Moviment Independentista Sicilià

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Movimento per l'Indipendenza della Sicilia
Bandera independentista Siciliana
Partito politico italiano
Líder Mariano Caltabiano
Fundació
Seu Corso Italia, 289
95018 Riposto (CT)
Coalició nessuna
Ideologia Indipendentismo
Al Parlament non ha rappresentanti
Partit europeu nessuno
Òrgan oficial nessuno
Lloc internet www.siciliaindipendente.org

El Moviment per la Independència de Sicília (MIS), dit també Moviment Independentista Sicilià (Movimento per l'Indipendenza della Sicilia en italià), és un moviment oplític independentista actiu a Sicília de 1943 a 1947, i des de 2004, que propugna el seccessionisme de l'illa de Sicília respecte de l'Estat d'Itàlia.

Taula de continguts

[edita] Història del MIS

El moviment nasquè al setembre del 1942 com a Comitè per la Independència de Sicília (Comitato per l'Indipendenza della Sicilia, CIS), prenent com a referència de les glòries de les Vespres Sicilianes. Entre els seus fundadors es troba Giovanni Guarino Amella, que aleshores començà preferint una solució autonomista prou moderada. El primer president i líder fou Andrea Finocchiaro Aprile, qui agrupá exponents polítics heterogenis, com ara el revolucionari socialista Antonio Canepa, que s'hi convertiria en Comandant de l'Exèrcit Voluntari per la Independència de Sicília. Si bé també hi haguè una forta emprempta de membres dretans, en part provinent dels latifundis i de la màfia.

A l'endemà de l'armistici, amb una Itàlia que havia abandonat Sicília en la pràctica i després de l'arribada de les tropes aliades, la illa quedà com a terra de ningú.

Davall per traduir...

All'indomani dell'armistizio, con l'Italia che di fatto aveva abbandonato la Sicilia e fino all'arrivo effettivo delle truppe alleate, l'isola era diventata terra di nessuno. Molti fuggirono, molti furono fatti prigionieri: fra l'opinione pubblica e nella realtà, in Sicilia riemergeva una forte adesione all'indipendentismo, mai sopito dopo le lotte antiborboniche. Dall'altro lato premevano molto i servizi segreti americani ed inglesi per cercare di attirare ciascuno nella rispettiva sfera d'influenza l'isola indipendente.

In questo contesto ad ottobre Finocchiaro Aprile chiese l'abdicazione di Vittorio Emanuele III. Il 9 dicembre aderirono al CIS una decina di deputati siciliani. Nella primavera del 1944, per imprimere maggior vigore alla lotta il CIS verrà sciolto e si costituirà il MIS (Movimento per l'Indipendenza della Sicilia), il cui nome veniva tuttavia già usato sin dall'anno precedente (1943), considerato quindi l'anno della fondazione "sostanziale" del MIS, che peraltro verrà formalmente costituito innanzi ad un notaio solo nella primavera del 2004. Infatti, bisogna ricordare che l'amministrazione degli Alleati vietò ogni attività politica, pur tollerando l'esistenza del MIS.

Nel fitto connubbio fra lotta politica e la vecchia mafia agraria aderirono al MIS alcuni noti uomini di mafia, fra i quali il più noto ed influente era Calogero Vizzini. Di sicuro tali adesioni non erano nate da una scelta politica, ma chiaramente per fini diversi, lo stesso era invece l'obiettivo comune: far ritirare lo stato italiano dalla Sicilia. Ben presto Calogero Vizzini e gli altri esponenti, avversato da elementi del MIS come Attilio Castrogiovanni e Antonino Varvaro, lasceranno il MIS per appoggiare i rinascenti partiti italiani, soprattutto la Democrazia Cristiana ed il Partito Comunista Italiano. Difatti la mafia, che in seguito diventerà una vera multinazionale del crimine (soprattutto del traffico di sostanze stupefacenti), aveva scelto di saltare, nuovamente, sul "carro del vincitore", vale a dire lo Stato Italiano, che contro il MIS combatterà una dura battaglia. Questo non prima di aver fatto le funzioni di "spia" all'interno del MIS.

Nell'autunno del 1944 si celebrò a Taormina il primo congresso nazionale del movimento, in cui vennero riaffermate le aspirazioni separatiste e, in segreto, furono gettate le basi per passare alla lotta armata.

Sotto la spinta dell'ala oltranzista, il MIS tentò l'insurrezione separatista con la formazione dell'Esercito Volontario per l'Indipendenza della Sicilia (EVIS), la cui attività di guerriglia non venne fermata da vari massicci attacchi dell'Esercito Italiano, né dall'"Eccidio di Randazzo", un'imboscata tesa il 17 giugno del 1945 dai Carabinieri ad un veicolo dell'EVIS, nel quale cadde Antonio Canepa insieme a Carmelo Rosano e Giuseppe Lo Giudice.

Dopo il lavoro di un'apposita consulta (entro la quale operò Guarino Amella), e apposite consultazioni allacciate con i vertici del MIS, il 15 maggio del 1946 il re Umberto II promulgò un decreto legislativo che riconosceva alla Sicilia uno Statuto Speciale di Autonomia. Lo Statuto verrà poi convertito in legge il 26 febbraio 1948 dal parlamento della Repubblica Italiana.

Alle elezioni per l'Assemblea Costituente del 2 giugno 1946, il MIS ottenne lo 0,7% dei voti (8,8% in Sicilia) e 4 seggi.

La concessione dello statuto di autonomia e i deludenti risultati elettorali fecero temporaneamente venir meno le aspirazioni di indipendenza, determinando il declino del movimento, lacerato anche da contrasti interni.

Il MIS scomparve dalla scena politica dopo le prime elezioni regionali siciliane del 20 aprile 1947, dove ottenne l'8,8% dei voti, riuscendo comunque a far eleggere 8 rappresentanti.

In precedenza, nel febbraio 1947, Antonino Varvaro, ex segretario del movimento e capo della corrente di sinistra, venne espulso dal MIS ed estromesso dal III Congresso di Taormina dalla maggioranza di centro-destra legata ai latifondisti e ai mafiosi. All'indomani dell'espulsione, Varvaro, Antonio Crisafulli e altri indipendentisti dissidenti fondarono il Movimento per l'Indipendenza della Sicilia Democratico-Repubblicano (MISDR). Anche questo movimento si eclissò dopo poco tempo e Varvaro entrò a far parte del Blocco del Popolo social-comunista, nelle cui liste nel 1951 fu eletto deputato all'Assemblea Regionale Siciliana; fu poi rieletto nelle liste del PCI nelle successive elezioni del 1955, 1959 e 1963.

Senza che sia mai intervenuto uno scioglimento formale, il MIS è sopravvissuto per decenni, nella forma di "gruppo di pressione" che ne ha tutelato la continuità e la memoria, grazie al lavoro di dirigenti quali Francesco Mazza e Rosario Fasanaro, con sporadiche apparizioni elettorali con svariati nomi e simboli, tra i quali quello con la dicitura "Movimento - Storico - Siciliano M.I.S. 1943" che è simbolo ufficiale alla base dell'attuale contrassegno elettorale. Dopo la morte di Fasanaro, sopraggiunta il 27 gennaio 2004, il MIS in data 22 aprile 2004 è stato dotato da alcune decine di militanti indipendentisti di un regolare atto costitutivo registrato con rogito notarile, basato sullo statuto approvato dal III congresso. Infatti, fino ad allora il MIS era stato una associazione politico-culturale di fatto. Guidato dal Presidente Mariano Caltabiano, che in gioventù aveva già militato nel MIS, e dal Segretario Sebastiano Rapisarda, il MIS nel 2006 ha annunciato l'intenzione di tornare alla politica attiva, anche in chiave elettorale. Ha depositato il simbolo ufficale in occasione delle elezioni regionali del 2006, e partecipato alla campagna elettorale per il referendum del 25 e 25 giugno 2006 a sostegno del "no".

[edita] Congressos

[edita] Diputats del MIS

[edita] Assemblea Costituent (1946-1948)

  1. Attilio Castrogiovanni
  2. Andrea Finocchiaro Aprile
  3. Concetto Gallo
  4. Antonino Varvaro

[edita] Assemblea Regional Siciliana, I Legislatura (1947-1951)

  1. Rosario Cacopardo
  2. Giuseppe Caltabiano, passato poi al MISDR
  3. Attilio Castrogiovanni
  4. Gaetano Drago
  5. Andrea Finocchiaro Aprile, dimessosi il 2 marzo 1948 e sostituito da Vincenzo Bongiorno
  6. Concetto Gallo
  7. Gioacchino Germanà
  8. Pietro Landolina
  • proclamati nel corso della legislatura:
    • Vincenzo Bongiorno, subentrato il 9 marzo 1948 ad Andrea Finocchiaro Aprile, dimissionario
    • Vincenzo Faranda, subentrato il 15 marzo 1949 a Francesco Paolo Lo Presti, deceduto
    • Francesco Paolo Lo Presti, deceduto l'8 agosto 1948 e sostituito da Vincenzo Faranda

[edita] Bibliografia

  • GAJA F., L'esercito della lupara, Maquis Editore, Milano, 1990.
  • CANEPA A., La Sicilia ai siciliani!, Catania, 1944 (Pubblicato con lo pseudonimo di Mario Turri).
  • MARINO G.C., Storia del separatismo siciliano 1943-1947, Editori Riuniti, Roma, 1979.
  • MUSUMECI S., Tra separatismo ed autonomia: il Movimento per l'Indipendenza della Sicilia, Armando Siciliano Editore, Messina, 2005.
  • TURCO N., L'essenza della Questione Siciliana - Storia e Diritto 1812 - 1983, Centro Studi Storico-Sociali Siciliani, Catania, 1983.
  • NICOLOSI S., Sicilia contro Italia, Tringale Editore, Catania, 1981.
  • PATERNÒ CASTELLO, DUCA DI CARCACI F., Il Movimento per l'Indipendenza della Sicilia, S.F. Flaccovio Editore, Palermo, 1977.
  • SPATARO M., I primi secessionisti - Separatismo in Sicilia 1866 e 1943-46, Controcorrente, Napoli, 2001.

[edita] Veure també

[edita] Enllaços externs

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