderi i suoi toni compagno Legasov.
*'''Ščerbina''': Che cosa accadrà ai nostri ragazzi?<br>'''Legasov''': Quali ragazzi? I volontari?<br>'''Ščerbina''': I tre della vasca, i vigili del fuoco, gli uomini della sala controllo. Che cosa gli faranno le radiazioni di preciso?<br>'''Legasov''': Ai livelli di esposizione di alcuni? La radiazione ionizzante distrugge la struttura cellulare. La pelle forma delle bolle, prima rosse poi nere. Segue un periodo di latenza. Gli effetti immediati si attenuano. Il paziente sembra migliorare. In salute, perfino. Ma non è così. La cosa dura, di solito, non più di un giorno o due.<br>'''Ščerbina''': Continui.<br>'''Legasov''': Poi il danno cellulare inizia a manifestarsi. Il midollo osseo muore, il sistema immunitario crolla, organi e tessuti iniziano a decomporsi. Arterie e vene si bucano come setacci, al punto che non si può somministrare dose di morfina per alleviare il dolore, che è inimmaginabile. E da tre giorni a tre settimane si muore. Questo è ciò che accadrà a quei ragazzi.<br>'''Ščerbina''': E noi?<br>'''Legasov''': Beh abbiamo assorbito una dose discreta di radiazione ma non cosi forte. Non cosi forte da uccidere le cellule, ma sufficiente a danneggiare il nostro DNA. Quindi, col tempo, cancro. O anemia aplastica. In ogni caso, fatale.<br>'''Ščerbina''': Beh tutto sommato sembra che ci è andata bene, Valery.
*'''Ščerbina''': L'incendio è quasi spento, le vasche sono state svuotate. Possiamo dire eliminato il rischio di un esplosione termica.<br>'''Gorbačëv''': E...? <br>'''Ščerbina''': La situazione nel nocciolo sta peggiorando più in fretta di quanto previsto. La base di cemento resisterà per sei, otto settimane, dopodiché Legasov stima un 50% di possibilità che il combustibile faccia breccia nella base e finisca nella falda acquifera.<br>'''Gorbačëv''': E dove finisce quest'acqua sotterranea?<br>'''Ščerbina''': Nel fiume Pripyat, che sfocia nel Dnepr. La principale fonte di acqua per 50 milioni di persone, oltre a colture e allevamenti, sarebbe inutilizzabile. Proponiamo di installare uno scambiatore di calore sotto la base per abbassare la temperatura e fermare la fusione, e a questo scopo mi si dice che servirà… tutto l'azoto liquido reperibile nell'unione sovietica. <br>
*'''Gorbačëv''': Mi ascolti professor Legasov, lei è lì per una ragione soltanto, ha capito? Risolvere il problema. Il resto non mi interessa. Voglio sapere quando sarà tutto finito. <br>'''Legasov''': Se intende quando Černobyl' sarà al sicuro, il tempo di dimezzamento del plutonio-239 è 24.000 anni, quindi mi sento di dire “non mentre siamo in vita!”. <br>
*'''Andrei Glukhov''': Cos'è grande coma una casa, brucia venti litri di benzina all'ora, ti affoga di fumo, fa un rumore del cazzo e spacca una mela in tre pezzi? Un macchinario sovietico fatto per spaccare una mela in quattro pezzi!<br>
*'''Legasov''': Non sono a mio agio Boris, con le bugie. <br>'''Ščerbina''': Mai passato del tempo con i minatori? Il mio consiglio? Di la verità. Questi uomini lavorano al buio, vedono tutto.
*'''Andrei Glukhov''': Queste funzionano? {{NDR|getta sul tavolo una maschera di protezione}}<br>'''Legasov''': Fino a un certo punto. <br>'''Andrei Glukhov''': Allora qual è il lavoro? <br>'''Legasov''': Dobbiamo installare uno scambiatore di calore ad azoto liquido al di sotto di questa base di cemento. Non c'è modo di intervenire dall'interno dell'edificio, quindi dovrete arrivarci da sottoterra. <br>'''Andrei Glukhov''': E che c'è sopra la base? <br>'''Legasov''': Il nocciolo del reattore nucleare, che ora… si sta fondendo. <br>'''Andrei Glukhov''': Cioè proprio… <br>'''Legasov''': Essenzialmente. <br>'''Andrei Glukhov''': E non è che ci cade in testa? <br>'''Legasov''': Non se finite in sei settimane. <br>'''Andrei Glukhov''': Dimensioni? <br>'''Legasov''': Entrerete da qui. Scaverete una galleria di 150 metri fin qui. Scaverete quindi una camera di 30 per 30 per lo scambiatore di calore. Dovremo tenere le vibrazioni del terreno sovrastante al minimo, non potete utilizzare macchinari pesanti, dovrà essere fatto a mano. <br>'''Andrei Glukhov''': Servono più uomini. 400 almeno. Dovremo lavorare 24 ore. A che profondità la galleria, sei metri<br>'''Legasov''': Dodici. <br>'''Andrei Glukhov''': Dodici? Perché? <br>'''Legasov''': Per proteggervi. A quella profondità sarete schermati dalla maggior parte delle radiazioni. <br>'''Andrei Glukhov''': L'ingresso della galleria non sarà a dodici metri sotto terra. <br>'''Legasov''': No<br>'''Andrei Glukhov''': Io non sono dodici metri sotto ora. <br>'''Legasov''': No. No infatti. <br>'''Ščerbina''': Abbiamo dell'equipaggiamento qui sul posto. Ne arriverà dell'altro entro mezzanotte. Potete cominciare domattina. <br>'''Andrei Glukhov''': No. Cominciamo ora. I miei uomini non devono rimanere qui un secondo più del necessario. Se queste funzionano, dovreste indossarle.
*'''Andrei Glukhov''' {{NDR|nudo}}: Cosa c'è? Non ci date i ventilatori, si bolle con i vestiti. Si scava alla vecchia maniera, come facevano i nostri vecchi. Aspettiamo ancora quei cazzo di caschi! Cosa volete? <br>'''Legasov''': Non siete protetti senza… <br>'''Andrei Glukhov''': Perché? Vuole dirmi che fa differenza? Finito qui ce l'hanno qualche tipo di assistenza? <br>'''Ščerbina''': Non lo so. <br>'''Andrei Glukhov''': Non lo sa.
*'''Ščerbina''': Dopo migliaia di voli, i nostri prodi elicotteristi hanno estinto con successo l'incendio. I minatori lavorano eroicamente affinché il combustibile non raggiunga il sottosuolo e aggiungo inoltre che non c'è più la minaccia di un'altra esplosione. Il popolo sovietico ha affrontato la sfida e raggiunto l'obbiettivo. Ad esso e a tutti i qui presenti va il nostro plauso. Il professor Legasov e io abbiamo vigilato e protetto gli interessi della sicurezza dello stato, e parte la malaugurata fuga di notizie seguita direttamente l'incidente, non riteniamo ci siano state altre falle. Compagno Čarkov, speriamo di essere stati all'altezza delle efficienza del KGB. <br>'''Čarkov''': Così è stato. <br>'''Ščerbina''': Grazie. il professor Legasov parlerà ora del lavoro che resta da fare. <br>'''Legasov''': Grazie. Il vice segretario scherbina vi ha dato le buone notizie, e questo è giusto. Il pericolo immediato è scongiurato, ma ora temo che una lunga guerra debba iniziare. C'è una quantità enorme di detriti radioattivi e di contaminazione che investe una zona di circa 2.600 chilometri quadrati. Ora, tutta questa regione va completamente evacuata. Dobbiamo andare in ogni città, in ogni villaggio per assicurarcene, e tutti gli animali che ancora sopravvivono in questa zona, siano essi domestici o selvatici, dobbiamo presumerli contaminati e dovranno essere abbattuti per prevenire il diffondersi di radiazioni e di malattie. Nell'area che circonda più da vicino Černobyl' ogni roccia, ogni albero, lo stesso terreno, tutto ha assorbito una pericolosa quantità di radionuclidi, che saranno trasportati da vento e pioggia se saranno lasciati allo scoperto, quindi dovremo cancellare intere foreste, togliere lo strano superficiale del terreno e seppellirlo al di sotto per un'estensione di circa 100 chilometri quadrati. E, infine, sarà necessario costruire una struttura di contenimento intorno all'impianto stesso, il che è ovvio sarà ancora estremamente… ci saranno vittime. <br>'''Generale''': Quanto tempo richiede. Quanti uomini vi servono? <br>'''Ščerbina''': Calcoliamo che lo sforzo di liquidazione prenderà tre anni e all'incirca 750.000 uomini incluso un certo numero di medici e di ingegneri strutturali. <br>'''Gorbačëv''': Quante vittime? <br>'''Legasov''': Migliaia, decine di migliaia forse. <br>'''Gorbačëv''': Cominciate subito.
*'''Legasov''': Compagno Čarkov! <br>'''Ščerbina''': Valery!<br>'''Čarkov''': Si professore?<br>'''Legasov''': La mia collega è stata arrestata ieri. <br>'''Čarkov''': Ah. <br>'''Legasov''': Non per mancarle di rispetto, ma potrebbe dirmi perché? <br>'''Čarkov''': Mi dispiace, non so di che sta parlando. <br>'''Legasov''': È stata arrestata dal [[Komitet gosudarstvennoj bezopasnosti|KGB]]. Lei è primo vicedirettore del KGB.<br>'''Čarkov''': È così, ecco perché non mi preoccupo più di arrestare persone. <br>'''Legasov''': Ma si preoccupa di farci pedinare.<br>'''Ščerbina''': Credo che il vicedirettore abbia da fare ora. <br>'''Čarkov''': No, no, è del tutto comprensibile. Compagno, so che si raccontano molte storie su di noi. Quando le ascolto, perfino io ne sono scioccato, ma noi non siamo quello che raccontano. Si, delle persone vi stanno seguendo, persone seguono quelle persone e, vede quegli uomini? Loro seguono me. Il KGB è un cerchio di garanzie reciproche, niente di più. <br>'''Legasov''': Lei sa cosa stiamo facendo. Davvero non si fida di noi? <br>'''Čarkov''': Certo che mi fido. Ma conosce il vecchio proverbio russo? “Fidati, ma verifica”. Gli americani credono che sia stato Ronald Regan a inventarlo, se lo immagina? È stato bello conversare. <br>'''Legasov''': Ho bisogno di lei. <br>'''Čarkov''': Quindi è disposto a farsene garante? Allora va bene. <br>'''Legasov''': Il suo nome è… <br>'''Čarkov''': So chi è. Buondì professore. <br>'''Ščerbina''': No, è andata incredibilmente bene. Ora sei l'idiota ingenuo. E l'idiota ingenuo non è una minaccia.
*'''Legasov''': I numeri dicono la stessa cosa: può darsi. Può darsi che il combustibile arrivi alla falda, può darsi che i minatori che scavano sotto il reattore salvino milioni di vite, può darsi che mi stia uccidendo per niente. Non voglio continuare più. Voglio smettere, ma non posso.
==''The Happiness of All Mankind''==
*'''Vecchia''': Lo sai quanti anni ho? 82. Ho vissuto qui tutta la mia vita. Proprio qui, in questa casa, in questo posto, cosa vuoi che mi importi se è sicuro o no. […] Non sei il primo soldato a passare da qui con un fucile. Quando avevo dodici anni è arrivata la rivoluzione, gli uomini dello [[Nicola II di Russia|Zar]], poi i bolscevichi, ragazzi come te che marciavano in riga. Mi dissero di andarmene. No. Poi c’è stato Stalin con la sua carestia, l’[[Holodomor]]. I miei genitori morirono, due delle mie sorelle morirono, al resto di noi dissero di andarsene. No. Poi è arrivata la guerra, giovani tedeschi, giovani russi, ancora soldati, ancora carestia, ancora morti. I miei fratelli non sono più tornati, ma io sono ancora qui, non me ne sono andata, dopo tutto quello che ho visto. e dovrei andarmene ora, per qualcosa che neanche posso vedere? No. <br>
*'''Legasov''': L’atomo è una cosa frustrante.<br>'''Generale Tarakanov''': Non frustrante, umiliante. Perché il nocciolo è ancora esposto all’aria, perché non l’abbiamo ancora coperto?<br>'''Legasov''': Quella è l’intenzione, ma non possiamo avvicinarci abbastanza. I detriti sul tetto sono grafite del nocciolo stesso. Finché non la togliamo dal tetto, gettandola di nuovo nel reattore, ucciderà chiunque le si avvicini. Può vedere che il tetto, qui, è su tre livelli. Il piccolo qui è Katia. Registriamo mille roentgen ogni ora. Un’esposizione di due ore si presume sia fatale. Quello di lato è Nina, duemila roentgen, un’ora è fatale.<br>'''Generale Tarakanov''': Usiamo bulldozer comandati a distanza in Afganistan. <br>'''Ščerbina''': Troppo pesanti, sprofonderebbero. <br>'''Generale Tarakanov''': E allora?<br>'''Legasov''': Rover Lunari. Il Lunakohd STR-1 è leggero, schermato col piombo, può resistere alle radiazioni. <br>'''Ščerbina''': Non abbiamo messo piede sulla luna, almeno teniamo un uomo lontano da un tetto. <br>'''Legasov''': La cosa più importante è questa generale, in nessuna circostanza un uomo può salire lassù. Solo un robot.<br>'''Generale Tarakanov''': E che mi dice di questa sezione qui. <br>'''Ščerbina''': Masha. <br>'''Legasov''': Dodicimila roentgen. Con un equipaggiamento protettivo dalla testa ai piedi, per due minuti l’aspettativa di vita è dimezzata. Dai tre minuti, morte in pochi mesi. Neanche un rover lunare può sopravvivere su Masha, quella mole di raggi gamma penetra qualunque cosa, le particelle ridurrebbero letteralmente in briciole i microcircuiti. Qualunque cosa più complicata di un interruttore, Masha la distrugge. <br>'''Ščerbina''': Sarebbe esatto dire che quel pezzo di tetto è il posto più pericoloso della terra. <br>'''Generale Tarakanov''': E quindi cosa facciamo? <br>'''Ščerbina''': E’ quello che volevamo chiederle.
*'''Djatlov''':Crede che la domanda giusta la porterà alla verità? Non c’è nessuna verità. Chieda ai capi quello che vuole, avrà solo bugie. E io avrò una pallottola.<br>
*'''Ščerbina''':{{NDR|urlando al telefono}} Lo so che stanno ascoltando! Voglio che sentano, voglio che sentano tutto! Lo sai cosa stiamo facendo qui? Diglielo a quegli idioti che cosa hanno fatto! Non me ne frega un cazzo! Diglielo! Devi dirglielo! Dillo a Ryzhkov! Dillo a Čarkov! Dillo al fottuto Gorbačëv! Diglielo! {{NDR|distrugge il telefono}} La posizione ufficiale dello stato è che una catastrofe nucleare globale non è possibile in Unione Sovietica. Hanno raccontato ai tedeschi che il livello massimo di radiazioni era di duemila roentgen. Gli hanno dato i numeri della propaganda.
*'''Ščerbina''': E se non lo ripuliamo?<br>'''Legasov''': Va ripulito. Se non ripuliamo il tetto non possiamo costruirci il coperchio. Senza il coperchio sono dodicimila roentgen. Quasi il doppio delle radiazioni della bomba di Hiroshima. Ogni ora, ora dopo ora…<br>'''Ščerbina''': Lo so, lo so, lo so! E usando il piombo? Potremmo, non lo so, scioglierlo e versarlo da sopra, come un rivestimento. <br>'''Generale Tarakanov''': Prima di tutto abbiamo già usato la maggior parte del piombo disponibile. <br>'''Ščerbina''': C’è sempre il piombo che scherma la strumentazione negli altri tre reattori. I soldati lo prendono per farci delle protezioni. <br>'''Generale Tarakanov''': Dici sul serio? Se anche fosse stiamo parlando di metallo fuso in un elicottero. Ed è piombo, Boris, peserà una tonnellata. E se spingessimo giù i detriti di grafite sparandoci contro. Proiettili esplosivi di grosso calibro per frantumarli e buttarli di sotto. <br>'''Ščerbina''': Sparare proiettili esplosivi su un reattore nucleare scoperto? No, no. Riaccendiamo il fuoco su quel terrazzo, è stato facile spegnerlo la prima volta… ma di che cosa stiamo parlando. Ci serve un altro robot, uno che possa resistere alle radiazioni. <br>'''Generale Tarakanov''': Ho chiesto, non c’è niente. <br>'''Ščerbina''': Gli americani? <br>'''Generale Tarakanov''': Se gli americani avessero quel tipo di tecnologia credi che la darebbero a noi? E anche fosse, il comitato centrale non glielo chiederebbe mai. Non c’è nessun robot. <br>'''Legasov''': Biorobot. <br>'''Ščerbina''': Che cos’è?<br>'''Legasov''': Usiamo… i biorobot. Uomini.
*'''Generale Tarakanov''': Compagni soldati, il popolo sovietico ne ha abbastanza di questo incidente. Ci chiede di rimuovere i detriti, e questo grave compito è ora affidato a voi. Data la natura del luogo, ognuno di voi avrà non più di novanta secondi per risolvere questo problema. Ascoltate punto per punto le mie istruzioni e fate esattamente quello che vi verrà detto, per la vostra sicurezza e per quella dei vostri compagni. Entrerete nell’edificio del reattore tre, salirete le scale ma non accederete immediatamente al tetto. Una volta in cima aspetterete all’interno dietro l’apertura che da sul tetto e riprenderete fiato, vi servirà per ciò che avverrà dopo. Questa è la zona di lavoro, dobbiamo rimuovere la grafite. Parte di questa ripresenta in blocchi di quaranta, cinquanta chilogrammi circa. Va gettata oltre il bordo qui. Attenti ai vostri compagni. Uscite in fretta da questa apertura, girate a sinistra e vi troverete qui, nella zona di lavoro. Attenti a non inciampare. C’è un buco sul tetto. Attenti a non cadere. Dovrete muovervi rapidamente e facendo grande attenzione. Avete compreso la vostra missione così come l’ho descritta? Questo sono i novanta secondi più importanti della vostra vita. Memorizzate ogni movimento e fate il vostro lavoro.
*'''Ulana Khomyuk''': Ho redatto una sequenza temporale, minuto per minuto, secondo per secondo, in vari comparti. Ogni decisione, ogni pulsante premuto, ogni giro d’interruttore. <br>'''Ščerbina''':E...? Sono colpevoli? <br>'''Ulana Khomyuk''': Si, di colossale incompetenza, violazione delle norme di sicurezza, incoscienza oltre l’inverosimile, ma dell’esplosione, non ne sono sicura.<br>'''Ščerbina''': Come sarebbe non ne è sicura?<br> '''Ulana Khomyuk''': Ho analizzato i dati. Torptunov diceva la verità: hanno spento il reattore poi questo è esploso. In questo articolo penso possa esserci la risposta, ma due pagine sono state rimosse. Tu già lo conoscevi…<br> '''Legasov''': Ti prego, credimi se ti dico che… non avevo idea che potesse causare un’esplosione, nessuno di noi lo sapeva. <br>'''Ulana Khomyuk''': Nessuno di voi sapeva cosa?<br> '''Legasov''': Nel ’75 in un reattore RBMK a Leningrado si ruppe un condotto di alimentazione. Gli operatori premettero l’AZ-5, ma la potenza anziché diminuire immediatamente, per un breve momento, ebbe un picco.<br> '''Ulana Khomyuk''': Come è possibile?<br> '''Legasov''': Oh, è esattamente la domanda posta dal mio collega Volkov, ha scritto lui l’articolo. Un reattore RBMK che opera a bassa potenza è instabile, incline a oscillazioni nella reattività. In normali circostanze le barre di controllo riescono a compensare…<br>'''Ulana Khomyuk''': In normali circostanze? Il personale di Černobyl' rallentò il reattore durante in test. Estrassero quasi tutte le barre per riportare su la potenza. <br>'''Legasov''': Quello che Volkov aveva imparato da Leningrado: se le barre di controllo di boro sono completamente fuori dal reattore, quando vengono reinserite la prima cosa che entra nel nocciolo non è il boro, è la grafite. Le barre di controllo hanno punte di grafite, che vanno a prendere il posto di acqua e vapore, così la reattività non si abbassa, si alza, considerevolmente! <br>'''Ščerbina''': Perché diavolo hanno premuto quel pulsante? <br>'''Ulana Khomyuk''': Non lo sapevano! <br>'''Legasov''': Volkov avvertì il Cremlino, dieci anni fa. Ma non potevano esserci dubbi sulla supremazia dell’industria nucleare sovietica.<br>'''Ščerbina''':Ah... Il KGB l’ha classificato come segreto di stato. <br>
*'''Ščerbina''': Quindi è loro la colpa? <br>'''Legasov''': Si.<br> '''Ulana Khomyuk''': Ma non soltanto loro.<br> '''Legasov''': No. <br>
* '''Ulana Khomyuk''': Ci sono 16 reattori RBMK operativi in unione Sovietica, al momento. Dobbiamo correggere l’errore. L’unico modo per farlo è rendere la cosa pubblica. Forzare il comitato centrale ad agire. <br>'''Ščerbina''': Quello che sta proponendo è che Legasov umili una nazione che è ossessionata dalla paura di essere umiliata. Possiamo fare un accordo col KGB: tu non riveli queste informazioni a Vienna e loro in silenzio ci lasciano riparare gli altri reattori. <br>'''Ulana Khomyuk''': Un accordo con il KGB. E sarei io quella ingenua.<br> '''Ščerbina''': Se la prenderanno con la tua famiglia, con i tuoi amici.<br> '''Ulana Khomyuk''': Hai l’occasione di parlare al mondo Valery. Se avessi io quell’occasione.<br> '''Ščerbina''': Ma non è così, giusto? Ho conosciuto spiriti più coraggiosi di lei Khomyuk, hanno avuto il loro momento e non hanno fatto niente. Perché quando è in gioco la tua vita, quella delle persone che ami, le tue convinzioni morali non significano niente. Ti lasciano. E tutto quello che vuoi in quel momento è non essere fucilato. <br>'''Ulana Khomyuk''': Le dice niente il nome Vasily Ignatenko?<br>'''Ščerbina''': No.<br> '''Ulana Khomyuk''': Era un vigile del fuoco. E’ morto due settimane dopo l’incidente. Sono andata a trovare la vedova. Ha partorito, una bambina, è vissuta quattro ore. Dicevano che la radiazione avrebbe ucciso la madre, invece l’ha assorbita la bambina, la sua bambina. Viviamo in un paese dove i figli devono morire per salvare le madri. All’inferno il suo accordo e all’inferno la nostra vita. Qualcuno deve dire la verità.
*'''Generale Tarakanov''': Congratulazioni compagni! Voi siete gli ultimi dei 3828 uomini. Avete assolto al vostro dovere alla perfezione. Vi auguro buon salute e lunga vita. tutti voi sarete ricompensati con un premio di 800 rubli. Grazie.
==''Vichnaya Pamyat''==
*'''Ščerbina''': Paradossalmente cominciò con un test di sicurezza. Ma perché la necessità di un test di sicurezza? Il reattore n. 4 non era nuovo quando avvenne l'incidente. Infatti era entrato in funzione il 20 dicembre del 1983. E 11 giorni dopo, l'ultimo giorno dell'anno, il direttore dell'impianto Viktor Bryukanov firmò questo documento, certificando il completamento della costruzione del reattore. Per aver portato a termine il lavoro prima della fine dell'anno il compagno Bryukanov fu nominato Eroe del Lavoro Socialista, il compagno Fomin ebbe la Medaglia al Valore del Lavoro, il compagno Djatlov fu insignito dell'Ordine della Bandiera Rossa. Ma il lavoro non era finito. E questo documento era una bugia. La certificazione poteva essere firmata solo una volta che tutti i test di sicurezza fossero stati completati con successo, ma ne restava ancora uno. Un reattore nucleare genera calore nel nocciolo, qui; una serie di pompe, qui e qui, mandano un flusso costante di acqua refrigerante nel nocciolo. Il calore del nocciolo trasforma l'acqua in vapore e il vapore fa girare la turbina, qui, e il risultato è l'elettricità. Ma se un impianto che produce energia non ha più energia, se l'energia che alimenta l'impianto stesso viene a mancare, un blackout, un guasto alle apparecchiature, un attacco da un nemico straniero... Se non c'è corrente le pompe non spingono più acqua attraverso il nocciolo e senz'acqua il nocciolo si surriscalda, il combustibile si fonde. In breve: disastro nucleare. La soluzione? Tre generatori ausiliari alimentati a gasolio, qui. Quindi problema risolto. No, Bryukanov sapeva che il problema non era affatto risolto. I generatori ausiliari impiegavano all'incirca un minuto per raggiungere la velocità richiesta per azionare le pompe e prevenire la fusione. E a quel punto sarebbe stato troppo tardi. E si arriva così al test di sicurezza. La teoria era questa: poniamo che venga a mancare la corrente, la turbina impiegherebbe del tempo per rallentare e fermarsi; se si potesse prendere l'elettricità che sta ancora generando e trasferirla alle pompe, se la turbina, per inerzia, continuasse ad azionare le pompe quanto basta per colmare il vuoto dei 60 secondi necessari ai generatori... {{NDR|tossisce}} Qualche domanda?<br>'''Giudice''': No. Continui, prego.<br>'''Ščerbina''': Per testare questa teoria la potenza del reattore viene ridotta e portata a 700 megawatt per simulare una mancanza di corrente. Le turbine poi vengono spente, e mentre rallentano si misura la loro produzione di elettricità per vedere se è sufficiente a dare energia alle pompe. La teoria è solida, ma un test è valido solo se sono validi gli uomini che lo conducono. E la prima volta che tentarono fallirono, la seconda volta che tentarono fallirono, la terza volta che tentarono fallirono e la quarta volta che tentarono fu il 26 aprile 1986.
*'''Legasov''': Non occorre essere un fisico nucleare per capire cosa accadde a Chernobyl. Vi serve sapere solo questo, ci sono essenzialmente due cose che accadono all’interno di un reattore nucleare: la reattività che genera potenza o può aumentare {{NDR|mostra una placca rossa}} o può diminuire {{NDR|mostra una placca blu}}. Tutto qui. Quello che fa un operatore è mantenerla in equilibrio. “Il combustibile”, l’uranio {{NDR|prende una placca rossa e la posizione su una lavagna}}. Come gli atomi di uranio si dividono e collidono la reattività aumenta, ma se non si bilancia la reattività questa non smette mai di crescere, quindi {{NDR|prende una placca blu}}: “barre di controllo di boro”. Esse riducono la reattività come i freni di un auto. Ma c’è un terzo fattore da considerare {{NDR|prende una placca blu}}: “l’acqua”. L’acqua refrigerante toglie calore dal sistema, nel farlo si trasforma in vapore o ciò che chiamiamo “un vuoto”. In un reattore RBMK del tipo usato a Chernobyl c’è una cosa che noi chiamiamo “coefficiente di vuoto positivo” {{NDR|prende una placca rossa}}. Che cosa significa? Significa che più vapore è presente nel sistema, più alta è la reattività. Il che vuol dire più calore, il che vuol dire più vapore, il che vuol dire… {{NDR|prende una placca rossa}} si direbbe a prima vista che abbiamo a che fare con un circolo vizioso, e così sarebbe se non fosse per questo {{NDR|prende una placca blu che gli scivola di mano}}(…): “il coefficiente di temperatura negativo”. Quando il combustibile nucleare si fa più caldo diventa meno reattivo. Quindi: il combustibile incrementa la reattività, le barre di controllo e l’acqua la riducono, il vapore la accresce, l’aumento di temperatura la diminuisce. Questa è l’invisibile danza che alimenta intere città senza fumo e fiamma e… e è bellissima… quando le cose sono normali. Quando l’uranio si scinde per rilasciare energia si scompone in un nuovo elemento {{NDR|prende una placca blu}}: “lo Xeno”. Lo Xeno riduce la reattività. Questo è il veleno di cui parlava compagna Komyuk. Quando il nocciolo lavora a piena potenza brucia lo Xeno prima che questo posssa causare problemi, ma per via del ritardo il reattore 4 di Chernobyl viene tenuto a metà della potenza per 10 ore. Lo Xeno non è stato bruciato. Si è accumulato, avvelenando il nocciolo. Stiamo cominciando a perdere l’equilibiro. A ventotto minuti dopo la mezzanotte il reattore è ora pronto a rallentare. Eppure, tra meno di un’ora esploderà. Se non riuscite a comprendere come un reattore nucleare in stallo possa portare a un esplosione non vi biasimo, dopotutto voi non lavorate in una sala di controllo di un impianto nucleare. Ma da quanto risulta, non l’hanno capito neanche colore che lavoravano lì.
*'''Ščerbina''': Ricordi quella mattina, la mia prima telefonata? Non ero per niente preoccupato. Non credo molto a quello che viene dal Cremlino. Quando mi dissero che mi avevano messo a capo… della bonifica, mi dissero che non c’era pericolo e io gli avevo creduto. Lo sai perché?<br>'''Legasov''': Perché ti avevano messo a capo? <br>'''Ščerbina''': Si. Sono un uomo insignificante Valery. Lo sono sempre stato. Speravo un giorno di poter contare, ma niente. Sono solo rimasto accanto a chi contava. <br>'''Legasov''': Ci sono altre scienziati come me, ognuno di loro poteva fare quello che ho fatto io. Ma tu… tutto quello che chiedevamo, tutto quello che ci serviva, uomini, materiale, i rover lunari, chi altri avrebbe potuto farlo? Loro sentivano me ma ascoltavano te. Di tutti i ministri, di tutti i viceministri, dell’intera congregazione di buffoni ossequianti, sbagliando hanno mandato l’unica brava persona. Santo Dio, Boris. tu sei quello che ha contato più di tutti.
*'''Legasov''': Quella testimonianza era una bugia. Ho mentito, al mondo. Non sono l'unico ad aver tenuto questo segreto, sono molti. Eseguivamo gli ordini. Del KGB, del Comitato Centrale, e ora ci sono 16 reattori in Unione Sovietica con lo stesso fatale difetto. Tre di loro stanno tuttora operando a meno di 20 km da qui a Chernobyl.<br>'''Giudice''': Professor Legasov, se vuole lasciar intendere che lo stato sovietico è in qualche modo responsabile dell'accaduto la avverto che si avvia su un terreno pericoloso.<br>'''Legasov''': Ci sono già stato su un terreno pericoloso, siamo tuttora su un terreno pericoloso, per i nostri segreti, le nostre menzogne. Sono esattamente ciò che ci definisce. Quando la verità ci offende noi mentiamo e mentiamo finché neanche ricordiamo più che ci fosse una verità, ma c'è, è ancora là. Ogni menzogna che diciamo contraiamo un debito con la verità. Presto o tardi quel debito va pagato. Ecco cosa fa esplodere il nocciolo di un reattore RBMK: le bugie.
*'''Aleksandr Carkov''':Perché preoccuparsi di qualcosa che non accadrà mai?<br>'''Legasov''': "Perché preoccuparsi di qualcosa che non accadrà mai"... Ah, è perfetta. Dovrebbero metterla su una moneta.
==[[Explicit]]==
Essere uno scienziato vuol dire essere un ingenuo. Siamo così presi dalla nostra ricerca della verità da non considerare, quanto pochi siano quelli che vogliono che la scopriamo, ma la verità è sempre lì, che la vediamo o no, che scegliamo di vederla o no. Alla verità non interessano i nostri bisogni, ciò che vogliamo. Non le interessano i governi, le ideologie, le religioni. Lei rimarrà lì, in attesa tutto il tempo. E questo alla fine è il dono di Černobyl'. Se una volta temevo il costo della verità, ora chiedo solo: qual è il costo delle bugie? ('''Legasov''')
==Citazioni su ''Chernobyl''==
*Negli ultimi giorni i leader cinesi si sono preoccupati per i riferimenti alla serie televisiva ''Chernobyl'' che circolano sui social network, tanto che la serie sulla catastrofe sovietica è stata ritirata da un sito specializzato dopo aver fatto nascere un intenso dibattito con inevitabili riferimenti alle menzogne di stato e ai fallimenti del sistema. ([[Pierre Haski]])
*Siamo testimoni di come stiano cambiando la natura e il clima. Capiamo che non sempre riusciamo a controllare le tecnologie di cui disponiamo. Non sappiamo neppure quanto a lungo dureranno gli effetti dell’esplosione di Chernobyl: c'è chi dice decine di anni, chi centinaia. La gente comincia a capirlo. Il merito della serie è avere risvegliato questa coscienza e di parlarne con un linguaggio moderno. ([[Svjatlana Aleksievič]])
==Voci correlate==
*[[Černobyl']]
*[[Disastro di Černobyl']]
==Altri progetti==
{{interprogetto}}
[[Categoria:Serie televisive drammatiche]]
[[Categoria:Serie televisive storiche]]
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Ultime parole da Twin Peaks
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Spinoziano
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wikitext
text/x-wiki
{{Raccolta}}
{{torna a|Ultime parole dai film}}
{{torna a|Ultime parole dalle serie televisive}}
Raccolta delle '''ultime parole''' pronunciate dai personaggi del film '''''[[Fuoco cammina con me]]''''', della serie televisiva '''''[[I segreti di Twin Peaks]]''''' e del suo seguito '''''[[Twin Peaks (serie televisiva 2017)|Twin Peaks]]''''' in punto di morte.
==Opere non canoniche==
{{cronologico}}
===[[I segreti di Twin Peaks (film)|Episodio Pilota Alternativo]]===
*'''BOB''': Forse penserete che io sia impazzito, ma vi faccio una promessa: tornerò ad uccidere...Ancora! <br/>'''MIKE''': Ah, è quello che vedremo! Argh! Non avete della morfina? è un dolore terribile! Aspetta il tuo turno, BOB! BOB... Aspetta che arrivi il tuo momento...!
::{{spiegazione|Mentre Sarah Palmer ricorda di aver visto l'assassino della figlia Laura nella camera della ragazza, l'agente Cooper riceve una telefonata in piena notte da un uomo misterioso, che afferma di sapere dove si trovi l'assassino, invitando l'agente a raggiungerlo in ospedale: l'uomo, privo di un braccio, si presenta come MIKE e, dopo aver recitato uno strano canto, informa Cooper e lo sceriffo Truman che l'assassino, che conferma essere l'uomo visto dalla signora Palmer, si chiama BOB, è un suo vecchio compagno prima della sua epifania religiosa e si trova nel sotterraneo dello stesso ospedale. Recatisi nel posto, Truman e Cooper si ritrovano faccia a faccia con BOB, che si trova davanti a delle candele disposte a cerchio come in un rito: dopo aver confermato di essere l'assassino e aver proclamato una nuova formula, ringhia contro i due tutori della legge affermando che tornerà ad uccidere nuovamente. In quell'istante però MIKE, che era entrato di nascosto nel sotterraneo esce allo scoperto affermando di non poterlo permettere e spara contro BOB due colpi di pistola uccidendolo: mentre Cooper spegne le candele, MIKE viene colto da strane convulsioni e muore tra le braccia di Cooper, lasciando intendere di essere collegato in maniera non chiarita a BOB.}}
==Opere canoniche==
{{cronologico}}
===Film===
====[[Fuoco cammina con me]]====
*Ah. E la roulotte di Teresa Banks invece è laggiù in fondo? ('''Chester "Chet" Desmond''')
::{{spiegazione|Dopo la misteriosa morte di Teresa Banks, cameriera di Dear Meadow, gli agenti dell'FBI Chester "Chet" Desmond e Sam Stanley si recano ad investigare, scontrandosi col corrotto corpo di polizia della città: mentre Stanley porta via il corpo di Teresa per ulteriori analisi, Desmond torna al parcheggio per roulotte dove viveva la ragazza, poiché per il caso è di interesse per la task force "Rosa Blu" di cui fa parte. Mentre parla con Carl Rodd, direttore del posto, questi viene allontanato da una signora: rimasto solo, Desmond nota una strana roulette che aveva notato in precedenza con le luci accese pur non avendo nessuno all'interno. Avvicinatosi, egli nota il piccolo anello verde della Loggia Nera sopra ad una pila di terra e, come ipnotizzato, lo indossa: l'istante successivo, Desmond svanisce nel nulla, come disintegrato.}}
*No! ('''Teresa Banks''')
::{{spiegazione|In vari flashback Leland Palmer, ospite del demone BOB, ricorda le circostanze della morte della sua amante Teresa Banks: andato ad una piccola orgia organizzata con due amiche di Teresa, Leland/BOB scopre con orrore che una di esse è sua figlia Laura. Prima di entrare egli trova una scusa per andarsene, ma Teresa si insospettisce e, scoperto che egli è il padre dell'amica, inizia a ricattarlo: non potendoselo permettere, Leland/BOB si reca da lei e la massacra brutalmente con un tubo di ferro.}}
*Eh eh. È da sballo, eh? ('''Cliff Howard''')
::{{spiegazione|Sotto effetto di Alcool e stupefacenti, Laura Palmer e il suo fidanzato Bobby Briggs aspettano di notte nel bosco un corriere della droga dello spacciatore Jacques Renault, merce che poi Bobby dovrà spacciare con il suo capo Leo Johnson. Dopo poco tempo, lo spacciatore arriva: si tratta di Cliff Howard, il vice sceriffo di Dear Meadow affrontato da Desmond e Stanley. Egli si dimostra amichevole e mostra ai due un sacchetto di droga, ma appena Laura si avvicina la spinge via e prova ad estrarre la propria pistola per ucciderli: Bobby a sua volta estrae istintivamente la propria pistola e gli spara un colpo alla spalla e uno al petto, finendolo sparandogli in testa, rimanendo sconvolto insieme a Laura.}}
*Vuoi uccidermi?! ('''Laura Palmer''')
::{{spiegazione|Dopo aver scoperto che BOB, che l'ha perseguitata e molestata fin dall'infanzia, non è altri che suo padre, Laura rompe il fidanzamento sia con Bobby che con il suo fidanzato segreto James Hurley e si reca ad una piccola orgia con Leo, Jacques e l'amica Ronette Pulanski: durante la serata però arriva BOB nel corpo di Leland che stordisce Jacques, mette in fuga Leo senza farsi vedere e rapisce le due ragazze. Portatele in un vagone ferroviario abbandonato, l'essere le terrorizza e inizia un rituale per prendere il controllo di Laura, in modo da possederla totalmente: fortunatamente nei pressi del vagone arriva MIKE, nemesi di BOB, che aperto il vagone e fatta uscire la sconvolta Ronette lancia dentro l'anello verde della Loggia Nera, che indica le vittime da uccidere. Mentre BOB chiude in fretta il vagone Laura prende l'anello e, comprendendo come funzioni e accettando il proprio destino, lo indossa prima che il demone possa fermarla: non potendo più possederla, il furioso BOB la uccide colpendola ripetutamente con un oggetto contundente.}}
===Serie===
====[[I segreti di Twin Peaks (prima stagione)|Prima stagione]]====
*Lui fa il barista lì, non lo sai? ('''Bernard Renault''')
::{{spiegazione|Incaricato sull'indagine della morte di Laura Palmer,l'agente speciale Dale Cooper scopre che alcuni cittadini di Twin Peaks, tra cui lo sceriffo Truman e i suoi vice, fanno parte di una società segreta anticrimine, i Bookhouse Boys, che combatte lo spaccio della droga: in particolare, essi hanno catturato Bernard Renault, corriere della droga fratello del criminale locale Jacques. Interrogandolo, Bernard si lascia sfuggire che Jacques è implicato nella morte di Laura, come sospettava Cooper: gli agenti provano a tendere una trappola al criminale, ma questi fiuta il pericolo e, dopo essere scappato, fa pagare la cauzione al fratello e ordina a Leo Johnson di portarlo fuori dal paese. Leo adotterà però una soluzione drastica: la notte successiva, mentre si incontra con l'uomo d'affari Benjamin Horne, Leo gli mostra il cadavere di Bernard, ucciso perché non potesse dare ulteriori informazioni sulla morte di Laura.}}
*Ehilà, Waldo. Laura. Laura. Non andare là. Fa male. Fa male. Fermati. Fermati. Fermati. Leo, no! Leo, no! ('''Waldo''')
::{{spiegazione|Grazie ad un indizio fornito dalla signora del Ceppo, Cooper e gli agenti trovano la baracca tra i boschi di Jacques, scoprendo varie prove che confermano l'esistenza di una piccola orgia, svoltasi probabilmente tra Laura e altri individui: inoltre trovano Waldo, l'uccello parlante di Renault di cui gli aveva già parlato indirettamente il misterioso Philip Gerald, l'uomo con un braccio solo ospite di MIKE, e decidono di portarlo alla stazione di polizia, sperando che possa fornire qualche indizio. La sera, durante un temporale l'uccello inizia a parlare, ma viene presto centrato da una fucilata sparata dall'esterno: mentre Cooper, Truman e i vice Andy e Hawk irrompono nella sala per ascoltare il nastro che avevano acceso davanti a Waldo, all'esterno Leo Johnson scappa via, con in mano il proprio fucile ancora fumante.}}
*Non so niente di quella storia. Sono sceso dalla collina e l'auto di Leo non c'era. Così mi sono fatto quindici miglia a piedi... Per tornare a casa... ('''Jacques Renault''')
::{{spiegazione|Attirato in trappola da Cooper e dal "bookhouse boy" Ed Hurley, Jacques si ritrova in un'imboscata della polizia: riuscito a rubare la pistola di un agente, egli prova a sparare a Truman, ma viene colpito inaspettatamente dal timido vice sceriffo Andy Brennan. All'ospedale, Cooper e Truman interrogano il criminale, che conferma di aver partecipato ad un'orgia insieme a Leo, Ronette e Laura, la notte in cui quest'ultima morì, ma perse misteriosamente i sensi e quando rinvenne Leo e le ragazze erano spariti: prima di poter rivelare altro, egli sviene, lasciando i due investigatori con forti sospetti su Leo. Durante la notte, mentre gli infermieri e gli agenti dello sceriffo vengono distratti dall'allarme antincendio, Leland Palmer, informato da Truman della cattura di Jacques, entra nella sua stanza e,legatolo al letto con delle cinghie, lo soffoca brutalmente con un cuscino: col senno di poi non è dato sapere se ad uccidere sia stato Leland, convinto che Jacques fosse l'assassino di Laura, o se BOB abbia preso il controllo del suo corpo per uccidere un potenziale testimone.}}
====[[I segreti di Twin Peaks (seconda stagione)|Seconda stagione]]====
*Vedi, Audrey, in una situazione come questa devi comportarti in modo professionale. Noi siamo gente ragionevole e, come scoprirai, c'è sempre un modo ragionevole per risolvere qualsiasi problema. Basta affrontare la situazione con la dovuta calma e... ('''Emory Battis''')
::{{spiegazione|Indagando su Laura Palmer, la giovane Audrey Horne si infiltra come prostituta nel casinò-bordello One Eyed Jack's: scoperto che il proprietario non è altri che suo padre Ben, la giovane prova a mettersi in contatto con Cooper, ma viene catturata da Blackie O'Reiley, tenutaria del bordello, e Emory Battis, l'uomo di Horne che recluta le ragazze. I due decidono di chiedere un riscatto ad Horne in cambio della vita di Audrey: per farlo, usano come intermediario il gangster Jean Renault, fratello dei defunti Jacques e Bernard. Dopo aver drogato pesantemente Audrey con dell'eroina, Emory la invita ad essere calma e ragionevole per affrontare la situazione: tuttavia, prima che possa finire il discorso, Emory viene ucciso con un colpo di pistola al petto da Jean, conscio che l'uomo era l'anello debole del colpo.}}
*Ah, Jean, è questo che volevo sentire da te! ('''Blackie "Black Rose" O'Reiley''')
::{{spiegazione|Mentre Cooper e lo sceriffo Truman, allertati da un biglietto di Audrey, si recano al One Eyed Jack's per salvarla, Blackie e Jean iniziano ad organizzare la morte di Cooper, che dovrà consegnare i soldi e che è stato scelto appositamente da Jean per poter vendicare le morti dei fratelli. Prima di agire, Jean chiede a Blackie un bacio, ricevendo una risposta piacevolmente sorpresa e affermativa: durante il bacio però Jean, deciso a far diventare la sua amante Nancy, sorella di Blackie, la nuova tenutaria del bordello, pugnala la donna.}}
*Butta la pistola, lentamente. Adesso giratevi. ('''Guardia del One Eyed Jack's''')
::{{spiegazione|Dopo aver ucciso Blackie, Jean si accorge di essere osservato da Truman e, dopo avergli sparato contro, si dà alla fuga: lo sceriffo prova a seguirlo, ma Cooper, che è riuscito a neutralizzare Nancy e a liberare Audrey, lo invita a scappare. Appena davanti all'uscita i due vengono intercettati da una guardia di sicurezza, che gli ordina di gettare le armi ed arrendersi: fortunatamente, l'uomo viene centrato da un pugnale alla schiena, lanciato dal vice sceriffo Hawk che era riuscito a capire lo scopo della loro missione.}}
*Porto fuori i bagagli. ('''Johnathan Kumagai/Mr Lee''')
::{{spiegazione|Dopo l'apparente morte della cognata Chaterine Martell nell'incendio alla segheria del suo defunto marito Andrew, Josie Packard riceve la visita di un suo conoscente asiatico: ella lo presenta al marito di Catherine, Pete Martell, come suo cugino Johanthan Kumagai e al suo amante, lo sceriffo Truman, come il suo assistente, Mr Lee, ma egli in realtà è il braccio destro di Thomas Eckhardt, criminale ex protettore di Josie che le aveva commissionato l'omicidio di Andrew. Johnathan ordina alla donna di vendere al più presto i resti della segheria a Ben Horne e di seguirlo da Eckhardt a Hong Kong: Josie non vorrebbe, ma il criminale minaccia la vita di Truman se non lo seguirà. Josie verrà con lui a Seattle, ma prima di prendere l'aereo per Hong Kong lo ucciderà con due colpi di pistola alla testa.}}
*Ho un'anima solitaria.
:''J'ai une âme solitaire.'' ('''Harold Smith''')
::{{spiegazione|Scoperto che l'acrofobico Harold Smith, amante di Laura, custodisce il suo diario segreto, la sua migliore amica Dana escogita un piano: mentre lei, che ha stretto un'amicizia ai limiti con l'amore con il ragazzo, lo terra occupato, Maddie Ferguson, la cugina di Laura, entrerà in casa sua e cercherà il diario. Il piano non va a buon fine e Harold si accorge dell'inganno: profondamente deluso verso Dana, il giovane minaccia di ucciderle, ma in loro soccorso arriva James, che tramortisce Harold e fugge con le ragazze. Avvisati Cooper e Truman dell'esistenza del libro, questi incaricano Hawk di andare a prendere Harold: entrato nel suo appartamento, il vicesceriffo scopre che il giovane si è impiccato.Oltre al diario, in casa sua verrà ritrovato un biglietto d'addio, su cui è scritta curiosamente la frase pronunciata dal misterioso Pierre Tremond, uno spirito della Loggia Nera conosciuto da Dana.}}
*Qualcuno mi aiuti! Aiuto! ('''Maddy Ferguson''')
::{{spiegazione|A casa Palmer, con in sottofondo un disco musicale, Sarah, strisciando giù dalle scale, ha una visione di un cavallo bianco e, chiamando disperata il marito Leland, crolla a terra svenuta: presente nella stanza, Leland si aggiusta la cravatta come niente fosse e, guardandosi allo specchio, vede riflesso il volto di BOB, rivelando di essere posseduto dallo spirito. In quel momento Maddy,che ha deciso di tornare nel Montana il giorno seguente, inizia a scendere dalle scale, mentre Leland si infila dei guanti: entrata in soggiorno, Maddy vede Leland/BOB e, completamente terrorizzata, prova a fuggire per le scale, venendo immediatamente catturata, trascinata in soggiorno e picchiata dallo psicopatico. Ballando con un'ormai catatonica Maddy, BOB si eccita mentre il povero Leland rivive la morte di Laura e prova a chiedere perdono alla nipote: preso totalmente il controllo, BOB afferra Maddy e, schernendola, la scaglia violentemente contro il muro, facendole sbattere la testa contro un dipinto e uccidendola definitivamente.}}
* Quanta... responsabilità... ('''Philip Gerard/MIKE''')
::{{spiegazione|Dopo la morte di Maddy, Cooper scopre che in una delle pagine del diario di Laura la ragazza descriveva un sogno uguale al suo, in cui diceva all'agente il nome dell'ospite di BOB: conscio di essere vicino alla soluzione del mistero, Cooper si reca nella stanza del Great Northen Hotel in cui si trova Philip Gerard, l'ospite umano di MIKE, per chiedergli un ulteriore aiuto. Nonostante il dottor Haywrd sia convinto che se Gerard non prende le sue medicine morirà, Cooper evita di dargli il farmaco per parlare con MIKE: tremante, lo spirito parla di nuovi dettagli sul suo rapporto con BOB e spiega a Cooper che l'unico indizio può venirgli dal Gigante, lo spirito che ha incontrato in precedenza. Mentre Cooper si reca alla Roadhouse, Gerard/MIKE si accascia sul letto esanime: poiché il personaggio verrà visto per il resto della serie solo nella Stanza Rossa, ovvero in una dimensione in cui si trovano gli spiriti, è fortemente implicito che egli, o quantomeno il suo ospite Gerard, sia deceduto per la mancanza di farmaci.}}
*Laura... ('''Leland Palmer''')
::{{spiegazione|Riuniti tutti i principali sospettati della morte di Laura alla Roadhouse, Cooper ricorda il sogno che aveva fatto in cui Laura Palmer gli sussurra all'orecchio il nome del suo assassino, ovvero il padre Leland: subito dopo, Cooper rivede al centro della Roadhouse il Gigante che, come promesso, gli restituisce il suo anello ora che ha risolto il mistero. Fingendo di incriminare Ben e chiedendo a Leland di seguirlo alla centrale di polizia, Cooper riesce con l'inganno a chiuderlo in cella: inizialmente infuriato, un divertito BOB confessa di essere l'autore degli omicidi e di aver posseduto per anni il povero Leland. Dopo che gli agenti hanno lasciato la stanza BOB decanta la formula dei demoni della Loggia Nera e, sbattendo ripetutamente la testa di Leland contro la porta della cella, lo abbandona definitivamente: mentre scatta l'allarme antincendio, Albert, Truman e Cooper entrano nella cella e sentono come il moribondo e disperato Leland ricordi tutti gli orrori che è stato costretto a perpetrare per colpa di BOB, compreso l'omicidio della figlia. Presolo tra le proprie braccie, Cooper lo conforta con passaggi del libro dei morti, invitandolo a concentrarsi sulla luce che lo pervade: vedendo in quella luce la figlia Laura che gli sorride, Leland spira in pace sotto gli sguardi commossi di Cooper, Truman e Albert.}}
*Andiamo tesoro, è la nostra canzone! A dopo. ('''Douglas "Dougie" Millford''')
::{{spiegazione|Per la quarta volta consecutiva, il fratello del sindaco Dwayne Millford, l'editore Dougie, si sposa, questa volta con la giovane Lana, nonostante la disapprovazione del fratello. Durante la cerimonia, mentre Cooper parla con l'agente della DEA transessuale Denise Bryson su chi possa averlo incastrato con della droga, Dougie e Lana li salutano: notando che la moglie ha adocchiato Cooper, Dougie la invita a ballare. La prima notte degli sposi avrà però una conclusione tragica, poiché Dougie sarà colto da un infarto fatale mentre aveva un rapporto sessuale con la moglie: curiosamente, al dito gli verrà trovato un anello molto simile a quello della Loggia Nera.}}
*Noi ci conosciamo per caso? ('''Jean Renault''')
::{{spiegazione|Scoperto che ad incastrarlo è stato Jean Renault, Cooper escogita un piano per arrestarlo: con l'aiuto di Ernie Niles, complice di Jean che ha deciso di collaborare, egli vuole intavolare una trattativa per la droga di Renault tra quest'ultimo e un acquirente, ovvero l'agente Bryson in spoglie maschili. A causa di un guasto al trasmettitore di Ernie, la trappola viene scoperta e Renault e il suo complice, l'ufficiale canadese corrotto King, prendono in ostaggio Bryson e Ernie nella Casa del Cane Morto: deciso a non lasciarsi nelle loro mani, Cooper si offre al loro posto come ostaggio. Lo stallo tra i poliziotti guidati da Truman e i criminali dura fino a tarda notte e Jean, pur conscio di morire, decide di uccidere Cooper, sia per vendicare i fratelli che per fermare la scia di mortè che, a suo dire, è stata scatenata dalla sua indagine su Laura Palmer: prima che possa agire, lui e King vedono avvicinarsi una cameriera con un pasto e la lasciano entrare. La cameriera tuttavia non è altri che Denise, che ha nascosto una pistola nella propria cavigliera: mentre l'agente neutralizza King, Cooper prende la pistola e spara due colpi contro Jean, uccidendolo definitivamente.}}
*Bene, vado a fare un giro di prova!('''Jeffrey Marsh''')
::{{spiegazione|Scappato da Twin Peaks dopo la morte di Maddy, James arriva in un paese lontano e conosce la bella Evelyn Marsh, moglie del ricco Jeffrey: la donna, convintolo a lavorare alla macchina del marito, seduce presto il giovane e diventa la sua amante. Conosciuto Malcolm, il fratello della donna, James scopre che viene picchiata dal marito: inizialmente geloso e deciso a tutto, James riesce infine a capire di aver sbagliato a instaurare una relazione con una donna sposata e fa per andarsene una volta terminata la riparazione all'auto. Tuttavia, il giorno della sua partenza Jeffrey muore in un incidente d'auto, poiché i freni erano stati manomessi: a farlo sono stati Evelyn e Malcolm, in realtà l'amante della donna, che incolpano James.}}
*Dammi la pistola, Evelyn! Dammi la pistola! ('''Malcolm Sloan''')
::{{spiegazione|Sfuggito alla polizia, che lo ha accusato dell'omicidio di Jeffrey, James torna a casa di Evelyn, piena di rimorsi, e le fa capire come sia sbagliato quello che ha fatto: in quel momemento però viene stordito da Malcolm, che vuole inscenare il suo omicidio da parte di Evelyn per legittima difesa. In quel momento arriva Dana, e Malcolm, dopo averla afferrata, ordina ad Evelyn di dargli la pistola: decisa a non obbedirgli più, Evelyn gli spara al petto, iniziando poi a recitare la versione della storia che reciterà alla polizia, ovvero che il solo Malcolm era l'assassino di Jeffrey.}}
*Norma! Norma! ('''Hank Jennings''')
::{{spiegazione|Scoperta la tresca che la moglie Norma ha con Big Ed, il criminale Hank Jannings va a casa del rivale per ucciderlo, ma viene malmenato dalla sua forzuta moglie Nadine: una volta ripresosi, egli viene condannato per la sua complicità nei crimini di Ben Horne e Jean Renault. Convocato da Truman, Hank prova a comprarsi la libertà vigilata offrendosi come testimone per la morte di Andrew Packard, che aveva ucciso per ordine di Josie: furente per l'informazione sull'amante, Truman nega qualsiasi patteggiamento. A peggiorare le cose per il criminale, Norma lo viene a trovare in cella e gli rivela di volere il divorzio: sconsolato, Hank verrà portato in prigione, dove pochi anni dopo verrà pugnalato nella sala pesi da un cugino dei fratelli Renault, probabilmente per la sua assenza il giorno in cui è morto Jean.}}
*Josie, per l'amor del cielo... ('''Thomas Eckhardt''')
::{{spiegazione|Decisi a sbarazzarsi di Eckhardt, giunto da poco a Twin Peaks, e di Josie, Catherine e il redivivo Andrew, che aveva solo simulato la morte, escogitano un astuto piano: dopo aver invitato Josie, braccata dalla polizia per l'omicidio di Johnathan, a chiedere aiuto a Eckhardt, Andrew si reca proprio dall'ex socio e gli rivela di essere ancora vivo, facendogli intendere che Josie gli ha mentito. Allertato da una telefonata di Catherine, Cooper si reca presso la stanza di Eckhardt e sente i rumori del furioso litigio tra lui e la sua ex donna, che arriva al suo culmine con un colpo di pistola: irrompendo nella stanza, Cooper si ritrova faccia a faccia con un sorridente Eckhardt, che però fatti pochi passi crolla a terra morto, ucciso da Josie con la pistola che Catherine le aveva fatto trovare.}}
*Harry, perdonami! Io non volevo farti del male, non volevo! ('''Josie Packard''')
::{{spiegazione|Dopo la morte di Eckhardt, Cooper punta la pistola su Josie, che a sua volta lo tiene sotto tiro: costringendolo a confessare, Cooper apprende che le sue supposizioni erano giuste e che era stata la donna a sparargli tempo prima, per evitare che scoprisse i suoi segreti. In quel momento arriva anche Truman che, nonostante le suppliche di Josie, non si lascia incantare e accusa la donna di averlo usato: la donna gli chiede perdono, ma in quel momento sembra vedere qualcosa di orribile e crolla morta sul letto. Mentre un disperato Harry prende il suo cadavere tra le braccia, Cooper ha una visione di un urlante BOB e del Nano: nel frattempo, si vede il volto di Josie su un pomello di legno del comodino della stanza, lasciando intendere che ora la sua anima sia intrappolata nel Great Northen Hotel.}}
*Ma che diavolo hai intenzione di fare? ('''Rusty Tomasky''')
::{{spiegazione|Windom Earle, nemesi dell'agente Cooper, ha attirato con l'inganna un vagabondo, tale Rusty Tomasky, costruendogli attorno una strana scultura. Rusty, ubriaco e fatto, è divertito da tutto ciò, ma smette di ridere quando Windom, armato di balestra, ordina a Leo Johnson, che ha schiavizzato con l'utilizzo di un collare elettrico, di portargli una freccia. Nonostante la resistenza di Leo, Windom prende la freccia, e dopo aver detto a Rusty che lo invidia per il viaggio che sta per fare lo uccide sparandogli la freccia in faccia: la scultura verrà poi completata, creando un pedone degli scacchi con all'interno il cadavere di Rusty.}}
*Shelly...Deve salvare Shelly! Deve salvare Shelly! ('''Leo Johnson''')
::{{spiegazione|Dopo aver rapito il maggiore Briggs, Windom scopre che ad aprire le porte della Loggia Nera serve la paura: euforico, egli va a preparare il suo piano, ovvero rapire la reginetta del concorso Miss Twin Peaks, lasciando soli Briggs e Leo Johnson. Quest'ultimo, vedendo la fotografia della moglie Shelly tra gli obbiettivi di Earle, ha un ultimo slancio di affetto per lei e prova a liberarsi dalle catene a cui Windom lo ha legato: non riuscendoci, riesce però a liberare Briggs, chiedendogli di salvare Shelly. Quando torna alla baracca, Windom non trova il maggiore e, infuriatosi, decide di punire Leo: prendendo una gabbia con delle tarantole che aveva catturato, egli la lega sulla testa di Leo e posiziona la corda che la regge tra i denti di Leo. Pochi giorni dopo, i poliziotti di Twin Peaks irrompono nella baracca e trovano il cadavere di Leo, colpito da cinque colpi di pistola: l'autopsia, condotta da Albert, rivela che l'assassino ha usato uno stile da FBI, sospettando di Earle.}}
*Se mi dai la tua anima, lascerò vivere Annie! ('''Windom Earle''')
::{{spiegazione|Quando la sua nemesi Windom Earle rapisce la sua fidanzata Annie, Cooper li insegue fin dentro la Loggia Nera. Qui, dopo alcuni incontri con gli spiriti del luogo, Cooper si imbatte in Windom, che sta diventando nel frattempo un demone e che dichiara che lascerà andare Annie solo se Cooper gli cederà la propria anima. Cooper acconsente, ma in quel momento spunta BOB, che annulla il patto: Windom è un demone da troppo poco tempo per poter reclamare un'anima e per tanto la sua viene estratta da BOB sotto forma di fiamma.}}
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Emilia
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2022-08-26T18:56:54Z
Danyele
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/* Voci correlate */ +1
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text/x-wiki
{{voce tematica}}
Citazioni sull''''Emilia''' e sugli '''emiliani'''.
*Il sangue emiliano non è acqua. ([[Roberto Gervaso]])
===[[Francesco Guccini]]===
*''Emilia sognante fra l'oggi e il domani, di cibo, motori, di lusso e balere, | Emilia di facce, di grida, di mani.''
*''Emilia sdraiata fra i campi e sui prati, lagune e piroghe delle terramare, | guerrieri del Nord dai capelli gessati, ne hai visti passare! | Emilia allungata fra l'olmo e il vigneto, voltata a cercare quel mare mancante | e il monte Appennino rivela il segreto e diventa un gigante.''
*''Vero, aperto, finto, strano, chiuso, anarchico, verdiano... brutta razza, l'emiliano!''
==Voci correlate==
*[[Emilia-Romagna]]
*[[Romagna]]
==Altri progetti==
{{interprogetto|preposizione=sull'|w_preposizione=riguardante l'}}
[[Categoria:Luoghi dell'Emilia-Romagna]]
[[Categoria:Regioni geografiche]]
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Jak 3
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2022-08-26T12:03:02Z
Setatergo
80425
/* Dialoghi */
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text/x-wiki
{{Videogioco
|nome gioco = Jak 3
|sviluppo = [[Naughty Dog]]
|pubblicazione = [[Sony Computer Entertainment]]
|anno = 2004
|piattaforma = [[PlayStation 2]]
|distribuzione digitale = [[PlayStation Network]]
|preceduto = [[Jak II: Renegade]]
|seguito = [[Jak and Daxter: Una sfida senza confini]]
}}
'''''Jak 3''''' è un [[videogioco a piattaforme]] del 2004
==Dialoghi==
{{cronologico}}
*'''Conte Veger''': Con questo documento, il Gran Consiglio di Haven City ordina che per crimini compiuti contro la popolazione, tu venga bandito e segregato nel Deserto… per sempre. <br> '''Ashelin''': Ma è una condanna a morte, Veger. Dev’esserci un altro modo. <br> '''Conte Veger''': Spiacente, obiezione respinta! Il mostro dell’Eco Oscuro è pericoloso. Ora gettate il carico! <br> '''Pecker''': Io sono indignato! Sono veramente senza parole! Anche se avrei qualcosa da dire. Qui non sono tutti d’accordo con questo ridicolo… aarrgkk… decreto… <br> '''Daxter''': Sì, vogliamo un’altra votazione! <br> '''Conte Veger''': Oh, vedo che avete voglia di unirvi a lui… <br> '''Pecker''': A pensarci bene, non siamo così indignati. Addio, Jak. Non prendere troppo sole, bevi molta acqua, se riesci a trovarla. <br> '''Daxter''': Jak? <br> '''Jak''': Vai, torna in città, Dax. <br> '''Ashelin''': Mi spiace. Il Consiglio è troppo potente. Non ho potuto fare niente. <br> '''Jak''': Lo so. <br> '''Ashelin''': Non devi morire, mi hai sentito? È un ordine. Qualcuno ti troverà, te lo prometto. <br> '''Conte Veger''': Possano i Precursor avere pietà di te.
*'''Daxter''': (tossisce) <br> '''Jak''': Daxter! <br> '''Daxter''': Non ringraziarmi, Jak. Sono qui solo perché so che non sai stare senza di me. Ok, amico mio, tu ci hai messo in questo casino, ora devi tirarci fuori! <br> '''Pecker''': Aaah! Siamo o non siamo una squadra? <br> '''Jak''': Va bene, ora muoviamoci. Huh… Ma dove si va? <br> '''Daxter e Pecker''': Da quella parte! <br> '''Pecker''': Oh, perché tu sai dove dobbiamo andare, vero?! <br> '''Daxter''': Lo so meglio di te, becco storto! <br> '''Jak''': Aaah… su, sbrighiamoci.
*'''Pecker''': Huh… Lo vedi? Tutta colpa della tua stupida idea. <br> '''Daxter''': No, la colpa è tua! Solo un cretino come te poteva pensare di dire: “Andiamo con lui, saremo più forti insieme…” Io dico che moriremo insieme! Non posso credere che la gente ci odi. La città è salva grazie a noi.
[flashback]
*'''Torn''': Jak, la città è divisa. Dei nuovi Bot della Morte Krimsi controllano una parte vitale della zona industriale. I miei uomini subiscono gravi perdite. Le Guardie Krimsi hanno un nuovo capo. Stiamo cercando di scoprire chi sia. <br> '''Samos''': Anch’io ho delle brutte notizie. Un gruppo di Teste di Metallo sopravvissute si è concentrato in un’altra zona della città. <br> '''Jak''': Ma abbiamo distrutto Kor! <br> '''Samos''': Le Teste di Metallo più forti però sono sopravvissute. Perciò la battaglia per la città è appena iniziata. <br> '''Ashelin''': Per la gente, sei tu il responsabile.
*'''Daxter''': (sviene) Bravo… Bel piano, Jak… (tossisce) Mi ci vuole un riposino… Solo un breve sonnellino… <br> '''Pecker''': Aggh… Questo uccello è stracotto ormai. <br> '''Jak''': (tossisce) Il palazzo…
[flashback]
*'''Samos''': Rapporto! <br> '''Torn''': Si mette male! La città è un campo di battaglia. I Bot della Morte meccanizzati sono nella zona industriale, e le Teste di Metallo sopravvissute controllano la zona ovest. Perdiamo terreno su tutti i fronti. <br> '''Ashelin''': Vista l’emergenza, il Consiglio si riunisce stanotte. Si parla male di te, Jak. Sai cosa pensano? Che le Teste di Metallo sono entrate in città perché sei amico di Krew. <br> '''Jak''': Ma tu non ci credi, vero? <br> '''Samos''': Il passato ormai è passato. Ora le Teste di Metallo stanno attaccando il palazzo. Stanno cercando qualcosa, e non ho idea di… <br> (esplosioni) <br> '''Daxter''': AIUTO, STIAMO CADENDO!! <br> '''Samos''': Da questa parte! Salta!! <br> [il palazzo crolla] <br> '''Samos''': Per tutti i Precursor.
*'''Damas''': Sembra che abbiamo trovato degli esseri viventi. Beh, più o meno. Ecco da dove veniva quel segnale. Chi ti ha dato questo!? Li porteremo con noi! Su, muovetevi. Sento aria di tempesta.
*'''Damas''': Ci nascondi qualcosa, razza di animale? <br> '''Pecker''': È stato contaminato dall’Eco Oscuro, mio signore. <br> '''Daxter''': Il ragazzo perde il controllo quando si arrabbia. Quindi lasciatelo stare. È un consiglio da amico, date retta a me! <br> '''Damas''': Ah, allora è pericoloso. Potrebbe esserci utile. Per il tuo coraggio meriti il primo amuleto di guerra. Se riesci a vincere altri due combattimenti nell’arena, potrai diventare cittadino di Spargus. Ecco un lasciapassare con cui puoi entrare e uscire dalla città. Sappi però che non esistono rifugi fuori da queste mura. Il deserto è più pericoloso di me. E per la tua vittoria sarai ricompensato con una pistola. <br> '''Daxter''': Oh, bene, è così che si parla! Ehi… e per me che c’è? Niente! Come sempre, vero?!
*'''Kleiver''': Hai fatto delle belle mosse, combattendo nell’arena. Ma io dico che se durava ancora un po’ scoppiavi. <br> '''Jak''': Stai parlando con me? <br> '''Daxter''': Già! Stai parlando con… lui. <br> '''Kleiver''': No. Sto conversando con lo spirito della mia cara mamma. Ma certo che parlo con te! Voi due venite dal Grande Fumo, vero? <br> '''Jak''': Ma tu chi sei? <br> '''Kleiver''': La persona che comanda in questo posto, chiaro? Mi chiamo Kleiver. State con me, ragazzi, e mi occuperò di voi. In effetti, avrei un lavoro proprio adatto a voi. Andate con il mio Lucertolone Saltatore a caccia dei ladri che stanno svuotando i miei magazzini. Prendetene almeno 6, e io vi lascerò guidare uno dei miei veicoli da corsa… sperando che Damas vi permetta di uscire dalla città. <br> '''Jak''': Questo non è un problema. <br> '''Daxter''': Nooo!! Odio salire sugli animali! Mi fanno innervosire!
*'''Seem''': Siete ancora qui voi due? <br> '''Jak''': Sì, volevamo divertirci, prendere il sole… <br> '''Seem''': Non c’è tanto da scherzare. Sono Seem. Noi monaci siamo impegnati nello scoprire e proteggere i segreti dei Precursor. I Saltatori ci consentono di raggiungere luoghi inaccessibili. <br> '''Daxter''': Già, e sanno come riempirsi la pancia! Abbiamo incontrato un gruppo di canguratti non molto tempo fa. Stupidi ratti… si sedevano e… (urla) <br> '''Seem''': Non resisterai mai qua fuori. Voglio quel Cristallo di Eco Oscuro del satellite prima che finisca nelle mani sbagliate. <br> '''Daxter''': …aaah… È pesante! (urla) Lasciami! Lasciami andare…! <br> '''Seem''': Metto in palio un Cristallo di Luce, se sfidi i miei monaci sui loro Saltatori. Sien-com-tava. Baroosh… Baroosh… <br> '''Daxter''': Facci vedere solo dov’è la partenza!
*'''Kleiver''': Volete entrare in azione, ragazzi? Il radar mostra delle Teste di Metallo in movimento nel deserto non lontano da qui. Non mi piacciono le Teste di Metallo, quasi quanto non mi piacete voi due! Dovete mostrare il vostro valore. Intercettatele e distruggetele tutte quante. Chissà, potreste ottenere qualche gadget in questa missione. <br> '''Daxter''': Mi sembra che tu stia volontariamente tralasciando i dettagli pericolosi! Jak, ho una strana sensazione al riguardo. Non ho questi baffetti per nulla, sai? <br> '''Jak''': Tranquillo, conosco le Teste di Metallo. <br> '''Kleiver''': Hai mai visto una Testa di Metallo del deserto? <br> '''Daxter''': No. Perché? <br> '''Kleiver''': Niente. Pura curiosità. Andate e distruggete. (ghigno)
*'''Cybel Errol''': [attraverso un ologramma] Comandante delle Teste di Metallo, a rapporto. Se hai perso il carico e sei ancora vivo, allora ti ucciderò io! Voglio avere tutti i Cristalli di Eco Oscuro a disposizione! C’è poco tempo! Mi hai sentito? Aspetta… Ma tu sei… (urla) <br> '''Jak''': Non mi piace il suono della tua voce! <br> '''Daxter''': Hah! Gli hai dato una bella lezione a quel buffone! Oh, sì… divertente… <br> '''Jak''': Quella faccia… mi era familiare… <br> '''Daxter''': Ah, ora stai diventando paranoico, amico. Forza, torniamo indietro. Questo deserto mi fa venire i brividi.
*'''Damas''': Mantenere le persone in vita... e dar loro una speranza... è molto difficile. <br> '''Jak''': Però te la cavi bene qui... <br> '''Damas''': Anche tu devi farti una vita, Jak. Fatti coraggio, prendi il destino nelle tue mani... Ascolta, la sabbia di per sé non ha forma, ma se aggiungi acqua può diventare malleabile. Anche la sorte è così, se aggiungi il giusto elemento. <br> '''Jak''': L'Eco! <br> '''Damas''': Umpf bravo, l'hai capito. I monaci dicono che il mondo si avvia alla fine, ma noi sopravvivremo. Sono sicuro che vivremo oltre la fine di questo mondo! Sta pronto, sei uno dei migliori guerrieri che ho a disposizione e mi servirai per le prove che ci attendono. Non voglio perderti come ho perso... mio figlio. <br> '''Jak''': Avevi un figlio? <br> '''Damas''': Sì, tempo fa... ma molto è stato sacrificato in questa guerra per il bene del popolo. Comunque, non ha importanza. Ultimamente abbiamo dei seri problemi con i Predoni, voglio che tu prenda un veicolo e distrugga tutte le loro pattuglie. Vai e fatti onore in combattimento!
*'''Daxter''': Jak, posso dire una cosa, prima della fine? La tua spalla era un po' ossuta e non ci sono stato per niente comodo, però... sei stato un buon amico. <br> '''Jak''': Anche tu, Dax. Mi sono divertito insieme a te. <br> '''Damas''': Qualcuno ha richiesto un esercito? <br> '''Jak''': Sei lontano dal deserto. Hai detto che un guerriero furbo non attacca mai a testa bassa. <br> '''Damas''': Beh dipende da quanto è dura la testa. E noi due abbiamo delle teste abbastanza dure, direi... <br> '''Jak''': Forza, finiamoli!
*'''Jak''': Damas! <br> '''Damas''': Niente male... ragazzo mio. Bel combattimento coff è un bel giorno per morire. Sono davvero molto orgoglioso di essere stato... dalla tua parte coff in questo mondo ci sono ancora dei veri eroi... <br> '''Jak''': Siamo stati grandi insieme. Non muoverti, io...! <br> '''Damas''' {{NDR|[[Ultime parole dai videogiochi|Ultime parole]]}}: Ti prego, devi promettermi una cosa. Devi promettermi che troverai mio figlio, Mar. Lo riconoscerai quando vedrai questo... Lui porta un amuleto identico a questo. Un simbolo del legame che abbiamo con l'antico Casato di Mar. Salva il popolo, Jak. Solo tu puoi farlo... <br> '''Jak''': ... Padre...
==Altri progetti==
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{{Videogioco
|nome gioco = Jak 3
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|preceduto = [[Jak II: Renegade]]
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}}
'''''Jak 3''''' è un [[videogioco a piattaforme]] del 2004
==Dialoghi==
{{cronologico}}
*'''Conte Veger''': Con questo documento, il Gran Consiglio di Haven City ordina che per crimini compiuti contro la popolazione, tu venga bandito e segregato nel Deserto… per sempre. <br> '''Ashelin''': Ma è una condanna a morte, Veger. Dev’esserci un altro modo. <br> '''Conte Veger''': Spiacente, obiezione respinta! Il mostro dell’Eco Oscuro è pericoloso. Ora gettate il carico! <br> '''Pecker''': Io sono indignato! Sono veramente senza parole! Anche se avrei qualcosa da dire. Qui non sono tutti d’accordo con questo ridicolo… aarrgkk… decreto… <br> '''Daxter''': Sì, vogliamo un’altra votazione! <br> '''Conte Veger''': Oh, vedo che avete voglia di unirvi a lui… <br> '''Pecker''': A pensarci bene, non siamo così indignati. Addio, Jak. Non prendere troppo sole, bevi molta acqua, se riesci a trovarla. <br> '''Daxter''': Jak? <br> '''Jak''': Vai, torna in città, Dax. <br> '''Ashelin''': Mi spiace. Il Consiglio è troppo potente. Non ho potuto fare niente. <br> '''Jak''': Lo so. <br> '''Ashelin''': Non devi morire, mi hai sentito? È un ordine. Qualcuno ti troverà, te lo prometto. <br> '''Conte Veger''': Possano i Precursor avere pietà di te.
*'''Daxter''': (tossisce) <br> '''Jak''': Daxter! <br> '''Daxter''': Non ringraziarmi, Jak. Sono qui solo perché so che non sai stare senza di me. Ok, amico mio, tu ci hai messo in questo casino, ora devi tirarci fuori! <br> '''Pecker''': Aaah! Siamo o non siamo una squadra? <br> '''Jak''': Va bene, ora muoviamoci. Huh… Ma dove si va? <br> '''Daxter e Pecker''': Da quella parte! <br> '''Pecker''': Oh, perché tu sai dove dobbiamo andare, vero?! <br> '''Daxter''': Lo so meglio di te, becco storto! <br> '''Jak''': Aaah… su, sbrighiamoci.
*'''Pecker''': Huh… Lo vedi? Tutta colpa della tua stupida idea. <br> '''Daxter''': No, la colpa è tua! Solo un cretino come te poteva pensare di dire: “Andiamo con lui, saremo più forti insieme…” Io dico che moriremo insieme! Non posso credere che la gente ci odi. La città è salva grazie a noi.
[flashback]
*'''Torn''': Jak, la città è divisa. Dei nuovi Bot della Morte Krimsi controllano una parte vitale della zona industriale. I miei uomini subiscono gravi perdite. Le Guardie Krimsi hanno un nuovo capo. Stiamo cercando di scoprire chi sia. <br> '''Samos''': Anch’io ho delle brutte notizie. Un gruppo di Teste di Metallo sopravvissute si è concentrato in un’altra zona della città. <br> '''Jak''': Ma abbiamo distrutto Kor! <br> '''Samos''': Le Teste di Metallo più forti però sono sopravvissute. Perciò la battaglia per la città è appena iniziata. <br> '''Ashelin''': Per la gente, sei tu il responsabile.
*'''Daxter''': (sviene) Bravo… Bel piano, Jak… (tossisce) Mi ci vuole un riposino… Solo un breve sonnellino… <br> '''Pecker''': Aggh… Questo uccello è stracotto ormai. <br> '''Jak''': (tossisce) Il palazzo…
[flashback]
*'''Samos''': Rapporto! <br> '''Torn''': Si mette male! La città è un campo di battaglia. I Bot della Morte meccanizzati sono nella zona industriale, e le Teste di Metallo sopravvissute controllano la zona ovest. Perdiamo terreno su tutti i fronti. <br> '''Ashelin''': Vista l’emergenza, il Consiglio si riunisce stanotte. Si parla male di te, Jak. Sai cosa pensano? Che le Teste di Metallo sono entrate in città perché sei amico di Krew. <br> '''Jak''': Ma tu non ci credi, vero? <br> '''Samos''': Il passato ormai è passato. Ora le Teste di Metallo stanno attaccando il palazzo. Stanno cercando qualcosa, e non ho idea di… <br> (esplosioni) <br> '''Daxter''': AIUTO, STIAMO CADENDO!! <br> '''Samos''': Da questa parte! Salta!! <br> [il palazzo crolla] <br> '''Samos''': Per tutti i Precursor.
*'''Damas''': Sembra che abbiamo trovato degli esseri viventi. Beh, più o meno. Ecco da dove veniva quel segnale. Chi ti ha dato questo!? Li porteremo con noi! Su, muovetevi. Sento aria di tempesta.
*'''Damas''': Ci nascondi qualcosa, razza di animale? <br> '''Pecker''': È stato contaminato dall’Eco Oscuro, mio signore. <br> '''Daxter''': Il ragazzo perde il controllo quando si arrabbia. Quindi lasciatelo stare. È un consiglio da amico, date retta a me! <br> '''Damas''': Ah, allora è pericoloso. Potrebbe esserci utile. Per il tuo coraggio meriti il primo amuleto di guerra. Se riesci a vincere altri due combattimenti nell’arena, potrai diventare cittadino di Spargus. Ecco un lasciapassare con cui puoi entrare e uscire dalla città. Sappi però che non esistono rifugi fuori da queste mura. Il deserto è più pericoloso di me. E per la tua vittoria sarai ricompensato con una pistola. <br> '''Daxter''': Oh, bene, è così che si parla! Ehi… e per me che c’è? Niente! Come sempre, vero?!
*'''Kleiver''': Hai fatto delle belle mosse, combattendo nell’arena. Ma io dico che se durava ancora un po’ scoppiavi. <br> '''Jak''': Stai parlando con me? <br> '''Daxter''': Già! Stai parlando con… lui. <br> '''Kleiver''': No. Sto conversando con lo spirito della mia cara mamma. Ma certo che parlo con te! Voi due venite dal Grande Fumo, vero? <br> '''Jak''': Ma tu chi sei? <br> '''Kleiver''': La persona che comanda in questo posto, chiaro? Mi chiamo Kleiver. State con me, ragazzi, e mi occuperò di voi. In effetti, avrei un lavoro proprio adatto a voi. Andate con il mio Lucertolone Saltatore a caccia dei ladri che stanno svuotando i miei magazzini. Prendetene almeno 6, e io vi lascerò guidare uno dei miei veicoli da corsa… sperando che Damas vi permetta di uscire dalla città. <br> '''Jak''': Questo non è un problema. <br> '''Daxter''': Nooo!! Odio salire sugli animali! Mi fanno innervosire!
*'''Seem''': Siete ancora qui voi due? <br> '''Jak''': Sì, volevamo divertirci, prendere il sole… <br> '''Seem''': Non c’è tanto da scherzare. Sono Seem. Noi monaci siamo impegnati nello scoprire e proteggere i segreti dei Precursor. I Saltatori ci consentono di raggiungere luoghi inaccessibili. <br> '''Daxter''': Già, e sanno come riempirsi la pancia! Abbiamo incontrato un gruppo di canguratti non molto tempo fa. Stupidi ratti… si sedevano e… (urla) <br> '''Seem''': Non resisterai mai qua fuori. Voglio quel Cristallo di Eco Oscuro del satellite prima che finisca nelle mani sbagliate. <br> '''Daxter''': …aaah… È pesante! (urla) Lasciami! Lasciami andare…! <br> '''Seem''': Metto in palio un Cristallo di Luce, se sfidi i miei monaci sui loro Saltatori. Sien-com-tava. Baroosh… Baroosh… <br> '''Daxter''': Facci vedere solo dov’è la partenza!
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*'''Cybel Errol''': [attraverso un ologramma] Comandante delle Teste di Metallo, a rapporto. Se hai perso il carico e sei ancora vivo, allora ti ucciderò io! Voglio avere tutti i Cristalli di Eco Oscuro a disposizione! C’è poco tempo! Mi hai sentito? Aspetta… Ma tu sei… (urla) <br> '''Jak''': Non mi piace il suono della tua voce! <br> '''Daxter''': Hah! Gli hai dato una bella lezione a quel buffone! Oh, sì… divertente… <br> '''Jak''': Quella faccia… mi era familiare… <br> '''Daxter''': Ah, ora stai diventando paranoico, amico. Forza, torniamo indietro. Questo deserto mi fa venire i brividi.
*'''Daxter''': Ooh, figo! <br> '''Jak''': Secondo Seem, una spedizione di monaci è dispersa sul vulcano. Avranno costruito gli alianti per arrivare in cima. <br> '''Daxter''': Sì, bravo, adesso si dice “dispersi”. Se sono “svaniti” magari è un segno del destino. Non credi? <br> '''Jak''': Già. Ma ad ogni modo, tutto ciò che dobbiamo fare è usare quegli anelli acceleratori. <br> '''Daxter''': Oh no! Per caso vedi delle piume? Qui c’è solo pelo! Niente piume, niente volo, amico mio! Non riuscirai mai a coinvolgermi nella ricerca dei monaci Precursor. Assolutamente no e poi no! Lascia stare! Scordatelo! Non c’è speranza! È impossibile, mai e poi mai! Mai! <br> [subito dopo, i due partono in deltaplano verso il vulcano] <br> '''Daxter''': Jaaaaaaaaak!!!
*'''Daxter''': Sembra che non fosse d’accordo. <br> '''Jak''': Non toccarlo, Daxter! Non si sa che ti succederà toccando l’Eco Oscuro. <br> '''Daxter''': Guardami, Jak! Sono piccolo, peloso e ho il prurito in ogni parte del corpo. Non potrebbe andare peggio. Tranquillo. So quello che faccio. Oooh… fredde e umide mani morte… Eeh, non posso guardare! [prova a togliere il sigillo dalla statua] <br> '''Jak''': Sta attento, Daxter! [prende il sigillo e diventa invisibile] <br> '''Daxter''': Jak? Jak? Dove sei, amico? EHI! <br> '''Jak''': È un potere oscuro, Dax. Una sorta di invisibilità. <br> '''Daxter''': Sì beh, lascia stare. Se ti fossi mosso così velocemente molto tempo fa, io indosserei ancora i pantaloni. Sai cosa mi manca davvero? Un bel paio di mutande. Quelle che sollevano e sostengono… aaah… [fa dei versi strani] Non puoi capire. Usciamo da qui!
*'''Damas''': Mantenere le persone in vita... e dar loro una speranza... è molto difficile. <br> '''Jak''': Però te la cavi bene qui... <br> '''Damas''': Anche tu devi farti una vita, Jak. Fatti coraggio, prendi il destino nelle tue mani... Ascolta, la sabbia di per sé non ha forma, ma se aggiungi acqua può diventare malleabile. Anche la sorte è così, se aggiungi il giusto elemento. <br> '''Jak''': L'Eco! <br> '''Damas''': Umpf bravo, l'hai capito. I monaci dicono che il mondo si avvia alla fine, ma noi sopravvivremo. Sono sicuro che vivremo oltre la fine di questo mondo! Sta pronto, sei uno dei migliori guerrieri che ho a disposizione e mi servirai per le prove che ci attendono. Non voglio perderti come ho perso... mio figlio. <br> '''Jak''': Avevi un figlio? <br> '''Damas''': Sì, tempo fa... ma molto è stato sacrificato in questa guerra per il bene del popolo. Comunque, non ha importanza. Ultimamente abbiamo dei seri problemi con i Predoni, voglio che tu prenda un veicolo e distrugga tutte le loro pattuglie. Vai e fatti onore in combattimento!
*'''Daxter''': Jak, posso dire una cosa, prima della fine? La tua spalla era un po' ossuta e non ci sono stato per niente comodo, però... sei stato un buon amico. <br> '''Jak''': Anche tu, Dax. Mi sono divertito insieme a te. <br> '''Damas''': Qualcuno ha richiesto un esercito? <br> '''Jak''': Sei lontano dal deserto. Hai detto che un guerriero furbo non attacca mai a testa bassa. <br> '''Damas''': Beh dipende da quanto è dura la testa. E noi due abbiamo delle teste abbastanza dure, direi... <br> '''Jak''': Forza, finiamoli!
*'''Jak''': Damas! <br> '''Damas''': Niente male... ragazzo mio. Bel combattimento coff è un bel giorno per morire. Sono davvero molto orgoglioso di essere stato... dalla tua parte coff in questo mondo ci sono ancora dei veri eroi... <br> '''Jak''': Siamo stati grandi insieme. Non muoverti, io...! <br> '''Damas''' {{NDR|[[Ultime parole dai videogiochi|Ultime parole]]}}: Ti prego, devi promettermi una cosa. Devi promettermi che troverai mio figlio, Mar. Lo riconoscerai quando vedrai questo... Lui porta un amuleto identico a questo. Un simbolo del legame che abbiamo con l'antico Casato di Mar. Salva il popolo, Jak. Solo tu puoi farlo... <br> '''Jak''': ... Padre...
==Altri progetti==
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2022-08-26T12:25:08Z
Setatergo
80425
/* Dialoghi */
wikitext
text/x-wiki
{{Videogioco
|nome gioco = Jak 3
|sviluppo = [[Naughty Dog]]
|pubblicazione = [[Sony Computer Entertainment]]
|anno = 2004
|piattaforma = [[PlayStation 2]]
|distribuzione digitale = [[PlayStation Network]]
|preceduto = [[Jak II: Renegade]]
|seguito = [[Jak and Daxter: Una sfida senza confini]]
}}
'''''Jak 3''''' è un [[videogioco a piattaforme]] del 2004
==Dialoghi==
{{cronologico}}
*'''Conte Veger''': Con questo documento, il Gran Consiglio di Haven City ordina che per crimini compiuti contro la popolazione, tu venga bandito e segregato nel Deserto… per sempre. <br> '''Ashelin''': Ma è una condanna a morte, Veger. Dev’esserci un altro modo. <br> '''Conte Veger''': Spiacente, obiezione respinta! Il mostro dell’Eco Oscuro è pericoloso. Ora gettate il carico! <br> '''Pecker''': Io sono indignato! Sono veramente senza parole! Anche se avrei qualcosa da dire. Qui non sono tutti d’accordo con questo ridicolo… aarrgkk… decreto… <br> '''Daxter''': Sì, vogliamo un’altra votazione! <br> '''Conte Veger''': Oh, vedo che avete voglia di unirvi a lui… <br> '''Pecker''': A pensarci bene, non siamo così indignati. Addio, Jak. Non prendere troppo sole, bevi molta acqua, se riesci a trovarla. <br> '''Daxter''': Jak? <br> '''Jak''': Vai, torna in città, Dax. <br> '''Ashelin''': Mi spiace. Il Consiglio è troppo potente. Non ho potuto fare niente. <br> '''Jak''': Lo so. <br> '''Ashelin''': Non devi morire, mi hai sentito? È un ordine. Qualcuno ti troverà, te lo prometto. <br> '''Conte Veger''': Possano i Precursor avere pietà di te.
*'''Daxter''': (tossisce) <br> '''Jak''': Daxter! <br> '''Daxter''': Non ringraziarmi, Jak. Sono qui solo perché so che non sai stare senza di me. Ok, amico mio, tu ci hai messo in questo casino, ora devi tirarci fuori! <br> '''Pecker''': Aaah! Siamo o non siamo una squadra? <br> '''Jak''': Va bene, ora muoviamoci. Huh… Ma dove si va? <br> '''Daxter e Pecker''': Da quella parte! <br> '''Pecker''': Oh, perché tu sai dove dobbiamo andare, vero?! <br> '''Daxter''': Lo so meglio di te, becco storto! <br> '''Jak''': Aaah… su, sbrighiamoci.
*'''Pecker''': Huh… Lo vedi? Tutta colpa della tua stupida idea. <br> '''Daxter''': No, la colpa è tua! Solo un cretino come te poteva pensare di dire: “Andiamo con lui, saremo più forti insieme…” Io dico che moriremo insieme! Non posso credere che la gente ci odi. La città è salva grazie a noi.
[flashback]
*'''Torn''': Jak, la città è divisa. Dei nuovi Bot della Morte Krimsi controllano una parte vitale della zona industriale. I miei uomini subiscono gravi perdite. Le Guardie Krimsi hanno un nuovo capo. Stiamo cercando di scoprire chi sia. <br> '''Samos''': Anch’io ho delle brutte notizie. Un gruppo di Teste di Metallo sopravvissute si è concentrato in un’altra zona della città. <br> '''Jak''': Ma abbiamo distrutto Kor! <br> '''Samos''': Le Teste di Metallo più forti però sono sopravvissute. Perciò la battaglia per la città è appena iniziata. <br> '''Ashelin''': Per la gente, sei tu il responsabile.
*'''Daxter''': (sviene) Bravo… Bel piano, Jak… (tossisce) Mi ci vuole un riposino… Solo un breve sonnellino… <br> '''Pecker''': Aggh… Questo uccello è stracotto ormai. <br> '''Jak''': (tossisce) Il palazzo…
[flashback]
*'''Samos''': Rapporto! <br> '''Torn''': Si mette male! La città è un campo di battaglia. I Bot della Morte meccanizzati sono nella zona industriale, e le Teste di Metallo sopravvissute controllano la zona ovest. Perdiamo terreno su tutti i fronti. <br> '''Ashelin''': Vista l’emergenza, il Consiglio si riunisce stanotte. Si parla male di te, Jak. Sai cosa pensano? Che le Teste di Metallo sono entrate in città perché sei amico di Krew. <br> '''Jak''': Ma tu non ci credi, vero? <br> '''Samos''': Il passato ormai è passato. Ora le Teste di Metallo stanno attaccando il palazzo. Stanno cercando qualcosa, e non ho idea di… <br> (esplosioni) <br> '''Daxter''': AIUTO, STIAMO CADENDO!! <br> '''Samos''': Da questa parte! Salta!! <br> [il palazzo crolla] <br> '''Samos''': Per tutti i Precursor.
*'''Damas''': Sembra che abbiamo trovato degli esseri viventi. Beh, più o meno. Ecco da dove veniva quel segnale. Chi ti ha dato questo!? Li porteremo con noi! Su, muovetevi. Sento aria di tempesta.
*'''Damas''': Ci nascondi qualcosa, razza di animale? <br> '''Pecker''': È stato contaminato dall’Eco Oscuro, mio signore. <br> '''Daxter''': Il ragazzo perde il controllo quando si arrabbia. Quindi lasciatelo stare. È un consiglio da amico, date retta a me! <br> '''Damas''': Ah, allora è pericoloso. Potrebbe esserci utile. Per il tuo coraggio meriti il primo amuleto di guerra. Se riesci a vincere altri due combattimenti nell’arena, potrai diventare cittadino di Spargus. Ecco un lasciapassare con cui puoi entrare e uscire dalla città. Sappi però che non esistono rifugi fuori da queste mura. Il deserto è più pericoloso di me. E per la tua vittoria sarai ricompensato con una pistola. <br> '''Daxter''': Oh, bene, è così che si parla! Ehi… e per me che c’è? Niente! Come sempre, vero?!
*'''Kleiver''': Hai fatto delle belle mosse, combattendo nell’arena. Ma io dico che se durava ancora un po’ scoppiavi. <br> '''Jak''': Stai parlando con me? <br> '''Daxter''': Già! Stai parlando con… lui. <br> '''Kleiver''': No. Sto conversando con lo spirito della mia cara mamma. Ma certo che parlo con te! Voi due venite dal Grande Fumo, vero? <br> '''Jak''': Ma tu chi sei? <br> '''Kleiver''': La persona che comanda in questo posto, chiaro? Mi chiamo Kleiver. State con me, ragazzi, e mi occuperò di voi. In effetti, avrei un lavoro proprio adatto a voi. Andate con il mio Lucertolone Saltatore a caccia dei ladri che stanno svuotando i miei magazzini. Prendetene almeno 6, e io vi lascerò guidare uno dei miei veicoli da corsa… sperando che Damas vi permetta di uscire dalla città. <br> '''Jak''': Questo non è un problema. <br> '''Daxter''': Nooo!! Odio salire sugli animali! Mi fanno innervosire!
*'''Seem''': Siete ancora qui voi due? <br> '''Jak''': Sì, volevamo divertirci, prendere il sole… <br> '''Seem''': Non c’è tanto da scherzare. Sono Seem. Noi monaci siamo impegnati nello scoprire e proteggere i segreti dei Precursor. I Saltatori ci consentono di raggiungere luoghi inaccessibili. <br> '''Daxter''': Già, e sanno come riempirsi la pancia! Abbiamo incontrato un gruppo di canguratti non molto tempo fa. Stupidi ratti… si sedevano e… (urla) <br> '''Seem''': Non resisterai mai qua fuori. Voglio quel Cristallo di Eco Oscuro del satellite prima che finisca nelle mani sbagliate. <br> '''Daxter''': …aaah… È pesante! (urla) Lasciami! Lasciami andare…! <br> '''Seem''': Metto in palio un Cristallo di Luce, se sfidi i miei monaci sui loro Saltatori. Sien-com-tava. Baroosh… Baroosh… <br> '''Daxter''': Facci vedere solo dov’è la partenza!
*'''Kleiver''': Volete entrare in azione, ragazzi? Il radar mostra delle Teste di Metallo in movimento nel deserto non lontano da qui. Non mi piacciono le Teste di Metallo, quasi quanto non mi piacete voi due! Dovete mostrare il vostro valore. Intercettatele e distruggetele tutte quante. Chissà, potreste ottenere qualche gadget in questa missione. <br> '''Daxter''': Mi sembra che tu stia volontariamente tralasciando i dettagli pericolosi! Jak, ho una strana sensazione al riguardo. Non ho questi baffetti per nulla, sai? <br> '''Jak''': Tranquillo, conosco le Teste di Metallo. <br> '''Kleiver''': Hai mai visto una Testa di Metallo del deserto? <br> '''Daxter''': No. Perché? <br> '''Kleiver''': Niente. Pura curiosità. Andate e distruggete. (ghigno)
*'''Cybel Errol''': [attraverso un ologramma] Comandante delle Teste di Metallo, a rapporto. Se hai perso il carico e sei ancora vivo, allora ti ucciderò io! Voglio avere tutti i Cristalli di Eco Oscuro a disposizione! C’è poco tempo! Mi hai sentito? Aspetta… Ma tu sei… (urla) <br> '''Jak''': Non mi piace il suono della tua voce! <br> '''Daxter''': Hah! Gli hai dato una bella lezione a quel buffone! Oh, sì… divertente… <br> '''Jak''': Quella faccia… mi era familiare… <br> '''Daxter''': Ah, ora stai diventando paranoico, amico. Forza, torniamo indietro. Questo deserto mi fa venire i brividi.
*'''Daxter''': Ooh, figo! <br> '''Jak''': Secondo Seem, una spedizione di monaci è dispersa sul vulcano. Avranno costruito gli alianti per arrivare in cima. <br> '''Daxter''': Sì, bravo, adesso si dice “dispersi”. Se sono “svaniti” magari è un segno del destino. Non credi? <br> '''Jak''': Già. Ma ad ogni modo, tutto ciò che dobbiamo fare è usare quegli anelli acceleratori. <br> '''Daxter''': Oh no! Per caso vedi delle piume? Qui c’è solo pelo! Niente piume, niente volo, amico mio! Non riuscirai mai a coinvolgermi nella ricerca dei monaci Precursor. Assolutamente no e poi no! Lascia stare! Scordatelo! Non c’è speranza! È impossibile, mai e poi mai! Mai! <br> [subito dopo, i due partono in deltaplano verso il vulcano] <br> '''Daxter''': Jaaaaaaaaak!!!
*'''Daxter''': Sembra che non fosse d’accordo. <br> '''Jak''': Non toccarlo, Daxter! Non si sa che ti succederà toccando l’Eco Oscuro. <br> '''Daxter''': Guardami, Jak! Sono piccolo, peloso e ho il prurito in ogni parte del corpo. Non potrebbe andare peggio. Tranquillo. So quello che faccio. Oooh… fredde e umide mani morte… Eeh, non posso guardare! [prova a togliere il sigillo dalla statua] <br> '''Jak''': Sta attento, Daxter! [prende il sigillo e diventa invisibile] <br> '''Daxter''': Jak? Jak? Dove sei, amico? EHI! <br> '''Jak''': È un potere oscuro, Dax. Una sorta di invisibilità. <br> '''Daxter''': Sì beh, lascia stare. Se ti fossi mosso così velocemente molto tempo fa, io indosserei ancora i pantaloni. Sai cosa mi manca davvero? Un bel paio di mutande. Quelle che sollevano e sostengono… aaah… [fa dei versi strani] Non puoi capire. Usciamo da qui!
*[nelle catacombe, Jak e Daxter spiano Veger che parla con un monaco] <br> '''Conte Veger''': No, non accetto scuse! Mi avevi detto che potevi riuscirci, e ora devi farlo! <br> '''Seem''': Ma abbiamo poco tempo. La Stella del giorno si avvicina, e sai cosa accadrà. <br> '''Conte Veger''': Sfortunatamente sì. Ma ce ne occuperemo non appena avrò libero accesso alle catacombe. Tu continua a lavorare, io mi occuperò di quegli idioti di Haven. Ti prometto… che incontrerai i tuoi creatori. <br> '''Jak''': Perché le catacombe sono importanti?
*'''Daxter''': Ehi! È sicuramente uno di quei misteriosi Precursor. <br> '''Precursor''': Benvenuto, grande guerriero. Il tuo ritorno ci dona grande speranza. Il futuro di questo pianeta è a una svolta decisiva. I Creatori Oscuri hanno trovato di nuovo il tuo mondo, e il destino attende di raggiungere il punto dove passato e futuro si incontrano. <br> '''Daxter''': Tu hai capito… qualcosa di quello che ha detto quel tipo? [scandendo bene le parole] Parla la mia lingua se puoi, ok? <br> '''Precursor''': Ti servirà tutto il potere che potrai avere per sopravvivere a questa terribile prova, prescelto. <br> '''Daxter''': Ah, posso farcela. <br> '''Precursor''': Io stavo parlando con quello alto [Jak], tappetto! <br> '''Daxter''': Ehi! <br> '''Precursor''': Adesso guarda la luce, e ricevi il potere, eroe. <br> '''Daxter''': Ok, ora cominci a spaventarmi. <br> '''Jak''': Dax… l’Eco Oscuro… non c’è più… sta svanendo… mi sento meglio.
*[nell'arena di battaglia] <br> '''Pecker''': Benvenuti, coraggiori guerrieri! Ecco a voi… l’unico, l’immenso, il più potente tra i potenti, il magnifico, l’eminenza reale… <br> '''Damas''': È sufficiente, va’ avanti! <br> '''Pecker''': Scusi, mi sono lasciato trasportare. Ho già detto quanto sono belli i suoi capelli? <br> '''Damas''': Pecker! <br> '''Pecker''': Sì, giusto. Ha ora inizio un’altra prova dei giochi: il combattimento mortale. Buona fortuna, e che vinca il migliore… chiunque sia, animale o uomo. <br> [durante la battaglia, i due incontrano una loro vecchia conoscenza] <br> '''Jak''': Sig? <br> '''Sig''': Jak? Daxter? <br> '''Daxter''': Sig! <br> '''Sig''': Beh, non fate quella faccia stupita. <br> '''Jak''': Che cosa ci fai qui? <br> '''Sig''': Testo le mie capacità. Su, facciamola finita. <br> '''Jak''': Oh no! Andiamo, Sig. Non combatto contro di te. <br> '''Sig''': Se non lo fai, ci ucciderà. È la legge dell’arena. Mi spiace… nulla di personale… <br> '''Daxter''': Oh oh… <br> [Sig sta per sparare a Jak, ma subito dopo getta la sua arma a terra, venendo così circondato da dei Predoni] <br> '''Damas''': Oltraggio! Uno deve distruggere l’altro! Completate la prova, o preparatevi al peggio! <br> '''Sig''': So che me ne pentirò amaramente. <br> '''Damas''': Circondateli! <br> [la scena si sposta nella sala del trono di Spargus] <br> '''Damas''': [con tono arrabbiato] Come osate infagare la purezza dell’arena!? Sig, il tempo trascorso a Haven City ti ha rovinato! E tu, novizio [Jak]… Tu non meriti alcuna pietà! Vi dovrei lasciare entrambi tra le dune del deserto. Tuttavia, Sig, visto che per anni sei stato una spia a Haven, meriti una possibilità di redenzione. Ma solo… per questa volta! <br> '''Jak''': Una spia? <br> '''Sig''': Sta zitto! Dopo ti spiego. <br> '''Damas''': C’è un covo di Metallopodi non molto lontano da qui. Da un po’ di tempo attaccano i nostri trasporti di artefatti. Voglio che tu vada nel cuore del loro covo, ed elimini tutte le creature al suo interno. Ti direi buona fortuna, ma non ti servirà aver fortuna.
*'''Damas''': Mantenere le persone in vita... e dar loro una speranza... è molto difficile. <br> '''Jak''': Però te la cavi bene qui... <br> '''Damas''': Anche tu devi farti una vita, Jak. Fatti coraggio, prendi il destino nelle tue mani... Ascolta, la sabbia di per sé non ha forma, ma se aggiungi acqua può diventare malleabile. Anche la sorte è così, se aggiungi il giusto elemento. <br> '''Jak''': L'Eco! <br> '''Damas''': Umpf bravo, l'hai capito. I monaci dicono che il mondo si avvia alla fine, ma noi sopravvivremo. Sono sicuro che vivremo oltre la fine di questo mondo! Sta pronto, sei uno dei migliori guerrieri che ho a disposizione e mi servirai per le prove che ci attendono. Non voglio perderti come ho perso... mio figlio. <br> '''Jak''': Avevi un figlio? <br> '''Damas''': Sì, tempo fa... ma molto è stato sacrificato in questa guerra per il bene del popolo. Comunque, non ha importanza. Ultimamente abbiamo dei seri problemi con i Predoni, voglio che tu prenda un veicolo e distrugga tutte le loro pattuglie. Vai e fatti onore in combattimento!
*'''Daxter''': Jak, posso dire una cosa, prima della fine? La tua spalla era un po' ossuta e non ci sono stato per niente comodo, però... sei stato un buon amico. <br> '''Jak''': Anche tu, Dax. Mi sono divertito insieme a te. <br> '''Damas''': Qualcuno ha richiesto un esercito? <br> '''Jak''': Sei lontano dal deserto. Hai detto che un guerriero furbo non attacca mai a testa bassa. <br> '''Damas''': Beh dipende da quanto è dura la testa. E noi due abbiamo delle teste abbastanza dure, direi... <br> '''Jak''': Forza, finiamoli!
*'''Jak''': Damas! <br> '''Damas''': Niente male... ragazzo mio. Bel combattimento coff è un bel giorno per morire. Sono davvero molto orgoglioso di essere stato... dalla tua parte coff in questo mondo ci sono ancora dei veri eroi... <br> '''Jak''': Siamo stati grandi insieme. Non muoverti, io...! <br> '''Damas''' {{NDR|[[Ultime parole dai videogiochi|Ultime parole]]}}: Ti prego, devi promettermi una cosa. Devi promettermi che troverai mio figlio, Mar. Lo riconoscerai quando vedrai questo... Lui porta un amuleto identico a questo. Un simbolo del legame che abbiamo con l'antico Casato di Mar. Salva il popolo, Jak. Solo tu puoi farlo... <br> '''Jak''': ... Padre...
==Altri progetti==
{{interprogetto}}
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1224486
1224484
2022-08-26T12:27:51Z
Setatergo
80425
/* Dialoghi */
wikitext
text/x-wiki
{{Videogioco
|nome gioco = Jak 3
|sviluppo = [[Naughty Dog]]
|pubblicazione = [[Sony Computer Entertainment]]
|anno = 2004
|piattaforma = [[PlayStation 2]]
|distribuzione digitale = [[PlayStation Network]]
|preceduto = [[Jak II: Renegade]]
|seguito = [[Jak and Daxter: Una sfida senza confini]]
}}
'''''Jak 3''''' è un [[videogioco a piattaforme]] del 2004
==[[Incipit]]==
{{Incipit videogiochi}}
*'''Conte Veger''': Con questo documento, il Gran Consiglio di Haven City ordina che per crimini compiuti contro la popolazione, tu venga bandito e segregato nel Deserto… per sempre. <br> '''Ashelin''': Ma è una condanna a morte, Veger. Dev’esserci un altro modo. <br> '''Conte Veger''': Spiacente, obiezione respinta! Il mostro dell’Eco Oscuro è pericoloso. Ora gettate il carico! <br> '''Pecker''': Io sono indignato! Sono veramente senza parole! Anche se avrei qualcosa da dire. Qui non sono tutti d’accordo con questo ridicolo… aarrgkk… decreto… <br> '''Daxter''': Sì, vogliamo un’altra votazione! <br> '''Conte Veger''': Oh, vedo che avete voglia di unirvi a lui… <br> '''Pecker''': A pensarci bene, non siamo così indignati. Addio, Jak. Non prendere troppo sole, bevi molta acqua, se riesci a trovarla. <br> '''Daxter''': Jak? <br> '''Jak''': Vai, torna in città, Dax. <br> '''Ashelin''': Mi spiace. Il Consiglio è troppo potente. Non ho potuto fare niente. <br> '''Jak''': Lo so. <br> '''Ashelin''': Non devi morire, mi hai sentito? È un ordine. Qualcuno ti troverà, te lo prometto. <br> '''Conte Veger''': Possano i Precursor avere pietà di te.
*'''Daxter''': (tossisce) <br> '''Jak''': Daxter! <br> '''Daxter''': Non ringraziarmi, Jak. Sono qui solo perché so che non sai stare senza di me. Ok, amico mio, tu ci hai messo in questo casino, ora devi tirarci fuori! <br> '''Pecker''': Aaah! Siamo o non siamo una squadra? <br> '''Jak''': Va bene, ora muoviamoci. Huh… Ma dove si va? <br> '''Daxter e Pecker''': Da quella parte! <br> '''Pecker''': Oh, perché tu sai dove dobbiamo andare, vero?! <br> '''Daxter''': Lo so meglio di te, becco storto! <br> '''Jak''': Aaah… su, sbrighiamoci.
*'''Pecker''': Huh… Lo vedi? Tutta colpa della tua stupida idea. <br> '''Daxter''': No, la colpa è tua! Solo un cretino come te poteva pensare di dire: “Andiamo con lui, saremo più forti insieme…” Io dico che moriremo insieme! Non posso credere che la gente ci odi. La città è salva grazie a noi.
[flashback]
*'''Torn''': Jak, la città è divisa. Dei nuovi Bot della Morte Krimsi controllano una parte vitale della zona industriale. I miei uomini subiscono gravi perdite. Le Guardie Krimsi hanno un nuovo capo. Stiamo cercando di scoprire chi sia. <br> '''Samos''': Anch’io ho delle brutte notizie. Un gruppo di Teste di Metallo sopravvissute si è concentrato in un’altra zona della città. <br> '''Jak''': Ma abbiamo distrutto Kor! <br> '''Samos''': Le Teste di Metallo più forti però sono sopravvissute. Perciò la battaglia per la città è appena iniziata. <br> '''Ashelin''': Per la gente, sei tu il responsabile.
*'''Daxter''': (sviene) Bravo… Bel piano, Jak… (tossisce) Mi ci vuole un riposino… Solo un breve sonnellino… <br> '''Pecker''': Aggh… Questo uccello è stracotto ormai. <br> '''Jak''': (tossisce) Il palazzo…
[flashback]
*'''Samos''': Rapporto! <br> '''Torn''': Si mette male! La città è un campo di battaglia. I Bot della Morte meccanizzati sono nella zona industriale, e le Teste di Metallo sopravvissute controllano la zona ovest. Perdiamo terreno su tutti i fronti. <br> '''Ashelin''': Vista l’emergenza, il Consiglio si riunisce stanotte. Si parla male di te, Jak. Sai cosa pensano? Che le Teste di Metallo sono entrate in città perché sei amico di Krew. <br> '''Jak''': Ma tu non ci credi, vero? <br> '''Samos''': Il passato ormai è passato. Ora le Teste di Metallo stanno attaccando il palazzo. Stanno cercando qualcosa, e non ho idea di… <br> (esplosioni) <br> '''Daxter''': AIUTO, STIAMO CADENDO!! <br> '''Samos''': Da questa parte! Salta!! <br> [il palazzo crolla] <br> '''Samos''': Per tutti i Precursor.
*'''Damas''': Sembra che abbiamo trovato degli esseri viventi. Beh, più o meno. Ecco da dove veniva quel segnale. Chi ti ha dato questo!? Li porteremo con noi! Su, muovetevi. Sento aria di tempesta.
==Dialoghi==
{{cronologico}}
*'''Damas''': Ci nascondi qualcosa, razza di animale? <br> '''Pecker''': È stato contaminato dall’Eco Oscuro, mio signore. <br> '''Daxter''': Il ragazzo perde il controllo quando si arrabbia. Quindi lasciatelo stare. È un consiglio da amico, date retta a me! <br> '''Damas''': Ah, allora è pericoloso. Potrebbe esserci utile. Per il tuo coraggio meriti il primo amuleto di guerra. Se riesci a vincere altri due combattimenti nell’arena, potrai diventare cittadino di Spargus. Ecco un lasciapassare con cui puoi entrare e uscire dalla città. Sappi però che non esistono rifugi fuori da queste mura. Il deserto è più pericoloso di me. E per la tua vittoria sarai ricompensato con una pistola. <br> '''Daxter''': Oh, bene, è così che si parla! Ehi… e per me che c’è? Niente! Come sempre, vero?!
*'''Kleiver''': Hai fatto delle belle mosse, combattendo nell’arena. Ma io dico che se durava ancora un po’ scoppiavi. <br> '''Jak''': Stai parlando con me? <br> '''Daxter''': Già! Stai parlando con… lui. <br> '''Kleiver''': No. Sto conversando con lo spirito della mia cara mamma. Ma certo che parlo con te! Voi due venite dal Grande Fumo, vero? <br> '''Jak''': Ma tu chi sei? <br> '''Kleiver''': La persona che comanda in questo posto, chiaro? Mi chiamo Kleiver. State con me, ragazzi, e mi occuperò di voi. In effetti, avrei un lavoro proprio adatto a voi. Andate con il mio Lucertolone Saltatore a caccia dei ladri che stanno svuotando i miei magazzini. Prendetene almeno 6, e io vi lascerò guidare uno dei miei veicoli da corsa… sperando che Damas vi permetta di uscire dalla città. <br> '''Jak''': Questo non è un problema. <br> '''Daxter''': Nooo!! Odio salire sugli animali! Mi fanno innervosire!
*'''Seem''': Siete ancora qui voi due? <br> '''Jak''': Sì, volevamo divertirci, prendere il sole… <br> '''Seem''': Non c’è tanto da scherzare. Sono Seem. Noi monaci siamo impegnati nello scoprire e proteggere i segreti dei Precursor. I Saltatori ci consentono di raggiungere luoghi inaccessibili. <br> '''Daxter''': Già, e sanno come riempirsi la pancia! Abbiamo incontrato un gruppo di canguratti non molto tempo fa. Stupidi ratti… si sedevano e… (urla) <br> '''Seem''': Non resisterai mai qua fuori. Voglio quel Cristallo di Eco Oscuro del satellite prima che finisca nelle mani sbagliate. <br> '''Daxter''': …aaah… È pesante! (urla) Lasciami! Lasciami andare…! <br> '''Seem''': Metto in palio un Cristallo di Luce, se sfidi i miei monaci sui loro Saltatori. Sien-com-tava. Baroosh… Baroosh… <br> '''Daxter''': Facci vedere solo dov’è la partenza!
*'''Kleiver''': Volete entrare in azione, ragazzi? Il radar mostra delle Teste di Metallo in movimento nel deserto non lontano da qui. Non mi piacciono le Teste di Metallo, quasi quanto non mi piacete voi due! Dovete mostrare il vostro valore. Intercettatele e distruggetele tutte quante. Chissà, potreste ottenere qualche gadget in questa missione. <br> '''Daxter''': Mi sembra che tu stia volontariamente tralasciando i dettagli pericolosi! Jak, ho una strana sensazione al riguardo. Non ho questi baffetti per nulla, sai? <br> '''Jak''': Tranquillo, conosco le Teste di Metallo. <br> '''Kleiver''': Hai mai visto una Testa di Metallo del deserto? <br> '''Daxter''': No. Perché? <br> '''Kleiver''': Niente. Pura curiosità. Andate e distruggete. (ghigno)
*'''Cybel Errol''': [attraverso un ologramma] Comandante delle Teste di Metallo, a rapporto. Se hai perso il carico e sei ancora vivo, allora ti ucciderò io! Voglio avere tutti i Cristalli di Eco Oscuro a disposizione! C’è poco tempo! Mi hai sentito? Aspetta… Ma tu sei… (urla) <br> '''Jak''': Non mi piace il suono della tua voce! <br> '''Daxter''': Hah! Gli hai dato una bella lezione a quel buffone! Oh, sì… divertente… <br> '''Jak''': Quella faccia… mi era familiare… <br> '''Daxter''': Ah, ora stai diventando paranoico, amico. Forza, torniamo indietro. Questo deserto mi fa venire i brividi.
*'''Daxter''': Ooh, figo! <br> '''Jak''': Secondo Seem, una spedizione di monaci è dispersa sul vulcano. Avranno costruito gli alianti per arrivare in cima. <br> '''Daxter''': Sì, bravo, adesso si dice “dispersi”. Se sono “svaniti” magari è un segno del destino. Non credi? <br> '''Jak''': Già. Ma ad ogni modo, tutto ciò che dobbiamo fare è usare quegli anelli acceleratori. <br> '''Daxter''': Oh no! Per caso vedi delle piume? Qui c’è solo pelo! Niente piume, niente volo, amico mio! Non riuscirai mai a coinvolgermi nella ricerca dei monaci Precursor. Assolutamente no e poi no! Lascia stare! Scordatelo! Non c’è speranza! È impossibile, mai e poi mai! Mai! <br> [subito dopo, i due partono in deltaplano verso il vulcano] <br> '''Daxter''': Jaaaaaaaaak!!!
*'''Daxter''': Sembra che non fosse d’accordo. <br> '''Jak''': Non toccarlo, Daxter! Non si sa che ti succederà toccando l’Eco Oscuro. <br> '''Daxter''': Guardami, Jak! Sono piccolo, peloso e ho il prurito in ogni parte del corpo. Non potrebbe andare peggio. Tranquillo. So quello che faccio. Oooh… fredde e umide mani morte… Eeh, non posso guardare! [prova a togliere il sigillo dalla statua] <br> '''Jak''': Sta attento, Daxter! [prende il sigillo e diventa invisibile] <br> '''Daxter''': Jak? Jak? Dove sei, amico? EHI! <br> '''Jak''': È un potere oscuro, Dax. Una sorta di invisibilità. <br> '''Daxter''': Sì beh, lascia stare. Se ti fossi mosso così velocemente molto tempo fa, io indosserei ancora i pantaloni. Sai cosa mi manca davvero? Un bel paio di mutande. Quelle che sollevano e sostengono… aaah… [fa dei versi strani] Non puoi capire. Usciamo da qui!
*[nelle catacombe, Jak e Daxter spiano Veger che parla con un monaco] <br> '''Conte Veger''': No, non accetto scuse! Mi avevi detto che potevi riuscirci, e ora devi farlo! <br> '''Seem''': Ma abbiamo poco tempo. La Stella del giorno si avvicina, e sai cosa accadrà. <br> '''Conte Veger''': Sfortunatamente sì. Ma ce ne occuperemo non appena avrò libero accesso alle catacombe. Tu continua a lavorare, io mi occuperò di quegli idioti di Haven. Ti prometto… che incontrerai i tuoi creatori. <br> '''Jak''': Perché le catacombe sono importanti?
*'''Daxter''': Ehi! È sicuramente uno di quei misteriosi Precursor. <br> '''Precursor''': Benvenuto, grande guerriero. Il tuo ritorno ci dona grande speranza. Il futuro di questo pianeta è a una svolta decisiva. I Creatori Oscuri hanno trovato di nuovo il tuo mondo, e il destino attende di raggiungere il punto dove passato e futuro si incontrano. <br> '''Daxter''': Tu hai capito… qualcosa di quello che ha detto quel tipo? [scandendo bene le parole] Parla la mia lingua se puoi, ok? <br> '''Precursor''': Ti servirà tutto il potere che potrai avere per sopravvivere a questa terribile prova, prescelto. <br> '''Daxter''': Ah, posso farcela. <br> '''Precursor''': Io stavo parlando con quello alto [Jak], tappetto! <br> '''Daxter''': Ehi! <br> '''Precursor''': Adesso guarda la luce, e ricevi il potere, eroe. <br> '''Daxter''': Ok, ora cominci a spaventarmi. <br> '''Jak''': Dax… l’Eco Oscuro… non c’è più… sta svanendo… mi sento meglio.
*[nell'arena di battaglia] <br> '''Pecker''': Benvenuti, coraggiori guerrieri! Ecco a voi… l’unico, l’immenso, il più potente tra i potenti, il magnifico, l’eminenza reale… <br> '''Damas''': È sufficiente, va’ avanti! <br> '''Pecker''': Scusi, mi sono lasciato trasportare. Ho già detto quanto sono belli i suoi capelli? <br> '''Damas''': Pecker! <br> '''Pecker''': Sì, giusto. Ha ora inizio un’altra prova dei giochi: il combattimento mortale. Buona fortuna, e che vinca il migliore… chiunque sia, animale o uomo. <br> [durante la battaglia, i due incontrano una loro vecchia conoscenza] <br> '''Jak''': Sig? <br> '''Sig''': Jak? Daxter? <br> '''Daxter''': Sig! <br> '''Sig''': Beh, non fate quella faccia stupita. <br> '''Jak''': Che cosa ci fai qui? <br> '''Sig''': Testo le mie capacità. Su, facciamola finita. <br> '''Jak''': Oh no! Andiamo, Sig. Non combatto contro di te. <br> '''Sig''': Se non lo fai, ci ucciderà. È la legge dell’arena. Mi spiace… nulla di personale… <br> '''Daxter''': Oh oh… <br> [Sig sta per sparare a Jak, ma subito dopo getta la sua arma a terra, venendo così circondato da dei Predoni] <br> '''Damas''': Oltraggio! Uno deve distruggere l’altro! Completate la prova, o preparatevi al peggio! <br> '''Sig''': So che me ne pentirò amaramente. <br> '''Damas''': Circondateli! <br> [la scena si sposta nella sala del trono di Spargus] <br> '''Damas''': [con tono arrabbiato] Come osate infagare la purezza dell’arena!? Sig, il tempo trascorso a Haven City ti ha rovinato! E tu, novizio [Jak]… Tu non meriti alcuna pietà! Vi dovrei lasciare entrambi tra le dune del deserto. Tuttavia, Sig, visto che per anni sei stato una spia a Haven, meriti una possibilità di redenzione. Ma solo… per questa volta! <br> '''Jak''': Una spia? <br> '''Sig''': Sta zitto! Dopo ti spiego. <br> '''Damas''': C’è un covo di Metallopodi non molto lontano da qui. Da un po’ di tempo attaccano i nostri trasporti di artefatti. Voglio che tu vada nel cuore del loro covo, ed elimini tutte le creature al suo interno. Ti direi buona fortuna, ma non ti servirà aver fortuna.
*'''Damas''': Mantenere le persone in vita... e dar loro una speranza... è molto difficile. <br> '''Jak''': Però te la cavi bene qui... <br> '''Damas''': Anche tu devi farti una vita, Jak. Fatti coraggio, prendi il destino nelle tue mani... Ascolta, la sabbia di per sé non ha forma, ma se aggiungi acqua può diventare malleabile. Anche la sorte è così, se aggiungi il giusto elemento. <br> '''Jak''': L'Eco! <br> '''Damas''': Umpf bravo, l'hai capito. I monaci dicono che il mondo si avvia alla fine, ma noi sopravvivremo. Sono sicuro che vivremo oltre la fine di questo mondo! Sta pronto, sei uno dei migliori guerrieri che ho a disposizione e mi servirai per le prove che ci attendono. Non voglio perderti come ho perso... mio figlio. <br> '''Jak''': Avevi un figlio? <br> '''Damas''': Sì, tempo fa... ma molto è stato sacrificato in questa guerra per il bene del popolo. Comunque, non ha importanza. Ultimamente abbiamo dei seri problemi con i Predoni, voglio che tu prenda un veicolo e distrugga tutte le loro pattuglie. Vai e fatti onore in combattimento!
*'''Daxter''': Jak, posso dire una cosa, prima della fine? La tua spalla era un po' ossuta e non ci sono stato per niente comodo, però... sei stato un buon amico. <br> '''Jak''': Anche tu, Dax. Mi sono divertito insieme a te. <br> '''Damas''': Qualcuno ha richiesto un esercito? <br> '''Jak''': Sei lontano dal deserto. Hai detto che un guerriero furbo non attacca mai a testa bassa. <br> '''Damas''': Beh dipende da quanto è dura la testa. E noi due abbiamo delle teste abbastanza dure, direi... <br> '''Jak''': Forza, finiamoli!
*'''Jak''': Damas! <br> '''Damas''': Niente male... ragazzo mio. Bel combattimento coff è un bel giorno per morire. Sono davvero molto orgoglioso di essere stato... dalla tua parte coff in questo mondo ci sono ancora dei veri eroi... <br> '''Jak''': Siamo stati grandi insieme. Non muoverti, io...! <br> '''Damas''' {{NDR|[[Ultime parole dai videogiochi|Ultime parole]]}}: Ti prego, devi promettermi una cosa. Devi promettermi che troverai mio figlio, Mar. Lo riconoscerai quando vedrai questo... Lui porta un amuleto identico a questo. Un simbolo del legame che abbiamo con l'antico Casato di Mar. Salva il popolo, Jak. Solo tu puoi farlo... <br> '''Jak''': ... Padre...
==Altri progetti==
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Setatergo
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/* Dialoghi */
wikitext
text/x-wiki
{{Videogioco
|nome gioco = Jak 3
|sviluppo = [[Naughty Dog]]
|pubblicazione = [[Sony Computer Entertainment]]
|anno = 2004
|piattaforma = [[PlayStation 2]]
|distribuzione digitale = [[PlayStation Network]]
|preceduto = [[Jak II: Renegade]]
|seguito = [[Jak and Daxter: Una sfida senza confini]]
}}
'''''Jak 3''''' è un [[videogioco a piattaforme]] del 2004
==[[Incipit]]==
{{Incipit videogiochi}}
*'''Conte Veger''': Con questo documento, il Gran Consiglio di Haven City ordina che per crimini compiuti contro la popolazione, tu venga bandito e segregato nel Deserto… per sempre. <br> '''Ashelin''': Ma è una condanna a morte, Veger. Dev’esserci un altro modo. <br> '''Conte Veger''': Spiacente, obiezione respinta! Il mostro dell’Eco Oscuro è pericoloso. Ora gettate il carico! <br> '''Pecker''': Io sono indignato! Sono veramente senza parole! Anche se avrei qualcosa da dire. Qui non sono tutti d’accordo con questo ridicolo… aarrgkk… decreto… <br> '''Daxter''': Sì, vogliamo un’altra votazione! <br> '''Conte Veger''': Oh, vedo che avete voglia di unirvi a lui… <br> '''Pecker''': A pensarci bene, non siamo così indignati. Addio, Jak. Non prendere troppo sole, bevi molta acqua, se riesci a trovarla. <br> '''Daxter''': Jak? <br> '''Jak''': Vai, torna in città, Dax. <br> '''Ashelin''': Mi spiace. Il Consiglio è troppo potente. Non ho potuto fare niente. <br> '''Jak''': Lo so. <br> '''Ashelin''': Non devi morire, mi hai sentito? È un ordine. Qualcuno ti troverà, te lo prometto. <br> '''Conte Veger''': Possano i Precursor avere pietà di te.
*'''Daxter''': (tossisce) <br> '''Jak''': Daxter! <br> '''Daxter''': Non ringraziarmi, Jak. Sono qui solo perché so che non sai stare senza di me. Ok, amico mio, tu ci hai messo in questo casino, ora devi tirarci fuori! <br> '''Pecker''': Aaah! Siamo o non siamo una squadra? <br> '''Jak''': Va bene, ora muoviamoci. Huh… Ma dove si va? <br> '''Daxter e Pecker''': Da quella parte! <br> '''Pecker''': Oh, perché tu sai dove dobbiamo andare, vero?! <br> '''Daxter''': Lo so meglio di te, becco storto! <br> '''Jak''': Aaah… su, sbrighiamoci.
*'''Pecker''': Huh… Lo vedi? Tutta colpa della tua stupida idea. <br> '''Daxter''': No, la colpa è tua! Solo un cretino come te poteva pensare di dire: “Andiamo con lui, saremo più forti insieme…” Io dico che moriremo insieme! Non posso credere che la gente ci odi. La città è salva grazie a noi.
[flashback]
*'''Torn''': Jak, la città è divisa. Dei nuovi Bot della Morte Krimsi controllano una parte vitale della zona industriale. I miei uomini subiscono gravi perdite. Le Guardie Krimsi hanno un nuovo capo. Stiamo cercando di scoprire chi sia. <br> '''Samos''': Anch’io ho delle brutte notizie. Un gruppo di Teste di Metallo sopravvissute si è concentrato in un’altra zona della città. <br> '''Jak''': Ma abbiamo distrutto Kor! <br> '''Samos''': Le Teste di Metallo più forti però sono sopravvissute. Perciò la battaglia per la città è appena iniziata. <br> '''Ashelin''': Per la gente, sei tu il responsabile.
*'''Daxter''': (sviene) Bravo… Bel piano, Jak… (tossisce) Mi ci vuole un riposino… Solo un breve sonnellino… <br> '''Pecker''': Aggh… Questo uccello è stracotto ormai. <br> '''Jak''': (tossisce) Il palazzo…
[flashback]
*'''Samos''': Rapporto! <br> '''Torn''': Si mette male! La città è un campo di battaglia. I Bot della Morte meccanizzati sono nella zona industriale, e le Teste di Metallo sopravvissute controllano la zona ovest. Perdiamo terreno su tutti i fronti. <br> '''Ashelin''': Vista l’emergenza, il Consiglio si riunisce stanotte. Si parla male di te, Jak. Sai cosa pensano? Che le Teste di Metallo sono entrate in città perché sei amico di Krew. <br> '''Jak''': Ma tu non ci credi, vero? <br> '''Samos''': Il passato ormai è passato. Ora le Teste di Metallo stanno attaccando il palazzo. Stanno cercando qualcosa, e non ho idea di… <br> (esplosioni) <br> '''Daxter''': AIUTO, STIAMO CADENDO!! <br> '''Samos''': Da questa parte! Salta!! <br> [il palazzo crolla] <br> '''Samos''': Per tutti i Precursor.
*'''Damas''': Sembra che abbiamo trovato degli esseri viventi. Beh, più o meno. Ecco da dove veniva quel segnale. Chi ti ha dato questo!? Li porteremo con noi! Su, muovetevi. Sento aria di tempesta.
==Dialoghi==
{{cronologico}}
*'''Damas''': Ci nascondi qualcosa, razza di animale? <br> '''Pecker''': È stato contaminato dall’Eco Oscuro, mio signore. <br> '''Daxter''': Il ragazzo perde il controllo quando si arrabbia. Quindi lasciatelo stare. È un consiglio da amico, date retta a me! <br> '''Damas''': Ah, allora è pericoloso. Potrebbe esserci utile. Per il tuo coraggio meriti il primo amuleto di guerra. Se riesci a vincere altri due combattimenti nell’arena, potrai diventare cittadino di Spargus. Ecco un lasciapassare con cui puoi entrare e uscire dalla città. Sappi però che non esistono rifugi fuori da queste mura. Il deserto è più pericoloso di me. E per la tua vittoria sarai ricompensato con una pistola. <br> '''Daxter''': Oh, bene, è così che si parla! Ehi… e per me che c’è? Niente! Come sempre, vero?!
*'''Kleiver''': Hai fatto delle belle mosse, combattendo nell’arena. Ma io dico che se durava ancora un po’ scoppiavi. <br> '''Jak''': Stai parlando con me? <br> '''Daxter''': Già! Stai parlando con… lui. <br> '''Kleiver''': No. Sto conversando con lo spirito della mia cara mamma. Ma certo che parlo con te! Voi due venite dal Grande Fumo, vero? <br> '''Jak''': Ma tu chi sei? <br> '''Kleiver''': La persona che comanda in questo posto, chiaro? Mi chiamo Kleiver. State con me, ragazzi, e mi occuperò di voi. In effetti, avrei un lavoro proprio adatto a voi. Andate con il mio Lucertolone Saltatore a caccia dei ladri che stanno svuotando i miei magazzini. Prendetene almeno 6, e io vi lascerò guidare uno dei miei veicoli da corsa… sperando che Damas vi permetta di uscire dalla città. <br> '''Jak''': Questo non è un problema. <br> '''Daxter''': Nooo!! Odio salire sugli animali! Mi fanno innervosire!
*'''Seem''': Siete ancora qui voi due? <br> '''Jak''': Sì, volevamo divertirci, prendere il sole… <br> '''Seem''': Non c’è tanto da scherzare. Sono Seem. Noi monaci siamo impegnati nello scoprire e proteggere i segreti dei Precursor. I Saltatori ci consentono di raggiungere luoghi inaccessibili. <br> '''Daxter''': Già, e sanno come riempirsi la pancia! Abbiamo incontrato un gruppo di canguratti non molto tempo fa. Stupidi ratti… si sedevano e… (urla) <br> '''Seem''': Non resisterai mai qua fuori. Voglio quel Cristallo di Eco Oscuro del satellite prima che finisca nelle mani sbagliate. <br> '''Daxter''': …aaah… È pesante! (urla) Lasciami! Lasciami andare…! <br> '''Seem''': Metto in palio un Cristallo di Luce, se sfidi i miei monaci sui loro Saltatori. Sien-com-tava. Baroosh… Baroosh… <br> '''Daxter''': Facci vedere solo dov’è la partenza!
*'''Kleiver''': Volete entrare in azione, ragazzi? Il radar mostra delle Teste di Metallo in movimento nel deserto non lontano da qui. Non mi piacciono le Teste di Metallo, quasi quanto non mi piacete voi due! Dovete mostrare il vostro valore. Intercettatele e distruggetele tutte quante. Chissà, potreste ottenere qualche gadget in questa missione. <br> '''Daxter''': Mi sembra che tu stia volontariamente tralasciando i dettagli pericolosi! Jak, ho una strana sensazione al riguardo. Non ho questi baffetti per nulla, sai? <br> '''Jak''': Tranquillo, conosco le Teste di Metallo. <br> '''Kleiver''': Hai mai visto una Testa di Metallo del deserto? <br> '''Daxter''': No. Perché? <br> '''Kleiver''': Niente. Pura curiosità. Andate e distruggete. (ghigno)
*'''Cybel Errol''': [attraverso un ologramma] Comandante delle Teste di Metallo, a rapporto. Se hai perso il carico e sei ancora vivo, allora ti ucciderò io! Voglio avere tutti i Cristalli di Eco Oscuro a disposizione! C’è poco tempo! Mi hai sentito? Aspetta… Ma tu sei… (urla) <br> '''Jak''': Non mi piace il suono della tua voce! <br> '''Daxter''': Hah! Gli hai dato una bella lezione a quel buffone! Oh, sì… divertente… <br> '''Jak''': Quella faccia… mi era familiare… <br> '''Daxter''': Ah, ora stai diventando paranoico, amico. Forza, torniamo indietro. Questo deserto mi fa venire i brividi.
*'''Daxter''': Ooh, figo! <br> '''Jak''': Secondo Seem, una spedizione di monaci è dispersa sul vulcano. Avranno costruito gli alianti per arrivare in cima. <br> '''Daxter''': Sì, bravo, adesso si dice “dispersi”. Se sono “svaniti” magari è un segno del destino. Non credi? <br> '''Jak''': Già. Ma ad ogni modo, tutto ciò che dobbiamo fare è usare quegli anelli acceleratori. <br> '''Daxter''': Oh no! Per caso vedi delle piume? Qui c’è solo pelo! Niente piume, niente volo, amico mio! Non riuscirai mai a coinvolgermi nella ricerca dei monaci Precursor. Assolutamente no e poi no! Lascia stare! Scordatelo! Non c’è speranza! È impossibile, mai e poi mai! Mai! <br> [subito dopo, i due partono in deltaplano verso il vulcano] <br> '''Daxter''': Jaaaaaaaaak!!!
*'''Daxter''': Sembra che non fosse d’accordo. <br> '''Jak''': Non toccarlo, Daxter! Non si sa che ti succederà toccando l’Eco Oscuro. <br> '''Daxter''': Guardami, Jak! Sono piccolo, peloso e ho il prurito in ogni parte del corpo. Non potrebbe andare peggio. Tranquillo. So quello che faccio. Oooh… fredde e umide mani morte… Eeh, non posso guardare! [prova a togliere il sigillo dalla statua] <br> '''Jak''': Sta attento, Daxter! [prende il sigillo e diventa invisibile] <br> '''Daxter''': Jak? Jak? Dove sei, amico? EHI! <br> '''Jak''': È un potere oscuro, Dax. Una sorta di invisibilità. <br> '''Daxter''': Sì beh, lascia stare. Se ti fossi mosso così velocemente molto tempo fa, io indosserei ancora i pantaloni. Sai cosa mi manca davvero? Un bel paio di mutande. Quelle che sollevano e sostengono… aaah… [fa dei versi strani] Non puoi capire. Usciamo da qui!
*[nelle catacombe, Jak e Daxter spiano Veger che parla con un monaco] <br> '''Conte Veger''': No, non accetto scuse! Mi avevi detto che potevi riuscirci, e ora devi farlo! <br> '''Seem''': Ma abbiamo poco tempo. La Stella del giorno si avvicina, e sai cosa accadrà. <br> '''Conte Veger''': Sfortunatamente sì. Ma ce ne occuperemo non appena avrò libero accesso alle catacombe. Tu continua a lavorare, io mi occuperò di quegli idioti di Haven. Ti prometto… che incontrerai i tuoi creatori. <br> '''Jak''': Perché le catacombe sono importanti?
*'''Daxter''': Ehi! È sicuramente uno di quei misteriosi Precursor. <br> '''Precursor''': Benvenuto, grande guerriero. Il tuo ritorno ci dona grande speranza. Il futuro di questo pianeta è a una svolta decisiva. I Creatori Oscuri hanno trovato di nuovo il tuo mondo, e il destino attende di raggiungere il punto dove passato e futuro si incontrano. <br> '''Daxter''': Tu hai capito… qualcosa di quello che ha detto quel tipo? [scandendo bene le parole] Parla la mia lingua se puoi, ok? <br> '''Precursor''': Ti servirà tutto il potere che potrai avere per sopravvivere a questa terribile prova, prescelto. <br> '''Daxter''': Ah, posso farcela. <br> '''Precursor''': Io stavo parlando con quello alto [Jak], tappetto! <br> '''Daxter''': Ehi! <br> '''Precursor''': Adesso guarda la luce, e ricevi il potere, eroe. <br> '''Daxter''': Ok, ora cominci a spaventarmi. <br> '''Jak''': Dax… l’Eco Oscuro… non c’è più… sta svanendo… mi sento meglio.
*[nell'arena di battaglia] <br> '''Pecker''': Benvenuti, coraggiori guerrieri! Ecco a voi… l’unico, l’immenso, il più potente tra i potenti, il magnifico, l’eminenza reale… <br> '''Damas''': È sufficiente, va’ avanti! <br> '''Pecker''': Scusi, mi sono lasciato trasportare. Ho già detto quanto sono belli i suoi capelli? <br> '''Damas''': Pecker! <br> '''Pecker''': Sì, giusto. Ha ora inizio un’altra prova dei giochi: il combattimento mortale. Buona fortuna, e che vinca il migliore… chiunque sia, animale o uomo. <br> [durante la battaglia, i due incontrano una loro vecchia conoscenza] <br> '''Jak''': Sig? <br> '''Sig''': Jak? Daxter? <br> '''Daxter''': Sig! <br> '''Sig''': Beh, non fate quella faccia stupita. <br> '''Jak''': Che cosa ci fai qui? <br> '''Sig''': Testo le mie capacità. Su, facciamola finita. <br> '''Jak''': Oh no! Andiamo, Sig. Non combatto contro di te. <br> '''Sig''': Se non lo fai, ci ucciderà. È la legge dell’arena. Mi spiace… nulla di personale… <br> '''Daxter''': Oh oh… <br> [Sig sta per sparare a Jak, ma subito dopo getta la sua arma a terra, venendo così circondato da dei Predoni] <br> '''Damas''': Oltraggio! Uno deve distruggere l’altro! Completate la prova, o preparatevi al peggio! <br> '''Sig''': So che me ne pentirò amaramente. <br> '''Damas''': Circondateli! <br> [la scena si sposta nella sala del trono di Spargus] <br> '''Damas''': [con tono arrabbiato] Come osate infagare la purezza dell’arena!? Sig, il tempo trascorso a Haven City ti ha rovinato! E tu, novizio [Jak]… Tu non meriti alcuna pietà! Vi dovrei lasciare entrambi tra le dune del deserto. Tuttavia, Sig, visto che per anni sei stato una spia a Haven, meriti una possibilità di redenzione. Ma solo… per questa volta! <br> '''Jak''': Una spia? <br> '''Sig''': Sta zitto! Dopo ti spiego. <br> '''Damas''': C’è un covo di Metallopodi non molto lontano da qui. Da un po’ di tempo attaccano i nostri trasporti di artefatti. Voglio che tu vada nel cuore del loro covo, ed elimini tutte le creature al suo interno. Ti direi buona fortuna, ma non ti servirà aver fortuna.
*[Jak e Daxter incontrano Ashelin nella zona nord del deserto] <br> '''Daxter''': Ehi bellezza, credevi di avermi scaricato? Sapevo che saresti tornata in cerca d’amore arancione. Dai una bella occhiata, è l’ultima volta che lo vedi. <br> '''Jak''': Ashelin! Che cosa ci fai qui? <br> '''Ashelin''': Jak, è bello rivederti. <br> '''Daxter''': Sentite, ragazzi, ci avete mollati nel deserto. Quindi parlate alle mie chiappe, perché le mie orecchie non sentono! Andiamo, Jak. <br> '''Jak''': Quel segnalatore che mi hai dato… Grazie. <br> '''Ashelin''': Sapevo che Damas ti avrebbe trovato. Non perde nulla nel suo deserto. <br> '''Jak''': Come fai a conoscerlo? <br> '''Ashelin''': Ora non ha importanza. Jak, devi tornare subito in città [Haven City]. Stiamo perdendo la guerra. Veger è assetato di potere e ha preso il comando. Non ha idea di cosa sta affrontando. Serve il tuo… <br> '''Jak''': Attenzione! <br> [improvvisamente, una banda di predoni del deserto mettono in pericolo i protagonisti]
*'''Ashelin''': Keira voleva che ti dessi questo. [gli consegna il Jet Board] Jak, i tuoi amici hanno bisogno di te. Io ho bisogno di te. <br> '''Jak''': La città mi ha scacciato, ricordi? Per me possono marcire tutti. <br> '''Ashelin''': Ma che ne sarà dei tuoi… <br> '''Jak''': [con tono arrabbiato] Lascia stare, piantala! Ora ho dei nuovi amici. <br> '''Ashelin''': Quindi l’eroe che conoscevo è morto nel deserto. O è successo molto prima? Non ti ricordi più chi sei? [gli consegna il sigillo di Mar] <br> '''Jak''': Ho finito di salvare il mondo.
*'''Conte Veger''': I monaci mi avevano detto che saresti arrivato dalle sotto-rotaie Precursor. Interessanti, vero? I Precursor le hanno usate per costruire il mondo molti eoni fa. Il sistema di rotaie conduce nelle profondità del pianeta, dove si dice che gli antichi donassero grandi poteri ai più meritevoli. Salverò il mondo con quel potere, proprio come ha fatto Mar. <br> '''Jak''': Sì, hai già fatto una gran cosa permettendo alle Teste di Metallo di distruggere il palazzo. <br> '''Conte Veger''': Oh, era proprio quello che volevo, ragazzo mio. Siamo in orario perfetto, Jak! Quella luce in cielo, sai cos’è? I nostri incubi ci hanno trovato e la fine sta arrivando! Dovevo accedere velocemente alle catacombe, quindi ho attaccato il castello di persona. Questo sarà il nostro piccolo segreto. <br> '''Jak''': Beh, sei pieno di sorprese. <br> '''Conte Veger''': E tu sei pieno di Eco Oscuro! Tu e il tuo piccolo ratto siete due mostruosità! Ma io libererò questo pianeta da questa feccia. La pura luce regnerà nell’universo, e io sarò la luce che brillerà in ogni remoto angolo del mondo e che distruggerà tutte le ombre! <br> '''Daxter''': Ah, mi scusi, Conte Vulger… <br> '''Conte Veger''': Si dice Veger! <br> '''Daxter''': Sì, come vuoi. Non è forse bello nascondersi nelle tenebre di tanto in tanto? Rilassarsi, guardando le pupe camminare con indosso dei piccoli bikini, sai, il loro movimento… Ecco, la mia coda prova sensazioni uniche in quei momenti. <br> '''Conte Veger''': Basta! Inizieremo a ripulire questo mondo occupandoci di te! Preparati! Sto per evocare il vero grande potere degli antichi! [tramite il suo scettro, evoca un antico robot Precursor] E questa volta, i Precursor non avranno pietà di te.
*'''Damas''': Mantenere le persone in vita... e dar loro una speranza... è molto difficile. <br> '''Jak''': Però te la cavi bene qui... <br> '''Damas''': Anche tu devi farti una vita, Jak. Fatti coraggio, prendi il destino nelle tue mani... Ascolta, la sabbia di per sé non ha forma, ma se aggiungi acqua può diventare malleabile. Anche la sorte è così, se aggiungi il giusto elemento. <br> '''Jak''': L'Eco! <br> '''Damas''': Umpf bravo, l'hai capito. I monaci dicono che il mondo si avvia alla fine, ma noi sopravvivremo. Sono sicuro che vivremo oltre la fine di questo mondo! Sta pronto, sei uno dei migliori guerrieri che ho a disposizione e mi servirai per le prove che ci attendono. Non voglio perderti come ho perso... mio figlio. <br> '''Jak''': Avevi un figlio? <br> '''Damas''': Sì, tempo fa... ma molto è stato sacrificato in questa guerra per il bene del popolo. Comunque, non ha importanza. Ultimamente abbiamo dei seri problemi con i Predoni, voglio che tu prenda un veicolo e distrugga tutte le loro pattuglie. Vai e fatti onore in combattimento!
*'''Daxter''': Jak, posso dire una cosa, prima della fine? La tua spalla era un po' ossuta e non ci sono stato per niente comodo, però... sei stato un buon amico. <br> '''Jak''': Anche tu, Dax. Mi sono divertito insieme a te. <br> '''Damas''': Qualcuno ha richiesto un esercito? <br> '''Jak''': Sei lontano dal deserto. Hai detto che un guerriero furbo non attacca mai a testa bassa. <br> '''Damas''': Beh dipende da quanto è dura la testa. E noi due abbiamo delle teste abbastanza dure, direi... <br> '''Jak''': Forza, finiamoli!
*'''Jak''': Damas! <br> '''Damas''': Niente male... ragazzo mio. Bel combattimento coff è un bel giorno per morire. Sono davvero molto orgoglioso di essere stato... dalla tua parte coff in questo mondo ci sono ancora dei veri eroi... <br> '''Jak''': Siamo stati grandi insieme. Non muoverti, io...! <br> '''Damas''' {{NDR|[[Ultime parole dai videogiochi|Ultime parole]]}}: Ti prego, devi promettermi una cosa. Devi promettermi che troverai mio figlio, Mar. Lo riconoscerai quando vedrai questo... Lui porta un amuleto identico a questo. Un simbolo del legame che abbiamo con l'antico Casato di Mar. Salva il popolo, Jak. Solo tu puoi farlo... <br> '''Jak''': ... Padre...
==Altri progetti==
{{interprogetto}}
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1224489
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2022-08-26T12:43:52Z
Setatergo
80425
/* Dialoghi */
wikitext
text/x-wiki
{{Videogioco
|nome gioco = Jak 3
|sviluppo = [[Naughty Dog]]
|pubblicazione = [[Sony Computer Entertainment]]
|anno = 2004
|piattaforma = [[PlayStation 2]]
|distribuzione digitale = [[PlayStation Network]]
|preceduto = [[Jak II: Renegade]]
|seguito = [[Jak and Daxter: Una sfida senza confini]]
}}
'''''Jak 3''''' è un [[videogioco a piattaforme]] del 2004
==[[Incipit]]==
{{Incipit videogiochi}}
*'''Conte Veger''': Con questo documento, il Gran Consiglio di Haven City ordina che per crimini compiuti contro la popolazione, tu venga bandito e segregato nel Deserto… per sempre. <br> '''Ashelin''': Ma è una condanna a morte, Veger. Dev’esserci un altro modo. <br> '''Conte Veger''': Spiacente, obiezione respinta! Il mostro dell’Eco Oscuro è pericoloso. Ora gettate il carico! <br> '''Pecker''': Io sono indignato! Sono veramente senza parole! Anche se avrei qualcosa da dire. Qui non sono tutti d’accordo con questo ridicolo… aarrgkk… decreto… <br> '''Daxter''': Sì, vogliamo un’altra votazione! <br> '''Conte Veger''': Oh, vedo che avete voglia di unirvi a lui… <br> '''Pecker''': A pensarci bene, non siamo così indignati. Addio, Jak. Non prendere troppo sole, bevi molta acqua, se riesci a trovarla. <br> '''Daxter''': Jak? <br> '''Jak''': Vai, torna in città, Dax. <br> '''Ashelin''': Mi spiace. Il Consiglio è troppo potente. Non ho potuto fare niente. <br> '''Jak''': Lo so. <br> '''Ashelin''': Non devi morire, mi hai sentito? È un ordine. Qualcuno ti troverà, te lo prometto. <br> '''Conte Veger''': Possano i Precursor avere pietà di te.
*'''Daxter''': (tossisce) <br> '''Jak''': Daxter! <br> '''Daxter''': Non ringraziarmi, Jak. Sono qui solo perché so che non sai stare senza di me. Ok, amico mio, tu ci hai messo in questo casino, ora devi tirarci fuori! <br> '''Pecker''': Aaah! Siamo o non siamo una squadra? <br> '''Jak''': Va bene, ora muoviamoci. Huh… Ma dove si va? <br> '''Daxter e Pecker''': Da quella parte! <br> '''Pecker''': Oh, perché tu sai dove dobbiamo andare, vero?! <br> '''Daxter''': Lo so meglio di te, becco storto! <br> '''Jak''': Aaah… su, sbrighiamoci.
*'''Pecker''': Huh… Lo vedi? Tutta colpa della tua stupida idea. <br> '''Daxter''': No, la colpa è tua! Solo un cretino come te poteva pensare di dire: “Andiamo con lui, saremo più forti insieme…” Io dico che moriremo insieme! Non posso credere che la gente ci odi. La città è salva grazie a noi.
[flashback]
*'''Torn''': Jak, la città è divisa. Dei nuovi Bot della Morte Krimsi controllano una parte vitale della zona industriale. I miei uomini subiscono gravi perdite. Le Guardie Krimsi hanno un nuovo capo. Stiamo cercando di scoprire chi sia. <br> '''Samos''': Anch’io ho delle brutte notizie. Un gruppo di Teste di Metallo sopravvissute si è concentrato in un’altra zona della città. <br> '''Jak''': Ma abbiamo distrutto Kor! <br> '''Samos''': Le Teste di Metallo più forti però sono sopravvissute. Perciò la battaglia per la città è appena iniziata. <br> '''Ashelin''': Per la gente, sei tu il responsabile.
*'''Daxter''': (sviene) Bravo… Bel piano, Jak… (tossisce) Mi ci vuole un riposino… Solo un breve sonnellino… <br> '''Pecker''': Aggh… Questo uccello è stracotto ormai. <br> '''Jak''': (tossisce) Il palazzo…
[flashback]
*'''Samos''': Rapporto! <br> '''Torn''': Si mette male! La città è un campo di battaglia. I Bot della Morte meccanizzati sono nella zona industriale, e le Teste di Metallo sopravvissute controllano la zona ovest. Perdiamo terreno su tutti i fronti. <br> '''Ashelin''': Vista l’emergenza, il Consiglio si riunisce stanotte. Si parla male di te, Jak. Sai cosa pensano? Che le Teste di Metallo sono entrate in città perché sei amico di Krew. <br> '''Jak''': Ma tu non ci credi, vero? <br> '''Samos''': Il passato ormai è passato. Ora le Teste di Metallo stanno attaccando il palazzo. Stanno cercando qualcosa, e non ho idea di… <br> (esplosioni) <br> '''Daxter''': AIUTO, STIAMO CADENDO!! <br> '''Samos''': Da questa parte! Salta!! <br> [il palazzo crolla] <br> '''Samos''': Per tutti i Precursor.
*'''Damas''': Sembra che abbiamo trovato degli esseri viventi. Beh, più o meno. Ecco da dove veniva quel segnale. Chi ti ha dato questo!? Li porteremo con noi! Su, muovetevi. Sento aria di tempesta.
==Dialoghi==
{{cronologico}}
*'''Damas''': Ci nascondi qualcosa, razza di animale? <br> '''Pecker''': È stato contaminato dall’Eco Oscuro, mio signore. <br> '''Daxter''': Il ragazzo perde il controllo quando si arrabbia. Quindi lasciatelo stare. È un consiglio da amico, date retta a me! <br> '''Damas''': Ah, allora è pericoloso. Potrebbe esserci utile. Per il tuo coraggio meriti il primo amuleto di guerra. Se riesci a vincere altri due combattimenti nell’arena, potrai diventare cittadino di Spargus. Ecco un lasciapassare con cui puoi entrare e uscire dalla città. Sappi però che non esistono rifugi fuori da queste mura. Il deserto è più pericoloso di me. E per la tua vittoria sarai ricompensato con una pistola. <br> '''Daxter''': Oh, bene, è così che si parla! Ehi… e per me che c’è? Niente! Come sempre, vero?!
*'''Kleiver''': Hai fatto delle belle mosse, combattendo nell’arena. Ma io dico che se durava ancora un po’ scoppiavi. <br> '''Jak''': Stai parlando con me? <br> '''Daxter''': Già! Stai parlando con… lui. <br> '''Kleiver''': No. Sto conversando con lo spirito della mia cara mamma. Ma certo che parlo con te! Voi due venite dal Grande Fumo, vero? <br> '''Jak''': Ma tu chi sei? <br> '''Kleiver''': La persona che comanda in questo posto, chiaro? Mi chiamo Kleiver. State con me, ragazzi, e mi occuperò di voi. In effetti, avrei un lavoro proprio adatto a voi. Andate con il mio Lucertolone Saltatore a caccia dei ladri che stanno svuotando i miei magazzini. Prendetene almeno 6, e io vi lascerò guidare uno dei miei veicoli da corsa… sperando che Damas vi permetta di uscire dalla città. <br> '''Jak''': Questo non è un problema. <br> '''Daxter''': Nooo!! Odio salire sugli animali! Mi fanno innervosire!
*'''Seem''': Siete ancora qui voi due? <br> '''Jak''': Sì, volevamo divertirci, prendere il sole… <br> '''Seem''': Non c’è tanto da scherzare. Sono Seem. Noi monaci siamo impegnati nello scoprire e proteggere i segreti dei Precursor. I Saltatori ci consentono di raggiungere luoghi inaccessibili. <br> '''Daxter''': Già, e sanno come riempirsi la pancia! Abbiamo incontrato un gruppo di canguratti non molto tempo fa. Stupidi ratti… si sedevano e… (urla) <br> '''Seem''': Non resisterai mai qua fuori. Voglio quel Cristallo di Eco Oscuro del satellite prima che finisca nelle mani sbagliate. <br> '''Daxter''': …aaah… È pesante! (urla) Lasciami! Lasciami andare…! <br> '''Seem''': Metto in palio un Cristallo di Luce, se sfidi i miei monaci sui loro Saltatori. Sien-com-tava. Baroosh… Baroosh… <br> '''Daxter''': Facci vedere solo dov’è la partenza!
*'''Kleiver''': Volete entrare in azione, ragazzi? Il radar mostra delle Teste di Metallo in movimento nel deserto non lontano da qui. Non mi piacciono le Teste di Metallo, quasi quanto non mi piacete voi due! Dovete mostrare il vostro valore. Intercettatele e distruggetele tutte quante. Chissà, potreste ottenere qualche gadget in questa missione. <br> '''Daxter''': Mi sembra che tu stia volontariamente tralasciando i dettagli pericolosi! Jak, ho una strana sensazione al riguardo. Non ho questi baffetti per nulla, sai? <br> '''Jak''': Tranquillo, conosco le Teste di Metallo. <br> '''Kleiver''': Hai mai visto una Testa di Metallo del deserto? <br> '''Daxter''': No. Perché? <br> '''Kleiver''': Niente. Pura curiosità. Andate e distruggete. (ghigno)
*'''Cybel Errol''': [attraverso un ologramma] Comandante delle Teste di Metallo, a rapporto. Se hai perso il carico e sei ancora vivo, allora ti ucciderò io! Voglio avere tutti i Cristalli di Eco Oscuro a disposizione! C’è poco tempo! Mi hai sentito? Aspetta… Ma tu sei… (urla) <br> '''Jak''': Non mi piace il suono della tua voce! <br> '''Daxter''': Hah! Gli hai dato una bella lezione a quel buffone! Oh, sì… divertente… <br> '''Jak''': Quella faccia… mi era familiare… <br> '''Daxter''': Ah, ora stai diventando paranoico, amico. Forza, torniamo indietro. Questo deserto mi fa venire i brividi.
*'''Daxter''': Ooh, figo! <br> '''Jak''': Secondo Seem, una spedizione di monaci è dispersa sul vulcano. Avranno costruito gli alianti per arrivare in cima. <br> '''Daxter''': Sì, bravo, adesso si dice “dispersi”. Se sono “svaniti” magari è un segno del destino. Non credi? <br> '''Jak''': Già. Ma ad ogni modo, tutto ciò che dobbiamo fare è usare quegli anelli acceleratori. <br> '''Daxter''': Oh no! Per caso vedi delle piume? Qui c’è solo pelo! Niente piume, niente volo, amico mio! Non riuscirai mai a coinvolgermi nella ricerca dei monaci Precursor. Assolutamente no e poi no! Lascia stare! Scordatelo! Non c’è speranza! È impossibile, mai e poi mai! Mai! <br> [subito dopo, i due partono in deltaplano verso il vulcano] <br> '''Daxter''': Jaaaaaaaaak!!!
*'''Daxter''': Sembra che non fosse d’accordo. <br> '''Jak''': Non toccarlo, Daxter! Non si sa che ti succederà toccando l’Eco Oscuro. <br> '''Daxter''': Guardami, Jak! Sono piccolo, peloso e ho il prurito in ogni parte del corpo. Non potrebbe andare peggio. Tranquillo. So quello che faccio. Oooh… fredde e umide mani morte… Eeh, non posso guardare! [prova a togliere il sigillo dalla statua] <br> '''Jak''': Sta attento, Daxter! [prende il sigillo e diventa invisibile] <br> '''Daxter''': Jak? Jak? Dove sei, amico? EHI! <br> '''Jak''': È un potere oscuro, Dax. Una sorta di invisibilità. <br> '''Daxter''': Sì beh, lascia stare. Se ti fossi mosso così velocemente molto tempo fa, io indosserei ancora i pantaloni. Sai cosa mi manca davvero? Un bel paio di mutande. Quelle che sollevano e sostengono… aaah… [fa dei versi strani] Non puoi capire. Usciamo da qui!
*[nelle catacombe, Jak e Daxter spiano Veger che parla con un monaco] <br> '''Conte Veger''': No, non accetto scuse! Mi avevi detto che potevi riuscirci, e ora devi farlo! <br> '''Seem''': Ma abbiamo poco tempo. La Stella del giorno si avvicina, e sai cosa accadrà. <br> '''Conte Veger''': Sfortunatamente sì. Ma ce ne occuperemo non appena avrò libero accesso alle catacombe. Tu continua a lavorare, io mi occuperò di quegli idioti di Haven. Ti prometto… che incontrerai i tuoi creatori. <br> '''Jak''': Perché le catacombe sono importanti?
*'''Daxter''': Ehi! È sicuramente uno di quei misteriosi Precursor. <br> '''Precursor''': Benvenuto, grande guerriero. Il tuo ritorno ci dona grande speranza. Il futuro di questo pianeta è a una svolta decisiva. I Creatori Oscuri hanno trovato di nuovo il tuo mondo, e il destino attende di raggiungere il punto dove passato e futuro si incontrano. <br> '''Daxter''': Tu hai capito… qualcosa di quello che ha detto quel tipo? [scandendo bene le parole] Parla la mia lingua se puoi, ok? <br> '''Precursor''': Ti servirà tutto il potere che potrai avere per sopravvivere a questa terribile prova, prescelto. <br> '''Daxter''': Ah, posso farcela. <br> '''Precursor''': Io stavo parlando con quello alto [Jak], tappetto! <br> '''Daxter''': Ehi! <br> '''Precursor''': Adesso guarda la luce, e ricevi il potere, eroe. <br> '''Daxter''': Ok, ora cominci a spaventarmi. <br> '''Jak''': Dax… l’Eco Oscuro… non c’è più… sta svanendo… mi sento meglio.
*[nell'arena di battaglia] <br> '''Pecker''': Benvenuti, coraggiori guerrieri! Ecco a voi… l’unico, l’immenso, il più potente tra i potenti, il magnifico, l’eminenza reale… <br> '''Damas''': È sufficiente, va’ avanti! <br> '''Pecker''': Scusi, mi sono lasciato trasportare. Ho già detto quanto sono belli i suoi capelli? <br> '''Damas''': Pecker! <br> '''Pecker''': Sì, giusto. Ha ora inizio un’altra prova dei giochi: il combattimento mortale. Buona fortuna, e che vinca il migliore… chiunque sia, animale o uomo. <br> [durante la battaglia, i due incontrano una loro vecchia conoscenza] <br> '''Jak''': Sig? <br> '''Sig''': Jak? Daxter? <br> '''Daxter''': Sig! <br> '''Sig''': Beh, non fate quella faccia stupita. <br> '''Jak''': Che cosa ci fai qui? <br> '''Sig''': Testo le mie capacità. Su, facciamola finita. <br> '''Jak''': Oh no! Andiamo, Sig. Non combatto contro di te. <br> '''Sig''': Se non lo fai, ci ucciderà. È la legge dell’arena. Mi spiace… nulla di personale… <br> '''Daxter''': Oh oh… <br> [Sig sta per sparare a Jak, ma subito dopo getta la sua arma a terra, venendo così circondato da dei Predoni] <br> '''Damas''': Oltraggio! Uno deve distruggere l’altro! Completate la prova, o preparatevi al peggio! <br> '''Sig''': So che me ne pentirò amaramente. <br> '''Damas''': Circondateli! <br> [la scena si sposta nella sala del trono di Spargus] <br> '''Damas''': [con tono arrabbiato] Come osate infagare la purezza dell’arena!? Sig, il tempo trascorso a Haven City ti ha rovinato! E tu, novizio [Jak]… Tu non meriti alcuna pietà! Vi dovrei lasciare entrambi tra le dune del deserto. Tuttavia, Sig, visto che per anni sei stato una spia a Haven, meriti una possibilità di redenzione. Ma solo… per questa volta! <br> '''Jak''': Una spia? <br> '''Sig''': Sta zitto! Dopo ti spiego. <br> '''Damas''': C’è un covo di Metallopodi non molto lontano da qui. Da un po’ di tempo attaccano i nostri trasporti di artefatti. Voglio che tu vada nel cuore del loro covo, ed elimini tutte le creature al suo interno. Ti direi buona fortuna, ma non ti servirà aver fortuna.
*[Jak e Daxter incontrano Ashelin nella zona nord del deserto] <br> '''Daxter''': Ehi bellezza, credevi di avermi scaricato? Sapevo che saresti tornata in cerca d’amore arancione. Dai una bella occhiata, è l’ultima volta che lo vedi. <br> '''Jak''': Ashelin! Che cosa ci fai qui? <br> '''Ashelin''': Jak, è bello rivederti. <br> '''Daxter''': Sentite, ragazzi, ci avete mollati nel deserto. Quindi parlate alle mie chiappe, perché le mie orecchie non sentono! Andiamo, Jak. <br> '''Jak''': Quel segnalatore che mi hai dato… Grazie. <br> '''Ashelin''': Sapevo che Damas ti avrebbe trovato. Non perde nulla nel suo deserto. <br> '''Jak''': Come fai a conoscerlo? <br> '''Ashelin''': Ora non ha importanza. Jak, devi tornare subito in città [Haven City]. Stiamo perdendo la guerra. Veger è assetato di potere e ha preso il comando. Non ha idea di cosa sta affrontando. Serve il tuo… <br> '''Jak''': Attenzione! <br> [improvvisamente, una banda di predoni del deserto mettono in pericolo i protagonisti]
*'''Ashelin''': Keira voleva che ti dessi questo. [gli consegna il Jet Board] Jak, i tuoi amici hanno bisogno di te. Io ho bisogno di te. <br> '''Jak''': La città mi ha scacciato, ricordi? Per me possono marcire tutti. <br> '''Ashelin''': Ma che ne sarà dei tuoi… <br> '''Jak''': [con tono arrabbiato] Lascia stare, piantala! Ora ho dei nuovi amici. <br> '''Ashelin''': Quindi l’eroe che conoscevo è morto nel deserto. O è successo molto prima? Non ti ricordi più chi sei? [gli consegna il sigillo di Mar] <br> '''Jak''': Ho finito di salvare il mondo.
*'''Conte Veger''': I monaci mi avevano detto che saresti arrivato dalle sotto-rotaie Precursor. Interessanti, vero? I Precursor le hanno usate per costruire il mondo molti eoni fa. Il sistema di rotaie conduce nelle profondità del pianeta, dove si dice che gli antichi donassero grandi poteri ai più meritevoli. Salverò il mondo con quel potere, proprio come ha fatto Mar. <br> '''Jak''': Sì, hai già fatto una gran cosa permettendo alle Teste di Metallo di distruggere il palazzo. <br> '''Conte Veger''': Oh, era proprio quello che volevo, ragazzo mio. Siamo in orario perfetto, Jak! Quella luce in cielo, sai cos’è? I nostri incubi ci hanno trovato e la fine sta arrivando! Dovevo accedere velocemente alle catacombe, quindi ho attaccato il castello di persona. Questo sarà il nostro piccolo segreto. <br> '''Jak''': Beh, sei pieno di sorprese. <br> '''Conte Veger''': E tu sei pieno di Eco Oscuro! Tu e il tuo piccolo ratto siete due mostruosità! Ma io libererò questo pianeta da questa feccia. La pura luce regnerà nell’universo, e io sarò la luce che brillerà in ogni remoto angolo del mondo e che distruggerà tutte le ombre! <br> '''Daxter''': Ah, mi scusi, Conte Vulger… <br> '''Conte Veger''': Si dice Veger! <br> '''Daxter''': Sì, come vuoi. Non è forse bello nascondersi nelle tenebre di tanto in tanto? Rilassarsi, guardando le pupe camminare con indosso dei piccoli bikini, sai, il loro movimento… Ecco, la mia coda prova sensazioni uniche in quei momenti. <br> '''Conte Veger''': Basta! Inizieremo a ripulire questo mondo occupandoci di te! Preparati! Sto per evocare il vero grande potere degli antichi! [tramite il suo scettro, evoca un antico robot Precursor] E questa volta, i Precursor non avranno pietà di te.
*[ritornati a Haven City, ormai distrutta, i due protagonisti incontrano nuovamente Samos e Keira separati da una barriera difensiva]
'''Daxter''': Questo posto è brutto come la mia vecchia cameretta. <br> '''Samos''': Jak! Da questa parte! <br> '''Jak''': Samos! Keira! <br> '''Daxter''': Ah, Samos… ancora verde… come il pelo tra le dita dei miei piedi. <br> '''Samos''': Vedi, Keira, ero certo di percepire l’energia di Jak. Oh, ragazzo, sono molto felice di rivederti. Quei cunicoli che si trovano sotto il palazzo devono essere veramente importanti. Le Teste di Metallo e i robot delle guardie krimsi stanno avanzando verso di loro, e non possiamo resistere per sempre. <br> '''Jak''': Così la città ha ancora bisogno di me? Che altro c’è di nuovo? <br> '''Samos''': Veger ha da poco attivato lo scudo di forza. <br> '''Jak''': È Veger che ha attaccato il palazzo! Ha detto che gli interessava qualcosa nel sottosuolo, nelle catacombe, credo. <br> '''Samos''': Beh, dovrai scoprire di cosa si tratta e trovarlo prima di lui. Ma dovrai prima trovare un’altra via d’accesso in questa sezione della città. Scendi nelle fogne e raggiungi il porto, poi trova una strada verso nord per raggiungerci. Ah, Jak… ci dispiace per ciò che è successo. Avremmo dovuto fermare Veger. <br> '''Jak''': Beh, lo fermerò io.
*[ritornati al Naughty Ottsel] <br> '''Daxter''': Ah, il Naughty Ottsel. Dolcezza, sono qui! <br> '''Torn''': Jak? Pensavo che non ti avrei più rivisto. <br> '''Daxter''': Torn?! Che cosa diavolo ci fai nel mio locale?! <br> '''Torn''': Beh, ci serviva una base nella zona sud. E poi… mi piace il cartello appeso sulla porta d’ingresso. <br> '''Daxter''': Sì. È proprio bello. <br> '''Torn''': Lo usiamo come bersaglio per esercitarci! <br> '''Daxter''': Ehi! <br> '''Torn''': Ascolta. Mi spiace molto non avere fermato Veger. Dispiace a tutti. <br> '''Jak''': Abbiamo visto Veger. Tenta di usare la tecnologia Precursor per i suoi scopi. <br> '''Torn''': È chiaro! Quell’uomo è sempre stato la voce fuori dal coro. Ora abbiamo problemi più urgenti. Veger mi ha mandato in missione suicida contro il porto e non c’è scampo. Non possiamo tornare al Fronte di Liberazione. Le nostre truppe sono divise e sia le guardie krimsi che le Teste di Metallo ci stanno attaccando. <br> '''Daxter''': Niente paura, amico! Gli eroi son tornati! <br> '''Torn''': Uh oh… Quasi dimenticavo. Dei Bot Esplosivi stanno arrivando dalla zona della città in mano alle guardie krimsi. Ci pensi tu, Jak? <br> '''Daxter''': Ok. Tutto ciò fa un po’ paura… (ridacchia) Ma Jak è tornato!
*'''Damas''': Mantenere le persone in vita... e dar loro una speranza... è molto difficile. <br> '''Jak''': Però te la cavi bene qui... <br> '''Damas''': Anche tu devi farti una vita, Jak. Fatti coraggio, prendi il destino nelle tue mani... Ascolta, la sabbia di per sé non ha forma, ma se aggiungi acqua può diventare malleabile. Anche la sorte è così, se aggiungi il giusto elemento. <br> '''Jak''': L'Eco! <br> '''Damas''': Umpf bravo, l'hai capito. I monaci dicono che il mondo si avvia alla fine, ma noi sopravvivremo. Sono sicuro che vivremo oltre la fine di questo mondo! Sta pronto, sei uno dei migliori guerrieri che ho a disposizione e mi servirai per le prove che ci attendono. Non voglio perderti come ho perso... mio figlio. <br> '''Jak''': Avevi un figlio? <br> '''Damas''': Sì, tempo fa... ma molto è stato sacrificato in questa guerra per il bene del popolo. Comunque, non ha importanza. Ultimamente abbiamo dei seri problemi con i Predoni, voglio che tu prenda un veicolo e distrugga tutte le loro pattuglie. Vai e fatti onore in combattimento!
*'''Daxter''': Jak, posso dire una cosa, prima della fine? La tua spalla era un po' ossuta e non ci sono stato per niente comodo, però... sei stato un buon amico. <br> '''Jak''': Anche tu, Dax. Mi sono divertito insieme a te. <br> '''Damas''': Qualcuno ha richiesto un esercito? <br> '''Jak''': Sei lontano dal deserto. Hai detto che un guerriero furbo non attacca mai a testa bassa. <br> '''Damas''': Beh dipende da quanto è dura la testa. E noi due abbiamo delle teste abbastanza dure, direi... <br> '''Jak''': Forza, finiamoli!
*'''Jak''': Damas! <br> '''Damas''': Niente male... ragazzo mio. Bel combattimento coff è un bel giorno per morire. Sono davvero molto orgoglioso di essere stato... dalla tua parte coff in questo mondo ci sono ancora dei veri eroi... <br> '''Jak''': Siamo stati grandi insieme. Non muoverti, io...! <br> '''Damas''' {{NDR|[[Ultime parole dai videogiochi|Ultime parole]]}}: Ti prego, devi promettermi una cosa. Devi promettermi che troverai mio figlio, Mar. Lo riconoscerai quando vedrai questo... Lui porta un amuleto identico a questo. Un simbolo del legame che abbiamo con l'antico Casato di Mar. Salva il popolo, Jak. Solo tu puoi farlo... <br> '''Jak''': ... Padre...
==Altri progetti==
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/* Dialoghi */
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{{Videogioco
|nome gioco = Jak 3
|sviluppo = [[Naughty Dog]]
|pubblicazione = [[Sony Computer Entertainment]]
|anno = 2004
|piattaforma = [[PlayStation 2]]
|distribuzione digitale = [[PlayStation Network]]
|preceduto = [[Jak II: Renegade]]
|seguito = [[Jak and Daxter: Una sfida senza confini]]
}}
'''''Jak 3''''' è un [[videogioco a piattaforme]] del 2004
==[[Incipit]]==
{{Incipit videogiochi}}
*'''Conte Veger''': Con questo documento, il Gran Consiglio di Haven City ordina che per crimini compiuti contro la popolazione, tu venga bandito e segregato nel Deserto… per sempre. <br> '''Ashelin''': Ma è una condanna a morte, Veger. Dev’esserci un altro modo. <br> '''Conte Veger''': Spiacente, obiezione respinta! Il mostro dell’Eco Oscuro è pericoloso. Ora gettate il carico! <br> '''Pecker''': Io sono indignato! Sono veramente senza parole! Anche se avrei qualcosa da dire. Qui non sono tutti d’accordo con questo ridicolo… aarrgkk… decreto… <br> '''Daxter''': Sì, vogliamo un’altra votazione! <br> '''Conte Veger''': Oh, vedo che avete voglia di unirvi a lui… <br> '''Pecker''': A pensarci bene, non siamo così indignati. Addio, Jak. Non prendere troppo sole, bevi molta acqua, se riesci a trovarla. <br> '''Daxter''': Jak? <br> '''Jak''': Vai, torna in città, Dax. <br> '''Ashelin''': Mi spiace. Il Consiglio è troppo potente. Non ho potuto fare niente. <br> '''Jak''': Lo so. <br> '''Ashelin''': Non devi morire, mi hai sentito? È un ordine. Qualcuno ti troverà, te lo prometto. <br> '''Conte Veger''': Possano i Precursor avere pietà di te.
*'''Daxter''': (tossisce) <br> '''Jak''': Daxter! <br> '''Daxter''': Non ringraziarmi, Jak. Sono qui solo perché so che non sai stare senza di me. Ok, amico mio, tu ci hai messo in questo casino, ora devi tirarci fuori! <br> '''Pecker''': Aaah! Siamo o non siamo una squadra? <br> '''Jak''': Va bene, ora muoviamoci. Huh… Ma dove si va? <br> '''Daxter e Pecker''': Da quella parte! <br> '''Pecker''': Oh, perché tu sai dove dobbiamo andare, vero?! <br> '''Daxter''': Lo so meglio di te, becco storto! <br> '''Jak''': Aaah… su, sbrighiamoci.
*'''Pecker''': Huh… Lo vedi? Tutta colpa della tua stupida idea. <br> '''Daxter''': No, la colpa è tua! Solo un cretino come te poteva pensare di dire: “Andiamo con lui, saremo più forti insieme…” Io dico che moriremo insieme! Non posso credere che la gente ci odi. La città è salva grazie a noi.
[flashback]
*'''Torn''': Jak, la città è divisa. Dei nuovi Bot della Morte Krimsi controllano una parte vitale della zona industriale. I miei uomini subiscono gravi perdite. Le Guardie Krimsi hanno un nuovo capo. Stiamo cercando di scoprire chi sia. <br> '''Samos''': Anch’io ho delle brutte notizie. Un gruppo di Teste di Metallo sopravvissute si è concentrato in un’altra zona della città. <br> '''Jak''': Ma abbiamo distrutto Kor! <br> '''Samos''': Le Teste di Metallo più forti però sono sopravvissute. Perciò la battaglia per la città è appena iniziata. <br> '''Ashelin''': Per la gente, sei tu il responsabile.
*'''Daxter''': (sviene) Bravo… Bel piano, Jak… (tossisce) Mi ci vuole un riposino… Solo un breve sonnellino… <br> '''Pecker''': Aggh… Questo uccello è stracotto ormai. <br> '''Jak''': (tossisce) Il palazzo…
[flashback]
*'''Samos''': Rapporto! <br> '''Torn''': Si mette male! La città è un campo di battaglia. I Bot della Morte meccanizzati sono nella zona industriale, e le Teste di Metallo sopravvissute controllano la zona ovest. Perdiamo terreno su tutti i fronti. <br> '''Ashelin''': Vista l’emergenza, il Consiglio si riunisce stanotte. Si parla male di te, Jak. Sai cosa pensano? Che le Teste di Metallo sono entrate in città perché sei amico di Krew. <br> '''Jak''': Ma tu non ci credi, vero? <br> '''Samos''': Il passato ormai è passato. Ora le Teste di Metallo stanno attaccando il palazzo. Stanno cercando qualcosa, e non ho idea di… <br> (esplosioni) <br> '''Daxter''': AIUTO, STIAMO CADENDO!! <br> '''Samos''': Da questa parte! Salta!! <br> [il palazzo crolla] <br> '''Samos''': Per tutti i Precursor.
*'''Damas''': Sembra che abbiamo trovato degli esseri viventi. Beh, più o meno. Ecco da dove veniva quel segnale. Chi ti ha dato questo!? Li porteremo con noi! Su, muovetevi. Sento aria di tempesta.
==Dialoghi==
{{cronologico}}
*'''Damas''': Ci nascondi qualcosa, razza di animale? <br> '''Pecker''': È stato contaminato dall’Eco Oscuro, mio signore. <br> '''Daxter''': Il ragazzo perde il controllo quando si arrabbia. Quindi lasciatelo stare. È un consiglio da amico, date retta a me! <br> '''Damas''': Ah, allora è pericoloso. Potrebbe esserci utile. Per il tuo coraggio meriti il primo amuleto di guerra. Se riesci a vincere altri due combattimenti nell’arena, potrai diventare cittadino di Spargus. Ecco un lasciapassare con cui puoi entrare e uscire dalla città. Sappi però che non esistono rifugi fuori da queste mura. Il deserto è più pericoloso di me. E per la tua vittoria sarai ricompensato con una pistola. <br> '''Daxter''': Oh, bene, è così che si parla! Ehi… e per me che c’è? Niente! Come sempre, vero?!
*'''Kleiver''': Hai fatto delle belle mosse, combattendo nell’arena. Ma io dico che se durava ancora un po’ scoppiavi. <br> '''Jak''': Stai parlando con me? <br> '''Daxter''': Già! Stai parlando con… lui. <br> '''Kleiver''': No. Sto conversando con lo spirito della mia cara mamma. Ma certo che parlo con te! Voi due venite dal Grande Fumo, vero? <br> '''Jak''': Ma tu chi sei? <br> '''Kleiver''': La persona che comanda in questo posto, chiaro? Mi chiamo Kleiver. State con me, ragazzi, e mi occuperò di voi. In effetti, avrei un lavoro proprio adatto a voi. Andate con il mio Lucertolone Saltatore a caccia dei ladri che stanno svuotando i miei magazzini. Prendetene almeno 6, e io vi lascerò guidare uno dei miei veicoli da corsa… sperando che Damas vi permetta di uscire dalla città. <br> '''Jak''': Questo non è un problema. <br> '''Daxter''': Nooo!! Odio salire sugli animali! Mi fanno innervosire!
*'''Seem''': Siete ancora qui voi due? <br> '''Jak''': Sì, volevamo divertirci, prendere il sole… <br> '''Seem''': Non c’è tanto da scherzare. Sono Seem. Noi monaci siamo impegnati nello scoprire e proteggere i segreti dei Precursor. I Saltatori ci consentono di raggiungere luoghi inaccessibili. <br> '''Daxter''': Già, e sanno come riempirsi la pancia! Abbiamo incontrato un gruppo di canguratti non molto tempo fa. Stupidi ratti… si sedevano e… (urla) <br> '''Seem''': Non resisterai mai qua fuori. Voglio quel Cristallo di Eco Oscuro del satellite prima che finisca nelle mani sbagliate. <br> '''Daxter''': …aaah… È pesante! (urla) Lasciami! Lasciami andare…! <br> '''Seem''': Metto in palio un Cristallo di Luce, se sfidi i miei monaci sui loro Saltatori. Sien-com-tava. Baroosh… Baroosh… <br> '''Daxter''': Facci vedere solo dov’è la partenza!
*'''Kleiver''': Volete entrare in azione, ragazzi? Il radar mostra delle Teste di Metallo in movimento nel deserto non lontano da qui. Non mi piacciono le Teste di Metallo, quasi quanto non mi piacete voi due! Dovete mostrare il vostro valore. Intercettatele e distruggetele tutte quante. Chissà, potreste ottenere qualche gadget in questa missione. <br> '''Daxter''': Mi sembra che tu stia volontariamente tralasciando i dettagli pericolosi! Jak, ho una strana sensazione al riguardo. Non ho questi baffetti per nulla, sai? <br> '''Jak''': Tranquillo, conosco le Teste di Metallo. <br> '''Kleiver''': Hai mai visto una Testa di Metallo del deserto? <br> '''Daxter''': No. Perché? <br> '''Kleiver''': Niente. Pura curiosità. Andate e distruggete. (ghigno)
*'''Cybel Errol''': [attraverso un ologramma] Comandante delle Teste di Metallo, a rapporto. Se hai perso il carico e sei ancora vivo, allora ti ucciderò io! Voglio avere tutti i Cristalli di Eco Oscuro a disposizione! C’è poco tempo! Mi hai sentito? Aspetta… Ma tu sei… (urla) <br> '''Jak''': Non mi piace il suono della tua voce! <br> '''Daxter''': Hah! Gli hai dato una bella lezione a quel buffone! Oh, sì… divertente… <br> '''Jak''': Quella faccia… mi era familiare… <br> '''Daxter''': Ah, ora stai diventando paranoico, amico. Forza, torniamo indietro. Questo deserto mi fa venire i brividi.
*'''Daxter''': Ooh, figo! <br> '''Jak''': Secondo Seem, una spedizione di monaci è dispersa sul vulcano. Avranno costruito gli alianti per arrivare in cima. <br> '''Daxter''': Sì, bravo, adesso si dice “dispersi”. Se sono “svaniti” magari è un segno del destino. Non credi? <br> '''Jak''': Già. Ma ad ogni modo, tutto ciò che dobbiamo fare è usare quegli anelli acceleratori. <br> '''Daxter''': Oh no! Per caso vedi delle piume? Qui c’è solo pelo! Niente piume, niente volo, amico mio! Non riuscirai mai a coinvolgermi nella ricerca dei monaci Precursor. Assolutamente no e poi no! Lascia stare! Scordatelo! Non c’è speranza! È impossibile, mai e poi mai! Mai! <br> [subito dopo, i due partono in deltaplano verso il vulcano] <br> '''Daxter''': Jaaaaaaaaak!!!
*'''Daxter''': Sembra che non fosse d’accordo. <br> '''Jak''': Non toccarlo, Daxter! Non si sa che ti succederà toccando l’Eco Oscuro. <br> '''Daxter''': Guardami, Jak! Sono piccolo, peloso e ho il prurito in ogni parte del corpo. Non potrebbe andare peggio. Tranquillo. So quello che faccio. Oooh… fredde e umide mani morte… Eeh, non posso guardare! [prova a togliere il sigillo dalla statua] <br> '''Jak''': Sta attento, Daxter! [prende il sigillo e diventa invisibile] <br> '''Daxter''': Jak? Jak? Dove sei, amico? EHI! <br> '''Jak''': È un potere oscuro, Dax. Una sorta di invisibilità. <br> '''Daxter''': Sì beh, lascia stare. Se ti fossi mosso così velocemente molto tempo fa, io indosserei ancora i pantaloni. Sai cosa mi manca davvero? Un bel paio di mutande. Quelle che sollevano e sostengono… aaah… [fa dei versi strani] Non puoi capire. Usciamo da qui!
*[nelle catacombe, Jak e Daxter spiano Veger che parla con un monaco] <br> '''Conte Veger''': No, non accetto scuse! Mi avevi detto che potevi riuscirci, e ora devi farlo! <br> '''Seem''': Ma abbiamo poco tempo. La Stella del giorno si avvicina, e sai cosa accadrà. <br> '''Conte Veger''': Sfortunatamente sì. Ma ce ne occuperemo non appena avrò libero accesso alle catacombe. Tu continua a lavorare, io mi occuperò di quegli idioti di Haven. Ti prometto… che incontrerai i tuoi creatori. <br> '''Jak''': Perché le catacombe sono importanti?
*'''Daxter''': Ehi! È sicuramente uno di quei misteriosi Precursor. <br> '''Precursor''': Benvenuto, grande guerriero. Il tuo ritorno ci dona grande speranza. Il futuro di questo pianeta è a una svolta decisiva. I Creatori Oscuri hanno trovato di nuovo il tuo mondo, e il destino attende di raggiungere il punto dove passato e futuro si incontrano. <br> '''Daxter''': Tu hai capito… qualcosa di quello che ha detto quel tipo? [scandendo bene le parole] Parla la mia lingua se puoi, ok? <br> '''Precursor''': Ti servirà tutto il potere che potrai avere per sopravvivere a questa terribile prova, prescelto. <br> '''Daxter''': Ah, posso farcela. <br> '''Precursor''': Io stavo parlando con quello alto [Jak], tappetto! <br> '''Daxter''': Ehi! <br> '''Precursor''': Adesso guarda la luce, e ricevi il potere, eroe. <br> '''Daxter''': Ok, ora cominci a spaventarmi. <br> '''Jak''': Dax… l’Eco Oscuro… non c’è più… sta svanendo… mi sento meglio.
*[nell'arena di battaglia] <br> '''Pecker''': Benvenuti, coraggiori guerrieri! Ecco a voi… l’unico, l’immenso, il più potente tra i potenti, il magnifico, l’eminenza reale… <br> '''Damas''': È sufficiente, va’ avanti! <br> '''Pecker''': Scusi, mi sono lasciato trasportare. Ho già detto quanto sono belli i suoi capelli? <br> '''Damas''': Pecker! <br> '''Pecker''': Sì, giusto. Ha ora inizio un’altra prova dei giochi: il combattimento mortale. Buona fortuna, e che vinca il migliore… chiunque sia, animale o uomo. <br> [durante la battaglia, i due incontrano una loro vecchia conoscenza] <br> '''Jak''': Sig? <br> '''Sig''': Jak? Daxter? <br> '''Daxter''': Sig! <br> '''Sig''': Beh, non fate quella faccia stupita. <br> '''Jak''': Che cosa ci fai qui? <br> '''Sig''': Testo le mie capacità. Su, facciamola finita. <br> '''Jak''': Oh no! Andiamo, Sig. Non combatto contro di te. <br> '''Sig''': Se non lo fai, ci ucciderà. È la legge dell’arena. Mi spiace… nulla di personale… <br> '''Daxter''': Oh oh… <br> [Sig sta per sparare a Jak, ma subito dopo getta la sua arma a terra, venendo così circondato da dei Predoni] <br> '''Damas''': Oltraggio! Uno deve distruggere l’altro! Completate la prova, o preparatevi al peggio! <br> '''Sig''': So che me ne pentirò amaramente. <br> '''Damas''': Circondateli! <br> [la scena si sposta nella sala del trono di Spargus] <br> '''Damas''': [con tono arrabbiato] Come osate infagare la purezza dell’arena!? Sig, il tempo trascorso a Haven City ti ha rovinato! E tu, novizio [Jak]… Tu non meriti alcuna pietà! Vi dovrei lasciare entrambi tra le dune del deserto. Tuttavia, Sig, visto che per anni sei stato una spia a Haven, meriti una possibilità di redenzione. Ma solo… per questa volta! <br> '''Jak''': Una spia? <br> '''Sig''': Sta zitto! Dopo ti spiego. <br> '''Damas''': C’è un covo di Metallopodi non molto lontano da qui. Da un po’ di tempo attaccano i nostri trasporti di artefatti. Voglio che tu vada nel cuore del loro covo, ed elimini tutte le creature al suo interno. Ti direi buona fortuna, ma non ti servirà aver fortuna.
*[Jak e Daxter incontrano Ashelin nella zona nord del deserto] <br> '''Daxter''': Ehi bellezza, credevi di avermi scaricato? Sapevo che saresti tornata in cerca d’amore arancione. Dai una bella occhiata, è l’ultima volta che lo vedi. <br> '''Jak''': Ashelin! Che cosa ci fai qui? <br> '''Ashelin''': Jak, è bello rivederti. <br> '''Daxter''': Sentite, ragazzi, ci avete mollati nel deserto. Quindi parlate alle mie chiappe, perché le mie orecchie non sentono! Andiamo, Jak. <br> '''Jak''': Quel segnalatore che mi hai dato… Grazie. <br> '''Ashelin''': Sapevo che Damas ti avrebbe trovato. Non perde nulla nel suo deserto. <br> '''Jak''': Come fai a conoscerlo? <br> '''Ashelin''': Ora non ha importanza. Jak, devi tornare subito in città [Haven City]. Stiamo perdendo la guerra. Veger è assetato di potere e ha preso il comando. Non ha idea di cosa sta affrontando. Serve il tuo… <br> '''Jak''': Attenzione! <br> [improvvisamente, una banda di predoni del deserto mettono in pericolo i protagonisti]
*'''Ashelin''': Keira voleva che ti dessi questo. [gli consegna il Jet Board] Jak, i tuoi amici hanno bisogno di te. Io ho bisogno di te. <br> '''Jak''': La città mi ha scacciato, ricordi? Per me possono marcire tutti. <br> '''Ashelin''': Ma che ne sarà dei tuoi… <br> '''Jak''': [con tono arrabbiato] Lascia stare, piantala! Ora ho dei nuovi amici. <br> '''Ashelin''': Quindi l’eroe che conoscevo è morto nel deserto. O è successo molto prima? Non ti ricordi più chi sei? [gli consegna il sigillo di Mar] <br> '''Jak''': Ho finito di salvare il mondo.
*'''Conte Veger''': I monaci mi avevano detto che saresti arrivato dalle sotto-rotaie Precursor. Interessanti, vero? I Precursor le hanno usate per costruire il mondo molti eoni fa. Il sistema di rotaie conduce nelle profondità del pianeta, dove si dice che gli antichi donassero grandi poteri ai più meritevoli. Salverò il mondo con quel potere, proprio come ha fatto Mar. <br> '''Jak''': Sì, hai già fatto una gran cosa permettendo alle Teste di Metallo di distruggere il palazzo. <br> '''Conte Veger''': Oh, era proprio quello che volevo, ragazzo mio. Siamo in orario perfetto, Jak! Quella luce in cielo, sai cos’è? I nostri incubi ci hanno trovato e la fine sta arrivando! Dovevo accedere velocemente alle catacombe, quindi ho attaccato il castello di persona. Questo sarà il nostro piccolo segreto. <br> '''Jak''': Beh, sei pieno di sorprese. <br> '''Conte Veger''': E tu sei pieno di Eco Oscuro! Tu e il tuo piccolo ratto siete due mostruosità! Ma io libererò questo pianeta da questa feccia. La pura luce regnerà nell’universo, e io sarò la luce che brillerà in ogni remoto angolo del mondo e che distruggerà tutte le ombre! <br> '''Daxter''': Ah, mi scusi, Conte Vulger… <br> '''Conte Veger''': Si dice Veger! <br> '''Daxter''': Sì, come vuoi. Non è forse bello nascondersi nelle tenebre di tanto in tanto? Rilassarsi, guardando le pupe camminare con indosso dei piccoli bikini, sai, il loro movimento… Ecco, la mia coda prova sensazioni uniche in quei momenti. <br> '''Conte Veger''': Basta! Inizieremo a ripulire questo mondo occupandoci di te! Preparati! Sto per evocare il vero grande potere degli antichi! [tramite il suo scettro, evoca un antico robot Precursor] E questa volta, i Precursor non avranno pietà di te.
*[ritornati a Haven City, ormai distrutta, i due protagonisti incontrano nuovamente Samos e Keira separati da una barriera difensiva] <br> '''Daxter''': Questo posto è brutto come la mia vecchia cameretta. <br> '''Samos''': Jak! Da questa parte! <br> '''Jak''': Samos! Keira! <br> '''Daxter''': Ah, Samos… ancora verde… come il pelo tra le dita dei miei piedi. <br> '''Samos''': Vedi, Keira, ero certo di percepire l’energia di Jak. Oh, ragazzo, sono molto felice di rivederti. Quei cunicoli che si trovano sotto il palazzo devono essere veramente importanti. Le Teste di Metallo e i robot delle guardie krimsi stanno avanzando verso di loro, e non possiamo resistere per sempre. <br> '''Jak''': Così la città ha ancora bisogno di me? Che altro c’è di nuovo? <br> '''Samos''': Veger ha da poco attivato lo scudo di forza. <br> '''Jak''': È Veger che ha attaccato il palazzo! Ha detto che gli interessava qualcosa nel sottosuolo, nelle catacombe, credo. <br> '''Samos''': Beh, dovrai scoprire di cosa si tratta e trovarlo prima di lui. Ma dovrai prima trovare un’altra via d’accesso in questa sezione della città. Scendi nelle fogne e raggiungi il porto, poi trova una strada verso nord per raggiungerci. Ah, Jak… ci dispiace per ciò che è successo. Avremmo dovuto fermare Veger. <br> '''Jak''': Beh, lo fermerò io.
*[ritornati al Naughty Ottsel] <br> '''Daxter''': Ah, il Naughty Ottsel. Dolcezza, sono qui! <br> '''Torn''': Jak? Pensavo che non ti avrei più rivisto. <br> '''Daxter''': Torn?! Che cosa diavolo ci fai nel mio locale?! <br> '''Torn''': Beh, ci serviva una base nella zona sud. E poi… mi piace il cartello appeso sulla porta d’ingresso. <br> '''Daxter''': Sì. È proprio bello. <br> '''Torn''': Lo usiamo come bersaglio per esercitarci! <br> '''Daxter''': Ehi! <br> '''Torn''': Ascolta. Mi spiace molto non avere fermato Veger. Dispiace a tutti. <br> '''Jak''': Abbiamo visto Veger. Tenta di usare la tecnologia Precursor per i suoi scopi. <br> '''Torn''': È chiaro! Quell’uomo è sempre stato la voce fuori dal coro. Ora abbiamo problemi più urgenti. Veger mi ha mandato in missione suicida contro il porto e non c’è scampo. Non possiamo tornare al Fronte di Liberazione. Le nostre truppe sono divise e sia le guardie krimsi che le Teste di Metallo ci stanno attaccando. <br> '''Daxter''': Niente paura, amico! Gli eroi son tornati! <br> '''Torn''': Uh oh… Quasi dimenticavo. Dei Bot Esplosivi stanno arrivando dalla zona della città in mano alle guardie krimsi. Ci pensi tu, Jak? <br> '''Daxter''': Ok. Tutto ciò fa un po’ paura… (ridacchia) Ma Jak è tornato!
*[dopo aver superato il percorso d'addestramento] <br> '''Tess''': Bravo. Niente male, Jak, per un ragazzo. Ora voglio che tu protegga il mio piccolino con questo… altrimenti ti farò MALE, oh sì, ti farò davvero molto male! Chiaro? (ghigno) <br> '''Daxter''': Wow! Non sapevo tu avessi tanto… rrrawwr.
*'''Torn''': Jak, va nelle fogne nella zona controllata dalle Teste di Metallo. Dobbiamo sferrare un attacco dal basso, e le fogne sono l’unica fia d’accesso. Non abbiamo controllato quei cunicoli da quando è scoppiata la guerra, ma gli esploratori non hanno riferito movimenti. <br> '''Daxter''': Ehm… Ed è positivo, vero? <br> '''Torn''': In verità… nessun esploratore è mai tornato per fare rapporto. <br> '''Daxter''': Ah… AAH! Ci riservi sempre le missioni migliori, eh? <br> '''Jak''': Oscura, sporca, pericolosa… Questa guerra comincia a piacermi.
*[dopo aver distrutto le Teste di Metallo nella caverna del deserto] <br> '''Sig''': Sì, bello mio! Adoro l’odore delle Teste di Metallo bruciate! Questo è un buon allenamento per quando si farà sul serio… e credimi… manca poco. <br> '''Jak''': Che cosa ha a che fare Damas con Haven City? <br> '''Sig''': Non sono affari tuoi. <br> '''Daxter''': E perché hai fatto la spia per lui, eh? <br> '''Sig''': Diciamo che Damas ha perso una cosa in città e mi ha chiesto di trovarla. Ma a te che importa, amico? Gli abitanti di Haven City sono deboli, lo sai! Hanno perso la guerra prima che iniziasse. Per fortuna, il piano di Damas ci farà sopravvivere. <br> '''Jak''': Stai giocando con la vita della gente! <br> '''Sig''': E perché no? Hanno giocato con la mia! Sopravvivono i più forti, caro mio. Vi consiglio di allearvi solo con la fazione vincente. <br> '''Jak''': E qual è, secondo te? <br> '''Sig''': Quella che sta in cima al mucchio. E sfortunatamente… sarà un grosso mucchio. <br> '''Daxter''': Sì, un mucchio di… devo andare avanti? <br> '''Jak''': E ora che facciamo? <br> '''Sig''': Per ora, cercate di restare fuori dai guai. Vi avviserò io quando dovrete agire.
*'''Damas''': Mantenere le persone in vita... e dar loro una speranza... è molto difficile. <br> '''Jak''': Però te la cavi bene qui... <br> '''Damas''': Anche tu devi farti una vita, Jak. Fatti coraggio, prendi il destino nelle tue mani... Ascolta, la sabbia di per sé non ha forma, ma se aggiungi acqua può diventare malleabile. Anche la sorte è così, se aggiungi il giusto elemento. <br> '''Jak''': L'Eco! <br> '''Damas''': Umpf bravo, l'hai capito. I monaci dicono che il mondo si avvia alla fine, ma noi sopravvivremo. Sono sicuro che vivremo oltre la fine di questo mondo! Sta pronto, sei uno dei migliori guerrieri che ho a disposizione e mi servirai per le prove che ci attendono. Non voglio perderti come ho perso... mio figlio. <br> '''Jak''': Avevi un figlio? <br> '''Damas''': Sì, tempo fa... ma molto è stato sacrificato in questa guerra per il bene del popolo. Comunque, non ha importanza. Ultimamente abbiamo dei seri problemi con i Predoni, voglio che tu prenda un veicolo e distrugga tutte le loro pattuglie. Vai e fatti onore in combattimento!
*'''Daxter''': Ciao a tutti, amici, eccomi! È proprio così, il Daxterminatore è tornato in azione! <br> '''Keira''': Daxter! Jak! Ce l’avete fatta! <br> '''Samos''': Era ora che voi due arrivaste, sapete? <br> '''Pecker''': Ci avete messo troppo! <br> '''Jak''': Mi spiace, ci siamo imbattuti in una guerra. <br> '''Ashelin''': Ottimo lavoro, Jak. Mi scuso ufficialmente per prima a nome della città. <br> '''Jak''': Lascia stare. Devo sbrigare delle faccende personali. <br> '''Samos''': Beh, quello che sappiamo al momento è che c’è un enorme costruttore di pianeti oscuri pronto a distruggerci. Non possiamo sapere quanto tempo ci è rimasto. Se sta usando la tecnologia Precursor, allora l’unico modo per distruggerla è utilizzare la stessa tecnologia Precursor. E per trovarla bisogna esplorare le catacombe. <br> '''Keira''': Inoltre, dal gran numero di Eco Cristalli in movimento possiamo dedurre solo… che qualcuno sta provando a risvegliare la tecnologia Precursor. <br> '''Jak''': Dietro tutto questo c’è Veger. O Errol. O forse… <br> '''Daxter''': Ooh ooh… aspetta di sentire le mie avventure nel deserto. Io ero lì, pronto a fronteggiare un gruppo di gigantesche Teste di Metallo, quando improvvisamente… <br> [allarme] <br> '''Pecker''': Uh oh… <br> '''Ashelin''': Sembra un attacco su larga scala. Diversi nemici in arrivo. Sei pronto a intervenire, Jak? <br> '''Jak''': E me lo chiedi, pupa? Forza, Dax, ora si balla!
*'''Samos''': Ottime mosse, ragazzo. Per me sei l’uomo più adatto a guidare una spedizione all’interno delle catacombe. <br> '''Conte Veger''': Per favore, rifletti. Non dare giudizi così affrettati. Sei sicuro di volere che questo mostro contaminato dall’Eco cammini nelle sale degli antichi e gloriosi Precursor? Dovrei essere io a capo della spedizione. <br> '''Ashelin''': Siamo stanchi dei tuoi piani, Veger. <br> '''Conte Veger''': Ho le risposte che state cercando. I miei monaci Precursor mi hanno dato le conoscenze necessarie per attivare la griglia di difesa planetaria. E se mi chiedete di farlo… <br> '''Keira''': Jak è in gamba e non ci ha mai deluso. Io sono con lui. <br> '''Samos''': Anch’io, sì! <br> '''Daxter''': Sei sbiancato, Vegan. <br> '''Conte Veger''': Veger! Mi chiamo Veger, idiota! <br> '''Daxter''': Come vuoi… <br> '''Ashelin''': Conte Veger, con effetto immediato sciolgo il consiglio cittadino e ti privo del tuo titolo e di tutti i tuoi privilegi. Non farti vedere mai più! <br> '''Conte Veger''': Cosa? Ma come osi?! Vi avevo offerto la salvezza, ma ora brucerete tutti nel fuoco della creazione Precursor! Vi do la mia parola. <br> '''Ashelin''': È stato un attacco terribile. Non possiamo continuare a lungo a respingere assalti del genere! La fabbrica di armi volante deve essere chiusa. Ma il suo impianto è protetto e c’è un codice segreto diverso per ogni ingresso. I vecchi codici sono nel sistema centrale, nella stanza dell’alimentatore. Se tu riuscissi a penetrare là, potresti di certo sbloccare gli accessi alla fabbrica di armi. <br> '''Pecker''': Onin dice che la griglia di Eco che è là dentro può aiutarti. Ma per aprire la vecchia stanza devi trovare la scatola di derivazione nelle fogne. Sai che ti dico? Sei proprio pazzo se vai là sotto. Ma… bah, buona fortuna.
*'''Daxter''': Ah, ricordi questo posto? Mi manca il vecchio caro Vin. <br> '''Jak''': Sì. Era un bravo ragazzo. Un po’ pazzo. <br> '''Vin''': Ehi, a chi stai dando del pazzo? Come faccio ad aiutarvi se ce l’avete con me?! <br> '''Daxter''': Vin! Aspetta un attimo! Sei proprio tu? <br> '''Vin''': Sì, sono io. Beh, in realtà non è proprio così. In effetti adesso sono un “bio costrutto digi memorizzato super potenziato” nonché “mega informatizzato”, amico. <br> '''Daxter''': Tu hai capito quello che ha detto? <br> '''Vin''': Quando la città è stata attaccata dalle Teste di Metallo prima che riuscissero a prendermi, ho messo il mio cervello nella griglia di Eco. Perciò adesso è tutto a posto. Quei mostri sicuramente non possono prendermi qui. Vero? Che ne dite? <br> '''Jak''': Ascolta, Vin. Sono lieto che tu… sia quello che sei. Ora dobbiamo penetrare nella fabbrica di armi, ma gli accessi sono bloccati. Forse il codice che apre le porte è nascosto nel sistema. <br> '''Vin''': Sì. È così. <br> '''Jak''': Davvero? <br> '''Vin''': Certo che sì. <br> '''Daxter''': Puoi trovarlo per noi? <br> '''Vin''': Certo che no! <br> '''Daxter''': Perché no? <br> '''Vin''': Perché se aveste un mezzo ciclo cerebrale sapreste che quei codici di accesso sono protetti dal sistema centrale. Sono circuiti antichi e molto pericolosi. Anche noi esperti non possiamo avvicinarci senza rischiare di fare una brutta fine. <br> '''Jak''': Beh, facci arrivare vicini. <br> '''Vin''': Oh sì, nessun problema, sei tu che muori. E se fallisci, avrò finalmente un po’ di compagnia. (ridacchia) Quanto ci divertiremo. <br> '''Daxter''': Scusa, Vin… Niente di personale ma… Non mi va di farti compagnia! <br> '''Vin''': Quando sarai nel sistema, i dispositivi di sicurezza ti attaccheranno duramente. A questo punto dipenderà tutto da te, ragazzo. Se non batti il sistema verrai ucciso. Sei pronto? <br> '''Daxter''': E allora forza, Vin! Jak, dopo di te… <br> '''Vin''': Un attimo… ancora un attimo… Ok. Collegato!
*'''Torn''': Io voglio sapere chi c’è dietro. Come producono tutti quei Bot della Morte? Da dove vengono le materie prime e l’Eco? Per me c’è qualcosa che non quadra. <br> '''Jak''': Quindi si va dritti nella tana del nemico. Sarà divertente! <br> '''Daxter''': Sì. Dimmi quand’è che devo ridere!
*'''Cyber Errol''': Ho trovato alcuni amici che mi aiuteranno a conquistare questo misero pianeta. <br> '''Jak''': Stai parlando dei Creatori Oscuri? <br> '''Cyber Errol''': Sembra che il mio io digitale possa comunicare agevolmente con queste povere menti torturate. Oh, sono come me e te, Jak… Beh, come me, più che altro. Vogliono una casa, degli amici ovviamente, la distruzione di tutto il Light Eco! Si sono offerti volontari per aiutarmi a devastare questo miserabile pianeta. (ride) <br> '''Jak''': Ti attende una grossa sorpresa. I Creatori Oscuri non sono dei buoni alleati. Chiedi alle Teste di Metallo. <br> '''Cyber Errol''': Mi è stata data l’opportunità di avere un potere che neanche i Precursor potevano controllare. Non temere. Non potrai vedere in cosa trasformerò questo mondo. Ci sarà una roccia, una massa di miseri detriti… o forse il nulla! Il completo oblio! Che difficile scelta. <br> '''Jak''': Non ti permetterò di farlo!
*'''Daxter''': Jak, posso dire una cosa, prima della fine? La tua spalla era un po' ossuta e non ci sono stato per niente comodo, però... sei stato un buon amico. <br> '''Jak''': Anche tu, Dax. Mi sono divertito insieme a te. <br> '''Damas''': Qualcuno ha richiesto un esercito? <br> '''Jak''': Sei lontano dal deserto. Hai detto che un guerriero furbo non attacca mai a testa bassa. <br> '''Damas''': Beh dipende da quanto è dura la testa. E noi due abbiamo delle teste abbastanza dure, direi... <br> '''Jak''': Forza, finiamoli!
*'''Jak''': Damas! <br> '''Damas''': Niente male... ragazzo mio. Bel combattimento coff è un bel giorno per morire. Sono davvero molto orgoglioso di essere stato... dalla tua parte coff in questo mondo ci sono ancora dei veri eroi... <br> '''Jak''': Siamo stati grandi insieme. Non muoverti, io...! <br> '''Damas''' {{NDR|[[Ultime parole dai videogiochi|Ultime parole]]}}: Ti prego, devi promettermi una cosa. Devi promettermi che troverai mio figlio, Mar. Lo riconoscerai quando vedrai questo... Lui porta un amuleto identico a questo. Un simbolo del legame che abbiamo con l'antico Casato di Mar. Salva il popolo, Jak. Solo tu puoi farlo... <br> '''Jak''': ... Padre...
==Altri progetti==
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Setatergo
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/* Dialoghi */
wikitext
text/x-wiki
{{Videogioco
|nome gioco = Jak 3
|sviluppo = [[Naughty Dog]]
|pubblicazione = [[Sony Computer Entertainment]]
|anno = 2004
|piattaforma = [[PlayStation 2]]
|distribuzione digitale = [[PlayStation Network]]
|preceduto = [[Jak II: Renegade]]
|seguito = [[Jak and Daxter: Una sfida senza confini]]
}}
'''''Jak 3''''' è un [[videogioco a piattaforme]] del 2004
==[[Incipit]]==
{{Incipit videogiochi}}
*'''Conte Veger''': Con questo documento, il Gran Consiglio di Haven City ordina che per crimini compiuti contro la popolazione, tu venga bandito e segregato nel Deserto… per sempre. <br> '''Ashelin''': Ma è una condanna a morte, Veger. Dev’esserci un altro modo. <br> '''Conte Veger''': Spiacente, obiezione respinta! Il mostro dell’Eco Oscuro è pericoloso. Ora gettate il carico! <br> '''Pecker''': Io sono indignato! Sono veramente senza parole! Anche se avrei qualcosa da dire. Qui non sono tutti d’accordo con questo ridicolo… aarrgkk… decreto… <br> '''Daxter''': Sì, vogliamo un’altra votazione! <br> '''Conte Veger''': Oh, vedo che avete voglia di unirvi a lui… <br> '''Pecker''': A pensarci bene, non siamo così indignati. Addio, Jak. Non prendere troppo sole, bevi molta acqua, se riesci a trovarla. <br> '''Daxter''': Jak? <br> '''Jak''': Vai, torna in città, Dax. <br> '''Ashelin''': Mi spiace. Il Consiglio è troppo potente. Non ho potuto fare niente. <br> '''Jak''': Lo so. <br> '''Ashelin''': Non devi morire, mi hai sentito? È un ordine. Qualcuno ti troverà, te lo prometto. <br> '''Conte Veger''': Possano i Precursor avere pietà di te.
*'''Daxter''': (tossisce) <br> '''Jak''': Daxter! <br> '''Daxter''': Non ringraziarmi, Jak. Sono qui solo perché so che non sai stare senza di me. Ok, amico mio, tu ci hai messo in questo casino, ora devi tirarci fuori! <br> '''Pecker''': Aaah! Siamo o non siamo una squadra? <br> '''Jak''': Va bene, ora muoviamoci. Huh… Ma dove si va? <br> '''Daxter e Pecker''': Da quella parte! <br> '''Pecker''': Oh, perché tu sai dove dobbiamo andare, vero?! <br> '''Daxter''': Lo so meglio di te, becco storto! <br> '''Jak''': Aaah… su, sbrighiamoci.
*'''Pecker''': Huh… Lo vedi? Tutta colpa della tua stupida idea. <br> '''Daxter''': No, la colpa è tua! Solo un cretino come te poteva pensare di dire: “Andiamo con lui, saremo più forti insieme…” Io dico che moriremo insieme! Non posso credere che la gente ci odi. La città è salva grazie a noi.
[flashback]
*'''Torn''': Jak, la città è divisa. Dei nuovi Bot della Morte Krimsi controllano una parte vitale della zona industriale. I miei uomini subiscono gravi perdite. Le Guardie Krimsi hanno un nuovo capo. Stiamo cercando di scoprire chi sia. <br> '''Samos''': Anch’io ho delle brutte notizie. Un gruppo di Teste di Metallo sopravvissute si è concentrato in un’altra zona della città. <br> '''Jak''': Ma abbiamo distrutto Kor! <br> '''Samos''': Le Teste di Metallo più forti però sono sopravvissute. Perciò la battaglia per la città è appena iniziata. <br> '''Ashelin''': Per la gente, sei tu il responsabile.
*'''Daxter''': (sviene) Bravo… Bel piano, Jak… (tossisce) Mi ci vuole un riposino… Solo un breve sonnellino… <br> '''Pecker''': Aggh… Questo uccello è stracotto ormai. <br> '''Jak''': (tossisce) Il palazzo…
[flashback]
*'''Samos''': Rapporto! <br> '''Torn''': Si mette male! La città è un campo di battaglia. I Bot della Morte meccanizzati sono nella zona industriale, e le Teste di Metallo sopravvissute controllano la zona ovest. Perdiamo terreno su tutti i fronti. <br> '''Ashelin''': Vista l’emergenza, il Consiglio si riunisce stanotte. Si parla male di te, Jak. Sai cosa pensano? Che le Teste di Metallo sono entrate in città perché sei amico di Krew. <br> '''Jak''': Ma tu non ci credi, vero? <br> '''Samos''': Il passato ormai è passato. Ora le Teste di Metallo stanno attaccando il palazzo. Stanno cercando qualcosa, e non ho idea di… <br> (esplosioni) <br> '''Daxter''': AIUTO, STIAMO CADENDO!! <br> '''Samos''': Da questa parte! Salta!! <br> [il palazzo crolla] <br> '''Samos''': Per tutti i Precursor.
*'''Damas''': Sembra che abbiamo trovato degli esseri viventi. Beh, più o meno. Ecco da dove veniva quel segnale. Chi ti ha dato questo!? Li porteremo con noi! Su, muovetevi. Sento aria di tempesta.
==Dialoghi==
{{cronologico}}
*'''Damas''': Ci nascondi qualcosa, razza di animale? <br> '''Pecker''': È stato contaminato dall’Eco Oscuro, mio signore. <br> '''Daxter''': Il ragazzo perde il controllo quando si arrabbia. Quindi lasciatelo stare. È un consiglio da amico, date retta a me! <br> '''Damas''': Ah, allora è pericoloso. Potrebbe esserci utile. Per il tuo coraggio meriti il primo amuleto di guerra. Se riesci a vincere altri due combattimenti nell’arena, potrai diventare cittadino di Spargus. Ecco un lasciapassare con cui puoi entrare e uscire dalla città. Sappi però che non esistono rifugi fuori da queste mura. Il deserto è più pericoloso di me. E per la tua vittoria sarai ricompensato con una pistola. <br> '''Daxter''': Oh, bene, è così che si parla! Ehi… e per me che c’è? Niente! Come sempre, vero?!
*'''Kleiver''': Hai fatto delle belle mosse, combattendo nell’arena. Ma io dico che se durava ancora un po’ scoppiavi. <br> '''Jak''': Stai parlando con me? <br> '''Daxter''': Già! Stai parlando con… lui. <br> '''Kleiver''': No. Sto conversando con lo spirito della mia cara mamma. Ma certo che parlo con te! Voi due venite dal Grande Fumo, vero? <br> '''Jak''': Ma tu chi sei? <br> '''Kleiver''': La persona che comanda in questo posto, chiaro? Mi chiamo Kleiver. State con me, ragazzi, e mi occuperò di voi. In effetti, avrei un lavoro proprio adatto a voi. Andate con il mio Lucertolone Saltatore a caccia dei ladri che stanno svuotando i miei magazzini. Prendetene almeno 6, e io vi lascerò guidare uno dei miei veicoli da corsa… sperando che Damas vi permetta di uscire dalla città. <br> '''Jak''': Questo non è un problema. <br> '''Daxter''': Nooo!! Odio salire sugli animali! Mi fanno innervosire!
*'''Seem''': Siete ancora qui voi due? <br> '''Jak''': Sì, volevamo divertirci, prendere il sole… <br> '''Seem''': Non c’è tanto da scherzare. Sono Seem. Noi monaci siamo impegnati nello scoprire e proteggere i segreti dei Precursor. I Saltatori ci consentono di raggiungere luoghi inaccessibili. <br> '''Daxter''': Già, e sanno come riempirsi la pancia! Abbiamo incontrato un gruppo di canguratti non molto tempo fa. Stupidi ratti… si sedevano e… (urla) <br> '''Seem''': Non resisterai mai qua fuori. Voglio quel Cristallo di Eco Oscuro del satellite prima che finisca nelle mani sbagliate. <br> '''Daxter''': …aaah… È pesante! (urla) Lasciami! Lasciami andare…! <br> '''Seem''': Metto in palio un Cristallo di Luce, se sfidi i miei monaci sui loro Saltatori. Sien-com-tava. Baroosh… Baroosh… <br> '''Daxter''': Facci vedere solo dov’è la partenza!
*'''Kleiver''': Volete entrare in azione, ragazzi? Il radar mostra delle Teste di Metallo in movimento nel deserto non lontano da qui. Non mi piacciono le Teste di Metallo, quasi quanto non mi piacete voi due! Dovete mostrare il vostro valore. Intercettatele e distruggetele tutte quante. Chissà, potreste ottenere qualche gadget in questa missione. <br> '''Daxter''': Mi sembra che tu stia volontariamente tralasciando i dettagli pericolosi! Jak, ho una strana sensazione al riguardo. Non ho questi baffetti per nulla, sai? <br> '''Jak''': Tranquillo, conosco le Teste di Metallo. <br> '''Kleiver''': Hai mai visto una Testa di Metallo del deserto? <br> '''Daxter''': No. Perché? <br> '''Kleiver''': Niente. Pura curiosità. Andate e distruggete. (ghigno)
*'''Cybel Errol''': [attraverso un ologramma] Comandante delle Teste di Metallo, a rapporto. Se hai perso il carico e sei ancora vivo, allora ti ucciderò io! Voglio avere tutti i Cristalli di Eco Oscuro a disposizione! C’è poco tempo! Mi hai sentito? Aspetta… Ma tu sei… (urla) <br> '''Jak''': Non mi piace il suono della tua voce! <br> '''Daxter''': Hah! Gli hai dato una bella lezione a quel buffone! Oh, sì… divertente… <br> '''Jak''': Quella faccia… mi era familiare… <br> '''Daxter''': Ah, ora stai diventando paranoico, amico. Forza, torniamo indietro. Questo deserto mi fa venire i brividi.
*'''Daxter''': Ooh, figo! <br> '''Jak''': Secondo Seem, una spedizione di monaci è dispersa sul vulcano. Avranno costruito gli alianti per arrivare in cima. <br> '''Daxter''': Sì, bravo, adesso si dice “dispersi”. Se sono “svaniti” magari è un segno del destino. Non credi? <br> '''Jak''': Già. Ma ad ogni modo, tutto ciò che dobbiamo fare è usare quegli anelli acceleratori. <br> '''Daxter''': Oh no! Per caso vedi delle piume? Qui c’è solo pelo! Niente piume, niente volo, amico mio! Non riuscirai mai a coinvolgermi nella ricerca dei monaci Precursor. Assolutamente no e poi no! Lascia stare! Scordatelo! Non c’è speranza! È impossibile, mai e poi mai! Mai! <br> [subito dopo, i due partono in deltaplano verso il vulcano] <br> '''Daxter''': Jaaaaaaaaak!!!
*'''Daxter''': Sembra che non fosse d’accordo. <br> '''Jak''': Non toccarlo, Daxter! Non si sa che ti succederà toccando l’Eco Oscuro. <br> '''Daxter''': Guardami, Jak! Sono piccolo, peloso e ho il prurito in ogni parte del corpo. Non potrebbe andare peggio. Tranquillo. So quello che faccio. Oooh… fredde e umide mani morte… Eeh, non posso guardare! [prova a togliere il sigillo dalla statua] <br> '''Jak''': Sta attento, Daxter! [prende il sigillo e diventa invisibile] <br> '''Daxter''': Jak? Jak? Dove sei, amico? EHI! <br> '''Jak''': È un potere oscuro, Dax. Una sorta di invisibilità. <br> '''Daxter''': Sì beh, lascia stare. Se ti fossi mosso così velocemente molto tempo fa, io indosserei ancora i pantaloni. Sai cosa mi manca davvero? Un bel paio di mutande. Quelle che sollevano e sostengono… aaah… [fa dei versi strani] Non puoi capire. Usciamo da qui!
*[nelle catacombe, Jak e Daxter spiano Veger che parla con un monaco] <br> '''Conte Veger''': No, non accetto scuse! Mi avevi detto che potevi riuscirci, e ora devi farlo! <br> '''Seem''': Ma abbiamo poco tempo. La Stella del giorno si avvicina, e sai cosa accadrà. <br> '''Conte Veger''': Sfortunatamente sì. Ma ce ne occuperemo non appena avrò libero accesso alle catacombe. Tu continua a lavorare, io mi occuperò di quegli idioti di Haven. Ti prometto… che incontrerai i tuoi creatori. <br> '''Jak''': Perché le catacombe sono importanti?
*'''Daxter''': Ehi! È sicuramente uno di quei misteriosi Precursor. <br> '''Precursor''': Benvenuto, grande guerriero. Il tuo ritorno ci dona grande speranza. Il futuro di questo pianeta è a una svolta decisiva. I Creatori Oscuri hanno trovato di nuovo il tuo mondo, e il destino attende di raggiungere il punto dove passato e futuro si incontrano. <br> '''Daxter''': Tu hai capito… qualcosa di quello che ha detto quel tipo? [scandendo bene le parole] Parla la mia lingua se puoi, ok? <br> '''Precursor''': Ti servirà tutto il potere che potrai avere per sopravvivere a questa terribile prova, prescelto. <br> '''Daxter''': Ah, posso farcela. <br> '''Precursor''': Io stavo parlando con quello alto [Jak], tappetto! <br> '''Daxter''': Ehi! <br> '''Precursor''': Adesso guarda la luce, e ricevi il potere, eroe. <br> '''Daxter''': Ok, ora cominci a spaventarmi. <br> '''Jak''': Dax… l’Eco Oscuro… non c’è più… sta svanendo… mi sento meglio.
*[nell'arena di battaglia] <br> '''Pecker''': Benvenuti, coraggiori guerrieri! Ecco a voi… l’unico, l’immenso, il più potente tra i potenti, il magnifico, l’eminenza reale… <br> '''Damas''': È sufficiente, va’ avanti! <br> '''Pecker''': Scusi, mi sono lasciato trasportare. Ho già detto quanto sono belli i suoi capelli? <br> '''Damas''': Pecker! <br> '''Pecker''': Sì, giusto. Ha ora inizio un’altra prova dei giochi: il combattimento mortale. Buona fortuna, e che vinca il migliore… chiunque sia, animale o uomo. <br> [durante la battaglia, i due incontrano una loro vecchia conoscenza] <br> '''Jak''': Sig? <br> '''Sig''': Jak? Daxter? <br> '''Daxter''': Sig! <br> '''Sig''': Beh, non fate quella faccia stupita. <br> '''Jak''': Che cosa ci fai qui? <br> '''Sig''': Testo le mie capacità. Su, facciamola finita. <br> '''Jak''': Oh no! Andiamo, Sig. Non combatto contro di te. <br> '''Sig''': Se non lo fai, ci ucciderà. È la legge dell’arena. Mi spiace… nulla di personale… <br> '''Daxter''': Oh oh… <br> [Sig sta per sparare a Jak, ma subito dopo getta la sua arma a terra, venendo così circondato da dei Predoni] <br> '''Damas''': Oltraggio! Uno deve distruggere l’altro! Completate la prova, o preparatevi al peggio! <br> '''Sig''': So che me ne pentirò amaramente. <br> '''Damas''': Circondateli! <br> [la scena si sposta nella sala del trono di Spargus] <br> '''Damas''': [con tono arrabbiato] Come osate infagare la purezza dell’arena!? Sig, il tempo trascorso a Haven City ti ha rovinato! E tu, novizio [Jak]… Tu non meriti alcuna pietà! Vi dovrei lasciare entrambi tra le dune del deserto. Tuttavia, Sig, visto che per anni sei stato una spia a Haven, meriti una possibilità di redenzione. Ma solo… per questa volta! <br> '''Jak''': Una spia? <br> '''Sig''': Sta zitto! Dopo ti spiego. <br> '''Damas''': C’è un covo di Metallopodi non molto lontano da qui. Da un po’ di tempo attaccano i nostri trasporti di artefatti. Voglio che tu vada nel cuore del loro covo, ed elimini tutte le creature al suo interno. Ti direi buona fortuna, ma non ti servirà aver fortuna.
*[Jak e Daxter incontrano Ashelin nella zona nord del deserto] <br> '''Daxter''': Ehi bellezza, credevi di avermi scaricato? Sapevo che saresti tornata in cerca d’amore arancione. Dai una bella occhiata, è l’ultima volta che lo vedi. <br> '''Jak''': Ashelin! Che cosa ci fai qui? <br> '''Ashelin''': Jak, è bello rivederti. <br> '''Daxter''': Sentite, ragazzi, ci avete mollati nel deserto. Quindi parlate alle mie chiappe, perché le mie orecchie non sentono! Andiamo, Jak. <br> '''Jak''': Quel segnalatore che mi hai dato… Grazie. <br> '''Ashelin''': Sapevo che Damas ti avrebbe trovato. Non perde nulla nel suo deserto. <br> '''Jak''': Come fai a conoscerlo? <br> '''Ashelin''': Ora non ha importanza. Jak, devi tornare subito in città [Haven City]. Stiamo perdendo la guerra. Veger è assetato di potere e ha preso il comando. Non ha idea di cosa sta affrontando. Serve il tuo… <br> '''Jak''': Attenzione! <br> [improvvisamente, una banda di predoni del deserto mettono in pericolo i protagonisti]
*'''Ashelin''': Keira voleva che ti dessi questo. [gli consegna il Jet Board] Jak, i tuoi amici hanno bisogno di te. Io ho bisogno di te. <br> '''Jak''': La città mi ha scacciato, ricordi? Per me possono marcire tutti. <br> '''Ashelin''': Ma che ne sarà dei tuoi… <br> '''Jak''': [con tono arrabbiato] Lascia stare, piantala! Ora ho dei nuovi amici. <br> '''Ashelin''': Quindi l’eroe che conoscevo è morto nel deserto. O è successo molto prima? Non ti ricordi più chi sei? [gli consegna il sigillo di Mar] <br> '''Jak''': Ho finito di salvare il mondo.
*'''Conte Veger''': I monaci mi avevano detto che saresti arrivato dalle sotto-rotaie Precursor. Interessanti, vero? I Precursor le hanno usate per costruire il mondo molti eoni fa. Il sistema di rotaie conduce nelle profondità del pianeta, dove si dice che gli antichi donassero grandi poteri ai più meritevoli. Salverò il mondo con quel potere, proprio come ha fatto Mar. <br> '''Jak''': Sì, hai già fatto una gran cosa permettendo alle Teste di Metallo di distruggere il palazzo. <br> '''Conte Veger''': Oh, era proprio quello che volevo, ragazzo mio. Siamo in orario perfetto, Jak! Quella luce in cielo, sai cos’è? I nostri incubi ci hanno trovato e la fine sta arrivando! Dovevo accedere velocemente alle catacombe, quindi ho attaccato il castello di persona. Questo sarà il nostro piccolo segreto. <br> '''Jak''': Beh, sei pieno di sorprese. <br> '''Conte Veger''': E tu sei pieno di Eco Oscuro! Tu e il tuo piccolo ratto siete due mostruosità! Ma io libererò questo pianeta da questa feccia. La pura luce regnerà nell’universo, e io sarò la luce che brillerà in ogni remoto angolo del mondo e che distruggerà tutte le ombre! <br> '''Daxter''': Ah, mi scusi, Conte Vulger… <br> '''Conte Veger''': Si dice Veger! <br> '''Daxter''': Sì, come vuoi. Non è forse bello nascondersi nelle tenebre di tanto in tanto? Rilassarsi, guardando le pupe camminare con indosso dei piccoli bikini, sai, il loro movimento… Ecco, la mia coda prova sensazioni uniche in quei momenti. <br> '''Conte Veger''': Basta! Inizieremo a ripulire questo mondo occupandoci di te! Preparati! Sto per evocare il vero grande potere degli antichi! [tramite il suo scettro, evoca un antico robot Precursor] E questa volta, i Precursor non avranno pietà di te.
*[ritornati a Haven City, ormai distrutta, i due protagonisti incontrano nuovamente Samos e Keira separati da una barriera difensiva] <br> '''Daxter''': Questo posto è brutto come la mia vecchia cameretta. <br> '''Samos''': Jak! Da questa parte! <br> '''Jak''': Samos! Keira! <br> '''Daxter''': Ah, Samos… ancora verde… come il pelo tra le dita dei miei piedi. <br> '''Samos''': Vedi, Keira, ero certo di percepire l’energia di Jak. Oh, ragazzo, sono molto felice di rivederti. Quei cunicoli che si trovano sotto il palazzo devono essere veramente importanti. Le Teste di Metallo e i robot delle guardie krimsi stanno avanzando verso di loro, e non possiamo resistere per sempre. <br> '''Jak''': Così la città ha ancora bisogno di me? Che altro c’è di nuovo? <br> '''Samos''': Veger ha da poco attivato lo scudo di forza. <br> '''Jak''': È Veger che ha attaccato il palazzo! Ha detto che gli interessava qualcosa nel sottosuolo, nelle catacombe, credo. <br> '''Samos''': Beh, dovrai scoprire di cosa si tratta e trovarlo prima di lui. Ma dovrai prima trovare un’altra via d’accesso in questa sezione della città. Scendi nelle fogne e raggiungi il porto, poi trova una strada verso nord per raggiungerci. Ah, Jak… ci dispiace per ciò che è successo. Avremmo dovuto fermare Veger. <br> '''Jak''': Beh, lo fermerò io.
*[ritornati al Naughty Ottsel] <br> '''Daxter''': Ah, il Naughty Ottsel. Dolcezza, sono qui! <br> '''Torn''': Jak? Pensavo che non ti avrei più rivisto. <br> '''Daxter''': Torn?! Che cosa diavolo ci fai nel mio locale?! <br> '''Torn''': Beh, ci serviva una base nella zona sud. E poi… mi piace il cartello appeso sulla porta d’ingresso. <br> '''Daxter''': Sì. È proprio bello. <br> '''Torn''': Lo usiamo come bersaglio per esercitarci! <br> '''Daxter''': Ehi! <br> '''Torn''': Ascolta. Mi spiace molto non avere fermato Veger. Dispiace a tutti. <br> '''Jak''': Abbiamo visto Veger. Tenta di usare la tecnologia Precursor per i suoi scopi. <br> '''Torn''': È chiaro! Quell’uomo è sempre stato la voce fuori dal coro. Ora abbiamo problemi più urgenti. Veger mi ha mandato in missione suicida contro il porto e non c’è scampo. Non possiamo tornare al Fronte di Liberazione. Le nostre truppe sono divise e sia le guardie krimsi che le Teste di Metallo ci stanno attaccando. <br> '''Daxter''': Niente paura, amico! Gli eroi son tornati! <br> '''Torn''': Uh oh… Quasi dimenticavo. Dei Bot Esplosivi stanno arrivando dalla zona della città in mano alle guardie krimsi. Ci pensi tu, Jak? <br> '''Daxter''': Ok. Tutto ciò fa un po’ paura… (ridacchia) Ma Jak è tornato!
*[dopo aver superato il percorso d'addestramento] <br> '''Tess''': Bravo. Niente male, Jak, per un ragazzo. Ora voglio che tu protegga il mio piccolino con questo… altrimenti ti farò MALE, oh sì, ti farò davvero molto male! Chiaro? (ghigno) <br> '''Daxter''': Wow! Non sapevo tu avessi tanto… rrrawwr.
*'''Torn''': Jak, va nelle fogne nella zona controllata dalle Teste di Metallo. Dobbiamo sferrare un attacco dal basso, e le fogne sono l’unica fia d’accesso. Non abbiamo controllato quei cunicoli da quando è scoppiata la guerra, ma gli esploratori non hanno riferito movimenti. <br> '''Daxter''': Ehm… Ed è positivo, vero? <br> '''Torn''': In verità… nessun esploratore è mai tornato per fare rapporto. <br> '''Daxter''': Ah… AAH! Ci riservi sempre le missioni migliori, eh? <br> '''Jak''': Oscura, sporca, pericolosa… Questa guerra comincia a piacermi.
*[dopo aver distrutto le Teste di Metallo nella caverna del deserto] <br> '''Sig''': Sì, bello mio! Adoro l’odore delle Teste di Metallo bruciate! Questo è un buon allenamento per quando si farà sul serio… e credimi… manca poco. <br> '''Jak''': Che cosa ha a che fare Damas con Haven City? <br> '''Sig''': Non sono affari tuoi. <br> '''Daxter''': E perché hai fatto la spia per lui, eh? <br> '''Sig''': Diciamo che Damas ha perso una cosa in città e mi ha chiesto di trovarla. Ma a te che importa, amico? Gli abitanti di Haven City sono deboli, lo sai! Hanno perso la guerra prima che iniziasse. Per fortuna, il piano di Damas ci farà sopravvivere. <br> '''Jak''': Stai giocando con la vita della gente! <br> '''Sig''': E perché no? Hanno giocato con la mia! Sopravvivono i più forti, caro mio. Vi consiglio di allearvi solo con la fazione vincente. <br> '''Jak''': E qual è, secondo te? <br> '''Sig''': Quella che sta in cima al mucchio. E sfortunatamente… sarà un grosso mucchio. <br> '''Daxter''': Sì, un mucchio di… devo andare avanti? <br> '''Jak''': E ora che facciamo? <br> '''Sig''': Per ora, cercate di restare fuori dai guai. Vi avviserò io quando dovrete agire.
*'''Damas''': Mantenere le persone in vita... e dar loro una speranza... è molto difficile. <br> '''Jak''': Però te la cavi bene qui... <br> '''Damas''': Anche tu devi farti una vita, Jak. Fatti coraggio, prendi il destino nelle tue mani... Ascolta, la sabbia di per sé non ha forma, ma se aggiungi acqua può diventare malleabile. Anche la sorte è così, se aggiungi il giusto elemento. <br> '''Jak''': L'Eco! <br> '''Damas''': Umpf bravo, l'hai capito. I monaci dicono che il mondo si avvia alla fine, ma noi sopravvivremo. Sono sicuro che vivremo oltre la fine di questo mondo! Sta pronto, sei uno dei migliori guerrieri che ho a disposizione e mi servirai per le prove che ci attendono. Non voglio perderti come ho perso... mio figlio. <br> '''Jak''': Avevi un figlio? <br> '''Damas''': Sì, tempo fa... ma molto è stato sacrificato in questa guerra per il bene del popolo. Comunque, non ha importanza. Ultimamente abbiamo dei seri problemi con i Predoni, voglio che tu prenda un veicolo e distrugga tutte le loro pattuglie. Vai e fatti onore in combattimento!
*'''Daxter''': Ciao a tutti, amici, eccomi! È proprio così, il Daxterminatore è tornato in azione! <br> '''Keira''': Daxter! Jak! Ce l’avete fatta! <br> '''Samos''': Era ora che voi due arrivaste, sapete? <br> '''Pecker''': Ci avete messo troppo! <br> '''Jak''': Mi spiace, ci siamo imbattuti in una guerra. <br> '''Ashelin''': Ottimo lavoro, Jak. Mi scuso ufficialmente per prima a nome della città. <br> '''Jak''': Lascia stare. Devo sbrigare delle faccende personali. <br> '''Samos''': Beh, quello che sappiamo al momento è che c’è un enorme costruttore di pianeti oscuri pronto a distruggerci. Non possiamo sapere quanto tempo ci è rimasto. Se sta usando la tecnologia Precursor, allora l’unico modo per distruggerla è utilizzare la stessa tecnologia Precursor. E per trovarla bisogna esplorare le catacombe. <br> '''Keira''': Inoltre, dal gran numero di Eco Cristalli in movimento possiamo dedurre solo… che qualcuno sta provando a risvegliare la tecnologia Precursor. <br> '''Jak''': Dietro tutto questo c’è Veger. O Errol. O forse… <br> '''Daxter''': Ooh ooh… aspetta di sentire le mie avventure nel deserto. Io ero lì, pronto a fronteggiare un gruppo di gigantesche Teste di Metallo, quando improvvisamente… <br> [allarme] <br> '''Pecker''': Uh oh… <br> '''Ashelin''': Sembra un attacco su larga scala. Diversi nemici in arrivo. Sei pronto a intervenire, Jak? <br> '''Jak''': E me lo chiedi, pupa? Forza, Dax, ora si balla!
*'''Samos''': Ottime mosse, ragazzo. Per me sei l’uomo più adatto a guidare una spedizione all’interno delle catacombe. <br> '''Conte Veger''': Per favore, rifletti. Non dare giudizi così affrettati. Sei sicuro di volere che questo mostro contaminato dall’Eco cammini nelle sale degli antichi e gloriosi Precursor? Dovrei essere io a capo della spedizione. <br> '''Ashelin''': Siamo stanchi dei tuoi piani, Veger. <br> '''Conte Veger''': Ho le risposte che state cercando. I miei monaci Precursor mi hanno dato le conoscenze necessarie per attivare la griglia di difesa planetaria. E se mi chiedete di farlo… <br> '''Keira''': Jak è in gamba e non ci ha mai deluso. Io sono con lui. <br> '''Samos''': Anch’io, sì! <br> '''Daxter''': Sei sbiancato, Vegan. <br> '''Conte Veger''': Veger! Mi chiamo Veger, idiota! <br> '''Daxter''': Come vuoi… <br> '''Ashelin''': Conte Veger, con effetto immediato sciolgo il consiglio cittadino e ti privo del tuo titolo e di tutti i tuoi privilegi. Non farti vedere mai più! <br> '''Conte Veger''': Cosa? Ma come osi?! Vi avevo offerto la salvezza, ma ora brucerete tutti nel fuoco della creazione Precursor! Vi do la mia parola. <br> '''Ashelin''': È stato un attacco terribile. Non possiamo continuare a lungo a respingere assalti del genere! La fabbrica di armi volante deve essere chiusa. Ma il suo impianto è protetto e c’è un codice segreto diverso per ogni ingresso. I vecchi codici sono nel sistema centrale, nella stanza dell’alimentatore. Se tu riuscissi a penetrare là, potresti di certo sbloccare gli accessi alla fabbrica di armi. <br> '''Pecker''': Onin dice che la griglia di Eco che è là dentro può aiutarti. Ma per aprire la vecchia stanza devi trovare la scatola di derivazione nelle fogne. Sai che ti dico? Sei proprio pazzo se vai là sotto. Ma… bah, buona fortuna.
*'''Daxter''': Ah, ricordi questo posto? Mi manca il vecchio caro Vin. <br> '''Jak''': Sì. Era un bravo ragazzo. Un po’ pazzo. <br> '''Vin''': Ehi, a chi stai dando del pazzo? Come faccio ad aiutarvi se ce l’avete con me?! <br> '''Daxter''': Vin! Aspetta un attimo! Sei proprio tu? <br> '''Vin''': Sì, sono io. Beh, in realtà non è proprio così. In effetti adesso sono un “bio costrutto digi memorizzato super potenziato” nonché “mega informatizzato”, amico. <br> '''Daxter''': Tu hai capito quello che ha detto? <br> '''Vin''': Quando la città è stata attaccata dalle Teste di Metallo prima che riuscissero a prendermi, ho messo il mio cervello nella griglia di Eco. Perciò adesso è tutto a posto. Quei mostri sicuramente non possono prendermi qui. Vero? Che ne dite? <br> '''Jak''': Ascolta, Vin. Sono lieto che tu… sia quello che sei. Ora dobbiamo penetrare nella fabbrica di armi, ma gli accessi sono bloccati. Forse il codice che apre le porte è nascosto nel sistema. <br> '''Vin''': Sì. È così. <br> '''Jak''': Davvero? <br> '''Vin''': Certo che sì. <br> '''Daxter''': Puoi trovarlo per noi? <br> '''Vin''': Certo che no! <br> '''Daxter''': Perché no? <br> '''Vin''': Perché se aveste un mezzo ciclo cerebrale sapreste che quei codici di accesso sono protetti dal sistema centrale. Sono circuiti antichi e molto pericolosi. Anche noi esperti non possiamo avvicinarci senza rischiare di fare una brutta fine. <br> '''Jak''': Beh, facci arrivare vicini. <br> '''Vin''': Oh sì, nessun problema, sei tu che muori. E se fallisci, avrò finalmente un po’ di compagnia. (ridacchia) Quanto ci divertiremo. <br> '''Daxter''': Scusa, Vin… Niente di personale ma… Non mi va di farti compagnia! <br> '''Vin''': Quando sarai nel sistema, i dispositivi di sicurezza ti attaccheranno duramente. A questo punto dipenderà tutto da te, ragazzo. Se non batti il sistema verrai ucciso. Sei pronto? <br> '''Daxter''': E allora forza, Vin! Jak, dopo di te… <br> '''Vin''': Un attimo… ancora un attimo… Ok. Collegato!
*'''Torn''': Io voglio sapere chi c’è dietro. Come producono tutti quei Bot della Morte? Da dove vengono le materie prime e l’Eco? Per me c’è qualcosa che non quadra. <br> '''Jak''': Quindi si va dritti nella tana del nemico. Sarà divertente! <br> '''Daxter''': Sì. Dimmi quand’è che devo ridere!
*'''Cyber Errol''': Ho trovato alcuni amici che mi aiuteranno a conquistare questo misero pianeta. <br> '''Jak''': Stai parlando dei Creatori Oscuri? <br> '''Cyber Errol''': Sembra che il mio io digitale possa comunicare agevolmente con queste povere menti torturate. Oh, sono come me e te, Jak… Beh, come me, più che altro. Vogliono una casa, degli amici ovviamente, la distruzione di tutto il Light Eco! Si sono offerti volontari per aiutarmi a devastare questo miserabile pianeta. (ride) <br> '''Jak''': Ti attende una grossa sorpresa. I Creatori Oscuri non sono dei buoni alleati. Chiedi alle Teste di Metallo. <br> '''Cyber Errol''': Mi è stata data l’opportunità di avere un potere che neanche i Precursor potevano controllare. Non temere. Non potrai vedere in cosa trasformerò questo mondo. Ci sarà una roccia, una massa di miseri detriti… o forse il nulla! Il completo oblio! Che difficile scelta. <br> '''Jak''': Non ti permetterò di farlo!
*'''Jak''': Errol è scappato, ma abbiamo distrutto la sua fabbrica di robot. <br> '''Samos''': Molto bene. Ma il problema è sapere cosa sta facendo Errol. Temo che possa provare a risvegliare quella terribile nave oscura prima che riusciamo a distruggerla. <br> '''Pecker''': Onin dice che i Precursor e i Creatori Oscuri hanno combattuto per la supremazia dall’inizio dei tempi. Non sarebbe la prima volta che un pianeta finisce in mano a quei mostri. <br> '''Jak''': Beh, non prenderanno questo pianeta. Siamo andati avanti troppo a lungo. Ora dobbiamo mettere fine a questa storia. La verità si trova nelle catacombe. Perciò devo andare lì.
*'''Seem''': Errol ha scoperto come collegarsi alla nave del Creatore Oscuro. Se riuscisse a risvegliare il suo terribile carico dovremo affrontare orrori superiori ai nostri peggiori incubi. Non tutto è perduto. Ho nascosto a Errol l’artefatto più importante. Mi sbagliavo sul tuo conto. Tu hai l’equilibrio necessario per salvarci. <br> '''Daxter''': Come monaci siete super bizzarri, indossate abiti di gomma e avete la faccia pitturata. Però siete ok. <br> '''Seem''': Ora ho visto la verità… e sono tranquillo. Ho ricevuto il dono di poter vedere il volto dei miei creatori. Grazie, piccolo mio. <br> '''Daxter''': (ridacchia) Non c’è di che…
*[dopo aver distrutto un'orda di Creatori Oscuri che minacciavano la città di Spargus] <br> '''Damas''': Ce l’hai fatta, Jak! Questa vittoria ci dà una nuova speranza. Sono tempi duri. Ma quando ero il capo di Haven City sembravano ancora più duri. Ora è diverso. Perché sappiamo che il seme più piccolo può vivere tra le rocce. <br> '''Jak''': Come? Sei stato il capo di Haven City? <br> '''Damas''': Sono salito al trono durante la guerra con le Teste di Metallo. Il Barone Praxis mi ha tradito, e mi ha esiliato nel deserto. Il seguito, lo conosci… Ad ogni modo, ecco qui il terzo e ultimo amuleto di guerra. Ora sei uno di noi. Quest’oggetto è un segnalatore. Quando hai bisogno di noi, usalo per chiamarci, e noi arriveremo. E da me, ah… un dono di benvenuto. Si dice che quest’antica armatura Precursor sia stata indossata da Mar in persona. Io la custodivo per darla a mio figlio… ma è meglio… che in questo momento difficile la indossi tu. <br> '''Jak''': Grazie. Ma io non ho nulla per te. <br> '''Damas''': Ci hai dato speranza, Jak. Questo è un dono sufficiente. Benvenuto nel nostro clan.
*'''Ashelin''': Non si può sapere cosa farà Errol con quella nave oscura. Dobbiamo fermarlo! <br> '''Jak''': E tu saprai già come fare, non è vero? <br> '''Ashelin''': Abbiamo un piano… ma è rischioso. <br> '''Daxter''': Oh, ovviamente… non può essere facile. Nooo! E di certo noi siamo tra i pochi che possono riuscirci. <br> '''Ashelin''': No. È troppo pericoloso. Se ne occuperanno Torn e Jinx. <br> '''Daxter''': COSA?! Vuoi forse dire che noi non siamo abbastanza bravi?! Credi che non possiamo farcela?! <br> '''Jak''': Dax… <br> '''Daxter''': Devo ricordarti, che la squadra composta da Daxter, Jak e Daxter, ha sconfitto praticamente qualunque minaccia di questo mondo per tre… hai capito… tre avventure! <br> '''Jak''': Daxter… <br> '''Daxter''': Ah, questo è un oltraggio, Jak. Noi siamo gli eroi! Siamo proprio noi quelli della pubblicità, capisci? E tra poco sarà in vendita la mia ninea di scarpe sportive! Ho firmato un contratto! <br> '''Ashelin''': Ma non siete esclusi. Il vostro compito è coprire Torn e Jinx in un veicolo carico di esplosivi. Scortateli alla base delle Teste di Metallo e fate esplodere il covo! <br> '''Daxter''': Ah… beh… e perché non lo hai detto subito?
*[Jak e Daxter aprono l'entrata alla torre delle Teste di Metallo] <br> '''Sig''': Oh sì, ora gli facciamo male! Forza, apriamo le danze! <br> '''Jak''': Sì, adesso li sistemiamo! Sei pronto a ballare, Dax? <br> '''Daxter''': Vuoi dire a entrare là dentro? Ahm, Jak, forse resterò qui a… proteggere Sig.
*[dopo aver raggiunto la cima della torre] <br> '''Cyber Errol''': Ah… I miei piccoli amici sono venuti a trovarmi. Sapete, mi piacerebbe restare qua, ma ho un appuntamento con i più potenti esseri dell’universo! <br> '''Daxter''': Ora basta, scimmia metallica! Se non la pianti, io ti… ehm… scateno contro Jak! <br> '''Cyber Errol''': Troppo tardi! Ho risvegliato la tecnologia dei Creatori Oscuri. E quando tornerò, l’enorme potere dei Precursor sarà in mio possesso! Ci vediamo presto, miei cari amici. <br> '''Daxter''': Guarda… È incredibile… È spettacolare… Sta reagendo all’oscurità! (urla) Sta per esplodere!! <br> '''Sig''': Andiamo via di qui!
*[nel rifugio di Onin] <br> '''Samos''': Jak, siamo in grave pericolo. <br> '''Pecker''': Onin ritiene che ci siano strane forze in azione. Il fato è stato stravolto da poteri incontrollabili. Non ha mai visto niente del genere in vita sua. Aarrwk! Qualcosa si è risvegliato nelle profondità delle catacombe. <br> '''Daxter''': Fammi indovinare. Volete farci andare laggiù a controllare? È così?! <br> '''Samos''': L’accesso alle catacombe è nella zona controllata dalle Teste di Metallo. <br> '''Daxter''': Certe volte… vi odio tutti, sapete?! <br> '''Pecker''': Onin dice che il tuo fato ora è oscuro e avvolto nell’incertezza. Onin dice che sarà molto pericoloso per te… Onin dice che Pecker ti scorterà nelle catacombe e… Arrrck! COSA?! Che cosa hai detto? <br> '''Samos''': Tu sarai gli occhi di Onin e la coscienza di Jak. Devi andare con lui. <br> '''Pecker''': Aaah, e va bene, d’accordo. Ma se si mette male, là io non ci resto. Voi due, raggiungete l’ingresso delle catacombe e sviate i nemici. Aaarck! Ci vediamo là quando la zona è libera.
*'''Daxter''': Jak, posso dire una cosa, prima della fine? La tua spalla era un po' ossuta e non ci sono stato per niente comodo, però... sei stato un buon amico. <br> '''Jak''': Anche tu, Dax. Mi sono divertito insieme a te. <br> '''Damas''': Qualcuno ha richiesto un esercito? <br> '''Jak''': Sei lontano dal deserto. Hai detto che un guerriero furbo non attacca mai a testa bassa. <br> '''Damas''': Beh dipende da quanto è dura la testa. E noi due abbiamo delle teste abbastanza dure, direi... <br> '''Jak''': Forza, finiamoli!
*'''Jak''': Damas! <br> '''Damas''': Niente male... ragazzo mio. Bel combattimento coff è un bel giorno per morire. Sono davvero molto orgoglioso di essere stato... dalla tua parte coff in questo mondo ci sono ancora dei veri eroi... <br> '''Jak''': Siamo stati grandi insieme. Non muoverti, io...! <br> '''Damas''' {{NDR|[[Ultime parole dai videogiochi|Ultime parole]]}}: Ti prego, devi promettermi una cosa. Devi promettermi che troverai mio figlio, Mar. Lo riconoscerai quando vedrai questo... Lui porta un amuleto identico a questo. Un simbolo del legame che abbiamo con l'antico Casato di Mar. Salva il popolo, Jak. Solo tu puoi farlo... <br> '''Jak''': ... Padre...
==Altri progetti==
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Setatergo
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/* Dialoghi */
wikitext
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{{Videogioco
|nome gioco = Jak 3
|sviluppo = [[Naughty Dog]]
|pubblicazione = [[Sony Computer Entertainment]]
|anno = 2004
|piattaforma = [[PlayStation 2]]
|distribuzione digitale = [[PlayStation Network]]
|preceduto = [[Jak II: Renegade]]
|seguito = [[Jak and Daxter: Una sfida senza confini]]
}}
'''''Jak 3''''' è un [[videogioco a piattaforme]] del 2004
==[[Incipit]]==
{{Incipit videogiochi}}
*'''Conte Veger''': Con questo documento, il Gran Consiglio di Haven City ordina che per crimini compiuti contro la popolazione, tu venga bandito e segregato nel Deserto… per sempre. <br> '''Ashelin''': Ma è una condanna a morte, Veger. Dev’esserci un altro modo. <br> '''Conte Veger''': Spiacente, obiezione respinta! Il mostro dell’Eco Oscuro è pericoloso. Ora gettate il carico! <br> '''Pecker''': Io sono indignato! Sono veramente senza parole! Anche se avrei qualcosa da dire. Qui non sono tutti d’accordo con questo ridicolo… aarrgkk… decreto… <br> '''Daxter''': Sì, vogliamo un’altra votazione! <br> '''Conte Veger''': Oh, vedo che avete voglia di unirvi a lui… <br> '''Pecker''': A pensarci bene, non siamo così indignati. Addio, Jak. Non prendere troppo sole, bevi molta acqua, se riesci a trovarla. <br> '''Daxter''': Jak? <br> '''Jak''': Vai, torna in città, Dax. <br> '''Ashelin''': Mi spiace. Il Consiglio è troppo potente. Non ho potuto fare niente. <br> '''Jak''': Lo so. <br> '''Ashelin''': Non devi morire, mi hai sentito? È un ordine. Qualcuno ti troverà, te lo prometto. <br> '''Conte Veger''': Possano i Precursor avere pietà di te.
*'''Daxter''': (tossisce) <br> '''Jak''': Daxter! <br> '''Daxter''': Non ringraziarmi, Jak. Sono qui solo perché so che non sai stare senza di me. Ok, amico mio, tu ci hai messo in questo casino, ora devi tirarci fuori! <br> '''Pecker''': Aaah! Siamo o non siamo una squadra? <br> '''Jak''': Va bene, ora muoviamoci. Huh… Ma dove si va? <br> '''Daxter e Pecker''': Da quella parte! <br> '''Pecker''': Oh, perché tu sai dove dobbiamo andare, vero?! <br> '''Daxter''': Lo so meglio di te, becco storto! <br> '''Jak''': Aaah… su, sbrighiamoci.
*'''Pecker''': Huh… Lo vedi? Tutta colpa della tua stupida idea. <br> '''Daxter''': No, la colpa è tua! Solo un cretino come te poteva pensare di dire: “Andiamo con lui, saremo più forti insieme…” Io dico che moriremo insieme! Non posso credere che la gente ci odi. La città è salva grazie a noi.
[flashback]
*'''Torn''': Jak, la città è divisa. Dei nuovi Bot della Morte Krimsi controllano una parte vitale della zona industriale. I miei uomini subiscono gravi perdite. Le Guardie Krimsi hanno un nuovo capo. Stiamo cercando di scoprire chi sia. <br> '''Samos''': Anch’io ho delle brutte notizie. Un gruppo di Teste di Metallo sopravvissute si è concentrato in un’altra zona della città. <br> '''Jak''': Ma abbiamo distrutto Kor! <br> '''Samos''': Le Teste di Metallo più forti però sono sopravvissute. Perciò la battaglia per la città è appena iniziata. <br> '''Ashelin''': Per la gente, sei tu il responsabile.
*'''Daxter''': (sviene) Bravo… Bel piano, Jak… (tossisce) Mi ci vuole un riposino… Solo un breve sonnellino… <br> '''Pecker''': Aggh… Questo uccello è stracotto ormai. <br> '''Jak''': (tossisce) Il palazzo…
[flashback]
*'''Samos''': Rapporto! <br> '''Torn''': Si mette male! La città è un campo di battaglia. I Bot della Morte meccanizzati sono nella zona industriale, e le Teste di Metallo sopravvissute controllano la zona ovest. Perdiamo terreno su tutti i fronti. <br> '''Ashelin''': Vista l’emergenza, il Consiglio si riunisce stanotte. Si parla male di te, Jak. Sai cosa pensano? Che le Teste di Metallo sono entrate in città perché sei amico di Krew. <br> '''Jak''': Ma tu non ci credi, vero? <br> '''Samos''': Il passato ormai è passato. Ora le Teste di Metallo stanno attaccando il palazzo. Stanno cercando qualcosa, e non ho idea di… <br> (esplosioni) <br> '''Daxter''': AIUTO, STIAMO CADENDO!! <br> '''Samos''': Da questa parte! Salta!! <br> [il palazzo crolla] <br> '''Samos''': Per tutti i Precursor.
*'''Damas''': Sembra che abbiamo trovato degli esseri viventi. Beh, più o meno. Ecco da dove veniva quel segnale. Chi ti ha dato questo!? Li porteremo con noi! Su, muovetevi. Sento aria di tempesta.
==Dialoghi==
{{cronologico}}
*'''Damas''': Ci nascondi qualcosa, razza di animale? <br> '''Pecker''': È stato contaminato dall’Eco Oscuro, mio signore. <br> '''Daxter''': Il ragazzo perde il controllo quando si arrabbia. Quindi lasciatelo stare. È un consiglio da amico, date retta a me! <br> '''Damas''': Ah, allora è pericoloso. Potrebbe esserci utile. Per il tuo coraggio meriti il primo amuleto di guerra. Se riesci a vincere altri due combattimenti nell’arena, potrai diventare cittadino di Spargus. Ecco un lasciapassare con cui puoi entrare e uscire dalla città. Sappi però che non esistono rifugi fuori da queste mura. Il deserto è più pericoloso di me. E per la tua vittoria sarai ricompensato con una pistola. <br> '''Daxter''': Oh, bene, è così che si parla! Ehi… e per me che c’è? Niente! Come sempre, vero?!
*'''Kleiver''': Hai fatto delle belle mosse, combattendo nell’arena. Ma io dico che se durava ancora un po’ scoppiavi. <br> '''Jak''': Stai parlando con me? <br> '''Daxter''': Già! Stai parlando con… lui. <br> '''Kleiver''': No. Sto conversando con lo spirito della mia cara mamma. Ma certo che parlo con te! Voi due venite dal Grande Fumo, vero? <br> '''Jak''': Ma tu chi sei? <br> '''Kleiver''': La persona che comanda in questo posto, chiaro? Mi chiamo Kleiver. State con me, ragazzi, e mi occuperò di voi. In effetti, avrei un lavoro proprio adatto a voi. Andate con il mio Lucertolone Saltatore a caccia dei ladri che stanno svuotando i miei magazzini. Prendetene almeno 6, e io vi lascerò guidare uno dei miei veicoli da corsa… sperando che Damas vi permetta di uscire dalla città. <br> '''Jak''': Questo non è un problema. <br> '''Daxter''': Nooo!! Odio salire sugli animali! Mi fanno innervosire!
*'''Seem''': Siete ancora qui voi due? <br> '''Jak''': Sì, volevamo divertirci, prendere il sole… <br> '''Seem''': Non c’è tanto da scherzare. Sono Seem. Noi monaci siamo impegnati nello scoprire e proteggere i segreti dei Precursor. I Saltatori ci consentono di raggiungere luoghi inaccessibili. <br> '''Daxter''': Già, e sanno come riempirsi la pancia! Abbiamo incontrato un gruppo di canguratti non molto tempo fa. Stupidi ratti… si sedevano e… (urla) <br> '''Seem''': Non resisterai mai qua fuori. Voglio quel Cristallo di Eco Oscuro del satellite prima che finisca nelle mani sbagliate. <br> '''Daxter''': …aaah… È pesante! (urla) Lasciami! Lasciami andare…! <br> '''Seem''': Metto in palio un Cristallo di Luce, se sfidi i miei monaci sui loro Saltatori. Sien-com-tava. Baroosh… Baroosh… <br> '''Daxter''': Facci vedere solo dov’è la partenza!
*'''Kleiver''': Volete entrare in azione, ragazzi? Il radar mostra delle Teste di Metallo in movimento nel deserto non lontano da qui. Non mi piacciono le Teste di Metallo, quasi quanto non mi piacete voi due! Dovete mostrare il vostro valore. Intercettatele e distruggetele tutte quante. Chissà, potreste ottenere qualche gadget in questa missione. <br> '''Daxter''': Mi sembra che tu stia volontariamente tralasciando i dettagli pericolosi! Jak, ho una strana sensazione al riguardo. Non ho questi baffetti per nulla, sai? <br> '''Jak''': Tranquillo, conosco le Teste di Metallo. <br> '''Kleiver''': Hai mai visto una Testa di Metallo del deserto? <br> '''Daxter''': No. Perché? <br> '''Kleiver''': Niente. Pura curiosità. Andate e distruggete. (ghigno)
*'''Cybel Errol''': [attraverso un ologramma] Comandante delle Teste di Metallo, a rapporto. Se hai perso il carico e sei ancora vivo, allora ti ucciderò io! Voglio avere tutti i Cristalli di Eco Oscuro a disposizione! C’è poco tempo! Mi hai sentito? Aspetta… Ma tu sei… (urla) <br> '''Jak''': Non mi piace il suono della tua voce! <br> '''Daxter''': Hah! Gli hai dato una bella lezione a quel buffone! Oh, sì… divertente… <br> '''Jak''': Quella faccia… mi era familiare… <br> '''Daxter''': Ah, ora stai diventando paranoico, amico. Forza, torniamo indietro. Questo deserto mi fa venire i brividi.
*'''Daxter''': Ooh, figo! <br> '''Jak''': Secondo Seem, una spedizione di monaci è dispersa sul vulcano. Avranno costruito gli alianti per arrivare in cima. <br> '''Daxter''': Sì, bravo, adesso si dice “dispersi”. Se sono “svaniti” magari è un segno del destino. Non credi? <br> '''Jak''': Già. Ma ad ogni modo, tutto ciò che dobbiamo fare è usare quegli anelli acceleratori. <br> '''Daxter''': Oh no! Per caso vedi delle piume? Qui c’è solo pelo! Niente piume, niente volo, amico mio! Non riuscirai mai a coinvolgermi nella ricerca dei monaci Precursor. Assolutamente no e poi no! Lascia stare! Scordatelo! Non c’è speranza! È impossibile, mai e poi mai! Mai! <br> [subito dopo, i due partono in deltaplano verso il vulcano] <br> '''Daxter''': Jaaaaaaaaak!!!
*'''Daxter''': Sembra che non fosse d’accordo. <br> '''Jak''': Non toccarlo, Daxter! Non si sa che ti succederà toccando l’Eco Oscuro. <br> '''Daxter''': Guardami, Jak! Sono piccolo, peloso e ho il prurito in ogni parte del corpo. Non potrebbe andare peggio. Tranquillo. So quello che faccio. Oooh… fredde e umide mani morte… Eeh, non posso guardare! [prova a togliere il sigillo dalla statua] <br> '''Jak''': Sta attento, Daxter! [prende il sigillo e diventa invisibile] <br> '''Daxter''': Jak? Jak? Dove sei, amico? EHI! <br> '''Jak''': È un potere oscuro, Dax. Una sorta di invisibilità. <br> '''Daxter''': Sì beh, lascia stare. Se ti fossi mosso così velocemente molto tempo fa, io indosserei ancora i pantaloni. Sai cosa mi manca davvero? Un bel paio di mutande. Quelle che sollevano e sostengono… aaah… [fa dei versi strani] Non puoi capire. Usciamo da qui!
*[nelle catacombe, Jak e Daxter spiano Veger che parla con un monaco] <br> '''Conte Veger''': No, non accetto scuse! Mi avevi detto che potevi riuscirci, e ora devi farlo! <br> '''Seem''': Ma abbiamo poco tempo. La Stella del giorno si avvicina, e sai cosa accadrà. <br> '''Conte Veger''': Sfortunatamente sì. Ma ce ne occuperemo non appena avrò libero accesso alle catacombe. Tu continua a lavorare, io mi occuperò di quegli idioti di Haven. Ti prometto… che incontrerai i tuoi creatori. <br> '''Jak''': Perché le catacombe sono importanti?
*'''Daxter''': Ehi! È sicuramente uno di quei misteriosi Precursor. <br> '''Precursor''': Benvenuto, grande guerriero. Il tuo ritorno ci dona grande speranza. Il futuro di questo pianeta è a una svolta decisiva. I Creatori Oscuri hanno trovato di nuovo il tuo mondo, e il destino attende di raggiungere il punto dove passato e futuro si incontrano. <br> '''Daxter''': Tu hai capito… qualcosa di quello che ha detto quel tipo? [scandendo bene le parole] Parla la mia lingua se puoi, ok? <br> '''Precursor''': Ti servirà tutto il potere che potrai avere per sopravvivere a questa terribile prova, prescelto. <br> '''Daxter''': Ah, posso farcela. <br> '''Precursor''': Io stavo parlando con quello alto [Jak], tappetto! <br> '''Daxter''': Ehi! <br> '''Precursor''': Adesso guarda la luce, e ricevi il potere, eroe. <br> '''Daxter''': Ok, ora cominci a spaventarmi. <br> '''Jak''': Dax… l’Eco Oscuro… non c’è più… sta svanendo… mi sento meglio.
*[nell'arena di battaglia] <br> '''Pecker''': Benvenuti, coraggiori guerrieri! Ecco a voi… l’unico, l’immenso, il più potente tra i potenti, il magnifico, l’eminenza reale… <br> '''Damas''': È sufficiente, va’ avanti! <br> '''Pecker''': Scusi, mi sono lasciato trasportare. Ho già detto quanto sono belli i suoi capelli? <br> '''Damas''': Pecker! <br> '''Pecker''': Sì, giusto. Ha ora inizio un’altra prova dei giochi: il combattimento mortale. Buona fortuna, e che vinca il migliore… chiunque sia, animale o uomo. <br> [durante la battaglia, i due incontrano una loro vecchia conoscenza] <br> '''Jak''': Sig? <br> '''Sig''': Jak? Daxter? <br> '''Daxter''': Sig! <br> '''Sig''': Beh, non fate quella faccia stupita. <br> '''Jak''': Che cosa ci fai qui? <br> '''Sig''': Testo le mie capacità. Su, facciamola finita. <br> '''Jak''': Oh no! Andiamo, Sig. Non combatto contro di te. <br> '''Sig''': Se non lo fai, ci ucciderà. È la legge dell’arena. Mi spiace… nulla di personale… <br> '''Daxter''': Oh oh… <br> [Sig sta per sparare a Jak, ma subito dopo getta la sua arma a terra, venendo così circondato da dei Predoni] <br> '''Damas''': Oltraggio! Uno deve distruggere l’altro! Completate la prova, o preparatevi al peggio! <br> '''Sig''': So che me ne pentirò amaramente. <br> '''Damas''': Circondateli! <br> [la scena si sposta nella sala del trono di Spargus] <br> '''Damas''': [con tono arrabbiato] Come osate infagare la purezza dell’arena!? Sig, il tempo trascorso a Haven City ti ha rovinato! E tu, novizio [Jak]… Tu non meriti alcuna pietà! Vi dovrei lasciare entrambi tra le dune del deserto. Tuttavia, Sig, visto che per anni sei stato una spia a Haven, meriti una possibilità di redenzione. Ma solo… per questa volta! <br> '''Jak''': Una spia? <br> '''Sig''': Sta zitto! Dopo ti spiego. <br> '''Damas''': C’è un covo di Metallopodi non molto lontano da qui. Da un po’ di tempo attaccano i nostri trasporti di artefatti. Voglio che tu vada nel cuore del loro covo, ed elimini tutte le creature al suo interno. Ti direi buona fortuna, ma non ti servirà aver fortuna.
*[Jak e Daxter incontrano Ashelin nella zona nord del deserto] <br> '''Daxter''': Ehi bellezza, credevi di avermi scaricato? Sapevo che saresti tornata in cerca d’amore arancione. Dai una bella occhiata, è l’ultima volta che lo vedi. <br> '''Jak''': Ashelin! Che cosa ci fai qui? <br> '''Ashelin''': Jak, è bello rivederti. <br> '''Daxter''': Sentite, ragazzi, ci avete mollati nel deserto. Quindi parlate alle mie chiappe, perché le mie orecchie non sentono! Andiamo, Jak. <br> '''Jak''': Quel segnalatore che mi hai dato… Grazie. <br> '''Ashelin''': Sapevo che Damas ti avrebbe trovato. Non perde nulla nel suo deserto. <br> '''Jak''': Come fai a conoscerlo? <br> '''Ashelin''': Ora non ha importanza. Jak, devi tornare subito in città [Haven City]. Stiamo perdendo la guerra. Veger è assetato di potere e ha preso il comando. Non ha idea di cosa sta affrontando. Serve il tuo… <br> '''Jak''': Attenzione! <br> [improvvisamente, una banda di predoni del deserto mettono in pericolo i protagonisti]
*'''Ashelin''': Keira voleva che ti dessi questo. [gli consegna il Jet Board] Jak, i tuoi amici hanno bisogno di te. Io ho bisogno di te. <br> '''Jak''': La città mi ha scacciato, ricordi? Per me possono marcire tutti. <br> '''Ashelin''': Ma che ne sarà dei tuoi… <br> '''Jak''': [con tono arrabbiato] Lascia stare, piantala! Ora ho dei nuovi amici. <br> '''Ashelin''': Quindi l’eroe che conoscevo è morto nel deserto. O è successo molto prima? Non ti ricordi più chi sei? [gli consegna il sigillo di Mar] <br> '''Jak''': Ho finito di salvare il mondo.
*'''Conte Veger''': I monaci mi avevano detto che saresti arrivato dalle sotto-rotaie Precursor. Interessanti, vero? I Precursor le hanno usate per costruire il mondo molti eoni fa. Il sistema di rotaie conduce nelle profondità del pianeta, dove si dice che gli antichi donassero grandi poteri ai più meritevoli. Salverò il mondo con quel potere, proprio come ha fatto Mar. <br> '''Jak''': Sì, hai già fatto una gran cosa permettendo alle Teste di Metallo di distruggere il palazzo. <br> '''Conte Veger''': Oh, era proprio quello che volevo, ragazzo mio. Siamo in orario perfetto, Jak! Quella luce in cielo, sai cos’è? I nostri incubi ci hanno trovato e la fine sta arrivando! Dovevo accedere velocemente alle catacombe, quindi ho attaccato il castello di persona. Questo sarà il nostro piccolo segreto. <br> '''Jak''': Beh, sei pieno di sorprese. <br> '''Conte Veger''': E tu sei pieno di Eco Oscuro! Tu e il tuo piccolo ratto siete due mostruosità! Ma io libererò questo pianeta da questa feccia. La pura luce regnerà nell’universo, e io sarò la luce che brillerà in ogni remoto angolo del mondo e che distruggerà tutte le ombre! <br> '''Daxter''': Ah, mi scusi, Conte Vulger… <br> '''Conte Veger''': Si dice Veger! <br> '''Daxter''': Sì, come vuoi. Non è forse bello nascondersi nelle tenebre di tanto in tanto? Rilassarsi, guardando le pupe camminare con indosso dei piccoli bikini, sai, il loro movimento… Ecco, la mia coda prova sensazioni uniche in quei momenti. <br> '''Conte Veger''': Basta! Inizieremo a ripulire questo mondo occupandoci di te! Preparati! Sto per evocare il vero grande potere degli antichi! [tramite il suo scettro, evoca un antico robot Precursor] E questa volta, i Precursor non avranno pietà di te.
*[ritornati a Haven City, ormai distrutta, i due protagonisti incontrano nuovamente Samos e Keira separati da una barriera difensiva] <br> '''Daxter''': Questo posto è brutto come la mia vecchia cameretta. <br> '''Samos''': Jak! Da questa parte! <br> '''Jak''': Samos! Keira! <br> '''Daxter''': Ah, Samos… ancora verde… come il pelo tra le dita dei miei piedi. <br> '''Samos''': Vedi, Keira, ero certo di percepire l’energia di Jak. Oh, ragazzo, sono molto felice di rivederti. Quei cunicoli che si trovano sotto il palazzo devono essere veramente importanti. Le Teste di Metallo e i robot delle guardie krimsi stanno avanzando verso di loro, e non possiamo resistere per sempre. <br> '''Jak''': Così la città ha ancora bisogno di me? Che altro c’è di nuovo? <br> '''Samos''': Veger ha da poco attivato lo scudo di forza. <br> '''Jak''': È Veger che ha attaccato il palazzo! Ha detto che gli interessava qualcosa nel sottosuolo, nelle catacombe, credo. <br> '''Samos''': Beh, dovrai scoprire di cosa si tratta e trovarlo prima di lui. Ma dovrai prima trovare un’altra via d’accesso in questa sezione della città. Scendi nelle fogne e raggiungi il porto, poi trova una strada verso nord per raggiungerci. Ah, Jak… ci dispiace per ciò che è successo. Avremmo dovuto fermare Veger. <br> '''Jak''': Beh, lo fermerò io.
*[ritornati al Naughty Ottsel] <br> '''Daxter''': Ah, il Naughty Ottsel. Dolcezza, sono qui! <br> '''Torn''': Jak? Pensavo che non ti avrei più rivisto. <br> '''Daxter''': Torn?! Che cosa diavolo ci fai nel mio locale?! <br> '''Torn''': Beh, ci serviva una base nella zona sud. E poi… mi piace il cartello appeso sulla porta d’ingresso. <br> '''Daxter''': Sì. È proprio bello. <br> '''Torn''': Lo usiamo come bersaglio per esercitarci! <br> '''Daxter''': Ehi! <br> '''Torn''': Ascolta. Mi spiace molto non avere fermato Veger. Dispiace a tutti. <br> '''Jak''': Abbiamo visto Veger. Tenta di usare la tecnologia Precursor per i suoi scopi. <br> '''Torn''': È chiaro! Quell’uomo è sempre stato la voce fuori dal coro. Ora abbiamo problemi più urgenti. Veger mi ha mandato in missione suicida contro il porto e non c’è scampo. Non possiamo tornare al Fronte di Liberazione. Le nostre truppe sono divise e sia le guardie krimsi che le Teste di Metallo ci stanno attaccando. <br> '''Daxter''': Niente paura, amico! Gli eroi son tornati! <br> '''Torn''': Uh oh… Quasi dimenticavo. Dei Bot Esplosivi stanno arrivando dalla zona della città in mano alle guardie krimsi. Ci pensi tu, Jak? <br> '''Daxter''': Ok. Tutto ciò fa un po’ paura… (ridacchia) Ma Jak è tornato!
*[dopo aver superato il percorso d'addestramento] <br> '''Tess''': Bravo. Niente male, Jak, per un ragazzo. Ora voglio che tu protegga il mio piccolino con questo… altrimenti ti farò MALE, oh sì, ti farò davvero molto male! Chiaro? (ghigno) <br> '''Daxter''': Wow! Non sapevo tu avessi tanto… rrrawwr.
*'''Torn''': Jak, va nelle fogne nella zona controllata dalle Teste di Metallo. Dobbiamo sferrare un attacco dal basso, e le fogne sono l’unica fia d’accesso. Non abbiamo controllato quei cunicoli da quando è scoppiata la guerra, ma gli esploratori non hanno riferito movimenti. <br> '''Daxter''': Ehm… Ed è positivo, vero? <br> '''Torn''': In verità… nessun esploratore è mai tornato per fare rapporto. <br> '''Daxter''': Ah… AAH! Ci riservi sempre le missioni migliori, eh? <br> '''Jak''': Oscura, sporca, pericolosa… Questa guerra comincia a piacermi.
*[dopo aver distrutto le Teste di Metallo nella caverna del deserto] <br> '''Sig''': Sì, bello mio! Adoro l’odore delle Teste di Metallo bruciate! Questo è un buon allenamento per quando si farà sul serio… e credimi… manca poco. <br> '''Jak''': Che cosa ha a che fare Damas con Haven City? <br> '''Sig''': Non sono affari tuoi. <br> '''Daxter''': E perché hai fatto la spia per lui, eh? <br> '''Sig''': Diciamo che Damas ha perso una cosa in città e mi ha chiesto di trovarla. Ma a te che importa, amico? Gli abitanti di Haven City sono deboli, lo sai! Hanno perso la guerra prima che iniziasse. Per fortuna, il piano di Damas ci farà sopravvivere. <br> '''Jak''': Stai giocando con la vita della gente! <br> '''Sig''': E perché no? Hanno giocato con la mia! Sopravvivono i più forti, caro mio. Vi consiglio di allearvi solo con la fazione vincente. <br> '''Jak''': E qual è, secondo te? <br> '''Sig''': Quella che sta in cima al mucchio. E sfortunatamente… sarà un grosso mucchio. <br> '''Daxter''': Sì, un mucchio di… devo andare avanti? <br> '''Jak''': E ora che facciamo? <br> '''Sig''': Per ora, cercate di restare fuori dai guai. Vi avviserò io quando dovrete agire.
*'''Damas''': Mantenere le persone in vita... e dar loro una speranza... è molto difficile. <br> '''Jak''': Però te la cavi bene qui... <br> '''Damas''': Anche tu devi farti una vita, Jak. Fatti coraggio, prendi il destino nelle tue mani... Ascolta, la sabbia di per sé non ha forma, ma se aggiungi acqua può diventare malleabile. Anche la sorte è così, se aggiungi il giusto elemento. <br> '''Jak''': L'Eco! <br> '''Damas''': Umpf bravo, l'hai capito. I monaci dicono che il mondo si avvia alla fine, ma noi sopravvivremo. Sono sicuro che vivremo oltre la fine di questo mondo! Sta pronto, sei uno dei migliori guerrieri che ho a disposizione e mi servirai per le prove che ci attendono. Non voglio perderti come ho perso... mio figlio. <br> '''Jak''': Avevi un figlio? <br> '''Damas''': Sì, tempo fa... ma molto è stato sacrificato in questa guerra per il bene del popolo. Comunque, non ha importanza. Ultimamente abbiamo dei seri problemi con i Predoni, voglio che tu prenda un veicolo e distrugga tutte le loro pattuglie. Vai e fatti onore in combattimento!
*'''Daxter''': Ciao a tutti, amici, eccomi! È proprio così, il Daxterminatore è tornato in azione! <br> '''Keira''': Daxter! Jak! Ce l’avete fatta! <br> '''Samos''': Era ora che voi due arrivaste, sapete? <br> '''Pecker''': Ci avete messo troppo! <br> '''Jak''': Mi spiace, ci siamo imbattuti in una guerra. <br> '''Ashelin''': Ottimo lavoro, Jak. Mi scuso ufficialmente per prima a nome della città. <br> '''Jak''': Lascia stare. Devo sbrigare delle faccende personali. <br> '''Samos''': Beh, quello che sappiamo al momento è che c’è un enorme costruttore di pianeti oscuri pronto a distruggerci. Non possiamo sapere quanto tempo ci è rimasto. Se sta usando la tecnologia Precursor, allora l’unico modo per distruggerla è utilizzare la stessa tecnologia Precursor. E per trovarla bisogna esplorare le catacombe. <br> '''Keira''': Inoltre, dal gran numero di Eco Cristalli in movimento possiamo dedurre solo… che qualcuno sta provando a risvegliare la tecnologia Precursor. <br> '''Jak''': Dietro tutto questo c’è Veger. O Errol. O forse… <br> '''Daxter''': Ooh ooh… aspetta di sentire le mie avventure nel deserto. Io ero lì, pronto a fronteggiare un gruppo di gigantesche Teste di Metallo, quando improvvisamente… <br> [allarme] <br> '''Pecker''': Uh oh… <br> '''Ashelin''': Sembra un attacco su larga scala. Diversi nemici in arrivo. Sei pronto a intervenire, Jak? <br> '''Jak''': E me lo chiedi, pupa? Forza, Dax, ora si balla!
*'''Samos''': Ottime mosse, ragazzo. Per me sei l’uomo più adatto a guidare una spedizione all’interno delle catacombe. <br> '''Conte Veger''': Per favore, rifletti. Non dare giudizi così affrettati. Sei sicuro di volere che questo mostro contaminato dall’Eco cammini nelle sale degli antichi e gloriosi Precursor? Dovrei essere io a capo della spedizione. <br> '''Ashelin''': Siamo stanchi dei tuoi piani, Veger. <br> '''Conte Veger''': Ho le risposte che state cercando. I miei monaci Precursor mi hanno dato le conoscenze necessarie per attivare la griglia di difesa planetaria. E se mi chiedete di farlo… <br> '''Keira''': Jak è in gamba e non ci ha mai deluso. Io sono con lui. <br> '''Samos''': Anch’io, sì! <br> '''Daxter''': Sei sbiancato, Vegan. <br> '''Conte Veger''': Veger! Mi chiamo Veger, idiota! <br> '''Daxter''': Come vuoi… <br> '''Ashelin''': Conte Veger, con effetto immediato sciolgo il consiglio cittadino e ti privo del tuo titolo e di tutti i tuoi privilegi. Non farti vedere mai più! <br> '''Conte Veger''': Cosa? Ma come osi?! Vi avevo offerto la salvezza, ma ora brucerete tutti nel fuoco della creazione Precursor! Vi do la mia parola. <br> '''Ashelin''': È stato un attacco terribile. Non possiamo continuare a lungo a respingere assalti del genere! La fabbrica di armi volante deve essere chiusa. Ma il suo impianto è protetto e c’è un codice segreto diverso per ogni ingresso. I vecchi codici sono nel sistema centrale, nella stanza dell’alimentatore. Se tu riuscissi a penetrare là, potresti di certo sbloccare gli accessi alla fabbrica di armi. <br> '''Pecker''': Onin dice che la griglia di Eco che è là dentro può aiutarti. Ma per aprire la vecchia stanza devi trovare la scatola di derivazione nelle fogne. Sai che ti dico? Sei proprio pazzo se vai là sotto. Ma… bah, buona fortuna.
*'''Daxter''': Ah, ricordi questo posto? Mi manca il vecchio caro Vin. <br> '''Jak''': Sì. Era un bravo ragazzo. Un po’ pazzo. <br> '''Vin''': Ehi, a chi stai dando del pazzo? Come faccio ad aiutarvi se ce l’avete con me?! <br> '''Daxter''': Vin! Aspetta un attimo! Sei proprio tu? <br> '''Vin''': Sì, sono io. Beh, in realtà non è proprio così. In effetti adesso sono un “bio costrutto digi memorizzato super potenziato” nonché “mega informatizzato”, amico. <br> '''Daxter''': Tu hai capito quello che ha detto? <br> '''Vin''': Quando la città è stata attaccata dalle Teste di Metallo prima che riuscissero a prendermi, ho messo il mio cervello nella griglia di Eco. Perciò adesso è tutto a posto. Quei mostri sicuramente non possono prendermi qui. Vero? Che ne dite? <br> '''Jak''': Ascolta, Vin. Sono lieto che tu… sia quello che sei. Ora dobbiamo penetrare nella fabbrica di armi, ma gli accessi sono bloccati. Forse il codice che apre le porte è nascosto nel sistema. <br> '''Vin''': Sì. È così. <br> '''Jak''': Davvero? <br> '''Vin''': Certo che sì. <br> '''Daxter''': Puoi trovarlo per noi? <br> '''Vin''': Certo che no! <br> '''Daxter''': Perché no? <br> '''Vin''': Perché se aveste un mezzo ciclo cerebrale sapreste che quei codici di accesso sono protetti dal sistema centrale. Sono circuiti antichi e molto pericolosi. Anche noi esperti non possiamo avvicinarci senza rischiare di fare una brutta fine. <br> '''Jak''': Beh, facci arrivare vicini. <br> '''Vin''': Oh sì, nessun problema, sei tu che muori. E se fallisci, avrò finalmente un po’ di compagnia. (ridacchia) Quanto ci divertiremo. <br> '''Daxter''': Scusa, Vin… Niente di personale ma… Non mi va di farti compagnia! <br> '''Vin''': Quando sarai nel sistema, i dispositivi di sicurezza ti attaccheranno duramente. A questo punto dipenderà tutto da te, ragazzo. Se non batti il sistema verrai ucciso. Sei pronto? <br> '''Daxter''': E allora forza, Vin! Jak, dopo di te… <br> '''Vin''': Un attimo… ancora un attimo… Ok. Collegato!
*'''Torn''': Io voglio sapere chi c’è dietro. Come producono tutti quei Bot della Morte? Da dove vengono le materie prime e l’Eco? Per me c’è qualcosa che non quadra. <br> '''Jak''': Quindi si va dritti nella tana del nemico. Sarà divertente! <br> '''Daxter''': Sì. Dimmi quand’è che devo ridere!
*'''Cyber Errol''': Ho trovato alcuni amici che mi aiuteranno a conquistare questo misero pianeta. <br> '''Jak''': Stai parlando dei Creatori Oscuri? <br> '''Cyber Errol''': Sembra che il mio io digitale possa comunicare agevolmente con queste povere menti torturate. Oh, sono come me e te, Jak… Beh, come me, più che altro. Vogliono una casa, degli amici ovviamente, la distruzione di tutto il Light Eco! Si sono offerti volontari per aiutarmi a devastare questo miserabile pianeta. (ride) <br> '''Jak''': Ti attende una grossa sorpresa. I Creatori Oscuri non sono dei buoni alleati. Chiedi alle Teste di Metallo. <br> '''Cyber Errol''': Mi è stata data l’opportunità di avere un potere che neanche i Precursor potevano controllare. Non temere. Non potrai vedere in cosa trasformerò questo mondo. Ci sarà una roccia, una massa di miseri detriti… o forse il nulla! Il completo oblio! Che difficile scelta. <br> '''Jak''': Non ti permetterò di farlo!
*'''Jak''': Errol è scappato, ma abbiamo distrutto la sua fabbrica di robot. <br> '''Samos''': Molto bene. Ma il problema è sapere cosa sta facendo Errol. Temo che possa provare a risvegliare quella terribile nave oscura prima che riusciamo a distruggerla. <br> '''Pecker''': Onin dice che i Precursor e i Creatori Oscuri hanno combattuto per la supremazia dall’inizio dei tempi. Non sarebbe la prima volta che un pianeta finisce in mano a quei mostri. <br> '''Jak''': Beh, non prenderanno questo pianeta. Siamo andati avanti troppo a lungo. Ora dobbiamo mettere fine a questa storia. La verità si trova nelle catacombe. Perciò devo andare lì.
*'''Seem''': Errol ha scoperto come collegarsi alla nave del Creatore Oscuro. Se riuscisse a risvegliare il suo terribile carico dovremo affrontare orrori superiori ai nostri peggiori incubi. Non tutto è perduto. Ho nascosto a Errol l’artefatto più importante. Mi sbagliavo sul tuo conto. Tu hai l’equilibrio necessario per salvarci. <br> '''Daxter''': Come monaci siete super bizzarri, indossate abiti di gomma e avete la faccia pitturata. Però siete ok. <br> '''Seem''': Ora ho visto la verità… e sono tranquillo. Ho ricevuto il dono di poter vedere il volto dei miei creatori. Grazie, piccolo mio. <br> '''Daxter''': (ridacchia) Non c’è di che…
*[dopo aver distrutto un'orda di Creatori Oscuri che minacciavano la città di Spargus] <br> '''Damas''': Ce l’hai fatta, Jak! Questa vittoria ci dà una nuova speranza. Sono tempi duri. Ma quando ero il capo di Haven City sembravano ancora più duri. Ora è diverso. Perché sappiamo che il seme più piccolo può vivere tra le rocce. <br> '''Jak''': Come? Sei stato il capo di Haven City? <br> '''Damas''': Sono salito al trono durante la guerra con le Teste di Metallo. Il Barone Praxis mi ha tradito, e mi ha esiliato nel deserto. Il seguito, lo conosci… Ad ogni modo, ecco qui il terzo e ultimo amuleto di guerra. Ora sei uno di noi. Quest’oggetto è un segnalatore. Quando hai bisogno di noi, usalo per chiamarci, e noi arriveremo. E da me, ah… un dono di benvenuto. Si dice che quest’antica armatura Precursor sia stata indossata da Mar in persona. Io la custodivo per darla a mio figlio… ma è meglio… che in questo momento difficile la indossi tu. <br> '''Jak''': Grazie. Ma io non ho nulla per te. <br> '''Damas''': Ci hai dato speranza, Jak. Questo è un dono sufficiente. Benvenuto nel nostro clan.
*'''Ashelin''': Non si può sapere cosa farà Errol con quella nave oscura. Dobbiamo fermarlo! <br> '''Jak''': E tu saprai già come fare, non è vero? <br> '''Ashelin''': Abbiamo un piano… ma è rischioso. <br> '''Daxter''': Oh, ovviamente… non può essere facile. Nooo! E di certo noi siamo tra i pochi che possono riuscirci. <br> '''Ashelin''': No. È troppo pericoloso. Se ne occuperanno Torn e Jinx. <br> '''Daxter''': COSA?! Vuoi forse dire che noi non siamo abbastanza bravi?! Credi che non possiamo farcela?! <br> '''Jak''': Dax… <br> '''Daxter''': Devo ricordarti, che la squadra composta da Daxter, Jak e Daxter, ha sconfitto praticamente qualunque minaccia di questo mondo per tre… hai capito… tre avventure! <br> '''Jak''': Daxter… <br> '''Daxter''': Ah, questo è un oltraggio, Jak. Noi siamo gli eroi! Siamo proprio noi quelli della pubblicità, capisci? E tra poco sarà in vendita la mia ninea di scarpe sportive! Ho firmato un contratto! <br> '''Ashelin''': Ma non siete esclusi. Il vostro compito è coprire Torn e Jinx in un veicolo carico di esplosivi. Scortateli alla base delle Teste di Metallo e fate esplodere il covo! <br> '''Daxter''': Ah… beh… e perché non lo hai detto subito?
*[Jak e Daxter aprono l'entrata alla torre delle Teste di Metallo] <br> '''Sig''': Oh sì, ora gli facciamo male! Forza, apriamo le danze! <br> '''Jak''': Sì, adesso li sistemiamo! Sei pronto a ballare, Dax? <br> '''Daxter''': Vuoi dire a entrare là dentro? Ahm, Jak, forse resterò qui a… proteggere Sig.
*[dopo aver raggiunto la cima della torre] <br> '''Cyber Errol''': Ah… I miei piccoli amici sono venuti a trovarmi. Sapete, mi piacerebbe restare qua, ma ho un appuntamento con i più potenti esseri dell’universo! <br> '''Daxter''': Ora basta, scimmia metallica! Se non la pianti, io ti… ehm… scateno contro Jak! <br> '''Cyber Errol''': Troppo tardi! Ho risvegliato la tecnologia dei Creatori Oscuri. E quando tornerò, l’enorme potere dei Precursor sarà in mio possesso! Ci vediamo presto, miei cari amici. [scappa via] <br> '''Daxter''': Guarda… È incredibile… È spettacolare… Sta reagendo all’oscurità! (urla) Sta per esplodere!! <br> '''Sig''': Andiamo via di qui!
*[nel rifugio di Onin] <br> '''Samos''': Jak, siamo in grave pericolo. <br> '''Pecker''': Onin ritiene che ci siano strane forze in azione. Il fato è stato stravolto da poteri incontrollabili. Non ha mai visto niente del genere in vita sua. Aarrwk! Qualcosa si è risvegliato nelle profondità delle catacombe. <br> '''Daxter''': Fammi indovinare. Volete farci andare laggiù a controllare? È così?! <br> '''Samos''': L’accesso alle catacombe è nella zona controllata dalle Teste di Metallo. <br> '''Daxter''': Certe volte… vi odio tutti, sapete?! <br> '''Pecker''': Onin dice che il tuo fato ora è oscuro e avvolto nell’incertezza. Onin dice che sarà molto pericoloso per te… Onin dice che Pecker ti scorterà nelle catacombe e… Arrrck! COSA?! Che cosa hai detto? <br> '''Samos''': Tu sarai gli occhi di Onin e la coscienza di Jak. Devi andare con lui. <br> '''Pecker''': Aaah, e va bene, d’accordo. Ma se si mette male, là io non ci resto. Voi due, raggiungete l’ingresso delle catacombe e sviate i nemici. Aaarck! Ci vediamo là quando la zona è libera.
*'''Daxter''': Jak, posso dire una cosa, prima della fine? La tua spalla era un po' ossuta e non ci sono stato per niente comodo, però... sei stato un buon amico. <br> '''Jak''': Anche tu, Dax. Mi sono divertito insieme a te. <br> '''Damas''': Qualcuno ha richiesto un esercito? <br> '''Jak''': Sei lontano dal deserto. Hai detto che un guerriero furbo non attacca mai a testa bassa. <br> '''Damas''': Beh dipende da quanto è dura la testa. E noi due abbiamo delle teste abbastanza dure, direi... <br> '''Jak''': Forza, finiamoli!
*'''Jak''': Damas! <br> '''Damas''': Niente male... ragazzo mio. Bel combattimento... (tossisce)... è un bel giorno per morire... Sono... davvero molto orgoglioso di essere stato... dalla tua parte... (tossisce)... in questo mondo ci sono ancora dei veri eroi... <br> '''Jak''': Siamo stati grandi insieme. Non muoverti, io...! <br> '''Damas''' {{NDR|[[Ultime parole dai videogiochi|Ultime parole]]}}: Ti prego, devi promettermi una cosa... Devi promettermi che... troverai mio figlio... Mar. Lo riconoscerai quando vedrai questo... Lui porta un amuleto... identico a questo. Un simbolo del legame che abbiamo... con l'antico... Casato di Mar... (tossisce) Salva il popolo, Jak... Solo tu puoi farlo... <br> '''Jak''': ... Padre... <br> '''Conte Veger''': Sì. Tu eri quel bambino. Ti ho rapito da Damas sperando di usare i tuoi poteri dell’Eco per i miei esperimenti. Poi purtroppo ti ho perso di vista. Sembri un po’ deluso. Lo hai scoperto troppo tardi? Tu sei proprio il figlio del grande guerriero Damas. Oh… e lui non l’ha mai saputo. Che peccato. <br> '''Jak''': [si trasforma in Dark Jak] AAAAGGH! VEGER!! <br> '''Conte Veger''': Grazie per aver aperto la porta ai Precursor. Non preoccuparti. Porrò presto fine alla tua patetica esistenza, ragazzo. [scappa via] <br> '''Daxter''': Seguiamolo, Jak! <br> '''Jak''': Vuoi davvero andare laggiù? Senza fare storie, Dax? <br> '''Daxter''': Sì, ma non farci l’abitudine. Il fatto è che nessuno ferisce il mio migliore amico senza pagarne le conseguenze. Prendiamolo!
==Altri progetti==
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Setatergo
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/* Dialoghi */
wikitext
text/x-wiki
{{Videogioco
|nome gioco = Jak 3
|sviluppo = [[Naughty Dog]]
|pubblicazione = [[Sony Computer Entertainment]]
|anno = 2004
|piattaforma = [[PlayStation 2]]
|distribuzione digitale = [[PlayStation Network]]
|preceduto = [[Jak II: Renegade]]
|seguito = [[Jak and Daxter: Una sfida senza confini]]
}}
'''''Jak 3''''' è un [[videogioco a piattaforme]] del 2004
==[[Incipit]]==
{{Incipit videogiochi}}
*'''Conte Veger''': Con questo documento, il Gran Consiglio di Haven City ordina che per crimini compiuti contro la popolazione, tu venga bandito e segregato nel Deserto… per sempre. <br> '''Ashelin''': Ma è una condanna a morte, Veger. Dev’esserci un altro modo. <br> '''Conte Veger''': Spiacente, obiezione respinta! Il mostro dell’Eco Oscuro è pericoloso. Ora gettate il carico! <br> '''Pecker''': Io sono indignato! Sono veramente senza parole! Anche se avrei qualcosa da dire. Qui non sono tutti d’accordo con questo ridicolo… aarrgkk… decreto… <br> '''Daxter''': Sì, vogliamo un’altra votazione! <br> '''Conte Veger''': Oh, vedo che avete voglia di unirvi a lui… <br> '''Pecker''': A pensarci bene, non siamo così indignati. Addio, Jak. Non prendere troppo sole, bevi molta acqua, se riesci a trovarla. <br> '''Daxter''': Jak? <br> '''Jak''': Vai, torna in città, Dax. <br> '''Ashelin''': Mi spiace. Il Consiglio è troppo potente. Non ho potuto fare niente. <br> '''Jak''': Lo so. <br> '''Ashelin''': Non devi morire, mi hai sentito? È un ordine. Qualcuno ti troverà, te lo prometto. <br> '''Conte Veger''': Possano i Precursor avere pietà di te.
*'''Daxter''': (tossisce) <br> '''Jak''': Daxter! <br> '''Daxter''': Non ringraziarmi, Jak. Sono qui solo perché so che non sai stare senza di me. Ok, amico mio, tu ci hai messo in questo casino, ora devi tirarci fuori! <br> '''Pecker''': Aaah! Siamo o non siamo una squadra? <br> '''Jak''': Va bene, ora muoviamoci. Huh… Ma dove si va? <br> '''Daxter e Pecker''': Da quella parte! <br> '''Pecker''': Oh, perché tu sai dove dobbiamo andare, vero?! <br> '''Daxter''': Lo so meglio di te, becco storto! <br> '''Jak''': Aaah… su, sbrighiamoci.
*'''Pecker''': Huh… Lo vedi? Tutta colpa della tua stupida idea. <br> '''Daxter''': No, la colpa è tua! Solo un cretino come te poteva pensare di dire: “Andiamo con lui, saremo più forti insieme…” Io dico che moriremo insieme! Non posso credere che la gente ci odi. La città è salva grazie a noi.
[flashback]
*'''Torn''': Jak, la città è divisa. Dei nuovi Bot della Morte Krimsi controllano una parte vitale della zona industriale. I miei uomini subiscono gravi perdite. Le Guardie Krimsi hanno un nuovo capo. Stiamo cercando di scoprire chi sia. <br> '''Samos''': Anch’io ho delle brutte notizie. Un gruppo di Teste di Metallo sopravvissute si è concentrato in un’altra zona della città. <br> '''Jak''': Ma abbiamo distrutto Kor! <br> '''Samos''': Le Teste di Metallo più forti però sono sopravvissute. Perciò la battaglia per la città è appena iniziata. <br> '''Ashelin''': Per la gente, sei tu il responsabile.
*'''Daxter''': (sviene) Bravo… Bel piano, Jak… (tossisce) Mi ci vuole un riposino… Solo un breve sonnellino… <br> '''Pecker''': Aggh… Questo uccello è stracotto ormai. <br> '''Jak''': (tossisce) Il palazzo…
[flashback]
*'''Samos''': Rapporto! <br> '''Torn''': Si mette male! La città è un campo di battaglia. I Bot della Morte meccanizzati sono nella zona industriale, e le Teste di Metallo sopravvissute controllano la zona ovest. Perdiamo terreno su tutti i fronti. <br> '''Ashelin''': Vista l’emergenza, il Consiglio si riunisce stanotte. Si parla male di te, Jak. Sai cosa pensano? Che le Teste di Metallo sono entrate in città perché sei amico di Krew. <br> '''Jak''': Ma tu non ci credi, vero? <br> '''Samos''': Il passato ormai è passato. Ora le Teste di Metallo stanno attaccando il palazzo. Stanno cercando qualcosa, e non ho idea di… <br> (esplosioni) <br> '''Daxter''': AIUTO, STIAMO CADENDO!! <br> '''Samos''': Da questa parte! Salta!! <br> [il palazzo crolla] <br> '''Samos''': Per tutti i Precursor.
*'''Damas''': Sembra che abbiamo trovato degli esseri viventi. Beh, più o meno. Ecco da dove veniva quel segnale. Chi ti ha dato questo!? Li porteremo con noi! Su, muovetevi. Sento aria di tempesta.
==Dialoghi==
{{cronologico}}
*'''Damas''': Ci nascondi qualcosa, razza di animale? <br> '''Pecker''': È stato contaminato dall’Eco Oscuro, mio signore. <br> '''Daxter''': Il ragazzo perde il controllo quando si arrabbia. Quindi lasciatelo stare. È un consiglio da amico, date retta a me! <br> '''Damas''': Ah, allora è pericoloso. Potrebbe esserci utile. Per il tuo coraggio meriti il primo amuleto di guerra. Se riesci a vincere altri due combattimenti nell’arena, potrai diventare cittadino di Spargus. Ecco un lasciapassare con cui puoi entrare e uscire dalla città. Sappi però che non esistono rifugi fuori da queste mura. Il deserto è più pericoloso di me. E per la tua vittoria sarai ricompensato con una pistola. <br> '''Daxter''': Oh, bene, è così che si parla! Ehi… e per me che c’è? Niente! Come sempre, vero?!
*'''Kleiver''': Hai fatto delle belle mosse, combattendo nell’arena. Ma io dico che se durava ancora un po’ scoppiavi. <br> '''Jak''': Stai parlando con me? <br> '''Daxter''': Già! Stai parlando con… lui. <br> '''Kleiver''': No. Sto conversando con lo spirito della mia cara mamma. Ma certo che parlo con te! Voi due venite dal Grande Fumo, vero? <br> '''Jak''': Ma tu chi sei? <br> '''Kleiver''': La persona che comanda in questo posto, chiaro? Mi chiamo Kleiver. State con me, ragazzi, e mi occuperò di voi. In effetti, avrei un lavoro proprio adatto a voi. Andate con il mio Lucertolone Saltatore a caccia dei ladri che stanno svuotando i miei magazzini. Prendetene almeno 6, e io vi lascerò guidare uno dei miei veicoli da corsa… sperando che Damas vi permetta di uscire dalla città. <br> '''Jak''': Questo non è un problema. <br> '''Daxter''': Nooo!! Odio salire sugli animali! Mi fanno innervosire!
*'''Seem''': Siete ancora qui voi due? <br> '''Jak''': Sì, volevamo divertirci, prendere il sole… <br> '''Seem''': Non c’è tanto da scherzare. Sono Seem. Noi monaci siamo impegnati nello scoprire e proteggere i segreti dei Precursor. I Saltatori ci consentono di raggiungere luoghi inaccessibili. <br> '''Daxter''': Già, e sanno come riempirsi la pancia! Abbiamo incontrato un gruppo di canguratti non molto tempo fa. Stupidi ratti… si sedevano e… (urla) <br> '''Seem''': Non resisterai mai qua fuori. Voglio quel Cristallo di Eco Oscuro del satellite prima che finisca nelle mani sbagliate. <br> '''Daxter''': …aaah… È pesante! (urla) Lasciami! Lasciami andare…! <br> '''Seem''': Metto in palio un Cristallo di Luce, se sfidi i miei monaci sui loro Saltatori. Sien-com-tava. Baroosh… Baroosh… <br> '''Daxter''': Facci vedere solo dov’è la partenza!
*'''Kleiver''': Volete entrare in azione, ragazzi? Il radar mostra delle Teste di Metallo in movimento nel deserto non lontano da qui. Non mi piacciono le Teste di Metallo, quasi quanto non mi piacete voi due! Dovete mostrare il vostro valore. Intercettatele e distruggetele tutte quante. Chissà, potreste ottenere qualche gadget in questa missione. <br> '''Daxter''': Mi sembra che tu stia volontariamente tralasciando i dettagli pericolosi! Jak, ho una strana sensazione al riguardo. Non ho questi baffetti per nulla, sai? <br> '''Jak''': Tranquillo, conosco le Teste di Metallo. <br> '''Kleiver''': Hai mai visto una Testa di Metallo del deserto? <br> '''Daxter''': No. Perché? <br> '''Kleiver''': Niente. Pura curiosità. Andate e distruggete. (ghigno)
*'''Cybel Errol''': [attraverso un ologramma] Comandante delle Teste di Metallo, a rapporto. Se hai perso il carico e sei ancora vivo, allora ti ucciderò io! Voglio avere tutti i Cristalli di Eco Oscuro a disposizione! C’è poco tempo! Mi hai sentito? Aspetta… Ma tu sei… (urla) <br> '''Jak''': Non mi piace il suono della tua voce! <br> '''Daxter''': Hah! Gli hai dato una bella lezione a quel buffone! Oh, sì… divertente… <br> '''Jak''': Quella faccia… mi era familiare… <br> '''Daxter''': Ah, ora stai diventando paranoico, amico. Forza, torniamo indietro. Questo deserto mi fa venire i brividi.
*'''Daxter''': Ooh, figo! <br> '''Jak''': Secondo Seem, una spedizione di monaci è dispersa sul vulcano. Avranno costruito gli alianti per arrivare in cima. <br> '''Daxter''': Sì, bravo, adesso si dice “dispersi”. Se sono “svaniti” magari è un segno del destino. Non credi? <br> '''Jak''': Già. Ma ad ogni modo, tutto ciò che dobbiamo fare è usare quegli anelli acceleratori. <br> '''Daxter''': Oh no! Per caso vedi delle piume? Qui c’è solo pelo! Niente piume, niente volo, amico mio! Non riuscirai mai a coinvolgermi nella ricerca dei monaci Precursor. Assolutamente no e poi no! Lascia stare! Scordatelo! Non c’è speranza! È impossibile, mai e poi mai! Mai! <br> [subito dopo, i due partono in deltaplano verso il vulcano] <br> '''Daxter''': Jaaaaaaaaak!!!
*'''Daxter''': Sembra che non fosse d’accordo. <br> '''Jak''': Non toccarlo, Daxter! Non si sa che ti succederà toccando l’Eco Oscuro. <br> '''Daxter''': Guardami, Jak! Sono piccolo, peloso e ho il prurito in ogni parte del corpo. Non potrebbe andare peggio. Tranquillo. So quello che faccio. Oooh… fredde e umide mani morte… Eeh, non posso guardare! [prova a togliere il sigillo dalla statua] <br> '''Jak''': Sta attento, Daxter! [prende il sigillo e diventa invisibile] <br> '''Daxter''': Jak? Jak? Dove sei, amico? EHI! <br> '''Jak''': È un potere oscuro, Dax. Una sorta di invisibilità. <br> '''Daxter''': Sì beh, lascia stare. Se ti fossi mosso così velocemente molto tempo fa, io indosserei ancora i pantaloni. Sai cosa mi manca davvero? Un bel paio di mutande. Quelle che sollevano e sostengono… aaah… [fa dei versi strani] Non puoi capire. Usciamo da qui!
*[nelle catacombe, Jak e Daxter spiano Veger che parla con un monaco] <br> '''Conte Veger''': No, non accetto scuse! Mi avevi detto che potevi riuscirci, e ora devi farlo! <br> '''Seem''': Ma abbiamo poco tempo. La Stella del giorno si avvicina, e sai cosa accadrà. <br> '''Conte Veger''': Sfortunatamente sì. Ma ce ne occuperemo non appena avrò libero accesso alle catacombe. Tu continua a lavorare, io mi occuperò di quegli idioti di Haven. Ti prometto… che incontrerai i tuoi creatori. <br> '''Jak''': Perché le catacombe sono importanti?
*'''Daxter''': Ehi! È sicuramente uno di quei misteriosi Precursor. <br> '''Precursor''': Benvenuto, grande guerriero. Il tuo ritorno ci dona grande speranza. Il futuro di questo pianeta è a una svolta decisiva. I Creatori Oscuri hanno trovato di nuovo il tuo mondo, e il destino attende di raggiungere il punto dove passato e futuro si incontrano. <br> '''Daxter''': Tu hai capito… qualcosa di quello che ha detto quel tipo? [scandendo bene le parole] Parla la mia lingua se puoi, ok? <br> '''Precursor''': Ti servirà tutto il potere che potrai avere per sopravvivere a questa terribile prova, prescelto. <br> '''Daxter''': Ah, posso farcela. <br> '''Precursor''': Io stavo parlando con quello alto [Jak], tappetto! <br> '''Daxter''': Ehi! <br> '''Precursor''': Adesso guarda la luce, e ricevi il potere, eroe. <br> '''Daxter''': Ok, ora cominci a spaventarmi. <br> '''Jak''': Dax… l’Eco Oscuro… non c’è più… sta svanendo… mi sento meglio.
*[nell'arena di battaglia] <br> '''Pecker''': Benvenuti, coraggiori guerrieri! Ecco a voi… l’unico, l’immenso, il più potente tra i potenti, il magnifico, l’eminenza reale… <br> '''Damas''': È sufficiente, va’ avanti! <br> '''Pecker''': Scusi, mi sono lasciato trasportare. Ho già detto quanto sono belli i suoi capelli? <br> '''Damas''': Pecker! <br> '''Pecker''': Sì, giusto. Ha ora inizio un’altra prova dei giochi: il combattimento mortale. Buona fortuna, e che vinca il migliore… chiunque sia, animale o uomo. <br> [durante la battaglia, i due incontrano una loro vecchia conoscenza] <br> '''Jak''': Sig? <br> '''Sig''': Jak? Daxter? <br> '''Daxter''': Sig! <br> '''Sig''': Beh, non fate quella faccia stupita. <br> '''Jak''': Che cosa ci fai qui? <br> '''Sig''': Testo le mie capacità. Su, facciamola finita. <br> '''Jak''': Oh no! Andiamo, Sig. Non combatto contro di te. <br> '''Sig''': Se non lo fai, ci ucciderà. È la legge dell’arena. Mi spiace… nulla di personale… <br> '''Daxter''': Oh oh… <br> [Sig sta per sparare a Jak, ma subito dopo getta la sua arma a terra, venendo così circondato da dei Predoni] <br> '''Damas''': Oltraggio! Uno deve distruggere l’altro! Completate la prova, o preparatevi al peggio! <br> '''Sig''': So che me ne pentirò amaramente. <br> '''Damas''': Circondateli! <br> [la scena si sposta nella sala del trono di Spargus] <br> '''Damas''': [con tono arrabbiato] Come osate infagare la purezza dell’arena!? Sig, il tempo trascorso a Haven City ti ha rovinato! E tu, novizio [Jak]… Tu non meriti alcuna pietà! Vi dovrei lasciare entrambi tra le dune del deserto. Tuttavia, Sig, visto che per anni sei stato una spia a Haven, meriti una possibilità di redenzione. Ma solo… per questa volta! <br> '''Jak''': Una spia? <br> '''Sig''': Sta zitto! Dopo ti spiego. <br> '''Damas''': C’è un covo di Metallopodi non molto lontano da qui. Da un po’ di tempo attaccano i nostri trasporti di artefatti. Voglio che tu vada nel cuore del loro covo, ed elimini tutte le creature al suo interno. Ti direi buona fortuna, ma non ti servirà aver fortuna.
*[Jak e Daxter incontrano Ashelin nella zona nord del deserto] <br> '''Daxter''': Ehi bellezza, credevi di avermi scaricato? Sapevo che saresti tornata in cerca d’amore arancione. Dai una bella occhiata, è l’ultima volta che lo vedi. <br> '''Jak''': Ashelin! Che cosa ci fai qui? <br> '''Ashelin''': Jak, è bello rivederti. <br> '''Daxter''': Sentite, ragazzi, ci avete mollati nel deserto. Quindi parlate alle mie chiappe, perché le mie orecchie non sentono! Andiamo, Jak. <br> '''Jak''': Quel segnalatore che mi hai dato… Grazie. <br> '''Ashelin''': Sapevo che Damas ti avrebbe trovato. Non perde nulla nel suo deserto. <br> '''Jak''': Come fai a conoscerlo? <br> '''Ashelin''': Ora non ha importanza. Jak, devi tornare subito in città [Haven City]. Stiamo perdendo la guerra. Veger è assetato di potere e ha preso il comando. Non ha idea di cosa sta affrontando. Serve il tuo… <br> '''Jak''': Attenzione! <br> [improvvisamente, una banda di predoni del deserto mettono in pericolo i protagonisti]
*'''Ashelin''': Keira voleva che ti dessi questo. [gli consegna il Jet Board] Jak, i tuoi amici hanno bisogno di te. Io ho bisogno di te. <br> '''Jak''': La città mi ha scacciato, ricordi? Per me possono marcire tutti. <br> '''Ashelin''': Ma che ne sarà dei tuoi… <br> '''Jak''': [con tono arrabbiato] Lascia stare, piantala! Ora ho dei nuovi amici. <br> '''Ashelin''': Quindi l’eroe che conoscevo è morto nel deserto. O è successo molto prima? Non ti ricordi più chi sei? [gli consegna il sigillo di Mar] <br> '''Jak''': Ho finito di salvare il mondo.
*'''Conte Veger''': I monaci mi avevano detto che saresti arrivato dalle sotto-rotaie Precursor. Interessanti, vero? I Precursor le hanno usate per costruire il mondo molti eoni fa. Il sistema di rotaie conduce nelle profondità del pianeta, dove si dice che gli antichi donassero grandi poteri ai più meritevoli. Salverò il mondo con quel potere, proprio come ha fatto Mar. <br> '''Jak''': Sì, hai già fatto una gran cosa permettendo alle Teste di Metallo di distruggere il palazzo. <br> '''Conte Veger''': Oh, era proprio quello che volevo, ragazzo mio. Siamo in orario perfetto, Jak! Quella luce in cielo, sai cos’è? I nostri incubi ci hanno trovato e la fine sta arrivando! Dovevo accedere velocemente alle catacombe, quindi ho attaccato il castello di persona. Questo sarà il nostro piccolo segreto. <br> '''Jak''': Beh, sei pieno di sorprese. <br> '''Conte Veger''': E tu sei pieno di Eco Oscuro! Tu e il tuo piccolo ratto siete due mostruosità! Ma io libererò questo pianeta da questa feccia. La pura luce regnerà nell’universo, e io sarò la luce che brillerà in ogni remoto angolo del mondo e che distruggerà tutte le ombre! <br> '''Daxter''': Ah, mi scusi, Conte Vulger… <br> '''Conte Veger''': Si dice Veger! <br> '''Daxter''': Sì, come vuoi. Non è forse bello nascondersi nelle tenebre di tanto in tanto? Rilassarsi, guardando le pupe camminare con indosso dei piccoli bikini, sai, il loro movimento… Ecco, la mia coda prova sensazioni uniche in quei momenti. <br> '''Conte Veger''': Basta! Inizieremo a ripulire questo mondo occupandoci di te! Preparati! Sto per evocare il vero grande potere degli antichi! [tramite il suo scettro, evoca un antico robot Precursor] E questa volta, i Precursor non avranno pietà di te.
*[ritornati a Haven City, ormai distrutta, i due protagonisti incontrano nuovamente Samos e Keira separati da una barriera difensiva] <br> '''Daxter''': Questo posto è brutto come la mia vecchia cameretta. <br> '''Samos''': Jak! Da questa parte! <br> '''Jak''': Samos! Keira! <br> '''Daxter''': Ah, Samos… ancora verde… come il pelo tra le dita dei miei piedi. <br> '''Samos''': Vedi, Keira, ero certo di percepire l’energia di Jak. Oh, ragazzo, sono molto felice di rivederti. Quei cunicoli che si trovano sotto il palazzo devono essere veramente importanti. Le Teste di Metallo e i robot delle guardie krimsi stanno avanzando verso di loro, e non possiamo resistere per sempre. <br> '''Jak''': Così la città ha ancora bisogno di me? Che altro c’è di nuovo? <br> '''Samos''': Veger ha da poco attivato lo scudo di forza. <br> '''Jak''': È Veger che ha attaccato il palazzo! Ha detto che gli interessava qualcosa nel sottosuolo, nelle catacombe, credo. <br> '''Samos''': Beh, dovrai scoprire di cosa si tratta e trovarlo prima di lui. Ma dovrai prima trovare un’altra via d’accesso in questa sezione della città. Scendi nelle fogne e raggiungi il porto, poi trova una strada verso nord per raggiungerci. Ah, Jak… ci dispiace per ciò che è successo. Avremmo dovuto fermare Veger. <br> '''Jak''': Beh, lo fermerò io.
*[ritornati al Naughty Ottsel] <br> '''Daxter''': Ah, il Naughty Ottsel. Dolcezza, sono qui! <br> '''Torn''': Jak? Pensavo che non ti avrei più rivisto. <br> '''Daxter''': Torn?! Che cosa diavolo ci fai nel mio locale?! <br> '''Torn''': Beh, ci serviva una base nella zona sud. E poi… mi piace il cartello appeso sulla porta d’ingresso. <br> '''Daxter''': Sì. È proprio bello. <br> '''Torn''': Lo usiamo come bersaglio per esercitarci! <br> '''Daxter''': Ehi! <br> '''Torn''': Ascolta. Mi spiace molto non avere fermato Veger. Dispiace a tutti. <br> '''Jak''': Abbiamo visto Veger. Tenta di usare la tecnologia Precursor per i suoi scopi. <br> '''Torn''': È chiaro! Quell’uomo è sempre stato la voce fuori dal coro. Ora abbiamo problemi più urgenti. Veger mi ha mandato in missione suicida contro il porto e non c’è scampo. Non possiamo tornare al Fronte di Liberazione. Le nostre truppe sono divise e sia le guardie krimsi che le Teste di Metallo ci stanno attaccando. <br> '''Daxter''': Niente paura, amico! Gli eroi son tornati! <br> '''Torn''': Uh oh… Quasi dimenticavo. Dei Bot Esplosivi stanno arrivando dalla zona della città in mano alle guardie krimsi. Ci pensi tu, Jak? <br> '''Daxter''': Ok. Tutto ciò fa un po’ paura… (ridacchia) Ma Jak è tornato!
*[dopo aver superato il percorso d'addestramento] <br> '''Tess''': Bravo. Niente male, Jak, per un ragazzo. Ora voglio che tu protegga il mio piccolino con questo… altrimenti ti farò MALE, oh sì, ti farò davvero molto male! Chiaro? (ghigno) <br> '''Daxter''': Wow! Non sapevo tu avessi tanto… rrrawwr.
*'''Torn''': Jak, va nelle fogne nella zona controllata dalle Teste di Metallo. Dobbiamo sferrare un attacco dal basso, e le fogne sono l’unica fia d’accesso. Non abbiamo controllato quei cunicoli da quando è scoppiata la guerra, ma gli esploratori non hanno riferito movimenti. <br> '''Daxter''': Ehm… Ed è positivo, vero? <br> '''Torn''': In verità… nessun esploratore è mai tornato per fare rapporto. <br> '''Daxter''': Ah… AAH! Ci riservi sempre le missioni migliori, eh? <br> '''Jak''': Oscura, sporca, pericolosa… Questa guerra comincia a piacermi.
*[dopo aver distrutto le Teste di Metallo nella caverna del deserto] <br> '''Sig''': Sì, bello mio! Adoro l’odore delle Teste di Metallo bruciate! Questo è un buon allenamento per quando si farà sul serio… e credimi… manca poco. <br> '''Jak''': Che cosa ha a che fare Damas con Haven City? <br> '''Sig''': Non sono affari tuoi. <br> '''Daxter''': E perché hai fatto la spia per lui, eh? <br> '''Sig''': Diciamo che Damas ha perso una cosa in città e mi ha chiesto di trovarla. Ma a te che importa, amico? Gli abitanti di Haven City sono deboli, lo sai! Hanno perso la guerra prima che iniziasse. Per fortuna, il piano di Damas ci farà sopravvivere. <br> '''Jak''': Stai giocando con la vita della gente! <br> '''Sig''': E perché no? Hanno giocato con la mia! Sopravvivono i più forti, caro mio. Vi consiglio di allearvi solo con la fazione vincente. <br> '''Jak''': E qual è, secondo te? <br> '''Sig''': Quella che sta in cima al mucchio. E sfortunatamente… sarà un grosso mucchio. <br> '''Daxter''': Sì, un mucchio di… devo andare avanti? <br> '''Jak''': E ora che facciamo? <br> '''Sig''': Per ora, cercate di restare fuori dai guai. Vi avviserò io quando dovrete agire.
*'''Damas''': Mantenere le persone in vita... e dar loro una speranza... è molto difficile. <br> '''Jak''': Però te la cavi bene qui... <br> '''Damas''': Anche tu devi farti una vita, Jak. Fatti coraggio, prendi il destino nelle tue mani... Ascolta, la sabbia di per sé non ha forma, ma se aggiungi acqua può diventare malleabile. Anche la sorte è così, se aggiungi il giusto elemento. <br> '''Jak''': L'Eco! <br> '''Damas''': Umpf bravo, l'hai capito. I monaci dicono che il mondo si avvia alla fine, ma noi sopravvivremo. Sono sicuro che vivremo oltre la fine di questo mondo! Sta pronto, sei uno dei migliori guerrieri che ho a disposizione e mi servirai per le prove che ci attendono. Non voglio perderti come ho perso... mio figlio. <br> '''Jak''': Avevi un figlio? <br> '''Damas''': Sì, tempo fa... ma molto è stato sacrificato in questa guerra per il bene del popolo. Comunque, non ha importanza. Ultimamente abbiamo dei seri problemi con i Predoni, voglio che tu prenda un veicolo e distrugga tutte le loro pattuglie. Vai e fatti onore in combattimento!
*'''Daxter''': Ciao a tutti, amici, eccomi! È proprio così, il Daxterminatore è tornato in azione! <br> '''Keira''': Daxter! Jak! Ce l’avete fatta! <br> '''Samos''': Era ora che voi due arrivaste, sapete? <br> '''Pecker''': Ci avete messo troppo! <br> '''Jak''': Mi spiace, ci siamo imbattuti in una guerra. <br> '''Ashelin''': Ottimo lavoro, Jak. Mi scuso ufficialmente per prima a nome della città. <br> '''Jak''': Lascia stare. Devo sbrigare delle faccende personali. <br> '''Samos''': Beh, quello che sappiamo al momento è che c’è un enorme costruttore di pianeti oscuri pronto a distruggerci. Non possiamo sapere quanto tempo ci è rimasto. Se sta usando la tecnologia Precursor, allora l’unico modo per distruggerla è utilizzare la stessa tecnologia Precursor. E per trovarla bisogna esplorare le catacombe. <br> '''Keira''': Inoltre, dal gran numero di Eco Cristalli in movimento possiamo dedurre solo… che qualcuno sta provando a risvegliare la tecnologia Precursor. <br> '''Jak''': Dietro tutto questo c’è Veger. O Errol. O forse… <br> '''Daxter''': Ooh ooh… aspetta di sentire le mie avventure nel deserto. Io ero lì, pronto a fronteggiare un gruppo di gigantesche Teste di Metallo, quando improvvisamente… <br> [allarme] <br> '''Pecker''': Uh oh… <br> '''Ashelin''': Sembra un attacco su larga scala. Diversi nemici in arrivo. Sei pronto a intervenire, Jak? <br> '''Jak''': E me lo chiedi, pupa? Forza, Dax, ora si balla!
*'''Samos''': Ottime mosse, ragazzo. Per me sei l’uomo più adatto a guidare una spedizione all’interno delle catacombe. <br> '''Conte Veger''': Per favore, rifletti. Non dare giudizi così affrettati. Sei sicuro di volere che questo mostro contaminato dall’Eco cammini nelle sale degli antichi e gloriosi Precursor? Dovrei essere io a capo della spedizione. <br> '''Ashelin''': Siamo stanchi dei tuoi piani, Veger. <br> '''Conte Veger''': Ho le risposte che state cercando. I miei monaci Precursor mi hanno dato le conoscenze necessarie per attivare la griglia di difesa planetaria. E se mi chiedete di farlo… <br> '''Keira''': Jak è in gamba e non ci ha mai deluso. Io sono con lui. <br> '''Samos''': Anch’io, sì! <br> '''Daxter''': Sei sbiancato, Vegan. <br> '''Conte Veger''': Veger! Mi chiamo Veger, idiota! <br> '''Daxter''': Come vuoi… <br> '''Ashelin''': Conte Veger, con effetto immediato sciolgo il consiglio cittadino e ti privo del tuo titolo e di tutti i tuoi privilegi. Non farti vedere mai più! <br> '''Conte Veger''': Cosa? Ma come osi?! Vi avevo offerto la salvezza, ma ora brucerete tutti nel fuoco della creazione Precursor! Vi do la mia parola. <br> '''Ashelin''': È stato un attacco terribile. Non possiamo continuare a lungo a respingere assalti del genere! La fabbrica di armi volante deve essere chiusa. Ma il suo impianto è protetto e c’è un codice segreto diverso per ogni ingresso. I vecchi codici sono nel sistema centrale, nella stanza dell’alimentatore. Se tu riuscissi a penetrare là, potresti di certo sbloccare gli accessi alla fabbrica di armi. <br> '''Pecker''': Onin dice che la griglia di Eco che è là dentro può aiutarti. Ma per aprire la vecchia stanza devi trovare la scatola di derivazione nelle fogne. Sai che ti dico? Sei proprio pazzo se vai là sotto. Ma… bah, buona fortuna.
*'''Daxter''': Ah, ricordi questo posto? Mi manca il vecchio caro Vin. <br> '''Jak''': Sì. Era un bravo ragazzo. Un po’ pazzo. <br> '''Vin''': Ehi, a chi stai dando del pazzo? Come faccio ad aiutarvi se ce l’avete con me?! <br> '''Daxter''': Vin! Aspetta un attimo! Sei proprio tu? <br> '''Vin''': Sì, sono io. Beh, in realtà non è proprio così. In effetti adesso sono un “bio costrutto digi memorizzato super potenziato” nonché “mega informatizzato”, amico. <br> '''Daxter''': Tu hai capito quello che ha detto? <br> '''Vin''': Quando la città è stata attaccata dalle Teste di Metallo prima che riuscissero a prendermi, ho messo il mio cervello nella griglia di Eco. Perciò adesso è tutto a posto. Quei mostri sicuramente non possono prendermi qui. Vero? Che ne dite? <br> '''Jak''': Ascolta, Vin. Sono lieto che tu… sia quello che sei. Ora dobbiamo penetrare nella fabbrica di armi, ma gli accessi sono bloccati. Forse il codice che apre le porte è nascosto nel sistema. <br> '''Vin''': Sì. È così. <br> '''Jak''': Davvero? <br> '''Vin''': Certo che sì. <br> '''Daxter''': Puoi trovarlo per noi? <br> '''Vin''': Certo che no! <br> '''Daxter''': Perché no? <br> '''Vin''': Perché se aveste un mezzo ciclo cerebrale sapreste che quei codici di accesso sono protetti dal sistema centrale. Sono circuiti antichi e molto pericolosi. Anche noi esperti non possiamo avvicinarci senza rischiare di fare una brutta fine. <br> '''Jak''': Beh, facci arrivare vicini. <br> '''Vin''': Oh sì, nessun problema, sei tu che muori. E se fallisci, avrò finalmente un po’ di compagnia. (ridacchia) Quanto ci divertiremo. <br> '''Daxter''': Scusa, Vin… Niente di personale ma… Non mi va di farti compagnia! <br> '''Vin''': Quando sarai nel sistema, i dispositivi di sicurezza ti attaccheranno duramente. A questo punto dipenderà tutto da te, ragazzo. Se non batti il sistema verrai ucciso. Sei pronto? <br> '''Daxter''': E allora forza, Vin! Jak, dopo di te… <br> '''Vin''': Un attimo… ancora un attimo… Ok. Collegato!
*'''Torn''': Io voglio sapere chi c’è dietro. Come producono tutti quei Bot della Morte? Da dove vengono le materie prime e l’Eco? Per me c’è qualcosa che non quadra. <br> '''Jak''': Quindi si va dritti nella tana del nemico. Sarà divertente! <br> '''Daxter''': Sì. Dimmi quand’è che devo ridere!
*'''Cyber Errol''': Ho trovato alcuni amici che mi aiuteranno a conquistare questo misero pianeta. <br> '''Jak''': Stai parlando dei Creatori Oscuri? <br> '''Cyber Errol''': Sembra che il mio io digitale possa comunicare agevolmente con queste povere menti torturate. Oh, sono come me e te, Jak… Beh, come me, più che altro. Vogliono una casa, degli amici ovviamente, la distruzione di tutto il Light Eco! Si sono offerti volontari per aiutarmi a devastare questo miserabile pianeta. (ride) <br> '''Jak''': Ti attende una grossa sorpresa. I Creatori Oscuri non sono dei buoni alleati. Chiedi alle Teste di Metallo. <br> '''Cyber Errol''': Mi è stata data l’opportunità di avere un potere che neanche i Precursor potevano controllare. Non temere. Non potrai vedere in cosa trasformerò questo mondo. Ci sarà una roccia, una massa di miseri detriti… o forse il nulla! Il completo oblio! Che difficile scelta. <br> '''Jak''': Non ti permetterò di farlo!
*'''Jak''': Errol è scappato, ma abbiamo distrutto la sua fabbrica di robot. <br> '''Samos''': Molto bene. Ma il problema è sapere cosa sta facendo Errol. Temo che possa provare a risvegliare quella terribile nave oscura prima che riusciamo a distruggerla. <br> '''Pecker''': Onin dice che i Precursor e i Creatori Oscuri hanno combattuto per la supremazia dall’inizio dei tempi. Non sarebbe la prima volta che un pianeta finisce in mano a quei mostri. <br> '''Jak''': Beh, non prenderanno questo pianeta. Siamo andati avanti troppo a lungo. Ora dobbiamo mettere fine a questa storia. La verità si trova nelle catacombe. Perciò devo andare lì.
*'''Seem''': Errol ha scoperto come collegarsi alla nave del Creatore Oscuro. Se riuscisse a risvegliare il suo terribile carico dovremo affrontare orrori superiori ai nostri peggiori incubi. Non tutto è perduto. Ho nascosto a Errol l’artefatto più importante. Mi sbagliavo sul tuo conto. Tu hai l’equilibrio necessario per salvarci. <br> '''Daxter''': Come monaci siete super bizzarri, indossate abiti di gomma e avete la faccia pitturata. Però siete ok. <br> '''Seem''': Ora ho visto la verità… e sono tranquillo. Ho ricevuto il dono di poter vedere il volto dei miei creatori. Grazie, piccolo mio. <br> '''Daxter''': (ridacchia) Non c’è di che…
*[dopo aver distrutto un'orda di Creatori Oscuri che minacciavano la città di Spargus] <br> '''Damas''': Ce l’hai fatta, Jak! Questa vittoria ci dà una nuova speranza. Sono tempi duri. Ma quando ero il capo di Haven City sembravano ancora più duri. Ora è diverso. Perché sappiamo che il seme più piccolo può vivere tra le rocce. <br> '''Jak''': Come? Sei stato il capo di Haven City? <br> '''Damas''': Sono salito al trono durante la guerra con le Teste di Metallo. Il Barone Praxis mi ha tradito, e mi ha esiliato nel deserto. Il seguito, lo conosci… Ad ogni modo, ecco qui il terzo e ultimo amuleto di guerra. Ora sei uno di noi. Quest’oggetto è un segnalatore. Quando hai bisogno di noi, usalo per chiamarci, e noi arriveremo. E da me, ah… un dono di benvenuto. Si dice che quest’antica armatura Precursor sia stata indossata da Mar in persona. Io la custodivo per darla a mio figlio… ma è meglio… che in questo momento difficile la indossi tu. <br> '''Jak''': Grazie. Ma io non ho nulla per te. <br> '''Damas''': Ci hai dato speranza, Jak. Questo è un dono sufficiente. Benvenuto nel nostro clan.
*'''Ashelin''': Non si può sapere cosa farà Errol con quella nave oscura. Dobbiamo fermarlo! <br> '''Jak''': E tu saprai già come fare, non è vero? <br> '''Ashelin''': Abbiamo un piano… ma è rischioso. <br> '''Daxter''': Oh, ovviamente… non può essere facile. Nooo! E di certo noi siamo tra i pochi che possono riuscirci. <br> '''Ashelin''': No. È troppo pericoloso. Se ne occuperanno Torn e Jinx. <br> '''Daxter''': COSA?! Vuoi forse dire che noi non siamo abbastanza bravi?! Credi che non possiamo farcela?! <br> '''Jak''': Dax… <br> '''Daxter''': Devo ricordarti, che la squadra composta da Daxter, Jak e Daxter, ha sconfitto praticamente qualunque minaccia di questo mondo per tre… hai capito… tre avventure! <br> '''Jak''': Daxter… <br> '''Daxter''': Ah, questo è un oltraggio, Jak. Noi siamo gli eroi! Siamo proprio noi quelli della pubblicità, capisci? E tra poco sarà in vendita la mia ninea di scarpe sportive! Ho firmato un contratto! <br> '''Ashelin''': Ma non siete esclusi. Il vostro compito è coprire Torn e Jinx in un veicolo carico di esplosivi. Scortateli alla base delle Teste di Metallo e fate esplodere il covo! <br> '''Daxter''': Ah… beh… e perché non lo hai detto subito?
*[Jak e Daxter aprono l'entrata alla torre delle Teste di Metallo] <br> '''Sig''': Oh sì, ora gli facciamo male! Forza, apriamo le danze! <br> '''Jak''': Sì, adesso li sistemiamo! Sei pronto a ballare, Dax? <br> '''Daxter''': Vuoi dire a entrare là dentro? Ahm, Jak, forse resterò qui a… proteggere Sig.
*[dopo aver raggiunto la cima della torre] <br> '''Cyber Errol''': Ah… I miei piccoli amici sono venuti a trovarmi. Sapete, mi piacerebbe restare qua, ma ho un appuntamento con i più potenti esseri dell’universo! <br> '''Daxter''': Ora basta, scimmia metallica! Se non la pianti, io ti… ehm… scateno contro Jak! <br> '''Cyber Errol''': Troppo tardi! Ho risvegliato la tecnologia dei Creatori Oscuri. E quando tornerò, l’enorme potere dei Precursor sarà in mio possesso! Ci vediamo presto, miei cari amici. [scappa via] <br> '''Daxter''': Guarda… È incredibile… È spettacolare… Sta reagendo all’oscurità! (urla) Sta per esplodere!! <br> '''Sig''': Andiamo via di qui!
*[nel rifugio di Onin] <br> '''Samos''': Jak, siamo in grave pericolo. <br> '''Pecker''': Onin ritiene che ci siano strane forze in azione. Il fato è stato stravolto da poteri incontrollabili. Non ha mai visto niente del genere in vita sua. Aarrwk! Qualcosa si è risvegliato nelle profondità delle catacombe. <br> '''Daxter''': Fammi indovinare. Volete farci andare laggiù a controllare? È così?! <br> '''Samos''': L’accesso alle catacombe è nella zona controllata dalle Teste di Metallo. <br> '''Daxter''': Certe volte… vi odio tutti, sapete?! <br> '''Pecker''': Onin dice che il tuo fato ora è oscuro e avvolto nell’incertezza. Onin dice che sarà molto pericoloso per te… Onin dice che Pecker ti scorterà nelle catacombe e… Arrrck! COSA?! Che cosa hai detto? <br> '''Samos''': Tu sarai gli occhi di Onin e la coscienza di Jak. Devi andare con lui. <br> '''Pecker''': Aaah, e va bene, d’accordo. Ma se si mette male, là io non ci resto. Voi due, raggiungete l’ingresso delle catacombe e sviate i nemici. Aaarck! Ci vediamo là quando la zona è libera.
*'''Daxter''': Jak, posso dire una cosa, prima della fine? La tua spalla era un po' ossuta e non ci sono stato per niente comodo, però... sei stato un buon amico. <br> '''Jak''': Anche tu, Dax. Mi sono divertito insieme a te. <br> '''Damas''': Qualcuno ha richiesto un esercito? <br> '''Jak''': Sei lontano dal deserto. Hai detto che un guerriero furbo non attacca mai a testa bassa. <br> '''Damas''': Beh dipende da quanto è dura la testa. E noi due abbiamo delle teste abbastanza dure, direi... <br> '''Jak''': Forza, finiamoli!
*'''Jak''': Damas! <br> '''Damas''': Niente male... ragazzo mio. Bel combattimento... (tossisce)... è un bel giorno per morire... Sono... davvero molto orgoglioso di essere stato... dalla tua parte... (tossisce)... in questo mondo ci sono ancora dei veri eroi... <br> '''Jak''': Siamo stati grandi insieme. Non muoverti, io...! <br> '''Damas''' {{NDR|[[Ultime parole dai videogiochi|Ultime parole]]}}: Ti prego, devi promettermi una cosa... Devi promettermi che... troverai mio figlio... Mar. Lo riconoscerai quando vedrai questo... Lui porta un amuleto... identico a questo. Un simbolo del legame che abbiamo... con l'antico... Casato di Mar... (tossisce) Salva il popolo, Jak... Solo tu puoi farlo... <br> '''Jak''': ... Padre... <br> '''Conte Veger''': Sì. Tu eri quel bambino. Ti ho rapito da Damas sperando di usare i tuoi poteri dell’Eco per i miei esperimenti. Poi purtroppo ti ho perso di vista. Sembri un po’ deluso. Lo hai scoperto troppo tardi? Tu sei proprio il figlio del grande guerriero Damas. Oh… e lui non l’ha mai saputo. Che peccato. <br> '''Jak''': [si trasforma in Dark Jak] AAAAGGH! VEGER!! <br> '''Conte Veger''': Grazie per aver aperto la porta ai Precursor. Non preoccuparti. Porrò presto fine alla tua patetica esistenza, ragazzo. [scappa via] <br> '''Daxter''': Seguiamolo, Jak! <br> '''Jak''': Vuoi davvero andare laggiù? Senza fare storie, Dax? <br> '''Daxter''': Sì, ma non farci l’abitudine. Il fatto è che nessuno ferisce il mio migliore amico senza pagarne le conseguenze. Prendiamolo!
*[arrivati al cuore del pianeta] <br> '''Precursor''': Salute, prode guerriero. Prima che sia troppo tardi, devi attivare il sistema di difesa del pianeta. La sfera di Eco ha iniziato la sua conversione energetica. Ci vorrà un po’ di tempo prima che l’arma si carichi del tutto. Hai dimostrato il tuo valore, guerriero. Perciò ti verrà concesso il dono dell’evoluzione. Avrai il grande onore di diventare uno di noi. <br> '''Conte Veger''': Un momento! Sono io quello che deve evolversi in un Precursor. È un mio diritto! <br> '''Precursor''': Attento a quello che desideri. <br> [Veger ottiene il dono dell'evoluzione] <br> '''Conte Veger''': È andata. Non preoccuparti, Jak. Mi sono assunto questo ruolo per il bene superiore. [punta una pistola verso Jak] <br> '''Precursor''': Anche ora potrebbe essere troppo tardi. Se Errol risveglierà il carico della nave oscura, sarà la fine di tutto. <br> '''Daxter''': Ehi, specie di semaforo! Siamo stati noi a fare il lavoro sporco mentre tu ronfavi tra le stelle! Quindi dacci un taglio! <br> '''Precursor''': Dove hai la testa? Ti avevo detto che ci sarebbe servito un eroe di riserva. Dovevamo procedere con il piano B! Oh! Ehi! No, finiscila! <br> [si apre una porta del centro di comando, e si scopre che i Precursor non sono quelli che sembrano] <br> Precursor: Il tuo lavoro non è stato affatto soddisfacente. Se tu fossi stato un vero eroe, a quest’ora saresti già riuscito a fermare Errol. <br> [rimangono tutti a bocca aperta] <br> '''Jak''': Oh mio Dio… <br> '''Ottsel Leader''': (con voce artefatta) Quindi, ecco… ehm… adesso noi siamo ancora più irritati… e pertanto ti ordiniamo di distogliere immediatamente lo sguardo, altrimenti… beh, mmh… (con voce normale) Accidenti. <br> '''Daxter''': Ma sono… come me! <br> '''Ottsel Leader''': Non te lo aspettavi, vero? <br> '''Ottsel Surfer''': Sì. Siamo proprio così. <br> '''Ottsel Leader''': Non fare quella faccia. Se avessi saputo che noi Precursor eravamo solo dei topi pelosi, ci avresti adorato? Potevamo governare l’universo? <br> '''Ottsel Surfer''': Nemmeno per sogno! <br> '''Ottsel Leader''': Così, abbiamo rivisto un po’… il mito. <br> '''Ottsel Dummy''': Soltanto per ottenere il rispetto che meritiamo! <br> '''Conte Veger''': Brutti idioti! Scendete e finitela di insozzare quella gloriosa macchina! <br> '''Ottsel Leader''': [punta il suo scettro verso Veger e lo blocca]Non farti ingannare dalla nostra taglia. Noi siamo gli esseri più potenti dell’universo. <br> '''Ottsel Dummy''': Lo siamo? <br> '''Ottsel Leader''': Shhh!! <br> '''Jak''': Ma perché Daxter assomiglia… <br> '''Ottsel Leader''': Ah sì. L’eco è la fonte della nostra essenza, o meglio… il nostro codice genetico. Quando Daxter toccò l’eco oscuro, ricevette una benedizione, e non una maledizione. <br> '''Daxter''': Wo-how! Sono un Precursor!! Sono un Precursor, sono un Precursor! Ehi! Aspetta un attimo! Loro hanno i pantaloni! <br> '''Conte Veger''': Queste creature sono i grandi Precursor?! E io volevo evolvermi… NO! (urla) [viene trasformato in un Ottsel] <br> '''Daxter''': Era un po’… riluttante… dico bene? <br> '''Ottsel Leader''': L’unico modo per essere certi che Errol non risvegli il carico della nave, è che tu vada dove si trova ora e lo fermi. Ti invieremo noi da qui, Jak. <br> '''Jak''': Già, e l’arma…? <br> '''Ottsel Surfer''': Tranquillo, amico. Hai qualche minuto per andare fin là e tornare in tempo. Voglio dire, prima che… <br> '''Ottsel Leader''': Si spera, prima che… <br> '''Ottsel Dummy''': Baboom! Oh sìì!! <br> '''Jak''': Muoviamoci! <br> [Jak e Daxter vengono teletrasportati verso la nave dei Creatori Oscuri] <br> '''Ottsel Leader''': Imbecilli! Lo sapevate che serviva un piano B!
*[nella nave dei Creatori Oscuri] <br> '''Daxter''': Se quelle creature si svegliano, per il pianeta è la fine! <br> '''Cyber Errol''': Con tutti questi Creatori Oscuri ai miei ordini, pensa cosa potrei fare. <br> '''Jak''': Sei finito, Errol! Moriremo entrambi, preparati! <br> '''Cyber Errol''': (urla) <br> '''Jak''': NO! <br> [spinge Errol verso l'oblio] <br> Daxter: Jak? Jak!?! <br> [Intanto, i Precursor combinano l'energia dell'Eco Oscuro con l'Eco di Luce formando un potente raggio verso lo spazio in grado di distruggere l'intera nave dei Creatori Oscuri. Errol riesce a salvarsi in volo e ad entrare nella cabina di comando di un Terraformista che precipita verso il deserto. Fortunatamente, anche Jak riesce a salvarsi in volo grazie al potere dell'Eco di Luce, e insieme a Daxter scappano dalla nave che crolla] <br> Jak: Andiamo, Dax!
*'''Daxter''': Quello [Errol] non vuole proprio mollare! <br> '''Jak''': Va verso la città! Dobbiamo difenderla… per Damas. <br> '''Daxter''': L’ultima carica della brigata di luce e oscurità! Dobbiamo resistere, amico! <br> '''Jak''': Fino alla fine.
==Altri progetti==
{{interprogetto}}
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Setatergo
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/* Dialoghi */
wikitext
text/x-wiki
{{Videogioco
|nome gioco = Jak 3
|sviluppo = [[Naughty Dog]]
|pubblicazione = [[Sony Computer Entertainment]]
|anno = 2004
|piattaforma = [[PlayStation 2]]
|distribuzione digitale = [[PlayStation Network]]
|preceduto = [[Jak II: Renegade]]
|seguito = [[Jak and Daxter: Una sfida senza confini]]
}}
'''''Jak 3''''' è un [[videogioco a piattaforme]] del 2004
==[[Incipit]]==
{{Incipit videogiochi}}
*'''Conte Veger''': Con questo documento, il Gran Consiglio di Haven City ordina che per crimini compiuti contro la popolazione, tu venga bandito e segregato nel Deserto… per sempre. <br> '''Ashelin''': Ma è una condanna a morte, Veger. Dev’esserci un altro modo. <br> '''Conte Veger''': Spiacente, obiezione respinta! Il mostro dell’Eco Oscuro è pericoloso. Ora gettate il carico! <br> '''Pecker''': Io sono indignato! Sono veramente senza parole! Anche se avrei qualcosa da dire. Qui non sono tutti d’accordo con questo ridicolo… aarrgkk… decreto… <br> '''Daxter''': Sì, vogliamo un’altra votazione! <br> '''Conte Veger''': Oh, vedo che avete voglia di unirvi a lui… <br> '''Pecker''': A pensarci bene, non siamo così indignati. Addio, Jak. Non prendere troppo sole, bevi molta acqua, se riesci a trovarla. <br> '''Daxter''': Jak? <br> '''Jak''': Vai, torna in città, Dax. <br> '''Ashelin''': Mi spiace. Il Consiglio è troppo potente. Non ho potuto fare niente. <br> '''Jak''': Lo so. <br> '''Ashelin''': Non devi morire, mi hai sentito? È un ordine. Qualcuno ti troverà, te lo prometto. <br> '''Conte Veger''': Possano i Precursor avere pietà di te.
*'''Daxter''': (tossisce) <br> '''Jak''': Daxter! <br> '''Daxter''': Non ringraziarmi, Jak. Sono qui solo perché so che non sai stare senza di me. Ok, amico mio, tu ci hai messo in questo casino, ora devi tirarci fuori! <br> '''Pecker''': Aaah! Siamo o non siamo una squadra? <br> '''Jak''': Va bene, ora muoviamoci. Huh… Ma dove si va? <br> '''Daxter e Pecker''': Da quella parte! <br> '''Pecker''': Oh, perché tu sai dove dobbiamo andare, vero?! <br> '''Daxter''': Lo so meglio di te, becco storto! <br> '''Jak''': Aaah… su, sbrighiamoci.
*'''Pecker''': Huh… Lo vedi? Tutta colpa della tua stupida idea. <br> '''Daxter''': No, la colpa è tua! Solo un cretino come te poteva pensare di dire: “Andiamo con lui, saremo più forti insieme…” Io dico che moriremo insieme! Non posso credere che la gente ci odi. La città è salva grazie a noi.
[flashback]
*'''Torn''': Jak, la città è divisa. Dei nuovi Bot della Morte Krimsi controllano una parte vitale della zona industriale. I miei uomini subiscono gravi perdite. Le Guardie Krimsi hanno un nuovo capo. Stiamo cercando di scoprire chi sia. <br> '''Samos''': Anch’io ho delle brutte notizie. Un gruppo di Teste di Metallo sopravvissute si è concentrato in un’altra zona della città. <br> '''Jak''': Ma abbiamo distrutto Kor! <br> '''Samos''': Le Teste di Metallo più forti però sono sopravvissute. Perciò la battaglia per la città è appena iniziata. <br> '''Ashelin''': Per la gente, sei tu il responsabile.
*'''Daxter''': (sviene) Bravo… Bel piano, Jak… (tossisce) Mi ci vuole un riposino… Solo un breve sonnellino… <br> '''Pecker''': Aggh… Questo uccello è stracotto ormai. <br> '''Jak''': (tossisce) Il palazzo…
[flashback]
*'''Samos''': Rapporto! <br> '''Torn''': Si mette male! La città è un campo di battaglia. I Bot della Morte meccanizzati sono nella zona industriale, e le Teste di Metallo sopravvissute controllano la zona ovest. Perdiamo terreno su tutti i fronti. <br> '''Ashelin''': Vista l’emergenza, il Consiglio si riunisce stanotte. Si parla male di te, Jak. Sai cosa pensano? Che le Teste di Metallo sono entrate in città perché sei amico di Krew. <br> '''Jak''': Ma tu non ci credi, vero? <br> '''Samos''': Il passato ormai è passato. Ora le Teste di Metallo stanno attaccando il palazzo. Stanno cercando qualcosa, e non ho idea di… <br> (esplosioni) <br> '''Daxter''': AIUTO, STIAMO CADENDO!! <br> '''Samos''': Da questa parte! Salta!! <br> [il palazzo crolla] <br> '''Samos''': Per tutti i Precursor.
*'''Damas''': Sembra che abbiamo trovato degli esseri viventi. Beh, più o meno. Ecco da dove veniva quel segnale. Chi ti ha dato questo!? Li porteremo con noi! Su, muovetevi. Sento aria di tempesta.
==Dialoghi==
{{cronologico}}
*'''Damas''': Ci nascondi qualcosa, razza di animale? <br> '''Pecker''': È stato contaminato dall’Eco Oscuro, mio signore. <br> '''Daxter''': Il ragazzo perde il controllo quando si arrabbia. Quindi lasciatelo stare. È un consiglio da amico, date retta a me! <br> '''Damas''': Ah, allora è pericoloso. Potrebbe esserci utile. Per il tuo coraggio meriti il primo amuleto di guerra. Se riesci a vincere altri due combattimenti nell’arena, potrai diventare cittadino di Spargus. Ecco un lasciapassare con cui puoi entrare e uscire dalla città. Sappi però che non esistono rifugi fuori da queste mura. Il deserto è più pericoloso di me. E per la tua vittoria sarai ricompensato con una pistola. <br> '''Daxter''': Oh, bene, è così che si parla! Ehi… e per me che c’è? Niente! Come sempre, vero?!
*'''Kleiver''': Hai fatto delle belle mosse, combattendo nell’arena. Ma io dico che se durava ancora un po’ scoppiavi. <br> '''Jak''': Stai parlando con me? <br> '''Daxter''': Già! Stai parlando con… lui. <br> '''Kleiver''': No. Sto conversando con lo spirito della mia cara mamma. Ma certo che parlo con te! Voi due venite dal Grande Fumo, vero? <br> '''Jak''': Ma tu chi sei? <br> '''Kleiver''': La persona che comanda in questo posto, chiaro? Mi chiamo Kleiver. State con me, ragazzi, e mi occuperò di voi. In effetti, avrei un lavoro proprio adatto a voi. Andate con il mio Lucertolone Saltatore a caccia dei ladri che stanno svuotando i miei magazzini. Prendetene almeno 6, e io vi lascerò guidare uno dei miei veicoli da corsa… sperando che Damas vi permetta di uscire dalla città. <br> '''Jak''': Questo non è un problema. <br> '''Daxter''': Nooo!! Odio salire sugli animali! Mi fanno innervosire!
*'''Seem''': Siete ancora qui voi due? <br> '''Jak''': Sì, volevamo divertirci, prendere il sole… <br> '''Seem''': Non c’è tanto da scherzare. Sono Seem. Noi monaci siamo impegnati nello scoprire e proteggere i segreti dei Precursor. I Saltatori ci consentono di raggiungere luoghi inaccessibili. <br> '''Daxter''': Già, e sanno come riempirsi la pancia! Abbiamo incontrato un gruppo di canguratti non molto tempo fa. Stupidi ratti… si sedevano e… (urla) <br> '''Seem''': Non resisterai mai qua fuori. Voglio quel Cristallo di Eco Oscuro del satellite prima che finisca nelle mani sbagliate. <br> '''Daxter''': …aaah… È pesante! (urla) Lasciami! Lasciami andare…! <br> '''Seem''': Metto in palio un Cristallo di Luce, se sfidi i miei monaci sui loro Saltatori. Sien-com-tava. Baroosh… Baroosh… <br> '''Daxter''': Facci vedere solo dov’è la partenza!
*'''Kleiver''': Volete entrare in azione, ragazzi? Il radar mostra delle Teste di Metallo in movimento nel deserto non lontano da qui. Non mi piacciono le Teste di Metallo, quasi quanto non mi piacete voi due! Dovete mostrare il vostro valore. Intercettatele e distruggetele tutte quante. Chissà, potreste ottenere qualche gadget in questa missione. <br> '''Daxter''': Mi sembra che tu stia volontariamente tralasciando i dettagli pericolosi! Jak, ho una strana sensazione al riguardo. Non ho questi baffetti per nulla, sai? <br> '''Jak''': Tranquillo, conosco le Teste di Metallo. <br> '''Kleiver''': Hai mai visto una Testa di Metallo del deserto? <br> '''Daxter''': No. Perché? <br> '''Kleiver''': Niente. Pura curiosità. Andate e distruggete. (ghigno)
*'''Cybel Errol''': [attraverso un ologramma] Comandante delle Teste di Metallo, a rapporto. Se hai perso il carico e sei ancora vivo, allora ti ucciderò io! Voglio avere tutti i Cristalli di Eco Oscuro a disposizione! C’è poco tempo! Mi hai sentito? Aspetta… Ma tu sei… (urla) <br> '''Jak''': Non mi piace il suono della tua voce! <br> '''Daxter''': Hah! Gli hai dato una bella lezione a quel buffone! Oh, sì… divertente… <br> '''Jak''': Quella faccia… mi era familiare… <br> '''Daxter''': Ah, ora stai diventando paranoico, amico. Forza, torniamo indietro. Questo deserto mi fa venire i brividi.
*'''Daxter''': Ooh, figo! <br> '''Jak''': Secondo Seem, una spedizione di monaci è dispersa sul vulcano. Avranno costruito gli alianti per arrivare in cima. <br> '''Daxter''': Sì, bravo, adesso si dice “dispersi”. Se sono “svaniti” magari è un segno del destino. Non credi? <br> '''Jak''': Già. Ma ad ogni modo, tutto ciò che dobbiamo fare è usare quegli anelli acceleratori. <br> '''Daxter''': Oh no! Per caso vedi delle piume? Qui c’è solo pelo! Niente piume, niente volo, amico mio! Non riuscirai mai a coinvolgermi nella ricerca dei monaci Precursor. Assolutamente no e poi no! Lascia stare! Scordatelo! Non c’è speranza! È impossibile, mai e poi mai! Mai! <br> [subito dopo, i due partono in deltaplano verso il vulcano] <br> '''Daxter''': Jaaaaaaaaak!!!
*'''Daxter''': Sembra che non fosse d’accordo. <br> '''Jak''': Non toccarlo, Daxter! Non si sa che ti succederà toccando l’Eco Oscuro. <br> '''Daxter''': Guardami, Jak! Sono piccolo, peloso e ho il prurito in ogni parte del corpo. Non potrebbe andare peggio. Tranquillo. So quello che faccio. Oooh… fredde e umide mani morte… Eeh, non posso guardare! [prova a togliere il sigillo dalla statua] <br> '''Jak''': Sta attento, Daxter! [prende il sigillo e diventa invisibile] <br> '''Daxter''': Jak? Jak? Dove sei, amico? EHI! <br> '''Jak''': È un potere oscuro, Dax. Una sorta di invisibilità. <br> '''Daxter''': Sì beh, lascia stare. Se ti fossi mosso così velocemente molto tempo fa, io indosserei ancora i pantaloni. Sai cosa mi manca davvero? Un bel paio di mutande. Quelle che sollevano e sostengono… aaah… [fa dei versi strani] Non puoi capire. Usciamo da qui!
*[nelle catacombe, Jak e Daxter spiano Veger che parla con un monaco] <br> '''Conte Veger''': No, non accetto scuse! Mi avevi detto che potevi riuscirci, e ora devi farlo! <br> '''Seem''': Ma abbiamo poco tempo. La Stella del giorno si avvicina, e sai cosa accadrà. <br> '''Conte Veger''': Sfortunatamente sì. Ma ce ne occuperemo non appena avrò libero accesso alle catacombe. Tu continua a lavorare, io mi occuperò di quegli idioti di Haven. Ti prometto… che incontrerai i tuoi creatori. <br> '''Jak''': Perché le catacombe sono importanti?
*'''Daxter''': Ehi! È sicuramente uno di quei misteriosi Precursor. <br> '''Precursor''': Benvenuto, grande guerriero. Il tuo ritorno ci dona grande speranza. Il futuro di questo pianeta è a una svolta decisiva. I Creatori Oscuri hanno trovato di nuovo il tuo mondo, e il destino attende di raggiungere il punto dove passato e futuro si incontrano. <br> '''Daxter''': Tu hai capito… qualcosa di quello che ha detto quel tipo? [scandendo bene le parole] Parla la mia lingua se puoi, ok? <br> '''Precursor''': Ti servirà tutto il potere che potrai avere per sopravvivere a questa terribile prova, prescelto. <br> '''Daxter''': Ah, posso farcela. <br> '''Precursor''': Io stavo parlando con quello alto [Jak], tappetto! <br> '''Daxter''': Ehi! <br> '''Precursor''': Adesso guarda la luce, e ricevi il potere, eroe. <br> '''Daxter''': Ok, ora cominci a spaventarmi. <br> '''Jak''': Dax… l’Eco Oscuro… non c’è più… sta svanendo… mi sento meglio.
*[nell'arena di battaglia] <br> '''Pecker''': Benvenuti, coraggiori guerrieri! Ecco a voi… l’unico, l’immenso, il più potente tra i potenti, il magnifico, l’eminenza reale… <br> '''Damas''': È sufficiente, va’ avanti! <br> '''Pecker''': Scusi, mi sono lasciato trasportare. Ho già detto quanto sono belli i suoi capelli? <br> '''Damas''': Pecker! <br> '''Pecker''': Sì, giusto. Ha ora inizio un’altra prova dei giochi: il combattimento mortale. Buona fortuna, e che vinca il migliore… chiunque sia, animale o uomo. <br> [durante la battaglia, i due incontrano una loro vecchia conoscenza] <br> '''Jak''': Sig? <br> '''Sig''': Jak? Daxter? <br> '''Daxter''': Sig! <br> '''Sig''': Beh, non fate quella faccia stupita. <br> '''Jak''': Che cosa ci fai qui? <br> '''Sig''': Testo le mie capacità. Su, facciamola finita. <br> '''Jak''': Oh no! Andiamo, Sig. Non combatto contro di te. <br> '''Sig''': Se non lo fai, ci ucciderà. È la legge dell’arena. Mi spiace… nulla di personale… <br> '''Daxter''': Oh oh… <br> [Sig sta per sparare a Jak, ma subito dopo getta la sua arma a terra, venendo così circondato da dei Predoni] <br> '''Damas''': Oltraggio! Uno deve distruggere l’altro! Completate la prova, o preparatevi al peggio! <br> '''Sig''': So che me ne pentirò amaramente. <br> '''Damas''': Circondateli! <br> [la scena si sposta nella sala del trono di Spargus] <br> '''Damas''': [con tono arrabbiato] Come osate infagare la purezza dell’arena!? Sig, il tempo trascorso a Haven City ti ha rovinato! E tu, novizio [Jak]… Tu non meriti alcuna pietà! Vi dovrei lasciare entrambi tra le dune del deserto. Tuttavia, Sig, visto che per anni sei stato una spia a Haven, meriti una possibilità di redenzione. Ma solo… per questa volta! <br> '''Jak''': Una spia? <br> '''Sig''': Sta zitto! Dopo ti spiego. <br> '''Damas''': C’è un covo di Metallopodi non molto lontano da qui. Da un po’ di tempo attaccano i nostri trasporti di artefatti. Voglio che tu vada nel cuore del loro covo, ed elimini tutte le creature al suo interno. Ti direi buona fortuna, ma non ti servirà aver fortuna.
*[Jak e Daxter incontrano Ashelin nella zona nord del deserto] <br> '''Daxter''': Ehi bellezza, credevi di avermi scaricato? Sapevo che saresti tornata in cerca d’amore arancione. Dai una bella occhiata, è l’ultima volta che lo vedi. <br> '''Jak''': Ashelin! Che cosa ci fai qui? <br> '''Ashelin''': Jak, è bello rivederti. <br> '''Daxter''': Sentite, ragazzi, ci avete mollati nel deserto. Quindi parlate alle mie chiappe, perché le mie orecchie non sentono! Andiamo, Jak. <br> '''Jak''': Quel segnalatore che mi hai dato… Grazie. <br> '''Ashelin''': Sapevo che Damas ti avrebbe trovato. Non perde nulla nel suo deserto. <br> '''Jak''': Come fai a conoscerlo? <br> '''Ashelin''': Ora non ha importanza. Jak, devi tornare subito in città [Haven City]. Stiamo perdendo la guerra. Veger è assetato di potere e ha preso il comando. Non ha idea di cosa sta affrontando. Serve il tuo… <br> '''Jak''': Attenzione! <br> [improvvisamente, una banda di predoni del deserto mettono in pericolo i protagonisti]
*'''Ashelin''': Keira voleva che ti dessi questo. [gli consegna il Jet Board] Jak, i tuoi amici hanno bisogno di te. Io ho bisogno di te. <br> '''Jak''': La città mi ha scacciato, ricordi? Per me possono marcire tutti. <br> '''Ashelin''': Ma che ne sarà dei tuoi… <br> '''Jak''': [con tono arrabbiato] Lascia stare, piantala! Ora ho dei nuovi amici. <br> '''Ashelin''': Quindi l’eroe che conoscevo è morto nel deserto. O è successo molto prima? Non ti ricordi più chi sei? [gli consegna il sigillo di Mar] <br> '''Jak''': Ho finito di salvare il mondo.
*'''Conte Veger''': I monaci mi avevano detto che saresti arrivato dalle sotto-rotaie Precursor. Interessanti, vero? I Precursor le hanno usate per costruire il mondo molti eoni fa. Il sistema di rotaie conduce nelle profondità del pianeta, dove si dice che gli antichi donassero grandi poteri ai più meritevoli. Salverò il mondo con quel potere, proprio come ha fatto Mar. <br> '''Jak''': Sì, hai già fatto una gran cosa permettendo alle Teste di Metallo di distruggere il palazzo. <br> '''Conte Veger''': Oh, era proprio quello che volevo, ragazzo mio. Siamo in orario perfetto, Jak! Quella luce in cielo, sai cos’è? I nostri incubi ci hanno trovato e la fine sta arrivando! Dovevo accedere velocemente alle catacombe, quindi ho attaccato il castello di persona. Questo sarà il nostro piccolo segreto. <br> '''Jak''': Beh, sei pieno di sorprese. <br> '''Conte Veger''': E tu sei pieno di Eco Oscuro! Tu e il tuo piccolo ratto siete due mostruosità! Ma io libererò questo pianeta da questa feccia. La pura luce regnerà nell’universo, e io sarò la luce che brillerà in ogni remoto angolo del mondo e che distruggerà tutte le ombre! <br> '''Daxter''': Ah, mi scusi, Conte Vulger… <br> '''Conte Veger''': Si dice Veger! <br> '''Daxter''': Sì, come vuoi. Non è forse bello nascondersi nelle tenebre di tanto in tanto? Rilassarsi, guardando le pupe camminare con indosso dei piccoli bikini, sai, il loro movimento… Ecco, la mia coda prova sensazioni uniche in quei momenti. <br> '''Conte Veger''': Basta! Inizieremo a ripulire questo mondo occupandoci di te! Preparati! Sto per evocare il vero grande potere degli antichi! [tramite il suo scettro, evoca un antico robot Precursor] E questa volta, i Precursor non avranno pietà di te.
*[ritornati a Haven City, ormai distrutta, i due protagonisti incontrano nuovamente Samos e Keira separati da una barriera difensiva] <br> '''Daxter''': Questo posto è brutto come la mia vecchia cameretta. <br> '''Samos''': Jak! Da questa parte! <br> '''Jak''': Samos! Keira! <br> '''Daxter''': Ah, Samos… ancora verde… come il pelo tra le dita dei miei piedi. <br> '''Samos''': Vedi, Keira, ero certo di percepire l’energia di Jak. Oh, ragazzo, sono molto felice di rivederti. Quei cunicoli che si trovano sotto il palazzo devono essere veramente importanti. Le Teste di Metallo e i robot delle guardie krimsi stanno avanzando verso di loro, e non possiamo resistere per sempre. <br> '''Jak''': Così la città ha ancora bisogno di me? Che altro c’è di nuovo? <br> '''Samos''': Veger ha da poco attivato lo scudo di forza. <br> '''Jak''': È Veger che ha attaccato il palazzo! Ha detto che gli interessava qualcosa nel sottosuolo, nelle catacombe, credo. <br> '''Samos''': Beh, dovrai scoprire di cosa si tratta e trovarlo prima di lui. Ma dovrai prima trovare un’altra via d’accesso in questa sezione della città. Scendi nelle fogne e raggiungi il porto, poi trova una strada verso nord per raggiungerci. Ah, Jak… ci dispiace per ciò che è successo. Avremmo dovuto fermare Veger. <br> '''Jak''': Beh, lo fermerò io.
*[ritornati al Naughty Ottsel] <br> '''Daxter''': Ah, il Naughty Ottsel. Dolcezza, sono qui! <br> '''Torn''': Jak? Pensavo che non ti avrei più rivisto. <br> '''Daxter''': Torn?! Che cosa diavolo ci fai nel mio locale?! <br> '''Torn''': Beh, ci serviva una base nella zona sud. E poi… mi piace il cartello appeso sulla porta d’ingresso. <br> '''Daxter''': Sì. È proprio bello. <br> '''Torn''': Lo usiamo come bersaglio per esercitarci! <br> '''Daxter''': Ehi! <br> '''Torn''': Ascolta. Mi spiace molto non avere fermato Veger. Dispiace a tutti. <br> '''Jak''': Abbiamo visto Veger. Tenta di usare la tecnologia Precursor per i suoi scopi. <br> '''Torn''': È chiaro! Quell’uomo è sempre stato la voce fuori dal coro. Ora abbiamo problemi più urgenti. Veger mi ha mandato in missione suicida contro il porto e non c’è scampo. Non possiamo tornare al Fronte di Liberazione. Le nostre truppe sono divise e sia le guardie krimsi che le Teste di Metallo ci stanno attaccando. <br> '''Daxter''': Niente paura, amico! Gli eroi son tornati! <br> '''Torn''': Uh oh… Quasi dimenticavo. Dei Bot Esplosivi stanno arrivando dalla zona della città in mano alle guardie krimsi. Ci pensi tu, Jak? <br> '''Daxter''': Ok. Tutto ciò fa un po’ paura… (ridacchia) Ma Jak è tornato!
*[dopo aver superato il percorso d'addestramento] <br> '''Tess''': Bravo. Niente male, Jak, per un ragazzo. Ora voglio che tu protegga il mio piccolino con questo… altrimenti ti farò MALE, oh sì, ti farò davvero molto male! Chiaro? (ghigno) <br> '''Daxter''': Wow! Non sapevo tu avessi tanto… rrrawwr.
*'''Torn''': Jak, va nelle fogne nella zona controllata dalle Teste di Metallo. Dobbiamo sferrare un attacco dal basso, e le fogne sono l’unica fia d’accesso. Non abbiamo controllato quei cunicoli da quando è scoppiata la guerra, ma gli esploratori non hanno riferito movimenti. <br> '''Daxter''': Ehm… Ed è positivo, vero? <br> '''Torn''': In verità… nessun esploratore è mai tornato per fare rapporto. <br> '''Daxter''': Ah… AAH! Ci riservi sempre le missioni migliori, eh? <br> '''Jak''': Oscura, sporca, pericolosa… Questa guerra comincia a piacermi.
*[dopo aver distrutto le Teste di Metallo nella caverna del deserto] <br> '''Sig''': Sì, bello mio! Adoro l’odore delle Teste di Metallo bruciate! Questo è un buon allenamento per quando si farà sul serio… e credimi… manca poco. <br> '''Jak''': Che cosa ha a che fare Damas con Haven City? <br> '''Sig''': Non sono affari tuoi. <br> '''Daxter''': E perché hai fatto la spia per lui, eh? <br> '''Sig''': Diciamo che Damas ha perso una cosa in città e mi ha chiesto di trovarla. Ma a te che importa, amico? Gli abitanti di Haven City sono deboli, lo sai! Hanno perso la guerra prima che iniziasse. Per fortuna, il piano di Damas ci farà sopravvivere. <br> '''Jak''': Stai giocando con la vita della gente! <br> '''Sig''': E perché no? Hanno giocato con la mia! Sopravvivono i più forti, caro mio. Vi consiglio di allearvi solo con la fazione vincente. <br> '''Jak''': E qual è, secondo te? <br> '''Sig''': Quella che sta in cima al mucchio. E sfortunatamente… sarà un grosso mucchio. <br> '''Daxter''': Sì, un mucchio di… devo andare avanti? <br> '''Jak''': E ora che facciamo? <br> '''Sig''': Per ora, cercate di restare fuori dai guai. Vi avviserò io quando dovrete agire.
*'''Damas''': Mantenere le persone in vita... e dar loro una speranza... è molto difficile. <br> '''Jak''': Però te la cavi bene qui... <br> '''Damas''': Anche tu devi farti una vita, Jak. Fatti coraggio, prendi il destino nelle tue mani... Ascolta, la sabbia di per sé non ha forma, ma se aggiungi acqua può diventare malleabile. Anche la sorte è così, se aggiungi il giusto elemento. <br> '''Jak''': L'Eco! <br> '''Damas''': Umpf bravo, l'hai capito. I monaci dicono che il mondo si avvia alla fine, ma noi sopravvivremo. Sono sicuro che vivremo oltre la fine di questo mondo! Sta pronto, sei uno dei migliori guerrieri che ho a disposizione e mi servirai per le prove che ci attendono. Non voglio perderti come ho perso... mio figlio. <br> '''Jak''': Avevi un figlio? <br> '''Damas''': Sì, tempo fa... ma molto è stato sacrificato in questa guerra per il bene del popolo. Comunque, non ha importanza. Ultimamente abbiamo dei seri problemi con i Predoni, voglio che tu prenda un veicolo e distrugga tutte le loro pattuglie. Vai e fatti onore in combattimento!
*'''Daxter''': Ciao a tutti, amici, eccomi! È proprio così, il Daxterminatore è tornato in azione! <br> '''Keira''': Daxter! Jak! Ce l’avete fatta! <br> '''Samos''': Era ora che voi due arrivaste, sapete? <br> '''Pecker''': Ci avete messo troppo! <br> '''Jak''': Mi spiace, ci siamo imbattuti in una guerra. <br> '''Ashelin''': Ottimo lavoro, Jak. Mi scuso ufficialmente per prima a nome della città. <br> '''Jak''': Lascia stare. Devo sbrigare delle faccende personali. <br> '''Samos''': Beh, quello che sappiamo al momento è che c’è un enorme costruttore di pianeti oscuri pronto a distruggerci. Non possiamo sapere quanto tempo ci è rimasto. Se sta usando la tecnologia Precursor, allora l’unico modo per distruggerla è utilizzare la stessa tecnologia Precursor. E per trovarla bisogna esplorare le catacombe. <br> '''Keira''': Inoltre, dal gran numero di Eco Cristalli in movimento possiamo dedurre solo… che qualcuno sta provando a risvegliare la tecnologia Precursor. <br> '''Jak''': Dietro tutto questo c’è Veger. O Errol. O forse… <br> '''Daxter''': Ooh ooh… aspetta di sentire le mie avventure nel deserto. Io ero lì, pronto a fronteggiare un gruppo di gigantesche Teste di Metallo, quando improvvisamente… <br> [allarme] <br> '''Pecker''': Uh oh… <br> '''Ashelin''': Sembra un attacco su larga scala. Diversi nemici in arrivo. Sei pronto a intervenire, Jak? <br> '''Jak''': E me lo chiedi, pupa? Forza, Dax, ora si balla!
*'''Samos''': Ottime mosse, ragazzo. Per me sei l’uomo più adatto a guidare una spedizione all’interno delle catacombe. <br> '''Conte Veger''': Per favore, rifletti. Non dare giudizi così affrettati. Sei sicuro di volere che questo mostro contaminato dall’Eco cammini nelle sale degli antichi e gloriosi Precursor? Dovrei essere io a capo della spedizione. <br> '''Ashelin''': Siamo stanchi dei tuoi piani, Veger. <br> '''Conte Veger''': Ho le risposte che state cercando. I miei monaci Precursor mi hanno dato le conoscenze necessarie per attivare la griglia di difesa planetaria. E se mi chiedete di farlo… <br> '''Keira''': Jak è in gamba e non ci ha mai deluso. Io sono con lui. <br> '''Samos''': Anch’io, sì! <br> '''Daxter''': Sei sbiancato, Vegan. <br> '''Conte Veger''': Veger! Mi chiamo Veger, idiota! <br> '''Daxter''': Come vuoi… <br> '''Ashelin''': Conte Veger, con effetto immediato sciolgo il consiglio cittadino e ti privo del tuo titolo e di tutti i tuoi privilegi. Non farti vedere mai più! <br> '''Conte Veger''': Cosa? Ma come osi?! Vi avevo offerto la salvezza, ma ora brucerete tutti nel fuoco della creazione Precursor! Vi do la mia parola. <br> '''Ashelin''': È stato un attacco terribile. Non possiamo continuare a lungo a respingere assalti del genere! La fabbrica di armi volante deve essere chiusa. Ma il suo impianto è protetto e c’è un codice segreto diverso per ogni ingresso. I vecchi codici sono nel sistema centrale, nella stanza dell’alimentatore. Se tu riuscissi a penetrare là, potresti di certo sbloccare gli accessi alla fabbrica di armi. <br> '''Pecker''': Onin dice che la griglia di Eco che è là dentro può aiutarti. Ma per aprire la vecchia stanza devi trovare la scatola di derivazione nelle fogne. Sai che ti dico? Sei proprio pazzo se vai là sotto. Ma… bah, buona fortuna.
*'''Daxter''': Ah, ricordi questo posto? Mi manca il vecchio caro Vin. <br> '''Jak''': Sì. Era un bravo ragazzo. Un po’ pazzo. <br> '''Vin''': Ehi, a chi stai dando del pazzo? Come faccio ad aiutarvi se ce l’avete con me?! <br> '''Daxter''': Vin! Aspetta un attimo! Sei proprio tu? <br> '''Vin''': Sì, sono io. Beh, in realtà non è proprio così. In effetti adesso sono un “bio costrutto digi memorizzato super potenziato” nonché “mega informatizzato”, amico. <br> '''Daxter''': Tu hai capito quello che ha detto? <br> '''Vin''': Quando la città è stata attaccata dalle Teste di Metallo prima che riuscissero a prendermi, ho messo il mio cervello nella griglia di Eco. Perciò adesso è tutto a posto. Quei mostri sicuramente non possono prendermi qui. Vero? Che ne dite? <br> '''Jak''': Ascolta, Vin. Sono lieto che tu… sia quello che sei. Ora dobbiamo penetrare nella fabbrica di armi, ma gli accessi sono bloccati. Forse il codice che apre le porte è nascosto nel sistema. <br> '''Vin''': Sì. È così. <br> '''Jak''': Davvero? <br> '''Vin''': Certo che sì. <br> '''Daxter''': Puoi trovarlo per noi? <br> '''Vin''': Certo che no! <br> '''Daxter''': Perché no? <br> '''Vin''': Perché se aveste un mezzo ciclo cerebrale sapreste che quei codici di accesso sono protetti dal sistema centrale. Sono circuiti antichi e molto pericolosi. Anche noi esperti non possiamo avvicinarci senza rischiare di fare una brutta fine. <br> '''Jak''': Beh, facci arrivare vicini. <br> '''Vin''': Oh sì, nessun problema, sei tu che muori. E se fallisci, avrò finalmente un po’ di compagnia. (ridacchia) Quanto ci divertiremo. <br> '''Daxter''': Scusa, Vin… Niente di personale ma… Non mi va di farti compagnia! <br> '''Vin''': Quando sarai nel sistema, i dispositivi di sicurezza ti attaccheranno duramente. A questo punto dipenderà tutto da te, ragazzo. Se non batti il sistema verrai ucciso. Sei pronto? <br> '''Daxter''': E allora forza, Vin! Jak, dopo di te… <br> '''Vin''': Un attimo… ancora un attimo… Ok. Collegato!
*'''Torn''': Io voglio sapere chi c’è dietro. Come producono tutti quei Bot della Morte? Da dove vengono le materie prime e l’Eco? Per me c’è qualcosa che non quadra. <br> '''Jak''': Quindi si va dritti nella tana del nemico. Sarà divertente! <br> '''Daxter''': Sì. Dimmi quand’è che devo ridere!
*'''Cyber Errol''': Ho trovato alcuni amici che mi aiuteranno a conquistare questo misero pianeta. <br> '''Jak''': Stai parlando dei Creatori Oscuri? <br> '''Cyber Errol''': Sembra che il mio io digitale possa comunicare agevolmente con queste povere menti torturate. Oh, sono come me e te, Jak… Beh, come me, più che altro. Vogliono una casa, degli amici ovviamente, la distruzione di tutto il Light Eco! Si sono offerti volontari per aiutarmi a devastare questo miserabile pianeta. (ride) <br> '''Jak''': Ti attende una grossa sorpresa. I Creatori Oscuri non sono dei buoni alleati. Chiedi alle Teste di Metallo. <br> '''Cyber Errol''': Mi è stata data l’opportunità di avere un potere che neanche i Precursor potevano controllare. Non temere. Non potrai vedere in cosa trasformerò questo mondo. Ci sarà una roccia, una massa di miseri detriti… o forse il nulla! Il completo oblio! Che difficile scelta. <br> '''Jak''': Non ti permetterò di farlo!
*'''Jak''': Errol è scappato, ma abbiamo distrutto la sua fabbrica di robot. <br> '''Samos''': Molto bene. Ma il problema è sapere cosa sta facendo Errol. Temo che possa provare a risvegliare quella terribile nave oscura prima che riusciamo a distruggerla. <br> '''Pecker''': Onin dice che i Precursor e i Creatori Oscuri hanno combattuto per la supremazia dall’inizio dei tempi. Non sarebbe la prima volta che un pianeta finisce in mano a quei mostri. <br> '''Jak''': Beh, non prenderanno questo pianeta. Siamo andati avanti troppo a lungo. Ora dobbiamo mettere fine a questa storia. La verità si trova nelle catacombe. Perciò devo andare lì.
*'''Seem''': Errol ha scoperto come collegarsi alla nave del Creatore Oscuro. Se riuscisse a risvegliare il suo terribile carico dovremo affrontare orrori superiori ai nostri peggiori incubi. Non tutto è perduto. Ho nascosto a Errol l’artefatto più importante. Mi sbagliavo sul tuo conto. Tu hai l’equilibrio necessario per salvarci. <br> '''Daxter''': Come monaci siete super bizzarri, indossate abiti di gomma e avete la faccia pitturata. Però siete ok. <br> '''Seem''': Ora ho visto la verità… e sono tranquillo. Ho ricevuto il dono di poter vedere il volto dei miei creatori. Grazie, piccolo mio. <br> '''Daxter''': (ridacchia) Non c’è di che…
*[dopo aver distrutto un'orda di Creatori Oscuri che minacciavano la città di Spargus] <br> '''Damas''': Ce l’hai fatta, Jak! Questa vittoria ci dà una nuova speranza. Sono tempi duri. Ma quando ero il capo di Haven City sembravano ancora più duri. Ora è diverso. Perché sappiamo che il seme più piccolo può vivere tra le rocce. <br> '''Jak''': Come? Sei stato il capo di Haven City? <br> '''Damas''': Sono salito al trono durante la guerra con le Teste di Metallo. Il Barone Praxis mi ha tradito, e mi ha esiliato nel deserto. Il seguito, lo conosci… Ad ogni modo, ecco qui il terzo e ultimo amuleto di guerra. Ora sei uno di noi. Quest’oggetto è un segnalatore. Quando hai bisogno di noi, usalo per chiamarci, e noi arriveremo. E da me, ah… un dono di benvenuto. Si dice che quest’antica armatura Precursor sia stata indossata da Mar in persona. Io la custodivo per darla a mio figlio… ma è meglio… che in questo momento difficile la indossi tu. <br> '''Jak''': Grazie. Ma io non ho nulla per te. <br> '''Damas''': Ci hai dato speranza, Jak. Questo è un dono sufficiente. Benvenuto nel nostro clan.
*'''Ashelin''': Non si può sapere cosa farà Errol con quella nave oscura. Dobbiamo fermarlo! <br> '''Jak''': E tu saprai già come fare, non è vero? <br> '''Ashelin''': Abbiamo un piano… ma è rischioso. <br> '''Daxter''': Oh, ovviamente… non può essere facile. Nooo! E di certo noi siamo tra i pochi che possono riuscirci. <br> '''Ashelin''': No. È troppo pericoloso. Se ne occuperanno Torn e Jinx. <br> '''Daxter''': COSA?! Vuoi forse dire che noi non siamo abbastanza bravi?! Credi che non possiamo farcela?! <br> '''Jak''': Dax… <br> '''Daxter''': Devo ricordarti, che la squadra composta da Daxter, Jak e Daxter, ha sconfitto praticamente qualunque minaccia di questo mondo per tre… hai capito… tre avventure! <br> '''Jak''': Daxter… <br> '''Daxter''': Ah, questo è un oltraggio, Jak. Noi siamo gli eroi! Siamo proprio noi quelli della pubblicità, capisci? E tra poco sarà in vendita la mia ninea di scarpe sportive! Ho firmato un contratto! <br> '''Ashelin''': Ma non siete esclusi. Il vostro compito è coprire Torn e Jinx in un veicolo carico di esplosivi. Scortateli alla base delle Teste di Metallo e fate esplodere il covo! <br> '''Daxter''': Ah… beh… e perché non lo hai detto subito?
*[Jak e Daxter aprono l'entrata alla torre delle Teste di Metallo] <br> '''Sig''': Oh sì, ora gli facciamo male! Forza, apriamo le danze! <br> '''Jak''': Sì, adesso li sistemiamo! Sei pronto a ballare, Dax? <br> '''Daxter''': Vuoi dire a entrare là dentro? Ahm, Jak, forse resterò qui a… proteggere Sig.
*[dopo aver raggiunto la cima della torre] <br> '''Cyber Errol''': Ah… I miei piccoli amici sono venuti a trovarmi. Sapete, mi piacerebbe restare qua, ma ho un appuntamento con i più potenti esseri dell’universo! <br> '''Daxter''': Ora basta, scimmia metallica! Se non la pianti, io ti… ehm… scateno contro Jak! <br> '''Cyber Errol''': Troppo tardi! Ho risvegliato la tecnologia dei Creatori Oscuri. E quando tornerò, l’enorme potere dei Precursor sarà in mio possesso! Ci vediamo presto, miei cari amici. [scappa via] <br> '''Daxter''': Guarda… È incredibile… È spettacolare… Sta reagendo all’oscurità! (urla) Sta per esplodere!! <br> '''Sig''': Andiamo via di qui!
*[nel rifugio di Onin] <br> '''Samos''': Jak, siamo in grave pericolo. <br> '''Pecker''': Onin ritiene che ci siano strane forze in azione. Il fato è stato stravolto da poteri incontrollabili. Non ha mai visto niente del genere in vita sua. Aarrwk! Qualcosa si è risvegliato nelle profondità delle catacombe. <br> '''Daxter''': Fammi indovinare. Volete farci andare laggiù a controllare? È così?! <br> '''Samos''': L’accesso alle catacombe è nella zona controllata dalle Teste di Metallo. <br> '''Daxter''': Certe volte… vi odio tutti, sapete?! <br> '''Pecker''': Onin dice che il tuo fato ora è oscuro e avvolto nell’incertezza. Onin dice che sarà molto pericoloso per te… Onin dice che Pecker ti scorterà nelle catacombe e… Arrrck! COSA?! Che cosa hai detto? <br> '''Samos''': Tu sarai gli occhi di Onin e la coscienza di Jak. Devi andare con lui. <br> '''Pecker''': Aaah, e va bene, d’accordo. Ma se si mette male, là io non ci resto. Voi due, raggiungete l’ingresso delle catacombe e sviate i nemici. Aaarck! Ci vediamo là quando la zona è libera.
*'''Daxter''': Jak, posso dire una cosa, prima della fine? La tua spalla era un po' ossuta e non ci sono stato per niente comodo, però... sei stato un buon amico. <br> '''Jak''': Anche tu, Dax. Mi sono divertito insieme a te. <br> '''Damas''': Qualcuno ha richiesto un esercito? <br> '''Jak''': Sei lontano dal deserto. Hai detto che un guerriero furbo non attacca mai a testa bassa. <br> '''Damas''': Beh dipende da quanto è dura la testa. E noi due abbiamo delle teste abbastanza dure, direi... <br> '''Jak''': Forza, finiamoli!
*'''Jak''': Damas! <br> '''Damas''': Niente male... ragazzo mio. Bel combattimento... (tossisce)... è un bel giorno per morire... Sono... davvero molto orgoglioso di essere stato... dalla tua parte... (tossisce)... in questo mondo ci sono ancora dei veri eroi... <br> '''Jak''': Siamo stati grandi insieme. Non muoverti, io...! <br> '''Damas''' {{NDR|[[Ultime parole dai videogiochi|Ultime parole]]}}: Ti prego, devi promettermi una cosa... Devi promettermi che... troverai mio figlio... Mar. Lo riconoscerai quando vedrai questo... Lui porta un amuleto... identico a questo. Un simbolo del legame che abbiamo... con l'antico... Casato di Mar... (tossisce) Salva il popolo, Jak... Solo tu puoi farlo... <br> '''Jak''': ... Padre... <br> '''Conte Veger''': Sì. Tu eri quel bambino. Ti ho rapito da Damas sperando di usare i tuoi poteri dell’Eco per i miei esperimenti. Poi purtroppo ti ho perso di vista. Sembri un po’ deluso. Lo hai scoperto troppo tardi? Tu sei proprio il figlio del grande guerriero Damas. Oh… e lui non l’ha mai saputo. Che peccato. <br> '''Jak''': [si trasforma in Dark Jak] AAAAGGH! VEGER!! <br> '''Conte Veger''': Grazie per aver aperto la porta ai Precursor. Non preoccuparti. Porrò presto fine alla tua patetica esistenza, ragazzo. [scappa via] <br> '''Daxter''': Seguiamolo, Jak! <br> '''Jak''': Vuoi davvero andare laggiù? Senza fare storie, Dax? <br> '''Daxter''': Sì, ma non farci l’abitudine. Il fatto è che nessuno ferisce il mio migliore amico senza pagarne le conseguenze. Prendiamolo!
*[arrivati al cuore del pianeta] <br> '''Precursor''': Salute, prode guerriero. Prima che sia troppo tardi, devi attivare il sistema di difesa del pianeta. La sfera di Eco ha iniziato la sua conversione energetica. Ci vorrà un po’ di tempo prima che l’arma si carichi del tutto. Hai dimostrato il tuo valore, guerriero. Perciò ti verrà concesso il dono dell’evoluzione. Avrai il grande onore di diventare uno di noi. <br> '''Conte Veger''': Un momento! Sono io quello che deve evolversi in un Precursor. È un mio diritto! <br> '''Precursor''': Attento a quello che desideri. <br> [Veger ottiene il dono dell'evoluzione] <br> '''Conte Veger''': È andata. Non preoccuparti, Jak. Mi sono assunto questo ruolo per il bene superiore. [punta una pistola verso Jak] <br> '''Precursor''': Anche ora potrebbe essere troppo tardi. Se Errol risveglierà il carico della nave oscura, sarà la fine di tutto. <br> '''Daxter''': Ehi, specie di semaforo! Siamo stati noi a fare il lavoro sporco mentre tu ronfavi tra le stelle! Quindi dacci un taglio! <br> '''Precursor''': Dove hai la testa? Ti avevo detto che ci sarebbe servito un eroe di riserva. Dovevamo procedere con il piano B! Oh! Ehi! No, finiscila! <br> [si apre una porta del centro di comando, e si scopre che i Precursor non sono quelli che sembrano] <br> Precursor: Il tuo lavoro non è stato affatto soddisfacente. Se tu fossi stato un vero eroe, a quest’ora saresti già riuscito a fermare Errol. <br> [rimangono tutti a bocca aperta] <br> '''Jak''': Oh mio Dio… <br> '''Ottsel Leader''': (con voce artefatta) Quindi, ecco… ehm… adesso noi siamo ancora più irritati… e pertanto ti ordiniamo di distogliere immediatamente lo sguardo, altrimenti… beh, mmh… (con voce normale) Accidenti. <br> '''Daxter''': Ma sono… come me! <br> '''Ottsel Leader''': Non te lo aspettavi, vero? <br> '''Ottsel Surfer''': Sì. Siamo proprio così. <br> '''Ottsel Leader''': Non fare quella faccia. Se avessi saputo che noi Precursor eravamo solo dei topi pelosi, ci avresti adorato? Potevamo governare l’universo? <br> '''Ottsel Surfer''': Nemmeno per sogno! <br> '''Ottsel Leader''': Così, abbiamo rivisto un po’… il mito. <br> '''Ottsel Dummy''': Soltanto per ottenere il rispetto che meritiamo! <br> '''Conte Veger''': Brutti idioti! Scendete e finitela di insozzare quella gloriosa macchina! <br> '''Ottsel Leader''': [punta il suo scettro verso Veger e lo blocca]Non farti ingannare dalla nostra taglia. Noi siamo gli esseri più potenti dell’universo. <br> '''Ottsel Dummy''': Lo siamo? <br> '''Ottsel Leader''': Shhh!! <br> '''Jak''': Ma perché Daxter assomiglia… <br> '''Ottsel Leader''': Ah sì. L’eco è la fonte della nostra essenza, o meglio… il nostro codice genetico. Quando Daxter toccò l’eco oscuro, ricevette una benedizione, e non una maledizione. <br> '''Daxter''': Wo-how! Sono un Precursor!! Sono un Precursor, sono un Precursor! Ehi! Aspetta un attimo! Loro hanno i pantaloni! <br> '''Conte Veger''': Queste creature sono i grandi Precursor?! E io volevo evolvermi… NO! (urla) [viene trasformato in un Ottsel] <br> '''Daxter''': Era un po’… riluttante… dico bene? <br> '''Ottsel Leader''': L’unico modo per essere certi che Errol non risvegli il carico della nave, è che tu vada dove si trova ora e lo fermi. Ti invieremo noi da qui, Jak. <br> '''Jak''': Già, e l’arma…? <br> '''Ottsel Surfer''': Tranquillo, amico. Hai qualche minuto per andare fin là e tornare in tempo. Voglio dire, prima che… <br> '''Ottsel Leader''': Si spera, prima che… <br> '''Ottsel Dummy''': Baboom! Oh sìì!! <br> '''Jak''': Muoviamoci! <br> [Jak e Daxter vengono teletrasportati verso la nave dei Creatori Oscuri] <br> '''Ottsel Leader''': Imbecilli! Lo sapevate che serviva un piano B!
*[nella nave dei Creatori Oscuri] <br> '''Daxter''': Se quelle creature si svegliano, per il pianeta è la fine! <br> '''Cyber Errol''': Con tutti questi Creatori Oscuri ai miei ordini, pensa cosa potrei fare. <br> '''Jak''': Sei finito, Errol! Moriremo entrambi, preparati! <br> '''Cyber Errol''': (urla) <br> '''Jak''': NO! <br> [spinge Errol verso l'oblio] <br> Daxter: Jak? Jak!?! <br> [Intanto, i Precursor combinano l'energia dell'Eco Oscuro con l'Eco di Luce formando un potente raggio verso lo spazio in grado di distruggere l'intera nave dei Creatori Oscuri. Errol riesce a salvarsi in volo e ad entrare nella cabina di comando di un Terraformista che precipita verso il deserto. Fortunatamente, anche Jak riesce a salvarsi in volo grazie al potere dell'Eco di Luce, e insieme a Daxter scappano dalla nave che crolla] <br> Jak: Andiamo, Dax!
*'''Daxter''': Quello [Errol] non vuole proprio mollare! <br> '''Jak''': Va verso la città! Dobbiamo difenderla… per Damas. <br> '''Daxter''': L’ultima carica della brigata di luce e oscurità! Dobbiamo resistere, amico! <br> '''Jak''': Fino alla fine.
==[[Explicit]]==
{{Explicit videogiochi}}
*[nell'arena di battaglia] <br> '''Ottsel Leader''': Grazie, coraggiose genti di questo pianeta. Onin, Samos, grazie. Il vostro coraggio e quello di tutti gli altri ci dà la forza di andare avanti in questi tempi oscuri. <br> '''Samos''': Lavori tutta una vita, per poi scoprire che stavi solo cercando delle palle di pelo. <br> '''Pecker''': Onin dice che oggi è davvero un gran giorno per l’universo. <br> '''Ottsel Leader''': Jak, tu sei il più grande di tutti gli eroi. Hai rovesciato le sorti della battaglia contro i Creatori Oscuri, e insieme potremo vincere questa guerra. <br> '''Ottsel Surfer''': Ricorda, amico. Nel futuro ti aspettano molte altre avventure. <br> '''Ottsel Dummy''': Già. Ma… non era nel passato? <br> '''Ottsel Leader''': Sì, sì, calma, ci stavo arrivando. <br> '''Jak''': Altre avventure? Dov’è che l’ho già sentito dire? <br> '''Ottsel Leader''': Abbiamo bisogno di eroi come te… per proteggere l’universo, Jak. <br> '''Jak''': Allora puoi chiamarmi con il mio nome, come mi chiamava mio padre [Damas]: Mar. <br> '''Ashelin''': Aspetta, Jak. Mar… Quel Mar? <br> '''Ottsel Leader''': Vieni allora, Mar. Non c’è un tempo come il presente. <br> '''Jak''': Tu vieni con me, Dax? <br> '''Daxter''': Nah! Qui ho tutto quello che mi serve, amico. Ma se hai bisogno… e sicuramente sarà così… beh, sai dove trovarmi. <br> '''Tess''': Oh, Daxter! Mio piccolo eroe! <br> '''Ottsel Leader''': Noi ti dobbiamo molto, Daxter, per ciò che hai fatto. E quindi, per il coraggio che hai dimostrato di fronte al pericolo, esaudiremo il tuo desiderio più grande. <br> '''Daxter''': Beh, io… vorrei avere un paio di pantaloni fighetti, come i vostri. <br> '''Tess''': Wow, sono strepitosi! Vorrei averne un paio così anch’io. <br> '''Ottsel Leader''': Attento al desiderio che esprimi. [Tess viene trasformata anch'essa in un Ottsel] <br> '''Daxter''': (fischio) Tranquilla, dolcezza, ti abituerai. Oh, magari bisognerà depilare qualche parte. Lascia fare a me! <br> '''Jak''': Ehi! Grazie di tutto… amico. <br> '''Seem''': Sei un grande eroe, Daxter. <br> '''Daxter''': Sì, è così che si parla! Pensano che io sia un Dio. E hanno ragione! <br> '''Ottsel''': Sei il nostro eroe! <br> '''Conte Veger''': Aaah… Penso che questo sarà un lungo viaggio. <br> '''Kleiver''': Dove credi di andare, brutta canaglia. Ho deciso che voglio una spalla e perciò sarai tu il mio compagno. Saremo una grande squadra io e te. Basta che tu non mi faccia arrabbiare. <br> '''Ottsel Leader''': Sei pronto, Jak? Abbiamo qualcosa da farti vedere. <br> '''Jak''': Cosa? <br> '''Ottsel Leader''': L’universo. <br> [La navicella dei Precursor parte verso l'universo. Tuttavia, Jak non vuole abbandonare i suoi amici] <br> '''Jak''': Ah, non posso lasciarti, Dax. Ci aspettano tante avventure. Non resisteresti un minuto senza di me. <br> '''Pecker''': Ah! Siamo una squadra fantastica! <br> '''Daxter''': Sì, ma alla prossima avventura… comando io, d’accordo? Qua la mano, amico. Ah, che figat!a! Oh sì, la vita è bella.
==Altri progetti==
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Setatergo
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/* Incipit */
wikitext
text/x-wiki
{{Videogioco
|nome gioco = Jak 3
|sviluppo = [[Naughty Dog]]
|pubblicazione = [[Sony Computer Entertainment]]
|anno = 2004
|piattaforma = [[PlayStation 2]]
|distribuzione digitale = [[PlayStation Network]]
|preceduto = [[Jak II: Renegade]]
|seguito = [[Jak and Daxter: Una sfida senza confini]]
}}
'''''Jak 3''''' è un [[videogioco a piattaforme]] del 2004
==[[Incipit]]==
{{Incipit videogiochi}}
*'''Conte Veger''': Con questo documento, il Gran Consiglio di Haven City ordina che per crimini compiuti contro la popolazione, tu venga bandito e segregato nel Deserto… per sempre. <br> '''Ashelin''': Ma è una condanna a morte, Veger. Dev’esserci un altro modo. <br> '''Conte Veger''': Spiacente, obiezione respinta! Il mostro dell’Eco Oscuro è pericoloso. Ora gettate il carico! <br> '''Pecker''': Io sono indignato! Sono veramente senza parole! Anche se avrei qualcosa da dire. Qui non sono tutti d’accordo con questo ridicolo… aarrgkk… decreto… <br> '''Daxter''': Sì, vogliamo un’altra votazione! <br> '''Conte Veger''': Oh, vedo che avete voglia di unirvi a lui… <br> '''Pecker''': A pensarci bene, non siamo così indignati. Addio, Jak. Non prendere troppo sole, bevi molta acqua, se riesci a trovarla. <br> '''Daxter''': Jak? <br> '''Jak''': Vai, torna in città, Dax. <br> '''Ashelin''': Mi spiace. Il Consiglio è troppo potente. Non ho potuto fare niente. <br> '''Jak''': Lo so. <br> '''Ashelin''': Non devi morire, mi hai sentito? È un ordine. Qualcuno ti troverà, te lo prometto. <br> '''Conte Veger''': Possano i Precursor avere pietà di te.
*'''Daxter''': (tossisce) <br> '''Jak''': Daxter! <br> '''Daxter''': Non ringraziarmi, Jak. Sono qui solo perché so che non sai stare senza di me. Ok, amico mio, tu ci hai messo in questo casino, ora devi tirarci fuori! <br> '''Pecker''': Aaah! Siamo o non siamo una squadra? <br> '''Jak''': Va bene, ora muoviamoci. Huh… Ma dove si va? <br> '''Daxter e Pecker''': Da quella parte! <br> '''Pecker''': Oh, perché tu sai dove dobbiamo andare, vero?! <br> '''Daxter''': Lo so meglio di te, becco storto! <br> '''Jak''': Aaah… su, sbrighiamoci.
*'''Pecker''': Huh… Lo vedi? Tutta colpa della tua stupida idea. <br> '''Daxter''': No, la colpa è tua! Solo un cretino come te poteva pensare di dire: “Andiamo con lui, saremo più forti insieme…” Io dico che moriremo insieme! Non posso credere che la gente ci odi. La città è salva grazie a noi.
*[flashback] <br> '''Torn''': Jak, la città è divisa. Dei nuovi Bot della Morte Krimsi controllano una parte vitale della zona industriale. I miei uomini subiscono gravi perdite. Le Guardie Krimsi hanno un nuovo capo. Stiamo cercando di scoprire chi sia. <br> '''Samos''': Anch’io ho delle brutte notizie. Un gruppo di Teste di Metallo sopravvissute si è concentrato in un’altra zona della città. <br> '''Jak''': Ma abbiamo distrutto Kor! <br> '''Samos''': Le Teste di Metallo più forti però sono sopravvissute. Perciò la battaglia per la città è appena iniziata. <br> '''Ashelin''': Per la gente, sei tu il responsabile.
*'''Daxter''': (sviene) Bravo… Bel piano, Jak… (tossisce) Mi ci vuole un riposino… Solo un breve sonnellino… <br> '''Pecker''': Aggh… Questo uccello è stracotto ormai. <br> '''Jak''': (tossisce) Il palazzo…
*[flashback] <br> '''Samos''': Rapporto! <br> '''Torn''': Si mette male! La città è un campo di battaglia. I Bot della Morte meccanizzati sono nella zona industriale, e le Teste di Metallo sopravvissute controllano la zona ovest. Perdiamo terreno su tutti i fronti. <br> '''Ashelin''': Vista l’emergenza, il Consiglio si riunisce stanotte. Si parla male di te, Jak. Sai cosa pensano? Che le Teste di Metallo sono entrate in città perché sei amico di Krew. <br> '''Jak''': Ma tu non ci credi, vero? <br> '''Samos''': Il passato ormai è passato. Ora le Teste di Metallo stanno attaccando il palazzo. Stanno cercando qualcosa, e non ho idea di… <br> (esplosioni) <br> '''Daxter''': AIUTO, STIAMO CADENDO!! <br> '''Samos''': Da questa parte! Salta!! <br> [il palazzo crolla] <br> '''Samos''': Per tutti i Precursor.
==Frasi==
{{cronologico}}
*Sembra che abbiamo trovato degli esseri viventi. Beh, più o meno. Ecco da dove veniva quel segnale. Chi ti ha dato questo!? Li porteremo con noi! Su, muovetevi. Sento aria di tempesta. ('''Damas''')
*Il Deserto è spietato, qua contano solo la forza e la capacità di sopravvivere. Vedremo presto se siete in grado di star qui. Completate l’addestramento, poi recatevi all’arena. Se ne uscirete, conquisterete la possibilità di restare a Spargus. È molto semplice, mi pare. ('''Damas''')
*L’arena parla chiaro, essere oscuro. L’odio consuma i tuoi occhi. E ti distruggerà. Farai la fine dei Precursor che si sono distrutti da soli.('''Seem''')
*Se c’è una cosa che so fare è correre. ('''Jak''')
*La Stella del giorno si avvicina, e ogni giorno è più luminosa. Il pianeta ha i giorni contati, lo vedo. ('''Seem''')
*Sono una specie di semi-re, capisci? Dovresti vedere le nostre stanze e il suo harem di splendide amanti piumate! Ooh! In questi giorni non ho quasi mai dormito. (ghigno) È bello essere re, vero? ('''Pecker''')
*Attenzione, abitanti di Spargus! Sta per arrivare una potente tempesta! Preparate la città! Jak, quattro cacciatori del deserto non hanno ancora fatto rapporto. Voglio che tu vada subito a cercarli. Fa’ qualunque cosa per portarli in salvo. ('''Damas''')
*Così… hai battuto il mio punteggio. Bene. Il migliore dev’essere sconfitto, a volte. Secondo la legge di queste terre, chi vince deve ricevere uno speciale trofeo. Questo cristallo è tuo ora. Ma presto tornerà nelle mie mani, ragazzo. ('''Kleiver''')
*Sta molto attento. Ricorda che il tuo coraggio non ti proteggerà dal nemico che presto dovrai affrontare. Usa il potere della luce per compiere la tua missione. È l’unica cosa che possiamo offrirti ormai. ('''Precursor''')
*Quel Mar non deve avere mai dormito molto. ('''Daxter''')
*Sono vivo! (ride) Combatti ancora per i deboli, eh Jak? Beh, ho qualche potenziamento in più da quando ci siamo visti. Anche le Teste di Metallo hanno debolezze intrinseche. Io, invece… io sono puro metallo! Sono felice di rivederti, amico mio! ('''Cyber Errol''')
*La mia bellissima tazza! ('''Daxter''')
*Noi Precursor abbiamo creato un’infinità di mondi nell’universo. Li abbiamo plasmati tutti con l’Eco a fin di bene, ma siamo stati stolti. I Creatori Oscuri un tempo erano Precursor, ma presto l’esposizione all’Eco Oscuro li trasformò. Iniziarono a sconvolgere tutto, conquistando mondi e scatenando ovunque l’inferno. Ora alcuni di essi hanno trovato il vostro mondo, e stanno avvicinandosi per impadronirsene. Tuttavia, c’è ancora una speranza. Nascosto proprio nel cuore del pianeta, troverete un sistema di difesa planetario. Grazie ad esso potrete salvare il vostro mondo. Spero che abbiate più successo di coloro che su molti pianeti hanno perso la loro ultima battaglia. ('''Precursor''')
*Ancora una volta ti presenti al mio cospetto, prescelto. E ancora una volta, il tuo eroismo verrà giustamente premiato. Ricevi questo nuovo potere della luce che ti aiuterà a raggiungere nuovi luoghi. Sono posti che prima potevi soltanto sognare. ('''Precursor''')
*Odio essere basso! ('''Daxter''')
*Questo amuleto vale quanto un ciondolo comprato al mercatino delle pulci giù in città. ('''Daxter''')
*Vi ucciderò con le mie stesse mani! ('''Cyber Errol''')
*Forse dovresti metterti un po' sulla mia spalla. ('''Daxter''')
*Possiamo provare di nuovo? Perfetto! Ognuno al suo posto, allora. ('''Daxter''')
*I migliori attacchi li riservi per dopo? ('''Daxter''')
*Sei qua! Hai visto! E ti hanno preso a calci! ('''Daxter''')
*Chissà se Ashelin vuole un nuovo aiutante. ('''Daxter''')
*Ti sono vicino, Jak. Ma sono cavoli tuoi. ('''Daxter''')
*Jak, ora il fulmine arancione prende il controllo! ('''Daxter''')
*Ecco cosa succede quando tolgono il mio nome dal titolo. ('''Daxter''')
*Otto! Nove! Dieci! Ed è completamente K.O.!! Hai perso!! ('''Daxter''')
*Per fortuna non sono il tuo stuntman. ('''Daxter''')
*Bene, si gira! Dov'è il regista?! Non posso lavorare così! ('''Daxter''')
==Dialoghi==
{{cronologico}}
*'''Damas''': Ci nascondi qualcosa, razza di animale? <br> '''Pecker''': È stato contaminato dall’Eco Oscuro, mio signore. <br> '''Daxter''': Il ragazzo perde il controllo quando si arrabbia. Quindi lasciatelo stare. È un consiglio da amico, date retta a me! <br> '''Damas''': Ah, allora è pericoloso. Potrebbe esserci utile. Per il tuo coraggio meriti il primo amuleto di guerra. Se riesci a vincere altri due combattimenti nell’arena, potrai diventare cittadino di Spargus. Ecco un lasciapassare con cui puoi entrare e uscire dalla città. Sappi però che non esistono rifugi fuori da queste mura. Il deserto è più pericoloso di me. E per la tua vittoria sarai ricompensato con una pistola. <br> '''Daxter''': Oh, bene, è così che si parla! Ehi… e per me che c’è? Niente! Come sempre, vero?!
*'''Kleiver''': Hai fatto delle belle mosse, combattendo nell’arena. Ma io dico che se durava ancora un po’ scoppiavi. <br> '''Jak''': Stai parlando con me? <br> '''Daxter''': Già! Stai parlando con… lui. <br> '''Kleiver''': No. Sto conversando con lo spirito della mia cara mamma. Ma certo che parlo con te! Voi due venite dal Grande Fumo, vero? <br> '''Jak''': Ma tu chi sei? <br> '''Kleiver''': La persona che comanda in questo posto, chiaro? Mi chiamo Kleiver. State con me, ragazzi, e mi occuperò di voi. In effetti, avrei un lavoro proprio adatto a voi. Andate con il mio Lucertolone Saltatore a caccia dei ladri che stanno svuotando i miei magazzini. Prendetene almeno 6, e io vi lascerò guidare uno dei miei veicoli da corsa… sperando che Damas vi permetta di uscire dalla città. <br> '''Jak''': Questo non è un problema. <br> '''Daxter''': Nooo!! Odio salire sugli animali! Mi fanno innervosire!
*'''Seem''': Siete ancora qui voi due? <br> '''Jak''': Sì, volevamo divertirci, prendere il sole… <br> '''Seem''': Non c’è tanto da scherzare. Sono Seem. Noi monaci siamo impegnati nello scoprire e proteggere i segreti dei Precursor. I Saltatori ci consentono di raggiungere luoghi inaccessibili. <br> '''Daxter''': Già, e sanno come riempirsi la pancia! Abbiamo incontrato un gruppo di canguratti non molto tempo fa. Stupidi ratti… si sedevano e… (urla) <br> '''Seem''': Non resisterai mai qua fuori. Voglio quel Cristallo di Eco Oscuro del satellite prima che finisca nelle mani sbagliate. <br> '''Daxter''': …aaah… È pesante! (urla) Lasciami! Lasciami andare…! <br> '''Seem''': Metto in palio un Cristallo di Luce, se sfidi i miei monaci sui loro Saltatori. Sien-com-tava. Baroosh… Baroosh… <br> '''Daxter''': Facci vedere solo dov’è la partenza!
*'''Kleiver''': Volete entrare in azione, ragazzi? Il radar mostra delle Teste di Metallo in movimento nel deserto non lontano da qui. Non mi piacciono le Teste di Metallo, quasi quanto non mi piacete voi due! Dovete mostrare il vostro valore. Intercettatele e distruggetele tutte quante. Chissà, potreste ottenere qualche gadget in questa missione. <br> '''Daxter''': Mi sembra che tu stia volontariamente tralasciando i dettagli pericolosi! Jak, ho una strana sensazione al riguardo. Non ho questi baffetti per nulla, sai? <br> '''Jak''': Tranquillo, conosco le Teste di Metallo. <br> '''Kleiver''': Hai mai visto una Testa di Metallo del deserto? <br> '''Daxter''': No. Perché? <br> '''Kleiver''': Niente. Pura curiosità. Andate e distruggete. (ghigno)
*'''Cybel Errol''': [attraverso un ologramma] Comandante delle Teste di Metallo, a rapporto. Se hai perso il carico e sei ancora vivo, allora ti ucciderò io! Voglio avere tutti i Cristalli di Eco Oscuro a disposizione! C’è poco tempo! Mi hai sentito? Aspetta… Ma tu sei… (urla) <br> '''Jak''': Non mi piace il suono della tua voce! <br> '''Daxter''': Hah! Gli hai dato una bella lezione a quel buffone! Oh, sì… divertente… <br> '''Jak''': Quella faccia… mi era familiare… <br> '''Daxter''': Ah, ora stai diventando paranoico, amico. Forza, torniamo indietro. Questo deserto mi fa venire i brividi.
*'''Daxter''': Ooh, figo! <br> '''Jak''': Secondo Seem, una spedizione di monaci è dispersa sul vulcano. Avranno costruito gli alianti per arrivare in cima. <br> '''Daxter''': Sì, bravo, adesso si dice “dispersi”. Se sono “svaniti” magari è un segno del destino. Non credi? <br> '''Jak''': Già. Ma ad ogni modo, tutto ciò che dobbiamo fare è usare quegli anelli acceleratori. <br> '''Daxter''': Oh no! Per caso vedi delle piume? Qui c’è solo pelo! Niente piume, niente volo, amico mio! Non riuscirai mai a coinvolgermi nella ricerca dei monaci Precursor. Assolutamente no e poi no! Lascia stare! Scordatelo! Non c’è speranza! È impossibile, mai e poi mai! Mai! <br> [subito dopo, i due partono in deltaplano verso il vulcano] <br> '''Daxter''': Jaaaaaaaaak!!!
*'''Daxter''': Sembra che non fosse d’accordo. <br> '''Jak''': Non toccarlo, Daxter! Non si sa che ti succederà toccando l’Eco Oscuro. <br> '''Daxter''': Guardami, Jak! Sono piccolo, peloso e ho il prurito in ogni parte del corpo. Non potrebbe andare peggio. Tranquillo. So quello che faccio. Oooh… fredde e umide mani morte… Eeh, non posso guardare! [prova a togliere il sigillo dalla statua] <br> '''Jak''': Sta attento, Daxter! [prende il sigillo e diventa invisibile] <br> '''Daxter''': Jak? Jak? Dove sei, amico? EHI! <br> '''Jak''': È un potere oscuro, Dax. Una sorta di invisibilità. <br> '''Daxter''': Sì beh, lascia stare. Se ti fossi mosso così velocemente molto tempo fa, io indosserei ancora i pantaloni. Sai cosa mi manca davvero? Un bel paio di mutande. Quelle che sollevano e sostengono… aaah… [fa dei versi strani] Non puoi capire. Usciamo da qui!
*[nelle catacombe, Jak e Daxter spiano Veger che parla con un monaco] <br> '''Conte Veger''': No, non accetto scuse! Mi avevi detto che potevi riuscirci, e ora devi farlo! <br> '''Seem''': Ma abbiamo poco tempo. La Stella del giorno si avvicina, e sai cosa accadrà. <br> '''Conte Veger''': Sfortunatamente sì. Ma ce ne occuperemo non appena avrò libero accesso alle catacombe. Tu continua a lavorare, io mi occuperò di quegli idioti di Haven. Ti prometto… che incontrerai i tuoi creatori. <br> '''Jak''': Perché le catacombe sono importanti?
*'''Daxter''': Ehi! È sicuramente uno di quei misteriosi Precursor. <br> '''Precursor''': Benvenuto, grande guerriero. Il tuo ritorno ci dona grande speranza. Il futuro di questo pianeta è a una svolta decisiva. I Creatori Oscuri hanno trovato di nuovo il tuo mondo, e il destino attende di raggiungere il punto dove passato e futuro si incontrano. <br> '''Daxter''': Tu hai capito… qualcosa di quello che ha detto quel tipo? [scandendo bene le parole] Parla la mia lingua se puoi, ok? <br> '''Precursor''': Ti servirà tutto il potere che potrai avere per sopravvivere a questa terribile prova, prescelto. <br> '''Daxter''': Ah, posso farcela. <br> '''Precursor''': Io stavo parlando con quello alto [Jak], tappetto! <br> '''Daxter''': Ehi! <br> '''Precursor''': Adesso guarda la luce, e ricevi il potere, eroe. <br> '''Daxter''': Ok, ora cominci a spaventarmi. <br> '''Jak''': Dax… l’Eco Oscuro… non c’è più… sta svanendo… mi sento meglio.
*[nell'arena di battaglia] <br> '''Pecker''': Benvenuti, coraggiori guerrieri! Ecco a voi… l’unico, l’immenso, il più potente tra i potenti, il magnifico, l’eminenza reale… <br> '''Damas''': È sufficiente, va’ avanti! <br> '''Pecker''': Scusi, mi sono lasciato trasportare. Ho già detto quanto sono belli i suoi capelli? <br> '''Damas''': Pecker! <br> '''Pecker''': Sì, giusto. Ha ora inizio un’altra prova dei giochi: il combattimento mortale. Buona fortuna, e che vinca il migliore… chiunque sia, animale o uomo. <br> [durante la battaglia, i due incontrano una loro vecchia conoscenza] <br> '''Jak''': Sig? <br> '''Sig''': Jak? Daxter? <br> '''Daxter''': Sig! <br> '''Sig''': Beh, non fate quella faccia stupita. <br> '''Jak''': Che cosa ci fai qui? <br> '''Sig''': Testo le mie capacità. Su, facciamola finita. <br> '''Jak''': Oh no! Andiamo, Sig. Non combatto contro di te. <br> '''Sig''': Se non lo fai, ci ucciderà. È la legge dell’arena. Mi spiace… nulla di personale… <br> '''Daxter''': Oh oh… <br> [Sig sta per sparare a Jak, ma subito dopo getta la sua arma a terra, venendo così circondato da dei Predoni] <br> '''Damas''': Oltraggio! Uno deve distruggere l’altro! Completate la prova, o preparatevi al peggio! <br> '''Sig''': So che me ne pentirò amaramente. <br> '''Damas''': Circondateli! <br> [la scena si sposta nella sala del trono di Spargus] <br> '''Damas''': [con tono arrabbiato] Come osate infagare la purezza dell’arena!? Sig, il tempo trascorso a Haven City ti ha rovinato! E tu, novizio [Jak]… Tu non meriti alcuna pietà! Vi dovrei lasciare entrambi tra le dune del deserto. Tuttavia, Sig, visto che per anni sei stato una spia a Haven, meriti una possibilità di redenzione. Ma solo… per questa volta! <br> '''Jak''': Una spia? <br> '''Sig''': Sta zitto! Dopo ti spiego. <br> '''Damas''': C’è un covo di Metallopodi non molto lontano da qui. Da un po’ di tempo attaccano i nostri trasporti di artefatti. Voglio che tu vada nel cuore del loro covo, ed elimini tutte le creature al suo interno. Ti direi buona fortuna, ma non ti servirà aver fortuna.
*[Jak e Daxter incontrano Ashelin nella zona nord del deserto] <br> '''Daxter''': Ehi bellezza, credevi di avermi scaricato? Sapevo che saresti tornata in cerca d’amore arancione. Dai una bella occhiata, è l’ultima volta che lo vedi. <br> '''Jak''': Ashelin! Che cosa ci fai qui? <br> '''Ashelin''': Jak, è bello rivederti. <br> '''Daxter''': Sentite, ragazzi, ci avete mollati nel deserto. Quindi parlate alle mie chiappe, perché le mie orecchie non sentono! Andiamo, Jak. <br> '''Jak''': Quel segnalatore che mi hai dato… Grazie. <br> '''Ashelin''': Sapevo che Damas ti avrebbe trovato. Non perde nulla nel suo deserto. <br> '''Jak''': Come fai a conoscerlo? <br> '''Ashelin''': Ora non ha importanza. Jak, devi tornare subito in città [Haven City]. Stiamo perdendo la guerra. Veger è assetato di potere e ha preso il comando. Non ha idea di cosa sta affrontando. Serve il tuo… <br> '''Jak''': Attenzione! <br> [improvvisamente, una banda di predoni del deserto mettono in pericolo i protagonisti]
*'''Ashelin''': Keira voleva che ti dessi questo. [gli consegna il Jet Board] Jak, i tuoi amici hanno bisogno di te. Io ho bisogno di te. <br> '''Jak''': La città mi ha scacciato, ricordi? Per me possono marcire tutti. <br> '''Ashelin''': Ma che ne sarà dei tuoi… <br> '''Jak''': [con tono arrabbiato] Lascia stare, piantala! Ora ho dei nuovi amici. <br> '''Ashelin''': Quindi l’eroe che conoscevo è morto nel deserto. O è successo molto prima? Non ti ricordi più chi sei? [gli consegna il sigillo di Mar] <br> '''Jak''': Ho finito di salvare il mondo.
*'''Conte Veger''': I monaci mi avevano detto che saresti arrivato dalle sotto-rotaie Precursor. Interessanti, vero? I Precursor le hanno usate per costruire il mondo molti eoni fa. Il sistema di rotaie conduce nelle profondità del pianeta, dove si dice che gli antichi donassero grandi poteri ai più meritevoli. Salverò il mondo con quel potere, proprio come ha fatto Mar. <br> '''Jak''': Sì, hai già fatto una gran cosa permettendo alle Teste di Metallo di distruggere il palazzo. <br> '''Conte Veger''': Oh, era proprio quello che volevo, ragazzo mio. Siamo in orario perfetto, Jak! Quella luce in cielo, sai cos’è? I nostri incubi ci hanno trovato e la fine sta arrivando! Dovevo accedere velocemente alle catacombe, quindi ho attaccato il castello di persona. Questo sarà il nostro piccolo segreto. <br> '''Jak''': Beh, sei pieno di sorprese. <br> '''Conte Veger''': E tu sei pieno di Eco Oscuro! Tu e il tuo piccolo ratto siete due mostruosità! Ma io libererò questo pianeta da questa feccia. La pura luce regnerà nell’universo, e io sarò la luce che brillerà in ogni remoto angolo del mondo e che distruggerà tutte le ombre! <br> '''Daxter''': Ah, mi scusi, Conte Vulger… <br> '''Conte Veger''': Si dice Veger! <br> '''Daxter''': Sì, come vuoi. Non è forse bello nascondersi nelle tenebre di tanto in tanto? Rilassarsi, guardando le pupe camminare con indosso dei piccoli bikini, sai, il loro movimento… Ecco, la mia coda prova sensazioni uniche in quei momenti. <br> '''Conte Veger''': Basta! Inizieremo a ripulire questo mondo occupandoci di te! Preparati! Sto per evocare il vero grande potere degli antichi! [tramite il suo scettro, evoca un antico robot Precursor] E questa volta, i Precursor non avranno pietà di te.
*[ritornati a Haven City, ormai distrutta, i due protagonisti incontrano nuovamente Samos e Keira separati da una barriera difensiva] <br> '''Daxter''': Questo posto è brutto come la mia vecchia cameretta. <br> '''Samos''': Jak! Da questa parte! <br> '''Jak''': Samos! Keira! <br> '''Daxter''': Ah, Samos… ancora verde… come il pelo tra le dita dei miei piedi. <br> '''Samos''': Vedi, Keira, ero certo di percepire l’energia di Jak. Oh, ragazzo, sono molto felice di rivederti. Quei cunicoli che si trovano sotto il palazzo devono essere veramente importanti. Le Teste di Metallo e i robot delle guardie krimsi stanno avanzando verso di loro, e non possiamo resistere per sempre. <br> '''Jak''': Così la città ha ancora bisogno di me? Che altro c’è di nuovo? <br> '''Samos''': Veger ha da poco attivato lo scudo di forza. <br> '''Jak''': È Veger che ha attaccato il palazzo! Ha detto che gli interessava qualcosa nel sottosuolo, nelle catacombe, credo. <br> '''Samos''': Beh, dovrai scoprire di cosa si tratta e trovarlo prima di lui. Ma dovrai prima trovare un’altra via d’accesso in questa sezione della città. Scendi nelle fogne e raggiungi il porto, poi trova una strada verso nord per raggiungerci. Ah, Jak… ci dispiace per ciò che è successo. Avremmo dovuto fermare Veger. <br> '''Jak''': Beh, lo fermerò io.
*[ritornati al Naughty Ottsel] <br> '''Daxter''': Ah, il Naughty Ottsel. Dolcezza, sono qui! <br> '''Torn''': Jak? Pensavo che non ti avrei più rivisto. <br> '''Daxter''': Torn?! Che cosa diavolo ci fai nel mio locale?! <br> '''Torn''': Beh, ci serviva una base nella zona sud. E poi… mi piace il cartello appeso sulla porta d’ingresso. <br> '''Daxter''': Sì. È proprio bello. <br> '''Torn''': Lo usiamo come bersaglio per esercitarci! <br> '''Daxter''': Ehi! <br> '''Torn''': Ascolta. Mi spiace molto non avere fermato Veger. Dispiace a tutti. <br> '''Jak''': Abbiamo visto Veger. Tenta di usare la tecnologia Precursor per i suoi scopi. <br> '''Torn''': È chiaro! Quell’uomo è sempre stato la voce fuori dal coro. Ora abbiamo problemi più urgenti. Veger mi ha mandato in missione suicida contro il porto e non c’è scampo. Non possiamo tornare al Fronte di Liberazione. Le nostre truppe sono divise e sia le guardie krimsi che le Teste di Metallo ci stanno attaccando. <br> '''Daxter''': Niente paura, amico! Gli eroi son tornati! <br> '''Torn''': Uh oh… Quasi dimenticavo. Dei Bot Esplosivi stanno arrivando dalla zona della città in mano alle guardie krimsi. Ci pensi tu, Jak? <br> '''Daxter''': Ok. Tutto ciò fa un po’ paura… (ridacchia) Ma Jak è tornato!
*[dopo aver superato il percorso d'addestramento] <br> '''Tess''': Bravo. Niente male, Jak, per un ragazzo. Ora voglio che tu protegga il mio piccolino con questo… altrimenti ti farò MALE, oh sì, ti farò davvero molto male! Chiaro? (ghigno) <br> '''Daxter''': Wow! Non sapevo tu avessi tanto… rrrawwr.
*'''Torn''': Jak, va nelle fogne nella zona controllata dalle Teste di Metallo. Dobbiamo sferrare un attacco dal basso, e le fogne sono l’unica fia d’accesso. Non abbiamo controllato quei cunicoli da quando è scoppiata la guerra, ma gli esploratori non hanno riferito movimenti. <br> '''Daxter''': Ehm… Ed è positivo, vero? <br> '''Torn''': In verità… nessun esploratore è mai tornato per fare rapporto. <br> '''Daxter''': Ah… AAH! Ci riservi sempre le missioni migliori, eh? <br> '''Jak''': Oscura, sporca, pericolosa… Questa guerra comincia a piacermi.
*[dopo aver distrutto le Teste di Metallo nella caverna del deserto] <br> '''Sig''': Sì, bello mio! Adoro l’odore delle Teste di Metallo bruciate! Questo è un buon allenamento per quando si farà sul serio… e credimi… manca poco. <br> '''Jak''': Che cosa ha a che fare Damas con Haven City? <br> '''Sig''': Non sono affari tuoi. <br> '''Daxter''': E perché hai fatto la spia per lui, eh? <br> '''Sig''': Diciamo che Damas ha perso una cosa in città e mi ha chiesto di trovarla. Ma a te che importa, amico? Gli abitanti di Haven City sono deboli, lo sai! Hanno perso la guerra prima che iniziasse. Per fortuna, il piano di Damas ci farà sopravvivere. <br> '''Jak''': Stai giocando con la vita della gente! <br> '''Sig''': E perché no? Hanno giocato con la mia! Sopravvivono i più forti, caro mio. Vi consiglio di allearvi solo con la fazione vincente. <br> '''Jak''': E qual è, secondo te? <br> '''Sig''': Quella che sta in cima al mucchio. E sfortunatamente… sarà un grosso mucchio. <br> '''Daxter''': Sì, un mucchio di… devo andare avanti? <br> '''Jak''': E ora che facciamo? <br> '''Sig''': Per ora, cercate di restare fuori dai guai. Vi avviserò io quando dovrete agire.
*'''Damas''': Mantenere le persone in vita... e dar loro una speranza... è molto difficile. <br> '''Jak''': Però te la cavi bene qui... <br> '''Damas''': Anche tu devi farti una vita, Jak. Fatti coraggio, prendi il destino nelle tue mani... Ascolta, la sabbia di per sé non ha forma, ma se aggiungi acqua può diventare malleabile. Anche la sorte è così, se aggiungi il giusto elemento. <br> '''Jak''': L'Eco! <br> '''Damas''': Umpf bravo, l'hai capito. I monaci dicono che il mondo si avvia alla fine, ma noi sopravvivremo. Sono sicuro che vivremo oltre la fine di questo mondo! Sta pronto, sei uno dei migliori guerrieri che ho a disposizione e mi servirai per le prove che ci attendono. Non voglio perderti come ho perso... mio figlio. <br> '''Jak''': Avevi un figlio? <br> '''Damas''': Sì, tempo fa... ma molto è stato sacrificato in questa guerra per il bene del popolo. Comunque, non ha importanza. Ultimamente abbiamo dei seri problemi con i Predoni, voglio che tu prenda un veicolo e distrugga tutte le loro pattuglie. Vai e fatti onore in combattimento!
*'''Daxter''': Ciao a tutti, amici, eccomi! È proprio così, il Daxterminatore è tornato in azione! <br> '''Keira''': Daxter! Jak! Ce l’avete fatta! <br> '''Samos''': Era ora che voi due arrivaste, sapete? <br> '''Pecker''': Ci avete messo troppo! <br> '''Jak''': Mi spiace, ci siamo imbattuti in una guerra. <br> '''Ashelin''': Ottimo lavoro, Jak. Mi scuso ufficialmente per prima a nome della città. <br> '''Jak''': Lascia stare. Devo sbrigare delle faccende personali. <br> '''Samos''': Beh, quello che sappiamo al momento è che c’è un enorme costruttore di pianeti oscuri pronto a distruggerci. Non possiamo sapere quanto tempo ci è rimasto. Se sta usando la tecnologia Precursor, allora l’unico modo per distruggerla è utilizzare la stessa tecnologia Precursor. E per trovarla bisogna esplorare le catacombe. <br> '''Keira''': Inoltre, dal gran numero di Eco Cristalli in movimento possiamo dedurre solo… che qualcuno sta provando a risvegliare la tecnologia Precursor. <br> '''Jak''': Dietro tutto questo c’è Veger. O Errol. O forse… <br> '''Daxter''': Ooh ooh… aspetta di sentire le mie avventure nel deserto. Io ero lì, pronto a fronteggiare un gruppo di gigantesche Teste di Metallo, quando improvvisamente… <br> [allarme] <br> '''Pecker''': Uh oh… <br> '''Ashelin''': Sembra un attacco su larga scala. Diversi nemici in arrivo. Sei pronto a intervenire, Jak? <br> '''Jak''': E me lo chiedi, pupa? Forza, Dax, ora si balla!
*'''Samos''': Ottime mosse, ragazzo. Per me sei l’uomo più adatto a guidare una spedizione all’interno delle catacombe. <br> '''Conte Veger''': Per favore, rifletti. Non dare giudizi così affrettati. Sei sicuro di volere che questo mostro contaminato dall’Eco cammini nelle sale degli antichi e gloriosi Precursor? Dovrei essere io a capo della spedizione. <br> '''Ashelin''': Siamo stanchi dei tuoi piani, Veger. <br> '''Conte Veger''': Ho le risposte che state cercando. I miei monaci Precursor mi hanno dato le conoscenze necessarie per attivare la griglia di difesa planetaria. E se mi chiedete di farlo… <br> '''Keira''': Jak è in gamba e non ci ha mai deluso. Io sono con lui. <br> '''Samos''': Anch’io, sì! <br> '''Daxter''': Sei sbiancato, Vegan. <br> '''Conte Veger''': Veger! Mi chiamo Veger, idiota! <br> '''Daxter''': Come vuoi… <br> '''Ashelin''': Conte Veger, con effetto immediato sciolgo il consiglio cittadino e ti privo del tuo titolo e di tutti i tuoi privilegi. Non farti vedere mai più! <br> '''Conte Veger''': Cosa? Ma come osi?! Vi avevo offerto la salvezza, ma ora brucerete tutti nel fuoco della creazione Precursor! Vi do la mia parola. <br> '''Ashelin''': È stato un attacco terribile. Non possiamo continuare a lungo a respingere assalti del genere! La fabbrica di armi volante deve essere chiusa. Ma il suo impianto è protetto e c’è un codice segreto diverso per ogni ingresso. I vecchi codici sono nel sistema centrale, nella stanza dell’alimentatore. Se tu riuscissi a penetrare là, potresti di certo sbloccare gli accessi alla fabbrica di armi. <br> '''Pecker''': Onin dice che la griglia di Eco che è là dentro può aiutarti. Ma per aprire la vecchia stanza devi trovare la scatola di derivazione nelle fogne. Sai che ti dico? Sei proprio pazzo se vai là sotto. Ma… bah, buona fortuna.
*'''Daxter''': Ah, ricordi questo posto? Mi manca il vecchio caro Vin. <br> '''Jak''': Sì. Era un bravo ragazzo. Un po’ pazzo. <br> '''Vin''': Ehi, a chi stai dando del pazzo? Come faccio ad aiutarvi se ce l’avete con me?! <br> '''Daxter''': Vin! Aspetta un attimo! Sei proprio tu? <br> '''Vin''': Sì, sono io. Beh, in realtà non è proprio così. In effetti adesso sono un “bio costrutto digi memorizzato super potenziato” nonché “mega informatizzato”, amico. <br> '''Daxter''': Tu hai capito quello che ha detto? <br> '''Vin''': Quando la città è stata attaccata dalle Teste di Metallo prima che riuscissero a prendermi, ho messo il mio cervello nella griglia di Eco. Perciò adesso è tutto a posto. Quei mostri sicuramente non possono prendermi qui. Vero? Che ne dite? <br> '''Jak''': Ascolta, Vin. Sono lieto che tu… sia quello che sei. Ora dobbiamo penetrare nella fabbrica di armi, ma gli accessi sono bloccati. Forse il codice che apre le porte è nascosto nel sistema. <br> '''Vin''': Sì. È così. <br> '''Jak''': Davvero? <br> '''Vin''': Certo che sì. <br> '''Daxter''': Puoi trovarlo per noi? <br> '''Vin''': Certo che no! <br> '''Daxter''': Perché no? <br> '''Vin''': Perché se aveste un mezzo ciclo cerebrale sapreste che quei codici di accesso sono protetti dal sistema centrale. Sono circuiti antichi e molto pericolosi. Anche noi esperti non possiamo avvicinarci senza rischiare di fare una brutta fine. <br> '''Jak''': Beh, facci arrivare vicini. <br> '''Vin''': Oh sì, nessun problema, sei tu che muori. E se fallisci, avrò finalmente un po’ di compagnia. (ridacchia) Quanto ci divertiremo. <br> '''Daxter''': Scusa, Vin… Niente di personale ma… Non mi va di farti compagnia! <br> '''Vin''': Quando sarai nel sistema, i dispositivi di sicurezza ti attaccheranno duramente. A questo punto dipenderà tutto da te, ragazzo. Se non batti il sistema verrai ucciso. Sei pronto? <br> '''Daxter''': E allora forza, Vin! Jak, dopo di te… <br> '''Vin''': Un attimo… ancora un attimo… Ok. Collegato!
*'''Torn''': Io voglio sapere chi c’è dietro. Come producono tutti quei Bot della Morte? Da dove vengono le materie prime e l’Eco? Per me c’è qualcosa che non quadra. <br> '''Jak''': Quindi si va dritti nella tana del nemico. Sarà divertente! <br> '''Daxter''': Sì. Dimmi quand’è che devo ridere!
*'''Cyber Errol''': Ho trovato alcuni amici che mi aiuteranno a conquistare questo misero pianeta. <br> '''Jak''': Stai parlando dei Creatori Oscuri? <br> '''Cyber Errol''': Sembra che il mio io digitale possa comunicare agevolmente con queste povere menti torturate. Oh, sono come me e te, Jak… Beh, come me, più che altro. Vogliono una casa, degli amici ovviamente, la distruzione di tutto il Light Eco! Si sono offerti volontari per aiutarmi a devastare questo miserabile pianeta. (ride) <br> '''Jak''': Ti attende una grossa sorpresa. I Creatori Oscuri non sono dei buoni alleati. Chiedi alle Teste di Metallo. <br> '''Cyber Errol''': Mi è stata data l’opportunità di avere un potere che neanche i Precursor potevano controllare. Non temere. Non potrai vedere in cosa trasformerò questo mondo. Ci sarà una roccia, una massa di miseri detriti… o forse il nulla! Il completo oblio! Che difficile scelta. <br> '''Jak''': Non ti permetterò di farlo!
*'''Jak''': Errol è scappato, ma abbiamo distrutto la sua fabbrica di robot. <br> '''Samos''': Molto bene. Ma il problema è sapere cosa sta facendo Errol. Temo che possa provare a risvegliare quella terribile nave oscura prima che riusciamo a distruggerla. <br> '''Pecker''': Onin dice che i Precursor e i Creatori Oscuri hanno combattuto per la supremazia dall’inizio dei tempi. Non sarebbe la prima volta che un pianeta finisce in mano a quei mostri. <br> '''Jak''': Beh, non prenderanno questo pianeta. Siamo andati avanti troppo a lungo. Ora dobbiamo mettere fine a questa storia. La verità si trova nelle catacombe. Perciò devo andare lì.
*'''Seem''': Errol ha scoperto come collegarsi alla nave del Creatore Oscuro. Se riuscisse a risvegliare il suo terribile carico dovremo affrontare orrori superiori ai nostri peggiori incubi. Non tutto è perduto. Ho nascosto a Errol l’artefatto più importante. Mi sbagliavo sul tuo conto. Tu hai l’equilibrio necessario per salvarci. <br> '''Daxter''': Come monaci siete super bizzarri, indossate abiti di gomma e avete la faccia pitturata. Però siete ok. <br> '''Seem''': Ora ho visto la verità… e sono tranquillo. Ho ricevuto il dono di poter vedere il volto dei miei creatori. Grazie, piccolo mio. <br> '''Daxter''': (ridacchia) Non c’è di che…
*[dopo aver distrutto un'orda di Creatori Oscuri che minacciavano la città di Spargus] <br> '''Damas''': Ce l’hai fatta, Jak! Questa vittoria ci dà una nuova speranza. Sono tempi duri. Ma quando ero il capo di Haven City sembravano ancora più duri. Ora è diverso. Perché sappiamo che il seme più piccolo può vivere tra le rocce. <br> '''Jak''': Come? Sei stato il capo di Haven City? <br> '''Damas''': Sono salito al trono durante la guerra con le Teste di Metallo. Il Barone Praxis mi ha tradito, e mi ha esiliato nel deserto. Il seguito, lo conosci… Ad ogni modo, ecco qui il terzo e ultimo amuleto di guerra. Ora sei uno di noi. Quest’oggetto è un segnalatore. Quando hai bisogno di noi, usalo per chiamarci, e noi arriveremo. E da me, ah… un dono di benvenuto. Si dice che quest’antica armatura Precursor sia stata indossata da Mar in persona. Io la custodivo per darla a mio figlio… ma è meglio… che in questo momento difficile la indossi tu. <br> '''Jak''': Grazie. Ma io non ho nulla per te. <br> '''Damas''': Ci hai dato speranza, Jak. Questo è un dono sufficiente. Benvenuto nel nostro clan.
*'''Ashelin''': Non si può sapere cosa farà Errol con quella nave oscura. Dobbiamo fermarlo! <br> '''Jak''': E tu saprai già come fare, non è vero? <br> '''Ashelin''': Abbiamo un piano… ma è rischioso. <br> '''Daxter''': Oh, ovviamente… non può essere facile. Nooo! E di certo noi siamo tra i pochi che possono riuscirci. <br> '''Ashelin''': No. È troppo pericoloso. Se ne occuperanno Torn e Jinx. <br> '''Daxter''': COSA?! Vuoi forse dire che noi non siamo abbastanza bravi?! Credi che non possiamo farcela?! <br> '''Jak''': Dax… <br> '''Daxter''': Devo ricordarti, che la squadra composta da Daxter, Jak e Daxter, ha sconfitto praticamente qualunque minaccia di questo mondo per tre… hai capito… tre avventure! <br> '''Jak''': Daxter… <br> '''Daxter''': Ah, questo è un oltraggio, Jak. Noi siamo gli eroi! Siamo proprio noi quelli della pubblicità, capisci? E tra poco sarà in vendita la mia ninea di scarpe sportive! Ho firmato un contratto! <br> '''Ashelin''': Ma non siete esclusi. Il vostro compito è coprire Torn e Jinx in un veicolo carico di esplosivi. Scortateli alla base delle Teste di Metallo e fate esplodere il covo! <br> '''Daxter''': Ah… beh… e perché non lo hai detto subito?
*[Jak e Daxter aprono l'entrata alla torre delle Teste di Metallo] <br> '''Sig''': Oh sì, ora gli facciamo male! Forza, apriamo le danze! <br> '''Jak''': Sì, adesso li sistemiamo! Sei pronto a ballare, Dax? <br> '''Daxter''': Vuoi dire a entrare là dentro? Ahm, Jak, forse resterò qui a… proteggere Sig.
*[dopo aver raggiunto la cima della torre] <br> '''Cyber Errol''': Ah… I miei piccoli amici sono venuti a trovarmi. Sapete, mi piacerebbe restare qua, ma ho un appuntamento con i più potenti esseri dell’universo! <br> '''Daxter''': Ora basta, scimmia metallica! Se non la pianti, io ti… ehm… scateno contro Jak! <br> '''Cyber Errol''': Troppo tardi! Ho risvegliato la tecnologia dei Creatori Oscuri. E quando tornerò, l’enorme potere dei Precursor sarà in mio possesso! Ci vediamo presto, miei cari amici. [scappa via] <br> '''Daxter''': Guarda… È incredibile… È spettacolare… Sta reagendo all’oscurità! (urla) Sta per esplodere!! <br> '''Sig''': Andiamo via di qui!
*[nel rifugio di Onin] <br> '''Samos''': Jak, siamo in grave pericolo. <br> '''Pecker''': Onin ritiene che ci siano strane forze in azione. Il fato è stato stravolto da poteri incontrollabili. Non ha mai visto niente del genere in vita sua. Aarrwk! Qualcosa si è risvegliato nelle profondità delle catacombe. <br> '''Daxter''': Fammi indovinare. Volete farci andare laggiù a controllare? È così?! <br> '''Samos''': L’accesso alle catacombe è nella zona controllata dalle Teste di Metallo. <br> '''Daxter''': Certe volte… vi odio tutti, sapete?! <br> '''Pecker''': Onin dice che il tuo fato ora è oscuro e avvolto nell’incertezza. Onin dice che sarà molto pericoloso per te… Onin dice che Pecker ti scorterà nelle catacombe e… Arrrck! COSA?! Che cosa hai detto? <br> '''Samos''': Tu sarai gli occhi di Onin e la coscienza di Jak. Devi andare con lui. <br> '''Pecker''': Aaah, e va bene, d’accordo. Ma se si mette male, là io non ci resto. Voi due, raggiungete l’ingresso delle catacombe e sviate i nemici. Aaarck! Ci vediamo là quando la zona è libera.
*'''Daxter''': Jak, posso dire una cosa, prima della fine? La tua spalla era un po' ossuta e non ci sono stato per niente comodo, però... sei stato un buon amico. <br> '''Jak''': Anche tu, Dax. Mi sono divertito insieme a te. <br> '''Damas''': Qualcuno ha richiesto un esercito? <br> '''Jak''': Sei lontano dal deserto. Hai detto che un guerriero furbo non attacca mai a testa bassa. <br> '''Damas''': Beh dipende da quanto è dura la testa. E noi due abbiamo delle teste abbastanza dure, direi... <br> '''Jak''': Forza, finiamoli!
*'''Jak''': Damas! <br> '''Damas''': Niente male... ragazzo mio. Bel combattimento... (tossisce)... è un bel giorno per morire... Sono... davvero molto orgoglioso di essere stato... dalla tua parte... (tossisce)... in questo mondo ci sono ancora dei veri eroi... <br> '''Jak''': Siamo stati grandi insieme. Non muoverti, io...! <br> '''Damas''' {{NDR|[[Ultime parole dai videogiochi|Ultime parole]]}}: Ti prego, devi promettermi una cosa... Devi promettermi che... troverai mio figlio... Mar. Lo riconoscerai quando vedrai questo... Lui porta un amuleto... identico a questo. Un simbolo del legame che abbiamo... con l'antico... Casato di Mar... (tossisce) Salva il popolo, Jak... Solo tu puoi farlo... <br> '''Jak''': ... Padre... <br> '''Conte Veger''': Sì. Tu eri quel bambino. Ti ho rapito da Damas sperando di usare i tuoi poteri dell’Eco per i miei esperimenti. Poi purtroppo ti ho perso di vista. Sembri un po’ deluso. Lo hai scoperto troppo tardi? Tu sei proprio il figlio del grande guerriero Damas. Oh… e lui non l’ha mai saputo. Che peccato. <br> '''Jak''': [si trasforma in Dark Jak] AAAAGGH! VEGER!! <br> '''Conte Veger''': Grazie per aver aperto la porta ai Precursor. Non preoccuparti. Porrò presto fine alla tua patetica esistenza, ragazzo. [scappa via] <br> '''Daxter''': Seguiamolo, Jak! <br> '''Jak''': Vuoi davvero andare laggiù? Senza fare storie, Dax? <br> '''Daxter''': Sì, ma non farci l’abitudine. Il fatto è che nessuno ferisce il mio migliore amico senza pagarne le conseguenze. Prendiamolo!
*[arrivati al cuore del pianeta] <br> '''Precursor''': Salute, prode guerriero. Prima che sia troppo tardi, devi attivare il sistema di difesa del pianeta. La sfera di Eco ha iniziato la sua conversione energetica. Ci vorrà un po’ di tempo prima che l’arma si carichi del tutto. Hai dimostrato il tuo valore, guerriero. Perciò ti verrà concesso il dono dell’evoluzione. Avrai il grande onore di diventare uno di noi. <br> '''Conte Veger''': Un momento! Sono io quello che deve evolversi in un Precursor. È un mio diritto! <br> '''Precursor''': Attento a quello che desideri. <br> [Veger ottiene il dono dell'evoluzione] <br> '''Conte Veger''': È andata. Non preoccuparti, Jak. Mi sono assunto questo ruolo per il bene superiore. [punta una pistola verso Jak] <br> '''Precursor''': Anche ora potrebbe essere troppo tardi. Se Errol risveglierà il carico della nave oscura, sarà la fine di tutto. <br> '''Daxter''': Ehi, specie di semaforo! Siamo stati noi a fare il lavoro sporco mentre tu ronfavi tra le stelle! Quindi dacci un taglio! <br> '''Precursor''': Dove hai la testa? Ti avevo detto che ci sarebbe servito un eroe di riserva. Dovevamo procedere con il piano B! Oh! Ehi! No, finiscila! <br> [si apre una porta del centro di comando, e si scopre che i Precursor non sono quelli che sembrano] <br> Precursor: Il tuo lavoro non è stato affatto soddisfacente. Se tu fossi stato un vero eroe, a quest’ora saresti già riuscito a fermare Errol. <br> [rimangono tutti a bocca aperta] <br> '''Jak''': Oh mio Dio… <br> '''Ottsel Leader''': (con voce artefatta) Quindi, ecco… ehm… adesso noi siamo ancora più irritati… e pertanto ti ordiniamo di distogliere immediatamente lo sguardo, altrimenti… beh, mmh… (con voce normale) Accidenti. <br> '''Daxter''': Ma sono… come me! <br> '''Ottsel Leader''': Non te lo aspettavi, vero? <br> '''Ottsel Surfer''': Sì. Siamo proprio così. <br> '''Ottsel Leader''': Non fare quella faccia. Se avessi saputo che noi Precursor eravamo solo dei topi pelosi, ci avresti adorato? Potevamo governare l’universo? <br> '''Ottsel Surfer''': Nemmeno per sogno! <br> '''Ottsel Leader''': Così, abbiamo rivisto un po’… il mito. <br> '''Ottsel Dummy''': Soltanto per ottenere il rispetto che meritiamo! <br> '''Conte Veger''': Brutti idioti! Scendete e finitela di insozzare quella gloriosa macchina! <br> '''Ottsel Leader''': [punta il suo scettro verso Veger e lo blocca]Non farti ingannare dalla nostra taglia. Noi siamo gli esseri più potenti dell’universo. <br> '''Ottsel Dummy''': Lo siamo? <br> '''Ottsel Leader''': Shhh!! <br> '''Jak''': Ma perché Daxter assomiglia… <br> '''Ottsel Leader''': Ah sì. L’eco è la fonte della nostra essenza, o meglio… il nostro codice genetico. Quando Daxter toccò l’eco oscuro, ricevette una benedizione, e non una maledizione. <br> '''Daxter''': Wo-how! Sono un Precursor!! Sono un Precursor, sono un Precursor! Ehi! Aspetta un attimo! Loro hanno i pantaloni! <br> '''Conte Veger''': Queste creature sono i grandi Precursor?! E io volevo evolvermi… NO! (urla) [viene trasformato in un Ottsel] <br> '''Daxter''': Era un po’… riluttante… dico bene? <br> '''Ottsel Leader''': L’unico modo per essere certi che Errol non risvegli il carico della nave, è che tu vada dove si trova ora e lo fermi. Ti invieremo noi da qui, Jak. <br> '''Jak''': Già, e l’arma…? <br> '''Ottsel Surfer''': Tranquillo, amico. Hai qualche minuto per andare fin là e tornare in tempo. Voglio dire, prima che… <br> '''Ottsel Leader''': Si spera, prima che… <br> '''Ottsel Dummy''': Baboom! Oh sìì!! <br> '''Jak''': Muoviamoci! <br> [Jak e Daxter vengono teletrasportati verso la nave dei Creatori Oscuri] <br> '''Ottsel Leader''': Imbecilli! Lo sapevate che serviva un piano B!
*[nella nave dei Creatori Oscuri] <br> '''Daxter''': Se quelle creature si svegliano, per il pianeta è la fine! <br> '''Cyber Errol''': Con tutti questi Creatori Oscuri ai miei ordini, pensa cosa potrei fare. <br> '''Jak''': Sei finito, Errol! Moriremo entrambi, preparati! <br> '''Cyber Errol''': (urla) <br> '''Jak''': NO! <br> [spinge Errol verso l'oblio] <br> Daxter: Jak? Jak!?! <br> [Intanto, i Precursor combinano l'energia dell'Eco Oscuro con l'Eco di Luce formando un potente raggio verso lo spazio in grado di distruggere l'intera nave dei Creatori Oscuri. Errol riesce a salvarsi in volo e ad entrare nella cabina di comando di un Terraformista che precipita verso il deserto. Fortunatamente, anche Jak riesce a salvarsi in volo grazie al potere dell'Eco di Luce, e insieme a Daxter scappano dalla nave che crolla] <br> Jak: Andiamo, Dax!
*'''Daxter''': Quello [Errol] non vuole proprio mollare! <br> '''Jak''': Va verso la città! Dobbiamo difenderla… per Damas. <br> '''Daxter''': L’ultima carica della brigata di luce e oscurità! Dobbiamo resistere, amico! <br> '''Jak''': Fino alla fine.
==[[Explicit]]==
{{Explicit videogiochi}}
*[nell'arena di battaglia] <br> '''Ottsel Leader''': Grazie, coraggiose genti di questo pianeta. Onin, Samos, grazie. Il vostro coraggio e quello di tutti gli altri ci dà la forza di andare avanti in questi tempi oscuri. <br> '''Samos''': Lavori tutta una vita, per poi scoprire che stavi solo cercando delle palle di pelo. <br> '''Pecker''': Onin dice che oggi è davvero un gran giorno per l’universo. <br> '''Ottsel Leader''': Jak, tu sei il più grande di tutti gli eroi. Hai rovesciato le sorti della battaglia contro i Creatori Oscuri, e insieme potremo vincere questa guerra. <br> '''Ottsel Surfer''': Ricorda, amico. Nel futuro ti aspettano molte altre avventure. <br> '''Ottsel Dummy''': Già. Ma… non era nel passato? <br> '''Ottsel Leader''': Sì, sì, calma, ci stavo arrivando. <br> '''Jak''': Altre avventure? Dov’è che l’ho già sentito dire? <br> '''Ottsel Leader''': Abbiamo bisogno di eroi come te… per proteggere l’universo, Jak. <br> '''Jak''': Allora puoi chiamarmi con il mio nome, come mi chiamava mio padre [Damas]: Mar. <br> '''Ashelin''': Aspetta, Jak. Mar… Quel Mar? <br> '''Ottsel Leader''': Vieni allora, Mar. Non c’è un tempo come il presente. <br> '''Jak''': Tu vieni con me, Dax? <br> '''Daxter''': Nah! Qui ho tutto quello che mi serve, amico. Ma se hai bisogno… e sicuramente sarà così… beh, sai dove trovarmi. <br> '''Tess''': Oh, Daxter! Mio piccolo eroe! <br> '''Ottsel Leader''': Noi ti dobbiamo molto, Daxter, per ciò che hai fatto. E quindi, per il coraggio che hai dimostrato di fronte al pericolo, esaudiremo il tuo desiderio più grande. <br> '''Daxter''': Beh, io… vorrei avere un paio di pantaloni fighetti, come i vostri. <br> '''Tess''': Wow, sono strepitosi! Vorrei averne un paio così anch’io. <br> '''Ottsel Leader''': Attento al desiderio che esprimi. [Tess viene trasformata anch'essa in un Ottsel] <br> '''Daxter''': (fischio) Tranquilla, dolcezza, ti abituerai. Oh, magari bisognerà depilare qualche parte. Lascia fare a me! <br> '''Jak''': Ehi! Grazie di tutto… amico. <br> '''Seem''': Sei un grande eroe, Daxter. <br> '''Daxter''': Sì, è così che si parla! Pensano che io sia un Dio. E hanno ragione! <br> '''Ottsel''': Sei il nostro eroe! <br> '''Conte Veger''': Aaah… Penso che questo sarà un lungo viaggio. <br> '''Kleiver''': Dove credi di andare, brutta canaglia. Ho deciso che voglio una spalla e perciò sarai tu il mio compagno. Saremo una grande squadra io e te. Basta che tu non mi faccia arrabbiare. <br> '''Ottsel Leader''': Sei pronto, Jak? Abbiamo qualcosa da farti vedere. <br> '''Jak''': Cosa? <br> '''Ottsel Leader''': L’universo. <br> [La navicella dei Precursor parte verso l'universo. Tuttavia, Jak non vuole abbandonare i suoi amici] <br> '''Jak''': Ah, non posso lasciarti, Dax. Ci aspettano tante avventure. Non resisteresti un minuto senza di me. <br> '''Pecker''': Ah! Siamo una squadra fantastica! <br> '''Daxter''': Sì, ma alla prossima avventura… comando io, d’accordo? Qua la mano, amico. Ah, che figat!a! Oh sì, la vita è bella.
==Altri progetti==
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Setatergo
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/* Dialoghi */
wikitext
text/x-wiki
{{Videogioco
|nome gioco = Jak 3
|sviluppo = [[Naughty Dog]]
|pubblicazione = [[Sony Computer Entertainment]]
|anno = 2004
|piattaforma = [[PlayStation 2]]
|distribuzione digitale = [[PlayStation Network]]
|preceduto = [[Jak II: Renegade]]
|seguito = [[Jak and Daxter: Una sfida senza confini]]
}}
'''''Jak 3''''' è un [[videogioco a piattaforme]] del 2004
==[[Incipit]]==
{{Incipit videogiochi}}
*'''Conte Veger''': Con questo documento, il Gran Consiglio di Haven City ordina che per crimini compiuti contro la popolazione, tu venga bandito e segregato nel Deserto… per sempre. <br> '''Ashelin''': Ma è una condanna a morte, Veger. Dev’esserci un altro modo. <br> '''Conte Veger''': Spiacente, obiezione respinta! Il mostro dell’Eco Oscuro è pericoloso. Ora gettate il carico! <br> '''Pecker''': Io sono indignato! Sono veramente senza parole! Anche se avrei qualcosa da dire. Qui non sono tutti d’accordo con questo ridicolo… aarrgkk… decreto… <br> '''Daxter''': Sì, vogliamo un’altra votazione! <br> '''Conte Veger''': Oh, vedo che avete voglia di unirvi a lui… <br> '''Pecker''': A pensarci bene, non siamo così indignati. Addio, Jak. Non prendere troppo sole, bevi molta acqua, se riesci a trovarla. <br> '''Daxter''': Jak? <br> '''Jak''': Vai, torna in città, Dax. <br> '''Ashelin''': Mi spiace. Il Consiglio è troppo potente. Non ho potuto fare niente. <br> '''Jak''': Lo so. <br> '''Ashelin''': Non devi morire, mi hai sentito? È un ordine. Qualcuno ti troverà, te lo prometto. <br> '''Conte Veger''': Possano i Precursor avere pietà di te.
*'''Daxter''': (tossisce) <br> '''Jak''': Daxter! <br> '''Daxter''': Non ringraziarmi, Jak. Sono qui solo perché so che non sai stare senza di me. Ok, amico mio, tu ci hai messo in questo casino, ora devi tirarci fuori! <br> '''Pecker''': Aaah! Siamo o non siamo una squadra? <br> '''Jak''': Va bene, ora muoviamoci. Huh… Ma dove si va? <br> '''Daxter e Pecker''': Da quella parte! <br> '''Pecker''': Oh, perché tu sai dove dobbiamo andare, vero?! <br> '''Daxter''': Lo so meglio di te, becco storto! <br> '''Jak''': Aaah… su, sbrighiamoci.
*'''Pecker''': Huh… Lo vedi? Tutta colpa della tua stupida idea. <br> '''Daxter''': No, la colpa è tua! Solo un cretino come te poteva pensare di dire: “Andiamo con lui, saremo più forti insieme…” Io dico che moriremo insieme! Non posso credere che la gente ci odi. La città è salva grazie a noi.
*[flashback] <br> '''Torn''': Jak, la città è divisa. Dei nuovi Bot della Morte Krimsi controllano una parte vitale della zona industriale. I miei uomini subiscono gravi perdite. Le Guardie Krimsi hanno un nuovo capo. Stiamo cercando di scoprire chi sia. <br> '''Samos''': Anch’io ho delle brutte notizie. Un gruppo di Teste di Metallo sopravvissute si è concentrato in un’altra zona della città. <br> '''Jak''': Ma abbiamo distrutto Kor! <br> '''Samos''': Le Teste di Metallo più forti però sono sopravvissute. Perciò la battaglia per la città è appena iniziata. <br> '''Ashelin''': Per la gente, sei tu il responsabile.
*'''Daxter''': (sviene) Bravo… Bel piano, Jak… (tossisce) Mi ci vuole un riposino… Solo un breve sonnellino… <br> '''Pecker''': Aggh… Questo uccello è stracotto ormai. <br> '''Jak''': (tossisce) Il palazzo…
*[flashback] <br> '''Samos''': Rapporto! <br> '''Torn''': Si mette male! La città è un campo di battaglia. I Bot della Morte meccanizzati sono nella zona industriale, e le Teste di Metallo sopravvissute controllano la zona ovest. Perdiamo terreno su tutti i fronti. <br> '''Ashelin''': Vista l’emergenza, il Consiglio si riunisce stanotte. Si parla male di te, Jak. Sai cosa pensano? Che le Teste di Metallo sono entrate in città perché sei amico di Krew. <br> '''Jak''': Ma tu non ci credi, vero? <br> '''Samos''': Il passato ormai è passato. Ora le Teste di Metallo stanno attaccando il palazzo. Stanno cercando qualcosa, e non ho idea di… <br> (esplosioni) <br> '''Daxter''': AIUTO, STIAMO CADENDO!! <br> '''Samos''': Da questa parte! Salta!! <br> [il palazzo crolla] <br> '''Samos''': Per tutti i Precursor.
==Frasi==
{{cronologico}}
*Sembra che abbiamo trovato degli esseri viventi. Beh, più o meno. Ecco da dove veniva quel segnale. Chi ti ha dato questo!? Li porteremo con noi! Su, muovetevi. Sento aria di tempesta. ('''Damas''')
*Il Deserto è spietato, qua contano solo la forza e la capacità di sopravvivere. Vedremo presto se siete in grado di star qui. Completate l’addestramento, poi recatevi all’arena. Se ne uscirete, conquisterete la possibilità di restare a Spargus. È molto semplice, mi pare. ('''Damas''')
*L’arena parla chiaro, essere oscuro. L’odio consuma i tuoi occhi. E ti distruggerà. Farai la fine dei Precursor che si sono distrutti da soli.('''Seem''')
*Se c’è una cosa che so fare è correre. ('''Jak''')
*La Stella del giorno si avvicina, e ogni giorno è più luminosa. Il pianeta ha i giorni contati, lo vedo. ('''Seem''')
*Sono una specie di semi-re, capisci? Dovresti vedere le nostre stanze e il suo harem di splendide amanti piumate! Ooh! In questi giorni non ho quasi mai dormito. (ghigno) È bello essere re, vero? ('''Pecker''')
*Attenzione, abitanti di Spargus! Sta per arrivare una potente tempesta! Preparate la città! Jak, quattro cacciatori del deserto non hanno ancora fatto rapporto. Voglio che tu vada subito a cercarli. Fa’ qualunque cosa per portarli in salvo. ('''Damas''')
*Così… hai battuto il mio punteggio. Bene. Il migliore dev’essere sconfitto, a volte. Secondo la legge di queste terre, chi vince deve ricevere uno speciale trofeo. Questo cristallo è tuo ora. Ma presto tornerà nelle mie mani, ragazzo. ('''Kleiver''')
*Sta molto attento. Ricorda che il tuo coraggio non ti proteggerà dal nemico che presto dovrai affrontare. Usa il potere della luce per compiere la tua missione. È l’unica cosa che possiamo offrirti ormai. ('''Precursor''')
*Quel Mar non deve avere mai dormito molto. ('''Daxter''')
*Sono vivo! (ride) Combatti ancora per i deboli, eh Jak? Beh, ho qualche potenziamento in più da quando ci siamo visti. Anche le Teste di Metallo hanno debolezze intrinseche. Io, invece… io sono puro metallo! Sono felice di rivederti, amico mio! ('''Cyber Errol''')
*La mia bellissima tazza! ('''Daxter''')
*Noi Precursor abbiamo creato un’infinità di mondi nell’universo. Li abbiamo plasmati tutti con l’Eco a fin di bene, ma siamo stati stolti. I Creatori Oscuri un tempo erano Precursor, ma presto l’esposizione all’Eco Oscuro li trasformò. Iniziarono a sconvolgere tutto, conquistando mondi e scatenando ovunque l’inferno. Ora alcuni di essi hanno trovato il vostro mondo, e stanno avvicinandosi per impadronirsene. Tuttavia, c’è ancora una speranza. Nascosto proprio nel cuore del pianeta, troverete un sistema di difesa planetario. Grazie ad esso potrete salvare il vostro mondo. Spero che abbiate più successo di coloro che su molti pianeti hanno perso la loro ultima battaglia. ('''Precursor''')
*Ancora una volta ti presenti al mio cospetto, prescelto. E ancora una volta, il tuo eroismo verrà giustamente premiato. Ricevi questo nuovo potere della luce che ti aiuterà a raggiungere nuovi luoghi. Sono posti che prima potevi soltanto sognare. ('''Precursor''')
*Odio essere basso! ('''Daxter''')
*Questo amuleto vale quanto un ciondolo comprato al mercatino delle pulci giù in città. ('''Daxter''')
*Vi ucciderò con le mie stesse mani! ('''Cyber Errol''')
*Forse dovresti metterti un po' sulla mia spalla. ('''Daxter''')
*Possiamo provare di nuovo? Perfetto! Ognuno al suo posto, allora. ('''Daxter''')
*I migliori attacchi li riservi per dopo? ('''Daxter''')
*Sei qua! Hai visto! E ti hanno preso a calci! ('''Daxter''')
*Chissà se Ashelin vuole un nuovo aiutante. ('''Daxter''')
*Ti sono vicino, Jak. Ma sono cavoli tuoi. ('''Daxter''')
*Jak, ora il fulmine arancione prende il controllo! ('''Daxter''')
*Ecco cosa succede quando tolgono il mio nome dal titolo. ('''Daxter''')
*Otto! Nove! Dieci! Ed è completamente K.O.!! Hai perso!! ('''Daxter''')
*Per fortuna non sono il tuo stuntman. ('''Daxter''')
*Bene, si gira! Dov'è il regista?! Non posso lavorare così! ('''Daxter''')
==Dialoghi==
{{cronologico}}
*'''Damas''': Ci nascondi qualcosa, razza di animale? <br> '''Pecker''': È stato contaminato dall’Eco Oscuro, mio signore. <br> '''Daxter''': Il ragazzo perde il controllo quando si arrabbia. Quindi lasciatelo stare. È un consiglio da amico, date retta a me! <br> '''Damas''': Ah, allora è pericoloso. Potrebbe esserci utile. Per il tuo coraggio meriti il primo amuleto di guerra. Se riesci a vincere altri due combattimenti nell’arena, potrai diventare cittadino di Spargus. Ecco un lasciapassare con cui puoi entrare e uscire dalla città. Sappi però che non esistono rifugi fuori da queste mura. Il deserto è più pericoloso di me. E per la tua vittoria sarai ricompensato con una pistola. <br> '''Daxter''': Oh, bene, è così che si parla! Ehi… e per me che c’è? Niente! Come sempre, vero?!
*'''Kleiver''': Hai fatto delle belle mosse, combattendo nell’arena. Ma io dico che se durava ancora un po’ scoppiavi. <br> '''Jak''': Stai parlando con me? <br> '''Daxter''': Già! Stai parlando con… lui. <br> '''Kleiver''': No. Sto conversando con lo spirito della mia cara mamma. Ma certo che parlo con te! Voi due venite dal Grande Fumo, vero? <br> '''Jak''': Ma tu chi sei? <br> '''Kleiver''': La persona che comanda in questo posto, chiaro? Mi chiamo Kleiver. State con me, ragazzi, e mi occuperò di voi. In effetti, avrei un lavoro proprio adatto a voi. Andate con il mio Lucertolone Saltatore a caccia dei ladri che stanno svuotando i miei magazzini. Prendetene almeno 6, e io vi lascerò guidare uno dei miei veicoli da corsa… sperando che Damas vi permetta di uscire dalla città. <br> '''Jak''': Questo non è un problema. <br> '''Daxter''': Nooo!! Odio salire sugli animali! Mi fanno innervosire!
*'''Seem''': Siete ancora qui voi due? <br> '''Jak''': Sì, volevamo divertirci, prendere il sole… <br> '''Seem''': Non c’è tanto da scherzare. Sono Seem. Noi monaci siamo impegnati nello scoprire e proteggere i segreti dei Precursor. I Saltatori ci consentono di raggiungere luoghi inaccessibili. <br> '''Daxter''': Già, e sanno come riempirsi la pancia! Abbiamo incontrato un gruppo di canguratti non molto tempo fa. Stupidi ratti… si sedevano e… (urla) <br> '''Seem''': Non resisterai mai qua fuori. Voglio quel Cristallo di Eco Oscuro del satellite prima che finisca nelle mani sbagliate. <br> '''Daxter''': …aaah… È pesante! (urla) Lasciami! Lasciami andare…! <br> '''Seem''': Metto in palio un Cristallo di Luce, se sfidi i miei monaci sui loro Saltatori. Sien-com-tava. Baroosh… Baroosh… <br> '''Daxter''': Facci vedere solo dov’è la partenza!
*'''Kleiver''': Volete entrare in azione, ragazzi? Il radar mostra delle Teste di Metallo in movimento nel deserto non lontano da qui. Non mi piacciono le Teste di Metallo, quasi quanto non mi piacete voi due! Dovete mostrare il vostro valore. Intercettatele e distruggetele tutte quante. Chissà, potreste ottenere qualche gadget in questa missione. <br> '''Daxter''': Mi sembra che tu stia volontariamente tralasciando i dettagli pericolosi! Jak, ho una strana sensazione al riguardo. Non ho questi baffetti per nulla, sai? <br> '''Jak''': Tranquillo, conosco le Teste di Metallo. <br> '''Kleiver''': Hai mai visto una Testa di Metallo del deserto? <br> '''Daxter''': No. Perché? <br> '''Kleiver''': Niente. Pura curiosità. Andate e distruggete. (ghigno)
*'''Cybel Errol''': [attraverso un ologramma] Comandante delle Teste di Metallo, a rapporto. Se hai perso il carico e sei ancora vivo, allora ti ucciderò io! Voglio avere tutti i Cristalli di Eco Oscuro a disposizione! C’è poco tempo! Mi hai sentito? Aspetta… Ma tu sei… (urla) <br> '''Jak''': Non mi piace il suono della tua voce! <br> '''Daxter''': Hah! Gli hai dato una bella lezione a quel buffone! Oh, sì… divertente… <br> '''Jak''': Quella faccia… mi era familiare… <br> '''Daxter''': Ah, ora stai diventando paranoico, amico. Forza, torniamo indietro. Questo deserto mi fa venire i brividi.
*'''Daxter''': Ooh, figo! <br> '''Jak''': Secondo Seem, una spedizione di monaci è dispersa sul vulcano. Avranno costruito gli alianti per arrivare in cima. <br> '''Daxter''': Sì, bravo, adesso si dice “dispersi”. Se sono “svaniti” magari è un segno del destino. Non credi? <br> '''Jak''': Già. Ma ad ogni modo, tutto ciò che dobbiamo fare è usare quegli anelli acceleratori. <br> '''Daxter''': Oh no! Per caso vedi delle piume? Qui c’è solo pelo! Niente piume, niente volo, amico mio! Non riuscirai mai a coinvolgermi nella ricerca dei monaci Precursor. Assolutamente no e poi no! Lascia stare! Scordatelo! Non c’è speranza! È impossibile, mai e poi mai! Mai! <br> [subito dopo, i due partono in deltaplano verso il vulcano] <br> '''Daxter''': Jaaaaaaaaak!!!
*'''Daxter''': Sembra che non fosse d’accordo. <br> '''Jak''': Non toccarlo, Daxter! Non si sa che ti succederà toccando l’Eco Oscuro. <br> '''Daxter''': Guardami, Jak! Sono piccolo, peloso e ho il prurito in ogni parte del corpo. Non potrebbe andare peggio. Tranquillo. So quello che faccio. Oooh… fredde e umide mani morte… Eeh, non posso guardare! [prova a togliere il sigillo dalla statua] <br> '''Jak''': Sta attento, Daxter! [prende il sigillo e diventa invisibile] <br> '''Daxter''': Jak? Jak? Dove sei, amico? EHI! <br> '''Jak''': È un potere oscuro, Dax. Una sorta di invisibilità. <br> '''Daxter''': Sì beh, lascia stare. Se ti fossi mosso così velocemente molto tempo fa, io indosserei ancora i pantaloni. Sai cosa mi manca davvero? Un bel paio di mutande. Quelle che sollevano e sostengono… aaah… [fa dei versi strani] Non puoi capire. Usciamo da qui!
*[nelle catacombe, Jak e Daxter spiano Veger che parla con un monaco] <br> '''Conte Veger''': No, non accetto scuse! Mi avevi detto che potevi riuscirci, e ora devi farlo! <br> '''Seem''': Ma abbiamo poco tempo. La Stella del giorno si avvicina, e sai cosa accadrà. <br> '''Conte Veger''': Sfortunatamente sì. Ma ce ne occuperemo non appena avrò libero accesso alle catacombe. Tu continua a lavorare, io mi occuperò di quegli idioti di Haven. Ti prometto… che incontrerai i tuoi creatori. <br> '''Jak''': Perché le catacombe sono importanti?
*'''Daxter''': Ehi! È sicuramente uno di quei misteriosi Precursor. <br> '''Precursor''': Benvenuto, grande guerriero. Il tuo ritorno ci dona grande speranza. Il futuro di questo pianeta è a una svolta decisiva. I Creatori Oscuri hanno trovato di nuovo il tuo mondo, e il destino attende di raggiungere il punto dove passato e futuro si incontrano. <br> '''Daxter''': Tu hai capito… qualcosa di quello che ha detto quel tipo? [scandendo bene le parole] Parla la mia lingua se puoi, ok? <br> '''Precursor''': Ti servirà tutto il potere che potrai avere per sopravvivere a questa terribile prova, prescelto. <br> '''Daxter''': Ah, posso farcela. <br> '''Precursor''': Io stavo parlando con quello alto [Jak], tappetto! <br> '''Daxter''': Ehi! <br> '''Precursor''': Adesso guarda la luce, e ricevi il potere, eroe. <br> '''Daxter''': Ok, ora cominci a spaventarmi. <br> '''Jak''': Dax… l’Eco Oscuro… non c’è più… sta svanendo… mi sento meglio.
*[nell'arena di battaglia] <br> '''Pecker''': Benvenuti, coraggiori guerrieri! Ecco a voi… l’unico, l’immenso, il più potente tra i potenti, il magnifico, l’eminenza reale… <br> '''Damas''': È sufficiente, va’ avanti! <br> '''Pecker''': Scusi, mi sono lasciato trasportare. Ho già detto quanto sono belli i suoi capelli? <br> '''Damas''': Pecker! <br> '''Pecker''': Sì, giusto. Ha ora inizio un’altra prova dei giochi: il combattimento mortale. Buona fortuna, e che vinca il migliore… chiunque sia, animale o uomo. <br> [durante la battaglia, i due incontrano una loro vecchia conoscenza] <br> '''Jak''': Sig? <br> '''Sig''': Jak? Daxter? <br> '''Daxter''': Sig! <br> '''Sig''': Beh, non fate quella faccia stupita. <br> '''Jak''': Che cosa ci fai qui? <br> '''Sig''': Testo le mie capacità. Su, facciamola finita. <br> '''Jak''': Oh no! Andiamo, Sig. Non combatto contro di te. <br> '''Sig''': Se non lo fai, ci ucciderà. È la legge dell’arena. Mi spiace… nulla di personale… <br> '''Daxter''': Oh oh… <br> [Sig sta per sparare a Jak, ma subito dopo getta la sua arma a terra, venendo così circondato da dei Predoni] <br> '''Damas''': Oltraggio! Uno deve distruggere l’altro! Completate la prova, o preparatevi al peggio! <br> '''Sig''': So che me ne pentirò amaramente. <br> '''Damas''': Circondateli! <br> [la scena si sposta nella sala del trono di Spargus] <br> '''Damas''': [con tono arrabbiato] Come osate infagare la purezza dell’arena!? Sig, il tempo trascorso a Haven City ti ha rovinato! E tu, novizio [Jak]… Tu non meriti alcuna pietà! Vi dovrei lasciare entrambi tra le dune del deserto. Tuttavia, Sig, visto che per anni sei stato una spia a Haven, meriti una possibilità di redenzione. Ma solo… per questa volta! <br> '''Jak''': Una spia? <br> '''Sig''': Sta zitto! Dopo ti spiego. <br> '''Damas''': C’è un covo di Metallopodi non molto lontano da qui. Da un po’ di tempo attaccano i nostri trasporti di artefatti. Voglio che tu vada nel cuore del loro covo, ed elimini tutte le creature al suo interno. Ti direi buona fortuna, ma non ti servirà aver fortuna.
*[Jak e Daxter incontrano Ashelin nella zona nord del deserto] <br> '''Daxter''': Ehi bellezza, credevi di avermi scaricato? Sapevo che saresti tornata in cerca d’amore arancione. Dai una bella occhiata, è l’ultima volta che lo vedi. <br> '''Jak''': Ashelin! Che cosa ci fai qui? <br> '''Ashelin''': Jak, è bello rivederti. <br> '''Daxter''': Sentite, ragazzi, ci avete mollati nel deserto. Quindi parlate alle mie chiappe, perché le mie orecchie non sentono! Andiamo, Jak. <br> '''Jak''': Quel segnalatore che mi hai dato… Grazie. <br> '''Ashelin''': Sapevo che Damas ti avrebbe trovato. Non perde nulla nel suo deserto. <br> '''Jak''': Come fai a conoscerlo? <br> '''Ashelin''': Ora non ha importanza. Jak, devi tornare subito in città [Haven City]. Stiamo perdendo la guerra. Veger è assetato di potere e ha preso il comando. Non ha idea di cosa sta affrontando. Serve il tuo… <br> '''Jak''': Attenzione! <br> [improvvisamente, una banda di predoni del deserto mettono in pericolo i protagonisti]
*'''Ashelin''': Keira voleva che ti dessi questo. [gli consegna il Jet Board] Jak, i tuoi amici hanno bisogno di te. Io ho bisogno di te. <br> '''Jak''': La città mi ha scacciato, ricordi? Per me possono marcire tutti. <br> '''Ashelin''': Ma che ne sarà dei tuoi… <br> '''Jak''': [con tono arrabbiato] Lascia stare, piantala! Ora ho dei nuovi amici. <br> '''Ashelin''': Quindi l’eroe che conoscevo è morto nel deserto. O è successo molto prima? Non ti ricordi più chi sei? [gli consegna il sigillo di Mar] <br> '''Jak''': Ho finito di salvare il mondo.
*'''Conte Veger''': I monaci mi avevano detto che saresti arrivato dalle sotto-rotaie Precursor. Interessanti, vero? I Precursor le hanno usate per costruire il mondo molti eoni fa. Il sistema di rotaie conduce nelle profondità del pianeta, dove si dice che gli antichi donassero grandi poteri ai più meritevoli. Salverò il mondo con quel potere, proprio come ha fatto Mar. <br> '''Jak''': Sì, hai già fatto una gran cosa permettendo alle Teste di Metallo di distruggere il palazzo. <br> '''Conte Veger''': Oh, era proprio quello che volevo, ragazzo mio. Siamo in orario perfetto, Jak! Quella luce in cielo, sai cos’è? I nostri incubi ci hanno trovato e la fine sta arrivando! Dovevo accedere velocemente alle catacombe, quindi ho attaccato il castello di persona. Questo sarà il nostro piccolo segreto. <br> '''Jak''': Beh, sei pieno di sorprese. <br> '''Conte Veger''': E tu sei pieno di Eco Oscuro! Tu e il tuo piccolo ratto siete due mostruosità! Ma io libererò questo pianeta da questa feccia. La pura luce regnerà nell’universo, e io sarò la luce che brillerà in ogni remoto angolo del mondo e che distruggerà tutte le ombre! <br> '''Daxter''': Ah, mi scusi, Conte Vulger… <br> '''Conte Veger''': Si dice Veger! <br> '''Daxter''': Sì, come vuoi. Non è forse bello nascondersi nelle tenebre di tanto in tanto? Rilassarsi, guardando le pupe camminare con indosso dei piccoli bikini, sai, il loro movimento… Ecco, la mia coda prova sensazioni uniche in quei momenti. <br> '''Conte Veger''': Basta! Inizieremo a ripulire questo mondo occupandoci di te! Preparati! Sto per evocare il vero grande potere degli antichi! [tramite il suo scettro, evoca un antico robot Precursor] E questa volta, i Precursor non avranno pietà di te.
*[ritornati a Haven City, ormai distrutta, i due protagonisti incontrano nuovamente Samos e Keira separati da una barriera difensiva] <br> '''Daxter''': Questo posto è brutto come la mia vecchia cameretta. <br> '''Samos''': Jak! Da questa parte! <br> '''Jak''': Samos! Keira! <br> '''Daxter''': Ah, Samos… ancora verde… come il pelo tra le dita dei miei piedi. <br> '''Samos''': Vedi, Keira, ero certo di percepire l’energia di Jak. Oh, ragazzo, sono molto felice di rivederti. Quei cunicoli che si trovano sotto il palazzo devono essere veramente importanti. Le Teste di Metallo e i robot delle guardie krimsi stanno avanzando verso di loro, e non possiamo resistere per sempre. <br> '''Jak''': Così la città ha ancora bisogno di me? Che altro c’è di nuovo? <br> '''Samos''': Veger ha da poco attivato lo scudo di forza. <br> '''Jak''': È Veger che ha attaccato il palazzo! Ha detto che gli interessava qualcosa nel sottosuolo, nelle catacombe, credo. <br> '''Samos''': Beh, dovrai scoprire di cosa si tratta e trovarlo prima di lui. Ma dovrai prima trovare un’altra via d’accesso in questa sezione della città. Scendi nelle fogne e raggiungi il porto, poi trova una strada verso nord per raggiungerci. Ah, Jak… ci dispiace per ciò che è successo. Avremmo dovuto fermare Veger. <br> '''Jak''': Beh, lo fermerò io.
*[ritornati al Naughty Ottsel] <br> '''Daxter''': Ah, il Naughty Ottsel. Dolcezza, sono qui! <br> '''Torn''': Jak? Pensavo che non ti avrei più rivisto. <br> '''Daxter''': Torn?! Che cosa diavolo ci fai nel mio locale?! <br> '''Torn''': Beh, ci serviva una base nella zona sud. E poi… mi piace il cartello appeso sulla porta d’ingresso. <br> '''Daxter''': Sì. È proprio bello. <br> '''Torn''': Lo usiamo come bersaglio per esercitarci! <br> '''Daxter''': Ehi! <br> '''Torn''': Ascolta. Mi spiace molto non avere fermato Veger. Dispiace a tutti. <br> '''Jak''': Abbiamo visto Veger. Tenta di usare la tecnologia Precursor per i suoi scopi. <br> '''Torn''': È chiaro! Quell’uomo è sempre stato la voce fuori dal coro. Ora abbiamo problemi più urgenti. Veger mi ha mandato in missione suicida contro il porto e non c’è scampo. Non possiamo tornare al Fronte di Liberazione. Le nostre truppe sono divise e sia le guardie krimsi che le Teste di Metallo ci stanno attaccando. <br> '''Daxter''': Niente paura, amico! Gli eroi son tornati! <br> '''Torn''': Uh oh… Quasi dimenticavo. Dei Bot Esplosivi stanno arrivando dalla zona della città in mano alle guardie krimsi. Ci pensi tu, Jak? <br> '''Daxter''': Ok. Tutto ciò fa un po’ paura… (ridacchia) Ma Jak è tornato!
*[dopo aver superato il percorso d'addestramento] <br> '''Tess''': Bravo. Niente male, Jak, per un ragazzo. Ora voglio che tu protegga il mio piccolino con questo… altrimenti ti farò MALE, oh sì, ti farò davvero molto male! Chiaro? (ghigno) <br> '''Daxter''': Wow! Non sapevo tu avessi tanto… rrrawwr.
*'''Torn''': Jak, va nelle fogne nella zona controllata dalle Teste di Metallo. Dobbiamo sferrare un attacco dal basso, e le fogne sono l’unica fia d’accesso. Non abbiamo controllato quei cunicoli da quando è scoppiata la guerra, ma gli esploratori non hanno riferito movimenti. <br> '''Daxter''': Ehm… Ed è positivo, vero? <br> '''Torn''': In verità… nessun esploratore è mai tornato per fare rapporto. <br> '''Daxter''': Ah… AAH! Ci riservi sempre le missioni migliori, eh? <br> '''Jak''': Oscura, sporca, pericolosa… Questa guerra comincia a piacermi.
*[dopo aver distrutto le Teste di Metallo nella caverna del deserto] <br> '''Sig''': Sì, bello mio! Adoro l’odore delle Teste di Metallo bruciate! Questo è un buon allenamento per quando si farà sul serio… e credimi… manca poco. <br> '''Jak''': Che cosa ha a che fare Damas con Haven City? <br> '''Sig''': Non sono affari tuoi. <br> '''Daxter''': E perché hai fatto la spia per lui, eh? <br> '''Sig''': Diciamo che Damas ha perso una cosa in città e mi ha chiesto di trovarla. Ma a te che importa, amico? Gli abitanti di Haven City sono deboli, lo sai! Hanno perso la guerra prima che iniziasse. Per fortuna, il piano di Damas ci farà sopravvivere. <br> '''Jak''': Stai giocando con la vita della gente! <br> '''Sig''': E perché no? Hanno giocato con la mia! Sopravvivono i più forti, caro mio. Vi consiglio di allearvi solo con la fazione vincente. <br> '''Jak''': E qual è, secondo te? <br> '''Sig''': Quella che sta in cima al mucchio. E sfortunatamente… sarà un grosso mucchio. <br> '''Daxter''': Sì, un mucchio di… devo andare avanti? <br> '''Jak''': E ora che facciamo? <br> '''Sig''': Per ora, cercate di restare fuori dai guai. Vi avviserò io quando dovrete agire.
*'''Damas''': Mantenere le persone in vita... e dar loro una speranza... è molto difficile. <br> '''Jak''': Però te la cavi bene qui... <br> '''Damas''': Anche tu devi farti una vita, Jak. Fatti coraggio, prendi il destino nelle tue mani... Ascolta, la sabbia di per sé non ha forma, ma se aggiungi acqua può diventare malleabile. Anche la sorte è così, se aggiungi il giusto elemento. <br> '''Jak''': L'Eco! <br> '''Damas''': Umpf bravo, l'hai capito. I monaci dicono che il mondo si avvia alla fine, ma noi sopravvivremo. Sono sicuro che vivremo oltre la fine di questo mondo! Sta pronto, sei uno dei migliori guerrieri che ho a disposizione e mi servirai per le prove che ci attendono. Non voglio perderti come ho perso... mio figlio. <br> '''Jak''': Avevi un figlio? <br> '''Damas''': Sì, tempo fa... ma molto è stato sacrificato in questa guerra per il bene del popolo. Comunque, non ha importanza. Ultimamente abbiamo dei seri problemi con i Predoni, voglio che tu prenda un veicolo e distrugga tutte le loro pattuglie. Vai e fatti onore in combattimento!
*'''Daxter''': Ciao a tutti, amici, eccomi! È proprio così, il Daxterminatore è tornato in azione! <br> '''Keira''': Daxter! Jak! Ce l’avete fatta! <br> '''Samos''': Era ora che voi due arrivaste, sapete? <br> '''Pecker''': Ci avete messo troppo! <br> '''Jak''': Mi spiace, ci siamo imbattuti in una guerra. <br> '''Ashelin''': Ottimo lavoro, Jak. Mi scuso ufficialmente per prima a nome della città. <br> '''Jak''': Lascia stare. Devo sbrigare delle faccende personali. <br> '''Samos''': Beh, quello che sappiamo al momento è che c’è un enorme costruttore di pianeti oscuri pronto a distruggerci. Non possiamo sapere quanto tempo ci è rimasto. Se sta usando la tecnologia Precursor, allora l’unico modo per distruggerla è utilizzare la stessa tecnologia Precursor. E per trovarla bisogna esplorare le catacombe. <br> '''Keira''': Inoltre, dal gran numero di Eco Cristalli in movimento possiamo dedurre solo… che qualcuno sta provando a risvegliare la tecnologia Precursor. <br> '''Jak''': Dietro tutto questo c’è Veger. O Errol. O forse… <br> '''Daxter''': Ooh ooh… aspetta di sentire le mie avventure nel deserto. Io ero lì, pronto a fronteggiare un gruppo di gigantesche Teste di Metallo, quando improvvisamente… <br> [allarme] <br> '''Pecker''': Uh oh… <br> '''Ashelin''': Sembra un attacco su larga scala. Diversi nemici in arrivo. Sei pronto a intervenire, Jak? <br> '''Jak''': E me lo chiedi, pupa? Forza, Dax, ora si balla!
*'''Samos''': Ottime mosse, ragazzo. Per me sei l’uomo più adatto a guidare una spedizione all’interno delle catacombe. <br> '''Conte Veger''': Per favore, rifletti. Non dare giudizi così affrettati. Sei sicuro di volere che questo mostro contaminato dall’Eco cammini nelle sale degli antichi e gloriosi Precursor? Dovrei essere io a capo della spedizione. <br> '''Ashelin''': Siamo stanchi dei tuoi piani, Veger. <br> '''Conte Veger''': Ho le risposte che state cercando. I miei monaci Precursor mi hanno dato le conoscenze necessarie per attivare la griglia di difesa planetaria. E se mi chiedete di farlo… <br> '''Keira''': Jak è in gamba e non ci ha mai deluso. Io sono con lui. <br> '''Samos''': Anch’io, sì! <br> '''Daxter''': Sei sbiancato, Vegan. <br> '''Conte Veger''': Veger! Mi chiamo Veger, idiota! <br> '''Daxter''': Come vuoi… <br> '''Ashelin''': Conte Veger, con effetto immediato sciolgo il consiglio cittadino e ti privo del tuo titolo e di tutti i tuoi privilegi. Non farti vedere mai più! <br> '''Conte Veger''': Cosa? Ma come osi?! Vi avevo offerto la salvezza, ma ora brucerete tutti nel fuoco della creazione Precursor! Vi do la mia parola. <br> '''Ashelin''': È stato un attacco terribile. Non possiamo continuare a lungo a respingere assalti del genere! La fabbrica di armi volante deve essere chiusa. Ma il suo impianto è protetto e c’è un codice segreto diverso per ogni ingresso. I vecchi codici sono nel sistema centrale, nella stanza dell’alimentatore. Se tu riuscissi a penetrare là, potresti di certo sbloccare gli accessi alla fabbrica di armi. <br> '''Pecker''': Onin dice che la griglia di Eco che è là dentro può aiutarti. Ma per aprire la vecchia stanza devi trovare la scatola di derivazione nelle fogne. Sai che ti dico? Sei proprio pazzo se vai là sotto. Ma… bah, buona fortuna.
*'''Daxter''': Ah, ricordi questo posto? Mi manca il vecchio caro Vin. <br> '''Jak''': Sì. Era un bravo ragazzo. Un po’ pazzo. <br> '''Vin''': Ehi, a chi stai dando del pazzo? Come faccio ad aiutarvi se ce l’avete con me?! <br> '''Daxter''': Vin! Aspetta un attimo! Sei proprio tu? <br> '''Vin''': Sì, sono io. Beh, in realtà non è proprio così. In effetti adesso sono un “bio costrutto digi memorizzato super potenziato” nonché “mega informatizzato”, amico. <br> '''Daxter''': Tu hai capito quello che ha detto? <br> '''Vin''': Quando la città è stata attaccata dalle Teste di Metallo prima che riuscissero a prendermi, ho messo il mio cervello nella griglia di Eco. Perciò adesso è tutto a posto. Quei mostri sicuramente non possono prendermi qui. Vero? Che ne dite? <br> '''Jak''': Ascolta, Vin. Sono lieto che tu… sia quello che sei. Ora dobbiamo penetrare nella fabbrica di armi, ma gli accessi sono bloccati. Forse il codice che apre le porte è nascosto nel sistema. <br> '''Vin''': Sì. È così. <br> '''Jak''': Davvero? <br> '''Vin''': Certo che sì. <br> '''Daxter''': Puoi trovarlo per noi? <br> '''Vin''': Certo che no! <br> '''Daxter''': Perché no? <br> '''Vin''': Perché se aveste un mezzo ciclo cerebrale sapreste che quei codici di accesso sono protetti dal sistema centrale. Sono circuiti antichi e molto pericolosi. Anche noi esperti non possiamo avvicinarci senza rischiare di fare una brutta fine. <br> '''Jak''': Beh, facci arrivare vicini. <br> '''Vin''': Oh sì, nessun problema, sei tu che muori. E se fallisci, avrò finalmente un po’ di compagnia. (ridacchia) Quanto ci divertiremo. <br> '''Daxter''': Scusa, Vin… Niente di personale ma… Non mi va di farti compagnia! <br> '''Vin''': Quando sarai nel sistema, i dispositivi di sicurezza ti attaccheranno duramente. A questo punto dipenderà tutto da te, ragazzo. Se non batti il sistema verrai ucciso. Sei pronto? <br> '''Daxter''': E allora forza, Vin! Jak, dopo di te… <br> '''Vin''': Un attimo… ancora un attimo… Ok. Collegato!
*'''Torn''': Io voglio sapere chi c’è dietro. Come producono tutti quei Bot della Morte? Da dove vengono le materie prime e l’Eco? Per me c’è qualcosa che non quadra. <br> '''Jak''': Quindi si va dritti nella tana del nemico. Sarà divertente! <br> '''Daxter''': Sì. Dimmi quand’è che devo ridere!
*'''Cyber Errol''': Ho trovato alcuni amici che mi aiuteranno a conquistare questo misero pianeta. <br> '''Jak''': Stai parlando dei Creatori Oscuri? <br> '''Cyber Errol''': Sembra che il mio io digitale possa comunicare agevolmente con queste povere menti torturate. Oh, sono come me e te, Jak… Beh, come me, più che altro. Vogliono una casa, degli amici ovviamente, la distruzione di tutto il Light Eco! Si sono offerti volontari per aiutarmi a devastare questo miserabile pianeta. (ride) <br> '''Jak''': Ti attende una grossa sorpresa. I Creatori Oscuri non sono dei buoni alleati. Chiedi alle Teste di Metallo. <br> '''Cyber Errol''': Mi è stata data l’opportunità di avere un potere che neanche i Precursor potevano controllare. Non temere. Non potrai vedere in cosa trasformerò questo mondo. Ci sarà una roccia, una massa di miseri detriti… o forse il nulla! Il completo oblio! Che difficile scelta. <br> '''Jak''': Non ti permetterò di farlo!
*'''Jak''': Errol è scappato, ma abbiamo distrutto la sua fabbrica di robot. <br> '''Samos''': Molto bene. Ma il problema è sapere cosa sta facendo Errol. Temo che possa provare a risvegliare quella terribile nave oscura prima che riusciamo a distruggerla. <br> '''Pecker''': Onin dice che i Precursor e i Creatori Oscuri hanno combattuto per la supremazia dall’inizio dei tempi. Non sarebbe la prima volta che un pianeta finisce in mano a quei mostri. <br> '''Jak''': Beh, non prenderanno questo pianeta. Siamo andati avanti troppo a lungo. Ora dobbiamo mettere fine a questa storia. La verità si trova nelle catacombe. Perciò devo andare lì.
*'''Seem''': Errol ha scoperto come collegarsi alla nave del Creatore Oscuro. Se riuscisse a risvegliare il suo terribile carico dovremo affrontare orrori superiori ai nostri peggiori incubi. Non tutto è perduto. Ho nascosto a Errol l’artefatto più importante. Mi sbagliavo sul tuo conto. Tu hai l’equilibrio necessario per salvarci. <br> '''Daxter''': Come monaci siete super bizzarri, indossate abiti di gomma e avete la faccia pitturata. Però siete ok. <br> '''Seem''': Ora ho visto la verità… e sono tranquillo. Ho ricevuto il dono di poter vedere il volto dei miei creatori. Grazie, piccolo mio. <br> '''Daxter''': (ridacchia) Non c’è di che…
*[dopo aver distrutto un'orda di Creatori Oscuri che minacciavano la città di Spargus] <br> '''Damas''': Ce l’hai fatta, Jak! Questa vittoria ci dà una nuova speranza. Sono tempi duri. Ma quando ero il capo di Haven City sembravano ancora più duri. Ora è diverso. Perché sappiamo che il seme più piccolo può vivere tra le rocce. <br> '''Jak''': Come? Sei stato il capo di Haven City? <br> '''Damas''': Sono salito al trono durante la guerra con le Teste di Metallo. Il Barone Praxis mi ha tradito, e mi ha esiliato nel deserto. Il seguito, lo conosci… Ad ogni modo, ecco qui il terzo e ultimo amuleto di guerra. Ora sei uno di noi. Quest’oggetto è un segnalatore. Quando hai bisogno di noi, usalo per chiamarci, e noi arriveremo. E da me, ah… un dono di benvenuto. Si dice che quest’antica armatura Precursor sia stata indossata da Mar in persona. Io la custodivo per darla a mio figlio… ma è meglio… che in questo momento difficile la indossi tu. <br> '''Jak''': Grazie. Ma io non ho nulla per te. <br> '''Damas''': Ci hai dato speranza, Jak. Questo è un dono sufficiente. Benvenuto nel nostro clan.
*'''Ashelin''': Non si può sapere cosa farà Errol con quella nave oscura. Dobbiamo fermarlo! <br> '''Jak''': E tu saprai già come fare, non è vero? <br> '''Ashelin''': Abbiamo un piano… ma è rischioso. <br> '''Daxter''': Oh, ovviamente… non può essere facile. Nooo! E di certo noi siamo tra i pochi che possono riuscirci. <br> '''Ashelin''': No. È troppo pericoloso. Se ne occuperanno Torn e Jinx. <br> '''Daxter''': COSA?! Vuoi forse dire che noi non siamo abbastanza bravi?! Credi che non possiamo farcela?! <br> '''Jak''': Dax… <br> '''Daxter''': Devo ricordarti, che la squadra composta da Daxter, Jak e Daxter, ha sconfitto praticamente qualunque minaccia di questo mondo per tre… hai capito… tre avventure! <br> '''Jak''': Daxter… <br> '''Daxter''': Ah, questo è un oltraggio, Jak. Noi siamo gli eroi! Siamo proprio noi quelli della pubblicità, capisci? E tra poco sarà in vendita la mia ninea di scarpe sportive! Ho firmato un contratto! <br> '''Ashelin''': Ma non siete esclusi. Il vostro compito è coprire Torn e Jinx in un veicolo carico di esplosivi. Scortateli alla base delle Teste di Metallo e fate esplodere il covo! <br> '''Daxter''': Ah… beh… e perché non lo hai detto subito?
*[Jak e Daxter aprono l'entrata alla torre delle Teste di Metallo] <br> '''Sig''': Oh sì, ora gli facciamo male! Forza, apriamo le danze! <br> '''Jak''': Sì, adesso li sistemiamo! Sei pronto a ballare, Dax? <br> '''Daxter''': Vuoi dire a entrare là dentro? Ahm, Jak, forse resterò qui a… proteggere Sig.
*[dopo aver raggiunto la cima della torre] <br> '''Cyber Errol''': Ah… I miei piccoli amici sono venuti a trovarmi. Sapete, mi piacerebbe restare qua, ma ho un appuntamento con i più potenti esseri dell’universo! <br> '''Daxter''': Ora basta, scimmia metallica! Se non la pianti, io ti… ehm… scateno contro Jak! <br> '''Cyber Errol''': Troppo tardi! Ho risvegliato la tecnologia dei Creatori Oscuri. E quando tornerò, l’enorme potere dei Precursor sarà in mio possesso! Ci vediamo presto, miei cari amici. [scappa via] <br> '''Daxter''': Guarda… È incredibile… È spettacolare… Sta reagendo all’oscurità! (urla) Sta per esplodere!! <br> '''Sig''': Andiamo via di qui!
*[nel rifugio di Onin] <br> '''Samos''': Jak, siamo in grave pericolo. <br> '''Pecker''': Onin ritiene che ci siano strane forze in azione. Il fato è stato stravolto da poteri incontrollabili. Non ha mai visto niente del genere in vita sua. Aarrwk! Qualcosa si è risvegliato nelle profondità delle catacombe. <br> '''Daxter''': Fammi indovinare. Volete farci andare laggiù a controllare? È così?! <br> '''Samos''': L’accesso alle catacombe è nella zona controllata dalle Teste di Metallo. <br> '''Daxter''': Certe volte… vi odio tutti, sapete?! <br> '''Pecker''': Onin dice che il tuo fato ora è oscuro e avvolto nell’incertezza. Onin dice che sarà molto pericoloso per te… Onin dice che Pecker ti scorterà nelle catacombe e… Arrrck! COSA?! Che cosa hai detto? <br> '''Samos''': Tu sarai gli occhi di Onin e la coscienza di Jak. Devi andare con lui. <br> '''Pecker''': Aaah, e va bene, d’accordo. Ma se si mette male, là io non ci resto. Voi due, raggiungete l’ingresso delle catacombe e sviate i nemici. Aaarck! Ci vediamo là quando la zona è libera.
*'''Daxter''': Jak, posso dire una cosa, prima della fine? La tua spalla era un po' ossuta e non ci sono stato per niente comodo, però... sei stato un buon amico. <br> '''Jak''': Anche tu, Dax. Mi sono divertito insieme a te. <br> '''Damas''': Qualcuno ha richiesto un esercito? <br> '''Jak''': Sei lontano dal deserto. Hai detto che un guerriero furbo non attacca mai a testa bassa. <br> '''Damas''': Beh dipende da quanto è dura la testa. E noi due abbiamo delle teste abbastanza dure, direi... <br> '''Jak''': Forza, finiamoli!
*'''Jak''': Damas! <br> '''Damas''': Niente male... ragazzo mio. Bel combattimento... (tossisce)... è un bel giorno per morire... Sono... davvero molto orgoglioso di essere stato... dalla tua parte... (tossisce)... in questo mondo ci sono ancora dei veri eroi... <br> '''Jak''': Siamo stati grandi insieme. Non muoverti, io...! <br> '''Damas''' {{NDR|[[Ultime parole dai videogiochi|Ultime parole]]}}: Ti prego, devi promettermi una cosa... Devi promettermi che... troverai mio figlio... Mar. Lo riconoscerai quando vedrai questo... Lui porta un amuleto... identico a questo. Un simbolo del legame che abbiamo... con l'antico... Casato di Mar... (tossisce) Salva il popolo, Jak... Solo tu puoi farlo... <br> '''Jak''': ... Padre... <br> '''Conte Veger''': Sì. Tu eri quel bambino. Ti ho rapito da Damas sperando di usare i tuoi poteri dell’Eco per i miei esperimenti. Poi purtroppo ti ho perso di vista. Sembri un po’ deluso. Lo hai scoperto troppo tardi? Tu sei proprio il figlio del grande guerriero Damas. Oh… e lui non l’ha mai saputo. Che peccato. <br> '''Jak''': [si trasforma in Dark Jak] AAAAGGH! VEGER!! <br> '''Conte Veger''': Grazie per aver aperto la porta ai Precursor. Non preoccuparti. Porrò presto fine alla tua patetica esistenza, ragazzo. [scappa via] <br> '''Daxter''': Seguiamolo, Jak! <br> '''Jak''': Vuoi davvero andare laggiù? Senza fare storie, Dax? <br> '''Daxter''': Sì, ma non farci l’abitudine. Il fatto è che nessuno ferisce il mio migliore amico senza pagarne le conseguenze. Prendiamolo!
*[arrivati al cuore del pianeta] <br> '''Precursor''': Salute, prode guerriero. Prima che sia troppo tardi, devi attivare il sistema di difesa del pianeta. La sfera di Eco ha iniziato la sua conversione energetica. Ci vorrà un po’ di tempo prima che l’arma si carichi del tutto. Hai dimostrato il tuo valore, guerriero. Perciò ti verrà concesso il dono dell’evoluzione. Avrai il grande onore di diventare uno di noi. <br> '''Conte Veger''': Un momento! Sono io quello che deve evolversi in un Precursor. È un mio diritto! <br> '''Precursor''': Attento a quello che desideri. <br> [Veger ottiene il dono dell'evoluzione] <br> '''Conte Veger''': È andata. Non preoccuparti, Jak. Mi sono assunto questo ruolo per il bene superiore. [punta una pistola verso Jak] <br> '''Precursor''': Anche ora potrebbe essere troppo tardi. Se Errol risveglierà il carico della nave oscura, sarà la fine di tutto. <br> '''Daxter''': Ehi, specie di semaforo! Siamo stati noi a fare il lavoro sporco mentre tu ronfavi tra le stelle! Quindi dacci un taglio! <br> '''Precursor''': Dove hai la testa? Ti avevo detto che ci sarebbe servito un eroe di riserva. Dovevamo procedere con il piano B! Oh! Ehi! No, finiscila! <br> [si apre una porta del centro di comando, e si scopre che i Precursor non sono quelli che sembrano] <br> Precursor: Il tuo lavoro non è stato affatto soddisfacente. Se tu fossi stato un vero eroe, a quest’ora saresti già riuscito a fermare Errol. <br> [rimangono tutti a bocca aperta] <br> '''Jak''': Oh mio Dio… <br> '''Ottsel Leader''': (con voce artefatta) Quindi, ecco… ehm… adesso noi siamo ancora più irritati… e pertanto ti ordiniamo di distogliere immediatamente lo sguardo, altrimenti… beh, mmh… (con voce normale) Accidenti. <br> '''Daxter''': Ma sono… come me! <br> '''Ottsel Leader''': Non te lo aspettavi, vero? <br> '''Ottsel Surfer''': Sì. Siamo proprio così. <br> '''Ottsel Leader''': Non fare quella faccia. Se avessi saputo che noi Precursor eravamo solo dei topi pelosi, ci avresti adorato? Potevamo governare l’universo? <br> '''Ottsel Surfer''': Nemmeno per sogno! <br> '''Ottsel Leader''': Così, abbiamo rivisto un po’… il mito. <br> '''Ottsel Dummy''': Soltanto per ottenere il rispetto che meritiamo! <br> '''Conte Veger''': Brutti idioti! Scendete e finitela di insozzare quella gloriosa macchina! <br> '''Ottsel Leader''': [punta il suo scettro verso Veger e lo blocca]Non farti ingannare dalla nostra taglia. Noi siamo gli esseri più potenti dell’universo. <br> '''Ottsel Dummy''': Lo siamo? <br> '''Ottsel Leader''': Shhh!! <br> '''Jak''': Ma perché Daxter assomiglia… <br> '''Ottsel Leader''': Ah sì. L’eco è la fonte della nostra essenza, o meglio… il nostro codice genetico. Quando Daxter toccò l’eco oscuro, ricevette una benedizione, e non una maledizione. <br> '''Daxter''': Wo-how! Sono un Precursor!! Sono un Precursor, sono un Precursor! Ehi! Aspetta un attimo! Loro hanno i pantaloni! <br> '''Conte Veger''': Queste creature sono i grandi Precursor?! E io volevo evolvermi… NO! (urla) [viene trasformato in un Ottsel] <br> '''Daxter''': Era un po’… riluttante… dico bene? <br> '''Ottsel Leader''': L’unico modo per essere certi che Errol non risvegli il carico della nave, è che tu vada dove si trova ora e lo fermi. Ti invieremo noi da qui, Jak. <br> '''Jak''': Già, e l’arma…? <br> '''Ottsel Surfer''': Tranquillo, amico. Hai qualche minuto per andare fin là e tornare in tempo. Voglio dire, prima che… <br> '''Ottsel Leader''': Si spera, prima che… <br> '''Ottsel Dummy''': Baboom! Oh sìì!! <br> '''Jak''': Muoviamoci! <br> [Jak e Daxter vengono teletrasportati verso la nave dei Creatori Oscuri] <br> '''Ottsel Leader''': Imbecilli! Lo sapevate che serviva un piano B!
*[nella nave dei Creatori Oscuri] <br> '''Daxter''': Se quelle creature si svegliano, per il pianeta è la fine! <br> '''Cyber Errol''': Con tutti questi Creatori Oscuri ai miei ordini, pensa cosa potrei fare. <br> '''Jak''': Sei finito, Errol! Moriremo entrambi, preparati! <br> '''Cyber Errol''': (urla) <br> '''Jak''': NO! <br> [spinge Errol verso l'oblio] <br> Daxter: Jak? Jak!?! <br> [Intanto, i Precursor combinano l'energia dell'Eco Oscuro con l'Eco di Luce formando un potente raggio verso lo spazio in grado di distruggere l'intera nave dei Creatori Oscuri. Errol riesce a salvarsi in volo e a salire a bordo di un Terraformista che precipita verso il deserto. Fortunatamente, anche Jak riesce a salvarsi in volo grazie al potere dell'Eco di Luce, e insieme a Daxter scappano dalla nave che crolla] <br> Jak: Andiamo, Dax!
*'''Daxter''': Quello [Errol] non vuole proprio mollare! <br> '''Jak''': Va verso la città! Dobbiamo difenderla… per Damas. <br> '''Daxter''': L’ultima carica della brigata di luce e oscurità! Dobbiamo resistere, amico! <br> '''Jak''': Fino alla fine.
==[[Explicit]]==
{{Explicit videogiochi}}
*[nell'arena di battaglia] <br> '''Ottsel Leader''': Grazie, coraggiose genti di questo pianeta. Onin, Samos, grazie. Il vostro coraggio e quello di tutti gli altri ci dà la forza di andare avanti in questi tempi oscuri. <br> '''Samos''': Lavori tutta una vita, per poi scoprire che stavi solo cercando delle palle di pelo. <br> '''Pecker''': Onin dice che oggi è davvero un gran giorno per l’universo. <br> '''Ottsel Leader''': Jak, tu sei il più grande di tutti gli eroi. Hai rovesciato le sorti della battaglia contro i Creatori Oscuri, e insieme potremo vincere questa guerra. <br> '''Ottsel Surfer''': Ricorda, amico. Nel futuro ti aspettano molte altre avventure. <br> '''Ottsel Dummy''': Già. Ma… non era nel passato? <br> '''Ottsel Leader''': Sì, sì, calma, ci stavo arrivando. <br> '''Jak''': Altre avventure? Dov’è che l’ho già sentito dire? <br> '''Ottsel Leader''': Abbiamo bisogno di eroi come te… per proteggere l’universo, Jak. <br> '''Jak''': Allora puoi chiamarmi con il mio nome, come mi chiamava mio padre [Damas]: Mar. <br> '''Ashelin''': Aspetta, Jak. Mar… Quel Mar? <br> '''Ottsel Leader''': Vieni allora, Mar. Non c’è un tempo come il presente. <br> '''Jak''': Tu vieni con me, Dax? <br> '''Daxter''': Nah! Qui ho tutto quello che mi serve, amico. Ma se hai bisogno… e sicuramente sarà così… beh, sai dove trovarmi. <br> '''Tess''': Oh, Daxter! Mio piccolo eroe! <br> '''Ottsel Leader''': Noi ti dobbiamo molto, Daxter, per ciò che hai fatto. E quindi, per il coraggio che hai dimostrato di fronte al pericolo, esaudiremo il tuo desiderio più grande. <br> '''Daxter''': Beh, io… vorrei avere un paio di pantaloni fighetti, come i vostri. <br> '''Tess''': Wow, sono strepitosi! Vorrei averne un paio così anch’io. <br> '''Ottsel Leader''': Attento al desiderio che esprimi. [Tess viene trasformata anch'essa in un Ottsel] <br> '''Daxter''': (fischio) Tranquilla, dolcezza, ti abituerai. Oh, magari bisognerà depilare qualche parte. Lascia fare a me! <br> '''Jak''': Ehi! Grazie di tutto… amico. <br> '''Seem''': Sei un grande eroe, Daxter. <br> '''Daxter''': Sì, è così che si parla! Pensano che io sia un Dio. E hanno ragione! <br> '''Ottsel''': Sei il nostro eroe! <br> '''Conte Veger''': Aaah… Penso che questo sarà un lungo viaggio. <br> '''Kleiver''': Dove credi di andare, brutta canaglia. Ho deciso che voglio una spalla e perciò sarai tu il mio compagno. Saremo una grande squadra io e te. Basta che tu non mi faccia arrabbiare. <br> '''Ottsel Leader''': Sei pronto, Jak? Abbiamo qualcosa da farti vedere. <br> '''Jak''': Cosa? <br> '''Ottsel Leader''': L’universo. <br> [La navicella dei Precursor parte verso l'universo. Tuttavia, Jak non vuole abbandonare i suoi amici] <br> '''Jak''': Ah, non posso lasciarti, Dax. Ci aspettano tante avventure. Non resisteresti un minuto senza di me. <br> '''Pecker''': Ah! Siamo una squadra fantastica! <br> '''Daxter''': Sì, ma alla prossima avventura… comando io, d’accordo? Qua la mano, amico. Ah, che figat!a! Oh sì, la vita è bella.
==Altri progetti==
{{interprogetto}}
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Setatergo
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/* Dialoghi */
wikitext
text/x-wiki
{{Videogioco
|nome gioco = Jak 3
|sviluppo = [[Naughty Dog]]
|pubblicazione = [[Sony Computer Entertainment]]
|anno = 2004
|piattaforma = [[PlayStation 2]]
|distribuzione digitale = [[PlayStation Network]]
|preceduto = [[Jak II: Renegade]]
|seguito = [[Jak and Daxter: Una sfida senza confini]]
}}
'''''Jak 3''''' è un [[videogioco a piattaforme]] del 2004
==[[Incipit]]==
{{Incipit videogiochi}}
*'''Conte Veger''': Con questo documento, il Gran Consiglio di Haven City ordina che per crimini compiuti contro la popolazione, tu venga bandito e segregato nel Deserto… per sempre. <br> '''Ashelin''': Ma è una condanna a morte, Veger. Dev’esserci un altro modo. <br> '''Conte Veger''': Spiacente, obiezione respinta! Il mostro dell’Eco Oscuro è pericoloso. Ora gettate il carico! <br> '''Pecker''': Io sono indignato! Sono veramente senza parole! Anche se avrei qualcosa da dire. Qui non sono tutti d’accordo con questo ridicolo… aarrgkk… decreto… <br> '''Daxter''': Sì, vogliamo un’altra votazione! <br> '''Conte Veger''': Oh, vedo che avete voglia di unirvi a lui… <br> '''Pecker''': A pensarci bene, non siamo così indignati. Addio, Jak. Non prendere troppo sole, bevi molta acqua, se riesci a trovarla. <br> '''Daxter''': Jak? <br> '''Jak''': Vai, torna in città, Dax. <br> '''Ashelin''': Mi spiace. Il Consiglio è troppo potente. Non ho potuto fare niente. <br> '''Jak''': Lo so. <br> '''Ashelin''': Non devi morire, mi hai sentito? È un ordine. Qualcuno ti troverà, te lo prometto. <br> '''Conte Veger''': Possano i Precursor avere pietà di te.
*'''Daxter''': (tossisce) <br> '''Jak''': Daxter! <br> '''Daxter''': Non ringraziarmi, Jak. Sono qui solo perché so che non sai stare senza di me. Ok, amico mio, tu ci hai messo in questo casino, ora devi tirarci fuori! <br> '''Pecker''': Aaah! Siamo o non siamo una squadra? <br> '''Jak''': Va bene, ora muoviamoci. Huh… Ma dove si va? <br> '''Daxter e Pecker''': Da quella parte! <br> '''Pecker''': Oh, perché tu sai dove dobbiamo andare, vero?! <br> '''Daxter''': Lo so meglio di te, becco storto! <br> '''Jak''': Aaah… su, sbrighiamoci.
*'''Pecker''': Huh… Lo vedi? Tutta colpa della tua stupida idea. <br> '''Daxter''': No, la colpa è tua! Solo un cretino come te poteva pensare di dire: “Andiamo con lui, saremo più forti insieme…” Io dico che moriremo insieme! Non posso credere che la gente ci odi. La città è salva grazie a noi.
*[flashback] <br> '''Torn''': Jak, la città è divisa. Dei nuovi Bot della Morte Krimsi controllano una parte vitale della zona industriale. I miei uomini subiscono gravi perdite. Le Guardie Krimsi hanno un nuovo capo. Stiamo cercando di scoprire chi sia. <br> '''Samos''': Anch’io ho delle brutte notizie. Un gruppo di Teste di Metallo sopravvissute si è concentrato in un’altra zona della città. <br> '''Jak''': Ma abbiamo distrutto Kor! <br> '''Samos''': Le Teste di Metallo più forti però sono sopravvissute. Perciò la battaglia per la città è appena iniziata. <br> '''Ashelin''': Per la gente, sei tu il responsabile.
*'''Daxter''': (sviene) Bravo… Bel piano, Jak… (tossisce) Mi ci vuole un riposino… Solo un breve sonnellino… <br> '''Pecker''': Aggh… Questo uccello è stracotto ormai. <br> '''Jak''': (tossisce) Il palazzo…
*[flashback] <br> '''Samos''': Rapporto! <br> '''Torn''': Si mette male! La città è un campo di battaglia. I Bot della Morte meccanizzati sono nella zona industriale, e le Teste di Metallo sopravvissute controllano la zona ovest. Perdiamo terreno su tutti i fronti. <br> '''Ashelin''': Vista l’emergenza, il Consiglio si riunisce stanotte. Si parla male di te, Jak. Sai cosa pensano? Che le Teste di Metallo sono entrate in città perché sei amico di Krew. <br> '''Jak''': Ma tu non ci credi, vero? <br> '''Samos''': Il passato ormai è passato. Ora le Teste di Metallo stanno attaccando il palazzo. Stanno cercando qualcosa, e non ho idea di… <br> (esplosioni) <br> '''Daxter''': AIUTO, STIAMO CADENDO!! <br> '''Samos''': Da questa parte! Salta!! <br> [il palazzo crolla] <br> '''Samos''': Per tutti i Precursor.
==Frasi==
{{cronologico}}
*Sembra che abbiamo trovato degli esseri viventi. Beh, più o meno. Ecco da dove veniva quel segnale. Chi ti ha dato questo!? Li porteremo con noi! Su, muovetevi. Sento aria di tempesta. ('''Damas''')
*Il Deserto è spietato, qua contano solo la forza e la capacità di sopravvivere. Vedremo presto se siete in grado di star qui. Completate l’addestramento, poi recatevi all’arena. Se ne uscirete, conquisterete la possibilità di restare a Spargus. È molto semplice, mi pare. ('''Damas''')
*L’arena parla chiaro, essere oscuro. L’odio consuma i tuoi occhi. E ti distruggerà. Farai la fine dei Precursor che si sono distrutti da soli.('''Seem''')
*Se c’è una cosa che so fare è correre. ('''Jak''')
*La Stella del giorno si avvicina, e ogni giorno è più luminosa. Il pianeta ha i giorni contati, lo vedo. ('''Seem''')
*Sono una specie di semi-re, capisci? Dovresti vedere le nostre stanze e il suo harem di splendide amanti piumate! Ooh! In questi giorni non ho quasi mai dormito. (ghigno) È bello essere re, vero? ('''Pecker''')
*Attenzione, abitanti di Spargus! Sta per arrivare una potente tempesta! Preparate la città! Jak, quattro cacciatori del deserto non hanno ancora fatto rapporto. Voglio che tu vada subito a cercarli. Fa’ qualunque cosa per portarli in salvo. ('''Damas''')
*Così… hai battuto il mio punteggio. Bene. Il migliore dev’essere sconfitto, a volte. Secondo la legge di queste terre, chi vince deve ricevere uno speciale trofeo. Questo cristallo è tuo ora. Ma presto tornerà nelle mie mani, ragazzo. ('''Kleiver''')
*Sta molto attento. Ricorda che il tuo coraggio non ti proteggerà dal nemico che presto dovrai affrontare. Usa il potere della luce per compiere la tua missione. È l’unica cosa che possiamo offrirti ormai. ('''Precursor''')
*Quel Mar non deve avere mai dormito molto. ('''Daxter''')
*Sono vivo! (ride) Combatti ancora per i deboli, eh Jak? Beh, ho qualche potenziamento in più da quando ci siamo visti. Anche le Teste di Metallo hanno debolezze intrinseche. Io, invece… io sono puro metallo! Sono felice di rivederti, amico mio! ('''Cyber Errol''')
*La mia bellissima tazza! ('''Daxter''')
*Noi Precursor abbiamo creato un’infinità di mondi nell’universo. Li abbiamo plasmati tutti con l’Eco a fin di bene, ma siamo stati stolti. I Creatori Oscuri un tempo erano Precursor, ma presto l’esposizione all’Eco Oscuro li trasformò. Iniziarono a sconvolgere tutto, conquistando mondi e scatenando ovunque l’inferno. Ora alcuni di essi hanno trovato il vostro mondo, e stanno avvicinandosi per impadronirsene. Tuttavia, c’è ancora una speranza. Nascosto proprio nel cuore del pianeta, troverete un sistema di difesa planetario. Grazie ad esso potrete salvare il vostro mondo. Spero che abbiate più successo di coloro che su molti pianeti hanno perso la loro ultima battaglia. ('''Precursor''')
*Ancora una volta ti presenti al mio cospetto, prescelto. E ancora una volta, il tuo eroismo verrà giustamente premiato. Ricevi questo nuovo potere della luce che ti aiuterà a raggiungere nuovi luoghi. Sono posti che prima potevi soltanto sognare. ('''Precursor''')
*Odio essere basso! ('''Daxter''')
*Questo amuleto vale quanto un ciondolo comprato al mercatino delle pulci giù in città. ('''Daxter''')
*Vi ucciderò con le mie stesse mani! ('''Cyber Errol''')
*Forse dovresti metterti un po' sulla mia spalla. ('''Daxter''')
*Possiamo provare di nuovo? Perfetto! Ognuno al suo posto, allora. ('''Daxter''')
*I migliori attacchi li riservi per dopo? ('''Daxter''')
*Sei qua! Hai visto! E ti hanno preso a calci! ('''Daxter''')
*Chissà se Ashelin vuole un nuovo aiutante. ('''Daxter''')
*Ti sono vicino, Jak. Ma sono cavoli tuoi. ('''Daxter''')
*Jak, ora il fulmine arancione prende il controllo! ('''Daxter''')
*Ecco cosa succede quando tolgono il mio nome dal titolo. ('''Daxter''')
*Otto! Nove! Dieci! Ed è completamente K.O.!! Hai perso!! ('''Daxter''')
*Per fortuna non sono il tuo stuntman. ('''Daxter''')
*Bene, si gira! Dov'è il regista?! Non posso lavorare così! ('''Daxter''')
==Dialoghi==
{{cronologico}}
*'''Damas''': Ci nascondi qualcosa, razza di animale? <br> '''Pecker''': È stato contaminato dall’Eco Oscuro, mio signore. <br> '''Daxter''': Il ragazzo perde il controllo quando si arrabbia. Quindi lasciatelo stare. È un consiglio da amico, date retta a me! <br> '''Damas''': Ah, allora è pericoloso. Potrebbe esserci utile. Per il tuo coraggio meriti il primo amuleto di guerra. Se riesci a vincere altri due combattimenti nell’arena, potrai diventare cittadino di Spargus. Ecco un lasciapassare con cui puoi entrare e uscire dalla città. Sappi però che non esistono rifugi fuori da queste mura. Il deserto è più pericoloso di me. E per la tua vittoria sarai ricompensato con una pistola. <br> '''Daxter''': Oh, bene, è così che si parla! Ehi… e per me che c’è? Niente! Come sempre, vero?!
*'''Kleiver''': Hai fatto delle belle mosse, combattendo nell’arena. Ma io dico che se durava ancora un po’ scoppiavi. <br> '''Jak''': Stai parlando con me? <br> '''Daxter''': Già! Stai parlando con… lui. <br> '''Kleiver''': No. Sto conversando con lo spirito della mia cara mamma. Ma certo che parlo con te! Voi due venite dal Grande Fumo, vero? <br> '''Jak''': Ma tu chi sei? <br> '''Kleiver''': La persona che comanda in questo posto, chiaro? Mi chiamo Kleiver. State con me, ragazzi, e mi occuperò di voi. In effetti, avrei un lavoro proprio adatto a voi. Andate con il mio Lucertolone Saltatore a caccia dei ladri che stanno svuotando i miei magazzini. Prendetene almeno 6, e io vi lascerò guidare uno dei miei veicoli da corsa… sperando che Damas vi permetta di uscire dalla città. <br> '''Jak''': Questo non è un problema. <br> '''Daxter''': Nooo!! Odio salire sugli animali! Mi fanno innervosire!
*'''Seem''': Siete ancora qui voi due? <br> '''Jak''': Sì, volevamo divertirci, prendere il sole… <br> '''Seem''': Non c’è tanto da scherzare. Sono Seem. Noi monaci siamo impegnati nello scoprire e proteggere i segreti dei Precursor. I Saltatori ci consentono di raggiungere luoghi inaccessibili. <br> '''Daxter''': Già, e sanno come riempirsi la pancia! Abbiamo incontrato un gruppo di canguratti non molto tempo fa. Stupidi ratti… si sedevano e… (urla) <br> '''Seem''': Non resisterai mai qua fuori. Voglio quel Cristallo di Eco Oscuro del satellite prima che finisca nelle mani sbagliate. <br> '''Daxter''': …aaah… È pesante! (urla) Lasciami! Lasciami andare…! <br> '''Seem''': Metto in palio un Cristallo di Luce, se sfidi i miei monaci sui loro Saltatori. Sien-com-tava. Baroosh… Baroosh… <br> '''Daxter''': Facci vedere solo dov’è la partenza!
*'''Kleiver''': Volete entrare in azione, ragazzi? Il radar mostra delle Teste di Metallo in movimento nel deserto non lontano da qui. Non mi piacciono le Teste di Metallo, quasi quanto non mi piacete voi due! Dovete mostrare il vostro valore. Intercettatele e distruggetele tutte quante. Chissà, potreste ottenere qualche gadget in questa missione. <br> '''Daxter''': Mi sembra che tu stia volontariamente tralasciando i dettagli pericolosi! Jak, ho una strana sensazione al riguardo. Non ho questi baffetti per nulla, sai? <br> '''Jak''': Tranquillo, conosco le Teste di Metallo. <br> '''Kleiver''': Hai mai visto una Testa di Metallo del deserto? <br> '''Daxter''': No. Perché? <br> '''Kleiver''': Niente. Pura curiosità. Andate e distruggete. (ghigno)
*'''Cyber Errol''': [attraverso un ologramma] Comandante delle Teste di Metallo, a rapporto. Se hai perso il carico e sei ancora vivo, allora ti ucciderò io! Voglio avere tutti i Cristalli di Eco Oscuro a disposizione! C’è poco tempo! Mi hai sentito? Aspetta… Ma tu sei… (urla) <br> '''Jak''': Non mi piace il suono della tua voce! <br> '''Daxter''': Hah! Gli hai dato una bella lezione a quel buffone! Oh, sì… divertente… <br> '''Jak''': Quella faccia… mi era familiare… <br> '''Daxter''': Ah, ora stai diventando paranoico, amico. Forza, torniamo indietro. Questo deserto mi fa venire i brividi.
*'''Daxter''': Ooh, figo! <br> '''Jak''': Secondo Seem, una spedizione di monaci è dispersa sul vulcano. Avranno costruito gli alianti per arrivare in cima. <br> '''Daxter''': Sì, bravo, adesso si dice “dispersi”. Se sono “svaniti” magari è un segno del destino. Non credi? <br> '''Jak''': Già. Ma ad ogni modo, tutto ciò che dobbiamo fare è usare quegli anelli acceleratori. <br> '''Daxter''': Oh no! Per caso vedi delle piume? Qui c’è solo pelo! Niente piume, niente volo, amico mio! Non riuscirai mai a coinvolgermi nella ricerca dei monaci Precursor. Assolutamente no e poi no! Lascia stare! Scordatelo! Non c’è speranza! È impossibile, mai e poi mai! Mai! <br> [subito dopo, i due partono in deltaplano verso il vulcano] <br> '''Daxter''': Jaaaaaaaaak!!!
*'''Daxter''': Sembra che non fosse d’accordo. <br> '''Jak''': Non toccarlo, Daxter! Non si sa che ti succederà toccando l’Eco Oscuro. <br> '''Daxter''': Guardami, Jak! Sono piccolo, peloso e ho il prurito in ogni parte del corpo. Non potrebbe andare peggio. Tranquillo. So quello che faccio. Oooh… fredde e umide mani morte… Eeh, non posso guardare! [prova a togliere il sigillo dalla statua] <br> '''Jak''': Sta attento, Daxter! [prende il sigillo e diventa invisibile] <br> '''Daxter''': Jak? Jak? Dove sei, amico? EHI! <br> '''Jak''': È un potere oscuro, Dax. Una sorta di invisibilità. <br> '''Daxter''': Sì beh, lascia stare. Se ti fossi mosso così velocemente molto tempo fa, io indosserei ancora i pantaloni. Sai cosa mi manca davvero? Un bel paio di mutande. Quelle che sollevano e sostengono… aaah… [fa dei versi strani] Non puoi capire. Usciamo da qui!
*[nelle catacombe, Jak e Daxter spiano Veger che parla con un monaco] <br> '''Conte Veger''': No, non accetto scuse! Mi avevi detto che potevi riuscirci, e ora devi farlo! <br> '''Seem''': Ma abbiamo poco tempo. La Stella del giorno si avvicina, e sai cosa accadrà. <br> '''Conte Veger''': Sfortunatamente sì. Ma ce ne occuperemo non appena avrò libero accesso alle catacombe. Tu continua a lavorare, io mi occuperò di quegli idioti di Haven. Ti prometto… che incontrerai i tuoi creatori. <br> '''Jak''': Perché le catacombe sono importanti?
*'''Daxter''': Ehi! È sicuramente uno di quei misteriosi Precursor. <br> '''Precursor''': Benvenuto, grande guerriero. Il tuo ritorno ci dona grande speranza. Il futuro di questo pianeta è a una svolta decisiva. I Creatori Oscuri hanno trovato di nuovo il tuo mondo, e il destino attende di raggiungere il punto dove passato e futuro si incontrano. <br> '''Daxter''': Tu hai capito… qualcosa di quello che ha detto quel tipo? [scandendo bene le parole] Parla la mia lingua se puoi, ok? <br> '''Precursor''': Ti servirà tutto il potere che potrai avere per sopravvivere a questa terribile prova, prescelto. <br> '''Daxter''': Ah, posso farcela. <br> '''Precursor''': Io stavo parlando con quello alto [Jak], tappetto! <br> '''Daxter''': Ehi! <br> '''Precursor''': Adesso guarda la luce, e ricevi il potere, eroe. <br> '''Daxter''': Ok, ora cominci a spaventarmi. <br> '''Jak''': Dax… l’Eco Oscuro… non c’è più… sta svanendo… mi sento meglio.
*[nell'arena di battaglia] <br> '''Pecker''': Benvenuti, coraggiori guerrieri! Ecco a voi… l’unico, l’immenso, il più potente tra i potenti, il magnifico, l’eminenza reale… <br> '''Damas''': È sufficiente, va’ avanti! <br> '''Pecker''': Scusi, mi sono lasciato trasportare. Ho già detto quanto sono belli i suoi capelli? <br> '''Damas''': Pecker! <br> '''Pecker''': Sì, giusto. Ha ora inizio un’altra prova dei giochi: il combattimento mortale. Buona fortuna, e che vinca il migliore… chiunque sia, animale o uomo. <br> [durante la battaglia, i due incontrano una loro vecchia conoscenza] <br> '''Jak''': Sig? <br> '''Sig''': Jak? Daxter? <br> '''Daxter''': Sig! <br> '''Sig''': Beh, non fate quella faccia stupita. <br> '''Jak''': Che cosa ci fai qui? <br> '''Sig''': Testo le mie capacità. Su, facciamola finita. <br> '''Jak''': Oh no! Andiamo, Sig. Non combatto contro di te. <br> '''Sig''': Se non lo fai, ci ucciderà. È la legge dell’arena. Mi spiace… nulla di personale… <br> '''Daxter''': Oh oh… <br> [Sig sta per sparare a Jak, ma subito dopo getta la sua arma a terra, venendo così circondato da dei Predoni] <br> '''Damas''': Oltraggio! Uno deve distruggere l’altro! Completate la prova, o preparatevi al peggio! <br> '''Sig''': So che me ne pentirò amaramente. <br> '''Damas''': Circondateli! <br> [la scena si sposta nella sala del trono di Spargus] <br> '''Damas''': [con tono arrabbiato] Come osate infagare la purezza dell’arena!? Sig, il tempo trascorso a Haven City ti ha rovinato! E tu, novizio [Jak]… Tu non meriti alcuna pietà! Vi dovrei lasciare entrambi tra le dune del deserto. Tuttavia, Sig, visto che per anni sei stato una spia a Haven, meriti una possibilità di redenzione. Ma solo… per questa volta! <br> '''Jak''': Una spia? <br> '''Sig''': Sta zitto! Dopo ti spiego. <br> '''Damas''': C’è un covo di Metallopodi non molto lontano da qui. Da un po’ di tempo attaccano i nostri trasporti di artefatti. Voglio che tu vada nel cuore del loro covo, ed elimini tutte le creature al suo interno. Ti direi buona fortuna, ma non ti servirà aver fortuna.
*[Jak e Daxter incontrano Ashelin nella zona nord del deserto] <br> '''Daxter''': Ehi bellezza, credevi di avermi scaricato? Sapevo che saresti tornata in cerca d’amore arancione. Dai una bella occhiata, è l’ultima volta che lo vedi. <br> '''Jak''': Ashelin! Che cosa ci fai qui? <br> '''Ashelin''': Jak, è bello rivederti. <br> '''Daxter''': Sentite, ragazzi, ci avete mollati nel deserto. Quindi parlate alle mie chiappe, perché le mie orecchie non sentono! Andiamo, Jak. <br> '''Jak''': Quel segnalatore che mi hai dato… Grazie. <br> '''Ashelin''': Sapevo che Damas ti avrebbe trovato. Non perde nulla nel suo deserto. <br> '''Jak''': Come fai a conoscerlo? <br> '''Ashelin''': Ora non ha importanza. Jak, devi tornare subito in città [Haven City]. Stiamo perdendo la guerra. Veger è assetato di potere e ha preso il comando. Non ha idea di cosa sta affrontando. Serve il tuo… <br> '''Jak''': Attenzione! <br> [improvvisamente, una banda di predoni del deserto mettono in pericolo i protagonisti]
*'''Ashelin''': Keira voleva che ti dessi questo. [gli consegna il Jet Board] Jak, i tuoi amici hanno bisogno di te. Io ho bisogno di te. <br> '''Jak''': La città mi ha scacciato, ricordi? Per me possono marcire tutti. <br> '''Ashelin''': Ma che ne sarà dei tuoi… <br> '''Jak''': [con tono arrabbiato] Lascia stare, piantala! Ora ho dei nuovi amici. <br> '''Ashelin''': Quindi l’eroe che conoscevo è morto nel deserto. O è successo molto prima? Non ti ricordi più chi sei? [gli consegna il sigillo di Mar] <br> '''Jak''': Ho finito di salvare il mondo.
*'''Conte Veger''': I monaci mi avevano detto che saresti arrivato dalle sotto-rotaie Precursor. Interessanti, vero? I Precursor le hanno usate per costruire il mondo molti eoni fa. Il sistema di rotaie conduce nelle profondità del pianeta, dove si dice che gli antichi donassero grandi poteri ai più meritevoli. Salverò il mondo con quel potere, proprio come ha fatto Mar. <br> '''Jak''': Sì, hai già fatto una gran cosa permettendo alle Teste di Metallo di distruggere il palazzo. <br> '''Conte Veger''': Oh, era proprio quello che volevo, ragazzo mio. Siamo in orario perfetto, Jak! Quella luce in cielo, sai cos’è? I nostri incubi ci hanno trovato e la fine sta arrivando! Dovevo accedere velocemente alle catacombe, quindi ho attaccato il castello di persona. Questo sarà il nostro piccolo segreto. <br> '''Jak''': Beh, sei pieno di sorprese. <br> '''Conte Veger''': E tu sei pieno di Eco Oscuro! Tu e il tuo piccolo ratto siete due mostruosità! Ma io libererò questo pianeta da questa feccia. La pura luce regnerà nell’universo, e io sarò la luce che brillerà in ogni remoto angolo del mondo e che distruggerà tutte le ombre! <br> '''Daxter''': Ah, mi scusi, Conte Vulger… <br> '''Conte Veger''': Si dice Veger! <br> '''Daxter''': Sì, come vuoi. Non è forse bello nascondersi nelle tenebre di tanto in tanto? Rilassarsi, guardando le pupe camminare con indosso dei piccoli bikini, sai, il loro movimento… Ecco, la mia coda prova sensazioni uniche in quei momenti. <br> '''Conte Veger''': Basta! Inizieremo a ripulire questo mondo occupandoci di te! Preparati! Sto per evocare il vero grande potere degli antichi! [tramite il suo scettro, evoca un antico robot Precursor] E questa volta, i Precursor non avranno pietà di te.
*[ritornati a Haven City, ormai distrutta, i due protagonisti incontrano nuovamente Samos e Keira separati da una barriera difensiva] <br> '''Daxter''': Questo posto è brutto come la mia vecchia cameretta. <br> '''Samos''': Jak! Da questa parte! <br> '''Jak''': Samos! Keira! <br> '''Daxter''': Ah, Samos… ancora verde… come il pelo tra le dita dei miei piedi. <br> '''Samos''': Vedi, Keira, ero certo di percepire l’energia di Jak. Oh, ragazzo, sono molto felice di rivederti. Quei cunicoli che si trovano sotto il palazzo devono essere veramente importanti. Le Teste di Metallo e i robot delle guardie krimsi stanno avanzando verso di loro, e non possiamo resistere per sempre. <br> '''Jak''': Così la città ha ancora bisogno di me? Che altro c’è di nuovo? <br> '''Samos''': Veger ha da poco attivato lo scudo di forza. <br> '''Jak''': È Veger che ha attaccato il palazzo! Ha detto che gli interessava qualcosa nel sottosuolo, nelle catacombe, credo. <br> '''Samos''': Beh, dovrai scoprire di cosa si tratta e trovarlo prima di lui. Ma dovrai prima trovare un’altra via d’accesso in questa sezione della città. Scendi nelle fogne e raggiungi il porto, poi trova una strada verso nord per raggiungerci. Ah, Jak… ci dispiace per ciò che è successo. Avremmo dovuto fermare Veger. <br> '''Jak''': Beh, lo fermerò io.
*[ritornati al Naughty Ottsel] <br> '''Daxter''': Ah, il Naughty Ottsel. Dolcezza, sono qui! <br> '''Torn''': Jak? Pensavo che non ti avrei più rivisto. <br> '''Daxter''': Torn?! Che cosa diavolo ci fai nel mio locale?! <br> '''Torn''': Beh, ci serviva una base nella zona sud. E poi… mi piace il cartello appeso sulla porta d’ingresso. <br> '''Daxter''': Sì. È proprio bello. <br> '''Torn''': Lo usiamo come bersaglio per esercitarci! <br> '''Daxter''': Ehi! <br> '''Torn''': Ascolta. Mi spiace molto non avere fermato Veger. Dispiace a tutti. <br> '''Jak''': Abbiamo visto Veger. Tenta di usare la tecnologia Precursor per i suoi scopi. <br> '''Torn''': È chiaro! Quell’uomo è sempre stato la voce fuori dal coro. Ora abbiamo problemi più urgenti. Veger mi ha mandato in missione suicida contro il porto e non c’è scampo. Non possiamo tornare al Fronte di Liberazione. Le nostre truppe sono divise e sia le guardie krimsi che le Teste di Metallo ci stanno attaccando. <br> '''Daxter''': Niente paura, amico! Gli eroi son tornati! <br> '''Torn''': Uh oh… Quasi dimenticavo. Dei Bot Esplosivi stanno arrivando dalla zona della città in mano alle guardie krimsi. Ci pensi tu, Jak? <br> '''Daxter''': Ok. Tutto ciò fa un po’ paura… (ridacchia) Ma Jak è tornato!
*[dopo aver superato il percorso d'addestramento] <br> '''Tess''': Bravo. Niente male, Jak, per un ragazzo. Ora voglio che tu protegga il mio piccolino con questo… altrimenti ti farò MALE, oh sì, ti farò davvero molto male! Chiaro? (ghigno) <br> '''Daxter''': Wow! Non sapevo tu avessi tanto… rrrawwr.
*'''Torn''': Jak, va nelle fogne nella zona controllata dalle Teste di Metallo. Dobbiamo sferrare un attacco dal basso, e le fogne sono l’unica fia d’accesso. Non abbiamo controllato quei cunicoli da quando è scoppiata la guerra, ma gli esploratori non hanno riferito movimenti. <br> '''Daxter''': Ehm… Ed è positivo, vero? <br> '''Torn''': In verità… nessun esploratore è mai tornato per fare rapporto. <br> '''Daxter''': Ah… AAH! Ci riservi sempre le missioni migliori, eh? <br> '''Jak''': Oscura, sporca, pericolosa… Questa guerra comincia a piacermi.
*[dopo aver distrutto le Teste di Metallo nella caverna del deserto] <br> '''Sig''': Sì, bello mio! Adoro l’odore delle Teste di Metallo bruciate! Questo è un buon allenamento per quando si farà sul serio… e credimi… manca poco. <br> '''Jak''': Che cosa ha a che fare Damas con Haven City? <br> '''Sig''': Non sono affari tuoi. <br> '''Daxter''': E perché hai fatto la spia per lui, eh? <br> '''Sig''': Diciamo che Damas ha perso una cosa in città e mi ha chiesto di trovarla. Ma a te che importa, amico? Gli abitanti di Haven City sono deboli, lo sai! Hanno perso la guerra prima che iniziasse. Per fortuna, il piano di Damas ci farà sopravvivere. <br> '''Jak''': Stai giocando con la vita della gente! <br> '''Sig''': E perché no? Hanno giocato con la mia! Sopravvivono i più forti, caro mio. Vi consiglio di allearvi solo con la fazione vincente. <br> '''Jak''': E qual è, secondo te? <br> '''Sig''': Quella che sta in cima al mucchio. E sfortunatamente… sarà un grosso mucchio. <br> '''Daxter''': Sì, un mucchio di… devo andare avanti? <br> '''Jak''': E ora che facciamo? <br> '''Sig''': Per ora, cercate di restare fuori dai guai. Vi avviserò io quando dovrete agire.
*'''Damas''': Mantenere le persone in vita... e dar loro una speranza... è molto difficile. <br> '''Jak''': Però te la cavi bene qui... <br> '''Damas''': Anche tu devi farti una vita, Jak. Fatti coraggio, prendi il destino nelle tue mani... Ascolta, la sabbia di per sé non ha forma, ma se aggiungi acqua può diventare malleabile. Anche la sorte è così, se aggiungi il giusto elemento. <br> '''Jak''': L'Eco! <br> '''Damas''': Umpf bravo, l'hai capito. I monaci dicono che il mondo si avvia alla fine, ma noi sopravvivremo. Sono sicuro che vivremo oltre la fine di questo mondo! Sta pronto, sei uno dei migliori guerrieri che ho a disposizione e mi servirai per le prove che ci attendono. Non voglio perderti come ho perso... mio figlio. <br> '''Jak''': Avevi un figlio? <br> '''Damas''': Sì, tempo fa... ma molto è stato sacrificato in questa guerra per il bene del popolo. Comunque, non ha importanza. Ultimamente abbiamo dei seri problemi con i Predoni, voglio che tu prenda un veicolo e distrugga tutte le loro pattuglie. Vai e fatti onore in combattimento!
*'''Daxter''': Ciao a tutti, amici, eccomi! È proprio così, il Daxterminatore è tornato in azione! <br> '''Keira''': Daxter! Jak! Ce l’avete fatta! <br> '''Samos''': Era ora che voi due arrivaste, sapete? <br> '''Pecker''': Ci avete messo troppo! <br> '''Jak''': Mi spiace, ci siamo imbattuti in una guerra. <br> '''Ashelin''': Ottimo lavoro, Jak. Mi scuso ufficialmente per prima a nome della città. <br> '''Jak''': Lascia stare. Devo sbrigare delle faccende personali. <br> '''Samos''': Beh, quello che sappiamo al momento è che c’è un enorme costruttore di pianeti oscuri pronto a distruggerci. Non possiamo sapere quanto tempo ci è rimasto. Se sta usando la tecnologia Precursor, allora l’unico modo per distruggerla è utilizzare la stessa tecnologia Precursor. E per trovarla bisogna esplorare le catacombe. <br> '''Keira''': Inoltre, dal gran numero di Eco Cristalli in movimento possiamo dedurre solo… che qualcuno sta provando a risvegliare la tecnologia Precursor. <br> '''Jak''': Dietro tutto questo c’è Veger. O Errol. O forse… <br> '''Daxter''': Ooh ooh… aspetta di sentire le mie avventure nel deserto. Io ero lì, pronto a fronteggiare un gruppo di gigantesche Teste di Metallo, quando improvvisamente… <br> [allarme] <br> '''Pecker''': Uh oh… <br> '''Ashelin''': Sembra un attacco su larga scala. Diversi nemici in arrivo. Sei pronto a intervenire, Jak? <br> '''Jak''': E me lo chiedi, pupa? Forza, Dax, ora si balla!
*'''Samos''': Ottime mosse, ragazzo. Per me sei l’uomo più adatto a guidare una spedizione all’interno delle catacombe. <br> '''Conte Veger''': Per favore, rifletti. Non dare giudizi così affrettati. Sei sicuro di volere che questo mostro contaminato dall’Eco cammini nelle sale degli antichi e gloriosi Precursor? Dovrei essere io a capo della spedizione. <br> '''Ashelin''': Siamo stanchi dei tuoi piani, Veger. <br> '''Conte Veger''': Ho le risposte che state cercando. I miei monaci Precursor mi hanno dato le conoscenze necessarie per attivare la griglia di difesa planetaria. E se mi chiedete di farlo… <br> '''Keira''': Jak è in gamba e non ci ha mai deluso. Io sono con lui. <br> '''Samos''': Anch’io, sì! <br> '''Daxter''': Sei sbiancato, Vegan. <br> '''Conte Veger''': Veger! Mi chiamo Veger, idiota! <br> '''Daxter''': Come vuoi… <br> '''Ashelin''': Conte Veger, con effetto immediato sciolgo il consiglio cittadino e ti privo del tuo titolo e di tutti i tuoi privilegi. Non farti vedere mai più! <br> '''Conte Veger''': Cosa? Ma come osi?! Vi avevo offerto la salvezza, ma ora brucerete tutti nel fuoco della creazione Precursor! Vi do la mia parola. <br> '''Ashelin''': È stato un attacco terribile. Non possiamo continuare a lungo a respingere assalti del genere! La fabbrica di armi volante deve essere chiusa. Ma il suo impianto è protetto e c’è un codice segreto diverso per ogni ingresso. I vecchi codici sono nel sistema centrale, nella stanza dell’alimentatore. Se tu riuscissi a penetrare là, potresti di certo sbloccare gli accessi alla fabbrica di armi. <br> '''Pecker''': Onin dice che la griglia di Eco che è là dentro può aiutarti. Ma per aprire la vecchia stanza devi trovare la scatola di derivazione nelle fogne. Sai che ti dico? Sei proprio pazzo se vai là sotto. Ma… bah, buona fortuna.
*'''Daxter''': Ah, ricordi questo posto? Mi manca il vecchio caro Vin. <br> '''Jak''': Sì. Era un bravo ragazzo. Un po’ pazzo. <br> '''Vin''': Ehi, a chi stai dando del pazzo? Come faccio ad aiutarvi se ce l’avete con me?! <br> '''Daxter''': Vin! Aspetta un attimo! Sei proprio tu? <br> '''Vin''': Sì, sono io. Beh, in realtà non è proprio così. In effetti adesso sono un “bio costrutto digi memorizzato super potenziato” nonché “mega informatizzato”, amico. <br> '''Daxter''': Tu hai capito quello che ha detto? <br> '''Vin''': Quando la città è stata attaccata dalle Teste di Metallo prima che riuscissero a prendermi, ho messo il mio cervello nella griglia di Eco. Perciò adesso è tutto a posto. Quei mostri sicuramente non possono prendermi qui. Vero? Che ne dite? <br> '''Jak''': Ascolta, Vin. Sono lieto che tu… sia quello che sei. Ora dobbiamo penetrare nella fabbrica di armi, ma gli accessi sono bloccati. Forse il codice che apre le porte è nascosto nel sistema. <br> '''Vin''': Sì. È così. <br> '''Jak''': Davvero? <br> '''Vin''': Certo che sì. <br> '''Daxter''': Puoi trovarlo per noi? <br> '''Vin''': Certo che no! <br> '''Daxter''': Perché no? <br> '''Vin''': Perché se aveste un mezzo ciclo cerebrale sapreste che quei codici di accesso sono protetti dal sistema centrale. Sono circuiti antichi e molto pericolosi. Anche noi esperti non possiamo avvicinarci senza rischiare di fare una brutta fine. <br> '''Jak''': Beh, facci arrivare vicini. <br> '''Vin''': Oh sì, nessun problema, sei tu che muori. E se fallisci, avrò finalmente un po’ di compagnia. (ridacchia) Quanto ci divertiremo. <br> '''Daxter''': Scusa, Vin… Niente di personale ma… Non mi va di farti compagnia! <br> '''Vin''': Quando sarai nel sistema, i dispositivi di sicurezza ti attaccheranno duramente. A questo punto dipenderà tutto da te, ragazzo. Se non batti il sistema verrai ucciso. Sei pronto? <br> '''Daxter''': E allora forza, Vin! Jak, dopo di te… <br> '''Vin''': Un attimo… ancora un attimo… Ok. Collegato!
*'''Torn''': Io voglio sapere chi c’è dietro. Come producono tutti quei Bot della Morte? Da dove vengono le materie prime e l’Eco? Per me c’è qualcosa che non quadra. <br> '''Jak''': Quindi si va dritti nella tana del nemico. Sarà divertente! <br> '''Daxter''': Sì. Dimmi quand’è che devo ridere!
*'''Cyber Errol''': Ho trovato alcuni amici che mi aiuteranno a conquistare questo misero pianeta. <br> '''Jak''': Stai parlando dei Creatori Oscuri? <br> '''Cyber Errol''': Sembra che il mio io digitale possa comunicare agevolmente con queste povere menti torturate. Oh, sono come me e te, Jak… Beh, come me, più che altro. Vogliono una casa, degli amici ovviamente, la distruzione di tutto il Light Eco! Si sono offerti volontari per aiutarmi a devastare questo miserabile pianeta. (ride) <br> '''Jak''': Ti attende una grossa sorpresa. I Creatori Oscuri non sono dei buoni alleati. Chiedi alle Teste di Metallo. <br> '''Cyber Errol''': Mi è stata data l’opportunità di avere un potere che neanche i Precursor potevano controllare. Non temere. Non potrai vedere in cosa trasformerò questo mondo. Ci sarà una roccia, una massa di miseri detriti… o forse il nulla! Il completo oblio! Che difficile scelta. <br> '''Jak''': Non ti permetterò di farlo!
*'''Jak''': Errol è scappato, ma abbiamo distrutto la sua fabbrica di robot. <br> '''Samos''': Molto bene. Ma il problema è sapere cosa sta facendo Errol. Temo che possa provare a risvegliare quella terribile nave oscura prima che riusciamo a distruggerla. <br> '''Pecker''': Onin dice che i Precursor e i Creatori Oscuri hanno combattuto per la supremazia dall’inizio dei tempi. Non sarebbe la prima volta che un pianeta finisce in mano a quei mostri. <br> '''Jak''': Beh, non prenderanno questo pianeta. Siamo andati avanti troppo a lungo. Ora dobbiamo mettere fine a questa storia. La verità si trova nelle catacombe. Perciò devo andare lì.
*'''Seem''': Errol ha scoperto come collegarsi alla nave del Creatore Oscuro. Se riuscisse a risvegliare il suo terribile carico dovremo affrontare orrori superiori ai nostri peggiori incubi. Non tutto è perduto. Ho nascosto a Errol l’artefatto più importante. Mi sbagliavo sul tuo conto. Tu hai l’equilibrio necessario per salvarci. <br> '''Daxter''': Come monaci siete super bizzarri, indossate abiti di gomma e avete la faccia pitturata. Però siete ok. <br> '''Seem''': Ora ho visto la verità… e sono tranquillo. Ho ricevuto il dono di poter vedere il volto dei miei creatori. Grazie, piccolo mio. <br> '''Daxter''': (ridacchia) Non c’è di che…
*[dopo aver distrutto un'orda di Creatori Oscuri che minacciavano la città di Spargus] <br> '''Damas''': Ce l’hai fatta, Jak! Questa vittoria ci dà una nuova speranza. Sono tempi duri. Ma quando ero il capo di Haven City sembravano ancora più duri. Ora è diverso. Perché sappiamo che il seme più piccolo può vivere tra le rocce. <br> '''Jak''': Come? Sei stato il capo di Haven City? <br> '''Damas''': Sono salito al trono durante la guerra con le Teste di Metallo. Il Barone Praxis mi ha tradito, e mi ha esiliato nel deserto. Il seguito, lo conosci… Ad ogni modo, ecco qui il terzo e ultimo amuleto di guerra. Ora sei uno di noi. Quest’oggetto è un segnalatore. Quando hai bisogno di noi, usalo per chiamarci, e noi arriveremo. E da me, ah… un dono di benvenuto. Si dice che quest’antica armatura Precursor sia stata indossata da Mar in persona. Io la custodivo per darla a mio figlio… ma è meglio… che in questo momento difficile la indossi tu. <br> '''Jak''': Grazie. Ma io non ho nulla per te. <br> '''Damas''': Ci hai dato speranza, Jak. Questo è un dono sufficiente. Benvenuto nel nostro clan.
*'''Ashelin''': Non si può sapere cosa farà Errol con quella nave oscura. Dobbiamo fermarlo! <br> '''Jak''': E tu saprai già come fare, non è vero? <br> '''Ashelin''': Abbiamo un piano… ma è rischioso. <br> '''Daxter''': Oh, ovviamente… non può essere facile. Nooo! E di certo noi siamo tra i pochi che possono riuscirci. <br> '''Ashelin''': No. È troppo pericoloso. Se ne occuperanno Torn e Jinx. <br> '''Daxter''': COSA?! Vuoi forse dire che noi non siamo abbastanza bravi?! Credi che non possiamo farcela?! <br> '''Jak''': Dax… <br> '''Daxter''': Devo ricordarti, che la squadra composta da Daxter, Jak e Daxter, ha sconfitto praticamente qualunque minaccia di questo mondo per tre… hai capito… tre avventure! <br> '''Jak''': Daxter… <br> '''Daxter''': Ah, questo è un oltraggio, Jak. Noi siamo gli eroi! Siamo proprio noi quelli della pubblicità, capisci? E tra poco sarà in vendita la mia ninea di scarpe sportive! Ho firmato un contratto! <br> '''Ashelin''': Ma non siete esclusi. Il vostro compito è coprire Torn e Jinx in un veicolo carico di esplosivi. Scortateli alla base delle Teste di Metallo e fate esplodere il covo! <br> '''Daxter''': Ah… beh… e perché non lo hai detto subito?
*[Jak e Daxter aprono l'entrata alla torre delle Teste di Metallo] <br> '''Sig''': Oh sì, ora gli facciamo male! Forza, apriamo le danze! <br> '''Jak''': Sì, adesso li sistemiamo! Sei pronto a ballare, Dax? <br> '''Daxter''': Vuoi dire a entrare là dentro? Ahm, Jak, forse resterò qui a… proteggere Sig.
*[dopo aver raggiunto la cima della torre] <br> '''Cyber Errol''': Ah… I miei piccoli amici sono venuti a trovarmi. Sapete, mi piacerebbe restare qua, ma ho un appuntamento con i più potenti esseri dell’universo! <br> '''Daxter''': Ora basta, scimmia metallica! Se non la pianti, io ti… ehm… scateno contro Jak! <br> '''Cyber Errol''': Troppo tardi! Ho risvegliato la tecnologia dei Creatori Oscuri. E quando tornerò, l’enorme potere dei Precursor sarà in mio possesso! Ci vediamo presto, miei cari amici. [scappa via] <br> '''Daxter''': Guarda… È incredibile… È spettacolare… Sta reagendo all’oscurità! (urla) Sta per esplodere!! <br> '''Sig''': Andiamo via di qui!
*[nel rifugio di Onin] <br> '''Samos''': Jak, siamo in grave pericolo. <br> '''Pecker''': Onin ritiene che ci siano strane forze in azione. Il fato è stato stravolto da poteri incontrollabili. Non ha mai visto niente del genere in vita sua. Aarrwk! Qualcosa si è risvegliato nelle profondità delle catacombe. <br> '''Daxter''': Fammi indovinare. Volete farci andare laggiù a controllare? È così?! <br> '''Samos''': L’accesso alle catacombe è nella zona controllata dalle Teste di Metallo. <br> '''Daxter''': Certe volte… vi odio tutti, sapete?! <br> '''Pecker''': Onin dice che il tuo fato ora è oscuro e avvolto nell’incertezza. Onin dice che sarà molto pericoloso per te… Onin dice che Pecker ti scorterà nelle catacombe e… Arrrck! COSA?! Che cosa hai detto? <br> '''Samos''': Tu sarai gli occhi di Onin e la coscienza di Jak. Devi andare con lui. <br> '''Pecker''': Aaah, e va bene, d’accordo. Ma se si mette male, là io non ci resto. Voi due, raggiungete l’ingresso delle catacombe e sviate i nemici. Aaarck! Ci vediamo là quando la zona è libera.
*'''Daxter''': Jak, posso dire una cosa, prima della fine? La tua spalla era un po' ossuta e non ci sono stato per niente comodo, però... sei stato un buon amico. <br> '''Jak''': Anche tu, Dax. Mi sono divertito insieme a te. <br> '''Damas''': Qualcuno ha richiesto un esercito? <br> '''Jak''': Sei lontano dal deserto. Hai detto che un guerriero furbo non attacca mai a testa bassa. <br> '''Damas''': Beh dipende da quanto è dura la testa. E noi due abbiamo delle teste abbastanza dure, direi... <br> '''Jak''': Forza, finiamoli!
*'''Jak''': Damas! <br> '''Damas''': Niente male... ragazzo mio. Bel combattimento... (tossisce)... è un bel giorno per morire... Sono... davvero molto orgoglioso di essere stato... dalla tua parte... (tossisce)... in questo mondo ci sono ancora dei veri eroi... <br> '''Jak''': Siamo stati grandi insieme. Non muoverti, io...! <br> '''Damas''' {{NDR|[[Ultime parole dai videogiochi|Ultime parole]]}}: Ti prego, devi promettermi una cosa... Devi promettermi che... troverai mio figlio... Mar. Lo riconoscerai quando vedrai questo... Lui porta un amuleto... identico a questo. Un simbolo del legame che abbiamo... con l'antico... Casato di Mar... (tossisce) Salva il popolo, Jak... Solo tu puoi farlo... <br> '''Jak''': ... Padre... <br> '''Conte Veger''': Sì. Tu eri quel bambino. Ti ho rapito da Damas sperando di usare i tuoi poteri dell’Eco per i miei esperimenti. Poi purtroppo ti ho perso di vista. Sembri un po’ deluso. Lo hai scoperto troppo tardi? Tu sei proprio il figlio del grande guerriero Damas. Oh… e lui non l’ha mai saputo. Che peccato. <br> '''Jak''': [si trasforma in Dark Jak] AAAAGGH! VEGER!! <br> '''Conte Veger''': Grazie per aver aperto la porta ai Precursor. Non preoccuparti. Porrò presto fine alla tua patetica esistenza, ragazzo. [scappa via] <br> '''Daxter''': Seguiamolo, Jak! <br> '''Jak''': Vuoi davvero andare laggiù? Senza fare storie, Dax? <br> '''Daxter''': Sì, ma non farci l’abitudine. Il fatto è che nessuno ferisce il mio migliore amico senza pagarne le conseguenze. Prendiamolo!
*[arrivati al cuore del pianeta] <br> '''Precursor''': Salute, prode guerriero. Prima che sia troppo tardi, devi attivare il sistema di difesa del pianeta. La sfera di Eco ha iniziato la sua conversione energetica. Ci vorrà un po’ di tempo prima che l’arma si carichi del tutto. Hai dimostrato il tuo valore, guerriero. Perciò ti verrà concesso il dono dell’evoluzione. Avrai il grande onore di diventare uno di noi. <br> '''Conte Veger''': Un momento! Sono io quello che deve evolversi in un Precursor. È un mio diritto! <br> '''Precursor''': Attento a quello che desideri. <br> [Veger ottiene il dono dell'evoluzione] <br> '''Conte Veger''': È andata. Non preoccuparti, Jak. Mi sono assunto questo ruolo per il bene superiore. [punta una pistola verso Jak] <br> '''Precursor''': Anche ora potrebbe essere troppo tardi. Se Errol risveglierà il carico della nave oscura, sarà la fine di tutto. <br> '''Daxter''': Ehi, specie di semaforo! Siamo stati noi a fare il lavoro sporco mentre tu ronfavi tra le stelle! Quindi dacci un taglio! <br> '''Precursor''': Dove hai la testa? Ti avevo detto che ci sarebbe servito un eroe di riserva. Dovevamo procedere con il piano B! Oh! Ehi! No, finiscila! <br> [si apre una porta del centro di comando, e si scopre che i Precursor non sono quelli che sembrano] <br> Precursor: Il tuo lavoro non è stato affatto soddisfacente. Se tu fossi stato un vero eroe, a quest’ora saresti già riuscito a fermare Errol. <br> [rimangono tutti a bocca aperta] <br> '''Jak''': Oh mio Dio… <br> '''Ottsel Leader''': (con voce artefatta) Quindi, ecco… ehm… adesso noi siamo ancora più irritati… e pertanto ti ordiniamo di distogliere immediatamente lo sguardo, altrimenti… beh, mmh… (con voce normale) Accidenti. <br> '''Daxter''': Ma sono… come me! <br> '''Ottsel Leader''': Non te lo aspettavi, vero? <br> '''Ottsel Surfer''': Sì. Siamo proprio così. <br> '''Ottsel Leader''': Non fare quella faccia. Se avessi saputo che noi Precursor eravamo solo dei topi pelosi, ci avresti adorato? Potevamo governare l’universo? <br> '''Ottsel Surfer''': Nemmeno per sogno! <br> '''Ottsel Leader''': Così, abbiamo rivisto un po’… il mito. <br> '''Ottsel Dummy''': Soltanto per ottenere il rispetto che meritiamo! <br> '''Conte Veger''': Brutti idioti! Scendete e finitela di insozzare quella gloriosa macchina! <br> '''Ottsel Leader''': [punta il suo scettro verso Veger e lo blocca]Non farti ingannare dalla nostra taglia. Noi siamo gli esseri più potenti dell’universo. <br> '''Ottsel Dummy''': Lo siamo? <br> '''Ottsel Leader''': Shhh!! <br> '''Jak''': Ma perché Daxter assomiglia… <br> '''Ottsel Leader''': Ah sì. L’eco è la fonte della nostra essenza, o meglio… il nostro codice genetico. Quando Daxter toccò l’eco oscuro, ricevette una benedizione, e non una maledizione. <br> '''Daxter''': Wo-how! Sono un Precursor!! Sono un Precursor, sono un Precursor! Ehi! Aspetta un attimo! Loro hanno i pantaloni! <br> '''Conte Veger''': Queste creature sono i grandi Precursor?! E io volevo evolvermi… NO! (urla) [viene trasformato in un Ottsel] <br> '''Daxter''': Era un po’… riluttante… dico bene? <br> '''Ottsel Leader''': L’unico modo per essere certi che Errol non risvegli il carico della nave, è che tu vada dove si trova ora e lo fermi. Ti invieremo noi da qui, Jak. <br> '''Jak''': Già, e l’arma…? <br> '''Ottsel Surfer''': Tranquillo, amico. Hai qualche minuto per andare fin là e tornare in tempo. Voglio dire, prima che… <br> '''Ottsel Leader''': Si spera, prima che… <br> '''Ottsel Dummy''': Baboom! Oh sìì!! <br> '''Jak''': Muoviamoci! <br> [Jak e Daxter vengono teletrasportati verso la nave dei Creatori Oscuri] <br> '''Ottsel Leader''': Imbecilli! Lo sapevate che serviva un piano B!
*[nella nave dei Creatori Oscuri] <br> '''Daxter''': Se quelle creature si svegliano, per il pianeta è la fine! <br> '''Cyber Errol''': Con tutti questi Creatori Oscuri ai miei ordini, pensa cosa potrei fare. <br> '''Jak''': Sei finito, Errol! Moriremo entrambi, preparati! <br> '''Cyber Errol''': (urla) <br> '''Jak''': NO! <br> [spinge Errol verso l'oblio] <br> Daxter: Jak? Jak!?! <br> [Intanto, i Precursor combinano l'energia dell'Eco Oscuro con l'Eco di Luce formando un potente raggio verso lo spazio in grado di distruggere l'intera nave dei Creatori Oscuri. Errol riesce a salvarsi in volo e a salire a bordo di un Terraformista che precipita verso il deserto. Fortunatamente, anche Jak riesce a salvarsi in volo grazie al potere dell'Eco di Luce, e insieme a Daxter scappano dalla nave che crolla] <br> Jak: Andiamo, Dax!
*'''Daxter''': Quello [Errol] non vuole proprio mollare! <br> '''Jak''': Va verso la città! Dobbiamo difenderla… per Damas. <br> '''Daxter''': L’ultima carica della brigata di luce e oscurità! Dobbiamo resistere, amico! <br> '''Jak''': Fino alla fine.
==[[Explicit]]==
{{Explicit videogiochi}}
*[nell'arena di battaglia] <br> '''Ottsel Leader''': Grazie, coraggiose genti di questo pianeta. Onin, Samos, grazie. Il vostro coraggio e quello di tutti gli altri ci dà la forza di andare avanti in questi tempi oscuri. <br> '''Samos''': Lavori tutta una vita, per poi scoprire che stavi solo cercando delle palle di pelo. <br> '''Pecker''': Onin dice che oggi è davvero un gran giorno per l’universo. <br> '''Ottsel Leader''': Jak, tu sei il più grande di tutti gli eroi. Hai rovesciato le sorti della battaglia contro i Creatori Oscuri, e insieme potremo vincere questa guerra. <br> '''Ottsel Surfer''': Ricorda, amico. Nel futuro ti aspettano molte altre avventure. <br> '''Ottsel Dummy''': Già. Ma… non era nel passato? <br> '''Ottsel Leader''': Sì, sì, calma, ci stavo arrivando. <br> '''Jak''': Altre avventure? Dov’è che l’ho già sentito dire? <br> '''Ottsel Leader''': Abbiamo bisogno di eroi come te… per proteggere l’universo, Jak. <br> '''Jak''': Allora puoi chiamarmi con il mio nome, come mi chiamava mio padre [Damas]: Mar. <br> '''Ashelin''': Aspetta, Jak. Mar… Quel Mar? <br> '''Ottsel Leader''': Vieni allora, Mar. Non c’è un tempo come il presente. <br> '''Jak''': Tu vieni con me, Dax? <br> '''Daxter''': Nah! Qui ho tutto quello che mi serve, amico. Ma se hai bisogno… e sicuramente sarà così… beh, sai dove trovarmi. <br> '''Tess''': Oh, Daxter! Mio piccolo eroe! <br> '''Ottsel Leader''': Noi ti dobbiamo molto, Daxter, per ciò che hai fatto. E quindi, per il coraggio che hai dimostrato di fronte al pericolo, esaudiremo il tuo desiderio più grande. <br> '''Daxter''': Beh, io… vorrei avere un paio di pantaloni fighetti, come i vostri. <br> '''Tess''': Wow, sono strepitosi! Vorrei averne un paio così anch’io. <br> '''Ottsel Leader''': Attento al desiderio che esprimi. [Tess viene trasformata anch'essa in un Ottsel] <br> '''Daxter''': (fischio) Tranquilla, dolcezza, ti abituerai. Oh, magari bisognerà depilare qualche parte. Lascia fare a me! <br> '''Jak''': Ehi! Grazie di tutto… amico. <br> '''Seem''': Sei un grande eroe, Daxter. <br> '''Daxter''': Sì, è così che si parla! Pensano che io sia un Dio. E hanno ragione! <br> '''Ottsel''': Sei il nostro eroe! <br> '''Conte Veger''': Aaah… Penso che questo sarà un lungo viaggio. <br> '''Kleiver''': Dove credi di andare, brutta canaglia. Ho deciso che voglio una spalla e perciò sarai tu il mio compagno. Saremo una grande squadra io e te. Basta che tu non mi faccia arrabbiare. <br> '''Ottsel Leader''': Sei pronto, Jak? Abbiamo qualcosa da farti vedere. <br> '''Jak''': Cosa? <br> '''Ottsel Leader''': L’universo. <br> [La navicella dei Precursor parte verso l'universo. Tuttavia, Jak non vuole abbandonare i suoi amici] <br> '''Jak''': Ah, non posso lasciarti, Dax. Ci aspettano tante avventure. Non resisteresti un minuto senza di me. <br> '''Pecker''': Ah! Siamo una squadra fantastica! <br> '''Daxter''': Sì, ma alla prossima avventura… comando io, d’accordo? Qua la mano, amico. Ah, che figat!a! Oh sì, la vita è bella.
==Altri progetti==
{{interprogetto}}
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Setatergo
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/* Dialoghi */
wikitext
text/x-wiki
{{Videogioco
|nome gioco = Jak 3
|sviluppo = [[Naughty Dog]]
|pubblicazione = [[Sony Computer Entertainment]]
|anno = 2004
|piattaforma = [[PlayStation 2]]
|distribuzione digitale = [[PlayStation Network]]
|preceduto = [[Jak II: Renegade]]
|seguito = [[Jak and Daxter: Una sfida senza confini]]
}}
'''''Jak 3''''' è un [[videogioco a piattaforme]] del 2004
==[[Incipit]]==
{{Incipit videogiochi}}
*'''Conte Veger''': Con questo documento, il Gran Consiglio di Haven City ordina che per crimini compiuti contro la popolazione, tu venga bandito e segregato nel Deserto… per sempre. <br> '''Ashelin''': Ma è una condanna a morte, Veger. Dev’esserci un altro modo. <br> '''Conte Veger''': Spiacente, obiezione respinta! Il mostro dell’Eco Oscuro è pericoloso. Ora gettate il carico! <br> '''Pecker''': Io sono indignato! Sono veramente senza parole! Anche se avrei qualcosa da dire. Qui non sono tutti d’accordo con questo ridicolo… aarrgkk… decreto… <br> '''Daxter''': Sì, vogliamo un’altra votazione! <br> '''Conte Veger''': Oh, vedo che avete voglia di unirvi a lui… <br> '''Pecker''': A pensarci bene, non siamo così indignati. Addio, Jak. Non prendere troppo sole, bevi molta acqua, se riesci a trovarla. <br> '''Daxter''': Jak? <br> '''Jak''': Vai, torna in città, Dax. <br> '''Ashelin''': Mi spiace. Il Consiglio è troppo potente. Non ho potuto fare niente. <br> '''Jak''': Lo so. <br> '''Ashelin''': Non devi morire, mi hai sentito? È un ordine. Qualcuno ti troverà, te lo prometto. <br> '''Conte Veger''': Possano i Precursor avere pietà di te.
*'''Daxter''': (tossisce) <br> '''Jak''': Daxter! <br> '''Daxter''': Non ringraziarmi, Jak. Sono qui solo perché so che non sai stare senza di me. Ok, amico mio, tu ci hai messo in questo casino, ora devi tirarci fuori! <br> '''Pecker''': Aaah! Siamo o non siamo una squadra? <br> '''Jak''': Va bene, ora muoviamoci. Huh… Ma dove si va? <br> '''Daxter e Pecker''': Da quella parte! <br> '''Pecker''': Oh, perché tu sai dove dobbiamo andare, vero?! <br> '''Daxter''': Lo so meglio di te, becco storto! <br> '''Jak''': Aaah… su, sbrighiamoci.
*'''Pecker''': Huh… Lo vedi? Tutta colpa della tua stupida idea. <br> '''Daxter''': No, la colpa è tua! Solo un cretino come te poteva pensare di dire: “Andiamo con lui, saremo più forti insieme…” Io dico che moriremo insieme! Non posso credere che la gente ci odi. La città è salva grazie a noi.
*[flashback] <br> '''Torn''': Jak, la città è divisa. Dei nuovi Bot della Morte Krimsi controllano una parte vitale della zona industriale. I miei uomini subiscono gravi perdite. Le Guardie Krimsi hanno un nuovo capo. Stiamo cercando di scoprire chi sia. <br> '''Samos''': Anch’io ho delle brutte notizie. Un gruppo di Teste di Metallo sopravvissute si è concentrato in un’altra zona della città. <br> '''Jak''': Ma abbiamo distrutto Kor! <br> '''Samos''': Le Teste di Metallo più forti però sono sopravvissute. Perciò la battaglia per la città è appena iniziata. <br> '''Ashelin''': Per la gente, sei tu il responsabile.
*'''Daxter''': (sviene) Bravo… Bel piano, Jak… (tossisce) Mi ci vuole un riposino… Solo un breve sonnellino… <br> '''Pecker''': Aggh… Questo uccello è stracotto ormai. <br> '''Jak''': (tossisce) Il palazzo…
*[flashback] <br> '''Samos''': Rapporto! <br> '''Torn''': Si mette male! La città è un campo di battaglia. I Bot della Morte meccanizzati sono nella zona industriale, e le Teste di Metallo sopravvissute controllano la zona ovest. Perdiamo terreno su tutti i fronti. <br> '''Ashelin''': Vista l’emergenza, il Consiglio si riunisce stanotte. Si parla male di te, Jak. Sai cosa pensano? Che le Teste di Metallo sono entrate in città perché sei amico di Krew. <br> '''Jak''': Ma tu non ci credi, vero? <br> '''Samos''': Il passato ormai è passato. Ora le Teste di Metallo stanno attaccando il palazzo. Stanno cercando qualcosa, e non ho idea di… <br> (esplosioni) <br> '''Daxter''': AIUTO, STIAMO CADENDO!! <br> '''Samos''': Da questa parte! Salta!! <br> [il palazzo crolla] <br> '''Samos''': Per tutti i Precursor.
==Frasi==
{{cronologico}}
*Sembra che abbiamo trovato degli esseri viventi. Beh, più o meno. Ecco da dove veniva quel segnale. Chi ti ha dato questo!? Li porteremo con noi! Su, muovetevi. Sento aria di tempesta. ('''Damas''')
*Il Deserto è spietato, qua contano solo la forza e la capacità di sopravvivere. Vedremo presto se siete in grado di star qui. Completate l’addestramento, poi recatevi all’arena. Se ne uscirete, conquisterete la possibilità di restare a Spargus. È molto semplice, mi pare. ('''Damas''')
*L’arena parla chiaro, essere oscuro. L’odio consuma i tuoi occhi. E ti distruggerà. Farai la fine dei Precursor che si sono distrutti da soli.('''Seem''')
*Se c’è una cosa che so fare è correre. ('''Jak''')
*La Stella del giorno si avvicina, e ogni giorno è più luminosa. Il pianeta ha i giorni contati, lo vedo. ('''Seem''')
*Sono una specie di semi-re, capisci? Dovresti vedere le nostre stanze e il suo harem di splendide amanti piumate! Ooh! In questi giorni non ho quasi mai dormito. (ghigno) È bello essere re, vero? ('''Pecker''')
*Attenzione, abitanti di Spargus! Sta per arrivare una potente tempesta! Preparate la città! Jak, quattro cacciatori del deserto non hanno ancora fatto rapporto. Voglio che tu vada subito a cercarli. Fa’ qualunque cosa per portarli in salvo. ('''Damas''')
*Così… hai battuto il mio punteggio. Bene. Il migliore dev’essere sconfitto, a volte. Secondo la legge di queste terre, chi vince deve ricevere uno speciale trofeo. Questo cristallo è tuo ora. Ma presto tornerà nelle mie mani, ragazzo. ('''Kleiver''')
*Sta molto attento. Ricorda che il tuo coraggio non ti proteggerà dal nemico che presto dovrai affrontare. Usa il potere della luce per compiere la tua missione. È l’unica cosa che possiamo offrirti ormai. ('''Precursor''')
*Quel Mar non deve avere mai dormito molto. ('''Daxter''')
*Sono vivo! (ride) Combatti ancora per i deboli, eh Jak? Beh, ho qualche potenziamento in più da quando ci siamo visti. Anche le Teste di Metallo hanno debolezze intrinseche. Io, invece… io sono puro metallo! Sono felice di rivederti, amico mio! ('''Cyber Errol''')
*La mia bellissima tazza! ('''Daxter''')
*Noi Precursor abbiamo creato un’infinità di mondi nell’universo. Li abbiamo plasmati tutti con l’Eco a fin di bene, ma siamo stati stolti. I Creatori Oscuri un tempo erano Precursor, ma presto l’esposizione all’Eco Oscuro li trasformò. Iniziarono a sconvolgere tutto, conquistando mondi e scatenando ovunque l’inferno. Ora alcuni di essi hanno trovato il vostro mondo, e stanno avvicinandosi per impadronirsene. Tuttavia, c’è ancora una speranza. Nascosto proprio nel cuore del pianeta, troverete un sistema di difesa planetario. Grazie ad esso potrete salvare il vostro mondo. Spero che abbiate più successo di coloro che su molti pianeti hanno perso la loro ultima battaglia. ('''Precursor''')
*Ancora una volta ti presenti al mio cospetto, prescelto. E ancora una volta, il tuo eroismo verrà giustamente premiato. Ricevi questo nuovo potere della luce che ti aiuterà a raggiungere nuovi luoghi. Sono posti che prima potevi soltanto sognare. ('''Precursor''')
*Odio essere basso! ('''Daxter''')
*Questo amuleto vale quanto un ciondolo comprato al mercatino delle pulci giù in città. ('''Daxter''')
*Vi ucciderò con le mie stesse mani! ('''Cyber Errol''')
*Forse dovresti metterti un po' sulla mia spalla. ('''Daxter''')
*Possiamo provare di nuovo? Perfetto! Ognuno al suo posto, allora. ('''Daxter''')
*I migliori attacchi li riservi per dopo? ('''Daxter''')
*Sei qua! Hai visto! E ti hanno preso a calci! ('''Daxter''')
*Chissà se Ashelin vuole un nuovo aiutante. ('''Daxter''')
*Ti sono vicino, Jak. Ma sono cavoli tuoi. ('''Daxter''')
*Jak, ora il fulmine arancione prende il controllo! ('''Daxter''')
*Ecco cosa succede quando tolgono il mio nome dal titolo. ('''Daxter''')
*Otto! Nove! Dieci! Ed è completamente K.O.!! Hai perso!! ('''Daxter''')
*Per fortuna non sono il tuo stuntman. ('''Daxter''')
*Bene, si gira! Dov'è il regista?! Non posso lavorare così! ('''Daxter''')
==Dialoghi==
{{cronologico}}
*'''Damas''': Ci nascondi qualcosa, razza di animale? <br> '''Pecker''': È stato contaminato dall’Eco Oscuro, mio signore. <br> '''Daxter''': Il ragazzo perde il controllo quando si arrabbia. Quindi lasciatelo stare. È un consiglio da amico, date retta a me! <br> '''Damas''': Ah, allora è pericoloso. Potrebbe esserci utile. Per il tuo coraggio meriti il primo amuleto di guerra. Se riesci a vincere altri due combattimenti nell’arena, potrai diventare cittadino di Spargus. Ecco un lasciapassare con cui puoi entrare e uscire dalla città. Sappi però che non esistono rifugi fuori da queste mura. Il deserto è più pericoloso di me. E per la tua vittoria sarai ricompensato con una pistola. <br> '''Daxter''': Oh, bene, è così che si parla! Ehi… e per me che c’è? Niente! Come sempre, vero?!
*'''Kleiver''': Hai fatto delle belle mosse, combattendo nell’arena. Ma io dico che se durava ancora un po’ scoppiavi. <br> '''Jak''': Stai parlando con me? <br> '''Daxter''': Già! Stai parlando con… lui. <br> '''Kleiver''': No. Sto conversando con lo spirito della mia cara mamma. Ma certo che parlo con te! Voi due venite dal Grande Fumo, vero? <br> '''Jak''': Ma tu chi sei? <br> '''Kleiver''': La persona che comanda in questo posto, chiaro? Mi chiamo Kleiver. State con me, ragazzi, e mi occuperò di voi. In effetti, avrei un lavoro proprio adatto a voi. Andate con il mio Lucertolone Saltatore a caccia dei ladri che stanno svuotando i miei magazzini. Prendetene almeno 6, e io vi lascerò guidare uno dei miei veicoli da corsa… sperando che Damas vi permetta di uscire dalla città. <br> '''Jak''': Questo non è un problema. <br> '''Daxter''': Nooo!! Odio salire sugli animali! Mi fanno innervosire!
*'''Seem''': Siete ancora qui voi due? <br> '''Jak''': Sì, volevamo divertirci, prendere il sole… <br> '''Seem''': Non c’è tanto da scherzare. Sono Seem. Noi monaci siamo impegnati nello scoprire e proteggere i segreti dei Precursor. I Saltatori ci consentono di raggiungere luoghi inaccessibili. <br> '''Daxter''': Già, e sanno come riempirsi la pancia! Abbiamo incontrato un gruppo di canguratti non molto tempo fa. Stupidi ratti… si sedevano e… (urla) <br> '''Seem''': Non resisterai mai qua fuori. Voglio quel Cristallo di Eco Oscuro del satellite prima che finisca nelle mani sbagliate. <br> '''Daxter''': …aaah… È pesante! (urla) Lasciami! Lasciami andare…! <br> '''Seem''': Metto in palio un Cristallo di Luce, se sfidi i miei monaci sui loro Saltatori. Sien-com-tava. Baroosh… Baroosh… <br> '''Daxter''': Facci vedere solo dov’è la partenza!
*'''Kleiver''': Volete entrare in azione, ragazzi? Il radar mostra delle Teste di Metallo in movimento nel deserto non lontano da qui. Non mi piacciono le Teste di Metallo, quasi quanto non mi piacete voi due! Dovete mostrare il vostro valore. Intercettatele e distruggetele tutte quante. Chissà, potreste ottenere qualche gadget in questa missione. <br> '''Daxter''': Mi sembra che tu stia volontariamente tralasciando i dettagli pericolosi! Jak, ho una strana sensazione al riguardo. Non ho questi baffetti per nulla, sai? <br> '''Jak''': Tranquillo, conosco le Teste di Metallo. <br> '''Kleiver''': Hai mai visto una Testa di Metallo del deserto? <br> '''Daxter''': No. Perché? <br> '''Kleiver''': Niente. Pura curiosità. Andate e distruggete. (ghigno)
*'''Cyber Errol''': [attraverso un ologramma] Comandante delle Teste di Metallo, a rapporto. Se hai perso il carico e sei ancora vivo, allora ti ucciderò io! Voglio avere tutti i Cristalli di Eco Oscuro a disposizione! C’è poco tempo! Mi hai sentito? Aspetta… Ma tu sei… (urla) <br> '''Jak''': Non mi piace il suono della tua voce! <br> '''Daxter''': Hah! Gli hai dato una bella lezione a quel buffone! Oh, sì… divertente… <br> '''Jak''': Quella faccia… mi era familiare… <br> '''Daxter''': Ah, ora stai diventando paranoico, amico. Forza, torniamo indietro. Questo deserto mi fa venire i brividi.
*'''Daxter''': Ooh, figo! <br> '''Jak''': Secondo Seem, una spedizione di monaci è dispersa sul vulcano. Avranno costruito gli alianti per arrivare in cima. <br> '''Daxter''': Sì, bravo, adesso si dice “dispersi”. Se sono “svaniti” magari è un segno del destino. Non credi? <br> '''Jak''': Già. Ma ad ogni modo, tutto ciò che dobbiamo fare è usare quegli anelli acceleratori. <br> '''Daxter''': Oh no! Per caso vedi delle piume? Qui c’è solo pelo! Niente piume, niente volo, amico mio! Non riuscirai mai a coinvolgermi nella ricerca dei monaci Precursor. Assolutamente no e poi no! Lascia stare! Scordatelo! Non c’è speranza! È impossibile, mai e poi mai! Mai! <br> [subito dopo, i due partono in deltaplano verso il vulcano] <br> '''Daxter''': Jaaaaaaaaak!!!
*'''Daxter''': Sembra che non fosse d’accordo. <br> '''Jak''': Non toccarlo, Daxter! Non si sa che ti succederà toccando l’Eco Oscuro. <br> '''Daxter''': Guardami, Jak! Sono piccolo, peloso e ho il prurito in ogni parte del corpo. Non potrebbe andare peggio. Tranquillo. So quello che faccio. Oooh… fredde e umide mani morte… Eeh, non posso guardare! [prova a togliere il sigillo dalla statua] <br> '''Jak''': Sta attento, Daxter! [prende il sigillo e diventa invisibile] <br> '''Daxter''': Jak? Jak? Dove sei, amico? EHI! <br> '''Jak''': È un potere oscuro, Dax. Una sorta di invisibilità. <br> '''Daxter''': Sì beh, lascia stare. Se ti fossi mosso così velocemente molto tempo fa, io indosserei ancora i pantaloni. Sai cosa mi manca davvero? Un bel paio di mutande. Quelle che sollevano e sostengono… aaah… [fa dei versi strani] Non puoi capire. Usciamo da qui!
*[nelle catacombe, Jak e Daxter spiano Veger che parla con un monaco] <br> '''Conte Veger''': No, non accetto scuse! Mi avevi detto che potevi riuscirci, e ora devi farlo! <br> '''Seem''': Ma abbiamo poco tempo. La Stella del giorno si avvicina, e sai cosa accadrà. <br> '''Conte Veger''': Sfortunatamente sì. Ma ce ne occuperemo non appena avrò libero accesso alle catacombe. Tu continua a lavorare, io mi occuperò di quegli idioti di Haven. Ti prometto… che incontrerai i tuoi creatori. <br> '''Jak''': Perché le catacombe sono importanti?
*'''Daxter''': Ehi! È sicuramente uno di quei misteriosi Precursor. <br> '''Precursor''': Benvenuto, grande guerriero. Il tuo ritorno ci dona grande speranza. Il futuro di questo pianeta è a una svolta decisiva. I Creatori Oscuri hanno trovato di nuovo il tuo mondo, e il destino attende di raggiungere il punto dove passato e futuro si incontrano. <br> '''Daxter''': Tu hai capito… qualcosa di quello che ha detto quel tipo? [scandendo bene le parole] Parla la mia lingua se puoi, ok? <br> '''Precursor''': Ti servirà tutto il potere che potrai avere per sopravvivere a questa terribile prova, prescelto. <br> '''Daxter''': Ah, posso farcela. <br> '''Precursor''': Io stavo parlando con quello alto [Jak], tappetto! <br> '''Daxter''': Ehi! <br> '''Precursor''': Adesso guarda la luce, e ricevi il potere, eroe. <br> '''Daxter''': Ok, ora cominci a spaventarmi. <br> '''Jak''': Dax… l’Eco Oscuro… non c’è più… sta svanendo… mi sento meglio.
*[nell'arena di battaglia] <br> '''Pecker''': Benvenuti, coraggiori guerrieri! Ecco a voi… l’unico, l’immenso, il più potente tra i potenti, il magnifico, l’eminenza reale… <br> '''Damas''': È sufficiente, va’ avanti! <br> '''Pecker''': Scusi, mi sono lasciato trasportare. Ho già detto quanto sono belli i suoi capelli? <br> '''Damas''': Pecker! <br> '''Pecker''': Sì, giusto. Ha ora inizio un’altra prova dei giochi: il combattimento mortale. Buona fortuna, e che vinca il migliore… chiunque sia, animale o uomo. <br> [durante la battaglia, i due incontrano una loro vecchia conoscenza] <br> '''Jak''': Sig? <br> '''Sig''': Jak? Daxter? <br> '''Daxter''': Sig! <br> '''Sig''': Beh, non fate quella faccia stupita. <br> '''Jak''': Che cosa ci fai qui? <br> '''Sig''': Testo le mie capacità. Su, facciamola finita. <br> '''Jak''': Oh no! Andiamo, Sig. Non combatto contro di te. <br> '''Sig''': Se non lo fai, ci ucciderà. È la legge dell’arena. Mi spiace… nulla di personale… <br> '''Daxter''': Oh oh… <br> [Sig sta per sparare a Jak, ma subito dopo getta la sua arma a terra, venendo così circondato da dei Predoni] <br> '''Damas''': Oltraggio! Uno deve distruggere l’altro! Completate la prova, o preparatevi al peggio! <br> '''Sig''': So che me ne pentirò amaramente. <br> '''Damas''': Circondateli! <br> [la scena si sposta nella sala del trono di Spargus] <br> '''Damas''': [con tono arrabbiato] Come osate infagare la purezza dell’arena!? Sig, il tempo trascorso a Haven City ti ha rovinato! E tu, novizio [Jak]… Tu non meriti alcuna pietà! Vi dovrei lasciare entrambi tra le dune del deserto. Tuttavia, Sig, visto che per anni sei stato una spia a Haven, meriti una possibilità di redenzione. Ma solo… per questa volta! <br> '''Jak''': Una spia? <br> '''Sig''': Sta zitto! Dopo ti spiego. <br> '''Damas''': C’è un covo di Metallopodi non molto lontano da qui. Da un po’ di tempo attaccano i nostri trasporti di artefatti. Voglio che tu vada nel cuore del loro covo, ed elimini tutte le creature al suo interno. Ti direi buona fortuna, ma non ti servirà aver fortuna.
*[Jak e Daxter incontrano Ashelin nella zona nord del deserto] <br> '''Daxter''': Ehi bellezza, credevi di avermi scaricato? Sapevo che saresti tornata in cerca d’amore arancione. Dai una bella occhiata, è l’ultima volta che lo vedi. <br> '''Jak''': Ashelin! Che cosa ci fai qui? <br> '''Ashelin''': Jak, è bello rivederti. <br> '''Daxter''': Sentite, ragazzi, ci avete mollati nel deserto. Quindi parlate alle mie chiappe, perché le mie orecchie non sentono! Andiamo, Jak. <br> '''Jak''': Quel segnalatore che mi hai dato… Grazie. <br> '''Ashelin''': Sapevo che Damas ti avrebbe trovato. Non perde nulla nel suo deserto. <br> '''Jak''': Come fai a conoscerlo? <br> '''Ashelin''': Ora non ha importanza. Jak, devi tornare subito in città [Haven City]. Stiamo perdendo la guerra. Veger è assetato di potere e ha preso il comando. Non ha idea di cosa sta affrontando. Serve il tuo… <br> '''Jak''': Attenzione! <br> [improvvisamente, una banda di predoni del deserto mettono in pericolo i protagonisti]
*'''Ashelin''': Keira voleva che ti dessi questo. [gli consegna il Jet Board] Jak, i tuoi amici hanno bisogno di te. Io ho bisogno di te. <br> '''Jak''': La città mi ha scacciato, ricordi? Per me possono marcire tutti. <br> '''Ashelin''': Ma che ne sarà dei tuoi… <br> '''Jak''': [con tono arrabbiato] Lascia stare, piantala! Ora ho dei nuovi amici. <br> '''Ashelin''': Quindi l’eroe che conoscevo è morto nel deserto. O è successo molto prima? Non ti ricordi più chi sei? [gli consegna l'amuleto di Mar] <br> '''Jak''': Ho finito di salvare il mondo.
*'''Conte Veger''': I monaci mi avevano detto che saresti arrivato dalle sotto-rotaie Precursor. Interessanti, vero? I Precursor le hanno usate per costruire il mondo molti eoni fa. Il sistema di rotaie conduce nelle profondità del pianeta, dove si dice che gli antichi donassero grandi poteri ai più meritevoli. Salverò il mondo con quel potere, proprio come ha fatto Mar. <br> '''Jak''': Sì, hai già fatto una gran cosa permettendo alle Teste di Metallo di distruggere il palazzo. <br> '''Conte Veger''': Oh, era proprio quello che volevo, ragazzo mio. Siamo in orario perfetto, Jak! Quella luce in cielo, sai cos’è? I nostri incubi ci hanno trovato e la fine sta arrivando! Dovevo accedere velocemente alle catacombe, quindi ho attaccato il castello di persona. Questo sarà il nostro piccolo segreto. <br> '''Jak''': Beh, sei pieno di sorprese. <br> '''Conte Veger''': E tu sei pieno di Eco Oscuro! Tu e il tuo piccolo ratto siete due mostruosità! Ma io libererò questo pianeta da questa feccia. La pura luce regnerà nell’universo, e io sarò la luce che brillerà in ogni remoto angolo del mondo e che distruggerà tutte le ombre! <br> '''Daxter''': Ah, mi scusi, Conte Vulger… <br> '''Conte Veger''': Si dice Veger! <br> '''Daxter''': Sì, come vuoi. Non è forse bello nascondersi nelle tenebre di tanto in tanto? Rilassarsi, guardando le pupe camminare con indosso dei piccoli bikini, sai, il loro movimento… Ecco, la mia coda prova sensazioni uniche in quei momenti. <br> '''Conte Veger''': Basta! Inizieremo a ripulire questo mondo occupandoci di te! Preparati! Sto per evocare il vero grande potere degli antichi! [tramite il suo scettro, evoca un antico robot Precursor] E questa volta, i Precursor non avranno pietà di te.
*[ritornati a Haven City, ormai distrutta, i due protagonisti incontrano nuovamente Samos e Keira separati da una barriera difensiva] <br> '''Daxter''': Questo posto è brutto come la mia vecchia cameretta. <br> '''Samos''': Jak! Da questa parte! <br> '''Jak''': Samos! Keira! <br> '''Daxter''': Ah, Samos… ancora verde… come il pelo tra le dita dei miei piedi. <br> '''Samos''': Vedi, Keira, ero certo di percepire l’energia di Jak. Oh, ragazzo, sono molto felice di rivederti. Quei cunicoli che si trovano sotto il palazzo devono essere veramente importanti. Le Teste di Metallo e i robot delle guardie krimsi stanno avanzando verso di loro, e non possiamo resistere per sempre. <br> '''Jak''': Così la città ha ancora bisogno di me? Che altro c’è di nuovo? <br> '''Samos''': Veger ha da poco attivato lo scudo di forza. <br> '''Jak''': È Veger che ha attaccato il palazzo! Ha detto che gli interessava qualcosa nel sottosuolo, nelle catacombe, credo. <br> '''Samos''': Beh, dovrai scoprire di cosa si tratta e trovarlo prima di lui. Ma dovrai prima trovare un’altra via d’accesso in questa sezione della città. Scendi nelle fogne e raggiungi il porto, poi trova una strada verso nord per raggiungerci. Ah, Jak… ci dispiace per ciò che è successo. Avremmo dovuto fermare Veger. <br> '''Jak''': Beh, lo fermerò io.
*[ritornati al Naughty Ottsel] <br> '''Daxter''': Ah, il Naughty Ottsel. Dolcezza, sono qui! <br> '''Torn''': Jak? Pensavo che non ti avrei più rivisto. <br> '''Daxter''': Torn?! Che cosa diavolo ci fai nel mio locale?! <br> '''Torn''': Beh, ci serviva una base nella zona sud. E poi… mi piace il cartello appeso sulla porta d’ingresso. <br> '''Daxter''': Sì. È proprio bello. <br> '''Torn''': Lo usiamo come bersaglio per esercitarci! <br> '''Daxter''': Ehi! <br> '''Torn''': Ascolta. Mi spiace molto non avere fermato Veger. Dispiace a tutti. <br> '''Jak''': Abbiamo visto Veger. Tenta di usare la tecnologia Precursor per i suoi scopi. <br> '''Torn''': È chiaro! Quell’uomo è sempre stato la voce fuori dal coro. Ora abbiamo problemi più urgenti. Veger mi ha mandato in missione suicida contro il porto e non c’è scampo. Non possiamo tornare al Fronte di Liberazione. Le nostre truppe sono divise e sia le guardie krimsi che le Teste di Metallo ci stanno attaccando. <br> '''Daxter''': Niente paura, amico! Gli eroi son tornati! <br> '''Torn''': Uh oh… Quasi dimenticavo. Dei Bot Esplosivi stanno arrivando dalla zona della città in mano alle guardie krimsi. Ci pensi tu, Jak? <br> '''Daxter''': Ok. Tutto ciò fa un po’ paura… (ridacchia) Ma Jak è tornato!
*[dopo aver superato il percorso d'addestramento] <br> '''Tess''': Bravo. Niente male, Jak, per un ragazzo. Ora voglio che tu protegga il mio piccolino con questo… altrimenti ti farò MALE, oh sì, ti farò davvero molto male! Chiaro? (ghigno) <br> '''Daxter''': Wow! Non sapevo tu avessi tanto… rrrawwr.
*'''Torn''': Jak, va nelle fogne nella zona controllata dalle Teste di Metallo. Dobbiamo sferrare un attacco dal basso, e le fogne sono l’unica fia d’accesso. Non abbiamo controllato quei cunicoli da quando è scoppiata la guerra, ma gli esploratori non hanno riferito movimenti. <br> '''Daxter''': Ehm… Ed è positivo, vero? <br> '''Torn''': In verità… nessun esploratore è mai tornato per fare rapporto. <br> '''Daxter''': Ah… AAH! Ci riservi sempre le missioni migliori, eh? <br> '''Jak''': Oscura, sporca, pericolosa… Questa guerra comincia a piacermi.
*[dopo aver distrutto le Teste di Metallo nella caverna del deserto] <br> '''Sig''': Sì, bello mio! Adoro l’odore delle Teste di Metallo bruciate! Questo è un buon allenamento per quando si farà sul serio… e credimi… manca poco. <br> '''Jak''': Che cosa ha a che fare Damas con Haven City? <br> '''Sig''': Non sono affari tuoi. <br> '''Daxter''': E perché hai fatto la spia per lui, eh? <br> '''Sig''': Diciamo che Damas ha perso una cosa in città e mi ha chiesto di trovarla. Ma a te che importa, amico? Gli abitanti di Haven City sono deboli, lo sai! Hanno perso la guerra prima che iniziasse. Per fortuna, il piano di Damas ci farà sopravvivere. <br> '''Jak''': Stai giocando con la vita della gente! <br> '''Sig''': E perché no? Hanno giocato con la mia! Sopravvivono i più forti, caro mio. Vi consiglio di allearvi solo con la fazione vincente. <br> '''Jak''': E qual è, secondo te? <br> '''Sig''': Quella che sta in cima al mucchio. E sfortunatamente… sarà un grosso mucchio. <br> '''Daxter''': Sì, un mucchio di… devo andare avanti? <br> '''Jak''': E ora che facciamo? <br> '''Sig''': Per ora, cercate di restare fuori dai guai. Vi avviserò io quando dovrete agire.
*'''Damas''': Mantenere le persone in vita... e dar loro una speranza... è molto difficile. <br> '''Jak''': Però te la cavi bene qui... <br> '''Damas''': Anche tu devi farti una vita, Jak. Fatti coraggio, prendi il destino nelle tue mani... Ascolta, la sabbia di per sé non ha forma, ma se aggiungi acqua può diventare malleabile. Anche la sorte è così, se aggiungi il giusto elemento. <br> '''Jak''': L'Eco! <br> '''Damas''': Umpf bravo, l'hai capito. I monaci dicono che il mondo si avvia alla fine, ma noi sopravvivremo. Sono sicuro che vivremo oltre la fine di questo mondo! Sta pronto, sei uno dei migliori guerrieri che ho a disposizione e mi servirai per le prove che ci attendono. Non voglio perderti come ho perso... mio figlio. <br> '''Jak''': Avevi un figlio? <br> '''Damas''': Sì, tempo fa... ma molto è stato sacrificato in questa guerra per il bene del popolo. Comunque, non ha importanza. Ultimamente abbiamo dei seri problemi con i Predoni, voglio che tu prenda un veicolo e distrugga tutte le loro pattuglie. Vai e fatti onore in combattimento!
*'''Daxter''': Ciao a tutti, amici, eccomi! È proprio così, il Daxterminatore è tornato in azione! <br> '''Keira''': Daxter! Jak! Ce l’avete fatta! <br> '''Samos''': Era ora che voi due arrivaste, sapete? <br> '''Pecker''': Ci avete messo troppo! <br> '''Jak''': Mi spiace, ci siamo imbattuti in una guerra. <br> '''Ashelin''': Ottimo lavoro, Jak. Mi scuso ufficialmente per prima a nome della città. <br> '''Jak''': Lascia stare. Devo sbrigare delle faccende personali. <br> '''Samos''': Beh, quello che sappiamo al momento è che c’è un enorme costruttore di pianeti oscuri pronto a distruggerci. Non possiamo sapere quanto tempo ci è rimasto. Se sta usando la tecnologia Precursor, allora l’unico modo per distruggerla è utilizzare la stessa tecnologia Precursor. E per trovarla bisogna esplorare le catacombe. <br> '''Keira''': Inoltre, dal gran numero di Eco Cristalli in movimento possiamo dedurre solo… che qualcuno sta provando a risvegliare la tecnologia Precursor. <br> '''Jak''': Dietro tutto questo c’è Veger. O Errol. O forse… <br> '''Daxter''': Ooh ooh… aspetta di sentire le mie avventure nel deserto. Io ero lì, pronto a fronteggiare un gruppo di gigantesche Teste di Metallo, quando improvvisamente… <br> [allarme] <br> '''Pecker''': Uh oh… <br> '''Ashelin''': Sembra un attacco su larga scala. Diversi nemici in arrivo. Sei pronto a intervenire, Jak? <br> '''Jak''': E me lo chiedi, pupa? Forza, Dax, ora si balla!
*'''Samos''': Ottime mosse, ragazzo. Per me sei l’uomo più adatto a guidare una spedizione all’interno delle catacombe. <br> '''Conte Veger''': Per favore, rifletti. Non dare giudizi così affrettati. Sei sicuro di volere che questo mostro contaminato dall’Eco cammini nelle sale degli antichi e gloriosi Precursor? Dovrei essere io a capo della spedizione. <br> '''Ashelin''': Siamo stanchi dei tuoi piani, Veger. <br> '''Conte Veger''': Ho le risposte che state cercando. I miei monaci Precursor mi hanno dato le conoscenze necessarie per attivare la griglia di difesa planetaria. E se mi chiedete di farlo… <br> '''Keira''': Jak è in gamba e non ci ha mai deluso. Io sono con lui. <br> '''Samos''': Anch’io, sì! <br> '''Daxter''': Sei sbiancato, Vegan. <br> '''Conte Veger''': Veger! Mi chiamo Veger, idiota! <br> '''Daxter''': Come vuoi… <br> '''Ashelin''': Conte Veger, con effetto immediato sciolgo il consiglio cittadino e ti privo del tuo titolo e di tutti i tuoi privilegi. Non farti vedere mai più! <br> '''Conte Veger''': Cosa? Ma come osi?! Vi avevo offerto la salvezza, ma ora brucerete tutti nel fuoco della creazione Precursor! Vi do la mia parola. <br> '''Ashelin''': È stato un attacco terribile. Non possiamo continuare a lungo a respingere assalti del genere! La fabbrica di armi volante deve essere chiusa. Ma il suo impianto è protetto e c’è un codice segreto diverso per ogni ingresso. I vecchi codici sono nel sistema centrale, nella stanza dell’alimentatore. Se tu riuscissi a penetrare là, potresti di certo sbloccare gli accessi alla fabbrica di armi. <br> '''Pecker''': Onin dice che la griglia di Eco che è là dentro può aiutarti. Ma per aprire la vecchia stanza devi trovare la scatola di derivazione nelle fogne. Sai che ti dico? Sei proprio pazzo se vai là sotto. Ma… bah, buona fortuna.
*'''Daxter''': Ah, ricordi questo posto? Mi manca il vecchio caro Vin. <br> '''Jak''': Sì. Era un bravo ragazzo. Un po’ pazzo. <br> '''Vin''': Ehi, a chi stai dando del pazzo? Come faccio ad aiutarvi se ce l’avete con me?! <br> '''Daxter''': Vin! Aspetta un attimo! Sei proprio tu? <br> '''Vin''': Sì, sono io. Beh, in realtà non è proprio così. In effetti adesso sono un “bio costrutto digi memorizzato super potenziato” nonché “mega informatizzato”, amico. <br> '''Daxter''': Tu hai capito quello che ha detto? <br> '''Vin''': Quando la città è stata attaccata dalle Teste di Metallo prima che riuscissero a prendermi, ho messo il mio cervello nella griglia di Eco. Perciò adesso è tutto a posto. Quei mostri sicuramente non possono prendermi qui. Vero? Che ne dite? <br> '''Jak''': Ascolta, Vin. Sono lieto che tu… sia quello che sei. Ora dobbiamo penetrare nella fabbrica di armi, ma gli accessi sono bloccati. Forse il codice che apre le porte è nascosto nel sistema. <br> '''Vin''': Sì. È così. <br> '''Jak''': Davvero? <br> '''Vin''': Certo che sì. <br> '''Daxter''': Puoi trovarlo per noi? <br> '''Vin''': Certo che no! <br> '''Daxter''': Perché no? <br> '''Vin''': Perché se aveste un mezzo ciclo cerebrale sapreste che quei codici di accesso sono protetti dal sistema centrale. Sono circuiti antichi e molto pericolosi. Anche noi esperti non possiamo avvicinarci senza rischiare di fare una brutta fine. <br> '''Jak''': Beh, facci arrivare vicini. <br> '''Vin''': Oh sì, nessun problema, sei tu che muori. E se fallisci, avrò finalmente un po’ di compagnia. (ridacchia) Quanto ci divertiremo. <br> '''Daxter''': Scusa, Vin… Niente di personale ma… Non mi va di farti compagnia! <br> '''Vin''': Quando sarai nel sistema, i dispositivi di sicurezza ti attaccheranno duramente. A questo punto dipenderà tutto da te, ragazzo. Se non batti il sistema verrai ucciso. Sei pronto? <br> '''Daxter''': E allora forza, Vin! Jak, dopo di te… <br> '''Vin''': Un attimo… ancora un attimo… Ok. Collegato!
*'''Torn''': Io voglio sapere chi c’è dietro. Come producono tutti quei Bot della Morte? Da dove vengono le materie prime e l’Eco? Per me c’è qualcosa che non quadra. <br> '''Jak''': Quindi si va dritti nella tana del nemico. Sarà divertente! <br> '''Daxter''': Sì. Dimmi quand’è che devo ridere!
*'''Cyber Errol''': Ho trovato alcuni amici che mi aiuteranno a conquistare questo misero pianeta. <br> '''Jak''': Stai parlando dei Creatori Oscuri? <br> '''Cyber Errol''': Sembra che il mio io digitale possa comunicare agevolmente con queste povere menti torturate. Oh, sono come me e te, Jak… Beh, come me, più che altro. Vogliono una casa, degli amici ovviamente, la distruzione di tutto il Light Eco! Si sono offerti volontari per aiutarmi a devastare questo miserabile pianeta. (ride) <br> '''Jak''': Ti attende una grossa sorpresa. I Creatori Oscuri non sono dei buoni alleati. Chiedi alle Teste di Metallo. <br> '''Cyber Errol''': Mi è stata data l’opportunità di avere un potere che neanche i Precursor potevano controllare. Non temere. Non potrai vedere in cosa trasformerò questo mondo. Ci sarà una roccia, una massa di miseri detriti… o forse il nulla! Il completo oblio! Che difficile scelta. <br> '''Jak''': Non ti permetterò di farlo!
*'''Jak''': Errol è scappato, ma abbiamo distrutto la sua fabbrica di robot. <br> '''Samos''': Molto bene. Ma il problema è sapere cosa sta facendo Errol. Temo che possa provare a risvegliare quella terribile nave oscura prima che riusciamo a distruggerla. <br> '''Pecker''': Onin dice che i Precursor e i Creatori Oscuri hanno combattuto per la supremazia dall’inizio dei tempi. Non sarebbe la prima volta che un pianeta finisce in mano a quei mostri. <br> '''Jak''': Beh, non prenderanno questo pianeta. Siamo andati avanti troppo a lungo. Ora dobbiamo mettere fine a questa storia. La verità si trova nelle catacombe. Perciò devo andare lì.
*'''Seem''': Errol ha scoperto come collegarsi alla nave del Creatore Oscuro. Se riuscisse a risvegliare il suo terribile carico dovremo affrontare orrori superiori ai nostri peggiori incubi. Non tutto è perduto. Ho nascosto a Errol l’artefatto più importante. Mi sbagliavo sul tuo conto. Tu hai l’equilibrio necessario per salvarci. <br> '''Daxter''': Come monaci siete super bizzarri, indossate abiti di gomma e avete la faccia pitturata. Però siete ok. <br> '''Seem''': Ora ho visto la verità… e sono tranquillo. Ho ricevuto il dono di poter vedere il volto dei miei creatori. Grazie, piccolo mio. <br> '''Daxter''': (ridacchia) Non c’è di che…
*[dopo aver distrutto un'orda di Creatori Oscuri che minacciavano la città di Spargus] <br> '''Damas''': Ce l’hai fatta, Jak! Questa vittoria ci dà una nuova speranza. Sono tempi duri. Ma quando ero il capo di Haven City sembravano ancora più duri. Ora è diverso. Perché sappiamo che il seme più piccolo può vivere tra le rocce. <br> '''Jak''': Come? Sei stato il capo di Haven City? <br> '''Damas''': Sono salito al trono durante la guerra con le Teste di Metallo. Il Barone Praxis mi ha tradito, e mi ha esiliato nel deserto. Il seguito, lo conosci… Ad ogni modo, ecco qui il terzo e ultimo amuleto di guerra. Ora sei uno di noi. Quest’oggetto è un segnalatore. Quando hai bisogno di noi, usalo per chiamarci, e noi arriveremo. E da me, ah… un dono di benvenuto. Si dice che quest’antica armatura Precursor sia stata indossata da Mar in persona. Io la custodivo per darla a mio figlio… ma è meglio… che in questo momento difficile la indossi tu. <br> '''Jak''': Grazie. Ma io non ho nulla per te. <br> '''Damas''': Ci hai dato speranza, Jak. Questo è un dono sufficiente. Benvenuto nel nostro clan.
*'''Ashelin''': Non si può sapere cosa farà Errol con quella nave oscura. Dobbiamo fermarlo! <br> '''Jak''': E tu saprai già come fare, non è vero? <br> '''Ashelin''': Abbiamo un piano… ma è rischioso. <br> '''Daxter''': Oh, ovviamente… non può essere facile. Nooo! E di certo noi siamo tra i pochi che possono riuscirci. <br> '''Ashelin''': No. È troppo pericoloso. Se ne occuperanno Torn e Jinx. <br> '''Daxter''': COSA?! Vuoi forse dire che noi non siamo abbastanza bravi?! Credi che non possiamo farcela?! <br> '''Jak''': Dax… <br> '''Daxter''': Devo ricordarti, che la squadra composta da Daxter, Jak e Daxter, ha sconfitto praticamente qualunque minaccia di questo mondo per tre… hai capito… tre avventure! <br> '''Jak''': Daxter… <br> '''Daxter''': Ah, questo è un oltraggio, Jak. Noi siamo gli eroi! Siamo proprio noi quelli della pubblicità, capisci? E tra poco sarà in vendita la mia ninea di scarpe sportive! Ho firmato un contratto! <br> '''Ashelin''': Ma non siete esclusi. Il vostro compito è coprire Torn e Jinx in un veicolo carico di esplosivi. Scortateli alla base delle Teste di Metallo e fate esplodere il covo! <br> '''Daxter''': Ah… beh… e perché non lo hai detto subito?
*[Jak e Daxter aprono l'entrata alla torre delle Teste di Metallo] <br> '''Sig''': Oh sì, ora gli facciamo male! Forza, apriamo le danze! <br> '''Jak''': Sì, adesso li sistemiamo! Sei pronto a ballare, Dax? <br> '''Daxter''': Vuoi dire a entrare là dentro? Ahm, Jak, forse resterò qui a… proteggere Sig.
*[dopo aver raggiunto la cima della torre] <br> '''Cyber Errol''': Ah… I miei piccoli amici sono venuti a trovarmi. Sapete, mi piacerebbe restare qua, ma ho un appuntamento con i più potenti esseri dell’universo! <br> '''Daxter''': Ora basta, scimmia metallica! Se non la pianti, io ti… ehm… scateno contro Jak! <br> '''Cyber Errol''': Troppo tardi! Ho risvegliato la tecnologia dei Creatori Oscuri. E quando tornerò, l’enorme potere dei Precursor sarà in mio possesso! Ci vediamo presto, miei cari amici. [scappa via] <br> '''Daxter''': Guarda… È incredibile… È spettacolare… Sta reagendo all’oscurità! (urla) Sta per esplodere!! <br> '''Sig''': Andiamo via di qui!
*[nel rifugio di Onin] <br> '''Samos''': Jak, siamo in grave pericolo. <br> '''Pecker''': Onin ritiene che ci siano strane forze in azione. Il fato è stato stravolto da poteri incontrollabili. Non ha mai visto niente del genere in vita sua. Aarrwk! Qualcosa si è risvegliato nelle profondità delle catacombe. <br> '''Daxter''': Fammi indovinare. Volete farci andare laggiù a controllare? È così?! <br> '''Samos''': L’accesso alle catacombe è nella zona controllata dalle Teste di Metallo. <br> '''Daxter''': Certe volte… vi odio tutti, sapete?! <br> '''Pecker''': Onin dice che il tuo fato ora è oscuro e avvolto nell’incertezza. Onin dice che sarà molto pericoloso per te… Onin dice che Pecker ti scorterà nelle catacombe e… Arrrck! COSA?! Che cosa hai detto? <br> '''Samos''': Tu sarai gli occhi di Onin e la coscienza di Jak. Devi andare con lui. <br> '''Pecker''': Aaah, e va bene, d’accordo. Ma se si mette male, là io non ci resto. Voi due, raggiungete l’ingresso delle catacombe e sviate i nemici. Aaarck! Ci vediamo là quando la zona è libera.
*'''Daxter''': Jak, posso dire una cosa, prima della fine? La tua spalla era un po' ossuta e non ci sono stato per niente comodo, però... sei stato un buon amico. <br> '''Jak''': Anche tu, Dax. Mi sono divertito insieme a te. <br> '''Damas''': Qualcuno ha richiesto un esercito? <br> '''Jak''': Sei lontano dal deserto. Hai detto che un guerriero furbo non attacca mai a testa bassa. <br> '''Damas''': Beh dipende da quanto è dura la testa. E noi due abbiamo delle teste abbastanza dure, direi... <br> '''Jak''': Forza, finiamoli!
*'''Jak''': Damas! <br> '''Damas''': Niente male... ragazzo mio. Bel combattimento... (tossisce)... è un bel giorno per morire... Sono... davvero molto orgoglioso di essere stato... dalla tua parte... (tossisce)... in questo mondo ci sono ancora dei veri eroi... <br> '''Jak''': Siamo stati grandi insieme. Non muoverti, io...! <br> '''Damas''' {{NDR|[[Ultime parole dai videogiochi|Ultime parole]]}}: Ti prego, devi promettermi una cosa... Devi promettermi che... troverai mio figlio... Mar. Lo riconoscerai quando vedrai questo... Lui porta un amuleto... identico a questo. Un simbolo del legame che abbiamo... con l'antico... Casato di Mar... (tossisce) Salva il popolo, Jak... Solo tu puoi farlo... <br> '''Jak''': ... Padre... <br> '''Conte Veger''': Sì. Tu eri quel bambino. Ti ho rapito da Damas sperando di usare i tuoi poteri dell’Eco per i miei esperimenti. Poi purtroppo ti ho perso di vista. Sembri un po’ deluso. Lo hai scoperto troppo tardi? Tu sei proprio il figlio del grande guerriero Damas. Oh… e lui non l’ha mai saputo. Che peccato. <br> '''Jak''': [si trasforma in Dark Jak] AAAAGGH! VEGER!! <br> '''Conte Veger''': Grazie per aver aperto la porta ai Precursor. Non preoccuparti. Porrò presto fine alla tua patetica esistenza, ragazzo. [scappa via] <br> '''Daxter''': Seguiamolo, Jak! <br> '''Jak''': Vuoi davvero andare laggiù? Senza fare storie, Dax? <br> '''Daxter''': Sì, ma non farci l’abitudine. Il fatto è che nessuno ferisce il mio migliore amico senza pagarne le conseguenze. Prendiamolo!
*[arrivati al cuore del pianeta] <br> '''Precursor''': Salute, prode guerriero. Prima che sia troppo tardi, devi attivare il sistema di difesa del pianeta. La sfera di Eco ha iniziato la sua conversione energetica. Ci vorrà un po’ di tempo prima che l’arma si carichi del tutto. Hai dimostrato il tuo valore, guerriero. Perciò ti verrà concesso il dono dell’evoluzione. Avrai il grande onore di diventare uno di noi. <br> '''Conte Veger''': Un momento! Sono io quello che deve evolversi in un Precursor. È un mio diritto! <br> '''Precursor''': Attento a quello che desideri. <br> [Veger ottiene il dono dell'evoluzione] <br> '''Conte Veger''': È andata. Non preoccuparti, Jak. Mi sono assunto questo ruolo per il bene superiore. [punta una pistola verso Jak] <br> '''Precursor''': Anche ora potrebbe essere troppo tardi. Se Errol risveglierà il carico della nave oscura, sarà la fine di tutto. <br> '''Daxter''': Ehi, specie di semaforo! Siamo stati noi a fare il lavoro sporco mentre tu ronfavi tra le stelle! Quindi dacci un taglio! <br> '''Precursor''': Dove hai la testa? Ti avevo detto che ci sarebbe servito un eroe di riserva. Dovevamo procedere con il piano B! Oh! Ehi! No, finiscila! <br> [si apre una porta del centro di comando, e si scopre che i Precursor non sono quelli che sembrano] <br> Precursor: Il tuo lavoro non è stato affatto soddisfacente. Se tu fossi stato un vero eroe, a quest’ora saresti già riuscito a fermare Errol. <br> [rimangono tutti a bocca aperta] <br> '''Jak''': Oh mio Dio… <br> '''Ottsel Leader''': (con voce artefatta) Quindi, ecco… ehm… adesso noi siamo ancora più irritati… e pertanto ti ordiniamo di distogliere immediatamente lo sguardo, altrimenti… beh, mmh… (con voce normale) Accidenti. <br> '''Daxter''': Ma sono… come me! <br> '''Ottsel Leader''': Non te lo aspettavi, vero? <br> '''Ottsel Surfer''': Sì. Siamo proprio così. <br> '''Ottsel Leader''': Non fare quella faccia. Se avessi saputo che noi Precursor eravamo solo dei topi pelosi, ci avresti adorato? Potevamo governare l’universo? <br> '''Ottsel Surfer''': Nemmeno per sogno! <br> '''Ottsel Leader''': Così, abbiamo rivisto un po’… il mito. <br> '''Ottsel Dummy''': Soltanto per ottenere il rispetto che meritiamo! <br> '''Conte Veger''': Brutti idioti! Scendete e finitela di insozzare quella gloriosa macchina! <br> '''Ottsel Leader''': [punta il suo scettro verso Veger e lo blocca]Non farti ingannare dalla nostra taglia. Noi siamo gli esseri più potenti dell’universo. <br> '''Ottsel Dummy''': Lo siamo? <br> '''Ottsel Leader''': Shhh!! <br> '''Jak''': Ma perché Daxter assomiglia… <br> '''Ottsel Leader''': Ah sì. L’eco è la fonte della nostra essenza, o meglio… il nostro codice genetico. Quando Daxter toccò l’eco oscuro, ricevette una benedizione, e non una maledizione. <br> '''Daxter''': Wo-how! Sono un Precursor!! Sono un Precursor, sono un Precursor! Ehi! Aspetta un attimo! Loro hanno i pantaloni! <br> '''Conte Veger''': Queste creature sono i grandi Precursor?! E io volevo evolvermi… NO! (urla) [viene trasformato in un Ottsel] <br> '''Daxter''': Era un po’… riluttante… dico bene? <br> '''Ottsel Leader''': L’unico modo per essere certi che Errol non risvegli il carico della nave, è che tu vada dove si trova ora e lo fermi. Ti invieremo noi da qui, Jak. <br> '''Jak''': Già, e l’arma…? <br> '''Ottsel Surfer''': Tranquillo, amico. Hai qualche minuto per andare fin là e tornare in tempo. Voglio dire, prima che… <br> '''Ottsel Leader''': Si spera, prima che… <br> '''Ottsel Dummy''': Baboom! Oh sìì!! <br> '''Jak''': Muoviamoci! <br> [Jak e Daxter vengono teletrasportati verso la nave dei Creatori Oscuri] <br> '''Ottsel Leader''': Imbecilli! Lo sapevate che serviva un piano B!
*[nella nave dei Creatori Oscuri] <br> '''Daxter''': Se quelle creature si svegliano, per il pianeta è la fine! <br> '''Cyber Errol''': Con tutti questi Creatori Oscuri ai miei ordini, pensa cosa potrei fare. <br> '''Jak''': Sei finito, Errol! Moriremo entrambi, preparati! <br> '''Cyber Errol''': (urla) <br> '''Jak''': NO! <br> [spinge Errol verso l'oblio] <br> Daxter: Jak? Jak!?! <br> [Intanto, i Precursor combinano l'energia dell'Eco Oscuro con l'Eco di Luce formando un potente raggio verso lo spazio in grado di distruggere l'intera nave dei Creatori Oscuri. Errol riesce a salvarsi in volo e a salire a bordo di un Terraformista che precipita verso il deserto. Fortunatamente, anche Jak riesce a salvarsi in volo grazie al potere dell'Eco di Luce, e insieme a Daxter scappano dalla nave che crolla] <br> Jak: Andiamo, Dax!
*'''Daxter''': Quello [Errol] non vuole proprio mollare! <br> '''Jak''': Va verso la città! Dobbiamo difenderla… per Damas. <br> '''Daxter''': L’ultima carica della brigata di luce e oscurità! Dobbiamo resistere, amico! <br> '''Jak''': Fino alla fine.
==[[Explicit]]==
{{Explicit videogiochi}}
*[nell'arena di battaglia] <br> '''Ottsel Leader''': Grazie, coraggiose genti di questo pianeta. Onin, Samos, grazie. Il vostro coraggio e quello di tutti gli altri ci dà la forza di andare avanti in questi tempi oscuri. <br> '''Samos''': Lavori tutta una vita, per poi scoprire che stavi solo cercando delle palle di pelo. <br> '''Pecker''': Onin dice che oggi è davvero un gran giorno per l’universo. <br> '''Ottsel Leader''': Jak, tu sei il più grande di tutti gli eroi. Hai rovesciato le sorti della battaglia contro i Creatori Oscuri, e insieme potremo vincere questa guerra. <br> '''Ottsel Surfer''': Ricorda, amico. Nel futuro ti aspettano molte altre avventure. <br> '''Ottsel Dummy''': Già. Ma… non era nel passato? <br> '''Ottsel Leader''': Sì, sì, calma, ci stavo arrivando. <br> '''Jak''': Altre avventure? Dov’è che l’ho già sentito dire? <br> '''Ottsel Leader''': Abbiamo bisogno di eroi come te… per proteggere l’universo, Jak. <br> '''Jak''': Allora puoi chiamarmi con il mio nome, come mi chiamava mio padre [Damas]: Mar. <br> '''Ashelin''': Aspetta, Jak. Mar… Quel Mar? <br> '''Ottsel Leader''': Vieni allora, Mar. Non c’è un tempo come il presente. <br> '''Jak''': Tu vieni con me, Dax? <br> '''Daxter''': Nah! Qui ho tutto quello che mi serve, amico. Ma se hai bisogno… e sicuramente sarà così… beh, sai dove trovarmi. <br> '''Tess''': Oh, Daxter! Mio piccolo eroe! <br> '''Ottsel Leader''': Noi ti dobbiamo molto, Daxter, per ciò che hai fatto. E quindi, per il coraggio che hai dimostrato di fronte al pericolo, esaudiremo il tuo desiderio più grande. <br> '''Daxter''': Beh, io… vorrei avere un paio di pantaloni fighetti, come i vostri. <br> '''Tess''': Wow, sono strepitosi! Vorrei averne un paio così anch’io. <br> '''Ottsel Leader''': Attento al desiderio che esprimi. [Tess viene trasformata anch'essa in un Ottsel] <br> '''Daxter''': (fischio) Tranquilla, dolcezza, ti abituerai. Oh, magari bisognerà depilare qualche parte. Lascia fare a me! <br> '''Jak''': Ehi! Grazie di tutto… amico. <br> '''Seem''': Sei un grande eroe, Daxter. <br> '''Daxter''': Sì, è così che si parla! Pensano che io sia un Dio. E hanno ragione! <br> '''Ottsel''': Sei il nostro eroe! <br> '''Conte Veger''': Aaah… Penso che questo sarà un lungo viaggio. <br> '''Kleiver''': Dove credi di andare, brutta canaglia. Ho deciso che voglio una spalla e perciò sarai tu il mio compagno. Saremo una grande squadra io e te. Basta che tu non mi faccia arrabbiare. <br> '''Ottsel Leader''': Sei pronto, Jak? Abbiamo qualcosa da farti vedere. <br> '''Jak''': Cosa? <br> '''Ottsel Leader''': L’universo. <br> [La navicella dei Precursor parte verso l'universo. Tuttavia, Jak non vuole abbandonare i suoi amici] <br> '''Jak''': Ah, non posso lasciarti, Dax. Ci aspettano tante avventure. Non resisteresti un minuto senza di me. <br> '''Pecker''': Ah! Siamo una squadra fantastica! <br> '''Daxter''': Sì, ma alla prossima avventura… comando io, d’accordo? Qua la mano, amico. Ah, che figat!a! Oh sì, la vita è bella.
==Altri progetti==
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/* Incipit */
wikitext
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{{Videogioco
|nome gioco = Jak 3
|sviluppo = [[Naughty Dog]]
|pubblicazione = [[Sony Computer Entertainment]]
|anno = 2004
|piattaforma = [[PlayStation 2]]
|distribuzione digitale = [[PlayStation Network]]
|preceduto = [[Jak II: Renegade]]
|seguito = [[Jak and Daxter: Una sfida senza confini]]
}}
'''''Jak 3''''' è un [[videogioco a piattaforme]] del 2004
==[[Incipit]]==
{{Incipit videogiochi}}
*'''Conte Veger''': Con questo documento, il Gran Consiglio di Haven City ordina che per crimini compiuti contro la popolazione, tu venga bandito e segregato nel Deserto… per sempre. <br> '''Ashelin''': Ma è una condanna a morte, Veger. Dev’esserci un altro modo. <br> '''Conte Veger''': Spiacente, obiezione respinta! Il mostro dell’Eco Oscuro è pericoloso. Ora gettate il carico! <br> '''Pecker''': Io sono indignato! Sono veramente senza parole! Anche se avrei qualcosa da dire. Qui non sono tutti d’accordo con questo ridicolo… aarrgkk… decreto… <br> '''Daxter''': Sì, vogliamo un’altra votazione! <br> '''Conte Veger''': Oh, vedo che avete voglia di unirvi a lui… <br> '''Pecker''': A pensarci bene, non siamo così indignati. Addio, Jak. Non prendere troppo sole, bevi molta acqua, se riesci a trovarla. <br> '''Daxter''': Jak? <br> '''Jak''': Vai, torna in città, Dax. <br> '''Ashelin''': Mi spiace. Il Consiglio è troppo potente. Non ho potuto fare niente. <br> '''Jak''': Lo so. <br> '''Ashelin''': Non devi morire, mi hai sentito? È un ordine. Qualcuno ti troverà, te lo prometto. <br> '''Conte Veger''': Possano i Precursor avere pietà di te.
*'''Daxter''': {{NDR|tossisce}} <br> '''Jak''': Daxter! <br> '''Daxter''': Non ringraziarmi, Jak. Sono qui solo perché so che non sai stare senza di me. Ok, amico mio, tu ci hai messo in questo casino, ora devi tirarci fuori! <br> '''Pecker''': Aaah! Siamo o non siamo una squadra? <br> '''Jak''': Va bene, ora muoviamoci. Huh… Ma dove si va? <br> '''Daxter e Pecker''': Da quella parte! <br> '''Pecker''': Oh, perché tu sai dove dobbiamo andare, vero?! <br> '''Daxter''': Lo so meglio di te, becco storto! <br> '''Jak''': Aaah… su, sbrighiamoci.
*'''Pecker''': Huh… Lo vedi? Tutta colpa della tua stupida idea. <br> '''Daxter''': No, la colpa è tua! Solo un cretino come te poteva pensare di dire: “Andiamo con lui, saremo più forti insieme…” Io dico che moriremo insieme! Non posso credere che la gente ci odi. La città è salva grazie a noi.
*{{NDR|flashback}} <br> '''Torn''': Jak, la città è divisa. Dei nuovi Bot della Morte Krimsi controllano una parte vitale della zona industriale. I miei uomini subiscono gravi perdite. Le Guardie Krimsi hanno un nuovo capo. Stiamo cercando di scoprire chi sia. <br> '''Samos''': Anch’io ho delle brutte notizie. Un gruppo di Teste di Metallo sopravvissute si è concentrato in un’altra zona della città. <br> '''Jak''': Ma abbiamo distrutto Kor! <br> '''Samos''': Le Teste di Metallo più forti però sono sopravvissute. Perciò la battaglia per la città è appena iniziata. <br> '''Ashelin''': Per la gente, sei tu il responsabile.
*'''Daxter''': {{NDR|sviene}} Bravo… Bel piano, Jak… {{NDR|tossisce}} Mi ci vuole un riposino… Solo un breve sonnellino… <br> '''Pecker''': Aggh… Questo uccello è stracotto ormai. <br> '''Jak''': {{NDR|tossisce}} Il palazzo…
*{{NDR|flashback}} <br> '''Samos''': Rapporto! <br> '''Torn''': Si mette male! La città è un campo di battaglia. I Bot della Morte meccanizzati sono nella zona industriale, e le Teste di Metallo sopravvissute controllano la zona ovest. Perdiamo terreno su tutti i fronti. <br> '''Ashelin''': Vista l’emergenza, il Consiglio si riunisce stanotte. Si parla male di te, Jak. Sai cosa pensano? Che le Teste di Metallo sono entrate in città perché sei amico di Krew. <br> '''Jak''': Ma tu non ci credi, vero? <br> '''Samos''': Il passato ormai è passato. Ora le Teste di Metallo stanno attaccando il palazzo. Stanno cercando qualcosa, e non ho idea di… <br> {{NDR|esplosioni}} <br> '''Daxter''': AIUTO, STIAMO CADENDO!! <br> '''Samos''': Da questa parte! Salta!! <br> {{NDR|il palazzo crolla}} <br> '''Samos''': Per tutti i Precursor.
==Frasi==
{{cronologico}}
*Sembra che abbiamo trovato degli esseri viventi. Beh, più o meno. Ecco da dove veniva quel segnale. Chi ti ha dato questo!? Li porteremo con noi! Su, muovetevi. Sento aria di tempesta. ('''Damas''')
*Il Deserto è spietato, qua contano solo la forza e la capacità di sopravvivere. Vedremo presto se siete in grado di star qui. Completate l’addestramento, poi recatevi all’arena. Se ne uscirete, conquisterete la possibilità di restare a Spargus. È molto semplice, mi pare. ('''Damas''')
*L’arena parla chiaro, essere oscuro. L’odio consuma i tuoi occhi. E ti distruggerà. Farai la fine dei Precursor che si sono distrutti da soli.('''Seem''')
*Se c’è una cosa che so fare è correre. ('''Jak''')
*La Stella del giorno si avvicina, e ogni giorno è più luminosa. Il pianeta ha i giorni contati, lo vedo. ('''Seem''')
*Sono una specie di semi-re, capisci? Dovresti vedere le nostre stanze e il suo harem di splendide amanti piumate! Ooh! In questi giorni non ho quasi mai dormito. (ghigno) È bello essere re, vero? ('''Pecker''')
*Attenzione, abitanti di Spargus! Sta per arrivare una potente tempesta! Preparate la città! Jak, quattro cacciatori del deserto non hanno ancora fatto rapporto. Voglio che tu vada subito a cercarli. Fa’ qualunque cosa per portarli in salvo. ('''Damas''')
*Così… hai battuto il mio punteggio. Bene. Il migliore dev’essere sconfitto, a volte. Secondo la legge di queste terre, chi vince deve ricevere uno speciale trofeo. Questo cristallo è tuo ora. Ma presto tornerà nelle mie mani, ragazzo. ('''Kleiver''')
*Sta molto attento. Ricorda che il tuo coraggio non ti proteggerà dal nemico che presto dovrai affrontare. Usa il potere della luce per compiere la tua missione. È l’unica cosa che possiamo offrirti ormai. ('''Precursor''')
*Quel Mar non deve avere mai dormito molto. ('''Daxter''')
*Sono vivo! (ride) Combatti ancora per i deboli, eh Jak? Beh, ho qualche potenziamento in più da quando ci siamo visti. Anche le Teste di Metallo hanno debolezze intrinseche. Io, invece… io sono puro metallo! Sono felice di rivederti, amico mio! ('''Cyber Errol''')
*La mia bellissima tazza! ('''Daxter''')
*Noi Precursor abbiamo creato un’infinità di mondi nell’universo. Li abbiamo plasmati tutti con l’Eco a fin di bene, ma siamo stati stolti. I Creatori Oscuri un tempo erano Precursor, ma presto l’esposizione all’Eco Oscuro li trasformò. Iniziarono a sconvolgere tutto, conquistando mondi e scatenando ovunque l’inferno. Ora alcuni di essi hanno trovato il vostro mondo, e stanno avvicinandosi per impadronirsene. Tuttavia, c’è ancora una speranza. Nascosto proprio nel cuore del pianeta, troverete un sistema di difesa planetario. Grazie ad esso potrete salvare il vostro mondo. Spero che abbiate più successo di coloro che su molti pianeti hanno perso la loro ultima battaglia. ('''Precursor''')
*Ancora una volta ti presenti al mio cospetto, prescelto. E ancora una volta, il tuo eroismo verrà giustamente premiato. Ricevi questo nuovo potere della luce che ti aiuterà a raggiungere nuovi luoghi. Sono posti che prima potevi soltanto sognare. ('''Precursor''')
*Odio essere basso! ('''Daxter''')
*Questo amuleto vale quanto un ciondolo comprato al mercatino delle pulci giù in città. ('''Daxter''')
*Vi ucciderò con le mie stesse mani! ('''Cyber Errol''')
*Forse dovresti metterti un po' sulla mia spalla. ('''Daxter''')
*Possiamo provare di nuovo? Perfetto! Ognuno al suo posto, allora. ('''Daxter''')
*I migliori attacchi li riservi per dopo? ('''Daxter''')
*Sei qua! Hai visto! E ti hanno preso a calci! ('''Daxter''')
*Chissà se Ashelin vuole un nuovo aiutante. ('''Daxter''')
*Ti sono vicino, Jak. Ma sono cavoli tuoi. ('''Daxter''')
*Jak, ora il fulmine arancione prende il controllo! ('''Daxter''')
*Ecco cosa succede quando tolgono il mio nome dal titolo. ('''Daxter''')
*Otto! Nove! Dieci! Ed è completamente K.O.!! Hai perso!! ('''Daxter''')
*Per fortuna non sono il tuo stuntman. ('''Daxter''')
*Bene, si gira! Dov'è il regista?! Non posso lavorare così! ('''Daxter''')
==Dialoghi==
{{cronologico}}
*'''Damas''': Ci nascondi qualcosa, razza di animale? <br> '''Pecker''': È stato contaminato dall’Eco Oscuro, mio signore. <br> '''Daxter''': Il ragazzo perde il controllo quando si arrabbia. Quindi lasciatelo stare. È un consiglio da amico, date retta a me! <br> '''Damas''': Ah, allora è pericoloso. Potrebbe esserci utile. Per il tuo coraggio meriti il primo amuleto di guerra. Se riesci a vincere altri due combattimenti nell’arena, potrai diventare cittadino di Spargus. Ecco un lasciapassare con cui puoi entrare e uscire dalla città. Sappi però che non esistono rifugi fuori da queste mura. Il deserto è più pericoloso di me. E per la tua vittoria sarai ricompensato con una pistola. <br> '''Daxter''': Oh, bene, è così che si parla! Ehi… e per me che c’è? Niente! Come sempre, vero?!
*'''Kleiver''': Hai fatto delle belle mosse, combattendo nell’arena. Ma io dico che se durava ancora un po’ scoppiavi. <br> '''Jak''': Stai parlando con me? <br> '''Daxter''': Già! Stai parlando con… lui. <br> '''Kleiver''': No. Sto conversando con lo spirito della mia cara mamma. Ma certo che parlo con te! Voi due venite dal Grande Fumo, vero? <br> '''Jak''': Ma tu chi sei? <br> '''Kleiver''': La persona che comanda in questo posto, chiaro? Mi chiamo Kleiver. State con me, ragazzi, e mi occuperò di voi. In effetti, avrei un lavoro proprio adatto a voi. Andate con il mio Lucertolone Saltatore a caccia dei ladri che stanno svuotando i miei magazzini. Prendetene almeno 6, e io vi lascerò guidare uno dei miei veicoli da corsa… sperando che Damas vi permetta di uscire dalla città. <br> '''Jak''': Questo non è un problema. <br> '''Daxter''': Nooo!! Odio salire sugli animali! Mi fanno innervosire!
*'''Seem''': Siete ancora qui voi due? <br> '''Jak''': Sì, volevamo divertirci, prendere il sole… <br> '''Seem''': Non c’è tanto da scherzare. Sono Seem. Noi monaci siamo impegnati nello scoprire e proteggere i segreti dei Precursor. I Saltatori ci consentono di raggiungere luoghi inaccessibili. <br> '''Daxter''': Già, e sanno come riempirsi la pancia! Abbiamo incontrato un gruppo di canguratti non molto tempo fa. Stupidi ratti… si sedevano e… (urla) <br> '''Seem''': Non resisterai mai qua fuori. Voglio quel Cristallo di Eco Oscuro del satellite prima che finisca nelle mani sbagliate. <br> '''Daxter''': …aaah… È pesante! (urla) Lasciami! Lasciami andare…! <br> '''Seem''': Metto in palio un Cristallo di Luce, se sfidi i miei monaci sui loro Saltatori. Sien-com-tava. Baroosh… Baroosh… <br> '''Daxter''': Facci vedere solo dov’è la partenza!
*'''Kleiver''': Volete entrare in azione, ragazzi? Il radar mostra delle Teste di Metallo in movimento nel deserto non lontano da qui. Non mi piacciono le Teste di Metallo, quasi quanto non mi piacete voi due! Dovete mostrare il vostro valore. Intercettatele e distruggetele tutte quante. Chissà, potreste ottenere qualche gadget in questa missione. <br> '''Daxter''': Mi sembra che tu stia volontariamente tralasciando i dettagli pericolosi! Jak, ho una strana sensazione al riguardo. Non ho questi baffetti per nulla, sai? <br> '''Jak''': Tranquillo, conosco le Teste di Metallo. <br> '''Kleiver''': Hai mai visto una Testa di Metallo del deserto? <br> '''Daxter''': No. Perché? <br> '''Kleiver''': Niente. Pura curiosità. Andate e distruggete. (ghigno)
*'''Cyber Errol''': [attraverso un ologramma] Comandante delle Teste di Metallo, a rapporto. Se hai perso il carico e sei ancora vivo, allora ti ucciderò io! Voglio avere tutti i Cristalli di Eco Oscuro a disposizione! C’è poco tempo! Mi hai sentito? Aspetta… Ma tu sei… (urla) <br> '''Jak''': Non mi piace il suono della tua voce! <br> '''Daxter''': Hah! Gli hai dato una bella lezione a quel buffone! Oh, sì… divertente… <br> '''Jak''': Quella faccia… mi era familiare… <br> '''Daxter''': Ah, ora stai diventando paranoico, amico. Forza, torniamo indietro. Questo deserto mi fa venire i brividi.
*'''Daxter''': Ooh, figo! <br> '''Jak''': Secondo Seem, una spedizione di monaci è dispersa sul vulcano. Avranno costruito gli alianti per arrivare in cima. <br> '''Daxter''': Sì, bravo, adesso si dice “dispersi”. Se sono “svaniti” magari è un segno del destino. Non credi? <br> '''Jak''': Già. Ma ad ogni modo, tutto ciò che dobbiamo fare è usare quegli anelli acceleratori. <br> '''Daxter''': Oh no! Per caso vedi delle piume? Qui c’è solo pelo! Niente piume, niente volo, amico mio! Non riuscirai mai a coinvolgermi nella ricerca dei monaci Precursor. Assolutamente no e poi no! Lascia stare! Scordatelo! Non c’è speranza! È impossibile, mai e poi mai! Mai! <br> [subito dopo, i due partono in deltaplano verso il vulcano] <br> '''Daxter''': Jaaaaaaaaak!!!
*'''Daxter''': Sembra che non fosse d’accordo. <br> '''Jak''': Non toccarlo, Daxter! Non si sa che ti succederà toccando l’Eco Oscuro. <br> '''Daxter''': Guardami, Jak! Sono piccolo, peloso e ho il prurito in ogni parte del corpo. Non potrebbe andare peggio. Tranquillo. So quello che faccio. Oooh… fredde e umide mani morte… Eeh, non posso guardare! [prova a togliere il sigillo dalla statua] <br> '''Jak''': Sta attento, Daxter! [prende il sigillo e diventa invisibile] <br> '''Daxter''': Jak? Jak? Dove sei, amico? EHI! <br> '''Jak''': È un potere oscuro, Dax. Una sorta di invisibilità. <br> '''Daxter''': Sì beh, lascia stare. Se ti fossi mosso così velocemente molto tempo fa, io indosserei ancora i pantaloni. Sai cosa mi manca davvero? Un bel paio di mutande. Quelle che sollevano e sostengono… aaah… [fa dei versi strani] Non puoi capire. Usciamo da qui!
*[nelle catacombe, Jak e Daxter spiano Veger che parla con un monaco] <br> '''Conte Veger''': No, non accetto scuse! Mi avevi detto che potevi riuscirci, e ora devi farlo! <br> '''Seem''': Ma abbiamo poco tempo. La Stella del giorno si avvicina, e sai cosa accadrà. <br> '''Conte Veger''': Sfortunatamente sì. Ma ce ne occuperemo non appena avrò libero accesso alle catacombe. Tu continua a lavorare, io mi occuperò di quegli idioti di Haven. Ti prometto… che incontrerai i tuoi creatori. <br> '''Jak''': Perché le catacombe sono importanti?
*'''Daxter''': Ehi! È sicuramente uno di quei misteriosi Precursor. <br> '''Precursor''': Benvenuto, grande guerriero. Il tuo ritorno ci dona grande speranza. Il futuro di questo pianeta è a una svolta decisiva. I Creatori Oscuri hanno trovato di nuovo il tuo mondo, e il destino attende di raggiungere il punto dove passato e futuro si incontrano. <br> '''Daxter''': Tu hai capito… qualcosa di quello che ha detto quel tipo? [scandendo bene le parole] Parla la mia lingua se puoi, ok? <br> '''Precursor''': Ti servirà tutto il potere che potrai avere per sopravvivere a questa terribile prova, prescelto. <br> '''Daxter''': Ah, posso farcela. <br> '''Precursor''': Io stavo parlando con quello alto [Jak], tappetto! <br> '''Daxter''': Ehi! <br> '''Precursor''': Adesso guarda la luce, e ricevi il potere, eroe. <br> '''Daxter''': Ok, ora cominci a spaventarmi. <br> '''Jak''': Dax… l’Eco Oscuro… non c’è più… sta svanendo… mi sento meglio.
*[nell'arena di battaglia] <br> '''Pecker''': Benvenuti, coraggiori guerrieri! Ecco a voi… l’unico, l’immenso, il più potente tra i potenti, il magnifico, l’eminenza reale… <br> '''Damas''': È sufficiente, va’ avanti! <br> '''Pecker''': Scusi, mi sono lasciato trasportare. Ho già detto quanto sono belli i suoi capelli? <br> '''Damas''': Pecker! <br> '''Pecker''': Sì, giusto. Ha ora inizio un’altra prova dei giochi: il combattimento mortale. Buona fortuna, e che vinca il migliore… chiunque sia, animale o uomo. <br> [durante la battaglia, i due incontrano una loro vecchia conoscenza] <br> '''Jak''': Sig? <br> '''Sig''': Jak? Daxter? <br> '''Daxter''': Sig! <br> '''Sig''': Beh, non fate quella faccia stupita. <br> '''Jak''': Che cosa ci fai qui? <br> '''Sig''': Testo le mie capacità. Su, facciamola finita. <br> '''Jak''': Oh no! Andiamo, Sig. Non combatto contro di te. <br> '''Sig''': Se non lo fai, ci ucciderà. È la legge dell’arena. Mi spiace… nulla di personale… <br> '''Daxter''': Oh oh… <br> [Sig sta per sparare a Jak, ma subito dopo getta la sua arma a terra, venendo così circondato da dei Predoni] <br> '''Damas''': Oltraggio! Uno deve distruggere l’altro! Completate la prova, o preparatevi al peggio! <br> '''Sig''': So che me ne pentirò amaramente. <br> '''Damas''': Circondateli! <br> [la scena si sposta nella sala del trono di Spargus] <br> '''Damas''': [con tono arrabbiato] Come osate infagare la purezza dell’arena!? Sig, il tempo trascorso a Haven City ti ha rovinato! E tu, novizio [Jak]… Tu non meriti alcuna pietà! Vi dovrei lasciare entrambi tra le dune del deserto. Tuttavia, Sig, visto che per anni sei stato una spia a Haven, meriti una possibilità di redenzione. Ma solo… per questa volta! <br> '''Jak''': Una spia? <br> '''Sig''': Sta zitto! Dopo ti spiego. <br> '''Damas''': C’è un covo di Metallopodi non molto lontano da qui. Da un po’ di tempo attaccano i nostri trasporti di artefatti. Voglio che tu vada nel cuore del loro covo, ed elimini tutte le creature al suo interno. Ti direi buona fortuna, ma non ti servirà aver fortuna.
*[Jak e Daxter incontrano Ashelin nella zona nord del deserto] <br> '''Daxter''': Ehi bellezza, credevi di avermi scaricato? Sapevo che saresti tornata in cerca d’amore arancione. Dai una bella occhiata, è l’ultima volta che lo vedi. <br> '''Jak''': Ashelin! Che cosa ci fai qui? <br> '''Ashelin''': Jak, è bello rivederti. <br> '''Daxter''': Sentite, ragazzi, ci avete mollati nel deserto. Quindi parlate alle mie chiappe, perché le mie orecchie non sentono! Andiamo, Jak. <br> '''Jak''': Quel segnalatore che mi hai dato… Grazie. <br> '''Ashelin''': Sapevo che Damas ti avrebbe trovato. Non perde nulla nel suo deserto. <br> '''Jak''': Come fai a conoscerlo? <br> '''Ashelin''': Ora non ha importanza. Jak, devi tornare subito in città [Haven City]. Stiamo perdendo la guerra. Veger è assetato di potere e ha preso il comando. Non ha idea di cosa sta affrontando. Serve il tuo… <br> '''Jak''': Attenzione! <br> [improvvisamente, una banda di predoni del deserto mettono in pericolo i protagonisti]
*'''Ashelin''': Keira voleva che ti dessi questo. [gli consegna il Jet Board] Jak, i tuoi amici hanno bisogno di te. Io ho bisogno di te. <br> '''Jak''': La città mi ha scacciato, ricordi? Per me possono marcire tutti. <br> '''Ashelin''': Ma che ne sarà dei tuoi… <br> '''Jak''': [con tono arrabbiato] Lascia stare, piantala! Ora ho dei nuovi amici. <br> '''Ashelin''': Quindi l’eroe che conoscevo è morto nel deserto. O è successo molto prima? Non ti ricordi più chi sei? [gli consegna l'amuleto di Mar] <br> '''Jak''': Ho finito di salvare il mondo.
*'''Conte Veger''': I monaci mi avevano detto che saresti arrivato dalle sotto-rotaie Precursor. Interessanti, vero? I Precursor le hanno usate per costruire il mondo molti eoni fa. Il sistema di rotaie conduce nelle profondità del pianeta, dove si dice che gli antichi donassero grandi poteri ai più meritevoli. Salverò il mondo con quel potere, proprio come ha fatto Mar. <br> '''Jak''': Sì, hai già fatto una gran cosa permettendo alle Teste di Metallo di distruggere il palazzo. <br> '''Conte Veger''': Oh, era proprio quello che volevo, ragazzo mio. Siamo in orario perfetto, Jak! Quella luce in cielo, sai cos’è? I nostri incubi ci hanno trovato e la fine sta arrivando! Dovevo accedere velocemente alle catacombe, quindi ho attaccato il castello di persona. Questo sarà il nostro piccolo segreto. <br> '''Jak''': Beh, sei pieno di sorprese. <br> '''Conte Veger''': E tu sei pieno di Eco Oscuro! Tu e il tuo piccolo ratto siete due mostruosità! Ma io libererò questo pianeta da questa feccia. La pura luce regnerà nell’universo, e io sarò la luce che brillerà in ogni remoto angolo del mondo e che distruggerà tutte le ombre! <br> '''Daxter''': Ah, mi scusi, Conte Vulger… <br> '''Conte Veger''': Si dice Veger! <br> '''Daxter''': Sì, come vuoi. Non è forse bello nascondersi nelle tenebre di tanto in tanto? Rilassarsi, guardando le pupe camminare con indosso dei piccoli bikini, sai, il loro movimento… Ecco, la mia coda prova sensazioni uniche in quei momenti. <br> '''Conte Veger''': Basta! Inizieremo a ripulire questo mondo occupandoci di te! Preparati! Sto per evocare il vero grande potere degli antichi! [tramite il suo scettro, evoca un antico robot Precursor] E questa volta, i Precursor non avranno pietà di te.
*[ritornati a Haven City, ormai distrutta, i due protagonisti incontrano nuovamente Samos e Keira separati da una barriera difensiva] <br> '''Daxter''': Questo posto è brutto come la mia vecchia cameretta. <br> '''Samos''': Jak! Da questa parte! <br> '''Jak''': Samos! Keira! <br> '''Daxter''': Ah, Samos… ancora verde… come il pelo tra le dita dei miei piedi. <br> '''Samos''': Vedi, Keira, ero certo di percepire l’energia di Jak. Oh, ragazzo, sono molto felice di rivederti. Quei cunicoli che si trovano sotto il palazzo devono essere veramente importanti. Le Teste di Metallo e i robot delle guardie krimsi stanno avanzando verso di loro, e non possiamo resistere per sempre. <br> '''Jak''': Così la città ha ancora bisogno di me? Che altro c’è di nuovo? <br> '''Samos''': Veger ha da poco attivato lo scudo di forza. <br> '''Jak''': È Veger che ha attaccato il palazzo! Ha detto che gli interessava qualcosa nel sottosuolo, nelle catacombe, credo. <br> '''Samos''': Beh, dovrai scoprire di cosa si tratta e trovarlo prima di lui. Ma dovrai prima trovare un’altra via d’accesso in questa sezione della città. Scendi nelle fogne e raggiungi il porto, poi trova una strada verso nord per raggiungerci. Ah, Jak… ci dispiace per ciò che è successo. Avremmo dovuto fermare Veger. <br> '''Jak''': Beh, lo fermerò io.
*[ritornati al Naughty Ottsel] <br> '''Daxter''': Ah, il Naughty Ottsel. Dolcezza, sono qui! <br> '''Torn''': Jak? Pensavo che non ti avrei più rivisto. <br> '''Daxter''': Torn?! Che cosa diavolo ci fai nel mio locale?! <br> '''Torn''': Beh, ci serviva una base nella zona sud. E poi… mi piace il cartello appeso sulla porta d’ingresso. <br> '''Daxter''': Sì. È proprio bello. <br> '''Torn''': Lo usiamo come bersaglio per esercitarci! <br> '''Daxter''': Ehi! <br> '''Torn''': Ascolta. Mi spiace molto non avere fermato Veger. Dispiace a tutti. <br> '''Jak''': Abbiamo visto Veger. Tenta di usare la tecnologia Precursor per i suoi scopi. <br> '''Torn''': È chiaro! Quell’uomo è sempre stato la voce fuori dal coro. Ora abbiamo problemi più urgenti. Veger mi ha mandato in missione suicida contro il porto e non c’è scampo. Non possiamo tornare al Fronte di Liberazione. Le nostre truppe sono divise e sia le guardie krimsi che le Teste di Metallo ci stanno attaccando. <br> '''Daxter''': Niente paura, amico! Gli eroi son tornati! <br> '''Torn''': Uh oh… Quasi dimenticavo. Dei Bot Esplosivi stanno arrivando dalla zona della città in mano alle guardie krimsi. Ci pensi tu, Jak? <br> '''Daxter''': Ok. Tutto ciò fa un po’ paura… (ridacchia) Ma Jak è tornato!
*[dopo aver superato il percorso d'addestramento] <br> '''Tess''': Bravo. Niente male, Jak, per un ragazzo. Ora voglio che tu protegga il mio piccolino con questo… altrimenti ti farò MALE, oh sì, ti farò davvero molto male! Chiaro? (ghigno) <br> '''Daxter''': Wow! Non sapevo tu avessi tanto… rrrawwr.
*'''Torn''': Jak, va nelle fogne nella zona controllata dalle Teste di Metallo. Dobbiamo sferrare un attacco dal basso, e le fogne sono l’unica fia d’accesso. Non abbiamo controllato quei cunicoli da quando è scoppiata la guerra, ma gli esploratori non hanno riferito movimenti. <br> '''Daxter''': Ehm… Ed è positivo, vero? <br> '''Torn''': In verità… nessun esploratore è mai tornato per fare rapporto. <br> '''Daxter''': Ah… AAH! Ci riservi sempre le missioni migliori, eh? <br> '''Jak''': Oscura, sporca, pericolosa… Questa guerra comincia a piacermi.
*[dopo aver distrutto le Teste di Metallo nella caverna del deserto] <br> '''Sig''': Sì, bello mio! Adoro l’odore delle Teste di Metallo bruciate! Questo è un buon allenamento per quando si farà sul serio… e credimi… manca poco. <br> '''Jak''': Che cosa ha a che fare Damas con Haven City? <br> '''Sig''': Non sono affari tuoi. <br> '''Daxter''': E perché hai fatto la spia per lui, eh? <br> '''Sig''': Diciamo che Damas ha perso una cosa in città e mi ha chiesto di trovarla. Ma a te che importa, amico? Gli abitanti di Haven City sono deboli, lo sai! Hanno perso la guerra prima che iniziasse. Per fortuna, il piano di Damas ci farà sopravvivere. <br> '''Jak''': Stai giocando con la vita della gente! <br> '''Sig''': E perché no? Hanno giocato con la mia! Sopravvivono i più forti, caro mio. Vi consiglio di allearvi solo con la fazione vincente. <br> '''Jak''': E qual è, secondo te? <br> '''Sig''': Quella che sta in cima al mucchio. E sfortunatamente… sarà un grosso mucchio. <br> '''Daxter''': Sì, un mucchio di… devo andare avanti? <br> '''Jak''': E ora che facciamo? <br> '''Sig''': Per ora, cercate di restare fuori dai guai. Vi avviserò io quando dovrete agire.
*'''Damas''': Mantenere le persone in vita... e dar loro una speranza... è molto difficile. <br> '''Jak''': Però te la cavi bene qui... <br> '''Damas''': Anche tu devi farti una vita, Jak. Fatti coraggio, prendi il destino nelle tue mani... Ascolta, la sabbia di per sé non ha forma, ma se aggiungi acqua può diventare malleabile. Anche la sorte è così, se aggiungi il giusto elemento. <br> '''Jak''': L'Eco! <br> '''Damas''': Umpf bravo, l'hai capito. I monaci dicono che il mondo si avvia alla fine, ma noi sopravvivremo. Sono sicuro che vivremo oltre la fine di questo mondo! Sta pronto, sei uno dei migliori guerrieri che ho a disposizione e mi servirai per le prove che ci attendono. Non voglio perderti come ho perso... mio figlio. <br> '''Jak''': Avevi un figlio? <br> '''Damas''': Sì, tempo fa... ma molto è stato sacrificato in questa guerra per il bene del popolo. Comunque, non ha importanza. Ultimamente abbiamo dei seri problemi con i Predoni, voglio che tu prenda un veicolo e distrugga tutte le loro pattuglie. Vai e fatti onore in combattimento!
*'''Daxter''': Ciao a tutti, amici, eccomi! È proprio così, il Daxterminatore è tornato in azione! <br> '''Keira''': Daxter! Jak! Ce l’avete fatta! <br> '''Samos''': Era ora che voi due arrivaste, sapete? <br> '''Pecker''': Ci avete messo troppo! <br> '''Jak''': Mi spiace, ci siamo imbattuti in una guerra. <br> '''Ashelin''': Ottimo lavoro, Jak. Mi scuso ufficialmente per prima a nome della città. <br> '''Jak''': Lascia stare. Devo sbrigare delle faccende personali. <br> '''Samos''': Beh, quello che sappiamo al momento è che c’è un enorme costruttore di pianeti oscuri pronto a distruggerci. Non possiamo sapere quanto tempo ci è rimasto. Se sta usando la tecnologia Precursor, allora l’unico modo per distruggerla è utilizzare la stessa tecnologia Precursor. E per trovarla bisogna esplorare le catacombe. <br> '''Keira''': Inoltre, dal gran numero di Eco Cristalli in movimento possiamo dedurre solo… che qualcuno sta provando a risvegliare la tecnologia Precursor. <br> '''Jak''': Dietro tutto questo c’è Veger. O Errol. O forse… <br> '''Daxter''': Ooh ooh… aspetta di sentire le mie avventure nel deserto. Io ero lì, pronto a fronteggiare un gruppo di gigantesche Teste di Metallo, quando improvvisamente… <br> [allarme] <br> '''Pecker''': Uh oh… <br> '''Ashelin''': Sembra un attacco su larga scala. Diversi nemici in arrivo. Sei pronto a intervenire, Jak? <br> '''Jak''': E me lo chiedi, pupa? Forza, Dax, ora si balla!
*'''Samos''': Ottime mosse, ragazzo. Per me sei l’uomo più adatto a guidare una spedizione all’interno delle catacombe. <br> '''Conte Veger''': Per favore, rifletti. Non dare giudizi così affrettati. Sei sicuro di volere che questo mostro contaminato dall’Eco cammini nelle sale degli antichi e gloriosi Precursor? Dovrei essere io a capo della spedizione. <br> '''Ashelin''': Siamo stanchi dei tuoi piani, Veger. <br> '''Conte Veger''': Ho le risposte che state cercando. I miei monaci Precursor mi hanno dato le conoscenze necessarie per attivare la griglia di difesa planetaria. E se mi chiedete di farlo… <br> '''Keira''': Jak è in gamba e non ci ha mai deluso. Io sono con lui. <br> '''Samos''': Anch’io, sì! <br> '''Daxter''': Sei sbiancato, Vegan. <br> '''Conte Veger''': Veger! Mi chiamo Veger, idiota! <br> '''Daxter''': Come vuoi… <br> '''Ashelin''': Conte Veger, con effetto immediato sciolgo il consiglio cittadino e ti privo del tuo titolo e di tutti i tuoi privilegi. Non farti vedere mai più! <br> '''Conte Veger''': Cosa? Ma come osi?! Vi avevo offerto la salvezza, ma ora brucerete tutti nel fuoco della creazione Precursor! Vi do la mia parola. <br> '''Ashelin''': È stato un attacco terribile. Non possiamo continuare a lungo a respingere assalti del genere! La fabbrica di armi volante deve essere chiusa. Ma il suo impianto è protetto e c’è un codice segreto diverso per ogni ingresso. I vecchi codici sono nel sistema centrale, nella stanza dell’alimentatore. Se tu riuscissi a penetrare là, potresti di certo sbloccare gli accessi alla fabbrica di armi. <br> '''Pecker''': Onin dice che la griglia di Eco che è là dentro può aiutarti. Ma per aprire la vecchia stanza devi trovare la scatola di derivazione nelle fogne. Sai che ti dico? Sei proprio pazzo se vai là sotto. Ma… bah, buona fortuna.
*'''Daxter''': Ah, ricordi questo posto? Mi manca il vecchio caro Vin. <br> '''Jak''': Sì. Era un bravo ragazzo. Un po’ pazzo. <br> '''Vin''': Ehi, a chi stai dando del pazzo? Come faccio ad aiutarvi se ce l’avete con me?! <br> '''Daxter''': Vin! Aspetta un attimo! Sei proprio tu? <br> '''Vin''': Sì, sono io. Beh, in realtà non è proprio così. In effetti adesso sono un “bio costrutto digi memorizzato super potenziato” nonché “mega informatizzato”, amico. <br> '''Daxter''': Tu hai capito quello che ha detto? <br> '''Vin''': Quando la città è stata attaccata dalle Teste di Metallo prima che riuscissero a prendermi, ho messo il mio cervello nella griglia di Eco. Perciò adesso è tutto a posto. Quei mostri sicuramente non possono prendermi qui. Vero? Che ne dite? <br> '''Jak''': Ascolta, Vin. Sono lieto che tu… sia quello che sei. Ora dobbiamo penetrare nella fabbrica di armi, ma gli accessi sono bloccati. Forse il codice che apre le porte è nascosto nel sistema. <br> '''Vin''': Sì. È così. <br> '''Jak''': Davvero? <br> '''Vin''': Certo che sì. <br> '''Daxter''': Puoi trovarlo per noi? <br> '''Vin''': Certo che no! <br> '''Daxter''': Perché no? <br> '''Vin''': Perché se aveste un mezzo ciclo cerebrale sapreste che quei codici di accesso sono protetti dal sistema centrale. Sono circuiti antichi e molto pericolosi. Anche noi esperti non possiamo avvicinarci senza rischiare di fare una brutta fine. <br> '''Jak''': Beh, facci arrivare vicini. <br> '''Vin''': Oh sì, nessun problema, sei tu che muori. E se fallisci, avrò finalmente un po’ di compagnia. (ridacchia) Quanto ci divertiremo. <br> '''Daxter''': Scusa, Vin… Niente di personale ma… Non mi va di farti compagnia! <br> '''Vin''': Quando sarai nel sistema, i dispositivi di sicurezza ti attaccheranno duramente. A questo punto dipenderà tutto da te, ragazzo. Se non batti il sistema verrai ucciso. Sei pronto? <br> '''Daxter''': E allora forza, Vin! Jak, dopo di te… <br> '''Vin''': Un attimo… ancora un attimo… Ok. Collegato!
*'''Torn''': Io voglio sapere chi c’è dietro. Come producono tutti quei Bot della Morte? Da dove vengono le materie prime e l’Eco? Per me c’è qualcosa che non quadra. <br> '''Jak''': Quindi si va dritti nella tana del nemico. Sarà divertente! <br> '''Daxter''': Sì. Dimmi quand’è che devo ridere!
*'''Cyber Errol''': Ho trovato alcuni amici che mi aiuteranno a conquistare questo misero pianeta. <br> '''Jak''': Stai parlando dei Creatori Oscuri? <br> '''Cyber Errol''': Sembra che il mio io digitale possa comunicare agevolmente con queste povere menti torturate. Oh, sono come me e te, Jak… Beh, come me, più che altro. Vogliono una casa, degli amici ovviamente, la distruzione di tutto il Light Eco! Si sono offerti volontari per aiutarmi a devastare questo miserabile pianeta. (ride) <br> '''Jak''': Ti attende una grossa sorpresa. I Creatori Oscuri non sono dei buoni alleati. Chiedi alle Teste di Metallo. <br> '''Cyber Errol''': Mi è stata data l’opportunità di avere un potere che neanche i Precursor potevano controllare. Non temere. Non potrai vedere in cosa trasformerò questo mondo. Ci sarà una roccia, una massa di miseri detriti… o forse il nulla! Il completo oblio! Che difficile scelta. <br> '''Jak''': Non ti permetterò di farlo!
*'''Jak''': Errol è scappato, ma abbiamo distrutto la sua fabbrica di robot. <br> '''Samos''': Molto bene. Ma il problema è sapere cosa sta facendo Errol. Temo che possa provare a risvegliare quella terribile nave oscura prima che riusciamo a distruggerla. <br> '''Pecker''': Onin dice che i Precursor e i Creatori Oscuri hanno combattuto per la supremazia dall’inizio dei tempi. Non sarebbe la prima volta che un pianeta finisce in mano a quei mostri. <br> '''Jak''': Beh, non prenderanno questo pianeta. Siamo andati avanti troppo a lungo. Ora dobbiamo mettere fine a questa storia. La verità si trova nelle catacombe. Perciò devo andare lì.
*'''Seem''': Errol ha scoperto come collegarsi alla nave del Creatore Oscuro. Se riuscisse a risvegliare il suo terribile carico dovremo affrontare orrori superiori ai nostri peggiori incubi. Non tutto è perduto. Ho nascosto a Errol l’artefatto più importante. Mi sbagliavo sul tuo conto. Tu hai l’equilibrio necessario per salvarci. <br> '''Daxter''': Come monaci siete super bizzarri, indossate abiti di gomma e avete la faccia pitturata. Però siete ok. <br> '''Seem''': Ora ho visto la verità… e sono tranquillo. Ho ricevuto il dono di poter vedere il volto dei miei creatori. Grazie, piccolo mio. <br> '''Daxter''': (ridacchia) Non c’è di che…
*[dopo aver distrutto un'orda di Creatori Oscuri che minacciavano la città di Spargus] <br> '''Damas''': Ce l’hai fatta, Jak! Questa vittoria ci dà una nuova speranza. Sono tempi duri. Ma quando ero il capo di Haven City sembravano ancora più duri. Ora è diverso. Perché sappiamo che il seme più piccolo può vivere tra le rocce. <br> '''Jak''': Come? Sei stato il capo di Haven City? <br> '''Damas''': Sono salito al trono durante la guerra con le Teste di Metallo. Il Barone Praxis mi ha tradito, e mi ha esiliato nel deserto. Il seguito, lo conosci… Ad ogni modo, ecco qui il terzo e ultimo amuleto di guerra. Ora sei uno di noi. Quest’oggetto è un segnalatore. Quando hai bisogno di noi, usalo per chiamarci, e noi arriveremo. E da me, ah… un dono di benvenuto. Si dice che quest’antica armatura Precursor sia stata indossata da Mar in persona. Io la custodivo per darla a mio figlio… ma è meglio… che in questo momento difficile la indossi tu. <br> '''Jak''': Grazie. Ma io non ho nulla per te. <br> '''Damas''': Ci hai dato speranza, Jak. Questo è un dono sufficiente. Benvenuto nel nostro clan.
*'''Ashelin''': Non si può sapere cosa farà Errol con quella nave oscura. Dobbiamo fermarlo! <br> '''Jak''': E tu saprai già come fare, non è vero? <br> '''Ashelin''': Abbiamo un piano… ma è rischioso. <br> '''Daxter''': Oh, ovviamente… non può essere facile. Nooo! E di certo noi siamo tra i pochi che possono riuscirci. <br> '''Ashelin''': No. È troppo pericoloso. Se ne occuperanno Torn e Jinx. <br> '''Daxter''': COSA?! Vuoi forse dire che noi non siamo abbastanza bravi?! Credi che non possiamo farcela?! <br> '''Jak''': Dax… <br> '''Daxter''': Devo ricordarti, che la squadra composta da Daxter, Jak e Daxter, ha sconfitto praticamente qualunque minaccia di questo mondo per tre… hai capito… tre avventure! <br> '''Jak''': Daxter… <br> '''Daxter''': Ah, questo è un oltraggio, Jak. Noi siamo gli eroi! Siamo proprio noi quelli della pubblicità, capisci? E tra poco sarà in vendita la mia ninea di scarpe sportive! Ho firmato un contratto! <br> '''Ashelin''': Ma non siete esclusi. Il vostro compito è coprire Torn e Jinx in un veicolo carico di esplosivi. Scortateli alla base delle Teste di Metallo e fate esplodere il covo! <br> '''Daxter''': Ah… beh… e perché non lo hai detto subito?
*[Jak e Daxter aprono l'entrata alla torre delle Teste di Metallo] <br> '''Sig''': Oh sì, ora gli facciamo male! Forza, apriamo le danze! <br> '''Jak''': Sì, adesso li sistemiamo! Sei pronto a ballare, Dax? <br> '''Daxter''': Vuoi dire a entrare là dentro? Ahm, Jak, forse resterò qui a… proteggere Sig.
*[dopo aver raggiunto la cima della torre] <br> '''Cyber Errol''': Ah… I miei piccoli amici sono venuti a trovarmi. Sapete, mi piacerebbe restare qua, ma ho un appuntamento con i più potenti esseri dell’universo! <br> '''Daxter''': Ora basta, scimmia metallica! Se non la pianti, io ti… ehm… scateno contro Jak! <br> '''Cyber Errol''': Troppo tardi! Ho risvegliato la tecnologia dei Creatori Oscuri. E quando tornerò, l’enorme potere dei Precursor sarà in mio possesso! Ci vediamo presto, miei cari amici. [scappa via] <br> '''Daxter''': Guarda… È incredibile… È spettacolare… Sta reagendo all’oscurità! (urla) Sta per esplodere!! <br> '''Sig''': Andiamo via di qui!
*[nel rifugio di Onin] <br> '''Samos''': Jak, siamo in grave pericolo. <br> '''Pecker''': Onin ritiene che ci siano strane forze in azione. Il fato è stato stravolto da poteri incontrollabili. Non ha mai visto niente del genere in vita sua. Aarrwk! Qualcosa si è risvegliato nelle profondità delle catacombe. <br> '''Daxter''': Fammi indovinare. Volete farci andare laggiù a controllare? È così?! <br> '''Samos''': L’accesso alle catacombe è nella zona controllata dalle Teste di Metallo. <br> '''Daxter''': Certe volte… vi odio tutti, sapete?! <br> '''Pecker''': Onin dice che il tuo fato ora è oscuro e avvolto nell’incertezza. Onin dice che sarà molto pericoloso per te… Onin dice che Pecker ti scorterà nelle catacombe e… Arrrck! COSA?! Che cosa hai detto? <br> '''Samos''': Tu sarai gli occhi di Onin e la coscienza di Jak. Devi andare con lui. <br> '''Pecker''': Aaah, e va bene, d’accordo. Ma se si mette male, là io non ci resto. Voi due, raggiungete l’ingresso delle catacombe e sviate i nemici. Aaarck! Ci vediamo là quando la zona è libera.
*'''Daxter''': Jak, posso dire una cosa, prima della fine? La tua spalla era un po' ossuta e non ci sono stato per niente comodo, però... sei stato un buon amico. <br> '''Jak''': Anche tu, Dax. Mi sono divertito insieme a te. <br> '''Damas''': Qualcuno ha richiesto un esercito? <br> '''Jak''': Sei lontano dal deserto. Hai detto che un guerriero furbo non attacca mai a testa bassa. <br> '''Damas''': Beh dipende da quanto è dura la testa. E noi due abbiamo delle teste abbastanza dure, direi... <br> '''Jak''': Forza, finiamoli!
*'''Jak''': Damas! <br> '''Damas''': Niente male... ragazzo mio. Bel combattimento... (tossisce)... è un bel giorno per morire... Sono... davvero molto orgoglioso di essere stato... dalla tua parte... (tossisce)... in questo mondo ci sono ancora dei veri eroi... <br> '''Jak''': Siamo stati grandi insieme. Non muoverti, io...! <br> '''Damas''' {{NDR|[[Ultime parole dai videogiochi|Ultime parole]]}}: Ti prego, devi promettermi una cosa... Devi promettermi che... troverai mio figlio... Mar. Lo riconoscerai quando vedrai questo... Lui porta un amuleto... identico a questo. Un simbolo del legame che abbiamo... con l'antico... Casato di Mar... (tossisce) Salva il popolo, Jak... Solo tu puoi farlo... <br> '''Jak''': ... Padre... <br> '''Conte Veger''': Sì. Tu eri quel bambino. Ti ho rapito da Damas sperando di usare i tuoi poteri dell’Eco per i miei esperimenti. Poi purtroppo ti ho perso di vista. Sembri un po’ deluso. Lo hai scoperto troppo tardi? Tu sei proprio il figlio del grande guerriero Damas. Oh… e lui non l’ha mai saputo. Che peccato. <br> '''Jak''': [si trasforma in Dark Jak] AAAAGGH! VEGER!! <br> '''Conte Veger''': Grazie per aver aperto la porta ai Precursor. Non preoccuparti. Porrò presto fine alla tua patetica esistenza, ragazzo. [scappa via] <br> '''Daxter''': Seguiamolo, Jak! <br> '''Jak''': Vuoi davvero andare laggiù? Senza fare storie, Dax? <br> '''Daxter''': Sì, ma non farci l’abitudine. Il fatto è che nessuno ferisce il mio migliore amico senza pagarne le conseguenze. Prendiamolo!
*[arrivati al cuore del pianeta] <br> '''Precursor''': Salute, prode guerriero. Prima che sia troppo tardi, devi attivare il sistema di difesa del pianeta. La sfera di Eco ha iniziato la sua conversione energetica. Ci vorrà un po’ di tempo prima che l’arma si carichi del tutto. Hai dimostrato il tuo valore, guerriero. Perciò ti verrà concesso il dono dell’evoluzione. Avrai il grande onore di diventare uno di noi. <br> '''Conte Veger''': Un momento! Sono io quello che deve evolversi in un Precursor. È un mio diritto! <br> '''Precursor''': Attento a quello che desideri. <br> [Veger ottiene il dono dell'evoluzione] <br> '''Conte Veger''': È andata. Non preoccuparti, Jak. Mi sono assunto questo ruolo per il bene superiore. [punta una pistola verso Jak] <br> '''Precursor''': Anche ora potrebbe essere troppo tardi. Se Errol risveglierà il carico della nave oscura, sarà la fine di tutto. <br> '''Daxter''': Ehi, specie di semaforo! Siamo stati noi a fare il lavoro sporco mentre tu ronfavi tra le stelle! Quindi dacci un taglio! <br> '''Precursor''': Dove hai la testa? Ti avevo detto che ci sarebbe servito un eroe di riserva. Dovevamo procedere con il piano B! Oh! Ehi! No, finiscila! <br> [si apre una porta del centro di comando, e si scopre che i Precursor non sono quelli che sembrano] <br> Precursor: Il tuo lavoro non è stato affatto soddisfacente. Se tu fossi stato un vero eroe, a quest’ora saresti già riuscito a fermare Errol. <br> [rimangono tutti a bocca aperta] <br> '''Jak''': Oh mio Dio… <br> '''Ottsel Leader''': (con voce artefatta) Quindi, ecco… ehm… adesso noi siamo ancora più irritati… e pertanto ti ordiniamo di distogliere immediatamente lo sguardo, altrimenti… beh, mmh… (con voce normale) Accidenti. <br> '''Daxter''': Ma sono… come me! <br> '''Ottsel Leader''': Non te lo aspettavi, vero? <br> '''Ottsel Surfer''': Sì. Siamo proprio così. <br> '''Ottsel Leader''': Non fare quella faccia. Se avessi saputo che noi Precursor eravamo solo dei topi pelosi, ci avresti adorato? Potevamo governare l’universo? <br> '''Ottsel Surfer''': Nemmeno per sogno! <br> '''Ottsel Leader''': Così, abbiamo rivisto un po’… il mito. <br> '''Ottsel Dummy''': Soltanto per ottenere il rispetto che meritiamo! <br> '''Conte Veger''': Brutti idioti! Scendete e finitela di insozzare quella gloriosa macchina! <br> '''Ottsel Leader''': [punta il suo scettro verso Veger e lo blocca]Non farti ingannare dalla nostra taglia. Noi siamo gli esseri più potenti dell’universo. <br> '''Ottsel Dummy''': Lo siamo? <br> '''Ottsel Leader''': Shhh!! <br> '''Jak''': Ma perché Daxter assomiglia… <br> '''Ottsel Leader''': Ah sì. L’eco è la fonte della nostra essenza, o meglio… il nostro codice genetico. Quando Daxter toccò l’eco oscuro, ricevette una benedizione, e non una maledizione. <br> '''Daxter''': Wo-how! Sono un Precursor!! Sono un Precursor, sono un Precursor! Ehi! Aspetta un attimo! Loro hanno i pantaloni! <br> '''Conte Veger''': Queste creature sono i grandi Precursor?! E io volevo evolvermi… NO! (urla) [viene trasformato in un Ottsel] <br> '''Daxter''': Era un po’… riluttante… dico bene? <br> '''Ottsel Leader''': L’unico modo per essere certi che Errol non risvegli il carico della nave, è che tu vada dove si trova ora e lo fermi. Ti invieremo noi da qui, Jak. <br> '''Jak''': Già, e l’arma…? <br> '''Ottsel Surfer''': Tranquillo, amico. Hai qualche minuto per andare fin là e tornare in tempo. Voglio dire, prima che… <br> '''Ottsel Leader''': Si spera, prima che… <br> '''Ottsel Dummy''': Baboom! Oh sìì!! <br> '''Jak''': Muoviamoci! <br> [Jak e Daxter vengono teletrasportati verso la nave dei Creatori Oscuri] <br> '''Ottsel Leader''': Imbecilli! Lo sapevate che serviva un piano B!
*[nella nave dei Creatori Oscuri] <br> '''Daxter''': Se quelle creature si svegliano, per il pianeta è la fine! <br> '''Cyber Errol''': Con tutti questi Creatori Oscuri ai miei ordini, pensa cosa potrei fare. <br> '''Jak''': Sei finito, Errol! Moriremo entrambi, preparati! <br> '''Cyber Errol''': (urla) <br> '''Jak''': NO! <br> [spinge Errol verso l'oblio] <br> Daxter: Jak? Jak!?! <br> [Intanto, i Precursor combinano l'energia dell'Eco Oscuro con l'Eco di Luce formando un potente raggio verso lo spazio in grado di distruggere l'intera nave dei Creatori Oscuri. Errol riesce a salvarsi in volo e a salire a bordo di un Terraformista che precipita verso il deserto. Fortunatamente, anche Jak riesce a salvarsi in volo grazie al potere dell'Eco di Luce, e insieme a Daxter scappano dalla nave che crolla] <br> Jak: Andiamo, Dax!
*'''Daxter''': Quello [Errol] non vuole proprio mollare! <br> '''Jak''': Va verso la città! Dobbiamo difenderla… per Damas. <br> '''Daxter''': L’ultima carica della brigata di luce e oscurità! Dobbiamo resistere, amico! <br> '''Jak''': Fino alla fine.
==[[Explicit]]==
{{Explicit videogiochi}}
*[nell'arena di battaglia] <br> '''Ottsel Leader''': Grazie, coraggiose genti di questo pianeta. Onin, Samos, grazie. Il vostro coraggio e quello di tutti gli altri ci dà la forza di andare avanti in questi tempi oscuri. <br> '''Samos''': Lavori tutta una vita, per poi scoprire che stavi solo cercando delle palle di pelo. <br> '''Pecker''': Onin dice che oggi è davvero un gran giorno per l’universo. <br> '''Ottsel Leader''': Jak, tu sei il più grande di tutti gli eroi. Hai rovesciato le sorti della battaglia contro i Creatori Oscuri, e insieme potremo vincere questa guerra. <br> '''Ottsel Surfer''': Ricorda, amico. Nel futuro ti aspettano molte altre avventure. <br> '''Ottsel Dummy''': Già. Ma… non era nel passato? <br> '''Ottsel Leader''': Sì, sì, calma, ci stavo arrivando. <br> '''Jak''': Altre avventure? Dov’è che l’ho già sentito dire? <br> '''Ottsel Leader''': Abbiamo bisogno di eroi come te… per proteggere l’universo, Jak. <br> '''Jak''': Allora puoi chiamarmi con il mio nome, come mi chiamava mio padre [Damas]: Mar. <br> '''Ashelin''': Aspetta, Jak. Mar… Quel Mar? <br> '''Ottsel Leader''': Vieni allora, Mar. Non c’è un tempo come il presente. <br> '''Jak''': Tu vieni con me, Dax? <br> '''Daxter''': Nah! Qui ho tutto quello che mi serve, amico. Ma se hai bisogno… e sicuramente sarà così… beh, sai dove trovarmi. <br> '''Tess''': Oh, Daxter! Mio piccolo eroe! <br> '''Ottsel Leader''': Noi ti dobbiamo molto, Daxter, per ciò che hai fatto. E quindi, per il coraggio che hai dimostrato di fronte al pericolo, esaudiremo il tuo desiderio più grande. <br> '''Daxter''': Beh, io… vorrei avere un paio di pantaloni fighetti, come i vostri. <br> '''Tess''': Wow, sono strepitosi! Vorrei averne un paio così anch’io. <br> '''Ottsel Leader''': Attento al desiderio che esprimi. [Tess viene trasformata anch'essa in un Ottsel] <br> '''Daxter''': (fischio) Tranquilla, dolcezza, ti abituerai. Oh, magari bisognerà depilare qualche parte. Lascia fare a me! <br> '''Jak''': Ehi! Grazie di tutto… amico. <br> '''Seem''': Sei un grande eroe, Daxter. <br> '''Daxter''': Sì, è così che si parla! Pensano che io sia un Dio. E hanno ragione! <br> '''Ottsel''': Sei il nostro eroe! <br> '''Conte Veger''': Aaah… Penso che questo sarà un lungo viaggio. <br> '''Kleiver''': Dove credi di andare, brutta canaglia. Ho deciso che voglio una spalla e perciò sarai tu il mio compagno. Saremo una grande squadra io e te. Basta che tu non mi faccia arrabbiare. <br> '''Ottsel Leader''': Sei pronto, Jak? Abbiamo qualcosa da farti vedere. <br> '''Jak''': Cosa? <br> '''Ottsel Leader''': L’universo. <br> [La navicella dei Precursor parte verso l'universo. Tuttavia, Jak non vuole abbandonare i suoi amici] <br> '''Jak''': Ah, non posso lasciarti, Dax. Ci aspettano tante avventure. Non resisteresti un minuto senza di me. <br> '''Pecker''': Ah! Siamo una squadra fantastica! <br> '''Daxter''': Sì, ma alla prossima avventura… comando io, d’accordo? Qua la mano, amico. Ah, che figat!a! Oh sì, la vita è bella.
==Altri progetti==
{{interprogetto}}
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Setatergo
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/* Frasi */
wikitext
text/x-wiki
{{Videogioco
|nome gioco = Jak 3
|sviluppo = [[Naughty Dog]]
|pubblicazione = [[Sony Computer Entertainment]]
|anno = 2004
|piattaforma = [[PlayStation 2]]
|distribuzione digitale = [[PlayStation Network]]
|preceduto = [[Jak II: Renegade]]
|seguito = [[Jak and Daxter: Una sfida senza confini]]
}}
'''''Jak 3''''' è un [[videogioco a piattaforme]] del 2004
==[[Incipit]]==
{{Incipit videogiochi}}
*'''Conte Veger''': Con questo documento, il Gran Consiglio di Haven City ordina che per crimini compiuti contro la popolazione, tu venga bandito e segregato nel Deserto… per sempre. <br> '''Ashelin''': Ma è una condanna a morte, Veger. Dev’esserci un altro modo. <br> '''Conte Veger''': Spiacente, obiezione respinta! Il mostro dell’Eco Oscuro è pericoloso. Ora gettate il carico! <br> '''Pecker''': Io sono indignato! Sono veramente senza parole! Anche se avrei qualcosa da dire. Qui non sono tutti d’accordo con questo ridicolo… aarrgkk… decreto… <br> '''Daxter''': Sì, vogliamo un’altra votazione! <br> '''Conte Veger''': Oh, vedo che avete voglia di unirvi a lui… <br> '''Pecker''': A pensarci bene, non siamo così indignati. Addio, Jak. Non prendere troppo sole, bevi molta acqua, se riesci a trovarla. <br> '''Daxter''': Jak? <br> '''Jak''': Vai, torna in città, Dax. <br> '''Ashelin''': Mi spiace. Il Consiglio è troppo potente. Non ho potuto fare niente. <br> '''Jak''': Lo so. <br> '''Ashelin''': Non devi morire, mi hai sentito? È un ordine. Qualcuno ti troverà, te lo prometto. <br> '''Conte Veger''': Possano i Precursor avere pietà di te.
*'''Daxter''': {{NDR|tossisce}} <br> '''Jak''': Daxter! <br> '''Daxter''': Non ringraziarmi, Jak. Sono qui solo perché so che non sai stare senza di me. Ok, amico mio, tu ci hai messo in questo casino, ora devi tirarci fuori! <br> '''Pecker''': Aaah! Siamo o non siamo una squadra? <br> '''Jak''': Va bene, ora muoviamoci. Huh… Ma dove si va? <br> '''Daxter e Pecker''': Da quella parte! <br> '''Pecker''': Oh, perché tu sai dove dobbiamo andare, vero?! <br> '''Daxter''': Lo so meglio di te, becco storto! <br> '''Jak''': Aaah… su, sbrighiamoci.
*'''Pecker''': Huh… Lo vedi? Tutta colpa della tua stupida idea. <br> '''Daxter''': No, la colpa è tua! Solo un cretino come te poteva pensare di dire: “Andiamo con lui, saremo più forti insieme…” Io dico che moriremo insieme! Non posso credere che la gente ci odi. La città è salva grazie a noi.
*{{NDR|flashback}} <br> '''Torn''': Jak, la città è divisa. Dei nuovi Bot della Morte Krimsi controllano una parte vitale della zona industriale. I miei uomini subiscono gravi perdite. Le Guardie Krimsi hanno un nuovo capo. Stiamo cercando di scoprire chi sia. <br> '''Samos''': Anch’io ho delle brutte notizie. Un gruppo di Teste di Metallo sopravvissute si è concentrato in un’altra zona della città. <br> '''Jak''': Ma abbiamo distrutto Kor! <br> '''Samos''': Le Teste di Metallo più forti però sono sopravvissute. Perciò la battaglia per la città è appena iniziata. <br> '''Ashelin''': Per la gente, sei tu il responsabile.
*'''Daxter''': {{NDR|sviene}} Bravo… Bel piano, Jak… {{NDR|tossisce}} Mi ci vuole un riposino… Solo un breve sonnellino… <br> '''Pecker''': Aggh… Questo uccello è stracotto ormai. <br> '''Jak''': {{NDR|tossisce}} Il palazzo…
*{{NDR|flashback}} <br> '''Samos''': Rapporto! <br> '''Torn''': Si mette male! La città è un campo di battaglia. I Bot della Morte meccanizzati sono nella zona industriale, e le Teste di Metallo sopravvissute controllano la zona ovest. Perdiamo terreno su tutti i fronti. <br> '''Ashelin''': Vista l’emergenza, il Consiglio si riunisce stanotte. Si parla male di te, Jak. Sai cosa pensano? Che le Teste di Metallo sono entrate in città perché sei amico di Krew. <br> '''Jak''': Ma tu non ci credi, vero? <br> '''Samos''': Il passato ormai è passato. Ora le Teste di Metallo stanno attaccando il palazzo. Stanno cercando qualcosa, e non ho idea di… <br> {{NDR|esplosioni}} <br> '''Daxter''': AIUTO, STIAMO CADENDO!! <br> '''Samos''': Da questa parte! Salta!! <br> {{NDR|il palazzo crolla}} <br> '''Samos''': Per tutti i Precursor.
==Frasi==
{{cronologico}}
*Sembra che abbiamo trovato degli esseri viventi. Beh, più o meno. Ecco da dove veniva quel segnale. Chi ti ha dato questo!? Li porteremo con noi! Su, muovetevi. Sento aria di tempesta. ('''Damas''')
*Il Deserto è spietato, qua contano solo la forza e la capacità di sopravvivere. Vedremo presto se siete in grado di star qui. Completate l’addestramento, poi recatevi all’arena. Se ne uscirete, conquisterete la possibilità di restare a Spargus. È molto semplice, mi pare. ('''Damas''')
*L’arena parla chiaro, essere oscuro. L’odio consuma i tuoi occhi. E ti distruggerà. Farai la fine dei Precursor che si sono distrutti da soli.('''Seem''')
*Se c’è una cosa che so fare è correre. ('''Jak''')
*La Stella del giorno si avvicina, e ogni giorno è più luminosa. Il pianeta ha i giorni contati, lo vedo. ('''Seem''')
*Sono una specie di semi-re, capisci? Dovresti vedere le nostre stanze e il suo harem di splendide amanti piumate! Ooh! In questi giorni non ho quasi mai dormito. {{NDR|ghigno}} È bello essere re, vero? ('''Pecker''')
*Attenzione, abitanti di Spargus! Sta per arrivare una potente tempesta! Preparate la città! Jak, quattro cacciatori del deserto non hanno ancora fatto rapporto. Voglio che tu vada subito a cercarli. Fa’ qualunque cosa per portarli in salvo. ('''Damas''')
*Così… hai battuto il mio punteggio. Bene. Il migliore dev’essere sconfitto, a volte. Secondo la legge di queste terre, chi vince deve ricevere uno speciale trofeo. Questo cristallo è tuo ora. Ma presto tornerà nelle mie mani, ragazzo. ('''Kleiver''')
*Sta molto attento. Ricorda che il tuo coraggio non ti proteggerà dal nemico che presto dovrai affrontare. Usa il potere della luce per compiere la tua missione. È l’unica cosa che possiamo offrirti ormai. ('''Precursor''') {{NDR|Jak ottiene il potere di rigenerare vite}}
*Quel Mar non deve avere mai dormito molto. ('''Daxter''')
*Sono vivo! {{NDR|ride}} Combatti ancora per i deboli, eh Jak? Beh, ho qualche potenziamento in più da quando ci siamo visti. Anche le Teste di Metallo hanno debolezze intrinseche. Io, invece… io sono puro metallo! Sono felice di rivederti, amico mio! ('''Cyber Errol''') {{NDR|tramite un ologramma}}
*La mia bellissima tazza! ('''Daxter''')
*Noi Precursor abbiamo creato un’infinità di mondi nell’universo. Li abbiamo plasmati tutti con l’Eco a fin di bene, ma siamo stati stolti. I Creatori Oscuri un tempo erano Precursor, ma presto l’esposizione all’Eco Oscuro li trasformò. Iniziarono a sconvolgere tutto, conquistando mondi e scatenando ovunque l’inferno. Ora alcuni di essi hanno trovato il vostro mondo, e stanno avvicinandosi per impadronirsene. Tuttavia, c’è ancora una speranza. Nascosto proprio nel cuore del pianeta, troverete un sistema di difesa planetario. Grazie ad esso potrete salvare il vostro mondo. Spero che abbiate più successo di coloro che su molti pianeti hanno perso la loro ultima battaglia. ('''Precursor''')
*Ancora una volta ti presenti al mio cospetto, prescelto. E ancora una volta, il tuo eroismo verrà giustamente premiato. Ricevi questo nuovo potere della luce che ti aiuterà a raggiungere nuovi luoghi. Sono posti che prima potevi soltanto sognare. ('''Precursor''') {{NDR|Jak ottiene il potere del volo}}
*Odio essere basso! ('''Daxter''')
*Questo amuleto vale quanto un ciondolo comprato al mercatino delle pulci giù in città. ('''Daxter''')
*Vi ucciderò con le mie stesse mani! ('''Cyber Errol''') {{NDR|a Jak e Daxter}}
{{NDR|a Jak se muore durante il gioco}}
*Forse dovresti metterti un po' sulla mia spalla. ('''Daxter''')
*Possiamo provare di nuovo? Perfetto! Ognuno al suo posto, allora. ('''Daxter''')
*I migliori attacchi li riservi per dopo? ('''Daxter''')
*Sei qua! Hai visto! E ti hanno preso a calci! ('''Daxter''')
*Chissà se Ashelin vuole un nuovo aiutante. ('''Daxter''')
*Ti sono vicino, Jak. Ma sono cavoli tuoi. ('''Daxter''')
*Jak, ora il fulmine arancione prende il controllo! ('''Daxter''')
*Ecco cosa succede quando tolgono il mio nome dal titolo. ('''Daxter''')
*Otto! Nove! Dieci! Ed è completamente K.O.!! Hai perso!! ('''Daxter''')
*Per fortuna non sono il tuo stuntman. ('''Daxter''')
*Bene, si gira! Dov'è il regista?! Non posso lavorare così! ('''Daxter''')
==Dialoghi==
{{cronologico}}
*'''Damas''': Ci nascondi qualcosa, razza di animale? <br> '''Pecker''': È stato contaminato dall’Eco Oscuro, mio signore. <br> '''Daxter''': Il ragazzo perde il controllo quando si arrabbia. Quindi lasciatelo stare. È un consiglio da amico, date retta a me! <br> '''Damas''': Ah, allora è pericoloso. Potrebbe esserci utile. Per il tuo coraggio meriti il primo amuleto di guerra. Se riesci a vincere altri due combattimenti nell’arena, potrai diventare cittadino di Spargus. Ecco un lasciapassare con cui puoi entrare e uscire dalla città. Sappi però che non esistono rifugi fuori da queste mura. Il deserto è più pericoloso di me. E per la tua vittoria sarai ricompensato con una pistola. <br> '''Daxter''': Oh, bene, è così che si parla! Ehi… e per me che c’è? Niente! Come sempre, vero?!
*'''Kleiver''': Hai fatto delle belle mosse, combattendo nell’arena. Ma io dico che se durava ancora un po’ scoppiavi. <br> '''Jak''': Stai parlando con me? <br> '''Daxter''': Già! Stai parlando con… lui. <br> '''Kleiver''': No. Sto conversando con lo spirito della mia cara mamma. Ma certo che parlo con te! Voi due venite dal Grande Fumo, vero? <br> '''Jak''': Ma tu chi sei? <br> '''Kleiver''': La persona che comanda in questo posto, chiaro? Mi chiamo Kleiver. State con me, ragazzi, e mi occuperò di voi. In effetti, avrei un lavoro proprio adatto a voi. Andate con il mio Lucertolone Saltatore a caccia dei ladri che stanno svuotando i miei magazzini. Prendetene almeno 6, e io vi lascerò guidare uno dei miei veicoli da corsa… sperando che Damas vi permetta di uscire dalla città. <br> '''Jak''': Questo non è un problema. <br> '''Daxter''': Nooo!! Odio salire sugli animali! Mi fanno innervosire!
*'''Seem''': Siete ancora qui voi due? <br> '''Jak''': Sì, volevamo divertirci, prendere il sole… <br> '''Seem''': Non c’è tanto da scherzare. Sono Seem. Noi monaci siamo impegnati nello scoprire e proteggere i segreti dei Precursor. I Saltatori ci consentono di raggiungere luoghi inaccessibili. <br> '''Daxter''': Già, e sanno come riempirsi la pancia! Abbiamo incontrato un gruppo di canguratti non molto tempo fa. Stupidi ratti… si sedevano e… (urla) <br> '''Seem''': Non resisterai mai qua fuori. Voglio quel Cristallo di Eco Oscuro del satellite prima che finisca nelle mani sbagliate. <br> '''Daxter''': …aaah… È pesante! (urla) Lasciami! Lasciami andare…! <br> '''Seem''': Metto in palio un Cristallo di Luce, se sfidi i miei monaci sui loro Saltatori. Sien-com-tava. Baroosh… Baroosh… <br> '''Daxter''': Facci vedere solo dov’è la partenza!
*'''Kleiver''': Volete entrare in azione, ragazzi? Il radar mostra delle Teste di Metallo in movimento nel deserto non lontano da qui. Non mi piacciono le Teste di Metallo, quasi quanto non mi piacete voi due! Dovete mostrare il vostro valore. Intercettatele e distruggetele tutte quante. Chissà, potreste ottenere qualche gadget in questa missione. <br> '''Daxter''': Mi sembra che tu stia volontariamente tralasciando i dettagli pericolosi! Jak, ho una strana sensazione al riguardo. Non ho questi baffetti per nulla, sai? <br> '''Jak''': Tranquillo, conosco le Teste di Metallo. <br> '''Kleiver''': Hai mai visto una Testa di Metallo del deserto? <br> '''Daxter''': No. Perché? <br> '''Kleiver''': Niente. Pura curiosità. Andate e distruggete. (ghigno)
*'''Cyber Errol''': [attraverso un ologramma] Comandante delle Teste di Metallo, a rapporto. Se hai perso il carico e sei ancora vivo, allora ti ucciderò io! Voglio avere tutti i Cristalli di Eco Oscuro a disposizione! C’è poco tempo! Mi hai sentito? Aspetta… Ma tu sei… (urla) <br> '''Jak''': Non mi piace il suono della tua voce! <br> '''Daxter''': Hah! Gli hai dato una bella lezione a quel buffone! Oh, sì… divertente… <br> '''Jak''': Quella faccia… mi era familiare… <br> '''Daxter''': Ah, ora stai diventando paranoico, amico. Forza, torniamo indietro. Questo deserto mi fa venire i brividi.
*'''Daxter''': Ooh, figo! <br> '''Jak''': Secondo Seem, una spedizione di monaci è dispersa sul vulcano. Avranno costruito gli alianti per arrivare in cima. <br> '''Daxter''': Sì, bravo, adesso si dice “dispersi”. Se sono “svaniti” magari è un segno del destino. Non credi? <br> '''Jak''': Già. Ma ad ogni modo, tutto ciò che dobbiamo fare è usare quegli anelli acceleratori. <br> '''Daxter''': Oh no! Per caso vedi delle piume? Qui c’è solo pelo! Niente piume, niente volo, amico mio! Non riuscirai mai a coinvolgermi nella ricerca dei monaci Precursor. Assolutamente no e poi no! Lascia stare! Scordatelo! Non c’è speranza! È impossibile, mai e poi mai! Mai! <br> [subito dopo, i due partono in deltaplano verso il vulcano] <br> '''Daxter''': Jaaaaaaaaak!!!
*'''Daxter''': Sembra che non fosse d’accordo. <br> '''Jak''': Non toccarlo, Daxter! Non si sa che ti succederà toccando l’Eco Oscuro. <br> '''Daxter''': Guardami, Jak! Sono piccolo, peloso e ho il prurito in ogni parte del corpo. Non potrebbe andare peggio. Tranquillo. So quello che faccio. Oooh… fredde e umide mani morte… Eeh, non posso guardare! [prova a togliere il sigillo dalla statua] <br> '''Jak''': Sta attento, Daxter! [prende il sigillo e diventa invisibile] <br> '''Daxter''': Jak? Jak? Dove sei, amico? EHI! <br> '''Jak''': È un potere oscuro, Dax. Una sorta di invisibilità. <br> '''Daxter''': Sì beh, lascia stare. Se ti fossi mosso così velocemente molto tempo fa, io indosserei ancora i pantaloni. Sai cosa mi manca davvero? Un bel paio di mutande. Quelle che sollevano e sostengono… aaah… [fa dei versi strani] Non puoi capire. Usciamo da qui!
*[nelle catacombe, Jak e Daxter spiano Veger che parla con un monaco] <br> '''Conte Veger''': No, non accetto scuse! Mi avevi detto che potevi riuscirci, e ora devi farlo! <br> '''Seem''': Ma abbiamo poco tempo. La Stella del giorno si avvicina, e sai cosa accadrà. <br> '''Conte Veger''': Sfortunatamente sì. Ma ce ne occuperemo non appena avrò libero accesso alle catacombe. Tu continua a lavorare, io mi occuperò di quegli idioti di Haven. Ti prometto… che incontrerai i tuoi creatori. <br> '''Jak''': Perché le catacombe sono importanti?
*'''Daxter''': Ehi! È sicuramente uno di quei misteriosi Precursor. <br> '''Precursor''': Benvenuto, grande guerriero. Il tuo ritorno ci dona grande speranza. Il futuro di questo pianeta è a una svolta decisiva. I Creatori Oscuri hanno trovato di nuovo il tuo mondo, e il destino attende di raggiungere il punto dove passato e futuro si incontrano. <br> '''Daxter''': Tu hai capito… qualcosa di quello che ha detto quel tipo? [scandendo bene le parole] Parla la mia lingua se puoi, ok? <br> '''Precursor''': Ti servirà tutto il potere che potrai avere per sopravvivere a questa terribile prova, prescelto. <br> '''Daxter''': Ah, posso farcela. <br> '''Precursor''': Io stavo parlando con quello alto [Jak], tappetto! <br> '''Daxter''': Ehi! <br> '''Precursor''': Adesso guarda la luce, e ricevi il potere, eroe. <br> '''Daxter''': Ok, ora cominci a spaventarmi. <br> '''Jak''': Dax… l’Eco Oscuro… non c’è più… sta svanendo… mi sento meglio.
*[nell'arena di battaglia] <br> '''Pecker''': Benvenuti, coraggiori guerrieri! Ecco a voi… l’unico, l’immenso, il più potente tra i potenti, il magnifico, l’eminenza reale… <br> '''Damas''': È sufficiente, va’ avanti! <br> '''Pecker''': Scusi, mi sono lasciato trasportare. Ho già detto quanto sono belli i suoi capelli? <br> '''Damas''': Pecker! <br> '''Pecker''': Sì, giusto. Ha ora inizio un’altra prova dei giochi: il combattimento mortale. Buona fortuna, e che vinca il migliore… chiunque sia, animale o uomo. <br> [durante la battaglia, i due incontrano una loro vecchia conoscenza] <br> '''Jak''': Sig? <br> '''Sig''': Jak? Daxter? <br> '''Daxter''': Sig! <br> '''Sig''': Beh, non fate quella faccia stupita. <br> '''Jak''': Che cosa ci fai qui? <br> '''Sig''': Testo le mie capacità. Su, facciamola finita. <br> '''Jak''': Oh no! Andiamo, Sig. Non combatto contro di te. <br> '''Sig''': Se non lo fai, ci ucciderà. È la legge dell’arena. Mi spiace… nulla di personale… <br> '''Daxter''': Oh oh… <br> [Sig sta per sparare a Jak, ma subito dopo getta la sua arma a terra, venendo così circondato da dei Predoni] <br> '''Damas''': Oltraggio! Uno deve distruggere l’altro! Completate la prova, o preparatevi al peggio! <br> '''Sig''': So che me ne pentirò amaramente. <br> '''Damas''': Circondateli! <br> [la scena si sposta nella sala del trono di Spargus] <br> '''Damas''': [con tono arrabbiato] Come osate infagare la purezza dell’arena!? Sig, il tempo trascorso a Haven City ti ha rovinato! E tu, novizio [Jak]… Tu non meriti alcuna pietà! Vi dovrei lasciare entrambi tra le dune del deserto. Tuttavia, Sig, visto che per anni sei stato una spia a Haven, meriti una possibilità di redenzione. Ma solo… per questa volta! <br> '''Jak''': Una spia? <br> '''Sig''': Sta zitto! Dopo ti spiego. <br> '''Damas''': C’è un covo di Metallopodi non molto lontano da qui. Da un po’ di tempo attaccano i nostri trasporti di artefatti. Voglio che tu vada nel cuore del loro covo, ed elimini tutte le creature al suo interno. Ti direi buona fortuna, ma non ti servirà aver fortuna.
*[Jak e Daxter incontrano Ashelin nella zona nord del deserto] <br> '''Daxter''': Ehi bellezza, credevi di avermi scaricato? Sapevo che saresti tornata in cerca d’amore arancione. Dai una bella occhiata, è l’ultima volta che lo vedi. <br> '''Jak''': Ashelin! Che cosa ci fai qui? <br> '''Ashelin''': Jak, è bello rivederti. <br> '''Daxter''': Sentite, ragazzi, ci avete mollati nel deserto. Quindi parlate alle mie chiappe, perché le mie orecchie non sentono! Andiamo, Jak. <br> '''Jak''': Quel segnalatore che mi hai dato… Grazie. <br> '''Ashelin''': Sapevo che Damas ti avrebbe trovato. Non perde nulla nel suo deserto. <br> '''Jak''': Come fai a conoscerlo? <br> '''Ashelin''': Ora non ha importanza. Jak, devi tornare subito in città [Haven City]. Stiamo perdendo la guerra. Veger è assetato di potere e ha preso il comando. Non ha idea di cosa sta affrontando. Serve il tuo… <br> '''Jak''': Attenzione! <br> [improvvisamente, una banda di predoni del deserto mettono in pericolo i protagonisti]
*'''Ashelin''': Keira voleva che ti dessi questo. [gli consegna il Jet Board] Jak, i tuoi amici hanno bisogno di te. Io ho bisogno di te. <br> '''Jak''': La città mi ha scacciato, ricordi? Per me possono marcire tutti. <br> '''Ashelin''': Ma che ne sarà dei tuoi… <br> '''Jak''': [con tono arrabbiato] Lascia stare, piantala! Ora ho dei nuovi amici. <br> '''Ashelin''': Quindi l’eroe che conoscevo è morto nel deserto. O è successo molto prima? Non ti ricordi più chi sei? [gli consegna l'amuleto di Mar] <br> '''Jak''': Ho finito di salvare il mondo.
*'''Conte Veger''': I monaci mi avevano detto che saresti arrivato dalle sotto-rotaie Precursor. Interessanti, vero? I Precursor le hanno usate per costruire il mondo molti eoni fa. Il sistema di rotaie conduce nelle profondità del pianeta, dove si dice che gli antichi donassero grandi poteri ai più meritevoli. Salverò il mondo con quel potere, proprio come ha fatto Mar. <br> '''Jak''': Sì, hai già fatto una gran cosa permettendo alle Teste di Metallo di distruggere il palazzo. <br> '''Conte Veger''': Oh, era proprio quello che volevo, ragazzo mio. Siamo in orario perfetto, Jak! Quella luce in cielo, sai cos’è? I nostri incubi ci hanno trovato e la fine sta arrivando! Dovevo accedere velocemente alle catacombe, quindi ho attaccato il castello di persona. Questo sarà il nostro piccolo segreto. <br> '''Jak''': Beh, sei pieno di sorprese. <br> '''Conte Veger''': E tu sei pieno di Eco Oscuro! Tu e il tuo piccolo ratto siete due mostruosità! Ma io libererò questo pianeta da questa feccia. La pura luce regnerà nell’universo, e io sarò la luce che brillerà in ogni remoto angolo del mondo e che distruggerà tutte le ombre! <br> '''Daxter''': Ah, mi scusi, Conte Vulger… <br> '''Conte Veger''': Si dice Veger! <br> '''Daxter''': Sì, come vuoi. Non è forse bello nascondersi nelle tenebre di tanto in tanto? Rilassarsi, guardando le pupe camminare con indosso dei piccoli bikini, sai, il loro movimento… Ecco, la mia coda prova sensazioni uniche in quei momenti. <br> '''Conte Veger''': Basta! Inizieremo a ripulire questo mondo occupandoci di te! Preparati! Sto per evocare il vero grande potere degli antichi! [tramite il suo scettro, evoca un antico robot Precursor] E questa volta, i Precursor non avranno pietà di te.
*[ritornati a Haven City, ormai distrutta, i due protagonisti incontrano nuovamente Samos e Keira separati da una barriera difensiva] <br> '''Daxter''': Questo posto è brutto come la mia vecchia cameretta. <br> '''Samos''': Jak! Da questa parte! <br> '''Jak''': Samos! Keira! <br> '''Daxter''': Ah, Samos… ancora verde… come il pelo tra le dita dei miei piedi. <br> '''Samos''': Vedi, Keira, ero certo di percepire l’energia di Jak. Oh, ragazzo, sono molto felice di rivederti. Quei cunicoli che si trovano sotto il palazzo devono essere veramente importanti. Le Teste di Metallo e i robot delle guardie krimsi stanno avanzando verso di loro, e non possiamo resistere per sempre. <br> '''Jak''': Così la città ha ancora bisogno di me? Che altro c’è di nuovo? <br> '''Samos''': Veger ha da poco attivato lo scudo di forza. <br> '''Jak''': È Veger che ha attaccato il palazzo! Ha detto che gli interessava qualcosa nel sottosuolo, nelle catacombe, credo. <br> '''Samos''': Beh, dovrai scoprire di cosa si tratta e trovarlo prima di lui. Ma dovrai prima trovare un’altra via d’accesso in questa sezione della città. Scendi nelle fogne e raggiungi il porto, poi trova una strada verso nord per raggiungerci. Ah, Jak… ci dispiace per ciò che è successo. Avremmo dovuto fermare Veger. <br> '''Jak''': Beh, lo fermerò io.
*[ritornati al Naughty Ottsel] <br> '''Daxter''': Ah, il Naughty Ottsel. Dolcezza, sono qui! <br> '''Torn''': Jak? Pensavo che non ti avrei più rivisto. <br> '''Daxter''': Torn?! Che cosa diavolo ci fai nel mio locale?! <br> '''Torn''': Beh, ci serviva una base nella zona sud. E poi… mi piace il cartello appeso sulla porta d’ingresso. <br> '''Daxter''': Sì. È proprio bello. <br> '''Torn''': Lo usiamo come bersaglio per esercitarci! <br> '''Daxter''': Ehi! <br> '''Torn''': Ascolta. Mi spiace molto non avere fermato Veger. Dispiace a tutti. <br> '''Jak''': Abbiamo visto Veger. Tenta di usare la tecnologia Precursor per i suoi scopi. <br> '''Torn''': È chiaro! Quell’uomo è sempre stato la voce fuori dal coro. Ora abbiamo problemi più urgenti. Veger mi ha mandato in missione suicida contro il porto e non c’è scampo. Non possiamo tornare al Fronte di Liberazione. Le nostre truppe sono divise e sia le guardie krimsi che le Teste di Metallo ci stanno attaccando. <br> '''Daxter''': Niente paura, amico! Gli eroi son tornati! <br> '''Torn''': Uh oh… Quasi dimenticavo. Dei Bot Esplosivi stanno arrivando dalla zona della città in mano alle guardie krimsi. Ci pensi tu, Jak? <br> '''Daxter''': Ok. Tutto ciò fa un po’ paura… (ridacchia) Ma Jak è tornato!
*[dopo aver superato il percorso d'addestramento] <br> '''Tess''': Bravo. Niente male, Jak, per un ragazzo. Ora voglio che tu protegga il mio piccolino con questo… altrimenti ti farò MALE, oh sì, ti farò davvero molto male! Chiaro? (ghigno) <br> '''Daxter''': Wow! Non sapevo tu avessi tanto… rrrawwr.
*'''Torn''': Jak, va nelle fogne nella zona controllata dalle Teste di Metallo. Dobbiamo sferrare un attacco dal basso, e le fogne sono l’unica fia d’accesso. Non abbiamo controllato quei cunicoli da quando è scoppiata la guerra, ma gli esploratori non hanno riferito movimenti. <br> '''Daxter''': Ehm… Ed è positivo, vero? <br> '''Torn''': In verità… nessun esploratore è mai tornato per fare rapporto. <br> '''Daxter''': Ah… AAH! Ci riservi sempre le missioni migliori, eh? <br> '''Jak''': Oscura, sporca, pericolosa… Questa guerra comincia a piacermi.
*[dopo aver distrutto le Teste di Metallo nella caverna del deserto] <br> '''Sig''': Sì, bello mio! Adoro l’odore delle Teste di Metallo bruciate! Questo è un buon allenamento per quando si farà sul serio… e credimi… manca poco. <br> '''Jak''': Che cosa ha a che fare Damas con Haven City? <br> '''Sig''': Non sono affari tuoi. <br> '''Daxter''': E perché hai fatto la spia per lui, eh? <br> '''Sig''': Diciamo che Damas ha perso una cosa in città e mi ha chiesto di trovarla. Ma a te che importa, amico? Gli abitanti di Haven City sono deboli, lo sai! Hanno perso la guerra prima che iniziasse. Per fortuna, il piano di Damas ci farà sopravvivere. <br> '''Jak''': Stai giocando con la vita della gente! <br> '''Sig''': E perché no? Hanno giocato con la mia! Sopravvivono i più forti, caro mio. Vi consiglio di allearvi solo con la fazione vincente. <br> '''Jak''': E qual è, secondo te? <br> '''Sig''': Quella che sta in cima al mucchio. E sfortunatamente… sarà un grosso mucchio. <br> '''Daxter''': Sì, un mucchio di… devo andare avanti? <br> '''Jak''': E ora che facciamo? <br> '''Sig''': Per ora, cercate di restare fuori dai guai. Vi avviserò io quando dovrete agire.
*'''Damas''': Mantenere le persone in vita... e dar loro una speranza... è molto difficile. <br> '''Jak''': Però te la cavi bene qui... <br> '''Damas''': Anche tu devi farti una vita, Jak. Fatti coraggio, prendi il destino nelle tue mani... Ascolta, la sabbia di per sé non ha forma, ma se aggiungi acqua può diventare malleabile. Anche la sorte è così, se aggiungi il giusto elemento. <br> '''Jak''': L'Eco! <br> '''Damas''': Umpf bravo, l'hai capito. I monaci dicono che il mondo si avvia alla fine, ma noi sopravvivremo. Sono sicuro che vivremo oltre la fine di questo mondo! Sta pronto, sei uno dei migliori guerrieri che ho a disposizione e mi servirai per le prove che ci attendono. Non voglio perderti come ho perso... mio figlio. <br> '''Jak''': Avevi un figlio? <br> '''Damas''': Sì, tempo fa... ma molto è stato sacrificato in questa guerra per il bene del popolo. Comunque, non ha importanza. Ultimamente abbiamo dei seri problemi con i Predoni, voglio che tu prenda un veicolo e distrugga tutte le loro pattuglie. Vai e fatti onore in combattimento!
*'''Daxter''': Ciao a tutti, amici, eccomi! È proprio così, il Daxterminatore è tornato in azione! <br> '''Keira''': Daxter! Jak! Ce l’avete fatta! <br> '''Samos''': Era ora che voi due arrivaste, sapete? <br> '''Pecker''': Ci avete messo troppo! <br> '''Jak''': Mi spiace, ci siamo imbattuti in una guerra. <br> '''Ashelin''': Ottimo lavoro, Jak. Mi scuso ufficialmente per prima a nome della città. <br> '''Jak''': Lascia stare. Devo sbrigare delle faccende personali. <br> '''Samos''': Beh, quello che sappiamo al momento è che c’è un enorme costruttore di pianeti oscuri pronto a distruggerci. Non possiamo sapere quanto tempo ci è rimasto. Se sta usando la tecnologia Precursor, allora l’unico modo per distruggerla è utilizzare la stessa tecnologia Precursor. E per trovarla bisogna esplorare le catacombe. <br> '''Keira''': Inoltre, dal gran numero di Eco Cristalli in movimento possiamo dedurre solo… che qualcuno sta provando a risvegliare la tecnologia Precursor. <br> '''Jak''': Dietro tutto questo c’è Veger. O Errol. O forse… <br> '''Daxter''': Ooh ooh… aspetta di sentire le mie avventure nel deserto. Io ero lì, pronto a fronteggiare un gruppo di gigantesche Teste di Metallo, quando improvvisamente… <br> [allarme] <br> '''Pecker''': Uh oh… <br> '''Ashelin''': Sembra un attacco su larga scala. Diversi nemici in arrivo. Sei pronto a intervenire, Jak? <br> '''Jak''': E me lo chiedi, pupa? Forza, Dax, ora si balla!
*'''Samos''': Ottime mosse, ragazzo. Per me sei l’uomo più adatto a guidare una spedizione all’interno delle catacombe. <br> '''Conte Veger''': Per favore, rifletti. Non dare giudizi così affrettati. Sei sicuro di volere che questo mostro contaminato dall’Eco cammini nelle sale degli antichi e gloriosi Precursor? Dovrei essere io a capo della spedizione. <br> '''Ashelin''': Siamo stanchi dei tuoi piani, Veger. <br> '''Conte Veger''': Ho le risposte che state cercando. I miei monaci Precursor mi hanno dato le conoscenze necessarie per attivare la griglia di difesa planetaria. E se mi chiedete di farlo… <br> '''Keira''': Jak è in gamba e non ci ha mai deluso. Io sono con lui. <br> '''Samos''': Anch’io, sì! <br> '''Daxter''': Sei sbiancato, Vegan. <br> '''Conte Veger''': Veger! Mi chiamo Veger, idiota! <br> '''Daxter''': Come vuoi… <br> '''Ashelin''': Conte Veger, con effetto immediato sciolgo il consiglio cittadino e ti privo del tuo titolo e di tutti i tuoi privilegi. Non farti vedere mai più! <br> '''Conte Veger''': Cosa? Ma come osi?! Vi avevo offerto la salvezza, ma ora brucerete tutti nel fuoco della creazione Precursor! Vi do la mia parola. <br> '''Ashelin''': È stato un attacco terribile. Non possiamo continuare a lungo a respingere assalti del genere! La fabbrica di armi volante deve essere chiusa. Ma il suo impianto è protetto e c’è un codice segreto diverso per ogni ingresso. I vecchi codici sono nel sistema centrale, nella stanza dell’alimentatore. Se tu riuscissi a penetrare là, potresti di certo sbloccare gli accessi alla fabbrica di armi. <br> '''Pecker''': Onin dice che la griglia di Eco che è là dentro può aiutarti. Ma per aprire la vecchia stanza devi trovare la scatola di derivazione nelle fogne. Sai che ti dico? Sei proprio pazzo se vai là sotto. Ma… bah, buona fortuna.
*'''Daxter''': Ah, ricordi questo posto? Mi manca il vecchio caro Vin. <br> '''Jak''': Sì. Era un bravo ragazzo. Un po’ pazzo. <br> '''Vin''': Ehi, a chi stai dando del pazzo? Come faccio ad aiutarvi se ce l’avete con me?! <br> '''Daxter''': Vin! Aspetta un attimo! Sei proprio tu? <br> '''Vin''': Sì, sono io. Beh, in realtà non è proprio così. In effetti adesso sono un “bio costrutto digi memorizzato super potenziato” nonché “mega informatizzato”, amico. <br> '''Daxter''': Tu hai capito quello che ha detto? <br> '''Vin''': Quando la città è stata attaccata dalle Teste di Metallo prima che riuscissero a prendermi, ho messo il mio cervello nella griglia di Eco. Perciò adesso è tutto a posto. Quei mostri sicuramente non possono prendermi qui. Vero? Che ne dite? <br> '''Jak''': Ascolta, Vin. Sono lieto che tu… sia quello che sei. Ora dobbiamo penetrare nella fabbrica di armi, ma gli accessi sono bloccati. Forse il codice che apre le porte è nascosto nel sistema. <br> '''Vin''': Sì. È così. <br> '''Jak''': Davvero? <br> '''Vin''': Certo che sì. <br> '''Daxter''': Puoi trovarlo per noi? <br> '''Vin''': Certo che no! <br> '''Daxter''': Perché no? <br> '''Vin''': Perché se aveste un mezzo ciclo cerebrale sapreste che quei codici di accesso sono protetti dal sistema centrale. Sono circuiti antichi e molto pericolosi. Anche noi esperti non possiamo avvicinarci senza rischiare di fare una brutta fine. <br> '''Jak''': Beh, facci arrivare vicini. <br> '''Vin''': Oh sì, nessun problema, sei tu che muori. E se fallisci, avrò finalmente un po’ di compagnia. (ridacchia) Quanto ci divertiremo. <br> '''Daxter''': Scusa, Vin… Niente di personale ma… Non mi va di farti compagnia! <br> '''Vin''': Quando sarai nel sistema, i dispositivi di sicurezza ti attaccheranno duramente. A questo punto dipenderà tutto da te, ragazzo. Se non batti il sistema verrai ucciso. Sei pronto? <br> '''Daxter''': E allora forza, Vin! Jak, dopo di te… <br> '''Vin''': Un attimo… ancora un attimo… Ok. Collegato!
*'''Torn''': Io voglio sapere chi c’è dietro. Come producono tutti quei Bot della Morte? Da dove vengono le materie prime e l’Eco? Per me c’è qualcosa che non quadra. <br> '''Jak''': Quindi si va dritti nella tana del nemico. Sarà divertente! <br> '''Daxter''': Sì. Dimmi quand’è che devo ridere!
*'''Cyber Errol''': Ho trovato alcuni amici che mi aiuteranno a conquistare questo misero pianeta. <br> '''Jak''': Stai parlando dei Creatori Oscuri? <br> '''Cyber Errol''': Sembra che il mio io digitale possa comunicare agevolmente con queste povere menti torturate. Oh, sono come me e te, Jak… Beh, come me, più che altro. Vogliono una casa, degli amici ovviamente, la distruzione di tutto il Light Eco! Si sono offerti volontari per aiutarmi a devastare questo miserabile pianeta. (ride) <br> '''Jak''': Ti attende una grossa sorpresa. I Creatori Oscuri non sono dei buoni alleati. Chiedi alle Teste di Metallo. <br> '''Cyber Errol''': Mi è stata data l’opportunità di avere un potere che neanche i Precursor potevano controllare. Non temere. Non potrai vedere in cosa trasformerò questo mondo. Ci sarà una roccia, una massa di miseri detriti… o forse il nulla! Il completo oblio! Che difficile scelta. <br> '''Jak''': Non ti permetterò di farlo!
*'''Jak''': Errol è scappato, ma abbiamo distrutto la sua fabbrica di robot. <br> '''Samos''': Molto bene. Ma il problema è sapere cosa sta facendo Errol. Temo che possa provare a risvegliare quella terribile nave oscura prima che riusciamo a distruggerla. <br> '''Pecker''': Onin dice che i Precursor e i Creatori Oscuri hanno combattuto per la supremazia dall’inizio dei tempi. Non sarebbe la prima volta che un pianeta finisce in mano a quei mostri. <br> '''Jak''': Beh, non prenderanno questo pianeta. Siamo andati avanti troppo a lungo. Ora dobbiamo mettere fine a questa storia. La verità si trova nelle catacombe. Perciò devo andare lì.
*'''Seem''': Errol ha scoperto come collegarsi alla nave del Creatore Oscuro. Se riuscisse a risvegliare il suo terribile carico dovremo affrontare orrori superiori ai nostri peggiori incubi. Non tutto è perduto. Ho nascosto a Errol l’artefatto più importante. Mi sbagliavo sul tuo conto. Tu hai l’equilibrio necessario per salvarci. <br> '''Daxter''': Come monaci siete super bizzarri, indossate abiti di gomma e avete la faccia pitturata. Però siete ok. <br> '''Seem''': Ora ho visto la verità… e sono tranquillo. Ho ricevuto il dono di poter vedere il volto dei miei creatori. Grazie, piccolo mio. <br> '''Daxter''': (ridacchia) Non c’è di che…
*[dopo aver distrutto un'orda di Creatori Oscuri che minacciavano la città di Spargus] <br> '''Damas''': Ce l’hai fatta, Jak! Questa vittoria ci dà una nuova speranza. Sono tempi duri. Ma quando ero il capo di Haven City sembravano ancora più duri. Ora è diverso. Perché sappiamo che il seme più piccolo può vivere tra le rocce. <br> '''Jak''': Come? Sei stato il capo di Haven City? <br> '''Damas''': Sono salito al trono durante la guerra con le Teste di Metallo. Il Barone Praxis mi ha tradito, e mi ha esiliato nel deserto. Il seguito, lo conosci… Ad ogni modo, ecco qui il terzo e ultimo amuleto di guerra. Ora sei uno di noi. Quest’oggetto è un segnalatore. Quando hai bisogno di noi, usalo per chiamarci, e noi arriveremo. E da me, ah… un dono di benvenuto. Si dice che quest’antica armatura Precursor sia stata indossata da Mar in persona. Io la custodivo per darla a mio figlio… ma è meglio… che in questo momento difficile la indossi tu. <br> '''Jak''': Grazie. Ma io non ho nulla per te. <br> '''Damas''': Ci hai dato speranza, Jak. Questo è un dono sufficiente. Benvenuto nel nostro clan.
*'''Ashelin''': Non si può sapere cosa farà Errol con quella nave oscura. Dobbiamo fermarlo! <br> '''Jak''': E tu saprai già come fare, non è vero? <br> '''Ashelin''': Abbiamo un piano… ma è rischioso. <br> '''Daxter''': Oh, ovviamente… non può essere facile. Nooo! E di certo noi siamo tra i pochi che possono riuscirci. <br> '''Ashelin''': No. È troppo pericoloso. Se ne occuperanno Torn e Jinx. <br> '''Daxter''': COSA?! Vuoi forse dire che noi non siamo abbastanza bravi?! Credi che non possiamo farcela?! <br> '''Jak''': Dax… <br> '''Daxter''': Devo ricordarti, che la squadra composta da Daxter, Jak e Daxter, ha sconfitto praticamente qualunque minaccia di questo mondo per tre… hai capito… tre avventure! <br> '''Jak''': Daxter… <br> '''Daxter''': Ah, questo è un oltraggio, Jak. Noi siamo gli eroi! Siamo proprio noi quelli della pubblicità, capisci? E tra poco sarà in vendita la mia ninea di scarpe sportive! Ho firmato un contratto! <br> '''Ashelin''': Ma non siete esclusi. Il vostro compito è coprire Torn e Jinx in un veicolo carico di esplosivi. Scortateli alla base delle Teste di Metallo e fate esplodere il covo! <br> '''Daxter''': Ah… beh… e perché non lo hai detto subito?
*[Jak e Daxter aprono l'entrata alla torre delle Teste di Metallo] <br> '''Sig''': Oh sì, ora gli facciamo male! Forza, apriamo le danze! <br> '''Jak''': Sì, adesso li sistemiamo! Sei pronto a ballare, Dax? <br> '''Daxter''': Vuoi dire a entrare là dentro? Ahm, Jak, forse resterò qui a… proteggere Sig.
*[dopo aver raggiunto la cima della torre] <br> '''Cyber Errol''': Ah… I miei piccoli amici sono venuti a trovarmi. Sapete, mi piacerebbe restare qua, ma ho un appuntamento con i più potenti esseri dell’universo! <br> '''Daxter''': Ora basta, scimmia metallica! Se non la pianti, io ti… ehm… scateno contro Jak! <br> '''Cyber Errol''': Troppo tardi! Ho risvegliato la tecnologia dei Creatori Oscuri. E quando tornerò, l’enorme potere dei Precursor sarà in mio possesso! Ci vediamo presto, miei cari amici. [scappa via] <br> '''Daxter''': Guarda… È incredibile… È spettacolare… Sta reagendo all’oscurità! (urla) Sta per esplodere!! <br> '''Sig''': Andiamo via di qui!
*[nel rifugio di Onin] <br> '''Samos''': Jak, siamo in grave pericolo. <br> '''Pecker''': Onin ritiene che ci siano strane forze in azione. Il fato è stato stravolto da poteri incontrollabili. Non ha mai visto niente del genere in vita sua. Aarrwk! Qualcosa si è risvegliato nelle profondità delle catacombe. <br> '''Daxter''': Fammi indovinare. Volete farci andare laggiù a controllare? È così?! <br> '''Samos''': L’accesso alle catacombe è nella zona controllata dalle Teste di Metallo. <br> '''Daxter''': Certe volte… vi odio tutti, sapete?! <br> '''Pecker''': Onin dice che il tuo fato ora è oscuro e avvolto nell’incertezza. Onin dice che sarà molto pericoloso per te… Onin dice che Pecker ti scorterà nelle catacombe e… Arrrck! COSA?! Che cosa hai detto? <br> '''Samos''': Tu sarai gli occhi di Onin e la coscienza di Jak. Devi andare con lui. <br> '''Pecker''': Aaah, e va bene, d’accordo. Ma se si mette male, là io non ci resto. Voi due, raggiungete l’ingresso delle catacombe e sviate i nemici. Aaarck! Ci vediamo là quando la zona è libera.
*'''Daxter''': Jak, posso dire una cosa, prima della fine? La tua spalla era un po' ossuta e non ci sono stato per niente comodo, però... sei stato un buon amico. <br> '''Jak''': Anche tu, Dax. Mi sono divertito insieme a te. <br> '''Damas''': Qualcuno ha richiesto un esercito? <br> '''Jak''': Sei lontano dal deserto. Hai detto che un guerriero furbo non attacca mai a testa bassa. <br> '''Damas''': Beh dipende da quanto è dura la testa. E noi due abbiamo delle teste abbastanza dure, direi... <br> '''Jak''': Forza, finiamoli!
*'''Jak''': Damas! <br> '''Damas''': Niente male... ragazzo mio. Bel combattimento... (tossisce)... è un bel giorno per morire... Sono... davvero molto orgoglioso di essere stato... dalla tua parte... (tossisce)... in questo mondo ci sono ancora dei veri eroi... <br> '''Jak''': Siamo stati grandi insieme. Non muoverti, io...! <br> '''Damas''' {{NDR|[[Ultime parole dai videogiochi|Ultime parole]]}}: Ti prego, devi promettermi una cosa... Devi promettermi che... troverai mio figlio... Mar. Lo riconoscerai quando vedrai questo... Lui porta un amuleto... identico a questo. Un simbolo del legame che abbiamo... con l'antico... Casato di Mar... (tossisce) Salva il popolo, Jak... Solo tu puoi farlo... <br> '''Jak''': ... Padre... <br> '''Conte Veger''': Sì. Tu eri quel bambino. Ti ho rapito da Damas sperando di usare i tuoi poteri dell’Eco per i miei esperimenti. Poi purtroppo ti ho perso di vista. Sembri un po’ deluso. Lo hai scoperto troppo tardi? Tu sei proprio il figlio del grande guerriero Damas. Oh… e lui non l’ha mai saputo. Che peccato. <br> '''Jak''': [si trasforma in Dark Jak] AAAAGGH! VEGER!! <br> '''Conte Veger''': Grazie per aver aperto la porta ai Precursor. Non preoccuparti. Porrò presto fine alla tua patetica esistenza, ragazzo. [scappa via] <br> '''Daxter''': Seguiamolo, Jak! <br> '''Jak''': Vuoi davvero andare laggiù? Senza fare storie, Dax? <br> '''Daxter''': Sì, ma non farci l’abitudine. Il fatto è che nessuno ferisce il mio migliore amico senza pagarne le conseguenze. Prendiamolo!
*[arrivati al cuore del pianeta] <br> '''Precursor''': Salute, prode guerriero. Prima che sia troppo tardi, devi attivare il sistema di difesa del pianeta. La sfera di Eco ha iniziato la sua conversione energetica. Ci vorrà un po’ di tempo prima che l’arma si carichi del tutto. Hai dimostrato il tuo valore, guerriero. Perciò ti verrà concesso il dono dell’evoluzione. Avrai il grande onore di diventare uno di noi. <br> '''Conte Veger''': Un momento! Sono io quello che deve evolversi in un Precursor. È un mio diritto! <br> '''Precursor''': Attento a quello che desideri. <br> [Veger ottiene il dono dell'evoluzione] <br> '''Conte Veger''': È andata. Non preoccuparti, Jak. Mi sono assunto questo ruolo per il bene superiore. [punta una pistola verso Jak] <br> '''Precursor''': Anche ora potrebbe essere troppo tardi. Se Errol risveglierà il carico della nave oscura, sarà la fine di tutto. <br> '''Daxter''': Ehi, specie di semaforo! Siamo stati noi a fare il lavoro sporco mentre tu ronfavi tra le stelle! Quindi dacci un taglio! <br> '''Precursor''': Dove hai la testa? Ti avevo detto che ci sarebbe servito un eroe di riserva. Dovevamo procedere con il piano B! Oh! Ehi! No, finiscila! <br> [si apre una porta del centro di comando, e si scopre che i Precursor non sono quelli che sembrano] <br> Precursor: Il tuo lavoro non è stato affatto soddisfacente. Se tu fossi stato un vero eroe, a quest’ora saresti già riuscito a fermare Errol. <br> [rimangono tutti a bocca aperta] <br> '''Jak''': Oh mio Dio… <br> '''Ottsel Leader''': (con voce artefatta) Quindi, ecco… ehm… adesso noi siamo ancora più irritati… e pertanto ti ordiniamo di distogliere immediatamente lo sguardo, altrimenti… beh, mmh… (con voce normale) Accidenti. <br> '''Daxter''': Ma sono… come me! <br> '''Ottsel Leader''': Non te lo aspettavi, vero? <br> '''Ottsel Surfer''': Sì. Siamo proprio così. <br> '''Ottsel Leader''': Non fare quella faccia. Se avessi saputo che noi Precursor eravamo solo dei topi pelosi, ci avresti adorato? Potevamo governare l’universo? <br> '''Ottsel Surfer''': Nemmeno per sogno! <br> '''Ottsel Leader''': Così, abbiamo rivisto un po’… il mito. <br> '''Ottsel Dummy''': Soltanto per ottenere il rispetto che meritiamo! <br> '''Conte Veger''': Brutti idioti! Scendete e finitela di insozzare quella gloriosa macchina! <br> '''Ottsel Leader''': [punta il suo scettro verso Veger e lo blocca]Non farti ingannare dalla nostra taglia. Noi siamo gli esseri più potenti dell’universo. <br> '''Ottsel Dummy''': Lo siamo? <br> '''Ottsel Leader''': Shhh!! <br> '''Jak''': Ma perché Daxter assomiglia… <br> '''Ottsel Leader''': Ah sì. L’eco è la fonte della nostra essenza, o meglio… il nostro codice genetico. Quando Daxter toccò l’eco oscuro, ricevette una benedizione, e non una maledizione. <br> '''Daxter''': Wo-how! Sono un Precursor!! Sono un Precursor, sono un Precursor! Ehi! Aspetta un attimo! Loro hanno i pantaloni! <br> '''Conte Veger''': Queste creature sono i grandi Precursor?! E io volevo evolvermi… NO! (urla) [viene trasformato in un Ottsel] <br> '''Daxter''': Era un po’… riluttante… dico bene? <br> '''Ottsel Leader''': L’unico modo per essere certi che Errol non risvegli il carico della nave, è che tu vada dove si trova ora e lo fermi. Ti invieremo noi da qui, Jak. <br> '''Jak''': Già, e l’arma…? <br> '''Ottsel Surfer''': Tranquillo, amico. Hai qualche minuto per andare fin là e tornare in tempo. Voglio dire, prima che… <br> '''Ottsel Leader''': Si spera, prima che… <br> '''Ottsel Dummy''': Baboom! Oh sìì!! <br> '''Jak''': Muoviamoci! <br> [Jak e Daxter vengono teletrasportati verso la nave dei Creatori Oscuri] <br> '''Ottsel Leader''': Imbecilli! Lo sapevate che serviva un piano B!
*[nella nave dei Creatori Oscuri] <br> '''Daxter''': Se quelle creature si svegliano, per il pianeta è la fine! <br> '''Cyber Errol''': Con tutti questi Creatori Oscuri ai miei ordini, pensa cosa potrei fare. <br> '''Jak''': Sei finito, Errol! Moriremo entrambi, preparati! <br> '''Cyber Errol''': (urla) <br> '''Jak''': NO! <br> [spinge Errol verso l'oblio] <br> Daxter: Jak? Jak!?! <br> [Intanto, i Precursor combinano l'energia dell'Eco Oscuro con l'Eco di Luce formando un potente raggio verso lo spazio in grado di distruggere l'intera nave dei Creatori Oscuri. Errol riesce a salvarsi in volo e a salire a bordo di un Terraformista che precipita verso il deserto. Fortunatamente, anche Jak riesce a salvarsi in volo grazie al potere dell'Eco di Luce, e insieme a Daxter scappano dalla nave che crolla] <br> Jak: Andiamo, Dax!
*'''Daxter''': Quello [Errol] non vuole proprio mollare! <br> '''Jak''': Va verso la città! Dobbiamo difenderla… per Damas. <br> '''Daxter''': L’ultima carica della brigata di luce e oscurità! Dobbiamo resistere, amico! <br> '''Jak''': Fino alla fine.
==[[Explicit]]==
{{Explicit videogiochi}}
*[nell'arena di battaglia] <br> '''Ottsel Leader''': Grazie, coraggiose genti di questo pianeta. Onin, Samos, grazie. Il vostro coraggio e quello di tutti gli altri ci dà la forza di andare avanti in questi tempi oscuri. <br> '''Samos''': Lavori tutta una vita, per poi scoprire che stavi solo cercando delle palle di pelo. <br> '''Pecker''': Onin dice che oggi è davvero un gran giorno per l’universo. <br> '''Ottsel Leader''': Jak, tu sei il più grande di tutti gli eroi. Hai rovesciato le sorti della battaglia contro i Creatori Oscuri, e insieme potremo vincere questa guerra. <br> '''Ottsel Surfer''': Ricorda, amico. Nel futuro ti aspettano molte altre avventure. <br> '''Ottsel Dummy''': Già. Ma… non era nel passato? <br> '''Ottsel Leader''': Sì, sì, calma, ci stavo arrivando. <br> '''Jak''': Altre avventure? Dov’è che l’ho già sentito dire? <br> '''Ottsel Leader''': Abbiamo bisogno di eroi come te… per proteggere l’universo, Jak. <br> '''Jak''': Allora puoi chiamarmi con il mio nome, come mi chiamava mio padre [Damas]: Mar. <br> '''Ashelin''': Aspetta, Jak. Mar… Quel Mar? <br> '''Ottsel Leader''': Vieni allora, Mar. Non c’è un tempo come il presente. <br> '''Jak''': Tu vieni con me, Dax? <br> '''Daxter''': Nah! Qui ho tutto quello che mi serve, amico. Ma se hai bisogno… e sicuramente sarà così… beh, sai dove trovarmi. <br> '''Tess''': Oh, Daxter! Mio piccolo eroe! <br> '''Ottsel Leader''': Noi ti dobbiamo molto, Daxter, per ciò che hai fatto. E quindi, per il coraggio che hai dimostrato di fronte al pericolo, esaudiremo il tuo desiderio più grande. <br> '''Daxter''': Beh, io… vorrei avere un paio di pantaloni fighetti, come i vostri. <br> '''Tess''': Wow, sono strepitosi! Vorrei averne un paio così anch’io. <br> '''Ottsel Leader''': Attento al desiderio che esprimi. [Tess viene trasformata anch'essa in un Ottsel] <br> '''Daxter''': (fischio) Tranquilla, dolcezza, ti abituerai. Oh, magari bisognerà depilare qualche parte. Lascia fare a me! <br> '''Jak''': Ehi! Grazie di tutto… amico. <br> '''Seem''': Sei un grande eroe, Daxter. <br> '''Daxter''': Sì, è così che si parla! Pensano che io sia un Dio. E hanno ragione! <br> '''Ottsel''': Sei il nostro eroe! <br> '''Conte Veger''': Aaah… Penso che questo sarà un lungo viaggio. <br> '''Kleiver''': Dove credi di andare, brutta canaglia. Ho deciso che voglio una spalla e perciò sarai tu il mio compagno. Saremo una grande squadra io e te. Basta che tu non mi faccia arrabbiare. <br> '''Ottsel Leader''': Sei pronto, Jak? Abbiamo qualcosa da farti vedere. <br> '''Jak''': Cosa? <br> '''Ottsel Leader''': L’universo. <br> [La navicella dei Precursor parte verso l'universo. Tuttavia, Jak non vuole abbandonare i suoi amici] <br> '''Jak''': Ah, non posso lasciarti, Dax. Ci aspettano tante avventure. Non resisteresti un minuto senza di me. <br> '''Pecker''': Ah! Siamo una squadra fantastica! <br> '''Daxter''': Sì, ma alla prossima avventura… comando io, d’accordo? Qua la mano, amico. Ah, che figat!a! Oh sì, la vita è bella.
==Altri progetti==
{{interprogetto}}
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Setatergo
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/* Dialoghi */
wikitext
text/x-wiki
{{Videogioco
|nome gioco = Jak 3
|sviluppo = [[Naughty Dog]]
|pubblicazione = [[Sony Computer Entertainment]]
|anno = 2004
|piattaforma = [[PlayStation 2]]
|distribuzione digitale = [[PlayStation Network]]
|preceduto = [[Jak II: Renegade]]
|seguito = [[Jak and Daxter: Una sfida senza confini]]
}}
'''''Jak 3''''' è un [[videogioco a piattaforme]] del 2004
==[[Incipit]]==
{{Incipit videogiochi}}
*'''Conte Veger''': Con questo documento, il Gran Consiglio di Haven City ordina che per crimini compiuti contro la popolazione, tu venga bandito e segregato nel Deserto… per sempre. <br> '''Ashelin''': Ma è una condanna a morte, Veger. Dev’esserci un altro modo. <br> '''Conte Veger''': Spiacente, obiezione respinta! Il mostro dell’Eco Oscuro è pericoloso. Ora gettate il carico! <br> '''Pecker''': Io sono indignato! Sono veramente senza parole! Anche se avrei qualcosa da dire. Qui non sono tutti d’accordo con questo ridicolo… aarrgkk… decreto… <br> '''Daxter''': Sì, vogliamo un’altra votazione! <br> '''Conte Veger''': Oh, vedo che avete voglia di unirvi a lui… <br> '''Pecker''': A pensarci bene, non siamo così indignati. Addio, Jak. Non prendere troppo sole, bevi molta acqua, se riesci a trovarla. <br> '''Daxter''': Jak? <br> '''Jak''': Vai, torna in città, Dax. <br> '''Ashelin''': Mi spiace. Il Consiglio è troppo potente. Non ho potuto fare niente. <br> '''Jak''': Lo so. <br> '''Ashelin''': Non devi morire, mi hai sentito? È un ordine. Qualcuno ti troverà, te lo prometto. <br> '''Conte Veger''': Possano i Precursor avere pietà di te.
*'''Daxter''': {{NDR|tossisce}} <br> '''Jak''': Daxter! <br> '''Daxter''': Non ringraziarmi, Jak. Sono qui solo perché so che non sai stare senza di me. Ok, amico mio, tu ci hai messo in questo casino, ora devi tirarci fuori! <br> '''Pecker''': Aaah! Siamo o non siamo una squadra? <br> '''Jak''': Va bene, ora muoviamoci. Huh… Ma dove si va? <br> '''Daxter e Pecker''': Da quella parte! <br> '''Pecker''': Oh, perché tu sai dove dobbiamo andare, vero?! <br> '''Daxter''': Lo so meglio di te, becco storto! <br> '''Jak''': Aaah… su, sbrighiamoci.
*'''Pecker''': Huh… Lo vedi? Tutta colpa della tua stupida idea. <br> '''Daxter''': No, la colpa è tua! Solo un cretino come te poteva pensare di dire: “Andiamo con lui, saremo più forti insieme…” Io dico che moriremo insieme! Non posso credere che la gente ci odi. La città è salva grazie a noi.
*{{NDR|flashback}} <br> '''Torn''': Jak, la città è divisa. Dei nuovi Bot della Morte Krimsi controllano una parte vitale della zona industriale. I miei uomini subiscono gravi perdite. Le Guardie Krimsi hanno un nuovo capo. Stiamo cercando di scoprire chi sia. <br> '''Samos''': Anch’io ho delle brutte notizie. Un gruppo di Teste di Metallo sopravvissute si è concentrato in un’altra zona della città. <br> '''Jak''': Ma abbiamo distrutto Kor! <br> '''Samos''': Le Teste di Metallo più forti però sono sopravvissute. Perciò la battaglia per la città è appena iniziata. <br> '''Ashelin''': Per la gente, sei tu il responsabile.
*'''Daxter''': {{NDR|sviene}} Bravo… Bel piano, Jak… {{NDR|tossisce}} Mi ci vuole un riposino… Solo un breve sonnellino… <br> '''Pecker''': Aggh… Questo uccello è stracotto ormai. <br> '''Jak''': {{NDR|tossisce}} Il palazzo…
*{{NDR|flashback}} <br> '''Samos''': Rapporto! <br> '''Torn''': Si mette male! La città è un campo di battaglia. I Bot della Morte meccanizzati sono nella zona industriale, e le Teste di Metallo sopravvissute controllano la zona ovest. Perdiamo terreno su tutti i fronti. <br> '''Ashelin''': Vista l’emergenza, il Consiglio si riunisce stanotte. Si parla male di te, Jak. Sai cosa pensano? Che le Teste di Metallo sono entrate in città perché sei amico di Krew. <br> '''Jak''': Ma tu non ci credi, vero? <br> '''Samos''': Il passato ormai è passato. Ora le Teste di Metallo stanno attaccando il palazzo. Stanno cercando qualcosa, e non ho idea di… <br> {{NDR|esplosioni}} <br> '''Daxter''': AIUTO, STIAMO CADENDO!! <br> '''Samos''': Da questa parte! Salta!! <br> {{NDR|il palazzo crolla}} <br> '''Samos''': Per tutti i Precursor.
==Frasi==
{{cronologico}}
*Sembra che abbiamo trovato degli esseri viventi. Beh, più o meno. Ecco da dove veniva quel segnale. Chi ti ha dato questo!? Li porteremo con noi! Su, muovetevi. Sento aria di tempesta. ('''Damas''')
*Il Deserto è spietato, qua contano solo la forza e la capacità di sopravvivere. Vedremo presto se siete in grado di star qui. Completate l’addestramento, poi recatevi all’arena. Se ne uscirete, conquisterete la possibilità di restare a Spargus. È molto semplice, mi pare. ('''Damas''')
*L’arena parla chiaro, essere oscuro. L’odio consuma i tuoi occhi. E ti distruggerà. Farai la fine dei Precursor che si sono distrutti da soli.('''Seem''')
*Se c’è una cosa che so fare è correre. ('''Jak''')
*La Stella del giorno si avvicina, e ogni giorno è più luminosa. Il pianeta ha i giorni contati, lo vedo. ('''Seem''')
*Sono una specie di semi-re, capisci? Dovresti vedere le nostre stanze e il suo harem di splendide amanti piumate! Ooh! In questi giorni non ho quasi mai dormito. {{NDR|ghigno}} È bello essere re, vero? ('''Pecker''')
*Attenzione, abitanti di Spargus! Sta per arrivare una potente tempesta! Preparate la città! Jak, quattro cacciatori del deserto non hanno ancora fatto rapporto. Voglio che tu vada subito a cercarli. Fa’ qualunque cosa per portarli in salvo. ('''Damas''')
*Così… hai battuto il mio punteggio. Bene. Il migliore dev’essere sconfitto, a volte. Secondo la legge di queste terre, chi vince deve ricevere uno speciale trofeo. Questo cristallo è tuo ora. Ma presto tornerà nelle mie mani, ragazzo. ('''Kleiver''')
*Sta molto attento. Ricorda che il tuo coraggio non ti proteggerà dal nemico che presto dovrai affrontare. Usa il potere della luce per compiere la tua missione. È l’unica cosa che possiamo offrirti ormai. ('''Precursor''') {{NDR|Jak ottiene il potere di rigenerare vite}}
*Quel Mar non deve avere mai dormito molto. ('''Daxter''')
*Sono vivo! {{NDR|ride}} Combatti ancora per i deboli, eh Jak? Beh, ho qualche potenziamento in più da quando ci siamo visti. Anche le Teste di Metallo hanno debolezze intrinseche. Io, invece… io sono puro metallo! Sono felice di rivederti, amico mio! ('''Cyber Errol''') {{NDR|tramite un ologramma}}
*La mia bellissima tazza! ('''Daxter''')
*Noi Precursor abbiamo creato un’infinità di mondi nell’universo. Li abbiamo plasmati tutti con l’Eco a fin di bene, ma siamo stati stolti. I Creatori Oscuri un tempo erano Precursor, ma presto l’esposizione all’Eco Oscuro li trasformò. Iniziarono a sconvolgere tutto, conquistando mondi e scatenando ovunque l’inferno. Ora alcuni di essi hanno trovato il vostro mondo, e stanno avvicinandosi per impadronirsene. Tuttavia, c’è ancora una speranza. Nascosto proprio nel cuore del pianeta, troverete un sistema di difesa planetario. Grazie ad esso potrete salvare il vostro mondo. Spero che abbiate più successo di coloro che su molti pianeti hanno perso la loro ultima battaglia. ('''Precursor''')
*Ancora una volta ti presenti al mio cospetto, prescelto. E ancora una volta, il tuo eroismo verrà giustamente premiato. Ricevi questo nuovo potere della luce che ti aiuterà a raggiungere nuovi luoghi. Sono posti che prima potevi soltanto sognare. ('''Precursor''') {{NDR|Jak ottiene il potere del volo}}
*Odio essere basso! ('''Daxter''')
*Questo amuleto vale quanto un ciondolo comprato al mercatino delle pulci giù in città. ('''Daxter''')
*Vi ucciderò con le mie stesse mani! ('''Cyber Errol''') {{NDR|a Jak e Daxter}}
{{NDR|a Jak se muore durante il gioco}}
*Forse dovresti metterti un po' sulla mia spalla. ('''Daxter''')
*Possiamo provare di nuovo? Perfetto! Ognuno al suo posto, allora. ('''Daxter''')
*I migliori attacchi li riservi per dopo? ('''Daxter''')
*Sei qua! Hai visto! E ti hanno preso a calci! ('''Daxter''')
*Chissà se Ashelin vuole un nuovo aiutante. ('''Daxter''')
*Ti sono vicino, Jak. Ma sono cavoli tuoi. ('''Daxter''')
*Jak, ora il fulmine arancione prende il controllo! ('''Daxter''')
*Ecco cosa succede quando tolgono il mio nome dal titolo. ('''Daxter''')
*Otto! Nove! Dieci! Ed è completamente K.O.!! Hai perso!! ('''Daxter''')
*Per fortuna non sono il tuo stuntman. ('''Daxter''')
*Bene, si gira! Dov'è il regista?! Non posso lavorare così! ('''Daxter''')
==Dialoghi==
{{cronologico}}
*'''Damas''': Ci nascondi qualcosa, razza di animale? {{NDR|a Jak}} <br> '''Pecker''': È stato contaminato dall’Eco Oscuro, mio signore. <br> '''Daxter''': Il ragazzo perde il controllo quando si arrabbia. Quindi lasciatelo stare. È un consiglio da amico, date retta a me! <br> '''Damas''': Ah, allora è pericoloso. Potrebbe esserci utile. Per il tuo coraggio meriti il primo amuleto di guerra. Se riesci a vincere altri due combattimenti nell’arena, potrai diventare cittadino di Spargus. Ecco un lasciapassare con cui puoi entrare e uscire dalla città. Sappi però che non esistono rifugi fuori da queste mura. Il deserto è più pericoloso di me. E per la tua vittoria sarai ricompensato con una pistola. <br> '''Daxter''': Oh, bene, è così che si parla! Ehi… e per me che c’è? Niente! Come sempre, vero?!
*'''Kleiver''': Hai fatto delle belle mosse, combattendo nell’arena. Ma io dico che se durava ancora un po’ scoppiavi. <br> '''Jak''': Stai parlando con me? <br> '''Daxter''': Già! Stai parlando con… lui. <br> '''Kleiver''': No. Sto conversando con lo spirito della mia cara mamma. Ma certo che parlo con te! Voi due venite dal Grande Fumo, vero? <br> '''Jak''': Ma tu chi sei? <br> '''Kleiver''': La persona che comanda in questo posto, chiaro? Mi chiamo Kleiver. State con me, ragazzi, e mi occuperò di voi. In effetti, avrei un lavoro proprio adatto a voi. Andate con il mio Lucertolone Saltatore a caccia dei ladri che stanno svuotando i miei magazzini. Prendetene almeno 6, e io vi lascerò guidare uno dei miei veicoli da corsa… sperando che Damas vi permetta di uscire dalla città. <br> '''Jak''': Questo non è un problema. <br> '''Daxter''': Nooo!! Odio salire sugli animali! Mi fanno innervosire!
*'''Seem''': Siete ancora qui voi due? <br> '''Jak''': Sì, volevamo divertirci, prendere il sole… <br> '''Seem''': Non c’è tanto da scherzare. Sono Seem. Noi monaci siamo impegnati nello scoprire e proteggere i segreti dei Precursor. I Saltatori ci consentono di raggiungere luoghi inaccessibili. <br> '''Daxter''': Già, e sanno come riempirsi la pancia! Abbiamo incontrato un gruppo di canguratti non molto tempo fa. Stupidi ratti… si sedevano e… {{NDR|urla}} <br> '''Seem''': Non resisterai mai qua fuori. Voglio quel Cristallo di Eco Oscuro del satellite prima che finisca nelle mani sbagliate. <br> '''Daxter''': …aaah… È pesante! {{NDR|urla}} Lasciami! Lasciami andare…! <br> '''Seem''': Metto in palio un Cristallo di Luce, se sfidi i miei monaci sui loro Saltatori. ''Sien-com-tava. Baroosh… Baroosh…'' <br> '''Daxter''': Facci vedere solo dov’è la partenza!
*'''Kleiver''': Volete entrare in azione, ragazzi? Il radar mostra delle Teste di Metallo in movimento nel deserto non lontano da qui. Non mi piacciono le Teste di Metallo, quasi quanto non mi piacete voi due! Dovete mostrare il vostro valore. Intercettatele e distruggetele tutte quante. Chissà, potreste ottenere qualche gadget in questa missione. <br> '''Daxter''': Mi sembra che tu stia volontariamente tralasciando i dettagli pericolosi! Jak, ho una strana sensazione al riguardo. Non ho questi baffetti per nulla, sai? <br> '''Jak''': Tranquillo, conosco le Teste di Metallo. <br> '''Kleiver''': Hai mai visto una Testa di Metallo del deserto? <br> '''Daxter''': No. Perché? <br> '''Kleiver''': Niente. Pura curiosità. Andate e distruggete. {{NDR|ghigno}}
*'''Cyber Errol''': {{NDR|attraverso un ologramma}} Comandante delle Teste di Metallo, a rapporto. Se hai perso il carico e sei ancora vivo, allora ti ucciderò io! Voglio avere tutti i Cristalli di Eco Oscuro a disposizione! C’è poco tempo! Mi hai sentito? Aspetta… Ma tu sei… {{NDR|urla}} <br> '''Jak''': Non mi piace il suono della tua voce! <br> '''Daxter''': Hah! Gli hai dato una bella lezione a quel buffone! Oh, sì… divertente… <br> '''Jak''': Quella faccia… mi era familiare… <br> '''Daxter''': Ah, ora stai diventando paranoico, amico. Forza, torniamo indietro. Questo deserto mi fa venire i brividi.
*'''Daxter''': Ooh, figo! <br> '''Jak''': Secondo Seem, una spedizione di monaci è dispersa sul vulcano. Avranno costruito gli alianti per arrivare in cima. <br> '''Daxter''': Sì, bravo, adesso si dice “dispersi”. Se sono “svaniti” magari è un segno del destino. Non credi? <br> '''Jak''': Già. Ma ad ogni modo, tutto ciò che dobbiamo fare è usare quegli anelli acceleratori. <br> '''Daxter''': Oh no! Per caso vedi delle piume? Qui c’è solo pelo! Niente piume, niente volo, amico mio! Non riuscirai mai a coinvolgermi nella ricerca dei monaci Precursor. Assolutamente no e poi no! Lascia stare! Scordatelo! Non c’è speranza! È impossibile, mai e poi mai! Mai! <br> {{NDR|subito dopo, i due partono in deltaplano verso il vulcano}} <br> '''Daxter''': Jaaaaaaaaak!!!
*'''Daxter''': Sembra che non fosse d’accordo. <br> '''Jak''': Non toccarlo, Daxter! Non si sa che ti succederà toccando l’Eco Oscuro. <br> '''Daxter''': Guardami, Jak! Sono piccolo, peloso e ho il prurito in ogni parte del corpo. Non potrebbe andare peggio. Tranquillo. So quello che faccio. Oooh… fredde e umide mani morte… Eeh, non posso guardare! {{NDR|prova a togliere il sigillo dalla statua}} <br> '''Jak''': Sta attento, Daxter! {{NDR|prende il sigillo e diventa invisibile}} <br> '''Daxter''': Jak? Jak? Dove sei, amico? EHI! <br> '''Jak''': È un potere oscuro, Dax. Una sorta di invisibilità. <br> '''Daxter''': Sì beh, lascia stare. Se ti fossi mosso così velocemente molto tempo fa, io indosserei ancora i pantaloni. Sai cosa mi manca davvero? Un bel paio di mutande. Quelle che sollevano e sostengono… aaah… {{NDR|fa dei versi strani}} Non puoi capire. Usciamo da qui!
*{{NDR|nelle catacombe, Jak e Daxter spiano Veger che parla con un monaco}} <br> '''Conte Veger''': No, non accetto scuse! Mi avevi detto che potevi riuscirci, e ora devi farlo! <br> '''Seem''': Ma abbiamo poco tempo. La Stella del giorno si avvicina, e sai cosa accadrà. <br> '''Conte Veger''': Sfortunatamente sì. Ma ce ne occuperemo non appena avrò libero accesso alle catacombe. Tu continua a lavorare, io mi occuperò di quegli idioti di Haven. Ti prometto… che incontrerai i tuoi creatori. <br> '''Jak''': Perché le catacombe sono importanti?
*'''Daxter''': Ehi! È sicuramente uno di quei misteriosi Precursor. <br> '''Precursor''': Benvenuto, grande guerriero. Il tuo ritorno ci dona grande speranza. Il futuro di questo pianeta è a una svolta decisiva. I Creatori Oscuri hanno trovato di nuovo il tuo mondo, e il destino attende di raggiungere il punto dove passato e futuro si incontrano. <br> '''Daxter''': Tu hai capito… qualcosa di quello che ha detto quel tipo? {{NDR|scandendo bene le parole}} Parla la mia lingua se puoi, ok? <br> '''Precursor''': Ti servirà tutto il potere che potrai avere per sopravvivere a questa terribile prova, prescelto. <br> '''Daxter''': Ah, posso farcela. <br> '''Precursor''': Io stavo parlando con quello alto {{NDR|Jak}}, tappetto! <br> '''Daxter''': Ehi! <br> '''Precursor''': Adesso guarda la luce, e ricevi il potere, eroe. <br> '''Daxter''': Ok, ora cominci a spaventarmi. <br> '''Jak''': Dax… l’Eco Oscuro… non c’è più… sta svanendo… mi sento meglio.
*{{NDR|nell'arena di battaglia}} <br> '''Pecker''': Benvenuti, coraggiori guerrieri! Ecco a voi… l’unico, l’immenso, il più potente tra i potenti, il magnifico, l’eminenza reale… <br> '''Damas''': È sufficiente, va’ avanti! <br> '''Pecker''': Scusi, mi sono lasciato trasportare. Ho già detto quanto sono belli i suoi capelli? <br> '''Damas''': Pecker! <br> '''Pecker''': Sì, giusto. Ha ora inizio un’altra prova dei giochi: il combattimento mortale. Buona fortuna, e che vinca il migliore… chiunque sia, animale o uomo. <br> {{NDR|durante la battaglia, i due incontrano una loro vecchia conoscenza}} <br> '''Jak''': Sig? <br> '''Sig''': Jak? Daxter? <br> '''Daxter''': Sig! <br> '''Sig''': Beh, non fate quella faccia stupita. <br> '''Jak''': Che cosa ci fai qui? <br> '''Sig''': Testo le mie capacità. Su, facciamola finita. <br> '''Jak''': Oh no! Andiamo, Sig. Non combatto contro di te. <br> '''Sig''': Se non lo fai, ci ucciderà. È la legge dell’arena. Mi spiace… nulla di personale… <br> '''Daxter''': Oh oh… <br> {{NDR|Sig sta per sparare a Jak, ma subito dopo getta la sua arma a terra, venendo così circondato da dei Predoni}} <br> '''Damas''': Oltraggio! Uno deve distruggere l’altro! Completate la prova, o preparatevi al peggio! <br> '''Sig''': So che me ne pentirò amaramente. <br> '''Damas''': Circondateli! <br> {{NDR|la scena si sposta nella sala del trono di Spargus}} <br> '''Damas''': {{NDR|con tono arrabbiato}} Come osate infagare la purezza dell’arena!? Sig, il tempo trascorso a Haven City ti ha rovinato! E tu, novizio {{NDR|Jak}}… Tu non meriti alcuna pietà! Vi dovrei lasciare entrambi tra le dune del deserto. Tuttavia, Sig, visto che per anni sei stato una spia a Haven, meriti una possibilità di redenzione. Ma solo… per questa volta! <br> '''Jak''': Una spia? <br> '''Sig''': Sta zitto! Dopo ti spiego. <br> '''Damas''': C’è un covo di Metallopodi non molto lontano da qui. Da un po’ di tempo attaccano i nostri trasporti di artefatti. Voglio che tu vada nel cuore del loro covo, ed elimini tutte le creature al suo interno. Ti direi buona fortuna, ma non ti servirà aver fortuna.
*{{NDR|Jak e Daxter incontrano Ashelin nella zona nord del deserto}} <br> '''Daxter''': Ehi bellezza, credevi di avermi scaricato? Sapevo che saresti tornata in cerca d’amore arancione. Dai una bella occhiata, è l’ultima volta che lo vedi. <br> '''Jak''': Ashelin! Che cosa ci fai qui? <br> '''Ashelin''': Jak, è bello rivederti. <br> '''Daxter''': Sentite, ragazzi, ci avete mollati nel deserto. Quindi parlate alle mie chiappe, perché le mie orecchie non sentono! Andiamo, Jak. <br> '''Jak''': Quel segnalatore che mi hai dato… Grazie. <br> '''Ashelin''': Sapevo che Damas ti avrebbe trovato. Non perde nulla nel suo deserto. <br> '''Jak''': Come fai a conoscerlo? <br> '''Ashelin''': Ora non ha importanza. Jak, devi tornare subito in città {{NDR|Haven City}}. Stiamo perdendo la guerra. Veger è assetato di potere e ha preso il comando. Non ha idea di cosa sta affrontando. Serve il tuo… <br> '''Jak''': Attenzione! <br> {{NDR|improvvisamente, una banda di predoni del deserto mettono in pericolo i protagonisti}}
*'''Ashelin''': Keira voleva che ti dessi questo. {{NDR|gli consegna il Jet Board}} Jak, i tuoi amici hanno bisogno di te. Io ho bisogno di te. <br> '''Jak''': La città mi ha scacciato, ricordi? Per me possono marcire tutti. <br> '''Ashelin''': Ma che ne sarà dei tuoi… <br> '''Jak''': {{NDR|con tono arrabbiato}} Lascia stare, piantala! Ora ho dei nuovi amici. <br> '''Ashelin''': Quindi l’eroe che conoscevo è morto nel deserto. O è successo molto prima? Non ti ricordi più chi sei? {{NDR|gli consegna l'amuleto di Mar}} <br> '''Jak''': Ho finito di salvare il mondo.
*'''Conte Veger''': I monaci mi avevano detto che saresti arrivato dalle sotto-rotaie Precursor. Interessanti, vero? I Precursor le hanno usate per costruire il mondo molti eoni fa. Il sistema di rotaie conduce nelle profondità del pianeta, dove si dice che gli antichi donassero grandi poteri ai più meritevoli. Salverò il mondo con quel potere, proprio come ha fatto Mar. <br> '''Jak''': Sì, hai già fatto una gran cosa permettendo alle Teste di Metallo di distruggere il palazzo. <br> '''Conte Veger''': Oh, era proprio quello che volevo, ragazzo mio. Siamo in orario perfetto, Jak! Quella luce in cielo, sai cos’è? I nostri incubi ci hanno trovato e la fine sta arrivando! Dovevo accedere velocemente alle catacombe, quindi ho attaccato il castello di persona. Questo sarà il nostro piccolo segreto. <br> '''Jak''': Beh, sei pieno di sorprese. <br> '''Conte Veger''': E tu sei pieno di Eco Oscuro! Tu e il tuo piccolo ratto siete due mostruosità! Ma io libererò questo pianeta da questa feccia. La pura luce regnerà nell’universo, e io sarò la luce che brillerà in ogni remoto angolo del mondo e che distruggerà tutte le ombre! <br> '''Daxter''': Ah, mi scusi, Conte Vulger… <br> '''Conte Veger''': Si dice Veger! <br> '''Daxter''': Sì, come vuoi. Non è forse bello nascondersi nelle tenebre di tanto in tanto? Rilassarsi, guardando le pupe camminare con indosso dei piccoli bikini, sai, il loro movimento… Ecco, la mia coda prova sensazioni uniche in quei momenti. <br> '''Conte Veger''': Basta! Inizieremo a ripulire questo mondo occupandoci di te! Preparati! Sto per evocare il vero grande potere degli antichi! {{NDR|tramite il suo scettro, evoca un antico robot Precursor}} E questa volta, i Precursor non avranno pietà di te.
*{{NDR|ritornati a Haven City, ormai distrutta, i due protagonisti incontrano nuovamente Samos e Keira separati da una barriera difensiva}} <br> '''Daxter''': Questo posto è brutto come la mia vecchia cameretta. <br> '''Samos''': Jak! Da questa parte! <br> '''Jak''': Samos! Keira! <br> '''Daxter''': Ah, Samos… ancora verde… come il pelo tra le dita dei miei piedi. <br> '''Samos''': Vedi, Keira, ero certo di percepire l’energia di Jak. Oh, ragazzo, sono molto felice di rivederti. Quei cunicoli che si trovano sotto il palazzo devono essere veramente importanti. Le Teste di Metallo e i robot delle guardie krimsi stanno avanzando verso di loro, e non possiamo resistere per sempre. <br> '''Jak''': Così la città ha ancora bisogno di me? Che altro c’è di nuovo? <br> '''Samos''': Veger ha da poco attivato lo scudo di forza. <br> '''Jak''': È Veger che ha attaccato il palazzo! Ha detto che gli interessava qualcosa nel sottosuolo, nelle catacombe, credo. <br> '''Samos''': Beh, dovrai scoprire di cosa si tratta e trovarlo prima di lui. Ma dovrai prima trovare un’altra via d’accesso in questa sezione della città. Scendi nelle fogne e raggiungi il porto, poi trova una strada verso nord per raggiungerci. Ah, Jak… ci dispiace per ciò che è successo. Avremmo dovuto fermare Veger. <br> '''Jak''': Beh, lo fermerò io.
*{{NDR|ritornati al Naughty Ottsel}} <br> '''Daxter''': Ah, il Naughty Ottsel. Dolcezza, sono qui! <br> '''Torn''': Jak? Pensavo che non ti avrei più rivisto. <br> '''Daxter''': Torn?! Che cosa diavolo ci fai nel mio locale?! <br> '''Torn''': Beh, ci serviva una base nella zona sud. E poi… mi piace il cartello appeso sulla porta d’ingresso. <br> '''Daxter''': Sì. È proprio bello. <br> '''Torn''': Lo usiamo come bersaglio per esercitarci! <br> '''Daxter''': Ehi! <br> '''Torn''': Ascolta. Mi spiace molto non avere fermato Veger. Dispiace a tutti. <br> '''Jak''': Abbiamo visto Veger. Tenta di usare la tecnologia Precursor per i suoi scopi. <br> '''Torn''': È chiaro! Quell’uomo è sempre stato la voce fuori dal coro. Ora abbiamo problemi più urgenti. Veger mi ha mandato in missione suicida contro il porto e non c’è scampo. Non possiamo tornare al Fronte di Liberazione. Le nostre truppe sono divise e sia le guardie krimsi che le Teste di Metallo ci stanno attaccando. <br> '''Daxter''': Niente paura, amico! Gli eroi son tornati! <br> '''Torn''': Uh oh… Quasi dimenticavo. Dei Bot Esplosivi stanno arrivando dalla zona della città in mano alle guardie krimsi. Ci pensi tu, Jak? <br> '''Daxter''': Ok. Tutto ciò fa un po’ paura… {{NDR|ridacchiando}} Ma Jak è tornato!
*{{NDR|dopo aver superato il percorso d'addestramento}} <br> '''Tess''': Bravo. Niente male, Jak, per un ragazzo. Ora voglio che tu protegga il mio piccolino con questo. {{NDR|con tono minaccioso}} Altrimenti ti farò MALE! Oh sì, ti farò davvero molto male! {{NDR|con tono normale}} Chiaro? {{NDR|ghigno}} <br> '''Daxter''': Wow! Non sapevo tu avessi tanto… rrrawwr.
*'''Torn''': Jak, va nelle fogne nella zona controllata dalle Teste di Metallo. Dobbiamo sferrare un attacco dal basso, e le fogne sono l’unica fia d’accesso. Non abbiamo controllato quei cunicoli da quando è scoppiata la guerra, ma gli esploratori non hanno riferito movimenti. <br> '''Daxter''': Ehm… Ed è positivo, vero? <br> '''Torn''': In verità… nessun esploratore è mai tornato per fare rapporto. <br> '''Daxter''': Ah… AAH! Ci riservi sempre le missioni migliori, eh? <br> '''Jak''': Oscura, sporca, pericolosa… Questa guerra comincia a piacermi.
*{{NDR|dopo aver distrutto le Teste di Metallo nella caverna del deserto}} <br> '''Sig''': Sì, bello mio! Adoro l’odore delle Teste di Metallo bruciate! Questo è un buon allenamento per quando si farà sul serio… e credimi… manca poco. <br> '''Jak''': Che cosa ha a che fare Damas con Haven City? <br> '''Sig''': Non sono affari tuoi. <br> '''Daxter''': E perché hai fatto la spia per lui, eh? <br> '''Sig''': Diciamo che Damas ha perso una cosa in città e mi ha chiesto di trovarla. Ma a te che importa, amico? Gli abitanti di Haven City sono deboli, lo sai! Hanno perso la guerra prima che iniziasse. Per fortuna, il piano di Damas ci farà sopravvivere. <br> '''Jak''': Stai giocando con la vita della gente! <br> '''Sig''': E perché no? Hanno giocato con la mia! Sopravvivono i più forti, caro mio. Vi consiglio di allearvi solo con la fazione vincente. <br> '''Jak''': E qual è, secondo te? <br> '''Sig''': Quella che sta in cima al mucchio. E sfortunatamente… sarà un grosso mucchio. <br> '''Daxter''': Sì, un mucchio di… devo andare avanti? <br> '''Jak''': E ora che facciamo? <br> '''Sig''': Per ora, cercate di restare fuori dai guai. Vi avviserò io quando dovrete agire.
*'''Damas''': Mantenere le persone in vita... e dar loro una speranza... è molto difficile. <br> '''Jak''': Però te la cavi bene qui... <br> '''Damas''': Anche tu devi farti una vita, Jak. Fatti coraggio, prendi il destino nelle tue mani... Ascolta, la sabbia di per sé non ha forma, ma se aggiungi acqua può diventare malleabile. Anche la sorte è così, se aggiungi il giusto elemento. <br> '''Jak''': L'Eco! <br> '''Damas''': Umpf bravo, l'hai capito. I monaci dicono che il mondo si avvia alla fine, ma noi sopravvivremo. Sono sicuro che vivremo oltre la fine di questo mondo! Sta pronto, sei uno dei migliori guerrieri che ho a disposizione e mi servirai per le prove che ci attendono. Non voglio perderti come ho perso... mio figlio. <br> '''Jak''': Avevi un figlio? <br> '''Damas''': Sì, tempo fa... ma molto è stato sacrificato in questa guerra per il bene del popolo. Comunque, non ha importanza. Ultimamente abbiamo dei seri problemi con i Predoni, voglio che tu prenda un veicolo e distrugga tutte le loro pattuglie. Vai e fatti onore in combattimento!
*'''Daxter''': Ciao a tutti, amici, eccomi! È proprio così, il Daxterminatore è tornato in azione! <br> '''Keira''': Daxter! Jak! Ce l’avete fatta! <br> '''Samos''': Era ora che voi due arrivaste, sapete? <br> '''Pecker''': Ci avete messo troppo! <br> '''Jak''': Mi spiace, ci siamo imbattuti in una guerra. <br> '''Ashelin''': Ottimo lavoro, Jak. Mi scuso ufficialmente per prima a nome della città. <br> '''Jak''': Lascia stare. Devo sbrigare delle faccende personali. <br> '''Samos''': Beh, quello che sappiamo al momento è che c’è un enorme costruttore di pianeti oscuri pronto a distruggerci. Non possiamo sapere quanto tempo ci è rimasto. Se sta usando la tecnologia Precursor, allora l’unico modo per distruggerla è utilizzare la stessa tecnologia Precursor. E per trovarla bisogna esplorare le catacombe. <br> '''Keira''': Inoltre, dal gran numero di Eco Cristalli in movimento possiamo dedurre solo… che qualcuno sta provando a risvegliare la tecnologia Precursor. <br> '''Jak''': Dietro tutto questo c’è Veger. O Errol. O forse… <br> '''Daxter''': Ooh ooh… aspetta di sentire le mie avventure nel deserto. Io ero lì, pronto a fronteggiare un gruppo di gigantesche Teste di Metallo, quando improvvisamente… <br> {{NDR|allarme}} <br> '''Pecker''': Uh oh… <br> '''Ashelin''': Sembra un attacco su larga scala. Diversi nemici in arrivo. Sei pronto a intervenire, Jak? <br> '''Jak''': E me lo chiedi, pupa? Forza, Dax, ora si balla!
*'''Samos''': Ottime mosse, ragazzo. Per me sei l’uomo più adatto a guidare una spedizione all’interno delle catacombe. <br> '''Conte Veger''': Per favore, rifletti. Non dare giudizi così affrettati. Sei sicuro di volere che questo mostro contaminato dall’Eco cammini nelle sale degli antichi e gloriosi Precursor? Dovrei essere io a capo della spedizione. <br> '''Ashelin''': Siamo stanchi dei tuoi piani, Veger. <br> '''Conte Veger''': Ho le risposte che state cercando. I miei monaci Precursor mi hanno dato le conoscenze necessarie per attivare la griglia di difesa planetaria. E se mi chiedete di farlo… <br> '''Keira''': Jak è in gamba e non ci ha mai deluso. Io sono con lui. <br> '''Samos''': Anch’io, sì! <br> '''Daxter''': Sei sbiancato, Vegan. <br> '''Conte Veger''': Veger! Mi chiamo Veger, idiota! <br> '''Daxter''': Come vuoi. <br> '''Ashelin''': Conte Veger, con effetto immediato sciolgo il consiglio cittadino e ti privo del tuo titolo e di tutti i tuoi privilegi. Non farti vedere mai più! <br> '''Conte Veger''': Cosa? Ma come osi?! Vi avevo offerto la salvezza, ma ora brucerete tutti nel fuoco della creazione Precursor! Vi do la mia parola. <br> '''Ashelin''': È stato un attacco terribile. Non possiamo continuare a lungo a respingere assalti del genere! La fabbrica di armi volante deve essere chiusa. Ma il suo impianto è protetto e c’è un codice segreto diverso per ogni ingresso. I vecchi codici sono nel sistema centrale, nella stanza dell’alimentatore. Se tu riuscissi a penetrare là, potresti di certo sbloccare gli accessi alla fabbrica di armi. <br> '''Pecker''': Onin dice che la griglia di Eco che è là dentro può aiutarti. Ma per aprire la vecchia stanza devi trovare la scatola di derivazione nelle fogne. Sai che ti dico? Sei proprio pazzo se vai là sotto. Ma… bah, buona fortuna.
*'''Daxter''': Ah, ricordi questo posto? Mi manca il vecchio caro Vin. <br> '''Jak''': Sì. Era un bravo ragazzo. Un po’ pazzo. <br> '''Vin''': {{NDR|tramite un ologramma}} Ehi, a chi stai dando del pazzo? Come faccio ad aiutarvi se ce l’avete con me?! <br> '''Daxter''': Vin! Aspetta un attimo! Sei proprio tu? <br> '''Vin''': Sì, sono io. Beh, in realtà non è proprio così. In effetti adesso sono un “bio costrutto digi memorizzato super potenziato” nonché “mega informatizzato”, amico. <br> '''Daxter''': Tu hai capito quello che ha detto? <br> '''Vin''': Quando la città è stata attaccata dalle Teste di Metallo prima che riuscissero a prendermi, ho messo il mio cervello nella griglia di Eco. Perciò adesso è tutto a posto. Quei mostri sicuramente non possono prendermi qui. Vero? Che ne dite? <br> '''Jak''': Ascolta, Vin. Sono lieto che tu… sia quello che sei. Ora dobbiamo penetrare nella fabbrica di armi, ma gli accessi sono bloccati. Forse il codice che apre le porte è nascosto nel sistema. <br> '''Vin''': Sì. È così. <br> '''Jak''': Davvero? <br> '''Vin''': Certo che sì. <br> '''Daxter''': Puoi trovarlo per noi? <br> '''Vin''': Certo che no! <br> '''Daxter''': Perché no? <br> '''Vin''': Perché se aveste un mezzo ciclo cerebrale sapreste che quei codici di accesso sono protetti dal sistema centrale. Sono circuiti antichi e molto pericolosi. Anche noi esperti non possiamo avvicinarci senza rischiare di fare una brutta fine. <br> '''Jak''': Beh, facci arrivare vicini. <br> '''Vin''': Oh sì, nessun problema, sei tu che muori. E se fallisci, avrò finalmente un po’ di compagnia. {{NDR|ridacchiando}} Quanto ci divertiremo. <br> '''Daxter''': Scusa, Vin… Niente di personale ma… Non mi va di farti compagnia! <br> '''Vin''': Quando sarai nel sistema, i dispositivi di sicurezza ti attaccheranno duramente. A questo punto dipenderà tutto da te, ragazzo. Se non batti il sistema verrai ucciso. Sei pronto? <br> '''Daxter''': E allora forza, Vin! Jak, dopo di te… <br> '''Vin''': Un attimo… ancora un attimo… Ok. Collegato!
*'''Torn''': Io voglio sapere chi c’è dietro. Come producono tutti quei Bot della Morte? Da dove vengono le materie prime e l’Eco? Per me c’è qualcosa che non quadra. <br> '''Jak''': Quindi si va dritti nella tana del nemico. Sarà divertente! <br> '''Daxter''': Sì. Dimmi quand’è che devo ridere!
*'''Cyber Errol''': Ho trovato alcuni amici che mi aiuteranno a conquistare questo misero pianeta. <br> '''Jak''': Stai parlando dei Creatori Oscuri? <br> '''Cyber Errol''': Sembra che il mio io digitale possa comunicare agevolmente con queste povere menti torturate. Oh, sono come me e te, Jak… Beh, come me, più che altro. Vogliono una casa, degli amici ovviamente, la distruzione di tutto il Light Eco! Si sono offerti volontari per aiutarmi a devastare questo miserabile pianeta. {{NDR|ride}} <br> '''Jak''': Ti attende una grossa sorpresa. I Creatori Oscuri non sono dei buoni alleati. Chiedi alle Teste di Metallo. <br> '''Cyber Errol''': Mi è stata data l’opportunità di avere un potere che neanche i Precursor potevano controllare. Non temere. Non potrai vedere in cosa trasformerò questo mondo. Ci sarà una roccia, una massa di miseri detriti… o forse il nulla! Il completo oblio! Che difficile scelta. <br> '''Jak''': Non ti permetterò di farlo!
*'''Jak''': Errol è scappato, ma abbiamo distrutto la sua fabbrica di robot. <br> '''Samos''': Molto bene. Ma il problema è sapere cosa sta facendo Errol. Temo che possa provare a risvegliare quella terribile nave oscura prima che riusciamo a distruggerla. <br> '''Pecker''': Onin dice che i Precursor e i Creatori Oscuri hanno combattuto per la supremazia dall’inizio dei tempi. Non sarebbe la prima volta che un pianeta finisce in mano a quei mostri. <br> '''Jak''': Beh, non prenderanno questo pianeta. Siamo andati avanti troppo a lungo. Ora dobbiamo mettere fine a questa storia. La verità si trova nelle catacombe. Perciò devo andare lì.
*'''Seem''': Errol ha scoperto come collegarsi alla nave del Creatore Oscuro. Se riuscisse a risvegliare il suo terribile carico dovremo affrontare orrori superiori ai nostri peggiori incubi. Non tutto è perduto. Ho nascosto a Errol l’artefatto più importante. Mi sbagliavo sul tuo conto. Tu hai l’equilibrio necessario per salvarci. <br> '''Daxter''': Come monaci siete super bizzarri, indossate abiti di gomma e avete la faccia pitturata. Però siete ok. <br> '''Seem''': Ora ho visto la verità… e sono tranquillo. Ho ricevuto il dono di poter vedere il volto dei miei creatori. Grazie, piccolo mio. <br> '''Daxter''': {{NDR|ridacchia}} Non c’è di che…
*{{NDR|dopo aver distrutto un'orda di Creatori Oscuri che minacciavano la città di Spargus}} <br> '''Damas''': Ce l’hai fatta, Jak! Questa vittoria ci dà una nuova speranza. Sono tempi duri. Ma quando ero il capo di Haven City sembravano ancora più duri. Ora è diverso. Perché sappiamo che il seme più piccolo può vivere tra le rocce. <br> '''Jak''': Come? Sei stato il capo di Haven City? <br> '''Damas''': Sono salito al trono durante la guerra con le Teste di Metallo. Il Barone Praxis mi ha tradito, e mi ha esiliato nel deserto. Il seguito, lo conosci… Ad ogni modo, ecco qui il terzo e ultimo amuleto di guerra. Ora sei uno di noi. Quest’oggetto è un segnalatore. Quando hai bisogno di noi, usalo per chiamarci, e noi arriveremo. E da me, ah… un dono di benvenuto. Si dice che quest’antica armatura Precursor sia stata indossata da Mar in persona. Io la custodivo per darla a mio figlio… ma è meglio… che in questo momento difficile la indossi tu. <br> '''Jak''': Grazie. Ma io non ho nulla per te. <br> '''Damas''': Ci hai dato speranza, Jak. Questo è un dono sufficiente. Benvenuto nel nostro clan.
*'''Ashelin''': Non si può sapere cosa farà Errol con quella nave oscura. Dobbiamo fermarlo! <br> '''Jak''': E tu saprai già come fare, non è vero? <br> '''Ashelin''': Abbiamo un piano… ma è rischioso. <br> '''Daxter''': Oh, ovviamente… non può essere facile. Nooo! E di certo noi siamo tra i pochi che possono riuscirci. <br> '''Ashelin''': No. È troppo pericoloso. Se ne occuperanno Torn e Jinx. <br> '''Daxter''': COSA?! Vuoi forse dire che noi non siamo abbastanza bravi?! Credi che non possiamo farcela?! <br> '''Jak''': Dax… <br> '''Daxter''': Devo ricordarti, che la squadra composta da Daxter, Jak e Daxter, ha sconfitto praticamente qualunque minaccia di questo mondo per tre… hai capito… tre avventure! <br> '''Jak''': Daxter… <br> '''Daxter''': Ah, questo è un oltraggio, Jak. Noi siamo gli eroi! Siamo proprio noi quelli della pubblicità, capisci? E tra poco sarà in vendita la mia ninea di scarpe sportive! Ho firmato un contratto! <br> '''Ashelin''': Ma non siete esclusi. Il vostro compito è coprire Torn e Jinx in un veicolo carico di esplosivi. Scortateli alla base delle Teste di Metallo e fate esplodere il covo! <br> '''Daxter''': Ah… beh… e perché non lo hai detto subito?
*{{NDR|Jak e Daxter aprono l'entrata alla torre delle Teste di Metallo}} <br> '''Sig''': Oh sì, ora gli facciamo male! Forza, apriamo le danze! <br> '''Jak''': Sì, adesso li sistemiamo! Sei pronto a ballare, Dax? <br> '''Daxter''': Vuoi dire a entrare là dentro? Ahm, Jak, forse resterò qui a… proteggere Sig.
*{{NDR|dopo aver raggiunto la cima della torre}} <br> '''Cyber Errol''': Ah… I miei piccoli amici sono venuti a trovarmi. Sapete, mi piacerebbe restare qua, ma ho un appuntamento con i più potenti esseri dell’universo! <br> '''Daxter''': Ora basta, scimmia metallica! Se non la pianti, io ti… ehm… scateno contro Jak! <br> '''Cyber Errol''': Troppo tardi! Ho risvegliato la tecnologia dei Creatori Oscuri. E quando tornerò, l’enorme potere dei Precursor sarà in mio possesso! Ci vediamo presto, miei cari amici. {{NDR|scappa via}} <br> '''Daxter''': Guarda… È incredibile… È spettacolare… Sta reagendo all’oscurità! {{NDR|urla}} Sta per esplodere!! <br> '''Sig''': Andiamo via di qui!
*{{NDR|nel rifugio di Onin}} <br> '''Samos''': Jak, siamo in grave pericolo. <br> '''Pecker''': Onin ritiene che ci siano strane forze in azione. Il fato è stato stravolto da poteri incontrollabili. Non ha mai visto niente del genere in vita sua. Aarrwk! Qualcosa si è risvegliato nelle profondità delle catacombe. <br> '''Daxter''': Fammi indovinare. Volete farci andare laggiù a controllare? È così?! <br> '''Samos''': L’accesso alle catacombe è nella zona controllata dalle Teste di Metallo. <br> '''Daxter''': Certe volte… vi odio tutti, sapete?! <br> '''Pecker''': Onin dice che il tuo fato ora è oscuro e avvolto nell’incertezza. Onin dice che sarà molto pericoloso per te… Onin dice che Pecker ti scorterà nelle catacombe e… Arrrck! COSA?! Che cosa hai detto? <br> '''Samos''': Tu sarai gli occhi di Onin e la coscienza di Jak. Devi andare con lui. <br> '''Pecker''': Aaah, e va bene, d’accordo. Ma se si mette male, là io non ci resto. Voi due, raggiungete l’ingresso delle catacombe e sviate i nemici. Aaarck! Ci vediamo là quando la zona è libera.
*'''Daxter''': Jak, posso dire una cosa, prima della fine? La tua spalla era un po' ossuta e non ci sono stato per niente comodo, però... sei stato un buon amico. <br> '''Jak''': Anche tu, Dax. Mi sono divertito insieme a te. <br> {{NDR|nel momento che i Creatori Oscuri cercano di uccidere i due protagonsti, ecco che spunta Damas a bordo del suo veicolo}} <br> '''Damas''': Qualcuno ha richiesto un esercito? <br> '''Jak''': Sei lontano dal deserto. Hai detto che un guerriero furbo non attacca mai a testa bassa. <br> '''Damas''': Beh dipende da quanto è dura la testa. E noi due abbiamo delle teste abbastanza dure, direi... <br> '''Jak''': Forza, finiamoli!
*'''Jak''': Damas! <br> '''Damas''': Niente male... ragazzo mio. Bel combattimento... {{NDR|tossisce}} è un bel giorno per morire... Sono... davvero molto orgoglioso di essere stato... dalla tua parte... {{NDR|tossisce}} in questo mondo ci sono ancora dei veri eroi... <br> '''Jak''': Siamo stati grandi insieme. Non muoverti, io...! <br> '''Damas''' {{NDR|[[Ultime parole dai videogiochi|Ultime parole]]}}: Ti prego, devi promettermi una cosa... Devi promettermi che... troverai mio figlio... Mar. Lo riconoscerai quando vedrai questo... Lui porta un amuleto... identico a questo. Un simbolo del legame che abbiamo... con l'antico... Casato di Mar... {{NDR|tossisce}} Salva il popolo, Jak... Solo tu puoi farlo... <br> '''Jak''': ... Padre... <br> '''Conte Veger''': Sì. Tu eri quel bambino. Ti ho rapito da Damas sperando di usare i tuoi poteri dell’Eco per i miei esperimenti. Poi purtroppo ti ho perso di vista. Sembri un po’ deluso. Lo hai scoperto troppo tardi? Tu sei proprio il figlio del grande guerriero Damas. Oh… e lui non l’ha mai saputo. Che peccato. <br> '''Jak''': {{NDR|si trasforma in Dark Jak}} AAAAGGH! VEGER!! <br> '''Conte Veger''': Grazie per aver aperto la porta ai Precursor. Non preoccuparti. Porrò presto fine alla tua patetica esistenza, ragazzo. {{NDR|scappa via}} <br> '''Daxter''': Seguiamolo, Jak! <br> '''Jak''': Vuoi davvero andare laggiù? Senza fare storie, Dax? <br> '''Daxter''': Sì, ma non farci l’abitudine. Il fatto è che nessuno ferisce il mio migliore amico senza pagarne le conseguenze. Prendiamolo!
*{{NDR|arrivati al cuore del pianeta}} <br> '''Precursor''': Salute, prode guerriero. Prima che sia troppo tardi, devi attivare il sistema di difesa del pianeta. La sfera di Eco ha iniziato la sua conversione energetica. Ci vorrà un po’ di tempo prima che l’arma si carichi del tutto. Hai dimostrato il tuo valore, guerriero. Perciò ti verrà concesso il dono dell’evoluzione. Avrai il grande onore di diventare uno di noi. <br> '''Conte Veger''': Un momento! Sono io quello che deve evolversi in un Precursor. È un mio diritto! <br> '''Precursor''': Attento a quello che desideri. <br> {{NDR|Veger ottiene il dono dell'evoluzione}} <br> '''Conte Veger''': È andata. Non preoccuparti, Jak. Mi sono assunto questo ruolo per il bene superiore. {{NDR|punta una pistola verso Jak}} <br> '''Precursor''': Anche ora potrebbe essere troppo tardi. Se Errol risveglierà il carico della nave oscura, sarà la fine di tutto. <br> '''Daxter''': Ehi, specie di semaforo! Siamo stati noi a fare il lavoro sporco mentre tu ronfavi tra le stelle! Quindi dacci un taglio! <br> '''Precursor''': Dove hai la testa? Ti avevo detto che ci sarebbe servito un eroe di riserva. Dovevamo procedere con il piano B! Oh! Ehi! No, finiscila! <br> {{NDR|si apre una porta del centro di comando, e si scopre che i Precursor non sono ciò che sembrano}} <br> Precursor: Il tuo lavoro non è stato affatto soddisfacente. Se tu fossi stato un vero eroe, a quest’ora saresti già riuscito a fermare Errol. <br> {{NDR|rimangono tutti a bocca aperta}} <br> '''Jak''': Oh mio Dio… <br> '''Ottsel Leader''': {{NDR|con voce artefatta}} Quindi, ecco… ehm… adesso noi siamo ancora più irritati… e pertanto ti ordiniamo di distogliere immediatamente lo sguardo, altrimenti… beh, mmh… {{NDR|con voce normale}} Accidenti. <br> '''Daxter''': Ma sono… come me! <br> '''Ottsel Leader''': Non te lo aspettavi, vero? <br> '''Ottsel Surfer''': Sì. Siamo proprio così. <br> '''Ottsel Leader''': Non fare quella faccia. Se avessi saputo che noi Precursor eravamo solo dei topi pelosi, ci avresti adorato? Potevamo governare l’universo? <br> '''Ottsel Surfer''': Nemmeno per sogno! <br> '''Ottsel Leader''': Così, abbiamo rivisto un po’… il mito. <br> '''Ottsel Dummy''': Soltanto per ottenere il rispetto che meritiamo! <br> '''Conte Veger''': Brutti idioti! Scendete e finitela di insozzare quella gloriosa macchina! <br> '''Ottsel Leader''': {{NDR|punta il suo scettro verso Veger e lo blocca}} Non farti ingannare dalla nostra taglia. Noi siamo gli esseri più potenti dell’universo. <br> '''Ottsel Dummy''': Lo siamo? <br> '''Ottsel Leader''': Shhh!! <br> '''Jak''': Ma perché Daxter assomiglia… <br> '''Ottsel Leader''': Ah sì. L’eco è la fonte della nostra essenza, o meglio… il nostro codice genetico. Quando Daxter toccò l’eco oscuro, ricevette una benedizione, e non una maledizione. <br> '''Daxter''': Wo-how! Sono un Precursor!! Sono un Precursor, sono un Precursor! Ehi! Aspetta un attimo! Loro hanno i pantaloni! <br> '''Conte Veger''': Queste creature sono i grandi Precursor?! E io volevo evolvermi… NO! {{NDR|urla}} {{NDR|viene trasformato in un Ottsel}} <br> '''Daxter''': Era un po’… riluttante… dico bene? <br> '''Ottsel Leader''': L’unico modo per essere certi che Errol non risvegli il carico della nave, è che tu vada dove si trova ora e lo fermi. Ti invieremo noi da qui, Jak. <br> '''Jak''': Già, e l’arma…? <br> '''Ottsel Surfer''': Tranquillo, amico. Hai qualche minuto per andare fin là e tornare in tempo. Voglio dire, prima che… <br> '''Ottsel Leader''': Si spera, prima che… <br> '''Ottsel Dummy''': Baboom! Oh sìì!! <br> '''Jak''': Muoviamoci! <br> {{NDR|Jak e Daxter vengono teletrasportati verso la nave dei Creatori Oscuri}} <br> '''Ottsel Leader''': Imbecilli! Lo sapevate che serviva un piano B!
*{{NDR|nella nave dei Creatori Oscuri}} <br> '''Daxter''': Se quelle creature si svegliano, per il pianeta è la fine! <br> '''Cyber Errol''': Con tutti questi Creatori Oscuri ai miei ordini, pensa cosa potrei fare. <br> '''Jak''': Sei finito, Errol! Moriremo entrambi, preparati! <br> '''Cyber Errol''': {{NDR|urla}} <br> '''Jak''': NO! <br> {{NDR|spinge Errol verso l'oblio}} <br> Daxter: Jak? Jak!?! <br> {{NDR|Intanto, i Precursor combinano l'energia dell'Eco Oscuro con l'Eco di Luce formando un potente raggio verso lo spazio in grado di distruggere l'intera nave dei Creatori Oscuri. Errol riesce a salvarsi in volo e a salire a bordo di un Terraformista che precipita verso il deserto. Fortunatamente, anche Jak riesce a salvarsi in volo grazie al potere dell'Eco di Luce, e insieme a Daxter scappano dalla nave che crolla}} <br> Jak: Andiamo, Dax!
*'''Daxter''': Quello {{NDR|Errol}} non vuole proprio mollare! <br> '''Jak''': Va verso la città! Dobbiamo difenderla… per Damas. <br> '''Daxter''': L’ultima carica della brigata di luce e oscurità! Dobbiamo resistere, amico! <br> '''Jak''': Fino alla fine.
==[[Explicit]]==
{{Explicit videogiochi}}
*[nell'arena di battaglia] <br> '''Ottsel Leader''': Grazie, coraggiose genti di questo pianeta. Onin, Samos, grazie. Il vostro coraggio e quello di tutti gli altri ci dà la forza di andare avanti in questi tempi oscuri. <br> '''Samos''': Lavori tutta una vita, per poi scoprire che stavi solo cercando delle palle di pelo. <br> '''Pecker''': Onin dice che oggi è davvero un gran giorno per l’universo. <br> '''Ottsel Leader''': Jak, tu sei il più grande di tutti gli eroi. Hai rovesciato le sorti della battaglia contro i Creatori Oscuri, e insieme potremo vincere questa guerra. <br> '''Ottsel Surfer''': Ricorda, amico. Nel futuro ti aspettano molte altre avventure. <br> '''Ottsel Dummy''': Già. Ma… non era nel passato? <br> '''Ottsel Leader''': Sì, sì, calma, ci stavo arrivando. <br> '''Jak''': Altre avventure? Dov’è che l’ho già sentito dire? <br> '''Ottsel Leader''': Abbiamo bisogno di eroi come te… per proteggere l’universo, Jak. <br> '''Jak''': Allora puoi chiamarmi con il mio nome, come mi chiamava mio padre [Damas]: Mar. <br> '''Ashelin''': Aspetta, Jak. Mar… Quel Mar? <br> '''Ottsel Leader''': Vieni allora, Mar. Non c’è un tempo come il presente. <br> '''Jak''': Tu vieni con me, Dax? <br> '''Daxter''': Nah! Qui ho tutto quello che mi serve, amico. Ma se hai bisogno… e sicuramente sarà così… beh, sai dove trovarmi. <br> '''Tess''': Oh, Daxter! Mio piccolo eroe! <br> '''Ottsel Leader''': Noi ti dobbiamo molto, Daxter, per ciò che hai fatto. E quindi, per il coraggio che hai dimostrato di fronte al pericolo, esaudiremo il tuo desiderio più grande. <br> '''Daxter''': Beh, io… vorrei avere un paio di pantaloni fighetti, come i vostri. <br> '''Tess''': Wow, sono strepitosi! Vorrei averne un paio così anch’io. <br> '''Ottsel Leader''': Attento al desiderio che esprimi. [Tess viene trasformata anch'essa in un Ottsel] <br> '''Daxter''': (fischio) Tranquilla, dolcezza, ti abituerai. Oh, magari bisognerà depilare qualche parte. Lascia fare a me! <br> '''Jak''': Ehi! Grazie di tutto… amico. <br> '''Seem''': Sei un grande eroe, Daxter. <br> '''Daxter''': Sì, è così che si parla! Pensano che io sia un Dio. E hanno ragione! <br> '''Ottsel''': Sei il nostro eroe! <br> '''Conte Veger''': Aaah… Penso che questo sarà un lungo viaggio. <br> '''Kleiver''': Dove credi di andare, brutta canaglia. Ho deciso che voglio una spalla e perciò sarai tu il mio compagno. Saremo una grande squadra io e te. Basta che tu non mi faccia arrabbiare. <br> '''Ottsel Leader''': Sei pronto, Jak? Abbiamo qualcosa da farti vedere. <br> '''Jak''': Cosa? <br> '''Ottsel Leader''': L’universo. <br> [La navicella dei Precursor parte verso l'universo. Tuttavia, Jak non vuole abbandonare i suoi amici] <br> '''Jak''': Ah, non posso lasciarti, Dax. Ci aspettano tante avventure. Non resisteresti un minuto senza di me. <br> '''Pecker''': Ah! Siamo una squadra fantastica! <br> '''Daxter''': Sì, ma alla prossima avventura… comando io, d’accordo? Qua la mano, amico. Ah, che figat!a! Oh sì, la vita è bella.
==Altri progetti==
{{interprogetto}}
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Setatergo
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/* Dialoghi */
wikitext
text/x-wiki
{{Videogioco
|nome gioco = Jak 3
|sviluppo = [[Naughty Dog]]
|pubblicazione = [[Sony Computer Entertainment]]
|anno = 2004
|piattaforma = [[PlayStation 2]]
|distribuzione digitale = [[PlayStation Network]]
|preceduto = [[Jak II: Renegade]]
|seguito = [[Jak and Daxter: Una sfida senza confini]]
}}
'''''Jak 3''''' è un [[videogioco a piattaforme]] del 2004
==[[Incipit]]==
{{Incipit videogiochi}}
*'''Conte Veger''': Con questo documento, il Gran Consiglio di Haven City ordina che per crimini compiuti contro la popolazione, tu venga bandito e segregato nel Deserto… per sempre. <br> '''Ashelin''': Ma è una condanna a morte, Veger. Dev’esserci un altro modo. <br> '''Conte Veger''': Spiacente, obiezione respinta! Il mostro dell’Eco Oscuro è pericoloso. Ora gettate il carico! <br> '''Pecker''': Io sono indignato! Sono veramente senza parole! Anche se avrei qualcosa da dire. Qui non sono tutti d’accordo con questo ridicolo… aarrgkk… decreto… <br> '''Daxter''': Sì, vogliamo un’altra votazione! <br> '''Conte Veger''': Oh, vedo che avete voglia di unirvi a lui… <br> '''Pecker''': A pensarci bene, non siamo così indignati. Addio, Jak. Non prendere troppo sole, bevi molta acqua, se riesci a trovarla. <br> '''Daxter''': Jak? <br> '''Jak''': Vai, torna in città, Dax. <br> '''Ashelin''': Mi spiace. Il Consiglio è troppo potente. Non ho potuto fare niente. <br> '''Jak''': Lo so. <br> '''Ashelin''': Non devi morire, mi hai sentito? È un ordine. Qualcuno ti troverà, te lo prometto. <br> '''Conte Veger''': Possano i Precursor avere pietà di te.
*'''Daxter''': {{NDR|tossisce}} <br> '''Jak''': Daxter! <br> '''Daxter''': Non ringraziarmi, Jak. Sono qui solo perché so che non sai stare senza di me. Ok, amico mio, tu ci hai messo in questo casino, ora devi tirarci fuori! <br> '''Pecker''': Aaah! Siamo o non siamo una squadra? <br> '''Jak''': Va bene, ora muoviamoci. Huh… Ma dove si va? <br> '''Daxter e Pecker''': Da quella parte! <br> '''Pecker''': Oh, perché tu sai dove dobbiamo andare, vero?! <br> '''Daxter''': Lo so meglio di te, becco storto! <br> '''Jak''': Aaah… su, sbrighiamoci.
*'''Pecker''': Huh… Lo vedi? Tutta colpa della tua stupida idea. <br> '''Daxter''': No, la colpa è tua! Solo un cretino come te poteva pensare di dire: “Andiamo con lui, saremo più forti insieme…” Io dico che moriremo insieme! Non posso credere che la gente ci odi. La città è salva grazie a noi.
*{{NDR|flashback}} <br> '''Torn''': Jak, la città è divisa. Dei nuovi Bot della Morte Krimsi controllano una parte vitale della zona industriale. I miei uomini subiscono gravi perdite. Le Guardie Krimsi hanno un nuovo capo. Stiamo cercando di scoprire chi sia. <br> '''Samos''': Anch’io ho delle brutte notizie. Un gruppo di Teste di Metallo sopravvissute si è concentrato in un’altra zona della città. <br> '''Jak''': Ma abbiamo distrutto Kor! <br> '''Samos''': Le Teste di Metallo più forti però sono sopravvissute. Perciò la battaglia per la città è appena iniziata. <br> '''Ashelin''': Per la gente, sei tu il responsabile.
*'''Daxter''': {{NDR|sviene}} Bravo… Bel piano, Jak… {{NDR|tossisce}} Mi ci vuole un riposino… Solo un breve sonnellino… <br> '''Pecker''': Aggh… Questo uccello è stracotto ormai. <br> '''Jak''': {{NDR|tossisce}} Il palazzo…
*{{NDR|flashback}} <br> '''Samos''': Rapporto! <br> '''Torn''': Si mette male! La città è un campo di battaglia. I Bot della Morte meccanizzati sono nella zona industriale, e le Teste di Metallo sopravvissute controllano la zona ovest. Perdiamo terreno su tutti i fronti. <br> '''Ashelin''': Vista l’emergenza, il Consiglio si riunisce stanotte. Si parla male di te, Jak. Sai cosa pensano? Che le Teste di Metallo sono entrate in città perché sei amico di Krew. <br> '''Jak''': Ma tu non ci credi, vero? <br> '''Samos''': Il passato ormai è passato. Ora le Teste di Metallo stanno attaccando il palazzo. Stanno cercando qualcosa, e non ho idea di… <br> {{NDR|esplosioni}} <br> '''Daxter''': AIUTO, STIAMO CADENDO!! <br> '''Samos''': Da questa parte! Salta!! <br> {{NDR|il palazzo crolla}} <br> '''Samos''': Per tutti i Precursor.
==Frasi==
{{cronologico}}
*Sembra che abbiamo trovato degli esseri viventi. Beh, più o meno. Ecco da dove veniva quel segnale. Chi ti ha dato questo!? Li porteremo con noi! Su, muovetevi. Sento aria di tempesta. ('''Damas''')
*Il Deserto è spietato, qua contano solo la forza e la capacità di sopravvivere. Vedremo presto se siete in grado di star qui. Completate l’addestramento, poi recatevi all’arena. Se ne uscirete, conquisterete la possibilità di restare a Spargus. È molto semplice, mi pare. ('''Damas''')
*L’arena parla chiaro, essere oscuro. L’odio consuma i tuoi occhi. E ti distruggerà. Farai la fine dei Precursor che si sono distrutti da soli.('''Seem''')
*Se c’è una cosa che so fare è correre. ('''Jak''')
*La Stella del giorno si avvicina, e ogni giorno è più luminosa. Il pianeta ha i giorni contati, lo vedo. ('''Seem''')
*Sono una specie di semi-re, capisci? Dovresti vedere le nostre stanze e il suo harem di splendide amanti piumate! Ooh! In questi giorni non ho quasi mai dormito. {{NDR|ghigno}} È bello essere re, vero? ('''Pecker''')
*Attenzione, abitanti di Spargus! Sta per arrivare una potente tempesta! Preparate la città! Jak, quattro cacciatori del deserto non hanno ancora fatto rapporto. Voglio che tu vada subito a cercarli. Fa’ qualunque cosa per portarli in salvo. ('''Damas''')
*Così… hai battuto il mio punteggio. Bene. Il migliore dev’essere sconfitto, a volte. Secondo la legge di queste terre, chi vince deve ricevere uno speciale trofeo. Questo cristallo è tuo ora. Ma presto tornerà nelle mie mani, ragazzo. ('''Kleiver''')
*Sta molto attento. Ricorda che il tuo coraggio non ti proteggerà dal nemico che presto dovrai affrontare. Usa il potere della luce per compiere la tua missione. È l’unica cosa che possiamo offrirti ormai. ('''Precursor''') {{NDR|Jak ottiene il potere di rigenerare vite}}
*Quel Mar non deve avere mai dormito molto. ('''Daxter''')
*Sono vivo! {{NDR|ride}} Combatti ancora per i deboli, eh Jak? Beh, ho qualche potenziamento in più da quando ci siamo visti. Anche le Teste di Metallo hanno debolezze intrinseche. Io, invece… io sono puro metallo! Sono felice di rivederti, amico mio! ('''Cyber Errol''') {{NDR|tramite un ologramma}}
*La mia bellissima tazza! ('''Daxter''')
*Noi Precursor abbiamo creato un’infinità di mondi nell’universo. Li abbiamo plasmati tutti con l’Eco a fin di bene, ma siamo stati stolti. I Creatori Oscuri un tempo erano Precursor, ma presto l’esposizione all’Eco Oscuro li trasformò. Iniziarono a sconvolgere tutto, conquistando mondi e scatenando ovunque l’inferno. Ora alcuni di essi hanno trovato il vostro mondo, e stanno avvicinandosi per impadronirsene. Tuttavia, c’è ancora una speranza. Nascosto proprio nel cuore del pianeta, troverete un sistema di difesa planetario. Grazie ad esso potrete salvare il vostro mondo. Spero che abbiate più successo di coloro che su molti pianeti hanno perso la loro ultima battaglia. ('''Precursor''')
*Ancora una volta ti presenti al mio cospetto, prescelto. E ancora una volta, il tuo eroismo verrà giustamente premiato. Ricevi questo nuovo potere della luce che ti aiuterà a raggiungere nuovi luoghi. Sono posti che prima potevi soltanto sognare. ('''Precursor''') {{NDR|Jak ottiene il potere del volo}}
*Odio essere basso! ('''Daxter''')
*Questo amuleto vale quanto un ciondolo comprato al mercatino delle pulci giù in città. ('''Daxter''')
*Vi ucciderò con le mie stesse mani! ('''Cyber Errol''') {{NDR|a Jak e Daxter}}
{{NDR|a Jak se muore durante il gioco}}
*Forse dovresti metterti un po' sulla mia spalla. ('''Daxter''')
*Possiamo provare di nuovo? Perfetto! Ognuno al suo posto, allora. ('''Daxter''')
*I migliori attacchi li riservi per dopo? ('''Daxter''')
*Sei qua! Hai visto! E ti hanno preso a calci! ('''Daxter''')
*Chissà se Ashelin vuole un nuovo aiutante. ('''Daxter''')
*Ti sono vicino, Jak. Ma sono cavoli tuoi. ('''Daxter''')
*Jak, ora il fulmine arancione prende il controllo! ('''Daxter''')
*Ecco cosa succede quando tolgono il mio nome dal titolo. ('''Daxter''')
*Otto! Nove! Dieci! Ed è completamente K.O.!! Hai perso!! ('''Daxter''')
*Per fortuna non sono il tuo stuntman. ('''Daxter''')
*Bene, si gira! Dov'è il regista?! Non posso lavorare così! ('''Daxter''')
==Dialoghi==
{{cronologico}}
*'''Damas''': Ci nascondi qualcosa, razza di animale? {{NDR|a Jak}} <br> '''Pecker''': È stato contaminato dall’Eco Oscuro, mio signore. <br> '''Daxter''': Il ragazzo perde il controllo quando si arrabbia. Quindi lasciatelo stare. È un consiglio da amico, date retta a me! <br> '''Damas''': Ah, allora è pericoloso. Potrebbe esserci utile. Per il tuo coraggio meriti il primo amuleto di guerra. Se riesci a vincere altri due combattimenti nell’arena, potrai diventare cittadino di Spargus. Ecco un lasciapassare con cui puoi entrare e uscire dalla città. Sappi però che non esistono rifugi fuori da queste mura. Il deserto è più pericoloso di me. E per la tua vittoria sarai ricompensato con una pistola. <br> '''Daxter''': Oh, bene, è così che si parla! Ehi… e per me che c’è? Niente! Come sempre, vero?!
*'''Kleiver''': Hai fatto delle belle mosse, combattendo nell’arena. Ma io dico che se durava ancora un po’ scoppiavi. <br> '''Jak''': Stai parlando con me? <br> '''Daxter''': Già! Stai parlando con… lui. <br> '''Kleiver''': No. Sto conversando con lo spirito della mia cara mamma. Ma certo che parlo con te! Voi due venite dal Grande Fumo, vero? <br> '''Jak''': Ma tu chi sei? <br> '''Kleiver''': La persona che comanda in questo posto, chiaro? Mi chiamo Kleiver. State con me, ragazzi, e mi occuperò di voi. In effetti, avrei un lavoro proprio adatto a voi. Andate con il mio Lucertolone Saltatore a caccia dei ladri che stanno svuotando i miei magazzini. Prendetene almeno 6, e io vi lascerò guidare uno dei miei veicoli da corsa… sperando che Damas vi permetta di uscire dalla città. <br> '''Jak''': Questo non è un problema. <br> '''Daxter''': Nooo!! Odio salire sugli animali! Mi fanno innervosire!
*'''Seem''': Siete ancora qui voi due? <br> '''Jak''': Sì, volevamo divertirci, prendere il sole… <br> '''Seem''': Non c’è tanto da scherzare. Sono Seem. Noi monaci siamo impegnati nello scoprire e proteggere i segreti dei Precursor. I Saltatori ci consentono di raggiungere luoghi inaccessibili. <br> '''Daxter''': Già, e sanno come riempirsi la pancia! Abbiamo incontrato un gruppo di canguratti non molto tempo fa. Stupidi ratti… si sedevano e… {{NDR|urla}} <br> '''Seem''': Non resisterai mai qua fuori. Voglio quel Cristallo di Eco Oscuro del satellite prima che finisca nelle mani sbagliate. <br> '''Daxter''': …aaah… È pesante! {{NDR|urla}} Lasciami! Lasciami andare…! <br> '''Seem''': Metto in palio un Cristallo di Luce, se sfidi i miei monaci sui loro Saltatori. ''Sien-com-tava. Baroosh… Baroosh…'' <br> '''Daxter''': Facci vedere solo dov’è la partenza!
*'''Kleiver''': Volete entrare in azione, ragazzi? Il radar mostra delle Teste di Metallo in movimento nel deserto non lontano da qui. Non mi piacciono le Teste di Metallo, quasi quanto non mi piacete voi due! Dovete mostrare il vostro valore. Intercettatele e distruggetele tutte quante. Chissà, potreste ottenere qualche gadget in questa missione. <br> '''Daxter''': Mi sembra che tu stia volontariamente tralasciando i dettagli pericolosi! Jak, ho una strana sensazione al riguardo. Non ho questi baffetti per nulla, sai? <br> '''Jak''': Tranquillo, conosco le Teste di Metallo. <br> '''Kleiver''': Hai mai visto una Testa di Metallo del deserto? <br> '''Daxter''': No. Perché? <br> '''Kleiver''': Niente. Pura curiosità. Andate e distruggete. {{NDR|ghigno}}
*'''Cyber Errol''': {{NDR|attraverso un ologramma}} Comandante delle Teste di Metallo, a rapporto. Se hai perso il carico e sei ancora vivo, allora ti ucciderò io! Voglio avere tutti i Cristalli di Eco Oscuro a disposizione! C’è poco tempo! Mi hai sentito? Aspetta… Ma tu sei… {{NDR|urla}} <br> '''Jak''': Non mi piace il suono della tua voce! <br> '''Daxter''': Hah! Gli hai dato una bella lezione a quel buffone! Oh, sì… divertente… <br> '''Jak''': Quella faccia… mi era familiare… <br> '''Daxter''': Ah, ora stai diventando paranoico, amico. Forza, torniamo indietro. Questo deserto mi fa venire i brividi.
*'''Daxter''': Ooh, figo! <br> '''Jak''': Secondo Seem, una spedizione di monaci è dispersa sul vulcano. Avranno costruito gli alianti per arrivare in cima. <br> '''Daxter''': Sì, bravo, adesso si dice “dispersi”. Se sono “svaniti” magari è un segno del destino. Non credi? <br> '''Jak''': Già. Ma ad ogni modo, tutto ciò che dobbiamo fare è usare quegli anelli acceleratori. <br> '''Daxter''': Oh no! Per caso vedi delle piume? Qui c’è solo pelo! Niente piume, niente volo, amico mio! Non riuscirai mai a coinvolgermi nella ricerca dei monaci Precursor. Assolutamente no e poi no! Lascia stare! Scordatelo! Non c’è speranza! È impossibile, mai e poi mai! Mai! <br> {{NDR|subito dopo, i due partono in deltaplano verso il vulcano}} <br> '''Daxter''': Jaaaaaaaaak!!!
*'''Daxter''': Sembra che non fosse d’accordo. <br> '''Jak''': Non toccarlo, Daxter! Non si sa che ti succederà toccando l’Eco Oscuro. <br> '''Daxter''': Guardami, Jak! Sono piccolo, peloso e ho il prurito in ogni parte del corpo. Non potrebbe andare peggio. Tranquillo. So quello che faccio. Oooh… fredde e umide mani morte… Eeh, non posso guardare! {{NDR|prova a togliere il sigillo dalla statua}} <br> '''Jak''': Sta attento, Daxter! {{NDR|prende il sigillo e diventa invisibile}} <br> '''Daxter''': Jak? Jak? Dove sei, amico? EHI! <br> '''Jak''': È un potere oscuro, Dax. Una sorta di invisibilità. <br> '''Daxter''': Sì beh, lascia stare. Se ti fossi mosso così velocemente molto tempo fa, io indosserei ancora i pantaloni. Sai cosa mi manca davvero? Un bel paio di mutande. Quelle che sollevano e sostengono… aaah… {{NDR|fa dei versi strani}} Non puoi capire. Usciamo da qui!
*{{NDR|nelle catacombe, Jak e Daxter spiano Veger che parla con un monaco}} <br> '''Conte Veger''': No, non accetto scuse! Mi avevi detto che potevi riuscirci, e ora devi farlo! <br> '''Seem''': Ma abbiamo poco tempo. La Stella del giorno si avvicina, e sai cosa accadrà. <br> '''Conte Veger''': Sfortunatamente sì. Ma ce ne occuperemo non appena avrò libero accesso alle catacombe. Tu continua a lavorare, io mi occuperò di quegli idioti di Haven. Ti prometto… che incontrerai i tuoi creatori. <br> '''Jak''': Perché le catacombe sono importanti?
*'''Daxter''': Ehi! È sicuramente uno di quei misteriosi Precursor. <br> '''Precursor''': Benvenuto, grande guerriero. Il tuo ritorno ci dona grande speranza. Il futuro di questo pianeta è a una svolta decisiva. I Creatori Oscuri hanno trovato di nuovo il tuo mondo, e il destino attende di raggiungere il punto dove passato e futuro si incontrano. <br> '''Daxter''': Tu hai capito… qualcosa di quello che ha detto quel tipo? {{NDR|scandendo bene le parole}} Parla la mia lingua se puoi, ok? <br> '''Precursor''': Ti servirà tutto il potere che potrai avere per sopravvivere a questa terribile prova, prescelto. <br> '''Daxter''': Ah, posso farcela. <br> '''Precursor''': Io stavo parlando con quello alto {{NDR|Jak}}, tappetto! <br> '''Daxter''': Ehi! <br> '''Precursor''': Adesso guarda la luce, e ricevi il potere, eroe. <br> '''Daxter''': Ok, ora cominci a spaventarmi. <br> '''Jak''': Dax… l’Eco Oscuro… non c’è più… sta svanendo… mi sento meglio.
*{{NDR|nell'arena di battaglia}} <br> '''Pecker''': Benvenuti, coraggiori guerrieri! Ecco a voi… l’unico, l’immenso, il più potente tra i potenti, il magnifico, l’eminenza reale… <br> '''Damas''': È sufficiente, va’ avanti! <br> '''Pecker''': Scusi, mi sono lasciato trasportare. Ho già detto quanto sono belli i suoi capelli? <br> '''Damas''': Pecker! <br> '''Pecker''': Sì, giusto. Ha ora inizio un’altra prova dei giochi: il combattimento mortale. Buona fortuna, e che vinca il migliore… chiunque sia, animale o uomo. <br> {{NDR|durante la battaglia, i due incontrano una loro vecchia conoscenza}} <br> '''Jak''': Sig? <br> '''Sig''': Jak? Daxter? <br> '''Daxter''': Sig! <br> '''Sig''': Beh, non fate quella faccia stupita. <br> '''Jak''': Che cosa ci fai qui? <br> '''Sig''': Testo le mie capacità. Su, facciamola finita. <br> '''Jak''': Oh no! Andiamo, Sig. Non combatto contro di te. <br> '''Sig''': Se non lo fai, ci ucciderà. È la legge dell’arena. Mi spiace… nulla di personale… <br> '''Daxter''': Oh oh… <br> {{NDR|Sig sta per sparare a Jak, ma subito dopo getta la sua arma a terra, venendo così circondato da dei Predoni}} <br> '''Damas''': Oltraggio! Uno deve distruggere l’altro! Completate la prova, o preparatevi al peggio! <br> '''Sig''': So che me ne pentirò amaramente. <br> '''Damas''': Circondateli! <br> {{NDR|la scena si sposta nella sala del trono di Spargus}} <br> '''Damas''': {{NDR|con tono arrabbiato}} Come osate infagare la purezza dell’arena!? Sig, il tempo trascorso a Haven City ti ha rovinato! E tu, novizio {{NDR|Jak}}… Tu non meriti alcuna pietà! Vi dovrei lasciare entrambi tra le dune del deserto. Tuttavia, Sig, visto che per anni sei stato una spia a Haven, meriti una possibilità di redenzione. Ma solo… per questa volta! <br> '''Jak''': Una spia? <br> '''Sig''': Sta zitto! Dopo ti spiego. <br> '''Damas''': C’è un covo di Metallopodi non molto lontano da qui. Da un po’ di tempo attaccano i nostri trasporti di artefatti. Voglio che tu vada nel cuore del loro covo, ed elimini tutte le creature al suo interno. Ti direi buona fortuna, ma non ti servirà aver fortuna.
*{{NDR|Jak e Daxter incontrano Ashelin nella zona nord del deserto}} <br> '''Daxter''': Ehi bellezza, credevi di avermi scaricato? Sapevo che saresti tornata in cerca d’amore arancione. Dai una bella occhiata, è l’ultima volta che lo vedi. <br> '''Jak''': Ashelin! Che cosa ci fai qui? <br> '''Ashelin''': Jak, è bello rivederti. <br> '''Daxter''': Sentite, ragazzi, ci avete mollati nel deserto. Quindi parlate alle mie chiappe, perché le mie orecchie non sentono! Andiamo, Jak. <br> '''Jak''': Quel segnalatore che mi hai dato… Grazie. <br> '''Ashelin''': Sapevo che Damas ti avrebbe trovato. Non perde nulla nel suo deserto. <br> '''Jak''': Come fai a conoscerlo? <br> '''Ashelin''': Ora non ha importanza. Jak, devi tornare subito in città {{NDR|Haven City}}. Stiamo perdendo la guerra. Veger è assetato di potere e ha preso il comando. Non ha idea di cosa sta affrontando. Serve il tuo… <br> '''Jak''': Attenzione! <br> {{NDR|improvvisamente, una banda di predoni del deserto mettono in pericolo i protagonisti}}
*'''Ashelin''': Keira voleva che ti dessi questo. {{NDR|gli consegna il Jet Board}} Jak, i tuoi amici hanno bisogno di te. Io ho bisogno di te. <br> '''Jak''': La città mi ha scacciato, ricordi? Per me possono marcire tutti. <br> '''Ashelin''': Ma che ne sarà dei tuoi… <br> '''Jak''': {{NDR|con tono arrabbiato}} Lascia stare, piantala! Ora ho dei nuovi amici. <br> '''Ashelin''': Quindi l’eroe che conoscevo è morto nel deserto. O è successo molto prima? Non ti ricordi più chi sei? {{NDR|gli consegna l'amuleto di Mar}} <br> '''Jak''': Ho finito di salvare il mondo.
*'''Conte Veger''': I monaci mi avevano detto che saresti arrivato dalle sotto-rotaie Precursor. Interessanti, vero? I Precursor le hanno usate per costruire il mondo molti eoni fa. Il sistema di rotaie conduce nelle profondità del pianeta, dove si dice che gli antichi donassero grandi poteri ai più meritevoli. Salverò il mondo con quel potere, proprio come ha fatto Mar. <br> '''Jak''': Sì, hai già fatto una gran cosa permettendo alle Teste di Metallo di distruggere il palazzo. <br> '''Conte Veger''': Oh, era proprio quello che volevo, ragazzo mio. Siamo in orario perfetto, Jak! Quella luce in cielo, sai cos’è? I nostri incubi ci hanno trovato e la fine sta arrivando! Dovevo accedere velocemente alle catacombe, quindi ho attaccato il castello di persona. Questo sarà il nostro piccolo segreto. <br> '''Jak''': Beh, sei pieno di sorprese. <br> '''Conte Veger''': E tu sei pieno di Eco Oscuro! Tu e il tuo piccolo ratto siete due mostruosità! Ma io libererò questo pianeta da questa feccia. La pura luce regnerà nell’universo, e io sarò la luce che brillerà in ogni remoto angolo del mondo e che distruggerà tutte le ombre! <br> '''Daxter''': Ah, mi scusi, Conte Vulger… <br> '''Conte Veger''': Si dice Veger! <br> '''Daxter''': Sì, come vuoi. Non è forse bello nascondersi nelle tenebre di tanto in tanto? Rilassarsi, guardando le pupe camminare con indosso dei piccoli bikini, sai, il loro movimento… Ecco, la mia coda prova sensazioni uniche in quei momenti. <br> '''Conte Veger''': Basta! Inizieremo a ripulire questo mondo occupandoci di te! Preparati! Sto per evocare il vero grande potere degli antichi! {{NDR|tramite il suo scettro, evoca un antico robot Precursor}} E questa volta, i Precursor non avranno pietà di te.
*{{NDR|ritornati a Haven City, ormai distrutta, i due protagonisti incontrano nuovamente Samos e Keira separati da una barriera difensiva}} <br> '''Daxter''': Questo posto è brutto come la mia vecchia cameretta. <br> '''Samos''': Jak! Da questa parte! <br> '''Jak''': Samos! Keira! <br> '''Daxter''': Ah, Samos… ancora verde… come il pelo tra le dita dei miei piedi. <br> '''Samos''': Vedi, Keira, ero certo di percepire l’energia di Jak. Oh, ragazzo, sono molto felice di rivederti. Quei cunicoli che si trovano sotto il palazzo devono essere veramente importanti. Le Teste di Metallo e i robot delle guardie krimsi stanno avanzando verso di loro, e non possiamo resistere per sempre. <br> '''Jak''': Così la città ha ancora bisogno di me? Che altro c’è di nuovo? <br> '''Samos''': Veger ha da poco attivato lo scudo di forza. <br> '''Jak''': È Veger che ha attaccato il palazzo! Ha detto che gli interessava qualcosa nel sottosuolo, nelle catacombe, credo. <br> '''Samos''': Beh, dovrai scoprire di cosa si tratta e trovarlo prima di lui. Ma dovrai prima trovare un’altra via d’accesso in questa sezione della città. Scendi nelle fogne e raggiungi il porto, poi trova una strada verso nord per raggiungerci. Ah, Jak… ci dispiace per ciò che è successo. Avremmo dovuto fermare Veger. <br> '''Jak''': Beh, lo fermerò io.
*{{NDR|ritornati al Naughty Ottsel}} <br> '''Daxter''': Ah, il Naughty Ottsel. Dolcezza, sono qui! <br> '''Torn''': Jak? Pensavo che non ti avrei più rivisto. <br> '''Daxter''': Torn?! Che cosa diavolo ci fai nel mio locale?! <br> '''Torn''': Beh, ci serviva una base nella zona sud. E poi… mi piace il cartello appeso sulla porta d’ingresso. <br> '''Daxter''': Sì. È proprio bello. <br> '''Torn''': Lo usiamo come bersaglio per esercitarci! <br> '''Daxter''': Ehi! <br> '''Torn''': Ascolta. Mi spiace molto non avere fermato Veger. Dispiace a tutti. <br> '''Jak''': Abbiamo visto Veger. Tenta di usare la tecnologia Precursor per i suoi scopi. <br> '''Torn''': È chiaro! Quell’uomo è sempre stato la voce fuori dal coro. Ora abbiamo problemi più urgenti. Veger mi ha mandato in missione suicida contro il porto e non c’è scampo. Non possiamo tornare al Fronte di Liberazione. Le nostre truppe sono divise e sia le guardie krimsi che le Teste di Metallo ci stanno attaccando. <br> '''Daxter''': Niente paura, amico! Gli eroi son tornati! <br> '''Torn''': Uh oh… Quasi dimenticavo. Dei Bot Esplosivi stanno arrivando dalla zona della città in mano alle guardie krimsi. Ci pensi tu, Jak? <br> '''Daxter''': Ok. Tutto ciò fa un po’ paura… {{NDR|ridacchiando}} Ma Jak è tornato!
*{{NDR|dopo aver superato il percorso d'addestramento}} <br> '''Tess''': Bravo. Niente male, Jak, per un ragazzo. Ora voglio che tu protegga il mio piccolino con questo. {{NDR|con tono minaccioso}} Altrimenti ti farò MALE! Oh sì, ti farò davvero molto male! {{NDR|con tono normale}} Chiaro? {{NDR|ghigno}} <br> '''Daxter''': Wow! Non sapevo tu avessi tanto… rrrawwr.
*'''Torn''': Jak, va nelle fogne nella zona controllata dalle Teste di Metallo. Dobbiamo sferrare un attacco dal basso, e le fogne sono l’unica fia d’accesso. Non abbiamo controllato quei cunicoli da quando è scoppiata la guerra, ma gli esploratori non hanno riferito movimenti. <br> '''Daxter''': Ehm… Ed è positivo, vero? <br> '''Torn''': In verità… nessun esploratore è mai tornato per fare rapporto. <br> '''Daxter''': Ah… AAH! Ci riservi sempre le missioni migliori, eh? <br> '''Jak''': Oscura, sporca, pericolosa… Questa guerra comincia a piacermi.
*{{NDR|dopo aver distrutto le Teste di Metallo nella caverna del deserto}} <br> '''Sig''': Sì, bello mio! Adoro l’odore delle Teste di Metallo bruciate! Questo è un buon allenamento per quando si farà sul serio… e credimi… manca poco. <br> '''Jak''': Che cosa ha a che fare Damas con Haven City? <br> '''Sig''': Non sono affari tuoi. <br> '''Daxter''': E perché hai fatto la spia per lui, eh? <br> '''Sig''': Diciamo che Damas ha perso una cosa in città e mi ha chiesto di trovarla. Ma a te che importa, amico? Gli abitanti di Haven City sono deboli, lo sai! Hanno perso la guerra prima che iniziasse. Per fortuna, il piano di Damas ci farà sopravvivere. <br> '''Jak''': Stai giocando con la vita della gente! <br> '''Sig''': E perché no? Hanno giocato con la mia! Sopravvivono i più forti, caro mio. Vi consiglio di allearvi solo con la fazione vincente. <br> '''Jak''': E qual è, secondo te? <br> '''Sig''': Quella che sta in cima al mucchio. E sfortunatamente… sarà un grosso mucchio. <br> '''Daxter''': Sì, un mucchio di… devo andare avanti? <br> '''Jak''': E ora che facciamo? <br> '''Sig''': Per ora, cercate di restare fuori dai guai. Vi avviserò io quando dovrete agire.
*'''Damas''': Mantenere le persone in vita... e dar loro una speranza... è molto difficile. <br> '''Jak''': Però te la cavi bene qui... <br> '''Damas''': Anche tu devi farti una vita, Jak. Fatti coraggio, prendi il destino nelle tue mani... Ascolta, la sabbia di per sé non ha forma, ma se aggiungi acqua può diventare malleabile. Anche la sorte è così, se aggiungi il giusto elemento. <br> '''Jak''': L'Eco! <br> '''Damas''': Umpf bravo, l'hai capito. I monaci dicono che il mondo si avvia alla fine, ma noi sopravvivremo. Sono sicuro che vivremo oltre la fine di questo mondo! Sta pronto, sei uno dei migliori guerrieri che ho a disposizione e mi servirai per le prove che ci attendono. Non voglio perderti come ho perso... mio figlio. <br> '''Jak''': Avevi un figlio? <br> '''Damas''': Sì, tempo fa... ma molto è stato sacrificato in questa guerra per il bene del popolo. Comunque, non ha importanza. Ultimamente abbiamo dei seri problemi con i Predoni, voglio che tu prenda un veicolo e distrugga tutte le loro pattuglie. Vai e fatti onore in combattimento!
*'''Daxter''': Ciao a tutti, amici, eccomi! È proprio così, il Daxterminatore è tornato in azione! <br> '''Keira''': Daxter! Jak! Ce l’avete fatta! <br> '''Samos''': Era ora che voi due arrivaste, sapete? <br> '''Pecker''': Ci avete messo troppo! <br> '''Jak''': Mi spiace, ci siamo imbattuti in una guerra. <br> '''Ashelin''': Ottimo lavoro, Jak. Mi scuso ufficialmente per prima a nome della città. <br> '''Jak''': Lascia stare. Devo sbrigare delle faccende personali. <br> '''Samos''': Beh, quello che sappiamo al momento è che c’è un enorme costruttore di pianeti oscuri pronto a distruggerci. Non possiamo sapere quanto tempo ci è rimasto. Se sta usando la tecnologia Precursor, allora l’unico modo per distruggerla è utilizzare la stessa tecnologia Precursor. E per trovarla bisogna esplorare le catacombe. <br> '''Keira''': Inoltre, dal gran numero di Eco Cristalli in movimento possiamo dedurre solo… che qualcuno sta provando a risvegliare la tecnologia Precursor. <br> '''Jak''': Dietro tutto questo c’è Veger. O Errol. O forse… <br> '''Daxter''': Ooh ooh… aspetta di sentire le mie avventure nel deserto. Io ero lì, pronto a fronteggiare un gruppo di gigantesche Teste di Metallo, quando improvvisamente… <br> {{NDR|allarme}} <br> '''Pecker''': Uh oh… <br> '''Ashelin''': Sembra un attacco su larga scala. Diversi nemici in arrivo. Sei pronto a intervenire, Jak? <br> '''Jak''': E me lo chiedi, pupa? Forza, Dax, ora si balla!
*'''Samos''': Ottime mosse, ragazzo. Per me sei l’uomo più adatto a guidare una spedizione all’interno delle catacombe. <br> '''Conte Veger''': Per favore, rifletti. Non dare giudizi così affrettati. Sei sicuro di volere che questo mostro contaminato dall’Eco cammini nelle sale degli antichi e gloriosi Precursor? Dovrei essere io a capo della spedizione. <br> '''Ashelin''': Siamo stanchi dei tuoi piani, Veger. <br> '''Conte Veger''': Ho le risposte che state cercando. I miei monaci Precursor mi hanno dato le conoscenze necessarie per attivare la griglia di difesa planetaria. E se mi chiedete di farlo… <br> '''Keira''': Jak è in gamba e non ci ha mai deluso. Io sono con lui. <br> '''Samos''': Anch’io, sì! <br> '''Daxter''': Sei sbiancato, Vegan. <br> '''Conte Veger''': Veger! Mi chiamo Veger, idiota! <br> '''Daxter''': Come vuoi. <br> '''Ashelin''': Conte Veger, con effetto immediato sciolgo il consiglio cittadino e ti privo del tuo titolo e di tutti i tuoi privilegi. Non farti vedere mai più! <br> '''Conte Veger''': Cosa? Ma come osi?! Vi avevo offerto la salvezza, ma ora brucerete tutti nel fuoco della creazione Precursor! Vi do la mia parola. <br> '''Ashelin''': È stato un attacco terribile. Non possiamo continuare a lungo a respingere assalti del genere! La fabbrica di armi volante deve essere chiusa. Ma il suo impianto è protetto e c’è un codice segreto diverso per ogni ingresso. I vecchi codici sono nel sistema centrale, nella stanza dell’alimentatore. Se tu riuscissi a penetrare là, potresti di certo sbloccare gli accessi alla fabbrica di armi. <br> '''Pecker''': Onin dice che la griglia di Eco che è là dentro può aiutarti. Ma per aprire la vecchia stanza devi trovare la scatola di derivazione nelle fogne. Sai che ti dico? Sei proprio pazzo se vai là sotto. Ma… bah, buona fortuna.
*'''Daxter''': Ah, ricordi questo posto? Mi manca il vecchio caro Vin. <br> '''Jak''': Sì. Era un bravo ragazzo. Un po’ pazzo. <br> '''Vin''': {{NDR|tramite un ologramma}} Ehi, a chi stai dando del pazzo? Come faccio ad aiutarvi se ce l’avete con me?! <br> '''Daxter''': Vin! Aspetta un attimo! Sei proprio tu? <br> '''Vin''': Sì, sono io. Beh, in realtà non è proprio così. In effetti adesso sono un “bio costrutto digi memorizzato super potenziato” nonché “mega informatizzato”, amico. <br> '''Daxter''': Tu hai capito quello che ha detto? <br> '''Vin''': Quando la città è stata attaccata dalle Teste di Metallo prima che riuscissero a prendermi, ho messo il mio cervello nella griglia di Eco. Perciò adesso è tutto a posto. Quei mostri sicuramente non possono prendermi qui. Vero? Che ne dite? <br> '''Jak''': Ascolta, Vin. Sono lieto che tu… sia quello che sei. Ora dobbiamo penetrare nella fabbrica di armi, ma gli accessi sono bloccati. Forse il codice che apre le porte è nascosto nel sistema. <br> '''Vin''': Sì. È così. <br> '''Jak''': Davvero? <br> '''Vin''': Certo che sì. <br> '''Daxter''': Puoi trovarlo per noi? <br> '''Vin''': Certo che no! <br> '''Daxter''': Perché no? <br> '''Vin''': Perché se aveste un mezzo ciclo cerebrale sapreste che quei codici di accesso sono protetti dal sistema centrale. Sono circuiti antichi e molto pericolosi. Anche noi esperti non possiamo avvicinarci senza rischiare di fare una brutta fine. <br> '''Jak''': Beh, facci arrivare vicini. <br> '''Vin''': Oh sì, nessun problema, sei tu che muori. E se fallisci, avrò finalmente un po’ di compagnia. {{NDR|ridacchiando}} Quanto ci divertiremo. <br> '''Daxter''': Scusa, Vin… Niente di personale ma… Non mi va di farti compagnia! <br> '''Vin''': Quando sarai nel sistema, i dispositivi di sicurezza ti attaccheranno duramente. A questo punto dipenderà tutto da te, ragazzo. Se non batti il sistema verrai ucciso. Sei pronto? <br> '''Daxter''': E allora forza, Vin! Jak, dopo di te… <br> '''Vin''': Un attimo… ancora un attimo… Ok. Collegato!
*'''Torn''': Io voglio sapere chi c’è dietro. Come producono tutti quei Bot della Morte? Da dove vengono le materie prime e l’Eco? Per me c’è qualcosa che non quadra. <br> '''Jak''': Quindi si va dritti nella tana del nemico. Sarà divertente! <br> '''Daxter''': Sì. Dimmi quand’è che devo ridere!
*'''Cyber Errol''': Ho trovato alcuni amici che mi aiuteranno a conquistare questo misero pianeta. <br> '''Jak''': Stai parlando dei Creatori Oscuri? <br> '''Cyber Errol''': Sembra che il mio io digitale possa comunicare agevolmente con queste povere menti torturate. Oh, sono come me e te, Jak… Beh, come me, più che altro. Vogliono una casa, degli amici ovviamente, la distruzione di tutto il Light Eco! Si sono offerti volontari per aiutarmi a devastare questo miserabile pianeta. {{NDR|ride}} <br> '''Jak''': Ti attende una grossa sorpresa. I Creatori Oscuri non sono dei buoni alleati. Chiedi alle Teste di Metallo. <br> '''Cyber Errol''': Mi è stata data l’opportunità di avere un potere che neanche i Precursor potevano controllare. Non temere. Non potrai vedere in cosa trasformerò questo mondo. Ci sarà una roccia, una massa di miseri detriti… o forse il nulla! Il completo oblio! Che difficile scelta. <br> '''Jak''': Non ti permetterò di farlo!
*'''Jak''': Errol è scappato, ma abbiamo distrutto la sua fabbrica di robot. <br> '''Samos''': Molto bene. Ma il problema è sapere cosa sta facendo Errol. Temo che possa provare a risvegliare quella terribile nave oscura prima che riusciamo a distruggerla. <br> '''Pecker''': Onin dice che i Precursor e i Creatori Oscuri hanno combattuto per la supremazia dall’inizio dei tempi. Non sarebbe la prima volta che un pianeta finisce in mano a quei mostri. <br> '''Jak''': Beh, non prenderanno questo pianeta. Siamo andati avanti troppo a lungo. Ora dobbiamo mettere fine a questa storia. La verità si trova nelle catacombe. Perciò devo andare lì.
*'''Seem''': Errol ha scoperto come collegarsi alla nave del Creatore Oscuro. Se riuscisse a risvegliare il suo terribile carico dovremo affrontare orrori superiori ai nostri peggiori incubi. Non tutto è perduto. Ho nascosto a Errol l’artefatto più importante. Mi sbagliavo sul tuo conto. Tu hai l’equilibrio necessario per salvarci. <br> '''Daxter''': Come monaci siete super bizzarri, indossate abiti di gomma e avete la faccia pitturata. Però siete ok. <br> '''Seem''': Ora ho visto la verità… e sono tranquillo. Ho ricevuto il dono di poter vedere il volto dei miei creatori. Grazie, piccolo mio. <br> '''Daxter''': {{NDR|ridacchia}} Non c’è di che…
*{{NDR|dopo aver distrutto un'orda di Creatori Oscuri che minacciavano la città di Spargus}} <br> '''Damas''': Ce l’hai fatta, Jak! Questa vittoria ci dà una nuova speranza. Sono tempi duri. Ma quando ero il capo di Haven City sembravano ancora più duri. Ora è diverso. Perché sappiamo che il seme più piccolo può vivere tra le rocce. <br> '''Jak''': Come? Sei stato il capo di Haven City? <br> '''Damas''': Sono salito al trono durante la guerra con le Teste di Metallo. Il Barone Praxis mi ha tradito, e mi ha esiliato nel deserto. Il seguito, lo conosci… Ad ogni modo, ecco qui il terzo e ultimo amuleto di guerra. Ora sei uno di noi. Quest’oggetto è un segnalatore. Quando hai bisogno di noi, usalo per chiamarci, e noi arriveremo. E da me, ah… un dono di benvenuto. Si dice che quest’antica armatura Precursor sia stata indossata da Mar in persona. Io la custodivo per darla a mio figlio… ma è meglio… che in questo momento difficile la indossi tu. <br> '''Jak''': Grazie. Ma io non ho nulla per te. <br> '''Damas''': Ci hai dato speranza, Jak. Questo è un dono sufficiente. Benvenuto nel nostro clan.
*'''Ashelin''': Non si può sapere cosa farà Errol con quella nave oscura. Dobbiamo fermarlo! <br> '''Jak''': E tu saprai già come fare, non è vero? <br> '''Ashelin''': Abbiamo un piano… ma è rischioso. <br> '''Daxter''': Oh, ovviamente… non può essere facile. Nooo! E di certo noi siamo tra i pochi che possono riuscirci. <br> '''Ashelin''': No. È troppo pericoloso. Se ne occuperanno Torn e Jinx. <br> '''Daxter''': COSA?! Vuoi forse dire che noi non siamo abbastanza bravi?! Credi che non possiamo farcela?! <br> '''Jak''': Dax… <br> '''Daxter''': Devo ricordarti, che la squadra composta da Daxter, Jak e Daxter, ha sconfitto praticamente qualunque minaccia di questo mondo per tre… hai capito… tre avventure! <br> '''Jak''': Daxter… <br> '''Daxter''': Ah, questo è un oltraggio, Jak. Noi siamo gli eroi! Siamo proprio noi quelli della pubblicità, capisci? E tra poco sarà in vendita la mia ninea di scarpe sportive! Ho firmato un contratto! <br> '''Ashelin''': Ma non siete esclusi. Il vostro compito è coprire Torn e Jinx in un veicolo carico di esplosivi. Scortateli alla base delle Teste di Metallo e fate esplodere il covo! <br> '''Daxter''': Ah… beh… e perché non lo hai detto subito?
*{{NDR|Jak e Daxter aprono l'entrata alla torre delle Teste di Metallo}} <br> '''Sig''': Oh sì, ora gli facciamo male! Forza, apriamo le danze! <br> '''Jak''': Sì, adesso li sistemiamo! Sei pronto a ballare, Dax? <br> '''Daxter''': Vuoi dire a entrare là dentro? Ahm, Jak, forse resterò qui a… proteggere Sig.
*{{NDR|dopo aver raggiunto la cima della torre}} <br> '''Cyber Errol''': Ah… I miei piccoli amici sono venuti a trovarmi. Sapete, mi piacerebbe restare qua, ma ho un appuntamento con i più potenti esseri dell’universo! <br> '''Daxter''': Ora basta, scimmia metallica! Se non la pianti, io ti… ehm… scateno contro Jak! <br> '''Cyber Errol''': Troppo tardi! Ho risvegliato la tecnologia dei Creatori Oscuri. E quando tornerò, l’enorme potere dei Precursor sarà in mio possesso! Ci vediamo presto, miei cari amici. {{NDR|scappa via}} <br> '''Daxter''': Guarda… È incredibile… È spettacolare… Sta reagendo all’oscurità! {{NDR|urla}} Sta per esplodere!! <br> '''Sig''': Andiamo via di qui!
*{{NDR|nel rifugio di Onin}} <br> '''Samos''': Jak, siamo in grave pericolo. <br> '''Pecker''': Onin ritiene che ci siano strane forze in azione. Il fato è stato stravolto da poteri incontrollabili. Non ha mai visto niente del genere in vita sua. Aarrwk! Qualcosa si è risvegliato nelle profondità delle catacombe. <br> '''Daxter''': Fammi indovinare. Volete farci andare laggiù a controllare? È così?! <br> '''Samos''': L’accesso alle catacombe è nella zona controllata dalle Teste di Metallo. <br> '''Daxter''': Certe volte… vi odio tutti, sapete?! <br> '''Pecker''': Onin dice che il tuo fato ora è oscuro e avvolto nell’incertezza. Onin dice che sarà molto pericoloso per te… Onin dice che Pecker ti scorterà nelle catacombe e… Arrrck! COSA?! Che cosa hai detto? <br> '''Samos''': Tu sarai gli occhi di Onin e la coscienza di Jak. Devi andare con lui. <br> '''Pecker''': Aaah, e va bene, d’accordo. Ma se si mette male, là io non ci resto. Voi due, raggiungete l’ingresso delle catacombe e sviate i nemici. Aaarck! Ci vediamo là quando la zona è libera.
*'''Daxter''': Jak, posso dire una cosa, prima della fine? La tua spalla era un po' ossuta e non ci sono stato per niente comodo, però... sei stato un buon amico. <br> '''Jak''': Anche tu, Dax. Mi sono divertito insieme a te. <br> {{NDR|nel momento che i Creatori Oscuri cercano di uccidere i due protagonsti, ecco che spunta Damas a bordo del suo veicolo}} <br> '''Damas''': Qualcuno ha richiesto un esercito? <br> '''Jak''': Sei lontano dal deserto. Hai detto che un guerriero furbo non attacca mai a testa bassa. <br> '''Damas''': Beh dipende da quanto è dura la testa. E noi due abbiamo delle teste abbastanza dure, direi... <br> '''Jak''': Forza, finiamoli!
*'''Jak''': Damas! <br> '''Damas''': Niente male... ragazzo mio. Bel combattimento... {{NDR|tossisce}} è un bel giorno per morire... Sono... davvero molto orgoglioso di essere stato... dalla tua parte... {{NDR|tossisce}} in questo mondo ci sono ancora dei veri eroi... <br> '''Jak''': Siamo stati grandi insieme. Non muoverti, io...! <br> '''Damas''' {{NDR|[[Ultime parole dai videogiochi|Ultime parole]]}}: Ti prego, devi promettermi una cosa... Devi promettermi che... troverai mio figlio... Mar. Lo riconoscerai quando vedrai questo... Lui porta un amuleto... identico a questo. Un simbolo del legame che abbiamo... con l'antico... Casato di Mar... {{NDR|tossisce}} Salva il popolo, Jak... Solo tu puoi farlo... <br> '''Jak''': ... Padre... <br> '''Conte Veger''': Sì. Tu eri quel bambino. Ti ho rapito da Damas sperando di usare i tuoi poteri dell’Eco per i miei esperimenti. Poi purtroppo ti ho perso di vista. Sembri un po’ deluso. Lo hai scoperto troppo tardi? Tu sei proprio il figlio del grande guerriero Damas. Oh… e lui non l’ha mai saputo. Che peccato. <br> '''Jak''': {{NDR|si trasforma in Dark Jak}} AAAAGGH! VEGER!! <br> '''Conte Veger''': Grazie per aver aperto la porta ai Precursor. Non preoccuparti. Porrò presto fine alla tua patetica esistenza, ragazzo. {{NDR|scappa via}} <br> '''Daxter''': Seguiamolo, Jak! <br> '''Jak''': Vuoi davvero andare laggiù? Senza fare storie, Dax? <br> '''Daxter''': Sì, ma non farci l’abitudine. Il fatto è che nessuno ferisce il mio migliore amico senza pagarne le conseguenze. Prendiamolo!
*{{NDR|arrivati al cuore del pianeta}} <br> '''Precursor''': Salute, prode guerriero. Prima che sia troppo tardi, devi attivare il sistema di difesa del pianeta. La sfera di Eco ha iniziato la sua conversione energetica. Ci vorrà un po’ di tempo prima che l’arma si carichi del tutto. Hai dimostrato il tuo valore, guerriero. Perciò ti verrà concesso il dono dell’evoluzione. Avrai il grande onore di diventare uno di noi. <br> '''Conte Veger''': Un momento! Sono io quello che deve evolversi in un Precursor. È un mio diritto! <br> '''Precursor''': Attento a quello che desideri. <br> {{NDR|Veger ottiene il dono dell'evoluzione}} <br> '''Conte Veger''': È andata. Non preoccuparti, Jak. Mi sono assunto questo ruolo per il bene superiore. {{NDR|punta una pistola verso Jak}} <br> '''Precursor''': Anche ora potrebbe essere troppo tardi. Se Errol risveglierà il carico della nave oscura, sarà la fine di tutto. <br> '''Daxter''': Ehi, specie di semaforo! Siamo stati noi a fare il lavoro sporco mentre tu ronfavi tra le stelle! Quindi dacci un taglio! <br> '''Precursor''': Dove hai la testa? Ti avevo detto che ci sarebbe servito un eroe di riserva. Dovevamo procedere con il piano B! Oh! Ehi! No, finiscila! <br> {{NDR|si apre una porta del centro di comando, e si scopre che i Precursor non sono ciò che sembrano}} <br> '''Precursor''': Il tuo lavoro non è stato affatto soddisfacente. Se tu fossi stato un vero eroe, a quest’ora saresti già riuscito a fermare Errol. <br> {{NDR|rimangono tutti a bocca aperta}} <br> '''Jak''': Oh mio Dio… <br> '''Ottsel Leader''': {{NDR|con voce artefatta}} Quindi, ecco… ehm… adesso noi siamo ancora più irritati… e pertanto ti ordiniamo di distogliere immediatamente lo sguardo, altrimenti… beh, mmh… {{NDR|con voce normale}} Accidenti. <br> '''Daxter''': Ma sono… come me! <br> '''Ottsel Leader''': Non te lo aspettavi, vero? <br> '''Ottsel Surfer''': Sì. Siamo proprio così. <br> '''Ottsel Leader''': Non fare quella faccia. Se avessi saputo che noi Precursor eravamo solo dei topi pelosi, ci avresti adorato? Potevamo governare l’universo? <br> '''Ottsel Surfer''': Nemmeno per sogno! <br> '''Ottsel Leader''': Così, abbiamo rivisto un po’… il mito. <br> '''Ottsel Dummy''': Soltanto per ottenere il rispetto che meritiamo! <br> '''Conte Veger''': Brutti idioti! Scendete e finitela di insozzare quella gloriosa macchina! <br> '''Ottsel Leader''': {{NDR|punta il suo scettro verso Veger e lo blocca}} Non farti ingannare dalla nostra taglia. Noi siamo gli esseri più potenti dell’universo. <br> '''Ottsel Dummy''': Lo siamo? <br> '''Ottsel Leader''': Shhh!! <br> '''Jak''': Ma perché Daxter assomiglia… <br> '''Ottsel Leader''': Ah sì. L’eco è la fonte della nostra essenza, o meglio… il nostro codice genetico. Quando Daxter toccò l’eco oscuro, ricevette una benedizione, e non una maledizione. <br> '''Daxter''': Wo-how! Sono un Precursor!! Sono un Precursor, sono un Precursor! Ehi! Aspetta un attimo! Loro hanno i pantaloni! <br> '''Conte Veger''': Queste creature sono i grandi Precursor?! E io volevo evolvermi… NO! {{NDR|urla}} {{NDR|viene trasformato in un Ottsel}} <br> '''Daxter''': Era un po’… riluttante… dico bene? <br> '''Ottsel Leader''': L’unico modo per essere certi che Errol non risvegli il carico della nave, è che tu vada dove si trova ora e lo fermi. Ti invieremo noi da qui, Jak. <br> '''Jak''': Già, e l’arma…? <br> '''Ottsel Surfer''': Tranquillo, amico. Hai qualche minuto per andare fin là e tornare in tempo. Voglio dire, prima che… <br> '''Ottsel Leader''': Si spera, prima che… <br> '''Ottsel Dummy''': Baboom! Oh sìì!! <br> '''Jak''': Muoviamoci! <br> {{NDR|Jak e Daxter vengono teletrasportati verso la nave dei Creatori Oscuri}} <br> '''Ottsel Leader''': Imbecilli! Lo sapevate che serviva un piano B!
*{{NDR|nella nave dei Creatori Oscuri}} <br> '''Daxter''': Se quelle creature si svegliano, per il pianeta è la fine! <br> '''Cyber Errol''': Con tutti questi Creatori Oscuri ai miei ordini, pensa cosa potrei fare. <br> '''Jak''': Sei finito, Errol! Moriremo entrambi, preparati! <br> '''Cyber Errol''': {{NDR|urla}} <br> '''Jak''': NO! <br> {{NDR|spinge Errol verso l'oblio}} <br> Daxter: Jak? Jak!?! <br> {{NDR|Intanto, i Precursor combinano l'energia dell'Eco Oscuro con l'Eco di Luce formando un potente raggio verso lo spazio in grado di distruggere l'intera nave dei Creatori Oscuri. Errol riesce a salvarsi in volo e a salire a bordo di un Terraformista che precipita verso il deserto. Fortunatamente, anche Jak riesce a salvarsi in volo grazie al potere dell'Eco di Luce, e insieme a Daxter scappano dalla nave che crolla}} <br> Jak: Andiamo, Dax!
*'''Daxter''': Quello {{NDR|Errol}} non vuole proprio mollare! <br> '''Jak''': Va verso la città! Dobbiamo difenderla… per Damas. <br> '''Daxter''': L’ultima carica della brigata di luce e oscurità! Dobbiamo resistere, amico! <br> '''Jak''': Fino alla fine.
==[[Explicit]]==
{{Explicit videogiochi}}
*[nell'arena di battaglia] <br> '''Ottsel Leader''': Grazie, coraggiose genti di questo pianeta. Onin, Samos, grazie. Il vostro coraggio e quello di tutti gli altri ci dà la forza di andare avanti in questi tempi oscuri. <br> '''Samos''': Lavori tutta una vita, per poi scoprire che stavi solo cercando delle palle di pelo. <br> '''Pecker''': Onin dice che oggi è davvero un gran giorno per l’universo. <br> '''Ottsel Leader''': Jak, tu sei il più grande di tutti gli eroi. Hai rovesciato le sorti della battaglia contro i Creatori Oscuri, e insieme potremo vincere questa guerra. <br> '''Ottsel Surfer''': Ricorda, amico. Nel futuro ti aspettano molte altre avventure. <br> '''Ottsel Dummy''': Già. Ma… non era nel passato? <br> '''Ottsel Leader''': Sì, sì, calma, ci stavo arrivando. <br> '''Jak''': Altre avventure? Dov’è che l’ho già sentito dire? <br> '''Ottsel Leader''': Abbiamo bisogno di eroi come te… per proteggere l’universo, Jak. <br> '''Jak''': Allora puoi chiamarmi con il mio nome, come mi chiamava mio padre [Damas]: Mar. <br> '''Ashelin''': Aspetta, Jak. Mar… Quel Mar? <br> '''Ottsel Leader''': Vieni allora, Mar. Non c’è un tempo come il presente. <br> '''Jak''': Tu vieni con me, Dax? <br> '''Daxter''': Nah! Qui ho tutto quello che mi serve, amico. Ma se hai bisogno… e sicuramente sarà così… beh, sai dove trovarmi. <br> '''Tess''': Oh, Daxter! Mio piccolo eroe! <br> '''Ottsel Leader''': Noi ti dobbiamo molto, Daxter, per ciò che hai fatto. E quindi, per il coraggio che hai dimostrato di fronte al pericolo, esaudiremo il tuo desiderio più grande. <br> '''Daxter''': Beh, io… vorrei avere un paio di pantaloni fighetti, come i vostri. <br> '''Tess''': Wow, sono strepitosi! Vorrei averne un paio così anch’io. <br> '''Ottsel Leader''': Attento al desiderio che esprimi. [Tess viene trasformata anch'essa in un Ottsel] <br> '''Daxter''': (fischio) Tranquilla, dolcezza, ti abituerai. Oh, magari bisognerà depilare qualche parte. Lascia fare a me! <br> '''Jak''': Ehi! Grazie di tutto… amico. <br> '''Seem''': Sei un grande eroe, Daxter. <br> '''Daxter''': Sì, è così che si parla! Pensano che io sia un Dio. E hanno ragione! <br> '''Ottsel''': Sei il nostro eroe! <br> '''Conte Veger''': Aaah… Penso che questo sarà un lungo viaggio. <br> '''Kleiver''': Dove credi di andare, brutta canaglia. Ho deciso che voglio una spalla e perciò sarai tu il mio compagno. Saremo una grande squadra io e te. Basta che tu non mi faccia arrabbiare. <br> '''Ottsel Leader''': Sei pronto, Jak? Abbiamo qualcosa da farti vedere. <br> '''Jak''': Cosa? <br> '''Ottsel Leader''': L’universo. <br> [La navicella dei Precursor parte verso l'universo. Tuttavia, Jak non vuole abbandonare i suoi amici] <br> '''Jak''': Ah, non posso lasciarti, Dax. Ci aspettano tante avventure. Non resisteresti un minuto senza di me. <br> '''Pecker''': Ah! Siamo una squadra fantastica! <br> '''Daxter''': Sì, ma alla prossima avventura… comando io, d’accordo? Qua la mano, amico. Ah, che figat!a! Oh sì, la vita è bella.
==Altri progetti==
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wikitext
text/x-wiki
{{Videogioco
|nome gioco = Jak 3
|sviluppo = [[Naughty Dog]]
|pubblicazione = [[Sony Computer Entertainment]]
|anno = 2004
|piattaforma = [[PlayStation 2]]
|distribuzione digitale = [[PlayStation Network]]
|preceduto = [[Jak II: Renegade]]
|seguito = [[Jak and Daxter: Una sfida senza confini]]
}}
'''''Jak 3''''' è un [[videogioco a piattaforme]] del 2004
==[[Incipit]]==
{{Incipit videogiochi}}
*'''Conte Veger''': Con questo documento, il Gran Consiglio di Haven City ordina che per crimini compiuti contro la popolazione, tu venga bandito e segregato nel Deserto… per sempre. <br> '''Ashelin''': Ma è una condanna a morte, Veger. Dev’esserci un altro modo. <br> '''Conte Veger''': Spiacente, obiezione respinta! Il mostro dell’Eco Oscuro è pericoloso. Ora gettate il carico! <br> '''Pecker''': Io sono indignato! Sono veramente senza parole! Anche se avrei qualcosa da dire. Qui non sono tutti d’accordo con questo ridicolo… aarrgkk… decreto… <br> '''Daxter''': Sì, vogliamo un’altra votazione! <br> '''Conte Veger''': Oh, vedo che avete voglia di unirvi a lui… <br> '''Pecker''': A pensarci bene, non siamo così indignati. Addio, Jak. Non prendere troppo sole, bevi molta acqua, se riesci a trovarla. <br> '''Daxter''': Jak? <br> '''Jak''': Vai, torna in città, Dax. <br> '''Ashelin''': Mi spiace. Il Consiglio è troppo potente. Non ho potuto fare niente. <br> '''Jak''': Lo so. <br> '''Ashelin''': Non devi morire, mi hai sentito? È un ordine. Qualcuno ti troverà, te lo prometto. <br> '''Conte Veger''': Possano i Precursor avere pietà di te.
*'''Daxter''': {{NDR|tossisce}} <br> '''Jak''': Daxter! <br> '''Daxter''': Non ringraziarmi, Jak. Sono qui solo perché so che non sai stare senza di me. Ok, amico mio, tu ci hai messo in questo casino, ora devi tirarci fuori! <br> '''Pecker''': Aaah! Siamo o non siamo una squadra? <br> '''Jak''': Va bene, ora muoviamoci. Huh… Ma dove si va? <br> '''Daxter e Pecker''': Da quella parte! <br> '''Pecker''': Oh, perché tu sai dove dobbiamo andare, vero?! <br> '''Daxter''': Lo so meglio di te, becco storto! <br> '''Jak''': Aaah… su, sbrighiamoci.
*'''Pecker''': Huh… Lo vedi? Tutta colpa della tua stupida idea. <br> '''Daxter''': No, la colpa è tua! Solo un cretino come te poteva pensare di dire: “Andiamo con lui, saremo più forti insieme…” Io dico che moriremo insieme! Non posso credere che la gente ci odi. La città è salva grazie a noi.
*{{NDR|flashback}} <br> '''Torn''': Jak, la città è divisa. Dei nuovi Bot della Morte Krimsi controllano una parte vitale della zona industriale. I miei uomini subiscono gravi perdite. Le Guardie Krimsi hanno un nuovo capo. Stiamo cercando di scoprire chi sia. <br> '''Samos''': Anch’io ho delle brutte notizie. Un gruppo di Teste di Metallo sopravvissute si è concentrato in un’altra zona della città. <br> '''Jak''': Ma abbiamo distrutto Kor! <br> '''Samos''': Le Teste di Metallo più forti però sono sopravvissute. Perciò la battaglia per la città è appena iniziata. <br> '''Ashelin''': Per la gente, sei tu il responsabile.
*'''Daxter''': {{NDR|sviene}} Bravo… Bel piano, Jak… {{NDR|tossisce}} Mi ci vuole un riposino… Solo un breve sonnellino… <br> '''Pecker''': Aggh… Questo uccello è stracotto ormai. <br> '''Jak''': {{NDR|tossisce}} Il palazzo…
*{{NDR|flashback}} <br> '''Samos''': Rapporto! <br> '''Torn''': Si mette male! La città è un campo di battaglia. I Bot della Morte meccanizzati sono nella zona industriale, e le Teste di Metallo sopravvissute controllano la zona ovest. Perdiamo terreno su tutti i fronti. <br> '''Ashelin''': Vista l’emergenza, il Consiglio si riunisce stanotte. Si parla male di te, Jak. Sai cosa pensano? Che le Teste di Metallo sono entrate in città perché sei amico di Krew. <br> '''Jak''': Ma tu non ci credi, vero? <br> '''Samos''': Il passato ormai è passato. Ora le Teste di Metallo stanno attaccando il palazzo. Stanno cercando qualcosa, e non ho idea di… <br> {{NDR|esplosioni}} <br> '''Daxter''': AIUTO, STIAMO CADENDO!! <br> '''Samos''': Da questa parte! Salta!! <br> {{NDR|il palazzo crolla}} <br> '''Samos''': Per tutti i Precursor.
==Frasi==
{{cronologico}}
*Sembra che abbiamo trovato degli esseri viventi. Beh, più o meno. Ecco da dove veniva quel segnale. Chi ti ha dato questo!? Li porteremo con noi! Su, muovetevi. Sento aria di tempesta. ('''Damas''')
*Il Deserto è spietato, qua contano solo la forza e la capacità di sopravvivere. Vedremo presto se siete in grado di star qui. Completate l’addestramento, poi recatevi all’arena. Se ne uscirete, conquisterete la possibilità di restare a Spargus. È molto semplice, mi pare. ('''Damas''')
*L’arena parla chiaro, essere oscuro. L’odio consuma i tuoi occhi. E ti distruggerà. Farai la fine dei Precursor che si sono distrutti da soli.('''Seem''')
*Se c’è una cosa che so fare è correre. ('''Jak''')
*La Stella del giorno si avvicina, e ogni giorno è più luminosa. Il pianeta ha i giorni contati, lo vedo. ('''Seem''')
*Sono una specie di semi-re, capisci? Dovresti vedere le nostre stanze e il suo harem di splendide amanti piumate! Ooh! In questi giorni non ho quasi mai dormito. {{NDR|ghigno}} È bello essere re, vero? ('''Pecker''')
*Attenzione, abitanti di Spargus! Sta per arrivare una potente tempesta! Preparate la città! Jak, quattro cacciatori del deserto non hanno ancora fatto rapporto. Voglio che tu vada subito a cercarli. Fa’ qualunque cosa per portarli in salvo. ('''Damas''')
*Così… hai battuto il mio punteggio. Bene. Il migliore dev’essere sconfitto, a volte. Secondo la legge di queste terre, chi vince deve ricevere uno speciale trofeo. Questo cristallo è tuo ora. Ma presto tornerà nelle mie mani, ragazzo. ('''Kleiver''')
*Sta molto attento. Ricorda che il tuo coraggio non ti proteggerà dal nemico che presto dovrai affrontare. Usa il potere della luce per compiere la tua missione. È l’unica cosa che possiamo offrirti ormai. ('''Precursor''') {{NDR|Jak ottiene il potere di rigenerare vite}}
*Quel Mar non deve avere mai dormito molto. ('''Daxter''')
*Sono vivo! {{NDR|ride}} Combatti ancora per i deboli, eh Jak? Beh, ho qualche potenziamento in più da quando ci siamo visti. Anche le Teste di Metallo hanno debolezze intrinseche. Io, invece… io sono puro metallo! Sono felice di rivederti, amico mio! ('''Cyber Errol''') {{NDR|tramite un ologramma}}
*La mia bellissima tazza! ('''Daxter''')
*Noi Precursor abbiamo creato un’infinità di mondi nell’universo. Li abbiamo plasmati tutti con l’Eco a fin di bene, ma siamo stati stolti. I Creatori Oscuri un tempo erano Precursor, ma presto l’esposizione all’Eco Oscuro li trasformò. Iniziarono a sconvolgere tutto, conquistando mondi e scatenando ovunque l’inferno. Ora alcuni di essi hanno trovato il vostro mondo, e stanno avvicinandosi per impadronirsene. Tuttavia, c’è ancora una speranza. Nascosto proprio nel cuore del pianeta, troverete un sistema di difesa planetario. Grazie ad esso potrete salvare il vostro mondo. Spero che abbiate più successo di coloro che su molti pianeti hanno perso la loro ultima battaglia. ('''Precursor''')
*Ancora una volta ti presenti al mio cospetto, prescelto. E ancora una volta, il tuo eroismo verrà giustamente premiato. Ricevi questo nuovo potere della luce che ti aiuterà a raggiungere nuovi luoghi. Sono posti che prima potevi soltanto sognare. ('''Precursor''') {{NDR|Jak ottiene il potere del volo}}
*Odio essere basso! ('''Daxter''')
*Questo amuleto vale quanto un ciondolo comprato al mercatino delle pulci giù in città. ('''Daxter''')
*Vi ucciderò con le mie stesse mani! ('''Cyber Errol''') {{NDR|a Jak e Daxter}}
{{NDR|a Jak se muore durante il gioco}}
*Forse dovresti metterti un po' sulla mia spalla. ('''Daxter''')
*Possiamo provare di nuovo? Perfetto! Ognuno al suo posto, allora. ('''Daxter''')
*I migliori attacchi li riservi per dopo? ('''Daxter''')
*Sei qua! Hai visto! E ti hanno preso a calci! ('''Daxter''')
*Chissà se Ashelin vuole un nuovo aiutante. ('''Daxter''')
*Ti sono vicino, Jak. Ma sono cavoli tuoi. ('''Daxter''')
*Jak, ora il fulmine arancione prende il controllo! ('''Daxter''')
*Ecco cosa succede quando tolgono il mio nome dal titolo. ('''Daxter''')
*Otto! Nove! Dieci! Ed è completamente K.O.!! Hai perso!! ('''Daxter''')
*Per fortuna non sono il tuo stuntman. ('''Daxter''')
*Bene, si gira! Dov'è il regista?! Non posso lavorare così! ('''Daxter''')
==Dialoghi==
{{cronologico}}
*'''Damas''': Ci nascondi qualcosa, razza di animale? {{NDR|a Jak}} <br> '''Pecker''': È stato contaminato dall’Eco Oscuro, mio signore. <br> '''Daxter''': Il ragazzo perde il controllo quando si arrabbia. Quindi lasciatelo stare. È un consiglio da amico, date retta a me! <br> '''Damas''': Ah, allora è pericoloso. Potrebbe esserci utile. Per il tuo coraggio meriti il primo amuleto di guerra. Se riesci a vincere altri due combattimenti nell’arena, potrai diventare cittadino di Spargus. Ecco un lasciapassare con cui puoi entrare e uscire dalla città. Sappi però che non esistono rifugi fuori da queste mura. Il deserto è più pericoloso di me. E per la tua vittoria sarai ricompensato con una pistola. <br> '''Daxter''': Oh, bene, è così che si parla! Ehi… e per me che c’è? Niente! Come sempre, vero?!
*'''Kleiver''': Hai fatto delle belle mosse, combattendo nell’arena. Ma io dico che se durava ancora un po’ scoppiavi. <br> '''Jak''': Stai parlando con me? <br> '''Daxter''': Già! Stai parlando con… lui. <br> '''Kleiver''': No. Sto conversando con lo spirito della mia cara mamma. Ma certo che parlo con te! Voi due venite dal Grande Fumo, vero? <br> '''Jak''': Ma tu chi sei? <br> '''Kleiver''': La persona che comanda in questo posto, chiaro? Mi chiamo Kleiver. State con me, ragazzi, e mi occuperò di voi. In effetti, avrei un lavoro proprio adatto a voi. Andate con il mio Lucertolone Saltatore a caccia dei ladri che stanno svuotando i miei magazzini. Prendetene almeno 6, e io vi lascerò guidare uno dei miei veicoli da corsa… sperando che Damas vi permetta di uscire dalla città. <br> '''Jak''': Questo non è un problema. <br> '''Daxter''': Nooo!! Odio salire sugli animali! Mi fanno innervosire!
*'''Seem''': Siete ancora qui voi due? <br> '''Jak''': Sì, volevamo divertirci, prendere il sole… <br> '''Seem''': Non c’è tanto da scherzare. Sono Seem. Noi monaci siamo impegnati nello scoprire e proteggere i segreti dei Precursor. I Saltatori ci consentono di raggiungere luoghi inaccessibili. <br> '''Daxter''': Già, e sanno come riempirsi la pancia! Abbiamo incontrato un gruppo di canguratti non molto tempo fa. Stupidi ratti… si sedevano e… {{NDR|urla}} <br> '''Seem''': Non resisterai mai qua fuori. Voglio quel Cristallo di Eco Oscuro del satellite prima che finisca nelle mani sbagliate. <br> '''Daxter''': …aaah… È pesante! {{NDR|urla}} Lasciami! Lasciami andare…! <br> '''Seem''': Metto in palio un Cristallo di Luce, se sfidi i miei monaci sui loro Saltatori. ''Sien-com-tava. Baroosh… Baroosh…'' <br> '''Daxter''': Facci vedere solo dov’è la partenza!
*'''Kleiver''': Volete entrare in azione, ragazzi? Il radar mostra delle Teste di Metallo in movimento nel deserto non lontano da qui. Non mi piacciono le Teste di Metallo, quasi quanto non mi piacete voi due! Dovete mostrare il vostro valore. Intercettatele e distruggetele tutte quante. Chissà, potreste ottenere qualche gadget in questa missione. <br> '''Daxter''': Mi sembra che tu stia volontariamente tralasciando i dettagli pericolosi! Jak, ho una strana sensazione al riguardo. Non ho questi baffetti per nulla, sai? <br> '''Jak''': Tranquillo, conosco le Teste di Metallo. <br> '''Kleiver''': Hai mai visto una Testa di Metallo del deserto? <br> '''Daxter''': No. Perché? <br> '''Kleiver''': Niente. Pura curiosità. Andate e distruggete. {{NDR|ghigno}}
*'''Cyber Errol''': {{NDR|attraverso un ologramma}} Comandante delle Teste di Metallo, a rapporto. Se hai perso il carico e sei ancora vivo, allora ti ucciderò io! Voglio avere tutti i Cristalli di Eco Oscuro a disposizione! C’è poco tempo! Mi hai sentito? Aspetta… Ma tu sei… {{NDR|urla}} <br> '''Jak''': Non mi piace il suono della tua voce! <br> '''Daxter''': Hah! Gli hai dato una bella lezione a quel buffone! Oh, sì… divertente… <br> '''Jak''': Quella faccia… mi era familiare… <br> '''Daxter''': Ah, ora stai diventando paranoico, amico. Forza, torniamo indietro. Questo deserto mi fa venire i brividi.
*'''Daxter''': Ooh, figo! <br> '''Jak''': Secondo Seem, una spedizione di monaci è dispersa sul vulcano. Avranno costruito gli alianti per arrivare in cima. <br> '''Daxter''': Sì, bravo, adesso si dice “dispersi”. Se sono “svaniti” magari è un segno del destino. Non credi? <br> '''Jak''': Già. Ma ad ogni modo, tutto ciò che dobbiamo fare è usare quegli anelli acceleratori. <br> '''Daxter''': Oh no! Per caso vedi delle piume? Qui c’è solo pelo! Niente piume, niente volo, amico mio! Non riuscirai mai a coinvolgermi nella ricerca dei monaci Precursor. Assolutamente no e poi no! Lascia stare! Scordatelo! Non c’è speranza! È impossibile, mai e poi mai! Mai! <br> {{NDR|subito dopo, i due partono in deltaplano verso il vulcano}} <br> '''Daxter''': Jaaaaaaaaak!!!
*'''Daxter''': Sembra che non fosse d’accordo. <br> '''Jak''': Non toccarlo, Daxter! Non si sa che ti succederà toccando l’Eco Oscuro. <br> '''Daxter''': Guardami, Jak! Sono piccolo, peloso e ho il prurito in ogni parte del corpo. Non potrebbe andare peggio. Tranquillo. So quello che faccio. Oooh… fredde e umide mani morte… Eeh, non posso guardare! {{NDR|prova a togliere il sigillo dalla statua}} <br> '''Jak''': Sta attento, Daxter! {{NDR|prende il sigillo e diventa invisibile}} <br> '''Daxter''': Jak? Jak? Dove sei, amico? EHI! <br> '''Jak''': È un potere oscuro, Dax. Una sorta di invisibilità. <br> '''Daxter''': Sì beh, lascia stare. Se ti fossi mosso così velocemente molto tempo fa, io indosserei ancora i pantaloni. Sai cosa mi manca davvero? Un bel paio di mutande. Quelle che sollevano e sostengono… aaah… {{NDR|fa dei versi strani}} Non puoi capire. Usciamo da qui!
*{{NDR|nelle catacombe, Jak e Daxter spiano Veger che parla con un monaco}} <br> '''Conte Veger''': No, non accetto scuse! Mi avevi detto che potevi riuscirci, e ora devi farlo! <br> '''Seem''': Ma abbiamo poco tempo. La Stella del giorno si avvicina, e sai cosa accadrà. <br> '''Conte Veger''': Sfortunatamente sì. Ma ce ne occuperemo non appena avrò libero accesso alle catacombe. Tu continua a lavorare, io mi occuperò di quegli idioti di Haven. Ti prometto… che incontrerai i tuoi creatori. <br> '''Jak''': Perché le catacombe sono importanti?
*'''Daxter''': Ehi! È sicuramente uno di quei misteriosi Precursor. <br> '''Precursor''': Benvenuto, grande guerriero. Il tuo ritorno ci dona grande speranza. Il futuro di questo pianeta è a una svolta decisiva. I Creatori Oscuri hanno trovato di nuovo il tuo mondo, e il destino attende di raggiungere il punto dove passato e futuro si incontrano. <br> '''Daxter''': Tu hai capito… qualcosa di quello che ha detto quel tipo? {{NDR|scandendo bene le parole}} Parla la mia lingua se puoi, ok? <br> '''Precursor''': Ti servirà tutto il potere che potrai avere per sopravvivere a questa terribile prova, prescelto. <br> '''Daxter''': Ah, posso farcela. <br> '''Precursor''': Io stavo parlando con quello alto {{NDR|Jak}}, tappetto! <br> '''Daxter''': Ehi! <br> '''Precursor''': Adesso guarda la luce, e ricevi il potere, eroe. <br> '''Daxter''': Ok, ora cominci a spaventarmi. <br> '''Jak''': Dax… l’Eco Oscuro… non c’è più… sta svanendo… mi sento meglio.
*{{NDR|nell'arena di battaglia}} <br> '''Pecker''': Benvenuti, coraggiori guerrieri! Ecco a voi… l’unico, l’immenso, il più potente tra i potenti, il magnifico, l’eminenza reale… <br> '''Damas''': È sufficiente, va’ avanti! <br> '''Pecker''': Scusi, mi sono lasciato trasportare. Ho già detto quanto sono belli i suoi capelli? <br> '''Damas''': Pecker! <br> '''Pecker''': Sì, giusto. Ha ora inizio un’altra prova dei giochi: il combattimento mortale. Buona fortuna, e che vinca il migliore… chiunque sia, animale o uomo. <br> {{NDR|durante la battaglia, i due incontrano una loro vecchia conoscenza}} <br> '''Jak''': Sig? <br> '''Sig''': Jak? Daxter? <br> '''Daxter''': Sig! <br> '''Sig''': Beh, non fate quella faccia stupita. <br> '''Jak''': Che cosa ci fai qui? <br> '''Sig''': Testo le mie capacità. Su, facciamola finita. <br> '''Jak''': Oh no! Andiamo, Sig. Non combatto contro di te. <br> '''Sig''': Se non lo fai, ci ucciderà. È la legge dell’arena. Mi spiace… nulla di personale… <br> '''Daxter''': Oh oh… <br> {{NDR|Sig sta per sparare a Jak, ma subito dopo getta la sua arma a terra, venendo così circondato da dei Predoni}} <br> '''Damas''': Oltraggio! Uno deve distruggere l’altro! Completate la prova, o preparatevi al peggio! <br> '''Sig''': So che me ne pentirò amaramente. <br> '''Damas''': Circondateli! <br> {{NDR|la scena si sposta nella sala del trono di Spargus}} <br> '''Damas''': {{NDR|con tono arrabbiato}} Come osate infagare la purezza dell’arena!? Sig, il tempo trascorso a Haven City ti ha rovinato! E tu, novizio {{NDR|Jak}}… Tu non meriti alcuna pietà! Vi dovrei lasciare entrambi tra le dune del deserto. Tuttavia, Sig, visto che per anni sei stato una spia a Haven, meriti una possibilità di redenzione. Ma solo… per questa volta! <br> '''Jak''': Una spia? <br> '''Sig''': Sta zitto! Dopo ti spiego. <br> '''Damas''': C’è un covo di Metallopodi non molto lontano da qui. Da un po’ di tempo attaccano i nostri trasporti di artefatti. Voglio che tu vada nel cuore del loro covo, ed elimini tutte le creature al suo interno. Ti direi buona fortuna, ma non ti servirà aver fortuna.
*{{NDR|Jak e Daxter incontrano Ashelin nella zona nord del deserto}} <br> '''Daxter''': Ehi bellezza, credevi di avermi scaricato? Sapevo che saresti tornata in cerca d’amore arancione. Dai una bella occhiata, è l’ultima volta che lo vedi. <br> '''Jak''': Ashelin! Che cosa ci fai qui? <br> '''Ashelin''': Jak, è bello rivederti. <br> '''Daxter''': Sentite, ragazzi, ci avete mollati nel deserto. Quindi parlate alle mie chiappe, perché le mie orecchie non sentono! Andiamo, Jak. <br> '''Jak''': Quel segnalatore che mi hai dato… Grazie. <br> '''Ashelin''': Sapevo che Damas ti avrebbe trovato. Non perde nulla nel suo deserto. <br> '''Jak''': Come fai a conoscerlo? <br> '''Ashelin''': Ora non ha importanza. Jak, devi tornare subito in città {{NDR|Haven City}}. Stiamo perdendo la guerra. Veger è assetato di potere e ha preso il comando. Non ha idea di cosa sta affrontando. Serve il tuo… <br> '''Jak''': Attenzione! <br> {{NDR|improvvisamente, una banda di predoni del deserto mettono in pericolo i protagonisti}}
*'''Ashelin''': Keira voleva che ti dessi questo. {{NDR|gli consegna il Jet Board}} Jak, i tuoi amici hanno bisogno di te. Io ho bisogno di te. <br> '''Jak''': La città mi ha scacciato, ricordi? Per me possono marcire tutti. <br> '''Ashelin''': Ma che ne sarà dei tuoi… <br> '''Jak''': {{NDR|con tono arrabbiato}} Lascia stare, piantala! Ora ho dei nuovi amici. <br> '''Ashelin''': Quindi l’eroe che conoscevo è morto nel deserto. O è successo molto prima? Non ti ricordi più chi sei? {{NDR|gli consegna l'amuleto di Mar}} <br> '''Jak''': Ho finito di salvare il mondo.
*'''Conte Veger''': I monaci mi avevano detto che saresti arrivato dalle sotto-rotaie Precursor. Interessanti, vero? I Precursor le hanno usate per costruire il mondo molti eoni fa. Il sistema di rotaie conduce nelle profondità del pianeta, dove si dice che gli antichi donassero grandi poteri ai più meritevoli. Salverò il mondo con quel potere, proprio come ha fatto Mar. <br> '''Jak''': Sì, hai già fatto una gran cosa permettendo alle Teste di Metallo di distruggere il palazzo. <br> '''Conte Veger''': Oh, era proprio quello che volevo, ragazzo mio. Siamo in orario perfetto, Jak! Quella luce in cielo, sai cos’è? I nostri incubi ci hanno trovato e la fine sta arrivando! Dovevo accedere velocemente alle catacombe, quindi ho attaccato il castello di persona. Questo sarà il nostro piccolo segreto. <br> '''Jak''': Beh, sei pieno di sorprese. <br> '''Conte Veger''': E tu sei pieno di Eco Oscuro! Tu e il tuo piccolo ratto siete due mostruosità! Ma io libererò questo pianeta da questa feccia. La pura luce regnerà nell’universo, e io sarò la luce che brillerà in ogni remoto angolo del mondo e che distruggerà tutte le ombre! <br> '''Daxter''': Ah, mi scusi, Conte Vulger… <br> '''Conte Veger''': Si dice Veger! <br> '''Daxter''': Sì, come vuoi. Non è forse bello nascondersi nelle tenebre di tanto in tanto? Rilassarsi, guardando le pupe camminare con indosso dei piccoli bikini, sai, il loro movimento… Ecco, la mia coda prova sensazioni uniche in quei momenti. <br> '''Conte Veger''': Basta! Inizieremo a ripulire questo mondo occupandoci di te! Preparati! Sto per evocare il vero grande potere degli antichi! {{NDR|tramite il suo scettro, evoca un antico robot Precursor}} E questa volta, i Precursor non avranno pietà di te.
*{{NDR|ritornati a Haven City, ormai distrutta, i due protagonisti incontrano nuovamente Samos e Keira separati da una barriera difensiva}} <br> '''Daxter''': Questo posto è brutto come la mia vecchia cameretta. <br> '''Samos''': Jak! Da questa parte! <br> '''Jak''': Samos! Keira! <br> '''Daxter''': Ah, Samos… ancora verde… come il pelo tra le dita dei miei piedi. <br> '''Samos''': Vedi, Keira, ero certo di percepire l’energia di Jak. Oh, ragazzo, sono molto felice di rivederti. Quei cunicoli che si trovano sotto il palazzo devono essere veramente importanti. Le Teste di Metallo e i robot delle guardie krimsi stanno avanzando verso di loro, e non possiamo resistere per sempre. <br> '''Jak''': Così la città ha ancora bisogno di me? Che altro c’è di nuovo? <br> '''Samos''': Veger ha da poco attivato lo scudo di forza. <br> '''Jak''': È Veger che ha attaccato il palazzo! Ha detto che gli interessava qualcosa nel sottosuolo, nelle catacombe, credo. <br> '''Samos''': Beh, dovrai scoprire di cosa si tratta e trovarlo prima di lui. Ma dovrai prima trovare un’altra via d’accesso in questa sezione della città. Scendi nelle fogne e raggiungi il porto, poi trova una strada verso nord per raggiungerci. Ah, Jak… ci dispiace per ciò che è successo. Avremmo dovuto fermare Veger. <br> '''Jak''': Beh, lo fermerò io.
*{{NDR|ritornati al Naughty Ottsel}} <br> '''Daxter''': Ah, il Naughty Ottsel. Dolcezza, sono qui! <br> '''Torn''': Jak? Pensavo che non ti avrei più rivisto. <br> '''Daxter''': Torn?! Che cosa diavolo ci fai nel mio locale?! <br> '''Torn''': Beh, ci serviva una base nella zona sud. E poi… mi piace il cartello appeso sulla porta d’ingresso. <br> '''Daxter''': Sì. È proprio bello. <br> '''Torn''': Lo usiamo come bersaglio per esercitarci! <br> '''Daxter''': Ehi! <br> '''Torn''': Ascolta. Mi spiace molto non avere fermato Veger. Dispiace a tutti. <br> '''Jak''': Abbiamo visto Veger. Tenta di usare la tecnologia Precursor per i suoi scopi. <br> '''Torn''': È chiaro! Quell’uomo è sempre stato la voce fuori dal coro. Ora abbiamo problemi più urgenti. Veger mi ha mandato in missione suicida contro il porto e non c’è scampo. Non possiamo tornare al Fronte di Liberazione. Le nostre truppe sono divise e sia le guardie krimsi che le Teste di Metallo ci stanno attaccando. <br> '''Daxter''': Niente paura, amico! Gli eroi son tornati! <br> '''Torn''': Uh oh… Quasi dimenticavo. Dei Bot Esplosivi stanno arrivando dalla zona della città in mano alle guardie krimsi. Ci pensi tu, Jak? <br> '''Daxter''': Ok. Tutto ciò fa un po’ paura… {{NDR|ridacchiando}} Ma Jak è tornato!
*{{NDR|dopo aver superato il percorso d'addestramento}} <br> '''Tess''': Bravo. Niente male, Jak, per un ragazzo. Ora voglio che tu protegga il mio piccolino con questo. {{NDR|con tono minaccioso}} Altrimenti ti farò MALE! Oh sì, ti farò davvero molto male! {{NDR|con tono normale}} Chiaro? {{NDR|ghigno}} <br> '''Daxter''': Wow! Non sapevo tu avessi tanto… rrrawwr.
*'''Torn''': Jak, va nelle fogne nella zona controllata dalle Teste di Metallo. Dobbiamo sferrare un attacco dal basso, e le fogne sono l’unica fia d’accesso. Non abbiamo controllato quei cunicoli da quando è scoppiata la guerra, ma gli esploratori non hanno riferito movimenti. <br> '''Daxter''': Ehm… Ed è positivo, vero? <br> '''Torn''': In verità… nessun esploratore è mai tornato per fare rapporto. <br> '''Daxter''': Ah… AAH! Ci riservi sempre le missioni migliori, eh? <br> '''Jak''': Oscura, sporca, pericolosa… Questa guerra comincia a piacermi.
*{{NDR|dopo aver distrutto le Teste di Metallo nella caverna del deserto}} <br> '''Sig''': Sì, bello mio! Adoro l’odore delle Teste di Metallo bruciate! Questo è un buon allenamento per quando si farà sul serio… e credimi… manca poco. <br> '''Jak''': Che cosa ha a che fare Damas con Haven City? <br> '''Sig''': Non sono affari tuoi. <br> '''Daxter''': E perché hai fatto la spia per lui, eh? <br> '''Sig''': Diciamo che Damas ha perso una cosa in città e mi ha chiesto di trovarla. Ma a te che importa, amico? Gli abitanti di Haven City sono deboli, lo sai! Hanno perso la guerra prima che iniziasse. Per fortuna, il piano di Damas ci farà sopravvivere. <br> '''Jak''': Stai giocando con la vita della gente! <br> '''Sig''': E perché no? Hanno giocato con la mia! Sopravvivono i più forti, caro mio. Vi consiglio di allearvi solo con la fazione vincente. <br> '''Jak''': E qual è, secondo te? <br> '''Sig''': Quella che sta in cima al mucchio. E sfortunatamente… sarà un grosso mucchio. <br> '''Daxter''': Sì, un mucchio di… devo andare avanti? <br> '''Jak''': E ora che facciamo? <br> '''Sig''': Per ora, cercate di restare fuori dai guai. Vi avviserò io quando dovrete agire.
*'''Damas''': Mantenere le persone in vita... e dar loro una speranza... è molto difficile. <br> '''Jak''': Però te la cavi bene qui... <br> '''Damas''': Anche tu devi farti una vita, Jak. Fatti coraggio, prendi il destino nelle tue mani... Ascolta, la sabbia di per sé non ha forma, ma se aggiungi acqua può diventare malleabile. Anche la sorte è così, se aggiungi il giusto elemento. <br> '''Jak''': L'Eco! <br> '''Damas''': Umpf bravo, l'hai capito. I monaci dicono che il mondo si avvia alla fine, ma noi sopravvivremo. Sono sicuro che vivremo oltre la fine di questo mondo! Sta pronto, sei uno dei migliori guerrieri che ho a disposizione e mi servirai per le prove che ci attendono. Non voglio perderti come ho perso... mio figlio. <br> '''Jak''': Avevi un figlio? <br> '''Damas''': Sì, tempo fa... ma molto è stato sacrificato in questa guerra per il bene del popolo. Comunque, non ha importanza. Ultimamente abbiamo dei seri problemi con i Predoni, voglio che tu prenda un veicolo e distrugga tutte le loro pattuglie. Vai e fatti onore in combattimento!
*'''Daxter''': Ciao a tutti, amici, eccomi! È proprio così, il Daxterminatore è tornato in azione! <br> '''Keira''': Daxter! Jak! Ce l’avete fatta! <br> '''Samos''': Era ora che voi due arrivaste, sapete? <br> '''Pecker''': Ci avete messo troppo! <br> '''Jak''': Mi spiace, ci siamo imbattuti in una guerra. <br> '''Ashelin''': Ottimo lavoro, Jak. Mi scuso ufficialmente per prima a nome della città. <br> '''Jak''': Lascia stare. Devo sbrigare delle faccende personali. <br> '''Samos''': Beh, quello che sappiamo al momento è che c’è un enorme costruttore di pianeti oscuri pronto a distruggerci. Non possiamo sapere quanto tempo ci è rimasto. Se sta usando la tecnologia Precursor, allora l’unico modo per distruggerla è utilizzare la stessa tecnologia Precursor. E per trovarla bisogna esplorare le catacombe. <br> '''Keira''': Inoltre, dal gran numero di Eco Cristalli in movimento possiamo dedurre solo… che qualcuno sta provando a risvegliare la tecnologia Precursor. <br> '''Jak''': Dietro tutto questo c’è Veger. O Errol. O forse… <br> '''Daxter''': Ooh ooh… aspetta di sentire le mie avventure nel deserto. Io ero lì, pronto a fronteggiare un gruppo di gigantesche Teste di Metallo, quando improvvisamente… <br> {{NDR|allarme}} <br> '''Pecker''': Uh oh… <br> '''Ashelin''': Sembra un attacco su larga scala. Diversi nemici in arrivo. Sei pronto a intervenire, Jak? <br> '''Jak''': E me lo chiedi, pupa? Forza, Dax, ora si balla!
*'''Samos''': Ottime mosse, ragazzo. Per me sei l’uomo più adatto a guidare una spedizione all’interno delle catacombe. <br> '''Conte Veger''': Per favore, rifletti. Non dare giudizi così affrettati. Sei sicuro di volere che questo mostro contaminato dall’Eco cammini nelle sale degli antichi e gloriosi Precursor? Dovrei essere io a capo della spedizione. <br> '''Ashelin''': Siamo stanchi dei tuoi piani, Veger. <br> '''Conte Veger''': Ho le risposte che state cercando. I miei monaci Precursor mi hanno dato le conoscenze necessarie per attivare la griglia di difesa planetaria. E se mi chiedete di farlo… <br> '''Keira''': Jak è in gamba e non ci ha mai deluso. Io sono con lui. <br> '''Samos''': Anch’io, sì! <br> '''Daxter''': Sei sbiancato, Vegan. <br> '''Conte Veger''': Veger! Mi chiamo Veger, idiota! <br> '''Daxter''': Come vuoi. <br> '''Ashelin''': Conte Veger, con effetto immediato sciolgo il consiglio cittadino e ti privo del tuo titolo e di tutti i tuoi privilegi. Non farti vedere mai più! <br> '''Conte Veger''': Cosa? Ma come osi?! Vi avevo offerto la salvezza, ma ora brucerete tutti nel fuoco della creazione Precursor! Vi do la mia parola. <br> '''Ashelin''': È stato un attacco terribile. Non possiamo continuare a lungo a respingere assalti del genere! La fabbrica di armi volante deve essere chiusa. Ma il suo impianto è protetto e c’è un codice segreto diverso per ogni ingresso. I vecchi codici sono nel sistema centrale, nella stanza dell’alimentatore. Se tu riuscissi a penetrare là, potresti di certo sbloccare gli accessi alla fabbrica di armi. <br> '''Pecker''': Onin dice che la griglia di Eco che è là dentro può aiutarti. Ma per aprire la vecchia stanza devi trovare la scatola di derivazione nelle fogne. Sai che ti dico? Sei proprio pazzo se vai là sotto. Ma… bah, buona fortuna.
*'''Daxter''': Ah, ricordi questo posto? Mi manca il vecchio caro Vin. <br> '''Jak''': Sì. Era un bravo ragazzo. Un po’ pazzo. <br> '''Vin''': {{NDR|tramite un ologramma}} Ehi, a chi stai dando del pazzo? Come faccio ad aiutarvi se ce l’avete con me?! <br> '''Daxter''': Vin! Aspetta un attimo! Sei proprio tu? <br> '''Vin''': Sì, sono io. Beh, in realtà non è proprio così. In effetti adesso sono un “bio costrutto digi memorizzato super potenziato” nonché “mega informatizzato”, amico. <br> '''Daxter''': Tu hai capito quello che ha detto? <br> '''Vin''': Quando la città è stata attaccata dalle Teste di Metallo prima che riuscissero a prendermi, ho messo il mio cervello nella griglia di Eco. Perciò adesso è tutto a posto. Quei mostri sicuramente non possono prendermi qui. Vero? Che ne dite? <br> '''Jak''': Ascolta, Vin. Sono lieto che tu… sia quello che sei. Ora dobbiamo penetrare nella fabbrica di armi, ma gli accessi sono bloccati. Forse il codice che apre le porte è nascosto nel sistema. <br> '''Vin''': Sì. È così. <br> '''Jak''': Davvero? <br> '''Vin''': Certo che sì. <br> '''Daxter''': Puoi trovarlo per noi? <br> '''Vin''': Certo che no! <br> '''Daxter''': Perché no? <br> '''Vin''': Perché se aveste un mezzo ciclo cerebrale sapreste che quei codici di accesso sono protetti dal sistema centrale. Sono circuiti antichi e molto pericolosi. Anche noi esperti non possiamo avvicinarci senza rischiare di fare una brutta fine. <br> '''Jak''': Beh, facci arrivare vicini. <br> '''Vin''': Oh sì, nessun problema, sei tu che muori. E se fallisci, avrò finalmente un po’ di compagnia. {{NDR|ridacchiando}} Quanto ci divertiremo. <br> '''Daxter''': Scusa, Vin… Niente di personale ma… Non mi va di farti compagnia! <br> '''Vin''': Quando sarai nel sistema, i dispositivi di sicurezza ti attaccheranno duramente. A questo punto dipenderà tutto da te, ragazzo. Se non batti il sistema verrai ucciso. Sei pronto? <br> '''Daxter''': E allora forza, Vin! Jak, dopo di te… <br> '''Vin''': Un attimo… ancora un attimo… Ok. Collegato!
*'''Torn''': Io voglio sapere chi c’è dietro. Come producono tutti quei Bot della Morte? Da dove vengono le materie prime e l’Eco? Per me c’è qualcosa che non quadra. <br> '''Jak''': Quindi si va dritti nella tana del nemico. Sarà divertente! <br> '''Daxter''': Sì. Dimmi quand’è che devo ridere!
*'''Cyber Errol''': Ho trovato alcuni amici che mi aiuteranno a conquistare questo misero pianeta. <br> '''Jak''': Stai parlando dei Creatori Oscuri? <br> '''Cyber Errol''': Sembra che il mio io digitale possa comunicare agevolmente con queste povere menti torturate. Oh, sono come me e te, Jak… Beh, come me, più che altro. Vogliono una casa, degli amici ovviamente, la distruzione di tutto il Light Eco! Si sono offerti volontari per aiutarmi a devastare questo miserabile pianeta. {{NDR|ride}} <br> '''Jak''': Ti attende una grossa sorpresa. I Creatori Oscuri non sono dei buoni alleati. Chiedi alle Teste di Metallo. <br> '''Cyber Errol''': Mi è stata data l’opportunità di avere un potere che neanche i Precursor potevano controllare. Non temere. Non potrai vedere in cosa trasformerò questo mondo. Ci sarà una roccia, una massa di miseri detriti… o forse il nulla! Il completo oblio! Che difficile scelta. <br> '''Jak''': Non ti permetterò di farlo!
*'''Jak''': Errol è scappato, ma abbiamo distrutto la sua fabbrica di robot. <br> '''Samos''': Molto bene. Ma il problema è sapere cosa sta facendo Errol. Temo che possa provare a risvegliare quella terribile nave oscura prima che riusciamo a distruggerla. <br> '''Pecker''': Onin dice che i Precursor e i Creatori Oscuri hanno combattuto per la supremazia dall’inizio dei tempi. Non sarebbe la prima volta che un pianeta finisce in mano a quei mostri. <br> '''Jak''': Beh, non prenderanno questo pianeta. Siamo andati avanti troppo a lungo. Ora dobbiamo mettere fine a questa storia. La verità si trova nelle catacombe. Perciò devo andare lì.
*'''Seem''': Errol ha scoperto come collegarsi alla nave del Creatore Oscuro. Se riuscisse a risvegliare il suo terribile carico dovremo affrontare orrori superiori ai nostri peggiori incubi. Non tutto è perduto. Ho nascosto a Errol l’artefatto più importante. Mi sbagliavo sul tuo conto. Tu hai l’equilibrio necessario per salvarci. <br> '''Daxter''': Come monaci siete super bizzarri, indossate abiti di gomma e avete la faccia pitturata. Però siete ok. <br> '''Seem''': Ora ho visto la verità… e sono tranquillo. Ho ricevuto il dono di poter vedere il volto dei miei creatori. Grazie, piccolo mio. <br> '''Daxter''': {{NDR|ridacchia}} Non c’è di che…
*{{NDR|dopo aver distrutto un'orda di Creatori Oscuri che minacciavano la città di Spargus}} <br> '''Damas''': Ce l’hai fatta, Jak! Questa vittoria ci dà una nuova speranza. Sono tempi duri. Ma quando ero il capo di Haven City sembravano ancora più duri. Ora è diverso. Perché sappiamo che il seme più piccolo può vivere tra le rocce. <br> '''Jak''': Come? Sei stato il capo di Haven City? <br> '''Damas''': Sono salito al trono durante la guerra con le Teste di Metallo. Il Barone Praxis mi ha tradito, e mi ha esiliato nel deserto. Il seguito, lo conosci… Ad ogni modo, ecco qui il terzo e ultimo amuleto di guerra. Ora sei uno di noi. Quest’oggetto è un segnalatore. Quando hai bisogno di noi, usalo per chiamarci, e noi arriveremo. E da me, ah… un dono di benvenuto. Si dice che quest’antica armatura Precursor sia stata indossata da Mar in persona. Io la custodivo per darla a mio figlio… ma è meglio… che in questo momento difficile la indossi tu. <br> '''Jak''': Grazie. Ma io non ho nulla per te. <br> '''Damas''': Ci hai dato speranza, Jak. Questo è un dono sufficiente. Benvenuto nel nostro clan.
*'''Ashelin''': Non si può sapere cosa farà Errol con quella nave oscura. Dobbiamo fermarlo! <br> '''Jak''': E tu saprai già come fare, non è vero? <br> '''Ashelin''': Abbiamo un piano… ma è rischioso. <br> '''Daxter''': Oh, ovviamente… non può essere facile. Nooo! E di certo noi siamo tra i pochi che possono riuscirci. <br> '''Ashelin''': No. È troppo pericoloso. Se ne occuperanno Torn e Jinx. <br> '''Daxter''': COSA?! Vuoi forse dire che noi non siamo abbastanza bravi?! Credi che non possiamo farcela?! <br> '''Jak''': Dax… <br> '''Daxter''': Devo ricordarti, che la squadra composta da Daxter, Jak e Daxter, ha sconfitto praticamente qualunque minaccia di questo mondo per tre… hai capito… tre avventure! <br> '''Jak''': Daxter… <br> '''Daxter''': Ah, questo è un oltraggio, Jak. Noi siamo gli eroi! Siamo proprio noi quelli della pubblicità, capisci? E tra poco sarà in vendita la mia ninea di scarpe sportive! Ho firmato un contratto! <br> '''Ashelin''': Ma non siete esclusi. Il vostro compito è coprire Torn e Jinx in un veicolo carico di esplosivi. Scortateli alla base delle Teste di Metallo e fate esplodere il covo! <br> '''Daxter''': Ah… beh… e perché non lo hai detto subito?
*{{NDR|Jak e Daxter aprono l'entrata alla torre delle Teste di Metallo}} <br> '''Sig''': Oh sì, ora gli facciamo male! Forza, apriamo le danze! <br> '''Jak''': Sì, adesso li sistemiamo! Sei pronto a ballare, Dax? <br> '''Daxter''': Vuoi dire a entrare là dentro? Ahm, Jak, forse resterò qui a… proteggere Sig.
*{{NDR|dopo aver raggiunto la cima della torre}} <br> '''Cyber Errol''': Ah… I miei piccoli amici sono venuti a trovarmi. Sapete, mi piacerebbe restare qua, ma ho un appuntamento con i più potenti esseri dell’universo! <br> '''Daxter''': Ora basta, scimmia metallica! Se non la pianti, io ti… ehm… scateno contro Jak! <br> '''Cyber Errol''': Troppo tardi! Ho risvegliato la tecnologia dei Creatori Oscuri. E quando tornerò, l’enorme potere dei Precursor sarà in mio possesso! Ci vediamo presto, miei cari amici. {{NDR|scappa via}} <br> '''Daxter''': Guarda… È incredibile… È spettacolare… Sta reagendo all’oscurità! {{NDR|urla}} Sta per esplodere!! <br> '''Sig''': Andiamo via di qui!
*{{NDR|nel rifugio di Onin}} <br> '''Samos''': Jak, siamo in grave pericolo. <br> '''Pecker''': Onin ritiene che ci siano strane forze in azione. Il fato è stato stravolto da poteri incontrollabili. Non ha mai visto niente del genere in vita sua. Aarrwk! Qualcosa si è risvegliato nelle profondità delle catacombe. <br> '''Daxter''': Fammi indovinare. Volete farci andare laggiù a controllare? È così?! <br> '''Samos''': L’accesso alle catacombe è nella zona controllata dalle Teste di Metallo. <br> '''Daxter''': Certe volte… vi odio tutti, sapete?! <br> '''Pecker''': Onin dice che il tuo fato ora è oscuro e avvolto nell’incertezza. Onin dice che sarà molto pericoloso per te… Onin dice che Pecker ti scorterà nelle catacombe e… Arrrck! COSA?! Che cosa hai detto? <br> '''Samos''': Tu sarai gli occhi di Onin e la coscienza di Jak. Devi andare con lui. <br> '''Pecker''': Aaah, e va bene, d’accordo. Ma se si mette male, là io non ci resto. Voi due, raggiungete l’ingresso delle catacombe e sviate i nemici. Aaarck! Ci vediamo là quando la zona è libera.
*'''Daxter''': Jak, posso dire una cosa, prima della fine? La tua spalla era un po' ossuta e non ci sono stato per niente comodo, però... sei stato un buon amico. <br> '''Jak''': Anche tu, Dax. Mi sono divertito insieme a te. <br> {{NDR|nel momento che i Creatori Oscuri cercano di uccidere i due protagonsti, ecco che spunta Damas a bordo del suo veicolo}} <br> '''Damas''': Qualcuno ha richiesto un esercito? <br> '''Jak''': Sei lontano dal deserto. Hai detto che un guerriero furbo non attacca mai a testa bassa. <br> '''Damas''': Beh dipende da quanto è dura la testa. E noi due abbiamo delle teste abbastanza dure, direi... <br> '''Jak''': Forza, finiamoli!
*'''Jak''': Damas! <br> '''Damas''': Niente male... ragazzo mio. Bel combattimento... {{NDR|tossisce}} è un bel giorno per morire... Sono... davvero molto orgoglioso di essere stato... dalla tua parte... {{NDR|tossisce}} in questo mondo ci sono ancora dei veri eroi... <br> '''Jak''': Siamo stati grandi insieme. Non muoverti, io...! <br> '''Damas''' {{NDR|[[Ultime parole dai videogiochi|Ultime parole]]}}: Ti prego, devi promettermi una cosa... Devi promettermi che... troverai mio figlio... Mar. Lo riconoscerai quando vedrai questo... Lui porta un amuleto... identico a questo. Un simbolo del legame che abbiamo... con l'antico... Casato di Mar... {{NDR|tossisce}} Salva il popolo, Jak... Solo tu puoi farlo... <br> '''Jak''': ... Padre... <br> '''Conte Veger''': Sì. Tu eri quel bambino. Ti ho rapito da Damas sperando di usare i tuoi poteri dell’Eco per i miei esperimenti. Poi purtroppo ti ho perso di vista. Sembri un po’ deluso. Lo hai scoperto troppo tardi? Tu sei proprio il figlio del grande guerriero Damas. Oh… e lui non l’ha mai saputo. Che peccato. <br> '''Jak''': {{NDR|si trasforma in Dark Jak}} AAAAGGH! VEGER!! <br> '''Conte Veger''': Grazie per aver aperto la porta ai Precursor. Non preoccuparti. Porrò presto fine alla tua patetica esistenza, ragazzo. {{NDR|scappa via}} <br> '''Daxter''': Seguiamolo, Jak! <br> '''Jak''': Vuoi davvero andare laggiù? Senza fare storie, Dax? <br> '''Daxter''': Sì, ma non farci l’abitudine. Il fatto è che nessuno ferisce il mio migliore amico senza pagarne le conseguenze. Prendiamolo!
*{{NDR|arrivati al cuore del pianeta}} <br> '''Precursor''': Salute, prode guerriero. Prima che sia troppo tardi, devi attivare il sistema di difesa del pianeta. La sfera di Eco ha iniziato la sua conversione energetica. Ci vorrà un po’ di tempo prima che l’arma si carichi del tutto. Hai dimostrato il tuo valore, guerriero. Perciò ti verrà concesso il dono dell’evoluzione. Avrai il grande onore di diventare uno di noi. <br> '''Conte Veger''': Un momento! Sono io quello che deve evolversi in un Precursor. È un mio diritto! <br> '''Precursor''': Attento a quello che desideri. <br> {{NDR|Veger ottiene il dono dell'evoluzione}} <br> '''Conte Veger''': È andata. Non preoccuparti, Jak. Mi sono assunto questo ruolo per il bene superiore. {{NDR|punta una pistola verso Jak}} <br> '''Precursor''': Anche ora potrebbe essere troppo tardi. Se Errol risveglierà il carico della nave oscura, sarà la fine di tutto. <br> '''Daxter''': Ehi, specie di semaforo! Siamo stati noi a fare il lavoro sporco mentre tu ronfavi tra le stelle! Quindi dacci un taglio! <br> '''Precursor''': Dove hai la testa? Ti avevo detto che ci sarebbe servito un eroe di riserva. Dovevamo procedere con il piano B! Oh! Ehi! No, finiscila! <br> {{NDR|si apre una porta del centro di comando, e si scopre che i Precursor non sono ciò che sembrano}} <br> '''Precursor''': Il tuo lavoro non è stato affatto soddisfacente. Se tu fossi stato un vero eroe, a quest’ora saresti già riuscito a fermare Errol. <br> {{NDR|rimangono tutti a bocca aperta}} <br> '''Jak''': Oh mio Dio… <br> '''Ottsel Leader''': {{NDR|con voce artefatta}} Quindi, ecco… ehm… adesso noi siamo ancora più irritati… e pertanto ti ordiniamo di distogliere immediatamente lo sguardo, altrimenti… beh, mmh… {{NDR|con voce normale}} Accidenti. <br> '''Daxter''': Ma sono… come me! <br> '''Ottsel Leader''': Non te lo aspettavi, vero? <br> '''Ottsel Surfer''': Sì. Siamo proprio così. <br> '''Ottsel Leader''': Non fare quella faccia. Se avessi saputo che noi Precursor eravamo solo dei topi pelosi, ci avresti adorato? Potevamo governare l’universo? <br> '''Ottsel Surfer''': Nemmeno per sogno! <br> '''Ottsel Leader''': Così, abbiamo rivisto un po’… il mito. <br> '''Ottsel Dummy''': Soltanto per ottenere il rispetto che meritiamo! <br> '''Conte Veger''': Brutti idioti! Scendete e finitela di insozzare quella gloriosa macchina! <br> '''Ottsel Leader''': {{NDR|punta il suo scettro verso Veger e lo blocca}} Non farti ingannare dalla nostra taglia. Noi siamo gli esseri più potenti dell’universo. <br> '''Ottsel Dummy''': Lo siamo? <br> '''Ottsel Leader''': Shhh!! <br> '''Jak''': Ma perché Daxter assomiglia… <br> '''Ottsel Leader''': Ah sì. L’eco è la fonte della nostra essenza, o meglio… il nostro codice genetico. Quando Daxter toccò l’eco oscuro, ricevette una benedizione, e non una maledizione. <br> '''Daxter''': Wo-how! Sono un Precursor!! Sono un Precursor, sono un Precursor! Ehi! Aspetta un attimo! Loro hanno i pantaloni! <br> '''Conte Veger''': Queste creature sono i grandi Precursor?! E io volevo evolvermi… NO! {{NDR|urla}} {{NDR|viene trasformato in un Ottsel}} <br> '''Daxter''': Era un po’… riluttante… dico bene? <br> '''Ottsel Leader''': L’unico modo per essere certi che Errol non risvegli il carico della nave, è che tu vada dove si trova ora e lo fermi. Ti invieremo noi da qui, Jak. <br> '''Jak''': Già, e l’arma…? <br> '''Ottsel Surfer''': Tranquillo, amico. Hai qualche minuto per andare fin là e tornare in tempo. Voglio dire, prima che… <br> '''Ottsel Leader''': Si spera, prima che… <br> '''Ottsel Dummy''': Baboom! Oh sìì!! <br> '''Jak''': Muoviamoci! <br> {{NDR|Jak e Daxter vengono teletrasportati verso la nave dei Creatori Oscuri}} <br> '''Ottsel Leader''': Imbecilli! Lo sapevate che serviva un piano B!
*{{NDR|nella nave dei Creatori Oscuri}} <br> '''Daxter''': Se quelle creature si svegliano, per il pianeta è la fine! <br> '''Cyber Errol''': Con tutti questi Creatori Oscuri ai miei ordini, pensa cosa potrei fare. <br> '''Jak''': Sei finito, Errol! Moriremo entrambi, preparati! <br> '''Cyber Errol''': {{NDR|urla}} <br> '''Jak''': NO! <br> {{NDR|spinge Errol verso l'oblio}} <br> Daxter: Jak? Jak!?! <br> {{NDR|Intanto, i Precursor combinano l'energia dell'Eco Oscuro con l'Eco di Luce formando un potente raggio verso lo spazio in grado di distruggere l'intera nave dei Creatori Oscuri. Errol riesce a salvarsi in volo e a salire a bordo di un Terraformista che precipita verso il deserto. Fortunatamente, anche Jak riesce a salvarsi in volo grazie al potere dell'Eco di Luce, e insieme a Daxter scappano dalla nave che crolla}} <br> Jak: Andiamo, Dax!
*'''Daxter''': Quello {{NDR|Errol}} non vuole proprio mollare! <br> '''Jak''': Va verso la città! Dobbiamo difenderla… per Damas. <br> '''Daxter''': L’ultima carica della brigata di luce e oscurità! Dobbiamo resistere, amico! <br> '''Jak''': Fino alla fine.
==[[Explicit]]==
{{Explicit videogiochi}}
*{{NDR|nell'arena di battaglia}} <br> '''Ottsel Leader''': Grazie, coraggiose genti di questo pianeta. Onin, Samos, grazie. Il vostro coraggio e quello di tutti gli altri ci dà la forza di andare avanti in questi tempi oscuri. <br> '''Samos''': Lavori tutta una vita, per poi scoprire che stavi solo cercando delle palle di pelo. <br> '''Pecker''': Onin dice che oggi è davvero un gran giorno per l’universo. <br> '''Ottsel Leader''': Jak, tu sei il più grande di tutti gli eroi. Hai rovesciato le sorti della battaglia contro i Creatori Oscuri, e insieme potremo vincere questa guerra. <br> '''Ottsel Surfer''': Ricorda, amico. Nel futuro ti aspettano molte altre avventure. <br> '''Ottsel Dummy''': Già. Ma… non era nel passato? <br> '''Ottsel Leader''': Sì, sì, calma, ci stavo arrivando. <br> '''Jak''': Altre avventure? Dov’è che l’ho già sentito dire? <br> '''Ottsel Leader''': Abbiamo bisogno di eroi come te… per proteggere l’universo, Jak. <br> '''Jak''': Allora puoi chiamarmi con il mio nome, come mi chiamava mio padre {{NDR|Damas}}: Mar. <br> '''Ashelin''': Aspetta, Jak. Mar… Quel Mar? <br> '''Ottsel Leader''': Vieni allora, Mar. Non c’è un tempo come il presente. <br> '''Jak''': Tu vieni con me, Dax? <br> '''Daxter''': Nah! Qui ho tutto quello che mi serve, amico. Ma se hai bisogno… e sicuramente sarà così… beh, sai dove trovarmi. <br> '''Tess''': Oh, Daxter! Mio piccolo eroe! <br> '''Ottsel Leader''': Noi ti dobbiamo molto, Daxter, per ciò che hai fatto. E quindi, per il coraggio che hai dimostrato di fronte al pericolo, esaudiremo il tuo desiderio più grande. <br> '''Daxter''': Beh, io… vorrei avere un paio di pantaloni fighetti, come i vostri. <br> '''Tess''': Wow, sono strepitosi! Vorrei averne un paio così anch’io. <br> '''Ottsel Leader''': Attento al desiderio che esprimi. {{NDR|Tess viene trasformata anch'essa in un Ottsel}} <br> '''Daxter''': {{NDR|fischio}} Tranquilla, dolcezza, ti abituerai. Oh, magari bisognerà depilare qualche parte. Lascia fare a me! <br> '''Jak''': Ehi! Grazie di tutto… amico. <br> '''Seem''': Sei un grande eroe, Daxter. <br> '''Daxter''': Sì, è così che si parla! Pensano che io sia un Dio. E hanno ragione! <br> '''Ottsel''': Sei il nostro eroe! <br> '''Conte Veger''': Aaah… Penso che questo sarà un lungo viaggio. <br> '''Kleiver''': Dove credi di andare, brutta canaglia. Ho deciso che voglio una spalla e perciò sarai tu il mio compagno. Saremo una grande squadra io e te. Basta che tu non mi faccia arrabbiare. <br> '''Ottsel Leader''': Sei pronto, Jak? Abbiamo qualcosa da farti vedere. <br> '''Jak''': Cosa? <br> '''Ottsel Leader''': L’universo. <br> {{NDR|La navicella dei Precursor parte verso l'universo. Tuttavia, Jak non vuole abbandonare i suoi amici}} <br> '''Jak''': Ah, non posso lasciarti, Dax. Ci aspettano tante avventure. Non resisteresti un minuto senza di me. <br> '''Pecker''': Ah! Siamo una squadra fantastica! <br> '''Daxter''': Sì, ma alla prossima avventura… comando io, d’accordo? Qua la mano, amico. Ah, che figat!a! Oh sì, la vita è bella.
==Altri progetti==
{{interprogetto}}
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Setatergo
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/* Dialoghi */
wikitext
text/x-wiki
{{Videogioco
|nome gioco = Jak 3
|sviluppo = [[Naughty Dog]]
|pubblicazione = [[Sony Computer Entertainment]]
|anno = 2004
|piattaforma = [[PlayStation 2]]
|distribuzione digitale = [[PlayStation Network]]
|preceduto = [[Jak II: Renegade]]
|seguito = [[Jak and Daxter: Una sfida senza confini]]
}}
'''''Jak 3''''' è un [[videogioco a piattaforme]] del 2004
==[[Incipit]]==
{{Incipit videogiochi}}
*'''Conte Veger''': Con questo documento, il Gran Consiglio di Haven City ordina che per crimini compiuti contro la popolazione, tu venga bandito e segregato nel Deserto… per sempre. <br> '''Ashelin''': Ma è una condanna a morte, Veger. Dev’esserci un altro modo. <br> '''Conte Veger''': Spiacente, obiezione respinta! Il mostro dell’Eco Oscuro è pericoloso. Ora gettate il carico! <br> '''Pecker''': Io sono indignato! Sono veramente senza parole! Anche se avrei qualcosa da dire. Qui non sono tutti d’accordo con questo ridicolo… aarrgkk… decreto… <br> '''Daxter''': Sì, vogliamo un’altra votazione! <br> '''Conte Veger''': Oh, vedo che avete voglia di unirvi a lui… <br> '''Pecker''': A pensarci bene, non siamo così indignati. Addio, Jak. Non prendere troppo sole, bevi molta acqua, se riesci a trovarla. <br> '''Daxter''': Jak? <br> '''Jak''': Vai, torna in città, Dax. <br> '''Ashelin''': Mi spiace. Il Consiglio è troppo potente. Non ho potuto fare niente. <br> '''Jak''': Lo so. <br> '''Ashelin''': Non devi morire, mi hai sentito? È un ordine. Qualcuno ti troverà, te lo prometto. <br> '''Conte Veger''': Possano i Precursor avere pietà di te.
*'''Daxter''': {{NDR|tossisce}} <br> '''Jak''': Daxter! <br> '''Daxter''': Non ringraziarmi, Jak. Sono qui solo perché so che non sai stare senza di me. Ok, amico mio, tu ci hai messo in questo casino, ora devi tirarci fuori! <br> '''Pecker''': Aaah! Siamo o non siamo una squadra? <br> '''Jak''': Va bene, ora muoviamoci. Huh… Ma dove si va? <br> '''Daxter e Pecker''': Da quella parte! <br> '''Pecker''': Oh, perché tu sai dove dobbiamo andare, vero?! <br> '''Daxter''': Lo so meglio di te, becco storto! <br> '''Jak''': Aaah… su, sbrighiamoci.
*'''Pecker''': Huh… Lo vedi? Tutta colpa della tua stupida idea. <br> '''Daxter''': No, la colpa è tua! Solo un cretino come te poteva pensare di dire: “Andiamo con lui, saremo più forti insieme…” Io dico che moriremo insieme! Non posso credere che la gente ci odi. La città è salva grazie a noi.
*{{NDR|flashback}} <br> '''Torn''': Jak, la città è divisa. Dei nuovi Bot della Morte Krimsi controllano una parte vitale della zona industriale. I miei uomini subiscono gravi perdite. Le Guardie Krimsi hanno un nuovo capo. Stiamo cercando di scoprire chi sia. <br> '''Samos''': Anch’io ho delle brutte notizie. Un gruppo di Teste di Metallo sopravvissute si è concentrato in un’altra zona della città. <br> '''Jak''': Ma abbiamo distrutto Kor! <br> '''Samos''': Le Teste di Metallo più forti però sono sopravvissute. Perciò la battaglia per la città è appena iniziata. <br> '''Ashelin''': Per la gente, sei tu il responsabile.
*'''Daxter''': {{NDR|sviene}} Bravo… Bel piano, Jak… {{NDR|tossisce}} Mi ci vuole un riposino… Solo un breve sonnellino… <br> '''Pecker''': Aggh… Questo uccello è stracotto ormai. <br> '''Jak''': {{NDR|tossisce}} Il palazzo…
*{{NDR|flashback}} <br> '''Samos''': Rapporto! <br> '''Torn''': Si mette male! La città è un campo di battaglia. I Bot della Morte meccanizzati sono nella zona industriale, e le Teste di Metallo sopravvissute controllano la zona ovest. Perdiamo terreno su tutti i fronti. <br> '''Ashelin''': Vista l’emergenza, il Consiglio si riunisce stanotte. Si parla male di te, Jak. Sai cosa pensano? Che le Teste di Metallo sono entrate in città perché sei amico di Krew. <br> '''Jak''': Ma tu non ci credi, vero? <br> '''Samos''': Il passato ormai è passato. Ora le Teste di Metallo stanno attaccando il palazzo. Stanno cercando qualcosa, e non ho idea di… <br> {{NDR|esplosioni}} <br> '''Daxter''': AIUTO, STIAMO CADENDO!! <br> '''Samos''': Da questa parte! Salta!! <br> {{NDR|il palazzo crolla}} <br> '''Samos''': Per tutti i Precursor.
==Frasi==
{{cronologico}}
*Sembra che abbiamo trovato degli esseri viventi. Beh, più o meno. Ecco da dove veniva quel segnale. Chi ti ha dato questo!? Li porteremo con noi! Su, muovetevi. Sento aria di tempesta. ('''Damas''')
*Il Deserto è spietato, qua contano solo la forza e la capacità di sopravvivere. Vedremo presto se siete in grado di star qui. Completate l’addestramento, poi recatevi all’arena. Se ne uscirete, conquisterete la possibilità di restare a Spargus. È molto semplice, mi pare. ('''Damas''')
*L’arena parla chiaro, essere oscuro. L’odio consuma i tuoi occhi. E ti distruggerà. Farai la fine dei Precursor che si sono distrutti da soli.('''Seem''')
*Se c’è una cosa che so fare è correre. ('''Jak''')
*La Stella del giorno si avvicina, e ogni giorno è più luminosa. Il pianeta ha i giorni contati, lo vedo. ('''Seem''')
*Sono una specie di semi-re, capisci? Dovresti vedere le nostre stanze e il suo harem di splendide amanti piumate! Ooh! In questi giorni non ho quasi mai dormito. {{NDR|ghigno}} È bello essere re, vero? ('''Pecker''')
*Attenzione, abitanti di Spargus! Sta per arrivare una potente tempesta! Preparate la città! Jak, quattro cacciatori del deserto non hanno ancora fatto rapporto. Voglio che tu vada subito a cercarli. Fa’ qualunque cosa per portarli in salvo. ('''Damas''')
*Così… hai battuto il mio punteggio. Bene. Il migliore dev’essere sconfitto, a volte. Secondo la legge di queste terre, chi vince deve ricevere uno speciale trofeo. Questo cristallo è tuo ora. Ma presto tornerà nelle mie mani, ragazzo. ('''Kleiver''')
*Sta molto attento. Ricorda che il tuo coraggio non ti proteggerà dal nemico che presto dovrai affrontare. Usa il potere della luce per compiere la tua missione. È l’unica cosa che possiamo offrirti ormai. ('''Precursor''') {{NDR|Jak ottiene il potere di rigenerare vite}}
*Quel Mar non deve avere mai dormito molto. ('''Daxter''')
*Sono vivo! {{NDR|ride}} Combatti ancora per i deboli, eh Jak? Beh, ho qualche potenziamento in più da quando ci siamo visti. Anche le Teste di Metallo hanno debolezze intrinseche. Io, invece… io sono puro metallo! Sono felice di rivederti, amico mio! ('''Cyber Errol''') {{NDR|tramite un ologramma}}
*La mia bellissima tazza! ('''Daxter''')
*Noi Precursor abbiamo creato un’infinità di mondi nell’universo. Li abbiamo plasmati tutti con l’Eco a fin di bene, ma siamo stati stolti. I Creatori Oscuri un tempo erano Precursor, ma presto l’esposizione all’Eco Oscuro li trasformò. Iniziarono a sconvolgere tutto, conquistando mondi e scatenando ovunque l’inferno. Ora alcuni di essi hanno trovato il vostro mondo, e stanno avvicinandosi per impadronirsene. Tuttavia, c’è ancora una speranza. Nascosto proprio nel cuore del pianeta, troverete un sistema di difesa planetario. Grazie ad esso potrete salvare il vostro mondo. Spero che abbiate più successo di coloro che su molti pianeti hanno perso la loro ultima battaglia. ('''Precursor''')
*Ancora una volta ti presenti al mio cospetto, prescelto. E ancora una volta, il tuo eroismo verrà giustamente premiato. Ricevi questo nuovo potere della luce che ti aiuterà a raggiungere nuovi luoghi. Sono posti che prima potevi soltanto sognare. ('''Precursor''') {{NDR|Jak ottiene il potere del volo}}
*Odio essere basso! ('''Daxter''')
*Questo amuleto vale quanto un ciondolo comprato al mercatino delle pulci giù in città. ('''Daxter''')
*Vi ucciderò con le mie stesse mani! ('''Cyber Errol''') {{NDR|a Jak e Daxter}}
{{NDR|a Jak se muore durante il gioco}}
*Forse dovresti metterti un po' sulla mia spalla. ('''Daxter''')
*Possiamo provare di nuovo? Perfetto! Ognuno al suo posto, allora. ('''Daxter''')
*I migliori attacchi li riservi per dopo? ('''Daxter''')
*Sei qua! Hai visto! E ti hanno preso a calci! ('''Daxter''')
*Chissà se Ashelin vuole un nuovo aiutante. ('''Daxter''')
*Ti sono vicino, Jak. Ma sono cavoli tuoi. ('''Daxter''')
*Jak, ora il fulmine arancione prende il controllo! ('''Daxter''')
*Ecco cosa succede quando tolgono il mio nome dal titolo. ('''Daxter''')
*Otto! Nove! Dieci! Ed è completamente K.O.!! Hai perso!! ('''Daxter''')
*Per fortuna non sono il tuo stuntman. ('''Daxter''')
*Bene, si gira! Dov'è il regista?! Non posso lavorare così! ('''Daxter''')
==Dialoghi==
{{cronologico}}
*'''Damas''': Ci nascondi qualcosa, razza di animale? {{NDR|a Jak}} <br> '''Pecker''': È stato contaminato dall’Eco Oscuro, mio signore. <br> '''Daxter''': Il ragazzo perde il controllo quando si arrabbia. Quindi lasciatelo stare. È un consiglio da amico, date retta a me! <br> '''Damas''': Ah, allora è pericoloso. Potrebbe esserci utile. Per il tuo coraggio meriti il primo amuleto di guerra. Se riesci a vincere altri due combattimenti nell’arena, potrai diventare cittadino di Spargus. Ecco un lasciapassare con cui puoi entrare e uscire dalla città. Sappi però che non esistono rifugi fuori da queste mura. Il deserto è più pericoloso di me. E per la tua vittoria sarai ricompensato con una pistola. <br> '''Daxter''': Oh, bene, è così che si parla! Ehi… e per me che c’è? Niente! Come sempre, vero?!
*'''Kleiver''': Hai fatto delle belle mosse, combattendo nell’arena. Ma io dico che se durava ancora un po’ scoppiavi. <br> '''Jak''': Stai parlando con me? <br> '''Daxter''': Già! Stai parlando con… lui. <br> '''Kleiver''': No. Sto conversando con lo spirito della mia cara mamma. Ma certo che parlo con te! Voi due venite dal Grande Fumo, vero? <br> '''Jak''': Ma tu chi sei? <br> '''Kleiver''': La persona che comanda in questo posto, chiaro? Mi chiamo Kleiver. State con me, ragazzi, e mi occuperò di voi. In effetti, avrei un lavoro proprio adatto a voi. Andate con il mio Lucertolone Saltatore a caccia dei ladri che stanno svuotando i miei magazzini. Prendetene almeno 6, e io vi lascerò guidare uno dei miei veicoli da corsa… sperando che Damas vi permetta di uscire dalla città. <br> '''Jak''': Questo non è un problema. <br> '''Daxter''': Nooo!! Odio salire sugli animali! Mi fanno innervosire!
*'''Seem''': Siete ancora qui voi due? <br> '''Jak''': Sì, volevamo divertirci, prendere il sole… <br> '''Seem''': Non c’è tanto da scherzare. Sono Seem. Noi monaci siamo impegnati nello scoprire e proteggere i segreti dei Precursor. I Saltatori ci consentono di raggiungere luoghi inaccessibili. <br> '''Daxter''': Già, e sanno come riempirsi la pancia! Abbiamo incontrato un gruppo di canguratti non molto tempo fa. Stupidi ratti… si sedevano e… {{NDR|urla}} <br> '''Seem''': Non resisterai mai qua fuori. Voglio quel Cristallo di Eco Oscuro del satellite prima che finisca nelle mani sbagliate. <br> '''Daxter''': …aaah… È pesante! {{NDR|urla}} Lasciami! Lasciami andare…! <br> '''Seem''': Metto in palio un Cristallo di Luce, se sfidi i miei monaci sui loro Saltatori. ''Sien-com-tava. Baroosh… Baroosh…'' <br> '''Daxter''': Facci vedere solo dov’è la partenza!
*'''Kleiver''': Volete entrare in azione, ragazzi? Il radar mostra delle Teste di Metallo in movimento nel deserto non lontano da qui. Non mi piacciono le Teste di Metallo, quasi quanto non mi piacete voi due! Dovete mostrare il vostro valore. Intercettatele e distruggetele tutte quante. Chissà, potreste ottenere qualche gadget in questa missione. <br> '''Daxter''': Mi sembra che tu stia volontariamente tralasciando i dettagli pericolosi! Jak, ho una strana sensazione al riguardo. Non ho questi baffetti per nulla, sai? <br> '''Jak''': Tranquillo, conosco le Teste di Metallo. <br> '''Kleiver''': Hai mai visto una Testa di Metallo del deserto? <br> '''Daxter''': No. Perché? <br> '''Kleiver''': Niente. Pura curiosità. Andate e distruggete. {{NDR|ghigno}}
*'''Cyber Errol''': {{NDR|attraverso un ologramma}} Comandante delle Teste di Metallo, a rapporto. Se hai perso il carico e sei ancora vivo, allora ti ucciderò io! Voglio avere tutti i Cristalli di Eco Oscuro a disposizione! C’è poco tempo! Mi hai sentito? Aspetta… Ma tu sei… {{NDR|urla}} <br> '''Jak''': Non mi piace il suono della tua voce! <br> '''Daxter''': Hah! Gli hai dato una bella lezione a quel buffone! Oh, sì… divertente… <br> '''Jak''': Quella faccia… mi era familiare… <br> '''Daxter''': Ah, ora stai diventando paranoico, amico. Forza, torniamo indietro. Questo deserto mi fa venire i brividi.
*'''Daxter''': Ooh, figo! <br> '''Jak''': Secondo Seem, una spedizione di monaci è dispersa sul vulcano. Avranno costruito gli alianti per arrivare in cima. <br> '''Daxter''': Sì, bravo, adesso si dice “dispersi”. Se sono “svaniti” magari è un segno del destino. Non credi? <br> '''Jak''': Già. Ma ad ogni modo, tutto ciò che dobbiamo fare è usare quegli anelli acceleratori. <br> '''Daxter''': Oh no! Per caso vedi delle piume? Qui c’è solo pelo! Niente piume, niente volo, amico mio! Non riuscirai mai a coinvolgermi nella ricerca dei monaci Precursor. Assolutamente no e poi no! Lascia stare! Scordatelo! Non c’è speranza! È impossibile, mai e poi mai! Mai! <br> {{NDR|subito dopo, i due partono in deltaplano verso il vulcano}} <br> '''Daxter''': Jaaaaaaaaak!!!
*'''Daxter''': Sembra che non fosse d’accordo. <br> '''Jak''': Non toccarlo, Daxter! Non si sa che ti succederà toccando l’Eco Oscuro. <br> '''Daxter''': Guardami, Jak! Sono piccolo, peloso e ho il prurito in ogni parte del corpo. Non potrebbe andare peggio. Tranquillo. So quello che faccio. Oooh… fredde e umide mani morte… Eeh, non posso guardare! {{NDR|prova a togliere il sigillo dalla statua}} <br> '''Jak''': Sta attento, Daxter! {{NDR|prende il sigillo e diventa invisibile}} <br> '''Daxter''': Jak? Jak? Dove sei, amico? EHI! <br> '''Jak''': È un potere oscuro, Dax. Una sorta di invisibilità. <br> '''Daxter''': Sì beh, lascia stare. Se ti fossi mosso così velocemente molto tempo fa, io indosserei ancora i pantaloni. Sai cosa mi manca davvero? Un bel paio di mutande. Quelle che sollevano e sostengono… aaah… {{NDR|fa dei versi strani}} Non puoi capire. Usciamo da qui!
*{{NDR|nelle catacombe, Jak e Daxter spiano Veger che parla con un monaco}} <br> '''Conte Veger''': No, non accetto scuse! Mi avevi detto che potevi riuscirci, e ora devi farlo! <br> '''Seem''': Ma abbiamo poco tempo. La Stella del giorno si avvicina, e sai cosa accadrà. <br> '''Conte Veger''': Sfortunatamente sì. Ma ce ne occuperemo non appena avrò libero accesso alle catacombe. Tu continua a lavorare, io mi occuperò di quegli idioti di Haven. Ti prometto… che incontrerai i tuoi creatori. <br> '''Jak''': Perché le catacombe sono importanti?
*'''Daxter''': Ehi! È sicuramente uno di quei misteriosi Precursor. <br> '''Precursor''': Benvenuto, grande guerriero. Il tuo ritorno ci dona grande speranza. Il futuro di questo pianeta è a una svolta decisiva. I Creatori Oscuri hanno trovato di nuovo il tuo mondo, e il destino attende di raggiungere il punto dove passato e futuro si incontrano. <br> '''Daxter''': Tu hai capito… qualcosa di quello che ha detto quel tipo? {{NDR|scandendo bene le parole}} Parla la mia lingua se puoi, ok? <br> '''Precursor''': Ti servirà tutto il potere che potrai avere per sopravvivere a questa terribile prova, prescelto. <br> '''Daxter''': Ah, posso farcela. <br> '''Precursor''': Io stavo parlando con quello alto {{NDR|Jak}}, tappetto! <br> '''Daxter''': Ehi! <br> '''Precursor''': Adesso guarda la luce, e ricevi il potere, eroe. <br> '''Daxter''': Ok, ora cominci a spaventarmi. <br> '''Jak''': Dax… l’Eco Oscuro… non c’è più… sta svanendo… mi sento meglio.
*{{NDR|nell'arena di battaglia}} <br> '''Pecker''': Benvenuti, coraggiori guerrieri! Ecco a voi… l’unico, l’immenso, il più potente tra i potenti, il magnifico, l’eminenza reale… <br> '''Damas''': È sufficiente, va’ avanti! <br> '''Pecker''': Scusi, mi sono lasciato trasportare. Ho già detto quanto sono belli i suoi capelli? <br> '''Damas''': Pecker! <br> '''Pecker''': Sì, giusto. Ha ora inizio un’altra prova dei giochi: il combattimento mortale. Buona fortuna, e che vinca il migliore… chiunque sia, animale o uomo. <br> {{NDR|durante la battaglia, i due incontrano una loro vecchia conoscenza}} <br> '''Jak''': Sig? <br> '''Sig''': Jak? Daxter? <br> '''Daxter''': Sig! <br> '''Sig''': Beh, non fate quella faccia stupita. <br> '''Jak''': Che cosa ci fai qui? <br> '''Sig''': Testo le mie capacità. Su, facciamola finita. <br> '''Jak''': Oh no! Andiamo, Sig. Non combatto contro di te. <br> '''Sig''': Se non lo fai, ci ucciderà. È la legge dell’arena. Mi spiace… nulla di personale… <br> '''Daxter''': Oh oh… <br> {{NDR|Sig sta per sparare a Jak, ma subito dopo getta la sua arma a terra, venendo così circondato da dei Predoni}} <br> '''Damas''': Oltraggio! Uno deve distruggere l’altro! Completate la prova, o preparatevi al peggio! <br> '''Sig''': So che me ne pentirò amaramente. <br> '''Damas''': Circondateli! <br> {{NDR|la scena si sposta nella sala del trono di Spargus}} <br> '''Damas''': {{NDR|con tono arrabbiato}} Come osate infagare la purezza dell’arena!? Sig, il tempo trascorso a Haven City ti ha rovinato! E tu, novizio {{NDR|Jak}}… Tu non meriti alcuna pietà! Vi dovrei lasciare entrambi tra le dune del deserto. Tuttavia, Sig, visto che per anni sei stato una spia a Haven, meriti una possibilità di redenzione. Ma solo… per questa volta! <br> '''Jak''': Una spia? <br> '''Sig''': Sta zitto! Dopo ti spiego. <br> '''Damas''': C’è un covo di Metallopodi non molto lontano da qui. Da un po’ di tempo attaccano i nostri trasporti di artefatti. Voglio che tu vada nel cuore del loro covo, ed elimini tutte le creature al suo interno. Ti direi buona fortuna, ma non ti servirà aver fortuna.
*{{NDR|Jak e Daxter incontrano Ashelin nella zona nord del deserto}} <br> '''Daxter''': Ehi bellezza, credevi di avermi scaricato? Sapevo che saresti tornata in cerca d’amore arancione. Dai una bella occhiata, è l’ultima volta che lo vedi. <br> '''Jak''': Ashelin! Che cosa ci fai qui? <br> '''Ashelin''': Jak, è bello rivederti. <br> '''Daxter''': Sentite, ragazzi, ci avete mollati nel deserto. Quindi parlate alle mie chiappe, perché le mie orecchie non sentono! Andiamo, Jak. <br> '''Jak''': Quel segnalatore che mi hai dato… Grazie. <br> '''Ashelin''': Sapevo che Damas ti avrebbe trovato. Non perde nulla nel suo deserto. <br> '''Jak''': Come fai a conoscerlo? <br> '''Ashelin''': Ora non ha importanza. Jak, devi tornare subito in città {{NDR|Haven City}}. Stiamo perdendo la guerra. Veger è assetato di potere e ha preso il comando. Non ha idea di cosa sta affrontando. Serve il tuo… <br> '''Jak''': Attenzione! <br> {{NDR|improvvisamente, una banda di predoni del deserto mettono in pericolo i protagonisti}}
*'''Ashelin''': Keira voleva che ti dessi questo. {{NDR|gli consegna il Jet Board}} Jak, i tuoi amici hanno bisogno di te. Io ho bisogno di te. <br> '''Jak''': La città mi ha scacciato, ricordi? Per me possono marcire tutti. <br> '''Ashelin''': Ma che ne sarà dei tuoi… <br> '''Jak''': {{NDR|con tono arrabbiato}} Lascia stare, piantala! Ora ho dei nuovi amici. <br> '''Ashelin''': Quindi l’eroe che conoscevo è morto nel deserto. O è successo molto prima? Non ti ricordi più chi sei? {{NDR|gli consegna l'amuleto di Mar}} <br> '''Jak''': Ho finito di salvare il mondo.
*'''Conte Veger''': I monaci mi avevano detto che saresti arrivato dalle sotto-rotaie Precursor. Interessanti, vero? I Precursor le hanno usate per costruire il mondo molti eoni fa. Il sistema di rotaie conduce nelle profondità del pianeta, dove si dice che gli antichi donassero grandi poteri ai più meritevoli. Salverò il mondo con quel potere, proprio come ha fatto Mar. <br> '''Jak''': Sì, hai già fatto una gran cosa permettendo alle Teste di Metallo di distruggere il palazzo. <br> '''Conte Veger''': Oh, era proprio quello che volevo, ragazzo mio. Siamo in orario perfetto, Jak! Quella luce in cielo, sai cos’è? I nostri incubi ci hanno trovato e la fine sta arrivando! Dovevo accedere velocemente alle catacombe, quindi ho attaccato il castello di persona. Questo sarà il nostro piccolo segreto. <br> '''Jak''': Beh, sei pieno di sorprese. <br> '''Conte Veger''': E tu sei pieno di Eco Oscuro! Tu e il tuo piccolo ratto siete due mostruosità! Ma io libererò questo pianeta da questa feccia. La pura luce regnerà nell’universo, e io sarò la luce che brillerà in ogni remoto angolo del mondo e che distruggerà tutte le ombre! <br> '''Daxter''': Ah, mi scusi, Conte Vulger… <br> '''Conte Veger''': Si dice Veger! <br> '''Daxter''': Sì, come vuoi. Non è forse bello nascondersi nelle tenebre di tanto in tanto? Rilassarsi, guardando le pupe camminare con indosso dei piccoli bikini, sai, il loro movimento… Ecco, la mia coda prova sensazioni uniche in quei momenti. <br> '''Conte Veger''': Basta! Inizieremo a ripulire questo mondo occupandoci di te! Preparati! Sto per evocare il vero grande potere degli antichi! {{NDR|tramite il suo scettro, evoca un antico robot Precursor}} E questa volta, i Precursor non avranno pietà di te.
*{{NDR|ritornati a Haven City, ormai distrutta, i due protagonisti incontrano nuovamente Samos e Keira separati da una barriera difensiva}} <br> '''Daxter''': Questo posto è brutto come la mia vecchia cameretta. <br> '''Samos''': Jak! Da questa parte! <br> '''Jak''': Samos! Keira! <br> '''Daxter''': Ah, Samos… ancora verde… come il pelo tra le dita dei miei piedi. <br> '''Samos''': Vedi, Keira, ero certo di percepire l’energia di Jak. Oh, ragazzo, sono molto felice di rivederti. Quei cunicoli che si trovano sotto il palazzo devono essere veramente importanti. Le Teste di Metallo e i robot delle guardie krimsi stanno avanzando verso di loro, e non possiamo resistere per sempre. <br> '''Jak''': Così la città ha ancora bisogno di me? Che altro c’è di nuovo? <br> '''Samos''': Veger ha da poco attivato lo scudo di forza. <br> '''Jak''': È Veger che ha attaccato il palazzo! Ha detto che gli interessava qualcosa nel sottosuolo, nelle catacombe, credo. <br> '''Samos''': Beh, dovrai scoprire di cosa si tratta e trovarlo prima di lui. Ma dovrai prima trovare un’altra via d’accesso in questa sezione della città. Scendi nelle fogne e raggiungi il porto, poi trova una strada verso nord per raggiungerci. Ah, Jak… ci dispiace per ciò che è successo. Avremmo dovuto fermare Veger. <br> '''Jak''': Beh, lo fermerò io.
*{{NDR|ritornati al Naughty Ottsel}} <br> '''Daxter''': Ah, il Naughty Ottsel. Dolcezza, sono qui! <br> '''Torn''': Jak? Pensavo che non ti avrei più rivisto. <br> '''Daxter''': Torn?! Che cosa diavolo ci fai nel mio locale?! <br> '''Torn''': Beh, ci serviva una base nella zona sud. E poi… mi piace il cartello appeso sulla porta d’ingresso. <br> '''Daxter''': Sì. È proprio bello. <br> '''Torn''': Lo usiamo come bersaglio per esercitarci! <br> '''Daxter''': Ehi! <br> '''Torn''': Ascolta. Mi spiace molto non avere fermato Veger. Dispiace a tutti. <br> '''Jak''': Abbiamo visto Veger. Tenta di usare la tecnologia Precursor per i suoi scopi. <br> '''Torn''': È chiaro! Quell’uomo è sempre stato la voce fuori dal coro. Ora abbiamo problemi più urgenti. Veger mi ha mandato in missione suicida contro il porto e non c’è scampo. Non possiamo tornare al Fronte di Liberazione. Le nostre truppe sono divise e sia le guardie krimsi che le Teste di Metallo ci stanno attaccando. <br> '''Daxter''': Niente paura, amico! Gli eroi son tornati! <br> '''Torn''': Uh oh… Quasi dimenticavo. Dei Bot Esplosivi stanno arrivando dalla zona della città in mano alle guardie krimsi. Ci pensi tu, Jak? <br> '''Daxter''': Ok. Tutto ciò fa un po’ paura… {{NDR|ridacchiando}} Ma Jak è tornato!
*{{NDR|dopo aver superato il percorso d'addestramento}} <br> '''Tess''': Bravo. Niente male, Jak, per un ragazzo. Ora voglio che tu protegga il mio piccolino con questo. {{NDR|con tono minaccioso}} Altrimenti ti farò MALE! Oh sì, ti farò davvero molto male! {{NDR|con tono normale}} Chiaro? {{NDR|ghigno}} <br> '''Daxter''': Wow! Non sapevo tu avessi tanto… rrrawwr.
*'''Torn''': Jak, va nelle fogne nella zona controllata dalle Teste di Metallo. Dobbiamo sferrare un attacco dal basso, e le fogne sono l’unica fia d’accesso. Non abbiamo controllato quei cunicoli da quando è scoppiata la guerra, ma gli esploratori non hanno riferito movimenti. <br> '''Daxter''': Ehm… Ed è positivo, vero? <br> '''Torn''': In verità… nessun esploratore è mai tornato per fare rapporto. <br> '''Daxter''': Ah… AAH! Ci riservi sempre le missioni migliori, eh? <br> '''Jak''': Oscura, sporca, pericolosa… Questa guerra comincia a piacermi.
*{{NDR|dopo aver distrutto le Teste di Metallo nella caverna del deserto}} <br> '''Sig''': Sì, bello mio! Adoro l’odore delle Teste di Metallo bruciate! Questo è un buon allenamento per quando si farà sul serio… e credimi… manca poco. <br> '''Jak''': Che cosa ha a che fare Damas con Haven City? <br> '''Sig''': Non sono affari tuoi. <br> '''Daxter''': E perché hai fatto la spia per lui, eh? <br> '''Sig''': Diciamo che Damas ha perso una cosa in città e mi ha chiesto di trovarla. Ma a te che importa, amico? Gli abitanti di Haven City sono deboli, lo sai! Hanno perso la guerra prima che iniziasse. Per fortuna, il piano di Damas ci farà sopravvivere. <br> '''Jak''': Stai giocando con la vita della gente! <br> '''Sig''': E perché no? Hanno giocato con la mia! Sopravvivono i più forti, caro mio. Vi consiglio di allearvi solo con la fazione vincente. <br> '''Jak''': E qual è, secondo te? <br> '''Sig''': Quella che sta in cima al mucchio. E sfortunatamente… sarà un grosso mucchio. <br> '''Daxter''': Sì, un mucchio di… devo andare avanti? <br> '''Jak''': E ora che facciamo? <br> '''Sig''': Per ora, cercate di restare fuori dai guai. Vi avviserò io quando dovrete agire.
*'''Damas''': Mantenere le persone in vita... e dar loro una speranza... è molto difficile. <br> '''Jak''': Però te la cavi bene qui... <br> '''Damas''': Anche tu devi farti una vita, Jak. Fatti coraggio, prendi il destino nelle tue mani... Ascolta, la sabbia di per sé non ha forma, ma se aggiungi acqua può diventare malleabile. Anche la sorte è così, se aggiungi il giusto elemento. <br> '''Jak''': L'Eco! <br> '''Damas''': Umpf bravo, l'hai capito. I monaci dicono che il mondo si avvia alla fine, ma noi sopravvivremo. Sono sicuro che vivremo oltre la fine di questo mondo! Sta pronto, sei uno dei migliori guerrieri che ho a disposizione e mi servirai per le prove che ci attendono. Non voglio perderti come ho perso... mio figlio. <br> '''Jak''': Avevi un figlio? <br> '''Damas''': Sì, tempo fa... ma molto è stato sacrificato in questa guerra per il bene del popolo. Comunque, non ha importanza. Ultimamente abbiamo dei seri problemi con i Predoni, voglio che tu prenda un veicolo e distrugga tutte le loro pattuglie. Vai e fatti onore in combattimento!
*'''Daxter''': Ciao a tutti, amici, eccomi! È proprio così, il Daxterminatore è tornato in azione! <br> '''Keira''': Daxter! Jak! Ce l’avete fatta! <br> '''Samos''': Era ora che voi due arrivaste, sapete? <br> '''Pecker''': Ci avete messo troppo! <br> '''Jak''': Mi spiace, ci siamo imbattuti in una guerra. <br> '''Ashelin''': Ottimo lavoro, Jak. Mi scuso ufficialmente per prima a nome della città. <br> '''Jak''': Lascia stare. Devo sbrigare delle faccende personali. <br> '''Samos''': Beh, quello che sappiamo al momento è che c’è un enorme costruttore di pianeti oscuri pronto a distruggerci. Non possiamo sapere quanto tempo ci è rimasto. Se sta usando la tecnologia Precursor, allora l’unico modo per distruggerla è utilizzare la stessa tecnologia Precursor. E per trovarla bisogna esplorare le catacombe. <br> '''Keira''': Inoltre, dal gran numero di Eco Cristalli in movimento possiamo dedurre solo… che qualcuno sta provando a risvegliare la tecnologia Precursor. <br> '''Jak''': Dietro tutto questo c’è Veger. O Errol. O forse… <br> '''Daxter''': Ooh ooh… aspetta di sentire le mie avventure nel deserto. Io ero lì, pronto a fronteggiare un gruppo di gigantesche Teste di Metallo, quando improvvisamente… <br> {{NDR|allarme}} <br> '''Pecker''': Uh oh… <br> '''Ashelin''': Sembra un attacco su larga scala. Diversi nemici in arrivo. Sei pronto a intervenire, Jak? <br> '''Jak''': E me lo chiedi, pupa? Forza, Dax, ora si balla!
*'''Samos''': Ottime mosse, ragazzo. Per me sei l’uomo più adatto a guidare una spedizione all’interno delle catacombe. <br> '''Conte Veger''': Per favore, rifletti. Non dare giudizi così affrettati. Sei sicuro di volere che questo mostro contaminato dall’Eco cammini nelle sale degli antichi e gloriosi Precursor? Dovrei essere io a capo della spedizione. <br> '''Ashelin''': Siamo stanchi dei tuoi piani, Veger. <br> '''Conte Veger''': Ho le risposte che state cercando. I miei monaci Precursor mi hanno dato le conoscenze necessarie per attivare la griglia di difesa planetaria. E se mi chiedete di farlo… <br> '''Keira''': Jak è in gamba e non ci ha mai deluso. Io sono con lui. <br> '''Samos''': Anch’io, sì! <br> '''Daxter''': Sei sbiancato, Vegan. <br> '''Conte Veger''': Veger! Mi chiamo Veger, idiota! <br> '''Daxter''': Come vuoi. <br> '''Ashelin''': Conte Veger, con effetto immediato sciolgo il consiglio cittadino e ti privo del tuo titolo e di tutti i tuoi privilegi. Non farti vedere mai più! <br> '''Conte Veger''': Cosa? Ma come osi?! Vi avevo offerto la salvezza, ma ora brucerete tutti nel fuoco della creazione Precursor! Vi do la mia parola. <br> '''Ashelin''': È stato un attacco terribile. Non possiamo continuare a lungo a respingere assalti del genere! La fabbrica di armi volante deve essere chiusa. Ma il suo impianto è protetto e c’è un codice segreto diverso per ogni ingresso. I vecchi codici sono nel sistema centrale, nella stanza dell’alimentatore. Se tu riuscissi a penetrare là, potresti di certo sbloccare gli accessi alla fabbrica di armi. <br> '''Pecker''': Onin dice che la griglia di Eco che è là dentro può aiutarti. Ma per aprire la vecchia stanza devi trovare la scatola di derivazione nelle fogne. Sai che ti dico? Sei proprio pazzo se vai là sotto. Ma… bah, buona fortuna.
*'''Daxter''': Ah, ricordi questo posto? Mi manca il vecchio caro Vin. <br> '''Jak''': Sì. Era un bravo ragazzo. Un po’ pazzo. <br> '''Vin''': {{NDR|tramite un ologramma}} Ehi, a chi stai dando del pazzo? Come faccio ad aiutarvi se ce l’avete con me?! <br> '''Daxter''': Vin! Aspetta un attimo! Sei proprio tu? <br> '''Vin''': Sì, sono io. Beh, in realtà non è proprio così. In effetti adesso sono un “bio costrutto digi memorizzato super potenziato” nonché “mega informatizzato”, amico. <br> '''Daxter''': Tu hai capito quello che ha detto? <br> '''Vin''': Quando la città è stata attaccata dalle Teste di Metallo prima che riuscissero a prendermi, ho messo il mio cervello nella griglia di Eco. Perciò adesso è tutto a posto. Quei mostri sicuramente non possono prendermi qui. Vero? Che ne dite? <br> '''Jak''': Ascolta, Vin. Sono lieto che tu… sia quello che sei. Ora dobbiamo penetrare nella fabbrica di armi, ma gli accessi sono bloccati. Forse il codice che apre le porte è nascosto nel sistema. <br> '''Vin''': Sì. È così. <br> '''Jak''': Davvero? <br> '''Vin''': Certo che sì. <br> '''Daxter''': Puoi trovarlo per noi? <br> '''Vin''': Certo che no! <br> '''Daxter''': Perché no? <br> '''Vin''': Perché se aveste un mezzo ciclo cerebrale sapreste che quei codici di accesso sono protetti dal sistema centrale. Sono circuiti antichi e molto pericolosi. Anche noi esperti non possiamo avvicinarci senza rischiare di fare una brutta fine. <br> '''Jak''': Beh, facci arrivare vicini. <br> '''Vin''': Oh sì, nessun problema, sei tu che muori. E se fallisci, avrò finalmente un po’ di compagnia. {{NDR|ridacchiando}} Quanto ci divertiremo. <br> '''Daxter''': Scusa, Vin… Niente di personale ma… Non mi va di farti compagnia! <br> '''Vin''': Quando sarai nel sistema, i dispositivi di sicurezza ti attaccheranno duramente. A questo punto dipenderà tutto da te, ragazzo. Se non batti il sistema verrai ucciso. Sei pronto? <br> '''Daxter''': E allora forza, Vin! Jak, dopo di te… <br> '''Vin''': Un attimo… ancora un attimo… Ok. Collegato!
*'''Torn''': Io voglio sapere chi c’è dietro. Come producono tutti quei Bot della Morte? Da dove vengono le materie prime e l’Eco? Per me c’è qualcosa che non quadra. <br> '''Jak''': Quindi si va dritti nella tana del nemico. Sarà divertente! <br> '''Daxter''': Sì. Dimmi quand’è che devo ridere!
*'''Cyber Errol''': Ho trovato alcuni amici che mi aiuteranno a conquistare questo misero pianeta. <br> '''Jak''': Stai parlando dei Creatori Oscuri? <br> '''Cyber Errol''': Sembra che il mio io digitale possa comunicare agevolmente con queste povere menti torturate. Oh, sono come me e te, Jak… Beh, come me, più che altro. Vogliono una casa, degli amici ovviamente, la distruzione di tutto il Light Eco! Si sono offerti volontari per aiutarmi a devastare questo miserabile pianeta. {{NDR|ride}} <br> '''Jak''': Ti attende una grossa sorpresa. I Creatori Oscuri non sono dei buoni alleati. Chiedi alle Teste di Metallo. <br> '''Cyber Errol''': Mi è stata data l’opportunità di avere un potere che neanche i Precursor potevano controllare. Non temere. Non potrai vedere in cosa trasformerò questo mondo. Ci sarà una roccia, una massa di miseri detriti… o forse il nulla! Il completo oblio! Che difficile scelta. <br> '''Jak''': Non ti permetterò di farlo!
*'''Jak''': Errol è scappato, ma abbiamo distrutto la sua fabbrica di robot. <br> '''Samos''': Molto bene. Ma il problema è sapere cosa sta facendo Errol. Temo che possa provare a risvegliare quella terribile nave oscura prima che riusciamo a distruggerla. <br> '''Pecker''': Onin dice che i Precursor e i Creatori Oscuri hanno combattuto per la supremazia dall’inizio dei tempi. Non sarebbe la prima volta che un pianeta finisce in mano a quei mostri. <br> '''Jak''': Beh, non prenderanno questo pianeta. Siamo andati avanti troppo a lungo. Ora dobbiamo mettere fine a questa storia. La verità si trova nelle catacombe. Perciò devo andare lì.
*'''Seem''': Errol ha scoperto come collegarsi alla nave del Creatore Oscuro. Se riuscisse a risvegliare il suo terribile carico dovremo affrontare orrori superiori ai nostri peggiori incubi. Non tutto è perduto. Ho nascosto a Errol l’artefatto più importante. Mi sbagliavo sul tuo conto. Tu hai l’equilibrio necessario per salvarci. <br> '''Daxter''': Come monaci siete super bizzarri, indossate abiti di gomma e avete la faccia pitturata. Però siete ok. <br> '''Seem''': Ora ho visto la verità… e sono tranquillo. Ho ricevuto il dono di poter vedere il volto dei miei creatori. Grazie, piccolo mio. <br> '''Daxter''': {{NDR|ridacchia}} Non c’è di che…
*{{NDR|dopo aver distrutto un'orda di Creatori Oscuri che minacciavano la città di Spargus}} <br> '''Damas''': Ce l’hai fatta, Jak! Questa vittoria ci dà una nuova speranza. Sono tempi duri. Ma quando ero il capo di Haven City sembravano ancora più duri. Ora è diverso. Perché sappiamo che il seme più piccolo può vivere tra le rocce. <br> '''Jak''': Come? Sei stato il capo di Haven City? <br> '''Damas''': Sono salito al trono durante la guerra con le Teste di Metallo. Il Barone Praxis mi ha tradito, e mi ha esiliato nel deserto. Il seguito, lo conosci… Ad ogni modo, ecco qui il terzo e ultimo amuleto di guerra. Ora sei uno di noi. Quest’oggetto è un segnalatore. Quando hai bisogno di noi, usalo per chiamarci, e noi arriveremo. E da me, ah… un dono di benvenuto. Si dice che quest’antica armatura Precursor sia stata indossata da Mar in persona. Io la custodivo per darla a mio figlio… ma è meglio… che in questo momento difficile la indossi tu. <br> '''Jak''': Grazie. Ma io non ho nulla per te. <br> '''Damas''': Ci hai dato speranza, Jak. Questo è un dono sufficiente. Benvenuto nel nostro clan.
*'''Ashelin''': Non si può sapere cosa farà Errol con quella nave oscura. Dobbiamo fermarlo! <br> '''Jak''': E tu saprai già come fare, non è vero? <br> '''Ashelin''': Abbiamo un piano… ma è rischioso. <br> '''Daxter''': Oh, ovviamente… non può essere facile. Nooo! E di certo noi siamo tra i pochi che possono riuscirci. <br> '''Ashelin''': No. È troppo pericoloso. Se ne occuperanno Torn e Jinx. <br> '''Daxter''': COSA?! Vuoi forse dire che noi non siamo abbastanza bravi?! Credi che non possiamo farcela?! <br> '''Jak''': Dax… <br> '''Daxter''': Devo ricordarti, che la squadra composta da Daxter, Jak e Daxter, ha sconfitto praticamente qualunque minaccia di questo mondo per tre… hai capito… tre avventure! <br> '''Jak''': Daxter… <br> '''Daxter''': Ah, questo è un oltraggio, Jak. Noi siamo gli eroi! Siamo proprio noi quelli della pubblicità, capisci? E tra poco sarà in vendita la mia ninea di scarpe sportive! Ho firmato un contratto! <br> '''Ashelin''': Ma non siete esclusi. Il vostro compito è coprire Torn e Jinx in un veicolo carico di esplosivi. Scortateli alla base delle Teste di Metallo e fate esplodere il covo! <br> '''Daxter''': Ah… beh… e perché non lo hai detto subito?
*{{NDR|Jak e Daxter aprono l'entrata alla torre delle Teste di Metallo}} <br> '''Sig''': Oh sì, ora gli facciamo male! Forza, apriamo le danze! <br> '''Jak''': Sì, adesso li sistemiamo! Sei pronto a ballare, Dax? <br> '''Daxter''': Vuoi dire a entrare là dentro? Ahm, Jak, forse resterò qui a… proteggere Sig.
*{{NDR|dopo aver raggiunto la cima della torre}} <br> '''Cyber Errol''': Ah… I miei piccoli amici sono venuti a trovarmi. Sapete, mi piacerebbe restare qua, ma ho un appuntamento con i più potenti esseri dell’universo! <br> '''Daxter''': Ora basta, scimmia metallica! Se non la pianti, io ti… ehm… scateno contro Jak! <br> '''Cyber Errol''': Troppo tardi! Ho risvegliato la tecnologia dei Creatori Oscuri. E quando tornerò, l’enorme potere dei Precursor sarà in mio possesso! Ci vediamo presto, miei cari amici. {{NDR|scappa via}} <br> '''Daxter''': Guarda… È incredibile… È spettacolare… Sta reagendo all’oscurità! {{NDR|urla}} Sta per esplodere!! <br> '''Sig''': Andiamo via di qui!
*{{NDR|nel rifugio di Onin}} <br> '''Samos''': Jak, siamo in grave pericolo. <br> '''Pecker''': Onin ritiene che ci siano strane forze in azione. Il fato è stato stravolto da poteri incontrollabili. Non ha mai visto niente del genere in vita sua. Aarrwk! Qualcosa si è risvegliato nelle profondità delle catacombe. <br> '''Daxter''': Fammi indovinare. Volete farci andare laggiù a controllare? È così?! <br> '''Samos''': L’accesso alle catacombe è nella zona controllata dalle Teste di Metallo. <br> '''Daxter''': Certe volte… vi odio tutti, sapete?! <br> '''Pecker''': Onin dice che il tuo fato ora è oscuro e avvolto nell’incertezza. Onin dice che sarà molto pericoloso per te… Onin dice che Pecker ti scorterà nelle catacombe e… Arrrck! COSA?! Che cosa hai detto? <br> '''Samos''': Tu sarai gli occhi di Onin e la coscienza di Jak. Devi andare con lui. <br> '''Pecker''': Aaah, e va bene, d’accordo. Ma se si mette male, là io non ci resto. Voi due, raggiungete l’ingresso delle catacombe e sviate i nemici. Aaarck! Ci vediamo là quando la zona è libera.
*'''Daxter''': Jak, posso dire una cosa, prima della fine? La tua spalla era un po' ossuta e non ci sono stato per niente comodo, però... sei stato un buon amico. <br> '''Jak''': Anche tu, Dax. Mi sono divertito insieme a te. <br> {{NDR|nel momento che i Creatori Oscuri cercano di uccidere i due protagonsti, ecco che spunta Damas a bordo del suo veicolo}} <br> '''Damas''': Qualcuno ha richiesto un esercito? <br> '''Jak''': Sei lontano dal deserto. Hai detto che un guerriero furbo non attacca mai a testa bassa. <br> '''Damas''': Beh dipende da quanto è dura la testa. E noi due abbiamo delle teste abbastanza dure, direi... <br> '''Jak''': Forza, finiamoli!
*'''Jak''': Damas! <br> '''Damas''': Niente male... ragazzo mio. Bel combattimento... {{NDR|tossisce}} è un bel giorno per morire... Sono... davvero molto orgoglioso di essere stato... dalla tua parte... {{NDR|tossisce}} in questo mondo ci sono ancora dei veri eroi... <br> '''Jak''': Siamo stati grandi insieme. Non muoverti, io...! <br> '''Damas''' {{NDR|[[Ultime parole dai videogiochi|Ultime parole]]}}: Ti prego, devi promettermi una cosa... Devi promettermi che... troverai mio figlio... Mar. Lo riconoscerai quando vedrai questo... Lui porta un amuleto... identico a questo. Un simbolo del legame che abbiamo... con l'antico... Casato di Mar... {{NDR|tossisce}} Salva il popolo, Jak... Solo tu puoi farlo... <br> '''Jak''': ... Padre... <br> '''Conte Veger''': Sì. Tu eri quel bambino. Ti ho rapito da Damas sperando di usare i tuoi poteri dell’Eco per i miei esperimenti. Poi purtroppo ti ho perso di vista. Sembri un po’ deluso. Lo hai scoperto troppo tardi? Tu sei proprio il figlio del grande guerriero Damas. Oh… e lui non l’ha mai saputo. Che peccato. <br> '''Jak''': {{NDR|si trasforma in Dark Jak}} AAAAGGH! VEGER!! <br> '''Conte Veger''': Grazie per aver aperto la porta ai Precursor. Non preoccuparti. Porrò presto fine alla tua patetica esistenza, ragazzo. {{NDR|scappa via}} <br> '''Daxter''': Seguiamolo, Jak! <br> '''Jak''': Vuoi davvero andare laggiù? Senza fare storie, Dax? <br> '''Daxter''': Sì, ma non farci l’abitudine. Il fatto è che nessuno ferisce il mio migliore amico senza pagarne le conseguenze. Prendiamolo!
*{{NDR|arrivati al cuore del pianeta}} <br> '''Precursor''': Salute, prode guerriero. Prima che sia troppo tardi, devi attivare il sistema di difesa del pianeta. La sfera di Eco ha iniziato la sua conversione energetica. Ci vorrà un po’ di tempo prima che l’arma si carichi del tutto. Hai dimostrato il tuo valore, guerriero. Perciò ti verrà concesso il dono dell’evoluzione. Avrai il grande onore di diventare uno di noi. <br> '''Conte Veger''': Un momento! Sono io quello che deve evolversi in un Precursor. È un mio diritto! <br> '''Precursor''': Attento a quello che desideri. <br> {{NDR|Veger ottiene il dono dell'evoluzione}} <br> '''Conte Veger''': È andata. Non preoccuparti, Jak. Mi sono assunto questo ruolo per il bene superiore. {{NDR|punta una pistola verso Jak}} <br> '''Precursor''': Anche ora potrebbe essere troppo tardi. Se Errol risveglierà il carico della nave oscura, sarà la fine di tutto. <br> '''Daxter''': Ehi, specie di semaforo! Siamo stati noi a fare il lavoro sporco mentre tu ronfavi tra le stelle! Quindi dacci un taglio! <br> '''Precursor''': Dove hai la testa? Ti avevo detto che ci sarebbe servito un eroe di riserva. Dovevamo procedere con il piano B! Oh! Ehi! No, finiscila! <br> {{NDR|si apre una porta del centro di comando, e si scopre che i Precursor non sono ciò che sembrano}} <br> '''Precursor''': Il tuo lavoro non è stato affatto soddisfacente. Se tu fossi stato un vero eroe, a quest’ora saresti già riuscito a fermare Errol. <br> {{NDR|rimangono tutti a bocca aperta}} <br> '''Jak''': Oh mio Dio… <br> '''Ottsel Leader''': {{NDR|con voce artefatta}} Quindi, ecco… ehm… adesso noi siamo ancora più irritati… e pertanto ti ordiniamo di distogliere immediatamente lo sguardo, altrimenti… beh, mmh… {{NDR|con voce normale}} Accidenti. <br> '''Daxter''': Ma sono… come me! <br> '''Ottsel Leader''': Non te lo aspettavi, vero? <br> '''Ottsel Surfer''': Sì. Siamo proprio così. <br> '''Ottsel Leader''': Non fare quella faccia. Se avessi saputo che noi Precursor eravamo solo dei topi pelosi, ci avresti adorato? Potevamo governare l’universo? <br> '''Ottsel Surfer''': Nemmeno per sogno! <br> '''Ottsel Leader''': Così, abbiamo rivisto un po’… il mito. <br> '''Ottsel Dummy''': Soltanto per ottenere il rispetto che meritiamo! <br> '''Conte Veger''': Brutti idioti! Scendete e finitela di insozzare quella gloriosa macchina! <br> '''Ottsel Leader''': {{NDR|punta il suo scettro verso Veger e lo blocca}} Non farti ingannare dalla nostra taglia. Noi siamo gli esseri più potenti dell’universo. <br> '''Ottsel Dummy''': Lo siamo? <br> '''Ottsel Leader''': Shhh!! <br> '''Jak''': Ma perché Daxter assomiglia… <br> '''Ottsel Leader''': Ah sì. L’eco è la fonte della nostra essenza, o meglio… il nostro codice genetico. Quando Daxter toccò l’eco oscuro, ricevette una benedizione, e non una maledizione. <br> '''Daxter''': Wo-how! Sono un Precursor!! Sono un Precursor, sono un Precursor! Ehi! Aspetta un attimo! Loro hanno i pantaloni! <br> '''Conte Veger''': Queste creature sono i grandi Precursor?! E io volevo evolvermi… NO! {{NDR|urla}} {{NDR|viene trasformato in un Ottsel}} <br> '''Daxter''': Era un po’… riluttante… dico bene? <br> '''Ottsel Leader''': L’unico modo per essere certi che Errol non risvegli il carico della nave, è che tu vada dove si trova ora e lo fermi. Ti invieremo noi da qui, Jak. <br> '''Jak''': Già, e l’arma…? <br> '''Ottsel Surfer''': Tranquillo, amico. Hai qualche minuto per andare fin là e tornare in tempo. Voglio dire, prima che… <br> '''Ottsel Leader''': Si spera, prima che… <br> '''Ottsel Dummy''': Baboom! Oh sìì!! <br> '''Jak''': Muoviamoci! <br> {{NDR|Jak e Daxter vengono teletrasportati verso la nave dei Creatori Oscuri}} <br> '''Ottsel Leader''': Imbecilli! Lo sapevate che serviva un piano B!
*{{NDR|nella nave dei Creatori Oscuri}} <br> '''Daxter''': Se quelle creature si svegliano, per il pianeta è la fine! <br> '''Cyber Errol''': Con tutti questi Creatori Oscuri ai miei ordini, pensa cosa potrei fare. <br> '''Jak''': Sei finito, Errol! Moriremo entrambi, preparati! <br> '''Cyber Errol''': {{NDR|urla}} <br> '''Jak''': NO! <br> {{NDR|spinge Errol verso l'oblio}} <br> Daxter: Jak? Jak!?! <br> {{NDR|Intanto, i Precursor combinano l'energia dell'Eco Oscuro con l'Eco Luminoso formando un potente raggio verso lo spazio in grado di distruggere l'intera nave dei Creatori Oscuri. Errol riesce a salvarsi in volo e a salire a bordo di un Terraformista che precipita verso il deserto. Fortunatamente, anche Jak riesce a salvarsi in volo grazie al potere dell'Eco Luminoso, e insieme a Daxter scappano dalla nave che crolla}} <br> Jak: Andiamo, Dax!
*'''Daxter''': Quello {{NDR|Errol}} non vuole proprio mollare! <br> '''Jak''': Va verso la città! Dobbiamo difenderla… per Damas. <br> '''Daxter''': L’ultima carica della brigata di luce e oscurità! Dobbiamo resistere, amico! <br> '''Jak''': Fino alla fine.
==[[Explicit]]==
{{Explicit videogiochi}}
*{{NDR|nell'arena di battaglia}} <br> '''Ottsel Leader''': Grazie, coraggiose genti di questo pianeta. Onin, Samos, grazie. Il vostro coraggio e quello di tutti gli altri ci dà la forza di andare avanti in questi tempi oscuri. <br> '''Samos''': Lavori tutta una vita, per poi scoprire che stavi solo cercando delle palle di pelo. <br> '''Pecker''': Onin dice che oggi è davvero un gran giorno per l’universo. <br> '''Ottsel Leader''': Jak, tu sei il più grande di tutti gli eroi. Hai rovesciato le sorti della battaglia contro i Creatori Oscuri, e insieme potremo vincere questa guerra. <br> '''Ottsel Surfer''': Ricorda, amico. Nel futuro ti aspettano molte altre avventure. <br> '''Ottsel Dummy''': Già. Ma… non era nel passato? <br> '''Ottsel Leader''': Sì, sì, calma, ci stavo arrivando. <br> '''Jak''': Altre avventure? Dov’è che l’ho già sentito dire? <br> '''Ottsel Leader''': Abbiamo bisogno di eroi come te… per proteggere l’universo, Jak. <br> '''Jak''': Allora puoi chiamarmi con il mio nome, come mi chiamava mio padre {{NDR|Damas}}: Mar. <br> '''Ashelin''': Aspetta, Jak. Mar… Quel Mar? <br> '''Ottsel Leader''': Vieni allora, Mar. Non c’è un tempo come il presente. <br> '''Jak''': Tu vieni con me, Dax? <br> '''Daxter''': Nah! Qui ho tutto quello che mi serve, amico. Ma se hai bisogno… e sicuramente sarà così… beh, sai dove trovarmi. <br> '''Tess''': Oh, Daxter! Mio piccolo eroe! <br> '''Ottsel Leader''': Noi ti dobbiamo molto, Daxter, per ciò che hai fatto. E quindi, per il coraggio che hai dimostrato di fronte al pericolo, esaudiremo il tuo desiderio più grande. <br> '''Daxter''': Beh, io… vorrei avere un paio di pantaloni fighetti, come i vostri. <br> '''Tess''': Wow, sono strepitosi! Vorrei averne un paio così anch’io. <br> '''Ottsel Leader''': Attento al desiderio che esprimi. {{NDR|Tess viene trasformata anch'essa in un Ottsel}} <br> '''Daxter''': {{NDR|fischio}} Tranquilla, dolcezza, ti abituerai. Oh, magari bisognerà depilare qualche parte. Lascia fare a me! <br> '''Jak''': Ehi! Grazie di tutto… amico. <br> '''Seem''': Sei un grande eroe, Daxter. <br> '''Daxter''': Sì, è così che si parla! Pensano che io sia un Dio. E hanno ragione! <br> '''Ottsel''': Sei il nostro eroe! <br> '''Conte Veger''': Aaah… Penso che questo sarà un lungo viaggio. <br> '''Kleiver''': Dove credi di andare, brutta canaglia. Ho deciso che voglio una spalla e perciò sarai tu il mio compagno. Saremo una grande squadra io e te. Basta che tu non mi faccia arrabbiare. <br> '''Ottsel Leader''': Sei pronto, Jak? Abbiamo qualcosa da farti vedere. <br> '''Jak''': Cosa? <br> '''Ottsel Leader''': L’universo. <br> {{NDR|La navicella dei Precursor parte verso l'universo. Tuttavia, Jak non vuole abbandonare i suoi amici}} <br> '''Jak''': Ah, non posso lasciarti, Dax. Ci aspettano tante avventure. Non resisteresti un minuto senza di me. <br> '''Pecker''': Ah! Siamo una squadra fantastica! <br> '''Daxter''': Sì, ma alla prossima avventura… comando io, d’accordo? Qua la mano, amico. Ah, che figat!a! Oh sì, la vita è bella.
==Altri progetti==
{{interprogetto}}
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Thomas Lovejoy
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2022-08-27T07:08:58Z
Sun-crops
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wlink, altre modifiche
wikitext
text/x-wiki
[[File:Lovejoy-crop.jpg|thumb|Thomas Lovejoy]]
'''Thomas Eugene Lovejoy III''' (1941 – 2021), biologo statunitense.
==Citazioni di Thomas Lovejoy==
*Gli [[Ingegneria genetica|ingegneri genetici]] non creano geni nuovi, riorganizzano quelli esistenti.<ref>Citato in AA.VV., ''Il libro della biologia'', traduzione di Anna Fontebuoni, Gribaudo, 2022, p. 236. ISBN 9788858039595</ref>
==Note==
<references />
==Altri progetti==
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{{DEFAULTSORT:Lovejoy, Thomas}}
[[Categoria:Biologi statunitensi]]
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Doctor Strange nel Multiverso della Follia
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2022-08-26T14:47:01Z
Spinoziano
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/* Explicit */ "dopo che l'incantesimo del Dottor Strange è terminato per dare i pugni a se stesso"?
wikitext
text/x-wiki
{{Film
|titolo italiano = Doctor Strange nel Multiverso della Follia
|immagine =
|didascalia =
|titolo originale = Doctor Strange in the Multiverse of Madness
|lingua originale = inglese
|paese = [[Stati Uniti d'America]]
|anno uscita = 2022
|genere = azione, avventura, fantastico, fantascienza, horror
|regista = [[Sam Raimi]]
|soggetto = [[Stan Lee]], [[Steve Ditko]] <small>(fumetto)</small>
|sceneggiatore = [[Michael Waldron]]
|produttore = [[Kevin Feige]]
|produttore esecutivo = [[Victoria Alonso]], [[Eric Hauserman Carroll]], [[Scott Derrickson]], [[Jamie Christopher]], [[Louis D'Esposito]]
|casa produzione = [[Marvel Studios]]
|casa distribuzione italiana = [[Walt Disney Studios Motion Pictures]]
|attori = * [[Benedict Cumberbatch]]: Dr. Stephen Strange
* [[Elizabeth Olsen]]: Wanda Maximoff / Scarlet Witch
* [[Chiwetel Ejiofor]]: Karl Mordo
* [[Benedict Wong]]: Wong
* [[Xochitl Gomez]]: America Chavez
* [[Michael Stuhlbarg]]: Nicodemus West
* [[Rachel McAdams]]: Christine Palmer
|doppiatori italiani =
* [[Francesco Bulckaen]]: Dr. Stephen Strange
* [[Gemma Donati (doppiatrice)|Gemma Donati]]: Wanda Maximoff / Scarlet Witch
* [[Massimo Rossi (doppiatore)|Massimo Rossi]]: Karl Mordo
* [[Carlo Cosolo]]: Wong
* [[Vittoria Bartolomei]]: America Chavez
* [[Roberto Gammino]]: Nicodemus West
* [[Gaia Bolognesi]]: Christine Palmer
}}
'''''Doctor Strange nel Multiverso della Follia''''', film statunitense del 2022 con [[Benedict Cumberbatch]] ed [[Elizabeth Olsen]], regia di [[Sam Raimi]].
==Frasi==
*{{NDR|[[Ultime parole dal Marvel Cinematic Universe|Ultime parole]] ad America}} Lo so. Ma nel grande calcolo del Multiverso, il tuo sacrificio vale più della tua vi... ('''Defender Strange''')
*{{NDR|Ad America}} Ma io ti conosco? ('''Dottor Strange''')
*{{NDR|A Christine, mentre assiste lo scontro tra il Dottor Strange, Wong e Gargantos}} Oh, è incredibile. ('''Charlie''')
*Wow. I maestri di Sancta Sanctorum di Hong Kong e Londra. ('''Rintrah''')
*{{NDR|Rivolto al Dottor Strange e America}} Mi dispiace, Stephen. Spero che tu, più di tutti, capisca che non è Wanda Maximoff a minacciare la nostra realtà ma voi due. ('''Barone Mordo di Terra-838''')
*Questo universo fa schifo! ('''America Chavez''')
*Eoni fa, il primo demone, Chton, incise la sua magia nera in questa tomba. Gli stessi incantesimi furono poi trascritti nel Darkhold. Nessuno può dire quali mostri crudeli si trovino all'interno. ('''Wong''')
*{{NDR|[[Ultime parole dal Marvel Cinematic Universe|Ultime parole]] rivolta a Scarlet Witch}} Esci subito dal mio universo! ('''Capitan Marvel di Terra-838''')
*{{NDR|Rivolto al Barone Mordo di Terra-838}} Io so che uccidere Stephen Strange ti avrebbe fatto ottenere il Sancta Sanctorum per diventare lo Stregone Supremo e per unirti al tuo piccolo circo di clown, gli Illuminati! ('''Dottor Strange''')
*{{NDR|Rivolto al Dottor Strange}} Adesso comincio a capire perché al tuo Mordo non piacevi per niente!!! ('''Barone Mordo di Terra-838''')
*{{NDR|[[Ultime parole dal Marvel Cinematic Universe|Ultime parole]]}} Wanda Maximoff, la tua mente è tenuta in ostaggio dal tuo sé alternativo. Forza, dammi la mano. Forse se riuscissi a liberarti dalle macerie l'incantesimo finirebbe. ('''Professor X di Terra-838''')
*Il Dreamwalking. Che ipocrita! ('''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''')
*{{NDR|Rivolto a Scarlet Witch, controllando il cadavere del Defender Strange}}: Questa volta per uccidermi non basterà uccidermi! ('''Dottor Strange''')
*Non lo voglio nemmeno sapere! ('''Wong''')
*{{NDR|Rivolta a Scarlet Witch}} Non posso batterti. Perciò ti darò quello che vuoi. ('''America Chavez''')
*{{NDR|Rivolta furiosamente ad America per aver fatto terrorizzare Billy e Tommy di Terra-838}} Che cosa hai fatto?! ('''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''')
*{{NDR|Rivolto ad America di non intervenire per far capire a Scarlet Witch per i suoi errori}} No. Non ancora. ('''Dottor Strange''')
*{{NDR|A Billy e Tommy di Terra-838 che sono impauriti dalla sua presenza}} Non vi farei mai del male. Mai. {{NDR|sull'orlo di lacrime}} Non vi farei mai del male a nessuno. Non sono un mostro. Sono una... {{NDR|si volta dall'altra parte che ha stessa la sua variante 838, la vera madre dei due bambini, si mette a piangere per aver capito ai suoi errori che ha commesso}} Sono... Mi dispiace... Mi dispiace... ('''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''')
*{{NDR|Dopo aver consolato Wanda, riferendosi a Billy e Tommy}} Sappi che saranno amati. ('''Wanda Maximoff di Terra-838''')
*{{NDR|[[Ultime parole dal Marvel Cinematic Universe|Ultime parole]] al Dottor Strange}} Io ho aperto il Darkhold, e io devo richiuderlo. Nessuno sarà più tentato dal Darkhold. ('''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''')
==Dialoghi==
*{{NDR|Durante lo scontro con Gargantos}}<br />'''Wong''': Un'antica usanza, prevede l'inchino in presenza dello Stregone Supremo.<br />'''Dottor Strange''': Sì, conosco le antiche usanze.
*'''Dottor Strange''' {{NDR|dopo averla salvata da Gargantos}}: Non ti ucciderò, giovane. Mi sono appena fatto il culo per salvarti, ricordi? {{NDR|America gli consegna subito il suo sling ring}} Con i mostri giganti, so come gestirla, ma quello di ieri notte mi sei apparsa in sogno.<br />'''America Chavez''': Quello non era un sogno. Era un altro universo.
*'''America Chavez''': Allora quanta esperienza avete con il Multiverso?<br />'''Dottor Strange''': Abbiamo esperienza con il Multiverso. Ultimamente c'è stato un episodio con Spider-Man.<ref>Riferimento al film ''[[Spider-Man: No Way Home]]'' (2021).</ref><br />'''America Chavez''': Cosa Man?<br />'''Dottor Strange''': Spider-Man, hai i poteri di un ragno.<br />'''Wong''': Da qui il nome.<br />'''America Chavez''': Che schifo! E somiglia ad un ragno?!<br />'''Dottor Strange e Wong''': No!<br />'''Dottor Strange''': No, somiglia ad un uomo.<br />'''Wong''': Spara ragnatele, sale sui muri.<br />'''Dottor Strange''': Esatto, quello.<br />'''America Chavez''': Dalle chiappe?!<br />'''Dottor Strange''': No.<br />'''Wong''': No.<br />'''Dottor Strange''': Be', forse. Non lo so. In verità, spero di no.<br />'''America Chavez''': Super strano.
*'''Dottor Strange''': Mele, giusto?<br />'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''': Con il tempo. {{NDR|gli dia un ramo di fiore}}<br />'''Dottor Strange''': Un profumo...<br />'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''': Dolce.<br />'''Dottor Strange''': Volevo dire reale.<br />'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''': Oh, è tutto molto reale, grazie. Ho lasciato la magia alle spalle.<br />'''Dottor Strange''': Sì, lo vedo.<br />'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''': Immaginavo che ti saresti fatto vivo per parlare di quello che è successo a Westview. Ho commesso degli errori e ferito delle persone...<br />'''Dottor Strange''': Ma poi hai sistemato tutto e questo non è mai stato in dubbio. Non sono qui per parlare di Westview.<br />'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''': E perché sei qui?<br />'''Dottor Strange''': Ci serve il tuo aiuto.<br />'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''': Per cosa?<br />'''Dottor Strange''': Cosa sai del Multiverso?<br />'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''': Il Multiverso. Visione aveva le sue teorie. Credeva che fosse reale e pericoloso.<br />'''Dottor Strange''': Be', non aveva torto. {{NDR|riferendosi ad America Chavez}} Abbiamo trovato una ragazza in grado di viaggiarci attraverso, ma la stanno inseguendo.<br />'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''': Chi la insegue?<br />'''Dottor Strange''': Una specie di demone. Uno che brama i suoi poteri. L'abbiamo portata a Kamar-Taj, e abbiamo le nostre difese, ma ci farebbe comodo un Avenger.<br />'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''': Ci sono altri Avengers.<br />'''Dottor Strange''': Sì, ma quando devi scegliere tra l'arciere con la cresta {{NDR|Occhio di Falco}} e i vari combattenti del crimine associati agli insetti {{NDR|Spider-Man, Ant-Man e Wasp}} oppure una delle più potenti detentrici di magia sul pianeta... È una decisione facile. Vieni a Kamar-Taj. E riavrai la tua immagine sui lunch box.<br />'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''': E se tu portassi America qui?<br />'''Dottor Strange''': Qui?<br />'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''': Sì, so che cosa vuol dire essere soli perseguitati per delle capacità che non hai mai voluto e io posso proteggerla. Non mi avevi detto il suo nome, vero?<br />'''Dottor Strange''': No. No, non l'ho detto.<br />'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''': No. Sai, l'ESA era la parte facile. Il mentire, un po' meno. {{NDR|gli scopre l'amara verità, diventando Scarlet Witch e gli mostra una foresta oscura e il libro del ''Darkhold''}}<br />'''Dottor Strange''': Il ''Darkhold''.<br />'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''': Tu conosci il Darkhold?<br />'''Dottor Strange''': So che è il Libro dei Dannati e che corrompe ogni cosa e ogni persona che lo tocchi. Mi domando che effetto avuto su di te.<br />'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''': Il Darkhold mi ha mostrato solo la verità. Tutto quello che ho perso potrebbe essere mio di nuovo.<br />'''Dottor Strange''': Cosa vuoi da America? Cosa vuoi dal Multiverso?<br />'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''': Voglio lasciare questa realtà e andare in una dove posso stare con i miei figli.<br />'''Dottor Strange''': Wanda, i tuoi figli non sono reali. Li hai creati utilizzando la magia.<ref>Riferimento alla miniserie televisiva ''[[WandaVision]]'' (2021).</ref><br />'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''': È quello che fa ogni mamma. Se tu sapessi che esisteva un universo dove sei stato felice non vorresti tornare là?<br />'''Dottor Strange''': Io sono felice.<br />'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''': Io, più degli altri, so riconoscere l'autoillusione.<br />'''Dottor Strange''': Quello che stai facendo è una flagrante violazione di ogni legge naturale, se prenderai i poteri di quella bambina, lei non sopravviverà!<br />'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''': Non mi diverte fare del male, Stephen. Ma non è una bambina. È un essere sovrannaturale. Poteri così intesi potrebbero causare distruzioni in questo ed altri mondi. Il suo sacrificio... sarebbe un bene superiore.<br />'''Dottor Strange''': Puoi dire addio al lunch box... Perché quella è il tipo di giustificazione che usano i nostri nemici.<br />'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''': È quella che hai usato tu quando hai dato a Thanos la Gemma del Tempo?<ref>Riferimento al film ''[[Avengers: Infinity War]]'' (2018).</ref><br />'''Dottor Strange''': Quella era una guerra, ho fatto quello che dovevo fare.<br />'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''': Tu infrangi le regole e diventi un eroe. Lo faccio io, e divento il nemico. Non mi sembra giusto.<br />'''Dottor Strange''': Ora che succederà?<br />'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''': Torna a Kamar-Taj e preparati a consegnare America Chavez entro il tramonto. Pacificamente. Dopo di che... Credo che non mi vedrai mai più. {{NDR|fa per andarsene}}<br />'''Dottor Strange''': E se non lo facessimo?<br />'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''': Allora non sarà Wanda a venirla a prendere. Sarà Scarlet Witch. {{NDR|si allontana}}
*'''Wong''': Scarlet Witch.<br />'''Dottor Strange''': Wanda non c'è più. Lei possiede il Darkhold, e il Darkhold possiede lei.<br />'''Wong''': Scarlet Witch è dotata di una magia imperscrutabile. Lei può riscrivere la realtà come vuole ed è profetizzato che regnerà o annichilirà il cosmo.<br />'''Dottor Strange''': Si è impossessata di un'intera città utilizzando la mente. Se ottenesse il potere di America potrebbe assoggettare l'intero Multiverso.<br />'''America Chavez''': Allora, la persona da cui sei andato a chiedere aiuto e a cui hai detto esattamente dove mi trovo è la persona che sta cercando di uccidermi?<br />'''Dottor Strange''': Sì.<br />'''Wong''': Sospendete le lezioni e armate gli allievi. Kamar-Taj deve diventare una fortezza.
*'''Wong''' {{NDR|Scarlet Witch arriva a Kamar-Taj dietro le nube oscure}}: Scegli le parole con saggezza. Il destino del Multiverso dipende da questo.<br />'''Dottor Strange''': Capito. Nessuna pressione. {{NDR|si avvicina a Wanda in volo}}<br />'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''' {{NDR|parlando di America}}: Tutto questo per una bambina che hai conosciuto ieri?!<br />'''Dottor Strange''': Wanda, sei comprensibilmente arrabbiata. Hai dovuto fare dei terribili sacrifici.<br />'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''' {{NDR|riferendosi a Visione}}: Ho fatto un buco nella testa dell'uomo che amavo e non è servito a niente. Non parlarmi di sacrifici, Stephen Strange. {{NDR|avvicinandosi di più al Dottor Strange}} Se mi darai quello che voglio, ti manderò in un mondo dove vivere con Christine.<br />'''Dottor Strange''' {{NDR|allontanandosi un po'}}: L'intera potenza di Kamar-Taj è contro di te.<br />'''Wong''' {{NDR|agli altri Maestri delle Arti Mistiche}}: Posizione di difesa! Pronti!!<br />'''Dottor Strange''': Non osare entrare in questo luogo sacro, Wanda.<br />'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''': Tu non ti rendi conto di quanto io sia stata ragionevole.<br />'''Dottor Strange''': Certo. Libro dei Dannati, definirsi una strega, evocare mostri per rapire una giovane. Non lo definirei esattamente ragionevole.<br />'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''': Inviare quelle creature a darle la caccia è stato un atto di pietà. E nonostante le tue ipocrisie e i tuoi insulti, ti ho inviato a toglierti di mezzo in modo sicuro. Ora hai esaurito la mia pazienza, ma spero che tu possa comprendere che anche ora in quello che capiterà il mio comportamento sarà molto ragionevole.
*'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''': Mi hai consegnato quelle vite solo per tenermi lontana dai miei figli.<br />'''Dottor Strange''': Tu hai preso quelle vite. Non puoi avere il permesso di entrare nel Multiverso.<br />'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''': Non sono un mostro, Stephen. Sono una madre.<br />'''Dottor Strange''': Wanda, tu non hai figli. Non esistono.<br />'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''': Oh, invece sì. In tutti gli altri universi. So che esistono. Perché io sogno i miei figli tutte... le notti. {{NDR|gli mostra nella sua altra realtà del Multiverso, aprendo lo stesso libro del Darkhold}} Sogno i miei ragazzi. La nostra vita insieme. Tutte le notti in medesimo sogno. E tutte le mattine... {{NDR|gli chiude l'oscuro libro}} in medesimo incubo.<br />'''Dottor Strange''': E se li raggiungessi? Che succederebbe all'altra te? Che succederebbe allo loro madre? {{NDR|Wanda senza più ottenere risposta per paura e rabbia, riprende lo scontro}}
*'''America Chavez''' {{NDR|dopo che hanno letto sotto la statua del Supreme Strange della Terra-838}}: "Ha dato la vita per sconfiggere Thanos"?<br />'''Dottor Strange''': Già. Visto? Non siamo tutti cattivi.
*'''Dottor Strange''': Ehi, camice da laboratorio! Dove siamo? Non so chi tu sia o cosa stia pensando di fare qui, ma di solito, in queste situazioni, gli scienziati senza nome non fanno una bella fine perciò... {{NDR|la scienziata si volta e si scopre di essere la variante di Christine}} Christine?<br />'''Christine Palmer di Terra-838''': Ciao, Stephen. {{NDR|America esclama stupita}} Signorina Chavez. Ah, per rispondere la tua domanda, siete in un centro di ricerca ad alta sicurezza. Voi, insieme alla cappa senziente sarete sorvegliati e testati.<br />'''Dottor Strange''': Testati?<br />'''Christine Palmer di Terra-838''': Beh, sì. Voi provenite da un altro universo. Le... vostre firme magnetiche potrebbero essere radioattive e voi portatori di malattie per le quali non abbiamo cure. Da qui queste stupende bocce per pesci in policarbonato.<br />'''Dottor Strange''' {{NDR|mostrando le strane manette}}: Presumo che io debba ringraziare te per queste?<br />'''Christine Palmer di Terra-838''': Sì, le ho create utilizzando le Sabbie di Nisanti. Una reliquia magica di Stephen 838.<br />'''Dottor Strange''': Stephen 838? Sarebbe una specie di me-cyborg?<br />'''Christine Palmer di Terra-838''': Il nostro universo è 838 e abbiamo nominato il vostro "616".<br />'''Dottor Strange''': Oh, sicuramente conoscete bene il Multiverso se avete chi va in giro a catalogare la realtà.<br />'''Christine Palmer di Terra-838''': Sì. Io, ricercatrice senior della Baxter Foundation e specializzata in Ricerca Multiversale.<br />'''Dottor Strange''': E come sei finita a lavorare qui? Ovunque sia.<br />'''Christine Palmer di Terra-838''': Mi sono offerta volontaria. Al tuo funerale.<br />'''Dottor Strange''' {{NDR|impressionato}}: Grazie per la presenza.<br />'''Christine Palmer di Terra-838''' {{NDR|vendendo le mani rovinate di Strange insieme all'altro}}: Le tue lesioni sono... sono simili, ma non identiche. Affascinante.<br />'''Dottor Strange''': Cosa eravamo noi, l'uno... l'uno per l'altra in questo universo?<br />'''Christine Palmer di Terra-838''': Non siamo mai riusciti a capirlo.<br />'''Dottor Strange''': Sì? Questa è una cosa che abbiamo in comune. Christine, devi farci uscire da qui. Siamo tutti in grave pericolo. Ascolta, so che tu non mi conosci...<br />'''Christine Palmer di Terra-838''': E non mi interessa. Qualunque cosa io fossi per te nel tuo universo non ha importanza.<br />'''Dottor Strange''': Perché no?<br />'''Christine Palmer di Terra-838''': Perché sei pericoloso, Stephen.<br />'''Dottor Strange''' {{NDR|riferendosi a Scarlet Witch}}: Qualcuno del mio universo vuole quella ragazza e distruggerà questo posto, atomo dopo atomo, finché non otterrà quello che vuole. Perciò non m'importa se sei degli Avengers, o dello S.H.I.E.L.D...<br />'''Barone Mordo di Terra-838''' {{NDR|arrivando con le Sentinelle Ultron}}: Nessuna delle due.<br />'''Dottor Strange''': Allora cosa? L'HYDRA?<br />'''Barone Mordo di Terra-838''': Gli Illuminati ti riceveranno ora.<br />'''Dottor Strange''': Gli Illumi-cosa?! {{NDR|le manette le tengono, e si rivolge a Christine, prima di essere portato al cospetto degli Illuminati}} Che nessuno tocchi la ragazza. {{NDR|ad America}} Andrà tutto bene.
*'''Barone Mordo di Terra-838''': Stephen Strange, sei convocato dinanzi agli Illuminati. Io, il Barone Karl Mordo, Stregone Supremo denuncio...<br />'''Dottor Strange''': "Karl"? {{NDR|viene zittito da Capitan Carter mentre colpisce il suo scudo per terra vicino sotto i suoi talloni}}<br />'''Barone Mordo di Terra-838''': Captain Carter, il primo Avenger. Blackagar Boltagon, custode delle Nebbie Terrigene, sovrano degli Inumani.<br />'''Dottor Strange''' {{NDR|sarcastico}}: Blackagar Boltagon? Allora che si dice?<br />'''Barone Mordo di Terra-838''': Captain Marvel, protettrice del cosmo. E l'uomo vivente più intelligente...Reed Richards, dei Fantastici Quattro.<br />'''Mister Fantastic di Terra-838''': Ciao, Stephen.<br />'''Dottor Strange''': "Fantastici Quattro". Non eravate nella hit parade negli anni sessanta?<br />'''Capitan Marvel di Terra-838''': Scusa tanto, pensi che sia uno scherzo?<br />'''Dottor Strange''' {{NDR|indicando ironicamente a Black Bolt}}: Be', c'è un tipo con una forchetta in testa perciò, sì, un pochino. {{NDR|Black Bolt gli fa il segno di tacere}}<br />'''Capitan Carter di Terra-838''': Ringrazia che Black Bolt non voglia conversare con te.<br />'''Dottor Strange''': Perché? Ha l'alito cattivo?<br />'''Capitan Carter di Terra-838''': Questo Strange è più arrogante del nostro.<br />'''Dottor Strange''': No, solo più vivo.<br />'''Capitan Marvel di Terra-838''': Per ora.<br />'''Mister Fantastic di Terra-838''': Stephen, la tua venuta qui confonde e destabilizza la realtà. Più grande è il segno che lasci, più grande è il rischio di una Incursione.<br />'''Dottor Strange''': Incursione?<br />'''Mister Fantastic di Terra-838''': Una Incursione avviene quando il confine tra due universi si erode e loro si scontrano, distruggendone uno o entrambi totalmente.<br />'''Capitan Carter di Terra-838''' {{NDR|parlando del Supreme Strange}}: Il tuo altro sé ha creato gli Illuminati per prendere le decisioni più pesanti e difficili. Oggi siamo qui per decidere cosa fare con te e la bambina {{NDR|America Chavez}}.<br />'''Capitan Marvel di Terra-838''': Perciò, prima di votare, qualora avessi qualcosa di serio da dire questo è il momento.<br />'''Dottor Strange''': Sì, c'è l'ho: se vi preoccupano le Incursioni pensate davvero che io sia una minaccia più grande di Scarlet Witch?<br />'''Capitan Marvel di Terra-838''': Oh, pensiamo noi alla streghetta in caso cammini nei sogni.<br />'''Dottor Strange''': No. No, non potete. A meno che non mi consegnate il Libro dei Vishanti.<br />'''Mister Fantastic di Terra-838''': Apprezziamo la tua preoccupazione, Stephen, ma non è Scarlet Witch che temiamo. In base alla nostra esperienza, il pericolo più grande per il Multiverso, risulta il Dottor Strange.<br />'''Dottor Strange''': Aspetta. Il vostro Dottor Strange? L'eroe più potente del mondo è morto sconfiggendo Thanos?<br />'''Professor X di Terra-838''' {{NDR|arrivando}}: Dovremmo dirgli la verità.<br />'''Barone Mordo di Terra-838''': Il nostro ultimo membro, il professor Charles Xavier.<br />'''Dottor Strange''': Quale verità?<br />'''Professor X di Terra-838''': Non è così che è morto il nostro Strange.
*'''Professor X di Terra-838''': Il nostro Strange non è morto sconfiggendo Thanos. Eravamo in guerra. Tutti noi ci unimmo per tentare di fermare Thanos...Stephen, come al solito, scelse di farlo da solo.<br />'''Barone Mordo di Terra-838''': Si rivolse al Darkhold, inizio il Dreamwalking, sperando che la nostra salvezza potesse trovarsi nel Multiverso.<br />'''Capitan Marvel di Terra-838''': E indovina un po'? Non era così. Ma continuò a farlo comunque.<br />'''Mister Fantastic di Terra-838''': Una notte, hai convocato tutti noi e confessato il tuo Dreamwalking. E le tue parole furono: "Abbiamo perso il controllo". Non ci hai mai raccontato, solo che inavvertitamente avevi innescato una Incursione. No, nostro amico, avevi causato l'annientamento di un altro universo.<br />'''Capitan Marvel di Terra-838''': Tutte le persone in quella realtà sono morte. Tutte.<br />'''Professor X di Terra-838''': Stephen rinunciò al maligno del Darkhold e ci aiutò a trovare il Libro dei Vishanti, un'arma che poi usammo insieme per sconfiggere Thanos. Ma rimaneva un'ultima minaccia. {{NDR|gli mostra telepaticamente al Dottor Strange il loro flashback per la morte del Supreme Strange}}
*{{NDR|Nel flashback degli Illuminati}}<br />'''Professor X di Terra-838''' {{NDR|con tono triste}}: Mi mancherai, amico mio.<br />'''Supreme Strange di Terra-838''' {{NDR|[[Ultime parole dal Marvel Cinematic Universe|ultime parole]]}}: Sono pronto.<br />'''Black Bolt di Terra-838''' {{NDR|uccidendolo volontariamente con riluttanza}}: Mi dispiace.
*'''Dottor Strange''' {{NDR|dopo che il Professor X ha mostrato il loro flashback}}: L'avete detto a Christine?<br />'''Mister Fantastic di Terra-838''': Sì.<br />'''Dottor Strange''': La statua... Come... come mai la statua? Avete costruito una statua!<br />'''Capitan Carter di Terra-838''': Il mondo ha bisogno di eroi. È stato difficile perché sapevamo di cosa fosse capace il nostro Strange. Forse, quello di cui ogni Dottor Strange è capace.
*'''Professor X di Terra-838''': Stephen, se dovessi riuscire ad evadere da questa stanza, dovresti guidare America Chavez.<br />'''Barone Mordo di Terra-838''': Che diavolo dici?!<br />'''Professor X di Terra-838''': Salva la ragazza e raggiungi il Libro dei Vishanti.<br />'''Dottor Strange''': Cosa?! Il libro si trova qui?<br />'''Professor X di Terra-838''': Sì, hai costruito un waypoint.<br />'''Barone Mordo di Terra-838''': Charles, non ci possiamo fidare!<br />'''Professor X di Terra-838''': Io ritengo che possiamo. Quando qualcuno inciampa e perde la direzione, non vuol dire che sia perso per sempre.<ref>Riferimento a una frase simile nel film ''[[X-Men - Giorni di un futuro passato]]'' (2014).</ref> Ora vedremo che genere di Dottor Strange sei.<br />'''Dottor Strange''': Grazie.
*'''Mister Fantastic di Terra-838''': Wanda, ferma. Lei è una donna innocente {{NDR|si riferisce alla Wanda Maximoff di Terra-838}}, ma puoi ancora fare la cosa giusta. Lasciala andare. Ti prego. Anche io ho dei figli. Comprendo il tuo dolore.<br />'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''' {{NDR|riferita alla Donna Invisibile}}: La loro madre è ancora viva?<br />'''Mister Fantastic di Terra-838''': Sì.<br />'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''': Bene. Ci sarà qualcuno in grado di farli crescere.<br />'''Mister Fantastic di Terra-838''' {{NDR|[[Ultime parole dal Marvel Cinematic Universe|ultime parole]]}}: Wanda, Black Bolt potrebbe ucciderti con un sussurro dalla sua bocca.<br />'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''': Quale bocca? {{NDR|uccide telepaticamente Black Bolt e Mister Fantastic}}
*'''Scarlet Witch''': Ancora non ti basta?<br />'''Capitan Carter di Terra-838''' {{NDR|[[Ultime parole dal Marvel Cinematic Universe|ultime parole]]}}: Ho tutto il giorno libero.<ref>Riferimento alla stessa frase di [[Capitan America|Steve Rogers]] nel film ''[[Captain America - Il primo Vendicatore]]'' (2011).</ref>
*'''Dottor Strange''': C'è nessuno?<br />'''Sinister Strange''': Fermo dove sei. Come sei arrivato qui?<br />'''Dottor Strange''': Per caso.<br />'''Sinister Strange''': Chi sei? Cosa sei, tu?<br />'''Dottor Strange''': Sono solo uno di noi.<br />'''Sinister Strange''': Dal Multiverso?<br />'''Dottor Strange''': Esatto.<br />'''Sinister Strange''': Provalo.<br />'''Dottor Strange''': Avevamo una sorella. Donna. Ma lei... È morta quando eravamo piccoli.<br />'''Sinister Strange''': Come?<br />'''Dottor Strange''': Noi giocavamo su un lago ghiacciato e...il ghiaccio ha ceduto. Non ho potuto salvarla.<br />'''Sinister Strange''': Esattamente così. Ma noi evitiamo l'argomento, vero?<br />'''Dottor Strange''': Sì, infatti. Suppongo che la tua realtà non sia sempre stata questa.<br />'''Sinister Strange''': Sospetto che fosse simile alla tua finché...<br />'''Dottor Strange''': Finché?<br />'''Sinister Strange''': Finché ho perso.<br />'''Dottor Strange''': Contro chi?<br />'''Sinister Strange''': Che cosa vuoi?<br />'''Dottor Strange''': Voglio solo tornare a casa.<br />'''Sinister Strange''': Ah, sì? Credimi io provo lasciare questo posto da molto tempo. {{NDR|gli mostra in compagnia il libro del Darkhold}}<br />'''Dottor Strange''': Il Darkhold. Tu sorvegli il Darkhold in questo universo?<br />'''Sinister Strange''': Sì. Per un valido motivo.<br />'''Dottor Strange''': È un inizio. Potrei usarlo. Potrebbe aiutarmi a comunicare con il mio universo.<br />'''Sinister Strange''': Attento. Il Darkhold esige un pesante tributo.<br />'''Dottor Strange''': Non vorrei sembrare insensibile, ma quale tributo ancor più pesante potrebbe essere richiesto?<br />'''Sinister Strange''': Non solo alla sua realtà. Al suo lettore.<br />'''Dottor Strange''': Mi dispiace che tu non abbia salvato il tuo universo, ma forse potresti aiutarmi a salvare il mio.<br />'''Sinister Strange''': Tu sei felice, Stephen?<br />'''Dottor Strange''' {{NDR|confuso}}: Cosa?<br />'''Sinister Strange''': "Tu sei felice, Stephen?". È la domanda che... Christine Palmer mi ha fatto al suo matrimonio. {{NDR|esclamando}} Ho detto: "Sì, certo che sono felice! Sono un mago con il potere degli dei. Quale uomo non sarebbe felice?" E poi sono tornato in questa maledetta casa stregata, mi sono seduto e mi sono chiesto perché avessi mentito. Non ho mai voluto che tutto questo accadesse. Cercavo un mondo dove le cose fossero diverse. Poi avevo Christine, dove io ero felice. Ma non l'ho trovato. Ho trovato soltanto altri noi. Allora ho fatto un favore agli altri Stephen. Hai mai fatto quel sogno in cui stai cadendo come se tu fossi stato spinto da un palazzo altissimo? {{NDR|Strange lo guarda scioccato}} Ecco, probabilmente ero io. {{NDR|gli mostra un occhio sulla fronte a causa dell'oscuro libro del Darkhold}} Il Darkhold esige un pesante tributo.<br />'''Dottor Strange''': Okay. Motivo in più per finirla e passarlo a me.<br />'''Sinister Strange''': Ecco il patto. Ti permetterò di usare il Darkhold se mi darai la tua Christine.<br />'''Dottor Strange''': Sì. Non credo che lei sarebbe d'accordo.<br />'''Sinister Strange''' {{NDR|[[Ultime parole dal Marvel Cinematic Universe|ultime parole]]}}: No? L'immaginavo. {{NDR|iniziano a combattersi}}
*'''Christine Palmer di Terra-838''': Cosa ci fai con il Darkhold?! Vuoi fare il Dreamwalking?!<br />'''Dottor Strange''': È qualcosa di più del Dreamwalking.<br />'''Christine Palmer di Terra-838''' Tutti voi Strange siete tutti uguali!<br />'''Dottor Strange''': Lo so. Hai ragione. Siamo tutti uguali. Ma adesso quella giovane {{NDR|America}} ha bisogno di me. E non posso fare assolutamente nulla senza il aiuto. Mentre sono incosciente, proteggi il mio corpo in caso loro mi attaccassero per la violazione.<br />'''Christine Palmer di Terra-838''': "Loro" chi?<br />'''Dottor Strange''': Le anime dei dannati.
*'''Dottor Strange''': Sono io nel corpo dell'altro me {{NDR|Defender Strange}}.<br />'''America Chavez''': Vuoi prendere i miei poteri, vero? Prima che lo faccia Wanda. Okay. Ora capisco.<br />'''Dottor Strange''': No, America. Voglio dirti di averti fiducia in te stessa. Di fidarti dei tuoi poteri. È così che la fermeremo.<br />'''America Chavez''': Ma non riesco a controllarli. Io... <br />'''Dottor Strange''': Sì, invece. Hai sempre saputo farlo. Ogni volta che ci hai aperto un portale, dove ci hai mandati esattamente dove dovevamo andare.<br />'''America Chavez''': E allora la prima volta?<br />'''Dottor Strange''': Anche quella ti ha portato a questo momento in cui prenderai a calci nel culo quella strega.
*'''Dottor Strange''': Stai bene?<br />'''Christine Palmer di Terra-838''': È finita?<br />'''Dottor Strange''': Sì.<br />'''Christine Palmer di Terra-838''': America sta bene?<br />'''Dottor Strange''': Sta venendo qui a prenderci.<br />'''Christine Palmer di Terra-838''': Wanda?<br />'''Dottor Strange''': No. {{NDR|lui e Christine vedono il libro del Darkhold a bruciare}} Dunque ha distrutto il Darkhold in tutti gli universi.<br />'''Christine Palmer di Terra-838''': Ha fatto la cosa giusta.<br />'''Dottor Strange''': Sì, infatti.<br />'''Christine Palmer di Terra-838''': Com'è il tuo universo?<br />'''Dottor Strange''': È molto bello. Vorrei potertelo mostrare.<br />'''Christine Palmer di Terra-838''': Mi piacerebbe tanto. {{NDR|Stephen lo guarda almeno commosso e affascinato, ma lei si imbarazza}} Ma devo andare.<br />'''Dottor Strange''': Sì. Sì, lo so.<br />'''Christine Palmer di Terra-838''': Però è un peccato. Sarebbe stata una grande Incursione.<br />'''Dottor Strange''': Ti amo. Ti amo in ogni universo. Non è che io non ho voglia tenere a qualcuno o che qualcuno tenga a me. È che... È che ho paura.<br />'''Christine Palmer di Terra-838''' {{NDR|quasi sul punto di piangere}}: Sì. Sì. {{NDR|toccando il viso di Stephen}} Affronta le tue paure. Dottor Strange.
*{{NDR|Scena durante i titoli di coda}}<br />'''Clea''': Dottor Strange?<br />'''Dottor Strange''' {{NDR|si volta}}: Posso aiutarla?<br />'''Clea''': Lei ha causato un'Incursione e dobbiamo a rimediare. {{NDR|apre il portale della Dimensione Oscura}} Sempre che non abbia paura.<br />'''Dottor Strange''' {{NDR|mostrando di nuovo l'occhio sulla fronte}}: No, per niente.
==[[Explicit]]==
{{explicit film}}
È finito! ('''Venditore di polpette di pizza di Terra-838''')
==Note==
<references/>
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
{{Marvel Cinematic Universe}}
[[Categoria:Film del Marvel Cinematic Universe]]
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1224516
2022-08-26T20:01:05Z
37.176.36.134
wikitext
text/x-wiki
{{Film
|titolo italiano = Doctor Strange nel Multiverso della Follia
|immagine =
|didascalia =
|titolo originale = Doctor Strange in the Multiverse of Madness
|lingua originale = inglese
|paese = [[Stati Uniti d'America]]
|anno uscita = 2022
|genere = azione, avventura, fantastico, fantascienza, horror
|regista = [[Sam Raimi]]
|soggetto = [[Stan Lee]], [[Steve Ditko]] <small>(fumetto)</small>
|sceneggiatore = [[Michael Waldron]]
|produttore = [[Kevin Feige]]
|produttore esecutivo = [[Victoria Alonso]], [[Eric Hauserman Carroll]], [[Scott Derrickson]], [[Jamie Christopher]], [[Louis D'Esposito]]
|casa produzione = [[Marvel Studios]]
|casa distribuzione italiana = [[Walt Disney Studios Motion Pictures]]
|attori = * [[Benedict Cumberbatch]]: Dr. Stephen Strange
* [[Elizabeth Olsen]]: Wanda Maximoff / Scarlet Witch
* [[Chiwetel Ejiofor]]: Karl Mordo
* [[Benedict Wong]]: Wong
* [[Xochitl Gomez]]: America Chavez
* [[Michael Stuhlbarg]]: Nicodemus West
* [[Rachel McAdams]]: Christine Palmer
|doppiatori italiani =
* [[Francesco Bulckaen]]: Dr. Stephen Strange
* [[Gemma Donati (doppiatrice)|Gemma Donati]]: Wanda Maximoff / Scarlet Witch
* [[Massimo Rossi (doppiatore)|Massimo Rossi]]: Karl Mordo
* [[Carlo Cosolo]]: Wong
* [[Vittoria Bartolomei]]: America Chavez
* [[Roberto Gammino]]: Nicodemus West
* [[Gaia Bolognesi]]: Christine Palmer
}}
'''''Doctor Strange nel Multiverso della Follia''''', film statunitense del 2022 con [[Benedict Cumberbatch]] ed [[Elizabeth Olsen]], regia di [[Sam Raimi]].
==Frasi==
*{{NDR|[[Ultime parole dal Marvel Cinematic Universe|Ultime parole]] ad America}} Lo so. Ma nel grande calcolo del Multiverso, il tuo sacrificio vale più della tua vi... ('''Defender Strange''')
*{{NDR|Ad America}} Ma io ti conosco? ('''Dottor Strange''')
*{{NDR|A Christine, mentre assiste lo scontro tra il Dottor Strange, Wong e Gargantos}} Oh, è incredibile. ('''Charlie''')
*Wow. I maestri di Sancta Sanctorum di Hong Kong e Londra. ('''Rintrah''')
*{{NDR|Rivolto al Dottor Strange e America}} Mi dispiace, Stephen. Spero che tu, più di tutti, capisca che non è Wanda Maximoff a minacciare la nostra realtà ma voi due. ('''Barone Mordo di Terra-838''')
*Questo universo fa schifo! ('''America Chavez''')
*Eoni fa, il primo demone, Chton, incise la sua magia nera in questa tomba. Gli stessi incantesimi furono poi trascritti nel Darkhold. Nessuno può dire quali mostri crudeli si trovino all'interno. ('''Wong''')
*{{NDR|[[Ultime parole dal Marvel Cinematic Universe|Ultime parole]] rivolta a Scarlet Witch}} Esci subito dal mio universo! ('''Capitan Marvel di Terra-838''')
*{{NDR|Rivolto al Barone Mordo di Terra-838}} Io so che uccidere Stephen Strange ti avrebbe fatto ottenere il Sancta Sanctorum per diventare lo Stregone Supremo e per unirti al tuo piccolo circo di clown, gli Illuminati! ('''Dottor Strange''')
*{{NDR|Rivolto al Dottor Strange}} Adesso comincio a capire perché al tuo Mordo non piacevi per niente!!! ('''Barone Mordo di Terra-838''')
*{{NDR|[[Ultime parole dal Marvel Cinematic Universe|Ultime parole]]}} Wanda Maximoff, la tua mente è tenuta in ostaggio dal tuo sé alternativo. Forza, dammi la mano. Forse se riuscissi a liberarti dalle macerie l'incantesimo finirebbe. ('''Professor X di Terra-838''')
*Il Dreamwalking. Che ipocrita! ('''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''')
*{{NDR|Rivolto a Scarlet Witch, controllando il cadavere del Defender Strange}}: Questa volta per uccidermi non basterà uccidermi! ('''Dottor Strange''')
*Non lo voglio nemmeno sapere! ('''Wong''')
*{{NDR|Rivolta a Scarlet Witch}} Non posso batterti. Perciò ti darò quello che vuoi. ('''America Chavez''')
*{{NDR|Rivolta furiosamente ad America per aver fatto terrorizzare Billy e Tommy di Terra-838}} Che cosa hai fatto?! ('''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''')
*{{NDR|Rivolto ad America di non intervenire per far capire a Scarlet Witch per i suoi errori}} No. Non ancora. ('''Dottor Strange''')
*{{NDR|A Billy e Tommy di Terra-838 che sono impauriti dalla sua presenza}} Non vi farei mai del male. Mai. {{NDR|sull'orlo di lacrime}} Non vi farei mai del male a nessuno. Non sono un mostro. Sono una... {{NDR|si volta dall'altra parte che ha stessa la sua variante 838, la vera madre dei due bambini, si mette a piangere per aver capito ai suoi errori che ha commesso}} Sono... Mi dispiace... Mi dispiace... ('''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''')
*{{NDR|Dopo aver consolato Wanda, riferendosi a Billy e Tommy}} Sappi che saranno amati. ('''Wanda Maximoff di Terra-838''')
*{{NDR|[[Ultime parole dal Marvel Cinematic Universe|Ultime parole]] al Dottor Strange}} Io ho aperto il Darkhold, e io devo richiuderlo. Nessuno sarà più tentato dal Darkhold. ('''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''')
==Dialoghi==
*{{NDR|Durante lo scontro con Gargantos}}<br />'''Wong''': Un'antica usanza, prevede l'inchino in presenza dello Stregone Supremo.<br />'''Dottor Strange''': Sì, conosco le antiche usanze.
*'''Dottor Strange''' {{NDR|dopo averla salvata da Gargantos}}: Non ti ucciderò, giovane. Mi sono appena fatto il culo per salvarti, ricordi? {{NDR|America gli consegna subito il suo sling ring}} Con i mostri giganti, so come gestirla, ma quello di ieri notte mi sei apparsa in sogno.<br />'''America Chavez''': Quello non era un sogno. Era un altro universo.
*'''America Chavez''': Allora quanta esperienza avete con il Multiverso?<br />'''Dottor Strange''': Abbiamo esperienza con il Multiverso. Ultimamente c'è stato un episodio con Spider-Man.<ref>Riferimento al film ''[[Spider-Man: No Way Home]]'' (2021).</ref><br />'''America Chavez''': Cosa Man?<br />'''Dottor Strange''': Spider-Man, hai i poteri di un ragno.<br />'''Wong''': Da qui il nome.<br />'''America Chavez''': Che schifo! E somiglia ad un ragno?!<br />'''Dottor Strange e Wong''': No!<br />'''Dottor Strange''': No, somiglia ad un uomo.<br />'''Wong''': Spara ragnatele, sale sui muri.<br />'''Dottor Strange''': Esatto, quello.<br />'''America Chavez''': Dalle chiappe?!<br />'''Dottor Strange''': No.<br />'''Wong''': No.<br />'''Dottor Strange''': Be', forse. Non lo so. In verità, spero di no.<br />'''America Chavez''': Super strano.
*'''Dottor Strange''': Mele, giusto?<br />'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''': Con il tempo. {{NDR|gli dia un ramo di fiore}}<br />'''Dottor Strange''': Un profumo...<br />'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''': Dolce.<br />'''Dottor Strange''': Volevo dire reale.<br />'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''': Oh, è tutto molto reale, grazie. Ho lasciato la magia alle spalle.<br />'''Dottor Strange''': Sì, lo vedo.<br />'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''': Immaginavo che ti saresti fatto vivo per parlare di quello che è successo a Westview. Ho commesso degli errori e ferito delle persone...<br />'''Dottor Strange''': Ma poi hai sistemato tutto e questo non è mai stato in dubbio. Non sono qui per parlare di Westview.<br />'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''': E perché sei qui?<br />'''Dottor Strange''': Ci serve il tuo aiuto.<br />'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''': Per cosa?<br />'''Dottor Strange''': Cosa sai del Multiverso?<br />'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''': Il Multiverso. Visione aveva le sue teorie. Credeva che fosse reale e pericoloso.<br />'''Dottor Strange''': Be', non aveva torto. {{NDR|riferendosi ad America Chavez}} Abbiamo trovato una ragazza in grado di viaggiarci attraverso, ma la stanno inseguendo.<br />'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''': Chi la insegue?<br />'''Dottor Strange''': Una specie di demone. Uno che brama i suoi poteri. L'abbiamo portata a Kamar-Taj, e abbiamo le nostre difese, ma ci farebbe comodo un Avenger.<br />'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''': Ci sono altri Avengers.<br />'''Dottor Strange''': Sì, ma quando devi scegliere tra l'arciere con la cresta {{NDR|Occhio di Falco}} e i vari combattenti del crimine associati agli insetti {{NDR|Spider-Man, Ant-Man e Wasp}} oppure una delle più potenti detentrici di magia sul pianeta... È una decisione facile. Vieni a Kamar-Taj. E riavrai la tua immagine sui lunch box.<br />'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''': E se tu portassi America qui?<br />'''Dottor Strange''': Qui?<br />'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''': Sì, so che cosa vuol dire essere soli perseguitati per delle capacità che non hai mai voluto e io posso proteggerla. Non mi avevi detto il suo nome, vero?<br />'''Dottor Strange''': No. No, non l'ho detto.<br />'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''': No. Sai, l'ESA era la parte facile. Il mentire, un po' meno. {{NDR|gli scopre l'amara verità, diventando Scarlet Witch e gli mostra una foresta oscura e il libro del ''Darkhold''}}<br />'''Dottor Strange''': Il ''Darkhold''.<br />'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''': Tu conosci il Darkhold?<br />'''Dottor Strange''': So che è il Libro dei Dannati e che corrompe ogni cosa e ogni persona che lo tocchi. Mi domando che effetto avuto su di te.<br />'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''': Il Darkhold mi ha mostrato solo la verità. Tutto quello che ho perso potrebbe essere mio di nuovo.<br />'''Dottor Strange''': Cosa vuoi da America? Cosa vuoi dal Multiverso?<br />'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''': Voglio lasciare questa realtà e andare in una dove posso stare con i miei figli.<br />'''Dottor Strange''': Wanda, i tuoi figli non sono reali. Li hai creati utilizzando la magia.<ref>Riferimento alla miniserie televisiva ''[[WandaVision]]'' (2021).</ref><br />'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''': È quello che fa ogni mamma. Se tu sapessi che esisteva un universo dove sei stato felice non vorresti tornare là?<br />'''Dottor Strange''': Io sono felice.<br />'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''': Io, più degli altri, so riconoscere l'autoillusione.<br />'''Dottor Strange''': Quello che stai facendo è una flagrante violazione di ogni legge naturale, se prenderai i poteri di quella bambina, lei non sopravviverà!<br />'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''': Non mi diverte fare del male, Stephen. Ma non è una bambina. È un essere sovrannaturale. Poteri così intesi potrebbero causare distruzioni in questo ed altri mondi. Il suo sacrificio... sarebbe un bene superiore.<br />'''Dottor Strange''': Puoi dire addio al lunch box... Perché quella è il tipo di giustificazione che usano i nostri nemici.<br />'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''': È quella che hai usato tu quando hai dato a Thanos la Gemma del Tempo?<ref>Riferimento al film ''[[Avengers: Infinity War]]'' (2018).</ref><br />'''Dottor Strange''': Quella era una guerra, ho fatto quello che dovevo fare.<br />'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''': Tu infrangi le regole e diventi un eroe. Lo faccio io, e divento il nemico. Non mi sembra giusto.<br />'''Dottor Strange''': Ora che succederà?<br />'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''': Torna a Kamar-Taj e preparati a consegnare America Chavez entro il tramonto. Pacificamente. Dopo di che... Credo che non mi vedrai mai più. {{NDR|fa per andarsene}}<br />'''Dottor Strange''': E se non lo facessimo?<br />'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''': Allora non sarà Wanda a venirla a prendere. Sarà Scarlet Witch. {{NDR|si allontana}}
*'''Wong''': Scarlet Witch.<br />'''Dottor Strange''': Wanda non c'è più. Lei possiede il Darkhold, e il Darkhold possiede lei.<br />'''Wong''': Scarlet Witch è dotata di una magia imperscrutabile. Lei può riscrivere la realtà come vuole ed è profetizzato che regnerà o annichilirà il cosmo.<br />'''Dottor Strange''': Si è impossessata di un'intera città utilizzando la mente. Se ottenesse il potere di America potrebbe assoggettare l'intero Multiverso.<br />'''America Chavez''': Allora, la persona da cui sei andato a chiedere aiuto e a cui hai detto esattamente dove mi trovo è la persona che sta cercando di uccidermi?<br />'''Dottor Strange''': Sì.<br />'''Wong''': Sospendete le lezioni e armate gli allievi. Kamar-Taj deve diventare una fortezza.
*'''Wong''' {{NDR|Scarlet Witch arriva a Kamar-Taj dietro le nube oscure}}: Scegli le parole con saggezza. Il destino del Multiverso dipende da questo.<br />'''Dottor Strange''': Capito. Nessuna pressione. {{NDR|si avvicina a Wanda in volo}}<br />'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''' {{NDR|parlando di America}}: Tutto questo per una bambina che hai conosciuto ieri?!<br />'''Dottor Strange''': Wanda, sei comprensibilmente arrabbiata. Hai dovuto fare dei terribili sacrifici.<br />'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''' {{NDR|riferendosi a Visione}}: Ho fatto un buco nella testa dell'uomo che amavo e non è servito a niente. Non parlarmi di sacrifici, Stephen Strange. {{NDR|avvicinandosi di più al Dottor Strange}} Se mi darai quello che voglio, ti manderò in un mondo dove vivere con Christine.<br />'''Dottor Strange''' {{NDR|allontanandosi un po'}}: L'intera potenza di Kamar-Taj è contro di te.<br />'''Wong''' {{NDR|agli altri Maestri delle Arti Mistiche}}: Posizione di difesa! Pronti!!<br />'''Dottor Strange''': Non osare entrare in questo luogo sacro, Wanda.<br />'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''': Tu non ti rendi conto di quanto io sia stata ragionevole.<br />'''Dottor Strange''': Certo. Libro dei Dannati, definirsi una strega, evocare mostri per rapire una giovane. Non lo definirei esattamente ragionevole.<br />'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''': Inviare quelle creature a darle la caccia è stato un atto di pietà. E nonostante le tue ipocrisie e i tuoi insulti, ti ho inviato a toglierti di mezzo in modo sicuro. Ora hai esaurito la mia pazienza, ma spero che tu possa comprendere che anche ora in quello che capiterà il mio comportamento sarà molto ragionevole.
*'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''': Mi hai consegnato quelle vite solo per tenermi lontana dai miei figli.<br />'''Dottor Strange''': Tu hai preso quelle vite. Non puoi avere il permesso di entrare nel Multiverso.<br />'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''': Non sono un mostro, Stephen. Sono una madre.<br />'''Dottor Strange''': Wanda, tu non hai figli. Non esistono.<br />'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''': Oh, invece sì. In tutti gli altri universi. So che esistono. Perché io sogno i miei figli tutte... le notti. {{NDR|gli mostra nella sua altra realtà del Multiverso, aprendo lo stesso libro del Darkhold}} Sogno i miei ragazzi. La nostra vita insieme. Tutte le notti in medesimo sogno. E tutte le mattine... {{NDR|gli chiude l'oscuro libro}} in medesimo incubo.<br />'''Dottor Strange''': E se li raggiungessi? Che succederebbe all'altra te? Che succederebbe allo loro madre? {{NDR|Wanda senza più ottenere risposta per paura e rabbia, riprende lo scontro}}
*'''America Chavez''' {{NDR|dopo che hanno letto sotto la statua del Supreme Strange della Terra-838}}: "Ha dato la vita per sconfiggere Thanos"?<br />'''Dottor Strange''': Già. Visto? Non siamo tutti cattivi.
*'''Dottor Strange''': Ehi, camice da laboratorio! Dove siamo? Non so chi tu sia o cosa stia pensando di fare qui, ma di solito, in queste situazioni, gli scienziati senza nome non fanno una bella fine perciò... {{NDR|la scienziata si volta e si scopre di essere la variante di Christine}} Christine?<br />'''Christine Palmer di Terra-838''': Ciao, Stephen. {{NDR|America esclama stupita}} Signorina Chavez. Ah, per rispondere la tua domanda, siete in un centro di ricerca ad alta sicurezza. Voi, insieme alla cappa senziente sarete sorvegliati e testati.<br />'''Dottor Strange''': Testati?<br />'''Christine Palmer di Terra-838''': Beh, sì. Voi provenite da un altro universo. Le... vostre firme magnetiche potrebbero essere radioattive e voi portatori di malattie per le quali non abbiamo cure. Da qui queste stupende bocce per pesci in policarbonato.<br />'''Dottor Strange''' {{NDR|mostrando le strane manette}}: Presumo che io debba ringraziare te per queste?<br />'''Christine Palmer di Terra-838''': Sì, le ho create utilizzando le Sabbie di Nisanti. Una reliquia magica di Stephen 838.<br />'''Dottor Strange''': Stephen 838? Sarebbe una specie di me-cyborg?<br />'''Christine Palmer di Terra-838''': Il nostro universo è 838 e abbiamo nominato il vostro "616".<br />'''Dottor Strange''': Oh, sicuramente conoscete bene il Multiverso se avete chi va in giro a catalogare la realtà.<br />'''Christine Palmer di Terra-838''': Sì. Io, ricercatrice senior della Baxter Foundation e specializzata in Ricerca Multiversale.<br />'''Dottor Strange''': E come sei finita a lavorare qui? Ovunque sia.<br />'''Christine Palmer di Terra-838''': Mi sono offerta volontaria. Al tuo funerale.<br />'''Dottor Strange''' {{NDR|impressionato}}: Grazie per la presenza.<br />'''Christine Palmer di Terra-838''' {{NDR|vendendo le mani rovinate di Strange insieme all'altro}}: Le tue lesioni sono... sono simili, ma non identiche. Affascinante.<br />'''Dottor Strange''': Cosa eravamo noi, l'uno... l'uno per l'altra in questo universo?<br />'''Christine Palmer di Terra-838''': Non siamo mai riusciti a capirlo.<br />'''Dottor Strange''': Sì? Questa è una cosa che abbiamo in comune. Christine, devi farci uscire da qui. Siamo tutti in grave pericolo. Ascolta, so che tu non mi conosci...<br />'''Christine Palmer di Terra-838''': E non mi interessa. Qualunque cosa io fossi per te nel tuo universo non ha importanza.<br />'''Dottor Strange''': Perché no?<br />'''Christine Palmer di Terra-838''': Perché sei pericoloso, Stephen.<br />'''Dottor Strange''' {{NDR|riferendosi a Scarlet Witch}}: Qualcuno del mio universo vuole quella ragazza e distruggerà questo posto, atomo dopo atomo, finché non otterrà quello che vuole. Perciò non m'importa se sei degli Avengers, o dello S.H.I.E.L.D...<br />'''Barone Mordo di Terra-838''' {{NDR|arrivando con le Sentinelle Ultron}}: Nessuna delle due.<br />'''Dottor Strange''': Allora cosa? L'HYDRA?<br />'''Barone Mordo di Terra-838''': Gli Illuminati ti riceveranno ora.<br />'''Dottor Strange''': Gli Illumi-cosa?! {{NDR|le manette le tengono, e si rivolge a Christine, prima di essere portato al cospetto degli Illuminati}} Che nessuno tocchi la ragazza. {{NDR|ad America}} Andrà tutto bene.
*'''Barone Mordo di Terra-838''': Stephen Strange, sei convocato dinanzi agli Illuminati. Io, il Barone Karl Mordo, Stregone Supremo denuncio...<br />'''Dottor Strange''': "Karl"? {{NDR|viene zittito da Capitan Carter mentre colpisce il suo scudo per terra vicino sotto i suoi talloni}}<br />'''Barone Mordo di Terra-838''': Captain Carter, il primo Avenger. Blackagar Boltagon, custode delle Nebbie Terrigene, sovrano degli Inumani.<br />'''Dottor Strange''' {{NDR|sarcastico}}: Blackagar Boltagon? Allora che si dice?<br />'''Barone Mordo di Terra-838''': Captain Marvel, protettrice del cosmo. E l'uomo vivente più intelligente...Reed Richards, dei Fantastici Quattro.<br />'''Mister Fantastic di Terra-838''': Ciao, Stephen.<br />'''Dottor Strange''': "Fantastici Quattro". Non eravate nella hit parade negli anni sessanta?<br />'''Capitan Marvel di Terra-838''': Scusa tanto, pensi che sia uno scherzo?<br />'''Dottor Strange''' {{NDR|indicando ironicamente a Black Bolt}}: Be', c'è un tipo con una forchetta in testa perciò, sì, un pochino. {{NDR|Black Bolt gli fa il segno di tacere}}<br />'''Capitan Carter di Terra-838''': Ringrazia che Black Bolt non voglia conversare con te.<br />'''Dottor Strange''': Perché? Ha l'alito cattivo?<br />'''Capitan Carter di Terra-838''': Questo Strange è più arrogante del nostro.<br />'''Dottor Strange''': No, solo più vivo.<br />'''Capitan Marvel di Terra-838''': Per ora.<br />'''Mister Fantastic di Terra-838''': Stephen, la tua venuta qui confonde e destabilizza la realtà. Più grande è il segno che lasci, più grande è il rischio di una Incursione.<br />'''Dottor Strange''': Incursione?<br />'''Mister Fantastic di Terra-838''': Una Incursione avviene quando il confine tra due universi si erode e loro si scontrano, distruggendone uno o entrambi totalmente.<br />'''Capitan Carter di Terra-838''' {{NDR|parlando del Supreme Strange}}: Il tuo altro sé ha creato gli Illuminati per prendere le decisioni più pesanti e difficili. Oggi siamo qui per decidere cosa fare con te e la bambina {{NDR|America Chavez}}.<br />'''Capitan Marvel di Terra-838''': Perciò, prima di votare, qualora avessi qualcosa di serio da dire questo è il momento.<br />'''Dottor Strange''': Sì, c'è l'ho: se vi preoccupano le Incursioni pensate davvero che io sia una minaccia più grande di Scarlet Witch?<br />'''Capitan Marvel di Terra-838''': Oh, pensiamo noi alla streghetta in caso cammini nei sogni.<br />'''Dottor Strange''': No. No, non potete. A meno che non mi consegnate il Libro dei Vishanti.<br />'''Mister Fantastic di Terra-838''': Apprezziamo la tua preoccupazione, Stephen, ma non è Scarlet Witch che temiamo. In base alla nostra esperienza, il pericolo più grande per il Multiverso, risulta il Dottor Strange.<br />'''Dottor Strange''': Aspetta. Il vostro Dottor Strange? L'eroe più potente del mondo è morto sconfiggendo Thanos?<br />'''Professor X di Terra-838''' {{NDR|arrivando}}: Dovremmo dirgli la verità.<br />'''Barone Mordo di Terra-838''': Il nostro ultimo membro, il professor Charles Xavier.<br />'''Dottor Strange''': Quale verità?<br />'''Professor X di Terra-838''': Non è così che è morto il nostro Strange.
*'''Professor X di Terra-838''': Il nostro Strange non è morto sconfiggendo Thanos. Eravamo in guerra. Tutti noi ci unimmo per tentare di fermare Thanos...Stephen, come al solito, scelse di farlo da solo.<br />'''Barone Mordo di Terra-838''': Si rivolse al Darkhold, inizio il Dreamwalking, sperando che la nostra salvezza potesse trovarsi nel Multiverso.<br />'''Capitan Marvel di Terra-838''': E indovina un po'? Non era così. Ma continuò a farlo comunque.<br />'''Mister Fantastic di Terra-838''': Una notte, hai convocato tutti noi e confessato il tuo Dreamwalking. E le tue parole furono: "Abbiamo perso il controllo". Non ci hai mai raccontato, solo che inavvertitamente avevi innescato una Incursione. No, nostro amico, avevi causato l'annientamento di un altro universo.<br />'''Capitan Marvel di Terra-838''': Tutte le persone in quella realtà sono morte. Tutte.<br />'''Professor X di Terra-838''': Stephen rinunciò al maligno del Darkhold e ci aiutò a trovare il Libro dei Vishanti, un'arma che poi usammo insieme per sconfiggere Thanos. Ma rimaneva un'ultima minaccia. {{NDR|gli mostra telepaticamente al Dottor Strange il loro flashback per la morte del Supreme Strange}}
*{{NDR|Nel flashback degli Illuminati}}<br />'''Professor X di Terra-838''' {{NDR|con tono triste}}: Mi mancherai, amico mio.<br />'''Supreme Strange di Terra-838''' {{NDR|[[Ultime parole dal Marvel Cinematic Universe|ultime parole]]}}: Sono pronto.<br />'''Black Bolt di Terra-838''' {{NDR|uccidendolo volontariamente con riluttanza}}: Mi dispiace.
*'''Dottor Strange''' {{NDR|dopo che il Professor X ha mostrato il loro flashback}}: L'avete detto a Christine?<br />'''Mister Fantastic di Terra-838''': Sì.<br />'''Dottor Strange''': La statua... Come... come mai la statua? Avete costruito una statua!<br />'''Capitan Carter di Terra-838''': Il mondo ha bisogno di eroi. È stato difficile perché sapevamo di cosa fosse capace il nostro Strange. Forse, quello di cui ogni Dottor Strange è capace.
*'''Professor X di Terra-838''': Stephen, se dovessi riuscire ad evadere da questa stanza, dovresti guidare America Chavez.<br />'''Barone Mordo di Terra-838''': Che diavolo dici?!<br />'''Professor X di Terra-838''': Salva la ragazza e raggiungi il Libro dei Vishanti.<br />'''Dottor Strange''': Cosa?! Il libro si trova qui?<br />'''Professor X di Terra-838''': Sì, hai costruito un waypoint.<br />'''Barone Mordo di Terra-838''': Charles, non ci possiamo fidare!<br />'''Professor X di Terra-838''': Io ritengo che possiamo. Quando qualcuno inciampa e perde la direzione, non vuol dire che sia perso per sempre.<ref>Riferimento a una frase simile nel film ''[[X-Men - Giorni di un futuro passato]]'' (2014).</ref> Ora vedremo che genere di Dottor Strange sei.<br />'''Dottor Strange''': Grazie.
*'''Mister Fantastic di Terra-838''': Wanda, ferma. Lei è una donna innocente {{NDR|si riferisce alla Wanda Maximoff di Terra-838}}, ma puoi ancora fare la cosa giusta. Lasciala andare. Ti prego. Anche io ho dei figli. Comprendo il tuo dolore.<br />'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''' {{NDR|riferita alla Donna Invisibile}}: La loro madre è ancora viva?<br />'''Mister Fantastic di Terra-838''': Sì.<br />'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''': Bene. Ci sarà qualcuno in grado di farli crescere.<br />'''Mister Fantastic di Terra-838''' {{NDR|[[Ultime parole dal Marvel Cinematic Universe|ultime parole]]}}: Wanda, Black Bolt potrebbe ucciderti con un sussurro dalla sua bocca.<br />'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''': Quale bocca? {{NDR|uccide telepaticamente Black Bolt e Mister Fantastic}}
*'''Scarlet Witch''': Ancora non ti basta?<br />'''Capitan Carter di Terra-838''' {{NDR|[[Ultime parole dal Marvel Cinematic Universe|ultime parole]]}}: Ho tutto il giorno libero.<ref>Riferimento alla stessa frase di [[Capitan America|Steve Rogers]] nel film ''[[Captain America - Il primo Vendicatore]]'' (2011).</ref>
*'''Dottor Strange''': C'è nessuno?<br />'''Sinister Strange''': Fermo dove sei. Come sei arrivato qui?<br />'''Dottor Strange''': Per caso.<br />'''Sinister Strange''': Chi sei? Cosa sei, tu?<br />'''Dottor Strange''': Sono solo uno di noi.<br />'''Sinister Strange''': Dal Multiverso?<br />'''Dottor Strange''': Esatto.<br />'''Sinister Strange''': Provalo.<br />'''Dottor Strange''': Avevamo una sorella. Donna. Ma lei... È morta quando eravamo piccoli.<br />'''Sinister Strange''': Come?<br />'''Dottor Strange''': Noi giocavamo su un lago ghiacciato e...il ghiaccio ha ceduto. Non ho potuto salvarla.<br />'''Sinister Strange''': Esattamente così. Ma noi evitiamo l'argomento, vero?<br />'''Dottor Strange''': Sì, infatti. Suppongo che la tua realtà non sia sempre stata questa.<br />'''Sinister Strange''': Sospetto che fosse simile alla tua finché...<br />'''Dottor Strange''': Finché?<br />'''Sinister Strange''': Finché ho perso.<br />'''Dottor Strange''': Contro chi?<br />'''Sinister Strange''': Che cosa vuoi?<br />'''Dottor Strange''': Voglio solo tornare a casa.<br />'''Sinister Strange''': Ah, sì? Credimi io provo lasciare questo posto da molto tempo. {{NDR|gli mostra in compagnia il libro del Darkhold}}<br />'''Dottor Strange''': Il Darkhold. Tu sorvegli il Darkhold in questo universo?<br />'''Sinister Strange''': Sì. Per un valido motivo.<br />'''Dottor Strange''': È un inizio. Potrei usarlo. Potrebbe aiutarmi a comunicare con il mio universo.<br />'''Sinister Strange''': Attento. Il Darkhold esige un pesante tributo.<br />'''Dottor Strange''': Non vorrei sembrare insensibile, ma quale tributo ancor più pesante potrebbe essere richiesto?<br />'''Sinister Strange''': Non solo alla sua realtà. Al suo lettore.<br />'''Dottor Strange''': Mi dispiace che tu non abbia salvato il tuo universo, ma forse potresti aiutarmi a salvare il mio.<br />'''Sinister Strange''': Tu sei felice, Stephen?<br />'''Dottor Strange''' {{NDR|confuso}}: Cosa?<br />'''Sinister Strange''': "Tu sei felice, Stephen?". È la domanda che... Christine Palmer mi ha fatto al suo matrimonio. {{NDR|esclamando}} Ho detto: "Sì, certo che sono felice! Sono un mago con il potere degli dei. Quale uomo non sarebbe felice?" E poi sono tornato in questa maledetta casa stregata, mi sono seduto e mi sono chiesto perché avessi mentito. Non ho mai voluto che tutto questo accadesse. Cercavo un mondo dove le cose fossero diverse. Poi avevo Christine, dove io ero felice. Ma non l'ho trovato. Ho trovato soltanto altri noi. Allora ho fatto un favore agli altri Stephen. Hai mai fatto quel sogno in cui stai cadendo come se tu fossi stato spinto da un palazzo altissimo? {{NDR|Strange lo guarda scioccato}} Ecco, probabilmente ero io. {{NDR|gli mostra un occhio sulla fronte a causa dell'oscuro libro del Darkhold}} Il Darkhold esige un pesante tributo.<br />'''Dottor Strange''': Okay. Motivo in più per finirla e passarlo a me.<br />'''Sinister Strange''': Ecco il patto. Ti permetterò di usare il Darkhold se mi darai la tua Christine.<br />'''Dottor Strange''': Sì. Non credo che lei sarebbe d'accordo.<br />'''Sinister Strange''' {{NDR|[[Ultime parole dal Marvel Cinematic Universe|ultime parole]]}}: No? L'immaginavo. {{NDR|iniziano a combattersi}}
*'''Christine Palmer di Terra-838''': Cosa ci fai con il Darkhold?! Vuoi fare il Dreamwalking?!<br />'''Dottor Strange''': È qualcosa di più del Dreamwalking.<br />'''Christine Palmer di Terra-838''' Tutti voi Strange siete tutti uguali!<br />'''Dottor Strange''': Lo so. Hai ragione. Siamo tutti uguali. Ma adesso quella giovane {{NDR|America}} ha bisogno di me. E non posso fare assolutamente nulla senza il aiuto. Mentre sono incosciente, proteggi il mio corpo in caso loro mi attaccassero per la violazione.<br />'''Christine Palmer di Terra-838''': "Loro" chi?<br />'''Dottor Strange''': Le anime dei dannati.
*'''Dottor Strange''': Sono io nel corpo dell'altro me {{NDR|Defender Strange}}.<br />'''America Chavez''': Vuoi prendere i miei poteri, vero? Prima che lo faccia Wanda. Okay. Ora capisco.<br />'''Dottor Strange''': No, America. Voglio dirti di averti fiducia in te stessa. Di fidarti dei tuoi poteri. È così che la fermeremo.<br />'''America Chavez''': Ma non riesco a controllarli. Io... <br />'''Dottor Strange''': Sì, invece. Hai sempre saputo farlo. Ogni volta che ci hai aperto un portale, dove ci hai mandati esattamente dove dovevamo andare.<br />'''America Chavez''': E allora la prima volta?<br />'''Dottor Strange''': Anche quella ti ha portato a questo momento in cui prenderai a calci nel culo quella strega.
*'''Dottor Strange''': Stai bene?<br />'''Christine Palmer di Terra-838''': È finita?<br />'''Dottor Strange''': Sì.<br />'''Christine Palmer di Terra-838''': America sta bene?<br />'''Dottor Strange''': Sta venendo qui a prenderci.<br />'''Christine Palmer di Terra-838''': Wanda?<br />'''Dottor Strange''': No. {{NDR|lui e Christine vedono il libro del Darkhold a bruciare}} Dunque ha distrutto il Darkhold in tutti gli universi.<br />'''Christine Palmer di Terra-838''': Ha fatto la cosa giusta.<br />'''Dottor Strange''': Sì, infatti.<br />'''Christine Palmer di Terra-838''': Com'è il tuo universo?<br />'''Dottor Strange''': È molto bello. Vorrei potertelo mostrare.<br />'''Christine Palmer di Terra-838''': Mi piacerebbe tanto. {{NDR|Stephen lo guarda almeno commosso e affascinato, ma lei si imbarazza}} Ma devo andare.<br />'''Dottor Strange''': Sì. Sì, lo so.<br />'''Christine Palmer di Terra-838''': Però è un peccato. Sarebbe stata una grande Incursione.<br />'''Dottor Strange''': Ti amo. Ti amo in ogni universo. Non è che io non ho voglia tenere a qualcuno o che qualcuno tenga a me. È che... È che ho paura.<br />'''Christine Palmer di Terra-838''' {{NDR|quasi sul punto di piangere}}: Sì. Sì. {{NDR|toccando il viso di Stephen}} Affronta le tue paure. Dottor Strange.
*{{NDR|Nella scena durante i titoli di coda}}<br />'''Clea''': Dottor Strange?<br />'''Dottor Strange''' {{NDR|si volta}}: Posso aiutarla?<br />'''Clea''': Lei ha causato un'Incursione e dobbiamo a rimediare. {{NDR|apre il portale della Dimensione Oscura}} Sempre che non abbia paura.<br />'''Dottor Strange''' {{NDR|mostrando di nuovo l'occhio sulla fronte}}: No, per niente.
==[[Explicit]]==
{{explicit film}}
{{NDR|Nella scena finale dopo i titoli di coda}} È finito! ('''Venditore di polpette di pizza di Terra-838''')
==Note==
<references/>
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
{{Marvel Cinematic Universe}}
[[Categoria:Film del Marvel Cinematic Universe]]
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1224568
2022-08-26T20:11:11Z
37.176.36.134
/* Dialoghi */
wikitext
text/x-wiki
{{Film
|titolo italiano = Doctor Strange nel Multiverso della Follia
|immagine =
|didascalia =
|titolo originale = Doctor Strange in the Multiverse of Madness
|lingua originale = inglese
|paese = [[Stati Uniti d'America]]
|anno uscita = 2022
|genere = azione, avventura, fantastico, fantascienza, horror
|regista = [[Sam Raimi]]
|soggetto = [[Stan Lee]], [[Steve Ditko]] <small>(fumetto)</small>
|sceneggiatore = [[Michael Waldron]]
|produttore = [[Kevin Feige]]
|produttore esecutivo = [[Victoria Alonso]], [[Eric Hauserman Carroll]], [[Scott Derrickson]], [[Jamie Christopher]], [[Louis D'Esposito]]
|casa produzione = [[Marvel Studios]]
|casa distribuzione italiana = [[Walt Disney Studios Motion Pictures]]
|attori = * [[Benedict Cumberbatch]]: Dr. Stephen Strange
* [[Elizabeth Olsen]]: Wanda Maximoff / Scarlet Witch
* [[Chiwetel Ejiofor]]: Karl Mordo
* [[Benedict Wong]]: Wong
* [[Xochitl Gomez]]: America Chavez
* [[Michael Stuhlbarg]]: Nicodemus West
* [[Rachel McAdams]]: Christine Palmer
|doppiatori italiani =
* [[Francesco Bulckaen]]: Dr. Stephen Strange
* [[Gemma Donati (doppiatrice)|Gemma Donati]]: Wanda Maximoff / Scarlet Witch
* [[Massimo Rossi (doppiatore)|Massimo Rossi]]: Karl Mordo
* [[Carlo Cosolo]]: Wong
* [[Vittoria Bartolomei]]: America Chavez
* [[Roberto Gammino]]: Nicodemus West
* [[Gaia Bolognesi]]: Christine Palmer
}}
'''''Doctor Strange nel Multiverso della Follia''''', film statunitense del 2022 con [[Benedict Cumberbatch]] ed [[Elizabeth Olsen]], regia di [[Sam Raimi]].
==Frasi==
*{{NDR|[[Ultime parole dal Marvel Cinematic Universe|Ultime parole]] ad America}} Lo so. Ma nel grande calcolo del Multiverso, il tuo sacrificio vale più della tua vi... ('''Defender Strange''')
*{{NDR|Ad America}} Ma io ti conosco? ('''Dottor Strange''')
*{{NDR|A Christine, mentre assiste lo scontro tra il Dottor Strange, Wong e Gargantos}} Oh, è incredibile. ('''Charlie''')
*Wow. I maestri di Sancta Sanctorum di Hong Kong e Londra. ('''Rintrah''')
*{{NDR|Rivolto al Dottor Strange e America}} Mi dispiace, Stephen. Spero che tu, più di tutti, capisca che non è Wanda Maximoff a minacciare la nostra realtà ma voi due. ('''Barone Mordo di Terra-838''')
*Questo universo fa schifo! ('''America Chavez''')
*Eoni fa, il primo demone, Chton, incise la sua magia nera in questa tomba. Gli stessi incantesimi furono poi trascritti nel Darkhold. Nessuno può dire quali mostri crudeli si trovino all'interno. ('''Wong''')
*{{NDR|[[Ultime parole dal Marvel Cinematic Universe|Ultime parole]] rivolta a Scarlet Witch}} Esci subito dal mio universo! ('''Capitan Marvel di Terra-838''')
*{{NDR|Rivolto al Barone Mordo di Terra-838}} Io so che uccidere Stephen Strange ti avrebbe fatto ottenere il Sancta Sanctorum per diventare lo Stregone Supremo e per unirti al tuo piccolo circo di clown, gli Illuminati! ('''Dottor Strange''')
*{{NDR|Rivolto al Dottor Strange}} Adesso comincio a capire perché al tuo Mordo non piacevi per niente!!! ('''Barone Mordo di Terra-838''')
*{{NDR|[[Ultime parole dal Marvel Cinematic Universe|Ultime parole]]}} Wanda Maximoff, la tua mente è tenuta in ostaggio dal tuo sé alternativo. Forza, dammi la mano. Forse se riuscissi a liberarti dalle macerie l'incantesimo finirebbe. ('''Professor X di Terra-838''')
*Il Dreamwalking. Che ipocrita! ('''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''')
*{{NDR|Rivolto a Scarlet Witch, controllando il cadavere del Defender Strange}}: Questa volta per uccidermi non basterà uccidermi! ('''Dottor Strange''')
*Non lo voglio nemmeno sapere! ('''Wong''')
*{{NDR|Rivolta a Scarlet Witch}} Non posso batterti. Perciò ti darò quello che vuoi. ('''America Chavez''')
*{{NDR|Rivolta furiosamente ad America per aver fatto terrorizzare Billy e Tommy di Terra-838}} Che cosa hai fatto?! ('''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''')
*{{NDR|Rivolto ad America di non intervenire per far capire a Scarlet Witch per i suoi errori}} No. Non ancora. ('''Dottor Strange''')
*{{NDR|A Billy e Tommy di Terra-838 che sono impauriti dalla sua presenza}} Non vi farei mai del male. Mai. {{NDR|sull'orlo di lacrime}} Non vi farei mai del male a nessuno. Non sono un mostro. Sono una... {{NDR|si volta dall'altra parte che ha stessa la sua variante 838, la vera madre dei due bambini, si mette a piangere per aver capito ai suoi errori che ha commesso}} Sono... Mi dispiace... Mi dispiace... ('''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''')
*{{NDR|Dopo aver consolato Wanda, riferendosi a Billy e Tommy}} Sappi che saranno amati. ('''Wanda Maximoff di Terra-838''')
*{{NDR|[[Ultime parole dal Marvel Cinematic Universe|Ultime parole]] al Dottor Strange}} Io ho aperto il Darkhold, e io devo richiuderlo. Nessuno sarà più tentato dal Darkhold. ('''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''')
==Dialoghi==
*{{NDR|Durante lo scontro con Gargantos}}<br />'''Wong''': Un'antica usanza, prevede l'inchino in presenza dello Stregone Supremo.<br />'''Dottor Strange''': Sì, conosco le antiche usanze.
*'''Dottor Strange''' {{NDR|dopo averla salvata da Gargantos}}: Non ti ucciderò, giovane. Mi sono appena fatto il culo per salvarti, ricordi? {{NDR|America gli consegna subito il suo sling ring}} Con i mostri giganti, so come gestirla, ma quello di ieri notte mi sei apparsa in sogno.<br />'''America Chavez''': Quello non era un sogno. Era un altro universo.
*'''America Chavez''': Allora quanta esperienza avete con il Multiverso?<br />'''Dottor Strange''': Abbiamo esperienza con il Multiverso. Ultimamente c'è stato un episodio con Spider-Man.<ref>Riferimento al film ''[[Spider-Man: No Way Home]]'' (2021).</ref><br />'''America Chavez''': Cosa Man?<br />'''Dottor Strange''': Spider-Man, hai i poteri di un ragno.<br />'''Wong''': Da qui il nome.<br />'''America Chavez''': Che schifo! E somiglia ad un ragno?!<br />'''Dottor Strange e Wong''': No!<br />'''Dottor Strange''': No, somiglia ad un uomo.<br />'''Wong''': Spara ragnatele, sale sui muri.<br />'''Dottor Strange''': Esatto, quello.<br />'''America Chavez''': Dalle chiappe?!<br />'''Dottor Strange''': No.<br />'''Wong''': No.<br />'''Dottor Strange''': Be', forse. Non lo so. In verità, spero di no.<br />'''America Chavez''': Super strano.
*'''Dottor Strange''': Mele, giusto?<br />'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''': Con il tempo. {{NDR|gli dia un ramo di fiore}}<br />'''Dottor Strange''': Un profumo...<br />'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''': Dolce.<br />'''Dottor Strange''': Volevo dire reale.<br />'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''': Oh, è tutto molto reale, grazie. Ho lasciato la magia alle spalle.<br />'''Dottor Strange''': Sì, lo vedo.<br />'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''': Immaginavo che ti saresti fatto vivo per parlare di quello che è successo a Westview. Ho commesso degli errori e ferito delle persone...<br />'''Dottor Strange''': Ma poi hai sistemato tutto e questo non è mai stato in dubbio. Non sono qui per parlare di Westview.<br />'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''': E perché sei qui?<br />'''Dottor Strange''': Ci serve il tuo aiuto.<br />'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''': Per cosa?<br />'''Dottor Strange''': Cosa sai del Multiverso?<br />'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''': Il Multiverso. Visione aveva le sue teorie. Credeva che fosse reale e pericoloso.<br />'''Dottor Strange''': Be', non aveva torto. {{NDR|riferendosi ad America Chavez}} Abbiamo trovato una ragazza in grado di viaggiarci attraverso, ma la stanno inseguendo.<br />'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''': Chi la insegue?<br />'''Dottor Strange''': Una specie di demone. Uno che brama i suoi poteri. L'abbiamo portata a Kamar-Taj, e abbiamo le nostre difese, ma ci farebbe comodo un Avenger.<br />'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''': Ci sono altri Avengers.<br />'''Dottor Strange''': Sì, ma quando devi scegliere tra l'arciere con la cresta {{NDR|Occhio di Falco}} e i vari combattenti del crimine associati agli insetti {{NDR|Spider-Man, Ant-Man e Wasp}} oppure una delle più potenti detentrici di magia sul pianeta... È una decisione facile. Vieni a Kamar-Taj. E riavrai la tua immagine sui lunch box.<br />'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''': E se tu portassi America qui?<br />'''Dottor Strange''': Qui?<br />'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''': Sì, so che cosa vuol dire essere soli perseguitati per delle capacità che non hai mai voluto e io posso proteggerla. Non mi avevi detto il suo nome, vero?<br />'''Dottor Strange''': No. No, non l'ho detto.<br />'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''': No. Sai, l'ESA era la parte facile. Il mentire, un po' meno. {{NDR|gli scopre l'amara verità, diventando Scarlet Witch e gli mostra una foresta oscura e il libro del ''Darkhold''}}<br />'''Dottor Strange''': Il ''Darkhold''.<br />'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''': Tu conosci il Darkhold?<br />'''Dottor Strange''': So che è il Libro dei Dannati e che corrompe ogni cosa e ogni persona che lo tocchi. Mi domando che effetto avuto su di te.<br />'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''': Il Darkhold mi ha mostrato solo la verità. Tutto quello che ho perso potrebbe essere mio di nuovo.<br />'''Dottor Strange''': Cosa vuoi da America? Cosa vuoi dal Multiverso?<br />'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''': Voglio lasciare questa realtà e andare in una dove posso stare con i miei figli.<br />'''Dottor Strange''': Wanda, i tuoi figli non sono reali. Li hai creati utilizzando la magia.<ref>Riferimento alla miniserie televisiva ''[[WandaVision]]'' (2021).</ref><br />'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''': È quello che fa ogni mamma. {{NDR|[[Ultime parole famose dai film|ultime parole famose]]}} Se tu sapessi che esisteva un universo dove sei stato felice non vorresti tornare là?<br />'''Dottor Strange''': Io sono felice.<br />'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''': Io, più degli altri, so riconoscere l'autoillusione.<br />'''Dottor Strange''': Quello che stai facendo è una flagrante violazione di ogni legge naturale, se prenderai i poteri di quella bambina, lei non sopravviverà!<br />'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''': Non mi diverte fare del male, Stephen. Ma non è una bambina. È un essere sovrannaturale. Poteri così intesi potrebbero causare distruzioni in questo ed altri mondi. Il suo sacrificio... sarebbe un bene superiore.<br />'''Dottor Strange''': Puoi dire addio al lunch box... Perché quella è il tipo di giustificazione che usano i nostri nemici.<br />'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''': È quella che hai usato tu quando hai dato a Thanos la Gemma del Tempo?<ref>Riferimento al film ''[[Avengers: Infinity War]]'' (2018).</ref><br />'''Dottor Strange''': Quella era una guerra, ho fatto quello che dovevo fare.<br />'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''': Tu infrangi le regole e diventi un eroe. Lo faccio io, e divento il nemico. Non mi sembra giusto.<br />'''Dottor Strange''': Ora che succederà?<br />'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''': Torna a Kamar-Taj e preparati a consegnare America Chavez entro il tramonto. Pacificamente. Dopo di che... Credo che non mi vedrai mai più. {{NDR|fa per andarsene}}<br />'''Dottor Strange''': E se non lo facessimo?<br />'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''': Allora non sarà Wanda a venirla a prendere. Sarà Scarlet Witch. {{NDR|si allontana}}
*'''Wong''': Scarlet Witch.<br />'''Dottor Strange''': Wanda non c'è più. Lei possiede il Darkhold, e il Darkhold possiede lei.<br />'''Wong''': Scarlet Witch è dotata di una magia imperscrutabile. Lei può riscrivere la realtà come vuole ed è profetizzato che regnerà o annichilirà il cosmo.<br />'''Dottor Strange''': Si è impossessata di un'intera città utilizzando la mente. Se ottenesse il potere di America potrebbe assoggettare l'intero Multiverso.<br />'''America Chavez''': Allora, la persona da cui sei andato a chiedere aiuto e a cui hai detto esattamente dove mi trovo è la persona che sta cercando di uccidermi?<br />'''Dottor Strange''': Sì.<br />'''Wong''': Sospendete le lezioni e armate gli allievi. Kamar-Taj deve diventare una fortezza.
*'''Wong''' {{NDR|Scarlet Witch arriva a Kamar-Taj dietro le nube oscure}}: Scegli le parole con saggezza. Il destino del Multiverso dipende da questo.<br />'''Dottor Strange''': Capito. Nessuna pressione. {{NDR|si avvicina a Wanda in volo}}<br />'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''' {{NDR|parlando di America}}: Tutto questo per una bambina che hai conosciuto ieri?!<br />'''Dottor Strange''': Wanda, sei comprensibilmente arrabbiata. Hai dovuto fare dei terribili sacrifici.<br />'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''' {{NDR|riferendosi a Visione}}: Ho fatto un buco nella testa dell'uomo che amavo e non è servito a niente. Non parlarmi di sacrifici, Stephen Strange. {{NDR|avvicinandosi di più al Dottor Strange}} Se mi darai quello che voglio, ti manderò in un mondo dove vivere con Christine.<br />'''Dottor Strange''' {{NDR|allontanandosi un po'}}: L'intera potenza di Kamar-Taj è contro di te.<br />'''Wong''' {{NDR|agli altri Maestri delle Arti Mistiche}}: Posizione di difesa! Pronti!!<br />'''Dottor Strange''': Non osare entrare in questo luogo sacro, Wanda.<br />'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''': Tu non ti rendi conto di quanto io sia stata ragionevole.<br />'''Dottor Strange''': Certo. Libro dei Dannati, definirsi una strega, evocare mostri per rapire una giovane. Non lo definirei esattamente ragionevole.<br />'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''': Inviare quelle creature a darle la caccia è stato un atto di pietà. E nonostante le tue ipocrisie e i tuoi insulti, ti ho inviato a toglierti di mezzo in modo sicuro. Ora hai esaurito la mia pazienza, ma spero che tu possa comprendere che anche ora in quello che capiterà il mio comportamento sarà molto ragionevole.
*'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''': Mi hai consegnato quelle vite solo per tenermi lontana dai miei figli.<br />'''Dottor Strange''': Tu hai preso quelle vite. Non puoi avere il permesso di entrare nel Multiverso.<br />'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''': Non sono un mostro, Stephen. Sono una madre.<br />'''Dottor Strange''': Wanda, tu non hai figli. Non esistono.<br />'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''': Oh, invece sì. In tutti gli altri universi. So che esistono. Perché io sogno i miei figli tutte... le notti. {{NDR|gli mostra nella sua altra realtà del Multiverso, aprendo lo stesso libro del Darkhold}} Sogno i miei ragazzi. La nostra vita insieme. Tutte le notti in medesimo sogno. E tutte le mattine... {{NDR|gli chiude l'oscuro libro}} in medesimo incubo.<br />'''Dottor Strange''' {{NDR|[[Ultime parole famose dai film|ultime parole famose]]}}: E se li raggiungessi? Che succederebbe all'altra te? Che succederebbe allo loro madre? {{NDR|Wanda senza più ottenere risposta per paura e rabbia, riprende lo scontro}}
*'''America Chavez''' {{NDR|dopo che hanno letto sotto la statua del Supreme Strange della Terra-838}}: "Ha dato la vita per sconfiggere Thanos"?<br />'''Dottor Strange''': Già. Visto? Non siamo tutti cattivi.
*'''Dottor Strange''': Ehi, camice da laboratorio! Dove siamo? Non so chi tu sia o cosa stia pensando di fare qui, ma di solito, in queste situazioni, gli scienziati senza nome non fanno una bella fine perciò... {{NDR|la scienziata si volta e si scopre di essere la variante di Christine}} Christine?<br />'''Christine Palmer di Terra-838''': Ciao, Stephen. {{NDR|America esclama stupita}} Signorina Chavez. Ah, per rispondere la tua domanda, siete in un centro di ricerca ad alta sicurezza. Voi, insieme alla cappa senziente sarete sorvegliati e testati.<br />'''Dottor Strange''': Testati?<br />'''Christine Palmer di Terra-838''': Beh, sì. Voi provenite da un altro universo. Le... vostre firme magnetiche potrebbero essere radioattive e voi portatori di malattie per le quali non abbiamo cure. Da qui queste stupende bocce per pesci in policarbonato.<br />'''Dottor Strange''' {{NDR|mostrando le strane manette}}: Presumo che io debba ringraziare te per queste?<br />'''Christine Palmer di Terra-838''': Sì, le ho create utilizzando le Sabbie di Nisanti. Una reliquia magica di Stephen 838.<br />'''Dottor Strange''': Stephen 838? Sarebbe una specie di me-cyborg?<br />'''Christine Palmer di Terra-838''': Il nostro universo è 838 e abbiamo nominato il vostro "616".<br />'''Dottor Strange''': Oh, sicuramente conoscete bene il Multiverso se avete chi va in giro a catalogare la realtà.<br />'''Christine Palmer di Terra-838''': Sì. Io, ricercatrice senior della Baxter Foundation e specializzata in Ricerca Multiversale.<br />'''Dottor Strange''': E come sei finita a lavorare qui? Ovunque sia.<br />'''Christine Palmer di Terra-838''': Mi sono offerta volontaria. Al tuo funerale.<br />'''Dottor Strange''' {{NDR|impressionato}}: Grazie per la presenza.<br />'''Christine Palmer di Terra-838''' {{NDR|vendendo le mani rovinate di Strange insieme all'altro}}: Le tue lesioni sono... sono simili, ma non identiche. Affascinante.<br />'''Dottor Strange''': Cosa eravamo noi, l'uno... l'uno per l'altra in questo universo?<br />'''Christine Palmer di Terra-838''': Non siamo mai riusciti a capirlo.<br />'''Dottor Strange''': Sì? Questa è una cosa che abbiamo in comune. Christine, devi farci uscire da qui. Siamo tutti in grave pericolo. Ascolta, so che tu non mi conosci...<br />'''Christine Palmer di Terra-838''': E non mi interessa. Qualunque cosa io fossi per te nel tuo universo non ha importanza.<br />'''Dottor Strange''': Perché no?<br />'''Christine Palmer di Terra-838''': Perché sei pericoloso, Stephen.<br />'''Dottor Strange''' {{NDR|riferendosi a Scarlet Witch}}: Qualcuno del mio universo vuole quella ragazza e distruggerà questo posto, atomo dopo atomo, finché non otterrà quello che vuole. Perciò non m'importa se sei degli Avengers, o dello S.H.I.E.L.D...<br />'''Barone Mordo di Terra-838''' {{NDR|arrivando con le Sentinelle Ultron}}: Nessuna delle due.<br />'''Dottor Strange''': Allora cosa? L'HYDRA?<br />'''Barone Mordo di Terra-838''': Gli Illuminati ti riceveranno ora.<br />'''Dottor Strange''': Gli Illumi-cosa?! {{NDR|le manette le tengono, e si rivolge a Christine, prima di essere portato al cospetto degli Illuminati}} Che nessuno tocchi la ragazza. {{NDR|ad America}} Andrà tutto bene.
*'''Barone Mordo di Terra-838''': Stephen Strange, sei convocato dinanzi agli Illuminati. Io, il Barone Karl Mordo, Stregone Supremo denuncio...<br />'''Dottor Strange''': "Karl"? {{NDR|viene zittito da Capitan Carter mentre colpisce il suo scudo per terra vicino sotto i suoi talloni}}<br />'''Barone Mordo di Terra-838''': Captain Carter, il primo Avenger. Blackagar Boltagon, custode delle Nebbie Terrigene, sovrano degli Inumani.<br />'''Dottor Strange''' {{NDR|sarcastico}}: Blackagar Boltagon? Allora che si dice?<br />'''Barone Mordo di Terra-838''': Captain Marvel, protettrice del cosmo. E l'uomo vivente più intelligente...Reed Richards, dei Fantastici Quattro.<br />'''Mister Fantastic di Terra-838''': Ciao, Stephen.<br />'''Dottor Strange''': "Fantastici Quattro". Non eravate nella hit parade negli anni sessanta?<br />'''Capitan Marvel di Terra-838''': Scusa tanto, pensi che sia uno scherzo?<br />'''Dottor Strange''' {{NDR|indicando ironicamente a Black Bolt}}: Be', c'è un tipo con una forchetta in testa perciò, sì, un pochino. {{NDR|Black Bolt gli fa il segno di tacere}}<br />'''Capitan Carter di Terra-838''': Ringrazia che Black Bolt non voglia conversare con te.<br />'''Dottor Strange''': Perché? Ha l'alito cattivo?<br />'''Capitan Carter di Terra-838''': Questo Strange è più arrogante del nostro.<br />'''Dottor Strange''': No, solo più vivo.<br />'''Capitan Marvel di Terra-838''': Per ora.<br />'''Mister Fantastic di Terra-838''': Stephen, la tua venuta qui confonde e destabilizza la realtà. Più grande è il segno che lasci, più grande è il rischio di una Incursione.<br />'''Dottor Strange''': Incursione?<br />'''Mister Fantastic di Terra-838''': Una Incursione avviene quando il confine tra due universi si erode e loro si scontrano, distruggendone uno o entrambi totalmente.<br />'''Capitan Carter di Terra-838''' {{NDR|parlando del Supreme Strange}}: Il tuo altro sé ha creato gli Illuminati per prendere le decisioni più pesanti e difficili. Oggi siamo qui per decidere cosa fare con te e la bambina {{NDR|America Chavez}}.<br />'''Capitan Marvel di Terra-838''': Perciò, prima di votare, qualora avessi qualcosa di serio da dire questo è il momento.<br />'''Dottor Strange''': Sì, c'è l'ho: se vi preoccupano le Incursioni pensate davvero che io sia una minaccia più grande di Scarlet Witch?<br />'''Capitan Marvel di Terra-838''': Oh, pensiamo noi alla streghetta in caso cammini nei sogni.<br />'''Dottor Strange''': No. No, non potete. A meno che non mi consegnate il Libro dei Vishanti.<br />'''Mister Fantastic di Terra-838''': Apprezziamo la tua preoccupazione, Stephen, ma non è Scarlet Witch che temiamo. In base alla nostra esperienza, il pericolo più grande per il Multiverso, risulta il Dottor Strange.<br />'''Dottor Strange''': Aspetta. Il vostro Dottor Strange? L'eroe più potente del mondo è morto sconfiggendo Thanos?<br />'''Professor X di Terra-838''' {{NDR|arrivando}}: Dovremmo dirgli la verità.<br />'''Barone Mordo di Terra-838''': Il nostro ultimo membro, il professor Charles Xavier.<br />'''Dottor Strange''': Quale verità?<br />'''Professor X di Terra-838''': Non è così che è morto il nostro Strange.
*'''Professor X di Terra-838''': Il nostro Strange non è morto sconfiggendo Thanos. Eravamo in guerra. Tutti noi ci unimmo per tentare di fermare Thanos...Stephen, come al solito, scelse di farlo da solo.<br />'''Barone Mordo di Terra-838''': Si rivolse al Darkhold, inizio il Dreamwalking, sperando che la nostra salvezza potesse trovarsi nel Multiverso.<br />'''Capitan Marvel di Terra-838''': E indovina un po'? Non era così. Ma continuò a farlo comunque.<br />'''Mister Fantastic di Terra-838''': Una notte, hai convocato tutti noi e confessato il tuo Dreamwalking. E le tue parole furono: "Abbiamo perso il controllo". Non ci hai mai raccontato, solo che inavvertitamente avevi innescato una Incursione. No, nostro amico, avevi causato l'annientamento di un altro universo.<br />'''Capitan Marvel di Terra-838''': Tutte le persone in quella realtà sono morte. Tutte.<br />'''Professor X di Terra-838''': Stephen rinunciò al maligno del Darkhold e ci aiutò a trovare il Libro dei Vishanti, un'arma che poi usammo insieme per sconfiggere Thanos. Ma rimaneva un'ultima minaccia. {{NDR|gli mostra telepaticamente al Dottor Strange il loro flashback per la morte del Supreme Strange}}
*{{NDR|Nel flashback degli Illuminati}}<br />'''Professor X di Terra-838''' {{NDR|con tono triste}}: Mi mancherai, amico mio.<br />'''Supreme Strange di Terra-838''' {{NDR|[[Ultime parole dal Marvel Cinematic Universe|ultime parole]]}}: Sono pronto.<br />'''Black Bolt di Terra-838''' {{NDR|uccidendolo volontariamente con riluttanza}}: Mi dispiace.
*'''Dottor Strange''' {{NDR|dopo che il Professor X ha mostrato il loro flashback}}: L'avete detto a Christine?<br />'''Mister Fantastic di Terra-838''': Sì.<br />'''Dottor Strange''': La statua... Come... come mai la statua? Avete costruito una statua!<br />'''Capitan Carter di Terra-838''': Il mondo ha bisogno di eroi. È stato difficile perché sapevamo di cosa fosse capace il nostro Strange. Forse, quello di cui ogni Dottor Strange è capace.
*'''Professor X di Terra-838''': Stephen, se dovessi riuscire ad evadere da questa stanza, dovresti guidare America Chavez.<br />'''Barone Mordo di Terra-838''': Che diavolo dici?!<br />'''Professor X di Terra-838''': Salva la ragazza e raggiungi il Libro dei Vishanti.<br />'''Dottor Strange''': Cosa?! Il libro si trova qui?<br />'''Professor X di Terra-838''': Sì, hai costruito un waypoint.<br />'''Barone Mordo di Terra-838''': Charles, non ci possiamo fidare!<br />'''Professor X di Terra-838''': Io ritengo che possiamo. Quando qualcuno inciampa e perde la direzione, non vuol dire che sia perso per sempre.<ref>Riferimento a una frase simile nel film ''[[X-Men - Giorni di un futuro passato]]'' (2014).</ref> Ora vedremo che genere di Dottor Strange sei.<br />'''Dottor Strange''': Grazie.
*'''Mister Fantastic di Terra-838''': Wanda, ferma. Lei è una donna innocente {{NDR|si riferisce alla Wanda Maximoff di Terra-838}}, ma puoi ancora fare la cosa giusta. Lasciala andare. Ti prego. Anche io ho dei figli. Comprendo il tuo dolore.<br />'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''' {{NDR|riferita alla Donna Invisibile}}: La loro madre è ancora viva?<br />'''Mister Fantastic di Terra-838''': Sì.<br />'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''': Bene. Ci sarà qualcuno in grado di farli crescere.<br />'''Mister Fantastic di Terra-838''' {{NDR|[[Ultime parole dal Marvel Cinematic Universe|ultime parole]]}}: Wanda, Black Bolt potrebbe ucciderti con un sussurro dalla sua bocca.<br />'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''': Quale bocca? {{NDR|uccide telepaticamente Black Bolt e Mister Fantastic}}
*'''Scarlet Witch''': Ancora non ti basta?<br />'''Capitan Carter di Terra-838''' {{NDR|[[Ultime parole dal Marvel Cinematic Universe|ultime parole]]}}: Ho tutto il giorno libero.<ref>Riferimento alla stessa frase di [[Capitan America|Steve Rogers]] nel film ''[[Captain America - Il primo Vendicatore]]'' (2011).</ref>
*'''Dottor Strange''': C'è nessuno?<br />'''Sinister Strange''': Fermo dove sei. Come sei arrivato qui?<br />'''Dottor Strange''': Per caso.<br />'''Sinister Strange''': Chi sei? Cosa sei, tu?<br />'''Dottor Strange''': Sono solo uno di noi.<br />'''Sinister Strange''': Dal Multiverso?<br />'''Dottor Strange''': Esatto.<br />'''Sinister Strange''': Provalo.<br />'''Dottor Strange''': Avevamo una sorella. Donna. Ma lei... È morta quando eravamo piccoli.<br />'''Sinister Strange''': Come?<br />'''Dottor Strange''': Noi giocavamo su un lago ghiacciato e...il ghiaccio ha ceduto. Non ho potuto salvarla.<br />'''Sinister Strange''': Esattamente così. Ma noi evitiamo l'argomento, vero?<br />'''Dottor Strange''': Sì, infatti. Suppongo che la tua realtà non sia sempre stata questa.<br />'''Sinister Strange''': Sospetto che fosse simile alla tua finché...<br />'''Dottor Strange''': Finché?<br />'''Sinister Strange''': Finché ho perso.<br />'''Dottor Strange''': Contro chi?<br />'''Sinister Strange''': Che cosa vuoi?<br />'''Dottor Strange''': Voglio solo tornare a casa.<br />'''Sinister Strange''': Ah, sì? Credimi io provo lasciare questo posto da molto tempo. {{NDR|gli mostra in compagnia il libro del Darkhold}}<br />'''Dottor Strange''': Il Darkhold. Tu sorvegli il Darkhold in questo universo?<br />'''Sinister Strange''': Sì. Per un valido motivo.<br />'''Dottor Strange''': È un inizio. Potrei usarlo. Potrebbe aiutarmi a comunicare con il mio universo.<br />'''Sinister Strange''': Attento. Il Darkhold esige un pesante tributo.<br />'''Dottor Strange''': Non vorrei sembrare insensibile, ma quale tributo ancor più pesante potrebbe essere richiesto?<br />'''Sinister Strange''': Non solo alla sua realtà. Al suo lettore.<br />'''Dottor Strange''': Mi dispiace che tu non abbia salvato il tuo universo, ma forse potresti aiutarmi a salvare il mio.<br />'''Sinister Strange''': Tu sei felice, Stephen?<br />'''Dottor Strange''' {{NDR|confuso}}: Cosa?<br />'''Sinister Strange''': "Tu sei felice, Stephen?". È la domanda che... Christine Palmer mi ha fatto al suo matrimonio. {{NDR|esclamando}} Ho detto: "Sì, certo che sono felice! Sono un mago con il potere degli dei. Quale uomo non sarebbe felice?" E poi sono tornato in questa maledetta casa stregata, mi sono seduto e mi sono chiesto perché avessi mentito. Non ho mai voluto che tutto questo accadesse. Cercavo un mondo dove le cose fossero diverse. Poi avevo Christine, dove io ero felice. Ma non l'ho trovato. Ho trovato soltanto altri noi. Allora ho fatto un favore agli altri Stephen. Hai mai fatto quel sogno in cui stai cadendo come se tu fossi stato spinto da un palazzo altissimo? {{NDR|Strange lo guarda scioccato}} Ecco, probabilmente ero io. {{NDR|gli mostra un occhio sulla fronte a causa dell'oscuro libro del Darkhold}} Il Darkhold esige un pesante tributo.<br />'''Dottor Strange''': Okay. Motivo in più per finirla e passarlo a me.<br />'''Sinister Strange''': Ecco il patto. Ti permetterò di usare il Darkhold se mi darai la tua Christine.<br />'''Dottor Strange''': Sì. Non credo che lei sarebbe d'accordo.<br />'''Sinister Strange''' {{NDR|[[Ultime parole dal Marvel Cinematic Universe|ultime parole]]}}: No? L'immaginavo. {{NDR|iniziano a combattersi}}
*'''Christine Palmer di Terra-838''': Cosa ci fai con il Darkhold?! Vuoi fare il Dreamwalking?!<br />'''Dottor Strange''': È qualcosa di più del Dreamwalking.<br />'''Christine Palmer di Terra-838''' Tutti voi Strange siete tutti uguali!<br />'''Dottor Strange''': Lo so. Hai ragione. Siamo tutti uguali. Ma adesso quella giovane {{NDR|America}} ha bisogno di me. E non posso fare assolutamente nulla senza il aiuto. Mentre sono incosciente, proteggi il mio corpo in caso loro mi attaccassero per la violazione.<br />'''Christine Palmer di Terra-838''': "Loro" chi?<br />'''Dottor Strange''': Le anime dei dannati.
*'''Dottor Strange''': Sono io nel corpo dell'altro me {{NDR|Defender Strange}}.<br />'''America Chavez''': Vuoi prendere i miei poteri, vero? Prima che lo faccia Wanda. Okay. Ora capisco.<br />'''Dottor Strange''': No, America. Voglio dirti di averti fiducia in te stessa. Di fidarti dei tuoi poteri. È così che la fermeremo.<br />'''America Chavez''': Ma non riesco a controllarli. Io... <br />'''Dottor Strange''': Sì, invece. Hai sempre saputo farlo. Ogni volta che ci hai aperto un portale, dove ci hai mandati esattamente dove dovevamo andare.<br />'''America Chavez''': E allora la prima volta?<br />'''Dottor Strange''': Anche quella ti ha portato a questo momento in cui prenderai a calci nel culo quella strega.
*'''Dottor Strange''': Stai bene?<br />'''Christine Palmer di Terra-838''': È finita?<br />'''Dottor Strange''': Sì.<br />'''Christine Palmer di Terra-838''': America sta bene?<br />'''Dottor Strange''': Sta venendo qui a prenderci.<br />'''Christine Palmer di Terra-838''': Wanda?<br />'''Dottor Strange''': No. {{NDR|lui e Christine vedono il libro del Darkhold a bruciare}} Dunque ha distrutto il Darkhold in tutti gli universi.<br />'''Christine Palmer di Terra-838''': Ha fatto la cosa giusta.<br />'''Dottor Strange''': Sì, infatti.<br />'''Christine Palmer di Terra-838''': Com'è il tuo universo?<br />'''Dottor Strange''': È molto bello. Vorrei potertelo mostrare.<br />'''Christine Palmer di Terra-838''': Mi piacerebbe tanto. {{NDR|Stephen lo guarda almeno commosso e affascinato, ma lei si imbarazza}} Ma devo andare.<br />'''Dottor Strange''': Sì. Sì, lo so.<br />'''Christine Palmer di Terra-838''': Però è un peccato. Sarebbe stata una grande Incursione.<br />'''Dottor Strange''': Ti amo. Ti amo in ogni universo. Non è che io non ho voglia tenere a qualcuno o che qualcuno tenga a me. È che... È che ho paura.<br />'''Christine Palmer di Terra-838''' {{NDR|quasi sul punto di piangere}}: Sì. Sì. {{NDR|toccando il viso di Stephen}} Affronta le tue paure. Dottor Strange.
*{{NDR|Nella scena durante i titoli di coda}}<br />'''Clea''': Dottor Strange?<br />'''Dottor Strange''' {{NDR|si volta}}: Posso aiutarla?<br />'''Clea''': Lei ha causato un'Incursione e dobbiamo a rimediare. {{NDR|apre il portale della Dimensione Oscura}} Sempre che non abbia paura.<br />'''Dottor Strange''' {{NDR|mostrando di nuovo l'occhio sulla fronte}}: No, per niente.
==[[Explicit]]==
{{explicit film}}
{{NDR|Nella scena finale dopo i titoli di coda}} È finito! ('''Venditore di polpette di pizza di Terra-838''')
==Note==
<references/>
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
{{Marvel Cinematic Universe}}
[[Categoria:Film del Marvel Cinematic Universe]]
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2022-08-26T20:13:20Z
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/* Dialoghi */
wikitext
text/x-wiki
{{Film
|titolo italiano = Doctor Strange nel Multiverso della Follia
|immagine =
|didascalia =
|titolo originale = Doctor Strange in the Multiverse of Madness
|lingua originale = inglese
|paese = [[Stati Uniti d'America]]
|anno uscita = 2022
|genere = azione, avventura, fantastico, fantascienza, horror
|regista = [[Sam Raimi]]
|soggetto = [[Stan Lee]], [[Steve Ditko]] <small>(fumetto)</small>
|sceneggiatore = [[Michael Waldron]]
|produttore = [[Kevin Feige]]
|produttore esecutivo = [[Victoria Alonso]], [[Eric Hauserman Carroll]], [[Scott Derrickson]], [[Jamie Christopher]], [[Louis D'Esposito]]
|casa produzione = [[Marvel Studios]]
|casa distribuzione italiana = [[Walt Disney Studios Motion Pictures]]
|attori = * [[Benedict Cumberbatch]]: Dr. Stephen Strange
* [[Elizabeth Olsen]]: Wanda Maximoff / Scarlet Witch
* [[Chiwetel Ejiofor]]: Karl Mordo
* [[Benedict Wong]]: Wong
* [[Xochitl Gomez]]: America Chavez
* [[Michael Stuhlbarg]]: Nicodemus West
* [[Rachel McAdams]]: Christine Palmer
|doppiatori italiani =
* [[Francesco Bulckaen]]: Dr. Stephen Strange
* [[Gemma Donati (doppiatrice)|Gemma Donati]]: Wanda Maximoff / Scarlet Witch
* [[Massimo Rossi (doppiatore)|Massimo Rossi]]: Karl Mordo
* [[Carlo Cosolo]]: Wong
* [[Vittoria Bartolomei]]: America Chavez
* [[Roberto Gammino]]: Nicodemus West
* [[Gaia Bolognesi]]: Christine Palmer
}}
'''''Doctor Strange nel Multiverso della Follia''''', film statunitense del 2022 con [[Benedict Cumberbatch]] ed [[Elizabeth Olsen]], regia di [[Sam Raimi]].
==Frasi==
*{{NDR|[[Ultime parole dal Marvel Cinematic Universe|Ultime parole]] ad America}} Lo so. Ma nel grande calcolo del Multiverso, il tuo sacrificio vale più della tua vi... ('''Defender Strange''')
*{{NDR|Ad America}} Ma io ti conosco? ('''Dottor Strange''')
*{{NDR|A Christine, mentre assiste lo scontro tra il Dottor Strange, Wong e Gargantos}} Oh, è incredibile. ('''Charlie''')
*Wow. I maestri di Sancta Sanctorum di Hong Kong e Londra. ('''Rintrah''')
*{{NDR|Rivolto al Dottor Strange e America}} Mi dispiace, Stephen. Spero che tu, più di tutti, capisca che non è Wanda Maximoff a minacciare la nostra realtà ma voi due. ('''Barone Mordo di Terra-838''')
*Questo universo fa schifo! ('''America Chavez''')
*Eoni fa, il primo demone, Chton, incise la sua magia nera in questa tomba. Gli stessi incantesimi furono poi trascritti nel Darkhold. Nessuno può dire quali mostri crudeli si trovino all'interno. ('''Wong''')
*{{NDR|[[Ultime parole dal Marvel Cinematic Universe|Ultime parole]] rivolta a Scarlet Witch}} Esci subito dal mio universo! ('''Capitan Marvel di Terra-838''')
*{{NDR|Rivolto al Barone Mordo di Terra-838}} Io so che uccidere Stephen Strange ti avrebbe fatto ottenere il Sancta Sanctorum per diventare lo Stregone Supremo e per unirti al tuo piccolo circo di clown, gli Illuminati! ('''Dottor Strange''')
*{{NDR|Rivolto al Dottor Strange}} Adesso comincio a capire perché al tuo Mordo non piacevi per niente!!! ('''Barone Mordo di Terra-838''')
*{{NDR|[[Ultime parole dal Marvel Cinematic Universe|Ultime parole]]}} Wanda Maximoff, la tua mente è tenuta in ostaggio dal tuo sé alternativo. Forza, dammi la mano. Forse se riuscissi a liberarti dalle macerie l'incantesimo finirebbe. ('''Professor X di Terra-838''')
*Il Dreamwalking. Che ipocrita! ('''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''')
*{{NDR|Rivolto a Scarlet Witch, controllando il cadavere del Defender Strange}}: Questa volta per uccidermi non basterà uccidermi! ('''Dottor Strange''')
*Non lo voglio nemmeno sapere! ('''Wong''')
*{{NDR|Rivolta a Scarlet Witch}} Non posso batterti. Perciò ti darò quello che vuoi. ('''America Chavez''')
*{{NDR|Rivolta furiosamente ad America per aver fatto terrorizzare Billy e Tommy di Terra-838}} Che cosa hai fatto?! ('''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''')
*{{NDR|Rivolto ad America di non intervenire per far capire a Scarlet Witch per i suoi errori}} No. Non ancora. ('''Dottor Strange''')
*{{NDR|A Billy e Tommy di Terra-838 che sono impauriti dalla sua presenza}} Non vi farei mai del male. Mai. {{NDR|sull'orlo di lacrime}} Non vi farei mai del male a nessuno. Non sono un mostro. Sono una... {{NDR|si volta dall'altra parte che ha stessa la sua variante 838, la vera madre dei due bambini, si mette a piangere per aver capito ai suoi errori che ha commesso}} Sono... Mi dispiace... Mi dispiace... ('''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''')
*{{NDR|Dopo aver consolato Wanda, riferendosi a Billy e Tommy}} Sappi che saranno amati. ('''Wanda Maximoff di Terra-838''')
*{{NDR|[[Ultime parole dal Marvel Cinematic Universe|Ultime parole]] al Dottor Strange}} Io ho aperto il Darkhold, e io devo richiuderlo. Nessuno sarà più tentato dal Darkhold. ('''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''')
==Dialoghi==
*{{NDR|Durante lo scontro con Gargantos}}<br />'''Wong''': Un'antica usanza, prevede l'inchino in presenza dello Stregone Supremo.<br />'''Dottor Strange''': Sì, conosco le antiche usanze.
*'''Dottor Strange''' {{NDR|dopo averla salvata da Gargantos}}: Non ti ucciderò, giovane. Mi sono appena fatto il culo per salvarti, ricordi? {{NDR|America gli consegna subito il suo sling ring}} Con i mostri giganti, so come gestirla, ma quello di ieri notte mi sei apparsa in sogno.<br />'''America Chavez''': Quello non era un sogno. Era un altro universo.
*'''America Chavez''': Allora quanta esperienza avete con il Multiverso?<br />'''Dottor Strange''': Abbiamo esperienza con il Multiverso. Ultimamente c'è stato un episodio con Spider-Man.<ref>Riferimento al film ''[[Spider-Man: No Way Home]]'' (2021).</ref><br />'''America Chavez''': Cosa Man?<br />'''Dottor Strange''': Spider-Man, hai i poteri di un ragno.<br />'''Wong''': Da qui il nome.<br />'''America Chavez''': Che schifo! E somiglia ad un ragno?!<br />'''Dottor Strange e Wong''': No!<br />'''Dottor Strange''': No, somiglia ad un uomo.<br />'''Wong''': Spara ragnatele, sale sui muri.<br />'''Dottor Strange''': Esatto, quello.<br />'''America Chavez''': Dalle chiappe?!<br />'''Dottor Strange''': No.<br />'''Wong''': No.<br />'''Dottor Strange''': Be', forse. Non lo so. In verità, spero di no.<br />'''America Chavez''': Super strano.
*'''Dottor Strange''': Mele, giusto?<br />'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''': Con il tempo. {{NDR|gli dia un ramo di fiore}}<br />'''Dottor Strange''': Un profumo...<br />'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''': Dolce.<br />'''Dottor Strange''': Volevo dire reale.<br />'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''': Oh, è tutto molto reale, grazie. Ho lasciato la magia alle spalle.<br />'''Dottor Strange''': Sì, lo vedo.<br />'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''': Immaginavo che ti saresti fatto vivo per parlare di quello che è successo a Westview. Ho commesso degli errori e ferito delle persone...<br />'''Dottor Strange''': Ma poi hai sistemato tutto e questo non è mai stato in dubbio. Non sono qui per parlare di Westview.<br />'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''': E perché sei qui?<br />'''Dottor Strange''': Ci serve il tuo aiuto.<br />'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''': Per cosa?<br />'''Dottor Strange''': Cosa sai del Multiverso?<br />'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''': Il Multiverso. Visione aveva le sue teorie. Credeva che fosse reale e pericoloso.<br />'''Dottor Strange''': Be', non aveva torto. {{NDR|riferendosi ad America Chavez}} Abbiamo trovato una ragazza in grado di viaggiarci attraverso, ma la stanno inseguendo.<br />'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''': Chi la insegue?<br />'''Dottor Strange''': Una specie di demone. Uno che brama i suoi poteri. L'abbiamo portata a Kamar-Taj, e abbiamo le nostre difese, ma ci farebbe comodo un Avenger.<br />'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''': Ci sono altri Avengers.<br />'''Dottor Strange''': Sì, ma quando devi scegliere tra l'arciere con la cresta {{NDR|Occhio di Falco}} e i vari combattenti del crimine associati agli insetti {{NDR|Spider-Man, Ant-Man e Wasp}} oppure una delle più potenti detentrici di magia sul pianeta... È una decisione facile. Vieni a Kamar-Taj. E riavrai la tua immagine sui lunch box.<br />'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''': E se tu portassi America qui?<br />'''Dottor Strange''': Qui?<br />'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''': Sì, so che cosa vuol dire essere soli perseguitati per delle capacità che non hai mai voluto e io posso proteggerla. Non mi avevi detto il suo nome, vero?<br />'''Dottor Strange''': No. No, non l'ho detto.<br />'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''': No. Sai, l'ESA era la parte facile. Il mentire, un po' meno. {{NDR|gli scopre l'amara verità, diventando Scarlet Witch e gli mostra una foresta oscura e il libro del ''Darkhold''}}<br />'''Dottor Strange''': Il ''Darkhold''.<br />'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''': Tu conosci il Darkhold?<br />'''Dottor Strange''': So che è il Libro dei Dannati e che corrompe ogni cosa e ogni persona che lo tocchi. Mi domando che effetto avuto su di te.<br />'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''': Il Darkhold mi ha mostrato solo la verità. Tutto quello che ho perso potrebbe essere mio di nuovo.<br />'''Dottor Strange''': Cosa vuoi da America? Cosa vuoi dal Multiverso?<br />'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''': Voglio lasciare questa realtà e andare in una dove posso stare con i miei figli.<br />'''Dottor Strange''': Wanda, i tuoi figli non sono reali. Li hai creati utilizzando la magia.<ref>Riferimento alla miniserie televisiva ''[[WandaVision]]'' (2021).</ref><br />'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''': È quello che fa ogni mamma. {{NDR|[[Ultime parole famose dai film|ultime parole famose]]}} Se tu sapessi che esisteva un universo dove sei stato felice non vorresti tornare là?<br />'''Dottor Strange''': Io sono felice.<br />'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''': Io, più degli altri, so riconoscere l'autoillusione.<br />'''Dottor Strange''': Quello che stai facendo è una flagrante violazione di ogni legge naturale, se prenderai i poteri di quella bambina, lei non sopravviverà!<br />'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''': Non mi diverte fare del male, Stephen. Ma non è una bambina. È un essere sovrannaturale. Poteri così intesi potrebbero causare distruzioni in questo ed altri mondi. Il suo sacrificio... sarebbe un bene superiore.<br />'''Dottor Strange''': Puoi dire addio al lunch box... Perché quella è il tipo di giustificazione che usano i nostri nemici.<br />'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''': È quella che hai usato tu quando hai dato a Thanos la Gemma del Tempo?<ref>Riferimento al film ''[[Avengers: Infinity War]]'' (2018).</ref><br />'''Dottor Strange''': Quella era una guerra, ho fatto quello che dovevo fare.<br />'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''': Tu infrangi le regole e diventi un eroe. Lo faccio io, e divento il nemico. Non mi sembra giusto.<br />'''Dottor Strange''': Ora che succederà?<br />'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''': Torna a Kamar-Taj e preparati a consegnare America Chavez entro il tramonto. Pacificamente. Dopo di che... Credo che non mi vedrai mai più. {{NDR|fa per andarsene}}<br />'''Dottor Strange''': E se non lo facessimo?<br />'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''': Allora non sarà Wanda a venirla a prendere. Sarà Scarlet Witch. {{NDR|si allontana}}
*'''Wong''': Scarlet Witch.<br />'''Dottor Strange''': Wanda non c'è più. Lei possiede il Darkhold, e il Darkhold possiede lei.<br />'''Wong''': Scarlet Witch è dotata di una magia imperscrutabile. Lei può riscrivere la realtà come vuole ed è profetizzato che regnerà o annichilirà il cosmo.<br />'''Dottor Strange''': Si è impossessata di un'intera città utilizzando la mente. Se ottenesse il potere di America potrebbe assoggettare l'intero Multiverso.<br />'''America Chavez''': Allora, la persona da cui sei andato a chiedere aiuto e a cui hai detto esattamente dove mi trovo è la persona che sta cercando di uccidermi?<br />'''Dottor Strange''': Sì.<br />'''Wong''': Sospendete le lezioni e armate gli allievi. Kamar-Taj deve diventare una fortezza.
*'''Wong''' {{NDR|Scarlet Witch arriva a Kamar-Taj dietro le nube oscure}}: Scegli le parole con saggezza. Il destino del Multiverso dipende da questo.<br />'''Dottor Strange''': Capito. Nessuna pressione. {{NDR|si avvicina a Wanda in volo}}<br />'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''' {{NDR|parlando di America}}: Tutto questo per una bambina che hai conosciuto ieri?!<br />'''Dottor Strange''': Wanda, sei comprensibilmente arrabbiata. Hai dovuto fare dei terribili sacrifici.<br />'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''' {{NDR|riferendosi a Visione}}: Ho fatto un buco nella testa dell'uomo che amavo e non è servito a niente. Non parlarmi di sacrifici, Stephen Strange. {{NDR|avvicinandosi di più al Dottor Strange}} Se mi darai quello che voglio, ti manderò in un mondo dove vivere con Christine.<br />'''Dottor Strange''' {{NDR|allontanandosi un po'}}: L'intera potenza di Kamar-Taj è contro di te.<br />'''Wong''' {{NDR|agli altri Maestri delle Arti Mistiche}}: Posizione di difesa! Pronti!!<br />'''Dottor Strange''': Non osare entrare in questo luogo sacro, Wanda.<br />'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''': Tu non ti rendi conto di quanto io sia stata ragionevole.<br />'''Dottor Strange''': Certo. Libro dei Dannati, definirsi una strega, evocare mostri per rapire una giovane. Non lo definirei esattamente ragionevole.<br />'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''': Inviare quelle creature a darle la caccia è stato un atto di pietà. E nonostante le tue ipocrisie e i tuoi insulti, ti ho inviato a toglierti di mezzo in modo sicuro. Ora hai esaurito la mia pazienza, ma spero che tu possa comprendere che anche ora in quello che capiterà il mio comportamento sarà molto ragionevole.
*'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''': Mi hai consegnato quelle vite solo per tenermi lontana dai miei figli.<br />'''Dottor Strange''': Tu hai preso quelle vite. Non puoi avere il permesso di entrare nel Multiverso.<br />'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''': Non sono un mostro, Stephen. Sono una madre.<br />'''Dottor Strange''': Wanda, tu non hai figli. Non esistono.<br />'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''': Oh, invece sì. In tutti gli altri universi. So che esistono. Perché io sogno i miei figli tutte... le notti. {{NDR|gli mostra nella sua altra realtà del Multiverso, aprendo lo stesso libro del Darkhold}} Sogno i miei ragazzi. La nostra vita insieme. Tutte le notti in medesimo sogno. E tutte le mattine... {{NDR|gli chiude l'oscuro libro}} in medesimo incubo.<br />'''Dottor Strange''' {{NDR|[[Ultime parole famose dai film|ultime parole famose]]}}: E se li raggiungessi? Che succederebbe all'altra te? Che succederebbe allo loro madre? {{NDR|Wanda senza più ottenere risposta per paura e rabbia, riprende lo scontro per ottenere almeno i poteri di America}}
*'''America Chavez''' {{NDR|dopo che hanno letto sotto la statua del Supreme Strange della Terra-838}}: "Ha dato la vita per sconfiggere Thanos"?<br />'''Dottor Strange''': Già. Visto? Non siamo tutti cattivi.
*'''Dottor Strange''': Ehi, camice da laboratorio! Dove siamo? Non so chi tu sia o cosa stia pensando di fare qui, ma di solito, in queste situazioni, gli scienziati senza nome non fanno una bella fine perciò... {{NDR|la scienziata si volta e si scopre di essere la variante di Christine}} Christine?<br />'''Christine Palmer di Terra-838''': Ciao, Stephen. {{NDR|America esclama stupita}} Signorina Chavez. Ah, per rispondere la tua domanda, siete in un centro di ricerca ad alta sicurezza. Voi, insieme alla cappa senziente sarete sorvegliati e testati.<br />'''Dottor Strange''': Testati?<br />'''Christine Palmer di Terra-838''': Beh, sì. Voi provenite da un altro universo. Le... vostre firme magnetiche potrebbero essere radioattive e voi portatori di malattie per le quali non abbiamo cure. Da qui queste stupende bocce per pesci in policarbonato.<br />'''Dottor Strange''' {{NDR|mostrando le strane manette}}: Presumo che io debba ringraziare te per queste?<br />'''Christine Palmer di Terra-838''': Sì, le ho create utilizzando le Sabbie di Nisanti. Una reliquia magica di Stephen 838.<br />'''Dottor Strange''': Stephen 838? Sarebbe una specie di me-cyborg?<br />'''Christine Palmer di Terra-838''': Il nostro universo è 838 e abbiamo nominato il vostro "616".<br />'''Dottor Strange''': Oh, sicuramente conoscete bene il Multiverso se avete chi va in giro a catalogare la realtà.<br />'''Christine Palmer di Terra-838''': Sì. Io, ricercatrice senior della Baxter Foundation e specializzata in Ricerca Multiversale.<br />'''Dottor Strange''': E come sei finita a lavorare qui? Ovunque sia.<br />'''Christine Palmer di Terra-838''': Mi sono offerta volontaria. Al tuo funerale.<br />'''Dottor Strange''' {{NDR|impressionato}}: Grazie per la presenza.<br />'''Christine Palmer di Terra-838''' {{NDR|vendendo le mani rovinate di Strange insieme all'altro}}: Le tue lesioni sono... sono simili, ma non identiche. Affascinante.<br />'''Dottor Strange''': Cosa eravamo noi, l'uno... l'uno per l'altra in questo universo?<br />'''Christine Palmer di Terra-838''': Non siamo mai riusciti a capirlo.<br />'''Dottor Strange''': Sì? Questa è una cosa che abbiamo in comune. Christine, devi farci uscire da qui. Siamo tutti in grave pericolo. Ascolta, so che tu non mi conosci...<br />'''Christine Palmer di Terra-838''': E non mi interessa. Qualunque cosa io fossi per te nel tuo universo non ha importanza.<br />'''Dottor Strange''': Perché no?<br />'''Christine Palmer di Terra-838''': Perché sei pericoloso, Stephen.<br />'''Dottor Strange''' {{NDR|riferendosi a Scarlet Witch}}: Qualcuno del mio universo vuole quella ragazza e distruggerà questo posto, atomo dopo atomo, finché non otterrà quello che vuole. Perciò non m'importa se sei degli Avengers, o dello S.H.I.E.L.D...<br />'''Barone Mordo di Terra-838''' {{NDR|arrivando con le Sentinelle Ultron}}: Nessuna delle due.<br />'''Dottor Strange''': Allora cosa? L'HYDRA?<br />'''Barone Mordo di Terra-838''': Gli Illuminati ti riceveranno ora.<br />'''Dottor Strange''': Gli Illumi-cosa?! {{NDR|le manette le tengono, e si rivolge a Christine, prima di essere portato al cospetto degli Illuminati}} Che nessuno tocchi la ragazza. {{NDR|ad America}} Andrà tutto bene.
*'''Barone Mordo di Terra-838''': Stephen Strange, sei convocato dinanzi agli Illuminati. Io, il Barone Karl Mordo, Stregone Supremo denuncio...<br />'''Dottor Strange''': "Karl"? {{NDR|viene zittito da Capitan Carter mentre colpisce il suo scudo per terra vicino sotto i suoi talloni}}<br />'''Barone Mordo di Terra-838''': Captain Carter, il primo Avenger. Blackagar Boltagon, custode delle Nebbie Terrigene, sovrano degli Inumani.<br />'''Dottor Strange''' {{NDR|sarcastico}}: Blackagar Boltagon? Allora che si dice?<br />'''Barone Mordo di Terra-838''': Captain Marvel, protettrice del cosmo. E l'uomo vivente più intelligente...Reed Richards, dei Fantastici Quattro.<br />'''Mister Fantastic di Terra-838''': Ciao, Stephen.<br />'''Dottor Strange''': "Fantastici Quattro". Non eravate nella hit parade negli anni sessanta?<br />'''Capitan Marvel di Terra-838''': Scusa tanto, pensi che sia uno scherzo?<br />'''Dottor Strange''' {{NDR|indicando ironicamente a Black Bolt}}: Be', c'è un tipo con una forchetta in testa perciò, sì, un pochino. {{NDR|Black Bolt gli fa il segno di tacere}}<br />'''Capitan Carter di Terra-838''': Ringrazia che Black Bolt non voglia conversare con te.<br />'''Dottor Strange''': Perché? Ha l'alito cattivo?<br />'''Capitan Carter di Terra-838''': Questo Strange è più arrogante del nostro.<br />'''Dottor Strange''': No, solo più vivo.<br />'''Capitan Marvel di Terra-838''': Per ora.<br />'''Mister Fantastic di Terra-838''': Stephen, la tua venuta qui confonde e destabilizza la realtà. Più grande è il segno che lasci, più grande è il rischio di una Incursione.<br />'''Dottor Strange''': Incursione?<br />'''Mister Fantastic di Terra-838''': Una Incursione avviene quando il confine tra due universi si erode e loro si scontrano, distruggendone uno o entrambi totalmente.<br />'''Capitan Carter di Terra-838''' {{NDR|parlando del Supreme Strange}}: Il tuo altro sé ha creato gli Illuminati per prendere le decisioni più pesanti e difficili. Oggi siamo qui per decidere cosa fare con te e la bambina {{NDR|America Chavez}}.<br />'''Capitan Marvel di Terra-838''': Perciò, prima di votare, qualora avessi qualcosa di serio da dire questo è il momento.<br />'''Dottor Strange''': Sì, c'è l'ho: se vi preoccupano le Incursioni pensate davvero che io sia una minaccia più grande di Scarlet Witch?<br />'''Capitan Marvel di Terra-838''': Oh, pensiamo noi alla streghetta in caso cammini nei sogni.<br />'''Dottor Strange''': No. No, non potete. A meno che non mi consegnate il Libro dei Vishanti.<br />'''Mister Fantastic di Terra-838''': Apprezziamo la tua preoccupazione, Stephen, ma non è Scarlet Witch che temiamo. In base alla nostra esperienza, il pericolo più grande per il Multiverso, risulta il Dottor Strange.<br />'''Dottor Strange''': Aspetta. Il vostro Dottor Strange? L'eroe più potente del mondo è morto sconfiggendo Thanos?<br />'''Professor X di Terra-838''' {{NDR|arrivando}}: Dovremmo dirgli la verità.<br />'''Barone Mordo di Terra-838''': Il nostro ultimo membro, il professor Charles Xavier.<br />'''Dottor Strange''': Quale verità?<br />'''Professor X di Terra-838''': Non è così che è morto il nostro Strange.
*'''Professor X di Terra-838''': Il nostro Strange non è morto sconfiggendo Thanos. Eravamo in guerra. Tutti noi ci unimmo per tentare di fermare Thanos...Stephen, come al solito, scelse di farlo da solo.<br />'''Barone Mordo di Terra-838''': Si rivolse al Darkhold, inizio il Dreamwalking, sperando che la nostra salvezza potesse trovarsi nel Multiverso.<br />'''Capitan Marvel di Terra-838''': E indovina un po'? Non era così. Ma continuò a farlo comunque.<br />'''Mister Fantastic di Terra-838''': Una notte, hai convocato tutti noi e confessato il tuo Dreamwalking. E le tue parole furono: "Abbiamo perso il controllo". Non ci hai mai raccontato, solo che inavvertitamente avevi innescato una Incursione. No, nostro amico, avevi causato l'annientamento di un altro universo.<br />'''Capitan Marvel di Terra-838''': Tutte le persone in quella realtà sono morte. Tutte.<br />'''Professor X di Terra-838''': Stephen rinunciò al maligno del Darkhold e ci aiutò a trovare il Libro dei Vishanti, un'arma che poi usammo insieme per sconfiggere Thanos. Ma rimaneva un'ultima minaccia. {{NDR|gli mostra telepaticamente al Dottor Strange il loro flashback per la morte del Supreme Strange}}
*{{NDR|Nel flashback degli Illuminati}}<br />'''Professor X di Terra-838''' {{NDR|con tono triste}}: Mi mancherai, amico mio.<br />'''Supreme Strange di Terra-838''' {{NDR|[[Ultime parole dal Marvel Cinematic Universe|ultime parole]]}}: Sono pronto.<br />'''Black Bolt di Terra-838''' {{NDR|uccidendolo volontariamente con riluttanza}}: Mi dispiace.
*'''Dottor Strange''' {{NDR|dopo che il Professor X ha mostrato il loro flashback}}: L'avete detto a Christine?<br />'''Mister Fantastic di Terra-838''': Sì.<br />'''Dottor Strange''': La statua... Come... come mai la statua? Avete costruito una statua!<br />'''Capitan Carter di Terra-838''': Il mondo ha bisogno di eroi. È stato difficile perché sapevamo di cosa fosse capace il nostro Strange. Forse, quello di cui ogni Dottor Strange è capace.
*'''Professor X di Terra-838''': Stephen, se dovessi riuscire ad evadere da questa stanza, dovresti guidare America Chavez.<br />'''Barone Mordo di Terra-838''': Che diavolo dici?!<br />'''Professor X di Terra-838''': Salva la ragazza e raggiungi il Libro dei Vishanti.<br />'''Dottor Strange''': Cosa?! Il libro si trova qui?<br />'''Professor X di Terra-838''': Sì, hai costruito un waypoint.<br />'''Barone Mordo di Terra-838''': Charles, non ci possiamo fidare!<br />'''Professor X di Terra-838''': Io ritengo che possiamo. Quando qualcuno inciampa e perde la direzione, non vuol dire che sia perso per sempre.<ref>Riferimento a una frase simile nel film ''[[X-Men - Giorni di un futuro passato]]'' (2014).</ref> Ora vedremo che genere di Dottor Strange sei.<br />'''Dottor Strange''': Grazie.
*'''Mister Fantastic di Terra-838''': Wanda, ferma. Lei è una donna innocente {{NDR|si riferisce alla Wanda Maximoff di Terra-838}}, ma puoi ancora fare la cosa giusta. Lasciala andare. Ti prego. Anche io ho dei figli. Comprendo il tuo dolore.<br />'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''' {{NDR|riferita alla Donna Invisibile}}: La loro madre è ancora viva?<br />'''Mister Fantastic di Terra-838''': Sì.<br />'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''': Bene. Ci sarà qualcuno in grado di farli crescere.<br />'''Mister Fantastic di Terra-838''' {{NDR|[[Ultime parole dal Marvel Cinematic Universe|ultime parole]]}}: Wanda, Black Bolt potrebbe ucciderti con un sussurro dalla sua bocca.<br />'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''': Quale bocca? {{NDR|uccide telepaticamente Black Bolt e Mister Fantastic}}
*'''Scarlet Witch''': Ancora non ti basta?<br />'''Capitan Carter di Terra-838''' {{NDR|[[Ultime parole dal Marvel Cinematic Universe|ultime parole]]}}: Ho tutto il giorno libero.<ref>Riferimento alla stessa frase di [[Capitan America|Steve Rogers]] nel film ''[[Captain America - Il primo Vendicatore]]'' (2011).</ref>
*'''Dottor Strange''': C'è nessuno?<br />'''Sinister Strange''': Fermo dove sei. Come sei arrivato qui?<br />'''Dottor Strange''': Per caso.<br />'''Sinister Strange''': Chi sei? Cosa sei, tu?<br />'''Dottor Strange''': Sono solo uno di noi.<br />'''Sinister Strange''': Dal Multiverso?<br />'''Dottor Strange''': Esatto.<br />'''Sinister Strange''': Provalo.<br />'''Dottor Strange''': Avevamo una sorella. Donna. Ma lei... È morta quando eravamo piccoli.<br />'''Sinister Strange''': Come?<br />'''Dottor Strange''': Noi giocavamo su un lago ghiacciato e...il ghiaccio ha ceduto. Non ho potuto salvarla.<br />'''Sinister Strange''': Esattamente così. Ma noi evitiamo l'argomento, vero?<br />'''Dottor Strange''': Sì, infatti. Suppongo che la tua realtà non sia sempre stata questa.<br />'''Sinister Strange''': Sospetto che fosse simile alla tua finché...<br />'''Dottor Strange''': Finché?<br />'''Sinister Strange''': Finché ho perso.<br />'''Dottor Strange''': Contro chi?<br />'''Sinister Strange''': Che cosa vuoi?<br />'''Dottor Strange''': Voglio solo tornare a casa.<br />'''Sinister Strange''': Ah, sì? Credimi io provo lasciare questo posto da molto tempo. {{NDR|gli mostra in compagnia il libro del Darkhold}}<br />'''Dottor Strange''': Il Darkhold. Tu sorvegli il Darkhold in questo universo?<br />'''Sinister Strange''': Sì. Per un valido motivo.<br />'''Dottor Strange''': È un inizio. Potrei usarlo. Potrebbe aiutarmi a comunicare con il mio universo.<br />'''Sinister Strange''': Attento. Il Darkhold esige un pesante tributo.<br />'''Dottor Strange''': Non vorrei sembrare insensibile, ma quale tributo ancor più pesante potrebbe essere richiesto?<br />'''Sinister Strange''': Non solo alla sua realtà. Al suo lettore.<br />'''Dottor Strange''': Mi dispiace che tu non abbia salvato il tuo universo, ma forse potresti aiutarmi a salvare il mio.<br />'''Sinister Strange''': Tu sei felice, Stephen?<br />'''Dottor Strange''' {{NDR|confuso}}: Cosa?<br />'''Sinister Strange''': "Tu sei felice, Stephen?". È la domanda che... Christine Palmer mi ha fatto al suo matrimonio. {{NDR|esclamando}} Ho detto: "Sì, certo che sono felice! Sono un mago con il potere degli dei. Quale uomo non sarebbe felice?" E poi sono tornato in questa maledetta casa stregata, mi sono seduto e mi sono chiesto perché avessi mentito. Non ho mai voluto che tutto questo accadesse. Cercavo un mondo dove le cose fossero diverse. Poi avevo Christine, dove io ero felice. Ma non l'ho trovato. Ho trovato soltanto altri noi. Allora ho fatto un favore agli altri Stephen. Hai mai fatto quel sogno in cui stai cadendo come se tu fossi stato spinto da un palazzo altissimo? {{NDR|Strange lo guarda scioccato}} Ecco, probabilmente ero io. {{NDR|gli mostra un occhio sulla fronte a causa dell'oscuro libro del Darkhold}} Il Darkhold esige un pesante tributo.<br />'''Dottor Strange''': Okay. Motivo in più per finirla e passarlo a me.<br />'''Sinister Strange''': Ecco il patto. Ti permetterò di usare il Darkhold se mi darai la tua Christine.<br />'''Dottor Strange''': Sì. Non credo che lei sarebbe d'accordo.<br />'''Sinister Strange''' {{NDR|[[Ultime parole dal Marvel Cinematic Universe|ultime parole]]}}: No? L'immaginavo. {{NDR|iniziano a combattersi}}
*'''Christine Palmer di Terra-838''': Cosa ci fai con il Darkhold?! Vuoi fare il Dreamwalking?!<br />'''Dottor Strange''': È qualcosa di più del Dreamwalking.<br />'''Christine Palmer di Terra-838''' Tutti voi Strange siete tutti uguali!<br />'''Dottor Strange''': Lo so. Hai ragione. Siamo tutti uguali. Ma adesso quella giovane {{NDR|America}} ha bisogno di me. E non posso fare assolutamente nulla senza il aiuto. Mentre sono incosciente, proteggi il mio corpo in caso loro mi attaccassero per la violazione.<br />'''Christine Palmer di Terra-838''': "Loro" chi?<br />'''Dottor Strange''': Le anime dei dannati.
*'''Dottor Strange''': Sono io nel corpo dell'altro me {{NDR|Defender Strange}}.<br />'''America Chavez''': Vuoi prendere i miei poteri, vero? Prima che lo faccia Wanda. Okay. Ora capisco.<br />'''Dottor Strange''': No, America. Voglio dirti di averti fiducia in te stessa. Di fidarti dei tuoi poteri. È così che la fermeremo.<br />'''America Chavez''': Ma non riesco a controllarli. Io... <br />'''Dottor Strange''': Sì, invece. Hai sempre saputo farlo. Ogni volta che ci hai aperto un portale, dove ci hai mandati esattamente dove dovevamo andare.<br />'''America Chavez''': E allora la prima volta?<br />'''Dottor Strange''': Anche quella ti ha portato a questo momento in cui prenderai a calci nel culo quella strega.
*'''Dottor Strange''': Stai bene?<br />'''Christine Palmer di Terra-838''': È finita?<br />'''Dottor Strange''': Sì.<br />'''Christine Palmer di Terra-838''': America sta bene?<br />'''Dottor Strange''': Sta venendo qui a prenderci.<br />'''Christine Palmer di Terra-838''': Wanda?<br />'''Dottor Strange''': No. {{NDR|lui e Christine vedono il libro del Darkhold a bruciare}} Dunque ha distrutto il Darkhold in tutti gli universi.<br />'''Christine Palmer di Terra-838''': Ha fatto la cosa giusta.<br />'''Dottor Strange''': Sì, infatti.<br />'''Christine Palmer di Terra-838''': Com'è il tuo universo?<br />'''Dottor Strange''': È molto bello. Vorrei potertelo mostrare.<br />'''Christine Palmer di Terra-838''': Mi piacerebbe tanto. {{NDR|Stephen lo guarda almeno commosso e affascinato, ma lei si imbarazza}} Ma devo andare.<br />'''Dottor Strange''': Sì. Sì, lo so.<br />'''Christine Palmer di Terra-838''': Però è un peccato. Sarebbe stata una grande Incursione.<br />'''Dottor Strange''': Ti amo. Ti amo in ogni universo. Non è che io non ho voglia tenere a qualcuno o che qualcuno tenga a me. È che... È che ho paura.<br />'''Christine Palmer di Terra-838''' {{NDR|quasi sul punto di piangere}}: Sì. Sì. {{NDR|toccando il viso di Stephen}} Affronta le tue paure. Dottor Strange.
*{{NDR|Nella scena durante i titoli di coda}}<br />'''Clea''': Dottor Strange?<br />'''Dottor Strange''' {{NDR|si volta}}: Posso aiutarla?<br />'''Clea''': Lei ha causato un'Incursione e dobbiamo a rimediare. {{NDR|apre il portale della Dimensione Oscura}} Sempre che non abbia paura.<br />'''Dottor Strange''' {{NDR|mostrando di nuovo l'occhio sulla fronte}}: No, per niente.
==[[Explicit]]==
{{explicit film}}
{{NDR|Nella scena finale dopo i titoli di coda}} È finito! ('''Venditore di polpette di pizza di Terra-838''')
==Note==
<references/>
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
{{Marvel Cinematic Universe}}
[[Categoria:Film del Marvel Cinematic Universe]]
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Michelangelo Guidi
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2022-08-27T07:21:43Z
Sun-crops
10277
/* Caratteri della cultura araba */ forse si può creare una tematica con due citazioni presenti in questa pagina: abbiamo questa voce in molte lingue tranne l'italiano. Cfr. https://www.wikidata.org/wiki/Q3309134
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text/x-wiki
'''Michelangelo Guidi''' (1886 – 1946), islamista e arabista italiano.
==''Caratteri della cultura araba''==
*Un primo sicuro elemento che si impone subito alla attenzione, quale esigenza sempre presente in ogni prodotto culturale arabo è la costante cura della forma, la ricerca dell'espressione letteraria, secondo uno stile puramente arabo che risale alla tradizione antica preislamica e al Corano. Nessuna forza riesce attraverso i secoli a vincere tale stile: esso resta quale segno vivo della tenacia con cui l'arabismo ha mantenuto fede alle sue origini. (p. 7)
*Va messo [...] in speciale rilievo, un altro carattere ancora {{NDR|della [[cultura araba]]}}: l'universalità. La religione musulmana dopo aver abbattuto con Maometto la barriera tra le tribù arabe divise dal rigido sistema della solidarietà tribalizia, dopo aver così riunito tutti gli Arabi nella comune cittadinanza del Regno di Dio in terra, trascende anche la nazione, e chiama a sé, divenuta teocrazia, tutti i popoli. Poi la conquista fulminea che condusse le armi arabe vittoriose dalla Spagna all'India, diede a questa unione di popoli un vastissimo impero universale, che, per alcuni rispetti, può paragonarsi con il romano, tutto unito, come il romano dalla lingua latina, dall'arabo e dalla sua letteratura. (p. 8)
*La profonda natura monoteistica e trascendente che diviene tipica di tutta la religiosità musulmana, ha certo la sua base nel giudaesimo e nel cristianesimo, ma è Maometto che le ha dato per i Musulmani, tutto il rilievo. Così l'assoluta signoria di Dio, la dipendenza dell'uomo separato dal Signore dall'abisso che solo la sua misericordia sa valicare, è concezione che Maometto ha più specialmente promosso; e [[Islam|Islām]], la parola poi destinata a riassumere tutta la vita nuova degli arabi, appare già nel Corano e vuol dire il completo abbandono, la dedizione alla volontà superiore dell'Eterno; e da questa dedizione stata già sentimento vivo ed operante nel fondatore, nasce anche il fatalismo, forza potente nelle conquiste, ma anche mortificatore di energie. (pp. 12-13)
==Bibliografia==
*Michelangelo Guidi, ''[https://archive.org/details/caratteri-modi-della-cultura-araba/page/n2/mode/1up Caratteri della cultura araba]'', in ''Caratteri e modi della cultura araba'', vol. II, Reale Accademia d'Italia, Roma, 1943, pp. 5-24.
==Altri progetti==
{{interprogetto}}
{{DEFAULTSORT:Guidi, Michelangelo}}
[[Categoria:Italiani]]
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Compagnia teatrale
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Sun-crops
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text/x-wiki
{{voce tematica}}
Citazioni sulla '''compagnia teatrale'''.
*La Compagnia deve essere un'orchestra bene affiatata alla quale non deve difettare nessuno strumento, onde chi maneggia la bacchetta possa ottenere gli effetti voluti; guai! quando in una Compagnia serpeggia la discordia o chi dirige è fiacco di polso! allora è presa la mano dai componenti stessi della orchestra a tutto danno della esecuzione, si capisce. ([[Raffaele Viviani]])
*Non ho capito mai come si possano ottenere felici risultati, nelle intraprese teatrali, con un'accozzaglia d'individui, sbucati, chi sa donde, e messi insieme, Dio sa come, a cinquanta centesimi il pezzo, discordanti tra loro, che non si comprendono a vicenda, né sanno quel che si voglia, e che non aspirano ad altra meta, non hanno innanzi alla mente che il quindici ed il trenta del mese, per riscuotere il loro magro assegno. Cotesti messeri, posti, il più delle volte, intorno ad un solo di valore, non giungono ad altro che a costituire un tutto così disarmonico, così mostruoso, che quasi sempre cagiona nel pubblico un giusto risentimento il quale partorisce, immediata e logica conseguenza, la noia, il disprezzo; l'abbandono e la miseria. ([[Eduardo Scarpetta]])
==Altri progetti==
{{interprogetto|preposizione=sulla|w_preposizione=riguardante la}}
{{s}}
[[Categoria:Spettacolo]]
[[Categoria:Teatro]]
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Inseparabili (film 1988)
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2022-08-26T16:06:08Z
SunOfErat
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wikitext
text/x-wiki
{{Film
|titolo italiano = Inseparabili
|immagine =
|didascalia =
|titolo originale = Dead Ringers
|paese = Canada / Stati Uniti d'America
|anno uscita = 1988
|genere = Drammatico, thriller
|regista = [[David Cronenberg]]
|soggetto = [[Bari Wood]], [[Jack Geasland]] ''(romanzo)''
|sceneggiatore = David Cronenberg, [[Norman Snider]]
|produttore = David Cronenberg, [[Marc Boyman]]
|produttore esecutivo = [[Carol Baum]], [[Sylvio Tabet]]
|attori = *[[Jeremy Irons]]: Beverly e Elliot Mantle
*[[Geneviève Bujold]]: Claire Niveau
*[[Heidi von Palleske]]: Cary
*[[Shirley Douglas]]: Laura
*[[Barbara Gordon (attrice)|Barbara Gordon]]: Danuta
*[[Stephen Lack]]: Anders Wolleck
*[[Shirley Douglas]]: Laura
*[[Nick Nichols]]: Leo
*[[Lynne Cormack]]: Arlene
*[[Damir Andrei]]: Birchall
|doppiatori italiani = *[[Paolo Maria Scalondro]]: Beverly e Elliot Mantle
*[[Daniela Nobili]]: Claire Niveau
*[[Monica Gravina]]: Cary
}}
'''''Inseparabili''''' (''Dead Ringers''), film del 1988, regia di [[David Cronenberg]].
==Frasi==
*Dovrebbero fare dei [[concorso di bellezza|concorsi di bellezza]] anche per l'interno dei [[anatomia|corpi]]. La milza migliore, i reni meglio sviluppati. Perché non dobbiamo avere un ideale di bellezza anche per l'intero corpo, sia esterno che interno? ('''Beverly''')
==Altri progetti==
{{interprogetto|etichetta=''Inseparabili''|w}}
{{stub}}
[[Categoria:Film drammatici]]
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Francisco Rico
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2022-08-26T15:02:20Z
Udiki
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aggiunta la qualifica di accademico come già su WP. Non esiste un template "Int2" e il titolo della fonte non si può alterare
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text/x-wiki
[[File:Francisco Rico Manrique.JPG|thumb|Francisco Rico nel 2005]]
'''Francisco Rico''' (1942 – vivente), critico letterario e accademico spagnolo.
{{Int|''[https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2013/11/05/rico-don-chisciotte-est-moi-anzi-siamo.html Rico: Don Chisciotte? C'est moi. Anzi, siamo noi]''|dall'intervista di Benedetta Craveri, ''la Repubblica'', 5 novembre 2013, p. 47.}}
*La più modesta azione quotidiana suppone immaginare un progetto e confrontarlo con le limitazioni e i condizionamenti imposti dalle circostanze: alla fine, è questa la storia che ci racconta Cervantes, concretandola in una trama e – a cominciare da [[Don Chisciotte]] – in alcuni personaggi, con ineguagliata capacità di seduzione.
*Il Chisciotte non è tanto "scritto" quanto "detto", steso senza sottostare alle costrizioni della scrittura, ma lasciando correre la penna come se fosse la voce, quindi con lo stile della lingua quotidiana e contro la lingua letteraria. Le persone e le cose, viste sotto il prisma domestico della vita, da una prospettiva familiare, vivono sul piano dell'esperienza di ogni giorno: avere elevato questa esperienza comune a norma della finzione romanzesca rappresenta un momento di capitale importanza nell'avventura letteraria europea.
*A me la critica letteraria interessa solo se spiega l'esperienza reale del lettore reale.
==Altri progetti==
{{interprogetto}}
{{DEFAULTSORT:Rico, Francisco}}
[[Categoria:Accademici spagnoli]]
[[Categoria:Critici letterari spagnoli]]
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Bancarotta
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2022-08-26T16:05:16Z
Sun-crops
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Inserimento in voce tematica
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text/x-wiki
{{voce tematica}}
Citazioni sulla '''bancarotta''' e i '''bancarottieri'''.
*Anziché saccheggiare le case, le fa semplicemente fallire, e anziché scassinare tante botteghe altrui, chiude semplicemente la propria. In questo modo, al pari di una lotteria nazionale, questo tale ha portato denaro e beni stranieri nel proprio paese (e lo Stato guarda di buon occhio: anche gli antichi tedeschi e quasi tutti i selvaggi hanno sempre permesso il brigantaggio fuori dal proprio territorio). Egli aspetta ancora un po' finché il tribunale non gli abbia lasciato la ''bulla compositionis'', ossia per così dire il riconoscimento ufficiale della sua patente di pirateria e poi – a meno che non debba rimettersi in mare a fare l'algerino – si ritira con la famiglia in campagna e nella miglior situazione patrimoniale, onorato da tutti, per consumare la sua preda all'asciutto, come un coccodrillo. ([[Jean Paul]])
==Altri progetti==
{{interprogetto|wikt|preposizione=sulla}}
{{s}}
[[Categoria:Reati]]
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Franco Ferrini
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2022-08-26T17:47:29Z
Mariomassone
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Creata pagina con "'''Franco Ferrini''' (1944 – vivente), sceneggiatore e regista italiano. ==Citazioni di Franco Ferrini== *''Occhiali Neri'' recupera invece la maniera metafisica del primo Argento nell’incipit, con le musiche molto belle di Arnaud Rebotini, ma poi sfocia in un realismo quotidiano quasi "terra terra", la casa di lei affaccia sull’Aventino, il “quartiere dei ferrovieri” come lo chiama Enrico Vanzina in un suo libro. Poi però si riaccende di una certa visionarie..."
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text/x-wiki
'''Franco Ferrini''' (1944 – vivente), sceneggiatore e regista italiano.
==Citazioni di Franco Ferrini==
*''Occhiali Neri'' recupera invece la maniera metafisica del primo Argento nell’incipit, con le musiche molto belle di Arnaud Rebotini, ma poi sfocia in un realismo quotidiano quasi "terra terra", la casa di lei affaccia sull’Aventino, il “quartiere dei ferrovieri” come lo chiama Enrico Vanzina in un suo libro. Poi però si riaccende di una certa visionarietà appunto nel finale, dove il buio, il bosco e la natura diventano un’idea pura, un’entità da pensare con l’iniziale maiuscola, il Bosco, il Buio, la Natura. Ad un certo punto abbiamo capito che il film era un unico grande inseguimento, un gioco del gatto col topo suddiviso in vari attacchi. Anche ''[[Phenomena]]'' è una favola nera, sicuramente più sbilanciata sul lato del fantastico, però anche lì ci sono i boschi, l’acqua, gli assalti degli animali. All’epoca Dario disse che si ispirava ai dipinti di [[Caspar David Friedrich]], artista tedesco che ritrae la natura e la figura umana in una concezione prettamente romantica.<ref>Citato in [https://www.sentieriselvaggi.it/occhiali-neri-intervista-allo-sceneggiatore-franco-ferrini/ Occhiali Neri. Intervista allo sceneggiatore Franco Ferrini], intervista di Sergio Sozzo, ''Sentieriselvaggi.it'', 25 febbraio 2022</ref>
{{Int|Da ''[http://cinemacomicoitaliano.blogspot.com/2019/01/intervista-franco-ferrini.html Intervista a Franco Ferrini]''|Intervista di Andrea Pergolari, 29 marzo 2003; tratta dal volume "La fabbrica del riso - 32 sceneggiatori raccontano la storia del cinema italiano" - unmondoaparte edizioni 2004.|h=4}}
*{{NDR|Su ''[[Qua la mano]]''}} È un film che ha un’importanza storica. [...] In quel periodo lì, per varie ragioni, politiche, sociali, la gente non andava più al cinema. Perché erano esplose le televisioni private… Non andavano più al cinema. Il film ''Qua la mano'' fu come un fulmine a ciel sereno.
*{{NDR|Su ''[[Nessuno è perfetto]]''}} Questo film ha secondo me una particolarità. Il cast era molto importante, perché avrebbe rischiato di apparire o volgare o un sottoprodotto. Ecco, lì furono molto bravi i produttori a prendere come attrice Ornella Muti, che a quell’epoca era una star, la numero uno. Era in forma, giovanissima, bellissima. Dà un quid al film di non volgarità. In quell’epoca c’erano altre attrici, di cui non voglio fare il nome: avrebbero potuto prendere una di loro ed il film sarebbe stato molto popolare, ma sarebbe un po’ scaduto. Invece, con Pozzetto ed Ornella Muti fu un bellissimo cast.
*{{NDR|«A chi è venuto in mente il titolo del film?»}} Sicuramente non a me, non so a chi venne in mente. All’epoca avemmo anche una certa ritrosia, perché ci sembrava molto sfacciato. Ci è stato anche rimproverato di usare questa battuta famosa dal film di Billy Wilder, però, insomma, ce ne siamo fregati. E comunque abbiamo scoperto, leggendo, che il titolo ''Nessuno è perfetto'' non era piaciuto né a Billy Wilder, né al suo sceneggiatore Diamond: per disperazione dovevano trovare un titolo per un lunedì, e durante la domenica precedente presero il titolo ''A qualcuno piace caldo'' da una barzelletta. Per cui si vergognava già Billy Wilder. Si vergognavano Wilder e Diamond, meno male che ci siamo vergognati anche noi.
*{{NDR|Su ''[[Nessuno è perfetto]]''}} Il film fu un po’ una scommessa. Nel senso che il film è costruito quasi come un film drammatico. Quasi come un film giallo, sì.
*''[[Bingo Bongo]]'' è un film che è stato fatto per cavalcare l’onda del successo dei film di Celentano precedenti, che anche quelli, nel bene o nel male, furono dei successi strepitosi. [...] Questi film avevano il merito di ridare il fiato, di mantenere in piedi un‘industria – ma dire industria è già tanto, perché venivano fatti pochi film – di dare un po’ di speranza ad esercenti e produttori. Hanno un’importanza quasi storica.
*La storia era quasi un addentellato, era l’ultima ruota del carro. Il film aveva già le uscite. A Natale deve uscire il film di Celentano, non serviva nemmeno il titolo. Io sono incappato, anche casualmente, agli inizi del mio lavoro di sceneggiatore, in questo giro. Meno male, perché voleva dire lavorare, voleva dire fare dei film comunque importanti, da un certo punto di vista commerciale i film più importanti. Ma la storia non era importante, nasceva così. Chi aveva l’idea buona, che piaceva a tutti, poi si faceva. Nel caso di ''Bingo Bongo'', è chiaro che l’idea di Celentano che è come un animale, una scimmia, è un’idea che va bene per Celentano. Perché già lui è una specie di scimmia.
*{{NDR|Su [[Pasquale Festa Campanile]]}} Insisteva molto sul fatto che il film comico è in realtà un film drammatico. Non è che noi non lo sapessimo, ma lui ci martellava. Il comico non è un genere ma una modalità, si può raccontare una stessa storia o in maniera drammatica o in maniera comica.
*[[Sergio Corbucci|Corbucci]] era un uomo molto simpatico, molto scherzoso, molto ironico, molto brillante e intelligente, era molto piacevole lavorare con lui, però era molto dispersivo.
*Secondo me non è vero che la commedia degli anni '50-'60 fosse neorealista. È vero che era radicata nel reale, in certe realtà. Però secondo me loro facevano dei film drammatici, come ''[[La grande guerra]]'', prendendo gli attori comici. Per cui ''La grande guerra'' è un film comico perché è un epica al ribasso, ma soprattutto è antiretorico. Però questo dipende molto anche dalla presenza dei dialetti, perché lo stesso film, se è parlato in dialetto è più comico. Il comico ha bisogno di una degradazione.
*Perché le commedie sono così malviste dalla critica? Perché il critico è serio, un critico per sua natura è serio. Chi è che fa delle critiche? Sono i censori, quelli che vogliono determinare il gusto. Si sentono seri, a volte sono addirittuta censori da regime totalitario. Bisogna vedere anche come nasce questa cosa qui. Sta di fatto che la commedia viene considerata un genere minore. Da condanna. Come succede. Anche gli attori, sento che vengono presi sul serio molto tardi. Anche loro hanno sofferto di non avere successo di critica, alcuni molto, si sono dati all’alcolismo, frustrati per tutta la vita. Ci sono questi esempi, anche nel cinema americano. Anche da loro è così.
==Filmografia==
*''[[Acqua e sapone]]'' (1983) - sceneggiatura
*''[[Al bar dello sport]]'' (1983) - sceneggiatura
*''[[Quer pasticciaccio brutto de via Merulana (miniserie televisiva)|Quer pasticciaccio brutto de via Merulana]]'' (1983) - sceneggiatura
*''[[Sing Sing (film)|Sing Sing]]'' (1983) - soggetto e sceneggiatura
*''[[C'era una volta in America]]'' (1984) - sceneggiatura
*''[[Phenomena]]'' (1985) - soggetto e sceneggiatura
*''[[Dèmoni 2... L'incubo ritorna]]'' (1986) - soggetto e sceneggiatura
*''[[La sindrome di Stendhal]]'' (1996) - soggetto
*''[[Non ho sonno]]'' (2001) - soggetto e sceneggiatura
*''[[Benedetti dal Signore]]'' (2004) - soggetto e sceneggiatura
*''[[Il cartaio]]'' (2004) - sceneggiatura
*''[[Carnera - The Walking Mountain]]'' (2008) - sceneggiatura
*''[[Io ti assolvo]]'' (2008) - sceneggiatura
==References==
<references/>
==Altri progetti==
{{interprogetto}}
{{DEFAULTSORT:Bruni, Francesco}}
[[Categoria:Registi italiani]]
[[Categoria:Sceneggiatori italiani]]
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Mariomassone
17056
/* Citazioni di Franco Ferrini */
wikitext
text/x-wiki
'''Franco Ferrini''' (1944 – vivente), sceneggiatore e regista italiano.
==Citazioni di Franco Ferrini==
*''Occhiali Neri'' recupera [...] la maniera metafisica del primo Argento nell’incipit, con le musiche molto belle di Arnaud Rebotini, ma poi sfocia in un realismo quotidiano quasi "terra terra", la casa di lei affaccia sull’Aventino, il “quartiere dei ferrovieri” come lo chiama Enrico Vanzina in un suo libro. Poi però si riaccende di una certa visionarietà appunto nel finale, dove il buio, il bosco e la natura diventano un’idea pura, un’entità da pensare con l’iniziale maiuscola, il Bosco, il Buio, la Natura. Ad un certo punto abbiamo capito che il film era un unico grande inseguimento, un gioco del gatto col topo suddiviso in vari attacchi. Anche ''[[Phenomena]]'' è una favola nera, sicuramente più sbilanciata sul lato del fantastico, però anche lì ci sono i boschi, l’acqua, gli assalti degli animali. All’epoca Dario disse che si ispirava ai dipinti di [[Caspar David Friedrich]], artista tedesco che ritrae la natura e la figura umana in una concezione prettamente romantica.<ref>Citato in [https://www.sentieriselvaggi.it/occhiali-neri-intervista-allo-sceneggiatore-franco-ferrini/ Occhiali Neri. Intervista allo sceneggiatore Franco Ferrini], intervista di Sergio Sozzo, ''Sentieriselvaggi.it'', 25 febbraio 2022</ref>
{{Int|Da ''[http://cinemacomicoitaliano.blogspot.com/2019/01/intervista-franco-ferrini.html Intervista a Franco Ferrini]''|Intervista di Andrea Pergolari, 29 marzo 2003; tratta dal volume "La fabbrica del riso - 32 sceneggiatori raccontano la storia del cinema italiano" - unmondoaparte edizioni 2004.|h=4}}
*{{NDR|Su ''[[Qua la mano]]''}} È un film che ha un’importanza storica. [...] In quel periodo lì, per varie ragioni, politiche, sociali, la gente non andava più al cinema. Perché erano esplose le televisioni private… Non andavano più al cinema. Il film ''Qua la mano'' fu come un fulmine a ciel sereno.
*{{NDR|Su ''[[Nessuno è perfetto]]''}} Questo film ha secondo me una particolarità. Il cast era molto importante, perché avrebbe rischiato di apparire o volgare o un sottoprodotto. Ecco, lì furono molto bravi i produttori a prendere come attrice Ornella Muti, che a quell’epoca era una star, la numero uno. Era in forma, giovanissima, bellissima. Dà un quid al film di non volgarità. In quell’epoca c’erano altre attrici, di cui non voglio fare il nome: avrebbero potuto prendere una di loro ed il film sarebbe stato molto popolare, ma sarebbe un po’ scaduto. Invece, con Pozzetto ed Ornella Muti fu un bellissimo cast.
*{{NDR|«A chi è venuto in mente il titolo del film?»}} Sicuramente non a me, non so a chi venne in mente. All’epoca avemmo anche una certa ritrosia, perché ci sembrava molto sfacciato. Ci è stato anche rimproverato di usare questa battuta famosa dal film di Billy Wilder, però, insomma, ce ne siamo fregati. E comunque abbiamo scoperto, leggendo, che il titolo ''Nessuno è perfetto'' non era piaciuto né a Billy Wilder, né al suo sceneggiatore Diamond: per disperazione dovevano trovare un titolo per un lunedì, e durante la domenica precedente presero il titolo ''A qualcuno piace caldo'' da una barzelletta. Per cui si vergognava già Billy Wilder. Si vergognavano Wilder e Diamond, meno male che ci siamo vergognati anche noi.
*{{NDR|Su ''[[Nessuno è perfetto]]''}} Il film fu un po’ una scommessa. Nel senso che il film è costruito quasi come un film drammatico. Quasi come un film giallo, sì.
*''[[Bingo Bongo]]'' è un film che è stato fatto per cavalcare l’onda del successo dei film di Celentano precedenti, che anche quelli, nel bene o nel male, furono dei successi strepitosi. [...] Questi film avevano il merito di ridare il fiato, di mantenere in piedi un‘industria – ma dire industria è già tanto, perché venivano fatti pochi film – di dare un po’ di speranza ad esercenti e produttori. Hanno un’importanza quasi storica.
*La storia era quasi un addentellato, era l’ultima ruota del carro. Il film aveva già le uscite. A Natale deve uscire il film di Celentano, non serviva nemmeno il titolo. Io sono incappato, anche casualmente, agli inizi del mio lavoro di sceneggiatore, in questo giro. Meno male, perché voleva dire lavorare, voleva dire fare dei film comunque importanti, da un certo punto di vista commerciale i film più importanti. Ma la storia non era importante, nasceva così. Chi aveva l’idea buona, che piaceva a tutti, poi si faceva. Nel caso di ''Bingo Bongo'', è chiaro che l’idea di Celentano che è come un animale, una scimmia, è un’idea che va bene per Celentano. Perché già lui è una specie di scimmia.
*{{NDR|Su [[Pasquale Festa Campanile]]}} Insisteva molto sul fatto che il film comico è in realtà un film drammatico. Non è che noi non lo sapessimo, ma lui ci martellava. Il comico non è un genere ma una modalità, si può raccontare una stessa storia o in maniera drammatica o in maniera comica.
*[[Sergio Corbucci|Corbucci]] era un uomo molto simpatico, molto scherzoso, molto ironico, molto brillante e intelligente, era molto piacevole lavorare con lui, però era molto dispersivo.
*Secondo me non è vero che la commedia degli anni '50-'60 fosse neorealista. È vero che era radicata nel reale, in certe realtà. Però secondo me loro facevano dei film drammatici, come ''[[La grande guerra]]'', prendendo gli attori comici. Per cui ''La grande guerra'' è un film comico perché è un epica al ribasso, ma soprattutto è antiretorico. Però questo dipende molto anche dalla presenza dei dialetti, perché lo stesso film, se è parlato in dialetto è più comico. Il comico ha bisogno di una degradazione.
*Perché le commedie sono così malviste dalla critica? Perché il critico è serio, un critico per sua natura è serio. Chi è che fa delle critiche? Sono i censori, quelli che vogliono determinare il gusto. Si sentono seri, a volte sono addirittuta censori da regime totalitario. Bisogna vedere anche come nasce questa cosa qui. Sta di fatto che la commedia viene considerata un genere minore. Da condanna. Come succede. Anche gli attori, sento che vengono presi sul serio molto tardi. Anche loro hanno sofferto di non avere successo di critica, alcuni molto, si sono dati all’alcolismo, frustrati per tutta la vita. Ci sono questi esempi, anche nel cinema americano. Anche da loro è così.
==Filmografia==
*''[[Acqua e sapone]]'' (1983) - sceneggiatura
*''[[Al bar dello sport]]'' (1983) - sceneggiatura
*''[[Quer pasticciaccio brutto de via Merulana (miniserie televisiva)|Quer pasticciaccio brutto de via Merulana]]'' (1983) - sceneggiatura
*''[[Sing Sing (film)|Sing Sing]]'' (1983) - soggetto e sceneggiatura
*''[[C'era una volta in America]]'' (1984) - sceneggiatura
*''[[Phenomena]]'' (1985) - soggetto e sceneggiatura
*''[[Dèmoni 2... L'incubo ritorna]]'' (1986) - soggetto e sceneggiatura
*''[[La sindrome di Stendhal]]'' (1996) - soggetto
*''[[Non ho sonno]]'' (2001) - soggetto e sceneggiatura
*''[[Benedetti dal Signore]]'' (2004) - soggetto e sceneggiatura
*''[[Il cartaio]]'' (2004) - sceneggiatura
*''[[Carnera - The Walking Mountain]]'' (2008) - sceneggiatura
*''[[Io ti assolvo]]'' (2008) - sceneggiatura
==References==
<references/>
==Altri progetti==
{{interprogetto}}
{{DEFAULTSORT:Bruni, Francesco}}
[[Categoria:Registi italiani]]
[[Categoria:Sceneggiatori italiani]]
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Elly Schlein
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2022-08-26T18:21:30Z
Danyele
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Creata pagina con "[[File:Elly Schlein-Manifestazione contro il JA del 25.10.2014 a Roma (cropped).jpg|thumb|Elly Schlein (2014)]] '''Elly Schlein''' (1985 – vivente), politica italiana. ==Citazioni di Elly Schlein== {{cronologico}} *{{NDR|«Lei è nata a Lugano e ha un papà americano. Come si è innamorata dell'[[Emilia-Romagna|Emilia Romagna]]?»}} Sono una figlia adottiva e orgogliosa di questa terra da 15 anni. L'Emilia Romagna è una terra che sa diventare casa come poche, casa..."
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[[File:Elly Schlein-Manifestazione contro il JA del 25.10.2014 a Roma (cropped).jpg|thumb|Elly Schlein (2014)]]
'''Elly Schlein''' (1985 – vivente), politica italiana.
==Citazioni di Elly Schlein==
{{cronologico}}
*{{NDR|«Lei è nata a Lugano e ha un papà americano. Come si è innamorata dell'[[Emilia-Romagna|Emilia Romagna]]?»}} Sono una figlia adottiva e orgogliosa di questa terra da 15 anni. L'Emilia Romagna è una terra che sa diventare casa come poche, casa per tanti che l'hanno scelta. Non ti chiede mai da dove vieni, ti chiede che cosa possiamo fare insieme. Sono arrivata a Bologna per studiare giurisprudenza e non sono più andata via.<ref name="Arcolaci">Dall'intervista di Alessia Arcolaci, ''[https://www.vanityfair.it/news/politica/2020/01/29/elly-schlein-sono-una-nerd-innamorata-dellemilia-romagna Tutti pazzi per Elly Schlein: una nerd, innamorata dell'Emilia]'', ''vanityfair.it'', 29 gennaio 2020.</ref>
*Faccio parte di una generazione che si era allontanata dalla [[politica]], lo avevo fatto anch'io ma ad un certo punto ti rendi conto che se non ti rimbocchi le maniche e provi a parteciparlo quel cambiamento, se non provi ad essere il cambiamento che vuoi vedere nella società, non puoi aspettarti che altri lo facciano per te. Anche se sei incazzato con la politica e ti allontani, devi renderti conto che gli altri continueranno a farla e il peso delle loro decisioni ricadrà comunque anche sulla tua vita, quindi vale la pena, nelle forme e nei modi in cui uno può, di partecipare alla cosa pubblica.<ref name="Arcolaci"/>
*{{NDR|Su [[Matteo Salvini]]}} Uno spregiudicato. Con una visione per me aberrante, ma almeno comprensibile.<ref>Dall'intervista di Francesco Oggiano, ''[https://www.rollingstone.it/politica/elly-schlein-con-i-5-stelle-neanche-una-settimana-amo-la-liberta-despressione/499880/ Elly Schlein: «Con i 5 stelle neanche una settimana, amo la libertà d'espressione»]'', ''rollingstone.it'', 1º febbraio 2020.</ref>
*{{NDR|«[...] "«[[intersezionalità]]»" cosa significa?»}} Significa che le battaglie sono connesse: se chiedi a un ragazzino di scegliere tra giustizia sociale, diritti civili, ecologia e uguaglianza, non capisce.<ref name="Panizza">Dall'intervista di Raffaele Panizza a ''Vogue Italia'', novembre 2020; citato in ''[https://www.vogue.it/news/article/elly-schlein-intervista-non-sono-una-vittima Non sono una vittima. Intervista a Elly Schlein]'', ''vogue.it'', 12 novembre 2020.</ref>
*{{NDR|«Come spiegherebbe il suo [[femminismo]] a una ragazzina disinteressata?»}} Mostrandole il soffitto di cristallo che ha sopra la testa: in Europa, a parità di mansioni, le donne percepiscono il 16 per cento di salario in meno e ricevono una pensione del 39 per cento più bassa. Nei CdA delle aziende quotate siamo una su venti. E durante la [[Pandemia di COVID-19|pandemia]] siamo state licenziate in maggior numero, perché abbiamo contratti precari. Altro esempio: durante il lockdown i ricercatori maschi hanno prodotto di più, le ricercatrici di meno. Sa perché? Perché su di loro grava il peso della cura familiare. Io voglio che questa ragazzina disinteressata abbia il diritto di scegliere cosa cavolo fare nella vita.<ref name="Panizza"/>
*{{NDR|La [[destra]] italiana ha}} sempre dimostrato di ritenere che la [[Costituzione della Repubblica Italiana|Costituzione]] ponesse troppi fastidiosi ostacoli all'uomo solo al comando. Al contrario i suoi pesi e contrappesi sono fondamentali a tutela della democrazia. Del resto i loro modelli sono quelli autoritari di [[Donald Trump|Trump]], che fomenta l'assalto al Congresso, di [[Vladimir Putin|Putin]] che invade Paesi e punisce il dissenso o di [[Viktor Orbán|Orban]] che vuole razze pure: non c'è da stupirsi che qui abbiano un disegno che schiaccia democrazia e diritti.<ref name="Bignami">Dall'intervista di Silvia Bignami, ''[https://bologna.repubblica.it/cronaca/2022/08/14/news/elly_schlein_intervista_centrosinistra_letta_elezioni_politiche-361573369/ Elly Schlein: "Destra pericolosa, mira ai pieni poteri. Il M5S? Speravo in una intesa"]'', ''bologna.repubblica.it'', 14 agosto 2022.</ref>
*La flat tax è il massimo dell'ingiustizia, della diseguaglianza e della presa in giro, perché l'idea di abbassare le tasse ai ricchi la pagano i poveri. È un'idea che fa mancare i servizi a quelli che per curarsi non possono prendersi un piano del San Raffaele.<ref name="Bignami"/>
*[[Giorgia Meloni]] guida un partito che relega le donne al ruolo di welfare vivente: questo la rende una leadership inutile per le donne.<ref>Da un'intervista a ''In onda'', LA7; citato in ''[https://www.ilrestodelcarlino.it/bologna/politica/elly-schlein-giorgia-meloni-1.7992357 Elly Schlein: "Meloni è una leadership inutile per le donne"]'', 18 agosto 2022.</ref>
*{{NDR|La destra è forte perché}} è abilissima a puntare il dito in basso, verso chi sta peggio, e farne un capro espiatorio.<ref>Dall'intervista di Francesca Schianchi a ''La Stampa''; citato in ''[https://www.partitodemocratico.it/elezioni-politiche-2022/schlein-andro-nei-luoghi-di-confine-sono-certa-che-si-possa-vincere/ Schlein: "Andrò nei luoghi di confine, sono certa che si possa vincere"]'', ''partitodemocratico.it'', 23 agosto 2022.</ref>
{{Int2|''[https://legrandcontinent.eu/it/2020/12/21/le-cinque-sfide-di-elly-schlein-conversazione-con-laoc-emiliana/ Le cinque sfide dell'Europa]''|Intervista di Alice Fill, ''legrandcontinent.eu'', 21 dicembre 2020.}}
*{{NDR|«Quale credi possa essere, oggi, il ruolo della [[sinistra]] progressista europea per far fronte alla crescita delle disuguaglianze?»}} Le forze progressiste, ecologiste e della sinistra dovrebbero farsi forti di una visione e di obiettivi comuni che, pur essendoci già, hanno una dimensione prevalentemente nazionale. Se il muro di Orbán rafforza i porti chiusi di [[Matteo Salvini|Salvini]] e la politica di [[Marine Le Pen|Le Pen]] e [[Nigel Farage|Farage]], la professionalità del portoghese Antonio Costa nel risollevare l'economia avendo cura di ridurre le disuguaglianze non ha rafforzato allo stesso modo la sinistra europea. Ciò, in parte, è anche nostra responsabilità: siamo ancora troppo incagliati in dibattiti nazionali e ombelicali. L'esperienza al Parlamento europeo mi ha lasciato una profonda consapevolezza che con tanti colleghi e colleghe condividiamo le stesse battaglie, le stesse preoccupazioni per il futuro, ma anche le stesse risposte alle nuove sfide che ci troviamo davanti. [...] Credo che la politica abbia la responsabilità di non alimentare le tensioni sociali prodotte dalle disuguaglianze, ma di agire sulle loro cause profonde. In che modo? Con politiche redistributive, ascoltando i cittadini e non facendo mancare a nessuno una risposta commisurata al suo bisogno. Solo così si può evitare di prendersela con il vicino, che a volte sta pure peggio di noi.
*Sul tema del femminismo stiamo facendo dei passi in avanti molto importanti: le donne si stanno prendendo lo spazio che devono avere, senza aspettare che qualcuno glielo ceda. È ovvio che questo non succederà, viviamo ancora in una logica per cui ogni posto occupato da una donna significa innanzitutto un posto in meno occupato da un uomo. Non è vero che le donne sono una minoranza: siamo la maggioranza della popolazione mondiale. Il problema della sotto-rappresentazione nei luoghi dove si decide — in politica così come in economia — è un problema che riguarda tutti, per questo è importante coinvolgere anche gli uomini in questa sfida. Dato che la composizione della società è quella che conosciamo, in che modo si possono fare delle politiche capaci di rispondere ai bisogni della società, se teniamo un occhio chiuso? Manca una componente fondamentale. Assicurare la piena parità di genere è dunque cruciale. Risolviamo subito un equivoco diffuso, per cui ci si oppone alle quote rose in forza del merito: non ho mai visto nessuno fare questo ragionamento davanti a decenni di governi di soli uomini. Non rivendichiamo solo il diritto alla parità di genere nei luoghi in cui si decide, in quei luoghi rivendichiamo anche il diritto di sbagliare. Nessuno è mai andato a chiedere conto ad un uomo che si trovasse una posizione di potere in quanto uomo, e non per suo merito. La strada è lunga, la società italiana è ancora imbevuta di cultura maschilista e patriarcale, la violenza di genere è solo la manifestazione estrema di un ''humus'' culturale in cui la violenza attecchisce. E questa violenza passa attraverso la cultura, il linguaggio, gli stereotipi di genere, le rappresentazioni mediatiche e — a volte — anche istituzionali. Per questo è fondamentale sostenere la formazione delle donne in tutte le discipline, comprese quelle STEM {{NDR|acronimo dall'inglese ''science, technology, engineering and mathematics''}}. Per questo è importante lavorare per la diffusione di un linguaggio esclusivo. Come ha detto una Professoressa dell'Accademia della Crusca, è giusto riferirsi alle donne parlando di ministra, assessora e avvocata perché quando nei documenti ufficiali rimarranno solo i nostri cognomi, è giusto che si ricordi che quella persona ha portato anche il suo essere donna nell'esercizio del potere.
*''[[Leadership]]'' femminile e ''leadership'' femministe sono due cose radicalmente diverse. Non basta avere una donna leader per assicurarsi che abbia la capacità di "liberare" altre donne, soprattutto se la donna in questione è a capo di un partito che relega le donne ad un ruolo domestico, che non ne ha mai difeso i diritti, a partire dal diritto di scegliere sul proprio corpo e sul proprio futuro. Non abbiamo mai sentito queste leader spendersi sul tema della conciliazione dei tempi di vita e di lavoro — un nodo essenziale per sostenere l'occupazione delle donne —, ma nemmeno per la loro partecipazione alla vita politica ed economica. Per quanto ''leadership'' femminile e femminista siano due cose distinte, è bene però che ci sia la parità di genere: sono contenta quando ci sono donne parlamentari, assessore, consigliere e leader di partito con cui litigare perché abbiamo una visione diversa su come fare per emancipare la condizione delle donne e delle ragazze.
*L'intersezionalità è fondamentale perché ci insegna che i diversi livelli di discriminazione non si elidono a vicenda, ma si sommano. Pensiamo alla condizione delle donne rifugiate [...]: ci sono almeno tre livelli di discriminazione che rischiano di intrecciarsi, economica, razziale e di genere. I diversi livelli di discriminazione sono infatti spesso frutto della stessa matrice oppressiva: è per cambiare questo modello che è necessario unire le lotte. Si tratta di un passaggio fondamentale. Credo — e spero — che le nuove generazioni stiano maturando una sensibilità in grado di andare in questa direzione. Partecipando in punta di piedi alle straordinarie mobilitazioni che [...] gremivano le piazze per difendere la parità di genere, per rispondere all'emergenza climatica, per mostrare solidarietà ai migranti e lottare per un lavoro degno, ho visto importanti aree di sovrapposizione. Di fronte a tali sovrapposizioni mi chiedo perché la politica sia così in ritardo, perché continui a cercare di dividere ciò che nella società, sempre più spesso, marcia insieme. Non si può chiedere a quelle piazze se si sentono più vicine a [[Greta Thunberg]] o a Carola Rackete. Poco dopo l'insediamento di Trump, alla London Women's March le femministe marciavano fianco a fianco con i movimenti ambientalisti, con i movimenti di seconda generazione che si battono per la piena eguaglianza dei diritti, con i movimenti [[LGBT|LGBT+]]: tutto questo, insieme, ci servirà a scrivere una pagina migliore.
{{Int2|''[https://espresso.repubblica.it/politica/2022/07/25/news/elly_schlein_transizione_ecologica-359098418/ «Ritardare ancora la transizione ecologica è l'errore più grande che possiamo commettere»]''|Intervista di Gloria Riva, ''espresso.repubblica.it'', 25 luglio 2022.}}
*L'errore più grande che potremmo commettere è ritardare ulteriormente la conversione ecologica e riprodurre il modello che ci ha portati fino a qui, in nome di altre urgenze. Queste crisi intrecciate prendono il nome di sindemia: alla [[Crisi economica del 2008-2014|crisi economica e finanziaria]], che ha cominciato a mordere le caviglie della fascia più povera della popolazione nel 2008, si è aggiunta la pandemia mondiale e una serissima crisi climatica, tutt'altro che imprevedibile, in grado di produrre effetti devastanti sui nostri territori e nelle nostre comunità. Se a ciascuna di queste crisi offriamo risposte plasmate sul modello sociale ed economico convenzionale, allora favoriamo un costante indebolimento della società, sempre più esposta al rischio di subire nuove crisi. Serve il coraggio di scartare in un'altra direzione, di modificare alla radice il modello.
*L'innovazione tecnologica e la transizione energetica, se non guidate da politiche redistributive e da una consapevole tutela del lavoro, producono cottimo e sfruttamento ed è qui che manca l'azione politica. Manca la mobilitazione sindacale che negli anni '60 ha portato allo statuto dei lavoratori, ma da allora il lavoro è profondamente cambiato. Quindi è necessario che la politica favorisca da un lato un moderno statuto dei lavoratori e delle lavoratrici a tutela dei nuovi lavori, dall'altro la nascita e la crescita di imprese ambientalmente sostenibili e di adeguate professionalità.
*L'Italia, che è il paese del sole, dell'acqua e del vento, deve sfruttare queste caratteristiche a proprio favore, evitando gli errori commessi in passato. Perché è già successo che agli incentivi economici per la produzione di rinnovabili non sono seguite adeguate politiche industriali di sviluppo della filiera industriale sottostante. Il mancato sostegno allo sviluppo dell'economia verde, che è ad alta intensità di lavoro e offre opportunità professionali competitive, sarebbe un danno enorme per il futuro del paese. Abbiamo bisogno di puntare su settori industriali ad alta produttività, come la produzione di energia verde, ridimensionando quegli ambiti che non offrono altrettanta ricchezza occupazionale. Per farlo è indispensabile favorire la formazione di competenze ecologiche e digitali e la creazione di nuove imprese. Non esistono alibi [...]
*La via è questa: la politica deve agire affinché la transizione ecologica diventi un bene desiderabile.
==Note==
<references />
==Altri progetti==
{{interprogetto}}
[[Categoria:Politici italiani|Schlein, Elly]]
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[[File:Elly Schlein-Manifestazione contro il JA del 25.10.2014 a Roma (cropped).jpg|thumb|Elly Schlein (2014)]]
''' Elena Ethel Schlein''' (1985 – vivente), politica italiana.
==Citazioni di Elly Schlein==
{{cronologico}}
*{{NDR|«Lei è nata a Lugano e ha un papà americano. Come si è innamorata dell'[[Emilia-Romagna|Emilia Romagna]]?»}} Sono una figlia adottiva e orgogliosa di questa terra da 15 anni. L'Emilia Romagna è una terra che sa diventare casa come poche, casa per tanti che l'hanno scelta. Non ti chiede mai da dove vieni, ti chiede che cosa possiamo fare insieme. Sono arrivata a Bologna per studiare giurisprudenza e non sono più andata via.<ref name="Arcolaci">Dall'intervista di Alessia Arcolaci, ''[https://www.vanityfair.it/news/politica/2020/01/29/elly-schlein-sono-una-nerd-innamorata-dellemilia-romagna Tutti pazzi per Elly Schlein: una nerd, innamorata dell'Emilia]'', ''vanityfair.it'', 29 gennaio 2020.</ref>
*Faccio parte di una generazione che si era allontanata dalla [[politica]], lo avevo fatto anch'io ma ad un certo punto ti rendi conto che se non ti rimbocchi le maniche e provi a parteciparlo quel cambiamento, se non provi ad essere il cambiamento che vuoi vedere nella società, non puoi aspettarti che altri lo facciano per te. Anche se sei incazzato con la politica e ti allontani, devi renderti conto che gli altri continueranno a farla e il peso delle loro decisioni ricadrà comunque anche sulla tua vita, quindi vale la pena, nelle forme e nei modi in cui uno può, di partecipare alla cosa pubblica.<ref name="Arcolaci"/>
*{{NDR|Su [[Matteo Salvini]]}} Uno spregiudicato. Con una visione per me aberrante, ma almeno comprensibile.<ref>Dall'intervista di Francesco Oggiano, ''[https://www.rollingstone.it/politica/elly-schlein-con-i-5-stelle-neanche-una-settimana-amo-la-liberta-despressione/499880/ Elly Schlein: «Con i 5 stelle neanche una settimana, amo la libertà d'espressione»]'', ''rollingstone.it'', 1º febbraio 2020.</ref>
*{{NDR|«[...] "«[[intersezionalità]]»" cosa significa?»}} Significa che le battaglie sono connesse: se chiedi a un ragazzino di scegliere tra giustizia sociale, diritti civili, ecologia e uguaglianza, non capisce.<ref name="Panizza">Dall'intervista di Raffaele Panizza a ''Vogue Italia'', novembre 2020; citato in ''[https://www.vogue.it/news/article/elly-schlein-intervista-non-sono-una-vittima Non sono una vittima. Intervista a Elly Schlein]'', ''vogue.it'', 12 novembre 2020.</ref>
*{{NDR|«Come spiegherebbe il suo [[femminismo]] a una ragazzina disinteressata?»}} Mostrandole il soffitto di cristallo che ha sopra la testa: in Europa, a parità di mansioni, le donne percepiscono il 16 per cento di salario in meno e ricevono una pensione del 39 per cento più bassa. Nei CdA delle aziende quotate siamo una su venti. E durante la [[Pandemia di COVID-19|pandemia]] siamo state licenziate in maggior numero, perché abbiamo contratti precari. Altro esempio: durante il lockdown i ricercatori maschi hanno prodotto di più, le ricercatrici di meno. Sa perché? Perché su di loro grava il peso della cura familiare. Io voglio che questa ragazzina disinteressata abbia il diritto di scegliere cosa cavolo fare nella vita.<ref name="Panizza"/>
*{{NDR|La [[destra]] italiana ha}} sempre dimostrato di ritenere che la [[Costituzione della Repubblica Italiana|Costituzione]] ponesse troppi fastidiosi ostacoli all'uomo solo al comando. Al contrario i suoi pesi e contrappesi sono fondamentali a tutela della democrazia. Del resto i loro modelli sono quelli autoritari di [[Donald Trump|Trump]], che fomenta l'assalto al Congresso, di [[Vladimir Putin|Putin]] che invade Paesi e punisce il dissenso o di [[Viktor Orbán|Orban]] che vuole razze pure: non c'è da stupirsi che qui abbiano un disegno che schiaccia democrazia e diritti.<ref name="Bignami">Dall'intervista di Silvia Bignami, ''[https://bologna.repubblica.it/cronaca/2022/08/14/news/elly_schlein_intervista_centrosinistra_letta_elezioni_politiche-361573369/ Elly Schlein: "Destra pericolosa, mira ai pieni poteri. Il M5S? Speravo in una intesa"]'', ''bologna.repubblica.it'', 14 agosto 2022.</ref>
*La flat tax è il massimo dell'ingiustizia, della diseguaglianza e della presa in giro, perché l'idea di abbassare le tasse ai ricchi la pagano i poveri. È un'idea che fa mancare i servizi a quelli che per curarsi non possono prendersi un piano del San Raffaele.<ref name="Bignami"/>
*[[Giorgia Meloni]] guida un partito che relega le donne al ruolo di welfare vivente: questo la rende una leadership inutile per le donne.<ref>Da un'intervista a ''In onda'', LA7; citato in ''[https://www.ilrestodelcarlino.it/bologna/politica/elly-schlein-giorgia-meloni-1.7992357 Elly Schlein: "Meloni è una leadership inutile per le donne"]'', 18 agosto 2022.</ref>
*{{NDR|La destra è forte perché}} è abilissima a puntare il dito in basso, verso chi sta peggio, e farne un capro espiatorio.<ref>Dall'intervista di Francesca Schianchi a ''La Stampa''; citato in ''[https://www.partitodemocratico.it/elezioni-politiche-2022/schlein-andro-nei-luoghi-di-confine-sono-certa-che-si-possa-vincere/ Schlein: "Andrò nei luoghi di confine, sono certa che si possa vincere"]'', ''partitodemocratico.it'', 23 agosto 2022.</ref>
{{Int2|''[https://legrandcontinent.eu/it/2020/12/21/le-cinque-sfide-di-elly-schlein-conversazione-con-laoc-emiliana/ Le cinque sfide dell'Europa]''|Intervista di Alice Fill, ''legrandcontinent.eu'', 21 dicembre 2020.}}
*{{NDR|«Quale credi possa essere, oggi, il ruolo della [[sinistra]] progressista europea per far fronte alla crescita delle disuguaglianze?»}} Le forze progressiste, ecologiste e della sinistra dovrebbero farsi forti di una visione e di obiettivi comuni che, pur essendoci già, hanno una dimensione prevalentemente nazionale. Se il muro di Orbán rafforza i porti chiusi di [[Matteo Salvini|Salvini]] e la politica di [[Marine Le Pen|Le Pen]] e [[Nigel Farage|Farage]], la professionalità del portoghese Antonio Costa nel risollevare l'economia avendo cura di ridurre le disuguaglianze non ha rafforzato allo stesso modo la sinistra europea. Ciò, in parte, è anche nostra responsabilità: siamo ancora troppo incagliati in dibattiti nazionali e ombelicali. L'esperienza al Parlamento europeo mi ha lasciato una profonda consapevolezza che con tanti colleghi e colleghe condividiamo le stesse battaglie, le stesse preoccupazioni per il futuro, ma anche le stesse risposte alle nuove sfide che ci troviamo davanti. [...] Credo che la politica abbia la responsabilità di non alimentare le tensioni sociali prodotte dalle disuguaglianze, ma di agire sulle loro cause profonde. In che modo? Con politiche redistributive, ascoltando i cittadini e non facendo mancare a nessuno una risposta commisurata al suo bisogno. Solo così si può evitare di prendersela con il vicino, che a volte sta pure peggio di noi.
*Sul tema del femminismo stiamo facendo dei passi in avanti molto importanti: le donne si stanno prendendo lo spazio che devono avere, senza aspettare che qualcuno glielo ceda. È ovvio che questo non succederà, viviamo ancora in una logica per cui ogni posto occupato da una donna significa innanzitutto un posto in meno occupato da un uomo. Non è vero che le donne sono una minoranza: siamo la maggioranza della popolazione mondiale. Il problema della sotto-rappresentazione nei luoghi dove si decide — in politica così come in economia — è un problema che riguarda tutti, per questo è importante coinvolgere anche gli uomini in questa sfida. Dato che la composizione della società è quella che conosciamo, in che modo si possono fare delle politiche capaci di rispondere ai bisogni della società, se teniamo un occhio chiuso? Manca una componente fondamentale. Assicurare la piena parità di genere è dunque cruciale. Risolviamo subito un equivoco diffuso, per cui ci si oppone alle quote rose in forza del merito: non ho mai visto nessuno fare questo ragionamento davanti a decenni di governi di soli uomini. Non rivendichiamo solo il diritto alla parità di genere nei luoghi in cui si decide, in quei luoghi rivendichiamo anche il diritto di sbagliare. Nessuno è mai andato a chiedere conto ad un uomo che si trovasse una posizione di potere in quanto uomo, e non per suo merito. La strada è lunga, la società italiana è ancora imbevuta di cultura maschilista e patriarcale, la violenza di genere è solo la manifestazione estrema di un ''humus'' culturale in cui la violenza attecchisce. E questa violenza passa attraverso la cultura, il linguaggio, gli stereotipi di genere, le rappresentazioni mediatiche e — a volte — anche istituzionali. Per questo è fondamentale sostenere la formazione delle donne in tutte le discipline, comprese quelle STEM {{NDR|acronimo dall'inglese ''science, technology, engineering and mathematics''}}. Per questo è importante lavorare per la diffusione di un linguaggio esclusivo. Come ha detto una Professoressa dell'Accademia della Crusca, è giusto riferirsi alle donne parlando di ministra, assessora e avvocata perché quando nei documenti ufficiali rimarranno solo i nostri cognomi, è giusto che si ricordi che quella persona ha portato anche il suo essere donna nell'esercizio del potere.
*''[[Leadership]]'' femminile e ''leadership'' femministe sono due cose radicalmente diverse. Non basta avere una donna leader per assicurarsi che abbia la capacità di "liberare" altre donne, soprattutto se la donna in questione è a capo di un partito che relega le donne ad un ruolo domestico, che non ne ha mai difeso i diritti, a partire dal diritto di scegliere sul proprio corpo e sul proprio futuro. Non abbiamo mai sentito queste leader spendersi sul tema della conciliazione dei tempi di vita e di lavoro — un nodo essenziale per sostenere l'occupazione delle donne —, ma nemmeno per la loro partecipazione alla vita politica ed economica. Per quanto ''leadership'' femminile e femminista siano due cose distinte, è bene però che ci sia la parità di genere: sono contenta quando ci sono donne parlamentari, assessore, consigliere e leader di partito con cui litigare perché abbiamo una visione diversa su come fare per emancipare la condizione delle donne e delle ragazze.
*L'intersezionalità è fondamentale perché ci insegna che i diversi livelli di discriminazione non si elidono a vicenda, ma si sommano. Pensiamo alla condizione delle donne rifugiate [...]: ci sono almeno tre livelli di discriminazione che rischiano di intrecciarsi, economica, razziale e di genere. I diversi livelli di discriminazione sono infatti spesso frutto della stessa matrice oppressiva: è per cambiare questo modello che è necessario unire le lotte. Si tratta di un passaggio fondamentale. Credo — e spero — che le nuove generazioni stiano maturando una sensibilità in grado di andare in questa direzione. Partecipando in punta di piedi alle straordinarie mobilitazioni che [...] gremivano le piazze per difendere la parità di genere, per rispondere all'emergenza climatica, per mostrare solidarietà ai migranti e lottare per un lavoro degno, ho visto importanti aree di sovrapposizione. Di fronte a tali sovrapposizioni mi chiedo perché la politica sia così in ritardo, perché continui a cercare di dividere ciò che nella società, sempre più spesso, marcia insieme. Non si può chiedere a quelle piazze se si sentono più vicine a [[Greta Thunberg]] o a Carola Rackete. Poco dopo l'insediamento di Trump, alla London Women's March le femministe marciavano fianco a fianco con i movimenti ambientalisti, con i movimenti di seconda generazione che si battono per la piena eguaglianza dei diritti, con i movimenti [[LGBT|LGBT+]]: tutto questo, insieme, ci servirà a scrivere una pagina migliore.
{{Int2|''[https://espresso.repubblica.it/politica/2022/07/25/news/elly_schlein_transizione_ecologica-359098418/ «Ritardare ancora la transizione ecologica è l'errore più grande che possiamo commettere»]''|Intervista di Gloria Riva, ''espresso.repubblica.it'', 25 luglio 2022.}}
*L'errore più grande che potremmo commettere è ritardare ulteriormente la conversione ecologica e riprodurre il modello che ci ha portati fino a qui, in nome di altre urgenze. Queste crisi intrecciate prendono il nome di sindemia: alla [[Crisi economica del 2008-2014|crisi economica e finanziaria]], che ha cominciato a mordere le caviglie della fascia più povera della popolazione nel 2008, si è aggiunta la pandemia mondiale e una serissima crisi climatica, tutt'altro che imprevedibile, in grado di produrre effetti devastanti sui nostri territori e nelle nostre comunità. Se a ciascuna di queste crisi offriamo risposte plasmate sul modello sociale ed economico convenzionale, allora favoriamo un costante indebolimento della società, sempre più esposta al rischio di subire nuove crisi. Serve il coraggio di scartare in un'altra direzione, di modificare alla radice il modello.
*L'innovazione tecnologica e la transizione energetica, se non guidate da politiche redistributive e da una consapevole tutela del lavoro, producono cottimo e sfruttamento ed è qui che manca l'azione politica. Manca la mobilitazione sindacale che negli anni '60 ha portato allo statuto dei lavoratori, ma da allora il lavoro è profondamente cambiato. Quindi è necessario che la politica favorisca da un lato un moderno statuto dei lavoratori e delle lavoratrici a tutela dei nuovi lavori, dall'altro la nascita e la crescita di imprese ambientalmente sostenibili e di adeguate professionalità.
*L'Italia, che è il paese del sole, dell'acqua e del vento, deve sfruttare queste caratteristiche a proprio favore, evitando gli errori commessi in passato. Perché è già successo che agli incentivi economici per la produzione di rinnovabili non sono seguite adeguate politiche industriali di sviluppo della filiera industriale sottostante. Il mancato sostegno allo sviluppo dell'economia verde, che è ad alta intensità di lavoro e offre opportunità professionali competitive, sarebbe un danno enorme per il futuro del paese. Abbiamo bisogno di puntare su settori industriali ad alta produttività, come la produzione di energia verde, ridimensionando quegli ambiti che non offrono altrettanta ricchezza occupazionale. Per farlo è indispensabile favorire la formazione di competenze ecologiche e digitali e la creazione di nuove imprese. Non esistono alibi [...]
*La via è questa: la politica deve agire affinché la transizione ecologica diventi un bene desiderabile.
==Note==
<references />
==Altri progetti==
{{interprogetto}}
[[Categoria:Politici italiani|Schlein, Elly]]
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/* Citazioni di Elly Schlein */ +sic
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[[File:Elly Schlein-Manifestazione contro il JA del 25.10.2014 a Roma (cropped).jpg|thumb|Elly Schlein (2014)]]
''' Elena Ethel Schlein''' (1985 – vivente), politica italiana.
==Citazioni di Elly Schlein==
{{cronologico}}
*{{NDR|«Lei è nata a Lugano e ha un papà americano. Come si è innamorata dell'{{sic|[[Emilia-Romagna|Emilia Romagna]]}}?»}} Sono una figlia adottiva e orgogliosa di questa terra da 15 anni. L'{{sic|Emilia Romagna}} è una terra che sa diventare casa come poche, casa per tanti che l'hanno scelta. Non ti chiede mai da dove vieni, ti chiede che cosa possiamo fare insieme. Sono arrivata a Bologna per studiare giurisprudenza e non sono più andata via.<ref name="Arcolaci">Dall'intervista di Alessia Arcolaci, ''[https://www.vanityfair.it/news/politica/2020/01/29/elly-schlein-sono-una-nerd-innamorata-dellemilia-romagna Tutti pazzi per Elly Schlein: una nerd, innamorata dell'Emilia]'', ''vanityfair.it'', 29 gennaio 2020.</ref>
*Faccio parte di una generazione che si era allontanata dalla [[politica]], lo avevo fatto anch'io ma ad un certo punto ti rendi conto che se non ti rimbocchi le maniche e provi a parteciparlo quel cambiamento, se non provi ad essere il cambiamento che vuoi vedere nella società, non puoi aspettarti che altri lo facciano per te. Anche se sei incazzato con la politica e ti allontani, devi renderti conto che gli altri continueranno a farla e il peso delle loro decisioni ricadrà comunque anche sulla tua vita, quindi vale la pena, nelle forme e nei modi in cui uno può, di partecipare alla cosa pubblica.<ref name="Arcolaci"/>
*{{NDR|Su [[Matteo Salvini]]}} Uno spregiudicato. Con una visione per me aberrante, ma almeno comprensibile.<ref>Dall'intervista di Francesco Oggiano, ''[https://www.rollingstone.it/politica/elly-schlein-con-i-5-stelle-neanche-una-settimana-amo-la-liberta-despressione/499880/ Elly Schlein: «Con i 5 stelle neanche una settimana, amo la libertà d'espressione»]'', ''rollingstone.it'', 1º febbraio 2020.</ref>
*{{NDR|«[...] "«[[intersezionalità]]»" cosa significa?»}} Significa che le battaglie sono connesse: se chiedi a un ragazzino di scegliere tra giustizia sociale, diritti civili, ecologia e uguaglianza, non capisce.<ref name="Panizza">Dall'intervista di Raffaele Panizza a ''Vogue Italia'', novembre 2020; citato in ''[https://www.vogue.it/news/article/elly-schlein-intervista-non-sono-una-vittima Non sono una vittima. Intervista a Elly Schlein]'', ''vogue.it'', 12 novembre 2020.</ref>
*{{NDR|«Come spiegherebbe il suo [[femminismo]] a una ragazzina disinteressata?»}} Mostrandole il soffitto di cristallo che ha sopra la testa: in Europa, a parità di mansioni, le donne percepiscono il 16 per cento di salario in meno e ricevono una pensione del 39 per cento più bassa. Nei CdA delle aziende quotate siamo una su venti. E durante la [[Pandemia di COVID-19|pandemia]] siamo state licenziate in maggior numero, perché abbiamo contratti precari. Altro esempio: durante il lockdown i ricercatori maschi hanno prodotto di più, le ricercatrici di meno. Sa perché? Perché su di loro grava il peso della cura familiare. Io voglio che questa ragazzina disinteressata abbia il diritto di scegliere cosa cavolo fare nella vita.<ref name="Panizza"/>
*{{NDR|La [[destra]] italiana ha}} sempre dimostrato di ritenere che la [[Costituzione della Repubblica Italiana|Costituzione]] ponesse troppi fastidiosi ostacoli all'uomo solo al comando. Al contrario i suoi pesi e contrappesi sono fondamentali a tutela della democrazia. Del resto i loro modelli sono quelli autoritari di [[Donald Trump|Trump]], che fomenta l'assalto al Congresso, di [[Vladimir Putin|Putin]] che invade Paesi e punisce il dissenso o di {{sic|[[Viktor Orbán|Orban]]}} che vuole razze pure: non c'è da stupirsi che qui abbiano un disegno che schiaccia democrazia e diritti.<ref name="Bignami">Dall'intervista di Silvia Bignami, ''[https://bologna.repubblica.it/cronaca/2022/08/14/news/elly_schlein_intervista_centrosinistra_letta_elezioni_politiche-361573369/ Elly Schlein: "Destra pericolosa, mira ai pieni poteri. Il M5S? Speravo in una intesa"]'', ''bologna.repubblica.it'', 14 agosto 2022.</ref>
*La flat tax è il massimo dell'ingiustizia, della diseguaglianza e della presa in giro, perché l'idea di abbassare le tasse ai ricchi la pagano i poveri. È un'idea che fa mancare i servizi a quelli che per curarsi non possono prendersi un piano del San Raffaele.<ref name="Bignami"/>
*[[Giorgia Meloni]] guida un partito che relega le donne al ruolo di welfare vivente: questo la rende una leadership inutile per le donne.<ref>Da un'intervista a ''In onda'', LA7; citato in ''[https://www.ilrestodelcarlino.it/bologna/politica/elly-schlein-giorgia-meloni-1.7992357 Elly Schlein: "Meloni è una leadership inutile per le donne"]'', 18 agosto 2022.</ref>
*{{NDR|La destra è forte perché}} è abilissima a puntare il dito in basso, verso chi sta peggio, e farne un capro espiatorio.<ref>Dall'intervista di Francesca Schianchi a ''La Stampa''; citato in ''[https://www.partitodemocratico.it/elezioni-politiche-2022/schlein-andro-nei-luoghi-di-confine-sono-certa-che-si-possa-vincere/ Schlein: "Andrò nei luoghi di confine, sono certa che si possa vincere"]'', ''partitodemocratico.it'', 23 agosto 2022.</ref>
{{Int2|''[https://legrandcontinent.eu/it/2020/12/21/le-cinque-sfide-di-elly-schlein-conversazione-con-laoc-emiliana/ Le cinque sfide dell'Europa]''|Intervista di Alice Fill, ''legrandcontinent.eu'', 21 dicembre 2020.}}
*{{NDR|«Quale credi possa essere, oggi, il ruolo della [[sinistra]] progressista europea per far fronte alla crescita delle disuguaglianze?»}} Le forze progressiste, ecologiste e della sinistra dovrebbero farsi forti di una visione e di obiettivi comuni che, pur essendoci già, hanno una dimensione prevalentemente nazionale. Se il muro di Orbán rafforza i porti chiusi di [[Matteo Salvini|Salvini]] e la politica di [[Marine Le Pen|Le Pen]] e [[Nigel Farage|Farage]], la professionalità del portoghese Antonio Costa nel risollevare l'economia avendo cura di ridurre le disuguaglianze non ha rafforzato allo stesso modo la sinistra europea. Ciò, in parte, è anche nostra responsabilità: siamo ancora troppo incagliati in dibattiti nazionali e ombelicali. L'esperienza al Parlamento europeo mi ha lasciato una profonda consapevolezza che con tanti colleghi e colleghe condividiamo le stesse battaglie, le stesse preoccupazioni per il futuro, ma anche le stesse risposte alle nuove sfide che ci troviamo davanti. [...] Credo che la politica abbia la responsabilità di non alimentare le tensioni sociali prodotte dalle disuguaglianze, ma di agire sulle loro cause profonde. In che modo? Con politiche redistributive, ascoltando i cittadini e non facendo mancare a nessuno una risposta commisurata al suo bisogno. Solo così si può evitare di prendersela con il vicino, che a volte sta pure peggio di noi.
*Sul tema del femminismo stiamo facendo dei passi in avanti molto importanti: le donne si stanno prendendo lo spazio che devono avere, senza aspettare che qualcuno glielo ceda. È ovvio che questo non succederà, viviamo ancora in una logica per cui ogni posto occupato da una donna significa innanzitutto un posto in meno occupato da un uomo. Non è vero che le donne sono una minoranza: siamo la maggioranza della popolazione mondiale. Il problema della sotto-rappresentazione nei luoghi dove si decide — in politica così come in economia — è un problema che riguarda tutti, per questo è importante coinvolgere anche gli uomini in questa sfida. Dato che la composizione della società è quella che conosciamo, in che modo si possono fare delle politiche capaci di rispondere ai bisogni della società, se teniamo un occhio chiuso? Manca una componente fondamentale. Assicurare la piena parità di genere è dunque cruciale. Risolviamo subito un equivoco diffuso, per cui ci si oppone alle quote rose in forza del merito: non ho mai visto nessuno fare questo ragionamento davanti a decenni di governi di soli uomini. Non rivendichiamo solo il diritto alla parità di genere nei luoghi in cui si decide, in quei luoghi rivendichiamo anche il diritto di sbagliare. Nessuno è mai andato a chiedere conto ad un uomo che si trovasse una posizione di potere in quanto uomo, e non per suo merito. La strada è lunga, la società italiana è ancora imbevuta di cultura maschilista e patriarcale, la violenza di genere è solo la manifestazione estrema di un ''humus'' culturale in cui la violenza attecchisce. E questa violenza passa attraverso la cultura, il linguaggio, gli stereotipi di genere, le rappresentazioni mediatiche e — a volte — anche istituzionali. Per questo è fondamentale sostenere la formazione delle donne in tutte le discipline, comprese quelle STEM {{NDR|acronimo dall'inglese ''science, technology, engineering and mathematics''}}. Per questo è importante lavorare per la diffusione di un linguaggio esclusivo. Come ha detto una Professoressa dell'Accademia della Crusca, è giusto riferirsi alle donne parlando di ministra, assessora e avvocata perché quando nei documenti ufficiali rimarranno solo i nostri cognomi, è giusto che si ricordi che quella persona ha portato anche il suo essere donna nell'esercizio del potere.
*''[[Leadership]]'' femminile e ''leadership'' femministe sono due cose radicalmente diverse. Non basta avere una donna leader per assicurarsi che abbia la capacità di "liberare" altre donne, soprattutto se la donna in questione è a capo di un partito che relega le donne ad un ruolo domestico, che non ne ha mai difeso i diritti, a partire dal diritto di scegliere sul proprio corpo e sul proprio futuro. Non abbiamo mai sentito queste leader spendersi sul tema della conciliazione dei tempi di vita e di lavoro — un nodo essenziale per sostenere l'occupazione delle donne —, ma nemmeno per la loro partecipazione alla vita politica ed economica. Per quanto ''leadership'' femminile e femminista siano due cose distinte, è bene però che ci sia la parità di genere: sono contenta quando ci sono donne parlamentari, assessore, consigliere e leader di partito con cui litigare perché abbiamo una visione diversa su come fare per emancipare la condizione delle donne e delle ragazze.
*L'intersezionalità è fondamentale perché ci insegna che i diversi livelli di discriminazione non si elidono a vicenda, ma si sommano. Pensiamo alla condizione delle donne rifugiate [...]: ci sono almeno tre livelli di discriminazione che rischiano di intrecciarsi, economica, razziale e di genere. I diversi livelli di discriminazione sono infatti spesso frutto della stessa matrice oppressiva: è per cambiare questo modello che è necessario unire le lotte. Si tratta di un passaggio fondamentale. Credo — e spero — che le nuove generazioni stiano maturando una sensibilità in grado di andare in questa direzione. Partecipando in punta di piedi alle straordinarie mobilitazioni che [...] gremivano le piazze per difendere la parità di genere, per rispondere all'emergenza climatica, per mostrare solidarietà ai migranti e lottare per un lavoro degno, ho visto importanti aree di sovrapposizione. Di fronte a tali sovrapposizioni mi chiedo perché la politica sia così in ritardo, perché continui a cercare di dividere ciò che nella società, sempre più spesso, marcia insieme. Non si può chiedere a quelle piazze se si sentono più vicine a [[Greta Thunberg]] o a Carola Rackete. Poco dopo l'insediamento di Trump, alla London Women's March le femministe marciavano fianco a fianco con i movimenti ambientalisti, con i movimenti di seconda generazione che si battono per la piena eguaglianza dei diritti, con i movimenti [[LGBT|LGBT+]]: tutto questo, insieme, ci servirà a scrivere una pagina migliore.
{{Int2|''[https://espresso.repubblica.it/politica/2022/07/25/news/elly_schlein_transizione_ecologica-359098418/ «Ritardare ancora la transizione ecologica è l'errore più grande che possiamo commettere»]''|Intervista di Gloria Riva, ''espresso.repubblica.it'', 25 luglio 2022.}}
*L'errore più grande che potremmo commettere è ritardare ulteriormente la conversione ecologica e riprodurre il modello che ci ha portati fino a qui, in nome di altre urgenze. Queste crisi intrecciate prendono il nome di sindemia: alla [[Crisi economica del 2008-2014|crisi economica e finanziaria]], che ha cominciato a mordere le caviglie della fascia più povera della popolazione nel 2008, si è aggiunta la pandemia mondiale e una serissima crisi climatica, tutt'altro che imprevedibile, in grado di produrre effetti devastanti sui nostri territori e nelle nostre comunità. Se a ciascuna di queste crisi offriamo risposte plasmate sul modello sociale ed economico convenzionale, allora favoriamo un costante indebolimento della società, sempre più esposta al rischio di subire nuove crisi. Serve il coraggio di scartare in un'altra direzione, di modificare alla radice il modello.
*L'innovazione tecnologica e la transizione energetica, se non guidate da politiche redistributive e da una consapevole tutela del lavoro, producono cottimo e sfruttamento ed è qui che manca l'azione politica. Manca la mobilitazione sindacale che negli anni '60 ha portato allo statuto dei lavoratori, ma da allora il lavoro è profondamente cambiato. Quindi è necessario che la politica favorisca da un lato un moderno statuto dei lavoratori e delle lavoratrici a tutela dei nuovi lavori, dall'altro la nascita e la crescita di imprese ambientalmente sostenibili e di adeguate professionalità.
*L'Italia, che è il paese del sole, dell'acqua e del vento, deve sfruttare queste caratteristiche a proprio favore, evitando gli errori commessi in passato. Perché è già successo che agli incentivi economici per la produzione di rinnovabili non sono seguite adeguate politiche industriali di sviluppo della filiera industriale sottostante. Il mancato sostegno allo sviluppo dell'economia verde, che è ad alta intensità di lavoro e offre opportunità professionali competitive, sarebbe un danno enorme per il futuro del paese. Abbiamo bisogno di puntare su settori industriali ad alta produttività, come la produzione di energia verde, ridimensionando quegli ambiti che non offrono altrettanta ricchezza occupazionale. Per farlo è indispensabile favorire la formazione di competenze ecologiche e digitali e la creazione di nuove imprese. Non esistono alibi [...]
*La via è questa: la politica deve agire affinché la transizione ecologica diventi un bene desiderabile.
==Note==
<references />
==Altri progetti==
{{interprogetto}}
[[Categoria:Politici italiani|Schlein, Elly]]
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Danyele
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[[File:Elly Schlein-Manifestazione contro il JA del 25.10.2014 a Roma (cropped).jpg|thumb|Elly Schlein (2014)]]
''' Elena Ethel Schlein''' (1985 – vivente), politica italiana.
==Citazioni di Elly Schlein==
{{cronologico}}
*{{NDR|«Lei è nata a Lugano e ha un papà americano. Come si è innamorata dell'{{sic|[[Emilia-Romagna|Emilia Romagna]]}}?»}} Sono una figlia adottiva e orgogliosa di questa terra da 15 anni. L'{{sic|Emilia Romagna}} è una terra che sa diventare casa come poche, casa per tanti che l'hanno scelta. Non ti chiede mai da dove vieni, ti chiede che cosa possiamo fare insieme. Sono arrivata a Bologna per studiare giurisprudenza e non sono più andata via.<ref name="Arcolaci">Dall'intervista di Alessia Arcolaci, ''[https://www.vanityfair.it/news/politica/2020/01/29/elly-schlein-sono-una-nerd-innamorata-dellemilia-romagna Tutti pazzi per Elly Schlein: una nerd, innamorata dell'Emilia]'', ''vanityfair.it'', 29 gennaio 2020.</ref>
*Faccio parte di una generazione che si era allontanata dalla [[politica]], lo avevo fatto anch'io ma ad un certo punto ti rendi conto che se non ti rimbocchi le maniche e provi a parteciparlo quel cambiamento, se non provi ad essere il cambiamento che vuoi vedere nella società, non puoi aspettarti che altri lo facciano per te. Anche se sei incazzato con la politica e ti allontani, devi renderti conto che gli altri continueranno a farla e il peso delle loro decisioni ricadrà comunque anche sulla tua vita, quindi vale la pena, nelle forme e nei modi in cui uno può, di partecipare alla cosa pubblica.<ref name="Arcolaci"/>
*{{NDR|Su [[Matteo Salvini]]}} Uno spregiudicato. Con una visione per me aberrante, ma almeno comprensibile.<ref>Dall'intervista di Francesco Oggiano, ''[https://www.rollingstone.it/politica/elly-schlein-con-i-5-stelle-neanche-una-settimana-amo-la-liberta-despressione/499880/ Elly Schlein: «Con i 5 stelle neanche una settimana, amo la libertà d'espressione»]'', ''rollingstone.it'', 1º febbraio 2020.</ref>
*{{NDR|«[...] "[[intersezionalità]]" cosa significa?»}} Significa che le battaglie sono connesse: se chiedi a un ragazzino di scegliere tra giustizia sociale, diritti civili, ecologia e uguaglianza, non capisce.<ref name="Panizza">Dall'intervista di Raffaele Panizza a ''Vogue Italia'', novembre 2020; citato in ''[https://www.vogue.it/news/article/elly-schlein-intervista-non-sono-una-vittima Non sono una vittima. Intervista a Elly Schlein]'', ''vogue.it'', 12 novembre 2020.</ref>
*{{NDR|«Come spiegherebbe il suo [[femminismo]] a una ragazzina disinteressata?»}} Mostrandole il soffitto di cristallo che ha sopra la testa: in Europa, a parità di mansioni, le donne percepiscono il 16 per cento di salario in meno e ricevono una pensione del 39 per cento più bassa. Nei CdA delle aziende quotate siamo una su venti. E durante la [[Pandemia di COVID-19|pandemia]] siamo state licenziate in maggior numero, perché abbiamo contratti precari. Altro esempio: durante il lockdown i ricercatori maschi hanno prodotto di più, le ricercatrici di meno. Sa perché? Perché su di loro grava il peso della cura familiare. Io voglio che questa ragazzina disinteressata abbia il diritto di scegliere cosa cavolo fare nella vita.<ref name="Panizza"/>
*{{NDR|La [[destra]] italiana ha}} sempre dimostrato di ritenere che la [[Costituzione della Repubblica Italiana|Costituzione]] ponesse troppi fastidiosi ostacoli all'uomo solo al comando. Al contrario i suoi pesi e contrappesi sono fondamentali a tutela della democrazia. Del resto i loro modelli sono quelli autoritari di [[Donald Trump|Trump]], che fomenta l'assalto al Congresso, di [[Vladimir Putin|Putin]] che invade Paesi e punisce il dissenso o di {{sic|[[Viktor Orbán|Orban]]}} che vuole razze pure: non c'è da stupirsi che qui abbiano un disegno che schiaccia democrazia e diritti.<ref name="Bignami">Dall'intervista di Silvia Bignami, ''[https://bologna.repubblica.it/cronaca/2022/08/14/news/elly_schlein_intervista_centrosinistra_letta_elezioni_politiche-361573369/ Elly Schlein: "Destra pericolosa, mira ai pieni poteri. Il M5S? Speravo in una intesa"]'', ''bologna.repubblica.it'', 14 agosto 2022.</ref>
*La flat tax è il massimo dell'ingiustizia, della diseguaglianza e della presa in giro, perché l'idea di abbassare le tasse ai ricchi la pagano i poveri. È un'idea che fa mancare i servizi a quelli che per curarsi non possono prendersi un piano del San Raffaele.<ref name="Bignami"/>
*[[Giorgia Meloni]] guida un partito che relega le donne al ruolo di welfare vivente: questo la rende una leadership inutile per le donne.<ref>Da un'intervista a ''In onda'', LA7; citato in ''[https://www.ilrestodelcarlino.it/bologna/politica/elly-schlein-giorgia-meloni-1.7992357 Elly Schlein: "Meloni è una leadership inutile per le donne"]'', 18 agosto 2022.</ref>
*{{NDR|La destra è forte perché}} è abilissima a puntare il dito in basso, verso chi sta peggio, e farne un capro espiatorio.<ref>Dall'intervista di Francesca Schianchi a ''La Stampa''; citato in ''[https://www.partitodemocratico.it/elezioni-politiche-2022/schlein-andro-nei-luoghi-di-confine-sono-certa-che-si-possa-vincere/ Schlein: "Andrò nei luoghi di confine, sono certa che si possa vincere"]'', ''partitodemocratico.it'', 23 agosto 2022.</ref>
{{Int2|''[https://legrandcontinent.eu/it/2020/12/21/le-cinque-sfide-di-elly-schlein-conversazione-con-laoc-emiliana/ Le cinque sfide dell'Europa]''|Intervista di Alice Fill, ''legrandcontinent.eu'', 21 dicembre 2020.}}
*{{NDR|«Quale credi possa essere, oggi, il ruolo della [[sinistra]] progressista europea per far fronte alla crescita delle disuguaglianze?»}} Le forze progressiste, ecologiste e della sinistra dovrebbero farsi forti di una visione e di obiettivi comuni che, pur essendoci già, hanno una dimensione prevalentemente nazionale. Se il muro di Orbán rafforza i porti chiusi di [[Matteo Salvini|Salvini]] e la politica di [[Marine Le Pen|Le Pen]] e [[Nigel Farage|Farage]], la professionalità del portoghese Antonio Costa nel risollevare l'economia avendo cura di ridurre le disuguaglianze non ha rafforzato allo stesso modo la sinistra europea. Ciò, in parte, è anche nostra responsabilità: siamo ancora troppo incagliati in dibattiti nazionali e ombelicali. L'esperienza al Parlamento europeo mi ha lasciato una profonda consapevolezza che con tanti colleghi e colleghe condividiamo le stesse battaglie, le stesse preoccupazioni per il futuro, ma anche le stesse risposte alle nuove sfide che ci troviamo davanti. [...] Credo che la politica abbia la responsabilità di non alimentare le tensioni sociali prodotte dalle disuguaglianze, ma di agire sulle loro cause profonde. In che modo? Con politiche redistributive, ascoltando i cittadini e non facendo mancare a nessuno una risposta commisurata al suo bisogno. Solo così si può evitare di prendersela con il vicino, che a volte sta pure peggio di noi.
*Sul tema del femminismo stiamo facendo dei passi in avanti molto importanti: le donne si stanno prendendo lo spazio che devono avere, senza aspettare che qualcuno glielo ceda. È ovvio che questo non succederà, viviamo ancora in una logica per cui ogni posto occupato da una donna significa innanzitutto un posto in meno occupato da un uomo. Non è vero che le donne sono una minoranza: siamo la maggioranza della popolazione mondiale. Il problema della sotto-rappresentazione nei luoghi dove si decide — in politica così come in economia — è un problema che riguarda tutti, per questo è importante coinvolgere anche gli uomini in questa sfida. Dato che la composizione della società è quella che conosciamo, in che modo si possono fare delle politiche capaci di rispondere ai bisogni della società, se teniamo un occhio chiuso? Manca una componente fondamentale. Assicurare la piena parità di genere è dunque cruciale. Risolviamo subito un equivoco diffuso, per cui ci si oppone alle quote rose in forza del merito: non ho mai visto nessuno fare questo ragionamento davanti a decenni di governi di soli uomini. Non rivendichiamo solo il diritto alla parità di genere nei luoghi in cui si decide, in quei luoghi rivendichiamo anche il diritto di sbagliare. Nessuno è mai andato a chiedere conto ad un uomo che si trovasse una posizione di potere in quanto uomo, e non per suo merito. La strada è lunga, la società italiana è ancora imbevuta di cultura maschilista e patriarcale, la violenza di genere è solo la manifestazione estrema di un ''humus'' culturale in cui la violenza attecchisce. E questa violenza passa attraverso la cultura, il linguaggio, gli stereotipi di genere, le rappresentazioni mediatiche e — a volte — anche istituzionali. Per questo è fondamentale sostenere la formazione delle donne in tutte le discipline, comprese quelle STEM {{NDR|acronimo dall'inglese ''science, technology, engineering and mathematics''}}. Per questo è importante lavorare per la diffusione di un linguaggio esclusivo. Come ha detto una Professoressa dell'Accademia della Crusca, è giusto riferirsi alle donne parlando di ministra, assessora e avvocata perché quando nei documenti ufficiali rimarranno solo i nostri cognomi, è giusto che si ricordi che quella persona ha portato anche il suo essere donna nell'esercizio del potere.
*''[[Leadership]]'' femminile e ''leadership'' femministe sono due cose radicalmente diverse. Non basta avere una donna leader per assicurarsi che abbia la capacità di "liberare" altre donne, soprattutto se la donna in questione è a capo di un partito che relega le donne ad un ruolo domestico, che non ne ha mai difeso i diritti, a partire dal diritto di scegliere sul proprio corpo e sul proprio futuro. Non abbiamo mai sentito queste leader spendersi sul tema della conciliazione dei tempi di vita e di lavoro — un nodo essenziale per sostenere l'occupazione delle donne —, ma nemmeno per la loro partecipazione alla vita politica ed economica. Per quanto ''leadership'' femminile e femminista siano due cose distinte, è bene però che ci sia la parità di genere: sono contenta quando ci sono donne parlamentari, assessore, consigliere e leader di partito con cui litigare perché abbiamo una visione diversa su come fare per emancipare la condizione delle donne e delle ragazze.
*L'intersezionalità è fondamentale perché ci insegna che i diversi livelli di discriminazione non si elidono a vicenda, ma si sommano. Pensiamo alla condizione delle donne rifugiate [...]: ci sono almeno tre livelli di discriminazione che rischiano di intrecciarsi, economica, razziale e di genere. I diversi livelli di discriminazione sono infatti spesso frutto della stessa matrice oppressiva: è per cambiare questo modello che è necessario unire le lotte. Si tratta di un passaggio fondamentale. Credo — e spero — che le nuove generazioni stiano maturando una sensibilità in grado di andare in questa direzione. Partecipando in punta di piedi alle straordinarie mobilitazioni che [...] gremivano le piazze per difendere la parità di genere, per rispondere all'emergenza climatica, per mostrare solidarietà ai migranti e lottare per un lavoro degno, ho visto importanti aree di sovrapposizione. Di fronte a tali sovrapposizioni mi chiedo perché la politica sia così in ritardo, perché continui a cercare di dividere ciò che nella società, sempre più spesso, marcia insieme. Non si può chiedere a quelle piazze se si sentono più vicine a [[Greta Thunberg]] o a Carola Rackete. Poco dopo l'insediamento di Trump, alla London Women's March le femministe marciavano fianco a fianco con i movimenti ambientalisti, con i movimenti di seconda generazione che si battono per la piena eguaglianza dei diritti, con i movimenti [[LGBT|LGBT+]]: tutto questo, insieme, ci servirà a scrivere una pagina migliore.
{{Int2|''[https://espresso.repubblica.it/politica/2022/07/25/news/elly_schlein_transizione_ecologica-359098418/ «Ritardare ancora la transizione ecologica è l'errore più grande che possiamo commettere»]''|Intervista di Gloria Riva, ''espresso.repubblica.it'', 25 luglio 2022.}}
*L'errore più grande che potremmo commettere è ritardare ulteriormente la conversione ecologica e riprodurre il modello che ci ha portati fino a qui, in nome di altre urgenze. Queste crisi intrecciate prendono il nome di sindemia: alla [[Crisi economica del 2008-2014|crisi economica e finanziaria]], che ha cominciato a mordere le caviglie della fascia più povera della popolazione nel 2008, si è aggiunta la pandemia mondiale e una serissima crisi climatica, tutt'altro che imprevedibile, in grado di produrre effetti devastanti sui nostri territori e nelle nostre comunità. Se a ciascuna di queste crisi offriamo risposte plasmate sul modello sociale ed economico convenzionale, allora favoriamo un costante indebolimento della società, sempre più esposta al rischio di subire nuove crisi. Serve il coraggio di scartare in un'altra direzione, di modificare alla radice il modello.
*L'innovazione tecnologica e la transizione energetica, se non guidate da politiche redistributive e da una consapevole tutela del lavoro, producono cottimo e sfruttamento ed è qui che manca l'azione politica. Manca la mobilitazione sindacale che negli anni '60 ha portato allo statuto dei lavoratori, ma da allora il lavoro è profondamente cambiato. Quindi è necessario che la politica favorisca da un lato un moderno statuto dei lavoratori e delle lavoratrici a tutela dei nuovi lavori, dall'altro la nascita e la crescita di imprese ambientalmente sostenibili e di adeguate professionalità.
*L'Italia, che è il paese del sole, dell'acqua e del vento, deve sfruttare queste caratteristiche a proprio favore, evitando gli errori commessi in passato. Perché è già successo che agli incentivi economici per la produzione di rinnovabili non sono seguite adeguate politiche industriali di sviluppo della filiera industriale sottostante. Il mancato sostegno allo sviluppo dell'economia verde, che è ad alta intensità di lavoro e offre opportunità professionali competitive, sarebbe un danno enorme per il futuro del paese. Abbiamo bisogno di puntare su settori industriali ad alta produttività, come la produzione di energia verde, ridimensionando quegli ambiti che non offrono altrettanta ricchezza occupazionale. Per farlo è indispensabile favorire la formazione di competenze ecologiche e digitali e la creazione di nuove imprese. Non esistono alibi [...]
*La via è questa: la politica deve agire affinché la transizione ecologica diventi un bene desiderabile.
==Note==
<references />
==Altri progetti==
{{interprogetto}}
[[Categoria:Politici italiani|Schlein, Elly]]
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[[File:Elly Schlein-Manifestazione contro il JA del 25.10.2014 a Roma (cropped).jpg|thumb|Elly Schlein (2014)]]
''' Elena Ethel Schlein''' (1985 – vivente), politica italiana.
==Citazioni di Elly Schlein==
{{cronologico}}
*{{NDR|«Lei è nata a Lugano e ha un papà americano. Come si è innamorata dell'{{sic|[[Emilia-Romagna|Emilia Romagna]]}}?»}} Sono una figlia adottiva e orgogliosa di questa terra da 15 anni. L'{{sic|Emilia Romagna}} è una terra che sa diventare casa come poche, casa per tanti che l'hanno scelta. Non ti chiede mai da dove vieni, ti chiede che cosa possiamo fare insieme. Sono arrivata a Bologna per studiare giurisprudenza e non sono più andata via.<ref name="Arcolaci">Dall'intervista di Alessia Arcolaci, ''[https://www.vanityfair.it/news/politica/2020/01/29/elly-schlein-sono-una-nerd-innamorata-dellemilia-romagna Tutti pazzi per Elly Schlein: una nerd, innamorata dell'Emilia]'', ''vanityfair.it'', 29 gennaio 2020.</ref>
*Faccio parte di una generazione che si era allontanata dalla [[politica]], lo avevo fatto anch'io ma ad un certo punto ti rendi conto che se non ti rimbocchi le maniche e provi a parteciparlo quel cambiamento, se non provi ad essere il cambiamento che vuoi vedere nella società, non puoi aspettarti che altri lo facciano per te. Anche se sei incazzato con la politica e ti allontani, devi renderti conto che gli altri continueranno a farla e il peso delle loro decisioni ricadrà comunque anche sulla tua vita, quindi vale la pena, nelle forme e nei modi in cui uno può, di partecipare alla cosa pubblica.<ref name="Arcolaci"/>
*{{NDR|Su [[Matteo Salvini]]}} Uno spregiudicato. Con una visione per me aberrante, ma almeno comprensibile.<ref>Dall'intervista di Francesco Oggiano, ''[https://www.rollingstone.it/politica/elly-schlein-con-i-5-stelle-neanche-una-settimana-amo-la-liberta-despressione/499880/ Elly Schlein: «Con i 5 stelle neanche una settimana, amo la libertà d'espressione»]'', ''rollingstone.it'', 1º febbraio 2020.</ref>
*{{NDR|«[...] "[[intersezionalità]]" cosa significa?»}} Significa che le battaglie sono connesse: se chiedi a un ragazzino di scegliere tra giustizia sociale, diritti civili, ecologia e uguaglianza, non capisce.<ref name="Panizza">Dall'intervista di Raffaele Panizza a ''Vogue Italia'', novembre 2020; citato in ''[https://www.vogue.it/news/article/elly-schlein-intervista-non-sono-una-vittima Non sono una vittima. Intervista a Elly Schlein]'', ''vogue.it'', 12 novembre 2020.</ref>
*{{NDR|«Come spiegherebbe il suo [[femminismo]] a una ragazzina disinteressata?»}} Mostrandole il soffitto di cristallo che ha sopra la testa: in Europa, a parità di mansioni, le donne percepiscono il 16 per cento di salario in meno e ricevono una pensione del 39 per cento più bassa. Nei CdA delle aziende quotate siamo una su venti. E durante la [[Pandemia di COVID-19|pandemia]] siamo state licenziate in maggior numero, perché abbiamo contratti precari. Altro esempio: durante il lockdown i ricercatori maschi hanno prodotto di più, le ricercatrici di meno. Sa perché? Perché su di loro grava il peso della cura familiare. Io voglio che questa ragazzina disinteressata abbia il diritto di scegliere cosa cavolo fare nella vita.<ref name="Panizza"/>
*{{NDR|La [[destra]] italiana ha}} sempre dimostrato di ritenere che la [[Costituzione della Repubblica Italiana|Costituzione]] ponesse troppi fastidiosi ostacoli all'uomo solo al comando. Al contrario i suoi pesi e contrappesi sono fondamentali a tutela della democrazia. Del resto i loro modelli sono quelli autoritari di [[Donald Trump|Trump]], che fomenta l'assalto al Congresso, di [[Vladimir Putin|Putin]] che invade Paesi e punisce il dissenso o di {{sic|[[Viktor Orbán|Orban]]}} che vuole razze pure: non c'è da stupirsi che qui abbiano un disegno che schiaccia democrazia e diritti.<ref name="Bignami">Dall'intervista di Silvia Bignami, ''[https://bologna.repubblica.it/cronaca/2022/08/14/news/elly_schlein_intervista_centrosinistra_letta_elezioni_politiche-361573369/ Elly Schlein: "Destra pericolosa, mira ai pieni poteri. Il M5S? Speravo in una intesa"]'', ''bologna.repubblica.it'', 14 agosto 2022.</ref>
*La flat tax è il massimo dell'ingiustizia, della diseguaglianza e della presa in giro, perché l'idea di abbassare le tasse ai ricchi la pagano i poveri. È un'idea che fa mancare i servizi a quelli che per curarsi non possono prendersi un piano del San Raffaele.<ref name="Bignami"/>
*[[Giorgia Meloni]] guida un partito che relega le donne al ruolo di welfare vivente: questo la rende una leadership inutile per le donne.<ref>Da un'intervista a ''In onda'', LA7; citato in ''[https://www.ilrestodelcarlino.it/bologna/politica/elly-schlein-giorgia-meloni-1.7992357 Elly Schlein: "Meloni è una leadership inutile per le donne"]'', ''ilrestodelcarlino.it'', 18 agosto 2022.</ref>
*{{NDR|La destra è forte perché}} è abilissima a puntare il dito in basso, verso chi sta peggio, e farne un capro espiatorio.<ref>Dall'intervista di Francesca Schianchi a ''La Stampa''; citato in ''[https://www.partitodemocratico.it/elezioni-politiche-2022/schlein-andro-nei-luoghi-di-confine-sono-certa-che-si-possa-vincere/ Schlein: "Andrò nei luoghi di confine, sono certa che si possa vincere"]'', ''partitodemocratico.it'', 23 agosto 2022.</ref>
{{Int2|''[https://legrandcontinent.eu/it/2020/12/21/le-cinque-sfide-di-elly-schlein-conversazione-con-laoc-emiliana/ Le cinque sfide dell'Europa]''|Intervista di Alice Fill, ''legrandcontinent.eu'', 21 dicembre 2020.}}
*{{NDR|«Quale credi possa essere, oggi, il ruolo della [[sinistra]] progressista europea per far fronte alla crescita delle disuguaglianze?»}} Le forze progressiste, ecologiste e della sinistra dovrebbero farsi forti di una visione e di obiettivi comuni che, pur essendoci già, hanno una dimensione prevalentemente nazionale. Se il muro di Orbán rafforza i porti chiusi di [[Matteo Salvini|Salvini]] e la politica di [[Marine Le Pen|Le Pen]] e [[Nigel Farage|Farage]], la professionalità del portoghese Antonio Costa nel risollevare l'economia avendo cura di ridurre le disuguaglianze non ha rafforzato allo stesso modo la sinistra europea. Ciò, in parte, è anche nostra responsabilità: siamo ancora troppo incagliati in dibattiti nazionali e ombelicali. L'esperienza al Parlamento europeo mi ha lasciato una profonda consapevolezza che con tanti colleghi e colleghe condividiamo le stesse battaglie, le stesse preoccupazioni per il futuro, ma anche le stesse risposte alle nuove sfide che ci troviamo davanti. [...] Credo che la politica abbia la responsabilità di non alimentare le tensioni sociali prodotte dalle disuguaglianze, ma di agire sulle loro cause profonde. In che modo? Con politiche redistributive, ascoltando i cittadini e non facendo mancare a nessuno una risposta commisurata al suo bisogno. Solo così si può evitare di prendersela con il vicino, che a volte sta pure peggio di noi.
*Sul tema del femminismo stiamo facendo dei passi in avanti molto importanti: le donne si stanno prendendo lo spazio che devono avere, senza aspettare che qualcuno glielo ceda. È ovvio che questo non succederà, viviamo ancora in una logica per cui ogni posto occupato da una donna significa innanzitutto un posto in meno occupato da un uomo. Non è vero che le donne sono una minoranza: siamo la maggioranza della popolazione mondiale. Il problema della sotto-rappresentazione nei luoghi dove si decide — in politica così come in economia — è un problema che riguarda tutti, per questo è importante coinvolgere anche gli uomini in questa sfida. Dato che la composizione della società è quella che conosciamo, in che modo si possono fare delle politiche capaci di rispondere ai bisogni della società, se teniamo un occhio chiuso? Manca una componente fondamentale. Assicurare la piena parità di genere è dunque cruciale. Risolviamo subito un equivoco diffuso, per cui ci si oppone alle quote rose in forza del merito: non ho mai visto nessuno fare questo ragionamento davanti a decenni di governi di soli uomini. Non rivendichiamo solo il diritto alla parità di genere nei luoghi in cui si decide, in quei luoghi rivendichiamo anche il diritto di sbagliare. Nessuno è mai andato a chiedere conto ad un uomo che si trovasse una posizione di potere in quanto uomo, e non per suo merito. La strada è lunga, la società italiana è ancora imbevuta di cultura maschilista e patriarcale, la violenza di genere è solo la manifestazione estrema di un ''humus'' culturale in cui la violenza attecchisce. E questa violenza passa attraverso la cultura, il linguaggio, gli stereotipi di genere, le rappresentazioni mediatiche e — a volte — anche istituzionali. Per questo è fondamentale sostenere la formazione delle donne in tutte le discipline, comprese quelle STEM {{NDR|acronimo dall'inglese ''science, technology, engineering and mathematics''}}. Per questo è importante lavorare per la diffusione di un linguaggio esclusivo. Come ha detto una Professoressa dell'Accademia della Crusca, è giusto riferirsi alle donne parlando di ministra, assessora e avvocata perché quando nei documenti ufficiali rimarranno solo i nostri cognomi, è giusto che si ricordi che quella persona ha portato anche il suo essere donna nell'esercizio del potere.
*''[[Leadership]]'' femminile e ''leadership'' femministe sono due cose radicalmente diverse. Non basta avere una donna leader per assicurarsi che abbia la capacità di "liberare" altre donne, soprattutto se la donna in questione è a capo di un partito che relega le donne ad un ruolo domestico, che non ne ha mai difeso i diritti, a partire dal diritto di scegliere sul proprio corpo e sul proprio futuro. Non abbiamo mai sentito queste leader spendersi sul tema della conciliazione dei tempi di vita e di lavoro — un nodo essenziale per sostenere l'occupazione delle donne —, ma nemmeno per la loro partecipazione alla vita politica ed economica. Per quanto ''leadership'' femminile e femminista siano due cose distinte, è bene però che ci sia la parità di genere: sono contenta quando ci sono donne parlamentari, assessore, consigliere e leader di partito con cui litigare perché abbiamo una visione diversa su come fare per emancipare la condizione delle donne e delle ragazze.
*L'intersezionalità è fondamentale perché ci insegna che i diversi livelli di discriminazione non si elidono a vicenda, ma si sommano. Pensiamo alla condizione delle donne rifugiate [...]: ci sono almeno tre livelli di discriminazione che rischiano di intrecciarsi, economica, razziale e di genere. I diversi livelli di discriminazione sono infatti spesso frutto della stessa matrice oppressiva: è per cambiare questo modello che è necessario unire le lotte. Si tratta di un passaggio fondamentale. Credo — e spero — che le nuove generazioni stiano maturando una sensibilità in grado di andare in questa direzione. Partecipando in punta di piedi alle straordinarie mobilitazioni che [...] gremivano le piazze per difendere la parità di genere, per rispondere all'emergenza climatica, per mostrare solidarietà ai migranti e lottare per un lavoro degno, ho visto importanti aree di sovrapposizione. Di fronte a tali sovrapposizioni mi chiedo perché la politica sia così in ritardo, perché continui a cercare di dividere ciò che nella società, sempre più spesso, marcia insieme. Non si può chiedere a quelle piazze se si sentono più vicine a [[Greta Thunberg]] o a Carola Rackete. Poco dopo l'insediamento di Trump, alla London Women's March le femministe marciavano fianco a fianco con i movimenti ambientalisti, con i movimenti di seconda generazione che si battono per la piena eguaglianza dei diritti, con i movimenti [[LGBT|LGBT+]]: tutto questo, insieme, ci servirà a scrivere una pagina migliore.
{{Int2|''[https://espresso.repubblica.it/politica/2022/07/25/news/elly_schlein_transizione_ecologica-359098418/ «Ritardare ancora la transizione ecologica è l'errore più grande che possiamo commettere»]''|Intervista di Gloria Riva, ''espresso.repubblica.it'', 25 luglio 2022.}}
*L'errore più grande che potremmo commettere è ritardare ulteriormente la conversione ecologica e riprodurre il modello che ci ha portati fino a qui, in nome di altre urgenze. Queste crisi intrecciate prendono il nome di sindemia: alla [[Crisi economica del 2008-2014|crisi economica e finanziaria]], che ha cominciato a mordere le caviglie della fascia più povera della popolazione nel 2008, si è aggiunta la pandemia mondiale e una serissima crisi climatica, tutt'altro che imprevedibile, in grado di produrre effetti devastanti sui nostri territori e nelle nostre comunità. Se a ciascuna di queste crisi offriamo risposte plasmate sul modello sociale ed economico convenzionale, allora favoriamo un costante indebolimento della società, sempre più esposta al rischio di subire nuove crisi. Serve il coraggio di scartare in un'altra direzione, di modificare alla radice il modello.
*L'innovazione tecnologica e la transizione energetica, se non guidate da politiche redistributive e da una consapevole tutela del lavoro, producono cottimo e sfruttamento ed è qui che manca l'azione politica. Manca la mobilitazione sindacale che negli anni '60 ha portato allo statuto dei lavoratori, ma da allora il lavoro è profondamente cambiato. Quindi è necessario che la politica favorisca da un lato un moderno statuto dei lavoratori e delle lavoratrici a tutela dei nuovi lavori, dall'altro la nascita e la crescita di imprese ambientalmente sostenibili e di adeguate professionalità.
*L'Italia, che è il paese del sole, dell'acqua e del vento, deve sfruttare queste caratteristiche a proprio favore, evitando gli errori commessi in passato. Perché è già successo che agli incentivi economici per la produzione di rinnovabili non sono seguite adeguate politiche industriali di sviluppo della filiera industriale sottostante. Il mancato sostegno allo sviluppo dell'economia verde, che è ad alta intensità di lavoro e offre opportunità professionali competitive, sarebbe un danno enorme per il futuro del paese. Abbiamo bisogno di puntare su settori industriali ad alta produttività, come la produzione di energia verde, ridimensionando quegli ambiti che non offrono altrettanta ricchezza occupazionale. Per farlo è indispensabile favorire la formazione di competenze ecologiche e digitali e la creazione di nuove imprese. Non esistono alibi [...]
*La via è questa: la politica deve agire affinché la transizione ecologica diventi un bene desiderabile.
==Note==
<references />
==Altri progetti==
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[[Categoria:Politici italiani|Schlein, Elly]]
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Emilia-Romagna
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[[File:Flag of Emilia-Romagna (de facto).svg|thumb|Stemma della regione Emilia-Romagna]]
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*Nella rossa Emilia-Romagna sventola la bandiera della "falce e mortadella". (''[[2061 - Un anno eccezionale]]'')
*{{NDR|«Lei è nata a Lugano e ha un papà americano. Come si è innamorata dell'Emilia Romagna?»}} Sono una figlia adottiva e orgogliosa di questa terra da 15 anni. L'Emilia Romagna è una terra che sa diventare casa come poche, casa per tanti che l'hanno scelta. Non ti chiede mai da dove vieni, ti chiede che cosa possiamo fare insieme. Sono arrivata a Bologna per studiare giurisprudenza e non sono più andata via. ([[Elly Schlein]])
*''Volavano sassi e provocazioni | ma nessuno s'è neppure voltato | gli operai dell'Emilia-Romagna | guardavano con occhi stupiti.'' ([[Giovanna Marini]])
==Voci correlate==
*[[Emilia]]
*[[Romagna]]
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[[File:Flag of Emilia-Romagna (de facto).svg|thumb|Stemma della regione Emilia-Romagna]]
Citazioni sull{{'}}'''Emilia-Romagna''' e sugli '''emiliano-romagnoli'''.
*Nella rossa Emilia-Romagna sventola la bandiera della "falce e mortadella". (''[[2061 - Un anno eccezionale]]'')
*{{NDR|«Lei è nata a Lugano e ha un papà americano. Come si è innamorata dell'Emilia Romagna?»}} Sono una figlia adottiva e orgogliosa di questa terra da 15 anni. L'Emilia Romagna è una terra che sa diventare casa come poche, casa per tanti che l'hanno scelta. Non ti chiede mai da dove vieni, ti chiede che cosa possiamo fare insieme. Sono arrivata a Bologna per studiare giurisprudenza e non sono più andata via. ([[Elly Schlein]])
*''Volavano sassi e provocazioni | ma nessuno s'è neppure voltato | gli operai dell'Emilia-Romagna | guardavano con occhi stupiti.'' ([[Giovanna Marini]])
==Voci correlate==
*[[Emilia]]
*[[Romagna]]
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[[File:Dyke*Line auf dem Jungfernstieg und neuen Jungfernstieg und auf Booten auf der Binnenalster 002.jpg|thumb|Slogan sull'intersezionalità alla ''dyke march'' di Amburgo (2020): "il mio femminismo sarà intersezionale o sarà una stronzata".]]
Citazioni sull{{'}}'''intersezionalità'''.
*L'intersezionalità è fondamentale perché ci insegna che i diversi livelli di discriminazione non si elidono a vicenda, ma si sommano. Pensiamo alla condizione delle donne rifugiate [...]: ci sono almeno tre livelli di discriminazione che rischiano di intrecciarsi, economica, razziale e di genere. I diversi livelli di discriminazione sono infatti spesso frutto della stessa matrice oppressiva: è per cambiare questo modello che è necessario unire le lotte. Si tratta di un passaggio fondamentale. Credo — e spero — che le nuove generazioni stiano maturando una sensibilità in grado di andare in questa direzione. Partecipando in punta di piedi alle straordinarie mobilitazioni che [...] gremivano le piazze per difendere la parità di genere, per rispondere all'emergenza climatica, per mostrare solidarietà ai migranti e lottare per un lavoro degno, ho visto importanti aree di sovrapposizione. Di fronte a tali sovrapposizioni mi chiedo perché la politica sia così in ritardo, perché continui a cercare di dividere ciò che nella società, sempre più spesso, marcia insieme. Non si può chiedere a quelle piazze se si sentono più vicine a [[Greta Thunberg]] o a Carola Rackete. Poco dopo l'insediamento di Trump, alla London Women's March le femministe marciavano fianco a fianco con i movimenti ambientalisti, con i movimenti di seconda generazione che si battono per la piena eguaglianza dei diritti, con i movimenti [[LGBT|LGBT+]]: tutto questo, insieme, ci servirà a scrivere una pagina migliore. ([[Elly Schlein]])
*Se non adottiamo l'intersezionalità, alcune di noi... sono destinate a cadere nelle crepe. ([[Kimberlé Crenshaw]])
*{{NDR|«[...] "intersezionalità" cosa significa?»}} Significa che le battaglie sono connesse: se chiedi a un ragazzino di scegliere tra giustizia sociale, diritti civili, ecologia e uguaglianza, non capisce. ([[Elly Schlein]])
==Altri progetti==
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[[File:Dyke*Line auf dem Jungfernstieg und neuen Jungfernstieg und auf Booten auf der Binnenalster 002.jpg|thumb|Slogan sull'intersezionalità durante una manifestazione di protesta ad Amburgo (2020): "il mio femminismo sarà intersezionale o sarà una stronzata".]]
Citazioni sull{{'}}'''intersezionalità'''.
*L'intersezionalità è fondamentale perché ci insegna che i diversi livelli di discriminazione non si elidono a vicenda, ma si sommano. Pensiamo alla condizione delle donne rifugiate [...]: ci sono almeno tre livelli di discriminazione che rischiano di intrecciarsi, economica, razziale e di genere. I diversi livelli di discriminazione sono infatti spesso frutto della stessa matrice oppressiva: è per cambiare questo modello che è necessario unire le lotte. Si tratta di un passaggio fondamentale. Credo — e spero — che le nuove generazioni stiano maturando una sensibilità in grado di andare in questa direzione. Partecipando in punta di piedi alle straordinarie mobilitazioni che [...] gremivano le piazze per difendere la parità di genere, per rispondere all'emergenza climatica, per mostrare solidarietà ai migranti e lottare per un lavoro degno, ho visto importanti aree di sovrapposizione. Di fronte a tali sovrapposizioni mi chiedo perché la politica sia così in ritardo, perché continui a cercare di dividere ciò che nella società, sempre più spesso, marcia insieme. Non si può chiedere a quelle piazze se si sentono più vicine a [[Greta Thunberg]] o a Carola Rackete. Poco dopo l'insediamento di Trump, alla London Women's March le femministe marciavano fianco a fianco con i movimenti ambientalisti, con i movimenti di seconda generazione che si battono per la piena eguaglianza dei diritti, con i movimenti [[LGBT|LGBT+]]: tutto questo, insieme, ci servirà a scrivere una pagina migliore. ([[Elly Schlein]])
*Se non adottiamo l'intersezionalità, alcune di noi... sono destinate a cadere nelle crepe. ([[Kimberlé Crenshaw]])
*{{NDR|«[...] "intersezionalità" cosa significa?»}} Significa che le battaglie sono connesse: se chiedi a un ragazzino di scegliere tra giustizia sociale, diritti civili, ecologia e uguaglianza, non capisce. ([[Elly Schlein]])
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[[Categoria:Sociologia politica]]
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'''Giorgia Cardinaletti''' (1987 – vivente), giornalista e conduttrice televisiva italiana.
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'''Giorgia Cardinaletti''' (1987 – vivente), giornalista e conduttrice televisiva italiana.
==Citazioni di Giorgia Cardinaletti==
*{{NDR|Alla domanda «Cosa pensi se ti dico la parola domani?»}} È un po' come dire «cosa c’è dietro l’angolo», per citare un [[Maurizio Costanzo|maestro]]. Ci ho pensato spesso: dietro l'angolo per me c'è un ristorante. Domani magari una nuova avventura.<ref>Dall'intervista di Giuseppe Bosso, ''[https://www.telegiornaliste.com/interviste/2019/intervista-giorgia_cardinaletti.htm «Giorgia Cardinaletti: dico sì al var»]'', ''telegiornaliste.it'', 27 marzo 2019.</ref>
*Le mie vacanze, quando ero piccola, sono sempre state a [[Senigallia]] dove ci trasferivamo d'estate. Ho dei ricordi vivissimi legati a quel periodo. La figura della mia nonna paterna, l'altoparlante che alle 11 e alle 17 cominciava a trasmettere e che per noi bambini era il segnale che si poteva fare il bagno, le passeggiate sul lungomare la sera. Era la [[villeggiatura]], non una vacanza. Era un periodo di grande libertà.<ref>Dall'intervista di Edoardo Danieli, ''[https://www.corriereadriatico.it/spettacoli/giorgia_cardinaletti_marche_passa_vacanze_inviata_tg1_tokio_tamberi-6148439.html Giorgia Cardinaletti dopo le Olimpiadi è in ferie a Fabriano: «Marche e famiglia, vacanze da sogno. Meno libertà? Si vive bene lo stesso»]'', ''corriereadriatico.it'', 21 agosto 2021. </ref>
{{Int|''[https://www.gazzetta.it/fuorigioco/14-03-2019/giorgia-cardinaletti-la-ds-lauda-de-andre-l-invidia-che-donna-3202192435119.shtml «La DS, Lauda, De André e l'invidia che è donna»]''|, Francesco Velluzzi, ''gazzetta.it'', 14 marzo 2019.}}
*{{NDR|Sulla reazione avuta quando le venne affidata la conduzione della ''Domenica Sportiva''}} Cosa ho fatto quando l'ho saputo? Ho organizzato una conference call condivisa, con i miei genitori e i miei fratelli, Michelangelo e Raffaello che stanno in Canada e a Perugia. Sentivo perplessità ed emozione. Certo, pure paura.
*Papà ha sempre avuto un negozio di musica e dischi, mamma è biologa, si occupa di igiene degli alimenti.
*Io continuo a vivere con la stessa semplicità di prima. Mi sento sempre un po' una figlia della Califfa, il soprannome che mi affibbiò lo stesso [[Alberto Bevilacqua|Bevilacqua]] quando gli raccontai che i miei, al primo appuntamento, andarono a vedere proprio il suo [[La califfa|film]].
*Non è che cucini tanto... Più che altro mangio. Anzi un uomo può conquistarmi col cibo. Continuo ad adorare le [[lasagne]] della mamma. Le lasagne fanno tanto casa...
*Ringrazio i miei perché mi hanno fatto viaggiare. Sono stata in Thailandia da piccola. E ogni anno mi concedo una vacanza in stile ''[[Thelma & Louise]]'' con mamma. La più bella in [[Oman]].
*Il mio stile musicale preferito è quello di [[Armando Trovajoli]], lo metterei in ogni momento della mia vita. Seguo con curiosità le novità della trap. Ma alla fine preferisco sempre [[Adriano Celentano|Celentano]], [[Lucio Battisti|Battisti]], [[Ivan Graziani]], [[Luigi Tenco|Tenco]]. [[Fabrizio De André|De André]], [[Mina (cantante)|Mina]] e [[Lucio Dalla|Dalla]] sono il podio assoluto, senza di loro avrei avuto una vita innitamente più grama. Ma ho anche trascorso tutta l'adolescenza nel mito di [[Leonardo DiCaprio]].
*{{NDR|Sul calcio}} È la pancia del [[Italia|Paese]]. Tra i calciatori c'è di tutto, non li vedo né angeli, né demoni, ma come professionisti che credono nei loro sogni.
==Note==
<references />
==Altri progetti==
{{interprogetto}}
{{DEFAULTSORT:Cardinaletti, Giorgia}}
[[Categoria:Conduttori televisivi italiani]]
[[Categoria:Giornalisti italiani]]
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/* Citazioni di Giorgia Cardinaletti */ Wikilink
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'''Giorgia Cardinaletti''' (1987 – vivente), giornalista e conduttrice televisiva italiana.
==Citazioni di Giorgia Cardinaletti==
*{{NDR|Alla domanda «Cosa pensi se ti dico la parola domani?»}} È un po' come dire «cosa c’è dietro l’angolo», per citare un [[Maurizio Costanzo|maestro]]. Ci ho pensato spesso: dietro l'angolo per me c'è un ristorante. Domani magari una nuova avventura.<ref>Dall'intervista di Giuseppe Bosso, ''[https://www.telegiornaliste.com/interviste/2019/intervista-giorgia_cardinaletti.htm «Giorgia Cardinaletti: dico sì al var»]'', ''telegiornaliste.it'', 27 marzo 2019.</ref>
*Le mie vacanze, quando ero piccola, sono sempre state a [[Senigallia]] dove ci trasferivamo d'estate. Ho dei ricordi vivissimi legati a quel periodo. La figura della mia nonna paterna, l'altoparlante che alle 11 e alle 17 cominciava a trasmettere e che per noi bambini era il segnale che si poteva fare il bagno, le passeggiate sul lungomare la sera. Era la [[villeggiatura]], non una [[vacanza]]. Era un periodo di grande libertà.<ref>Dall'intervista di Edoardo Danieli, ''[https://www.corriereadriatico.it/spettacoli/giorgia_cardinaletti_marche_passa_vacanze_inviata_tg1_tokio_tamberi-6148439.html Giorgia Cardinaletti dopo le Olimpiadi è in ferie a Fabriano: «Marche e famiglia, vacanze da sogno. Meno libertà? Si vive bene lo stesso»]'', ''corriereadriatico.it'', 21 agosto 2021. </ref>
{{Int|''[https://www.gazzetta.it/fuorigioco/14-03-2019/giorgia-cardinaletti-la-ds-lauda-de-andre-l-invidia-che-donna-3202192435119.shtml «La DS, Lauda, De André e l'invidia che è donna»]''|, Francesco Velluzzi, ''gazzetta.it'', 14 marzo 2019.}}
*{{NDR|Sulla reazione avuta quando le venne affidata la conduzione della ''Domenica Sportiva''}} Cosa ho fatto quando l'ho saputo? Ho organizzato una conference call condivisa, con i miei genitori e i miei fratelli, Michelangelo e Raffaello che stanno in Canada e a Perugia. Sentivo perplessità ed emozione. Certo, pure paura.
*Papà ha sempre avuto un negozio di musica e dischi, mamma è biologa, si occupa di igiene degli alimenti.
*Io continuo a vivere con la stessa semplicità di prima. Mi sento sempre un po' una figlia della Califfa, il soprannome che mi affibbiò lo stesso [[Alberto Bevilacqua|Bevilacqua]] quando gli raccontai che i miei, al primo appuntamento, andarono a vedere proprio il suo [[La califfa|film]].
*Non è che cucini tanto... Più che altro mangio. Anzi un uomo può conquistarmi col cibo. Continuo ad adorare le [[lasagne]] della mamma. Le lasagne fanno tanto casa...
*Ringrazio i miei perché mi hanno fatto viaggiare. Sono stata in Thailandia da piccola. E ogni anno mi concedo una vacanza in stile ''[[Thelma & Louise]]'' con mamma. La più bella in [[Oman]].
*Il mio stile musicale preferito è quello di [[Armando Trovajoli]], lo metterei in ogni momento della mia vita. Seguo con curiosità le novità della trap. Ma alla fine preferisco sempre [[Adriano Celentano|Celentano]], [[Lucio Battisti|Battisti]], [[Ivan Graziani]], [[Luigi Tenco|Tenco]]. [[Fabrizio De André|De André]], [[Mina (cantante)|Mina]] e [[Lucio Dalla|Dalla]] sono il podio assoluto, senza di loro avrei avuto una vita innitamente più grama. Ma ho anche trascorso tutta l'adolescenza nel mito di [[Leonardo DiCaprio]].
*{{NDR|Sul calcio}} È la pancia del [[Italia|Paese]]. Tra i calciatori c'è di tutto, non li vedo né angeli, né demoni, ma come professionisti che credono nei loro sogni.
==Note==
<references />
==Altri progetti==
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{{DEFAULTSORT:Cardinaletti, Giorgia}}
[[Categoria:Conduttori televisivi italiani]]
[[Categoria:Giornalisti italiani]]
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Villeggiatura
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Inserimento in voce tematica
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Citazioni sulla '''villeggiatura'''.
*Le mie vacanze, quando ero piccola, sono sempre state a [[Senigallia]] dove ci trasferivamo d'estate. Ho dei ricordi vivissimi legati a quel periodo. La figura della mia nonna paterna, l'altoparlante che alle 11 e alle 17 cominciava a trasmettere e che per noi bambini era il segnale che si poteva fare il bagno, le passeggiate sul lungomare la sera. Era la villeggiatura, non una [[vacanza]]. Era un periodo di grande libertà. ([[Giorgia Cardinaletti]])
==Voci correlate==
*[[Vacanza]]
==Altri progetti==
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[[Categoria:Sociologia del lavoro]]
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[[File:EvCarpentier-villégiature.jpg|thumb|300px|''En villégiature'', olio su tela di Évariste Carpentier]]
Citazioni sulla '''villeggiatura'''.
*Le mie vacanze, quando ero piccola, sono sempre state a [[Senigallia]] dove ci trasferivamo d'estate. Ho dei ricordi vivissimi legati a quel periodo. La figura della mia nonna paterna, l'altoparlante che alle 11 e alle 17 cominciava a trasmettere e che per noi bambini era il segnale che si poteva fare il bagno, le passeggiate sul lungomare la sera. Era la villeggiatura, non una [[vacanza]]. Era un periodo di grande libertà. ([[Giorgia Cardinaletti]])
==Voci correlate==
*[[Vacanza]]
==Altri progetti==
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[[Categoria:Sociologia del lavoro]]
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[[File:EvCarpentier-villégiature.jpg|thumb|300px|''En villégiature'', olio su tela di Évariste Carpentier]]
Citazioni sulla '''villeggiatura'''.
*Le mie vacanze, quando ero piccola, sono sempre state a [[Senigallia]] dove ci trasferivamo d'estate. Ho dei ricordi vivissimi legati a quel periodo. La figura della mia nonna paterna, l'altoparlante che alle 11 e alle 17 cominciava a trasmettere e che per noi bambini era il segnale che si poteva fare il bagno, le passeggiate sul lungomare la sera. Era la villeggiatura, non una [[vacanza]]. Era un periodo di grande libertà. ([[Giorgia Cardinaletti]])
==Voci correlate==
*[[Vacanza]]
==Altri progetti==
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Categoria:Turismo
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[[Categoria:Attività ricreative e sportive]]
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Silvana Mauri
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'''Silvana Mauriì''', nota anche come Silvana Ottieri (1920 – 2006), giornalista, scrittrice e traduttrice italiana.
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'''Silvana Mauriì''', nota anche come '''Silvana Ottieri''' (1920 – 2006), giornalista, scrittrice e traduttrice italiana.
==''Ritratto di una scrittrice involontaria''==
*Qualche anno dopo, [[Franca Valeri|Franca]] debuttò nella chiesa sconsacrata di San Barnaba, in ''Anna Lebowitz'', con la regia di Alessandro Fersen. Il padre, contrario alla sua carriera di attrice, le disse: "Fai quello che vuoi ma non usare il nostro nome". Franca mi chiese di suggerirle un nome d'arte. Leggevo in quei giorni [[Paul Valery]] e le dissi: "Chiamati Valeri" e così divenne Franca Valeri. (p. 12)
*Dal mio quartiere caracollavano verso la scuola le lunghe ragazze Cima, le tre bambine Invernizzi, Pietro Baragiola, che conobbi più tardi. Da un palazzo di corso Venezia entrava in una limousine una bella bambina coi boccoli, un largo cappello, i guantini, con accanto una o due istitutrici. Sembrava uscita da una delle favole che mi piaceva leggere. Chi era? Ma era [[Maria Giulia Crespi]], che conobbi molto più tardi. (p. 13)
*Ieri, quando mi avete telefonato, ero a [[Monte Brigone]]. Si vola in teleferica per un'ora su una valle di olivi. Poi pini neri storti, incrociati. Poi castagni, ginepro, una ginestra. Poi boschi e prati di Monte Brignone, 1900 metri. Da qui si vede Cap Martin, tra i fiori. Sull'erba abbiamo fatto la nostra raffinata merenda gialla e marrone, c'era un prato pieno di gente radunata a gruppi e piena di colore. (p. 34)
==Bibliografia==
*Silvana Mauri, ''Ritratto di una scrittrice involontaria'', a cura di Rodolfo Montuoro, Nottetempo, Roma, 2006. ISBN 88-7452-076-X
==Voci correlate==
*[[Valentino Bompiani]]
*[[Maria Pace Ottieri]]
*[[Ottiero Ottieri]]
*[[Pier Paolo Pasolini]]
*[[Franca Valeri]]
==Altri progetti==
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[[Categoria:Scrittori italiani]]
[[Categoria:Traduttori italiani]]
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/* Ritratto di una scrittrice involontaria */
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'''Silvana Mauriì''', nota anche come '''Silvana Ottieri''' (1920 – 2006), giornalista, scrittrice e traduttrice italiana.
==''Ritratto di una scrittrice involontaria''==
*Qualche anno dopo, [[Franca Valeri|Franca]] debuttò nella chiesa sconsacrata di San Barnaba, in ''Anna Lebowitz'', con la regia di Alessandro Fersen. Il padre, contrario alla sua carriera di attrice, le disse: "Fai quello che vuoi ma non usare il nostro nome". Franca mi chiese di suggerirle un nome d'arte. Leggevo in quei giorni [[Paul Valery]] e le dissi: "Chiamati Valeri" e così divenne Franca Valeri. (p. 12)
*Dal mio quartiere caracollavano verso la scuola le lunghe ragazze Cima, le tre bambine Invernizzi, Pietro Baragiola, che conobbi più tardi. Da un palazzo di corso Venezia entrava in una limousine una bella bambina coi boccoli, un largo cappello, i guantini, con accanto una o due istitutrici. Sembrava uscita da una delle favole che mi piaceva leggere. Chi era? Ma era [[Giulia Maria Crespi]], che conobbi molto più tardi. (p. 13)
*Ieri, quando mi avete telefonato, ero a [[Monte Brigone]]. Si vola in teleferica per un'ora su una valle di olivi. Poi pini neri storti, incrociati. Poi castagni, ginepro, una ginestra. Poi boschi e prati di Monte Brignone, 1900 metri. Da qui si vede Cap Martin, tra i fiori. Sull'erba abbiamo fatto la nostra raffinata merenda gialla e marrone, c'era un prato pieno di gente radunata a gruppi e piena di colore. (p. 34)
==Bibliografia==
*Silvana Mauri, ''Ritratto di una scrittrice involontaria'', a cura di Rodolfo Montuoro, Nottetempo, Roma, 2006. ISBN 88-7452-076-X
==Voci correlate==
*[[Valentino Bompiani]]
*[[Maria Pace Ottieri]]
*[[Ottiero Ottieri]]
*[[Pier Paolo Pasolini]]
*[[Franca Valeri]]
==Altri progetti==
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[[Categoria:Giornalisti italiani]]
[[Categoria:Scrittori italiani]]
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/* Ritratto di una scrittrice involontaria */ errore di battitura
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'''Silvana Mauriì''', nota anche come '''Silvana Ottieri''' (1920 – 2006), giornalista, scrittrice e traduttrice italiana.
==''Ritratto di una scrittrice involontaria''==
*Qualche anno dopo, [[Franca Valeri|Franca]] debuttò nella chiesa sconsacrata di San Barnaba, in ''Anna Lebowitz'', con la regia di Alessandro Fersen. Il padre, contrario alla sua carriera di attrice, le disse: "Fai quello che vuoi ma non usare il nostro nome". Franca mi chiese di suggerirle un nome d'arte. Leggevo in quei giorni [[Paul Valery]] e le dissi: "Chiamati Valeri" e così divenne Franca Valeri. (p. 12)
*Dal mio quartiere caracollavano verso la scuola le lunghe ragazze Cima, le tre bambine Invernizzi, Pietro Baragiola, che conobbi più tardi. Da un palazzo di corso Venezia entrava in una limousine una bella bambina coi boccoli, un largo cappello, i guantini, con accanto una o due istitutrici. Sembrava uscita da una delle favole che mi piaceva leggere. Chi era? Ma era [[Giulia Maria Crespi]], che conobbi molto più tardi. (p. 13)
*Ieri, quando mi avete telefonato, ero a [[Monte Bignone]]. Si vola in teleferica per un'ora su una valle di olivi. Poi pini neri storti, incrociati. Poi castagni, ginepro, una ginestra. Poi boschi e prati di Monte Bignone, 1900 metri. Da qui si vede Cap Martin, tra i fiori. Sull'erba abbiamo fatto la nostra raffinata merenda gialla e marrone, c'era un prato pieno di gente radunata a gruppi e piena di colore. (p. 34)
==Bibliografia==
*Silvana Mauri, ''Ritratto di una scrittrice involontaria'', a cura di Rodolfo Montuoro, Nottetempo, Roma, 2006. ISBN 88-7452-076-X
==Voci correlate==
*[[Valentino Bompiani]]
*[[Maria Pace Ottieri]]
*[[Ottiero Ottieri]]
*[[Pier Paolo Pasolini]]
*[[Franca Valeri]]
==Altri progetti==
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/* Voci correlate */ specificazioni
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'''Silvana Mauriì''', nota anche come '''Silvana Ottieri''' (1920 – 2006), giornalista, scrittrice e traduttrice italiana.
==''Ritratto di una scrittrice involontaria''==
*Qualche anno dopo, [[Franca Valeri|Franca]] debuttò nella chiesa sconsacrata di San Barnaba, in ''Anna Lebowitz'', con la regia di Alessandro Fersen. Il padre, contrario alla sua carriera di attrice, le disse: "Fai quello che vuoi ma non usare il nostro nome". Franca mi chiese di suggerirle un nome d'arte. Leggevo in quei giorni [[Paul Valery]] e le dissi: "Chiamati Valeri" e così divenne Franca Valeri. (p. 12)
*Dal mio quartiere caracollavano verso la scuola le lunghe ragazze Cima, le tre bambine Invernizzi, Pietro Baragiola, che conobbi più tardi. Da un palazzo di corso Venezia entrava in una limousine una bella bambina coi boccoli, un largo cappello, i guantini, con accanto una o due istitutrici. Sembrava uscita da una delle favole che mi piaceva leggere. Chi era? Ma era [[Giulia Maria Crespi]], che conobbi molto più tardi. (p. 13)
*Ieri, quando mi avete telefonato, ero a [[Monte Bignone]]. Si vola in teleferica per un'ora su una valle di olivi. Poi pini neri storti, incrociati. Poi castagni, ginepro, una ginestra. Poi boschi e prati di Monte Bignone, 1900 metri. Da qui si vede Cap Martin, tra i fiori. Sull'erba abbiamo fatto la nostra raffinata merenda gialla e marrone, c'era un prato pieno di gente radunata a gruppi e piena di colore. (p. 34)
==Bibliografia==
*Silvana Mauri, ''Ritratto di una scrittrice involontaria'', a cura di Rodolfo Montuoro, Nottetempo, Roma, 2006. ISBN 88-7452-076-X
==Voci correlate==
*[[Valentino Bompiani]], zio materno
*[[Maria Pace Ottieri]], figlia
*[[Ottiero Ottieri]], marito
*[[Pier Paolo Pasolini]]
*[[Franca Valeri]]
==Altri progetti==
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Giulia Maria Crespi
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'''Giulia Maria Crespi''', vedova '''Paravicini''' e '''Mozzoni''' (1923 – 2020) imprenditrice italiana.
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'''Giulia Maria Crespi''', vedova '''Paravicini''' e '''Mozzoni''' (1923 – 2020) imprenditrice italiana.
==Citazioni su Giulia Maria Crespi==
*Da un palazzo di corso Venezia entrava in una limousine una bella bambina coi boccoli, un largo cappello, i guantini, con accanto una o due istitutrici. Sembrava uscita da una delle favole che mi piaceva leggere. Chi era? Ma era Maria Giulia Crespi, che conobbi molto più tardi. ([[Silvana Mauri]])
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'''Giulia Maria Crespi''', vedova '''Paravicini''' e '''Mozzoni''' (1923 – 2020) imprenditrice italiana.
==Citazioni su Giulia Maria Crespi==
*Da un palazzo di corso Venezia entrava in una limousine una bella bambina coi boccoli, un largo cappello, i guantini, con accanto una o due istitutrici. Sembrava uscita da una delle favole che mi piaceva leggere. Chi era? Ma era Maria Giulia Crespi, che conobbi molto più tardi. ([[Silvana Mauri]])
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'''Giulia Maria Crespi''', vedova '''Paravicini''' e '''Mozzoni''' (1923 – 2020) imprenditrice italiana.
==Citazioni su Giulia Maria Crespi==
*Da un palazzo di corso Venezia entrava in una limousine una bella bambina coi boccoli, un largo cappello, i guantini, con accanto una o due istitutrici. Sembrava uscita da una delle favole che mi piaceva leggere. Chi era? Ma era Maria Giulia Crespi, che conobbi molto più tardi. ([[Silvana Mauri]])
*Dispotica guatemalteca. ([[Indro Montanelli]])
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'''Giulia Maria Crespi''', vedova '''Paravicini''' e '''Mozzoni''' (1923 – 2020) imprenditrice italiana.
==Citazioni su Giulia Maria Crespi==
*Da un palazzo di corso Venezia entrava in una limousine una bella bambina coi boccoli, un largo cappello, i guantini, con accanto una o due istitutrici. Sembrava uscita da una delle favole che mi piaceva leggere. Chi era? Ma era Maria Giulia Crespi, che conobbi molto più tardi. ([[Silvana Mauri]])
*Dispotica guatemalteca. ([[Indro Montanelli]])
*Milano è in fiamme per l'affare Feltrinelli, e [[Piero Ottone|Ottone]] mi chiede un articolo contro la [[Camilla Cederna|Cederna]], firmatario di un manifesto in cui, a due ore di distanza dal rinvenimento del cadavere e prima ancora che esso sia ufficialmente riconosciuto, proclama che Feltrinelli è rimasto vittima della «reazione internazionale». Se la Cederna avesse una testa, direi che l'ha persa. Ma perché Ottone vuole un articolo contro di lei, intima amica e direttrice di coscienza di Giulia Maria, nonché regina del suo sinistrorso salotto? Comunque, a mettere una zeppa fra direttore e proprietaria, è doveroso collaborare. E faccio l'articolo in forma di "lettera a Camilla". ([[Indro Montanelli]])
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Destub
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'''Giulia Maria Crespi''', vedova '''Paravicini''' e '''Mozzoni''' (1923 – 2020) imprenditrice italiana.
==Citazioni su Giulia Maria Crespi==
*Da un palazzo di corso Venezia entrava in una limousine una bella bambina coi boccoli, un largo cappello, i guantini, con accanto una o due istitutrici. Sembrava uscita da una delle favole che mi piaceva leggere. Chi era? Ma era Maria Giulia Crespi, che conobbi molto più tardi. ([[Silvana Mauri]])
*Dispotica guatemalteca. ([[Indro Montanelli]])
*Milano è in fiamme per l'affare Feltrinelli, e [[Piero Ottone|Ottone]] mi chiede un articolo contro la [[Camilla Cederna|Cederna]], firmatario di un manifesto in cui, a due ore di distanza dal rinvenimento del cadavere e prima ancora che esso sia ufficialmente riconosciuto, proclama che Feltrinelli è rimasto vittima della «reazione internazionale». Se la Cederna avesse una testa, direi che l'ha persa. Ma perché Ottone vuole un articolo contro di lei, intima amica e direttrice di coscienza di Giulia Maria, nonché regina del suo sinistrorso salotto? Comunque, a mettere una zeppa fra direttore e proprietaria, è doveroso collaborare. E faccio l'articolo in forma di "lettera a Camilla". ([[Indro Montanelli]])
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Monte Bignone
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{{Voce tematica}}
Citazioni sul '''monte Bignone'''.
*Ieri, quando mi avete telefonato, ero a Monte Bignone. Si vola in teleferica per un'ora su una valle di olivi. Poi pini neri storti, incrociati. Poi castagni, ginepro, una ginestra. Poi boschi e prati di Monte Bignone, 1900 metri. Da qui si vede Cap Martin, tra i fiori. Sull'erba abbiamo fatto la nostra raffinata merenda gialla e marrone, c'era un prato pieno di gente radunata a gruppi e piena di colore. ([[Silvana Mauri]])
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[[Categoria:Montagne d'Italia]]
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Foto
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{{Voce tematica}}
[[File:Monte Bignone chiesetta.jpg|thumb|Monte Bignone]]
Citazioni sul '''monte Bignone'''.
*Ieri, quando mi avete telefonato, ero a Monte Bignone. Si vola in teleferica per un'ora su una valle di olivi. Poi pini neri storti, incrociati. Poi castagni, ginepro, una ginestra. Poi boschi e prati di Monte Bignone, 1900 metri. Da qui si vede Cap Martin, tra i fiori. Sull'erba abbiamo fatto la nostra raffinata merenda gialla e marrone, c'era un prato pieno di gente radunata a gruppi e piena di colore. ([[Silvana Mauri]])
==Altri progetti==
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[[Categoria:Montagne d'Italia]]
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