Ginetta de Rogatis
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Ginetta de Rogatis (nata a Esch sur Alzette, Lussemburgo, nel 1969) è una poetessa italiana.
Compie studi classici; la sua prima raccolta poetica, Ἀποθανεῖν θέλω, risale al 1994, e consiste di componimenti lirici in lingua greca e latina.
Le forme ricevono un’impostazione romantica nella successiva ampia raccolta di liriche in versi sciolti italiani, Il crisantemo appassito (1997), che rimane a tutt’oggi la sua produzione più rappresentativa ed apprezzata; appare chiara la forte influenza della poesia sepolcrale inglese, in particolare dell’opera di Thomas Gray.
Pubblica anche un quaderno di riflessioni, Passare le porte dell’Ade (1998), nel quale enuclea il pensiero di fondo dei suoi versi.
Successivamente si cimenta con una raccolta di versi in lingua francese, La douceur de la mort (1999), con risultati espressivi meno efficaci ma pur interessanti.
Sempre in francese, lingua da lei appresa sin dall’infanzia, è la sua successiva pubblicazione, la prima in prosa: si tratta di una novella, Mon beau-frère (2001), nella quale per la prima volta vi è un distacco dalle tematiche sepolcrali per esplorare ambiti più leggeri, persino con sorprendenti sfumature erotiche; la novella è da lei stessa subito ritradotta in italiano (Mio cognato).
È però una breve parentesi, perché l’interesse dell’autrice ritorna alla poesia e agli argomenti a lei più consoni; più che altro un omaggio al suo già citato ispiratore, Thomas Gray, è la breve raccolta di sonetti in inglese, The paths of glory lead but to the grave (2003).
Più recentemente, l’usuale tematica sepolcrale è sembrata volgere verso una lieve ironia nella raccolta gnomica Τεθνᾶσιν οἱ θανόντες (2005), nella quale vi è anche il ritorno dell’autrice ai modelli formali dell’età classica, con stilemi riconducibili a Teognide di Megara.
[modifică] Bibliografia
- Ἀποθανεῖν θέλω, 1994
- Il crisantemo appassito, 1997
- Passare le porte dell’Ade, 1998
- La douceur de la mort, 1999
- Mon beau-frère, 2001
- The paths of glory lead but to the grave, 2003
- Τεθνᾶσιν οἱ θανόντες, 2005