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Impresa sociale di comunità/Ideazione
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2022-07-31T03:15:21Z
Eumolpo
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ortografia
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text/x-wiki
{{Impresa sociale di comunità}}
{{Indice destro}}
M. Demozzi, F. Zandonai
Avviare e costituire un'impresa sociale di comunità (ISC) richiede una serie di attività che possiamo distinguere per semplicità in due macro fasi: pre-imprenditoriale e imprenditoriale. Questo capitolo tratta la prima di queste fasi, indagando la nascita dell'iniziativa, le prime tappe volte alla preparazione del Business Plan, quali la lettura dei bisogni della comunità, la definizione degli obiettivi generali che la vostra ISC intende affrontare, nonché la ricerca delle risorse. Le attività di tipo pre-imprenditoriale sono strutturalmente legate allo sviluppo di una ISC e possono sia costituire la fase di avvio di una nuova impresa che riguardare i processi di adattamento proattivo che caratterizzano l'intero ciclo di vita di una ISC (anche nella fase della "maturità").
{| {{prettytable}}
|Cosa troverete in questo capitolo:
* Iniziativa e avvio dei lavori
* Lettura dei bisogni: capire e ascoltare la comunità
* Risorse, mobilitazione e tipologia
|}
== Trasformare un'idea in un progetto condiviso ==
=== L'idea quale "motore" per l'avvio dei lavori ===
Tutto inizia con un'idea nella mente di una o più persone, che la ritengono una soluzione interessante per rispondere a bisogni insoddisfatti o a fenomeni di esclusione e fragilità sociale che loro stessi necessitano di soddisfare o che vedono altri necessitare. L'idea che sta alla base di questa particolare iniziativa imprenditoriale consiste quindi in un'intuizione di solito ben focalizzata intorno a due elementi: da un lato, la rilevazione di una situazione problematica attribuita ad una tipologia di persone o gruppi sociali; d'altro lato, la possibilità di risposta in termini di produzione di beni e servizi. L'ideazione non è di per sé un atto collettivo; può essere il frutto di un'intuizione di una singola persona. Quello che conta come descritto di seguito è che l'idea generale venga successivamente elaborata e "messa alla prova" attraverso un processo che la rende collettiva.
=== Trasformare l'idea in un progetto condiviso attraverso un'analisi sistemica ===
Questa è la fase in cui dopo aver abbozzato l'iniziativa è necessario "operazionalizzare" le idee, tradurle in progetti capaci di migliorare la vita della comunità, secondo un approccio che concretizza le visioni di fondo e le "mette alla prova", ovvero alla consultazione e alla valutazione dei diversi soggetti coinvolti. In questa fase le idee imprenditoriali, pur essendo focalizzate, sono anche estremamente flessibili in modo che, se necessario, possano essere adattate agli elementi di mutamento. Si tratta di una prima importante modalità attraverso cui è possibile valutare quanti e quali attori sono effettivamente interessati ad intervenire nello specifico ambito individuato, mobilitando a tal fine risorse proprie.
{{in_pratica|1='''''Alcuni strumenti per "socializzare" le idee'''''<br/>
* ''Brainstorming'': tecnica creativa di gruppo che ha lo scopo di facilitare la produzione di nuove idee o soluzioni a un problema. Funziona attraverso uno scambio comunicativo libero - sia nell'ordine degli interventi sia nei contenuti degli stessi - che spinga il più lontano possibile la riflessione attorno ad un problema reale, semplice e noto ai partecipanti.
* ''Focus group'': tecnica basata sulla discussione all'interno di un gruppo di persone riguardo all'atteggiamento personale nei confronti di un tema specifico. La sua principale finalità è quella di studiare in profondità uno specifico argomento in relazione a obiettivi specifici.
* ''Panel'': gruppo di persone (utenti, operatori, esperti, ecc.) che si prestano ad essere intervistate periodicamente per una rilevazione rispetto a comportamenti, atteggiamenti, punti vista, valutazioni, ecc.}}
=== Rendere operativo il progetto puntando sull'adattabilità ===
Finita la fase pre-imprenditoriale si passa a quella costitutiva durante la quale il piano d'azione è implementato e l'idea viene resa sostenibile in termini imprenditoriali, ovvero rispondente a criteri quali continuità dell'iniziativa, qualità del prodotto e resa economica. In questa parte va comunque ricordato che i caratteri di ideazione, condivisione collettiva e approccio incrementale non sono "relegati" a livello pre-imprenditoriale, ma caratterizzano in modo consistente anche l'agire d'impresa vero e proprio.
{{Collegamento|1=''La sostenibilità è un tema trasversale a più capitoli, ma nello specifico viene trattata nel capitolo quinto - [[Impresa sociale di comunità/Progettazione|Progettazione]].''}}
== Leggere il territorio: bisogni e risorse ==
=== Bisogni: metodi e pratiche quotidiane ===
È importante verificare che il vostro progetto risponda a bisogni reali e generi un aumento del benessere della comunità in cui operate. È quindi necessario capire come meglio rispondere al bisogno individuato, con il coinvolgimento di quali attori comunitari e con quale livello di partecipazione di questi ultimi.<br/>
Diventa quindi fondamentale definire ''il/i bisogno/i'' attraverso una lettura ed un ascolto del territorio, ''fare delle verifiche'' con gli attori comunitari in senso ampio, potenziali beneficiari diretti e indiretti delle possibili attività, soggetti pubblici e privati coinvolgibili e/o interessati per poi scrivere una ''proposta di massima''. In questo processo, che risulta di cruciale rilevanza per l'avvio e il buon funzionamento di un'ISC, è importante considerare che i bisogni non sono rilevabili come oggetti pre-definiti e sostanzialmente statici, ma sono piuttosto il frutto di una dinamica di co-costruzione dove intervengono soggetti portatori di punti di vista e interessi anche molto diversi. In termini generali la negoziazione rispetto alla natura specifica dei bisogni di una comunità (o, più spesso, di sue specifiche componenti) trovano - o dovrebbero trovare - un elemento di sintesi nella prospettiva dell'interesse generale.
{{Collegamento|1=''Le relazioni con gli stakeholder sono trattate nel nono capitolo - [[Impresa sociale di comunità/Governance|Governance]].''}}
==== Definire il bisogno ====
Leggere il territorio per capire i bisogni reali e/o latenti significa tenere, in primo luogo, un contatto diretto con la comunità locale, ascoltarne le esigenze, interpretare i segnali di cambiamento, comprendere le criticità e sfruttare le potenzialità locali. È importante procedere con incontri, formali ed informali, per farne una lettura condivisa con gli attori comunitari, al fine di evitare l'incomprensione tra l'utilizzo di linguaggi diversi, la frammentarietà delle informazioni e degli interventi in atto sul territorio.<br/>
La "lettura del territorio" non dovrebbe essere intesa esclusivamente come un'operazione preliminare alla progettazione delle attività, bensì come un'attività continua da svolgersi in parallelo alle altre per permettere aggiustamenti sugli interventi in corso e per aggiornare la programmazione.
{{Collegamento|1=''La lettura del territorio come strumento di auto-valutazione dell'impresa è trattata nel capitolo sedicesimo - [[Impresa sociale di comunità/Monitoraggio e autovalutazione|Monitoraggio e autovalutazione]].''}}
==== Verifica del bisogno ====
Un primo elemento di attenzione riguarda la necessità di riconoscere, attraverso un'attività di mappatura, i soggetti attivi sul territorio, anche in forma embrionale e non strutturata; la mancata valorizzazione di queste risorse per quanto possano essere scarse potrebbe risultare un elemento chiave per la sostenibilità della vostra iniziativa.<br/>
Quando avrete adeguatamente verificato la situazione sarete in grado di capire se esistono le esigenze o le opportunità per costituire un'ISC. Potreste capire che non c'è la necessità di un intervento di questo tipo nella comunità che avete identificato; scoprirlo in questa fase vi permetterà di evitare molti sprechi di risorse.
{{In_pratica|1='''Una prima verifica del bisogno individuato'''<br/>
# Per capire se quello che state facendo è sostenibile, provate a rispondere a queste prime domande:
#* perché volete costituire un'ISC?
#* quale beneficio per la comunità?
#* perché pensate possa essere una buona idea?
#* quale coinvolgimento degli attori comunitari?
#* quale l'impatto sulla comunità e sui principali attori comunitari?
# Fate una lista dei potenziali stakeholder della vostra iniziativa, cercando di individuare interessi/aspettative e modalità di coinvolgimento di ciascuno.
# Elaborate una scheda/questionario che vi supporti ulteriormente nell'esplicazione del bisogno e raccogliete i dati già disponibili al riguardo, quali documenti di varia natura, statistiche, ricerche socio - economiche o altre informazioni anche non necessariamente scritte.
# Verificate le informazioni che avete raccolto e delineate le motivazioni che giustificano l'avvio della vostra iniziativa, anche con il coinvolgimento dei principali stakeholder rispondendo alla domanda: quali motivazioni alla base del bisogno individuato?
# Osservate ed analizzate i dati raccolti e cercate di rispondere a queste domande e altre che ritenete rilevanti:
#* quali sono le caratteristiche delle comunità beneficiaria dell'intervento?
#* di quante persone è composta? Di quante famiglie, con quale tipologia?
#* quanti potranno essere interessati alla vostra impresa?
# Scrivete le vostre conclusioni sulla base dei punti precedenti e passate al passo successivo: scrivete la vostra proposta.
''Usate queste scheda per aiutarvi ad effettuare un'analisi del bisogno in fase di avvio della vostra iniziativa, ma anche nei momenti di monitoraggio e trasformazione delle attività/servizi.''}}
==== Scrivete la vostra proposta ====
Il passo successivo vi chiede di stendere una proposta/progetto; si tratta di una versione embrionale e non ufficiale del Business Plan, che dovrebbe comprendere almeno le seguenti informazioni:
* analisi del ''contesto socio-economico'' in cui si colloca la vostra iniziativa: esposizione del problema;
* verifiche delle ''necessità/bisogni'' identificati: descrivete quanto è emerso dalla scheda del riquadro precedente "Una prima verifica del bisogno individuato";
* ''approccio'' proposto: descrivete come vorreste affrontare il bisogno individuato, la vostra strategia. Questo passaggio vi permetterà anche di acquisire una visione di medio - lungo periodo;
* ''risorse'': scrivete le risorse che avete a disposizione in fase di avvio dell'iniziativa, in particolare le risorse materiali ma soprattutto quelle immateriali (vedi anche sezione successiva);
* ''analisi interna'': valutare se le risorse interne - le persone coinvolte - possono essere in grado di sostenere questo progetto oppure si renda necessario un supporto esterno in questa fase dell'iniziativa;
* ''tempistica'': individuate un possibile arco di tempo nel quale pensate di portare a termine le macro fasi indicate in questo capitolo: vi aiuterà nell'articolazione e nella definizione dei successivi passaggi.
{{Collegamento|1=''Al Business Plan è dedicato il capitolo quinto - [[Impresa sociale di comunità/Progettazione|Progettazione]].''}}
{{Buone_pratiche|1='''Uno strumento per l'analisi del contesto esterno - interno all'iniziativa: la SWOT analisi'''
L'analisi SWOT, conosciuta anche come Matrice TOWS, è uno strumento di pianificazione strategica usata per valutare i punti di forza ('''S'''trengths), debolezza ('''W'''eaknesses), le opportunità ('''O'''pportunities) e le minacce ('''T'''hreats) di un progetto in un'impresa o in ogni altra situazione in cui un'organizzazione deve prendere una decisione per raggiungere un obiettivo. L'analisi può riguardare l'ambiente interno o esterno di un'organizzazione.
In questo capitolo essa rappresenta un utile strumento che aiuta ad esplicitare le complessità o le opportunità legate all'iniziativa, in particolare vi aiuta a capire come e dove vi state muovendo. Del resto può essere utile condurre la SWOT analisi lungo tutto il percorso; infatti operando all'interno di un contesto in continua evoluzione sarà vostro compito monitorare in itinere i fattori esterni/interni e come la vostra organizzazione intende affrontarli da un punto di vista strategico e gestionale; naturalmente all'interno di un quadro dove la vostra mission sia sensata e conseguibile (vedi [[Impresa sociale di comunità/Indentità|capitolo successivo]]).<br/>
La dimensione dell'analisi SWOT può essere meglio compresa attraverso lo schema sottostante.
Cercate di completare la matrice come esito del percorso delineato in questo capitolo, individuando punti di forza/debolezza nonché minacce e opportunità legate alla vostra iniziativa. Questo lavoro vi aiuterà a:
* massimizzare i vostri punti di forza;
* lavorare per migliorare i vostri punti deboli in quelle aree che potrebbero contenere potenziali opportunità;
* monitorare le aree di criticità della vostra iniziativa e l'ambiente circostante.}}
{|border=1 width=80% align=center cellspacing=0 cellpadding=2
|rowspan=2 colspan=2 bgcolor=#D0D0D0 align=center| '''SWOT-analysis'''
|colspan=2 bgcolor=#D0D0D0 align=center| '''Analisi Interna'''
|-
|bgcolor=#D0D0D0 align=center| '''Forze''' ||bgcolor=#D0D0D0 align=center| '''Debolezze'''
|-
|rowspan=2 bgcolor=#D0D0D0 align=center| '''A<br/>n<br/>a<br/>l<br/>i<br/>s<br/>i<br/><br/>E<br/>s<br/>t<br/>e<br/>r<br/>n<br/>a'''
|bgcolor=#D0D0D0 align=center| '''Opportunità'''
|bgcolor=#F0F0F0| ''Strategie S-O'':<br/>Sviluppare nuove metodologie in grado di sfruttare i punti di forza dell'organizzazione
|bgcolor=#F0F0F0| ''Strategie W-O'':<br/>Eliminare le debolezze per attivare nuove opportunità
|-
|bgcolor=#D0D0D0 align=center| '''Minacce'''
|bgcolor=#F0F0F0| ''Strategie S-T'':<br/>Sfruttare i punti di forza per difendersi dalle minacce
|bgcolor=#F0F0F0| ''Strategie W-T'':<br/>Individuare piani di difesa per evitare che le minacce esterne acuiscano i punti di debolezza
|}
== Risorse: tipologia, modalità di attivazione e combinazione ==
La capacità della vostra organizzazione di mobilitare risorse diverse - che per altri soggetti sarebbero considerate marginali o addirittura non prese in considerazione - rappresenta un elemento cruciale per il funzionamento e lo sviluppo, in quanto permette di realizzare due obiettivi fondamentali:
# sostenere una dimensione produttiva secondo criteri di autonomia (cioè non completamente dipendente dalle scelte di soggetti esterni) e di continuità (improntata a criteri di sostenibilità, qualità e professionalità);
# "riallocare" in forma non estemporanea risorse locali per sostenere la risposta a nuovi bisogni e, in termini più generali, per influenzare i meccanismi decisionali per la destinazione di nuove risorse (ad esempio in sede di definizione delle politiche territoriali, piuttosto che di rendicontazione delle attività svolte a livello economico e di impatto sociale).
Il mix di risorse che riuscirete a generare sarà l'effetto diretto di una strategia di coinvolgimento e responsabilizzazione di diversi soggetti - i beneficiari, gli attori pubblici e privati, individuali e collettivi ecc. - basata sulla creazione di coalizioni di attori orientate non solo a riconoscere l'esistenza di bisogni insoddisfatti o di fenomeni di esclusione e fragilità sociale, ma anche l'individuazione delle risorse necessarie per dare loro risposta, attraverso un circolo che si autoalimenta in modo virtuoso.
Una competenza chiave del management di una ISC consiste quindi nel saper individuare e attrarre queste diverse risorse, ma anche nel saperle combinare in vista del raggiungimento di un obiettivo comune. Non sempre, infatti, chi apporta le risorse è consapevole di poter giocare un ruolo rilevante rispetto all'iniziativa intrapresa. Ed inoltre non è scontato che tutti i soggetti apportatori siano sempre e comunque disponibili a collaborare con gli altri, a condividere cioè gli obiettivi e il percorso identificato per raggiungerli.<br/>
In questo processo si possono individuare diversi passaggi critici che il manager di un'ISC dovrebbe tenere in considerazione.
* Il primo aspetto riguarda ''l'emersione delle risorse''; queste ultime non sempre sono riconosciute come tali (spesso neanche da chi le possiede), ma devono essere individuate e valorizzate (ad esempio le competenze di un gruppo di volontari).
* Il secondo aspetto consiste nel ''far convergere'' le risorse intorno ad uno specifico obiettivo che viene definito dai diversi soggetti che apportano le risorse attraverso un processo co-costruito; non è consigliabile quindi pre-definire rigidamente gli obiettivi, ma è necessario garantire un certo margine di flessibilità; in alcune fasi, ad esempio, può essere utile insistere di più sul metodo di lavoro come "faro" a cui tutti fanno riferimento (ad esempio, sensibilizzare una comunità rispetto all'utilizzo di una struttura di proprietà pubblica per finalità diverse, in modo da rispondere a nuovi bisogni).
* Il terzo aspetto, complementare al precedente, consiste nel promuovere ''il riconoscimento e la legittimazione reciproca'' dei soggetti coinvolti, in modo che ognuno sia consapevole non solo del proprio apporto di risorse, ma anche del contributo essenziale degli altri. Questo punto è particolarmente importante al fine di limitare il rischio che alcuni attori vogliano monopolizzare il percorso, compromettendo così il carattere comunitario dell'iniziativa (ad esempio, gli enti pubblici possono assumere un ruolo egemone per finalità di consenso politico o per una limitata visione della sussidiarietà, lasciando così gli altri attori in posizione marginale).
* Infine, il quarto aspetto riguarda la ''rendicontazione dei risultati'' ottenuti grazie alle risorse generate, attratte e combinate intorno all'iniziativa di comunità. Si tratta di un'attività importante e complessa, perché è richiesto di comunicare i risultati a molti interlocutori, ognuno dei quali si attende un riscontro specifico rispetto all'investimento effettuato. Ognuno di essi, inoltre, utilizza linguaggi e codici culturali diversi, per cui il sistema di rendicontazione economica e sociale deve essere "declinato" secondo diverse modalità.
{{Collegamento|1=''Il tema delle rendicontazione sociale è trattato nel capitolo settimo - [[Impresa sociale di comunità/Rendicontazione sociale|Rendicontazione sociale]].''}}
{{Buone_pratiche|1='''''Per riconoscere, attrarre e valorizzare le potenziali risorse'''''<br/>
Basate la vostra azione sulla differenziazione delle fonti economiche e non, materiali e immateriali, aiutandovi a capire cosa, come e quando avete a disposizione queste risorse attraverso la costruzione di un piano e rispondendo ad alcune domande chiave; lo schema di seguito e l'esercizio nel riquadro vi aiutano in parte a costruirlo.}}
<div style="text-align:center ">''Le risorse attivabili: un primo quadro d'insieme''</div>
{|border=1 cellspacing=0 width=80% align=center
|rowspan=2 align=center| '''Materiali'''
|rowspan=2| Capitale fisico: beni strumentali e finanziari
| Di tipo pubblico
|-
| Di tipo privato
|-
|rowspan=3 align=center| '''Immateriali'''
|| Capitale relazionale || Conoscenza e capitale sociale
|-
|| Capitale organizzativo || Struttura organizzativa, sistema informativo
|-
|| Capitale umano || Persone
|}
{{In_pratica|1='''''Una prima verifica delle risorse individuate'''''<br/>
* Quali sono le risorse e quale la loro natura? Come si possono combinare risorse materiali ed immateriali, risorse economiche e non?
* Quale è la disponibilità e la qualità delle risorse nella fase pre-imprenditoriale?
* Esiste nella vostra organizzazione una strategia e una consapevolezza di poter accedere ad un mix di risorse?
* Chi è il soggetto "proprietario" delle varie risorse? Esiste un soggetto gestore? "Conseguono" qualcosa i soggetti che apportano risorse?
* Quale è la modalità possibile di utilizzo? Esistono dei vincoli?
Rispondete alle domande costruendo contemporaneamente un piano che comprenda almeno i seguenti elementi: natura delle risorse, modalità di acquisizione, soggetti apportatori e tempi per la fruizione.}}
=== Le risorse materiali ===
==== Pubbliche ====
Le risorse materiali derivanti dal comparto pubblico possono essere distinte in diverse tipologie che corrispondono a diverse modalità di acquisizione. Può trattarsi infatti di finanziamenti derivanti dalla stipula di contratti per la produzione di beni e di servizi (convezioni, gare d'appalto, ecc.), da contributi in conto capitale, da incentivi per lo sviluppo delle imprese e del settore non profit, ecc.<br/>
È importante per la vostra organizzazione aver presente la disponibilità temporale di queste risorse e monitorare l'incidenza dei finanziamenti pubblici sul totale delle risorse, al fine di mantenere un giusto equilibrio per la sostenibilità della vostra iniziativa. La strategia da seguire in questo ambito dovrebbe quindi essere orientata a:
* differenziare il numero di soggetti pubblici e le modalità attraverso cui si acquisiscono le risorse;
* estendere l'arco temporale di gestione delle risorse, in modo da garantire la continuità e lo sviluppo del progetto imprenditoriale;
* sostenere modalità di erogazione delle risorse pubbliche che prevedano il riconoscimento del "valore aggiunto" delle imprese sociali nello svolgimento di quelle attività;
* rendicontare in modo adeguato i benefici generati dalla gestione delle risorse pubbliche, considerando anche output non previsti in sede di definizione del contratto.
{{Collegamento|1=''Gli strumenti giuridici per la regolazione del rapporto pubblico - privato sono trattati nel capitolo dodicesimo - [[Impresa sociale di comunità/Rapporto pubblico-privato|Rapporto pubblico-privato]].''}}
==== Private ====
Le risorse di tipo privato possono essere suddivise in proventi derivanti dalla vendita di beni e servizi, risorse derivanti dal conferimento di capitale di prestito, donazioni suddivisibili per tipologia in lasciti immobiliari, interventi economici una tantum finalizzati a sostenere progetti specifici o attività di routine. Naturalmente non si tratta di un elenco esaustivo; vostro compito sarà quello di promuovere e legittimare la vostra organizzazione in modo da attivare e mobilitare un numero sempre crescente di risorse, al fine di diversificare le vostre fonti di finanziamento. Anche in questo caso si possono proporre alcune linee-guida strategiche che sono accomunate dal fatto di richiedere investimenti certi e di medio periodo.
* Sostenere processi di aggregazione dei bisogni in domanda di servizi; molto spesso, infatti, le imprese sociali non operano in mercati dove domanda e offerta sono chiaramente definite, ma devono contribuire alla loro individuazione e sviluppo nel corso del tempo.
* Sviluppare "mercati privati", ovvero rapporti contrattuali diretti tra la vostra impresa e coloro che consumano i beni prodotti (o i loro più stretti interlocutori, ad esempio i loro familiari).
* Attrarre risorse di carattere donativo, puntando sul capitale fiduciario dell'organizzazione e delle persone che ne fanno parte, così come verrà argomentato nei paragrafi seguenti.
* Proporre soluzioni innovative per l'utilizzo di "risorse comunitare" (strutture e beni di proprietà pubblica, o comunque con una finalità in tal senso orientata) in modo da rispondere a nuove esigenze e bisogni.
=== Le risorse immateriali ===
Le risorse immateriali rappresentano una fonte di vantaggio difficilmente imitabile su cui porre cruciale attenzione per creare e sviluppare valore nella vostra organizzazione. Tali risorse si producono soprattutto all'interno dell'organizzazione e sono spesso precondizione per l'acquisizione delle risorse materiali. Particolare attenzione verrà riservata alla conoscenza e alla fiducia; si tratta infatti di risorse molto importanti per le imprese sociali e, in generale, per tutte le organizzazioni, ma che spesso vengono sottovalutate o non adeguatamente considerate.
==== La conoscenza ====
"La conoscenza è divenuta la risorsa economica chiave e la fonte di vantaggio competitivo dominante se non l'unica", così sosteneva il famoso esperto di management Peter Drucker. Tale risorsa, come vedremo, rappresenta uno dei fattori chiave per il successo di un'impresa.
La conoscenza ha caratteristiche del tutto uniche, è in gran parte tacita (cioè non esplicita) e contestualizzata (legata all'esperienza quotidiana delle persone). La gestione delle conoscenze è da sempre presente nelle imprese, che da essa traggono la loro capacità di evolvere e cambiare. Per questo, con ogni probabilità, le organizzazioni migliori sono proprio quelle che già sanno valorizzare e trasferire le conoscenze senza necessariamente fare ricorso a sistemi strutturati e eccessivamente complessi. Queste considerazioni, valide per qualsiasi tipo di impresa, risultano ancora più rilevanti per le imprese sociali, in quanto:
* producono beni immateriali ad elevato contenuto relazionale (servizi alla persona e alla comunità);
* i beneficiari delle imprese sociali spesso non sono in possesso delle conoscenze e delle informazioni adeguate per valutare contenuti e qualità del bene che "consumano";
* esiste un elevato livello di specializzazione e differenziazione del bene, a seconda delle caratteristiche specifiche del destinatario e del contesto, per cui è molto complesso (e, a volte, dannoso) cercare di standardizzare le informazioni e le conoscenze;
* nei processi produttivi delle imprese sociali partecipano diverse tipologie di soggetti; difficilmente esiste una sola persona o organizzazione che ha il "monopolio" delle conoscenze.
Per tutte queste ragioni è importante che le imprese sociali, soprattutto quelle che si configurano come "sistemi aperti" alla comunità si dotino di strumenti adeguati per gestire la circolazione e la condivisione delle conoscenze. Nella prospettiva della ISC, infatti, la conoscenza si configura non come una risorsa esclusiva, ma come un vero e proprio "bene pubblico" prodotto e condiviso da una comunità.
{{Approfondimento|'''''Le caratteristiche della conoscenza'''''<br/>
La conoscenza per un'impresa diviene un elemento importante in relazione ad alcune sue caratteristiche.
# ''Trasferibilità.'' La conoscenza si presta ad essere analizzata dal punto di vista della trasferibilità in quanto essa ha una dimensione tacita ed una esplicita. La differenza fra le due dimensioni risiede essenzialmente nella loro idoneità ad essere trasferite nel tempo, nello spazio e fra gli individui. La componente tacita o implicita della conoscenza presenta una certa misura di indeterminatezza, che la rende poco suscettibile ad essere codificata o formalizzata in modo strutturato.
# ''Capacità di assorbimento.'' Perché sia trasferita, non basta che la conoscenza sia codificata: è necessario che il destinatario sia in grado di assorbire questa conoscenza. La capacità di assorbimento dipende solitamente dalla sua abilità di aggiungere nuova conoscenza a quella esistente. A questo fine è importante la presenza di additività fra i vari elementi della conoscenza.
# ''Appropriabilità.'' La conoscenza è una risorsa soggetta a problemi particolarmente complessi di appropriabilità, ovvero di acquisizione permanente da parte dell'impresa. La conoscenza tacita non è immediatamente appropriabile poiché non può essere trasferita direttamente: l'impresa può diventarne proprietaria solamente se viene applicata in un'attività produttiva o in un processo. Essa viene il più delle volte creata all'interno dell'organizzazione ed è specifica rispetto al contesto in cui è stata generata e rispetto alle persone che la generano (spesso inconsapevolmente).
# ''Specializzazione delle conoscenze individuali.'' Poiché le capacità di acquisire, immagazzinare ed elaborare informazioni e conoscenze sono limitate, l'efficienza nella produzione di conoscenza (creazione, acquisizione, accumulazione) richiede che gli individui si specializzino in una determinata area. Una conoscenza di tipo specialistico di per sé non ha valore se separata da altre conoscenze specialistiche che compongono il quadro dei processi organizzativi.<br/>
La co-esistenza di tipi diversi di conoscenza all'interno dell'organizzazione comporta la possibilità di strategie di gestione delle conoscenza diverse secondo due paradigmi estremi:
* enfatizzare la componente esplicita della conoscenza e quindi investire in una strategia di codificazione, volta a strutturare la conoscenza in maniera tale da poterla rendere facilmente trasferibile e utilizzabile;
* enfatizzare la componente tacita e quindi associare integralmente la conoscenza alle persone che la possiedono, adottando una strategia di personalizzazione che ha come obiettivo la facilitazione del trasferimento tramite contatto diretto tra i detentori della conoscenza.}}
La conoscenza può essere oggetto di due diverse modalità di valorizzazione: l'''applicazione'' e la ''creazione'' della conoscenza. Nel primo caso si tratta di un processo di trasferimento di conoscenza esistente nei contesti adeguati ("al posto giusto e al momento giusto") e richiede di investire sulla "memoria" dell'organizzazione, evitando che la conoscenza si "eroda" con il passare del tempo. Nel secondo caso si tratta invece di un processo creativo volto ad assicurare le condizioni per l'innovazione e la creazione di nuova conoscenza.
La generazione di nuova conoscenza e la modificazione di quella esistente pone al centro il ruolo delle persone e i meccanismi di incentivazione. Il ruolo dell'azione organizzativa in quest'ambito è concentrato sul rapporto con la persona, mentre il sistema di management della conoscenza rappresenta un contenitore da attivare e da alimentare.
{{Collegamento|1=''I meccanismi di incentivazione sono trattati nei capitoli tredicesimo - Motivazioni e incentivi, e quattordicesimo - [[Impresa sociale di comunità/Capitale umano|Capitale umano]].''}}
La risorsa conoscenza dipenderà quindi dalla capacità di rielaborare e sintetizzare un insieme variegato e complesso di informazioni che riguardano - in modo diretto o indiretto - bisogni e necessità che afferiscono al vostro ambito di intervento, considerando che tale capacità non è legata a determinate figure professionali, ma deve essere diffusa nell'organizzazione, soprattutto nei contesti dove avviene la produzione e lo scambio dei beni.
È importante quindi dedicare tempo alla costruzione di un ''efficace sistema di connessioni'' sia interne che con il proprio ambiente di riferimento, in grado di valorizzare dati esperienziali e relazioni interpersonali di tipo empatico, oltre che conoscenze codificate e sistemi di relazione tra ruoli formali, al fine di alimentare la capacità riflessiva delle singole persone e più in generale volta a riconoscere e attivare le loro competenze.
La vostra impresa dovrebbe quindi sia operare attraverso la raccolta e l'elaborazione di informazioni e conoscenze codificate o pre-codificate, sia agire affinché i soggetti depositari siano in grado di esprimerle come tali, raggiungendo a tal fine un necessario livello di consapevolezza.<br/>
Va ricordato comunque che un processo di codificazione di questo tipo potrebbe, con un'eccessiva formalizzazione della conoscenza, rendere l'organizzazione più rigida e diminuire gli incentivi a cercare soluzioni diverse e di conseguenza agire negativamente sulla qualità del lavoro e sulla soddisfazione dei lavoratori.
{{Approfondimento|1='''''La memoria dell'organizzazione'''''<br/>
All'interno di un'organizzazione la conoscenza è articolata in esperienze di soluzione dei problemi (problem-solving) in ambiti funzionali, esperienze delle persone, esperienze di processo, formazione ecc. L'integrazione coerente di questa conoscenza dispersa, onde evitarne l'erosione, viene chiamata memoria organizzativa (Organizational Memory o Organizational Memory Information System) e rappresenta l'elemento di base per il supporto al sistema di gestione della conoscenza (knowledge management - KM), ovvero un luogo virtuale nel quale risiede la conoscenza posseduta dall'impresa.
Ed è proprio la concezione dell'esistenza di una memoria dell'organizzazione che ha originato lo sviluppo del KM, perché se una memoria esiste, significa che la conoscenza dell'impresa è un vero e proprio elemento di valore che richiede di essere valorizzato e gestito adeguatamente.}}
Il processo di gestione e distribuzione della conoscenza costituisce quindi una risorsa rilevante sia per il funzionamento (input) della ISC sia come prodotto (output) della sua attività, in quanto produce valore a diversi livelli:
* si tratta di un elemento di legittimazione sostanziale, in quanto grazie alla conoscenza è riconosciuta all'organizzazione la capacità di leggere e di interpretare il territorio attraverso un'attività specifica di mappatura - soprattutto grazie alla presenza di un tessuto di relazioni "organizzato" in modo tale da fornire informazioni e feed-back - nonché di "accreditare" l'organizzazione nel sistema di dialogo con le altre istituzioni pubbliche e private;
* la conoscenza agisce come vero e proprio fattore di efficacia produttiva, perché consente di adattare le attività svolte rispetto ai vincoli e alle risorse che si rendono disponibili nel proprio contesto di azione, incrementando la produttività del lavoro della conoscenza;
* la conoscenza si configura come un vero e proprio prodotto della vostra organizzazione di cui beneficiano singoli cittadini e comunità locali, consentendo di limitare l'effetto delle asimmetrie informative che caratterizzano i sistemi di welfare e favorendo così un maggior livello di accessibilità a prestazioni e servizi di protezione sociale;
* la conoscenza rappresenta, in senso lato, una risorsa fondamentale per sostenere i percorsi di empowerment e di inclusione sociale a favore di soggetti che, per ragioni diverse, si trovano in situazioni di disagio e di fragilità sociale anche perché non sono in possesso di informazioni adeguate rispetto alle opportunità presenti nel loro contesto di vita.
==== Fiducia e capitale sociale ====
La fiducia è una risorsa che facilita il lavoro nella vostra organizzazione e rende possibile la collaborazione tra diverse realtà e persone, apportando molti vantaggi in quanto, in primo luogo, agisce come meccanismo alternativo al potere e al controllo diretto in contesti caratterizzati da processi organizzativi flessibili e non gerarchici e, in secondo luogo, incoraggia la circolazione delle informazioni riducendo i costi di transazione tra le organizzazioni e/o le persone rafforzando così la stabilità dell'intero sistema.
Un buon punto di partenza per mobilitare risorse di natura fiduciaria è promuovere i cosiddetti "diffusori della fiducia", soggetti che creano canali di collegamento tra reticoli sociali diversi; imprenditori sociali che favoriscono l'accumulazione allargata del capitale sociale e che "costruiscono ponti" tra aree relazionali segnate da assenza di legami, ma ricche di potenzialità informative, o infine, portatori di legami deboli in qualche misura "stranieri" e "marginali" rispetto alle comunità che mettono in contatto (Mutti, 1998).
Operando in questo modo garantirete la produzione e l'investimento di capitale sociale, quale insieme di "risorse" che vengono create attraverso la presenza di elevati livelli di fiducia, di reciprocità e mutualità, di condivisione di valori e norme di comportamento, di condivisione del senso di appartenenza e di responsabilità. Tali risorse possono essere impiegate in modo proficuo dai singoli individui, dai gruppi e, più in generale, dalla comunità al fine di facilitarne il coordinamento e favorirne la cooperazione aumentando in tal modo i benefici individuali e collettivi.
{{Glossario|'''Definizione di ''Capitale sociale'''''<br/>
"Capitale sociale" è un concetto che fa riferimento ad una pluralità di fenomeni e che quindi nel corso del tempo è stato definito in maniera diversa. Secondo il politologo Putnam (1993) "''per capitale sociale s'intende la fiducia, le norme che regolano la convivenza, le reti di associazionismo civico, elementi che migliorano l'efficienza dell'organizzazione sociale promuovendo iniziative prese di comune accordo''". Il capitale sociale identifica quindi requisiti culturali, quali la struttura delle relazioni, i valori e le norme, che favoriscono un ordine sociale contraddistinto dalla generale cooperazione per il bene pubblico. Qualche anno più tardi, Putnam sosterrà ancor più esplicitamente che "''il capitale sociale è strettamente connesso al concetto di ‘senso civico'''".
Secondo Mutti (1998) il capitale sociale corrisponde a "''una struttura di relazioni tra persone, relativamente durevole nel tempo, atta a favorire la cooperazione e perciò a produrre, con altre forme di capitale, valori materiali e simbolici. Tale struttura di relazioni consiste in reti fiduciarie formali e informali che stimolano reciprocità e cooperazione''".
Il capitale sociale è una risorsa variamente disponibile a seconda dei contesti territoriali e dei periodi storici. Inoltre i benefici del capitale sociale possono essere selettivi. È possibile che persone o gruppi sociali godano di notevoli vantaggi per il fatto di essere parte di reti ad alto contenuto di capitale sociale, ma ciò potrebbe creare forme anche notevoli di svantaggio per chi non può o non riesce ad accedere a tali reti. Una questione cruciale riguarda quindi le modalità attraverso cui un sistema sociale e le organizzazioni che vi operano sono in grado di produrre e accumulare un capitale sociale capace di generare benefici generalizzati all'intera comunità.}}
La ricchezza del tessuto sociale in termini di ammontare di capitale sociale gioca un ruolo decisivo nella nascita, avvio e sostenibilità della vostra iniziativa, anche se la questione in gioco riguarda non tanto l'ammontare di capitale sociale, quanto le possibilità /opportunità di una sua fruibilità e mobilitazione.<br/>
Se nei contesti con maggiore disponibilità possono esistere condizioni più favorevoli non si tratta comunque di una soluzione esclusiva, perché invece risulteranno prioritarie le forme di distribuzione e le opportunità di investimento del capitale sociale. Per questo risulta cruciale il modo in cui la ISC saprà "accreditarsi" all'interno di un sistema di relazioni che può essere caratterizzato anche da consistenti elementi di rigidità e da barriere all'ingresso, sia che si tratti di contesti socio-economici con una buona dotazione di capitale sociale, sia che si tratti di territori meno dotati. Da questo punto di vista emerge il ruolo chiave esercitato dai sistemi di relazione più "storicizzati" (di origine politica, culturale, religiosa, ecc.), spesso in combinazione con legami di tipo "naturale" (parentele, amicizie, ecc.), ossia dai già citati "diffusori della fiducia". Le persone che "incarnano" queste forme di appartenenza e di attenzione per le dinamiche a livello "micro" e che sanno utilizzarle, attualizzandole rispetto a esigenze specifiche, giocano un ruolo assai rilevante per la nascita e lo sviluppo dell'iniziativa, assumendo molto spesso ruoli di leadership non solo all'interno dell'organizzazione ma nel più ampio contesto sociale.
Inoltre, la rilevanza della risorsa capitale sociale è visibile anche guardando all'enfasi assegnata all'identificazione di un "territorio" da parte delle ISC, inteso come ambito all'interno del quale l'iniziativa è in grado di mettere in atto in modo efficiente i suoi processi di attivazione mirata di risorse locali, ma anche di intercettare le risorse che intersecano quello stesso ambito seguendo dinamiche di integrazione "verticale" (ad esempio finanziamenti comunitari, iniziative di responsabilità sociale promosse da parte di imprese multinazionali, ecc.). In questo senso il capitale sociale che utilizzate e producete è più di tipo "bridging" (volto cioè a creare, ampliare e rafforzare sistemi di relazione), piuttosto che di tipo "bounding" (orientato invece a stabilire "i confini" fra coloro che possono fruire di questa risorsa e quelli che ne sono esclusi) (Ecchia e Zarri, 2005).
{{Collegamento|1=''Le risorse umane quale insieme di conoscenze, capacità, competenze e abilità possedute dalle persone rappresentano un tema trasversale a più capitoli, più diffusamente trattato nel capitolo quattordicesimo - [[Impresa sociale di comunità/Capitale umano|Capitale umano]].''}}
==== Il capitale organizzativo ====
La struttura portante dell'organizzazione è finalizzata a gestire in modo adeguato quei sistemi di relazione che coinvolgono diversi attori da cui scaturiscono i beni prodotti da una ISC che, non a caso, vengono definiti "beni relazionali".<br/>
La qualità di tali beni dipende, come si è visto in precedenza, anche dalla qualità delle informazioni e dalla qualità dei meccanismi attraverso i quali queste ultime sono raccolte, archiviate e fatte circolare dentro e fuori dall'organizzazione.
{{Glossario|1='''Definizione di ''Bene relazionale'''''<br/>
I beni relazionali possono essere definiti come prodotti di "incontri", nei quali l'identità, l'atteggiamento e le motivazioni delle persone coinvolte sono elementi essenziali nella creazione e nel valore del bene. In altri termini nei beni relazionali è la relazione in sé a costituire il bene economico, per cui tali beni nascono e muoiono con la relazione stessa.
Per approfondimenti si rimanda a Gui (2003).}}
Sono essenzialmente due i "fulcri" organizzativi di un'impresa sociale che investe in maniera consistente e continuativa sulla dimensione comunitaria.<br/>
Il primo ambito organizzativo è costituito dall'assetto di governo dell'impresa che è chiamato a coordinare un sistema gestionale complesso, in quanto è partecipato da attori di diversa natura e con interessi, competenze e risorse altrettanto differenziate. Le ISC sono sistemi organizzativi aperti al contributo di attori individuali e collettivi, pubblici e privati, ecc. in quanto ciascuno di essi può contribuire al perseguimento delle loro finalità di interesse generale e di sviluppo comunitario. D'altro canto la co-presenza di tanti attori diversi che intervengono nei processi decisionali (a livello strategico e operativo) richiede la presenza di una governance efficace rispetto alla mission sociale ed efficiente rispetto ai vincoli dell'assetto imprenditoriale (economicità, qualità, continuità, ecc.).
{{Collegamento|1=''La governance dell'ISC è analizzata nel nono capitolo - [[Impresa sociale di comunità/Governance|Governance]].''}}
Il secondo ambito è dato dalla diffusa presenza nelle imprese sociali di ''unità di lavoro collettivo'' (team, équipe). Si tratta di una soluzione organizzativa in grado di rispondere efficacemente alla complessità legata al contesto, ossia alla veloce e continua evoluzione dei bisogni, e all'alta interdipendenza tra le varie unità organizzative e fra queste e l'ambiente esterno. I gruppi di lavoro rappresentano, a vari livelli operativi, un importante strumento di coordinamento e di condivisione del lavoro.
* Un primo livello riguarda l'attività "ordinaria" (ad esempio équipe servizi, équipe multidisciplinari) che si caratterizza per un modello di team strutturato e con specifici vincoli procedurali (ad esempio la gestione del caso).
* Un secondo livello riguarda i team più destrutturati, tendenzialmente più spontanei nella loro articolazione e nel loro funzionamento, i quali generalmente sono costituiti per promuovere attività innovative (progetti specifici) e si compongono sia di personale interno che di soggetti interessati alle attività svolte (beneficiari, volontari, finanziatori ecc.).
* Un terzo livello è rappresentato dai team interfunzionali, trasversali all'organizzazione, quali ad esempio i gruppi di lavoro sulla qualità.
Indipendentemente dal modello, i team si caratterizzano per essere composti da un numero limitato di persone (massimo 6/8), spesso con competenze complementari che riescono attraverso un lavoro integrato e una logica di corresponsabilità a rispondere a problemi complessi. Inoltre, essi rappresentano un'unità organizzativa estremamente flessibile che può essere costituita e ricostituita nel corso del tempo, ma comunque chiara nella definizione dell'obiettivo. Questo rappresenta un indubbio punto di forza per imprese che operano in ambienti instabili che richiedono capacità di adattamento, ma anche chiarezza dell'obiettivo da raggiungere, non tanto perché quest'ultimo sia prefissato nel tempo, ma perché possa essere eventualmente modificato in maniera efficiente secondo un percorso di lavoro di tipo incrementale.
All'interno di questo sistema organizzativo ''la qualità'' intesa sia quale attributo formale - certificazione e/o marchi - che come "essenza" del modo di operare della vostra organizzazione gioca un ruolo fondamentale. Essa rappresenta infatti uno strumento importante per la definizione e per la revisione dei processi organizzativi interni. In particolare, consente di attuare importanti miglioramenti, operando come fattore di standardizzazione delle procedure operative, ma contribuisce anche ad innescare processi di "apprendimento continuo" quando privilegia:
# una metodologia di lavoro bottom-up - ossia di costruzione dal basso degli strumenti piuttosto che di applicazione top-down di procedure pre-ordinate;
# un intenso e condiviso lavoro di gruppo tra le persone coinvolte nella produzione e nell'erogazione dei servizi.
Questo modo di operare può portare nella vostra organizzazione l'attivazione e la diffusione, a tutti i livelli, di una vera e propria "politica" della qualità che permette di svelare aspetti dati per scontati - il cosiddetto "lavoro invisibile" - e ordinare/scambiare gli elementi di beneficio, criticità, miglioramento, propri dei beni relazionali quali sono i servizi di welfare. Peraltro, se l'impresa non si orienta verso un assetto come quello appena descritto rischia di non "capitalizzare" adeguatamente la ricchezza più importante che produce e consuma, ovvero il suo rilevante patrimonio di conoscenze e di relazioni da cui scaturiscono due fondamentali elementi di valore: il suo "saper fare" (know-how) e la sua reputazione.
La disponibilità di un sistema strutturato, aperto e accessibile di informazioni consente un ulteriore passaggio sul piano organizzativo, ovvero il potenziamento e il miglioramento della capacità di programmazione, che consenta di superare la classica "miopia strategica" bisogno-risposta, allargando l'orizzonte di riferimento al medio-lungo periodo.
In definitiva il miglior "banco di prova" per il sistema organizzativo ed informativo di una ISC è dato dalla capacità di mantenere una relazione biunivoca, cioè reciprocamente arricchente, tra pratiche gestionali e orientamento valoriale/strategico dell'impresa; in questo senso la mission, da un lato, deve essere considerata come "riferimento di senso" in sede di adozione dei nuovi strumenti di gestione e/o del nuovo design organizzativo; dall'altro lato, essa può rimanere aperta anche alle sollecitazioni che derivano dall'implementazione di queste stesse pratiche di innovazione organizzativa.
{{Collegamento|1=''La mission dell'ISC viene descritta nel quarto capitolo - [[Impresa sociale di comunità/Identità|Identità]].''}}
{{Risorse|1=Demozzi M., Zandonai F., ''L'impresa sociale di comunità. Definizione, processi di sviluppo e modelli organizzativi'', Quaderni di Restore 01, Trento 2007 [http://www.restore.trentino.it/documenti/quaderno1.pdf].<br/>
Ecchia G., Zarri L., "Capitale sociale e accountability: il ruolo del bilancio di missione nella governance delle organizzazioni nonprofit", in Fazzi L., Giorgetti G. (a cura di), ''Il bilancio sociale per le organizzazioni nonprofit'', Guerini e associati, Milano 2005, pp. 73-96.<br/>
Gui B., "Nonprofit e beni relazionali: un rapporto privilegiato", in Impresa Sociale, vol. 67, 2003, pp. 47 ss.<br/>
Mutti A., ''Capitale sociale e sviluppo. La fiducia come risorsa'', Il Mulino, Bologna 1998.<br/>
Putnam R., ''La tradizione civica delle regioni italiane'', Mondadori, Milano 1993.<br/>
[[s:Studio di caso Restore: cooperativa sociale "Comunità e Persona" di Siena|Studio di caso Restore: cooperativa sociale "Comunità e Persona" di Siena]]<br/>
[[s:Studio di caso Restore: cooperativa sociale "La fabbrica di Olinda" di Milano|Studio di caso Restore: cooperativa sociale "La fabbrica di Olinda" di Milano]]<br/>
}}
[[Categoria:Impresa sociale di comunità|Ideazione]]
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Inizia il '''[[m:Special:MyLanguage/Community Wishlist Survey 2022|sondaggio 2022 sui desideri della comunità]]'''!
Il sondaggio serve alla comunità per decidere su che cosa il [[m:Special:MyLanguage/Community Tech|Community Tech team]] debba lavorare il prossimo anno. Incoraggiamo chiunque ad avanzare proposte entro la scadenza del '''23 gennaio''' e a commentare le proposte altrui per aiutare a migliorarle.
Le comunità voteranno le proposte tra l'28 gennaio e il 11 febbraio.
Il Community Tech team presta particolare attenzione agli strumenti destinati ai contributori di Wikimedia con più esperienza. Puoi avanzare proposte scrivendo in qualsiasi lingua. Ci penseremo poi noi a tradurle per te. Grazie, non vediamo l'ora di leggere le tue proposte! [[User:SGrabarczuk (WMF)|SGrabarczuk (WMF)]] ([[User talk:SGrabarczuk (WMF)|talk]]) 19:25, 10 gen 2022 (CET)
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'''Formato'''
La riunione non sarà registrata né trasmessa in streaming. Le note che prenderemo saranno pubblicate senza attribuzione su Meta-Wiki. La presentazione (tutti i punti del programma eccetto la parte delle domande e risposte) si terrà in inglese.
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== Aggiornamento sulle migliorie all'IU desktop e invito ad un incontro on line ==
Ciao,
vorrei aggiornarti sul progetto delle [[mw:Special:MyLanguage/Reading/Web/Desktop_Improvements|migliorie all'IU desktop]] al quale il Web team della Wikimedia Foundation sta lavorando da un paio d'anni.
L'obiettivo del progetto è quello di rendere l'interfaccia più accogliente e accessibile sia per i lettori che per i contributori esperti. Il progetto consiste in una serie di migliorie delle funzionalità che rendano più facile leggere e capire, navigare tra le pagine, fare ricerche, passare da una lingua all'altra, usare i tab delle voci e il menu utente e altro ancora.
Le migliorie sono già visibili di default per i lettori e i contributori di [[mw:Desktop_Improvements/it#Elenco_dei_wiki_adottanti_precoci_(wiki_di_test)|oltre una ventina di wiki]], incluse le wikipedie in [[:fr:|francese]], [[:pt:|portoghese]] e [[:fa:|persiano]].
I cambiamenti riguardano solo l'interfaccia [{{fullurl:{{FULLPAGENAMEE}}|useskin=vector}} Vector]. Gli utenti di [{{fullurl:{{FULLPAGENAMEE}}|useskin=monobook}} Monobook] or [{{fullurl:{{FULLPAGENAMEE}}|useskin=timeless}} Timeless] non sono coinvolti.
=== Funzionalità distribuite dal nostro ultimo aggiornamento ===
* [[mw:Special:MyLanguage/Reading/Web/Desktop_Improvements/Features/User_menu|Menu utente]] - volto a rendere la navigazione più intuitiva, evidenziando visivamente la struttura dei link relativi all'utente e il loro scopo.
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Per una lista completa delle funzionalità incluse nel progetto puoi consultare la [[mw:Special:MyLanguage/Reading/Web/Desktop_Improvements|pagina dedicata]]. Ti invitiamo anche a dare un'occhiata alla nostra [[mw:Special:MyLanguage/Reading/Web/Desktop_Improvements/Updates|pagina degli aggiornamenti]].
[[File:Table_of_contents_shown_on_English_Wikipedia_02.webm|thumb|600px|center]]
<br clear=all>
=== Come attivare le migliorie ===
[[File:Desktop Improvements - how to enable globally.png|thumb|[[Special:GlobalPreferences#mw-prefsection-rendering|Preferenze globali]] ]]
* È possibile attivarle individualmente passando [[Special:Preferences#mw-prefsection-rendering|dalle preferenze del profilo utente, nel tab "Aspetto"]] deselezionando la casella "Usa Legacy Vector" (deve essere vuota). Inoltre, è possibile attivarle su tutti i wiki usando le [[Special:GlobalPreferences#mw-prefsection-rendering|preferenze globali]].
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=== Scopri di più e partecipa ai nostri eventi ===
Se vuoi seguire l'evoluzione del nostro progetto, puoi [[mw:Special:Newsletter/28/subscribe|iscriverti alla nostra newsletter]].
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Come partecipare al nostro incontro on line
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* ID dell'incontro: <span dir=ltr>89205402895</span>
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Grazie!
Per conto del Web team della Wikimedia Foundation--[[Utente:Patafisik (WMF)|Patafisik (WMF)]] ([[Discussioni utente:Patafisik (WMF)|disc.]]) 16:56, 26 gen 2022 (CET)
== Obiettivi di Wikimedia Italia – abbiamo bisogno del vostro aiuto! ==
Care tutte e cari tutti,
vi chiediamo, se avete tempo e voglia, di rispondere a [https://survey.wikimedia.it/index.php/995335?lang=it questo piccolo questionario]. Come vedrete, si tratta di mettere in ordine di importanza 16 obiettivi per Wikimedia Italia. Gli obiettivi vi vengono presentati in ordine casuale, diverso per ognuno, e voi dovreste riordinarli trascinandoli nel riquadro bianco. I risultati di questo sondaggio ci aiuteranno a definire una scala di priorità e definire meglio gli obiettivi dell'associazione.
Grazie a chi vorrà spendere su questa attività un po' di tempo e di concentrazione! --[[Utente:Marta Arosio (WMIT)|Marta Arosio (WMIT)]] ([[Discussioni utente:Marta Arosio (WMIT)|disc.]]) 15:07, 31 gen 2022 (CET)
== Wiki Loves Folklore is extended till 15th March ==
<div lang="en" dir="ltr" class="mw-content-ltr">{{int:please-translate}}
[[File:Wiki Loves Folklore Logo.svg|right|frameless|180px]]
Greetings from Wiki Loves Folklore International Team,
We are pleased to inform you that [[:c:Commons:Wiki Loves Folklore|Wiki Loves Folklore]] an international photographic contest on Wikimedia Commons has been extended till the '''15th of March 2022'''. The scope of the contest is focused on folk culture of different regions on categories, such as, but not limited to, folk festivals, folk dances, folk music, folk activities, etc.
We would like to have your immense participation in the photographic contest to document your local Folk culture on Wikipedia. You can also help with the [[:c:Commons:Wiki Loves Folklore 2022/Translations|translation]] of project pages and share a word in your local language.
Best wishes,
'''International Team'''<br />
'''Wiki Loves Folklore'''
[[Utente:MediaWiki message delivery|MediaWiki message delivery]] ([[Discussioni utente:MediaWiki message delivery|disc.]]) 05:50, 22 feb 2022 (CET)
</div>
<!-- Messaggio inviato da User:Rockpeterson@metawiki usando l'elenco su https://meta.wikimedia.org/w/index.php?title=Distribution_list/Global_message_delivery&oldid=22754428 -->
== Osservati speciali ==
Ciao, vi invito a partecipare a [[:w:Wikipedia:Bar/Discussioni/Osservati_(poco)_speciali|questa discussione]] su Wikipedia. Riguarda la sostituzione del nome degli "osservati speciali" con un nome migliore, che in quanto tale probabilmente sarà adottato come nuova traduzione predefinita del software--[[Utente:Sakretsu|Sakretsu]] ([[Discussioni utente:Sakretsu|disc.]]) 22:32, 22 feb 2022 (CET)
== Coming soon ==
<div class="plainlinks mw-content-ltr" lang="en" dir="ltr">
=== Several improvements around templates ===
Hello, from March 9, several improvements around templates will become available on your wiki:
* Fundamental improvements of the [[Mw:Special:MyLanguage/Help:VisualEditor/User guide#Editing templates|VisualEditor template dialog]] ([[m:WMDE Technical Wishes/VisualEditor template dialog improvements|1]], [[m:WMDE Technical Wishes/Removing a template from a page using the VisualEditor|2]]),
* Improvements to make it easier to put a template on a page ([[m:WMDE Technical Wishes/Finding and inserting templates|3]]) (for the template dialogs in [[Mw:Special:MyLanguage/Help:VisualEditor/User guide#Editing templates|VisualEditor]], [[Mw:Special:MyLanguage/Extension:WikiEditor#/media/File:VectorEditorBasic-en.png|2010 Wikitext]] and [[Mw:Special:MyLanguage/2017 wikitext editor|New Wikitext Mode]]),
* and improvements in the syntax highlighting extension [[Mw:Special:MyLanguage/Extension:CodeMirror|CodeMirror]] ([[m:WMDE Technical Wishes/Improved Color Scheme of Syntax Highlighting|4]], [[m:WMDE Technical Wishes/Bracket Matching|5]]) (which is available on wikis with writing direction left-to-right).
All these changes are part of the “[[m:WMDE Technical Wishes/Templates|Templates]]” project by [[m:WMDE Technical Wishes|WMDE Technical Wishes]]. We hope they will help you in your work, and we would love to hear your feedback on the talk pages of these projects. </div> - [[m:User:Johanna Strodt (WMDE)|Johanna Strodt (WMDE)]] 13:38, 28 feb 2022 (CET)
<!-- Messaggio inviato da User:Johanna Strodt (WMDE)@metawiki usando l'elenco su https://meta.wikimedia.org/w/index.php?title=WMDE_Technical_Wishes/Technical_Wishes_News_list_all_village_pumps&oldid=22907463 -->
== Grande successo di visite! ==
Cari amici,
passo di qui per una curiosità rimasta senza risposte: [https://pageviews.wmcloud.org/siteviews/?platform=all-access&source=pageviews&agent=user&range=latest-90&sites=it.wikisource.org|it.wikiquote.org|it.wikivoyage.org|it.wikinews.org|it.wikibooks.org|it.wiktionary.org questo raffronto] mette in evidenza che negli ultimi giorni Wikibooks ha avuto un aumento di visite decisamente enorme. '''complimenti!'''
Quale ne è stata la causa? È un fenomeno da cui possiamo imparare anche noi fan di altri progetti Wikimedia in cerca di visibilità? Mi piacerebbe avere un ragguaglio dagli utenti attivi qui. un ''grazie di cuore'' a chi vorrà rispondere - '''[[:s:utente:OrbiliusMagister|<span style="color:orange;">ε</span><span style="color:blue;">Δ</span>]][[:s:Discussioni utente:OrbiliusMagister|<span style="color:brown;">ω</span>]]''' 22:42, 3 mar 2022 (CET)
:{{ping|OrbiliusMagister}} È sorprendente, soprattutto se consideri che gli utenti attivi su Wikibooks sono pochissimi e dalla fine del 2020 c'è stato un crollo del numero dei visitatori. Sospetto che il picco che hai osservato sia correlabile con il [https://pageviews.wmcloud.org/siteviews/?platform=all-access&source=pageviews&agent=user&start=2020-01&end=2022-02&sites=it.wikibooks.org picco anomalo registrato a settembre 2020]. Credo però non siano visitatori "umani" ma dei crawler, e quindi quei dati siano in gran parte dei [https://pageviews.wmcloud.org/topviews/faq/#false_positive falsi positivi]. A far propendere per questa ipotesi c'è il fatto che le più visitate di [https://pageviews.wmcloud.org/topviews/?project=it.wikibooks.org&platform=all-access&date=2022-02&excludes= febbraio 2022] sono state le pagine principali dei libri: gli utenti in carne e ossa in genere consultano direttamente i moduli dei libri, perché è lì che trovano le informazioni. Sarebbe interessante approfondire la questione, chi si può interpellare? Intanto pingo anche {{ping|Wim b}} — [[Utente:Hippias|<span style="font-family:Georgia, serif">Hippias</span>]] <sup>([[Discussioni utente:Hippias|msg]])</sup> 18:58, 4 mar 2022 (CET)
:: È probabile che sia come dice Hippias, anche perché che io sappi noi non abbiamo fatto niente… --[[User talk:Wim b|Wim b]] 19:53, 4 mar 2022 (CET)
::: Vedo ora che picchi analoghi si stanno verificando anche per le [https://pageviews.wmcloud.org/siteviews/?platform=all-access&source=pageviews&agent=user&start=2022-02-01&end=2022-03-11&sites=it.wikibooks.org|en.wikibooks.org|fr.wikibooks.org|de.wikibooks.org|es.wikibooks.org maggiori edizioni di Wikibooks] — [[Utente:Hippias|<span style="font-family:Georgia, serif">Hippias</span>]] <sup>([[Discussioni utente:Hippias|msg]])</sup> 14:51, 12 mar 2022 (CET)
== Votazione sulle linee guida per l'applicazione dell'UCoC ==
Cari utenti di Wikibooks,
Come forse saprete già, la prossima settimana, precisamente dal 7 al 21 marzo, si terrà la votazione per la ratifica delle linee guida per l'applicazione del Codice Universale di Condotta (UCoC). In quanto componenti del movimento Wikimedia, la vostra voce e le vostre opinioni sono importanti, ed è quindi necessaria la vostra rappresentanza in questa votazione.
In quanto volontario di supporto ai progetti italiani per tutta la durata della votazione, se avete domande o bisogno di ulteriori informazioni potete contattarmi in qualsiasi momento. Potete trovare su meta-wiki maggiori informazioni sull'[[m:Special:MyLanguage/Universal Code of Conduct|UCoC]], sulle [[m:Special:MyLanguage/Universal Code of Conduct/Enforcement guidelines|linee guida per l'applicazione]] e sul [[m:Special:MyLanguage/Universal Code of Conduct/Enforcement guidelines/Voter information|processo di voto]]. Infine, vi informo che recentemente si è svolto un incontro online (in inglese) sulle linee guida per l'applicazione dell'UCoC e sulla necessità di votare, in particolare per le comunità di piccole e medie dimensioni, e che è possibile visualizzare la registrazione integrale [https://www.youtube.com/watch?v=8C2PuAcyzb4 qui].
Un caro saluto --[[Utente:Superpes15|Superpes15]] ([[Discussioni utente:Superpes15|disc.]]) 12:40, 5 mar 2022 (CET)
== Wiki Loves Folklore 2022 ends tomorrow ==
[[File:Wiki Loves Folklore Logo.svg|right|frameless|180px]]
International photographic contest [[:c:Commons:Wiki Loves Folklore 2022| Wiki Loves Folklore 2022]] ends on 15th March 2022 23:59:59 UTC. This is the last chance of the year to upload images about local folk culture, festival, cuisine, costume, folklore etc on Wikimedia Commons. Watch out our social media handles for regular updates and declaration of Winners.
([https://www.facebook.com/WikiLovesFolklore/ Facebook] , [https://twitter.com/WikiFolklore Twitter ] , [https://www.instagram.com/wikilovesfolklore/ Instagram])
The writing competition Feminism and Folklore will run till 31st of March 2022 23:59:59 UTC. Write about your local folk tradition, women, folk festivals, folk dances, folk music, folk activities, folk games, folk cuisine, folk wear, folklore, and tradition, including ballads, folktales, fairy tales, legends, traditional song and dance, folk plays, games, seasonal events, calendar customs, folk arts, folk religion, mythology etc. on your local Wikipedia. Check if your [[:m:Feminism and Folklore 2022/Project Page|local Wikipedia is participating]]
A special competition called '''Wiki Loves Falles''' is organised in Spain and the world during 15th March 2022 till 15th April 2022 to document local folk culture and [[:en:Falles|Falles]] in Valencia, Spain. Learn more about it on [[:ca:Viquiprojecte:Falles 2022|Catalan Wikipedia project page]].
We look forward for your immense co-operation.
Thanks
Wiki Loves Folklore international Team
[[Utente:MediaWiki message delivery|MediaWiki message delivery]] ([[Discussioni utente:MediaWiki message delivery|disc.]]) 15:40, 14 mar 2022 (CET)
<!-- Messaggio inviato da User:Rockpeterson@metawiki usando l'elenco su https://meta.wikimedia.org/w/index.php?title=Distribution_list/Global_message_delivery&oldid=22754428 -->
== itWikiCon 2022 - Costruiamo insieme il programma ==
Carissimi, quest'anno, dopo quattro anni (con un intermezzo online nel 2020), torna [[:m:ItWikiCon/2022|itWikiCon]] in presenza! Si terrà dal 30 settembre al 2 ottobre a Verbania e il team sta già lavorando da qualche mese all'organizzazione. Adesso è arrivato il momento di costruire il programma: abbiamo creato una pagina ([[:m:ItWikiCon/2022/Programma/Proposte|questa]]) dove è possibile proporre una presentazione, una tavola rotonda, una discussione, oppure indicare gli argomenti a cui si è interessati e che si vorrebbero ascoltare/di cui si vorrebbe discutere a itWikiCon. Entro il 1º maggio 2022 tutti i wikimediani sono invitati a proporre idee e suggerire temi legati ai progetti, alle comunità, alle policy, alle questioni tecniche, alla conoscenza libera, eccetera, o a manifestare il proprio interesse alle [[:m:Category:ItWikiCon 2022 - Proposte|proposte già presentate]].<br/>Prossimamente apriremo ufficialmente le iscrizioni e Wikimedia Italia e Wikimedia Svizzera metteranno a disposizione alcune borse di partecipazione per contribuire alle spese di viaggio e alloggio dei partecipanti. Ma nel frattempo potete indicare la vostra presenza in [[:m:ItWikiCon/2022/Partecipanti|questa pagina]].<br/>Per qualsiasi domanda, richiesta o suggerimento non esitate a contattare me o uno dei [[:m:ItWikiCon/2022/Informazioni#Team|membri dell'organizzazione]] di itWikiCon 2022! --[[Utente:Yiyi|Yiyi]] ([[Discussioni utente:Yiyi|disc.]]) 15:33, 20 mar 2022 (CET)
== Gruppo di lavoro per lo sviluppo della leadership: Chiedi di partecipare! (dal 14 marzo al 10 aprile 2022) ==
<section begin="announcement-content" />
:''[[m:Special:MyLanguage/Leadership Development Working Group/Participate/Announcement|Puoi trovare questo messaggio tradotto in altre lingue su Meta-wiki.]]''
:''<div class="plainlinks">[[m:Special:MyLanguage/Leadership Development Working Group/Participate/Announcement|{{int:interlanguage-link-mul}}]] • [https://meta.wikimedia.org/w/index.php?title=Special:Translate&group=page-{{urlencode:Leadership Development Working Group/Participate/Announcement}}&language=&action=page&filter= {{int:please-translate}}]</div>''
Salve a tutti,
Grazie a coloro che hanno preso parte alla richiesta di pareri per l'iniziativa del [[m:Special:MyLanguage/Leadership Development Working Group|gruppo di lavoro per lo sviluppo della leadership]]. Un [[m:Special:MyLanguage/Leadership Development Working Group/Participate#5. Summary of Call for Feedback|riassunto dei pareri emersi]] è disponibile su Meta-wiki. Questi feedback saranno condivisi con il gruppo di lavoro. Da ora, fino al 10 aprile 2022, è possibile chiedere di entrare a far parte del gruppo di lavoro. Si prega di [[m:Special:MyLanguage/Leadership_Development_Working_Group/Purpose_and_Structure#3._How_is_the_working_group_formed_and_structured?|visionare la pagina informativa sul gruppo di lavoro]], condividere questo messaggio con i membri della comunità che potrebbero essere interessati e '''[[m:Special:MyLanguage/Leadership_Development_Working_Group/Participate#1._How_to_participate|fare richiesta di adesione se si è interessati]]'''.
Grazie,
Dal team per lo sviluppo della comunità<br /><section end="announcement-content" />
[[User:DBarthel (WMF)|DBarthel (WMF)]] 02:53, 23 mar 2022 (CET)
<!-- Messaggio inviato da User:Xeno (WMF)@metawiki usando l'elenco su https://meta.wikimedia.org/w/index.php?title=Movement_Strategy_and_Governance/Delivery/it&oldid=22502575 -->
== La fase di votazione per la ratifica delle linee guida per l'applicazione del codice universale di condotta è terminata. ==
<section begin="announcement-content" />
:''[[m:Special:MyLanguage/Universal Code of Conduct/Enforcement guidelines/Vote/Closing message|Puoi leggere questo messaggio tradotto in altre lingue su Meta-wiki.]]''
:''<div class="plainlinks">[[m:Special:MyLanguage/Universal Code of Conduct/Enforcement guidelines/Vote/Closing message|{{int:interlanguage-link-mul}}]] • [https://meta.wikimedia.org/w/index.php?title=Special:Translate&group=page-{{urlencode:Universal Code of Conduct/Enforcement guidelines/Vote/Closing message}}&language=&action=page&filter= {{int:please-translate}}]</div>''
Salve a tutti,
Il processo di votazione per la ratifica delle [[m:Special:MyLanguage/Universal Code of Conduct/Enforcement guidelines|linee guida aggiornate per l'applicazione]] del [[m:Special:MyLanguage/Universal Code of Conduct|codice universale di condotta]] (UCoC) è terminato il 21 marzo 2022. Hanno votato oltre {{#expr:2300}} Wikimediani provenienti da varie nazioni del nostro movimento. Grazie a tutti coloro che hanno preso parte a questo processo! Il gruppo degli scrutatori sta riesaminando il processo di voto per verificarne l'accuratezza, quindi vi preghiamo di attendere fino a un massimo di due settimane, affinché essi possano concludere il loro lavoro.
Il risultato finale del processo di votazione sarà annunciato [[m:Special:MyLanguage/Universal Code of Conduct/Enforcement guidelines/Voting/Results|qui]], insieme alle statistiche e a un riepilogo dei commenti, non appena saranno disponibili. Si prega di controllare [[m:Special:MyLanguage/Universal Code of Conduct/Enforcement guidelines/Voter information|la pagina informativa per gli elettori]] per scoprire i passaggi successivi. Puoi lasciare un commento in qualsiasi lingua sulla pagina di discussione del progetto [[m:Talk:Universal Code of Conduct/Enforcement guidelines|su Meta-wiki]]. Puoi anche contattare il team del progetto UCoC tramite e-mail all'indirizzo ucocproject[[File:At sign.svg|16x16px|link=|(_AT_)]]wikimedia.org
Cordiali saluti,
Movement Strategy and Governance<br /><section end="announcement-content" />
[[User:DBarthel (WMF)|DBarthel (WMF)]] 02:12, 30 mar 2022 (CEST)
<!-- Messaggio inviato da User:Xeno (WMF)@metawiki usando l'elenco su https://meta.wikimedia.org/w/index.php?title=Movement_Strategy_and_Governance/Delivery/it&oldid=22502575 -->
== Prova storia consulente Cardi Giovanni ==
L'amico Cardi ha scritto la sua storia di consulente della clientela dal 1970 80. Avendo vista la possibilità di essere inserita come modulo chiedo aiuto come poterlo fare.
[[STORIA DEI CONSULENTI DELLA CLIENTELA PER II TRAFFICO MERCI DELLE FERROVIE DELLO STATO]]
[[https://commons.wikimedia.org/wiki/Special:UploadWizard?uselang=it&wpDestFile=Tecnica_dei_trasporti_con_la_clientela.jpg]]
{{cassetto|testo=
=== Nascita ===
Il cinquantenario dell’istituzione dei “Consulenti della clientela per il traffico merci delle F.S.” (I970 — 2020), dei quali feci parte fin dall’inizio, mi ha suggerito di scrivere queste righe a beneficio dei consulenti ’’superstiti”, dei ferrovieri “datati” e moderni e comunque quale testimonianza e ricordo nel tempo di questo esperimento.
Difatti, nonostante le difficoltà incontrate e l’impreparazione della struttura e dell’organizzazione ferroviaria dell’epoca, fu un importante e dirompente avvenimento, tale da prefigurare, in prospettiva, una totale riorganizzazione ferroviaria in forma moderna e mercatistica; in parte e nonostante tutto, riuscita.
I consulenti, già presenti in altre Ferrovie Europee, nelle F.S. nacquero nel 1970 a seguito di un “BLUFF”.
Durante una riunione internazionale dei Dirigenti delle Ferrovie Europee, all’allora Direttore del Servizio Commerciale e del Traffico F.S. , fu chiesto se anche in Italia erano presenti ed in quale forma si poteva iniziare una collaborazione. Per superare l’imbarazzo, dato che le F.S. non prevedevano questa funzione, fu risposto che erano in corso di istituzione e quindi dando per avvenuta la loro nascita, che viceversa, si concretizzò soltanto successivamente.
I consulenti dovevano essere giovani Capi Gestione (non oltre 30 anni), ma con sufficiente esperienza di servizio, diplomati o laureati, segnalati dai titolari delle maggiori gestioni merci compartimentali e quindi considerati fra i migliori elementi.
La visita attitudinale di uno specialista psicologo attestò l’esistenza delle caratteristiche richieste.
Fu istituito un corso di formazione a Roma della durata di due mesi (Giugno – Luglio 1970) e ripetuto l’anno successivo. Fu tenuto da valenti professionisti privati Dott.ri GUSTAVO RONCALLI e FULVIO UBALDINI specialisti in Pubbliche Relazioni, Marketing e Strategie Aziendali e con la partecipazione di altri specialisti in altre attività Aziendali: ARMANDO TESTA (Pubblicità), G. LUIGI GIANNI (Direttore Marketing PHILCO FORD), ENRICO GATTI (Marketing), DOMENICO ORLANDI (Venditore); nonché da Funzionari del Servizio Commerciale e del Traffico per le materie ferroviarie. L’esperienza fu scioccante, ma sicuramente interessante.
=== Finalità ===
La scoperta delle Leggi del Mercato, delle strategie aziendali di vendita, la cura del cliente ante e post vendita, il controllo operativo delle attività di vendita e consulenza, le attività di Pubbliche Relazioni per la fidelizzazione del cliente, la ricerca ed il contatto con il cliente, rispetto alla passività della sua attesa, ecc…ebbero un enorme impatto su di noi che provenivamo da un’Azienda la cui organizzazione era regolata da rigidi e sacri Regolamenti aziendali auto promozionali, senza la minima considerazione delle esigenze del cliente e delle regole del mercato.
In sostanza acquisimo la mentalità rivoluzionaria della necessità di promuovere l’utilizzatore del trasporto ferroviario da UTENTE a CLIENTE! Fu un flash sconvolgente, ma estremamente stimolante e coinvolgente.
Il dispiegarsi del corso, fu per noi una continua assimilazione di nozioni, argomenti, strategie, ecc., che modificarono notevolmente le nostre conoscenze, accrescendo e sviluppando motivazioni ed entusiasmi. Il corso fu concluso in forma solenne alla presenza del Direttore Generale (Ing. FIENGA), del Direttore del Servizio Commerciale e del Traffico (Dott, Targia), del Capo del 1° Ufficio C.T. (Dott. FERRETTI MAURO nostro massimo referente, dei Funzionari del Servizio C.T. e dei docenti interni ed esterni.
L‘inserimento operativo dei “magnifici trenta FERRETTI BOYS” nei vari Compartimenti, avvenne con il massimo entusiasmo da parte nostra. Purtroppo si verificò un’immediata difficoltà. Fummo percepiti come guastatori, corpi estranei che avrebbero disturbato l’ordinario andazzo della burocrazia imperante. I Funzionari locali, in genere, fecero ben poco per agevolare il nostro inserimento al fine di avviare una corretta operatività interna ed esterna, per il conseguimento degli obiettivi che il corso ci aveva insegnato ed affidato.
Gli inizi furono molto difficili e occorse molto tempo perché le procedure iniziassero ad avere un minimo di efficienza. In alcune sedi, addirittura, fu impedito ai consulenti di operare e furono parcheggiati in qualche ufficio, praticamente senza compiti.
Purtroppo neanche la Sede Centrale di Roma intervenne in modo efficace. Ci volle tutto il nostro entusiasmo e determinazione per conquistare nel tempo la nostra autonomia ed operatività.
L’incomprensione e la colpevole sottovalutazione da parte della Dirigenza locale dello strumento a disposizione, utilizzabile come mezzo di penetrazione verso il mercato, fortunatamente fu superata dalla sorprendente, inaspettata, gradita e partecipata accettazione dell’iniziativa da parte della clientela.
=== ESITI ===
Fu soprattutto questo fatto a gratificarci ed a garantirci una dignità operativa all’interno e nel tempo, anche un coinvolgimento sempre maggiore dei colleghi degli altri uffici specializzati nei vari settori. Fiorirono articoli di giornale di pubblicizzazione del nuovo servizio offerto, aumentò il gradimento della clientela che richiedeva in misura crescente il contatto con i consulenti, crebbe la conoscenza graduale da parte nostra delle problematiche connesse al trasporto, agevolando quindi la soluzione dei vari problemi; fu conseguita una migliore utilizzazione del mezzo ferroviario tramite la spiegazione del servizio e delle varie opportunità da esso offerte e non sempre colte dal cliente, ecc…
Altro importante ed innovativo risultato raggiunto fu, per alcuni di noi, il nostro inserimento ufficiale negli organismi istituzionali del mercato. Esempio avvenuto nel mio Compartimento di Firenze: Al Porto di Livorno – grande bacino di produzione di traffico ferroviario – fui accreditato ufficialmente come rappresentate delle F.S presso le Autorità Portuali, Associazioni di Categoria, Sezione Marittima della Camera di Commercio, Organo Direttivo dell’Azienda Mezzi Meccanici del Porto, Direzione Compagnia Portuali, partecipando ufficialmente a tutte le loro riunioni.
Analogo risultato fu conseguito dall’altro collega per il Porto di La Spezia.
L’importanza dell’iniziativa è rappresentata dal fatto che per la prima volta la ferrovia era presente organicamente all’interno della struttura privata, dove nasceva la produzione e quindi la necessità del trasporto merci.
Cioè, a fronte dell’anticipazione della conoscenza delle necessità della clientela, per conseguenza fu ottenuta una migliore e più razionale offerta del materiale ferroviario per il trasporto. Quindi un primo tentativo di PRENOTAZIONE E PROGRAMMAZIONE DEL TRASPORTO FERROVIARIO MERCI.
Lo sviluppo dei contatti aumentò il gradimento della clientela. Ricordo un aneddoto che lo conferma. In occasione di uno dei numerosi e ripetuti incontri con le Aziende, da me organizzati, il Direttore Generale di una grande Società internazionale di produzione, presente l’intera Dirigenza ferroviaria compartimentale, così si espresse: “Nonostante la ferrovia, al momento non brilli per efficienza e modernità, la faccia gioviale e sempre disponibile del consulente, spesso compensa e supera il problema; l’aver portato la conoscenza del servizio ferroviario fuori dalla torre d’avorio e direttamente in casa del cliente, di per se migliora il rapporto di conoscenza e prefigura un futuro ammodernamento della ferrovia, foriero di maggiore efficienza”.
Questi iniziali successi, naturalmente ci diedero coraggio e maggior entusiasmo, ma ottennero anche un altro importantissimo risultato: Il progressivo coinvolgimento dei vari colleghi degli altri uffici e della Dirigenza compartimentali, al nuovo modo di concepire il servizio sempre più rivolto al mercato e non al mantenimento dello status quo. In sostanza i consulenti ebbero l’ulteriore merito di fare “consulenza” anche all’interno della struttura ferroviaria, molto spesso con risultati non indifferenti.
Ciò si presta, però, ad un’amara riflessione; ossia la constatazione che l’intera struttura ferroviaria e soprattutto la Dirigenza compartimentale, erano completamente impreparati all’innovazione e non pronti a recepire la necessità di un moderno ed indispensabile diverso modo di approccio al mercato.
La nascita dei consulenti avrebbe dovuto essere contemporanea, se non addirittura preceduta, da una totale modifica della struttura, da un miglioramento della stessa e da un’analoga preparazione del personale dirigenziale.
Si consideri che all’epoca il Servizio Movimento (carri ferroviari e circolazione treni) e Servizio Materiale e Trazione (gestione locomotori e macchinisti) erano nettamente prevalenti come importanza rispetto al Servizio Commerciale e del Traffico e quindi “davano le carte”. L’innovazione avrebbe dovuto capovolgere la struttura in quanto in un’Azienda esposta al mercato, è l’aspetto commerciale ad essere prevalente, i servizi tecnici si adeguano.
Fece eccezione l’istituzione da parte dell’Ufficio Movimento e Materiale e Trazione, del “binomio di carico” il cui scopo era quello di informare la clientela per un corretto carico delle merci sui carri, quindi rivolto all’esterno, in analogia alle finalità dei consulenti della clientela.
In sostanza l’innovazione non fu inizialmente elaborata e preparata dall’Azienda F S , bensì scontava l’improvvisazione della nascita a seguito del “BLUFF” richiamato all’inizio.
Non fu colta immediatamente la sua importanza, fra l’altro avvenuta nel periodo di grande difficoltà del trasporto ferroviario merci a causa della carenza del materiale ferroviario – spesso obsoleto – e dei mezzi di trazione e macchinisti, a fronte di un’intensa aggressività del trasporto su gomma, molto più duttile, specializzato ed assolutamente concorrenziale anche nel costo.
Nel tempo ho pensato che l’avvento dei consulenti abbia comunque aperto la strada e fatto da anello di congiunzione alla riforma delle F S iniziata negli anni ottanta e poi completata con la privatizzazione .
E’ da considerare infine che l’innovazione ottenne comunque un ulteriore risultato di notevole importanza: significativa acquisizione di traffico merci ed una riqualificazione dello stesso.
Puntammo sullo sviluppo dei Containers e del trasporto combinato, dai quali ebbe incremento il trasporto intermodale, con la nascita degli interporti voluti dal dottor Mauro Ferretti ; sullo sviluppo del trasporto a treno completo; sulla specializzazione del trasporto e sull’informazione continua alla clientela.
Conseguentemente furono incentivati gli ausili alla specializzazione dei traffici, quali: Sviluppo dei raccordi ferroviari col proseguimento dei binari all’interno delle Aziende; Sviluppo del Carrello Stradale per il trasporto del carro ferroviario dalla stazione al domicilio del cliente, agevolando e quindi acquisendo il traffico prodotto in zone industriali decentrate dalla ferrovia e pertanto appannaggio quasi totale del trasporto su gomma ; Incentivazione alla costruzione di carri privati specializzati utilizzati da grandi aziende ; Convenzioni tariffarie agevolate in presenza di precisi e concordati impegni di traffico, ecc. Tutto ciò facilitato anche dalla presenza del consulente all’interno delle strutture pubbliche e private come in precedenza ricordato.
Infine integrazione e stretti rapporti fra consulenti dei vari Compartimenti propedeutici alla conoscenza dei vari problemi ed alla loro soluzione, mediante ripetuti incontri nazionali e corsi di aggiornamento con i docenti interni ed esterni. A conclusione posso aggiungere che l’operazione consulenti fu un periodo di grandi visioni, di obiettivi ambiziosi, di molti successi professionali e di grande apprezzamento della clientela.
Un periodo, per quanto mi riguarda di dieci anni, di impegno al massimo del coinvolgimento professionale ed emotivo, per poi passare ad altre funzioni. Indubbiamente sono stati i migliori anni che ricordo in tutta le mia carriera professionale.
Ho ritenuto di ricordare l’anniversario della nascita dei consulenti, convinto che fosse giusto lasciare testimonianza di un’istituzione che senza dubbio fu un successo ed un netto miglioramento dell’immagine ferroviaria.
Il tempo passato è notevole ed i ricordi in parte sbiaditi e quindi può darsi che nella narrazione emergano degli errori ed imprecisioni di dettaglio ed anche alcune omissioni per dimenticanza, ma sostanzialmente il racconto è corretto. Credo che i consulenti abbiano esaurito la loro funzione a fine anni ottanta con la privatizzazione e trasformazione dell’Azienda “FS“. Non sono a conoscenza dell’attuale evoluzione del trasporto ferroviario merci, di come si svolga e se esista una funzione equivalente a quelle dei vecchi consulenti delle clientela.
Spero che qualche consulente “superstite” aggiunga sue considerazioni ed integrazioni a questo testo; come pure gli “attori” dell’attuale trasporto merci ferroviario possano interloquire con quanto esposto ed eventualmente prendere spunto per l’istituzione di analogo servizio, ovviamente in forma moderna, se ritenuto utile allo sviluppo dei traffici.
Potrebbe nascere una corrispondenza fra di noi, per ricordare particolari, aneddoti ed esperienze vissute, nonché ipotizzare proiezioni future. }}
Resto a disposizione.
GIOVANNI CARDI ex consulente del Compartimento di Firenze.
N.B. Non utilizzando i Social, i miei riferimenti sono i seguenti: Tel. 055*****44 – Cellulare 335*****3[[Utente:Cinianto|Cinianto]] ([[Discussioni utente:Cinianto|disc.]])
: Intanto cancello e nascondo i numeri di telefono. Anche se sono stati scritti spontaneamente e coscientemente è sempre meglio non rendere visibili certe informazioni, sopratutto il cellulare --[[User talk:Wim b|Wim b]] 16:15, 6 apr 2022 (CEST)
:: Su Wikibooks però non raccogliamo testimonianze dirette: questo sito è liberamente modificabile da chiunque, la testimonianza potrebbe facilmente venire alterata dal primo che passa, e a quel punto chi ne controllerebbe la veridicità? Meglio limitarsi a riportare informazioni già pubblicate altrove, che quindi è possibile verificare. --[[Utente:Hippias|<span style="font-family:Georgia, serif">Hippias</span>]] <sup>([[Discussioni utente:Hippias|msg]])</sup> 17:28, 6 apr 2022 (CEST)
== Wikimedia Italia - Secondo bando 2022 per progetti dei volontari ==
Ciao a tutte e tutti,
Wikimedia Italia è lieta di annunciare la pubblicazione del secondo bando 2022 di finanziamento rivolto ai progetti dei volontari, per la realizzazione di progetti, eventi e iniziative proposti da volontari, anche non soci di Wikimedia Italia, che contribuiscono al raggiungimento dello scopo dell'associazione.
Il budget disponibile per il bando è di complessivi € 45.000, e i volontari possono presentare una richiesta di finanziamento da € 1.000 a € 10.000, a copertura totale o parziale dei costi di realizzazione del progetto.
I progetti vanno '''presentati entro il 15 maggio''' e si devono chiudere entro il 31 dicembre.
*[https://wiki.wikimedia.it/wiki/Secondo_bando_2022_per_progetti_dei_volontari '''Pagina del bando''']
*[https://www.wikimedia.it/news/nuovo-bando-volontari-2022-di-wikimedia-italia/ '''Articolo''']
--[[Utente:Anisa Kuci (WMIT)|Anisa Kuci (WMIT)]] ([[Discussioni utente:Anisa Kuci (WMIT)|disc.]]) 11:05, 14 apr 2022 (CEST)
== Discutiamo dei miglioramenti all'interfaccia desktop ==
[[File:New table of contents shown on English wikipedia.png|thumb]]
Ciao!
Hai notato che alcuni wiki hanno un'[[mw:Special:MyLanguage/Reading/Web/Desktop_Improvements|interfaccia desktop diversa]]? Non sei curioso di sapere che piani abbiamo al riguardo? Magari hai domande o idee sul design o su questioni tecniche?
Partecipa a una riunione online col team che sta lavorando a questi miglioramenti! La riunione si terrà il '''29 aprile 2022 alle 15:00 e 20:00 CEST''' su Zoom. '''[https://wikimedia.zoom.us/j/88045453898 Clicca qui per partecipare]'''. ID dell'incontro: 88045453898. [https://wikimedia.zoom.us/u/kcOMICmyyA Numero d'accesso a seconda del tuo Paese].
'''Programma'''
* Aggiornamenti sugli ultimi sviluppi
* Domande e risposte, discussione
'''Formato'''
La riunione non sarà registrata né trasmessa in streaming. Le note saranno prese in un [https://docs.google.com/document/d/1G4tfss-JBVxyZMxGlOj5MCBhOO-0sLekquFoa2XiQb8/edit# file di Google Docs]. L'host della riunione sarà [[mw:User:OVasileva_(WMF)|Olga Vasileva]] (manager del team). La parte introduttiva (primi due punti del programma) si terrà in inglese.
Saremo in grado di rispondere a domande in italiano, francese (solamente alle 20:00 CEST), inglese e polacco (entrambe le riunioni). Se vuoi fare domande in anticipo, scrivile nella [[mw:Talk:Reading/Web/Desktop_Improvements|pagina di discussione]] o inviale a sgrabarczuk@wikimedia.org.
A questo incontro si applicano sia [[foundation:Friendly_space_policy|Politica per gli spazi amichevoli]] che il [[mw:Special:MyLanguage/Code_of_Conduct|Codice di condotta]] per gli spazi tecnici di Wikimedia. Zoom non è soggetto alla [[foundation:Privacy_policy|Informativa sulla privacy di WMF]].
Speriamo che parteciperai! [[User:SGrabarczuk (WMF)|SGrabarczuk (WMF)]] ([[User talk:SGrabarczuk (WMF)|msg]]) 15:44, 27 apr 2022 (CEST)
<!-- Messaggio inviato da User:SGrabarczuk (WMF)@metawiki usando l'elenco su https://meta.wikimedia.org/w/index.php?title=User:SGrabarczuk_(WMF)/sandbox/MM/It_fallback&oldid=23142194 -->
== Coming soon: Improvements for templates ==
<div class="plainlinks mw-content-ltr" lang="it" dir="ltr">
<!--T:11-->
[[File:Overview of changes in the VisualEditor template dialog by WMDE Technical Wishes.webm|thumb|Modifiche importanti alla finestra di dialogo dei template]]
Ciao, presto sul tuo wiki cambieranno alcune cose per i template:
La [[mw:Special:MyLanguage/Help:VisualEditor/User guide#Editing templates|'''finestra di dialogo dei template''' nell'editor visuale]] e nell'[[mw:Special:MyLanguage/2017 wikitext editor|editor 2017 di wikitesto]] (funzione beta) sarà '''migliorata considerevolmente''':
Per gli utenti dovrebbe diventare più semplice capire come compilare i template e come inserire altri parametri.
* [[metawiki:WMDE Technical Wishes/VisualEditor template dialog improvements|pagina del progetto]], [[metawiki:Talk:WMDE Technical Wishes/VisualEditor template dialog improvements|pagina di discussione]]
Nelle preferenze si potrà inoltre attivare la nuova '''modalità daltonici dell'evidenziazione della sintassi''' (estensione [[mw:Special:MyLanguage/Extension:CodeMirror|CodeMirror]]).
* [[metawiki:WMDE Technical Wishes/Improved Color Scheme of Syntax Highlighting#Color-blind_mode|pagina del progetto]], [[metawiki:Talk:WMDE Technical Wishes/Improved Color Scheme of Syntax Highlighting|pagina di discussione]]
Le modifiche arriveranno il 10 maggio e sono gli ultimi miglioramenti previsti nell'ambito "[[m:WMDE Technical Wishes/Templates|Templates]]" della [[m:WMDE Technical Wishes|lista dei desideri tecnici di WMDE]].
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</div> -- [[m:User:Johanna Strodt (WMDE)|Johanna Strodt (WMDE)]] 13:13, 29 apr 2022 (CEST)
<!-- Messaggio inviato da User:Johanna Strodt (WMDE)@metawiki usando l'elenco su https://meta.wikimedia.org/w/index.php?title=WMDE_Technical_Wishes/Technical_Wishes_News_list_all_village_pumps&oldid=23222263 -->
== Wikioscar 2022 ==
Ciao! Anche quest'anno nei '''[https://it.wikipedia.org/wiki/Wikipedia:Scherzi_e_STUBidaggini/Wikioscar/2022 Wikioscar]''' che si tengono su Wikipedia in lingua italiana è presente un [https://it.wikipedia.org/wiki/Wikipedia:Scherzi_e_STUBidaggini/Wikioscar/2022#Wikilibraio premio] per l'utente che ama i libri. Potete votare il vostro utente preferito dal 1° al 7 maggio! --[[Utente:GC85|GC85]] ([[Discussioni utente:GC85|disc.]]) 09:47, 1 mag 2022 (CEST)
== <span lang="en" dir="ltr" class="mw-content-ltr">Editing news 2022 #1</span> ==
<div lang="en" dir="ltr" class="mw-content-ltr">
<section begin="message"/><i>[[metawiki:VisualEditor/Newsletter/2022/April|Read this in another language]] • [[m:VisualEditor/Newsletter|Subscription list for this multilingual newsletter]]</i>
[[File:Junior Contributor New Topic Tool Completion Rate.png|thumb|New editors were more successful with this new tool.]]
The [[mw:Special:MyLanguage/Help:DiscussionTools#New discussion tool|New topic tool]] helps editors create new ==Sections== on discussion pages. New editors are more successful with this new tool. You can [[mw:Talk pages project/New topic#21 April 2022|read the report]]. Soon, the Editing team will offer this to all editors at the 20 Wikipedias that participated in the test. You will be able to turn it off at [[Special:Preferences#mw-prefsection-editing-discussion]].<section end="message"/>
</div>
[[User:Whatamidoing (WMF)|Whatamidoing (WMF)]] 20:55, 2 mag 2022 (CEST)
<!-- Messaggio inviato da User:Quiddity (WMF)@metawiki usando l'elenco su https://meta.wikimedia.org/w/index.php?title=Global_message_delivery/Targets/VisualEditor/Newsletter/Wikis_with_VE&oldid=22019984 -->
== Results of Wiki Loves Folklore 2022 is out! ==
<div lang="en" dir="ltr" class="mw-content-ltr">
{{int:please-translate}}
[[File:Wiki Loves Folklore Logo.svg|right|150px|frameless]]
Hi, Greetings
The winners for '''[[c:Commons:Wiki Loves Folklore 2022|Wiki Loves Folklore 2022]]''' is announced!
We are happy to share with you winning images for this year's edition. This year saw over 8,584 images represented on commons in over 92 countries. Kindly see images '''[[:c:Commons:Wiki Loves Folklore 2022/Winners|here]]'''
Our profound gratitude to all the people who participated and organized local contests and photo walks for this project.
We hope to have you contribute to the campaign next year.
'''Thank you,'''
'''Wiki Loves Folklore International Team'''
--[[Utente:MediaWiki message delivery|MediaWiki message delivery]] ([[Discussioni utente:MediaWiki message delivery|disc.]]) 18:12, 4 lug 2022 (CEST)
</div>
<!-- Messaggio inviato da User:Tiven2240@metawiki usando l'elenco su https://meta.wikimedia.org/w/index.php?title=Distribution_list/Non-Technical_Village_Pumps_distribution_list&oldid=23454230 -->
== Sono aperte le registrazioni alla itWikiCon 2022! ==
[[File:ItWikiCon_Verbania_2022_candidacy_logo.svg|thumb|250px|Il logo di itWikiCon Verbania 2022]]
Ciao a tutti. <br />
Da venerdì 30 settembre a domenica 2 ottobre 2022, avrà luogo la itWikiCon. <br />
Dopo pause e pandemie varie l'evento sarà di nuovo in presenza e si svolgerà a [[Verbania]].
La registrazione si può fare a '''[https://2022.itwikicon.org/ questo link]'''.
Wikimedia Italia e Wikimedia CH hanno costituito un fondo per l'erogazione di borse di partecipazione per sostenere i costi di partecipazione all'evento. La richiesta di una borsa viene fatta tramite il modulo di registrazione.
Per chi richiede una borsa di partecipazione il termine ultimo per completare la registrazione è il 30 agosto, per chi non richiede una borsa il termine è invece il 18 settembre.
Il programma, ancora in costruzione, è disponibile su meta: [[:meta:ItWikiCon/2022/Programma|ItWikiCon/2022/Programma]]<br/>
Per qualsiasi domanda potete scrivere qui, oppure sulla pagina di discussione su meta.
Grazie a tutti e vi aspettiamo numerosi e pieni di idee e curiosità!
Gli organizzatori <br />
[[User:Civvì]], [[User:Yiyi]], [[User:CristianNX]], [[User:Superchilum]], [[User:FrangeCe]], [[User:Valerio Bozzolan]], [[User:Hitrandil]] [[Utente:Civvì|Civvì]] ([[Discussioni utente:Civvì|disc.]]) 21:32, 10 lug 2022 (CEST)
== Proponi delle dichiarazioni per la bussola elettorale del 2022 ==
<section begin="announcement-content" />
:''[[m:Special:MyLanguage/Wikimedia Foundation elections/2022/Announcement/Propose statements for the 2022 Election Compass| Puoi trovare questo messaggio tradotto in altre lingue su Meta-wiki.]]''
:''<div class="plainlinks">[[m:Special:MyLanguage/Wikimedia Foundation elections/2022/Announcement/Propose statements for the 2022 Election Compass|{{int:interlanguage-link-mul}}]] • [https://meta.wikimedia.org/w/index.php?title=Special:Translate&group=page-{{urlencode:Wikimedia Foundation elections/2022/Announcement/Propose statements for the 2022 Election Compass}}&language=&action=page&filter= {{int:please-translate}}]</div>''
Ciao a tutti,
I volontari sono [[m:Special:MyLanguage/Wikimedia_Foundation_elections/2022/Community_Voting/Election_Compass|invitati a proporre delle dichiarazioni da utilizzare nella bussola elettorale]] per le [[m:Special:MyLanguage/Wikimedia Foundation elections/2022|elezioni del Board of Trustees del 2022]].
Una bussola elettorale è uno strumento nato per aiutare gli elettori a selezionare quei candidati che meglio si conformano alle loro convinzioni e opinioni. I membri della comunità proporranno delle dichiarazioni a cui i candidati risponderanno utilizzando una scala Lickert (d'accordo/neutrale/in disaccordo). Le risposte dei candidati a queste dichiarazioni verranno caricate nella bussola elettorale. Gli elettori utilizzeranno lo strumento inserendo le proprie risposte alle dichiarazioni (d'accordo/neutrale/in disaccordo). I risultati mostreranno quei candidati che meglio si allineano alle convinzioni e ai punti di vista dell'elettore.
{| class="wikitable mw-collapsible mw-collapsed"
|-
! colspan=3 | Ecco il calendario della bussola elettorale
|-
|
'''8 - 20 luglio''': I volontari propongono le dichiarazioni per la bussola elettorale
'''21 - 22 luglio''': Il Comitato elettorale rivede le dichiarazioni, assicurandosi che siano chiare, e rimuovendo quelle fuori tema
'''23 luglio - 1º agosto''': I volontari votano le dichiarazioni
'''2 - 4 agosto''': Il Comitato elettorale sceglie le 15 dichiarazioni più votate
'''5 - 12 agosto''': I candidati danno il proprio parere sulle dichiarazioni
'''15 agosto''': La bussola elettorale viene aperta all'utilizzo degli elettori al fine di aiutarli nella scelta del voto
|}
Il Comitato elettorale sceglierà le 15 dichiarazioni più votate all'inizio di agosto. Il Comitato elettorale supervisionerà l'intero processo, supportato dal team Movement Strategy and Governance. MSG si assicurerà che le domande siano chiare, che non vi siano duplicati, refusi, o qualsiasi altro problema.
Cordiali saluti,
Movement Strategy and Governance
''Questo messaggio è stato inviato per conto della Task Force per la selezione del Board e del Comitato Elettorale''<br /><section end="announcement-content" /> [[Utente:Superpes15|Superpes15]] ([[Discussioni utente:Superpes15|disc.]]) 10:18, 13 lug 2022 (CEST)
== Discutiamo dei miglioramenti all'interfaccia desktop ==
[[File:Vector 2022 showing language menu with a blue menu trigger and blue menu items 01.jpg|thumb]]
Partecipa a una riunione online col team che sta lavorando a [[mw:Reading/Web/Desktop Improvements/it|questi miglioramenti]]! La riunione si terrà il '''26 luglio 2022 at [https://www.timeanddate.com/worldclock/fixedtime.html?iso=20220726T1200 12:00 UTC] and [https://www.timeanddate.com/worldclock/fixedtime.html?iso=20220726T1900 19:00 UTC]''' su Zoom. '''[https://wikimedia.zoom.us/j/5304280674 Clicca qui per partecipare]'''. ID dell'incontro: 5304280674. [https://wikimedia.zoom.us/u/kc2hamfYz9 Numero d'accesso a seconda del tuo Paese].
[[mw:Reading/Web/Desktop Improvements/Updates/Talk to Web/it|Per saperne di più]]. Speriamo che parteciperai! [[User:SGrabarczuk (WMF)|SGrabarczuk (WMF)]] ([[User talk:SGrabarczuk (WMF)|msg]]) 18:32, 25 lug 2022 (CEST)
<!-- Messaggio inviato da User:SGrabarczuk (WMF)@metawiki usando l'elenco su https://meta.wikimedia.org/w/index.php?title=User:SGrabarczuk_(WMF)/sandbox/MM/It_fallback&oldid=23142194 -->
== ricerca foto carro e o vagone merci con nuova numerazione predisposta al sistema binario ==
salve . chiedo aiuto per trovare una foto da poterinserire grazie Cinianto Le Ferrovie dello Stato italiane e il trasporto delle merci dal 1970 a oggi/Controllo centralizzato rotabili - Wikibooks, manuali e libri di testo liberi [[Utente:Cinianto|Cinianto]] ([[Discussioni utente:Cinianto|disc.]]) 12:37, 31 lug 2022 (CEST)
t4d2dn8xxogovfkzfl3fo1k9geuw1ah
Disposizioni foniche di organi a canne
0
34638
431036
431021
2022-07-30T19:59:17Z
Pufui PcPifpef
7952
wikitext
text/x-wiki
{{Disposizioni foniche di organi a canne}}
Le disposizioni foniche attualmente presenti in questo libro sono '''3785'''.
== Per il lettore ==
Ciascun organo a canne è uno strumento a sé, con una propria dignità indissolubilmente legata alla sua unicità. Non troveremo mai un organo uguale ad un altro, neppure nei rarissimi casi di strumenti costruiti in serie: avranno sempre qualcosa che li distinguerà fra di loro.
Come poter, dunque, descrivere uno strumento unico, in maniera tale che, senza suonarlo o ascoltarlo, sia possibile capire come è fatto? Grazie alla sua disposizione fonica: essa è l'elenco dei registri che compongono lo strumento, riportati in base alla loro appartenenza alle varie "divisioni" (manuale/i ed eventualmente pedale). Pertanto si tratta di un elemento fondamentale, l'unica vera grande ed esaustiva descrizione dello strumento, dal momento che un organo si differenzia da un altro fondamentalmente per i registri che ha.
Questo wikilibro si prefigge il compito di racchiudere al suo interno le disposizioni foniche di organi del presente e del passato, raggruppate in base alla loro collocazione all'interno di edifici che, per sviluppi culturali ed esigenze liturgiche, sono per la maggior parte destinati al culto.
La presente opera si rivolge, dunque, non solo allo studioso di organaria ed organologia, ma anche al curioso che vuol sapere come è fatto l'organo della chiesa tot, all'appassionato, all'organista che ha l'esigenza di conoscere le caratteristiche di un tal organo, a chiunque, in poche parole, sia interessato all'argomento.
== Per il contributore ==
Chiunque voglia contribuire all'edificazione del presente wikilibro, è il benvenuto, ed è pregato di seguire, per amor di uniformità, lo schema che può vedere nelle pagine già presenti.
Sono tuttavia doverose alcune raccomandazioni tecniche.
Una volta inserite una o più disposizioni foniche, il contributore è pregato di aggiornare il numero all'inizio di questa pagina.
=== Dei titoli ===
I titoli delle singole pagine seguono sempre questo schema:
Continente/Stato/Regione (o altra divisione amministrativa analoga)/Provincia (o altra divisione amministrativa analoga)/Comune/Località (che può essere anche il comune stesso, comunque si ripete) - Edificio
Ad esempio:
Europa/Italia/Lombardia/Città metropolitana di Milano/Milano/Milano - Cattedrale di Santa Maria Nascente
Nei nomi delle chiese, si scrive solo: ''Chiesa di...'', oppure ''Santuario di...'', oppure ''Basilica di...'', ''Cattedrale di...'' o ''Cattedrale metropolitana di...'', non ''Basilica Cattedrale Primaziale Metropolitana Santuario Protoecclesia di...''.
Se in un edificio ci sono più organi, vanno tutti nella stessa pagina. Le singole pagine non sono per organo, ma per edificio.
=== Delle tabelle riassuntive ===
Le tabelle riassuntive a inizio pagina, seguono questo schema:
* '''Costruttore:''' [nome e] cognome del costruttore/ditta costruttrice con, in caso, tra parentesi e in corsivo, il numero d'opera
* '''Anno:''' anno di costruzione (in caso, in nota, data dell'inaugurazione)
* '''Restauri/modifiche:''' elenco: nome di chi ha fatto il restauro e, tra parentesi, anno e tipologia di intervento
* '''Registri:''' numero dei registri (in caso di registri spezzati, ciascuno vale 1 e non 1/2)
* '''Canne:''' numero di canne
* '''Trasmissione:''' meccanica/pneumatico-tubolare/elettrica/elettronica/ecc. nel caso di mista, si scrive mista e poi si specifica tra parentesi
* '''Consolle:''' tipologia della consolle (a finestra, mobile/fissa indipendente, appoggiata, rivolta, ecc.) e posizione (al centro del coro, al centro della parete anteriore della cassa, su apposita cantoria, ecc.)
* '''Tastiere:''' n° di tastiere e di note ed estensione tra parentesi
* '''Pedaliera:''' tipologia di pedaliera (a leggio, dritta, concava, concavo-radiale), n° di note ed estensione tra parentesi
* '''Collocazione:''' n° dei corpi, posizione dei corpi.
Esempio:
* '''Costruttore:''' Pinco Pallino (''Opus 100'')
* '''Anno:''' 2019-2020
* '''Restauri/modifiche:''' Tizio Caio (2102, restauro conservativo), Sempronio (2156, modifiche e ampliamento)
* '''Registri:''' 36
* '''Canne:''' 3.562
* '''Trasmissione:''' mista (meccanica per i manuali e il pedale, elettronica per i registri)
* '''Consolle:''' a finestra, al centro della parete anteriore della cassa
* '''Tastiere:''' 3 di 56 note (''Do<small>1</small>''-''Sol<small>5</small>'')
* '''Pedaliera:''' concavo-radiale di 30 note (''Do<small>1</small>''-''Fa<small>3</small>'')
* '''Collocazione:''' in due corpi contrapposti, sulla cantoria in controfacciata
Nel caso di ottave scavezze:
* '''Tastiera:''' 1 di 50 note con prima ottava scavezza (''Do<small>1</small>''-''Fa<small>5</small>'', Bassi/Soprani ''Do#<small>3</small>''/''Re<small>3</small>'')
* '''Pedaliera:''' a leggio di 18 note con prima ottava scavezza (''Do<small>1</small>''-''Sol#<small>2</small>''), priva di registri propri e costantemente unita al manuale
=== Delle disposizioni foniche ===
* I nomi delle divisioni vengono scritti nel seguente modo: '''I - ''Grand'Organo'''''; quello del pedale così: '''Pedale''';
* il nome della seconda o terza tastiera si riporta semplicemente, dopo il numero ordinale romano, come '''''Espressivo''''' e non come Recitativo, essendo un'impropria italianizzazione del francese ''Récit'';
* nel caso di aggettivi dopo il nome del manuale, essi sono riportati con la prima lettera minuscola (ad esempio: '''VI - ''Organo antico aperto''''');
* qualora i registri, sulla consolle, siano raggruppati per Concerto e Ripieno (ad esempio come avviene per la maggior parte degli organi ottocenteschi italiani), si segua questo schema ([[Disposizioni foniche di organi a canne/Italia/Toscana/Provincia di Siena/Montalcino/Montisi - Chiesa delle Sante Flora e Lucilla|qui un esempio]]) e, nel caso di più manuali, si premetta sempre il numero e il nome (ad esempio: '''I - Organo eco ''Concerto''''');
* all'interno di ogni divisione vi sono due colonne, divise da doppia stanghetta verticale (<code><nowiki>||</nowiki></code>), che rispettivamente, da sinistra a destra, sono: 1) nome del registro con eventualmente indicato il numero di file, 2) altezza del registro in piedi con eventualmente specificata l'appartenenza ai soli Bassi o ai soli Soprani (esempio: <code><nowiki>Ripieno 5 file || 2' Soprani</nowiki></code>);
* tutti i nomi registri sono scritti con la prima lettera maiuscola, mentre le parole seguenti devono iniziare con la minuscola (ad esempio: ''Ripieno acuto 5 file'' e '''non''' ''Ripieno Acuto 5 File''), ad eccezione delle disposizioni in tedesco o nelle lingue che richiedono la maiuscola anche per tutti i sostantivi - nel caso non sia possibile reperire l'altezza in piedi delle mutazioni composte, si sposta il numero di file nel campo dell'altezza in piedi (esempio: <code><nowiki>Ripieno || 5 file</nowiki></code>);
* le mutazioni sono scritte con il numero intero separato da quello frazionario tramite un punto, così: ''5.1/3<nowiki>'</nowiki>''; qualora l'altezza sia solo frazionaria, si omette lo ''0.'' iniziale, così: ''1/4<nowiki>'</nowiki>'' e '''non''' ''0.1/4<nowiki>'</nowiki>'';
* nel caso di mutazioni composte, l'altezza in piedi è riportata solo relativamente alla prima fila, ad eccezione di quelle a due file (per non occupare troppo spazio) - qualora le altezze delle file successive presentino delle anomalie, si inseriscono in nota.
* i registri ad ancia sono scritti in rosso quando sono riportati così sulla consolle;
* non si inserisce il numero ordinale davanti a ciascun registro;
* non si riportano le unioni e gli accoppiamenti, né gli annullatori;
* il Tremolo si riporta all'interno di ciascuna divisione;
* gli accessori (ad esempio: Uccelliera, Zampogna ecc.) si riportano nel seguente modo prima della disposizione fonica: '''Accessori''': ''Uccelliera''; ''Zampogna''.
Quindi, in poche parole, questa disposizione '''non''' va bene (mettiamo che sulla consolle i registri ad ancia siano scritti '''in nero'''):
{| border="0" cellspacing="0" cellpadding="20" style="border-collapse:collapse;"
| style="vertical-align:top" |
{| border="0"
| colspan=2 | '''Prima tastiera - ''Grand'Organo'''''
----
|-
|Principale || 8'
|-
|Ottava || 4'
|-
|XV || 2'
|-
|XIX || 1.1/3'
|-
|XXII || 1'
|-
|Ripieno Acuto 3 File || 0.1/2'
|-
|Flauto a Camino || 8'
|-
|Sesquialtera 2 File || 2.2/3'-1.3/5'
|-
|<span style="color:#8b0000;">Tromba</span> || <span style="color:#8b0000;">8' bassi</span>
|-
|<span style="color:#8b0000;">Tromba</span> || <span style="color:#8b0000;">8' soprani</span>
|-
|Tremolo
|-
|}
| style="vertical-align:top" |
{| border="0"
| colspan=2 | '''Seconda tastiera - ''Espressivo'''''
----
|-
|Bordone || 8'
|-
|Viola di Gamba || 8'
|-
|Flauto a Cuspide || 4'
|-
|Nazardo || 2.2/3'
|-
|Ottavino || 2'
|-
|Decimino || 1.1/3'
|-
|Pienino 3 File || 1'-0.2/3'-0.1/2'
|-
|Voce Celeste 2 File || 8'
|-
|<span style="color:#8b0000;">Tromba Armonica</span> ||<span style="color:#8b0000;">8'</span>
|-
|Tremolo
|-
|}
| style="vertical-align:top" |
{| border="0"
| colspan=2 | '''Pedale'''
----
|-
|Contrabbasso || 16'
|-
|Bordone || 16'
|-
|Basso || 8'
|-
|Ottava || 4'
|-
|<span style="color:#8b0000;">Trombone</span> || <span style="color:#8b0000;">16'</span>
|-
|<span style="color:#8b0000;">Tromba Bassa</span> || <span style="color:#8b0000;">8'</span>
|-
|}
|}
Questa, invece, va bene:
{| border="0" cellspacing="0" cellpadding="20" style="border-collapse:collapse;"
| style="vertical-align:top" |
{| border="0"
| colspan=2 | '''I - ''Grand'Organo'''''
----
|-
|Principale || 8'
|-
|Ottava || 4'
|-
|XV || 2'
|-
|XIX || 1.1/3'
|-
|XXII || 1'
|-
|Ripieno acuto 3 file || 1/2'
|-
|Flauto a camino || 8'
|-
|Sesquialtera 2 file || 2.2/3'-1.3/5'
|-
|Tromba || 8' Bassi
|-
|Tromba || 8' Soprani
|-
|Tremolo
|-
|}
| style="vertical-align:top" |
{| border="0"
| colspan=2 | '''II - ''Espressivo'''''
----
|-
|Bordone || 8'
|-
|Viola di gamba || 8'
|-
|Flauto a cuspide || 4'
|-
|Nazardo || 2.2/3'
|-
|Ottavino || 2'
|-
|Decimino || 1.3/5'
|-
|Pienino 3 file || 1'
|-
|Voce celeste 2 file || 8'
|-
|Tromba armonica || 8'
|-
|Tremolo
|-
|}
| style="vertical-align:top" |
{| border="0"
| colspan=2 | '''Pedale'''
----
|-
|Contrabbasso || 16'
|-
|Bordone || 16'
|-
|Basso || 8'
|-
|Ottava || 4'
|-
|Trombone || 16'
|-
|Tromba bassa || 8'
|-
|}
|}
== Libri correlati ==
* {{libro|Organo a canne}}
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=Category:Stoplists|preposizione=sulle|etichetta=disposizioni foniche di organi a canne}}
[[Categoria:Disposizioni foniche di organi a canne]]
[[Categoria:Musica]]
[[Categoria:Dewey 786]]
{{alfabetico|D}}
{{Avanzamento|0%|9 giugno 2020}}
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2022-07-30T20:09:47Z
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7952
wikitext
text/x-wiki
{{Disposizioni foniche di organi a canne}}
Le disposizioni foniche attualmente presenti in questo libro sono '''3786'''.
== Per il lettore ==
Ciascun organo a canne è uno strumento a sé, con una propria dignità indissolubilmente legata alla sua unicità. Non troveremo mai un organo uguale ad un altro, neppure nei rarissimi casi di strumenti costruiti in serie: avranno sempre qualcosa che li distinguerà fra di loro.
Come poter, dunque, descrivere uno strumento unico, in maniera tale che, senza suonarlo o ascoltarlo, sia possibile capire come è fatto? Grazie alla sua disposizione fonica: essa è l'elenco dei registri che compongono lo strumento, riportati in base alla loro appartenenza alle varie "divisioni" (manuale/i ed eventualmente pedale). Pertanto si tratta di un elemento fondamentale, l'unica vera grande ed esaustiva descrizione dello strumento, dal momento che un organo si differenzia da un altro fondamentalmente per i registri che ha.
Questo wikilibro si prefigge il compito di racchiudere al suo interno le disposizioni foniche di organi del presente e del passato, raggruppate in base alla loro collocazione all'interno di edifici che, per sviluppi culturali ed esigenze liturgiche, sono per la maggior parte destinati al culto.
La presente opera si rivolge, dunque, non solo allo studioso di organaria ed organologia, ma anche al curioso che vuol sapere come è fatto l'organo della chiesa tot, all'appassionato, all'organista che ha l'esigenza di conoscere le caratteristiche di un tal organo, a chiunque, in poche parole, sia interessato all'argomento.
== Per il contributore ==
Chiunque voglia contribuire all'edificazione del presente wikilibro, è il benvenuto, ed è pregato di seguire, per amor di uniformità, lo schema che può vedere nelle pagine già presenti.
Sono tuttavia doverose alcune raccomandazioni tecniche.
Una volta inserite una o più disposizioni foniche, il contributore è pregato di aggiornare il numero all'inizio di questa pagina.
=== Dei titoli ===
I titoli delle singole pagine seguono sempre questo schema:
Continente/Stato/Regione (o altra divisione amministrativa analoga)/Provincia (o altra divisione amministrativa analoga)/Comune/Località (che può essere anche il comune stesso, comunque si ripete) - Edificio
Ad esempio:
Europa/Italia/Lombardia/Città metropolitana di Milano/Milano/Milano - Cattedrale di Santa Maria Nascente
Nei nomi delle chiese, si scrive solo: ''Chiesa di...'', oppure ''Santuario di...'', oppure ''Basilica di...'', ''Cattedrale di...'' o ''Cattedrale metropolitana di...'', non ''Basilica Cattedrale Primaziale Metropolitana Santuario Protoecclesia di...''.
Se in un edificio ci sono più organi, vanno tutti nella stessa pagina. Le singole pagine non sono per organo, ma per edificio.
=== Delle tabelle riassuntive ===
Le tabelle riassuntive a inizio pagina, seguono questo schema:
* '''Costruttore:''' [nome e] cognome del costruttore/ditta costruttrice con, in caso, tra parentesi e in corsivo, il numero d'opera
* '''Anno:''' anno di costruzione (in caso, in nota, data dell'inaugurazione)
* '''Restauri/modifiche:''' elenco: nome di chi ha fatto il restauro e, tra parentesi, anno e tipologia di intervento
* '''Registri:''' numero dei registri (in caso di registri spezzati, ciascuno vale 1 e non 1/2)
* '''Canne:''' numero di canne
* '''Trasmissione:''' meccanica/pneumatico-tubolare/elettrica/elettronica/ecc. nel caso di mista, si scrive mista e poi si specifica tra parentesi
* '''Consolle:''' tipologia della consolle (a finestra, mobile/fissa indipendente, appoggiata, rivolta, ecc.) e posizione (al centro del coro, al centro della parete anteriore della cassa, su apposita cantoria, ecc.)
* '''Tastiere:''' n° di tastiere e di note ed estensione tra parentesi
* '''Pedaliera:''' tipologia di pedaliera (a leggio, dritta, concava, concavo-radiale), n° di note ed estensione tra parentesi
* '''Collocazione:''' n° dei corpi, posizione dei corpi.
Esempio:
* '''Costruttore:''' Pinco Pallino (''Opus 100'')
* '''Anno:''' 2019-2020
* '''Restauri/modifiche:''' Tizio Caio (2102, restauro conservativo), Sempronio (2156, modifiche e ampliamento)
* '''Registri:''' 36
* '''Canne:''' 3.562
* '''Trasmissione:''' mista (meccanica per i manuali e il pedale, elettronica per i registri)
* '''Consolle:''' a finestra, al centro della parete anteriore della cassa
* '''Tastiere:''' 3 di 56 note (''Do<small>1</small>''-''Sol<small>5</small>'')
* '''Pedaliera:''' concavo-radiale di 30 note (''Do<small>1</small>''-''Fa<small>3</small>'')
* '''Collocazione:''' in due corpi contrapposti, sulla cantoria in controfacciata
Nel caso di ottave scavezze:
* '''Tastiera:''' 1 di 50 note con prima ottava scavezza (''Do<small>1</small>''-''Fa<small>5</small>'', Bassi/Soprani ''Do#<small>3</small>''/''Re<small>3</small>'')
* '''Pedaliera:''' a leggio di 18 note con prima ottava scavezza (''Do<small>1</small>''-''Sol#<small>2</small>''), priva di registri propri e costantemente unita al manuale
=== Delle disposizioni foniche ===
* I nomi delle divisioni vengono scritti nel seguente modo: '''I - ''Grand'Organo'''''; quello del pedale così: '''Pedale''';
* il nome della seconda o terza tastiera si riporta semplicemente, dopo il numero ordinale romano, come '''''Espressivo''''' e non come Recitativo, essendo un'impropria italianizzazione del francese ''Récit'';
* nel caso di aggettivi dopo il nome del manuale, essi sono riportati con la prima lettera minuscola (ad esempio: '''VI - ''Organo antico aperto''''');
* qualora i registri, sulla consolle, siano raggruppati per Concerto e Ripieno (ad esempio come avviene per la maggior parte degli organi ottocenteschi italiani), si segua questo schema ([[Disposizioni foniche di organi a canne/Italia/Toscana/Provincia di Siena/Montalcino/Montisi - Chiesa delle Sante Flora e Lucilla|qui un esempio]]) e, nel caso di più manuali, si premetta sempre il numero e il nome (ad esempio: '''I - Organo eco ''Concerto''''');
* all'interno di ogni divisione vi sono due colonne, divise da doppia stanghetta verticale (<code><nowiki>||</nowiki></code>), che rispettivamente, da sinistra a destra, sono: 1) nome del registro con eventualmente indicato il numero di file, 2) altezza del registro in piedi con eventualmente specificata l'appartenenza ai soli Bassi o ai soli Soprani (esempio: <code><nowiki>Ripieno 5 file || 2' Soprani</nowiki></code>);
* tutti i nomi registri sono scritti con la prima lettera maiuscola, mentre le parole seguenti devono iniziare con la minuscola (ad esempio: ''Ripieno acuto 5 file'' e '''non''' ''Ripieno Acuto 5 File''), ad eccezione delle disposizioni in tedesco o nelle lingue che richiedono la maiuscola anche per tutti i sostantivi - nel caso non sia possibile reperire l'altezza in piedi delle mutazioni composte, si sposta il numero di file nel campo dell'altezza in piedi (esempio: <code><nowiki>Ripieno || 5 file</nowiki></code>);
* le mutazioni sono scritte con il numero intero separato da quello frazionario tramite un punto, così: ''5.1/3<nowiki>'</nowiki>''; qualora l'altezza sia solo frazionaria, si omette lo ''0.'' iniziale, così: ''1/4<nowiki>'</nowiki>'' e '''non''' ''0.1/4<nowiki>'</nowiki>'';
* nel caso di mutazioni composte, l'altezza in piedi è riportata solo relativamente alla prima fila, ad eccezione di quelle a due file (per non occupare troppo spazio) - qualora le altezze delle file successive presentino delle anomalie, si inseriscono in nota.
* i registri ad ancia sono scritti in rosso quando sono riportati così sulla consolle;
* non si inserisce il numero ordinale davanti a ciascun registro;
* non si riportano le unioni e gli accoppiamenti, né gli annullatori;
* il Tremolo si riporta all'interno di ciascuna divisione;
* gli accessori (ad esempio: Uccelliera, Zampogna ecc.) si riportano nel seguente modo prima della disposizione fonica: '''Accessori''': ''Uccelliera''; ''Zampogna''.
Quindi, in poche parole, questa disposizione '''non''' va bene (mettiamo che sulla consolle i registri ad ancia siano scritti '''in nero'''):
{| border="0" cellspacing="0" cellpadding="20" style="border-collapse:collapse;"
| style="vertical-align:top" |
{| border="0"
| colspan=2 | '''Prima tastiera - ''Grand'Organo'''''
----
|-
|Principale || 8'
|-
|Ottava || 4'
|-
|XV || 2'
|-
|XIX || 1.1/3'
|-
|XXII || 1'
|-
|Ripieno Acuto 3 File || 0.1/2'
|-
|Flauto a Camino || 8'
|-
|Sesquialtera 2 File || 2.2/3'-1.3/5'
|-
|<span style="color:#8b0000;">Tromba</span> || <span style="color:#8b0000;">8' bassi</span>
|-
|<span style="color:#8b0000;">Tromba</span> || <span style="color:#8b0000;">8' soprani</span>
|-
|Tremolo
|-
|}
| style="vertical-align:top" |
{| border="0"
| colspan=2 | '''Seconda tastiera - ''Espressivo'''''
----
|-
|Bordone || 8'
|-
|Viola di Gamba || 8'
|-
|Flauto a Cuspide || 4'
|-
|Nazardo || 2.2/3'
|-
|Ottavino || 2'
|-
|Decimino || 1.1/3'
|-
|Pienino 3 File || 1'-0.2/3'-0.1/2'
|-
|Voce Celeste 2 File || 8'
|-
|<span style="color:#8b0000;">Tromba Armonica</span> ||<span style="color:#8b0000;">8'</span>
|-
|Tremolo
|-
|}
| style="vertical-align:top" |
{| border="0"
| colspan=2 | '''Pedale'''
----
|-
|Contrabbasso || 16'
|-
|Bordone || 16'
|-
|Basso || 8'
|-
|Ottava || 4'
|-
|<span style="color:#8b0000;">Trombone</span> || <span style="color:#8b0000;">16'</span>
|-
|<span style="color:#8b0000;">Tromba Bassa</span> || <span style="color:#8b0000;">8'</span>
|-
|}
|}
Questa, invece, va bene:
{| border="0" cellspacing="0" cellpadding="20" style="border-collapse:collapse;"
| style="vertical-align:top" |
{| border="0"
| colspan=2 | '''I - ''Grand'Organo'''''
----
|-
|Principale || 8'
|-
|Ottava || 4'
|-
|XV || 2'
|-
|XIX || 1.1/3'
|-
|XXII || 1'
|-
|Ripieno acuto 3 file || 1/2'
|-
|Flauto a camino || 8'
|-
|Sesquialtera 2 file || 2.2/3'-1.3/5'
|-
|Tromba || 8' Bassi
|-
|Tromba || 8' Soprani
|-
|Tremolo
|-
|}
| style="vertical-align:top" |
{| border="0"
| colspan=2 | '''II - ''Espressivo'''''
----
|-
|Bordone || 8'
|-
|Viola di gamba || 8'
|-
|Flauto a cuspide || 4'
|-
|Nazardo || 2.2/3'
|-
|Ottavino || 2'
|-
|Decimino || 1.3/5'
|-
|Pienino 3 file || 1'
|-
|Voce celeste 2 file || 8'
|-
|Tromba armonica || 8'
|-
|Tremolo
|-
|}
| style="vertical-align:top" |
{| border="0"
| colspan=2 | '''Pedale'''
----
|-
|Contrabbasso || 16'
|-
|Bordone || 16'
|-
|Basso || 8'
|-
|Ottava || 4'
|-
|Trombone || 16'
|-
|Tromba bassa || 8'
|-
|}
|}
== Libri correlati ==
* {{libro|Organo a canne}}
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=Category:Stoplists|preposizione=sulle|etichetta=disposizioni foniche di organi a canne}}
[[Categoria:Disposizioni foniche di organi a canne]]
[[Categoria:Musica]]
[[Categoria:Dewey 786]]
{{alfabetico|D}}
{{Avanzamento|0%|9 giugno 2020}}
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431043
431039
2022-07-30T20:33:43Z
Pufui PcPifpef
7952
wikitext
text/x-wiki
{{Disposizioni foniche di organi a canne}}
Le disposizioni foniche attualmente presenti in questo libro sono '''3787'''.
== Per il lettore ==
Ciascun organo a canne è uno strumento a sé, con una propria dignità indissolubilmente legata alla sua unicità. Non troveremo mai un organo uguale ad un altro, neppure nei rarissimi casi di strumenti costruiti in serie: avranno sempre qualcosa che li distinguerà fra di loro.
Come poter, dunque, descrivere uno strumento unico, in maniera tale che, senza suonarlo o ascoltarlo, sia possibile capire come è fatto? Grazie alla sua disposizione fonica: essa è l'elenco dei registri che compongono lo strumento, riportati in base alla loro appartenenza alle varie "divisioni" (manuale/i ed eventualmente pedale). Pertanto si tratta di un elemento fondamentale, l'unica vera grande ed esaustiva descrizione dello strumento, dal momento che un organo si differenzia da un altro fondamentalmente per i registri che ha.
Questo wikilibro si prefigge il compito di racchiudere al suo interno le disposizioni foniche di organi del presente e del passato, raggruppate in base alla loro collocazione all'interno di edifici che, per sviluppi culturali ed esigenze liturgiche, sono per la maggior parte destinati al culto.
La presente opera si rivolge, dunque, non solo allo studioso di organaria ed organologia, ma anche al curioso che vuol sapere come è fatto l'organo della chiesa tot, all'appassionato, all'organista che ha l'esigenza di conoscere le caratteristiche di un tal organo, a chiunque, in poche parole, sia interessato all'argomento.
== Per il contributore ==
Chiunque voglia contribuire all'edificazione del presente wikilibro, è il benvenuto, ed è pregato di seguire, per amor di uniformità, lo schema che può vedere nelle pagine già presenti.
Sono tuttavia doverose alcune raccomandazioni tecniche.
Una volta inserite una o più disposizioni foniche, il contributore è pregato di aggiornare il numero all'inizio di questa pagina.
=== Dei titoli ===
I titoli delle singole pagine seguono sempre questo schema:
Continente/Stato/Regione (o altra divisione amministrativa analoga)/Provincia (o altra divisione amministrativa analoga)/Comune/Località (che può essere anche il comune stesso, comunque si ripete) - Edificio
Ad esempio:
Europa/Italia/Lombardia/Città metropolitana di Milano/Milano/Milano - Cattedrale di Santa Maria Nascente
Nei nomi delle chiese, si scrive solo: ''Chiesa di...'', oppure ''Santuario di...'', oppure ''Basilica di...'', ''Cattedrale di...'' o ''Cattedrale metropolitana di...'', non ''Basilica Cattedrale Primaziale Metropolitana Santuario Protoecclesia di...''.
Se in un edificio ci sono più organi, vanno tutti nella stessa pagina. Le singole pagine non sono per organo, ma per edificio.
=== Delle tabelle riassuntive ===
Le tabelle riassuntive a inizio pagina, seguono questo schema:
* '''Costruttore:''' [nome e] cognome del costruttore/ditta costruttrice con, in caso, tra parentesi e in corsivo, il numero d'opera
* '''Anno:''' anno di costruzione (in caso, in nota, data dell'inaugurazione)
* '''Restauri/modifiche:''' elenco: nome di chi ha fatto il restauro e, tra parentesi, anno e tipologia di intervento
* '''Registri:''' numero dei registri (in caso di registri spezzati, ciascuno vale 1 e non 1/2)
* '''Canne:''' numero di canne
* '''Trasmissione:''' meccanica/pneumatico-tubolare/elettrica/elettronica/ecc. nel caso di mista, si scrive mista e poi si specifica tra parentesi
* '''Consolle:''' tipologia della consolle (a finestra, mobile/fissa indipendente, appoggiata, rivolta, ecc.) e posizione (al centro del coro, al centro della parete anteriore della cassa, su apposita cantoria, ecc.)
* '''Tastiere:''' n° di tastiere e di note ed estensione tra parentesi
* '''Pedaliera:''' tipologia di pedaliera (a leggio, dritta, concava, concavo-radiale), n° di note ed estensione tra parentesi
* '''Collocazione:''' n° dei corpi, posizione dei corpi.
Esempio:
* '''Costruttore:''' Pinco Pallino (''Opus 100'')
* '''Anno:''' 2019-2020
* '''Restauri/modifiche:''' Tizio Caio (2102, restauro conservativo), Sempronio (2156, modifiche e ampliamento)
* '''Registri:''' 36
* '''Canne:''' 3.562
* '''Trasmissione:''' mista (meccanica per i manuali e il pedale, elettronica per i registri)
* '''Consolle:''' a finestra, al centro della parete anteriore della cassa
* '''Tastiere:''' 3 di 56 note (''Do<small>1</small>''-''Sol<small>5</small>'')
* '''Pedaliera:''' concavo-radiale di 30 note (''Do<small>1</small>''-''Fa<small>3</small>'')
* '''Collocazione:''' in due corpi contrapposti, sulla cantoria in controfacciata
Nel caso di ottave scavezze:
* '''Tastiera:''' 1 di 50 note con prima ottava scavezza (''Do<small>1</small>''-''Fa<small>5</small>'', Bassi/Soprani ''Do#<small>3</small>''/''Re<small>3</small>'')
* '''Pedaliera:''' a leggio di 18 note con prima ottava scavezza (''Do<small>1</small>''-''Sol#<small>2</small>''), priva di registri propri e costantemente unita al manuale
=== Delle disposizioni foniche ===
* I nomi delle divisioni vengono scritti nel seguente modo: '''I - ''Grand'Organo'''''; quello del pedale così: '''Pedale''';
* il nome della seconda o terza tastiera si riporta semplicemente, dopo il numero ordinale romano, come '''''Espressivo''''' e non come Recitativo, essendo un'impropria italianizzazione del francese ''Récit'';
* nel caso di aggettivi dopo il nome del manuale, essi sono riportati con la prima lettera minuscola (ad esempio: '''VI - ''Organo antico aperto''''');
* qualora i registri, sulla consolle, siano raggruppati per Concerto e Ripieno (ad esempio come avviene per la maggior parte degli organi ottocenteschi italiani), si segua questo schema ([[Disposizioni foniche di organi a canne/Italia/Toscana/Provincia di Siena/Montalcino/Montisi - Chiesa delle Sante Flora e Lucilla|qui un esempio]]) e, nel caso di più manuali, si premetta sempre il numero e il nome (ad esempio: '''I - Organo eco ''Concerto''''');
* all'interno di ogni divisione vi sono due colonne, divise da doppia stanghetta verticale (<code><nowiki>||</nowiki></code>), che rispettivamente, da sinistra a destra, sono: 1) nome del registro con eventualmente indicato il numero di file, 2) altezza del registro in piedi con eventualmente specificata l'appartenenza ai soli Bassi o ai soli Soprani (esempio: <code><nowiki>Ripieno 5 file || 2' Soprani</nowiki></code>);
* tutti i nomi registri sono scritti con la prima lettera maiuscola, mentre le parole seguenti devono iniziare con la minuscola (ad esempio: ''Ripieno acuto 5 file'' e '''non''' ''Ripieno Acuto 5 File''), ad eccezione delle disposizioni in tedesco o nelle lingue che richiedono la maiuscola anche per tutti i sostantivi - nel caso non sia possibile reperire l'altezza in piedi delle mutazioni composte, si sposta il numero di file nel campo dell'altezza in piedi (esempio: <code><nowiki>Ripieno || 5 file</nowiki></code>);
* le mutazioni sono scritte con il numero intero separato da quello frazionario tramite un punto, così: ''5.1/3<nowiki>'</nowiki>''; qualora l'altezza sia solo frazionaria, si omette lo ''0.'' iniziale, così: ''1/4<nowiki>'</nowiki>'' e '''non''' ''0.1/4<nowiki>'</nowiki>'';
* nel caso di mutazioni composte, l'altezza in piedi è riportata solo relativamente alla prima fila, ad eccezione di quelle a due file (per non occupare troppo spazio) - qualora le altezze delle file successive presentino delle anomalie, si inseriscono in nota.
* i registri ad ancia sono scritti in rosso quando sono riportati così sulla consolle;
* non si inserisce il numero ordinale davanti a ciascun registro;
* non si riportano le unioni e gli accoppiamenti, né gli annullatori;
* il Tremolo si riporta all'interno di ciascuna divisione;
* gli accessori (ad esempio: Uccelliera, Zampogna ecc.) si riportano nel seguente modo prima della disposizione fonica: '''Accessori''': ''Uccelliera''; ''Zampogna''.
Quindi, in poche parole, questa disposizione '''non''' va bene (mettiamo che sulla consolle i registri ad ancia siano scritti '''in nero'''):
{| border="0" cellspacing="0" cellpadding="20" style="border-collapse:collapse;"
| style="vertical-align:top" |
{| border="0"
| colspan=2 | '''Prima tastiera - ''Grand'Organo'''''
----
|-
|Principale || 8'
|-
|Ottava || 4'
|-
|XV || 2'
|-
|XIX || 1.1/3'
|-
|XXII || 1'
|-
|Ripieno Acuto 3 File || 0.1/2'
|-
|Flauto a Camino || 8'
|-
|Sesquialtera 2 File || 2.2/3'-1.3/5'
|-
|<span style="color:#8b0000;">Tromba</span> || <span style="color:#8b0000;">8' bassi</span>
|-
|<span style="color:#8b0000;">Tromba</span> || <span style="color:#8b0000;">8' soprani</span>
|-
|Tremolo
|-
|}
| style="vertical-align:top" |
{| border="0"
| colspan=2 | '''Seconda tastiera - ''Espressivo'''''
----
|-
|Bordone || 8'
|-
|Viola di Gamba || 8'
|-
|Flauto a Cuspide || 4'
|-
|Nazardo || 2.2/3'
|-
|Ottavino || 2'
|-
|Decimino || 1.1/3'
|-
|Pienino 3 File || 1'-0.2/3'-0.1/2'
|-
|Voce Celeste 2 File || 8'
|-
|<span style="color:#8b0000;">Tromba Armonica</span> ||<span style="color:#8b0000;">8'</span>
|-
|Tremolo
|-
|}
| style="vertical-align:top" |
{| border="0"
| colspan=2 | '''Pedale'''
----
|-
|Contrabbasso || 16'
|-
|Bordone || 16'
|-
|Basso || 8'
|-
|Ottava || 4'
|-
|<span style="color:#8b0000;">Trombone</span> || <span style="color:#8b0000;">16'</span>
|-
|<span style="color:#8b0000;">Tromba Bassa</span> || <span style="color:#8b0000;">8'</span>
|-
|}
|}
Questa, invece, va bene:
{| border="0" cellspacing="0" cellpadding="20" style="border-collapse:collapse;"
| style="vertical-align:top" |
{| border="0"
| colspan=2 | '''I - ''Grand'Organo'''''
----
|-
|Principale || 8'
|-
|Ottava || 4'
|-
|XV || 2'
|-
|XIX || 1.1/3'
|-
|XXII || 1'
|-
|Ripieno acuto 3 file || 1/2'
|-
|Flauto a camino || 8'
|-
|Sesquialtera 2 file || 2.2/3'-1.3/5'
|-
|Tromba || 8' Bassi
|-
|Tromba || 8' Soprani
|-
|Tremolo
|-
|}
| style="vertical-align:top" |
{| border="0"
| colspan=2 | '''II - ''Espressivo'''''
----
|-
|Bordone || 8'
|-
|Viola di gamba || 8'
|-
|Flauto a cuspide || 4'
|-
|Nazardo || 2.2/3'
|-
|Ottavino || 2'
|-
|Decimino || 1.3/5'
|-
|Pienino 3 file || 1'
|-
|Voce celeste 2 file || 8'
|-
|Tromba armonica || 8'
|-
|Tremolo
|-
|}
| style="vertical-align:top" |
{| border="0"
| colspan=2 | '''Pedale'''
----
|-
|Contrabbasso || 16'
|-
|Bordone || 16'
|-
|Basso || 8'
|-
|Ottava || 4'
|-
|Trombone || 16'
|-
|Tromba bassa || 8'
|-
|}
|}
== Libri correlati ==
* {{libro|Organo a canne}}
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=Category:Stoplists|preposizione=sulle|etichetta=disposizioni foniche di organi a canne}}
[[Categoria:Disposizioni foniche di organi a canne]]
[[Categoria:Musica]]
[[Categoria:Dewey 786]]
{{alfabetico|D}}
{{Avanzamento|0%|9 giugno 2020}}
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7952
wikitext
text/x-wiki
{{Disposizioni foniche di organi a canne}}
Le disposizioni foniche attualmente presenti in questo libro sono '''3788'''.
== Per il lettore ==
Ciascun organo a canne è uno strumento a sé, con una propria dignità indissolubilmente legata alla sua unicità. Non troveremo mai un organo uguale ad un altro, neppure nei rarissimi casi di strumenti costruiti in serie: avranno sempre qualcosa che li distinguerà fra di loro.
Come poter, dunque, descrivere uno strumento unico, in maniera tale che, senza suonarlo o ascoltarlo, sia possibile capire come è fatto? Grazie alla sua disposizione fonica: essa è l'elenco dei registri che compongono lo strumento, riportati in base alla loro appartenenza alle varie "divisioni" (manuale/i ed eventualmente pedale). Pertanto si tratta di un elemento fondamentale, l'unica vera grande ed esaustiva descrizione dello strumento, dal momento che un organo si differenzia da un altro fondamentalmente per i registri che ha.
Questo wikilibro si prefigge il compito di racchiudere al suo interno le disposizioni foniche di organi del presente e del passato, raggruppate in base alla loro collocazione all'interno di edifici che, per sviluppi culturali ed esigenze liturgiche, sono per la maggior parte destinati al culto.
La presente opera si rivolge, dunque, non solo allo studioso di organaria ed organologia, ma anche al curioso che vuol sapere come è fatto l'organo della chiesa tot, all'appassionato, all'organista che ha l'esigenza di conoscere le caratteristiche di un tal organo, a chiunque, in poche parole, sia interessato all'argomento.
== Per il contributore ==
Chiunque voglia contribuire all'edificazione del presente wikilibro, è il benvenuto, ed è pregato di seguire, per amor di uniformità, lo schema che può vedere nelle pagine già presenti.
Sono tuttavia doverose alcune raccomandazioni tecniche.
Una volta inserite una o più disposizioni foniche, il contributore è pregato di aggiornare il numero all'inizio di questa pagina.
=== Dei titoli ===
I titoli delle singole pagine seguono sempre questo schema:
Continente/Stato/Regione (o altra divisione amministrativa analoga)/Provincia (o altra divisione amministrativa analoga)/Comune/Località (che può essere anche il comune stesso, comunque si ripete) - Edificio
Ad esempio:
Europa/Italia/Lombardia/Città metropolitana di Milano/Milano/Milano - Cattedrale di Santa Maria Nascente
Nei nomi delle chiese, si scrive solo: ''Chiesa di...'', oppure ''Santuario di...'', oppure ''Basilica di...'', ''Cattedrale di...'' o ''Cattedrale metropolitana di...'', non ''Basilica Cattedrale Primaziale Metropolitana Santuario Protoecclesia di...''.
Se in un edificio ci sono più organi, vanno tutti nella stessa pagina. Le singole pagine non sono per organo, ma per edificio.
=== Delle tabelle riassuntive ===
Le tabelle riassuntive a inizio pagina, seguono questo schema:
* '''Costruttore:''' [nome e] cognome del costruttore/ditta costruttrice con, in caso, tra parentesi e in corsivo, il numero d'opera
* '''Anno:''' anno di costruzione (in caso, in nota, data dell'inaugurazione)
* '''Restauri/modifiche:''' elenco: nome di chi ha fatto il restauro e, tra parentesi, anno e tipologia di intervento
* '''Registri:''' numero dei registri (in caso di registri spezzati, ciascuno vale 1 e non 1/2)
* '''Canne:''' numero di canne
* '''Trasmissione:''' meccanica/pneumatico-tubolare/elettrica/elettronica/ecc. nel caso di mista, si scrive mista e poi si specifica tra parentesi
* '''Consolle:''' tipologia della consolle (a finestra, mobile/fissa indipendente, appoggiata, rivolta, ecc.) e posizione (al centro del coro, al centro della parete anteriore della cassa, su apposita cantoria, ecc.)
* '''Tastiere:''' n° di tastiere e di note ed estensione tra parentesi
* '''Pedaliera:''' tipologia di pedaliera (a leggio, dritta, concava, concavo-radiale), n° di note ed estensione tra parentesi
* '''Collocazione:''' n° dei corpi, posizione dei corpi.
Esempio:
* '''Costruttore:''' Pinco Pallino (''Opus 100'')
* '''Anno:''' 2019-2020
* '''Restauri/modifiche:''' Tizio Caio (2102, restauro conservativo), Sempronio (2156, modifiche e ampliamento)
* '''Registri:''' 36
* '''Canne:''' 3.562
* '''Trasmissione:''' mista (meccanica per i manuali e il pedale, elettronica per i registri)
* '''Consolle:''' a finestra, al centro della parete anteriore della cassa
* '''Tastiere:''' 3 di 56 note (''Do<small>1</small>''-''Sol<small>5</small>'')
* '''Pedaliera:''' concavo-radiale di 30 note (''Do<small>1</small>''-''Fa<small>3</small>'')
* '''Collocazione:''' in due corpi contrapposti, sulla cantoria in controfacciata
Nel caso di ottave scavezze:
* '''Tastiera:''' 1 di 50 note con prima ottava scavezza (''Do<small>1</small>''-''Fa<small>5</small>'', Bassi/Soprani ''Do#<small>3</small>''/''Re<small>3</small>'')
* '''Pedaliera:''' a leggio di 18 note con prima ottava scavezza (''Do<small>1</small>''-''Sol#<small>2</small>''), priva di registri propri e costantemente unita al manuale
=== Delle disposizioni foniche ===
* I nomi delle divisioni vengono scritti nel seguente modo: '''I - ''Grand'Organo'''''; quello del pedale così: '''Pedale''';
* il nome della seconda o terza tastiera si riporta semplicemente, dopo il numero ordinale romano, come '''''Espressivo''''' e non come Recitativo, essendo un'impropria italianizzazione del francese ''Récit'';
* nel caso di aggettivi dopo il nome del manuale, essi sono riportati con la prima lettera minuscola (ad esempio: '''VI - ''Organo antico aperto''''');
* qualora i registri, sulla consolle, siano raggruppati per Concerto e Ripieno (ad esempio come avviene per la maggior parte degli organi ottocenteschi italiani), si segua questo schema ([[Disposizioni foniche di organi a canne/Italia/Toscana/Provincia di Siena/Montalcino/Montisi - Chiesa delle Sante Flora e Lucilla|qui un esempio]]) e, nel caso di più manuali, si premetta sempre il numero e il nome (ad esempio: '''I - Organo eco ''Concerto''''');
* all'interno di ogni divisione vi sono due colonne, divise da doppia stanghetta verticale (<code><nowiki>||</nowiki></code>), che rispettivamente, da sinistra a destra, sono: 1) nome del registro con eventualmente indicato il numero di file, 2) altezza del registro in piedi con eventualmente specificata l'appartenenza ai soli Bassi o ai soli Soprani (esempio: <code><nowiki>Ripieno 5 file || 2' Soprani</nowiki></code>);
* tutti i nomi registri sono scritti con la prima lettera maiuscola, mentre le parole seguenti devono iniziare con la minuscola (ad esempio: ''Ripieno acuto 5 file'' e '''non''' ''Ripieno Acuto 5 File''), ad eccezione delle disposizioni in tedesco o nelle lingue che richiedono la maiuscola anche per tutti i sostantivi - nel caso non sia possibile reperire l'altezza in piedi delle mutazioni composte, si sposta il numero di file nel campo dell'altezza in piedi (esempio: <code><nowiki>Ripieno || 5 file</nowiki></code>);
* le mutazioni sono scritte con il numero intero separato da quello frazionario tramite un punto, così: ''5.1/3<nowiki>'</nowiki>''; qualora l'altezza sia solo frazionaria, si omette lo ''0.'' iniziale, così: ''1/4<nowiki>'</nowiki>'' e '''non''' ''0.1/4<nowiki>'</nowiki>'';
* nel caso di mutazioni composte, l'altezza in piedi è riportata solo relativamente alla prima fila, ad eccezione di quelle a due file (per non occupare troppo spazio) - qualora le altezze delle file successive presentino delle anomalie, si inseriscono in nota.
* i registri ad ancia sono scritti in rosso quando sono riportati così sulla consolle;
* non si inserisce il numero ordinale davanti a ciascun registro;
* non si riportano le unioni e gli accoppiamenti, né gli annullatori;
* il Tremolo si riporta all'interno di ciascuna divisione;
* gli accessori (ad esempio: Uccelliera, Zampogna ecc.) si riportano nel seguente modo prima della disposizione fonica: '''Accessori''': ''Uccelliera''; ''Zampogna''.
Quindi, in poche parole, questa disposizione '''non''' va bene (mettiamo che sulla consolle i registri ad ancia siano scritti '''in nero'''):
{| border="0" cellspacing="0" cellpadding="20" style="border-collapse:collapse;"
| style="vertical-align:top" |
{| border="0"
| colspan=2 | '''Prima tastiera - ''Grand'Organo'''''
----
|-
|Principale || 8'
|-
|Ottava || 4'
|-
|XV || 2'
|-
|XIX || 1.1/3'
|-
|XXII || 1'
|-
|Ripieno Acuto 3 File || 0.1/2'
|-
|Flauto a Camino || 8'
|-
|Sesquialtera 2 File || 2.2/3'-1.3/5'
|-
|<span style="color:#8b0000;">Tromba</span> || <span style="color:#8b0000;">8' bassi</span>
|-
|<span style="color:#8b0000;">Tromba</span> || <span style="color:#8b0000;">8' soprani</span>
|-
|Tremolo
|-
|}
| style="vertical-align:top" |
{| border="0"
| colspan=2 | '''Seconda tastiera - ''Espressivo'''''
----
|-
|Bordone || 8'
|-
|Viola di Gamba || 8'
|-
|Flauto a Cuspide || 4'
|-
|Nazardo || 2.2/3'
|-
|Ottavino || 2'
|-
|Decimino || 1.1/3'
|-
|Pienino 3 File || 1'-0.2/3'-0.1/2'
|-
|Voce Celeste 2 File || 8'
|-
|<span style="color:#8b0000;">Tromba Armonica</span> ||<span style="color:#8b0000;">8'</span>
|-
|Tremolo
|-
|}
| style="vertical-align:top" |
{| border="0"
| colspan=2 | '''Pedale'''
----
|-
|Contrabbasso || 16'
|-
|Bordone || 16'
|-
|Basso || 8'
|-
|Ottava || 4'
|-
|<span style="color:#8b0000;">Trombone</span> || <span style="color:#8b0000;">16'</span>
|-
|<span style="color:#8b0000;">Tromba Bassa</span> || <span style="color:#8b0000;">8'</span>
|-
|}
|}
Questa, invece, va bene:
{| border="0" cellspacing="0" cellpadding="20" style="border-collapse:collapse;"
| style="vertical-align:top" |
{| border="0"
| colspan=2 | '''I - ''Grand'Organo'''''
----
|-
|Principale || 8'
|-
|Ottava || 4'
|-
|XV || 2'
|-
|XIX || 1.1/3'
|-
|XXII || 1'
|-
|Ripieno acuto 3 file || 1/2'
|-
|Flauto a camino || 8'
|-
|Sesquialtera 2 file || 2.2/3'-1.3/5'
|-
|Tromba || 8' Bassi
|-
|Tromba || 8' Soprani
|-
|Tremolo
|-
|}
| style="vertical-align:top" |
{| border="0"
| colspan=2 | '''II - ''Espressivo'''''
----
|-
|Bordone || 8'
|-
|Viola di gamba || 8'
|-
|Flauto a cuspide || 4'
|-
|Nazardo || 2.2/3'
|-
|Ottavino || 2'
|-
|Decimino || 1.3/5'
|-
|Pienino 3 file || 1'
|-
|Voce celeste 2 file || 8'
|-
|Tromba armonica || 8'
|-
|Tremolo
|-
|}
| style="vertical-align:top" |
{| border="0"
| colspan=2 | '''Pedale'''
----
|-
|Contrabbasso || 16'
|-
|Bordone || 16'
|-
|Basso || 8'
|-
|Ottava || 4'
|-
|Trombone || 16'
|-
|Tromba bassa || 8'
|-
|}
|}
== Libri correlati ==
* {{libro|Organo a canne}}
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=Category:Stoplists|preposizione=sulle|etichetta=disposizioni foniche di organi a canne}}
[[Categoria:Disposizioni foniche di organi a canne]]
[[Categoria:Musica]]
[[Categoria:Dewey 786]]
{{alfabetico|D}}
{{Avanzamento|0%|9 giugno 2020}}
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Disposizioni foniche di organi a canne/Italia/Lombardia/Provincia di Cremona/Cremona
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431044
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2022-07-30T20:39:57Z
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/* Capoluogo */
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{{Disposizioni foniche di organi a canne}}
Disposizioni foniche del comune di [[w:Cremona|Cremona]] raggruppate per edificio.
== Capoluogo ==
* [[Disposizioni foniche di organi a canne/Italia/Lombardia/Provincia di Cremona/Cremona/Cremona - Cattedrale di Santa Maria Assunta|Cattedrale di Santa Maria Assunta]]
* [[Disposizioni foniche di organi a canne/Italia/Lombardia/Provincia di Cremona/Cremona/Cremona - Basilica di San Michele Vetere|Basilica di San Michele Vetere]]
* [[Disposizioni foniche di organi a canne/Italia/Lombardia/Provincia di Cremona/Cremona/Cremona - Chiesa di Cristo Re|Chiesa di Cristo Re]]
* [[Disposizioni foniche di organi a canne/Italia/Lombardia/Provincia di Cremona/Cremona/Cremona - Chiesa di Santa Maria Maddalena|Chiesa di Santa Maria Maddalena]]
* [[Disposizioni foniche di organi a canne/Italia/Lombardia/Provincia di Cremona/Cremona/Cremona - Chiesa dei Santi Apollinare ed Ilario|Chiesa dei Santi Apollinare ed Ilario]]
* [[Disposizioni foniche di organi a canne/Italia/Lombardia/Provincia di Cremona/Cremona/Cremona - Chiesa dei Santi Giacomo e Agostino|Chiesa dei Santi Giacomo e Agostino]]
* [[Disposizioni foniche di organi a canne/Italia/Lombardia/Provincia di Cremona/Cremona/Cremona - Chiesa dei Santi Omobono ed Egidio|Chiesa dei Santi Omobono ed Egidio]]
* [[Disposizioni foniche di organi a canne/Italia/Lombardia/Provincia di Cremona/Cremona/Cremona - Chiesa di Sant'Abbondio|Chiesa di Sant'Abbondio]]
* [[Disposizioni foniche di organi a canne/Italia/Lombardia/Provincia di Cremona/Cremona/Cremona - Chiesa di San Bernardo|Chiesa di San Bernardo]]
* [[Disposizioni foniche di organi a canne/Italia/Lombardia/Provincia di Cremona/Cremona/Cremona - Chiesa di San Francesco d'Assisi|Chiesa di San Francesco d'Assisi]]
* [[Disposizioni foniche di organi a canne/Italia/Lombardia/Provincia di Cremona/Cremona/Cremona - Chiesa di San Giorgio martire in San Pietro al Po|San Giorgio martire in San Pietro al Po]]
* [[Disposizioni foniche di organi a canne/Italia/Lombardia/Provincia di Cremona/Cremona/Cremona - Monastero di San Sigismondo|Monastero di San Sigismondo]]
* [[Disposizioni foniche di organi a canne/Italia/Lombardia/Provincia di Cremona/Cremona/Cremona - Chiesa privata di Santa Maria Assunta|Chiesa privata di Santa Maria Assunta]]
* [[Disposizioni foniche di organi a canne/Italia/Lombardia/Provincia di Cremona/Cremona/Cremona - Palazzo Raimondi|Palazzo Raimondi (Facoltà di Musicologia)]]
* [[Disposizioni foniche di organi a canne/Italia/Lombardia/Provincia di Cremona/Cremona/Cremona - Seminario vescovile|Seminario vescovile]]
{{Avanzamento|25%|24 febbraio 2015}}
[[Categoria:Disposizioni foniche di organi a canne]]
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Disposizioni foniche di organi a canne/Italia/Piemonte/Provincia di Cuneo
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2022-07-30T19:36:34Z
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text/x-wiki
{{Disposizioni foniche di organi a canne}}
Disposizioni foniche della [[w:Provincia di Cuneo|provincia di Cuneo]] raggruppate per comune:
* [[Disposizioni foniche di organi a canne/Italia/Piemonte/Provincia di Cuneo/Cuneo|Cuneo]]
* [[Disposizioni foniche di organi a canne/Italia/Piemonte/Provincia di Cuneo/Acceglio|Acceglio]]
* [[Disposizioni foniche di organi a canne/Italia/Piemonte/Provincia di Cuneo/Alba|Alba]]
* [[Disposizioni foniche di organi a canne/Italia/Piemonte/Provincia di Cuneo/Baldissero d'Alba|Baldissero d'Alba]]
* [[Disposizioni foniche di organi a canne/Italia/Piemonte/Provincia di Cuneo/Bagnolo Piemonte|Bagnolo Piemonte]]
* [[Disposizioni foniche di organi a canne/Italia/Piemonte/Provincia di Cuneo/Barolo|Barolo]]
* [[Disposizioni foniche di organi a canne/Italia/Piemonte/Provincia di Cuneo/Bra|Bra]]
* [[Disposizioni foniche di organi a canne/Italia/Piemonte/Provincia di Cuneo/Busca|Busca]]
* [[Disposizioni foniche di organi a canne/Italia/Piemonte/Provincia di Cuneo/Carrù|Carrù]]
* [[Disposizioni foniche di organi a canne/Italia/Piemonte/Provincia di Cuneo/Cavour|Cavour]]
* [[Disposizioni foniche di organi a canne/Italia/Piemonte/Provincia di Cuneo/Centallo|Centallo]]
* [[Disposizioni foniche di organi a canne/Italia/Piemonte/Provincia di Cuneo/Cherasco|Cherasco]]
* [[Disposizioni foniche di organi a canne/Italia/Piemonte/Provincia di Cuneo/Dogliani|Dogliani]]
* [[Disposizioni foniche di organi a canne/Italia/Piemonte/Provincia di Cuneo/Entracque|Entracque]]
* [[Disposizioni foniche di organi a canne/Italia/Piemonte/Provincia di Cuneo/Fossano|Fossano]]
* [[Disposizioni foniche di organi a canne/Italia/Piemonte/Provincia di Cuneo/Govone|Govone]]
* [[Disposizioni foniche di organi a canne/Italia/Piemonte/Provincia di Cuneo/Guarene|Guarene]]
* [[Disposizioni foniche di organi a canne/Italia/Piemonte/Provincia di Cuneo/La Morra|La Morra]]
* [[Disposizioni foniche di organi a canne/Italia/Piemonte/Provincia di Cuneo/Levaldigi|Levaldigi]]
* [[Disposizioni foniche di organi a canne/Italia/Piemonte/Provincia di Cuneo/Limone Piemonte|Limone Piemonte]]
* [[Disposizioni foniche di organi a canne/Italia/Piemonte/Provincia di Cuneo/Mondovì|Mondovì]]
* [[Disposizioni foniche di organi a canne/Italia/Piemonte/Provincia di Cuneo/Monesiglio|Monesiglio]]
* [[Disposizioni foniche di organi a canne/Italia/Piemonte/Provincia di Cuneo/Monforte d'Alba|Monforte d'Alba]]
* [[Disposizioni foniche di organi a canne/Italia/Piemonte/Provincia di Cuneo/Montà|Montà]]
* [[Disposizioni foniche di organi a canne/Italia/Piemonte/Provincia di Cuneo/Murazzano|Murazzano]]
* [[Disposizioni foniche di organi a canne/Italia/Piemonte/Provincia di Cuneo/Narzole|Narzole]]
* [[Disposizioni foniche di organi a canne/Italia/Piemonte/Provincia di Cuneo/Niella Belbo|Niella Belbo]]
* [[Disposizioni foniche di organi a canne/Italia/Piemonte/Provincia di Cuneo/Novello|Novello]]
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* [[Disposizioni foniche di organi a canne/Italia/Piemonte/Provincia di Cuneo/Revello|Revello]]
* [[Disposizioni foniche di organi a canne/Italia/Piemonte/Provincia di Cuneo/Rocca de’Baldi|Rocca de' Baldi]]
* [[Disposizioni foniche di organi a canne/Italia/Piemonte/Provincia di Cuneo/Roccaforte Mondovì|Roccaforte Mondovì]]
* [[Disposizioni foniche di organi a canne/Italia/Piemonte/Provincia di Cuneo/Roccavione|Roccavione]]
* [[Disposizioni foniche di organi a canne/Italia/Piemonte/Provincia di Cuneo/Roddi|Roddi]]
* [[Disposizioni foniche di organi a canne/Italia/Piemonte/Provincia di Cuneo/Rossana|Rossana]]
* [[Disposizioni foniche di organi a canne/Italia/Piemonte/Provincia di Cuneo/Salmour|Salmour]]
* [[Disposizioni foniche di organi a canne/Italia/Piemonte/Provincia di Cuneo/Saluzzo|Saluzzo]]
* [[Disposizioni foniche di organi a canne/Italia/Piemonte/Provincia di Cuneo/Savigliano|Savigliano]]
* [[Disposizioni foniche di organi a canne/Italia/Piemonte/Provincia di Cuneo/Serravalle Langhe|Serravalle Langhe]]
* [[Disposizioni foniche di organi a canne/Italia/Piemonte/Provincia di Cuneo/Sommariva del Bosco|Sommariva del Bosco]]
* [[Disposizioni foniche di organi a canne/Italia/Piemonte/Provincia di Cuneo/Sommariva Perno|Sommariva Perno]]
* [[Disposizioni foniche di organi a canne/Italia/Piemonte/Provincia di Cuneo/Valdieri|Valdieri]]
* [[Disposizioni foniche di organi a canne/Italia/Piemonte/Provincia di Cuneo/Vezza d'Alba|Vezza d'Alba]]
* [[Disposizioni foniche di organi a canne/Italia/Piemonte/Provincia di Cuneo/Vicoforte|Vicoforte]]
* [[Disposizioni foniche di organi a canne/Italia/Piemonte/Provincia di Cuneo/Villafalletto|Villafalletto]]
* [[Disposizioni foniche di organi a canne/Italia/Piemonte/Provincia di Cuneo/Villanova Mondovì|Villanova Mondovì]]
{{Avanzamento|0%|19 luglio 2021}}
[[Categoria:Disposizioni foniche di organi a canne]]
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Disposizioni foniche di organi a canne/Italia/Marche/Provincia di Ancona
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413439
2022-07-30T20:13:42Z
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text/x-wiki
{{Disposizioni foniche di organi a canne}}
Disposizioni foniche della provincia di Ancona raggruppate per comune:
* [[Disposizioni foniche di organi a canne/Italia/Marche/Provincia di Ancona/Ancona|Ancona]]
* [[Disposizioni foniche di organi a canne/Italia/Marche/Provincia di Ancona/Castelfidardo|Castelfidardo]]
* [[Disposizioni foniche di organi a canne/Italia/Marche/Provincia di Ancona/Fabriano|Fabriano]]
* [[Disposizioni foniche di organi a canne/Italia/Marche/Provincia di Ancona/Jesi|Jesi]]
* [[Disposizioni foniche di organi a canne/Italia/Marche/Provincia di Ancona/Osimo|Osimo]]
* [[Disposizioni foniche di organi a canne/Italia/Marche/Provincia di Ancona/Loreto|Loreto]]
* [[Disposizioni foniche di organi a canne/Italia/Marche/Provincia di Ancona/Senigallia|Senigallia]]
* [[Disposizioni foniche di organi a canne/Italia/Marche/Provincia di Ancona/Serra San Quirico|Serra San Quirico]]
{{Avanzamento|25%|17 gennaio 2021}}
[[Categoria:Disposizioni foniche di organi a canne]]
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Piemontese/Raccolta di verbi declinati
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Shack76
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text/x-wiki
{{avanzamento|25%|data}}
{{Piemontese}}
== Verbi declinati ==
{{TOCright}}
[[Lenga piemontèisa/Gramàtica piemontèisa/Morfologìa|Artorn]]
----
== Selession ëd verb coniugà ==
''A peudo an general serve da model për d'àutri. I l'oma lassà da banda 'l sogèt për nen pijé tròp dë spassi, ma as capiss l'istess: tre vos al singular, e tre vos al plural. L'imperativ a l'é tersa përson-a, tërsa përson-a 'd rispèt, prima përson-a plural, tersa përsona, tersa përson-a 'd rispèt''.
=== Andé ===
* Aus. = esse
* p. pass. = andàit
* Ind. pres. = vado (von), vade (vas), va, andoma, andeve, van
* Ind. imp. = andasìa, andasìe, andasìa, andasìo, andasìe, andasìo
* Ind. fut. = andrai, andras, andà, androma, andreve, andran
* Cond. pres = andrìa, andrìe, andrìa, andrìo, andrìe, andrìo
* Cong. pres. = vada (vogna), vade (vogne), vada (vogna), vado (vogno), vade (vagne), vado (vogno)
* Cong. imp. = andèissa, andèisse, andèisso, andèisse, andèisso
* Imp. = va, ch'a vada (vogna), andoma, andé, ch'a vado (vogno)
* Ger. = andasend(a)
=== Cheuje ===
* Aus. = avèj
* p. pass. = cujì
* Ind. pres. = cheujo, cheuje, cheuj, cujoma, cheuje, cheujo
* Ind. imp. = cujìa, cijìe, cujìa, cujìo, cujìe, cojìo
* Ind. fut. = cujirai, cujiras, cujirà, cujiroma, cujireve, cujiran
* Cond. = cujirìa, cujirìe, cujirìa, cujrìo, cujirìe, cojirìo
* Cong. pres. = cheuja, cheuje, cheuja, cheujo, cheuje, cheujo
* Cong. imp. = cujèissa, cujèisse, cujèissa, cujèisso, cujèisse, cujèisso
* Imp. = cheuj, ch'a cheuja, cojoma, cheuje, ch'a cheujo
* Ger. = (an) cojend)a)
=== Corege ===
* aus. = avèj
* p. pass. coregiù/coret
* Ind. pres. = coregio, corege, coregg, coregioma, corege, coregio
* Ind. imp. = coregìa, coregìe, coregìa, coregìo, coregìe, coregìo
* Ind. fut. = coregerai, coregeras, coregerà, coregeroma, coregereve, coregeran
* Cond. = coregerìa, coregerìe, coregerìa, coregerìo, coregerìe, coregerìo
* Cong. pr. = coregia, corege, coregia, coregio, corege, coregio
* Cong. imp. = coregèissa, coregèisse, coregèissa, coregèisso, coregèisse, -sso
* Imp. = coregg, ch'a coregia, coregioma, corege, ch'a coregio
* Ger. = (an) coregend(a)
=== Vèje ===
*aus. = avèj
* p. pass. vejù/vist
* Ind. pres. = vèjo, vèje, vèj, vejoma, vèje, vèjo
* Ind. imp. = vèj, vejive, vejiva, vejivo, vojive, vejivo
* Ind. fut. = vejerai, vejeras, vejerà, vejeroma, vejereve, vejeran
* Cond. = vejerìa, vejerìe, vejerìa, vejerìo, vejerìe, vejerìo
* Cong. pr. = vèja, vèje, vèja, vejoma, vèje, vèjo
* Cong. imp. = vejèissa, vejèisse, vejèissa, vejèisso, vejèissa, vejèisso
* Imp. = vèj, ch'a vèja, vejoma, vèje, ch'a vèjo
* Ger. = (an) vejènda(a)
=== Dé ===
* Aus. = avèj
* p. pass. = dàit
* Ind. pres. = dago/don/dag/daj, das/dàje, dà, doma, deve, dan
* Ind. imp. = dasìa, dasìe, dasìa, dasìo, dasìe, dasìo
* Ind. fut. = darai, daras, darà, daroma, dareve, daran
* Cond. pres. = darìa, darìe, darìa, darìo, darìe, darìo
* Cong. pres. = daga/dogna/daja, daghe/dogne/daje daga/dogna/daja, dago/dogno/dajo, daghe/dogne/daje, dago/dogno/dajo
* Cong. imp. = dèissa, dèisse, dèissa, dèisso, dèisse, dèisso
* Imp. = dà, ch'a daga, doma, dé, ch'a dago
* Ger. = dasend(a)
=== Përde/përnde (vèj verb për “pijé”) ===
*Aus. = avèj
* p. pass. = pres
* Ind. pres. = përdo, përde, përda, përdoma, përde, përdo
* Ind. imp. = përdìa, përdìe, përdìa, përdìo, përdìe, përdìo
* Ind. fut. = përderai , përderas, përderà, përderoma, përdereve, përderan
* Cond. pres. = përderìa, përderìe, përderìa, përderìo, përderìe, përderìo
* Cong. pres. = përda, përde, përda, përdo, përde, përdo
* Cong. imp. = përdèissa, përdèisse, përdèissa, përdèisso, përdèisse, përdèisso
* Imp. = përda, ch'a përda, përdoma, përdé, ch'a përdo
* Ger. = përndend(a)
=== Dësblé ===
* aus. = avèj
* p. pass. = dësblà
* Ind. pres. = dësbelo, dësbele, dësbela, dësbloma, dësbele, dësbelo
* Ind. imp. = dësblava, dësblave, dësblava, dësblavo, dësblave, dësblavo
* Ind. fut. = dësblerai, dësbleras, dësblerà, dësbleroma, dësblereve, dësbleran
* Cond. = dësblerìa, dësblerìe, dësblerìa, dësblerìo, dësblerìe, dësblerìo
* Cong. pr. = dësbela, dësbele, dësbela, dësbelo, dësbele, dësbelo
* Cong. imp. = dësblèissa, dësblèisse, dësblèissa, dësblèisso, dësblèisse, dësblèisso
* Imp. = dësbela, ch'a dësbela, dësbloma, dësblé, ch'a dësbelo
* Ger. = (an) dësbland(a)
=== Deurme ===
* aus. = avèj
* p. pass. = durmì
* Ind. pres. = deurmo, deurme, deurm, durmoma, deurme, deurmo
* Ind. imp. = durmìa, durmìe, durmìa, durmìo, durmìe, durmìo
* Ind. fut. = durmirai, durmiras. durmirà, durmiroma, durmireve, durmiran
* Cond. = durmirìa, durmirìe, durmirìa, durmirìo, durmirìe, durmirìo
* Cong. pr. = deurma, ceurme, deurma, deurmo, deurme, deurmo
* Cong. imp. = durmèissa, durmèisse, durmèissa, durmèisso, durmèisse, durmèisso
* Imp. = deurm, ch'a deurma, durmoma, deurme, ch'a deurmo
* Ger. = (an) durmend(a)
=== Dì ===
* Aus. = avèj
* p. pass. = dìt
* Ind. pres. = diso (dijo), dise (dije), dis, disoma (dijoma), dise (dije), diso (dijo)
* Ind. imp. = disìa, disìe, disìa, disìo, disìe, disìo
* Ind. fut. = dirai, diras, dirà, diroma, direve, diran
* Cond. pres. = dirìa, dirìe, dirìa, dirìe, dirìo, dirìe, dirìo
* Cong. pres. = disa, dise, disa, diso, dise, diso
* Cong. imp. = disèissa, disèisse, disèissa, disèisso, disèisse, disèisso
* Imp. = dis, ch'a disa, disoma, dì, ch'a diso
* Ger. = (an) disend(a)
=== Dovèj ===
* Aus. = avèj
* Part. pass. = dovù
* Ind. pres. = deuvo, deuve, deuv, dovoma, deuve, deuvo
* Ind. imp. = dovìa, dovìe, dovìa, dovìo, dovìe, dovìo
* Ind. fut. = dovrai, dovras, dovrà, dovroma, fovreve, dovran.
* Cond. pres. = dovrìa, dovrìe, dovrìa, dovrìo, dovrìe, dovrìo
* Cong. pres. = deubia, deubie, deubia, deubio, deubie, deubio.
* Cong. imp. = dovèissa, dovèisse, dovèissa, dovèisso, dovèisse, dovèisso.
* Imp. = deuv(e), ch'a deuva, dovoma, deuve, ch'a deuvo
* Ger. (an) dovend(a)
=== Dominé ===
* aus.= avèj
* part. pass. = dominà
* Ind. pres. = dòmino, dòmine, dòmina, dominoma, dàmine, dòmino
* Ind. imp. = dominava, dominave, dominava, dominavo, , dominave, dominavo
* Ind. fut. = dominrai, dominras, dominrà, dominroma, dominreve, dominran
* Cond. = dominrìa, dominrìe, dominrìa, dominrìio, dominrìe, dominrìo
* Cong. pres. = dòmina, dòmine, dòmina, dòmino, dòmine, dòmino
* Cong. imp. = dominèissa, dominèisse, dominèisso, dominèisse, dominèisse, -o
* Imp. = dòmina, ch'a dòmina, dominoma, dominé, ch'a dòmino
=== Dovré ===
* aus. = avèj
* part. pass. = dovrà
* ind. pres. = deuvro, deuvre, deuvra, dovroma, deuvre, deuvro
* Ind. imp. = dovrava, dovrave, dovrava, dovravo, dovrave, dovravo
* Ind. fut. = dovrerai, dovreras, dovrerà, dovreroma, dovreran
* Cond. = dovrerìa, dovrerìe, dovrerìa, dovrerìo, dovrerìe, dovrerìo
* Cong. pres. = deuvra, deuvre, deuvro, deuvre, deuvro
* Cong. imp. = dovrèissa, dovrèisse, dovrèissa, dovrèisso, duvrèisse, duvrèisso
* Imp. = deuvra, ch'a deuvra, dovroma, dovré, ch'a deuvro
* Ger. = (an) dovrand(a)
=== Fé ===
* Aus. = avèj
* p. pass. = fàit
* Ind. pres. = fass/fon, fas/fase, fà, foma, feve, fan
* Ind. imp. = fasìa, fasìe, fasìa, fasìo, fasìe, fasìo
* Ind. fut. = farai, faras, farà, faroma, fareve, faran
* Cond. pres. = farìa, farìe, farìa, farìo, farìe, farìp
* Cong. pres. = fasa, fase, fasa, faso, fase, faso
* Cong. imp. = fèissa, fèisse, fèissa, fèisso, fèisse, fèisso
* Imp. = fà, ch'a fasa, foma, fé, ch'a faso
* Ger. = (an) fasend(a)
=== Gieughe ===
* aus. = avìj
* p. pass. = giugà
* Ind. pres. = gieugo, gieughe, gieuga, giugoma, gieughe, gieugo
* Ind. imp. = giugava, giugave, giugava, giugavo, giugave, giugavo
* Ind. fut. = giugrai, giugras, giugrà, griogroma, giugreve, giugran
* Cond. = giugrìa, giugrìe, giugrìa, giugrìo, giugrìe, giugrìo
* Cong. pr. = gieuga, gieughe, gieuga, gieuga, gieughe, gieugo
* Cong. imp. = giughèissa, giughèisse, giughèssa, giughèisso, giughèisse, -sso
* Imp. = gieuga, ch'a gieuga, giogoma, gieughe, ch'a gieugo
* Ger. = (an) giugand(a).
=== Isolé ===
* Aus. = avèj/esse
* p. pass. = isolà
* Ind. pres. = isolo, isole, isola, isoloma, isole, isolo
* Ind. imp. = isolava, isolave, isolava, isolavo, isolave, isolavo
* Ind. fut. = isolrai, isolras, isolrà, isolroma, isolreve, isolran
* Cond. pres. = isolrìa, isolrìe, isolrìa, isolrìo, isolrìe, isolrìo
* Cong. pres. = ìsola, ìsole, ìsola, ìsolo, ìsole, ìsolo
* Cong. imp. = isolèissa, isolèisse, isolèissa, isolèisso, isolèisse, isolèisso
* Imp. = ìsola, ch'a ìsola, isoloma, isolé, ch'a ìsolo
* Ger. = (an) isoland(a)
=== Mangé ===
* Aus. = avèj
* p. pass. = mangià
* Ind. pres. = mangio, mange, mangia, mangioma, mange, mangio
* Ind. imp. = mangiava, mangiave, mangiava, mangiabo, mangiave, mangiavo
* Ind. fut. = mangerai, mangeras, mangerà, mangeroma, mangereve, mangeran
* Cond. pres. = mangerìa, mangerìe, mangerìa, mangerìo, mangerìe, mangerìo
* Cong. pres. = mangia, mange, mangia, mangio, mange, mangio
* Cong. imp. = mangèissa, mangèisse, mangèissa, mangèisso, mangèisse, mangèisso, -sso
* Imp. = mangia, ch'a mangia, mangioma, mangé, ch'a mangio
* Ger. = (an) mangiand(a)
=== Marcé ===
* Aus. = avèj
* p. pass. = marcià
* Ind. pres. = marcio, marce, marcia, marcioma, marce, marcio
* Ind. imp. = marciava, marciave, marciava, marciavo, marciave, marciavo
* Ind. fut. = marcerai, marceras, marcerà, marceroma, marcereve, marceran
* Cond. pres. = marcerìa, marcerìe, marcerìa, marcerìo, marcerìe, marcerìo
* Cong. pres. = marcia, marce, marcia, marcio, marce, marcio
* Cong. imp. = marcèissa, marcèisse, marcèissa, marcèisso, marcèisse, marcèisso
* Imp. = marcia, ch'a marcia, marcioma, marcé, ch'a marcio
* Ger. = (an) marciand(a)
=== Mës-cé ===
* Aus. = avèj
* p. pass. = mës-cià
* Ind. pres. = mës-cio, mës-cie, mës-cia, mës-cioma, mës-ce, mës-cio
* Ind. imp. = mës-ciava, mës-ciave, mës-ciava, mësciavo, mës-ciave, mës-ciavo
* Ind. fut. = mës-cerai, mës-ceras, mës-cerà, mës-ceroma, mës-cereve, mës-ceran
* Cond. pres. = mës-cerìa, mës-cerìe, mës-cerìo, mës-cerie, mes-cerìo
* Cong. pres. = mës-cia, mës-cie, mës-cia, mës-cio, mës-ce, mës-cio
* Cong. imp. = mës-cèissa, mës-cèisse, mës-cèissa, mës-cèisso, mës-cèisse, mës-cèisso
* Imp. = mës-cia, ch'a mës-cia, mës-cioma, mës-cé, ch'a mës-cio
* Ger. = (an) mës-ciand(a)
=== Mné ===
* Aus. = avèj
* p. pass. = mna
* Ind. pres. = men-o, men-e, men-a, mnoma, men-e (mneve), men-o
* Ind. imp. = mnava, mnave, mnava, mnavo, mnave, mnavo
* Ind. fut. = mnerai, mneras, mnerà, mneroma, mnereve, mneran
* Cond. pres. = mnerìa, it ëmnerìe, mnerìa, mnerìo, mnerìe, mnerìo
* Cong. pres. = men-a, men-e, men-a, men-o, men-e, men-o
* Cong. imp. = mnèissa, mnèisse, mnèissa, mnèisso, mnèisse, mnèisso
* Imp. = men-a, ch'a men-a, mné, ch'a men-o
* Ger. = (an ë)mnand(a)
=== Mòrde ===
* Aus. = avèj
* p. pass. = mordù
* Ind. pres. = mòrdo, mòrde, mòrd, mordoma, mòrde, mòrdo
* Ind. imp. = mordìa, mordìe, mordìa, mordìo, mordìe, mordìo
* Ind. fut. = mordrai, mordras, mordrà, mordroma, mordreve, mordran
* Cond. pres. = mordrìa, mordrìe, mordrìa, mordrìo, mordrìe, mordrìo
* Cong. pres. = mòrda, mòrde, mòrda, mòrdo, mòrde, mòrdo
* Cong. imp. = mordèissa, mordèisse, mordèissa, mordèisso, mordèisse, mordèisso
* Imp. = mòrd, ch'a mòrda, mordoma, mòrde, ch'a mòrdo
* Ger. = (an) mordend(a)
=== Noé ===
* Aus. = avèj
* p. pass. = noà
* Ind. pres. = novo, noe, noa, novoma, noe, novo
* Ind. imp. = noava, noave, noava, noavo, noave, noavo
* Ind. fut. = noerai, noeras, noerà, noeroma, noereve, noeran
* Cond. pres. = noerìa, noerìe, noerìa, noerìo, noerìe, noerìe
* Cong. pres. = noa, noe, noa, novo, noe, novo
* Cong. imp. = noèissa, noèisse, noèissa, noèisso, noèisse, noèisso
* Imp. = noa,. ch'a noa, novoma, noé, ch'a novo
* Ger. = (an) noand(a)
=== Perde ===
* Aus. = avèj
* p. pass. = përdù
* Ind. pres. = perdo, perde, perd, përdoma, perde, perdo
* Ind. imp. = përdìa, përdìe, përdìa. përdìo, përdìe, përdìo
* Ind. fut. = përdrai, përdras, përdrà, përdroma, përdreve, përdran
* Cond. pres. = përdrìa, përdrìe, përdrìa. përdrìo, përdrìe, përdrìo
* Cong. pres. = perda, perde, perda, perdo, perde, perdo
* Cong. imp. = përdèissa, përdèisse, përdèissa, përdèisso, përdèisse, përdèisso
* Imp. = perd, ch'a perda, përdoma, perde, ch'a perdo
* Ger. = (an) përdenda
=== Përmëtte ===
* Aus. = avèj
* p. pass. = përmëtù
* Ind. pres. = përmëtto, përmette, përmèt, përmëtoma, përmëtte, përmëtto
* Ind. imp. = përmëtìa, përmëtìe, përmëtìa, përmëtìo, përmëtìe, përmëtìo
* Ind. fut. = përmëtrai, përmëtras, përmëtrà, përmëtroma, përmëtreve, përmëtran
* Cond. pres. = përmëtrìa, përmëtrìe, përmëtrìa, përmëtrìo, përmëtrìe, përmëtrìo
* Cong. pres. = përmëtta, përmëtte, përmëtta, përmëtto, përmëtte, përmëttto
* Cong. imp. = përmëtèissa, përmëtèisse, përmetèissa, përmëtèisso, përmëtèisse, përmëtèisso
* Imp. = përmèt, ch'a përmëtta, përmëtoma, përmëtte, ch'a përmëtto
* Ger. = (an) përmëtend(a)
=== Paghé ===
* Aus. = avèj
* p. pass. = pagà
* Ind. pres. = pago, paghe, paga, pagoma, paghe, pago
* Ind. imp. = pagava, pagave, pagava, pagavo, pagave, pagave
* Ind. fut. = pagrai, pagras, pagrà, pagroma, pagreve, pagran
* Cond. pres. = pagrìa, pagrìe, pagrìa, pagrìo, pagrìe, pagrìo
* Cong. pres. = paga, paghe, paga, pago, paghe, pago
* Cong. imp. = paghèissa, paghèisse, paghèissa, paghèisso, paghèisse, paghèisso
* Imp. = paga, ch'a paga, pagoma, paghé, ch'a pago
* Ger. = (an) pagand(a)
=== Pijé ===
* Aus. = avèj
* p. pass. = pijait (pijà)
* Ind. pres. = pijo, pije, pija, pioma, pieve, pijo
* Ind. imp. = piava, piave, piava, piavo, piave, piavo
* Ind. fut. = pi(j)eras, pi(j)erà, pi(j)eroma, pi(j)ereve, pi(j)eran
* Cond. pres. = pi(j)erìa, pi(j)erìe, pi(j)erìa, pi(h)erìo, pi(j)erìe, pi(j)erìo
* Cong. pres. = pija, pija, pijo, pijo, pije, pijo
* Cong. imp. = pièissa, pièisse, pijèissa, pijèisso, pijèisse, pijèisso
* Imp. = pija, ch'a pija, pijoma, pijé, pijo
* Ger. = (an) pijand(a)
=== Podèj ===
* Aus. = avèj
* p. pass. = podù
* Ind. pres. = peudo (peuss), peude (peule), peuda, podoma, peude (peule), peudo (peulo)
* Ind. imp. = podìa, podìe, podìa, podìo, podìe, podìo
* Ind. fut. = podrai, podras, podrà, podroma, podreve, podran
* Cond. pres. = pidrìa, podrìe, podrìa, podrìo, podrìe, podrío
* Cong. pres. = peussa, peusse, peussa, peusso, peusse, peusso
* Cong. imp. = podèissa, podèisse, podèissa, podèisso, podèisse, podèisso
* Ger. = podend
=== Porté ===
* Aus. = avèj
* p. pass. = portà
* Ind. pres. = pòrto, pòrte, pòrta, portoma, pòrte, pòrto
* Ind. imp. = portava, portave, portava, portavo, portave, portavo
* Ind. fut. = portrai, portras, portrà, portroma, portreve, portran
* Cond. pres. = portrìa, portrìe, portrìa, portrìo, portrìe, portrìo
* Cong. pres. = pòrta, pòrte, pòrta, poòrto, pòrte, pòrto
* Cong. imp. = portèissa, portèisse, portèissa, portèisso, portèisse, portèisso
* Imp. = pòsta, ch'a pòrta, portoma, porté, ch'a pòrto
* Ger. = (an) portand(a)
=== Prodùe ===
* Aus. = avèj
* p. pass. = produvù
* Ind. pres. = doduvo, produve, produv, produvoma, produve, produvo
* Ind. imp. = produvìa, produvìe, produvìa, produvìo, produvìe, produvìo
* Ind. fut. = produvrai, produvras, produvrù, produvroma, produvreve, produvran
* Cond. pres. = produvrìa, produvrìe, produvrìa, produvrìo, produvrìe, produvrìo
* Cong. pres. = produva, produve, produva, produvo, produve, produvo
* Cong. imp. = produvèissa, produvèisse, produvèissa, produvèisso, produvèisse, produvèisso
* Imp. = produv, ch'a prodova, produve, ch'a produvo
* Ger. = (an) produvend(a)
=== Rije ===
* Aus. = avèj
* p. pass. = rijù
* Ind. pres. = rijo, rije, rij, rijoma, rije, rijo
* Ind. imp. = rijìas, rijìe, rijìa, rijìo, rijìe, rijìo
* Ind. fut. = rijerai, rijeras, rijerà, rijeroma, rijereve, rijeran
* Cond. pres. = rijerìa, rijerìe, rijerìa, rijerìo, rijerìe, rijerìo
* Cong. pres. = rija, rije, rija, rijo, rije, rijo
* Cong. imp. = rijèissa, rijèisse, rijèssa, rijèisso, rijèisse, rijèisso
* Imp. = rij. ch'a rija, rijoma, rije, ch'a rijo
* Ger. = (an) rijend(a)
=== Savèj ===
* Aus. = avèj
* p. pass. = savù
* Ind. pres. = sai (seu), sas, sà, savoma (soma), seve, san
* Ind. imp. = savìa, savìe, savìa, savìo, savìe, savìo
* Ind. fut. = savrai, savras, savrà, savroma, savreve, savran
* Cond. pres. = savrìa, savrìe, savría, savrìo, savrìe, savrìo
* Cong. pres. = sapia, sspie, sapia, sapio, sapie, sapio
* Cong. imp. = savèissa, savèisse, savèissa, savèisso, savèisse, savèisso
* Imp. = sapie, ch'a sapia, soma (savoma), savèj, ch'a sapio
* Ger. = (an) savend(a)
=== Seurte ===
* Aus. = esse
* p. pass. = surtì
* Ind. pres. = seurto, seurte, seurt, seurtoma, seurte, seurto
* Ind. imp. = surtìa, surtìe, surtìa, surtìo, surtìe, surtìo
* Ind. fut. = surtirai, surtiras, surtirà, surtiroma, surtireve, surtiran
* Cond. pres. = surtirìa, surtirìe, surtirìa, surtirìo, surtirìe, surtirìo
* Cong. pres. = seurta, seurte, seurta, seurto, seurte, seurto
* Cong. imp. = surtèissa, surtèisse, surtèissa, surtèisso, surtèisse, surtèisso
* Imp. = seurt, ch'a seurta, surtoma, seurte, ch'a seurto
* Ger. = (an) surtend(a)
=== Sgheiré ===
* Aus. = avèj
* p. pass. = sgheirà
* Ind. pres. = sghèiro, sghèire, sghèira, sgheiroma, sghèire, sghèiro
* Ind. imp. = sgheirava, it ësgheirave, sgheirava, sgheiravo, sgheirave, sgheiravo
* Ind. fut. = sgheirerai, sgheireras, sgheirerà, sgheireroma, sgheirereve, sgheireran
* Cond. pres. = sgheirerìa, it ësgheirerìe, sgheirerìa, sgheirerìo, sgheirerìe, sgheirerìo
* Cong. pres. = sghèira, it ësghèire, sghèira, sghèiro, sghèire, sghèiro
* Cong. imp. = sgheirèissa, it ësgheirèisse, sgheirèissa, sgheirèisso, sgheirèisse, sgheirèisso
* Imp. = sghèira,. ch'a sghèira, sgheiròma, sgheiré, ch'a sghèiro
* Ger. = (an) sgheirend(a)
=== Sonè ===
* Aus. = avèj
* p. pass. = sonà
* Ind. pres. = son-o, son-e, son-a, sonoma, son-e, son-o
* Ind. imp. = sonava, sonave, sonava, sonavo, sonave, sonavo
* Ind. fut. = sonerai, soneras, sonerà, soneroma, sonereve, soneran
* Cond. pres. = sonerìa, sonerìe, sonerìa, sonerìo, sonerìe, sonerìo
* Cong. pres. = son-a, son-e, son-a, son-o, son-e, son-o
* Cong. imp. = sonèissa, sonèisse, sonèissa, sonèisso, sonèisse, sonèisso
* Imp. = son-a, ch'a son-a, sonoma, soné, ch'a son-o
* Ger. = (an) sonand(a).
=== Sté ===
* Aus. = esse
* p. pass. = stàit
* Ind. pres. = stago (stagh), it ëstas (ëstaghe), sta, stoma, steve, stan
* Ind. imp. = stasìa, stasìe, stasìa, stasìo, stasìe, stasìo
* Ind. fut. = starai, it ëstaras, starà, staroma, stareve, staran
* Cond. pres. = starìa, it ëstarìe, starìa, starìo, starìe, starìo
* Cong. pres. = staga, it ëstaghe, staga, stago, staghe, stago
* Cong. imp. = stèissa, it ëstèisse, stèissa, stèissi, stèisse, stèisso
* Imp. = Stà, ch'a staga, stoma, ch'a stago
* Ger. = (an ë)stasend(a)
=== Stòrze ===
* Aus. = avèj
* p. pass. = storzù (stòrt)
* Ind. pres. = stòrzo, it ëstòrze, stòrz, storzoma, stòrze, stòrzo
* Ind. imp. = storzìa, it ëstorzìe, storzìa, storzìo, storzìe, storzìo
* Ind. fut. = storzrai, it ëstorzras, a storzrà, storzroma, storzreve, storzran
* Cond. pres. = storzrìa, it ëstorzrìe, storzrìa, storzrìo, storzrìe, storzrìo
* Cong. pres. = stòrza, it ëstòrze, stòrza, stòrzo, stòrze, stòrzo
* Cong. imp. = storzèissa, it ëstorzèisse, storzèissa, storzèisso, storzèisse, storzèisso
* Imp. = stòrz, ch'a stòrza, storzoma, stòrze, ch 'a stòrz
* Ger. = (an ë)storzend(a).
=== Ten-e ===
* Aus. = avèj
* p. pass. = tnù
* Ind. pres. = ten-o, ten-e, ten, t oma, ten-e, ten-o
* Ind. imp. = tenìa, tenìe, tenìa, tenìo, tenìe, tenìo
* Ind. fut. = tnirai, tniras, tnirà, tniroma, tnireve, tniran
* Cond. pres. = tnirìa, tnirìe, tnirìa, tnirìo, tnirìe, tnirìo
* Cong. pres. = te-a, ten-e, ten-a, ten-o, ten-e, ten-o
* Cong. imp. = tnèissa, tnèisse, tnèissa, tnèissi, tnèisse, tnèisso, (tnisèissa, tnisèisse, tnisèissa, tnisèisso, tnisèisse, tnisèisso).
* Imp. = ten, ch'a ten-a, t(e)noma, ch'a ten-o
* Ger. = (an) tnisend(a)
=== Toché ===
* Aus. = avèj
* p. pass. = tocà
* Ind. pres. = toco, toche, toca, tocoma,tocheve, toco
* Ind. imp. = tocava, tocave, tocava, tocavo, tocave, tocavo
* Ind. fut. = tocrai, tocras, tocrà, tocroma, tocreve, tocran
* Cond. pres. = tocrìa, tocrìe, tocrìa, tocrìo, tocreve, tocrìo
* Cong. pres. = toca, toche, toca, toco, toche, toco
* Cong. imp. = tochèissa, tochèisse, tochèissa, tochèisso, tochèisse, tochèisso
* Imp. = roca, ch'a toca, tocoma, toché, ch'a toco
* Ger. = (an) tocand(a).
=== Toiré ===
* Aus. = avèj
* p. pass. = toirà
* Ind. pres. = toiro, toire, toira, toiroma, toire, toiro
* Ind. imp. = toirava, toirave, toirava,toiravo, toirave, toiravo
* Ind. fut. = toirerai, toireras, toirerà, toireroma, toirereve, toireran
* Cond. pres. = toirerìa, toirerìe, toirerìa, toirerìo, toirerìe, toirerìo
* Cong. pres. = toira, toire, toira, toiro, toire, torio
* Cong. imp. = toirèissa, toirèisse, toirèissa, tourèisso, toirèisse, toirèisso
* Imp. = toira, ch'a tòira, toiroma, toiré, ch'a toiro
* Ger. = (an) toirend(a)
=== Valèj ===
* Aus. = avèj
* p. pass. = valù
* Ind. pres. = valo, vale, val, valoma, vale, valo
* Ind. imp. = valìa, valìe, valìa, valìo, valìe, valìo
* Ind. fut. = valrai, valras, valrà (varrà), valroma, valreve, valran
* Cond. pres. = valrìa, valrìe, valrìa (varrìa), valrìo, valrìe, valrìo
* Cong. pres. = vala, vale, vala, valo, vale, valo
* Cong. imp. = valèissa, valèisse, valèissa, valèisso, valèisse, valèisso
* Ger. = valend
=== Vëdde ===
* Aus. = avèj
* p. pass. = vdù (vëddù) /vist
* Ind. pres. = vëddo, vëdde, ved, vëdoma, vëdde, vëddo
* Ind. imp. = vëdìa, vëdìe, vëdìa, vëdìo, vëdìe, vëdìo
* Ind. fut. = vëdrai, vëdras, vëdrà, vëdroma, vëdreve, vedran
* Cond. pres. = vëdrìa, vëdrìe, vëdrìa, vëdrìo, vëdrìe, vëdrìo
* Cong. pres. = vëdda, vëdde, vëdda, vëddo, vëdde, vëddo
* Cong. imp. = vëdèissa, vëdèisse, vëdèissa, vëdèisso, vëdèisse, vëdèisso
* Imp. = ved, ch'a vëdda, vëdoma, vëdde, ch'a vëddo
* Ger. = (an) vëdend(a)
=== Ven-e (vnì) ===
* Aus. = esse
* p. pass. = vnùit
* Ind. pres. = ven-o, ven-e, ven, vnoma, ven-e (vnive), ven-o
* Ind. imp. = vnisìa, it ëvnisìe, vnisìa, vnisìo, vnisìe, vnisìo
* Ind. fut. = vnirai, it ëvniras, vnirà, vniroma, vnireve, vniran
* Cond. pres. = vnirìa, it ëvnirìe, vnirìa. vnirìo, vnirìe, vnirìo
* Cong. pres. = ven-a, ven-e, ven-a, ven-o, ven-e, ven-o
* Cong. imp. = vnèissa, it ëvnèisse, vnèissa, vnèisso, vnèisse, vnèisso
* Imp. = ven, ch'a ven-a, vnoma, vnì, ch'a ven-o
* Ger. = (an ë)vnisend(a).
=== Vince ===
* Aus. = avèj
* p. pass. = vinciù
* Ind. pres. = vincio, vince, vincc, vincioma, vince, vincio
* Ind. imp. = vincìa, vincìe, vincìa, vincìo, vincìe, vincìo
* Ind. fut. = vincerai, vinceras, vincerà, vinceroma, vincereve, vinceran
* Cond. pres. = vincerìa, vincerìe, vincerìa, vincerìo, vincerìe, vincerìo
* Cong. pres. = vincia, vince, vincio, vince, vincio
* Cong. imp. = vincèissa, vincèisse, vincèissa, vi cèisso, vincèisse, vincèisso
* Imp. = vincc, ch'a vincia, vincioma, vince, ch'a vincio
* Ger. = (an) vincend(a)
=== Voidé ===
* Aus. = avèj
* p. pass. = voidà
* Ind. pres. = veuidi, veuide, veuide, veuidoma, veuide, veudio
* Ind. imp. = voidava, voidave, voidava, voidavo, voidave, voidavo
* Ind. fut. = voidrai, voudras, voidrà, voidroma, voidreve, voidran
* Cond. pres. = voidrìa, voidrìe, voidrìa, voidrìo, voidrìe, voidrìo
* Cong. pres. = veuida, veuide, veuida, veuido, veuide, veuido
* Cong. imp. = voidèissa, voidèisse, voidèissa, voidèisso, voidèisse, voidèisso
* Imp. = veuida, ch'a veuida, voidoma, voidé, ch'a veuido
* Ger. = (an) voidand(a)
=== Vorèj ===
* Aus. = avèj
* p. pass. = vorsù
* Ind. pres. = veuj, veule, veul, voroma, veule, veulo
* Ind. imp. = voría, vorìe, vorìa, vorįo, vorìe, vorìo
* Ind. fut. = vorerai, voreras, vorerà, voreroma, vorereve, voreran
* Cond. pres. = vorerìa, vorerìe, vorerìa, vorerìo, vorerìe, vorerìo
* Cong. pres. = veuja, veuje, veuja, veujo, veuje, veujo
* Cong. imp. = vorèissa, vorèisse, vorèissa, vorèisso, vorèisse, vorèisso
* Ger. = (an) vorend(a).
=== Voté ===
* Aus. = avèj
* p. pass. = votà
* Ind. pres. = vòto, vòte, vòta, votoma, vòte, vòto
* Ind. imp. = vitava, votave, vitava, votavi, vitave, votava
* Ind. fut. = votrai, votras, votrà, votroma, votreve, votran
* Cond. pres. = votrìa, votrìe, votrìa, votrìo, votrìe, votrìo
* Cong. pres. = vòta, vòte, vòta, vòto, vòte, vòto
* Cong. imp. = votèissa, votèisse, votèissa, votèisso, votèisse, votèisso
* Imp. = vòta, ch'a vòta, votoma, voté, ch'a vòto
* Ger. = (an) votand(a)
* [[Piemontese/Raccolta di verbi declinati/Andé|Andé]]
* [[Piemontese/Raccolta di verbi declinati/Avej|Avèj]]
* [[Piemontese/Raccolta di verbi declinati/Dì|Dì]]
* [[Piemontese/Raccolta di verbi declinati/Savèj|Savèj]]
[[Categoria:Piemontese|Verbi]]
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text/x-wiki
{{avanzamento|25%|data}}
{{Piemontese}}
== Verbi declinati ==
{{TOCright}}
[[Lenga piemontèisa/Gramàtica piemontèisa/Morfologìa|Artorn]]
----
== Selession ëd verb coniugà ==
''A peudo an general serve da model për d'àutri. I l'oma lassà da banda 'l sogèt për nen pijé tròp dë spassi, ma as capiss l'istess: tre vos al singular, e tre vos al plural. L'imperativ a l'é tersa përson-a, tërsa përson-a 'd rispèt, prima përson-a plural, tersa përsona, tersa përson-a 'd rispèt''.
=== Andé ===
* Aus. = esse
* p. pass. = andàit
* Ind. pres. = vado (von), vade (vas), va, andoma, andeve, van
* Ind. imp. = andasìa, andasìe, andasìa, andasìo, andasìe, andasìo
* Ind. fut. = andrai, andras, andà, androma, andreve, andran
* Cond. pres = andrìa, andrìe, andrìa, andrìo, andrìe, andrìo
* Cong. pres. = vada (vogna), vade (vogne), vada (vogna), vado (vogno), vade (vagne), vado (vogno)
* Cong. imp. = andèissa, andèisse, andèisso, andèisse, andèisso
* Imp. = va, ch'a vada (vogna), andoma, andé, ch'a vado (vogno)
* Ger. = andasend(a)
=== Cheuje ===
* Aus. = avèj
* p. pass. = cujì
* Ind. pres. = cheujo, cheuje, cheuj, cujoma, cheuje, cheujo
* Ind. imp. = cujìa, cijìe, cujìa, cujìo, cujìe, cojìo
* Ind. fut. = cujirai, cujiras, cujirà, cujiroma, cujireve, cujiran
* Cond. = cujirìa, cujirìe, cujirìa, cujrìo, cujirìe, cojirìo
* Cong. pres. = cheuja, cheuje, cheuja, cheujo, cheuje, cheujo
* Cong. imp. = cujèissa, cujèisse, cujèissa, cujèisso, cujèisse, cujèisso
* Imp. = cheuj, ch'a cheuja, cojoma, cheuje, ch'a cheujo
* Ger. = (an) cojend)a)
=== Corege ===
* aus. = avèj
* p. pass. coregiù/coret
* Ind. pres. = coregio, corege, coregg, coregioma, corege, coregio
* Ind. imp. = coregìa, coregìe, coregìa, coregìo, coregìe, coregìo
* Ind. fut. = coregerai, coregeras, coregerà, coregeroma, coregereve, coregeran
* Cond. = coregerìa, coregerìe, coregerìa, coregerìo, coregerìe, coregerìo
* Cong. pr. = coregia, corege, coregia, coregio, corege, coregio
* Cong. imp. = coregèissa, coregèisse, coregèissa, coregèisso, coregèisse, -sso
* Imp. = coregg, ch'a coregia, coregioma, corege, ch'a coregio
* Ger. = (an) coregend(a)
=== Vèje ===
*aus. = avèj
* p. pass. vejù/vist
* Ind. pres. = vèjo, vèje, vèj, vejoma, vèje, vèjo
* Ind. imp. = vèj, vejive, vejiva, vejivo, vojive, vejivo
* Ind. fut. = vejerai, vejeras, vejerà, vejeroma, vejereve, vejeran
* Cond. = vejerìa, vejerìe, vejerìa, vejerìo, vejerìe, vejerìo
* Cong. pr. = vèja, vèje, vèja, vejoma, vèje, vèjo
* Cong. imp. = vejèissa, vejèisse, vejèissa, vejèisso, vejèissa, vejèisso
* Imp. = vèj, ch'a vèja, vejoma, vèje, ch'a vèjo
* Ger. = (an) vejènda(a)
=== Dé ===
* Aus. = avèj
* p. pass. = dàit
* Ind. pres:
** 1) = dago, daghe, dà, doma, deve, dan
** 2) = don, das, dà, doma, deve, dan
** 3) = dag, daghe, dà, doma, daghe, dan
** 4) = daj, daje, dà, doma, daje, dan
* Ind. imp. = dasìa, dasìe, dasìa, dasìo, dasìe, dasìo
* Ind. fut. = darai, daras, darà, daroma, dareve, daran
* Cond. pres. = darìa, darìe, darìa, darìo, darìe, darìo
* Cong. pres. = daga/dogna/daja, daghe/dogne/daje daga/dogna/daja, dago/dogno/dajo, daghe/dogne/daje, dago/dogno/dajo
* Cong. imp. = dèissa, dèisse, dèissa, dèisso, dèisse, dèisso
* Imp. = dà, ch'a daga, doma, dé, ch'a dago
* Ger. = dasend(a)
=== Përde/përnde (vèj verb për “pijé”) ===
*Aus. = avèj
* p. pass. = pres
* Ind. pres. = përdo, përde, përda, përdoma, përde, përdo
* Ind. imp. = përdìa, përdìe, përdìa, përdìo, përdìe, përdìo
* Ind. fut. = përderai , përderas, përderà, përderoma, përdereve, përderan
* Cond. pres. = përderìa, përderìe, përderìa, përderìo, përderìe, përderìo
* Cong. pres. = përda, përde, përda, përdo, përde, përdo
* Cong. imp. = përdèissa, përdèisse, përdèissa, përdèisso, përdèisse, përdèisso
* Imp. = përda, ch'a përda, përdoma, përdé, ch'a përdo
* Ger. = përndend(a)
=== Dësblé ===
* aus. = avèj
* p. pass. = dësblà
* Ind. pres. = dësbelo, dësbele, dësbela, dësbloma, dësbele, dësbelo
* Ind. imp. = dësblava, dësblave, dësblava, dësblavo, dësblave, dësblavo
* Ind. fut. = dësblerai, dësbleras, dësblerà, dësbleroma, dësblereve, dësbleran
* Cond. = dësblerìa, dësblerìe, dësblerìa, dësblerìo, dësblerìe, dësblerìo
* Cong. pr. = dësbela, dësbele, dësbela, dësbelo, dësbele, dësbelo
* Cong. imp. = dësblèissa, dësblèisse, dësblèissa, dësblèisso, dësblèisse, dësblèisso
* Imp. = dësbela, ch'a dësbela, dësbloma, dësblé, ch'a dësbelo
* Ger. = (an) dësbland(a)
=== Deurme ===
* aus. = avèj
* p. pass. = durmì
* Ind. pres. = deurmo, deurme, deurm, durmoma, deurme, deurmo
* Ind. imp. = durmìa, durmìe, durmìa, durmìo, durmìe, durmìo
* Ind. fut. = durmirai, durmiras. durmirà, durmiroma, durmireve, durmiran
* Cond. = durmirìa, durmirìe, durmirìa, durmirìo, durmirìe, durmirìo
* Cong. pr. = deurma, ceurme, deurma, deurmo, deurme, deurmo
* Cong. imp. = durmèissa, durmèisse, durmèissa, durmèisso, durmèisse, durmèisso
* Imp. = deurm, ch'a deurma, durmoma, deurme, ch'a deurmo
* Ger. = (an) durmend(a)
=== Dì ===
* Aus. = avèj
* p. pass. = dìt
* Ind. pres. = diso (dijo), dise (dije), dis, disoma (dijoma), dise (dije), diso (dijo)
* Ind. imp. = disìa, disìe, disìa, disìo, disìe, disìo
* Ind. fut. = dirai, diras, dirà, diroma, direve, diran
* Cond. pres. = dirìa, dirìe, dirìa, dirìe, dirìo, dirìe, dirìo
* Cong. pres. = disa, dise, disa, diso, dise, diso
* Cong. imp. = disèissa, disèisse, disèissa, disèisso, disèisse, disèisso
* Imp. = dis, ch'a disa, disoma, dì, ch'a diso
* Ger. = (an) disend(a)
=== Dovèj ===
* Aus. = avèj
* Part. pass. = dovù
* Ind. pres. = deuvo, deuve, deuv, dovoma, deuve, deuvo
* Ind. imp. = dovìa, dovìe, dovìa, dovìo, dovìe, dovìo
* Ind. fut. = dovrai, dovras, dovrà, dovroma, fovreve, dovran.
* Cond. pres. = dovrìa, dovrìe, dovrìa, dovrìo, dovrìe, dovrìo
* Cong. pres. = deubia, deubie, deubia, deubio, deubie, deubio.
* Cong. imp. = dovèissa, dovèisse, dovèissa, dovèisso, dovèisse, dovèisso.
* Imp. = deuv(e), ch'a deuva, dovoma, deuve, ch'a deuvo
* Ger. (an) dovend(a)
=== Dominé ===
* aus.= avèj
* part. pass. = dominà
* Ind. pres. = dòmino, dòmine, dòmina, dominoma, dàmine, dòmino
* Ind. imp. = dominava, dominave, dominava, dominavo, , dominave, dominavo
* Ind. fut. = dominrai, dominras, dominrà, dominroma, dominreve, dominran
* Cond. = dominrìa, dominrìe, dominrìa, dominrìio, dominrìe, dominrìo
* Cong. pres. = dòmina, dòmine, dòmina, dòmino, dòmine, dòmino
* Cong. imp. = dominèissa, dominèisse, dominèisso, dominèisse, dominèisse, -o
* Imp. = dòmina, ch'a dòmina, dominoma, dominé, ch'a dòmino
=== Dovré ===
* aus. = avèj
* part. pass. = dovrà
* ind. pres. = deuvro, deuvre, deuvra, dovroma, deuvre, deuvro
* Ind. imp. = dovrava, dovrave, dovrava, dovravo, dovrave, dovravo
* Ind. fut. = dovrerai, dovreras, dovrerà, dovreroma, dovreran
* Cond. = dovrerìa, dovrerìe, dovrerìa, dovrerìo, dovrerìe, dovrerìo
* Cong. pres. = deuvra, deuvre, deuvro, deuvre, deuvro
* Cong. imp. = dovrèissa, dovrèisse, dovrèissa, dovrèisso, duvrèisse, duvrèisso
* Imp. = deuvra, ch'a deuvra, dovroma, dovré, ch'a deuvro
* Ger. = (an) dovrand(a)
=== Fé ===
* Aus. = avèj
* p. pass. = fàit
* Ind. pres. = fass/fon, fas/fase, fà, foma, feve, fan
* Ind. imp. = fasìa, fasìe, fasìa, fasìo, fasìe, fasìo
* Ind. fut. = farai, faras, farà, faroma, fareve, faran
* Cond. pres. = farìa, farìe, farìa, farìo, farìe, farìp
* Cong. pres. = fasa, fase, fasa, faso, fase, faso
* Cong. imp. = fèissa, fèisse, fèissa, fèisso, fèisse, fèisso
* Imp. = fà, ch'a fasa, foma, fé, ch'a faso
* Ger. = (an) fasend(a)
=== Gieughe ===
* aus. = avìj
* p. pass. = giugà
* Ind. pres. = gieugo, gieughe, gieuga, giugoma, gieughe, gieugo
* Ind. imp. = giugava, giugave, giugava, giugavo, giugave, giugavo
* Ind. fut. = giugrai, giugras, giugrà, griogroma, giugreve, giugran
* Cond. = giugrìa, giugrìe, giugrìa, giugrìo, giugrìe, giugrìo
* Cong. pr. = gieuga, gieughe, gieuga, gieuga, gieughe, gieugo
* Cong. imp. = giughèissa, giughèisse, giughèssa, giughèisso, giughèisse, -sso
* Imp. = gieuga, ch'a gieuga, giogoma, gieughe, ch'a gieugo
* Ger. = (an) giugand(a).
=== Isolé ===
* Aus. = avèj/esse
* p. pass. = isolà
* Ind. pres. = isolo, isole, isola, isoloma, isole, isolo
* Ind. imp. = isolava, isolave, isolava, isolavo, isolave, isolavo
* Ind. fut. = isolrai, isolras, isolrà, isolroma, isolreve, isolran
* Cond. pres. = isolrìa, isolrìe, isolrìa, isolrìo, isolrìe, isolrìo
* Cong. pres. = ìsola, ìsole, ìsola, ìsolo, ìsole, ìsolo
* Cong. imp. = isolèissa, isolèisse, isolèissa, isolèisso, isolèisse, isolèisso
* Imp. = ìsola, ch'a ìsola, isoloma, isolé, ch'a ìsolo
* Ger. = (an) isoland(a)
=== Mangé ===
* Aus. = avèj
* p. pass. = mangià
* Ind. pres. = mangio, mange, mangia, mangioma, mange, mangio
* Ind. imp. = mangiava, mangiave, mangiava, mangiabo, mangiave, mangiavo
* Ind. fut. = mangerai, mangeras, mangerà, mangeroma, mangereve, mangeran
* Cond. pres. = mangerìa, mangerìe, mangerìa, mangerìo, mangerìe, mangerìo
* Cong. pres. = mangia, mange, mangia, mangio, mange, mangio
* Cong. imp. = mangèissa, mangèisse, mangèissa, mangèisso, mangèisse, mangèisso, -sso
* Imp. = mangia, ch'a mangia, mangioma, mangé, ch'a mangio
* Ger. = (an) mangiand(a)
=== Marcé ===
* Aus. = avèj
* p. pass. = marcià
* Ind. pres. = marcio, marce, marcia, marcioma, marce, marcio
* Ind. imp. = marciava, marciave, marciava, marciavo, marciave, marciavo
* Ind. fut. = marcerai, marceras, marcerà, marceroma, marcereve, marceran
* Cond. pres. = marcerìa, marcerìe, marcerìa, marcerìo, marcerìe, marcerìo
* Cong. pres. = marcia, marce, marcia, marcio, marce, marcio
* Cong. imp. = marcèissa, marcèisse, marcèissa, marcèisso, marcèisse, marcèisso
* Imp. = marcia, ch'a marcia, marcioma, marcé, ch'a marcio
* Ger. = (an) marciand(a)
=== Mës-cé ===
* Aus. = avèj
* p. pass. = mës-cià
* Ind. pres. = mës-cio, mës-cie, mës-cia, mës-cioma, mës-ce, mës-cio
* Ind. imp. = mës-ciava, mës-ciave, mës-ciava, mësciavo, mës-ciave, mës-ciavo
* Ind. fut. = mës-cerai, mës-ceras, mës-cerà, mës-ceroma, mës-cereve, mës-ceran
* Cond. pres. = mës-cerìa, mës-cerìe, mës-cerìo, mës-cerie, mes-cerìo
* Cong. pres. = mës-cia, mës-cie, mës-cia, mës-cio, mës-ce, mës-cio
* Cong. imp. = mës-cèissa, mës-cèisse, mës-cèissa, mës-cèisso, mës-cèisse, mës-cèisso
* Imp. = mës-cia, ch'a mës-cia, mës-cioma, mës-cé, ch'a mës-cio
* Ger. = (an) mës-ciand(a)
=== Mné ===
* Aus. = avèj
* p. pass. = mna
* Ind. pres. = men-o, men-e, men-a, mnoma, men-e (mneve), men-o
* Ind. imp. = mnava, mnave, mnava, mnavo, mnave, mnavo
* Ind. fut. = mnerai, mneras, mnerà, mneroma, mnereve, mneran
* Cond. pres. = mnerìa, it ëmnerìe, mnerìa, mnerìo, mnerìe, mnerìo
* Cong. pres. = men-a, men-e, men-a, men-o, men-e, men-o
* Cong. imp. = mnèissa, mnèisse, mnèissa, mnèisso, mnèisse, mnèisso
* Imp. = men-a, ch'a men-a, mné, ch'a men-o
* Ger. = (an ë)mnand(a)
=== Mòrde ===
* Aus. = avèj
* p. pass. = mordù
* Ind. pres. = mòrdo, mòrde, mòrd, mordoma, mòrde, mòrdo
* Ind. imp. = mordìa, mordìe, mordìa, mordìo, mordìe, mordìo
* Ind. fut. = mordrai, mordras, mordrà, mordroma, mordreve, mordran
* Cond. pres. = mordrìa, mordrìe, mordrìa, mordrìo, mordrìe, mordrìo
* Cong. pres. = mòrda, mòrde, mòrda, mòrdo, mòrde, mòrdo
* Cong. imp. = mordèissa, mordèisse, mordèissa, mordèisso, mordèisse, mordèisso
* Imp. = mòrd, ch'a mòrda, mordoma, mòrde, ch'a mòrdo
* Ger. = (an) mordend(a)
=== Noé ===
* Aus. = avèj
* p. pass. = noà
* Ind. pres. = novo, noe, noa, novoma, noe, novo
* Ind. imp. = noava, noave, noava, noavo, noave, noavo
* Ind. fut. = noerai, noeras, noerà, noeroma, noereve, noeran
* Cond. pres. = noerìa, noerìe, noerìa, noerìo, noerìe, noerìe
* Cong. pres. = noa, noe, noa, novo, noe, novo
* Cong. imp. = noèissa, noèisse, noèissa, noèisso, noèisse, noèisso
* Imp. = noa,. ch'a noa, novoma, noé, ch'a novo
* Ger. = (an) noand(a)
=== Perde ===
* Aus. = avèj
* p. pass. = përdù
* Ind. pres. = perdo, perde, perd, përdoma, perde, perdo
* Ind. imp. = përdìa, përdìe, përdìa. përdìo, përdìe, përdìo
* Ind. fut. = përdrai, përdras, përdrà, përdroma, përdreve, përdran
* Cond. pres. = përdrìa, përdrìe, përdrìa. përdrìo, përdrìe, përdrìo
* Cong. pres. = perda, perde, perda, perdo, perde, perdo
* Cong. imp. = përdèissa, përdèisse, përdèissa, përdèisso, përdèisse, përdèisso
* Imp. = perd, ch'a perda, përdoma, perde, ch'a perdo
* Ger. = (an) përdenda
=== Përmëtte ===
* Aus. = avèj
* p. pass. = përmëtù
* Ind. pres. = përmëtto, përmette, përmèt, përmëtoma, përmëtte, përmëtto
* Ind. imp. = përmëtìa, përmëtìe, përmëtìa, përmëtìo, përmëtìe, përmëtìo
* Ind. fut. = përmëtrai, përmëtras, përmëtrà, përmëtroma, përmëtreve, përmëtran
* Cond. pres. = përmëtrìa, përmëtrìe, përmëtrìa, përmëtrìo, përmëtrìe, përmëtrìo
* Cong. pres. = përmëtta, përmëtte, përmëtta, përmëtto, përmëtte, përmëttto
* Cong. imp. = përmëtèissa, përmëtèisse, përmetèissa, përmëtèisso, përmëtèisse, përmëtèisso
* Imp. = përmèt, ch'a përmëtta, përmëtoma, përmëtte, ch'a përmëtto
* Ger. = (an) përmëtend(a)
=== Paghé ===
* Aus. = avèj
* p. pass. = pagà
* Ind. pres. = pago, paghe, paga, pagoma, paghe, pago
* Ind. imp. = pagava, pagave, pagava, pagavo, pagave, pagave
* Ind. fut. = pagrai, pagras, pagrà, pagroma, pagreve, pagran
* Cond. pres. = pagrìa, pagrìe, pagrìa, pagrìo, pagrìe, pagrìo
* Cong. pres. = paga, paghe, paga, pago, paghe, pago
* Cong. imp. = paghèissa, paghèisse, paghèissa, paghèisso, paghèisse, paghèisso
* Imp. = paga, ch'a paga, pagoma, paghé, ch'a pago
* Ger. = (an) pagand(a)
=== Pijé ===
* Aus. = avèj
* p. pass. = pijait (pijà)
* Ind. pres. = pijo, pije, pija, pioma, pieve, pijo
* Ind. imp. = piava, piave, piava, piavo, piave, piavo
* Ind. fut. = pi(j)eras, pi(j)erà, pi(j)eroma, pi(j)ereve, pi(j)eran
* Cond. pres. = pi(j)erìa, pi(j)erìe, pi(j)erìa, pi(h)erìo, pi(j)erìe, pi(j)erìo
* Cong. pres. = pija, pija, pijo, pijo, pije, pijo
* Cong. imp. = pièissa, pièisse, pijèissa, pijèisso, pijèisse, pijèisso
* Imp. = pija, ch'a pija, pijoma, pijé, pijo
* Ger. = (an) pijand(a)
=== Podèj ===
* Aus. = avèj
* p. pass. = podù
* Ind. pres. = peudo (peuss), peude (peule), peuda, podoma, peude (peule), peudo (peulo)
* Ind. imp. = podìa, podìe, podìa, podìo, podìe, podìo
* Ind. fut. = podrai, podras, podrà, podroma, podreve, podran
* Cond. pres. = pidrìa, podrìe, podrìa, podrìo, podrìe, podrío
* Cong. pres. = peussa, peusse, peussa, peusso, peusse, peusso
* Cong. imp. = podèissa, podèisse, podèissa, podèisso, podèisse, podèisso
* Ger. = podend
=== Porté ===
* Aus. = avèj
* p. pass. = portà
* Ind. pres. = pòrto, pòrte, pòrta, portoma, pòrte, pòrto
* Ind. imp. = portava, portave, portava, portavo, portave, portavo
* Ind. fut. = portrai, portras, portrà, portroma, portreve, portran
* Cond. pres. = portrìa, portrìe, portrìa, portrìo, portrìe, portrìo
* Cong. pres. = pòrta, pòrte, pòrta, poòrto, pòrte, pòrto
* Cong. imp. = portèissa, portèisse, portèissa, portèisso, portèisse, portèisso
* Imp. = pòsta, ch'a pòrta, portoma, porté, ch'a pòrto
* Ger. = (an) portand(a)
=== Prodùe ===
* Aus. = avèj
* p. pass. = produvù
* Ind. pres. = doduvo, produve, produv, produvoma, produve, produvo
* Ind. imp. = produvìa, produvìe, produvìa, produvìo, produvìe, produvìo
* Ind. fut. = produvrai, produvras, produvrù, produvroma, produvreve, produvran
* Cond. pres. = produvrìa, produvrìe, produvrìa, produvrìo, produvrìe, produvrìo
* Cong. pres. = produva, produve, produva, produvo, produve, produvo
* Cong. imp. = produvèissa, produvèisse, produvèissa, produvèisso, produvèisse, produvèisso
* Imp. = produv, ch'a prodova, produve, ch'a produvo
* Ger. = (an) produvend(a)
=== Rije ===
* Aus. = avèj
* p. pass. = rijù
* Ind. pres. = rijo, rije, rij, rijoma, rije, rijo
* Ind. imp. = rijìas, rijìe, rijìa, rijìo, rijìe, rijìo
* Ind. fut. = rijerai, rijeras, rijerà, rijeroma, rijereve, rijeran
* Cond. pres. = rijerìa, rijerìe, rijerìa, rijerìo, rijerìe, rijerìo
* Cong. pres. = rija, rije, rija, rijo, rije, rijo
* Cong. imp. = rijèissa, rijèisse, rijèssa, rijèisso, rijèisse, rijèisso
* Imp. = rij. ch'a rija, rijoma, rije, ch'a rijo
* Ger. = (an) rijend(a)
=== Savèj ===
* Aus. = avèj
* p. pass. = savù
* Ind. pres. = sai (seu), sas, sà, savoma (soma), seve, san
* Ind. imp. = savìa, savìe, savìa, savìo, savìe, savìo
* Ind. fut. = savrai, savras, savrà, savroma, savreve, savran
* Cond. pres. = savrìa, savrìe, savría, savrìo, savrìe, savrìo
* Cong. pres. = sapia, sspie, sapia, sapio, sapie, sapio
* Cong. imp. = savèissa, savèisse, savèissa, savèisso, savèisse, savèisso
* Imp. = sapie, ch'a sapia, soma (savoma), savèj, ch'a sapio
* Ger. = (an) savend(a)
=== Seurte ===
* Aus. = esse
* p. pass. = surtì
* Ind. pres. = seurto, seurte, seurt, seurtoma, seurte, seurto
* Ind. imp. = surtìa, surtìe, surtìa, surtìo, surtìe, surtìo
* Ind. fut. = surtirai, surtiras, surtirà, surtiroma, surtireve, surtiran
* Cond. pres. = surtirìa, surtirìe, surtirìa, surtirìo, surtirìe, surtirìo
* Cong. pres. = seurta, seurte, seurta, seurto, seurte, seurto
* Cong. imp. = surtèissa, surtèisse, surtèissa, surtèisso, surtèisse, surtèisso
* Imp. = seurt, ch'a seurta, surtoma, seurte, ch'a seurto
* Ger. = (an) surtend(a)
=== Sgheiré ===
* Aus. = avèj
* p. pass. = sgheirà
* Ind. pres. = sghèiro, sghèire, sghèira, sgheiroma, sghèire, sghèiro
* Ind. imp. = sgheirava, it ësgheirave, sgheirava, sgheiravo, sgheirave, sgheiravo
* Ind. fut. = sgheirerai, sgheireras, sgheirerà, sgheireroma, sgheirereve, sgheireran
* Cond. pres. = sgheirerìa, it ësgheirerìe, sgheirerìa, sgheirerìo, sgheirerìe, sgheirerìo
* Cong. pres. = sghèira, it ësghèire, sghèira, sghèiro, sghèire, sghèiro
* Cong. imp. = sgheirèissa, it ësgheirèisse, sgheirèissa, sgheirèisso, sgheirèisse, sgheirèisso
* Imp. = sghèira,. ch'a sghèira, sgheiròma, sgheiré, ch'a sghèiro
* Ger. = (an) sgheirend(a)
=== Sonè ===
* Aus. = avèj
* p. pass. = sonà
* Ind. pres. = son-o, son-e, son-a, sonoma, son-e, son-o
* Ind. imp. = sonava, sonave, sonava, sonavo, sonave, sonavo
* Ind. fut. = sonerai, soneras, sonerà, soneroma, sonereve, soneran
* Cond. pres. = sonerìa, sonerìe, sonerìa, sonerìo, sonerìe, sonerìo
* Cong. pres. = son-a, son-e, son-a, son-o, son-e, son-o
* Cong. imp. = sonèissa, sonèisse, sonèissa, sonèisso, sonèisse, sonèisso
* Imp. = son-a, ch'a son-a, sonoma, soné, ch'a son-o
* Ger. = (an) sonand(a).
=== Sté ===
* Aus. = esse
* p. pass. = stàit
* Ind. pres. = stago (stagh), it ëstas (ëstaghe), sta, stoma, steve, stan
* Ind. imp. = stasìa, stasìe, stasìa, stasìo, stasìe, stasìo
* Ind. fut. = starai, it ëstaras, starà, staroma, stareve, staran
* Cond. pres. = starìa, it ëstarìe, starìa, starìo, starìe, starìo
* Cong. pres. = staga, it ëstaghe, staga, stago, staghe, stago
* Cong. imp. = stèissa, it ëstèisse, stèissa, stèissi, stèisse, stèisso
* Imp. = Stà, ch'a staga, stoma, ch'a stago
* Ger. = (an ë)stasend(a)
=== Stòrze ===
* Aus. = avèj
* p. pass. = storzù (stòrt)
* Ind. pres. = stòrzo, it ëstòrze, stòrz, storzoma, stòrze, stòrzo
* Ind. imp. = storzìa, it ëstorzìe, storzìa, storzìo, storzìe, storzìo
* Ind. fut. = storzrai, it ëstorzras, a storzrà, storzroma, storzreve, storzran
* Cond. pres. = storzrìa, it ëstorzrìe, storzrìa, storzrìo, storzrìe, storzrìo
* Cong. pres. = stòrza, it ëstòrze, stòrza, stòrzo, stòrze, stòrzo
* Cong. imp. = storzèissa, it ëstorzèisse, storzèissa, storzèisso, storzèisse, storzèisso
* Imp. = stòrz, ch'a stòrza, storzoma, stòrze, ch 'a stòrz
* Ger. = (an ë)storzend(a).
=== Ten-e ===
* Aus. = avèj
* p. pass. = tnù
* Ind. pres. = ten-o, ten-e, ten, t oma, ten-e, ten-o
* Ind. imp. = tenìa, tenìe, tenìa, tenìo, tenìe, tenìo
* Ind. fut. = tnirai, tniras, tnirà, tniroma, tnireve, tniran
* Cond. pres. = tnirìa, tnirìe, tnirìa, tnirìo, tnirìe, tnirìo
* Cong. pres. = te-a, ten-e, ten-a, ten-o, ten-e, ten-o
* Cong. imp. = tnèissa, tnèisse, tnèissa, tnèissi, tnèisse, tnèisso, (tnisèissa, tnisèisse, tnisèissa, tnisèisso, tnisèisse, tnisèisso).
* Imp. = ten, ch'a ten-a, t(e)noma, ch'a ten-o
* Ger. = (an) tnisend(a)
=== Toché ===
* Aus. = avèj
* p. pass. = tocà
* Ind. pres. = toco, toche, toca, tocoma,tocheve, toco
* Ind. imp. = tocava, tocave, tocava, tocavo, tocave, tocavo
* Ind. fut. = tocrai, tocras, tocrà, tocroma, tocreve, tocran
* Cond. pres. = tocrìa, tocrìe, tocrìa, tocrìo, tocreve, tocrìo
* Cong. pres. = toca, toche, toca, toco, toche, toco
* Cong. imp. = tochèissa, tochèisse, tochèissa, tochèisso, tochèisse, tochèisso
* Imp. = roca, ch'a toca, tocoma, toché, ch'a toco
* Ger. = (an) tocand(a).
=== Toiré ===
* Aus. = avèj
* p. pass. = toirà
* Ind. pres. = toiro, toire, toira, toiroma, toire, toiro
* Ind. imp. = toirava, toirave, toirava,toiravo, toirave, toiravo
* Ind. fut. = toirerai, toireras, toirerà, toireroma, toirereve, toireran
* Cond. pres. = toirerìa, toirerìe, toirerìa, toirerìo, toirerìe, toirerìo
* Cong. pres. = toira, toire, toira, toiro, toire, torio
* Cong. imp. = toirèissa, toirèisse, toirèissa, tourèisso, toirèisse, toirèisso
* Imp. = toira, ch'a tòira, toiroma, toiré, ch'a toiro
* Ger. = (an) toirend(a)
=== Valèj ===
* Aus. = avèj
* p. pass. = valù
* Ind. pres. = valo, vale, val, valoma, vale, valo
* Ind. imp. = valìa, valìe, valìa, valìo, valìe, valìo
* Ind. fut. = valrai, valras, valrà (varrà), valroma, valreve, valran
* Cond. pres. = valrìa, valrìe, valrìa (varrìa), valrìo, valrìe, valrìo
* Cong. pres. = vala, vale, vala, valo, vale, valo
* Cong. imp. = valèissa, valèisse, valèissa, valèisso, valèisse, valèisso
* Ger. = valend
=== Vëdde ===
* Aus. = avèj
* p. pass. = vdù (vëddù) /vist
* Ind. pres. = vëddo, vëdde, ved, vëdoma, vëdde, vëddo
* Ind. imp. = vëdìa, vëdìe, vëdìa, vëdìo, vëdìe, vëdìo
* Ind. fut. = vëdrai, vëdras, vëdrà, vëdroma, vëdreve, vedran
* Cond. pres. = vëdrìa, vëdrìe, vëdrìa, vëdrìo, vëdrìe, vëdrìo
* Cong. pres. = vëdda, vëdde, vëdda, vëddo, vëdde, vëddo
* Cong. imp. = vëdèissa, vëdèisse, vëdèissa, vëdèisso, vëdèisse, vëdèisso
* Imp. = ved, ch'a vëdda, vëdoma, vëdde, ch'a vëddo
* Ger. = (an) vëdend(a)
=== Ven-e (vnì) ===
* Aus. = esse
* p. pass. = vnùit
* Ind. pres. = ven-o, ven-e, ven, vnoma, ven-e (vnive), ven-o
* Ind. imp. = vnisìa, it ëvnisìe, vnisìa, vnisìo, vnisìe, vnisìo
* Ind. fut. = vnirai, it ëvniras, vnirà, vniroma, vnireve, vniran
* Cond. pres. = vnirìa, it ëvnirìe, vnirìa. vnirìo, vnirìe, vnirìo
* Cong. pres. = ven-a, ven-e, ven-a, ven-o, ven-e, ven-o
* Cong. imp. = vnèissa, it ëvnèisse, vnèissa, vnèisso, vnèisse, vnèisso
* Imp. = ven, ch'a ven-a, vnoma, vnì, ch'a ven-o
* Ger. = (an ë)vnisend(a).
=== Vince ===
* Aus. = avèj
* p. pass. = vinciù
* Ind. pres. = vincio, vince, vincc, vincioma, vince, vincio
* Ind. imp. = vincìa, vincìe, vincìa, vincìo, vincìe, vincìo
* Ind. fut. = vincerai, vinceras, vincerà, vinceroma, vincereve, vinceran
* Cond. pres. = vincerìa, vincerìe, vincerìa, vincerìo, vincerìe, vincerìo
* Cong. pres. = vincia, vince, vincio, vince, vincio
* Cong. imp. = vincèissa, vincèisse, vincèissa, vi cèisso, vincèisse, vincèisso
* Imp. = vincc, ch'a vincia, vincioma, vince, ch'a vincio
* Ger. = (an) vincend(a)
=== Voidé ===
* Aus. = avèj
* p. pass. = voidà
* Ind. pres. = veuidi, veuide, veuide, veuidoma, veuide, veudio
* Ind. imp. = voidava, voidave, voidava, voidavo, voidave, voidavo
* Ind. fut. = voidrai, voudras, voidrà, voidroma, voidreve, voidran
* Cond. pres. = voidrìa, voidrìe, voidrìa, voidrìo, voidrìe, voidrìo
* Cong. pres. = veuida, veuide, veuida, veuido, veuide, veuido
* Cong. imp. = voidèissa, voidèisse, voidèissa, voidèisso, voidèisse, voidèisso
* Imp. = veuida, ch'a veuida, voidoma, voidé, ch'a veuido
* Ger. = (an) voidand(a)
=== Vorèj ===
* Aus. = avèj
* p. pass. = vorsù
* Ind. pres. = veuj, veule, veul, voroma, veule, veulo
* Ind. imp. = voría, vorìe, vorìa, vorįo, vorìe, vorìo
* Ind. fut. = vorerai, voreras, vorerà, voreroma, vorereve, voreran
* Cond. pres. = vorerìa, vorerìe, vorerìa, vorerìo, vorerìe, vorerìo
* Cong. pres. = veuja, veuje, veuja, veujo, veuje, veujo
* Cong. imp. = vorèissa, vorèisse, vorèissa, vorèisso, vorèisse, vorèisso
* Ger. = (an) vorend(a).
=== Voté ===
* Aus. = avèj
* p. pass. = votà
* Ind. pres. = vòto, vòte, vòta, votoma, vòte, vòto
* Ind. imp. = vitava, votave, vitava, votavi, vitave, votava
* Ind. fut. = votrai, votras, votrà, votroma, votreve, votran
* Cond. pres. = votrìa, votrìe, votrìa, votrìo, votrìe, votrìo
* Cong. pres. = vòta, vòte, vòta, vòto, vòte, vòto
* Cong. imp. = votèissa, votèisse, votèissa, votèisso, votèisse, votèisso
* Imp. = vòta, ch'a vòta, votoma, voté, ch'a vòto
* Ger. = (an) votand(a)
* [[Piemontese/Raccolta di verbi declinati/Andé|Andé]]
* [[Piemontese/Raccolta di verbi declinati/Avej|Avèj]]
* [[Piemontese/Raccolta di verbi declinati/Dì|Dì]]
* [[Piemontese/Raccolta di verbi declinati/Savèj|Savèj]]
[[Categoria:Piemontese|Verbi]]
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{{avanzamento|25%|data}}
{{Piemontese}}
== Verbi declinati ==
{{TOCright}}
[[Lenga piemontèisa/Gramàtica piemontèisa/Morfologìa|Artorn]]
----
== Selession ëd verb coniugà ==
''A peudo an general serve da model për d'àutri. I l'oma lassà da banda 'l sogèt për nen pijé tròp dë spassi, ma as capiss l'istess: tre vos al singular, e tre vos al plural. L'imperativ a l'é tersa përson-a, tërsa përson-a 'd rispèt, prima përson-a plural, tersa përsona, tersa përson-a 'd rispèt''.
=== Andé ===
* Aus. = esse
* p. pass. = andàit
* Ind. pres. = vado (von), vade (vas), va, andoma, andeve, van
* Ind. imp. = andasìa, andasìe, andasìa, andasìo, andasìe, andasìo
* Ind. fut. = andrai, andras, andà, androma, andreve, andran
* Cond. pres = andrìa, andrìe, andrìa, andrìo, andrìe, andrìo
* Cong. pres. = vada (vogna), vade (vogne), vada (vogna), vado (vogno), vade (vagne), vado (vogno)
* Cong. imp. = andèissa, andèisse, andèisso, andèisse, andèisso
* Imp. = va, ch'a vada (vogna), andoma, andé, ch'a vado (vogno)
* Ger. = andasend(a)
=== Cheuje ===
* Aus. = avèj
* p. pass. = cujì
* Ind. pres. = cheujo, cheuje, cheuj, cujoma, cheuje, cheujo
* Ind. imp. = cujìa, cijìe, cujìa, cujìo, cujìe, cojìo
* Ind. fut. = cujirai, cujiras, cujirà, cujiroma, cujireve, cujiran
* Cond. = cujirìa, cujirìe, cujirìa, cujrìo, cujirìe, cojirìo
* Cong. pres. = cheuja, cheuje, cheuja, cheujo, cheuje, cheujo
* Cong. imp. = cujèissa, cujèisse, cujèissa, cujèisso, cujèisse, cujèisso
* Imp. = cheuj, ch'a cheuja, cojoma, cheuje, ch'a cheujo
* Ger. = (an) cojend)a)
=== Corege ===
* aus. = avèj
* p. pass. coregiù/coret
* Ind. pres. = coregio, corege, coregg, coregioma, corege, coregio
* Ind. imp. = coregìa, coregìe, coregìa, coregìo, coregìe, coregìo
* Ind. fut. = coregerai, coregeras, coregerà, coregeroma, coregereve, coregeran
* Cond. = coregerìa, coregerìe, coregerìa, coregerìo, coregerìe, coregerìo
* Cong. pr. = coregia, corege, coregia, coregio, corege, coregio
* Cong. imp. = coregèissa, coregèisse, coregèissa, coregèisso, coregèisse, -sso
* Imp. = coregg, ch'a coregia, coregioma, corege, ch'a coregio
* Ger. = (an) coregend(a)
=== Vèje ===
*aus. = avèj
* p. pass. vejù/vist
* Ind. pres. = vèjo, vèje, vèj, vejoma, vèje, vèjo
* Ind. imp. = vèj, vejive, vejiva, vejivo, vojive, vejivo
* Ind. fut. = vejerai, vejeras, vejerà, vejeroma, vejereve, vejeran
* Cond. = vejerìa, vejerìe, vejerìa, vejerìo, vejerìe, vejerìo
* Cong. pr. = vèja, vèje, vèja, vejoma, vèje, vèjo
* Cong. imp. = vejèissa, vejèisse, vejèissa, vejèisso, vejèissa, vejèisso
* Imp. = vèj, ch'a vèja, vejoma, vèje, ch'a vèjo
* Ger. = (an) vejènda(a)
=== Dé ===
* Aus. = avèj
* p. pass. = dàit
* Ind. pres:
** 1) = dago, daghe, dà, doma, deve, dan
** 2) = don, das, dà, doma, deve, dan
** 3) = dag, daghe, dà, doma, daghe, dan
** 4) = daj, daje, dà, doma, daje, dan
* Ind. imp. = dasìa, dasìe, dasìa, dasìo, dasìe, dasìo
* Ind. fut. = darai, daras, darà, daroma, dareve, daran
* Cond. pres. = darìa, darìe, darìa, darìo, darìe, darìo
* Cong. pres. = daga/dogna/daja, daghe/dogne/daje daga/dogna/daja, dago/dogno/dajo, daghe/dogne/daje, dago/dogno/dajo
* Cong. imp. = dèissa, dèisse, dèissa, dèisso, dèisse, dèisso
* Imp. = dà, ch'a daga, doma, dé, ch'a dago
* Ger. = dasend(a)
=== Përde/përnde (vèj verb për “pijé”) ===
*Aus. = avèj
* p. pass. = pres, përs
* Ind. pres. = përndo, përnde, përnda, përndoma, përnde, përndo
* Ind. imp. = përndìa, përndìe, përndìa, përndìo, përndìe, përndìo
* Ind. fut. = përnderai , përnderas, përnderà, përnderoma, përndereve, përnderan
* Cond. pres. = përnderìa, përnderìe, përnderìa, përnderìo, përnderìe, përnderìo
* Cong. pres. = përnda, përnde, përnda, përndo, përnde, përndo
* Cong. imp. = përndèissa, përndèisse, përndèissa, përndèisso, përndèisse, përndèisso
* Imp. = përnda, ch'a përnda, përndoma, përndé, ch'a përndo
* Ger. = përndend(a)
=== Dësblé ===
* aus. = avèj
* p. pass. = dësblà
* Ind. pres. = dësbelo, dësbele, dësbela, dësbloma, dësbele, dësbelo
* Ind. imp. = dësblava, dësblave, dësblava, dësblavo, dësblave, dësblavo
* Ind. fut. = dësblerai, dësbleras, dësblerà, dësbleroma, dësblereve, dësbleran
* Cond. = dësblerìa, dësblerìe, dësblerìa, dësblerìo, dësblerìe, dësblerìo
* Cong. pr. = dësbela, dësbele, dësbela, dësbelo, dësbele, dësbelo
* Cong. imp. = dësblèissa, dësblèisse, dësblèissa, dësblèisso, dësblèisse, dësblèisso
* Imp. = dësbela, ch'a dësbela, dësbloma, dësblé, ch'a dësbelo
* Ger. = (an) dësbland(a)
=== Deurme ===
* aus. = avèj
* p. pass. = durmì
* Ind. pres. = deurmo, deurme, deurm, durmoma, deurme, deurmo
* Ind. imp. = durmìa, durmìe, durmìa, durmìo, durmìe, durmìo
* Ind. fut. = durmirai, durmiras. durmirà, durmiroma, durmireve, durmiran
* Cond. = durmirìa, durmirìe, durmirìa, durmirìo, durmirìe, durmirìo
* Cong. pr. = deurma, ceurme, deurma, deurmo, deurme, deurmo
* Cong. imp. = durmèissa, durmèisse, durmèissa, durmèisso, durmèisse, durmèisso
* Imp. = deurm, ch'a deurma, durmoma, deurme, ch'a deurmo
* Ger. = (an) durmend(a)
=== Dì ===
* Aus. = avèj
* p. pass. = dìt
* Ind. pres. = diso (dijo), dise (dije), dis, disoma (dijoma), dise (dije), diso (dijo)
* Ind. imp. = disìa, disìe, disìa, disìo, disìe, disìo
* Ind. fut. = dirai, diras, dirà, diroma, direve, diran
* Cond. pres. = dirìa, dirìe, dirìa, dirìe, dirìo, dirìe, dirìo
* Cong. pres. = disa, dise, disa, diso, dise, diso
* Cong. imp. = disèissa, disèisse, disèissa, disèisso, disèisse, disèisso
* Imp. = dis, ch'a disa, disoma, dì, ch'a diso
* Ger. = (an) disend(a)
=== Dovèj ===
* Aus. = avèj
* Part. pass. = dovù
* Ind. pres. = deuvo, deuve, deuv, dovoma, deuve, deuvo
* Ind. imp. = dovìa, dovìe, dovìa, dovìo, dovìe, dovìo
* Ind. fut. = dovrai, dovras, dovrà, dovroma, fovreve, dovran.
* Cond. pres. = dovrìa, dovrìe, dovrìa, dovrìo, dovrìe, dovrìo
* Cong. pres. = deubia, deubie, deubia, deubio, deubie, deubio.
* Cong. imp. = dovèissa, dovèisse, dovèissa, dovèisso, dovèisse, dovèisso.
* Imp. = deuv(e), ch'a deuva, dovoma, deuve, ch'a deuvo
* Ger. (an) dovend(a)
=== Dominé ===
* aus.= avèj
* part. pass. = dominà
* Ind. pres. = dòmino, dòmine, dòmina, dominoma, dàmine, dòmino
* Ind. imp. = dominava, dominave, dominava, dominavo, , dominave, dominavo
* Ind. fut. = dominrai, dominras, dominrà, dominroma, dominreve, dominran
* Cond. = dominrìa, dominrìe, dominrìa, dominrìio, dominrìe, dominrìo
* Cong. pres. = dòmina, dòmine, dòmina, dòmino, dòmine, dòmino
* Cong. imp. = dominèissa, dominèisse, dominèisso, dominèisse, dominèisse, -o
* Imp. = dòmina, ch'a dòmina, dominoma, dominé, ch'a dòmino
=== Dovré ===
* aus. = avèj
* part. pass. = dovrà
* ind. pres. = deuvro, deuvre, deuvra, dovroma, deuvre, deuvro
* Ind. imp. = dovrava, dovrave, dovrava, dovravo, dovrave, dovravo
* Ind. fut. = dovrerai, dovreras, dovrerà, dovreroma, dovreran
* Cond. = dovrerìa, dovrerìe, dovrerìa, dovrerìo, dovrerìe, dovrerìo
* Cong. pres. = deuvra, deuvre, deuvro, deuvre, deuvro
* Cong. imp. = dovrèissa, dovrèisse, dovrèissa, dovrèisso, duvrèisse, duvrèisso
* Imp. = deuvra, ch'a deuvra, dovroma, dovré, ch'a deuvro
* Ger. = (an) dovrand(a)
=== Fé ===
* Aus. = avèj
* p. pass. = fàit
* Ind. pres. = fass/fon, fas/fase, fà, foma, feve, fan
* Ind. imp. = fasìa, fasìe, fasìa, fasìo, fasìe, fasìo
* Ind. fut. = farai, faras, farà, faroma, fareve, faran
* Cond. pres. = farìa, farìe, farìa, farìo, farìe, farìp
* Cong. pres. = fasa, fase, fasa, faso, fase, faso
* Cong. imp. = fèissa, fèisse, fèissa, fèisso, fèisse, fèisso
* Imp. = fà, ch'a fasa, foma, fé, ch'a faso
* Ger. = (an) fasend(a)
=== Gieughe ===
* aus. = avìj
* p. pass. = giugà
* Ind. pres. = gieugo, gieughe, gieuga, giugoma, gieughe, gieugo
* Ind. imp. = giugava, giugave, giugava, giugavo, giugave, giugavo
* Ind. fut. = giugrai, giugras, giugrà, griogroma, giugreve, giugran
* Cond. = giugrìa, giugrìe, giugrìa, giugrìo, giugrìe, giugrìo
* Cong. pr. = gieuga, gieughe, gieuga, gieuga, gieughe, gieugo
* Cong. imp. = giughèissa, giughèisse, giughèssa, giughèisso, giughèisse, -sso
* Imp. = gieuga, ch'a gieuga, giogoma, gieughe, ch'a gieugo
* Ger. = (an) giugand(a).
=== Isolé ===
* Aus. = avèj/esse
* p. pass. = isolà
* Ind. pres. = isolo, isole, isola, isoloma, isole, isolo
* Ind. imp. = isolava, isolave, isolava, isolavo, isolave, isolavo
* Ind. fut. = isolrai, isolras, isolrà, isolroma, isolreve, isolran
* Cond. pres. = isolrìa, isolrìe, isolrìa, isolrìo, isolrìe, isolrìo
* Cong. pres. = ìsola, ìsole, ìsola, ìsolo, ìsole, ìsolo
* Cong. imp. = isolèissa, isolèisse, isolèissa, isolèisso, isolèisse, isolèisso
* Imp. = ìsola, ch'a ìsola, isoloma, isolé, ch'a ìsolo
* Ger. = (an) isoland(a)
=== Mangé ===
* Aus. = avèj
* p. pass. = mangià
* Ind. pres. = mangio, mange, mangia, mangioma, mange, mangio
* Ind. imp. = mangiava, mangiave, mangiava, mangiabo, mangiave, mangiavo
* Ind. fut. = mangerai, mangeras, mangerà, mangeroma, mangereve, mangeran
* Cond. pres. = mangerìa, mangerìe, mangerìa, mangerìo, mangerìe, mangerìo
* Cong. pres. = mangia, mange, mangia, mangio, mange, mangio
* Cong. imp. = mangèissa, mangèisse, mangèissa, mangèisso, mangèisse, mangèisso, -sso
* Imp. = mangia, ch'a mangia, mangioma, mangé, ch'a mangio
* Ger. = (an) mangiand(a)
=== Marcé ===
* Aus. = avèj
* p. pass. = marcià
* Ind. pres. = marcio, marce, marcia, marcioma, marce, marcio
* Ind. imp. = marciava, marciave, marciava, marciavo, marciave, marciavo
* Ind. fut. = marcerai, marceras, marcerà, marceroma, marcereve, marceran
* Cond. pres. = marcerìa, marcerìe, marcerìa, marcerìo, marcerìe, marcerìo
* Cong. pres. = marcia, marce, marcia, marcio, marce, marcio
* Cong. imp. = marcèissa, marcèisse, marcèissa, marcèisso, marcèisse, marcèisso
* Imp. = marcia, ch'a marcia, marcioma, marcé, ch'a marcio
* Ger. = (an) marciand(a)
=== Mës-cé ===
* Aus. = avèj
* p. pass. = mës-cià
* Ind. pres. = mës-cio, mës-cie, mës-cia, mës-cioma, mës-ce, mës-cio
* Ind. imp. = mës-ciava, mës-ciave, mës-ciava, mësciavo, mës-ciave, mës-ciavo
* Ind. fut. = mës-cerai, mës-ceras, mës-cerà, mës-ceroma, mës-cereve, mës-ceran
* Cond. pres. = mës-cerìa, mës-cerìe, mës-cerìo, mës-cerie, mes-cerìo
* Cong. pres. = mës-cia, mës-cie, mës-cia, mës-cio, mës-ce, mës-cio
* Cong. imp. = mës-cèissa, mës-cèisse, mës-cèissa, mës-cèisso, mës-cèisse, mës-cèisso
* Imp. = mës-cia, ch'a mës-cia, mës-cioma, mës-cé, ch'a mës-cio
* Ger. = (an) mës-ciand(a)
=== Mné ===
* Aus. = avèj
* p. pass. = mna
* Ind. pres. = men-o, men-e, men-a, mnoma, men-e (mneve), men-o
* Ind. imp. = mnava, mnave, mnava, mnavo, mnave, mnavo
* Ind. fut. = mnerai, mneras, mnerà, mneroma, mnereve, mneran
* Cond. pres. = mnerìa, it ëmnerìe, mnerìa, mnerìo, mnerìe, mnerìo
* Cong. pres. = men-a, men-e, men-a, men-o, men-e, men-o
* Cong. imp. = mnèissa, mnèisse, mnèissa, mnèisso, mnèisse, mnèisso
* Imp. = men-a, ch'a men-a, mné, ch'a men-o
* Ger. = (an ë)mnand(a)
=== Mòrde ===
* Aus. = avèj
* p. pass. = mordù
* Ind. pres. = mòrdo, mòrde, mòrd, mordoma, mòrde, mòrdo
* Ind. imp. = mordìa, mordìe, mordìa, mordìo, mordìe, mordìo
* Ind. fut. = mordrai, mordras, mordrà, mordroma, mordreve, mordran
* Cond. pres. = mordrìa, mordrìe, mordrìa, mordrìo, mordrìe, mordrìo
* Cong. pres. = mòrda, mòrde, mòrda, mòrdo, mòrde, mòrdo
* Cong. imp. = mordèissa, mordèisse, mordèissa, mordèisso, mordèisse, mordèisso
* Imp. = mòrd, ch'a mòrda, mordoma, mòrde, ch'a mòrdo
* Ger. = (an) mordend(a)
=== Noé ===
* Aus. = avèj
* p. pass. = noà
* Ind. pres. = novo, noe, noa, novoma, noe, novo
* Ind. imp. = noava, noave, noava, noavo, noave, noavo
* Ind. fut. = noerai, noeras, noerà, noeroma, noereve, noeran
* Cond. pres. = noerìa, noerìe, noerìa, noerìo, noerìe, noerìe
* Cong. pres. = noa, noe, noa, novo, noe, novo
* Cong. imp. = noèissa, noèisse, noèissa, noèisso, noèisse, noèisso
* Imp. = noa,. ch'a noa, novoma, noé, ch'a novo
* Ger. = (an) noand(a)
=== Perde ===
* Aus. = avèj
* p. pass. = përdù
* Ind. pres. = perdo, perde, perd, përdoma, perde, perdo
* Ind. imp. = përdìa, përdìe, përdìa. përdìo, përdìe, përdìo
* Ind. fut. = përdrai, përdras, përdrà, përdroma, përdreve, përdran
* Cond. pres. = përdrìa, përdrìe, përdrìa. përdrìo, përdrìe, përdrìo
* Cong. pres. = perda, perde, perda, perdo, perde, perdo
* Cong. imp. = përdèissa, përdèisse, përdèissa, përdèisso, përdèisse, përdèisso
* Imp. = perd, ch'a perda, përdoma, perde, ch'a perdo
* Ger. = (an) përdenda
=== Përmëtte ===
* Aus. = avèj
* p. pass. = përmëtù
* Ind. pres. = përmëtto, përmette, përmèt, përmëtoma, përmëtte, përmëtto
* Ind. imp. = përmëtìa, përmëtìe, përmëtìa, përmëtìo, përmëtìe, përmëtìo
* Ind. fut. = përmëtrai, përmëtras, përmëtrà, përmëtroma, përmëtreve, përmëtran
* Cond. pres. = përmëtrìa, përmëtrìe, përmëtrìa, përmëtrìo, përmëtrìe, përmëtrìo
* Cong. pres. = përmëtta, përmëtte, përmëtta, përmëtto, përmëtte, përmëttto
* Cong. imp. = përmëtèissa, përmëtèisse, përmetèissa, përmëtèisso, përmëtèisse, përmëtèisso
* Imp. = përmèt, ch'a përmëtta, përmëtoma, përmëtte, ch'a përmëtto
* Ger. = (an) përmëtend(a)
=== Paghé ===
* Aus. = avèj
* p. pass. = pagà
* Ind. pres. = pago, paghe, paga, pagoma, paghe, pago
* Ind. imp. = pagava, pagave, pagava, pagavo, pagave, pagave
* Ind. fut. = pagrai, pagras, pagrà, pagroma, pagreve, pagran
* Cond. pres. = pagrìa, pagrìe, pagrìa, pagrìo, pagrìe, pagrìo
* Cong. pres. = paga, paghe, paga, pago, paghe, pago
* Cong. imp. = paghèissa, paghèisse, paghèissa, paghèisso, paghèisse, paghèisso
* Imp. = paga, ch'a paga, pagoma, paghé, ch'a pago
* Ger. = (an) pagand(a)
=== Pijé ===
* Aus. = avèj
* p. pass. = pijait (pijà)
* Ind. pres. = pijo, pije, pija, pioma, pieve, pijo
* Ind. imp. = piava, piave, piava, piavo, piave, piavo
* Ind. fut. = pi(j)eras, pi(j)erà, pi(j)eroma, pi(j)ereve, pi(j)eran
* Cond. pres. = pi(j)erìa, pi(j)erìe, pi(j)erìa, pi(h)erìo, pi(j)erìe, pi(j)erìo
* Cong. pres. = pija, pija, pijo, pijo, pije, pijo
* Cong. imp. = pièissa, pièisse, pijèissa, pijèisso, pijèisse, pijèisso
* Imp. = pija, ch'a pija, pijoma, pijé, pijo
* Ger. = (an) pijand(a)
=== Podèj ===
* Aus. = avèj
* p. pass. = podù
* Ind. pres. = peudo (peuss), peude (peule), peuda, podoma, peude (peule), peudo (peulo)
* Ind. imp. = podìa, podìe, podìa, podìo, podìe, podìo
* Ind. fut. = podrai, podras, podrà, podroma, podreve, podran
* Cond. pres. = pidrìa, podrìe, podrìa, podrìo, podrìe, podrío
* Cong. pres. = peussa, peusse, peussa, peusso, peusse, peusso
* Cong. imp. = podèissa, podèisse, podèissa, podèisso, podèisse, podèisso
* Ger. = podend
=== Porté ===
* Aus. = avèj
* p. pass. = portà
* Ind. pres. = pòrto, pòrte, pòrta, portoma, pòrte, pòrto
* Ind. imp. = portava, portave, portava, portavo, portave, portavo
* Ind. fut. = portrai, portras, portrà, portroma, portreve, portran
* Cond. pres. = portrìa, portrìe, portrìa, portrìo, portrìe, portrìo
* Cong. pres. = pòrta, pòrte, pòrta, poòrto, pòrte, pòrto
* Cong. imp. = portèissa, portèisse, portèissa, portèisso, portèisse, portèisso
* Imp. = pòsta, ch'a pòrta, portoma, porté, ch'a pòrto
* Ger. = (an) portand(a)
=== Prodùe ===
* Aus. = avèj
* p. pass. = produvù
* Ind. pres. = doduvo, produve, produv, produvoma, produve, produvo
* Ind. imp. = produvìa, produvìe, produvìa, produvìo, produvìe, produvìo
* Ind. fut. = produvrai, produvras, produvrù, produvroma, produvreve, produvran
* Cond. pres. = produvrìa, produvrìe, produvrìa, produvrìo, produvrìe, produvrìo
* Cong. pres. = produva, produve, produva, produvo, produve, produvo
* Cong. imp. = produvèissa, produvèisse, produvèissa, produvèisso, produvèisse, produvèisso
* Imp. = produv, ch'a prodova, produve, ch'a produvo
* Ger. = (an) produvend(a)
=== Rije ===
* Aus. = avèj
* p. pass. = rijù
* Ind. pres. = rijo, rije, rij, rijoma, rije, rijo
* Ind. imp. = rijìas, rijìe, rijìa, rijìo, rijìe, rijìo
* Ind. fut. = rijerai, rijeras, rijerà, rijeroma, rijereve, rijeran
* Cond. pres. = rijerìa, rijerìe, rijerìa, rijerìo, rijerìe, rijerìo
* Cong. pres. = rija, rije, rija, rijo, rije, rijo
* Cong. imp. = rijèissa, rijèisse, rijèssa, rijèisso, rijèisse, rijèisso
* Imp. = rij. ch'a rija, rijoma, rije, ch'a rijo
* Ger. = (an) rijend(a)
=== Savèj ===
* Aus. = avèj
* p. pass. = savù
* Ind. pres. = sai (seu), sas, sà, savoma (soma), seve, san
* Ind. imp. = savìa, savìe, savìa, savìo, savìe, savìo
* Ind. fut. = savrai, savras, savrà, savroma, savreve, savran
* Cond. pres. = savrìa, savrìe, savría, savrìo, savrìe, savrìo
* Cong. pres. = sapia, sspie, sapia, sapio, sapie, sapio
* Cong. imp. = savèissa, savèisse, savèissa, savèisso, savèisse, savèisso
* Imp. = sapie, ch'a sapia, soma (savoma), savèj, ch'a sapio
* Ger. = (an) savend(a)
=== Seurte ===
* Aus. = esse
* p. pass. = surtì
* Ind. pres. = seurto, seurte, seurt, seurtoma, seurte, seurto
* Ind. imp. = surtìa, surtìe, surtìa, surtìo, surtìe, surtìo
* Ind. fut. = surtirai, surtiras, surtirà, surtiroma, surtireve, surtiran
* Cond. pres. = surtirìa, surtirìe, surtirìa, surtirìo, surtirìe, surtirìo
* Cong. pres. = seurta, seurte, seurta, seurto, seurte, seurto
* Cong. imp. = surtèissa, surtèisse, surtèissa, surtèisso, surtèisse, surtèisso
* Imp. = seurt, ch'a seurta, surtoma, seurte, ch'a seurto
* Ger. = (an) surtend(a)
=== Sgheiré ===
* Aus. = avèj
* p. pass. = sgheirà
* Ind. pres. = sghèiro, sghèire, sghèira, sgheiroma, sghèire, sghèiro
* Ind. imp. = sgheirava, it ësgheirave, sgheirava, sgheiravo, sgheirave, sgheiravo
* Ind. fut. = sgheirerai, sgheireras, sgheirerà, sgheireroma, sgheirereve, sgheireran
* Cond. pres. = sgheirerìa, it ësgheirerìe, sgheirerìa, sgheirerìo, sgheirerìe, sgheirerìo
* Cong. pres. = sghèira, it ësghèire, sghèira, sghèiro, sghèire, sghèiro
* Cong. imp. = sgheirèissa, it ësgheirèisse, sgheirèissa, sgheirèisso, sgheirèisse, sgheirèisso
* Imp. = sghèira,. ch'a sghèira, sgheiròma, sgheiré, ch'a sghèiro
* Ger. = (an) sgheirend(a)
=== Sonè ===
* Aus. = avèj
* p. pass. = sonà
* Ind. pres. = son-o, son-e, son-a, sonoma, son-e, son-o
* Ind. imp. = sonava, sonave, sonava, sonavo, sonave, sonavo
* Ind. fut. = sonerai, soneras, sonerà, soneroma, sonereve, soneran
* Cond. pres. = sonerìa, sonerìe, sonerìa, sonerìo, sonerìe, sonerìo
* Cong. pres. = son-a, son-e, son-a, son-o, son-e, son-o
* Cong. imp. = sonèissa, sonèisse, sonèissa, sonèisso, sonèisse, sonèisso
* Imp. = son-a, ch'a son-a, sonoma, soné, ch'a son-o
* Ger. = (an) sonand(a).
=== Sté ===
* Aus. = esse
* p. pass. = stàit
* Ind. pres. = stago (stagh), it ëstas (ëstaghe), sta, stoma, steve, stan
* Ind. imp. = stasìa, stasìe, stasìa, stasìo, stasìe, stasìo
* Ind. fut. = starai, it ëstaras, starà, staroma, stareve, staran
* Cond. pres. = starìa, it ëstarìe, starìa, starìo, starìe, starìo
* Cong. pres. = staga, it ëstaghe, staga, stago, staghe, stago
* Cong. imp. = stèissa, it ëstèisse, stèissa, stèissi, stèisse, stèisso
* Imp. = Stà, ch'a staga, stoma, ch'a stago
* Ger. = (an ë)stasend(a)
=== Stòrze ===
* Aus. = avèj
* p. pass. = storzù (stòrt)
* Ind. pres. = stòrzo, it ëstòrze, stòrz, storzoma, stòrze, stòrzo
* Ind. imp. = storzìa, it ëstorzìe, storzìa, storzìo, storzìe, storzìo
* Ind. fut. = storzrai, it ëstorzras, a storzrà, storzroma, storzreve, storzran
* Cond. pres. = storzrìa, it ëstorzrìe, storzrìa, storzrìo, storzrìe, storzrìo
* Cong. pres. = stòrza, it ëstòrze, stòrza, stòrzo, stòrze, stòrzo
* Cong. imp. = storzèissa, it ëstorzèisse, storzèissa, storzèisso, storzèisse, storzèisso
* Imp. = stòrz, ch'a stòrza, storzoma, stòrze, ch 'a stòrz
* Ger. = (an ë)storzend(a).
=== Ten-e ===
* Aus. = avèj
* p. pass. = tnù
* Ind. pres. = ten-o, ten-e, ten, t oma, ten-e, ten-o
* Ind. imp. = tenìa, tenìe, tenìa, tenìo, tenìe, tenìo
* Ind. fut. = tnirai, tniras, tnirà, tniroma, tnireve, tniran
* Cond. pres. = tnirìa, tnirìe, tnirìa, tnirìo, tnirìe, tnirìo
* Cong. pres. = te-a, ten-e, ten-a, ten-o, ten-e, ten-o
* Cong. imp. = tnèissa, tnèisse, tnèissa, tnèissi, tnèisse, tnèisso, (tnisèissa, tnisèisse, tnisèissa, tnisèisso, tnisèisse, tnisèisso).
* Imp. = ten, ch'a ten-a, t(e)noma, ch'a ten-o
* Ger. = (an) tnisend(a)
=== Toché ===
* Aus. = avèj
* p. pass. = tocà
* Ind. pres. = toco, toche, toca, tocoma,tocheve, toco
* Ind. imp. = tocava, tocave, tocava, tocavo, tocave, tocavo
* Ind. fut. = tocrai, tocras, tocrà, tocroma, tocreve, tocran
* Cond. pres. = tocrìa, tocrìe, tocrìa, tocrìo, tocreve, tocrìo
* Cong. pres. = toca, toche, toca, toco, toche, toco
* Cong. imp. = tochèissa, tochèisse, tochèissa, tochèisso, tochèisse, tochèisso
* Imp. = roca, ch'a toca, tocoma, toché, ch'a toco
* Ger. = (an) tocand(a).
=== Toiré ===
* Aus. = avèj
* p. pass. = toirà
* Ind. pres. = toiro, toire, toira, toiroma, toire, toiro
* Ind. imp. = toirava, toirave, toirava,toiravo, toirave, toiravo
* Ind. fut. = toirerai, toireras, toirerà, toireroma, toirereve, toireran
* Cond. pres. = toirerìa, toirerìe, toirerìa, toirerìo, toirerìe, toirerìo
* Cong. pres. = toira, toire, toira, toiro, toire, torio
* Cong. imp. = toirèissa, toirèisse, toirèissa, tourèisso, toirèisse, toirèisso
* Imp. = toira, ch'a tòira, toiroma, toiré, ch'a toiro
* Ger. = (an) toirend(a)
=== Valèj ===
* Aus. = avèj
* p. pass. = valù
* Ind. pres. = valo, vale, val, valoma, vale, valo
* Ind. imp. = valìa, valìe, valìa, valìo, valìe, valìo
* Ind. fut. = valrai, valras, valrà (varrà), valroma, valreve, valran
* Cond. pres. = valrìa, valrìe, valrìa (varrìa), valrìo, valrìe, valrìo
* Cong. pres. = vala, vale, vala, valo, vale, valo
* Cong. imp. = valèissa, valèisse, valèissa, valèisso, valèisse, valèisso
* Ger. = valend
=== Vëdde ===
* Aus. = avèj
* p. pass. = vdù (vëddù) /vist
* Ind. pres. = vëddo, vëdde, ved, vëdoma, vëdde, vëddo
* Ind. imp. = vëdìa, vëdìe, vëdìa, vëdìo, vëdìe, vëdìo
* Ind. fut. = vëdrai, vëdras, vëdrà, vëdroma, vëdreve, vedran
* Cond. pres. = vëdrìa, vëdrìe, vëdrìa, vëdrìo, vëdrìe, vëdrìo
* Cong. pres. = vëdda, vëdde, vëdda, vëddo, vëdde, vëddo
* Cong. imp. = vëdèissa, vëdèisse, vëdèissa, vëdèisso, vëdèisse, vëdèisso
* Imp. = ved, ch'a vëdda, vëdoma, vëdde, ch'a vëddo
* Ger. = (an) vëdend(a)
=== Ven-e (vnì) ===
* Aus. = esse
* p. pass. = vnùit
* Ind. pres. = ven-o, ven-e, ven, vnoma, ven-e (vnive), ven-o
* Ind. imp. = vnisìa, it ëvnisìe, vnisìa, vnisìo, vnisìe, vnisìo
* Ind. fut. = vnirai, it ëvniras, vnirà, vniroma, vnireve, vniran
* Cond. pres. = vnirìa, it ëvnirìe, vnirìa. vnirìo, vnirìe, vnirìo
* Cong. pres. = ven-a, ven-e, ven-a, ven-o, ven-e, ven-o
* Cong. imp. = vnèissa, it ëvnèisse, vnèissa, vnèisso, vnèisse, vnèisso
* Imp. = ven, ch'a ven-a, vnoma, vnì, ch'a ven-o
* Ger. = (an ë)vnisend(a).
=== Vince ===
* Aus. = avèj
* p. pass. = vinciù
* Ind. pres. = vincio, vince, vincc, vincioma, vince, vincio
* Ind. imp. = vincìa, vincìe, vincìa, vincìo, vincìe, vincìo
* Ind. fut. = vincerai, vinceras, vincerà, vinceroma, vincereve, vinceran
* Cond. pres. = vincerìa, vincerìe, vincerìa, vincerìo, vincerìe, vincerìo
* Cong. pres. = vincia, vince, vincio, vince, vincio
* Cong. imp. = vincèissa, vincèisse, vincèissa, vi cèisso, vincèisse, vincèisso
* Imp. = vincc, ch'a vincia, vincioma, vince, ch'a vincio
* Ger. = (an) vincend(a)
=== Voidé ===
* Aus. = avèj
* p. pass. = voidà
* Ind. pres. = veuidi, veuide, veuide, veuidoma, veuide, veudio
* Ind. imp. = voidava, voidave, voidava, voidavo, voidave, voidavo
* Ind. fut. = voidrai, voudras, voidrà, voidroma, voidreve, voidran
* Cond. pres. = voidrìa, voidrìe, voidrìa, voidrìo, voidrìe, voidrìo
* Cong. pres. = veuida, veuide, veuida, veuido, veuide, veuido
* Cong. imp. = voidèissa, voidèisse, voidèissa, voidèisso, voidèisse, voidèisso
* Imp. = veuida, ch'a veuida, voidoma, voidé, ch'a veuido
* Ger. = (an) voidand(a)
=== Vorèj ===
* Aus. = avèj
* p. pass. = vorsù
* Ind. pres. = veuj, veule, veul, voroma, veule, veulo
* Ind. imp. = voría, vorìe, vorìa, vorįo, vorìe, vorìo
* Ind. fut. = vorerai, voreras, vorerà, voreroma, vorereve, voreran
* Cond. pres. = vorerìa, vorerìe, vorerìa, vorerìo, vorerìe, vorerìo
* Cong. pres. = veuja, veuje, veuja, veujo, veuje, veujo
* Cong. imp. = vorèissa, vorèisse, vorèissa, vorèisso, vorèisse, vorèisso
* Ger. = (an) vorend(a).
=== Voté ===
* Aus. = avèj
* p. pass. = votà
* Ind. pres. = vòto, vòte, vòta, votoma, vòte, vòto
* Ind. imp. = vitava, votave, vitava, votavi, vitave, votava
* Ind. fut. = votrai, votras, votrà, votroma, votreve, votran
* Cond. pres. = votrìa, votrìe, votrìa, votrìo, votrìe, votrìo
* Cong. pres. = vòta, vòte, vòta, vòto, vòte, vòto
* Cong. imp. = votèissa, votèisse, votèissa, votèisso, votèisse, votèisso
* Imp. = vòta, ch'a vòta, votoma, voté, ch'a vòto
* Ger. = (an) votand(a)
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<div class="usermessage" style="background-color:aqua; height: 120px; text-align:center; font-size: large; line-height: 35px;"><font size=6>'''SCRIVO LIBRI CHE MI AIUTANO A PENSARE'''</font><br/>
[[File:Wikimedia-logo.svg|50px|left]][[File:Wikibooks-logo.svg|50px|right]]'''''COGITO ERGO SCRIBO, SCRIBO ERGO COGITO'''''<br/>
<font size=5>'''I WRITE BOOKS IN ORDER TO EXPRESS THOUGHT'''</font>
</div>
== WIKIBOOKS COMPLETATI E IN CANTIERE ==
<small><div style="color:#990000;">''('''Wikibooks completed and in progress''')''</div></small>
{| class="wikitable"
|-
! Numero d'ordine !![[File:Wikibooks-logo.svg|20px]] '''MIEI WIKIBOOKS''' [[File:Wikibooks-logo.svg|20px]]!! Stage
|-
| 1 || [[Identità e letteratura nell'ebraismo del XX secolo]]
| style="text-align: center;" | {{Stage|100%|gennaio 2015|breve}}
|-
| 2 || [[Guida maimonidea]]
| style="text-align: center;" | {{Stage|100%|ottobre 2014|breve}}
|-
| 3<br/><small>''(supplemento al nr. 2)''</small> || [[La dimensione artistica e cosmologica della Mishneh Torah]]
| style="text-align: center;" | {{Stage|100%|luglio 2019|breve}}
|-
| 4 || [[Antologia ebraica]]
| style="text-align: center;" | {{Stage|100%|dicembre 2021|breve}}
|-
| 5 || [[Biografie cristologiche]] ''(Nr. 1 della [[Serie cristologica]])''
| style="text-align: center;" | {{Stage|100%|luglio 2015|breve}}
|-
| 6 || [[L'invenzione della scienza|L'invenzione della scienza (ovvero "La laguna aristotelica")]]
| style="text-align: center;" | {{Stage|100%|luglio 2015|breve}}
|-
| 7 || [[Torah per sempre]]
| style="text-align: center;" | {{Stage|100%|maggio 2019|breve}}
|-
| 8 || [[Noli me tangere]] ''(Nr. 2 della [[Serie cristologica]])''
| style="text-align: center;" | {{Stage|100%|settembre 2019|breve}}
|-
| 9 || [[Non c'è alcun altro]]
| style="text-align: center;" | {{Stage|100%|settembre 2019|breve}}
|-
| 10 || [[Leonardo da Vinci|Leonardo da Vinci - L'espressione del genio]]
| style="text-align: center;" | {{Stage|100%|settembre 2019|breve}}
|-
| 11 || [[Un fico secco|Un fico secco - La maledizione e il giudizio]] ''(Nr. 3 della [[Serie cristologica]])''
| style="text-align: center;" | {{Stage|100%|settembre 2019|breve}}
|-
| 12 || [[Infinità e generi|Infinità e generi - L'esistenza dei generi letterari]]
| style="text-align: center;" | {{Stage|100%|ottobre 2019|breve}}
|-
| 13 || [[Virtù e legge naturale|Virtù e legge naturale - Connessioni morali ed epistemologiche nell'ebraismo]]
| style="text-align: center;" | {{Stage|100%|ottobre 2019|breve}}
|-
| 14 || [[Noia e attività solitarie]] — ''(Nr.4 della [[Serie dei sentimenti]])''
| style="text-align: center;" | {{Stage|100%|ottobre 2019|breve}}
|-
| 15 || [[Valore della storia|Il valore della Storia - Formati storici e modelli alternativi]]
| style="text-align: center;" | {{Stage|100%|ottobre 2019|breve}}
|-
| 16 || [[Iconografia intellettuale|Iconografia intellettuale - Filosofi antichi e moderni nelle immagini]]
| style="text-align: center;" | {{Stage|100%|ottobre 2019|breve}}
|-
| 17 || [[Filosofia dell'amore]] — ''(Nr.1 della [[Serie dei sentimenti]])''
| style="text-align: center;" | {{Stage|100%|ottobre 2019|breve}}
|-
| 18 || [[Essenza trascendente della santità|Santità - L'essenza trascendente della santità]]
| style="text-align: center;" | {{Stage|100%|ottobre 2019|breve}}
|-
| 19 || [[Pensare Maimonide]] — Raccolta di saggi ''(Nr. 8 della [[Serie maimonidea]])''
| style="text-align: center;" | {{Stage|100%|dicembre 2019|breve}}
|-
| 20 || [[Ecco l'uomo]] — Gesù da una prospettiva ebraica ''(Nr. 4 della [[Serie cristologica]])''
| style="text-align: center;" | {{Stage|100%|novembre 2019|breve}}
|-
| 21 || [[Ragionamento sull'assurdo]] — L'assurdità della vita e il Mito di Sisifo ''(Nr.5 della [[Serie dei sentimenti]])''
| style="text-align: center;" | {{Stage|100%|novembre 2019|breve}}
|-
| 22 || [[Emozioni e percezioni]] — Consapevolezza, memoria, sentimenti e flussi di coscienza ''(Nr.2 della [[Serie dei sentimenti]])''
| style="text-align: center;" | {{Stage|100%|dicembre 2019|breve}}
|-
| 23 || [[Bellezza naturale]] — La semplice verità: la bellezza della natura migliora la vita ''(Nr.3 della [[Serie dei sentimenti]])''
| style="text-align: center;" | {{Stage|100%|dicembre 2019|breve}}
|-
| 24 || [[Filosofia dell'amicizia]] — ''(Nr.6 della [[Serie dei sentimenti]])''
| style="text-align: center;" | {{Stage|100%|dicembre 2019|breve}}
|-
| 25 || [[Thomas Bernhard]] — Monografia poliedrica sullo scrittore austriaco
| style="text-align: center;" | {{Stage|100%|gennaio 2020|breve}}
|-
| 26 || [[Ebrei e Gentili]] — Ebrei e non ebrei secondo Maimonide
| style="text-align: center;" | {{Stage|100%|febbraio 2020|breve}}
|-
| 27 || [[Interpretazione e scrittura dell'Olocausto]] — Narrazioni drammatiche e storiche di una catastrofe
| style="text-align: center;" | {{Stage|100%|marzo 2020|breve}}
|-
| 28<br/><small>''(supplemento al nr. 25)''</small> || [[La prosa ultima di Thomas Bernhard]] — Comunicazione e speranza di felicità
| style="text-align: center;" | {{Stage|100%|maggio 2020|breve}}
|-
| 29 || [[Eli Eli Lama Sabachthani]]? — Ester e Gesù invocano Dio con lo stesso Salmo ''(Nr. 5 della [[Serie cristologica]])''
| style="text-align: center;" | {{Stage|100%|maggio 2020|breve}}
|-
| 30 || [[Franz Kafka e la metamorfosi ebraica]] — Kafka e crisi d'identità: ''Metamorfosi'' come reazione all'antisemitismo europeo di fine secolo
| style="text-align: center;" | {{Stage|100%|maggio 2020|breve}}
|-
| 31 || [[Le strutture basilari del pensiero ebraico]] — Maimonide, Nieto, Luzzatto e i cinque criteri del ricostruzionismo sociale
| style="text-align: center;" | {{Stage|100%|giugno 2020|breve}}
|-
| 32 || [[L'Impressionismo di Ernest Hemingway]] — Impressionismo come indicatore critico nella valutazione dello stile letterario hemingueiano
| style="text-align: center;" | {{Stage|100%|maggio 2020|breve}}
|-
| 33 || [[Embricazione del trauma in Hemingway]] — Studio della progressione narrativa di Ernest Hemingway in ''Across the River and into the Trees'': testimonianza di un trauma post-bellico
| style="text-align: center;" | {{Stage|100%|giugno 2020|breve}}
|-
| 34 || [[Chaim Potok e lo scontro culturale]] — Figli d'Israele: la figura di Giacobbe come tema nei romanzi di Chaim Potok
| style="text-align: center;" | {{Stage|100%|giugno 2020|breve}}
|-
| 35 || [[Leonard Cohen e la Cabala ebraica]] — Canzoni e poemi di Leonard Cohen in chiave cabalistica
| style="text-align: center;" | {{Stage|100%|giugno 2020|breve}}
|-
| 36 || [[Ebraicità del Cristo incarnato]] — Incarnazione divina nell'antichità ebraica: punti di contatto col cristianesimo
| style="text-align: center;" | {{Stage|100%|agosto 2020|breve}}
|-
| 37 || [[Boris Pasternak e gli scrittori israeliani]] — ''Il dottor Živago'', la letteratura russo-ebraica e gli intellettuali israeliani (1958-1960)
| style="text-align: center;" | {{Stage|100%|luglio 2020|breve}}
|-
| 38 || [[Riflessioni su Yeshua l'Ebreo]] — Possibili immagini del Gesù ebraico: rivelazioni, riflessioni, reazioni
| style="text-align: center;" | {{Stage|100%|agosto 2020|breve}}
|-
| 39 || [[Cambiamento e transizione nell'Impero Romano]] — Trasformazione nella società romana del III secolo e.v.
| style="text-align: center;" | {{Stage|100%|giugno 2021|breve}}
|-
| 40 || [[Interpretare Gesù in contesto]] — Ebraismo rabbinico e Nuovo Testamento
| style="text-align: center;" | {{Stage|100%|settembre 2020|breve}}
|-
| 41 || [[Missione a Israele]] — La chiamata di Gesù e l'annuncio del regno
| style="text-align: center;" | {{Stage|100%|gennaio 2021|breve}}
|-
| 42 || [[Pluralismo religioso in prospettiva ebraica]] — Divinità contendenti: religione e globalizzazione
| style="text-align: center;" | {{Stage|100%|gennaio 2021|breve}}
|-
| 43 || [[Messianismo Chabad e la redenzione del mondo]] — Il messaggio messianico di un movimento ebraico moderno
| style="text-align: center;" | {{Stage|100%|gennaio 2021|breve}}
|-
| 44 || [[Introduzione allo Zohar]] — Gli aspetti profondi del misticismo ebraico nel ''Libro dello Splendore''
| style="text-align: center;" | {{Stage|100%|febbraio 2021|breve}}
|-
| 45 || [[Isaac Luria e la preghiera]] — Innovazioni lurianiche nella preghiera ''Shema Yisrael''
| style="text-align: center;" | {{Stage|100%|marzo 2021|breve}}
|-
| 46 || [[Il Nome di Dio nell'Ebraismo]] — Il Nome santo nelle tradizioni mistiche ebraiche
| style="text-align: center;" | {{Stage|100%|aprile 2021|breve}}
|-
| 47 || [[Rivelazione e Cabala]] — Crisi della tradizione mistica nella Cabala
| style="text-align: center;" | {{Stage|100%|maggio 2021|breve}}
|-
| 48 || [[Storia intellettuale degli ebrei italiani]] — Ebraismo italiano nella prima età moderna
| style="text-align: center;" | {{Stage|100%|luglio 2021|breve}}
|-
| 49 || [[Abulafia e i segreti della Torah]] — Esoterismo, Cabalismo e Profezia in Abramo Abulafia
| style="text-align: center;" | {{Stage|100%|maggio 2022|breve}}
|-
| 50 || [[Immagini interpretative del Gesù storico]] — Un ebreo carismatico in Galilea ''(Nr. 10 della [[Serie cristologica]])''
| style="text-align: center;" | {{Stage|100%|maggio 2021|breve}}
|-
| 51 || [[La Filigrana Zen di Henry Miller]] — Il lungo percorso interiore di uno scrittore inquieto
| style="text-align: center;" | {{Stage|100%|luglio 2021|breve}}
|-
| 52 || [[Shoah e identità ebraica]] — L'Olocausto nella letteratura di Primo Levi e Elie Wiesel
| style="text-align: center;" | {{Stage|100%|agosto 2021|breve}}
|-
| 53 || [[Gesù e il problema di una vita]] — ''E voi, chi dite che io sia?'' (Nr. 11 della ''[[Serie cristologica]]'')
| style="text-align: center;" | {{Stage|100%|ottobre 2021|breve}}
|-
| 54 || [[Indagine Post Mortem]] — Accertamento sulla Risurrezione di Gesù (Nr. 12 della ''[[Serie cristologica]]'')
| style="text-align: center;" | {{Stage|100%|novembre 2021|breve}}
|-
| 55 || [[La Conoscenza del Che]] — Alfred Adler e la psicobiografia di Ernesto "Che" Guevara
| style="text-align: center;" | {{Stage|100%|ottobre 2021|breve}}
|-
| 56 || [[Taumaturgia messianica]] — I Miracoli di Gesù e la Redenzione (Nr. 13 della ''[[Serie cristologica]]'')
| style="text-align: center;" | {{Stage|100%|novembre 2021|breve}}
|-
| 57 || [[Yeshua e i Goyim]] — Gesù e il futuro escatologico dei Gentili (Nr. 14 della ''[[Serie cristologica]]'')
| style="text-align: center;" | {{Stage|100%|marzo 2022|breve}}
|-
| 58 || L'[[Interpretazione della realtà]] — Percezioni e consapevolezza individuale
| style="text-align: center;" | {{Stage|100%|gennaio 2022|breve}}
|-
| 59 || [[Il significato della vita]] — Eudaimonia e lo stato mentale della felicità
| style="text-align: center;" | {{Stage|100%|gennaio 2022|breve}}
|-
| 60 || [[Esistenzialismo shakespeariano]] — William Shakespeare e la filosofia esistenziale
| style="text-align: center;" | {{Stage|100%|gennaio 2022|breve}}
|-
| 61 || [[Emozione e immaginazione]] — La forza dell'immaginazione nell'intelletto moderno
| style="text-align: center;" | {{Stage|100%|marzo 2022|breve}}
|-
| 62 || [[Ascoltare l'anima]] — Emozione oltre la ragione: l'espressione emotiva nelle arti
| style="text-align: center;" | {{Stage|100%|aprile 2022|breve}}
|-
| 63 || [[Sorpresa]]! — Israele e la Guerra dello Yom Kippur
| style="text-align: center;" | {{Stage|100%|aprile 2022|breve}}
|-
| 64 || [[Israele – La scelta di un popolo]] — Elezione e Consacrazione nell'Ebraismo
| style="text-align: center;" | {{Stage|100%|maggio 2022|breve}}
|-
| 65 || [[Storia e memoria]] — Il ruolo del passato nella costruzione dell'identità ebraica
| style="text-align: center;" | {{Stage|100%|luglio 2022|breve}}
|-
| 66 || [[Nahmanide teologo]] — La teologia di Moshe ben Nachman, il Ramban
| style="text-align: center;" | {{Stage|100%|luglio 2022|breve}}
|-
| 67 || [[Rivelazione e impegno esistenziale]] — Il testo sacro come guida di vita
| style="text-align: center;" | {{Stage|25%|luglio 2022|breve}}
|}
== SERIE & COLLANE ==
* '''''[[Serie cristologica]]'''''
* '''''[[Serie letteratura moderna]]'''''
* '''''[[Serie dei sentimenti]]'''''
* '''''[[Serie misticismo ebraico]]'''''
* '''''[[Serie maimonidea]]'''''
* '''''[[Serie delle interpretazioni]]'''''
<small>''(nella serie su Maimonide in Wikibooks)''</small>
[[File:Maimonides teaching.jpeg|right|160px|Traduzione in ebraico della "Guida dei perplessi" (scritta originalmente in arabo), datata ca. 1347: Miniatura di Maimonide che insegna "la misura dell'uomo"]]
{|class="itwiki_template_babel" style="background:#f2f2ff;border-color:#99B3FF; align:right"
|class="sigla" style="background:transparent;"|[[File:Maimonides stamp 1953.jpg|70px]]
|'''[[Utente:Monozigote/sandbox4|Libri nella Serie maimonidea]]''':<small><br/>1. ''[[Guida maimonidea]]''<br/>2. ''[[La dimensione artistica e cosmologica della Mishneh Torah]]''<br/>3. ''[[Antologia ebraica]]''<br/>4. ''[[Torah per sempre]]''<br/>5. ''[[Non c'è alcun altro]]''<br/>6. ''[[Virtù e legge naturale]]''<br/>7. ''[[Essenza trascendente della santità]]''<br/>8. ''[[Pensare Maimonide]]''<br/>9. ''[[Ebrei e Gentili]]''<br/>10. ''[[Le strutture basilari del pensiero ebraico]]''<br/>11. ''[[Pluralismo religioso in prospettiva ebraica]]''</small>
|}
{{-}}
{{Serie maimonidea}}
{{Serie dei sentimenti}}
{{Serie misticismo ebraico}}
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Serie misticismo ebraico
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2022-07-30T15:45:05Z
Monozigote
19063
/* WIKIBOOKS DELLA SERIE MISTICISMO EBRAICO */ avanz.
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text/x-wiki
[[File:Isaac Luria signature.svg|center|400px|Firma di Isaac Luria]]
== WIKIBOOKS DELLA SERIE MISTICISMO EBRAICO ==
{| class="wikitable"
|-
! Numero d'ordine !![[File:Wikibooks-logo.svg|30px]] '''SERIE MISTICISMO EBRAICO''' [[File:Wikibooks-logo.svg|30px]]!! Stage
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| 1 || '''''[[Messianismo Chabad e la redenzione del mondo]]''''' — Il messaggio messianico di un movimento ebraico moderno
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|-
| 2 || '''''[[Introduzione allo Zohar]]''''' — Gli aspetti profondi del misticismo ebraico nel ''Libro dello Splendore''
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| 3 || '''''[[Isaac Luria e la preghiera]]''''' — Innovazioni lurianiche nella preghiera ''Shema Yisrael''
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| 4 || '''''[[Il Nome di Dio nell'Ebraismo]]''''' — Il Nome santo nelle tradizioni mistiche ebraiche
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| 5 || '''''[[Rivelazione e Cabala]]''''' — Crisi della tradizione mistica nella Cabala
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| 6 || '''''[[Storia intellettuale degli ebrei italiani]]''''' — Ebraismo italiano nella prima età moderna
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| 7 || '''''[[Abulafia e i segreti della Torah]]''''' — Esoterismo, Cabalismo e Profezia in Abramo Abulafia
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| 8 || '''''[[Israele – La scelta di un popolo]]''''' — Elezione e Consacrazione nell'Ebraismo
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| 9 || '''''[[Nahmanide teologo]]''''' — La teologia di Moshe ben Nachman, il Ramban
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|-
|}
{{Serie misticismo ebraico}}
[[Categoria:Serie misticismo ebraico]]
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Disposizioni foniche di organi a canne/Italia/Piemonte/Città metropolitana di Torino/Orbassano/Orbassano - Chiesa di San Giovanni Battista
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wikitext
text/x-wiki
{{Disposizioni foniche di organi a canne}}
[[File:Organo Luigi Berutti Orbassano.jpg|350px|center]]
* '''Costruttore:''' Luigi Berutti
* '''Anno:''' 1914
* '''Restauri/modifiche:''' Luigi Berutti (anni 1930, aggiunta elettroventilatore), Luca Lovisolo (1980-81, ripulitura),<ref>intervento durante il quale fu sostituito l'elettroventilatore e fu collocata una nuova pedaliera, in sostituzione di quella originale</ref> Marco Renolfi (2014, restauro conservativo)
* '''Registri:''' 30 (26 reali)
* '''Canne:''' 1897 circa
* '''Trasmissione:''' pneumatico-tubolare
* '''Consolle:''' fissa indipendente, al centro della cantoria, rivolta verso la navata
* '''Tastiere:''' 2 di 58 note ciascuna (''Do<small>1</small>''-''La<small>5</small>'')
* '''Pedaliera:''' concavo-parallela di 27 note (''Do<small>1</small>''-''Re<small>3</small>'')
* '''Collocazione:''' in corpo unico su cantoria in controfacciata
{| border="0" cellspacing="0" cellpadding="20" style="border-collapse:collapse;"
| style="vertical-align:top" |
{| border="0"
| colspan=2 | '''I - ''Grand'Organo'''''
----
|-
|Principale || 16'
|-
|Principale || 8'
|-
|Dulciana || 8'
|-
|Unda maris || 8'
|-
|Flauto || 8'
|-
|Flautino || 4'
|-
|Ottava || 4'
|-
|Duodecima || 2.2/3'
|-
|Decimaquinta || 2'
|-
|Ripieno grave 3 file || 2'
|-
|Ripieno acuto 3 file || 1'
|-
|Tromba || 8'
|-
|}
| style="vertical-align:top" |
{| border="0"
| colspan=2 | '''II - ''Positivo espressivo'''''
----
|-
|Eufonio || 8'
|-
|Bordone || 8'
|-
|Gamba || 8'
|-
|Flebile || 8'
|-
|Viole 4 file || 8'
|-
|Oboe || 8'
|-
|Flautino || 4'
|-
|Eolina || 4'
|-
|Ripieno acuto 4 file || 2'
|-
|Tremolo
|-
|}
| style="vertical-align:top" |
{| border="0"
| colspan=2 | '''III - ''Eco espressivo'''''<ref>manuale interamente con registri solo predisposti.</ref>
----
|-
|Voce umana || 8'<ref>ad ancia.</ref>
|-
|Flauto || 4'
|-
|Violino || 8'
|-
|Celeste || 8'
|-
|Tremolo
|-
|}
| style="vertical-align:top" |
{| border="0"
| colspan=2 | '''Pedale'''
----
|-
|Contrabbasso || 16'
|-
|Subbasso || 16'
|-
|Bordone || 8'
|-
|Ottava || 8'
|-
|Violoncello || 8'
|-
|}
|}
== Note ==
<references/>
== Collegamenti esterni ==
* {{cita web|url=http://ww2.comune.orbassano.to.it/orbassano/eventi_attivita_iniziative_concerto_inaugurazione_organo/download/volantino-pasqua-musica.pdf|titolo=Volantino Concerto Inaugurale del 31 maggio 2014|accesso=03 aprile 2021}}
* {{cita web|url=http://www.chieseitaliane.chiesacattolica.it/chieseitaliane/AccessoEsterno.do?mode=guest&type=auto&code=57372&Chiesa_di_San_Giovanni_Battista__Orbassano|titolo=Chiesa di San Giovanni Battista - Orbassano (TO)|accesso=03 aprile 2021}}
[[Categoria:Disposizioni foniche di organi a canne|Orbassano- Chiesa di San Giovanni Battista]]
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Le Ferrovie dello Stato italiane e il trasporto delle merci dal 1970 a oggi/Consulenti della clientela per il traffico merci
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2022-07-30T13:56:57Z
Hippias
18281
ripristino sommario
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text/x-wiki
{{Le Ferrovie dello Stato italiane e il trasporto delle merci dal 1970 a oggi}}
[[File:Servizio Commerciale e Traffico roma 1970.jpg|left|miniatura|Tecniche dei rapporti con la Clientela]]
Nell'anno 1970, l'Azienda Autonoma delle Ferrovie dello Stato istituì la nuova attività dei "Consulenti della clientela per il traffico merci".<ref>Cfr. Bibliografia: Azienda Autonoma delle Ferrovie dello Stato - Tecnica dei Rapporti con la Clientela - Roma 1970</ref>
La storia dell'avvio e degli sviluppi di quella nuova istituzione contribuisce a far conoscere quale era l'organizzazione e la gestione del trasporto ferroviario delle merci in Italia e i successivi risultati che il sistema innovato ha potuto ottenere nel tempo.
== Formazione professionale ==
I consulenti della clientela per il traffico merci, già presenti in altre ferrovie europee, costituirono per l'organizzazione del servizio ferroviario merci in Italia un importante avvenimento tale da prefigurare, in prospettiva, una totale riorganizzazione in forma mercatistica e più moderna.
Vennero organizzati un primo corso di formazione a Roma della durata di due mesi (giugno-luglio 1970) e uno successivo l'anno dopo.<ref>Cfr. Bibliografia: Azienda Autonoma delle Ferrovie dello Stato - La Consulenza alla Clientela: Psicologia e Tecniche di realizzazione - Roma 1971</ref> Vi parteciparono complessivamente 60 ferrovieri, di circa 30 anni, provenienti da tutta Italia, con sufficiente esperienza lavorativa, tecnica e commerciale, maturata nell'ambito delle stazioni più importanti.
Lo studio delle leggi del mercato, la ricerca e il contatto con il cliente (invece della sua attesa passiva), le attività di pubbliche relazioni per la fidelizzazione del cliente, il controllo operativo delle attività di consulenza, le strategie aziendali di vendita, la cura del cliente ante e post vendita: tutte queste nuove competenze ebbero grande impatto sui partecipanti al corso di formazione. In particolare, i partecipanti interiorizzarono l'idea che fosse necessario promuovere la trasformazione dell'utilizzatore del trasporto ferroviario delle merci da utente a cliente.<ref>Cfr. Bibliografia: Istituto per gli gli Studi Economici ed Organizzativi - Le Relazioni Pubbliche - Franco Angeli Editore - Milano 1968</ref>
== Sviluppo dell'attività ==
I consulenti giunsero nelle sedi operative loro assegnate, ma gli inizi furono difficili. Nonostante le iniziali ritrosie interne, l'iniziativa fu accolta favorevolmente dalla clientela e fu riconosciuto il valore operativo dei consulenti all'esterno e all'interno, con il coinvolgimento sempre maggiore degli altri organismi ferroviari specializzati nei differenti settori <ref>Cfr. Amministrazione Ferroviaria - Agosto 1974 - Costantino Bagnai: I Consulenti della Clientela. Chi sono? Cosa fanno?</ref> Crebbe così nei consulenti la conoscenza graduale delle differenti necessità connesse al trasporto, partecipando alla ricerca delle soluzioni delle varie problematiche.
In quegli stessi anni le Ferrovie dello Stato italiane potenziarono le loro rappresentanze commerciali nei principali Stati europei. Parigi, Monaco di Baviera, Vienna, Bruxelles, Berna e Mainz furono le sedi più attive nel seguire i trasporti alla loro partenza o al loro arrivo, in simbiosi con i consulenti in Italia. Anche le principali Ferrovie europee attivarono le loro rappresentanze commerciali all'estero. In Italia, a Milano, le Ferrovie francesi, tedesche, svizzere, austriache e jugoslave aprirono gli uffici commerciali merci. Il ruolo di una rappresentanza era quello di facilitare le relazioni commerciali tra le differenti reti e creare tariffe bi-multilaterali. I contatti con la direzione generale e con le direzioni periferiche furono le attività in avvio ma poi, via via, le visite alla clientela, congiuntamente ai consulenti, divennero prassi ordinaria.
La clientela conseguì una più ampia e proficua utilizzazione del mezzo ferroviario tramite la spiegazione del servizio e delle varie opportunità da esso offerte, e non sempre colte fino ad allora dagli utilizzatori. Si ottennero pure imprevisti risultati quando, in alcune sedi, i consulenti riuscirono a farsi inserire ufficialmente, in qualità di rappresentanti dell'azienda Ferrovie dello Stato, in organismi istituzionali privati operanti nel mercato dei trasporti delle merci. In altre sedi si ricorse alla presenza di consulenti in commissioni di esami per la selezione di nuovo personale ferroviario. Altri consulenti parteciparono a commissioni plurisettoriali preposte all'adattamento delle normative esistenti alle nuove realtà operative che si stavano via via utilizzando.
In quel periodo ogni azione di fidelizzazione contrattuale delle aziende apportatrici di traffico era riservata all'esclusiva competenza della dirigenza ferroviaria centrale che stipulava specifiche convenzioni differenziate per tariffe e per modalità di trasporto. L'attività dei consulenti sul territorio permise di "scovare" nuovi traffici che, opportunamente segnalati, portarono a un ampliamento della quantità e del contenuto delle convenzioni.
Tutto questo si tradusse in una significativa acquisizione di traffico merci e una riqualificazione dello stesso. Si iniziò a puntare allo sviluppo dei trasporti intermodali, quali quelli di container e quelli combinati strada-rotaia, concentrandoli in apposite piattaforme logistiche denominate "interporti". Allo stesso tempo si incentivarono anche gli ausili alla specializzazione dei trasporti sviluppando la possibilità di far entrare i binari all'interno degli opifici produttivi e commerciali o anche di trasferire i vagoni dalla stazione agli stabilimenti lontani caricandoli su appositi veicoli stradali. I traffici costituiti da grandi quantità di merci furono trasformati in treni mono-aziendali mentre quelli di merci particolari, per le quali necessitavano di vagoni appositamente dedicati, si fornirono alle aziende incentivazioni all'acquisto di carri di proprietà esclusiva.<ref>Cfr. Azienda Autonoma delle Ferrovie dello Stato - La Consulenza alla Clientela: Psicologia e Tecniche di Realizzazione - Sessione di aggiornamento - Roma 1974</ref>
[[File:Azienda Autonoma Ferrovie dello Stato Roma 1978.jpg|left|miniatura|Manuale pratico della consulenza della clientela]]
L'attività di consulente fu incrementata nel tempo. Agli iniziali primi due corsi di formazione se ne aggiunsero altri: uno, organizzato nell'anno 1978,<ref>Cfr. Azienda Autonoma delle Ferrovie dello Stato - Manuale Pratico di Consulenza alla Clientela - Senigallia 1978</ref> per sopperire ad alcune carenze di organico che si erano manifestate in qualche sede, e altri due, negli anni 1983 e 1984,<ref>Cfr. Azienda Autonoma delle Ferrovie dello Stato - Manuale Pratico di Consulenza alla Clientela - Gaeta 1984</ref> sia per incrementare l'organico complessivo sia per immettere consulenti più giovani in quanto la dirigenza aziendale aveva già intravisto la trasformazione dell'attività di consulenza e marketing in attività di vendita. Ma pure perché, nel medesimo periodo alcuni consulenti erano stati incaricati di presiedere differenti ambiti operativi ampliando così lo spazio ove portare la nuova mentalità acquisita prima nei corsi di formazione e poi realizzata nella realtà del lavoro quotidiano.
Queste modificazioni si completarono negli anni 1985-1986<ref>Cfr. Ente Ferrovie dello Stato - Corso di Formazione per Capi Intermedi - Roma 1986-1987</ref> e possono ritenersi la conclusione dell'idea originaria dell'attività di consulenza.
== Conclusione ==
All'inizio dell'anno 1989 furono attivate le Filiali Merci.<ref>Cfr. Ente Ferrovie dello Stato - Seminario di Formazione per il Personale delle Filiali - Roma 1988</ref> Erano più di 40 nuove istituzioni, composte da 4-5 addetti ciascuna, collocate sull'intero territorio nazionale, preposte alla vendita del prodotto ferroviario merci.
Alcuni consulenti vennero scelti per dirigerle. Ai direttori e ai venditori coadiuvanti fu assegnata capacità contrattuale propria per concordare e formalizzare, con i singoli clienti, prezzi e modalità di trasporto personalizzati. In quel preciso momento le convenzioni contrattuali precedentemente ricordate, vennero sostituite dai nuovi accordi particolari formalizzati nelle sedi decentrate e non più dall'alta dirigenza ferroviaria centrale.
Si realizzò così, in aggiunta alla trasformazione dell'"utente" in "cliente", anche la sostituzione della "tariffa" con il "prezzo" vendendo a catalogo i prodotti ferroviari ed eguagliando l'attività delle imprese in competizione operanti nel mercato di libera concorrenza.
== Note ==
<references/>
[[Categoria:Le Ferrovie dello Stato italiane e il trasporto delle merci dal 1970 a oggi|Consulenti della clientela per il traffico merci]]
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Disposizioni foniche di organi a canne/Italia/Toscana/Provincia di Lucca/Capannori
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== Capoluogo ==
* [[Disposizioni foniche di organi a canne/Italia/Toscana/Provincia di Lucca/Capannori/Capannori - Chiesa dei Santi Quirico e Giulitta|Chiesa dei Santi Quirico e Giulitta]]
== Frazioni ==
* [[Disposizioni foniche di organi a canne/Italia/Toscana/Provincia di Lucca/Capannori/Camigliano - Villa Torrigiani|Camigliano - Villa Torrigiani]]
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Disposizioni foniche di organi a canne/Italia/Piemonte/Provincia di Cuneo/Barolo
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{{disposizioni foniche di organi a canne}}
Disposizioni foniche del comune di [[w:Barolo|Barolo]] raggruppate per edificio.
== Capoluogo ==
* [[Disposizioni foniche di organi a canne/Italia/Piemonte/Provincia di Cuneo/Barolo/Barolo - Chiesa San Lorenzo|Chiesa di San Lorenzo ]]
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Nahmanide teologo
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Monozigote
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libro completato
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<div style="text-align:center"><span style="font-size: 1.7em;">'''NAHMANIDE TEOLOGO'''</span>
<span style="font-size: 1.25em;">''La teologia di Moshe ben Naḥman, il Ramban''</span>
<br/>
''[[Serie misticismo ebraico|Nr. 9 della Serie misticismo ebraico]]''
<br/>
<span style="font-size: 1.25em;">''Autore:'' '''[[Utente:Monozigote|Monozigote]] 2022'''</span>
<br/>
[[File:Nahmanides - Wall painting in Acre, Israel.jpg|550px|center|Nahmanides (Ramban), wall painting in Acre, Israel.]]
</div>
==Indice==
[[File:V08p532001 Mezuzah.jpg|left|140px|Mezuzah: "Li scriverai sugli stipiti della tua casa e sulle tue porte" (Deut.6:9)]]
[[File:Menora Titus.jpg|350px|right|Menorah di Tito]]
'''{{Modulo|Nahmanide teologo/Copertina|Copertina}}'''
: ● — {{Modulo|Nahmanide teologo/Introduzione|Introduzione}}
: 1. — {{Modulo|Nahmanide teologo/Capitolo 1|L'anima umana}}
: 2. — {{Modulo|Nahmanide teologo/Capitolo 2|Fede}}
: 3. — {{Modulo|Nahmanide teologo/Capitolo 3|Tradizione}}
: 4. — {{Modulo|Nahmanide teologo/Capitolo 4|Miracoli}}
: 5. — {{Modulo|Nahmanide teologo/Capitolo 5|Naturale e soprannaturale}}
: 6. — {{Modulo|Nahmanide teologo/Capitolo 6|La Terra di Israele}}
: 7. — {{Modulo|Nahmanide teologo/Capitolo 7|I Comandamenti}}
: 8. — {{Modulo|Nahmanide teologo/Capitolo 8|Escatologia}}
'''{{Modulo|Nahmanide teologo/Bibliografia|Bibliografia scelta}}'''
<br/>
[[File:Isaiah Scroll 2.jpg|840px|center|Uno dei [[w:Manoscritti del Mar Morto|Rotoli del Mar Morto]]: il ''Rotolo di Isaia'']]
== PREMESSA ==
Rabbi '''[[w:Nahmanide|Moshe ben Nahman Girondi]]''' (מֹשֶׁה בֶּן־נָחְמָן ''Mōšeh ben-Nāḥmān'', "Moshe figlio di Nahman", noto come '''Nahmanide''', con il nome catalano ''Bonastruc ça (de la) Porta'' e coll'acronimo '''Ramban''' ([[w:Gerona|Gerona]], 1194 – [[w:Acri (Israele)|Acri]], 1270), fu tra gli esegeti ebrei più importanti e innovativi del Medioevo. Tuttavia, come dimostrerò in questo wikilibro, in tutti i suoi commentari biblici Nahmanide mantenne una teologia coerente, spesso in conversazione con quella di [[Maimonide]]. Qui ricostruisco sistematicamente questa teologia, attingendo alla mia conoscenza delle opere sparse di Nahmanide, alle fonti accademiche secondarie sull'argomento, e informato da una moderna sensibilità filosofica che spero traspaia dal mio testo.
=== Abbreviazioni ===
* AJS ⇒ ''Association for Jewish Studies''<br/>
* B. ⇒ [[w:Talmud babilonese|Talmud Babilonese]] (''Bavli'')<br/>
* CT ⇒ ''Nahmanides, Commentary on the Torah'', cur. {{en}} C. B. Chavel (Gerusalemme: Mosad Harav Kook, 1959-63). <br/>
* ED ⇒ Saadiah, ''Sefer ha-Nivhar ba-’Emunot ve-De’ot''<br/>
* JLA ⇒ ''Jewish Law Annual''<br/>
* JJS ⇒ ''Journal of Jewish Studies''<br/>
* JJTP ⇒ ''Journal of Jewish Thought and Philosophy''<br/>
* JPS ⇒ Jewish Publication Society
* JQR ⇒ ''Jewish Quarterly Review''<br/>
* JSJT ⇒ ''Jerusalem Studies in Jewish Thought''<br/>
* JTS ⇒ Jewish Theological Society of America<br/>
* KR ⇒ ''Nahmanides, Kitvei Ramban'', cur. {{en}} Chavel (Gerusalemme: Mosad Harav Kook, 1963)<br/>
* M. ⇒ [[w:Mishnah|Mishnah]]<br/>
* T. ⇒ [[w:Talmud|Talmud]]<br/>
* Y. ⇒ [[w:Talmud di Gerusalemme|Talmud Yerushalmi]] (o gerosolimitano)<br/>
<small>''(cfr. anche nota in '''[[Discussione:Nahmanide teologo|Discussioni]]''')''</small>
<div style="background-color:yellow; color:brown; padding:3px 3px"><div style="text-align:center ">
'''NOTA''': Si consiglia questo ''wikilibro'' a lettori esperti in materia di '''[[w:Ebraismo|ebraismo]]''' e con una buona conoscenza {{Lingue|en|he}}.<br/>Le citazioni estese in queste due lingue sono lasciate nell'originale.</div></div>
{{Serie misticismo ebraico}}
[[Categoria:Nahmanide teologo| ]]
[[Categoria:Serie misticismo ebraico]]
[[Categoria:Filosofia]]
[[Categoria:Religione]]
[[Categoria:Dewey 120]]
[[Categoria:Dewey 188]]
[[Categoria:Dewey 296]]
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Nahmanide teologo/Capitolo 8
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Monozigote
19063
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wikitext
text/x-wiki
{{Nahmanide teologo}}
[[File:Раввин неизвестного автора, 19 век.jpg|thumb|520px|center|''Rabbino in preghiera'' (XIX sec.)]]
== Escatologia ==
'''[8.1]''' Per Nahmanide, l'obiettivo finale della Torah e dei comandamenti è riportare il mondo alla sua condizione primordiale, sotto il diretto governo di Dio. Il processo per raggiungere questo obiettivo è iniziato con la redenzione di Israele dall'Egitto e culminerà nel [[w:Escatologia ebraica|Mondo a venire]]:
{{citazione|In passato Io e la mia corte di giustizia (''u-vet dim'') andammo avanti a loro... ma nell'età futura (''le-‘atid la-vo'') sarà solo Me Stesso... Il significato mistico (''sod'') di questo midrash [Shemot Rabbah 19:7] è, come ho affermato, che nella prima redenzione Dio era con loro di giorno; la Sua corte di giustizia, di notte. Ma nell'età futura, la Sua corte di giustizia sarà inclusa nella Sua misericordia... che è il Nome unico di Dio... tutto sarà unito nell'attributo unico di misericordia di Dio (''middat rahamim'').|CT: {{passo biblico2|Esodo|14:21}} - I, 348}}
I [[w:Rabbinismo|Rabbini]] spesso glossavano il nome ''Elohim'' come designante l'attributo di giustizia di Dio; e il tetragramma (YHWH), l'attributo della misericordia di Dio (cfr. A. Marmorstein, ''The Old Rabbinic Doctrine of God'' [New York: Ktav, 1968], 43ss.). Viene spesso sottolineato anche il tema che la giustizia rigorosa sarà superata dalla misericordia (per es., B. Berakhot 7a), ma di solito in un contesto umano. I Rabbini tipicamente applicano gli attributi della giustizia e della misericordia al compito di spiegare la relazione di Dio con le Sue creature. Per i cabalisti, invece, diventano stati interiori dell'essere di Dio, attributi ipostatizzati, con le proprie interrelazioni dinamiche, in cui sono incorporati gli eventi umani (cfr. Scholem, ''On the Kabbalah and its Symbolism'', 94). Così la redenzione finale è anzitutto un riordino dell'intima natura di Dio, il compimento della Sua stessa storia. Solo successivamente è un riordino delle realtà umane.
'''[8.2]''' L'espressione "mondo a venire", per Nahmanide, significa un'era futura, non ancora vissuta nel passato, sebbene preannunciata dai suoi eventi salvifici. La sua realtà è temporale, a differenza del mondo a venire di Maimonide, che è un regno eterno e trascendente, un "mondo al di là", che esiste senza tempo insieme a questo mondo (''ha-‘olam ha-zeh'' - ''Hilkhot Teshuvah'', 8.8). Per Maimonide, la persona giusta viene nell'aldilà. Per Nahmanide, tuttavia, il mondo futuro viene a sostituire questo mondo. La temporalità del compimento cosmico per Nahmanide esprime la sua grande enfasi sulla storia:
{{citazione|Ecco, il Giardino dell'Eden e il mondo a venire sono qui indicati per coloro che comprendono queste cose. Questi luoghi sono dove si consumano tutte le benedizioni. Questa consumazione non avverrà finché tutto Israele non farà la volontà del Padre suo e la costruzione del cielo e della terra non sarà completata da Dio e da noi. Sappi che Israele non ha mai pienamente ottenuto queste benedizioni, collettivamente o individualmente. Il merito di nessuno è salito a questo livello... Ecco perché scoprirai che i Rabbini vedono in questi versetti un'allusione all'età futura... Ciò non è stato ancora raggiunto, ma lo sarà, nel tempo del compimento (''ba-zman ha-shlemut'').|CT: {{passo biblico2|Levitico|26:12}} - II, 186}}
'''[8.3]''' Sebbene il mondo a venire sia eterno (''qayyam''), è creato, non eterno (KR: ''Torat ha-’Adam'': Sha‘ar ha-Gemul - II, 303), una successione storica piuttosto che un reame sempre presente.
'''[8.4]''' Il mondo a venire è il culmine e il compimento della storia:
{{citazione|È stato chiarito che il mondo a venire non è un mondo di anime disincarnate (''‘olam ha-neshamot''), ma un mondo che viene creato e poi dura. I risuscitati là esisteranno nel corpo e nell'anima... La sussistenza di coloro che meritano lo splendore di Dio sarà come quella dell'anima nel corpo in questo mondo... Ma quest'anima sarà come quella degli angeli nella sua unione (''be-hityahdah'') con la conoscenza superiore... La subordinazione del corpo all'anima annullerà i poteri del corpo... così che il corpo sussisterà come l'anima, senza più mangiare né bere, proprio come Mosè visse per quaranta giorni sul monte Sinai.|KR: ''Torat ha-’Adam'': Sha‘ar ha-Gemul - II, 303-04}}
'''[8.5]''' Per Maimonide, la risurrezione dei morti è un dogma in cui un ebreo deve credere, anche se non ci sono prove razionali a sostegno. È una possibilità aperta alla trascendenza creativa della natura da parte di Dio, ma non è necessario che si realizzi mai (cfr. ''Ma’amar Tehiyyat ha-Metim'', cap. 8; ''Moreh Nevukhim'', 2.25). Né è lo scopo ultimo di tutti gli sforzi umani. Quella fine è il mondo a venire disincarnato, la cui esistenza Maimonide ritiene razionalmente evidente (''Hilkhot Teshuvah'', cap. 8). È piuttosto critico nei confronti di coloro che pensano che la beatitudine ultima accennata nella Scrittura e discussa dai Rabbini sia la risurrezione corporea piuttosto che l'immortalità spirituale nel mondo a venire (''Ma’amar Tehiyyat ha-Metim'', cap. 2). Ma per Nahmanide, non c'è differenza tra i due reami:
{{citazione|Qualsiasi comandamento nella Torah, la cui ricompensa è menzionata insieme ad esso, comporta la risurrezione dei morti [Hullin 142a]... Ciò significa che i corpi non tornano in polvere per sempre... [si potrebbe pensare che una volta morto] il corpo non abbia più alcuna funzione (''po‘el raiq''), ma Dio non fa nulla invano (''po‘el battel''). La risposta a tutto questo è che lo scopo per cui il corpo fu creato era la sua funzione al momento della risurrezione, come accennato in precedenza. Perché Dio non vuole che sia distrutto dopo la morte fisica. Inoltre, la forma corporea ha molti misteri al riguardo, poiché la sua formazione non è stata inutile (''hefqer'') o senza motivo.|KR: ''Torat ha-’Adam'': Sha‘ar ha-Gemul - II, 305}}
'''[8.6]''' Se il corpo perde le sue funzioni fisiche nel reame futuro, qual è lo scopo della sua resurrezione? In che cosa differisce questo dall'idea platonica dell'immortalità dell'anima, che vede il compimento dell'anima nel suo essere finalmente completamente liberata dal corpo (''[[w:Fedone|Fedone]]'' 66C)? Nahmanide risponde che il corpo, per quanto molto spiritualizzato, sostiene ancora la temporalità dell'anima e quindi la sua individualità. Senza il corpo, l'anima si fonderebbe semplicemente in un'unità panpsichica con tutte le altre anime giuste. Come, quindi, un'anima potrebbe essere ricompensata nel Mondo a venire per la propria rettitudine? Questa visione di Nahmanide sulla risurrezione dei morti è chiaramente un compromesso tra la fisicità di molti Rabbini (B. Sanhedrin 90b e segg.; ''Tanhuma'': Vayigash, n. 9, cur. S. Buber, 104b-105a) e le opinioni più spirituali degli altri (B. Berakhot 17a). La posizione delle visioni rabbiniche più spiritualizzate fu considerevolmente rafforzata quando teologi come Nahmanide, che di solito erano sospettosi della metafisica greca, accordarono un'accettazione parziale al dualismo corpo-anima che sorse in definitiva dal pensiero di Platone. Ma nonostante la sua parziale accettazione del dualismo, Nahmanide differisce nettamente da Ibn Gabirol, Maimonide e altri razionalisti ebrei, che professavano l'immortalità spirituale a spese della risurrezione fisica. Nahmanide considera questo approccio come un allontanamento ingiustificato dalla tradizione. Loda Saadyah per aver aderito strettamente alla tradizione rabbinica su questo punto (KR: ''Torat ha-’Adam'': Sha‘ar ha-Gemul - II, 311) e insiste affinché la risurrezione fisica sia presa assolutamente sul serio:
{{citazione|L'eterna sopravvivenza del corpo non è la dottrina dei filosofi, né di certi Saggi della Torah... essi credono, in virtù della loro speculazione (''be-‘iyunam''), nella sopravvivenza eterna della specie. Ma possiamo credere, in virtù della nostra tradizione, all'eterna sopravvivenza dell'individuo (''ha-perat''), per esaltata volontà di Dio.|KR: ''Torat ha-’Adam'': Sha‘ar ha-Gemul - I, 306}}
'''[8.7]''' Il bisogno del corpo da parte dell'anima non è mai trasceso. Affermare una tale trascendenza getterebbe aspersioni sul valore della creazione:
{{citazione|Ci si potrebbe obiettare che il corpo è composto di organi che esistono per sostenere l'attività dell'anima. Questi sono classificati in tre divisioni: ...organi del nutrimento, della procreazione e del sostentamento generale... Ma una volta che questo scopo (''takhlit'') non esiste più, nel mondo a venire... il corpo non serve più a qualsiasi bisogno e non dovrebbe più esistere, poiché l'opera di Dio non è per nulla. La nostra risposta è che questa creazione è per il tempo della risurrezione, quando gli organi saranno nuovamente necessari per queste funzioni. Perché Dio non intende che vengano rovinati nell'aldilà... la sopravvivenza del corpo e la sopravvivenza dell'anima è tramite la loro unione con la conoscenza superna (''be-da‘at ‘elyon'').|KR: ''Torat ha-’Adam'': Sha‘ar ha-Gemul - II, 305}}
'''[8.8]''' Con un'ampia selezione di fonti rabbiniche, Nahmanide presenta l'ordine escatologico:
{{citazione|La ricompensa delle anime e la loro sopravvivenza nel mondo delle anime (''ba-‘olam ha-nefashot'') è chiamata dai nostri Rabbini il Giardino dell'Eden. A volte la chiamano "ascesa" (''‘aliyah'') o "l'accademia superna" (''yeshivah shel ma‘alah''). Poi vengono i giorni del Messia, che sono ancora nel reame di questo mondo. Alla loro fine c'è il giudizio ultimo e la risurrezione dei morti, che è la ricompensa, che coinvolge sia il corpo che l'anima. È il principio fondamentale (''ha-‘iqqar ha-gadol'') per tutti coloro che sperano in Dio, nel mondo a venire, al quale il corpo così come l'anima ritorneranno. L'anima si avvicina (''be-hadbaqah'') alla conoscenza divina nel Giardino dell'Eden, il mondo delle anime. Quindi ascende con grande intuizione in Dio all'interno di sé. E la sopravvivenza dell'anima e del corpo insieme è eterna.|KR: ''Torat ha-’Adam'': Sha‘ar ha-Gemul - II, 306}}
'''[8.9]''' Molto più vicino alla tradizione rabbinica di Maimonide, Nahmanide concepisce il Mondo a venire come essenzialmente temporale, succedendo a questo mondo. La risurrezione dei morti segna il passaggio finale da questo mondo al Mondo a venire:
{{citazione|Riguardo al mondo a venire, che è la ricompensa finale per l'osservanza delle ''mitsvot'', è in dubbio... se sia il mondo delle anime, e la ricompensa raggiunge ciascuna di esse subito dopo la morte... o se sia il mondo in cui la ricompensa sarà creata per il corpo e l'anima, o solo per l'anima in questo nuovo tempo... Ma ci viene insegnato che il mondo a venire è il mondo della ricompensa per coloro che Dio risuscita. Non è, tuttavia, il mondo delle anime chiamato Giardino dell'Eden. Piuttosto, è il mondo della risurrezione.|KR: ''Torat ha-’Adam'': Sha‘ar ha-Gemul - II, 302}}
La visione transstorica del Mondo a venire di Maimonide, che Nahmanide rifiuta con tanta forza, fu criticata durante la vita di Maimonide dal suo più noto critico contemporaneo Abraham ben David di Posquieres (Rabad). Citando B. Sanhedrin 97a, che interpreta {{passo biblico2|Isaia|2:17}} — "il Signore sarà esaltato in quel giorno (''ba-yom ha-hu'')" — Rabad (nota su ''Hilkhot Teshuvah'', 8.8) parla del Mondo a venire come "un nuovo mondo" (''‘olam hadash'') in senso oggettivo, temporale. Allo stesso modo Nahmanide afferma che il Mondo a venire è un mondo che "Dio creerà in futuro (''le-hadsho''), dopo (''le-’ahar'') i giorni del Messia e della risurrezione dei morti" (KR: ''Torat ha-’Adam'': Sha‘ar ha-Gemul - II, 302). Per Maimonide, la novità del Mondo a venire è soggettiva e rappresenta l'esperienza degli esseri umani che apprendono di nuovo ciò che è in sé eterno. Questa differenza fondamentale è sorvolata da Joseph Karo nella sua nota in ''Kesef Mishneh, ad loc.'', dove risponde alla critica di Rabad. Ma il commento di Rabad rivela una maggiore fedeltà di Nahmanide alle fonti rabbiniche. Come dice chiaramente un testo (citato né da Rabad né da Nahmanide), "Questo mondo se ne va e il mondo a venire entra" (Y. Yevamot 15.2/14d rif. {{passo biblico2|Salmi|140:8}}).
'''[8.10]''' Sottolineando l'eternità del mondo a venire, Maimonide sminuisce l'incontro diretto di Dio per ricompensa e punizione nella storia. Per lui la punizione finale è la separazione dal reame eterno della beatitudine, risultante dal separarsi da esso durante questa vita. Nahmanide critica l'apparente allontanamento di Maimonide dall'escatologia rabbinica per una visione più vicina a quella di Platone (''[[w:Fedone|Fedone]]'' 67C):
{{citazione|In un altro punto (''Commentario alla Mishnah'': Sanhedrin, cap. 10 [''Heleq''], introduzione) Maimonide asserisce idee che confondono... vale a dire, che la grande punizione significa che l'anima è tagliata fuori e perduta e non sopravvive, e questo è ciò che la Torah intende per ''karet'' (escissione)... poiché chiunque è attratto dai piaceri del corpo e getta via la verità, lasciando che la falsità trionfi sulla verità, perderà quello stato elevato (''ha-ma‘aleh ha-hu''), lasciando solo il suo corpo mortale... Ma queste idee non sono soddisfacenti (''nohim'') a nostro avviso.|KR: ''Torat ha-’Adam'': Sha‘ar ha-Gemul - II, 292}}
Il motivo per cui i pensieri di Maimonide non sono soddisfacenti è che i Rabbini parlano di un luogo sempre esistente (''matsui tamid'') per la punizione ''e'' di un tempo futuro in cui le nazioni saranno giudicate.
'''[8.11]''' Sia il Giardino dell'Eden che il Mondo a venire sono al di là della natura ordinaria. Ma il Giardino dell'Eden è un luogo fisico dove le anime vengono ricompensate. Il Mondo a venire è quello stato dell'essere, dopo la risurrezione, quando i corpi spiritualizzati godono della beatitudine eterna. Il Giardino dell'Eden, quindi, è l'anticamera del Mondo a venire:
{{citazione|Si dice che la ricompensa di tutti i comandamenti e il buon corrispettivo (''ha-gemul ha-tov'') siano radicati nel mondo a venire, come è evidente dalle parole dei nostri Rabbini. Ma la prima ricompensa che raggiunge una persona dopo la morte è il Giardino dell'Eden. Questo è parallelo a quanto abbiamo spiegato riguardo all'Inferno (''Gehinnom''), che è la punizione che raggiunge un malvagio immediatamente (''miyyad'') dopo la morte. Questo è ciò che trovi negli scritti dei Rabbini: che il Giardino dell'Eden è la controparte dell'Inferno.|KR: ''Torat ha-’Adam'': Sha‘ar ha-Gemul - II, 294}}
{{citazione|È un principio stabilito nella Torah ed esposto dai Saggi che il Giardino dell'Eden esiste in questo mondo in un punto geografico particolare... I geografi (''anshei middot'') dicono che si trova esattamente sull'equatore.|Sha‘ar ha-Gemul - II, 295}}
Nahmanide è fermamente convinto che su questa questione gli ''aggadot'' rabbinici debbano essere presi alla lettera (Sha‘ar ha-Gemul - II, 296, 298, 304), sebbene altrove (KR: ''Disputazione'', v. 22-39 - I, 306-08) egli sostiene che molti ''aggadot'' dovrebbero essere presi in senso figurato e in alcuni casi semplicemente rifiutati. Il suo chiaro criterio qui è che gli sembra in gioco una dottrina essenziale. Ciò che esiste veramente richiede una descrizione adeguata. (Per la visione di Nahmanide sugli ''aggadot'' in generale come veicolo della dottrina cabalistica normativa, cfr. E. R. Wolfson, "By Way of Truth").
'''[8.12]''' Com'era prevedibile, Nahmanide colloca il Giardino dell'Eden nella Terra d'Israele, la cui santità riflette il suo collegamento di questo mondo al Mondo a venire:
{{citazione|Il primo essere umano, opera immediata delle mani di Dio, che era la specie umana più eletta per intelletto e conoscenza, fu fatto abitare da Dio, benedetto Egli sia, nel luogo più pregiato per il piacere e il benessere del corpo. Rappresentò in questo luogo portentoso tutta l'opera del mondo superiore. Il Giardino dell'Eden è il mondo delle anime in forma materiale. Quindi, da esso si potrebbe capire la costituzione di ogni creatura: corporea, spirituale (''nafshi'') e angelica... Inoltre, il Giardino dell'Eden è il luogo più significativo nel mondo inferiore (''ha-‘olam ha-shafal''), poiché è il centro del mondo, che conduce direttamente al mondo superiore. Quindi coloro che sono lì vedranno visioni divine più frequentemente che da qualsiasi altro luogo sulla terra. Perché il fatto è, come crediamo, che la Terra d'Israele e Gerusalemme sono i luoghi più propizi, particolarmente adatti alla profezia a causa di questo legame diretto — tanto più con il Tempio, che è il trono del Signore.|KR: ''Torat ha-’Adam'': Sha‘ar ha-Gemul - II, 296}}
'''[8.13]''' Nahmanide anticipa l'obiezione che un Eden fisico non avrebbe alcuna connessione reale con il Mondo a venire non-fisico:
{{citazione|Puoi dire che "è ovvio da tutte le fonti rabbiniche che il Giardino dell'Eden si trova in questo mondo inferiore, quindi qual è la ricompensa delle anime lì? Perché ciò che è benefico per le anime non è fisico e non può essere ottenuto da nessuna parte nel mondo inferiore." Ma abbiamo già spiegato che questo termine ha un doppio significato (''kaful''): è un giardino (''gari'') e una delizia (''‘eden''). È così che ha preso il suo nome. È il luogo dove questi esseri inferiori possono ricevere dal mondo superiore... Il suo mistero è profondo, aperto solo a coloro che hanno ricevuto l'insegnamento della fede (''meqabblei ha-’emunah''). Ma i nostri saggi lo spiegano come il luogo delle anime (B. Shabbat 152b), dove le anime dei giusti sono conservate sotto il trono di gloria di Dio.|KR: ''Torat ha-’Adam'': Sha‘ar ha-Gemul - II, 297}}
'''[8.14]''' Così le delizie del Giardino dell'Eden sono spirituali, anche se il luogo stesso è fisico:
{{citazione|Durante i dodici mesi [in cui l'anima rimane sotto l'influenza fisica - cfr. B. Kiddushin 31b e Rashi ''ad loc.''] la parte dell'anima che è nel Giardino dell'Eden trae la sua gioia dal mondo sopra di essa, sebbene propenda ancora verso la fisicità (''notah le-gashmiyut''). Non era il senso dei nostri Rabbini che le anime godano dei frutti di quel Giardino o si bagnino nei suoi fiumi. Piuttosto il loro intento era che fosse la Porta del Cielo (''sha‘ar ha-shamayim''), dove uno è "illuminato dalla luce eterna" ({{passo biblico2|Giobbe|33:30}}). Così si dice di uno che sta a Gerusalemme, che la sua anima è rivestita di spirito santo, che l'agenzia profetica (''mal’akhut nevu’ah''), per volontà di Dio, attraverso sogni o visioni, è più accessibile lì che a chi sta in una terra impura [B. Shabbat 14a]. L'apprensione disponibile per l'anima da quel luogo si eleva alla connessione (''devequt'') con il mondo superiore e all'apprensione del piacere spirituale.|KR: ''Torat ha-’Adam'': Sha‘ar ha-Gemul - II, 298}}
'''[8.15]''' Nahmanide afferma che il Mondo a venire arriverà solo quando ci sarà merito (''zekhut'') sufficiente in Israele:
{{citazione|Sappi che la vita di un uomo nei comandamenti è proporzionata alla sua propensione ad essi. Perché chi esegue i comandamenti non per se stesso, ma per ricevere una ricompensa vivrà in questo mondo "molti giorni" per causa loro... Ma coloro che si impegnano nei comandamenti per amore e fanno ciò che è giusto e doveroso nelle questioni di questo mondo... meriterà una vita buona in questo mondo secondo il modo normale (''ke-minhag'') del mondo e nel mondo a venire, dove il loro merito sarà completo... I figli del mondo a venire sorgeranno al tempo della risurrezione.|CT: {{passo biblico2|Levitico|18:4}} - II, 100}}
'''[8.16]''' Il mondo a venire riporterà il mondo alla sua condizione originaria, com'era prima che fosse corrotto dal peccato:
{{citazione|Così la Scrittura dice dei giorni del redentore del ceppo di Jesse che la pace tornerà nel mondo, la carneficina (''ha-teref'') cesserà... e il mondo tornerà alla sua natura primordiale.|CT: {{passo biblico2|Levitico|26:6}} - II, 183}}
'''[8.17]''' Il peccato sottrae l'umanità alla sua originaria condizione di grazia:
{{citazione|Perché l'anima che pecca è recisa a causa del suo peccato, ma altre anime rimangono alla presenza di Dio nello splendore celeste.|CT: {{passo biblico2|Levitico|18:29}} - II, 114}}
'''[8.18]''' La ragione dei comandamenti sui morti è che l'uomo è stato creato per vivere per sempre. Solo a causa del peccato la morte è intervenuta tra la creazione e la risurrezione nel mondo a venire. Quindi il lutto è in realtà per la presenza del peccato e dei suoi effetti mortali nel mondo:
{{citazione|Perché il destino originario dell'uomo (''toldat ha-’adam'') era di vivere per sempre, ma attraverso il peccato primordiale (''he-het ha-qadmoni'') tutto è diventato mortale... Ecco perché è giusto che noi intendiamo il lutto come un atto di adorazione del nostro Dio.|KR: ''Torat ha-’Adam'': intro. - II, 12}}
'''[8.19]''' Introducendo la morte, il peccato ha sconvolto il processo creativo divino:
{{citazione|Perché è opera di Dio essere attivi negli affari del mondo, nella perpetuazione delle specie. Questo è il desiderio di Dio nel crearci per durare per sempre.|KR: ''Torat ha-’Adam'': intro. - II, 14}}
'''[8.20]''' Considerando il peccato originale, Nahmanide distingue tra la mortalità ereditata fisicamente e un'effettiva macchia morale. Nonostante la nostra mortalità ereditaria, il peccato stesso è una responsabilità individuale. Il punto reca una speciale gravità nel contesto della polemica di Nahmanide contro il cristianesimo:
{{citazione|Sarebbe oltraggioso (''halilah'') per Dio se i giusti fossero puniti all'inferno a causa del peccato del primo uomo, loro padre — che la mia anima fosse simile all'anima del Faraone, come lo è all'anima del mio proprio padre! La mia anima non entrerà nell'Inferno a causa del peccato del Faraone! Ma i castighi corporei sorgono perché il mio corpo deriva da mio padre e mia madre. E quando fu decretato che [Adamo ed Eva] dovessero essere mortali (''benei mavet''), i loro discendenti da allora in poi furono resi mortali per natura.|KR: ''Disputazione'', sez. 45 - I, 310}}
Il punto viene elaborato più avanti, in CT: {{passo bblico2|Genesi|2:17}} (I, 37-38), che la sanzione di Dio sulla prima coppia per aver mangiato dall'Albero della Conoscenza del Bene e del Male era di trasformare un immortale in una natura mortale ({{passo bblico2|Genesi|3:19}}). Allo stesso modo, i Rabbini insegnavano che non tutti muoiono a causa di qualche peccato individuale. Per pochi individui eccezionali, la morte arriva solo attraverso l'eredità della mortalità risultante dal peccato di Adamo (B. Baba Batra 17a; ''Midrash ha-Gadol'': Bereshit su Gen. 3:23, cur. Margaliot [Gerusalemme: Mosad Ha-Rav Kook, 1947], 110).
'''[8.21]''' L'escatologia ebraica si aspetta la redenzione sia in questo mondo che nel mondo a venire. Ma il primo è subordinato al secondo:
{{citazione|Il nostro compenso finale (''takhlit gemulenu'') non è l'Era Messianica e il mangiare i frutti della Terra... Né sono i sacrifici e il servizio del Tempio... Piuttosto, i nostri occhi (''mabitenu'') sono sul mondo a venire e la gioia dell'anima nel Giardino dell'Eden e la fuga dal tormento dell'Inferno. Anche così, ci manteniamo saldi nella redenzione in questo mondo; poiché è ritenuto vero tra coloro che furono maestri della Torah e della profezia... Poiché lo attendiamo nella speranza di avvicinarci a Dio stando nel suo Santuario con i Suoi sacerdoti e profeti, accrescendo qualunque purezza e santità possano essere in noi, essendo nella terra eletta in compagnia della ''Shekhinah''. Questo è più di quello che possiamo ottenere oggi, esiliati tra i popoli che ci fanno peccare... Perché nei giorni del Messia l'inclinazione al male sarà distrutta, affinché possiamo raggiungere la verità così com'è... Questa è l'essenza del nostro desiderio e anelito per i giorni del Messia.|KR: ''Sefer ha-Ge’ulah'' - I, 279-80}}
'''[8.22]''' Poiché Nahmanide attende l'azione miracolosa di Dio in questo mondo, non rinvia ogni ricompensa e punizione a un reame trascendente:
{{citazione|Ci sono peccati per i quali il giudizio di Dio e la giustizia decretano la punizione esatta in questo mondo, e peccati per i quali la punizione è richiesta nel mondo a venire. Allo stesso modo, ci sono atti meritori per i quali il Signore dei compensi (''ba‘al ha-gemul'') dà ricompensa nel mondo a venire.|KR: ''Torat ha-’Adam'': Sha‘ar ha-Gemul - II, 264}}
Nahmanide qui sceglie tra due opinioni rabbiniche riguardo alla ricompensa in questo mondo: una afferma che ogni ricompensa è ultraterrena (M. Kiddushin 1.10; B. Kiddushin 39b; Y. Kiddushin 1.7/61b rif. {{passo biblico2|Giobbe|37:23}}; Hullin 142a rif. {{passo biblico2|Esodo|20:12}} e {{passo biblico2|Dt|22:7}}); e l'altra afferma che una parte o la maggior parte della ricompensa è di questo mondo (B. Kiddushin 39b e Tos., s.v. ''matnitin''; M. ’Avot 4.1 rif. {{passo biblico2|Salmi|128:2}}; ''Midrash Aggadah'': Ve-’ethanan, cur. S. Buber, 125). Chiaramente, Nahmanide preferisce il secondo punto di vista.
{{Vedi anche|Serie misticismo ebraico|Serie maimonidea|Serie delle interpretazioni}}
{{Avanzamento|100%|30 luglio 2022}}
[[Categoria:Nahmanide teologo|Capitolo 8]]
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{{Nahmanide teologo}}
[[File:Раввин неизвестного автора, 19 век.jpg|thumb|520px|center|''Rabbino in preghiera'' (XIX sec.)]]
== Escatologia ==
'''[8.1]''' Per Nahmanide, l'obiettivo finale della Torah e dei comandamenti è riportare il mondo alla sua condizione primordiale, sotto il diretto governo di Dio. Il processo per raggiungere questo obiettivo è iniziato con la redenzione di Israele dall'Egitto e culminerà nel [[w:Escatologia ebraica|Mondo a venire]]:
{{citazione|In passato Io e la mia corte di giustizia (''u-vet dim'') andammo avanti a loro... ma nell'età futura (''le-‘atid la-vo'') sarà solo Me Stesso... Il significato mistico (''sod'') di questo midrash [Shemot Rabbah 19:7] è, come ho affermato, che nella prima redenzione Dio era con loro di giorno; la Sua corte di giustizia, di notte. Ma nell'età futura, la Sua corte di giustizia sarà inclusa nella Sua misericordia... che è il Nome unico di Dio... tutto sarà unito nell'attributo unico di misericordia di Dio (''middat rahamim'').|CT: {{passo biblico2|Esodo|14:21}} - I, 348}}
I [[w:Rabbinismo|Rabbini]] spesso glossavano il nome ''Elohim'' come designante l'attributo di giustizia di Dio; e il tetragramma (YHWH), l'attributo della misericordia di Dio (cfr. A. Marmorstein, ''The Old Rabbinic Doctrine of God'' [New York: Ktav, 1968], 43ss.). Viene spesso sottolineato anche il tema che la giustizia rigorosa sarà superata dalla misericordia (per es., B. Berakhot 7a), ma di solito in un contesto umano. I Rabbini tipicamente applicano gli attributi della giustizia e della misericordia al compito di spiegare la relazione di Dio con le Sue creature. Per i cabalisti, invece, diventano stati interiori dell'essere di Dio, attributi ipostatizzati, con le proprie interrelazioni dinamiche, in cui sono incorporati gli eventi umani (cfr. Scholem, ''On the Kabbalah and its Symbolism'', 94). Così la redenzione finale è anzitutto un riordino dell'intima natura di Dio, il compimento della Sua stessa storia. Solo successivamente è un riordino delle realtà umane.
'''[8.2]''' L'espressione "mondo a venire", per Nahmanide, significa un'era futura, non ancora vissuta nel passato, sebbene preannunciata dai suoi eventi salvifici. La sua realtà è temporale, a differenza del mondo a venire di Maimonide, che è un regno eterno e trascendente, un "mondo al di là", che esiste senza tempo insieme a questo mondo (''ha-‘olam ha-zeh'' - ''Hilkhot Teshuvah'', 8.8). Per Maimonide, la persona giusta viene nell'aldilà. Per Nahmanide, tuttavia, il mondo futuro viene a sostituire questo mondo. La temporalità del compimento cosmico per Nahmanide esprime la sua grande enfasi sulla storia:
{{citazione|Ecco, il Giardino dell'Eden e il mondo a venire sono qui indicati per coloro che comprendono queste cose. Questi luoghi sono dove si consumano tutte le benedizioni. Questa consumazione non avverrà finché tutto Israele non farà la volontà del Padre suo e la costruzione del cielo e della terra non sarà completata da Dio e da noi. Sappi che Israele non ha mai pienamente ottenuto queste benedizioni, collettivamente o individualmente. Il merito di nessuno è salito a questo livello... Ecco perché scoprirai che i Rabbini vedono in questi versetti un'allusione all'età futura... Ciò non è stato ancora raggiunto, ma lo sarà, nel tempo del compimento (''ba-zman ha-shlemut'').|CT: {{passo biblico2|Levitico|26:12}} - II, 186}}
'''[8.3]''' Sebbene il mondo a venire sia eterno (''qayyam''), è creato, non eterno (KR: ''Torat ha-’Adam'': Sha‘ar ha-Gemul - II, 303), una successione storica piuttosto che un reame sempre presente.
'''[8.4]''' Il mondo a venire è il culmine e il compimento della storia:
{{citazione|È stato chiarito che il mondo a venire non è un mondo di anime disincarnate (''‘olam ha-neshamot''), ma un mondo che viene creato e poi dura. I risuscitati là esisteranno nel corpo e nell'anima... La sussistenza di coloro che meritano lo splendore di Dio sarà come quella dell'anima nel corpo in questo mondo... Ma quest'anima sarà come quella degli angeli nella sua unione (''be-hityahdah'') con la conoscenza superiore... La subordinazione del corpo all'anima annullerà i poteri del corpo... così che il corpo sussisterà come l'anima, senza più mangiare né bere, proprio come Mosè visse per quaranta giorni sul monte Sinai.|KR: ''Torat ha-’Adam'': Sha‘ar ha-Gemul - II, 303-04}}
'''[8.5]''' Per Maimonide, la risurrezione dei morti è un dogma in cui un ebreo deve credere, anche se non ci sono prove razionali a sostegno. È una possibilità aperta alla trascendenza creativa della natura da parte di Dio, ma non è necessario che si realizzi mai (cfr. ''Ma’amar Tehiyyat ha-Metim'', cap. 8; ''Moreh Nevukhim'', 2.25). Né è lo scopo ultimo di tutti gli sforzi umani. Quella fine è il mondo a venire disincarnato, la cui esistenza Maimonide ritiene razionalmente evidente (''Hilkhot Teshuvah'', cap. 8). È piuttosto critico nei confronti di coloro che pensano che la beatitudine ultima accennata nella Scrittura e discussa dai Rabbini sia la risurrezione corporea piuttosto che l'immortalità spirituale nel mondo a venire (''Ma’amar Tehiyyat ha-Metim'', cap. 2). Ma per Nahmanide, non c'è differenza tra i due reami:
{{citazione|Qualsiasi comandamento nella Torah, la cui ricompensa è menzionata insieme ad esso, comporta la risurrezione dei morti [Hullin 142a]... Ciò significa che i corpi non tornano in polvere per sempre... [si potrebbe pensare che una volta morto] il corpo non abbia più alcuna funzione (''po‘el raiq''), ma Dio non fa nulla invano (''po‘el battel''). La risposta a tutto questo è che lo scopo per cui il corpo fu creato era la sua funzione al momento della risurrezione, come accennato in precedenza. Perché Dio non vuole che sia distrutto dopo la morte fisica. Inoltre, la forma corporea ha molti misteri al riguardo, poiché la sua formazione non è stata inutile (''hefqer'') o senza motivo.|KR: ''Torat ha-’Adam'': Sha‘ar ha-Gemul - II, 305}}
'''[8.6]''' Se il corpo perde le sue funzioni fisiche nel reame futuro, qual è lo scopo della sua resurrezione? In che cosa differisce questo dall'idea platonica dell'immortalità dell'anima, che vede il compimento dell'anima nel suo essere finalmente completamente liberata dal corpo (''[[w:Fedone|Fedone]]'' 66C)? Nahmanide risponde che il corpo, per quanto molto spiritualizzato, sostiene ancora la temporalità dell'anima e quindi la sua individualità. Senza il corpo, l'anima si fonderebbe semplicemente in un'unità panpsichica con tutte le altre anime giuste. Come, quindi, un'anima potrebbe essere ricompensata nel Mondo a venire per la propria rettitudine? Questa visione di Nahmanide sulla risurrezione dei morti è chiaramente un compromesso tra la fisicità di molti Rabbini (B. Sanhedrin 90b e segg.; ''Tanhuma'': Vayigash, n. 9, cur. S. Buber, 104b-105a) e le opinioni più spirituali degli altri (B. Berakhot 17a). La posizione delle visioni rabbiniche più spiritualizzate fu considerevolmente rafforzata quando teologi come Nahmanide, che di solito erano sospettosi della metafisica greca, accordarono un'accettazione parziale al dualismo corpo-anima che sorse in definitiva dal pensiero di Platone. Ma nonostante la sua parziale accettazione del dualismo, Nahmanide differisce nettamente da Ibn Gabirol, Maimonide e altri razionalisti ebrei, che professavano l'immortalità spirituale a spese della risurrezione fisica. Nahmanide considera questo approccio come un allontanamento ingiustificato dalla tradizione. Loda Saadyah per aver aderito strettamente alla tradizione rabbinica su questo punto (KR: ''Torat ha-’Adam'': Sha‘ar ha-Gemul - II, 311) e insiste affinché la risurrezione fisica sia presa assolutamente sul serio:
{{citazione|L'eterna sopravvivenza del corpo non è la dottrina dei filosofi, né di certi Saggi della Torah... essi credono, in virtù della loro speculazione (''be-‘iyunam''), nella sopravvivenza eterna della specie. Ma possiamo credere, in virtù della nostra tradizione, all'eterna sopravvivenza dell'individuo (''ha-perat''), per esaltata volontà di Dio.|KR: ''Torat ha-’Adam'': Sha‘ar ha-Gemul - I, 306}}
'''[8.7]''' Il bisogno del corpo da parte dell'anima non è mai trasceso. Affermare una tale trascendenza getterebbe aspersioni sul valore della creazione:
{{citazione|Ci si potrebbe obiettare che il corpo è composto di organi che esistono per sostenere l'attività dell'anima. Questi sono classificati in tre divisioni: ...organi del nutrimento, della procreazione e del sostentamento generale... Ma una volta che questo scopo (''takhlit'') non esiste più, nel mondo a venire... il corpo non serve più a qualsiasi bisogno e non dovrebbe più esistere, poiché l'opera di Dio non è per nulla. La nostra risposta è che questa creazione è per il tempo della risurrezione, quando gli organi saranno nuovamente necessari per queste funzioni. Perché Dio non intende che vengano rovinati nell'aldilà... la sopravvivenza del corpo e la sopravvivenza dell'anima è tramite la loro unione con la conoscenza superna (''be-da‘at ‘elyon'').|KR: ''Torat ha-’Adam'': Sha‘ar ha-Gemul - II, 305}}
'''[8.8]''' Con un'ampia selezione di fonti rabbiniche, Nahmanide presenta l'ordine escatologico:
{{citazione|La ricompensa delle anime e la loro sopravvivenza nel mondo delle anime (''ba-‘olam ha-nefashot'') è chiamata dai nostri Rabbini il Giardino dell'Eden. A volte la chiamano "ascesa" (''‘aliyah'') o "l'accademia superna" (''yeshivah shel ma‘alah''). Poi vengono i giorni del Messia, che sono ancora nel reame di questo mondo. Alla loro fine c'è il giudizio ultimo e la risurrezione dei morti, che è la ricompensa, che coinvolge sia il corpo che l'anima. È il principio fondamentale (''ha-‘iqqar ha-gadol'') per tutti coloro che sperano in Dio, nel mondo a venire, al quale il corpo così come l'anima ritorneranno. L'anima si avvicina (''be-hadbaqah'') alla conoscenza divina nel Giardino dell'Eden, il mondo delle anime. Quindi ascende con grande intuizione in Dio all'interno di sé. E la sopravvivenza dell'anima e del corpo insieme è eterna.|KR: ''Torat ha-’Adam'': Sha‘ar ha-Gemul - II, 306}}
'''[8.9]''' Molto più vicino alla tradizione rabbinica di Maimonide, Nahmanide concepisce il Mondo a venire come essenzialmente temporale, succedendo a questo mondo. La risurrezione dei morti segna il passaggio finale da questo mondo al Mondo a venire:
{{citazione|Riguardo al mondo a venire, che è la ricompensa finale per l'osservanza delle ''mitsvot'', è in dubbio... se sia il mondo delle anime, e la ricompensa raggiunge ciascuna di esse subito dopo la morte... o se sia il mondo in cui la ricompensa sarà creata per il corpo e l'anima, o solo per l'anima in questo nuovo tempo... Ma ci viene insegnato che il mondo a venire è il mondo della ricompensa per coloro che Dio risuscita. Non è, tuttavia, il mondo delle anime chiamato Giardino dell'Eden. Piuttosto, è il mondo della risurrezione.|KR: ''Torat ha-’Adam'': Sha‘ar ha-Gemul - II, 302}}
La visione transstorica del Mondo a venire di Maimonide, che Nahmanide rifiuta con tanta forza, fu criticata durante la vita di Maimonide dal suo più noto critico contemporaneo Abraham ben David di Posquieres (Rabad). Citando B. Sanhedrin 97a, che interpreta {{passo biblico2|Isaia|2:17}} — "il Signore sarà esaltato in quel giorno (''ba-yom ha-hu'')" — Rabad (nota su ''Hilkhot Teshuvah'', 8.8) parla del Mondo a venire come "un nuovo mondo" (''‘olam hadash'') in senso oggettivo, temporale. Allo stesso modo Nahmanide afferma che il Mondo a venire è un mondo che "Dio creerà in futuro (''le-hadsho''), dopo (''le-’ahar'') i giorni del Messia e della risurrezione dei morti" (KR: ''Torat ha-’Adam'': Sha‘ar ha-Gemul - II, 302). Per Maimonide, la novità del Mondo a venire è soggettiva e rappresenta l'esperienza degli esseri umani che apprendono di nuovo ciò che è in sé eterno. Questa differenza fondamentale è sorvolata da Joseph Karo nella sua nota in ''Kesef Mishneh, ad loc.'', dove risponde alla critica di Rabad. Ma il commento di Rabad rivela una maggiore fedeltà di Nahmanide alle fonti rabbiniche. Come dice chiaramente un testo (citato né da Rabad né da Nahmanide), "Questo mondo se ne va e il mondo a venire entra" (Y. Yevamot 15.2/14d rif. {{passo biblico2|Salmi|140:8}}).
'''[8.10]''' Sottolineando l'eternità del mondo a venire, Maimonide sminuisce l'incontro diretto di Dio per ricompensa e punizione nella storia. Per lui la punizione finale è la separazione dal reame eterno della beatitudine, risultante dal separarsi da esso durante questa vita. Nahmanide critica l'apparente allontanamento di Maimonide dall'escatologia rabbinica per una visione più vicina a quella di Platone (''[[w:Fedone|Fedone]]'' 67C):
{{citazione|In un altro punto (''Commentario alla Mishnah'': Sanhedrin, cap. 10 [''Heleq''], introduzione) Maimonide asserisce idee che confondono... vale a dire, che la grande punizione significa che l'anima è tagliata fuori e perduta e non sopravvive, e questo è ciò che la Torah intende per ''karet'' (escissione)... poiché chiunque è attratto dai piaceri del corpo e getta via la verità, lasciando che la falsità trionfi sulla verità, perderà quello stato elevato (''ha-ma‘aleh ha-hu''), lasciando solo il suo corpo mortale... Ma queste idee non sono soddisfacenti (''nohim'') a nostro avviso.|KR: ''Torat ha-’Adam'': Sha‘ar ha-Gemul - II, 292}}
Il motivo per cui i pensieri di Maimonide non sono soddisfacenti è che i Rabbini parlano di un luogo sempre esistente (''matsui tamid'') per la punizione ''e'' di un tempo futuro in cui le nazioni saranno giudicate.
'''[8.11]''' Sia il Giardino dell'Eden che il Mondo a venire sono al di là della natura ordinaria. Ma il Giardino dell'Eden è un luogo fisico dove le anime vengono ricompensate. Il Mondo a venire è quello stato dell'essere, dopo la risurrezione, quando i corpi spiritualizzati godono della beatitudine eterna. Il Giardino dell'Eden, quindi, è l'anticamera del Mondo a venire:
{{citazione|Si dice che la ricompensa di tutti i comandamenti e il buon corrispettivo (''ha-gemul ha-tov'') siano radicati nel mondo a venire, come è evidente dalle parole dei nostri Rabbini. Ma la prima ricompensa che raggiunge una persona dopo la morte è il Giardino dell'Eden. Questo è parallelo a quanto abbiamo spiegato riguardo all'Inferno (''Gehinnom''), che è la punizione che raggiunge un malvagio immediatamente (''miyyad'') dopo la morte. Questo è ciò che trovi negli scritti dei Rabbini: che il Giardino dell'Eden è la controparte dell'Inferno.|KR: ''Torat ha-’Adam'': Sha‘ar ha-Gemul - II, 294}}
{{citazione|È un principio stabilito nella Torah ed esposto dai Saggi che il Giardino dell'Eden esiste in questo mondo in un punto geografico particolare... I geografi (''anshei middot'') dicono che si trova esattamente sull'equatore.|Sha‘ar ha-Gemul - II, 295}}
Nahmanide è fermamente convinto che su questa questione gli ''aggadot'' rabbinici debbano essere presi alla lettera (Sha‘ar ha-Gemul - II, 296, 298, 304), sebbene altrove (KR: ''Disputazione'', v. 22-39 - I, 306-08) egli sostiene che molti ''aggadot'' dovrebbero essere presi in senso figurato e in alcuni casi semplicemente rifiutati. Il suo chiaro criterio qui è che gli sembra in gioco una dottrina essenziale. Ciò che esiste veramente richiede una descrizione adeguata. (Per la visione di Nahmanide sugli ''aggadot'' in generale come veicolo della dottrina cabalistica normativa, cfr. E. R. Wolfson, "By Way of Truth").
'''[8.12]''' Com'era prevedibile, Nahmanide colloca il Giardino dell'Eden nella Terra d'Israele, la cui santità riflette il suo collegamento di questo mondo al Mondo a venire:
{{citazione|Il primo essere umano, opera immediata delle mani di Dio, che era la specie umana più eletta per intelletto e conoscenza, fu fatto abitare da Dio, benedetto Egli sia, nel luogo più pregiato per il piacere e il benessere del corpo. Rappresentò in questo luogo portentoso tutta l'opera del mondo superiore. Il Giardino dell'Eden è il mondo delle anime in forma materiale. Quindi, da esso si potrebbe capire la costituzione di ogni creatura: corporea, spirituale (''nafshi'') e angelica... Inoltre, il Giardino dell'Eden è il luogo più significativo nel mondo inferiore (''ha-‘olam ha-shafal''), poiché è il centro del mondo, che conduce direttamente al mondo superiore. Quindi coloro che sono lì vedranno visioni divine più frequentemente che da qualsiasi altro luogo sulla terra. Perché il fatto è, come crediamo, che la Terra d'Israele e Gerusalemme sono i luoghi più propizi, particolarmente adatti alla profezia a causa di questo legame diretto — tanto più con il Tempio, che è il trono del Signore.|KR: ''Torat ha-’Adam'': Sha‘ar ha-Gemul - II, 296}}
'''[8.13]''' Nahmanide anticipa l'obiezione che un Eden fisico non avrebbe alcuna connessione reale con il Mondo a venire non-fisico:
{{citazione|Puoi dire che "è ovvio da tutte le fonti rabbiniche che il Giardino dell'Eden si trova in questo mondo inferiore, quindi qual è la ricompensa delle anime lì? Perché ciò che è benefico per le anime non è fisico e non può essere ottenuto da nessuna parte nel mondo inferiore." Ma abbiamo già spiegato che questo termine ha un doppio significato (''kaful''): è un giardino (''gari'') e una delizia (''‘eden''). È così che ha preso il suo nome. È il luogo dove questi esseri inferiori possono ricevere dal mondo superiore... Il suo mistero è profondo, aperto solo a coloro che hanno ricevuto l'insegnamento della fede (''meqabblei ha-’emunah''). Ma i nostri saggi lo spiegano come il luogo delle anime (B. Shabbat 152b), dove le anime dei giusti sono conservate sotto il trono di gloria di Dio.|KR: ''Torat ha-’Adam'': Sha‘ar ha-Gemul - II, 297}}
'''[8.14]''' Così le delizie del Giardino dell'Eden sono spirituali, anche se il luogo stesso è fisico:
{{citazione|Durante i dodici mesi [in cui l'anima rimane sotto l'influenza fisica - cfr. B. Kiddushin 31b e Rashi ''ad loc.''] la parte dell'anima che è nel Giardino dell'Eden trae la sua gioia dal mondo sopra di essa, sebbene propenda ancora verso la fisicità (''notah le-gashmiyut''). Non era il senso dei nostri Rabbini che le anime godano dei frutti di quel Giardino o si bagnino nei suoi fiumi. Piuttosto il loro intento era che fosse la Porta del Cielo (''sha‘ar ha-shamayim''), dove uno è "illuminato dalla luce eterna" ({{passo biblico2|Giobbe|33:30}}). Così si dice di uno che sta a Gerusalemme, che la sua anima è rivestita di spirito santo, che l'agenzia profetica (''mal’akhut nevu’ah''), per volontà di Dio, attraverso sogni o visioni, è più accessibile lì che a chi sta in una terra impura [B. Shabbat 14a]. L'apprensione disponibile per l'anima da quel luogo si eleva alla connessione (''devequt'') con il mondo superiore e all'apprensione del piacere spirituale.|KR: ''Torat ha-’Adam'': Sha‘ar ha-Gemul - II, 298}}
'''[8.15]''' Nahmanide afferma che il Mondo a venire arriverà solo quando ci sarà merito (''zekhut'') sufficiente in Israele:
{{citazione|Sappi che la vita di un uomo nei comandamenti è proporzionata alla sua propensione ad essi. Perché chi esegue i comandamenti non per se stesso, ma per ricevere una ricompensa vivrà in questo mondo "molti giorni" per causa loro... Ma coloro che si impegnano nei comandamenti per amore e fanno ciò che è giusto e doveroso nelle questioni di questo mondo... meriterà una vita buona in questo mondo secondo il modo normale (''ke-minhag'') del mondo e nel mondo a venire, dove il loro merito sarà completo... I figli del mondo a venire sorgeranno al tempo della risurrezione.|CT: {{passo biblico2|Levitico|18:4}} - II, 100}}
'''[8.16]''' Il mondo a venire riporterà il mondo alla sua condizione originaria, com'era prima che fosse corrotto dal peccato:
{{citazione|Così la Scrittura dice dei giorni del redentore del ceppo di Jesse che la pace tornerà nel mondo, la carneficina (''ha-teref'') cesserà... e il mondo tornerà alla sua natura primordiale.|CT: {{passo biblico2|Levitico|26:6}} - II, 183}}
'''[8.17]''' Il peccato sottrae l'umanità alla sua originaria condizione di grazia:
{{citazione|Perché l'anima che pecca è recisa a causa del suo peccato, ma altre anime rimangono alla presenza di Dio nello splendore celeste.|CT: {{passo biblico2|Levitico|18:29}} - II, 114}}
'''[8.18]''' La ragione dei comandamenti sui morti è che l'uomo è stato creato per vivere per sempre. Solo a causa del peccato la morte è intervenuta tra la creazione e la risurrezione nel mondo a venire. Quindi il lutto è in realtà per la presenza del peccato e dei suoi effetti mortali nel mondo:
{{citazione|Perché il destino originario dell'uomo (''toldat ha-’adam'') era di vivere per sempre, ma attraverso il peccato primordiale (''he-het ha-qadmoni'') tutto è diventato mortale... Ecco perché è giusto che noi intendiamo il lutto come un atto di adorazione del nostro Dio.|KR: ''Torat ha-’Adam'': intro. - II, 12}}
'''[8.19]''' Introducendo la morte, il peccato ha sconvolto il processo creativo divino:
{{citazione|Perché è opera di Dio essere attivi negli affari del mondo, nella perpetuazione delle specie. Questo è il desiderio di Dio nel crearci per durare per sempre.|KR: ''Torat ha-’Adam'': intro. - II, 14}}
'''[8.20]''' Considerando il peccato originale, Nahmanide distingue tra la mortalità ereditata fisicamente e un'effettiva macchia morale. Nonostante la nostra mortalità ereditaria, il peccato stesso è una responsabilità individuale. Il punto reca una speciale gravità nel contesto della polemica di Nahmanide contro il cristianesimo:
{{citazione|Sarebbe oltraggioso (''halilah'') per Dio se i giusti fossero puniti all'inferno a causa del peccato del primo uomo, loro padre — che la mia anima fosse simile all'anima del Faraone, come lo è all'anima del mio proprio padre! La mia anima non entrerà nell'Inferno a causa del peccato del Faraone! Ma i castighi corporei sorgono perché il mio corpo deriva da mio padre e mia madre. E quando fu decretato che [Adamo ed Eva] dovessero essere mortali (''benei mavet''), i loro discendenti da allora in poi furono resi mortali per natura.|KR: ''Disputazione'', sez. 45 - I, 310}}
Il punto viene elaborato più avanti, in CT: {{passo biblico2|Genesi|2:17}} (I, 37-38), che la sanzione di Dio sulla prima coppia per aver mangiato dall'Albero della Conoscenza del Bene e del Male era di trasformare un immortale in una natura mortale ({{passo bblico2|Genesi|3:19}}). Allo stesso modo, i Rabbini insegnavano che non tutti muoiono a causa di qualche peccato individuale. Per pochi individui eccezionali, la morte arriva solo attraverso l'eredità della mortalità risultante dal peccato di Adamo (B. Baba Batra 17a; ''Midrash ha-Gadol'': Bereshit su Gen. 3:23, cur. Margaliot [Gerusalemme: Mosad Ha-Rav Kook, 1947], 110).
'''[8.21]''' L'escatologia ebraica si aspetta la redenzione sia in questo mondo che nel mondo a venire. Ma il primo è subordinato al secondo:
{{citazione|Il nostro compenso finale (''takhlit gemulenu'') non è l'Era Messianica e il mangiare i frutti della Terra... Né sono i sacrifici e il servizio del Tempio... Piuttosto, i nostri occhi (''mabitenu'') sono sul mondo a venire e la gioia dell'anima nel Giardino dell'Eden e la fuga dal tormento dell'Inferno. Anche così, ci manteniamo saldi nella redenzione in questo mondo; poiché è ritenuto vero tra coloro che furono maestri della Torah e della profezia... Poiché lo attendiamo nella speranza di avvicinarci a Dio stando nel suo Santuario con i Suoi sacerdoti e profeti, accrescendo qualunque purezza e santità possano essere in noi, essendo nella terra eletta in compagnia della ''Shekhinah''. Questo è più di quello che possiamo ottenere oggi, esiliati tra i popoli che ci fanno peccare... Perché nei giorni del Messia l'inclinazione al male sarà distrutta, affinché possiamo raggiungere la verità così com'è... Questa è l'essenza del nostro desiderio e anelito per i giorni del Messia.|KR: ''Sefer ha-Ge’ulah'' - I, 279-80}}
'''[8.22]''' Poiché Nahmanide attende l'azione miracolosa di Dio in questo mondo, non rinvia ogni ricompensa e punizione a un reame trascendente:
{{citazione|Ci sono peccati per i quali il giudizio di Dio e la giustizia decretano la punizione esatta in questo mondo, e peccati per i quali la punizione è richiesta nel mondo a venire. Allo stesso modo, ci sono atti meritori per i quali il Signore dei compensi (''ba‘al ha-gemul'') dà ricompensa nel mondo a venire.|KR: ''Torat ha-’Adam'': Sha‘ar ha-Gemul - II, 264}}
Nahmanide qui sceglie tra due opinioni rabbiniche riguardo alla ricompensa in questo mondo: una afferma che ogni ricompensa è ultraterrena (M. Kiddushin 1.10; B. Kiddushin 39b; Y. Kiddushin 1.7/61b rif. {{passo biblico2|Giobbe|37:23}}; Hullin 142a rif. {{passo biblico2|Esodo|20:12}} e {{passo biblico2|Dt|22:7}}); e l'altra afferma che una parte o la maggior parte della ricompensa è di questo mondo (B. Kiddushin 39b e Tos., s.v. ''matnitin''; M. ’Avot 4.1 rif. {{passo biblico2|Salmi|128:2}}; ''Midrash Aggadah'': Ve-’ethanan, cur. S. Buber, 125). Chiaramente, Nahmanide preferisce il secondo punto di vista.
{{Vedi anche|Serie misticismo ebraico|Serie maimonidea|Serie delle interpretazioni}}
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[[Categoria:Nahmanide teologo|Capitolo 8]]
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Rivelazione e impegno esistenziale/Capitolo 1
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{{Rivelazione e impegno esistenziale}}
[[File:A BIBLE CLASS IN A HEDER IN TEL AVIV. שיעור תורה ב"חדר" בתל אביב.D842-111.jpg|540px|thumb|center|Studio della Bibbia in classe (''[[w:Heder (ebraismo)|Heder]]'' in [[w:Tel Aviv|Tel Aviv]], 1946)]]
== VERITÀ ==
La religione rivelata è in contrasto, principalmente, con la religione razionale o personale. Le religioni rivelate non si limitano a sostenere le loro convinzioni centrali, come farebbe una religione puramente razionale, né esortano i credenti a trovare un significato spirituale attraverso la meditazione, l'intuizione mistica o altre forme di esperienza personale. Piuttosto, prendono la loro visione di com'è fondamentalmente l'universo e di ciò che gli esseri umani dovrebbero fare in esso, da qualcosa che sostengono sia stato insegnato da Dio, o da un essere umano straordinario ([[w:Confucio|Confucio]], il [[w:Buddha|Buddha]], [[w:Laozi|Lao-tzu]]) dopo un momento di straordinaria intuizione. Questo insegnamento è racchiuso in un testo o in un insieme di detti che viene tramandato, insieme a interpretazioni di esso e una pratica rituale che si dice derivi da esso, di generazione in generazione. "Trasmettere" in latino è ''traditio'' e una religione che tramanda i suoi insegnamenti e le sue pratiche in questo modo può anche essere chiamata "religione tradizionale".
Una religione rivelata è, quindi, una religione incentrata su un testo e una tradizione. Quasi tutto ciò che comunemente chiamiamo "religione" — ebraismo, islam, induismo — è una religione rivelata o tradizionale; questo è anche ciò che le persone intendono quando parlano di "religione organizzata". Infatti, anche quando i gruppi si staccano da una religione tradizionale, rifiutandone i testi o le pratiche in quanto soffocanti per la vera spiritualità, tendono a rivendicare una propria nuova rivelazione. Questa è la storia del cristianesimo primitivo; in anni più recenti gli [[w:cristianesimo scientista|cristiani scientisti]] hanno affiancato alla Bibbia il loro ''Science and Health With a Key to the Scriptures (Scienza e Salute con la Chiave delle Scritture)'' e i [[w:mormonismo|mormoni]] hanno aggiunto ''[[w:Libro di Mormon|The Book of Mormon (Il Libro di Mormon)]]''. Anche i [[w:Bahá'í|bahai]], che sono impegnati nella ricerca di una verità libera dalla tradizione, hanno una serie di testi che considerano una nuova rivelazione. A parte le pratiche di alcune tribù animistiche troppo amorfe per essere identificate con un insegnamento particolare, ciò che le espressioni "religione rivelata" e "religione tradizionale" escludono chiaramente è solo la religione razionale, nella misura in cui esiste, e le religioni personali del tipo associato alla spiritualità [[w:New Age|New Age]]. Ma negli ultimi due secoli anche rami liberali o progressisti dell'ebraismo e del cristianesimo hanno teso a sminuire l'importanza della rivelazione e della tradizione, a favore della ragione e dell'esperienza personale. L'idea che la natura o la volontà di Dio, o qualsiasi altro fatto spiritualmente importante, possa essere meglio rivelata in un testo composto secoli fa mette a disagio le persone formate nella scienza moderna; si pensa anche che la riverenza per un testo antico rafforzi pregiudizi sessisti, razzisti e di altro tipo.
Queste preoccupazioni sono assolutamente ragionevoli. L'idea che dovremmo mostrare riverenza per un testo antico, e gli insegnamenti e le pratiche tramandate in suo nome, solleva serie preoccupazioni per noi moderni sia dal punto di vista scientifico che morale. Tuttavia, il mio scopo in questo libro è difendere tale idea. In effetti, offrirò ragioni a difesa di tutte le caratteristiche della religione rivelata che più offendono i laici e mettono in imbarazzo i credenti progressisti: un testo sacro, rituali prescritti e le organizzazioni comunitarie che preservano tali cose. Tutte queste caratteristiche derivano dall'idea di rivelazione, per come la intendo io, dalla deferenza ai testi sacri che definisce il cristianesimo tradizionale, l'islam, l'induismo e simili. E le preoccupazioni scientifiche e morali sollevate dall'idea di rivelazione hanno risposta in una certa misura, sebbene ci richiedano di ripensare a cosa sia la rivelazione. La mia preoccupazione principale in questo libro è di esporre e difendere questa riveduta concezione della rivelazione, non di argomentare contro i tipi di religione non-rivelatori insegnati dalle chiese e sinagoghe progressiste. Non discuterò nemmeno granché, contro un completo rifiuto della religione. Voglio mostrare semplicemente che, se uno deve essere religioso, ha buone ragioni per venerare un testo religioso tradizionale, e l'insegnamento e le pratiche ad esso associati.
Un'altra nota introduttiva. Come ho indicato, considero ampia la nozione di religione rivelata, che può includere tradizioni non teistiche come il buddhismo e il taoismo, nonché le cosiddette religioni "abramiche" a noi familiari in Occidente. Ma alcuni seguaci delle religioni orientali, in particolare il buddhismo, non considerano come rivelati i testi a cui tengono, perlomeno non in alcun senso ovvio. Non voglio qui mettere in discussione questi problemi, e il mio ''focus'' è in effetti principalmente sulle religioni teistiche; spero semplicemente e credo che molto di ciò che dico sarà trasferibile, solo con piccoli cambiamenti, a religioni come il buddhismo e il taoismo. Tuttavia, per non parlare presuntuosamente di tradizioni che non conosco bene, in questo libro parlerò per la maggior parte di "Dio" e di persone che parlano per Dio piuttosto che di saggi, come il Buddha, i cui insegnamenti non sono teisti. In effetti, trarrò molti dei miei esempi dalla tradizione ebraica, poiché la conosco meglio di tutte le altre.
Allora, incominciamo con una domanda cruciale: cosa intendono i credenti quando chiamano i loro testi sacri "veri"? Dati gli evidenti errori scientifici e le inesattezze storiche che riempiono praticamente ogni libro religioso, come si può considerarli ''veri''? Ebrei, cristiani e musulmani tradizionali considerano le loro Bibbie e il Corano non solo come vere, ma come il paradigma della verità, la fonte della più alta saggezza che gli esseri umani possano raggiungere. Ma sicuramente abbiamo tutte le ragioni, oggi, per respingere tali affermazioni. La Torah e i Vangeli riportano ogni sorta di eventi che la scienza moderna considera impossibili e storici di mentalità scientifica hanno dimostrato che sono pieni di imprecisioni storiche. Cosa diamine può significare una persona, allora, chiamandole "vere"? Naturalmente, alcuni credenti intendono che la scienza moderna sia sbagliata, nella misura in cui contraddice le loro sacre scritture, e che tutto nel testo è letteralmente corretto. Ma altri credenti penso usino la parola "vero" in un modo piuttosto diverso da come viene usata nella scienza: stanno infatti sfidando il monopolio che la nostra società tende a concedere alla scienza su quella parola.
Iniziamo la nostra indagine con questi problemi. Consideriamo innanzitutto le persone che suggeriscono che la scienza moderna è sbagliata, nella misura in cui è in conflitto con la Bibbia. Esistono versioni più e meno sofisticate di questa affermazione. Coloro che abbracciano la versione meno sofisticata potrebbero insistere sul fatto che le prove fossili non siano affidabili o che le prove fossili che abbiamo, lette correttamente, siano compatibili con una terra di 6000 anni. Correlati penso siano coloro che affermano di avere prove scientifiche di un tipo speciale che dimostrano che la Bibbia è vera: esperienze personali di guarigioni miracolose, diciamo, o predizioni straordinarie del tipo che sono state tratte dal cosiddetto "[[w:Codici nella Bibbia|Codice della Bibbia]]" (una lettura numerologica della Bibbia che presumibilmente mostra, per esempio, come l'assassinio di [[w:Yitzhak Rabin|Yitzhak Rabin]], ad esempio, fosse previsto dai versetti biblici). Alcune di queste affermazioni sono del tutto errate: le prove fossili non sono compatibili con una terra di 6000 anni, tanto per dirne una. Altri dimostrano un malinteso sulla natura della scienza. Le affermazioni secondo cui l'evoluzione per [[w:Selezione naturale|selezione naturale]] è "solo una teoria", ad esempio, fraintendono cosa significhi "teoria" nella scienza (tutta la scienza è costituita da teorie: le osservazioni dirette sono esse stesse informate dalla teoria e non hanno significato scientifico finché non sono combinati, analizzati e spiegati da teorie). Il tipo di prove prodotte dai fan del Codice biblico, che dipendono in modo pervasivo da letture non plausibili e prive di qualsiasi controllo sperimentale (ad esempio un tentativo di applicare gli stessi metodi a testi diversi dalla Bibbia) dimostrano simili fallimenti nel capire come funzionano le prove scientifiche. In ogni caso, queste affermazioni sono tutte respinte in modo schiacciante da scienziati professionisti. La scienza è un progetto sociale, in cui l'evidenza empirica viene raccolta, testata e analizzata da un numero enorme di persone qualificate. Quindi il fatto che praticamente nessun esperto rispettato in nessun campo scientifico rilevante – nessun fisico, nessun biologo, nessun geologo – accetti oggi che il mondo sia stato creato 6000 anni fa, o in sei giorni, o con tutte le specie proprio come sono ora, contrasta fortemente tali affermazioni. Resistere contro lo schiacciante consenso degli scienziati su una questione di fatto empirico già significa non apprezzare la procedura scientifica; abbiamo buone ragioni per pensare che un consenso schiacciante di scienziati, su una questione di loro competenza, possa essere corretto.
Tutto ciò aiuta a spiegare perché le persone formate in scienze tendono rapidamente a respingere coloro che arruolano la scienza a sostegno di una fede biblica. Forse troppo in fretta. Dopotutto, le teorie scientifiche sono andate e venute molte volte nel corso della storia umana e spesso i presunti esperti si sono sbagliati di grosso, anche quando si sono trovati d'accordo tra di loro. L'astrologia, la teoria medica dei quattro umori e l'idea che una terra piatta si trovi al centro dell'universo sono state tutte sostenute proprio con il tipo di schiacciante supporto di esperti che oggi viene accordato al [[w:Big Bang|Big Bang]] e all'evoluzione per selezione naturale. E tuttavia erano comunque errate, e dissidenti come [[w:Galileo Galilei|Galileo]] avevano ragione a opporvisi. Perché lo stesso non potrebbe valere per il consenso odierno sull'evoluzione? Come si può essere sicuri che i dissidenti religiosi che sostengono una teoria creazionista, lungi dall'essere pazzi, non siano i veri Galileo del nostro tempo?
Ma il paragone è capzioso. È vero che molte teorie pazzescamente errate, dal geocentrismo all'idea che le stelle siano intelligenze incorporee, dominavano il mondo prima dell'ascesa della scienza moderna nel diciassettesimo secolo. Il loro predominio era tuttavia dovuto in gran parte al fatto che l'indagine sul mondo in epoca premoderna era condotta sotto la minaccia di punizione per coloro che dissentivano da una linea religiosa di parte. Anche il metodo di indagine non veniva mai condotto attraverso gli esperimenti controllati, la massiccia raccolta di dati (aiutata dalle nuove tecnologie come il microscopio e il telescopio) e i potenti strumenti matematici introdotti da personaggi del calibro di [[w:Cartesio|Cartesio]], [[w:Galileo Galilei|Galileo]], [[w:Christiaan Huygens|Huygens]], [[w:Isaac Newton|Newton]], e [[w:Antoine-Laurent de Lavoisier|Lavoisier]]. La scienza moderna è un modo radicalmente nuovo di investigare l'universo, che ha avuto un rendimento predittivo e tecnologico sbalorditivo e senza precedenti, ed è diventato un'impresa autocorrettiva che supera i propri fallimenti rapidamente e facilmente. Certamente è soggetto a errori e pregiudizi umani, ma è così aperto, così competitivo e gestito da un numero così grande di persone, che è estremamente improbabile mantenere a lungo i tipi di dogmi che hanno sostenuto l'astrologia e il geocentrismo. Al contrario, sono coloro che insistono su una terra di 6000 anni e cose simili che assomigliano ai dogmatici di un tempo, che assomigliano all'establishment che si oppose a Galileo.
Ho detto che c'era una versione più sofisticata del punto di vista "la scienza potrebbe essere errata". Questa versione accetta la scienza moderna, ma nega di aver minato le pretese centrali di una o più religioni. Argomenti in questo senso si trovano principalmente tra i filosofi di professione piuttosto che nel pubblico in generale, specialmente tra un gruppo di filosofi che chiamerò "i nuovi razionalisti religiosi"; includono [[w:Alvin Plantinga|Alvin Plantinga]], [[w:William Alston|William Alston]], [[:en:w:Nicholas Wolterstorff|Nicholas Wolterstorff]] e [[w:Richard Swinburne|Richard Swinburne]]. I nuovi razionalisti religiosi accettano le affermazioni di base della cosmologia e della biologia moderne (che l'universo è iniziato con il Big Bang, quasi quattordici miliardi di anni fa, e che la vita si è sviluppata attraverso l'[[w:evoluzione|evoluzione]] [[w:Charles Darwin|darwiniana]]), e si concentrano invece sulla metafisica della scienza. Hanno riportato in vita alcune prove medievali di Dio, hanno suggerito che la scienza stessa potrebbe essere inintelligibile a meno che non ci sia un Dio e hanno sostenuto che le leggi scientifiche non possono mostrare l'impossibilità dei miracoli. Con questi risultati metafisici in mano, sostengono anche che i critici scientifici moderni della Bibbia – i cosiddetti "critici superiori", che valutano la Bibbia utilizzando strumenti storici che attingono alla scienza moderna – partono dal presupposto dogmatico che non è possibile avere miracoli. A volte aggiungono considerazioni intese a mostrare che è probabile che alcuni aspetti della Bibbia siano veri.
Alcuni di questi punti sono corretti e importanti. È vero, credo, che la scienza non può confutare l'esistenza di Dio, o dei miracoli. È anche vero che gran parte della critica scientifica alla Bibbia è governata da presupposti che impediscono ai critici di poterla vedere come una registrazione di una vera esperienza religiosa, e che i critici raramente tentano di giustificare questi presupposti. Tali punti negativi – su ciò che la scienza ''non'' può fare – sono inoltre importanti per chiunque voglia considerare la possibilità che la Bibbia, o qualsiasi altra Scrittura, riveli la natura o la volontà di Dio.
Ma non sono d'accordo con il programma positivo dei nuovi razionalisti religiosi. Come la maggior parte dei filosofi, non trovo convincenti le prove di Dio che hanno riportato in vita, e ancor meno sono persuaso dalle considerazioni che adducono sulla probabilità che Dio compia certi miracoli. E anche se hanno ragione sui pregiudizi dei critici biblici moderni, le prove dell'inesattezza storica della Bibbia sono così schiaccianti che è avventato basarsi sulle sue affermazioni fattuali.
Consentitemi quindi di riformulare i punti positivi dei nuovi razionalisti religiosi in termini alquanto diversi dai loro. Il mio punto di vista segue gli insegnamenti di Immanuel Kant, il quale sosteneva che la scienza non può né confutare né provare i principi centrali della religione, e da lì è passato all'argomento secondo cui la religione, se vera, deve essere tale per ragioni indipendenti dalla scienza.
Qualunque cosa possa dire [[w:Richard Dawkins|Richard Dawkins]], la scienza non può escludere l'esistenza di Dio. Dio, se esiste, deve o pervadere l'intero universo empirico o trovarsi al di là di esso; Dio non può essere qualcosa che potremmo osservare in alcuni luoghi e tempi ma non in altri, o la cui presenza potremmo rilevare mediante un esperimento controllato. Testare l'esistenza di Dio significa presumere che ci siano cose o regni indipendenti da Dio, che possono essere paragonati a cose o reami che Dio ha creato; questa è una sciocchezza teologica, almeno per i monoteisti. Quindi Dio non è il tipo di essere la cui esistenza la scienza può eventualmente determinare, non il tipo di essere, in effetti, che può ''avere'' il tipo di esistenza che hanno gli oggetti della scienza. La scienza studia le cose e le forze ''dentro'' il mondo naturale, aspetti limitati di quel mondo che possono essere contrastati con altri aspetti. Non può far presa su un essere o una forza che dovrebbe essere ugualmente presente in tutta la natura, o che struttura o gestisce l'intero mondo naturale senza farne parte. Quindi la scienza non può né provare né confutare l'esistenza di Dio. Né può provare o smentire l'esistenza dei miracoli, che sono sicuramente possibili se c'è un Dio (come potrebbe un essere che governa tutta la natura non riuscire a sospendere le leggi della natura stessa?), e impossibili se non c'è Dio.
Tutto questo è vero, almeno, per la scienza ''moderna''. La scienza moderna è solo uno dei tanti modi in cui gli esseri umani hanno cercato di spiegare il mondo naturale, e alcune teorie premoderne della natura sembravano implicare che ci fosse un Dio. La scienza [[w:aristotelismo|aristotelica]] e [[w:neoplatonismo|neoplatonica]], ad esempio, che in Occidente dominava le visioni medievali del mondo, richiedeva il postulato di un Essere necessario e infinitamente buono, da cui scaturisce ogni altra esistenza. La scienza moderna non richiede una cosa del genere.
Detto questo, un argomento orientato alla scienza per la fede in Dio e fornito dai nuovi razionalisti religiosi mi sembra plausibile. In molti dei suoi libri, Alvin Plantinga ha sottolineato che ci sono buoni argomenti evolutivi contro l'idea che le scienze naturali possano dirci tutto sul nostro mondo. I resoconti evolutivi dello sviluppo della nostra mente suggeriscono che saremo inclini a credere a qualunque cosa sia favorevole alla nostra sopravvivenza. Ma credenze adattative di questo tipo non devono necessariamente essere allineate con la verità. Per la maggior parte del tempo sarà utile alla nostra specie, ad esempio, credere che supereremo viaggi pericolosi o imprese militari anche se non è vero; è possibile che la nostra tendenza a sottovalutare il rischio si sia evoluta perché le creature più realistiche si sono estinte quando le difficoltà o la battaglia le hanno messe in competizione con noi. Perché le nostre teorie scientifiche non dovrebbero essere soggette alle stesse pressioni adattative e sembrarci vere perché è utile per noi crederci, piuttosto che perché in realtà sono vere? Dopotutto, questo è ciò che tendiamo a dire delle teorie scientifiche dei nostri antenati. L'astrologia e la cosmologia tolemaica, diciamo, sopravvissero così a lungo perché crederci era utile alle società in cui fiorivano, piuttosto che perché erano vere. Sembrerebbe una scusa speciale esentare le nostre scienze moderne partendo da questo modo di spiegarle. Ma in tal caso, una visione che si basa solo sulla scienza per ottenere la conoscenza si indebolirà: alle sue stesse condizioni, è improbabile che sia vera. È molto più probabile che le nostre teorie scientifiche si avvicinino alla verità se siamo stati progettati da un Essere tutto buono e tutto saggio che ci ha dato capacità intellettuali destinate, nel tempo, a sviluppare una corretta comprensione dell'universo. Quindi, per quanto strano possa sembrare, abbiamo più ragioni per credere che le teorie scientifiche siano in gran parte vere se la natura è stata creata da un Dio, piuttosto che se la scienza stessa ci raccontasse l'intera storia della natura.
Vorrei presentare un piccolo emendamento a questa argomentazione. Plantinga afferma che la teoria evolutiva consente che le nostre credenze sensoriali quotidiane, così come le nostre teorie scientifiche, siano false. Ciò non può essere giusto: se le nostre convinzioni quotidiane sul nostro ambiente sono adattive, per la maggior parte non possono essere false. ''Dobbiamo'' comprendere bene il nostro ambiente quotidiano, nel complesso, altrimenti ci estingueremmo rapidamente. Ciò che vediamo, ascoltiamo e tocchiamo fornisce le informazioni di cui abbiamo bisogno per trovare cibo e riparo adeguati ed evitare i pericoli. Non possiamo sbagliare regolarmente e sopravvivere. Le nostre ''teorie'' più elaborate sulla realtà non sono soggette a queste pressioni, tuttavia, e siamo sopravvissuti abbastanza bene, nel corso di molti secoli, con teorie che erano terribilmente sbagliate. Tuttavia, questo punto si applica all'evoluzione per selezione naturale tanto quanto a qualsiasi altra teoria, quindi Plantinga ha ragione sul fatto che quella teoria, quando considerata come l'intera verità sulla natura, tende a minare se stessa. La scienza in generale, inclusa la teoria dell'evoluzione, sembra molto più probabile che sia vera se le nostre menti sono state progettate da Dio che se sono nate da una serie di incidenti arbitrari.
Ciononostante, questa argomentazione offre ai credenti meno di quanto si possa pensare. Mostra tutt'al più che la scienza acquista credibilità quando viene compresa in un quadro che include un Dio, non che sia impossibile altrimenti; lascia ampiamente aperto quale tipo di Dio sarebbe necessario per dare un senso alla scienza; e una delle cose che lascia quindi aperte è se il Dio in questione abbia bisogno di assomigliare al Dio di qualsiasi religione tradizionale. È bello avere in mano qualche ragione scientificamente rilevante per favorire la fede in Dio, ma questo non è sufficiente per giustificare un impegno per ebraismo, cristianesimo o islam. E non riesco a immaginare che qualcuno effettivamente aderisca a queste religioni sulla base di un tale argomento. Sarebbe meglio trattare l'argomento di Plantinga semplicemente come un supplemento ad altre ragioni per cui dobbiamo credere in Dio, non una ragione principale per tale credenza.
Quando ci rivolgiamo alle religioni tradizionali in cui la fede in Dio è solitamente inclusa, scopriamo che il tentativo dei nuovi razionalisti religiosi di strappare il rispetto per le loro credenze alla scienza moderna è più un ostacolo che un aiuto. Ho in mente in particolare la loro volontà di accettare molte falsità fattuali nei testi sacri, insistendo sul fatto che alcune affermazioni, centrali per la loro fede, possono essere ancora vere. È davvero plausibile che Dio riveli la Sua vera natura o volontà per gli esseri umani in un libro pieno di falsità, dal quale dobbiamo cogliere con cautela le poche perle di verità? I nuovi razionalisti religiosi vogliono mostrare il loro rispetto per la scienza ammettendo che [[w:Giosuè (condottiero biblico)|Giosuè]] non ha fermato il sole, che non ci sono mai state persone che hanno vissuto per otto o novecento anni e che gran parte della magia attribuita a Gesù probabilmente non è avvenuta, mentre insistono ancora sul fatto che Gesù è risorto (sono quasi tutti cristiani; per un ebreo, l'affermazione equivalente sarebbe che ci sia stata una rivelazione al Sinai); gli storici che affermano il contrario – suggeriscono loro – esprimono un pregiudizio antireligioso. Ammetto che gli storici non sono riusciti a mostrare — come avrebbero potuto? — che Gesù ''non'' risorse, o che non vi fu alcuna rivelazione al Sinai. Ma il fatto che questi eventi siano registrati da scrittori che hanno sbagliato molto altro dovrebbe farci riflettere. Perché supporre che gli scrittori biblici abbiano ragione su questi eventi se hanno mentito o si sono sbagliati sul fatto che Giosuè abbia fermato il sole, sulla magia di Gesù e su una miriade di altre cose? Gli storici moderni dubitano che ci sia mai stata una schiavitù di massa degli israeliti in Egitto, per non parlare di un esodo del tipo descritto nella Bibbia. Se nessuno di questi eventi si è verificato, ci vuole un'enorme sospensione dell'incredulità per supporre che sia accaduto qualcosa di lontanamente simile alla rivelazione sinaitica.
Come ebreo, questo esempio è particolarmente importante per me: rimane ben poco della mia religione se la verità nella religione dipende dall'accuratezza storica e la storia del Sinai è imprecisa. Alcuni scrittori cristiani hanno suggerito che la loro religione è più in forma, poiché l'unico fatto storico che le interessa è la risurrezione di Gesù, fatto che è più facilmente isolato dalla confutazione storica rispetto a un evento che si dice sia accaduto a un intero popolo. Ma Gesù si descrive esplicitamente come l'erede e il compimento degli insegnamenti di Mosè. Quindi, se l'ebraismo è smentito dalla storia, lo sarà anche il cristianesimo. ([[w:Moses Mendelssohn|Moses Mendelssohn]], un filosofo ebreo del diciottesimo secolo, notoriamente rispose al suggerimento di convertirsi al cristianesimo dicendo che era come dire a qualcuno che viveva al piano terra di una casa con fondamenta traballanti che avrebbe dovuto invece trasferirsi all'ultimo piano). Così è per l'islam. Potrebbe essere difficile immaginare come le prove storiche possano confutare l'affermazione che [[w:Maometto|Maometto]] avesse parlato all'[[w:Arcangelo Gabriele|angelo Gibreel]]. Ma Maometto presenta il suo insegnamento come erede e complemento agli insegnamenti di Mosè. Quindi, se la storia ebraica centrale sulla rivelazione al Sinai viene minata, anche il [[w:Corano|Corano]] diventa poco plausibile.
In poche parole, l'accuratezza storica di qualsiasi testo sacro alle religioni abramitiche è un debole piolo a cui appendere il proprio cappello religioso, anche se pregiudizi antireligiosi pervadono l'assalto storico moderno a questi testi. Né a questo proposito sono in forma migliore le altre religioni. Ci sono buone ragioni storiche per supporre che le storie di miracoli dovunque tendano a nascere sul tardi, dopo che una religione è già stata fondata, e poi a diffondersi all'interno della comunità religiosa di riferimento senza alcuno sforzo serio per accertarne la verità. Alcune religioni non dipendono molto dai miracoli. Nessun fatto della storia potrebbe influenzare la verità o la falsità degli aforismi del ''[[w:Daodejing|Tao Te Ching]]'', per esempio, sebbene ci siano leggende miracolose sul suo autore (nato da vergine, tra le altre cose) che potrebbero aver dato credito al libro. Ma se queste religioni sono immuni dalla confutazione storica, è perché non fanno appello al tipo di evidenza che la scienza moderna, e gli storici informati dalla scienza moderna, possono valutare. Ogni volta che una comunità religiosa afferma che i suoi testi sacri sono convalidati da eventi storici, l'archeologia e la linguistica moderne e la [[w:Metodo del carbonio-14|datazione al carbonio]] possono essere utilizzate per dimostrare che quegli eventi non hanno avuto luogo come descritto — e in ogni caso finora esaminato, le prove vanno contro tali pretese.
Fortunatamente, ci sono buone ragioni per mettere da parte scienza e storia, quando si valuta la verità dei testi rivelati. In primo luogo, come ho già notato, l'idea di un Dio è l'idea di un essere che per definizione non può essere né verificato né falsificato con mezzi scientifici. Nessuna osservazione o esperimento sarebbe sufficiente per provare l'esistenza di Dio, né alcuna osservazione o esperimento per dimostrare che Dio non esiste. (Allo stesso modo, le prove scientifiche non possono né provare né smentire l'esistenza di un principio spirituale che pervade l'universo come il [[w:Tao|Tao]] – o un'affermazione, come quella centrale nel buddhismo, che esiste un modo per afferrare il nulla di noi stessi che porrà fine a tutte le nostre sofferenze). Ne consegue che anche se incontrassimo Gesù, vedessimo le meraviglie a lui attribuite e lo seguissimo giorno e notte, non potremmo stabilire se fosse o meno Dio, e anche se avessimo udito una grande voce che proclamava i Dieci Comandamenti al Monte Sinai, non potevamo sapere che quella voce fosse di Dio. Al massimo, se assistessimo direttamente a questi eventi, potremmo concludere che ci sono poteri notevoli nell'universo di cui la scienza non è a conoscenza. Potremmo concludere che qualcosa come la magia nei libri di ''[[w:Harry Potter|Harry Potter]]'' o di un fumetto ''[[w:Marvel Comics|Marvel]]'' per esempio fosse possibile. Ma questo ci permetterebbe di credere in figure come [[w:Albus Silente|Dumbledore]] o [[w:Superman|Superman]], non in un Dio che trascende tutti gli altri poteri ed è il loro creatore o sovrano. Adorare un dio simile a Dumbledore sarebbe idolatria, per un ebreo o cristiano o musulmano. Questo è tuttavia l'unico tipo di dio che l'evidenza empirica, e le scienze basate su tale evidenza, potrebbero accertare.
Allo stesso modo, né le nostre stesse osservazioni né le scienze basate sull'osservazione umana possono assicurarci che Dio ''non'' ci sta parlando, in nessun momento o tramite alcun libro. Per le stesse ragioni per cui la scienza non può confutare l'esistenza di Dio, non può nemmeno provare che la Torah o il Corano ''non'' provengano da Dio. Vale a dire che ciò che è vero in questi libri, se hanno una verità da dire, non è una questione scientifica.
E infatti non si presentano come dicessero verità scientifiche. La massiccia [[w:Tanakh|Bibbia ebraica]] ha un breve capitolo di apertura sulla creazione dell'universo, e quel capitolo è altamente poetico e poco dettagliato. Successivamente, i suoi personaggi fanno affidamento qua e là su una presunta conoscenza della zootecnia ({{passo biblico2|Genesi|30:37-43}}) o della magia ({{passo biblico2|Esodo|7:9-13}}). Ma questi sono incidenti minori, la Bibbia non offre alcun resoconto teorico delle forze che stanno dietro di loro e sono irrilevanti per i suoi insegnamenti religiosi. Le dettagliate teorie fisiche e biologiche che si possono trovare in Platone e in Aristotele non hanno controparti nella Bibbia, nemmeno nei suoi cosiddetti [[w:Libro sapienziale|libri di "sapienza"]]. Lo stesso vale per i Vangeli e il Corano, e ancora di più per i Veda e le Upanishad, il ''Tao Te Ching'' e gli ''[[w:Dialoghi (Confucio)|Analecta di Confucio]]''. Questi testi sono tutti chiaramente destinati a darci una sorta di guida "etica", e una visione di Dio o di un principio metafisico con cui dovremmo essere allineati, piuttosto che qualsiasi cosa che possa competere con la scienza.
Questo è anche il modo in cui le tradizioni religiose basate su questi testi li hanno trattati per la maggior parte. [[w:Agostino di Ippona|Agostino]] interpreta la storia biblica della creazione come un'allegoria della filosofia platonica (la "luce" che viene creata prima del sole è la luce della saggezza), sebbene possa anche aver creduto che sia avvenuta letteralmente. [[Maimonide]] dice che se la migliore scienza che abbiamo potesse dimostrare in modo definitivo che non c'è creazione, dovremmo rifiutare il livello letterale della storia biblica e attribuirle solo un significato allegorico. Così com'è, egli pensa, dobbiamo rifiutare il livello letterale di tutte le caratterizzazioni antropomorfiche di Dio nella Bibbia, e dedica gran parte della sua ''[[Guida dei perplessi]]'' a mostrare come si possa dare a questi brani un significato alternativo. Inoltre, Agostino e Maimonide sono tra le figure più importanti nelle rispettive tradizioni e sebbene le loro opinioni filosofiche nel loro insieme fossero talvolta controverse, i loro metodi di lettura dei testi sacri non lo erano. I rabbini classici e medievali, e i padri della Chiesa, erano inclini a reinterpretazioni radicali della Scrittura, leggendovi spesso un insegnamento filosofico o mistico che ritenevano dovesse contenere la rivelazione, e sottolineando sempre il risultato etico o teologico dei testi piuttosto che loro accuratezza storica. Ciò che rende veri i Vangeli per Agostino, e la Torah vera per Maimonide, è una visione metafisica che trascende i fatti empirici — che in effetti mostra l'irrilevanza ultima dei fatti empirici. Ciò che rende veri questi libri per altre figure cristiane ed ebraiche più mistiche è una metafisica diversa. Ma per nessuno dei grandi plasmatori del cristianesimo, dell'ebraismo e dell'islam – praticamente per nessuno prima dell'era moderna – la verità di un testo sacro è supposta sia come le verità della scienza empirica.
Allora, cosa significa "verità", quando non significa verità scientifica? Potremmo iniziare a rispondere a questa domanda con il modo in cui "vero", o la parola generalmente tradotta come "vero" (''emet''), funziona nella Bibbia ebraica. Il più delle volte, caratterizza una persona o un modo di agire piuttosto che una frase. La prima volta che appare è quando il servo di Abramo, che stava cercando una sposa per Isacco, dice al padre e al fratello di Rebecca di essere stato guidato da Dio su un "vero sentiero" (''derekh emet'') verso Rebecca; poi prosegue chiedendo se lo tratteranno "con benevolenza e verità" dandogliela ({{passo biblico2|Genesi|24:48-49}}). Più tardi, Jethro consiglia a Mosè di scegliere "persone di verità" (''anshe emet'') per aiutarlo a giudicare il popolo ({{passo biblico2|Esodo|18:21}}; cfr. {{passo biblico2|Neemia|7:2}}). Potremmo tradurre ''emet'' come "sicuro" o "affidabile": una persona o un sentiero "vero" è sicuro o affidabile. (Gli ebrei esclamano in preghiera, due volte al giorno, "il Signore tuo Dio è vero", il che può solo significare che Dio è affidabile, qualcuno di cui dovremmo fidarci). Ciò porterebbe la parola ebraica in linea con alcuni usi più antichi di quella italiana, dal [[wikt:verità|latino ''veritas'']], derivato di ''verus'' ossia "vero" oppure dal [[w:sanscrito|sanscrito]] ''vrtta'' cioè "fatto, accadimento".
A volte la Bibbia ebraica usa ''emet'' per caratterizzare le frasi. La [[w:Regina di Saba|Regina di Saba]] esclama: "Era vero, dunque, quanto avevo sentito nel mio paese sul tuo conto e sulla tua saggezza!" dopo che Salomone ha risposto in modo soddisfacente alle sue domande ({{passo biblico2|1Re|10:6}}). Il Deuteronomio richiede che le notizie di idolatria in una città siano investigate attentamente e che si agisca solo se si rivelano "vere e certe" ({{passo biblico2|Deuteronomio|13:15}}). Ciò è simile al modo in cui usiamo oggi il linguaggio della verità: valutare enunciati che possono essere verificati dall'osservazione diretta. Ma nel contesto di un libro che usa il "vero" principalmente per valutare persone e percorsi, la sua applicazione alle frasi è derivata. La domanda che la Bibbia solleva, quando utilizza la parola ''emet'', è: "Puoi ''fidarti'' di questa persona, percorso o frase?" E nel caso di un discorso – o di ''certe'' frasi: quelle che destano sospetti, come il resoconto della saggezza di Salomone per la Regina di Saba, e come gli israeliti dovrebbero fare per i resoconti di città idolatriche – la via per dare fiducia può richiedere l'osservazione diretta o una modalità di indagine che prefigura quelle della scienza moderna. Quando si tratta di fidarsi di persone o percorsi, potrebbe non essere disponibile alcun test di osservazione o metodo di indagine. Mosè presumibilmente scelse i suoi assistenti giudici in base a valutazioni generali di carattere, e il servitore di Abramo riuscì a trovare solo un ''segno'' che era su un percorso affidabile verso la sposa di Isacco. In ogni caso, il punto di chiamare qualcosa "vero" nella Bibbia sembra essere chiaramente che ci si può fare affidamento, non che sia sopravvissuto al tribunale della logica o dell'evidenza empirica. Una persona o un percorso di verità, e forsanche una frase vera, è uno/a di cui possiamo e dobbiamo ''fidarci'', indipendentemente dal fatto che abbia superato o meno test logici o empirici.
Allora, quando ci chiediamo se la stessa Bibbia ebraica sia vera, dovremmo renderci conto che nei suoi stessi termini quella domanda significa: "Possiamo e dobbiamo farci affidamento? Fornisce una guida affidabile per le nostre vite?" E questa domanda è molto diversa dalla domanda: "Le sue affermazioni sono verificate empiricamente? Supera i test che abbiamo escogitato per abbinarlo alle nostre stesse osservazioni?" Ancora una volta, nei suoi stessi termini, la Bibbia sembra così evitare di essere trattata come un oggetto di indagine scientifica. Ci invita invece a fidarci di essa come guida, per stabilire una sorta di relazione etica con essa.
Inoltre, la nostra discussione sulla verità nella Bibbia mostra che almeno un'antica cultura trattava la verità in modo del tutto diverso da come la trattiamo nella nostra epoca moderna, dominata dalla scienza. Abbiamo anche visto che l'uso biblico del linguaggio della verità aveva analogie in alcuni aspetti del primo uso linguistico, anche in italiano. Credo che ci siano fenomeni simili in molte società premoderne.
In ogni caso, ora abbiamo in mano un modello per comprendere la verità che ci allontana dall'idea che la scienza fornisca l'unica pietra di paragone per stabilire se le affermazioni meritino tale designazione. Sviluppiamo un po' questo modello; penso che scopriremo catturi molte delle nostre intuizioni sulla verità, che sopprimiamo quando ci pensiamo solo in termini scientifici.
Inizia con il pensiero che la verità si applica principalmente ai parlanti, piuttosto che a ciò che dicono, e che ci invita principalmente a ''fidarci'' di ciò che dicono, a seguirla anche quando non possiamo controllarla o verificarla da soli. Questa affermazione sulla verità stessa è vera? Bene, pensa alle occasioni in cui ci troviamo ad aver bisogno della parola "vero". Se mi dici: "C'è uno scoiattolo nero su quell'albero", mentre lo stiamo guardando entrambi, ''potrei'' dire: "È vero", ma potrei anche solo annuire o ripetere quello che hai detto: "Sì, io vedo lo scoiattolo nero" o, a un amico vicino a noi, "Guarda, c'è uno scoiattolo nero". In generale, quando ho capito quello che dici e l'ho verificato io stesso, non ho bisogno di un linguaggio veritiero: posso solo affermare i tuoi resoconti. Le cose sono nettamente diverse se pronunci un'affermazione matematica che non capisco o mi parli di qualcosa che non ho osservato. Allora potrei certo chiedere: "È vero?" – a te o a qualcun altro – e cercare una sorta di certezza che posso fare affidamento su ciò che hai detto. Tipicamente chiediamo la verità delle affermazioni che non possiamo verificare da soli e vogliamo comunque qualche motivo per fidarci. Ci interroghiamo su una teoria scientifica che non comprendiamo bene, o su un'affermazione scientifica basata su esperimenti che altri hanno effettuato. Quindi chiediamo a uno scienziato che conosce il campo se sia vero. Ci interroghiamo su una frase matematica o logica ma non abbiamo le capacità per indagarla da soli. Quindi chiediamo a un matematico o a un logico se è vero. Oppure ci chiediamo se la moralità, o la nostra religione, richiedano da noi un'azione particolare. Pertanto, chiediamo a qualcuno con maggiore saggezza, o conoscenza della nostra religione, se è vero che dobbiamo agire in questo modo. Potremmo anche chiedere ad altri se la persona che abbiamo scelto – per la guida scientifica o matematica o morale o religiosa – sia veramente esperta o saggia, o veramente esperta o saggia rispetto a ciò che conta per noi.
Questi sono motivi molto diversi per fidarsi e cercare una guida, ma tutti collegano l'affidabilità alla verità. Suggerisco che in generale ci affidiamo maggiormente al linguaggio della verità quando cerchiamo di capire cosa dovremmo credere o fare, e vogliamo una guida affidabile che ci aiuti a capirlo. Ciò che ci interessa in primo luogo, in questi casi, è se la nostra presunta guida sia veritiera o meno; se le affermazioni particolari che lui o lei sostiene siano vere o meno, speriamo deriveranno da quella determinazione. Ora, nella scienza o nella matematica, questo tipo di veridicità può essere accertato in modo abbastanza definitivo. Esistono metodi rigorosi per controllare le affermazioni delle nostre guide, che ci aspettiamo che conoscano e utilizzino, e che possiamo chiedere ad altri di utilizzare, se sospettiamo che le nostre guide siano disoneste. Nella religione e nella moralità, non ci sono test così rigorosi. Non c'è modo di verificare definitivamente se l'aborto è giusto o sbagliato, tanto meno se Dio ha davvero parlato sul Sinai o se ciò implica che non si può guidare di [[w:Shabbat|Shabbat]]. Certamente, non c'è un modo di verificare queste cose che sia così formalizzato, o che fornisca risposte chiare, come i metodi di prova a disposizione di logici e matematici, o i modi di raccogliere e valutare le prove a disposizione di un fisico. Ma ciò non significa che stia succedendo qualcosa di diverso quando usiamo l'etichetta "vero" per le parole di un prete o di un rabbino piuttosto che di un fisico. In entrambi i casi, stiamo cercando di capire se il discorso di una persona è affidabile; l'unica differenza sono i criteri su cui basiamo tale fiducia.
Finora ho usato la parola "guida" per le persone di cui siamo inclini a fidarci. Più comunemente, chiamiamo queste persone "autorità": usiamo il linguaggio della verità quando sentiamo di aver bisogno di fidarci delle autorità scientifiche, matematiche e religiose piuttosto che affidarci alle nostre osservazioni e al nostro potere di ragionamento. Vorrei ora introdurre una distinzione tra due tipi di autorità. Un tipo lo chiamerò "esperti", mentre per l'altro riservo la parola "autorità". Ci rivolgiamo a esperti scientifici e matematici quando non siamo in grado di valutare da soli un'affermazione di fatto e la loro esperienza è costituita dall'aver seguito una formazione sulle modalità con cui le affermazioni vengono verificate nel loro campo particolare. I segni della loro esperienza, quindi – i loro titoli di studio, posizione accademica o qualsiasi altra cosa – dovrebbero assicurarci che conoscono il modo corretto di controllare le affermazioni nel loro campo e lo usano con integrità. Le loro credenziali ci danno fiducia che la loro capacità di controllare queste cose può sostituire la nostra; rivolgendoci a loro, è ''come se'' verificassimo noi stessi le affermazioni. Vale a dire, consideriamo gli esperti in linea di principio sullo stesso livello epistemico di noi stessi, che hanno semplicemente investito le loro energie nell'acquisizione di competenze che noi non abbiamo acquisito. Proprio come potremmo rivolgerci a un calzolaio qualificato per realizzare le nostre scarpe, anche se in linea di principio avremmo potuto imparare a fare le scarpe da soli, così ci rivolgiamo a un esperto scientifico per verificare affermazioni fattuali che non abbiamo imparato a verificare. Certo è possibile che siamo incapaci di acquisire le capacità intellettuali con cui gli scienziati fanno il loro lavoro, ma anche allora li vediamo come persone che hanno ampliato le capacità di osservazione e di ragionamento che noi stessi possediamo. Non li vediamo moralmente o spiritualmente superiori a noi stessi; li consideriamo nostri eguali morali e non guardiamo a loro per cambiare i nostri ideali o orientamento nella vita. In breve, assumiamo esperti quando sappiamo cosa vogliamo fare e abbiamo semplicemente bisogno di informazioni che ci aiutino a farlo, non quando stiamo cercando di capire cosa dovremmo fare in primo luogo — quali dovrebbero essere i nostri obiettivi, nel complesso.
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== VERITÀ ==
La religione rivelata è in contrasto, principalmente, con la religione razionale o personale. Le religioni rivelate non si limitano a sostenere le loro convinzioni centrali, come farebbe una religione puramente razionale, né esortano i credenti a trovare un significato spirituale attraverso la meditazione, l'intuizione mistica o altre forme di esperienza personale. Piuttosto, prendono la loro visione di com'è fondamentalmente l'universo e di ciò che gli esseri umani dovrebbero fare in esso, da qualcosa che sostengono sia stato insegnato da Dio, o da un essere umano straordinario ([[w:Confucio|Confucio]], il [[w:Buddha|Buddha]], [[w:Laozi|Lao-tzu]]) dopo un momento di straordinaria intuizione. Questo insegnamento è racchiuso in un testo o in un insieme di detti che viene tramandato, insieme a interpretazioni di esso e una pratica rituale che si dice derivi da esso, di generazione in generazione. "Trasmettere" in latino è ''traditio'' e una religione che tramanda i suoi insegnamenti e le sue pratiche in questo modo può anche essere chiamata "religione tradizionale".
Una religione rivelata è, quindi, una religione incentrata su un testo e una tradizione. Quasi tutto ciò che comunemente chiamiamo "religione" — ebraismo, islam, induismo — è una religione rivelata o tradizionale; questo è anche ciò che le persone intendono quando parlano di "religione organizzata". Infatti, anche quando i gruppi si staccano da una religione tradizionale, rifiutandone i testi o le pratiche in quanto soffocanti per la vera spiritualità, tendono a rivendicare una propria nuova rivelazione. Questa è la storia del cristianesimo primitivo; in anni più recenti gli [[w:cristianesimo scientista|cristiani scientisti]] hanno affiancato alla Bibbia il loro ''Science and Health With a Key to the Scriptures (Scienza e Salute con la Chiave delle Scritture)'' e i [[w:mormonismo|mormoni]] hanno aggiunto ''[[w:Libro di Mormon|The Book of Mormon (Il Libro di Mormon)]]''. Anche i [[w:Bahá'í|bahai]], che sono impegnati nella ricerca di una verità libera dalla tradizione, hanno una serie di testi che considerano una nuova rivelazione. A parte le pratiche di alcune tribù animistiche troppo amorfe per essere identificate con un insegnamento particolare, ciò che le espressioni "religione rivelata" e "religione tradizionale" escludono chiaramente è solo la religione razionale, nella misura in cui esiste, e le religioni personali del tipo associato alla spiritualità [[w:New Age|New Age]]. Ma negli ultimi due secoli anche rami liberali o progressisti dell'ebraismo e del cristianesimo hanno teso a sminuire l'importanza della rivelazione e della tradizione, a favore della ragione e dell'esperienza personale. L'idea che la natura o la volontà di Dio, o qualsiasi altro fatto spiritualmente importante, possa essere meglio rivelata in un testo composto secoli fa mette a disagio le persone formate nella scienza moderna; si pensa anche che la riverenza per un testo antico rafforzi pregiudizi sessisti, razzisti e di altro tipo.
Queste preoccupazioni sono assolutamente ragionevoli. L'idea che dovremmo mostrare riverenza per un testo antico, e gli insegnamenti e le pratiche tramandate in suo nome, solleva serie preoccupazioni per noi moderni sia dal punto di vista scientifico che morale. Tuttavia, il mio scopo in questo libro è difendere tale idea. In effetti, offrirò ragioni a difesa di tutte le caratteristiche della religione rivelata che più offendono i laici e mettono in imbarazzo i credenti progressisti: un testo sacro, rituali prescritti e le organizzazioni comunitarie che preservano tali cose. Tutte queste caratteristiche derivano dall'idea di rivelazione, per come la intendo io, dalla deferenza ai testi sacri che definisce il cristianesimo tradizionale, l'islam, l'induismo e simili. E le preoccupazioni scientifiche e morali sollevate dall'idea di rivelazione hanno risposta in una certa misura, sebbene ci richiedano di ripensare a cosa sia la rivelazione. La mia preoccupazione principale in questo libro è di esporre e difendere questa riveduta concezione della rivelazione, non di argomentare contro i tipi di religione non-rivelatori insegnati dalle chiese e sinagoghe progressiste. Non discuterò nemmeno granché, contro un completo rifiuto della religione. Voglio mostrare semplicemente che, se uno deve essere religioso, ha buone ragioni per venerare un testo religioso tradizionale, e l'insegnamento e le pratiche ad esso associati.
Un'altra nota introduttiva. Come ho indicato, considero ampia la nozione di religione rivelata, che può includere tradizioni non teistiche come il buddhismo e il taoismo, nonché le cosiddette religioni "abramiche" a noi familiari in Occidente. Ma alcuni seguaci delle religioni orientali, in particolare il buddhismo, non considerano come rivelati i testi a cui tengono, perlomeno non in alcun senso ovvio. Non voglio qui mettere in discussione questi problemi, e il mio ''focus'' è in effetti principalmente sulle religioni teistiche; spero semplicemente e credo che molto di ciò che dico sarà trasferibile, solo con piccoli cambiamenti, a religioni come il buddhismo e il taoismo. Tuttavia, per non parlare presuntuosamente di tradizioni che non conosco bene, in questo libro parlerò per la maggior parte di "Dio" e di persone che parlano per Dio piuttosto che di saggi, come il Buddha, i cui insegnamenti non sono teisti. In effetti, trarrò molti dei miei esempi dalla tradizione ebraica, poiché la conosco meglio di tutte le altre.
Allora, incominciamo con una domanda cruciale: cosa intendono i credenti quando chiamano i loro testi sacri "veri"? Dati gli evidenti errori scientifici e le inesattezze storiche che riempiono praticamente ogni libro religioso, come si può considerarli ''veri''? Ebrei, cristiani e musulmani tradizionali considerano le loro Bibbie e il Corano non solo come vere, ma come il paradigma della verità, la fonte della più alta saggezza che gli esseri umani possano raggiungere. Ma sicuramente abbiamo tutte le ragioni, oggi, per respingere tali affermazioni. La Torah e i Vangeli riportano ogni sorta di eventi che la scienza moderna considera impossibili e storici di mentalità scientifica hanno dimostrato che sono pieni di imprecisioni storiche. Cosa diamine può significare una persona, allora, chiamandole "vere"? Naturalmente, alcuni credenti intendono che la scienza moderna sia sbagliata, nella misura in cui contraddice le loro sacre scritture, e che tutto nel testo è letteralmente corretto. Ma altri credenti penso usino la parola "vero" in un modo piuttosto diverso da come viene usata nella scienza: stanno infatti sfidando il monopolio che la nostra società tende a concedere alla scienza su quella parola.
Iniziamo la nostra indagine con questi problemi. Consideriamo innanzitutto le persone che suggeriscono che la scienza moderna è sbagliata, nella misura in cui è in conflitto con la Bibbia. Esistono versioni più e meno sofisticate di questa affermazione. Coloro che abbracciano la versione meno sofisticata potrebbero insistere sul fatto che le prove fossili non siano affidabili o che le prove fossili che abbiamo, lette correttamente, siano compatibili con una terra di 6000 anni. Correlati penso siano coloro che affermano di avere prove scientifiche di un tipo speciale che dimostrano che la Bibbia è vera: esperienze personali di guarigioni miracolose, diciamo, o predizioni straordinarie del tipo che sono state tratte dal cosiddetto "[[w:Codici nella Bibbia|Codice della Bibbia]]" (una lettura numerologica della Bibbia che presumibilmente mostra, per esempio, come l'assassinio di [[w:Yitzhak Rabin|Yitzhak Rabin]], ad esempio, fosse previsto dai versetti biblici). Alcune di queste affermazioni sono del tutto errate: le prove fossili non sono compatibili con una terra di 6000 anni, tanto per dirne una. Altri dimostrano un malinteso sulla natura della scienza. Le affermazioni secondo cui l'evoluzione per [[w:Selezione naturale|selezione naturale]] è "solo una teoria", ad esempio, fraintendono cosa significhi "teoria" nella scienza (tutta la scienza è costituita da teorie: le osservazioni dirette sono esse stesse informate dalla teoria e non hanno significato scientifico finché non sono combinati, analizzati e spiegati da teorie). Il tipo di prove prodotte dai fan del Codice biblico, che dipendono in modo pervasivo da letture non plausibili e prive di qualsiasi controllo sperimentale (ad esempio un tentativo di applicare gli stessi metodi a testi diversi dalla Bibbia) dimostrano simili fallimenti nel capire come funzionano le prove scientifiche. In ogni caso, queste affermazioni sono tutte respinte in modo schiacciante da scienziati professionisti. La scienza è un progetto sociale, in cui l'evidenza empirica viene raccolta, testata e analizzata da un numero enorme di persone qualificate. Quindi il fatto che praticamente nessun esperto rispettato in nessun campo scientifico rilevante – nessun fisico, nessun biologo, nessun geologo – accetti oggi che il mondo sia stato creato 6000 anni fa, o in sei giorni, o con tutte le specie proprio come sono ora, contrasta fortemente tali affermazioni. Resistere contro lo schiacciante consenso degli scienziati su una questione di fatto empirico già significa non apprezzare la procedura scientifica; abbiamo buone ragioni per pensare che un consenso schiacciante di scienziati, su una questione di loro competenza, possa essere corretto.
Tutto ciò aiuta a spiegare perché le persone formate in scienze tendono rapidamente a respingere coloro che arruolano la scienza a sostegno di una fede biblica. Forse troppo in fretta. Dopotutto, le teorie scientifiche sono andate e venute molte volte nel corso della storia umana e spesso i presunti esperti si sono sbagliati di grosso, anche quando si sono trovati d'accordo tra di loro. L'astrologia, la teoria medica dei quattro umori e l'idea che una terra piatta si trovi al centro dell'universo sono state tutte sostenute proprio con il tipo di schiacciante supporto di esperti che oggi viene accordato al [[w:Big Bang|Big Bang]] e all'evoluzione per selezione naturale. E tuttavia erano comunque errate, e dissidenti come [[w:Galileo Galilei|Galileo]] avevano ragione a opporvisi. Perché lo stesso non potrebbe valere per il consenso odierno sull'evoluzione? Come si può essere sicuri che i dissidenti religiosi che sostengono una teoria creazionista, lungi dall'essere pazzi, non siano i veri Galileo del nostro tempo?
Ma il paragone è capzioso. È vero che molte teorie pazzescamente errate, dal geocentrismo all'idea che le stelle siano intelligenze incorporee, dominavano il mondo prima dell'ascesa della scienza moderna nel diciassettesimo secolo. Il loro predominio era tuttavia dovuto in gran parte al fatto che l'indagine sul mondo in epoca premoderna era condotta sotto la minaccia di punizione per coloro che dissentivano da una linea religiosa di parte. Anche il metodo di indagine non veniva mai condotto attraverso gli esperimenti controllati, la massiccia raccolta di dati (aiutata dalle nuove tecnologie come il microscopio e il telescopio) e i potenti strumenti matematici introdotti da personaggi del calibro di [[w:Cartesio|Cartesio]], [[w:Galileo Galilei|Galileo]], [[w:Christiaan Huygens|Huygens]], [[w:Isaac Newton|Newton]], e [[w:Antoine-Laurent de Lavoisier|Lavoisier]]. La scienza moderna è un modo radicalmente nuovo di investigare l'universo, che ha avuto un rendimento predittivo e tecnologico sbalorditivo e senza precedenti, ed è diventato un'impresa autocorrettiva che supera i propri fallimenti rapidamente e facilmente. Certamente è soggetto a errori e pregiudizi umani, ma è così aperto, così competitivo e gestito da un numero così grande di persone, che è estremamente improbabile mantenere a lungo i tipi di dogmi che hanno sostenuto l'astrologia e il geocentrismo. Al contrario, sono coloro che insistono su una terra di 6000 anni e cose simili che assomigliano ai dogmatici di un tempo, che assomigliano all'establishment che si oppose a Galileo.
Ho detto che c'era una versione più sofisticata del punto di vista "la scienza potrebbe essere errata". Questa versione accetta la scienza moderna, ma nega di aver minato le pretese centrali di una o più religioni. Argomenti in questo senso si trovano principalmente tra i filosofi di professione piuttosto che nel pubblico in generale, specialmente tra un gruppo di filosofi che chiamerò "i nuovi razionalisti religiosi"; includono [[w:Alvin Plantinga|Alvin Plantinga]], [[w:William Alston|William Alston]], [[:en:w:Nicholas Wolterstorff|Nicholas Wolterstorff]] e [[w:Richard Swinburne|Richard Swinburne]]. I nuovi razionalisti religiosi accettano le affermazioni di base della cosmologia e della biologia moderne (che l'universo è iniziato con il Big Bang, quasi quattordici miliardi di anni fa, e che la vita si è sviluppata attraverso l'[[w:evoluzione|evoluzione]] [[w:Charles Darwin|darwiniana]]), e si concentrano invece sulla metafisica della scienza. Hanno riportato in vita alcune prove medievali di Dio, hanno suggerito che la scienza stessa potrebbe essere inintelligibile a meno che non ci sia un Dio e hanno sostenuto che le leggi scientifiche non possono mostrare l'impossibilità dei miracoli. Con questi risultati metafisici in mano, sostengono anche che i critici scientifici moderni della Bibbia – i cosiddetti "critici superiori", che valutano la Bibbia utilizzando strumenti storici che attingono alla scienza moderna – partono dal presupposto dogmatico che non è possibile avere miracoli. A volte aggiungono considerazioni intese a mostrare che è probabile che alcuni aspetti della Bibbia siano veri.
Alcuni di questi punti sono corretti e importanti. È vero, credo, che la scienza non può confutare l'esistenza di Dio, o dei miracoli. È anche vero che gran parte della critica scientifica alla Bibbia è governata da presupposti che impediscono ai critici di poterla vedere come una registrazione di una vera esperienza religiosa, e che i critici raramente tentano di giustificare questi presupposti. Tali punti negativi – su ciò che la scienza ''non'' può fare – sono inoltre importanti per chiunque voglia considerare la possibilità che la Bibbia, o qualsiasi altra Scrittura, riveli la natura o la volontà di Dio.
Ma non sono d'accordo con il programma positivo dei nuovi razionalisti religiosi. Come la maggior parte dei filosofi, non trovo convincenti le prove di Dio che hanno riportato in vita, e ancor meno sono persuaso dalle considerazioni che adducono sulla probabilità che Dio compia certi miracoli. E anche se hanno ragione sui pregiudizi dei critici biblici moderni, le prove dell'inesattezza storica della Bibbia sono così schiaccianti che è avventato basarsi sulle sue affermazioni fattuali.
Consentitemi quindi di riformulare i punti positivi dei nuovi razionalisti religiosi in termini alquanto diversi dai loro. Il mio punto di vista segue gli insegnamenti di Immanuel Kant, il quale sosteneva che la scienza non può né confutare né provare i principi centrali della religione, e da lì è passato all'argomento secondo cui la religione, se vera, deve essere tale per ragioni indipendenti dalla scienza.
Qualunque cosa possa dire [[w:Richard Dawkins|Richard Dawkins]], la scienza non può escludere l'esistenza di Dio. Dio, se esiste, deve o pervadere l'intero universo empirico o trovarsi al di là di esso; Dio non può essere qualcosa che potremmo osservare in alcuni luoghi e tempi ma non in altri, o la cui presenza potremmo rilevare mediante un esperimento controllato. Testare l'esistenza di Dio significa presumere che ci siano cose o regni indipendenti da Dio, che possono essere paragonati a cose o reami che Dio ha creato; questa è una sciocchezza teologica, almeno per i monoteisti. Quindi Dio non è il tipo di essere la cui esistenza la scienza può eventualmente determinare, non il tipo di essere, in effetti, che può ''avere'' il tipo di esistenza che hanno gli oggetti della scienza. La scienza studia le cose e le forze ''dentro'' il mondo naturale, aspetti limitati di quel mondo che possono essere contrastati con altri aspetti. Non può far presa su un essere o una forza che dovrebbe essere ugualmente presente in tutta la natura, o che struttura o gestisce l'intero mondo naturale senza farne parte. Quindi la scienza non può né provare né confutare l'esistenza di Dio. Né può provare o smentire l'esistenza dei miracoli, che sono sicuramente possibili se c'è un Dio (come potrebbe un essere che governa tutta la natura non riuscire a sospendere le leggi della natura stessa?), e impossibili se non c'è Dio.
Tutto questo è vero, almeno, per la scienza ''moderna''. La scienza moderna è solo uno dei tanti modi in cui gli esseri umani hanno cercato di spiegare il mondo naturale, e alcune teorie premoderne della natura sembravano implicare che ci fosse un Dio. La scienza [[w:aristotelismo|aristotelica]] e [[w:neoplatonismo|neoplatonica]], ad esempio, che in Occidente dominava le visioni medievali del mondo, richiedeva il postulato di un Essere necessario e infinitamente buono, da cui scaturisce ogni altra esistenza. La scienza moderna non richiede una cosa del genere.
Detto questo, un argomento orientato alla scienza per la fede in Dio e fornito dai nuovi razionalisti religiosi mi sembra plausibile. In molti dei suoi libri, Alvin Plantinga ha sottolineato che ci sono buoni argomenti evolutivi contro l'idea che le scienze naturali possano dirci tutto sul nostro mondo. I resoconti evolutivi dello sviluppo della nostra mente suggeriscono che saremo inclini a credere a qualunque cosa sia favorevole alla nostra sopravvivenza. Ma credenze adattative di questo tipo non devono necessariamente essere allineate con la verità. Per la maggior parte del tempo sarà utile alla nostra specie, ad esempio, credere che supereremo viaggi pericolosi o imprese militari anche se non è vero; è possibile che la nostra tendenza a sottovalutare il rischio si sia evoluta perché le creature più realistiche si sono estinte quando le difficoltà o la battaglia le hanno messe in competizione con noi. Perché le nostre teorie scientifiche non dovrebbero essere soggette alle stesse pressioni adattative e sembrarci vere perché è utile per noi crederci, piuttosto che perché in realtà sono vere? Dopotutto, questo è ciò che tendiamo a dire delle teorie scientifiche dei nostri antenati. L'astrologia e la cosmologia tolemaica, diciamo, sopravvissero così a lungo perché crederci era utile alle società in cui fiorivano, piuttosto che perché erano vere. Sembrerebbe una scusa speciale esentare le nostre scienze moderne partendo da questo modo di spiegarle. Ma in tal caso, una visione che si basa solo sulla scienza per ottenere la conoscenza si indebolirà: alle sue stesse condizioni, è improbabile che sia vera. È molto più probabile che le nostre teorie scientifiche si avvicinino alla verità se siamo stati progettati da un Essere tutto buono e tutto saggio che ci ha dato capacità intellettuali destinate, nel tempo, a sviluppare una corretta comprensione dell'universo. Quindi, per quanto strano possa sembrare, abbiamo più ragioni per credere che le teorie scientifiche siano in gran parte vere se la natura è stata creata da un Dio, piuttosto che se la scienza stessa ci raccontasse l'intera storia della natura.
Vorrei presentare un piccolo emendamento a questa argomentazione. Plantinga afferma che la teoria evolutiva consente che le nostre credenze sensoriali quotidiane, così come le nostre teorie scientifiche, siano false. Ciò non può essere giusto: se le nostre convinzioni quotidiane sul nostro ambiente sono adattive, per la maggior parte non possono essere false. ''Dobbiamo'' comprendere bene il nostro ambiente quotidiano, nel complesso, altrimenti ci estingueremmo rapidamente. Ciò che vediamo, ascoltiamo e tocchiamo fornisce le informazioni di cui abbiamo bisogno per trovare cibo e riparo adeguati ed evitare i pericoli. Non possiamo sbagliare regolarmente e sopravvivere. Le nostre ''teorie'' più elaborate sulla realtà non sono soggette a queste pressioni, tuttavia, e siamo sopravvissuti abbastanza bene, nel corso di molti secoli, con teorie che erano terribilmente sbagliate. Tuttavia, questo punto si applica all'evoluzione per selezione naturale tanto quanto a qualsiasi altra teoria, quindi Plantinga ha ragione sul fatto che quella teoria, quando considerata come l'intera verità sulla natura, tende a minare se stessa. La scienza in generale, inclusa la teoria dell'evoluzione, sembra molto più probabile che sia vera se le nostre menti sono state progettate da Dio che se sono nate da una serie di incidenti arbitrari.
Ciononostante, questa argomentazione offre ai credenti meno di quanto si possa pensare. Mostra tutt'al più che la scienza acquista credibilità quando viene compresa in un quadro che include un Dio, non che sia impossibile altrimenti; lascia ampiamente aperto quale tipo di Dio sarebbe necessario per dare un senso alla scienza; e una delle cose che lascia quindi aperte è se il Dio in questione abbia bisogno di assomigliare al Dio di qualsiasi religione tradizionale. È bello avere in mano qualche ragione scientificamente rilevante per favorire la fede in Dio, ma questo non è sufficiente per giustificare un impegno per ebraismo, cristianesimo o islam. E non riesco a immaginare che qualcuno effettivamente aderisca a queste religioni sulla base di un tale argomento. Sarebbe meglio trattare l'argomento di Plantinga semplicemente come un supplemento ad altre ragioni per cui dobbiamo credere in Dio, non una ragione principale per tale credenza.
Quando ci rivolgiamo alle religioni tradizionali in cui la fede in Dio è solitamente inclusa, scopriamo che il tentativo dei nuovi razionalisti religiosi di strappare il rispetto per le loro credenze alla scienza moderna è più un ostacolo che un aiuto. Ho in mente in particolare la loro volontà di accettare molte falsità fattuali nei testi sacri, insistendo sul fatto che alcune affermazioni, centrali per la loro fede, possono essere ancora vere. È davvero plausibile che Dio riveli la Sua vera natura o volontà per gli esseri umani in un libro pieno di falsità, dal quale dobbiamo cogliere con cautela le poche perle di verità? I nuovi razionalisti religiosi vogliono mostrare il loro rispetto per la scienza ammettendo che [[w:Giosuè (condottiero biblico)|Giosuè]] non ha fermato il sole, che non ci sono mai state persone che hanno vissuto per otto o novecento anni e che gran parte della magia attribuita a Gesù probabilmente non è avvenuta, mentre insistono ancora sul fatto che Gesù è risorto (sono quasi tutti cristiani; per un ebreo, l'affermazione equivalente sarebbe che ci sia stata una rivelazione al Sinai); gli storici che affermano il contrario – suggeriscono loro – esprimono un pregiudizio antireligioso. Ammetto che gli storici non sono riusciti a mostrare — come avrebbero potuto? — che Gesù ''non'' risorse, o che non vi fu alcuna rivelazione al Sinai. Ma il fatto che questi eventi siano registrati da scrittori che hanno sbagliato molto altro dovrebbe farci riflettere. Perché supporre che gli scrittori biblici abbiano ragione su questi eventi se hanno mentito o si sono sbagliati sul fatto che Giosuè abbia fermato il sole, sulla magia di Gesù e su una miriade di altre cose? Gli storici moderni dubitano che ci sia mai stata una schiavitù di massa degli israeliti in Egitto, per non parlare di un esodo del tipo descritto nella Bibbia. Se nessuno di questi eventi si è verificato, ci vuole un'enorme sospensione dell'incredulità per supporre che sia accaduto qualcosa di lontanamente simile alla rivelazione sinaitica.
Come ebreo, questo esempio è particolarmente importante per me: rimane ben poco della mia religione se la verità nella religione dipende dall'accuratezza storica e la storia del Sinai è imprecisa. Alcuni scrittori cristiani hanno suggerito che la loro religione è più in forma, poiché l'unico fatto storico che le interessa è la risurrezione di Gesù, fatto che è più facilmente isolato dalla confutazione storica rispetto a un evento che si dice sia accaduto a un intero popolo. Ma Gesù si descrive esplicitamente come l'erede e il compimento degli insegnamenti di Mosè. Quindi, se l'ebraismo è smentito dalla storia, lo sarà anche il cristianesimo. ([[w:Moses Mendelssohn|Moses Mendelssohn]], un filosofo ebreo del diciottesimo secolo, notoriamente rispose al suggerimento di convertirsi al cristianesimo dicendo che era come dire a qualcuno che viveva al piano terra di una casa con fondamenta traballanti che avrebbe dovuto invece trasferirsi all'ultimo piano). Così è per l'islam. Potrebbe essere difficile immaginare come le prove storiche possano confutare l'affermazione che [[w:Maometto|Maometto]] avesse parlato all'[[w:Arcangelo Gabriele|angelo Gibreel]]. Ma Maometto presenta il suo insegnamento come erede e complemento agli insegnamenti di Mosè. Quindi, se la storia ebraica centrale sulla rivelazione al Sinai viene minata, anche il [[w:Corano|Corano]] diventa poco plausibile.
In poche parole, l'accuratezza storica di qualsiasi testo sacro alle religioni abramitiche è un debole piolo a cui appendere il proprio cappello religioso, anche se pregiudizi antireligiosi pervadono l'assalto storico moderno a questi testi. Né a questo proposito sono in forma migliore le altre religioni. Ci sono buone ragioni storiche per supporre che le storie di miracoli dovunque tendano a nascere sul tardi, dopo che una religione è già stata fondata, e poi a diffondersi all'interno della comunità religiosa di riferimento senza alcuno sforzo serio per accertarne la verità. Alcune religioni non dipendono molto dai miracoli. Nessun fatto della storia potrebbe influenzare la verità o la falsità degli aforismi del ''[[w:Daodejing|Tao Te Ching]]'', per esempio, sebbene ci siano leggende miracolose sul suo autore (nato da vergine, tra le altre cose) che potrebbero aver dato credito al libro. Ma se queste religioni sono immuni dalla confutazione storica, è perché non fanno appello al tipo di evidenza che la scienza moderna, e gli storici informati dalla scienza moderna, possono valutare. Ogni volta che una comunità religiosa afferma che i suoi testi sacri sono convalidati da eventi storici, l'archeologia e la linguistica moderne e la [[w:Metodo del carbonio-14|datazione al carbonio]] possono essere utilizzate per dimostrare che quegli eventi non hanno avuto luogo come descritto — e in ogni caso finora esaminato, le prove vanno contro tali pretese.
Fortunatamente, ci sono buone ragioni per mettere da parte scienza e storia, quando si valuta la verità dei testi rivelati. In primo luogo, come ho già notato, l'idea di un Dio è l'idea di un essere che per definizione non può essere né verificato né falsificato con mezzi scientifici. Nessuna osservazione o esperimento sarebbe sufficiente per provare l'esistenza di Dio, né alcuna osservazione o esperimento per dimostrare che Dio non esiste. (Allo stesso modo, le prove scientifiche non possono né provare né smentire l'esistenza di un principio spirituale che pervade l'universo come il [[w:Tao|Tao]] – o un'affermazione, come quella centrale nel buddhismo, che esiste un modo per afferrare il nulla di noi stessi che porrà fine a tutte le nostre sofferenze). Ne consegue che anche se incontrassimo Gesù, vedessimo le meraviglie a lui attribuite e lo seguissimo giorno e notte, non potremmo stabilire se fosse o meno Dio, e anche se avessimo udito una grande voce che proclamava i Dieci Comandamenti al Monte Sinai, non potevamo sapere che quella voce fosse di Dio. Al massimo, se assistessimo direttamente a questi eventi, potremmo concludere che ci sono poteri notevoli nell'universo di cui la scienza non è a conoscenza. Potremmo concludere che qualcosa come la magia nei libri di ''[[w:Harry Potter|Harry Potter]]'' o di un fumetto ''[[w:Marvel Comics|Marvel]]'' per esempio fosse possibile. Ma questo ci permetterebbe di credere in figure come [[w:Albus Silente|Dumbledore]] o [[w:Superman|Superman]], non in un Dio che trascende tutti gli altri poteri ed è il loro creatore o sovrano. Adorare un dio simile a Dumbledore sarebbe idolatria, per un ebreo o cristiano o musulmano. Questo è tuttavia l'unico tipo di dio che l'evidenza empirica, e le scienze basate su tale evidenza, potrebbero accertare.
Allo stesso modo, né le nostre stesse osservazioni né le scienze basate sull'osservazione umana possono assicurarci che Dio ''non'' ci sta parlando, in nessun momento o tramite alcun libro. Per le stesse ragioni per cui la scienza non può confutare l'esistenza di Dio, non può nemmeno provare che la Torah o il Corano ''non'' provengano da Dio. Vale a dire che ciò che è vero in questi libri, se hanno una verità da dire, non è una questione scientifica.
E infatti non si presentano come dicessero verità scientifiche. La massiccia [[w:Tanakh|Bibbia ebraica]] ha un breve capitolo di apertura sulla creazione dell'universo, e quel capitolo è altamente poetico e poco dettagliato. Successivamente, i suoi personaggi fanno affidamento qua e là su una presunta conoscenza della zootecnia ({{passo biblico2|Genesi|30:37-43}}) o della magia ({{passo biblico2|Esodo|7:9-13}}). Ma questi sono incidenti minori, la Bibbia non offre alcun resoconto teorico delle forze che stanno dietro di loro e sono irrilevanti per i suoi insegnamenti religiosi. Le dettagliate teorie fisiche e biologiche che si possono trovare in Platone e in Aristotele non hanno controparti nella Bibbia, nemmeno nei suoi cosiddetti [[w:Libro sapienziale|libri di "sapienza"]]. Lo stesso vale per i Vangeli e il Corano, e ancora di più per i Veda e le Upanishad, il ''Tao Te Ching'' e gli ''[[w:Dialoghi (Confucio)|Analecta di Confucio]]''. Questi testi sono tutti chiaramente destinati a darci una sorta di guida "etica", e una visione di Dio o di un principio metafisico con cui dovremmo essere allineati, piuttosto che qualsiasi cosa che possa competere con la scienza.
Questo è anche il modo in cui le tradizioni religiose basate su questi testi li hanno trattati per la maggior parte. [[w:Agostino di Ippona|Agostino]] interpreta la storia biblica della creazione come un'allegoria della filosofia platonica (la "luce" che viene creata prima del sole è la luce della saggezza), sebbene possa anche aver creduto che sia avvenuta letteralmente. [[Maimonide]] dice che se la migliore scienza che abbiamo potesse dimostrare in modo definitivo che non c'è creazione, dovremmo rifiutare il livello letterale della storia biblica e attribuirle solo un significato allegorico. Così com'è, egli pensa, dobbiamo rifiutare il livello letterale di tutte le caratterizzazioni antropomorfiche di Dio nella Bibbia, e dedica gran parte della sua ''[[Guida dei perplessi]]'' a mostrare come si possa dare a questi brani un significato alternativo. Inoltre, Agostino e Maimonide sono tra le figure più importanti nelle rispettive tradizioni e sebbene le loro opinioni filosofiche nel loro insieme fossero talvolta controverse, i loro metodi di lettura dei testi sacri non lo erano. I rabbini classici e medievali, e i padri della Chiesa, erano inclini a reinterpretazioni radicali della Scrittura, leggendovi spesso un insegnamento filosofico o mistico che ritenevano dovesse contenere la rivelazione, e sottolineando sempre il risultato etico o teologico dei testi piuttosto che loro accuratezza storica. Ciò che rende veri i Vangeli per Agostino, e la Torah vera per Maimonide, è una visione metafisica che trascende i fatti empirici — che in effetti mostra l'irrilevanza ultima dei fatti empirici. Ciò che rende veri questi libri per altre figure cristiane ed ebraiche più mistiche è una metafisica diversa. Ma per nessuno dei grandi plasmatori del cristianesimo, dell'ebraismo e dell'islam – praticamente per nessuno prima dell'era moderna – la verità di un testo sacro è supposta sia come le verità della scienza empirica.
Allora, cosa significa "verità", quando non significa verità scientifica? Potremmo iniziare a rispondere a questa domanda con il modo in cui "vero", o la parola generalmente tradotta come "vero" (''emet''), funziona nella Bibbia ebraica. Il più delle volte, caratterizza una persona o un modo di agire piuttosto che una frase. La prima volta che appare è quando il servo di Abramo, che stava cercando una sposa per Isacco, dice al padre e al fratello di Rebecca di essere stato guidato da Dio su un "vero sentiero" (''derekh emet'') verso Rebecca; poi prosegue chiedendo se lo tratteranno "con benevolenza e verità" dandogliela ({{passo biblico2|Genesi|24:48-49}}). Più tardi, Jethro consiglia a Mosè di scegliere "persone di verità" (''anshe emet'') per aiutarlo a giudicare il popolo ({{passo biblico2|Esodo|18:21}}; cfr. {{passo biblico2|Neemia|7:2}}). Potremmo tradurre ''emet'' come "sicuro" o "affidabile": una persona o un sentiero "vero" è sicuro o affidabile. (Gli ebrei esclamano in preghiera, due volte al giorno, "il Signore tuo Dio è vero", il che può solo significare che Dio è affidabile, qualcuno di cui dovremmo fidarci). Ciò porterebbe la parola ebraica in linea con alcuni usi più antichi di quella italiana, dal [[wikt:verità|latino ''veritas'']], derivato di ''verus'' ossia "vero" oppure dal [[w:sanscrito|sanscrito]] ''vrtta'' cioè "fatto, accadimento".
A volte la Bibbia ebraica usa ''emet'' per caratterizzare le frasi. La [[w:Regina di Saba|Regina di Saba]] esclama: "Era vero, dunque, quanto avevo sentito nel mio paese sul tuo conto e sulla tua saggezza!" dopo che Salomone ha risposto in modo soddisfacente alle sue domande ({{passo biblico2|1Re|10:6}}). Il Deuteronomio richiede che le notizie di idolatria in una città siano investigate attentamente e che si agisca solo se si rivelano "vere e certe" ({{passo biblico2|Deuteronomio|13:15}}). Ciò è simile al modo in cui usiamo oggi il linguaggio della verità: valutare enunciati che possono essere verificati dall'osservazione diretta. Ma nel contesto di un libro che usa il "vero" principalmente per valutare persone e percorsi, la sua applicazione alle frasi è derivata. La domanda che la Bibbia solleva, quando utilizza la parola ''emet'', è: "Puoi ''fidarti'' di questa persona, percorso o frase?" E nel caso di un discorso – o di ''certe'' frasi: quelle che destano sospetti, come il resoconto della saggezza di Salomone per la Regina di Saba, e come gli israeliti dovrebbero fare per i resoconti di città idolatriche – la via per dare fiducia può richiedere l'osservazione diretta o una modalità di indagine che prefigura quelle della scienza moderna. Quando si tratta di fidarsi di persone o percorsi, potrebbe non essere disponibile alcun test di osservazione o metodo di indagine. Mosè presumibilmente scelse i suoi assistenti giudici in base a valutazioni generali di carattere, e il servitore di Abramo riuscì a trovare solo un ''segno'' che era su un percorso affidabile verso la sposa di Isacco. In ogni caso, il punto di chiamare qualcosa "vero" nella Bibbia sembra essere chiaramente che ci si può fare affidamento, non che sia sopravvissuto al tribunale della logica o dell'evidenza empirica. Una persona o un percorso di verità, e forsanche una frase vera, è uno/a di cui possiamo e dobbiamo ''fidarci'', indipendentemente dal fatto che abbia superato o meno test logici o empirici.
Allora, quando ci chiediamo se la stessa Bibbia ebraica sia vera, dovremmo renderci conto che nei suoi stessi termini quella domanda significa: "Possiamo e dobbiamo farci affidamento? Fornisce una guida affidabile per le nostre vite?" E questa domanda è molto diversa dalla domanda: "Le sue affermazioni sono verificate empiricamente? Supera i test che abbiamo escogitato per abbinarlo alle nostre stesse osservazioni?" Ancora una volta, nei suoi stessi termini, la Bibbia sembra così evitare di essere trattata come un oggetto di indagine scientifica. Ci invita invece a fidarci di essa come guida, per stabilire una sorta di relazione etica con essa.
Inoltre, la nostra discussione sulla verità nella Bibbia mostra che almeno un'antica cultura trattava la verità in modo del tutto diverso da come la trattiamo nella nostra epoca moderna, dominata dalla scienza. Abbiamo anche visto che l'uso biblico del linguaggio della verità aveva analogie in alcuni aspetti del primo uso linguistico, anche in italiano. Credo che ci siano fenomeni simili in molte società premoderne.
In ogni caso, ora abbiamo in mano un modello per comprendere la verità che ci allontana dall'idea che la scienza fornisca l'unica pietra di paragone per stabilire se le affermazioni meritino tale designazione. Sviluppiamo un po' questo modello; penso che scopriremo catturi molte delle nostre intuizioni sulla verità, che sopprimiamo quando ci pensiamo solo in termini scientifici.
Inizia con il pensiero che la verità si applica principalmente ai parlanti, piuttosto che a ciò che dicono, e che ci invita principalmente a ''fidarci'' di ciò che dicono, a seguirla anche quando non possiamo controllarla o verificarla da soli. Questa affermazione sulla verità stessa è vera? Bene, pensa alle occasioni in cui ci troviamo ad aver bisogno della parola "vero". Se mi dici: "C'è uno scoiattolo nero su quell'albero", mentre lo stiamo guardando entrambi, ''potrei'' dire: "È vero", ma potrei anche solo annuire o ripetere quello che hai detto: "Sì, io vedo lo scoiattolo nero" o, a un amico vicino a noi, "Guarda, c'è uno scoiattolo nero". In generale, quando ho capito quello che dici e l'ho verificato io stesso, non ho bisogno di un linguaggio veritiero: posso solo affermare i tuoi resoconti. Le cose sono nettamente diverse se pronunci un'affermazione matematica che non capisco o mi parli di qualcosa che non ho osservato. Allora potrei certo chiedere: "È vero?" – a te o a qualcun altro – e cercare una sorta di certezza che posso fare affidamento su ciò che hai detto. Tipicamente chiediamo la verità delle affermazioni che non possiamo verificare da soli e vogliamo comunque qualche motivo per fidarci. Ci interroghiamo su una teoria scientifica che non comprendiamo bene, o su un'affermazione scientifica basata su esperimenti che altri hanno effettuato. Quindi chiediamo a uno scienziato che conosce il campo se sia vero. Ci interroghiamo su una frase matematica o logica ma non abbiamo le capacità per indagarla da soli. Quindi chiediamo a un matematico o a un logico se è vero. Oppure ci chiediamo se la moralità, o la nostra religione, richiedano da noi un'azione particolare. Pertanto, chiediamo a qualcuno con maggiore saggezza, o conoscenza della nostra religione, se è vero che dobbiamo agire in questo modo. Potremmo anche chiedere ad altri se la persona che abbiamo scelto – per la guida scientifica o matematica o morale o religiosa – sia veramente esperta o saggia, o veramente esperta o saggia rispetto a ciò che conta per noi.
Questi sono motivi molto diversi per fidarsi e cercare una guida, ma tutti collegano l'affidabilità alla verità. Suggerisco che in generale ci affidiamo maggiormente al linguaggio della verità quando cerchiamo di capire cosa dovremmo credere o fare, e vogliamo una guida affidabile che ci aiuti a capirlo. Ciò che ci interessa in primo luogo, in questi casi, è se la nostra presunta guida sia veritiera o meno; se le affermazioni particolari che lui o lei sostiene siano vere o meno, speriamo deriveranno da quella determinazione. Ora, nella scienza o nella matematica, questo tipo di veridicità può essere accertato in modo abbastanza definitivo. Esistono metodi rigorosi per controllare le affermazioni delle nostre guide, che ci aspettiamo che conoscano e utilizzino, e che possiamo chiedere ad altri di utilizzare, se sospettiamo che le nostre guide siano disoneste. Nella religione e nella moralità, non ci sono test così rigorosi. Non c'è modo di verificare definitivamente se l'aborto è giusto o sbagliato, tanto meno se Dio ha davvero parlato sul Sinai o se ciò implica che non si può guidare di [[w:Shabbat|Shabbat]]. Certamente, non c'è un modo di verificare queste cose che sia così formalizzato, o che fornisca risposte chiare, come i metodi di prova a disposizione di logici e matematici, o i modi di raccogliere e valutare le prove a disposizione di un fisico. Ma ciò non significa che stia succedendo qualcosa di diverso quando usiamo l'etichetta "vero" per le parole di un prete o di un rabbino piuttosto che di un fisico. In entrambi i casi, stiamo cercando di capire se il discorso di una persona è affidabile; l'unica differenza sono i criteri su cui basiamo tale fiducia.
Finora ho usato la parola "guida" per le persone di cui siamo inclini a fidarci. Più comunemente, chiamiamo queste persone "autorità": usiamo il linguaggio della verità quando sentiamo di aver bisogno di fidarci delle autorità scientifiche, matematiche e religiose piuttosto che affidarci alle nostre osservazioni e al nostro potere di ragionamento. Vorrei ora introdurre una distinzione tra due tipi di autorità. Un tipo lo chiamerò "esperti", mentre per l'altro riservo la parola "autorità". Ci rivolgiamo a esperti scientifici e matematici quando non siamo in grado di valutare da soli un'affermazione di fatto e la loro esperienza è costituita dall'aver seguito una formazione sulle modalità con cui le affermazioni vengono verificate nel loro campo particolare. I segni della loro esperienza, quindi – i loro titoli di studio, posizione accademica o qualsiasi altra cosa – dovrebbero assicurarci che conoscono il modo corretto di controllare le affermazioni nel loro campo e lo usano con integrità. Le loro credenziali ci danno fiducia che la loro capacità di controllare queste cose può sostituire la nostra; rivolgendoci a loro, è ''come se'' verificassimo noi stessi le affermazioni. Vale a dire, consideriamo gli esperti in linea di principio sullo stesso livello epistemico di noi stessi, che hanno semplicemente investito le loro energie nell'acquisizione di competenze che noi non abbiamo acquisito. Proprio come potremmo rivolgerci a un calzolaio qualificato per realizzare le nostre scarpe, anche se in linea di principio avremmo potuto imparare a fare le scarpe da soli, così ci rivolgiamo a un esperto scientifico per verificare affermazioni fattuali che non abbiamo imparato a verificare. Certo è possibile che siamo incapaci di acquisire le capacità intellettuali con cui gli scienziati fanno il loro lavoro, ma anche allora li vediamo come persone che hanno ampliato le capacità di osservazione e di ragionamento che noi stessi possediamo. Non li vediamo moralmente o spiritualmente superiori a noi stessi; li consideriamo nostri eguali morali e non guardiamo a loro per cambiare i nostri ideali o orientamento nella vita. In breve, assumiamo esperti quando sappiamo cosa vogliamo fare e abbiamo semplicemente bisogno di informazioni che ci aiutino a farlo, non quando stiamo cercando di capire cosa dovremmo fare in primo luogo — quali dovrebbero essere i nostri obiettivi, nel complesso.
Le cose sono molto diverse quando si tratta di autorità etiche e religiose. Lì spesso cerchiamo proprio qualcuno di cui ci possiamo fidare che ci aiuti a capire cosa dovremmo cercare in generale e forse per aiutarci a cambiarci in modo da desiderare i nuovi fini che ci aiutano a fissare. Lì, inoltre, non ci aspettiamo di avere un modo chiaro per testare le nostre guide – la stessa nozione di "testarle" suggerisce una posizione di saggezza superiore che, per ipotesi, non pensiamo di occupare – né supponiamo che ci sia un metodo chiaro per formarli a garantire che le loro affermazioni siano accurate. Nella scelta di una guida, cerchiamo alcune virtù generali – integrità, umiltà, sensibilità – come anche, forse, una certa assicurazione che condividono il nostro orientamento etico o religioso generale. Cerchiamo ''segni'' che possano condurci sulla buona strada, come il servo di Abramo cercò segni che Rebecca fosse la persona che Dio voleva che scegliesse come sposa per Isacco, o come Mosè cercò segni che i suoi giudici assistenti fossero ''anshe emet'': persone di verità o integrità. E siamo molto più preoccupati che parlino con sincerità, nel complesso, piuttosto che non dicano cose vere. Non le stiamo impiegando, come impieghiamo esperti scientifici, per aiutarci a raggiungere uno scopo che ci siamo già prefissati, ma per aiutarci a stabilire tali scopi in primo luogo, per aiutarci a determinare che tipo di vita dovremmo condurre. In questo contesto, può anche accadere che un'autorità veritiera (degna di fiducia) possa dirci opportunamente qualcosa che, preso alla lettera, è ''falso''.
Un esempio: il saggio e onesto Alessio mi dice che troverò un grande tesoro nel villaggio sopra la montagna. Avido quale sono, mi precipito a cercarlo. Ma quello che in realtà trovo è una terribile carestia. Avendo portato con me molto cibo per farmi andare avanti mentre cercavo il tesoro, sono in grado di alleviare la sofferenza e mi metto al lavoro per farlo. A quanto pare, alleviare la sofferenza ha un forte impatto su di me, quindi torno dal villaggio sentendomi piuttosto bene con la vita e con me stesso. Tuttavia, sono ancora infastidito dal fatto che non ci fosse un tesoro. Quando interrogo Alessio sulla sua bufala, divento ancora più infastidito, perché scopro che sapeva perfettamente che le persone stavano morendo di fame nel villaggio e che per me non c'era nulla da trovare. "Ma", dice, "l'opportunità che ti ho dato di aiutare gli altri – e di provar gioia nel farlo – non era forse un grande tesoro?" Se sono d'accordo che lo era, come infatti potrei esserlo, sicuramente non considererò Alessio un bugiardo. Se mestamente riconoscessi anche, come potrei, che non sarei mai andato al villaggio se Alessio non avesse usato la parola "tesoro", potrei anche ammettere che mi ha detto la verità — nell'unico modo in cui avrei potuto ascoltarla.
Questa storia ricorda i racconti popolari di molte tradizioni premoderne, in cui l'idea di seguire una guida nella vita – un guru, un profeta, un saggio – era molto più comune di quanto non lo sia oggi. Oggi diamo troppa importanza all'autonomia individuale per essere a nostro agio con questo tipo di relazioni di orientamento. Tale è forse il motivo per cui l'idea stessa di un'autorità etica, e il tipo di espressioni di verità ad essa associata, ci sono diventati sconosciuti. Ma anche oggi molti di noi assorbono la guida etica da varie figure, e in ogni caso conserviamo abbastanza racconti popolari premoderni da poter riconoscere l'aspetto di un'autorità. Come spiegherò tra breve, tale autorità è essenziale per la religione rivelata.
Nel frattempo, si notino tre caratteristiche della mia storia:
Primo, non considererei Alessio sincero – onesto – se egli mi ingannasse regolarmente. È solo se il suo percorso di vita è dignitoso e ponderato, e se utilizza lo stile del consiglio indiretto esemplificato da questa storia solo in circostanze in cui è chiaramente necessario condurre il suo ascoltatore a una vita migliore, che chiunque potrebbe concedergli che questo consiglio è parte integrante della veridicità, piuttosto che una sua violazione.
Secondo, la scelta delle parole di Alessio è adattata alle caratteristiche particolari, inclusi i vizi particolari, del suo ascoltatore; quello che dice sarebbe totalmente falso se diretto a qualcuno con tratti diversi.
Terzo, l'idea che la frase "C'è un tesoro nel villaggio sulle montagne" possa alla fine essere vera dipende dal fatto che venga data un'interpretazione particolare, e che tale interpretazione abbia senso per il suo destinatario solo dopo che ha cambiato il modo in cui vive. Inoltre, la frase sposta il suo registro man mano che viene reinterpretata. A prima vista, sembra che si tratti di "tesoro" nel senso letterale di tale termine; in seguito, la parola si rivela metaforica, o almeno assume un nuovo significato letterale, diverso da quello che il destinatario si aspettava.
Le autorità etiche generalmente mostrano queste tre caratteristiche. Ci fidiamo di tali autorità, quando lo facciamo, solo se la loro condotta generale di vita mostra integrità e saggezza etica, e le occasioni in cui sembrano fuorviare possono essere facilmente spiegate come destinate ad aiutare la persona a cui erano indirizzate. Inoltre, possiamo beneficiare solo da autorità che prestano molta attenzione alle caratteristiche particolari di tutti coloro a cui si rivolgono, riconoscendo che ciò che muove un dato essere umano sarà spesso diverso da ciò che muove qualcun altro. E infine, seguire un'autorità ha più senso se si sta portando avanti un corso d'azione esteso e si può reinterpretare periodicamente ciò che l'autorità dice mentre si va avanti. Se il punto è proprio ''trasformare'' se stessi, cambiare radicalmente il proprio carattere o orientamento nella vita, allora è probabile che ci vorrà del tempo e che porti ad avere una nuova, più profonda comprensione di ciò che la propria autorità dice dopo il cambiamento di quanto non si sia compreso prima. Quest'ultimo punto è il motivo per cui le autorità possono impiegare modi oscuri o indiretti per dire le cose: ciò che vogliono trasmettere non può essere adeguatamente compreso dai loro ascoltatori fino a quando quegli ascoltatori non sono stati trasformati. E nel corso di tale trasformazione, le espressioni dell'autorità potrebbero passare da un registro letterale a uno metaforico, o acquisire nuovi significati letterali che non ci aspettavamo che avessero quando li abbiamo ascoltati per la prima volta.
In sintesi, ciò che cerchiamo quando ci chiediamo se dovremmo fidarci di un'affermazione scientifica – considerarla vera – è molto diverso da ciò che cerchiamo quando ci chiediamo se fidarci delle parole di un'autorità etica. Usiamo prove scientifiche nel corso di progetti che abbiamo già determinato per noi stessi; ci rivolgiamo alle autorità etiche per aiutarci a capire quali progetti dovremmo perseguire in primo luogo. E i testi rivelati o sacri, suggerisco, sono meglio compresi come autorità etiche. Sono le parole di una guida etica, non di un esperto scientifico, e ciò significa che se sono vere, sono vere nel modo in cui possono esserlo le parole di una guida etica, non nel modo in cui può essere vera una perizia tecnica. Tutta la verità è affidabilità (l'accuratezza è solo un segno o un tipo di affidabilità). Definire vera la Torah significa che ci si può fidare di essa, e chiamare vera la teoria dell'evoluzione significa che ci si può fidare di essa. Ma ci sono diversi tipi di fiducia e diverse ragioni per fidarsi, e le ragioni che abbiamo per fidarci di una persona o di un libro per aiutarci a trasformare le nostre vite sono radicalmente diverse dalle ragioni che abbiamo per fidarci di una teoria scientifica.
Consideriamo, in questa luce, alcune delle caratteristiche principali dei testi rivelati o sacri. Come l'osservazione di Alessio sul tesoro, la Torah, il Corano e il ''Tao Te Ching'' non sono semplici: sono invece scritti in un linguaggio poetico e oscuro che richiede una continua interpretazione. E man mano che vengono riletti nel tempo, ciò che sembrano dire può cambiare enormemente. La Torah acquisì significati platonici e aristotelici e una varietà di significati mistici nella tarda antichità e nel periodo medievale, come anche i Vangeli e il Corano; nel mondo moderno, in questi testi sono stati trovati significati kantiani ed esistenzialisti. I devoti credenti si dilettano in questo tipo di interpretazione e reinterpretazione. Le storie letterali della Torah non sono che la sua "veste", dice un rabbino nello ''[[Zohar]]'' (una delle principali fonti di misticismo ebraico), e "chiunque suppone che la Torah stessa sia questa veste e nient'altro,... non avrà porzione nel mondo a venire".
Sempre come l'osservazione di Alessio sul tesoro, i testi rivelati o sacri si rivolgono a persone diverse in modi diversi. Alcuni sono commossi dal contenuto morale di questi testi, altri dalle intuizioni metafisiche che se ne possono trarre, altri ancora dalla loro poesia. Inoltre, ogni testo parla ad alcuni tipi di persone più che ad altri. (Più avanti vedremo come questo punto aiuti a sostenere un argomento a favore del pluralismo religioso: un essere spirituale tutto buono potrebbe benissimo aver organizzato le cose in modo che alcuni libri rivelino la Sua natura e volontà ad alcune persone, e altri libri ad altri, in accordo con le differenze emotive e storiche che esistono tra tutti noi.) E confidiamo in questi libri, quando lo facciamo, perché pensiamo che ci guidino moralmente e spiritualmente, ci diano saggezza su come condurre la nostra vita. Quando ci chiediamo se il testo sacro con cui siamo cresciuti sia vero, o se convertirci a una tradizione con un testo sacro diverso, cerchiamo nel testo segni di saggezza morale, come il servo di Abramo cercava segni morali che la sposa che stava considerando per Isacco fosse proprio la persona verso cui lo stava conducendo la "vera via" di Dio. Non testiamo ogni frase del testo per la sua verità letterale come potremmo fare con le affermazioni di una teoria scientifica. Non ''capiamo'' nemmeno pienamente il testo, e invece cerchiamo di trarre da esso una serie di pratiche nella speranza che seguire quelle pratiche ci aiuti a capirlo meglio. Vale a dire che libri di questo tipo emergono in un percorso pratico e richiedono un'interpretazione infinita mentre procediamo lungo tale percorso.
È essenziale per un testo rivelato o sacro che sia poetico e oscuro; è essenziale che induca in un percorso pratico; è essenziale che parli ai suoi lettori e ascoltatori secondo le loro configurazioni emotive e non solo la loro ragione; ed è essenziale che sia, o sembri essere ai suoi aderenti, qualcosa che riveli un'elevata saggezza morale e spirituale. Queste sono caratteristiche di un'autorità etica, e il discorso di tali autorità è giustamente chiamato "vero" se c'è una buona ragione per fidarsi di esso quando si persegue una trasformazione radicale di se stessi, o del proprio orientamento nella vita — quando si cerca di scoprire scopi generali diversi, e non semplicemente un modo migliore per raggiungere gli scopi che già si hanno.
Questo non vuol dire che domande fattuali siano irrilevanti quando si cerca un percorso di trasformazione. Se Alessio sbagliasse regolarmente i fatti, nessuno lo considererebbe saggio. Le persone sagge, sia nelle leggende che nella vita reale, generalmente hanno un buon senso della praticità, comprendono il mondo naturale e umano e modellano i loro consigli in modo che si adattino realisticamente alla natura umana. Di conseguenza, gli insegnamenti religiosi appaiono sciocchi se insistono su affermazioni fattuali che non sono sincronizzate con ciò che sappiamo della fisica, della biologia o della storia umana. Troviamo anche difficile riporre la nostra fiducia in un insegnamento religioso che va contro ciò che consideriamo vero metafisicamente. Ho sostenuto in precedenza che la scienza non può né provare né smentire l'esistenza di Dio, ma è improbabile che coloro che sono fiduciosi che Dio non esista ripongano la loro fiducia nella Torah o nel Corano. (È altrettanto improbabile che coloro che sono fiduciosi che abbiamo un sé reale e sostanziale, ripongano la loro fiducia negli insegnamenti buddhisti). E coloro che sono convinti dell'esistenza di Dio da argomentazioni metafisiche possono pensare di aver aggiunto una ragione per fidarsi di una rivelazione teistica.
Ma queste sono ragioni ''contestuali'' o ''supplementari'' per fidarsi o non fidarsi di un testo rivelatore; non possono essere le nostre ragioni principali. Coloro che cercano qualcosa di simile alla verità scientifica in tali testi – che si lamentano della loro oscurità o cercano di valutarli secondo i canoni della competenza scientifica – hanno frainteso in cosa consiste la rivelazione. Se vogliono valutare la verità di questi testi, dovrebbero invece chiedersi: "Questo testo, se interpretato in modo ponderato, offre una saggezza etica di cui non potremmo fare a meno?"
Una risposta negativa a ''questa'' domanda può essere sufficiente per respingere la pretesa di rivelazione di un testo, e una risposta negativa potrebbe essere imminente per molti di questi testi. Ma quando valutiamo la pretesa di rivelazione di un testo sulla base di questa domanda, sia in positivo che in negativo, non ci preoccupiamo della sua verità ''fattuale''. Lo standard di verità (affidabilità) che apportiamo ai testi presumibilmente rivelati è etico, non scientifico; l'etica è la sfera appropriata in cui giudicare la questione della rivelazione. Ne parleremo nel [[Rivelazione e impegno esistenziale/Capitolo 2|prossimo Capitolo]].
{{Vedi anche|Serie delle interpretazioni|Serie dei sentimenti|Serie maimonidea|Serie misticismo ebraico}}
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[[Categoria:Rivelazione e impegno esistenziale|Capitolo 1]]
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Rivelazione e impegno esistenziale/Capitolo 2
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Monozigote
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{{Rivelazione e impegno esistenziale}}
[[File:Rav Mosheh Lichtenstein.jpg|540px|thumb|center|[[:en:w:Mosheh Lichtenstein|Rabbi Mosheh Lichtenstein]], in studio presso la [[:en:w:Yeshivat Har Etzion|Yeshivah Har Etzion]] (Israele, 2007)]]
== ETICA ==
Nel Capitolo precedente ho sostenuto che i testi sacri servono come autorità etiche per quelli di noi che ci credono: cerchiamo da loro una guida etica. Ma fino a che punto può essere così? Molte persone suggeriscono che i Dieci Comandamenti, o l'ammonimento di Gesù ad amare i propri nemici, insegnassero al mondo verità morali che prima non conosceva. Ci fidiamo di una persona o di un libro come autorità etica, tuttavia, solo ''perché'' sembra avere integrità e comprensione delle questioni morali; usiamo la moralità come criterio per ''selezionare'' i nostri testi e insegnanti autorevoli. Ciò suggerisce che apportiamo una comprensione della moralità alla decisione se fidarsi o meno di un testo sacro. Le persone non considerano sacro un libro se sembra loro malvagio.
{{Vedi anche|Serie delle interpretazioni|Serie dei sentimenti|Serie maimonidea|Serie misticismo ebraico}}
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[[Categoria:Rivelazione e impegno esistenziale|Capitolo 2]]
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Disposizioni foniche di organi a canne/Italia/Piemonte/Provincia di Cuneo/Bagnolo Piemonte
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Nuova pagina: {{disposizioni foniche di organi a canne}} Disposizioni foniche del comune di [[w:Bagnolo Piemonte|Bagnolo Piemonte]] raggruppate per edificio. == Capoluogo == * [[Disposizioni foniche di organi a canne/Italia/Piemonte/Provincia di Cuneo/Bagnolo Piemonte/Bagnolo Piemonte - Chiesa San Pietro in Vincoli|Chiesa di San Pietro in Vincoli]] [[Categoria:Disposizioni foniche di organi a canne]]
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Disposizioni foniche del comune di [[w:Bagnolo Piemonte|Bagnolo Piemonte]] raggruppate per edificio.
== Capoluogo ==
* [[Disposizioni foniche di organi a canne/Italia/Piemonte/Provincia di Cuneo/Bagnolo Piemonte/Bagnolo Piemonte - Chiesa San Pietro in Vincoli|Chiesa di San Pietro in Vincoli]]
[[Categoria:Disposizioni foniche di organi a canne]]
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Disposizioni foniche di organi a canne/Italia/Piemonte/Provincia di Cuneo/Bagnolo Piemonte/Bagnolo Piemonte - Chiesa San Pietro in Vincoli
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Nuova pagina: {{Disposizioni foniche di organi a canne}} == Organo maggiore == * '''Costruttore:''' Luigi Berutti * '''Anno:''' 1914-1916 * '''Restauri/modifiche:''' ditta Mola (1933, revisione), Carlo Serratrice (1946, restauro), Rosario Chichi (1975, restauro, dotazione di una seconda consolle, modifiche e ampliamento<ref>l'ampliamento è consistito in alcuni registri suonabili solo dalla consolle ausiliaria.</ref>), ? (2005, restauro) * '''Registri:''' ? * '''Canne:''' ? * '''Trasmissio...
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{{Disposizioni foniche di organi a canne}}
== Organo maggiore ==
* '''Costruttore:''' Luigi Berutti
* '''Anno:''' 1914-1916
* '''Restauri/modifiche:''' ditta Mola (1933, revisione), Carlo Serratrice (1946, restauro), Rosario Chichi (1975, restauro, dotazione di una seconda consolle, modifiche e ampliamento<ref>l'ampliamento è consistito in alcuni registri suonabili solo dalla consolle ausiliaria.</ref>), ? (2005, restauro)
* '''Registri:''' ?
* '''Canne:''' ?
* '''Trasmissione:''' elettrica<ref>installata nel 1975 in sostituzione di quella originaria pneumatico-tubolare.</ref>
* '''Consolle:''' 2: quella originaria fissa indipendente, al centro della cantoria, rivolta verso la navata; quella ausiliaria mobile indipendente, a pavimento
* '''Tastiere:''' 2: di 58 note (''Do<small>1</small>''-''La<small>5</small>'') nella consolle originaria, di 61 note (''Do<small>1</small>''-''Do<small>6</small>'') in quella ausiliaria
* '''Pedaliera:''' concavo-parallela di 30 note (''Do<small>1</small>''-''Re<small>3</small>'') nella consolle originaria, concavo-radiale di 32 note (''Do<small>1</small>''-''Sol<small>3</small>'') in quella ausiliaria
* '''Collocazione:''' in corpo unico, sulla cantoria in controfacciata
<br/>
; Disposizione fonica dalla consolle principale
{| border="0" cellspacing="0" cellpadding="20" style="border-collapse:collapse;"
| style="vertical-align:top" |
{| border="0"
| colspan=2 | '''I - ''Grand'Organo'''''
----
|-
|Principale || 16'
|-
|Principale || 8'
|-
|Dulciana || 8'
|-
|Flauto || 8'
|-
|Gamba || 8'
|-
|Flauto || 4'
|-
|Ottava || 4'
|-
|Duodecima || 2.2/3'
|-
|Decimaquinta || 2'
|-
|Ripieno grave 3 file || 2'
|-
|Ripieno acuto 3 file || 1'
|-
|Tromba || 8'
|-
|Unda maris || 8'
|-
|}
| style="vertical-align:top" |
{| border="0"
| colspan=2 | '''II - ''Espressivo'''''
----
|-
|Principale || 8'
|-
|Gamba || 8'
|-
|Bordone || 8'
|-
|Ottava || 4'
|-
|Dolce || 2'
|-
|Pieno
|-
|Flauto || 4'
|-
|Viole || 8'
|-
|Flebile || 8'
|-
|Oboe || 8'
|-
|Tremolo
|-
|}
| style="vertical-align:top" |
{| border="0"
| colspan=2 | '''Pedale'''
----
|-
|Contrabbasso || 16'
|-
|Subbasso || 16'
|-
|Ottava || 8'
|-
|Violoncello || 8'
|-
|}
|}
== Organo del coro ==
* '''Costruttore:''' ?
* '''Anno:''' seconda metà del XX secolo
* '''Restauri/modifiche:''' no
* '''Registri:''' 4
* '''Canne:''' ?
* '''Trasmissione:''' meccanica
* '''Consolle:''' sporgente dalla parete anteriore della cassa
* '''Tastiere:''' 1
* '''Pedaliera:''' dritta di 13 note (''Do<small>1</small>''-''Do<small>2</small>''), priva di registri propri e costantemente unita al manuale
* '''Collocazione:''' in corpo unico, a pavimento nell'aula
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| style="vertical-align:top" |
{| border="0"
| colspan=2 | '''Manuale'''
----
|-
|Principale || 8'
|-
|Ottava || 4'
|-
|Decimaquinta || 2'
|-
|Decimanona || 1.1/3'
|-
|}
|}
== Note ==
<references/>
== Collegamenti esterni ==
* {{cita web|url=https://bagnolopiemonte.com/concentrico/index.php/storia-del-grande-organo-a-canne-della-chiesa-parrocchiale-s-pietro-in-vincoli|titolo=Storia del grande organo a canne|sito=bagnolopiemonte.com|accesso=30 luglio 2022}}
{{Avanzamento|75%|30 luglio 2022}}
[[Categoria:Disposizioni foniche di organi a canne|Orbassano- Chiesa di San Giovanni Battista]]
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Disposizioni foniche di organi a canne/Italia/Toscana/Provincia di Lucca/Capannori/Camigliano - Villa Torrigiani
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Nuova pagina: {{Disposizioni foniche di organi a canne}} == Cappella == [[File:Villa torrigiani di lucca, cappellina 02.JPG|center|350px]] * '''Costruttore:''' ? * '''Anno:''' XVIII secolo * '''Restauri/modifiche:''' Agati-Tronci (1920, restauro) * '''Registri:''' 7 * '''Canne:''' ? * '''Trasmissione:''' meccanica sospesa * '''Consolle:''' a finestra, al centro della parte anteriore della cassa * '''Tastiere:''' 1 di 45 note con prima ottava scavezza (''Do<small>1</small>''-''Do<small>5</...
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{{Disposizioni foniche di organi a canne}}
== Cappella ==
[[File:Villa torrigiani di lucca, cappellina 02.JPG|center|350px]]
* '''Costruttore:''' ?
* '''Anno:''' XVIII secolo
* '''Restauri/modifiche:''' Agati-Tronci (1920, restauro)
* '''Registri:''' 7
* '''Canne:''' ?
* '''Trasmissione:''' meccanica sospesa
* '''Consolle:''' a finestra, al centro della parte anteriore della cassa
* '''Tastiere:''' 1 di 45 note con prima ottava scavezza (''Do<small>1</small>''-''Do<small>5</small>'')
* '''Pedaliera:''' scavezza a leggio di 8 note (''Do<small>1</small>''-''Si<small>1</small>''), priva di registri propri e costantemente unita al manuale
* '''Collocazione:''' in corpo unico, al centro della cantoria in controfacciata
* '''Accessori:''' ''Tiratutti'' (a pomello)
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| style="vertical-align:top" |
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| colspan=2 | '''Manuale'''
----
|-
|Undamaris || 8'
|-
|Ottava || 4'
|-
|Decimaquinta || 2'
|-
|Ripieno
|-
|Ripieno
|-
|Flauto
|-
|Principale || 8'
|-
|}
|}
== Altri progetti ==
{{interprogetto|w=Villa Torrigiani|w_preposizione=sul|etichetta=villa Torrigiani a Camigliano}}
{{Avanzamento|100%|25 gennaio 2015}}
[[Categoria:Disposizioni foniche di organi a canne]]
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Disposizioni foniche di organi a canne/Italia/Marche/Provincia di Ancona/Castelfidardo
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Nuova pagina: {{Disposizioni foniche di organi a canne}} Disposizioni foniche del comune di [[w:Castelfidardo|Castelfidardo]] raggruppate per edificio. == Capoluogo == * [[Disposizioni foniche di organi a canne/Italia/Marche/Provincia di Ancona/Castelfidardo/Castelfidardo - Collegiata di Santo Stefano|Collegiata di Santo Stefano]] {{Avanzamento|25%|20 dicembre 2018}} [[Categoria:Disposizioni foniche di organi a canne|Castelfidardo]]
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text/x-wiki
{{Disposizioni foniche di organi a canne}}
Disposizioni foniche del comune di [[w:Castelfidardo|Castelfidardo]] raggruppate per edificio.
== Capoluogo ==
* [[Disposizioni foniche di organi a canne/Italia/Marche/Provincia di Ancona/Castelfidardo/Castelfidardo - Collegiata di Santo Stefano|Collegiata di Santo Stefano]]
{{Avanzamento|25%|20 dicembre 2018}}
[[Categoria:Disposizioni foniche di organi a canne|Castelfidardo]]
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Disposizioni foniche di organi a canne/Italia/Marche/Provincia di Ancona/Castelfidardo/Castelfidardo - Collegiata di Santo Stefano
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Nuova pagina: {{Disposizioni foniche di organi a canne}} * '''Costruttore:''' Gaetano Callido * '''Anno:''' 1790 circa<ref>strumento costruito per il monastero di Santa Caterina a Macerata, successivamente ricollocato nell'odierna posizione.</ref> * '''Restauri/modifiche:''' Alessandro Girotto (1992, modifiche) * '''Registri:''' 28 (dei quali 3 elettronici) * '''Canne:''' ? * '''Trasmissione:''' meccanica * '''Consolle:''' mobile indipendente, a pavimento nella cappella del transetto di si...
wikitext
text/x-wiki
{{Disposizioni foniche di organi a canne}}
* '''Costruttore:''' Gaetano Callido
* '''Anno:''' 1790 circa<ref>strumento costruito per il monastero di Santa Caterina a Macerata, successivamente ricollocato nell'odierna posizione.</ref>
* '''Restauri/modifiche:''' Alessandro Girotto (1992, modifiche)
* '''Registri:''' 28 (dei quali 3 elettronici)
* '''Canne:''' ?
* '''Trasmissione:''' meccanica
* '''Consolle:''' mobile indipendente, a pavimento nella cappella del transetto di sinistra
* '''Tastiere:''' 2 di 61 note (''Do<small>1</small>''-''Do<small>6</small>'')
* '''Pedaliera:''' concavo-radiale di 32 note (''Do<small>1</small>''-''Sol<small>3</small>'')
* '''Collocazione:''' in tre corpi, a pavimento nel transetto di sinistra: il corpo aperto a ridosso della parete di sinistra; i corpi espressivi in due elementi ai lati dell'altare della cappella attigua
{| border="0" cellspacing="0" cellpadding="20" style="border-collapse:collapse;"
| style="vertical-align:top" |
{| border="0"
| colspan=2 | '''I - ''Grand'Organo'''''
----
|-
|''aperto''
|-
|Principale || 8'
|-
|Ottava || 4'
|-
|XV || 2'
|-
|XIX || 1.1/3'
|-
|XXII || 1'
|-
|XXVI || 2/3'
|-
|XXIX || 1/2'
|-
|Ripieno || 4 file
|-
|Voce umana || 8'
|-
|Flauto || 4'
|-
|Flauto in XII || 2.2/3'
|-
|Flauto in XVII || 1.3/5'
|-
|<span style="color:#8b0000;">Tromboncini</span> || <span style="color:#8b0000;">8'</span>
|-
|Archi<ref name=archi>registro elettronico.</ref>
|-
|''espressivo''
|-
|Flauto || 8'
|-
|Principalino || 4'
|-
|}
| style="vertical-align:top" |
{| border="0"
| colspan=2 | '''II - ''Espressivo'''''
----
|-
|Bordone || 8'
|-
|Flauto || 4'
|-
|Flauto in XII || 2.2/3'
|-
|Flauto || 2'
|-
|Pienino || 3 file
|-
|<span style="color:#8b0000;">Oboe</span> || <span style="color:#8b0000;">8'</span>
|-
|Cornetto
|-
|Archi<ref name=archi/>
|-
|}
| style="vertical-align:top" |
{| border="0"
| colspan=2 | '''Pedale'''
----
|-
|''aperto''
|-
|Contrabbasso || 16'
|-
|''espressivo''
|-
|Subbasso || 16'
|-
|Bordone || 8'
|-
|Archi<ref name=archi/>
|-
|}
|}
== Note ==
<references/>
{{Avanzamento|100%|20 dicembre 2018}}
[[Categoria:Disposizioni foniche di organi a canne]]
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Disposizioni foniche di organi a canne/Italia/Lombardia/Provincia di Cremona/Cremona/Cremona - Seminario vescovile
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Nuova pagina: {{Disposizioni foniche di organi a canne}} == Cappella maggiore == * '''Costruttore:''' ? * '''Anno:''' seconda metà del XX secolo<ref>installato nel 2020.</ref> * '''Restauri/modifiche:''' no * '''Registri:''' * '''Canne:''' ? * '''Trasmissione:''' meccanica * '''Consolle:''' fissa, addossata alla parete anteriore della cassa * '''Tastiere:''' 2 di 56 note (''Do<small>1</small>''-''Sol<small>5</small>'') * '''Pedaliera:''' dritta di 27 note (''Do<small>1</small>''-''Re<sma...
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text/x-wiki
{{Disposizioni foniche di organi a canne}}
== Cappella maggiore ==
* '''Costruttore:''' ?
* '''Anno:''' seconda metà del XX secolo<ref>installato nel 2020.</ref>
* '''Restauri/modifiche:''' no
* '''Registri:'''
* '''Canne:''' ?
* '''Trasmissione:''' meccanica
* '''Consolle:''' fissa, addossata alla parete anteriore della cassa
* '''Tastiere:''' 2 di 56 note (''Do<small>1</small>''-''Sol<small>5</small>'')
* '''Pedaliera:''' dritta di 27 note (''Do<small>1</small>''-''Re<small>3</small>'')
* '''Collocazione:''' in corpo unico, al centro della cantoria in controfacciata
{| border="0" cellspacing="0" cellpadding="20" style="border-collapse:collapse;"
| style="vertical-align:top" |
{| border="0"
| colspan=2 | '''I - ''Hauptwerk'''''
----
|-
|Gedackt || 8'
|-
|Principal || 4'
|-
|Nassat || 2.2/3'
|-
|Waldflöte || 2'
|-
|Scharff || 4 fach
|-
|}
| style="vertical-align:top" |
{| border="0"
| colspan=2 | '''II - ''Positiv'''''
----
|-
|Pommer || 8'
|-
|Rohrflöte || 4'
|-
|Principal || 2'
|-
|Sesquialtera || 2 fach
|-
|Cymbel || 3 fach
|-
|}
| style="vertical-align:top" |
{| border="0"
| colspan=2 | '''Pedal'''
----
|-
|Subbaß || 16'
|-
|Principalflöte || 4'
|-
|}
|}
{{Avanzamento|100%|29 settembre 2015}}
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Discussione:Rivelazione e impegno esistenziale/Capitolo 2
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