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#RINVIA [[Opera:In morte di Lorenzo Mascheroni]]
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Autore:Giulia Turco Turcati Lazzari
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| Nome = Giulia
| Cognome = Turco Turcati Lazzari
| Attività = scrittrice
| Nazionalità = italiana
| Professione e nazionalità =
}}
== Opere ==
* {{Testo|Il piccolo focolare}}
* {{Testo|La fanciulla straniera}} {{IA|la_fanciulla_straniera_1905}} [[Indice:Turco - La fanciulla straniera.djvu|(pagina Indice)]]
* {{testo|Salvatrice}} {{IA|salvatrice_1897}} [[Indice:Turco - Salvatrice.djvu|(pagina indice)]]
* {{testo|Il passo}} {{IA|il_passo_1903}} [[Indice:Rivista d'Italia, Anno VI, Fasc. VI.djvu|pagina indice]]
* {{testo|Fiori d'inverno}} {{IA|fiori_d_inverno_1894}} [[Indice:Turco - Fiori d'inverno.djvu|pagina indice]]
* {{testo|Oro e orpello}} {{IA|oro_e_orpello_1899}} [[Indice:Turco - Oro e orpello.djvu|pagina indice]]
* {{testo|Il giornale intimo}} {{IA|il_giornale_intimo_1896}} [[Indice:Turco - Il giornale intimo.djvu|pagina indice]]
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== Opere ==
* {{Testo|Il piccolo focolare}}
* {{Testo|La fanciulla straniera}} [[Indice:Turco - La fanciulla straniera.djvu|(pagina Indice)]]
* {{testo|Salvatrice}} [[Indice:Turco - Salvatrice.djvu|(pagina indice)]]
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* {{testo|La gentilezza dell'animo}} [[Indice:Turco - La gentilezza dell'animo.djvu|pagina indice]]
* [[La passione d'Alvise]] {{IA|la_passione_d_alvise_1899}}
* [[La storia d'un ciliegio]] {{IA|la_storia_d_un_ciliegio_1895}}
* [[Canzone senza parole (1901)]] {{IA|canzone_senza_parole_1901}}
* [[La cura di Manuela]] {{IA|la_cura_di_manuela_1898}}
* [[Il romanzo di Luisa Hercolani]] {{IA|il_romanzo_di_luisa_hercolani_1895}}
* [[Il sacrificio di Ieronima]] {{IA|il_sacrificio_di_ieronima_1898}}
* [[Canzone senza parole (1896)]] {{IA|canzone_senza_parole_1896}}
* [[Impressioni e ricordi di Bayreuth]] {{IA|impressioni_e_ricordi_di_bayreuth_1897}}
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== Opere ==
* {{Testo|Il piccolo focolare}}
* {{Testo|La fanciulla straniera}} [[Indice:Turco - La fanciulla straniera.djvu|(pagina Indice)]]
* {{testo|Il passo}} [[Indice:Rivista d'Italia, Anno VI, Fasc. VI.djvu|pagina indice]]
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* {{testo|Il giornale intimo}} [[Indice:Turco - Il giornale intimo.djvu|pagina indice]]
* {{testo|La gentilezza dell'animo}} [[Indice:Turco - La gentilezza dell'animo.djvu|pagina indice]]
* [[La storia d'un ciliegio]] {{IA|la_storia_d_un_ciliegio_1895}}
* [[Canzone senza parole (1901)]] {{IA|canzone_senza_parole_1901}}
** Canzone senza parole
** Una cameriera
** Salvatrice
** La passione di Curzio Alvise
** La cura di Manuela
** Vinta
* [[Il romanzo di Luisa Hercolani]] {{IA|il_romanzo_di_luisa_hercolani_1895}}
* [[Il sacrificio di Ieronima]] {{IA|il_sacrificio_di_ieronima_1898}}
* [[Impressioni e ricordi di Bayreuth]] {{IA|impressioni_e_ricordi_di_bayreuth_1897}}
; già compresi in Canzone senza parole:
* [[La cura di Manuela]] {{IA|la_cura_di_manuela_1898}}
* [[Canzone senza parole (1896)]] {{IA|canzone_senza_parole_1896}}
* [[La passione d'Alvise]] {{IA|la_passione_d_alvise_1899}}
* {{testo|Salvatrice}} [[Indice:Turco - Salvatrice.djvu|(pagina indice)]]
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<noinclude><pagequality level="3" user="Aubrey" />{{RigaIntestazione||— 19 —|}}</noinclude>{{Pt|rampicarono|s’arrampicarono}} a dei fili, su per alti pali, fino a dei globi luminosi e ronzanti.
Fu così che trecento lune elettriche cancellarono coi loro raggi di gesso abbagliante l'antica regina verde degli amori.
E il Binario militare fu costruito. Binario stravagante che seguiva la catena delle montagne più alte e sul quale si slanciarono tosto le nostre veementi locomotive impennacchiate di grida acute, via da una cima all’altra, gettandosi in tutti i precipizi e arrampicandosi dovunque, in cerca di abissi affamati, di svolti assurdi e d’impossibili zig-zag.... Tutt’intorno, da lontano, l’odio illimitato segnava il nostro orizzonte irto di fuggiaschi.... Erano le orde di Podagra e di Paralisi, che noi rovesciammo nell’Indostan.
{{Centrato|4.}}
Accanito inseguimento.... Ecco scavalcato il Gange!
Finalmente il soffio impetuoso dei nostri petti fugò davanti a noi le nuvole striscianti, dagli avvolgimenti ostili, e noi scorgemmo all’orizzonte i sussulti verdastri dell’Oceano Indiano, a cui il sole metteva una fantastica museruola d’oro.... Sdraiato nei golfi di Oman e del Bengala, esso preparava perfidamente l’invasione delle terre.
All’estremità del promontorio di Cormorin, orlato di una poltiglia di ossami biancastri, ecco l’Asino colossale e scarno la cui groppa di cartapecora grigiastra fu incavata dal peso delizioso della Luna....
Ecco l’Asino dotto, dal membro prolisso rammendato di scritture, che raglia da tempo immemorabile il suo rancore asmatico contro le brume dell’orizzonte, dove tre grandi vascelli s’avanzano immobili, con le loro velature simili a colonne vertebrali radiografate.
Subito, l’immensa mandra delle belve cavalcate dai pazzi protese sui flutti musi innumerevoli, sotto il turbinio delle criniere che chiamavano l’Oceano alla<noinclude></noinclude>
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Pagina:Alfonso Varano - Opere scelte 1705-1788.djvu/11
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<noinclude><pagequality level="1" user="Pepato" />{{RigaIntestazione|||{{Sc|iii}}}}</noinclude>''terza rima di Gaspero Leonarducci impressa in parte nell’anno 1739 in Venezia, fu quella che gli eccitò idee novissime di sacro poetare. Da quel punto andò pensando come crear si potesse un genere di poesia interamente spoglio dell’idee della mitologia pagana, il che non venne fatto tampoco, nella grande trattazione delle cose sacre, nè all’Alighieri nè al Sannazaro nè al Vida nè al Tasso nè al Leonarducci medesimo. Il Varano tentò rigorosamente il primo di sbandire dalla italiana poesia la mitologia pagana, mezzo secolo innanzi che la setta volgarmente appellata romantica sorgesse in Europa. Fondò egli il nuovo genere di poesia sul vero della natura e della cristiana religione; l’eseguì nelle sue maravigliose ''Visioni'' ed in molte poesíe liriche; e raccolse le principali idee del suo sistema in un discorso, che prepose alle ''Visioni'', e che noi porremo in fronte di questo Volume. Intese l’autore, da gran poeta e filosofo qual era, che, per isbandire la vaghissima mitologia pagana, conveniva farne prova sopra il genere più immaginoso del poetare, com’è quello delle ''Visioni'', onde avvolgere la severa e misteriosa sublimità della cristiana religione, e la sua filosofia, fredda reggitrice delle passioni, per entro alle immagini più ardite ed energiche della natura e della volgare opinione. Volevasi quindi una cotal aversione dalla terrena felicità e dall’esercizio delle dolci passioni naturalmente guaste e corruttrici, un’arida malinconía, un contento della sola rigida soprannaturale virtù: poi l’infinita e''<noinclude><references/></noinclude>
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OrbiliusMagister
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<noinclude><pagequality level="3" user="OrbiliusMagister" /></noinclude><section begin="s1" /><poem>
''Semplicetta farfalla al lume avezza''
''volar ne gli occhi altrui per sua vaghezza;''
''Ond’aven ch’lla more, altri si dole:''
''Cosi sempr’io corro al fatal mio sole''
''De gli occhi; onde mi ven tanta dolcezza;''
''che’l fren de la ragion amor non prezza;''
''Et chi discerne, è vinto da chi vole:''
''Et veggio ben, quant’elli a schivo m’hanno;''
''Et so, ch’i ne morro veracemente;''
''Che mia vertu non po contra l’affanno.''
''Ma si m’abbaglia amor soavemente;''
''Ch’i piango l’altrui noia, et no ’l mio danno;''
''Et cieca al suo morir l’alma consente.''
</poem><section end="s1" />
<section begin="s2" /><poem>
''A la dolce ombra de le belle frondi''
''Corsi fuggendo un dispietato lume,''
''che’n fin qua giu m’ardea dal terzo cielo;''
''Et disgombrava gia di neve i poggi''
''L’aura amorosa, che rinova il tempo;''
''Et fiorian per le piagge l’herbe e i rami.''
''Non vide il mondo si leggiadri rami,''
''Ne mosse’l vento mai si verdi frondi;''
''Come a me si mostrar quel primo tempo;''
''Tal; che temendo de l’ardente lume''
''Non volsi al mio refugio ombra di poggi,''
''Ma de la pianta più gradita in cielo:''
''Un lauro mi diffese allhor dal cielo:''
''Onde più volte vago de bei rami''
''Da po son gito per selve et per poggi:''
<section end="s2" /><noinclude><references/></noinclude>
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OrbiliusMagister
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''Corsi fuggendo un dispietato lume,''
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''Et disgombrava gia di neve i poggi''
''L’aura amorosa, che rinova il tempo;''
''Et fiorian per le piagge l’herbe e i rami.''
''Non vide il mondo si leggiadri rami,''
''Ne mosse’l vento mai si verdi frondi;''
''Come a me si mostrar quel primo tempo;''
''Tal; che temendo de l’ardente lume''
''Non volsi al mio refugio ombra di poggi,''
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''Un lauro mi diffese allhor dal cielo:''
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OrbiliusMagister
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{{Rule|2em|v=4}}<section end="s1" />
<section begin="s2" />{{ct|f=100%|v=1|t=2|I}}
{{ct|f=100%|v=1|ABBIGLIAMENTO MATTUTINO}}
<poem>
Ad un tempo col Sol madonna desta,
apre del ciel d’un volto i gemin’astri,
bagna di nanfe i teneri alabastri
e serici al bel fianco arnesi appresta.
Lo speglio adatta, e de l’inculta testa
ara il crin sciolto con eburnei rastri;
l’accoglie e intreccia con argentei nastri
e di mille narcisi indi il tempesta.
Increspa il piú minuto a ferreo stile,
a l’orecchie sospende aurate anella
e fa di perle al collo e d’òr monile.
Esce alfin di sua reggia e sí favella
ne’ suoi silenzi: — Or chi, da Battro a Tile,
vide cosa giá mai di me piú bella? —
</poem><section end="s2" /><noinclude></noinclude>
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OrbiliusMagister
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<noinclude><pagequality level="4" user="Dr Zimbu" />{{RigaIntestazione|106|{{Sc|lirici marinisti}}}}</noinclude><section begin="s1" />{{ct|f=100%|v=1|t=2|II}}
{{ct|f=100%|v=1|L’ASCIUGAMENTO DEI CAPELLI}}
<poem>
Spiega madonna i bei volumi d’oro
de la gemina chioma al sole, ai venti:
questi col soffio e quel co’ raggi ardenti
beono, accesi d’amor, l’umor ch’è in loro.
Glorïoso de l'alme almo tesoro,
prezïose de’ cor reti lucenti,
nodo piú non v’intrecci e fian le menti
via piú vaghe di voi, che pria non fôro.
Oh come bello il Sol degli occhi splende
tra l’auree nubi e, mezzo ascoso, il volto
oh quanti lacci insidïoso tende!
Tanto è piú vago il crin quanto è men cólto,
e quanto molle è piú tanto piú accende,
e tanto lega piú quant’è piú sciolto.
</poem><section end="s1" />
<section begin="s2" />{{ct|f=100%|v=1|t=2|III}}
{{ct|f=100%|v=1|LA PROMESSA}}
<poem>
— Verrò — mi disse, e mi prefisse a punto
il dí terzo d’april la donna mia.
D’indi in qua par ch’a me sia stato e sia
anno il dí, mese l’ora e giorno il punto.
Spero e temo, ardo e gelo, e a tal son giunto
che mia vita è delirio e frenesia;
meglio il non aspettarla a me saria,
sete ingorda d’amor sí m’ha consunto.
Crudo aspettar, cagion d’acerbe pene
mi sarai tu, cagion d’estrema noia,
venga e non venga il sospirato bene.
Poiché verrá che o per gran doglia i’ moia,
se non vien la mia donna; o se pur viene,
che s’anneghi il mio core in mar di gioia.
</poem><section end="s2" /><noinclude></noinclude>
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OrbiliusMagister
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="4" user="Dr Zimbu" />{{RigaIntestazione||{{Sc|g. f. maia materdona}}|107}}</noinclude><section begin="s1" />{{ct|f=100%|v=1|t=2|IV}}
{{ct|f=100%|v=1|INVIANDO L’«ADONE»}}
<poem>
Queste carte che Pindo ammira e cole
e ch’io supplice umile a te presento,
quant’hanno in sé d’amore e di lamento
tutte menzogne son, tutte son fole.
Sol verace è l’amor, vago mio sole,
sol verace è ’l martir ch’io nel cor sento;
lá pinto è ’l duolo e qui vivo ’l tormento,
qui traboccano affetti e lá parole.
Leggi pur, leggi, e la mia vita amara
d’amara morte apprendi; e ad esser pia
dalla pietá di bella diva impara.
Leggi, e se ’l tutto è finto, a te pur sia
scorta il finto del ver e fiati chiara
ne le favole altrui l’istoria mia.
</poem><section end="s1" />
<section begin="s2" />{{ct|f=100%|v=1|t=2|V}}
{{ct|f=100%|v=1|A UNA ZANZARA}}
<poem>
Animato rumor, tromba vagante,
che solo per ferir talor ti pòsi,
turbamento de l’ombre e de’ riposi,
fremito alato e mormorio volante;
per ciel notturno animaletto errante,
pon freno ai tuoi susurri aspri e noiosi;
invan ti sforzi tu ch’io non riposi:
basta a non riposar l’esser amante.
Vattene a chi non ama, a chi mi sprezza
vattene; e incontro a lei quanto piú sai
desta il suono, arma gli aghi, usa fierezza.
D’aver punta vantar sí ti potrai
colei, ch’Amor con sua dorata frezza
pungere ed impiagar non poté mai.
</poem><section end="s2" /><noinclude></noinclude>
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Pagina:AA. VV. - Lirici marinisti.djvu/114
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OrbiliusMagister
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="4" user="Dr Zimbu" />{{RigaIntestazione|108|{{Sc|lirici marinisti}}}}</noinclude><section begin="s1" />{{ct|f=100%|v=1|t=2|VI}}
{{ct|f=100%|v=1|LA MASCHERATA}}
<poem>
— Tra venti dame ordir danza reale,
con finte spoglie e maschere in sembiante,
devrò — dicesti: — or vienne, e se fra tante
riconoscer mi sai, danne un segnale. —
Non che venni, io volai; diemmi Amor l’ale:
tutte osservai dal crin fino a le piante,
e te conobbi a le due luci sante,
perché vidi indi uscir l’usato strale.
Poscia, per lo segnal ch’a me chiedesti,
ersi il ciglio a le stelle e lagrimai,
e tu ’l chinasti a terra, indi ridesti.
— Non t’avrò fede — io dir volea — piú mai:
m’invitasti ai piacer, pianger mi festi;
anzi, preso i miei pianti a riso t’hai. —
</poem><section end="s1" />
<section begin="s2" />{{ct|f=100%|v=1|t=2|VII}}
{{ct|f=100%|v=1|LO SDEGNO LIBERATORE}}
<poem>
Qual uom talora in alta notte suole,
mentre i sensi ha sopiti, ebra la mente,
scorgere assalti di perduta gente,
e fugge e teme e si contrista e duole;
se poi vien desto a l’apparir del sole,
ogn’affanno da sé fuga repente,
e ’l ciel loda e ringrazia immantinente
che i passati timor fûr ombre e fole:
tal io, mentre t’amai, spietati morsi
d’amore e gelosia provar mi parve,
onde sentia dal cor l’alma disciorsi;
ma, poi che sdegno a risvegliarmi apparve,
giubilai tosto e al cielo grazie porsi
che fe’ da me sparir fantasmi e larve.
</poem><section end="s2" /><noinclude></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="Dr Zimbu" />{{RigaIntestazione||{{Sc|g. f. maia materdona}}|109}}</noinclude><section begin="s1" />{{ct|f=100%|v=1|t=2|VIII}}
{{ct|f=100%|v=1|IL PRIMO DI MAGGIO}}
<poem>
Ecco l’alba, ecco l’alba, ecco il bel giorno
che riconduce al nostro mondo il maggio;
salutatel, pastor, dateli omaggio,
or ch’ei fa dolcemente a voi ritorno.
Di verde smalto a coronarlo intorno,
pria che ’l coroni il Sol di biondo raggio,
altri al colle ed al prato i fiori, al faggio
altri involi le frondi ed altri a l’orno.
Su, su, gite, pastor; per l’odorate
erbe movete a vaghi balli il piede
e ’l cantar degli augelli accompagnate.
Io non verrò, poi che per me non riede
il maggio: nel mio cor sempre la state,
sempre ne le mie luci il verno ha sede.
</poem><section end="s1" />
{{ct|f=100%|v=1|t=2|IX}}
{{ct|f=100%|v=1|L’ESEMPIO}}
<section begin="s2" /><poem>
Tisbe, il so, nol celar; non è difetto
ch’abbi a celar, ch’opra è d’amore al fine:
ier, su l’ore piú fresche e mattutine,
t’abbracciò Coridon dentro un boschetto.
Fa’ ch’io t’abbracci ancor, ché ti prometto
tre canestri, un di gelse, un di susine
ed un altro o di fraghe o d’armelline,
e, s’al padre l’involo, anco un capretto.
Diman, cor mio, ne la medesim’ora
torna al boschetto istesso; ivi m’attendi,
ch’a quel luogo, in quel tempo, i’ verrò ancora.
Taciturna pian pian per l’orto scendi,
che non t’oda o ti veggia altri uscir fuora,
e lá m’aspetta, o lá t’aspetto: intendi?
</poem><section end="s2" /><noinclude></noinclude>
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2022-08-02T14:35:10Z
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{{ct|f=100%|v=1|IL PRIMO DI MAGGIO}}
<poem>
Ecco l’alba, ecco l’alba, ecco il bel giorno
che riconduce al nostro mondo il maggio;
salutatel, pastor, dateli omaggio,
or ch’ei fa dolcemente a voi ritorno.
Di verde smalto a coronarlo intorno,
pria che ’l coroni il Sol di biondo raggio,
altri al colle ed al prato i fiori, al faggio
altri involi le frondi ed altri a l’orno.
Su, su, gite, pastor; per l’odorate
erbe movete a vaghi balli il piede
e ’l cantar degli augelli accompagnate.
Io non verrò, poi che per me non riede
il maggio: nel mio cor sempre la state,
sempre ne le mie luci il verno ha sede.
</poem><section end="s1" />
<section begin="s2" />{{ct|f=100%|v=1|t=2|IX}}
{{ct|f=100%|v=1|L’ESEMPIO}}
<poem>
Tisbe, il so, nol celar; non è difetto
ch’abbi a celar, ch’opra è d’amore al fine:
ier, su l’ore piú fresche e mattutine,
t’abbracciò Coridon dentro un boschetto.
Fa’ ch’io t’abbracci ancor, ché ti prometto
tre canestri, un di gelse, un di susine
ed un altro o di fraghe o d’armelline,
e, s’al padre l’involo, anco un capretto.
Diman, cor mio, ne la medesim’ora
torna al boschetto istesso; ivi m’attendi,
ch’a quel luogo, in quel tempo, i’ verrò ancora.
Taciturna pian pian per l’orto scendi,
che non t’oda o ti veggia altri uscir fuora,
e lá m’aspetta, o lá t’aspetto: intendi?
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<noinclude><pagequality level="4" user="Dr Zimbu" />{{RigaIntestazione|110|{{Sc|lirici marinisti}}}}</noinclude><section begin="s1" />{{ct|f=100%|v=1|t=2|X}}
{{ct|f=100%|v=1|AMOR CONCORDE}}
<poem>
La ninfa sua d’orgoglio amica e d’ira
altri pur chiami e rigida e ribella:
s’io miro la mia ninfa, ella mi mira;
s’io d’amor parlo, essa d’amor favella.
S’io rido o scherzo, e scherza e ride anch’ella;
piange ai miei pianti, ai miei sospir sospira;
s’io lei mia gioia, essa suo ben m’appella;
vuol ciò ch’io vo’, ciò ch’io desio desira.
Ella è ver’ me pietosa, i’ ver’ lei pio;
de’ suoi cenni io fo legge, ella de’ miei;
ella a me cara e caro a lei son io.
Ella tutta in me vive, io tutto in lei;
io spiro col suo spirto, ella col mio;
e s’a lei do tre baci, ella a me sei.
</poem><section end="s1" />
<section begin="s2" />{{ct|f=100%|v=1|t=2|XI}}
{{ct|f=100%|v=.5|LA LODE DEGLI ALBERI, DEI VENTI}}
{{ct|f=100%|v=1|E DELLE ACQUE }}
{{ct|f=90%|v=1|Ramillo, Eurino e Idrino}}
<poem>
{{Al|{{Sc|Ram.}}}} Compagni cari, or che siam qui soletti,
e venti ed acque e piante abbiam presenti,
cantiam su, lodiam su, con tre versetti,
io le piante, Idrin l’acque, Eurino i venti.
Canti Eurin, segua Idrin. — {{Sc|Eu.-Idr.}} Sí, siam contenti.
{{Al|{{Sc|Eu.}}}} Sospir voi siete onde gli antichi affetti
scopre a la terra il ciel, voi siete accenti
d’innamorato cor, venti diletti.
{{Al|{{Sc|Idr.}}}}Lagrime di natura, acque, voi siete,
ch’ad Amor, di cui visse eterna amante,
a palesare il bel desio correte.
{{Al|{{Sc|Ram.}}}}Siete figlie del Sol, tenere piante;
le fasce da l’april, da l’alba avete
il latte, e i vezzi da l’auretta errante.
</poem><section end="s2" /><noinclude></noinclude>
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OrbiliusMagister
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<noinclude><pagequality level="4" user="Dr Zimbu" />{{RigaIntestazione||{{Sc|g. f. maia materdona}}|111}}</noinclude><section begin="s1" />{{ct|f=100%|v=1|t=2|XII}}
{{ct|f=100%|v=1|GIUOCO DI NEVE}}
<poem>
Cilla di bianco umor massa gelata
coglie e preme e ne forma un globo breve;
n’arma poscia la mano, a fredda neve
calda neve aggiungendo ed animata.
Al mio sen poi l’avventa, amante amata;
ma se finto è il pugnar, se ’l danno è lieve,
tragge pur da que’ scherzi offesa greve
l’alma, a provar gli antichi assalti usata.
Porta amico sfidar battaglia vera,
nascer dal riso il lagrimar si mira,
fa verace impiagar mentita arcera;
mirasi il duol uscir di grembo al gioco,
da nuvoli d’amor saette d’ira
e da strali di giel piaghe di foco.
</poem><section end="s1" />
<section begin="s2" />{{ct|f=100%|v=1|t=2|XIII}}
{{ct|f=100%|v=1|LA LEGATRICE DI LIBRI}}
<poem>
Costei ch’altero esempio è di beltate,
oh con che leggiadria, con che bell’arte
troncar le fila, adeguar sa le carte
ch’io con logiche penne avea vergate!
Poscia, di greve acciar le mani armate,
le batte e le ribatte a parte a parte,
e tra pelli sottil, tratta in disparte,
le rende in mille modi incatenate.
Lasso, e questa è d’amor frode novella,
inganno, oimè, che in atto umile e pio
scopre il fèro tenor de la mia stella.
Tronca il filo, ed è il fil del viver mio;
martella i fogli, ed il mio cor martella;
légagli, e son tra lor legato anch’io.
</poem><section end="s2" /><noinclude></noinclude>
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Pagina:AA. VV. - Lirici marinisti.djvu/118
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<noinclude><pagequality level="4" user="GioRan" />{{RigaIntestazione|112|{{Sc|lirici marinisti}}}}</noinclude>{<section begin="s1" />{ct|f=100%|v=1|t=2|XIV}}
{{ct|f=100%|v=1|AD ISABELLA CHIESA }}
{{ct|f=90%|v=1|che rappresentava sul teatro una regina}}
<poem>
Questi, o bella istriona, onde tu cingi
fianco e crin, regi ammanti, aurati serti,
mostrano ai guardi alteri, agli atti esperti,
ch’esser devresti tal, qual ti dipingi.
Stringer con quella mano, onde tu stringi
un finto scettro, un vero scettro merti;
t’ammirano i teatri e stanno incerti
se vanti i veri regni o se li fingi.
Sii pur finta reina: or se le vere
cangiasser col tuo stato i regi onori,
quanto gir ne porian ricche ed altere!
Ch’è gloria assai maggior d’alme e di cori
reggere il fren, che in testa e ’n braccio avere
cerchio e verga real di gemme e d’ori.
</poem><section end="s1" />
<section begin="s2" />{{ct|f=100%|v=1|t=2|XV}}
{{ct|f=100%|v=1|LE DONNE DI VENEZIA}}
<poem>
Voi che de l’Adria a le famose sponde
sovra l’ali de’ remi il volo ergete,
meraviglia ben fia se lá vedrete
moli eccelse e superbe uscir de l’onde.
Ma se candide membra e trecce bionde
vedransi, che de’ cor son fiamma e rete,
— Maggior beltá, stupor maggior — direte
— mai non si vide altrove, e forse altronde. —
— Qui — direte — è d’ardor piú che d’umore
ricca ogni riva, e fare al ciel qui piacque,
piú che libero il piè, prigione il core. —
Direte al fine: — In mar Venere nacque:
Veneri belle, ond’oggi nasce Amore,
nascono a mille a mille entro quest’acque. —
</poem><section end="s2" /><noinclude></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="GioRan" />{{RigaIntestazione|112|{{Sc|lirici marinisti}}}}</noinclude><section begin="s1" />{{ct|f=100%|v=1|t=2|XIV}}
{{ct|f=100%|v=1|AD ISABELLA CHIESA }}
{{ct|f=90%|v=1|che rappresentava sul teatro una regina}}
<poem>
Questi, o bella istriona, onde tu cingi
fianco e crin, regi ammanti, aurati serti,
mostrano ai guardi alteri, agli atti esperti,
ch’esser devresti tal, qual ti dipingi.
Stringer con quella mano, onde tu stringi
un finto scettro, un vero scettro merti;
t’ammirano i teatri e stanno incerti
se vanti i veri regni o se li fingi.
Sii pur finta reina: or se le vere
cangiasser col tuo stato i regi onori,
quanto gir ne porian ricche ed altere!
Ch’è gloria assai maggior d’alme e di cori
reggere il fren, che in testa e ’n braccio avere
cerchio e verga real di gemme e d’ori.
</poem><section end="s1" />
<section begin="s2" />{{ct|f=100%|v=1|t=2|XV}}
{{ct|f=100%|v=1|LE DONNE DI VENEZIA}}
<poem>
Voi che de l’Adria a le famose sponde
sovra l’ali de’ remi il volo ergete,
meraviglia ben fia se lá vedrete
moli eccelse e superbe uscir de l’onde.
Ma se candide membra e trecce bionde
vedransi, che de’ cor son fiamma e rete,
— Maggior beltá, stupor maggior — direte
— mai non si vide altrove, e forse altronde. —
— Qui — direte — è d’ardor piú che d’umore
ricca ogni riva, e fare al ciel qui piacque,
piú che libero il piè, prigione il core. —
Direte al fine: — In mar Venere nacque:
Veneri belle, ond’oggi nasce Amore,
nascono a mille a mille entro quest’acque. —
</poem><section end="s2" /><noinclude></noinclude>
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2022-08-02T14:01:36Z
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<noinclude><pagequality level="4" user="GioRan" />{{RigaIntestazione||{{Sc|g. f. maia materdona}}|113}}</noinclude><section begin="s1" />{{ct|f=100%|v=1|t=2|XVI}}
{{ct|f=100%|v=1|IL GIOCO DEL PALLONE}}
<poem>
Ignudo il petto alabastrino e bello
se non quanto il copriva un lino adorno,
per temprar con bel gioco il lungo giorno
formava Ascanio mio nobil duello.
Battea con picciol globo i sassi, e quello
scacciava al salto, e s’a lui fea ritorno,
correa, lo dibattea, lo fea d’intorno
girar, volar, quasi fugato augello.
Assai piú che la palla, il cor feriva;
largo, piú che ’l sudor dal bel sembiante,
dagli occhi de l’amanti il pianto usciva.
Premean, piú che ’l terren, l’alma le piante,
e la vampa d’amor, piú che l’estiva,
fean cocente provar le luci sante.
</poem><section end="s1" />
<section begin="s2" />{{ct|f=100%|v=1|t=2|XVII}}
{{ct|f=100%|v=1|LA GIOSTRA}}
{{ct|f=90%|v=1|Per il mantenitore marchese Pepoli}}
<poem>
Esce d’armi pomposo e folgorante
d’un’aperta montagna alto guerriere,
e pender fa le spettatrici schiere
da’ moti de la destra e de le piante.
Poi, fatto in campo a l’aversario avante,
il batte e scuote con cent’aste altere,
e, queste infrante, invittamente il fere
con brando lucidissimo e sonante.
S’ordina che ’l valor piú non s’adopre
e confessa ogn’eroe ch’ivi è raccolto,
che attonito è rimasto a sí degn’opre.
E lo stuol de le dame illustre e folto
perché vinto anco resti, ecco che scopre
il campion valoroso il suo bel volto.
</poem><section end="s2" /><noinclude></noinclude>
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Pagina:AA. VV. - Lirici marinisti.djvu/120
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2022-08-02T14:01:49Z
OrbiliusMagister
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="4" user="Dr Zimbu" />{{RigaIntestazione|114|{{Sc|lirici marinisti}}}}</noinclude><section begin="s1" />{{ct|f=100%|v=1|t=2|XVIII}}
{{ct|f=100%|v=1|A MARIO ALBRICCI FARNESE}}
{{ct|f=90%|v=1|Per le conclusioni da lui sostenute}}
<poem>
In pacifico agon Mario contende
con chi provar ne le dott’armi il vuole;
da mille colpi arguti ei si difende
con iscudo fatal d’alte parole.
Da lui nov’arti e novi schermi apprende
il fior de’ fior de le piú sagge scole;
discepola giá fatta, intenta pende
dal discepolo suo l’Ignazia prole.
Stupisce il cerchio universal latino
ch’ei mostri ingegno intrepido e costante,
in sí tenera etá sí pellegrino.
Formar poi s’ode un suon per l’aria errante:
— Senno star non dovea se non divino
sotto divino angelico sembiante. —
</poem><section end="s1" />
{<section begin="s2" />{ct|f=100%|v=1|t=2|XIX}}
{{ct|f=100%|v=1|I SEPOLCRI DEL {{AutoreCitato|Jacopo Sannazaro|SANNAZARO}} E DI {{AutoreCitato|Publio Virgilio Marone|VIRGILIO}}}}
<poem>
Non perché le tue falde il bel Tirreno
baci con labra di spumosi argenti;
non perché voli ogn’or ne’ Siri ardenti
freschissim’aura a vezzeggiarti in seno;
non perché sempre il tuo bel colle ameno
smaltin foglie odorate, erbe ridenti;
ne le future etá, ne le presenti
n’andrai, ne vai di pregi ricca a pieno:
ma perché ’l cener sacro il gran Sincero,
Mergellina gentile, in te nasconde,
l’ossa in te chiude il mantuano Omero.
Anzi l’inde, oso dir, le maure sponde
onor non han di quell’onor piú altero,
di cui son due brev’urne a te feconde.
</poem><section end="s2" /><noinclude></noinclude>
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3015542
2022-08-02T14:09:00Z
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="4" user="Dr Zimbu" />{{RigaIntestazione|114|{{Sc|lirici marinisti}}}}</noinclude><section begin="s1" />{{ct|f=100%|v=1|t=2|XVIII}}
{{ct|f=100%|v=1|A MARIO ALBRICCI FARNESE}}
{{ct|f=90%|v=1|Per le conclusioni da lui sostenute}}
<poem>
In pacifico agon Mario contende
con chi provar ne le dott’armi il vuole;
da mille colpi arguti ei si difende
con iscudo fatal d’alte parole.
Da lui nov’arti e novi schermi apprende
il fior de’ fior de le piú sagge scole;
discepola giá fatta, intenta pende
dal discepolo suo l’Ignazia prole.
Stupisce il cerchio universal latino
ch’ei mostri ingegno intrepido e costante,
in sí tenera etá sí pellegrino.
Formar poi s’ode un suon per l’aria errante:
— Senno star non dovea se non divino
sotto divino angelico sembiante. —
</poem><section end="s1" />
<section begin="s2" />{{ct|f=100%|v=1|t=2|XIX}}
{{ct|f=100%|v=1|I SEPOLCRI DEL {{AutoreCitato|Jacopo Sannazaro|SANNAZARO}} E DI {{AutoreCitato|Publio Virgilio Marone|VIRGILIO}}}}
<poem>
Non perché le tue falde il bel Tirreno
baci con labra di spumosi argenti;
non perché voli ogn’or ne’ Siri ardenti
freschissim’aura a vezzeggiarti in seno;
non perché sempre il tuo bel colle ameno
smaltin foglie odorate, erbe ridenti;
ne le future etá, ne le presenti
n’andrai, ne vai di pregi ricca a pieno:
ma perché ’l cener sacro il gran Sincero,
Mergellina gentile, in te nasconde,
l’ossa in te chiude il mantuano Omero.
Anzi l’inde, oso dir, le maure sponde
onor non han di quell’onor piú altero,
di cui son due brev’urne a te feconde.
</poem><section end="s2" /><noinclude></noinclude>
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2022-08-02T14:02:00Z
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<noinclude><pagequality level="4" user="Dr Zimbu" />{{RigaIntestazione||{{Sc|g. f. maia materdona}}|115}}</noinclude><section begin="s1" />{{ct|f=100%|v=1|t=2|XX}}
{{ct|f=100%|v=1|LA FONTANA DI PONTE SISTO IN ROMA}}
<poem>
Vedi, non che cader, precipitare
piogge d’immensi umor quasi d’un cielo,
che ne pungono il cor di dolce telo,
agli orecchi sonore, agli occhi chiare.
Liquida è l’onda e pur gelata appare,
né di lassú trabocca altro che gelo;
poi se ne forma un curvo e crespo velo,
che si frange in sui marmi e cangia in mare.
Vedi quel mar di quante spume abonda;
par che bolla anco il giel, fumi e faville
par che surgano ancor da gelid’onda.
Vedi come concordi anco le stille,
a l’armonia di quegli umor gioconda,
ballano a cento a cento, a mille a mille.
</poem><section end="s1" />
<section begin="s2" />{{ct|f=100%|v=1|t=2|XXI}}
{{ct|f=100%|v=1|LA VERDEA DI FIRENZE}}
<poem>
Ai labri miei, quando piú gela il verno,
l’alma cittá, cui dánno il nome i fiori,
offre un sacro licor che tra i licori
serba vanto superbo e pregio eterno.
Nei suoi color le liquid’ambre scerno,
cedono agli odor suoi gli arabi odori,
sembran tasso ed assenzio ai suoi sapori
chiarello, albano, asprin, greco o falerno.
Ben questa esser dovea l’ambrosia eletta
che ’l cor di Giove e de gli dèi pascea,
poi ch’ella tanto inebrïando alletta;
o questa del piacer la «vera idea»,
d’Arno o la «vera dea», che poi fu detta
di «ver’idea», di «vera dea», «verdea».
</poem><section end="s2" /><noinclude></noinclude>
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Lirici marinisti/III/Giovan Francesco Maia Materdona
0
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2022-08-02T14:51:38Z
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wikitext
text/x-wiki
{{Conteggio pagine|[[Speciale:Statistiche]]}}<!-- Area dati: non modificare da qui: --><onlyinclude><div style="display:none"><section begin="autore"/>Giovan Francesco Maia Materdona<section end="autore"/>
<section begin="sottotitolo"/>Liriche di Giovan Francesco Maia Materdona<section end="sottotitolo"/>
<section begin="prec"/>../<section end="prec"/>
<section begin="succ"/>../Antonio Bruni<section end="succ"/>
<section begin="nome template"/>IncludiIntestazione<section end="nome template"/>
<section begin="data"/>12 settembre 2021<section end="data"/>
<section begin="avz"/>100%<section end="avz"/>
<section begin="arg"/>Da definire<section end="arg"/>
</div></onlyinclude><!-- a qui -->{{Qualità|avz=100%|data=12 settembre 2021|arg=Da definire}}{{IncludiIntestazione|autore=Giovan Francesco Maia Materdona|sottotitolo=Liriche di Giovan Francesco Maia Materdona|prec=../|succ=../Antonio Bruni}}
<pages index="AA. VV. - Lirici marinisti.djvu" from=111 to=111 fromsection="s1" tosection="s1" />
== Indice ==
*{{Testo|Ad un tempo col Sol madonna desta|I. Abbigliamento mattutino|tipo=tradizionale}}
*{{Testo|Spiega madonna i bei volumi d'oro|II. L'Asciugamento dei capelli|tipo=tradizionale}}
*{{Testo|— Verrò — mi disse, e mi prefisse a punto|III. La promessa|tipo=tradizionale}}
*{{Testo|Queste carte che Pindo ammira e cole|IV. Inviando l'«Adone»|tipo=tradizionale}}
*{{Testo|Animato rumor, tromba vagante|V. A una zanzara|tipo=tradizionale}}
*{{Testo|Tra venti dame ordir danza reale|VI. La mascherata|tipo=tradizionale}}
*{{Testo|Qual uom talora in alta notte suole|VII. Lo sdegno liberatore|tipo=tradizionale}}
*{{Testo|Ecco l'alba, ecco l'alba, ecco il bel giorno|VIII. Il primo di maggio|tipo=tradizionale}}
*{{Testo|Tisbe, il so, nol celar; non è difetto|IX. L'esempio|tipo=tradizionale}}
*{{Testo|La ninfa sua d'orgoglio amica e d'ira|X. Amor concorde|tipo=tradizionale}}
*{{Testo|Compagni cari, or che siam qui soletti|XI. La lode degli alberi, dei venti e delle acque|tipo=tradizionale}}
*{{Testo|Cilla di bianco umor massa gelata|XII. Giuoco di neve|tipo=tradizionale}}
*{{Testo|Costei ch'altero esempio è di beltate|XIII. La legatrice di libri|tipo=tradizionale}}
*{{Testo|Questi, o bella istriona, onde tu cingi|XIV. Ad Isabella Chiesa|tipo=tradizionale}}
*{{Testo|Voi che de l'Adria a le famose sponde|XV. Le donne di Venezia|tipo=tradizionale}}
*{{Testo|Ignudo il petto alabastrino e bello|XVI. Il gioco del pallone|tipo=tradizionale}}
*{{Testo|Esce d'armi pomposo e folgorante|XVII. La giostra|tipo=tradizionale}}
*{{Testo|In pacifico agon Mario contende|XVIII. A Mario Albricci Farnese|tipo=tradizionale}}
*{{Testo|Non perché le tue falde il bel Tirreno|XIX. I sepolcri del Sannazaro e di Virgilio|tipo=tradizionale}}
*{{Testo|Vedi, non che cader, precipitare|XX. La fontana di ponte Sisto in Roma|tipo=tradizionale}}
*{{Testo|Ai labri miei, quando piú gela il verno|XXI. La verdea di Firenze|tipo=tradizionale}}
*{{Testo|Ahi mondo, ahi senso! or ve' qui tanti e tanti|XXII. Nell'ospedale degli incurabili di Napoli|tipo=tradizionale}}
*{{Testo|La bella Elisa arava|XXIII. Nel pettinarsi|tipo=tradizionale}}
*{{Testo|Quand'io ti bacio, allora|XXIV. I baci della donna muta|tipo=tradizionale}}
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{{ct|f=100%|v=1|NELL’OSPEDALE DEGL’INCURABILI DI NAPOLI}}
<poem>
Ahi mondo, ahi senso! or ve’ qui tanti e tanti
in tende anguste, ancorché auguste, accolti!
Di profana beltá fûr tutti amanti,
tanto or tristi e meschin quanto pria stolti.
Per picciol riso hann’or continui pianti,
portan l’inferno ai cor, la morte ai volti,
vita speranti no, vita spiranti,
morti vivi e cadaveri insepolti.
Questi è in preda al martir, quegli al furore,
un suda, un gela, un stride, un grida, un freme,
un piange, un langue, un spasma, un cade, un more.
Quinci impara, o mortal: dolce è l’errore,
breve è ’l gioir; ma pene amare estreme
dá spesso al corpo, eterne sempre al core.
</poem><section end="s1" />
<section begin="s2" />{{ct|f=100%|v=1|t=2|XXIII}}
{{ct|f=100%|v=1|NEL PETTINARSI}}
<poem>
La bella Elisa arava
con terso eburneo vomere dentato
campi d’oro animato.
L’era un garzone a canto,
che i rotti stami ad uno ad un cogliea
e in sen gli nascondea.
Rise ella e disse: — Inutili capegli
a che tu serbi? — Ed egli:
— Quinci ordisco le corde a l’arco mio,
quinci le reti ond’io
impiago l’alme ed imprigiono il core.
Sappi ch’io sono Amore. —
</poem><section end="s2" /><noinclude></noinclude>
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{{Rule|2em|v=4}}<section end="s1" />
<section begin="s2" />{{ct|f=100%|v=1|t=2|I}}
{{ct|f=100%|v=1|IL LUOGO DEI PASSATI AMORI}}
<poem>
Sotto l’ombra di quelle edre tenaci
che l’olmo han con piú viti avvolto e cinto,
la mia vita al mio cor temprò le faci,
con lei seno con sen qual edra avvinto.
Di due guance godei l’ostro non finto,
qui dove aprono i fior gli ostri veraci;
s’udi confuso almeno, ov’or distinto
è ’l suon de l’aure, il mormorio de’ baci.
Rimembro ancor con amorosa arsura
il guardo e ’l riso altrui, molle e lascivo,
nel tremolo seren de l’aria pura.
Lasso, e mentre son io vedovo e privo
de le gioie d’amore, al cor figura
il fugace mio ben fugace il rivo.
</poem><section end="s2" /><noinclude></noinclude>
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{{ct|f=100%|v=1|GLI OCCHI AZZURRI}}
<poem>
— Qualor de’ tuoi begli occhi il bello io guardo,
cui d’azzurro color fregiò natura,
s’è ceruleo l’arciero, aureo è ’l suo dardo,
che dá le piaghe al seno, al cor l’arsura.
Fra quello azzurro, il lascivir d’un guardo
rassembra il Sol ne l’onda azzurra e pura;
del pianto i mari ove sommerso io ardo,
quel ceruleo ondeggiar finge e figura. —
Cosí parlo al mio ben; quando i ridenti
lumi rivolge a me, spargendo ardore,
de la rosa la dea con questi accenti:
— Sotto due archi ove trïonfa il core,
del ceruleo onde scorno han gli ostri ardenti
fansi il manto le Grazie, il velo Amore. —
</poem><section end="s1" />
<section begin="s2" />{{ct|f=100%|v=1|t=2|III}}
{{ct|f=100%|v=1|IL NEO SUL LABBRO}}
<poem>
Giugne fregio a la bocca e fiamme ai cori,
donna, il tuo vago neo, per cui pomposo
va ’l tuo molle rubin che i primi onori
toglie al rubin piú ricco e prezioso.
Con sí bel neo, cred’io, voller gli Amori,
come in Menfi solea fabro ingegnoso,
segnar nel tuo bel volto i propri ardori,
qual con strano carattere amoroso.
O, presa Amor la bella Psiche a sdegno,
te bacia e ’l bacio suo, ch’altrui si vieta,
lascia l’orma in quel neo, del core in pegno.
Quinci quest’alma andrá festante e lieta,
s’ei, qual nel labro tuo d’Amore è segno,
de’ miei labri cosí sia segno e mèta.
</poem><section end="s2" /><noinclude></noinclude>
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{{ct|f=100%|v=1|IL VENTAGLIO}}
<poem>
D’ambizïoso augel piume gemmate
bella donna d’amor distinse e prese,
e per trarne aria fresca, aure gelate,
n’ordio leggiadro ed ingegnoso arnese.
Lasso, e quinci tem’io che innamorate,
mentre cercan temprar le fiamme accese
ne l’aria, intorno a le bellezze amate
apran piú luci a vagheggiarla intese.
O con piuma leggiera, aura volante,
mostra vario desío, volubil core,
piú che vento leggier, piuma inconstante;
o con esse a me spiega, empia in amore,
ch’odia sí dentro il seno incendio amante,
che l’abborre, non ch’altro, anco di fuore.
</poem><section end="s1" />
<section begin="s2" />{{ct|f=100%|v=1|t=2|V}}
{{ct|f=100%|v=1|LA LODATRICE DI POESIE}}
<poem>
Ond’è che i versi miei leggi ed ammiri
qualora il foco mio vi leggi impresso,
ed ingrata che sei, poscia t’adiri,
s’a le tue labra le mie labra appresso?
È ministro d’amore il bacio istesso,
quinci degno è d’amor, se dritto miri;
e darti un bacio a me non fia concesso,
di cui lodi le rime, il cor martiri?
Lasso, e se tanto io non impetro in loro
e nel Parnaso mio ch’almen ti baci,
maledetto quel dí che fui canoro!
Stimo assai piú de’ labri tuoi vivaci
cortese un fiato sol, che ’l proprio alloro,
o che tu sdegni i versi ed ami i baci.
</poem><section end="s2" /><noinclude></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="Dr Zimbu" />{{RigaIntestazione||{{Sc|antonio bruni}}|121}}</noinclude><section begin="s1" />{{ct|f=100%|v=1|t=2|VI}}
{{ct|f=100%|v=1|A UNA POETESSA}}
<poem>
Oh qual radoppia in te gemini onori,
nobil donna, fra noi pompa novella,
o se ti mostri altrui leggiadra e bella
o se spieghi talor carmi canori!
Sotto l’ombra or de’ mirti or degli allori,
fai col volto e co’ versi ogn’alma ancella;
sí che dea degli Amori Amor t’appella
e del canto le dee col canto onori.
Tu, di par chiara in Cipro e in Elicona,
ardi i cor, verghi i fogli e in ogni parte
con doppia gloria il nome tuo risona.
Ma piú ricco è ’l tuo crin cólto senz’arte
che di sacra ravvolto aurea corona:
parlan gli occhi d’amor piú che le carte.
</poem><section end="s1" />
<section begin="s2" />{{ct|f=100%|v=1|t=2|VII}}
{{ct|f=100%|v=1|LA DAMA FRANCESE IN ROMA}}
<poem>
Giá da la Senna al Tebro, ove t’invita
gloria d’amor piú che gli altrui stupori,
passi e a l’orgoglio hai la bellezza unita,
tra le Grazie famosa e tra gli Amori.
Cosí ciascuno in te, fra gli ostri e gli ori,
l’ostro del volto e l’òr del crine addíta,
né ti vagheggia mai che non t’adori
e non t’adora sol chi non ha vita.
Di lá de l’Alpi incatenata e doma
la Gallia, a incatenar giunta qui sei
eserciti di cor con una chioma.
E ben chi vince altrui vincer tu dèi,
e stimerá di trionfar pur Roma,
mentre, donna, trionfi in lei di lei.
</poem><section end="s2" /><noinclude></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="Dr Zimbu" />{{RigaIntestazione|122|{{Sc|lirici marinisti}}}}</noinclude><section begin="s1" />{{ct|f=100%|v=1|t=2|VIII}}
{{ct|f=100%|v=1|A DIPORTO PER LA RIVIERA DI POSILIPO}}
<poem>
In questo lido, ove tra bei cristalli
gli smeraldi ogni pianta ognor confonde
e va Flora con Teti, e i tralci a l'onde
e i corimbi nel mar mesce ai coralli;
per li tranquilli e sempre ondosi calli
passi al lieve spirar d’aure seconde,
lá ’ve sotto il bel piè d’oro le sponde
fansi, se movi i leggiadretti balli;
e stillando, qualora il ciel s’accende,
sudori a l’ombra prezïosi e cari,
mentre perle gli dái, perle ti rende;
ma se dagli occhi tuoi stellanti e chiari,
lasso, il seren de l’aere il lito apprende,
tu dai suoi scogli ad esser cruda impari.
</poem><section end="s1" />
<section begin="s2" />{{ct|f=100%|v=1|t=2|IX}}
{{ct|f=100%|v=1|LA FAVOLA DI EUROPA}}
<poem>
Rapita Europa, il nuotator cornuto
che passeggia le sfere intorno intorno
col diadema real di gemme adorno
e di fiammelle lucide intessuto,
fra divino e ferin, loquace e muto,
sí parla a lei ch’altrui fa ingiuria e scorno:
— Non temer, dea terrena; attienti al corno
che spuntar vedi in me, duro ed acuto.
Giá presso è il lido ove, sott’altro velo,
lieta e fastosa or or veder tu puoi
l’alta divinitá ch’ora ti celo.
Stella non splenda, aura non spiri a noi,
o sia l’aura il tuo fiato ond’arde il cielo,
o pur sian tramontana i lumi tuoi. —
</poem><section end="s2" /><noinclude></noinclude>
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Lirici marinisti/III/Antonio Bruni
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{{Conteggio pagine|[[Speciale:Statistiche]]}}<!-- Area dati: non modificare da qui: --><onlyinclude><div style="display:none"><section begin="autore"/>Antonio Bruni (poeta)<section end="autore"/>
<section begin="sottotitolo"/>Liriche di Antonio Bruni<section end="sottotitolo"/>
<section begin="prec"/>../Giovan Francesco Maia Materdona<section end="prec"/>
<section begin="succ"/>../Scipione Errico<section end="succ"/>
<section begin="nome template"/>IncludiIntestazione<section end="nome template"/>
<section begin="data"/>13 settembre 2021<section end="data"/>
<section begin="avz"/>100%<section end="avz"/>
<section begin="arg"/>Da definire<section end="arg"/>
</div></onlyinclude><!-- a qui -->{{Qualità|avz=100%|data=13 settembre 2021|arg=Da definire}}{{IncludiIntestazione|autore=Antonio Bruni (poeta)|sottotitolo=Liriche di Antonio Bruni|prec=../Giovan Francesco Maia Materdona|succ=../Scipione Errico}}
<pages index="AA. VV. - Lirici marinisti.djvu" from=124 to=124 fromsection="s1" tosection="s1" />
== Indice ==
*{{Testo|Sotto l'ombra di quelle edre tenaci|I. Il luogo dei passati amori|tipo=tradizionale}}
*{{Testo|Qualor de' tuoi begli occhi il bello io guardo|II. Gli occhi azzurri|tipo=tradizionale}}
*{{Testo|Giugne fregio a la bocca e fiamme ai cori|III. Il neo sul labbro|tipo=tradizionale}}
*{{Testo|D'ambizioso augel piume gemmate|IV. Il ventaglio|tipo=tradizionale}}
*{{Testo|Ond'è che i versi miei leggi ed ammiri|V. La lodatrice di poesie|tipo=tradizionale}}
*{{Testo|Oh qual radoppia in te gemini onori|VI. A una poetessa|tipo=tradizionale}}
*{{Testo|Già da la Senna al Tebro, ove t'invita|VII. La dama francese in Roma|tipo=tradizionale}}
*{{Testo|In questo lido, ove tra bei cristalli|VIII. A diporto per la riviera di Posilipo|tipo=tradizionale}}
*{{Testo|Rapita Europa, il nuotator cornuto|IX. La favola di Europa|tipo=tradizionale}}
*{{Testo|Di spiegar vostri vanti|X. Le belle chiome|tipo=tradizionale}}
*{{Testo|Soavissimi baci|XI. I baci|tipo=tradizionale}}
*{{Testo|Stupor de la natura, onor de l'arte|XII. Il rapimento d'Elena di Guido Reni e la Didone trafitta del Guercino|tipo=tradizionale}}
*{{Testo|Sacratissimo latte|XIII. Per la reliquia del latte della Vergine|tipo=tradizionale}}
*{{Testo|Mentre gli occhi a le lagrime discioglio|XIV. Sofonisba a Massinissa|tipo=tradizionale}}
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<noinclude><pagequality level="4" user="Dr Zimbu" />{{RigaIntestazione||{{Sc|antonio bruni}}|125}}</noinclude><section begin="s1" />{{ct|f=100%|v=1|t=2|XI}}
{{ct|f=100%|v=1|I BACI}}
{{ct|f=90%|v=1|1.}}
<poem>{{spazi|5}}Soavissimi baci,
che son nettare ai labri e manna ai cori,
giá mi desti, o Licori.
Quinci un bacio vorrei
rapir co’ labri miei,
per dir se sian piú dolci e piú graditi
i donati o i rapiti.
</poem><section end="s1" />
<section begin="s2" />{{ct|f=90%|v=1|2.}}
<poem>{{spazi|5}}Bacia, baciami, o Clori,
ma ’l tuo bacio si scocchi
o nel labro o negli occhi;
perché l’anima mia,
che negli occhi e nel labro ognor desia
e baciarti e mirarti
o mirarti o baciarti,
goda pari dolcezza, amante amata,
o mirata o baciata.
</poem><section end="s2" />
<section begin="s3" />{{ct|f=90%|v=1|3.}}
<poem>{{spazi|5}}Perché, mentre mi baci,
donna, mi mordi e vuoi
ch’io provi dolci i baci e i morsi tuoi?
Aggiungi i morsi ai baci,
perché nel labro impresso il bacio io miri?
Sí, sí, con labri accesi e denti ingordi
bada, baciami pur, mordimi, mordi,
perché dolcezza egual l’anima sente,
se talor morde il labro e bacia il dente.
</poem><section end="s3" /><noinclude></noinclude>
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Pagina:AA. VV. - Lirici marinisti.djvu/135
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<noinclude><pagequality level="4" user="Dr Zimbu" />{{RigaIntestazione||{{Sc|antonio bruni}}|129}}</noinclude><section begin="s1" /><poem>
S’al troian peregrin l’anima inchina,
da lo strale d’amor ferita e vinta;
giace da l’armi de la morte estinta
di Cartago la nobile reina.
Par che ’l saggio pittor fregi ed allumi
con l'ombre de’ colori e de’ pennelli
quei de’ furti d’amor pregi novelli
vie piú che col disegno e che co’ lumi.
Fuma l’accesa e ’nsanguinata pira
ov’omicida e vittima è pur Dido;
e ’l caro amante e fuggitivo infido
con gli aliti di morte anco sospira.
Quinci cortese il ciel questo n’adombra
veracissimo senso agli occhi miei:
«Fuggi lascivo amor, se saggio sei:
la gioia è un fumo ed è ’l diletto un’ombra».
</poem><section end="s1" />
<section begin="s2" />{{ct|f=100%|v=1|t=2|XIII}}
{{ct|f=100%|v=1|PER LA RELIQUIA DEL LATTE DELLA VERGINE}}
<poem>
Sacratissimo latte
a cui sono purissime ed eterne
fonti due mamme intatte,
virginali, materne,
che l’offriscono a lui, ch’in rozze fasce
sazio è di gloria e pur la gloria il pasce;
fosti giá sangue eletto
de le vergini membra unqua non grevi
di terreno difetto,
e de le bianche nevi
a le porpore tue diede il candore,
piú ch’ardor di natura, ardor d’amore.
</poem>
<section end="s2" /><noinclude></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="Dr Zimbu" />{{RigaIntestazione||{{Sc|antonio bruni}}|131}}</noinclude><section begin="s1" /><poem>
Quivi, qualora il sole
con diadema di gemme e aurei lampi
de la celeste mole
scorre i prefissi campi,
riverente, adorando i tuoi candori,
ceda a le stille tue le stelle e gli ori.
</poem><section end="s1" />
<ref>{{ct|f=100%|v=1|t=2|XIV}}
{{ct|f=100%|v=1|SOFONISBA A MASSINISSA}}
<poem>
Mentre gli occhi a le lagrime discioglio,
scriva la man col sangue, e quel rossore
che manca al tuo sembiante abbia il mio foglio.
Sdegno spiri il pensier vie piú che amore,
e la mia fé schernita altrui dimostri
svenato il braccio e lacerato il core.
In questi amari miei vermigli inchiostri,
s’altri gli guarda mai, spero ch’almeno
si tinga di pietá, se non s’inostri.
Sí dunque, o Massinissa, il bel sereno
de l’amor che la destra e ’l cor mi giura,
qual baleno svanisce in un baleno?
Qual rigido destin, qual ria sventura
miete in erba i miei fasti, anzi la vita?
chi su l’alba il mio dí smorza ed oscura?
Misera Sofonisba! oimè, tradita
l’hai tu, crudel, con feritá latina,
pria da te vinta e poi d’amor ferita.
De la nobil Numidia alta reina
e del regno d’Amor trïonfo altera,
il mio volto, il mio scettro ogn’alma inchina.
Gemina maestá placida impera
ne la mia fama, oltre l’Idaspe e ’l Moro,
a qual gente è piú barbara e piú fiera.
</poem></ref><noinclude></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="Dr Zimbu" />{{RigaIntestazione||{{Sc|antonio bruni}}|131}}</noinclude><section begin="s1" /><poem>
Quivi, qualora il sole
con diadema di gemme e aurei lampi
de la celeste mole
scorre i prefissi campi,
riverente, adorando i tuoi candori,
ceda a le stille tue le stelle e gli ori.
</poem><section end="s1" />
<section begin="s2" />{{ct|f=100%|v=1|t=2|XIV}}
{{ct|f=100%|v=1|SOFONISBA A MASSINISSA}}
<poem>
Mentre gli occhi a le lagrime discioglio,
scriva la man col sangue, e quel rossore
che manca al tuo sembiante abbia il mio foglio.
Sdegno spiri il pensier vie piú che amore,
e la mia fé schernita altrui dimostri
svenato il braccio e lacerato il core.
In questi amari miei vermigli inchiostri,
s’altri gli guarda mai, spero ch’almeno
si tinga di pietá, se non s’inostri.
Sí dunque, o Massinissa, il bel sereno
de l’amor che la destra e ’l cor mi giura,
qual baleno svanisce in un baleno?
Qual rigido destin, qual ria sventura
miete in erba i miei fasti, anzi la vita?
chi su l’alba il mio dí smorza ed oscura?
Misera Sofonisba! oimè, tradita
l’hai tu, crudel, con feritá latina,
pria da te vinta e poi d’amor ferita.
De la nobil Numidia alta reina
e del regno d’Amor trïonfo altera,
il mio volto, il mio scettro ogn’alma inchina.
Gemina maestá placida impera
ne la mia fama, oltre l’Idaspe e ’l Moro,
a qual gente è piú barbara e piú fiera.
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OrbiliusMagister
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{{Rule|2em|v=4}}<section end="s1" />
<section begin="s2" />{{ct|f=100%|v=1|t=2|I}}
{{ct|f=100%|v=1|CONTRO L’AMOR PLATONICO}}
<poem>
Baciami, o Clori, e fa’ ch’io goda a pieno
tua leggiadra beltá, tuoi pregi tanti,
e de le grazie tue nel prato ameno
fa’ che appaghi a mia voglia i sensi erranti.
Fa’ che nel molle tuo nettareo seno
gli spirti appaghi languidi e tremanti,
e con l’opre da noi scherniti sieno
quei che dan legge ai desïosi amanti.
Non vuol filosofia de l’amar l’arte,
perché il fanciullo Amor non ha costume
molto internarsi ne le dotte carte.
Ceda al tatto la vista, al labro il lume;
il guatar, l’affissar vada in disparte,
perché tocca e non mira il cieco nume.
</poem><section end="s2" /><noinclude></noinclude>
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Pagina:AA. VV. - Lirici marinisti.djvu/144
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OrbiliusMagister
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{{ct|f=100%|v=1|L’AMANTE TACITO}}
<poem>
Ardo, e l’immenso ardor ch’ho in seno accolto
regna ne l’alma e a pena il petto sente;
e cresciuto e giá grande amor fervente
in fasce di silenzio ho stretto e involto.
Talor tento mostrar nel mesto volto
il celato desir, ma ne la mente
tosto ritorna il rio pensiero ardente,
e rassembro Meandro, in me rivolto.
E come spesso il mar con onde piene
romper le mète sue par che si miri,
sol poi spuma e rimbomba in su l’arene;
cosí tentan passare i miei martíri
il confine del cor, ma fuor sol viene
spuma di pianto e suono di sospiri.
</poem><section end="s1" />
<section begin="s2" />{{ct|f=100%|v=1|t=2|III}}
{{ct|f=100%|v=1|LA BALBUZIENTE}}
<poem>
Del tuo mozzo parlare ai mozzi detti
mozzar mi sento, alta fanciulla, il core.
Lasso, con qual dolcezza e qual valore
quella annodata lingua annoda i petti!
Tu tronco, io tronco il suon mando pur fuore,
ma fan varie cagioni eguali effetti,
ché gli accenti a formar tronchi e imperfetti
te insegnò la natura e me l’amore.
Or la beltá de la leggiadra imago,
oimè, qual fia, se delle tue parole
il difetto gentil pur è sí vago?
Eco sei di bellezza? o la favella
tra’ labri appunta e abbandonar non vuole
di coralli d’Amor porta sí bella?
</poem><section end="s2" /><noinclude></noinclude>
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Pagina:AA. VV. - Lirici marinisti.djvu/145
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OrbiliusMagister
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<noinclude><pagequality level="4" user="Dr Zimbu" />{{RigaIntestazione||{{Sc|scipione errico}}|139}}</noinclude><section begin="s1" />{{ct|f=100%|v=1|t=2|IV}}
{{ct|f=100%|v=1|PER UNA MERETRICE SPAGNOLA MORESCATA}}
<poem>
Chi vuol veder pur come alletti e tiri
un laccio ogn’alma in questa nostra etade,
la grazia di costei, l’alma beltade
e ’l soave parlar contempli e ammiri.
Chi vuol veder come contrario giri
il sole e a sorger vada ov’egli cade,
questo che da quell’ultime contrade
sen vien, Sol di vaghezza, osservi e miri.
Giunto l’invitto Alcide a l’oceano,
giá con l’ispane e con l’arene more
pose la mèta a l’ardimento umano.
Or di lui fatto illustre imitatore,
in costei ch’ha del moro e de l’ispano
pose la mèta alle bellezze Amore.
</poem><section end="s1" />
<section begin="s2" />{{ct|f=100%|v=1|t=2|V}}
{{ct|f=100%|v=1|AL PRINCIPE TOMASO DI SAVOIA}}
<poem>
Tratti, o Tomaso invitto, aste e cimieri,
onde muto l’estran ti tema e ammiri;
e chiarissimi rai dagli occhi alteri
di sovrana bellezza intanto spiri.
Cosí in uno e de l’alme e de’ destrieri
il bel fren con destrezza allenti e tiri;
alletti e morte dái, se dolci e fieri
i vaghi sguardi e i ferri infesti aggiri.
Tu de le vesti piú pregiate e fine
o d’esercito anciso o in fuga vòlto
arricchisci talor le rupi alpine.
E spesso l’Alpe fai, di sangue involto,
mentre rosseggian le sue bianche brine,
imitar gentilmente il tuo bel volto.
</poem><section end="s2" /><noinclude></noinclude>
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Pagina:AA. VV. - Lirici marinisti.djvu/146
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{{ct|f=100%|v=1|A GIOVANNI ANTONIO ARRIGONI}}
<poem>
Poggia al monte di Pindo e ardito e snello,
Arrigoni, trascorri a ogn’altro innante,
e de l’invidia il guardo atroce e fello
prendi a calcar con l’onorate piante.
Tra’ cigni di Parnaso altero e bello
apparirá tuo giovenil sembiante,
come fiorito e nobile arboscello
talor verdeggia entro l’annose piante.
Fia che prenda per te dolce martoro,
d’amorosi legami il core involto,
de le vergini muse il sacro coro.
L’alta corona ond’egli ha il capo avvolto,
Febo a te sol dará di sacro alloro,
perché l’altra, di raggi, hai nel bel volto.
</poem><section end="s1" />
<section begin="s2" />{{ct|f=100%|v=1|t=2|VII}}
{{ct|f=100%|v=1|LA VIA LATTEA }}
{{ct|f=90%|v=1|Al Cardinal Borghese}}
<poem>
Sorge nobil cittá, che altera siede
del bel Tirreno in su l’argentee sponde,
che l'ossa illustri ond’essa è degna erede,
di Partenope bella in grembo asconde.
Tra verde e fertil urna ella si vede
del riverente mar restringer l’onde,
e con cento edifici e cento braccia,
Brïarea torreggiante, il ciel minaccia.
Ma frondosa con lei cittá confine,
con bei verdi palaggi, alta gareggia,
dove Pomona il pampinoso crine
tra vetri di ruscei specchia e vagheggia;
</poem><section end="s2" /><noinclude></noinclude>
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Lirici marinisti/III/Scipione Errico
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{{Conteggio pagine|[[Speciale:Statistiche]]}}<!-- Area dati: non modificare da qui: --><onlyinclude><div style="display:none"><section begin="autore"/>Scipione Errico<section end="autore"/>
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== Indice ==
* {{Testo|Baciami, o Clori, e fa' ch’io goda a pieno|I. Contro l'amor platonico|tipo=tradizionale}}
* {{Testo|Ardo, e l'immenso ardor ch'ho in seno accolto|II. L'amante tacito|tipo=tradizionale}}
* {{Testo|Del tuo mozzo parlare ai mozzi detti|III. La balbuziente|tipo=tradizionale}}
* {{Testo|Chi vuol veder pur come alletti e tiri|IV. Per una meretrice spagnola morescata|tipo=tradizionale}}
* {{Testo|Tratti, o Tomaso invitto, aste e cimieri|V. Al principe Tomaso di Savoia|tipo=tradizionale}}
* {{Testo|Sorge nobil città, che altera siede|VI. La Via Lattea|tipo=tradizionale}}
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OrbiliusMagister
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{{Conteggio pagine|[[Speciale:Statistiche]]}}<!-- Area dati: non modificare da qui: --><onlyinclude><div style="display:none"><section begin="autore"/>Scipione Errico<section end="autore"/>
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<pages index="AA. VV. - Lirici marinisti.djvu" from=143 to=143 fromsection="s1" tosection="s1" />
== Indice ==
* {{Testo|Baciami, o Clori, e fa' ch’io goda a pieno|I. Contro l'amor platonico|tipo=tradizionale}}
* {{Testo|Ardo, e l'immenso ardor ch'ho in seno accolto|II. L'amante tacito|tipo=tradizionale}}
* {{Testo|Del tuo mozzo parlare ai mozzi detti|III. La balbuziente|tipo=tradizionale}}
* {{Testo|Chi vuol veder pur come alletti e tiri|IV. Per una meretrice spagnola morescata|tipo=tradizionale}}
* {{Testo|Tratti, o Tomaso invitto, aste e cimieri|V. Al principe Tomaso di Savoia|tipo=tradizionale}}
* {{Testo|Poggia al monte di Pindo e ardito e snello|VI. A Giovanni Antonio Arrigoni|tipo=tradizionale}}
* {{Testo|Sorge nobil città, che altera siede|VII. La Via Lattea|tipo=tradizionale}}
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Autore:Giovan Francesco Maia Materdona
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2022-08-02T14:52:41Z
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Gadget PopolaTestiAutore: aggiunti testi mancanti
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<!-- Area dati: non modificare da qui: --><onlyinclude><div style="display:none"><section begin="Nome"/>Giovan Francesco<section end="Nome"/>
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<section begin="Attività"/>poeta<section end="Attività"/>
<section begin="Nazionalità"/>italiano<section end="Nazionalità"/>
</div></onlyinclude><!-- a qui -->{{Autore
| Nome = Giovan Francesco
| Cognome = Maia Materdona
| Attività = poeta
| Nazionalità = italiano
| Professione e nazionalità =
}}
== Opere ==
* {{Testo|Lirici marinisti/III/Giovan Francesco Maia Materdona|Liriche di Maia Materdona}}
** {{Testo|Ad un tempo col Sol madonna desta}}
** {{Testo|Ahi mondo, ahi senso! or ve' qui tanti e tanti}}
** {{Testo|Ai labri miei, quando piú gela il verno}}
** {{Testo|Animato rumor, tromba vagante}}
** {{Testo|Cilla di bianco umor massa gelata}}
** {{Testo|Compagni cari, or che siam qui soletti}}
** {{Testo|Costei ch'altero esempio è di beltate}}
** {{Testo|Ecco l'alba, ecco l'alba, ecco il bel giorno}}
** {{Testo|Esce d'armi pomposo e folgorante}}
** {{Testo|Ignudo il petto alabastrino e bello}}
** {{Testo|In pacifico agon Mario contende}}
** {{Testo|La bella Elisa arava}}
** {{Testo|La ninfa sua d'orgoglio amica e d'ira}}
** {{Testo|Non perché le tue falde il bel Tirreno}}
** {{Testo|Qual uom talora in alta notte suole}}
** {{Testo|Quand'io ti bacio, allora}}
** {{Testo|Queste carte che Pindo ammira e cole}}
** {{Testo|Questi, o bella istriona, onde tu cingi}}
** {{Testo|Spiega madonna i bei volumi d'oro}}
** {{Testo|Tisbe, il so, nol celar; non è difetto}}
** {{Testo|Tra venti dame ordir danza reale}}
** {{Testo|Vedi, non che cader, precipitare}}
** {{Testo|Voi che de l'Adria a le famose sponde}}
** {{Testo|— Verrò — mi disse, e mi prefisse a punto}}
[[Categoria:Autori marinisti]]
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Autore:Scipione Errico
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2022-08-03T06:55:04Z
OrbiliusMagister
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<!-- Area dati: non modificare da qui: --><onlyinclude><div style="display:none"><section begin="Nome"/>Scipione<section end="Nome"/>
<section begin="Cognome"/>Errico<section end="Cognome"/>
<section begin="Attività"/>poeta/scrittore/drammaturgo<section end="Attività"/>
<section begin="Nazionalità"/>italiano<section end="Nazionalità"/>
</div></onlyinclude><!-- a qui -->{{Autore
| Nome = Scipione
| Cognome = Errico
| Attività = poeta/scrittore/drammaturgo
| Nazionalità = italiano
| Professione e nazionalità =
}}
== Opere ==
* {{Testo|Lirici marinisti/III/Scipione Errico|Liriche di Scipione Errico}}
** {{Testo|Ardo, e l'immenso ardor ch'ho in seno accolto}}
** {{Testo|Baciami, o Clori, e fa' ch’io goda a pieno}}
** {{Testo|Chi vuol veder pur come alletti e tiri}}
** {{Testo|Del tuo mozzo parlare ai mozzi detti}}
** {{Testo|Poggia al monte di Pindo e ardito e snello}}
** {{Testo|Sorge nobil città, che altera siede}}
** {{Testo|Tratti, o Tomaso invitto, aste e cimieri}}
{{Sezione note}}
[[Categoria:Autori marinisti]]
406gdr1i71zr0cqcer3xva951f10t1b
Autore:Antonio Bruni (poeta)
102
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2022-08-03T06:43:13Z
OrbiliusMagister
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text/x-wiki
<!-- Area dati: non modificare da qui: --><onlyinclude><div style="display:none"><section begin="Nome"/>Antonio<section end="Nome"/>
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<section begin="Attività"/>poeta<section end="Attività"/>
<section begin="Nazionalità"/>italiano<section end="Nazionalità"/>
</div></onlyinclude><!-- a qui -->{{Autore
| Nome = Antonio
| Cognome = Bruni
| Disambigua = (poeta)
| Attività = poeta
| Nazionalità = italiano
| Professione e nazionalità =
}}
== Opere ==
* {{Testo|Lirici marinisti/III/Antonio Bruni|Liriche di Antonio Bruni}}
** {{Testo|D'ambizioso augel piume gemmate}}
** {{Testo|Di spiegar vostri vanti}}
** {{Testo|Già da la Senna al Tebro, ove t'invita}}
** {{Testo|Giugne fregio a la bocca e fiamme ai cori}}
** {{Testo|In questo lido, ove tra bei cristalli}}
** {{Testo|Mentre gli occhi a le lagrime discioglio}}
** {{Testo|Oh qual radoppia in te gemini onori}}
** {{Testo|Ond'è che i versi miei leggi ed ammiri}}
** {{Testo|Qualor de' tuoi begli occhi il bello io guardo}}
** {{Testo|Rapita Europa, il nuotator cornuto}}
** {{Testo|Sacratissimo latte}}
** {{Testo|Soavissimi baci}}
** {{Testo|Sotto l'ombra di quelle edre tenaci}}
** {{Testo|Stupor de la natura, onor de l'arte}}
{{Sezione note}}
[[Categoria:Autori marinisti]]
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Pagina:Guglielminetti - Le ore inutili, Milano, Treves, 1919.djvu/66
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Dr Zimbu
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/* Riletta */
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="4" user="Dr Zimbu" />{{RigaIntestazione|58|{{Sc|le ore inutili}}||riga=si}}</noinclude>solcata di cicatrici, deformata, grottesca, spaventevole?
Eppure non c’era dubbio: quello era il volto di Flora Conti, era la nuova maschera umana che il beffardo destino, valendosi d’un fatto qualsiasi, dell’urto di due automobili nella notte, aveva impresso recentemente su quella forma di donna, la quale brillava fino a poche settimane innanzi di chiara grazia e di mirabile freschezza.
Sposa ad Attilio Conti da appena un anno, poco più che ventenne, adorata amante del giovine marito, lo aveva visto partire per la guerra chiamato fra i primi e da allora seguendolo giorno per giorno di lontano con l’ansia vigilante della sua passione, le era sembrato di proteggerlo contro il pericolo, si era illusa di salvarlo dal dolore e dalla morte mettendo il suo amore, la sua tenerezza, tutta se stessa fra lui ed il nemico.
Una sera, mentre Flora si trovava in villeggiatura con sua madre ricevette la lettera di un’amica la quale la informava storditamente che suo marito doveva passare il domani con alcuni compagni d’armi qualche ora in città, in seguito ad un improvviso ordine del Comando.
La notizia non era che una vaga diceria rac-<noinclude></noinclude>
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Pagina:Guglielminetti - Le ore inutili, Milano, Treves, 1919.djvu/67
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2022-08-02T14:07:37Z
Dr Zimbu
1553
/* Riletta */
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="4" user="Dr Zimbu" />{{RigaIntestazione||{{smaller|''La verità''}}|59|riga=si}}</noinclude>colta nei discorsi di un comune conoscente giunto allora in licenza, ma la giovine donna vi credette e meravigliata di non averne ricevuto dal marito stesso l’annunzio, piena di impazienza e di inquietudine, si procurò immediatamente un’automobile e non ostante i consigli della madre volle tornare la sera medesima in città per ricevere il domani fra le braccia il suo Attilio.
Nella notte buia, tempestosa, percorsa da raffiche di vento e da ondate di pioggia, ella ad occhi chiusi rannicchiata in fondo alla vettura, impaurita e felice, correva velocemente incontro al suo amore e in mezzo a quell’agitazione della natura fra la luce dei lampi e il rombo dei tuoni le sembrava quasi di vivere un poco la vita ormai consueta di lui fra i balenii e gli scoppi formidabili degli assalti.
A un tratto ella sentì che la vettura convergeva per uno svolto improvviso e subito dopo le parve di udire alcune voci di allarme seguite da un urlo altissimo. La sua mente non potè formulare alcun pensiero che già ella si sentiva sbalzata con violenza terribile incontro al vetro della parete di fronte e per lo strazio perdeva i sensi.
Li ricuperò molte ore dopo distesa nel suo letto con la madre al fianco, e s’accorse d’a-<noinclude></noinclude>
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Pagina:Guglielminetti - Le ore inutili, Milano, Treves, 1919.djvu/68
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Dr Zimbu
1553
/* Riletta */
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="4" user="Dr Zimbu" />{{RigaIntestazione|60|{{Sc|le ore inutili}}||riga=si}}</noinclude>vere tutta la faccia bendata, con un solo breve spiraglio per gli occhi dal quale il suo sguardo annebbiato, stupefatto, ancora assente, s’aggirava interrogando.
Giorni e giorni, settimane e settimane erano passati così nella completa immobilità di quel letto, nella quasi completa oscurità di quella stanza. Un medico sconosciuto veniva di quando in quando a sbendarle il volto, a medicarlo, a ribendarlo ancora e se ne andava quasi senza parola accompagnato dalla madre che gli parlava supplicando ansiosamente a bassa voce.
L’inferma distesa nel suo letto in un’inerzia più tetra che rassegnata non chiedeva nulla, quasi non pensava a nulla. Era riuscita mediante uno sforzo di volontà aiutato dallo stato di prostrazione in cui si trovava a fare nel suo cervello il vuoto, l’ombra o quella nebulosità appena trasparente del pensiero che permette di sorvolare sulle cose senza approfondirle, senza considerarle, senza lasciarle penetrare nell’anima con tutta la crudezza della loro realtà presente e futura.
Soltanto le lettere di Attilio riuscivano a trarla dal suo cupo torpore. Attraverso allo spiraglio delle sue bende ella s’impadroniva con lo sguardo, con la carne, con l’anima di ciascuna delle sue parole e vi si indugiava per<noinclude></noinclude>
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Pagina:Guglielminetti - Le ore inutili, Milano, Treves, 1919.djvu/69
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Dr Zimbu
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/* Riletta */
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="4" user="Dr Zimbu" />{{RigaIntestazione||{{smaller|''La verità''}}|61|riga=si}}</noinclude>assaporarla di più, per imprimerle in sè maggiormente, per rivivere con lui l’attimo felice in cui erano state pensate e scritte pel suo conforto.
Ella aveva permesso a malincuore a sua madre di informarlo dell’avvenuto disastro, poichè anche i giornali ne portavano qualche cenno, ma la gravità della disgrazia gli era stata nascosta ed egli credeva già sua moglie guarita o convalescente con appena qualche piccola traccia del male sofferto, sul suo fresco volto di bambina, qualche piccolo segno roseo come l’impronta di un bacio troppo forte.
Così egli si esprimeva nelle sue calde pagine, piene di nostalgia e di desiderio, fra la monca descrizione di un assalto notturno e la notizia della morte di un compagno caduto al suo fianco.
Qualche volta al termine della sua lettura che durava intere ore ella s’accorgeva d’aver bagnato di pianto le bende intorno agli occhi, ma non si ricordava quasi più d’aver sofferto o d’essersi commossa o intenerita leggendo.
Solo le rimaneva nel cuore un senso di oppressione e di sgomento ch’ella non voleva definire, quasi l’intuizione oscura d’essere circondata di un abisso nel quale ella si rifiutava<noinclude></noinclude>
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Pagina:Guglielminetti - Le ore inutili, Milano, Treves, 1919.djvu/70
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Dr Zimbu
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/* Riletta */
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="4" user="Dr Zimbu" />{{RigaIntestazione|62|{{Sc|le ore inutili}}||riga=si}}</noinclude>di gettare lo sguardo per paura di misurarne la spaventosa profondità.
E venne il giorno in cui le sue ferite furono cicatrizzate e la sua faccia potè finalmente essere sbendata. Ella non osò guardare negli occhi sua madre. Ma ad un tratto, rimasta sola nella sua camera, una smania terribile di sapere, di vedersi, di giudicarsi la prese, la costrinse ad alzarsi, a spalancare le imposte, a guardarsi in uno specchio.
Allora soltanto ella conobbe fino a qual segno il destino l’avesse colpita, allora seppe in quale miserevole orrore la sua bellezza, la sua freschezza, la grazia del suo sorriso si fossero brutalmente mutate, e le mancarono le forze per sostenere tutto il suo strazio. La trovarono poco dopo svenuta ai piedi dello specchio e rimessa a letto, febbricitante, delirò tutta la notte, ora chiamando in aiuto il suo Attilio, ora supplicando che l’uccidessero prima ch’egli tornasse.
Da quel giorno la sua idea fissa fu quella di morire innanzi ch’egli la rivedesse. Il pensiero che il marito, per il quale ella continuava a vivere nell’immaginazione e nel ricordo creatura di dolce bellezza e di deliziosa giovinezza, la potesse ritrovare ridotta a una maschera deforme e pietosa di donna, la sconvolgeva a<noinclude></noinclude>
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Pagina:Guglielminetti - Le ore inutili, Milano, Treves, 1919.djvu/71
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Dr Zimbu
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/* Riletta */
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<noinclude><pagequality level="4" user="Dr Zimbu" />{{RigaIntestazione||{{smaller|''La verità''}}|63|riga=si}}</noinclude>segno che le pareva d’impazzire, e tutto, anche la morte, le sembrava preferibile a questo terrore.
Furono costretti a vigilarla di continuo, a costringerla con preghiere e con astuzie a nutrirsi quel tanto che occorreva per tenerla in vita e a nasconderle tutti gli specchi nei quali si guardava ogni momento smaniando come una demente.
Da due settimane anche le lettere di Attilio mancavano e ciò la rendeva ancora più agitata e smarrita.
Sebbene avessero nascosta a tutti la gravità della sua sventura, ella giungeva a supporre che qualcuno, segretamente informato, gli avesse rivelato la verità e che il marito disgustato di lei e offeso del suo silenzio, pensasse ormai di abbandonarla sola alla sua miserabile sorte.
Ella ne parlava a sua madre come d’una possibilità quasi certa ed imminente, sogghignando con la sua bocca contorta, stirata verso sinistra da una cicatrice che le solcava la guancia, e il suo sogghigno aveva qualcosa di così fosco, di così macabro pur nel suo ironico scherno, che sua madre ne fremeva e chiudeva gli occhi per non vederlo.
Ma dopo un’altra settimana giunse invece un breve biglietto di Attilio in cui egli si diceva<noinclude></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="Dr Zimbu" />{{RigaIntestazione|64|{{Sc|le ore inutili}}||riga=si}}</noinclude>convalescente di una grave ferita e pregava la moglie di venire a visitarlo nell’ospedale in cui lo avevano trasportato.
Flora lesse parecchie volte le poche linee prima di comprenderle, poi si accasciò su se stessa come un cencio, combattuta fra un dolore e una gioia così strazianti da fermarle i battiti del cuore. Ma subito si sollevò risolutamente, pensò ch’egli soffriva, che la voleva presso di sè, e decise di andare.
Per tutto il giorno, durante i preparativi del viaggio ella evitò di fermare la sua mente su altra cosa che non fosse Attilio, la ferita di Attilio, il male di Attilio, e sulla felicità affannosa di rivederlo. Ma al momento di uscire di casa, ponendosi istintivamente dinanzi allo specchio per mettersi il cappello, la terribile realtà riapparve d’un tratto dinanzi ai suoi occhi. Una crisi di disperazione la prese, la scosse, le strappò lacrime, gemiti e grida, la lasciò quasi inebetita, in uno stato di accasciamento cupo ed inerte.
Sua madre che doveva accompagnarla approfittò di quella specie di atonia per completare il suo abbigliamento da viaggio, per avvolgerle il volto in un velo fittissimo, per trascinarla alla stazione e collocarsi con lei nel treno appena in tempo per partire.<noinclude></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="Dr Zimbu" />{{RigaIntestazione||{{smaller|''La verità''}}|65|riga=si}}</noinclude>
Viaggiarono parte della notte quasi sempre sole in quello scompartimento semibuio, in un fosco silenzio rotto soltanto da quel rombo ritmico delle ruote che sembra il pulsare d’un possente cuore in movimento. E su quel ritmo continuo la giovine donna stesa sul divano, nell’ombra, premeva nel petto il suo piccolo cuore traboccante di dolore e ripeteva all’infinito a se medesima una tragica promessa che sola riusciva a consolarla: — Lo vedrò e morrò.
Giunsero all’alba nella cittadina di provincia fredda, muta, quasi spopolata che ospitava nel suo ospedale i feriti. Scesero in un vecchio albergo vuoto e pretenzioso sulla piazzetta della stazione e attesero l’ora di visitare il malato.
— Andrò io sola, — disse con risolutezza Flora a sua madre mentre aspettava, seduta in una poltrona, col cappello, il mantello, i guanti, immobile e tetra sotto l’ombra del suo denso velo nero.
L’altra non osò opporsi, ma quando ella uscì e si diresse verso l’ospedale, la seguì furtivamente di lontano e l’attese all’angolo della strada deserta.
— Lo vedrò e morrò, — si ripeteva Flora ad ogni passo che la portava verso la sua {{Pt|ul-|}}<noinclude></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="Dr Zimbu" />{{RigaIntestazione||{{smaller|''La verità''}}|65|riga=si}}</noinclude>
Viaggiarono parte della notte quasi sempre sole in quello scompartimento semibuio, in un fosco silenzio rotto soltanto da quel rombo ritmico delle ruote che sembra il pulsare d’un possente cuore in movimento. E su quel ritmo continuo la giovine donna stesa sul divano, nell’ombra, premeva nel petto il suo piccolo cuore traboccante di dolore e ripeteva all’infinito a se medesima una tragica promessa che sola riusciva a consolarla: — Lo vedrò e morrò.
Giunsero all’alba nella cittadina di provincia fredda, muta, quasi spopolata che ospitava nel suo ospedale i feriti. Scesero in un vecchio albergo vuoto e pretenzioso sulla piazzetta della stazione e attesero l’ora di visitare il malato.
— Andrò io sola, — disse con risolutezza Flora a sua madre mentre aspettava, seduta in una poltrona, col cappello, il mantello, i guanti, immobile e tetra sotto l’ombra del suo denso velo nero.
L’altra non osò opporsi, ma quando ella uscì e si diresse verso l’ospedale, la seguì furtivamente di lontano e l’attese all’angolo della strada deserta.
— Lo vedrò e morrò, — si ripeteva Flora ad ogni passo che la portava verso la sua ul-<noinclude></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="Dr Zimbu" />{{RigaIntestazione|66|{{Sc|le ore inutili}}||riga=si}}</noinclude>tima tortura, e crudamente cercava di immaginare l’espressione di terrore e di orrore che avrebbe sconvolto la faccia di Attilio quand’ella avesse sollevato dinanzi a lui il velo che copriva la deformità del suo volto.
— Forse la mia figura gli sembrerà così grottesca ch’egli si metterà a ridere, — pensava con una brutalità feroce verso se stessa. E le pareva di udire quella risata, lunga e stridente, di sentirla già nell’orecchio un po’ falsa ma quasi gaia, come ne aveva talvolta Attilio dinanzi a qualche nemico odiato e ridicolo che lo metteva in un cinico buon umore.
Quando Flora Conti entrò nell’ospedale e chiese di vedere suo marito mostrando la lettera che la chiamava e le carte personali che s’era procurate, la pregarono di aspettare in una saletta imbiancata a calce, piena di sole, con un crocifisso nero nel centro della parete.
Il suo cervello s’era fatto di nuovo vuoto ed assente come nei giorni della malattia quando ella ignorava ancora l’atroce verità della sua sventura. Solo un martellare sordo, doloroso, profondo in mezzo al petto l’avvertiva che un attimo orrendamente decisivo della sua vita s’avvicinava.
Entrò una monaca attempata, dal viso ma-<noinclude></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="Dr Zimbu" />{{RigaIntestazione||{{smaller|''La verità''}}|67|riga=si}}</noinclude>gro e intelligente sotto la cornetta candida, che le sorrise con commossa tenerezza e le strinse le mani sedendole accanto.
— Lei è la moglie del tenente Conti? Suo marito fu ferito gravissimamente ma non permise mai durante i giorni nei quali fu in pericolo di vita che la signora fosse avvertita. Soltanto ora poichè sta meglio e il pericolo è scomparso ha chiesto di vederla e le ha scritto. Soltanto ora.
Pareva che la suora s’indugiasse in vani e prolissi discorsi per preparare sè a dire e la sua ascoltatrice a udire qualche cosa di molto grave e di molto difficile a rivelarsi, una di quelle notizie per cui le parole umane sembrano persino troppo dure e precise e a cui non si sa per quali tortuose e leggiere ambiguità del linguaggio si vorrebbe giungere, per non colpire mortalmente con una sillaba cruda e senza pietà.
— Guarirà, suora? È in via di guarigione, non è vero? Mi dica, mi dica tutto.
D’impeto la giovine donna interrogava ansimando, scuotendo le mani della monaca, sentendo confusamente fra sè e lei una cosa oscura, ancora più terribile di tutte le altre e ancora sconosciuta.
— Abbia forza, signora, abbia forza, — in-<noinclude></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="Dr Zimbu" />{{RigaIntestazione|68|{{Sc|le ore inutili}}||riga=si}}</noinclude>cominciò ad incoraggiare la suora dopo una lunga pausa d’esitazione.
— Ma che c’è, Dio mio, che cosa mi nasconde? Dica, dica, dica subito, la supplico. Non mi tenga in questo stato.
La voce della donna tremava con una convulsione di spasimo, come tremavano le sue mani e tutte le membra del suo corpo.
— Si metta nelle mani di Dio, signora, e gli offra il suo sacrificio....
— Ma vi sono nelle mani di Dio, sono da tre mesi sotto i suoi colpi più crudeli. Che cosa si vuole ancora da me? Mio marito è mutilato, forse, è rimasto invalido e infermo per tutta la vita? È questo che non mi si vuol dire?
— Forse, signora, è qualcosa di ancora più triste.
— Non so, non so, parli, Dio mio, io non so....
Ella balbettava ormai fra i singhiozzi sotto il suo fitto velo nero, con una piccola voce di bambina sperduta che non sa ritrovarsi e guardava la suora coi suoi grandi occhi chiari rimasti limpidi e belli nel povero volto devastato, con una muta domanda che chiedeva e insieme temeva la risposta.
La monaca ebbe ancora una pausa di perplessità, quindi le circondò le spalle col suo<noinclude></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="Dr Zimbu" />{{RigaIntestazione||{{smaller|''La verità''}}|69|riga=si}}</noinclude>braccio quasi temesse di vederla cadere e disse:
— Suo marito è cieco, signora.
Poi raccolse contro di sè la creatura dolorante, soffocò contro di sè il suo urlo selvaggio che parve un grido di strazio e insieme di liberazione.<noinclude></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="Dr Zimbu" />{{RigaIntestazione|72|{{Sc|le ore inutili}}||riga=si}}</noinclude>
fatica la rete di spago ricolma d’ortaggi olezzanti.
— Ella dovrebbe giungere da questa parte, — rifletteva per un momento Albertino imprimendo con le dita un moto vertiginoso al suo leggero bastoncino di bambù e frugando la stradetta ombrosa con lo sguardo acuto.
Ma poichè ella dopo un minuto d’attesa non era ancor giunta, con una rapida giravolta e alcuni passi precipitosi Albertino correva a collocarsi presso un altro angolo a spiare con la medesima inquietudine gaia e impaziente s’ella apparisse.
Ella apparve finalmente quando finì la messa cantata tra i fedeli che uscivano a gruppi dalla chiesa spalancata, tra odor d’incenso e di gigli, e s’avanzò tutta sola, vestita d’azzurro cupo, con un piccolo cappello nero adorno di una coroncina di miosotidi, per la viuzza lunga e deserta a capo della quale Albertino Farri aspettava trepidante.
Quando fu a pochi passi egli si staccò con un balzo e la salutò con un sorridente impaccio timido e ardito al tempo stesso, ponendosi quindi, sebbene non invitato, al suo fianco e proseguendo con lei il cammino.
Ella aveva corrugato le ciglia all’improvviso incontro e risposto freddamente al saluto ed<noinclude></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="Dr Zimbu" />{{RigaIntestazione||''Per un bacio''|73|riga=si}}</noinclude>
ascoltava ora in un silenzio un po’ sdegnoso le parole perplesse del giovine.
— Come sono contento d’averla incontrata questa mattina, signora Anna-Maria! Era quasi una settimana che non la vedevo e temevo che fosse partita, signora Anna-Maria.
Egli insisteva per lusingarla su quei due nomi uniti, dei quali si compiaceva la giovine moglie del medico, che tutti in paese chiamavano più semplicemente la signora Anna o la signora Montani.
Unica figlia del conte Delbalzo, gentiluomo d’antica nobiltà già mezzo rovinato alla morte del proprio padre e morto poi egli stesso in una affannosa miseria con gli uscieri implacabili alla porta della sua camera d’agonizzante, ella s’era adattata a sposare il solo uomo che fosse stato ad entrambi generoso di devota benevolenza e d’aiuto disinteressato, ossia il dottor Montani, il medico quarantenne che aveva curato suo padre.
Uscita a diciott’anni da un aristocratico collegio religioso dove il suo nome e la sua povertà le davano diritto ad un posto gratuito, Anna-Maria era piombata in quella cittadina petulante e tediosa dove la sua bellezza e la sua superbia le avevano creato intorno la più diffidente solitudine, e per quattro anni aveva<noinclude></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="Dr Zimbu" />{{RigaIntestazione|74|{{Sc|le ore inutili}}||riga=si}}</noinclude>
assistito allo sfacelo della stanca esistenza paterna, la quale chiedeva tutti i giorni ancora qualche cosa per trascinarsi avanti fino al domani.
Il dottor Montani, pietoso e buono ma povero anch’egli e provvisto solo delle risorse della sua professione, portava loro il conforto amichevole della sua parola e il sollievo delle sue cure, ma un altro uomo saliva di quando in quando il lungo viale della villa Delbalzo, entrava nelle piccole stanze della portineria, divenute ora l’ultimo rifugio all’antico padrone, e, portandosi via una firma tutta tremula e contorta del malato, lasciava sul suo letto alcuni sudici e preziosi biglietti di banca.
Suo padre aveva umilmente spiegato ad Anna-Maria che costui s’era arricchito esercitando la professione lucrosa dell’usuraio, dopo aver in gioventù arrischiato meno scaltramente la galera sotto una certa ma non abbastanza provata accusa di falsario, e che alla propria morte il ricavo di vendita della villa Delbalzo sarebbe bastato appena a sodisfare le sue avide ma del resto legalizzate pretese.
Tutto ciò era regolarmente avvenuto ed anni dopo, un mattino di maggio, la contessina Anna-Maria Delbalzo, diventata più borghesemente la signora Montani, uscendo dalla messa can-<noinclude></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="Dr Zimbu" />{{RigaIntestazione||''Per un bacio''|75|riga=si}}</noinclude>tata con un abito azzurro cupo e un cappello adorno di miosotidi, camminava per una viuzza semideserta di quella cittadina provinciale, ascoltando piuttosto sdegnosamente le parole incerte di Albertino Farri, il quale le faceva da alcuni mesi una timida corte.
Ed Albertino Farri era il figlio di Alberto Farri, lo scaltro usuraio che anni innanzi saliva di quando in quando il lungo viale della villa Delbalzo per lasciarvi, mediante un’affannata firma di moribondo, alcuni sudici e preziosi biglietti di banca.
La casina del dottore, situata sulla strada provinciale un po’ lontano dall’abitato, già appariva splendente sotto il sole di mezzodì, tutta dipinta a strisce rosse e bianche, chiusa nella cintura verde del suo giardino, e Albertino Farri non aveva ancora comunicato alla signora Montani lo scopo per cui egli s’era posto al suo fianco accompagnandola per quasi mezz’ora di cammino.
Poichè egli nascondeva nella parte più intima dei suoi pensieri uno scopo ben determinato e, per raggiungerlo, gli occorreva innanzi tutto renderne partecipe l’insensibile donna dei suoi sogni, ossia la signora Anna-Maria.
Non ostante l’esordio piuttosto trepidante,<noinclude></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="Dr Zimbu" />{{RigaIntestazione|76|{{Sc|le ore inutili}}||riga=si}}</noinclude>
egli non era riuscito ad avviare la loro conversazione sopra un terreno propizio alle dichiarazioni lungamente meditate e, rosso in viso per il sole e per l’ansia, continuava a discorrere di cose inutili e vaghe, lanciando tratto tratto di sotto alle ciglia qualche lungo sguardo indagatore alla sua compagna, la quale gli rispondeva a monosillabi senza guardarlo, andando dritto di fronte a sè col suo passo rapido e leggiero di giovinetta.
A poca distanza della casa un immenso pino stendeva la sua densa ombra sul biancore accecante della strada, e una rustica panca, costruita pei suoi riposi da qualche ingegnoso viandante, si appoggiava al tronco scabro dell’albero invitando i passeggeri a sostare un momento alla verde frescura.
Anna-Maria non resisteva mai alla tentazione d’abbandonare la sua persona sottile alla dolcezza riposante di quell’indugio prima d’iniziare la breve salita che la portava alle soglie della sua casa, e anche quella mattina sedette sulla panca rustica al rezzo odoroso del pino silvestre, e sorrise blandamente a se stessa con un piccolo sospiro di raccolta felicità.
Albertino rimase in piedi dinanzi a lei e trasse da quel sospiro la forza di manifestarle il proprio tenero sentimento.<noinclude></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="Dr Zimbu" />{{RigaIntestazione||''Per un bacio''|77|riga=si}}</noinclude>
Lo fece senza grazia, con parole e con gesti impacciati, ma con un tale fuoco di sincerità negli occhi e tale tremore d’emozione nella voce che Anna-Maria, la quale si scalzava lentamente i guanti a capo chino mentre egli parlava, alzò d’improvviso il capo e si pose ad osservarlo con una attenzione fra pietosa e meravigliata.
— Le voglio tanto bene, signora Anna-Maria, che non riesco neppure a dirglielo senza sembrare ridicolo a’ suoi occhi. Eppure bisogna assolutamente che glie lo confessi per non sentirmi più soffocare dall’ansietà ogni volta che la vedo e sentirmi morire di malinconia quando rimango due giorni senza vederla. Oggi, non so come, non so perchè, ho trovato il coraggio di salutarla e di accompagnarla fin qui. Capisco perfettamente di non averle fatto piacere, perchè una signora come lei non può che disprezzare un ragazzo come me. Eppure io non sono forse così stupido quanto sembro. Mi piace leggere e studiare e avrei voluto laurearmi, ma mio padre non me lo permette e vuole che m’occupi d’affari come lui.
La signora Montani a quell’accenno riabbassò il capo e si pose a guardarsi le unghie ch’erano rosee e lucide come smalto, ma fra l’arco delle sue sopracciglia si era scavata una piccola<noinclude></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="Dr Zimbu" />{{RigaIntestazione|78|{{Sc|le ore inutili}}||riga=si}}</noinclude>
ruga sottile e diritta come un taglio, mentre un lieve sogghigno le contorceva la bocca.
— Io la faccio ridere, lo so, con le mie sciocchezze, — riprese mortificato Albertino. — Ma mi risponda almeno con una parola, anche con un’insolenza. Mi dica chiaramente che sono un idiota ed io me ne andrò senza più seccarla.
— È un bambino, — mormorò Anna-Maria, crollando il capo con un sorriso di compatimento blando, e s’alzò per riprendere la sua via.
Ma Albertino, rianimato da quella parola benevola, le si pose di fronte e la supplicò d’ascoltarlo ancora un momento, di sedere ancora un momento su quella panca all’ombra di quel pino sul quale incominciava allora il frinire alto e roco d’una cicala meridiana.
— Vede, — soggiunse Albertino con un sorriso d’ingenua malizia e di gioia infantile, — io non sono poi tanto bambino. Ho compiuto proprio oggi i miei ventun anni e mio padre questa mattina mi ha fatto un magnifico regalo.
— Me ne rallegro, — disse fra i denti con una beffarda ironia la signora Montani, e vide in pensiero passare fra quelle mani le firme di suo padre, alternate alla sudicia preziosità di alcune carte monetate.<noinclude></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="Dr Zimbu" />{{RigaIntestazione||''Per un bacio''|79|riga=si}}</noinclude>
— Ecco il regalo, — le confidava intanto Albertino Farri traendo con cura gelosa dal suo portafogli un biglietto di mille franchi e tenendolo disteso sotto i suoi occhi. — Ne posso fare quello che mi pare, comprarmi ciò che voglio, nessuno me ne chiederà conto.
Ed egli lo raggirava fra le dita con una specie di avidità sensuale che lo faceva in quel momento rassomigliare a suo padre, l’usuraio. Ma lo sguardo sprezzante che la signora Montani gli lanciò senza rispondere, lo trasse subitamente dalla sua venale compiacenza.
— Io potrei comprare per mille franchi di fiori e mandarglieli, riempirle tutta la casa di fiori rari e preziosi come le orchidee, — sospirò il giovine senza convinzione, ma con una voce e un viso pieno di sentimento.
Anna-Maria s’alzò dalla panca rustica con una breve risatina stridente.
— Adesso è proprio un po’ idiota, — gli affermò fissandolo negli occhi con una specie di gaia provocazione.
Erano l’una di fronte all’altro, così vicini che quasi si toccavano, e Albertino Farri contemplava da presso, estatico, per la prima volta, il bel viso superbo di Anna-Maria.
— Com’è bella la sua bocca quando ride così, — le susurrò tuttora immobile, quasi affasci-<noinclude></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="Dr Zimbu" />{{RigaIntestazione|80|{{Sc|le ore inutili}}||riga=si}}</noinclude>nato da quel riso che piano piano si spegneva sulle fresche labbra della donna. — Io darei qualsiasi cosa per poter baciare quella bocca, — sussurrò con improvvisa audacia, divenendo un po’ pallido, senza staccare da lei lo sguardo che palpitava sotto le ciglia lunghe.
Anna-Maria ebbe di nuovo un breve sussulto di riso e chiese ambigua, con una voce di beffa gioconda:
— Anche il biglietto di mille franchi?
— Anche quello, — rispose Albertino alzando con un bel disdegno le spalle, ma osservandola tuttavia con uno stupore alquanto scandalizzato.
Ella comprese il suo pensiero e continuò a ridere con una arguzia un po’ amara.
— Non crederà ch’io voglia vendere un bacio per mille franchi. Sarebbe buffo, non è vero? Buffo, lucroso e ignobile come quel genere d’operazioni che si praticano nella sua famiglia.
— Quali operazioni? — domandò inquieto Albertino.
Ma ella non gli rispose e proseguì, sempre sogghignando:
— Un biglietto di banca non è che un pezzo di carta e si può bruciare.
Albertino ascoltava spalancando gli occhi pieni di ansiosa meraviglia.<noinclude></noinclude>
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Dr Zimbu
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<noinclude><pagequality level="4" user="Dr Zimbu" />{{RigaIntestazione||''Per un bacio''|81|riga=si}}</noinclude>
— E mentre brucia, — ella soggiunse lentamente, quasi suggerendogli la conclusione alla quale voleva ch’egli stesso giungesse — e mentre brucia c’è tutto il tempo....
— C’è tutto il tempo di dare un bacio a una donna, — finì in un mormorìo rauco il giovinetto, sempre fisso alla bella bocca che quasi gli si offriva e gli si prometteva.
Ella non disse più parola. Gli lanciò ancora di sbieco uno sguardo ed un riso balenanti e poi s’avviò rapidamente verso la casa rossa e bianca, splendente sotto il sole di mezzodì.
Poche sere dopo la signora Montani, tutta sola nella sua casa isolata fra il verde del giardino, leggeva un romanzo francese appoggiata al davanzale della finestra, quando udì aprirsi con un cigolìo il cancelletto in fondo al viale e un passo scricchiolare sulla ghiaia.
Quasi subito le apparve fra le due siepi di mortella Albertino Farri, il quale s’avanzava lentamente verso di lei, masticando, per darsi un contegno disinvolto, un rametto di cedrina. Quando giunse sotto la finestra egli la scorse e la salutò sorridendo:
— Buona sera, signora Anna-Maria. Ho visto passare il carrozzino di suo marito ed ho pensato che doveva essere sola ed annoiarsi.<noinclude></noinclude>
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Dr Zimbu
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Perciò sono venuto a tenerle un po’ di compagnia.
— Io non mi annoio mai, — ella rispose col suo abituale orgoglio, sebbene pensasse tutto il contrario. E gli porse la mano dalla finestra bassa.
— Mi permette d’entrare? — chiese il giovine quando fu sulla soglia della stanza da pranzo e venne a sederle vicino.
Guardò la copertina del libro, poi guardò il viso della signora, che gli pareva ancora più freddo e altero del consueto. Tuttavia, dopo qualche esitazione, Albertino osò trarre un lungo sospiro e osò dire sottovoce:
— Sono venuto anche per seguire il suo consiglio dell’altra mattina.
— Il mio consiglio? — ripetè Anna-Maria corrugando la fronte come se non rammentasse.
— Sì, — soggiunse Albertino ancora più piano, — non si ricorda? Quel bacio, quel bacio, che si può dare a una donna mentre brucia un biglietto da mille franchi.
— Ma era una sciocchezza, — affermò ella sollevando le spalle. — Son cose che si facevano, che si son fatte in altri tempi, da altra gente. Non ha compreso la mia canzonatura?
— Io non voglio essere canzonato, — scattò Albertino alzandosi in piedi. — Voglio un suo<noinclude></noinclude>
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Dr Zimbu
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bacio al prezzo che le ho detto e bisogna che me lo dia qui, questa sera stessa.
Egli aveva tratto dal portafoglio il suo biglietto di banca, lo aveva gettato con un atto di disprezzo sul tavolo, buttandovi sopra una scatola di fiammiferi. Anna-Maria lo osservava con una attenzione fra ironica e stupefatta, aprendo e chiudendo il suo romanzo.
Le pareva impossibile che quel ragazzo, figlio d’usuraio, certo usuraio egli stesso nell’anima, il quale possedeva per la prima volta una somma ch’egli riteneva quasi favolosa, fosse capace di buttarla così per lei, di distruggerla in una rapida fiammata per un bacio.
La stanzetta terrena si riempiva d’ombra e, fatto da questa anche più coraggioso, a grado a grado Albertino giunse in silenzio a sfiorare con le dita i capelli di Anna-Maria, la quale non si mosse.
— Non mi dice di no? — le mormorò tremando all’orecchio, e poichè ella continuava a tacere, s’allontanò di due passi e s’accostò al tavolo.
Si udì lo strofinìo del fiammifero acceso, si vide sprizzare, balenando, la scintilla rossa, poi nell’ombra grave della stanza, una piccola fiamma violacea continuò lentamente ad ardere sopra un vassoio di vetro nel centro della tavola:<noinclude></noinclude>
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Dr Zimbu
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<noinclude><pagequality level="4" user="Dr Zimbu" />{{RigaIntestazione|84|{{Sc|le ore inutili}}||riga=si}}</noinclude>
era il biglietto di mille franchi che lentamente si distruggeva.
{{ec|AnnaM-aria|Anna-Maria}} sentì in quel momento intorno alle sue spalle allacciarsi due braccia convulse di desiderio e sulla sua bocca premere freneticamente due labbra avide d’amore e fresche di giovinezza. Dimenticò chi fosse e che cosa volesse colui che la baciava così. Ma quando la piccola fiamma violacea si spense ed essi si staccarono con gli occhi torbidi e le vene pulsanti, ella ritrovò quasi subito, insieme con la sua naturale superbia, il ricordo amaro del passato, confuso ad un pentimento sottile e iracondo per l’oblioso abbandono presente.
Allora s’alzò, fece scattare la chiavetta della luce, guardò bene in faccia Albertino Farri, e il suo sguardo era quello d’una nemica.
— Ora che ha raggiunto il suo scopo può andarsene e non rimettere piede qui dentro, — gli ingiunse con voce bassa ma ferma.
Egli, ancora ansante, raggiunse umilmente la porta, poi si fermò e le rivolse d’un tratto la sua faccia da topo piena di sarcastica malignità.
— Me ne vado contento, — le disse sorridendo, ed accennando con l’indice teso le ceneri del biglietto che ancora fumavano sul vassoio di vetro, soggiunse: — Per un bacio, e<noinclude></noinclude>
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Dr Zimbu
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<noinclude><pagequality level="4" user="Dr Zimbu" />{{RigaIntestazione||''Per un bacio''|85|riga=si}}</noinclude>
per un bacio come questo, anche se adesso mi vedo scacciato per sempre da casa sua, valeva bene la pena di rimetterci un biglietto da mille franchi, tanto più....
Egli esitò, calcolò l’effetto delle sue parole, la spiò di sotto in su e attese ch’ella lo incitasse a completare la frase.
Anna-Maria aspettò un momento, mordendosi le labbra, e ribattè gelida:
— Tanto più?
E Albertino Farri, oltrepassando la soglia della stanza concluse:
— Tanto più che quel biglietto era falso.<noinclude></noinclude>
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Le ore inutili/La verità
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Le ore inutili/Per un bacio
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Dr Zimbu
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Moutonlion
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<noinclude><pagequality level="4" user="Moutonlion" />{{RigaIntestazione|2|{{Sc|vigilia italica}}||riga=si}}</noinclude>glio di Giuseppina di Beauharnais, e l’Austria di Francesco II.... Come oggi contro l’impero teutonico ed i suoi dipendenti, l’Europa si era allora collegata contro l’impero napoleonico ed i suoi satelliti; e il Regno Italico, trasformazione monarchica della Cisalpina, doppiamente odiato perciò, come opera iniziata dalla Rivoluzione francese e compita dall’uomo che aveva vòlto a proprio profitto quel cataclisma, non doveva, non poteva trovar grazia presso i futuri negoziatori di Vienna, preparatori della Santa Alleanza, restauratori della ''legittimità''.
Ma proprio allora, quando alla difesa d’Italia cooperavano veri reggimenti italiani ed i primi soldati designati col nome più tardi glorioso di ''bersaglieri'', proprio allora furono proferite la prima volta tra i popoli e nei Gabinetti le espressioni di ''indipendenza italiana'', di ''unità italiana'', e la storia di quei tempestosissimi giorni ha per noi un interesse profondo ed un irresistibile fascino. Un ufficiale francese studiosissimo delle imprese guerresche e degli avvenimenti politici di quel tempo, il comandante {{Wl|Q3852412|Weil}}, la narrò in un’opera colossale che è tornata oggi d’attualità: i cinque grossi volumi, di circa tremila pagine complessive, intitolati ''Le prince Eugène et Murat'', dove si descrivono giorno per giorno e quasi ora per ora, con una infallibile e inesauribile documentazione, le operazioni militari dirette dal figliastro e dal co-<noinclude>
<references/></div></noinclude>
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Moutonlion
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<noinclude><pagequality level="4" user="Moutonlion" />{{RigaIntestazione||{{Sc|vigilia italica}}|5|riga=si}}</noinclude>gerito al figliastro: «Percorrete a cavallo le rive dell’Isonzo; sono quelle le vostre frontiere. Un giorno sarete chiamato a difenderle. Bisogna che il più piccolo sentiero e l’infima posizione siano da voi conosciute. Coteste ricognizioni sono importantissime e vi riusciranno preziose. Credo che abbiate visto quei luoghi quando eravate molto giovane, ma che non li abbiate esaminati tanto minutamente quanto occorre....» Nè la perdita dell’Isonzo sarebbe riuscita fatale. In una lettera del maggio 1808, da Baiona, all’inizio dell’avventura spagnuola, e in previsione di nuove ostilità dell’Austria, il grande stratega aveva riscritto ad Eugenio: «Quand’anche il nemico occupasse tutto il paese tra Isonzo e Piave, non terrebbe ancora nulla: insino al Piave il paese nulla offre di molto importante». Il corso di questo fiume era, a suo giudizio, più vantaggioso che non quello del Tagliamento; ma l’estrema linea della difesa, quella che la «spregevole fanteria austriaca» non avrebbe dovuto nè potuto oltrepassare, consisteva sull’Adige, «di cui Verona è il centro e il punto principale».
Per mala sorte, mentre il Vicerè era costretto a retrocedere dal confine orientale, anche quell’altra parte del suo esercito cui aveva affidato la difesa del redento Tirolo era costretta a ripiegare fino a Trento ed a Rovereto: l’insurrezione fomentata dal nemico tra quegli alpigiani<noinclude></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="Moutonlion" />{{RigaIntestazione|6|{{Sc|vigilia italica}}||riga=si}}</noinclude>e la defezione della Baviera favorivano il còmpito assegnato al ''feldzeugmeister'' Hiller. Molto probabilmente il piano dell’offensiva del Trentino, della cosiddetta «spedizione punitiva», concepito la scorsa primavera dallo stato maggiore austriaco, fu ispirato da quello che un secolo addietro il barone Hiller effettuò: allora come oggi i nostri nemici pensarono di compiere una gran mossa avvolgente dall’Alto Adige per la Valsugana, con lo scopo di sboccare nella pianura veneta e di cogliere alle spalle le truppe operanti sull’Isonzo; tranne che, mentre oggi le ondate dell’assalto si sono infrante contro i petti dei nostri soldati, allora i Franco-Italiani furono costretti a una serie di continue ritirate, da Primolano, da Cismone, da Folgaria, da Montebaldo, da Ala, dinanzi alle colonne avversarie discendenti da Borgo di Valsugana e da Feltre e collegate da corpi volanti per i Sette Comuni, la Vallarsa e la Valfredda. A Bassano Eugenio compiva uno sforzo e conseguiva un’effimera vittoria, costringendo i fanti dell’Eckardt a retrocedere su Cismone e quelli del Brettscheider su Gallio, Asiago e Levico; ma poi il Vicerè doveva a sua volta abbandonare la linea del Piave e della Brenta ed avviarsi a Vicenza ed a Verona, talchè Bassano era rioccupata dal nemico, che procedeva da Castelgomberto verso Vicenza, dove le divisioni scese dal Trentino dovevano congiungersi con<noinclude></noinclude>
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Moutonlion
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="4" user="Moutonlion" />{{RigaIntestazione||{{Sc|vigilia italica}}|7|riga=si}}</noinclude>quelle avanzanti dall’Isonzo e concorrere così all’investimento di Venezia. Ancora una volta il Vicerè tentava un ritorno offensivo per la Valle Lagarina verso Rovereto e Trento; ma, espugnata Caldiero, non poteva mantenervisi per insufficienza di forze e tornava a ridursi a Verona.
{{Ct|f=120%|v=2|t=2|'''II.'''}}
Una delle principali cagioni del cattivo esito della campagna era il voltafaccia di Gioacchino Murat. L’ambizioso sergente di cavalleria sospinto sul trono di Napoli dall’inaudita fortuna del grande cognato, temeva d’esser travolto nell’imminente disastro, e volendo assicurarsi sul capo la malferma corona, bramando anzi d’ingrandire il suo regno e di ridurre sotto il suo scettro tutte le genti italiane, cercava alleati tra i nemici di Napoleone, si offriva invano agli Inglesi, si stringeva da ultimo all’Austria, affidandosi «senza riserva alla fiducia che deve ispirare la lealtà dei suoi principi, segnatamente quella del sovrano che oggi la governa». Singolare speranza davvero, cotesta, di divenir sovrano dell’Italia unita mediante la «lealtà» di quegli Absburgo che a null’altro aspiravano nè lavoravano, con tutte le arti e tutte le armi, fuorchè a recuperare Venezia e Milano, l’Istria<noinclude></noinclude>
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="4" user="Moutonlion" />{{RigaIntestazione|8|{{Sc|vigilia italica}}||riga=si}}</noinclude>e la Dalmazia, il dominio dell’Adriatico e l’egemonia sulla penisola!
Il Weil, pur tessendo una finissima analisi delle esitanze, delle tergiversazioni, delle contraddizioni di Gioacchino, afferma che, senza l’opposizione implacabile di lord Guglielmo Bentinck, messo britannico presso i Borboni di Sicilia, l’improvvisato Re di Napoli sarebbe riuscito nell’impresa di liberare e ricomporre l’Italia. È lecito dubitare di questa, come di qualche altra affermazione del diligentissimo storico. Quando, per esempio, egli dà torto a Napoleone per avere rifiutato, sul principio del 1813, le «accettabili e onorevoli» condizioni di pace offertegli dal Metternich, non tiene conto del grande equivoco, scoperto e documentato da Alberto Sorel, che si celava nelle proposte del cancelliere austriaco e di tutta la Coalizione. Quanto all’Italia, affinchè Gioacchino Murat riuscisse allora a resuscitarla, occorrevano due cose: che la coscienza dei suoi cittadini fosse formata, e che i potentati europei consentissero a lasciarla rivivere. Ma se la grande idea era stata concepita da alcuni generosi, essa non era ancora divenuta, come occorreva, sentimento e passione comune; e se nei consigli dell’Europa si cominciava a considerare il problema italiano, non gli si voleva ancora dare, pure annunziandola e promettendola, la sola soluzione che comportava.<noinclude></noinclude>
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="4" user="Moutonlion" />{{RigaIntestazione||{{Sc|vigilia italica}}|9|riga=si}}</noinclude>L’Inghilterra lasciò sperare che avrebbe dato mano a liberare la Penisola dalle influenze rivali dell’Austria e della Francia. Il Bentinck, acerrimo avversario del Re Gioacchino, ne ostacolava con ogni possa i piani, ma scriveva a lord Castlereagh, ministro inglese degli affari esteri, che se la Gran Bretagna avesse estesa la sua protezione ed assistenza agli Italiani, avrebbe provocato tra loro «un gran movimento nazionale, simile a quello che ha sollevato la Spagna e la Germania: un gran movimento in favore dell’indipendenza; e quel gran popolo, invece che lo strumento d’un tiranno militare o di qualche altro individuo, invece che lo schiavo dolente di alcuni miserabili principotti, sarebbe divenuto una formidabile barriera eretta tanto contro la Francia quanto contro l’Austria. La pace e la felicità del mondo avrebbero ottenuto un possente aiuto di più. Temo molto, però, che l’ora sia trascorsa....» L’ora, per dire esattamente, doveva ancora giungere: tant’è vero, che lo stesso Bentinck non si faceva scrupolo di difendere, nello stesso tempo che proferiva così belle parole, gl’«imprescrittibili» diritti borbonici.... Impegnata nel duello a morte contro la Francia di Napoleone, l’Inghilterra aveva troppo bisogno di ottenere l’aiuto dell’Austria, e per ottenerlo rinunziava al magnifico disegno di fare dell’Italia unita un pegno dell’equilibrio europeo ed un freno alle contra-<noinclude></noinclude>
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="4" user="Moutonlion" />{{RigaIntestazione|10|{{Sc|vigilia italica}}||riga=si}}</noinclude>stanti ambizioni austriache e francesi, contribuendo invece a consegnarne gran parte agli Absburgo: mentre il Vicerè manovrava tra l’Adige e l’Isonzo, difendendosi del suo meglio sulle due frontiere, i vascelli britannici comandati dall’ammiraglio Freemantle cooperavano dal mare con le truppe del maresciallo austriaco Nugent per ridare a Francesco II Fiume, Pola, Capo d’Istria, Rovigno; favorivano le operazioni del Tomasich e del Danese in Dalmazia; prendevano parte all’assedio ed all’espugnazione di Trieste, di Zara, di Ragusa; e se pure aiutavano i Montenegrini nell’impresa di Cattaro, lasciavano poi che le Bocche fossero riprese ed annesse dall’Austria e tenevano per conto di lei, consegnandogliele alla pace, Lissa, Lesina, tutte le isole adriatiche.
La Francia della Repubblica e dell’Impero potè credere d’aver fatto molto per l’Italia, e qualche cosa realmente fece; ma la diffidenza che doveva trattenere allora, e per lungo tempo ancora, i reggitori di quella nazione, era espressa limpidamente nel rapporto del Caulaincourt, ministro degli esteri di Napoleone, al suo padrone: «L’Italia dichiarata indipendente avrebbe senza dubbio un più diretto interesse a difendersi. Era formata di popoli divisi: Vostra Maestà ne ha fatta una nazione, e le forze che quel paese ha acquistate sotto l’amministrazione della Maestà Vostra hanno accresciuto la sua fi-<noinclude></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="3" user="Moutonlion" />{{RigaIntestazione|116|{{Sc|maestri di guerra}}||riga=si}}</noinclude>di magia. Nel febbraio del 1793 la Francia possiede poco più di 200000 soldati: ne ha 500000 tre mesi dopo, più di 600000 alla fine dell’anno, più di un milione dopo un altro semestre. Come gli uomini, così egli moltiplica gli strumenti di guerra: in pochi mesi tutta la nazione si trasforma in fucina ed officina, accumulando armi, munizioni ed approvvigionamenti. Mentre il salnitro mancava, ora la sola Parigi ne fornisce dodici milioni di libbre. «Parigi,» dice l’operatore di cotesti miracoli, «Parigi, già sede della mollezza e della frivolità, potrà ora gloriarsi del titolo immortale di arsenale dei popoli liberi.» E il risultato del mirabile sforzo è questo: che mentre i nemici erano giunti a trenta leghe dalla metropoli, la pace è dettata loro a trenta leghe da Vienna.
Militarmente, la perizia posseduta da Lazzaro Carnot non è minore della sua straordinaria facoltà di organamento. Quella nuova strategia e quella nuova tattica che contraddistinguono il genio di Napoleone, il Carnot le ha prima di lui pensate e adoprate. «Agire in massa; cercare il punto debole del nemico con una superiorità tale che la vittoria non possa essere dubbia.... Volete vincere? Attaccate ogni giorno, mattina e sera.... Attacco continuo, e sempre con forze preponderanti, colpendo all’improvviso, ora sopra un punto, ora sopra l’altro.... La difensiva ci disonora ed uccide....<noinclude>
<references/></div></noinclude>
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="3" user="Moutonlion" />{{RigaIntestazione||{{Sc|ii. - lazzaro carnot}}|117|riga=si}}</noinclude>Siate attaccanti, sempre attaccanti: c’è un solo mezzo di trionfare: la vigilanza. Un uomo che veglia è più forte di centomila che dormono....»
Hondschoote e la liberazione di Dunkerque, Wattignies e la liberazione di Maubeuge sono glorie sue. A Wattignies, quando il Jourdan, dopo quattro ore di eroici e vani attacchi frontali al centro e l’indietreggiamento dell’ala sinistra, propone di battere in ritirata, il Carnot gli risponde una sola parola: «Vigliacco!». Ma il furore col quale l’offeso sferra, per vendicarsi, due nuove cariche consecutive, non ha ragione dei cannoni del Coburgo. Nella notte, il Jourdan consiglia ancora di rinunziare all’assalto centrale e di rinforzare la pericolante sinistra. «A cotesto modo si perdono le battaglie», afferma Lazzaro Carnot, e suggerisce invece di richiamare la sinistra per rinforzare la destra. «Se adottiamo l’opinione del rappresentante del popolo,» dichiara l’altro, «lo avverto che dovrà sostenerne tutta la responsabilità.» - «Preparazione ed esecuzione: assumo ogni cosa su me!» risponde il Carnot; e il domani, dati gli ordini, cinta la fascia tricolore, sfoderata la spada, monta egli stesso all’assalto del formidabile pianoro e vi arriva sanguinante ma trionfante alla testa dei soldati che intonano la Marsigliese: «la più bella battaglia della Rivoluzione», giudicherà più tardi il vincitore di Marengo e di Austerlitz.<noinclude>
<references/></div></noinclude>
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Discussioni utente:Accolturato
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2022-08-03T09:50:55Z
Barbaforcuta
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/* Problemi fiorentini */
wikitext
text/x-wiki
{{benvenuto|firma=[[Utente:Accurimbono|Accurimbono]] <small>([[Discussioni_utente:Accurimbono|disc]])</small> 11:25, 6 dic 2018 (CET)}}
== Risultati del concorso per il 15º compleanno di Wikisource ==
<div style="background: #{{Colore portale sfondo barre 3}}; background: box-shadow: 0 0 .3em; border:2px solid #A7D7F9; border-radius: .2em; margin: 1em 0 2em 0; padding: 1em;">
[[File:Nuvola_wikisource_icon_IT.png|120px|right]]
Carissimo {{PAGENAME}},
'''Grazie''' per il tuo contributo a Wikisource. Grazie alla tua opera e a quella di tutti gli altri partecipanti, abbiamo riletto ben 4937 pagine in soli 14 giorni: la comunità solitamente impiega mesi a rileggere quel numero di pagine! La tua presenza ha reso questo compleanno di Wikisource una festa fantastica, e speriamo che anche tu ti sia divertito. Grazie anche per aver pazientemente aspettato l'annuncio dei vincitori: è finalmente giunto il momento tanto atteso :-)
'''Vai [[Wikisource:Quindicesimo_compleanno_di_Wikisource|a questa pagina per sapere chi ha vinto]]!'''
Ma vogliamo ricordarti che Wikisource non finisce qui: il progetto di una biblioteca digitale libera e collaborativa si nutre di contributi quotidiani, di utenti generosi come te. Per cui sei ufficialmente invitato a rimanere e a collaborare con noi, quanto vuoi, quando vuoi; non c'è nessun obbligo. Quando hai un dubbio puoi sempre scrivere al [[Wikisource:Bar|Bar]] o a uno di noi utenti.
Infine ci piacerebbe sapere la tua opinione sul concorso: ti è piaciuto? Hai idee per migliorarlo? E' stato semplice partecipare? Scrivici pure quello che vuoi (critiche e suggerimenti) [[Wikisource:Quindicesimo_compleanno_di_Wikisource/Feedback|a questa pagina]].
A presto, e grazie ancora di aver festeggiato con noi!
'''[[Utente:OrbiliusMagister|<span style="color:orange;">ε</span><span style="color:blue;">Δ</span>]][[Discussioni utente:OrbiliusMagister|<span style="color:brown;">ω</span>]]''', 01:55, 26 dic 2018 (CET)
</div>
<!-- Messaggio inviato da User:OrbiliusMagister@itwikisource usando l'elenco su https://it.wikisource.org/w/index.php?title=Wikisource:Quindicesimo_compleanno_di_Wikisource/Lista&oldid=2240287 -->
== Toscana ==
Ciao, ti ringrazio della rilettura di Carocci [[I dintorni di Firenze]]; sei per caso interessato a libri sulla Toscana? Ciao --[[User:Giaccai|Susanna Giaccai]] ([[User talk:Giaccai|disc.]]) 16:17, 3 giu 2019 (CEST)
: ciao sì in generale su firenze e toscana, sul territorio, storia urbanistica etc. --[[User:Accolturato|Accolturato]] ([[User talk:Accolturato|disc.]]) 10:12, 5 giu 2019 (CEST)
==Wikimania a Stoccolma e la letteratura nelle lingue minori==
Laurentius mi ha detto che vai a Stoccolma e che hai esperienza di Wikisouce. Avrei da chiederti un grosso favore Il programma di Wikimania è già fissato e introdurre nuovi argomenti è una impresa molto ardua: ma il 2019 è l'[https://wikimania.wikimedia.org/wiki/2019:Languages anno delle Nazioni Unite] delle lingue autoctone e una delle forme con cui i progetti Wikimedia se ne possono occupare più efficacemente è di utilizzare Wikisource per raccogliere e diffondere le opere letterarie delle lingue in pericolo.
Mi sono occupato di ladino dolomitico
https://wikisource.org/wiki/Main_Page/Ladin
romancio
https://wikisource.org/wiki/Main_Page/Rumantsch
istriota
https://wikisource.org/wiki/Main_Page/Istriot
lombardo
https://wikisource.org/wiki/Main_Page/Lumbaart
Nell'area alpina italiana c'è una wikisource in
veneto
https://vec.wikisource.org/wiki/Pagina_prinsipale
piemontese
https://pms.wikisource.org/wiki/Intrada
c'è una richiesta di riconoscimento per il ligure
https://wikisource.org/wiki/Main_Page/Ligure
Il tentativo è di compilare in inglese [https://wikimania.wikimedia.org/wiki/2019:Diversity/Submission_form il submission form] e vedere di trovare ascolto.[[User:Mizardellorsa|Mizar (ζ Ursae Maioris)]] ([[User talk:Mizardellorsa|disc.]]) 22:03, 6 lug 2019 (CEST)
:{{ping|Mizardellorsa}} purtroppo ho dovuto disdire proprio oggi ed ho appena comunicato a Laurentus la mia rinuncia.
: se potrò aiutarvi comunque in qualche altro modo, nei miei ritagli di tempo, lo farò volentieri.
: mi spiace, --[[User:Accolturato|Accolturato]] ([[User talk:Accolturato|disc.]]) 12:02, 8 lug 2019 (CEST)
== Sottopagine ==
Ciao! Le pagine dei vari capitoli vanno create come sottopagine, ovvero "Apriti Standard!/Prefazione" e non solo "Prefazione", altrimenti si perde il legame logico tra l'intera opera e il singolo capitolo. Ti ho corretto l'indice, potresti creare di nuovo le singole sottopagine e mettere in cancellazione le vecchie (dal menu in alto, bottone Altro > Cancella)? Se hai dubbi chiedi pure. [[User:Candalua|Can da Lua]] ([[User talk:Candalua|disc.]]) 18:58, 28 ago 2019 (CEST)
: ciao, grazie mille !
: ho capito cosa hai detto,
: ora guardo se riesco a fare la modifica come da te consigliata.
: magari mi ci vorrà un po, poi ho visto che anche
:{{ping|Alex Brollo}} ci voleva lavorare non vorrei interferire.
:Anzi vedo ora che mi sembra ci abbia pensato {{ping|OrbiliusMagister}}, che ringrazio. Per evitare di fare danni aspetterò :finchè non sono sicuro che ci sia bisogno e che non sia stato fatto.
:Grazie ancora a entrambi !--[[User:Accolturato|Accolturato]] ([[User talk:Accolturato|disc.]]) 09:06, 29 ago 2019 (CEST)
== Quesiti ==
Sono un po' preoccupato di averti "puntato", spero che reggerai alla pressione senza scoraggiarti.... Una domanda: hai attivato qualche gadger opzionale? Se sì: hai attivato memoRegex e Precarica & autoNs0? --[[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]) 13:51, 29 ago 2019 (CEST)
: figurati, al limite mi rimetto solo a rileggere finchè pian piano prendo confidenza :-)
: Ho controllato, li ho 'spuntati' ma non li ho mai usati
:--[[User:Accolturato|Accolturato]] ([[User talk:Accolturato|disc.]]) 15:34, 29 ago 2019 (CEST)
== Community Insights Survey ==
<div class="plainlinks mw-content-ltr" lang="it" dir="ltr">
'''Condividi la tua esperienza con questo sondaggio'''
Gentile {{PAGENAME}},
La Wikimedia Foundation chiede il tuo parere in un sondaggio sulla tua esperienza con {{SITENAME}} e Wikimedia. Lo scopo di questo sondaggio è quello di capire come la Foundation sta supportando il tuo lavoro su wiki e come possiamo cambiare o migliorare le cose in futuro. Le tue opinioni condivise influenzeranno direttamente il lavoro attuale e futuro della Wikimedia Foundation.
Per favore prenditi circa da 15 a 25 minuti per '''[https://wikimedia.qualtrics.com/jfe/form/SV_0pSrrkJAKVRXPpj?Target=CI2019List(other,act5) fornire il tuo parere tramite questo sondaggio]'''. È disponibile in varie lingue.
Il sondaggio è ospitato da una terza parte e [https://foundation.wikimedia.org/wiki/Community_Insights_2019_Survey_Privacy_Statement gestita in base a questa informativa sulla privacy] (in inglese).
Per [[m:Community Insights/Frequent questions|saperne di più su questo progetto]]. [mailto:surveys@wikimedia.org Inviaci una mail] se hai delle domande, o se non vuoi ricevere futuri messaggi riguardo a questo sondaggio.
Cordialmente,
</div> [[User:RMaung (WMF)|RMaung (WMF)]] 16:34, 9 set 2019 (CEST)
<!-- Messaggio inviato da User:RMaung (WMF)@metawiki usando l'elenco su https://meta.wikimedia.org/w/index.php?title=CI2019List(other,act5)&oldid=19352874 -->
== Il pavimento del Duomo di Siena ==
Ci sono ancora un po' di cose da sistemare su Commons, ma per quanto riguarda la rilettura ci siamo; mancano un paio di pagine da passare a SAL 100% (io non posso farlo, lo faresti tu per favore?) dopodichè puoi passare a SAL 100% anche in ns0 e aggiungerla alla sezione Ultimi testi riletti in pagina principale.
Spero che il nuovo codice delle pagine (ritoccato) ti piaccia. --[[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]) 16:22, 13 set 2019 (CEST)
:: Vedo solo ora.. ci ha pensato qualcun altro !
:: scusa ancora per i casini --[[User:Accolturato|Accolturato]] ([[User talk:Accolturato|disc.]]) 08:34, 16 set 2019 (CEST)
== Reminder: Community Insights Survey ==
<div class="plainlinks mw-content-ltr" lang="it" dir="ltr">
'''Condividi la tua esperienza con questo sondaggio'''
Gentile {{PAGENAME}},
Un paio di settimane fa ti abbiamo invitato a partecipare al Community Insights Survey. È il sondaggio annuale della Wikimedia Foundation sulle nostre comunità globali. Vogliamo capire quanto bene sosteniamo il tuo lavoro su wiki. Siamo al 10% del nostro obiettivo di partecipazione. Se non hai già partecipato al sondaggio, puoi aiutarci a raggiungere il nostro obiettivo! '''La tua opinione è importante per noi.'''
Per favore prenditi circa da 15 a 25 minuti per '''[https://wikimedia.qualtrics.com/jfe/form/SV_0pSrrkJAKVRXPpj?Target=CI2019List(other,act5) fornire il tuo parere tramite questo sondaggio]'''. È disponibile in varie lingue.
Il sondaggio è ospitato da una terza parte e [https://foundation.wikimedia.org/wiki/Community_Insights_2019_Survey_Privacy_Statement gestita in base a questa informativa sulla privacy] (in inglese).
Per [[m:Community Insights/Frequent questions|saperne di più su questo progetto]]. [mailto:surveys@wikimedia.org Inviaci una mail] se hai delle domande, o se non vuoi ricevere futuri messaggi riguardo a questo sondaggio.
Cordialmente,
</div> [[User:RMaung (WMF)|RMaung (WMF)]] 21:14, 20 set 2019 (CEST)
<!-- Messaggio inviato da User:RMaung (WMF)@metawiki usando l'elenco su https://meta.wikimedia.org/w/index.php?title=CI2019List(other,act5)&oldid=19395141 -->
== Reminder: Community Insights Survey ==
<div class="plainlinks mw-content-ltr" lang="it" dir="ltr">
'''Condividi la tua esperienza con questo sondaggio'''
Gentile {{PAGENAME}},
Mancano solo poche settimane per partecipare al Community Insights Survey! Siamo al 30% del nostro obiettivo di partecipazione. Se non hai già partecipato al sondaggio, puoi aiutarci a raggiungere il nostro obiettivo!
Con questo sondaggio, la Wikimedia Foundation raccoglierà dei pareri su come sosteniamo il tuo lavoro su wiki. Ci vorranno solo 15-25 minuti per completarlo e avrà un impatto diretto sul sostegno che forniamo.
Per favore prenditi circa da 15 a 25 minuti per '''[https://wikimedia.qualtrics.com/jfe/form/SV_0pSrrkJAKVRXPpj?Target=CI2019List(other,act5) fornire il tuo parere tramite questo sondaggio]'''. È disponibile in varie lingue.
Il sondaggio è ospitato da una terza parte e [https://foundation.wikimedia.org/wiki/Community_Insights_2019_Survey_Privacy_Statement gestita in base a questa informativa sulla privacy] (in inglese).
Per [[m:Community Insights/Frequent questions|saperne di più su questo progetto]]. [mailto:surveys@wikimedia.org Inviaci una mail] se hai delle domande, o se non vuoi ricevere futuri messaggi riguardo a questo sondaggio.
Cordialmente,
</div> [[User:RMaung (WMF)|RMaung (WMF)]] 19:04, 4 ott 2019 (CEST)
<!-- Messaggio inviato da User:RMaung (WMF)@metawiki usando l'elenco su https://meta.wikimedia.org/w/index.php?title=CI2019List(other,act5)&oldid=19435548 -->
== scansione pagine piegate ==
Sono stata stamani in Biblioteca nazionale e ho fatto diverse foto alle 3 pagine; con il cellulare e con una macchina fotografica. Se mi scrivi usando la funzione nella colonna sinistra, ti mando le foto in modo che tu possa tagliare e raddrizzare quelle che ritieni migliori. Comunque il volume era sul tavolo di una impiegata che rientre dopo Befana, Siamo a tempo quindi per far fare eventualmente le foto da loro. Ciao --[[User:Giaccai|Susanna Giaccai]] ([[User talk:Giaccai|disc.]]) 12:39, 2 gen 2020 (CET)
::{{ping|Giaccai}} fantastico ! ti ringrazio tantissimo ! Senti non per non farlo, ma preferirei tu lo condividessi al Bar perchè mi pare c'era irrisolta la questione di come inserirle. Io sono poco più che un principiante e preferirei almeno avere l'avallo di qualcuno più autorevole prima di partire. Che ne dici ? --[[User:Accolturato|Accolturato]] ([[User talk:Accolturato|disc.]]) 08:57, 3 gen 2020 (CET)
== Cerco volontario per help e esercitazioni ==
Conosci [https://meet.jit.si/ jitsi]? E' il tool suggerito da Wikimedia Italia per teleconferenze e condivisione del desktop. Se imparassi ad usarlo, sarebbe semplice e molto più efficace "fare tutoraggio". Ma per imparare ad usarlo, bisogna usarlo... e bisogna essere almeno in due. Sei disponibile a esplorare il tool insieme? Basta mettersi d'accordo sugli orari di presenza. Avviare il tool è semplicissimo, basta collegarsi a un URL, non serve scaricare nè installare niente. Pwermette una visualizzazione remota del desktop (+microfono + eventuale telecamera) ma NON l'accesso a distanza al pc, quindi dovrebbe essere sicurissimo. --[[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]) 13:03, 16 gen 2020 (CET)
:{{ping|Alex brollo}} no ! ora lo guardo ! ti ringrazio della proposta, mi lusinga e alletta, ma devo cercare di renderla compatibile con un paio di cosette... quando torno da qualche giorno di montagna, il 25, guardiamo di accordarci ok ? ti ringrazio intanto tantissimo. --[[User:Accolturato|Accolturato]] ([[User talk:Accolturato|disc.]]) 13:08, 16 gen 2020 (CET)
:: Benissimo! Io userò la "stanza" https://meet.jit.si/alex_brollo ; conoscendo il "nome stanza" chiunque può collegarsi (precisamente, mi pare, "chiedere il permesso di collegarsi"). Per creare una stanza propria, basta aggiungere un postfisso all'url (tipo https://meet.jit.si/Acculturato ) e comunicarlo a chi vuoi comunicarlo. Una semplicità sconcertante. Buone vacanze.--[[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]) 13:33, 16 gen 2020 (CET)
== L'ultimo click ==
Manca solo un click per portare [[Studi storici sul centro di Firenze]] a SAL 100% e aggiungerlo ai nuovi arrivi.... lo lasci fare a te. Magari prima dai un'ultima occhiata; ci sono andato giù un po' pesante, ma penso che ne valesse la pena, sono abbastanza soddisfatto. Con le Note separate è stata una battaglia dura... --[[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]) 11:18, 27 mag 2021 (CEST)
== Problemi fiorentini ==
Premessa: il testo era difficile :-)
Ti elenco alla rinfusa un po' di problemi, in genere più nocivi in transclusione.
* note separate.
** il codice del template era quasi sempre esatto. In qualche caso le section attorno alle note ''erano aperte ma non chiuse''. Attenzione: il codice dà un errore se la nota è presente ''nella stessa pagina del testo''; in quel caso bisogna usare il solito codice ref, anche se la resa in nsPagina è irregolare (come mi segnalavi in bar). Inoltre, le note separate ''devono essere escluse dalla transclusione''.
* template Sezione note: inutile includerlo in includeonly; tanto in nsPagina non fa niente.
* template Rule: inutile includerlo in un template Centrato o Ct, è centrato di default.
* immagino che la transclusione delle sezioni vi abbia fatto penare; una pena a più mani. Restavano tracce di una prima strategia di transclusione in blocco delle macrosezioni.
Se vuoi facciamo un'autopsia completa di qualche pagina.... la raccomandazione: anticipare la transclusione in ns0, non appena la pagina nsPagina è stata create (anche prima, volendo!) e vedere "come viene" spesso, soprattutto nei passaggi difficili. Al momento nsPagina è quasi solo un lavoro preliminare per ottenere buone pagine ns0: inutile impazzire per ottenere il meglio in entrambe le visualizzazioni; se si può senza impazzire bene, altrimenti "comanda" ns0. --[[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]) 18:27, 27 mag 2021 (CEST)
:: accidenti che casino... mi dispiace, ancora non mi rigiro molto sugli effetti in transclusione. Ti ringrazio immensamente per il lavoro fatto. E per avermi scritto le note qui almeno le ricerco all'occorrenza. Per il green finale al Ns0 vedi te quando darlo, mi sembra più opportuno. Grazie ancora.[[User:Accolturato|Accolturato]] ([[User talk:Accolturato|disc.]]) 09:51, 28 mag 2021 (CEST)
::: Non preoccuparti, ripeto: era un testo veramente difficile, soprattutto in transclusione. Difficilissimo documentare le soluzioni per ogni tipo di stranezza tipografica; la via maestra per risolvere i problemi, in caso di difficoltà, è fare una domanda in bar. Gli utenti più esperti sono pienamente consapevoli delle difficoltà e disponibili sia a dare una mano con suggerimenti, che a sistemare personalmente, almeno in alcune pagine "di esempio". Riguardo alle note, da un po' assegno le pagine più ostiche alla [[:Categoria:Pagine con annotazioni complesse]] per non dimenticare casi utili da studiare. Anzi, aggiungo la categoria anche a un paio di pagine del libro in questione, quelle che contengono note "miste", un po' ''ref'' e un po' ''nota separata''. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]) 10:25, 28 mag 2021 (CEST)
::::Mi intrufolo nella discussione :-)
::::Ho provato a sistemare [https://it.wikisource.org/wiki/Pagina:Lippi_-_Malmantile_racquistato.pdf/45 questa] pagina, che dava errore al blocco a destra. Vedi un po' se va bene e, in quel caso, replicala per tutte le pagine di inizio canto.--[[User:Barbaforcuta|Barbaforcuta]] ([[User talk:Barbaforcuta|disc.]]) 11:50, 3 ago 2022 (CEST)
bmkknx5gh111zrihw30bjmuizoyvvtx
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2022-08-03T10:33:17Z
Accolturato
41514
/* Problemi fiorentini */ Risposta
wikitext
text/x-wiki
{{benvenuto|firma=[[Utente:Accurimbono|Accurimbono]] <small>([[Discussioni_utente:Accurimbono|disc]])</small> 11:25, 6 dic 2018 (CET)}}
== Risultati del concorso per il 15º compleanno di Wikisource ==
<div style="background: #{{Colore portale sfondo barre 3}}; background: box-shadow: 0 0 .3em; border:2px solid #A7D7F9; border-radius: .2em; margin: 1em 0 2em 0; padding: 1em;">
[[File:Nuvola_wikisource_icon_IT.png|120px|right]]
Carissimo {{PAGENAME}},
'''Grazie''' per il tuo contributo a Wikisource. Grazie alla tua opera e a quella di tutti gli altri partecipanti, abbiamo riletto ben 4937 pagine in soli 14 giorni: la comunità solitamente impiega mesi a rileggere quel numero di pagine! La tua presenza ha reso questo compleanno di Wikisource una festa fantastica, e speriamo che anche tu ti sia divertito. Grazie anche per aver pazientemente aspettato l'annuncio dei vincitori: è finalmente giunto il momento tanto atteso :-)
'''Vai [[Wikisource:Quindicesimo_compleanno_di_Wikisource|a questa pagina per sapere chi ha vinto]]!'''
Ma vogliamo ricordarti che Wikisource non finisce qui: il progetto di una biblioteca digitale libera e collaborativa si nutre di contributi quotidiani, di utenti generosi come te. Per cui sei ufficialmente invitato a rimanere e a collaborare con noi, quanto vuoi, quando vuoi; non c'è nessun obbligo. Quando hai un dubbio puoi sempre scrivere al [[Wikisource:Bar|Bar]] o a uno di noi utenti.
Infine ci piacerebbe sapere la tua opinione sul concorso: ti è piaciuto? Hai idee per migliorarlo? E' stato semplice partecipare? Scrivici pure quello che vuoi (critiche e suggerimenti) [[Wikisource:Quindicesimo_compleanno_di_Wikisource/Feedback|a questa pagina]].
A presto, e grazie ancora di aver festeggiato con noi!
'''[[Utente:OrbiliusMagister|<span style="color:orange;">ε</span><span style="color:blue;">Δ</span>]][[Discussioni utente:OrbiliusMagister|<span style="color:brown;">ω</span>]]''', 01:55, 26 dic 2018 (CET)
</div>
<!-- Messaggio inviato da User:OrbiliusMagister@itwikisource usando l'elenco su https://it.wikisource.org/w/index.php?title=Wikisource:Quindicesimo_compleanno_di_Wikisource/Lista&oldid=2240287 -->
== Toscana ==
Ciao, ti ringrazio della rilettura di Carocci [[I dintorni di Firenze]]; sei per caso interessato a libri sulla Toscana? Ciao --[[User:Giaccai|Susanna Giaccai]] ([[User talk:Giaccai|disc.]]) 16:17, 3 giu 2019 (CEST)
: ciao sì in generale su firenze e toscana, sul territorio, storia urbanistica etc. --[[User:Accolturato|Accolturato]] ([[User talk:Accolturato|disc.]]) 10:12, 5 giu 2019 (CEST)
==Wikimania a Stoccolma e la letteratura nelle lingue minori==
Laurentius mi ha detto che vai a Stoccolma e che hai esperienza di Wikisouce. Avrei da chiederti un grosso favore Il programma di Wikimania è già fissato e introdurre nuovi argomenti è una impresa molto ardua: ma il 2019 è l'[https://wikimania.wikimedia.org/wiki/2019:Languages anno delle Nazioni Unite] delle lingue autoctone e una delle forme con cui i progetti Wikimedia se ne possono occupare più efficacemente è di utilizzare Wikisource per raccogliere e diffondere le opere letterarie delle lingue in pericolo.
Mi sono occupato di ladino dolomitico
https://wikisource.org/wiki/Main_Page/Ladin
romancio
https://wikisource.org/wiki/Main_Page/Rumantsch
istriota
https://wikisource.org/wiki/Main_Page/Istriot
lombardo
https://wikisource.org/wiki/Main_Page/Lumbaart
Nell'area alpina italiana c'è una wikisource in
veneto
https://vec.wikisource.org/wiki/Pagina_prinsipale
piemontese
https://pms.wikisource.org/wiki/Intrada
c'è una richiesta di riconoscimento per il ligure
https://wikisource.org/wiki/Main_Page/Ligure
Il tentativo è di compilare in inglese [https://wikimania.wikimedia.org/wiki/2019:Diversity/Submission_form il submission form] e vedere di trovare ascolto.[[User:Mizardellorsa|Mizar (ζ Ursae Maioris)]] ([[User talk:Mizardellorsa|disc.]]) 22:03, 6 lug 2019 (CEST)
:{{ping|Mizardellorsa}} purtroppo ho dovuto disdire proprio oggi ed ho appena comunicato a Laurentus la mia rinuncia.
: se potrò aiutarvi comunque in qualche altro modo, nei miei ritagli di tempo, lo farò volentieri.
: mi spiace, --[[User:Accolturato|Accolturato]] ([[User talk:Accolturato|disc.]]) 12:02, 8 lug 2019 (CEST)
== Sottopagine ==
Ciao! Le pagine dei vari capitoli vanno create come sottopagine, ovvero "Apriti Standard!/Prefazione" e non solo "Prefazione", altrimenti si perde il legame logico tra l'intera opera e il singolo capitolo. Ti ho corretto l'indice, potresti creare di nuovo le singole sottopagine e mettere in cancellazione le vecchie (dal menu in alto, bottone Altro > Cancella)? Se hai dubbi chiedi pure. [[User:Candalua|Can da Lua]] ([[User talk:Candalua|disc.]]) 18:58, 28 ago 2019 (CEST)
: ciao, grazie mille !
: ho capito cosa hai detto,
: ora guardo se riesco a fare la modifica come da te consigliata.
: magari mi ci vorrà un po, poi ho visto che anche
:{{ping|Alex Brollo}} ci voleva lavorare non vorrei interferire.
:Anzi vedo ora che mi sembra ci abbia pensato {{ping|OrbiliusMagister}}, che ringrazio. Per evitare di fare danni aspetterò :finchè non sono sicuro che ci sia bisogno e che non sia stato fatto.
:Grazie ancora a entrambi !--[[User:Accolturato|Accolturato]] ([[User talk:Accolturato|disc.]]) 09:06, 29 ago 2019 (CEST)
== Quesiti ==
Sono un po' preoccupato di averti "puntato", spero che reggerai alla pressione senza scoraggiarti.... Una domanda: hai attivato qualche gadger opzionale? Se sì: hai attivato memoRegex e Precarica & autoNs0? --[[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]) 13:51, 29 ago 2019 (CEST)
: figurati, al limite mi rimetto solo a rileggere finchè pian piano prendo confidenza :-)
: Ho controllato, li ho 'spuntati' ma non li ho mai usati
:--[[User:Accolturato|Accolturato]] ([[User talk:Accolturato|disc.]]) 15:34, 29 ago 2019 (CEST)
== Community Insights Survey ==
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'''Condividi la tua esperienza con questo sondaggio'''
Gentile {{PAGENAME}},
La Wikimedia Foundation chiede il tuo parere in un sondaggio sulla tua esperienza con {{SITENAME}} e Wikimedia. Lo scopo di questo sondaggio è quello di capire come la Foundation sta supportando il tuo lavoro su wiki e come possiamo cambiare o migliorare le cose in futuro. Le tue opinioni condivise influenzeranno direttamente il lavoro attuale e futuro della Wikimedia Foundation.
Per favore prenditi circa da 15 a 25 minuti per '''[https://wikimedia.qualtrics.com/jfe/form/SV_0pSrrkJAKVRXPpj?Target=CI2019List(other,act5) fornire il tuo parere tramite questo sondaggio]'''. È disponibile in varie lingue.
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Cordialmente,
</div> [[User:RMaung (WMF)|RMaung (WMF)]] 16:34, 9 set 2019 (CEST)
<!-- Messaggio inviato da User:RMaung (WMF)@metawiki usando l'elenco su https://meta.wikimedia.org/w/index.php?title=CI2019List(other,act5)&oldid=19352874 -->
== Il pavimento del Duomo di Siena ==
Ci sono ancora un po' di cose da sistemare su Commons, ma per quanto riguarda la rilettura ci siamo; mancano un paio di pagine da passare a SAL 100% (io non posso farlo, lo faresti tu per favore?) dopodichè puoi passare a SAL 100% anche in ns0 e aggiungerla alla sezione Ultimi testi riletti in pagina principale.
Spero che il nuovo codice delle pagine (ritoccato) ti piaccia. --[[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]) 16:22, 13 set 2019 (CEST)
:: Vedo solo ora.. ci ha pensato qualcun altro !
:: scusa ancora per i casini --[[User:Accolturato|Accolturato]] ([[User talk:Accolturato|disc.]]) 08:34, 16 set 2019 (CEST)
== Reminder: Community Insights Survey ==
<div class="plainlinks mw-content-ltr" lang="it" dir="ltr">
'''Condividi la tua esperienza con questo sondaggio'''
Gentile {{PAGENAME}},
Un paio di settimane fa ti abbiamo invitato a partecipare al Community Insights Survey. È il sondaggio annuale della Wikimedia Foundation sulle nostre comunità globali. Vogliamo capire quanto bene sosteniamo il tuo lavoro su wiki. Siamo al 10% del nostro obiettivo di partecipazione. Se non hai già partecipato al sondaggio, puoi aiutarci a raggiungere il nostro obiettivo! '''La tua opinione è importante per noi.'''
Per favore prenditi circa da 15 a 25 minuti per '''[https://wikimedia.qualtrics.com/jfe/form/SV_0pSrrkJAKVRXPpj?Target=CI2019List(other,act5) fornire il tuo parere tramite questo sondaggio]'''. È disponibile in varie lingue.
Il sondaggio è ospitato da una terza parte e [https://foundation.wikimedia.org/wiki/Community_Insights_2019_Survey_Privacy_Statement gestita in base a questa informativa sulla privacy] (in inglese).
Per [[m:Community Insights/Frequent questions|saperne di più su questo progetto]]. [mailto:surveys@wikimedia.org Inviaci una mail] se hai delle domande, o se non vuoi ricevere futuri messaggi riguardo a questo sondaggio.
Cordialmente,
</div> [[User:RMaung (WMF)|RMaung (WMF)]] 21:14, 20 set 2019 (CEST)
<!-- Messaggio inviato da User:RMaung (WMF)@metawiki usando l'elenco su https://meta.wikimedia.org/w/index.php?title=CI2019List(other,act5)&oldid=19395141 -->
== Reminder: Community Insights Survey ==
<div class="plainlinks mw-content-ltr" lang="it" dir="ltr">
'''Condividi la tua esperienza con questo sondaggio'''
Gentile {{PAGENAME}},
Mancano solo poche settimane per partecipare al Community Insights Survey! Siamo al 30% del nostro obiettivo di partecipazione. Se non hai già partecipato al sondaggio, puoi aiutarci a raggiungere il nostro obiettivo!
Con questo sondaggio, la Wikimedia Foundation raccoglierà dei pareri su come sosteniamo il tuo lavoro su wiki. Ci vorranno solo 15-25 minuti per completarlo e avrà un impatto diretto sul sostegno che forniamo.
Per favore prenditi circa da 15 a 25 minuti per '''[https://wikimedia.qualtrics.com/jfe/form/SV_0pSrrkJAKVRXPpj?Target=CI2019List(other,act5) fornire il tuo parere tramite questo sondaggio]'''. È disponibile in varie lingue.
Il sondaggio è ospitato da una terza parte e [https://foundation.wikimedia.org/wiki/Community_Insights_2019_Survey_Privacy_Statement gestita in base a questa informativa sulla privacy] (in inglese).
Per [[m:Community Insights/Frequent questions|saperne di più su questo progetto]]. [mailto:surveys@wikimedia.org Inviaci una mail] se hai delle domande, o se non vuoi ricevere futuri messaggi riguardo a questo sondaggio.
Cordialmente,
</div> [[User:RMaung (WMF)|RMaung (WMF)]] 19:04, 4 ott 2019 (CEST)
<!-- Messaggio inviato da User:RMaung (WMF)@metawiki usando l'elenco su https://meta.wikimedia.org/w/index.php?title=CI2019List(other,act5)&oldid=19435548 -->
== scansione pagine piegate ==
Sono stata stamani in Biblioteca nazionale e ho fatto diverse foto alle 3 pagine; con il cellulare e con una macchina fotografica. Se mi scrivi usando la funzione nella colonna sinistra, ti mando le foto in modo che tu possa tagliare e raddrizzare quelle che ritieni migliori. Comunque il volume era sul tavolo di una impiegata che rientre dopo Befana, Siamo a tempo quindi per far fare eventualmente le foto da loro. Ciao --[[User:Giaccai|Susanna Giaccai]] ([[User talk:Giaccai|disc.]]) 12:39, 2 gen 2020 (CET)
::{{ping|Giaccai}} fantastico ! ti ringrazio tantissimo ! Senti non per non farlo, ma preferirei tu lo condividessi al Bar perchè mi pare c'era irrisolta la questione di come inserirle. Io sono poco più che un principiante e preferirei almeno avere l'avallo di qualcuno più autorevole prima di partire. Che ne dici ? --[[User:Accolturato|Accolturato]] ([[User talk:Accolturato|disc.]]) 08:57, 3 gen 2020 (CET)
== Cerco volontario per help e esercitazioni ==
Conosci [https://meet.jit.si/ jitsi]? E' il tool suggerito da Wikimedia Italia per teleconferenze e condivisione del desktop. Se imparassi ad usarlo, sarebbe semplice e molto più efficace "fare tutoraggio". Ma per imparare ad usarlo, bisogna usarlo... e bisogna essere almeno in due. Sei disponibile a esplorare il tool insieme? Basta mettersi d'accordo sugli orari di presenza. Avviare il tool è semplicissimo, basta collegarsi a un URL, non serve scaricare nè installare niente. Pwermette una visualizzazione remota del desktop (+microfono + eventuale telecamera) ma NON l'accesso a distanza al pc, quindi dovrebbe essere sicurissimo. --[[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]) 13:03, 16 gen 2020 (CET)
:{{ping|Alex brollo}} no ! ora lo guardo ! ti ringrazio della proposta, mi lusinga e alletta, ma devo cercare di renderla compatibile con un paio di cosette... quando torno da qualche giorno di montagna, il 25, guardiamo di accordarci ok ? ti ringrazio intanto tantissimo. --[[User:Accolturato|Accolturato]] ([[User talk:Accolturato|disc.]]) 13:08, 16 gen 2020 (CET)
:: Benissimo! Io userò la "stanza" https://meet.jit.si/alex_brollo ; conoscendo il "nome stanza" chiunque può collegarsi (precisamente, mi pare, "chiedere il permesso di collegarsi"). Per creare una stanza propria, basta aggiungere un postfisso all'url (tipo https://meet.jit.si/Acculturato ) e comunicarlo a chi vuoi comunicarlo. Una semplicità sconcertante. Buone vacanze.--[[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]) 13:33, 16 gen 2020 (CET)
== L'ultimo click ==
Manca solo un click per portare [[Studi storici sul centro di Firenze]] a SAL 100% e aggiungerlo ai nuovi arrivi.... lo lasci fare a te. Magari prima dai un'ultima occhiata; ci sono andato giù un po' pesante, ma penso che ne valesse la pena, sono abbastanza soddisfatto. Con le Note separate è stata una battaglia dura... --[[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]) 11:18, 27 mag 2021 (CEST)
== Problemi fiorentini ==
Premessa: il testo era difficile :-)
Ti elenco alla rinfusa un po' di problemi, in genere più nocivi in transclusione.
* note separate.
** il codice del template era quasi sempre esatto. In qualche caso le section attorno alle note ''erano aperte ma non chiuse''. Attenzione: il codice dà un errore se la nota è presente ''nella stessa pagina del testo''; in quel caso bisogna usare il solito codice ref, anche se la resa in nsPagina è irregolare (come mi segnalavi in bar). Inoltre, le note separate ''devono essere escluse dalla transclusione''.
* template Sezione note: inutile includerlo in includeonly; tanto in nsPagina non fa niente.
* template Rule: inutile includerlo in un template Centrato o Ct, è centrato di default.
* immagino che la transclusione delle sezioni vi abbia fatto penare; una pena a più mani. Restavano tracce di una prima strategia di transclusione in blocco delle macrosezioni.
Se vuoi facciamo un'autopsia completa di qualche pagina.... la raccomandazione: anticipare la transclusione in ns0, non appena la pagina nsPagina è stata create (anche prima, volendo!) e vedere "come viene" spesso, soprattutto nei passaggi difficili. Al momento nsPagina è quasi solo un lavoro preliminare per ottenere buone pagine ns0: inutile impazzire per ottenere il meglio in entrambe le visualizzazioni; se si può senza impazzire bene, altrimenti "comanda" ns0. --[[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]) 18:27, 27 mag 2021 (CEST)
:: accidenti che casino... mi dispiace, ancora non mi rigiro molto sugli effetti in transclusione. Ti ringrazio immensamente per il lavoro fatto. E per avermi scritto le note qui almeno le ricerco all'occorrenza. Per il green finale al Ns0 vedi te quando darlo, mi sembra più opportuno. Grazie ancora.[[User:Accolturato|Accolturato]] ([[User talk:Accolturato|disc.]]) 09:51, 28 mag 2021 (CEST)
::: Non preoccuparti, ripeto: era un testo veramente difficile, soprattutto in transclusione. Difficilissimo documentare le soluzioni per ogni tipo di stranezza tipografica; la via maestra per risolvere i problemi, in caso di difficoltà, è fare una domanda in bar. Gli utenti più esperti sono pienamente consapevoli delle difficoltà e disponibili sia a dare una mano con suggerimenti, che a sistemare personalmente, almeno in alcune pagine "di esempio". Riguardo alle note, da un po' assegno le pagine più ostiche alla [[:Categoria:Pagine con annotazioni complesse]] per non dimenticare casi utili da studiare. Anzi, aggiungo la categoria anche a un paio di pagine del libro in questione, quelle che contengono note "miste", un po' ''ref'' e un po' ''nota separata''. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]) 10:25, 28 mag 2021 (CEST)
::::Mi intrufolo nella discussione :-)
::::Ho provato a sistemare [https://it.wikisource.org/wiki/Pagina:Lippi_-_Malmantile_racquistato.pdf/45 questa] pagina, che dava errore al blocco a destra. Vedi un po' se va bene e, in quel caso, replicala per tutte le pagine di inizio canto.--[[User:Barbaforcuta|Barbaforcuta]] ([[User talk:Barbaforcuta|disc.]]) 11:50, 3 ago 2022 (CEST)
:::::@[[Utente:Barbaforcuta|Barbaforcuta]] Perfetto! grazie davvero, vado subito a mettere l'impostazioni a tutti i canti. [[User:Accolturato|Accolturato]] ([[User talk:Accolturato|disc.]]) 12:33, 3 ago 2022 (CEST)
c00h2f6mm3e3rave0uiq6dc1ubkfc2e
3015897
3015894
2022-08-03T10:40:09Z
Accolturato
41514
/* Problemi fiorentini */ Risposta
wikitext
text/x-wiki
{{benvenuto|firma=[[Utente:Accurimbono|Accurimbono]] <small>([[Discussioni_utente:Accurimbono|disc]])</small> 11:25, 6 dic 2018 (CET)}}
== Risultati del concorso per il 15º compleanno di Wikisource ==
<div style="background: #{{Colore portale sfondo barre 3}}; background: box-shadow: 0 0 .3em; border:2px solid #A7D7F9; border-radius: .2em; margin: 1em 0 2em 0; padding: 1em;">
[[File:Nuvola_wikisource_icon_IT.png|120px|right]]
Carissimo {{PAGENAME}},
'''Grazie''' per il tuo contributo a Wikisource. Grazie alla tua opera e a quella di tutti gli altri partecipanti, abbiamo riletto ben 4937 pagine in soli 14 giorni: la comunità solitamente impiega mesi a rileggere quel numero di pagine! La tua presenza ha reso questo compleanno di Wikisource una festa fantastica, e speriamo che anche tu ti sia divertito. Grazie anche per aver pazientemente aspettato l'annuncio dei vincitori: è finalmente giunto il momento tanto atteso :-)
'''Vai [[Wikisource:Quindicesimo_compleanno_di_Wikisource|a questa pagina per sapere chi ha vinto]]!'''
Ma vogliamo ricordarti che Wikisource non finisce qui: il progetto di una biblioteca digitale libera e collaborativa si nutre di contributi quotidiani, di utenti generosi come te. Per cui sei ufficialmente invitato a rimanere e a collaborare con noi, quanto vuoi, quando vuoi; non c'è nessun obbligo. Quando hai un dubbio puoi sempre scrivere al [[Wikisource:Bar|Bar]] o a uno di noi utenti.
Infine ci piacerebbe sapere la tua opinione sul concorso: ti è piaciuto? Hai idee per migliorarlo? E' stato semplice partecipare? Scrivici pure quello che vuoi (critiche e suggerimenti) [[Wikisource:Quindicesimo_compleanno_di_Wikisource/Feedback|a questa pagina]].
A presto, e grazie ancora di aver festeggiato con noi!
'''[[Utente:OrbiliusMagister|<span style="color:orange;">ε</span><span style="color:blue;">Δ</span>]][[Discussioni utente:OrbiliusMagister|<span style="color:brown;">ω</span>]]''', 01:55, 26 dic 2018 (CET)
</div>
<!-- Messaggio inviato da User:OrbiliusMagister@itwikisource usando l'elenco su https://it.wikisource.org/w/index.php?title=Wikisource:Quindicesimo_compleanno_di_Wikisource/Lista&oldid=2240287 -->
== Toscana ==
Ciao, ti ringrazio della rilettura di Carocci [[I dintorni di Firenze]]; sei per caso interessato a libri sulla Toscana? Ciao --[[User:Giaccai|Susanna Giaccai]] ([[User talk:Giaccai|disc.]]) 16:17, 3 giu 2019 (CEST)
: ciao sì in generale su firenze e toscana, sul territorio, storia urbanistica etc. --[[User:Accolturato|Accolturato]] ([[User talk:Accolturato|disc.]]) 10:12, 5 giu 2019 (CEST)
==Wikimania a Stoccolma e la letteratura nelle lingue minori==
Laurentius mi ha detto che vai a Stoccolma e che hai esperienza di Wikisouce. Avrei da chiederti un grosso favore Il programma di Wikimania è già fissato e introdurre nuovi argomenti è una impresa molto ardua: ma il 2019 è l'[https://wikimania.wikimedia.org/wiki/2019:Languages anno delle Nazioni Unite] delle lingue autoctone e una delle forme con cui i progetti Wikimedia se ne possono occupare più efficacemente è di utilizzare Wikisource per raccogliere e diffondere le opere letterarie delle lingue in pericolo.
Mi sono occupato di ladino dolomitico
https://wikisource.org/wiki/Main_Page/Ladin
romancio
https://wikisource.org/wiki/Main_Page/Rumantsch
istriota
https://wikisource.org/wiki/Main_Page/Istriot
lombardo
https://wikisource.org/wiki/Main_Page/Lumbaart
Nell'area alpina italiana c'è una wikisource in
veneto
https://vec.wikisource.org/wiki/Pagina_prinsipale
piemontese
https://pms.wikisource.org/wiki/Intrada
c'è una richiesta di riconoscimento per il ligure
https://wikisource.org/wiki/Main_Page/Ligure
Il tentativo è di compilare in inglese [https://wikimania.wikimedia.org/wiki/2019:Diversity/Submission_form il submission form] e vedere di trovare ascolto.[[User:Mizardellorsa|Mizar (ζ Ursae Maioris)]] ([[User talk:Mizardellorsa|disc.]]) 22:03, 6 lug 2019 (CEST)
:{{ping|Mizardellorsa}} purtroppo ho dovuto disdire proprio oggi ed ho appena comunicato a Laurentus la mia rinuncia.
: se potrò aiutarvi comunque in qualche altro modo, nei miei ritagli di tempo, lo farò volentieri.
: mi spiace, --[[User:Accolturato|Accolturato]] ([[User talk:Accolturato|disc.]]) 12:02, 8 lug 2019 (CEST)
== Sottopagine ==
Ciao! Le pagine dei vari capitoli vanno create come sottopagine, ovvero "Apriti Standard!/Prefazione" e non solo "Prefazione", altrimenti si perde il legame logico tra l'intera opera e il singolo capitolo. Ti ho corretto l'indice, potresti creare di nuovo le singole sottopagine e mettere in cancellazione le vecchie (dal menu in alto, bottone Altro > Cancella)? Se hai dubbi chiedi pure. [[User:Candalua|Can da Lua]] ([[User talk:Candalua|disc.]]) 18:58, 28 ago 2019 (CEST)
: ciao, grazie mille !
: ho capito cosa hai detto,
: ora guardo se riesco a fare la modifica come da te consigliata.
: magari mi ci vorrà un po, poi ho visto che anche
:{{ping|Alex Brollo}} ci voleva lavorare non vorrei interferire.
:Anzi vedo ora che mi sembra ci abbia pensato {{ping|OrbiliusMagister}}, che ringrazio. Per evitare di fare danni aspetterò :finchè non sono sicuro che ci sia bisogno e che non sia stato fatto.
:Grazie ancora a entrambi !--[[User:Accolturato|Accolturato]] ([[User talk:Accolturato|disc.]]) 09:06, 29 ago 2019 (CEST)
== Quesiti ==
Sono un po' preoccupato di averti "puntato", spero che reggerai alla pressione senza scoraggiarti.... Una domanda: hai attivato qualche gadger opzionale? Se sì: hai attivato memoRegex e Precarica & autoNs0? --[[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]) 13:51, 29 ago 2019 (CEST)
: figurati, al limite mi rimetto solo a rileggere finchè pian piano prendo confidenza :-)
: Ho controllato, li ho 'spuntati' ma non li ho mai usati
:--[[User:Accolturato|Accolturato]] ([[User talk:Accolturato|disc.]]) 15:34, 29 ago 2019 (CEST)
== Community Insights Survey ==
<div class="plainlinks mw-content-ltr" lang="it" dir="ltr">
'''Condividi la tua esperienza con questo sondaggio'''
Gentile {{PAGENAME}},
La Wikimedia Foundation chiede il tuo parere in un sondaggio sulla tua esperienza con {{SITENAME}} e Wikimedia. Lo scopo di questo sondaggio è quello di capire come la Foundation sta supportando il tuo lavoro su wiki e come possiamo cambiare o migliorare le cose in futuro. Le tue opinioni condivise influenzeranno direttamente il lavoro attuale e futuro della Wikimedia Foundation.
Per favore prenditi circa da 15 a 25 minuti per '''[https://wikimedia.qualtrics.com/jfe/form/SV_0pSrrkJAKVRXPpj?Target=CI2019List(other,act5) fornire il tuo parere tramite questo sondaggio]'''. È disponibile in varie lingue.
Il sondaggio è ospitato da una terza parte e [https://foundation.wikimedia.org/wiki/Community_Insights_2019_Survey_Privacy_Statement gestita in base a questa informativa sulla privacy] (in inglese).
Per [[m:Community Insights/Frequent questions|saperne di più su questo progetto]]. [mailto:surveys@wikimedia.org Inviaci una mail] se hai delle domande, o se non vuoi ricevere futuri messaggi riguardo a questo sondaggio.
Cordialmente,
</div> [[User:RMaung (WMF)|RMaung (WMF)]] 16:34, 9 set 2019 (CEST)
<!-- Messaggio inviato da User:RMaung (WMF)@metawiki usando l'elenco su https://meta.wikimedia.org/w/index.php?title=CI2019List(other,act5)&oldid=19352874 -->
== Il pavimento del Duomo di Siena ==
Ci sono ancora un po' di cose da sistemare su Commons, ma per quanto riguarda la rilettura ci siamo; mancano un paio di pagine da passare a SAL 100% (io non posso farlo, lo faresti tu per favore?) dopodichè puoi passare a SAL 100% anche in ns0 e aggiungerla alla sezione Ultimi testi riletti in pagina principale.
Spero che il nuovo codice delle pagine (ritoccato) ti piaccia. --[[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]) 16:22, 13 set 2019 (CEST)
:: Vedo solo ora.. ci ha pensato qualcun altro !
:: scusa ancora per i casini --[[User:Accolturato|Accolturato]] ([[User talk:Accolturato|disc.]]) 08:34, 16 set 2019 (CEST)
== Reminder: Community Insights Survey ==
<div class="plainlinks mw-content-ltr" lang="it" dir="ltr">
'''Condividi la tua esperienza con questo sondaggio'''
Gentile {{PAGENAME}},
Un paio di settimane fa ti abbiamo invitato a partecipare al Community Insights Survey. È il sondaggio annuale della Wikimedia Foundation sulle nostre comunità globali. Vogliamo capire quanto bene sosteniamo il tuo lavoro su wiki. Siamo al 10% del nostro obiettivo di partecipazione. Se non hai già partecipato al sondaggio, puoi aiutarci a raggiungere il nostro obiettivo! '''La tua opinione è importante per noi.'''
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Cordialmente,
</div> [[User:RMaung (WMF)|RMaung (WMF)]] 21:14, 20 set 2019 (CEST)
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Il sondaggio è ospitato da una terza parte e [https://foundation.wikimedia.org/wiki/Community_Insights_2019_Survey_Privacy_Statement gestita in base a questa informativa sulla privacy] (in inglese).
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Cordialmente,
</div> [[User:RMaung (WMF)|RMaung (WMF)]] 19:04, 4 ott 2019 (CEST)
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== scansione pagine piegate ==
Sono stata stamani in Biblioteca nazionale e ho fatto diverse foto alle 3 pagine; con il cellulare e con una macchina fotografica. Se mi scrivi usando la funzione nella colonna sinistra, ti mando le foto in modo che tu possa tagliare e raddrizzare quelle che ritieni migliori. Comunque il volume era sul tavolo di una impiegata che rientre dopo Befana, Siamo a tempo quindi per far fare eventualmente le foto da loro. Ciao --[[User:Giaccai|Susanna Giaccai]] ([[User talk:Giaccai|disc.]]) 12:39, 2 gen 2020 (CET)
::{{ping|Giaccai}} fantastico ! ti ringrazio tantissimo ! Senti non per non farlo, ma preferirei tu lo condividessi al Bar perchè mi pare c'era irrisolta la questione di come inserirle. Io sono poco più che un principiante e preferirei almeno avere l'avallo di qualcuno più autorevole prima di partire. Che ne dici ? --[[User:Accolturato|Accolturato]] ([[User talk:Accolturato|disc.]]) 08:57, 3 gen 2020 (CET)
== Cerco volontario per help e esercitazioni ==
Conosci [https://meet.jit.si/ jitsi]? E' il tool suggerito da Wikimedia Italia per teleconferenze e condivisione del desktop. Se imparassi ad usarlo, sarebbe semplice e molto più efficace "fare tutoraggio". Ma per imparare ad usarlo, bisogna usarlo... e bisogna essere almeno in due. Sei disponibile a esplorare il tool insieme? Basta mettersi d'accordo sugli orari di presenza. Avviare il tool è semplicissimo, basta collegarsi a un URL, non serve scaricare nè installare niente. Pwermette una visualizzazione remota del desktop (+microfono + eventuale telecamera) ma NON l'accesso a distanza al pc, quindi dovrebbe essere sicurissimo. --[[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]) 13:03, 16 gen 2020 (CET)
:{{ping|Alex brollo}} no ! ora lo guardo ! ti ringrazio della proposta, mi lusinga e alletta, ma devo cercare di renderla compatibile con un paio di cosette... quando torno da qualche giorno di montagna, il 25, guardiamo di accordarci ok ? ti ringrazio intanto tantissimo. --[[User:Accolturato|Accolturato]] ([[User talk:Accolturato|disc.]]) 13:08, 16 gen 2020 (CET)
:: Benissimo! Io userò la "stanza" https://meet.jit.si/alex_brollo ; conoscendo il "nome stanza" chiunque può collegarsi (precisamente, mi pare, "chiedere il permesso di collegarsi"). Per creare una stanza propria, basta aggiungere un postfisso all'url (tipo https://meet.jit.si/Acculturato ) e comunicarlo a chi vuoi comunicarlo. Una semplicità sconcertante. Buone vacanze.--[[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]) 13:33, 16 gen 2020 (CET)
== L'ultimo click ==
Manca solo un click per portare [[Studi storici sul centro di Firenze]] a SAL 100% e aggiungerlo ai nuovi arrivi.... lo lasci fare a te. Magari prima dai un'ultima occhiata; ci sono andato giù un po' pesante, ma penso che ne valesse la pena, sono abbastanza soddisfatto. Con le Note separate è stata una battaglia dura... --[[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]) 11:18, 27 mag 2021 (CEST)
== Problemi fiorentini ==
Premessa: il testo era difficile :-)
Ti elenco alla rinfusa un po' di problemi, in genere più nocivi in transclusione.
* note separate.
** il codice del template era quasi sempre esatto. In qualche caso le section attorno alle note ''erano aperte ma non chiuse''. Attenzione: il codice dà un errore se la nota è presente ''nella stessa pagina del testo''; in quel caso bisogna usare il solito codice ref, anche se la resa in nsPagina è irregolare (come mi segnalavi in bar). Inoltre, le note separate ''devono essere escluse dalla transclusione''.
* template Sezione note: inutile includerlo in includeonly; tanto in nsPagina non fa niente.
* template Rule: inutile includerlo in un template Centrato o Ct, è centrato di default.
* immagino che la transclusione delle sezioni vi abbia fatto penare; una pena a più mani. Restavano tracce di una prima strategia di transclusione in blocco delle macrosezioni.
Se vuoi facciamo un'autopsia completa di qualche pagina.... la raccomandazione: anticipare la transclusione in ns0, non appena la pagina nsPagina è stata create (anche prima, volendo!) e vedere "come viene" spesso, soprattutto nei passaggi difficili. Al momento nsPagina è quasi solo un lavoro preliminare per ottenere buone pagine ns0: inutile impazzire per ottenere il meglio in entrambe le visualizzazioni; se si può senza impazzire bene, altrimenti "comanda" ns0. --[[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]) 18:27, 27 mag 2021 (CEST)
:: accidenti che casino... mi dispiace, ancora non mi rigiro molto sugli effetti in transclusione. Ti ringrazio immensamente per il lavoro fatto. E per avermi scritto le note qui almeno le ricerco all'occorrenza. Per il green finale al Ns0 vedi te quando darlo, mi sembra più opportuno. Grazie ancora.[[User:Accolturato|Accolturato]] ([[User talk:Accolturato|disc.]]) 09:51, 28 mag 2021 (CEST)
::: Non preoccuparti, ripeto: era un testo veramente difficile, soprattutto in transclusione. Difficilissimo documentare le soluzioni per ogni tipo di stranezza tipografica; la via maestra per risolvere i problemi, in caso di difficoltà, è fare una domanda in bar. Gli utenti più esperti sono pienamente consapevoli delle difficoltà e disponibili sia a dare una mano con suggerimenti, che a sistemare personalmente, almeno in alcune pagine "di esempio". Riguardo alle note, da un po' assegno le pagine più ostiche alla [[:Categoria:Pagine con annotazioni complesse]] per non dimenticare casi utili da studiare. Anzi, aggiungo la categoria anche a un paio di pagine del libro in questione, quelle che contengono note "miste", un po' ''ref'' e un po' ''nota separata''. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]) 10:25, 28 mag 2021 (CEST)
::::Mi intrufolo nella discussione :-)
::::Ho provato a sistemare [https://it.wikisource.org/wiki/Pagina:Lippi_-_Malmantile_racquistato.pdf/45 questa] pagina, che dava errore al blocco a destra. Vedi un po' se va bene e, in quel caso, replicala per tutte le pagine di inizio canto.--[[User:Barbaforcuta|Barbaforcuta]] ([[User talk:Barbaforcuta|disc.]]) 11:50, 3 ago 2022 (CEST)
:::::@[[Utente:Barbaforcuta|Barbaforcuta]] Perfetto! grazie davvero, vado subito a mettere l'impostazioni a tutti i canti. [[User:Accolturato|Accolturato]] ([[User talk:Accolturato|disc.]]) 12:33, 3 ago 2022 (CEST)
:::::@[[Utente:Barbaforcuta|Barbaforcuta]] però mi viene spostato a sinistra, non so cosa sbaglio
:::::[[Lippi_-_Malmantile_racquistato.pdf/93]] [[User:Accolturato|Accolturato]] ([[User talk:Accolturato|disc.]]) 12:40, 3 ago 2022 (CEST)
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Wikisource:Pagina delle prove
4
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3014174
2022-08-03T05:21:01Z
193.207.162.193
wikitext
text/x-wiki
{{sandbox}}
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Indice:Storia dei fatti de Langobardi - vol 1.djvu
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|Autore=Paolo Diacono
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|Titolo=Storia dei fatti de' Langobardi
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|Sottotitolo=
|LinguaOriginale=latino
|Lingua=italiano
|Traduttore=Quirico Viviani
|Illustratore=
|Curatore=
|Editore=F.lli Mattiuzzi
|Città=Udine
|Anno=1826
|Fonte=Google books
|Immagine=8
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|Argomento=Storia
|Qualità=75%
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{{Indice sommario|nome=Storia dei fatti de' Langobardi/Prefazione|titolo=Prefazione|from=10|delta=iii}}
{{Indice sommario|nome=Storia dei fatti de' Langobardi/Libro I|titolo=Libro I|from=16|delta=15}}
{{Indice sommario|nome=Storia dei fatti de' Langobardi/Libro II|titolo=Libro II|from=76|delta=15}}
{{Indice sommario|nome=Storia dei fatti de' Langobardi/Libro III|titolo=Libro III|from=128|delta=15}}
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<noinclude><pagequality level="4" user="StefanoC" />{{RigaIntestazione|68|{{Sc|dei fatti de’ langobardi}}|}}</noinclude>{{Pt|te|}} s’azzuffano, e nessuna parte non cedendo terreno all’altra, fecesi immensa strage di gente. Alla fine il crudele tiranno Alachi perì, e Cuniberto per grazia di Dio guadagnò la vittoria. Parimente l’esercito di Alachi, vista la morte di lui, tentò salvarsi fuggendo; ma coloro che poterono scampar dal ferro, dal fiume Adda furono tutti affogati. Fu tagliata la testa ad Alachi, e mozzategli pure le gambe in modo che informe e monco cadavere rimase al suolo. A questa battaglia non intervenne l’esercito de’ Friulani, perchè essi avendo violentemente fatto giuramento ad Alachi, per questo appunto non vollero prestar ajuto nè al re Cuniberto, nè allo stesso Alachi; ma quando questi due capi sono venuti a battaglia, i Friulani se ne ritornarono al proprio paese. Morto dunque in questa maniera Alachi, il re Cuniberto fece magnificamente seppellire il corpo di Zenone diacono dinanzi alle porte della basilica di s. Giovanni, che egli medesimo avea edificato. Poscia così raffermato nel regno<ref>Il nostro testo: ''regnaturus'', altri: ''regnator''. Inclinerei alla seconda lezione, perchè Cuniberto era prima già re; perciò nella versione si disse ''raffermato nel regno''.</ref>, in mezzo all’allegrezza ed al trionfo della vittoria, restituissi a Ticino.<noinclude><references/></noinclude>
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{{Ct|f=125%|v=1|CAPO I.}}
{{Ct|v=2|''In che modo Romoaldo prese Taranto, e come Teoderada edificò il monastero di s. Pietro.''}}
{{CapoletteraVar|M}}entre tali cose accadevano fra i Langobardi di là del Po, Romoaldo duca di Benevento, radunata gran moltitudine d’armati prese d’assalto Taranto, e soggiogò parimente al proprio dominio tutta la vastissima regione che trovasi ne’ suoi contorni. Nello stesso tempo Teoderada sua moglie fece costruire una basilica fuori le mura della città Beneventana, in onore del beato Apostolo Pietro, nel qual luogo istituì un monastero di molte ancelle di Dio.
<section end="s1" /><section begin="s2" />{{Ct|f=125%|v=1|CAPO II.}}
{{Ct|v=2|''Della morte di Romoaldo, e come il corpo del beato Benedetto fu trasportato nelle Gallie.''}}
{{CapoletteraVar|M}}a Romoaldo, dappoichè governò il ducato per anni 16, {{R|A.D. 687.}}fu tolto da questa vita; e<noinclude><references/></noinclude>
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{{Ct|f=125%|t=4|v=1|CAPO XLI.}}
{{Ct|v=2|''Continua la guerra di Cuniberto e di Alachi. Vittoria di Cuniberto, e suo trionfo nell'entrare a Ticino.}}
{{CapoletteraVar|M}}a veggendo Cuniberto la perdita de’ suoi si fece loro vedere, e incontanente, cessato il timore, li confortò nella speranza della vittoria. Riordinansi tosto le schiere, e quindi Cuniberto ed Alachi si dispongono alla sorte della battaglia. Ed essendosi approssimati già per venire alle mani entrambi gli eserciti, Cuniberto di nuovo cosi mandò a dire ad Alachi: Ecco quanto popolo dall’una e dall’altra parte è adunato: ma a che fine dovrà perire tanta gente? combattiamo dunque noi due corpo a corpo, e quegli, a cui Dio vorrà donar la vittoria, sia signore di tutto questo popolo salvo ed intero. Ed essendo Alachi esortato da’ suoi a far ciò a che Cuniberto l’avea invitato, egli rispose: Nol posso fare, perchè in mezzo de’ suoi stendardi vedo l’immagine di san Michiele Arcangelo al quale feci io giuramento. Allora uno de’ suoi: La paura ti fa vedere quel che non è, e troppo tardo è per te il meditar queste cose. Così ambi gli eserciti a suon delle trombe {{Pt|vicendevolmen-|vicendevolmente}}<noinclude><references/></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="StefanoC" />{{RigaIntestazione|46|{{Sc|dei fatti de’ langobardi}}|}}</noinclude>{{Pt|pra|sopra}} i quali imperò<ref>Il nostro testo: ''decem et septem''. Altri: ''decem et octo''. La nostra lezione è vera, poichè questo Costantino morì al principio del mese di Settembre sotto la XIV Indizione.</ref> diciasett’anni. Ai tempi {{R|A. D. 668.}} di questo Costantino, Teodoro arcivescovo<ref>Cioè Teodoro arcivescovo Cantauriense (di ''Cantorbery''), ordinato dal papa Vitaliano nell’anno 668. Su di che V. Beda Histor. l. IV, c. I.</ref>, ed Adriano abate<ref>Cioè abate dello stesso monastero. Vedi pure Beda l. IV, c. II. il quale porge un’idea vantaggiosissima di questi due personaggi, descrivendoli istruiti non solo nelle sacre lettere, ma eziandio nelle secolari, e particolarmente nell'arte poetica, nell’aritmetica e nell’astronomia.</ref>, uomini l’uno e l’altro dottissimi, mandati dal papa Vitaliano nella Bretagna, fecondarono molte chiese Inglesi col seme della cristiana dottrina.
<ref follow="LibroVCapoXXIXNota2">e si parlasse la lingua latina, e perchè i Romani volevano che la loro religione, i loro usi e i loro costumi formassero un solo popolo di essi e delle soggiogate nazioni? Ond'è che gli Ungari, anco più incolti, a’ nostri giorni intendono e parlano ancora la lingua latina? III. Se v’era un volgare italico, perchè i re Longobardi non si servirono di quello per pubblicare le proprie leggi, anzichè usare quel latino (quanto pur si voglia guasto e corrotto) che sussiste tuttora nei loro codici? Di più: se pel corso di parecchi secoli furono quasi del tutto nell’Italia estirpate le lettere, e furono sepolti nelle tenebre tutti i latini scrittori, da chi dunque i Longobardi appresero, se non dal popolo parlante, a redigere in latino le predette leggi? Ma tutti questi quesiti divengono inutili dopo l’asserzione inappellabile del nostro storico.</ref><noinclude><references/></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="StefanoC" />{{RigaIntestazione||{{Sc|libro v. capo xxix.}}|45}}</noinclude>il tiranno Mecezio, che era a lui succeduto, Costantino, figliuolo di Costante Augusto, prese a governare il regno de’ Romani, {{Pt|so-|}}
<ref follow="LibroVCapoXXIXNota2">Lazio (su di che V. Murat. Diss. 33), ritenevano l’uso della propria lingua. Qual prova maggiore per dire, che il miscuglio delle varie lingue coll’antica madre latina fece nascere la lingua italica niente prima del secolo di Carlo Magno? Il trovare qualche voce latina alterata e di forma italiana negli scrittori dei secoli d’oro, d’argento e di ferro null’altro significa, se non che il popolo antico, come abbiamo l’esempio anco al dì d’oggi, quanto era più distante o per condizione o per sito dalla gente colta, pronunziava malamente certe voci, e alcune altre ne usava di sue proprie, che non furono adoperate dagli scrittori; ma questo non formava differenza essenziale da parlare a parlare, o per dir meglio non formava due lingue, cioè l’una latino<nowiki>-</nowiki>romana, l’altra volgare. Per convincersi di tal verità, bastava il fare alcune considerazioni, che io porgerò qui in via di quesiti, ai quali se qualche filosofo di coloro che sudano in tali materie degnerassi di dare soddisfacente risposta, io sempre assai più divoto alla verità ed all’altrui dottrina, che ligio alla mia opinione, dichiaro di fare ben grata accoglienza. Domando dunque: ''I''. Dato che per ogni parte dell’Italia occupata dai Romani si parlasse il volgare italico, ond'è che nei nostri settentrionali dialetti, e sopra tutti nel Friulano, non solo la radice, ma la desinenza delle parole è in gran parte latina? Furono forse gli scrittori, o i nuovi coloni ( giacchè il Friuli è colonia romana ) che qui introdussero le dette voci? ''II''. Per qual ragione si pubblicavano in latino e non in volgare i decreti e le leggi municipali del popolo Romano, e degl’imperatori in qualsiasi più longinqua parte del mondo, se non perchè si voleva, che nel paese conquistato s’intendessa</ref><noinclude><references/></noinclude>
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<ref follow="LibroVCapoXXIXNota2">Lazio (su di che V. Murat. Diss. 33), ritenevano l’uso della propria lingua. Qual prova maggiore per dire, che il miscuglio delle varie lingue coll’antica madre latina fece nascere la lingua italica niente prima del secolo di Carlo Magno? Il trovare qualche voce latina alterata e di forma italiana negli scrittori dei secoli d’oro, d’argento e di ferro null’altro significa, se non che il popolo antico, come abbiamo l’esempio anco al dì d’oggi, quanto era più distante o per condizione o per sito dalla gente colta, pronunziava malamente certe voci, e alcune altre ne usava di sue proprie, che non furono adoperate dagli scrittori; ma questo non formava differenza essenziale da parlare a parlare, o per dir meglio non formava due lingue, cioè l’una latino<nowiki>-</nowiki>romana, l’altra volgare. Per convincersi di tal verità, bastava il fare alcune considerazioni, che io porgerò qui in via di quesiti, ai quali se qualche filosofo di coloro che sudano in tali materie degnerassi di dare soddisfacente risposta, io sempre assai più divoto alla verità ed all’altrui dottrina, che ligio alla mia opinione, dichiaro di fare ben grata accoglienza. Domando dunque: I. Dato che per ogni parte dell’Italia occupata dai Romani si parlasse il volgare italico, ond'è che nei nostri settentrionali dialetti, e sopra tutti nel Friulano, non solo la radice, ma la desinenza delle parole è in gran parte latina? Furono forse gli scrittori, o i nuovi coloni ( giacchè il Friuli è colonia romana ) che qui introdussero le dette voci? II. Per qual ragione si pubblicavano in latino e non in volgare i decreti e le leggi municipali del popolo Romano, e degl’imperatori in qualsiasi più longinqua parte del mondo, se non perchè si voleva, che nel paese conquistato s’intendessa</ref><noinclude><references/></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="StefanoC" />{{RigaIntestazione||{{Sc|libro v. capo xxx.}}|47}}</noinclude>Di questi due Teodoro fu quello, che descrisse con maraviglioso e distinto intendimento<ref>È questo il libro che chiamasi ''Poenitentiale'', i di cui capitoli sono riferiti dallo Spelmanno nella Raccolta de’ Concilj (Rer. Ital. Script. tom. cit. pag. 485). Non bisogna dimenticarsi, che il nostro Paolo apparteneva ai secoli della buona credenza.</ref> i giudizj de’ peccatori, cioè quanti anni ciascheduno per un solo peccato debba fare di penitenza.
<section end="s1" /><section begin="s2" />{{Ct|f=125%|v=1|CAPO XXXI.}}
{{Ct|v=2|''Della stella Cometa e delle opere del papa Dono.''}}
{{CapoletteraVar|L}}’anno dopo di questo, nel mese di agosto<ref>Il nostro testo: ''in sequenti post tempore''. Altri: ''in secundo post anno''.</ref>, dalla parte d’Oriente, comparì una stella cometa di fulgidi raggi<ref>Non è meraviglia che ne’ tempi d’ignoranza si fomentasse l’opinione, che i prodigi celesti annunziassero grandi e terribili avvenimenti agli uomini. Altre volte ho notato, nelle note alla versione della Buccolica Virgiliana p. 20, è nella prima parte di questa storia p. 71, che anco una delle più sane ed acute menti del mondo non andò esente da queste credulità: "Si vede per gli antichi e pei moderni esempi, che mai non venne alcun grave accidente in una città o provincia, che non sia stato da prodigi o da altri segni celesti predetto". ({{AutoreCitato|Niccolò Machiavelli|Machiav.}} Discor. lib. I. cap. 56).</ref>, la quale<noinclude><references/></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="StefanoC" />{{RigaIntestazione||{{Sc|libro v.}}|49}}</noinclude><section begin="s2" />
{{Ct|f=125%|t=4|v=1|CAPO XXXIII.}}
{{Ct|v=2|''Morte del re Grimoaldo, ritorno e regno di Bertarido.''}}
Ma il re Grimoaldo, il nono giorno dopo una flebotomia<ref>Dopo una cavata di sangue.</ref>, stando nel suo palazzo, dato di piglio all’arco mirò a ferir una colomba colla saetta, dal che avvenne che la vena del braccio si ruppe. Onde i medici, avendo a lui medicine avvelenate apprestato lo privarono tostamente di vita. {{R|A. D. 671.}} Costui aggiunse quei capitoli di legge, che gli parvero utili, all'editto composto dal re Rotari<ref>Intorno a questo editto Ved. la prima parte della nostra versione pag. 246.</ref>. Gagliardissimo egli era di membra, sommo in audacia, testa calva, folta barbanon meno di mente che di forze dotato<ref>Aggiungasi: avea le virtù e i vizj de’ più grandi conquistatori. Per questi, condotto da un traditore, entrò armato nel regno, violò i diritti domestici, prima esiliò, poscia, contro la santità delle promesse, tentò l’assassinio del proprio ospite: per quelle fu punitor dei ribelli, vincitore dei nemici, umano nel silenzio delle passioni e dator di leggi, per quanto lo comportavano i tempi, ragionevoli e giuste.</ref>. Fu sepolto il suo corpo nella basilica del<noinclude><references/></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="StefanoC" />{{RigaIntestazione||{{Sc|libro v. capo xxxiii.}}|51}}</noinclude>{{Pt|fini|confini}} d’Italia<ref>L’originale: ''ad claustra Italiae'': intende di significare con questa voce cancelli, catenacci, sbarre, come se non si potesse entrare in Italia senza che vi fosse chi aprisse.</ref>, ivi trovò essersi apparecchiata tutta la servitù di palazzo, i dignitarj della corona<ref>L’originale: ''omnem regiam dignitatem''.</ref> ed una grande moltitudine di Langobardi. Così Bertarido, restituitosi nel la città di Ticino, ed espulso il fanciulletto Garibaldo dal regno, dalla università de’ Langobardi fu costituito nel regno nel terzo mese dopo la morte di Grimoaldo. Era egli uomo pio, di fede cattolico, tenace della giustizia, e de’ poveri larghissimo nudritore. Egli immediatamente mandò a Benevento, e richiamò la moglie Rodelinda e il figliuolo suo Cuniberto.
<section end="s1" /><section begin="s2" />{{Ct|f=125%|v=1|CAPO XXXIV.}}
{{Ct|v=2|''De’ monasterj da lui e dalla regina sua moglie edificati.''}}
{{CapoletteraVar|P}}oichè Bertarido ebbe acquistato i diritti del regno, {{R|A. D. 673.}}da quella parte del fiume Ticino, dove egli era da tempo fuggito, edificò un monasterio che si domanda Nuovo a Dio Signore e liberator suo, in onore della beata<noinclude><references/></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="StefanoC" />{{RigaIntestazione|48|{{Sc|dei fatti de’ langobardi}}|}}</noinclude>poco dopo ritornata indietro disparve. Dopo immediatamente, una grave pestilenza sopraggiunse dalla stessa parte d’Oriente a desolare il popolo Romano. A questi giorni il papa Dono fece mirabilmente lastricare di grandi bianchissimi marmi un luogo della chiesa Romana, dinanzi alla basilica del beato Pietro, che chiamasi Paradiso<ref>Era il Paradiso la mezza parte dell’atrio sottoposta ai gradini della basilica, e circondata dal ''quadri-portico'' (Rer. Ital. Script. pag. 485).</ref>.
<section end="s1" /><section begin="s2" />{{Ct|f=125%|v=1|CAPO XXXII.}}
{{Ct|v=2|''Come Bertarido deliberò d’andare al regno de’ Sassoni nella Bretagna.''}}
{{CapoletteraVar|I}}n questa medesima età Dagoberto governava nelle Gallie il regno de’ Franchi, col qual Dagoberto il re Grimoaldo avea stipulato grandissima pace. Perciò Bertarido (quantunque ricoverato nella patria de’ Franchi), temendo delle forze del detto Grimoaldo, partì dalla Gallia, e s’affrettò di rifugiarsi presso il re de’ Sassoni, nell’isola della Bretagna.<noinclude><references/></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="StefanoC" />{{RigaIntestazione|50|{{Sc|dei fatti de’ langobardi}}|}}</noinclude>beato Ambrogio confessore, ch’egli stesso avea da prima edificato nella città Ticinense. Grimoaldo, dopo la morte del re Ariberto, passato già un anno e tre mesi, occupò il regno de’ Langobardi<ref>Dice bene Paolo ''invasit regnum'', perchè la sua prima entrata nel regno ha tutto l’aspetto di usurpazione.</ref>, e regnò nove anni, lasciando re suo figliuolo Garibaldo, d’età ancor fanciulletto, che avea avuto dalla figlia del re Ariberto. Ma Bertarido, come avevamo cominciato a narrare, partendo dalla Gallia montò in una nave per farsi trasportare all’isola di Bretagna nel regno de’ Sassoni. Ed avendo già navigato alquanto nel mare, udissi una voce dal lido che gridava, se Bertarido si trovasse su quella nave. Alla qual voce essendo stato risposto, che ivi appunto trovavasi Bertarido; colui che avea domandato soggiunse: Ditegli che ritorni nella sua patria, che oggi tre giorni è morto Grimoaldo. La qual cosa udendo Bertarido, tornò subito indietro, ed approdato al lido, non potè trovare la persona che gli avea annunziato la morte di Grimoaldo: onde s’immaginò questo essere stato non uomo, ma messo divino. Di là dirigendosi verso la patria, giunto ai {{Pt|con-|}}<noinclude><references/></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="StefanoC" />{{RigaIntestazione|54|{{Sc|dei fatti de’ langobardi}}|}}</noinclude>{{Pt|mavasi|chiamavasi}} Alachi<ref>L’originale: ''filius iniquitatis'': espressione poetica usata sì dagli orientali, che dai settentrionali: ne’ poeti biblici da una parte, e nelle poesie di Ossian dall’altra, si hanno continui esempi di questa metaforica forma di favellare.</ref>, pel quale, turbata la pace nel regno de Langobardi, furono fatte immense stragi di popoli. Essendo costui duca della città di Trento, venne a battaglia col conte de’ Baivari, ch’essi dicon Gravione<ref>Gravione era una dignità che corrispondeva a quella di conte fra i Longobardi. De’ Gravioni si fa spesso menzione nelle leggi Saliche, come osservavo i comentatori di questo luogo. Poteano considerarsi giudici provinciali, che aveano anche un poter militare. Alcuni etimologisti traggono la voce dal tedesco ''ragen'', che corrisponde al latino ''eminere'', altri da ''grau canus'': e l’una e l’altra etimologia per altro concorre a spiegare l’uffizio dei Gravioni espresso da Paolo.</ref>, il quale reggeva Bauzano<ref>''Baurzanum'' chiamavasi anticamente con varietà di pronunzia anco ''Balzanum'', d’onde ''Bolzano'', castello notissimo del Tirolo.</ref> con altri castelli, e riportò sopra di lui una segnalata vittoria. Per la qual cosa insuperbitosi, levò la mano contro il suo re Bertarido, e ribellato si fortificò nel castello di Trento. Contro costui avanzatosi il re Bertarido, mentre lo assediava al di fuori, all’impensata Alachi sbucato dalla città scompigliò gli accampamenti del re, e costrinse lui stesso a fuggire. Tuttavia {{Pt|essen-|}}<noinclude><references/></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="StefanoC" />{{RigaIntestazione|52|{{Sc|dei fatti de’ langobardi}}|}}</noinclude>Agata vergine e martire; nel quale raduno molte vergini<ref>Notano gli scrittori delle cose Ticinensi, che Bertarido edificò questo monastero, perchè alla vigilia della festa di S. Agata fu salvato dalla morte preparatagli da Grimoaldo. Ora è detto il monastero di S. Agata in monte. Nella facciata della chiesa si legge: ''Pertharitus Longobardorum Rex templum hoc S. Agathae Virg. et Mart. dicavit anno Christi DCLXXVII''. Fiorì in questo luogo Cuniperga, figliuola del re Cuniperto (Not. ad Paul. in Script. Rer. Italic. pag. 486).</ref>, e parimente arricchì quel luogo di diversi ornamenti. Dall’altro canto la regina Rodelinda sua moglie fabbricò con meraviglioso lavoro e decorò di splendidissimi addobbi la basilica della santa Madre di Dio fuor delle mura della stessa città Ticinese, in una parte che si chiama alle Pertiche<ref>Chiamasi ancora questo luogo S. Maria al le Pertiche. La chiesa fabbricata da Rodelinda fu giudicata dagli scrittori dell’arte architettonica come fra le sontuosissime edificate dai Longobardi, e che portano un’impronta particolare dell’architettura barbara.</ref>. Questo luogo poi si chiama alle Pertiche, perchè ivi una volta stavano rizzate alcune pertiche o travi, le quali per la ragione che ora dirò, secondo l’usanza de Langobardi, si solevano collocare. Se adunque alcuno in qualche lontana parte o in guerra, o in qualunque altra siasi maniera fosse morto, i suoi consanguinei piantavano una<noinclude><references/></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="StefanoC" />{{RigaIntestazione||{{Sc|libro v. capo xxxvi.}}|55}}</noinclude>{{Pt|dosi|essendosi}} poco dopo intromesso Cuniberto figliuolo del re, che già molto lo amava, egli rientrò ben tosto in grazia di Bertarido. Avendo alcuna volta il re tentato di uccidere Alachi, Cuniberto sempre gli si opponeva, pensando che per l’avvenire gli dovesse restare fedele. Nè mai rifinì di pregare il padre, finchè non gli ebbe concesso il ducato di Brescia, reclamando peraltro sempre Bertarido, che Cuniberto lavorava per la propria rovina, somministrando forze per regnare al nemico<ref>Tutta la condotta di Bertarido prova, ch’egli possedea la dottrina di regnare, ma che era assai debole di animo. Secondando Cuniberto, lo ajutò a nutrire il serpente nel proprio seno. Poste a rincontro la bontà di Cuniberto e la perfidia d’Alachi, fatalmente si dee pur confessare, che più questi che quello, conosceva le arti del principato.</ref>. Perciochè la città di Brescia ebbe una grande moltitudine di nobili Langobardi, coll’ajuto de’ quali temeva Bertarido, che Alachi divenisse più del dovere potente. A questi medesimi giorni il re Bertarido edificò nella città Ticinese una porta di mirabil lavoro contigua al palazzo, la quale perciò chiamasi Palatina<ref>Il nostro testo: ''Palatinensis'': altri: ''Platinensis'' e ''Placensis''.</ref>.<noinclude><references/></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="StefanoC" />{{RigaIntestazione||{{Sc|libro v. capo xxxiv.}}|53}}</noinclude>pertica fra i loro sepolcri, in cima della quale mettevano una colomba fatta di legno rivolta dove era morto il loro diletto: e ciò affinché si potesse sapere da qual parte riposasse il defunto<ref>Questo rito è di origine affatto settentrionale, giacchè fra gl’italici non serbasi di ciò alcuna memoria. È inutile cercarne maggiore rischiarimento negli storici antichi, che parlarono dei costumi de’ Germani, da poi che il nostro autore ce ne dà un’interissima descrizione.</ref>.
<section end="s1" /><section begin="s2" />{{Ct|f=125%|v=1|CAPO XXXV.}}
{{Ct|v=2|''Di Bertarido, e del regno di suo figliuolo Cuniberto.''}}
{{CapoletteraVar|A}}vendo dunque regnato Bertarido solo sette anni, nell’anno ottavo associossi nel regno il figliuolo suo Cuniberto, col quale continuò a regnare dieci anni.
<section end="s1" /><section begin="s2" />{{Ct|f=125%|v=1|CAPO XXXVI.}}
{{Ct|v=2|''Della prima ribellione di Alachi e come fu ristabilito in grazia.''}}
{{CapoletteraVar|M}}a mentre vivevano pacificamente e per tutto era tranquillo all’intorno, si levò contra di loro un figliuolo della iniquità, che {{Pt|chia-|}}<noinclude><references/></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="StefanoC" />{{RigaIntestazione|58|{{Sc|dei fatti de’ langobardi}}|}}</noinclude>{{Pt|tadini|cittadini}} Bresciani, non che da molti altri fra i Langobardi. Costui postergati i grandi benefizj, de’ quali avealo colmato il re Cuniberto, e conculcato eziandio il giuramento con cui aveva promesso d’essergli fedelissimo, trovandosi assente il detto re Cuniberto andò ad occupare il regno di lui, e la reggia stessa posta nella città di Ticino. La qual cosa udita da Cuniberto dal luogo dove trovavasi, riparò ad un’isola, la quale è situata nel lago del Lario in vicinanza di Como, ed ivi validamente fortificossi. Allora insorse grande tribolazione in tutti quelli che amavano il re, e massimamente nei sacerdoti, e nei chierici, i quali tutti erano in odio di Alachi. Era a quel tempo vescovo della Chiesa Ticinese un uomo di Dio di nome Damiano, in santità segnalato e nelle arti liberali a sufficienza istruito. Questi vedendo che Alachi avea occupato ivi il palazzo, affinché non facesse patire nè ad esso, nè alla sua Chiesa qualche sinistro, inviogli Tommaso suo diacono, uomo religioso e sapiente, per cui trasmise nello stesso Alachi la benedizione della sua santa Chiesa. Essendo perciò annunziato ad Alachi che Tommaso diacono se ne stava dinanzi alla porta, e che arrecava la benedizione del vescovo, Alachi, che come dicemmo, aveva tutti in<noinclude><references/></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="StefanoC" />{{RigaIntestazione|56|{{Sc|dei fatti de’ langobardi}}|}}</noinclude><section begin="s2" />
{{Ct|f=125%|t=4|v=1|CAPO XXXVII.}}
{{Ct|v=2|''Della morte di Bertarido e del regno di Cuniberto.''}}
{{CapoletteraVar|P}}oiché Bertarido ebbe regnato per anni diciasette,{{R|A. D. 688.}} primieramente solo, e poscia insieme con suo figliuolo, da questa passò all’altra vita<ref>Il testo ha: ''decem et octo'', ma paragonando questo luogo coll’antecedente nel cap. 35, ove è scritto decem et septem, si deve dire esservi errore degli amanuensi, come notano i cronologisti: si è dunque corretto traducendo diciasette.</ref>, e il suo corpo fu sepolto appresso la basilica del Salvatore, già edificata da suo padre Ariberto. Fu egli di conveniente statura, assai corpulento<ref>L’originale: ''corpore plenus''.</ref>, e in ogni sua azione mite e soave. Ora il re Cuniberto menò in moglie Ermelinda della stirpe de’ Sassoni Inglesi. La quale avendo veduta nel bagno una donzella nata da nobilissimo sangue romano, di corpo elegante e di biondi e lunghi capelli, quasi fino ai piedi adornata, ne lodò la bellezza al marito suo Cuniberto. Costui dissimulando il piacer che sentiva nell’udir ciò dalla moglie, arse però di vivissimo amore per la fanciulla. Onde senza {{Pt|in-|}}<noinclude><references/></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="StefanoC" />{{RigaIntestazione||{{Sc|libro v. capo xxxviii.}}|59}}</noinclude>odio i diaconi, cosi parlò a’ suoi: ''Andate, dite a colui: Se ha nette le brache entri; se no, stia di fuori''. Onde Tommaso udendo tale ambasciata rispose: ''Riferitegli che le mie brache son nette, e che oggi appunto le calzai di bucato''. Al che Alachi: ''Andate di nuovo, e ditegli, che io non parlo delle brache, ma delle cose che stanno dentro le brache''. Alle quali parole Tommaso rispose: ''andategli a dire: Dio solo in sì fatto argomento può trovare in me motivo di riprensione: Alachi nol può''. Finalmente Alachi avendo fatto venire dinanzi a sè questo diacono, molto aspramente e villanamente gli favellò. Allora in tutti i chierici e sacerdoti invalse paura ed odio di quel tiranno, pensando essi di non poter tollerare la sua crudeltà. Per la qual cosa, tanto più crebbe in loro il desiderio di Cuniberto, quanto maggiore esecrazione li prese per quel superbo usurpatore del regno. Ma la ferità e cruda barbarie di cotestui non molto a lungo l’usurpato regno potè mantenere.<noinclude><references/></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="StefanoC" />{{RigaIntestazione||{{Sc|libro v. capo xxxviii.}}|57}}</noinclude>{{Pt|dugio|indugio}} andò alla caccia in una selva, che chiamano Orba<ref>Nel testo: ''Urbem'', e in italiano ''Orba'' chiamasi questa selva, indicata dal Cluverio presso il Tanaro, (oggi ''Bormia'') forse da un fiume, che pure dai Latini non saprei dire il perchè, chiamavasi ''Urbs''. Claudiano nella guerra Gotica mostra egli medesimo maravigliarsi di tale denominazione:
{{Ct|v=0.5|........''Ligurum regione suprema''}}
{{Ct|v=0.5|''Pervenit ad fluvium miri cognominis'' Urbem.}}</ref>, e volle che lo acccompagnasse la sua moglie Ermelinda. Poscia partito di là notte tempo restituissi a Ticino, e fatta venire a sè la fanciulla Teodete si giacque con lei. In appresso egli la collocò in un monastero della città di Ticino, a cui fu dato il nome di lei medesima<ref>Il monastero di S. Maria Teodota, detto poi ''della Posterla''.</ref>.
<section end="s1" /><section begin="s2" />{{Ct|f=125%|v=1|CAPO XXXVIII.}}
{{Ct|v=2|''Come Alachi occupò il palazzo di Cuniberto.''}}
{{CapoletteraVar|M}}a finalmente Alachi partorì la iniquità, che già da gran tempo avea concepita<ref>Il testo: ''conceptam iniquitatem parturiens'', secondo l’espressione del Salmista: ''concepit dolorem et peperit iniquitatem''. In italiano si avrebbe potuto rendere il senso stesso, spogliandolo di questa profetica imagine; ma io ho già posta la massima di voler ritenere possibilmente nello stile della traduzione l’indole dell’originale.</ref>, in ciò secondato da Aldone, e Gransone {{Pt|cit-|}}<noinclude><references/></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="StefanoC" />{{RigaIntestazione|66|{{Sc|dei fatti de’ langobardi}}|}}</noinclude>a quello che il diacono avea domandato. Onde ei finalmente, siccome era, d’umanissimo
cuore, dalle preghiere e lagrime loro vinto, porse al diacono l’usbergo, l’elmo, gli schinieri ed il restante delle armi, e così in persona sua lo mandò alla battaglia. Era lo stesso diacono della sua medesima statura e andamento, di modo che uscendo armato dal padiglione, fu creduto da tutti esser esso il re Cuniberto. Allora s’appiccò la zuffa, e di ogni parte si combatté con grandissimo accanimento. Onde Alachi intento maggiormente al luogo ove credeva essere il re, nell’atto che stimò di uccidere Cuniberto ammazzò invece Zenone diacono. Perciò quando diede ordine che gli fosse troncata la testa, affinchè con questa, sollevata sopra una picca, si rendessero grazie al Signore, cavatogli l’elmo s’accorse d’aver ammazzato un chierico. Allora furibondo: Ahi! disse, nulla feci io, se ho fatta tal guerra per uccidere un chierico. Or dunque voglio far voto, se Dio nuovamente mi darà vittoria, d’empiere un pozzo di membri di chierici.<noinclude><references/></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="StefanoC" />{{RigaIntestazione|64|{{Sc|dei fatti de’ langobardi}}|}}</noinclude>chiamasi Coronata<ref>Il luogo detto ''Coronata'' era verso Como, ed oggi ancora si chiama ''Cornà'' (Ann. d’Ital. ibid.).</ref> piantarono gli alloggiamenti.
<section end="s1" /><section begin="s2" />{{Ct|f=125%|v=1|CAPO XL.}}
{{Ct|v=2|''Battaglia di Alachi contro Cuniberto.''}}
Allora Cuniberto mandò un messo ad Alachi, disfidandolo a singolare battaglia per non travagliare entrambi gli eserciti. Alle quali parole non volle condiscendere Alachi, e sorgendo ivi un tale di origine Tosco, e mettendosi a persuaderlo, bellicoso e forte chiamandolo, d’andare animosamente contro di Cuniberto, Alachi a queste parole rispose: Quantunque Cuniberto sia un ubbriacone e di stupido cuore, è però molto audace e di maravigliosa fortezza. Costui, vivente suo padre, quando noi eravamo ancor giovincelli, trovandosi nel suo palazzo alcuni montoni<ref>L’originale: ''berbices'', onde in volgare ''berbice'', in francese ''brebis''.</ref> di smisurata grandezza, li afferrava per la lana della loro schiena, e disteso il braccio levavali alto da terra: la qual cosa non poteva far io. Il che udendo quel Tosco soggiunse: Se tu non hai cuore<noinclude><references/></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="StefanoC" />{{RigaIntestazione|62|{{Sc|dei fatti de’ langobardi}}|}}</noinclude>{{Pt|ro|loro}} si diedero sacramento, ordinando il giorno della venuta di Cuniberto, per potere essi dargli in mano la città Ticinense. Ciò che in punto è avvenuto: perciocchè nel giorno stabilito Cuniberto giunto a Ticino, e da essi a braccia aperte accettato, fece l’ingresso nel suo palazzo. Allora tutti i cittadini, e specialmente il vescovo, sacerdoti, chierici, giovani e vecchi a gara ad esso accorrendo, tutti mescendo gli amplessi alle lagrime, con inesprimibile allegrezza esalavano i ringraziamenti al Signore pel ritorno di questo re. Ed egli come meglio poteva tutti consolava e baciava. Mentre ciò accadeva, giunse un messaggio ad Alachi, che Aldone e Gransone aveano adempiuto ciò che gli aveano promesso, portando cioè la testa di Cuniberto; e non solamente la testa, ma tutto il corpo, ed affermando ch’ei già sedea nella reggia. Il che udito, fu costernato grandemente nell’animo, e furibondo e fremente grandi minaccie scagliò contro Aldone e Gransone, poscia di là partito per la via di Piacenza, passò nell’Austria<ref name="LibroVCapoXXXiXNota1">Il nostro testo: ''Austrium'', altri: ''Histriam''. La nostra lezione è la vera, il che fu dimostrato dal Muratori, il quale osserva, che la parte del regno Longobardico, posta fra settentrione e levante, era {{Pt|chia-|}}</ref>, ove le città tutte {{Pt|par-|}}<noinclude><references/></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="StefanoC" />{{RigaIntestazione|60|{{Sc|dei fatti de’ langobardi}}|}}</noinclude><section begin="s2" />
{{Ct|f=125%|t=4|v=1|CAPO XXXIX.}}
{{Ct|v=2|''Come Cuniberto rientrò nel proprio palazzo.''}}
{{CapoletteraVar|O}}ra in un certo giorno contando Alachi alcuni soldi sopra la tavola, caddegli in terra un denaro<ref>L’originale: ''tremissis'': è una certa moneta, di cui si parla nelle leggi Longobarde tit. 101. paragr. 62, ed in altre leggi dei Barbari.</ref>, che un figliuolo di Aldone ancor pargoletto raccolse, e restituì allo stesso Alachi. Al quale costui, sperando che per essere fanciulletto poco intendesse, così favellò: Molti di questi ne ha tuo padre che fra non molto, a Dio piacendo, ei mi darà. Tornato la sera il fanciullo alla casa paterna, fu interrogato dal padre suo quali parole in quel giorno dal re avesse udito. Ed egli raccontò al padre tutto quanto era accaduto, e ciò che il re avea pronunciato. Ciò inteso, Aldone grandemente s’intimorì, e rintracciato il fratello Gransone, comunicogli tutto ciò che il re malignamente avea favellato. Onde senza indugio convennero cogli amici, e con tutti quelli, ne’ quali si poteano fidare, consigliando in qual maniera potessero privare il tiranno Alachi del<noinclude><references/></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="StefanoC" />{{RigaIntestazione||{{Sc|libro v. capo xxxix.}}|65}}</noinclude>di venire a duello con Cuniberto<ref>L’originale: ''singulari certamine''. Vedi nella prima parte la nota 1. pag. 253.</ref>, non m’avrai più per compagno in tuo ajuto. In questo dire si tolse di là, e volò a Cuniberto, a cui raccontò queste cose. Schieraronsi adunque, come dicemmo, ambi gli eserciti nel campo di Coronata: ed essendo già lì lì per venire alle mani, Zenone, diacono del la chiesa Ticinense, che era custode della basilica del beato Gio: Battista, situata dentro la stessa città, e fabbricata già tempo dalla regina Gundeberga, amando grandemente il re, e temendo che perisse in battaglia, gli favello in questa guisa: Signore e re mio, tutte le nostre vite stanno nella tua salvezza: se tu morrai nella battaglia, codesto tiranno Alachi ci spegnerà tutti con diversi tormenti. Piacciati dunque il consiglio mio. Presta a me le tue armi, ed io andrò e combatterò col tiranno. Se cadrò, tu riprenderai la tua causa: se poi sarò vincitore, maggior gloria ti ridonderà d’aver vinto per via d’un tuo servo. Ed avendo il ranegato di far questa cosa, alcuni suoi pochi fedeli, che erano ivi presenti, cominciarono lagrimando a pregarlo, che volesse assentire<noinclude><references/></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="StefanoC" />{{RigaIntestazione||{{Sc|libro v. capo xxxix.}}|63}}</noinclude>{{Pt|te|parte}} colle lusinghe, parte colla forza a sè collegò. Perciocchè giunto a Vicenza i cittadini di quella uscirono in campo per dargli battaglia, ma poi vinti da lui divennero suoi alleati. Da Vicenza andò ad occupare Trevigi, e similmente tutte le altre città. Intanto radunandosi da Cuniberto un esercito contro di lui, e volendo i Friulani, secondo la fede loro, andare in ajuto del medesimo Cuniberto, Alachi s’appiattò in un bosco che dicesi Cavolano<ref>Ivi presentemente si trova un villaggio, che appunto chiamasi Cavolano.</ref>, presso al ponte del fiume Livenza, il quale è distante 48 miglia dal Foro-Giulio, sulla strada che conduce a Pavia: ed ivi giungendo a piccoli drappelli l’esercito de’ Friulani, colui a mano a mano che comparivano gli sforzava a fargli giuramento, diligentemente avvertendo, che alcuno di quelli non ritornasse indietro a darne l’avviso agli altri. Così tutti quelli che
venivano dal Foro-Giulio, furono legati ai suoi giuramenti. Che più? Tutta l’Austria fu unita ad Alachi, e d’altra parte Cuniberto, venendo co’ suoi, ambidue nel campo che
<ref follow="LibroVCapoXXXiXNota1">{{Pt|mata|chiamata}} allora ''Austria'', a differenza della parte occidentale della Lombardia, che si chiamava Neustria (Ann. d’Ital. sotto l’anno 690.</ref><noinclude><references/></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="StefanoC" />{{RigaIntestazione||{{Sc|libro v. capo xxxix.}}|63}}</noinclude>{{Pt|te|parte}} colle lusinghe, parte colla forza a sè collegò. Perciocchè giunto a Vicenza i cittadini di quella uscirono in campo per dargli battaglia, ma poi vinti da lui divennero suoi alleati. Da Vicenza andò ad occupare Trevigi, e similmente tutte le altre città. Intanto radunandosi da Cuniberto un esercito contro di lui, e volendo i Friulani, secondo la fede loro, andare in ajuto del medesimo Cuniberto, Alachi s’appiattò in un bosco che dicesi Cavolano<ref>Ivi presentemente si trova un villaggio, che appunto chiamasi ''Cavolano''.</ref>, presso al ponte del fiume Livenza, il quale è distante 48 miglia dal Foro-Giulio, sulla strada che conduce a Pavia: ed ivi giungendo a piccoli drappelli l’esercito de’ Friulani, colui a mano a mano che comparivano gli sforzava a fargli giuramento, diligentemente avvertendo, che alcuno di quelli non ritornasse indietro a darne l’avviso agli altri. Così tutti quelli che
venivano dal Foro-Giulio, furono legati ai suoi giuramenti. Che più? Tutta l’Austria fu unita ad Alachi, e d’altra parte Cuniberto, venendo co’ suoi, ambidue nel campo che
<ref follow="LibroVCapoXXXiXNota1">{{Pt|mata|chiamata}} allora ''Austria'', a differenza della parte occidentale della Lombardia, che si chiamava Neustria (Ann. d’Ital. sotto l’anno 690.</ref><noinclude><references/></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="StefanoC" />{{RigaIntestazione||{{Sc|libro v. capo xxxix.}}|61}}</noinclude>regno, prima che egli stesso potesse loro portare qualche offesa. Andati dunque per tempo<ref>L’originale: ''maturius''.</ref> a palazzo favellarono in questa guisa ad Alachi: Come mai stimi tu di startene serrato nella città, mentre essa e tutto il popolo ti sono fedeli? e quell’ubbriacone di Cuniberto troyasi talmente disfatto, che non può più riavere le minime forze. Esci ora mai, vattene alla caccia, e ricreati per un poco in compagnia de’ tuoi servi, mentre noi col rimanente de’ tuoi fedeli staremo a difesa della città: e di più ti promettiamo di portarti in breve la testa del nemico tuo Cuniberto. Perciò persuaso costui delle loro parole, uscì di città, ed avviossi ad Orba, vastissima selva, dove cominciò a divertirsi colle cacciagioni e col giuoco. Intanto Aldone e Gransone passarono al lago di Como, e montata una nave si diressero a Cuniberto. Al quale arrivati gli si prostrarono ai piedi, confessando di aver contro di lui iniquamente operato, e facendogli sapere ciò che Alachi avea maliziosamente detto contro di loro, nonchè qual consiglio essi gli aveano dato per condurlo alla sua perdizione. Che più? Piansero insieme, e fra di {{Pt|lo-|}}<noinclude><references/></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="StefanoC" />{{RigaIntestazione|76|{{Sc|dei fatti de’ langobardi}}|}}</noinclude>{{Pt|sta|questa}}: Che in Cristo nostro Signore, siccome vi son due nature, cioè di Dio e d’uomo, cosi debba credersi esservi eziandio due volontà e due operazioni. Vuoi tu udire quello che è circa la divinità? Io, diss’egli, ed il Padre siamo una cosa sola. Vuoi tu udire circa la umanità. Il Padre è maggiore di me. Vedi la sua umanità mentre egli dorme entro la nave: vedine la divinità quando dice l’Evangelista: Allora surto in piedi fece un cenno ai venti ed al mare, ed incontanente si fece bonaccia. Questo è il sesto Sinodo universale celebrato a Costantinopoli, scritto in greco linguaggio ai tempi di papa Agatone, eseguente e risedente<ref>L’originale: ''exsequente et residente''.</ref> l’imperator Costantino dentro le mura del suo palazzo.
<section end="s1" /><section begin="s2" />{{Ct|f=125%|v=1|CAPO V.}}
{{Ct|v=2|''Della ecclisse della Luna e del Sole, e della peste che infierì a Roma e a Ticino.''}}
{{CapoletteraVar|I}}n questi giorni nell’ottava indizione la Luna patì un’ecclisse. Parimente il Sole s’ecclissò quasi nel medesimo tempo all’ora decima<noinclude><references/></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="StefanoC" />{{RigaIntestazione|74|{{Sc|dei fatti de’ langobardi}}|}}</noinclude>dal castello di Ragogna{{R|A. D. 693.}}, e senza alcun consentimento del re usurpò quel ducato. La qual cosa intendendo Rodoaldo, fuggi nell’Istria, dove, montata una nave, salpò a Ravenna, e di là portossi in Ticino al re Cuniberto. Allora Ausfrido non contento di possedere il ducato di Foro-Giulio, vennegli il fumo di ribellarsi contro il re Cuniberto, e di togliergli il regno. Ma catturato costui in Verona fu condotto dinanzi al re, che fattigli cavare gli occhi lo condannò all’esilio. Dopo di questi fatti, Adone fratello di Rodoaldo, col nome di luogotenente<ref>Conservatore del luogo. L’originale: ''loci servatorem''. Così chiamavansi, secondo il Cujacio (lib. III. cap. 14 ), coloro che erano mandati a giudicare delle cause.</ref>, governò per un anno e sette mesi il ducato di Foro-Giulio.
<section end="s1" /><section begin="s2" />{{Ct|f=125%|v=1|CAPO IV.}}
{{Ct|v=2|''Del Sinodo fatto in Costantinopoli e della lettera di Damiano vescovo.''}}
{{CapoletteraVar|M}}entre che queste cose accadevano nell’Italia, un’eresia nacque in Costantinopoli, la quale sosteneva esservi in Cristo nostro Signore una sola volontà, e operazione<ref>L’eresia de’ Monoteliti, secondo i cronologi sti, ebbe principio fino dall’anno 616.</ref>.<noinclude><references/></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="StefanoC" />{{RigaIntestazione|72|{{Sc|dei fatti de’ langobardi}}|}}</noinclude>in appresso il suo figliuolo Grimoaldo resse per tre anni i popoli dei Sanniti. A questi si congiunse in matrimonio Vigilinda sorella di Cuniberto, e figliuola del re Bertarido. Morto poi Grimoaldo, fu fatto duca il suo fratello Gisulfo{{R|A. D. 690.}}, il quale moderò Benevento 17 anni. Ammogliossi questi con Viniberta, che gli partorì Romoaldo. Intorno a questi tempi, essendo già scorsi parecchi anni, dacchè nel monte Cassino, dove riposava il corpo del beato Benedetto, regnava una profondissima solitudine, i Franchi venendo dal paese dei Cenomannici, ossia Aurelianensi<ref>Orleanesi.</ref>, mentre simulavano di recitare i notturni<ref>''Pernoctare'', verbo usitatissimo (nota il dott. Bianchi Rer. Italic. t. 1. p. 490) presso gli antichi Cristiani in significato di recitare preghiere notturne
e salmodie.</ref> presso quel santo corpo, levarono di là le ossa dello stesso venerabile padre, con quelle della veneranda sua sorella Scolastica, e le trasportarono nella loro patria, dove edificarono due monasteri in onore di cadauno dei detti santi. E noi sappiamo per certo, che quella sacra bocca, di qualunque nettare più soave, e gli occhi sempre intenti a contemplare le cose celesti, nonché<noinclude><references/></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="StefanoC" />{{RigaIntestazione||{{Sc|libro vi. capo ii.}}|73}}</noinclude>le altre membra, quantunque disciolte a cenere, tuttavia essersi conservate. Perchè non fuvvi particolarmente che il solo corpo di Cristo, il quale sia stato esente da corruzione: ma i corpi di tutti i santi, i quali poscia nella gloria eterna devono rinnovarsi, sono soggetti a corrompersi, eccetto quelli, che per divino miracolo immacolati si serbano<ref>Celebre è la questione, che insorse tra gli eruditi: circa la traslazione dei corpi di s. Benedetto e di sua sorella Scolastica. Si tratta di ben comprendere il luogo dello storico, il quale sembra contraddirsi col narrare cioè, che il corpo sia stato rapito dai Galli, e nello stesso tempo ivi sieno rimaste le ceneri. Io starei alla lettera, e intenderei, che i Franchi avessero trasportate le ossa soltanto, e che a Monte Cassino fossero restate alcune principali reliquie della bocca, degli occhi e d’altre membra, ridotte però sformate e disciolte dalla natural corruzione, a cui vanno soggetti i corpi dopo la morte. Chi volesse conoscere a fondo la controversia dei dotti, ricorra ad una nota del Bianchi nell’opera testè citata.</ref>.
<section end="s1" /><section begin="s2" />{{Ct|f=125%|v=1|CAPO III.}}
{{Ct|v=2|''Di Rodoaldo duca del Friuli, e di Ausfrido, che occupò il suo ducato.''}}
{{CapoletteraVar|M}}a Rodoaldo, di cui sopra dicemmo aver tenuto il ducato del Foro-Giulio, essendo lontano da quella città Ausfrido, venne<noinclude><references/></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="StefanoC" />{{RigaIntestazione||{{Sc|libro vi. capo iv.}}|75}}</noinclude>Quest’eresia fu suscitata da Gregorio patriarca Costantinopolitano, unitamente a Macario, Pirro, Paolo e Pietro. Per la qual cosa Costantino Augusto convocò cento e cinquanta vescovi<ref>Variano gli scrittori sul numero dei vescovi che intervennero a questo sinodo. V’ha chi lo porta fino al 289.</ref>, tra i quali vi furono anche i legati della Santa Romana Chiesa, mandati dal papa Agatone, cioè Giovanni diacono, e Giovanni vescovo Portuense, i quali tutti la predetta eresia condannarono. In quell’ora cadde sì gran quantità di tele di ragno in mezzo del popolo, che tutti rimasero stupefatti; e per questo prodigio fu significato, che le sordidezze dell’eretica malvagità erano state spacciate<ref>Altri storici descrivono la stessa cosa.</ref>. Il patriarca Gregorio però si corresse; ma gli altri nella loro opinione ostinatamente durando, dalla vendetta dell’anatema furon colpiti <ref>L’origuale: ''anathematis ultione perculsi''.</ref>. A quel tempo Damiano, vescovo della chiesa Ticinense, sotto il nome di ''Mansueto'' arcivescovo di Milano, scrisse per questa cagione una lettera utilissima e alla vera fede conforme, la quale giunse di non mediocre suffragio nel prefato concilio. Ora la retta e vera fede è {{Pt|que-|}}<noinclude><references/></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="StefanoC" />{{RigaIntestazione||{{Sc|libro vi. capo v.}}|77}}</noinclude>del giorno 3 maggio<ref>Non convengono i cronologisti col Diacono intorno al tempo di questa ecclissi. Il Pagi pone la lunare nell’anno 680, e la solare un anno prima.</ref>; dopo di che venne una fierissima peste, che durò tre mesi, cioè luglio, agosto e settembre: e tanta fu la moltitudine dei morti nella città di Roma, che i padri coi figli, e i fratelli colle sorelle, a due a due posti sulla medesima bara, veniano trasportati al sepolcro. Similmente questo morbo spopolò Ticino, cosicchè fuggendo tutti i cittadini per le cime dei monti, o per altri luoghi deserti, nella piazza e nelle contrade della città nascevano l’erbe, e gli arbusti. Allora apparvero visibilmente il buono ed il cattivo angelo, i quali notte tempo andavano in giro per la città, e ad un cenno dell’angelo buono, il cattivo angelo che vedeasi stringere in mano uno spiedo, quante volte col ferro battea alla porta di qualche casa, altrettanti uomini di quella medesima casa il dì seguente morivano. Onde a non so chi per rivelazione fu detto, che quella peste non avrebbe cessato, se prima nella basilica di s. Pietro, che chiamasi ''ad vincula'', non si fosse innalzato un altare al martire s. Sebastiano. Trasportatesi dunque dalla città di Roma le reliquie del detto santo,<noinclude><references/></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="StefanoC" />{{RigaIntestazione|82|{{Sc|dei fatti de’ langobardi}}|}}</noinclude><section begin="s2" />
{{Ct|f=125%|t=4|v=1|CAPO IX.}}
{{Ct|v=2|''Di una stella oscura che apparve a queltempo, e della eruttazione del monte Vesuvio.''}}
{{CapoletteraVar|N}}ella medesima stagione una stella prossima alle virgilie<ref>Il nostro testo: ''virgilias'', altri: ''vigilias''. I sani critici stanno alla nostra lezione. Le stelle, dette dai Latini ''virgilie'', sono le stesse che i Greci chiamavano ''Plejadi''.</ref> apparve di notte tempo nel cielo sereno, fra il Natale del Signore e la Epifania, tutta talmente ombreggiata, come quando la Luna sta riposta dietro una nuvola. Dopo di ciò nel mese di febbrajo di mezzogiorno uscì dall’occidente una stella di maraviglioso splendore, la quale declinò verso le parti orientali. Finalmente nel mese di marzo il Vesuvio eruttò per alquanti giorni siffatto incendio, che tutte le verdure sparse all’intorno, dalla polvere e dalla cenere rimasero sterminate.<noinclude><references/></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="StefanoC" />{{RigaIntestazione|80|{{Sc|dei fatti de’ langobardi}}|}}</noinclude>re conobbe allora che quella mosca a cui avea recisa la gamba era stato uno spirito
maligno, e che questi avea manifestato i segreti della sua mente. Perciò avendo fatto
uscire Aldone, e Gransone dalla stessa basilica sopra la fede sua, perdonò loro la colpa, e in avvenire li tenne in luogo di proprj figliuoli<ref>Il nostro testo: ''filiorum'', altri: ''fidelium''.</ref>.
<section end="s1" /><section begin="s2" />{{Ct|f=125%|v=1|CAPO VII.}}
{{Ct|v=2|''Di Felice diacono, grammatico.''}}
{{CapoletteraVar|A}} quel tempo fiorì nell’arte grammatica Felice, zio di Flaviano mio precettore<ref>A questo passo di Paolo nota il Muratori (Ann. d’Ital. sotto l’anno 693): »In que’ tempi dell’ignoranza anche un solo buon grammatico si teneva per una rarità; e questi tali poi insegnavano non solamente la lingua latina, che sempre più si andava corrompendo presso popolo, e prendeva la forma della volgare italiana; ma eziandio spiegavano i migliori autori latini, e davano lezione di quelle che appelliamo lettere umane ».</ref>, il quale fu tanto amato dal re, che fra gli altri doni della sua magnificenza, gli regalò un bastone tutto lavorato d’oro e d’argento.<noinclude><references/></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="StefanoC" />{{RigaIntestazione|80|{{Sc|dei fatti de’ langobardi}}|}}</noinclude>re conobbe allora che quella mosca a cui avea recisa la gamba era stato uno spirito
maligno, e che questi avea manifestato i segreti della sua mente. Perciò avendo fatto
uscire Aldone, e Gransone dalla stessa basilica sopra la fede sua, perdonò loro la colpa, e in avvenire li tenne in luogo di proprj figliuoli<ref>Il nostro testo: ''filiorum'', altri: ''fidelium''.</ref>.
<section end="s1" /><section begin="s2" />{{Ct|f=125%|v=1|CAPO VII.}}
{{Ct|v=2|''Di Felice diacono, grammatico.''}}
{{CapoletteraVar|A}} quel tempo fiorì nell’arte grammatica Felice, zio di Flaviano mio precettore<ref>A questo passo di Paolo nota il Muratori (Ann. d’Ital. sotto l’anno 693): » In que’ tempi dell’ignoranza anche un solo buon grammatico si teneva per una rarità; e questi tali poi insegnavano non solamente la lingua latina, che sempre più si andava corrompendo presso popolo, e prendeva la forma della volgare italiana; ma eziandio spiegavano i migliori autori latini, e davano lezione di quelle che appelliamo lettere umane ».</ref>, il quale fu tanto amato dal re, che fra gli altri doni della sua magnificenza, gli regalò un bastone tutto lavorato d’oro e d’argento.<noinclude><references/></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="StefanoC" />{{RigaIntestazione|78|{{Sc|dei fatti de’ langobardi}}|}}</noinclude>appena nell’accennata basilica fu eretto l’altare, la peste cessò<ref>Se vogliamo esser giusti, dobbiamo dire, che i colori, con cui è descritta la pestilenza (e particolarmente la immagine dei due angeli) hanno un non so che di grande e terribile, che poco di più lascia a desiderare in argomento di simil genere.</ref>.
<section end="s1" /><section begin="s2" />{{Ct|f=125%|v=1|CAPO VI.}}
{{Ct|v=2|''Del modo che tenne il nemico del genere umano, per far sapere ad Aldone e Gransone che Cuniberto volea farli morire.''}}
{{CapoletteraVar|D}}opo di queste cose, mentre il re Cuniberto consigliava il suo palafreniere, che nella propria lingua si chiama ''Marpahis''<ref>Ved. nella prima parte p. 76, annot. 1.</ref>, in che maniera potesse privar di vita Aldone e Gransone, ad un tratto nella fenestra, presso la quale essi stavano fermi, andò a posarsi un moscone<ref>L’originale: ''una de majusculis musca'', altri: ''de aviculis musca''.</ref>. Onde Cuniberto, tentando di ucciderlo con un colpo di coltello, gli recise soltanto una gamba. Mentre ignari del consiglio del re veniano a palazzo, quando furono prossimi alla basilica del martire s. Romano, che sta presso il detto palazzo, s’incontrarono in un<noinclude><references/></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="StefanoC" />{{RigaIntestazione|84|{{Sc|dei fatti de’ langobardi}}|}}</noinclude>per mare<ref>Altri: ''transmaria''. Notano gli storici essere stata questa pure perniciosissima al romano impero.</ref>. Il detto imperatore mandò Zaccaria suo protospatario<ref>''Spatharii'' erano quelli che noi chiamiamo guardie del corpo (''corporum custodes'').</ref> per confinare a Costantinopoli il pontefice Sergio, perchè non avea voluto favorire e sottoscriversi all’errore di quel sinodo già fatto nell’accennata città. Ma le milizie di Ravenna e delle parti vicine, spregiando l’empio comandamento del principe, con insulti ed ingiurie scacciarono il medesimo Zaccaria fuori di Roma<ref>Contrastano i cronologisti circa l’anno di questo avvenimento, ma i più esatti lo pongono sotto il 691.</ref>.
<section end="s1" /><section begin="s2" />{{Ct|f=125%|v=1|CAPO XII.}}
{{Ct|v=2|''Come Leone usurpò il regno di Giustiniano già cacciato in esilio.''}}
{{CapoletteraVar|C}}ontro codesto Giustiniano surse Leone, il quale toltagli la dignità imperiale, lo privò del regno, e governando per tre anni il Romano Impero, tenne il predetto Giustiniano confinato nel Ponto.<noinclude><references/></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="StefanoC" />{{RigaIntestazione||{{Sc|libro vi.}}|81}}</noinclude><section begin="s2" />
{{Ct|f=125%|t=4|v=1|CAPO VIII.}}
{{Ct|v=2|''Di Giovanni vescovo di Bergamo.''}}
{{CapoletteraVar|P}}arimente nel medesimo tempo visse Giovanni vescovo della chiesa di Bergamo, uomo di mirabile santità. Avendo questi offeso il re Cuniberto in un convito, mentre ragionavano insieme, il detto re, quando il vescovo fu per ritornare all’ospizio, gli fece allestire un cavallo feroce e indomabile, il quale con immenso fremito solea rovesciare a terra chiunque ardìa di montarlo. Ma su di quello essendo salito il vescovo, si fece cosi mansueto, che con blando passo lo trasportò fino alla propria casa. La qual cosa intesa dal re, da quel giorno trattò il vescovo col debito onore, e gli fece dono di quello stesso cavallo, che a solo suo proprio uso, avea dedicato.<noinclude><references/></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="StefanoC" />{{RigaIntestazione||{{Sc|libro vi. capo vi.}}|79}}</noinclude>certo zoppo, al quale era stato tagliato un piede, che disse loro: Se voi andrete dal re Cuniberto egli vi ammazzerà. All’udir queste parole, presi essi da gran terrore, rifuggironsi dietro l’altare di quella chiesa. Onde essendo stato riferito al re che Aldone e Gransone eransi ricoverati nella basilica di s. Romano, cominciò a riprendere il suo scudiere che avesse avuto la temerità di tradire il segreto. A cui lo scudiere: Signor mio re, tu sai che dopo che abbiamo consigliato tra noi questa cosa, io non son mai partito dalla tua presenza: come poteva io adunque dirla ad alcuno? Allora il re mandò a domandare ad Aldone ed’a Gransone, per qual motivo si fossero essi rifugiati nel luogo santo. Ed essi risposero: Perchè ci fu detto che il re nostro signore volea farci morire. Il re mandò un’altra volta a domandar loro chi fosse stato quello che loro avea narrato tal cosa, minacciandoli, che se non avessero rivelato il delatore, non avrebbero potuto mai più ricuperar la sua grazia. Eglino adunque, conforme l’accaduto, fecero sapere al re d’aver incontrato un uomo zoppo, tagliato l’uno de’ piedi, che per camminare serviasi d’una gamba di legno fino al ginocchio, e costui essere stato il nuncio della loro morte. Il<noinclude><references/></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="StefanoC" />{{RigaIntestazione||{{Sc|libro vi.}}|83}}</noinclude><section begin="s2" />
{{Ct|f=125%|t=4|v=1|САРО Х.}}
{{Ct|v=2|''Come la nazione de’ Saraceni prese l’Africa e ruinò Cartagine.''}}
{{CapoletteraVar|A}}llora la nazione de’ Saraceni infedele e{{R|A. D. 696.}} nemica di Dio, passando con immensa moltitudine dall’Egitto nell’Africa, assediò e prese Cartagine, e poichè l’ebbe conquistata, crudelmente la saccheggiò e la distrusse fin dalle fondamenta.
<section end="s1" /><section begin="s2" />{{Ct|f=125%|v=1|CAPO XI.}}
{{Ct|v=2|''Della morte di Costantino, e del Regno di Giustiniano.''}}
{{CapoletteraVar|N}}el corso di queste cose l’imperator Costantino morì in Costantinopoli, e Giustiniano suo figliuolo minore<ref>Dubitano i comentatori se qui debba leggersi ''ejus minor filius Justinianus'', ovvero ''ejus filius Justinianus minor''. Pare che lo storico intenda il minor non in senso del minore di tutti i figliuoli, ma solamente di età minorenne, perchè Giustiniano successe all’imperator Costantino di appena sedici anni.</ref> gli successe nel regno dei Romani, del quale tenne le redini per anni dieci. Questi tolse l’Africa ai Saraceni, e fece pace con essi per terra e<noinclude><references/></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="StefanoC" />{{RigaIntestazione||{{Sc|libro vi.}}|85}}</noinclude><section begin="s2" />
{{Ct|f=125%|t=4|v=1|CAPO XIII.}}
{{Ct|v=2|''Tiberio vince ed imprigiona Leone, poscia diviene imperatore.''}}
{{CapoletteraVar|D}}all'altro canto insorse Tiberio contro Leone, ed occupatogli il regno, per tutto quel tempo in cui egli imperò, nella medesima città lo tenne prigione <ref>Altri storici asseriscono, che Tiberio, detto prima Absimero, dopo aver preso l’imperatore, gli fece tagliare il naso, poscia il delegò in un monastero delle Dalmazia, ossia in un luogo chiamato Delmato.</ref>.
<section end="s1" /><section begin="s2" />{{Ct|f=125%|v=1|CAPO XIV.}}
{{Ct|v=2|''Come papa Sergio corresse il sinodo Aquilejese che non volea riconoscere il quinto universale Concilio.''}}
{{CapoletteraVar|I}}n questo tempo fu fatto un sinodo in Aquileja, {{R|A. D. 698.}}che per l’ignoranza della fede rifiutò di riconoscere il quinto Concilio universale<ref>Chi amasse un’ampia narrazione di questo avvenimento, legga fra gli altri il cardinale Noris c. 1, §6.</ref>, finchè instruito questo sinodo dalle salutari ammonizioni del beato pontefice Sergio, deliberò d’acconsentirvi insieme colle altre chiese di Cristo. Un Concilio poi<noinclude><references/></noinclude>
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="4" user="StefanoC" />{{RigaIntestazione||{{Sc|libro vi. capo xv.}}|87}}</noinclude>passò al regno de’ Cieli. Il corpo di lui fu sepolto nella basilica di s. Pietro, e un onorevole epitafio sta scolpito sulla pietra che lo ricopre<ref>In questo epitafio, composto di rozzi versi latini, sono espresse le azioni del re Cedoaldo. Autore di questi versi si crede essere s. Benedetto arcivescovo di Milano.</ref>.
<section end="s1" /><section begin="s2" />{{Ct|f=125%|v=1|CAPO XVI.}}
{{Ct|v=2|''Come il regno de’ Franchi nelle Gallie cominciò ad esser governato dai Maggiordomi.''}}
{{CapoletteraVar|A}} questo tempo accadde, che i re dei Franchi nelle Gallie, dal solito valore e saviezza degenerando, coloro che apparivano soltanto i prefetti della casa reale<ref name="LibroVICapoXVINota1">L’{{Ec|orignale|originale}}: ''majores domus regalio''. Negli Annali de’ Franchi, pubblicati dal Piteo, si descrive l’uffizio di questi Maggiordomi, Provveditori dell’aula regale (''Provisores Regis aulae''), Prefetti di palazzo (''Praefecti palatii''), i quali aveano tutto il potere reale. A nome del re però scriveansi le carte e i privilegi, e quegli che ne portava il nome, condotto sul carro da’ buoi nel campo di Marte, posto in luogo eminente, era veduto una sola volta all’anno dal popolo, e ricevea le pubbliche offerte, alla presenza del maggiordomo; poscia annunziava ai popoli tutte le cose che doveano farsi entro l’anno. Compiuta poi questa cerimonia, il re tornava nel suo palazzo, e tutti gli affari del regno si amministravano dal {{Pt|maggior-|}}</ref> {{Pt|co-|}}<noinclude><references/></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="StefanoC" />{{RigaIntestazione||{{Sc|libro vi.}}|89}}</noinclude><section begin="s2" />
{{Ct|f=125%|t=4|v=1|CAPO CAPO XVII.}}
{{Ct|v=2|''Della morte del re Cuniberto, e del regno del suo figliuolo Linberto.''}}
{{CapoletteraVar|I}}n questo mezzo Cuniberto, principe da tutti amatissimo, dappoichè ottenne egli solo, dopo la morte del padre, per anni dodeci il regno de’ Langobardi, alla fine da questa passò all’altra vita. Questo re edificò un monastero in onore del beato Gregorio<ref>Altri: ''Georgii''. Il dott. Bianchi nota, che gli abitanti di Cornate conservano ancora la tradizione della vittoria de’ Longobardi, e che sono molto devoti a s. Giorgio.</ref> martire nel campo di Coronata, dove guadagnò la battaglia contro di Alachi. Fu {{R|A. D. 700.}} elegante della persona, nella bontà del cuore eccellente e valorosissimo battagliero. Fra una piena di lagrime dei Langobardi fu sepolto nella basilica del santo Salvatore, già fatta edificare da Ariperto suo avo. Ei lasciò il regno de’ Langobardi a Linberto suo figliuolo ancor fanciulletto, a cui stabili per tutore Asprando, uomo sapiente ed illustre.<noinclude><references/></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="StefanoC" />{{RigaIntestazione||{{Sc|libro vi.}}|91}}</noinclude><section begin="s2" />
{{Ct|f=125%|t=4|v=1|CAPO CAPO XX.}}
{{Ct|v=2|''Come Rotari regnando in Bergamo fu preso da Ariperto ed ucciso.''}}
{{CapoletteraVar|I}}l duca Rotari, ritornando nella sua città di Bergamo, prese possesso del regno. Contro del quale il re Ariperto si mosse con un grande esercito, ed assalita primieramente e conquistata Lodi, assediò Bergamo, e cogli arieti e diverse altre macchine militari<ref>Nota il Lindenbrogio, che nell’autore della vita di Carlo Magno, pubblicato dal Piteo, si nominano altre macchine militari, dette in latino barbaro ''clitae, ''petrariae'', ''mangatelli etc''. Quanto a quest’ultima voce suppone il detto Piteo significare ciò che i Galli dicono ''mantellos'', ''mantellettos''. Noi Veneti e Trivigiani non ripeteremo d’altra fonte la origine del nome ''manganello'', che è uno stromento di legno di varie forme, che serve e per percuotere e per levar pesi.</ref> in breve tempo senza alcuna difficoltà la espugnò. Indi pigliato il pseudo-re<ref>L’originale: ''pseudo-regem''.</ref> Rotarito gli rase il capo e la barba<ref name="LibroVICapoXXNota1">Circa questo costume, così il Lindenbrogio: Si usava di radere gli schiavi e i prigioni di guerra. <br/>
''Sic tonso occipiti senex sicamber''<br/>
''Postquam victus es, elicis retrorsum''<br/></ref>, poscia lo cacciò in esilio a Torino, dove passati alquanti giorni fu ucciso. Parimenti Linberto,<noinclude><references/></noinclude>
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{{Ct|f=125%|t=4|v=1|CAPO XX.}}
{{Ct|v=2|''Come Rotari regnando in Bergamo fu preso da Ariperto ed ucciso.''}}
{{CapoletteraVar|I}}l duca Rotari, ritornando nella sua città di Bergamo, prese possesso del regno. Contro del quale il re Ariperto si mosse con un grande esercito, ed assalita primieramente e conquistata Lodi, assediò Bergamo, e cogli arieti e diverse altre macchine militari<ref>Nota il Lindenbrogio, che nell’autore della vita di Carlo Magno, pubblicato dal Piteo, si nominano altre macchine militari, dette in latino barbaro ''clitae, ''petrariae'', ''mangatelli etc''. Quanto a quest’ultima voce suppone il detto Piteo significare ciò che i Galli dicono ''mantellos'', ''mantellettos''. Noi Veneti e Trivigiani non ripeteremo d’altra fonte la origine del nome ''manganello'', che è uno stromento di legno di varie forme, che serve e per percuotere e per levar pesi.</ref> in breve tempo senza alcuna difficoltà la espugnò. Indi pigliato il pseudo-re<ref>L’originale: ''pseudo-regem''.</ref> Rotarito gli rase il capo e la barba<ref name="LibroVICapoXXNota1">Circa questo costume, così il Lindenbrogio: Si usava di radere gli schiavi e i prigioni di guerra. <br/>
''Sic tonso occipiti senex sicamber''<br/>
''Postquam victus es, elicis retrorsum''<br/></ref>, poscia lo cacciò in esilio a Torino, dove passati alquanti giorni fu ucciso. Parimenti Linberto,<noinclude><references/></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="StefanoC" />{{RigaIntestazione|86|{{Sc|dei fatti de’ langobardi}}|}}</noinclude>fu radunato in Costantinopoli, sotto l’imperator Giustiniano, contro Teodoro, e tutti
quegli eretici i quali sostenevano, che la beata Vergine Maria avea generato l’uomo solo, non già il Dio ed Uomo. Nel quale Concilio cattolicamente fu stabilito, che la beata Maria sempre Vergine fosse chiamata ''Madre di Dio''<ref>''Θεοτόκος''.</ref>, perchè, siccome si ha nella cattolica fede, essa non l’uomo solo, ma il Dio e l’uomo veracemente ha generato.
<section end="s1" /><section begin="s2" />{{Ct|f=125%|v=1|CAPO XV.}}
{{Ct|v=2|''Cedoaldo re degl’Inglesi, giunto a Roma, fu battezzato e incontanente morì.''}}
{{CapoletteraVar|I}}n questi giorni Cedoaldo re degli Anglo-Sassoni, dopo d’aver sostenute molte guerre nella sua patria, convertito a Cristo, s’avvio verso Roma. E venendo al re Cuniberto, da esso onorevolmente fu accolto; poscia arrivato a Roma, battezzato dal papa Sergio, gli fu imposto il nome di Pietro, e mentre ancora indossava la bianca veste<ref>Rammenta qui il rito della veste candida, usata nel battesimo, come simbolo dell’innocenza che si riacquista, purgando con l’acqua il peccato di origine.</ref><noinclude><references/>
[[Categoria:Pagine con testo greco]]</noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="StefanoC" />{{RigaIntestazione|88|{{Sc|dei fatti de’ langobardi}}|}}</noinclude>{{Pt|minciarono|cominciarono}} ad amministrare la potenza del regno, e ad operare secondo il costume dei re, perchè era già per divina volontà stabilito, che il detto regno de’ Franchi alla progenie di costoro passasse in retaggio. Era allora maggiordomo del palazzo reale Arnulfo, personaggio che in appresso divenne chiaro come amato da Dio per la maravigliosa sua santità. Questi, sottraendosi alla gloria del secolo per dedicarsi al servigio di Cristo, divenne illustre nel vescovato, e finalmente scegliendo la vita eremitica, e prestando ogni necessario ufficio ai lebbrosi, visse in perfettissima continenza. I suoi fasti nella chiesa Metense, della quale fu vescovo, sono descritti in un libro, che contiene eziandio la narrazione dei miracoli del medesimo e dell’astinenza della sua vita. Ed io pure, in un libro che scrissi intorno ai vescovi di quella città ad istanza di Angilranno, uomo umanissimo e di mirabile santità, arcivescovo della medesima chiesa, notai alcuni miracoli di questo preclarissimo santo
Arnulfo, che ora credo superfluo di qui raccontare.
<ref follow="LibroVICapoXVINota1">{{Pt|domo|maggiordomo}}. In quante cose, mutate soltanto alcune forme, le faccende odierne di parecchi governi non si assomigliano esse alle antiche!</ref><noinclude><references/></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="StefanoC" />{{RigaIntestazione|90|{{Sc|dei fatti de’ langobardi}}|}}</noinclude><section begin="s2" />
{{Ct|f=125%|t=4|v=1|CAPO XVIII.}}
{{Ct|v=2|''Di Ragumberto duca de’ Torinesi, il quale, vinto Linberto, occupò il regno, e nello stesso anno morì''.}}
{{CapoletteraVar|P}}assati otto mesi, Ragumberto duca dei Torinesi, che il re Godeberto, già fatto morire da Grimoaldo, avea lasciato ancor pargoletto, e di cui abbiamo parlato qui sopra, venuto con un potente esercito contro Asprando e Rotari duca de Bergamaschi, diede loro battaglia presso Novarra.{{R|A. D. 701.}} Ed avendoli vinti in campagna, occupò il regno de’ Langobardi, ma poi nel medesimo anno morì.
<section end="s1" /><section begin="s2" />{{Ct|f=125%|v=1|CAPO XIX.}}
{{Ct|v=2|''Come Ariperto occupò il regno, e prese vivo Linberto.''}}
{{CapoletteraVar|A}}llora il suo figliuolo Ariperto, apparecchiando un’altra volta la guerra, pugnò col re Linberto e con Asprando, Ottone, Tazone, nonché con Rotari e Farone presso Ticino, ed avendoli vinti tutti in una grande battaglia, fece prigione il fanciulletto Linberto. Ma Asprando fuggì, e andò a fortificarsi nell’isola Cumacina.<noinclude><references/></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="StefanoC" />{{RigaIntestazione|92|{{Sc|dei fatti de’ langobardi}}|}}</noinclude>già catturato nell’antecedente battaglia, fu da costui in un bagno affogato.
<section end="s1" /><section begin="s2" />{{Ct|f=125%|v=1|CAPO XXI.}}
{{Ct|v=2|''Come Asprando fuggi presso i Bojoari, ed ivi restò col loro duca Teudeberto.''}}
{{CapoletteraVar|L}}o stesso Ariperto mandò un esercito contro Asprando nell’isola Comacina;{{R|A. D. 702.}} il che inteso da Asprando fuggi a Chiavenna<ref>Castello oggi detto in italiano Chiavenna, in tedesco ''Claven''. Notissima ai nostri giorni la Val di Chiavenna nei Grigioni.</ref>, e di là per Curia<ref>''Curia'' oggi per alterazione di vocabolo in italiano ''Coira'', città de’ Grigioni. Questi popoli sono discendenti degli antichi Reti.<br/>
''Videre Rhæti bella sub alpibus''<br/>
''Drusum gerentem et Vindelici''. (Horat. Carmin. lib. IV. oda 4.)</ref>, città dei Reti, giunse a
<ref follow="LibroVICapoXXNota1">''Cervicem adveterem novos capillos''. Sidon. Apoll. lib. VIII. epist. 9.<br/>
E Ovidio:<br/>
''Jam tibi captivos mittet Germania crines,''<br/>
''Cultu triumphatae munere gentis eris.''<br/>
Anche presso altri antichi popoli dee credersi praticato questo costume: onde nel Deuteronomio, parlandosi d’una donzella schiava: ''Quae radet caesariem et circumcidet ungues, et deponet vestem in qua capta est'': perciò spessissimo si leggono le parole ''decalvari, verberarique''». Altre testimonianze riferisce lo stesso Lindenbrogio, che si trovano in Cedrevo, in Agatia ec.</ref><noinclude><references/></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="StefanoC" />{{RigaIntestazione|94|{{Sc|dei fatti de’ langobardi}}|}}</noinclude>gli destò col suo arrivo un indicibile gaudio nel cuore. Ma d’altra parte il re Ariperto fece catturare la moglie d’Asprando, di nome Teodorada; ed a costei, che con donnesca albagia millantava di dover essere regina<ref>L’originale: ''voluntate foeminea''.</ref>, fece tagliare il naso e orecchie, diformando per tal modo la bellezza della sua faccia. Cotanta deformità dovette pur tollerare la sorella di Liutprando.
<section end="s1" /><section begin="s2" />{{Ct|f=125%|v=1|CAPO XXIII.}}
{{Ct|v=2|''Di Anchis figliuolo di Arnulfo, Maggiordomo del regno de’ Franchi.''}}
{{CapoletteraVar|A}} questo tempo Anchis, figlio di Arnulfo, col nome di Maggiordomo governava il principato de’ Franchi nelle Gallie. Credesi che il suo nome discendesse da quello del Trojano Anchise.<noinclude><references/></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="Eumolpo" />{{RigaIntestazione|96|{{Sc|dei fatti de’ langobardi}}|}}</noinclude>di forze valorosissimo, ma non potè in alcun modo raggiungerli. Onde ritornando indietro gli si fece contro Ferdulfo; ed avendolo interrogato qual cosa fosse avvenuta di quei malandrini, Argait<ref>''Arga'', voce ingiuriosa, come presso gli Ebrei ''Raca''. Il Lindenbrogio la reputa proveniente in prima origine dal greco ''ἀργόν'' (''pigro'', ''vile''). Nelle leggi Longobar. tit 120, paragr. ''Si quis alium'' arga ''per furorem clamaverit, et negare non poterit, et dixerit quod per furorem dixisset, tunc juratus dicat, quod eum Arga non cognoverit''.</ref> (cosi quegli chiamavasi) rispose, che coloro se ne eran fuggiti. Allora Ferdulfo sdegnato, così proruppe: Quando mai potresti fare alcuna prodezza tu, cui viene da Arga il nome di Argait? e l’altro, punto da grandissima collera, siccome era uomo valorosissimo, così rispose: Voglia Dio, che nè io, nè tu, o Ferdulfo, esciamo da questa vita, prima che gli altri conoscano chi di noi due più meriti il nome d’Arga. E poichè s’ebbero detto fra loro queste villane parole, avvenne che dopo non molti giorni giugnesse con grandi forze l’esercito degli Schiavi già preparato dai {{Pt|pre-|}}
<ref follow="LibroVICapoXXIVNota1">{{Pt|se|spesse}} volte usata la voce ''Schuldhais''. L’Enardo la deriva dal tedesco ''heischen'' (''esigere''), e da ''Schuld'' (''debito''), d’onde il composto ''Schuldheis'', ''Scultetus''. Nella lingua germanica ''schultheis'' e ''schulze'' significa propriamente esattore.</ref><noinclude><references/>
[[Categoria:Pagine con testo greco]]</noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="StefanoC" />{{RigaIntestazione||{{Sc|libro vi. capo xxiv.}}|97}}</noinclude>{{Pt|mj|premj}} datigli da Ferdulfo. Ed avendo piantato sulla più alta cima del monte gli alloggiamenti, ove da qualunque parte era difficilissimo a loro accostarsi, il duca Ferdulfo sopraggiunto col proprio esercito cominciò a circuire lo stesso monte per potere pei luoghi più piani sopra di loro scagliarsi. Allora Argait, del quale or ora parlammo, disse a Ferdulfo: Ricordati, o duca, che dicesti che io sono poltrone e da nulla, e che con vile parola mi chiamasti Arga. Or dunque l’ira di Dio cada sopra quello di noi, che l’ultimo s’accosterà a questi Schiavi. Ciò detto voltò il cavallo per l’asprezza del monte, dove più malagevole era l’ascesa, avviandosi verso il campo degli Schiavoni. Ora Ferdulfo recandosi a vergogna se anch’egli per gli stessi disastrosi luoghi non fosse salito ad assaltare gli Schiavi, si prese a seguitarlo per tutti quegli scabri, difficili e dirupati sentieri. Parimente il suo esercito vergognandosi di non seguitare il suo duca, si mosse tosto dietro i suoi passi. Vedendo perciò gli Schiavi inoltrarsi i nemici su pei declivi della montagna, animosamente s’apparecchiarono alla difesa, e più colle pietre e co’ bastoni di quello che colle armi, contro di loro pugnando, gettategli da cavallo quasi {{Pt|tut-|}}<noinclude><references/></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="StefanoC" />{{RigaIntestazione|98|{{Sc|dei fatti de’ langobardi}}|}}</noinclude>{{Pt|ti|tutti}} li uccisero; e cosi anzi per caso che per virtù conseguirono la vittoria. Ivi perì tutta la nobiltà friulana, ivi cadde il duca Ferdulfo, e con esso fu morto colui che lo avea provocato. E quivi sciaguratamente per una vana contesa, e per imprudenza furono rotti tanti uomini valorosi, quanti per concordia di volontà e per salutare consiglio avrebbero bastato a sconfiggere migliaja e migliaja de’ loro pemici. Colà, nondimeno un Langobardo di nome Manichi, il quale fu padre di Pietro duca de’ Forogiuliani, e di Orso pur duca de’ Cenedesi, solo animosamente ed eroicamente operò. Essendo questi precipitato da cavallo, improvvisamente gli diede addosso uno Schiavo che gli legò le mani con una fune: ma egli colle mani legate traendo dalla destra la lancia del medesimo Schiavo, e datogli un gran colpo con quella, così legato com’era, gettandosi per quei dirupati sentieri fuggì. Onde noi di questa cosa nella nostra storia soprattutto abbiamo fatto menzione, perchè ad alcuno per una malaugurata
contesa simile caso non intravvenga.<noinclude><references/></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="StefanoC" />{{RigaIntestazione||{{Sc|libro v.}}|95}}</noinclude><section begin="s2" />
{{Ct|f=125%|t=4|v=1|CAPO XXIV.}}
{{Ct|v=2|''Della morte di Aldone avvenuta nel Forogiulio, e del ducato di Ferdulfo, il quale fu ucciso dagli Schiavi.''}}
{{CapoletteraVar|E}}ssendo morto nel Forogiulio Aldone, che dicevamo essere stato prefetto del palazzo, assunse il ducato certo Ferdulfo nativo dalle parti della Liguria, uomo lubrico e vanaglorioso; il quale, agognando il vanto di vincitor degli Schiavi, recò infinito danno a sè stesso ed ai Forogiuliani. Costui corruppe coi premj certi Schiavi, affinchè a sua istigazione introducessero nella Forogiuliana provincia una mano di armati della loro nazione. Il che appunto è avvenuto. Ecco perciò qual fu la cagione della grande ruina, a cui soggiacque la detta provincia. Piombarono i malandrini della Schiavonia sopra le greggi e sopra i pastori, che pascolavano nei loro confini<ref>L’originale: ''in eorum vicinia''.</ref>, e ne trasportarono grosso bottino. A costoro tenne dietro il rettore del luogo, che nella propria lingua dicono essi Sculdais<ref name="LibroVICapoXXIVNota 1">Era una specie di luogotenente regio, come il gastaldo. Nelle leggi saļiche e longobarde trovasi {{Pt|spes-|}}</ref>, nobile personaggio, di cuore e<noinclude><references/></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="StefanoC" />{{RigaIntestazione||{{Sc|libro vi. capo xxi.}}|93}}</noinclude>Teudeberto duca de’ Bojoari, ove dimorò con esso per anni nove. Intanto l’esercito di Ariperto, entrato nell’isola nella quale Asprando erasi rifugiato, ne distrusse fino dalle fondamenta il castello.
<section end="s1" /><section begin="s2" />{{Ct|f=125%|v=1|CAPO XXII.}}
{{Ct|v=2|'Come Ariperto oltraggiò la moglie ed il figlio e la figlia di Asprando, e come permise a Liutprando d’andarsene a Bojoaria a trovare suo padre.''}}
{{CapoletteraVar|C}}onfermato adunque nel regno il re Ariperto, fece cavare gli occhi a Sigibrando figliuolo di Asprando, e travagliò in diversi modi tutti coloro che gli appartenevan per sangue. Tenne pure imprigionato Liutprando figliuolo minore di Asprando, che per averlo riputato persona da nulla<ref>L’originale: ''despicabilem personam''.</ref>, ed ancor giovincello, non solamente non gli fecedanno alcun nella vita, ma gli permise enziandio di andarsene al padre suo. Il che non è dubbio essere avvenuto per consiglio dell’Onnipotente, che preparava questo giovinetto al governo del regno. Adunque Liutprando, andatosene in Bojoaria al padre suo,<noinclude><references/></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="StefanoC" />{{RigaIntestazione||{{Sc|libro vi.}}|99}}</noinclude><section begin="s2" />
{{Ct|f=125%|t=4|v=1|CAPO XXV.}}
{{Ct|v=2|''Di Corvulo duca del Forogiulio, il quale fu fatto acciecare dal re.''}}
{{CapoletteraVar|M}}orto dunque il duca Ferdulfo nel modo che abbiamo detto, fu sostituito in suo luogo Corvulo, il quale per poco tempo tenne il ducato. Costui per aver offeso il re, privato della luce degli occhi, vituperosamente sen visse.
<section end="s1" /><section begin="s2" />{{Ct|f=125%|v=1|CAPO XXVI.}}
{{Ct|v=2|''Di Pemmone duca de’ Friulani, e della nascita di tre suoi figliuoli.''}}
{{CapoletteraVar|I}}n appresso Pemmone, uomo ingegnoso e utile alla patria, meritò il ducato. Costui fu generato da padre Bellunese, cioè di Belluno; ma per la sedizione ivi da lui suscitata, venne dopo nel Forogiulio, dove pacificamente è vissuto. Pemmone ebbe per moglie una donna di nome Ratberga, la quale essendo di grossolane sembianze <ref>L’originale: ''facie rusticana''.</ref>, sempre pregava il proprio marito, che, ripudiata lei, pigliasse altra donna, la quale fosse degna<noinclude><references/></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="StefanoC" />{{RigaIntestazione||{{Sc|libro vi. capo xxvii.}}|101}}</noinclude>{{Pt|vanni|Giovanni}} venne con tutte le sue forze<ref>L’originale: ''virtute''.</ref> nella campagna incendiando e saccheggiando ogni cosa, e strascinando ancora seco gran numero di prigioni, finchè giunto al luogo che chiamasi Horrea<ref>Qui il Muratori: ''Horrea'', cioè i Granai. Noi abbiamo ''Morrea'', luogo notato nelle Tavole del Magini; questo nome probabilmente è fallato ( Annal. all’anno 702 ).</ref> accampossi; nè alcuno fu che gli potesse resistere. A costui il pontefice mandati i sacerdoti con apostolici donativi, redense tutti i prigionieri dalle sue mani, e fece sì, che il duca medesimo ritornasse colle sue genti al proprio paese.
<section end="s1" /><section begin="s2" />{{Ct|f=125%|v=1|CAPO XXVIII.}}
{{Ct|v=2|''Della donazione che Ariperto fece alla chiesa Romana, e di due re dell’Anglia.''}}
{{CapoletteraVar|A}} questi tempi Ariperto re dei Langobardi{{Annotazione a lato|A. D. 707.}} restituì a titolo di donazione il patrimonio dell’Alpi Coccie<ref name="LibroVICapoXXVIIINota1">La Chiesa godeva ne’ vecchi tempi alcuni ''Patrimonj nell’Alpi Cozie'', che erano stati occupati o dai Longobardi, o da altre private persone. Erano</ref>, le quali una {{Pt|vol-|}}
<ref follow="LibroVICapoXXVIINota1">{{Pt|tico|antico}} castello de’ Sanniti, d’''Arce'' (''Arx'') posto fra Arpino ed Aquino, luoghi notissimi nelle antichità Romane, si può vedere un’ampia illustrazione nel citato Cluverio (pag. 1046, e seg.)</ref><noinclude><references/></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="StefanoC" />{{RigaIntestazione|100|{{Sc|dei fatti de’ langobardi}}|}}</noinclude>consorte di tanto duca. Ma quegli, che era uomo savio asseriva andargli più a genio i
costumi, l’umiltà, e la vereconda pudicizia di lei, di quello che la bellezza del corpo. Da questa moglie adunque Pemmone generò tre figliuoli, cioè Ratchis, Ratcait ed Aristulfo, uomini valorosissimi, la nascita de’ quali elevò a gran gloria l’umiltà della madre. Questo duca, raccolti insieme i figliuoli di tutti i nobili ch’erano morti nella battaglia, della quale abbiamo detto, li alimentò insieme co’suoi, nello stesso modo, che se fossero stati da lui medesimo generati<ref>Sarebbe desiderabile, che questo duca avesse lasciato in retaggio una tale virtù ai posteri illustri del paese da lui governato.</ref>.
<section end="s1" /><section begin="s2" />{{Ct|f=125%|v=1|CAPO XXVII.}}
{{Ct|v=2|''Di Gisulfo duca dei Beneventani, e come assaltò Sora ed altri castelli.''}}
{{CapoletteraVar|I}}n questa età pure Gisulfo condottiero dei Beneventani prese Sora<ref name="LibroVICapoXXVIINota1">L’originale ha ''Suram, Romanorum civitatem, Hirpinos atque Arcem''; ma il Cluverio opina che debba leggersi: ''Soram, Arpinum, Arcem, atque Aquinum''. Di Sora (così chiamata anche oggi), {{Pt|an-|}}</ref>, città dei Romani, e parimente i castelli di Arpino e di Arcone. Questo Gisulfo al tempo di papa {{Pt|Gio-|}}<noinclude><references/></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="StefanoC" />{{RigaIntestazione||{{Sc|libro vi.}}|103}}</noinclude><section begin="s2" />
{{Ct|f=125%|t=4|v=1|CAPO XXX.}}
{{Ct|v=2|''Della morte di Trasmondo duca di Spoleto.''}}
{{CapoletteraVar|E}}ssendo venuto a morte Trasmondo duca degli Spoletani, fu sostituito in luogo del padre il figliuolo suo Faroaldo. Indi Vachilapo fratello del detto Trasmondo, governò insieme con lui lo stesso ducato.
<section end="s1" /><section begin="s2" />{{Ct|f=125%|v=1|CAPO XXXI.}}
{{Ct|v=2|''Di Giustiniano imperatore, e come di nuovo occupò il regno ed uccise i ribelli.''}}
{{CapoletteraVar|I}}n quel mezzo Giustiniano, il quale perduto l’impero trovavasi relegato nel Ponto, coll’ajuto di Terebello re dei Bulgari, riacquistato il regno, uccise i patrizi che lo avevano espulso. Prese egli pure Leone e Tiberio, che aveano usurpato il suo luogo, e in mezzo al circo, alla presenza di tutto il popolo, li fece strozzare. Parimente fece cavare gli occhi a Gallicino patriarca di Costantinopoli, e in tal guisa mandollo a Roma, nominando vescovo in luogo di Gallicino Ciro abate, che nel tempo del suo esilio nel Ponto lo avea nutrito. Questo imperatore, fatto venire a se il papa {{Pt|Costanti-|}}<noinclude><references/></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="StefanoC" />{{RigaIntestazione||{{Sc|libro vi.}}|103}}</noinclude><section begin="s2" />
{{Ct|f=125%|t=4|v=1|CAPO XXX.}}
{{Ct|v=2|''Della morte di Trasmondo duca di Spoleto.''}}
{{CapoletteraVar|E}}ssendo venuto a morte Trasmondo duca degli Spoletani, fu sostituito in luogo del padre il figliuolo suo Faroaldo. Indi Vachilapo fratello del detto Trasmondo, governò insieme con lui lo stesso ducato.
<section end="s1" /><section begin="s2" />{{Ct|f=125%|v=1|CAPO XXXI.}}
{{Ct|v=2|''Di Giustiniano imperatore, e come di nuovo occupò il regno ed uccise i ribelli.''}}
{{CapoletteraVar|I}}n quel mezzo Giustiniano, il quale perduto l’impero trovavasi relegato nel Ponto, coll’ajuto di Terebello re dei Bulgari, riacquistato il regno, uccise i patrizi che lo avevano espulso. Prese egli pure Leone e Tiberio, che aveano usurpato il suo luogo, e in mezzo al circo, alla presenza di tutto il popolo, li fece strozzare. Parimente fece cavare gli occhi a Gallicino patriarca di Costantinopoli, e in tal guisa mandollo a Roma, nominando vescovo in luogo di Gallicino Ciro abate, che nel tempo del suo esilio nel Ponto lo avea nutrito. Questo imperatore, fatto venire a se il papa {{Pt|Costanti-|Costantino}}<noinclude><references/></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="StefanoC" />{{RigaIntestazione||{{Sc|libro vi. capo xxxiii.}}|105}}</noinclude>{{Pt|va|faceva}} scannare alcuno di loro che gli eran presenti<ref>Qual fortuna per un popolo l’esser soggetto ad un simile principe! Ma queste orribili crudeltà non poteano aver luogo che ne’ secoli della barbarie e dell’ignoranza.</ref>.
<section end="s1" /><section begin="s2" />{{Ct|f=125%|v=1|CAPO XXXIII.}}
{{Ct|v=2|''Della morte di Pietro Archita e del saceradozio di Sereno.''}}
{{CapoletteraVar|E}}ssendo morto a questi giorni il patriarca Pietro,{{R|A. D. 711.}} entrò nel reggimento della chiesa d’Aquileja Sereno, uomo semplice e tutto dedito al servizio di Cristo<ref>Intorno ai patriarchi della Chiesa Aquilejese è da consultarsi il {{AutoreCitato|Bernardo De Rubeis|P. De Rubeis}} nell’insigne opera dei Monumenti di detta chiesa. Non sono pure da disprezzare le storie mss. di Jacopo di Valvason, da noi più volte citate.</ref>.
<section end="s1" /><section begin="s2" />{{Ct|f=125%|v=1|CAPO XXXIV.}}
{{Ct|v=2|''Come Anastasio debellò Filippico.''}}
{{CapoletteraVar|M}}a poichè Filippico, che chiamayasi anche Bardane,{{R|A. D. 711.}} nella dignità imperiale fu confermato, scacciò dal pontificato Ciro, di cui dicemmo di sopra, e gl’intimò di tornarsene al Ponto a governare il suo monastero. {{Pt|Fi-|}}<noinclude><references/></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="StefanoC" />{{RigaIntestazione|112|{{Sc|dei fatti de’ langobardi}}|}}</noinclude>Della qual cosa avvisato Liutprando lo fece chiamare nel suo palazzo: e conforme gli
era stato detto, tastandolo colla mano, sentì che avea la lorica sotto le vestimenta. Allora Rotarit vedendosi scoperto, subito ritiratosi indietro, sguainò la spada per ferire il re. E il re dall’altra parte trasse anch’esso la spada dal fodero. Allora uno de’ sergenti per nome Sabone, afferrando Rotarit per le spalle, da lui ferito fu nella fronte; ma venendo alcuni altri addosso a Rotarit in quel medesimo luogo lo uccisero. E quattro suoi figliuoli, che non erano presenti, dove si trovavano furono egualmente ammazzati. Fu il re Liutprando uomo di grande ardimento, di modo che una volta essendogli stato riferito che due suoi scudieri aveano il pensiero di torgli la vita, entrỏ con essi soli in una profondissima selva, ed ivi tenendo contro loro impugnata la spada gli rimproverò del concepito disegno di volerlo ammazzare, esortandoli nello stesso tempo a mandarlo ad effetto. Ond’essi improvvisamente prostrati a’ suoi piedi confessarono tutto ciò che macchinato aveano contro di lui. E similmente fece con altri, perdonando però sempre la colpa della malizia a coloro che gliene faceano la confessione.<noinclude><references/></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="StefanoC" />{{RigaIntestazione|102|{{Sc|dei fatti de’ langobardi}}|}}</noinclude>{{Pt|ta|volta}} appartenevano per diritto alla Sede Apostolica, ma da gran tempo le erano state tolte dai Langobardi. Questa donazione fu da lui mandata a Roma scritta in lettere d’oro. Similmente a questi due re dei Sassoni venuti a Roma a venerare gli Apostoli<ref>L’originale: ''ad vestigia Apostolorum''.</ref> in breve tempo, siccome era il loro desiderio, morirono.
<section end="s1" /><section begin="s2" />{{Ct|f=125%|v=1|CAPO XXIX.}}
{{Ct|v=2|''Di Benedetto arcivescovo Milanese.''}}
{{CapoletteraVar|I}}n quel mezzo venne a Roma Benedetto arcivescovo Milanese, dove trattò la causa della chiesa di Ticino: ma la perdè per la ragione, che nei tempi antichi i vescovi Ticinesi dalla Romana chiesa furono consacrati. Questo venerabile arcivescovo Benedetto fu uomo di ammirabile santità, di modo che si diffuse per tutta Italia la fama del suo buon nome<ref>L’originale: ''bonae opinionis fama flagravit''.</ref>.
<ref follow="LibroVICapoXXVIIINota1">questi Patrimoni beni allodiali (Su questa donazione vedi Murat. all’anno 707).</ref><noinclude><references/></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="StefanoC" />{{RigaIntestazione|108|{{Sc|dei fatti de’ langobardi}}|}}</noinclude>via dal palazzo tutto l’oro che stimò potergli esser utile. Ma nel mentre che dall’oro aggravato tentava di passare a nuoto il fiume Ticino, ivi sprofondatosi, affogato dall’acqua, morì. Il suo corpo ritrovatosi nell’indomani fu portato nel palazzo vestito de’ suoi ornamenti, e poscia sepolto nella basilica del santo Salvatore, che per lo innanzi Ariperto avea edificata. Questi nel tempo che teneva il regno uscia di palazzo notte tempo, e qua e là girando, spiava di per sè stesso quel che di lui dicevasi in cadauna città, e diligentemente investigava quale giustizia ogni giudice faceva al suo popolo: che se a lui giugneano legati delle genti straniere, copriasi alla loro presenza di vesti vilissime, ossia di pelliccie, e affinchè insidiassero meno all’Italia, non imbandiva mai loro vini preziosi od altre delicate vivande<ref>A quel tempo non v’erano libri, nè giornali, nè viaggiatori che dessero contezza dello stato delle nazioni; e oltre a ciò gli stranieri erano assai più dabbene di quel che non erano gl’Italiani.</ref>. Regnò parte col padre Ragumberto, parte solo pel corso di 12 anni. Fu pietoso, caritatevole, amatore della giustizia. Lui regnante, la terra fu fertilissima, ma barbari i tempi. Ebbe a fratello Guntberto che a que’ {{Pt|gior-|}}<noinclude><references/></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="StefanoC" />{{RigaIntestazione|106|{{Sc|dei fatti de’ langobardi}}|}}</noinclude>{{Pt|lippico|Filippico}} mandò alcune lettere di malvagia dottrina a papa Costantino, che da esso, per consiglio<ref>Da sè solo il pontefice non fece tale ripulsa, ma per consiglio della Sede Apostolica. Intende dunque lo Storico, che ''Apostolica Sedes'' fosse un nome collettivo. Altri testi hanno anzi: ''Apostolicae Sedis concilio'', a differenza del nostro, che legge: ''Sedes''.</ref> della Sede Apostolica, furono rifiutate. Onde per cagione di questa cosa il papa fece fare le pitture nel portico di san Pietro, che rappresentano gli atti delli sei Ss. Sinodi universali<ref>Qual perdita per la storia delle belle arti!</ref>. E siccome Filippico avea fatto cancellare somiglianti pitture, le quali trovavansi nella Regia città, il popolo Romano ordinò che non si ricevessero nè carte, nè figura di moneta, nè il nome dell’eretico imperatore. Onde neppur l’immagine di lui fu in chiesa introdotta, nè il nome suo nella solennità delle messe fu proferito.{{R|A. D. 713.}} Costui regnava già da un’anno e sei mesi, quando contro di lui insorse Anastasio, detto anche Artemio, il quale lo scacciò dall’impero, e lo privo della luce degli occhi: tuttavia non lo spense. Il detto Anastasio mando lettere a Roma a papa Costantino per mezzo di Scolastico, patrizio ed Esarco d’Italia, colle quali si dichiarò {{Pt|fau-|}}<noinclude><references/></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="Luigi62" />{{RigaIntestazione|104|{{Sc|dei fatti de’ langobardi}}|}}</noinclude><section begin="s1" />{{Pt|no|}}, onorificamente lo accolse e lo rimise<ref>L’originale: ''ac remisit''.</ref> in sua grazia.{{R|A. D. 710.}} Poscia prostrato a terra e pregatolo ad intercedere pei suoi peccati, egli rinnovò tutti i privilegi della sua chiesa. Costui, mandando l’esercito nel Ponto a prendere Filippico, ivi da lui confinato, gli si oppose fortemente lo stesso venerando pontefice per distoglierlo da questa impresa; ma nol potè in modo alcuno ritenere.
<section end="s1" /><section begin="s2" />{{Ct|f=125%|v=1|CAPO XXXII.}}
{{Ct|v=2|''Come Filippico ammazzò Giustiniano ed usurpò la dignità imperiale.''}}
{{CapoletteraVar|M}}a l’esercito mandato contro Filippico si rivolse alla sua parte e lo proclamò imperatore; onde costui, venendo contro Giustiniano a Costantinopoli, incontrò battaglia con esso 12 miglia lungi dalla città, lo vinse, l’uccise, e conquistò il regno suo. Questa seconda volta Giustiniano regnò 6 anni col figliuolo Tiberio, a cui Leone nella cacciata del padre avea fatto mozzare il naso.{{R|A. D. 711.}} Costui, poichè fu nuovamente assunto all’impero, quante volte forbia con la mano la goccia che gli stillava pel raffredore, quasi altrettante {{Pt|face-|}}<section end="s2" /><noinclude><references/></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="StefanoC" />{{RigaIntestazione||{{Sc|libro vi. capo xxxiv.}}|107}}</noinclude>{{Pt|tore|fautore}} della fede cattolica, e banditore del sesto santo Concilio.
<section end="s1" /><section begin="s2" />{{Ct|f=12 5%|v=1|CAPO XXXV.}}
{{Ct|v=2|''Come Ausprando coll’ajuto di Teudeberto vinse Ariperto, il quale si annegò in un fiume: della fuga di Cuniberto suo fratello, e del regno di Ausprando e del suo figliuolo Liutprando.''}}
{{CapoletteraVar|P}}oichè Ausprando stette in bando 9 anni compiuti in Bojoaria, promosso al regno Teudeberto nell’anno decimo, venne in Italia alla testa d’un esercito di Bojoari, ed azzuffatosi con Ariperto, dove dall’una e dall’altra parte fu fatta immensa strage di popoli. E quantunque la notte sia venuta ad interrompere la battaglia, nondimeno è cosa certa i Bojoari aver voltate le spalle, e l’esercito d’Ariperto essersene ritornato vittorioso ne’ suoi alloggiamenti. Ma non avendo voluto Ariperto restarsene nel proprio campo, amando meglio d’entrare nella città di Ticino, per tal fatto destò la disperazione ne’ suoi, e l’audacia negli inimici. Ond’è che appena entrato nella città, accortosi che per questa risoluzione aveva offesa la propria gente, preso all’istante il consiglio di fuggir nella Francia, portò<noinclude><references/></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="StefanoC" />{{RigaIntestazione||{{Sc|libro vi. capo xxxv.}}|109}}</noinclude>{{Pt|ni|giorni}} rifugiossi in Francia, ove rimase fino al dì che spirò. E questi ebbe pur tre figliuoli, de’ quali il primogenito Rasimberto governò a’ nostri tempi la città Aurelianense. Morto Ariperto, Ausprando, fatto signore del reame de’ Langobardi, lo tenne soltanto tre mesi: uomo anch’esso in ogni cosa eccellente e di tanta saviezza, che pochi a lui possono essere paragonati. Veggendo i Langobardi la morte di questo re, costituirono nel soglio regale suo figliuolo Liutprando: la qual cosa fu intesa con grande consolazione da Ausprando ancora vivente.
<section end="s1" /><section begin="s2" />{{Ct|f=125%|v=1|CAPO XXXVI.}}
{{Ct|v=2|''Come Teodosio vinse Anastasio ed occupò il suo regno: e della inondazione del Tevere.''}}
{{CapoletteraVar|C}}irca a questi dì Anastasio imperatore inviò una flotta in Alessandria contro dei Saraceni. Ma la sua armata, volta ad altro consiglio, giunta a mezza strada retrocesse a Costantinopoli, e rintracciato l’ortodosso Teodosio lo salutò imperatore, e contro sua voglia lo confermò nella dignità dell’impero. Il quale Teodosio per una grande battaglia presso Nicea<ref name="LibroVICapoXXXVINota1">Il nostro testo: ''Aream''; ma i critici {{Pt|afferma-|affermano}}</ref> vinse Anastasio, e {{Pt|fat-|}} {{R|A. D. 716.}}<noinclude><references/></noinclude>
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="4" user="StefanoC" />{{RigaIntestazione||{{Sc|libro vi. capo xxxvii.}}|111}}</noinclude>che in un punto assaliva i nemici ed eran distrutti. Costui per andar contro un suo avversario passò il Reno, e con un solo satellite piombato sopra di lui, nella camera dove ei risiedeva con tutti i suoi, trucidollo. Condusse pure valorosamente molte guerre coi Sassoni, e massimamente con Ratodo re de’ Frisoni. Ebbe parecchi figliuoli, ma fra questi primeggiò Carlo che a lui successe nel principato<ref>L’originale: ''praecipuus extitit''. Nota il Bianchi: » Pipino ebbe due figliuoli, Drogone e Grimoaldo, da Plettrude, e due, Carlo, e Chilperico, da Alpaide. Carlo, soprannominato Martello, s’impossessò del regno dopo la morte del padre, prima della quale era già avvenuta quella di Drogone e di Grimoaldo » (Rerum Italic. ibid. p. 503.)</ref>.
<section end="s1" /><section begin="s2" />{{Ct|f=125%|v=1|CAPO XXXVIII.}}
{{Ct|v=2|''''Come il re Liutprando ammazzò Rotarit suo ribelle, e dell’audacia dello stesso re.''}}
{{CapoletteraVar|P}}oscia che il re Liutprando fu confermato nel regno, il suo consanguineo Rotarit tentò d’ammazzarlo. Costui apparecchiò un convito nella propria casa in Ticino, dove nascose alcuni robusti sicari armati<ref>L’originale: ''viros fortissimos''.</ref>, coll’ordine d’assassinarlo mentre sedeva a mensa.<noinclude><references/></noinclude>
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="4" user="StefanoC" />{{RigaIntestazione|110|{{Sc|dei fatti de’ langobardi}}|}}</noinclude>{{Pt|tosi|fattosi}} dar giuramento che dedicherebbesi allo stato clericale, lo fece ordinar sacerdote. Ed egli, come ebbe preso possesso del regno nella città di Costantinopoli, rifece nel luogo primiero quella veneranda pittura, in cui era raffigurato il santo concilio, e che già da Filippico era stata distrutta. In questo medesimo tempo il fiume Tevere talmente gonfiossi, che uscito dall’alveo recò infiniti disastri alla città di Roma: e nella via Lata crebbe ad un uomo e mezzo<ref>L’originale: ''ad unam et semis staturam''.</ref>, mentre dalla parte di s. Pietro fino al ponte Milvio le acque dilatandosi si congiungevano.
<section end="s1" /><section begin="s2" />{{Ct|f=12 5%|v=1|CAPO XXXVII.}}
{{Ct|v=2|''Della nazione degli Angli, di Pipino re de Franchi, delle sue guerre: e come Carlo suo figliuolo ad esso successe.''}}
{{CapoletteraVar|I}}n questi tempi molti nobili e plebei della nazione degli Angli, uomini e donne, duci e primati, per istinto d’amor divino, ebbero per costume di venire a Roma. E allora pure teneva il principato nel regno de’ Franchi Pipino, uomo di mirabile ardire,
<ref follow="LibroViCapoXXXVINota1">{{Pt|no|}} la vera lezione essere ''Nicaeam'', accordandosi questa colla storia, la quale attesta, che l’imperatore Anastasio riparossi appunto a Nicea.</ref><noinclude><references/></noinclude>
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Utente:Videogab13
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Videogab13
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text/x-wiki
Ciao B)
== Libri dove ho contribuito ==
<div style="width:75%">
{{Cassetto|Titolo= '''Testi portati a SAL100%'''|Testo=
* {{Testo|Chi sei tu, che non par donna mortale?}}
}}
{{Cassetto|Titolo='''Testi portati a SAL75%'''|Testo=
}}
{{Cassetto|Titolo='''Testi portati a SAL50%'''|Testo=
* {{Testo|Commissione in campo contro i Pisani}}
}}
</div>
== Lavori in corso ==
<div style="width:75%">
{{Cassetto|Titolo= '''Testi da portare a SAL100%'''|Testo=
* {{Testo|Favola di Belfagor arcidiavolo}}
}}
{{Cassetto|Titolo='''Testi da portare a SAL75%'''|Testo=
* {{Testo|La mente di un uomo di stato}}
* {{Testo|Frammento sulla riforma dello stato in Firenze}}
* {{Testo|Rime varie}}
* {{Testo|Nature di uomini fiorentini}}
}}
</div>
== Testi/Libri riclassificati ==
<div style="width:75%">
'''Totale: 14'''
{{Cassetto|Titolo='''Elenco'''|Testo=
* {{Testo|Italia - 10 giugno 1940, Annuncio della dichiarazione di guerra}}
* {{Testo|Italia - 11 dicembre 1941, Annuncio della dichiarazione di guerra agli Stati Uniti}}
* {{Testo|Italia - 23 marzo 1919, Discorso sulla fondazione dei Fasci di Combattimento}}
* {{Testo|Italia - 3 gennaio 1925, Discorso sul delitto Matteotti}}
* {{Testo|Italia - 4 novembre 1925, Discorso per il VII anniversario della Vittoria}}
* {{Testo|Italia - 9 maggio 1936, Discorso di proclamazione dell'Impero}}
* {{Testo|Italia - 16 novembre 1922, Discorso del bivacco}}
* {{Testo|Italia - 16 dicembre 1944, Discorso del "Lirico"}}
* {{Testo|Italia - 18 dicembre 1932, Discorso per l'inaugurazione della città di Littoria}}
* {{Testo|Italia - 26 marzo 1939, Discorso per la celebrazione del ventennale del fascismo}}
* {{Testo|Italia - 26 settembre 1938, Discorso di Verona}}
* {{Testo|Italia - 29 ottobre 1937, Discorso per l'inaugurazione della città di Aprilia}}
* {{Testo|Italia - 18 settembre 1943, Discorso per la fondazione della R.S.I.}}
* {{Testo|Discorso alle gerarchie del fascismo nel V° anniversario delle sanzioni}}
}}
</div>
== Autori aggiunti/modificati ==
<div style="width:75%">
{{Cassetto|Titolo='''aggiunti'''|Testo=
Autore:Emil Ludwig
}}
</div>
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Casmiki
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="4" user="Casmiki" />{{RigaIntestazione|484|GUERRE GOTTICHE|}}</noinclude>
{{Ct|t=1|v=1|{{Type|l=0.3em|CAPO}} XIII.}}
{{smaller block|c=is|''Mermeroe duce persiano tardi calca la via di Petra. Conduce truppe ed elefanti ad Archeopoli. Sordida avarizia di Bessa. Soverchia condiscendenza di Giustiniano verso i prefetti. — Scanda e Sarapani castelli della Lazica. — I paesani atterrano Rodopoli. Fuga degli imperiali quivi a campo.''}}
I. Mermeroe intanto paventando non il diuturno ritardo apportasse danno a Petra ed al presidio rinchiusovi, erasi posto in marcia coll’esercito, favorito dalla stagione dell’anno succeduta al verno. Lungo il cammino fatto consapevole della espugnazione di lei s’arrestò, non ignorando essere quella, di là dal Fasi, la sola città abitata dai Lazj. Quindi nel suo tornare indietro occupate le gole che mettono dall’Iberia nella Colchide, valicò il fiume, quivi guadoso, e pervenuto al Reon lo guazzò del pari non prestandosi alla navigazione. Passato dunque alla destra del Fasi marciò coll’esercito ad Archeopoli vastissima città e capitale della Lazica. Erano i suoi militi quasi tutti cavalieri ed avean seco otto elefanti, acciocchè i pedestri salitone il dorso avventassero, come da torre, dardi contro il sottoposto nemico. Ammireremo qui la mai stanca industria persiana, cui venne fatto di appianare una via, intra l’Iberia e la Colchide, laddove in prima il suolo era tutto coperto di scogli, precipizj e foltissimi boschi, tale per dirla breve da sembrare folle ardimento il cimentarsi a trascorrerlo da solo ed agilissimo della persona. Ora per essa procedettero col miglior agio le truppe in {{Pt|ar-|}}<noinclude><references/></noinclude>
1vbb93o7tzj6koi3ib6tmzjriwei4d6
Wikisource:Bar/Archivio/2022.07
4
840299
3015516
3015443
2022-08-02T13:15:36Z
Accolturato
41514
/* Malmantile Racquistato: interessa metterlo? */
wikitext
text/x-wiki
{{Bar}}
== Results of Wiki Loves Folklore 2022 is out! ==
<div lang="en" dir="ltr" class="mw-content-ltr">
{{int:please-translate}}
[[File:Wiki Loves Folklore Logo.svg|right|150px|frameless]]
Hi, Greetings
The winners for '''[[c:Commons:Wiki Loves Folklore 2022|Wiki Loves Folklore 2022]]''' is announced!
We are happy to share with you winning images for this year's edition. This year saw over 8,584 images represented on commons in over 92 countries. Kindly see images '''[[:c:Commons:Wiki Loves Folklore 2022/Winners|here]]'''
Our profound gratitude to all the people who participated and organized local contests and photo walks for this project.
We hope to have you contribute to the campaign next year.
'''Thank you,'''
'''Wiki Loves Folklore International Team'''
--[[User:MediaWiki message delivery|MediaWiki message delivery]] ([[User talk:MediaWiki message delivery|disc.]]) 18:12, 4 lug 2022 (CEST)
</div>
<!-- Messaggio inviato da User:Tiven2240@metawiki usando l'elenco su https://meta.wikimedia.org/w/index.php?title=Distribution_list/Non-Technical_Village_Pumps_distribution_list&oldid=23454230 -->
== Notizie tecniche: 2022-27 ==
<section begin="technews-2022-W27"/><div class="plainlinks">
Ultimo '''[[m:Special:MyLanguage/Tech/News|bollettino tecnico]]''' della comunità tecnica di Wikimedia. Per favore informa gli altri utenti di queste modifiche. Non tutte le modifiche produrranno effetti per te. [[m:Special:MyLanguage/Tech/News/2022/27|Traduzioni]] disponibili.
'''Modifiche di questa settimana'''
* [[File:Octicons-sync.svg|12px|link=|alt=|Elemento ricorrente]] La [[mw:MediaWiki 1.39/wmf.19|nuova versione]] di MediaWiki sarà sulle wiki di prova e MediaWiki.org dal giorno {{#time:j xg|2022-07-05|it}}. Sarà disponibile sulle wiki non-Wikipedia e alcune Wikipedia dal giorno {{#time:j xg|2022-07-06|it}} e sulle altre wiki dal giorno {{#time:j xg|2022-07-07|it}} ([[mw:MediaWiki 1.39/Roadmap|calendario]]).
* [[File:Octicons-sync.svg|12px|link=|alt=|Elemento ricorrente]] A causa di un cambio di database, due gruppi di wiki saranno in modalità di sola lettura per qualche minuto intorno alle 07:00 UTC rispettivamente il {{#time:j xg|2022-07-05|it}} ([https://noc.wikimedia.org/conf/highlight.php?file=dblists/s6.dblist primo gruppo]) e il {{#time:j xg|2022-07-07|it}} ([https://noc.wikimedia.org/conf/highlight.php?file=dblists/s4.dblist secondo gruppo]).
* La funzione beta [[mw:Special:MyLanguage/Help:DiscussionTools|Strumenti di discussione]] sarà aggiornata nel corso di luglio. Le discussioni appariranno in modo diverso. Visualizza in anteprima [[mw:Special:MyLanguage/Talk pages project/Usability/Prototype|alcuni dei cambiamenti proposti]].
* [[File:Octicons-tools.svg|15px|link=|alt=| Elemento avanzato]] La variabile di configurazione JavaScript <bdi lang="zxx" dir="ltr"><code>proofreadpage_source_href</code></bdi> sarà rimossa da <bdi lang="zxx" dir="ltr"><code>[[mw:Special:MyLanguage/Manual:Interface/JavaScript#mw.config|mw.config]]</code></bdi> e sostituita con la variabile <bdi lang="zxx" dir="ltr"><code>prpSourceIndexPage</code></bdi>. Questo cambiamento interessa solo le pagine nel namespace principale di Wikisource. [https://phabricator.wikimedia.org/T309490]
'''''[[m:Special:MyLanguage/Tech/News|Tech news]]''' preparata dai [[m:Special:MyLanguage/Tech/News/Writers|redattori Tech News]] e pubblicata da [[m:Special:MyLanguage/User:MediaWiki message delivery|bot]] • [[m:Special:MyLanguage/Tech/News#contribute|Contribuisci]] • [[m:Special:MyLanguage/Tech/News/2022/27|Traduci]] • [[m:Tech|Chiedi aiuto]] • [[m:Talk:Tech/News|Commenta]] • [[m:Global message delivery/Targets/Tech ambassadors|Sottoscrivi o cancella la sottoscrizione]].''
</div><section end="technews-2022-W27"/>
21:32, 4 lug 2022 (CEST)
<!-- Messaggio inviato da User:Quiddity (WMF)@metawiki usando l'elenco su https://meta.wikimedia.org/w/index.php?title=Global_message_delivery/Targets/Tech_ambassadors&oldid=23466250 -->
== parametro sulla rilettura del mese (I Mille) ==
E se il sottotitolo al capitolo [[Pagina:Garibaldi_-_I_Mille.djvu/69]] lo impostassimo così
{{Ct|f=100%|v=2|L=7px|ITALIA. }}
cioè con larghezza 7 pixel non sarebbe maggiormente fedele?
o è una cosa assolutamente superflua ed inutile?
[[User:Accolturato|Accolturato]] ([[User talk:Accolturato|disc.]]) 17:10, 5 lug 2022 (CEST)
: @[[User:Accolturato|Accolturato]] No, non è assolutamwente inutile. Se è possibile su itwikisource il tentativo è quello di riprodurre fedelmente la formattazione, con l'unico limite del buon senso, e in questo caso non mi sembra che il limite sia superato. Piuttosto, a voler essere MOLTO pignoli, nota che l'originale non ha una spaziatura aumentata prima dell'ultimo carattere, il punto. Si può rimediare, ma forse si oltrepassa il limite.... ;-)
{{Ct|f=100%|v=2|{{type|l=7px|ITALI}}A. }}
In rari casi è un trucco che ho usato (non per la spaziatura di un punto, ma per modificare la formattazione di singole parole all'interno du un testo dentro il tl!Ct) ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 06:22, 7 lug 2022 (CEST)
:@[[Utente:Alex brollo|Alex brollo]] ti ringrazio, come sempre prontissimo e gentilissimo. [[User:Accolturato|Accolturato]] ([[User talk:Accolturato|disc.]]) 12:37, 7 lug 2022 (CEST)
== [[Oreste (Euripide - Romagnoli)/Frammento musicale dell'Oreste]] ==
Salve a tutti. Mi servirebbe una mano (forse più d'una) per trascrivere il testo in oggetto, che ha diverse cose che non riesco a sistemare.
#Prima cosa sono gli spartiti: ce ne sono diversi, sia apparentemente semplici ([[Pagina:Tragedie di Euripide (Romagnoli) V.djvu/274|p 271]], [[Pagina:Tragedie di Euripide (Romagnoli) V.djvu/272|p 267]]) che un po' più complessi causa allineamenti ([[Pagina:Tragedie di Euripide (Romagnoli) V.djvu/278|p 275]]) e anche con testo in verticale ([[Pagina:Tragedie di Euripide (Romagnoli) V.djvu/267|p 264]], [[Pagina:Tragedie di Euripide (Romagnoli) V.djvu/268|265]], [[Pagina:Tragedie di Euripide (Romagnoli) V.djvu/269|266]]).
#A pagina [[Pagina:Tragedie di Euripide (Romagnoli) V.djvu/266|263]] e [[Pagina:Tragedie di Euripide (Romagnoli) V.djvu/267|264]] ci sono delle tabelle (spartiti antichi) con problemi di allineamento tra righe diverse (in più, con testo greco) che non sono sicuro di come affrontare.
#A pagina [[Pagina:Tragedie di Euripide (Romagnoli) V.djvu/274|271]] e [[Pagina:Tragedie di Euripide (Romagnoli) V.djvu/276|273]] ci sono due tabelle/immagini che non so interpretare con precisione e quindi non sono sicuro come trascrivere.
#Per di più, la seconda si trova in cima ad una pagina, in mezzo ad un paragrafo: come si agisce in questi casi?
#In [[Pagina:Tragedie di Euripide (Romagnoli) V.djvu/269|questa pagina]] c'è una nota di cui non sono riuscito ad individuare la posizione nel testo.
#Nella nota in [[Pagina:Tragedie di Euripide (Romagnoli) V.djvu/272|questa pagina]] c'è un simbolo che potrebbe essere un Π girato di 90°: c'è un modo di scriverlo senza ricorrere ad un'immagine?
#A pagina [[Pagina:Tragedie di Euripide (Romagnoli) V.djvu/277|274]] e [[Pagina:Tragedie di Euripide (Romagnoli) V.djvu/271|268]] c'è del testo greco piuttosto lungo per trascrivere il quale servirebbe qualcuno che conosca il greco.
Riusciamo a lavorarci insieme? [[User:Dr Zimbu|Dr Zimbu]] ([[User talk:Dr Zimbu|disc.]]) 17:09, 7 lug 2022 (CEST)
:@[[Utente:Dr Zimbu|Dr Zimbu]] Orpo... un bell'intrico di sfide. Forse posso fare qualcosa per gli allineamenti verticali, ma per gli spartiti occorre la manina di qualcuno che conosca l'estensione score e Lilypond. Per le pagine con testo verticale, direi che prima si deve ottenere lo spartito, poi si può tentare di aggiungere il testo verticale.
:Per il problema 5 direi di appiccicare la nota al secondo testo verticale, sopra il segno x a cui si riferisce la nota.
:In generale, si potrebbe considerare l'ipotesi di risolvere vari casi ''utilizzando semplicemente delle immagini''.... non è elegantissimo, ma la adotterei almeno come soluzione provvisoria. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 00:07, 8 lug 2022 (CEST)
::Ciao {{Ping|Dr Zimbu}}. Testo complesso... Dico la mia seguendo il tuo elenco:
<ol>
<li> Come dice {{Ping|Alex brollo}}, si sta sperimentando la resa degli spartiti con Lilypond. Se la comunità è d'accordo, propongo di creare una categoria del tipo [[:Categoria:Testo greco da controllare]] in modo da tenere traccia di queste pagine;</li>
<li> Qui serve qualche esperto di tabelle: non dovrebbe essere molto complesso, fra me e Alex, dovremmo riuscire a risolvere il problema ;-)</li>
<li> La tabella in se per se non è complicata: l'unica perplessità che ho riguarda le note scritte a cavallo delle linee verticali in fondo alla tabella. Provo a studiare la resa.</li>
<li value=7> ti consiglio di inserire la categoria [[:Categoria:Testo greco da controllare]], monitorata periodicamente dai nostri esperti di greco ;-)</li>
</ol> --[[User:Paperoastro|Paperoastro]] ([[User talk:Paperoastro|disc.]]) 15:53, 8 lug 2022 (CEST)
:@[[Utente:Dr Zimbu|Dr Zimbu]] Pagine 274 e 276 grossolanamente sistemate, con grande sudore (rinnovo la raccomandazione, finito l'esercizio, di inserire un semplice ritaglio dell'immagine della pagina e bon; ma l'esercizio è stato comunque utile).
:Invece, segnalo che è stato creato {{tl|Spartito da controllare}}, del tutto analogo a {{tl|Greco da controllare}}, alimenta la categoria [[:Categoria:Spartito da controllare]]. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 10:36, 10 lug 2022 (CEST)
::Grazie mille (ho fatto solo una piccola modifica a pagina 274)--[[User:Dr Zimbu|Dr Zimbu]] ([[User talk:Dr Zimbu|disc.]]) 11:56, 10 lug 2022 (CEST)
:::@[[Utente:Dr Zimbu|Dr Zimbu]], rieccomi presente! Per il greco darò una bella passata e almeno quello lo risolverò rapidamente...
:::Per gli spartiti musicali è invece un'altra questione: dopo anni di attesa l'estensione è arrivata, ma lo studio dell'estensione è improbo: mi arrabatterò tra copincollaggi di esempi già svolti e pagine di manuale, ma la sfida è per me enorme. La notazione musicale greca antica con le lettere inclinate è presente [https://unicode-table.com/en/blocks/ancient-greek-musical-notation/ in una nicchia nascosta dei vari piani di Unicode], ora devo capire come inserirla. Ci provo ma un po' alla volta e con calma. - '''[[Utente:OrbiliusMagister|<span style="color:orange;">ε</span><span style="color:blue;">Δ</span>]][[Discussioni utente:OrbiliusMagister|<span style="color:brown;">ω</span>]]''' 10:04, 18 lug 2022 (CEST)
== Tip per i testi teatrali ==
Una delle più vecchie convenzioni di itwikisource è la formattazione dei testi teatrali, con l'uso del markup punto e virgola iniziale per i personaggi e dei due punti per le battute. Risale al periodo precedente il proofreading, e non sembrava più compatibile con il nuovo stile di trascrizione, che tenta di riprodurre la formattazione della fonte.
La genialata della introduzione delle sottopagine styles.css delle pagine Indice permette di ripescare questa onorata convenzione ma di ''adattarla alla formattazione della fonte'', con un risultato ''semplice'' anche se non ''facile''. E' in corso una sperimentazione su [[Indice:D'Annunzio - La figlia di Iorio.djvu]], dopo Match and Split del testo ns0 originale, inserito nel 2010. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 23:30, 7 lug 2022 (CEST)
== Sono aperte le registrazioni alla itWikiCon 2022! ==
[[File:ItWikiCon_Verbania_2022_candidacy_logo.svg|thumb|250px|Il logo di itWikiCon Verbania 2022]]
Ciao a tutti. <br />
Da venerdì 30 settembre a domenica 2 ottobre 2022, avrà luogo la itWikiCon. <br />
Dopo pause e pandemie varie l'evento sarà di nuovo in presenza e si svolgerà a [[Verbania]].
La registrazione si può fare a '''[https://2022.itwikicon.org/ questo link]'''.
Wikimedia Italia e Wikimedia CH hanno costituito un fondo per l'erogazione di borse di partecipazione per sostenere i costi di partecipazione all'evento. La richiesta di una borsa viene fatta tramite il modulo di registrazione.
Per chi richiede una borsa di partecipazione il termine ultimo per completare la registrazione è il 30 agosto, per chi non richiede una borsa il termine è invece il 18 settembre.
Il programma, ancora in costruzione, è disponibile su meta: [[:meta:ItWikiCon/2022/Programma|ItWikiCon/2022/Programma]]<br/>
Per qualsiasi domanda potete scrivere qui, oppure sulla pagina di discussione su meta.
Grazie a tutti e vi aspettiamo numerosi e pieni di idee e curiosità!
Gli organizzatori <br />
[[User:Civvì]], [[User:Yiyi]], [[User:CristianNX]], [[User:Superchilum]], [[User:FrangeCe]], [[User:Valerio Bozzolan]], [[User:Hitrandil]] [[User:Civvì|Civvì]] ([[User talk:Civvì|disc.]]) 21:27, 10 lug 2022 (CEST)
:Mi sono registrato e parteciperò. - '''[[Utente:OrbiliusMagister|<span style="color:orange;">ε</span><span style="color:blue;">Δ</span>]][[Discussioni utente:OrbiliusMagister|<span style="color:brown;">ω</span>]]''' 06:56, 21 lug 2022 (CEST)
== Notizie tecniche: 2022-28 ==
<section begin="technews-2022-W28"/><div class="plainlinks">
Ultimo '''[[m:Special:MyLanguage/Tech/News|bollettino tecnico]]''' della comunità tecnica di Wikimedia. Per favore informa gli altri utenti di queste modifiche. Non tutte le modifiche produrranno effetti per te. [[m:Special:MyLanguage/Tech/News/2022/28|Traduzioni]] disponibili.
'''Modifiche recenti'''
* L'[[mw:Special:MyLanguage/Reading/Web/Desktop Improvements|aspetto Vector 2022]] mostra ora il titolo delle pagine sopra le linguette "Discussione", "Leggi", "Modifica", "Cronologia", "Altro" e simili. Leggi [[mw:Special:MyLanguage/Reading/Web/Desktop Improvements/Updates#Page title/tabs switch|maggiori informazioni]]. [https://phabricator.wikimedia.org/T303549]
* [[File:Octicons-tools.svg|15px|link=|alt=|Elemento avanzato]] È ora possibile visualizzare la maggior parte delle impostazioni di configurazione di un wiki e confrontarle con quelle di un altro wiki configurato diversamente. Ad esempio, è possibile visualizzare sia le [https://noc.wikimedia.org/wiki.php?wiki=jawiktionary impostazioni del Wikizionario giapponese] sia le [https://noc.wikimedia.org/wiki.php?wiki=eswiki&compare=eowiki differenze di configurazione fra la Wikipedia spagnola e quella in esperanto]. Le varie comunità locali possono [[m:Special:MyLanguage/Requesting_wiki_configuration_changes|discutere e proporre cambiamenti]] alle impostazioni del proprio wiki. I dettagli di ciascuna impostazione possono essere trovati [[mw:Special:Search|con una ricerca su MediaWiki.org]]. [https://phabricator.wikimedia.org/T308932]
*La funzione IP Info del team Anti-Harassment Tools [[m:Special:MyLanguage/IP Editing: Privacy Enhancement and Abuse Mitigation/IP Info feature#May|è diventata di recente]] una [[Special:Preferences#mw-prefsection-betafeatures|funzione beta su tutti i wiki]]. Gli utenti che combattono il vandalismo la possono usare per accedere a informazioni relative agli indirizzi IP. Leggi [[m:Special:MyLanguage/IP Editing: Privacy Enhancement and Abuse Mitigation/IP Info feature#April|maggiori informazioni sulle modalità di utilizzo dello strumento]] e lascia un commento cliccando sul link presente all'interno dello strumento stesso.
'''Modifiche di questa settimana'''
* Non ci saranno nuove versioni di MediaWiki questa settimana.
* [[File:Octicons-sync.svg|12px|link=|alt=|Elemento ricorrente]] Il {{#time:j xg|2022-07-12|it}} alle 07:00 UTC [https://noc.wikimedia.org/conf/highlight.php?file=dblists/s3.dblist alcuni wiki] saranno in modalità di sola lettura per alcuni minuti a causa di un cambio di database.
'''Modifiche future'''
* La funzione beta [[mw:Special:MyLanguage/Help:DiscussionTools|Strumenti di discussione]] sarà aggiornata nel corso di luglio. Le discussioni appariranno in modo diverso. Visualizza in anteprima [[mw:Special:MyLanguage/Talk pages project/Usability/Prototype|alcuni dei cambiamenti proposti]].
'''''[[m:Special:MyLanguage/Tech/News|Tech news]]''' preparata dai [[m:Special:MyLanguage/Tech/News/Writers|redattori Tech News]] e pubblicata da [[m:Special:MyLanguage/User:MediaWiki message delivery|bot]] • [[m:Special:MyLanguage/Tech/News#contribute|Contribuisci]] • [[m:Special:MyLanguage/Tech/News/2022/28|Traduci]] • [[m:Tech|Chiedi aiuto]] • [[m:Talk:Tech/News|Commenta]] • [[m:Global message delivery/Targets/Tech ambassadors|Sottoscrivi o cancella la sottoscrizione]].''
</div><section end="technews-2022-W28"/>
21:24, 11 lug 2022 (CEST)
<!-- Messaggio inviato da User:Quiddity (WMF)@metawiki usando l'elenco su https://meta.wikimedia.org/w/index.php?title=Global_message_delivery/Targets/Tech_ambassadors&oldid=23502519 -->
== Proponi delle dichiarazioni per la bussola elettorale del 2022 ==
<section begin="announcement-content" />
:''[[m:Special:MyLanguage/Wikimedia Foundation elections/2022/Announcement/Propose statements for the 2022 Election Compass| Puoi trovare questo messaggio tradotto in altre lingue su Meta-wiki.]]''
:''<div class="plainlinks">[[m:Special:MyLanguage/Wikimedia Foundation elections/2022/Announcement/Propose statements for the 2022 Election Compass|{{int:interlanguage-link-mul}}]] • [https://meta.wikimedia.org/w/index.php?title=Special:Translate&group=page-{{urlencode:Wikimedia Foundation elections/2022/Announcement/Propose statements for the 2022 Election Compass}}&language=&action=page&filter= {{int:please-translate}}]</div>''
Ciao a tutti,
I volontari sono [[m:Special:MyLanguage/Wikimedia_Foundation_elections/2022/Community_Voting/Election_Compass|invitati a proporre delle dichiarazioni da utilizzare nella bussola elettorale]] per le [[m:Special:MyLanguage/Wikimedia Foundation elections/2022|elezioni del Board of Trustees del 2022]].
Una bussola elettorale è uno strumento nato per aiutare gli elettori a selezionare quei candidati che meglio si conformano alle loro convinzioni e opinioni. I membri della comunità proporranno delle dichiarazioni a cui i candidati risponderanno utilizzando una scala Lickert (d'accordo/neutrale/in disaccordo). Le risposte dei candidati a queste dichiarazioni verranno caricate nella bussola elettorale. Gli elettori utilizzeranno lo strumento inserendo le proprie risposte alle dichiarazioni (d'accordo/neutrale/in disaccordo). I risultati mostreranno quei candidati che meglio si allineano alle convinzioni e ai punti di vista dell'elettore.
{| class="wikitable mw-collapsible mw-collapsed"
|-
! colspan=3 | Ecco il calendario della bussola elettorale
|-
|
'''8 - 20 luglio''': I volontari propongono le dichiarazioni per la bussola elettorale
'''21 - 22 luglio''': Il Comitato elettorale rivede le dichiarazioni, assicurandosi che siano chiare, e rimuovendo quelle fuori tema
'''23 luglio - 1º agosto''': I volontari votano le dichiarazioni
'''2 - 4 agosto''': Il Comitato elettorale sceglie le 15 dichiarazioni più votate
'''5 - 12 agosto''': I candidati danno il proprio parere sulle dichiarazioni
'''15 agosto''': La bussola elettorale viene aperta all'utilizzo degli elettori al fine di aiutarli nella scelta del voto
|}
Il Comitato elettorale sceglierà le 15 dichiarazioni più votate all'inizio di agosto. Il Comitato elettorale supervisionerà l'intero processo, supportato dal team Movement Strategy and Governance. MSG si assicurerà che le domande siano chiare, che non vi siano duplicati, refusi, o qualsiasi altro problema.
Cordiali saluti,
Movement Strategy and Governance
''Questo messaggio è stato inviato per conto della Task Force per la selezione del Board e del Comitato Elettorale''<br /><section end="announcement-content" /> [[User:Superpes15|Superpes15]] ([[User talk:Superpes15|disc.]]) 10:25, 13 lug 2022 (CEST)
:Sono umiliato.... mi sento anziano e asociale. :-( [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 15:42, 14 lug 2022 (CEST)
{{ping|Alex brollo}} Come ti capisco ... [[User:Lagrande|Lagrande]] ([[User talk:Lagrande|disc.]]) 13:24, 15 lug 2022 (CEST)
== Piano nazionale di digitalizzazione del Ministero della Cultura ==
Non so se è già stato segnalato da altre parti, segnalo che una settimana fa è stato ufficialmente pubblicato il Piano Nazionale di Digitalizzazione (PND) del Ministero della Cultura
[https://digitallibrary.cultura.gov.it/notizie/il-pnd-e-ufficialmente-on-line/ qui]. Questo PND ha lo scopo di "promuovere e organizzare il processo di trasformazione digitale nel quinquennio 2022-2026." Più precisamente [https://partecipa.gov.it/uploads/decidim/attachment/file/68/M1C3_1.1.1_ReportFinale_Piano_nazionale_di_digitalizzazione_del_patrimonio_culturale.pdf qua] viene scritto che alla consultazione legata a questo PND hanno partecipato anche "volontari di Wikipedia e progetti Wikimedia".
Non so quanto voi ritenete che questo PND possa essere rilevante per le attività di Wikisource... [[User:Myron Aub|Myron Aub]] ([[User talk:Myron Aub|disc.]]) 19:30, 15 lug 2022 (CEST)
== [[Poesie (Campanella, 1915)]] ==
'''Riletta!''' ma.... c'è dentro un testo latino: [[Ecloga in principis Galliarum Delphini admirandam nativitatem]], a cui ho attribuito uno stravagante SAL 0%, nonostante non sia malaccio e sia visualizzata e esportabile. Se trovo il coraggio, cercherò di portare a level 3 le pagine da cui il testo è ricavato, questo: [[:la:Ecloga in principis Galliarum Delphini admirandam nativitatem]]. Vi risparmio la descrizione di cosa c'è dietro questa stranezza... è un progetto ormai datato, ne parlavamo un paio di anni fa. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 09:58, 16 lug 2022 (CEST)
: sistemate le cose, adesso la pagina (nonostante le complicazioni) è SAL 75%. --[[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 06:50, 17 lug 2022 (CEST)
:: {{ping|Candalua}} Via bot, il testo è stato allineato con quello sorgente di la.wikisource, compreso il SAL ma... il risultato è un messaggio un po' buffo: "Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. Il testo è stato caricato automaticamente da la.wikisource.org. '''Si prega di non modificare questa pagina! Tu puoi farlo'''." Esempio in [[Pagina:Campanella, Tommaso – Poesie, 1915 – BEIC 1777758.djvu/201|questa pagina]]. --[[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 09:43, 17 lug 2022 (CEST)
:::[[User:Alex brollo|Alex brollo]]: ho fatto in modo che il messaggio dell'allineatore sovrascriva l'altro. [[User:Candalua|Can da Lua]] ([[User talk:Candalua|disc.]]) 11:46, 21 lug 2022 (CEST)
== Notizie tecniche: 2022-29 ==
<section begin="technews-2022-W29"/><div class="plainlinks">
Ultimo '''[[m:Special:MyLanguage/Tech/News|bollettino tecnico]]''' della comunità tecnica di Wikimedia. Per favore informa gli altri utenti di queste modifiche. Non tutte le modifiche produrranno effetti per te. [[m:Special:MyLanguage/Tech/News/2022/29|Traduzioni]] disponibili.
'''Problemi'''
* Dalla settimana scorsa non appare più il link a [[mw:Special:MyLanguage/Extension:NearbyPages|Speciale:NelleVicinanze]] sulla versione mobile. Sarà ripristinato nel corso di questa settimana. [https://phabricator.wikimedia.org/T312864]
'''Modifiche di questa settimana'''
* [[File:Octicons-sync.svg|12px|link=|alt=|Elemento ricorrente]] La [[mw:MediaWiki 1.39/wmf.21|nuova versione]] di MediaWiki sarà sulle wiki di prova e MediaWiki.org dal giorno {{#time:j xg|2022-07-19|it}}. Sarà disponibile sulle wiki non-Wikipedia e alcune Wikipedia dal giorno {{#time:j xg|2022-07-20|it}} e sulle altre wiki dal giorno {{#time:j xg|2022-07-21|it}} ([[mw:MediaWiki 1.39/Roadmap|calendario]]).
'''Modifiche future'''
* Il [[mw:Technical_decision_making/Forum|Technical Decision Forum]] è in cerca di [[mw:Technical_decision_making/Community_representation|rappresentanti della comunità]]. Scrivi su wiki o invia una mail a <span class="mw-content-ltr" lang="en" dir="ltr">TDFSupport@wikimedia.org</span> entro il 12 agosto per candidarti.
'''''[[m:Special:MyLanguage/Tech/News|Tech news]]''' preparate dai [[m:Special:MyLanguage/Tech/News/Writers|redattori Tech News]] e pubblicate dai [[m:Special:MyLanguage/User:MediaWiki message delivery|bot]] • [[m:Special:MyLanguage/Tech/News#contribute|Contribuisci]] • [[m:Special:MyLanguage/Tech/News/2022/29|Traduci]] • [[m:Tech|Ottieni aiuto]] • [[m:Talk:Tech/News|Dai la tua opinione]] • [[m:Global message delivery/Targets/Tech ambassadors|Iscriviti o disiscriviti]].''
</div><section end="technews-2022-W29"/>
00:59, 19 lug 2022 (CEST)
<!-- Messaggio inviato da User:Quiddity (WMF)@metawiki usando l'elenco su https://meta.wikimedia.org/w/index.php?title=Global_message_delivery/Targets/Tech_ambassadors&oldid=23517957 -->
== Opere e edizioni: problemi wikidata ==
@[[Utente:Candalua|Candalua]] Dopo una gentile spintarella di Edo, ho ripreso un po' in mano la terribile questione della gestione opere-edizioni su wikidata. Al momento l'unico mio contributo è la creazione di [[Aiuto:Namespace Opera]], un semplice redirect a [[Wikisource:Opera-Edizione]]. Così ho scoperto/riscoperto i due template {{tl|Edizione}} e {{tl|Sottopagina}}. Un magnifico sistema funzionante... ma... al momento la nostra "centrate dati" locale è la pagina Indice, mentre nella base dati wikidata è la pagina principale ns0. Il che mi preoccupa, perchè nel caso che la pagina Indice rimandi a più pagine principali ns0, le cose si sconfinferano.
tutto andrebbe al suo posto se Indice venisse rivalutato su wikidata, diventando pagina sitelink. Ma non ho idea se questa soluzione sia praticabile, sensata, condivisibile. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 11:52, 20 lug 2022 (CEST)
:Infatti pensandoci meglio c'è subito un intoppo.... in ns0 è estremamente probabile che il testo sia riferibile a uno specifico autore, in nsIndice non è detto, ci sono numerosi casi di antologie, e nei meccanismi di nsIndice al momento non c'è modo di attribuire brani diversi ai rispettivi autori. @[[utente:Candalua|candalua]]: sono rimasto piacevolmente sorpreso per il fatto che i parametri base di {{tl|Sottopagina}} sono identici a quelli di {{tl|IncludiIntestazione}}, perfetto! Potrevve però capitare di sentire la mancanza del parametro opzionale autore, raramente è utile. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 12:06, 21 lug 2022 (CEST)
== Più gelato... ehm, eis per tutti! ==
Cari amici,
desidero publicizzare il fatto che il percorso iniziato a metà maggio per diffondere ''eis'' (edit-in-sequence) in tutte le wikisource è in fase di avanzamento sempre più serio: alla pagina [[phab:T308098#8008230|⚓ T308098 Integrate edit-in-sequence inside ProofreadPage]] la timeline, e alla pagina [[mw:Extension:Proofread_Page/Edit-in-Sequence|Extension:Proofread Page/Edit-in-Sequence - MediaWiki]] la discussione tra gli sviluppatori.
Penso sia motivo di orgoglio per @[[Utente:Alex brollo|Alex brollo]] e per la comunità italiana vedere che le grandi idee di Alex cominciano a essere recepite! '''[[Utente:OrbiliusMagister|<span style="color:orange;">ε</span><span style="color:blue;">Δ</span>]][[Discussioni utente:OrbiliusMagister|<span style="color:brown;">ω</span>]]''' 11:11, 21 lug 2022 (CEST)
:@[[Utente:OrbiliusMagister|OrbiliusMagister]] Altrochè. :-) Grazie anche a voi, che avete a lungo avuto la pazienza di sperimentare! [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 11:58, 21 lug 2022 (CEST)
::uau! (scusate la mia assenza, mi sono impelagato in un progetto esterno che mi assorbirà per almeno un anno...) --[[User:.mau.|.mau.]] ([[User talk:.mau.|disc.]]) 22:07, 22 lug 2022 (CEST)
:::È da anni che uso eis e finalmente vedo che è apprezzato come si deve. Ma non ci voleva tutto questo tempo per capirlo! Sarebbe ora che le realizzazioni di Alex (non c'è solo eis) trovassero la giusta strada per implementazione di default! Quanto a me, sono impegnato a recuperare una pesante operazione al cuore e soprattutto sono crollato "con la testa", mi è rimasta poca voglia di lavorare, passo il tempo a leggere e mi è scoppiata un'afasia per cui devo cercare nel cranio le parole più semplici. Se riappaio sarà fra molto e non è detto che sia una cosa valida. Buona estate. [[User:Silvio Gallio|Silvio Gallio]] ([[User talk:Silvio Gallio|disc.]]) 11:27, 23 lug 2022 (CEST)
::::@[[Utente:Silvio Gallio|Silvio Gallio]] Giusto te volevo ringraziare particolarmente, per i tuoi suggerimenti.... ma non sono mica riuscito a implementarli tutti (qualcuno però sì). Rimettiti bene e presto, che sentiamo la tua mancanza.
:::: PS: sembra che ci sia una relazione fra ferrovie e l'enorme incendio sul Carso... questione di ceppi frenanti. Ma probabilmente la cosa non ti è sfuggita. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 00:40, 24 lug 2022 (CEST)
{{+1}} :) --'''[[Utente:Xavier121|<span style="color:orange;">X</span><span style="color:black;">avier</span>]][[Discussioni_utente:Xavier121|<span style="color:orange;">1</span><span style="color:black;">21</span>]]''' 20:36, 26 lug 2022 (CEST)
== Interfaccia desktop: larghezza del contenuto ==
Ciao,
vorrei richiamare la vostra attenzione sul task [[phab:T311607|T311607]]. Dovrebbe essere stata risolta la problematica della larghezza del contenuto nel namespace principale su Wikisource. Grazie per la vostra precedente segnalazione.
Buona giornata,--[[User:Patafisik (WMF)|Patafisik (WMF)]] ([[User talk:Patafisik (WMF)|disc.]]) 11:51, 25 lug 2022 (CEST)
== Parliamo dei miglioramenti all'interfaccia desktop ==
Ciao!
Hai notato che alcuni wiki hanno un'[[mw:Special:MyLanguage/Reading/Web/Desktop_Improvements|interfaccia desktop diversa]], tra cui Wikisource in arabo e in polacco? Non sei curioso di sapere che piani abbiamo al riguardo? Magari hai domande o idee sul design o su questioni tecniche?
Partecipa a una riunione online col team che sta lavorando a questi miglioramenti! La riunione si terrà il '''26 luglio 2022 alle [https://www.timeanddate.com/worldclock/fixedtime.html?iso=20220726T1200 12:00 UTC] e alle [https://www.timeanddate.com/worldclock/fixedtime.html?iso=20220726T1900 19:00 UTC]''' su Zoom. '''[https://wikimedia.zoom.us/j/5304280674 Clicca qui per partecipare]'''. ID dell'incontro: 5304280674 [https://wikimedia.zoom.us/u/kc2hamfYz9 Numero d'accesso a seconda del tuo Paese]
'''Programma'''
* Aggiornamenti sugli ultimi sviluppi
* Domande e risposte, discussione
'''Formato'''
La riunione non sarà registrata né trasmessa in streaming. Le note saranno prese in un file di [https://docs.google.com/document/d/1G4tfss-JBVxyZMxGlOj5MCBhOO-0sLekquFoa2XiQb8/edit# Google Docs]. L'host della riunione sarà [[mw:User:OVasileva_(WMF)|Olga Vasileva]] (manager del team). La parte introduttiva si terrà in inglese.
Saremo in grado di rispondere a domande in inglese e, solamente al primo meeting, in italiano e francese. Se vuoi fare domande in anticipo, scrivile nella [[mw:Talk:Reading/Web/Desktop_Improvements|pagina di discussione]] o inviale a sgrabarczuk@wikimedia.org.
A questo incontro si applicano sia [[foundation:Friendly_space_policy|Politica per gli spazi amichevoli]] che il [[mw:Special:MyLanguage/Code_of_Conduct|Codice di condotta]] per gli spazi tecnici di Wikimedia. Zoom non è soggetto alla [[foundation:Privacy_policy|Informativa sulla privacy di WMF]].
Speriamo che parteciperai!--[[User:Patafisik (WMF)|Patafisik (WMF)]] ([[User talk:Patafisik (WMF)|disc.]]) 17:32, 25 lug 2022 (CEST)
<gallery mode="packed">
File:WP20Symbols community1.svg|
File:WP20 Symbol knowledge transfer.svg|
File:Wikipedia20 symbol community.svg|
File:WP20Symbols_MediaWiki.svg|
</gallery>
== Discutiamo dei miglioramenti all'interfaccia desktop ==
[[File:Vector 2022 showing language menu with a blue menu trigger and blue menu items 01.jpg|thumb]]
Partecipa a una riunione online col team che sta lavorando a [[mw:Reading/Web/Desktop Improvements/it|questi miglioramenti]]! La riunione si terrà il '''26 luglio 2022 at [https://www.timeanddate.com/worldclock/fixedtime.html?iso=20220726T1200 12:00 UTC] and [https://www.timeanddate.com/worldclock/fixedtime.html?iso=20220726T1900 19:00 UTC]''' su Zoom. '''[https://wikimedia.zoom.us/j/5304280674 Clicca qui per partecipare]'''. ID dell'incontro: 5304280674. [https://wikimedia.zoom.us/u/kc2hamfYz9 Numero d'accesso a seconda del tuo Paese].
[[mw:Reading/Web/Desktop Improvements/Updates/Talk to Web/it|Per saperne di più]]. Speriamo che parteciperai! [[User:SGrabarczuk (WMF)|SGrabarczuk (WMF)]] ([[User talk:SGrabarczuk (WMF)|msg]]) 18:32, 25 lug 2022 (CEST)
<!-- Messaggio inviato da User:SGrabarczuk (WMF)@metawiki usando l'elenco su https://meta.wikimedia.org/w/index.php?title=User:SGrabarczuk_(WMF)/sandbox/MM/It_fallback&oldid=23142194 -->
== Notizie tecniche: 2022-30 ==
<section begin="technews-2022-W30"/><div class="plainlinks">
Ultimo '''[[m:Special:MyLanguage/Tech/News|bollettino tecnico]]''' della comunità tecnica di Wikimedia. Per favore informa gli altri utenti di queste modifiche. Non tutte le modifiche produrranno effetti per te. [[m:Special:MyLanguage/Tech/News/2022/30|Traduzioni]] disponibili.
'''Modifiche recenti'''
* Adesso i portali <span class="mw-content-ltr" lang="en" dir="ltr">[https://www.wikibooks.org/ www.wikibooks.org]</span> e <span class="mw-content-ltr" lang="en" dir="ltr">[https://www.wikiquote.org/ www.wikiquote.org]</span> si aggiornano con un sistema di aggiornamento automatico. Altri [[m:Project_portals|portali]] cominceranno a usare lo stesso sistema nei prossimi mesi. [https://phabricator.wikimedia.org/T273179]
'''Problemi'''
* La settimana scorsa alcuni wiki sono stati in modalità di sola lettura per alcuni minuti a causa di un cambio di emergenza del loro database principale ([https://noc.wikimedia.org/conf/highlight.php?file=dblists/s7.dblist elenco dei wiki]). [https://phabricator.wikimedia.org/T313383]
'''Modifiche di questa settimana'''
* [[File:Octicons-sync.svg|12px|link=|alt=|Elemento ricorrente]] La [[mw:MediaWiki 1.39/wmf.22|nuova versione]] di MediaWiki sarà sulle wiki di prova e MediaWiki.org dal giorno {{#time:j xg|2022-07-26|it}}. Sarà disponibile sulle wiki non-Wikipedia e alcune Wikipedia dal giorno {{#time:j xg|2022-07-27|it}} e sulle altre wiki dal giorno {{#time:j xg|2022-07-28|it}} ([[mw:MediaWiki 1.39/Roadmap|calendario]]).
* L'icona che appare accanto ai collegamenti esterni nelle skin Vector classico e Vector 2022 cambierà leggermente. La nuova icona sarà più semplice e più riconoscibile sugli schermi a bassa fedeltà. [https://phabricator.wikimedia.org/T261391]
* D'ora in poi sulle pagine utente gli amministratori visualizzeranno i pulsanti "{{int:changeblockip}}" e "{{int:unblockip}}" al posto del pulsante "{{int:blockip}}" quando l'utente è già bloccato. [https://phabricator.wikimedia.org/T308570]
'''Incontri futuri'''
* Il prossimo [[mw:Special:MyLanguage/Reading/Web/Desktop Improvements/Updates/Talk to Web|incontro aperto al pubblico]] dedicato all'aspetto Vector (2022) si terrà domani (26 luglio).
'''''[[m:Special:MyLanguage/Tech/News|Tech news]]''' preparata dai [[m:Special:MyLanguage/Tech/News/Writers|redattori Tech News]] e pubblicata da [[m:Special:MyLanguage/User:MediaWiki message delivery|bot]] • [[m:Special:MyLanguage/Tech/News#contribute|Contribuisci]] • [[m:Special:MyLanguage/Tech/News/2022/30|Traduci]] • [[m:Tech|Chiedi aiuto]] • [[m:Talk:Tech/News|Commenta]] • [[m:Global message delivery/Targets/Tech ambassadors|Sottoscrivi o cancella la sottoscrizione]].''
</div><section end="technews-2022-W30"/>
21:27, 25 lug 2022 (CEST)
<!-- Messaggio inviato da User:Quiddity (WMF)@metawiki usando l'elenco su https://meta.wikimedia.org/w/index.php?title=Global_message_delivery/Targets/Tech_ambassadors&oldid=23545370 -->
== Storia triste: siamo nel guado ==
@[[utente:Isabelawliet|Isabelawliet]] Accogliendo l'invito della Biblioteca di Trento, sto cercando di aiutare chi se ne occupa del caricamento su Commons, e poi su wikisource, di alcuni semplici testi (narrativa di [[Autore:Giulia Turco Turcati Lazzari|Jacopo Turco]], che come sa chiunque, meno io, è una donna...), partendo dai file dei testi correttamente caricati su Internet Archive. Testo di prova: [[:File:Turco - La fanciulla straniera.djvu]].
Ne sono successe di tutti i colori.
1. tentativo con IA Upload, prima versione del file: belle immagini, strato OCR assente :-(
2. tentativo di conversione del file pdf di internet archive con pdf2djvu, seconda versione del file: strato testo OK, immagini veramente brutte :-(
3. ripiego su ABBYY FineReader partendo dalle immagini jp2 di Internet Archive: finalmente ok, ma è una soluzione impraticabile per gli utenti generali.
Che fare? forse la soluzione potrebbe essere: rinunciare allo strato ocr, utilizzare dei file di sola immagine (a questo punto, irrilevante che siano djvu o pdf) e utilizzare di routine i tool per ottenere l'OCR al volo, pagina per pagina. Un'altra soluzione, ma per nulla facile e comunque fuori della portata dell'utente generale: usare i file di sole immagini e caricare sulle pagine, in qualche modo, il testo derivato dai file ocr di internet Archive. Serve un'elaborazione dei file con python ed è comodo utilizzare un bot.
Ovviamente gran parte delle pagine di aiuto esistenti sono inutilizzabili.
Che famo? [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 09:20, 27 lug 2022 (CEST)
:Ciao {{ping|Alex brollo}}. Sotto eis ho usato più di una volta il tool di Google per l'OCR con buoni risultati. Secondo me si potrebbe benissimo caricare il pdf (o djvu) senza strato di testo e usare il tool, soprattutto se le immagini sono di buona qualità. Penso sia il sistema più semplice e alla portata degli utenti ''non smanettoni''. --[[User:Paperoastro|Paperoastro]] ([[User talk:Paperoastro|disc.]]) 09:41, 27 lug 2022 (CEST)
:: Sono d'accordo, in effetti potrebbe essere un interessante test di prova per i ''nuovi'' che possono cimentarsi coi nostri tool senza farsi troppi problemi e seguire un percorso di trascrizione lineare: caricamento immagini - eis - tool OCR - salvataggio grezzo (formattazione assente o minima) - trascrizione (formattazione pesante) - rilettura. '''[[Utente:Xavier121|<span style="color:orange;">X</span><span style="color:black;">avier</span>]][[Discussioni_utente:Xavier121|<span style="color:orange;">1</span><span style="color:black;">21</span>]]''' 16:43, 31 lug 2022 (CEST)
:::@[[Utente:Xavier121|Xavier121]] purtroppo c'è un intoppo serio: ho l'impressione che il caricamento diretto dei pdf internet archive, che sono facili da caricare, alle volte produca immagini della pagina subottimali, e questo ostacola sia la rilettura che l'interpretazione OCR. dovrebbe dipendere da qualche settaggio interno del pdf, che determina una risoluzione immagine insufficiente in estrazione di default.... il pdf è un formato abbastanza odioso. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 12:24, 2 ago 2022 (CEST)
== Malmantile Racquistato: interessa metterlo? ==
Salve a tutti,
mi sono imbattuto per caso nel curioso nome "Malmantile Racquistato" e ho visto che, benchè censito sotto l'autore, non sia presente in wikisource.
Ho scoperto che pare essere un testo di una certa "importanza", per chi fosse curioso
https://it.wikipedia.org/wiki/Il_Malmantile_racquistato
Su archive.org è presente:
https://archive.org/details/ilmalmantileracq00lippuoft/mode/2up
Secondo voi può valere la pena inserirlo o metterlo in una eventuale (se esistente) lista di prossimi inserimenti? [[User:Accolturato|Accolturato]] ([[User talk:Accolturato|disc.]]) 13:17, 27 lug 2022 (CEST)
:@[[Utente:Accolturato|Accolturato]] Lascio ad altri un giudizio sulla qualità del testo; raccomando però di scorrere bene tutte le varie scansioni disponibili, per scegliere quella migliore (più semplice, meno sovraccarica di note, con un testo a buona risoluzione). Data un'occhiata all'edizione linkata, mi sembra pesantuccia e con le immagini decenti ma non ottime, il che aumenta parecchio gli errori OCR. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 14:42, 27 lug 2022 (CEST)
::@[[Utente:Accolturato|Accolturato]], indubbiamente il poema ha la sua importanza, se non altro linguistica in un periodo in cui i "testi di lingua" erano importanti ed entrare nel club dei modelli per la Crusca era come vincere la lotteria. Ho potuto notare che fin dall'inizio il testo del poema è stato incrostato da miriadi di noterelle che ne rendono la trascrizione difficile.
::Escludendo le edizioni seicentesche con tutti i problemi di trascrizione che si portano dietro, tra quelle "recenti" ho visto {{GB|nlM0AAAAMAAJ}} (che corrisponde a questa su {{IA|bub_gb_nlM0AAAAMAAJ}}), non ho idea del valore di questa edizione, ma ha l'indubbio vantaggio di tenere in luoghi separati del libro testo di Lippi e annotazioni dei curatori. Sulla qualità della scansione e l'elaborabilità del testo ripasso la palla ad @[[Utente:Alex brollo|Alex brollo]]. Ovviamente metto già le mani avanti che difficilmente me ne occuperei, dato l'immenso backlog di arretrati che mi trovo a sbrogliare. - '''[[Utente:OrbiliusMagister|<span style="color:orange;">ε</span><span style="color:blue;">Δ</span>]][[Discussioni utente:OrbiliusMagister|<span style="color:brown;">ω</span>]]''' 21:03, 27 lug 2022 (CEST)
:::@[[Utente:OrbiliusMagister|OrbiliusMagister]] @[[Utente:Accolturato|Accolturato]] L'edizione proposta da Edo mi piace: la struttura è semplice, l'OCR buono anche nelle annotazioni, e può essere notevolmente migliorato con una pre-elaborazione offline. Io lo caricherei direttamente come pdf, infilando poi il testo pre-elavorato in nsPagina. Dopodichè, purtroppo, non credo che potrò occuparmene: OK? [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 22:19, 27 lug 2022 (CEST)
::::@[[Utente:Accolturato|Accolturato]] @[[Utente:OrbiliusMagister|OrbiliusMagister]] sbirciato su LiberLiber, trovo una edizione particolarmente interessante, disponibile su [https://books.google.it/books?id=plca2Gr4zKAC Google], Barbera 1861. Dal punto di vista tecnico del caricamento, certamente la migliore. Riflessione in corso :-) [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 13:40, 28 lug 2022 (CEST)
:::::@[[Utente:Alex brollo|Alex brollo]], come per l'edizione 1845 non saprei indicare quanto autorevole sia, certo ha delle ottime caratteristiche sia di leggibilità che di rileggibilità.
:::::@[[Utente:Accolturato|Accolturato]], dai anche tu un'occhiata, che ne pensi dell'apparato di note? Io trovo utilissimi gli indici in fondo. - '''[[Utente:OrbiliusMagister|<span style="color:orange;">ε</span><span style="color:blue;">Δ</span>]][[Discussioni utente:OrbiliusMagister|<span style="color:brown;">ω</span>]]''' 14:25, 28 lug 2022 (CEST)
::::::@[[Utente:Acculturato|Acculturato]] Partito con l'edizione Barbera 1861, match offline perfetto (sì, il match offline funzia anche sul pdf...), sono entusiasta... spero di consegnarvi una cosa bellina. Prossimo passo, caricamento dell'Indice e test di formattazione. sull'Indice metterò un WIP, abbiate pazienza... [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 16:43, 28 lug 2022 (CEST)
:::::::@[[Utente:OrbiliusMagister|OrbiliusMagister]]@[[Utente:Alex brollo|Alex brollo]] vi ringrazio per il vostro interessamento, essendo principalmente un rilettore - e al limite un trascrittore - ho seguito con molta curiosità i vostri scambi, imparando spero qualcosina anche se ovviamente non ho capito i particolari. Quindi per me ogni decisione che prendete è valida; sulla pazienza, ci mancherebbe che metter furia! grazie ancora [[User:Accolturato|Accolturato]] ([[User talk:Accolturato|disc.]]) 09:29, 29 lug 2022 (CEST)
::::::::@[[Utente:Giaccai|Giaccai]]se non sbaglio eri molto attiva sul materiale toscano? questo potrebbe interessarti. [[User:Accolturato|Accolturato]] ([[User talk:Accolturato|disc.]]) 09:31, 29 lug 2022 (CEST)
:::::::::@[[Utente:Accolturato|Accolturato]] [[Indice:Lippi - Malmantile racquistato.pdf]]. Siamo a buon punto, manca la sistemazione offline del codice per le oltre mille Note separate. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 09:51, 29 lug 2022 (CEST)
::::::::::@[[Utente:Alex brollo|Alex brollo]] wow, sono emozionato! anche se non sto facendo nulla :-) [[User:Accolturato|Accolturato]] ([[User talk:Accolturato|disc.]]) 11:13, 29 lug 2022 (CEST)
:::::::::::@[[Utente:Accolturato|Accolturato]] Ocio.... appena ho finito di pasticciare, ci sarà da portare a SAL 75% ... e sono un bel po' di pagine ;-). Non sto controllando nemmeno una parola. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 07:23, 30 lug 2022 (CEST)
:::::::::@[[Utente:Accolturato|Accolturato]]ti ringrazio della segnalazione. Ho anch'io molto arretrato sui libri che ho caricato ;-). Ciao --[[User:Giaccai|Susanna Giaccai]] ([[User talk:Giaccai|disc.]]) 12:02, 30 lug 2022 (CEST)
::::::::::@[[Utente:Accolturato|Accolturato]] Ho finito di pasticciare :), torno dalle parti di Trento. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 15:13, 31 lug 2022 (CEST)
:::::::::::@[[Utente:Alex brollo|Alex brollo]] grandissimo! come sempre [[User:Accolturato|Accolturato]] ([[User talk:Accolturato|disc.]]) 09:32, 1 ago 2022 (CEST)
@[[Utente:Alex brollo|Alex brollo]] o a chi sappia rispondere, abbiate pazienza, ma l'intestazione di pagina si può mettere in automatico? posso intanto trascrivere le pagine senza metterla tanto poi verrà implementata come funzione in automatico? Grazie per la vostra efficienza[[User:Accolturato|Accolturato]] ([[User talk:Accolturato|disc.]]) 09:33, 2 ago 2022 (CEST)
:@[[Utente:Accolturato|Accolturato]], Nononono.... c'è già un semplice automatismo "manuale": metti l'intestazione correttamente in due pagine successiva (la dispari e la pari), poi ad ogni nuova pagina per primissima cosa aziona PostOCR premendo Alt+7: l'automatismo ricopia l'intestazione di due pagine prima con il numero ''giusto!!!''. Prova! '''[[Utente:OrbiliusMagister|<span style="color:orange;">ε</span><span style="color:blue;">Δ</span>]][[Discussioni utente:OrbiliusMagister|<span style="color:brown;">ω</span>]]''' 10:41, 2 ago 2022 (CEST)
::@[[Utente:OrbiliusMagister|OrbiliusMagister]] benissimo provo subito! grazie mille [[User:Accolturato|Accolturato]] ([[User talk:Accolturato|disc.]]) 12:14, 2 ago 2022 (CEST)
::@[[Utente:Accolturato|Accolturato]] postOCR fa anche altre cosette belline.... io premo Alt+7 un sacco di volte per ogni pagina su cui lavoro, e ovviamente è la prima cosa che lancio sulle pagine nuove. come dice Edo.
::Per quanto riguarda le pagine di aiuto, in cui queste cose dovrebbero essere trovate subito... aimè. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 12:17, 2 ago 2022 (CEST)
:::@[[Utente:Alex brollo|Alex brollo]] sì sì, usavo ALt+7 ma evidentemente non facendolo come prima cosa non mi metteva l'intestazione. Adesso invece perfetto. [[User:Accolturato|Accolturato]] ([[User talk:Accolturato|disc.]]) 12:33, 2 ago 2022 (CEST)
::::Se non funziona è anche perché è un automatismo "schizzinoso": se nelle pagine precedenti hai scritto "Rigaintestazione" o RigaIntestazzione" o "RIgaIntestazione" non agisce...
::::Inoltre se scrivi "''<nowiki>{{RigaIntestazione||||3}}¡¿?ç</nowiki>''" l'automatismo ripeterà anche quanto aggiunto per sbaglio.
::::Ecco perché avevo scritto di controllare bene le prime due intestazioni. Tutta esperienza di vita vissuta ^_^' '''[[Utente:OrbiliusMagister|<span style="color:orange;">ε</span><span style="color:blue;">Δ</span>]][[Discussioni utente:OrbiliusMagister|<span style="color:brown;">ω</span>]]''' 13:21, 2 ago 2022 (CEST)
::::: @[[Utente:OrbiliusMagister|OrbiliusMagister]] @[[Utente:Alex brollo|Alex brollo]] Ehm... ci sarebbe anche un'altra cosuccia, un problema (credo) della nota 4 alla pagina
https://it.wikisource.org/wiki/Pagina:Lippi_-_Malmantile_racquistato.pdf/71
nella singola pagina il testo della nota 'Come un tasso' si interrompe a comunemen- mentre in trascrizione ancora prima. L'interruzione cioè nella nota non sembra venir letta/resa efficacemente. [[User:Accolturato|Accolturato]] ([[User talk:Accolturato|disc.]]) 15:15, 2 ago 2022 (CEST)
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Alex brollo
1615
/* Malmantile Racquistato: interessa metterlo? */
wikitext
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== Results of Wiki Loves Folklore 2022 is out! ==
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Hi, Greetings
The winners for '''[[c:Commons:Wiki Loves Folklore 2022|Wiki Loves Folklore 2022]]''' is announced!
We are happy to share with you winning images for this year's edition. This year saw over 8,584 images represented on commons in over 92 countries. Kindly see images '''[[:c:Commons:Wiki Loves Folklore 2022/Winners|here]]'''
Our profound gratitude to all the people who participated and organized local contests and photo walks for this project.
We hope to have you contribute to the campaign next year.
'''Thank you,'''
'''Wiki Loves Folklore International Team'''
--[[User:MediaWiki message delivery|MediaWiki message delivery]] ([[User talk:MediaWiki message delivery|disc.]]) 18:12, 4 lug 2022 (CEST)
</div>
<!-- Messaggio inviato da User:Tiven2240@metawiki usando l'elenco su https://meta.wikimedia.org/w/index.php?title=Distribution_list/Non-Technical_Village_Pumps_distribution_list&oldid=23454230 -->
== Notizie tecniche: 2022-27 ==
<section begin="technews-2022-W27"/><div class="plainlinks">
Ultimo '''[[m:Special:MyLanguage/Tech/News|bollettino tecnico]]''' della comunità tecnica di Wikimedia. Per favore informa gli altri utenti di queste modifiche. Non tutte le modifiche produrranno effetti per te. [[m:Special:MyLanguage/Tech/News/2022/27|Traduzioni]] disponibili.
'''Modifiche di questa settimana'''
* [[File:Octicons-sync.svg|12px|link=|alt=|Elemento ricorrente]] La [[mw:MediaWiki 1.39/wmf.19|nuova versione]] di MediaWiki sarà sulle wiki di prova e MediaWiki.org dal giorno {{#time:j xg|2022-07-05|it}}. Sarà disponibile sulle wiki non-Wikipedia e alcune Wikipedia dal giorno {{#time:j xg|2022-07-06|it}} e sulle altre wiki dal giorno {{#time:j xg|2022-07-07|it}} ([[mw:MediaWiki 1.39/Roadmap|calendario]]).
* [[File:Octicons-sync.svg|12px|link=|alt=|Elemento ricorrente]] A causa di un cambio di database, due gruppi di wiki saranno in modalità di sola lettura per qualche minuto intorno alle 07:00 UTC rispettivamente il {{#time:j xg|2022-07-05|it}} ([https://noc.wikimedia.org/conf/highlight.php?file=dblists/s6.dblist primo gruppo]) e il {{#time:j xg|2022-07-07|it}} ([https://noc.wikimedia.org/conf/highlight.php?file=dblists/s4.dblist secondo gruppo]).
* La funzione beta [[mw:Special:MyLanguage/Help:DiscussionTools|Strumenti di discussione]] sarà aggiornata nel corso di luglio. Le discussioni appariranno in modo diverso. Visualizza in anteprima [[mw:Special:MyLanguage/Talk pages project/Usability/Prototype|alcuni dei cambiamenti proposti]].
* [[File:Octicons-tools.svg|15px|link=|alt=| Elemento avanzato]] La variabile di configurazione JavaScript <bdi lang="zxx" dir="ltr"><code>proofreadpage_source_href</code></bdi> sarà rimossa da <bdi lang="zxx" dir="ltr"><code>[[mw:Special:MyLanguage/Manual:Interface/JavaScript#mw.config|mw.config]]</code></bdi> e sostituita con la variabile <bdi lang="zxx" dir="ltr"><code>prpSourceIndexPage</code></bdi>. Questo cambiamento interessa solo le pagine nel namespace principale di Wikisource. [https://phabricator.wikimedia.org/T309490]
'''''[[m:Special:MyLanguage/Tech/News|Tech news]]''' preparata dai [[m:Special:MyLanguage/Tech/News/Writers|redattori Tech News]] e pubblicata da [[m:Special:MyLanguage/User:MediaWiki message delivery|bot]] • [[m:Special:MyLanguage/Tech/News#contribute|Contribuisci]] • [[m:Special:MyLanguage/Tech/News/2022/27|Traduci]] • [[m:Tech|Chiedi aiuto]] • [[m:Talk:Tech/News|Commenta]] • [[m:Global message delivery/Targets/Tech ambassadors|Sottoscrivi o cancella la sottoscrizione]].''
</div><section end="technews-2022-W27"/>
21:32, 4 lug 2022 (CEST)
<!-- Messaggio inviato da User:Quiddity (WMF)@metawiki usando l'elenco su https://meta.wikimedia.org/w/index.php?title=Global_message_delivery/Targets/Tech_ambassadors&oldid=23466250 -->
== parametro sulla rilettura del mese (I Mille) ==
E se il sottotitolo al capitolo [[Pagina:Garibaldi_-_I_Mille.djvu/69]] lo impostassimo così
{{Ct|f=100%|v=2|L=7px|ITALIA. }}
cioè con larghezza 7 pixel non sarebbe maggiormente fedele?
o è una cosa assolutamente superflua ed inutile?
[[User:Accolturato|Accolturato]] ([[User talk:Accolturato|disc.]]) 17:10, 5 lug 2022 (CEST)
: @[[User:Accolturato|Accolturato]] No, non è assolutamwente inutile. Se è possibile su itwikisource il tentativo è quello di riprodurre fedelmente la formattazione, con l'unico limite del buon senso, e in questo caso non mi sembra che il limite sia superato. Piuttosto, a voler essere MOLTO pignoli, nota che l'originale non ha una spaziatura aumentata prima dell'ultimo carattere, il punto. Si può rimediare, ma forse si oltrepassa il limite.... ;-)
{{Ct|f=100%|v=2|{{type|l=7px|ITALI}}A. }}
In rari casi è un trucco che ho usato (non per la spaziatura di un punto, ma per modificare la formattazione di singole parole all'interno du un testo dentro il tl!Ct) ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 06:22, 7 lug 2022 (CEST)
:@[[Utente:Alex brollo|Alex brollo]] ti ringrazio, come sempre prontissimo e gentilissimo. [[User:Accolturato|Accolturato]] ([[User talk:Accolturato|disc.]]) 12:37, 7 lug 2022 (CEST)
== [[Oreste (Euripide - Romagnoli)/Frammento musicale dell'Oreste]] ==
Salve a tutti. Mi servirebbe una mano (forse più d'una) per trascrivere il testo in oggetto, che ha diverse cose che non riesco a sistemare.
#Prima cosa sono gli spartiti: ce ne sono diversi, sia apparentemente semplici ([[Pagina:Tragedie di Euripide (Romagnoli) V.djvu/274|p 271]], [[Pagina:Tragedie di Euripide (Romagnoli) V.djvu/272|p 267]]) che un po' più complessi causa allineamenti ([[Pagina:Tragedie di Euripide (Romagnoli) V.djvu/278|p 275]]) e anche con testo in verticale ([[Pagina:Tragedie di Euripide (Romagnoli) V.djvu/267|p 264]], [[Pagina:Tragedie di Euripide (Romagnoli) V.djvu/268|265]], [[Pagina:Tragedie di Euripide (Romagnoli) V.djvu/269|266]]).
#A pagina [[Pagina:Tragedie di Euripide (Romagnoli) V.djvu/266|263]] e [[Pagina:Tragedie di Euripide (Romagnoli) V.djvu/267|264]] ci sono delle tabelle (spartiti antichi) con problemi di allineamento tra righe diverse (in più, con testo greco) che non sono sicuro di come affrontare.
#A pagina [[Pagina:Tragedie di Euripide (Romagnoli) V.djvu/274|271]] e [[Pagina:Tragedie di Euripide (Romagnoli) V.djvu/276|273]] ci sono due tabelle/immagini che non so interpretare con precisione e quindi non sono sicuro come trascrivere.
#Per di più, la seconda si trova in cima ad una pagina, in mezzo ad un paragrafo: come si agisce in questi casi?
#In [[Pagina:Tragedie di Euripide (Romagnoli) V.djvu/269|questa pagina]] c'è una nota di cui non sono riuscito ad individuare la posizione nel testo.
#Nella nota in [[Pagina:Tragedie di Euripide (Romagnoli) V.djvu/272|questa pagina]] c'è un simbolo che potrebbe essere un Π girato di 90°: c'è un modo di scriverlo senza ricorrere ad un'immagine?
#A pagina [[Pagina:Tragedie di Euripide (Romagnoli) V.djvu/277|274]] e [[Pagina:Tragedie di Euripide (Romagnoli) V.djvu/271|268]] c'è del testo greco piuttosto lungo per trascrivere il quale servirebbe qualcuno che conosca il greco.
Riusciamo a lavorarci insieme? [[User:Dr Zimbu|Dr Zimbu]] ([[User talk:Dr Zimbu|disc.]]) 17:09, 7 lug 2022 (CEST)
:@[[Utente:Dr Zimbu|Dr Zimbu]] Orpo... un bell'intrico di sfide. Forse posso fare qualcosa per gli allineamenti verticali, ma per gli spartiti occorre la manina di qualcuno che conosca l'estensione score e Lilypond. Per le pagine con testo verticale, direi che prima si deve ottenere lo spartito, poi si può tentare di aggiungere il testo verticale.
:Per il problema 5 direi di appiccicare la nota al secondo testo verticale, sopra il segno x a cui si riferisce la nota.
:In generale, si potrebbe considerare l'ipotesi di risolvere vari casi ''utilizzando semplicemente delle immagini''.... non è elegantissimo, ma la adotterei almeno come soluzione provvisoria. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 00:07, 8 lug 2022 (CEST)
::Ciao {{Ping|Dr Zimbu}}. Testo complesso... Dico la mia seguendo il tuo elenco:
<ol>
<li> Come dice {{Ping|Alex brollo}}, si sta sperimentando la resa degli spartiti con Lilypond. Se la comunità è d'accordo, propongo di creare una categoria del tipo [[:Categoria:Testo greco da controllare]] in modo da tenere traccia di queste pagine;</li>
<li> Qui serve qualche esperto di tabelle: non dovrebbe essere molto complesso, fra me e Alex, dovremmo riuscire a risolvere il problema ;-)</li>
<li> La tabella in se per se non è complicata: l'unica perplessità che ho riguarda le note scritte a cavallo delle linee verticali in fondo alla tabella. Provo a studiare la resa.</li>
<li value=7> ti consiglio di inserire la categoria [[:Categoria:Testo greco da controllare]], monitorata periodicamente dai nostri esperti di greco ;-)</li>
</ol> --[[User:Paperoastro|Paperoastro]] ([[User talk:Paperoastro|disc.]]) 15:53, 8 lug 2022 (CEST)
:@[[Utente:Dr Zimbu|Dr Zimbu]] Pagine 274 e 276 grossolanamente sistemate, con grande sudore (rinnovo la raccomandazione, finito l'esercizio, di inserire un semplice ritaglio dell'immagine della pagina e bon; ma l'esercizio è stato comunque utile).
:Invece, segnalo che è stato creato {{tl|Spartito da controllare}}, del tutto analogo a {{tl|Greco da controllare}}, alimenta la categoria [[:Categoria:Spartito da controllare]]. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 10:36, 10 lug 2022 (CEST)
::Grazie mille (ho fatto solo una piccola modifica a pagina 274)--[[User:Dr Zimbu|Dr Zimbu]] ([[User talk:Dr Zimbu|disc.]]) 11:56, 10 lug 2022 (CEST)
:::@[[Utente:Dr Zimbu|Dr Zimbu]], rieccomi presente! Per il greco darò una bella passata e almeno quello lo risolverò rapidamente...
:::Per gli spartiti musicali è invece un'altra questione: dopo anni di attesa l'estensione è arrivata, ma lo studio dell'estensione è improbo: mi arrabatterò tra copincollaggi di esempi già svolti e pagine di manuale, ma la sfida è per me enorme. La notazione musicale greca antica con le lettere inclinate è presente [https://unicode-table.com/en/blocks/ancient-greek-musical-notation/ in una nicchia nascosta dei vari piani di Unicode], ora devo capire come inserirla. Ci provo ma un po' alla volta e con calma. - '''[[Utente:OrbiliusMagister|<span style="color:orange;">ε</span><span style="color:blue;">Δ</span>]][[Discussioni utente:OrbiliusMagister|<span style="color:brown;">ω</span>]]''' 10:04, 18 lug 2022 (CEST)
== Tip per i testi teatrali ==
Una delle più vecchie convenzioni di itwikisource è la formattazione dei testi teatrali, con l'uso del markup punto e virgola iniziale per i personaggi e dei due punti per le battute. Risale al periodo precedente il proofreading, e non sembrava più compatibile con il nuovo stile di trascrizione, che tenta di riprodurre la formattazione della fonte.
La genialata della introduzione delle sottopagine styles.css delle pagine Indice permette di ripescare questa onorata convenzione ma di ''adattarla alla formattazione della fonte'', con un risultato ''semplice'' anche se non ''facile''. E' in corso una sperimentazione su [[Indice:D'Annunzio - La figlia di Iorio.djvu]], dopo Match and Split del testo ns0 originale, inserito nel 2010. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 23:30, 7 lug 2022 (CEST)
== Sono aperte le registrazioni alla itWikiCon 2022! ==
[[File:ItWikiCon_Verbania_2022_candidacy_logo.svg|thumb|250px|Il logo di itWikiCon Verbania 2022]]
Ciao a tutti. <br />
Da venerdì 30 settembre a domenica 2 ottobre 2022, avrà luogo la itWikiCon. <br />
Dopo pause e pandemie varie l'evento sarà di nuovo in presenza e si svolgerà a [[Verbania]].
La registrazione si può fare a '''[https://2022.itwikicon.org/ questo link]'''.
Wikimedia Italia e Wikimedia CH hanno costituito un fondo per l'erogazione di borse di partecipazione per sostenere i costi di partecipazione all'evento. La richiesta di una borsa viene fatta tramite il modulo di registrazione.
Per chi richiede una borsa di partecipazione il termine ultimo per completare la registrazione è il 30 agosto, per chi non richiede una borsa il termine è invece il 18 settembre.
Il programma, ancora in costruzione, è disponibile su meta: [[:meta:ItWikiCon/2022/Programma|ItWikiCon/2022/Programma]]<br/>
Per qualsiasi domanda potete scrivere qui, oppure sulla pagina di discussione su meta.
Grazie a tutti e vi aspettiamo numerosi e pieni di idee e curiosità!
Gli organizzatori <br />
[[User:Civvì]], [[User:Yiyi]], [[User:CristianNX]], [[User:Superchilum]], [[User:FrangeCe]], [[User:Valerio Bozzolan]], [[User:Hitrandil]] [[User:Civvì|Civvì]] ([[User talk:Civvì|disc.]]) 21:27, 10 lug 2022 (CEST)
:Mi sono registrato e parteciperò. - '''[[Utente:OrbiliusMagister|<span style="color:orange;">ε</span><span style="color:blue;">Δ</span>]][[Discussioni utente:OrbiliusMagister|<span style="color:brown;">ω</span>]]''' 06:56, 21 lug 2022 (CEST)
== Notizie tecniche: 2022-28 ==
<section begin="technews-2022-W28"/><div class="plainlinks">
Ultimo '''[[m:Special:MyLanguage/Tech/News|bollettino tecnico]]''' della comunità tecnica di Wikimedia. Per favore informa gli altri utenti di queste modifiche. Non tutte le modifiche produrranno effetti per te. [[m:Special:MyLanguage/Tech/News/2022/28|Traduzioni]] disponibili.
'''Modifiche recenti'''
* L'[[mw:Special:MyLanguage/Reading/Web/Desktop Improvements|aspetto Vector 2022]] mostra ora il titolo delle pagine sopra le linguette "Discussione", "Leggi", "Modifica", "Cronologia", "Altro" e simili. Leggi [[mw:Special:MyLanguage/Reading/Web/Desktop Improvements/Updates#Page title/tabs switch|maggiori informazioni]]. [https://phabricator.wikimedia.org/T303549]
* [[File:Octicons-tools.svg|15px|link=|alt=|Elemento avanzato]] È ora possibile visualizzare la maggior parte delle impostazioni di configurazione di un wiki e confrontarle con quelle di un altro wiki configurato diversamente. Ad esempio, è possibile visualizzare sia le [https://noc.wikimedia.org/wiki.php?wiki=jawiktionary impostazioni del Wikizionario giapponese] sia le [https://noc.wikimedia.org/wiki.php?wiki=eswiki&compare=eowiki differenze di configurazione fra la Wikipedia spagnola e quella in esperanto]. Le varie comunità locali possono [[m:Special:MyLanguage/Requesting_wiki_configuration_changes|discutere e proporre cambiamenti]] alle impostazioni del proprio wiki. I dettagli di ciascuna impostazione possono essere trovati [[mw:Special:Search|con una ricerca su MediaWiki.org]]. [https://phabricator.wikimedia.org/T308932]
*La funzione IP Info del team Anti-Harassment Tools [[m:Special:MyLanguage/IP Editing: Privacy Enhancement and Abuse Mitigation/IP Info feature#May|è diventata di recente]] una [[Special:Preferences#mw-prefsection-betafeatures|funzione beta su tutti i wiki]]. Gli utenti che combattono il vandalismo la possono usare per accedere a informazioni relative agli indirizzi IP. Leggi [[m:Special:MyLanguage/IP Editing: Privacy Enhancement and Abuse Mitigation/IP Info feature#April|maggiori informazioni sulle modalità di utilizzo dello strumento]] e lascia un commento cliccando sul link presente all'interno dello strumento stesso.
'''Modifiche di questa settimana'''
* Non ci saranno nuove versioni di MediaWiki questa settimana.
* [[File:Octicons-sync.svg|12px|link=|alt=|Elemento ricorrente]] Il {{#time:j xg|2022-07-12|it}} alle 07:00 UTC [https://noc.wikimedia.org/conf/highlight.php?file=dblists/s3.dblist alcuni wiki] saranno in modalità di sola lettura per alcuni minuti a causa di un cambio di database.
'''Modifiche future'''
* La funzione beta [[mw:Special:MyLanguage/Help:DiscussionTools|Strumenti di discussione]] sarà aggiornata nel corso di luglio. Le discussioni appariranno in modo diverso. Visualizza in anteprima [[mw:Special:MyLanguage/Talk pages project/Usability/Prototype|alcuni dei cambiamenti proposti]].
'''''[[m:Special:MyLanguage/Tech/News|Tech news]]''' preparata dai [[m:Special:MyLanguage/Tech/News/Writers|redattori Tech News]] e pubblicata da [[m:Special:MyLanguage/User:MediaWiki message delivery|bot]] • [[m:Special:MyLanguage/Tech/News#contribute|Contribuisci]] • [[m:Special:MyLanguage/Tech/News/2022/28|Traduci]] • [[m:Tech|Chiedi aiuto]] • [[m:Talk:Tech/News|Commenta]] • [[m:Global message delivery/Targets/Tech ambassadors|Sottoscrivi o cancella la sottoscrizione]].''
</div><section end="technews-2022-W28"/>
21:24, 11 lug 2022 (CEST)
<!-- Messaggio inviato da User:Quiddity (WMF)@metawiki usando l'elenco su https://meta.wikimedia.org/w/index.php?title=Global_message_delivery/Targets/Tech_ambassadors&oldid=23502519 -->
== Proponi delle dichiarazioni per la bussola elettorale del 2022 ==
<section begin="announcement-content" />
:''[[m:Special:MyLanguage/Wikimedia Foundation elections/2022/Announcement/Propose statements for the 2022 Election Compass| Puoi trovare questo messaggio tradotto in altre lingue su Meta-wiki.]]''
:''<div class="plainlinks">[[m:Special:MyLanguage/Wikimedia Foundation elections/2022/Announcement/Propose statements for the 2022 Election Compass|{{int:interlanguage-link-mul}}]] • [https://meta.wikimedia.org/w/index.php?title=Special:Translate&group=page-{{urlencode:Wikimedia Foundation elections/2022/Announcement/Propose statements for the 2022 Election Compass}}&language=&action=page&filter= {{int:please-translate}}]</div>''
Ciao a tutti,
I volontari sono [[m:Special:MyLanguage/Wikimedia_Foundation_elections/2022/Community_Voting/Election_Compass|invitati a proporre delle dichiarazioni da utilizzare nella bussola elettorale]] per le [[m:Special:MyLanguage/Wikimedia Foundation elections/2022|elezioni del Board of Trustees del 2022]].
Una bussola elettorale è uno strumento nato per aiutare gli elettori a selezionare quei candidati che meglio si conformano alle loro convinzioni e opinioni. I membri della comunità proporranno delle dichiarazioni a cui i candidati risponderanno utilizzando una scala Lickert (d'accordo/neutrale/in disaccordo). Le risposte dei candidati a queste dichiarazioni verranno caricate nella bussola elettorale. Gli elettori utilizzeranno lo strumento inserendo le proprie risposte alle dichiarazioni (d'accordo/neutrale/in disaccordo). I risultati mostreranno quei candidati che meglio si allineano alle convinzioni e ai punti di vista dell'elettore.
{| class="wikitable mw-collapsible mw-collapsed"
|-
! colspan=3 | Ecco il calendario della bussola elettorale
|-
|
'''8 - 20 luglio''': I volontari propongono le dichiarazioni per la bussola elettorale
'''21 - 22 luglio''': Il Comitato elettorale rivede le dichiarazioni, assicurandosi che siano chiare, e rimuovendo quelle fuori tema
'''23 luglio - 1º agosto''': I volontari votano le dichiarazioni
'''2 - 4 agosto''': Il Comitato elettorale sceglie le 15 dichiarazioni più votate
'''5 - 12 agosto''': I candidati danno il proprio parere sulle dichiarazioni
'''15 agosto''': La bussola elettorale viene aperta all'utilizzo degli elettori al fine di aiutarli nella scelta del voto
|}
Il Comitato elettorale sceglierà le 15 dichiarazioni più votate all'inizio di agosto. Il Comitato elettorale supervisionerà l'intero processo, supportato dal team Movement Strategy and Governance. MSG si assicurerà che le domande siano chiare, che non vi siano duplicati, refusi, o qualsiasi altro problema.
Cordiali saluti,
Movement Strategy and Governance
''Questo messaggio è stato inviato per conto della Task Force per la selezione del Board e del Comitato Elettorale''<br /><section end="announcement-content" /> [[User:Superpes15|Superpes15]] ([[User talk:Superpes15|disc.]]) 10:25, 13 lug 2022 (CEST)
:Sono umiliato.... mi sento anziano e asociale. :-( [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 15:42, 14 lug 2022 (CEST)
{{ping|Alex brollo}} Come ti capisco ... [[User:Lagrande|Lagrande]] ([[User talk:Lagrande|disc.]]) 13:24, 15 lug 2022 (CEST)
== Piano nazionale di digitalizzazione del Ministero della Cultura ==
Non so se è già stato segnalato da altre parti, segnalo che una settimana fa è stato ufficialmente pubblicato il Piano Nazionale di Digitalizzazione (PND) del Ministero della Cultura
[https://digitallibrary.cultura.gov.it/notizie/il-pnd-e-ufficialmente-on-line/ qui]. Questo PND ha lo scopo di "promuovere e organizzare il processo di trasformazione digitale nel quinquennio 2022-2026." Più precisamente [https://partecipa.gov.it/uploads/decidim/attachment/file/68/M1C3_1.1.1_ReportFinale_Piano_nazionale_di_digitalizzazione_del_patrimonio_culturale.pdf qua] viene scritto che alla consultazione legata a questo PND hanno partecipato anche "volontari di Wikipedia e progetti Wikimedia".
Non so quanto voi ritenete che questo PND possa essere rilevante per le attività di Wikisource... [[User:Myron Aub|Myron Aub]] ([[User talk:Myron Aub|disc.]]) 19:30, 15 lug 2022 (CEST)
== [[Poesie (Campanella, 1915)]] ==
'''Riletta!''' ma.... c'è dentro un testo latino: [[Ecloga in principis Galliarum Delphini admirandam nativitatem]], a cui ho attribuito uno stravagante SAL 0%, nonostante non sia malaccio e sia visualizzata e esportabile. Se trovo il coraggio, cercherò di portare a level 3 le pagine da cui il testo è ricavato, questo: [[:la:Ecloga in principis Galliarum Delphini admirandam nativitatem]]. Vi risparmio la descrizione di cosa c'è dietro questa stranezza... è un progetto ormai datato, ne parlavamo un paio di anni fa. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 09:58, 16 lug 2022 (CEST)
: sistemate le cose, adesso la pagina (nonostante le complicazioni) è SAL 75%. --[[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 06:50, 17 lug 2022 (CEST)
:: {{ping|Candalua}} Via bot, il testo è stato allineato con quello sorgente di la.wikisource, compreso il SAL ma... il risultato è un messaggio un po' buffo: "Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. Il testo è stato caricato automaticamente da la.wikisource.org. '''Si prega di non modificare questa pagina! Tu puoi farlo'''." Esempio in [[Pagina:Campanella, Tommaso – Poesie, 1915 – BEIC 1777758.djvu/201|questa pagina]]. --[[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 09:43, 17 lug 2022 (CEST)
:::[[User:Alex brollo|Alex brollo]]: ho fatto in modo che il messaggio dell'allineatore sovrascriva l'altro. [[User:Candalua|Can da Lua]] ([[User talk:Candalua|disc.]]) 11:46, 21 lug 2022 (CEST)
== Notizie tecniche: 2022-29 ==
<section begin="technews-2022-W29"/><div class="plainlinks">
Ultimo '''[[m:Special:MyLanguage/Tech/News|bollettino tecnico]]''' della comunità tecnica di Wikimedia. Per favore informa gli altri utenti di queste modifiche. Non tutte le modifiche produrranno effetti per te. [[m:Special:MyLanguage/Tech/News/2022/29|Traduzioni]] disponibili.
'''Problemi'''
* Dalla settimana scorsa non appare più il link a [[mw:Special:MyLanguage/Extension:NearbyPages|Speciale:NelleVicinanze]] sulla versione mobile. Sarà ripristinato nel corso di questa settimana. [https://phabricator.wikimedia.org/T312864]
'''Modifiche di questa settimana'''
* [[File:Octicons-sync.svg|12px|link=|alt=|Elemento ricorrente]] La [[mw:MediaWiki 1.39/wmf.21|nuova versione]] di MediaWiki sarà sulle wiki di prova e MediaWiki.org dal giorno {{#time:j xg|2022-07-19|it}}. Sarà disponibile sulle wiki non-Wikipedia e alcune Wikipedia dal giorno {{#time:j xg|2022-07-20|it}} e sulle altre wiki dal giorno {{#time:j xg|2022-07-21|it}} ([[mw:MediaWiki 1.39/Roadmap|calendario]]).
'''Modifiche future'''
* Il [[mw:Technical_decision_making/Forum|Technical Decision Forum]] è in cerca di [[mw:Technical_decision_making/Community_representation|rappresentanti della comunità]]. Scrivi su wiki o invia una mail a <span class="mw-content-ltr" lang="en" dir="ltr">TDFSupport@wikimedia.org</span> entro il 12 agosto per candidarti.
'''''[[m:Special:MyLanguage/Tech/News|Tech news]]''' preparate dai [[m:Special:MyLanguage/Tech/News/Writers|redattori Tech News]] e pubblicate dai [[m:Special:MyLanguage/User:MediaWiki message delivery|bot]] • [[m:Special:MyLanguage/Tech/News#contribute|Contribuisci]] • [[m:Special:MyLanguage/Tech/News/2022/29|Traduci]] • [[m:Tech|Ottieni aiuto]] • [[m:Talk:Tech/News|Dai la tua opinione]] • [[m:Global message delivery/Targets/Tech ambassadors|Iscriviti o disiscriviti]].''
</div><section end="technews-2022-W29"/>
00:59, 19 lug 2022 (CEST)
<!-- Messaggio inviato da User:Quiddity (WMF)@metawiki usando l'elenco su https://meta.wikimedia.org/w/index.php?title=Global_message_delivery/Targets/Tech_ambassadors&oldid=23517957 -->
== Opere e edizioni: problemi wikidata ==
@[[Utente:Candalua|Candalua]] Dopo una gentile spintarella di Edo, ho ripreso un po' in mano la terribile questione della gestione opere-edizioni su wikidata. Al momento l'unico mio contributo è la creazione di [[Aiuto:Namespace Opera]], un semplice redirect a [[Wikisource:Opera-Edizione]]. Così ho scoperto/riscoperto i due template {{tl|Edizione}} e {{tl|Sottopagina}}. Un magnifico sistema funzionante... ma... al momento la nostra "centrate dati" locale è la pagina Indice, mentre nella base dati wikidata è la pagina principale ns0. Il che mi preoccupa, perchè nel caso che la pagina Indice rimandi a più pagine principali ns0, le cose si sconfinferano.
tutto andrebbe al suo posto se Indice venisse rivalutato su wikidata, diventando pagina sitelink. Ma non ho idea se questa soluzione sia praticabile, sensata, condivisibile. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 11:52, 20 lug 2022 (CEST)
:Infatti pensandoci meglio c'è subito un intoppo.... in ns0 è estremamente probabile che il testo sia riferibile a uno specifico autore, in nsIndice non è detto, ci sono numerosi casi di antologie, e nei meccanismi di nsIndice al momento non c'è modo di attribuire brani diversi ai rispettivi autori. @[[utente:Candalua|candalua]]: sono rimasto piacevolmente sorpreso per il fatto che i parametri base di {{tl|Sottopagina}} sono identici a quelli di {{tl|IncludiIntestazione}}, perfetto! Potrevve però capitare di sentire la mancanza del parametro opzionale autore, raramente è utile. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 12:06, 21 lug 2022 (CEST)
== Più gelato... ehm, eis per tutti! ==
Cari amici,
desidero publicizzare il fatto che il percorso iniziato a metà maggio per diffondere ''eis'' (edit-in-sequence) in tutte le wikisource è in fase di avanzamento sempre più serio: alla pagina [[phab:T308098#8008230|⚓ T308098 Integrate edit-in-sequence inside ProofreadPage]] la timeline, e alla pagina [[mw:Extension:Proofread_Page/Edit-in-Sequence|Extension:Proofread Page/Edit-in-Sequence - MediaWiki]] la discussione tra gli sviluppatori.
Penso sia motivo di orgoglio per @[[Utente:Alex brollo|Alex brollo]] e per la comunità italiana vedere che le grandi idee di Alex cominciano a essere recepite! '''[[Utente:OrbiliusMagister|<span style="color:orange;">ε</span><span style="color:blue;">Δ</span>]][[Discussioni utente:OrbiliusMagister|<span style="color:brown;">ω</span>]]''' 11:11, 21 lug 2022 (CEST)
:@[[Utente:OrbiliusMagister|OrbiliusMagister]] Altrochè. :-) Grazie anche a voi, che avete a lungo avuto la pazienza di sperimentare! [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 11:58, 21 lug 2022 (CEST)
::uau! (scusate la mia assenza, mi sono impelagato in un progetto esterno che mi assorbirà per almeno un anno...) --[[User:.mau.|.mau.]] ([[User talk:.mau.|disc.]]) 22:07, 22 lug 2022 (CEST)
:::È da anni che uso eis e finalmente vedo che è apprezzato come si deve. Ma non ci voleva tutto questo tempo per capirlo! Sarebbe ora che le realizzazioni di Alex (non c'è solo eis) trovassero la giusta strada per implementazione di default! Quanto a me, sono impegnato a recuperare una pesante operazione al cuore e soprattutto sono crollato "con la testa", mi è rimasta poca voglia di lavorare, passo il tempo a leggere e mi è scoppiata un'afasia per cui devo cercare nel cranio le parole più semplici. Se riappaio sarà fra molto e non è detto che sia una cosa valida. Buona estate. [[User:Silvio Gallio|Silvio Gallio]] ([[User talk:Silvio Gallio|disc.]]) 11:27, 23 lug 2022 (CEST)
::::@[[Utente:Silvio Gallio|Silvio Gallio]] Giusto te volevo ringraziare particolarmente, per i tuoi suggerimenti.... ma non sono mica riuscito a implementarli tutti (qualcuno però sì). Rimettiti bene e presto, che sentiamo la tua mancanza.
:::: PS: sembra che ci sia una relazione fra ferrovie e l'enorme incendio sul Carso... questione di ceppi frenanti. Ma probabilmente la cosa non ti è sfuggita. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 00:40, 24 lug 2022 (CEST)
{{+1}} :) --'''[[Utente:Xavier121|<span style="color:orange;">X</span><span style="color:black;">avier</span>]][[Discussioni_utente:Xavier121|<span style="color:orange;">1</span><span style="color:black;">21</span>]]''' 20:36, 26 lug 2022 (CEST)
== Interfaccia desktop: larghezza del contenuto ==
Ciao,
vorrei richiamare la vostra attenzione sul task [[phab:T311607|T311607]]. Dovrebbe essere stata risolta la problematica della larghezza del contenuto nel namespace principale su Wikisource. Grazie per la vostra precedente segnalazione.
Buona giornata,--[[User:Patafisik (WMF)|Patafisik (WMF)]] ([[User talk:Patafisik (WMF)|disc.]]) 11:51, 25 lug 2022 (CEST)
== Parliamo dei miglioramenti all'interfaccia desktop ==
Ciao!
Hai notato che alcuni wiki hanno un'[[mw:Special:MyLanguage/Reading/Web/Desktop_Improvements|interfaccia desktop diversa]], tra cui Wikisource in arabo e in polacco? Non sei curioso di sapere che piani abbiamo al riguardo? Magari hai domande o idee sul design o su questioni tecniche?
Partecipa a una riunione online col team che sta lavorando a questi miglioramenti! La riunione si terrà il '''26 luglio 2022 alle [https://www.timeanddate.com/worldclock/fixedtime.html?iso=20220726T1200 12:00 UTC] e alle [https://www.timeanddate.com/worldclock/fixedtime.html?iso=20220726T1900 19:00 UTC]''' su Zoom. '''[https://wikimedia.zoom.us/j/5304280674 Clicca qui per partecipare]'''. ID dell'incontro: 5304280674 [https://wikimedia.zoom.us/u/kc2hamfYz9 Numero d'accesso a seconda del tuo Paese]
'''Programma'''
* Aggiornamenti sugli ultimi sviluppi
* Domande e risposte, discussione
'''Formato'''
La riunione non sarà registrata né trasmessa in streaming. Le note saranno prese in un file di [https://docs.google.com/document/d/1G4tfss-JBVxyZMxGlOj5MCBhOO-0sLekquFoa2XiQb8/edit# Google Docs]. L'host della riunione sarà [[mw:User:OVasileva_(WMF)|Olga Vasileva]] (manager del team). La parte introduttiva si terrà in inglese.
Saremo in grado di rispondere a domande in inglese e, solamente al primo meeting, in italiano e francese. Se vuoi fare domande in anticipo, scrivile nella [[mw:Talk:Reading/Web/Desktop_Improvements|pagina di discussione]] o inviale a sgrabarczuk@wikimedia.org.
A questo incontro si applicano sia [[foundation:Friendly_space_policy|Politica per gli spazi amichevoli]] che il [[mw:Special:MyLanguage/Code_of_Conduct|Codice di condotta]] per gli spazi tecnici di Wikimedia. Zoom non è soggetto alla [[foundation:Privacy_policy|Informativa sulla privacy di WMF]].
Speriamo che parteciperai!--[[User:Patafisik (WMF)|Patafisik (WMF)]] ([[User talk:Patafisik (WMF)|disc.]]) 17:32, 25 lug 2022 (CEST)
<gallery mode="packed">
File:WP20Symbols community1.svg|
File:WP20 Symbol knowledge transfer.svg|
File:Wikipedia20 symbol community.svg|
File:WP20Symbols_MediaWiki.svg|
</gallery>
== Discutiamo dei miglioramenti all'interfaccia desktop ==
[[File:Vector 2022 showing language menu with a blue menu trigger and blue menu items 01.jpg|thumb]]
Partecipa a una riunione online col team che sta lavorando a [[mw:Reading/Web/Desktop Improvements/it|questi miglioramenti]]! La riunione si terrà il '''26 luglio 2022 at [https://www.timeanddate.com/worldclock/fixedtime.html?iso=20220726T1200 12:00 UTC] and [https://www.timeanddate.com/worldclock/fixedtime.html?iso=20220726T1900 19:00 UTC]''' su Zoom. '''[https://wikimedia.zoom.us/j/5304280674 Clicca qui per partecipare]'''. ID dell'incontro: 5304280674. [https://wikimedia.zoom.us/u/kc2hamfYz9 Numero d'accesso a seconda del tuo Paese].
[[mw:Reading/Web/Desktop Improvements/Updates/Talk to Web/it|Per saperne di più]]. Speriamo che parteciperai! [[User:SGrabarczuk (WMF)|SGrabarczuk (WMF)]] ([[User talk:SGrabarczuk (WMF)|msg]]) 18:32, 25 lug 2022 (CEST)
<!-- Messaggio inviato da User:SGrabarczuk (WMF)@metawiki usando l'elenco su https://meta.wikimedia.org/w/index.php?title=User:SGrabarczuk_(WMF)/sandbox/MM/It_fallback&oldid=23142194 -->
== Notizie tecniche: 2022-30 ==
<section begin="technews-2022-W30"/><div class="plainlinks">
Ultimo '''[[m:Special:MyLanguage/Tech/News|bollettino tecnico]]''' della comunità tecnica di Wikimedia. Per favore informa gli altri utenti di queste modifiche. Non tutte le modifiche produrranno effetti per te. [[m:Special:MyLanguage/Tech/News/2022/30|Traduzioni]] disponibili.
'''Modifiche recenti'''
* Adesso i portali <span class="mw-content-ltr" lang="en" dir="ltr">[https://www.wikibooks.org/ www.wikibooks.org]</span> e <span class="mw-content-ltr" lang="en" dir="ltr">[https://www.wikiquote.org/ www.wikiquote.org]</span> si aggiornano con un sistema di aggiornamento automatico. Altri [[m:Project_portals|portali]] cominceranno a usare lo stesso sistema nei prossimi mesi. [https://phabricator.wikimedia.org/T273179]
'''Problemi'''
* La settimana scorsa alcuni wiki sono stati in modalità di sola lettura per alcuni minuti a causa di un cambio di emergenza del loro database principale ([https://noc.wikimedia.org/conf/highlight.php?file=dblists/s7.dblist elenco dei wiki]). [https://phabricator.wikimedia.org/T313383]
'''Modifiche di questa settimana'''
* [[File:Octicons-sync.svg|12px|link=|alt=|Elemento ricorrente]] La [[mw:MediaWiki 1.39/wmf.22|nuova versione]] di MediaWiki sarà sulle wiki di prova e MediaWiki.org dal giorno {{#time:j xg|2022-07-26|it}}. Sarà disponibile sulle wiki non-Wikipedia e alcune Wikipedia dal giorno {{#time:j xg|2022-07-27|it}} e sulle altre wiki dal giorno {{#time:j xg|2022-07-28|it}} ([[mw:MediaWiki 1.39/Roadmap|calendario]]).
* L'icona che appare accanto ai collegamenti esterni nelle skin Vector classico e Vector 2022 cambierà leggermente. La nuova icona sarà più semplice e più riconoscibile sugli schermi a bassa fedeltà. [https://phabricator.wikimedia.org/T261391]
* D'ora in poi sulle pagine utente gli amministratori visualizzeranno i pulsanti "{{int:changeblockip}}" e "{{int:unblockip}}" al posto del pulsante "{{int:blockip}}" quando l'utente è già bloccato. [https://phabricator.wikimedia.org/T308570]
'''Incontri futuri'''
* Il prossimo [[mw:Special:MyLanguage/Reading/Web/Desktop Improvements/Updates/Talk to Web|incontro aperto al pubblico]] dedicato all'aspetto Vector (2022) si terrà domani (26 luglio).
'''''[[m:Special:MyLanguage/Tech/News|Tech news]]''' preparata dai [[m:Special:MyLanguage/Tech/News/Writers|redattori Tech News]] e pubblicata da [[m:Special:MyLanguage/User:MediaWiki message delivery|bot]] • [[m:Special:MyLanguage/Tech/News#contribute|Contribuisci]] • [[m:Special:MyLanguage/Tech/News/2022/30|Traduci]] • [[m:Tech|Chiedi aiuto]] • [[m:Talk:Tech/News|Commenta]] • [[m:Global message delivery/Targets/Tech ambassadors|Sottoscrivi o cancella la sottoscrizione]].''
</div><section end="technews-2022-W30"/>
21:27, 25 lug 2022 (CEST)
<!-- Messaggio inviato da User:Quiddity (WMF)@metawiki usando l'elenco su https://meta.wikimedia.org/w/index.php?title=Global_message_delivery/Targets/Tech_ambassadors&oldid=23545370 -->
== Storia triste: siamo nel guado ==
@[[utente:Isabelawliet|Isabelawliet]] Accogliendo l'invito della Biblioteca di Trento, sto cercando di aiutare chi se ne occupa del caricamento su Commons, e poi su wikisource, di alcuni semplici testi (narrativa di [[Autore:Giulia Turco Turcati Lazzari|Jacopo Turco]], che come sa chiunque, meno io, è una donna...), partendo dai file dei testi correttamente caricati su Internet Archive. Testo di prova: [[:File:Turco - La fanciulla straniera.djvu]].
Ne sono successe di tutti i colori.
1. tentativo con IA Upload, prima versione del file: belle immagini, strato OCR assente :-(
2. tentativo di conversione del file pdf di internet archive con pdf2djvu, seconda versione del file: strato testo OK, immagini veramente brutte :-(
3. ripiego su ABBYY FineReader partendo dalle immagini jp2 di Internet Archive: finalmente ok, ma è una soluzione impraticabile per gli utenti generali.
Che fare? forse la soluzione potrebbe essere: rinunciare allo strato ocr, utilizzare dei file di sola immagine (a questo punto, irrilevante che siano djvu o pdf) e utilizzare di routine i tool per ottenere l'OCR al volo, pagina per pagina. Un'altra soluzione, ma per nulla facile e comunque fuori della portata dell'utente generale: usare i file di sole immagini e caricare sulle pagine, in qualche modo, il testo derivato dai file ocr di internet Archive. Serve un'elaborazione dei file con python ed è comodo utilizzare un bot.
Ovviamente gran parte delle pagine di aiuto esistenti sono inutilizzabili.
Che famo? [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 09:20, 27 lug 2022 (CEST)
:Ciao {{ping|Alex brollo}}. Sotto eis ho usato più di una volta il tool di Google per l'OCR con buoni risultati. Secondo me si potrebbe benissimo caricare il pdf (o djvu) senza strato di testo e usare il tool, soprattutto se le immagini sono di buona qualità. Penso sia il sistema più semplice e alla portata degli utenti ''non smanettoni''. --[[User:Paperoastro|Paperoastro]] ([[User talk:Paperoastro|disc.]]) 09:41, 27 lug 2022 (CEST)
:: Sono d'accordo, in effetti potrebbe essere un interessante test di prova per i ''nuovi'' che possono cimentarsi coi nostri tool senza farsi troppi problemi e seguire un percorso di trascrizione lineare: caricamento immagini - eis - tool OCR - salvataggio grezzo (formattazione assente o minima) - trascrizione (formattazione pesante) - rilettura. '''[[Utente:Xavier121|<span style="color:orange;">X</span><span style="color:black;">avier</span>]][[Discussioni_utente:Xavier121|<span style="color:orange;">1</span><span style="color:black;">21</span>]]''' 16:43, 31 lug 2022 (CEST)
:::@[[Utente:Xavier121|Xavier121]] purtroppo c'è un intoppo serio: ho l'impressione che il caricamento diretto dei pdf internet archive, che sono facili da caricare, alle volte produca immagini della pagina subottimali, e questo ostacola sia la rilettura che l'interpretazione OCR. dovrebbe dipendere da qualche settaggio interno del pdf, che determina una risoluzione immagine insufficiente in estrazione di default.... il pdf è un formato abbastanza odioso. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 12:24, 2 ago 2022 (CEST)
== Malmantile Racquistato: interessa metterlo? ==
Salve a tutti,
mi sono imbattuto per caso nel curioso nome "Malmantile Racquistato" e ho visto che, benchè censito sotto l'autore, non sia presente in wikisource.
Ho scoperto che pare essere un testo di una certa "importanza", per chi fosse curioso
https://it.wikipedia.org/wiki/Il_Malmantile_racquistato
Su archive.org è presente:
https://archive.org/details/ilmalmantileracq00lippuoft/mode/2up
Secondo voi può valere la pena inserirlo o metterlo in una eventuale (se esistente) lista di prossimi inserimenti? [[User:Accolturato|Accolturato]] ([[User talk:Accolturato|disc.]]) 13:17, 27 lug 2022 (CEST)
:@[[Utente:Accolturato|Accolturato]] Lascio ad altri un giudizio sulla qualità del testo; raccomando però di scorrere bene tutte le varie scansioni disponibili, per scegliere quella migliore (più semplice, meno sovraccarica di note, con un testo a buona risoluzione). Data un'occhiata all'edizione linkata, mi sembra pesantuccia e con le immagini decenti ma non ottime, il che aumenta parecchio gli errori OCR. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 14:42, 27 lug 2022 (CEST)
::@[[Utente:Accolturato|Accolturato]], indubbiamente il poema ha la sua importanza, se non altro linguistica in un periodo in cui i "testi di lingua" erano importanti ed entrare nel club dei modelli per la Crusca era come vincere la lotteria. Ho potuto notare che fin dall'inizio il testo del poema è stato incrostato da miriadi di noterelle che ne rendono la trascrizione difficile.
::Escludendo le edizioni seicentesche con tutti i problemi di trascrizione che si portano dietro, tra quelle "recenti" ho visto {{GB|nlM0AAAAMAAJ}} (che corrisponde a questa su {{IA|bub_gb_nlM0AAAAMAAJ}}), non ho idea del valore di questa edizione, ma ha l'indubbio vantaggio di tenere in luoghi separati del libro testo di Lippi e annotazioni dei curatori. Sulla qualità della scansione e l'elaborabilità del testo ripasso la palla ad @[[Utente:Alex brollo|Alex brollo]]. Ovviamente metto già le mani avanti che difficilmente me ne occuperei, dato l'immenso backlog di arretrati che mi trovo a sbrogliare. - '''[[Utente:OrbiliusMagister|<span style="color:orange;">ε</span><span style="color:blue;">Δ</span>]][[Discussioni utente:OrbiliusMagister|<span style="color:brown;">ω</span>]]''' 21:03, 27 lug 2022 (CEST)
:::@[[Utente:OrbiliusMagister|OrbiliusMagister]] @[[Utente:Accolturato|Accolturato]] L'edizione proposta da Edo mi piace: la struttura è semplice, l'OCR buono anche nelle annotazioni, e può essere notevolmente migliorato con una pre-elaborazione offline. Io lo caricherei direttamente come pdf, infilando poi il testo pre-elavorato in nsPagina. Dopodichè, purtroppo, non credo che potrò occuparmene: OK? [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 22:19, 27 lug 2022 (CEST)
::::@[[Utente:Accolturato|Accolturato]] @[[Utente:OrbiliusMagister|OrbiliusMagister]] sbirciato su LiberLiber, trovo una edizione particolarmente interessante, disponibile su [https://books.google.it/books?id=plca2Gr4zKAC Google], Barbera 1861. Dal punto di vista tecnico del caricamento, certamente la migliore. Riflessione in corso :-) [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 13:40, 28 lug 2022 (CEST)
:::::@[[Utente:Alex brollo|Alex brollo]], come per l'edizione 1845 non saprei indicare quanto autorevole sia, certo ha delle ottime caratteristiche sia di leggibilità che di rileggibilità.
:::::@[[Utente:Accolturato|Accolturato]], dai anche tu un'occhiata, che ne pensi dell'apparato di note? Io trovo utilissimi gli indici in fondo. - '''[[Utente:OrbiliusMagister|<span style="color:orange;">ε</span><span style="color:blue;">Δ</span>]][[Discussioni utente:OrbiliusMagister|<span style="color:brown;">ω</span>]]''' 14:25, 28 lug 2022 (CEST)
::::::@[[Utente:Acculturato|Acculturato]] Partito con l'edizione Barbera 1861, match offline perfetto (sì, il match offline funzia anche sul pdf...), sono entusiasta... spero di consegnarvi una cosa bellina. Prossimo passo, caricamento dell'Indice e test di formattazione. sull'Indice metterò un WIP, abbiate pazienza... [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 16:43, 28 lug 2022 (CEST)
:::::::@[[Utente:OrbiliusMagister|OrbiliusMagister]]@[[Utente:Alex brollo|Alex brollo]] vi ringrazio per il vostro interessamento, essendo principalmente un rilettore - e al limite un trascrittore - ho seguito con molta curiosità i vostri scambi, imparando spero qualcosina anche se ovviamente non ho capito i particolari. Quindi per me ogni decisione che prendete è valida; sulla pazienza, ci mancherebbe che metter furia! grazie ancora [[User:Accolturato|Accolturato]] ([[User talk:Accolturato|disc.]]) 09:29, 29 lug 2022 (CEST)
::::::::@[[Utente:Giaccai|Giaccai]]se non sbaglio eri molto attiva sul materiale toscano? questo potrebbe interessarti. [[User:Accolturato|Accolturato]] ([[User talk:Accolturato|disc.]]) 09:31, 29 lug 2022 (CEST)
:::::::::@[[Utente:Accolturato|Accolturato]] [[Indice:Lippi - Malmantile racquistato.pdf]]. Siamo a buon punto, manca la sistemazione offline del codice per le oltre mille Note separate. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 09:51, 29 lug 2022 (CEST)
::::::::::@[[Utente:Alex brollo|Alex brollo]] wow, sono emozionato! anche se non sto facendo nulla :-) [[User:Accolturato|Accolturato]] ([[User talk:Accolturato|disc.]]) 11:13, 29 lug 2022 (CEST)
:::::::::::@[[Utente:Accolturato|Accolturato]] Ocio.... appena ho finito di pasticciare, ci sarà da portare a SAL 75% ... e sono un bel po' di pagine ;-). Non sto controllando nemmeno una parola. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 07:23, 30 lug 2022 (CEST)
:::::::::@[[Utente:Accolturato|Accolturato]]ti ringrazio della segnalazione. Ho anch'io molto arretrato sui libri che ho caricato ;-). Ciao --[[User:Giaccai|Susanna Giaccai]] ([[User talk:Giaccai|disc.]]) 12:02, 30 lug 2022 (CEST)
::::::::::@[[Utente:Accolturato|Accolturato]] Ho finito di pasticciare :), torno dalle parti di Trento. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 15:13, 31 lug 2022 (CEST)
:::::::::::@[[Utente:Alex brollo|Alex brollo]] grandissimo! come sempre [[User:Accolturato|Accolturato]] ([[User talk:Accolturato|disc.]]) 09:32, 1 ago 2022 (CEST)
@[[Utente:Alex brollo|Alex brollo]] o a chi sappia rispondere, abbiate pazienza, ma l'intestazione di pagina si può mettere in automatico? posso intanto trascrivere le pagine senza metterla tanto poi verrà implementata come funzione in automatico? Grazie per la vostra efficienza[[User:Accolturato|Accolturato]] ([[User talk:Accolturato|disc.]]) 09:33, 2 ago 2022 (CEST)
:@[[Utente:Accolturato|Accolturato]], Nononono.... c'è già un semplice automatismo "manuale": metti l'intestazione correttamente in due pagine successiva (la dispari e la pari), poi ad ogni nuova pagina per primissima cosa aziona PostOCR premendo Alt+7: l'automatismo ricopia l'intestazione di due pagine prima con il numero ''giusto!!!''. Prova! '''[[Utente:OrbiliusMagister|<span style="color:orange;">ε</span><span style="color:blue;">Δ</span>]][[Discussioni utente:OrbiliusMagister|<span style="color:brown;">ω</span>]]''' 10:41, 2 ago 2022 (CEST)
::@[[Utente:OrbiliusMagister|OrbiliusMagister]] benissimo provo subito! grazie mille [[User:Accolturato|Accolturato]] ([[User talk:Accolturato|disc.]]) 12:14, 2 ago 2022 (CEST)
::@[[Utente:Accolturato|Accolturato]] postOCR fa anche altre cosette belline.... io premo Alt+7 un sacco di volte per ogni pagina su cui lavoro, e ovviamente è la prima cosa che lancio sulle pagine nuove. come dice Edo.
::Per quanto riguarda le pagine di aiuto, in cui queste cose dovrebbero essere trovate subito... aimè. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 12:17, 2 ago 2022 (CEST)
:::@[[Utente:Alex brollo|Alex brollo]] sì sì, usavo ALt+7 ma evidentemente non facendolo come prima cosa non mi metteva l'intestazione. Adesso invece perfetto. [[User:Accolturato|Accolturato]] ([[User talk:Accolturato|disc.]]) 12:33, 2 ago 2022 (CEST)
::::Se non funziona è anche perché è un automatismo "schizzinoso": se nelle pagine precedenti hai scritto "Rigaintestazione" o RigaIntestazzione" o "RIgaIntestazione" non agisce...
::::Inoltre se scrivi "''<nowiki>{{RigaIntestazione||||3}}¡¿?ç</nowiki>''" l'automatismo ripeterà anche quanto aggiunto per sbaglio.
::::Ecco perché avevo scritto di controllare bene le prime due intestazioni. Tutta esperienza di vita vissuta ^_^' '''[[Utente:OrbiliusMagister|<span style="color:orange;">ε</span><span style="color:blue;">Δ</span>]][[Discussioni utente:OrbiliusMagister|<span style="color:brown;">ω</span>]]''' 13:21, 2 ago 2022 (CEST)
::::: @[[Utente:OrbiliusMagister|OrbiliusMagister]] @[[Utente:Alex brollo|Alex brollo]] Ehm... ci sarebbe anche un'altra cosuccia, un problema (credo) della nota 4 alla pagina
https://it.wikisource.org/wiki/Pagina:Lippi_-_Malmantile_racquistato.pdf/71
nella singola pagina il testo della nota 'Come un tasso' si interrompe a comunemen- mentre in trascrizione ancora prima. L'interruzione cioè nella nota non sembra venir letta/resa efficacemente. [[User:Accolturato|Accolturato]] ([[User talk:Accolturato|disc.]]) 15:15, 2 ago 2022 (CEST)
:::::: @[[Utente:Accolturato|Accolturato]] Ma come, era così semplice! È solo ''un mio doppio errore su due pagine, all'interno di una nota separata, suddivisa in due pagine e contenente una parola suddivisa nelle due pagine, e gestita con un nuovo template opera-specifico che al momento ho usato solo io!'' :-) Fra l'altro, è inevitabile che in nsPagina la parola appaia spezzata in due tronconi separati da trattino e spazio. Non farti scrupolo di pingarmi al volo per qualsiasi fastidio di questo tipo e grazie dell'attenzione con cui rileggi. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 15:50, 2 ago 2022 (CEST)
75dn3qfyb9ncqv01dmhypki808ntxjr
3015575
3015535
2022-08-02T14:11:54Z
Accolturato
41514
/* Malmantile Racquistato: interessa metterlo? */ Risposta
wikitext
text/x-wiki
{{Bar}}
== Results of Wiki Loves Folklore 2022 is out! ==
<div lang="en" dir="ltr" class="mw-content-ltr">
{{int:please-translate}}
[[File:Wiki Loves Folklore Logo.svg|right|150px|frameless]]
Hi, Greetings
The winners for '''[[c:Commons:Wiki Loves Folklore 2022|Wiki Loves Folklore 2022]]''' is announced!
We are happy to share with you winning images for this year's edition. This year saw over 8,584 images represented on commons in over 92 countries. Kindly see images '''[[:c:Commons:Wiki Loves Folklore 2022/Winners|here]]'''
Our profound gratitude to all the people who participated and organized local contests and photo walks for this project.
We hope to have you contribute to the campaign next year.
'''Thank you,'''
'''Wiki Loves Folklore International Team'''
--[[User:MediaWiki message delivery|MediaWiki message delivery]] ([[User talk:MediaWiki message delivery|disc.]]) 18:12, 4 lug 2022 (CEST)
</div>
<!-- Messaggio inviato da User:Tiven2240@metawiki usando l'elenco su https://meta.wikimedia.org/w/index.php?title=Distribution_list/Non-Technical_Village_Pumps_distribution_list&oldid=23454230 -->
== Notizie tecniche: 2022-27 ==
<section begin="technews-2022-W27"/><div class="plainlinks">
Ultimo '''[[m:Special:MyLanguage/Tech/News|bollettino tecnico]]''' della comunità tecnica di Wikimedia. Per favore informa gli altri utenti di queste modifiche. Non tutte le modifiche produrranno effetti per te. [[m:Special:MyLanguage/Tech/News/2022/27|Traduzioni]] disponibili.
'''Modifiche di questa settimana'''
* [[File:Octicons-sync.svg|12px|link=|alt=|Elemento ricorrente]] La [[mw:MediaWiki 1.39/wmf.19|nuova versione]] di MediaWiki sarà sulle wiki di prova e MediaWiki.org dal giorno {{#time:j xg|2022-07-05|it}}. Sarà disponibile sulle wiki non-Wikipedia e alcune Wikipedia dal giorno {{#time:j xg|2022-07-06|it}} e sulle altre wiki dal giorno {{#time:j xg|2022-07-07|it}} ([[mw:MediaWiki 1.39/Roadmap|calendario]]).
* [[File:Octicons-sync.svg|12px|link=|alt=|Elemento ricorrente]] A causa di un cambio di database, due gruppi di wiki saranno in modalità di sola lettura per qualche minuto intorno alle 07:00 UTC rispettivamente il {{#time:j xg|2022-07-05|it}} ([https://noc.wikimedia.org/conf/highlight.php?file=dblists/s6.dblist primo gruppo]) e il {{#time:j xg|2022-07-07|it}} ([https://noc.wikimedia.org/conf/highlight.php?file=dblists/s4.dblist secondo gruppo]).
* La funzione beta [[mw:Special:MyLanguage/Help:DiscussionTools|Strumenti di discussione]] sarà aggiornata nel corso di luglio. Le discussioni appariranno in modo diverso. Visualizza in anteprima [[mw:Special:MyLanguage/Talk pages project/Usability/Prototype|alcuni dei cambiamenti proposti]].
* [[File:Octicons-tools.svg|15px|link=|alt=| Elemento avanzato]] La variabile di configurazione JavaScript <bdi lang="zxx" dir="ltr"><code>proofreadpage_source_href</code></bdi> sarà rimossa da <bdi lang="zxx" dir="ltr"><code>[[mw:Special:MyLanguage/Manual:Interface/JavaScript#mw.config|mw.config]]</code></bdi> e sostituita con la variabile <bdi lang="zxx" dir="ltr"><code>prpSourceIndexPage</code></bdi>. Questo cambiamento interessa solo le pagine nel namespace principale di Wikisource. [https://phabricator.wikimedia.org/T309490]
'''''[[m:Special:MyLanguage/Tech/News|Tech news]]''' preparata dai [[m:Special:MyLanguage/Tech/News/Writers|redattori Tech News]] e pubblicata da [[m:Special:MyLanguage/User:MediaWiki message delivery|bot]] • [[m:Special:MyLanguage/Tech/News#contribute|Contribuisci]] • [[m:Special:MyLanguage/Tech/News/2022/27|Traduci]] • [[m:Tech|Chiedi aiuto]] • [[m:Talk:Tech/News|Commenta]] • [[m:Global message delivery/Targets/Tech ambassadors|Sottoscrivi o cancella la sottoscrizione]].''
</div><section end="technews-2022-W27"/>
21:32, 4 lug 2022 (CEST)
<!-- Messaggio inviato da User:Quiddity (WMF)@metawiki usando l'elenco su https://meta.wikimedia.org/w/index.php?title=Global_message_delivery/Targets/Tech_ambassadors&oldid=23466250 -->
== parametro sulla rilettura del mese (I Mille) ==
E se il sottotitolo al capitolo [[Pagina:Garibaldi_-_I_Mille.djvu/69]] lo impostassimo così
{{Ct|f=100%|v=2|L=7px|ITALIA. }}
cioè con larghezza 7 pixel non sarebbe maggiormente fedele?
o è una cosa assolutamente superflua ed inutile?
[[User:Accolturato|Accolturato]] ([[User talk:Accolturato|disc.]]) 17:10, 5 lug 2022 (CEST)
: @[[User:Accolturato|Accolturato]] No, non è assolutamwente inutile. Se è possibile su itwikisource il tentativo è quello di riprodurre fedelmente la formattazione, con l'unico limite del buon senso, e in questo caso non mi sembra che il limite sia superato. Piuttosto, a voler essere MOLTO pignoli, nota che l'originale non ha una spaziatura aumentata prima dell'ultimo carattere, il punto. Si può rimediare, ma forse si oltrepassa il limite.... ;-)
{{Ct|f=100%|v=2|{{type|l=7px|ITALI}}A. }}
In rari casi è un trucco che ho usato (non per la spaziatura di un punto, ma per modificare la formattazione di singole parole all'interno du un testo dentro il tl!Ct) ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 06:22, 7 lug 2022 (CEST)
:@[[Utente:Alex brollo|Alex brollo]] ti ringrazio, come sempre prontissimo e gentilissimo. [[User:Accolturato|Accolturato]] ([[User talk:Accolturato|disc.]]) 12:37, 7 lug 2022 (CEST)
== [[Oreste (Euripide - Romagnoli)/Frammento musicale dell'Oreste]] ==
Salve a tutti. Mi servirebbe una mano (forse più d'una) per trascrivere il testo in oggetto, che ha diverse cose che non riesco a sistemare.
#Prima cosa sono gli spartiti: ce ne sono diversi, sia apparentemente semplici ([[Pagina:Tragedie di Euripide (Romagnoli) V.djvu/274|p 271]], [[Pagina:Tragedie di Euripide (Romagnoli) V.djvu/272|p 267]]) che un po' più complessi causa allineamenti ([[Pagina:Tragedie di Euripide (Romagnoli) V.djvu/278|p 275]]) e anche con testo in verticale ([[Pagina:Tragedie di Euripide (Romagnoli) V.djvu/267|p 264]], [[Pagina:Tragedie di Euripide (Romagnoli) V.djvu/268|265]], [[Pagina:Tragedie di Euripide (Romagnoli) V.djvu/269|266]]).
#A pagina [[Pagina:Tragedie di Euripide (Romagnoli) V.djvu/266|263]] e [[Pagina:Tragedie di Euripide (Romagnoli) V.djvu/267|264]] ci sono delle tabelle (spartiti antichi) con problemi di allineamento tra righe diverse (in più, con testo greco) che non sono sicuro di come affrontare.
#A pagina [[Pagina:Tragedie di Euripide (Romagnoli) V.djvu/274|271]] e [[Pagina:Tragedie di Euripide (Romagnoli) V.djvu/276|273]] ci sono due tabelle/immagini che non so interpretare con precisione e quindi non sono sicuro come trascrivere.
#Per di più, la seconda si trova in cima ad una pagina, in mezzo ad un paragrafo: come si agisce in questi casi?
#In [[Pagina:Tragedie di Euripide (Romagnoli) V.djvu/269|questa pagina]] c'è una nota di cui non sono riuscito ad individuare la posizione nel testo.
#Nella nota in [[Pagina:Tragedie di Euripide (Romagnoli) V.djvu/272|questa pagina]] c'è un simbolo che potrebbe essere un Π girato di 90°: c'è un modo di scriverlo senza ricorrere ad un'immagine?
#A pagina [[Pagina:Tragedie di Euripide (Romagnoli) V.djvu/277|274]] e [[Pagina:Tragedie di Euripide (Romagnoli) V.djvu/271|268]] c'è del testo greco piuttosto lungo per trascrivere il quale servirebbe qualcuno che conosca il greco.
Riusciamo a lavorarci insieme? [[User:Dr Zimbu|Dr Zimbu]] ([[User talk:Dr Zimbu|disc.]]) 17:09, 7 lug 2022 (CEST)
:@[[Utente:Dr Zimbu|Dr Zimbu]] Orpo... un bell'intrico di sfide. Forse posso fare qualcosa per gli allineamenti verticali, ma per gli spartiti occorre la manina di qualcuno che conosca l'estensione score e Lilypond. Per le pagine con testo verticale, direi che prima si deve ottenere lo spartito, poi si può tentare di aggiungere il testo verticale.
:Per il problema 5 direi di appiccicare la nota al secondo testo verticale, sopra il segno x a cui si riferisce la nota.
:In generale, si potrebbe considerare l'ipotesi di risolvere vari casi ''utilizzando semplicemente delle immagini''.... non è elegantissimo, ma la adotterei almeno come soluzione provvisoria. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 00:07, 8 lug 2022 (CEST)
::Ciao {{Ping|Dr Zimbu}}. Testo complesso... Dico la mia seguendo il tuo elenco:
<ol>
<li> Come dice {{Ping|Alex brollo}}, si sta sperimentando la resa degli spartiti con Lilypond. Se la comunità è d'accordo, propongo di creare una categoria del tipo [[:Categoria:Testo greco da controllare]] in modo da tenere traccia di queste pagine;</li>
<li> Qui serve qualche esperto di tabelle: non dovrebbe essere molto complesso, fra me e Alex, dovremmo riuscire a risolvere il problema ;-)</li>
<li> La tabella in se per se non è complicata: l'unica perplessità che ho riguarda le note scritte a cavallo delle linee verticali in fondo alla tabella. Provo a studiare la resa.</li>
<li value=7> ti consiglio di inserire la categoria [[:Categoria:Testo greco da controllare]], monitorata periodicamente dai nostri esperti di greco ;-)</li>
</ol> --[[User:Paperoastro|Paperoastro]] ([[User talk:Paperoastro|disc.]]) 15:53, 8 lug 2022 (CEST)
:@[[Utente:Dr Zimbu|Dr Zimbu]] Pagine 274 e 276 grossolanamente sistemate, con grande sudore (rinnovo la raccomandazione, finito l'esercizio, di inserire un semplice ritaglio dell'immagine della pagina e bon; ma l'esercizio è stato comunque utile).
:Invece, segnalo che è stato creato {{tl|Spartito da controllare}}, del tutto analogo a {{tl|Greco da controllare}}, alimenta la categoria [[:Categoria:Spartito da controllare]]. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 10:36, 10 lug 2022 (CEST)
::Grazie mille (ho fatto solo una piccola modifica a pagina 274)--[[User:Dr Zimbu|Dr Zimbu]] ([[User talk:Dr Zimbu|disc.]]) 11:56, 10 lug 2022 (CEST)
:::@[[Utente:Dr Zimbu|Dr Zimbu]], rieccomi presente! Per il greco darò una bella passata e almeno quello lo risolverò rapidamente...
:::Per gli spartiti musicali è invece un'altra questione: dopo anni di attesa l'estensione è arrivata, ma lo studio dell'estensione è improbo: mi arrabatterò tra copincollaggi di esempi già svolti e pagine di manuale, ma la sfida è per me enorme. La notazione musicale greca antica con le lettere inclinate è presente [https://unicode-table.com/en/blocks/ancient-greek-musical-notation/ in una nicchia nascosta dei vari piani di Unicode], ora devo capire come inserirla. Ci provo ma un po' alla volta e con calma. - '''[[Utente:OrbiliusMagister|<span style="color:orange;">ε</span><span style="color:blue;">Δ</span>]][[Discussioni utente:OrbiliusMagister|<span style="color:brown;">ω</span>]]''' 10:04, 18 lug 2022 (CEST)
== Tip per i testi teatrali ==
Una delle più vecchie convenzioni di itwikisource è la formattazione dei testi teatrali, con l'uso del markup punto e virgola iniziale per i personaggi e dei due punti per le battute. Risale al periodo precedente il proofreading, e non sembrava più compatibile con il nuovo stile di trascrizione, che tenta di riprodurre la formattazione della fonte.
La genialata della introduzione delle sottopagine styles.css delle pagine Indice permette di ripescare questa onorata convenzione ma di ''adattarla alla formattazione della fonte'', con un risultato ''semplice'' anche se non ''facile''. E' in corso una sperimentazione su [[Indice:D'Annunzio - La figlia di Iorio.djvu]], dopo Match and Split del testo ns0 originale, inserito nel 2010. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 23:30, 7 lug 2022 (CEST)
== Sono aperte le registrazioni alla itWikiCon 2022! ==
[[File:ItWikiCon_Verbania_2022_candidacy_logo.svg|thumb|250px|Il logo di itWikiCon Verbania 2022]]
Ciao a tutti. <br />
Da venerdì 30 settembre a domenica 2 ottobre 2022, avrà luogo la itWikiCon. <br />
Dopo pause e pandemie varie l'evento sarà di nuovo in presenza e si svolgerà a [[Verbania]].
La registrazione si può fare a '''[https://2022.itwikicon.org/ questo link]'''.
Wikimedia Italia e Wikimedia CH hanno costituito un fondo per l'erogazione di borse di partecipazione per sostenere i costi di partecipazione all'evento. La richiesta di una borsa viene fatta tramite il modulo di registrazione.
Per chi richiede una borsa di partecipazione il termine ultimo per completare la registrazione è il 30 agosto, per chi non richiede una borsa il termine è invece il 18 settembre.
Il programma, ancora in costruzione, è disponibile su meta: [[:meta:ItWikiCon/2022/Programma|ItWikiCon/2022/Programma]]<br/>
Per qualsiasi domanda potete scrivere qui, oppure sulla pagina di discussione su meta.
Grazie a tutti e vi aspettiamo numerosi e pieni di idee e curiosità!
Gli organizzatori <br />
[[User:Civvì]], [[User:Yiyi]], [[User:CristianNX]], [[User:Superchilum]], [[User:FrangeCe]], [[User:Valerio Bozzolan]], [[User:Hitrandil]] [[User:Civvì|Civvì]] ([[User talk:Civvì|disc.]]) 21:27, 10 lug 2022 (CEST)
:Mi sono registrato e parteciperò. - '''[[Utente:OrbiliusMagister|<span style="color:orange;">ε</span><span style="color:blue;">Δ</span>]][[Discussioni utente:OrbiliusMagister|<span style="color:brown;">ω</span>]]''' 06:56, 21 lug 2022 (CEST)
== Notizie tecniche: 2022-28 ==
<section begin="technews-2022-W28"/><div class="plainlinks">
Ultimo '''[[m:Special:MyLanguage/Tech/News|bollettino tecnico]]''' della comunità tecnica di Wikimedia. Per favore informa gli altri utenti di queste modifiche. Non tutte le modifiche produrranno effetti per te. [[m:Special:MyLanguage/Tech/News/2022/28|Traduzioni]] disponibili.
'''Modifiche recenti'''
* L'[[mw:Special:MyLanguage/Reading/Web/Desktop Improvements|aspetto Vector 2022]] mostra ora il titolo delle pagine sopra le linguette "Discussione", "Leggi", "Modifica", "Cronologia", "Altro" e simili. Leggi [[mw:Special:MyLanguage/Reading/Web/Desktop Improvements/Updates#Page title/tabs switch|maggiori informazioni]]. [https://phabricator.wikimedia.org/T303549]
* [[File:Octicons-tools.svg|15px|link=|alt=|Elemento avanzato]] È ora possibile visualizzare la maggior parte delle impostazioni di configurazione di un wiki e confrontarle con quelle di un altro wiki configurato diversamente. Ad esempio, è possibile visualizzare sia le [https://noc.wikimedia.org/wiki.php?wiki=jawiktionary impostazioni del Wikizionario giapponese] sia le [https://noc.wikimedia.org/wiki.php?wiki=eswiki&compare=eowiki differenze di configurazione fra la Wikipedia spagnola e quella in esperanto]. Le varie comunità locali possono [[m:Special:MyLanguage/Requesting_wiki_configuration_changes|discutere e proporre cambiamenti]] alle impostazioni del proprio wiki. I dettagli di ciascuna impostazione possono essere trovati [[mw:Special:Search|con una ricerca su MediaWiki.org]]. [https://phabricator.wikimedia.org/T308932]
*La funzione IP Info del team Anti-Harassment Tools [[m:Special:MyLanguage/IP Editing: Privacy Enhancement and Abuse Mitigation/IP Info feature#May|è diventata di recente]] una [[Special:Preferences#mw-prefsection-betafeatures|funzione beta su tutti i wiki]]. Gli utenti che combattono il vandalismo la possono usare per accedere a informazioni relative agli indirizzi IP. Leggi [[m:Special:MyLanguage/IP Editing: Privacy Enhancement and Abuse Mitigation/IP Info feature#April|maggiori informazioni sulle modalità di utilizzo dello strumento]] e lascia un commento cliccando sul link presente all'interno dello strumento stesso.
'''Modifiche di questa settimana'''
* Non ci saranno nuove versioni di MediaWiki questa settimana.
* [[File:Octicons-sync.svg|12px|link=|alt=|Elemento ricorrente]] Il {{#time:j xg|2022-07-12|it}} alle 07:00 UTC [https://noc.wikimedia.org/conf/highlight.php?file=dblists/s3.dblist alcuni wiki] saranno in modalità di sola lettura per alcuni minuti a causa di un cambio di database.
'''Modifiche future'''
* La funzione beta [[mw:Special:MyLanguage/Help:DiscussionTools|Strumenti di discussione]] sarà aggiornata nel corso di luglio. Le discussioni appariranno in modo diverso. Visualizza in anteprima [[mw:Special:MyLanguage/Talk pages project/Usability/Prototype|alcuni dei cambiamenti proposti]].
'''''[[m:Special:MyLanguage/Tech/News|Tech news]]''' preparata dai [[m:Special:MyLanguage/Tech/News/Writers|redattori Tech News]] e pubblicata da [[m:Special:MyLanguage/User:MediaWiki message delivery|bot]] • [[m:Special:MyLanguage/Tech/News#contribute|Contribuisci]] • [[m:Special:MyLanguage/Tech/News/2022/28|Traduci]] • [[m:Tech|Chiedi aiuto]] • [[m:Talk:Tech/News|Commenta]] • [[m:Global message delivery/Targets/Tech ambassadors|Sottoscrivi o cancella la sottoscrizione]].''
</div><section end="technews-2022-W28"/>
21:24, 11 lug 2022 (CEST)
<!-- Messaggio inviato da User:Quiddity (WMF)@metawiki usando l'elenco su https://meta.wikimedia.org/w/index.php?title=Global_message_delivery/Targets/Tech_ambassadors&oldid=23502519 -->
== Proponi delle dichiarazioni per la bussola elettorale del 2022 ==
<section begin="announcement-content" />
:''[[m:Special:MyLanguage/Wikimedia Foundation elections/2022/Announcement/Propose statements for the 2022 Election Compass| Puoi trovare questo messaggio tradotto in altre lingue su Meta-wiki.]]''
:''<div class="plainlinks">[[m:Special:MyLanguage/Wikimedia Foundation elections/2022/Announcement/Propose statements for the 2022 Election Compass|{{int:interlanguage-link-mul}}]] • [https://meta.wikimedia.org/w/index.php?title=Special:Translate&group=page-{{urlencode:Wikimedia Foundation elections/2022/Announcement/Propose statements for the 2022 Election Compass}}&language=&action=page&filter= {{int:please-translate}}]</div>''
Ciao a tutti,
I volontari sono [[m:Special:MyLanguage/Wikimedia_Foundation_elections/2022/Community_Voting/Election_Compass|invitati a proporre delle dichiarazioni da utilizzare nella bussola elettorale]] per le [[m:Special:MyLanguage/Wikimedia Foundation elections/2022|elezioni del Board of Trustees del 2022]].
Una bussola elettorale è uno strumento nato per aiutare gli elettori a selezionare quei candidati che meglio si conformano alle loro convinzioni e opinioni. I membri della comunità proporranno delle dichiarazioni a cui i candidati risponderanno utilizzando una scala Lickert (d'accordo/neutrale/in disaccordo). Le risposte dei candidati a queste dichiarazioni verranno caricate nella bussola elettorale. Gli elettori utilizzeranno lo strumento inserendo le proprie risposte alle dichiarazioni (d'accordo/neutrale/in disaccordo). I risultati mostreranno quei candidati che meglio si allineano alle convinzioni e ai punti di vista dell'elettore.
{| class="wikitable mw-collapsible mw-collapsed"
|-
! colspan=3 | Ecco il calendario della bussola elettorale
|-
|
'''8 - 20 luglio''': I volontari propongono le dichiarazioni per la bussola elettorale
'''21 - 22 luglio''': Il Comitato elettorale rivede le dichiarazioni, assicurandosi che siano chiare, e rimuovendo quelle fuori tema
'''23 luglio - 1º agosto''': I volontari votano le dichiarazioni
'''2 - 4 agosto''': Il Comitato elettorale sceglie le 15 dichiarazioni più votate
'''5 - 12 agosto''': I candidati danno il proprio parere sulle dichiarazioni
'''15 agosto''': La bussola elettorale viene aperta all'utilizzo degli elettori al fine di aiutarli nella scelta del voto
|}
Il Comitato elettorale sceglierà le 15 dichiarazioni più votate all'inizio di agosto. Il Comitato elettorale supervisionerà l'intero processo, supportato dal team Movement Strategy and Governance. MSG si assicurerà che le domande siano chiare, che non vi siano duplicati, refusi, o qualsiasi altro problema.
Cordiali saluti,
Movement Strategy and Governance
''Questo messaggio è stato inviato per conto della Task Force per la selezione del Board e del Comitato Elettorale''<br /><section end="announcement-content" /> [[User:Superpes15|Superpes15]] ([[User talk:Superpes15|disc.]]) 10:25, 13 lug 2022 (CEST)
:Sono umiliato.... mi sento anziano e asociale. :-( [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 15:42, 14 lug 2022 (CEST)
{{ping|Alex brollo}} Come ti capisco ... [[User:Lagrande|Lagrande]] ([[User talk:Lagrande|disc.]]) 13:24, 15 lug 2022 (CEST)
== Piano nazionale di digitalizzazione del Ministero della Cultura ==
Non so se è già stato segnalato da altre parti, segnalo che una settimana fa è stato ufficialmente pubblicato il Piano Nazionale di Digitalizzazione (PND) del Ministero della Cultura
[https://digitallibrary.cultura.gov.it/notizie/il-pnd-e-ufficialmente-on-line/ qui]. Questo PND ha lo scopo di "promuovere e organizzare il processo di trasformazione digitale nel quinquennio 2022-2026." Più precisamente [https://partecipa.gov.it/uploads/decidim/attachment/file/68/M1C3_1.1.1_ReportFinale_Piano_nazionale_di_digitalizzazione_del_patrimonio_culturale.pdf qua] viene scritto che alla consultazione legata a questo PND hanno partecipato anche "volontari di Wikipedia e progetti Wikimedia".
Non so quanto voi ritenete che questo PND possa essere rilevante per le attività di Wikisource... [[User:Myron Aub|Myron Aub]] ([[User talk:Myron Aub|disc.]]) 19:30, 15 lug 2022 (CEST)
== [[Poesie (Campanella, 1915)]] ==
'''Riletta!''' ma.... c'è dentro un testo latino: [[Ecloga in principis Galliarum Delphini admirandam nativitatem]], a cui ho attribuito uno stravagante SAL 0%, nonostante non sia malaccio e sia visualizzata e esportabile. Se trovo il coraggio, cercherò di portare a level 3 le pagine da cui il testo è ricavato, questo: [[:la:Ecloga in principis Galliarum Delphini admirandam nativitatem]]. Vi risparmio la descrizione di cosa c'è dietro questa stranezza... è un progetto ormai datato, ne parlavamo un paio di anni fa. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 09:58, 16 lug 2022 (CEST)
: sistemate le cose, adesso la pagina (nonostante le complicazioni) è SAL 75%. --[[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 06:50, 17 lug 2022 (CEST)
:: {{ping|Candalua}} Via bot, il testo è stato allineato con quello sorgente di la.wikisource, compreso il SAL ma... il risultato è un messaggio un po' buffo: "Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. Il testo è stato caricato automaticamente da la.wikisource.org. '''Si prega di non modificare questa pagina! Tu puoi farlo'''." Esempio in [[Pagina:Campanella, Tommaso – Poesie, 1915 – BEIC 1777758.djvu/201|questa pagina]]. --[[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 09:43, 17 lug 2022 (CEST)
:::[[User:Alex brollo|Alex brollo]]: ho fatto in modo che il messaggio dell'allineatore sovrascriva l'altro. [[User:Candalua|Can da Lua]] ([[User talk:Candalua|disc.]]) 11:46, 21 lug 2022 (CEST)
== Notizie tecniche: 2022-29 ==
<section begin="technews-2022-W29"/><div class="plainlinks">
Ultimo '''[[m:Special:MyLanguage/Tech/News|bollettino tecnico]]''' della comunità tecnica di Wikimedia. Per favore informa gli altri utenti di queste modifiche. Non tutte le modifiche produrranno effetti per te. [[m:Special:MyLanguage/Tech/News/2022/29|Traduzioni]] disponibili.
'''Problemi'''
* Dalla settimana scorsa non appare più il link a [[mw:Special:MyLanguage/Extension:NearbyPages|Speciale:NelleVicinanze]] sulla versione mobile. Sarà ripristinato nel corso di questa settimana. [https://phabricator.wikimedia.org/T312864]
'''Modifiche di questa settimana'''
* [[File:Octicons-sync.svg|12px|link=|alt=|Elemento ricorrente]] La [[mw:MediaWiki 1.39/wmf.21|nuova versione]] di MediaWiki sarà sulle wiki di prova e MediaWiki.org dal giorno {{#time:j xg|2022-07-19|it}}. Sarà disponibile sulle wiki non-Wikipedia e alcune Wikipedia dal giorno {{#time:j xg|2022-07-20|it}} e sulle altre wiki dal giorno {{#time:j xg|2022-07-21|it}} ([[mw:MediaWiki 1.39/Roadmap|calendario]]).
'''Modifiche future'''
* Il [[mw:Technical_decision_making/Forum|Technical Decision Forum]] è in cerca di [[mw:Technical_decision_making/Community_representation|rappresentanti della comunità]]. Scrivi su wiki o invia una mail a <span class="mw-content-ltr" lang="en" dir="ltr">TDFSupport@wikimedia.org</span> entro il 12 agosto per candidarti.
'''''[[m:Special:MyLanguage/Tech/News|Tech news]]''' preparate dai [[m:Special:MyLanguage/Tech/News/Writers|redattori Tech News]] e pubblicate dai [[m:Special:MyLanguage/User:MediaWiki message delivery|bot]] • [[m:Special:MyLanguage/Tech/News#contribute|Contribuisci]] • [[m:Special:MyLanguage/Tech/News/2022/29|Traduci]] • [[m:Tech|Ottieni aiuto]] • [[m:Talk:Tech/News|Dai la tua opinione]] • [[m:Global message delivery/Targets/Tech ambassadors|Iscriviti o disiscriviti]].''
</div><section end="technews-2022-W29"/>
00:59, 19 lug 2022 (CEST)
<!-- Messaggio inviato da User:Quiddity (WMF)@metawiki usando l'elenco su https://meta.wikimedia.org/w/index.php?title=Global_message_delivery/Targets/Tech_ambassadors&oldid=23517957 -->
== Opere e edizioni: problemi wikidata ==
@[[Utente:Candalua|Candalua]] Dopo una gentile spintarella di Edo, ho ripreso un po' in mano la terribile questione della gestione opere-edizioni su wikidata. Al momento l'unico mio contributo è la creazione di [[Aiuto:Namespace Opera]], un semplice redirect a [[Wikisource:Opera-Edizione]]. Così ho scoperto/riscoperto i due template {{tl|Edizione}} e {{tl|Sottopagina}}. Un magnifico sistema funzionante... ma... al momento la nostra "centrate dati" locale è la pagina Indice, mentre nella base dati wikidata è la pagina principale ns0. Il che mi preoccupa, perchè nel caso che la pagina Indice rimandi a più pagine principali ns0, le cose si sconfinferano.
tutto andrebbe al suo posto se Indice venisse rivalutato su wikidata, diventando pagina sitelink. Ma non ho idea se questa soluzione sia praticabile, sensata, condivisibile. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 11:52, 20 lug 2022 (CEST)
:Infatti pensandoci meglio c'è subito un intoppo.... in ns0 è estremamente probabile che il testo sia riferibile a uno specifico autore, in nsIndice non è detto, ci sono numerosi casi di antologie, e nei meccanismi di nsIndice al momento non c'è modo di attribuire brani diversi ai rispettivi autori. @[[utente:Candalua|candalua]]: sono rimasto piacevolmente sorpreso per il fatto che i parametri base di {{tl|Sottopagina}} sono identici a quelli di {{tl|IncludiIntestazione}}, perfetto! Potrevve però capitare di sentire la mancanza del parametro opzionale autore, raramente è utile. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 12:06, 21 lug 2022 (CEST)
== Più gelato... ehm, eis per tutti! ==
Cari amici,
desidero publicizzare il fatto che il percorso iniziato a metà maggio per diffondere ''eis'' (edit-in-sequence) in tutte le wikisource è in fase di avanzamento sempre più serio: alla pagina [[phab:T308098#8008230|⚓ T308098 Integrate edit-in-sequence inside ProofreadPage]] la timeline, e alla pagina [[mw:Extension:Proofread_Page/Edit-in-Sequence|Extension:Proofread Page/Edit-in-Sequence - MediaWiki]] la discussione tra gli sviluppatori.
Penso sia motivo di orgoglio per @[[Utente:Alex brollo|Alex brollo]] e per la comunità italiana vedere che le grandi idee di Alex cominciano a essere recepite! '''[[Utente:OrbiliusMagister|<span style="color:orange;">ε</span><span style="color:blue;">Δ</span>]][[Discussioni utente:OrbiliusMagister|<span style="color:brown;">ω</span>]]''' 11:11, 21 lug 2022 (CEST)
:@[[Utente:OrbiliusMagister|OrbiliusMagister]] Altrochè. :-) Grazie anche a voi, che avete a lungo avuto la pazienza di sperimentare! [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 11:58, 21 lug 2022 (CEST)
::uau! (scusate la mia assenza, mi sono impelagato in un progetto esterno che mi assorbirà per almeno un anno...) --[[User:.mau.|.mau.]] ([[User talk:.mau.|disc.]]) 22:07, 22 lug 2022 (CEST)
:::È da anni che uso eis e finalmente vedo che è apprezzato come si deve. Ma non ci voleva tutto questo tempo per capirlo! Sarebbe ora che le realizzazioni di Alex (non c'è solo eis) trovassero la giusta strada per implementazione di default! Quanto a me, sono impegnato a recuperare una pesante operazione al cuore e soprattutto sono crollato "con la testa", mi è rimasta poca voglia di lavorare, passo il tempo a leggere e mi è scoppiata un'afasia per cui devo cercare nel cranio le parole più semplici. Se riappaio sarà fra molto e non è detto che sia una cosa valida. Buona estate. [[User:Silvio Gallio|Silvio Gallio]] ([[User talk:Silvio Gallio|disc.]]) 11:27, 23 lug 2022 (CEST)
::::@[[Utente:Silvio Gallio|Silvio Gallio]] Giusto te volevo ringraziare particolarmente, per i tuoi suggerimenti.... ma non sono mica riuscito a implementarli tutti (qualcuno però sì). Rimettiti bene e presto, che sentiamo la tua mancanza.
:::: PS: sembra che ci sia una relazione fra ferrovie e l'enorme incendio sul Carso... questione di ceppi frenanti. Ma probabilmente la cosa non ti è sfuggita. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 00:40, 24 lug 2022 (CEST)
{{+1}} :) --'''[[Utente:Xavier121|<span style="color:orange;">X</span><span style="color:black;">avier</span>]][[Discussioni_utente:Xavier121|<span style="color:orange;">1</span><span style="color:black;">21</span>]]''' 20:36, 26 lug 2022 (CEST)
== Interfaccia desktop: larghezza del contenuto ==
Ciao,
vorrei richiamare la vostra attenzione sul task [[phab:T311607|T311607]]. Dovrebbe essere stata risolta la problematica della larghezza del contenuto nel namespace principale su Wikisource. Grazie per la vostra precedente segnalazione.
Buona giornata,--[[User:Patafisik (WMF)|Patafisik (WMF)]] ([[User talk:Patafisik (WMF)|disc.]]) 11:51, 25 lug 2022 (CEST)
== Parliamo dei miglioramenti all'interfaccia desktop ==
Ciao!
Hai notato che alcuni wiki hanno un'[[mw:Special:MyLanguage/Reading/Web/Desktop_Improvements|interfaccia desktop diversa]], tra cui Wikisource in arabo e in polacco? Non sei curioso di sapere che piani abbiamo al riguardo? Magari hai domande o idee sul design o su questioni tecniche?
Partecipa a una riunione online col team che sta lavorando a questi miglioramenti! La riunione si terrà il '''26 luglio 2022 alle [https://www.timeanddate.com/worldclock/fixedtime.html?iso=20220726T1200 12:00 UTC] e alle [https://www.timeanddate.com/worldclock/fixedtime.html?iso=20220726T1900 19:00 UTC]''' su Zoom. '''[https://wikimedia.zoom.us/j/5304280674 Clicca qui per partecipare]'''. ID dell'incontro: 5304280674 [https://wikimedia.zoom.us/u/kc2hamfYz9 Numero d'accesso a seconda del tuo Paese]
'''Programma'''
* Aggiornamenti sugli ultimi sviluppi
* Domande e risposte, discussione
'''Formato'''
La riunione non sarà registrata né trasmessa in streaming. Le note saranno prese in un file di [https://docs.google.com/document/d/1G4tfss-JBVxyZMxGlOj5MCBhOO-0sLekquFoa2XiQb8/edit# Google Docs]. L'host della riunione sarà [[mw:User:OVasileva_(WMF)|Olga Vasileva]] (manager del team). La parte introduttiva si terrà in inglese.
Saremo in grado di rispondere a domande in inglese e, solamente al primo meeting, in italiano e francese. Se vuoi fare domande in anticipo, scrivile nella [[mw:Talk:Reading/Web/Desktop_Improvements|pagina di discussione]] o inviale a sgrabarczuk@wikimedia.org.
A questo incontro si applicano sia [[foundation:Friendly_space_policy|Politica per gli spazi amichevoli]] che il [[mw:Special:MyLanguage/Code_of_Conduct|Codice di condotta]] per gli spazi tecnici di Wikimedia. Zoom non è soggetto alla [[foundation:Privacy_policy|Informativa sulla privacy di WMF]].
Speriamo che parteciperai!--[[User:Patafisik (WMF)|Patafisik (WMF)]] ([[User talk:Patafisik (WMF)|disc.]]) 17:32, 25 lug 2022 (CEST)
<gallery mode="packed">
File:WP20Symbols community1.svg|
File:WP20 Symbol knowledge transfer.svg|
File:Wikipedia20 symbol community.svg|
File:WP20Symbols_MediaWiki.svg|
</gallery>
== Discutiamo dei miglioramenti all'interfaccia desktop ==
[[File:Vector 2022 showing language menu with a blue menu trigger and blue menu items 01.jpg|thumb]]
Partecipa a una riunione online col team che sta lavorando a [[mw:Reading/Web/Desktop Improvements/it|questi miglioramenti]]! La riunione si terrà il '''26 luglio 2022 at [https://www.timeanddate.com/worldclock/fixedtime.html?iso=20220726T1200 12:00 UTC] and [https://www.timeanddate.com/worldclock/fixedtime.html?iso=20220726T1900 19:00 UTC]''' su Zoom. '''[https://wikimedia.zoom.us/j/5304280674 Clicca qui per partecipare]'''. ID dell'incontro: 5304280674. [https://wikimedia.zoom.us/u/kc2hamfYz9 Numero d'accesso a seconda del tuo Paese].
[[mw:Reading/Web/Desktop Improvements/Updates/Talk to Web/it|Per saperne di più]]. Speriamo che parteciperai! [[User:SGrabarczuk (WMF)|SGrabarczuk (WMF)]] ([[User talk:SGrabarczuk (WMF)|msg]]) 18:32, 25 lug 2022 (CEST)
<!-- Messaggio inviato da User:SGrabarczuk (WMF)@metawiki usando l'elenco su https://meta.wikimedia.org/w/index.php?title=User:SGrabarczuk_(WMF)/sandbox/MM/It_fallback&oldid=23142194 -->
== Notizie tecniche: 2022-30 ==
<section begin="technews-2022-W30"/><div class="plainlinks">
Ultimo '''[[m:Special:MyLanguage/Tech/News|bollettino tecnico]]''' della comunità tecnica di Wikimedia. Per favore informa gli altri utenti di queste modifiche. Non tutte le modifiche produrranno effetti per te. [[m:Special:MyLanguage/Tech/News/2022/30|Traduzioni]] disponibili.
'''Modifiche recenti'''
* Adesso i portali <span class="mw-content-ltr" lang="en" dir="ltr">[https://www.wikibooks.org/ www.wikibooks.org]</span> e <span class="mw-content-ltr" lang="en" dir="ltr">[https://www.wikiquote.org/ www.wikiquote.org]</span> si aggiornano con un sistema di aggiornamento automatico. Altri [[m:Project_portals|portali]] cominceranno a usare lo stesso sistema nei prossimi mesi. [https://phabricator.wikimedia.org/T273179]
'''Problemi'''
* La settimana scorsa alcuni wiki sono stati in modalità di sola lettura per alcuni minuti a causa di un cambio di emergenza del loro database principale ([https://noc.wikimedia.org/conf/highlight.php?file=dblists/s7.dblist elenco dei wiki]). [https://phabricator.wikimedia.org/T313383]
'''Modifiche di questa settimana'''
* [[File:Octicons-sync.svg|12px|link=|alt=|Elemento ricorrente]] La [[mw:MediaWiki 1.39/wmf.22|nuova versione]] di MediaWiki sarà sulle wiki di prova e MediaWiki.org dal giorno {{#time:j xg|2022-07-26|it}}. Sarà disponibile sulle wiki non-Wikipedia e alcune Wikipedia dal giorno {{#time:j xg|2022-07-27|it}} e sulle altre wiki dal giorno {{#time:j xg|2022-07-28|it}} ([[mw:MediaWiki 1.39/Roadmap|calendario]]).
* L'icona che appare accanto ai collegamenti esterni nelle skin Vector classico e Vector 2022 cambierà leggermente. La nuova icona sarà più semplice e più riconoscibile sugli schermi a bassa fedeltà. [https://phabricator.wikimedia.org/T261391]
* D'ora in poi sulle pagine utente gli amministratori visualizzeranno i pulsanti "{{int:changeblockip}}" e "{{int:unblockip}}" al posto del pulsante "{{int:blockip}}" quando l'utente è già bloccato. [https://phabricator.wikimedia.org/T308570]
'''Incontri futuri'''
* Il prossimo [[mw:Special:MyLanguage/Reading/Web/Desktop Improvements/Updates/Talk to Web|incontro aperto al pubblico]] dedicato all'aspetto Vector (2022) si terrà domani (26 luglio).
'''''[[m:Special:MyLanguage/Tech/News|Tech news]]''' preparata dai [[m:Special:MyLanguage/Tech/News/Writers|redattori Tech News]] e pubblicata da [[m:Special:MyLanguage/User:MediaWiki message delivery|bot]] • [[m:Special:MyLanguage/Tech/News#contribute|Contribuisci]] • [[m:Special:MyLanguage/Tech/News/2022/30|Traduci]] • [[m:Tech|Chiedi aiuto]] • [[m:Talk:Tech/News|Commenta]] • [[m:Global message delivery/Targets/Tech ambassadors|Sottoscrivi o cancella la sottoscrizione]].''
</div><section end="technews-2022-W30"/>
21:27, 25 lug 2022 (CEST)
<!-- Messaggio inviato da User:Quiddity (WMF)@metawiki usando l'elenco su https://meta.wikimedia.org/w/index.php?title=Global_message_delivery/Targets/Tech_ambassadors&oldid=23545370 -->
== Storia triste: siamo nel guado ==
@[[utente:Isabelawliet|Isabelawliet]] Accogliendo l'invito della Biblioteca di Trento, sto cercando di aiutare chi se ne occupa del caricamento su Commons, e poi su wikisource, di alcuni semplici testi (narrativa di [[Autore:Giulia Turco Turcati Lazzari|Jacopo Turco]], che come sa chiunque, meno io, è una donna...), partendo dai file dei testi correttamente caricati su Internet Archive. Testo di prova: [[:File:Turco - La fanciulla straniera.djvu]].
Ne sono successe di tutti i colori.
1. tentativo con IA Upload, prima versione del file: belle immagini, strato OCR assente :-(
2. tentativo di conversione del file pdf di internet archive con pdf2djvu, seconda versione del file: strato testo OK, immagini veramente brutte :-(
3. ripiego su ABBYY FineReader partendo dalle immagini jp2 di Internet Archive: finalmente ok, ma è una soluzione impraticabile per gli utenti generali.
Che fare? forse la soluzione potrebbe essere: rinunciare allo strato ocr, utilizzare dei file di sola immagine (a questo punto, irrilevante che siano djvu o pdf) e utilizzare di routine i tool per ottenere l'OCR al volo, pagina per pagina. Un'altra soluzione, ma per nulla facile e comunque fuori della portata dell'utente generale: usare i file di sole immagini e caricare sulle pagine, in qualche modo, il testo derivato dai file ocr di internet Archive. Serve un'elaborazione dei file con python ed è comodo utilizzare un bot.
Ovviamente gran parte delle pagine di aiuto esistenti sono inutilizzabili.
Che famo? [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 09:20, 27 lug 2022 (CEST)
:Ciao {{ping|Alex brollo}}. Sotto eis ho usato più di una volta il tool di Google per l'OCR con buoni risultati. Secondo me si potrebbe benissimo caricare il pdf (o djvu) senza strato di testo e usare il tool, soprattutto se le immagini sono di buona qualità. Penso sia il sistema più semplice e alla portata degli utenti ''non smanettoni''. --[[User:Paperoastro|Paperoastro]] ([[User talk:Paperoastro|disc.]]) 09:41, 27 lug 2022 (CEST)
:: Sono d'accordo, in effetti potrebbe essere un interessante test di prova per i ''nuovi'' che possono cimentarsi coi nostri tool senza farsi troppi problemi e seguire un percorso di trascrizione lineare: caricamento immagini - eis - tool OCR - salvataggio grezzo (formattazione assente o minima) - trascrizione (formattazione pesante) - rilettura. '''[[Utente:Xavier121|<span style="color:orange;">X</span><span style="color:black;">avier</span>]][[Discussioni_utente:Xavier121|<span style="color:orange;">1</span><span style="color:black;">21</span>]]''' 16:43, 31 lug 2022 (CEST)
:::@[[Utente:Xavier121|Xavier121]] purtroppo c'è un intoppo serio: ho l'impressione che il caricamento diretto dei pdf internet archive, che sono facili da caricare, alle volte produca immagini della pagina subottimali, e questo ostacola sia la rilettura che l'interpretazione OCR. dovrebbe dipendere da qualche settaggio interno del pdf, che determina una risoluzione immagine insufficiente in estrazione di default.... il pdf è un formato abbastanza odioso. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 12:24, 2 ago 2022 (CEST)
== Malmantile Racquistato: interessa metterlo? ==
Salve a tutti,
mi sono imbattuto per caso nel curioso nome "Malmantile Racquistato" e ho visto che, benchè censito sotto l'autore, non sia presente in wikisource.
Ho scoperto che pare essere un testo di una certa "importanza", per chi fosse curioso
https://it.wikipedia.org/wiki/Il_Malmantile_racquistato
Su archive.org è presente:
https://archive.org/details/ilmalmantileracq00lippuoft/mode/2up
Secondo voi può valere la pena inserirlo o metterlo in una eventuale (se esistente) lista di prossimi inserimenti? [[User:Accolturato|Accolturato]] ([[User talk:Accolturato|disc.]]) 13:17, 27 lug 2022 (CEST)
:@[[Utente:Accolturato|Accolturato]] Lascio ad altri un giudizio sulla qualità del testo; raccomando però di scorrere bene tutte le varie scansioni disponibili, per scegliere quella migliore (più semplice, meno sovraccarica di note, con un testo a buona risoluzione). Data un'occhiata all'edizione linkata, mi sembra pesantuccia e con le immagini decenti ma non ottime, il che aumenta parecchio gli errori OCR. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 14:42, 27 lug 2022 (CEST)
::@[[Utente:Accolturato|Accolturato]], indubbiamente il poema ha la sua importanza, se non altro linguistica in un periodo in cui i "testi di lingua" erano importanti ed entrare nel club dei modelli per la Crusca era come vincere la lotteria. Ho potuto notare che fin dall'inizio il testo del poema è stato incrostato da miriadi di noterelle che ne rendono la trascrizione difficile.
::Escludendo le edizioni seicentesche con tutti i problemi di trascrizione che si portano dietro, tra quelle "recenti" ho visto {{GB|nlM0AAAAMAAJ}} (che corrisponde a questa su {{IA|bub_gb_nlM0AAAAMAAJ}}), non ho idea del valore di questa edizione, ma ha l'indubbio vantaggio di tenere in luoghi separati del libro testo di Lippi e annotazioni dei curatori. Sulla qualità della scansione e l'elaborabilità del testo ripasso la palla ad @[[Utente:Alex brollo|Alex brollo]]. Ovviamente metto già le mani avanti che difficilmente me ne occuperei, dato l'immenso backlog di arretrati che mi trovo a sbrogliare. - '''[[Utente:OrbiliusMagister|<span style="color:orange;">ε</span><span style="color:blue;">Δ</span>]][[Discussioni utente:OrbiliusMagister|<span style="color:brown;">ω</span>]]''' 21:03, 27 lug 2022 (CEST)
:::@[[Utente:OrbiliusMagister|OrbiliusMagister]] @[[Utente:Accolturato|Accolturato]] L'edizione proposta da Edo mi piace: la struttura è semplice, l'OCR buono anche nelle annotazioni, e può essere notevolmente migliorato con una pre-elaborazione offline. Io lo caricherei direttamente come pdf, infilando poi il testo pre-elavorato in nsPagina. Dopodichè, purtroppo, non credo che potrò occuparmene: OK? [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 22:19, 27 lug 2022 (CEST)
::::@[[Utente:Accolturato|Accolturato]] @[[Utente:OrbiliusMagister|OrbiliusMagister]] sbirciato su LiberLiber, trovo una edizione particolarmente interessante, disponibile su [https://books.google.it/books?id=plca2Gr4zKAC Google], Barbera 1861. Dal punto di vista tecnico del caricamento, certamente la migliore. Riflessione in corso :-) [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 13:40, 28 lug 2022 (CEST)
:::::@[[Utente:Alex brollo|Alex brollo]], come per l'edizione 1845 non saprei indicare quanto autorevole sia, certo ha delle ottime caratteristiche sia di leggibilità che di rileggibilità.
:::::@[[Utente:Accolturato|Accolturato]], dai anche tu un'occhiata, che ne pensi dell'apparato di note? Io trovo utilissimi gli indici in fondo. - '''[[Utente:OrbiliusMagister|<span style="color:orange;">ε</span><span style="color:blue;">Δ</span>]][[Discussioni utente:OrbiliusMagister|<span style="color:brown;">ω</span>]]''' 14:25, 28 lug 2022 (CEST)
::::::@[[Utente:Acculturato|Acculturato]] Partito con l'edizione Barbera 1861, match offline perfetto (sì, il match offline funzia anche sul pdf...), sono entusiasta... spero di consegnarvi una cosa bellina. Prossimo passo, caricamento dell'Indice e test di formattazione. sull'Indice metterò un WIP, abbiate pazienza... [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 16:43, 28 lug 2022 (CEST)
:::::::@[[Utente:OrbiliusMagister|OrbiliusMagister]]@[[Utente:Alex brollo|Alex brollo]] vi ringrazio per il vostro interessamento, essendo principalmente un rilettore - e al limite un trascrittore - ho seguito con molta curiosità i vostri scambi, imparando spero qualcosina anche se ovviamente non ho capito i particolari. Quindi per me ogni decisione che prendete è valida; sulla pazienza, ci mancherebbe che metter furia! grazie ancora [[User:Accolturato|Accolturato]] ([[User talk:Accolturato|disc.]]) 09:29, 29 lug 2022 (CEST)
::::::::@[[Utente:Giaccai|Giaccai]]se non sbaglio eri molto attiva sul materiale toscano? questo potrebbe interessarti. [[User:Accolturato|Accolturato]] ([[User talk:Accolturato|disc.]]) 09:31, 29 lug 2022 (CEST)
:::::::::@[[Utente:Accolturato|Accolturato]] [[Indice:Lippi - Malmantile racquistato.pdf]]. Siamo a buon punto, manca la sistemazione offline del codice per le oltre mille Note separate. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 09:51, 29 lug 2022 (CEST)
::::::::::@[[Utente:Alex brollo|Alex brollo]] wow, sono emozionato! anche se non sto facendo nulla :-) [[User:Accolturato|Accolturato]] ([[User talk:Accolturato|disc.]]) 11:13, 29 lug 2022 (CEST)
:::::::::::@[[Utente:Accolturato|Accolturato]] Ocio.... appena ho finito di pasticciare, ci sarà da portare a SAL 75% ... e sono un bel po' di pagine ;-). Non sto controllando nemmeno una parola. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 07:23, 30 lug 2022 (CEST)
:::::::::@[[Utente:Accolturato|Accolturato]]ti ringrazio della segnalazione. Ho anch'io molto arretrato sui libri che ho caricato ;-). Ciao --[[User:Giaccai|Susanna Giaccai]] ([[User talk:Giaccai|disc.]]) 12:02, 30 lug 2022 (CEST)
::::::::::@[[Utente:Accolturato|Accolturato]] Ho finito di pasticciare :), torno dalle parti di Trento. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 15:13, 31 lug 2022 (CEST)
:::::::::::@[[Utente:Alex brollo|Alex brollo]] grandissimo! come sempre [[User:Accolturato|Accolturato]] ([[User talk:Accolturato|disc.]]) 09:32, 1 ago 2022 (CEST)
@[[Utente:Alex brollo|Alex brollo]] o a chi sappia rispondere, abbiate pazienza, ma l'intestazione di pagina si può mettere in automatico? posso intanto trascrivere le pagine senza metterla tanto poi verrà implementata come funzione in automatico? Grazie per la vostra efficienza[[User:Accolturato|Accolturato]] ([[User talk:Accolturato|disc.]]) 09:33, 2 ago 2022 (CEST)
:@[[Utente:Accolturato|Accolturato]], Nononono.... c'è già un semplice automatismo "manuale": metti l'intestazione correttamente in due pagine successiva (la dispari e la pari), poi ad ogni nuova pagina per primissima cosa aziona PostOCR premendo Alt+7: l'automatismo ricopia l'intestazione di due pagine prima con il numero ''giusto!!!''. Prova! '''[[Utente:OrbiliusMagister|<span style="color:orange;">ε</span><span style="color:blue;">Δ</span>]][[Discussioni utente:OrbiliusMagister|<span style="color:brown;">ω</span>]]''' 10:41, 2 ago 2022 (CEST)
::@[[Utente:OrbiliusMagister|OrbiliusMagister]] benissimo provo subito! grazie mille [[User:Accolturato|Accolturato]] ([[User talk:Accolturato|disc.]]) 12:14, 2 ago 2022 (CEST)
::@[[Utente:Accolturato|Accolturato]] postOCR fa anche altre cosette belline.... io premo Alt+7 un sacco di volte per ogni pagina su cui lavoro, e ovviamente è la prima cosa che lancio sulle pagine nuove. come dice Edo.
::Per quanto riguarda le pagine di aiuto, in cui queste cose dovrebbero essere trovate subito... aimè. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 12:17, 2 ago 2022 (CEST)
:::@[[Utente:Alex brollo|Alex brollo]] sì sì, usavo ALt+7 ma evidentemente non facendolo come prima cosa non mi metteva l'intestazione. Adesso invece perfetto. [[User:Accolturato|Accolturato]] ([[User talk:Accolturato|disc.]]) 12:33, 2 ago 2022 (CEST)
::::Se non funziona è anche perché è un automatismo "schizzinoso": se nelle pagine precedenti hai scritto "Rigaintestazione" o RigaIntestazzione" o "RIgaIntestazione" non agisce...
::::Inoltre se scrivi "''<nowiki>{{RigaIntestazione||||3}}¡¿?ç</nowiki>''" l'automatismo ripeterà anche quanto aggiunto per sbaglio.
::::Ecco perché avevo scritto di controllare bene le prime due intestazioni. Tutta esperienza di vita vissuta ^_^' '''[[Utente:OrbiliusMagister|<span style="color:orange;">ε</span><span style="color:blue;">Δ</span>]][[Discussioni utente:OrbiliusMagister|<span style="color:brown;">ω</span>]]''' 13:21, 2 ago 2022 (CEST)
::::: @[[Utente:OrbiliusMagister|OrbiliusMagister]] @[[Utente:Alex brollo|Alex brollo]] Ehm... ci sarebbe anche un'altra cosuccia, un problema (credo) della nota 4 alla pagina
https://it.wikisource.org/wiki/Pagina:Lippi_-_Malmantile_racquistato.pdf/71
nella singola pagina il testo della nota 'Come un tasso' si interrompe a comunemen- mentre in trascrizione ancora prima. L'interruzione cioè nella nota non sembra venir letta/resa efficacemente. [[User:Accolturato|Accolturato]] ([[User talk:Accolturato|disc.]]) 15:15, 2 ago 2022 (CEST)
:::::: @[[Utente:Accolturato|Accolturato]] Ma come, era così semplice! È solo ''un mio doppio errore su due pagine, all'interno di una nota separata, suddivisa in due pagine e contenente una parola suddivisa nelle due pagine, e gestita con un nuovo template opera-specifico che al momento ho usato solo io!'' :-) Fra l'altro, è inevitabile che in nsPagina la parola appaia spezzata in due tronconi separati da trattino e spazio. Non farti scrupolo di pingarmi al volo per qualsiasi fastidio di questo tipo e grazie dell'attenzione con cui rileggi. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 15:50, 2 ago 2022 (CEST)
:::::::@[[Utente:Alex brollo|Alex brollo]] ti ringrazio, per me è arabo :-) anzi sai bene io sono un discontinuo per cui ignorami pure, puoi guardare con calma le mie osservazioni tanto prima che finisca... grazie ancora! [[User:Accolturato|Accolturato]] ([[User talk:Accolturato|disc.]]) 16:11, 2 ago 2022 (CEST)
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3015601
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2022-08-02T14:41:38Z
Alex brollo
1615
/* Malmantile Racquistato: interessa metterlo? */
wikitext
text/x-wiki
{{Bar}}
== Results of Wiki Loves Folklore 2022 is out! ==
<div lang="en" dir="ltr" class="mw-content-ltr">
{{int:please-translate}}
[[File:Wiki Loves Folklore Logo.svg|right|150px|frameless]]
Hi, Greetings
The winners for '''[[c:Commons:Wiki Loves Folklore 2022|Wiki Loves Folklore 2022]]''' is announced!
We are happy to share with you winning images for this year's edition. This year saw over 8,584 images represented on commons in over 92 countries. Kindly see images '''[[:c:Commons:Wiki Loves Folklore 2022/Winners|here]]'''
Our profound gratitude to all the people who participated and organized local contests and photo walks for this project.
We hope to have you contribute to the campaign next year.
'''Thank you,'''
'''Wiki Loves Folklore International Team'''
--[[User:MediaWiki message delivery|MediaWiki message delivery]] ([[User talk:MediaWiki message delivery|disc.]]) 18:12, 4 lug 2022 (CEST)
</div>
<!-- Messaggio inviato da User:Tiven2240@metawiki usando l'elenco su https://meta.wikimedia.org/w/index.php?title=Distribution_list/Non-Technical_Village_Pumps_distribution_list&oldid=23454230 -->
== Notizie tecniche: 2022-27 ==
<section begin="technews-2022-W27"/><div class="plainlinks">
Ultimo '''[[m:Special:MyLanguage/Tech/News|bollettino tecnico]]''' della comunità tecnica di Wikimedia. Per favore informa gli altri utenti di queste modifiche. Non tutte le modifiche produrranno effetti per te. [[m:Special:MyLanguage/Tech/News/2022/27|Traduzioni]] disponibili.
'''Modifiche di questa settimana'''
* [[File:Octicons-sync.svg|12px|link=|alt=|Elemento ricorrente]] La [[mw:MediaWiki 1.39/wmf.19|nuova versione]] di MediaWiki sarà sulle wiki di prova e MediaWiki.org dal giorno {{#time:j xg|2022-07-05|it}}. Sarà disponibile sulle wiki non-Wikipedia e alcune Wikipedia dal giorno {{#time:j xg|2022-07-06|it}} e sulle altre wiki dal giorno {{#time:j xg|2022-07-07|it}} ([[mw:MediaWiki 1.39/Roadmap|calendario]]).
* [[File:Octicons-sync.svg|12px|link=|alt=|Elemento ricorrente]] A causa di un cambio di database, due gruppi di wiki saranno in modalità di sola lettura per qualche minuto intorno alle 07:00 UTC rispettivamente il {{#time:j xg|2022-07-05|it}} ([https://noc.wikimedia.org/conf/highlight.php?file=dblists/s6.dblist primo gruppo]) e il {{#time:j xg|2022-07-07|it}} ([https://noc.wikimedia.org/conf/highlight.php?file=dblists/s4.dblist secondo gruppo]).
* La funzione beta [[mw:Special:MyLanguage/Help:DiscussionTools|Strumenti di discussione]] sarà aggiornata nel corso di luglio. Le discussioni appariranno in modo diverso. Visualizza in anteprima [[mw:Special:MyLanguage/Talk pages project/Usability/Prototype|alcuni dei cambiamenti proposti]].
* [[File:Octicons-tools.svg|15px|link=|alt=| Elemento avanzato]] La variabile di configurazione JavaScript <bdi lang="zxx" dir="ltr"><code>proofreadpage_source_href</code></bdi> sarà rimossa da <bdi lang="zxx" dir="ltr"><code>[[mw:Special:MyLanguage/Manual:Interface/JavaScript#mw.config|mw.config]]</code></bdi> e sostituita con la variabile <bdi lang="zxx" dir="ltr"><code>prpSourceIndexPage</code></bdi>. Questo cambiamento interessa solo le pagine nel namespace principale di Wikisource. [https://phabricator.wikimedia.org/T309490]
'''''[[m:Special:MyLanguage/Tech/News|Tech news]]''' preparata dai [[m:Special:MyLanguage/Tech/News/Writers|redattori Tech News]] e pubblicata da [[m:Special:MyLanguage/User:MediaWiki message delivery|bot]] • [[m:Special:MyLanguage/Tech/News#contribute|Contribuisci]] • [[m:Special:MyLanguage/Tech/News/2022/27|Traduci]] • [[m:Tech|Chiedi aiuto]] • [[m:Talk:Tech/News|Commenta]] • [[m:Global message delivery/Targets/Tech ambassadors|Sottoscrivi o cancella la sottoscrizione]].''
</div><section end="technews-2022-W27"/>
21:32, 4 lug 2022 (CEST)
<!-- Messaggio inviato da User:Quiddity (WMF)@metawiki usando l'elenco su https://meta.wikimedia.org/w/index.php?title=Global_message_delivery/Targets/Tech_ambassadors&oldid=23466250 -->
== parametro sulla rilettura del mese (I Mille) ==
E se il sottotitolo al capitolo [[Pagina:Garibaldi_-_I_Mille.djvu/69]] lo impostassimo così
{{Ct|f=100%|v=2|L=7px|ITALIA. }}
cioè con larghezza 7 pixel non sarebbe maggiormente fedele?
o è una cosa assolutamente superflua ed inutile?
[[User:Accolturato|Accolturato]] ([[User talk:Accolturato|disc.]]) 17:10, 5 lug 2022 (CEST)
: @[[User:Accolturato|Accolturato]] No, non è assolutamwente inutile. Se è possibile su itwikisource il tentativo è quello di riprodurre fedelmente la formattazione, con l'unico limite del buon senso, e in questo caso non mi sembra che il limite sia superato. Piuttosto, a voler essere MOLTO pignoli, nota che l'originale non ha una spaziatura aumentata prima dell'ultimo carattere, il punto. Si può rimediare, ma forse si oltrepassa il limite.... ;-)
{{Ct|f=100%|v=2|{{type|l=7px|ITALI}}A. }}
In rari casi è un trucco che ho usato (non per la spaziatura di un punto, ma per modificare la formattazione di singole parole all'interno du un testo dentro il tl!Ct) ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 06:22, 7 lug 2022 (CEST)
:@[[Utente:Alex brollo|Alex brollo]] ti ringrazio, come sempre prontissimo e gentilissimo. [[User:Accolturato|Accolturato]] ([[User talk:Accolturato|disc.]]) 12:37, 7 lug 2022 (CEST)
== [[Oreste (Euripide - Romagnoli)/Frammento musicale dell'Oreste]] ==
Salve a tutti. Mi servirebbe una mano (forse più d'una) per trascrivere il testo in oggetto, che ha diverse cose che non riesco a sistemare.
#Prima cosa sono gli spartiti: ce ne sono diversi, sia apparentemente semplici ([[Pagina:Tragedie di Euripide (Romagnoli) V.djvu/274|p 271]], [[Pagina:Tragedie di Euripide (Romagnoli) V.djvu/272|p 267]]) che un po' più complessi causa allineamenti ([[Pagina:Tragedie di Euripide (Romagnoli) V.djvu/278|p 275]]) e anche con testo in verticale ([[Pagina:Tragedie di Euripide (Romagnoli) V.djvu/267|p 264]], [[Pagina:Tragedie di Euripide (Romagnoli) V.djvu/268|265]], [[Pagina:Tragedie di Euripide (Romagnoli) V.djvu/269|266]]).
#A pagina [[Pagina:Tragedie di Euripide (Romagnoli) V.djvu/266|263]] e [[Pagina:Tragedie di Euripide (Romagnoli) V.djvu/267|264]] ci sono delle tabelle (spartiti antichi) con problemi di allineamento tra righe diverse (in più, con testo greco) che non sono sicuro di come affrontare.
#A pagina [[Pagina:Tragedie di Euripide (Romagnoli) V.djvu/274|271]] e [[Pagina:Tragedie di Euripide (Romagnoli) V.djvu/276|273]] ci sono due tabelle/immagini che non so interpretare con precisione e quindi non sono sicuro come trascrivere.
#Per di più, la seconda si trova in cima ad una pagina, in mezzo ad un paragrafo: come si agisce in questi casi?
#In [[Pagina:Tragedie di Euripide (Romagnoli) V.djvu/269|questa pagina]] c'è una nota di cui non sono riuscito ad individuare la posizione nel testo.
#Nella nota in [[Pagina:Tragedie di Euripide (Romagnoli) V.djvu/272|questa pagina]] c'è un simbolo che potrebbe essere un Π girato di 90°: c'è un modo di scriverlo senza ricorrere ad un'immagine?
#A pagina [[Pagina:Tragedie di Euripide (Romagnoli) V.djvu/277|274]] e [[Pagina:Tragedie di Euripide (Romagnoli) V.djvu/271|268]] c'è del testo greco piuttosto lungo per trascrivere il quale servirebbe qualcuno che conosca il greco.
Riusciamo a lavorarci insieme? [[User:Dr Zimbu|Dr Zimbu]] ([[User talk:Dr Zimbu|disc.]]) 17:09, 7 lug 2022 (CEST)
:@[[Utente:Dr Zimbu|Dr Zimbu]] Orpo... un bell'intrico di sfide. Forse posso fare qualcosa per gli allineamenti verticali, ma per gli spartiti occorre la manina di qualcuno che conosca l'estensione score e Lilypond. Per le pagine con testo verticale, direi che prima si deve ottenere lo spartito, poi si può tentare di aggiungere il testo verticale.
:Per il problema 5 direi di appiccicare la nota al secondo testo verticale, sopra il segno x a cui si riferisce la nota.
:In generale, si potrebbe considerare l'ipotesi di risolvere vari casi ''utilizzando semplicemente delle immagini''.... non è elegantissimo, ma la adotterei almeno come soluzione provvisoria. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 00:07, 8 lug 2022 (CEST)
::Ciao {{Ping|Dr Zimbu}}. Testo complesso... Dico la mia seguendo il tuo elenco:
<ol>
<li> Come dice {{Ping|Alex brollo}}, si sta sperimentando la resa degli spartiti con Lilypond. Se la comunità è d'accordo, propongo di creare una categoria del tipo [[:Categoria:Testo greco da controllare]] in modo da tenere traccia di queste pagine;</li>
<li> Qui serve qualche esperto di tabelle: non dovrebbe essere molto complesso, fra me e Alex, dovremmo riuscire a risolvere il problema ;-)</li>
<li> La tabella in se per se non è complicata: l'unica perplessità che ho riguarda le note scritte a cavallo delle linee verticali in fondo alla tabella. Provo a studiare la resa.</li>
<li value=7> ti consiglio di inserire la categoria [[:Categoria:Testo greco da controllare]], monitorata periodicamente dai nostri esperti di greco ;-)</li>
</ol> --[[User:Paperoastro|Paperoastro]] ([[User talk:Paperoastro|disc.]]) 15:53, 8 lug 2022 (CEST)
:@[[Utente:Dr Zimbu|Dr Zimbu]] Pagine 274 e 276 grossolanamente sistemate, con grande sudore (rinnovo la raccomandazione, finito l'esercizio, di inserire un semplice ritaglio dell'immagine della pagina e bon; ma l'esercizio è stato comunque utile).
:Invece, segnalo che è stato creato {{tl|Spartito da controllare}}, del tutto analogo a {{tl|Greco da controllare}}, alimenta la categoria [[:Categoria:Spartito da controllare]]. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 10:36, 10 lug 2022 (CEST)
::Grazie mille (ho fatto solo una piccola modifica a pagina 274)--[[User:Dr Zimbu|Dr Zimbu]] ([[User talk:Dr Zimbu|disc.]]) 11:56, 10 lug 2022 (CEST)
:::@[[Utente:Dr Zimbu|Dr Zimbu]], rieccomi presente! Per il greco darò una bella passata e almeno quello lo risolverò rapidamente...
:::Per gli spartiti musicali è invece un'altra questione: dopo anni di attesa l'estensione è arrivata, ma lo studio dell'estensione è improbo: mi arrabatterò tra copincollaggi di esempi già svolti e pagine di manuale, ma la sfida è per me enorme. La notazione musicale greca antica con le lettere inclinate è presente [https://unicode-table.com/en/blocks/ancient-greek-musical-notation/ in una nicchia nascosta dei vari piani di Unicode], ora devo capire come inserirla. Ci provo ma un po' alla volta e con calma. - '''[[Utente:OrbiliusMagister|<span style="color:orange;">ε</span><span style="color:blue;">Δ</span>]][[Discussioni utente:OrbiliusMagister|<span style="color:brown;">ω</span>]]''' 10:04, 18 lug 2022 (CEST)
== Tip per i testi teatrali ==
Una delle più vecchie convenzioni di itwikisource è la formattazione dei testi teatrali, con l'uso del markup punto e virgola iniziale per i personaggi e dei due punti per le battute. Risale al periodo precedente il proofreading, e non sembrava più compatibile con il nuovo stile di trascrizione, che tenta di riprodurre la formattazione della fonte.
La genialata della introduzione delle sottopagine styles.css delle pagine Indice permette di ripescare questa onorata convenzione ma di ''adattarla alla formattazione della fonte'', con un risultato ''semplice'' anche se non ''facile''. E' in corso una sperimentazione su [[Indice:D'Annunzio - La figlia di Iorio.djvu]], dopo Match and Split del testo ns0 originale, inserito nel 2010. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 23:30, 7 lug 2022 (CEST)
== Sono aperte le registrazioni alla itWikiCon 2022! ==
[[File:ItWikiCon_Verbania_2022_candidacy_logo.svg|thumb|250px|Il logo di itWikiCon Verbania 2022]]
Ciao a tutti. <br />
Da venerdì 30 settembre a domenica 2 ottobre 2022, avrà luogo la itWikiCon. <br />
Dopo pause e pandemie varie l'evento sarà di nuovo in presenza e si svolgerà a [[Verbania]].
La registrazione si può fare a '''[https://2022.itwikicon.org/ questo link]'''.
Wikimedia Italia e Wikimedia CH hanno costituito un fondo per l'erogazione di borse di partecipazione per sostenere i costi di partecipazione all'evento. La richiesta di una borsa viene fatta tramite il modulo di registrazione.
Per chi richiede una borsa di partecipazione il termine ultimo per completare la registrazione è il 30 agosto, per chi non richiede una borsa il termine è invece il 18 settembre.
Il programma, ancora in costruzione, è disponibile su meta: [[:meta:ItWikiCon/2022/Programma|ItWikiCon/2022/Programma]]<br/>
Per qualsiasi domanda potete scrivere qui, oppure sulla pagina di discussione su meta.
Grazie a tutti e vi aspettiamo numerosi e pieni di idee e curiosità!
Gli organizzatori <br />
[[User:Civvì]], [[User:Yiyi]], [[User:CristianNX]], [[User:Superchilum]], [[User:FrangeCe]], [[User:Valerio Bozzolan]], [[User:Hitrandil]] [[User:Civvì|Civvì]] ([[User talk:Civvì|disc.]]) 21:27, 10 lug 2022 (CEST)
:Mi sono registrato e parteciperò. - '''[[Utente:OrbiliusMagister|<span style="color:orange;">ε</span><span style="color:blue;">Δ</span>]][[Discussioni utente:OrbiliusMagister|<span style="color:brown;">ω</span>]]''' 06:56, 21 lug 2022 (CEST)
== Notizie tecniche: 2022-28 ==
<section begin="technews-2022-W28"/><div class="plainlinks">
Ultimo '''[[m:Special:MyLanguage/Tech/News|bollettino tecnico]]''' della comunità tecnica di Wikimedia. Per favore informa gli altri utenti di queste modifiche. Non tutte le modifiche produrranno effetti per te. [[m:Special:MyLanguage/Tech/News/2022/28|Traduzioni]] disponibili.
'''Modifiche recenti'''
* L'[[mw:Special:MyLanguage/Reading/Web/Desktop Improvements|aspetto Vector 2022]] mostra ora il titolo delle pagine sopra le linguette "Discussione", "Leggi", "Modifica", "Cronologia", "Altro" e simili. Leggi [[mw:Special:MyLanguage/Reading/Web/Desktop Improvements/Updates#Page title/tabs switch|maggiori informazioni]]. [https://phabricator.wikimedia.org/T303549]
* [[File:Octicons-tools.svg|15px|link=|alt=|Elemento avanzato]] È ora possibile visualizzare la maggior parte delle impostazioni di configurazione di un wiki e confrontarle con quelle di un altro wiki configurato diversamente. Ad esempio, è possibile visualizzare sia le [https://noc.wikimedia.org/wiki.php?wiki=jawiktionary impostazioni del Wikizionario giapponese] sia le [https://noc.wikimedia.org/wiki.php?wiki=eswiki&compare=eowiki differenze di configurazione fra la Wikipedia spagnola e quella in esperanto]. Le varie comunità locali possono [[m:Special:MyLanguage/Requesting_wiki_configuration_changes|discutere e proporre cambiamenti]] alle impostazioni del proprio wiki. I dettagli di ciascuna impostazione possono essere trovati [[mw:Special:Search|con una ricerca su MediaWiki.org]]. [https://phabricator.wikimedia.org/T308932]
*La funzione IP Info del team Anti-Harassment Tools [[m:Special:MyLanguage/IP Editing: Privacy Enhancement and Abuse Mitigation/IP Info feature#May|è diventata di recente]] una [[Special:Preferences#mw-prefsection-betafeatures|funzione beta su tutti i wiki]]. Gli utenti che combattono il vandalismo la possono usare per accedere a informazioni relative agli indirizzi IP. Leggi [[m:Special:MyLanguage/IP Editing: Privacy Enhancement and Abuse Mitigation/IP Info feature#April|maggiori informazioni sulle modalità di utilizzo dello strumento]] e lascia un commento cliccando sul link presente all'interno dello strumento stesso.
'''Modifiche di questa settimana'''
* Non ci saranno nuove versioni di MediaWiki questa settimana.
* [[File:Octicons-sync.svg|12px|link=|alt=|Elemento ricorrente]] Il {{#time:j xg|2022-07-12|it}} alle 07:00 UTC [https://noc.wikimedia.org/conf/highlight.php?file=dblists/s3.dblist alcuni wiki] saranno in modalità di sola lettura per alcuni minuti a causa di un cambio di database.
'''Modifiche future'''
* La funzione beta [[mw:Special:MyLanguage/Help:DiscussionTools|Strumenti di discussione]] sarà aggiornata nel corso di luglio. Le discussioni appariranno in modo diverso. Visualizza in anteprima [[mw:Special:MyLanguage/Talk pages project/Usability/Prototype|alcuni dei cambiamenti proposti]].
'''''[[m:Special:MyLanguage/Tech/News|Tech news]]''' preparata dai [[m:Special:MyLanguage/Tech/News/Writers|redattori Tech News]] e pubblicata da [[m:Special:MyLanguage/User:MediaWiki message delivery|bot]] • [[m:Special:MyLanguage/Tech/News#contribute|Contribuisci]] • [[m:Special:MyLanguage/Tech/News/2022/28|Traduci]] • [[m:Tech|Chiedi aiuto]] • [[m:Talk:Tech/News|Commenta]] • [[m:Global message delivery/Targets/Tech ambassadors|Sottoscrivi o cancella la sottoscrizione]].''
</div><section end="technews-2022-W28"/>
21:24, 11 lug 2022 (CEST)
<!-- Messaggio inviato da User:Quiddity (WMF)@metawiki usando l'elenco su https://meta.wikimedia.org/w/index.php?title=Global_message_delivery/Targets/Tech_ambassadors&oldid=23502519 -->
== Proponi delle dichiarazioni per la bussola elettorale del 2022 ==
<section begin="announcement-content" />
:''[[m:Special:MyLanguage/Wikimedia Foundation elections/2022/Announcement/Propose statements for the 2022 Election Compass| Puoi trovare questo messaggio tradotto in altre lingue su Meta-wiki.]]''
:''<div class="plainlinks">[[m:Special:MyLanguage/Wikimedia Foundation elections/2022/Announcement/Propose statements for the 2022 Election Compass|{{int:interlanguage-link-mul}}]] • [https://meta.wikimedia.org/w/index.php?title=Special:Translate&group=page-{{urlencode:Wikimedia Foundation elections/2022/Announcement/Propose statements for the 2022 Election Compass}}&language=&action=page&filter= {{int:please-translate}}]</div>''
Ciao a tutti,
I volontari sono [[m:Special:MyLanguage/Wikimedia_Foundation_elections/2022/Community_Voting/Election_Compass|invitati a proporre delle dichiarazioni da utilizzare nella bussola elettorale]] per le [[m:Special:MyLanguage/Wikimedia Foundation elections/2022|elezioni del Board of Trustees del 2022]].
Una bussola elettorale è uno strumento nato per aiutare gli elettori a selezionare quei candidati che meglio si conformano alle loro convinzioni e opinioni. I membri della comunità proporranno delle dichiarazioni a cui i candidati risponderanno utilizzando una scala Lickert (d'accordo/neutrale/in disaccordo). Le risposte dei candidati a queste dichiarazioni verranno caricate nella bussola elettorale. Gli elettori utilizzeranno lo strumento inserendo le proprie risposte alle dichiarazioni (d'accordo/neutrale/in disaccordo). I risultati mostreranno quei candidati che meglio si allineano alle convinzioni e ai punti di vista dell'elettore.
{| class="wikitable mw-collapsible mw-collapsed"
|-
! colspan=3 | Ecco il calendario della bussola elettorale
|-
|
'''8 - 20 luglio''': I volontari propongono le dichiarazioni per la bussola elettorale
'''21 - 22 luglio''': Il Comitato elettorale rivede le dichiarazioni, assicurandosi che siano chiare, e rimuovendo quelle fuori tema
'''23 luglio - 1º agosto''': I volontari votano le dichiarazioni
'''2 - 4 agosto''': Il Comitato elettorale sceglie le 15 dichiarazioni più votate
'''5 - 12 agosto''': I candidati danno il proprio parere sulle dichiarazioni
'''15 agosto''': La bussola elettorale viene aperta all'utilizzo degli elettori al fine di aiutarli nella scelta del voto
|}
Il Comitato elettorale sceglierà le 15 dichiarazioni più votate all'inizio di agosto. Il Comitato elettorale supervisionerà l'intero processo, supportato dal team Movement Strategy and Governance. MSG si assicurerà che le domande siano chiare, che non vi siano duplicati, refusi, o qualsiasi altro problema.
Cordiali saluti,
Movement Strategy and Governance
''Questo messaggio è stato inviato per conto della Task Force per la selezione del Board e del Comitato Elettorale''<br /><section end="announcement-content" /> [[User:Superpes15|Superpes15]] ([[User talk:Superpes15|disc.]]) 10:25, 13 lug 2022 (CEST)
:Sono umiliato.... mi sento anziano e asociale. :-( [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 15:42, 14 lug 2022 (CEST)
{{ping|Alex brollo}} Come ti capisco ... [[User:Lagrande|Lagrande]] ([[User talk:Lagrande|disc.]]) 13:24, 15 lug 2022 (CEST)
== Piano nazionale di digitalizzazione del Ministero della Cultura ==
Non so se è già stato segnalato da altre parti, segnalo che una settimana fa è stato ufficialmente pubblicato il Piano Nazionale di Digitalizzazione (PND) del Ministero della Cultura
[https://digitallibrary.cultura.gov.it/notizie/il-pnd-e-ufficialmente-on-line/ qui]. Questo PND ha lo scopo di "promuovere e organizzare il processo di trasformazione digitale nel quinquennio 2022-2026." Più precisamente [https://partecipa.gov.it/uploads/decidim/attachment/file/68/M1C3_1.1.1_ReportFinale_Piano_nazionale_di_digitalizzazione_del_patrimonio_culturale.pdf qua] viene scritto che alla consultazione legata a questo PND hanno partecipato anche "volontari di Wikipedia e progetti Wikimedia".
Non so quanto voi ritenete che questo PND possa essere rilevante per le attività di Wikisource... [[User:Myron Aub|Myron Aub]] ([[User talk:Myron Aub|disc.]]) 19:30, 15 lug 2022 (CEST)
== [[Poesie (Campanella, 1915)]] ==
'''Riletta!''' ma.... c'è dentro un testo latino: [[Ecloga in principis Galliarum Delphini admirandam nativitatem]], a cui ho attribuito uno stravagante SAL 0%, nonostante non sia malaccio e sia visualizzata e esportabile. Se trovo il coraggio, cercherò di portare a level 3 le pagine da cui il testo è ricavato, questo: [[:la:Ecloga in principis Galliarum Delphini admirandam nativitatem]]. Vi risparmio la descrizione di cosa c'è dietro questa stranezza... è un progetto ormai datato, ne parlavamo un paio di anni fa. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 09:58, 16 lug 2022 (CEST)
: sistemate le cose, adesso la pagina (nonostante le complicazioni) è SAL 75%. --[[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 06:50, 17 lug 2022 (CEST)
:: {{ping|Candalua}} Via bot, il testo è stato allineato con quello sorgente di la.wikisource, compreso il SAL ma... il risultato è un messaggio un po' buffo: "Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. Il testo è stato caricato automaticamente da la.wikisource.org. '''Si prega di non modificare questa pagina! Tu puoi farlo'''." Esempio in [[Pagina:Campanella, Tommaso – Poesie, 1915 – BEIC 1777758.djvu/201|questa pagina]]. --[[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 09:43, 17 lug 2022 (CEST)
:::[[User:Alex brollo|Alex brollo]]: ho fatto in modo che il messaggio dell'allineatore sovrascriva l'altro. [[User:Candalua|Can da Lua]] ([[User talk:Candalua|disc.]]) 11:46, 21 lug 2022 (CEST)
== Notizie tecniche: 2022-29 ==
<section begin="technews-2022-W29"/><div class="plainlinks">
Ultimo '''[[m:Special:MyLanguage/Tech/News|bollettino tecnico]]''' della comunità tecnica di Wikimedia. Per favore informa gli altri utenti di queste modifiche. Non tutte le modifiche produrranno effetti per te. [[m:Special:MyLanguage/Tech/News/2022/29|Traduzioni]] disponibili.
'''Problemi'''
* Dalla settimana scorsa non appare più il link a [[mw:Special:MyLanguage/Extension:NearbyPages|Speciale:NelleVicinanze]] sulla versione mobile. Sarà ripristinato nel corso di questa settimana. [https://phabricator.wikimedia.org/T312864]
'''Modifiche di questa settimana'''
* [[File:Octicons-sync.svg|12px|link=|alt=|Elemento ricorrente]] La [[mw:MediaWiki 1.39/wmf.21|nuova versione]] di MediaWiki sarà sulle wiki di prova e MediaWiki.org dal giorno {{#time:j xg|2022-07-19|it}}. Sarà disponibile sulle wiki non-Wikipedia e alcune Wikipedia dal giorno {{#time:j xg|2022-07-20|it}} e sulle altre wiki dal giorno {{#time:j xg|2022-07-21|it}} ([[mw:MediaWiki 1.39/Roadmap|calendario]]).
'''Modifiche future'''
* Il [[mw:Technical_decision_making/Forum|Technical Decision Forum]] è in cerca di [[mw:Technical_decision_making/Community_representation|rappresentanti della comunità]]. Scrivi su wiki o invia una mail a <span class="mw-content-ltr" lang="en" dir="ltr">TDFSupport@wikimedia.org</span> entro il 12 agosto per candidarti.
'''''[[m:Special:MyLanguage/Tech/News|Tech news]]''' preparate dai [[m:Special:MyLanguage/Tech/News/Writers|redattori Tech News]] e pubblicate dai [[m:Special:MyLanguage/User:MediaWiki message delivery|bot]] • [[m:Special:MyLanguage/Tech/News#contribute|Contribuisci]] • [[m:Special:MyLanguage/Tech/News/2022/29|Traduci]] • [[m:Tech|Ottieni aiuto]] • [[m:Talk:Tech/News|Dai la tua opinione]] • [[m:Global message delivery/Targets/Tech ambassadors|Iscriviti o disiscriviti]].''
</div><section end="technews-2022-W29"/>
00:59, 19 lug 2022 (CEST)
<!-- Messaggio inviato da User:Quiddity (WMF)@metawiki usando l'elenco su https://meta.wikimedia.org/w/index.php?title=Global_message_delivery/Targets/Tech_ambassadors&oldid=23517957 -->
== Opere e edizioni: problemi wikidata ==
@[[Utente:Candalua|Candalua]] Dopo una gentile spintarella di Edo, ho ripreso un po' in mano la terribile questione della gestione opere-edizioni su wikidata. Al momento l'unico mio contributo è la creazione di [[Aiuto:Namespace Opera]], un semplice redirect a [[Wikisource:Opera-Edizione]]. Così ho scoperto/riscoperto i due template {{tl|Edizione}} e {{tl|Sottopagina}}. Un magnifico sistema funzionante... ma... al momento la nostra "centrate dati" locale è la pagina Indice, mentre nella base dati wikidata è la pagina principale ns0. Il che mi preoccupa, perchè nel caso che la pagina Indice rimandi a più pagine principali ns0, le cose si sconfinferano.
tutto andrebbe al suo posto se Indice venisse rivalutato su wikidata, diventando pagina sitelink. Ma non ho idea se questa soluzione sia praticabile, sensata, condivisibile. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 11:52, 20 lug 2022 (CEST)
:Infatti pensandoci meglio c'è subito un intoppo.... in ns0 è estremamente probabile che il testo sia riferibile a uno specifico autore, in nsIndice non è detto, ci sono numerosi casi di antologie, e nei meccanismi di nsIndice al momento non c'è modo di attribuire brani diversi ai rispettivi autori. @[[utente:Candalua|candalua]]: sono rimasto piacevolmente sorpreso per il fatto che i parametri base di {{tl|Sottopagina}} sono identici a quelli di {{tl|IncludiIntestazione}}, perfetto! Potrevve però capitare di sentire la mancanza del parametro opzionale autore, raramente è utile. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 12:06, 21 lug 2022 (CEST)
== Più gelato... ehm, eis per tutti! ==
Cari amici,
desidero publicizzare il fatto che il percorso iniziato a metà maggio per diffondere ''eis'' (edit-in-sequence) in tutte le wikisource è in fase di avanzamento sempre più serio: alla pagina [[phab:T308098#8008230|⚓ T308098 Integrate edit-in-sequence inside ProofreadPage]] la timeline, e alla pagina [[mw:Extension:Proofread_Page/Edit-in-Sequence|Extension:Proofread Page/Edit-in-Sequence - MediaWiki]] la discussione tra gli sviluppatori.
Penso sia motivo di orgoglio per @[[Utente:Alex brollo|Alex brollo]] e per la comunità italiana vedere che le grandi idee di Alex cominciano a essere recepite! '''[[Utente:OrbiliusMagister|<span style="color:orange;">ε</span><span style="color:blue;">Δ</span>]][[Discussioni utente:OrbiliusMagister|<span style="color:brown;">ω</span>]]''' 11:11, 21 lug 2022 (CEST)
:@[[Utente:OrbiliusMagister|OrbiliusMagister]] Altrochè. :-) Grazie anche a voi, che avete a lungo avuto la pazienza di sperimentare! [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 11:58, 21 lug 2022 (CEST)
::uau! (scusate la mia assenza, mi sono impelagato in un progetto esterno che mi assorbirà per almeno un anno...) --[[User:.mau.|.mau.]] ([[User talk:.mau.|disc.]]) 22:07, 22 lug 2022 (CEST)
:::È da anni che uso eis e finalmente vedo che è apprezzato come si deve. Ma non ci voleva tutto questo tempo per capirlo! Sarebbe ora che le realizzazioni di Alex (non c'è solo eis) trovassero la giusta strada per implementazione di default! Quanto a me, sono impegnato a recuperare una pesante operazione al cuore e soprattutto sono crollato "con la testa", mi è rimasta poca voglia di lavorare, passo il tempo a leggere e mi è scoppiata un'afasia per cui devo cercare nel cranio le parole più semplici. Se riappaio sarà fra molto e non è detto che sia una cosa valida. Buona estate. [[User:Silvio Gallio|Silvio Gallio]] ([[User talk:Silvio Gallio|disc.]]) 11:27, 23 lug 2022 (CEST)
::::@[[Utente:Silvio Gallio|Silvio Gallio]] Giusto te volevo ringraziare particolarmente, per i tuoi suggerimenti.... ma non sono mica riuscito a implementarli tutti (qualcuno però sì). Rimettiti bene e presto, che sentiamo la tua mancanza.
:::: PS: sembra che ci sia una relazione fra ferrovie e l'enorme incendio sul Carso... questione di ceppi frenanti. Ma probabilmente la cosa non ti è sfuggita. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 00:40, 24 lug 2022 (CEST)
{{+1}} :) --'''[[Utente:Xavier121|<span style="color:orange;">X</span><span style="color:black;">avier</span>]][[Discussioni_utente:Xavier121|<span style="color:orange;">1</span><span style="color:black;">21</span>]]''' 20:36, 26 lug 2022 (CEST)
== Interfaccia desktop: larghezza del contenuto ==
Ciao,
vorrei richiamare la vostra attenzione sul task [[phab:T311607|T311607]]. Dovrebbe essere stata risolta la problematica della larghezza del contenuto nel namespace principale su Wikisource. Grazie per la vostra precedente segnalazione.
Buona giornata,--[[User:Patafisik (WMF)|Patafisik (WMF)]] ([[User talk:Patafisik (WMF)|disc.]]) 11:51, 25 lug 2022 (CEST)
== Parliamo dei miglioramenti all'interfaccia desktop ==
Ciao!
Hai notato che alcuni wiki hanno un'[[mw:Special:MyLanguage/Reading/Web/Desktop_Improvements|interfaccia desktop diversa]], tra cui Wikisource in arabo e in polacco? Non sei curioso di sapere che piani abbiamo al riguardo? Magari hai domande o idee sul design o su questioni tecniche?
Partecipa a una riunione online col team che sta lavorando a questi miglioramenti! La riunione si terrà il '''26 luglio 2022 alle [https://www.timeanddate.com/worldclock/fixedtime.html?iso=20220726T1200 12:00 UTC] e alle [https://www.timeanddate.com/worldclock/fixedtime.html?iso=20220726T1900 19:00 UTC]''' su Zoom. '''[https://wikimedia.zoom.us/j/5304280674 Clicca qui per partecipare]'''. ID dell'incontro: 5304280674 [https://wikimedia.zoom.us/u/kc2hamfYz9 Numero d'accesso a seconda del tuo Paese]
'''Programma'''
* Aggiornamenti sugli ultimi sviluppi
* Domande e risposte, discussione
'''Formato'''
La riunione non sarà registrata né trasmessa in streaming. Le note saranno prese in un file di [https://docs.google.com/document/d/1G4tfss-JBVxyZMxGlOj5MCBhOO-0sLekquFoa2XiQb8/edit# Google Docs]. L'host della riunione sarà [[mw:User:OVasileva_(WMF)|Olga Vasileva]] (manager del team). La parte introduttiva si terrà in inglese.
Saremo in grado di rispondere a domande in inglese e, solamente al primo meeting, in italiano e francese. Se vuoi fare domande in anticipo, scrivile nella [[mw:Talk:Reading/Web/Desktop_Improvements|pagina di discussione]] o inviale a sgrabarczuk@wikimedia.org.
A questo incontro si applicano sia [[foundation:Friendly_space_policy|Politica per gli spazi amichevoli]] che il [[mw:Special:MyLanguage/Code_of_Conduct|Codice di condotta]] per gli spazi tecnici di Wikimedia. Zoom non è soggetto alla [[foundation:Privacy_policy|Informativa sulla privacy di WMF]].
Speriamo che parteciperai!--[[User:Patafisik (WMF)|Patafisik (WMF)]] ([[User talk:Patafisik (WMF)|disc.]]) 17:32, 25 lug 2022 (CEST)
<gallery mode="packed">
File:WP20Symbols community1.svg|
File:WP20 Symbol knowledge transfer.svg|
File:Wikipedia20 symbol community.svg|
File:WP20Symbols_MediaWiki.svg|
</gallery>
== Discutiamo dei miglioramenti all'interfaccia desktop ==
[[File:Vector 2022 showing language menu with a blue menu trigger and blue menu items 01.jpg|thumb]]
Partecipa a una riunione online col team che sta lavorando a [[mw:Reading/Web/Desktop Improvements/it|questi miglioramenti]]! La riunione si terrà il '''26 luglio 2022 at [https://www.timeanddate.com/worldclock/fixedtime.html?iso=20220726T1200 12:00 UTC] and [https://www.timeanddate.com/worldclock/fixedtime.html?iso=20220726T1900 19:00 UTC]''' su Zoom. '''[https://wikimedia.zoom.us/j/5304280674 Clicca qui per partecipare]'''. ID dell'incontro: 5304280674. [https://wikimedia.zoom.us/u/kc2hamfYz9 Numero d'accesso a seconda del tuo Paese].
[[mw:Reading/Web/Desktop Improvements/Updates/Talk to Web/it|Per saperne di più]]. Speriamo che parteciperai! [[User:SGrabarczuk (WMF)|SGrabarczuk (WMF)]] ([[User talk:SGrabarczuk (WMF)|msg]]) 18:32, 25 lug 2022 (CEST)
<!-- Messaggio inviato da User:SGrabarczuk (WMF)@metawiki usando l'elenco su https://meta.wikimedia.org/w/index.php?title=User:SGrabarczuk_(WMF)/sandbox/MM/It_fallback&oldid=23142194 -->
== Notizie tecniche: 2022-30 ==
<section begin="technews-2022-W30"/><div class="plainlinks">
Ultimo '''[[m:Special:MyLanguage/Tech/News|bollettino tecnico]]''' della comunità tecnica di Wikimedia. Per favore informa gli altri utenti di queste modifiche. Non tutte le modifiche produrranno effetti per te. [[m:Special:MyLanguage/Tech/News/2022/30|Traduzioni]] disponibili.
'''Modifiche recenti'''
* Adesso i portali <span class="mw-content-ltr" lang="en" dir="ltr">[https://www.wikibooks.org/ www.wikibooks.org]</span> e <span class="mw-content-ltr" lang="en" dir="ltr">[https://www.wikiquote.org/ www.wikiquote.org]</span> si aggiornano con un sistema di aggiornamento automatico. Altri [[m:Project_portals|portali]] cominceranno a usare lo stesso sistema nei prossimi mesi. [https://phabricator.wikimedia.org/T273179]
'''Problemi'''
* La settimana scorsa alcuni wiki sono stati in modalità di sola lettura per alcuni minuti a causa di un cambio di emergenza del loro database principale ([https://noc.wikimedia.org/conf/highlight.php?file=dblists/s7.dblist elenco dei wiki]). [https://phabricator.wikimedia.org/T313383]
'''Modifiche di questa settimana'''
* [[File:Octicons-sync.svg|12px|link=|alt=|Elemento ricorrente]] La [[mw:MediaWiki 1.39/wmf.22|nuova versione]] di MediaWiki sarà sulle wiki di prova e MediaWiki.org dal giorno {{#time:j xg|2022-07-26|it}}. Sarà disponibile sulle wiki non-Wikipedia e alcune Wikipedia dal giorno {{#time:j xg|2022-07-27|it}} e sulle altre wiki dal giorno {{#time:j xg|2022-07-28|it}} ([[mw:MediaWiki 1.39/Roadmap|calendario]]).
* L'icona che appare accanto ai collegamenti esterni nelle skin Vector classico e Vector 2022 cambierà leggermente. La nuova icona sarà più semplice e più riconoscibile sugli schermi a bassa fedeltà. [https://phabricator.wikimedia.org/T261391]
* D'ora in poi sulle pagine utente gli amministratori visualizzeranno i pulsanti "{{int:changeblockip}}" e "{{int:unblockip}}" al posto del pulsante "{{int:blockip}}" quando l'utente è già bloccato. [https://phabricator.wikimedia.org/T308570]
'''Incontri futuri'''
* Il prossimo [[mw:Special:MyLanguage/Reading/Web/Desktop Improvements/Updates/Talk to Web|incontro aperto al pubblico]] dedicato all'aspetto Vector (2022) si terrà domani (26 luglio).
'''''[[m:Special:MyLanguage/Tech/News|Tech news]]''' preparata dai [[m:Special:MyLanguage/Tech/News/Writers|redattori Tech News]] e pubblicata da [[m:Special:MyLanguage/User:MediaWiki message delivery|bot]] • [[m:Special:MyLanguage/Tech/News#contribute|Contribuisci]] • [[m:Special:MyLanguage/Tech/News/2022/30|Traduci]] • [[m:Tech|Chiedi aiuto]] • [[m:Talk:Tech/News|Commenta]] • [[m:Global message delivery/Targets/Tech ambassadors|Sottoscrivi o cancella la sottoscrizione]].''
</div><section end="technews-2022-W30"/>
21:27, 25 lug 2022 (CEST)
<!-- Messaggio inviato da User:Quiddity (WMF)@metawiki usando l'elenco su https://meta.wikimedia.org/w/index.php?title=Global_message_delivery/Targets/Tech_ambassadors&oldid=23545370 -->
== Storia triste: siamo nel guado ==
@[[utente:Isabelawliet|Isabelawliet]] Accogliendo l'invito della Biblioteca di Trento, sto cercando di aiutare chi se ne occupa del caricamento su Commons, e poi su wikisource, di alcuni semplici testi (narrativa di [[Autore:Giulia Turco Turcati Lazzari|Jacopo Turco]], che come sa chiunque, meno io, è una donna...), partendo dai file dei testi correttamente caricati su Internet Archive. Testo di prova: [[:File:Turco - La fanciulla straniera.djvu]].
Ne sono successe di tutti i colori.
1. tentativo con IA Upload, prima versione del file: belle immagini, strato OCR assente :-(
2. tentativo di conversione del file pdf di internet archive con pdf2djvu, seconda versione del file: strato testo OK, immagini veramente brutte :-(
3. ripiego su ABBYY FineReader partendo dalle immagini jp2 di Internet Archive: finalmente ok, ma è una soluzione impraticabile per gli utenti generali.
Che fare? forse la soluzione potrebbe essere: rinunciare allo strato ocr, utilizzare dei file di sola immagine (a questo punto, irrilevante che siano djvu o pdf) e utilizzare di routine i tool per ottenere l'OCR al volo, pagina per pagina. Un'altra soluzione, ma per nulla facile e comunque fuori della portata dell'utente generale: usare i file di sole immagini e caricare sulle pagine, in qualche modo, il testo derivato dai file ocr di internet Archive. Serve un'elaborazione dei file con python ed è comodo utilizzare un bot.
Ovviamente gran parte delle pagine di aiuto esistenti sono inutilizzabili.
Che famo? [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 09:20, 27 lug 2022 (CEST)
:Ciao {{ping|Alex brollo}}. Sotto eis ho usato più di una volta il tool di Google per l'OCR con buoni risultati. Secondo me si potrebbe benissimo caricare il pdf (o djvu) senza strato di testo e usare il tool, soprattutto se le immagini sono di buona qualità. Penso sia il sistema più semplice e alla portata degli utenti ''non smanettoni''. --[[User:Paperoastro|Paperoastro]] ([[User talk:Paperoastro|disc.]]) 09:41, 27 lug 2022 (CEST)
:: Sono d'accordo, in effetti potrebbe essere un interessante test di prova per i ''nuovi'' che possono cimentarsi coi nostri tool senza farsi troppi problemi e seguire un percorso di trascrizione lineare: caricamento immagini - eis - tool OCR - salvataggio grezzo (formattazione assente o minima) - trascrizione (formattazione pesante) - rilettura. '''[[Utente:Xavier121|<span style="color:orange;">X</span><span style="color:black;">avier</span>]][[Discussioni_utente:Xavier121|<span style="color:orange;">1</span><span style="color:black;">21</span>]]''' 16:43, 31 lug 2022 (CEST)
:::@[[Utente:Xavier121|Xavier121]] purtroppo c'è un intoppo serio: ho l'impressione che il caricamento diretto dei pdf internet archive, che sono facili da caricare, alle volte produca immagini della pagina subottimali, e questo ostacola sia la rilettura che l'interpretazione OCR. dovrebbe dipendere da qualche settaggio interno del pdf, che determina una risoluzione immagine insufficiente in estrazione di default.... il pdf è un formato abbastanza odioso. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 12:24, 2 ago 2022 (CEST)
== Malmantile Racquistato: interessa metterlo? ==
Salve a tutti,
mi sono imbattuto per caso nel curioso nome "Malmantile Racquistato" e ho visto che, benchè censito sotto l'autore, non sia presente in wikisource.
Ho scoperto che pare essere un testo di una certa "importanza", per chi fosse curioso
https://it.wikipedia.org/wiki/Il_Malmantile_racquistato
Su archive.org è presente:
https://archive.org/details/ilmalmantileracq00lippuoft/mode/2up
Secondo voi può valere la pena inserirlo o metterlo in una eventuale (se esistente) lista di prossimi inserimenti? [[User:Accolturato|Accolturato]] ([[User talk:Accolturato|disc.]]) 13:17, 27 lug 2022 (CEST)
:@[[Utente:Accolturato|Accolturato]] Lascio ad altri un giudizio sulla qualità del testo; raccomando però di scorrere bene tutte le varie scansioni disponibili, per scegliere quella migliore (più semplice, meno sovraccarica di note, con un testo a buona risoluzione). Data un'occhiata all'edizione linkata, mi sembra pesantuccia e con le immagini decenti ma non ottime, il che aumenta parecchio gli errori OCR. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 14:42, 27 lug 2022 (CEST)
::@[[Utente:Accolturato|Accolturato]], indubbiamente il poema ha la sua importanza, se non altro linguistica in un periodo in cui i "testi di lingua" erano importanti ed entrare nel club dei modelli per la Crusca era come vincere la lotteria. Ho potuto notare che fin dall'inizio il testo del poema è stato incrostato da miriadi di noterelle che ne rendono la trascrizione difficile.
::Escludendo le edizioni seicentesche con tutti i problemi di trascrizione che si portano dietro, tra quelle "recenti" ho visto {{GB|nlM0AAAAMAAJ}} (che corrisponde a questa su {{IA|bub_gb_nlM0AAAAMAAJ}}), non ho idea del valore di questa edizione, ma ha l'indubbio vantaggio di tenere in luoghi separati del libro testo di Lippi e annotazioni dei curatori. Sulla qualità della scansione e l'elaborabilità del testo ripasso la palla ad @[[Utente:Alex brollo|Alex brollo]]. Ovviamente metto già le mani avanti che difficilmente me ne occuperei, dato l'immenso backlog di arretrati che mi trovo a sbrogliare. - '''[[Utente:OrbiliusMagister|<span style="color:orange;">ε</span><span style="color:blue;">Δ</span>]][[Discussioni utente:OrbiliusMagister|<span style="color:brown;">ω</span>]]''' 21:03, 27 lug 2022 (CEST)
:::@[[Utente:OrbiliusMagister|OrbiliusMagister]] @[[Utente:Accolturato|Accolturato]] L'edizione proposta da Edo mi piace: la struttura è semplice, l'OCR buono anche nelle annotazioni, e può essere notevolmente migliorato con una pre-elaborazione offline. Io lo caricherei direttamente come pdf, infilando poi il testo pre-elavorato in nsPagina. Dopodichè, purtroppo, non credo che potrò occuparmene: OK? [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 22:19, 27 lug 2022 (CEST)
::::@[[Utente:Accolturato|Accolturato]] @[[Utente:OrbiliusMagister|OrbiliusMagister]] sbirciato su LiberLiber, trovo una edizione particolarmente interessante, disponibile su [https://books.google.it/books?id=plca2Gr4zKAC Google], Barbera 1861. Dal punto di vista tecnico del caricamento, certamente la migliore. Riflessione in corso :-) [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 13:40, 28 lug 2022 (CEST)
:::::@[[Utente:Alex brollo|Alex brollo]], come per l'edizione 1845 non saprei indicare quanto autorevole sia, certo ha delle ottime caratteristiche sia di leggibilità che di rileggibilità.
:::::@[[Utente:Accolturato|Accolturato]], dai anche tu un'occhiata, che ne pensi dell'apparato di note? Io trovo utilissimi gli indici in fondo. - '''[[Utente:OrbiliusMagister|<span style="color:orange;">ε</span><span style="color:blue;">Δ</span>]][[Discussioni utente:OrbiliusMagister|<span style="color:brown;">ω</span>]]''' 14:25, 28 lug 2022 (CEST)
::::::@[[Utente:Acculturato|Acculturato]] Partito con l'edizione Barbera 1861, match offline perfetto (sì, il match offline funzia anche sul pdf...), sono entusiasta... spero di consegnarvi una cosa bellina. Prossimo passo, caricamento dell'Indice e test di formattazione. sull'Indice metterò un WIP, abbiate pazienza... [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 16:43, 28 lug 2022 (CEST)
:::::::@[[Utente:OrbiliusMagister|OrbiliusMagister]]@[[Utente:Alex brollo|Alex brollo]] vi ringrazio per il vostro interessamento, essendo principalmente un rilettore - e al limite un trascrittore - ho seguito con molta curiosità i vostri scambi, imparando spero qualcosina anche se ovviamente non ho capito i particolari. Quindi per me ogni decisione che prendete è valida; sulla pazienza, ci mancherebbe che metter furia! grazie ancora [[User:Accolturato|Accolturato]] ([[User talk:Accolturato|disc.]]) 09:29, 29 lug 2022 (CEST)
::::::::@[[Utente:Giaccai|Giaccai]]se non sbaglio eri molto attiva sul materiale toscano? questo potrebbe interessarti. [[User:Accolturato|Accolturato]] ([[User talk:Accolturato|disc.]]) 09:31, 29 lug 2022 (CEST)
:::::::::@[[Utente:Accolturato|Accolturato]] [[Indice:Lippi - Malmantile racquistato.pdf]]. Siamo a buon punto, manca la sistemazione offline del codice per le oltre mille Note separate. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 09:51, 29 lug 2022 (CEST)
::::::::::@[[Utente:Alex brollo|Alex brollo]] wow, sono emozionato! anche se non sto facendo nulla :-) [[User:Accolturato|Accolturato]] ([[User talk:Accolturato|disc.]]) 11:13, 29 lug 2022 (CEST)
:::::::::::@[[Utente:Accolturato|Accolturato]] Ocio.... appena ho finito di pasticciare, ci sarà da portare a SAL 75% ... e sono un bel po' di pagine ;-). Non sto controllando nemmeno una parola. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 07:23, 30 lug 2022 (CEST)
:::::::::@[[Utente:Accolturato|Accolturato]]ti ringrazio della segnalazione. Ho anch'io molto arretrato sui libri che ho caricato ;-). Ciao --[[User:Giaccai|Susanna Giaccai]] ([[User talk:Giaccai|disc.]]) 12:02, 30 lug 2022 (CEST)
::::::::::@[[Utente:Accolturato|Accolturato]] Ho finito di pasticciare :), torno dalle parti di Trento. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 15:13, 31 lug 2022 (CEST)
:::::::::::@[[Utente:Alex brollo|Alex brollo]] grandissimo! come sempre [[User:Accolturato|Accolturato]] ([[User talk:Accolturato|disc.]]) 09:32, 1 ago 2022 (CEST)
@[[Utente:Alex brollo|Alex brollo]] o a chi sappia rispondere, abbiate pazienza, ma l'intestazione di pagina si può mettere in automatico? posso intanto trascrivere le pagine senza metterla tanto poi verrà implementata come funzione in automatico? Grazie per la vostra efficienza[[User:Accolturato|Accolturato]] ([[User talk:Accolturato|disc.]]) 09:33, 2 ago 2022 (CEST)
:@[[Utente:Accolturato|Accolturato]], Nononono.... c'è già un semplice automatismo "manuale": metti l'intestazione correttamente in due pagine successiva (la dispari e la pari), poi ad ogni nuova pagina per primissima cosa aziona PostOCR premendo Alt+7: l'automatismo ricopia l'intestazione di due pagine prima con il numero ''giusto!!!''. Prova! '''[[Utente:OrbiliusMagister|<span style="color:orange;">ε</span><span style="color:blue;">Δ</span>]][[Discussioni utente:OrbiliusMagister|<span style="color:brown;">ω</span>]]''' 10:41, 2 ago 2022 (CEST)
::@[[Utente:OrbiliusMagister|OrbiliusMagister]] benissimo provo subito! grazie mille [[User:Accolturato|Accolturato]] ([[User talk:Accolturato|disc.]]) 12:14, 2 ago 2022 (CEST)
::@[[Utente:Accolturato|Accolturato]] postOCR fa anche altre cosette belline.... io premo Alt+7 un sacco di volte per ogni pagina su cui lavoro, e ovviamente è la prima cosa che lancio sulle pagine nuove. come dice Edo.
::Per quanto riguarda le pagine di aiuto, in cui queste cose dovrebbero essere trovate subito... aimè. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 12:17, 2 ago 2022 (CEST)
:::@[[Utente:Alex brollo|Alex brollo]] sì sì, usavo ALt+7 ma evidentemente non facendolo come prima cosa non mi metteva l'intestazione. Adesso invece perfetto. [[User:Accolturato|Accolturato]] ([[User talk:Accolturato|disc.]]) 12:33, 2 ago 2022 (CEST)
::::Se non funziona è anche perché è un automatismo "schizzinoso": se nelle pagine precedenti hai scritto "Rigaintestazione" o RigaIntestazzione" o "RIgaIntestazione" non agisce...
::::Inoltre se scrivi "''<nowiki>{{RigaIntestazione||||3}}¡¿?ç</nowiki>''" l'automatismo ripeterà anche quanto aggiunto per sbaglio.
::::Ecco perché avevo scritto di controllare bene le prime due intestazioni. Tutta esperienza di vita vissuta ^_^' '''[[Utente:OrbiliusMagister|<span style="color:orange;">ε</span><span style="color:blue;">Δ</span>]][[Discussioni utente:OrbiliusMagister|<span style="color:brown;">ω</span>]]''' 13:21, 2 ago 2022 (CEST)
::::: @[[Utente:OrbiliusMagister|OrbiliusMagister]] @[[Utente:Alex brollo|Alex brollo]] Ehm... ci sarebbe anche un'altra cosuccia, un problema (credo) della nota 4 alla pagina
https://it.wikisource.org/wiki/Pagina:Lippi_-_Malmantile_racquistato.pdf/71
nella singola pagina il testo della nota 'Come un tasso' si interrompe a comunemen- mentre in trascrizione ancora prima. L'interruzione cioè nella nota non sembra venir letta/resa efficacemente. [[User:Accolturato|Accolturato]] ([[User talk:Accolturato|disc.]]) 15:15, 2 ago 2022 (CEST)
:::::: @[[Utente:Accolturato|Accolturato]] Ma come, era così semplice! È solo ''un mio doppio errore su due pagine, all'interno di una nota separata, suddivisa in due pagine e contenente una parola suddivisa nelle due pagine, e gestita con un nuovo template opera-specifico che al momento ho usato solo io!'' :-) Fra l'altro, è inevitabile che in nsPagina la parola appaia spezzata in due tronconi separati da trattino e spazio. Non farti scrupolo di pingarmi al volo per qualsiasi fastidio di questo tipo e grazie dell'attenzione con cui rileggi. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 15:50, 2 ago 2022 (CEST)
:::::::@[[Utente:Alex brollo|Alex brollo]] ti ringrazio, per me è arabo :-) anzi sai bene io sono un discontinuo per cui ignorami pure, puoi guardare con calma le mie osservazioni tanto prima che finisca... grazie ancora! [[User:Accolturato|Accolturato]] ([[User talk:Accolturato|disc.]]) 16:11, 2 ago 2022 (CEST)
:::::::: @[[Utente:Accolturato|Accolturato]] naturalmente tutto quello che è in corsivo è vero, ma il "Ma come, era così semplice!" invece è una battuta.... scrivimi pure direttamente sulla mia pagina discussione, o dovunque pingandomi, per qualsiasi problema in quest'opera, e se ti capita fallo subito, prima che mi dimentichi tutto... :-( [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 16:41, 2 ago 2022 (CEST)
irzcj3ryig3xwwmpgsi7mnygcwcw9at
Discussioni autore:Giulia Turco Turcati Lazzari
103
842198
3015752
3012260
2022-08-02T21:19:25Z
Alex brollo
1615
/* Elenco caricamenti */ nuova sezione
wikitext
text/x-wiki
== Opere dalla Biblioteca di Trento ==
@[[Utente:Isabelawliet|Isabelawliet]] Direi di usare questa pagina come centrale operativa per il caricamento delle opere dell'autrice. Raccomando di "pingarmi" alrrimenti rischio di farmi sfuggire il messaggio e rispondere in ritardo :-( .... [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 07:45, 25 lug 2022 (CEST)
:@[[Utente:Alex brollo|Alex brollo]] d'accordo Alex, sarà fatto! :) [[User:Isabelawliet|Isabelawliet]] ([[User talk:Isabelawliet|disc.]]) 11:25, 25 lug 2022 (CEST)
== workflow caricamento su Commons ==
# apro il sito https://ia-upload.wmcloud.org/, mi chiede di accedere al sistema di autenticazione OAuth di Commons, eseguo.
# imposto, nella maschera, l'id di internet archive per il libro :la_fanciulla_straniera, e un nume per il file su Commons (imposto Turco - La fanciulla straniera.djvu). clicco su "Ottieni metadata".
# sbagliato! l'id giusto è la_fanciulla_straniera_1905, l'altro porta solo a una immagine singola, non a un libro. Riprovo, ok.
# la pagina mi propone un codice per il caricamento su commons, questo:
<pre>
== {{int:filedesc}} ==
{{Book
| Author = Jacopo Turco
| Editor =
| Translator =
| Illustrator =
| Title = Jacopo Turco - La fanciulla straniera
| Subtitle =
| Series title =
| Volume =
| Edition =
| Publisher =
| Printer =
| Date = 1905
| City =
| Language = {{language|it}}
| Description = <div>"La fanciulla straniera" is a short story written by Jacopo Turco, alias of the Italian writer Giulia Turcati Lazzari (1848-1912). </div><div>The short story was published in 1905 in the journal "Rivista d'Italia" (Rome, Italy). </div>
| Source = {{IA|la_fanciulla_straniera_1905}}
| Image = {{PAGENAME}}
| Image page =
| Permission =
| OCLC =
| Other versions =
| Wikisource = s:it:Index:{{PAGENAME}}
| Homecat =
| Wikidata =
}}
{{Djvu}}
== {{int:license-header}} ==
{{PD-scan}}
[[Category:Uploaded with IA Upload]]
[[Category:1905 books]]
[[Category:DjVu files in Italian]]</pre>
meglio eseguire qualche ritocco, soprattutto importanti i template copyright e categorie. Questo il testo ritoccato, usando il nome vero e non lo pseudonimo dell'autrice:
<pre>
== {{int:filedesc}} ==
{{Book
| Author = {{Creator:Giulia Turco Turcati Lazzari}}
| Editor =
| Translator =
| Illustrator =
| Title = La fanciulla straniera
| Subtitle =
| Series title =
| Volume =
| Edition =
| Publisher =
| Printer = Unione Cooperativa Editrice
| Date = 1905
| City = roma
| Language = {{language|it}}
| Description = {{en|1="La fanciulla straniera" is a short story written by Jacopo Turco, alias of the Italian writer Giulia Turcati Lazzari (1848-1912).
The short story was published in 1905 in the journal "Rivista d'Italia" (Rome, Italy). }}
| Source = {{IA|la_fanciulla_straniera_1905}}
| Image = {{PAGENAME}}
| Image page =
| Permission =
| OCLC =
| Other versions =
| Wikisource = s:it:Index:{{PAGENAME}}
| Homecat =
| Wikidata =
}}
{{Djvu}}
== {{int:license-header}} ==
{{PD-old-auto|deathyear=1912}}
{{PD-US-expired}}
[[Category:Giulia Turco Turcati Lazzari]]
[[Category:Uploaded with IA Upload]]
[[Category:1905 books]]
[[Category:DjVu files in Italian]]
</pre>
# Via! [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 11:32, 25 lug 2022 (CEST)
== passo due: da commons a wikisource ==
[[:File:Turco - La fanciulla straniera.djvu]]: ok, il tool ia upload ha fatto il suo, dai dati di internet archive ha costruito un file djvu con strato ocr, e possiamo creare la pagina Indice, che sarà [[Indice:Turco - La fanciulla straniera.djvu]]. Vedi che il nome della pagina Indice è esattamente uguale al nome del file. verifica di aver attivato, fra le tue Preferenze->Accessori, il gadget '''Precompila indice da book''', mi piacerebbe che la pagina indice la creassi tu.... confermami quando sei pronta, intanto verifico che tutto sia a posto. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 14:11, 25 lug 2022 (CEST)
: Verifica ok. puoi provare a cliccare il link rosso alla pagina indice. Tieni conto che qualsiasi errore, sia su wikisource che su common, ouò essere corretto.... quindi, '''be bold'''. --[[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 14:47, 25 lug 2022 (CEST)
::@[[Utente:Isabelawliet|Isabelawliet]] Ti rispondo qui.... ma stupidamente non potevi saperlo: ho dimenticato il ping. vai col click sul link rosso, '''dopo''' aver verificato di aver attivato il gadget come suggerito il messaggio sopra, e se tutto va bene il gadget dovrebbe precompilare la pagina con i dati di Commons. salva, cl solito criterio '''be beld'''. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 09:16, 26 lug 2022 (CEST)
:::@[[Utente:Alex brollo|Alex brollo]] aah ecco il barbatrucco, nessun problema ho recuperato i messaggi :) dovrei essere riuscita a creare la pagina indice, me lo confermi? https://it.wikisource.org/wiki/Indice:Turco_-_La_fanciulla_straniera.djvu [[User:Isabelawliet|Isabelawliet]] ([[User talk:Isabelawliet|disc.]]) 09:26, 26 lug 2022 (CEST)
::::@[[Utente:Isabelawliet|Isabelawliet]] confermo :). via con il passo tre. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 10:34, 26 lug 2022 (CEST)
== Passo tre: rifinire la pagina Indice ==
@[[Utente:Isabelawliet|Isabelawliet]] Creata la pagina Indice, bisogna sistemare per bene due campi, che vedi in modifica: il campo Lista delle pagine e il campo Sommario. Entrambi sono importanti perchè la loro corretta compilazione è la base per utilissimi automatismi. Lo faccio io, tu osserva il risultato e chiedimi spiegazioni di qualsiasi cosa non ti sia chiara. Controlla che anche il gadget "Precarica e autoNs0" sia attivato. presto ci sarà molto utile. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 10:42, 26 lug 2022 (CEST)
:@[[Utente:Alex brollo|Alex brollo]] ottimo! Gadget attivo, confermo [[User:Isabelawliet|Isabelawliet]] ([[User talk:Isabelawliet|disc.]]) 10:46, 26 lug 2022 (CEST)
::@[[Utente:Isabelawliet|Isabelawliet]] Intoppo imprevisto, ci mancava. Qualcosa è andato storto, il djvu prodotto da IA Upload è ''privo di strato ocr''. Non so spiegarmi perchè, pazienza: lo sostituisco con un djvu prodotto in altro modo e sicuramente dotato di strato ocr. Nel frattempo, se vuoi, entra in creazione di qualche pagina, il campo di edit resterà vuoto perchè non trova lo strato ocr dentro il djvu, ma tu puoi ottenerlo al volo con il tool "Trascrivi il testo". Salva o non salvare a tua scelta. ti lascio il vecchio djvu fallato per una mezz'oretta, è istruttivo. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 11:00, 26 lug 2022 (CEST)
:::@[[Utente:Isabelawliet|Isabelawliet]] Fatto. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 11:32, 26 lug 2022 (CEST)
::::@[[Utente:Alex brollo|Alex brollo]] ottimo, nella scorsa mezz'ora ho dato un'occhiata. [[User:Isabelawliet|Isabelawliet]] ([[User talk:Isabelawliet|disc.]]) 11:35, 26 lug 2022 (CEST)
::::: @[[Utente:Isabelawliet|Isabelawliet]] Quindi un suggerimento... procurati pdf2djvu, esiste sia per windows che per linux, va benissimo per convertire in djvu al volo i file pdf di internet archive. Io preferisco la versione "a riga di comando". https://jwilk.net/software/pdf2djvu . se IA Upload fallisce. è bene avere sottomano un'alternativa. Bene.... è l'ora di cominciare la trascrizione e correzione del testo. ci sono molti gadget per fare meglio e prima, ma non è male iniziare facendo tutto a mano. Sistemo un paio di pagine per darti qualcosa <del>da scopiazzare</del> da cui prendere ispirazione :-). --[[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 13:03, 26 lug 2022 (CEST)
:::::: @[[Utente:Isabelawliet|Isabelawliet]] Uffa, trascrivendo un paio di pagine trovo che l'ocr è buono, ma le immagini non lo sono affatto, sono "sfuocate". Vado avanti ancora un po'. se mi stufo sostituisco il djvu con un altro migliore. Un certo deterioramento delle immagini originali è inevitabile, ma il troppo stroppia.... [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 15:03, 26 lug 2022 (CEST)
:::::::@[[Utente:Alex brollo|Alex brollo]] effettivamente, lo sto notando anche io... come mai la qualità si è deteriorata così? E soprattutto, c'è modo di rimediare e/o di risolvere il problema prima di procedere con gli altri testi di Giulia/Jacopo? [[User:Isabelawliet|Isabelawliet]] ([[User talk:Isabelawliet|disc.]]) 15:19, 26 lug 2022 (CEST)
::::::::@[[Utente:Isabelawliet|Isabelawliet]] Non me lo spiego, è inusuale. Già era strano che IA Upload avesse fallito: che poi anche pdf2djvu abbia dato un risultato insoddisfacente è misterioso. Troveremo una soluzione. Nel frattempo le scansioni stanno là, in Internet archive, associate a un ottimo OCR.... il che è un'ottima cosa. Provo a caricare il nuovo djvu (ottenuto con abbyy finereader dalle immagini jp2 di Internet Archive) [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 15:40, 26 lug 2022 (CEST)
:::::::::@[[Utente:Alex brollo|Alex brollo]] tecnologia, non è più affidabile di questi tempi (con un sospiro di sconforto) [[User:Isabelawliet|Isabelawliet]] ([[User talk:Isabelawliet|disc.]]) 08:36, 27 lug 2022 (CEST)
== Elenco caricamenti ==
@[[Utente:Isabelawliet|Isabelawliet]] '''Help!''' Dissodato il primo gruppo, ho affrontato il secondo, e trovo che unto dei titoli è una ponderosa raccolta, che comprende anche alcune voci duplicate. Si tratta di edizioni diverse, ma lascerei comunque i doppioni in sospeso. Puoi verificare, per favore, se l'elenco dei vostri caricamenti su IA è completo? [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 23:19, 2 ago 2022 (CEST)
3egaindugkqwwzcx4uey1pmollcn17e
3015753
3015752
2022-08-02T21:20:24Z
Alex brollo
1615
/* Elenco caricamenti */
wikitext
text/x-wiki
== Opere dalla Biblioteca di Trento ==
@[[Utente:Isabelawliet|Isabelawliet]] Direi di usare questa pagina come centrale operativa per il caricamento delle opere dell'autrice. Raccomando di "pingarmi" alrrimenti rischio di farmi sfuggire il messaggio e rispondere in ritardo :-( .... [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 07:45, 25 lug 2022 (CEST)
:@[[Utente:Alex brollo|Alex brollo]] d'accordo Alex, sarà fatto! :) [[User:Isabelawliet|Isabelawliet]] ([[User talk:Isabelawliet|disc.]]) 11:25, 25 lug 2022 (CEST)
== workflow caricamento su Commons ==
# apro il sito https://ia-upload.wmcloud.org/, mi chiede di accedere al sistema di autenticazione OAuth di Commons, eseguo.
# imposto, nella maschera, l'id di internet archive per il libro :la_fanciulla_straniera, e un nume per il file su Commons (imposto Turco - La fanciulla straniera.djvu). clicco su "Ottieni metadata".
# sbagliato! l'id giusto è la_fanciulla_straniera_1905, l'altro porta solo a una immagine singola, non a un libro. Riprovo, ok.
# la pagina mi propone un codice per il caricamento su commons, questo:
<pre>
== {{int:filedesc}} ==
{{Book
| Author = Jacopo Turco
| Editor =
| Translator =
| Illustrator =
| Title = Jacopo Turco - La fanciulla straniera
| Subtitle =
| Series title =
| Volume =
| Edition =
| Publisher =
| Printer =
| Date = 1905
| City =
| Language = {{language|it}}
| Description = <div>"La fanciulla straniera" is a short story written by Jacopo Turco, alias of the Italian writer Giulia Turcati Lazzari (1848-1912). </div><div>The short story was published in 1905 in the journal "Rivista d'Italia" (Rome, Italy). </div>
| Source = {{IA|la_fanciulla_straniera_1905}}
| Image = {{PAGENAME}}
| Image page =
| Permission =
| OCLC =
| Other versions =
| Wikisource = s:it:Index:{{PAGENAME}}
| Homecat =
| Wikidata =
}}
{{Djvu}}
== {{int:license-header}} ==
{{PD-scan}}
[[Category:Uploaded with IA Upload]]
[[Category:1905 books]]
[[Category:DjVu files in Italian]]</pre>
meglio eseguire qualche ritocco, soprattutto importanti i template copyright e categorie. Questo il testo ritoccato, usando il nome vero e non lo pseudonimo dell'autrice:
<pre>
== {{int:filedesc}} ==
{{Book
| Author = {{Creator:Giulia Turco Turcati Lazzari}}
| Editor =
| Translator =
| Illustrator =
| Title = La fanciulla straniera
| Subtitle =
| Series title =
| Volume =
| Edition =
| Publisher =
| Printer = Unione Cooperativa Editrice
| Date = 1905
| City = roma
| Language = {{language|it}}
| Description = {{en|1="La fanciulla straniera" is a short story written by Jacopo Turco, alias of the Italian writer Giulia Turcati Lazzari (1848-1912).
The short story was published in 1905 in the journal "Rivista d'Italia" (Rome, Italy). }}
| Source = {{IA|la_fanciulla_straniera_1905}}
| Image = {{PAGENAME}}
| Image page =
| Permission =
| OCLC =
| Other versions =
| Wikisource = s:it:Index:{{PAGENAME}}
| Homecat =
| Wikidata =
}}
{{Djvu}}
== {{int:license-header}} ==
{{PD-old-auto|deathyear=1912}}
{{PD-US-expired}}
[[Category:Giulia Turco Turcati Lazzari]]
[[Category:Uploaded with IA Upload]]
[[Category:1905 books]]
[[Category:DjVu files in Italian]]
</pre>
# Via! [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 11:32, 25 lug 2022 (CEST)
== passo due: da commons a wikisource ==
[[:File:Turco - La fanciulla straniera.djvu]]: ok, il tool ia upload ha fatto il suo, dai dati di internet archive ha costruito un file djvu con strato ocr, e possiamo creare la pagina Indice, che sarà [[Indice:Turco - La fanciulla straniera.djvu]]. Vedi che il nome della pagina Indice è esattamente uguale al nome del file. verifica di aver attivato, fra le tue Preferenze->Accessori, il gadget '''Precompila indice da book''', mi piacerebbe che la pagina indice la creassi tu.... confermami quando sei pronta, intanto verifico che tutto sia a posto. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 14:11, 25 lug 2022 (CEST)
: Verifica ok. puoi provare a cliccare il link rosso alla pagina indice. Tieni conto che qualsiasi errore, sia su wikisource che su common, ouò essere corretto.... quindi, '''be bold'''. --[[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 14:47, 25 lug 2022 (CEST)
::@[[Utente:Isabelawliet|Isabelawliet]] Ti rispondo qui.... ma stupidamente non potevi saperlo: ho dimenticato il ping. vai col click sul link rosso, '''dopo''' aver verificato di aver attivato il gadget come suggerito il messaggio sopra, e se tutto va bene il gadget dovrebbe precompilare la pagina con i dati di Commons. salva, cl solito criterio '''be beld'''. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 09:16, 26 lug 2022 (CEST)
:::@[[Utente:Alex brollo|Alex brollo]] aah ecco il barbatrucco, nessun problema ho recuperato i messaggi :) dovrei essere riuscita a creare la pagina indice, me lo confermi? https://it.wikisource.org/wiki/Indice:Turco_-_La_fanciulla_straniera.djvu [[User:Isabelawliet|Isabelawliet]] ([[User talk:Isabelawliet|disc.]]) 09:26, 26 lug 2022 (CEST)
::::@[[Utente:Isabelawliet|Isabelawliet]] confermo :). via con il passo tre. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 10:34, 26 lug 2022 (CEST)
== Passo tre: rifinire la pagina Indice ==
@[[Utente:Isabelawliet|Isabelawliet]] Creata la pagina Indice, bisogna sistemare per bene due campi, che vedi in modifica: il campo Lista delle pagine e il campo Sommario. Entrambi sono importanti perchè la loro corretta compilazione è la base per utilissimi automatismi. Lo faccio io, tu osserva il risultato e chiedimi spiegazioni di qualsiasi cosa non ti sia chiara. Controlla che anche il gadget "Precarica e autoNs0" sia attivato. presto ci sarà molto utile. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 10:42, 26 lug 2022 (CEST)
:@[[Utente:Alex brollo|Alex brollo]] ottimo! Gadget attivo, confermo [[User:Isabelawliet|Isabelawliet]] ([[User talk:Isabelawliet|disc.]]) 10:46, 26 lug 2022 (CEST)
::@[[Utente:Isabelawliet|Isabelawliet]] Intoppo imprevisto, ci mancava. Qualcosa è andato storto, il djvu prodotto da IA Upload è ''privo di strato ocr''. Non so spiegarmi perchè, pazienza: lo sostituisco con un djvu prodotto in altro modo e sicuramente dotato di strato ocr. Nel frattempo, se vuoi, entra in creazione di qualche pagina, il campo di edit resterà vuoto perchè non trova lo strato ocr dentro il djvu, ma tu puoi ottenerlo al volo con il tool "Trascrivi il testo". Salva o non salvare a tua scelta. ti lascio il vecchio djvu fallato per una mezz'oretta, è istruttivo. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 11:00, 26 lug 2022 (CEST)
:::@[[Utente:Isabelawliet|Isabelawliet]] Fatto. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 11:32, 26 lug 2022 (CEST)
::::@[[Utente:Alex brollo|Alex brollo]] ottimo, nella scorsa mezz'ora ho dato un'occhiata. [[User:Isabelawliet|Isabelawliet]] ([[User talk:Isabelawliet|disc.]]) 11:35, 26 lug 2022 (CEST)
::::: @[[Utente:Isabelawliet|Isabelawliet]] Quindi un suggerimento... procurati pdf2djvu, esiste sia per windows che per linux, va benissimo per convertire in djvu al volo i file pdf di internet archive. Io preferisco la versione "a riga di comando". https://jwilk.net/software/pdf2djvu . se IA Upload fallisce. è bene avere sottomano un'alternativa. Bene.... è l'ora di cominciare la trascrizione e correzione del testo. ci sono molti gadget per fare meglio e prima, ma non è male iniziare facendo tutto a mano. Sistemo un paio di pagine per darti qualcosa <del>da scopiazzare</del> da cui prendere ispirazione :-). --[[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 13:03, 26 lug 2022 (CEST)
:::::: @[[Utente:Isabelawliet|Isabelawliet]] Uffa, trascrivendo un paio di pagine trovo che l'ocr è buono, ma le immagini non lo sono affatto, sono "sfuocate". Vado avanti ancora un po'. se mi stufo sostituisco il djvu con un altro migliore. Un certo deterioramento delle immagini originali è inevitabile, ma il troppo stroppia.... [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 15:03, 26 lug 2022 (CEST)
:::::::@[[Utente:Alex brollo|Alex brollo]] effettivamente, lo sto notando anche io... come mai la qualità si è deteriorata così? E soprattutto, c'è modo di rimediare e/o di risolvere il problema prima di procedere con gli altri testi di Giulia/Jacopo? [[User:Isabelawliet|Isabelawliet]] ([[User talk:Isabelawliet|disc.]]) 15:19, 26 lug 2022 (CEST)
::::::::@[[Utente:Isabelawliet|Isabelawliet]] Non me lo spiego, è inusuale. Già era strano che IA Upload avesse fallito: che poi anche pdf2djvu abbia dato un risultato insoddisfacente è misterioso. Troveremo una soluzione. Nel frattempo le scansioni stanno là, in Internet archive, associate a un ottimo OCR.... il che è un'ottima cosa. Provo a caricare il nuovo djvu (ottenuto con abbyy finereader dalle immagini jp2 di Internet Archive) [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 15:40, 26 lug 2022 (CEST)
:::::::::@[[Utente:Alex brollo|Alex brollo]] tecnologia, non è più affidabile di questi tempi (con un sospiro di sconforto) [[User:Isabelawliet|Isabelawliet]] ([[User talk:Isabelawliet|disc.]]) 08:36, 27 lug 2022 (CEST)
== Elenco caricamenti ==
@[[Utente:Isabelawliet|Isabelawliet]] '''Help!''' Dissodato il primo gruppo, ho affrontato il secondo, e trovo che uno dei titoli, Canzone senza parole, è una ponderosa raccolta, che comprende anche alcune voci duplicate. Si tratta di edizioni diverse, ma lascerei comunque i doppioni in sospeso. Puoi verificare, per favore, se l'elenco dei vostri caricamenti su IA è completo? [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 23:19, 2 ago 2022 (CEST)
32kwc7ukuff61mgzjzfy9vvqc6uy5th
3015854
3015753
2022-08-03T07:38:35Z
Isabelawliet
62037
/* Elenco caricamenti */ Risposta
wikitext
text/x-wiki
== Opere dalla Biblioteca di Trento ==
@[[Utente:Isabelawliet|Isabelawliet]] Direi di usare questa pagina come centrale operativa per il caricamento delle opere dell'autrice. Raccomando di "pingarmi" alrrimenti rischio di farmi sfuggire il messaggio e rispondere in ritardo :-( .... [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 07:45, 25 lug 2022 (CEST)
:@[[Utente:Alex brollo|Alex brollo]] d'accordo Alex, sarà fatto! :) [[User:Isabelawliet|Isabelawliet]] ([[User talk:Isabelawliet|disc.]]) 11:25, 25 lug 2022 (CEST)
== workflow caricamento su Commons ==
# apro il sito https://ia-upload.wmcloud.org/, mi chiede di accedere al sistema di autenticazione OAuth di Commons, eseguo.
# imposto, nella maschera, l'id di internet archive per il libro :la_fanciulla_straniera, e un nume per il file su Commons (imposto Turco - La fanciulla straniera.djvu). clicco su "Ottieni metadata".
# sbagliato! l'id giusto è la_fanciulla_straniera_1905, l'altro porta solo a una immagine singola, non a un libro. Riprovo, ok.
# la pagina mi propone un codice per il caricamento su commons, questo:
<pre>
== {{int:filedesc}} ==
{{Book
| Author = Jacopo Turco
| Editor =
| Translator =
| Illustrator =
| Title = Jacopo Turco - La fanciulla straniera
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| City =
| Language = {{language|it}}
| Description = <div>"La fanciulla straniera" is a short story written by Jacopo Turco, alias of the Italian writer Giulia Turcati Lazzari (1848-1912). </div><div>The short story was published in 1905 in the journal "Rivista d'Italia" (Rome, Italy). </div>
| Source = {{IA|la_fanciulla_straniera_1905}}
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| Homecat =
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}}
{{Djvu}}
== {{int:license-header}} ==
{{PD-scan}}
[[Category:Uploaded with IA Upload]]
[[Category:1905 books]]
[[Category:DjVu files in Italian]]</pre>
meglio eseguire qualche ritocco, soprattutto importanti i template copyright e categorie. Questo il testo ritoccato, usando il nome vero e non lo pseudonimo dell'autrice:
<pre>
== {{int:filedesc}} ==
{{Book
| Author = {{Creator:Giulia Turco Turcati Lazzari}}
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| Title = La fanciulla straniera
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| Date = 1905
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| Language = {{language|it}}
| Description = {{en|1="La fanciulla straniera" is a short story written by Jacopo Turco, alias of the Italian writer Giulia Turcati Lazzari (1848-1912).
The short story was published in 1905 in the journal "Rivista d'Italia" (Rome, Italy). }}
| Source = {{IA|la_fanciulla_straniera_1905}}
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| OCLC =
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| Wikisource = s:it:Index:{{PAGENAME}}
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{{Djvu}}
== {{int:license-header}} ==
{{PD-old-auto|deathyear=1912}}
{{PD-US-expired}}
[[Category:Giulia Turco Turcati Lazzari]]
[[Category:Uploaded with IA Upload]]
[[Category:1905 books]]
[[Category:DjVu files in Italian]]
</pre>
# Via! [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 11:32, 25 lug 2022 (CEST)
== passo due: da commons a wikisource ==
[[:File:Turco - La fanciulla straniera.djvu]]: ok, il tool ia upload ha fatto il suo, dai dati di internet archive ha costruito un file djvu con strato ocr, e possiamo creare la pagina Indice, che sarà [[Indice:Turco - La fanciulla straniera.djvu]]. Vedi che il nome della pagina Indice è esattamente uguale al nome del file. verifica di aver attivato, fra le tue Preferenze->Accessori, il gadget '''Precompila indice da book''', mi piacerebbe che la pagina indice la creassi tu.... confermami quando sei pronta, intanto verifico che tutto sia a posto. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 14:11, 25 lug 2022 (CEST)
: Verifica ok. puoi provare a cliccare il link rosso alla pagina indice. Tieni conto che qualsiasi errore, sia su wikisource che su common, ouò essere corretto.... quindi, '''be bold'''. --[[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 14:47, 25 lug 2022 (CEST)
::@[[Utente:Isabelawliet|Isabelawliet]] Ti rispondo qui.... ma stupidamente non potevi saperlo: ho dimenticato il ping. vai col click sul link rosso, '''dopo''' aver verificato di aver attivato il gadget come suggerito il messaggio sopra, e se tutto va bene il gadget dovrebbe precompilare la pagina con i dati di Commons. salva, cl solito criterio '''be beld'''. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 09:16, 26 lug 2022 (CEST)
:::@[[Utente:Alex brollo|Alex brollo]] aah ecco il barbatrucco, nessun problema ho recuperato i messaggi :) dovrei essere riuscita a creare la pagina indice, me lo confermi? https://it.wikisource.org/wiki/Indice:Turco_-_La_fanciulla_straniera.djvu [[User:Isabelawliet|Isabelawliet]] ([[User talk:Isabelawliet|disc.]]) 09:26, 26 lug 2022 (CEST)
::::@[[Utente:Isabelawliet|Isabelawliet]] confermo :). via con il passo tre. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 10:34, 26 lug 2022 (CEST)
== Passo tre: rifinire la pagina Indice ==
@[[Utente:Isabelawliet|Isabelawliet]] Creata la pagina Indice, bisogna sistemare per bene due campi, che vedi in modifica: il campo Lista delle pagine e il campo Sommario. Entrambi sono importanti perchè la loro corretta compilazione è la base per utilissimi automatismi. Lo faccio io, tu osserva il risultato e chiedimi spiegazioni di qualsiasi cosa non ti sia chiara. Controlla che anche il gadget "Precarica e autoNs0" sia attivato. presto ci sarà molto utile. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 10:42, 26 lug 2022 (CEST)
:@[[Utente:Alex brollo|Alex brollo]] ottimo! Gadget attivo, confermo [[User:Isabelawliet|Isabelawliet]] ([[User talk:Isabelawliet|disc.]]) 10:46, 26 lug 2022 (CEST)
::@[[Utente:Isabelawliet|Isabelawliet]] Intoppo imprevisto, ci mancava. Qualcosa è andato storto, il djvu prodotto da IA Upload è ''privo di strato ocr''. Non so spiegarmi perchè, pazienza: lo sostituisco con un djvu prodotto in altro modo e sicuramente dotato di strato ocr. Nel frattempo, se vuoi, entra in creazione di qualche pagina, il campo di edit resterà vuoto perchè non trova lo strato ocr dentro il djvu, ma tu puoi ottenerlo al volo con il tool "Trascrivi il testo". Salva o non salvare a tua scelta. ti lascio il vecchio djvu fallato per una mezz'oretta, è istruttivo. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 11:00, 26 lug 2022 (CEST)
:::@[[Utente:Isabelawliet|Isabelawliet]] Fatto. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 11:32, 26 lug 2022 (CEST)
::::@[[Utente:Alex brollo|Alex brollo]] ottimo, nella scorsa mezz'ora ho dato un'occhiata. [[User:Isabelawliet|Isabelawliet]] ([[User talk:Isabelawliet|disc.]]) 11:35, 26 lug 2022 (CEST)
::::: @[[Utente:Isabelawliet|Isabelawliet]] Quindi un suggerimento... procurati pdf2djvu, esiste sia per windows che per linux, va benissimo per convertire in djvu al volo i file pdf di internet archive. Io preferisco la versione "a riga di comando". https://jwilk.net/software/pdf2djvu . se IA Upload fallisce. è bene avere sottomano un'alternativa. Bene.... è l'ora di cominciare la trascrizione e correzione del testo. ci sono molti gadget per fare meglio e prima, ma non è male iniziare facendo tutto a mano. Sistemo un paio di pagine per darti qualcosa <del>da scopiazzare</del> da cui prendere ispirazione :-). --[[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 13:03, 26 lug 2022 (CEST)
:::::: @[[Utente:Isabelawliet|Isabelawliet]] Uffa, trascrivendo un paio di pagine trovo che l'ocr è buono, ma le immagini non lo sono affatto, sono "sfuocate". Vado avanti ancora un po'. se mi stufo sostituisco il djvu con un altro migliore. Un certo deterioramento delle immagini originali è inevitabile, ma il troppo stroppia.... [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 15:03, 26 lug 2022 (CEST)
:::::::@[[Utente:Alex brollo|Alex brollo]] effettivamente, lo sto notando anche io... come mai la qualità si è deteriorata così? E soprattutto, c'è modo di rimediare e/o di risolvere il problema prima di procedere con gli altri testi di Giulia/Jacopo? [[User:Isabelawliet|Isabelawliet]] ([[User talk:Isabelawliet|disc.]]) 15:19, 26 lug 2022 (CEST)
::::::::@[[Utente:Isabelawliet|Isabelawliet]] Non me lo spiego, è inusuale. Già era strano che IA Upload avesse fallito: che poi anche pdf2djvu abbia dato un risultato insoddisfacente è misterioso. Troveremo una soluzione. Nel frattempo le scansioni stanno là, in Internet archive, associate a un ottimo OCR.... il che è un'ottima cosa. Provo a caricare il nuovo djvu (ottenuto con abbyy finereader dalle immagini jp2 di Internet Archive) [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 15:40, 26 lug 2022 (CEST)
:::::::::@[[Utente:Alex brollo|Alex brollo]] tecnologia, non è più affidabile di questi tempi (con un sospiro di sconforto) [[User:Isabelawliet|Isabelawliet]] ([[User talk:Isabelawliet|disc.]]) 08:36, 27 lug 2022 (CEST)
== Elenco caricamenti ==
@[[Utente:Isabelawliet|Isabelawliet]] '''Help!''' Dissodato il primo gruppo, ho affrontato il secondo, e trovo che uno dei titoli, Canzone senza parole, è una ponderosa raccolta, che comprende anche alcune voci duplicate. Si tratta di edizioni diverse, ma lascerei comunque i doppioni in sospeso. Puoi verificare, per favore, se l'elenco dei vostri caricamenti su IA è completo? [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 23:19, 2 ago 2022 (CEST)
:Ciao @[[Utente:Alex brollo|Alex brollo]]! Ti confermo che l'elenco dei caricamenti su IA è completo. Alcune novelle della raccolta "Canzone senza parole", è vero, sono state pubblicate anche a sé stanti, prima del gruppo unico pubblicato nel 1901. Nei nostri piani però volevamo che andasse tutto tutto su WikiSource [[User:Isabelawliet|Isabelawliet]] ([[User talk:Isabelawliet|disc.]]) 09:38, 3 ago 2022 (CEST)
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Trattato delle sezioni coniche e dei luoghi geometrici
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Paperoastro
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Discussioni utente:Elecorra67
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Elecorra67
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/* Trattato coniche */ Risposta
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text/x-wiki
== ==
{{Benvenuto|firma='''[[Utente:OrbiliusMagister|<span style="color:orange;">ε</span><span style="color:blue;">Δ</span>]][[Discussioni utente:OrbiliusMagister|<span style="color:brown;">ω</span>]]''' 17:25, 27 lug 2022 (CEST)}}
== Trattato coniche ==
Ciao! Sto seguendo con molto interesse l'inserimento del libro di Malfatti. Non sono pratico di calligrafie, ma posso dare una mano per rendere leggibili le formule matematiche, tramite i tag <nowiki><math></math></nowiki>, che usano al loro interno la sintassi del linguaggio di videoscrittura LaTeX. Se hai bisogno di chiarimenti, chiedi pure!
Per quanto riguarda le figure, conviene estrarle singolarmente e inserirle a parte su Commons, in modo da metterle nel testo e richiamarle con un'ancora in caso di riferimenti. A parole sembra difficile, ma vedrai che con un paio di esempi, sarà tutto più semplice... ;-) [[User:Paperoastro|Paperoastro]] ([[User talk:Paperoastro|disc.]]) 11:59, 2 ago 2022 (CEST)
:Buongiorno! Stiamo caricando il manoscritto con il supporto di matematici pertanto le formule matematiche non dovrebbero essere un problema; tuttavia volevo chiederle come fare i rimandi alle tavole (le pagine singole le ho già caricate su wikicommons) e come effettuare una transclusione. Dalla guida mi risulta che serva il comando pages che però non capisco quale sia. Grazie ancora dell'aiuto. [[User:Elecorra67|Elecorra67]] ([[User talk:Elecorra67|disc.]]) 14:37, 2 ago 2022 (CEST)
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OrbiliusMagister
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''Onde al suo regno di qua giu si varca;''
''Ecco novellamente a la tua barca,''
''Ch’al cieco mondo ha gia volte le spalle''
''Per gir a miglior porto,''
''D’un vento occidental dolce conforto;''
''Lo qual per mezzo questa oscura valle,''
''Ove piangiamo il nostro et l’altrui torto,''
''La condurra de lacci antichi sciolta''
''Per drittissimo calle''
''Al verace oriente, ov’ella e volta.''
''Forse i devoti et gliamorosi preghi,''
''Et le lagrime sante de mortali''
''Son giunte inanzi a la pieta superna:''
''Et forse non fur mai tante ne tali;''
''Che per merito lor punto si pieghi''
''Fuor di suo corso la giustitia eterna:''
''Ma quel benigno re; che’l ciel governa;''
''Al sacro loco, ove fu posto in croce,''
''Gliocchi per gratia gira:''
''Onde nel petto al novo Carlo spira''
''La vendetta, ch’a noi tardata noce''
''Si, che molt’anni Europa ne sospira:''
''Cosi soccorre a la sua amata sposa''
''Tal; che sol de la voce''
''Fa tremar Babilonia, et star pensosa.''
''Chiunque alberga tra Garona e’l monte,''
''Entra’l Rodano e’l Reno et l’onde salse;''
''Le’nsegne Christianissime accompagna:''
''Et a cui mai di vero pregio calse''
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OrbiliusMagister
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''Onde al suo regno di qua giu si varca;''
''Ecco novellamente a la tua barca,''
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''Per gir a miglior porto,''
''D’un vento occidental dolce conforto;''
''Lo qual per mezzo questa oscura valle,''
''Ove piangiamo il nostro et l’altrui torto,''
''La condurra de lacci antichi sciolta''
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''Al verace oriente, ov’ella e volta.''
''Forse i devoti et gliamorosi preghi,''
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''Dal Pireneo a l’ultimo orizonte,''
''Con Aragon lassara vota Hispagna:''
''Inghilterra con l’isole, che bagna''
''L’Oceano intra’l carro & le colonne,''
''In fin la, dove sona''
''Dottrina del santissimo Helicona,''
''Varie di lingue et d’arme & de le gonne''
''Al’alta impresa caritate sprona.''
''Deh qual amor si licito, o si degno;''
''Qua figli mai; qual donne''
''Furon materia a si giusto disdegno?
''Una parte del mondo è; che si giace''
''Mai sempre in ghiaccio & in gelate nevi''
''Tutta lontana dal camin del sole:''
''La sotto i giorni nubilosi & brevi''
''Nemica naturalmente di pace''
''Nasce una gente; a cui’l morir non dole:''
''Questa fe più devota, che non sole,''
''Col Tedesco furor la spada cigne.''
''Turchi, Arabi, & Caldei''
''Con tutti quei, che speran nelli Dei''
''Di qua dal mar, che fa l’onde sanguine,''
''Quanto sian da prezar conoscer dei;''
''Popolo ignudo, paventoso, & lento;''
''Che ferro mai non strigne;''
''Ma tutti colpi suoi commette al vento.''
''Dunque hora è’l tempo da ritrarre il collo''
''Dal giogo antico; & da squarciare il velo,''
''Ch’è stato avolto intorno a gliocchi nostri;''
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OrbiliusMagister
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''Dal Pireneo a l’ultimo orizonte,''
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''In fin la, dove sona''
''Dottrina del santissimo Helicona,''
''Varie di lingue et d’arme & de le gonne''
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''Popolo ignudo, paventoso, & lento;''
''Che ferro mai non strigne;''
''Ma tutti colpi suoi commette al vento.''
''Dunque hora è’l tempo da ritrarre il collo''
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OrbiliusMagister
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="3" user="OrbiliusMagister" /></noinclude><poem>
''Et che’l nobile ingegno, che dal cielo''
''Per gratia tien’de l’immortale Apollo;''
''Et l’eloquentia sua vertu qui mostri''
''Hor con la lingua, hor con laudati inchiostri:''
''Per che d’Orpheo leggendo & d’Amphione''
''Se non ti meravigli;''
''Assai men fia, ch’Italia co suoi figli''
''Se desti al suon del tuo chiaro sermone''
''Tanto, che per Iesu la lancia pigli:''
''Che, s’al ver mira questa antica madre,''
''In nulla sua tentione''
''Fur mai cagion si belle, o si leggiadre.''
''Tu; c’hai per arricchir d’un bel thesauro''
''Volte l’antiche & le moderne charte''
''Volando al ciel con la terrena soma;''
''Sai da l’imperio del figliuol di Marte''
''Al grande Augusto, che di verde lauro''
''Tre volte triomphando orno la chioma,''
''Ne l’altrui ingiurie del suo sangue Roma''
''Spesse fiate quanto fu cortese:''
''Et hor perche non fia''
''Cortese no; ma conoscente & pia''
''A vendicar le dispietate offese''
''Col figliuol glorioso di Maria?''
''Che dunque la nemica parte spera''
''Ne l’humane difese;''
''Se Christo sta da la cotraria schiera?''
''Pon mente al temerario ardir di Xerxe;''
''Che fece per calcar i nostri liti''
</poem><noinclude><references/></noinclude>
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OrbiliusMagister
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="3" user="OrbiliusMagister" /></noinclude><section begin="s1" /><poem>
''Di novi ponti oltraggio a la marina:''
''Et vedrai ne la morte d’e mariti''
''Tutte vestite a brun le donne Perse,''
''Et tinto in rosso il mar di Salamina:''
''Et non pur questa misera ruina''
''Del popolo infelice d’Oriente''
''Vittoria ten’promette;''
''Ma Marathona, e le mortali strette,''
''Che difese il Leon con poca gente;''
''Et altre mille, c’hai ascoltate et lette.''
''Perche inchinar a Dio molto convene''
''Le ginocchia et la mente;''
''Che glianni tuoi riserva a tanto bene.''
''Tu vedra’Italia et l’honorata riva''
''Canzon; ch’a gliocchi miei cela et contende''
''Non mar, non poggio, o fiume;''
''Ma solo amor; che del suo altero lume''
''Piu m’invaghisce, dove più m’incende:''
''Ne natura po star contra’l costume.''
''Hor movi, non smarrir l’altre compagne:''
''Che non pur sotto bende''
''Alberga amor; per cui si ride et piagne.''
</poem><section end="s1" />
<section begin="s2" /><poem>
''Verdi panni, sanguigni, oscuri, o persi''
''Non vesti donna unquanco;''
''Ne d’or capelli in bionda treccia attorse''
''Si bella; come questa, che mi spoglia''
''D’arbitrio; et dal camin di libertade''
''Seco mi tira si, ch’io non sostegno''
</poem><section end="s2" /><noinclude><references/></noinclude>
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OrbiliusMagister
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text/x-wiki
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''Alcun giogo men grave.''
''Et se pur s’arma talhor a dolersi''
''L’anima; a cui vien manco''
''Consiglio, ove’l martir l’adduce in forse;''
''Rappella lei da la sfrenata voglia''
''Subito vista; che del cor mi rade''
''Ogni delira impresa, et ogni sdegno''
''Fal veder lei soave.''
''Di quanto per amor giamai soffersi,''
''Et haggio a soffrir ancho''
''Fin che mi sani’l cor colei chel morse''
''Rubella di merce, che pur le’nvoglia;''
''Vendette fia; sol che contra humiltade''
''Orgoglio et ira il bel passo, ond’io vegno,''
''Non chiuda et non inchiave.''
''Ma l’hora e’l giorno; ch’io le luci apersi''
''Nel bel nero et nel bianco''
''Che mi scacciar di la, dove amor corse;''
''Novella d’esta vita, che m’addoglia,''
''Furon radice, et quella, in cui l’etade''
''Nostra si mira; la qual piombo, o legno''
''Vedendo è chi non pave.
''Lagrima ’ dunque; che da gliocchi versi’
''Per quelle, che nel manco''
''Lato mi bagna, chi primier s’accorse,''
''Quadrella; dal voler mio non mi suoglia''
''Che’n giusta parte la sententia cade:''
''Per lei sospira l’alma; et ella è degno,''
''Che le sue piaghe lave.''
</poem><noinclude><references/></noinclude>
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OrbiliusMagister
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/* Trascritta */
proofread-page
text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="3" user="OrbiliusMagister" /></noinclude><section begin="s1" /><poem>
''Da me son fatti i miei pensier diversi:''
''Tal gia; qual io mi stanco;''
''L’amata spada in se stessa contorse.''
''Ne quella prego, che pero mi scoglia:''
''Che men son dritte al ciel tutt’altre strade;''
''Et non s’aspira al glorioso regno''
''Certo in piu salda nave.''
''Benigne stelle; che compagne fersi''
''Al fortunato fianco,''
''Quando’l bel parto giu nel mondo scorse:''
''Ch’è stella in terra; &, come in lauro foglia,''
''Conserva verde il prego d’honestade;''
''Ove non spira folgore, ne indegno''
''Vento mai, che l’aggrave.''
''So io ben; ch’a voler chiuder in versi''
''Suo laudi fora stanco,''
''Chi piu degna la mano a scriver porse.''
''Qual cella è di memoria; in cui s’accoglia,''
''Quanta vede vertu, quanta beltade,''
''Chi gliocchi mira d’ogni valor segno,''
''Dolce del mio cor chiave?''
''Quanto’l sol gira, amor piu caro pegno''
''Donna di voi non have.''
</poem><section end="s1" />
<section begin="s2" /><poem>
''Giovene donna sott’un verde lauro''
''Vidi piu bianca et piu fredda, che neve''
''Non percossa dal sol molti & molt’anni:''
''E’l suo parlar, e’l bel viso, & le chiome''
''Mi piacquen si, ch’i l’ho dinanzi a gliocchi;''
</poem><section end="s2" /><noinclude><references/></noinclude>
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Indice:Lippi - Malmantile racquistato.pdf
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OrbiliusMagister
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proofread-index
text/x-wiki
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|Autore=Lorenzo Lippi
|NomePagina=Malmantile racquistato
|Titolo=Il Malmantile racquistato
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|Sottotitolo=di Perlone Zipoli (Lorenzo Lippi)
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|Sommario={{Indice sommario|nome=Malmantile racquistato|titolo=Malmantile racquistato|from=7|delta=frontespizio}}
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|Sottotitolo=di Perlone Zipoli (Lorenzo Lippi)
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''Et havro sempre, ov’io sia in poggio o’n riva.''
''Allhor saranno i miei pensieri a riva;''
''Che foglia verde non si trovi in lauro:''
''Quand’havro queto il cor, asciutti gliocchi;''
''Vedrem ghiacciar il foco, arder la neve.''
''Non ho tanti capelli in queste chiome;''
''Quanti vorrei quel giorno attender anni.''
''Ma per che vola il tempo, & fuoggon glianni''
''Si, ch’a la morte in un punto s’arriva''
''O con le brune, o con le bianche chiome;''
''Seguiro l’ombra di quel dolce lauro''
''Per lo piu ardente sole & per la neve,''
''Fin che l’ultimo di chiuda quest’occhi.''
''Non fur giamai veduti si begli occhi''
''O ne la nostra etade, o ne prim’anni;''
''Che mi struggon cosi, come’l sol neve:''
''Onde procede lagrimosa pioggia;''
''Ch’amor conduce a pie del duro lauro;
''C’ha i rami di diamante, & d’or le chiome.''
''I temo di cangiar pria volto et chiome;''
''Che con vera pieta mi mostri gliocchi''
''L’idolo mio scolpito in vivo lauro:''
''Che; s’al contar non erro; hoggi ha sett’anni;''
''Che sospirando vo di riva in riva''
''La notte, e’l giorno, al caldo, ed ala neve.''
''Dentro pur foco, & for candida neve''
''Sol con questi pensier, con altre chiome''
''Sempre piangendo andro per ogni riva;''
''Per far forse pieta venir ne gliocchi''
</poem><noinclude><references/></noinclude>
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''Di tal, che nascera dopo mill’anni;''
''Se tanto viver po ben culto lauro.''
''L’auro, e i topaci, al sol sopra la neve''
''Vincon le bionde chiome presso a gliocchi;''
''Che menan glianni miei si tosto a riva.''
</poem><section end="s1" />
<section begin="s2" /><poem>
''Quest’anima gentil; che si diparte''
''Anzi tempo chiamata, a l’altra vita;''
''Se lassuso è, quant’esser de, gradita;''
''Terra del ciel la piu beata parte.''
''S’ella riman fra’l terzo lume et Marte;''
''Fia la vista del sole scolorita,''
''Poi ch’a mirar sua bellezza infinita.''
''L’anime degne intorno a lei fien sparte.''
''Se si posasse sotto’l quarto nido;''
''Ciascuna de le tre saria men bella,''
''Et essa sola havria la fama e’l grido.''
''Nel quinto giro non habitrebb’ella:''
''Ma se vola piu alto; assai mi fido,''
''Che con Giove sia vinta ognialtra stella.''
</poem><section end="s2" />
<section begin="s3" /><poem>
''Quanto piu m’avicino al giorno extremo,''
''Che l’humana miseria suol far breue;''
''Piu veggio’l tempo andar veloce et leve,''
''E’l mio di lui sperar fallace et scemo.''
'' I dico a miei pensier, non molto andremo''
''D’amor parlando homai; che’l duro et greve''
''Terreno incarco, como fresca neve,''
''Si va struggendo: onde noi pace havremo;''
</poem><section end="s3" /><noinclude><references/></noinclude>
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''Per che con lui cadra quella speranza''
''Che ne fe vaneggiar si lungamente;''
''E ’l riso, e’l pianto, & la paura, et l’ira.
''Si vedrem chiaro poi; come sovente''
''Per le cose dubbiose altri s’avanza;''
''Et come spesso indarno si sospira.''
</poem><section end="s1" />
<section begin="s2" /><poem>
''Gia fiammeggava l’amorosa stella''
''Per l’oriente; et l’altra, che Giunone''
''Suol far gelosa, nel settentrione''
''Rotava i raggi suoi lucente et bella;''
''Levata era a filar la vecchiarella''
''Discinta et scalza, et desto havea’l carbone;''
''Et gliamanti pungea quella stagione,''
''Che per usanza a lagrimar gliappella;''
''Quando mia speme gia condotta al verde''
''Giunse nel cor non per l’usata via;''
''Che’l sonno tenea chiusa, e’l dolor molle;''
''Quanto cangiata oime da quel di pria:''
''Et parea dir, perchè tuo valor perde?''
''Veder quest’occhi anchor non ti si tolle.''
</poem><section end="s2" />
<section begin="s3" /><poem>
''Apollo; s’anchor vive il bel desio,''
''Che t’infiammava a le Thesaliche onde;''
''Et se non hai l’amate chiome bionde''
''Volgendo glianni gia poste in oblio;''
''Dal pigro gelo & dal tempo aspro et rio,''
''Che dura quanto’l tuo viso s’asconde,''
''Difendi hor l’honorata & sacra fronde;''
</poem><section end="s3" /><noinclude><references/></noinclude>
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{{x-larger|Q}}uando {{AutoreCitato|Salvator Rosa|Salvator Rosa}} lamentava il traviamento degl’ingegni poetici con quel suo celebre detto che ''le metafore avean consumato il sole'', gli spiriti allegri dei veri begliumori toscani incominciavano a sentire non poco fastidio di certe svaporate piacevolezze e di un artifiziato modo di ridere e voler far ridere che ancor prevaleva. Gli anagrammi, i bisticci, i riboboli, i monnini, la<noinclude></noinclude>
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OrbiliusMagister
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<noinclude><pagequality level="3" user="Accolturato" />{{RigaIntestazione|{{Sc|viii}}|{{Sc|avvertenza}}|}}</noinclude>molte altre maniere di lingua, che sono o furono solo toscane, e alcune anche fiorentine soltanto, questo graziosissimo poemetto non potrebbe essere inteso in ogni sua parte per tutta Italia, se non fosse accompagnato di note e dichiarazioni.
È celebre forse quanto il ''Malmantile'', o almeno egualmente noto fra i letterati, il commento che ne fece il {{AutoreCitato|Paolo Minucci|Minucci}}, accresciuto e talvolta rettificato dal {{AutoreCitato|Antonio Maria Biscioni|Biscioni}}; e sparso qua e là di argute osservazioncelle del {{AutoreCitato|Anton Maria Salvini|Salvini}}. Questo commento considerato in sè stesso è uno stupendo lavoro di arte filologica, ma considerato come dichiarazione del ''Malmantile'' è sproporzionato ed esuberante; è tale, che fa rifuggire dalla lettura del poema chiunque gli studi filologici non fa sua delizia. Mossi da<noinclude></noinclude>
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Barbaforcuta
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}}
{{Ct|f=140%|v=1|t=3|lh=1.5|MALMANTILE RACQUISTATO.}}
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<section end="s1" /><section begin="s2" />{{ct|f=120%|v=2|t=3|PRIMO CANTARE.}}
{{ct|f=70%|v=1|ARGOMENTO.}}
{{smaller|<poem>
Marte, sdegnato perchè il Mondo è in pace,
Corre, e dal letto fa levar la suora:
E in finto aspetto, e con parlar mendace
Mandala a svegliar l’ire in Celidora.
Fa la mostra de’ suoi Baldone audace:
Indi all’imbarco non frappon dimora:
E per via narra con che modo indegno
Bertinella occupato avea il suo Regno.</poem>}}
<poem>{{o|1|m}}.
:Canto lo stocco e ’l batticul di maglia{{nsm|74|1}},
Onde Baldon sotto guerriero arnese{{nsm|74|2}},
Movendo a Malmantile aspra battaglia,
Fece prove da scriverne al paese,
Per chiarir Bertinella e la canaglia{{nsm|74|3}}
Che fu seco al delitto in crimenlese{{nsm|75|4}},
Del fare a Celidora sua cugina,
Per cansarla del regno, una pedina{{nsm|75|5}}.
</poem><section end="s2" /><noinclude></noinclude>
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{{o|50|m}}.
:Collo scenario in mano e il mandafuora{{nsm|86|111}},
Va innanzi a’ nobil suoi commilitoni;
Pancrazio, Pedrolino e Leonora
Lo seguon con un nugol d’istrioni,
C’hanno un’insegna non finita ancora;
Perchè Anton Dei con tutti i suoi garzoni,
In cambio di sbrigar quella faccenda,
È ito al Ponte a Greve{{nsm|86|112}} a una merenda.
{{o|51|m}}.
:Don Panfilo Piloti move il passo,
Chè, tracchè per usanza mai sta cheto,
Or ch’ei fa moto, fa sì gran fracasso,
Ch’io ne disgrado il diavol ’n un canneto.
Assorda il mondo più d’ogn’altro il grasso
Papirio Gola, ch’appunto gli è dreto:
Il qual vestì di lungo{{nsm|86|113}}, e fu guerriero;
Perocchè poco gli fruttava il clero.
{{o|52|m}}.
:E n’ha fatto con esso de’ rammanzi{{nsm|86|114}},
Che un po’ di campanile{{nsm|86|115}} non gli alloga:
E questa è la cagion, che là tra’ lanzi{{nsm|86|116}}
Da soldato n’andò ’n Oga Magoga{{nsm|86|117}}:
Nè quivi essendo men{{nsm|86|118}} tirato innanzi,
Posò la spada, e ripigliò la toga:
E per lo meglio si risolse alfine
Tornare a casa a queste stiacciatine{{nsm|86|119}}.
</poem><noinclude></noinclude>
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{{o|53|m}}.
:Al che tra molti commodi s’arroge
Quel ber del vin, ch’è troppo cosa ghiotta.
Qua{{nsm|86|120}} birre, qua salcraut{{nsm|86|121}}, qua cervoge;
A casa mia dicea, del vin s’imbotta;
Però finianla: ''Cedant arma togæ'':
Io non la voglio, in quanto a me, più cotta{{nsm|86|122}}:
Guerreggi pur chi vuol, s’ammazzi ognuno,
Ch’io per me non ho stizza con nessuno.
{{o|54|m}}.
:Così rinunzia l’armi a Giove, e stima
D’essere il più liet’uom che calchi terra:
Pensa stato mutar cangiando clima;
Ma trovata l’Italia tutta in guerra,
È forzato ferrarsi più che prima:
«Ecco il giudizio uman come spess’erra!»{{nsm|86|123}}
Crede tornar tra genti quiete e gaie,
E fugge l’acqua sotto le grondaie.
{{o|55|m}}.
:Tra Don Panfilo e lui uno squadrone
Dal Pontadera{{nsm|87|124}} aspettano e da Vico,
Che parte per la via vanno a Vignone{{nsm|87|125}},
E parte fanno un sonno a piè d’un fico.
Costoro empion di rena un lor soffione;
E quando sono a fronte all’inimico,
Gliela schizzan nel viso; ed in quel mentre
Gli piglian gli altri la misura{{nsm|87|126}} al ventre.
</poem><noinclude></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="3" user="Accolturato" />{{RigaIntestazione|{{Sc|20}}|{{Sc|malmantile racquistato}}}}</noinclude><poem>
{{o|56|m}}.
:L’insegna di costoro è un montambanco,
Che ha di già dato alli suoi vasi il prezzo;
E detto che son buoni al mal del fianco;
E strolagato, e chiacchierato un pezzo:
Ma trovandosi al fin sudato e stanco,
E non avendo ancor toccato un bezzo,
Si scandolezza{{nsm|87|127}} ed entra in grande smania;
Poi dice ch’e’ si parte per Germania.
{{o|57|m}}.
:Uomini bravi quanto sia la Morte,
Scandicci n’ha mandati e Marignolle{{nsm|87|128}};
Gente che si può dir ch’abbia del forte,
Poich’ella ammazza{{nsm|87|129}} gli agli e le cipolle.
Sue lance i pali son, targhe le sporte,
Archibusi le man, le palle zolle:
Va ben di mira, e colpo colpo imbreccia,
Massime quand’altrui vuol dar la freccia{{nsm|87|130}}.
{{o|58|m}}.
:Vien comandata da Strazzildo Nori,
Ch’è chimico, poeta e cavaliere:
Ed è quei che in un quadro co’ colori
Fece quei fichi che divenner pere.
E perchè questo è il re de’ bell’umori,
Per dimostrar quanto gli piaccia il bere,
Ha per impresa un Lanzo{{nsm|87|131}} a due brachette,
Che il molle insegna trar dalle mezzette.
</poem><noinclude></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="3" user="Accolturato" />{{RigaIntestazione||{{Sc|primo cantare}}|{{Sc|21}}}}</noinclude><poem>
{{o|59|m}}.
:Morbido Gatti, Enrigo Vincifredi
A far venire innanzi ecco son pronti
I fanti che ne dà il Ponte a Rifredi{{nsm|87|132}},
Che mille sono annoverati e conti.
Han certi santambarchi{{nsm|87|133}} fino a’ piedi,
Che chiaman{{nsm|87|134}} il zimbel{{nsm|87|135}} di là da’ monti,
E paion con la spada in sulle polpe
Un che faccia lo strascico{{nsm|87|136}} alla volpe.
{{o|60|m}}.
:Nell’insegna han ritratto un uom canuto{{nsm|88|137}},
Che troppo avendo il crin (per esser vecchio)
Fioccoso e lungo, un fanciullino astuto
Dietro gli grida: Gli abbrucia il pennecchio.
Da questa schiera qui s’è provveduto
Gran ceste, piene d’uova e di capecchio,
Con fasce, pezze e taste, accomodate
Per farsi alle ferite le chiarate.
{{o|61|m}}.
:È General di tutta questa mandra
Amostante Laton{{nsm|88|138}}, poeta insigne;
Canta improvviso come una calandra{{nsm|88|139}}:
Stampa gli enigmi, strolaga e dipigne.
Lasciò, gran tempo fa, le polpe in Fiandra{{nsm|88|140}},
Mentre si dava il sacco a certe vigne.
Fortuna, che l’avea matto provato,
Volle ch’ei diventasse anche spolpato{{nsm|88|141}}.
</poem><noinclude></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="3" user="Accolturato" />{{RigaIntestazione|{{Sc|22}}|{{Sc|malmantile racquistato}}}}</noinclude><poem>
{{o|62|m}}.
:Passati tutti con baule e spada,
Serransi in barca come le sardelle.
Gli affretta il duca, e chi lo tiene a bada
O ferma un passo, guai alla sua pelle;
Ch’ei lo bistratta, comechè{{nsm|88|142}} ne vada
Giù la vinaccia e il sangue a catinelle:
E benchè lesto ciaschedun rimiri,
Non gli dà tanto tempo ch’ei respiri.
{{o|63|m}}.
:Perciò imbarcati tutti in un momento,
Poichè Baldon facea così gran serra,
Si spiegaron l’insegne e vele al vento.
Quando le navi si spiccar da terra,
Ed egli allora entrò in ragionamento
Di quel che lo spingeva a far tal guerra;
Ma per contarla più distesa e piana,
Incominciò così dalla lontana.
{{o|64|m}}.
:Risiede Malmantil sovra un poggetto:
E chiunque verso lui volta le ciglia,
Dice che i fondatori ebber concetto
Di fabbricar l’ottava maraviglia.
L’ampio paese{{nsm|88|143}} poi, che egli ha soggetto,
Non si sa (vo’ giuocare) a mille miglia:
V’è l’aria buona, azzurra oltramarina:
E non vi manca latte di gallina{{nsm|88|144}}.
</poem><noinclude></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="3" user="Accolturato" />{{RigaIntestazione||{{Sc|primo cantare}}|{{Sc|23}}}}</noinclude><poem>
{{o|65|m}}.
:Il re di questo regno, giunto a morte,
La mia cugina qui, che fu sua Donna
(Non avendo figliuoli, o altri in Corte
Propinqui più), lasciò donna e madonna;
Ma come volle la sua trista sorte,
Un certo diavol d’una Mona Cionna{{nsm|89|145}},
Figliuola d’un guidone{{nsm|89|146}} ignudo e scalzo,
Ne venne presto a farle dar lo sbalzo.
{{o|66|m}}.
:Gobba e zoppa è costei, orba e mancina,
Ha il gozzo, e da due sfregi il viso guasto:
Scorse in Firenze ognor la cavallina{{nsm|89|147}}
Ne’ lupanari, con gran pompa e fasto:
E perchè ossequi avea sera e mattina,
E il titol di Signora a tutto pasto,
Fatta arrogante, alfine alzò il pensiero
A voler questi onori da dovero.
{{o|67|m}}.
:Così la mira ad alto avendo messa,
A’ suoi frustamattoni{{nsm|89|148}} un dì ricorsa,
Bramar dice una grazia, e che in essa
Non si tratta di scorporo di borsa,
Ma perchè aspira a farsi Principessa,
Desidera da loro esser soccorsa,
Col loro aiuto, volendo, e consiglio
Provar, se a Malmantil può dar di piglio.
</poem><noinclude></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="3" user="Accolturato" />{{RigaIntestazione|{{Sc|24}}|{{Sc|malmantile racquistato}}}}</noinclude><poem>
{{o|68|m}}.
:Pronto è ciascuno, e vuol tra mille stocchi
Esporre il ventre, come un paladino;
Chè, per servire a dame, tali allocchi
Cercan l’occasion col fuscellino;
Ma non si parli o tratti di baiocchi,
Perchè non hanno un becco d’un quattrino,
E credon, promettendo Roma e Toma{{nsm|89|149}},
Di spacciar l’oro della bionda chioma{{nsm|89|150}}.
{{o|69|m}}.
:Era tra’ molti suoi più fidi amanti
Un ciarlon, che però detto è il Cornacchia{{nsm|89|151}}:
Ed è di quei pittor che i viandanti
Collo stioppo dipingono alla macchia{{nsm|89|152}}:
E perchè nella lingua ha il suo in contanti,
Molto si vanta, assai presume e gracchia:
E finalmente colorisce e tratta
Questo negozio come cosa fatta.
{{o|70|m}}.
:Scrive un viglietto poi segretamente
Ad un compagno suo capobandito;
Dicendo, che veduta la presente,
Il suo bagaglio subito ammannito,
Di notte tempo meni la sua gente
A Rimaggio{{nsm|90|153}}, alla Svolta del Romito;
Ma vada alla spezzata e pe’ tragetti:
E senza pensar altro ivi l’aspetti.
</poem><noinclude></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="3" user="Accolturato" />{{RigaIntestazione||{{Sc|primo cantare}}|{{Sc|25}}}}</noinclude><poem>
{{o|71|m}}.
:Andò la carta: e quei ch’ebbe l’intesa,
Come quel che invitato era al suo giuoco,
Andonne e guidò seco a quell’impresa
Cent’uomin, colle lor bocche di fuoco.
Quivi il Cornacchia e quella buona spesa{{nsm|90|154}}
Di Bertinella giunsero fra poco,
Anch’eglino con grossa e folta schiera
D’una gente da bosco e da riviera.
{{o|72|m}}.
:Dopochè insieme tutti fur costoro,
Si fece de’ più degni una semblea,
Del come, discorrendo fra di loro,
Sorprendere il castello si dovea;
Onde il Cornacchia, in mezzo al concistoro
Rizzato in piè, con gran prosopopea,
Ed una toccatina di cappello,
In tal modo cavò fuora il limbello{{nsm|90|155}}:
{{o|73|m}}.
:Io so che a un ignorante, a un idiota
L’esser il primo a favellar non tocca;
Ma perdonate a questa zucca vota,
Signori, s’io vi rompo l’uova in bocca.
Scricchiola sempre la più trista ruota;
Così la lingua mia più rozza e sciocca
V’infastidisce, è ver, ma v’assicura
Che Malmantile è nostro a dirittura.
</poem><noinclude></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="3" user="Accolturato" />{{RigaIntestazione|{{Sc|26}}|{{Sc|malmantile racquistato}}}}</noinclude><poem>
{{o|74|m}}.
:Credete a me: ciascun si stia nascosto
In queste macchie, in questi boschi intorno:
Ed io da voi frattanto mi discosto,
Nè questa notte farò più ritorno.
Rivedrenci colà doman sul posto;
Perchè, vicino al tramontar del giorno,
Vi farò cenno; or voi ponete mente,
E poi venite via allegramente.
{{o|75|m}}.
:Parte il Cornacchia, e corre presto presto
Da certi suoi amici contadini,
Da’ quali le lor bestie piglia in presto,
E carica più some di buon vini:
E di soppiatto, come fante lesto,
Cavò di tasca certi cartoccini
Pieni d’alloppio: e dentro al vin gli pone,
Quello impepando{{nsm|90|156}} senza discrizione.
{{o|76|m}}.
:Così carreggia: e giunto a Malmantile,
All’aprir della porta la mattina,
Scarica in piazza il vino: ed un barile
A regalar ne manda alla regina.
Poi vende il resto a prezzo tanto vile,
Che ognun ne compra: e infin chi n’ha in cantina,
Per rivenderlo altrui il fiasco attacca{{nsm|90|157}}:
Si cala al buon mercato, a quella macca{{nsm|90|158}}.
</poem><noinclude></noinclude>
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Accolturato
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/* Problematica */
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="2" user="Accolturato" />{{RigaIntestazione||{{Sc|primo cantare}}|{{Sc|27}}}}</noinclude><poem>
{{o|77|m}}.
:Due o tre fiaschi davane a quattrino,
Ed a’ poveri davalo a isonne{{nsm|90|159}};
Talchè tutti tuffandosi a quel vino
S’imbriacaron come tante monne{{nsm|90|160}}:
E subito dal grande al piccolino,
Tanto degli uomin, quanto delle donne,
Cascaro in sonnolenza sì gagliarda,
Che desti non gli avrebbe una bombarda.
{{o|78|m}}.
:Quando il Cornacchia vedde il suo disegno
Già riuscito, andò sopr’alle mura,
Ed a’ compagni fece il detto segno;
Che bene avendo al tutto posto cura,
Saliro al poggio senz’alcun ritegno,
Senza sospetto aver, senza paura:
Dietro al Cornacchia, lor guidone{{nsm|90|161}} e scorta,
Dentro al castello entraron per la porta.
{{o|79|m}}.
:E perchè ognun dormiva come un tasso{{nsm|90|162}},
La donna fece farne una funata,
E condursegli a’ piedi a baciar basso{{nsm|91|163}},
E renderle il tributo ognun pro rata.
A Celidora poi restata in Nasso{{nsm|91|164}},
Cioè da’ suoi vassalli rinnegata,
Giacchè tutti voltato avean mantello,
Comandò che baciasse il chiavistello{{nsm|91|165}}.
</poem><noinclude></noinclude>
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Alex brollo
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text/x-wiki
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{{o|77|m}}.
:Due o tre fiaschi davane a quattrino,
Ed a’ poveri davalo a isonne{{nsm|90|159}};
Talchè tutti tuffandosi a quel vino
S’imbriacaron come tante monne{{nsm|90|160}}:
E subito dal grande al piccolino,
Tanto degli uomin, quanto delle donne,
Cascaro in sonnolenza sì gagliarda,
Che desti non gli avrebbe una bombarda.
{{o|78|m}}.
:Quando il Cornacchia vedde il suo disegno
Già riuscito, andò sopr’alle mura,
Ed a’ compagni fece il detto segno;
Che bene avendo al tutto posto cura,
Saliro al poggio senz’alcun ritegno,
Senza sospetto aver, senza paura:
Dietro al Cornacchia, lor guidone{{nsm|90|161}} e scorta,
Dentro al castello entraron per la porta.
{{o|79|m}}.
:E perchè ognun dormiva come un tasso{{nsm|90|162|91|162}},
La donna fece farne una funata,
E condursegli a’ piedi a baciar basso{{nsm|91|163}},
E renderle il tributo ognun pro rata.
A Celidora poi restata in Nasso{{nsm|91|164}},
Cioè da’ suoi vassalli rinnegata,
Giacchè tutti voltato avean mantello,
Comandò che baciasse il chiavistello{{nsm|91|165}}.
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/* Trascritta */
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="3" user="Accolturato" />{{RigaIntestazione|{{Sc|28}}|{{Sc|malmantile racquistato}}}}</noinclude><poem>
{{o|80|m}}.
:Ella ubbidì, temendo ancor di peggio:
E benchè fosse un pezzo in là di notte,
Il pigliarsene subito il puleggio{{nsm|91|166}}
Un zucchero le parve di tre cotte{{nsm|91|167}}.
Così finito il solito corteggio,
Con due strambelli{{nsm|91|168}} e un par di scarpe rotte,
Trista e strascina poi, per la boccolica
Un tozzo mendicava all’accattolica.
{{o|81|m}}.
:Intanto Bertinella del Reame
Garbatamente fecesi padrona:
E de’ villaggi e d’ogni suo bestiame
Prese il possesso in petto ed in persona{{nsm|91|169}};
Poi per letizia cavalieri e dame
Regalò di confetti{{nsm|91|170}} e di pattona{{nsm|91|171}}:
E segue ogn’anno di mandarne attorno,
«per la dolce memoria di quel giorno»{{nsm|91|172}}.
{{o|82|m}}.
:Tostochè v’ebbe fitto il capo{{nsm|91|173}}, volle
Che ognun serrasse il traffico e il negozio,
Donando a ciascheduno entrate e zolle,
Acciò se la passasse da buon sozio,
Ed allegro, a piè pari, ed in panciolle{{nsm|91|174}},
Senza briga vivesse in pace e in ozio.
Ognun vi s’arrecò di buona gana{{nsm|91|175}};
Chè la poca fatica a tutti è sana.
</poem><noinclude></noinclude>
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/* Trascritta */
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="3" user="Accolturato" />{{RigaIntestazione||{{Sc|primo cantare}}|{{Sc|29}}}}</noinclude><poem>
{{o|83|m}}.
:Così mai sempre in feste ed in convito
Tirano innanzi questi spensierati:
Nè moverebbon, per far nulla, un dito,
Bench’ei credesson d’essere impiccati.
Non teme della corte{{nsm|91|176}} chi è fallito;
Chè tutti i giorni a lor son feriati{{nsm|91|177}}:
Non v’è giustizia nè il bargel va fuora,
Se non per gastigar chiunque lavora.
{{o|84|m}}.
:Ma, s’io non erro, il tempo è già vicino
Che n’ha a venir la piena de’ disturbi;
Mentre doman, per fare un buon bottino,
Andremo a dar addosso a questi furbi.
Così panno sarà di Casentino{{nsm|92|178}}:
Nè si lamenti alcuno, o si sconturbi;
Chè chi nuoce al compagno in fatti o in detti,
Deve saper che chi la fa, l’aspetti.
{{o|85|m}}.
:Qui tacque il duca: e subito rattacca,
Col dire alla cugina in voce bassa,
Che, perch’egli ha la bocca asciutta e stracca
Il soggiungere a lei qualcosa lassa.
Non ho che dir, gli rispond’ella, un’acca;
Oltrechè la sarebbe carne grassa{{nsm|92|179}}.
Di’ piuttosto in che mo’ noi siam parenti,
Ch’io non paia a costor degl’Innocenti.
</poem><noinclude></noinclude>
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Accolturato
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/* Trascritta */
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="3" user="Accolturato" />{{RigaIntestazione|{{Sc|30}}|{{Sc|malmantile racquistato}}}}</noinclude><section begin="s1" /><poem>
{{o|86|m}}.
:Ed io, che non ne ho gran cognizione,
E sempre me ne sono stata a detta,
(Chè tutta la mia gente andò al cassone{{nsm|92|180}},
Come tu sai, ch’io ero fanciulletta)
T’udirò volentieri. Allor Baldone
Soggiunse: Or or ti servo: e a tanta fretta{{nsm|92|181}},
Perchè non gli moría la lingua in bocca,
Ricominciò quest’altra filastrocca.
</poem>
{{Note}}
<section end="s1" /><section begin="s2" />{{Rule|4em|t=1|v=1}}
{{Ct|f=140%|v=1|lh=1.5|NOTE.}}
<!-- 1 --><section begin="1"/>CANTO LO STOCCO ecc. Dice il nostro Poeta in modo ridevole ciò che gli epici tutti col solito ''Canto le armi''; e nomina lo ''stocco'', specie dì spada che ha forma quadrangolare, e il ''batticulo'', parola già usata per giuoco a, significare il ''giaco'', arma del dosso.<section end="1"/>
<!-- 2 --><section begin="2"/>GUERRIERO ARNESE, Insegne militari, apparato bellico, e forse anche, fortezza, luogo fortificato. - Quando altri fa cosa da nulla e se ne vanta come di prodezza, gli si dice: ''hai fatto assai; scrivi al paese'', e il modo è preso dal fatto di quei che, andati alla guerra, d’altro non iscrivono al paese che di lor geste.<section end="2"/>
<!-- 3 --><section begin="3"/>PER CHIARIR. Scaponire, sgarire, far ricredere e pentire ''del fare ecc.''<section end="3"/>
<section end="s2" /><noinclude></noinclude>
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Accolturato
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text/x-wiki
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{{o|86|m}}.
:Ed io, che non ne ho gran cognizione,
E sempre me ne sono stata a detta,
(Chè tutta la mia gente andò al cassone{{nsm|92|180}},
Come tu sai, ch’io ero fanciulletta)
T’udirò volentieri. Allor Baldone
Soggiunse: Or or ti servo: e a tanta fretta{{nsm|92|181}},
Perchè non gli moría la lingua in bocca,
Ricominciò quest’altra filastrocca.
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{{Note}}
<section end="s1" /><section begin="s2" />{{Rule|4em|t=1|v=1}}
{{Ct|f=140%|v=1|lh=1.5|NOTE.}}
<!-- 1 --><section begin="1"/> St. 1. CANTO LO STOCCO ecc. Dice il nostro Poeta in modo ridevole ciò che gli epici tutti col solito ''Canto le armi''; e nomina lo ''stocco'', specie dì spada che ha forma quadrangolare, e il ''batticulo'', parola già usata per giuoco a, significare il ''giaco'', arma del dosso.<section end="1"/>
<!-- 2 --><section begin="2"/>GUERRIERO ARNESE, Insegne militari, apparato bellico, e forse anche, fortezza, luogo fortificato. - Quando altri fa cosa da nulla e se ne vanta come di prodezza, gli si dice: ''hai fatto assai; scrivi al paese'', e il modo è preso dal fatto di quei che, andati alla guerra, d’altro non iscrivono al paese che di lor geste.<section end="2"/>
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="3" user="Accolturato" />{{RigaIntestazione|{{Sc|30}}|{{Sc|malmantile racquistato}}}}</noinclude><section begin="s1" /><poem>
{{o|86|m}}.
:Ed io, che non ne ho gran cognizione,
E sempre me ne sono stata a detta,
(Chè tutta la mia gente andò al cassone{{nsm|92|180}},
Come tu sai, ch’io ero fanciulletta)
T’udirò volentieri. Allor Baldone
Soggiunse: Or or ti servo: e a tanta fretta{{nsm|92|181}},
Perchè non gli moría la lingua in bocca,
Ricominciò quest’altra filastrocca.
</poem>
{{Note}}
<section end="s1" /><section begin="s2" />{{Rule|4em|t=1|v=1}}
{{Ct|f=140%|v=1|lh=1.5|NOTE.}}
<!-- 1 --><section begin="1"/>St. 1. CANTO LO STOCCO ecc. Dice il nostro Poeta in modo ridevole ciò che gli epici tutti col solito ''Canto le armi''; e nomina lo ''stocco'', specie dì spada che ha forma quadrangolare, e il ''batticulo'', parola già usata per giuoco a, significare il ''giaco'', arma del dosso.<section end="1"/>
<!-- 2 --><section begin="2"/>GUERRIERO ARNESE, Insegne militari, apparato bellico, e forse anche, fortezza, luogo fortificato. - Quando altri fa cosa da nulla e se ne vanta come di prodezza, gli si dice: ''hai fatto assai; scrivi al paese'', e il modo è preso dal fatto di quei che, andati alla guerra, d’altro non iscrivono al paese che di lor geste.<section end="2"/>
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/* Trascritta */
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="3" user="Accolturato" /></noinclude><!-- 4 --><section begin="4" />4) DELITTO IN CRIMENLESE, di lesa maestà.<section end="4" />
<!-- 5 --><section begin="5"/>FARE UNA PEDINA è fraudare altri di ciò ch'egli è vicino a conseguire. Qui intende fraudarla del regno. Modo preso dal giuoco degli scacchi.<section end="5"/>
<!-- 6 --><section begin="6"/>CORRER QUESTA LANCIA.Tirare a fine quest'opera: dai giuochi degli anfiteatri.<section end="6"/>
<!-- 7 --><section begin="7"/>GRATTAMI LA PANCIA. Fa' tu a me, divenuto cicala, ciò che a te si suole, per farti cantare. ''Grattare il corpo a uno'' vale, cercare di cavargli di bocca un segreto, o cosa almeno ch'e' non vuol dire.<section end="7"/>
<!-- 8 --><section begin="8"/>IL CIEL LA BENEDICA. Pazienza, quel che è fatto è fatto.<section end="8"/>
<!-- 9 --><section begin="9"/>MI RINCARI IL FITTO, quasi il fisso, il fissato; come dicesse: mi faccio io forse pagare? usa per dire: non temo le male lingue.<section end="9"/>
<!-- 10 --><section begin="10"/>VOSTRA ALTEZZA Il cardinale Leopoldo de' Medici.<section end="10"/>
<!-- 11 --><section begin="11"/>BALDORIA è fiamma di materie aride, che presto finisce, fatta per lo più per allegria. - Quelle faville che prima di spengersi errano per le ceneri della carta arsa, diconsi dai bambini LE MONACHINE che VANNO A LETTO.<section end="11"/>
<!-- 12 --><section begin="12"/>NÈ, BEN NÈ PRESSO, Tutti intendono: ''nè bene nè presso a bene''. Ma poichè l'immagine è dal tessere, non potrebbe voler dire: il filo non va spedito ''bene'', né s'accosta (''presso'' agli altri, sì che la tela riesca uguale?<section end="12"/><noinclude></noinclude>
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text/x-wiki
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<!-- 7 --><section begin="7"/>GRATTAMI LA PANCIA. Fa' tu a me, divenuto cicala, ciò che a te si suole, per farti cantare. ''Grattare il corpo a uno'' vale, cercare di cavargli di bocca un segreto, o cosa almeno ch'e' non vuol dire.<section end="7"/>
<!-- 8 --><section begin="8"/> St. 3. IL CIEL LA BENEDICA. Pazienza, quel che è fatto è fatto.<section end="8"/>
<!-- 9 --><section begin="9"/>MI RINCARI IL FITTO, quasi il fisso, il fissato; come dicesse: mi faccio io forse pagare? usa per dire: non temo le male lingue.<section end="9"/>
<!-- 10 --><section begin="10"/> St. 4. VOSTRA ALTEZZA Il cardinale Leopoldo de' Medici.<section end="10"/>
<!-- 11 --><section begin="11"/>BALDORIA è fiamma di materie aride, che presto finisce, fatta per lo più per allegria. - Quelle faville che prima di spengersi errano per le ceneri della carta arsa, diconsi dai bambini LE MONACHINE che VANNO A LETTO.<section end="11"/>
<!-- 12 --><section begin="12"/> St. 5. NÈ, BEN NÈ PRESSO, Tutti intendono: ''nè bene nè presso a bene''. Ma poichè l'immagine è dal tessere, non potrebbe voler dire: il filo non va spedito ''bene'', né s'accosta (''presso'' agli altri, sì che la tela riesca uguale?<section end="12"/><noinclude></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="3" user="Accolturato" /></noinclude><!-- 4 --><section begin="4" /) DELITTO IN CRIMENLESE, di lesa maestà.<section end="4" />
<!-- 5 --><section begin="5"/>FARE UNA PEDINA è fraudare altri di ciò ch'egli è vicino a conseguire. Qui intende fraudarla del regno. Modo preso dal giuoco degli scacchi.<section end="5"/>
<!-- 6 --><section begin="6"/>St. 2. CORRER QUESTA LANCIA.Tirare a fine quest'opera: dai giuochi degli anfiteatri.<section end="6"/>
<!-- 7 --><section begin="7"/>GRATTAMI LA PANCIA. Fa' tu a me, divenuto cicala, ciò che a te si suole, per farti cantare. ''Grattare il corpo a uno'' vale, cercare di cavargli di bocca un segreto, o cosa almeno ch'e' non vuol dire.<section end="7"/>
<!-- 8 --><section begin="8"/>St. 3. IL CIEL LA BENEDICA. Pazienza, quel che è fatto è fatto.<section end="8"/>
<!-- 9 --><section begin="9"/>MI RINCARI IL FITTO, quasi il fisso, il fissato; come dicesse: mi faccio io forse pagare? usa per dire: non temo le male lingue.<section end="9"/>
<!-- 10 --><section begin="10"/>St. 4. VOSTRA ALTEZZA Il cardinale Leopoldo de' Medici.<section end="10"/>
<!-- 11 --><section begin="11"/>BALDORIA è fiamma di materie aride, che presto finisce, fatta per lo più per allegria. - Quelle faville che prima di spengersi errano per le ceneri della carta arsa, diconsi dai bambini LE MONACHINE che VANNO A LETTO.<section end="11"/>
<!-- 12 --><section begin="12"/>St. 5. NÈ, BEN NÈ PRESSO, Tutti intendono: ''nè bene nè presso a bene''. Ma poichè l'immagine è dal tessere, non potrebbe voler dire: il filo non va spedito ''bene'', né s'accosta (''presso'' agli altri, sì che la tela riesca uguale?<section end="12"/><noinclude></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="3" user="Accolturato" />{{RigaIntestazione||{{Sc|primo cantare}}|{{Sc|31}}}}</noinclude><!-- 4 --><section begin="4"/>- DELITTO IN CRIMENLESE, di lesa maestà.<section end="4" />
<!-- 5 --><section begin="5"/>- FARE UNA PEDINA è fraudare altri di ciò ch'egli è vicino a conseguire. Qui intende fraudarla del regno. Modo preso dal giuoco degli scacchi.<section end="5"/>
<!-- 6 --><section begin="6"/>St. 2. CORRER QUESTA LANCIA.Tirare a fine quest'opera: dai giuochi degli anfiteatri.<section end="6"/>
<!-- 7 --><section begin="7"/>GRATTAMI LA PANCIA. Fa' tu a me, divenuto cicala, ciò che a te si suole, per farti cantare. ''Grattare il corpo a uno'' vale, cercare di cavargli di bocca un segreto, o cosa almeno ch'e' non vuol dire.<section end="7"/>
<!-- 8 --><section begin="8"/>St. 3. IL CIEL LA BENEDICA. Pazienza, quel che è fatto è fatto.<section end="8"/>
<!-- 9 --><section begin="9"/>MI RINCARI IL FITTO, quasi il fisso, il fissato; come dicesse: mi faccio io forse pagare? usa per dire: non temo le male lingue.<section end="9"/>
<!-- 10 --><section begin="10"/>St. 4. VOSTRA ALTEZZA Il cardinale Leopoldo de' Medici.<section end="10"/>
<!-- 11 --><section begin="11"/>BALDORIA è fiamma di materie aride, che presto finisce, fatta per lo più per allegria. - Quelle faville che prima di spengersi errano per le ceneri della carta arsa, diconsi dai bambini LE MONACHINE che VANNO A LETTO.<section end="11"/>
<!-- 12 --><section begin="12"/>St. 5. NÈ, BEN NÈ PRESSO, Tutti intendono: ''nè bene nè presso a bene''. Ma poichè l'immagine è dal tessere, non potrebbe voler dire: il filo non va spedito ''bene'', né s'accosta (''presso'' agli altri, sì che la tela riesca uguale?<section end="12"/><noinclude></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="3" user="Accolturato" /></noinclude><!-- 13 --><section begin="13"/>BEN DI DIO. Grazia di Dio, vivande squisite.<section end="13"/>
<!-- 14 --><section begin="14"/>BROZZI è luogo sotto Firenze, che dà, o dava, un vino debole.<section end="14"/>
<!-- 15 --><section begin="15"/>PER UNO SCHERZO. Per istravizio o tornagusto.<section end="15"/>
<!-- 16 --><section begin="16"/>TOCCA IL CUORE. Va al cuore, gusta moltissimo.<section end="16"/>
<!-- 17 --><section begin="17"/>IDEA. Intelletto mente.<section end="17"/>
<!-- 18 --><section begin="18"/>VAN PER LA MAGGIORE. Sono di prima classe; qui, di gran dottrina. Il modo è dai magistrati delle Arti di Firenze, le quali dividevansi in ''Maggiori'' o ''Minori''.<section end="18"/>
<!-- 19 --><section begin="19"/>MARZOLINO è un cacio che s'incomincia a lavorare di marzo nella Valdelsa in Toscana: e il migliore è quello di Lucardo.<section end="19"/>
<!-- 20 --><section begin="20"/>UN MAR D'OLIO. L'olio in cui si tiene immerso il marzolino, per conservarlo.<section end="20"/>
<!-- 21 --><section begin="21"/>NODO, laccio, forca<section end="21"/>
<!-- 22 --><section begin="22"/>STOMACO D'ORLANDO vale, ''Uomo di gran coraggio''; ma qui l'aggiunta alle taverne, dà alla frase il senso proprio, che torna tanto più ridicolo.<section end="22"/>
<!-- 23 --><section begin="23"/>CROCCHIARE, è il cantare della chioccia; esprime pure il suono di un vaso di terra cotta gesso; vale anche ''cicalare'', e qui ''percuotere, dar busse''.<section end="23"/>
<!-- 24 --><section begin="24"/>PIGLIAR LA NONNA. Il Minucci dice che questo modo è lo stesso che ''pigliar la mónna, imbriacarsi'': ma il Biscioni afferma che il secondo modo soltanto è in uso, e così legge l'edizione di Finaro.<section end="24"/><noinclude></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="1" user="Accolturato" /></noinclude><!-- 25 --><section begin="25"/>St. 11. MANESCHE. Qui, pronte e comode a valersene.<section end="25"/>
<!-- 26 --><section begin="26"/>FECE VENTO. Fece quel che il vento fa alle cose leggieri, che le porta via.<section end="26"/>
<!-- 27 --><section begin="27"/>St. 12. FUOR BRUCHI. Via di qua, esci dal letto. <section end="27"/>
<!-- 28 --><section begin="28"/>LO SPEDALINGO. Il guardiano degli spedali ove si ricettano i pellegrini, per destarli e avvisarli che è tardi, suol gridare: S'hanno a rifar le letta.<section end="28"/>
<!-- 29 --><section begin="29"/>LA SPRANGHETTA o stanghetta è un particolare dolor di capo o stordimento che prova al destarsi chi ha bevuto troppo vino.<section end="29"/>
<!-- 30 --><section begin="30"/>FARE UN CHIOCCIOLINO. Raggrupparsi come la chiocchiola.<section end="30"/>
<!-- 31 --><section begin="31"/>LEGAR L'ASINO. Il villano preso per via dal sonno, lega l'asino a un ramo, e si mette a dormire.<section end="31"/>
<!-- 32 --><section begin="32"/>St. 13. GLI TORNA IN TESTA ecc. Si fa in fronte un corno, un bernoccolo, un biccio, come dicono a Siena.<section end="32"/>
<!-- 33 --><section begin="33"/>St. 14. MITIDIO. Giudizio, ordine. È parola corrotta da metodo.<section end="33"/>
<!-- 34 --><section begin="34"/>FRODA. Nasconde, dissimula<section end="34"/>
<!-- 35 --><section begin="35"/>St. 15. PREDELLA. Questa voce di varii significati, qui rappresenta quel mobile che oggi comunemente chiamiamo comodino.<section end="35"/>
<!-- 36 --><section begin="36"/>St. 16. MESTIERE CHE STA IN SUL TAGLIO, nel senso ovvio vorrebbe dire: Mestiere di chi vende drappi a braccia, al minuto, cioè tagliandoli. Ma qui significa: Mestiere<section end="36"/><noinclude></noinclude>
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="1" user="Accolturato" /></noinclude><section begin="152" />è farlo senza avere l'originale davanti, ma qui intende che il Cornacchia assaltava, o almeno era tale da assaltare, i viandanti per derubarli.<section end="152" />
<!-- 153 --><section begin="153"/>RIMAGGIO (Rio Maggio, cioè rivo maggiore, come Via Maggio, cioè via maggiore) è presso a Malmantile dalla parte di Firenze meno d'un miglio: quivi presso è pure la Svolta del romito.<section end="153"/>
<!-- 154 --><section begin="154"/>QUELLA BUONA SPESA. Quella buona lana.<section end="154"/>
<!-- 155 --><section begin="155"/>LIMBELLO e limbelluccio. Pezzo o ritaglio di pelle. Qui lingua. Cavare il limbello per lo più significa parlare o scriver contro qualcuno<section end="155"/>
<!-- 156 --><section begin="156"/>IMPEPANDO. Per catacresi, spargendo di quella polvere d'oppio.<section end="156"/>
<!-- 157 --><section begin="157"/>IL FIASCO ATTACCA sopra la porta di casa per indicare che quivi si vende il vino a fiaschi. Questo si fa tuttora in Firenze.<section end="157"/>
<!-- 158 --><section begin="158"/>MACCA. Abbondanza. <section end="158"/>
<!-- 159 --><section begin="159"/>A ISONNE. Per niente, senza spesa. È detto plebeo.<section end="159"/>
<!-- 160 --><section begin="160"/>MONNA propriamente vale bertuccia, scimia. Vedi sopra, st. 10.<section end="160"/>
<!-- 161 --><section begin="161"/>GUIDONE. Guidatore, guida; ma con doppio senso Vedi sopra, st. 63.<section end="161"/>
<!-- 162 --><section begin="162"/>COME UN TASSO. Più {{Pt|comunemen-|}}<section end="162"/><noinclude></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="1" user="Accolturato" /></noinclude>{{Pt|te|comunemente}}: ''come un ghiro''.
<!-- 163 --><section begin="163"/>BASSO. Baciare il piede.<section end="163"/>
<!-- 164 --><section begin="164"/>IN NASSO. nota la favola d'Arianna abbandonata da Teseo nell'Isola di Nasso. Di questo modo pare che sia corruzione l'altro più comune: Restare in asso, cioè abbandonato, senza aiuto nè consiglio, che dicesi anche Rimanere nelle secche di Barberia, restare in isola.<section end="164"/>
<!-- 165 --><section begin="165"/>BACIARE IL CHIAVISTELLO. Andarsene senza speranza di ritornare.<section end="165"/>
<!-- 166 --><section begin="166"/>PIGLIARE IL PULEGGIO. Andarsene.<section end="166"/>
<!-- 167 --><section begin="167"/>DI TRE COTTE. Raffinatissimo. Le parve d'averla a buon mercato assai.<section end="167"/>
<!-- 168 --><section begin="168"/>STRAMBELLI. Vesti vecchie e lacere.<section end="168"/>
<!-- 169 --><section begin="169"/>IN PETTO ED IN PERSONA: Latinamente:animo et corpore.<section end="169"/>
<!-- 170 --><section begin="170"/>CONFETTI di montagna, cioè castagne secche sbucciate.<section end="170"/>
<!-- 171 --><section begin="171"/>PATTONA. Polenda o polenta che in Toscana si fa con farina di castagne.<section end="171"/>
<!-- 172 --><section begin="172"/>PER LA DOLCE ecc. PETRARCA, Trionfo d'Am.<section end="172"/>
<!-- 173 --><section begin="173"/>V'EBBE FITTO IL CAPO. Ebbe preso possesso di Malmantile.<section end="173"/>
<!-- 174 --><section begin="174"/>A PIÈ PARI ED IN PANCIOLLE. Poltroneggiando: ma questo detto valeva anche, ritto e col corpo in avanti.<section end="174"/>
<!-- 175 --><section begin="175"/>DI BUONA GANA. Di buona voglia. La voce gana di origine spagnola ora è antiquata.<section end="175"/>
<!-- 176 --><section begin="176"/>CORTE di giustizia.<section end="176"/>
<!-- 177 --><section begin="177"/>FERIATI sono i giorni, ne quali, ancorchè non festivi, non si tien ragione dai magistrati.<section end="177"/><noinclude></noinclude>
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{{ct|f=120%|v=2|t=3|SECONDO CANTARE.}}
{{ct|f=90%|v=1|ARGOMENTO.}}
<poem>
:De' due gran figli del signor d'Ugnano
Prodigioso il natal narra Baldone:
Come s'acquista moglie Florïano,
E vien dall'Orco poi fatto prigione:
Come Amadigi libera il germano,
E il mostro spaventoso a terra pone:
E dice al fin, che l'un di questi dui
Fu padre a Celidora, e l'altro a lui.
{{o|1|m}}.
:Era in Ugnano{{nsm|121|182}} il duca Perïone
Che sempre all'altarin fidecommisso{{nsm|121|183}}
Faceva notte e dì tanta orazione
E tante carità, ch'era un subisso:
Nè per altro era tutto bacchettone
Che per un suo pensiero eterno e fisso
D'aver prole; perchè della sua schiatta
Non v'era, morto lui, nè can nè gatta.
</poem><noinclude></noinclude>
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:De' due gran figli del signor d'Ugnano
Prodigioso il natal narra Baldone:
Come s'acquista moglie Florïano,
E vien dall'Orco poi fatto prigione:
Come Amadigi libera il germano,
E il mostro spaventoso a terra pone:
E dice al fin, che l'un di questi dui
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E tante carità, ch'era un subisso:
Nè per altro era tutto bacchettone
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D'aver prole; perchè della sua schiatta
Non v'era, morto lui, nè can nè gatta.
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:De' due gran figli del signor d'Ugnano
Prodigioso il natal narra Baldone:
Come s'acquista moglie Florïano,
E vien dall'Orco poi fatto prigione:
Come Amadigi libera il germano,
E il mostro spaventoso a terra pone:
E dice al fin, che l'un di questi dui
Fu padre a Celidora, e l'altro a lui.</poem>}}
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Nè per altro era tutto bacchettone
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D'aver prole; perchè della sua schiatta
Non v'era, morto lui, nè can nè gatta.
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<noinclude><pagequality level="3" user="Accolturato" />{{RigaIntestazione|{{Sc|50}}|{{Sc|malmantile racquistato}}}}</noinclude><poem>
{{o|2|m}}.
:Così durò gran tempo: ma da zezzo,
Vedendo ch'ei non era esaudito,
Essendo omai con gli anni in là un pezzo,
A mangiar cominciò del pan pentito:
E quant'ei far solea posto in disprezzo,
Senza voler più dar del profferito{{nsm|121|184}}
Gettatosi all'avaro ed al furfante,
Cambiò la dïadema{{nsm|121|185}} in un turbante.
{{o|3|m}}.
:Di poi tutto diverso e mal disposto
In modo degli Dei facensi beffe,
Che s'egli udia trattarne, avria piuttosto
Voluto sul mostaccio uno sberleffe{{nsm|121|186}}.
La moglie un miglio si tenea discosto:
E dov'ei dava ai poveri a bizzeffe{{nsm|121|187}},
Quando picchiavan poi, dalla finestra
Facea lor dare il pan colla balestra{{nsm|121|188}}.
{{o|4|m}}.
:La plebe, i grandi ed ogni lor ministro,
Che il duca così buono avean provato,
Mentre fu scudo ad ogni lor sinistro,
Ed in lor pro sarebbesi sparato;
Vedutolo così mutar registro,
E diventare un Turco rinnegato,
Eran talmente d'animo cattivo,
Che l'avrebbon voluto ingoiar vivo.
</poem><noinclude></noinclude>
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Pagina:Lippi - Malmantile racquistato.pdf/95
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<noinclude><pagequality level="3" user="Accolturato" />{{RigaIntestazione||{{Sc|secondo cantare}}|{{Sc|51}}}}</noinclude><poem>
{{o|5|m}}.
:Avvenne, che già inteso un negromante,
Che un uom, com'era quei, sì giusto e magno,
Faceva novità sì stravagante,
Un atto volle far da buon compagno:
E per ridurlo all'opre buone e sante,
Non per speranza di verun guadagno,
Fintosi un baro, a dargli andò l'assalto,
Un po' di ben chiedendo per Sant'Alto{{nsm|121|189}}.
{{o|6|m}}.
:Rispose Perïone: Fratel mio,
Se tu te lo credessi, tu t'inganni:
Tu vuoi ch'io doni per l'amor di Dio,
Nè sai ch'io piglierei per San Giovanni{{nsm|121|190|122|190}}.
Se t'hai bisogno, che posso far io?
Che son Fra Fazio{{nsm|122|191}}, che rifaccia i danni?
E che pensi, che qua ci sia la cava?
Non è più tempo che Berta filava.
{{o|7|m}}.
:Signor, soggiunse il mago, mi sa male
Di veder che un sì gran limosiniere,
Ed uom tanto benigno e liberale,
Caduto sia nel mal del miserere{{nsm|122|192}}.
Or basta; chi del mio fa capitale,
Diss'egli, fa la zuppa nel paniere:
Però va' in pace, tu co' tuoi bisogni,
Perchè per me tu mangerai dei sogni.
</poem><noinclude></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="3" user="Accolturato" />{{RigaIntestazione|{{Sc|52}}|{{Sc|malmantile racquistato}}}}</noinclude><poem>
{{o|8|m}}.
:Come, replicò quei, se e’ si cicala
Che tu daresti via fin la gonnella;
Vedendomi spedato e per la mala{{nsm|122|193}},
Potrai avere il granchio alla scarsella?
Poichè tu gratti{{nsm|122|194}} il corpo alla cicala,
Disse il duca, io levai questa cannella{{nsm|122|195}},
Per quel ch’io ti dirò; perchè se già
Donai, non era tutta carità.
{{o|9|m}}.
:E’ non batteva la mia fine altrove,
Che ad aver, prima ch’io serrassi gli occhi,
In ricompensa un dì, piacendo a Giove,
Della mia donna quattro o sei marmocchi;
Ma finalmente, dopo mille prove
Di dar il lustro a’ marmi co’ ginocchi,
Tenendo gli occhi in molle e il collo a vite,
E le nocca{{nsm|122|196}} col petto sempre in lite,
{{o|10|m}}.
:Io l’ebbi bianca{{nsm|122|197}} a femmine ed a maschi;
Ond’io, sbraciar{{nsm|122|198}} volendo a bel diletto,
Mi risolvei levar quel vin da’ fiaschi{{nsm|122|199}},
E non dar più quanto un puntal d’aghetto{{nsm|122|200}};
Perchè po’ poi, diss’io, gli è me’ ch’io caschi
Dalle finestre prima che dal tetto:
E il cavarmi di mano adesso un pelo,
Sarebbe un voler dare un pugno in cielo.
</poem><noinclude></noinclude>
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{{o|11|m}}.
:Che pagheresti, disse lo stregone,
Se la tua moglie avesse il ventre pregno?
Se ciò fosse, rispose Perïone,
Ancorch’io non ne faccia alcun disegno
E tal voglia appiccata abbia all’arpione,
Io ti vorrei donar mezzo il mio regno.
Soggiunse quei: Non vo’ pur una crazia{{nsm|123|201}},
Ma solamente la tua buona grazia.
{{o|12|m}}.
:Altro da te non aspettar ch’io chieda,
Nè che alcuno interesse mi predomini;
Perchè, quantunque abietto altri mi veda,
Io ho in cul la roba e schiavo son degli uomini.
Or basta: se tu brami d’aver reda
Che il regno dopo te governi e domini,
Commetti al Mosca, al Biondo e a Romolino,
Che un cuor ti portin d’asino marino.
{{o|13|m}}.
:Et ordina di poi, che se ne cuoca
La terza parte in circa arrosto o lessa;
Ch’in tutti i modi è buona; e danne un poca
In quel modo a mangiare alla duchessa.
Presa che l’ha, gli è fatto il becco all’oca{{nsm|123|202}};
Chè subito ch’in corpo se l’è messa,
Senzachè tu più altro le apparecchi,
Dottela pregna infin sopr’agli orecchi.
</poem><noinclude></noinclude>
9syf2tc5oj7sw9ns4i9hbaudvsrzdze
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<noinclude><pagequality level="3" user="Accolturato" />{{RigaIntestazione|{{Sc|54}}|{{Sc|malmantile racquistato}}}}</noinclude><poem>
{{o|14|m}}.
:Oh questa, disse il duca, è veramente
Da pigliar colle molle! che un somaro
Possa col cuore ingravidar la gente!
Vedi, non ti son finto; io non la paro{{nsm|123|203}}.
Orsù il provar non ha a costar nïente:
E quando mi costasse anco ben caro,
Vo’ farlo per veder se ciò riesce;
Però si mandi al mar per questo pesce.
{{o|15|m}}.
:Benchè fusse costui come una pina{{nsm|123|204}}
Tanto largo, ignorante e discortese;
Per non balzare un tratto alla berlina,
I pescatori vennero in paese{{nsm|123|205}}:
Così pescando lungo la marina,
Questo benedett’asino si prese:
E il cuor ’n un bel bacino inargentato,
A suon di pive al duca fu portato.
{{o|16|m}}.
:Ed egli, preso il prelibato cuore,
Lo diede al cuoco: al qual, mentre lo cosse,
Si fece una trippaccia, la maggiore
Che a’ dì de’ nati mai veduta fosse.
Le robe e masserizie a quell’odore
Anch’elle diventaron tutte grosse;
E in poco tempo a un’otta tutte quante
Fecer d’accordo il pargoletto infante.
</poem><noinclude></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="3" user="Accolturato" />{{RigaIntestazione||{{Sc|secondo cantare}}|{{Sc|55}}}}</noinclude><poem>
{{o|17|m}}.
:Allor vedesti partorire il letto
Un tenero e vezzoso lettuccino;
Di qua l’armadio fece uno stipetto;
La seggiola di là un seggiolino;
La tavola figliò un bel buffetto{{nsm|123|206}};
La cassa un vago e piccol cassettino;
E il destro{{nsm|123|207}} un canteretto mandò fuore,
Che una bocchina avea tutta sapore.
{{o|18|m}}.
:Il cuoco anch’egli poi non fu minchione;
Perchè, bucar sentitosi in un fianco,
Si vedde prima uscirne uno stidione;
Di poi un guatterin in grembiul bianco,
Che in far vivande saporite e buone
Fu subito squisito e molto franco:
E in quel che ’l padre stette sopr’a parto,
Cucinò in corte a lui, al terzo e al quarto.
{{o|19|m}}.
:La duchessa, che ’l cuore avea inghiottito,
Cotto ch’ei fu con ogni circostanza,
Anch’ella con gran gusto del marito
Stampò due bamboccioni d’importanza:
Grazie e bellezze aveano in infinito,
E così grande e tanta somiglianza,
Tanto eran fatti uguali ed a capello,
Che non si distinguea questo da quello.
</poem><noinclude></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="3" user="Accolturato" />{{RigaIntestazione|{{Sc|56}}|{{Sc|malmantile racquistato}}}}</noinclude><poem>
{{o|20|m}}.
:Crebbero insieme, ed all’adolescenza
Pervenuti, mangiaro il pane affatto{{nsm|123|208}}.
Nel far santà{{nsm|123|209}}, nel far la riverenza,
Ebbero il corpo a maraviglia adatto.
Tra lor non fu mai lite o differenza;
Ma d’accordo volevansi un ben matto.
L’Infante Florïano uno ebbe nome:
E qull’altro Amadigi di Belpome.
{{o|21|m}}.
:Arrivati che furono ambeduoi
A conoscere omai il pan da’ sassi,
E saper quante paia fan tre buoi{{nsm|123|210}};
Sebben dal padre avevan degli spassi,
Vedendosi già grandi impiccatoi{{nsm|123|211}},
Ed a soldi tenuti bassi bassi,
Ostico gli pareva e molto strano;
Ed in particolare a Florïano.
{{o|22|m}}.
:Dimodochè sdegnato, come ho detto,
Che il duca per la sua spilorceria
Ognor viepiù tenevalo a stecchetto,
Un dì si risolvette d’andar via;
Ma tacquelo, per fare il giuoco netto,
Fuor che al fratello, al qual ’n una osteria
Disse (veduto avendo a un fiasco il fondo)
Volersene ramingo andar pel mondo.
</poem><noinclude></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="3" user="Accolturato" />{{RigaIntestazione||{{Sc|secondo cantare}}|{{Sc|57}}}}</noinclude><poem>
{{o|23|m}}.
:Amadigi a distorlo tutto un giorno
S’arrabbiò, s’aggirò come un paleo:
Ma perchè quanto più gli stava intorno,
Egli era più ostinato d’un Ebreo;
Tu vuoi ir, disse, è vero? o va’ in un forno{{nsm|124|212}}:
E dopo un grande e lungo piagnisteo,
Orsù, vanne, diss’egli, io me n’accordo;
Ma lasciami di te qualche ricordo.
{{o|24|m}}.
:Allor per soddisfarlo Florïano,
Acciocchè più tener non l’abbia in ponte,
Con un baston fatato, ch’avea in mano,
Toccò la terra e fece uscir un fonte.
E disse: quindi poi, benchè lontano,
Vedrai s’io vivo o s’io sono a Caronte;
Perchè quest’acqua ognor di punto in punto
In che grado io sarò diratti appunto.
{{o|25|m}}.
:Se al corso di quest’acqua porrai cura,
Tutto il corso vedrai di vita mia:
Mentr’ella è chiara, cristallina e pura,
Di’ pur ch’io viva in festa ed allegria;
Ed all’incontro, se è torbida e scura,
Ch’ella mi va come dicea la Cia{{nsm|124|213}}:
Ma quand’ella del tutto ferma il corso,
Di’ ch’io sia ito a veder ballar l’orso{{nsm|124|214}}.
</poem><noinclude></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="3" user="Accolturato" />{{RigaIntestazione|{{Sc|58}}|{{Sc|malmantile racquistato}}}}</noinclude><poem>
{{o|26|m}}.
:Ciò detto, in capo il berrettin si serra,
Mette man{{nsm|124|215}}, chiude gli occhi e stringe i denti:
E dà sì forte una imbroccata in terra,
Che ’l ferro entrovvi fino a’ fornimenti{{nsm|124|216}}.
In quel che{{nsm|124|217}} i grilli e i bachi di sotterra
Sgombrano tutti i loro alloggiamenti,
Pullula fuori un cesto di mortella,
E di nuovo Florian così favella:
{{o|27|m}}.
:Fratel mio caro, questa pianta ancora,
Com’io la passi, ti darà ragguaglio:
Cioè, mentr’ell’è verde, anch’io allora
Son vivo, fresco e verde come un aglio{{nsm|124|218}};
E quand’ella appassisce e si scolora,
Anch’io languisco od ho qualche travaglio:
In somma, s’ella è secca, leva{{nsm|124|219}} i moccoli,
Per farmi dire il requie scarpe{{nsm|124|220}} e zoccoli.
{{o|28|m}}.
:Poichè queste parole ebbe finito,
Dal suo caro Amadigi si licenza:
Il qual rimase tutto sbigottito,
Perocchè gli dolea la sua partenza;
Quando in sella Florian di già salito,
Senza gran doble o lettre di credenza,
Andonne a benefizio di natura{{nsm|124|221}},
Con due servi, cercando sua ventura.
</poem><noinclude></noinclude>
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="3" user="Accolturato" />{{RigaIntestazione||{{Sc|secondo cantare}}|{{Sc|59}}}}</noinclude><poem>
{{o|29|m}}.
:E il primo giorno fece tanta via,
Che i suoi lacchè, spedati e conci male,
Si rimasero, l’uno all’osteria,
E l’altro scarmanato allo spedale;
Ond’ei più non avendo compagnia,
Sebbene accanto avea spada e pugnale,
Per non aver paura in andar solo,
Cantava, ch’e’ pareva un rusignolo.
{{o|30|m}}.
:Così nuove canzoni ognor cantando,
Con una voce tremolante in quilio{{nsm|124|222}}
E qualche trillettin di quando in quando,
Alle stelle n’andava e in visibilio{{nsm|124|223}}:
Onde a’ timori al fin dato di bando,
Tirava innanzi il volontario esilio;
E giunto a Campi, lì fermar si volle
A bere, e far la zolfa per B molle{{nsm|124|224}}.
{{o|31|m}}.
:A Campi{{nsm|125|225}}, ora spiantato alla radice,
Dominava in quei tempi Stordilano;
Sebben Turpino scrive, ed altri dice
Ch’ei regnasse in un luogo più lontano.
Ebbe una figlia, detta Doralice,
Che aveva un occhio che uccidea il cristiano{{nsm|125|226}}:
Ma quel che più tirava la brigata,
È l’esser sola e ricca sfondolata.
</poem><noinclude></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="3" user="Accolturato" />{{RigaIntestazione|{{Sc|60}}|{{Sc|malmantile racquistato}}}}</noinclude><poem>
{{o|32|m}}.
:Come io dissi, Florian nella cittade
Entrò per rinfrescarsi e toccar bomba{{nsm|125|227}}:
Ma il gran frastuono che in quelle contrade
D’armi, di bestie e d’uomini rimbomba;
Il sentir su pe’ canti delle strade
Tutti a cavallo risuonar la tromba;
Ed il voler saperne la cagione,
Lo fecero mutar d’opinïone.
{{o|33|m}}.
:Era già scavalcato ad una ostessa,
Per far, siccome ei fece, un conticino{{nsm|125|228}}:
Nè altro ebbe che pane e capra lessa,
Che fitta{{nsm|125|229}} anche gli fu per mannerino.
Bevve al pozzo una nuova manomessa{{nsm|125|230}};
Perchè il vinaio avea finito il vino.
Fece conto, e pagò ben volentieri:
Poi chiese il fin di tanti strombettieri.
{{o|34|m}}.
:Ella rispose: e come? non lo sai?
Se per Campi non è altro discorso,
Che avendo il re una figlia, ch’oggimai
Abbraccerebbe un uom, prima che un orso{{nsm|125|231}}:
E perchè reda ell’è, bella e d’assai,
Di pretendenti avendo un gran concorso,
Bandire ha fatto, acciò nessun si lagni,
Che in giostra, chi la vuol, se la guadagni.
</poem><noinclude></noinclude>
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="3" user="Accolturato" />{{RigaIntestazione||{{Sc|secondo cantare}}|{{Sc|61}}}}</noinclude><poem>
{{o|35|m}}.
:Ma che occorre che in ciò più mi distenda,
Mentre la cosa è tanto divulgata?
Però lasciami andare, ch’io ho faccenda,
Avendo sopra un’altra tavolata.
Dice Florian che a’ suoi negozi attenda,
Scusandosi d’averla scioperata:
E rimessa la briglia al suo giannetto,
Come un pardo saltovvi su di netto.
{{o|36|m}}.
:Tocca di sproni e vanne, e giunge in piazza,
Dov’egli ha inteso che s’ha a far la giostra,
Che per veder il popol vi s’ammazza;
E appunto i cavalier facean la mostra.
Sedeva il re, presente la ragazza,
Che quanto adorna e bella si dimostra,
Tanto è confusa, avendo a aver consorte,
Non a suo mo’, ma qual vorrà la sorte.
{{o|37|m}}.
:Florian in contemplar faccia sì bella,
Dove quel crudo balestrier d’Amore
Tira frecciate come la rovella{{nsm|125|232|126|232}},
Sentissi anch’esso traforare il cuore:
E com’uomo di marmo in su la sella
Restò perplesso e pieno di stupore;
Scorgendo Amor, le Grazie, e in un raccolto
Le Trombe{{nsm|126|233}}, e il non plus ultra di un bel volto.
</poem><noinclude></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="3" user="Accolturato" />{{RigaIntestazione|{{Sc|62}}|{{Sc|malmantile racquistato}}}}</noinclude><poem>
{{o|38|m}}.
:Poffar, dicea, che bella creatura!
Quell’ostessa davvero avea ragione;
Perch’ella è bella fuor d’ogni misura:
Per me non saprei darle eccezïone.
Capperi! può ben dir d’aver ventura
Quello a cui tocca così buon boccone;
Ma s’ella s’ha da vincer colla lancia,
Oggi è quando ci arrischio anch’io la pancia.
{{o|39|m}}.
:O per tutt’oggi beccomi su moglie
Nobile, ricca e bella; o veramente
Vi lascio l’ossa. S’ella coglie, coglie;
Se no, a patire: o Cesare, o nïente.
Ciò detto, salta in campo, e un’asta toglie;
Intruppandosi là dov’ei già sente
Che appunto il re sollecita, e commette
Che pe’ primi si tirin le bruschette{{nsm|126|234}}.
{{o|40|m}}.
:Come volontaroso Florïano,
Senza chieder licenza o cosa alcuna,
Si fece innanzi: e postovi la mano,
Di trarne la più lunga ebbe fortuna.
Poco dopo il Marchese di Soffiano
Simile a quella anch’egli ne trasse una;
Ond’essi, come pria fu destinato,
Furono i primi a correr lo steccato.
</poem><noinclude></noinclude>
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="3" user="Accolturato" />{{RigaIntestazione||{{Sc|secondo cantare}}|{{Sc|63}}}}</noinclude><poem>
{{o|41|m}}.
:Piglian del campo, e al cenno del trombetta
Si vanno incontro colla lancia in resta.
Il Marchese a Florian l’avea diretta
Per chiapparlo nel mezzo della testa;
Ma quei ch’è furbo, a un tempo fa civetta{{nsm|126|235}}
E aggiusta lui, dicendo: assaggia questa.
Perchè gli diede sì spietata botta,
Ch’egli andò giù come una pera cotta.
{{o|42|m}}.
:In quanto a sposa, omai questo è ascolto{{nsm|126|236}}:
S’ei toccò terra{{nsm|126|237|127|237}}, ancor la voglia sputi.
Così Florian dicea: nè stette molto
Che il secondo ne viene a spron battuti,
Che mette lui per morto, anzi sepolto;
Ma il giovane, che dà di quei saluti,
Gli mostra, in avviarlo per le poste,
L’error di chi fa i conti senza l’oste.
{{o|43|m}}.
:Comparso il terzo in testa della lizza,
S’affronta seco, e passalo fuor fuora:
Soggiunge il quarto, ed egli te l’infizza;
Sbudella il quinto, e fredda il sesto ancora;
All’altro mondo il settimo indirizza;
L’ottavo e il nono appresso investe e fora:
E così a tutti, con suo vanto e fama,
Cavò di testa il ruzzo della dama.
</poem><noinclude></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="3" user="Accolturato" />{{RigaIntestazione|{{Sc|64}}|{{Sc|malmantile racquistato}}}}</noinclude><poem>
{{o|44|m}}.
:Il re si rallegrò con Florïano:
Sceso di sedia poi colla figliuola,
Gli fece allor allor toccar la mano{{nsm|127|238}},
Come nel bando avea data parola;
Ond’ogni altro ne fu mandato sano{{nsm|127|239}}:
Ed ei nelle dolcezze infino a gola,
Ben pasciuto, servito e ringraziato,
Rimase quivi a godere il papato.
{{o|45|m}}.
:Tre dì suonaro a festa le campane:
Ed altrettanti si bandì il lavoro:
E il suocero, che meglio era del pane,
Un uom discreto ed una coppa d’oro,
Faceva con gli sposi a Scaldamane,
Talora a Mona Luna, e Guancial d’oro{{nsm|127|240|128|240}}:
E fece a’ Paggi recitare a mente
Rosana{{nsm|128|241}}, e la regina d’Orïente.
{{o|46|m}}.
:L’andare, il giorno, in piazza a’ Burattini
Ed agli Zanni, furon le lor gite;
Ogni sera facevansi festini
Di giuoco, e di ballar veglie bandite:
E chi non era in gambe nè in quattrini
Da trinciarle{{nsm|128|242}} e da fare ite e venite{{nsm|128|243}},
Dicea novelle, o stavale a ascoltare,
O facea al Mazzolino{{nsm|128|244}} o alla Comare{{nsm|128|245}}.
</poem><noinclude></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="3" user="Accolturato" />{{RigaIntestazione||{{Sc|secondo cantare}}|{{Sc|65}}}}</noinclude><poem>
{{o|47|m}}.
:Altri più là vedevansi confondere
A quel gioco chiamato gli Spropositi{{nsm|128|246|129|246}};
Che quei ch’esce di tèma nel rispondere,
Convien che ’l pegno subito depositi.
Ad altri piace più Capanniscondere{{nsm|129|247}};
Hanno altri vari umor, vari propositi,
Perchè ognuno ad un mo’ non è composto;
Però chi la vuol lessa e chi arrosto.
{{o|48|m}}.
:Chi fa le Merenducce{{nsm|129|248}} in sul bavaglio;
Chi coll’amico fa a Stacciaburatta;
Chi all’Altalena, e chi a Beccalaglio;
Va quello a predellucce, un s’acculatta.
Per tutti in somma sempre vi fu taglio{{nsm|129|249}}
Di star lieto così in barba di gatta{{nsm|129|250}}:
E tra Floriano, il re e la figliuola
Non fu che dir ’n un anno una parola.
{{o|49|m}}.
:Non fu tra lor fin qui nulla di guasto;
Se non che Florïan vòlto alle cacce,
Avendone più volte tocco un tasto{{nsm|129|251}}
E sentendosi dar sempre cartacce{{nsm|129|252}},
Dispose alfin di non voler più pasto{{nsm|129|253}};
Nè curando lor preghi nè minacce,
Fece invitar dai soliti bidelli
Per l’altro dì i Piacevoli e i Piattelli{{nsm|129|254}}.
</poem><noinclude></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="3" user="Accolturato" />{{RigaIntestazione|{{Sc|66}}|{{Sc|malmantile racquistato}}}}</noinclude><poem>
{{o|50|m}}.
:Benchè il suocero allora e la consorte
Maledicesser questo suo motivo{{nsm|130|255}},
Dicendogli che là fuor delle porte
Un Orco v’è sì perfido e cattivo,
Che persèguita l’uomo insino a morte,
E che l’ingoierebbe vivo vivo;
Con genti ed armi uscì sull’aurora,
Gridando: andianne, andianne, eccola fuora.
{{o|51|m}}.
:Senza veder nè anche un animale,
Frugò, bussò, girò più di tre miglia:
Pur vedde un tratto correre un cignale
Feroce, grande e grosso a maraviglia;
Ond’ei che, il dì{{nsm|130|256}}, dovea capitar male,
Si mosse a seguitarlo a tutta briglia;
Non essendo informato che in quel porco
Si trasformava quel ghiotton dell’Orco,
{{o|52|m}}.
:Che apposta presa avea quella sembianza:
E gli passò, fuggendo, allor d’avanti,
Per traviarlo, sol con isperanza
D’aver a far di lui più boccon santi.
Così guidollo fino alla sua stanza,
Dov’ei pensò di porgli addosso i guanti:
Poi non gli parve tempo; perchè i cani
Avrian piuttosto lui mandato a brani.
</poem><noinclude></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="3" user="Accolturato" />{{RigaIntestazione||{{Sc|primo cantare}}|{{Sc|19}}}}</noinclude><poem>
{{o|53|m}}.
:Però, volendo andare sul sicuro,
Non a perdita più che manifesta;
Perchè a roder toglieva un osso duro,
Mentre{{nsm|130|257}} non lo chiappasse{{nsm|130|258}} testa testa,
Gli sparì d’occhio, e fece un tempo scuro
Per incanto levar, vento e tempesta,
E gragnuola sì grossa comparire,
Che avrebbe infranto non so che mi dire.
{{o|54|m}}.
:Il cacciator, che quivi era in farsetto,
E dal sudore omai tutto una broda;
Avendo un vestituccio di dobretto,
Ed un cappel di brucioli{{nsm|130|259}} alla moda;
Per non pigliar al vento un mal di petto
O altro, perchè il prete non ne goda,
Non trovando altra casa in quel salvatico
Che quella grotta, insáccavi da pratico.
{{o|55|m}}.
:A tal gragnuola, a venti così fieri,
Ch’ogni cosa mandavano in rovina,
Tal freddo fu, che tutti quei quartieri{{nsm|130|260}}
Se n’andavano in diaccio e in gelatina:
Ed ei, ch’era vestito di leggieri
Nè ma’ meglio facea la furfantina{{nsm|130|261}},
Non più cercava capriuolo o damma,
Ma da far, s’ei poteva, un po’ di fiamma.
</poem><noinclude></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="3" user="Accolturato" />{{RigaIntestazione||{{Sc|secondo cantare}}|{{Sc|67}}}}</noinclude><poem>
{{o|53|m}}.
:Però, volendo andare sul sicuro,
Non a perdita più che manifesta;
Perchè a roder toglieva un osso duro,
Mentre{{nsm|130|257}} non lo chiappasse{{nsm|130|258}} testa testa,
Gli sparì d’occhio, e fece un tempo scuro
Per incanto levar, vento e tempesta,
E gragnuola sì grossa comparire,
Che avrebbe infranto non so che mi dire.
{{o|54|m}}.
:Il cacciator, che quivi era in farsetto,
E dal sudore omai tutto una broda;
Avendo un vestituccio di dobretto,
Ed un cappel di brucioli{{nsm|130|259}} alla moda;
Per non pigliar al vento un mal di petto
O altro, perchè il prete non ne goda,
Non trovando altra casa in quel salvatico
Che quella grotta, insáccavi da pratico.
{{o|55|m}}.
:A tal gragnuola, a venti così fieri,
Ch’ogni cosa mandavano in rovina,
Tal freddo fu, che tutti quei quartieri{{nsm|130|260}}
Se n’andavano in diaccio e in gelatina:
Ed ei, ch’era vestito di leggieri
Nè ma’ meglio facea la furfantina{{nsm|130|261}},
Non più cercava capriuolo o damma,
Ma da far, s’ei poteva, un po’ di fiamma.
</poem><noinclude></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="3" user="Accolturato" />{{RigaIntestazione|{{Sc|68}}|{{Sc|malmantile racquistato}}}}</noinclude><poem>
{{o|56|m}}.
:Trovò fucile{{nsm|130|262}} ed esca e legni vari,
Onde un buon fuoco in un cantone accese:
E in su due sassi, posti per alari{{nsm|130|263}},
Sopra un altro sedendo, i piè distese.
Così con tutti i comodi a cul pari,
Dopo una lieta{{nsm|130|264}}, il crògiolo si prese{{nsm|130|265}}:
Essendosi a far quivi accomodato,
Metre pioveva, come quel da Prato{{nsm|130|266|131|260}}.
{{o|57|m}}.
:L’Orco frattanto con mille atti e scorci
Affacciatosi all’uscio, ch’era aperto,
Pregò Florian con quel grugnin da porci,
Tutto quanto di fango ricoperto,
Che, perch’ella veniva giù co’ gli orci,
Ricever lo volesse un po’ al coperto;
Ritrovandosi fuora scalzo e ignudo
A sì gran pioggia e a tempo così crudo.
{{o|58|m}}.
:Ebbe il giovane allora un gran contento
D’aver di nuovo quel bestion veduto:
E facendogli addosso assegnamento,
Quasi in un pugno già l’avesse avuto,
Rispose: volentieri: entrate drento;
Venite, che voi siate il ben venuto;
Chè, dopo{{nsm|131|267}} il fuggir voi l’umido e il gielo,
Fate a me, ch’ero sol, servizio a cielo{{nsm|131|268}}.
</poem><noinclude></noinclude>
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="3" user="Accolturato" />{{RigaIntestazione||{{Sc|secondo cantare}}|{{Sc|69}}}}</noinclude><poem>
{{o|59|m}}.
:Sì, eh? soggiunse l’Orco; fate motto!{{nsm|131|269}}
Voler ch’io entri dove son due cani?
Credi tu pur, ch’io sia così merlotto?
Se non gli cansi, ci verrò domani.
S’altro, dice il garzon, non ci è di rotto{{nsm|131|270}},
Due picche te gli vo’ legar lontani.
E preso allora il suo guinzaglio in mano,
Legò in un canto Tebero e Giordano.
{{o|60|m}}.
:Poi disse: or via venite alla sicura.
Rispose l’Orco: io non verrò nè anco:
Guarda la gamba!{{nsm|131|271}} perch’io ho paura
Di quella striscia ch’io ti veggo al fianco.
Allor Florian cavossi la cintura,
Ed impiattò la spada sotto un banco.
Disse l’Orco, vedutala riporre:
Io ti ringrazierei, ma non occorre.
{{o|61|m}}.
:E lasciata la forma di quel verro,
Presa l’antica e mostruosa faccia,
Con due catene saltò là di ferro,
E lo legò pel collo e per le braccia,
Dicendo: cacciatore, tu hai pres’erro:
Perchè, credendo di far preda in caccia,
Alfin non hai fatt’altro che una vescia,
Mentre il tutto è seguito alla rovescia.
</poem><noinclude></noinclude>
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="3" user="Accolturato" />{{RigaIntestazione|{{Sc|70}}|{{Sc|malmantile racquistato}}}}</noinclude><poem>
{{o|62|m}}.
:Rimasto ci sei tu, come tu vedi,
Senza bisogno aver di testimoni:
E perchè con levrieri e cani e spiedi
Far me volevi in pezzi ed in bocconi;
Così, perch’ella vadia pe’ suoi piedi,
Farassi a te, nè leva più, nè poni{{nsm|131|272}};
Acciocchè procurando l’altrui danno,
Per te ritrovi il male ed il malanno.
{{o|63|m}}.
:Ed io, ch’ebbi mai sempre un tale scopo
D’accarezzar ognun, benchè nimico,
Come la gatta quando ha preso il topo,
Che, sebbene è tra lor quell’odio antico,
Scherza con esso alquanto, e poco dopo
Te lo sgranocchia come un beccafico;
Così, perchè più a filo tu mi metta{{nsm|131|273}},
Voglio far io, e poi darti la stretta.
{{o|64|m}}.
:Così spogliollo tutto ignudo nato:
E veduto ch’egli era una segrenna{{nsm|131|274}},
''Idest'' asciutto e ben condizionato{{nsm|131|275|132|275}},
Snello, lesto e leggier come una penna;
Lo racchiuse, e lo tenne soggiornato{{nsm|132|276}}
Perch’ei facesse un po’ miglior cotenna;
Perocchè a guisa poi di mettiloro{{nsm|132|277}}
Voleva dar di zanna al suo lavoro.
</poem><noinclude></noinclude>
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="3" user="Accolturato" />{{RigaIntestazione||{{Sc|secondo cantare}}|{{Sc|71}}}}</noinclude><poem>
{{o|65|m}}.
:Amadigi, che andava per diporto
Due volte il giorno almeno a rivedere
La fonte e la mortella che nell’orto
Lasciò Florian per tante sue preghiere;
Trovato il cesto spelacchiato e smorto,
E l’acque basse, puzzolenti e nere,
Qui, dice, fratel mio, noi siam sul curro{{nsm|132|278}}
D’andare a far un ballo{{nsm|132|279}} in campo azzurro.
{{o|66|m}}.
:E piangendo diceva: o tato mio,
Se tu muori (che ver sarà pur troppo),
S’ha dire anche di me, te lo dich’io,
''Itibus'', come disse Prete Pioppo.
Così, senza dir pure al padre addio,
Monta sovra un cavallo, e di galoppo
Uscì d’Ugnano, molto bene armato:
E seco un cane alano avea, fatato.
{{o|67|m}}.
:E cavalcando colla guida e scorta
Del suo fedele ed incantato alano,
Che innanzi gli facea per la più corta
La strada per lo monte e per lo piano;
A Campi giunse, dove sulla porta
La morte si leggea di Florïano:
Chè, perchè fu creduta da ognuno,
Era la corte e tutto Campi a bruno.
</poem><noinclude></noinclude>
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Accolturato
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="3" user="Accolturato" />{{RigaIntestazione|{{Sc|72}}|{{Sc|malmantile racquistato}}}}</noinclude><poem>
{{o|68|m}}.
:L’apparir d’Amadigi agli abitanti
Raddolcì l’agro de’ lor mesti visi,
Che, per la somiglianza, a tutti quanti
Parve il lor re creduto a’ Campi Elisi;
Perciò, per buscar mance e paraguanti,
Andaron molti a darne al re gli avvisi,
Altri alla figlia: ed ambi a questi tali
Perciò promesser mille bei regali.
{{o|69|m}}.
:Doralice, brillando a tal novelle,
A rinfronzirsi andossene allo specchio;
Si messe il grembiul bianco e le pianelle,
Il vezzo al collo e i ciondoli all’orecchio:
E non potendo star più nella pelle,
Saltò fuor di palazzo innanzi al vecchio;
Ed incontro correndo al suo cognato:
Ecco Florian, dicea, risuscitato.
{{o|70|m}}.
:Noi vi facevam morto: o giudicate
Se la carota ci era stata fitta!
Pur noi ci rallegriam, che voi tornate
A consolar la vostra gente afflitta.
Domandar non occorre come state,
Perchè vo’ avete buona soprascritta:
E siete grasso e tondo come un porco,
Per le carezze fattevi dall’Orco.
</poem><noinclude></noinclude>
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="3" user="Accolturato" />{{RigaIntestazione||{{Sc|secondo cantare}}|{{Sc|73}}}}</noinclude><poem>
{{o|71|m}}.
:M’immagino così; perch’io non v’ero:
Tu sai com’ella andò, che fosti in caso:
So ben che mi dirai che non fu vero;
Ma la bugia ti corre su pel naso.
Or basta: tu ritorni sano e intero,
(Chè a pezzi tu dovevi esser rimaso)
Per la Dio grazia, e sua particolare,
Perchè te l’ha voluta risparmiare.
{{o|72|m}}.
:Dunque, s’ei fa così, gli è necessario
Ch’ei non sia là quel furbo che un lo tiene;
Anzi tutto il rovescio ed il contrario,
Mentre egli tratta i forestier sì bene.
Ed io, che già l’avea sul calendario{{nsm|132|280}},
Gli voglio, in quanto a me, tutto il mio bene,
Perch’ei non t’ingoiò; sebben da un lato
Ti stava bene, avendolo cercato.
{{o|73|m}}.
:Così nel mezzo a tutta la pancaccia{{nsm|132|281}},
Ch’è quivi corsa e forma un giro tondo,
La sua caponeria gli butta in faccia,
E quel ch’ei ne cavò po’ poi in quel fondo:
Giacchè, diceva, coll’andare a caccia
A dispetto di tutto quanto il mondo,
Cavasti, senza fare alcun guadagno{{nsm|132|282}},
Due occhi a te, per trarne uno al compagno.
</poem><noinclude></noinclude>
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Pagina:Lippi - Malmantile racquistato.pdf/118
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2022-08-03T07:51:13Z
Accolturato
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/* Trascritta */
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="3" user="Accolturato" />{{RigaIntestazione|{{Sc|74}}|{{Sc|malmantile racquistato}}}}</noinclude><poem>
{{o|74|m}}.
:Mio padre te lo disse fuor de’ denti,
Ed io pur te lo dissi a buona cera{{nsm|132|283}},
Non una volta, ma diciotto o venti,
Che l’Orco ti faria qualche billera{{nsm|132|284}};
Ma tu volesti fare agli scredenti{{nsm|132|285|133|285}},
Perchè te ne struggei come la cera:
E quasi un rischio tal fosse una lappola{{nsm|133|286}},
Volesti andarvi, e desti nella trappola.
{{o|75|m}}.
:Amadigi alla donna mai rispose,
E fece il sordo ad ogni suo quesito;
Ma sibbene attingea da queste cose
Quanto a Florian poteva esser seguito:
E venne immaginandosi, e s’appose,
Che ella fosse sua moglie, ei suo marito:
E ch’egli, essendo tutto lui maniato{{nsm|133|287}},
Fosse pel suo fratel da ognun cambiato.
{{o|76|m}}.
:Ma perch’ei non credea veder mai l’ora
D’avere il suo fratello a salvamento,
Dà un ganghero{{nsm|133|288}} a tutti, e torna fuora
Dietro al suo can, veloce come il vento:
Ned era un trar di mano andato ancora
A caccia all’Orco, ch’ei vi dette drento,
Come il fratel vedendo un bel cignale;
Ma non fu quanto lui dolce di sale.
</poem><noinclude></noinclude>
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Pagina:Lippi - Malmantile racquistato.pdf/119
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Accolturato
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="3" user="Accolturato" />{{RigaIntestazione||{{Sc|secondo cantare}}|{{Sc|75}}}}</noinclude><poem>
{{o|77|m}}.
:Chè seguitollo anch’ei per quelle strade
Donde ei conduce l’uomo alla sua tana:
Ove, mentre diluvia e dal ciel cade
E broda e ceci, il cristianello{{nsm|133|289}} intana;
Ed egli tanto poi lo persuade,
Che {{nsm|133|290}} lega i cani, e posa Durlindana{{nsm|133|291}}.
Avendo avuto innanzi la lezione,
Si stette sempre mai sodo al macchione.
{{o|78|m}}.
:E quando l’Orco poi venne anco a lui
A dar parole con quei tempi strani,
Ed all’uscio facea Pin da Montui{{nsm|133|292}},
Affinchè ’l cane e l’arme egli allontani,
Ei disse: su piccin{{nsm|133|293}}, piglia colui:
E chiappata la spada con due mani,
Si lanciò fuora, e quivi a più non posso
Gli cominciò a menar le man pel dosso.
{{o|79|m}}.
:E mentre che or di punta ed or di taglio
Di gran finestre fa, di lunghe strisce,
Più presto che non va strale a berzaglio
Il can s’avventa anch’egli, e ribadisce;
Talchè tutto forato come un vaglio
Il pover’Orco al fin cade, e basisce:
E lì tra quelle rupi e quelle macchie
Rimase a far banchetto alle cornacchie.
</poem><noinclude></noinclude>
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Pagina:Lippi - Malmantile racquistato.pdf/120
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="3" user="Accolturato" />{{RigaIntestazione|{{Sc|76}}|{{Sc|malmantile racquistato}}}}</noinclude><poem>
{{o|80|m}}.
:Amadigi dipoi fece pulito{{nsm|133|294}};
Perchè, trovato avendo il suo fratello
Con una barba lunga da romito
E più lordo e più unto d’un panello{{nsm|133|295}},
Lavatolo e rimessogli il vestito,
Ch’era ancor quivi tutto in un fardello,
Lo ricondusse a Campi, ove la moglie,
Di lui già pregna, appunto avea le doglie.
{{o|81|m}}.
:Corse la levatrice, ed in effetto
Fra mille oimè, se’ soldi{{nsm|133|296}}, e doglien’ora,
Partorìgli una bella piscialletto,
Che fusti tu, poi detta Celidora:
E maritata al re, come s’è detto,
Di Malmantil, del qual tu sei signora:
Ne sei, e ne sarai, io lo raffibbio{{nsm|133|297}};
Sebben non puoi per or dir come il nibbio{{nsm|133|298}}.
{{o|82|m}}.
:Ma presto come lui, potrai dir mio.
Or senti pur: basito Perïone,
Anco Amadigi subito tuo zio
Venne a tôr donna, e n’ebbe un bel garzone,
Che Baldo fu chiamato: e quel son io,
Che poi cresciuto detto son Baldone.
Or eccoti dal primo al terzo grado
Narrato tutto il nostro parentado.
</poem>{{sezione note}}<noinclude></noinclude>
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Pagina:Lippi - Malmantile racquistato.pdf/121
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="3" user="Accolturato" /></noinclude>{{Ct|f=140%|v=2|t=3|lh=1.5|NOTE.}}
<!-- 182 --><section begin="182"/>St. 1. {{Sc|Ugnano}} è piccol luogo tra Firenze e la Lastra presso ad Arno.<section end="182"/>
<!-- 183 --><section begin="183"/>- {{Sc|Fidecommisso}}. Assiduo, che sta sempre in un luogo.<section end="183"/>
<!-- 184 --><section begin="184"/>St. 2 {{Sc|Del Proferito}}. Nemmen quello che aveva promesso o profferto.<section end="184"/>
<!-- 185 --><section begin="185"/>- {{Sc|Cambiò la diadema}}. Di santo si fece turco. Qui ''la diadema'' è il nimbo.<section end="185"/>
<!-- 186 --><section begin="186"/>St. 3 {{Sc|Sul mostaccio uno sberleffe}}.Uno sfregio in viso per ignominia.<section end="186"/>
<!-- 187 --><section begin="187"/>- BIZZEFFE. Sull'origine di questa voce I'ingegnosa opinione del Minuccí, quantunque non appoggiata da documenti, merita di esser conosciuta. Quando il magistrato romano concedeva grazia intera, scriveva sotto il memoriale del supplicante, F. F., cioè ''Fiat, Fíat'', e la grazia dicevasi data ''a bis effe, a bizzeffe''<section end="187"/>
<!-- 188 --><section begin="188"/>- {{Sc|Colla balestra}}. Li saettava col pane stesso, o con pietre, se accostavansì a prendere il pane.<section end="188"/>
<!-- 189 --><section begin="189"/>St. 5. {{Sc|Sant'alto}}. L'Altissimo. È modo di lingua furbesca.<section end="189"/>
<!-- 190 --><section begin="190"/>St. 6 {{Sc|Piglierei per S. Giovanni}}. Questo è il Santo protettore di Firenze. In quel giorno tanto solenne, i birri non potevan nommeno ''pigliare'', cioè ''catturare'', i {{Pt|ban-|}}<section end="190"/><noinclude></noinclude>
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Accolturato
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="3" user="Accolturato" /></noinclude>{{Ct|f=140%|v=2|t=3|lh=1.5|NOTE.}}
<!-- 182 --><section begin="182"/>St. 1. {{Sc|Ugnano}} è piccol luogo tra Firenze e la Lastra presso ad Arno.<section end="182"/>
<!-- 183 --><section begin="183"/>- {{Sc|Fidecommisso}}. Assiduo, che sta sempre in un luogo.<section end="183"/>
<!-- 184 --><section begin="184"/>St. 2 {{Sc|Del Proferito}}. Nemmen quello che aveva promesso o profferto.<section end="184"/>
<!-- 185 --><section begin="185"/>- {{Sc|Cambiò la diadema}}. Di santo si fece turco. Qui ''la diadema'' è il nimbo.<section end="185"/>
<!-- 186 --><section begin="186"/>St. 3 {{Sc|Sul mostaccio uno sberleffe}}.Uno sfregio in viso per ignominia.<section end="186"/>
<!-- 187 --><section begin="187"/>- BIZZEFFE. Sull'origine di questa voce I'ingegnosa opinione del Minuccí, quantunque non appoggiata da documenti, merita di esser conosciuta. Quando il magistrato romano concedeva grazia intera, scriveva sotto il memoriale del supplicante, F. F., cioè ''Fiat, Fíat'', e la grazia dicevasi data ''a bis effe, a bizzeffe''<section end="187"/>
<!-- 188 --><section begin="188"/>- {{Sc|Colla balestra}}. Li saettava col pane stesso, o con pietre, se accostavansì a prendere il pane.<section end="188"/>
<!-- 189 --><section begin="189"/>St. 5. {{Sc|Sant'alto}}. L'Altissimo. È modo di lingua furbesca.<section end="189"/>
<!-- 190 --><section begin="190"/>St. 6 {{Sc|Piglierei per S. Giovanni}}. Questo è il Santo protettore di Firenze. In quel giorno tanto solenne, i birri non potevan nommeno ''pigliare'', cioè ''catturare'', i {{Pt|ban-|}}<section end="190"/><noinclude></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="3" user="Accolturato" /></noinclude><section begin="190" />{{Pt|diti|banditi}}. Ora, di uomo avidissimo, si dice ch‘''ei piglierebbe il dì di san Giovanni'', o ''per san Giovanni'', usando ''pigliare'' nel suo natural senso di accettare e prendere.<section end="190" />
<!-- 191 --><section begin="191"/>- {{Sc|Fra Fazio}}. Accorciato di ''Boni-fazio'', facitore di bene.<section end="191"/>
<!-- 192 --><section begin="192"/>St. 7 {{Sc|Caduto sia nel mal del miserere}}. Sia divenuto misero, cioè avaro; ovvero: abbia preso a fare il contrario di ciò che era il consueto suo naturale, come è nel detto morbo che le fecce escono dalla bocca. La denominazione italìana di questa malattía, che è, il ''Volvulus'' dei Latini, pare che sia stata originata da una falsa interpretazione del nome greco ειλεος, ''volvulus'' scambiato con ελεος, ''misericordia ed ελεεω misereri''.<section end="192"/>
<!-- 193 --><section begin="193"/>St. 8 {{Sc|Per la mala ''vita''}}. Ridotto a mal partito.<section end="193"/>
<!-- 194 --><section begin="194"/>- {{Sc|Tu gratti}} ''ecc''. Tu m'inciti a discorrere, vuoi farmi cantare.<section end="194"/>
<!-- 195 --><section begin="195"/>- {{Sc|Levar la cannella}}. Desistere dal fare una cosa: ed è preso dal levar la cannella alla botte.<section end="195"/>
<!-- 196 --><section begin="196"/>St. 9. {{Sc|Le nocca}} o ''nocche'' delle dita.<section end="196"/>
<!-- 197 --><section begin="197"/>St. 10. {{Sc|L'ebbi bianca}} ''ecc.'' Nell'estrazione di un premio al lotto, le sole polizze premiate sono scritte, le altre bianche. Onde ''averla bianca a una cosa vale non ottenerla''.<section end="197"/>
<!-- 198 --><section begin="198"/>- {{Sc|Sbraciar}}. Scialacquarsi la mia roba.<section end="198"/>
<!-- 199 --><section begin="199"/>- {{Sc|Levare il vin dai fiaschi}}, vale ''finir che che sia'', finirla.<section end="199"/>
<!-- 200 --><section begin="200"/>- {{Sc|Aghetto}}. cordoncino con puntale di metallo.<section end="200"/><noinclude>[[Categoria:Pagine con testo greco]]</noinclude>
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<!-- 192 --><section begin="192"/>St. 7 {{Sc|Caduto sia nel mal del miserere}}. Sia divenuto ''misero'', cioè ''avaro''; ovvero: abbia preso a fare il contrario di ciò che era il consueto suo naturale, come è nel detto morbo che le fecce escono dalla bocca. La denominazione italìana di questa malattía, che è, il ''Volvulus'' dei Latini, pare che sia stata originata da una falsa interpretazione del nome greco ειλεος, ''volvulus'' scambiato con ελεος, ''misericordia ed ελεεω misereri''.<section end="192"/>
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{{ct|f=120%|v=2|t=3|TERZO CANTARE.}}
{{ct|f=90%|v=1|ARGOMENTO.}}
<poem>
:Vengon d'Arno a seconda i legni Sardi:
Sbarcan le genti, e vanno a Malmantile;
Ma per vari accidenti i più gagliardi
Non fan quel tanto, che di guerra è stile.
Arma i suoi Bertinella, alza stendardi,
E mostra in debol corpo alma virile,
Nascon grandi scompigli in quella piazza,
E ognun si fugge in veder Martinazza.
{{o|1|m}}.
:Un che sia avvezzo a starsene a sedere
Senza far nulla colle mani in mano,
E lautamente può mangiare e bere
E in festa e 'n giuoco viver lieto e sano;
Se gli son rotte l'uova nel paniere,
Considerate se gli pare strano:
Ed io lo credo, chè a un affronto tale
Al certo ognun la 'ntenderebbe male.
</poem><noinclude></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="1" user="" />{{RigaIntestazione||{{Sc|terzo cantare}}|{{Sc|91}}}}</noinclude><poem>
{{o|2|m}}.
:E pur chi vive, sta sempre soggetto
A ber qualche sciroppo che dispiace;
Perchè al mondo non v'è nulla di netto,
E non si può mangiar boccone in pace.
Or ne vedremo in Malmantil l'effetto;
Che immerso ne' piacer vivendo a brace{{nsm|160|299}},
Non pensa che patir ne dee la pena,
E che fra poco s'ha a mutare scena.
{{o|3|m}}.
:Era in quei tempi là quando i Geloni{{nsm|160|300}}
Tornano a chiuder l'osterie de' cani{{nsm|160|301}},
E talun che si spaccia i milïoni,
Manda al presto{{nsm|160|302}} il tabì{{nsm|160|303}} pe' panni lani;
Ed era appunto l'ora che i crocchioni{{nsm|160|304}}
Si calano all'assedio de' caldani{{nsm|160|305}},
Ed escon colle canne e co' randelli
I ragazzi a pigliare i pipistrelli.
{{o|4|m}}.
:Quando in terra l'armata colla scorta
Del gran Baldone a Malmantil s'invia;
Onde un famiglio, nel serrar la porta,
Sentì romoreggiar tanta genìa.
Un vecchio era quest'uom di vista corta,
Che l'erre ognor perdeva all'osteria;
Talchè tra il bere e l'esser ben d'età,
Non ci vedeva più da terza in là.
</poem><noinclude></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="1" user="" />{{RigaIntestazione|{{Sc|92}}|{{Sc|malmantile racquistato}}}}</noinclude><poem>
{{o|5|m}}.
:Per questo mette mano alla scarsella,
Ov'ha più ciarpe assai d'un rigattiere;
Perchè vi tiene infin la faverella{{nsm|160|306}}
Che la mattina mette sul brachiere.
Come suol far chi giuoca a cruscherella{{nsm|160|307}},
Due ore andò alla cerca intere intere:
E poi ne trasse in mezzo a due fagotti
Un par d'occhiali affumicati e rotti.
{{o|6|m}}.
:I quali sopra il naso a petronciano{{nsm|160|308}}
Colla sua flemma pose a cavalcioni;
Talchè meglio scoperse di lontano
Esser di gente armata più squadroni.
Späurito di ciò, cala pian piano,
Per non dar nella scala i pedignoni:
E giunto a basso, lagrima e singozza,
Gridando quanto mai n'ha nella strozza.
{{o|7|m}}.
:Dicendo forte, perchè ognun l'intenda:
All'armi all'armi, suonisi a martello:
Si lasci il giuoco, il ballo e la merenda,
E serrinsi le porte a chiavistello;
Perchè quaggiù nel piano è la tregenda,
Che ne viene alla volta del castello;
E se non ci serriamo o facciam testa,
Mentre balliamo, vuol sonare{{nsm|161|309}} a festa.
</poem><noinclude></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="1" user="" />{{RigaIntestazione||{{Sc|terzo cantare}}|{{Sc|93}}}}</noinclude><poem>
{{o|8|m}}.
:In quel che costui fa questa stampita{{nsm|161|310}},
E che ne’ gusti ognun pur si balocca,
L’armata finalmente è comparita
Già presso a tiro all’alta biccicocca.
Quivi si vede una progenie ardita
Che si confida nelle sante nocca{{nsm|161|311}}:
E se ne viene all’erta lemme lemme
Col Batti e ’l Tessi e tutto Biliemme. {{nsm|161|312}}
{{o|9|m}}.
:Tra questi guitti ancora sono assai
(Oltre a marchesi, principi e signori)
Uomin di conto{{nsm|161|313}}, e grossi bottegai,
Banchieri, setaiuoli e battilori;
V’è lanaiuoli, orefici e merciai,
Notai, legisti, medici e dottori:
In somma quivi son gente e brigate
D’ogni sorta, chiedete e domandate.
{{o|10|m}}.
:Sul colle compartisce questa gente
Amostante con tutti gli ufiziali:
Tra’ quali un grasso v’è convalescente,
Ch’aveva preso il dì tre serviziali,
E appunto al corpo far allor si sente
L’operazione e dar dolor bestiali;
Talchè gridando senz’alcun conforto,
In terra si buttò come per morto.
</poem><noinclude></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="1" user="" />{{RigaIntestazione|{{Sc|94}}|{{Sc|malmantile racquistato}}}}</noinclude><poem>
{{o|11|m}}.
:Il nome di costui, dice Turpino,
Fu Paride Garani; e il legno prese,
Perch’ei voleva darne un rivellino
A un suo nimico traditor francese,
Che per condurlo a seguitar Calvino
Lo tira pe’ capelli al suo paese,
E per fuggirne a’ passi la gabella,
Lo bolla, marchia, e tutto lo suggella{{nsm|161|314}}.
{{o|12|m}}.
:Disse Amostante, visto il caso strano,
A Noferi di casa Scaccianoce:
Per ser Lion Magin da Ravignano,
Che il venga a medicar, corri veloce;
Io dico lui, perchè ce n’è una mano,
Che infilza le ricette a occhio e croce{{nsm|161|315}},
O fa sopr’all’infermo una bottega{{nsm|161|316}},
E poi il più delle volte lo ripiega{{nsm|161|317}}.
{{o|13|m}}.
:Gloria cerca Lion più che moneta;
Perocch’ei bada al giuoco{{nsm|161|318}} e fa progresso:
Per l’acqua in Pindo va come poeta;
Onde a’ malati dà le pappe a lesso.
Gli è quel che attende a predicar dïeta,
E farebbe a mangiar coll’interesso{{nsm|161|319}};
Ma perchè già tu n’hai più d’uno indizio,
Va’ via, perchè l’indugio piglia vizio.
</poem><noinclude></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="1" user="" />{{RigaIntestazione||{{Sc|terzo cantare}}|{{Sc|95}}}}</noinclude><poem>
{{o|14|m}}.
:Noferi vanne, e sente dir ch’egli era
Con un compagno entrato in un fattoio{{nsm|162|320}},
Ov’egli ha per lanterna, essendo sera,
L’orinal fitto sopra a un schizzatoio{{nsm|162|321}},
E di fogli distesa una gran fiera,
Ha bello e ritto quivi il suo scrittoio;
Sicchè presto lo trova, e in sull’entrata
Dell’unto studio gli fa l’ambasciata.
{{o|15|m}}.
:Ei, che alla cura esser chiamato intende,
Risponde, avere allora altro che fare;
Perchè una sua commedia ivi distende,
Intitolata ''Il Console di Mare''{{nsm|162|322}}:
E che se l’opra sua colà s’attende,
Un buon suggetto è quivi suo scolare,
Di già sperimentato; ed in sua fece
Avría mandato lui: e così fece.
{{o|16|m}}.
:Era quest’uomo un certo medicastro,
Che al dottorato{{nsm|162|323}} suo fe piover fieno:
E perch’ei vi patì spesa e disastro,
È stato sempre grosso con Galeno.
E giunto là: vo’ far, disse, un impiastro;
Onde, se il mal venisse da veleno,
Presto vedremo: intanto egli si spogli,
E siami dato calamaio e fogli.
</poem><noinclude></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="1" user="" />{{RigaIntestazione|{{Sc|96}}|{{Sc|malmantile racquistato}}}}</noinclude><poem>
{{o|17|m}}.
:Mentre è spogliato, per la pestilenza
Ch’egli esala, si vede ognun fuggire:
Pervenne una zaffata{{nsm|162|324}} a Sua Eccellenza,
Che fu per farlo quasichè svenire:
Confermata però la sua credenza,
Rivolto a’ circostanti prese a dire:
Questo è veleno, e ben di quel profondo:
Sentite voi ch’egli avvelena il mondo?
{{o|18|m}}.
:Rispose il General commosso a sdegno:
Come veleno? oh corpo di mia vita!
E dove è il vostro naso e il vostro ingegno?
Lo vedrebbe il mio bue ch’egli ha l’uscita{{nsm|162|325}}.
A ciò soggiunse il medico: buon segno:
Segno, che la natura invigorita,
A’ morbi repugnante, adesso questo{{nsm|162|326}}
A’ nostri nasi manda sì molesto.
{{o|19|m}}.
:Vedendo poi, che il flusso raccappella{{nsm|162|327}},
Come quello che ha in zucca poco sale,
Comincia a gridar: guardia, la padella,
E (quasi fosse quivi uno spedale)
Chiama gli astanti, gl’infermieri appella,
Il cerusico chiede e lo speziale:
E venuto l’inchiostro, al fin si mette
A scrivere una risma di ricette.
</poem><noinclude></noinclude>
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="1" user="" />{{RigaIntestazione||{{Sc|terzo cantare}}|{{Sc|97}}}}</noinclude><poem>
{{o|20|m}}.
:Dove diceva (dopo milïoni
Di scropoli, di dramme e libbre tante)
Che, giacchè questo mal par che cagioni
Stemperamento forte, umor piccante,
Per temperarlo, ''Recipe'' in bocconi
Colla, gomma, mèl, chiara e diagrante{{nsm|162|328}}.
Quindici libbre in una volta sola
Di sangue se gli tragga dalla gola.
{{o|21|m}}.
:Acciocchè tiri per canal diverso
L’umor, che tende al centro, ''ut omne grave'';
Chè se durasse troppo a far tal verso,
Dir potrebbe l’infermo: addio, fave{{nsm|162|329}}.
Poi tengasi due dì capo riverso,
Legato ben pe’ piedi ad una trave:
Se questo non facesse giovamento,
Composto gli faremo un argomento{{nsm|162|330}}.
{{o|22|m}}.
:Però presto bollir farete a sodo
Un agnello, o capretto, in un pignatto:
’N un altro vaso, nello stesso modo,
Un lupo, per insin che sia disfatto;
Poi fate un servizial col primo brodo,
E col secondo un altro ne sia fatto:
Farà questa ricetta operazione
Senz’alcun dubbio, ed ecco la ragione:
</poem><noinclude></noinclude>
2ii3nux884rywwf3pehlx6hmo415fa5
Discussioni indice:Lippi - Malmantile racquistato.pdf
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[[Pagina:Lippi_-_Malmantile_racquistato.pdf/74]] e pagg. successive; se vanno bene così le risistemo a mano, oppure se è saltato qualche parametro
:grazie anticipate come sempre --[[User:Accolturato|Accolturato]] ([[User talk:Accolturato|disc.]]) 09:12, 3 ago 2022 (CEST)
::@[[Utente:Alex brollo|Alex brollo]] in tutte le prime pagine Primo Cantare, Secondo cantare, Terzo cantare etc. il primo corpo del testo dovrebbe essere più in piccolo. Ho provato a mettere il parametro ma mi scombina il testo, quindi per ora ho lasciato tutto stessa grandezza.
::[[Pagina:Lippi_-_Malmantile_racquistato.pdf/93]] --[[User:Accolturato|Accolturato]] ([[User talk:Accolturato|disc.]]) 10:42, 3 ago 2022 (CEST)
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Malmantile racquistato
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{{Conteggio pagine|[[Speciale:Statistiche]]}}<!-- Area dati: non modificare da qui: --><onlyinclude><div style="display:none"><section begin="Nome e cognome dell'autore"/>Lorenzo Lippi<section end="Nome e cognome dell'autore"/>
<section begin="Anno di pubblicazione"/>1643<section end="Anno di pubblicazione"/>
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</div></onlyinclude><!-- a qui -->{{Qualità|avz=25%|data=29 luglio 2022|arg=Da definire}}{{Intestazione
| Nome e cognome dell'autore = Lorenzo Lippi
| Nome e cognome del curatore =
| Titolo = Malmantile racquistato
| Anno di pubblicazione = 1643
| Lingua originale del testo =
| Nome e cognome del traduttore =
| Anno di traduzione =
| Progetto = Letteratura
| Argomento =
| URL della versione cartacea a fronte = Indice:Lippi - Malmantile racquistato.pdf
}}
<pages index="Lippi - Malmantile racquistato.pdf" from="7" to="8" fromsection="" tosection="" />
==Indice==
* {{testo|/Avvertenza}}
* {{testo|/Vita di Lorenzo Lippi}}
* {{testo|/Primo cantare}}
* {{testo|/Secondo cantare}}
* {{testo|/Terzo cantare}}
* {{testo|/Quarto cantare}}
* {{testo|/Quinto cantare}}
* {{testo|/Sesto cantare}}
* {{testo|/Settimo contare}}
* {{testo|/Ottavo cantare}}
* {{testo|/Nono cantare}}
* {{testo|/Decimo cantare}}
* {{testo|/Undecimo cantare}}
* {{testo|/Duodecimo cantare}}
* {{testo|/Indice delle persone nominate nel poema}}
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<noinclude><pagequality level="3" user="OrbiliusMagister" />{{RigaIntestazione|140|IN MORTE DI LORENZO MASCHERONI||riga=si}}</noinclude><section begin="s1" /><poem>
{{R|230}}Deh! trammi in porto, io dissi al mio Fattore;
Ed ei m’assunse all’immortal letizia.
Né il guardo vinto<ref>232. '''vinto''': oppresso.</ref> dal veduto orrore
Piú rivolsi laggiú, dove soltanto
S’acquista libertà quando si muore.
{{R|235}}Ma tu, che approdi da quel mar di pianto,
Che rechi? Italia che si fa? L’artiglia
L’aquila ancora<ref>236. '''L’artiglia''' ecc.: la tiene ancora fra gli artigli l’Austria? S’è detto già che l’aquila è l’arme imperiale austriaca.</ref>? O pur del suo gran manto
Tornò la madre a ricoprir la figlia<ref>238. '''la madre''': la Repubblica francese. — '''la figlia''': la Repubblica Cisalpina.</ref>?
E Francia intanto è seco<ref>239. '''seco''': con sé stessa.</ref> in pace? o in rio
{{R|240}}Civil furore ancor la si periglia?
Tacquesi; e tutta la pupilla aprío
Incontro alla risposta alzando il mento.
Compose l’altro il volto, e quel desío
Fe’ del seguente ragionar contento.
</poem><ref follow="pag155">{{Pt|logiche|filologiche}} sul testo d’Omero, delle quali si valse assaissimo il Monti per la sua traduzione dell’Iliade. Morí in Milano verso la fine del 1813 [Era nato nel 1738]». Mg.</ref><section end="s1" />
<references />
<section begin="s2" />
{{Ct|t=1|v=1|CANTO SECONDO}}
{{Sc|Contenuto}}: È salva la patria un’altra volta, risponde al Parini il Mascheroni, per opera di Bonaparte, che, volando dall’Egitto, ove stava compiendo opere maravigliose (1-48), ritornò in Francia, che rimise nell’ordine primiero, e poi per le Alpi scese in Italia, sconfiggendo i nemici a Marengo, e ridonando a noi libertà (49-145). - Libertà? di che guisa? - interrompe il Parini, timoroso che sia simile a quella che fu merce di ladri, d’ambiziosi e d’impostori (146-192). Mentre l’altro risponde che, misto al male, c’è sempre, in natura, il bene, e che, se malvagi, ebbe ed ha Italia anche spiriti degni d’onore, appare una visione portentosa (193-237). Dio, seduto sul suo trono, con ai lati due cherubini, uno ministro di guerra, l’altro di pace, sta pesando il fato degli uomini, che chiedono tutti pace, tranne l’Inghilterra: la bilancia non pende ancora da nessun canto, quando si levano a parlare Giustizia e Pietà (238-277).
<poem>
Pace, austero intelletto. Un’altra volta
Salva è la patria: un nume entro le chiome
La man le pose<ref>2. '''entro le chiome''' ecc.: cfr. le note a’ vv. 147 e 148, p. {{Pg|76}}.</ref>, e lei dal fango ha tolta.
Bonaparte.... Rizzossi a tanto nome
{{R|5}}L’accigliato Parini, e la severa
Fronte spianando balenò<ref name="pag156">6. '''balenò''': cfr. la</ref>, siccome
</poem><section end="s2" /><noinclude><references/></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="3" user="OrbiliusMagister" />{{RigaIntestazione||CANTO PRIMO|141|riga=si}}</noinclude><poem>
Raggio di sole che, rotta la nera
Nube, nel fior che già parea morisse
Desta il riso e l’amor di primavera<ref>9. '''l’amor di primavera''': la bellezza primaverile, che lo fa essere oggetto d’amore.</ref>.
{{R|10}}Il suo labbro tacea; ma con le fisse
Luci e con gli atti dell’intento volto
Tutto, tacendo, quello spirto disse.
Sorrise l’altro; e poscia in sé raccolto,
Bonaparte, seguía, della sua figlia<ref>14. '''della sua figlia''': la Cisalpina.</ref>
{{R|15}}Giurò la vita, e il suo gran giuro ha sciolto.
Sai che col senno e col valor la briglia
Messo alla gente avea<ref name="pag156">17. '''alla gente''' ecc.: agli Egiziani, posti tra il mare de’ Libi a nord-ovest e il mar Rosso ad est. La spedizione d’Egitto è materia del V canto del ''[[Il Bardo della Selva Nera|Bardo della S. N.]]'' - «Qui l’autore accenna la spedizione in Egitto fatta da Napoleone affine di avere, colonizzando quel ricco paese, il vero punto d’appoggio onde rovesciare il dominio politico e mercantile degl’Inglesi nell’India. Ad intelligenza di questo squarcio ritrarremo in breve i fatti istorici a cui si allude. Non appena Bonaparte aveva posto piede nell’Egitto, che gl’Inglesi strinsero lega colla Porta Ottomana, la quale adunò bentosto due poderosi eserciti, di cui l’uno comandato da Gezzar, pascià della Siria, doveva da questa provincia entrare nell’Egitto, e l’altro sotto gli ordini di Mustafà pascià doveva sbarcare ad Abukir, spalleggiato dall’armata inglese capitanata da Sidney Smith. Napoleone avvertitone, con quella celerità di concepimento che fu in lui prodigiosa, uscí dal Cairo con diecimila uomini, giunse in pochi giorni ad El-Arisch, piccola fortezza all’ingresso dell’Egitto dalla parte della Siria, la quale era caduta in potere dell’antiguardo di Gezzar pascià, e lo costrinse ad arrendersi. Di qui attraversando un deserto di 150 miglia, dove egli e i suoi soldati furono soggetti ad ogni sorta di patimenti, penetrò nelle fertili e ricche pianure di Gaza, memorabili nella storia delle Crociate, e dove dopo tanti secoli non si era mai veduta orma di esercito europeo. Gaza capitolò al primo presentarsi dell’esercito vincitore: pochi giorni dopo marciò contro Iaffa, che fu presa d’assalto e la guarnigione turca passata a fil di spada. Intraprese in seguito il celebre assedio di Ascalona, o S. Giovanni d’Acri, dove Gezzar pascià aveva raccolto il meglio dello sue forze, ed era soccorso dagl’Inglesi. I Francesi con una costanza ed un’audacia incredibile erano montati piú d’una volta all’assalto; una parte della città era già presa, e lo stesso Gezzar s’era imbarcato per salvarsi, quando improvvisi rinforzi giunsero a rinfrescar l’abbattuto coraggio dei Turchi. Napoleone continuando l’assedio per qualche settimana avrebbe potuto egualmente pigliare la città; ma avvisato che l’altro esercito stava già per isbarcare ad Abukir, credette piú vantaggioso di andarlo ad incontrare prima che si potesse congiungere coi mammalucchi. Durante l’assedio di Giovanni, Kléber, il quale con una divisione di quattromila uomini era stato spedito contro ad un esercito di Turchi, avvenne che trovassesi investito presso al monte Tabor da ventimila di costoro comandati da Damas pascià. Napoleone volò in suo soccorso, e lungo la via batté numerosi corpi di Ottomani a Nazaret, a Saffet, a Canaan e nei contorni del Giordano, e finalmente nei piani di Esdrelona alle falde del Taborre sconfisse l’esercito di Damas pascià, il quale, oltre a cinquemila uomini, perdette tutto il suo ricco bagaglio militare. Malgrado la ritirata dei Francesi da S. Giovanni d’Acri, le perdite del pascià della Siria erano sí gravi, che non ebbe il coraggio d’inseguirli. Intanto Mustafà pascià e Sidney Smith erano sbarcati al Abukir, in quella stessa rada dove un anno prima la squadra navale francese comandata dall’ammiraglio Brueys era stata annichilita da Nelson. Napoleone giunse in tempo onde cancellar quella macchia. L’esercito di Mustafà fu tagliato a pezzi [26 luglio 1799], egli stesso ferito dovette arrendersi con tutto il suo stato-maggiore, Si{{ec|n|}}dney Smith potè appena salvarsi sopra una scialuppa, e piú di quindicimila Turchi si annegarono in mare, volendo nella confusione salvarsi sopra le navi. Qualche settimana dopo, avvertito Napoleone dei disordini che regnavano in Francia, abbandonò segretamente l’Egitto, apparve inaspettato a Parigi, dove</ref> che si rinserra
</poem><ref follow="pag156">nota al v. 167, p. 136.</ref><noinclude><references/></noinclude>
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Raggio di sole che, rotta la nera
Nube, nel fior che già parea morisse
Desta il riso e l’amor di primavera<ref>9. '''l’amor di primavera''': la bellezza primaverile, che lo fa essere oggetto d’amore.</ref>.
{{R|10}}Il suo labbro tacea; ma con le fisse
Luci e con gli atti dell’intento volto
Tutto, tacendo, quello spirto disse.
Sorrise l’altro; e poscia in sé raccolto,
Bonaparte, seguía, della sua figlia<ref>14. '''della sua figlia''': la Cisalpina.</ref>
{{R|15}}Giurò la vita, e il suo gran giuro ha sciolto.
Sai che col senno e col valor la briglia
Messo alla gente avea<ref name="pag157">17. '''alla gente''' ecc.: agli Egiziani, posti tra il mare de’ Libi a nord-ovest e il mar Rosso ad est. La spedizione d’Egitto è materia del V canto del ''[[Il Bardo della Selva Nera|Bardo della S. N.]]'' - «Qui l’autore accenna la spedizione in Egitto fatta da Napoleone affine di avere, colonizzando quel ricco paese, il vero punto d’appoggio onde rovesciare il dominio politico e mercantile degl’Inglesi nell’India. Ad intelligenza di questo squarcio ritrarremo in breve i fatti istorici a cui si allude. Non appena Bonaparte aveva posto piede nell’Egitto, che gl’Inglesi strinsero lega colla Porta Ottomana, la quale adunò bentosto due poderosi eserciti, di cui l’uno comandato da Gezzar, pascià della Siria, doveva da questa provincia entrare nell’Egitto, e l’altro sotto gli ordini di Mustafà pascià doveva sbarcare ad Abukir, spalleggiato dall’armata inglese capitanata da Sidney Smith. Napoleone avvertitone, con quella celerità di concepimento che fu in lui prodigiosa, uscí dal Cairo con diecimila uomini, giunse in pochi giorni ad El-Arisch, piccola fortezza all’ingresso dell’Egitto dalla parte della Siria, la quale era caduta in potere dell’antiguardo di Gezzar pascià, e lo costrinse ad arrendersi. Di qui attraversando un deserto di 150 miglia, dove egli e i suoi soldati furono soggetti ad ogni sorta di patimenti, penetrò nelle fertili e ricche pianure di Gaza, memorabili nella storia delle Crociate, e dove dopo tanti secoli non si era mai veduta orma di esercito europeo. Gaza capitolò al primo presentarsi dell’esercito vincitore: pochi giorni dopo marciò contro Iaffa, che fu presa d’assalto e la guarnigione turca passata a fil di spada. Intraprese in seguito il celebre assedio di Ascalona, o S. Giovanni d’Acri, dove Gezzar pascià aveva raccolto il meglio dello sue forze, ed era soccorso dagl’Inglesi. I Francesi con una costanza ed un’audacia incredibile erano montati piú d’una volta all’assalto; una parte della città era già presa, e lo stesso Gezzar s’era imbarcato per salvarsi, quando improvvisi rinforzi giunsero a rinfrescar l’abbattuto coraggio dei Turchi. Napoleone continuando l’assedio per qualche settimana avrebbe potuto egualmente pigliare la città; ma avvisato che l’altro esercito stava già per isbarcare ad Abukir, credette piú vantaggioso di andarlo ad incontrare prima che si potesse congiungere coi mammalucchi. Durante l’assedio di Giovanni, Kléber, il quale con una divisione di quattromila uomini era stato spedito contro ad un esercito di Turchi, avvenne che trovassesi investito presso al monte Tabor da ventimila di costoro comandati da Damas pascià. Napoleone volò in suo soccorso, e lungo la via batté numerosi corpi di Ottomani a Nazaret, a Saffet, a Canaan e nei contorni del Giordano, e finalmente nei piani di Esdrelona alle falde del Taborre sconfisse l’esercito di Damas pascià, il quale, oltre a cinquemila uomini, perdette tutto il suo ricco bagaglio militare. Malgrado la ritirata dei Francesi da S. Giovanni d’Acri, le perdite del pascià della Siria erano sí gravi, che non ebbe il coraggio d’inseguirli. Intanto Mustafà pascià e Sidney Smith erano sbarcati al Abukir, in quella stessa rada dove un anno prima la squadra navale francese comandata dall’ammiraglio Brueys era stata annichilita da Nelson. Napoleone giunse in tempo onde cancellar quella macchia. L’esercito di Mustafà fu tagliato a pezzi [26 luglio 1799], egli stesso ferito dovette arrendersi con tutto il suo stato-maggiore, Si{{ec|n|}}dney Smith potè appena salvarsi sopra una scialuppa, e piú di quindicimila Turchi si annegarono in mare, volendo nella confusione salvarsi sopra le navi. Qualche settimana dopo, avvertito Napoleone dei disordini che regnavano in Francia, abbandonò segretamente l’Egitto, apparve inaspettato a Parigi, dove</ref> che si rinserra
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Desta il riso e l’amor di primavera<ref>9. '''l’amor di primavera''': la bellezza primaverile, che lo fa essere oggetto d’amore.</ref>.
{{R|10}}Il suo labbro tacea; ma con le fisse
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Sorrise l’altro; e poscia in sé raccolto,
Bonaparte, seguía, della sua figlia<ref>14. '''della sua figlia''': la Cisalpina.</ref>
{{R|15}}Giurò la vita, e il suo gran giuro ha sciolto.
Sai che col senno e col valor la briglia
Messo alla gente avea<ref name="pag157">17. '''alla gente''' ecc.: agli Egiziani, posti tra il mare de’ Libi a nord-ovest e il mar Rosso ad est. La spedizione d’Egitto è materia del V canto del ''[[Il Bardo della Selva Nera|Bardo della S. N.]]'' - «Qui l’autore accenna la spedizione in Egitto fatta da Napoleone affine di avere, colonizzando quel ricco paese, il vero punto d’appoggio onde rovesciare il dominio politico e mercantile degl’Inglesi nell’India. Ad intelligenza di questo squarcio ritrarremo in breve i fatti istorici a cui si allude. Non appena Bonaparte aveva posto piede nell’Egitto, che gl’Inglesi strinsero lega colla Porta Ottomana, la quale adunò bentosto due poderosi eserciti, di cui l’uno comandato da Gezzar, pascià della Siria, doveva da questa provincia entrare nell’Egitto, e l’altro sotto gli ordini di Mustafà pascià doveva sbarcare ad Abukir, spalleggiato dall’armata inglese capitanata da Sidney Smith. Napoleone avvertitone, con quella celerità di concepimento che fu in lui prodigiosa, uscí dal Cairo con diecimila uomini, giunse in pochi giorni ad El-Arisch, piccola fortezza all’ingresso dell’Egitto dalla parte della Siria, la quale era caduta in potere dell’antiguardo di Gezzar pascià, e lo costrinse ad arrendersi. Di qui attraversando un deserto di 150 miglia, dove egli e i suoi soldati furono soggetti ad ogni sorta di patimenti, penetrò nelle fertili e ricche pianure di Gaza, memorabili nella storia delle Crociate, e dove dopo tanti secoli non si era mai veduta orma di esercito europeo. Gaza capitolò al primo presentarsi dell’esercito vincitore: pochi giorni dopo marciò contro Iaffa, che fu presa d’assalto e la guarnigione turca passata a fil di spada. Intraprese in seguito il celebre assedio di Ascalona, o S. Giovanni d’Acri, dove Gezzar pascià aveva raccolto il meglio dello sue forze, ed era soccorso dagl’Inglesi. I Francesi con una costanza ed un’audacia incredibile erano montati piú d’una volta all’assalto; una parte della città era già presa, e lo stesso Gezzar s’era imbarcato per salvarsi, quando improvvisi rinforzi giunsero a rinfrescar l’abbattuto coraggio dei Turchi. Napoleone continuando l’assedio per qualche settimana avrebbe potuto egualmente pigliare la città; ma avvisato che l’altro esercito stava già per isbarcare ad Abukir, credette piú vantaggioso di andarlo ad incontrare prima che si potesse congiungere coi mammalucchi. Durante l’assedio di Giovanni, Kléber, il quale con una divisione di quattromila uomini era stato spedito contro ad un esercito di Turchi, avvenne che trovassesi investito presso al monte Tabor da ventimila di costoro comandati da Damas pascià. Napoleone volò in suo soccorso, e lungo la via batté numerosi corpi di Ottomani a Nazaret, a Saffet, a Canaan e nei contorni del Giordano, e finalmente nei piani di Esdrelona alle falde del Taborre sconfisse l’esercito di Damas pascià, il quale, oltre a cinquemila uomini, perdette tutto il suo ricco bagaglio militare. Malgrado la ritirata dei Francesi da S. Giovanni d’Acri, le perdite del pascià della Siria erano sí gravi, che non ebbe il coraggio d’inseguirli. Intanto Mustafà pascià e Sidney Smith erano sbarcati al Abukir, in quella stessa rada dove un anno prima la squadra navale francese comandata dall’ammiraglio Brueys era stata annichilita da Nelson. Napoleone giunse in tempo onde cancellar quella macchia. L’esercito di Mustafà fu tagliato a pezzi [26 luglio 1799], egli stesso ferito dovette arrendersi con tutto il suo stato-maggiore, Si{{ec|n|}}dney Smith potè appena salvarsi sopra una scialuppa, e piú di quindicimila Turchi si annegarono in mare, volendo nella confusione salvarsi sopra le navi. Qualche settimana dopo, avvertito Napoleone dei disordini che regnavano in Francia, abbandonò segretamente l’Egitto, apparve inaspettato a Parigi, dove</ref> che si rinserra
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<noinclude><pagequality level="3" user="OrbiliusMagister" />{{RigaIntestazione|142|IN MORTE DI LORENZO MASCHERONI||riga=si}}</noinclude><poem>
Tra la libica sponda e la vermiglia.
Sai che il truce ottomano e d’Inghilterra
{{R|20}}L’avaro traditor, che secco il fonte
Già dell’auro temea ch’India disserra,
Congiurati in suo danno alzâr la fronte;
E denso di ladroni un nembo venne
Dall’Eufrate ululando e dall’Oronte<ref>24. '''Eufrate... Oronte''': fiumi, de’ quali l uno nasce dal monte Tauro in Armenia, altro dall’Antilibano in Siria.</ref>.
{{R|25}}Egli mosse a rincontro, e no ’l rattenne
Il mar della bollente araba sabbia<ref>26. '''Il mar''' ecc.: il gran deserto che s’è detto.</ref>;
I vortici sfidonne e li sostenne.
Domò del folle assalitor la rabbia:
Jaffa e Gaza crollarno, e in Ascalona
{{R|30}}Il britanno fellon morse le labbia.
Ciò che il prode fe’ poi sallo Esdrelona<ref>31. '''Ciò che il prode''' ecc.: Tiene un po’ del dantesco (''Par.'' {{Sc|vi}}, 61) «Quel che fe’ poi ch’egli uscí di Ravenna...».</ref>,
Sallo il Taborre e l’onda che sul dorso
Sofferse asciutto il piè di Barïona<ref>32. '''e l’onda''' ecc. il lago di Genezaret, sul quale Pietro, che fu poi principe degli Apostoli, chiamato Simone Bariona (figlio di Iona), camminò a piedi asciutti andando incontro a Gesú. Matteo XIV, 28 e seg.</ref>.
Sallo il fiume che corse un dí retrorso<ref>34. '''il fiume''' ecc.: il Giordano, che gli Ebrei condotti da Giosuè, passarono a piedi asciutti, perché «si fermarono le acque di sopra in un sol luogo e gonfiandosi come un monte apparivan da lungi....: e quelle di sotto scolarono nel mare della solitudine (detto ora Mare Morto), finché mancarono totalmente». Cfr. Giosuè III, 14 e segg.</ref>,
{{R|35}}E il suol dove Maria, siccome è grido,
Dell’uomo partorí l’alto soccorso<ref>35. '''il suol''' ecc.: Betlemme, ove nacque Cristo. Cfr. Luca II, 4 e segg.</ref>.
Doma del Siro la baldanza, al lido
Folgorando tornò che al doloroso
Di Cesare rival fu sí mal fido<ref>37. '''al lido''' ecc.: in Egitto, ove Pompeo fu da re Tolomeo fatto uccidere a tradimento. Ricorda quel di Dante (''Par.'' {{Sc|vi}}, 70): «Da onde venne folgorando a Giuba».</ref>.
{{R|40}}E di lunate antenne<ref>40. '''lunate antenne''': navi di Turchi, l’insegna de’ quali è la mezzaluna. — '''irto e selvoso''': ispido e denso.</ref> irto e selvoso
Del funesto Abukir<ref>41. '''Abukir''': l’antica Canopo, villaggio posto su la costa d’Egitto all’oriente d’Alessandria, La spaziosa baia che le sta innanzi divenne celebre per la battaglia che Orazio Nelson vi diede fra l’1 e il 3 d’agosto del 1798, distruggendo la flotta francese.</ref> rivide il flutto
E tant’oste che il piano avea nascoso.
Ivi il franco Alessandro<ref>43. '''il franco Alessandro''': cfr. la nota al v. 600, p. 119.</ref> il fresco lutto
Vendicò della patria, e l’onde infece<ref name="pag158">44. '''infece''': imbrattò. Unica forma derivata alla lingua italiana dal latino ''inficio'', che usò anche l’Ariosto (XXXIV, 47): «Il</ref>
{{R|45}}Di barbarico sangue, si che tutto
</poem>
<ref follow="pag158">rovesciò il ridicolo governo degli avvocati, e si fece proclamare primo console». Mg.</ref><noinclude><references/></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="3" user="OrbiliusMagister" />{{RigaIntestazione||CANTO SECONDO|143|riga=si}}</noinclude><poem>
Coprí la strage il lido, e lido fece<ref>46. '''e lido fece''': e formò un lido di cadaveri.</ref>:
Quei che il ferro non giunse il mar sommerse,
E d’ogni mille non campâr li diece<ref>48. '''E d’ogni mille''' ecc.: Ricorda il dantesco (''Inf.'' {{sc|xxv}}, 33): «Gliene die’ cento, e non sentí le diece». - La grande disfatta de’ nemici nella {{Wl|Q778800|vittoria napoleonica d’Abukir}} (26 luglio 1799) è celebrata anche nel ''Bardo'' (VI, 3): «Di turca strage il mar crebbe, e l’ondosa Faccia sparí da tanti corpi ascosa».</ref>.
Ahi gioie umane d’amarezza asperse!
{{R|50}}Suonò fra la vittoria orrendo avviso
Che in doglia il gaudio al vincitor converse.
Narrò l’infamia di Scherer conquiso<ref>52. '''Narrò''' ecc.: «Scherer [Bartolommeo Giuseppe: 1735-1804], generale in capo dei Francesi in Italia, intanto che Bonaparte era in Egitto, fu sconfitto dagli Austro-Russi presso Verona, onde ritiratosi cogli avanzi del suo esercito sopra l’Adda, cedette, per ordine del Direttorio, il comando a Moreau. - Vedi {{AutoreCitato|Carlo Botta|Botta}} [vol. III, p. 220 e segg.]». Mg.</ref>,
E dal Turco, dall’Unno e dallo Scita<ref>53. '''Unno''': propriam. gli Ungaresi: qui, gli Austriaci. — '''Scita''': i Russi (accompagnati da Turchi), detti cosí, perché ''Sciti'' chiamarono gli antichi tutti gli abitanti dell’Europa orientale.</ref>
Desolato d’Italia il paradiso<ref>54. '''d’Italia il paradiso''': cfr. la nota al v. 11, p. 126.</ref>.
{{R|55}}Narrò da pravi cittadin<ref>55. '''pravi cittadin''': i cinque del Direttorio. Cfr. la nota al v. 102.</ref> tradita
Francia, e senza consiglio e senza polo<ref>56. '''polo''': guida.</ref>
Del governo la nave andar smarrita.
Prima assalse l’eroe stupore e duolo,
Poi dispetto e magnanimo disdegno;
{{R|60}}E ne scoppiò da cento affetti un solo:
La vendetta scoppiò, quella che segno
Fu di Camillo all’ire generose
E di lui che crollò de’ trenta il regno<ref>61. '''quella che''' ecc.: «Camillo quando vendicò Roma dai Galli, e Trasibulo che cacciò i trenta tiranni da Atene». Mg.</ref>.
Cosí partissi; e al suo partir si pose
{{R|65}}Un vel<ref>64. '''si pose un vel''': si velò di tristezza.</ref> la sorte d’oriente, e l’urna
Che d’Asia i fati racchiudea nascose.
Partissi; e di là<ref>67. '''e di là''' ecc.: «L’Egitto, paese situato sotto il tropico del Cancro, dove i corpi nei giorni solstiziali presentano poca o niuna ombra. Era celebre a Siene un pozzo, dove il sole, precisamente perpendicolare ad esso nel suo passaggio del Cancro, rifletteva per entro le acque la sua immagine». Mg.</ref>, dove alla dïurna
Lampa il corpo perd’ombra<ref>68. perd’ombra: Dante ''Purg.'' {{Sc|xxx}}, 89: «Pur che la terra, che perde ombra, spiri».</ref>, la fortuna
Con lui mosse fedele e taciturna,
{{R|70}}E nocchiera s’assise in su la bruna
Poppa<ref>70. '''E nocchiera''' ecc.: ''Bardo'' VI, 4: «dal Canopo Salpa; e nocchiera in poppa ha la fortuna».</ref>, che grave di cotanta spene
Già di Libia fendea l’ampia laguna.
Innanzi<ref name="pag159">75. '''Innanzi''': ''Il Beneficio'', 76:</ref> vola la vittoria, e tiene
</poem>
<ref follow="pag158">negro fumo della scura pece.... Non macchiò sol quel ch’apparia ed infece».</ref><noinclude><references/></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="3" user="Piaz1606" />{{RigaIntestazione||{{Sc|annotazioni}}|339}}</noinclude>{{Pt|crito,|Democrito,}} taluno discepolo di Parmenide, taluno di Zenone, di Melisso ed anche di Protagora. Quest’incertezza, osserva Ritter, e l’oscurità circa le sue dottrine, fanno presumere ch’ei vivesse in un’epoca in cui i sapienti poco comunicassero fra loro, Gli scritti che si citano come suoi sono giustamente sospetti.
II. ''La terra sostenuta girare''. — {{Greco da controllare}} significa anche ''essere portato su di un carro ec.'', lo che fece credere al Montucla che Leucippo avesse indovinato il moto della terra intorno al suo asse.
''Primo pose principi atomi.'' — Leucippo è tenuto unanimemente per l’inventore del sistema atomistico greco, ma nella sua forma più antica. Molte dottrine che a lui si attribuiscono sono certo di Democrito o furono da questo perfezionate ed estese. Possidonio dice autore di questo sistema un Mosco, filosofo fenicio, anteriore alla guerra di Troja.
{{Centrato|CAPO VII.}}
{{Centrato|{{Sc|Democrito}}.}}
„Il solo vero, l’esistente, è per Democrito l’estensione nello spazio, ch’è di figura immutabile: n’è ragione il non venir, nulla dal nulla. Ma avvi anche una moltiplicità, un numero primitivo di cose; e siccome questo numero è nello spazio, così vi deve essere nello spazio qualche cosa che divide, e che non può essere uno spazio pieno, perchè altrimenti non vi sarebbe che un continuo, il quale riempirebbe lo spazio. Questa qualunque cosa che divide è dunque il vuoto, il non ente. — Più, se non vi fosse vuoto, impossibile sarebbe il movimento, e l’esperienza non ci farebbe scorgere, in uno spazio eguale, or più or meno corpi. Mercè il predominio del punto di vista matematico, Democrito stabilisce il principio dell’impossibilità che una cosa si formi<noinclude></noinclude>
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Categoria:Pagine in cui è citato Alfonso Capecelatro
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<noinclude><pagequality level="3" user="Modafix" />{{RigaIntestazione||{{Sc|Del Gemelli.}}|163}}</noinclude>{{Pt|rogansi|Arrogansi}} anche questi empi la potestà di far venir le pioggie a lor talento, e di farle cessare, e di divertir le pubbliche, o private sciagure. Questa setta ha oggidì ben pochi seguaci; essendo le due altre le più universali.
La terza setta è de’ Plebei, o Osciani, overo Bonzi, ch hanno Idoli, e deità figurate in istranissime guise, e mostruose apparenze: e fra gli altri hanno quei due nominatissimi fin’ nell’ ultimo Oriente, Amida, e Sciaca. Questi han per contrario istituto de’ Letterati il nulla curarsi del publico, ma solo attendere a se stessi: e danno all’anima dopo morte una vita immortale, ed a quella premio, e pena a ragione de’ meriti. Lodano il celibato; e la verginità, sin’a condennare, almeno sotto voce, il matrimonio. E pur come non vi ha gente più vile di quella per condizione, così neanche più di lei trista, e nefanda per le bestiali immondezze; onde peggio de’ più sozzi bruti alla rinfusa si mescolano.
Scrivono, che questa setta sì pestilenziosa sia dall’Indostan venuta<ref>P. Philip. complet. de scientia Sinicain via Confucij. p. 120.</ref> in tal maniera, per quel che si legge nell’Istorie de’ letterati Cinesi. Regnava nell’Impero della Cina nel 65. anno dopo il {{Pt|nasci-|}}<noinclude>{{PieDiPagina||L 2|mento{{spazi|5}}}}
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<noinclude><pagequality level="3" user="Modafix" />{{RigaIntestazione|164|{{Sc|Giro del Mondo}}|}}</noinclude>mento di Cristo l’Imperadore Mim-tì, della quinta famiglia Han XVII. A costui si rappresentò in sogno la specie d’un Eroe santo: e persuaso anche dalle parole di Confusio, che vi fosse in Occidente un’uomo giusto, non potendovi andar di persona, vi mandò Ambasciadori çaicim, e çiukim in suo nome, per ritrovar l’uomo santo, con la santa legge. Costoro giunti in una Isola, che non era guari lontana al mar rosso, non avendo animo d’andar più oltre, ne riportaron un’Idolo, e statua d’uomo, Foc detto, (ch’era stato 500. anni prima di Confusio nell’India) come anche l’esecrabile sua Religione recaron nella Cina. Felici, e benemeriti della lor patria, se in vece di tal peste, la salutar dottrina di Cristo, che nel medesimo tempo da S. Tomaso Apostolo era predicata nell’Indie, avessero appresa.
I Cinesi dunque inchinando a tali pestifere dottrine, a poco a poco si rilasciaron dalla men empia de’ loro maggiori: e in fine in dispregio d’ogni Religione son caduti nel vero atheismo. Doppia dottrina lasciò questo maestro d’Idolatria: una che di tutte le cose il principio, e’l fine sia il nulla: di cui i seguaci son Athei: e la<noinclude>{{PieDiPagina|||chia-{{spazi|5}}}}
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<noinclude><pagequality level="3" user="Modafix" />{{RigaIntestazione||{{Sc|Del Gemelli.}}|165}}</noinclude>chiaman interiore: l’altra esteriore acconcia ad ingannare il volgo, e gl’ignoranti. La prima, sicome dissi, abbracciarono i Letterati, che ripongon tutta la lor felicità, e beatitudine in questa vita, possedendo molte ricchezze, e godendo di più donne, e comandando a’ popoli; poiché danno la mortalità dell’anima. In tanto che mi narrarono alcuni Padri Spagnuolj missionari di S. Francesco, che in occasione di disputa alcuni Mandarini non si vergognaron di confessar, e che non crede vano nè a Dio, nè a gl’Idoli, ma al loro Confusio: mentre stimano, che oprando bene, Iddio gli guiderdoni in questa vita, ed oprando male, quì ancor gli gastighi. Se talvolta agl’Idoli fabbricano Pagodi, o sacrificano, è ciò per fine di solo interesse, per ottener il loro intendimento: il quale se mai loro fallisce, tosto lasciano in abbandono Pagodi, e trascinano per terra gl’Idoli, gastigandogli come ingrati, che non corrispondano al beneficio. Questo Maestro delle due narrate sette vogliono, che sia stato un Regolo, chiamato Sân-Vuan, e sua Madre Mô-gê-fû-giû: che per infinità d’apparenti miracoli traevasi la venerazion de’ popoli, e pretendeva esser<noinclude>{{PieDiPagina||L 3|ri-{{spazi|5}}}}
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In questa Setta di Bonzi par che siano introdotti riti, e misterj della nostra Santa Fede, i quali forse poterono esser appresi dalla predicazione degli Apostoli S. Bartolomeo, e S. Tomaso, mentre quivi presso la propagavano; poiché tengono un Dio in tre persone effigiato in un’Idolo di tre capi: una Vergine Madre d’un Dio, rappresentandola in statua con un Bambino: ammettono il Paradiso, e l’inferno, e quivi il godimento, e la pena a misura dei merito: commendan la verginità, e la professano: usano il digiuno, e le penitenze: serban la volontaria povertà: lodan l’abbandonare il Mondo, e fuggirsene a contemplar ne’ deserti, o vivere ne’ Monasterj in comunanza: salmeggiano a vicenda, recitando un non sò che somigliante alle nostre corone: paransi in abito Sacerdotale, e {{Pt|dispensa-|}}<noinclude>{{PieDiPagina|||no{{spazi|5}}}}
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''Chi conosce bene sè stesso, può presto imparare a conoscere anche, gli altri: sono raggi riflessi''.
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Ha detto Lamartine:
“Donne un miroir à ta’‘vie, donne une heure à l’enregistrement de tes impressions, à l’examen silencieux de ta conscience. Il est bon de penser le jour avant de faire tel ou tel acte: j’aurai à‘en rougir ce soir devant moi-méme en l’écrivant. Il est doux aussi de fixer les larmes,qui nous échappent ou les larmes qui tombent de nos yeux pour les retrouver quelques années après et pour se dire: voilà donc de quoi j’ai ete heureux, voilà donc de quoi j’ai pleuré. Cela apprend l’instabilité des sentiments et des choses, cela fait apprécier les jouissances et les peines, non pas au prix du moment qui nous trompe, mais au prix de l’Eter: nité qui seule ne nous trompe pas.„
Queste belle parole del grande poeta francese m’hanno sempre colpito per il profondo insegnamento ch’esse ci porgono. La massima dell’antico sapiente: “Conosci te stesso, è certamente uno dei più utili consigli che si possano impartire all’uomo, poichè dallo studio delle proprie debolezze, di tanti piccoli e grandi errori, risulta. spesso una chiara conoscenza di - quelle forze morali che ad essi si oppongono e che costituiscono Besso un sano elemento di reazione.
Nondimeno lo:studio di sè stesso è fra tutti il più arduo: troppe illusioni fanno velo al discernimento, oscurando la verità delle cose.
È strano ad osservarsi come certe persone sono lontane dal riconoscere i loro più palesi difetti, come sono anzi spesso inclini a credersi fornite delle qualità contrarie. Ma, se l’ignoranza delle proprie imperfezioni è un fenomeno frequentissimo anche negli esseri più esperti ad investigare quelle degli altri, più disposti alla severità dei giudizi, accade però, non di rado, che i buoni anch’essi si trovino all’oscuro delle più preziose doti che li adornano, merito questo che, se accresce il profumo alla virtù, nuoce tuttavia, come la cecità. sui difetti, all’esercizio d’un culto istintivo nell’uomo civile, il quale esige una sicura conoscenza di tutti i nostri mezzi morali, voglio dire all’igiene dell’anima.
Un efficace aiuto all’indagine psicologica di noi stessi ce l’offre l’a bitudine utilissima di scrivere il giornale della propria vita, abitudine
che fu comune a molte persone’ illustri e che ci valse, oltre pregevoli brani di storia, ricordi intimi di certe esistenze superiori le quali altrimenti
ignorate, rifulgono nelle reliquie grafiche con tutto lo splendore dell’eccezione.<noinclude><references/></noinclude>
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Alex brollo
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Poche letture sanno darci un diletto. così profondo come i libri che quest’usanza ci ha lasciati: veri documenti umani d’un valore incalcolabile nel vasto campo della psicologia.
Nessuna ricerca storica, nessuna induzione psicologica può’riprodurre così viva dinanzi allo, sguardo, così palpitante di verità, una: creatura umana scomparsa dalla terra, come il diario nel quale essa ha effuso i suoi più gravi pensieri, al quale ha affidato, senza reticenze vanitose, il mistero del proprio cuore e che è perciò più efficace e più veritiero di qualunque autobiografia.
Le migliori opere di questo genere ch’io conosca ci vengono dalla Francia.
Non voglio alludere all’interessante diario del pittore Eugène Delacroix, nè al mirabile ''Journal intime'' d’Amiel, nè ad altri simili lavori destinati forse originariamente alle stampe, che non corrispondono allo scopo da me espresso e che non sono adatti per signorine. Non parlerò nemmeno delle memorie della polacca Marie Bashkirtseff ch’ebbero l’onore di tante edizioni, che sono il riflesso sincero e luminoso d’una forte individualità artistica femminile, ma che non proporrei tuttavia ad esempio.
Citerò piuttosto il giornale della Regina Vittoria il quale, se non può vantare un. grande valore letterario; rimane pur. sempre un bel monuniento dell''amor conjugale, e tanto più edificante perchè venuto da ‘ quelle alte sfere sociali ove, in massima, i severi affetti della famiglia sono una dolcezza proibita; il ''Journal de Marie Edmée'', quello d’Eugénie de Guérin; un vero modello, e il ''Manuscrit de ma Mère'' pubblicato dal Lamartine, del quale egli scriveva: — “C’était l’histoire domestique de la journée, les annales de l’heure, le souvenir fugitif des heures et des im- pressions, saisi au vol et arrété dans sa course avant que la nuit l’eut fait envoler; les dates heureuses ou tristes, les évenements intérieurs, les épanchements d’inquiétude, les élans è Dieu; toutesles notes sensibles d’une nature qui vit, qui aime, qui jouit, qui souffre, qui. bénit qui in- voque, qui adore, une ame écrite enfin!.„
Felice colui che possiede un tale ricordo della. madre perduta, che può rivivere tutto il passato in questa dolce comunione di rimembranze colla sua anima!
Il libro che raggiunse più efficacemente lo scopo d’insegnare mediante il documento umano è senza dubbio: “''Le Récit d’une Soeur''„ della signora Augustus Craven nata de la Ferronays, alla quale i giornali bellissimi e le lettere di alcuni parenti, tutti o quasi tutti rapiti alla sua svi- scerata tenerezza da una morte prematura, permisero. di ricostruire la commovente storia intima d’una famiglia. È triste questo libro, triste assai, ma è vero, d’una straziante e salubre verità; quando siamo giunti alle ultime pagine di esso, pur avendo sofferto colle amabili creature che ne sono le protagoniste, sentiamo che dai loro dolori e dalle virtù colle quali li sopportarono, da quell’intensità di nobili affetti sopravviventi nella pietà, ci è derivato un po’ più di coraggio a soffrire e a {{Pt|lot-|}}<noinclude></noinclude>
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Ad un tempo col Sol madonna desta
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{{Pt|tare|lottare}} colla sventura, un po’ più di forza a rassegnarci, un senso consolante di fede nella grandezza della dignità umana in faccia alle grandi battaglie della vita. Io credo che questa pubblicazione, ancorchè di data vecchia ormai, sopravviverà a lungo fra le capricciose vicende della letteratura per coloro su cui il sentimento esercita un fascino predominante.
{{asterism}}
L’abitudine di scrivere un giornale è molto più sana ed utile di quanto possa parere a prima vista; non è come tanti ritengono, un vanitoso culto di tutte le impressioni, un perditempo biasimevole, un inutile appagamento dell’immaginazione fantasiosa, una sottrazione di confidenza a chi ha diritto di conoscere le pieghe più segrete del cuore.
Noi tutti abbiamo bisogno di discendere qualche momento nella profondità della nostra coscienza, di raccoglierci nella solitudine del nostro pensiero, dinanzi ai problemi della vita e dinanzi a Dio. Per taluni basta la meditazione, altri sentono invece la necessità di coordinare le idee e di dar loro una forma, trovando nel pensiero scritto un reale appagamento, un senso di conforto e di pace all’irrequietezza della mente. Ed ecco il piccolo volume amico ci sta davanti, la pagina bianca c’invita all’effusione di tanti sentimenti diversi, di tante diverse aspirazioni, c’invita a studiare l’anima nostra coll’ici schiarimento della parola, a scoprire l’errore, a trovare il rimedio, a stabilire Pequilibrio; la pagina bianca accoglie le confidenti rivelazioni e tace e non giudica: siamo noi che ci giudichiamo con essa.
Moltissimi giovani tengono un diario, specie durante certe fasi particolari della loro vita, dilettandosi d’enumerare tutti i loro fasti o vice- versa gli affanni più o meno reali, le pretese ingiustizie dei maestri, le severità dei genitori, le tirannie dei fratelli, i disinganni sugli amici, i complimenti ricevuti in società, descrivendo anche spesso i loro sogni rosei ma fallaci intorno a persone non sempre degne. Un giornale scritto a questo modo non ha alcun valore, è sovente una forma perniciosa, se non puerile, di romanticismo, uno sfogo di passioncelle e di vanità, una valvola malsana di sicurezza per le bizze tempestose dei temperamenti difficili che vi sfogano i malumori delle incontentabilità e delle intolleranze istintive.
Ma: se invece, tenendoci sempre fermi al’retto proposito della conoscenza di noi stessi e quindi ad un alto scopo morale, noi concediamo alcuni minuti all’esame del nostro animo, nel suo rapporto cogli eventi della giornata, nella fuggevole influenza dell’ora che passa, e ne raccogliamo con poche sintetiche parole il risultato, dalla somma di queste analisi quotidiane, possiamo fare delle deduzioni molto utili, possiamo sciogliere parecchi enigmi assai difficili dell’essere nostro, possiamo {{Pt|di-|}}<noinclude></noinclude>
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Queste carte che Pindo ammira e cole
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OrbiliusMagister
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Animato rumor, tromba vagante
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OrbiliusMagister
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Alex brollo
1615
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<noinclude><pagequality level="1" user="Alex brollo" />{{RigaIntestazione||{{Sc|il giornale intimo}}|923|riga=s}}</noinclude>
{{Pt|scernere|discernere}} più chiaramente mercè i liberissimi abbandoni dello spirito, qual’è nel vasto campo del bene l’ideale che più ci sorride.
È certo che l’utilità del giornale cresce in proporzione della sua sincerità; quanto più fedelmente ci riesce di ritrarre le nostre battaglie, tanto più profondamente penetriamo nei nostri errori e nella cagione di essi, trovandoci ‘in grado di determinare se v’abbia progresso o regresso nella vita interna.
Il pensiero che balena alla mente non si ritrova sempre il giorno appresso, la parola seritta si vede e rimane; quella parola che oggi forse non scriveremo più ci dimostra quanto è volubile il nostro spirito, come il momento ci vince e soggioga col suo impero.
Le impressioni di collera, di gioia, di disgusto, di compiacenza sorto già sfumate, o tramutate: l’ira è diventata compassione o pentimento, la gioia indifferenza, il disgusto tolleranza, la compiacenza freddezza. Ogni giorno possiamo rilevare l’incessante fluttuazione delle nostre idee, la mutabilità tutta umana di esse, la loro quasi inconsapevole evoluzione nella vita febbrile del cervello, nella lotta quotidiana dei moti contraddicenti dell’animo.
Lo studio dell’instabilità giovanile ci aiuta molto a contenere ciò che v’ha di soverchiamente sensibile o suscettibile nel nostro temperamento, ci aiuta a dominare certe tendenze, a renderci più miti, più sereni nel giudizio sugli altri, c’insegna. molto a conquidere la fermezza del carattere e a penetrare in tutti quegl’infiniti particolari che costituiscono una personalità, in poche parole ci fornisce i mezzi di fare una specie di cura intellettuale.
E. quando lo scopo è ottenuto, quando, mercè il valido appoggio della volontà abbiamo raggiunto quell’equilibrio interno ch’è la prima base al benessere dello spirito, come deve riescir dolce di ritrovare noi stessi nel nostro libro, nell’amico delle ore solitarie, in quelle pagine che portano l’impronta schietta della nostra vita con tutte le sue fasi liete e tristi, d’incontrarci da un anno all’altro, sia migliorati da qualche malsana debolezza, sia ugualmente costanti nei nostri buoni propositi.
{{asterism}}
Oltre questo, il giornale può avere uno scopo letterario o artistico Il ricordare, viaggiando, con qualche nota più o mene breve, tutte le cose che si sono ammirate, vale molto a rinforzare la memoria, spesso ad acuire l’ammirazione; la consuetudine di descrivere le impressioni della natura, costringendoci a più minute analisi di essa, ci rivela bellezza e armonie dianzi ignote di colori, di forme, di suoni; il commentare i libri letti, le commedie a cui si ha assistito, facendone un piccolo sunto e una critica privata, c’insegna a esaminare, a riflettere, a concludere, e anche questa continua analisi del nostro pensiero in faccia alle cose belle, in<noinclude></noinclude>
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Tra venti dame ordir danza reale
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OrbiliusMagister
129
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Qual uom talora in alta notte suole
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OrbiliusMagister
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Ecco l'alba, ecco l'alba, ecco il bel giorno
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OrbiliusMagister
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Alex brollo
1615
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="1" user="Alex brollo" />{{RigaIntestazione|924|{{Sc|il giornale intimo}}||riga=s}}</noinclude>
faccia agli eventi, siano pure anche estranei alla vita. nostra, ci costringe
a discendere in noi stessi a provocare in certo modo la voce dell’individualità
latente che sta sola, nel suo silenzio dinnanzi alla Divinità.
{{asterism}}
To ebbi più volte l’occasione di leggere brani di giornali inediti e sempre
lo feci con piacere, con un interesse profondo e un po’ doloroso come se
andassi a toccare colla mano un cuore umano e lo sentissi tremare, sotto
la palma, nel suo palpito veloce.
Una volta, in uno stabilimento balneario, una fanciulla, parlando meco
di questi diari, m’offerse di leggere il suo e mi consegnò uni grosso quaderno
le cui ultime pagine erano chiuse da un nastro rosso. “Leggerà fin
qui!,, mi disse “non le permetto di oltrepassare il nastro.,
Io lessi attentamente, avidamente per più ore. L’anima candida della
scrivente mi si dischiudeva tutta dinanzi colla grazia mistica dell’adolescenza.
Tutto era semplice in quel manoscritto, e nulla era puerile. Nobili
affetti, visioni serene della giovinezza, una sottile ricerca del proprio essere,
accuse a sè stessa, rimpianti e proponimenti e Vittorie, come. disse Lamartine
una vera anima scritta, che rivelava nelle sue innocenti confessioni
la latente grandezza delle virtù femminili.
Una grave sventura, ahimè, troncò sul fiore quella fragile esistenza
di donna che forse era nata ad illustre destino, ma coloro che l’amarono
avranno fatto certamente tesoro delle belle pagine in cui ella sopravviveva.
{{asterism}}
Scrivete, scrivete, care fanciulle, e affidate alla madre vostra sola,
alla migliore e più sicura confidente, la chiave del libro.
''Nulla dies sine linea''. È anche questo un precetto antico.
Studiate attentamente il vostro cuore onde possiate comprendere più
tardi quello degli altri. Per la donna, lo studio del cuore umano è una
«delle prime basi nell’ardua scienza della vita.
{{A destra|margine=1em!{{Sc|Jacopo Turco.}}}}<noinclude></noinclude>
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Tisbe, il so, nol celar; non è difetto
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2022-08-02T14:33:18Z
OrbiliusMagister
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La ninfa sua d'orgoglio amica e d'ira
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OrbiliusMagister
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text/x-wiki
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{{Raccolta|Lirici marinisti/III/Giovan Francesco Maia Materdona|Poesie di Giovan Francesco Maia Materdona}}
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Compagni cari, or che siam qui soletti
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OrbiliusMagister
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[[Aiuto:Oggetto automatico|←]] Creata nuova pagina: {{Conteggio pagine|[[Speciale:Statistiche]]}}<!-- Area dati: non modificare da qui: --><onlyinclude><div style="display:none"><section begin="Nome e cognome dell'autore"/>Giovan Francesco Maia Materdona<section end="Nome e cognome dell'autore"/> <section begin="URL della versione cartacea a fronte"/>Indice:AA. VV. - Lirici marinisti.djvu<section end="URL della versione cartacea a fronte"/> <section begin="Argomento"/>Sonetti<section end=...
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text/x-wiki
{{Conteggio pagine|[[Speciale:Statistiche]]}}<!-- Area dati: non modificare da qui: --><onlyinclude><div style="display:none"><section begin="Nome e cognome dell'autore"/>Giovan Francesco Maia Materdona<section end="Nome e cognome dell'autore"/>
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| Nome e cognome dell'autore = Giovan Francesco Maia Materdona
| Titolo = XI. La lode degli alberi, dei venti e delle acque
| Anno di pubblicazione =
| Lingua originale del testo =
| Nome e cognome del traduttore =
| Anno di traduzione =
| Progetto = Letteratura
| Argomento = Sonetti
| URL della versione cartacea a fronte = Indice:AA. VV. - Lirici marinisti.djvu
| prec = La ninfa sua d'orgoglio amica e d'ira
| succ = Cilla di bianco umor massa gelata
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{{Raccolta|Lirici marinisti/III/Giovan Francesco Maia Materdona|Poesie di Giovan Francesco Maia Materdona}}
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OrbiliusMagister
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| Progetto = Letteratura
| Argomento = Sonetti
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| succ = Costei ch'altero esempio è di beltate
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Barbaforcuta
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Costei ch'altero esempio è di beltate
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OrbiliusMagister
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| prec = Cilla di bianco umor massa gelata
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Questi, o bella istriona, onde tu cingi
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OrbiliusMagister
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| Titolo = XIV. Ad Isabella Chiesa
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| prec = Costei ch'altero esempio è di beltate
| succ = Voi che de l'Adria a le famose sponde
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Voi che de l'Adria a le famose sponde
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OrbiliusMagister
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| Nome e cognome dell'autore = Giovan Francesco Maia Materdona
| Titolo = XV. Le donne di Venezia
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| Lingua originale del testo =
| Nome e cognome del traduttore =
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| Progetto = Letteratura
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| prec = Questi, o bella istriona, onde tu cingi
| succ = Ignudo il petto alabastrino e bello
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Ignudo il petto alabastrino e bello
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OrbiliusMagister
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| Titolo = XVI. Il gioco del pallone
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Esce d'armi pomposo e folgorante
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OrbiliusMagister
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{{Conteggio pagine|[[Speciale:Statistiche]]}}<!-- Area dati: non modificare da qui: --><onlyinclude><div style="display:none"><section begin="Nome e cognome dell'autore"/>Giovan Francesco Maia Materdona<section end="Nome e cognome dell'autore"/>
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| Titolo = XVII. La giostra
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| Lingua originale del testo =
| Nome e cognome del traduttore =
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| Progetto = Letteratura
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| prec = Ignudo il petto alabastrino e bello
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In pacifico agon Mario contende
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OrbiliusMagister
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| Nome e cognome dell'autore = Giovan Francesco Maia Materdona
| Titolo = XVIII. A Mario Albricci Farnese
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| Progetto = Letteratura
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{{Conteggio pagine|[[Speciale:Statistiche]]}}<!-- Area dati: non modificare da qui: --><onlyinclude><div style="display:none"><section begin="Nome e cognome dell'autore"/>Giovan Francesco Maia Materdona<section end="Nome e cognome dell'autore"/>
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| Nome e cognome dell'autore = Giovan Francesco Maia Materdona
| Titolo = XIX. I sepolcri del Sannazaro e di Virgilio
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| Progetto = Letteratura
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Vedi, non che cader, precipitare
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[[Aiuto:Oggetto automatico|←]] Creata nuova pagina: {{Conteggio pagine|[[Speciale:Statistiche]]}}<!-- Area dati: non modificare da qui: --><onlyinclude><div style="display:none"><section begin="Nome e cognome dell'autore"/>Giovan Francesco Maia Materdona<section end="Nome e cognome dell'autore"/> <section begin="URL della versione cartacea a fronte"/>Indice:AA. VV. - Lirici marinisti.djvu<section end="URL della versione cartacea a fronte"/> <section begin="Argomento"/>Sonetti<section end=...
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{{Conteggio pagine|[[Speciale:Statistiche]]}}<!-- Area dati: non modificare da qui: --><onlyinclude><div style="display:none"><section begin="Nome e cognome dell'autore"/>Giovan Francesco Maia Materdona<section end="Nome e cognome dell'autore"/>
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</div></onlyinclude><!-- a qui -->{{Qualità|avz=100%|data=2 agosto 2022|arg=Da definire}}{{Intestazione
| Nome e cognome dell'autore = Giovan Francesco Maia Materdona
| Titolo = XX. La fontana di ponte Sisto in Roma
| Anno di pubblicazione =
| Lingua originale del testo =
| Nome e cognome del traduttore =
| Anno di traduzione =
| Progetto = Letteratura
| Argomento = Sonetti
| URL della versione cartacea a fronte = Indice:AA. VV. - Lirici marinisti.djvu
| prec = Non perché le tue falde il bel Tirreno
| succ = Ai labri miei, quando piú gela il verno
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{{Raccolta|Lirici marinisti/III/Giovan Francesco Maia Materdona|Poesie di Giovan Francesco Maia Materdona}}
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Pagina:Storia della decadenza dei costumi delle scienze e della lingua dei romani I.djvu/229
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="3" user="Barbaforcuta" />{{RigaIntestazione|||225}}</noinclude>estensione anche alle sue Cucine<ref>XVIII. 2.</ref>. Gli Antenati, dice Plinio in un altro luogo, i quali abbandonavano i proprj campi, ed aratri per vincere i Popoli, non abitavano certamente come Caligola, e Nerone, e le lor possessioni erano meno grandi dei magazzini di questi illustri dissipatori<ref>XXXVI. 15.</ref>. I Palazzi dei Romani, oltre alle stanze di lusso, ed a quelle abitate dai proprj Padroni, e loro Schiavi contenevano grandi, e pubblici cortili, e viali coperti destinati al passeggio, e alle {{Ec|adnnanze|adunanze}} dei Domestici, e dei Clienti, Ginnasj, Bagni, Templi, Ippodromi, e Giardini per lo più situati sui tetti delle Case<ref>Mart. XII. 50. Senec. Ep. 122. Non vivunt contra naturam, qui pomaria in summis turribus serunt? Quorum silvae in tectis domorum, ac fastigiis nutant, inde ortis radicibus, quo improbe cacumina egissent?</ref>. Alla grandezza dei Palazzi corrispondevano la ricchezza dei materiali impiegati a costruirli, e l’arte, con coi questi erano stati lavorati, e disposti. Le molte centinaja di colonne, che sostenevano i portici, e le sale<ref>La sala pei conviti di Calisto, Liberto di Claudio, era sostenuta da trenta colonne. Plin. l. c.</ref>, erano del più eccellente porfido, o marmo Greco, Egizio, e Numido<ref>Mar. 1. c. Senec. Ep. 86. 114.</ref>. Indorati o guarniti con lastre d’oro furono i tetti delle case; e le stesse {{Pt|pa-|}}<noinclude></noinclude>
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Ai labri miei, quando piú gela il verno
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[[Aiuto:Oggetto automatico|←]] Creata nuova pagina: {{Conteggio pagine|[[Speciale:Statistiche]]}}<!-- Area dati: non modificare da qui: --><onlyinclude><div style="display:none"><section begin="Nome e cognome dell'autore"/>Giovan Francesco Maia Materdona<section end="Nome e cognome dell'autore"/> <section begin="URL della versione cartacea a fronte"/>Indice:AA. VV. - Lirici marinisti.djvu<section end="URL della versione cartacea a fronte"/> <section begin="Argomento"/>Sonetti<section end=...
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| Progetto = Letteratura
| Argomento = Sonetti
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| prec = Vedi, non che cader, precipitare
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Ahi mondo, ahi senso! or ve' qui tanti e tanti
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La bella Elisa arava
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| Nome e cognome dell'autore = Giovan Francesco Maia Materdona
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Quand'io ti bacio, allora
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OrbiliusMagister
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Barbaforcuta
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<noinclude><pagequality level="3" user="Barbaforcuta" />{{RigaIntestazione|226||}}</noinclude>{{Pt|reti|pareti}}, soffitte e pavimenta delle stanze ove si mangiava, e abitava, e specialmente quelle dei Bagni vennero intarsiate di marmo, o dipinte a mosaico colle più differenti specie di marmi, e d’altre insigni pietre colorite<ref>Mar. l. c.<br>Et tibi centenis stat porticus alta columnis, Calcatusque tuo sub pede lucet onyx.<br><span style="margin-left:-15px;">Ep. 86. </span>Senec. Pauper sibi videtur ac sordidus, nisi parietes magnis et pretiosis orbibus refulserunt; nisi Alexandrina marmora Numidicis crustis distincta sunt; nisi illis undique operosa, et in picturae modum variata circumlitio praetexitur; — eo deliciarum venimus, ut nisi gemmas calcare velimus. Et Ep. 114. Deinde in ipsas domos impenditur cura, ut in laxitatem ruris excurrant, ut parietes advectis trans maria marmoribus fulgeant, ut tecta varientur auro, ut lacunaribus pavimentorum respondeat nitor.</ref>. Non meno ampie, e magnifiche dei Palazzi della Città erano le Case di campagna, che sempre in maggior numero appartennero ai primarj Romani nelle diverse parti d’Italia<ref>Senec. II. cc. inpr. vero Ep. 89.</ref>. Non rimarrà dunque alcun Mare, esclama Seneca, cui voi non racchiudiate coi vostri alti, e superbi Palazzi da estate? Niun Fiume, sulla cui spiaggia non pompeggino i vostri Edifizj? Niuna calda sorgente, presso la quale voi non ergiate subito nuove abitazioni alla crapula, ed alla mollezza? Niun seno di Mare, cbe da voi<noinclude></noinclude>
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Pagina:Storia della decadenza dei costumi delle scienze e della lingua dei romani I.djvu/231
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Barbaforcuta
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<noinclude><pagequality level="3" user="Barbaforcuta" />{{RigaIntestazione|||227}}</noinclude>non sia tosto fatto ampliare, e circondar di Fabbriche? Ma quand’anche lo vostre Ville risplendano su tutte le alture, e da tutte le valli si sollevino al Cielo come montagne, tuttavia resterete sempre quai semplici, e piccoli esseri, che non possono moltiplicarsi nè tampoco ingrandirsi<ref>Ep. 89.</ref>. Nelle Ville ancora impiegavansi la maggiore magnificenza, ed arte rispetto ai bagni<ref>Ep. 86. et 122.</ref>. Non solo venivano questi fabbricati colle più eccellenti pietre, ed abbelliti colle più signorili colonne, e statue, ma si procurava eziandio di situarli in tal guisa vicino al Mare che udir se ne potesse lo strepito dell’onde, e stando a seder nel Bagno godere d’un’estesa, e varia veduta tanto sul Mare, quanto sulla Terra<ref>È notabile la descrizione della Villa della Famiglia Gordiana posta sulla strada di Preneste. Capitol. in Gord. c. 32.</ref>. A tempo di Tiberio la maggior parte dell’Italia trovavasi di già coperta dalle Ville Romane. Queste Ville inghiottivano i tesori, e i Monumenti d’Arti di tutti i Paesi, e Popoli, che derubati ne venivano per le medesime. Gli immensi giardini distruggevano l’Agricoltura; imperocché là dove una volta abitata avevano, e coltivata la Terra centinaja d’industriosi lavoratori formavansi bagni, vasche, scherzi di acqua, boschi, e parchi per diporto di alcuni Ricchi. Lo stesso Tiberio attribuì quindi alle Ville, e ai Giardini dei Grandi la causa {{Pt|prin-|}}<noinclude></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="3" user="OrbiliusMagister" />{{RigaIntestazione|144|IN MORTE DI LORENZO MASCHERONI||riga=si}}</noinclude><poem>
In man le palme ancor fumanti e sparse
{{R|75}}Della polve di Memfi e di Sïene<ref>75. '''Memfi... Siene''': Memfi (oggi Mitranich), su la sponda sinistra del Nilo, città principale tra quelle dell’antico Egitto: Siene (oggi Assuan), sopra una penisola alla destra sponda del Nilo, altra città fra le prime dell’antico Egitto.</ref>.
La sentîr da lontano approssimarse
Le galliche falangi, ed ogni petto
Dell’antico valor tosto rïarse.
Ella giunse<ref>79. «Dopo la rottura del trattato di Campoformio, cioè mentre Napoleone era in Egitto, i confederati avevano convenuto a questo modo: che gl’Inglesi sbarcherebbero un esercito in Olanda, gl’Imperiali ed i Russi discenderebbero in Italia ed attaccherebbero la Svizzera, alleata colla Francia. Gl’Inglesi infatti, sotto gli ordini del duca di Yorck e secondati dai partigiani del principe di Orange, essendo sbarcati in Olanda, riuscirono ad impadronirsi della flotta batava che ancorava nel Texel; ma battuti in seguito a Bergen dall’esercito del generale Brune, e avviluppati nelle paludi del Zyp, il duca di Yorck per salvarsi fu costretto ad una capitolazione non troppo onorevole per le armi britanniche, e che lo obbligava a sgombrare con tutte le suo truppe l’Olanda, Gli Austro-Russi furono ben piú fortunati in Italia, dove gli errori del Direttorio e dei generali francesi fecero perdere in pochi mesi i frutti delle vittorie di Bonaparte. Nondimeno {{Wl|Q242609|Massena [Andrea: 1758-1817]}}, che occupava la Svizzera, riuscí con piccolo esercito a battere gli Austriaci nei Grigioni; e in seguito i generali russi Korsakoff e {{Wl|Q154232|Suwaroff}}, essendosi presa a loro carico tutta la guerra elvetica, furono sí fattamente rotti da Massena presso a Zurigo, che furono costretti a cercare una fuga per la via dei monti, e a trovare coi pochi avanzi del distrutto esercito il gelato loro clima». Mg.</ref>, e a Massena, al suo diletto
{{R|80}}Figlio gridò: Son teco. Elvezia e Francia
Udîr quel grido e serenâr l’aspetto.
L’Istro<ref>82. '''L’Istro''': il Danubio, l’Austria. Cfr. la nota al v. 39, p. 4.</ref> udillo, e tremò. La franca lancia
Ruppe gli ungari petti, e si percosse
Il vinto Scita per furor la guancia<ref>83. '''si percosse''' ecc.: cfr. la nota al v. 97, p. 55.</ref>.
{{R|85}}L’udîr le rive di Batavia<ref>85. '''Batavia''': Olanda.</ref>, e rosse
D’ostil sangue fumâr; e nullo forse
De’ nemici rediva onde si mosse<ref>86. '''e nullo''' ecc.: non tornava, perché ucciso.</ref>;
Ma vil patto il fiaccato Anglo soccorse:
Frutto del suo valor non colse intero
{{R|90}}Gallia, ed obbliquo il guardo Olanda torse<ref>90. '''ed obliquo''' ecc.: Gl’Inglesi, pel patto che s’è detto, non consegnarono a’ vincitori la flotta: per questo ''Olanda torse'' ecc.</ref>.
Carca frattanto del fatal guerriero
Il lido afferra la felice antenna:
Ne stupisce ogni sguardo, ogni pensiero.
Levossi per vederlo alto la Senna,
{{R|95}}E mostrò le sue piaghe. Egli sanolle,
Né il come lo diría lingua né penna<ref>96. Né il come ecc.: Dante ''Par.'' {{Sc|vi}}, 63: «Che nel {{Pt|segui-|}}</ref>.
Ei la salute della patria volle,
E poté ciò che volle, e al suo volere
Fu norma la virtú che in cor gli bolle.
</poem><ref follow="pag159">«Gli vien fedele la vittoria a lato».</ref><noinclude><references/></noinclude>
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OrbiliusMagister
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<noinclude><pagequality level="3" user="OrbiliusMagister" />{{RigaIntestazione|144|IN MORTE DI LORENZO MASCHERONI||riga=si}}</noinclude><poem>
In man le palme ancor fumanti e sparse
{{R|75}}Della polve di Memfi e di Sïene<ref>75. '''Memfi... Siene''': Memfi (oggi Mitranich), su la sponda sinistra del Nilo, città principale tra quelle dell’antico Egitto: Siene (oggi Assuan), sopra una penisola alla destra sponda del Nilo, altra città fra le prime dell’antico Egitto.</ref>.
La sentîr da lontano approssimarse
Le galliche falangi, ed ogni petto
Dell’antico valor tosto rïarse.
Ella giunse<ref>79. «Dopo la rottura del trattato di Campoformio, cioè mentre Napoleone era in Egitto, i confederati avevano convenuto a questo modo: che gl’Inglesi sbarcherebbero un esercito in Olanda, gl’Imperiali ed i Russi discenderebbero in Italia ed attaccherebbero la Svizzera, alleata colla Francia. Gl’Inglesi infatti, sotto gli ordini del duca di Yorck e secondati dai partigiani del principe di Orange, essendo sbarcati in Olanda, riuscirono ad impadronirsi della flotta batava che ancorava nel Texel; ma battuti in seguito a Bergen dall’esercito del generale Brune, e avviluppati nelle paludi del Zyp, il duca di Yorck per salvarsi fu costretto ad una capitolazione non troppo onorevole per le armi britanniche, e che lo obbligava a sgombrare con tutte le suo truppe l’Olanda, Gli Austro-Russi furono ben piú fortunati in Italia, dove gli errori del Direttorio e dei generali francesi fecero perdere in pochi mesi i frutti delle vittorie di Bonaparte. Nondimeno {{Wl|Q242609|Massena [Andrea: 1758-1817]}}, che occupava la Svizzera, riuscí con piccolo esercito a battere gli Austriaci nei Grigioni; e in seguito i generali russi Korsakoff e {{Wl|Q154232|Suwaroff}}, essendosi presa a loro carico tutta la guerra elvetica, furono sí fattamente rotti da Massena presso a Zurigo, che furono costretti a cercare una fuga per la via dei monti, e a trovare coi pochi avanzi del distrutto esercito il gelato loro clima». Mg.</ref>, e a Massena, al suo diletto
{{R|80}}Figlio gridò: Son teco. Elvezia e Francia
Udîr quel grido e serenâr l’aspetto.
L’Istro<ref>82. '''L’Istro''': il Danubio, l’Austria. Cfr. la nota al v. 39, p. 4.</ref> udillo, e tremò. La franca lancia
Ruppe gli ungari petti, e si percosse
Il vinto Scita per furor la guancia<ref>83. '''si percosse''' ecc.: cfr. la nota al v. 97, p. 55.</ref>.
{{R|85}}L’udîr le rive di Batavia<ref>85. '''Batavia''': Olanda.</ref>, e rosse
D’ostil sangue fumâr; e nullo forse
De’ nemici rediva onde si mosse<ref>86. '''e nullo''' ecc.: non tornava, perché ucciso.</ref>;
Ma vil patto il fiaccato Anglo soccorse:
Frutto del suo valor non colse intero
{{R|90}}Gallia, ed obbliquo il guardo Olanda torse<ref>90. '''ed obliquo''' ecc.: Gl’Inglesi, pel patto che s’è detto, non consegnarono a’ vincitori la flotta: per questo ''Olanda torse'' ecc.</ref>.
Carca frattanto del fatal guerriero
Il lido afferra la felice antenna:
Ne stupisce ogni sguardo, ogni pensiero.
Levossi per vederlo alto la Senna,
{{R|95}}E mostrò le sue piaghe. Egli sanolle,
Né il come lo diría lingua né penna<ref name="pag160">96. Né il come ecc.: Dante ''Par.'' {{Sc|vi}}, 63: «Che nol {{Pt|segui-|}}</ref>.
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Barbaforcuta
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<noinclude><pagequality level="3" user="Barbaforcuta" />{{RigaIntestazione|228||}}</noinclude>{{Pt|cipale|principale}} dello spopolamento, e dell’abbandono dell’Italia, la quale per esser costretta di farsi venire da lontane Provincie la maggior parte delle biade, che le abbisognavano, trovavasi qualche volta tormentata dalla carestìa allorchè le Navi cariche dei prodotti dell’Egitto, o dell’Africa erano trattenute da venti contrarj<ref>Tac. III. 53. 54. Quid enim, scrisse Tiberio al Senato, primum probibere, et priscum ad morem recidere adgrediar? Villarumque infinita spatia, familiarum numerum, et nationes! - Quantulum istud est, do quo aediles admonent; quam, si caetera respicias, in levi habendum! At Hercule nemo refert, quod Italia externae opis indiget, quod vita populi Romani per incerta maris, et tempestatum quotidie volvitur. Ac nisi provinciarum copiae, et dominis, et servitiis, et agris subvenerint; nostra nos scilicet nemora nostraeque villae tuebuntur. La grandezza delle case Romane della Metropoli, e molto più la sollecitudine, con cui venivano esse fabbricate, erano tante volte cagione della lor rovina. Tutti i Moralisti, e i Poeti satirici di quei tempi annoverano bene spesso la caduta delle case fra i pericoli della Città, e della vita dei Cittadini. Seneca descrive quindi i Ricchi di Roma come ondeggianti in una continua agitazione pel timore che rovinassero i lor Palazzi. Ep. 90. At vos ad omnem tectorum pavetis sonum, et inter picturas vestras si quid increpuit, fugitis attoniti.</ref>.
Gli istessi Palazzi però, e le Ville più vaste, e deliziose potevano appena costar tanto quanto importavano le {{Ec|snppellettili|suppellettili}}, e i serviti da tavola, che corredar dovevano l’une, e gli altri. Oltre alle inestimabili pitture, e statue.<noinclude></noinclude>
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Barbaforcuta
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<noinclude><pagequality level="3" user="Barbaforcuta" />{{RigaIntestazione|||229}}</noinclude>che trovavansi nei Palazzi, e nelle Ville dei Grandi tutti i loro serviti da tavola erano d’oro puro, e i loro istrumenti da cucina di argento<ref>Tacit. Annal. II. 33. Plin. Hist. N. 33. 11.</ref>. I piatti, e i vasi d’oro erano però anche meno preziosi di quelli di metallo Corinzio{{Nota separata|Pagina:Storia_della_decadenza_dei_costumi_delle_scienze_e_della_lingua_dei_romani_I.djvu/301|8}}, i quali valevano un prezzo esorbitante per essersi perduta l’arte di lavorarlo<ref>Plin. 34. 2. Mirumque cum ad infìnitum operum pretia creverint, auctoritas artis exstincta est: Tiberio lagnavasi in simil guisa; Corinthiorum vasorum pretia in immensum exarsisse. Suet. c. 34. in Tib.</ref>. La bottiglieria consisteva in vasi d’oro, e d’argento ovvero di porcellana, e di cristallo. I boccali d’argento al pari dei piatti dello stesso metallo venivano unicamente sofferti allorquando erano essi stati lavorati da celebri ed antichi Artefici. Sì gli uni che gli altri però non godevano già maggiore stima a causa della lor durevole bellezza ma secondo la propria antichità, e la fama degli antecedenti lor possessori; giacchè nei più insigni piatti, e vasi antichi il lavoro dell’arte erasi in tal modo consunto che non potevansi più distinguerne le figure; segno evidente, dice Plinio, che anche quest’Arte aveva cessato affatto di esistere<ref>Lib. 33. c. 12.</ref>. Gli istessi bicchieri d’oro sarebbero stati considerati troppo dozzinali qualora non si fosse preso l’espediente di guarnirli con le più rare pietre, e gemme. Più di questi ancora venivano<noinclude></noinclude>
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Indice:Turco - La gentilezza dell'animo.djvu
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Alex brollo
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La gentilezza dell’animo val più della pace
perchè ne è la poesia.
Luisa ANZOLETTI.
a cortesia delle forme è molto apprezzata nel mondo e
costituisce un soggetto di continuo insegnamento; eppure,
a
Sil più delle volte, essa non parmi che una fredda, inetta
rappresentante della gentilezza dell’animo, la quale ben poco si considera,
tant’è vero che certe regole del galateo si possono osservare
per convenienza, per convenzionalismo, mentre il sentimento che
sono destinate ad esprimere non esiste.
Intento principale dell’educazione dovrebbe essere la cura costante
di sostituire alla parvenza esterna, sotto il cui velo’si cela
l’egoismo invadente del tempo, questa gentilezza ch’è un’eletta figlia
della carità e perciò dell’umanitarismo.
Se ogni educatore deve prendere a base della propria difficile
missione, la sincerità, la nobile e rara sincerità verso gli altri e
specie verso sè stessi, occorre anzitutto che insegni ai giovani la
rettitudine del pensiero, anche nelle piccole cose, per modo ch’essi
non siano mai costretti dalle esigenze di forma a proferire parole
cui l’animo non consente, e a crearsi quindi l’abitudine molto vol
gare delle ignobili menzogne sociali.
Il restituire una visita, lo scrivere una lettera di condoglianza,
l’eseguire una commissione, il ricevere una persona non del tutto
simpatica, sono fatti che alle volte ci seccano assai; cionullameno,
nel fare quella visita noi esterniamo una tal quale compiacenza, nello
scrivere quella lettera noi affermiamo ch’è «un bisogno del cuore,»
nell’accogliere un incarico ci dichiariamo felici di poterlo compiere,
quando ci si annuncia l’arrivo di quella data persona le muoviamo
incontro solleciti esclamando: Oh qual piacere! senza rimproverarci
Rivista per le Signorine.
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a cortesia delle forme è molto apprezzata nel mondo e
costituisce un soggetto di continuo insegnamento; eppure,
a
Sil più delle volte, essa non parmi che una fredda, inetta
rappresentante della gentilezza dell’animo, la quale ben poco si considera,
tant’è vero che certe regole del galateo si possono osservare
per convenienza, per convenzionalismo, mentre il sentimento che
sono destinate ad esprimere non esiste.
Intento principale dell’educazione dovrebbe essere la cura costante
di sostituire alla parvenza esterna, sotto il cui velo’si cela
l’egoismo invadente del tempo, questa gentilezza ch’è un’eletta figlia
della carità e perciò dell’umanitarismo.
Se ogni educatore deve prendere a base della propria difficile
missione, la sincerità, la nobile e rara sincerità verso gli altri e
specie verso sè stessi, occorre anzitutto che insegni ai giovani la
rettitudine del pensiero, anche nelle piccole cose, per modo ch’essi
non siano mai costretti dalle esigenze di forma a proferire parole
cui l’animo non consente, e a crearsi quindi l’abitudine molto vol
gare delle ignobili menzogne sociali.
Il restituire una visita, lo scrivere una lettera di condoglianza,
l’eseguire una commissione, il ricevere una persona non del tutto
simpatica, sono fatti che alle volte ci seccano assai; cionullameno,
nel fare quella visita noi esterniamo una tal quale compiacenza, nello
scrivere quella lettera noi affermiamo ch’è «un bisogno del cuore,»
nell’accogliere un incarico ci dichiariamo felici di poterlo compiere,
quando ci si annuncia l’arrivo di quella data persona le muoviamo
incontro solleciti esclamando: Oh qual piacere! senza rimproverarci
Rivista per le Signorine.
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Alex brollo
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Sil più delle volte, essa non parmi che una fredda, inetta rappresentante della gentilezza dell’animo, la quale ben poco si considera, tant’è vero che certe regole del galateo si possono osservare per convenienza, per convenzionalismo, mentre il sentimento che sono destinate ad esprimere non esiste.
Intento principale dell’educazione dovrebbe essere la cura costante di sostituire alla parvenza esterna, sotto il cui velo’si cela l’egoismo invadente del tempo, questa gentilezza ch’è un’eletta figlia della carità e perciò dell’umanitarismo.
Se ogni educatore deve prendere a base della propria difficile missione, la sincerità, la nobile e rara sincerità verso gli altri e specie verso sè stessi, occorre anzitutto che insegni ai giovani la rettitudine del pensiero, anche nelle piccole cose, per modo ch’essi non siano mai costretti dalle esigenze di forma a proferire parole cui l’animo non consente, e a crearsi quindi l’abitudine molto vol gare delle ignobili menzogne sociali.
Il restituire una visita, lo scrivere una lettera di condoglianza, l’eseguire una commissione, il ricevere una persona non del tutto simpatica, sono fatti che alle volte ci seccano assai; cionullameno, nel fare quella visita noi esterniamo una tal quale compiacenza, nello scrivere quella lettera noi affermiamo ch’è «un bisogno del cuore,»
nell’accogliere un incarico ci dichiariamo felici di poterlo compiere, quando ci si annuncia l’arrivo di quella data persona le muoviamo incontro solleciti esclamando: Oh qual piacere! senza rimproverarci Rivista per le Signorine.
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Intento principale dell’educazione dovrebbe essere la cura costante di sostituire alla parvenza esterna, sotto il cui velo’si cela l’egoismo invadente del tempo, questa gentilezza ch’è un’eletta figlia della carità e perciò dell’umanitarismo.
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Alex brollo
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="1" user="Alex brollo" />{{RigaIntestazione|288|{{Sc|la gentilezza dell’animo}}|}}</noinclude>
La gentilezza dell’anima è rispetto, compatimento, benignità,
tolleranza, perdono, modestia, oblio di sè, scrupolosità eccezionale
di coscienza, pace, sovratutto pace.
Una persona che la possiede trova ovunque il suo posto, ovunque
è ben vista e amata, ella non abusa mai di nessuno, nemmeno della
cavalleria dell’uomo; correggendo non avvilisce, ma sostiene ed incoraggia,
non impone mai i proprî giudizî, i proprî principî, ed. è
indulgente a quelli degli altri, accetta di buon grado un favore ed è
pronta a farlo, non parla mai male, non disapprova mai violentemente,
ha anzi il segreto delle difese e delle attenuanti, evita tutto ciò che
può offendere o addolorare. Se il suo morale raffinamento le dà a
volte una delicatezza eccessiva, questa non degenera mai in suscettibilità
permalosa, per la sua istintiva ripugnanza al sospetto; ella è
amabile nella gioja come nell’afflizione, ammalata non fa pesare sugli
altri il proprio patire, non si lascia mai sopraffare interamente da
preoccupazioni individuali, in una parola sa rendere, e intendere
dovrebbe essere sinonimo d’amare.
E questo, non se lo impone, ma piuttosto lo sere, poichè se non
tutte le persone buone hanno l’animo gentile, indubitatamente tutte
le persone dall’animo gentile sono dotate di un’infinita bontà.
La bontà opera grandi cose, la gentilezza presta alle azioni
generose la spontaneità, la grazia, il fascino che conquide. È in forza
di essa che assurgono al loro più alto grado d’idealità, quali fiori
splendidi, cui s’aggiunge il merito di squisite, sottili fragranze.
Chiudendo, sento il bisogno di rivolgermi a voi, o soavi fanciulle,
cui Iddio donò un cuore gentile che gli ammaestramenti e sovratutto
gli esempi coltivarono, a voi creature elette che splendete, come provvidi
raggi di sole fra le domestiche mura, voi che ingiocondate colla
vostra serenità la vita di chi vi circonda, che conquidete le amiche
colla vostra costanza, che siete prodighe a chi soffre, più che di materiali
benefizî, di amorevole pietà. Voi, o cortesi, apparite come
visioni consolatrici allo sguardo del giovane stanco d’immagini
fantasiose e vane, che sogna riparare nel porto sicuro dei famigliari
affetti, voi lo chiamate alle uniche vere dolcezze di quaggiù, voi egli
deve eleggere all’alta missione di spose, di madri, di educatrici!
Dall intimo delle anime vostre sgorga una fonte rigeneratrice,
sgorga quanto di più delicato, di più raro, di più squisitamente superiore
possa in sè accogliere la natura umana. La gentilezza che
da fanciulle effondete in tante piccole dimostrazioni affettuose, quando
sarete donne, si tramuterà in carità, in quella grande, infinita carità
femminile che ogni sofferenza e ogni tenerezza allaccia e a cui sorride
il cielo.
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Alex brollo
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La gentilezza dell’anima è rispetto, compatimento, benignità, tolleranza, perdono, modestia, oblio di sè, scrupolosità eccezionale di coscienza, pace, sovratutto pace.
Una persona che la possiede trova ovunque il suo posto, ovunque è ben vista e amata, ella non abusa mai di nessuno, nemmeno della cavalleria dell’uomo; correggendo non avvilisce, ma sostiene ed incoraggia, non impone mai i proprî giudizî, i proprî principî, ed. è indulgente a quelli degli altri, accetta di buon grado un favore ed è pronta a farlo, non parla mai male, non disapprova mai violentemente, ha anzi il segreto delle difese e delle attenuanti, evita tutto ciò che può offendere o addolorare. Se il suo morale raffinamento le dà a volte una delicatezza eccessiva, questa non degenera mai in suscettibilità permalosa, per la sua istintiva ripugnanza al sospetto; ella è amabile nella gioja come nell’afflizione, ammalata non fa pesare sugli altri il proprio patire, non si lascia mai sopraffare interamente da preoccupazioni individuali, in una parola sa rendere, e intendere dovrebbe essere sinonimo d’amare.
E questo, non se lo impone, ma piuttosto lo sere, poichè se non tutte le persone buone hanno l’animo gentile, indubitatamente tutte le persone dall’animo gentile sono dotate di un’infinita bontà.
La bontà opera grandi cose, la gentilezza presta alle azioni generose la spontaneità, la grazia, il fascino che conquide. È in forza di essa che assurgono al loro più alto grado d’idealità, quali fiori splendidi, cui s’aggiunge il merito di squisite, sottili fragranze.
Chiudendo, sento il bisogno di rivolgermi a voi, o soavi fanciulle, cui Iddio donò un cuore gentile che gli ammaestramenti e sovratutto gli esempi coltivarono, a voi creature elette che splendete, come provvidi raggi di sole fra le domestiche mura, voi che ingiocondate colla vostra serenità la vita di chi vi circonda, che conquidete le amiche colla vostra costanza, che siete prodighe a chi soffre, più che di materiali benefizî, di amorevole pietà. Voi, o cortesi, apparite come visioni consolatrici allo sguardo del giovane stanco d’immagini fantasiose e vane, che sogna riparare nel porto sicuro dei famigliari affetti, voi lo chiamate alle uniche vere dolcezze di quaggiù, voi egli deve eleggere all’alta missione di spose, di madri, di educatrici!
Dall’intimo delle anime vostre sgorga una fonte rigeneratrice, sgorga quanto di più delicato, di più raro, di più squisitamente superiore possa in sè accogliere la natura umana. La gentilezza che da fanciulle effondete in tante piccole dimostrazioni affettuose, quando sarete donne, si tramuterà in carità, in quella grande, infinita carità femminile che ogni sofferenza e ogni tenerezza allaccia e a cui sorride il cielo.
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La gentilezza dell'animo
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2022-08-02T15:28:51Z
Alex brollo
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Creo pagina con [[Wikisource:La fabbrica dei giocattoli/autoNs0()|autoNs0]]
wikitext
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{{Conteggio pagine|[[Speciale:Statistiche]]}}<!-- Area dati: non modificare da qui: --><onlyinclude><div style="display:none"><section begin="Nome e cognome dell'autore"/>Giulia Turco Turcati Lazzari<section end="Nome e cognome dell'autore"/>
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</div></onlyinclude><!-- a qui -->{{Qualità|avz=25%|data=2 agosto 2022|arg=Da definire}}{{Intestazione
| Nome e cognome dell'autore = Giulia Turco Turcati Lazzari
| Nome e cognome del curatore =
| Titolo =La gentilezza dell'animo
| Anno di pubblicazione =
| Lingua originale del testo =
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| Argomento =
| URL della versione cartacea a fronte = Indice:Turco - La gentilezza dell'animo.djvu
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Pagina:Storia della decadenza dei costumi delle scienze e della lingua dei romani I.djvu/234
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Barbaforcuta
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="3" user="Barbaforcuta" />{{RigaIntestazione|230||}}</noinclude>apprezzati quelli di porcellana, e di cristallo. Alcuni vasi murrini{{Nota separata|Pagina:Storia_della_decadenza_dei_costumi_delle_scienze_e_della_lingua_dei_romani_I.djvu/302|9}} furono inclusive comprati per novemila talleri l’uno, e siffatti giojelli erano quindi così cari ai loro padroni che questi trasportati come da un fervido amore per i medesimi ne rodevano alquanto l’orlo, onde in tal guisa aumentare il lor pregio<ref>37. 2. Plin.</ref>. Quando si spezzava qualche celebre vaso murrino allora fabbricar facevasi un magnifico Mausoleo per riporvi i cocci, e tali Mausolei erano poi, al dir di Plinio, fatti vedere come se essi {{Ec|contennto|contenuto}} avessero la spoglia di Alessandro il Grande<ref>37. 2.</ref>. Quasi al pari de’ vasi murrini si stimavano i bicchieri, i piatti, e i vassoi di cristallo, e dopo di questi i lavori di ambra gialla, che dalle Donne Romane venivano ricercati colla maggiore ansietà, benché esse non ben sapessero in che consista il vero pregio della medesima<ref>37. 2.</ref>. Vi furono persino certi vasi bianchi di terra, che vennero pagati anche più dei murrini<ref>35. 12.</ref>.
Questa mostruosa magnificenza di bottiglieria, e piatteria corrispondeva alla sontuosità dell’altre suppellettili. I piedi, e le incassature dei letti erano d’avorio, o d’argento, e con questo stesso metallo furono pure guarnite, e coperte le Romane carrozze<ref>Plin. 33. II.</ref>. Poppea di<noinclude></noinclude>
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Pagina:Poesie (Monti).djvu/161
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OrbiliusMagister
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<noinclude><pagequality level="3" user="OrbiliusMagister" />{{RigaIntestazione||CANTO PRIMO|145|riga=si}}</noinclude><poem>
{{R|100}}Fu di pietoso cittadin dovere,
Fu carità di patria, a cui già morte
Cinque tiranni<ref>102. '''Cinque tiranni''': «I membri del Direttorio esecutivo erano cinque; e sedevano allora Barras, l’abate Sieyès, Moulins, Roger-Ducos e Gohier; l’uno piú dell’altro incapaci di governare una nazione qual era allora la Francia». Mg.</ref> avean le forze intere.
Fine agli odi promise: e di ritorte
Fu catenata la discordia<ref>103. '''e di ritorte''' ecc.: ''Bardo'' VI, 44: «La concordia rifulse, e di catene Indissolute la nemica avvinse, Franse gli empii pugnali in su l’arene Angle temprati, e l’ire tutte estinse».</ref>, e tutte
{{R|105}}Della rabbia civil chiuse le porte<ref>105. «La prima bisogna di Napoleone, appena salito al consolato, fu quella di conciliare e d’ingannare i partiti, che erano al sommo della discordia; «d’indurre colla dolcezza i capi della Vandea a deporre le armi; di riformare l’amministrazione interna ch’era nel peggiore disordine: e infine di riordinare gli eserciti...». Mg.</ref>.
Fin promíse al rigore: e, ricondutte
Le mansuete idee, giustizia rise
Su le sentenze del furor distrutte.
Verace e saggia libertà promise:
{{R|110}}E i delirii fur queti, e senza velo
Secura in trono la ragion s’assise.
Gridò guerra: e per tutto il franco cielo
Un fremere, un tuonar d’armi s’intese
Che al nemico portò per l’ossa il gelo.
{{R|115}}Invocò la vittoria: ed ella scese
Procellosa su l’Istro, e l’arrogante
Tedesco al piè d’un nuovo Fabio<ref>117. '''d’un nuovo Fabio''': di Gio. Vittorio Moreau (1763-1813), uno de’ piú grandi generali del tempo, che, nel 1800, preposto da Napoleone al comando dell’esercito del Reno, passò in Germania, trionfando a piú riprese del maresciallo Kray e vincendo la memoranda battaglia di Hoenlinden (2 dicembre), che condusse alla pace di Lunéville. Dopo, per invidia Napoleone, si volse a’ nemici. Qui è paragonato a Fabio Massimo, che, temporeggiando, vinse Annibale. Cfr. Livio XXX, 26 e Virgilio ''En.'' VI, 847.</ref> stese.
Finalmente<ref>118. Finalmente ecc.: Ne’ versi seguenti accenna alla discesa di Napoleone in Italia e alla {{Wl|Q273011|battaglia di Marengo}}. Cfr. l’ode a pag. {{Pg|125}}.</ref> d’un dio preso il sembiante,
Apriti, o alpe, ei disse: e l’alpe aprissi,
{{R|120}}E tremò dell’eroe sotto le piante.
E per le rupi stupefatte udissi
Tal d’armi, di nitriti e di timballi<ref>122. '''timballi''': tamburi. L’usò anche il Leopardi: cfr. ''canz. All’It.'', 42. Deriva da ''taballo'' (arabo: ''attabl''), specie d’istrumento turchesco.</ref>
Fragor, che tutti ne muggían gli abissi<ref name="pag161">123. '''gli abissi''': i burroni delle</ref>.
Liete da lungi le lombarde valli
{{R|125}}Risposero a quel mugghio, e fiumi intanto
Scendean d’aste, di bronzi e di cavalli.
Levò la fronte Italia; e, in mezzo al pianto
Che amaro e largo le scorrea dal ciglio,
</poem><ref follow="pag160">teria lingua né penna».</ref><noinclude><references/></noinclude>
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2022-08-02T15:38:30Z
OrbiliusMagister
129
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="3" user="OrbiliusMagister" />{{RigaIntestazione||CANTO PRIMO|145|riga=si}}</noinclude><poem>
{{R|100}}Fu di pietoso cittadin dovere,
Fu carità di patria, a cui già morte
Cinque tiranni<ref>102. '''Cinque tiranni''': «I membri del Direttorio esecutivo erano cinque; e sedevano allora Barras, l’abate Sieyès, Moulins, Roger-Ducos e Gohier; l’uno piú dell’altro incapaci di governare una nazione qual era allora la Francia». Mg.</ref> avean le forze intere.
Fine agli odi promise: e di ritorte
Fu catenata la discordia<ref>103. '''e di ritorte''' ecc.: ''Bardo'' VI, 44: «La concordia rifulse, e di catene Indissolute la nemica avvinse, Franse gli empii pugnali in su l’arene Angle temprati, e l’ire tutte estinse».</ref>, e tutte
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Che al nemico portò per l’ossa il gelo.
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Procellosa su l’Istro, e l’arrogante
Tedesco al piè d’un nuovo Fabio<ref>117. '''d’un nuovo Fabio''': di Gio. Vittorio Moreau (1763-1813), uno de’ piú grandi generali del tempo, che, nel 1800, preposto da Napoleone al comando dell’esercito del Reno, passò in Germania, trionfando a piú riprese del maresciallo Kray e vincendo la memoranda battaglia di Hoenlinden (2 dicembre), che condusse alla pace di Lunéville. Dopo, per invidia Napoleone, si volse a’ nemici. Qui è paragonato a Fabio Massimo, che, temporeggiando, vinse Annibale. Cfr. Livio XXX, 26 e Virgilio ''En.'' VI, 847.</ref> stese.
Finalmente<ref>118. Finalmente ecc.: Ne’ versi seguenti accenna alla discesa di Napoleone in Italia e alla {{Wl|Q273011|battaglia di Marengo}}. Cfr. l’ode a pag. {{Pg|125}}.</ref> d’un dio preso il sembiante,
Apriti, o alpe, ei disse: e l’alpe aprissi,
{{R|120}}E tremò dell’eroe sotto le piante.
E per le rupi stupefatte udissi
Tal d’armi, di nitriti e di timballi<ref>122. '''timballi''': tamburi. L’usò anche il Leopardi: cfr. ''canz. All’It.'', 42. Deriva da ''taballo'' (arabo: ''attabl''), specie d’istrumento turchesco.</ref>
Fragor, che tutti ne muggían gli abissi<ref name="pag161">123. '''gli abissi''': i burroni delle</ref>.
Liete da lungi le lombarde valli
{{R|125}}Risposero a quel mugghio, e fiumi intanto
Scendean d’aste, di bronzi e di cavalli.
Levò la fronte Italia; e, in mezzo al pianto
Che amaro e largo le scorrea dal ciglio,
</poem><ref follow="pag160">{{Pt|teria|seguiteria}} lingua né penna».</ref><noinclude><references/></noinclude>
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OrbiliusMagister
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{{R|100}}Fu di pietoso cittadin dovere,
Fu carità di patria, a cui già morte
Cinque tiranni<ref>102. '''Cinque tiranni''': «I membri del Direttorio esecutivo erano cinque; e sedevano allora Barras, l’abate Sieyès, Moulins, Roger-Ducos e Gohier; l’uno piú dell’altro incapaci di governare una nazione qual era allora la Francia». Mg.</ref> avean le forze intere.
Fine agli odi promise: e di ritorte
Fu catenata la discordia<ref>103. '''e di ritorte''' ecc.: ''Bardo'' VI, 44: «La concordia rifulse, e di catene Indissolute la nemica avvinse, Franse gli empii pugnali in su l’arene Angle temprati, e l’ire tutte estinse».</ref>, e tutte
{{R|105}}Della rabbia civil chiuse le porte<ref>105. «La prima bisogna di Napoleone, appena salito al consolato, fu quella di conciliare e d’ingannare i partiti, che erano al sommo della discordia; «d’indurre colla dolcezza i capi della Vandea a deporre le armi; di riformare l’amministrazione interna ch’era nel peggiore disordine: e infine di riordinare gli eserciti...». Mg.</ref>.
Fin promíse al rigore: e, ricondutte
Le mansuete idee, giustizia rise
Su le sentenze del furor distrutte.
Verace e saggia libertà promise:
{{R|110}}E i delirii fur queti, e senza velo
Secura in trono la ragion s’assise.
Gridò guerra: e per tutto il franco cielo
Un fremere, un tuonar d’armi s’intese
Che al nemico portò per l’ossa il gelo.
{{R|115}}Invocò la vittoria: ed ella scese
Procellosa su l’Istro, e l’arrogante
Tedesco al piè d’un nuovo Fabio<ref>117. '''d’un nuovo Fabio''': di Gio. Vittorio Moreau (1763-1813), uno de’ piú grandi generali del tempo, che, nel 1800, preposto da Napoleone al comando dell’esercito del Reno, passò in Germania, trionfando a piú riprese del maresciallo Kray e vincendo la memoranda battaglia di Hoenlinden (2 dicembre), che condusse alla pace di Lunéville. Dopo, per invidia Napoleone, si volse a’ nemici. Qui è paragonato a Fabio Massimo, che, temporeggiando, vinse Annibale. Cfr. Livio XXX, 26 e Virgilio ''En.'' VI, 847.</ref> stese.
Finalmente<ref>118. Finalmente ecc.: Ne’ versi seguenti accenna alla discesa di Napoleone in Italia e alla {{Wl|Q273011|battaglia di Marengo}}. Cfr. l’ode a pag. {{Pg|125}}.</ref> d’un dio preso il sembiante,
Apriti, o alpe, ei disse: e l’alpe aprissi,
{{R|120}}E tremò dell’eroe sotto le piante.
E per le rupi stupefatte udissi
Tal d’armi, di nitriti e di timballi<ref>122. '''timballi''': tamburi. L’usò anche il Leopardi: cfr. ''canz. All’It.'', 42. Deriva da ''taballo'' (arabo: ''attabl''), specie d’istrumento turchesco.</ref>
Fragor, che tutti ne muggían gli abissi<ref name="pag161">123. '''gli abissi''': i burroni delle</ref>.
Liete da lungi le lombarde valli
{{R|125}}Risposero a quel mugghio, e fiumi intanto
Scendean d’aste, di bronzi e di cavalli.
Levò la fronte Italia; e, in mezzo al pianto
Che amaro e largo le scorrea dal ciglio,
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In morte di Lorenzo Mascheroni (1891)/Canto secondo
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Discussioni utente:Iacopovettori
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== Benvenuto! ==
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Autore:Emil Ludwig
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| Nome = Emil
| Cognome = Ludwig
| Attività = scrittore/giornalista
| Nazionalità = tedesco
| Professione e nazionalità =
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== Opere ==
* {{Testo|Guglielmo II}}
* {{Testo|Luglio '14}}
* {{Testo|Lincoln}}
* {{Testo|Bismark}}
* {{Testo|Mare tranquillo. Romanzo}}
* {{Testo|Diana}}
* {{Testo|Napoleone}}
* {{Testo|Fouché}}
* {{Testo|Goethe. Storia di un uomo}}
* {{Testo|Colloqui con Mussolini}}
* {{Testo|Ricordi di un cacciatore di uomini}}
* {{Testo|Crociere d'Oriente}}
* {{Testo|Schliemann. Storia di un cercatore d'oro}}
* {{Testo|Stalin. Saggio biografico}}
* {{Testo|Ritratto di Mackenzie King}}
* {{Testo|La conquista morale della Germania}}
* {{Testo|Roosevelt. Studio sulla Fortuna e il Potere}}
* {{Testo|Freud. La fine di un mito}}
* {{Testo|Davide e Golia}}
* {{Testo|Otelo}}
* {{Testo|Il Mediterraneo}}
* {{Testo|Tre ritratti di dittatori. Hitler, Mussolini, Stalin}}
* {{Testo|50 Ritratti}}
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La mente di un uomo di Stato/Capitolo V
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Come i buoni costumi, per mantenersi, hanno bisogno di
buoni costumi.
{{Centrato|§. 6.}}
Perchè i buoni costumi, non si mutino in pessimi, il Legislatore
deve frenare gli appetiti umani, e torre loro ogni speranza
di potere impunemente peccare.
{{Centrato|§. 7.}}
Le leggi fanno gli uomini buoni.
{{Centrato|§. 8.}}
Dalle buoni leggi nasce la buona educazione.
{{Centrato|§. 9.}}
Dalla buona educazione nascono i buoni esempi.
{{Centrato|§. 10.}}
In un governo bene istituito, le leggi si ordinano secondo
il bene pubblico, non secondo l’ambizione di pochi.
{{Centrato|§. 11.}}
Spogliare con nuova legge alcuno de' beni nel tempo, che
li dimanda con ragione in giudizio, è ingiuria, che tira dietro
pericoli grandissimi contro il Legislatore.
{{Centrato|§. 12.}}
Dove una cosa per se senza la legge opera bene, non è necessaria la legge.<noinclude><references/></noinclude>
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buoni costumi.
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In un governo bene istituito, le leggi si ordinano secondo
il bene pubblico, non secondo l’ambizione di pochi.
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<noinclude><pagequality level="3" user="Videogab13" />{{RigaIntestazione|486||}}</noinclude>{{Centrato|§. 13.}}
Una legge non deve mai maculare la fede impegnata ne'
patti pubblici.
{{Centrato|§. 14.}}
Non si può fare legge più dannosa, che quella, che riguardi
assai tempo indietro.
{{Centrato|§. 15.}}
La legge non deve riandare le cose passate, ma sibbene
provvedere alle future.
{{Centrato|§. 16.}}
Nessuna cosa fa tanto onore ad un uomo, che di nuovo
sorga, quanto fanno le nuove leggi, e nuovi ordini trovati da
lui. Queste cose, quando sono fondate, ed abbino in loro grandezza,
lo fanno reverendo, e mirabile.
{{Centrato|§. 17.}}
Non basta per la salute d’uno Stato avere un Principe,
che prudentemente governi mentre vive, ma è necessario aver
uno, che l'ordini in modo che morendo ancor si mantenga.
{{Centrato|§. 18.}}
Regola che mai, o raro falla. Non si muti dove non è difetto, perchè non è altro che disordine. Dove però tutto è
disordine, meno vi rimane del vecchio, meno vi rimane del
cattivo.
{{Centrato|§. 19.}}
I governi meglio regolati, e che hanno lunga vita, sono
quelli, che mediante gli ordini loro si possono spesso rinnovare,<noinclude><references/></noinclude>
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2022-08-02T16:58:56Z
Videogab13
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text/x-wiki
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{{Centrato|§. 13.}}
Una legge non deve mai maculare la fede impegnata ne'
patti pubblici.
{{Centrato|§. 14.}}
Non si può fare legge più dannosa, che quella, che riguardi
assai tempo indietro.
{{Centrato|§. 15.}}
La legge non deve riandare le cose passate, ma sibbene
provvedere alle future.
{{Centrato|§. 16.}}
Nessuna cosa fa tanto onore ad un uomo, che di nuovo
sorga, quanto fanno le nuove leggi, e nuovi ordini trovati da
lui. Queste cose, quando sono fondate, ed abbino in loro grandezza,
lo fanno reverendo, e mirabile.
{{Centrato|§. 17.}}
Non basta per la salute d’uno Stato avere un Principe,
che prudentemente governi mentre vive, ma è necessario aver
uno, che l'ordini in modo che morendo ancor si mantenga.
{{Centrato|§. 18.}}
Regola che mai, o raro falla. Non si muti dove non è difetto, perchè non è altro che disordine. Dove però tutto è
disordine, meno vi rimane del vecchio, meno vi rimane del
cattivo.
{{Centrato|§. 19.}}
I governi meglio regolati, e che hanno lunga vita, sono
quelli, che mediante gli ordini loro si possono spesso rinnovare,<noinclude><references/></noinclude>
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Videogab13
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/* Trascritta */
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="3" user="Videogab13" />{{RigaIntestazione|||487}}</noinclude>e il modo di rinnovarli è, ridurli verso i principi suoi, con fargli
ripigliare l’osservanza della religione, della giustizia quando
principiano a macchiarsi.
{{Centrato|§. 20.}}
Felice si può chiamare quello Stato, il quale sortisce un
uomo sì prudente, che gli dia leggi ordinate in modo, che senza
aver bisogno di correggerle possa vivere sicuramente sotto
quelle.
{{Centrato|§. 21.}}
Il riformatore delle leggi deve operare con prudenza, giustizia, e integrità, e portarsi in modo, che nella riforma vi sia il bene, la salute, la pace, la giustizia, e l’ordinato vivere de’ popoli.
{{Centrato|§. 22.}}
Non sarà mai lodevole quella legge, che sotto una poca comodità nasconde assai difetti.<noinclude><references/></noinclude>
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Pagina:Poesie (Monti).djvu/162
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2022-08-02T17:15:06Z
OrbiliusMagister
129
/* Trascritta */
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="3" user="OrbiliusMagister" />{{RigaIntestazione|146|IN MORTE DI LORENZO MASCHERONI||riga=si}}</noinclude><poem>
Carca di ferri e lacerata il manto,
{{R|130}}Pur venisti, gridava, amato figlio;
Venisti, e la pietà delle mie pene
Del tuo duro cammin vinse il periglio<ref>131. '''e la pietà''' ecc.: Virgilio ''En.'' VI, 687: ''Venisti tandem, tuaque expectata parenti Vicit iter durum pietas?''</ref>.
Questi ceppi rimira e queste vene
Tutte quante solcate. E sí parlando,
{{R|135}}Scosse i polsi, e suonar fe’ le catene.
Non rispose l’eroe, ma trasse il brando,
E alla vendetta del materno affanno
In Marengo discese fulminando.
Mancò alle stragi il campo; l’alemanno
{{R|140}}Sangue ondeggiava, e d’un sol dí la sorte
Valse di sette e sette lune il danno<ref>141. '''di sette''' ecc.: di parecchi mesi. Il sette è numero indeterminato, come spesso nella Bibbia. Cfr., p. e., ''Proverbi'' XIV, 16 e ''Salmi'' CIX, 161.</ref>.
Dodici ròcche<ref>142. '''dodici ròcche''': «In conseguenza di un armistizio conchiuso subito dopo la battaglia di Marengo, gli Austriaci dovettero consegnare a Napoleone tutte le fortezze dell’alta Italia in numero di dodici. - Vedi Botta [IV, 33]». Mg.</ref> aprîr le ferree porte
In un sol punto tutte, e ghirlandorno
Dodici lauri in un sol lauro il forte.
{{R|145}}Cosí a noi fece libertà ritorno. —
Libertade? interruppe aspro il cantore<ref>146. '''il cantore''' ecc.: il Parini.</ref>
Delle tre parti in che si parte il giorno<ref>147. tre parti: ''Il Mattino, Il Mezzogiorno'' e ''La Sera''. Ciò è detto, secondo l’idea prima del Parini (cfr. la dedica del poema ''alla Moda''); ché poi alla ''Sera'' sostituì, com’è noto, ''Il Vespro'' e ''La Notte''. — '''si parte''': si divide. Sul ''parti''... ''parte'' cfr. la nota al v. 64, p. 65.</ref>:
Libertà? di che guisa? Ancor l’orrore
Mi dura della prima, e a cotal patto
{{R|150}}Chi vuol franca la patria è traditore.
A che mani è commesso il suo riscatto?
Libera certo il vincitor lei vuole,
Ma chi conduce il buon volere all’atto?
Altra volta pur volle, e fur parole;
{{R|155}}Ché con ugna rapace arpie digiune
Fêro a noi ciò che Progne alla sua prole<ref>156. '''ciò che''' ecc.: Progne, moglie di Tereo, uccise, per gelosia pazza, il figlioletto Iti. Cfr. la nota al v. 67 del ''Serm. sulla Mit.''</ref>.
Dal calzato allo scalzo le fortune
Migrar fur viste, e libertà divenne
Merce di ladri e furia di tribune.
{{R|160}}V’eran leggi; il gran patto<ref name="pag162">160. '''il gran patto''': «La costituzione della Repubblica Cisalpina fu malmenata e contorta per ogni verso dal Direttorio francese, il quale trattava l’Italia</ref> era solenne;
Ma fu calpesto. Si trattò; ma franse
L’asta il trattato, e servi ne ritenne.
</poem><ref follow="pag161">Alpi.</ref><noinclude><references/></noinclude>
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2022-08-03T07:10:05Z
OrbiliusMagister
129
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<noinclude><pagequality level="3" user="OrbiliusMagister" />{{RigaIntestazione|146|IN MORTE DI LORENZO MASCHERONI||riga=si}}</noinclude><poem>
Carca di ferri e lacerata il manto,
{{R|130}}Pur venisti, gridava, amato figlio;
Venisti, e la pietà delle mie pene
Del tuo duro cammin vinse il periglio<ref>131. '''e la pietà''' ecc.: Virgilio ''En.'' VI, 687: ''Venisti tandem, tuaque expectata parenti Vicit iter durum pietas?''</ref>.
Questi ceppi rimira e queste vene
Tutte quante solcate. E sí parlando,
{{R|135}}Scosse i polsi, e suonar fe’ le catene.
Non rispose l’eroe, ma trasse il brando,
E alla vendetta del materno affanno
In Marengo discese fulminando.
Mancò alle stragi il campo; l’alemanno
{{R|140}}Sangue ondeggiava, e d’un sol dí la sorte
Valse di sette e sette lune il danno<ref>141. '''di sette''' ecc.: di parecchi mesi. Il sette è numero indeterminato, come spesso nella Bibbia. Cfr., p. e., ''Proverbi'' XIV, 16 e ''Salmi'' CIX, 161.</ref>.
Dodici ròcche<ref>142. '''dodici ròcche''': «In conseguenza di un armistizio conchiuso subito dopo la battaglia di Marengo, gli Austriaci dovettero consegnare a Napoleone tutte le fortezze dell’alta Italia in numero di dodici. - Vedi Botta [IV, 33]». Mg.</ref> aprîr le ferree porte
In un sol punto tutte, e ghirlandorno
Dodici lauri in un sol lauro il forte.
{{R|145}}Cosí a noi fece libertà ritorno. —
Libertade? interruppe aspro il cantore<ref>146. '''il cantore''' ecc.: il Parini.</ref>
Delle tre parti in che si parte il giorno<ref>147. '''tre parti''': ''Il Mattino, Il Mezzogiorno'' e ''La Sera''. Ciò è detto, secondo l’idea prima del Parini (cfr. la dedica del poema ''alla Moda''); ché poi alla ''Sera'' sostituì, com’è noto, ''Il Vespro'' e ''La Notte''. — '''si parte''': si divide. Sul ''parti''... ''parte'' cfr. la nota al v. 64, p. 65.</ref>:
Libertà? di che guisa? Ancor l’orrore
Mi dura della prima, e a cotal patto
{{R|150}}Chi vuol franca la patria è traditore.
A che mani è commesso il suo riscatto?
Libera certo il vincitor lei vuole,
Ma chi conduce il buon volere all’atto?
Altra volta pur volle, e fur parole;
{{R|155}}Ché con ugna rapace arpie digiune
Fêro a noi ciò che Progne alla sua prole<ref>156. '''ciò che''' ecc.: Progne, moglie di Tereo, uccise, per gelosia pazza, il figlioletto Iti. Cfr. la nota al v. 67 del ''Serm. sulla Mit.''</ref>.
Dal calzato allo scalzo le fortune
Migrar fur viste, e libertà divenne
Merce di ladri e furia di tribune.
{{R|160}}V’eran leggi; il gran patto<ref name="pag162">160. '''il gran patto''': «La costituzione della Repubblica Cisalpina fu malmenata e contorta per ogni verso dal Direttorio francese, il quale trattava l’Italia</ref> era solenne;
Ma fu calpesto. Si trattò; ma franse
L’asta il trattato, e servi ne ritenne.
</poem><ref follow="pag161">Alpi.</ref><noinclude><references/></noinclude>
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Pagina:Poesie (Monti).djvu/163
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OrbiliusMagister
129
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<noinclude><pagequality level="3" user="OrbiliusMagister" />{{RigaIntestazione||CANTO SECONDO|147|riga=si}}</noinclude><poem>
Pietà gridammo; ma pietà non transe<ref>163. '''transe''': passò (lat.).</ref>
Al cor de’ cinque; di piú ria catena
{{R|165}}Ne gravarno i crudeli, e invan si pianse.
Vòta il popol per fame avea la vena<ref>166. '''Vòta''' ecc.: mancava al sangue il necessario nutrimento.</ref>;
E il viver suo vedea fuso e distrutto
Da’ suoi pieni<ref>168. '''pieni''': ben pasciuti.</ref> tiranni in una cena.
Squallido, macro il buon soldato, e brutto
{{R|170}}Di polve, di sudor, di cicatrici,
Chiedea plorando del suo sangue il frutto;
Ma l’inghiottono l’arche<ref>172. '''l’arche''': gli scrigni. Cfr. per lo stesso uso di ''arca'', Dante ''Par.'' {{Sc|viii}}, 83 e Parini ''Od.'' I. 18 e IX. 18.</ref> voratrici
Di onnipossenti duci e gl’ingordi alvi<ref>173. '''alvi''': pancie.</ref>
Di questori, prefetti e meretrici.
{{R|175}}Or di’: conte<ref>175. '''conte''': note.</ref> all’eroe che ancor n’ha salvi
Son queste colpe? e rifaran gl’Insúbri
Le tolte chiome o andran piú mozzi e calvi?
Verran giorni piú lieti o piú lugúbri<ref>176. '''rifaran gl’Insùbri''' ecc.: ritorneranno i Lombardi nella primiera libertà, o diverranno anche piú schiavi? Gli uomini liberi portarono già i capelli lunghi: gli schiavi, corti.</ref>?
Ed egli, il gran campione, è come pria
{{R|180}}Circuíto da vermi e da colúbri<ref>180. '''da vermi''' ecc.: da vili e da astuti?</ref>?
Sai come si arrabatta esta genía,
Che ambizïosa, obbliqua, entra e penètra
E fóra e s’apre ai primi onor la via.
Di Nemi il galeotto<ref>184. '''Di Nemi il galeotto''': il Lattanzi. Cfr. la nota al v. 198 del c. I. — '''e di Libetra''' ecc.: il Gianni. Cfr. la nota al v. 196 del c. I. ''Libetra'' era fonte sacra allo Muse. dette però anche ''Libétridi''.</ref>, e di Libetra
{{R|185}}Certo rettile sconcio<ref>185. '''sconcio''': gobbo.</ref> che supplizio
Di dotti orecchi cangiò l’ago in cetra,
E quel sottile ravegnan patrizio<ref>187. '''E quel sottile''' ecc.: Negli ultimi mesi del 1797 il Monti fu mandato con Luigi Oliva, cremonese, giovanissimo e poeta, qual commissario del Direttorio esecutivo nel dipartimento del Rubicone, per ordinare l’Emilia, L’Oliva e il Monti compirono il loro ufficio con energia e con coraggio e insieme con moderazione; ma non ostante ciò furono accusati formalmente il 2 gennaio 1798 al Gran Consiglio dal marchese ravennate Alessandro Guiccioli (che il Monti, a sua volta, accusò poi di mali acquisti al governo) «di arbitrii nell’uso dell’autorità e della polizia, di concussioni ecc.». Con decreto del 5 gennaio fu richiamato l’Oliva, e con altro del 9 il Monti. Ci fu un processo, ove l’Oliva difese valorosamente l’opera de’ commissari, di modo che con 70 voti contro 22 «fu solennemente dichiarato non esservi luogo a procedere politicamente e criminalmente». Cfr. Vicchi VIII. 534 e segg. e Lodovico Corio: ''Vincenzo Monti studiato nell’Archivio di stato a Milano'' in ''Rivista Europea'', vol. IV, fasc. I, p. 5 e segg.</ref>
Sí di frodi perito che Brunello<ref>188. '''Brunello''' di Maganza, personaggio ariostesco (IV, 2) «non puro e non sincero, Ma tutto simulato e tutto finto».</ref>
Saría tenuto un Mummio<ref name="pag163">189. '''Mummio''':</ref> ed un Fabrizio,
</poem><ref follow="pag162">piú da paese di conquista che da confederata Repubblica». Mg.</ref><noinclude><references/></noinclude>
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Teretru83
62285
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<noinclude><pagequality level="3" user="Teretru83" />{{rigaIntestazione|48|CAPITOLO IV - § 14||}}
----</noinclude><section begin"s1"/>
{{centrato|§ 14. - '''Relazioni tra coefficienti e radici di un'equazione algebrica.'''}}
<math>\alpha)</math> Dedurremo più tardi dalla teorie delle funzioni continue in più variabili il teorema fondamentale dell'algebra (teorema di {{sc|Gauss}}).
''Ogni polinomio'' <math>P(x) = a_0x^n + a_1x^{n - 1} + ... + a_{n - 1} x + a_n</math> ''di grado'' n ''nella'' x ''è decomponibile in uno e in un solo modo nel prodotto di <math>a_0</math> ''e di'' n ''fattori di primo grado'' <math>x - \alpha_1, x - \alpha_2, ..... x - \alpha_n</math> ''dove le'' <math>\alpha</math> ''sono numeri distinti o no, reali o complessi''.
{{centrato|<math>P(x) = a_0x^n + a_1x^{n - 1} + ... +a_{n - 1}x + a_n =</math>}}
{{centrato|<math>= a_0 (x - \alpha_1)(x - \alpha_2) ... (x - \alpha_n).</math>}}
[Ricordo che, dicendo che <math>P(x)</math> è do grado <math>n</math>, si è detto anche che <math>a_0 \not= 0</math>].
Questa decomposizione in fattori ha qualche analogia con la decomposizione di un numero intero in fattori primi. Nell'algebra dei polinomii, che noi studiamo, i polinomii di primo grado hanno così un ufficio analogo a quello che i numeri primi hanno nell'aritmetica dei numeri interi.
''Gli'' n ''numeri'' <math>\alpha_1, 1alpha_2, ..... \alpha_n</math>(<ref>Ricordo che le <math>\alpha</math> possono anche essere non tutte distinte.</ref>) ''sono tutte e solo le radici dell'equazione'' <math>P(x) = 0</math> (perch+ <math>P(x)</math> può essere nullo soltanto se uno dei fattori <math>x - \alpha</math> è nullo).
Ciò che rende intuitivo il teor. del {{sc|Ruffini}} relativo al caso in cui il polinomio <math>P(x)</math> è divisibile per un binomio <math>x - \alpha</math>.
Le formole del § 11 (pag. 44) ci dicono allora che:
''La somma delle radici <math>\alpha</math> vale <math>\frac{a_11}{a_0}</math>.''
''La somma dei prodotti ottenuti moltiplicando a due a due le radici <math>\alpha</math> vale <math>\frac{a_2}{a_0}</math>.''
''La somma dei prodotti ottenuti moltiplicando ad <math>h</math> ad <math>h</math>'' (se <math>h \geq n</math>) ''le radici <math>\alpha</math> vale'' <math>(- 1)^h \frac{a_h}{a_0}</math>.
''Il prodotto delle <math>n</math> radici <math>\alpha</math> vale <math>(- 1)^n \frac{a_n}{a_0}</math>.''
Questi teoremi sono la generalizzazione di quelli ricordati nel § 10 per le equazioni di secondo e terzo grado.<noinclude><references/></noinclude>
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Categoria:Testi in cui è citato Emil Ludwig
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{{Vedi anche autore|Emil Ludwig}}
[[Categoria:Testi per autore citato|Ludwig, Emil]]
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OrbiliusMagister
129
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<noinclude><pagequality level="3" user="OrbiliusMagister" />{{RigaIntestazione|148|IN MORTE DI LORENZO MASCHERONI||riga=si}}</noinclude><poem>
{{R|190}}Come in alto levârsi e fur flagello
Della patria! Oh Licurghi!<ref>191. '''Oh Licurghi!''': oh che legislatori!</ref> oh Cisalpina,
Non matrona, ma putta nel bordello!<ref>192. '''Non matrona''' ecc.: Dante ''Purg.'' {{Sc|vi}}, 78: «Non donna di provincie, ma bordello».</ref>
Tacque; e l’altro riprese: La divina
Virtú, che informa le create cose
{{R|195}}Ed infiora la valle e la collina,
D’acute spine circondò le rose,
Ed accanto al frumento e al cinnamomo<ref>197. '''cinnamomo''': specie di aroma.</ref>
L’ispido cardo e la cicuta pose.
Vedi il rio vermicel che guasta il pomo,
{{R|200}}Vedi misti i sereni alle procelle
Alternar l’allegrezza e il pianto all’uomo.
Penuria non fu mai d’anime felle:
Ma dritto guarda, amico, ed abbondante
Pur la patria vedrai d’anime belle.
{{R|205}}Ve’ quante Olona<ref>205. '''Olona''': fiume che nasce dai colli della Brianza nel territorio comasco, passa vicino alle mura di Milano e si scarica nel Po. Qui, per tutta la Lombardia. Cfr. la nota al v. 39, p. 4.</ref> ne fan lieta, e quante
Val-di-Pado, Panaro e il picciol Reno<ref>206. '''Val-di-Pado''': il ferrarese, che anche Dante (Par. xv, 137) designa così. — '''Panaro''': il Modenese. — '''Reno''': il Bolognese.</ref>;
Picciolo d’onde e di valor gigante.
Reggio<ref>208. Reggio ecc.: Alcuni volontari reggiani, guidati da Carlo Ferrarini, nella mattina del 30 settembre 1796 inseguirono una forte schiera di soldati austriaci usciti dal Mantovano, e, per diverse vie, li ridussero al castello di Montechiarugolo, facendone prigionieri 114 e togliendo loro tre carri, quattro bandiere e tutti i fucili: indi, passando per Reggio (già liberatasi dalla soggezione estense fin dal 25 agosto), si recarono a Milano per presentare al Bonaparte la preda della vittoria. Le accoglienze furono festose. Si cantava per le vie: «Vieni in seno ai tuoi fratelli, Bravo popolo reggiano, Tu col sangue e con la mano Già tornasti in libertà. Spiega pure i tuoi trofei ecc.». Il fatto, piccolo in sé, ma non senza grande importanza pel tempo in cui avvenne, suscitò grande rumore per la penisola, tal che il Foscolo, dedicando a’ Reggiani, ''ché a voi spetta'', l’''Oda a Bonaparte liberatore'', li salutava ''primi veri italiani e liberi cittadini''. Cfr. V. Fontana: ''Una pagina gloriosa di storia reggiana'' in ''La rivista emiliana'', n. 25 settembre 1887; De Castro, p. 112 e Franch., p. 182.</ref> ancor non obblia che dal suo seno
La favilla scoppiò d’onde primiero
{{R|210}}Di nostra libertà corse il baleno.
Mostrò Bergamo mia che puote il vero
Amor di patria<ref>211. '''Mostrò Bergamo''' ecc.: Nel 1427 Bergamo si assoggettò spontaneamente alla repubblica di Venezia, alla quale rimase unita fino alla caduta di quella repubblica (1797): poi fece parte della repubblica cisalpina, dell’italiana è del regno italico.</ref>, e lo mostrò<ref name="pag164">212. '''e lo mostrò'''</ref> l’ardita
</poem>
<ref follow="pag163">Lucio Mummio, che, fatto console nel 146 av. C., distrusse Corinto e fondò la provincia romana dell’Acaia, trasportando in Roma (cosa importantissima per l’arte e la coltura di questa città) le opere piú squisite dell’arte greca. Fu virtuoso e povero tanto, che la repubblica dovette dotare la figlia di lui. — '''Fabrizio''' rifiutò, nel 280, i doni corruttori di Pirro e fu, negli alti uffici che sostenne, di tanta integrità, da morir poverissimo e da avere per questo i funerali a pubbliche spese. Cfr. Valerio Massimo IV, 4 e Dante ''Purg.'' {{Sc|xx}}, 25.</ref><noinclude><references/></noinclude>
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OrbiliusMagister
129
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<noinclude><pagequality level="3" user="OrbiliusMagister" />{{RigaIntestazione||CANTO SECONDO|149|riga=si}}</noinclude><poem>
Brescia, sdegnosa d’ogni vil pensiero.
Né d’onorati spirti inaridita
{{R|215}}In Emilia pur anco è la semenza;
Sterpane i bronchi, e la vedrai fiorita.
Molti iniqui fur posti in eminenza,
E il saran altri ancor: ma chi gli estolle
Forse è quei che vede oltre all’apparenza?
{{R|220}}Mira l’astro del dí<ref>220. '''Mira''' ecc.: Con questa similitudine esplica il concetto anteriore: chi, fermandosi allo apparenze, elesse alle cariche dello stato molti cattivi in mezzo a’ buoni, operò come il sole, che non ha colpa se, abbassando gli stessi sguardi su le sostanze buone e cattive, fa nascere qua il fiore, là il verme. La colpa è nella cattiva disposizione della materia a ricevere il raggio fecondatore; come fu nella cattiva disposizione dell’uomo, in apparenza onesto, ma, in fatto, malvagio, ad essere posto in eminenza.</ref>. Siccome volle
Il suo fattore, ei brilla, e solve il germe
Or salubre, or maligno entro le zolle.
Su le sane sostanze e su le inferme
Benefico del par gli sguardi abbassa;
{{R|225}}E s’uno al fior dà vita e l’altro al verme,
Ciò vien dal seme che la terrea massa
Diverso gli appresenta: egli sublime
E discolpato<ref>228. '''discolpato''': senza colpa.</ref> lo feconda e passa.
Or procede alle tue dimande prime
{{R|230}}La mia risposta. Di saper ti giova
Se fia scevra d’affanno e senza crime<ref>231. crime: colpa (lat.).</ref>
La nuova libertade, o se per prova
Sotto il sacro suo manto un’altra volta
Rapina, insulto e tirannia si cova.
{{R|235}}Dirò verace. E dir volea<ref name="pag165">235. '''E dir volea''' ecc.: Assomiglia a quel di Dante (''Inf.'' {{Sc|xxiii}}, 109): «Io cominciai: O</ref>: ma tolta
Da portentosa visïon gli fue
La voce che dal labbro uscía già sciolta.
Il trono apparve dell’Eterno; e due
Gli erano al fianco cherubin sospesi
{{R|240}}Su le penne, già pronti a calar giue.
L’uno in sembianti di pietade accesi;
Sí terribile l’altro alla figura,
Che n’eran gli astri di spavento offesi.
Verde qual pruna non ancor matura
{{R|245}}Cinge il primo la stola, e qual di cigno
Apre la piuma biancheggiante e pura.
Ondeggiavano all’altro di sanguigno
Color le vestimenta, e tinto avea
</poem>
<ref follow="pag164">Brescia rimase soggetta alla repubblica di Venezia fino al 1796, in cui parecchi nobili e cittadini si ribellarono all'antico governo: sì che fu da Napoleone unita, come Bergamo, alla Cisalpina.</ref><noinclude><references/></noinclude>
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OrbiliusMagister
129
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<noinclude><pagequality level="3" user="OrbiliusMagister" />{{RigaIntestazione|150|IN MORTE DI LORENZO MASCHERONI||riga=si}}</noinclude><section begin="s1" /><poem>
Il remeggio dell’ali in ferrugigno<ref>249. '''Il remeggio dell’ali''': cfr.: la nota al v. 194, p. 59. — '''in ferrugigno''': di color di ruggine.</ref>.
{{R|250}}Quegli d’olivo un ramoscel tenea,
Questi un brando rovente; e fisso i lumi
In Dio ciascun palpebra non battea.
Dal basso mondo alla città de’ numi<ref>258. '''alla città de’ numi''': al cielo. — '''sonito''': suono, rumore. Latinismo, che piacque anche al Manzoni: cfr. ''Il cinque Mag.'' 17.</ref>
Voci intanto salían gridando: Pace,
{{R|255}}Col sonito che fan cadendo i fiumi.
Pace la Senna, pace l’Elba, pace
Iterava l’Ibèro<ref>256. '''Senna... Elba... Ibero''': Francia, Germania, Spagna. Cfr. la nota al v. 59, p. 4.</ref>; ed alla terra
Rispondean pace i cieli, pace, pace.
Ma guerra i lidi d’Albione, e guerra
{{R|260}}D’inferno i mostri replicar s’udiro,
E l’inferno era tutto in Inghilterra.
Sedea tranquillo l’increato Spiro
Su l’immobile trono, e tremebondo
Dal suo cenno pendea l’immenso empiro.
{{R|265}}La gran bilancia<ref>265. '''La gran bilancia''' ecc.: cfr. la nota al v. 151, p. {{Pg|68}}.</ref>, su la qual profondo
E giusto libra l’uman fato, intanto
Iddio solleva; e ne vacilla il mondo.
Quinci i sospiri, le catene, il pianto
De’ mortali ponea, quindi versava
{{R|270}}De’ mortali i delitti; e a nessun canto
La tremenda bilancia ancor piegava.
Quando due donne di contrario affetto
Levàrsi, e ognuna di parlar pregava.
Chi si fur elle, e che per lor fu detto,
{{R|275}}Se mortal labbro di ridirlo è degno,
L’udrà chi al mio cantar prende diletto
Nel terzo volo dell’acceso ingegno<ref>277. '''Nel terzo volo''' ecc.: nel terzo canto.
</ref>.
</poem><ref follow="pag165">frati, i vostri mali... Ma piú non dissi; ché agli occhi mi corse Un, ecc.».</ref>
<section end="s1" />
<section begin="s2" />{{Ct|t=1|v=1|CANTO TERZO}}
{{Sc|Contenuto}}: Innanzi all’Eterno prende a parlare Giustizia, invocando vendetta sui misfatti d’Europa, specialmente d’Inghilterra, che combatte con l’oro e col tradimento, e di Francia, che mutò in furia la bella libertà, e tollerò che un solo Robespierre inferocisse di stragi orrende (1-90). A tal nome tutti i beati fremono e gridano vendetta; ma sorge Pietà e dice non esser giusto punire la colpa dei regnanti nei popoli, e nemmeno far sempre spargere, per pochi ambiziosi, lacrime e sangue all’Europa. Sia posta<section end="s2" /><noinclude><references/></noinclude>
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2022-08-02T20:00:08Z
OrbiliusMagister
129
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<noinclude><pagequality level="3" user="OrbiliusMagister" />{{RigaIntestazione|150|IN MORTE DI LORENZO MASCHERONI||riga=si}}</noinclude><section begin="s1" /><poem>
Il remeggio dell’ali in ferrugigno<ref>249. '''Il remeggio dell’ali''': cfr.: la nota al v. 194, p. 59. — '''in ferrugigno''': di color di ruggine.</ref>.
{{R|250}}Quegli d’olivo un ramoscel tenea,
Questi un brando rovente; e fisso i lumi
In Dio ciascun palpebra non battea.
Dal basso mondo alla città de’ numi<ref>258. '''alla città de’ numi''': al cielo. — '''sonito''': suono, rumore. Latinismo, che piacque anche al Manzoni: cfr. ''Il cinque Mag.'' 17.</ref>
Voci intanto salían gridando: Pace,
{{R|255}}Col sonito che fan cadendo i fiumi.
Pace la Senna, pace l’Elba, pace
Iterava l’Ibèro<ref>256. '''Senna... Elba... Ibero''': Francia, Germania, Spagna. Cfr. la nota al v. 59, p. 4.</ref>; ed alla terra
Rispondean pace i cieli, pace, pace.
Ma guerra i lidi d’Albione, e guerra
{{R|260}}D’inferno i mostri replicar s’udiro,
E l’inferno era tutto in Inghilterra.
Sedea tranquillo l’increato Spiro
Su l’immobile trono, e tremebondo
Dal suo cenno pendea l’immenso empiro.
{{R|265}}La gran bilancia<ref>265. '''La gran bilancia''' ecc.: cfr. la nota al v. 151, p. {{Pg|68}}.</ref>, su la qual profondo
E giusto libra l’uman fato, intanto
Iddio solleva; e ne vacilla il mondo.
Quinci i sospiri, le catene, il pianto
De’ mortali ponea, quindi versava
{{R|270}}De’ mortali i delitti; e a nessun canto
La tremenda bilancia ancor piegava.
Quando due donne di contrario affetto
Levàrsi, e ognuna di parlar pregava.
Chi si fur elle, e che per lor fu detto,
{{R|275}}Se mortal labbro di ridirlo è degno,
L’udrà chi al mio cantar prende diletto
Nel terzo volo dell’acceso ingegno<ref>277. '''Nel terzo volo''' ecc.: nel terzo canto.
</ref>.
</poem><ref follow="pag165">frati, i vostri mali... Ma piú non dissi; ché agli occhi mi corse Un, ecc.».</ref>
<section end="s1" />
<references />
<section begin="s2" />{{Ct|t=1|v=1|CANTO TERZO}}
{{Sc|Contenuto}}: Innanzi all’Eterno prende a parlare Giustizia, invocando vendetta sui misfatti d’Europa, specialmente d’Inghilterra, che combatte con l’oro e col tradimento, e di Francia, che mutò in furia la bella libertà, e tollerò che un solo Robespierre inferocisse di stragi orrende (1-90). A tal nome tutti i beati fremono e gridano vendetta; ma sorge Pietà e dice non esser giusto punire la colpa dei regnanti nei popoli, e nemmeno far sempre spargere, per pochi ambiziosi, lacrime e sangue all’Europa. Sia posta<section end="s2" /><noinclude><references/></noinclude>
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Alex brollo
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di pronunziare poi con altri alla sua partenza le contraddicenti parole: «Dio buono, che noja!» La lieta accoglienza era dunque una finzione dovuta alle esigenze sociali, ma queste finzioni che sì spesso: si ripetono non sono forse corruttrici?... quell’intimo senso di riluttanza che ci rende così gravi i più semplici doveri, non è un difetto di gentilezza d’animo, una mancanza di carità?...
Ora, siccome tutti questi doveri sono inevitabili per chi vive nella società civile e per il regolare andamento di essa, a scanso della penosa e triste ipocrisia che ne deriva, sarebbe util cosa l’educare i fanciulli con un incessante esercizio della ragione e della volontà, avvalorate dall’esempio, a ''sentire'' in conformità delle cose che li esortiamo ad esprimere, a convincersi che quasi tutte queste forme, convenzionali nella loro origine, partono da sentimenti di bontà, di compassione, di giusta gratitudine; ad elevarsi dunque a quella gentilezza dell’animo che rende facile e gradito il dovere, insensibile il sacrifizio.
È certo che da sè l’educazione non potrà raggiungere questo scopo se non in parte, mentre laddove la natura ha infuso ella stessa il germe della morale elevatezza, esso con poca cura si sviluppa e mette fiori come una pianta che protende lontano i suoi rami olezzanti.
Per quanto il secolo irrequieto, nelle sue più o meno belle febbri di rinnovamento, abbia allargato la sfera d’azione della donna, le abbia concesso di sviluppare il suo intelletto, esonerandola dal considerare come una necessità indiscutibile il matrimonio di convenzione che tanto l’umilia, (lo hanno scritto tante volte!) il campo in cui le è dato profondere i tesori del suo cuore e della sua mente ed ove non cesserà di risiedere qual sovrana assoluta, sarà sempre quello della casa domestica, ove le incombe la non facile missione di temprare colla dolcezza l’indole un po’ vibrata dell’uomo.
Ed è appunto dalla casa, principio e culla della famiglia e perciò della nazione, la quale diventa tanto più grande quanto nella famiglia regna la civiltà, che si dipartono, come raggi invisibili e benefici, le sottili influenze delle virtù della donna, la cui essenza è la gentilezza dell’animo. Da essa dipende il più delle volte il benessere morale della famiglia, da essa quell’affettuosa dignità di rapporti fra parenti che non deriva forzatamente dal dovere, ma è frutto di delicati istinti.
Talvolta una sola creatura gentile, coi suoi segreti d’indulgenza e d’abnegazione, col suo mite sorriso, sa tenere lontano il triste fantasma della discordia.
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Alex brollo
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Com’è dolce riposare lo sguardo sovra una di queste benefiche creature! com’è piacevole il respirare. l’atmosfera ov’esse respirano! La cara visione suole prendere forme diverse. A volte è la nonna benigna dai capelli di neve, dalla figura veneranda, dal pronto compatimento; a volte la sposa la quale, entrando nella famiglia d’elezione, porta seco un soffio di vita nuova; a volte una fanciulla singolare che ha saputo inconsciamente raccogliere nelle sue mani tutte le sottili fila del governo morale; non di rado una bambina privilegiata, precoce, geniale;spessissimo la madre, spessissimo la zia, una di quelle tenere, sante zie che rinunziano ad ogni aspirazione personale per’darsi interamente alla cura dei figliuoli altrui, e che hanno forse maggiori meriti delle madri stesse, poichè manca loro il com| penso delle materne gioie.
Se nella famiglia la gentilezza trova il suo primo. altare, fuori di essa le si offrono mezzi infiniti di manifestarsi: è una qualità che si palesa in ogni atto della vita, in tutti i rapporti coi nostri simili, nel modo di trattare gli animali, nel correggere come nell’ubbidire, nel donare, nell’aggradire, nel ricevere, nell’ascoltare, nell’essere ammalati.
Quante volte s’ode dire: «Vuoi la tal cosa? te la regalo volontieri, tanto non m’abbisogna, non so che farne.» Oppure, offrendo un oggetto si risponde alle parole di ringraziamento con un: «È tutt’altro che bello o grazioso.»
Se queste frasi hanno talvolta lo scopo di attenuare l’importanza del dono, più spesso esse mettono il dono in dispregio, poichè non havvi merito nel regalare ciò ch’è superfluo o che dispiace.
Assai difficile è anche l’aggradire; pochi sanno aggradire bene. Le persone d’animo volgare non sogliono dar peso che al valore intrinseco del dono, le positive lo considerano unicamente dal lato dell’opportunità a loro riguardo, le delicate pensano anzitutto all’intenzione e accettano con eguale importanza un gioiello o un fiore raro.
Quanti disdegni si veggono dinnanzi all’umile offerta di qualche ingenua, che regala ciò che a lei sembra la cosa più bella e più gradita perchè il suo gusto non è educato! quante volte una fanciulla, mostrando alle amiche il monile del fidanzato ne fa osservare il peso e il prezzo presumibile (e non è a farsene meraviglia poichè il fidanzato stesso fu valutato alla stregua del suo patrimonio); quante volte si vide languire in un angolo il lavoro di qualche povera creatura beneficata che nel desiderio di esternare la propria gratitudine, si strusse giorni e giorni per condurlo a termine, e sode ripetere: «Oh quello lì è da buttar via, figurati, lo<noinclude></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="1" user="Alex brollo" /></noinclude>284
LA GENTILEZZA DELL'ANIMO
ha fatto la tale! » È cosa penosa e disdicevole la febbre che sen-
tono certune di ricambiare tosto con un oggetto di consimile valore
un dono ricevuto: « E io poi che cosa le darò ? » Date a quella
persona un affettuoso, un grato pensiero per la memoria che s’ebbe
di voi e non cercate subito di sdebitarvi di quel lieve sentimento di
riconoscenza. La riconoscenza non pesa mai ad un cuor gentile.
Altro merito è quello dell’ascoltar bene, e in verità ben pochi
lo facciamo. Se uno racconta un fatto che ci è già noto, per quanto
sia infervorato nella narrazione, non siamo capaci di dissimularlo.
E come spesso ci accade, di rivolgere con una certa ansietà gli occhi
all’orologio, mentre il nostro interlocutore ci parla d’ una cosa che
gli sta a cuore, e siamo felici di poter cogliere la prima accidentale
interruzione che sopraggiunge, nè più accenniamo di voler riprendere
il discorso! E come accade di frequente, mentre noi confidiamo ad
un altro qualche pena angosciosa, che il nostro distratto compagno
colga il destro di una eguaglianza di fatti, d’ un’allusione qualsiasi,
per deviare il colloquio sopra se stesso, per descrivere ciò che anch’e-
gli ha provato in questa o quella occasione consimile!
Pochi hanno il talento di narrar bene e con efficacia: tutti, vo-
lendo, possono imparare ad ascoltar bene dalla prima maestra ch'è
la cortesia dell'animo, acquistando con ciò una qualità. essenziale per
essere particolarmente accetti in società.
È del pari riprovevole, a mio dire, (a meno che ciò non avvenga
di consueto ad uso di studio), il parlare una lingua forestiera in pre-
senza di chi non la comprende, sia pure in faccia ai domestci, ai
quali si viene in tal modo a significare ch’essi non hanno il, diritto
d’essere trattati nemmeno coi primi precetti della civiltà.
Altra abitudine poco gentile è quella di correggere chi parla a
sproposito, quando non siamo a ciò chiamati da speciale ufficio.
Un disgraziato non. conoscendo qualche lingua esotica, proferi-
sce una parola, un cognome con accento sbagliato: ecco subito
il correttore, la correttrice pronti a rettificare la pronunzia di quel
vocabolo, ad umiliare il gran colpevole in presenza di chicchessia, per
far pompa del proprio sapere, della superiorità che si attribuiscono.
Da egual fonte parte la manìa di vantarsi indirettamente, presso
chi non ne gode, di certe prerogative, di certi vantaggi, il più delle
volte affatto casuali, o che, se dipendenti da meriti proprî, col vanto
scemano tosto di valore; anche la mancanza di gentilezza d’animo
suggerisce spesso l’allusione coperta che tende a colpire sordamente,
ad urtare in qualche intima fibra del cuore.
La parola schietta, detta con garbo, è, in certo modo, gentile<noinclude></noinclude>
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Alex brollo
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ha fatto la tale!» È cosa penosa e disdicevole la febbre che sentono
certune di ricambiare tosto con un oggetto di consimile valore
un dono ricevuto: «E io poi che cosa le darò?» Date a quella
persona un affettuoso, un grato pensiero per la memoria che s’ebbe
di voi e non cercate subito di sdebitarvi di quel lieve sentimento di
riconoscenza. La riconoscenza non pesa mai ad un cuor gentile.
Altro merito è quello dell’ascoltar bene, e in verità ben pochi
lo facciamo. Se uno racconta un fatto che ci è già noto, per quanto
sia infervorato nella narrazione, non siamo capaci di dissimularlo.
E come spesso ci accade, di rivolgere con una certa ansietà gli occhi
all’orologio, mentre il nostro interlocutore ci parla d’una cosa che
gli sta a cuore, e siamo felici di poter cogliere la prima accidentale
interruzione che sopraggiunge, nè più accenniamo di voler riprendere
il discorso! E come accade di frequente, mentre noi confidiamo ad
un altro qualche pena angosciosa, che il nostro distratto compagno
colga il destro di una eguaglianza di fatti, d’un’allusione qualsiasi,
per deviare il colloquio sopra se stesso, per descrivere ciò che anch’egli
ha provato in questa o quella occasione consimile!
Pochi hanno il talento di narrar bene e con efficacia: tutti, volendo,
possono imparare ad ascoltar bene dalla prima maestra ch’è
la cortesia dell’animo, acquistando con ciò una qualità. essenziale per
essere particolarmente accetti in società.
È del pari riprovevole, a mio dire, (a meno che ciò non avvenga
di consueto ad uso di studio), il parlare una lingua forestiera in presenza
di chi non la comprende, sia pure in faccia ai domestci, ai
quali si viene in tal modo a significare ch’essi non hanno il, diritto
d’essere trattati nemmeno coi primi precetti della civiltà.
Altra abitudine poco gentile è quella di correggere chi parla a
sproposito, quando non siamo a ciò chiamati da speciale ufficio.
Un disgraziato non. conoscendo qualche lingua esotica, proferisce
una parola, un cognome con accento sbagliato: ecco subito
il correttore, la correttrice pronti a rettificare la pronunzia di quel
vocabolo, ad umiliare il gran colpevole in presenza di chicchessia, per
far pompa del proprio sapere, della superiorità che si attribuiscono.
Da egual fonte parte la manìa di vantarsi indirettamente, presso
chi non ne gode, di certe prerogative, di certi vantaggi, il più delle
volte affatto casuali, o che, se dipendenti da meriti proprî, col vanto
scemano tosto di valore; anche la mancanza di gentilezza d’animo
suggerisce spesso l’allusione coperta che tende a colpire sordamente,
ad urtare in qualche intima fibra del cuore.
La parola schietta, detta con garbo, è, in certo modo, gentile<noinclude></noinclude>
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Alex brollo
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anch’essa; poichè se il silenzio in dati casi speciali diventa un’assoluta necessità, in altri non può rendersi che ipocrita. Ad un animo ben fatto ripugnano, al pari delle lodi non sincere, le dubhje reticenze; la vera cortesia non può renderci nè deboli nè servili, ma deve contenere in sè i dolci mezzi di mitigare le piccole crudezze che esige la geniale apertura di carattere dalla quale non va mai disgiunta.
Certuni hanno la consuetudine di mostrare disdegno o disprezzo per ciò che viene loro offerto o proposto: «Grazie, non prendo mai thè, è una bevanda che mi riesce proprio contraria!» «Grazie, non giuoco mai al volano, è un passatempo che ho in uggia.»
Manco male che fosse realmente così, ma qualche volta la poca gentilezza d’animo suggerisce quella piccola osa, eccita ad esagerare nel rifiuto la propria ripugnanza mentre, a meno ch’essa non sia insuperabile, chi sente il bisogno d’evitare agli altri ogni impressione spiacevole, dovrebbe esercitare la volontà per vincere se stesso.
Qualche volta accade che mentre. una persona ci mostra un oggetto, ad esempio un lavoro, un quadro, una pianta, o ci fa gli onori della sua casa e del suo giardino o fa pompa dei figliuoli, si ridesti inconsciamente in noi la memoria di altri oggetti consimili, di altri appartamenti, di altri fiori, di altri bimbi, forse superiori a quelli che siamo chiamati ad ammirare. Presi dalla manìa innata del confronto, senza che si voglia rilevarlo palesemente, noi non sappiamo trattenere sulle labbra l’espressione di quel ricordo e diciamo come a caso: «Ah se tu.vedessi le rose di casa A... conosci i B?... ma quel loro ultimo bambino è d’una robustezza!... Anche C.... dipinge, fa degli acquerelli meravigliosi!...» E non siamo cortesi.
Un mal vezzo molto diffuso, sotto il pretesto di mostrare affe.zione od interesse, è quello di ripetere alla persona che ne fu l’oggetto, una maldicenza raccolta a caso in società: chi fa questo, non ha mai conosciuto, neppure da lontano, che cosa sia la gentilezza d’animo.
V’hanno sigaore e fanciulle, che ricevendo più persone di differente condizione fra loro, non si schivano, anche quando ciò non è necessario, di tradire qual differenza facciano fra chi è illustre o altolocato e chi non gode di questi privilegi, alle volte contestabili, della sorte, onde succede che la visitatrice eletta, se non è presa da una stolta presunzione, ne soffre e deve studiarsi di eludere la preferenza accordatale.<noinclude></noinclude>
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Alex brollo
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<noinclude><pagequality level="1" user="Alex brollo" /></noinclude>
Una persona, in una carrozza, in un palco, sovra un balcone, occupa il posto d’onore, ad un tratto le circostanze l’obbligano a scendege, ad allontanarsi, a partire: non di rado ella è ancora in vista, quando colei che ha il diritto di padronanza su quei posti s’affretta a riprenderne il possesso e a dimostrare quasi che il rinunciarvi le pesava.
E perchè son sì rare le amicizie fra donne?... sempre per il preponderante amore che hanno di loro stesse. La poca gentilezza dell’animo le lascia spesso in preda a piccole passioni suscitate dalle inevitabili diversità di condizione, d’attrazione e di meriti. Così il più grande, forse il più santo degli affetti, perchè completamente disinteressato ed elettivo, si soffoca fra le invidiuzze, le gelosie, le gare e le vanità volgari.
Nella massima parte dei collegi, la gentilezza dell’animo viene molto trascurata per la necessità dell’educazione collettiva, che non può consentire uno studio profondo dell’individualità. In certi convitti si formano dei gruppi di fanciulle, il cui unico scopo è quello di tormentare le compagne novelline o migliori, di seccare le maestre e di mettere in ridicolo i professori: piccole anime malvage esse non porteranno più tardi nella società, ove son destinate a vivere, che il danno di colpe maggiori.
In un educatorio rinomato d’Italia, era una volta una sottomaestrina, forse poco fornita d’esperienza, ma d’indole innocua e mite. Un giorno, varie delle sue alunne le presentarono un involto, dicendo ch’esso conteneva un dono a lei destinato. Rimasta sola, commossa dall’attenzione che doveva supporre cortese, la poveretta sciolse, a poco a poco, i numerosi fogli di carta che avvolgevano il pacco e trovò, finalmente, nel mezzo, una vecchia ciabatta schifosa raccolta sulla via. Furono molte le lagrime ch’ella sparse nella sua cameretta, e senza conforto.
L’usanza di canzonare i maestri e le maestre è assai radicata in tutte le scuole, e la pessima abitudine di scegliere a prima vista il ridicolo d’ogni persona, abitudine che può assecondare utilmente il talento di coloro che si occupano di studî comici, degli umoristi, dei Castelnuovo, dei Farina, è riprovevolissima nelle signorine che attutiscono in tal modo un’inclinazione istintiva di commiserare le altrui debolezze e sventure.
Eppure certi genitori, sin dall’infanzia avvezzano i bimbi ad imitare i difetti di coloro che frequentano la casa e a dare spettacolo di questa imitazione.
In massima, si tiene poco conto del rispetto che devono i giovani<noinclude></noinclude>
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Alex brollo
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Una persona, in una carrozza, in un palco, sovra un balcone, occupa il posto d’onore, ad un tratto le circostanze l’obbligano a scendege, ad allontanarsi, a partire: non di rado ella è ancora in vista, quando colei che ha il diritto di padronanza su quei posti s’affretta a riprenderne il possesso e a dimostrare quasi che il rinunciarvi le pesava.
E perchè son sì rare le amicizie fra donne?... sempre per il preponderante amore che hanno di loro stesse. La poca gentilezza dell’animo le lascia spesso in preda a piccole passioni suscitate dalle inevitabili diversità di condizione, d’attrazione e di meriti. Così il più grande, forse il più santo degli affetti, perchè completamente disinteressato ed elettivo, si soffoca fra le invidiuzze, le gelosie, le gare e le vanità volgari.
Nella massima parte dei collegi, la gentilezza dell’animo viene molto trascurata per la necessità dell’educazione collettiva, che non può consentire uno studio profondo dell’individualità. In certi convitti si formano dei gruppi di fanciulle, il cui unico scopo è quello di tormentare le compagne novelline o migliori, di seccare le maestre e di mettere in ridicolo i professori: piccole anime malvage esse non porteranno più tardi nella società, ove son destinate a vivere, che il danno di colpe maggiori.
In un educatorio rinomato d’Italia, era una volta una sottomaestrina, forse poco fornita d’esperienza, ma d’indole innocua e mite. Un giorno, varie delle sue alunne le presentarono un involto, dicendo ch’esso conteneva un dono a lei destinato. Rimasta sola, commossa dall’attenzione che doveva supporre cortese, la poveretta sciolse, a poco a poco, i numerosi fogli di carta che avvolgevano il pacco e trovò, finalmente, nel mezzo, una vecchia ciabatta schifosa raccolta sulla via. Furono molte le lagrime ch’ella sparse nella sua cameretta, e senza conforto.
L’usanza di canzonare i maestri e le maestre è assai radicata in tutte le scuole, e la pessima abitudine di scegliere a prima vista il ridicolo d’ogni persona, abitudine che può assecondare utilmente il talento di coloro che si occupano di studî comici, degli umoristi, dei Castelnuovo, dei Farina, è riprovevolissima nelle signorine che attutiscono in tal modo un’inclinazione istintiva di commiserare le altrui debolezze e sventure.
Eppure certi genitori, sin dall’infanzia avvezzano i bimbi ad imitare i difetti di coloro che frequentano la casa e a dare spettacolo di questa imitazione.
In massima, si tiene poco conto del rispetto che devono i giovani<noinclude></noinclude>
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2022-08-02T20:17:18Z
Alex brollo
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<noinclude><pagequality level="1" user="Alex brollo" />{{RigaIntestazione||{{Sc|la gentilezza dell’animo}}|287}}</noinclude>
agli infelici, ai vecchi, ai poveri, ai domestici, a tutte quelle persone
«che la sorte non ha favorite o ha messe per caso in una posizione
dipendente.
Una signorina trova, ad esempio, giustissimo che in chiesa, una
contadina, più attempata di lei, forse madre di famiglia, sofferente,
esca dalla panca per cederle il posto, o che un vecchio domestico in
pensione, che ha dedicato l’intera vita al servizio della sua famiglia,
chini le sue braccia rattrappite per raccattarle il ventaglio che le è
caduto; trova naturalissimo che mentre ella è al ballo e si diverte,
la cameriera, stanca dal faticoso e pesante lavoro della giornata, stia
ad aspettarla sonnacchiosa sovra una seggiola, per svestirla al
ritorno, per ravviarle i capelli, per adagiarla fra le morbide coltri
del suo candido letto.
Se la gentilezza dell’animo trova, nell’effondersi col povero, coll’inserviente,
coll’infermo, la sua più caritatevole estrinsecazione, è
certo, come dissi dianzi, dalla famiglia ch’essa incomincia, dalle intimità
sacre del domestico focolare, ove gli affetti la rendono più facile,
ove gli inevitabili interessi, i comuni dolori, le comuni battaglie
possono di molto raffinarla. Anzi tutto io vorrei ch’essa si manifestasse
verso i genitori, cosa forse un po’ rara a vedersi, oggi in cui
le propugnate idee di riforme sociali, in teoria bellissime, in pratica
attentano alle più intangibili autorità.
Ad epilogo di questo, voglio trascrivere qui un frammento tolto
dalle memorie di una cara gentildonna, la quale non ebbe altro torto
a rimproverarsi, davanti a sua madre, che la colpa di cui s’accusa
in queste righe e che le lasciò sempre un acerbo rimpianto.
«Nella mia prima giovinezza, era sorta una piccola disputa fra
la mia cara Madre e me, per un argomento da nulla, ma calorosa
tanto ch’ella ebbe la bontà d’appellarsi al giudizio di un terzo per
risolvere chi di noi avesse ragione. Io m’attendevo il trionfo.... e
l’ébbi, ma ebbi pure l’audacia di vantarmene colla povera e benedetta
mia Madre. Ella mi guardò benevola, serbando il più
espressivo silenzio. Quello sguardo, come uno strale, mi scese nel
profondo del cuore tramutando quel meschino trionfo in un improvviso
ed umiliante dolore. Oh! quante, quante volte poi, nel corso
della mia vita, mi sentii turbata dal ricordo di quella spavalderia
così priva di ogni gentilezza di sentimento!»
La madre e la figlia erano, senza dubbio, due anime gentili, di
quella gentilezza che ora, ahimè! si va sempre più perdendo.
Quante virtù ascose accoglie in sè questa qualità sì preziosa,
quante arguzie di pensiero, quante ineffabili sfumature di sentimento!
dai<noinclude></noinclude>
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Categoria:Pagine in cui è citato Emil Ludwig
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2022-08-02T21:46:27Z
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Bot - CategorieAutori.py: creazione categoria
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text/x-wiki
{{Vedi anche autore|Emil Ludwig}}
[[Categoria:Pagine per autore citato|Ludwig, Emil]]
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La mente di un uomo di Stato/Capitolo VI
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Creo pagina con [[Wikisource:La fabbrica dei giocattoli/autoNs0()|autoNs0]]
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{{Conteggio pagine|[[Speciale:Statistiche]]}}<!-- Area dati: non modificare da qui: --><onlyinclude><div style="display:none"><section begin="prec"/>../Capitolo V<section end="prec"/>
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<noinclude><pagequality level="3" user="Videogab13" />{{RigaIntestazione|488||}}</noinclude>{{Ct|f=200%|L=.2em|CAPITOLO VI.}}
{{Centrato|''GIUSTIZIA.''}}
{{Centrato|§. 1.}}
{{xx-larger|'''I'''}}L Principe ottimo deve tenere il suo paese in giustizia grande, esser facile nell’udienze, e grato.
{{Centrato|§. 2.}}
Si deve far opera diligente, che la giustizia abbia il debito
suo.
{{Centrato|§. 3.}}
Favorendo la giustizia, mostri, che l’ingiustizia li dispiace.
{{Centrato|§. 4.}}
I Giudici perchè abbino maestà, e riputazione devono esser
di età avanzata.
{{Centrato|§. 5.}}
Bisogna che i giudici sieno assai, perchè i pochi fanno sempre
a modo de’ pochi.
{{Centrato|§. 6.}}
E’ debito, ed ufficio d’ogni uomo, dove pretendesse ragione
addimandarla per via ordinaria, e mai adoprar forza.<noinclude><references/></noinclude>
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{{Centrato|§. 7.}}
Si deve operare con ogni rimedio espediente, che la violenza,
e forza si reprima, e chi pretende ragione prenda la via
ordinaria, ne sopporti, che persona si vaglia con la forza, e
violenza.
{{Centrato|§. 8.}}
Circa i danni dati, conviene si riscuota la sola emenda
del danno, che è debito civile, e non la condennagione, che è
debito criminale.
{{Centrato|§. 9.}}
Un governo bene ordinato deve impedire il disordine di
simili accuse di danni dati, che impoveriscano le parti, perchè
tutto dì si gravano insieme.
{{Centrato|§. 10.}}
Nelle condennagioni si deve usare umanità, discrezione, e
misericordia.
{{Centrato|§. 11.}}
Fra i congiunti si appartiene acconciare amorevolmente le
cose loro più tosto, che per la via de’ litigi, ed il comporli insieme è cosa lodevole.
{{Centrato|§. 12.}}
Per non dar disagio alle parti, il giudice, tutto bene inteso, ed esaminato, deve far ogni opera di comporle insieme, che sarà lodevole.<noinclude>{{RigaIntestazione|''Tomo VI.''|Q q q|§. 13.|}}
<references/></noinclude>
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Pagina:Opere di Niccolò Machiavelli VI.djvu/510
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Videogab13
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/* Trascritta */
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="3" user="Videogab13" />{{RigaIntestazione|490||}}</noinclude>
{{Centrato|§. 13.}}
II giudice, intese le parti, e le loro ragioni, deve ingegnarsi
amorevolmente, e senza forzare di vedere, se per il debito
della giustizia può comporle insieme, che è opera lodevole.
E quando dopo le diligenze usate non possa, amministri
ragione, e giustizia secondo gli ordini.
{{Centrato|§. 14.}}
Chi giudica, deve udire amorevolmente le parti, e far ragione,
e giustizia a chi l’ha indifferentemente.
{{Centrato|§. 15.}}
Chi giudica deve vedere, e intendere diligentemente la causa, e far ragione a una parte, e l'altra, facendo quel che richiede l'onesto, e ragionevole.
{{Centrato|§. 16.}}
Nello scrivere, o parlare ad un giudice per chi ti ha ricerco di favore in una sua causa, non gli dirai altro, se non che potendolo aiutare, non partendo punto dalla giustizia, ti farà caro.<noinclude>{{RigaIntestazione|||CA-|}}
<references/></noinclude>
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Sotto l'ombra di quelle edre tenaci
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Qualor de' tuoi begli occhi il bello io guardo
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Giugne fregio a la bocca e fiamme ai cori
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Porto il SAL a SAL 100%
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| Nome e cognome dell'autore = Scipione Errico
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| Progetto = Letteratura
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| prec = Baciami, o Clori, e fa' ch’io goda a pieno
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| Nome e cognome dell'autore = Scipione Errico
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| Nome e cognome dell'autore = Scipione Errico
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[[Aiuto:Oggetto automatico|←]] Creata nuova pagina: {{Conteggio pagine|[[Speciale:Statistiche]]}}<!-- Area dati: non modificare da qui: --><onlyinclude><div style="display:none"><section begin="Nome e cognome dell'autore"/>Scipione Errico<section end="Nome e cognome dell'autore"/> <section begin="URL della versione cartacea a fronte"/>Indice:AA. VV. - Lirici marinisti.djvu<section end="URL della versione cartacea a fronte"/> <section begin="Argomento"/>Sonetti<section end="Argomento"/> <s...
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{{Conteggio pagine|[[Speciale:Statistiche]]}}<!-- Area dati: non modificare da qui: --><onlyinclude><div style="display:none"><section begin="Nome e cognome dell'autore"/>Scipione Errico<section end="Nome e cognome dell'autore"/>
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| Nome e cognome dell'autore = Scipione Errico
| Titolo = V. Al principe Tomaso di Savoia
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| Lingua originale del testo =
| Nome e cognome del traduttore =
| Anno di traduzione =
| Progetto = Letteratura
| Argomento = Sonetti
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| prec = Chi vuol veder pur come alletti e tiri
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Poggia al monte di Pindo e ardito e snello
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[[Aiuto:Oggetto automatico|←]] Creata nuova pagina: {{Conteggio pagine|[[Speciale:Statistiche]]}}<!-- Area dati: non modificare da qui: --><onlyinclude><div style="display:none"><section begin="Nome e cognome dell'autore"/>Scipione Errico<section end="Nome e cognome dell'autore"/> <section begin="URL della versione cartacea a fronte"/>Indice:AA. VV. - Lirici marinisti.djvu<section end="URL della versione cartacea a fronte"/> <section begin="Argomento"/>Sonetti<section end="Argomento"/> <s...
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{{Conteggio pagine|[[Speciale:Statistiche]]}}<!-- Area dati: non modificare da qui: --><onlyinclude><div style="display:none"><section begin="Nome e cognome dell'autore"/>Scipione Errico<section end="Nome e cognome dell'autore"/>
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| Nome e cognome dell'autore = Scipione Errico
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| Progetto = Letteratura
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{{Raccolta|Lirici marinisti/III/Scipione Errico|Scipione Errico}}
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{{Conteggio pagine|[[Speciale:Statistiche]]}}<!-- Area dati: non modificare da qui: --><onlyinclude><div style="display:none"><section begin="Nome e cognome dell'autore"/>Scipione Errico<section end="Nome e cognome dell'autore"/>
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</div></onlyinclude><!-- a qui -->{{Qualità|avz=100%|data=3 agosto 2022|arg=Da definire}}{{Intestazione
| Nome e cognome dell'autore = Scipione Errico
| Titolo = VII. La Via Lattea
| Anno di pubblicazione =
| Lingua originale del testo =
| Nome e cognome del traduttore =
| Anno di traduzione =
| Progetto = Letteratura
| Argomento = Poemi
| URL della versione cartacea a fronte = Indice:AA. VV. - Lirici marinisti.djvu
| prec = Poggia al monte di Pindo e ardito e snello
| succ =
}}
{{Raccolta|Lirici marinisti/III/Scipione Errico|Scipione Errico}}
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<noinclude><pagequality level="3" user="OrbiliusMagister" />{{RigaIntestazione||CANTO TERZO|151|riga=si}}</noinclude><section begin="s1" />dunque una tregua agli affanni, anche e specialmente d’Italia (91-153) Mentre i beati parteggiano per questa o quella, una densa nebbia involge il trono di Dio e n’esce una voce che mette in arbitrio di Bonaparte guerra e pace (154-180). Sparisce la visione, mentre i due cherubini di prima scendono a recare la spada e l’olivo all’eroe (181-198). Nella costellazione della lira soprarrivano il Verri ed il Beccaria, che, partitosi il Borda, si restringono a colloquio intorno alla patria, in un deliziosissimo luogo, cogli altri due lombardi (199-274).
<poem>
Due virtú, che nimiche e in un sorelle
L’una grida rigor, l’altra perdono,
Care entrambe di Dio figlie ed ancelle,
Ritte in piè, dell’Eterno innanzi al trono
{{R|5}}Ecco a gran lite. Ad ascoltarle intenti
Lascian l’arpe i celesti in abbandono;
Lascian le sacre danze, e su lucenti
Di crisolito scanni e di berillo<ref>8. '''crisolito...''' berillo: pietre preziose, luna di color verde scuro con un’ombra di giallo; l’altra di color verde pallido.</ref>
Si locâr taciturni e riverenti
{{R|10}}D’ogni parte quetato era lo squillo
Delle angeliche tube, il tuon dormiva,
E il fulmine giacea freddo e tranquillo.
Allor Giustizia, inesorabil diva,
Incominciò: Sire del ciel, che libri
{{R|15}}Nell’alta tua tremenda estimativa<ref>15. '''estimativa''': giudizio.</ref>
Le scelleranze tutte e a tutte vibri
Il suo castigo, e fino a quando inulti<ref>17. '''e fino a quando''' ecc.: Filicaia, canz. cit. per l’Assedio di Vienna: «E fino a quando inulti Fian, Signore, i tuoi servi?». — '''inulti''': invendicati.</ref>
Fian d’Europa i misfatti e di ludibri
Carco il tuo nume<ref>19. '''il tuo nume''': la tua divinità.</ref>? Ve’ tu come insulti
{{R|20}}L’umano seme a tua bontade, e ingrato
Del par che stolto nella colpa esulti?
Vedi sozzi di strage e di peccato
I troni della terra e dalla forza
Il delitto regal<ref>24. '''regal''': che commettono i re.</ref> santificato.
{{R|25}}Vedi come la ria<ref>25. '''la ria''': la forza.</ref> ne’ petti ammorza
Di ragion la scintilla, e i sacri, eterni
Dell’uom diritti cancellar si sforza:
Mentre nuda al rigor di caldi e verni
Getta la vita una misera plebe
{{R|30}}Che sol si ciba di dolor, di scherni;
E a rio macello spinta, come zebe<ref name="pag167">81. '''zebe''': cfr.</ref>,
</poem><section end="s1" />
<section begin="varianti" />
:19. ''Carco il tuo nome?'' (L.).<section end="varianti" /><noinclude><references/></noinclude>
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/* Pagine SAL 25% */ [[Aiuto:Oggetto automatico|←]] Creata nuova pagina: <poem> Per l’utile d’un solo, in campo esangue L’itale ingrassa e le tedesche glebe. Di propria man squarciata intanto langue {{R|35}}La peccatrice Europa, ed Anglia cruda L’onor ne compra, e coll’onore il sangue. Per lei Megera nell’inferno suda Armi esecrate, per lei tòschi mesce; Suo brando è l’oro; ed il suo Marte, Giuda. {{R|40}}Che di Francia direm? A che riesce, De’ suoi sublimi...
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<noinclude><pagequality level="1" user="OrbiliusMagister" />{{RigaIntestazione|152|IN MORTE DI LORENZO MASCHERONI||riga=si}}</noinclude><poem>
Per l’utile d’un solo, in campo esangue
L’itale ingrassa e le tedesche glebe.
Di propria man squarciata intanto langue
{{R|35}}La peccatrice Europa, ed Anglia cruda
L’onor ne compra, e coll’onore il sangue.
Per lei Megera nell’inferno suda
Armi esecrate, per lei tòschi mesce;
Suo brando è l’oro; ed il suo Marte, Giuda.
{{R|40}}Che di Francia direm? A che riesce,
De’ suoi sublimi scotimenti il frutto?
Mira che agli altri e a sè medesma ineresce.
Potea col senno e col valor far tutto
Libero il mondo, e il fece di tremende
{{R|45}}Follie teatro e lo copri di lutto.
Libertà, che alle belle alme s’apprende,
Le spedisti dal ciel, di tua divina
Luce adornata e di verginee bende;
Vaga si che né greca né latina
{{R|50}}Riva mai vista non l’avea, giammai
Di piú cara sembianza e pellegrina.
Commossa al lampo di que’ dolci rai
Ridea la terra intorno, ed — Io t’adoro,
Dir pareva ogni core, io ti chiamai.
{{R|55}}Nobil fierezza, matronal decoro,
Candida fede, e tutto la seguia
Delle smarrite virtú prische il coro:
E maestosa al fianco le venia
Ragion d’adamantine armi vestita
{{R|60}}Con la nemica dell’error Sofia.
Allor mal ferma in trono e sbigottita
La tirannia tremò; parve del mondo
Allor l’antica servitú finita.
Ma tutte pose le speranze al fondo
{{R|65}}La delira Parigi, e libertate
In Erinni cangiò, che furibondo
</poem>
39. ed il suo Marte è Giuda (C.). Ri
la nota al v. 235. p. 79. — 37. Megera: una delle furie. — suda: apparecchia sudando. Cfr. il v. 12 In occas. del parto ecc. e la nota corr. — 39. Giuda: il tradimento. — 41. sublimi scotimenti: moti rivoluzionari. «Parola di cui non so se la moderna poesia italiana abbia in questo proposito proferito mai una pi bella». Zumb., p. 179. — 46. Libertà ecc.: Fa ricordare il dantesco (Inf. v, 100): «Amor, che al cor gentil ratto s’apprende». — 49. che né greca ecc.: quale né Grecia, né Roma ebbero mai. — 57. prische: primitive, delle antiche età. — 59. adamantine: invincibili. Cfr. la nota al v. 25, p. 52. — 60. Sofia: la sapienza. — 64. pose... al fondo: distrusse. — 66. Erinni furia. «Ecco la libertà che ho tanto yi pesa nella Basstilliana. La Convenzione Nazionale era in quei miseri tempi una congrega, non d’uomini, ma di furie, e la<noinclude><references/></noinclude>
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Per l’utile d’un solo, in campo esangue
L’itale ingrassa e le tedesche glebe.
Di propria man squarciata intanto langue
{{R|35}}La peccatrice Europa, ed Anglia cruda
L’onor ne compra, e coll’onore il sangue.
Per lei Megera<ref>37. '''Megera''': una delle furie. — '''suda''': apparecchia sudando. Cfr. il v. 12 ''In occas. del parto'' ecc. e la nota corr.</ref> nell’inferno suda
Armi esecrate, per lei tòschi mesce;
Suo brando è l’oro; ed il suo Marte, Giuda<ref>39. '''Giuda''': il tradimento.</ref>.
{{R|40}}Che di Francia direm? A che riesce,
De’ suoi sublimi scotimenti<ref>41. '''sublimi scotimenti''': moti rivoluzionari. «Parola di cui non so se la moderna poesia italiana abbia in questo proposito proferito mai una piú bella». Zumb., p. 179.</ref> il frutto?
Mira che agli altri e a sè medesma incresce.
Potea col senno e col valor far tutto
Líbero il mondo, e il fece di tremende
{{R|45}}Follie teatro e lo coprí di lutto.
Libertà, che alle belle alme s’apprende<ref>46. Libertà ecc.: Fa ricordare il dantesco (''Inf.'' {{Sc|v}}, 100): «Amor, che al cor gentil ratto s’apprende».</ref>,
Le spedisti dal ciel, di tua divina
Luce adornata e di verginee bende;
Vaga sí che né greca né latina
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Di piú cara sembianza e pellegrina.
Commossa al lampo di que’ dolci rai
Ridea la terra intorno, ed — Io t’adoro,
Dir pareva ogni core, io ti chiamai.
{{R|55}}Nobil fierezza, matronal decoro,
Candida fede, e tutto la seguía
Delle smarrite virtú prische<ref>57. '''prische''': primitive, delle antiche età.</ref> il coro:
E maestosa al fianco le venía
Ragion d’adamantine<ref>59. '''adamantine''': invincibili. Cfr. la nota al v. 25, p. 52.</ref> armi vestita
{{R|60}}Con la nemica dell’error Sofia<ref>60. '''Sofia''': la sapienza.</ref>.
Allor mal ferma in trono e sbigottita
La tirannia tremò; parve del mondo
Allor l’antica servitú finita.
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{{R|65}}La delira Parigi, e libertate
In Erinni<ref name="pag168">66. '''Erinni''': furia. «Ecco la libertà che ho tanto vilipesa nella ''Bassvilliana''. La Convenzione Nazionale era in quei miseri tempi una congrega, non d’uomini, ma di furie, e la</ref> cangiò, che furibondo
</poem><ref follow="pag167">la nota al v. 235. p. 79.</ref><section end="s1" />
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== Benvenuto! ==
{{Benvenuto|firma='''[[Utente:OrbiliusMagister|<span style="color:orange;">ε</span><span style="color:blue;">Δ</span>]][[Discussioni utente:OrbiliusMagister|<span style="color:brown;">ω</span>]]''' 09:33, 3 ago 2022 (CEST)}}
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<noinclude><pagequality level="3" user="Casmiki" />{{RigaIntestazione||LIBRO QUARTO|481}}</noinclude>II. Si tacque il messo, e la guernigione disdegnando al tutto udirne ed assordita dalla caparbietà sua finse di nulla intendere. I Romani allora comandati dal maestro de’ militi appiccarono fuoco alla rocca siccome l'unico spediente a conquistarla. Elevatesi di molto le
fiamme i barbari s'aveano davanti agli occhi la morte, persuasissimi di tramutarsi ben presto in cenere, nè più confortavali speranza comunque rendutosi vano ogni spediente di campare la vita. Ricusarono impertanto di sommettersi ai Romani, ed alla costoro presenza in an atomo tutti insiememente furono colla rocca arsi dal fuoco. Apparve allora quanto al re stesse a cuore la Lazica, fidata egli avendo la salvezza di Petra a' Suoi migliori guerrieri, ed in essa deposte armi in tanta copia, che addivenute bottino de' vincitori ogni soldato n'ebbe per cinque volte il suo guernimento, sebbene pur molte ne fossero dall'incendio consunte. Vi si rinvenne parimente grande ricolta di grani, di carni salate e di altra vittuaglia, capace di supplire per un lustro i bisogni dell'intero presidio; mancava unicamente il vino, essendosi dai Persiani fatta provvigione di solo aceto e di sufficiente quantità di civaie per formarvi la bevanda loro. I Romani poi al vedere nella città l'acqua sgorgante da canale artefatto quasi di sè per maraviglia uscirono, e solo riebbersi quando la scaltra costruzione degli occulti acquidotti fu loro manifesta: ora passo
a dirne.
III. Cosroe quando guernì Petra espugnata dalle sue armi, fermissimamente persuaso che i Romani {{Pt|procure-|}}<noinclude><references/>
{{PieDiPagina|''{{Sc|Procopio}}, tom. II.''||31}}</noinclude>
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<noinclude><pagequality level="3" user="Casmiki" />{{RigaIntestazione|482|GUERRE GOTTICHE|}}</noinclude>{{Pt|rebbero|procurerebbero}} del meglio loro di tornarne al possesso, e darebbonsi di lancio a tagliare l'acquidotto, rivolse tutti i suoi pensieri ad allontanarne le gravissime conseguenze. Tripartita per tanto l'acqua ivi raccolta, e molto profondato il suolo vi costruì tre canali; uno vo' dire nella più ima parte, e ricopertolo di terra e pietre in sino alla metà dello scavamento, altro gliene soprappose. Empiuta in fine per intiero la fossa ne aggiunse un terzo a tutti palese; di modo che il canale senza darne il minore sospetto procedeva in tre ordini diviso.
I Romani affatto ignari di tale artifizio, al cominciar dell’assedio rottane la visibile parte non cercarono di vie più penetrare abbasso, ed abbandonata immaturamente l'impresa viveansi falsamente certi, gabbati dall'infingardaggine loro, che i rinchiusi patissero già diffalta d'acqua. Col proseguire poi dell'assedio
vengono a sapere da alcuni prigionieri nemici che l'acquidotto suppliva tuttavia i bisogni di là entro. Spinto allora innanzi lo scavamento rinvengovi l'altro sottoposto canale, e messolo in pezzi credonsi apportare l'ultimo crollo ai nemici, dal passato non ritraendo profittevoli
conseguenze nel caso loro. Espugnata col tratto successivo la città, mirandola provveduta d'acqua, siccome diceva, ne maravigliarono grandemente non potendone argomentare la derivazione. Se non che avutane pur ora dagli stessi prigionieri notizia conobbero ad opera finita la persiana diligenza nelle costruzioni, e la trascurataggine propria nell'eseguito lavoro. Bessa tosto spedi l'intero novero de' mancipj a Bizanzio e sfasciò delle mura Petra, onde in processo di tempo non ne avessero<noinclude><references/></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="3" user="Casmiki" />{{RigaIntestazione||LIBRO QUARTO|483}}</noinclude>nuove molestie i Romani. Giustiniano approvato il tutto altamente lodò il coraggio e la prudenza del duce nell'avere occupato e diroccato dalle fondamenta quelle mura. Di tal guisa Bessa condotta a buon termine e con grande valentia l'impresa ridonò al suo nome il perduto splendore.
Egli per verità eletto a comandare in Roma il presidio destato avea negli animi di quelle genti, viva essendo per anche la memoria del suo antico valore, bellissime speranze, ma diportatosi male nella guerra cooperò alla caduta del forte in potere dei Gotti, come scrivea negli antecedenti libri, colla perdita della massima parte dei cittadini; restituitosi non di meno presso l'imperatore n'ebbe l'incarico di combattere i Persiani. Laonde riusciva presso che di generale biasimo la sovrana scelta, e tutti si facevan beffe di lui che destinava a sì gravi faccende un duce lasciatosi turpemente vincere dai Gotti, e prossimo alla tomba in causa degli anni. Cosi appalesavasi la pubblica opinione, allorchè addivenuto maestro de' militi racquistò la fama di prode e fortunato capitano. Egli è fuor di dubbio che le cose de' mortali non dipendono dall'umano senno, ma dal volere e dalla provvidenza del Nume, aventi da noi il nome di Fortuna, perchè ignoriamo le cause da cui ripetere il fine delle nostre azioni, dicendosi fortuito dal volgo quanto sembragli accadere contra il proprio intendimento; ma sia lecito ad ognuno il giudicarne della guisa che da lui ritiensi migliore.<noinclude><references/></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="3" user="Casmiki" />{{RigaIntestazione||LIBRO QUARTO|485}}</noinclude>{{Pt|cione|arcione}}, ed avrebbonla eziandio potuta trascorrere con seco un numero comunque di elefanti: seguivanli di più i confederati Unni Sabiri in un corpo di dodici mila individui. Se non che il duce, temendo non la moltitudine dei barbari, sempre indocile ai comandi, scompigliasse con grave danno l'ordinanza persiana, divisò trattenerne sole quattro migliaia rimandando in patria, guiderdonato generosamente il resto. L'esercito de' Romani componevasi di dodici mila combattenti, ma non tutti a campo nel medesimo luogo, un tre mila coi duci Odonaco e Baba, personaggi chiarissimi in guerra, difendendo Archeopoli, e gli altri essendosi steccati di qua dalle bocche del Fasi per accorrere prontamente dovunque il nemico scorrazzasse. Capitanavansi costoro da Benilo e da Uligago, ed avean seco il persameno Varaze giunto di fresco dall'Italia e duce di ottocento Tzani. Ora Bessa non appena espugnata Petra deposto ogni pensiero guerresco
aggiravasi nel Ponto e nell'Armenia solo intento a raccogliere i tributi delle imperiali provincie; riducendo in questo modo, colpa la sordida sua avarizia, nuovamente a mal partito le romane faccende. Imperciocchè se dopo quella conquista ei si fosse immediatamente diretto ai confini de'Lazj e degli Iberi ed occupato a munirne le strette, indarno, a parer mio, l'esercito dei Persiani tentato avrebbe di penetrare in quella regione.
Egli in cambio mettendola onninamente in obblio la
consegnò quasi di sua mano al nemico, e colla ferma certezza di venirne forte rimproverato; ma Giustiniano Augusto di soverchia indulgenza nel punire i falli<noinclude><references/></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="3" user="Casmiki" />{{RigaIntestazione|486|GUERRE GOTTICHE|}}</noinclude>de' prefetti rendeali non curanti all'aperta de' proprj doveri con danno sommo delle cose pubbliche.
II. Al confine dell'Iberia i Lazj aveano due castella, Scanda e Sarapani, situati nelle alpestri ed al tutto pietrose gole dei monti, quindi malagevolissimo erane l'accesso. Or questi in altri tempi venivano presidiati con molta fatica da' paesani, per la sterilità del suolo inetto a produrre un che da vivere, costretti essendo a portarvi sugli omeri i bisogni loro. Quindi al cominciare della presente guerra l'imperatore aveavi mandato romano presidio, il quale di poi al vedersi privo di vittuaglia erasene partito, non assuefatto al nutrimento di
panico giusta la consuetudine dei Colchi, nè attalentava ai Lazj, mal tollerando il lungo viaggio, di tradurvi qualche aiuto di annona. Caduti adunque in mano de' Persiani, questi rappattumatisi col l'imperatore ne fecero la restituzione ai Romani, ricevendone altri due, Bolo e Farangio, come diffusamente scrivea nei precedenti libri. Piacque in seguito ai Lazj di atterrarli, perchè non fossero di nuovo espugnati dalle reali truppe; il duce Mermeroe impertanto rifabbriconne il detto Scanda, e postavi guernigione procedè oltre coll'esercito.
III. Rodopoli, città in pianura e prima ad incontrarsi nel passare dall'Iberia nella Colchide, potendo assai di leggieri essere avvicinata e presa, fu dai Lazj, temendo la venuta de' Persiani, agguagliata negli ultimi tempi al suolo. Mermeroe fattone consapevole mosse direttamente contro Archeopoli; se non che tra via dagli esploratori assicurato essere il nemico a campo alle bocche del Fasi deliberò battere quella via,<noinclude><references/></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="3" user="Casmiki" />{{RigaIntestazione||LIBRO QUARTO|487}}</noinclude>giudicando prudente consiglio di fugare in prima costoro, e procedere quindi al divisato assedio, per tema non sopravvenendogli da tergo ne patissero danno le sue truppe. Accostatosi alle mura di Archeopoli salulonne, beffardo, la guernigione, e le annunziò boriosamente il suo ben sollecito ritorno, dopo abboccatosi coi Romani steccati al Fasi. La risposta fu: ne vada pure con Dio ovunque brama; lo assicurano del resto che riscontrandosi con que' loro commilitoni mai più atterrebbe la promessa. I Romani duci uditone l'arrivo intimorirono estimandosi men forti di quanto voleavi per venire a battaglia, e montati i paliliscalmi là pronti valicarono il fiume, portando seco tutta l'annona di che erano le fuste capaci e gittando il resto nell'acqua onde altri non lo saccheggiasse. Arrivatovi poco dopo Mermeroe colle truppe e vedutene le trincee affatto vuote lo comportò di mal animo, rattristandosene e rimanendo sopra pensiero; messa di poi a fuoco e fiamma ogni cosa, ribboccante di sdegno fecesi indietro battendo la via d'Archeopoli.<noinclude><references/></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="2" user="Casmiki" />{{RigaIntestazione|488|GUERRE GOTTICHE|}}</noinclude>CAPO XIV.
{{Indentatura}}''Archeopoli; assedio delle sue mura. I Romani avvalorati dai loro duci arrecano sortendo grave danno al nemico. — Spavento e furia d'un elefante. — Episodio dell'autore sopra Edessa, ove in altri tempi gli elefanti infierirono al grufolare dei majali. Prodigio ivi mirato. Partita degli assediatori. — Mermeroe giunto nella Muchiresia vi restaura il castello Cutatisio.''</div>
I. Giace Archeopoli sopra dirupatissimo colle, e
ricetta un fiume che sorge ne' poggi sovrastanti la città. Le sue uscite abbasso menano appiè del monte per non difficile via; ma sagliente è quella che dal campo vi tende. Le porte all'alto conducono a luoghi scoscesi, a molto ardui sentieri di vastissime boscaglie ingombri. E siccome la città non racchiude acqua, salvo il fiume, così i fondatori di lei inalzaronvi doppio muro sino ad esso per attignervi senza pericolo. Mermeroe da questo lato deliberò assalirla con tutte le sue forze, e fermo nel suo divisamento fe' di subito costruire dai Sabiri moltissime arieti leggieri per modo che si potessero trasportare a schiena d'uomo; imperciocchè non
aveavi mezzo per condurre le comuni al muro edificato sulla maggiore elevazione del monte, ed erangli ben noti gli artifizj di quelle genti, confederate dei Romani, contro di Petra; voleva quindi pur egli, applaudendo alle nuove invenzioni, progettarne durante il propostosi
assedio, ed i Sabiri obbedienti ne fecero con diligenza somma il comando. Invia poscia i Dolomiti alla<noinclude><references/></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="2" user="Casmiki" />{{RigaIntestazione|488|GUERRE GOTTICHE|}}</noinclude>{{Centrato|}}CAPO XIV.</div>
{{Indentatura}}''Archeopoli; assedio delle sue mura. I Romani avvalorati dai loro duci arrecano sortendo grave danno al nemico. — Spavento e furia d'un elefante. — Episodio dell'autore sopra Edessa, ove in altri tempi gli elefanti infierirono al grufolare dei majali. Prodigio ivi mirato. Partita degli assediatori. — Mermeroe giunto nella Muchiresia vi restaura il castello Cutatisio.''</div>
I. Giace Archeopoli sopra dirupatissimo colle, e
ricetta un fiume che sorge ne' poggi sovrastanti la città. Le sue uscite abbasso menano appiè del monte per non difficile via; ma sagliente è quella che dal campo vi tende. Le porte all'alto conducono a luoghi scoscesi, a molto ardui sentieri di vastissime boscaglie ingombri. E siccome la città non racchiude acqua, salvo il fiume, così i fondatori di lei inalzaronvi doppio muro sino ad esso per attignervi senza pericolo. Mermeroe da questo lato deliberò assalirla con tutte le sue forze, e fermo nel suo divisamento fe' di subito costruire dai Sabiri moltissime arieti leggieri per modo che si potessero trasportare a schiena d'uomo; imperciocchè non
aveavi mezzo per condurre le comuni al muro edificato sulla maggiore elevazione del monte, ed erangli ben noti gli artifizj di quelle genti, confederate dei Romani, contro di Petra; voleva quindi pur egli, applaudendo alle nuove invenzioni, progettarne durante il propostosi
assedio, ed i Sabiri obbedienti ne fecero con diligenza somma il comando. Invia poscia i Dolomiti alla<noinclude><references/></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="3" user="Casmiki" />{{RigaIntestazione||LIBRO QUARTO|489}}</noinclude>più discoscesa parte della citta inculcando loro di molestare incessantemente il nemico. Questi barbari quantunque abitatori della Persia non furonle inai ligj, riusciti essendo, mercè d'una continua dimora sopra monti precipitosi ed affatto impraticabili, a vivere ognora dalla più remota antichità sino a' dì nostri colle proprie leggi, e stipendiati fannosi aiutatori in guerra delle reali truppe. Militano sempre pedestri con tre dardi in mano ed armati di scudo e spada. Corrono poi speditamente per le dirupate balze, come sulla più agiata pianura; eccoti perchè Mermeroe nella pugna diresseli colà, mentre egli col resto delle truppe, colle arieti e cogli elefanti movea contro le ime parti. Ma tutto che i Persiani ed i Sabiri nell’assalimento avventassero sì grande quantità di saettame da coprire a foggia di nube il cielo,
non valsero nullamente a respignere la contraria fazione da que' merli. I Dolomiti poi di sale rocce fuori dalle mura co' dardi loro vie più malmenavano i Romani di fronte. Questi per verità erano già da ogni banda in pessima condizione, ridotti agli estremi, e prossimi ad un totale sterminio.
II. Odoaco e Babo intanto, vuoi ad ostentare il proprio coraggio, vuoi a far prova di quello de'loro soldati, o sia pur indotti da tal quale divina ispirazione, dati in custodia a pochi difensori i merli col comando che animosamente vegliasserli, e ragunato il nerbo delle
truppe arringaronle a riciso in questi termini: «Vedete, o commilitoni, il pericolo e gli estremi cui siamo ridotti. Unico scampo a chi dispera salvezza è il non desiderarne alcuna, spesso l'amor della vita {{Pt|tra-|}}<noinclude><references/></noinclude>
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non valsero nullamente a respignere la contraria fazione da que' merli. I Dolomiti poi di sale rocce fuori dalle mura co' dardi loro vie più malmenavano i Romani di fronte. Questi per verità erano già da ogni banda in pessima condizione, ridotti agli estremi, e prossimi ad un totale sterminio.
II. Odoaco e Babo intanto, vuoi ad ostentare il proprio coraggio, vuoi a far prova di quello de'loro soldati, o sia pur indotti da tal quale divina ispirazione, dati in custodia a pochi difensori i merli col comando che animosamente vegliasserli, e ragunato il nerbo delle
truppe arringaronle a riciso in questi termini: «Vedete, o commilitoni, il pericolo e gli estremi cui siamo ridotti. Unico scampo a chi dispera salvezza è il non desiderarne alcuna, spesso l'amor della vita {{Pt|tra-|}}<noinclude><references/></noinclude>
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non valsero nullamente a respignere la contraria fazione da que' merli. I Dolomiti poi di sale rocce fuori dalle mura co' dardi loro vie più malmenavano i Romani di fronte. Questi per verità erano già da ogni banda in pessima condizione, ridotti agli estremi, e prossimi ad un totale sterminio.
II. Odoaco e Babo intanto, vuoi ad ostentare il proprio coraggio, vuoi a far prova di quello de'loro soldati, o sia pur indotti da tal quale divina ispirazione, dati in custodia a pochi difensori i merli col comando che animosamente vegliasserli, e ragunato il nerbo delle
truppe arringaronle a riciso in questi termini: «Vedete, o commilitoni, il pericolo e gli estremi cui siamo ridotti. Unico scampo a chi dispera salvezza è il non desiderarne alcuna, spesso l'amor della vita {{Pt|tra-|}}<noinclude><references/></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="3" user="Casmiki" />{{RigaIntestazione|490|GUERRE GOTTICHE|}}</noinclude>{{Pt|scinandone|trascinandone}} seco la perdita. Nelle presenti angustie v'è d'uopo riflettere che proseguendo noi a combattere dai merli il nemico, dato pur che valorosamente guerreggiamo, dubiteremo ognora di uscirne a buon fine. Imperciocchè il tenzonare da lunge ne rende inetti a gloriosi gesti, e spessissimo abbandona i più forti all'arbitrio della fortuna. Combattendosi al contrario da corpo a corpo l'animo coraggioso è prevalente, e la vittoria gli si fa compagna. Di più, chi dalle mura guerreggia, eziandio con sorte propizia, ben poco frutto ritrae dagli ottenuti vantaggi, poichè il nemico oggi respinto la dimane precede con ostinazione maggiore all'assalto, ed il presidio a poco a poco indebolitosi termina senza replica perdendo sè stesso col difeso luogo; s'egli in cambio trionfato avesse in campo sarebbe giunto a ferma salvezza. Laonde ben ponderato l'esposto a noi conviene d'assalire con prodezza il Persiano, fidando in tutto nel favor del Nume, e prendendo ardimento dalla tristissima condizione delle nostre faccende. Non ristarà per certo l'Onnipotente dal proteggere, come suole, grandemente coloro, i quali affatto disperano salute dalle proprie forze.»
III. Odonaco e Baba così perorato e fatto aprire le porte conducon fuori a tutta corsa le truppe consegnando le mura a pochi difensori, conciossiachè il giorno prima tal personaggio de' Lazj di stanza in Archeopoli avea tenuto segrete pratiche con Mermeroe per tradirgli la patria, ed il persiano duce rispondeagli che per gratificare
al re suo e' dovesse, cominciata la pugna, {{Pt|ap-|}}<noinclude><references/></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="3" user="Piaz1606" />{{RigaIntestazione|340|{{Sc|annotazioni}}|}}</noinclude>di due, o due di una sola, ed ancora che i corpi, cioè tutto quanto veramente è, non si distinguano gli uni dagli altri che per la loro forma matematica, e che e’ non abbiano altra proprietà che la figura. In conseguenza tutto ciò ch’è non differisce che quanto alla figura, quanto al rapporto della composizione e del posto degli elementi fra loro. — Serve di base alla sua dottrina anche la ragione ch’esso produce della divisibilità non infinita dello spazio. — Tiensi che gli atomisti ammettessero eziandio, oltre che l’uno non può diventar due, che, se tutto fosse divisibile, non vi sarebbe unità, per conseguenza non moltiplicità; per conseguenza che tutto sarebbe vuoto. — Ciò ch’è uno dunque è ciò ch’è indivisibile, e chiamasi atomo ec. — Gli atomi si suppongono infiniti, per la ragione che le figure dei corpi sono d’infinite sorti. Impercettibili, e’ non hanno che una sola fisica proprietà, il peso; perchè insegnavano ogni corpo indivisibile essere assolutamente pesante ec. — Ogni vero primitivo consiste perciò negli atomi elementari, e tutto che accade nel mondo non è se non un cangiamento di rapporto tra gli atomi. Il reciproco rapporto degli atomi cangia pel loro movimento. La nascita al pari che la morte di ogni cosa composta dipende dall’unione o dalla separazione degli atomi, e il mutamento delle cose non è che il risultato di un cangiamento della posizione relativa di questi medesimi atomi. Democrito dunque soppresse il patire e l’agire degli atomi fra loro, e non ammise che il patire e l’agire reciproco dei corpi composti. La tradizione non dice ben chiaro qual fosse per lui l’origine del molo in generale ec. Forse, senza nulla affermare di positivo, egli concepì il moto in generale come eterno, e ciascun moto in particolare come risultato di un molo esterno, da cui meccanicamente deriva. Questo sistema fa scomparire ogni vita interiore; non è in facoltà delle cose mutare i loro esterni<noinclude></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="3" user="Piaz1606" />{{RigaIntestazione||{{Sc|annotazioni}}|341}}</noinclude>rapporti. Egli è perciò che gli atomisti derivavano pure il moto dalla necessità. E perchè questa necessità non differisce per nulla dal caso, si affermò che Democrito tutto attribuiva al caso. Noi dunque dobbiamo credere che Democrito non volesse, colla sua dottrina del moto, altro spiegare che i fenomeni particolari del mondo già bell’e formato. Ma nondimeno ei potè, conformandosi alla natura delle cose, non derivare dall’urto solo il movimento degli atomi. Poichè vi ha da essere una forza d’attrazione opposta alla forza di distrazione o di ripulsione. L’idea di questa seconda specie di forza pare aver servito di base a ciò che egli insegnava di un movimento circolare degli atomi; poichè verisimilmente e’ faceva unire gli atomi, per modo da comporne un tutto, col mezzo del moto circolare. Ciò che s’accorda del pari colla sua dottrina, che il simile s’associa al simile. — I corpi si compongono per la riunione degli atomi, e possono di nuovo risolversi nei loro elementi. Questi corpi possono essere riuniti e formare un più grande sistema di molti corpi. Sì fatti sistemi chiamava mondi. — Dedotta dalla possibilità di un infinito numero di figure la necessità di un numero infinito di atomi, Democrito pensa naturalmente che può, anzi che deve esservi un’infinità di mondi — altri simili fra loro, altri differenti; taluni senza sole, taluni con più; questi crescenti, questi al massimo di loro grandezza, questi eziandio in sul diminuire o perire in conseguenza di uno scontro con altri mondi. Pare solo ch’e’ considerasse come cosa, essenziale a ciascun mondo l’essere avviluppato di una specie di scorza o di pelle per modo da essere ritenuto in una unità, tutta esterna e meccanica senza dubbio. La vera unità non conviene che agli atomi. Democrito insegnava dunque la possibilità che un atomo formasse un mondo. Gli aggregati corporei che si formano nei mondi infiniti, ricevono anche forme composte {{Pt|differen-|}}<noinclude></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="3" user="Piaz1606" />{{RigaIntestazione|342|{{Sc|annotazioni}}|}}</noinclude>{{Pt|ti;|differenti;}} gli atomi rotondi, angolosi, uncinati si mescolano, s’intrecciano e formano differenti superficie. Queste superficie, facendo impressione sui nostri sensi, operano la rappresentazione di ciò che noi appelliamo la qualità sensibile delle cose, che non è in realtà che una composizione di figure. — Non riconoscendo gli atomisti che unità corporee, o composti da esse formati, non ebbero a considerare l’anima, presente nel nostro corpo, che come un’altra specie di corpo nel corpo visibile. Tale è il primo materialismo pensato o scientifico. Tenevano l’anima come un corpo composto d’una materia più dilicata, simile a quegli atomi luminosi e polverulenti che si scorgono qualche volta nell’aria, e che abitasse nel corpo grossolano degli enti animati, lo mettesse in movimento e lo strascinasse, per così dire, con sè. Democrito, in conseguenza della forza motrice e della mobilità dell’anima, credeva ch’ella fosse composta, come il fuoco, di atomi sferici. La qual cosa fa che l’anima sviluppi calore nel corpo animato. — Questo filosofo accordava un’anima agli uomini, agli animali, alle piante ed eziandio a tutto ciò ch’è composto, essendovi per ogni dove calore. — Lo spirito diceva crescere ed invecchiare col corpo. — Democrito non ammetteva nessuna unità di un oggetto scientifico; non riconosceva nè mondo, nè dio, e la sua dottrina sulla scienza umana sembra non fosse stabilita che a dimostrare non potertene essere alcuna. Ammetteva due scienze, una pura e legittima, l’altra oscura. La prima è la conoscenza che ha l’intendimento della verità, l’altra è la conoscenza sensibile della qualità delle cose. In quanto al modo con che si opera la conoscenza sensibile stabiliva: che l’anima, la quale è una cosa sola colla facoltà di conoscere ({{Greco da controllare}}), è mossa dal di fuori, e che i suoi movimenti formano delle percezioni. Riduce dunque tutte le conoscenze sensibili al contatto: la vista e l’udito sono per lui il {{Pt|ri-|}}<noinclude></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="3" user="Piaz1606" />{{RigaIntestazione||{{Sc|annotazioni}}|343}}</noinclude>{{Pt|sultato|risultato}} dell’impressione di un corpo estraneo sull’anima; e suppone in generale che, allorquando una cosa è percetta sensibilmente da noi, certe emanazioni piene di sensazione e di energia vitale, che appella immagini ({{Greco da controllare}}), si stacchino da ciò che è sentito, e penetrando pei pori degli organi dei sensi si diffondano nell’anima. Queste effusioni, emanazioni o effluvj sono certe figure simili al corpo, dal quale traggono la loro origine, e che s’imprimono nell’anima. Tuttavolta la sola superficie esterna della composizione di questi corpi si può per esse conoscere, ed anche oscuramente, attesa la imperfezione delle immagini, le quali non fanno conoscere il vero, che non consiste se non nell’atomo e nel vuoto ec. Democrito, per altro, non toglieva ogni fede alla conoscenza sensibile, e considerava il fenomeno come mezzo di conoscere l’invisibile, deducendo, per esempio, dalla percezione dei color nero la superficie scabra dell’oggetto. In ciò consiste quello ch’ei chiama conoscenza pura e legittima, vale a dire la ricerca dei principj non sensibili, sorgente dei fenomeni, per conseguenza la ricerca degli atomi e del vuoto, dei quali si compongono i corpi. E perciò dice che ove la conoscenza sensibile non può aver luogo, ove è necessario salire a qualche cosa di più sottile, là comincia la conoscenza legittima. Da questo si scorge che ciò che può essere conosciuto dall’intendimento è il solo vero, poichè gli atomi e il vuoto non sono conosciuti per mezzo dei sensi. Pare tuttavolta che la verità degli atomi non sia in qualche maniera stabilita che per mostrarci che nulla possiamo trovare di vero, od assai poco; perchè noi sappiamo bensì che gli atomi esistono, ma non sappiamo ciò che sono ec. La dottrina di Democrito sulla conoscenza dovea finir dunque col confessare che l’uomo è privo della vera conoscenza ec. — Tutta la morale di Democrito posa sur un egoismo gretto, e sull’amore dei {{Pt|go-|}}<noinclude></noinclude>
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="3" user="Piaz1606" />{{RigaIntestazione|344|{{Sc|annotazioni}}|}}</noinclude>{{Pt|dimenti.|godimenti.}} Egli era savio abbastanza per vedere che il godimento verace non consiste ne’ godimenti corporei, ma in quelli dell’anima. Pare ei non cercava la misura del bene e del male che in ciò che diletta ed attrista l’anima. Accortosi poi che i piaceri dell’anima possono anch’essi alterare la felicità, pose fine della saggezza la moderazione; lo che esprimeva coll’idea dell’eguaglianza dell’animo o dell’indifferenza. — L’uomo vivrà tanto più convenevolmente quanto meno farà consistere il suo godimento nelle cose caduche. — La scienza è per sè sola una sorgente di godimenti. — Le immagini, che emanano dalle cose, al modo istesso che riempiono l’anima nostra di rappresentazioni, imprimono in essa i desiderj, l’invidia ed il male; per lo che l’uomo acquista meno per la sua educazione morale, che per ciò che gli viene dalle immagini delle cose.“ — ''Ritter''.
{{Centrato|CAPO VIII.}}
{{Centrato|{{Sc|Protagora}}.}}
II. ''Fu uditore di Democrito''. — Ciò non istà colla cronologia; e pare al Ritter che sia favola la tradizione che lo dice allevato dai Magi di Serse.
III. ''Esservi per tutte le cose due ragionamenti opposti''. — Cioè che in tutte le cose contrarj possono essere affermati, sino a contrastare la possibilità di disputare pro e contro. — Con Protagora nacque la sofistica.
''L’uomo misura di tutte le cose ec''. — „La dottrina di Protagora ha per iscopo di negare che qualche cosa di obbiettivo possa essere rappresentato nel nostro pensiero, e per conseguenza di convertire ogni pensiero in una semplice apparenza, onde d’arte di produrre l’apparenza col discorso acquisti la più gran latitudine. — Ammetteva che<noinclude></noinclude>
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Piaz1606
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<noinclude><pagequality level="3" user="Piaz1606" />{{RigaIntestazione||{{Sc|annotazioni}}|345}}</noinclude>tutto era in un flusso o stato di scorrimento costante, senza supporre nè unità, nè moltiplicità come principio di ciò che accade, anzi dicendo tutto risolversi in una diversità indeterminata; poichè per esso nulla è in sè, ma sempre solamente in rapporto ad un’altra cosa. Questa dottrina esprimeva colla formula: ''Che l’uomo è misura di tutte le cose;'' di quelle che sono, per la maniera con cui sono; di quelle che non sono, pel modo con cui esse non sono; volendo soltanto dire con ciò, che le cose sono per ciascuno come gli appaiono, o che non avvi di vero per ciascuno che ciò ch’egli si rappresenta. Quindi non valore universale in qualsiasi proposizione, ec., ec. Consegue di necessità dalle sue dottrine: che a nessuna cosa conviene una natura determinata; che sono egualmente valevoli i contrarj di una stessa cosa nelle medesime circostanze; ch’ogni pensiero essendo vero per colui che lo pensa, non v’ha proposizione che possa essere contraddetta; che ogni pensiero non è che l’espressione del rapporto del soggetto pensante coll’oggetto pensato; ma che il soggetto pensante, l’anima, non è altra cosa che la collezione, la somma dei diversi momenti del pensiero. — Ecco tendenza a ridurre ogni pensiero all’impressione sensibile e a tor di mezzo ogni concetto puramente razionale. In questo senso gli antichi intendevano la proposizione che tutto è, in uno stato di nascita e di flusso costante. Tutto, secondo Protagora, vive in una instabilità sensibile, e non è altro che questa medesima instabilità. Ma se il sensibile è vero, non lo è tuttavia se non perchè egli è percetto sensibilmente; nulla in sè non è freddo o caldo, o in generale dotato di una qualità sensibile qualunque; nessuna cosa è tale o tale se non perchè è sentita così.“ — ''Ritter.''
VIII. ''Ma se vincerò io ec''. — Perchè avendo Protagora pattuito col discepolo d’insegnargli a vincere nelle dispute, in<noinclude></noinclude>
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OrbiliusMagister
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<noinclude><pagequality level="3" user="OrbiliusMagister" />{{RigaIntestazione||CANTO TERZO|153|riga=si}}</noinclude><poem>
Spiegò l’artiglio; e prime al suol troncate
Cadder le teste de’ suoi figli, e quante
Fur piú sacre e famose ed onorate.
{{R|70}}Poi, divenuta in suo furor gigante,
L’orribil capo fra le nubi ascose,
E tentò porlo in ciel la tracotante;
E gli sdegni imitarne e le nembose
Folgori e i tuoni, e culto ambir divino<ref>74. '''e culto''' ecc.: Accenna al culto della dea Ragione, sostituito, per legge della Convenzione Nazionale, a quello di Dio.</ref>
{{R|75}}Fra le genti d’orror mute e pensose.
Tutta allor mareggiò<ref>76. '''mareggiò''': ondeggiò.</ref> di cittadino
Sangue la Gallia; ed in quel sangue il dito
Tinse il ladro il pezzente e l’assassino,
E in trono si locò vile marito
{{R|80}}Di piú vil libertà, che di delitti
Sitibonda ruggìa di lito in lito.
Quindi proscritte le città, proscritti
Popoli interi, e di taglienti scuri
Tutte ingombre le piazze e di trafitti.
{{R|85}}O voi che state ad ascoltar, voi puri
Spirti del ciel, cui veggio al rio pensiero
Farsi i bei volti per pietade oscuri;
Che cor fu il vostro allor che per sentiero<ref>88. '''Che cor''' ecc.: cfr. la nota al v. 127, p. 67. — '''per sentiero''': per via, per mezzo.</ref>
D’orrende stragi inferocir vedeste
{{R|90}}E strugger Francia un solo, un Robespiero<ref>90. '''un Robespiero?''': cfr. la nota al v. 277, p. 92.</ref>?
Tacque: e al nome crudel su l’auree teste
Si sollevâr le chiome<ref>92. '''si sollevâr le chiome''': cfr. la nota al v. 140, p. 56.</ref> agl’immortali,
Frementi in suon di nembi e di tempeste.
Gli angeli il volto si velàr coll’ali,
{{R|95}}E sotto ai piedi onniposserti irato
Mugolò il tuono e fiammeggiâr gli strali.
E già bisbiglia il ciel, già d’ogni lato
Grida vendetta; e vendetta iterava<ref>98. '''iterava''': ripeteva.</ref>
Dell’Olimpo il convesso interminato<ref name="pag169">99. '''Dell’Olimpo''' ecc.:</ref>.
{{R|100}}Carca d’ire celesti cigolava
</poem><ref follow="pag168">Francia tutta un inferno. Spento Robespierre, spenti quei codardi che spinsero al patibolo i piú generosi, la Francia mutò fisonomia, e la Cantica fu interrotta. Ed ora che il mondo sembra finalmente tornato alla saggezza, ora che la Francia altamente detesta ciò ch’io prima ho esecrato, vi sarà chi pur tragga da quel poema il pretesto di calunniare la fermezza de’ miei principi? Oh imbecilli! Chi siete voi che tacciate di schiavo il libero autore dell’''[[Aristodemo]]''! Lo conoscete voi bene? Sapete voi che al pari della tirannide che porta corona, egli abborre quella che porta berretto?» Mt. Cfr. la nota al v. 624, p. 120.</ref><noinclude><references/></noinclude>
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